I . L' assassinio . Il Gange , questo famoso fiume celebrato dagli indiani antichi e moderni , le cui acque son reputate sacre da quei popoli , dopo d' aver solcato le nevose montagne dell' Himalaya e le ricche provincie del Sirinagar , di Delhi , di Odhe , di Bahare , di Bengala , a duecentoventi miglia dal mare dividesi in due bracci , formando un delta gigantesco , intricato , meraviglioso e forse unico . La imponente massa delle acque si divide e suddivide in una moltitudine di fiumicelli , di canali e di canaletti che frastagliano in tutte le guise possibili l' immensa estensione di terre strette fra l' Hugly , il vero Gange , ed il golfo del Bengala . Di qui una infinita` d' isole , d' isolotti , di banchi , i quali , verso il mare , ricevono il nome di Sunderbunds . Nulla di piu` desolante , di piu` strano e di piu` spaventevole che la vista di queste Sunderbunds . Non citta` , non villaggi , non capanne , non un rifugio qualsiasi ; dal sud al nord , dall' est all' ovest , non scorgete che immense piantagioni di bambu` spinosi , stretti gli uni contro gli altri , le cui alte cime ondeggiano ai soffi del vento , appestato dalle esalazioni insopportabili di migliaia e migliaia di corpi umani che imputridiscono nelle avvelenate acque dei canali . E` raro se scorgete un banian torreggiare al disopra di quelle gigantesche canne , ancor piu` raro se v' accade di scorgere un gruppo di manghieri , di giacchieri o di nagassi sorgere fra i pantani , o se vi giunge all' olfatto il soave profumo del gelsomino , dello sciambaga o del mussenda , che spuntano timidamente fra quel caos di vegetali . Di giorno , un silenzio gigantesco , funebre , che incute terrore ai piu` audaci , regna sovrano : di notte invece , e` un frastuono orribile di urla , di ruggiti , di sibili e di fischi , che gela il sangue . Dite al bengalese di porre piede nelle Sunderbunds ed egli si rifiutera` ; promettetegli cento , duecento , cinquecento rupie , e mai smuoverete la incrollabile sua decisione . Dite al molango che vive nelle Sunderbunds , sfidando il cholera e la peste , le febbri ed il veleno di quell' aria appestata , di entrare in quelle jungle ed al pari del bengalese si rifiutera` . Il bengalese ed il molango non hanno torto ; inoltrarsi in quelle jungle , e` andare incontro alla morte . Infatti e` la` , fra quegli ammassi di spine e di bambu` , fra quei pantani e quelle acque gialle , che si celano le tigri spiando il passaggio dei canotti e persino dei navigli , per scagliarsi sul ponte e strappare il barcaiuolo od il marinaio che ardisce mostrarsi ; e` la` che nuotano e spiano la preda orridi e giganteschi coccodrilli , sempre avidi di carne umana , e` la` che vaga il formidabile rinoceronte a cui tutto fa ombra e lo irrita alla pazzia ; ed e` la` che vivono e muoiono le numerose varieta` dei serpenti indiani , fra i quali il rubdira mandali il cui morso fa sudar sangue ed il pitone che stritola fra le sue spire un bue ; ed e` la` infine che talvolta si cela il thug indiano , aspettando ansiosamente l' arrivo d' un uomo qualsiasi per strangolarlo ed offrire la spenta vita alla sua terribile divinita` ! Nondimeno la sera del 16 maggio del 1855 , un fuoco gigantesco ardeva nelle Sunderbunds meridionali , e precisamente a un tre o quattrocento passi dalle tre bocche del Mangal , fangoso fiume che staccasi dal Gange e che scaricasi nel golfo del Bengala . Quel chiarore , che spiccava vivamente sul fondo oscuro del cielo , con effetto fantastico , illuminava una vasta e solida capanna di bambu` , ai piedi della quale dormiva , avvolto in un gran doote`e di chites stampato un indiano d' atletica statura , le cui membra sviluppatissime e muscolose , dinotavano una forza non comune ed un' agilita` di quadrumane . Era un bel tipo di bengalese , sui trent' anni , di tinta giallastra ed estremamente lucida , unta di recente con olio di cocco , aveva bei lineamenti labbra piene senz' essere grosse e che lasciavano intravvedere un' ammirabile dentatura ; naso ben tornito , fronte alta , screziata di linee di cenere , segno particolare dei settari di Siva . Tutto l' insieme esprimeva una energia rara ed un coraggio straordinario , di cui mancano generalmente i suoi compatriotti . Come si disse , dormiva , ma il suo sonno non era tranquillo . Grosse goccie di sudore irrigavano la sua fronte , che talvolta si aggrottava , si offuscava ; il suo ampio petto sollevavasi impetuosamente , scomponendo il doote`e che l' avvolgeva ; le sue mani piccole come quelle d' una donna , si chiudevano convulsivamente e correvano spesso alla testa , strappando il turbante e mettendo allo scoperto il cranio accuratamente rasato . Delle parole tronche , delle frasi bizzarre , di quando in quando uscivano dalle sue labbra , pronunciate con un tono di voce dolce , appassionato . Eccola , diceva egli sorridendo . Il sole tramonta ... scende dietro i bambu` ... il pavone tace , il marabu` s' alza , lo sciacallo urla ... Perche` non si mostra ? ... Che ho fatto io ? Non e` questo il luogo ? ... Non e` quello il mussenda dalle foglie sanguigne ? ... Vieni vieni , o dolce apparizione ... soffro , sai , soffro ed anelo l' istante di rivederti . Ah ! ... Eccola , eccola ... i suoi azzurri occhi mi guardano , le sue labbra sorridono ... Oh ! come e` divino quel sorriso ! Mia celeste visione , perche` rimani muta dinanzi a me ? Perche` mi guardi cosi` ? ... Non aver paura di me : sono Tremal Naik , il cacciatore di serpenti della jungla nera ... Parla , parla , lascia che io oda la tua dolce voce ... Il sole tramonta , le tenebre calano come corvi sui bambu` ... non sparire , non sparire , non lo voglio , no ! no ! no ! L' indiano emise un acutissimo grido e sulla sua faccia si dipinse una viva angoscia . A quel grido , dalla capanna usci` , correndo , un secondo indiano . Era questi di statura assai piu` bassa dell' addormentato ed assai esile , con gambe e braccia che somigliavano a bastoni nodosi ricoperti di cuoio . Il tipo fierissimo , lo sguardo fosco , il corto languti che coprivagli i fianchi , le buccole che pendevano dai suoi orecchi , tutto insomma lo davano a conoscere a prima vista per un maharatto , gente bellicosa dell' India occidentale . Povero padrone , mormoro` egli , guardando l' addormentato . Chi sa qual terribile sogno turba il suo sonno . Riattizzo` il fuoco , poi sedette accanto al padrone , agitando dolcemente un dugbah di bellissime penne di pavone . Quale mistero , ripiglio` l' addormentato con voce rotta . Mi pare di vedere delle macchie di sangue ! ... Dolce visione fuggi di la` ... t' insanguinerai . Perche` tutto quel rosso ? ... Perche` tutti quei lacci ? Si vuole strangolare qualcuno adunque ? Quale mistero ? Cosa dice ? si domando` il maharatto , sorpreso . Sangue , visioni , lacci ? ... Quale sogno ! Ad un tratto l' addormentato si scosse ; sbarro` gli occhi , scintillanti come due neri diamanti e s' alzo` a sedere . No ! ... No ! ... esclamo` egli con voce rauca . Non voglio ! ... Il maharatto lo guardo` con occhi compassionevoli . Padrone , mormoro` egli . Cos' hai ? L' indiano parve che ritornasse in se` . Chiuse gli occhi , poi torno` a riaprirli , fissando in volto il maharatto . Ah ! sei tu , Kammamuri ! esclamo` . Si` , padrone . Cosa fai tu qui ? Veglio su di te e scaccio le zanzare . Tremal Naik aspiro` fortemente l' aria fresca della notte , passandosi piu` volte le mani sulla fronte . Dove sono Hurti ed Aghur ! chiese , dopo qualche istante di silenzio . Nella jungla . Ieri sera hanno scoperto le traccie di una gran tigre e questa mane si sono recati a cacciarla . Ah ! fe` sordamente Tremal Naik . La sua fronte si aggrotto` e un profondo sospiro che pareva un ruggito soffocato , venne a morirgli sulle aride labbra . Cos' hai padrone ? chiese Kammamuri . Tu stai male . Non e` vero . Eppure dormendo ti lagnavi . Io ? ... Si` , padrone , tu parlavi di strane visioni . Un amaro sorriso sfioro` le labbra del cacciatore di serpenti . Soffro , Kammamuri , diss' egli con rabbia . Oh ! ma soffro molto . Lo so , padrone . Come lo sai tu ? Da quindici giorni io ti osservo e vedo sulla tua fronte delle profonde rughe , e sei malinconico , taciturno . Una volta tu non eri cosi` triste . E` vero , Kammamuri . Qual dolore puo` affliggere il mio padrone ? Saresti forse stanco di vivere nella jungla ? Non dirlo , Kammamuri . E` qui , fra questi deserti di spine , fra queste paludi , sulla terra delle tigri e dei serpenti , che io son nato e cresciuto e qui , nella mia cara jungla moriro` . E` una donna , una visione , un fantasma ! Una donna ! esclamo` Kammamuri sorpreso . Una donna hai detto ? Tremal Naik crollo` il capo in senso affermativo e si strinse fortemente la fronte fra le mani , come se volesse soffocare qualche tetro pensiero . Per parecchi minuti fra loro due regno` un funebre silenzio , appena rotto dal gorgoglio della fiumana che rompevasi contro le rive e dai gemiti del vento che accarezzava l' immensa jungla . Ma dove hai veduto questa donna ? chiese alfine Kammamuri . Dove mai , che` la jungla non ha che delle tigri per abitanti ? L' ho veduta nella jungla , Kammamuri , disse Tremal Naik con voce cupa . Era una sera , oh non la scordero` mai , quella sera , Kammamuri ! Io cercavo i serpenti sulle rive d' un ruscello , laggiu` , proprio nel piu` folto dei bambu` , quando a venti passi da me , in mezzo ad una macchia di mussenda , dalle foglie sanguigne , apparve una visione , una donna bella , raggiante , superba . Non ho mai creduto , Kammamuri , che esistesse sulla terra una creatura cosi` bella , ne` che gli dei del cielo fossero capaci di crearla . Aveva neri e vivi gli occhi , candidi i denti , bruna la pelle e dai suoi capelli d' un castagno cupo , ondeggianti sulle spalle , ne veniva un dolce profumo che inebbriava i sensi . Ella mi guardo` , emise un gemito lungo , straziante , poi scomparve al mio sguardo . Mi sentii incapace di muovermi e rimasi la` , colle braccia tese innanzi , trasognato . Quando tornai in me e mi misi a cercarla , la notte era scesa sulla jungla , e non vidi ne` udii piu` nulla . Chi era quella apparizione ? Una donna od uno spirito celeste ? Ancora lo ignoro . Tremal Naik si tacque . Kammamuri noto` che egli tremava si` forte da temere che avesse la febbre Quella visione mi fu fatale , ripiglio` Tremal Naik , con rabbia . Da quella sera si opero` in me uno strano cangiamento ; mi parve di essere diventato un altro uomo ; e che qui , nel cuore , si sviluppasse una terribile fiamma ! Si direbbe che quell' apparizione mi ha stregato . Se sono nella jungla , me la vedo danzare dinanzi agli occhi ; se sono sul fiume la vedo nuotare dinanzi la prua del mio battello ; penso e il mio pensiero corre a lei ; dormo e in sogno mi appare sempre lei . Mi sembra di essere pazzo . Mi spaventi , padrone , disse Kammamuri , girando all' intorno uno sguardo pauroso . Chi era quella bella creatura ? L' ignoro , Kammamuri . Ma era bella oh si` ! molto bella ! esclamo` Tremal Naik con accento appassionato . Forse uno spirito ! Forse . Forse una divinita` ? Chi puo` dirlo ? E non l' hai piu` veduta ? Si` , l' ho veduta ancora e molte e molte volte . La sera dopo , alla medesima ora , senza sapere il come , mi trovava sulle rive del ruscello . Quando la luna s' alzo` dietro le oscure foreste del settentrione , quella superba creatura riapparve fra le macchie dei mussenda . Chi sei ? gli chiesi . Ada , mi rispose . E disparve emettendo il medesimo gemito . Mi sembro` che sprofondasse sotto terra . Ada ! esclamo` Kammamuri . Che nome e` questo ? Un nome che non e` indiano . E non aggiunse altra parola ? Nessuna . E` strano ; io non sarei piu` ritornato . Ed io vi ritornai . V' era una forza irresistibile , potente che mi spingeva mio malgrado verso quel luogo ; piu` volte tentai di fuggire e mi manco` la forza di farlo . Ti ho detto che mi pareva d' essere stregato . E cosa provavi in sua presenza ? Non lo so , ma il cuore mi batteva forte forte . Non l' avevi , prima , mai provata quella sensazione ? Mai , disse Tremal Naik . Ed ora la vedi ancora quella creatura ? No , Kammamuri . La vidi dieci sere di seguito ; alla stessa ora comparivami dinanzi agli occhi mi contemplava mutamente , poi scompariva senza rumore . Una volta le feci un cenno , ma non si mosse ; un' altra volta aprii le labbra per parlare , ed ella si pose un dito sulla bocca invitandomi a tacere . E tu non la seguisti mai ? Mai , Kammamuri , perche` quella donna mi faceva paura . Quindici giorni or sono , mi apparve vestita tutta di seta rossa e mi guardo` piu` a lungo del solito . La sera seguente invano l' aspettai , invano la chiamai : non la rividi piu` . E` un' avventura strana , mormoro` Kammamuri . E` terribile , invece , disse Tremal Naik con voce sorda . Non ho piu` bene , non sono piu` l' uomo di una volta ; mi sento indosso la febbre e una smania furiosa di rivedere quella visione che mi strego` . Allora tu ami quella visione . L' amo ! Non so cosa significhi questa parola . In quell' istante , ad una grande distanza , verso le immense paludi del sud , echeggiarono alcune note acutissime . Il maharatto si alzo` di scatto e divenne cinereo . Il ramsinga ! esclamo` egli , con terrore . Cos' hai che ti sgomenti ? chiese Tremal Naik . Non odi il ramsinga ? Ebbene , cosa vuol dir cio` ? Segnala una disgrazia , padrone . Follie , Kammamuri . Non ho mai udito suonare il ramsinga nella jungla , fuorche` la notte che fu assassinato il povero Tamul . A quel ricordo una profonda ruga solco` la fronte del cacciatore di serpenti . Non sgomentarti , diss' egli , sforzandosi di parer calmo . Tutti gli indiani sanno suonare il ramsinga e tu sai che talvolta qualche cacciatore ardisce porre il piede sulla terra delle tigri e dei serpenti . Aveva appena terminato di parlare , che s' udi il lamentevole urlio d' un cane e poco dopo un potente miagoli`o che poteva scambiarsi per un vero ruggito . Kammamuri fremette dalla testa alle piante . Ah ! padrone ! esclamo` . Anche il cane e la tigre segnalano una sventura . Darma ! Punthy ! grido` Tremal Naik . Una superba tigre reale , di alta statura , di forme vigorose , col mantello aranciato e screziato di nero , usci` dalla capanna e fisso` il padrone con due occhi che mandavano terribili lampi . Dietro ad essa comparve , qualche istante dopo , un cagnaccio nero , con lunga coda , orecchi aguzzi , ed il collo armato di un grosso anello di ferro irto di punte . Darma ! Punthy ! ripete` Tremal Naik . La tigre si raccolse su se stessa , emise un sordo brontoli`o e con un salto di quindici piedi venne a cadere ai piedi del padrone . Cos' hai , Darma ? chiese egli , passando le sue mani sul robusto dorso della belva . Tu sei inquieta . Il cane invece di accorrere dal padrone si pianto` sulle quattro zampe allungo` la testa verso il sud , fiuto` per qualche tempo l' aria ed abbaio` lamentosamente tre volte . Che sia toccata qualche disgrazia ad Hurti e ad Aghur ? mormoro` il cacciatore di serpenti , con inquietudine . Lo temo , padrone , disse Kammamuri , gettando sguardi spaventati sulla jungla . A quest' ora dovrebbero essere qui , ed invece non danno segno di vita . Hai udito nessuna detonazione , durante la giornata ? Si` , una verso la meta` del meriggio , poi piu` nulla . Da dove veniva ? Dal sud , padrone . Hai mai veduto alcuna persona sospetta aggirarsi nella jungla ? No , ma Hurti mi disse d' aver veduto , una sera delle ombre sulle rive dell' isola Raimangal ed Aghur d' avere udito degli strani rumori provenire dal banian sacro . Ah ! dal banian ! esclamo` Tremal Naik . Hai udito qualche cosa anche tu ? Forse . Cosa facciamo , padrone ? Aspettiamo . Ma possono ... Zitto ! disse Tremal Naik , stringendogli un braccio con forza tale da arrestargli il sangue . Cos' hai udito ? mormoro` il maharatto , battendo i denti . Guarda laggiu` , non ti sembra che i bambu` della jungla si muovano ? E` vero , padrone . Punthy fece udire per la terza volta il suo lamentevole urlo , che fu seguito dalle note acute del misterioso ramsinga . Tremal Naik si strappo` dalla cintura di pelle di tigre una lunga e ricca pistola incrostata d' argento e l' armo` . In quell' istante un indiano , d' alta statura , seminudo , armato d' una sola scure , si slancio` fuori dai bambu` correndo a rompicollo verso la capanna . Aghur ! esclamarono ad una voce Tremal Naik ed il maharatto . Punthy gli si slancio` contro urlando lugubremente . Padrone ! ... pa ... drone ! rantolo` l' indiano . Giunse come un fulmine dinanzi alla capanna , barcollo` come fosse stato colpito da un improvviso malore , straluno` gli occhi , getto` un grido strozzato come un rantolo e piombo` fra le erbe come albero sradicato dal vento . Tremal Naik gli si era precipitato sopra . Una esclamazione di sorpresa gli sfuggi` . L' indiano pareva moribondo . Aveva alle labbra una spuma sanguigna , tutto il volto lacerato ed imbrattato di sangue , gli occhi stravolti e dilatati enormemente ed ansimava emettendo rauchi sospiri . Aghur ! esclamo` Tremal Naik . Che cosa ti e` successo ? Dov' e` Hurti ? La faccia d' Aghur , a quel nome si contrasse spaventosamente e colle unghie sollevo` rabbiosamente la terra . Padrone ... pa ... drone ! balbetto` egli con profondo terrore . Continua . Sof ... foco ... ho corso ... ah ! padrone . Che sia avvelenato ? mormoro` Kammamuri . No , disse Tremal Naik . Il povero diavolo ha galoppato come un cavallo e soffoca ; fra qualche minuto si sara` rimesso . Infatti Aghur cominciava a ritornare in se` , ed a respirare liberamente . Parla , Aghur , disse Tremal Naik , dopo qualche minuto . Perche` sei ritornato solo ? Perche` tanto terrore ? Cosa e` successo al tuo compagno ? Ah ! padrone , balbetto` l' indiano rabbrividendo . Quale disgrazia ! Il ramsinga l' aveva annunciata , mormoro` Kammamuri , sospirando . Avanti , Aghur , incalzo` il cacciatore di serpenti . Se l' aveste veduto il poveretto ... era la` , disteso per terra , irrigidito , cogli occhi fuor dalle orbite ... Chi ? ... chi ? ... Hurti ! Hurti morto ! esclamo` Tremal Naik . Si , l' hanno assassinato ai piedi del banian sacro . Ma chi l' ha assassinato ? Dimmelo , che io vada a vendicarlo . Non lo so , padrone . Narra tutto . Eravamo partiti per cacciare una gran tigre . Sei miglia da qui , scovammo la belva la quale , ferita dalla carabina di Hurti , fuggi` verso il sud . Seguimmo per quattro ore la sua pista e la ritrovammo presso la riva , di fronte all' isola Raimangal , ma non riuscimmo a ucciderla , poiche` appena ci scorse si getto` in acqua approdando ai piedi del gran banian . Bene e poi ? Io volevo ritornare , ma Hurti si rifiutava dicendo che la tigre era ferita e quindi una facile preda . Attraversammo il fiume a nuoto e giungemmo all' isola Raimangal , dove ci separammo per esplorare i dintorni . L' indiano s' arresto` battendo i denti pel terrore e divenne pallidissimo . Calava la sera , riprese egli con voce cupa . Sotto i boschi cominciava a fare oscuro e regnava un silenzio funebre che metteva paura . Tutto ad un tratto una nota acuta , quella del ramsinga , rimbombo` . Mi guardo d' attorno ed i miei occhi s' incontrano con quelli di un' ombra che si teneva a venti passi da me , semi nascosta fra un cespuglio . Un' ombra ! esclamo` Tremal Naik . Un' ombra hai detto ? Si` , padrone , un' ombra . Chi era ? Dimmelo , Aghur , dimmelo ! Mi parve una donna . Una donna ! Si , sono sicuro che era una donna . Bella ? Faceva troppo oscuro perche` potessi vederla distintamente . Tremal Naik si passo` una mano sulla fronte . Un' ombra ! ripete` egli , piu` volte . Un' ombra laggiu` ! Se fosse la mia visione ? ... Tira innanzi , Aghur . Quell' ombra mi guardo` per alcuni istanti , poi tese un braccio verso di me , invitandomi ad allontanarmi subito . Sorpreso e spaventato ubbidii , ma non avevo fatto ancora cento passi , che un urlo straziante giunse ai miei orecchi . Quel grido lo riconobbi subito : era quello di Hurti ! E l' ombra ? chiese Tremal Naik , in preda ad una estrema agitazione . Non mi volsi nemmeno indietro per vedere se era rimasta la` , oppure scomparsa . Mi slanciai attraverso alla jungla colla carabina in mano e giunsi sotto al gran banian , ai piedi del quale , disteso sul dorso , vidi il povero Hurti . Lo chiamai e non mi rispose . Lo toccai , era ancora caldo ma il suo cuore non batteva piu` ! Sei certo ? Sicurissimo , padrone . Dove era stato colpito ? Non vidi sul suo corpo ferita alcuna . E` impossibile ! Te lo giuro . E non vedesti alcuno ? Nessuno , ne` udii alcun rumore . Io ebbi paura mi gettai nel fiume lo attraversai perdendo la carabina e riguadagnai la nostra jungla . Credo di aver fatto sei miglia senza respirare , tanto era il mio spavento . Povero Hurti ! II . L' isola misteriosa . Un profondo silenzio segui` la triste narrazione dell' indiano . Tremal Naik , diventato ad un tratto cupo e nervosissimo , s' era messo a passeggiare dinanzi al fuoco , colla testa china sul petto , la fronte aggrottata e le braccia incrociate . Kammamuri , agghiacciato dal terrore , meditava aggomitolato su se stesso . Persino il cane aveva cessato di fare udire ii suo lamentevole urlo e s' era sdraiato a fianco di Darma . Le note acute del misterioso ramsinga strapparono il cacciatore di serpenti dalle sue meditazioni . Alzo` il capo come un cavallo di battaglia che ode il segnale della carica , getto` un' occhiata profonda nella deserta jungla sulla quale ondeggiava allora una densa nebbia , carica d' esalazioni velenose , giro` su se stesso ed avvicinandosi bruscamente ad Aghur , gli disse : Hai udito mai il ramsinga ? Si` , padrone , rispose l' indiano , ma una sola volta . Quando ? La notte che scomparve Tamul , vale a dire sei mesi fa . Sicche` credi anche tu , come Kammamuri , che segnali una disgrazia ? Si , padrone . Sai chi e` che lo suona ? Non lo seppi mai . Credi tu che il suonatore abbia relazione coi misteriosi abitanti di Raimangal ? Lo credo . Chi sospetti che siano quegli uomini ? Sono poi uomini ? Non credo che siano le anime dei morti . Allora saranno pirati , disse Aghur . E quale interesse possono avere , per assassinare i miei uomini ? Chissa` , forse quello di spaventarci e di tenerci lontani . Dove supponi che abbiano le loro capanne ? L' ignoro , ma oserei dire che ogni notte si radunano sotto la fosca ombra del banian sacro . Sta bene , disse Tremal Naik . Kammamuri , prendi i remi . Cosa vuoi fare , padrone ? chiese il maharatto . Recarmi al banian . Oh ! Non farlo , padrone ! gridarono a un tempo i due indiani . Perche` ? Ti ammazzeranno come hanno ammazzato il povero Hurti . Tremal Naik li guardo` con due occhi che mandavano fiamme . Il cacciatore di serpenti non tremo` mai in sua vita , ne` tremera` questa sera . Al canotto , Kammamuri ! esclamo` egli , con un tono di voce da non ammettere replica . Ma , padrone ! ... Hai paura forse ? chiese sdegnosamente Tremal Naik . Sono maharatto ! disse l' indiano con fierezza . Va' allora . Questa notte io sapro` chi sono quegli esseri misteriosi che mi hanno dichiarato la guerra : e chi e` colei che mi ha stregato . Kammamuri prese un paio di remi e si diresse verso la riva . Tremal Naik entro` nella capanna , stacco` da un chiodo una lunga carabina dalla canna rabescata , si muni` di una gran fiasca di polvere e si passo` nella cintola un largo coltellaccio . Aghur , tu rimarrai qui , diss' egli , uscendo . Se fra due giorni non saremo ritornati , verrai a raggiungerci a Raimangal colla tigre o con Punthy . Ah ! padrone ... Non ti senti il coraggio bastante per venire laggiu` ? Del coraggio ne ho , padrone . Volevo dire che fai male a recarti in quell' isola maledetta . Tremal Naik non si lascia assassinare , Aghur . Prendi con te Darma . Potrebbe esserti utile . Tradirebbe la mia presenza ed io voglio sbarcare senza esser veduto , ne` udito . Addio , Aghur . Si getto` la carabina ad armacollo e raggiunse Kammamuri , che lo attendeva presso ad un piccolo gonga , rozzo e pesante battello , scavato nel tronco di un albero . Partiamo , disse . Saltarono nel battello e presero il largo , remando lentamente ed in silenzio . Un' oscurita` profonda , resa densa da una nebbia pestilenziale che ondeggiava sopra i canali , le isole e le isolette , copriva le Sunderbunds e la corrente del Mangal . A destra ed a sinistra si estendevano masse enormi di bambu` spinosi , di cespugli fitti , sotto i quali si udivano brontolare le tigri e sibilare i serpenti , di erbe lunghe e taglienti , confuse , amalgamate , strette le une alle altre in modo da impedire il passo . In lontananza pero` , sulla fosca linea dell' orizzonte , spiccavano qua e la` alcuni alberi , dei manghi carichi di frutta squisite , dei palmizi tara , dei latania e dei cocchi dall' aspetto maestoso , con lunghe foglie disposte a cupola . Un silenzio funebre , misterioso , regnava ovunque , rotto appena appena dal mormori`o delle acque giallastre che radevano i rami arcuati dei paletuvieri e le foglie del loto e dal fruscio dei bambu` scossi da un soffio di aria calda , soffocante , avvelenata . Tremal Naik , sdraiato a poppa , col fucile sottomano , taceva e teneva aperti gli occhi fissandoli ora sull' una e ora sull' altra riva , dove udivansi sempre rauchi brontolii e sibili lamentevoli . Kammamuri , invece , seduto nel mezzo , faceva volare il piccolo gonga il quale lasciavasi dietro una scia di una fosforescenza ammirabile , da far quasi credere che quelle acque corrotte fossero sature di fosforo . Ogni qual tratto , pero` , cessava di remare , ratteneva il respiro e stava alcuni istanti in ascolto , chiedendo di poi al cacciatore di serpenti se nulla avesse udito o veduto . Era di gia` mezz' ora che navigavano , quando il silenzio fu rotto dal ramsinga , che si fece udire sulla riva destra , ma cosi` vicino , da sospettare che il suonatore si trovasse a un centinaio di passi di distanza . Alto ! mormoro` Tremal Naik . Non aveva ancora terminata la parola , che un secondo ramsinga rispose al primo , ma ad una distanza maggiore , intuonando una melodia malinconica , quanto era brillante e viva l' altra . La musica indiana si basa su quattro sistemi che hanno un' intima relazione colle quattro stagioni dell' anno ed a ciascuno di essi viene applicato un tono e modo particolare . E` malinconica nella stagione fredda , viva ed allegra nel ringiovanire della stagione , languida nei grandi calori d' estate e brillante nell' autunno . Perche` mai quei due istrumenti suonavano cosi` contrariamente ? Era forse un segnale ? Kammamuri lo temeva . Padrone diss' egli , siamo stati scoperti . E` probabile , rispose Tremal Naik , che ascoltava attentamente . Se ritornassimo ? Questa notte non fa per noi . Tremal Naik non ritorna mai . Arranca e lascia che i ramsinga suonino a loro piacimento . Il maharatto riprese i remi spingendo innanzi il gonga , il quale non tardo` a giungere in un luogo dove il fiume stringevasi a mo' di collo di bottiglia . Un buffo d' aria tiepida , soffocante , carica d' esalazioni pestifere , giunse al naso dei due indiani . Dinanzi a loro , ad un tre o quattrocento passi , apparvero molte fiammelle che vagolavano bizzarramente sulla nera superficie del fiume . Alcune , come fossero attirate da una forza misteriosa , vennero a danzare dinanzi alla prua del gonga , allontanandosi dipoi con fantastica rapidita` . Eccoci al cimitero galleggiante , disse Tremal Naik . Fra dieci minuti arriveremo al banian . Passeremo col gonga ? chiese Kammamuri . Con un po' di pazienza si passera` . E` male , padrone , offendere i morti . Brahma e Visnu` ci perdoneranno . Arranca , Kammamuri . Il gonga , con pochi colpi di remo raggiunse la stretta del fiume e sbocco` in una specie di bacino , sul quale si intrecciavano i lunghi rami di colossali tamarindi , formando una fitta volta di verzura . Cola` galleggiavano parecchi cadaveri che i canali del Gange avevano trascinato fino al Mangal . Avanti ! disse il cacciatore di serpenti . Kammamuri stava per ripigliare i remi , quando la volta di verzura , che copriva quel cimitero galleggiante , s' apri` per dar passaggio a uno stormo di strani esseri dalle ali nere , i trampoli lunghissimi , i becchi aguzzi e smisurati . Cosa c' e` di nuovo ? esclamo` Kammamuri sorpreso . I marabu` , disse Tremal Naik . Infatti un centinaio di quei funebri uccelli del sacro fiume , calavano , starnazzando giocondamente le ali , posandosi sui cadaveri . Avanti , Kammamuri , ripete` Tremal Naik . Il gonga spinto innanzi , e dopo una buona mezz' ora , attraversato il cimitero , trovossi in un bacino assai piu` ampio , completamente sgombro , che veniva diviso in due bracci da una aguzza punta di terra , sulla quale spiccava un grandissimo e singolare albero . Il banian ! disse Tremal Naik . Kammamuri a quel nome fremette . Padrone ! mormoro` , coi denti stretti . Non temere , maharatto . Deponi i remi e lascia che il gonga s' areni da se` sull' isola . Forse c' e` qualcuno nei dintorni . Il maharatto ubbidi` sdraiandosi sul fondo del canotto , mentre Tremal Naik , armata per ogni precauzione la carabina , faceva altrettanto . Il gonga , trasportato dalla corrente che facevasi lievemente sentire , si diresse , girando su se stesso , verso la punta settentrionale dell' isola Raimangal , sede degli esseri misteriosi che avevano assassinato il povero Hurti . Un silenzio profondo regnava in quel luogo . Non si udiva nemmeno lo stormire dei giganteschi bambu` , essendo cessato il venticello notturno , ne` le note dei ramsingo . Il fiume stesso pareva che fosse diventato d' olio . Tremal Naik di quando in quando , pero` , alzava con precauzione la testa e scrutava attentamente le rive , per nulla rassicurato da quel silenzio . Il gonga si areno` , con un lieve strofini`o , a un centinaio di passi appena dal banian , ma i due indiani non si mossero . Passarono dieci minuti d' angosciosa aspettativa , poi Tremal Naik ardi` alzarsi . Prima cosa che gli diede nell' occhio , fu una forma nera , confusa , distesa fra le erbe , ad una ventina di metri dalla riva . Kammamuri , mormoro` . Alzati ed arma le tue pistole . Il maharatto non se lo fece dire due volte . Cosa vedi , padrone ? chiese egli con un filo di voce . Guarda laggiu` . Eh ! ... fe` il maharatto , sbarrando gli occhi . Un uomo ! Zitto ! Tremal Naik alzo` la carabina prendendo di mira quella massa nera che aveva l' apparenza d' un essere umano sdraiato , ma l' abbasso` senza scaricarla . Andiamo a vedere cos' e` , Kammamuri , diss' egli . Quell' uomo non e` vivo . E se fingesse d' essere morto ? Peggio per lui . I due indiani sbarcarono , dirigendosi quatti quatti verso quell' individuo che non dava segno di vita . Erano giunti ad una diecina di passi , quando un marabu` si alzo` rumorosamente volando verso il fiume . E` un uomo morto , mormoro` Tremai Naik . Se fosse ... Non termino` la frase . In quattro salti raggiunse quel cadavere ; una sorda esclamazione gli usci` dalle labbra contorte per l' ira . Hurti ! esclamo` . Infatti quel cadavere era Hurti , il compagno dell' indiano Aghur . L' infelice era disteso sul dorso , colle gambe e le braccia raggrinzate , probabilmente per lo spasimo , la faccia spaventosamente scomposta e gli occhi aperti , schizzanti dalle orbite . Le ginocchia erano rotte e insanguinate ed egualmente i piedi , segno evidente che era stato trascinato per qualche tratto sul terreno , forse quando era ancora agonizzante , e dalla bocca sbarrata uscivagli d' un buon palmo la lingua . Tremal Naik sollevo` lo sventurato indiano per vedere in qual luogo era stato colpito , ma non trovo` sul corpo di lui alcuna ferita . Esaminandolo pero` meglio , vide attorno al collo una lividura assai marcata e dietro il cranio una contusione , che pareva prodotta da una grossa palla o da un sasso arrotondato . L' hanno stordito prima e poi strangolato , diss' egli , con voce sorda . Povero Hurti , mormoro` il maharatto . Ma perche` assassinarlo e in questo modo ? Lo sapremo , Kammamuri , e ti giuro che Tremal Naik non lasciera` impunito il delitto . Ma temo , padrone , che gli assassini siano molto potenti . Tremal Naik sara` piu` potente di loro . Orsu` , ritorna al canotto . E Hurti ? Lo lascieremo qui ? Lo gettero` nelle sacre acque del Gange domani mattina . Ma le tigri , questa notte lo divoreranno . Sul cadavere di Hurti veglia il cacciatore di serpenti . Ma come ? Non ritorni tu ? No , Kammamuri , io rimango qui . Quando avro` sbrigato le mie faccende , abbandonero` quest' isola . Ma tu vuoi farti assassinare . Un sorriso sdegnoso sfioro` le labbra del fiero indiano . Tremal Naik e` un figlio della jungla ! Ritorna al canotto , Kammamuri . Oh mai , padrone ! Perche` ? Se ti accade una disgrazia , chi ti aiutera` ? Lascia che t' accompagni e ti giuro che ti seguiro` dove tu andrai . Anche se io mi recassi a trovare la visione ? Si` , padrone . Rimani con me , prode maharatto , e vedrai che noi due faremo per dieci . Seguimi ! Tremal Naik si diresse verso la riva , afferro` il gonga a tribordo e con una violenta scossa lo rovescio` , calando a picco . Cosa fai ? chiese Kammamuri , sorpreso . Nessuno deve sapere che noi siamo qui giunti . E ora , a noi lo svelare il mistero . Cambiarono la polvere alle carabine ed alle pistole , onde essere sicuri di non mancare al colpo , e si diressero verso il banian , la cui imponente massa spiccava fieramente nella profonda tenebra . III . Il vendicatore di Hurti . I banian , chiamati altresi` al moral o fichi delle pagode , sono gli alberi piu` strani e piu` giganteschi che si possa immaginare . Hanno l' altezza ed il tronco delle nostre piu` grandi e piu` grosse quercie e dagli innumerevoli rami , tesi orizzontalmente , scendono delle finissime radici aeree , le quali , appena toccano terra , s' affondano e s' ingrossano rapidamente , infondendo nuovo nutrimento e piu` vigorosa vita alla pianta . Avviene cosi` , che i rami s' allungano sempre piu` , generando nuove radici e quindi nuovi tronchi sempre piu` lontani , di maniera che un albero solo copre una estensione vastissima di terreno . Si puo` dire che forma una foresta sostenuta da centinaia e centinaia di bizzarri colonnati , sotto i quali i sacerdoti di Brahma collocano i loro idoli . Nella provincia di Guzerate esiste un banian chiamato Cobir bor assai venerato dagli indiani ed al quale non esitano a dare tremila anni d' eta` ; ha una circonferenza di duemila piedi e non meno di tremila colonne o radici che dir si voglia . Anticamente era assai piu` vasto , ma parte di esso fu distrutto dalle acque del Nerbudda , che rosero una parte dell' isola su cui cresce . Il banian sotto il quale i due indiani stavano per passare la notte , era uno dei piu` giganteschi , fornito di piu` di seicento colonne , sostenenti smisurati rami carichi di piccoli frutti vermigli e con un tronco grossissimo , ma che ad una certa altezza era tagliato . Tremal Naik e Kammamuri , dopo di avere esaminato scrupolosamente colonnato per colonnato per assicurarsi che dietro non celavasi alcuno , si sedettero vicino al tronco l' uno presso l' altro , colla carabina montata , posata sulle ginocchia . Qui qualcuno verra` , disse il cacciatore di serpenti , sottovoce . Sfortuna al primo che giunge sotto il tiro della mia carabina . Credi adunque che gli esseri misteriosi che assassinarono Hurti , vengano qui ? chiese Kammamuri . Sono certissimo . Vedrai , maharatto , che prima di domani , noi sapremo qualche cosa . Ci impadroniremo del primo che viene e lo accopperemo . Secondo le circostanze . Orsu` , silenzio ora , ed occhi bene aperti . Trasse da una tasca una foglia somigliante a quella dell' edera , conosciuta in India sotto il nome di betel d' un sapore amarognolo e un poco pungente , vi uni` un pezzetto di noce di arecche e un po' di calce e si mise a masticar questo miscuglio che vuolsi conforti lo stomaco , fortifichi il cervello , preservi i denti e curi l' alito . Passarono due ore lunghe come due secoli , durante le quali nessun rumore turbo` il silenzio che regnava sotto la fitta ombra del gigantesco albero . Doveva essere la mezzanotte o poco meno , quando a Tremal Naik , che tendeva per bene gli orecchi , sembro` di udire un rumore strano . Lo si avrebbe detto un rombo , simile a uno di quelli che precedono talvolta i terremoti , ma assai piu` sordo . Tremal Naik si senti` invadere da una vaga inquietudine . Kammamuri mormoro` con un filo di voce . Sta' in guardia . Cos' hai veduto ? chiese il maharatto , trasalendo . Nulla , ma ho udito un rumore che mi e` nuovo . Dove ? Mi parve che venisse da sotto terra . E` impossibile , padrone ! Tremal Naik ha gli orecchi troppo acuti per ingannarsi . Cosa pensi che sia ? L' ignoro , ma lo sapremo . Padrone , qui c' e` qualche terribile mistero . Hai paura ? No , sono maharatto . Allora sveleremo ogni cosa . In quell' istante , sotto terra , s' udi` distintamente ripetersi il misterioso rombo . I due indiani si guardarono in volto con sorpresa . Si direbbe che qui sotto suonano qualche enorme tamburo , l' hauk per esempio , disse Tremal Naik . Non puo` essere altrimenti , rispose Kammamuri . Ma come mai viene da sotto terra ? Che abbiano il loro asilo sotto la jungla , questi esseri misteriosi ? Cosi` deve essere , Kammamuri . Cosa facciamo , padrone ? Rimarremo qui : qualche persona uscira` da qualche parte . Tykora ! grido` una voce . I due indiani balzarono simultaneamente in piedi . Cosa strana , incrediblle : quella voce era stata pronunciata cosi` vicina a loro , da credere che la persona che l' aveva emessa fosse dietro le loro spalle . Tykora ! mormoro` Tremal Naik . Chi pronuncio` questo nome ? Guardo` attorno , ma non vide alcuno ; guardo` in alto , ma non scorse che i rami del banian , confusi fra le tenebre . Che ci sia qualcuno nascosto fra i rami ? Ma no , disse Kammamuri , tremando . La voce si udi` dietro di noi . E` strano . Tykora ! esclamo` la medesima voce misteriosa . I due indiani tornarono a guardarsi intorno . Non era piu` possibile ingannarsi ; qualcuno stava a loro vicino , ma con loro sorpresa e diciamolo pure , terrore , non era visibile . Padrone , mormoro` Kammamuri , abbiamo da fare con qualche spirito . Non credo agli spiriti , io , rispose Tremal Naik . Quest' essere che si diverte a spaventarci lo scopriremo . Oh ! ... esclamo` il maharatto , facendo tre o quattro passi indietro , come un ubriaco . Cosa vedi Kammamuri ? Guarda lassu` ... padrone ! Guarda ! ... Tremal Naik alzo` gli occhi sul banian e scorse un fascio di luce uscire dal tronco mozzato . Malgrado il suo straordinario coraggio , si senti` agghiacciare il sangue nelle vene . Della luce ! balbetto` , sgomentato . Scappiamo , padrone ! supplico` Kammamuri . Sotto terra si udi` per la terza volta il misterioso boato e dal tronco del banian usci` la squillante nota del ramsinga . In lontananza echeggiarono altre note simili . Fuggiamo , padrone ! ripete` Kammamuri , pazzo di terrore . Mai ! esclamo` Tremal Naik , risolutamente . Aveva messo il pugnale fra i denti e afferrato la carabina per la canna per servirsene come d' una mazza . D' un tratto cambio` idea . Vieni , Kammamuri , diss' egli . Prima d' incominciare la pugna , sara` meglio vedere con chi dobbiamo lottare . Egli trascino` il maharatto ad un duecento passi dal tronco del banian e si nascosero dietro a tre o quattro colonne riunite che permettevano ai due indiani di vedere senza essere scoperti . Non una parola , ora , disse . Al momento opportuno agiremo . Dal colossale tronco del banian usci` un' ultima nota acutissima che sveglio` tutti gli echi delle Sunderbunds . Il fascio di luce che usciva dalla sommita` dell' albero si spense e in sua vece apparve una testa umana , coperta da una specie di turbante giallo . Essa giro` all' intorno qualche istante , come per assicurarsi che alcuna persona trovavasi al disotto del gigantesco albero , poi si alzo` , ed un uomo , un indiano a giudicarlo dalla tinta , usci` , aggrappandosi ad uno dei rami . Dietro di lui uscirono quaranta altri indiani , i quali si lasciarono scivolare giu` pei colonnati , fino a terra . Erano tutti quasi nudi . Un solo dubgah , specie di sottanino , d' un giallo sporco , copriva i loro fianchi e sui loro petti scorgevansi dei tatuaggi strani che volevano essere lettere del sanscrito e proprio nel mezzo vedevasi un serpente colla testa di donna . Un sottile cordone di seta , che pareva un laccio ma che aveva una palla di piombo all' estremita` , girava piu` volte attorno al dubgah ed un pugnale era passato in quella strana cintura . Quegli esseri misteriosi , si assisero silenziosamente per terra , formando un circolo attorno ad un vecchio indiano dalle braccia smisurate , e lo sguardo brillante come quello d' un gatto . Figli miei , disse questi con voce grave . La nostra possente mano ha colpito lo sciagurato che ardi` calcare questo suolo consacrato ai thugs ed inviolabile a qualsiasi straniero . E` una vittima di piu` da aggiungere alle altre cadute sotto il nostro pugnale , ma la dea non e` ancora soddisfatta . Lo sappiamo , risposero in coro gl' indiani . Si` , figli liberi dell' India , la nostra dea domanda altri sacrifici . Che il nostro grande capo comandi e noi tutti partiremo . Lo so , che voi siete bravi figli , disse il vecchio indiano . Ma il tempo non e` ancora venuto . Cosa s' aspetta adunque ? Un gran pericolo ci minaccia , figli . Un uomo ha gettato gli occhi sulla Vergine , che veglia la pagoda della dea . Orrore ! esclamarono gl' indiani . Si` , figli miei , un uomo audace oso` guardare in volto la vaga Vergine , ma quell' uomo se non cadra` sotto la folgore della dea , perira` sotto il nostro infallibile laccio . Chi e` quest' uomo ? A suo tempo lo saprete . Portatemi la vittima . Due indiani si alzarono e si diressero verso il luogo dove giaceva il cadavere del povero Hurti . Tremal Naik , che aveva assistito senza batter ciglio a quella strana scena , alla vista di quei due uomini che afferravano il morto per le braccia trascinandolo verso il tronco del banian , si era alzato di scatto colla carabina in mano . Ah ! maledetti ! esclamo` egli con voce sorda togliendoli di mira . Cosa fai , padrone ? bisbiglio` Kammamuri , prendendogli l' arma ed abbassandola . Lascia che li accoppi , Kammamuri , disse il cacciatore di serpenti . Essi hanno ucciso Hurti , e` giusto che io lo vendichi . Vuoi perderci tutti e due . Sono quaranta . Hai ragione , Kammamuri . Li colpiremo tutti in una sola volta . Riabbasso` la carabina e torno` a coricarsi mordendosi le labbra per frenare la collera . I due indiani avevano allora trascinato Hurti nel mezzo del circolo e l' avevano lasciato cadere ai piedi del vecchio . Kali` ! esclamo` egli , alzando gli occhi verso il cielo . Trasse il pugnale dalla cintura e lo caccio` nel petto di Hurti . Miserabile ! urlo` Tremal Naik . E` troppo ! Egli s' era slanciato fuori dal nascondiglio . Un lampo squarcio` le tenebre seguito da una strepitosa detonazione ed il vecchio , colpito in pieno petto dalla palla del cacciatore di serpenti , cadde sul corpo di Hurti . IV . Nella jungla . All' improvvisa detonazione , gl' indiani erano balzati in piedi col laccio nella dritta e il pugnale nella sinistra . Vedendo il loro capo dibattersi per terra tutto imbrattato di sangue , dimenticarono per un istante l' uccisore , per accorrere in suo aiuto . Questo momento basto` perche` Tremal Naik e Kammamuri si dessero alla fuga , senza essere scorti . La jungla coperta di fitti cespugli spinosi e di bambu` giganteschi , che promettevano rifugi introvabili , era a pochi passi . I due indiani vi si precipitarono nel mezzo , correndo disperatamente per cinque o sei minuti , poi si lasciarono cadere sotto un gruppo assai folto di bambu` , alti non meno di diciotto metri . Se ti e` cara la vita , disse rapidamente Tremal Naik a Kammamuri , non muoverti . Ah padrone ! Cosa hai fatto ! disse il povero maharatto . Li avremo tutti addosso e ci strangoleranno come il disgraziato Hurti . Ho vendicato il mio compagno . Del resto non ci troveranno . Sono spiriti , padrone . Sono uomini . Taci e guardati ben d' attorno . In lontananza si udivano le urla dei terribili abitanti del banian . Vendetta ! Vendetta ! gridavano . Tre note acute , le note del ramsinga , echeggiarono nella jungla e sotto terra s' udi` cupo rimbombo di poco prima . I due cacciatori si aggomitolarono , facendosi piu` piccini e rattenendo persino il respiro . Sapevano che se venivano scoperti , sarebbero stati irremissibilmente strangolati dai lacci di seta di quei mostruosi individui , che avevano di gia` sacrificato tante vittime . Non erano ancora trascorsi tre minuti che s' udirono i bambu` aprirsi violentemente e fra le tenebre fu scorto uno di quegli uomini . col laccio nella destra ed il pugnale nella sinistra , passare come una freccia dinanzi alla macchia e scomparire nel folto della jungla . L' hai veduto , Kammamuri ? chiese sottovoce Tremal Naik . Si` , padrone , rispose il maharatto . Essi ci credono assai lontani e corrono , sperando di raggiungerci . Fra pochi minuti non avremo un solo uomo alle spalle . Diffidiamo , padrone . Quegli uomini mi fanno paura . Non temere , che son qui io . Zitto e sta' bene attento . Un altro indiano , armato come il primo , passo` correndo qualche istante dopo , e pur esso scomparve nel folto dei bambu` . In lontananza s' udi` ancora qualche grido , qualche fischio che pareva , che anzi doveva essere un segnale , poi tutto tacque . Trascorse mezz' ora . Tutto indicava che gli indiani , lanciati forse su di una falsa traccia , erano assai lontani . Il momento non poteva essere piu` propizio per fare un giro sui talloni e fuggire in direzione della riva . Kammamuri , disse Tremal Naik , noi possiamo metterci in marcia . Gli indiani , a mio parere , devono essere tutti dinanzi a noi e nel mezzo della jungla . Sei proprio sicuro , padrone ? Non odo rumore alcuno . E dove andremo ? Al banian forse ? Si` , maharatto . Vuoi cacciarti la` dentro , forse ? No per ora , ma domani notte ritorneremo qui e sveleremo il mistero . Ma chi supponi che sieno quegli uomini ? Non lo so , ma lo sapro` , Kammamuri , come pure sapro` chi sia quella donna che veglia nella pagoda della loro terribile dea . Hai udito tu , cio` che disse quel vecchio ? Si` , padrone . Non so , ma mi parve che parlasse di me ed ho il sospetto che quella Vergine sia ... Chi mai ? La donna che m' ha stregato , Kammamuri . Allorche` quel vecchio parlo` di lei , ho sentito il cuore battermi con veemenza strana e cio` mi succede tutte le volte che ... Zitto , padrone ! ... mormoro` Kammamuri , con voce soffocata . Cos' hai udito ? Un bambu` s' e` mosso . Dove ? Laggiu` ... a trenta passi da noi . Zitto ! Tremal Naik alzo` il capo e lo giro` all' intorno , scrutando con attenzione la nera massa dei bambu` , ma non scorse alcuno . Tese gli orecchi , rattenendo il respiro e trasali` . Un frusci`o appena distinto si udiva nella direzione indicata dal maharatto , si avrebbe detto che una mano scostava con somma precauzione le larghe e cuoriformi foglie delle gigantesche piante . Qualcuno s' avvicina , mormoro` egli . Non muoverti , Kammamuri . Il fruscio cresceva e s' avvicinava , ma assai lentamente . Di li` a poco videro due bambu` piegarsi e comparire un indiano il quale si curvo` verso terra , portando una mano all' orecchio . Stette un minuto cosi` , poi si rialzo` e parve che fiutasse l' aria . Gary ! bisbiglio` egli . Un secondo indiano usci` da quei bambu` , a sei passi di distanza dal primo . Odi nulla ? domando` il nuovo venuto . Assolutamente nulla . Eppure , mi parve che qualcuno bisbigliasse . Ti sarai ingannato . Sono cinque minuti che me ne sto qui , cogli orecchi ben tesi . Siamo su di una falsa via . Dove sono gli altri ? Tutti dinanzi a noi , Gary . Si teme che gli uomini che hanno ardito qui sbarcare , tentino un colpo di mano sulla pagoda . A quale scopo ? Quindici giorni fa , la vergine della pagoda incontro` un uomo . Furono scorti da uno dei nostri a scambiarsi dei segnali . E perche` ? Si crede che l' uomo voglia liberare la Vergine . Oh ! L' orrendo delitto ! esclamo` l' indiano che chiamavasi Gary . Questa notte un indiano , compagno del miserabile che oso` alzare gli occhi sulla Vergine della nostra venerabile dea , e` sbarcato . Senza dubbio veniva a spiare . Ma quell' indiano fu strangolato . Si` , ma dietro di lui sono sbarcati altri uomini , uno dei quali assassino` il nostro sacerdote . E chi e` quest' uomo che miro` in volto la Vergine ? Un uomo formidabiie , Gary , e capace di tutto : e` il cacciatore di serpenti della jungla nera . Bisogna che muoia . Morra` , Gary . Per quanto corra , noi lo raggiungeremo ed i nostri lacci lo strangoleranno . Ora tu parti e cammina dritto fino a che giungi sulla riva del fiume : io mi reco alla pagoda a vegliare sulla Vergine . Addio , e che la nostra dea ti protegga . I due indiani si separarono prendendo due vie differenti . Appena il rumore cesso` , Tremal Naik che tutto aveva udito , balzo` in piedi Kammamuri , diss' egli con viva emozione , bisogna che ci separiamo . Tu li hai uditi : essi sanno che io sono sbarcato e mi cercano . Ho udito tutto , padrone . Tu seguirai l' indiano che si dirige verso il fiume e appena lo potrai guadagnerai la riva opposta . Io seguo l' altro . Tu mi nascondi qualche cosa , padrone . Perche` non vieni anche tu alla riva ? Devo recarmi alla pagoda . Oh ! Non farlo , padrone ! Sono irremovibile . Nella pagoda si nasconde la donna che mi ha stregato . E se ti assassinano ? Mi uccideranno a fianco di lei e morro` felice . Parti , Kammamuri , parti che` comincia a prendermi la febbre . Kammamuri emise un profondo respiro che pareva un gemito , e si alzo` . Padrone , disse con voce commossa . Dove ci rivedremo ? Alla capanna , se sfuggo alla morte : vattene . Il maharatto si caccio` nella jungla dietro le traccie dell' indiano , in direzione della riva . Tremal Naik stette li` a guardarlo . colle braccia incrociate sul petto e la fronte abbuiata . Ed ora , diss' egli rialzando con fierezza il capo , quando il maharatto scomparve ai suoi occhi , sfidiamo la morte ! ... Si getto` la carabina ad armacollo , diede un ultimo sguardo all' intorno e si allontano` a passi rapidi e silenziosi , seguendo le traccie del secondo indiano il quale non doveva essere molto discosto . La via era difficile ed intricatissima . Il terreno era coperto , fin dove poteva giungere l' occhio , da una rete fitta fitta di bambu` che si rizzavano ad un' altezza veramente straordinaria . V' erano cola` i cosiddetti bans tulda , coperti di foglie grandissime , i quali , in meno di trenta giorni , acquistano un' altezza che sorpassa i venti metri ed una grossezza di trenta centimetri . I behar bans , alti appena un metro , col fusto vuoto ma forte ed armato di lunghe spine , ed una varieta` numerosa di altri bambu` conosciuti comunemente nelle Sunderbunds col nome generico di bans , i quali si stringevano cosi` davvicino , che era d' uopo servirsi del coltello per aprirsi un passaggio . Un uomo non pratico di quei luoghi si sarebbe senza dubbio smarrito in mezzo a quei giganteschi vegetali e si sarebbe trovato nell' impossibilita` di fare un passo innanzi senza far rumore , ma Tremal Naik , che era nato e cresciuto nella jungla , movevasi la` sotto con sorprendente rapidita` e sicurezza , senza produrre il menomo frusci`o . Non camminava , poiche` cio` sarebbe stato assolutamente impossibile , ma strisciava simile ad un rettile , guizzando fra pianta e pianta , senza mai arrestarsi , senza mai esitare sulla via da scegliere . Ogni qual tratto egli appoggiava l' orecchio a terra ed era sicuro di non perdere le traccie dell' indiano che lo precedeva , trasmettendo il terreno , il passo di lui , per quanto fosse leggiero . Aveva gia` percorso piu` d' un miglio , quando s' accorse che l' indiano erasi improvvisamente arrestato . Appoggio` tre o quattro volte l' orecchio , ma il terreno non trasmetteva alcun rumore , si alzo` ascoltando con profonda attenzione , ma nessun frusci`o gli pervenne . Tremal Naik comincio` a diventare inquieto . Cosa e` succeduto ? mormoro` egli , guardandosi d' attorno . Che si sia accorto che io lo seguo ? Stiamo in guardia ! Percorse ancora tre o quattro metri strisciando , poi alzo` il capo , ma lo riabbasso` quasi subito . Aveva urtato contro un corpo tenero che pendeva dall' alto e che erasi subito ritirato . Oh ! fe` egli . Un pensiero terribile gli attraverso` il cervello . Si getto` prontamente da un lato sguainando il coltello e guardo in aria . Nulla vide o almeno nulla gli parve di vedere . Eppure era sicuro di aver urtato contro qualche cosa , che non doveva essere una foglia di bambu` . Stette alcuni minuti immobile come una statua . Un pitone ! esclamo ad un tratto , senza pero` sgomentarsi . Un frusci`o repentino erasi udito in mezzo ai bambu` , poi un corpo oscuro , lungo , flessuoso , discese ondeggiando per una di quelle piante . Era un mostruoso serpente pitone , lungo piu` di venticinque piedi , il quale allungavasi verso il cacciatore di serpenti sperando di allacciarlo fra le sue viscose spire e stritolarlo con una di quelle terribili strette alle quali nulla resiste . Aveva la bocca aperta colla mascella inferiore divisa in due branche come i ferri d' una tenaglia , la forcuta lingua tesa e gli occhi accesi , che brillavano sinistramente fra la profonda oscurita` . Tremal Naik s' era lasciato cadere per terra per non venire afferrato dal mostruoso rettile e ridotto in un ammasso d' ossa infrante e di carni sanguinolenti . Se mi muovo sono perduto , mormoro` egli con straordinario sangue freddo . Se l' indiano che mi precede non s' accorge di nulla , sono salvo . Il rettile era disceso tanto , che colla testa toccava la terra . Egli si allungo` verso il cacciatore di serpenti che conservava la rigidezza d' un cadavere , ondeggio` per qualche tratto su di lui lambendolo colla fredda lingua , poi cerco` di farglisi sotto per avvolgerlo . Tre volte torno` alla carica sibilando di rabbia e tre volte si ritiro` contorcendosi in mille guise , salendo e ridiscendendo il bambu` attorno il quale erasi avvinghiato . Tremal Naik fremente , inorridito , continuava a rimanere immobile facendo sforzi sovrumani per padroneggiarsi , ma appena vide il rettile alzarsi arrotolandosi in parte su se stesso , affrettossi a strisciare cinque o sei metri lontano . Credendosi ormai fuori di pericolo , s' era voltato per rialzarsi , quando udi` una voce minacciosa a gridare : Cosa fai qui ? Tremal Naik s' era prontamente alzato col coltello in pugno . A sette od otto metri di distanza , assai vicino al posto occupato dal rettile , era improvvisamente sorto un indiano di alta statura , estremamente magro , armato d' un pugnale e di una specie di laccio che finiva in una palla di piombo . Sul petto portava tatuato il misterioso serpente colla testa di donna , contornato da alcune lettere del sanscrito . Cosa fai qui ? ripete` quell' indiano con tono minaccioso . E tu cosa fai ? ribatte` Tremal Naik , con calma glaciale . Sei forse uno di quei miserabili che si divertono ad assassinare le persone che qui sbarcano ? Si` , e sappi che ora faro` altrettanto con te . Tremal Naik si mise a ridere , guardando il rettile il quale cominciava a svolgere gli anelli , ondeggiando quasi sulla testa dell' indiano . Tu credi di uccidermi , disse il cacciatore , e la morte invece ti sfiora . Ma prima morrai tu ! grido` l' indiano , facendo fischiare attorno al capo la corda di seta . Un sibilo lamentevole emesso dal rettile , lo arresto` nel momento che lanciava la palla di piombo . Oh ! esclamo` , manifestando un profondo terrore . Aveva alzata la testa e s' era trovato dinanzi al rettile . Volle fuggire e fece un salto indietro , ma incespico` in un bambu` mozzato e capitombolo` fra le erbe . Aiuto ! aiuto ! ... urlo` egli disperatamente . L' enorme rettile s' era lasciato cadere a terra ed in un baleno aveva afferrato l' indiano fra le sue spire , stringendolo in modo tale da togliergli il respiro e da fargli crocchiar tutte le ossa del corpo . Aiuto ! ... aiuto ! ... ripete` lo sventurato , sbarrando spaventosamente gli occhi . Tremal Naik con un moto spontaneo s' era slanciato verso il gruppo . Con un terribile colpo di coltello taglio` in due il pitone , il quale sibilava rabbiosamente , coprendo di bava sanguigna la vittima . Stava per ricominciare , quando udi` i bambu` agitarsi furiosamente in parecchi luoghi . Eccolo ! tuono` una voce . Erano altri indiani che correvano sul luogo , compagni dell' infelice che il rettile , quantunque spezzato in due , stritolava , facendogli schizzare il sangue dalle carni . Comprese il pericolo che correva , e senza aspettar altro si diede a precipitosa fuga attraverso la jungla . Eccolo ! eccolo ! ripete` la medesima voce . Fuoco su di lui ! fuoco ! Un colpo d' archibugio rintrono` destando tutti gli echi della jungla , poi un secondo ed infine un terzo . Tremal Naik , sfuggito miracolosamente ai proiettili , s' era rivoltato ruggendo come le belve che egli cacciava nella jungla . Ah ! miserabili ! urlo` egli furente . S' era strappato di dosso la carabina e l' aveva puntata contro gli assalitori che venivano innanzi coi pugnali fra i denti e i lacci in mano , pronti a strangolarlo . Dalla canna usci una striscia di fuoco seguita da una detonazione . Un indiano caccio` un urlo terribile , porto` le mani al volto e rotolo` fra le erbe . Tremal Naik ripiglio` la sfrenata corsa saltando a destra e a sinistra onde impedire ai nemici di prenderlo di mira . Attraverso` un gruppo di bambu` che abbatte` furiosamente e si caccio` in mezzo alla fitta jungla , facendo perdere le traccie agli inseguitori . Corse cosi` per un quarto d' ora ; si arresto` un momento a prendere fiato sull' orlo della piantagione , poi si slancio` come un pazzo in mezzo a terreni paludosi e scoperti , solcati da innumerevoli canaletti d' acque stagnanti . Aveva gli occhi iniettati di sangue e la spuma alle labbra , ma correva sempre come avesse le ali ai piedi , saltando via gli ostacoli che gli sbarravano la via , tuffandosi nei pantani , immergendosi negli stagni o nei canali , non avendo che un solo pensiero : frapporre fra se` e gli assalitori il maggior spazio possibile . Quanto corse , non lo pote` sapere . Quando si arresto` , egli si trovava a un duecento passi da una superba pagoda , che ergevasi isolata sulla riva di un ampio stagno contornato da colossali ruine . V . La vergine della pagoda . Quella pagoda , del piu` puro stile indiano , era la piu` bella che Tremal Naik avesse veduto nelle Sunderbunds . Costruita tutta in granito bigio era alta piu` che sessanta piedi , con una base larga quanto due terzi dell' altezza , contornata da stupendi colonnati , scolpiti con quella valenti`a che distingue la razza indiana . Man mano che la pagoda saliva , andava a poco a poco restringendosi sino a terminare in una specie di cupola sormontata da una gigantesca palla di metallo , con una punta assai aguzza sostenente il misterioso serpente colla testa di donna . Agli angoli della pagoda scorgevansi il Trimurti indiano , figurato da tre teste sopra un solo corpo sostenuto da tre gambe e , qua e cola` , una moltitudine di sculture strane , curiose , rappresentanti molte figure della storia sacra degl' indiani , Brahma , Siva , Visnu` , Parvadi , la sinistra dea della morte seduta sopra un leone , Darma Ragia , il Plutone degl' indiani e molte altre divinita` , nonche` un gran numero di mostri spaventevoli e di teste d' elefanti colle proboscidi tese . Tremal Naik , come si disse , si era fermato di colpo , sorpreso di trovarsi dinanzi ad una pagoda , la` dove credeva di trovare la selvaggia jungla . Una pagoda ! aveva esclamato egli . Sono perduto ! Getto` un rapido sguardo all' intorno . Egli si trovava in una specie di radura d' una estensione di oltre mezzo miglio , sgombra affatto d' ogni cespuglio e d' ogni bambu` . Sono perduto ! ripete` egli , con ira . Se non trovo un nascondiglio , fra cinque minuti mi pioveranno addosso quei terribili uomini e mi strangoleranno . Ebbe per un istante l' idea di ritornare indietro e di riguadagnare la jungla per nascondersi , ma vi erano piu` di ottocento metri da percorrere , cioe` il tempo sufficiente perche` gli inseguitori lo scoprissero . Penso` alle ruine che contornavano lo stagno , ma non presentavano nascondigli di sorta . E se salissi lassu` , mormoro` egli , guardando la sommita` della pagoda . E perche` no ? ... Un uomo come lui , rotto ad ogni sorta d' esercizi e che possedeva una forza erculea congiunta ad un' agilita` straordinaria da muovere ad invidia una scimmia guenu` , era capace di issarsi fino alla cupola aggrappandosi ai colonnati ed alle sculture che collegavansi in modo da formare un' erta e bizzarra gradinata . Si slancio` verso la pagoda , dopo d' aver disarmato la carabina e di aversela gettata dietro le spalle , stette qualche istante ad udire , e rassicurato del profondo silenzio che cola` regnava , imprese l' ardita scalata . Con una rapidita` sorprendente sali` su una colonna e di la` si slancio` sulle pareti del tempio aggrappandosi alle gambe delle divinita` , inerpicandosi sui loro corpi , posando i piedi sulle loro teste , afferrandosi alle proboscidi degli elefanti e alle corna dei buoi del dio Siva . Cosa strana , incomprensibile , misteriosa : man mano che saliva sentivasi il cuore battere precipitosamente , le membra acquistare una forza straordinaria . Egli sentivasi come attirato da una forza irresistibile verso la sommita` della pagoda , ed al contatto di quelle fredde pietre provava delle sensazioni sconosciute , inesplicabili . Potevano essere le due del mattino , quando , dopo d' avere eseguito venti manovre aeree da far gelare il sangue ad un ginnasta e di aver corso altrettante volte il pericolo di capitombolar giu` e di sfracellarsi il cranio , giunse alla cupola . Con un ultimo slancio s' aggrappo` alla gigantesca palla di metallo , sormontata dalla punta sostenente il serpente colla testa di donna . Con sua sorpresa egli si trovo` ondeggiante al di sopra di una larga apertura , profonda ed oscura quanto un pozzo , attraversata da una sbarra di bronzo sulla quale trovo` modo di appoggiare i piedi . Dove sono ? si chiese egli . Questo pozzo , senza dubbio deve menare nell' interno della pagoda . Abbandono` la grande palla e s' aggrappo` alla sbarra guardando giu` , ma non vide che tenebre ; tese l' orecchio , ma il piu` profondo silenzio regnava sotto di lui , segno evidente che nessuno trovavasi nella pagoda . Una cosa che lo colpi` fu una corda abbastanza grossa , formata d' un vegetale lucente e flessibilissimo , annodata alla sbarra e che scompariva giu` nell' apertura . L' afferro` e riunendo le sue forze la tiro` a se` ; s' accorse subito che alla estremita` v' era attaccato un corpo alquanto pesante il quale , alla trazione , ondeggio` tintinnando . Deve essere una lampada , disse Tremal Naik . Ad un tratto si batte` la fronte . Ora mi ricordo ! esclamo` egli con viva emozione . Si` ... quei due uomini parlavano di una pagoda ... di una vergine che veglia ... Giusto Visnu` , sarebbe mai ... S' arresto` e porto` ambo le mani al cuore che batteva con veemenza straordinaria . Egli provava allora un' emozione analoga a quella che sentiva in quelle sere che trovavasi dinanzi alla strana visione . Fu un lampo . S' aggrappo` a quella corda e si mise a scendere nelle tenebre , quantunque ignorasse ancora dove andasse a finire e cio` che lo attendeva laggiu` . Pochi minuti dopo i suoi piedi battevano su di un oggetto arrotondato , il quale mando` un suono metallico che gli echi del tempio ripeterono piu` volte . Stava per curvarsi per vedere cos' era , quando un cigoli`o simile a quello di una porta che gira sui cardini , giunse ai suoi orecchi . Guardo` sotto di se` e gli parve di scorgere , fra le tenebre , un' ombra che muovevasi , ma senza produrre rumore di sorta . Chi puo` esser mai ? si chiese egli , rabbrividendo . Con una mano estrasse una pistola e l' impugno` deciso di vendere caramente la vita , se veniva scoperto , e attese coll' immobilita` d' una statua di granito . Un sospiro profondo sali` fino a lui ; quel sospiro lo impressiono` in un modo nuovo , misterioso . Gli sembro` che gli avessero vibrato una pugnalata in cuore . Sono pazzo o stregato , mormoro` egli . L' ombra si era fermata dinanzi ad una massa nera , enorme che trovavasi proprio al disotto della fune . Eccomi , orribile divinita` ! esclamo` una voce di donna che scosse Tremal Naik fino al fondo dell' anima . Tremal Naik al colmo della sorpresa udi` una materia liquida precipitare sul suolo e senti` spandersi per l' aria un profumo soave . Mostruosa gente ! penso` egli . Eppure quell' ombra ha una voce dolce come le note del saranguy ... E` strana ! tremo come se avessi la febbre . Perche` ? ... Ti odio ! esclamo` la medesima voce , con profonda amarezza . Ti odio , spaventevole divinita` , che mi condannasti ad eterno martirio dopo d' avermi distrutto tutto cio` che avevo di piu` caro sulla terra . Assassini , possiate essere maledetti in questa e nell' altra vita ! Uno scoppio di pianto segui` la maledizione che quell' essere misterioso aveva scagliato su quegli uomini che aveva chiamato assassini . Tremal Naik per la seconda volta fremette in tutte le membra e lui , l' uomo dall' animo inaccessibile , lui , il selvaggio figlio della jungla , lui , il cacciatore di serpenti , per la prima volta in sua vita , si senti` commosso . Ebbe per un istante l' idea di lasciarsi cadere nel vuoto . ma un po' di diffidenza lo trattenne . Del resto era troppo tardi , poiche` l' ombra s' era allontanata scomparendo nelle tenebre e poco dopo udi` il cigoli`o della porta che schiudevasi . Ma che non possa svelare adunque questo mistero ? mormoro` Tremal Naik , quasi con rabbia . Ma chi sono adunque questi mostri che han bisogno di vittime ? Chi e` mai questa spaventevole divinita` ? Chi e` questa donna che viene a maledire a mezzanotte , nell' ora dei delitti , dei fantasmi , delle vendette ? ... Chi e` questo essere , che mentre gli altri strangolano , piange ? Che mentre gli altri mi fan ribrezzo , mi commuove ! Che mentre gli altri han cupa la voce , l' ha dolce , soave come un' armonia celeste ? ... Quest' essere , questa donna io la voglio vedere , io le voglio parlare e tutto mi svelera` . Non so , ma una voce interna mi dice che questa donna io l' ho veduta altre volte , ha fatto palpitare il mio cuore , che questa donna e` ... S' arresto` anelante , quasi spaventato . Una fiamma gli sali` in volto e lo inondo` di sudore . Se fosse la mia visione ! esclamo` egli con voce tremante per l' emozione . Quando m' arrampicava sul tempio io era commosso ; quando scesi quaggiu` io tremava . Se fosse vero ? ... Scendiamo . Si lascio` calare giu` e poso` i piedi su di un oggetto duro e scabroso , che diede quel suono particolare dei corpi metallici e specialmente dei bronzi . S' accorse di essere sopra alla massa nera , dinanzi alla quale la donna aveva versato quel profumo , maledetto e pianto . Cos' e` mai questo ? mormoro` egli . Si chino` , appoggio` le mani su quella massa di bronzo e si lascio` scivolar giu` , finche` tocco` terra . I suoi piedi sdrucciolarono su di una superficie liscia e umidiccia . E` qui che ella sparse il profumo , diss' egli . L' odore che mi sale alle nari me lo dice . Domani sapro` dove mi trovo e con chi avro` da fare . Fece sei o sette passi brancolando fra le tenebre e si aggomitolo` su se stesso , colle pistole in mano , aspettando che un raggio di luce illuminasse quel misterioso tempio . Passarono alcune ore senza che rumore alcuno turbasse il funebre silenzio che regnava in quel luogo ; lassu` , verso l' apertura , il cielo cominciava a rischiararsi e gli astri ad impallidire sotto i primi albori . Tremal Naik , immobile , cogli occhi bene aperti e gli orecchi tesi , aspettava sempre con quella pazienza che e` particolare alle razze asiatiche . Verso le quattro il sole apparve improvvisamente sull' orizzonte , illuminando la grande palla di bronzo che ergevasi sulla cima della pagoda e dall' ampia apertura scese un fascio di luce . Tremal Naik scatto` in piedi , sorpreso , sbalordito dallo spettacolo che offrivasi dinanzi a' suoi occhi . Egli si trovava in una specie di immensa cupola , le cui pareti erano bizzarramente dipinte . Le prime dieci incarnazioni di Visnu` , il dio conservativo degli indiani che ha la sua residenza nel Vaicondu o mare di latte del serpente Adissescien , erano dipinte all' ingiro , circondate dai principali deverkeli o semi dei venerati dagl' indiani , protettori degli otto angoli del mondo , abitatori del sorgon , cioe` paradiso di quelli che non hanno tanti meriti per andare nel cailasson o paradiso di Siva . A meta` della cupola v' erano scolpiti i cateri , giganteschi geni malvagi , che divisi in cinque tribu` vanno errando pel mondo dal quale non possono uscire , ne` meritare la beatitudine promessa agli uomini , se non dopo d' aver raccolto gran numero di preghiere . Nel mezzo della pagoda si elevava una grande statua di bronzo , rappresentante una donna con quattro braccia , di cui una brandiva una lunga daga e un' altra una testa . Una grande collana di teschi le scendeva fino al collo dei piedi ed una cintura di mani e di braccia mozzate le stringeva i fianchi . La faccia di quell' orribile donna era tatuata , le sue orecchie erano adorne di anelli ; la lingua dipinta di rosso cupo , del color del sangue , le usciva d' un buon palmo dalle labbra atteggiate ad un feroce sorriso ; i polsi erano stretti da larghi braccialetti ed i piedi posavano su di un gigante coperto di ferite . Quella divinita` , lo si capiva a prima vista , trasportata dalla ebbrezza del sangue , danzava sul corpo della vittima . Un altro oggetto strano , era una vaschetta di marmo bianco , incastonata nelle lucenti pietre del pavimento . Era colma di limpidissima acqua e dentro vedevasi nuotare un pesce di un bel giallo d' oro , piccolo e che somigliava assai ad un mango del Gange . Tremal Naik non aveva mai visto nulla di simile . Egli si era fermato dinanzi alla mostruosa divinita` e la contemplava con un misto di stupore e di paura . Chi era mai quella sinistra figura contornata di cranii ed ornata di mani e braccia mozze ? Cosa significava quel pesciolino dorato nuotante in quella bianca vaschetta ? Quale relazione avevano quei due strani simboli , coi feroci uomini che inseguivano e strangolavano i loro simili ? Che io sogni ? mormoro` Tremal Naik , stropicciandosi piu` volte le palpebre . Io non comprendo nulla ! Non aveva ancor finito , che un leggiero cigoli`o giungeva ai suoi orecchi . Si volse colla carabina in mano , ma quasi subito indietreggio` fino alla mostruosa divinita` , rattenendo a gran pena un grido di stupore e di gioia . Dinanzi a lui , sul limitare di una porta dorata , stavasene ritta una fanciulla di meravigliosa bellezza , col piu` angoscioso terrore dipinto sul volto . Poteva avere quattordici anni . La sua taglia era graziosa e di forme superbamente eleganti . Aveva i lineamenti d' una purezza antica , animati dalla scintillante espressione della donna anglo indiana . La pelle era rosea , d' una morbidezza impareggiabile , gli occhi grandi neri e scintillanti come diamanti ; un naso diritto che nulla aveva d' indiano , labbra sottili , coralline , schiuse ad un melanconico sorriso che lasciava scorgere due file di denti d' abbagliante bianchezza una opulenta capigliatura d' un castano cupo , fuliginoso , separata sulla fronte da un mazzetto di grosse perle , era raccolta in nodi ed intrecciata con fiori di sciambaga dal soave profumo . Tremal Naik come si disse , era vivamente indietreggiato fino alla mostruosa statua di bronzo . Ada ! ... Ada ! ... L' apparizione della jungla ! esclamo` egli con voce soffocata . Non seppe dire di piu` e rimase li` , muto , ansante , trasognato a mirare quella superba creatura che continuava a fissarlo con profondo terrore . Ad un tratto quella fanciulla fece un passo innanzi lasciando cadere a terra l' ampio sari di seta , orlato d' una larga striscia azzurra , fregiata di complicati disegni , che ricoprivala come un ampio mantello . Un fascio di luce abbagliante l' avvolse , togliendola alla vista del cacciatore di serpenti che fu forzato a chiudere gli occhi . Quella fanciulla era coperta letteralmente d' oro e di pietre preziose d' inestimabile prezzo . Una corazza d' oro , tempestata dei piu` bei diamanti del Golconda e del Guzerate , decorata del misterioso serpente colla testa di donna , le racchiudeva tutto il seno e spariva in un largo scialle di cachemire trapunto d' argento , che cingevale i fianchi ; molteplici collane di perle e di diamanti le pendevano dal collo , grossi come nocciuole ; larghi braccialetti pur tempestati di pietre preziose le ornavano le nude braccia , ed i calzoncini larghi , di seta bianca , erano stretti sul collo dei piedi nudi e piccini , da cerchietti di corallo della piu` bella tinta rossa . Un raggio di sole , penetrato da uno stretto pertugio , battendo sopra quella profusione di ori e di gioie aveva per cosi` dire immersa la giovanetta in un mare di luce d' un fulgore acciecante . La visione ! ... La visione ! ... ripete` per la seconda volta Tremal Naik , tendendo le braccia verso di lei ! Oh ! quanto e` bella ! ... La giovanetta si guardo` attorno con smarrimento e porto` un dito sulle labbra , come per invitarlo a tacere , poi cammino` dritta verso di lui . Sciagurato ! diss' ella con ispavento . Cosa sei venuto a far qui ? ... Qual follia ti trascino` in quest' orribile luogo ? ... Il cacciatore di serpenti , senza volerlo , era caduto in ginocchio tendendo le mani verso di lei che indietreggio` con maggiore spavento . Non toccarmi ! diss' ella , con un filo di voce . Tremal Naik aveva emesso un sospiro : Sei bella ! esclamo` egli con passione . Taci , Tremal Naik ! Sei bella ! ... ripete` il selvaggio figlio della jungla . Ella gli pose un dito sulle labbra . Se non vuoi perdermi , non fare rumore , disse la giovanetta con dolce rimprovero . Tu non sai ancora , i tremendi pericoli che ci minacciano . Io sono Tremal Naik ! Chi e` quest' uomo che ti minaccia ? Dimmelo ed io , il cacciatore di serpenti , ti giuro che domani questo nemico sara` scomparso dalla terra ! ... Non parlare cosi` , Tremal Naik ! Perche` ? ... Senti , fanciulla : non aveva mai veduto un volto di donna nella mia jungla popolata dalle sole tigri . Quand' io per la prima volta ti vidi , agli ultimi raggi del sole morente , la` , dietro quel cespuglio di mussenda , mi sono sentito scuotere tutto . Mi parve che tu fossi una divinita` scesa dal cielo e t' adorai . Taci ! taci ! ripete` con voce rotta la fanciulla , nascondendosi il volto fra le mani . Non posso tacere , vago fiore della jungla ! esclamo` Tremal Naik con maggior passione . Quando tu scomparisti , mi parve che qualche cosa si staccasse dal mio cuore . Ero come ubriaco , dinanzi agli occhi mi danzava la tua visione , nelle vene scorrevami piu` rapido il sangue e lingue di fuoco mi salivano in volto e piu` su fino al cervello . Si avrebbe detto che tu mi avevi stregato ! Tremal Naik ! mormoro` con ansia la fanciulla . Quella notte non dormii , prosegui` il cacciatore di serpenti . Avevo la febbre indosso e una smania furiosa di rivederti . Perche` ? Io l' ignorava , ne` sapeva capacitarmi come cio` accadesse . Era la prima volta in vita mia che provavo una tale emozione . Passarono quindici giorni . Tutte le sere , al calar del sole , io ti rivedeva dietro al mussenda ed io mi sentivo felice dinanzi a te ; mi pareva di esser trasportato in un altro mondo mi pareva di essere diventato un altro uomo . Tu non mi parlavi , ma mi guardavi e per me era anche troppo ; quei tuoi sguardi erano eloquenti e mi dicevano che tu ... S' arresto` ansante , guardando la fanciulla che teneva il volto nascosto fra le mani . Ah ! esclamo` egli con dolore . Tu adunque non vuoi che parli . La fanciulla si scosse e lo fisso` , con occhi umidi . Perche` parlare , balbetto` ella , quando tra noi v' e` un abisso ? Perche` sei venuto qui , sciagurato , a ridestare nel mio cuore una speranza vana ? Non sai tu adunque , che questo luogo e` maledetto , interdetto soprattutto a colui che io amo ? Che io amo ! esclamo` Tremal Naik , con gioia . Ripeti , ripeti questa parola , vago fiore della jungla ! E` vero adunque che tu mi ami ? E` vero dunque che tu venivi ogni sera dietro il mussenda perche` mi amavi ? Non farmi morire , Tremal Naik , esclamo` la fanciulla con angoscia . Morire ! Perche` ? Qual pericolo ti minaccia ? Non sono qui io a difenderti ? Che importa se questo luogo e` maledetto ? Che importa se fra noi due v' e` un abisso ? Io sono forte , tanto forte che per te scrollerei questo tempio e infrangerei quell' orribile mostro , dinanzi al quale tu versi dei profumi . Come , tu sai questo ? Chi te lo disse ? T' ho veduta questa notte . Questa notte eri qui dunque ? Si` , ero qui , anzi lassu` aggrappato a quella lampada , proprio sopra al tuo capo . Ma chi ti condusse in questo tempio ? La sorte , o meglio il laccio degli uomini che abitano questa terra maledetta . T' hanno dunque veduto ? M' hanno dato la caccia . Ah ! disgraziato , sei perduto ! esclamo` la fanciulla con disperazione . Tremal Naik si slancio` verso di lei . Ma dimmi , qual mistero e` questo ? chiese egli con furore , a gran pena frenato . Perche` tanto terrore ? Che cosa vuol dire quella mostruosa figura che ha bisogno di profumi ? Cos' e` quel pesce dorato che nuota in quel bacino ? Cosa significa quel serpente dalla testa di donna che tu hai impresso sulla corazza ? Chi sono questi uomini che strangolano i loro simili e che vivono sotto terra ? Io lo voglio sapere , o Ada , io lo voglio ! Non interrogarmi , Tremal Naik . Perche` ? Ah ! se tu sapessi qual terribile destino pesa su me ! Ma io son forte . Che vale la forza contro questi uomini ? Faro` a loro una guerra spietata . T' infrangeranno come un giovane bambu` . Non sfidano essi la possanza dell' Inghilterra ? Sono forti , Tremal Naik , e tremendi ! Nulla resiste a loro : ne` le flotte , ne` gli eserciti . Tutto cade dinanzi al velenoso loro soffio . Ma chi sono adunque essi ? Non posso dirlo . E se io te lo comandassi ? Rifiuterei . Dunque tu ... diffidi di me ! esclamo` Tremal Naik con rabbia . Tremal Naik ! Tremal Naik ! mormoro` l' infelice giovanetta , con accento straziante . Il cacciatore di serpenti si torse le braccia . Tremal Naik , prosegui` la fanciulla , una condanna pesa su di me , una condanna terribile , spaventevole , che non cessera` che colla mia morte . Io t' ho amato , prode figlio della jungla , t' amo sempre , ma ... Ah ! tu mi ami ! esclamo` il cacciatore di serpenti . Si` , ti amo , Tremal Naik . Giuralo su quel mostro che ci sta dappresso . Lo giuro ! disse la giovanetta , tendendo la mano verso la statua di bronzo . Giura che tu sarai mia sposa ! ... Uno spasimo scompose i lineamenti della giovanetta . Tremal Naik , mormoro` ella con voce cupa , saro` tua sposa , se pure sara` possibile ! Ah ! ho forse un rivale . No , ne` vi sara` alcuno tanto audace da fissare il suo sguardo su di me . Appartengo alla morte . Tremal Naik aveva fatto due passi indietro colle mani strette al capo . Alla morte ! ... esclamo` . Si` , Tremal Naik , appartengo alla morte . Il giorno in cui un uomo posera` le sue mani su di me , il laccio dei vendicatori tronchera` la mia vita . Ma sogno io forse ? No , sei sveglio e colei che ti parla e` la donna che ti ama . Ah ! tremendo mistero ! Si` , tremendo mistero , Tremal Naik . Tra noi v' e` un abisso che nessuno sara` capace di colmare ... Fatalita` ! Ma cosa ho fatto io per essere cosi` disgraziata ? Qual delitto ho commesso io , per essere maledetta ? Uno scoppio di pianto soffoco` la sua voce ed il suo volto s' irrigo` di lagrime . Tremal Naik emise un sordo ruggito e strinse le pugna con tale forza da far crocchiare le ossa . Che posso fare per te ? chiese egli , commosso fino al fondo dell' anima . Queste tue lagrime mi fanno male , vago fiore della jungla . Dimmi che devo fare , comanda ed io ti ubbidiro` piu` d' uno schiavo . Vuoi che io ti tragga da questo luogo , io lo faro` , dovessi lasciare la vita nel tentativo . Oh ! no , no ! esclamo` la giovanetta , con ispavento . Sarebbe la morte per entrambi . Vuoi che io parta di qui ? Senti , io ti amo assai , ma se la tua esistenza richiedesse la separazione eterna fra noi due , io infrangero` l' amore che nacque nel mio cuore . Saro` dannato , sara` un martirio continuo per me , ma lo faro` . Parla , cosa devo fare ? La giovanetta taceva e singhiozzava . Tremal Naik l' attiro` dolcemente a se` e stava per aprire le labbra , quando al di fuori echeggio` l' acuta nota del ramsinga . Fuggi ! fuggi , Tremal Naik ! esclamo` la giovanetta , fuori di se` pel terrore . Fuggi o siamo perduti ! Ah ! maledetta tromba ! urlo` Tremal Naik , digrignando i denti . Essi arrivano , prosegui` la giovanetta con voce spezzata . Se ci trovano , ci immoleranno alla loro spaventevole divinita` . Fuggi ! fuggi ! Oh giammai ! Ma vuoi tu adunque farmi morire ! Io ti difendero` ! Ma fuggi , disgraziato ! fuggi ! Tremal Naik per tutta risposta raccolse da terra la carabina e l' armo` . La giovanetta comprese che quell' uomo era irremovibile . Abbi pieta` di me ! diss' ella con angoscia . Essi vengono . Ebbene , io li aspettero` , rispose Tremal Naik . Il primo uomo che ardira` alzare su di te la sua mano , giuro sul mio dio che lo ammazzo come una tigre della jungla . Ebbene rimani , giacche` sei irremovibile , prode figlio della jungla ; io ti salvero` . Ella raccolse il suo sari e si diresse verso la porta dalla quale era entrata . Tremal Naik si slancio` verso di lei trattenendola . Dove vai ? gli chiese . A ricevere l' uomo che sta per arrivare ed impedirgli che qui entri . Questa sera , alla mezzanotte , io ritornero` da te . Allora si compira` la volonta` dei numi e forse ... fuggiremo . Il tuo nome ? Ada Corishant . Ada Corishant ! Ah ! quanto e` bello questo nome ! Va' , nobile creatura , a mezzanotte t' attendo ! La giovanetta s' avvolse nel sari , guardo` un' ultima volta , cogli occhi umidi , Tremal Naik e usci` soffocando un singhiozzo . VI . La condanna di morte . Uscita dalla pagoda , Ada , ancora commossa , col volto ancor bagnato di lagrime , ma gli occhi sfavillanti di fierezza , era entrata in un piccolo salotto coperto da stuoie dipinte e decorato da mostruose divinita` , poco dissimili da quelle di gia` descritte . Il serpente dalla testa di donna , la statua di bronzo dal volto orribile e la vasca di marmo bianco col pesciolino rosso , non mancavano . Un uomo era di gia` entrato e passeggiava innanzi e indietro con visibile impazienza . Era un indiano di alta statura , magro come un bastone , col volto energico , lo sguardo lampeggiante e feroce , e il mento coperto da una piccola barba nera ed arruffata . Portava , avvolto attorno al corpo , un ricco doote`e , specie di mantello di seta gialla , trapunto in oro con in mezzo il misterioso emblema . Le braccia che aveva nude , erano coperte di cicatrici bianche e da bizzarri segni , che un indiano stesso si sarebbe rotto il capo senza pur decifrarli . Nello scorgere Ada , quest' uomo si era fermato di botto fissando su di lei uno sguardo che aveva dei bagliori strani , e le sue labbra s' atteggiarono ad un riso , anzi ad un sogghigno che incuteva spavento . Salve alla vergine della pagoda diss' egli , inginocchiandosi dinanzi alla giovanetta . Salve al gran capo prediletto della divinita` , rispose Ada con voce tremante . Entrambi tacquero , guardandosi fissamente . Pareva che cercassero reciprocamente di leggersi il pensiero che attraversava la loro mente . Vergine della pagoda sacra , disse dopo qualche tempo l' indiano , tu corri un gran pericolo . Ada fremette . L' accento dell' indiano era cupo e minaccioso . Dove sei stata questa notte ? Mi dissero che tu sei entrata nella pagoda . E` vero . Tu mi inviasti dei profumi e li versai ai piedi della tua divinita` . Dici la nostra . Si` , la nostra , disse la giovanetta coi denti stretti . Cos' hai veduto nella pagoda ? Nulla . Vergine della pagoda , tu corri un gran pericolo , ripete` l' indiano con voce ancor piu` cupa . Io ho scoperto tutto ! ... Ada aveva fatto un balzo indietro , gettando un urlo d' orrore . Si` , prosegui` l' indiano con rabbia concentrata , ho scoperto tutto ! Il tuo cuore , condannato a non battere mai su questa terra , ha palpitato d' amore per un uomo che tu vedesti nella jungla nera . Quest' uomo e` sbarcato la notte scorsa sui nostri domini e dopo d' aver alzato la mano su di noi , d' aver commesso un orrendo delitto , scomparve , ma io lo ritrovai . Quest' uomo e` entrato nella pagoda . Tu menti ! tu menti ! esclamo` la sventurata giovanetta . Vergine della pagoda , amando quell' uomo hai mancato ai tuoi doveri . Buon per te che quell' uomo non ardi` alzare le sue mani su di te . Tu menti ! tu menti ! ripete` la giovanetta , smarrita . Ma quell' uomo non uscira` vivo di qui , ripiglio` l' indiano con gioia feroce . Folle , ei voleva sfidare noi potenti , noi che facciamo tremare l' Inghilterra . Il serpente entro` nella tana del leone e il leone lo sbranera` . Non farlo ! L' indiano si mise a sogghignare . Chi e` che s' oppone ai voleri della nostra divinita` ? Io ! Tu ? Si` , io , miserabile . Guarda ! Ada con un movimento rapido , aveva gettato a terra il sari , s' era armata di un pugnale dalla lama serpeggiante tinta d' un sottile veleno e se l' aveva appuntato alla gola . L' indiano da abbronzato che era , divenne nerastro . Cosa vuoi fare ? chiese egli , sgomentato . Suyodhana , disse la giovanetta con un tono di voce da non lasciare dubbio . Se tu tocchi un sol capello a quell' uomo , ti giuro che la tua dea perdera` la sua vergine . Getta quel pugnale ! Suyodhana , giura sulla tua dea che Tremal Naik uscira` vivo di qui . E` impossibile . Quell' uomo e` condannato : il suo sangue e` gia` destinato alla dea . Giuralo ! disse Ada con accento minaccioso . Suyodhana si raccolse su se stesso come per slanciarsi verso di lei , ma la paura di giungere troppo tardi l' arresto` . Senti , vergine della pagoda , disse egli , ostentando calma . Quell' uomo sara` salvo , ma tu devi solennemente giurare che non l' amerai mai ! Ada mando` uno straziante gemito e si torse disperatamente le mani . Tu mi uccidi ! esclamo` ella , singhiozzando . Sei l' eletta della nostra dea . Perche` , mostruose creature , troncare si` presto una felicita` appena nata ? Perche` spegnere si` presto il raggio di sole che inondava questo povero cuore chiuso ad ogni gioia ? No , non e` possibile ch' io infranga questa passione che e` ormai gigante . Giuralo e quell' uomo e` salvo . Sei tu dunque inesorabile ? Non v' e` piu` adunque alcuna speranza ? Ma io rinnego la spaventevole tua dea che mi fa orrore , che maledii sin dal primo giorno che la fatalita` mi getto` fra le vostre braccia . Siamo inesorabili , incalzo` l' indiano Ma non hai tu adunque mai amato ? chiese ella , piangendo di rabbia . Non sai adunque cosa sia una passione infranta ? Non so cosa sia l' amore , disse l' inflessibile indiano . Giura , vergine della pagoda , o io spengo quell' uomo . Ah ! maledetti ! ... Giura ! Ebbene ! ... esclamo` l' infelice con voce spenta . Io ... io giuro ... che non amero` ... piu` quell' uomo . Emise un urlo disperato , straziante , si porto` le mani al cuore e cadde priva di sensi sulle stuoie . L' indiano ruppe in uno scroscio di risa . Tu hai giurato che non l' amerai , diss' egli con satanica gioia , raccogliendo il pugnale che la giovanetta aveva lasciato cadere . Ma io non ho giurato che quell' uomo uscira` vivo di qui . Sorridi , eccelsa divinita` e gioisci : questa notte ti offriremo una nuova vittima ! Accosto` alle labbra uno zuffolo d' oro e cavo` un acuto fischio . Un indiano , col laccio stretto attorno ai fianchi ed il pugnale in mano entro` , inginocchiandosi dinanzi a Suyodhana . Figlio delle sacre acque del Gange , eccomi , diss' egli . Karna , disse Suyodhana , porta via la vergine della pagoda e veglia su di lei . Conta su di me , figlio delle sacre acque del Gange . Quella vergine tentera` forse di suicidarsi , ma tu glielo impedirai , giacche` la nostra divinita` non ha per ora che costei . Se muore , morrai tu pure . Lo impediro` . Radunerai poscia una cinquantina dei piu` fanatici e li disporrai intorno alla pagoda . L' uomo non deve sfuggirci . V' e` un uomo nella pagoda ? Si` , Tremal Naik , il cacciatore di serpenti della jungla nera . Va ed a mezzanotte sii qui . L' indiano afferro` la povera Ada fra le braccia ed usci` . Suyodhana , o meglio il figlio delle sacre acque del Gange , aspetto` che ogni rumore di passi fosse cessato , poi s' inginocchio` dinanzi alla vaschetta di marmo , nella quale guizzava il pesciolino dorato . Padre mio , diss' egli . Il pesciolino che nuotava in fondo al bacino , a quella voce venne a galla . Padre mio , prosegui` l' indiano . Un uomo , un miserabile , ha alzato gli occhi sulla vergine della pagoda . Quest' uomo e` in mano nostra ; vuoi che viva o che muoia ? Il pesciolino si sprofondo` nuotando con vivacita` . Suyodhana si alzo` di scatto : un sinistro lampo baleno` nei suoi sguardi . La dea l' ha condannato , diss' egli con voce cupa ... Quell' uomo morra` ! Tremal Naik , rimasto solo , s' era lasciato cadere ai piedi della statua comprimendosi fortemente il cuore che battevagli furiosamente , come se volesse uscirgli dal petto . Giammai un' emozione simile aveva scosso le sue fibre ; giammai aveva provato tanta gioia , nella solitaria e selvaggia sua vita fra le canne e le tigri . Bella ! bella ! esclamava egli , senza por mente che trovavasi nella pagoda maledetta e che forse cento orecchi l' ascoltavano . Oh ! sarai mia sposa , si` , vago fiore della jungla , dovessi mettere a ferro e a fuoco questa isola , dovessi da solo cozzare coi mostri che ti hanno condannato . Usciro` di qui , ritrovero` i miei prodi compagni ed allora ti rapiro` , ti salvero` . Essi son forti , tu hai detto , essi sono terribili , ma io saro` piu` forte e piu` terribile e faro` loro scontare a caro prezzo quelle lagrime che tu , infelice , hai sparso dinanzi a me . L' amore mi dara` la forza di compiere tale impresa . Si era alzato e si era messo a passeggiare , agitatissimo , colle pugna convulsivamente chiuse ed i lineamenti sconvolti da una rabbia concentrata . Povera Ada ! ripiglio` egli , con profonda tenerezza . Qual destino mai pesa su di te ? Perche` tu non puoi amarmi ? La morte tronchera` la tua vita , hai detto , il giorno che tu dovessi diventar mia sposa ; ma io l' arrestero` questa morte , io la infrangero` colle mie proprie mani . Oh ! svelero` si` , questo tremendo mistero e quel giorno tremino gli sciagurati che ti condannarono . Egli s' arresto` udendo le acute note del ramsinga . Maledetto istrumento ! esclamo` . Suona sempre ! Rabbrividi` al pensiero che gli attraverso` il cervello . Questa tromba annuncia una sventura , mormoro` . Che m' abbiano scoperto o che abbiano ucciso Kammamuri ? Rattenne il respiro tendendo gli orecchi . Il suo fine udito raccolse un brusi`o di voci , che sembravano venire dal di fuori . Cosa vuol dir cio` ? Al di fuori v' e` della gente . Che sieno gli indiani , gli abitanti di questi funebri luoghi ? Si guardo` intorno con superstizioso terrore , ma era affatto solo , guardo` l' apertura della pagoda , ma era affatto libera . Qualche cosa sta per succedere , lo sento , disse a voce bassa , ma mostrero` chi sia Tremal Naik , quando si batte . Esamino` le cariche delle pistole e della carabina , temendo forse che una mano misteriosa le avesse levate ; esamino` persino la lama del suo fedele pugnale , tinto piu` di cento volte nel sangue dei serpenti e delle tigri , e s' accoccolo` dietro alla mostruosa statua , rimpicciolendosi piu` che gli era possibile . La giornata passo` con una lentezza spaventevole per l' indiano , condannato ad una immobilita` quasi assoluta e ad un digiuno forzato . Le ombre della notte a poco a poco invero i piu` oscuri recessi della pagoda , poi s' alzarono gradatamente verso la cupola : alle nove l' oscurita` era cosi` profonda , da non vederci ad un passo di distanza , quantunque la luna brillasse in cielo , riflettendosi sulla grande palla di bronzo dorato e sul serpente dalla testa di donna . Il ramsinga non aveva piu` fatto udire le sue funebri note ed il brusi`o era da lunga pezza cessato . Un silenzio misterioso regnava dappertutto . Tremal Naik tuttavia non ardiva muoversi ; il solo movimento che facesse , era quello di appoggiare l' orecchio sulle fredde pietre della pagoda e di ascoltare con profonda attenzione . Una voce segreta gli diceva di vegliare e di diffidare e ben presto si accorse che quella voce non mentiva , poiche` verso le undici , quando piu` fitte erano le tenebre , un rumore strano , non ancor definibile , giunse fino a lui . Pareva che qualche cosa scendesse dall' alto , seguendo la corda che sosteneva la lampada . Tremal Naik per quanto aguzzasse gli occhi non fu pero` capace di distinguere cio` che fosse . Per ogni precauzione impugno` le pistole e silenziosamente s' alzo` , ponendosi in ginocchio . Che puo` esser mai ? si chiese egli . Ada , no poiche` mezzanotte e` ancor lontana . Che sieno quei terribili uomini ? Una vampa d' ira gli sali` in volto . Sfortuna a colui che qui entra ! Un tintinni`o metallico risuono` fra le tenebre . Era la lampada che si agitava , scossa senza dubbio da colui che scendeva dall' alto . Tremal Naik non si trattenne piu` . Chi e` la` ? grido` egli . Nessuno rispose alla domanda , anzi il tintinni`o cesso` . Che mi sia ingannato ? si domando` egli . Si alzo` e guardo` in aria . Lassu` , sulla cupola , la luna continuava a riflettersi sulla palla dorata e scorgevasi una parte della fune vegetale che sosteneva la lampada , ma nessuno essere umano v' era appeso . E` strano , disse Tremal Naik , diventato inquieto . Torno` a rannicchiarsi continuando a guardarsi d' intorno . Passarono altri venti minuti , poi la lampada torno` a tintinnare . Chi e` la` ? ripete egli con voce stridula . Se v' e` qualcuno si faccia innanzi , che Tremal Naik lo attende . Nuovo silenzio . Allora s' aggrappo` ai piedi della gigantesca statua , sali` sulle braccia , si elevo` fino a posare i piedi sulla testa ed afferro` la lampada scuotendola furiosamente . Uno scroscio di risa risuono` nella pagoda . Ah , esclamo Tremal Naik , che sentivasi invadere dalla rabbia . V' e` qualcuno che ride lassu` . Aspetta ! Raduno` le sue erculee forze , poi con una strappata irresistibile spezzo` la fune . La lampada rovino` al suolo con un fracasso indescrivibile , che gli echi del tempio piu` volte ripeterono . Un secondo scroscio di risa risuono` . Tremal Naik si precipito` giu` dalla statua , nascondendovisi dietro . Era tempo . Una porta s' apri` ed un indiano alto e magro , riccamente vestito , con un pugnale in una mano e una torcia resinosa nell' altra , apparve . Quell' uomo era il truce Suyodhana : una gioia infernale irradiava il bronzeo suo volto e ne` suoi occhi balenava un sinistro lampo . Egli si arresto` un momento a contemplare la mostruosa divinita` , dietro la quale stava Tremal Naik col coltello fra i denti e le pistole in pugno poi fece alcuni passi innanzi . Dietro a lui si avanzarono ventiquattro indiani , ponendosi dodici a destra e dodici a sinistra . Erano tutti armati di pugnale e del cordone di seta colla palla di piombo . Figli miei , disse Suyodhana con un accento da far fremere , e` mezzanotte ! Gli indiani sciolsero le corde , brandirono i pugnali e piantarono le torcie in alcuni buchi fatti nelle pietre . Siamo pronti alla vendetta ! risposero in coro . Un empio , prosegui` Suyodhana , ha profanato la pagoda della nostra dea . Cosa merita quest' uomo ? La morte , risposero gl' indiani . Un empio ardi` parlare d' amore alla vergine della pagoda . Cosa merita quest' uomo ? La morte , ripeterono gl' indiani . Tremal Naik ! grido` Suyodhana con terribile accento . Mostrati ! Uno scroscio di risa gli rispose , poi il cacciatore di serpenti , che tutto aveva udito , apparve , slanciandosi con un solo salto dinanzi alla mostruosa divinita` . Non era piu` lo stesso uomo ; pareva una vera tigre sbucata dalla jungla . Un feroce sorriso sfiorava le sue labbra , la sua faccia era truce , alterata da una collera furiosa e gli occhi mandavano sinistri baleni . Il selvaggio figlio della jungla si risvegliava , pronto a ruggire ed a mordere . Ah ! Ah ! esclamo` egli ridendo . Siete voi che volete uccidere Tremal Naik ? Si vede che non conoscete ancora il cacciatore di serpenti . Guardate , assassini , quanto vi disprezzo . Alzo` in aria le due pistole e le scarico` , gettando lontano da se` le armi . Scarico` dipoi la carabina e l' impugno` per la canna per servirsene come d' una mazza . Ora , diss' egli , chi si sente tanto ardito da assalire Tremal Naik , si faccia innanzi . Mi batto per la donna , che voi , o maledetti , condannaste . Fece un salto indietro e si mise sulla difensiva , emettendo il suo urlo di guerra . Avanti ! avanti ! tuono` . Mi batto per la vergine della pagoda ! Un indiano , senza dubbio il piu` fanatico , gli si avvento` contro , facendo fischiare in aria il laccio . Sia che avesse preso troppo slancio o che scivolasse , egli venne a cadere quasi ai piedi di Tremal Naik . La terribile mazza s' alzo` e discese con rapidita` fulminea percotendo il cranio dell' indiano . La morte fu istantanea . Avanti ! avanti ! ripete` Tremal Naik . Mi batto per la mia Ada ! I ventitre` indiani si scagliarono come un sol uomo sul cacciatore di serpenti , che roteava come un demente la carabina . Un altro indiano cadde , ma la carabina non resse a quel secondo colpo e si spezzo` nelle mani di colui che l' adoperava . A morte ! a morte ! vociarono gl' indiani , spumanti d' ira . Un laccio piombo` su Tremal Naik stringendogli il collo , ma egli lo strappo` di mano allo strangolatore , poi impugno` il coltello e si avvento` contro la statua di bronzo salendole sulla testa . Largo ! largo ! grido` egli , girando intorno sguardi feroci . Si raccolse su se stesso come una tigre e saltando sopra le teste degl' indiani cerco` dirigersi verso la porta , ma gli manco` il tempo . Due corde gli strinsero le braccia , percuotendolo dolorosamente colle palle di piombo e lo atterrarono . Egli getto` un urlo terribile . Gl' indiani in un baleno gli furono sopra come una torma di cani attorno al cinghiale , e malgrado la sua forte resistenza venne solidamente legato e ridotto all' impotenza . Aiuto ! aiuto ! rantolo` egli . A morte ! a morte ! gridarono gli indiani . Con uno sforzo erculeo spezzo` due corde , ma fu tutto quello che pote` fare . Nuovi lacci lo strinsero , e cosi` fortemente , che le carni divennero nere . Suyodhana , che aveva assistito impassibile a quella disperata lotta di un uomo solo contro ventidue , gli si avvicino` e lo contemplo` per alcuni istanti con gioia satanica . Tremal Naik nulla potendo fare , gli sputo` contro . Empio ! esclamo` il figlio delle sacre acque del Gange . Afferro` con mano solida il suo pugnale e l' alzo` sul prigioniero che lo guardava sdegnosamente . Figli miei , disse l' indiano , qual pena merita quest' uomo ? La morte ! risposero gl' indiani . E la morte sia . Tremal Naik emise un ultimo grido . Ada ! Povera Ada ! La lama del vendicatore che penetravagli nel petto , gli spense la voce . Sbarro` gli occhi , li chiuse , uno spasimo violento agito` le sue membra e si irrigidi` . Un rivo di sangue caldo scorreva per le sue vesti , disperdendosi per le pietre . Kali` ! disse Suyodhana , volgendosi verso la statua di bronzo . Scrivi sul tuo nero libro , il nome di questa nuova vittima . Ad un cenno due indiani sollevarono l' infelice Tremal Naik . Gettatelo nella jungla a pasto delle tigri , concluse il terribile uomo . Cosi` periscono gli empi ! ... VII . Kammamuri . Kammamuri , dopo l' avvenuta separazione , aveva preso la via che conduceva al fiume , cercando di seguire le traccie dell' indiano che lo precedeva . Pero` , bisogna dirlo , il bravo maharatto si allontanava dal suo padrone a malincuore , e quasi con rimorso . Egli , con ragione , temeva che Tremal Naik commettesse qualche pazzia , sapendo che voleva rivedere la misteriosa visione e percio` ogni dieci passi s' arrestava titubante , piu` disposto ad indietreggiare , malgrado il divieto , che di andare innanzi . Come ritornare alla capanna , sapendo che il padrone trovavasi nella jungla maledetta , dove i nemici pullulavano come i bambu` ? Gli sembrava una enormita` , una cosa assolutamente impossibile , quasi un delitto . Non aveva ancor percorso mezzo miglio , quando si decise di ritornare sui propri passi a costo di far andare in bestia Tremal Naik . Infine , disse il bravo maharatto , un compagno potra` servirgli a qualche cosa . Animo , Kammamuri , coraggio ed occhi aperti . Fece una piroetta sui talloni e si diresse nuovamente verso l' ovest , non ponendo piu` mente all' indiano che fino allora lo aveva preceduto . Non aveva fatto ancor venti passi , che udi` una voce disperata a gridare : Aiuto ! aiuto ! Kammamuri fece un salto indietro . Aiuto ! mormoro` egli . Chi chiama aiuto ? Stette in ascolto , con una mano all' orecchio : il venticello notturno che spirava dall' ovest , porto` a lui un fischio acuto . Succede qualche cosa laggiu` , borbotto` il maharatto , inquieto . Il vento porta , chi ha gridato deve essere a mezzo miglio da qui , nella direzione presa dal mio padrone . Che assassinino qualcuno ? La paura di cadere nelle mani degli indiani era forte , ma la curiosita` la vinse . Si pose la carabina sotto il braccio e si diresse verso l' ovest , scostando i bambu` con precauzione . Proprio in quell' istante echeggio` una detonazione . Nell' udirla , il maharatto senti` gelarsi il sangue nelle vene . La carabina di Tremal Naik , che tante e tante volte aveva udito rombare nella jungla nera , la conosceva troppo bene perche` potesse ingannarsi . Grande Siva ! mormoro` coi denti stretti . Il padrone si difende . L' idea che Tremal Naik corresse un pericolo , gl' infuse un coraggio straordinario . Disprezzando ogni precauzione , dimenticando che forse gl' indiani lo spiavano , si mise a correre verso il luogo dal quale sembrava essere partita la detonazione . Un quarto d' ora dopo giungeva ad una specie di radura , nel mezzo della quale contorcevasi un oggetto lungo lungo , sparso di macchie . Quel corpo emetteva dei sibili acuti , particolari ai serpenti , allorche` sono irritati . To' , un pitone ! esclamo` Kammamuri il quale , famigliarizzato a simili rettili , non provava paura alcuna . Stava per allontanarsi , per evitare il pericolo di venire assalito e stritolato , quando s' accorse che il rettile non era piu` intero e che a lui vicino giaceva un corpo umano . Senti` rizzarsi il ciuffo di capelli che crescevagli sulla nuca . Che sia il padrone , mormoro` . Afferro` la carabina per la canna , affronto` il rettile che contorcevasi rabbiosamente perdendo sangue e gli schiaccio` la testa . Liberatosi del mostro , corse a quel corpo umano che non dava piu` segno di vita . Visnu` sia benedetto ! esclamo` , emettendo un sospirone . Non e` il padrone . Infatti era un indiano , quello stesso che per lanciarsi contro Tremal Naik era caduto fra le spire del pitone . Il povero diavolo non era piu` riconoscibile , dopo la terribile stretta del rettile . Era una massa di carne contorta , stritolata , inondata di sangue . Aveva la bocca smisuratamente aperta e lorda d' una spuma sanguinosa , gli occhi fuori delle orbite , punte di ossa infrante che gli uscivano dal petto orrendamente sfondato e le membra spezzate in dieci diversi luoghi . Kammamuri si curvo` su di lui per udire se respirava ancora , ma quelle carni erano gia` fredde . Il pover' uomo non ha potuto resistere alla potente stretta , disse . Tanto peggio per lui : quest' indiano non puo` essere che uno di quelli che ci davano la caccia , poiche` vedo sul suo petto il misterioso tatuaggio . Orsu` , qui non c' e` ormai piu` nulla da fare e corro il pericolo di venire scoperto . Un leggiero strofini`o di bambu` scossi , lo inchiodo` sul suolo . Si piego` prontamente e si distese in mezzo alle erbe , rimanendo immobile come il cadavere che aveva vicino . Se non era stato ancora veduto , poteva sfuggire allo sguardo di colui o di coloro che avevano smosso i bambu` , essendo le canne alte . Lo strofini`o era subito cessato , ma non bisognava fidarsi . Gli indiani sono pazienti come le pelli rosse dell' America e spiano la preda per delle ore , anzi per delle giornate , e Kammamuri , indiano pur lui , non le ignorava . Stette cosi` parecchio tempo , poi ardi` alzare il capo e guardare all' intorno . Un sibilo lamentevole fende` l' aria e si senti strozzare da un laccio , che una mano abile aveva gettato attorno al suo collo . Rattenne il grido che stava per uscirgli dalle labbra , afferro` con pugno solido la corda impedendo cosi` che lo strangolasse e ricadde fra le erbe dibattendosi come un agonizzante . L' astuzia riusci` pienamente . Lo strangolatore , che tenevasi imboscato dietro ad un gruppo di canne da zucchero selvatiche , credendo che la vittima fosse per spirare , balzo` fuori per finirla a colpi di pugnale . Kammamuri aveva afferrata una delle pistole e l' aveva armata drizzandola su di lui . Sei morto ! gli grido` . Un lampo ruppe le tenebre , seguito da una detonazione . Lo strangolatore barcollo` , porto` le mani al petto e cadde di peso fra le erbe . Kammamuri gli fu sopra colla seconda pistola . Dov' e` Tremal Naik ? gli chiese . Lo strangolatore tento` di risollevarsi , ma ricadde . Un getto di sangue gli usci` dalla bocca , straluno` gli occhi , emise un gemito e s' irrigidi` . Era morto . Battiamocela , mormoro` il maharatto . Tra poco avro` alle calcagna i suoi compagni . Salto` in piedi e si diede a precipitosa fuga dalla parte che era venuto persuaso che il morto fosse l' indiano che lo aveva preceduto e che Tremal Naik fosse riuscito a salvarsi . Percorse , cosi` correndo , piu` d' un miglio inoltrandosi sempre piu` nella jungla , procurando di mantenere una via retta per giungere alla riva del fiume e di la` aspettare il ritorno del padrone che non voleva abbandonare . Era la mezzanotte , quando si trovo` sul limitare di una foresta di palme da cocco , superbe piante che superano in bellezza le palme da datteri , e che una sola basta per fornire ad una intera famiglia il cibo , la bevanda e persino le vestimenta . Il maharatto non ardi` andare piu` innanzi ; s' arrampico` su una di quelle piante e stabili` lassu` il suo domicilio , sicuro di non venire assalito dagl' indiani e meno ancora dalle tigri , che dovevano trovarsi in buon numero in quell' isola . Si accomodo` sul tronco , si lego` colla corda presa allo strangolatore e rassicurato dal profondo silenzio che regnava , chiuse gli occhi . Non dormi` che pochissime ore , poiche` un baccano infernale lo sveglio` . Una grossa banda di sciacalli , sbucata chi sa mai da dove , aveva attorniato l' albero e gli faceva l' onore di una spaventevole serenata . Quegli animali , poco dissimili dai lupi , che pullulano come le formiche in tutta o quasi tutta l' India , ed i cui morsi sono ritenuti velenosi , erano piu` di cento e facevano salti disperati , sfogando la loro rabbia con urli lamentevoli , quasi strazianti , da incutere terrore anche a chi e` abituato a udirli da lunga pezza . Kammamuri avrebbe ben voluto allontanarli con qualche schioppettata , ma la tema di attirare gl' indiani , assai piu` terribili di quelle bestie , lo trattenne e si rassegno` ad ascoltare il loro concerto che duro` fino all' alba . Allora pote` gustare il sonno che si prolungo` piu` di quanto avrebbe voluto , poiche` quando riapri` gli occhi , il sole aveva quasi compito l' intero suo giro e declinava rapidamente all' occidente . Spacco` una noce di cocco giunta a completa maturanza , grossa quanto la testa di un uomo , la cui polpa indurita rammenta il sapore delle mandorle , ne inghiotti` una buona parte e si rimise bravamente in marcia , non gia` questa volta coll' intenzione di recarsi alla riva , ma di trovare Tremal Naik . Attraverso` il bosco di cocchi perdendo parecchie ore e quantunque la notte fosse abbastanza inoltrata , rientro` nella jungla piegando verso il sud e continuo` a marciare cosi` fino a mezzanotte , fermandosi di quando in quando ad esaminare il terreno colla speranza di trovare qualche traccia del padrone . Disperando ormai di scoprire qualche indizio , stava per cercare un albero su cui passare il restante della notte , quando due sordi spari , tirati a poca distanza l' un dall' altro , lo colpirono . To' esclamo` sorpreso . Un terzo sparo , piu` forte degli altri due , s' udi` . Il padrone ! grido` . Questa volta non mi sfugge piu` ! Sospese le sue ricerche e corse verso il sud colla celerita` d' un cavallo , e mezz' ora dopo giungeva in un' ampia radura , in mezzo alla quale illuminata da uno splendido chiaro di luna , ergevasi una grandiosa pagoda . Fece alcuni passi innanzi , poi ritorno` rapidamente indietro riguadagnando i bambu` . Due uomini si erano mostrati all' aperto e muovevano verso la jungla , portando una terza persona che sembrava morta . Cosa vuol dire cio` ? borbotto` il maharatto , che cadeva di sorpresa in sorpresa . Che vengano a seppellire quel cadavere nella jungla ? S' allontano` ancor piu` , cacciandosi nel fitto d' un cespuglio , ma in un luogo da cui poteva vedere senza essere scoperto . I due portatori , che riconobbe per due indiani , attraversarono rapidamente la radura , arrestandosi presso i bambu` . Animo , Sonephur , disse uno dei due . Facciamolo dondolare e scagliamolo la` in mezzo . Sono certo che domani mattina non troveremo che le ossa , se le tigri saranno d' umore di lasciarle . Lo credi ? chiese l' altro . Si` , la nostra amata dea s' incarichera` d' inviargli una mezza dozzina di quelle bestie . Quest' indiano e` un bel pezzo di carne e abbastanza giovane . I due miserabili scoppiarono in una sonora risata , a quell' atroce scherzo . Prendilo bene , Sonephur . Andiamo , uno , due ... I due indiani fecero oscillare il cadavere e lo scagliarono in mezzo alla jungla . Buona fortuna ! grido` uno . Buona notte , disse l' altro . Domani mattina verremo a farti una visita . Ed i due indiani s' allontanarono sghignazzando . Kammamuri aveva assistito a quella scena . Aspetto` che i due indiani fossero molto lontani , poi usci` dal nascondiglio e spinto da una forte curiosita` , s' avvicino` al cadavere . Un urlo strozzato gli usci` dalle labbra . Il padrone ! esclamo` con voce straziante . Oh ! i maledetti ! Infatti quel cadavere era Tremal Naik . Aveva gli occhi chiusi , la faccia orribilmente alterata e in mezzo al petto , confitto sino al manico , un pugnale . Le vesti erano tutte lorde del sangue che usciva ancora dalla profonda ferita . Padrone ! mio povero padrone ! singhiozzo` il maharatto . Appoggio` ambe le mani sul corpo di lui e trasali` come se fosse stato toccato da una pila elettrica . Gli pareva d' aver sentito il cuore a battere . Avvicino` l' orecchio e ascolto` rattenendo il respiro . Non vi era da ingannarsi : Tremal Naik non era ancor morto poiche` il cuore debolmente batteva . Forse non e` colpito a morte , mormoro` , tremando per l' emozione . Calma , Kammamuri , e agiamo senza perdere tempo . Con precauzione tolse a Tremal Naik il kurty mettendo a nudo l' ampio petto . Il pugnale gli era stato immerso fra la sesta e la settima costola , in direzione del cuore , ma senza averlo toccato . La ferita era terribile , ma forse non era mortale ; Kammamuri che se ne intendeva piu` d' un medico , spero` di salvare l' infelice . Prese delicatamente l' arma e lentamente , senza scosse , la estrasse dalla ferita : un getto di sangue caldo e rosso usci` dalle labbra . Era buon segno . Guarira` , disse il maharatto . Straccio` un pezzo del kurty ed arresto` l' emorragia che poteva essere fatale pel ferito . Ora si trattava di avere un po' d' acqua e alcune foglie di youma da spremere sulla piaga , per affrettare la cicatrizzazione . Bisogna a qualsiasi costo allontanarsi da qui per trovare qualche stagno , mormoro` poi . Tremal Naik e` forte , un uomo d' acciaio e sopportera` il trasporto senza aggravare la ferita . Animo , Kammamuri . Raccolse tutte le sue forze , lo afferro` fra le braccia piu` delicatamente che pote` , e s' allontano barcollando , dirigendosi verso l' est , ossia verso il fiume . Riposando ogni cento passi per tirare il fiato e per vedere se il padrone dava sempre segno di vita , grondante di sudore , reggendosi a mala pena sulle gambe , percorse piu` d' un miglio e si fermo` sulle rive d' uno stagno d' acqua limpidissima , circondato da una triplice fila di piccoli banani e di cocchi . Depose il ferito su di un denso strato d' erbe , ed applico` sulla sanguinosa piaga delle pezzuole bagnate . A quel contatto un debole sospiro , che parve un gemito represso , usci` dalle labbra di Tremal Naik . Padrone ! padrone ! chiamo il maharatto . Il ferito agito` le mani ed apri` gli occhi che roteavano in un cerchio sanguigno , fissandoli su Kammamuri . Un raggio di gioia illumino` il suo bronzeo volto . Mi riconosci , padrone ? chiese il maharatto . Il ferito fece un cenno affermativo col capo e mosse le labbra come per parlare , ma non articolo` che un suono confuso , incomprensibile . Non puoi ancora parlare , disse Kammamuri , ma mi narrerai ogni cosa poi . Sta' certo , padrone , che ci vendicheremo dei miserabili che t' hanno conciato cosi` malamente . Lo sguardo di Tremal Naik brillo` di un cupo fuoco e strinse le dita strappando le erbe . Egli lo aveva senza dubbio compreso . Calma , calma , padrone . Ora trovero` io alcune erbe che ti faranno molto bene , e fra quattro o cinque giorni abbandoneremo questi luoghi e ti condurro` alla capanna a terminare la tua guarigione . Gli raccomando` un' ultima volta silenzio e immobilita` completa , batte` le erbe per un raggio di trenta o quaranta passi per assicurarsi che non nascondevano alcuno di quei terribili serpenti detti rubdira mandali il cui morso fa , come si dice , sudar sangue , e si allontano` strisciando . Non corse molto , che trovo` alcune pianticelle di youma , volgarmente chiamate lingua di serpente il cui succo e` un balsamo prezioso per le ferite . Ne fece una buona raccolta e si disponeva a ritornare , ma fatti appena pochi passi s' arresto` colle mani sui calci delle pistole . Gli era sembrato di aver veduto una massa nera cacciarsi silenziosamente fra i bambu` ; aveva piu` la forma d' un animale , che d' un essere umano . Fiuto` a piu` riprese l' aria e senti` un odore marcatissimo di selvatico . Attento Kammamuri , mormoro` . Abbiamo una tigre vicina . Si mise fra i denti il coltellaccio e s' avanzo` intrepidamente verso lo stagno guardando attentamente attorno . S' aspettava di trovarsi da un momento all' altro di fronte al feroce carnivoro , ma cosi` non fu e giunse in mezzo agli alberi senza averlo nemmeno veduto . Tremal Naik era nel medesimo luogo di prima e pareva assopito , di che si rallegro` il bravo maharatto . Si mise vicino la carabina e le pistole per esser pronto a servirsene , mastico` le erbe , malgrado la loro insopportabile amarezza e le applico` sulla piaga . La` , cosi` va bene , diss' egli stropicciandosi allegramente le mani . Domani il padrone stara` meglio e potremo sloggiare da questo luogo che non mi sembra molto sicuro . Gl' indiani fra poche ore si recheranno nella jungla e non trovando il cadavere , si metteranno senza dubbio in campagna . Non lasciamoci dunque prendere cosi` ... Un miagoli`o formidabile , famigliare alle tigri , simile ad un ruggito , gli tronco` la frase . Volse rapidamente la testa , allungando istintivamente le mani verso le armi . La` , a quindici passi di distanza , raccolta su se stessa , come in atto di slanciarsi stava un' enorme tigre reale , che lo fissava con due occhi brillanti che avevano i riflessi azzurrini dell' acciaio . VIII . Una notte terribile . Tremal Naik , al ruggito di guerra del felino , si era subitamente svegliato , facendo un brusco movimento , come se cercasse il suo fedele coltellaccio . Il moribondo s' era rianimato come il soldato che ode lo squillo di tromba che da` il segnale della mischia . Kammamuri ? articolo` con uno sforzo supremo . Non muoverti , padrone ! disse il maharatto , che fissava negli occhi la belva , sempre raccolta su se stessa . La ti ... gre ! la ti ... gre ! ripete` il ferito . Ci penso io . Torna ad adagiarti e non prenderti pensiero per la mia vita . Il maharatto aveva impugnata una pistola e aveva diretto la canna sulla tigre , ma non ardiva tirare , temendo in primo luogo di non ucciderla sul colpo e collo sparo di attirare l' attenzione dei nemici . La tigre , lo si vedeva , esitava ad assalire , tenuta in rispetto dalla canna lucente della pistola , conoscendone indubbiamente i mortali effetti . Si batte` tre o quattro volte i fianchi colla coda , come i gatti allorche` sono in collera , emise un secondo miagolio piu` forte del primo poi comincio` ad indietreggiare sollevando la terra coi suoi potenti artigli senza staccare gli occhi dal maharatto che sosteneva imperterrito quello sguardo . Kamma ... muri ... la ti ... gre ! torno` a balbettare Tremal Naik , sforzandosi di sollevarsi sulle braccia . Se ne va , padrone . Non ardisce attaccare il cacciatore di serpenti ed il suo maharatto . Sta' cheto e tutto andra` bene . Ad un tratto la tigre scatto` in piedi , drizzo` gli orecchi come cercasse di raccogliere qualche rumore , emise un terzo ma piu` basso miagolio fece un rapido voltafaccia e scomparve nella jungla , lasciandosi dietro il ben noto odore di selvatico . Kammamuri s' era pure alzato , in preda ad una forte inquietudine . Chi puo` avere spaventata la tigre ? si domando` con ansieta` . Qualcuno sicuramente si avvicina . Si slancio` verso gli alberi ed esamino` la jungla che era distante un centinaio di passi , ma non vide alcuno . S' affretto` a ritornare vicino a Tremal Naik , che era ricaduto sul letto di foglie . La ti ... gre ? chiese il ferito con voce fioca . E` scomparsa , padrone , rispose il maharatto , dissimulando la sua inquietudine . Ha avuto paura della mia pistola . Dormi e non pensare ad altro . Il ferito mando` un sordo gemito . Ada ! balbetto` . Cosa vuoi , padrone ? Ah ! come ... era bella ... bel ... la ! Cosa vuoi dire ? Chi era bella ? Ma ... ledetti ... l' han ... no rapita ... ma ... digrigno` i denti con rabbia e caccio` le unghie in terra . Ada ! ... Ad ... a ! ripete` . Delira , penso` il maharatto . Si` , l' hanno ra ... pita , continuo` il ferito . Ma ... la ritro ... vero` oh ! si` , la ritrovero` ! Non parlare , padrone , che corriamo un grave pericolo . Pericolo ? balbetto` Tremal Naik , senza comprenderlo . Chi parla di pe ... ricolo ? Tornero` qui ... si` , tornero` , maledetti ... con la mia Darma ... e vi fa ... ro` divorare tut ... ti ! Agito` le braccia con impeto furioso , roteo` gli occhi , li chiuse e rimase immobile come fosse morto . Dorme , disse Kammamuri . Tanto meglio : almeno il suo gridare non tradira` la nostra presenza . Ed ora , stiamo in guardia , che la tigre forse ci spia . Si sedette incrociando le gambe alla maniera dei turchi , si mise la carabina sulle ginocchia , si caccio` in bocca una pallottola di betel per combattere il sonno che lo assaliva e attese pazientemente l' alba , cogli occhi bene aperti e gli orecchi ben tesi . Passarono una , due , tre ore , senza che nulla accadesse . Nessun miagolio di tigre , nessun sibilo di serpente , nessun urlo di sciacallo rompeva il silenzio che regnava nella misteriosa jungla . Solo di quando in quando un soffio d' aria carico di pestifere esalazioni , passava sulle canne e le curvava con dolce mormorio . Le tre dovevano essere trascorse , quando una specie di fischio , potente , bizzarro , ruppe il silenzio . Era una specie di niff ! niff ! assai acuto . Il maharatto sorpreso e un po' atterrito , s' alzo` e tese gli orecchi rattenendo il respiro . Quel misterioso niff ! niff ! si ripete` e molto vicino . Questa non e` la tigre ! mormoro` Kammamuri . Quale pericolo ancora ci minaccia ? Armo` la carabina , striscio` senza far rumore verso gli alberi e guardo` . A trenta passi da lui si muoveva un grosso animale lungo non meno di dodici piedi , di forme pesanti , massiccie . Aveva la pelle irta di protuberanze , la testa grossa e un po' triangolare , gli orecchi grandi e sulla massa ossea delle nari un corno aguzzo e molto lungo . Kammamuri riconobbe subito con che razza di nemico aveva a che fare , e si senti` il cuore rimpicciolire per lo spavento . Un rinoceronte ! esclamo` con un filo di voce . Siamo perduti ! ... Non alzo` nemmeno la carabina , ben sapendo che la palla si sarebbe schiacciata contro quella pelle grossissima che e` piu` resistente d' una corazza d' acciaio . Poteva bensi` colpire il mostro in un occhio , il solo punto vulnerabile , ma la paura di mancare al colpo e di venire sventrato dal terribile corno o schiacciato sotto le mostruose zampe , gli suggeri` l' idea di starsene cheto sperando di non venire scoperto . Il rinoceronte pareva in preda ad una viva irritazione , cio` che succede sovente a questo animale intrattabile , rozzo , brutale e povero d' intelligenza . Si slanciava , come fosse diventato d' un tratto pazzo , con una agilita` veramente sorprendente per un essere della sua struttura e si divertiva a spezzare , a frantumare , a disperdere i bambu` , facendo delle ampie breccie nella jungla . Di quando in quando s' arrestava respirando fragorosamente , si avvoltolava per terra come un cignale , agitando pazzamente le tozze gambe e sprofondando fra le erbe il suo corno , per poi risollevarsi e ricominciare daccapo i suoi assalti contro i bambu` . Kammamuri non respirava nemmeno per non attirare l' attenzione del bruto ; sudava come riposasse sul coperchio di una caldaia in ebollizione , e stringeva con mano convulsa la carabina , divenuta inutile quanto un bastone di ferro . Egli aveva paura che l' animale se la prendesse cogli alberi e s' avvicinasse allo stagno , scoprendo cosi` Tremal Naik . Stette li` qualche tempo , poi riguadagno` il giaciglio del padrone . Sua prima cura fu quella di strappare quanta erba pote` e nascondere totalmente il ferito , poi se la svigno` accanto ad un banian abbastanza grosso , portando seco le armi . Non posso fare di piu` , disse . Ad ogni modo , accogliero` il bruto con una scarica generale delle mie armi . Il rinoceronte continuava a saltellare presso la jungla . Si udiva il terreno tremare sotto il suo peso , i bambu` a spezzarsi crepitando e la sua formidabile respirazione paragonabile al suono d' una rauca tromba . D' improvviso Kammamuri udi` il miagoli`o della tigre . Si slancio` rapidamente verso lo stagno , guardandosi d' intorno con spavento . Sull' albero che aveva allora allora abbandonato , scorse la tigre aggrappata ad uno dei rami ; i suoi occhi scintillavano come quelli di un gatto e i suoi artigli strappavano la corteccia della pianta . Punto` rapidamente il fucile verso la fiera , la quale , sgomentata , si slancio` giu` per guadagnare la jungla , ma si trovo` dinanzi al rinoceronte . I due formidabili animali si guardarono reciprocamente per qualche istante . La tigre , che forse sapeva di nulla avere da guadagnare in una lotta col brutale colosso , cerco` di fuggire , ma non ne ebbe il tempo . Il rinoceronte aveva fatto udire il suo grido . Abbasso` la testaccia mostrando l' aguzzo suo corno e si slancio` furiosamente sulla belva , dimenando rabbiosamente la corta sua coda . L' urto fu terribile . La tigre aveva fatto un salto immenso , cadendo sulla groppa del colosso , il quale , fatti trenta o quaranta passi , si getto` a terra costringendola a lasciarlo . Bravo rinoceronte ! mormoro` Kammamuri . I due nemici s' erano entrambi risollevati , con rapidita` fulminea , precipitandosi l' un sull' altro . Il secondo assalto non fu fortunato per la tigre . Il corno del rinoceronte le fracasso` il petto lanciandola di poi in aria per piu` di quaranta metri . Ricadde , cerco` di risollevarsi mugolando di dolore e di rabbia e torno` a volare ancor piu` in alto perdendo torrenti di sangue . Il rinoceronte non attese nemmeno che ricadesse . Con un terzo colpo della sua terribile arma la sventro` , poi rivoltandola contro terra la schiaccio` coi suoi larghi piedi riducendola in un ammasso di carni sanguinolente e di ossa infrante . Tutto cio` era successo in pochi secondi . Il colosso , soddisfatto , emise due o tre volte il suo sordo fischio , indi rientro` nella jungla a devastare i bambu` , senza pero` allontanarsi dallo stagno . La sua ritirata giungeva in buon punto , poiche` Tremal Naik , in preda al delirio e ad una violentissima febbre , s' era risvegliato chiamando Kammamuri . Cio` rendeva la situazione dei due indiani estremamente pericolosa , poiche` l' intrattabile animale poteva udire le loro voci e comparire improvvisamente fra gli alberi . Il maharatto sapeva bene che non vi era da illudersi sulle probabilita` di salvare la vita , nemmeno colla fuga , poiche` tutte le specie di rinoceronti superano nella corsa l' uomo piu` agile . S' affretto` a raggiungere il padrone ed a liberarlo dalle erbe che lo coprivano . Silenzio , diss' egli , ponendogli un dito sulle labbra . Se ci ode , siamo irremissibilmente perduti . Ma Tremal Naik , in preda al delirio , agitava pazzamente le braccia e dalle labbra gli uscivano parole insensate : Ada ... Ada ! ... gridava egli , sbarrando spaventosamente gli occhi dove se` tu , vergine della pagoda ? ... Ah ! ah ! mi ricordo ... Si` , mezzanotte ! mezzanotte ! ... Ed essi sono venuti , tutti armati , molti contro uno , ma non ho paura no , io , non tremo , sai , Ada , sono il cacciatore di serpenti ... forte ! molto forte ! L' ho visto sai quell' uomo , quello che ti ha condannata . Era brutto , molto brutto e voleva strangolarmi . Perche` quegli uomini hanno dei lacci ? Perche` hanno anche loro il serpente sul petto ? Quanti serpenti , quante teste di donna . Ma non mi fan paura . Che ? io aver paura di loro ? Io , Tremal Naik ? ... Ah ! ... Ah ! ... Tremal Naik diede in uno scroscio di risa , che fece fremere il maharatto fino in fondo all' anima . Ma padrone , sta' zitto ! supplico` Kammamuri , che udiva il maledetto animale saltare furiosamente sul limite della jungla . Il delirante lo guardo` con occhi semi chiusi e prosegui` a voce piu` alta : Era notte , notte molto buia , io scendevo dall' alto e sotto di me vagava la visione . L' ho udito il profumo cadere sulle pietre . Perche` , crudele , adorare quella divinita` ? Non mi ami tu adunque ? ... Tu sorridi , ma io fremo . Tu sai quanto ti ama il cacciatore di serpenti . Avrei forse un rivale ? Guai a lui ! ... Guarda che si avvicinano i maledetti ... ridono , sghignazzano e mi minacciano ... via di qui , via , assassini , via , via ! ... Hanno ancora i lacci , li gettano ... aspettate che io vengo ... La vendichero` , assassini , eccomi ! ... Kammamuri ! Kammamuri ! mi strangolano ! Il delirante si alzo` a sedere cogli occhi stralunati e la schiuma alle labbra e tendendo il pugno chiuso verso il maharatto grido` : Sei tu che vuoi strangolarmi ? Kammamuri , dammi le pistole che lo accoppi . Padrone , padrone , balbetto` il maharatto . Ah tu ... non sai chi sono ? Kammamuri , mi strangolano ! ... Aiuto ! ... aiu ... Il maharatto gli soffoco` le grida , mettendogli rapidamente una mano sulla bocca e rovesciandolo a terra . Il ferito si dibatteva furiosamente ruggendo come una fiera . Aiuto ! ... torno` ad urlare . Dalla parte degli alberi si udi` un potente grugnito . Il maharatto , tremante di spavento , vide il muso triangolare del rinoceronte far capolino fra le fronde . Si tenne per perduto . Grande Siva ! esclamo` , raccogliendo in furia la carabina . Il rinoceronte guardo` il gruppo coi suoi occhietti piccoli e brillanti , ma piu` con sorpresa che con collera . Non vi era un istante da perdere . Quella sorpresa non doveva durare molto , per quel brutale colosso , che tanto facilmente si irrita . Il maharatto , reso ardito dall' imminenza del pericolo , punto` freddamente la carabina , miro` uno degli occhi e lascio` partire la scarica , ma la palla mal diretta si schiaccio` sulla fronte del rinoceronte , il quale tese orizzontalmente il corno preparandosi ad assalire . La perdita dei due indiani era ormai quasi certa . Ancora pochi minuti e avrebbero subi`ta la medesima sorte della tigre . Fortunatamente Kammamuri non aveva perduto il suo sangue freddo . Visto l' animale ancora in piedi , lascio` cadere l' arma diventata inutile , si precipito` sopra Tremal Naik , lo sollevo` fra le sue braccia , corse allo stagno e salto` dentro , sprofondando fino alle spalle . Il rinoceronte caricava allora con furia irresistibile . In quattro salti varco` la distanza e piombo` pesantemente nell' acqua , sollevando uno sprazzo di fango e di spuma . Kammamuri , atterrito , cerco` di fuggire , ma non lo pote` . Le sue gambe si erano affondate in una sabbia tenacissima e in modo tale , che ogni sforzo riusciva inutile . Il poveretto , mezzo asfissiato , tremante , pallido , getto` un urlo straziante : Aiuto ! Son morto ! ... Udendo dietro di se` sordi fischi , si volse e vide il rinoceronte dibattersi furiosamente e avventare a destra e a sinistra tremendi colpi di corno . Il colosso , trascinato dall' enorme peso , era affondato fino al ventre e continuava ad affondare nelle sabbie mobili . Aiuto ! ... ripete` il maharatto , sforzandosi di mantenere fuori dall' acqua il padrone . Un lontano latrato rispose alla disperata chiamata . Kammamuri trasali` : quel latrato l' aveva udito ancora e non una , ma mille volte . Una pazza speranza gli baleno` in mente . Punthy ! ... grido` . Un cane nero , vigoroso , grosso , sbuco` dalla fitta massa di bambu` e corse verso lo stagno latrando con furore . Quel cane che arrivava in cosi` buon punto , era proprio il fedele Punthy , il quale lanciossi contro il rinoceronte tentando di azzannargli un orecchio . Quasi nel medesimo istante si udi` la voce di Aghur . Tieni fermo , Kammamuri ! gridava il bravo giovanotto . Ci sono ! ... Il bengalese con un salto varco` una fitta macchia , scomparve fra i bambu` e riapparve sulla riva dello stagno . Armo` rapidamente il fucile , si mise in ginocchio e sparo` contro il rinoceronte , il quale , colpito nel cervello , cadde su di un fianco , scomparendo piu` che mezzo sott' acqua . Non muoverti , Kammamuri , prosegui` il destro cacciatore . Ora compiremo il salvataggio ; ma ... Cos' ha il padrone ? ... E` forse ferito ? Taci e spicciati , Aghur , disse il maharatto , che tremava ancora . Nella jungla vagano dei nemici . Il bengalese sciolse in fretta la corda che cingevagli il dubgah e getto` un capo a Kammamuri che l' afferro` solidamente . Tieni fermo , disse Aghur . Raduno` tutte le sue forze e comincio` a tirare . Kammamuri si senti` strappare da quelle tenaci sabbie e trascinare verso la riva , sulla quale frettolosamente si arrampico` . Ebbene , chiese Aghur con ansieta` , mirando con occhio atterrito il padrone . Cosa gli e` accaduto ? L' hanno pugnalato . Ah ! ... E chi mai ? Gli stessi che assassinarono Hurti . Quando ? ... Come ? ... Te lo diro` piu` tardi . Sbrigati , costruisci una barella e partiamo ; siamo inseguiti . Aghur non volle saperne di piu` . Snudo` il coltellaccio , taglio` sei o sette rami , li` lego` con solide corde e sopra quella rozza barella ammonticchio` alcune bracciate di foglie . Kammamuri sollevo` lentamente il padrone che non era ancora tornato in se` , e ve lo stese sopra . Andiamo e silenzio , comando` Kammamuri . Hai il canotto ? Si` , e` arenato sulla sabbia , rispose Aghur . Hai le pistole cariche ? Tutt' e due . Avanti allora e tieni gli occhi aperti . Siamo forse spiati ? Forse si` . I due indiani sollevarono la barella e si misero in marcia preceduti dal cane , seguendo uno stretto sentiero aperto nel mezzo della jungla . In quindici minuti giunsero al fiume , sul quale galleggiava il canotto . Nel momento che s' imbarcavano , Punthy abbaio` . Zitto , Punthy , disse Kammamuri , prendendo i remi . Il cane , anziche` ubbidire , mise le zampe sul bordo del canotto e raddoppio` i suoi abbaiamenti . Pareva in preda ad una forte eccitazione . I due indiani guardarono verso la jungla , ma non videro alcuno . Eppure Punthy doveva aver udito qualche rumore . Misero le pistole sui banchi , afferrarono i remi e si spinsero al largo rimontando il fiume . Non avevano ancora percorso trecento braccia , che il cane ricomincio` ad abbaiare rabbiosamente . Alto la` ! grido` una voce imperiosa . Kammamuri si volse indietro stringendo nella dritta una delle pistole . Sulla riva , sul luogo da essi abbandonato , si teneva ritto un colossale indiano col laccio nella dritta e il pugnale nella sinistra . Alto la` ! ripete` egli . Kammamuri invece di ubbidire sparo` . L' indiano si accascio` su se stesso agitando le braccia , indi scomparve fra i cespugli . Arranca ! Arranca , Aghur ! grido` il maharatto . Il canotto fendette rapidamente le acque dirigendosi verso il cimitero galleggiante , nel mentre che una voce tonante , ripiena di minaccia , gridava dalle coste dell' isola maledetta : Ci rivedremo ! ... IX . Manciadi . Ad oriente cominciava ad albeggiare , quando il canotto giunse alle sponde della jungla nera . Nulla di nuovo pareva che fosse accaduto . La capanna si rizzava ancora fra i canneti sormontata da una dozzina di giganteschi arghilah immobili sulle loro lunghe gambe giallastre , e la tigre , la fedele Darma , vi girava e rigirava attorno , senza mai allontanarsi . Buono , mormoro` Kammamuri . I maledetti non hanno visitato questi luoghi . Darma ! La tigre a quella chiamata s' arresto` , alzo` la testa , fisso` sul canotto i suoi occhi verdastri e si slancio` verso la riva emettendo un sordo mugoli`o . Kammamuri e Aghur si affrettarono a sbarcare e portarono il padrone nella capanna , adagiandolo su di una comoda amaca . La tigre ed il cane si arrestarono al di fuori a vegliare . Esamina la ferita , Aghur , disse Kammamuri . Il bengalese levo` la fascia e guardo` attentamente il petto del povero Tremal Naik . Una ruga si disegno` sulla sua fronte . E` grave , disse . Il pugnale e` entrato assai , probabilmente fino all' impugnatura . Guarira` ? Lo spero . Ma perche` l' hanno pugnalato ? E` difficile il dirlo . Tu sai che il padrone voleva rivedere la visione . Almeno cosi` ha detto . Egli , giunto all' isola , si fisso` in testa di scoprire quella creatura . Pare che sapesse ove si celava , poiche` mi comando` di ritornare alla capanna e parti` solo . Ventiquattro ore dopo lo trovava nella jungla immerso in un lago di sangue : lo avevano pugnalato . Ma chi ? Gli uomini che abitano l' isola e che forse vegliano su quella donna . Ma a quale scopo ? Certamente per ucciderlo . Hai veduto tu quegli esseri ? Coi miei propri occhi . Sono uomini o spiriti ? Credo che siano uomini . Anzi mi gettarono un laccio al collo per strangolarmi , e ne uccisi due o tre . Se fossero spiriti , non sarebbero morti . E` strano , mormoro` Aghur , diventato pensieroso . E cosa fanno quegli uomini ? Perche` ammazzano le persone che sbarcano sulla loro isola ? L' ignoro , Aghur . So che sono uomini terribili e che adorano una divinita` la quale esige molte vittime . Hai paura , Kammamuri ? Ho le mie buone ragioni per averne . Credi tu che si mostreranno nella nostra jungla ? Lo temo , Aghur : quell' uomo ci ha gridato : ci rivedremo . Mal per loro . La tigre e` un animale da non lasciarli avvicinare . Lo so , ma vegliamo attentamente . Ci sono nell' aria delle nubi che minacciano tempesta . Lascia fare a me , Kammamuri . Tu pensa a guarire il padrone e io m' incarico di loro . Kammamuri ritorno` presso il padrone per applicare sulla ferita un nuovo cataplasma di erbe , ed Aghur si sedette dinanzi alla capanna , colla tigre ed il cane accovacciati . La giornata passo` senza incidenti . Tremal Naik ebbe ancora qualche accesso di delirio , durante il quale gli usci piu` volte dalle labbra straziate il nome di Ada , la sventurata giovane che aveva lasciato senza difesa , nelle mani di quei terribili fanatici . Pero` torno` a cadere in una specie di assopimento , che si prolungo` fino al calare del sole . I due indiani , quantunque ardessero dal desiderio d' interrogarlo per sapere qualche cosa su coloro che lo avevano pugnalato , credettero bene di astenersene per non affaticarlo . Allorche` le tenebre stesero il loro nero velo sulla silenziosa jungla , Aghur monto` pel primo la guardia , al di fuori della capanna , armato fino ai denti . Il cane si era accovacciato ai suoi piedi cogli occhi fissi al sud . A mezzanotte nessun indiano era comparso , ne` sul fiume , ne` sulla jungla . Pero` il cane s' era piu` volte alzato fiutando l' aria , dando segni evidenti d' inquietudine . Forse presentiva qualche cosa d' insolito ; chissa` , forse la vicinanza di qualche persona e forse anche di qualche animale selvaggio . Aghur stava per svegliare Kammamuri onde lo surrogasse , quando Punthy s' alzo` abbaiando . To' ! esclamo` l' indiano , sorpreso . Cosa vuol dir cio` ? Il cane abbaiava colla testa volta al fiume , segno evidente che cola` succedeva qualche cosa . Contemporaneamente la tigre apparve sulla soglia della capanna , facendo udire un sordo miagolio . Kammamuri ! chiamo` Aghur , preparando le armi . Il maharatto , che dormiva con un sol occhio , lo raggiunse . Cosa succede ? chiese egli . I nostri animali hanno udito qualche cosa e sono inquieti . Hai udito qualche rumore ? Assolutamente nulla . Tieni il cane ed ascoltiamo . Aghur s' affretto` a ubbidire . D' improvviso verso il fiume s' udi a gridare : Aiuto ! Aiuto ! ... Il cane si mise ad abbaiare furiosamente . Aiuto ! ... ripete` la medesima voce . Kammamuri ! esclamo` Aghur . Qualcuno si annega . Certamente . Non possiamo lasciarlo annegare . Non sappiamo chi sia . Non importa : alla riva ! Prepariamo le armi e stiamo attenti . Non si sa mai cosa puo` accadere . Tu , Darma , rimani qui e sbrana senza pieta` quanti si presentano . La tigre certamente lo comprese , poiche` si raccolse su se stessa , cogli occhi fiammeggianti , pronta a scagliarsi sul primo venuto . I due indiani si slanciarono verso la riva , preceduti da Punthy che continuava ad abbaiare furiosamente , e guardarono sul fiume che pareva nero come se fosse d' inchiostro . Vedi nulla ? chiese Kammamuri ad Aghur , che si era curvato sulla corrente . Si` , mi pare di scorgere laggiu` qualche cosa che va alla deriva . Un uomo forse ? Si direbbe piu` il tronco di un albero . Ola` ! grido` Kammamuri . Chi chiama ? Salvatemi ! rispose una fioca voce . E` un naufrago , disse il maharatto . Potete giungere alla riva ? chiese Aghur . Un gemito fu la risposta che ottenne . Non vi era da esitare , quel naufrago si trovava agli estremi e poteva da un momento all' altro annegarsi . I due indiani balzarono nel canotto e si diressero rapidamente verso di lui . Ben presto s' avvidero che l' oggetto nero che andava alla riva era il tronco di un albero , a cui era aggrappato un uomo . In pochi istanti lo raggiunsero allungando le mani al naufrago , che le afferro` colla forza della disperazione . Salvatemi ! ... balbetto` egli ancora una volta , lasciandosi deporre nel fondo del battello . I due indiani si curvarono su di lui osservandolo con curiosita` . Era un uomo della loro razza , bengalese al tipo , di statura inferiore alla media , di colorito assai oscuro , estremamente magro ma coi muscoli assai pronunciati , indizio sicuro d' una forza non comune . Aveva la faccia qua e la` contusa e la gialla tunica , strettamente chiusa al corpo , macchiata di sangue . Sei ferito ? gli domando` Kammamuri . Quell' uomo lo fisso` attentamente con due occhi che avevano strani riflessi . Credo , mormoro` dipoi . Hai la veste insanguinata . Lasciami vedere Non e` nulla , diss' egli , mettendosi le mani sul petto , come se avesse paura di metterlo allo scoperto . Ho battuto la testa su quel tronco d' albero e mi sanguino` il naso . Da dove vieni ? Da Calcutta . Ti chiami ? Manciadi . Ma come ti trovi qui ? Il bengalese tremo` in tutte le membra , battendo i denti . Chi abita questi luoghi ? chiese egli , con terrore . Tremal Naik , il cacciatore di serpenti , rispose Kammamuri . Manciadi torno` a tremare . Feroce uomo , balbetto` . Aghur ed il maharatto si guardarono l' un l' altro con sorpresa . Tu sei pazzo , disse Aghur . Pazzo ! ... Non sai tu che i suoi uomini mi diedero la caccia , come se fossi una tigre ? I suoi uomini ti diedero la caccia ! Ma siamo noi i suoi compagni . Il bengalese si raddrizzo` , guardandoli con ispavento . Voi ! ... Voi ! ... ripete` . Sono perduto ! S' aggrappo` all' orlo del canotto colla evidente intenzione di lanciarsi nel fiume , ma Kammamuri l' afferro` a mezzo corpo obbligandolo a sedersi . Spiegami la causa di questo spavento , gli disse con accento minaccioso . Noi non facciamo male ad alcuno , ma ti avverto che se tu non parli chiaro ti spacco il cranio col calcio della mia carabina . Volete assassinarmi ! piagnucolo` Manciadi . Si` , se non ti spieghi . Cosa sei venuto a far qui ? Sono un povero indiano e campo la vita cacciando . Un capitano dei sipai mi promise cento rupie per una pelle di tigre , e qui venni sperando di soddisfarlo . Tira avanti . Ieri sera approdai alla riva opposta del Mangal , e mi appiattai nella jungla , due ore dopo mi si slanciarono addosso alcuni uomini e mi sentii stringere il collo da un laccio ... Ah ! esclamarono i due indiani . Un laccio , hai detto ? Si` confermo` il bengalese . Gii hai veduti quegli uomini ? chiese Aghur . Si` , come vedo voi . Cosa avevano sul petto ? Mi pare d' aver visto un tatuaggio . Erano quelli di Raimangal , disse Kammamuri . Continua . Impugnai il mio coltello , prosegui` Manciadi , che fremeva ancora per lo spavento , e tagliai la corda . Corsi a lungo inseguito dappresso e giunto al fiume mi vi gettai dentro a capofitto . Sappiamo il resto , disse il maharatto . Tu adunque sei cacciatore . Si` , e valente . Vuoi venire con noi ? Un lampo strano brillo` negli occhi del bengalese . Non domando di meglio , s' affretto` a dire . Sono solo al mondo . Sta bene , noi ti adottiamo . Domani mattina ti presentero` al padrone . I due indiani rituffarono i remi nel fiume e ricondussero il canotto nel piccolo seno . Appena sbarcarono , Punthy si slancio` contro il bengalese , abbaiando rabbiosamente e mostrandogli i denti . Zitto , Punthy , disse Kammamuri , trattenendolo . E` uno dei nostri . Il cane , anziche` obbedire , si mise a ringhiare minacciosamente . Questa bestia mi pare che non sia troppo cortese , disse Manciadi , sforzandosi a sorridere . Non aver paura , ti diventera` amico , disse il maharatto . Legato il canotto , raggiunsero la capanna dinanzi alla quale vegliava la tigre . Cosa strana , anche questa si mise a brontolare in modo tutt' altro che amichevole , guardando di traverso il nuovo arrivato . Oh ! esclamo` egli spaventato . Una tigre ! E` addomesticata . Fermati qui che vado dal padrone . Dal padrone ! E` qui forse ? chiese il bengalese attonito . Sicuro . Ancora vivo ! ... To' ! esclamo` il maharatto sorpreso . Perche` tale domanda ? Il bengalese trasali` e parve confuso . Come sai tu che e` ferito , per farmi tale domanda ? replico` Kammamuri . Non m' hai detto tu che era stato ferito ? Io ! ... Mi sembra . Non mi rammento . Eppure non posso averlo udito dire che da te o dal tuo compagno . Cosi` deve essere . Kammamuri ed Aghur rientrarono nella capanna . Tremal Naik dormiva profondamente e sognava , poiche` delle parole tronche uscivano dalle sue labbra . Non vale la pena di svegliarlo , borbotto` Kammamuri , volgendosi ad Aghur . Lo presenteremo domani , disse quest' ultimo . Cosa ti sembra di quel Manciadi ? Ha l' aspetto d' un buon uomo e ho tutte le ragioni per credere che ci aiutera` validamente . Lo credo anch' io . Lo faremo vegliare lui fino a domani . Aghur prese una terrina di cangi , densa decozione di riso , e la reco` a Manciadi il quale si mise a mangiare con una voracita` da lupo . Raccomandatogli di fare buona guardia e di dare l' allerta se scorgesse qualche pericolo , s' affretto` a rientrare , chiudendo , per precauzione , la porta . Era appena scomparso che Manciadi s' alzo` con una sveltezza sorprendente . I suoi occhi s' erano d' un subito accesi e sulle sue labbra errava un satanico sorriso . Ah ! Ah ! esclamo` egli , sogghignando . S' accosto` alla capanna e vi appoggio` l' orecchio , ascoltando con profondo raccoglimento . Stette cosi` un lungo quarto d' ora , poi parti` colla rapidita` di una freccia arrestandosi mezzo miglio piu` lontano . Accosto` le dita alle labbra ed emise un acuto fischio . Tosto al sud un punto rossastro si alzo` fendendo le tenebre e scoppio` spandendo una luce vivida che subito si spense con una sorda detonazione . Altre due volte il fischio risuono` , poi nella jungla tutto torno` silenzio e mistero . X . Lo strangolatore . Erano trascorsi venti giorni . Tremal Naik , merce` la sua robusta costituzione e le assidue cure dei suoi compagni , guariva rapidamente . La ferita si era ormai richiusa e poteva alzarsi . Pero` , mentre riacquistava le forze , l' indiano diventava ognor piu` cupo ed inquieto . I suoi compagni lo sorprendevano talvolta colla faccia nascosta fra le mani e le gote umide , come se avesse pianto . Non parlava che rade volte , non confessava a chicchessia il terribile dolore che struggevalo e talvolta veniva assalito da improvvisi accessi di rabbia , durante i quali si lacerava le carni colle unghie e tentava di gettarsi dall' amaca gridando : Ada ! ... Ada ! ... Kammamuri ed Aghur indarno si sforzavano di farlo parlare ; indarno cercavano la causa di quelle sfuriate che minacciavano di riaprire la non ancora cicatrizzata ferita e si chiedevano chi mai poteva essere colei che portava quel nome che egli pronunciava e nei suoi deliri e nei suoi sonni , quel nome che era il suo incubo , il suo tormento . Manciadi il bengalese , qualche volta si associava a loro per venire a capo di qualche cosa , ma cio` accadeva assai di rado . Quest' uomo pareva anzi che sfuggisse la presenza del ferito , quasiche` avesse da temere qualche cosa . Non entrava nella di lui stanza se non quando lo vedeva dormire , ma quasi con ripugnanza . Amava meglio percorrere la jungla in cerca di selvaggina , di raccogliere legna e di attingere acqua . Strana cosa : ogni qual volta udiva il padrone invocare Ada , egli veniva assalito da un tremore straordinario e la sua faccia , di solito tranquilla , d' un subito s' alterava cangiando persino di colore . . Altro particolare misterioso e` , che di mano in mano che Tremal Naik migliorava , anziche` gioire , diventava tetro e d' umore nero . Si avrebbe detto che a quell' uomo spiaceva che il padrone guarisse . Perche` ? Nessuno avrebbe potuto dirlo . Il mattino del ventunesimo giorno , nella capanna accadde un avvenimento che doveva avere funeste conseguenze . Kammamuri s' era alzato al primo raggio di sole . Visto che Tremal Naik dormiva d' un sonno tranquillo , si diresse verso la porta per svegliare Manciadi che riposava al di fuori , sotto una piccola tettoia di canne di bambu` . Levo` la spranga e spinse l' uscio ma con sua grande sorpresa questo non s' apri` : c' era al di fuori qualche cosa che gli faceva intoppo . Manciadi ! grido` il maharatto . Nessuno rispose alla chiamata . . Nella mente del maharatto baleno` il sospetto che al poveretto fosse toccata qualche disgrazia , che i nemici lo avessero strangolato o che le tigri della jungla l' avessero sbranato . Accosto` un occhio alla fessura della porta e s' accorse che l' oggetto che le impediva d' aprirsi era un corpo umano . Guardando con maggiore attenzione , riconobbe in lui il bengalese Manciadi . Oh ! ... esclamo` egli con orrore . Aghur ! L' indiano fu lesto ad accorrere alla chiamata del compagno . Aghur , disse il maharatto , sgomentato . Hai udito nulla questa notte ? Assolutamente nulla . Nemmeno un gemito ? No , perche` ? Hanno ucciso Manciadi ! E` impossibile ! esclamo` Aghur . E` qui disteso dinanzi alla porta . Darma non ha dato alcun segnale e nemmeno Punthy . Eppure dev' esser morto . Non risponde , ne` si muove . Bisogna uscire : spingi forte . Il maharatto appoggio` una spalla alla porta e fece forza respingendo Manciadi . Ottenuto un varco , i due indiani si slanciarono all' aperto . Il povero bengalese era coricato bocconi e pareva morto , quantunque non si vedesse sul suo corpo ferita alcuna . . Kammamuri gli accosto` una mano sul petto e senti` che il cuore ancora batteva . E` svenuto , diss' egli . Strappo` una penna ad un punya che trovavasi li` vicino , vi diede fuoco e l' accosto` alle nari dello svenuto . Tosto un sospiro sollevo` il petto , poi le braccia e le gambe si mossero e infine s' aprirono gli occhi che si fissarono con smarrimento sui due indiani . Cosa ti e` accaduto gli chiese premurosamente Kammamuri . Siete voi ! esclamo` affannosamente il bengalese . Ah ! ... che paura ! ... Credevo di essere stato ammazzato sul colpo ! Ma cos' hai veduto ? Chi cerco` d' ammazzarti ? Degli uomini forse ? Uomini ? ... Chi parla d' uomini ? Di' su . Ma non sono stati uomini , disse il bengalese . Si` , si` , non m' inganno , era un elefante . Un elefante ! esclamarono i due indiani . Un elefante qui ! Ma si` , era un elefante enorme , con una proboscide mostruosa , e due denti lunghissimi . E si e` avvicinato a te ? chiese Aghur . Si` , e per poco non mi spezzo` il cranio . Io dormiva saporitamente , quando fui svegliato da un potente soffio ; aprii gli occhi e vidi sopra di me la gigantesca testa del mostro . Cercai di alzarmi per fuggire , ma la proboscide mi piombo` sul cranio , inchiodandomi al suolo . E poi ? chiese Kammamuri con ansieta` . Poi non ricordo piu` nulla . Il colpo era stato cosi` forte che svenni . Che ora era ? Non lo so , perche` m' ero addormentato . E` strano , disse il maharatto . E Punthy non s' accorse di nulla . Cosa facciamo , chiese Aghur , lanciando uno sguardo ardente sulla jungla . Lasciamo il colosso in pace , rispose Kammamuri . Ritornera` , s' affretto` a dire Manciadi , e rovinera` la capanna . . E` vero , disse Aghur . Se lo inseguissimo ? E perche` no ? Abbiamo delle buone carabine . Io sono pronto ad aiutarvi , rispose Manciadi . Ma non possiamo lasciare solo il padrone , quantunque sia completamente guarito , osservo` Kammamuri . Voi sapete che un pericolo ci minaccia sempre . Tu rimarrai e noi andremo alla caccia , incalzo` Aghur . Con un vicino cosi` pericoloso , non si puo` vivere tranquilli . Se avete coraggio bastante , vi lascio libero campo . Cosi` va bene ! esclamo` Aghur . Lascia fare a noi , e vedrai che prima di mezzodi` il colosso sara` morto . Ando` a prendere nella capanna due pesanti carabine di grosso calibro e ne porse una al bengalese che la carico` con grande attenzione , con una verga di piombo . Munitisi di pistoloni e d' un enorme coltellaccio , nonche` di abbondanti munizioni , entrarono risolutamente nella jungla , percorrendo un largo sentiero tracciato fra i bambu` . Aghur era allegro e discorreva ; il bengalese , invece , era diventato cupo e spesso soffermavasi per guardare il compagno che lo precedeva di pochi passi . Talvolta si chinava verso terra ed ascoltava , fingendo di cercare le traccie dell' elefante . Quel brusco cangiamento , quegli sguardi e quelle manovre , non sfuggirono ad Aghur , il quale credette che il bengalese avesse paura . Animo , Manciadi , diss' egli , allegramente . Non credere che sia tanto difficile abbattere una bestia , anche se e` munita di proboscide . Una palla in un occhio e tutto sara` finito . Non ho paura io , rispose bruscamente il bengalese , sforzandosi , ma invano , di atteggiare le sue labbra ad un sorriso . Mi sembri inquieto . Infatti lo sono , ma non e` l' elefante che mi preoccupa . E che cosa , adunque ? Aghur , disse Manciadi con accento strano . Hai paura della morte ? Se ho paura della morte ? ... Perche` mi fai questa domanda ? Non ho mai avuto paura di nulla ... io ! Meglio per te . Non ti capisco . Comprenderai fra qualche ora , silenzio ed avanti . E` pazzo , penso` Aghur , o mezzo morto dalla paura . Sta bene , lo abbattero` io il colosso . I due indiani affrettarono il passo , malgrado il sole che gli arrostiva e gli ostacoli che ingombravano il sentiero , e un' ora dopo giungevano in un boschetto di giacchieri alberi , le cui frutta , anziche` pendere all' estremita` dei rami , escono direttamente dal tronco , d' un bel colore giallo , d' una fragranza straordinaria e del peso di oltre trenta libbre . Quivi giunti , Manciadi con grande sorpresa del compagno , si mise a fischiare un' arietta malinconica , giammai udita nella jungla nera . Cosa fai ? gli chiese Aghur . Fischio , rispose Manciadi tranquillamente . Farai fuggire l' elefante . Anzi lo attiro . Gli elefanti amano la musica e , quando la odono , accorrono . To' ! non l' ho mai saputo . Cammina , Aghur , e guardati ben d' attorno . Sai tu dove trovasi uno stagno ? Qui vicino . Andiamo . Aghur , quantunque tuttocio` gli sembrasse assai strano , ubbidi` . . Prese un sentieruccio appena visibile e condusse il compagno sulle rive di un piccolo stagno contornato da ammassi di pietre rozzamente scolpite rovine di un' antica pagoda . Tu rimarrai qui , gli disse il bengalese . Io batto il bosco e scovo l' elefante , poiche` qui dev' essere nascosto . Si mise sotto il braccio la carabina e si allontano` senza aggiungere sillaba . Appena fu certo di non essere ne` veduto , ne` udito , si mise a correre rapidamente e si arresto` ai piedi di un palmizio , sul cui tronco vedevasi rozzamente inciso l' emblema misterioso degl' indiani di Raimangal . A me ora , diss' egli . Questo bosco sara` la sua tomba . Si drizzo` quanto era lungo ed emise un fischio . Un segnale eguale vi rispose e qualche minuto dopo , fra il varco di due cespugli appariva la sinistra figura di Suyodhana . Egli incrocio` le braccia sul petto , fregiato del serpente dalla testa di donna , e fisso` Manciadi con uno sguardo acuto come la punta d' una spilla . Figlio delle sacre acque del Gange , sii il benvenuto , disse il bengalese , toccando la polvere colla fronte . Ebbene ? chiese brevemente Suyodhana . Siamo battuti . Che vuoi tu dire ? Tremal Naik e` vivo . Suyodhana divenne ancor piu` cupo e si conficco` le unghie nelle carni . Avrei mancato al colpo ? ringhio` egli . Eppure il pugnale vendicatore gli squarcio` il seno ! Chino` il capo sul petto e s' immerse in tetri pensieri . Manciadi , disse dopo qualche tempo , quell' uomo deve morire . Comanda , figlio delle sacre acque del Gange . La vergine della sacra pagoda fu profondamente ferita dal velenoso sguardo di quell' uomo . La sciagurata ancora l' ama , ne` cessera` d' amarlo finche` egli vivra` . Credera` alla sua morte ? Si` , perche` io le daro` le prove . Cosa devo fare ? Devo avvelenarlo ? No , il veleno non sempre uccide ; vi sono degli antidoti . Devo strangolarlo ? Ho il mio laccio . Andiamo adagio . Hai eseguito quanto ti ordinai ? Si` , figlio delle sacre acque del Gange . Aghur m' attende presso lo stagno . Bene , tu lo ucciderai . E poi ? chiese il fanatico con terribile calma . Poi tornerai alla capanna e narrerai a Kammamuri che Aghur fu assassinato . Ti credera` e correra` a cercarlo ; comprendi il resto . Hai altro da dirmi ? Piu` nulla . E strangolato che abbia Tremal Naik , cosa dovro` fare ? Raggiungermi a Raimangal : va' ! Manciadi tocco` una seconda volta la polvere colla fronte e si allontano` colla dritta sul calcio d' una pistola . Decisamente , disse il bengalese , il figlio delle sacre acque del Gange e` un grande uomo ! Il fanatico non penso` nemmeno al doppio assassinio che stava per commettere . Suyodhana cosi` aveva ordinato , e Suyodhana parlava in nome della mostruosa divinita` alla quale tutti loro avevano consacrato il loro braccio e la loro vita . Attraverso` lentamente il bosco dei giacchieri e giunse allo stagno , presso il quale stava sdraiato , colla carabina sulle ginocchia , la futura vittima . Hai veduto l' elefante ? gli chiese Aghur . Non ancora , ma ho scoperto le sue traccie , disse l' assassino guardandolo con due occhi che mandavano sinistri bagliori . Cos' hai che mi guardi cosi` ? domando` Aghur . Il bengalese non rispose e continuo` a guardarlo . Hai scoperto qualche cosa di strano ? Si` , rispose Manciadi . Aghur , ti ricordi cosa ti dissi un' ora fa ? L' indiano parve sorpreso ed inquieto . Forse presentiva la catastrofe . Allorche` mi parlasti della morte ? Si` . Me lo ricordo , rispose Aghur . Non ti sembra crudele morire a vent' anni , quando l' avvenire forse sorride ? Non ti sembra atroce abbandonare questa terra indorata dal sole e profumata dall' olezzo di mille fiori , per scendere nella tomba , nell' oscurita` , nel mistero ? Sei pazzo ? domando` Aghur . No , Aghur , non sono pazzo , disse l' assassino avvicinandoglisi fino a toccarlo . Guarda ! Apri` la tunica che coprivalo e mise allo scoperto il suo petto tatuato del serpente colla testa di donna . Cos' e` ? chiese Aghur . L' emblema della morte . Non capisco . Tanto peggio per te . Il bengalese sciolse il laccio che teneva nascosto sotto la tunica e lo fece fischiare attorno alla sua testa . Aghur ! grido` , Suyodhana ti ha condannato e devi morire ! L' indiano comprese allora tutto . Balzo` in piedi colla carabina in mano , ma gli manco` il tempo di puntarla sul traditore . Un fischio taglio` l' aria e il poveretto , stretto alla gola dal laccio , la cui palla di piombo lo percosse fortemente alla nuca , stramazzo` a terra . Assassino ! ... urlo` egli con voce strozzata . Aghur ! disse lo strangolatore con accento funebre . Saluta un' ultima volta il sole che ti accarezza , respira un' ultima volta quest' aria che corre sulle Sunderbunds , invia l' estremo saluto ai tuoi compagni e scendi nella tomba . Kammamuri ! ... Padrone ! ... balbetto` Aghur , dibattendosi . Il fanatico afferro` solidamente il laccio e soffoco` la voce della vittima con una violenta strappata , poi gli si getto` sopra e col pugnale lo trafisse . Muori , che` la dea lo vuole ! gli grido` un' ultima volta Manciadi . Aghur , col volto cinereo , gli occhi schizzanti dalle orbite caccio` fuori un rauco gemito e cerco` di risollevarsi , ma ricadde . E uno , disse il fanatico , lanciando un guardo feroce sull' assassinato . Ora , pensiamo all' altro . E s' allontano` a rapidi passi , mentre uno stormo di marabu` calava sul cadavere ancor caldo dell' infelice Aghur . XI . Il secondo colpo dello strangolatore . Kammamuri cominciava a diventare inquieto . Il sole calava rapidamente all' orizzonte ed i due cacciatori non erano ancora tornati , anzi nessun colpo di fucile erasi udito rombare nella jungla . Egli non sapeva capacitarsi di quella prolungata assenza e di quell' assoluto silenzio . Entrava ed usciva dalla capanna , interrogava attentamente l' orizzonte , sperando di vederli spuntare fra la sterminata piantagione di bambu` , costringeva Punthy ad abbaiare , ma senza alcun frutto . Piu` volte si spinse , assieme alla tigre , fino ai primi bambu` e porse l' orecchio ai rumori del largo ; piu` volte fe` rimbombare l' hulok sospeso alla porta della capanna e piu` volte brucio` una carica di polvere . Il silenzio che regnava nelle pianure del sud non fu rotto . Scoraggiato , si sedette sul limitare della capanna , attendendo ansiosamente il loro ritorno . Vi era da pochi minuti , quando la tigre balzo` in piedi facendo udire un sordo miagolio a cui fecero eco i festosi abbaiamenti di Punthy . Kammamuri si alzo` , credendo che arrivassero i cacciatori , ma non vide alcuno . Si volse ed appoggiato allo stipite della porta , scorse Tremal Naik . Tu , padrone ! esclamo` egli con stupore . Tu ! ... Si` , Kammamuri , rispose Tremal Naik , con un amaro sorriso . Quale imprudenza ! ... Sei ancora convalescente e ... Taci , sono forte , piu` forte di quello che credi , rispose il cacciatore di serpenti quasi con rabbia . Ho sofferto troppo in quell' amaca , e` ora che la sia finita . Egli fece alcuni passi innanzi senza barcollare , senza dimostrare fatica e sedette fra le erbe , prendendosi la testa fra le mani e guardando fisso il sole che tramontava all' occidente . Padrone , disse Kammamuri , dopo alcuni istanti di silenzio . Cosa vuoi ? I cacciatori non sono ancora tornati . Temo che sia accaduta qualche disgrazia . Chi te lo dice ? Nessuno , ma lo sospetto . Nella jungla possono aggirarsi quegli uomini che assassinarono Hurti e pugnalarono te . La faccia di Tremal Naik divenne cupa . Sono forse qui ? chiese egli . Forse . Presto , Kammamuri , saro` guarito , ritorneremo in quell' isola maledetta e li stermineremo tutti , tutti ! Che ? ... esclamo` Kammamuri , con ispavento . Noi ritornare in quell' isola ? ... Padrone , cosa dici ? Hai paura tu ? No , ma ritornare laggiu` , in quei luoghi , e` una follia . Follia ! ... Follia tu dici ? ... Non sai tu adunque chi ho lasciato laggiu` , nelle mani di quegli uomini ? Chi mai ? La vergine della pagoda . Chi e` questa donna ? Una creatura bella , Kammamuri , che io amo alla pazzia , e per la quale metterei l' India in fiamme . Hai lasciato una donna laggiu` ? Si` , Kammamuri , quella stessa che io mirava al tramontare del sole nella mia jungla . Ada ! Ada ! Quanto m' hai fatto soffrire ! E` la visione adunque ? Si` , la visione . Ma come si trova a Raimangal ? Una condanna pesa sulla disgraziata fanciulla , Kammamuri . Quei mostri la tengono in loro mano , non so il come , ne` il perche` . Io l' ho veduta nella pagoda a versare dei profumi ai piedi d' un mostro di bronzo . D' un mostro ! ... Quella donna sara` forse al pari degli altri . Non ripetere quest' insulto , Kammamuri , esclamo` Tremal Naik , con accento minaccioso . Son gli uomini che l' han condannata , che le fanno adorare quel mostro di bronzo ! Lei feroce ! ... Lei ! ... povera fanciulla ! ... Perdono , padrone balbetto` il maharatto . Non sapevi nulla e ti perdono . Ma quegli uomini che l' han condannata , che la fanno morire di pianto , quegli uomini che le straziano il cuore e mi fan barriera onde non la salvi dai loro artigli , li esterminero` tutti , Kammamuri , tutti ! Ho qui nel petto ancor le traccie del loro pugnale , e mi faranno ricordare in ogni tempo la vendetta ! Non rimarrai no , nelle loro mani , o infelice Ada , perche` Tremal Naik , dovesse pagare colla sua vita la tua liberta` , ti togliera` da quegli orribili luoghi per quanto sieno ben guardati e irti di ostacoli . Tremino allora coloro che t' avranno tormentata , coloro che hanno avvelenato la tua giovane esistenza . Darma ed io c' incaricheremo di ucciderli tutti , nelle loro spaventevoli caverne ! Mi fai paura , padrone . E se ti uccidessero ? Morro` per colei che amo ! esclamo` con trasporto appassionato Tremal Naik . E quando partiremo ? Appena avro` la forza d' alzare la carabina . Son gia` forte , ma non tanto da pugnare contro tutti loro . In quell' istante , al sud , rimbombo` una fucilata seguita tosto da due altre detonazioni . Darma fece un salto , mugolando . Il maharatto e Tremal Naik scattarono in piedi , trattenendo Punthy che abbaiava furiosamente . Cosa succede ? chiese il maharatto , strappandosi dalla cintola il coltellaccio . Kammamuri ! ... Kammamuri ! ... , grido` una voce . Chi chiama ? chiese Tremal Naik . Grande Brahma ! ... Manciadi ! esclamo` il maharatto . Infatti il bengalese , con rapidita` grandissima attraversava la jungla , sfondando la fitta cortina di bambu` ed agitando come un pazzo la carabina . Pareva in preda ad un vivo terrore . Kammamuri ! ... Kammamuri ! ripete` egli con voce strozzata . Corri , Manciadi , corri ! grido` il maharatto . Che sia inseguito ? Attenta , Darma ! La tigre si raccolse su se stessa cogli artigli aperti , e apri` la bocca mostrando una doppia fila di denti aguzzi . Il bengalese , che correva molto rapidamente , in pochi minuti giunse alla capanna . Il miserabile aveva la faccia insanguinata per una ferita che s' era fatta sulla fronte per meglio colorire il tradimento ed aveva la tunica pure macchiata . Padrone ! ... Kammamuri ! esclamo` egli , piangendo disperatamente . Cosa ti e` accaduto ? chiese Tremal Naik con angoscia . Hanno ferito a morte Aghur ! ... Povero me ... non ne ho colpa , padrone ... ci sono balzati addosso ... Aghur ! povero Aghur ! L' hanno ferito ! esclamo` Tremal Naik con furore . Chi ? Chi ? I nemici ... gl' indiani dai lacci ... Maledizione ! ... Parla , narra , di' su , voglio saper tutto ! Eravamo seduti in un bosco di giacchieri , disse il miserabile , continuando a singhiozzare . Ci sono balzati addosso prima che potessimo prendere le armi ed Aghur e` caduto . Io ho avuto paura e sono fuggito . Quanti erano ? Dieci , dodici , non ricordo bene quanti . Sono fuggito per miracolo . E` morto Aghur ? No , padrone , non puo` esser morto . L' hanno pugnalato , poi sono scomparsi . Fuggendo , udii il ferito gridare , ma non ebbi il coraggio di ritornare presso di lui . Sei un vigliacco , Manciadi ! Padrone , se fossi ritornato mi avrebbero ucciso , singhiozzo` il bengalese . Quando la finiranno adunque ? grido` Tremal Naik . Kammamuri , forse Aghur non e` morto ; bisogna andarlo a trovare e portarlo qui . E se mi assaltano ? chiese Kammamuri , terrorizzato . Prenderai con te Darma e Punthy . Con questi animali puoi tenere testa a cento uomini . Ma chi mi guidera` ? Manciadi . E tu vuoi rimanere nella capanna solo ? Basto io solo per difendermi . Va' e non perdere tempo , se vuoi salvare il povero Aghur . Manciadi , guida quest' uomo al bosco . Padrone ho paura . Guida quest' uomo al bosco ; se esiti , ti faccio sbranare dalla tigre . Tremal Naik aveva pronunciato quelle parole con tale tono , da far comprendere a Manciadi che non era uno scherzo . Affettando il massimo terrore , si uni` al maharatto che si era armato della carabina e d' un paio di pistole . Padrone , disse Kammamuri , se fra due o tre ore non ritorniamo , vorra` dire che siamo stati assassinati . Il canotto e` arenato sulla riva ; penserai a metterti in salvo . Mai ! esclamo` Tremal Naik . Ti vendichero` a Raimangal ; taci e parti . Il maharatto e Manciadi , preceduti dal cane e dalla tigre , si slanciarono di corsa in mezzo alla jungla . Il sole era di gia` scomparso sotto l' orizzonte , ma la luna sorgeva , spandendo una luce azzurrognola , d' una infinita dolcezza , sufficiente per guidare i due indiani attraverso la massa dei bambu` . Camminiamo con precauzione e in silenzio , disse Kammamuri a Manciadi . Non bisogna attirare l' attenzione dei nemici , che forse si tengono nascosti a poca distanza da noi . Hai paura , Kammamuri ? chiese il bengalese , che non tremava piu` . Credo di si` . Per fortuna , con noi abbiamo Darma , una valorosa bestia che non teme cinquanta uomini armati . Ti avverto , Kammamuri , che io non entrero` nel bosco . Mi aspetterai dove meglio ti piacera` , e se vuoi ti lasciero` Punthy , un bravo cane che sa strozzare una mezza dozzina di persone . Avanti e silenzio . Manciadi , che aveva gia` tracciato il suo piano , condusse il maharatto sul sentiero che aveva percorso al mattino e lo segui` per tre quarti d' ora . S' arresto` sul margine del bosco di giacchieri . E` qui ? chiese Kammamuri , guardando con ansieta` sotto gli alberi . Si` , qui , rispose Manciadi , con fare misterioso . Segui questo sentieruzzo che s' addentra nel bosco e giungerai allo stagno , sulle cui rive e` caduto Aghur . Io qui t' aspetto , nascosto in quella fitta macchia . Vuoi il cane ? Amo meglio esser solo . Gl' indiani non mi scopriranno , ne sono certo . Fra mezz' ora io sono di ritorno . Darma , sta' attenta e pronta a piombare sul primo uomo che si presenta dinanzi a noi , e tu , Punthy , preparati pure a strozzare qualcuno . La tigre fece udire un basso ruggito e si mise dinanzi al maharatto colle corte orecchie alzate ed il cane gli si mise dietro mostrando i denti . Benone , disse Kammamuri , quando vide il bengalese nascosto nella macchia . Nessuno ardira` avvicinarsi senza il permesso di queste care bestie . Entrarono nel bosco sotto il quale regnava una profonda oscurita` ed un silenzio funebre e s' avanzarono sul sentiero , senza produrre rumore di sorta . Kammamuri piu` volte si fermo` sperando di udire qualche lamento o qualche chiamata che segnalasse la presenza di Aghur , ma nulla giungeva al suo orecchio . E` strano , mormorava , tergendosi il sudore che colavagli in gran copia dalla fronte . Se fosse ancora vivo , si udirebbe qualche lamento , ma qui regna un silenzio perfetto . Che sia morto ? Aveva percorso da trecento a quattrocento passi , quando udi` qualcuno che zuffolava un' arietta malinconica . Era la medesima arietta che Manciadi aveva zuffolato prima d' assassinare Aghur . La tigre si mise a brontolare volgendo la testa all' indietro e il cane die` segni d' inquietudine , ringhiando . Attenti , piccini , disse Kammamuri , che sentivasi gelare il sangue . State vicini a me e lasciate che quell' uomo zuffoli a suo piacimento . Credo che per Aghur sia finita . Una nube oscuro` la luna e le tenebre divennero piu` fitte sotto il bosco . Kammamuri si arresto` , indeciso se dovesse avanzare o tornare indietro , poi tiro` innanzi colle pistole montate . Kammamuri ! grido` una voce . Kammamuri ! ripete` una seconda voce . Kammamuri ! riprese una terza . La tigre si mise a ruggire sferzandosi i fianchi colla coda e saltando come se fosse su di un braciere . Cerco` due o tre volte di slanciarsi a destra del sentiero , ma il maharatto , con un fischio , la richiamava al posto . Calma , piccina , calma , diss' egli . Lasciate che chiamino . Non sono spiriti , ma uomini che si divertono a spaventarmi . Se ritorno alla capanna , posso ringraziare Visnu` d' avermi protetto . Allungo` il passo con una pistola puntata a destra del sentiero e l' altra a sinistra e poco dopo giungeva in vista dello stagno . Un fascio di luce lunare piombo` in quel luogo , illuminandolo come in pieno giorno . Kammamuri , con indicibile spavento , scorse a terra un corpo umano su cui si agitava un gruppo di marabu` . Punthy si slancio` verso quel cadavere urlando lamentosamente e mettendo in fuga i voraci volatili . Aghur ! esclamo` Kammamuri , singhiozzando . Corse come un pazzo allo stagno e si getto` sul corpo dell' infelice suo compagno . Aveva ancora il laccio attorno al collo ed il corpo era stato straziato dai marabu` . Aghur ! Mio povero Aghur ! ripete` Kammamuri , abbracciando il cadavere . Ah ! miserabili ! D' un tratto emise un urlo terribile e i suoi occhi si fissarono su di una pietra , contro la quale era appoggiata la testa di Aghur . Ai pallidi raggi della luna , aveva letto , fremendo , le seguenti parole scritte a lettere di sangue : Kammamuri , Manciadi mi ha assass ... . Il maharatto balzo` in piedi . Comprese tutto il tradimento del bengalese e il pericolo che correva il padrone . Darma ! Punthy ! grido` egli con voce strozzata . Alla capanna ! ... Alla capanna ! ... Si uccide il padrone . E si slancio` attraverso la foresta preceduto dalla tigre e seguito dal cane , che abbaiava con furore ! Nel mentre Kammamuri correva come un daino sotto le cupe volte di verzura , il bengalese non perdeva il suo tempo . Rimasto solo , erasi subito slanciato fuori della macchia correndo precipitosamente verso la capanna , risoluto a strangolare la seconda vittima . Sapeva di avere un vantaggio di un buon quarto d' ora sul maharatto , nondimeno divorava la via colla velocita` di una palla di cannone , paventando di venire colto sul fatto dalla tigre e dal cane , dai quali animali aveva tutto da temere . Attraverso` la jungla impiegando meno di mezz' ora e si fermo` sul margine della piantagione , dopo di avere preparato un secondo laccio . Il padrone deve tenersi in guardia , mormoro` egli . Se mi vede tornare , credera` che io abbia abbandonato Kammamuri e mi spacchera` la testa con una palla di carabina . Quell' uomo non ischerza . Apri` adagio adagio i bambu` e guardo` verso il nord . A quattrocento passi di distanza scorse la capanna ed accanto ad essa Tremal Naik in piedi , colla carabina in mano . Ah ! esclamo` il miserabile . Ucciderlo non sara` tanto facile , ma Manciadi e` piu` furbo di un cacciatore di serpenti . Ripiglio` la corsa verso l' est , trottando furiosamente per sei o sette minuti , poi si slancio` nella pianura . La capanna stava alla sua destra e Tremal Naik gli mostrava un fianco . Con un po' d' astuzia poteva avvicinarsi e cogliere la vittima alle spalle . La sua risoluzione fu prontamente presa . Si mise a strisciare fra le erbe come un serpente , allungandosi quanto poteva onde non venire scorto da Tremal Naik e procurando di non far rumore . Pero` , il venticello che sfiorava la piantagione , curvando dolcemente le alte cime dei bambu` , produceva un leggiero stropiccio , sufficiente per coprire lo strisciare di un uomo . Cosi` avanzando e soffermandosi per tendere gli orecchi e guardare Tremal Naik che pareva non s' accorgesse di nulla , riusci` a guadagnare la capanna . Con uno scatto da tigre si rizzo` . Un sorriso atroce sfiorava le sue labbra . E` mio , mormoro` con un filo di voce . Kali` mi protegge . Cammino` in punta dei piedi lungo le pareti della capanna e si fermo` a dieci passi da Tremal Naik . Diede un ultimo sguardo alla jungla e non scorse nessuno . Un secondo sorriso , piu` crudele del primo , apparve sulle labbra ed i suoi occhi scintillarono come quelli di un gatto . Un secondo ancora e la vittima sarebbe caduta per non piu` rialzarsi . Fece fischiare rapidamente il laccio attorno a se` e lo slancio` facendo un balzo avanti . Tremal Naik piombo` al suolo come un albero sradicato dal vento , ma , per un caso fortuito , una mano era rimasta presa nel laccio . Kammamuri ! grido` il disgraziato , afferrando coll' altra mano la corda e tirando a se` con disperata energia . Muori ! muori ! urlo` l' assassino , trascinandolo sul suolo . Tremal Naik mando` un secondo grido . Kammamuri ! aiuto ! Eccomi tuono` una voce . Manciadi digrigno` i denti con furore . Sul limite della piantagione era improvvisamente apparso il maharatto : dinanzi , correva , con balzi giganteschi la tigre , fiancheggiata da Punthy . Un lampo squarcio` la notte segui`to da una fragorosa detonazione . Manciadi fece un salto di dieci passi e s' avvento` all' impazzata verso la riva vicina . Un secondo sparo rimbombo` e Manciadi piombo` nel fiume , scomparendo fra i gorghi . XII . L' agguato . Tremal Naik , quantunque mezzo strangolato e confuso , appena senti` il laccio allentarsi , s' alzo` e raccolta la carabina si slancio` risolutamente verso il fiume , sperando di far scoppiare la testa del traditore . Quando pero` giunse sulla riva , Manciadi era scomparso . S' inoltro` nell' acqua ma nessuna persona appariva alla superficie del fiume . Forse la corrente aveva trascinato seco l' assassino , stato senza dubbio colpito dalla carabina o dalla pistola del maharatto . Ah ! miserabile ! esclamo` Tremal Naik furente . Padrone ! grido` Kammamuri , accorrendo in compagnia della tigre e del cane . Dov' e` il brigante ? E` scomparso , Kammamuri , ma lo ritroveremo . Sei ferito ? Tremal Naik non si lascia strangolare da quegli uomini . Ho il sangue che non mi scorre piu` , padrone . Temeva di non giungere in tempo per salvarti . Ah ! la canaglia ! Strangolare il mio padrone ! ... Traditore ! Se mi cade fra le unghie non gli lascio intero un pezzettino grande come una rupia . Ingannare cosi` noi , cacciatori di serpenti ! Sai , padrone , che l' hai scampata per miracolo ? Lo so , Kammamuri . Ed Aghur ? ... Cosa e` successo di Aghur ? Il maharatto ammutoli` , lasciandosi cadere lungo il corpo le braccia . Kammamuri , parla , disse Tremal Naik che gia` indovinava tutto . E` morto , padrone , balbetto` Kammamuri . Tremal Naik si porto` le mani alla testa con gesto disperato . Morto ? ... Morto ! singhiozzo` egli . Tutti muoiono adunque attorno a me ? Ma che ho fatto io , Siva , perche` debba perdere tutti quelli che io amo ? Sono io adunque maledetto dai numi ? Chino` il capo sul petto e qualche cosa di umido rotolo` giu` per le abbronzate guancie . Kammamuri , nel vedere quell' uomo piangere , si senti` schiantare l' anima . Padrone , mormoro` egli . Tremal Naik non l' udi` . Colla faccia stretta fra le mani , s' era seduto sulla riva del fiume e contemplava con occhio umido la jungla , sulla quale scorreva un lieve soffio di vento , imbalsamato dal profumo dei gelsomini e dei mussenda . Il suo petto d' atleta si sollevava di quando in quanto , sotto i singhiozzi . Mio padrone , oh , mio povero padrone ! esclamo` Kammamuri . Non piangere , sii forte ; bisogna esserlo . Si` , forte , per combattere la fatalita` che pesa su di noi , disse Tremal Naik con rabbia . Povero Aghur , cosi` giovane e cosi` intrepido , morire ! Sei almeno certo che sia proprio morto ? Si` , padrone , l' ho veduto coi miei propri occhi e toccato colle mie proprie mani . Era la` , disteso accanto ad uno stagno , col laccio al collo e un pugnale nel petto . Il miserabile Manciadi , dopo d' averlo atterrato , lo ha finito con quell' arme . Fu adunque Manciadi ad assassinarlo ? Si` , padrone , lui ! Ah ! sciagurato ! Ma non assassinera` altri , te lo dico io . La mia palla deve averlo colpito ; forse i pesci stanno banchettando colle sue carni . Quel mostro adunque , aveva tramato un piano infernale ? Si` , padrone . Aveva assassinato Aghur per allontanar me e piombare poi su di te . Per fortuna me ne accorsi a tempo e giunsi qui in buon punto . Ma non avevi alcun sospetto prima ? No , padrone , non me ne accorsi , non dubitai nemmeno . Egli ci ingannava molto bene . Quale scopo poteva avere per assassinarci ? Temo che l' abbiano qui mandato gl' indiani di Raimangal . Lo credi , padrone ? Ne sono certo . Hai veduto il suo petto ? No , poiche` lo teneva sempre coperto , e non so il perche` . Per nascondere il misterioso tatuaggio . Adesso comprendo : deve essere cosi` ; ma perche` tanto accanimento contro di te ? Perche` amo Ada . Non vogliono adunque , quegli uomini , che tu l' ami ? No , e cercano d' assassinarmi . Ma perche` ? Perche` sul capo di quella donna pesa una terribile condanna . Quale ? Non lo so , ma un giorno svelero` il mistero . E credi tu che quei miserabili tornino alla carica ? Credo di si` , Kammamuri . Io ho paura , padrone . E tu ? Tremal Naik non rispose . Egli aveva volto lo sguardo al sud e si era improvvisamente alzato . Hai veduto qualche cosa ? chiese il maharatto con ansieta` . Si` , Kammamuri . Mi pare d' aver scorto un chiarore strano balenare in fondo alla jungla e poi spegnersi . Andiamo alla capanna , padrone . Qui non siamo sicuri . Tremal Naik guardo` un' ultima volta la jungla ed il fiume e si diresse a lenti passi verso la capanna , sulla cui soglia si arresto` . Guarda , Kammamuri diss' egli con tristezza . Questa capanna altre volte si` gaia , si` ridente , mi sembra che abbia l' aspetto funebre d' un sepolcro . Povero Aghur ! Soffoco` un singhiozzo e si sdraio` sull' amaca , nascondendo il viso fra le mani . Kammamuri s' appoggio` allo stipite della porta , cogli occhi fissi sulla jungla , mormorando a piu` riprese : Povero padrone ! Passarono tre lunghe ore senza che il maharatto si muovesse . Il suono acuto del ramsinga lo strappo` dalla sua immobilita` . Funebre tromba ! mormoro` egli con rabbia , ancora una disgrazia adunque ? Fai bene ad avvertirmi . Fece piu` volte il giro della capanna guardando attentamente in mezzo alle erbe , ma non scorse nulla di nuovo . Rientro` traendosi dietro Darma e Punthy , barrico` la porta e vi si stese di dietro , in maniera da essere svegliato al menomo urto . Passarono parecchie ore senza che nulla accadesse . Kammamuri , sempre piu` inquieto , non chiudeva gli occhi e di frequente s' alzava per affacciarsi , con grande precauzione , alle finestrine . Verso la mezzanotte la luna tramonto` lasciando la jungla nella piu` perfetta oscurita` . Proprio allora Punthy abbaio` tre volte . Qualcuno s' avvicina , mormoro` Kammamuri . Punthy l' ha udito . Entro` nella stanza di Tremal Naik . Questi dormiva profondamente e in sogno parlava dell' infelice Ada . Punthy fece udire tre altre volte un sordo ringhio e si slancio` verso la porta mostrando i denti . Anche la tigre udi` qualche cosa , poiche` fece udire un sordo brontolio . Kammamuri , dopo di essersi munito di un paio di pistole , ando` a spiare a tutte le finestrine ma senza essere capace di veder nulla , ne` di udire nulla . Ebbe per un istante l' idea di sparare una pistolettata per ispaventare colui o coloro che ardivano avvicinarsi alla capanna , ma per non svegliare Tremal Naik e per la tema che questi volesse slanciarsi all' aperto , si trattenne . Qualche ora dopo , mentre passava dinanzi ad un pertugio , gli sembro` di vedere , al sud , una striscia di fuoco e di udire un leggiero sibilo , seguito da una sorda detonazione , ma non ne seppe di piu` . Quale mistero , mormoro` egli , tremando di terrore . Se questa notte non succedono malanni , e` segno che Siva e Brahma ci proteggono . Rimase sveglio parecchie ore , poi cedendo alla fatica ed al sonno s' addormento` . Ne` il cane ne` la tigre diedero alcun altro segnale durante il resto della notte . Al mattino , ansioso di sapere qualche cosa , si affretto` ad uscire . Cio` che prima colpi` i suoi sguardi , fu un pugnale infisso per terra , a pochi passi dalla capanna , e che tratteneva una carta azzurrina . Oh ! esclamo` egli , indietreggiando . Qualcuno adunque ha osato spingersi qui ? ... S' avvicino` con precauzione e quasi con ripugnanza a quelli oggetti e tremando li raccolse . Il pugnale era di acciaio brunito , d' un metallo che lasciava vedere le venature , d' una forma particolare e con delle strane incisioni sulla lama . Apri` la carta e vi scorse disegnato un serpente colla testa di donna I' emblema misterioso degli indiani di Raimangal , e sotto alcune righe d' una scrittura rossa . Cosa significano queste righe ? si chiese il maharatto . Qui sotto c' e` un mistero , che il padrone svelera` . Fece accovacciare Darma e Punthy e corse da Tremal Naik . Lo trovo` seduto dinanzi ad una delle finestre , colla testa fra le mani e lo sguardo triste , volto verso i nebbiosi orizzonti del sud . Padrone , disse il maharatto . Cosa vuoi ? chiese l' indiano con voce sorda . Lascia i pensieri e guarda questi oggetti . Vi e` un mistero da decifrare . Tremal Naik si volse come a gran fatica . Una contrazione nervosa altero` i tratti del suo volto , nel mirare il pugnale che Kammamuri gli mostrava . Cos' e` ? chiese egli , rabbrividendo . Chi ti ha dato quell' arma ? L' ho trovata dinanzi alla capanna . Leggi questa lettera , padrone . Tremal Naik gliela strappo` vivamente di mano , gettandovi sopra un avido sguardo . Ecco quanto lesse : Tremal Naik La misteriosa divinita` che impera tremenda su tutta quanta l' India , t' invia il pugnale della morte . Basta una scalfittura della sua punta avvelenata , perche` tu scenda nella tomba . Tremal Naik , tu devi scomparire dalla superficie della terra : la divinita` lo vuole . Solo a questo prezzo puoi arrestare la folgore che sta per piombare sul capo di colei che fu condannata . Questa sera , al calar del sole , Manciadi attende il tuo cadavere . Suyodhana . Tremal Naik nel leggere la lettera era diventato pallido . Che ? ... esclamo` egli . La mia vita ! ... La mia vita per arrestare la folgore che sta per piombare sul capo di colei che fu condannata ! ... Cosa significa questa minaccia ? Morire ? Io ! Padrone , mormoro` Kammamuri , che tremava in tutte le fibre . Corriamo un gran pericolo , lo sento . Non aver paura , Kammamuri , disse Tremal Naik . I miserabili cercano di spaventarci , ma io sfido la misteriosa divinita` che impera tremenda su tutta l' India . Ah ! Essi vogliono la mia vita ? La loro divinita` mi comanda di scendere nella tomba e m' invia il pugnale ! Tremal Naik non sara` cosi` stupido da servirsene , ne` ... S' arresto` di botto . Un pensiero terribile gli era balenato nella mente . Torno` a guardare la lettera . Uno stupore doloroso si dipinse sul suo volto . Grande Siva ! esclamo` con voce soffocata . Una folgore sta per piombare su colei che fu condannata ! ... Kammamuri ! Padrone ? Una donna fu condannata ... Se fosse ... Chi ? padrone , chi ? ... L' hanno in loro mano ... Ma chi ? ... Ada ! esclamo` con accento straziante l' indiano . Oh ! mia povera Ada ! ... Kammamuri ! ... Kammamuri ! ... Tremal Naik si slancio` come un pazzo fuori della capanna e rientro` orribilmente trasfigurato . Padrone , e` impossibile che l' uccidano , disse Kammamuri . E se fosse vero ? E se quei mostri la uccidessero ? Orrore ! orrore ! ... Siva , oh mio dio , veglia su di lei ! Veglia sulla mia povera Ada ! Un singhiozzo lacero` il petto del cacciatore di serpenti . Cosa fare ? balbetto` egli fuori di se` . Si` , lo sento , i mostri l' hanno condannata ... non vogliono che ella ami alcun mortale ... uno di noi bisogna che muoia . Ma no , non voglio che ella muoia , cosi` giovane , cosi` bella ! ... E dovro` io adunque morire ? Mai , mai , e` impossibile , l' amo troppo per scendere nella tomba senza averla prima veduta un' ultima volta , senza dirle che io muoio per lei . Tremal Naik si contorse come un serpe , afferrandosi il capo fra le mani . D' improvviso scatto` in piedi come una tigre che sta per avventarsi sulla preda . Un sinistro lampo guizzava nei suoi occhi . L' ora della vendetta e` suonata ! diss' egli con intraducibile accento . Ada , io vengo ! ... A me , Darma ! La tigre d' un balzo fu alla porta della capanna , facendo udire il suo formidabile mugoli`o . Tremal Naik , strappata da un chiodo una carabina , stava per uscire , quando Kammamuri l' arresto` . Dove vai , padrone ? gli chiese egli , abbrancandolo a mezzo corpo . A Raimangal per salvarla prima che me la uccidano . Ma non sai che laggiu` v' e` la morte ? Non sai che a Raimangal vi sono forse mille di quegli uomini , che bramano il tuo sangue ? Tu ti perdi , padrone , e forse uccidi colei che tu ami , credendo di salvarla . Io ! ... Ma si` , padrone , tu la uccidi . Al primo tuo apparire , la folgore scoppiera` ed abbattera` quella donna . Gran dio ! Calmati , padrone , ascoltami . Lascia fare a me e vedrai che noi sapremo tutto . Chissa` , forse quegli uomini hanno voluto solamente spaventarti . Tremal Naik lo guardo` come trasognato . Forse Kammamuri aveva ragione . L' ora non e` ancora giunta per recarsi nell' isola maledetta , ne` tu sei ancora tanto forte per lottare contro di loro , continuo` il maharatto . Essi vogliono il tuo cadavere , hanno scritto ; ebbene , essi lo avranno . ma sara` un cadavere che respirera` ancora e che saltera` alla gola dell' assassino del povero Aghur . Lascia che io ti guidi , padrone ; i maharatti sono furbi , tu lo sai . Cosa vuoi dire ? chiese Tremal Naik , che a poco a poco si arrendeva . Voglio dire che a noi occorre un uomo che confessi ogni cosa , per sapere cio` che si dovra` fare . Se sara` necessario , domani partiremo per Raimangal . Ci occorre un uomo ? Si` , padrone , e quest' uomo sara` Manciadi . Ascoltami con attenzione . Questa sera , al calare del sole , io ti portero` nella jungla e tu fingerai di essere morto . Io e Darma ci imboscheremo a pochi passi da te , onde non ti accada disgrazia . Arriva il brigante che assassino` Aghur ; noi ci lanciamo su di lui e lo facciamo prigioniero . M' incarico io di fargli confessare il luogo dove nascondono la donna che tu ami e farlo parlare sul numero e sui mezzi dei nostri nemici . Tremal Naik prese le mani del maharatto e le strinse affettuosamente . Rimarrai ? chiese Kammamuri , con gioia . Si` , rimarro` disse Tremal Naik , emettendo un profondo sospiro . Ma domani , sia pure solo , andro` a Raimangal . Sento che un pericolo minaccia Ada . No solo , disse Kammamuri . Io e Darma ti accompagneremo . Ora calma ed occhi bene aperti : questa sera avremo in nostra mano Manciadi . Kammamuri lascio` il padrone che si era seduto sulla soglia della porta , in preda a mille angoscie ed a tetri pensieri , e si reco` al fiume ad armare il canotto . Durante la giornata nulla accadde di nuovo . Kammamuri si reco` parecchie volte nella jungla , armato sino ai denti , sperando di scorgere qualcuno , forse lo stesso Manciadi , ma non vide anima viva , ne` udi` alcun segnale o rumore . Alle sette il sole radeva l' orizzonte occidentale . Era il momento d' agire . Padrone , disse il maharatto , che si stropicciava allegramente le mani , non perdiamo tempo . Proprio in quel momento , al sud , echeggio` il ramsinga . La canaglia si avvicina , disse Kammamuri . Animo , padrone , io ti porto nella jungla . Non una parola , non il piu` piccolo movimento se non vuoi mandare a male l' imboscata . Appena l' assassino compare , la tigre lo atterrera` . Afferro` il padrone , se lo carico` sulle spalle dopo di avergli cacciato sotto l' ampia fascia un paio di pistole e si diresse , barcollando , verso la jungla . Il sole spariva dietro le gigantesche piantagioni dell' occidente , quando giunse ai primi bambu` . Depose Tremal Naik , che conservava l' immobilita` di un cadavere , fra le erbe , poi curvandosi su di lui : Padrone , non un movimento , gli disse . Appena la tigre si slanciera` su Manciadi , sorgi e tura la bocca al miserabile . Forse vi sono degli altri indiani nei dintorni . Lascia fare a me , bisbiglio` Tremal Naik . Tutto passera` liscio . Kammamuri s' allontano` , colla testa china sul petto , come un uomo addolorato . Quando giunse alla capanna un secondo squillo di tromba echeggiava fra i bambu` spinosi della jungla . E` ancora lontano Manciadi , diss' egli . Tutto va bene . Entro` nella capanna s' armo` di pistole e d' un coltellaccio , poi usci` guardando attentamente verso il fiume e verso la jungla . Darma , seguimi diss' egli . La tigre con un salto lo raggiunse e tutti e due si slanciarono a rompicollo verso il sud , nascosti da una piccola piantagione di mussenda e di indaco . In meno di cinque minuti raggiunsero i bambu` e s' imboscarono a sette od otto passi da Tremal Naik . Un terzo squillo di tromba , ma piu` vicino , ruppe il profondo silenzio che regnava nelle Sunderbunds . Buono , mormoro` Kammamuri , impugnando una delle due pistole . Il miserabile ci sta vicino . Guardo` il padrone . Pareva un vero cadavere : era coricato su di un fianco , colla testa nascosta sotto un braccio . Avrebbe ingannato anche un marabu` , anche uno sciacallo . D' un tratto un magnifico pavone si alzo` fra i bambu` , volando via rapidamente . Kammamuri passo` una mano sulla tigre che fiutava l' aria ed agitava la coda a mo' dei gatti . Non muoverti , Darma , le sussurro` . Un secondo pavone s' alzo` emettendo un grido di spavento . Manciadi si avvicinava strisciando come un serpe , senza produrre il piu` piccolo rumore . Forse temeva di cadere in un' imboscata e s' avanzava con mille cautele . Kammamuri s' alzo` sulle ginocchia , tendendo la mano armata di pistola . La` , di faccia , scorse i bambu` a muoversi impercettibilmente , poi uscirono due mani ed infine una testa d' un giallo lucente . Kammamuri senti` la fronte imperlarsi d' un freddo sudore . Quella testa era di Manciadi , l' assassino del povero Aghur . Darma , mormoro` . La tigre si era alzata raccogliendosi su se stessa ; non aspettava che il comando per avventarsi . Manciadi guardo` Tremal Naik con due occhi che mandavano cupi lampi e diede in un orribile scroscio di risa . Il cacciatore di serpenti non si mosse . L' indiano allora usci` dai bambu` , col laccio in mano , e fece alcuni passi verso il finto cadavere . Darma , afferralo ! esclamo` Kammamuri , saltando in piedi . La tigre fece un balzo di quindici passi e piombo` come un fulmine sull' assassino , che fu violentemente atterrato . Tremal Naik rialzandosi si scaglio` su di lui e con un formidabile pugno lo stordi` . Tieni saldo padrone ! grido` il maharatto , accorrendo . Fracassagli una gamba per impedirgli di muoversi . E` inutile , Kammamuri , disse Tremal Naik , trattenendo la tigre . L' ho mezzo accoppato . Infatti l' indiano , colpito in fronte dal pugno d' acciaio del cacciatore di serpenti , non dava piu` segno di vita . La` , cosi` va bene , disse Kammamuri . Ora lo faremo parlare . Non uscira` vivo dalle nostre mani , te lo giuro , padrone , e Aghur sara` vendicato . Non parlare cosi` forte , Kammamuri , mormoro` Tremal Naik , tornando ad allontanare la tigre che voleva sbranare il prigioniero . Credi che vi sieno degli altri indiani nei dintorni ? Potrebbero esservi . Orsu` , il cielo si oscura rapidamente e minaccia un uragano . Portiamolo nella capanna . Kammamuri prese per le gambe Manciadi , Tremal Naik lo afferro` pei polsi e partirono correndo , nel mentre che giganteschi nuvoloni neri s' alzavano con rapidita` vertiginosa , dal sud . Pochi minuti dopo giungevano alla capanna sbarrando la porta dietro di loro . XIII . La tortura . Il piu` era fatto . Non restava ora che a far parlare il prigioniero , cosa non tanto facile essendo gl' indiani piu` cocciuti delle pelli rosse dell' America . Pero` , i due cacciatori di serpenti possedevano dei mezzi potenti per far sciogliere la lingua anche ad un muto . Disteso il prigioniero in mezzo alla capanna , accesero a poca distanza dai suoi piedi un gran fuoco , ed attesero pazientemente che ritornasse in se` , per cominciare la prova . Non corse molto tempo che l' indiano diede segno d' essere ancora vivo . Il petto gli si sollevo` impetuosamente dilatandosi , agito` le membra , si scosse e finalmente apri` gli occhi fissandoli sul cacciatore di serpenti che stavagli curvato sopra . Tosto una profonda meraviglia si dipinse sul suo volto e subito dopo i suoi lineamenti si alterarono dimostrando dispetto , terrore e rabbia . Le sue dita si contrassero rigando colle unghie il terreno e un sogghigno feroce sfioro` le sue labbra , mostrando due file di denti aguzzi come quelli di una tigre . Dove sono ? chiese egli con voce sorda . Tremal Naik avvicino` il volto a quello di lui . Mi riconosci ? gli chiese , frenando a gran pena l' ira che bollivagli nel petto . Mi riconosci ? Se non m' inganno , tu sei l' uomo che dovevo strozzare , disse . Che stupido che fui , a lasciarmi prendere . Non ti sembra che l' agguato sia riuscito bene ? Non lo nego . Doveva aspettarmelo . Tremi dinanzi a me ? Io tremare ! esclamo` lo strangolatore , sorridendo . Manciadi non ha paura che di Kali` . Kali` ! Chi e` questa Kali` ? Io l' ho udito ancora questo nome . Si` , l' hai udito la notte che cadesti sotto il pugnale di Suyodhana . Ah ! ... ah ! . . che bel colpo fu quello ! ... Tanto bello che sono ancora vivo . E` una disgrazia che tu sia vivo . E` vero , disse Tremal Naik , con ironia . Se fossi sceso sotto terra , non ritornerei a Raimangal a sterminare gli assassini . Un sogghigno contorse le labbra dello strangolatore . Tu non conosci Suyodhana , diss' egli . Lo conoscero` , Manciadi , te lo prometto e forse prima di domani a sera . Devo crederti ? Devi credermi ; Tremal Naik e` un uomo di parola . Ah ! ah ! fe` Manciadi . Non farai un passo verso le coste di Raimangal , che avrai cento lacci al collo . Lasciamo Suyodhana ed i lacci , ora , parliamo di cose piu` importanti . Come vuoi . Bada pero` , Manciadi , che se non dici la verita` , ti faccio soffrire mille torture . Manciadi e` forte . Lo dirai piu` tardi . Ascoltami e rispondi e tu Kammamuri riattizza il fuoco che forse ne avremo bisogno . Un fremito passo` sul volto giallognolo di Manciadi , egli fisso` angosciosamente le vampe che s' alzavano e s' abbassavano , illuminando bizzarramente le affumicate pareti della capanna . Manciadi , prosegui` Tremal Naik , chi e` questa divinita` che tu chiami Kali` e che esige tante vittime ? Non parlero` . Cominci male , Manciadi . Mi costringerai a torturarti . Manciadi e` forte . Passiamo ad altro . A me occorre sapere quanti uomini si trovano a Raimangal . Lo ignoro io stesso . So che sono molti e che obbediscono tutti a Suyodhana , nostro capo . Manciadi , conosci tu la vergine della pagoda sacra ? E chi non la conosce ? Bene , parlami di Ada Corishant . Un lampo di gioia feroce guizzo` negli occhi di Manciadi . Parlarti di Ada Corishant ! esclamo` egli , ghignando . Giammai ! Manciadi ! disse Tremal Naik , furente . Bada che ti faro` soffrire mille torture se ti ostini a tacere . Dove trovasi Ada Corishant ? Chissa` ! Forse a Raimangal , forse al nord del Bengala , forse in mare . Forse e` ancora viva e forse e` agonizzante . Tremal Naik emise un grido di rabbia . Forse agonizzante ! esclamo` , mordendosi le mani . Tu sai qualche cosa . Oh ! parlerai , si` parlerai , dovessi abbruciarti le gambe . Abbruciami anche le braccia fino alle spalle , Manciadi non parlera` . Lo giuro sulla mia dea . Ma , miserabile , non hai mai amato tu , adunque ? Non ho amato che la mia dea e il mio fedele laccio . Odimi , Manciadi ! grido` Tremal Naik fuori di se` . Io ti liberero` , io ti daro` fino all' ultima rupia che posseggo , ti daro` tutte le mie armi , diventero` se vuoi tuo schiavo , ma dimmi dove si trova la povera Ada , se e` viva o morta , dimmi , se v' e` speranza di salvarla . Ho sofferto atrocemente , Manciadi , non farmi soffrire di piu` , non uccidermi . Parla , o ti faccio a brani coi miei denti ! Manciadi rimase muto , guardandolo cupamente . Ma parla , mostruosa creatura , parla ! urlo` Tremal Naik . No ! ... esclamo` l' indiano con incrollabile fermezza . Non uscira` una parola dalla mia bocca . Ma hai un cuore di ferro , tu ? Si` , di ferro e ricolmo d' odio . Per l' ultima volta , parla , Manciadi ! Giammai ! giammai ! Tremal Naik gli torse i polsi . Miserabile ! gli urlo` agli orecchi . Ti uccido . Uccidimi , ma non parlero` . Kammamuri , a me ! Afferro` il prigioniero per le braccia e lo scaglio` violentemente a terra . Il maharatto prese i piedi e li avvicino` alla fiamma . La dura pelle delle piante s' anneri` al contatto dei carboni ardenti e scoppietto` . Un nauseante odor di bruciaticcio si sparse per la capanna . Manciadi trabalzo` mugolando come una tigre ed i suoi occhi si iniettarono di sangue Tieni fermo , Kammamuri , disse Tremal Naik . Un urlo straziante irruppe dal petto del torturato . Basta ... basta , ripete` egli con voce strozzata . Parlerai ? gli chiese Tremal Naik . Manciadi digrigno` i denti poi si morse le labbra e ferocemente nego` , quantunque il fuoco continuasse a mordergli e calcinargli le carni . Passarono ancora due o tre secondi . Un secondo urlo , ancor piu` straziante del primo , gli usci` dalle labbra . Basta ! ... rantolo` . E` troppo ! ... Parlerai ora ? Si` ... parlero` ... basta ... Aiuto ! ... Tremal Naik con una violenta strappata lo allontano` dal braciere . Parla , miserabile ! gli grido` . Manciadi lo guardo` in volto con due occhi che facevano paura . Con uno sforzo disperato s' alzo` a sedere , ma ricadde mandando un rauco gemito e rimase immobile colla faccia orribilmente sconvolta per lo spasimo e la bocca contorta . E` morto ? chiese Kammamuri spaventato . No , non e` che svenuto , rispose Tremal Naik . Bisogna andar cauti , padrone . Se ci muore prima che abbia confessato , e` una grande disgrazia . Non morra` cosi` presto , te l' assicuro . Parlera` ? Bisogna che parli . Hai udito tu , che Ada e` forse agonizzante ? Bisogna che sappia tutto , dovessi estrargli tutto il sangue dalle sue vene a goccia , a goccia . Non credere , padrone . Il miserabile puo` avere mentito . Siva voglia che sia cosi` . Se la mia Ada muore , sento che non le sopravvivero` Guarda che destino crudele ! Amarla , essere riamato e non poterla far mia . Oh ! ma lo sara` , lo giuro su tutte le divinita` dell' India . Calma , padrone . Ecco che il nostro uomo comincia a dar segno di vita . Lo strangolatore ritornava in se` . Un fremito scosse le sue membra che sembravano irrigidite , alzo` lentamente la testa rigata da grosse goccie di sudore , i suoi lineamenti poco prima orribilmente alterati si ricomposero e finalmente apri` gli occhi fissandoli sul cacciatore di serpenti . Apri` la bocca come se volesse parlare , ma la lingua non emise suono alcuno ; solamente un sordo brontoli`o , una specie di gemito soffocato , gli risuono` in fondo alla gola . Manciadi , parla ! disse Tremal Naik . Il torturato non rispose . Vedi quel fuoco ? Se tu non sciogli la lingua , ricomincio le torture Parlare ? ruggi` Manciadi . Mi hai ... rovinato ... non potro` piu` camminare ... Uccidimi se vuoi ... ma non parlero` . Manciadi non irritarmi , perche` non avro` pieta` alcuna . Ti odio ... ma la tua Ada ... la donna che tu ami ... morra` ! ... Quale gioia , al pensare ... che provera` i miei stessi tormenti ... Mi pare di udire le sue urla ... guardala la` ... legata sulla fiammeggiante pira ... Suyodhana sogghigna ... i thugs le danzano intorno ... Kali` sorride ... Ecco le fiamme che l' avvolgono ... Ah ! ah ! ah ! ... Il miserabile proruppe in un satanico scroscio di risa , a cui fece eco il primo tuonar della folgore , che scosse la capanna fino alle fondamenta . Tremal Naik si getto` , come un forsennato , sull' indiano . Tu menti , urlo` . Non e` possibile ! non e` possibile ! E` vero ... la tua Ada sara` bruciata ... Dimmi tutto ! lo voglio , te lo comando ! Mai ! Tremal Naik , pazzo d' ira e di disperazione , torno` ad afferrarlo per trascinarlo accanto al fuoco . Kammamuri intervenne . Padrone , gli disse arrestandolo , quest' uomo non puo` subire una seconda tortura e morra` . Il fuoco e` insufficiente a farlo parlare , proviamo il ferro . Cosa vuoi dire ! Lascia fare a me ; parlera` , lo vedrai . Il maharatto passo` nella stanza attigua e poco dopo ricomparve portando una specie di trapano alla cui estremita` aveva applicato due spiragli opposti , d' acciaio temperato , con due punte , lontane l' una dall' altra , un centimetro . Cos' e` quella roba li` ? chiese Tremal Naik . Un cava stoppacci , rispose il maharatto . Ora mi vedrai adoperarlo e ti giuro che nessun uomo , per quanto sia forte e caparbio , puo` resistere a simile prova . I maharatti se ne intendono . Afferro` il piede dritto del prigioniero e applico` sul pollice le due punte dello spirale . Attento , Manciadi , che incomincio . Le due spirali si sprofondarono nelle carni . Il maharatto guardo` in volto il torturato , tutto coperto di un gelido sudore . Debbo continuare ? gli chiese . Manciadi die` in un sussulto . Kammamuri riprese la tortura . Il torturato , scosso da una terribile commozione , mando` un urlo disperato . Confessa o proseguo , disse il maharatto . No ... non proseguire ... Confesso tutto ... Lo sapeva io che tu avresti parlato . Spicciati , se non vuoi che ricominci sull' altro piede . Dov' e` la vergine della pagoda sacra ? Nei ... sotterranei , mormoro` con voce semi spenta Manciadi . Giurami sulla tua divinita` che non c' inganni . Lo ... giuro ... su ... Kali` . Avanti ora . Qual pericolo corre ? Di' , su , tutto . M' avevano ordinato ... Ah ! cani ... Tira avanti . Una condanna pesa ... su Ada ... Kali` l' ha dannata a morire ... Il tuo padrone l' ama ... essa lo riama ... Ebbene , uno dei due ... bisogna che muoia . M' avevano qui ... mandato per assassinarlo ... Ho mancato al colpo ... Avanti ! Avanti ! esclamo` Tremal Naik , che non perdeva una sillaba . Non mi vedranno ... indovineranno la sorte che ... mi e` toccata ... sapranno che tu ... sei ancor vivo ... Ebbene , uno dei due ... bisogna che muoia ... Ada e` in loro ... mano ... morra` ... abbruciata ... Kali` l' ha condannata . Orrore ! Ma io la salvero` ! ... Un sorriso ironico agito` le labbra del torturato . I thugs sono ... potenti , balbetto` . Ma Tremal Naik sara` piu` potente di loro . Odimi , Manciadi . Io so che il banian sacro conduce nei sotterranei ; e` d' uopo che sappia il segreto per scendere . Ho parlato ... troppo . Puoi uccidermi , giacche` ... sono agonizzante ... ma non ... diro` altro . Lasciami morire ... Devo ricominciare ? chiese Kammamuri . So quanto mi occorre , disse Tremal Naik . Parto ! Questa istessa notte ? Non hai udito tu ? ... Domani potrebbe essere troppo tardi . La notte e` oscura e tempestosa . Tanto meglio ; approdero` senz' essere veduto . Padrone , andare a Raimangal e` come andare incontro alla morte . In questa notte , Kammamuri , non m' arresteranno nemmeno i fulmini del cielo . Darma ! La tigre . che stava accovacciata nella stanza attigua , s' alzo` mugolando e venne a collocarsi vicino al padrone . Andiamo al canotto , buona bestia , e prepara i tuoi artigli . Ed io , padrone , cosa devo fare ? chiese Kammamuri . Tremal Naik penso` alcuni istanti , poi disse : Quell' uomo e` ancora vivo e probabilmente non morra` ; veglierai su di lui . Chissa` , forse potrebbe esserci ancora utile . E vuoi partire senza di me ? Tu lo vedi , non puoi seguirmi . Se lasciamo solo quell' uomo , domani sara` morto . Ti attendo al canotto . Tremal Naik s' armo` della carabina , delle pistole e del coltellaccio , si muni` di un' ampia provvista di polvere e di palle ed usci` a rapidi passi . La tigre gli si mise dietro balzando a destra ed a manca , mescendo i suoi ruggiti agli urli del vento e al rombo dei tuoni . La notte non e` buona , disse Tremal Naik , guardando le tempestose nubi , ma nulla m' arrestera` . Ah ! potessi giungere in tempo da salvarla . Povera Ada ! D' un tratto una secca detonazione giunse ai suoi orecchi , seguita dall' abbaiar lugubre di Punthy . Cos' e` ? si chiese Tremal Naik , sorpreso . Guardo` verso la capanna e scorse Kammamuri che gli veniva incontro correndo . Era armato fino ai denti e sulle spalle portava i remi del canotto . Cos' e` successo ? chiese il cacciatore di serpenti . Kammamuri ha vendicato Aghur , rispose il maharatto . Hai ucciso Manciadi , forse ? Si` , padrone , con una pistolettata . Quell' uomo ci era d' impiccio ; ora almeno potro` seguirti . Kammamuri , sai che forse non ritorneremo mai piu` nella jungla ? Lo so , padrone . Sai che a Raimangal ci attende la morte ? Lo so , padrone . Tu vai a sfidarla per salvare la donna che tu ami ed io ti seguo . Meglio morire al tuo fianco che solo nella jungla . Ebbene , mio prode Kammamuri , seguimi ! Punthy vegliera` sulla nostra capanna . XIV . A Raimangal . Come aveva detto il maharatto , la notte era tempestosa . Enormi masse di vapori s' erano alzate dal sud e correvano disordinatamente per la volta celeste , accavallandosi come le onde del mare . Frequenti colpi di vento si lanciavano attraverso le deserte Sunderbunds , curvando con mille gemiti le immense piantagioni di bambu` , strappando le deboli canne che volavano per l' aria assieme a bande di marabu` e di pavoni che gettavano grida disperate . Di quando in quando poi , un lampo livido , abbagliante , rompeva le tenebre , mostrando quel caos di vegetali contorti ed atterrati , seguito poco dopo da un formidabile scroscio che si ripercuoteva fino alle rive del golfo del Bengala . Non pioveva , ma le cateratte del cielo non dovevano tardare ad aprirsi . I due indiani e la tigre in pochi minuti guadagnarono la riva del Mangal , le cui acque , ingrossate da qualche acquazzone , scorrevano con maggiore rapidita` , trascinando ammassi di bambu` strappati probabilmente alle Sunderbunds del settentrione e gran numero di tronchi d' albero . Stettero alcuni minuti nascosti fra i canneti , aspettando che un lampo rischiarasse la riva opposta , poi , certi di non essere spiati , s' affrettarono a scendere la riva ed a spingere in acqua il canotto . Padrone , disse Kammamuri , mentre Tremal Naik vi balzava dentro . Credi tu che incontreremo degli indiani lungo il fiume o nei dintorni di Raimangal ? Ne sono certo ma cosa importa ? Questa notte mi sento tanto forte da cozzare contro un esercito di mille uomini . La passione che m' arde in petto , mi dara` la forza necessaria per vincere e superare ogni ostacolo . Lo so , padrone , ma bisogna agire con prudenza . Se ci scorgono daranno l' allarme e ci impediranno di sbarcare . E come vorresti fare ? Ingannarli . Come ? Lascia fare a me ; passeremo senz' essere veduti . Il maharatto riguadagno` la riva , abbatte` un considerevole numero di bambu` lunghi non meno di quindici metri e copri` accuratamente il canotto , in modo da farlo sembrare un ammasso di canne in bali`a della corrente . Fa oscuro , diss' egli nascondendovisi sotto con Tremal Naik e Darma . Gl' indiani non sospetteranno che sotto le canne v' e` un canotto e che il canotto porta due uomini ed una belva . Presto , Kammamuri , spingiamoci al largo , disse Tremal Naik che fremeva d' impazienza . Ogni minuto che scorre , e` per me un colpo di pugnale al cuore ed io tremo tutto pensando al gran pericolo che corre Ada . Credi tu , maharatto , che noi arriveremo a salvarla ? Lo credo , padrone , rispose Kammamuri , spingendo il canotto in mezzo alla corrente . Forse quegli uomini sperano che il miserabile abbia compiuto il delitto . E se noi arrivassimo tardi ? ... Grande Siva , qual terribile colpo ! Io non sopravviverei , lo sento , alla catastrofe . Calma , padrone . Chissa` , forse Manciadi ha esagerato . Possa essere vero . Mia povera Ada , potessi ancora rivederti . Zitto , padrone ; parlare e` imprudente . E` vero , Kammamuri : silenzio . Tremal Naik si sdraio` a prua a fianco della tigre e Kammamuri a poppa , col remo in mano , cercando di dirigere il canotto . L' uragano allora raddoppiava di violenza e alla notte oscura era successa una notte di fuoco . Il vento ruggiva tremendamente nella jungla , curvando con mille gemiti e mille scricchiolii i giganteschi vegetali e torcendo in mille guise i cento tronchi dei banian , i rami dei palmizi tara , dei latania , dei pipal e dei giacchieri , e fra le nubi scrosciava incessantemente la folgore che veniva giu` , descrivendo abbaglianti zig zag . Il canotto trascinato dal vento e dalla corrente straordinariamente gonfia , filava come una freccia , dondolandosi spaventosamente fra i gorghi , cozzando e tornando a cozzare contro le molteplici isolette e contro la moltitudine d' alberi che andavano disordinatamente alla deriva . Kammamuri si sforzava , ma invano , di mantenerlo sulla buona via e Tremal Naik cercava di calmare la tigre , la quale , spaventata da tutti quei fragori e da quell' abbagliante chiarore , ruggiva ferocemente , lanciandosi dall' uno all' altro bordo della imbarcazione con grande pericolo di rovesciarla . Alle dieci di sera Kammamuri segnalo` un gran fuoco che ardeva sulla riva del fiume a meno di trecento passi dalla prua del canotto . Non aveva ancora terminato di parlare , che si udi` il ramsinga suonare tre volte e su tre diversi toni . Allerta , padrone ! grido` , dominando colla voce tutti quei formidabili fragori . Scorgi nessuno ? chiese Tremal Naik , tenendo stretta pel collo la tigre colla mano sinistra e impugnando colla destra una pistola . No , padrone , ma il fuoco fu certamente acceso per vedere chi va o viene . Stiamo in guardia ; il ramsinga ha segnalato qualche cosa . Prendi la carabina . Forse daremo battaglia . Il canotto s' avvicinava rapidamente al fuoco , il quale bruciava un ammasso di bambu` secchi , rischiarando come in pieno giorno le due rive del fiume . Padrone , guarda ! disse d' un tratto Kammamuri . Zitto ! bisbiglio` Tremal Naik , serrando la bocca alla tigre . Due indiani si erano improvvisamente lanciati fuori da un cespuglio di mussenda . Portavano il laccio attorno al corpo e tenevano una carabina in mano . Sui loro petti , si scorgeva distintamente il serpente azzurro colla testa di donna . Guarda laggiu` ! grido` uno di essi . Vedi ? Si` , rispose l' altro . E` un ammasso di canne che va alla deriva . Lo credi ? E perche` no ? Temo che nasconda qualche cosa . Non vedo nulla sotto . Taci ! ... To' . Mi sembro` di avere udito ... Un ruggito , vuoi dire ? Precisamente . Che ci sia una tigre la` in mezzo ? Buon viaggio . Adagio , Huka . L' uomo che Manciadi deve strangolare ha una tigre . Questo non lo sapeva . E vuoi tu , che la` sotto ci sia il nostro uomo colla sua bestia ? Potrebbe darsi . Quell' uomo e` astuto ed audace . Cosa conti di fare ? Scovarlo con un colpo di carabina . Mira molto basso . Kammamuri e Tremal Naik avevano udito distintamente il dialogo . Vedendo i due indiani alzare le carabine , si gettarono prontamente nel fondo del canotto . Non rispondere , padrone , disse il maharatto , o siamo perduti . Due colpi di carabina rintronarono forando i bambu` . La tigre fece un salto emettendo un furioso miagoli`o . Ferma , Darma ! disse Tremal Naik , rovesciandola . Che la dea mi fulmini ! grido` uno dei due indiani . E` lui . Da' il segnale , Huka ! comando` l' altro . Ah ! miserabile ! Qualche cosa di lampeggiante brillo` al disopra del canotto seguito da uno scroscio formidabile che soffoco` l' acuta nota del ramsinga . Tremal Naik e Kammamuri , che si erano alzati , furono violentemente atterrati mentre la tigre gettava un secondo miagoli`o ancor piu` furioso del primo . Padrone ! esclamo` Kammamuri . La folgore ! Tremal Naik , ancora istupidito dall' influenza della scarica elettrica s' alzo` ginocchioni . Un grido di rabbia gli sfuggi` . Maledizione ! ... Abbruciamo ! Infatti i bambu` , percossi dalla folgore , avevano preso fuoco e abbruciavano rapidamente . Siamo perduti ! esclamo` Kammamuri . Nel fiume ! Nel fiume ! Non muoverti , se ti e` cara la vita . Tremal Naik prese fra le braccia l' ammasso di canne e con uno sforzo disperato le getto` nel fiume . E` lui ! grido` una voce . Fuoco ! Huka ! ... Due altre detonazioni rimbombarono . Tremal Naik udi` le palle fischiare ai suoi orecchi . Da' il segnale , Huka ! Siamo perduti , padrone ! grido` Kammamuri . Non muoverti , disse Tremal Naik . Afferra la tigre . Si slancio` a poppa e miro` l' indiano Huka che accostava alle labbra il ramsinga . Lo scoppio della carabina fu accompagnato da un tonfo e da un grido . Huka , colpito in fronte dall' infallibile palla del cacciatore di serpenti , era precipitato nel fiume . Il suo compagno esito` un momento , poi fuggi` a rompicollo attraverso la jungla , suonando furiosamente il ramsinga che aveva raccolto da terra . Tremal Naik gli sparo` dietro una pistolettata , ma senza riuscire a colpirlo . Fallito ! grido` egli , gettando con collera l' arma . Siamo scoperti ! Cosa facciamo , padrone ? chiese Kammamuri . Mi pare che ogni speranza di approdare a Raimangal sia perduta ; il ramsinga mettera` in allarme tutti gl' indiani . Maledetta folgore ! ... Andiamo innanzi lo stesso , Kammamuri . Questa notte non ci arresteranno tutti gl' indiani delle Sunderbunds . Da' mano ai remi ed arranca con quanta forza hai ; forse arriveremo prima che i miserabili possano prepararsi a riceverci . Io terro` d' occhio le due rive del fiume e abbattero` quanti si mostrano a portata della mia carabina . Avanti ! Kammamuri voleva aggiungere qualche parola , forse qualche consiglio , ma Tremal Naik non gliene lascio` il tempo . Se hai paura , sbarca , gli disse . Io e la tigre andremo innanzi . Ti seguo , padrone , e Siva ci protegga . Afferro` i remi , si sedette a mezza barca e si mise a remigare con tutte le sue forze . Il canotto , sotto quella potente spinta , discese la fiumana con rapidita` vertiginosa , balzando sulle onde . Tremal Naik , caricata la carabina , si mise a poppa cogli occhi fissi sulle due rive . La tigre si era accovacciata ai suoi piedi e brontolava sordamente ad ogni baleno . Passarono dieci minuti . Le rive , che fuggivano rapidamente dinanzi agli occhi dei due indiani , erano coperte di bambu` che tuffavansi nella corrente e da rade palme tara , la maggior parte delle quali abbattute o spezzate dalla furia dell' uragano . D' un tratto Tremal Naik , che seguiva attentamente il corso del fiume scorse al sud un razzo elevarsi a grande altezza . Quantunque il vento continuasse a ruggire e la folgore a scrosciare , udi` distintamente lo scoppio . Un segnale forse ? mormoro` egli . Arranca , arranca Kammamuri ! Un secondo razzo si elevo` sulla riva opposta descrivendo una lunga parabola . Padrone ? interrogo` Kammamuri . Avanti , mio prode maharatto . Siamo stati segnalati . La mia Ada corre un pericolo : avanti ! Attenta , Darma : l' ora della pugna s' avvicina . Il fiume allora correva piu` rapido restringendosi a mo' di collo di bottiglia ; Tremal Naik s' accorse di essere vicino al cimitero galleggiante . Senza sapere il perche` , provo` un fremito . Adagio , Kammamuri . Sento che corriamo un pericolo . Il maharatto rallento` la battuta delle pagaie . Il canotto continuo` a filare ed entro` in mezzo al bacino , coperto dalla fitta volta dei tamarindi e dei manghieri . L' oscurita` divenne profonda , tanto che i due indiani non vedevano piu` lontano di cinque passi . Il canotto urto` contro la massa dei cadaveri , ed un tonfo , come di un corpo che s' inabissa , rispose al primo urto . Padrone , hai udito ? chiese Kammamuri . Si` , qualcuno si e` gettato in acqua . Tremal Naik si curvo` sul fiume per vedere se qualcuno s' avvicinava al canotto , ma nulla scorse . Il canotto per la seconda volta urto` . Qualcuno passa , disse una voce che giunse fino ai due indiani . Che sieno loro ? Oppure dei nostri ? L' appuntamento e` per la mezzanotte . Tremal Naik a quella parola mezzanotte provo` un colpo al cuore . Mezzanotte ! mormoro` , con voce tremante . L' appuntamento per la mezzanotte ! Quale sospetto ! Ola` ! grido` una di quelle voci . Chi passa ? Non rispondere , padrone , s' affretto` a dire Kammamuri . Al contrario , rispondero` . Bisogna che sappia tutto . Ti perdi . Chi parla ? chiese Tremal Naik . Chi passa ? domando` invece la voce . Indiani di Raimangal . Affrettate , che la mezzanotte non e` lontana . Cosa si fara` a mezzanotte ? La vergine della sacra pagoda sale sul rogo . Tremal Naik soffoco` un urlo che stava per sfuggirgli dalle labbra . Siva , Siva , abbi pieta` di lei ! mormoro` . Poi , dominando la sua commozione , chiese : Non e` morto , adunque , Tremal Naik ? No , fratello , poiche` Manciadi non e` ancora tornato . E la Vergine verra` abbruciata ? Si` , alla mezzanotte . Il rogo e` pronto e la fanciulla salira` nel paradiso di Kali` . Grazie , fratello , rispose con voce soffocata Tremal Naik . Una parola ancora . Hai udito il ramsinga ? No . Hai veduto Huka ? Si` , accanto al falo` . Sai dove si bruciera` la Vergine ? Nei sotterranei , mi pare . Si` , nella grande pagoda sotterranea . Affrettati che la mezzanotte non deve essere lontana . Addio , fratello . Arranca , Kammamuri , arranca ! ruggi` Tremal Naik . Ada ! mia povera Ada ! Un singhiozzo lacero` il suo petto e soffoco` la sua voce . Kammamuri afferro` i remi e si mise ad arrancare con disperata energia . Il canotto sfondo` violentemente la massa dei cadaveri ed usci` dalla parte opposta . Presto ! ... presto ! disse Tremal Naik , fuori di se` . A mezzanotte salira` il rogo ... Arranca , Kammamuri ! Il maharatto non aveva bisogno di essere eccitato . Arrancava cosi` furiosamente , che i muscoli minacciavano di fargli scoppiare la pelle . Il canotto attraverso` il bacino ed entro` rapido come un dardo nel fiume . Tosto apparve l' estrema punta di Raimangal col suo gigantesco banian i cui smisurati rami si contorcevano in mille guise sotto i possenti soffi della burrasca . Un lampo ruppe le tenebre mostrando la riva completamente deserta . Siva e` con noi ! esclamo` Kammamuri . Avanti , maharatto , avanti ! disse Tremal Naik , che s' era gettato a prora . Il canotto spinto innanzi a tutta velocita` s' areno` sulla sponda , uscendo d' un buon terzo dall' acqua . Tremal Naik , caricatosi in furia delle munizioni , Kammamuri e la tigre si slanciarono a terra , raggiungendo il tronco principale del banian sacro . Odi nulla ? chiese Tremal Naik . Nulla , disse Kammamuri . Gl' indiani sono tutti nel sotterraneo . Hai paura a seguirmi ? No , padrone , rispose con ferma voce il maharatto . Quando e` cosi` , scendiamo anche noi . La mia Ada o la morte ! S' aggrapparono ai colonnati e raggiunsero i rami superiori , avvicinandosi alla smezzata sommita` del tronco . La tigre con un salto solo li raggiunse . Tremal Naik guardo` giu` nella cavita` . Al chiarore dei lampi scorse delle tacche , che permettevano di discendere . Andiamo , mio prode maharatto . Io ti precedo . E si lascio` calare nel tronco , scendendo silenziosamente . Il maharatto e Darma lo seguirono da vicino . Cinque minuti dopo i due indiani e la tigre si trovavano nel sotterraneo , in una specie di pozzo semi circolare scavato nella viva roccia , sei metri sotto il livello delle Sunderbunds . XV . Nella pagoda sotterranea . Scesi senza aver destato l' allarme , nei sotterranei , non restava che cercare il gran tempio della dea Kali` , piombare improvvisamente sull' orda e rapire la vittima , approfittando della confusione e dello sgomento che avrebbe provocato la comparsa della tigre . Non era pero` facile guidarsi fra quella profonda oscurita` e fra i corridoi dell' mmenso sotterraneo . Ne` Tremal Naik , ne` il maharatto conoscevano la via , ne` sapevano in quale luogo fosse scavato il tempio . Tuttavia non erano uomini da dare indietro ne` da esitare un sol momento , quantunque mille e mille pericoli li minacciassero . Appoggiate le mani ai muri , cominciarono ad avanzare l' un dietro l' altro , tastando coi piedi il terreno , per non cadere in qualche apertura , e nel piu` profondo silenzio , non sapendo se erano soli e se qualche sentinella si trovasse vicina . In breve trovarono un' ampia apertura , una specie di porta , sulla cui soglia sostarono tendendo gli orecchi . Odi nessun rumore ? chiese con un filo di voce Tremal Naik al compagno . Nessuno , padrone , all' infuori dei tuoni . E` segno che il supplizio non e` cominciato . Lo credo , padrone . Gl' indiani praticano l' onugonum con grande strepito . Eppure il mio cuore batte come volesse spezzarsi . E` l' emozione , padrone . Credi tu che noi giungeremo alla pagoda ? E perche` no ? Temo di smarrirmi in questi corridoi . To' , si direbbe che in questo supremo istante , io ho paura . E` impossibile . Paura tu ! Eppure e` cosi` . Non so se sia la febbre o la profonda emozione che si e` impadronita di me . Coraggio , padrone , e andiamo innanzi adagio , adagio . Se qualcuno ci ode potrebbe dare l' allarme e far piombare su di noi tutti i misteriosi abitanti di queste tenebrose cavita` . Lo so , Kammamuri ; tieni la tigre . Tremal Naik poso` i piedi su di un gradino viscido e comincio` a discendere colle mani tese innanzi a se` , per non urtare contro qualche ostacolo , e gli occhi bene aperti . Dopo dieci gradini trovo` il piano di una galleria che s' abbassava dolcemente . Vedi nulla ? chiese a Kammamuri . Nulla ; mi pare di essere diventato cieco . Sara` questa , la via che conduce alla pagoda ? Non lo so , Kammamuri . Darei mezzo del mio sangue per accendere un po' di fuoco . Quale spaventevole situazione ! Avanti , padrone . Temo che la mezzanotte sia vicina . Tremal Naik senti` le carni raggrinzarsi e il cuore battere con veemenza furiosa . Orrore ! esclamo` con voce soffocata . La mezzanotte ! Zitto , padrone , potrebbero udirci . Tremal Naik ammutoli` soffocando un gemito e si slancio` risolutamente innanzi , brancolando come un ubriaco , cercando colle mani le pareti . Man mano che procedeva sentivasi preso da uno strano stordimento . Sentivasi il sangue sibilare agli orecchi , il cuore battere ognor piu` precipitosamente ed ardere . Vi erano dei momenti in cui gli sembrava di udire in lontananza delle voci , delle grida strazianti come di persone torturate , e che gli pareva di scorgere dei lumicini , delle fiammelle e persino delle ombre muoversi d' intorno e volteggiar fra le tenebre . Aveva abbandonato ogni prudenza e camminava rapidamente , a balzelloni , coi pugni chiusi , gli occhi sbarrati , in preda a una specie di delirio . Non udiva nemmeno la voce di Kammamuri , che lo supplicava di frenare la sua esaltazione . Per fortuna lo scrosciare delle folgori si ripercuoteva sempre sotto le cupe arcate , soffocando il rumore dei passi . D' improvviso il cacciatore di serpenti urto` contro un oggetto acuminato che gli traforo` la veste toccandogli le carni . S' arresto` di botto indietreggiando . Chi e` la` ? chiese egli con voce stridula , impugnando il coltellaccio e alzandolo . Cos' hai trovato ? domando` il maharatto , che si preparava ad avventare innanzi Darma . Qualcuno sta presso di noi , Kammamuri . Sta' in guardia . Hai visto qualche ombra ? No , ma fui urtato da una lancia . La punta mi tocco` il petto e per poco non mi feri` . Eppure Darma non da` segni d' inquietudine . Che mi sia ingannato ? Non e` possibile . Ritorniamo ? Giammai . Mezzanotte forse sta per iscoccare . Avanti , Kammamuri . Fece per slanciarsi innanzi e senti` la stessa punta acuta che gli penetro` , questa volta , nelle carni . Egli getto` una sorda imprecazione e allungo` la man dritta , afferrando una specie di lancia tesa orizzontalmente all' altezza del suo petto . Si provo` a tirar a se` , ma resistette ; tento` di torcerla ma non fu capace . Tremal Naik si lascio` sfuggire un' esclamazione di sorpresa . Cosa significa cio` ? mormoro` egli . Ebbene , padrone ? chiese Kammamuri . Che ostacolo e` ? Una lancia irremovibile , forse infissa nel muro : deviamo . Si volse a destra e dopo qualche passo incontro` una seconda lancia pure irremovibile . La sua sorpresa giunse al colmo . Forse e` un' opera di difesa , penso` , e forse qualche strumento di tortura . Volgiamo a sinistra . Qualche via la trovero` per tirare innanzi . Cammino` per qualche tratto , poi urto` colla testa sotto una volta assai bassa , e mise i piedi su di un gradino . Ne discese con precauzione quattro o cinque , poi si fermo` . La sua mano s' incontro` con quella di Kammamuri e gliela strinse fortemente . Odi , padrone ? chiese il maharatto . Si` , odo , rispose Tremal Naik sommessamente . Cos' e` questo mormori`o ? Non lo so , taci ed ascolta . Tesero l' orecchio trattenendo il respiro . Cosa invero strana , sulle loro teste udivasi una specie di gorgogli`o che l' eco della galleria ripeteva . Un momento dopo , sotto la volta , apparve un disco lievemente illuminato che si spense quasi subito . Un cupo boato vi tenne dietro . Kammamuri e Tremal Naik si sentirono invadere da una viva inquietudine ed afferrarono le pistole . Passo` qualche minuto , poi il disco riapparve e torno` a scomparire segui`to ancora dal rimbombo misterioso . Comprendi qualche cosa ? chiese il maharatto . Credo di si` rispose Tremal Naik . Questo sgocciolare e questo gorgogli`o fanno sospettare la presenza dell' acqua . . Forse sul nostro capo scorre un fiume . E quel disco che appare e scompare ? Forse e` una lente di vetro o di quarzo . Il chiarore proviene dai lampi e il boato e` il tuono che scroscia al di fuori . Lo credi , padrone ? Vero o no , non faro` un passo indietro . Mezzanotte e` vicina . Siamo in un luogo orribile , padrone . Io tremo come se avessi freddo . Questo silenzio e queste tenebre mi fanno paura . E` inquieta Darma ? No , padrone , e` tranquilla . E` segno che il nemico non e` ancora vicino . Andiamo avanti . Ripresero la marcia fra le tenebre fredde ed umide , salendo e discendendo , urtando spesso la testa sotto le volte , camminando a casaccio seguiti sempre dalla tigre , che non dava ancora segno alcuno d' inquietudine . Passarono cosi` altri dieci minuti lunghi come dieci ore . I due indiani gia` credevano di aver preso una falsa via e stavano per ritornare , quando ad una svolta videro una grande fiamma ardere in mezzo alla galleria . Tremal Naik scorse vicino ad essa un indiano semi nudo , appoggiato ad una specie di zagaglia , sormontata dal misterioso serpente . Un sospiro di sollievo gli usci` dalle labbra . Finalmente ! mormoro` egli . Cominciavo a temere di essermi inoltrato in una caverna disabitata . Attento , Kammamuri . Abbiamo il nemico in vista ? Si` , c' e` un indiano . Oh ! esclamo` il maharatto , rabbrividendo . Quell' uomo ci sbarra la via . Lo uccideremo . Non si puo` evitarlo ? Si` , ritornando , ma Tremal Naik non ritorna . Farai rumore , egli gridera` e gli avremo tutti addosso . Quell' uomo ci volge le spalle e Darma ha il passo silenzioso . Sta' in guardia , padrone . Sono deciso a tutto , anche a pugnare contro mille uomini . Si chino` verso la tigre che fissava ferocemente l' indiano , mostrando le acute zanne ed i lunghi artigli . Guarda quell' uomo , Darma , disse Tremal Naik . La tigre emise un sordo brontoli`o . Va' e sbranalo , amica mia . Darma guardo` il padrone , poi l' indiano . I suoi occhi si dilatarono e parve che s' incendiassero . Aveva compreso cio` che il cacciatore di serpenti desiderava . Si abbasso` fino a toccare col ventre la terra , guardo` un' ultima volta Tremal Naik che le additava l' indiano e s' allontano` con passo silenzioso , ondeggiando lievemente la coda , come un gatto in collera . L' indiano nulla avea udito ne` veduto , volgendo la schiena al fuoco . Si avrebbe detto anzi che si era assopito appoggiato alla lancia . Tremal Naik e il maharatto , colle carabine in mano , seguivano ansiosamente i movimenti di Darma , la quale fissava con occhio ardente la vittima , avanzando con precauzione . I loro cuori battevano fortemente di timore . Bastava un grido dell' indiano , perche` l' allarme si spargesse nei sotterranei e l' audace impresa crollasse come un castello di carta Riuscira` ? bisbiglio` il maharatto , all' orecchio di Tremal Naik . Darma e` intelligente , rispose il cacciatore di serpenti . E se fallisse ? Tremal Naik provo` un forte brivido . Daremo battaglia , disse poi con ferma voce . Taci e guarda ! L' indiano non aveva ancora udito nulla , tanto era silenzioso il passo del feroce animale ; d' un tratto questi si arresto` , raccogliendosi su se stesso . Tremal Naik strinse fortemente la mano di Kammamuri . La tigre non era che a dieci passi dall' indiano . Passarono due secondi , poi la tigre fece un balzo spaventevole . Uomo e animale caddero entrambi per terra e s' udi` un sordo scricchioli`o , come di ossa che s' infrangono . Tremal Naik e Kammamuri si slanciarono verso il fuoco , drizzando le carabine verso il corridoio . Brava , Darma , disse Tremal Naik passandole una mano sulla robusta schiena . S' avvicino` all' indiano e lo sollevo` . Il poveretto non dava piu` segno di vita ed era inondato di sangue . La tigre gli aveva schiacciato la testa fra i denti . E` proprio morto , disse Tremal Naik , lasciandolo ricadere . Darma non poteva eseguire il colpo con maggior destrezza . Vedrai , Kammamuri , che con questa brava compagna noi faremo grandi cose . Mi pare che la salvezza di colei che amo , sia ora una cosa facile . Lo credo anch' io , padrone . Sara` un bel colpo , quando Darma si scagliera` in mezzo all' orda : metteremo in fuga tutti . E noi approfitteremo per rapire Ada . E dove la trasporteremo ? Alla capanna innanzi tutto ; poi vedremo se sara` meglio condurla a Calcutta o piu` lontano . Zitto , padrone ! Cosa c' e` ? Ascolta ! In lontananza s' udi` un' acuta nota . I due indiani la riconobbero subito . Il ramsinga ! esclamarono . Un colpo sordo e formidabile echeggio` sotto i corridoi e si ripercosse parecchie volte . Era un boato simile a quello udito la notte che avevano approdato a Raimangal per cercare Hurti , e che li aveva tanto sorpresi . Tremal Naik fremette da capo a piedi e gli sembro` che le forze si centuplicassero . Fece un salto da tigre alzando la carabina . Mezzanotte ! esclamo` egli , con un tuono di voce che piu` nulla aveva d' umano . Ada ! ... Oh ! mia fidanzata ! ... Non seppe dire di piu` . Emise un urlo strozzato e s' avvento` furiosamente sotto la galleria seguito da Kammamuri e dalla tigre . Pareva una belva , anziche` un uomo . Aveva gli occhi iniettati di sangue , la spuma alle labbra e brandiva nella dritta il coltellaccio pronto a sfondare qualsiasi ostacolo . Non aveva piu` paura di nessuno . Mille indiani non lo avrebbero arrestato nella sua pazza corsa . L' hauk continuava a rullare , destando tutti gli echi delle caverne e delle gallerie , chiamando a raccolta i settari della misteriosa dea , e in lontananza s' udivano le acute note del ramsinga ed un confuso mormori`o di voci . Il momento terribile s' avvicinava ; la mezzanotte stava per iscoccare . Tremal Naik raddoppiava la velocita` , poco calendogli che venissero uditi i suoi precipitosi passi . Ada ! ... Ada ! ... lo si udiva rantolare e si scagliava colla furia d' un toro sotto le gallerie , le quali si succedevano le une alle altre . Un chiarore immenso apparve nel fondo ed uno scoppio di grida rintrono` nei sotterranei . Eccoli ! urlo` Tremal Naik con voce strozzata . Kammamuri si slancio` su di lui e radunando tutte le sue forze lo arresto` . Non un passo ! gli disse . Tremal Naik gli si volse contro digrignando i denti . Cosa vuoi dire ? gli chiese con feroce accento . Se ti e` cara la vita della tua Ada , non un passo di piu` , gli ripete` Kammamuri avvinghiandosi a lui . Lasciami , maharatto , lasciami ! Ho la febbre ... m' assale il delirio ! E` ben perche` sei fuori di te stesso , che non voglio che tu vada innanzi . Se tu irrompi in quella caverna prima del tempo , ci perderai . Frenati , padrone , e noi la salveremo egualmente . Lo credi ? chiese Tremal Naik . Ho il cuore che mi balza furiosamente in petto e il sangue che mi bolle . Mi sento tanto forte da scuotere queste mura e seppellire sotto le macerie tutti quei mostri . Odi ! ... Non hai udito quel grido straziante ? Non ho udito nulla ; ti sei ingannato . Mi era sembrato di avere udita la sua voce . E` il delirio . Sii calmo , padrone , se vuoi salvarla . Saro` calmo , ma non arrestiamoci qui , Kammamuri . No , non ci arresteremo . Vieni con me , ma se commetti un' imprudenza , io ti abbandono . Dammi la mano . Kammamuri afferro` la sinistra di Tremal Naik e si inoltrarono verso la caverna . Poco dopo si arrestavano dietro una enorme colonna donde potevano vedere senz' essere scoperti . Uno strano spettacolo s' offerse tosto ai loro occhi . Dinanzi a loro si apriva una vastissima caverna scavata nel granito rosso come i famosi templi di Ellora , sostenuta da ventiquattro colonne adorne di sculture piu` o meno bizzarre , di teste di elefanti , di teste di leoni e di divinita` . Ai piedi di essi si scorgevano Parvadi , dea della morte , seduta su di un leone , e la dea Ganesa colle sue otto braccia , seduta fra due elefanti che congiungevano le loro trombe sopra la sua testa . Ai quattro angoli c' erano le statue di Siva e nel mezzo una dea mostruosa con una lingua rossa che le usciva dalla bocca , una cintura di mani e una collana di crani , una dea simile a quella che Tremal Naik aveva veduta nella pagoda . Dalla volta , coperta di altirilievi , rappresentanti i combattimenti di Rama col tiranno Ravana , rapitore della bella Sita e le guerre dei Kuru` e dei Pandu` , che contesero per lungo tempo pel possedimento di Babrata Varca , pendevano numerose lampade di bronzo , le quali spandevano all' intorno una luce azzurrognola , livida , cadaverica . Quaranta indiani seminudi col serpente tatuato sul petto , il laccio di seta stretto attorno le reni e ii pugnale in mano , erano seduti all' ingiro a mo' dei mussulmani , cioe` colle gambe incrociate , fissando la mostruosa divinita` di bronzo . Uno di loro aveva vicino un enorme tamburo , un hauk , ornato di piume e di crini e di quando in quando lo percuoteva facendo rimbombare le volte della caverna . Tremal Naik , come si disse , si era arrestato dietro alla colossale colonna , sorpreso ed atterrito ad un tempo , ma stringendo convulsivamente le armi . Ada ! ... mormoro` egli , percorrendo con un solo sguardo tutta la caverna . Dov' e` la mia Ada ? ... Un raggio di gioia brillo` negli occhi del povero indiano . Il sacrificio non e` ancora incominciato ! esclamo` . Siva sia benedetto . Non parlare cosi` forte , padrone disse Kammamuri , stringendo il collo della tigre . Se tutti gli indiani che abitano il sotterraneo sono questi , rapire la tua donna sara` cosa non impossibile . Si` , si` , la salveremo , Kammamuri ! esclamo` Tremal Naik con esaltazione . Faremo un' orribile strage . Zitto ... L' hauk batteva dodici colpi e i quaranta indiani si erano alzati come un sol uomo . Tremal Naik provo` una stretta al cuore e s' aggrappo` alla colonna , come se temesse di non sapersi frenare . Mezzanotte ! diss' egli , con voce soffocata . Calma , padrone , disse per l' ultima volta Kammamuri , afferrandolo per la cintola . Una porta si apri` con grande strepito ed un indiano di alta statura magrissimo , col volto ornato da una lunga e nera barba , gli occhi scintillanti e avvolto in un ricco doote`e di seta gialla , entro` nella caverna . Salve a Suyodhana , figlio delle sacre acque del Gange ! esclamarono in coro i quaranta indiani . Salve a Kali` ed ai suoi figli , rispose l' indiano con voce cupa . Tremal Naik , nel mirare quell' uomo , emise una sorda imprecazione e fe` atto di slanciarsi nella caverna . Kammamuri lo trasse indietro . Non muoverti , padrone , gli sussurro` . Guarda quell' uomo ! esclamo` Tremal Naik coi denti stretti . Si` , lo so , e` il capo di questi uomini . E` lo stesso che mi pugnalo` . Ah ! miserabile ! Suyodhana entro` rapidamente nel tempio , s' inchino` dinanzi alla mostruosa divinita` di bronzo e volgendosi verso gl' indiani grido` con voce tonante : L' estrema ora della vergine della pagoda e` suonata , fratelli . Manciadi e` morto . Un mormori`o minaccioso percorse le file degli indiani . Si dia fiato ai tare` , comando` il terribile capo degli strangolatori . Due indiani presero due lunghe trombe e trassero alcune note tristi , lamentevoli . Cento indiani carichi di legne irruppero nella caverna e rizzarono , di fronte alla dea , ai piedi di un colonnato , un gigantesco rogo versandovi sopra torrenti d' olio profumato . Un drappello di devadasi` si slancio` , piroettando , nella sala , facendo tintinnare campanelluzzi e cerchietti d' argento e circondo` la dea Kali` . I loro abbigliamenti erano sfarzosi , leggiadri , i piu` acconci che si possa immaginare a far spiccare la bellezza e le grazie . Corazze sottilissime d' oro tempestate di diamanti della piu` bell' acqua brillavano sui loro petti ; corte gonnelline di seta rossa , pendevano sotto la larga fascia di cachemire che stringeva i loro fianchi , e pantaloni bianchi scendevano fino al collo del piede . Anelli di argento e campanellini d' egual metallo portavano alle braccia ed alle gambe , e leggieri veli , dai colori vivissimi , coprivano le loro teste . Al suono dell' hauk e dei funebri tare` cominciarono , attorno alla dea Kali` , una danza scapigliata , facendo volteggiare in aria i loro veli di seta azzurra o rossa , e formando un intreccio di effetto magico , sorprendente . D' un tratto la danza cesso` . Le devadasi` sfilarono dinanzi alla dea , toccando la terra colla fronte e si ritrassero da parte , unendosi in un gruppo superbo , pittoresco . Gli indiani che erano tornati a sedersi , ad un cenno di Suyodhana si rialzarono . Tremal Naik comprese che il supplizio stava per cominciare . Kammamuri , balbetto` l' infelice appoggiandosi alla colonna , Kammamuri ! ... Calma e coraggio , padrone , disse il maharatto che batteva i denti . La testa mi gira , il cuore mi scoppia ... Ada ! ... Ada ! ... In lontananza echeggio` una scarica di tamburi . Tremal Naik si raddrizzo` cogli occhi in fiamme ed i pugni chiusi attorno alle pistole . Eccoli ! ruggi` egli , con indefinibile accento d' odio . I tamburi s' avvicinavano e il loro rullo si ripercuoteva indefinitivamente sotto le nere volte della caverna e dentro i tenebrosi corridoi . Ben presto si udirono delle voci scordate e selvagge accompagnate dal suono dei tam tam . Eccoli ! esclamo` una seconda volta Tremal Naik . La tigre mando` un sordo brontoli`o e agito` la coda . Una larga porta si apri` ed entrarono dieci strangolatori con dei grandi vasi di terra cotta coperti di pelle , chiamati dagli indiani mirdengs . Poi dietro a quei dieci ne entrarono altri venti , con dei grandi gautha , sorta di campanelli di bronzo , e quindi altri dodici muniti di ramsinga , di tare` e di tam tam . Finalmente dietro a quegli uomini , che percuotendo i mirdengs ed i tam tam , agitando i gautha e soffiando nei ramsinga e nei tare` formavano un baccano spaventevole , apparve l' infelice Ada colla sua corazza d' oro tempestata di diamanti d' inestimabile prezzo , la sottana e calzoni di seta bianca ed i capelli sciolti sulle spalle . La vittima , che quegli spietati uomini si preparavano a scagliare in mezzo al rogo , era pallida come un cadavere , sfinita dai lunghi digiuni e istupidita dalle bevande oppiate fattele prima inghiottire . Due strangolatori coperti da una lunga tonaca di seta gialla la sostenevano , ed altri dieci la seguivano cantando elogi pel suo eroismo e promettendole infinite felicita` nel paradiso di Kali` , in ricompensa delle sue virtu` . Il momento terribile era vicino . Gia` Suyodhana aveva dato fuoco alla pira e le fiamme s' alzavano , a guisa d' immani serpenti , verso la volta della caverna ; gia` gli strangolatori , assordandola con mille urli la trascinavano ; gia` i tamburi e i tare` intuonavano la marcia della morte . D' un tratto la vittima ritorno` in se` . Vide la pira che fiammeggiava dinanzi a lei e il pericolo che correva . Attraverso l' ebbrezza dell' oppio , si rammento` della condanna pronunciata dal truce Suyodhana . Un urlo straziante le lacero` il petto . Tremal Naik ! ... Oh Tremal Naik ! ... In fondo al nero corridoio rimbombo` un urlo feroce : Sbrana , Darma ! ... Sbrana ! ... La gran tigre del Bengala non attendeva che quel comando . Usci` dal nascondiglio colla bocca aperta e gli artigli tesi , s' allungo` , s' accorcio` emise un rauco ruggito , indi spicco` un balzo gigantesco piombando in mezzo alla folla degli strangolatori . Un grido di terrore sfuggi` da tutti i petti alla vista del feroce carnivoro che aveva di gia` atterrati , con due potenti colpi d' artiglio , due uomini . Sbrana , Darma ! ... Sbrana ! ... ripete` la stessa voce di prima . Poi rimbombarono quattro detonazioni che mandarono a gambe levate quattro indiani e fecero cadere in ginocchio tutti gli altri e in mezzo alla nube di fumo apparve il cacciatore di serpenti della jungla nera colla faccia stravolta ed il coltello in pugno . Sfondare con irresistibile slancio le file degli atterriti indiani , afferrare la giovanetta che era caduta a terra priva di sensi , stringerla fra le braccia e scomparire sotto la galleria con Kammamuri e la tigre alle calcagna . fu cosa di un sol momento . XVI . Il trionfo degli strangolatori . I sotterranei di Raimangal , abitati dai settari di Kali` , erano vasti quanto mai , forse assai piu` dei famosi sotterranei di Mavalipuran e di Ellora . Infinite gallerie solcavano il sottosuolo in mille direzioni , alcune tanto basse da non tenervisi in piedi un uomo , altre altissime e vaste , alcune diritte , altre tortuose che salivano a toccare la superficie pantanosa dell' isola o che scendevano nelle viscere della terra . Qua antri orribili , umidi , freddi , oscurissimi , da secoli e secoli disabitati ; cola` caverne , spelonche , pagode adorne di mostruose e bizzarre figure della mitologia indiana e ingombre di colonnati , e piu` oltre pozzi che mettevano in sotterranei ancor piu` tenebrosi e forse ancora ignorati dagli strangolatori . Tremal Naik , fatto il colpo , s' era slanciato sotto le nere volte della prima galleria trovatasi a lui dinanzi , seguito da Kammamuri e dalla tigre . Non sapeva dove andava a terminare , ma non se ne curava piu` che tanto . Non ci vedeva , ma non si dava , almeno pel momento , pensiero alcuno . A lui bastava fuggire , a lui bastava frapporre fra se` e gli strangolatori il maggiore spazio possibile , prima che si riavessero dalla sorpresa e dal terrore cagionato dall' improvvisa comparsa della tigre , e che organizzassero la caccia all' uomo . Aveva gettato una parte delle sue munizioni per essere piu` leggiero e correva colla massima velocita` , senza deviare . Fra le braccia stringeva sempre la giovanetta svenuta e , ponendo ogni cura a salvaguardarla da qualsiasi urto , ripeteva di quando in quando : Salva ! Salva ! ... Io divento pazzo ! ... E nel suo eccitamento ritrovava sempre maggiori forze ; quel fardello gli sembrava piu` leggiero e precipitava la rapidissima corsa , pauroso di essere raggiunto dai suoi feroci nemici . Kammamuri gli teneva dietro con grande fatica , brancolando fra l' oscurita` , fiancheggiato dalla fedele Darma che fendeva lo spazio con slanci immensi , emettendo di quando in quando un sordo miagoli`o . Frenati , padrone , ripeteva il povero maharatto . Io mi perdo . Tremal Naik invece raddoppiava sempre la corsa e rispondeva invariabilmente : Piu` avanti ! ... piu` avanti ! ... Salva ! ... Salva ! ... io divento pazzo ! ... Correva da dieci minuti , quando urto` furiosamente contro una parete che sbarravagli il passo . L' urto fu cosi` forte , che cadde pesantemente a terra trascinando seco Ada . Si rialzo` prontamente tenendo sempre stretta fra le braccia la giovanetta e diede di cozzo contro Kammamuri , il quale trasportato dallo slancio , stava per rompersi il cranio contro la parete . Padrone ! esclamo` il maharatto , atterrito . Cosa succede ? La via e` sbarrata ! esclamo` Tremal Naik volgendo all' intorno uno sguardo feroce . Fermiamoci , padrone . Tremal Naik stava per rispondere , quando in lontananza si udirono urla spaventevoli . Fece un salto indietro emettendo un grido di rabbia e di disperazione . I thugs ! Padrone ! ... Corri , Kammamuri , corri ! ... Volse a destra e riprese la corsa , ma dopo dieci passi torno` ad urtare . Gli si rizzarono i capelli sul capo . Maledizione ! tuono` . Siamo adunque rinchiusi ? Si precipito` a sinistra e urto` contro una terza parete . La tigre , che si era pure scagliata contro le roccie , fece udire un miagoli`o che si cangio` ben presto in un formidabile ruggito . Tremal Naik si volse indietro . Ebbe per un istante l' idea di ritornare sui propri passi per cercare un' altra galleria , ma il timore di trovarsi improvvisamente dinanzi ai settari , lo trattenne . Se fosse stato solo , non avrebbe esitato a scagliarsi in mezzo all' orda che stava per rinchiuderlo nell' antro , fosse pur stato sicuro di uscire ferito dalla pugna ineguale . Ma cimentarsi , ora che aveva strappato dalla morte colei che amava ; cimentarsi ora che aveva raggiunto il suo scopo , lo spaventava . E nondimeno bisognava uscire a ogni costo da quella caverna , che poteva diventare , fra brevi istanti , una tomba . Ma sono io adunque maledetto dai numi ? esclamo` egli furente Dovro` io adunque perire ora che stringo fra le mie braccia colei che mi doveva far felice ? Ah no ! no , Ada , non ti avranno quegli uomini , dovessi lasciare la vita nella pugna ! Si mise a indietreggiare a lenti passi , cogli occhi fissi sotto la galleria e gli orecchi tesi , poi si curvo` e depose dolcemente a terra la giovanetta . Si strappo` con rapido gesto le pistole dalla cintola e le armo` . Darma ! disse . La tigre gli si avvicino` . Rimani presso questa donna , comando` Tremal Naik . Non ti muovere se non quando ti chiamero` . Se qualcuno s' avvicina , sbranalo senza pieta` . Cosa vuoi fare , padrone ? chiese Kammamuri . Bisogna uscire da qui , disse Tremal Naik . Andremo a cercare una galleria che ci permetta di ritirarci in un luogo sicuro . Vieni , Kammamuri . Il maharatto , dopo di aver vagato per qualche minuto fra le tenebre lo raggiunse . Si udi` il rumore delle pistole che armava . Sono pronto , padrone , disse . Andiamo , mio prode amico . E se incontriamo i thugs ? Ci ritireremo e daremo battaglia . I due indiani riguadagnarono la galleria , e non senza una viva emozione s' incamminarono . Tremal Naik , voltandosi , scorse fra l' oscurita` gli occhi verdi della tigre . Posso fidarmi , mormoro` . Non temere , Ada , che noi ti salveremo . Soffoco` un sospiro e tiro` innanzi , camminando curvo e sulla punta dei piedi , tastando con una mano la parete di sinistra . Kammamuri , cinque passi piu` indietro , tastava la parete di destra . Si avanzarono per pochi minuti , poi s' arrestarono entrambi , trattenendo il respiro . Si udiva nel fondo della galleria un lieve rumore , come un fremito . Si avrebbe detto che una o piu` persone venivano avanti , strisciando come serpenti . Tremal Naik attraverso` la galleria e ando` ad urtare Kammamuri , il quale trasali` vivamente . Chi sei ? chiese questi sottovoce , puntandogli sul petto una pistola . Hai udito ? domando` Tremal Naik . Ah ! sei tu , padrone ? Si` , ho udito un lieve rumore . Qualcuno si avanza strisciando . Gli strangolatori , forse ? Credo che siano loro , padrone . Tremal Naik fremette dal capo ai piedi e si volse verso la spelonca . Gli occhi della tigre non luccicavano piu` . Una vaga inquietudine s' impadroni` di lui . Cosa accadra` ! mormoro` . Fece qualche passo indietro come se volesse ritornare , ma si arresto` subito , udendo a poca distanza un lieve respiro . Afferro` la mano di Kammamuri e la strinse forte forte . Nulla ? mormoro` una voce . Nulla , rispose un' altra voce appena distinta . Abbiamo smarrita la via ? Lo temo . Sai dove andiamo ? Credo di si` . Vi sono dei passaggi ? Non mi pare . Dei nascondigli ? Un pozzo , se ben ricordo . Che siano laggiu` ? Impossibile saperlo . Vuoi proseguire ? Preferisco ritornare . Chi ci segue ? Nessuno , ma a trecento passi , fermi sull' angolo abbiamo dei fratelli . Non potranno uscire di qui , adunque ? No , perche` i nostri fratelli vegliano . Ritorniamo e piu` tardi rovisteremo la caverna . Si udi` un lieve strofini`o che a poco a poco divenne piu` leggiero , fino a che cesso` del tutto . Tremal Naik torno` ad afferrare la mano di Kammamuri . Hai udito ? Tutto , padrone , rispose il maharatto . Ogni uscita ci e` chiusa . Ci conviene indietreggiare , padrone . Ma piu` tardi ritorneranno e forse ci scopriranno . Non so cosa dire . Se forzassimo il passo ? Trecento passi si possono percorrere senza essere uditi . E Ada ? La portero` io e nessuno ardira` toccarla . Ma alla prima archibusata avremo addosso tutti i settari . L' eco si propaga rapidamente in queste gallerie . Tremal Naik si lacero` il petto colle unghie . Dovro` io dunque perderla ? mormoro` egli con accento disperato . E se si scendesse nel pozzo ? disse Kammamuri . Nel pozzo ? Si` , non li hai uditi parlare d' un pozzo ? Forse mette in qualche galleria che ci condurra` all' aperto . Se fosse vero ? Ritorniamo , padrone . Tremal Naik non se lo fece ripetere due volte . Raggiunse il muro e lo segui` fino a che trovossi nell' antro . La tigre fece udire il suo sordo brontolio . Taci , Darma , diss' egli . Le si avvicino` e s' abbasso` verso terra . Ada , Ada , ripete` con viva ansieta` . Nessuno rispose alla chiamata , ma senti` sottomano il corpo gelido della giovanetta . Frugo` in direzione del cuore e lo senti` battere . Un gran sospiro gli usci` dalle labbra . Non sara` nulla , diss' egli . Ritornera` in se` . Lo credi , padrone ? chiese Kammamuri . Si` , ritornera` in se` , e fra pochi minuti . L' emozione che provo` deve essere stata forte . Orsu` , cerchiamo il pozzo , Kammamuri . Lascia fare a me , padrone . Tu pensa alla tua Ada , ed impedisci che qualcuno entri nella spelonca . Si mise a cercare , andando un po' a dritta e un po' a sinistra , a tentoni , avanzando , retrocedendo e spesso abbassandosi . Quattro volte ando` ad urtare contro le pareti senza aver nulla trovato e altrettante volte torno` presso il padrone . Gia` disperava di poterlo rintracciare , quando si trovo` addosso ad un parapetto , il quale , secondo i suoi calcoli , doveva sorgere quasi nel mezzo della spelonca . Questo dev' essere il pozzo , mormoro` . Si alzo` facendo scorrere le mani sul muricciuolo e senti` che a qualche metro dal suolo piegavasi . Giro` attorno , poi si chino` sul parapetto e guardo` giu` . Non iscorse che tenebre . Prese una palla di carabina e la lascio` cadere . Dopo due secondi udi` un sordo rumore . Bene , il pozzo non ha acqua e non e` tanto profondo . Padrone ! chiamo` egli . Tremal Naik sollevo` con precauzione la giovanetta e lo raggiunse . Ebbene ? chiese questi . La fortuna e` con noi . Possiamo scendere . Vi e` qualche gradinata ? Non mi sembra . Scendero` io pel primo . Si lego` attraverso il corpo una fune che aveva portato con se` , pose l' estremita` nelle mani di Tremal Naik e si calo` intrepidamente nel pozzo agitando le gambe nel vuoto . La discesa duro` un quarto di minuto al piu` , dopo di che Kammamuri poso` i piedi su di un terreno ben levigato che risuono` come se sotto fosse vuoto . Alto , padrone , diss' egli . Odi nulla ? chiese Tremal Naik , curvandosi sul parapetto . Non vedo , ne` odo nulla . Calami la giovanetta , poi lasciati cader giu` . Non vi sono piu` di otto piedi . Ada , legata sotto le ascelle , passo` fra le braccia di Kammamuri , poi Tremal Naik si lascio` cadere giu` portando seco la corda . Credi che ci troveranno qui ? chiese il maharatto . Forse , ma io ritengo che la difesa sara` facile . Che vi siano dei passaggi ? Non lo credo , a ogni modo ci assicureremo piu` tardi . Tu rimani qui colla tigre ; io accendero` una torcia che ho portata e tentero` di far tornare in se` Ada . Riprese la giovanetta e la trasporto` cinquanta passi piu` lontano , mentre che la tigre con un gran salto precipitavasi nel pozzo , sdraiandosi a fianco del maharatto . Si strappo` di dosso la larga fascia di cachemire , la stese per terra , vi depose sopra la giovanetta e le si inginocchio` accanto , poi diede fuoco ad una piccola torcia resinosa . Tosto una luce azzurrognola illumino` il sotterraneo . Era questo assai vasto , colle pareti di pietra qua e la` screpolate e scolpite bizzarramente . La volta era pure adorna di sculture rappresentanti teste d' elefanti e divinita` indiane e s' alzava , nel mezzo , verso la bocca del pozzo , formando una specie di gigantesco imbuto rovesciato . Tremal Naik , estremamente commosso , pallido , tremante si curvo` sulla giovanetta e le slaccio` la corazza d' oro i cui diamanti mandavano sprazzi di luce viva . Quella bella creatura era fredda come un marmo e bianca come l' alabastro . Aveva gli occhi chiusi e circondati da un cerchio azzurro , i lineamenti alterati e le labbra semi aperte che lasciavano a nudo i candidissimi denti : si sarebbe detto che era morta . Tremal Naik le rialzo` delicatamente i lunghi e neri capelli che le cadevano sulla nivea fronte e la contemplo` per alcuni istanti , rattenendo persino il respiro . Indi a poco la tocco` in fronte e quel contatto strappo` alla giovanetta un lieve sospiro . Ada ! ... Ada ! ... esclamo` l' indiano . La testa della giovanetta chinata su di una spalla , si alzo` lentamente , poi le palpebre si aprirono e lo sguardo si fisso` sul volto di Tremal Naik . Un grido usci` da quelle labbra . Mi riconosci , Ada ? chiese Tremal Naik . Tu ... tu qui , Tremal Naik ! esclamo` ella con voce fioca . No ... non e` possibile ... Dio , fa' che non sia un sogno ! ... Chino` la testa sul petto e scoppio` in lagrime . Ada ! mormoro` Tremal Naik , atterrito . Perche` piangi ? ... Non mi ami piu` adunque ? ... Ma sei tu , proprio tu , Tremal Naik ? Si` , Ada , io , giunto in tempo per salvarti . Ella rialzo` il viso bagnato di lagrime . Le sue manine strinsero affettuosamente quelle del prode indiano . No , non e` un sogno ! esclamo` ella ridendo e piangendo ad un tempo . Si` , sei tu , proprio tu ! ... Ma dove sono io ? ... Perche` queste umide pareti ? ... Perche` quella torcia ? ... Ho paura , Tremal Naik ... Sei presso di me , Ada , al sicuro dai colpi dei nemici . Non aver paura che io ti difendo . Ella lo guardo` per alcuni istanti con strana fissazione , poi divenne piu` pallida d' una morta e tremo` in tutte le membra . Ho sognato ? mormoro` ella . Non hai sognato , disse Tremal Naik che indovino` il suo pensiero . Essi stavano per sacrificarti alla loro spaventevole divinita` . Sacrificarmi ... Si` , si` , mi ricordo di tutto . M' avevano offuscata la ragione , m' avevano promesso felicita` nel paradiso di Kali` ... si` , si` , mi ricordo che mi trascinavano sotto le gallerie ... che mi stordivano colle loro urla ; il fuoco ardeva a me dinanzi ... stavano per gettarmi sulle fiamme ... orrore ! ... Ho paura ! ... ho paura , Tremal Naik ! L' indiano le rispose con voce commossa . Non tremare , vaga vergine della pagoda , sei a me vicina , presso il cacciatore di serpenti che giammai ebbe paura , difesa dal forte braccio di Kammamuri e dagli artigli della mia fedele Darma . No , non avro` paura , al tuo fianco , valoroso Tremal Naik . Ma come sei qui tu ? Come mai giungesti in tempo per salvarmi ? Cos' e` accaduto dopo quella notte orribile che fui strappata dalla pagoda ? Quanto ho sofferto , Tremal Naik , da quel tempo . Quante lagrime , quante angoscie , quanti tormenti ! Credevo che i miserabili ti avessero assassinato ed aveva gia` perduto ogni speranza di rivedere colui che m' aveva promesso di salvarmi . Ed io , credi che non abbia sofferto nella mia jungla , lontano da te ? Credi tu che non abbia provato dei tormenti , quando colpito al petto dal pugnale degli assassini , languivo impotente nel fondo di un' amaca ? Che ? ... Tu pugnalato ? Si` , ma ora non porto che la cicatrice . E tu sei venuto ancora in quest' isola maledetta ? Si` , Ada , e ci sarei venuto anche se avessi saputo di non ritornare mai piu` vivo nella mia jungla . Un miserabile mi aveva confessato che tu correvi il pericolo di venire sacrificata alla divinita` di questi uomini . Poteva io rimanere nella jungla nera ? Partii , anzi volai , scesi in queste caverne e piombai in mezzo all' orda . Appena ti ebbi strappata dai loro artigli fuggii e qui mi nascosi coi miei compagni . Non siamo adunque soli qui ? No , abbiamo il prode Kammamuri e Darma . Oh ! io voglio vederli questi tuoi compagni . Kammamuri ! Darma ! Il maharatto e la tigre s' accostarono al padrone . Ecco Kammamuri , disse Tremal Naik , un vero valoroso . Il maharatto cadde ai piedi della giovanetta baciandole la mano che le porgeva . Grazie , mio buon amico , diss' ella . Padrona , rispose Kammamuri , mia buona padrona , io sono tuo schiavo . Fa' di me quello che tu vuoi . Saro` felice di perdere la mia vita per la tua liberta` e ... S' arresto` di botto balzando in piedi . Tremal Naik , malgrado il suo straordinario coraggio , rabbrividi` . Un lontano fragore erasi improvvisamente udito e andava avvicinandosi rapidamente . Giungono ? si chiese Tremal Naik , stringendo colla sinistra la mano della fidanzata ed afferrando colla destra una pistola . La tigre mando` un sordo brontoli`o Il rumore s' avvicinava sempre . Passo` sopra le loro teste facendo tremare le volte della spelonca , poi cesso` tutto d' un colpo . Padrone , mormoro` Kammamuri , spegni il fuoco ! Tremal Naik ubbidi` e tutti e quattro si seppellirono nelle tenebre . Il medesimo fragore torno` a ripetersi , ripasso` sulle loro teste e come prima cesso` presso al pozzo . Ada tremo` cosi` forte , che l' indiano se ne accorse . Sono qui io a difenderti , le disse . Nessuno scendera` quaggiu` . Ma cos' e` ? chiese Kammamuri . Ne sai nulla , Ada ? Questo rumore l' ho udito ancora , rispose con un filo di voce la giovanetta . Non seppi mai cosa significasse , ne` chi lo producesse . La tigre emise un secondo brontoli`o e guardo` fisso fisso la gola del pozzo . Kammamuri , disse Tremal Naik qualcuno si avvicina . Si` , la tigre lo ha udito . Rimani presso Ada . Io vado a vedere se scendono . La giovanetta s' aggrappo` a lui , tremando per fortissimo spavento e : Tremal Naik ! Tremal Naik ! mormoro` con voce appena percettibile . Non temere , Ada , rispose l' indiano , che in quell' istante avrebbe pugnato contro mille uomini . Si svincolo` dalle braccia della fidanzata , e s' avvicino` al pozzo col coltellaccio fra i denti e la carabina armata . La tigre lo seguiva , brontolando . Non aveva fatto dieci passi che udi` in alto un lieve crepiti`o . Passo` la mano sulla testa di Darma come per raccomandarle silenzio , e s' avvicino` con maggior precauzione , arrestandosi sotto l' apertura del pozzo . Guardo` su , ma l' oscurita` era troppo fitta per distinguere qualche cosa . Tendendo bene l' orecchio , raccolse un lieve bisbiglio . Si sarebbe detto che alcune persone parlavano presso il muricciuolo . Eccoli , mormoro` egli . A noi due , Suyodhana . Non aveva ancora terminato che un bagliore illumino` la sovrastante spelonca . Per quanto fosse stato rapido , Tremal Naik scorse , chinati sul pozzo , sei o sette indiani . Punto` rapidamente la carabina e drizzo` la canna verso il parapetto che stavagli di fronte . Sono qui sotto , disse una voce . Ho scorto il nostro uomo , disse un' altra . Tremal Naik premette il grilletto . La detonazione fu coperta da un clamore spaventevole . Uno scroscio rimbombo` sul pozzo e ogni fragore improvvisamente cesso` . Tremal Naik scarico` una delle sue pistole . Un' esclamazione di rabbia gli sfuggi` . Ah miserabili ! grido` . Kammamuri e Ada si slanciarono , di comune accordo , verso di lui . Tremal Naik ! esclamo` la giovanetta , prendendogli una mano . Sei ferito ? No , Ada , non sono ferito rispose l' indiano forzandosi di parere calmo . Quello scroscio ? ... Hanno rinchiuso il pozzo , ma usciremo di qui , o mia Ada , te lo prometto . Accese la torcia e trasse la fidanzata lontano , facendola sedere sul cachemire . Sei stanca , le disse dolcemente . Cerca di riposare , mentre noi cerchiamo un passaggio . Finche` ci siamo noi , non correrai pericolo alcuno . La giovanetta affranta da tante emozioni , malgrado l' imminenza del pericolo , lo ubbidi` e si corico` sullo scialle . Tremal Naik ed il maharatto si diressero verso le pareti e si misero a scandagliare con profonda attenzione , colla speranza di trovare qualche passaggio che permettesse a loro la fuga . Cosa strana , incomprensibile : al di la` della parete s' udiva di quando in quando un cupo fragore , eguale a quello poco prima udito e che faceva mugolare la tigre . Era da una mezz' ora che cercavano , percuotendo le rocce col coltello e scrostandole , quando s' accorsero che la temperatura dell' antro erasi cangiata , diventando assai calda . Tremal Naik e il maharatto sudavano come se fossero in una stufa . Cosa vuol dir cio` ? si chiedeva il cacciatore di serpenti , assai inquieto . Scorse un' altra mezz' ora , durante la quale la temperatura continuo` ad elevarsi . Pareva che dalle roccie uscissero vampe di fuoco . In breve , quel calore divenne insopportabile . Ma che vogliano arrostirci ? domando` il maharatto . Non capisco piu` nulla , rispose Tremal Naik , liberandosi del dubgah . Ma da dove viene questo calore ? Se continua cosi` , cuoceremo . Affrettiamoci . Ripresero gli scandagli , ma fecero il giro della caverna senza avere scoperto passaggi . Tuttavia , in un angolo , la roccia risuonava come se fosse vuota . Si poteva intaccarla coi coltelli e scavare una galleria . I due indiani tornarono presso la giovanetta , ma questa dormiva . Si consigliarono brevemente sul da farsi e decisero di procedere immediatamente alla loro liberazione . Impugnati i coltelli assalirono vigorosamente la roccia , ma ben presto dovettero sostare . La temperatura era diventata ardente e morivano di sete . Cercarono se vi fosse qualche pozza d' acqua , ma non ne trovarono una sola goccia . Ebbero paura . Dovremo morire in questa spelonca ? si chiese Tremal Naik , gettando uno sguardo disperato su quelle rupi , che a poco a poco si calcinavano . In quell' istante un misterioso mormorio si fece udire sopra le loro teste ed un enorme pezzo di rupe si stacco` dalla volta , cadendo a terra con grande fracasso . Quasi subito , da quel crepaccio , piombo` giu` furiosamente un largo sprazzo d' acqua . Siamo salvi ! urlo` Kammamuri . Tremal Naik , mormoro` la giovanetta , svegliata dal precipitare della cascata . L' indiano si lancio` verso di lei . Cosa vuoi ? le chiese . Soffoco ... l' aria mi manca . Cos' e` questo intenso calore che mi dissecca ? Un sorso d' acqua , Tremal Naik , dammi un sorso d' acqua . Il cacciatore di serpenti la prese fra le sue robuste braccia e la porto` presso alla cascata , dove il maharatto e la tigre bevevano a lunghi sorsi . Colle mani fece una specie di conca che riempi` di acqua e l' accosto` alle labbra della giovanetta , dicendole : Bevi , Ada , ve n' e` per tutti . Le porse parecchie volte da bere e poi , a sua volta , si disseto` . D' improvviso la tigre emise un rauco miagolio , indi cadde pesantemente al suolo , dibattendosi furiosamente . Kammamuri , spaventato , si slancio` verso la belva , ma le forze tutto d' un tratto gli mancarono e cadde supino cogli occhi stravolti , le mani raggrinzate e le labbra coperte di bava sanguigna . Pa ... drone ! ... balbetto` , con voce spenta . Kammamuri ! grido` Tremal Naik , grande Siva ! ... Ada ! ... Oh mia Ada ! ... La giovanetta come la tigre e Kammamuri aveva gli occhi sbarrati , la spuma alle labbra e la faccia spaventosamente alterata . Agito` le mani cercando di aggrapparsi al collo dell' indiano , apri` la bocca come se volesse parlare , poi chiuse gli occhi e si irrigidi` . . Tremal Naik la sostenne e mando` un urlo straziante . Ada ! ... Aiuto ! ... Aiuto ! ... Fu l' ultimo suo grido . La vista gli si offusco` , i muscoli gli si irrigidirono , una violenta commozione lo scosse dal capo alle piante , vacillo` , si raddrizzo` , indi cadde come fulminato sulle ardenti pietre della caverna , trascinando seco la fidanzata . Quasi nel medesimo istante sopra il pozzo s' udi` uno schianto , ed una turba d' indiani precipito` nella spelonca , gettandosi sui quattro fulminati . PARTE SECONDA I . Il capitano Macpherson . Era una magnifica notte d' agosto , una vera notte tropicale . L' aria era tiepida , dolce , elastica , imbalsamata dal soave profumo dei gelsomini , degli sciambaga , dei mussenda e dei nagatampo . Lassu` , in un cielo purissimo , d' un azzurro d' indaco , punteggiato da miriadi di scintillanti stelle , l' astro delle notti serene seguiva il suo corso , illuminando fantasticamente la corrente dell' Hugly , la quale svolgevasi come un immenso nastro d' argento , fra le interminabili pianure del delta gangetico . Schiere di marabu` volteggiavano sopra la corrente , posandosi sull' una o sull' altra riva , ai piedi dei cocchi , degli artocarpi , dei banani e dei tamarindi , che curvavansi graziosamente sulle onde . Un silenzio funebre , misterioso , regnava ovunque , rotto di quando in quando da una folata d' aria , che faceva stormire le fronde degli alberi , dall' urlo acutissimo , malinconico dello sciacallo , che vagava sulle rive del fiume , e dal gracidare dei corvi e dei marabu` . Quantunque l' ora fosse assai inoltrata , e quantunque mille pericoli s' aggirassero fra le ombre della notte , un uomo stava sdraiato ai piedi di un grande tamarindo . Poteva avere trentacinque o trentasei anni e portava la divisa di capitano dei sipai , ricca d' ornamenti d' oro e d' argento . Era di statura alta , di complessione robusta , di carnagione bronzina ma assai meno carica di quella degli indiani . Si indovinava l' europeo , da lunghi anni esposto ai calori del sole tropicale . Il suo volto era fiero , ornato d' una lunga barba nera , ma la sua fronte era solcata da precoci rughe . Gli occhi erano grandi , melanconici , ma che talvolta scintillavano d' ardire . Non fiatava , ma di tanto in tanto alzava la testa , guardava fissamente la grande fiumana e faceva un moto d' impazienza . Era gia` trascorsa mezz' ora , quando in lontananza rimbombo` una detonazione . Il capitano allungo` la destra ad una ricca carabina rabescata . incrostata di argento e di madreperla , s' alzo` rapidamente in piedi e scese sulla riva aggrappandosi alle radici del tamarindo le quali uscivano , come serpenti , da terra . Al nord era apparso un punto nero che andava gradatamente avvicinandosi ; attorno ad esso l' acqua scintillava come fosse percossa da dei remi . Eccoli , mormoro` . Alzo` la carabina al disopra della sua testa e sparo` . Un lampo baleno` sul punto nero e una terza detonazione echeggio` . Tutto va bene ripiglio` il capitano . Spero questa volta di sapere qualche cosa . Una commozione dolorosa scompose i suoi lineamenti , ma fu rapida come un lampo . Torno` a guardare il punto nero . Era di gia` assai ingrandito ed aveva preso l' aspetto di una barca , la quale scendeva in fretta , sotto la spinta di una mezza dozzina di remi . A bordo si vedevano sette od otto uomini armati . In capo a dieci minuti la barca , uno svelto e bellissimo mur punky , condotto da sei indiani muniti di lunghe pagaie e guidata da un sergente dei sipai , giunse a poche braccia dalla riva . Con pochi colpi di remo s' incaglio` profondamente fra le erbe . Il sergente balzo` lestamente a terra , salutando militarmente . Conducete il mur punky nel piccolo seno , disse il capitano agli indiani . E tu Bharata , vieni con me . Il mur punky prese il largo . Il capitano condusse l' indiano sotto il tamarindo e si sdraiarono entrambi fra le erbe . Siamo soli , capitano Macpherson ? chiese il sergente . Assolutamente soli , rispose il capitano . Puoi narrare ogni cosa , senza temere che altri possano udirci . Fra un' ora Negapatnan sara` qui . Un flusso di sangue imporporo` il viso del capitano . L' hanno preso adunque ? esclamo` con viva emozione . Credeva che mi avessero ingannato . E` proprio vero , capitano . Il miserabile era rinchiuso da una settimana nei sotterranei del forte William . Sono certi che sia uno strangolatore ? Certissimi , anzi e` uno dei capi piu` potenti . Ha confessato nulla ? Nulla , capitano ; eppure gli fecero patire la fame e la sete . Come fu preso ? Il birbone s' era nascosto nei dintorni del forte William e la` attendeva la sua preda . Sei soldati erano di gia` caduti sotto il suo infallibile laccio , ed i loro cadaveri erano stati trovati nudi e col misterioso tatuaggio sul petto . Il capitano Hall , sette giorni or sono , si metteva in campagna con alcuni sipai , risoluto a scovare l' assassino . Dopo due ore d' infruttuose ricerche , si fermava sotto la fresca ombra di un borasso per riposarsi un po' . D' improvviso senti un laccio piombargli sulla testa e stringergli il collo . Balzo` in piedi afferrando strettamente la corda e si scaglio` sullo strangolatore chiamando aiuto . I sipai erano poco discosti . Piombarono sull' indiano che si dibatteva furiosamente , ruggendo come un leone , e lo atterrarono . E fra un' ora quell' uomo sara` qui ? chiese il capitano Macpherson . Si` , capitano , rispose Bharata . Finalmente ! Volete sapere qualche cosa da lui ? Si` , esclamo` il capitano , diventando assai triste . Voi avete qualche gran dolore che cercate di nascondermi , capitano Macpherson , disse il sergente . E` vero , Bharata , rispose Macpherson con voce sorda . Perche` non raccontarmi tutto ? Forse potrei esservi piu` utile . Il capitano non rispose . Era divenuto assai cupo e il suo sguardo era diventato umido . Si capiva che un atroce dolore , in quel momento aveva accasciato il suo forte animo . Capitano , disse il sergente , commosso da quell' improvviso cambiamento . Ho forse risvegliati nella vostra mente dei dolorosi ricordi ? Perdonatemi , non lo sapeva . Non ho nulla da perdonarti , mio buon Bharata , rispose Macpherson , stringendogli fortemente la mano . E` giusto che tu sappi tutto . S' alzo` , fece tre o quattro passi colla testa china sul petto e le braccia strettamente incrociate , poi torno` a sedersi accanto al sergente . Una lagrima gli rotolo` silenziosamente dalle abbronzate gote . Correva l' anno 1853 , diss' egli con voce che invano sforzavasi di rendere ferma . Mia moglie era morta da parecchi anni , uccisa dal cholera e m' aveva lasciato una fanciulla , bella quanto un bottoncino di rosa , coi capelli neri , gli occhi grandi , dolci e scintillanti come diamanti . Mi ricordo ancora quando saltellava per gli ombrosi viali del parco , inseguendo le farfalle ; ricordo ancora quelle sere , quand' ella , assisa a me d' accanto , all' ombra di un grande tamarindo , mi suonava il sitar e mi cantava le canzoni della mia lontana Scozia . Oh ! come ero felice a quei tempi ... Ada , mia povera Ada ! ... Uno scoppio di pianto soffoco` la sua voce . Si nascose il capo fra le mani e per qualche minuto Bharata lo udi singhiozzare come un fanciullo . Capitano , coraggio , disse il sergente . Si` , coraggio , mormoro` il capitano tergendosi , quasi con rabbia , le lagrime . Era tanto tempo che non piangeva . Cio` mi fa bene , qualche volta . Continuate , se non vi dispiace . Hai ragione , disse Macpherson , con voce rotta . Stette alcuni istanti in silenzio , come penasse a riaversi da quel fiero colpo , poi continuo` : Una mattina la popolazione di Calcutta era in preda ad un vivo sgomento . I thugs , o strangolatori che dir si voglia , avevano affisso su pei muri e sui tronchi d' albero dei manifesti , coi quali avvertivano gli abitanti che la loro dea chiedeva una ragazza per la sua pagoda . Senza sapere il perche` , fui preso da un grande tremito ; presagii che una disgrazia mi stava vicina . Feci imbarcare , la sera stessa , mia figlia e la rinchiusi entro le mura del forte William , sicuro che i thugs non sarebbero giunti fino a lei . Tre giorni dopo , non lo crederai , la mia Ada si svegliava col tatuaggio degli strangolatori sulle braccia . Ah ! esclamo` Bharata , impallidendo . E chi fu a tatuarla ? Non lo seppi mai . Un thug era adunque penetrato nel forte ? Cosi` deve essere . Hanno degli affigliati fra i nostri sipai , forse ? La loro setta e` immensa , Bharata , ed ha degli affigliati in tutta l' India , nella Malesia e persino in China . Avanti , capitano . Io che non aveva sino allora conosciuta la paura , quel giorno l' ebbi a provare . Compresi che mia figlia era stata scelta dalla mostruosa dea e raddoppiai la vigilanza . Mangiavamo assieme , dormivo nella stanza attigua , avevo sentinelle che vegliavano di` e notte dinanzi alla sua porta . Tutto fu inutile , una notte mia figlia scomparve . Vostra figlia scomparve ! Ma come ? Una finestra era stata sfondata , gli strangolatori erano entrati e l' avevano rapita . Gli affigliati avevano versato un potente narcotico nel nostro vino e nessuno udi` nulla , ne` s' accorse di nulla . Il capitano in preda a una indicibile emozione , si arresto` . La cercai per lunghi anni , prosegui dopo qualche minuto di dolorosa tregua , ma non riuscii a trovare nemmeno le sue traccie . Gli strangolatori l' avevano trascinata nel loro inaccessibile covo . Cangiai nome assumendo quello di Macpherson , per meglio agire ed intrapresi una campagna terribile , spietata contro di loro . Centinaia di quegli uomini caddero nelle mie mani e li feci morire fra i piu` atroci tormenti , sperando di strappare a loro una confessione che mi mettesse sulle traccie della mia povera Ada , ma tutto fu vano . Quattro lunghi anni sono scorsi e mia figlia e` ancora nelle mani di quegli uomini ... Il capitano non si freno` piu` e per la seconda volta scoppio` in singhiozzi . In lontananza s' udi`uno squillo di tromba . Tutti e due s' alzarono precipitosamente , correndo verso il fiume . Eccoli ! grido` Bharata . Dalle labbra del capitano Macpherson usci` come un sordo ruggito e ne` suoi occhi guizzo` un lampo di feroce gioia . Discese la riva e scorse , a cinque o seicento metri di distanza , un gran canotto che scendeva con grande rapidita` la fiumana . A bordo si scorgevano alcuni sipai colle baionette inastate sulle carabine . Lo vedi ? chiese egli coi denti stretti . Si` , capitano , rispose Bharata . E` seduto a poppa , fra due sipai e bene incatenato . Presto ! presto ! grido` il capitano . Il gran canotto raddoppio` di velocita` e venne ad arenarsi presso il capitano . Sei sipai , coi volti abbronzati e fieri , col caschetto , il collare ed i polsini ricamati in oro e argento , sbarcarono . Dietro a loro discesero altri due sipai , tenendo fortemente stretto per le braccia lo strangolatore Negapatnan . Era questi un indiano alto quasi sei piedi , magro ed agile . La sua faccia era truce , barbuta , cuprea ed i suoi occhi piccoli brillavano come quelli di un serpente in collera . In mezzo al petto aveva tatuato in azzurro , il serpente colla testa di donna , circondato da molti segni indecifrabili . Un piccolo dubgah di seta gialla cingevagli i fianchi e una specie di turbante pure di seta gialla , sormontato da un diamante grosso come una nocciola , coprivagli il capo perfettamente rasato e unto d' olio di cocco . Nello scorgere il capitano Macpherson trasali` , ed una profonda ruga si disegno` sulla sua fronte . Mi conosci ? chiese il capitano , a cui non era sfuggito quel trasalimento per quanto fosse stato rapido . Tu sei il padre della vergine della pagoda sacra rispose l' indiano . Una vampa sali` in volto al capitano . Ah ! Tu sai questo ! esclamo` . Si` , so che tu sei il capitano Harry Corishant . No , il capitano Harry Macpherson . Si` , giacche` hai cambiato nome . Sai perche` ti feci qui condurre ? Suppongo che sia per farmi parlare , ma sara` un tentativo vano . Questo e` affar mio . Alla villa , miei prodi , e state in guardia . I thugs possono esserci vicini . Il capitano Macpherson raccolse la carabina , l' armo` e si mise alla testa della piccola colonna , prendendo un sentiero aperto fra una foresta di nagatampi , bellissimi alberi , dei cui fiori si ornano le eleganti del Bengala ed il cui legno e` tanto duro che gli valse il nome di legno di ferro . Avevano gia` percorso un quarto di miglio , senza trovare alcuno , quando nel mezzo del bosco s' udi` il lamentevole urlo dello sciacallo . Lo strangolatore Negapatnan a quel grido alzo` vivamente la testa e lancio` un rapido sguardo sotto le foreste . I sipai che camminavano ai suoi fianchi , fecero udire una sorda esclamazione . State in guardia , capitano , disse Bharata . Il thug ha avvertito qualche cosa . Forse la presenza di amici ? Puo` essere . Il medesimo grido si fece udire , ma piu` forte di prima . Il capitano Macpherson si volse a destra del sentiero . Tuoni e fulmini ! esclamo` . Questo non e` uno sciacallo . State in guardia , ripete` il sergente . E` un segnale . Allunghiamo il passo . Il drappello riprese le mosse , colle carabine rivolte ai due lati del sentiero . Dieci minuti dopo giungeva , senz' altro , dinanzi alla fattoria del capitano Macpherson . II . Negapatnan . La villa del capitano Harry Macpherson , sorgeva sulla riva sinistra dell' Hugly , dinanzi ad un piccolo seno nel quale galleggiavano parecchi gonga e qualche mur punky . Era una di quelle palazzine che chiamansi in India bengalow , elegante , comodissima , ad un solo piano , alzata sopra un basamento di mattoni e sormontata da un tetto piramidale . Una galleria sostenuta da colonne , chiamata varanga , e che terminava in un' ampia terrazza , le girava attorno riparata da fitte stuoie di coccottiero . A destra ed a sinistra si estendevano bassi fabbricati e tettoie , destinate per le cucine , per le rimesse , per le scuderie e pei sipai , ombreggiate da tara , da latania e da non pochi pipal e nim , alberi dal tronco enorme e dal fogliame fitto e cupo , che oggi sono in gran parte scomparsi nelle grandi pianure del delta gangetico . Il capitano Macpherson entro` nella palazzina lasciando i sipai alla porta , percorse una lunga fila di stanze ammobiliate semplicemente ma eleganti , con seggioloni immensi e tavole e tavolini di acaju` e sali` sulla terrazza riparata da una grande tenda . Bharata non tardo` a raggiungerlo trascinando a viva forza lo strangolatore Negapatnan . Siedi e discorriamo , disse il capitano , indicando allo strangolatore un sedile di sottili bambu` intrecciati . Negapatnan ubbidi` facendo stridere le catene che gli imprigionavano i polsi . Bharata si colloco` al suo fianco , mettendosi dinanzi un paio di pistole . Tu adunque hai detto di conoscermi , disse il capitano Macpherson , fissando sull' indiano uno sguardo acuto come la punta d' uno spillo . Ti dissi che tu sei il capitano Harry Corishant , rispose lo strangolatore , il padre della vergine della pagoda sacra . Come mi conosci ? Ti vidi parecchie volte a Calcutta . Una notte anzi ti seguii , sperando di strangolarti , ma il colpo non mi riusci` . Miserabile ! esclamo` il capitano , pallido d' ira . Non irritarti per si` poco , disse lo strangolatore , sorridendo . Ti ricordi tu , la notte che mia figlia fu rapita ? Come fosse ieri . Era la notte del 24 agosto 1853 . Negapatnan fu sempre alla testa di tutte le imprese dei thugs , disse l' indiano con orgoglio . Fui io a sfondare la finestra ed a rapire tua figlia . Ma non tremi tu , a narrare simili cose al padre di quell' infelice ? Negapatnan giammai tremo` . Ma io ti infrangero` come una canna . E i thugs infrangeranno te come un giovane bambu` . E` questo che io voglio vedere . Capitano Corishant , disse gravemente lo strangolatore , al disopra dei dominatori dell' India v' e` una potenza occulta e terribile che nulla teme . Le teste coronate si curvano sotto il soffio della dea Kali` , nostra signora . Trema ! Se Negapatnan giammai tremo` , il capitano Macpherson giammai ebbe paura . Me lo dirai il giorno in cui il laccio di seta ti stringera` la gola . E tu me lo dirai il giorno in cui il ferro rovente calcinera` le tue carni . E` per farmi morire fra le torture , che m' hai fatto qui condurre ? Si` , se non tradisci il segreto dei thugs . Solo a questo patto puoi salvare la vita . Ah ! tu vuoi farmi parlare ? E su cosa ? Sono il padre di Ada Corishant . Ebbene ? Non ho perduta ancora la speranza di riaverla fra le mie braccia . Continua . Negapatnan , disse il capitano con voce vivamente commossa . Hai mai avuto una figlia tu ? Oh ! mai ! esclamo` lo strangolatore . Hai mai amato almeno ? Mai , fuorche` la mia dea . Io l' amo quella mia povera figlia , al punto che darei tutto il mio sangue per la sua liberta` . Negapatnan , dimmi dov' e` , dimmi dove io possa trovarla . L' indiano rimase impassibile come una statua di bronzo . Io ti donero` la vita , Negapatnan . L' indiano ancora tacque . Io ti daro` quanto oro tu vorrai , e ti condurro` in Europa onde sottrarti alla vendetta dei compagni . Ti faro` dare un grado nell' esercito inglese , ti apriro` la strada per salire in alto , ma dimmi dov' e` la mia Ada . Capitano Macpherson , disse lo strangolatore , torvo in volto . Il tuo reggimento non ha una bandiera ? Si , e perche` tale domanda ? Non hai giurato fedelta` a quella bandiera ? Si` . Saresti tu capace di tradirla ? Oh mai ! Ebbene , io ho giurato fedelta` alla mia dea , che e` la mia bandiera . Ne` la liberta` che tu mi prometti , ne` il tuo oro , ne` gli onori scrolleranno la mia fede . Io non parlero` ! Il capitano Macpherson s' era alzato raccogliendo da terra uno scudiscio . Era diventato rosso come una brace , ed i suoi occhi sfolgoravano di rabbia . Mostruoso rettile ! esclamo` furente . Non toccarmi con quella frusta , che` discendo da un ragia` , grido` lo strangolatore torcendo le catene . Il capitano Macpherson , per tutta risposta alzo` lo scudiscio e traccio` sul volto del prigioniero un solco sanguinoso . Un ruggito di belva usci` dalle labbra dello strangolatore . Uccidimi , disse con un tono di voce che piu` nulla aveva d' umano . Uccidimi , perche` se non lo fai ti strappero` le carni dalle ossa brano a brano . Si` , mostro , ti uccidero` , non aver timore , ma lentamente , goccia a goccia . Bharata , trascinalo nel sotterraneo . Devo torturarlo ? chiese il sergente . Il capitano Macpherson esito` . Non ancora , disse poi . Lo lascierai ventiquattro ore senz' acqua e senza cibo tanto per incominciare . Bharata afferro` lo strangolatore a mezzo corpo e lo trascino` via , senza che questi opponesse resistenza . Il capitano Macpherson , gettando lungi da se` lo scudiscio , si era messo a passeggiare per la terrazza a passi concitati , cupo , meditabondo . Pazienza , diss' egli coi denti stretti . Quell' uomo tutto mi confessera` , dovessi strappargli ogni parola a colpi di ferro rovente . D' un tratto s' arresto` alzando vivamente la testa . Da uno dei recinti era partito un formidabile barrito , proprio dell' elefante quando sente l' avvicinarsi d' un nemico . Oh ! esclamo` egli . Il barrito di Bhagavadi . Si curvo` sul parapetto della terrazza . I cani del bengalow fecero udire i loro latrati ed al di sopra di un recinto comparve la gigantesca tromba di un elefante , la quale emise un secondo barrito ancor piu` forte . Quasi nello stesso tempo , a un trecento metri dal bengalow , si slancio` nell' aria una massa nera , dotata d' una straordinaria agilita` , che subito ricadde nascondendosi fra le erbe . Il capitano non riusci` , stante l' incerto chiarore , a distinguere che cosa fosse . Ola` ! grido` egli . Il sipai che vegliava sotto la tettoia , usci` colla carabina sotto il braccio . Capitano , diss' egli , volgendo all' insu` la faccia . Hai visto nulla ? Si` , capitano . Era uomo o bestia ? Mi parve un animale . Si alzo` a trecento metri da qui . La massa nera di prima torno` a spiccare un salto . Il sipai mando` un grido di terrore . La tigre ! ... Il capitano si slancio` verso la sua carabina , l' armo` e sparo` dietro all' animale che fuggiva , con salti giganteschi , verso la jungla . Maledizione ! esclamo` con rabbia . Il felino alla detonazione s' era arrestato , facendo udire un sordo mugoli`o , poi s' interno` fra i bambu` con maggiore rapidita` . Cosa succede ? chiese Bharata , precipitandosi nella terrazza . Abbiamo una tigre nei dintorni , rispose il capitano . Una tigre ! E` impossibile , capitano ! L' ho vista coi miei propri occhi . Ma se le abbiamo tutte distrutte ! Pare che una sia sfuggita alle nostre carabine . L' avete colpita almeno ? Non lo credo . Quell' animale ci dara` fastidio , capitano . Per poco , te lo prometto . Non amo simili vicini . La caccieremo adunque ? Il capitano guardo` l' orologio . Sono le tre . Fra un' ora conto di salire su Bhagavadi e fra due d' avere la pelle della tigre . III . Il salvatore . All' oriente cominciava ad albeggiare , quando il capitano Macpherson e Bharata discesero nel cortile del bengalow . Erano armati tutti e due con carabine di lunga portata e di grosso calibro , di pistole e di coltellacci colla lama larghissima ed a doppio taglio . Un sipai li seguiva , portando altre due carabine di ricambio ed alcune picche . In pochi minuti raggiunsero il recinto sulla cui soglia barriva fragorosamente Bhagavadi , circondato da una mezza dozzina di mahuts , o conduttori d' elefanti . Bhagavadi era uno dei piu` grandi e piu` belli coomareah che fosse dato d' incontrare sulle rive del Gange . Era meno alto d' un elefante merghee ma piu` vigoroso , dotato d' una potenza straordinaria , con un corpo massiccio , gambe corte e tozze , una tromba assai sviluppata e due magnifici denti aguzzi , arcuati all' insu` . Sul dorso gli era gia` stata accomodata l' hauda , specie di navicella nella quale prendono posto i cacciatori , solidamente assicurata con corde e catene . Siamo pronti ? chiese il capitano Macpherson . Non manca che di partire , rispose il capo dei mahuts . I battitori ? Sono di gia` sul limitare della jungla , coi cani . Uno dei piu` abili mahuts si colloco` sul collo di Bhagavadi , armato di un grosso uncino e di una lunga picca . Il capitano Macpherson , Bharata ed il sipai , fattasi calare la scala , presero posto nell' hauda , portando con loro le armi . Il segnale della partenza fu dato nel momento che il sole sorgeva dietro il bosco dei borassi , illuminando d' un sol colpo la fiumana e le sue sponde . L' elefante camminava con passo spedito , eccitato dalla voce del mahut , fracassando , stritolando , sotto le enormi zampe le radici e gli arbusti , ed abbattendo con un vigoroso colpo di proboscide gli alberi o i bambu` che gli sbarravano la via . Il capitano Macpherson , sul dinanzi dell' hauda , con una carabina in mano , spiava attentamente i gruppi di piante e le alte erbe , in mezzo alle quali poteva celarsi la tigre . Un quarto d' ora dopo essi giungevano sul margine della jungla , irta di bambu` e di ammassi di cespugli spinosi . Sei sipai , muniti di lunghe pertiche ed armati di scuri e di fucili , li aspettavano con un branco di piccoli cani , miserabili botoli all' apparenza , ma molto coraggiosi in realta` , indispensabili per cacciare il terribile felino . Quali nuove ? chiese il capitano , curvandosi sull' hauda . Abbiamo scoperto le traccie della tigre , rispose il capo dei battitori . Fresche ? Freschissime ; la tigre e` passata di qui mezz' ora fa . Allora entriamo nella jungla . Lasciate i cani . I botolini , liberati dal guinzaglio , si slanciarono animosamente in mezzo ai bambu` , dietro le traccie della tigre , abbaiando con furore . Bhagavadi , dopo di aver fiutato colla proboscide tre o quattro volte l' aria a diverse altezze , s' addentro` nella jungla , sfondando col suo petto la massa di verzura . Sta' bene attento Bharata , disse Macpherson . Avete scorto qualche cosa , capitano ? chiese il sergente . No , ma la tigre puo` essere tornata sui propri passi ed essersi imboscata fra i bambu` . Tu sai che quegli animali sono astuti , e che non temono di assalire l' elefante . In tal caso avra` da fare con Bhagavadi . Non e` la prima tigre che egli calpesta sotto le sue zampaccie o che scaglia in aria a fracassarsi le membra contro qualche albero . L' avete veduto voi , l' animale ? Si` , e posso dirti che era proprio gigantesco . Non mi ricordo d' aver visto una tigre cosi` grossa ne` cosi` agile ; faceva balzi di dieci metri . Oh ! esclamo` l' indiano . Con un salto arrivera` fino all' hauda . Se la lascieremo avvicinare . Tacete , capitano . In lontananza s' udirono i cani ad abbaiare furiosamente e qualche guaito lamentevole . Bharata si senti` correre un brivido per le ossa . I cani l' hanno scoperta , diss' egli . E qualcuno e` stato sventrato , aggiunse il sipai che aveva preso le carabine , pronto a passarle ai cacciatori . Uno stormo di pavoni s' alzo` a circa cinquecento metri e volo` via mandando grida di terrore . Uszaka ? grido` il capitano , facendo una specie di portavoce colle mani . Attenzione , capitano ! rispose il capo dei battitori . La tigre e` alle prese coi cani . Fa' suonare la ritirata . Uszaka accosto` al naso il bansy , sorta di flauto , e soffio` con forza emettendo una nota acuta . Tosto si videro i sipai tornare precipitosamente e correre a rifugiarsi dietro all' elefante . Animo , disse il capitano al mahut , conduci l' elefante dove abbaiano i cani . E tu , Bharata , guarda bene alla tua sinistra mentre io guardo alla dritta . Puo` darsi che dobbiamo combattere piu` di un avversario . Gli abbaiamenti continuavano ognor piu` furiosi , segno infallibile che la tigre era stata scoperta . Bhagavadi affretto` il passo movendo intrepidamente verso una grande macchia di bambu` tulda , in mezzo alla quale s' erano cacciati i botoli . A cento passi di distanza fu trovato uno dei cani orrendamente sventrato da un poderoso colpo d' artiglio . L' elefante comincio` a dare segni d' inquietudine , agitando vivamente la proboscide dall' alto in basso . Bhagavadi la sente , disse Macpherson . Sta' bene attento mahut e bada che l' elefante non dia indietro o che esponga troppo la sua tromba . La tigre gliela sbranera` come l' anno scorso . Rispondo di tutto , padrone . Fra i bambu` s' alzo` un formidabile ruggito a cui nessun grido e` paragonabile . Bhagavadi s' arresto` fremendo ed emettendo sordi barriti . Avanti ! grido` il capitano Macpherson , le cui dita si raggrinzavano sul grilletto della carabina . Il mahut lascio` andare un colpo di uncino sul pachiderma , il quale si mise a sbuffare in orribile modo , arrotolando la proboscide e presentando le due aguzze zanne . Fece ancora dieci o dodici passi poi torno` a fermarsi . Dai bambu` si slancio` fuori , simile a un razzo , una gigantesca tigre emettendo un formidabile miagoli`o . Il capitano Macpherson lascio` partire la scarica . Tuoni e fulmini ! grido` irritato . La tigre era ricaduta fra i bambu` prima di essere stata toccata . Si slancio` altre due volte nell' aria , facendo balzi di dodici metri e scomparve . Bharata fece fuoco in mezzo al macchione , ma la palla ando` a fracassare la testa di un botolino mezzo sbranato , che si trascinava penosamente fra le erbe . Ma ha il diavolo in corpo quella tigre , disse il capitano , assai di cattivo umore . E` la seconda volta che sfugge alle mie palle . Come va questa faccenda ? Bhagavadi si rimise in marcia , con molta precauzione , facendosi prima largo colla proboscide , che si affrettava pero` a ritirare subito . Fece altri cento metri , preceduto dai cani che andavano e venivano cercando la pista del felino , poi fece alto piantandosi solidamente sulle gambe . Tornava a tremare ed a sbuffare fragorosamente . Davanti a lui , a meno di venti metri , stava un gruppo di canne da zucchero . Un buffo d' aria impregnata d' un forte odore di selvatico , giunse fino ai cacciatori . Guarda ! guarda ! grido` il capitano . La tigre s' era slanciata fuori dalle canne movendo con rapidita` fulminea verso il pachidermo il quale s' era affrettato a presentare le zanne . Vi giunse quasi sotto , sfuggendo alle carabine dei cacciatori , si raccolse su se stessa e piombo` in mezzo alla fronte dell' elefante cercando con un colpo d' artiglio d' afferrare il mahut , che s' era gettato all' indietro urlando di terrore . Gia` stava per raggiungerlo , quando in lontananza echeggiarono alcune note acute emesse da un ramsinga . Sia che si spaventasse o altro , la tigre fece un rapido voltafaccia e si precipito` giu` , cercando di raggiungere la macchia . Fuoco ! urlo` il capitano Macpherson , scaricando la carabina . Il felino mando` un ruggito tremendo , cadde , si rialzo` , varco` la macchia e ricadde dall' altra parte , rimanendo immobile come se fosse stato fulminato . Hurra` ! hurra` ! urlo` Bharata . Bel colpo ! esclamo` il capitano , deponendo l' arma ancor fumante . Getta la scala . Il mahut ubbidi` . Il capitano Macpherson impugnato il coltellaccio giunse a terra e si diresse verso la macchia . La tigre giaceva inerte presso un cespuglio . Il capitano , con sua grande sorpresa , non iscorse su quel corpo alcuna ferita , ne` per terra macchie di sangue . Ben sapendo che le tigri talvolta si fingono morte per gettarsi di sorpresa sul cacciatore , stava per tornare indietro , ma gli manco` il tempo . Il misterioso suono del ramsinga torno` a echeggiare . La tigre a quella nota scatto` in piedi , si scaglio` sul capitano e lo atterro` . La sua enorme bocca , irta di denti , si spalanco` sopra di lui pronta a stritolarlo . Il capitano Macpherson , inchiodato al suolo , in maniera da non potersi muovere , ne` servirsi del coltellaccio , emise un grido d' angoscia . A me ! ... Sono perduto . Tenete fermo , ci sono ! urlo` una voce tonante . Un indiano si getto` fuori della macchia , afferro` la tigre per la coda e con un violento strappone la scaravento` da una parte . S' udi` un ruggito furioso . L' animale , pazzo di collera , s' era prontamente alzato per gettarsi sul nuovo nemico ; ma , cosa strana , inaudita , appena che l' ebbe scorto fece un rapido voltafaccia e s' allontano` con fantastica rapidita` , scomparendo fra l' inestricabile caos della jungla . Il capitano Macpherson , sano e salvo , s' era prontamente levato in piedi . Un profondo stupore si dipinse tosto sui suoi lineamenti . A cinque passi da lui stava un indiano di forme muscolose , grandemente sviluppate , con una testa superba , piantata su due larghe e robuste spalle . Un piccolo turbante ricamato in argento copriva il suo capo ed ai fianchi portava un sottanino di seta gialla , stretto da un bellissimo scialle di cachemire . Quell' uomo , che aveva intrepidamente affrontato la tigre non aveva alcuna arma . Colle braccia incrociate , lo sguardo sfavillante d' ardire , egli fissava con curiosita` il capitano , conservando l' immobilita` d' una statua di bronzo . Se non m' inganno , ti devo la vita , disse il capitano . Forse , rispose l' indiano . Senza il tuo coraggio a quest' ora sarei morto . Lo credo . Dammi la mano ; tu sei un prode . L' indiano strinse , con un tremito , la mano che Macpherson gli porgeva . Posso io conoscere il tuo nome , o mio salvatore ? Saranguy , rispose l' indiano . Non lo scordero` mai . Fra loro due successe un breve silenzio . Cosa posso fare per te ? ripiglio` il capitano . Nulla . Macpherson estrasse una borsa rigonfia di sterline e gliela porse . L' indiano la respinse con nobile gesto . Non so che farne dell' oro , dissegli . Sei ricco tu ? Meno di quello che credete . Sono un cacciatore di tigri delle Sunderbunds . Ma perche` ti trovi qui ? La jungla nera non ha piu` tigri . Sono salito al nord a cercarne delle altre . E dove vai ora ? Non lo so . Non ho patria , ne` famiglia ; erro a capriccio . Vuoi venire con me ? Gli occhi dell' indiano mandarono un lampo . Se avete bisogno d' un uomo forte e coraggioso , che non teme ne` le belve , ne` l' ira degli dei , sono vostro . Vieni , o prode indiano , e non avrai a lagnarti di me . Il capitano giro` sui talloni , ma s' arresto` subito . Dove credi che sia fuggita la tigre ? Molto lontano . Sara` possibile trovarla ! Non lo credo . Del resto m' incarico io d' ammazzarla , e fra non molto tempo . Ritorniamo al bengalow . Bharata , che aveva assistito con stupore a quella scena , li aspettava presso l' elefante . Egli si slancio` contro al capitano . Sei ferito , padrone ? gli chiese , ansiosamente . No , mio bravo sergente , rispose Macpherson . Ma se non giungeva questo indiano , non sarei ancora vivo . Sei un grand' uomo , disse Bharata a Saranguy . Non ho mai veduto un simile colpo ; tu tieni alta la fama della nostra razza . Un sorriso fu l' unica risposta dell' indiano . I tre uomini salirono nell' hauda e in meno di mezz' ora raggiunsero il bengalow dinanzi al quale li aspettavano i sipai . La vista di quei soldati fece corrugare la fronte di Saranguy . Parve inquieto e represse con grande sforzo un gesto di dispetto . Per fortuna nessuno avverti` quel movimento che fu , del resto , rapido come un lampo . Saranguy , disse il capitano , nel momento che entrava con Bharata , se hai fame , fatti additare la cucina ; se vuoi dormire , scegli quella stanza che meglio ti accomoda ; e se vuoi cacciare , domanda quell' arma che meglio ti conviene . Grazie , padrone , rispose l' indiano . Il capitano entro` nel bengalow . Saranguy si sedette presso la porta . La sua faccia era diventata allora assai cupa e gli occhi brillavano d' una strana fiamma . Tre o quattro volte s' alzo` come se volesse entrare nel bengalow , e sempre torno` a sedersi . Chissa` quale sorte tocchera` a quell' uomo , mormoro` egli con voce sorda . Forse la morte . E` strano , eppure quell' uomo mi interessa , eppure sento che quasi lo amo ! Appena lo scorsi sentii il mio cuore fremere in modo inesplicabile ; appena udii la sua voce mi sentii quasi commosso . Non so , ma quel volto somiglia ... Non nominiamola ... Tacque diventando ancor piu` tetro . E sara` qui lui ? si chiese d' un tratto . E se non vi fosse ? Si alzo` per la quinta volta e si mise a passeggiare colla testa china . Passando dinanzi ad un recinto , udi` alcune voci che venivano dall' interno . Si arresto` alzando bruscamente la testa . Parve indeciso , si guardo` attorno come volesse assicurarsi che era solo , poi si lascio` cadere ai piedi della palizzata , tendendo con molta attenzione gli orecchi . Te lo dico io , diceva una voce . Il birbone ha parlato dopo le minaccie di morte del capitano Macpherson . Non e` possibile , diceva un' altra voce . Quei cani di thugs non si lasciano intimidire dalla morte . Ho visto coi miei propri occhi , delle diecine di thugs lasciarsi fucilare senza nulla dire . Ma il capitano Macpherson ha dei mezzi ai quali nessuna creatura umana resiste . Quell' uomo e` molto forte . Si lasciera` strappare di dosso la pelle , prima di dire una sola parola . Saranguy divenne piu` attento , e accosto` viepiu` l' orecchio alla palizzata . E dove credi che l' abbiano rinchiuso ? chiese la prima voce . Nel sotterraneo , rispose l' altra Quell' uomo e` capace di scappare . E` impossibile , poiche` le pareti hanno uno spessore enorme , di piu` uno dei nostri veglia . Non dico che scappera` da solo , ma aiutato dai thugs . Credi tu che ronzino da queste parti ? La scorsa notte abbiamo udito dei segnali e mi si disse che un sipai scorse delle ombre . Mi fai venire i brividi . Hai paura tu ? Puoi crederlo . Quei maledetti lacci di rado falliscono . Avrai paura ancora per poco Perche` ? Perche` li assaliremo nel loro covo . Negapatnan confessera` tutto . Saranguy udendo quel nome era balzato in piedi , in preda ad una viva eccitazione . Un sorriso sinistro sfioro` le sue labbra e guardo` trucemente . Ah ! esclamo` egli con voce appena distinta . Negapatnan e` qui ! I maledetti saranno contenti . IV . Uccidere per essere felice . Era venuta la sera . Il capitano Macpherson durante la giornata non si era fatto vedere e nessun incidente era accaduto nel bengalow . Saranguy , dopo di aver errato a capriccio qua e la` , nei dintorni delle tettoie e delle palizzate , porgendo attento orecchio ai discorsi dei sipai s' era sdraiato dietro ad un folto cespuglio , a cinquanta passi dalla abitazione , come uno che cerca di addormentarsi . Di quando in quando pero` alzava prudentemente la testa , ed il suo sguardo percorreva rapidamente la circostante campagna . Si sarebbe detto che egli cercava qualche cosa , o che aspettava qualcuno . Passo` una lunga ora . La luna s' alzo` sull' orizzonte , illuminando vagamente le foreste e il corso della grande fiumana la quale mormorava gaiamente , frangendosi contro le rive . Un urlo acuto , l' urlo dello sciacallo , si fece udire in lontananza . Saranguy s' alzo` bruscamente , guardandosi d' attorno con diffidenza . Finalmente , mormoro` egli , rabbrividendo . Sapro` la mia condanna . A duecento passi , fra una macchia , comparvero due punti luminosi , con riflessi verdastri , Saranguy accosto` due dita alle labbra e mando` un leggiero fischio . Tosto i due punti luminosi si slanciarono innanzi . Erano gli occhi di una grande tigre , la quale fece udire quel sordo miagoli`o che e` famigliare a simili belve . Darma ! chiamo` l' indiano . La tigre s' abbasso` , schiacciandosi contro il terreno , e si mise a strisciare silenziosamente . S' arresto` proprio dinanzi a lui emettendo un secondo miagoli`o . Sei ferita ? gli chiese l' indiano , con voce commossa . La tigre per tutta risposta apri` la bocca e lambi` le mani ed il volto dell' indiano . . Hai sfidato un gran pericolo , povera Darma , ripiglio` l' indiano con tono affettuoso . Sara` l' ultima prova . Passo` una mano sotto il collo della belva e vi trovo` una piccola carta rossa , arrotolata e sospesa ad un sottile filo di seta . L' apri` con mano tremante , gettandovi sopra gli occhi . V' erano dei segni bizzarri d' una tinta azzurra e una riga di sanscrito . Vieni , che il messaggero e` giunto lesse egli . Un nuovo brivido agito` le sue membra e alcune goccie di sudore imperlarono la sua fronte . Vieni , Darma , diss' egli . Guardo` alla sfuggita il bengalow , percorse tre o quattrocento passi strisciando , seguito dalla tigre , poi s' interno` nel bosco di borassi . Cammino` per venti minuti rapidamente , seguendo un sentieruzzo appena appena visibile , poi s' arresto` , chiamando con un gesto la tigre . A venti passi da lui , s' era improvvisamente alzato da terra un individuo , il quale spiano` risolutamente un fucile , gridando : Chi vive ? Kali` , rispose Saranguy . Avanzati . Saranguy si avvicino` a quell' indiano il quale lo esamino` attentamente . Sei forse colui che aspettiamo ? gli chiese . Si` . Sai chi ti aspetta ? Kougli . Sei proprio quello : seguimi . L' indiano getto` la carabina ad armacollo e si mise in marcia con passo silenzioso . Saranguy e Darma lo seguirono . Hai veduto il capitano Macpherson ? chiese qualche istante dopo Si` . Cosa fa ? Non saprei dirlo . Sai nulla di Negapatnan ? Si` , so che e` prigioniero del capitano . E` vero cio` che dici ? Verissimo . E sai dov' e` nascosto ? Nei sotterranei del bengalow . Si vede che sono prudenti quegli europei . Sembra . Ma tu lo libererai . Io ! esclamo` Saranguy . Lo credo . Chi te lo disse ? Non so nulla ; taci e cammina . L' indiano ammutoli` e affretto` il passo , cacciandosi in mezzo ai macchioni di bambu` ed a cespugli irti di spine . Ogni qual tratto s' arrestava ed esaminava il tronco dei palmizi tara che trovava sul suo passaggio . Cosa guardi ? chiese Saranguy , sorpreso . I segni che indicano la via . Ha cambiato dimora Kougli ? Si` , perche` gl' inglesi si sono mostrati presso la sua capanna . Di gia` ? Il capitano Macpherson ha dei buoni bracchi al suo servizio . Sta' allerta , Saranguy ; potrebbero giuocarti qualche brutto tiro , quando meno te lo aspetti . Si fermo , accosto` le mani alle labbra ed emise un urlo simile a quello dello sciacallo . Un secondo urlo vi rispose . La via e` libera , disse l' indiano . Segui questo sentiero e giungerai alla soglia della capanna . Io rimango qui a vegliare . Saranguy ubbidi` . Percorrendo il sentiero s' avvide che dietro ad ogni albero stava appiattato un indiano con una carabina in mano e il laccio stretto attorno al corpo . Siamo ben guardati , mormoro` egli . Potremo discorrere senza temere di venire sorpresi dagli inglesi . Ben presto si trovo` dinanzi ad una grande capanna , costruita con solidissimi tronchi d' albero , nei quali erano aperte molte feritoie per lasciar passare le carabine . Il tetto era coperto da foglie di latania e sulla cima v' era una rozza statua della dea Kali` Chi vive ? chiese un indiano , che era seduto sulla soglia della porta armato di carabina , di pugnale e laccio . Kali` rispose per la seconda volta Saranguy . L' indiano entro` in una stanzuccia illuminata da un ramo d' albero resinoso , il quale spandeva all' intorno una luce fumosa . Sdraiato su di una stuoia stavasene un indiano alto come il truce Suyodhana , spalmato di fresco d' olio di cocco , col misterioso tatuaggio sul petto . La sua faccia era d' una tinta bronzina , dura , feroce , con folta barba nera . Gli occhi suoi , profondamente incavati , brillavano d' una cupa fiamma . Addio , Kougli , disse l' indiano entrando , ma pronunciando le parole quasi con pena . Ah ! sei tu , amico , rispose Kougli , alzandosi prontamente . Cominciava a impazientirmi . La colpa non e` mia ; la strada e` lunga . Lo so , amico mio . Come sono andate le cose ? Benissimo ; Darma ha eseguito appuntino la sua parte . Se non ero pronto , schiacciava la testa del capitano . L' aveva atterrato ? Si` . Brava bestia la tua tigre . Non dico di no . Sicche` sei ai servigi del capitano . Si` . In che qualita` ? Di cacciatore . Sospetta di nulla ? No . Sa che ti sei allontanato dal bengalow ? Non lo so . Del resto mi ha accordato ampia liberta` di andarmene nei boschi o nella jungla , a cacciare . Sta' in guardia pero` . Quell' uomo ha cent' occhi . Lo so . Narrami qualche cosa di Negapatnan . E` arrivato ieri notte al bengalow . Lo so , nessuna cosa sfugge al mio sguardo . Dove l' hanno nascosto ? Nel sotterraneo . Lo conosci quel sotterraneo ? Non ancora , ma lo conoscero` . So che ha le pareti di uno spessore enorme , e che un sipai armato veglia di` e notte dinanzi alla porta . Sai piu` di quanto speravo . Lascia che te lo dica , sei un brav' uomo . Il cacciatore di serpenti della jungla nera e` piu` forte e piu` astuto di quello che tu credi , rispose l' indiano Saranguy . Sai se ha parlato Negapatnan ? Non lo so . Se quell' uomo parla , noi siamo perduti . Diffidi di lui ? chiese Saranguy con una leggiera vibrazione ironica . No , poiche` Negapatnan e` un gran capo ed e` incapace di tradirci . Ma il capitano Macpherson sa tormentare i suoi prigionieri . Orsu` , veniamo al fatto . La fronte di Saranguy s' aggrotto` e un leggiero tremito percorse le sue membra . Parla , diss' egli , con strano accento . Sai perche` ti ho chiamato ? Lo indovino , si tratta ... Di Ada Corishant . A quel nome , il cupo sguardo di Saranguy si spense ; qualche cosa di umido brillo` sotto le sue ciglia , e un profondo sospiro gli usci` dalle labbra scolorite . Ada ! ... Oh mia Ada ! ... esclamo` egli con voce soffocata . Parla Kougli , parla . Soffro troppo , troppo ! ... Kougli guardo` l' indiano che si era accasciato su se stesso , stringendosi fortemente la fronte . Un sorriso satanico , un sogghigno atroce sfioro` rapidamente le sue labbra . Tremal Naik , disse con voce quasi sepolcrale . Ti ricordi quella notte che ti rifugiasti nel pozzo colla tua Ada ed il maharatto ? Si` , me lo ricordo , rispose con voce sorda Saranguy , o meglio Tremal Naik , il cacciatore di serpenti della jungla nera . Tu eri in nostra mano . Bastava che Suyodhana lo volesse e tutti e tre a quest' ora dormireste sotto terra . Lo so . Ma perche` rammentarmi quella notte ! Bisogna che te la rammenti . Affrettati allora , non farmi soffrire tanto . Ho il cuore che mi sanguina . Saro` breve . I thugs avevano pronunciato la vostra sentenza di morte ; tu dovevi essere strangolato , la vergine della pagoda doveva salire il rogo e Kammamuri morire tra i serpenti . Suyodhana fu quello che si oppose . Negapatnan era caduto in mano degli inglesi e bisognava salvarlo . Tu avevi dato tante prove di essere un uomo audace e pieno di risorse e ti grazio` , purche` tu servissi la nostra setta . Affrettati . Ma tu amavi quella donna che si chiama Ada . Bisognava cedertela per avere un fedele e pronto alleato . La nostra dea Kali` te la offre . Ah ! ... esclamo` Tremal Naik , balzando in piedi , tutto trasfigurato . E` vero quello che dici ? Si` , e` vero , disse Kougli marcando su ogni parola . E sara` mia sposa ? Si` , sara` tua sposa . Ma i thugs esigono qualche cosa da te . Qualunque cosa sia io l' accetto . Per la mia fidanzata darei alle fiamme l' India intera . Bisognera` uccidere . Uccidero` . Bisognera` salvare degli uomini . Li salvero` , dovessi assalire una citta` zeppa di armi e d' armati . Bene ; odimi . Si levo` dalla cintura una carta , la spiego` e la guardo` alcuni istanti con profonda attenzione . I thugs , disse tu lo sai , amano Negapatnan , che e` coraggioso . intraprendente e forte . Vuoi la tua Ada ? Libera Negapatnan , ma c' e` Suyodhana che esige qualche cosa da te . Parla , disse Tremal Naik , che senza saperlo , provo` un brivido . Ti ascolto . Kougli non apri` bocca . Egli guardava fissamente ed in modo strano il cacciatore di serpenti . Ebbene ? balbetto` Tremal Naik . Suyodhana ti cede la tua fidanzata a patto che tu uccida il capitano Macpherson ... Il capitano ... Macpherson , termino` Kougli , schiudendo le labbra ad un crudele sorriso . E solo a questo prezzo mi si cedera` Ada ? ... A questo prezzo solamente . E se rifiutassi ? Non l' ameresti piu` . Io ? Cosa ti dissi poco fa ? Per la mia fidanzata darei l' India alle fiamme . Hai ragione . Nel caso pero` che ti rifiutassi , la vergine della pagoda salira` il rogo e Kammamuri morra` fra i serpenti . Li teniamo entrambi in nostra mano . Cosa decidi ? La mia vita appartiene ad Ada . Accetto . Hai gia` qualche piano ? Nessuno , ma lo trovero` . Bada a me ; prima libera Negapatnan . Lo liberero` . Noi veglieremo su di te . Se avrai bisogno di aiuti , vieni da me . Il cacciatore di serpenti fara` senza i thugs . Come vuoi : puoi andartene . Tremal Naik non si mosse . Cosa desideri ? chiese Kougli . E non potro` veder colei che io amo ? No . Siete proprio inesorabili ? Compi la missione , poi ... quella donna ... . sara` tua sposa . Va' , Tremal Naik , va' . L' indiano s' alzo` in preda a una cupa disperazione e si diresse verso l' uscita . Tremal Naik , disse lo strangolatore , nel momento in cui varcava la soglia . Cosa vuoi ? Non scordarti , che a noi preme la morte del capitano Macpherson ! ... V . La fuga del thug . Gli astri incominciavano ad impallidire , quando Tremal Naik , quasi fuori di se` , ancora scombussolato dal colloquio avuto collo strangolatore , giungeva al bengalow del capitano Macpherson . Un uomo era appoggiato alla soglia della porta e sbadigliava , respirando fragorosamente la fresca aria del mattino . Quest' uomo era il sergente Bharata . Ola` , Saranguy ! gli grido` . Da dove vieni ? Quella chiamata strappo` bruscamente Tremal Naik dai suoi pensieri . Si volse indietro , credendo di essere stato seguito dalla tigre , ma l' intelligente animale si era arrestato sull' orlo della jungla . Basto` un rapido cenno del padrone perche` scomparisse fra i bambu` . Da dove vieni , mio bravo cacciatore ? ripiglio` Bharata , muovendogli incontro . Dalla jungla , rispose Tremal Naik , ricomponendo gli alterati lineamenti . Di notte ! E solo ! E perche` no ? Ma le tigri ? Non mi fanno paura . Ed i serpenti , ed i rinoceronti ? Li disprezzo . Sai , giovinotto , che hai del coraggio ? Lo credo . Hai incontrato qualcuno ? Delle tigri , ma non hanno ardito avvicinarsi . E uomini ? Tremal Naik trasali` . Uomini ! esclamo` egli , affettando sorpresa . Dove vuoi che abbia trovato degli uomini , di notte , in mezzo alla jungla ? Ve ne sono , Saranguy , e piu` d' uno . Non ti credo . Hai udito parlare dei thugs' ? Gli uomini che strangolano ? Si` , di quelli che adoperano il laccio di seta . E tu dici che sono qui ? chiese Tremal Naik , affettando terrore . Si` , e se cadi nelle loro mani ti strangoleranno . Ma perche` sono qui ? Sai chi e` il capitano Macpherson ? Non lo so ancora . E` il nemico piu` spietato che abbiano i thugs . Comprendo . Noi facciamo a loro la guerra La faro` anch' io . Odio quei miserabili . Un uomo coraggioso come te , non e` da rifiutarsi . Verrai con noi quando batteremo la jungla , anzi ti mettero` a guardia di uno strangolatore che e` caduto in nostra mano . Ah ! esclamo` Tremal Naik , che non riusci` a frenare il lampo di gioia che baleno` negli occhi . Avete un thug prigioniero ? Si` , ed e` uno dei capi . Come si chiama ? Negapatnan . E io vegliero` su di lui ? Si` , veglierai su di lui . Tu sei forte e coraggioso e a te non scappera` . Sono persuaso . Bastera` un pugno per ridurlo all' impotenza , disse Tremal Naik . Vieni sulla terrazza . Tra poco vedrai Negapatnan e forse avremo bisogno del tuo coraggio . Per che farne ? chiese Tremal Naik con inquietudine . Il capitano ricorrera` a qualche mezzo violento per farlo parlare . Capisco . Diventero` carceriere ed all' occorrenza torturatore . Sei molto perspicace . Vieni , mio bravo Saranguy . Entrarono nel bengalow e salirono sulla terrazza . Il capitano Macpherson vi era di gia` , fumando una sigaretta , sdraiato indolentemente in una piccola amaca di fibre di cocco . Mi rechi qualche novita` , Bharata ? chiese egli . No , capitano . Vi conduco invece un nemico acerrimo dei thugs . Sei tu , Saranguy , questo nemico ? Si` , capitano , rispose Tremal Naik , con accento d' odio naturalissimo . Sii allora il benvenuto . Sarai anche tu dei nostri . Lo spero . Ti avverto che si arrischia la pelle . Se la giuoco contro le tigri , posso giuocarla contro gli uomini . Sei un brav' uomo , Saranguy . Me ne vanto , capitano . Come ha passato la notte Negapatnan ? chiese Macpherson , rivolgendosi al sergente . Ha dormito come uno che ha la coscienza tranquilla . Quel diavolo d' uomo e` di ferro . Ma si pieghera` . Va' a prenderlo ; comincieremo subito l' interrogatorio . Il sergente fece un mezzo giro sui talloni e poco dopo ritornava conducendo Negapatnan , solidamente legato . Il thug era tranquillissimo , anzi un sorriso sfiorava le sue labbra . Il suo sguardo si poso` subito , con curiosita` , su Tremal Naik , il quale si era messo dietro al capitano . Ebbene , mio caro , disse Macpherson con accento sarcastico , come hai passata la notte ? Credo di averla passata meglio di te , rispose lo strangolatore . E cos' hai deciso ? Che non parlero` . La mano del capitano corse all' impugnatura della sciabola . Che sieno tutti eguali , questi rettili ? grido` egli . Pare che sia cosi` , disse lo strangolatore . Non dirlo cosi` presto , pero` . Ti dissi che posseggo dei mezzi terribili . Non abbastanza terribili pei thugs . Dei mezzi che martirizzano al punto da invocare la morte . Mezzi che non valgono i nostri . Lo vedremo quando ti contorcerai fra gli spasimi piu` tremendi . Puoi cominciare subito . Il capitano impallidi` , poi un' ondata di sangue gli sali` al volto . Non vuoi proprio parlare , adunque ? gli chiese con voce strozzata dall' ira . No , non parlero` . E` la tua ultima risposta ? Bada ... L' ultima . Sta bene , ora agiremo . Bharata ? Il sergente s' avvicino` . C' e` un palo nel sotterraneo ? Si` , capitano . Legherai solidamente quell' uomo . Bene , capitano . Quando il sonno lo vincera` , lo terrai desto a colpi di spillo . Se fra tre giorni non parlera` , farai macerare le sue carni a colpi di frusta . Se si ostina ancora , verserai dell' olio bollente , goccia a goccia , sulle sue ferite . Fidatevi di me , capitano . Aiutami , Saranguy . Il sergente e Tremal Naik trascinarono via lo strangolatore , il quale aveva ascoltato la sentenza senza che un muscolo del suo volto trasalisse . Discesero una scala a chiocciola molto profonda ed entrarono in una specie di cantina molto vasta , sostenuta da volte , ed illuminata da una feritoia aperta a fior di terra , difesa da solide sbarre di ferro . Nel mezzo ergevasi un palo , a cui fu legato lo strangolatore . Bharata vi pose accanto tre o quattro spilli lunghi e colla punta acutissima . Chi vegliera` ? chiese Tremal Naik . Tu , fino a questa sera . Poi un sipai ti dara` il cambio . Va bene . Se il nostro uomo chiude gli occhi , pungi forte . Ti obbediro` , rispose Tremal Naik con calma glaciale . Il sergente risali` la scala . Tremal Naik lo segui` con lo sguardo fino che pote` , poi , quando ogni rumore cesso` , si sedette di fronte allo strangolatore che lo fissava tranquillamente . Ascoltami , disse Tremal Naik abbassando la voce . Hai anche tu qualche cosa da dire ? chiese Negapatnan , beffardamente . Conosci Kougli ? Lo strangolatore udendo quel nome trasali` . Kougli ! esclamo` . Non so chi sia . Sei prudente , sta bene . Conosci Suyodhana ? Chi sei tu ? chiese Negapatnan , con manifesto terrore . Uno strangolatore come lo sei tu , come lo e` Kougli , come lo e` Suyodhana . Tu menti . Ti do una prova che dico il vero . La nostra sede non e` nella jungla , ne` a Calcutta , ne` sulle rive del sacro fiume , ma nei sotterranei di Raimangal . Il prigioniero rattenne a gran pena un grido , che stavagli per uscire dalle labbra . Che sia vero che tu sei dei nostri ? chiese egli . Non ti ho dato le prove ? E` vero . Ma perche` sei venuto qui ? Per salvarti . Per salvare me ? Si` . Ma come ? Con qual mezzo ? Lascia fare a me e prima di mezzanotte sarai libero . E fuggiremo assieme . No , io rimango qui . Ho un' altra missione da compiere . Una qualche vendetta ? Forse , disse Tremal Naik con aria tetra . Ora silenzio e aspettiamo le tenebre . Lascio` il prigioniero ed ando` a sedersi ai piedi della scala , aspettando pazientemente la notte . La giornata lentamente passo` . Il sole scomparve dietro l' orizzonte e l' oscurita` divenne profonda nella cantina . Era il momento opportuno per agire . Fra un' ora e forse meno , il sipai doveva scendere . All' opera , disse Tremal Naik , alzandosi bruscamente e traendo dalla cintola due lime inglesi . C' e` da fare ? chiese Negapatnan , con emozione . Devi aiutarmi , rispose Tremal Naik . Taglieremo le sbarre della feritoia . Non s' accorgeranno che tu mi hai aiutato a fuggire ? Non s' accorgeranno di nulla . Sciolse i legami che stringevano il corpo , le braccia ed entrambi i piedi del prigioniero , e assalirono vigorosamente i ferri , cercando di non fare rumore . Tre sbarre erano state di gia` divelte e non ne rimaneva che una , quando Tremal Naik avverti` uno scalpicci`o che veniva dalla scala . Fermati ! diss' egli rapidamente . Qualcuno scende . Il sipai forse ? Certo e` lui . Allora siamo perduti . Non ancora . Sai gettare il laccio ? Giammai fallii il colpo . Tremal Naik sciolse il laccio che portava stretto attorno al corpo , nascosto dal dubgah e glielo diede . Mettiti presso alla porta gli disse , estraendo il pugnale . Il primo che appare , uccidilo . Negapatnan ubbidi` prendendo il laccio nella mano dritta . Tremal Naik si mise di fronte a lui , dietro allo stipite della porta , col pugnale alzato . Il rumore andava avvicinandosi . D' un tratto un lume rischiaro` la scala e apparve un sipai , con una scimitarra sguainata . Attento , Negapatnan , bisbiglio` Tremal Naik . La faccia del thug divenne terribile . Gli occhi mandavano sinistri bagliori . Le labbra lasciavano a nudo i denti , le nari si dilatavano . Pareva una bestia assetata di sangue . Il sipai si arresto` sull' ultimo pianerottolo . Saranguy ! chiamo` . Scendi , disse Tremal Naik . Non ci si vede piu` . Va bene , rispose , e varco` la soglia della cantina . Negapatnan era li` . Il laccio fischio` nell' aria e si strinse cosi` fortemente attorno al collo , che il sipai cadde al suolo senza emettere un lamento . Devo strozzarlo ? chiese il thug , ponendo un piede sul petto del caduto . E` necessario , disse Tremal Naik , freddamente . Negapatnan tiro` a se` il laccio . La lingua del sipai usci` un palmo dalle labbra , gli occhi schizzarono dalle orbite e la pelle da bronzina divenne nera . Agito` per qualche istante le braccia , poi si irrigidi` . Era morto . Che la dea Kali` abbia il suo sangue , disse il fanatico , sciogliendo il laccio . Spicciamoci , prima che scenda qualche altro . La feritoia fu nuovamente assalita e la quarta sbarra fu spezzata . Passerai ? chiese Tremal Naik . Passerei per una feritoia molto piu` stretta . Sta bene . Ora legami solidamente e imbavagliami . Il thug lo guardo` con sorpresa . Io legarti ? E perche` ? chiese . Perche` non si sospetti che io sono uno dei tuoi . Ti capisco . Sei piu` astuto di me . Tremal Naik si getto` in terra presso al cadavere del sipai , e Negapatnan lo lego` e lo imbavaglio` . Sei un brav' uomo , disse il thug . Se un giorno avrai bisogno di un amico fedele , ricordati di me . Addio . Si slancio` verso la feritoia , dopo di essersi armato delle pistole del sipai , vi si isso` e scomparve . Non erano trascorsi ancora dieci secondi , che s' udi` un colpo di fucile ed una voce gridare : All' armi ! Un uomo fugge ! VI . La limonata che scioglie la lingua . Tremal Naik a quel grido s' era alzato sulle ginocchia , in preda ad una viva inquietudine . Al colpo di fucile aveva fatto seguito un' altra detonazione , poi una terza ed infine una quarta . Nel bengalow s' alzo` un gran gridi`o che fece fremere il cacciatore di serpenti . Guarda verso la jungla ! gridava una voce . All' armi ! gridava un' altra . All' elefante ! all' elefante ! Fuori tutti ! S' udirono nitriti di cavalli , uno scalpitare precipitato , un calpesti`o e un barrito formidabile che coperse tutti quei diversi rumori . Tremal Naik colla fronte irrigata da grosse goccie di sudore , ascoltava rattenendo il respiro . Corri , Negapatnan ! corri ! mormoro` come se il fuggiasco fosse li` vicino ad udirlo . Se ti riprendono , siamo tutti due perduti . Con uno sforzo disperato s' alzo` in piedi e si mise a saltellare , per quanto gli permettevano le corde , verso la feritoia . Un calpesti`o affrettato che veniva dalla scala lo arresto` . Scendono , mormoro` , gettandosi prontamente per terra . Qui occorre sangue freddo e audacia . Chi sa , forse Negapatnan riuscira` a raggiungere Kougli . Si mise a dibattersi , fingendo di liberarsi dai legami e cacciando grida strozzate . Era tempo . Bharata scendeva i gradini a quattro a quattro . Egli si precipito` nella cantina gettando un urlo terribile . Fuggito ? ... fuggito ? ... grido` egli , lacerandosi il petto colle unghie . Balzo` come una tigre verso la feritoia . Un secondo urlo gli irruppe dalle frementi labbra . Ah ! Miserabile ! Getto` all' interno uno sguardo smarrito . Vide Tremal Naik che si contorceva per terra emettendo sorde imprecazioni . In un baleno gli fu vicino . Vivo ! ... esclamo` , strappandogli il bavaglio . Maledetti thugs ! urlo` Tremal Naik con voce strangolata . Dov' e` ? ... Dov' e` quel cane ? che gli strappi il cuore ! Cos' e` accaduto ? ... Come fuggi` ? ... Come sei legato ? Parla Saranguy , parla , disse Bharata fuori di se` . Siamo stati giuocati . Potente Brahma ! sono caduto nell' agguato come uno stupido ! Ma spiegati , di' su , che non ho piu` sangue nelle vene . Come riusci` a evadere ? Chi taglio` le sbarre della feritoia ? Loro . Chi loro ? I thugs . I thugs ? Si` , tutto era preparato per farlo fuggire . Non capisco piu` . E` impossibile che i thugs sieno venuti qui . Eppure ci sono venuti . Gli ho veduti io , coi miei propri occhi e per poco non mi strozzarono come quel povero sipai . Ci hanno strozzato un sipai ? Si` quello che doveva surrogarmi nella guardia . Narra , spicciati , Saranguy , come accadde tutto cio` Il sole era tramontato , disse Tremal Naik , io ero seduto dinanzi al prigioniero , il quale non istaccava i suoi occhi dai miei . Passarono tre ore , senza che noi facessimo un movimento . D' improvviso sentii le mie palpebre diventare pesanti e un torpore , una sonnolenza irresistibile , impadronirsi di me . Negapatnan subiva la medesima sonnolenza e sbadigliava in modo tale da far paura . Lottai a lungo , poi , senza sapere il come , caddi all' indietro e m' addormentai . Quando riaprii gli occhi ero stato legato ed imbavagliato e le sbarre della feritoia giacevano per terra . Due thugs stavano strangolando il povero sipai . Cercai di dibattermi , di urlare , ma mi fu impossibile . I thugs , compiuto l' assassinio , si arrampicarono fino alla feritoia e scomparvero . E Negapatnan ? Era fuggito prima di tutti . E non sai la cagione di quella irresistibile sonnolenza ? Non so nulla . Non fu introdotto qualche cosa nella cantina ? Non vidi nulla . Essi ti hanno addormentato con dei fiori che sprigionano un potente narcotico . Cosi` deve essere . Ma lo riprenderemo quel Negapatnan . Ho messo sulle sue traccie dei bravi uomini . Anch' io sono un valente cercatore di orme . Lo so , e farai bene a metterti subito in campagna . Bisogna riprenderlo a qualsiasi costo o almeno riportare qualche altro thug . M' incarico io . Bharata l' aveva sciolto dai legami . Salirono la gradinata e uscirono dal bengalow . Quale via ha preso ? chiese Tremal Naik , che si era munito di un fucile a due colpi . Si e` internato nella jungla . Cammina diritto su quel sentieruzzo e troverai le sue traccie . Va' e corri , poiche` il birbone deve essere molto lontano . Tremal Naik si getto` il fucile ad armacollo e parti` di corsa dirigendosi verso la jungla . Bharata lo seguiva collo sguardo , colla fronte aggrottata , come in preda ad un profondo pensiero . E se fosse vero ? si chiese egli d' un tratto . Una rapida contrazione sconvolse la sua faccia che aveva assunto un' aria tetra . Nysa ! Nysa ! grido` . Un indiano che stava presso alla feritoia , esaminando attentamente le traccie , accorse . Eccomi , sergente , gli disse . Hai esaminato bene le traccie ? gli domando` Bharata . Si` , e molto attentamente . Ebbene , quanti uomini sono usciti dalla cantina ? Uno solo . Bharata fece un gesto di sorpresa . Sei certo di non esserti ingannato ? Certissimo , sergente . Negapatnan solo e` uscito . Sta bene . Vedi tu quell' uomo che corre verso la jungla ? Si` , e` Saranguy . Seguilo : bisogna ch' io sappia dove si reca . Fidatevi di me , rispose l' indiano . Aspetto` che Tremal Naik fosse scomparso dietro gli alberi , indi parti` rapido come un cervo , cercando di mantenersi nascosto dietro le macchie di bambu` . Bharata , soddisfatto , rientro` nel bengalow e raggiunse il capitano che camminava sulla terrazza con passo agitato , sfogando la sua collera con sorde imprecazioni . Dunque ? chiese , appena scorse il sergente . Siamo stati traditi , capitano . Traditi ! ... da chi ? ... Da Saranguy . Da Saranguy ! ... Da un uomo che mi salvo` la vita ! ... E` impossibile ! ... Ho le prove . Parla ! Bharata in poche parole lo informo` di cio` che era accaduto e di ci che aveva visto . Il capitano Macpherson era al colmo della sorpresa . Saranguy traditore ! esclamo` . Ma perche` non fuggi` con Negapatnan ? Non lo so , capitano , ma lo sapremo fra breve . Nysa ricondurra` il brigante . Se e` vero cio` , lo faccio fucilare . Voi non farete nulla , capitano . Perche` ? Perche` bisognera` farlo parlare . Quell' uomo ne sapra` quanto Negapatnan . Hai ragione . Il capitano si rimise a guardare verso la jungla . Bharata volse i suoi sguardi verso il fiume , tendendo gli orecchi ai rumori del largo . Passarono tre lunghe ore . Nessuno era ritornato , ne` erasi udito alcun grido , ne` alcuna detonazione . Il capitano Macpherson , impazientito , stava per lasciare la terrazza per recarsi nella jungla , quando Bharata getto` un grido di trionfo . Cosa c' e` ? Guardate laggiu` , capitano , disse il sergente . Uno dei nostri che ritorna di corsa . E` Nysa . Ma e` solo . Che sia fuggito Saranguy ? Non lo credo . Nysa non tornerebbe . L' indiano veniva innanzi colla velocita` di una freccia , volgendosi di frequente indietro , come temesse di essere seguito . Sali , Nysa ! grido` Bharata . Affrettati , affrettati , disse il capitano , che non istava piu` fermo . L' indiano infilo` , senza arrestarsi , la scala ed arrivo` ansante , trafelato , sulla terrazza . I suoi occhi brillavano di gioia . Ebbene ? chiesero ad un tempo il capitano e il sergente , correndogli incontro . . Tutto e` scoperto . Saranguy e` un thug ! Ah' ... Non t' inganni ? chiese il capitano con voce sibilante . No , non m' inganno : ho le prove . Narra , Nysa , voglio saper tutto . Quel miserabile la paghera` anche per Negapatnan . Ho seguito le sue traccie fino alla jungla , disse Nysa . Cola` le smarrii , ma non tardai a trovarle cento metri piu` innanzi . Affrettai il passo ed in breve tempo lo scorsi . Camminava rapidamente ma con precauzione , volgendosi frequentemente indietro e appoggiando talvolta l' orecchio a terra . Venti minuti dopo lo udii mandare un grido e vidi uscire da un cespuglio un indiano . Era un thug , un vero strangolatore col petto tatuato e i fianchi stretti da un laccio . Non potei udire il dialogo che tennero , ma Saranguy , prima di separarsi disse forte al compagno : Avvertirai Kougli che io torno al bengalow e che fra pochi giorni avra` la testa . Si separarono prendendo due diverse vie . Io ne sapevo abbastanza e qui venni . Saranguy non deve essere molto lontano . Cosa vi diceva io , capitano ? chiese Bharata . Macpherson non rispose . Colle braccia convulsivamente incrociate sul petto , la faccia cupa , lo sguardo fiammeggiante , pensava . Chi e` questo Kougli ? chiese egli ad un tratto . L' ignoro , rispose Nysa . Senza dubbio un capo dei thugs , disse Bharata . Di quale testa parlava il miserabile ? Non lo saprei , capitano . Egli non si spiego` di piu` . Che alludesse a una delle nostre ? E` probabile , disse il sergente . Il capitano divenne piu` cupo . Ho uno strano presentimento , Bharata , mormoro` egli . Parlava della mia testa . Ma noi invece manderemo la sua al signor Kougli . Lo spero . Cosa faremo di Saranguy ? Bisognera` farlo parlare . E parlera` ? Col fuoco si riesce a tutto . Tu sai che sono piu` cocciuti dei muli . Si tratta di farlo parlare , capitano ? chiese Nysa . M' incarico io . Tu ? ... Bastera` dargli da bere una limonata . Una limonata ! ... Tu sei pazzo , Nysa . No , capitano ! esclamo` Bharata . Nysa non e` pazzo . Ho udito anch' io parlare di una limonata che fa sciogliere la lingua . E` vero , disse Nysa . Con poche goccie di limone mescolate col succo della youma ed una pallottolina d' oppio , si fa parlare qualsiasi persona . Va' a preparare questa limonata , disse il capitano . Se riesci ti regalo venti rupie . L' indiano non se lo fece dire due volte . Pochi istanti dopo ritornava con tre grandi tazze di limonata poste sopra un bellissimo tondo di porcellana chinese . In una aveva di gia` fatto sciogliere la pallottolina d' oppio e il succo della youma . Era tempo . Tremal Naik era apparso sull' orlo della jungla , seguito da tre o quattro cercatori di piste . Dal loro aspetto , il capitano comprese che Negapatnan non era stato ne` preso , ne` scoperto . Non monta , mormoro` egli , Saranguy parlera` . Stiamo in guardia , Bharata , onde il mariuolo non sospetti nulla , e tu , Nysa , fa' mettere immediatamente delle spranghe alla feritoia della cantina . Ne avremo bisogno fra poco . Tremal Naik giungeva allora dinanzi al bengalow . Ehi ! Saranguy ! grido` Bharata , chinandosi sul parapetto . Come va ? Abbiamo scoperto il birbone ? Tremal Naik lascio` cadere lungo il corpo le braccia , con un gesto di scoraggiamento . Nulla , sergente , diss' egli . Abbiamo perduto le traccie . Sali da noi ; bisogna saper tutto . Tremal Naik , che nulla sospettava , non si fece ripetere l' invito e si presento` al capitano Macpherson , che si era seduto presso ad un tavolino colle limonate dinanzi . Ebbene , mio bravo cacciatore , chiese questi con un sorriso bonario ; il mariuolo non fu dunque trovato ? No , capitano . Eppure l' abbiamo cercato dappertutto . Non avete nemmeno scoperto le sue traccie ? Si` , le abbiamo scoperte e seguite per un bel tratto ; poi non fu possibile ritrovarle . Pare che quel dannato Negapatnan abbia attraversato la foresta , passando di albero in albero . E non rimase alcuno nel bosco ? Si` , quattro sipai . Fin dove sei andato tu ? Fino all' estremita` opposta della foresta . Devi essere stanco . Bevi questa limonata , che ti fara` bene . Cosi` dicendo gli porse la tazza . Tremal Naik la vuoto` tutta d' un fiato . Dimmi un po' , Saranguy , ripiglio` il capitano , credi tu che ci sieno dei thugs nella foresta ? Non lo credo , rispose Tremal Naik . Non conosci tu nessuno di quegli uomini ? Io conoscere ... di quegli uomini ! esclamo` Tremal Naik . E perche` no ? Tu hai vissuto molto tempo fra i boschi . Non e` vero . Eppure mi dissero che ti hanno veduto parlare con un indiano sospetto . Tremal Naik lo guardo` senza rispondere . I suoi occhi a poco a poco si erano accesi e risplendevano come due carboni infiammati ; la sua faccia era divenuta d' una tinta piu` cupa e i lineamenti gli si erano alterati . Che hai da dire ? dimando` il capitano Macpherson , con accento lievemente beffardo . Thugs ! balbetto` il cacciatore di serpenti , agitando pazzamente le braccia e rompendo in uno scroscio di risa . Io parlare con un thug ? Attento , mormoro` Bharata , all' orecchio del capitano . La limonata fa il suo effetto . Orsu` , parla , incalzo` Macpherson . Si` , mi ricordo , ho parlato con un thug sull' orlo della foresta . Ah ! ... ah ! ... E credevano che io cercassi Negapatnan . Che stupidi ... ah ! ... ah ! ... Io inseguire Negapatnan ? Io che tanto ho lavorato per farlo scappare ... ah ! ... ah ! ... E Tremal Naik , in preda ad una specie di allegria febbrile , irresistibile , rideva come un ebete , senza piu` sapere cosa dicesse . Avanti , capitano ! esclamo` Bharata . Sapremo tutto . Il miserabile e` perduto , disse il capitano . Calma , capitano , e giacche` e` in vena di parlare , stuzzichiamolo . Hai ragione . Ola` , Saranguy ... Saranguy ! interruppe bruscamente il povero ebbro , sempre ridendo . Non sono Saranguy io ... Che stupido che sei , amico mio , a credere che io porti il nome di Saranguy . Io sono Tremal Naik ... Tremal Naik della jungla nera , il cacciatore di serpenti . Non sei stato mai tu nella jungla nera ? Tanto peggio per te ; non hai visto nulla di bello . Oh che stupido che sei , che stupido ! Sono proprio uno stupido , disse il capitano , frenandosi a gran pena . Ah ! tu sei Tremal Naik ? E perche` hai cangiato nome ? Per allontanare ogni sospetto . Non sai che io volevo entrare al tuo servizio ? E perche` ? I thugs cosi` volevano . M' hanno donato la vita e mi daranno anche la vergine della pagoda ... La conosci tu la vergine della pagoda ? No , tanto peggio per te . E` bella sai , molto bella . Farebbe impazzire Brahma , Siva e anche Visnu` . E dov' e` questa vergine della pagoda ? Lontana di qui , molto lontana . Ma dove ? Non te lo dico . Tu potresti rubarmela . E chi la tiene ? I thugs , ma me la daranno in isposa . Io sono forte , coraggioso . Faro` tutto cio` che essi vorranno per averla . Negapatnan intanto e` liberato . Devi forse compiere qualche ... Compiere ? ... Ah ! ... ah ! ... Devo ... capisci , portare una testa ... ah ! ... ah ! ... Mi fai ridere come un pazzo . Perche` ? chiese Macpherson , che cadeva di sorpresa in sorpresa , nell' udire quelle rivelazioni . Perche` la testa che devo troncare ... ah ! ... ah ! ... E` la tua ! ... La mia ! esclamo` il capitano , balzando in piedi . La mia testa ? Ma ... si` ... si` ... A Suyodhana ! Chi e` questo Suyodhana ? Come ? non lo conosci tu ? E` il capo dei thugs . E sai dove ha il suo covo ? Si` , che lo so . Dove ? A ... a ... Parla , dimmelo , urlo` il capitano balzandogli addosso e stringendogli furiosamente i polsi . Tanto curioso sei tu ? Si` , sono curioso di saperlo . E se non volessi dirlo ? Il capitano , in preda ad una tremenda eccitazione , lo afferro` a mezzo corpo e lo alzo` . Sotto c' e` il fiume , gli disse . Se non me lo dici ti getto giu` . Tu vuoi burlarti di me . Ah ! ... ah ! ... Si` , e` vero , voglio burlarmi di te . Dimmi dov' e` Suyodhana . Che stupido che sei . Dove vuoi sia , se non e` a Raimangal ? Ah ! ... Ripetilo ! ... ripetilo ! ... A Raimangal t' ho detto . Il capitano Macpherson getto` un grido , poi ricadde sulla sedia mormorando : Ada ! ... Oh ! mia Ada ! Sei salva finalmente ! ... VII . I fiori che addormentano . Quando Tremal Naik torno` in se` , si trovo` rinchiuso in uno stretto sotterraneo illuminato da un piccolo spiraglio difeso da una doppia fila di grosse sbarre e solidamente legato a due anelli di ferro , infissi in una specie di colonna . Dapprima si credette in preda ad un brutto sogno ma ben presto si convinse che era realmente prigioniero . Una vaga paura s' impossesso` allora di quell' uomo , che pur aveva dato tante prove di un coraggio sovrumano . Cerco` di riordinare le idee , ma nel suo cervello regnava una confusione che non riusciva a diradare . Si rammentava vagamente di Negapatnan , della fuga di lui , della limonata , ma nulla di piu` . Chi puo` avermi tradito ? si chiese , rabbrividendo . Cosa accadra` ora di me ? Cos' e` questa nebbia che mi offusca il cervello ? ... Che mi abbiano ubbriacato con qualche bevanda a me sconosciuta ? Fece uno sforzo per alzarsi , ma subito ricadde ; aveva udito aprirsi una porta . Chi scende qui ? chiese . Io , Bharata , rispose il sergente avanzandosi . Finalmente esclamo` Tremal Naik . Mi spiegherai ora per quale motivo lo mi trovo qui prigioniero . Perche` ormai sappiamo che tu sei un thug . Io ! ... Un thug ! ... Si` , Saranguy . Tu menti ! ... No , hai parlato , hai tutto confessato . Quando ? Poco fa . Tu sei pazzo , Bharata . No , Saranguy , ti abbiamo dato da bere la youma e tu hai confessato ogni cosa . Tremal Naik lo guardo` con ispavento . Si ricordava della limonata che il capitano gli aveva fatto bere . Miserabili ! esclamo` con disperazione . Vuoi salvarti ? disse Bharata , dopo un breve silenzio . Parla , disse Tremal Naik con voce rotta . Confessa tutto e forse il capitano ti fara` grazia della vita . Non lo posso : ucciderebbero la donna che io amo . Chi ? I thugs . Quale storia narri tu ? Parla . E` impossibile ! esclamo` Tremal Naik con accento selvaggio . Sian tutti maledetti ! Ascoltami , Saranguy . Ormai noi sappiamo che i thugs hanno la loro sede a Raimangal , ma ignoriamo e quanti siano e dove vivano . Se tu lo dici , chissa` , forse non morrai . E cosa farete di tutti quei thugs ? chiese Tremal Naik con voce strozzata . Li fucileremo tutti . Anche se fra essi vi fossero delle donne ? Esse prima di tutti . Perche` ? ... Quale colpa hanno ? Sono piu` terribili degli uomini . Rappresentano la dea Kali` . T' inganni , Bharata ! T' inganni ! Tanto peggio . Tremal Naik si prese la fronte fra le mani , conficcandosi le unghie nella pelle . I suoi occhi erravano smarriti , il suo volto era pallidissimo , quasi cinereo , ed il petto gli si sollevava impetuosamente . Se si concedesse la vita ad una di quelle donne ... forse parlerei . E` impossibile , poiche` prenderli vivi costerebbero torrenti di sangue . Li soffocheremo tutti , come bestie feroci , nei loro sotterranei . Ma ho una donna , una fidanzata ! esclamo` Tremal Naik con un accento disperato . Vuoi tu , tigre , farla morire ! ... No , no , non parlero` . Uccidetemi , tormentatemi consegnatemi alle autorita` inglesi , fate di me quello che volete , non parlero` . . I thugs sono numerosi e potenti , si difenderanno e forse salveranno colei che io tanto ho amato e che amo ancora . Una domanda ancora . Chi e` questa donna ? Non posso dirlo . Saranguy , disse con voce alterata , vuoi dirmi chi e` quella donna ? Mai . E` bianca o abbronzata ? Non te lo diro` . Sara` una fanatica come le altre . Tremal Naik non rispose . Sta bene , ripete` il sergente . Fra tre o quattro giorni ti condurremo a Calcutta . Una viva commozione altero` i lineamenti del prigioniero , il quale guardo` il sergente che usciva e la feritoia . Questa notte bisogna fuggire , mormoro` , o tutto e` perduto . La giornata trascorse senza che qualche cosa di nuovo accadesse . A mezzodi` e al tramonto fu portata al prigioniero un' ampia scodella di carri e una coppa di tody . Appena il sole tramonto` dietro le foreste e l' oscurita` nella cantina divenne fitta , Tremal Naik respiro` . Stette cheto per tre lunghe ore , temendo che qualcuno improvvisamente entrasse , poi si mise alacremente all' opera per tentare l' evasione . Gli indiani sono famosi nel legare le persone ed occorre una lunga pratica per sciogliere i loro nodi complicatissimi . Tremal Naik per fortuna possedeva una forza prodigiosa e buoni denti . Con una scossa allento` una corda che gl' impediva di curvare la testa poi , pazientemente , non badando al dolore , avvicino` uno dei polsi alla bocca e si mise a lavorare coi denti , tagliando , segando , sfilacciando . Riuscito a tagliare la corda , sbarazzarsi degli altri legami fu per lui l' affare d' un sol momento . S' alzo` stiracchiandosi le membra indolenzite , s' avvicino` poscia alla feritoia e guardo` fuori . La luna non era ancora sorta , ma il cielo era splendidamente stellato . Buffi d' aria fresca e imbalsamata dal profumo di mille diversi fiori , entravano per la feritoia . Nessun rumore veniva dal di fuori , ne` persona umana scorgevasi sulla fosca linea dell' orizzonte . Il prigioniero afferro` una delle sbarre e la scosse furiosamente ; la curvo` ma non la spezzo` . La fuga per di qui e` impossibile , mormoro` . Si guardo` attorno cercando un oggetto qualsiasi che potesse aiutarlo a svellere le spranghe , ma non ne trovo` alcuno . Sono perduto , mormoro` , con ispavento . Eppure non voglio morire , non voglio scendere nella tomba ora che la felicita` e` vicina . S' avvicino` alla porta , ma s' arresto` di botto . Un sordo mugoli`o , che veniva dal di fuori , era giunto improvvisamente fino a lui . Volse la testa verso la feritoia e la vide occupata da una massa oscura in mezzo alla quale brillavano due punti luminosi , verdognoli . Una speranza gli attraverso` il cervello . Darma ! ... Darma ! ... mormoro` con voce tremante per l' emozione . La tigre emise un secondo brontoli`o , scuotendo le spranghe di ferro . Il prigioniero s' avvento` verso la feritoia , afferrando le zampe della fedele bestia . Sono salvo ! esclamo` egli . Brava Darma , lo sapevo che tu saresti venuta a trovare il tuo padrone . Ora non temo piu` il capitano ne` il suo sergente . Lascio` la feritoia e corse in un angolo dove aveva visto un brano di carta . Lo puli` accuratamente , si morse un dito facendo uscire alcune goccie di sangue e con una scheggia strappata al palo scrisse rapidamente e come lo permettevano le tenebre , le seguenti righe : Sono stato tradito e rinchiuso nella prigione di Negapatnan . Soccorretemi prontamente o tutto e` perduto . Tremal Naik Arrotolo` la cartolina , torno` alla feritoia , la lego` con una cordicella al collo della tigre . Corri , Darma , ritorna dai thugs , le disse : Il tuo padrone corre un gran pericolo . La fiera scosse la testa e parti` colla rapidita` di una freccia . Va' , diceva l' indiano , seguendola cogli occhi . Essi comprenderanno quale pericolo io corro e verranno a salvarmi o mi daranno almeno un mezzo qualsiasi per evadere . Passo` una lunga ora . Tremal Naik aggrappato convulsivarnente alle sbarre , attendeva ansiosamente il ritorno , in preda a mille timori . D' un tratto nel fondo della pianura scorse la tigre che s' avvicinava con balzi giganteschi . Se la scoprissero ? mormoro` , tremando . Fortunatamente Darma pote` giungere fino alla feritoia senza essere stata scoperta dalle sentinelle . Al collo portava un grosso involto che Tremal Naik , con gran pena , riusci` a far passare tra le sbarre . L' aperse . Conteneva una lettera , una rivoltella , un pugnale , delle munizioni , un laccio e due mazzolini di fiori accuratamente rinchiusi in due vasi di cristallo . Cosa significano questi fiori ? si domando` , sorpreso . Apri` la lettera , la espose ad un raggio di luna che penetrava per la feritoia e lesse : Siamo circondati da alcune compagnie di sipai , ma uno dei nostri segue Darma . Grandi pericoli ci minacciano e la tua evasione e` necessaria . Unisco alle armi due mazzi di fiori . I bianchi addormentano , i rossi combattono l' efficacia dei bianchi . Addormenta le sentinelle e tieni ben appresso i rossi . Una volta libero , espugna l' abitazione e tronca la testa del capitano . Nagor segnalera` la sua presenza col noto fischio e ti prestera` man forte . Affrettati . Kougli Forse qualche altro si sarebbe spaventato nel leggere quella lettera , ma non cosi` Tremal Naik . In quel momento supremo si sentiva tanto forte da espugnare la casa anche senza l' aiuto di Nagor . L' amore mi dara` la forza e il coraggio per operare il miracolo , aveva detto egli . Nascose le armi e le munizioni sotto un mucchio di terra e torno` alla feritoia . Vattene , Darma , le disse . Tu corri un gran pericolo . La tigre s' allontano` , ma non aveva fatto venti passi che s' udi` una delle sentinelle gridare : La tigre ! ... La tigre ! ... Vi tenne dietro un colpo di fucile . Un' altra detonazione rimbombo` , ma la brava bestia aveva raddoppiata corsa e in breve tempo fu fuori di vista . S' udi` un rumore di passi precipitati ed alcuni uomini s' arrestarono dinanzi alla feritoia . Ehi ! esclamo` una voce che Tremal Naik riconobbe per quella di Bharata . Dov' e` la tigre ? E` scappata , rispose la sentinella che stava nella veranda . Dov' era ? Presso la feritoia . Scommetterei cento rupie contro una , che e` un' amica di Saranguy . Presto , due uomini nella cantina o il briccone ci sfugge . Tremal Naik aveva udito tutto . Prese i due vasi , li spezzo` , getto` i fiori bianchi nell' angolo piu` oscuro , nascose i rossi in seno e si sdraio` addosso al palo , accomodandosi attorno al corpo le corde e stringendole meglio che pote` . Era tempo ! Due sipai armati e muniti d' una torcia resinosa entrarono . Ah ! esclamo` uno . Ci sei ancora , Saranguy ? Chiudi il becco che io voglio dormire , disse Tremal Naik fingendosi di cattivo umore . Puoi dormire , mio caro , e con tutta tranquillita` poiche` noi veglieremo . Tremal Naik alzo` le spalle , s' appoggio` al palo e chiuse gli occhi . I due sipai , piantata la fiaccola in una spaccatura della parete , si sedettero per terra colle carabine fra le ginocchia . Erano trascorsi appena pochi minuti quando Tremal Naik avverti` un acuto profumo che davagli alla testa , malgrado i fiori rossi che tramandavano un profumo non meno acuto e affatto speciale . Guardo` i due sipai : sbadigliavano in modo tale da temere che si slogassero le mascelle . Provi nulla tu ? chiese il soldato piu` giovane , dopo qualche tempo . Si` , rispose il compagno . Mi pare d' essere ... Ubbriaco , vuoi dire . Proprio cosi` , e mi sento prendere da una voglia irresistibile di chiudere gli occhi . Da cosa provenga cio` ? Non lo saprei . Che ci sia qualche manzanillo presso di noi ? Non ne ho veduto nel parco . La conversazione cadde li` . Tremal Naik , che stava attento , li vide chiudere a poco a poco gli occhi , riaprirli tre o quattro volte , poi richiuderli . Lottarono ancora per qualche minuto , poi caddero pesantemente a terra , russando sonoramente . Era il momento d' agire . Tremal Naik si strappo` di dosso i legami e silenziosamente s' alzo` . La liberta` ... ! esclamo` . Ando` a prendere le armi , lego` solidamente i due addormentati e slanciossi verso la scala . VIII . Le rivelazioni del sergente . Nessuna sentinella vegliava sul pianerottolo . Tremal Naik , ancora tremante per l' emozione , ma deciso a tutto pur di riacquistare la liberta` , sali` silenziosamente i gradini e raggiunse una stanzaccia oscura e deserta . Sosto` un momento ascoltando con profondo raccoglimento , impugno` la rivoltella e adagio adagio spinse la porta , sporgendo con precauzione la testa . Nessuno , mormoro` . Apri` una seconda porta , percorse un corridoio lungo e oscurissimo ed entro` in una terza stanza . Era vastissima . Un lume brillava nel fondo spandendo un debole chiarore sopra una dozzina di lettucci , sui quali russavano sonoramente altrettanti uomini . I sipai ! mormoro` Tremal Naik , arrestandosi . Stava per tornare indietro , quando udi` nel corridoio un passo cadenzato e un tintinni`o che pareva di speroni . Sussulto` e alzo` la rivoltella verso la porta . L' uomo si avvicinava ; Tremal Naik lo udi` arrestarsi un momento , poi passare oltre . Se fosse il capitano ! esclamo` . Lascio` lo stanzone e torno` nel corridoio . In fondo scorse un' ombra appena distinta , che andava sfumando e udi` il tintinni`o degli speroni . Riprese la rivoltella e le si mise dietro , risoluto a raggiungerla . Sali` una gradinata e guadagno` un secondo corridoio camminando sulla punta dei piedi . L' uomo che lo precedeva s' arresto` ; lo udi` girare una chiave in una toppa , lo vide aprire una porta e scomparire . Allungo` il passo e si fermo` dinanzi alla stessa porta che non era stata chiusa . Una lampada illuminava malamente lo stanzone . Seduto dinanzi ad un tavolo , all' ombra di una colonna , v' era un uomo che non riusci` bene a distinguere . Sospetto` che fosse il capitano Macpherson ; a quel sospetto senza sapere il perche` , si senti` le membra tremare e una vaga inquietudine l' assali` . Gli parve d' aver ricevuto come una pugnalata al cuore . E` strano , penso` egli . Avrei io paura ? Spinse leggermente la porta che s' apri` senza far rumore ed entro` , movendo a passi di tigre verso il tavolo . Per quanto il suo passo fosse silenzioso , fu avvertito da quell' uomo il quale s' alzo` bruscamente . Bharata ! esclamo` Tremal Naik . Ah ! ... Punto` rapidamente la rivoltella verso di lui . Non un grido , non un passo , gli disse , o sei morto ! L' indiano vedendosi dinanzi il prigioniero che lo teneva di mira , aveva fatto un movimento per slanciarsi sulle sue pistole che aveva deposto su una seggiola . All' intimazione brutale , fatta con un tono da non mettere in dubbio la minaccia , s' era fermato , digrignando i denti come una pantera presa al laccio . Tu ! ... Saranguy ! esclamo` , rigando colle unghie il tavolo . Non Saranguy , ma Tremal Naik , il cacciatore di serpenti della jungla nera , rispose l' indiano senza abbassare l' arma . Bharata lo guardo` , ma piu` sorpreso che spaventato . Ma come sei tu qui ? chiese . E` il mio segreto . Non si imprigiona un thug . Non m' ero adunque ingannato io ? Pare di no . E cosa vieni a fare qui ? A ucciderti . Bharata , quantunque fosse coraggioso , ebbe paura . Ah ! esclamo` coi denti stretti . Tu vieni per assassinarmi . . Forse . Posso salvare la vita ? Si` . Parla . Siedi e discorriamo . Bharata ubbidi` . Tremal Naik s' impadroni` di tutte le armi , chiuse a chiave la porta e si sedette di fronte al sergente , dicendogli : Ti avverto che il primo grido che getti , ti costa la vita . Ho sei colpi per mandarti a trovare Brahma o Visnu` . Parla , ripete` il sergente , che andava riacquistando il suo sangue freddo . Ho da compiere una missione terribile . Non ti capisco . Io ho giurato ai thugs di uccidere il capitano Macpherson . Tremal Naik guardo` Bharata per vedere quale impressione fa su di lui quelle parole , ma il volto dell' indiano rimase impassibile . Hai compreso , Bharata ? gli domando` . Perfettamente . Ebbene ? Tira innanzi . Bisogna che io abbia in mia mano la testa del capitano Macpherson . Il sergente ruppe in uno scoppio di risa . Pazzo , non sai che il capitano non e` piu` qui ? Tremal Naik s' alzo` . Il capitano non e` piu` qui ! esclamo` con disperazione . Dov' e` andato ? Non te lo diro` . Ma non sai adunque , che io ho giurato di portare ai thugs la sua testa ? Ne faranno a meno . No , Bharata , no ! ... Bisogna che compia la mia missione ! Dov' e` il capitano ? ... Voglio saperlo , dovessi rovistare tutta l' India dall' Himalaya al capo Comorin . Non saro` certamente io che diro` dove egli sia . Ah ! ... esclamo` Tremal Naik . Tu lo sai ? Lo so . Tremal Naik alzo` la rivoltella mirando l' indiano in fronte . Bharata , gli disse con voce furente . Parla ! Puoi ammazzarmi , ma dalla mia bocca non uscira` sillaba . Sono un sipai ! Bada , Bharata , che non si ritorna piu` , una volta scesi nella tomba . Uccidimi se vuoi . E` la tua ultima parola ? L' ultima . Tremal Naik aveva steso il braccio armato . Gia` la canna s' era fermata a pochi passi dalla fronte del sergente , gia` stava per far partire il colpo , quando al di fuori echeggio` un fischio che si ripete` tre volte . Nagor ! esclamo` Tremal Naik , che aveva riconosciuto il segnale dei thugs . Rimise nella cintura la rivoltella , afferro` Bharata turandogli con una mano la bocca , e lo getto` al suolo . Non fare un gesto , gli disse , o ti uccido davvero . Lo lego` solidamente con una corda , lo imbavaglio` , poi corse ad una finestra , alzo` la persiana e rispose al segnale con tre fischi differenti . Dietro ad un cespuglio s' alzo` una forma umana , la quale striscio` svelta svelta in direzione del bengalow . Si arresto` proprio sotto la finestra , alzando la testa . Nagor ! bisbiglio` Tremal Naik . Chi sei ? chiese il thug , dopo qualche istante di esitazione . Tremal Naik . Devo salire ? Tremal Naik guardo` a destra e a manca con attenzione e tese l' orecchio . Sali , disse poi . Il thug getto` il laccio che si fermo` ad un gancio della finestra , ed in un baleno giunse sul davanzale . Era un uomo assai giovane , poco piu` che ventenne , alto , magro , dotato di una agilita` straordinaria e , a quanto pareva , di un coraggio a tutta prova . Era quasi nudo , unto di recente d' olio di cocco , tatuato come gli altri settari e armato di pugnale . Sei libero ? chiese egli . Lo vedi , rispose Tremal Naik . I sipai ? Dormono . Il capitano ? Quell' indiano mi ha detto che non e` piu` qui . Che abbia sospettato qualche cosa ? chiese il thug , coi denti stretti . Non lo credo . Bisogna sapere dove e` andato . Il figlio delle sacre acque del Gange vuole la sua testa . Ma il sergente non parla . Parlera` , lo vedrai . Or che ci penso , questi uomini m' hanno fatto trangugiare una bevanda che mi ubbriaco` e mi fece parlare . Qualche limonata di certo , disse il thug sorridendo . Si` , e` una limonata . La faremo bere al sergente . Balzo` nella stanza , getto` uno sguardo su Bharata che attendeva tranquillamente la sua sorte , prese un bicchiere ripieno d' acqua e preparo` la stessa limonata che il capitano Macpherson aveva fatto bere a Tremal Naik . Trangugia questa bevanda , diss' egli al sergente , dopo di avergli tolto il bavaglio . Mai ! rispose Bharata , che aveva gia` indovinato di che cosa si trattava . Il thug gli prese il naso fra le dita e lo strinse forte . Il sergente , per non morire asfissiato , fu costretto ad aprire le labbra . Basto` quel momento , perche` la limonata gli fosse versata in bocca . Ora saprai ogni cosa , disse Nagor a Tremal Naik . Hai paura dei sipai ? gli chiese il cacciatore di serpenti . Io ! esclamo` il thug , ridendo . Mettiti dinanzi alla porta e fa' fuoco sul primo uomo che tenta salire la scala . Conta su di me , Tremal Naik . Nessuno verra` ad interrompere il tuo interrogatorio . Il thug prese un paio di pistole , guardo` se erano cariche e usci` mettendosi in sentinella dinanzi alla porta . Il sergente cominciava allora a ridere ed a parlare senza arrestarsi un sol istante . Tremal Naik , sorpreso , ascoltava quel torrente di parole , e raccolse a volo il nome del capitano Macpherson . Bravo sergente , diss' egli . Dov' e` il capitano ? Bharata nell' udire quella voce , si era arrestato . Guardo` Tremal Naik con due occhi che scintillavano e chiese : Chi mi parla ? ... Mi pareva di aver udito la voce di un thug ... ah ! ... ah ! ... Non vi saranno piu` thugs fra breve . Il capitano lo ha detto ... e il capitano e` un uomo di parola ... un grand' uomo che non ha paura . Li assalira` nei loro covi ... Li distruggera` colle bombe ... Sara` bello vederli scappare coll' acqua alle calcagna ... ah ! ... ah ! ... ah ! ... E andrai anche tu a vederli ? chiese Tremal Naik , che non perdeva parola . Si che ci andro` e verrai anche tu ! ... Ah ! ... ah ! ... sara` uno spettacolo bellissimo . E sai tu dov' e` il loro covo ? Si` che lo so . L' ha detto Saranguy . Ah ! ... miserabili ! ... esclamo` Tremal Naik . Ma anch' io sapro` qualche cosa da te . Egli aveva bevuto la limonata , ripiglio` il sergente , e narro` tutto . E c' era il capitano , quando Saranguy parlo` ! chiese Tremal Naik , fremendo . Ma si` , e parti` subito per sorprenderli nel covo . Per Raimangal forse ? No , no ! esclamo` vivamente il sergente . I thugs sono forti e occorrono molti uomini per ischiacciarli . E` andato a Calcutta ? Si` , a Calcutta , al forte William ! ... E armera` un bastimento ... e imbarchera` tanta gente ... e tanti cannoni ... ah ! ... ah ! ... che spettacolo bellissimo . Il sergente tacque . I suoi occhi si chiudevano , si aprivano , ma tornavano a chiudersi per quanto facesse per tenerli aperti . Tremal Naik capi` che l' oppio a poco a poco faceva il suo effetto . So quanto volevo sapere , mormoro` . Ed ora , a Raimangal ! IX . Assediati . Non aveva ancor terminato di parlare , che nel sottostante corridoio rimbombavano due colpi d' arma da fuoco , seguiti , subito dopo , dall' urlo di un uomo che muore . Senza por mente al pericolo a cui esponevasi , si precipito` fuori dalla porta , facendo balzi di tigre e gridando : Nagor ! Nagor ! Nessuno rispose alla sua chiamata . Lo strangolatore , che pochi minuti prima vegliava dinanzi alla porta , non c' era piu` . Dove era andato ? Cos' era accaduto ? Tremal Naik , inquieto , ma risoluto a salvare il compagno , si slancio` verso la scala . Un uomo , un sipai giaceva in mezzo al corridoio , contorcendosi negli ultimi aneliti . Dal petto gli usciva un rivo di sangue e formava , sul terreno , una pozza che lentamente allargavasi . Nagor ! ripete` Tremal Naik . Tre uomini apparvero in fondo al corridoio correndo verso la porta dello stanzone . Quasi nel medesimo istante , si udi` la voce di Nagor a gridare : Aiuto ! Sfondano la porta ! Tremal Naik scese precipitosamente la scala e scarico` l' un dopo l' altro due colpi di rivoltella . I tre indiani che si avanzavano fuggirono . Nagor , ove sei ? chiese il cacciatore di serpenti . Qui nello stanzone , rispose il thug . Atterra la porta ; mi hanno chiuso dentro . Tremal Naik , con un furioso colpo di spalla schianto` le tavole . Lo strangolatore , tutto contuso e insanguinato , si precipito` fuori dalla prigione . Cosa hai fatto ? chiese Tremal Naik . Fuggi , fuggi ! grido` Nagor . Abbiamo i sipai alle calcagna . I due indiani risalirono la scala e corsero a rinchiudersi nella stanza del sergente . Nel corridoio rintronarono tre o quattro colpi di fucile . Saltiamo dalla finestra , grido` Nagor . E` troppo tardi , disse Tremal Naik , curvandosi sul davanzale . Due sipai si erano appostati a duecento metri dal bengalow . Vedendo i due indiani , puntarono le carabine e fecero fuoco , ma le palle non colpirono che le stuoie di coccottiero . Siamo presi , disse Tremal Naik . Barrichiamo la porta . Questa , fortunatamente , era assai grossa e munita di solidi chiavistelli . I due indiani , in pochi istanti , vi accumularono dietro i mobili della stanza . Carica le tue pistole , disse Tremal Naik a Nagor . Tra poco verremo assaliti . Lo credi ? I sipai sanno che siamo solamente due . Ma cos' hai fatto ? Perche` tutto quel baccano ? Io ho ubbidito alle tue istruzioni , disse lo strangolatore . Vedendo due sipai avanzarsi nel corridoio , ho sparato e ne mandai uno a ruzzolare per terra , l' altro fuggi` nello stanzone ed io lo inseguii , ma caddi e quando mi rialzai trovai le porte chiuse . Senza di te sarei ancora prigioniero . Hai fatto male a sparare cosi` presto . Ora non so come finira` . Rimarremo qui . E intanto Raimangal cadra` . Cos' hai detto ? Che Raimangal e` minacciata . Chi te lo disse ? Il sergente . Dov' e` il sergente ? Eccolo la` che dorme . E ti disse che Raimangal e` minacciata ? E` uno scherzo forse . Ti dico la verita` . Gl' inglesi hanno scoperto il nostro covo . E` impossibile ! Il capitano Macpherson e` al forte William e prepara una spedizione per assalire Raimangal . Ma allora corriamo un grave pericolo ! Certamente . Bisogna raggiungere il maledetto e ucciderlo . Lo so . Questo e` affar tuo . Anche questo lo so . Se non lo uccidi , la vergine della sacra pagoda non sara` mai tua sposa . Taci , non nominarla , disse Tremal Naik , con voce sorda . Cosa vuoi fare ? Uscire di qui e raggiungere il forte William . Siamo assediati . Lo vedo . E dunque ? Evaderemo . Quando ? Questa notte . Come ? E` affar mio . Quanti uomini ci sono nel bengalow ? Erano sedici o diciotto . Ma ... Afferro` una mano del thug e la strinse fortemente . Odi ? chiese , additandogli l' uscio . Si` , disse il thug . Qualcuno cammina nel corridoio . Sono i sipai . Che tentino un assalto ? Le tavole del corridoio gemevano , segno certo che qualcuno camminava . Poco dopo fu bussato all' uscio . Chi vive ? chiese Tremal Naik . Un thug , rispose una voce . Cercano ingannarci , mormoro` Tremal Naik all' orecchio di Nagor . Apri che mi seguono , ripiglio` la stessa voce . Chi e` il tuo capo ? chiese Tremal Naik . Kali` . Sei un sipai . Abbiamo cento colpi da sparare ; se non ti allontani sei un uomo morto . Le tavole del corridoio gemettero piu` forte di prima . Hanno paura , disse Tremal Naik . Non tenteranno nulla contro di noi . Ma ci terranno prigionieri , rispose Nagor , diventato inquieto . Questa sera evaderemo , t' ho detto . Zitto ! Un colpo di carabina rimbombo` al di fuori seguito dal grido : La tigre ! ... La tigre ! ... Tremal Naik si slancio` verso la finestra e guardo` . I due sipai che si tenevano imboscati dietro un cespuglio , erano in piedi colle carabine in mano e mandavano grida di spavento . Dinanzi a loro , ad un duecento passi , mugolava una gran tigre . Darma ! grido` Tremal Naik . La tigre fece un balzo di parecchi metri , minacciando di assalire i due sipai che la tenevevano di mira . Fuggi , Darma ! comando` il cacciatore di serpenti vedendo che altri sipai accorrevano in aiuto dei loro compagni . L' intelligente fiera esito` , come comprendesse il pericolo che correva il suo padrone , poi si allontano` con rapidita` fulminea . Brava bestia , disse Nagor . Si` , brava e fedele , aggiunse Tremal Naik , e questa sera ci aiutera` a fuggire . Tornarono dietro alla barricata e attesero pazientemente che la notte calasse . Durante il giorno , piu` volte i sipai si avvicinarono alla porta tentando di forzarla , ma un colpo di rivoltella bastava per metterli in fuga . Alle otto il sole tramonto` . Successe un breve crepuscolo , poi calarono rapide le tenebre . La luna non doveva sorgere che fra qualche ora . Verso le undici Tremal Naik si affaccio` alla finestra e scorse confusamente i due sipai . Cerco` la tigre , ma non la vide . Ce ne andiamo ? chiese Nagor . Si` . Da qual parte ? Dalla finestra . Non e` alta che quattro metri e il suolo non e` duro . Ed i sipai ? diss' egli . Appena salteremo , ci spareranno addosso . Faremo prima scaricare le loro armi . In qual modo ? Lo vedrai . Tremal Naik prese i tappeti , tutte le vesti che fu capace di trovare , i guanciali del letto e formo` un fantoccio della grandezza di un uomo . Sei pronto ? chiese a Nagor . Quando vuoi , salto dalla finestra . E il sergente ? Dorme e lo lascieremo dormire . Sta' attento , ora : i due sipai sono a cinquanta passi da noi . Lo so . Io calo il fantoccio . I due sipai lo scambieranno senza dubbio per uno di noi e scaricheranno le loro carabine . Benissimo . Noi approfittiamo per saltar giu` e scappare . Comprendi ora ? Sei coraggioso e furbo , disse Nagor . Con un uomo simile si puo` far tutto . Che disgrazia che tu non sii un thug . Preparati a saltar giu` . Prese il laccio e calo` il fantoccio dalla finestra facendolo ondeggiare . I due sipai fecero fuoco gridando : Allerta ! ... Tremal Naik e Nagor si precipitarono dalla finestra colle rivoltelle in pugno . Caddero , si risollevarono e partirono rapidi come due saette . Seguimi ! disse Tremal Naik raddoppiando la corsa . Dietro a loro s' udirono le sentinelle dare l' allarme ; furono sparati alcuni colpi di fucile ma non colsero nel segno . Tremal Naik entro` come una bomba in una palizzata . Un cavallo era sdraiato per terra . Con un pugno lo fece saltare in piedi . Sali dietro di me , grido` al thug . I due fuggiaschi balzarono in arcione , strinsero le ginocchia , s' aggrapparono alla criniera e lanciarono il cavallo attraverso la pianura . Dove andiamo ? chiese Nagor . Da Kougli , rispose Tremal Naik , martellando i fianchi del cavallo col calcio del revolver . Cadremo fra i sipai ! E` assediato forse Kougli ? Quando lo lasciai , c' erano dei sipai nel bosco . Andremo cauti . Tieni pronte le armi . Il cavallo , un bell' animale dal mantello nero , fendeva lo spazio saltando fossati e cespugli , malgrado il doppio carico . Gia` il bengalow era scomparso fra le tenebre e la foresta appariva , quando fra una macchia di bambu` una voce grido` : Ehi ! ... Alt ! ... I due fuggiaschi si volsero alzando le armi . La luna che allora sorgeva , mostro` a loro una diecina d' uomini sdraiati per terra , i quali puntavano le carabine sul cavallo . Sprona ! grido` Nagor . Un gran lampo ruppe le tenebre segui`to da parecchie detonazioni , alle quali risposero quelle secche delle rivoltelle . Il cavallo fece un salto innanzi , mise un nitrito soffocato e cadde trascinando a terra coloro che lo montavano . I sipai si gettarono fuori dalla macchia prorompendo in alte urla di gioia , ma queste si cangiarono d' improvviso in urla di terrore . Un' ombra gigantesca era balzata fuori da un gruppo di bambu` , emettendo un rauco ruggito . Il comandante dei sipai fu atterrato da un colpo d' artiglio . Darma ! grido` Tremal Naik , rialzandosi prontamente . La tigre ! ... La tigre ! ... urlarono i sipai fuggendo in tutte le direzioni . L' intelligente animale in pochi balzi raggiunse il padrone . Brava Darma , diss' egli , accarezzando affettuosamente l' intelligente belva . Tu non mi abbandoni mai . Affrettiamoci , Tremal Naik , suggeri` Nagor . Qui non spira buon' aria per noi . I sipai non tarderanno a ritornare . I due indiani si gettarono in mezzo al bosco sfondando i cespugli che facevano a loro ostacolo e guardandosi attorno per tema di cadere in qualche agguato . Dopo mezz' ora di corsa sfrenata , essi arrivarono al capannone abitato dai thugs . Nagor si arresto` al di fuori colla tigre e Tremal Naik entro` . Kougli era sdraiato per terra , occupato a decifrare alcune lettere in sanscrito . Appena lo scorse scatto` in piedi , muovendogli incontro . Libero ! esclamo` , non dissimulando la sua sorpresa e la sua gioia . Lo vedi , disse Tremal Naik . E Nagor ? E` rimasto fuori ! Dammi la testa . Quale testa ? Quella del capitano Macpherson . Siamo stati battuti , Kougli . L' indiano fece tre passi indietro . Battuti ! Noi battuti ! cosa vuoi dir tu ? chiese . Voglio dire che il capitano Macpherson e` ancor vivo . Vivo ! ... Non ho potuto ucciderlo . Parla ! Ha lasciato il bengalow senza che io lo sapessi . E dove e` andato ? A Calcutta . A cosa fare ? Tremal Naik non rispose . Parla ! Il capitano si prepara ad assalire il covo dei thugs . Egli sa che Raimangal e` la vostra sede . Kougli lo guardo` con terrore . Ma tu sei impazzito ! esclamo` . Tremal Naik non e` pazzo . Ma chi ci tradi` ? Io . Tu ! ... tu ! ... Lo strangolatore si slancio` su Tremal Naik col pugnale in mano . Il cacciatore di serpenti rapido come un lampo gli afferro` la mano e gli torse il polso con tale violenza che le ossa crocchiarono . Non far pazzie , Kougli , diss' egli , con rabbia mal frenata . Ma parla , dannato indiano , parla ! urlo` lo strangolatore . Perche` ci hai tradito ? Ma non sai tu che la tua Ada e` sempre in nostra mano ? Non sai tu , che le fiamme l' attendono ? Lo so , disse Tremal Naik con ira . E dunque ? Vi ho traditi involontariamente . M' avevano fatto bere la youma . La youma ! Si` . E tu hai parlato ? Chi resiste alla youma ? Narrami quanto ti e` accaduto . Tremal Naik in brevi parole gli racconto` cio` che era avvenuto nel bengalow . Hai fatto molto , disse Kougli , ma la tua missione non e` ancor terminata . Lo so disse Tremal Naik , sospirando . Perche` sospiri ? Perche` ? ... E tu me lo chiedi ? ... Non sono nato io per assassinare vilmente la gente . E` orribile , sai , cio` che io dovro` commettere , e` mostruoso ! Kougli alzo` le spalle . Tu non sai cosa sia l' odio , disse . Lo so , non temerlo , Kougli ! esclamo` Tremal Naik con accento selvaggio . Se tu sapessi quanto vi odio ! Bada , Tremal Naik ! ... La tua fidanzata e` sempre in nostra mano . L' infelice chino` il capo sul petto e soffoco` un singhiozzo . Torniamo al capitano , disse lo strangolatore . Parla , cosa devo fare ? Bisogna impedire , innanzi tutto , che il maledetto vada a Raimangal . Se giunge al nostro covo , la tua Ada e` perduta . E` un' altra condanna che mi colpisce adunque ? chiese Tremal Naik con amarezza . Siete senza pieta` , o tigri ? Non e` una condanna . Guai a noi , se quell' uomo sbarca a Raimangal . Cosa devo fare ? Kougli non rispose . Si era preso la testa fra le mani e pensava . Ci sono , disse all' improvviso . Hai trovato un mezzo ? Credo di si` . Parla . Il capitano , di certo , scegliera` la via d' acqua per giungere a Raimangal . E` probabile , disse Tremal Naik . A Calcutta ed al forte William abbiamo degli affiliati nell' esercito e sui vascelli da guerra inglesi . Qualcuno occupa una posizione brillante . Ebbene ? Ti recherai al forte William ed aiutato dai nostri affiliati ti imbarcherai sul suo vascello . Io ? Hai paura ? Tremal Naik non sa ancora cosa sia la paura . Ma credi tu che il capitano non mi riconoscera` ? Un sorriso sfioro` le labbra di Kougli . Un indiano puo` diventare un malese od un birmano . Basta cosi` . Quando devo partire ? Subito o arriverai troppo tardi . E` libera la via che mena al fiume ? I sipai che ci assediavano sono stati scacciati dal bosco . Kougli accosto` le dita alle labbra e fischio` . Un thug accorse . Sei uomini di buona volonta` e d' un esperimentato coraggio si preparino a partire . La baleniera e` sempre alla riva ? Si` , rispose il thug . Vattene . Kougli si levo` da un dito un anello d' oro , d' una forma speciale , con un piccolo scudo sul quale vedevasi inciso il misterioso serpente , e lo porse a Tremal Naik . Basta che tu lo mostri ad uno degli affiliati gli disse . Tutti i thugs di Calcutta si metteranno a tua disposizione . Tremal Naik se lo passo` in un dito della mano destra . Hai altro da dirmi ? gli chiese . Che noi vegliamo sulla tua Ada . Eppoi ? Che se tu ci tradisci , la daremo alle fiamme . Tremal Naik lo guardo` con occhio torvo . Addio , gli disse bruscamente . Usci` e si avvicino` a Darma che lo guardava con inquietudine , come gia` indovinasse che il padrone tornava ad abbandonarla . Povera amica , diss' egli con voce triste e ad un tempo commossa . Ci rivedremo non temere , mia Darma . Nagor avra` cura di te . Volse altrove la testa e raggiunse i thugs . Conducetemi al battello , comando` . I sette uomini si disposero in fila indiana e si cacciarono nella foresta tenendo i fucili sotto il braccio per esser pronti a servirsene al primo allarme . Alle due del mattino essi giungevano sulle rive del fiume e precisamente in una piccola rada , nella quale , nascosta sotto un ammasso di bambu` , scorgevasi una svelta imbarcazione , una specie di baleniera . I remi erano a posto , e v' era pure un albero fornito di una piccola vela . Non mancava che d' imbarcarsi . Si scorge nessuno ? chiese Tremal Naik . Nessuno risposero i thugs . In barca . I sette uomini salirono a bordo e si spinsero al largo . X . La fregata . L' Hugly , le cui acque sono reputate sacre dalle popolazioni dell' alta India le quali intraprendono di frequente dei lunghi pellegrinaggi , per gettarvi le ceneri dei loro defunti o per bagnarvisi e` uno dei piu` importanti fiumi della grande penisola asiatica . La sua lunghezza non supera le cinquanta leghe , essendo formato dalla riunione dei fiumi Cossimbazar e Djellinghey , i due rami piu` occidentali del Gange ; ma la massa delle acque e` considerevolissima , ingrossata sulla destra dal Dorumoudah dal Roupnaram , dal Tingorilly e dall' Hidiely . Su questo braccio del Gange regna un' attivita` straordinaria , febbrile , che eguaglia quella dei fiumi giganti dell' America settentrionale . Approfittando dell' alta marea , che si fa sentire molto forte , vascelli , provenienti da tutti i porti del globo lo salgono arrestandosi o a Calcutta , o a Chandernagor o a Hougly , le tre citta` piu` importanti collocate sulle sue rive . Piroscafi , barchi brick , brigantini , golette e slopp , s' incontrano dovunque lungo il suo corso . Non parliamo delle pinasse , dei poular , dei bangle , dei mur punky , dei fylt' sciarra , dei gonga e di tutte quelle altre barche piu` o meno grandi , di costruzione indiana , che si contano a migliaia e che s' incrociano in tutti i versi . Nel momento pero` che la baleniera si staccava dalla riva , poche barche solcavano la corrente e quasi tutte provenienti dal sud , che e` quanto dire dal mare . Dal nord scendevano invece ammassi di cadaveri che andavano capricciosamente alla deriva , ad arenarsi sulle numerose isole ed isolotti o sulle rive dove cadevano sotto il dente delle tigri e dei sciacalli , sempre pronti a prendere parte a quei giganteschi banchetti che la superstizione indiana offre loro gratuitamente . Animo , disse Tremal Naik . Bisogna giungere al forte prima che la spedizione prenda il largo . Se giungiamo tardi , perdete Raimangal . Lascia fare a noi , rispose colui che pareva fosse il capo di quei thugs . Arriveremo a tempo . Quale distanza abbiamo da qui al forte ? Meno di dieci leghe . Quando credi che la spedizione partira` ? All' alta marea , senza dubbio . Fra una mezz' ora comincera` a montare e correremo piu` rapidi di uno steamer . I thugs , robusti garzoni , rotti a tutte le fatiche ed abituati sino dall' infanzia al remo , accomodatisi sui banchi si misero ad arrancare di buon accordo , con colpi secchi e rigorosi . La baleniera , una bella e solida imbarcazione , costruita appositamente per la corsa , non tardo` a filare con notevole velocita` , sfiorando appena l' acqua , la cui corrente minacciava di arrestarsi pel prossimo arrivo della marea , la quale sale con tanta furia da causare , non di rado , a Calcutta , un accrescimento di livello superiore ai cinque piedi . La notte era limpidissima , illuminata da una luna superba e l' aria dolce , rinfrescata di quando in quando da una brezzolina , che scendeva dall' alto corso della fiumana . Le rive , visibili come in pieno giorno , presentavano di quando in quando delle belle vedute , affatto speciali ai fiumi indiani . Ora erano boschi magnifici di palmizi , di cocchi dall' aspetto maestoso , colle lunghe foglie disposte a cupola , e di manghi , stretti in mille diverse guise da quegli strani arrampicanti chiamati calami che raggiungono di frequente la lunghezza di centocinquanta metri . Ora erano campi sterminati di senapa , i cui fiori gialli spiccavano chiaramente sotto gli argentei raggi dell' astro notturno ; oppure piantagioni di indaco , di zafferano , di sesamo , di scialappa o immense distese di bambu` smisurati , in mezzo alle quali andavano e venivano bande di bufali selvaggi , animali veramente formidabili , piu` temuti delle tigri e che non esitano ad assalire anche un reggimento di gente armata . Talvolta apparivano miseri villaggi , soffocati sotto una densa vegetazione , oppure cinti da risaie , chiuse tra arginetti alti parecchi piedi , destinati a trattenere le acque , e piu` spesso rizzati sull' orlo di putridi stagni sopra i quali ondeggiava una nebbia pestilenziale , carica di febbre e di cholera . Non mancavano pero` gli eleganti bengalow sui cui tetti piramidali sonnecchiavano bande di cicogne nere , di ibis brune e di mangiatori di ossa , uccelli giganteschi , avidissimi e molto rispettati dagli indiani , i quali , secondo la loro strana dottrina delle trasmissioni , credono che nei loro corpi si trovino le anime dei sacerdoti di Brahma . Mezz' ora era di gia` scorsa , da che la baleniera aveva lasciato la piccola insenatura , quando sulla riva destra si udi` una voce a gridare : Ehi ! ... Alt ! ... Tremal Naik , a quella brusca intimazione , che non s' aspettava , essendo il fiume deserto , prontamente si alzo` . Chi e` che c' intima di arrestarci ? chiese egli guardandosi attorno . Qualche fratello forse ? Guarda laggiu` , disse uno dei remiganti , additandogli la riva . Passiamo dinanzi al bengalow del capitano Macpherson . Che ci abbiano scoperti ? Deve essere cosi` . I furbi hanno sospettato qualche cosa e tengono d' occhio le barche che salgono il fiume . Non vedi degli uomini , sulla terrazza ? Tremal Naik diresse lo sguardo verso il bengalow . Sulla terrazza che dominava il fiume scorse un gruppo di persone . La luna faceva brillare le canne dei loro fucili . Ehi ! ... fermati ! ... ripete` la stessa voce . Tiriamo innanzi , disse Tremal Naik . Se vorranno attaccarci , ci daranno la caccia . La baleniera che aveva rallentato la corsa , continuo` a risalire . Un clamore assordante s' alzo` sulla terrazza . Tuoni e fulmini ! urlo` un' altra voce . Fate fuco ! Sono essi ! grido` un' altra voce . Fuoco , amici ! Tre o quattro colpi di fucili rintronarono . I thugs , quantunque di gia` lontani un cinque o seicento braccia , udirono le palle fischiare sopra l' imbarcazione . Ah ! briganti ! esclamo` Tremal Naik , raccogliendo la carabina . Bada ! grido` uno dei thugs . Si preparano a darci la caccia . Penso io a tenerli lontani . Drizzate l' imbarcazione verso quel grab che scende il fiume ; forse viene da Calcutta e potra` darci qualche notizia sulla spedizione . Attento , Tremal Naik ! grido` uno dei remiganti . L' indiano volse lo sguardo verso la piccola rada del bengalow e scorse un mur punky , montato da cinque o sei sipai e da una mezza dozzina di remiganti . Arranca ! comando` egli , montando la carabina . La baleniera correva sempre con crescente celerita` , nondimeno il mur punky guidato da uomini piu` abili e forse piu` leggiero , guadagnava rapidamente strada . A prua era stata rizzata una gabbionata e dietro si erano nascosti i sipai , colle carabine spianate . Fermati ! tuono` una voce Arranca sempre ! comando` Tremal Naik . Un sipai alzo` la testa . Quel momento basto` : Tremal Naik punto` rapidamente l' arma e lascio` partire il colpo . Il sipai caccio` un grido , batte` l' aria colle mani e piombo` in fondo al battello . A chi tocca ! grido` Tremal Naik , raccogliendo un' altra carabina . Gli fu risposto con una scarica generale . Le palle scrosciarono sui fianchi della baleniera . Un altro sipai si mostro` e cadde come il primo . Quella matematica precisione sgomento` i sipai , i quali , dopo essersi brevemente consigliati , virarono di bordo dirigendosi verso la riva opposta . Sta' in guardia , Tremal Naik , disse uno dei thugs . Vi sono dei bengalow inglesi su quella riva . Che forniranno a loro degli uomini e delle barche , aggiunse un secondo . Non lasceremo a loro tempo , disse l' indiano ; drizzate la prua al grab . La nave che scendeva al mare , non era lontana che mezzo miglio . Era uno di quei vascelli che si costruiscono a Bombay , ove , pare , la navigazione venne fino dai piu` remoti tempi ridotta a maggior perfezione che negli altri luoghi dell' India , e dove trovansi gli alberi del tek , noti per la loro estrema durezza e dei salici che resistono alle acque per qualche secolo . La prua di quel grab , di architettura puramente indiana , era assai slanciata ed aguzza , adorna di divinita` e di teste d' elefante scolpite con rara maestria . I suoi tre alberi coperti di tela , dagli alberetti al ponte , si curvavano sotto la fresca brezza del settentrione . In quindici minuti la baleniera lo abbordava sotto l' anca di tribordo . Il capitano del legno si curvo` sul capo di banda , per sapere cosa desideravano . Da dove venite ? chiese Tremal Naik . Dalla citta` bianca rispose il lupo di mare . Da quante ore siete passato dinanzi al forte William ? Da cinque . Avete veduto delle navi da guerra ? Si` , una fregata : la Cornwall . Caricava ? No , imbarcava soldati . Sono essi che vanno a Raimangal , dissero i thugs . Sapete quale sia la destinazione della Cornwall ? chiese Tremal Naik , coi denti stretti . L' ignoro , rispose il capitano . Era accesa la macchina ? Si` . Grazie , capitano . La baleniera si stacco` dal grab . Avete udito ? chiese Tremal Naik , con rabbia . Si` , risposero` i thugs , curvandosi sui remi . Bisogna giungere prima che la fregata prenda il largo o tutto e` perduto . Arrancate ! arrancate ! In quell' istante uno dei thugs getto` un grido di trionfo . Udite ! esclamo` egli . Ognuno tese l' orecchio trattenendo il respiro . Al sud si udiva un sordo muggito come l' avvicinarsi d' una burrasca . La marea ! gridarono i thugs . La corrente dell' Hugly si era improvvisamente arrestata . Al sud apparve un' onda spumeggiante , che veniva innanzi colla velocita` di un cavallo lanciato al galoppo . Arrivo` con un cupo muggito sollevando la baleniera e passo` oltre salendo rapidamente verso Calcutta , trascinando ammassi di detriti , di erbe e non pochi tronchi d' albero . Alla riva destra ! comando` il capo dei remiganti . Tra un' ora saremo al forte . La baleniera raggiunse la riva destra , ove la marea si fa sentire piu` rapida che sulla riva sinistra , e riprese la navigazione potentemente aiutata dai remi vigorosamente ed abilmente manovrati . Sorgeva allora l' alba . Ad oriente una luce dapprima biancastra , poi gialla , indi rossastra , s' alzava invadendo rapidamente il cielo . Gli astri , poco prima scintillanti , a poco a poco impallidivano , scomparivano e le urla delle fiere diventavano piu` rade e piu` fioche . Le rive della superba fiumana , man mano che la baleniera avvicinavasi a Calcutta , perdevano il loro aspetto selvaggio . Le grandi foreste popolate da numerose bande di tigri , di bufali selvaggi , di sciacalli e di serpenti e le immense piantagioni di bambu` , a poco a poco scomparivano per lasciare il posto a fertilissime campagne coltivate con grande cura , a piantagioni di indaco , di cotone e cinnamomo , a bellissimi e svariati alberi carichi di frutta d' ogni specie , ad eleganti ville ed a grossi villaggi . Drappelli di ungko , scimmie col petto sporgente , la pelliccia nera , bruna o grigia e il volto quasi umano , apparivano fra le macchie di alberi , dondolandosi fra i rami , facendo salti prodigiosi di dieci e persino quindici metri ; poi vedevansi bande di axis , eleganti animali somiglianti ai cervi , col pelo fulvo e picchiettato di bianco ; indi tranquilli bufali , che venivano a dissetarsi , e nell' aria od appollaiati sui tetti delle capanne o posati sui rami arcuati dei paletuvieri , uccelli d' ogni sorta e d' ogni grandezza , nibbi , gypaeti , bozzagri , ibis brune , marangoni , folaghe dalle penne porporine ed azzurre , anitre braminiche e giganteschi arghilah , alcuni dei quali affacendati a far scomparire tutto intero qualche corvo impertinente , che aveva osato disputare a loro qualche preda . Siamo vicini a Calcutta , disse un remigante , dopo aver osservato attentamente le due rive . Tremal Naik , che da qualche ora era in preda ad una febbrile impazienza , nell' udire quelle parole si alzo` di scatto , spingendo lo sguardo verso il nord . Dov' e` ? chiese egli . La vedi tu ? Non ancora , ma fra breve la vedremo . Arranca ! ... arranca ! ... La baleniera accelero` la corsa . I thugs , non meno impazienti del loro capo , arrancavano allora con vero furore , piegando le pagaie sotto la potente trazione . Nessuno parlava per non perdere una sola battuta . Alle otto , un colpo di cannone si udi` verso l' alto corso del fiume . Cos' e` questo ? chiese Tremal Naik , con ansieta` . Siamo vicini a Kiddepur . Qualche legno da guerra parte e saluta . Presto ! presto ! ... Potessimo arrivare a tempo ! ... Il fiume cominciava ad animarsi straordinariamente . Barchi brick , brigantini , golette , piroscafi salivano e scendevano la corrente in gran numero . Delle grandi grab , dei grandi pariah della costa del Coromandel le cui barocche costruzioni non permettono di compiere che un sol viaggio all' anno , cioe` all' epoca del monsone favorevole ; dei leggieri poular di Dacca , rapidissimi forniti di alberi e di una grande vela quadrata ; dalle bangle coperte di tetti di stoppia e con alberi di bambu` larghissimi e dei magnifici fylt' sciarra larghi cinquanta e piu` piedi , riccamente dorati , e condotti da piu` di trenta rematori , s' incrociavano in mille guise o stavano ancorati lungo le rive dinanzi ai bengalow od ai villaggi . Tremal Naik doveva mettere in opera tutta la sua abilita` , per non cozzare contro quella folla di bastimenti e di barche che cresceva enormemente , tanto da occupare , talvolta , il fiume intero . I thugs arrancavano sempre , con crescente furia , tendendo i muscoli in modo tale , da far quasi scoppiare la pelle . Alle nove la baleniera passava dinanzi a Kiddepur , grosso villaggio che sorge sulla riva sinistra del fiume , e pochi minuti piu` tardi giungeva in vista di Calcutta , la regina del Bengala , la capitale di tutti i possedimenti inglesi delle Indie , colla sua linea imponente di palazzi , colle sue pagode , colle sue cupole , coi suoi bizzarri campanili , colle sue capanne , coi suoi squares e col forte William , la piu` grande e robusta fortezza che abbia la penisola , e che ha bisogno d' almeno diecimila uomini per essere difesa . Tremal Naik era balzato in piedi come spinto da una molla e guardava con occhio stupefatto quell' agglomeramento straordinario di fabbricati , di giardini e di vascelli . La nave ? chiese , con accento selvaggio . Dov' e` la nave ? La` ! ... La` . ! ... guarda ! ... esclamo` un thug . Tremal Naik guardo` nella direzione indicata e vide a poca distanza dalle cateratte che mettono l' acqua nei fossati del forte William , una fregata di forme svelte , ma assai impoppata , attrezzata a barco , ed armata di numerosi cannoni , vomitare nubi di fumo dal camino che sembrava troppo stretto . Sul ponte andavano e venivano soldati di fanteria e marinai , affacendati a stivare botti ed a ritirare le gomene sciolte dai gavitelli . Si capiva anche a prima vista , che la nave preparavasi a partire . Tremal Naik provo` una stretta al cuore . Presto , ragazzi ! ... presto ! ... esclamo` egli con accento disperato . I thugs raddoppiarono i loro sforzi . La baleniera , spinta innanzi dalle sei pagaie manovrate con forza sovrumana , non correva piu` , volava . I bordi gemevano sotto i colpi vigorosi e l' acqua rimbalzava fino sulla poppa . Presto ! ... presto ! ... gridava Tremal Naik , completamente fuori di se` . Ad un tratto emise un urlo straziante . Ada ! ... Ada ! ... Perduto ! ... tutto e` perduto ! ... La fregata aveva abbandonato il molo e scendeva maestosamente il fiume , vomitando nubi di fumo e mandando lunghi fischi . I thugs , sfiniti , impotenti di piu` oltre lottare , si erano arrestati guardando con occhio feroce la nave , che passava a duecento passi dalla imbarcazione . Tutto e` perduto ! urlo` un di loro , tendendo il pugno . No , no ! ... esclamo` Tremal Naik . Si curvo` , raccolse la carabina , l' armo` e diresse la canna sulla fregata . Sul ponte di comando aveva veduto un uomo e l' aveva subito riconosciuto : era il capitano Macpherson . Gia` aveva imbracciato l' arme , gia` stava per far partire il colpo , quando un thug lo atterro` . Tu vuoi farci assassinare , disse lo strangolatore , disarmandolo . Tremal Naik si rialzo` cogli occhi accesi , le pugna alzate , il viso stravolto . Ma non sai tu , miserabile , che se i thugs perdono Raimangal io perdo la mia Ada ? urlo` egli . Calmati , Tremal Naik . Vi sono altre navi che si recano nelle Sunderbunds . Quali ? Guarda quella cannoniera . Imbarca cannoni e botti di polvere . Non vedi sul picco la bandiera inglese ? Tremal Naik vide infatti una grande cannoniera , ancorata dinanzi alla spianata dello Strand , che preparavasi a partire . Un pennacchio di fumo usciva dal camino . Se fosse vero ! ... mormoro` egli con voce tremante . Al molo ! al molo La baleniera con quattro arrancate approdo` dinanzi a Kuti Bazar . Proprio nel medesimo istante , un canotto montato da un quartier mastro della Reale Marina prendeva il largo . Ohe ! Hider ! grido` un thug . Il quartier mastro , indiano pur egli , si volse . Ola` , amici , dove andate ? chiese egli tornando a riva . Chi e` quel marinaio ? chiese Tremal Naik . Un affiliato , gli fu risposto . Hider in quel frattempo era sbarcato . Era un bell' uomo di alta statura , sui quarant' anni , con una barba nerissima e folta , occhi lucentissimi e membra muscolose . Tra le labbra teneva una corta pipa e fumava vigorosamente . Amici miei , disse , avvicinandosi , qui succedono delle cose assai gravi . Lo sappiamo , disse Tremal Naik . Chi sei tu ? chiese il quartier mastro , con diffidenza . Tremal Naik gli mostro` l' anello che portava in dito . Il marinaio cadde in ginocchio . Ordina , inviato di Kali` , disse con voce tremante . Conosci il capitano Macpherson ? Forse piu` di te . Sai dove conduce la fregata ? Nessuno sa ove vada la Cornwall , ma io ho un sospetto . La conduce a Raimangal . Il quartier mastro scaglio` la pipa a fracassarsi sui sassi . A Raimangal ! ... esclamo` egli . A Raimangal hai detto ? Si` , egli va ad assalire Suyodhana . Lo sospettavo . Ho fatto imbarcare due affiliati sulla Cornwall . Che ordini hanno ? Di vegliare e di informarci di quanto succede , appena potranno disertare . Allora siamo perduti . Il quartier mastro non rispose . Non trovava parole . Cosa fa quella cannoniera che si sta armando ? chiese Tremal Naik . Ci rechiamo a Colombo . Bisogna che cada in nostra mano . Cosa vuoi fare della Devonshire ? Per raggiungere la Cornwall prima che getti l' ancora a Raimangal . E colarla a fondo ? Questo e` affar mio , disse Tremal Naik . Comanda . Quanti affiliati ci sono a bordo della Devonshire ? Siamo in sei . L' equipaggio ammonta a ... ? Trentadue uomini . Bisogna imbarcare almeno dieci affiliati . E` impossibile ! esclamo` Hider . Con sei affiliati non si conquista la cannoniera . Lo so . Cosa imbarcano ora ? Cannoni . E poi ? Delle provviste . Imbarcheranno delle botti di biscotto e di acqua , suppongo . E` vero . Sta bene . Invece di botti di biscotto imbarcheranno delle botti contenenti dei thugs . Puoi fare questa sostituzione tu ? Dirigo io l' armamento della Devonshire . Una parola ancora . Quando si parte ? A mezzanotte , mi disse il capitano . Credi tu che si raggiungera` la Cornwall ? Forzando molto la macchina si potrebbe raggiungerla . Mi basta . A questa sera , Hider . XI . Inglesi e strangolatori . Agli orologi della citta` inglese suonava la mezzanotte , quando la Devonshire , che sin dal mattino aveva acceso i suoi fuochi , abbandonava a tutto vapore il molo del forte William , scendendo la nera corrente dell' Hugly . La notte era assai oscura . Non luna e non stelle in cielo , il quale era coperto da una nera fascia di vapori . Pochi affatto i lumi , la maggior parte immobili , accesi dentro le capanne di Kiddepur , o sulla prua di legni ancorati sotto la riva . Solamente verso il nord si scorgeva uno strano bagliore , una specie d' alba biancastra , dovuta alle migliaia e migliaia di fiamme che rischiarano la citta` inglese e la citta` nera che formano Calcutta . Il capitano , ritto sulla passerella , comandava la manovra con voce metallica , dominando il fragore delle tambure che mordevano furiosamente le acque e il formidabile russare della macchina . Sul ponte , mozzi e marinai , si affaccendavano , al vago chiarore di poche lanterne , a stivare le ultime botti e le ultime casse che ancora ingombravano il ponte . Gia` Kiddepur era scomparsa nelle fitte tenebre , gia` gli ultimi lumi delle barche e dei navigli piu` non si scorgevano , quando un uomo , che sino allora aveva tenuto la ruota del timone , attraverso` quatto quatto il ponte , urtando forte col gomito un indiano che stava chiudendo il boccaporto di maestra . Affrettati , gli disse , nel passargli vicino . La camera e` deserta . Pronto , Hider , rispose l' altro . Pochi minuti dopo i due indiani scendevano la scaletta che conduceva nella camera comune , la quale in quel momento era deserta . Ebbene ? chiese brevemente Hider . Nessuno ha sospettato di nulla . Hai contato le botti segnate ? Si` , sono dieci . Dove le hai collocate ? Sotto poppa . Riunite ? Tutte vicine l' una all' altra , disse l' affiliato . Hai avvertito gli altri ? Sono tutti pronti . Al primo segnale si getteranno sugli inglesi . Bisogna agire con prudenza . Questi uomini sono capaci di far fuoco alle polveri e far saltare amici e nemici . Quando si fara` il colpo ? Questa notte , dopo che avremo dato un buon narcotico al capitano . Cosa dobbiamo fare intanto ? Manderai due uomini a impadronirsi della sala d' armi poi attenderai nella macchina cogli altri due fuochisti . Avremo bisogno della tua abilita` . Non e` la prima volta che lavoro alle caldaie . Va bene . Io comincio ad agire . Hider risali` in coperta e diresse lo sguardo sulla passerella . Il capitano passeggiava innanzi e indietro , colle braccia incrociate sul petto , fumando una sigaretta . Povero capitano , mormoro` lo strangolatore , non meritavi un cosi` brutto tiro . Ma bah ! Un altro al mio posto , invece di renderti nell' impossibilita` di nuocere , ti avrebbe spedito all' inferno con una buona dose di veleno . Si diresse verso poppa e senza essere veduto discese sotto coperta , arrestandosi dinanzi la cabina del comandante . L' uscio era socchiuso , l' apri` e si trovo` in uno stanzino di otto piedi quadrati , tappezzato in rosso ed ammobiliato elegantemente . S' accosto` ad un tavolino , sul quale stava una bottiglia di cristallo , piena di limonata . Un sorriso diabolico gli sfioro` le labbra . Ogni mattina la bottiglia risale vuota , bisbiglio` . Il capitano , prima di coricarsi , beve sempre . Caccio` la mano in petto e trasse una fiala microscopica , contenente un liquido rossastro . Lo fiuto` piu` volte , poi lascio` cadere nella bottiglia tre goccie . La limonata ribolli` diventando rossa , poi riacquisto` la sua tinta primitiva . Dormira` due giorni , disse il thug . Andiamo a trovare gli amici . Usci` ed apri` una porticina che metteva nella stiva . Un leggier rumore si udi` sotto la poppa , seguito da uno scricchioli`o , come di un' arma da fuoco che veniva montata . Tremal Naik , chiamo` il thug . Sei tu Hider ? domando` una foce soffocata . Apri , che qui dentro ci asfissiamo . Il thug raccolse in un angolo una lanterna cieca , cola` precedentemente nascosta , l' accese e s' avvicino` alle dieci botti collocate l' una presso l' altra . I cerchi vennero levati e gli undici strangolatori , mezzo asfissiati , colle membra indolenzite , madidi di sudore per l' eccessivo caldo che regnava la` sotto , uscirono . Tremal Naik si slancio` verso Hider . La Cornwall ? gli chiese . Corre verso il mare . C' e` speranza di raggiungerla ? Si` , se la Devonshire accelera la corsa . Bisogna abbordarla , o perdero` la mia Ada . Ma prima bisogna impadronirsi della cannoniera . Lo so . Hai un piano tu ? Si` . Parla , presto , io ardo . Guai , se non raggiungiamo la Cornwall ! ... Calmati , Tremal Naik . Ogni speranza non e` ancora perduta . Dimmi quale e` il tuo piano . Innanzi tutto c' impadroniremo della macchina . Ci sono affiliati nella camera delle caldaie ? Tre , e sono tutti fuochisti . In quattro , non faticheremo troppo a legare l' ingegnere . E poi ? Poi andro` a vedere se il capitano ha bevuto il narcotico che gli versai nella sua limonata . Allora voi entrerete nel quadro di poppa e al primo fischio salirete sul ponte . Gli inglesi , colti li` per li` , si arrenderanno . Sono armati ? Non hanno che i loro coltelli . Affrettiamoci . Sono pronto . Vado a legare l' ingegnere . Spense la lanterna , ritorno` nel quadro di poppa e risali` sul ponte , proprio nel momento in cui il capitano lasciava la passerella . Tutto va bene , mormoro` il thug , vedendolo dirigersi a poppa . Carico` la pipa e discese nella camera della macchina . I tre affiliati erano al loro posto , dinanzi ai forni , discorrendo a voce bassa . L' ingegnere fumava , seduto su di una scranna e leggeva un libriccino . Hider con un' occhiata avverti` gli affiliati di tenersi pronti , e s' avvicino` alla lanterna sospesa alla volta , proprio sopra il capo dell' ingegnere . Permettetemi , sir Kuthingon , d' accendere la pipa , gli disse il quartier mastro . Sopra tira un ventaccio che spegne l' esca . Con tutto il piacere , rispose l' ingegnere . S' alzo` per tirarsi indietro . Quasi nel medesimo istante lo strangolatore lo afferrava per la gola e cosi` fortemente , da impedirgli di emettere il piu` lieve grido , poi con una scossa vigorosa lo rovescio` sul tavolato . Grazia , pote` appena balbettare il povero uomo che diveniva nero sotto il ferreo pugno del quartier mastro . Sta zitto e non ti verra` fatto alcun male , rispose Hider . Gli affiliati ad un suo cenno lo legarono e lo imbavagliarono , trascinandolo dietro un grande ammasso di carbone . Che nessuno lo tocchi , disse Hider . Ed ora andiamo a vedere se il capitano ha bevuto il narcotico . E noi ? chiesero gli affiliati . Non vi muoverete di qui , sotto pena di morte . Sta bene . Hider accese tranquillamente la pipa e sali` la scala . La cannoniera filava allora fra due rive completamente deserte , e il suo sperone fendeva gruppi di vegetali galleggianti . I marinai erano tutti in coperta e guardavano distrattamente la corrente , discorrendo o fumando . L' ufficiale di quarto passeggiava sulla lunetta , chiacchierando col mastro cannoniere . Hider , soddisfattissimo , si stropiccio` allegramente le mani e ritorno` a poppa , scendendo la scala in punta di piedi . Presso la cabina del comandante accosto` l' orecchio alla porta ed udi` un sonoro russare . Giro` la maniglia , apri` ed entro` dopo essersi levato della cintura un pugnale , per difendersi se fosse stato necessario . Il capitano aveva bevuto quasi tutta la bottiglia di limonata e dormiva profondamente . Non lo svegliera` neanche il cannone , disse l' indiano . Si slancio` fuori della cabina e discese nella stiva . Tremal Naik e i suoi compagni lo attendevano colle rivoltelle in pugno . Ebbene ? chiese il cacciatore di serpenti , saltando in piedi . La macchina e` nostra e il capitano ha bevuto il narcotico , risposte Hider . L' equipaggio ? Tutto in coperta e senz' armi . Saliamo . Adagio , compagni . Bisogna prendere i marinai fra due fuochi , per impedire che si barrichino sotto il castello di prua . Tu , Tremal Naik , rimani qui con cinque uomini e io cogli altri raggiungo la camera comune . Al primo sparo salite sul ponte . Siamo d' accordo . Hider impugno` una rivoltella nella dritta e una scure nella sinistra ed attraverso` la stiva ingombra di cannoni smontati , di botti e di barilotti . Cinque thugs lo seguirono . Dalla stiva il drappello passo` nella camera comune e sali` la scala . Preparate le armi e fuoco di fila , comando` Hider . I sei uomini irruppero sul ponte gettando selvaggi clamori . L' equipaggio si slancio` a prua , non sapendo ancora di cosa si trattava . Un colpo di rivoltella echeggio` abbattendo il mastro cannoniere . Kali` ! ... Kali` ... urlarono i thugs . Era il grido di guerra degli strangolatori e fu appoggiato da una tremenda grandinata di palle . Alcuni uomini rotolarono sul ponte . Gli altri , smarriti , sorpresi da quell' improvviso attacco , che certamente non s' aspettavano , si precipitarono a poppa gettando urla di terrore . Kali` ! ... Kali` ! rimbombo` a poppa . Tremal Naik e i suoi uomini s' erano slanciati sul cassero colle rivoltelle nella dritta ed i pugnali nella sinistra . Alcune detonazioni rintronarono . Una confusione indescrivibile accadde a bordo della cannoniera , la quale , senza timoniere , andava a traverso alla corrente . Gli inglesi , presi tra due fuochi , cominciarono a perdere la testa . Per fortuna l' ufficiale di quarto non era stato ancora ucciso . D' un balzo si getto` giu` dalla lunetta colla sciabola in pugno . A me , marinai ! urlo` egli . Gli inglesi si radunarono in un baleno attorno a lui e si avventarono a poppa impugnando i coltelli , le scuri , le manovelle . Il cozzo fu terribile . I thugs di Tremal Naik furono ributtati da quella valanga d' uomini . L' ufficiale di quarto s' impadroni` del cannone , ma la vittoria fu di breve durata . Hider si era messo alla testa dei suoi e li assaliva alle spalle pronto a comandare fuoco . Signor tenente , grido` , puntando verso di lui la rivoltella . Cosa vuoi , miserabile ? urlo` l' ufficiale . Arrendetevi e vi giuro che non verra` torto un sol capello ne` a voi , ne` ai vostri marinai . No ! Vi avverto che abbiamo cinquanta colpi ciascuno da sparare . Ogni resistenza sarebbe inutile . E cosa farai di noi ? Vi faremo scendere nelle imbarcazioni e vi lascieremo liberi di sbarcare sull' una o sull' altra riva del fiume . E della cannoniera cosa vuoi farne ? Non posso dirlo . Orsu` , o la resa o io comando il fuoco . Arrendiamoci , tenente , gridarono i marinai che si vedevano ormai in bali`a di Hider . Il tenente , dopo d' aver esitato , spezzo` la spada e la getto` nel fiume . Gli strangolatori si slanciarono sui marinai , li disarmarono e li fecero scendere nelle due baleniere , calandovi il capitano che ancora dormiva e l' ingegnere . Buona fortuna ! grido` il quartier mastro . Se ti prendo ti faro` appiccare , rispose il tenente , mostrandogli il pugno . Come vi piacera` . E la cannoniera riprese la corsa , mentre le imbarcazioni si dirigevano verso la sponda del fiume . XII . A bordo della Cornwall . L' impresa piu` difficile era riuscita . Ora si trattava di inseguire a tutto vapore la fregata che aveva un vantaggio di quasi quindici ore , raggiungerla o alla foce del fiume od in mare e mettere in opera il secondo piano , non meno arduo , ne` meno pericoloso , ordito dal cacciatore di serpenti . Sbarazzato il ponte dei cadaveri , medicati i feriti , che fortunatamente non erano molti , Tremal Naik si porto` sulla lunetta con Hider , mentre un gabbiere si installava sulla crocetta dell' albero , armato d' un potente cannocchiale . Alla voce del nuovo comandante , Udaipur che aveva preso il comando della macchina , lascio` la camera e si slancio` sul ponte . Bisogna volare , Udaipur , disse Tremal Naik . I forni sono colmi di carbone , capitano . Abbiamo la massima pressione . Non basta . Bisogna raggiungere la Cornwall . Carica le valvole a cinque atmosfere , disse Hider . Corriamo il pericolo di saltare , quartier mastro . Non monta ; vattene . Il macchinista discese a precipizio nella camera della macchina . La cannoniera volava come un uccello . Torrenti di fumo nero misto a scorie , uscivano furiosamente dal camino troppo ristretto ; il vapore fischiava , sbuffava , ruggiva entro l' involucro di ferro e le ruote turbinavano con furia tale che la membratura scricchiolava da prua a poppa e che l' acqua rimbalzava , schiumeggiando , fino ai bordi . Getta il lok ! grido` Hider . Quindici nodi e cinque decimi , grido` , qualche minuto dopo , un marinaio . Corriamo come uno dei piu` rapidi cacciatori di mare , disse il quartier mastro . Raggiungeremo la fregata ? chiese Tremal Naik . Lo spero . Sul fiume ? Sul mare . Non vi sono che centoventicinque chilometri fra Calcutta e il golfo . Quanto fila la fregata ? Sei nodi all' ora e con mare calmo . E` troppo vecchia e troppo impoppata . Ma non vorrei che giungesse a Raimangal . Nel qual caso , cosa faresti ? ... L' assalirei a colpi di sperone . Sei uomo risoluto , Tremal Naik disse il quartier mastro , sorridendo . Bisogna che sia risoluto . Mi occorre la testa del capitano . Ma tu corri un gran pericolo ! Lo so , Hider . Il capitano potrebbe scoprirti . Lo uccidero` prima . E se tu fallisci il colpo ? Non lo falliro` , disse Tremal Naik con incrollabile fermezza . Quell' uomo e` forte . Ed io saro` piu` forte di lui . Qui , nel cuore , sta scolpito un nome ; quello di Ada ! ... Questo nome mi fa bollire il sangue : questo nome distrugge ogni timore : questo nome mi fa diventare una tigre ed un gigante . Colle mie braccia mi sentirei capace di afferrare la Cornwall e di stritolarla col capitano che la comanda e gli uomini che la montano . Ami sempre la vergine della pagoda , adunque ? L' amo e tanto , che se ella mi venisse a mancare , mi ucciderei . Ti compiango , disse Hider con voce lievemente commossa . Tremal Naik lo guardo` con ansieta` . Mi compiangi ? mormoro` . Perche` ? ... Non lo saprei dire . Sai forse qualche cosa tu ? Non so nulla , disse il thug , nella cui voce c' era una vibrazione triste . Mi sono ingannato ? Si` , amico . Hider guardo` fisso fisso Tremal Naik che era diventato meditabondo emise un profondo sospiro , e lascio` la lunetta per recarsi a prua . La cannoniera continuava a divorare la distanza , fendendo le acque del fiume colla irresistibile potenza di un cetaceo . Le due rive fuggivano con crescente rapidita` , mostrando confusamente boschi , paludi sconfinate coperte di canne e di erbe ingiallite , risaie melmose , brutti villaggi affogati entro putride acque o soffocati fra liane e palmizi dalle cupe volte , sotto le quali e` fatale il soggiorno , per quanto sia breve , all' europeo non acclimatizzato . Alle quattro , la cannoniera passava dinanzi a Diamond Harbour , porticino situato presso la foce dell' Hugly , e dove i piroscafi ricevono gli ultimi dispacci . Non c' era che una casetta bianca circondata da sei cocchi . Dinanzi ergevasi l' albero dei segnali , sulla cui cima sventolava la bandiera inglese . Subito le rive del fiume si allargarono considerevolmente e cominciarono ad abbassarsi , quasi al livello dell' acqua . In lontananza si disegno` la grande isola di Sangor , che segna il confine fra le acque del fiume e quelle del mare . Il mare ! grido` il marinaio installato sulla crocetta della maestra . Tremal Naik , bruscamente strappato dalle sue meditazioni da quel grido , si slancio` a prua , mentre i marinai s' arrampicavano sulle sartie e sulle griselle . Tutti gli sguardi si volsero verso le Sandheads teste di sabbia immensi banchi pericolosissimi proiettati dal Gange nel golfo del Bengala . Nessun vascello appariva sulla linea dell' orizzonte , ne` al di qua , ne` al di la` dell' isola Sangor ; nessun lume brillava nella semi oscurita` . Un grido di rabbia irruppe dalle labbra di Tremal Naik . Gabbiere ! grido` all' indiano che si trovava sulla crocetta dell' albero , col cannocchiale puntato . Capitano ! Si scorge ? Non ancora . Udaipur , carica le valvole . Abbiamo la massima pressione , osservo` il macchinista . A sei atmosfere ! grido` Hider , che si mordeva la barba . Quattro uomini di rinforzo nella macchina . Saltiamo in aria , brontolo` Udaipur . Quattro indiani discesero nella camera della macchina . I fornelli furono riempiti di carbone . La cannoniera non correva piu` ; saltava sulle onde azzurre del golfo , fischiando e tremando . Un calore torrido saliva dalla stiva e un fumo nerissimo usciva furiosamente dal tubo . Dritto all' isola Raimatla ! grido` Hider , al timoniere . La distanza che li separava dall' isola spariva rapidamente . Tutti gli indiani si erano issati sulle imbarcazioni sospese alle grue od alle sartie od alle griselle dell' albero e scrutavano l' orizzonte . Un silenzio profondo regnava sul ponte , rotto solamente dalle febbrili pulsazioni della macchina e dai sibili del vapore che usciva dalle valvole . Nave a prua ! grido` ad un tratto il gabbiere . Tremal Naik provo` una scossa come fosse stato toccato da una pila elettrica . La vedi ? tuono` egli . Si` , rispose il gabbiere . Dove ? ... Al sud . Ed e` ? ... Il gabbiere non rispose . S' era alzato in piedi sulla crocetta , per abbracciare maggior orizzonte e guardava fisso fisso col cannocchiale . Nave a vapore ! grido` poi . La fregata ! ... La fregata ! ... urlarono gl' indiani . Silenzio ! tuono` il quartier mastro . Ehi , gabbiere , dove va quella nave ? All' est , radendo l' isola Raimatla . Guarda la prua . La vedo . Come e` ? Ad angolo retto . Il quartier mastro si slancio` verso Tremal Naik che stava sulla lunetta . E` la fregata , gli disse . Non v' e` in India che la Cornwall che abbia lo sperone ad angolo retto . Tremal Naik in preda ad un' indicibile emozione , emise un grido di trionfo . Dove va ? chiese egli con voce stridula . Osserva bene . Sempre all' est . Gira l' isola , al di fuori , temendo forse di non trovare acqua bastante nel canale . Sei certo ? Certissimo . Sicche` la incontreremo ? ... Al di la` dell' isola , se ci inoltriamo nel canale . Governate in modo da incontrarla . Ma ... disse Hider . Silenzio , comando io . Tremal Naik lascio` la lunetta e discese nel quadro di poppa ; Hider si colloco` invece alla ruota del timone . La cannoniera , che camminava tre volte di piu` della fregata , non impiego` molto a girare l' isola . Alle dieci del mattino usciva dal canale formato da Raimatla e le terre vicine , celandosi dietro l' estrema punta di un isolotto deserto , che sorge di fronte a Jamera . Hider con un solo sguardo si assicuro` che la nave nemica era ancora lontana . Tremal Naik ! grido` . Il cacciatore di serpenti apparve sul ponte , ma non era piu` lo stesso uomo di prima . La tinta bronzina della sua pelle era diventata olivastra quanto quella di un malese ; gli occhi apparivano assai ingranditi , mediante segni biancastri ben tracciati ; i denti , poco prima bianchi come l' avorio , erano diventati neri come quelli del piu` arrabbiato masticatore di betel . Cosi` sfigurato , con un cappellaccio di fibre di rotang sul capo , una cotonina rossa ai fianchi , due lunghi kriss pugnali serpeggianti a punta avvelenata sospesi alla cintura , era affatto irriconoscibile . Mi riconosci ? chiese al quartier mastro che lo guardava con ammirazione . Ti riconosco perche` a bordo non ho visto malesi . Credi che il capitano mi riconoscera` ? No , non e` possibile . Dimmi ora , come si chiamano i due affiliati imbarcati sulla Cornwall . Palavan e Bindur . Terro` in mente questi nomi . Fa' mettere in mare un' imbarcazione . Ad un cenno del quartier mastro la yole fu calata . Cosa vuoi fare ? chiese dipoi . Aspettare qui la fregata e poi salire a bordo . Ed io ? Tu andrai a nasconderti nel canale di Raimangal . Alla prima detonazione che odi , uscirai in mare e mi raccoglierai . Afferro` una corda e discese nella yole la quale rullava vivamente sotto le ondate . La cannoniera emise un fischio sonoro e s' allontano` rapidamente . Un' ora dopo non era piu` che un punto nero sull' orizzonte , appena visibile . Quasi nel medesimo istante , al sud , appariva un altro punto , sormontato da un pennacchio di fumo . Tremal Naik lo guardo` . La fregata ! esclamo` . Ada , dammi la forza di compiere la mia ultima impresa . Poi sarai mia sposa ... e saremo finalmente felici ! ... Afferro` i remi e si mise ad arrancare furiosamente , allontanandosi dall' isola le cui coste cominciavano a confondersi coll' azzurro del cielo . La fregata si avanzava forzando la macchina e ingrandiva a vista d' occhio . Tremal Naik continuava a remare cercando di tagliare la via . A mezzodi` cinquecento passi appena dividevano la yole dalla Cornwall . Era il momento aspettato dal cacciatore di serpenti . Attese che un' onda inclinasse la yole , poi si getto` violentemente a babordo e la rovescio` , aggrappandosi alla chiglia . Aiuto ! ... aiuto ! ... grido` con voce tonante . Alcuni marinai si slanciarono sulla prua della fregata , poi una imbarcazione montata da quattro uomini fu calata in mare e si diresse verso il naufrago . Aiuto ! ... ripete` Tremal Naik . L' imbarcazione volava sulle acque nel mentre che la fregata rallentava la sua corsa . In cinque minuti fu presso la yole . Il naufrago afferro` le mani che un marinaio gli tendeva e sali` a bordo borbottando : Grazie , ragazzi ! I marinai ripigliavano i remi e ritornarono alla Cornwall . Una scala fu gettata ed il falso malese grondante d' acqua , cogli occhi abilmente stravolti , fu condotto in presenza dell' ufficiale di quarto . Chi sei ? gli domando` questi . Paranga di Singapura , rispose Tremal Naik , guardandosi attorno con curiosita` . Appartenevi a qualche nave ? Si` , all' Hannati di Bombay , calata a picco quattro giorni or sono , a cento miglia dalla costa . A mare tranquillo ? Si` s' era aperta una falla sotto poppa . E l' equipaggio ? Si e` annegato . Le imbarcazioni erano avariate e appena calate in acqua andarono a picco . Hai fame ? Sono dodici ore che ho mangiato il mio ultimo biscotto . Ola` , mastro Brown , conducete questo povero diavolo in cucina . Il mastro , un vecchio lupo di mare con una barba grigia , cavo` di bocca il suo mozzicone di sigaro mettendoselo delicatamente nel berretto , e , preso per mano il falso malese lo condusse sotto prua . Una pentola ripiena di fumante zuppa fu messa dinanzi a Tremal Naik , il quale l' assali` vigorosamente . Hai un buon appetito , giovanotto , disse il mastro , studiandosi di sorridere . Ho lo stomaco vuoto . A proposito , come si chiama questo vascello ? La Cornwall . Tremal Naik , guardo` con sorpresa il lupo di mare . La Cornwall ! esclamo` . Ti spiace il nome forse ? Tutt' altro . E allora ! Mi ricordo che su di una fregata che portava un nome simile , si erano imbarcati due indiani miei amici . To' ! che combinazione ! E si chiamano ? L' uno Palavan , e l' altro Bindur . Questi due indiani sono qui , giovanotto . Qui a bordo ? Si` , a bordo . Bisogna che li veda . Oh ! Quale fortuna ! Te li mando subito . Il mastro risali` la scala e poco dopo due indiani si presentavano a Tremal Naik . L' uno era lungo , magro , dotato d' una agilita` da scimmia ; l' altro di mezzana statura , membruto , piu` somigliante ad un malese che ad un indiano . Tremal Naik si guardo` d' attorno per vedere se erano soli , poi tese la mano dritta mostrando a loro l' anello . I due indiani caddero ai suoi piedi . Chi sei ? chiesero con voce soffocata . Un inviato di Suyodhana , il figlio delle sacre acque del Gange rispose Tremal Naik , sottovoce . Parla , comanda , la nostra vita e` nelle tue mani . Corriamo pericolo di essere uditi ? Tutti sono sul ponte , disse Palavan . Dov' e` il capitano Macpherson ? Nella cabina ; dorme ancora . Sapete dove va la fregata ? Tutti lo ignorano . Il capitano Macpherson ha detto che lo dira` quando saremo giunti a destinazione . Dunque anche gli ufficiali non sanno nulla ? Assolutamente nulla . Quindi uccidendo il capitano si spegnera` con lui il segreto . Senza dubbio , ma noi temiamo che la fregata si rechi a Raimangal ad assalire i fratelli . Non vi siete ingannati , ma la fregata non sbarchera` i suoi uomini . Ma come ? ... Perche` ? ... La faremo saltare in aria prima che arrivi all' isola . Quando tu lo vorrai , daremo fuoco alle polveri . Quando giungeremo a Raimangal , secondo i vostri calcoli ? Verso la mezzanotte . Quanti uomini ci sono a bordo ? Un centinaio . Sta bene . Alle undici uccidero` il capitano , poi faremo saltare il vascello . Una parola ancora . Parla . Bisogna che il capitano , alle undici , dorma profondamente . Versero` un narcotico nella sua bottiglia di vino , disse Palavan . Si potra` giungere alla sua cabina senz' essere veduti ? La cabina comunica colla batteria . Questa sera la porta sara` aperta . Basta cosi` . Alle undici verrete a prendermi qui . Tremal Naik si rimise a mangiare . Divoro` di poi un beefsteak capace di nutrire tre persone , vuoto` una dietro l' altra , parecchie tazze di eccellente gin , si fece dare una pipa , poi si arrampico` su di un' amaca e vi si sdraio` mormorando : Salire sul ponte non e` prudente . Il capitano potrebbe riconoscermi . Cerco` di addormentarsi , ma lo stato del suo animo era troppo agitato . Mille e mille pensieri si cozzavano tumultuosamente nel suo cervello . Pensava alle vicende passate , pensava alla sua adorata Ada , ed al momento in cui finalmente , dopo tante sofferenze , dopo tanti pericoli , la rivedrebbe e la farebbe sua sposa , e all' ultimo colpo che stava per giuocare . Cosa strana , incomprensibile per lui ; ogni qualvolta pensava all' assassinio che stava per commettere , si sentiva invadere da un sentimento per lui nuovo . Si avrebbe detto che quel delitto gli faceva orrore . Le ore scorsero cosi` , lente , lente . Nessuno era disceso nella cabina , ne` egli ardiva mostrarsi sul ponte . Persino i due affiliati non si erano piu` fatti vedere . Tremal Naik cominciava a provare qualche timore e si domandava se era toccata , ai due thugs , quella disgrazia . Alle otto il sole scese all' orizzonte e la notte calo` rapidamente sulle azzurre onde del golfo di Bengala . Tremal Naik , in preda alla piu` viva ansieta` , sali` la scala e sporse la testa sul ponte . Soldati e marinai erano in coperta , alcuni affollati a prua cogli occhi fissi fissi all' oriente ed altri arrampicati sulle griselle , sulle coffe , sulle crocette e sui pennoni . A poppa scorse degli uomini che stavano armando alcune imbarcazioni . Guardo` sulla lunetta . Quattro ufficiali passeggiavano fumando e chiacchierando con vivacita` . Il capitano Macpherson non c' era . Ritorno` nell' amaca ed aspetto` . La suoneria di bordo batte` le nove , poi le dieci e quindi le undici . L' ultimo tocco non era ancora cessato , che due ombre scendevano silenziosamente la scala . Presto , disse una voce imperiosa . Non abbiamo un minuto da perdere . Abbiamo Raimangal in vista . Tremal Naik riconobbe i due affiliati . Il capitano ? domando` con un filo di voce . Dorme , rispose Bindur . Ha bevuto il narcotico . Andiamo . Nel pronunciare questa parola la voce di Tremal Naik tremava . Provo` un brivido tanto forte , che lo scombussolo` . Palavan apri` una porticina ed entrarono nella batteria , arrestandosi dinanzi ad una seconda porta che mettevano nel quadro di poppa . Siete risoluti ? chiese Tremal Naik . Abbiamo messo la nostra vita nelle mani della dea Kali` . Avete paura ? Non sappiamo che cosa sia la paura . Uditemi . I due thugs s' avvicinarono a lui cogli occhi fiammeggianti . Io vado a uccidere il capitano , diss' egli con voce triste . Tu , Bindur , scenderai nella Santa Barbara e accenderai un bel fuoco . Ed io ? chiese Palavan . Voglio fare qualche cosa anch' io . Tu ti fornirai di tre salva gente , poi verrai da me . Andate e che la vostra dea vi protegga . Tremal Naik afferro` una scure , varco` la soglia e penetro` nella cabina illuminata da una lanterna di talco . Prima cosa che vide fu uno specchio che riflesse la sua immagine . Nel mirarsi ebbe paura . La sua faccia era orribilmente stravolta , irrigata da grosse goccie di sudore e gli occhi fiammeggianti come le lame di due pugnali . Abbasso` lo sguardo su di un letto coperto da una fitta zanzariera . Un leggiero sospiro giunse fino a lui . E` strano , mormoro` . Non ho mai provato nulla di simile . Fece tre passi e con mano tremante sollevo` il velo . Il capitano Macpherson era sdraiato sul letto e sorrideva . Senza dubbio quell' uomo sognava . I thugs , lo vogliono , mormoro` l' indiano . Alzo` sull' addormentato la scure , ma la riabbasso` subito come se le forze gli fossero improvvisamente mancate . Si passo` una mano sulla fronte e la ritrasse bagnata . Si guardo` attorno con profondo terrore . Cos' e` ? si chiese , sorprese , stupito . Avrei io paura ? ... Chi e` quest' uomo ? ... Cos' e` questa terribile emozione che mi scuote ? ... Torno` ad alzare la scure e per la seconda volta la abbasso` . Non gli era mai accaduto una cosa simile . Gli parve che una voce interna gli mormorasse che quell' uomo era per lui sacro , che quel sangue che stava per versare non era sangue straniero . Ada ! Ada ! esclamo` quasi con rabbia . Ad un tratto impallidi` indietreggiando vivamente . Il capitano s' era alzato a sedere e lo guardava con due occhi sbarrati . Ada ! ... esclamo` Macpherson con viva emozione . Chi pronuncia il nome di mia figlia ! ... Tremal Naik , pietrificato , spaventato , era rimasto immobile . Ada ! ripete` il capitano . Il nome di mia figlia ! ... Poi s' accorse della presenza dell' indiano . Cosa fai tu qui , nella mia cabina ? chiese . Un lampo attraverso` il cervello di Tremal Naik ; un terribile sospetto gli era entrato nel cuore . Ma chi siete voi ? chiese con voce strozzata . Di quale Ada intendete parlare ? Della mia forse ? Della tua ! ... esclamo` il capitano stupito . Parlo di mia figlia ! ... Dov' e` ? Dov' e` ? ... Nelle mani dei thugs ! ... Possente Brahma ! ... Se fosse vero ! ... Una parola , capitano , un nome , vi prego ! ... Come si chiamava vostra figlia ? Ada Corishant . Tremal Naik si nascose il volto fra le mani emettendo un grido d' orrore . La mia fidanzata ! ... Ed io stavo per ucciderle il padre ! ... Ah ! ... l' orribile trama ! ... Poi cadendo ai piedi del letto esclamo` : Perdono ! ... perdono ! ... Il capitano , stupito , guardava Tremal Naik chiedendosi se sognava o se era desto . Ma spiegati infine ! ... esclamo` . Tremal Naik , colla voce rotta dai singhiozzi , in poche parole gli svelo` la trama infernale di Suyodhana . E tu sai dov' e` mia figlia ? chiese il capitano che era gia` balzato in piedi , pallido per l' emozione . Si` , ed io vi condurro` dove si trova , disse Tremal Naik . Ritornamela e ti giuro che se ella ti ama sara` tua . Ah ! grazie , capitano ! La mia vita e` vostra . Non perdiamo tempo ; corriamo a Raimangal . Io stavo appunto per recarmi ad assalire i thugs nel loro covo . Un istante : ho due complici a bordo e forse stanno per far saltare la nave . Li appiccheremo . Uscirono correndo e salirono sul ponte . Quattro uomini nella Santa Barbara e si arrestino i traditori che stanno per far fuoco alle polveri . Invece di quattro , venti uomini si precipitarono nei depositi delle munizioni . Poco dopo s' udirono due tonfi seguiti da alcuni spari . Si sono gettati in mare , disse un ufficiale lanciandosi sul ponte . Che si anneghino , disse il capitano . Sono sicure le polveri ? Ai traditori e` mancato il tempo di spezzare i barili . Iddio ci protegge ! ... A tutto vapore al Mangal ! ... XIII . La vittoria di Tremal Naik . La Cornwall , sfuggita miracolosamente allo scoppio dei depositi di polvere , filava a tutto vapore verso le Sunderbunds . Tremal Naik aveva ormai narrato ogni cosa , ed il capitano Corishant voleva piombare addosso alla cannoniera d' Hider , prima che l' equipaggio potesse accorgersi dell' attacco e dare avviso al formidabile Suyodhana del colpo mancato e del tradimento . I marinai ed i soldati di fanteria marina erano sotto le armi , per essere pronti al primo segnale , mentre gli artiglieri si erano collocati dietro a sei pezzi di cannone , decisi a calare a picco la Devonshire piuttosto che lasciarla fuggire . Il capitano , in preda ad un' ansieta` indicibile , ritto sul castello di prua con un forte cannocchiale da notte , scrutava avidamente le tenebre e segnava la rotta ai timonieri , per evitare i numerosi bassifondi . Tremal Naik , al suo fianco , aguzzava i suoi sguardi d' aquila per cercare di scoprire l' imboccatura del Mangal . Presto ! ... presto ! ripeteva egli . Se i thugs s' accorgono dell' attacco , la mia Ada e` perduta ! ... Ora che so dove si trova e che tu mi guidi , non ho piu` alcun timore mio bravo indiano , rispondeva il capitano . Ah ! ... finalmente potro` vederla dopo tanti anni ! ... Quale gioia ! ... Il destino crudele mi doveva questa rivincita . E dire che io stavo per uccidervi e che la vostra testa doveva essere il regalo di nozze ! ... Possente Siva ! ... Quale tremenda trama ! ... Ed eri proprio risoluto a uccidermi ? Si` , capitano , poiche` solo con quel delitto avrei potuto ottenere colei che cosi` immensamente amo . Se quel narcotico fosse stato piu` potente ... Quale narcotico ? chiese Corishant , stupito . Quello che Bindur e Palavan versarono nella vostra limonata . Ma quando ? ... Ieri sera . Ma io non l' ho bevuta ! ... Ah ! ... Cosa avete ? Mi ricordo d' aver assaggiata la limonata , ma trovandola troppo amara la versai a terra . Dio mi aveva ispirato di non berla . E fu la vostra salvezza , capitano . Se voi non vi foste svegliato , io non avrei esitato a uccidervi e forse ... Il Mangal ! ... grido` in quell' istante l' ufficiale di quarto . Dov' e ? chiese il capitano . Dinanzi a voi , signore . Siete certi di non ingannarvi ? No , signore : guardate laggiu` quei due fanali che brillano . L' ufficiale non si era ingannato . Dinanzi alla Cornwall , a mezzo chilometro di distanza , si vedevano due punti luminosi , uno rosso ed uno verde , scintillare fra le tenebre . La Devonshire ! ... esclamo` Tremal Naik . Macchina indietro ! ... comando` il capitano . La Cornwall , trasportata dal proprio slancio , prosegui` la corsa per cinquanta o sessanta metri , poi rimase immobile . Tre scialuppe in mare e quaranta uomini armati s' imbarchino con tre spingarde , disse poi il capitano . Quindi rivolgendosi verso Tremal Naik , continuo` : Ora tocca a te se vuoi la mano di mia figlia . Ordinate , la mia vita e` vostra , rispose l' indiano . E` necessario che tu faccia prigioniero l' equipaggio della cannoniera . Lo faro` . Ma bisogna che nessuno fugga . Nessuno fuggira` . E che si evitino colpi di fucile per non allarmare le sentinelle dei thugs . Non spareremo un colpo di fucile . Hider mi aspetta : lo sorprendero` a tradimento . Ebbene va' , mio valoroso . Le tre scialuppe erano pronte e gli uomini a posto . Tremal Naik discese nella maggiore e diede il comando di prendere il largo nel piu` profondo silenzio . Il capitano era rimasto a bordo , appoggiato al parapetto di prua , in preda a mille inquietudini . Per qualche istante pote` discernere le tre scialuppe che s' allontanavano senza far rumore , poi le perdette di vista . Passarono alcuni minuti d' angosciosa aspettativa , poi s' udirono delle grida , dei fragori , quindi tutto torno` silenzio . Scorgete nulla ? chiese il capitano con voce rotta , agli ufficiali che gli stavano intorno . Si` ! ... grido` uno . I fanali virano di bordo ! ... La cannoniera ci viene incontro ! gridarono gli altri . Un hurra` , echeggio` al largo : era il grido di vittoria . Corishant emise un profondo sospiro . Iddio ci protegge , mormoro` . Ah ! mia povera Ada , finalmente potro` vederti e abbracciarti ! ... Poco dopo la Devonshire veniva ad ormeggiarsi presso la fregata e Tremal Naik saliva a bordo , dicendo al capitano : E` fatto : Hider e tutti i suoi sono prigionieri . Grazie , mio valoroso , disse Corishant , stringendogli vigorosamente la destra . Sono stati sorpresi ? Si` , capitano . Mi aspettavano colla vostra testa e si lasciarono accostare senza diffidenza . Quando s' accorsero dello stratagemma da me usato , erano ormai tutti circondati e deposero le armi senza resistenza . Andiamo a Raimangal . Ma la fregata non potra` salire il Mangal . Lo saliremo colla cannoniera . Altri venti uomini risoluti con me . Abbandonarono la fregata e s' imbarcarono sulla Devonshire , la quale riprese la corsa a tutto vapore , inoltrandosi nel Mangal . Tremal Naik aveva assunto il comando e la faceva volare sulle acque fangose del fiume . Ben presto la sua rapidita` si accrebbe spaventevolmente . Tonnellate di carbone scomparivano dentro i forni scaldati a bianco , il vapore usciva dalle valvole emettendo acuti fischi ; un tremito formidabile scuoteva il battello dalla chiglia alla cima degli alberi , dall' asta di prua a quella di poppa . Ben presto il manometro segno` sei atmosfere e mezzo ! Ma Tremal Naik ed il capitano , assaliti da un' impazienza furiosa , da una specie di delirio , non erano ancora contenti . La loro voce risuonava ad ogni istante , stimolando i macchinisti ed i fuochisti che arrostivano dinanzi ai forni . Tre ore erano gia` trascorse , tre ore lunghe come tre secoli per l' indiano che anelava di rivedere quella donna che le era costata tanti sacrifici e tante emozioni . Il canale andava a poco a poco restringendosi ed ingombrandosi di isole e di isolette fangose , in mezzo alle quali slanciavasi la cannoniera sfondando masse compatte di putridi vegetali . Tutto indicava che il viaggio stava per terminare . D' un tratto sulla cima dell' albero s' udi` un grido : Il banian ! Al nord era apparso il gigantesco albero , coi suoi trecento tronchi . Tremal Naik si senti` scuotere da capo a piedi da una violenta commozione . Ada ! ... esclamo` egli . Eccomi alla fine delle mie pene ! Si getto` d' un balzo giu` dalla lunetta e corse a prua . La riva era deserta . Solamente dei marabu` stavano appollaiati sui rami del banian , crocidando lugubremente . La vista di quei funebri uccelli gli fe` correre un brivido per le ossa . Macchina indietro ! grido` . La battuta delle tambure cesso` . La cannoniera , trasportata dal proprio slancio , ando` a cozzare colla prua la costa dell' isola , incagliandovisi profondamente . Il capitano si avvicino` a Tremal Naik , che si era arrestato , stringendo con mano convulsa la murata . Nessuno ? , chiese . Nessuno , rispose Tremal Naik . Allora li sorprenderemo nel loro covo . Lo spero . Conosci l' entrata ? Si` capitano . Sara` accessibile ? Lo credo . A terra adunque ! ... Una parola : lasciate che entri prima io . Mi si conosce e vi apriro` il passo . Quando udirete un fischio , avanzatevi liberamente . Cio` detto si mise a correre , come un delirante , verso l' albero , vi si arrampico` , raggiunse il tronco e si lascio` cader giu` . Ai piedi della scala brillava una torcia , e accanto ad essa vegliava un thug , con una carabina in mano . Avanti , diss' egli . Cosa succede nei sotterranei ? chiese Tremal Naik . Nulla . La mia Ada ? Aspetta nella pagoda il suo regalo di nozze . S' avvicino` ad un enorme tamburo sospeso alla volta , e batte` tre colpi . In lontananza s' udirono tre colpi eguali . Sei atteso , disse il thug , porgendogli la torcia . Allora muori ! ... Tremal Naik , pronto come il lampo , erasi gettato addosso al thug col pugnale in mano . Afferrarlo strettamente per la gola e cacciargli l' arma nel petto fu cosa d' un solo istante . Lo strangolatore cadde senza emettere un grido . Tremal Naik spinse da un lato il cadavere , poi emise un fischio . Il capitano ed i suoi uomini , che erano gia` entrati , lo raggiunsero . La via e` libera , disse l' indiano . E mia figlia ? chiese Corishant , con voce soffocata . Ci attende nella grande caverna . Avanti ! ... Armate i fucili ! ... No , lasciate che io vi preceda . Li sorprenderemo piu` facilmente . Va' , noi ti seguiremo a breve distanza . Tremal Naik si mise in cammino procedendo rapidamente . Mille angoscie lo agitavano in quel supremo istante . Gli pareva che un tremendo pericolo lo minacciasse , ora che stava per raggiungere la felicita` suprema . La sua corsa , attraverso a quelle lunghe fughe di corridoi , duro` dieci minuti . Dodici colpi sonori rimbombavano in quegli spaventevoli sotterranei , quando giunse alla pagoda , in mezzo alla quale giganteggiava la sinistra figura di Kali` , la mostruosa divinita` dei thugs indiani . Uno spettacolo strano , mai piu` visto , si presento` tosto dinanzi ai suoi occhi . Sotto le volte splendevano ricche e bizzarre lampade , le quali versavano torrenti di luce azzurrognola , livida . Dalle pareti pendevano migliaia e migliaia di lacci e migliaia e migliaia di pugnali . Dinanzi ad una vaschetta di marmo bianco , colma d' acqua , nella quale guizzava il pesciolino sacro delle acque del Gange , su di un cuscino di seta cremisi sedeva Suyodhana , avvolto in un grande dubgah di seta gialla , e attorno a lui , ritti e immobili come statue , stavano cento thugs , alcuni dalla pelle nera come gli africani , altri olivastra come i malesi ed altri ancora bronzina , rossiccia o gialla , quasi nudi , unti d' olio di cocco e col petto tatuato . Tremal Naik , anelante , stupefatto , s' era arrestato in mezzo alla pagoda , saettato da quei cento sguardi acuti come punte di spillo . Sii il benvenuto , disse Suyodhana con uno strano sorriso . Torni vinto o vincitore ? Dov' e` la mia Ada ? chiese Tremal Naik con angoscia . Un sordo mormori`o percorse il cerchio dei thugs . Sii paziente , disse il capo dei settari . Dov' e` la testa del capitano ? Hider mi segue , e fra qualche minuto te la presentero` . L' hai dunque ucciso ? Si` . Fratelli , il nostro nemico e` morto ! urlo` Suyodhana . S' alzo` , anzi scatto` su come una tigre . Sulla sua faccia passo` come un fremito e rimase li` , immobile a guardare Tremal Naik . Odimi , disse , dopo qualche minuto . Vedi tu quella donna di bronzo che sta di faccia a noi ? La vedo , rispose Tremal Naik . Ma quella donna non e` la mia . Lo so , ma quella donna e` possente , piu` possente di Brahma , di Visnu` , di Siva e di tutte le divinita` adorate dagli indu` . Vive nel regno delle tenebre , parla a noi a mezzo di quel pesce che tu vedi nuotare in quella vaschetta , e` giusta e terribile . Disprezza gli incensi e le preci , non vuole che vittime . Quella donna rappresenta la liberta` indiana e la distruzione dei nostri oppressori dalla pelle bianca . Suyodhana si arresto` per vedere quale effetto producevano quelle parole su Tremal Naik , ma questi rimase freddo , insensibile all' entusiasmo del settario . Egli non pensava che alla sua Ada , che per lui era la sua dea , la sua patria , la sua vita . Tremal Naik , ripiglio` Suyodhana . Tu sei uno di quegli uomini che nell' India sono rari , tu sei forte , tu sei audace , tu sei terribile , tu sei un indiano , che come noi langue sotto il giogo degli stranieri dalla pelle bianca . Abbracceresti la nostra religione ? Io ! esclamo` Tremal Naik . Io thug ! Ti fanno orrore i thugs ? Forse perche` strangolano ? Gli europei ci schiacciarono col ferro dei loro cannoni , noi li schiacciamo col laccio , l' arma della nostra possente dea . E la mia Ada ? ... Rimarra` fra noi , come rimane Kammamuri che ormai e` diventato un thug . Ma sara` mia sposa ? Giammai ! Ella appartiene alla nostra dea . E Tremal Naik non ha altra dea che Ada Corishant ! Per la seconda volta un sordo mormorio percorse il circolo dei thugs . Tremal Naik si guardo` attorno con furore . Suyodhana ! esclamo` . Sarei io forse tradito ? ... Mi si negherebbe ora quella donna dopo tutto quello che feci per la vostra dea ? ... Saresti tu uno spergiuro ? Quella donna ti appartiene , disse Suyodhana con un tono di voce che metteva i brividi . Un indiano batte` dodici colpi su di un tam tam . Nella pagoda regno` per alcuni istanti un profondo silenzio , un silenzio di morte . Si avrebbe detto che quei cento uomini non respiravano piu` . D' un tratto una porta s' apri` e si slancio` fuori Ada , coperta di candidi veli , col petto racchiuso da una corazza d' oro dalla quale scaturivano acciecanti bagliori . Due grida rimbombavano nella pagoda : Ada ! ... Tremal Naik . E l' indiano e la giovanetta si slanciarono l' una nelle braccia dell' altro . Quasi subito si udi` una voce tuonante a gridare : Fuoco ! ... Una scarica tremenda rimbombo` nel sotterraneo scuotendo tutti gli echi delle gallerie , poi sessanta uomini , irrompendo dal tenebroso corridoio , si slanciarono nella pagoda a baionetta calata . I thugs , stupefatti , atterriti , si rovesciarono confusamente attraverso alle gallerie , lasciando sul terreno una ventina di loro . Suyodhama , con un balzo di tigre si era lanciato in uno stretto passaggio , chiudendo dietro di se` una pesante porta di legno di tek . Il capitano si era precipitato verso Ada , gridando : Figlia mia ! ... finalmente di rivedo ! ... Mio padre ! ... aveva gridato la giovanetta , ed era svenuta fra le braccia di lui . In ritirata ! ... tuono` Tremal Naik . I soldati si ripiegarono verso la pagoda , per tema di smarrirsi sotto le tenebrose gallerie . Partiamo ! disse il capitano . Vieni , mio valoroso Tremal Naik la mia Ada e` tua sposa ! ... Tu l' hai ben meritata . E si misero a ritirarsi , ma prima che uscissero dall' immenso sotterraneo , si era udita la voce del terribile Suyodhana a gridare con accento minaccioso : Andate ! ... Ci rivedremo nella jungla . I IL CAPODOLIO La notte del 24 agosto 1864 , una nave correva bordate , a tutte vele sciolte , a centotrenta miglia a sud delle Aleutine , lunga catena di isole che si estende dinanzi al mare di Behring fra le coste dell' America e dell' Asia . Era un magnifico veliero di oltre quattrocentoventi tonnellate , attrezzato a barco , colla prua tagliata quasi ad angolo retto e munita di un solido sperone di acciaio , i fianchi piuttosto larghi e difesi da lamine di rame di notevole spessore . Alta era la sua alberatura , con uno sviluppo grandissimo di vele ; libera quasi del tutto la sua coperta , ma untuosa e sdrucciolevole , senza cassero e senza castello . Sulla poppa , in lettere dorate , spiccavano questi due nomi : Danebrog Aalborg . Sulla gran gabbia , aggrappati alle sartie e alle griselle , si vedevano due uomini un po' curvi innanzi , cogli occhi fissi sull' oscuro mare che muggiva sordamente frangendosi contro i fianchi del naviglio . Uno dimostrava quarant' anni . Era di statura bassa ma tarchiato , con larghe spalle e grosse e robustissime membra . Aveva la pelle un po' abbronzata , gli occhi di un azzurro profondo , il naso un po' rosso , forse per il soverchio abuso di bevande spiritose , e la barba e i capelli biondi . Aveva accostato agli occhi un cannocchiale e guardava attentamente l' immensa distesa d' acqua . L' altro era invece un giovanotto di venticinque o ventisei anni , di statura molto alta , biondo di capelli , cogli occhi pure azzurri , ma la pelle ancora bianca . Dai suoi lineamenti traspariva una energia straordinaria e un coraggio indomito . Ebbene , tenente Hostrup , disse ad un tratto il giovanotto si vede nulla ? Ho un bel guardare , fiociniere , ma non vedo proprio nulla rispose il compagno . Eppure ho udito distintamente un tonfo e ho visto con questi occhi una grossa ondata correre a quattrocento passi dal nostro legno . E tu credi che sia stata una balena ? Si` , tenente . Se fosse vero ! esclamo` l' ufficiale mordendosi i baffi . A quest' ora tutti i balenieri hanno dell' olio nel ventre del loro legno , mentre noi non ne abbiamo ancora una goccia . E siamo in pieno agosto ! Comprendi , Koninson , in pieno agosto ! Lo comprendo , signore , ma la colpa non e` nostra . Se quel brick del malanno non ci avesse , colla sua speronata , inchiodati per tre lunghi mesi nei cantieri della Nuova Arcangelo , a quest' ora avremmo gia` mezzo carico nella stiva . Che il diavolo si porti quel brick e tutta la ciurmaglia che lo monta ! Fortunatamente abbiamo del fegato , noi , e il nostro Danebrog e` un legno che non teme i ghiacci . Se sara` necessario andremo fino al polo . Il capitano ha questa intenzione ? Per Bacco ! Se non troviamo balene nel mare di Behring , egli ci trascinera` sotto il polo . Vuole vincere la scommessa a qualunque costo . C' e` una scommessa chiese il fiociniere . Si` , e molto grossa . E con chi , tenente ? Col capitano del Biscoe . Ah ! Quel dannato norvegese scommette contro i danesi ? Allora bisogna sfidare tutto , pur di vincere . E tutto sfideremo , Koninson . Io sono pronto a seguire il capitano anche al polo , purche` cola` vi siano delle balene , e vi giuro , signor Hostrup , che il mio rampone non fallira` una sola volta . Lo so che la tua e` un' arma terribile , che ha gia` ucciso parecchie dozzine di balene . Delle centinaia , signore ! disse Koninson con orgoglio . Sono duecento e piu` anni che viene adoperata nella mia famiglia . Corbezzoli ! La tua e` adunque una famiglia di fiocinieri ? Si` , tenente , e il rampone di cui oggi mi servo si trasmette di padre in figlio . E chi lo adopero` per primo ? Mio nonno Erico Koninson , il quale lo ebbe in dono dal re Cristiano V . Ah ! E` un' arma reale ? Si` , e ... Il fiociniere fu bruscamente interrotto da una voce che pareva scendesse dal cielo e che aveva gridato : Ohe` ! L' animale soffia ! Il tenente e Koninson alzarono il capo e videro sulla crocetta dell' albero di trinchetto un marinaio che stava guardando il mare . L' hai udito tu ? chiese il signor Hostrup . Si` , tenente ! rispose il marinaio . Da qual parte ? Il soffio veniva da sottovento . Il tenente punto` il cannocchiale e guardo` con profonda attenzione . Ebbene ? chiese Koninson , che non era capace di star fermo . Il marinaio non si e` ingannato . Laggiu` ho veduta una massa nerastra sorgere e poi tuffarsi . E` una balena ? Non lo so poiche` , come ben vedi , l' oscurita` e` profonda e il cetaceo e` apparso a un buon miglio di distanza . Balena o capodolio , noi lo prenderemo , tenente . Lo spero , Koninson . Andiamo ad avvertire il capitano Weimar . E prepariamo le baleniere . Ho il sangue che mi bolle nelle vene pensando che fra poco mi misurero` col mostro che soffia . Il tenente e il fiociniere si aggrapparono alle griselle e scesero rapidamente in coperta , dove dieci o dodici marinai stavano gia` preparando le baleniere per la caccia . Il capitano , tosto avvertito della presenza del cetaceo , non tardo` a comparire sulla tolda . Valdemaro Weimar , comandante e proprietario del legno , non aveva piu` di trentacinque anni . Era alto , vigoroso , biondo come il tenente Hostrup , con una fronte alta , lo sguardo vivo e nero e labbra sottili che denotavano una energia non comune . Nato in Danimarca , come tutti gli uomini del suo equipaggio , aveva affrontato il mare a soli dieci anni e ora godeva una grande fama , come marinaio e come pescatore di balene . Nulla lo spaventava ; ne` le piu` terribili tempeste , ne` le piu` ardite navigazioni nei poco conosciuti mari artici , ne` i ghiacci del polo . Sei volte , con un' audacia senza pari , mentre tutti i suoi colleghi fuggivano verso il sud dinanzi all' avanzata del gelo , aveva condotto la sua valorosa nave al di la` delle terre abitate , sfidando i ghiacci polari per inseguire le balene che vi si erano rifugiate , e due volte , sorpreso dagli immensi campi di ghiaccio , aveva svernato sulle deserte coste della Giorgia occidentale e senza perdere ne` un uomo ne` una imbarcazione . Quando il tenente Hostrup lo informo` della presenza di un cetaceo , gli occhi del bravo capitano scintillarono di gioia . Ah , e` cosi` ! esclamo` . Sta bene , domani mattina lo cacceremo . Dov' e` ? Laggiu` , un miglio sottovento ! disse il tenente . Non bisogna perderlo di vista . Due gabbieri sulle crocette e tu , mastro Widdeak , aggiunse , volgendosi ad un vecchio marinaio che stava al timone governa in modo di tenerti sempre a poca distanza dal cetaceo . E ora andiamo a vedere coi nostri occhi . Sali` sulla murata di tribordo aggrappandosi alle sartie del trinchetto e guardo` nella direzione indicata con un forte cannocchiale . Lo vedete , capitano ? chiese Hostrup che l' aveva raggiunto . Si` , tenente . Balena o capodolio ? Non e` facile dirlo , ma dalle sue mosse brusche , lo crederei piu` un capodolio che una balena . Lo cacceremo egualmente . Lo credo , tenente ; Koninson non teme simili mostri , quantunque siano , specialmente se soli , pericolosissimi . Mi ricordo che una volta uno , un solitario anche quello , ebbe l' audacia di gettarsi contro un brigantino . E lo colo` a picco ? Lo sfascio` di colpo , tenente . Ehi , Koninson , prepara due baleniere . Pronto , capitano ! rispose il fiociniere . Con un fischio chiamo` i diciotto marinai che formavano l' equipaggio del Danebrog , e si mise alacremente al lavoro . Dieci minuti dopo tutto era pronto per la pesca . Non mancava che di calare le baleniere in mare e di muovere contro il cetaceo che non pareva disposto ad abbandonare quelle acque . Il capitano Weimar e il suo tenente , sempre in piedi sulla murata seguivano attentamente collo sguardo l' enorme pesce che di quando in quando si tuffava o avventava dei formidabili colpi di coda sollevando delle grandi ondate . Il primo si mostrava impazientissimo e imprecava contro l' oscurita` ; il secondo invece , uomo flemmatico quanto mai , quantunque non meno intrepido marinaio del capitano , appariva tranquillissimo e taceva fumando con tutta flemma in una vecchia pipa che quasi mai abbandonava . Anche Koninson e l' equipaggio erano in preda ad una viva agitazione , e ingiuriavano il cetaceo che non si lasciava accostare dalla nave , quantunque questa filasse con una notevole velocita` avvicinandosi alle isole Aleutine , che ormai non dovevano essere molto lontane . Finalmente comincio` a far chiaro . Ad oriente apparve una luce biancastra che fece impallidire la luce degli astri e che getto` sui neri flutti delle tinte madreperlacee di bellissimo effetto . Il capitano attese ancora un po' , quindi torno` a puntare il cannocchiale verso il cetaceo che allora si trovava a due miglia dal Danebrog , ma quasi nel medesimo istante il gigantesco pesce , quasi indovinasse che qualcuno lo spiava , si tuffo` . Ah , brigante ! esclamo` Weimar . Ma non per questo mi sfuggirai . Ehi , mastro Widdeak governa dritto su quel briccone ! Il mastro non si fece ripetere il comando e lancio` il Danebrog verso il luogo ove il cetaceo si era inabissato ; ma passarono dieci , venti , trenta minuti , senza che apparisse a galla . Non e` una balena quella la` ! disse il capitano . Se lo fosse , a quest' ora sarebbe gia` tornata a galla . E` un capodolio , capitano disse il tenente . Non ci sono che questi cetacei che siano capaci di starsene quaranta , cinquanta e anche sessanta minuti senza respirare . Niente di meglio . Alla balena preferisco il capodolio che da` maggior profitto . Ma come mai si trova qui ? Guarda ! Guarda ! grido` in quell' istante Koninson . A cinquecento metri dal Danebrog si era visto alla superficie dei mare un largo tremolio , segno evidente che il cetaceo stava per risalire ; poi apparve un punto nero , indi una massa enorme che getto` in aria due nuvolette di vapore grigiastro . Koninson getto` un grido : Un capodolio ! Un capodolio ! Alle baleniere , ragazzi ! II LA CACCIA Il fiociniere non si era ingannato . Era un vero capodolio , pesce enorme , dalla testaccia spaventevole che eguaglia il terzo della lunghezza del corpo , il muso assai rigonfio , la bocca immensa armata di cinquantaquattro denti di forma conica e ricurvi all' indentro e il dorso coperto di gibbosita` piu` o meno grandi . Era lungo diciassette o diciotto metri , con una circonferenza di quattordici o quindici , enorme massa che prometteva almeno sessanta o settanta tonnellate di` eccellente olio , senza contare quel prezioso liquido conosciuto col nome di bianco di balena che portava nella testa . Il mostro pareva non essersi accorto della presenza del Danebrog , e dopo il primo soffio si era messo a nuotare lentamente , quasi interamente sommerso , mostrando di quando in quando l' estremita` dei muso e lanciando in aria , con sordo rumore , le nuvolette di vapore che diventavano pero` sempre meno fitte . Abbiamo da fare senza dubbio con un vecchio maschio disse il capitano . Peccato che sia solo disse Koninson che guardava il cetaceo con occhio fiammeggiante . Avrai un gran da fare egualmente , fiociniere . Tu sai che questi mostri sono sempre di cattivo umore e coraggiosi fino alla pazzia . Affrettiamoci prima che si allontani troppo . Ai vostri posti , giovanotti . In un baleno furono imbrogliate le vele e le due baleniere sospese alle gru furono calate in mare . Erano queste due svelte imbarcazioni , colla prua tagliente , le costole saldissime , a prova di coda . I remi , i ramponi , le lance e le lenze erano gia` state collocate a posto . Il tenente Hostrup , Koninson e quattro robusti rematori , presero posto nella prima ; mastro Widdeak , il secondo fiociniere Harwey , un bravo giovanotto allievo di Koninson e che aveva gia` ramponate non poche balene , presero posto nella seconda assieme ad altri quattro marinai . C' e` tutto ? chiese il capitano curvandosi sulla murata . Tutto risposero ad una voce il tenente e il mastro . Al largo adunque e che Dio vi guardi ! Le due baleniere a quel comando s' allontanarono fendendo le onde con grande rapidita` . Il tenente e il mastro , con un lungo remo le guidavano e accanto a loro con una coscia trattenuta nella scanalatura della poppa , stavano i due fiocinieri cogli occhi fissi sul cetaceo e i ramponi in mano , lance terribili , munite di una freccia lunga un buon metro , in forma di una V rovesciata , coi margini esterni taglientissimi e i margini interni grossi e dritti per impedire all' arma , una volta entrata nelle carni del cetaceo di uscirne . Ad ognuna di queste armi era gia` attaccata una lenza di 400 metri terminante in una tavoletta di sughero grossa assai e sulla quale si vedeva impresso , a ferro rovente , il nome del Danebrog e il porto da dove era salpato . Il capodolio , a quanto pareva , non aveva ancora scorto le due baleniere che gli si avvicinavano rapidamente e in silenzio , manovrando in modo da coglierlo in mezzo . Continuava tranquillamente a nuotare , tuffando ora la testa per pascersi , o sollevando la possente coda bilobata , un sol colpo della quale era piu` che sufficiente per gettare in aria o schiacciare gli arditi cacciatori che stavano per affrontarlo . Gia` le baleniere non erano che a tre gomene , quando il mostro si volto` bruscamente verso di esse guardandole coi suoi occhietti e mostrando la sua enorme bocca capace di contenere tutti i dodici uomini che correvano su di lui . Contemporaneamente batte` la coda in basso sollevando onde gigantesche . Attenzione ! disse il tenente . Il capodolio e` inquieto . Che brutto sguardo ! disse Koninson con voce un po' alterata . Si direbbe che affascina . Non guardarlo , Koninson . Guardo il punto ove posso lanciare il mio rampone . Le due baleniere avevano rallentata la corsa ed avanzavano colla massima prudenza cercando di virare al largo . Ad un tratto il capodolio getto` fuori una nuvoletta di vapore piu` denso , agito` la coda e si inabisso` lentamente formando un piccolo vortice . Fermi ! gridarono il tenente e il mastro . I marinai alzarono i remi e le due baleniere rimasero ferme , lasciandosi dondolare dalle onde . Nessuno fiatava ne` si muoveva e tutti , eccettuato il tenente , erano pallidissimi . Persino Koninson , che aveva gia` cacciato centinaia di volte i giganti del mare era bianco e le sue membra provavano , di quando in quando , dei tremiti nervosi . Era il principio di quella strana paura che sovente invade i balenieri , anche i piu` audaci e i piu` invecchiati nel mestiere , paura che talvolta assume proporzioni tali da far perdere completamente la testa ai timonieri e ai remiganti e da togliere ai fiocinieri le forze in siffatta guisa da non essere piu` capaci di alzare il braccio per scagliare , al momento opportuno , il rampone . Se il mare fosse stato tranquillo e le baleniere , nel ricadere , non avessero fatto rumore , si sarebbe udito il cuore di Koninson e di tutti gli altri battere precipitosamente . Coraggio , fiociniere ! disse il tenente . Ne ho , signore ! rispose il giovanotto , sforzandosi di sembrare calmo . Aspetto solo che il mostro ricompaia per piantargli nelle costole il mio rampone , e Dio mi danni se non gli faro` una ferita mortale . Attenti , ragazzi ! grido` in quell' istante mastro Widdeak . Cento passi piu` innanzi , alla superficie del mare si scorse un largo tremolio , poi apparve prima l' estremita` del muso indi la testa e quindi l' intero capodolio . Ad un cenno del tenente i marinai tuffarono i remi e la baleniera mosse velocemente contro il gigante . Gia` non era piu` che a trenta braccia e Koninson aveva afferrato e alzato il rampone , quando il cetaceo sollevo` colla sua potente coda una montagna d' acqua cosi` enorme , che la baleniera fu rovesciata violentemente su di un fianco atterrando coloro che la montavano Maledizione urlo` Koninson . Dopo quella prima ondata il mostro ne sollevo` una secondi e finalmente una terza ancora maggiore che riempi` piu` che mezza l' imbarcazione , la quale si trovo` nell' impossibilita` di agire . Koninson e i marinai abbandonato il rampone e i remi si videro costretti a vuotare l' acqua imbarcata che minacciava di mandarli a picco , mentre il cetaceo , preso da un subitaneo accesso di collera , correva qua e la` come fosse impazzito gettando sordi brontolii che somigliavano al tuono udito a grande distanza e lanciando ovunque colpi di mare . Pareva che cercasse i nemici per frantumarli a colpi di coda ma , male servito dai suoi occhietti che , sono debolissimi , non riusciva a scorgerli . Mastro Widdeak , che fino allora si era tenuto un po' indietro , spinse la baleniera contro di lui . In tre minuti giunse ad una distanza di sole venti braccia . Coraggio , Harwey ! grido` Koninson . Il giovane fiociniere , quantunque pallidissimo e in preda ad un forte tremito che paralizzava in parte le sue forze , alzo` il rampone cercando un buon punto per lanciarlo . Getta ! urlo` il mastro . Il rampone ondeggio` innanzi ed indietro e parti` . Foro` due onde , sfioro` una terza e si pianto` nel fianco destro del capodolio in una parte carnosa e ricca di tendini . Subito la baleniera si mise a indietreggiare rapidamente lasciando scorrere la lenza . Il mostro , ferito forse pericolosamente fece un balzo innanzi gettando un urlo cosi` acuto da poter essere udito a parecchi chilometri di distanza , indi si tuffo` . Ma non rimase sott' acqua che brevissimi istanti e riapparve cento braccia piu` innanzi gettando un secondo e piu` forte urlo , battendo furiosamente la coda e rovesciandosi sul fianco ferito come se cercasse di strapparsi l' arma che lo tormentava . Mastro Widdeak diresse l' imbarcazione verso di lui , mentre Harwey afferrava una lancia munita all' estremita` di una specie di palla tagliente , aspettando il momento che alzasse la coda per lanciargliela sotto le ultime vertebre caudali . Il tenente spinse pure innanzi la sua baleniera , ma il cetaceo , che senza dubbio non era stato ferito molto gravemente dopo aver descritto un semicerchio , si mise a filare con estrema rapidita` verso nord nord est . In breve la lenza del rampone fu tutta consumata senza che il capodolio scemasse la sua velocita` . Harwey attacco` una seconda la lenza , ma anche questa in pochissimo tempo fu tutta fuori . Cerchiamo di affaticarlo ! disse mastro Widdeak . Lega la lenza ! grido` Koninson , che era ancora lontano , quantunque i remiganti arrancassero disperatamente . Harwey lego` la lenza e la baleniera fu trascinata dal cetaceo che continuava a nuotare verso nord nord est , senza tuffarsi e senza fermarsi un solo istante . Ma anche questo tentativo non riusci` a scemare la corsa del mostro , anzi si accrebbe tanto che c' era da temere che le onde invadessero la baleniera . Mastro Widdeak fece legare la droga alla lenza e lascio` andare il capodolio , certo di ritrovarlo ben presto senza vita . A bordo ! disse egli . Quel brigante si di stanchera` di correre e allora lo troveremo . La scialuppa viro` di bordo e si diresse verso il Danebrog che avanzava a tutte vele spiegate verso la baleniera del tenente , sulla quale bestemmiava su tutti i toni e in tutte le lingue della terra il fiociniere Koninson . Pochi minuti dopo i dodici cacciatori salivano sul Danebrog . Mille tuoni ! esclamo` Koninson , mettendo piede sulla tolda . Non mi aspettavo quest' oggi un tiro cosi` birbone . Brigante d' un capodolio , sfuggire cosi` al mio rampone ! Ma se lo incontro ancora gli faro` passare un gran brutto quarto d' ora . Non pigliartela tanto a cuore , fiociniere ! disse il tenente . Lo raggiungeremo e ben presto , e` vero , capitano ? Lo spero rispose Weimar . Lo spero anch' io disse Koninson . Ma se il mio rampone l' avesse toccato ! ... Quel briccone di Harwey ha sempre piu` fortuna di me . Saresti geloso ? chiese il capitano , ridendo . Io ! Mai piu` ! Ma se l' avessi ramponato io ! ... Mille tuoni , non sarebbe corso tanto . Ti ripeto che lo raggiungeremo . Ma dove sara` fuggito ? Scommetterei una botte di wisky contro una tazza di gin che si e` diretto verso lo stretto di Isanotzkoi . Ci dirigeremo adunque verso quello stretto . Subito , fiociniere A bordo le baleniere , giovanotti . Le due imbarcazioni in brevi istanti furono issate alle gru , dopo di che il Danebrog si rimise in marcia dirigendosi verso la penisola di Alaska che coll' isola di Uminak forma lo stretto accennato di Isanotzkoi L' equipaggio a cui premeva assai ritrovare il cetaceo per non perdere la famosa scommessa impegnata col norvegese , erasi gia` quasi tutto installato sulle coffe e sulle crocette , tenendo gli occhi fissi verso nord nord est . Il capitano aveva promesso una bottiglia di wisky al primo che lo scopriva , e quel premio era da tutti agognato . Ben presto pero` dovette rinunciare a quella guardia che stancava assai , tanto piu` che non scorgeva alcuna traccia del fuggitivo ne` una macchia rossastra che indicasse del sangue , ne` quelle materie grasse che si lasciano ordinariamente dietro i cetacei in genere . Per quattro lunghe ore il bravo veliero , spinto da un fresco vento di sud ovest , filo` con una velocita` superiore al sette nodi senza deviare dalla sua rotta , poi piego` un po' verso nord est colla speranza di ritrovare su quella nuova via le tracce . Nulla ! esclamo` il capitano che scrutava l' oceano con un cannocchiale . Bisogna che sia ben forte per camminare tanto . Io temo che non sia gravemente ferito , signore disse il tenente che fumava pacificamente la sua pipa , seduto sulla murata di babordo . Ha lanciato forse male il rampone Harwey ? Bene no di certo , capitano ; ne` del resto , lo poteva . Il capodolio aveva sconvolto il mare in siffatta guisa , che nelle baleniere non era possibile tenersi in piedi . Diavolo ! Che lo si perda ? Non lo credo . Camminera` molto , e` cosa certa , forse fino allo stretto di Behring , ma poi si fermera` e morra` . Ma lo ritroveremo noi ? E perche` no ? C' e` la droga attaccata alla lenza . Lo so ma io so pure che vi sono dei balenieri che non si fanno scrupolo di impadronirsi dei cetacei ramponati dagli altri . E questi pirati di nuova specie non sono pochi . Aggiungo qualche cosa d' altro , ora che ci penso disse il tenente . Che cosa , signor Hostrup ? Che se il nostro capodolio va a morire su qualche isola o su qualche costa per noi e` perduto . Gli abitanti se lo prenderanno senza curarsi della droga . Non ci mancherebbe che questa disgrazia ! Sapete , tenente , che noi siamo molto sfortunati ? E proprio quest' anno che abbiamo impegnato la scommessa con quel briccone di norvegese . Fortunatamente ho un equipaggio forte e coraggioso e una nave che non teme i ghiacci del polo . Siete risoluto a salire molto al nord ? Si` , signor Hostrup rispose il capitano con voce grave . Saliro` fin oltre lo stretto di Behring , e andro` a visitare le coste della Giorgia . Se non trovero` cola` tante balene da completare il carico , saliro` ancora piu` al nord verso la terra di Wrangel . Siate prudente , capitano . Avete paura dei ghiacci , voi ? Io ! ... Quando ho una borsa di tabacco e una bottiglia di gin o di brandy , vado dritto fino al polo . Lo so , tenente , che voi non avete paura di nulla . Sta bene , saliremo fino a incontrare i grandi banchi di ghiaccio . Bisogna che i danesi vincano i norvegesi . Due ore dopo il Danebrog avvistava le isole Aleutine . III IL MARE DI BEHRING Le isole Aleutine formano una lunga catena che separa il Grand' Oceano dal mare di Behring . Si dipartono dalla penisola di Alaska , il punto piu` avanzato della costa americana verso occidente , e descrivendo un immenso semicerchio vanno a congiungersi colla costa asiatica , lasciando fra di esse degli stretti numerosissimi , ora piccoli ed ora grandi , spesso ingombri di scogIietti e di banchi che rendono la navigazione assai difficile . Dirne il numero esatto e` impossibile anche oggi , poiche` molte sono appena conosciute e molte altre non lo sono affatto . Ad ogni modo sono moltissime e talune di rispettabile grandezza , quali la Behring , Atton , Unalaska , Unimak , ecc . La popolazione di tutto l' arcipelago si crede non superi le 6000 anime . Per lo piu` dette isole sono montagnose con alcuni vulcani che vomitano quasi sempre fumo e le spiaggie alte assai rendono l' approdo difficile , anche perche` cinte da numerosi frangenti contro i quali , da una parte e dall' altra , si rompono con orribile frastuono le onde del Grand' Oceano e quelle del mare di Behring . Su quelle rupi non crescono che degli intristiti abeti , delle piccole quercie , dei salici nani , e nelle valli riparate dai gelidi soffi del vento settentrionale , delle fitte e alte erbe . Ma se la flora e` cosi` misera la fauna invece e` ricca , infatti innumerevoli sono le volpi , le renne e anche le foche . Non poche lontre , quantunque accanitamente cacciate dagli agenti della compagnia russo americana , vivono presso le sponde , e anche le balene di quando in quando vi fanno la loro comparsa . Prima del 1741 queste isole erano a tutti sconosciute . Il celebre navigatore danese Vito Behring fu il primo a scoprirne alcune , il suo compagno Tchirikof ne scopriva altre nel 1742 , e Billings e Saritchef negli anni 1793 e 1795 visitavano le restanti . E` pero` probabile che talune non siano ancora state percorse da alcun europeo od americano L' isola avvistata dal Danebrog era Unimak , la piu` occidentale dell' arcipelago , situata a 54' 30' di latitudine nord e 167' di longitudine ovest . Si distinguevano chiaramente le sue tre montagne , la prima colla cima irregolarissima , la seconda in forma di cono e alta assai , vomitante un fumo nerissimo e la terza , chiamata dagli indigeni Kaighinak , mozzata . Quantunque si fosse in piena estate , sulle cime scintillavano con magico effetto i ghiacci non ancor disciolti dal sole . Entriamo nello stretto o giriamo di fuori ? chiese mastro Widdeak al capitano , che osservava l' isola . Il passo di Isanotzkoi ci e` troppo famigliare perche` non si tenti il passaggio . Cosi` potremo vedere se il capodolio si e` arenato sulle coste della penisola d' Alaska . Mastro Widdeak torno` al timone e diresse la nave verso Io stretto accennato che divide l' isola di Unimak dall' Alaska . Ben presto si trovo` a poche gomene dalle sponde della prima , dove viro` di bordo veleggiando parallelamente ad esse . L' isola sembrava completamente deserta , quantunque l' abitino un cento o centocinquanta aleutini . Non si vedeva alcuna capanna e nemmeno un battello fra i piccoli fiords . Anche i terreni apparivano aridissimi : solamente dei piccoli abeti rizzavano verso il cielo il loro verde fogliame e poche erbe si scorgevano in fondo alle vallette . Le sponde dappertutto erano alte , dirupate e sparse qua e la` di massi di basalto , forse cola` lanciati dal vulcano fumante durante la terribile eruzione del 1820 . Alle 2 del pomeriggio il Danebrog entrava lentamente nello stretto di lsanotzkoi percorso da forti ondate , le quali andavano a rompersi con estrema furia contro le sponde dell' isola . Cola` volteggiavano numerosissime bande di gabbiani dalle piume bianchissime ma tinte leggermente di rosa sotto l' addome , i piedi neri e il becco giallo , uccelli voracissimi che si tengono quasi sempre presso le isole artiche , ma di una codardia fenomenale , poiche` basta un uccello qualsiasi per metterli in fuga . Quantunque la loro carne sia poco pregiata , il tenente Hostrup , appassionatissimo e bravissimo cacciatore , sparo` alcune fucilate abbattendone parecchi nel momento che passavano sopra il legno . Alle 3 fu segnalata una barca indigena che pareva provenisse dalla vicina penisola di Alaska . Era una baidaire , scialuppa grandissima , scavata nel tronco di un grossissimo albero cola` portato senza dubbio dalle correnti marine e montata da una ventina di aleutini , uomini di mediocre statura ma robustissimi di tinta bruna , con viso rotondo , naso schiacciato , occhi piccoli ma espressivi e capelli nerissimi . Passando presso il Danebrog salutarono con alte grida i marinai . Il capitano approfitto` per interrogarli circa il capodolio , ma nulla pote` sapere , avendo quegli uomini lasciata la penisola di Alaska da due sole ore . Piu` tardi fu vista anche una bodarkie , leggerissimo canotto costruito con pelli di vitello marino e somigliantissimo a quello usato dai groenlandesi . Lo montava un solo uomo munito di un remo a due pale , e pareva venisse da nord . Camminava pero` cosi` rapidamente che in breve sparve verso est . Forse quell' uomo poteva direi qualche cosa disse Koninson al tenente che guardava distrattamente le coste dell' isola . Se avesse scoperto il capodolio io ti dico che non ce l' avrebbe detto , fiociniere rispose Hostrup . E perche` ? Per spogliarlo lui coi suoi compagni . Un capodolio rappresenta una vera fortuna per questi poveri abitanti che ben sovente soffrono la fame , ma lo troveremo , fiociniere , non temere . Ho guardato poco fa l' acqua e ho scorto delle macchie oleose galleggiare e cio` indica che il nostro cetaceo e` passato di qui . Mille tuoni ! Bisogna seguire queste tracce . Le seguiremo Koninson . Io piantero` domicilio nella rete della delfiniera per non perderle . Niente di meglio . Alle 9 di sera il Danebrog , che filava con una discreta velocita` , usciva dal canale di Isanotzkoi ed entrava nel mare di Behring , ampia distesa d' acqua compresa fra il 52' e 66' di latitudine nord e il 160' e 200' di longitudine est , cinta al sud dalla lunga catena delle isole Aleutine all' est e al nord est dalle coste americane e al nord ovest e ovest dal Kamtsciatka . La maggiore lunghezza di questo mare che per lo piu` e` coperto di nebbioni e di ghiacci , e` da est ad ovest di circa 560 leghe . Tanto sulla costa americana quanto su quella asiatica , forma baie ampie ove non di rado vanno a partorire le balene durante la stagione dei seni . Sono rimarchevoli a nord ovest la grande baia , che puo` chiamarsi anche golfo d' Anadyr , ove si scarica il fiume omonimo , ad ovest quelle di Aliutorskoi e di Kamtsciatka e ad est quelle di Bristol e di Norton . Racchiude pure nel suo seno isole considerevoli , quali Sidov , San Matteo , San Paolo e San Giorgio . Nel momento che il Danebrog entrava in questo vasto e molto pericoloso mare , nessuna vela si scorgeva sull' orizzonte , ne` alcun cetaceo . Solamente alcune procellarie , funesti uccelli che non si dilettano che di tempeste , sfioravano le onde , entro le quali di quando in quando si tuffavano per pescare i pesciolini . Tre o quattro vennero a volteggiare attorno alla nave , mostrando le loro penne nerissime . Il Danebrog , spinto da un forte vento di sud sud ovest , si slancio` verso l' ampia baia di Bristol , dove si scorgevano sui flutti le sostanze oleose che davano all' acqua una tinta piu` verdastra , ma l' intera notte passo` senza che quel dannato capodolio si facesse vedere . L' indomani , 26 agosto , ancora nulla . Il capitano Weimar comincio` a diventare inquieto e di assai cattivo umore . Gli pareva impossibile che il mostro , con un rampone nei fianchi , avesse potuto percorrere tanta via quantunque si continuassero a scorgere le macchie oleose sui flutti . Anche il secondo , di solito cosi` flemmatico , era diventato un po' nervoso . Passeggiava per la coperta fumando la sua eterna pipa con maggior furia e di tratto in tratto lo si udiva brontolare . Koninson poi , che da ventiquattro ore aveva piantato domicilio nella rete della delfiniera per non perdere di vista le macchie oleose , dormendo cola` e facendosi servire pure cola` i pasti , era proprio furibondo . Lo si vedeva in continua agitazione , a rischio di sfondare la rete e di quando in quando lo si udiva mandare al diavolo tutti i capodolii degli oceani e . qualchevolta il rampone di Harwey . Il 27 nulla ancora . Il mattino del 28 , a trenta miglia a sud dal capo Rumjenzow , un gabbiere segnalo` una nave che si dirigeva verso il sud correndo bordate . Il capitano Weimar ordino` subito al timoniere di dirigere il Danebrog a quella volta per interrogare l' equipaggio . Mezz' ora dopo si trovava a un solo miglio dalla nave segnalata . Era un bel brick di duecentocinquanta o trecento tonnellate , di forme eleganti e quasi carico . A poppa si alzava un fumo nerissimo segno evidente che l' equipaggio procedeva alla fusione di materie grasse . Deve essere un baleniere disse il tenente . Weimar fece spiegare la bandiera danese e con una serie di segnali prego` il brick di mettersi in panna : il che subito fece . Il Danebrog in pochi minuti lo raggiunse mettendosi pure in panna a tre gomene di distanza . In che cosa posso esservi utile ? chiese il capitano del brick , imboccando il portavoce , mentre il suo equipaggio spiegava la bandiera stellata degli Stati Uniti d' America . Venite dallo stretto ? chiese Weimar . L' avete detto . Avete incontrato un capodolio con un rampone al fianco ? Si` , capitano . L' ho scorto ieri sera dinanzi la baia di Norton . Vivo ? Vivo si` , ma mi parve agli estremi . Come va la pesca ? Ho carico completo . Se volete un buon consiglio uscite dallo stretto e costellate la Giorgia . Troverete balene in gran numero . Grazie , capitano . Buona fortuna , signore . Il brick spiego` le vele e riprese la corsa verso il sud , mentre il Danebrog si dirigeva verso il capo Rumjanzow che doveva apparire fra breve . La speranza di ritrovare ben presto il capodolio era rinata in tutti i cuori . Koninson per primo aveva abbandonato il suo domicilio per arrampicarsi sulla gran gabbia e parecchi altri marinai l' avevano seguito , anzi alcuni si erano spinti piu` in alto , fino alle crocette . Persino il flemmatico tenente si era arrampicato sul trinchetto e dalla coffa esplorava il mare con un forte cannocchiale . Alle 10 del mattino il Danebrog girava il capo Rumjanzow ed entrava nella baia di Chactoole , assai aperta e poco sicura , a nord est della quale , fra il 64' e il 65' di latitudine nord e il 163' e il 164' di longitudine ovest , si apre la baia di Norton , scoperta dal celebre capitano Cook nel 1778 . Le coste apparivano dirupate e altissime , frastagliate , minate , sventrate dall' eterna azione del mare e con piccolissimi fiords entro i quali si ingolfavano le onde con grande fragore . Qua e la` si vedeva qualche abete , qualche betulla nana , qualche cespuglio e delle cascate d' acqua che balzavano di roccia in roccia con bellissimo effetto . Il Danebrog per qualche tratto navigo` in prossimita` delle coste , indi mise la prua verso la baia di Norton che raggiunse verso le 4 del pomeriggio dopo aver girato un capo dirupatissimo che cadeva quasi a piombo sul mare . Quasi subito si udi` Koninson dall' alto della gran gabbia gridare : Il capodolio a prua ! Tutti gli occhi si volsero verso la direzione accennata . A cinque sole gomene dal Danebrog , vicinissimo alla costa , galleggiava coi ventre in aria il cetaceo circondato da migliaia e migliaia di uccelli marini che formavano , colle loro discordi grida , un baccano indiavolato . IV L' URAGANO Era proprio il cetaceo che Harwey aveva ramponato dinanzi all' arcipelago delle isole Aleutine e che dopo due , tre , quattro giorni di continua fuga era cola` andato a spirare . Il mostro portava ancora nel fianco l' arma che l' aveva ucciso alla quale era attaccata la lenza colla droga portante le cifre del Danebrog . Sul suo ventre e sulla enorme testa che era un po' affondata si vedevano le procellarie , i gabbiani , le urie e le strolaghe cibarsi delle sue grasse carni . Ve n' erano delle migliaia ed altre ancora accorrevano da tutte le parti dell' orizzonte per prendere parte al lauto banchetto . Il Danebrog , abilmente diretto da mastro Widdeak , venne a collocarsi a fianco del cetaceo , attorno al quale nuotavano gia` , ma senza arrischiarsi ad addentarlo , tanta e` la paura che destano in tutti gli abitanti del mare siffatti giganti , numerosissime torme di smisurati pescicani . E` un bel mostro disse Koninson gettando gli occhi su quell' enorme massa . Scommetterei che misura diciannove metri E forse di piu` disse il tenente . Ci dara` almeno novanta tonnellate d' olio . Ci vorrebbe una bestiaccia cosi` ogni settimana . Si diventerebbe ricchi in una sola stagione . Al lavoro , giovanotti ! grido` il capitano . Bisogna far presto se si vuole uscire dallo stretto di Behring prima della comparsa dei ghiacci . Mastro Widdeak fece calare in mare una baleniera e vi salto` dentro con sei uomini armati di palette taglienti , abbordando il cetaceo alla testa . Con parecchi vigorosi colpi aprirono il labbro inferiore , entrarono nella enorme bocca e intaccarono la lingua , enorme massa oleosa del peso di parecchie tonnellate e che , ben cucinata , e` un cibo non disprezzabile . Mentre il mastro operava da quel lato , Koninson , seguito da parecchi marinai , tagliava un fitto strato di grasso in prossimita` della testa , facendolo passare , senza pero` spezzarlo , a bordo . Quando la lingua fu ritirata in coperta , i marinai cominciarono a far girare lentamente l' enorme cetaceo , il quale presento` presto il dorso irto di strane protuberanze . Il tenente Hostrup e quattro uomini armati di scuri , con mille precauzioni , per non cadere in mare raggiunsero il cranio che tosto sfondarono per raccogliere quel prezioso olio che e` conosciuto in commercio sotto il nome di bianco di balena e viene specialmente adoperato nella fabbricazione delle candele e dei saponi di lusso . Quest' olio , o meglio questo spermaceto , e` bianco , brillante , perlaceo e si trova in un canale allungato che forma , riunendosi , le ossa del cranio con quelle della faccia . Nell' animale vivo e` fluido , ma nell' animale morto lo si trova coagulato e talvolta il canale , ne contiene piu` di quattro tonnellate . Ordinariamente pero` non sono che tre , e tante appunto ne conteneva il capodolio abbordato dal Danebrog . Raccolto lo spermaceto che si vende ad un prezzo piuttosto elevato , i marinai continuarono a far girare il cetaceo strappandogli la cotenna che appena a bordo veniva tagliata a pezzi e ammucchiata grossa a poppa , dove erano gia` state apparecchiate sul fornello delle caldaie della capacita` di quattrocento cinquanta litri , per la fusione . Ben presto la coperta della nave baleniera offri` una scena selvaggia . Quelle nubi di fumo nere , puzzolenti , che s' alzavano dai fornelli alimentati dai frammenti di tessuto cellulare del cetaceo ; quelle caldaie che bollivano spandendo all' intorno un odore ancora piu` nauseante ; quelle masse grasse che venivano gettate da tutte le parti spandendo veri rivi d' olio ; quel sangue che salendo dalla cotenna arrossava la tolda e le murate quei marinai scalzi imbrattati di sudiciume e armati di coltelli di ogni dimensione , quel carcame enorme che mostrava le carni rossastre e le costole gigantesche , e quelle migliaia e migliaia di uccelli che s' incrociavano in tutti i versi , mescendo le loro rauche grida ai comandi degli uomini , ai brontolii delle caldaie e ai tuffi dei mostruosi pescicani , formavano uno strano quadro . Le tenebre pero` , in breve , posero fine allo smembramento del carcame . Il capitano Weimar , che aveva lavorato anche lui come l' ultimo dei suoi marinai , fece distribuire , dopo la cena , una larga razione di gin e , fatta assicurare la nave con due solide a`ncore , affinche` non venisse gettata verso la costa che non era molto lontana , ordino` il riposo . All' indomani il lavoro fu ripreso per tempissimo e con maggiore alacrita` . La cotenna fu interamente tirata a bordo , poi vennero strappati i denti che quantunque composti di un avorio non troppo bello hanno pure qualche valore , parte dei muscoli che danno una colla eccellente , i tendini , grande quantita` di ossa dalle quali si ricava il nero animale e finalmente il canale ove nascondesi spesso l' ambra grigia , materia preziosissima che tramanda un profumo delicatissimo molto ricercato dalle eleganti americane ed europee , tanto poco densa che galleggiava sull' acqua e che altro non e` se non un escremento alterato , una parte d' alimento infine , incompiutamente digerito . Koninson ne trovo` sei pezzi , nel canale del capodolio , dei peso di cinque o seicento grammi ciascuno e di forma irregolare . Alle 6 del pomeriggio piu` nulla vi era da trarre dalla carcassa . Il capitano , che aveva molta fretta di raggiungere lo stretto di Behring per arrivare alle coste della Giorgia prima della comparsa dei ghiacci fece spiegare le vele , e alle 7 , dopo due lunghe bordate , il Danebrog lasciava la baia di Norton colla prua nord nord est , portando con se` oltre novanta tonnellate di materie grasse una parte delle quali erano state gia` fuse , ottenendo un olio giallastro , d' un sapore di pesce rancido , della densita` di 0 , 927 e che non doveva gelare che a 0' . Fuori dalla baia il mare era un po' agitato a causa di un forte vento di nord ovest , freddo assai e che tendeva a crescere . Per di piu` , per il cielo correvano dei nuvoloni di una tinta biancastra , saturi di elettricita` e che non presagivano nulla di buono . Temo che si scateni un uragano disse il capitano abbordando il tenente che passeggiava , in coperta colle mani in tasca e la pipa in bocca . Danzeremo ! si accontento` di dire il flemmatico uomo . Ma molto forte , signor Hostrup . Ho notato che il barometro si abbassa rapidamente e che lo storm glass si decompone assai . Vorrei gia` essere lontano dai pericolosi paraggi dello stretto . Bah ! Il Danebrog e` un eccellente veliero che se ne infischia degli uragani , capitano . Non dico di no . Spero che se la cavera` bene anche questa volta . Verso le 10 di sera , la massa delle nubi divento` piu` densa e il mare comincio` ad alzarsi . Numerose procellarie correvano sopra le spumeggianti creste dei flutti , gettando rauche strida . Si sarebbe detto che quei funesti uccelli invocassero la tempesta che stava per scoppiare . Il capitano , temendo che l' uragano si scatenasse da un momento all' altro , rimase in coperta fino ad ora tardissima , ma vedendo che il vento , quantunque soffiasse irregolarmente , non mutava direzione si ritiro` nella sua cabina dopo aver fatto chiudere i pappafichi e i contra e terzarolare le vele basse . La notte infatti passo` abbastanza tranquillamente . Non vi furono raffiche violente ne` cavalloni molto alti . Il 31 pero` la massa delle nubi divenne piu` densa e piu` nera , abbassandosi tanto da credere che volesse tuffare i suoi lembi nel mare . Il vento crebbe di violenza girando da sud a sud est , fischiando in mille guise attraverso gli attrezzi e sollevando gigantesche ondate che andavano coprendosi di bianchissima spuma . Ben presto si udi` in lontananza il tuono e alcuni lividi lampi illuminarono i neri vapori che allora correvano disordinatamente come cavalli sbrigliati . Il capitano fece chiudere buona parte delle vele e salire in coperta tutto l' equipaggio . Il lupo di mare prevedeva un uragano violentissimo e voleva essere pronto a sostenerne gli attacchi . Verso le 11 del mattino il mare divento` burrascosissimo e il vento ancora piu` impetuoso . Non erano onde , ma vere montagne d' acqua quelle che correvano urtandosi furiosamente . Non si udivano che i mille muggiti del vento , lo sbattere delle vele e dei cordami , il gemito degli alberi , le grida dei marinai e le strida delle procellarie . Il Danebrog , guidato dall' abile mano di mastro Widdeak , si comportava valorosamente , fendendo le onde col suo acuto e solido sperone , ma dopo qualche ora si trovo` in una situazione cosi` scabrosa che fece illividire il viso a piu` di un marinaio e aggrottare la fronte persino al flemmatico tenente . Il vento aveva allora raggiunto la straordinaria velocita` di 27 metri al minuto secondo , velocita` che solo raggiunge nelle grandi tempeste , e alle quali ben poche navi resistono . Infatti il Danebrog si sentiva trascinare via con velocita` incalcolabile , andando attraverso le onde che si rimescolavano orribilmente empiendo l' aria di mille muggiti , tuffando spesso il tribordo nell' acqua . Gran parte delle sue vele , in meno che non si dica , furono lacerate e strappate dai pennoni , compromettendo cosi` molto seriamente la sua stabilita` . Il povero legno , che non obbediva quasi piu` al timone , traballava disordinatamente , ora salendo i cavalloni , ora precipitando negli avvallamenti dove minacciava di venire per sempre inghiottito : gemeva , perdeva ora un pezzo di murata , ora un attrezzo della coperta . C' erano certi momenti che tanta era la massa dell' acqua che si slanciava sopra i suoi bordi , da non sapere se galleggiasse ancora o fosse per andare a picco . Il capitano Weimar , aggrappato alla ribolla del timone con a fianco mastro Widdeak , malgrado la gravita` della situazione , conservava un ammirabile sangue freddo e comandava con voce tonante la manovra . Il tenente aggrappato ad una catena di prua faceva eseguire gli ordini con voce tranquilla , come se si trovasse in una solida casa , anziche` su una nave che da un momento all' altro poteva sfasciarsi . I marinai , scalzi , seminudi , senza berretti , inzuppati d' acqua , i volti lividi per il terrore , si tenevano stretti stretti alle murate o alle sartie , o ai bracci delle vele inferiori , cogli occhi fissi sui comandanti , pronti a eseguire le manovre . Di quando in quando qualcuno di loro , investito da un colpo di mare , veniva trascinato per la coperta o gettato contro gli alberi , riportando talvolta delle contusioni di qualche gravita` . E uno fu persino sbattuto fuori dalla murata e si salvo` solamente aggrappandosi prontamente ad una gru . Alle 9 pomeridiane , cioe` dopo tredici ore di ostinatissima lotta , il Danebrog che aveva sempre camminato con una celerita` superiore ai dodici , e qualche volta ai tredici nodi , si trovava a breve distanza dallo stretto di Behring . Gia` la costa americana , al chiarore di un lampo era stata scorta a sette od otto miglia sopravvento . Il capitano Weimar mando` due uomini sulla gran gabbia , affinche` fossero pronti a segnalare le isole Diomede che sorgono in mezzo allo stretto , e contro le quali poteva venire spinto il Danebrog . Alle 10 una raffica furiosa si rovescio` sulla nave , la quale , presa di traverso , fu violentemente rovesciata su di un fianco . Un immenso grido di spavento echeggio` sulla coperta mescendosi a urli della tempesta . Tutti i marinai credettero che non si risollevasse mai piu` . Fortunatamente Koninson , che si trovava presso i bracci della vela di maestra con pochi colpi di scure taglio` le manovre . Cio` basto` perche` la nave riprendesse il suo equilibrio prima che le onde si precipitassero sulla tolda . Quasi subito successe una breve calma . Le nubi , violentemente squarciate da quel furioso colpo di vento , mostrarono per alcuni istanti il sole , che in quelle latitudini elevate , nella stagione estiva , si puo` dire che non tramonta mai . L' effetto prodotto da quella luce dorata sullo sconvolto mare fu stupendo , ma duro` pochi istanti . Le nubi richiusero quello strappo , la semi oscurita` torno` a stendersi sui flutti e il vento ricomincio` a ruggire con maggior forza , spingendo innanzi a se` la nave , alla quale non restavano piu` che la vela di trinchetto e la randa dell' albero di mezzana . Ad un tratto si udirono i gabbieri gridare : Terra a prua ! ... Il capitano affido` il timone a mastro Widdeak e si slancio` , nonostante i violenti rollii , a prua dove l' aveva gia` preceduto il tenente . Ad una distanza di quattro miglia il mare si sollevava a prodigiosa altezza intorno al gruppo delle Diomede formato dall' isola Ratmanoff che e` la piu` grande , dalla Krusenstern che e` la mezzana e da Ferway che e` un arido scoglio . Bisogna tenersi al largo assai , capitano ! disse il tenente Mi mettero` io al timone ! rispose Weimar . Fate preparare alcune vele di ricambio . Temete che scappino quelle spiegate ? Se giunge una raffica forte quanto quella di prima non potranno resistere , ne son certo . Il capitano ritorno` a poppa e prese la ribolla del timone mentre il tenente faceva portare in coperta alcune vele . Il Danebrog era giunto nello stretto , il quale e` largo ben 83 chilometri fra il capo orientale dell' Asia e il capo di Galles dell' America e profondo assai . Qui il mare era orribilmente agitato . Le onde , spinte dal vento , si schiacciavano , per cosi` dire , fra due coste , quantunque , come si disse , queste siano assai distanti l' una dall' altra ; e si frangevano furiosamente contro le isole lanciando sprazzi di spuma a tale altezza che questi toccavano le nere frange delle nubi . A mezzanotte il Danebrog giungeva dinanzi all' isola Ratmanoff , sulla quale volteggiavano disordinatamente migliaia di uccelli marini . D' improvviso , quando i marinai si credevano gia` quasi fuori di pericolo , una raffica furiosa investi` la nave che tuffo` piu` di mezza prua nel seno degli spumanti flutti . Gli alberi si curvarono come fossero semplici stecchi , poi si udirono due scoppi violenti seguiti da urla di terrore . Le due vele strappate dai pennoni volarono via come due immensi uccelli . Il capitano Weimar , malgrado il suo straordinario coraggio , impallidi` . Una vela ! Una vela o siamo perduti ! grido` . Infatti il Danebrog , senza un brano di tela , veniva spinto dalle onde e dal vento contro l' isola Ratmanoff che mostrava i suoi scogli a meno di quattro gomene di distanza . Il tenente , Koninson , mastro Widdeak e una decina di marinai malgrado le disordinate scosse che li atterravano , tentarono di spiegare una trinchettina , ma le onde che si precipitavano in coperta e i soffi tremendi del vento , rendevano quell' operazione quasi impossibile . Tre volte la vela fu innalzata fino al pennone e tre volte il vento l' abbatte` e con essa gli uomini . Allora un grande spavento si impadroni` del l' equipaggio . Alcuni marinai perduta completamente la testa per il terrore , si misero a correre per la coperta sordi ai comandi e alle minacce dei capi . Altri , non meno spaventati , si gettarono sulle baleniere . Il Danebrog , semi rovesciato su un fianco , coperto d' acqua ad ogni istante , andava sempre attraverso le onde malgrado gli sforzi disperati del capitano che non aveva abbandonato la ribolla . Ad un tratto avvenne un urto formidabile sul tribordo , seguito da un crepitio sinistro . Il capitano , il tenente e i marinai furono violentemente rovesciati in coperta . Quando si risollevarono il Danebrog non correva piu` . Si era arenato a una sola gomena dall' isola , in mezzo ad un gruppo di scoglietti le cui punte nere uscivano dalle onde . V L' ISOLA RATMANOFF Il capitano Weimar sentendo la nave ferma e comprendendo che forse una grave avaria le era toccata , getto` un vero ruggito . Con un vigoroso colpo di timone tento` dapprima di trarla da quegli scogli che potevano , da un istante all' altro , sventrargliela , ma non riuscendovi si precipito` verso prua dove si affollavano i marinai gettando grida di terrore . Hostrup , che anche in quel terribile frangente , che pur poteva diventare per tutti fatale , non aveva perduto un millesimo della sua tranquillita` , vi era gia` . Perduti ? gli chiese il capitano col denti stretti . Forse no ! rispose con voce calma il tenente . Il capitano respinse alcuni marinai e sali` sul bompresso . Il Danebrog posava la prua su di un banco di sabbia , riparato a destra e a sinistra da una doppia fila di scoglietti . La poppa pero` galleggiava e se da una parte era un bene , dall' altra era anche un male poiche` le onde , sollevandola violentemente minacciavano di disarticolare il vascello . Che ci sia una falla ? chiese il tenente , Lo temo ! rispose Weimar Mi pare di vedere un' apertura un po' sotto la linea di galleggiamento . Ira di Dio ! Anche questa disgrazia doveva toccarci ! Non bastava dunque la speronata dell' americano ? Povero il mio Danebrog ! Ma forse la cosa non e` grave , capitano . Ma chi turera` la falla ? Qui siamo come in mezzo ad un deserto . Abbiamo un abile carpentiere a bordo . Scendiamo nella stiva , signor Hostrup . I due comandanti fecero aprire il boccaporto maestro e scesero nel ventre del vascello preceduti da Koninson e da mastro Widdeak che avevano accese due lanterne . Rimosse le botti che occupavano la stiva , si diressero verso prua dove si arrestarono , ascoltando con profonda attenzione . Udirono distintamente un sordo gorgoglio , dovuto senza dubbia all' acqua che entrava nella falla apertasi . Sara` grande l' apertura ? si chiese con ansieta` il capitano . Non lo credo , disse mastro Widdeak . Il gorgoglio non e` molto forte . Dobbiamo levare le botti ? chiese Koninson . Per ora e` inutile , disse il tenente . Finche` la burrasca non sara` cessata , nulla potremo fare . Non c' e` pericolo di colare a picco ? No , disse il capitano . Il Danebrog e` fortemente incagliato e la poppa e` molto alta . Saliamo in coperta . Abbandonarono la stiva e tornarono sulla tolda ove i marinai , ancora pallidi , li attendevano con grande ansieta` . Il capitano con poche parole li rassicuro` . Pel momento nulla eravi da fare , poiche` l' uragano continuava a infuriare in siffatta maniera da rendere impossibile la calata delle baleniere . Il capitano fece gettare un' a`ncora a poppa per assicurare maggiormente il vascello , e altre due ne fece gettare fra gli scoglietti , a babordo l' una e a tribordo l' altra . Cio` fatto attese , in preda ad una certa agitazione che non riusciva a vincere , che il mare si calmasse . La sua pazienza e quella dell' equipaggio furono messe a dura prova , poiche` l' uragano infurio` tutto il giorno , scuotendo fortemente la nave che gemeva sinistramente sul suo letto di sabbia . Verso pero` le 11 pomeridiane quei formidabili soffi a poco a poco scemarono di violenza e attraverso gli squarciati vapori torno` a mostrarsi il sole che allora radeva l' orizzonte occidentale . Alla mezzanotte una calma assoluta regnava negli strati superiori , e l' aria , poco prima cosi` agitata e fredda , era diventata cosi` tiepida da far quasi credere di essere nel Messico anziche` nello stretto di Behring . Il mare pero` mantenevasi ancora agitatissimo e continuava a infrangersi con grande violenza contro le isole , inoltrandosi nei fiords con muggiti prolungati . L' indomani , 2 settembre , a bassa marea il capitano , il tenente , Widdeak e il carpentiere scesero in una baleniera e approdarono sul banco dove la prua del vascello era rimasta quasi interamente allo scoperto . L' avaria causata dal violentissimo urto era gravissima ma non irreparabile . A pochi piedi dall' asta di prua , subito sotto la linea di galleggiamento , la punta aguzza di uno scoglietto aveva aperto un buco cosi` grande che vi poteva passare comodamente un barile . La chiglia fortunatamente non aveva riportato alcun guasto , avendo incontrato un banco di sabbia , in cui vi si era quasi interamente seppellita , Che ne dici , carpentiere ? chiese il capitano con inquietudine . Il colpo e` stato fierissimo , rispose l' interrogato , e la falla e` ragguardevole . Pero` ... . Pero` ? ... disse il capitano , nei cui sguardi brillo` un lampo di gioia . La si turera` . Quanto tempo chiedi ? Bisogna che sia breve affinche` possiamo approfittare della gran marea del 12 settembre . Per quel giorno il Danebrog sara` pronto a prendere il mare . E quando avremo lasciato il banco , dove andremo ? chiese il tenente che caricava flemmaticamente e con profonda attenzione la sua pipa . Vi spiacerebbe seguirmi verso il nord ? disse il capitano , guardandolo fisso fisso . Ne sarei lietissimo , signore . Il capitano gli prese la destra e gliela strinse fortemente . Siete un brav' uomo , signor Hostrup . Mi sta sul cuore la scommessa , signor Weimar , rispose Hostrup . E da parte mia rischiero` senza esitare la mia vita , pur di tenere sempre alta la fama dei balenieri danesi . Grazie , tenente . Ed ora , carpentiere , al lavoro . Dovendosi approfittare della sola bassa marea , il carpentiere si mise alacremente all' opera , aiutato da una squadra di marinai che su un' altra baleniera gli avevano recato gli attrezzi necessari , una considerevole quantita` di legname e parecchie grosse lastre di rame , mentre alcuni altri sgombravano la prua delle botti che l' occupavano e mettevano in opera le pompe per estrarre l' acqua entrata dalla falla . Il tenente Hostrup , che di simili lavori si intendeva poco , torno` a bordo a prendere il suo fucile . Faremo una passeggiata sull' isola , disse a Koninson . Vedo dei grossi uccelli e forse nei fiords si nasconde qualche foca o qualche tricheco . Prendi un fucile e seguimi ... . Maneggio meglio il rampone che le armi da fuoco , tenente , rispose il fiociniere . Voi penserete ai volatili e io alle foche . Come vuoi , amico . S' imbarcarono sul piccolo canotto e presero il largo girando attorno agli scoglietti sui quali venivano a rompersi le ultime onde sollevate dall' uragano . Arrancando con lena , in brevi istanti raggiunsero l' isola , ma da quella parte la costa non offriva approdi , essendo tagliata quasi a picco e molto alta . Attorno vi volteggiavano numerosi uccelli marini , i quali fra i crepacci avevano piantato i loro nidi . Proseguendo , i due cacciatori scoprirono ben presto un piccolo fiord , il quale terminava in una sponda bassa coperta in parte d' una sabbia finissima e in parte di ciottoloni neri e arrotondati dal continuo lavorio delle onde . Legarono il piccolo canotto ad una rupe e balzarono a terra portando le loro armi . L' isola offriva un brutto aspetto . Qua e la` si rizzavano delle alture aridissime , piu` oltre delle grandi rocce nere nei cui crepacci scorgevansi alcuni magri licheni , qualche rosa canina selvatica , o qualche pianticella di ribes o di uva spina . Che desolazione ! esclamo` Koninson . Troveremo almeno delle foche ? Lo spero , fiociniere , rispose il tenente . Una volta qui erano talmente numerose , che alcuni balenieri vi facevano i loro carichi d' olio ; oggi pero` , in causa delle cacce accanite , non se ne incontrano che pochissime . Dovevano , distruggerne un numero enorme quei balenieri per fare un carico intero . Delle migliaia , Koninson . Allora non tarderanno a sparire dappertutto . Cio` avverra` sicuramente e forse fra non molto . Gia` le sponde dell' America settentrionale cominciano a essere spopolate . Che disgrazia ! E dire che sono animali cosi` inoffensivi ! Se la prendessero almeno cogli orsi bianchi , quei balenieri paurosi . Dato uno sguardo alle rive , i due cacciatori si addentrarono nell' isola , ove gli uccelli si mostravano talmente numerosi da oscurare talvolta la luce del sole . Ora passavano immense bande di urie , uccelli dalle penne nere e bianche , il becco lungo e dritto e le gambe collocate cosi` indietro da costringere quei volatili a sedersi anziche` coricarsi ; ora stormi di strolaghe , bellissimi uccelli col petto e il dorso neri , le ali macchiate e le parti inferiori di un bianco niveo , e ora lunghe file di oche bernine , grosse come un' oca comune e che facevano un baccano indiavolato . Per bacco ! esclamo` il tenente . Se si volesse fare un carico di uccelli la fatica non sarebbe molta . Accontentiamoci di empire la dispensa del cuoco , disse Koninson . All' opera , signore . II tenente si arrampico` su di una rupe , si accomodo` sulla cima e di la` comincio` a sparare contro le bande di volatili che gli passavano sopra , a destra , a sinistra e dinanzi senza mostrarsi spaventate . In breve parecchi gabbiani , oche , urie e strolaghe si trovarono a terra colpite dal piombo del valente cacciatore . Koninson ammazzava gli uccelli feriti a colpi di rampone . Quelle continue detonazioni finirono pero` collo spaventare i volatili , i quali si allontanarono dalla rupe volando verso le coste dell' isola . Siete un tiratore da far paura , disse Koninson al tenente , che raccoglieva le vittime . C' e` qui tanta carne da nutrire per un' intera settimana l' equipaggio del Danebrog . E non ho ancora finito , fiociniere . Ho visto laggiu` due grossi uccelli e conto di abbatterli . Ammucchiarono le vittime sotto la sporgenza di una rupe e si rimisero in cammino riaccostandosi al mare , e precisamente verso un piccolo fiord , sopra il quale volteggiavano due grandissimi uccelli dalle penne bianche e nere . Cosa sono ? chiese Koninson . Aquile forse ? Aquile qui ? A me sembrano due albatros . Ma gli albatros sono uccelli dei mari australi , signore . Non ti dico , di no , ma non pochi di quei voraci giganti vanno a piantare i loro nidi , sulle isole dei mari della Cina e del Giappone e in giugno si spingono , sin qui . La loro carne e` eccellente ? Se devo dirti la verita` , e` coriacea ; pero` tenuta qualche tempo nel sale e condita con una salsa piccante , non e` sgradevole . I due cacciatori giunsero ben presto al fiord , ma i due albatros , un po' magri si ma veramente giganteschi , le cui ali spiegate misuravano non meno di cinque metri , si allontanarono e cosi` rapidamente , che in pochi istanti , furono fuori di vista . Vigliacchi ! esclamo` il fiociniere . E lo sono davvero , malgrado la loro mole e , il loro formidabile rostro disse il tenente . Ma ... oh ! ... Che hai ? Guardate alla vostra sinistra , presso il mare ! disse Koninson a bassa voce . Il tenente guardo` nella direzione indicata e sopra una roccia che cadeva a picco sul mare , ma poco alta , scorse una massa rossiccia , di dimensioni ragguardevoli . E` una foca ! disse Koninson . No , deve essere un tricheco disse il tenente , che carico` subito il fucile a palla . Bisogna ammazzarlo . Lo ammazzeremo , fiociniere . Cerchiamo pero` di non farci vedere , altrimenti si lascera` cadere in mare . Si gettarono in mezzo alle rocce e tenendosi sempre nascosti giunsero a soli duecento passi dalla preda che si scaldava ai raggi del sole mezza coricata su un fianco . Il tenente non si era ingannato . Era proprio un tricheco , che taluni chiamano anche morsa , lungo quasi quattro metri e con una circonferenza di tre , coperto di un pelo corto , scarso e rossiccio . Si vedevano distintamente i suoi lunghi denti di avorio che scendono verticalmente dalla mascella superiore . Tali animali , che un tempo erano numerosissimi su tutte le coste settentrionali dell' Asia e dell' America , sono inoffensivi a terra , ove si muovono con molto stento , ma aggrediti in mare , ove nuotano con grande sveltezza , si difendono disperatamente e piu` di una volta i loro solidi denti spezzarono le scialuppe dei cacciatori . Il tenente mando` Koninson dietro una rupe che era a breve distanza da quella occupata dal tricheco , poi punto` lentamente il fucile , miro` con somma attenzione e sparo` . Il tricheco , colpito alla testa , fece un brusco salto mandando una specie di ruggito e si mise a dibattersi , cercando tuttavia di guadagnare l' orlo della roccia per precipitarsi in mare . Ma Koninson era vicino ; in dieci salti lo raggiunse e gli vibro` una tale ramponata da finirlo quasi sul colpo . Bella fucilata esclamo` il fiociniere volgendosi al tenente che si avvicinava colla solita calma . Questi si` che sono animali che valgono una palla ! Lo credo , Koninson . E` tanto grasso questo tricheco che ci fornira` piu` di due barili d' olio . E olio migliore di quello della balena , signor Hostrup . Che ce ne siano degli altri ? Ne dubito , Koninson . I balenieri hanno distrutto anche i trichechi . E ve n' eran molti in quest' isola ? Delle migliaia , fiociniere . Mi fu narrato da un capitano olandese , quindici anni , or sono , che un baleniere norvegese in quattro sole ore ne ammazzo` piu` di cinquecento . Che strage ! E so pure , ma non mi ricordo piu` ora in quale localita` , che l' equipaggio di un bastimento inglese nel 1705 ne uccise ben ottocento nello spazio di sei ore e che tre anni piu` tardi un altro equipaggio ne uccise novecento in sette ore . In una giornata , in quei tempi si caricava un bastimento di olio . Ed erano carichi quelli che valevano molto di piu` dei nostri , poiche` anche le pelli dei trichechi hanno valore e i denti , che danno un avorio piu` compatto e piu` bianco di quello degli elefanti , si pagavano molto cari . E come faremo a trasportare a bordo questo bestione ? Lasciamolo qui . Manderemo i marinai a raccoglierlo . Continuiamo l' escursione Koninson . I due cacciatori si misero a costeggiare l' isola facendo un' ampia raccolta di uova di uccelli marini , per lo piu` depositati sulle sabbie o nei crepacci delle rocce e sparando di quando in quando sui gabbiani . Alle 6 , carichi come muli , s' imbarcavano nel piccolo canotto e tornavano a bordo dove il carpentiere , il capitano , mastro Widdeak e i marinai lavoravano febbrilmente attorno alla falla . VI IL DISINCAGLIAMENTO La mattina del 12 settembre , giorno della grande marea , il Danebrog era pronto a riprendere il mare . La falla era stata accuratamente chiusa dal carpentiere , e tanto bene da non lasciare penetrare la piu` piccola goccia d' acqua e da poter sopportare gli urti dei ghiacci . Non restava da farsi che il disincagliamento , operazione difficile ma sul cui esito nessun uomo dell' equipaggio dubitava . Mancando quattro sole ore alla massima altezza del flusso , i preparativi furono alacremente spinti innanzi . Per il mezzodi` tutto doveva essere pronto e ogni uomo al suo posto , onde non correre il pericolo di far riuscire vani gli sforzi e dover attendere parecchi altri giorni . Il capitano innanzi tutto fece trasportare tutto il carico della stiva a poppa per rendere piu` leggera la prua e quindi piu` facile il disincagliamento . Dopo di che fece imbarcare due delle maggiori ancore che furono gettate a sessanta braccia dalla poppa , su di un fondo resistente , e fermare le gomene ai due molinelli di bordo , mentre il tenente faceva preparare le vele , per allontanarsi subito , disincagliata la nave , dal pericoloso bacino che gli scogli chiudevano quasi interamente . Alle 10 tutto era pronto a bordo del Danebrog e tutti gli uomini ai loro posti . La marea cresceva con qualche rapidita` , coprendo le nere degli scoglietti e producendo sopra questi un forte gorgoglio . Ben presto quasi tutte le rocce scomparvero e a prua della nave si udi` un leggero fremito seguito tosto da alcuni scricchiolii . Pronti ! grido` il capitano . I marinai si curvarono sulle aspe dei molinelli e attesero con trepidazione . Piu` di un viso era diventato pallido per l' emozione . I fremiti e gli scricchiolii continuavano , anzi diventavano piu` forti man mano che il flusso montava . Alle 12 , 25 il capitano , che aveva in mano un cronometro , grido` con voce tonante : Forza , ragazzi ! Forza ! I marinai diedero un colpo violento alle aspe che si curvarono . Le due gomene di poppa si tesero senza che le ancore si movessero , ma la nave , quantunque continuasse a scricchiolare , non si mosse . Il capitano impallidi` e si senti` bagnare la fronte di un freddo sudore . Forza , forza ! ripete` . Il tenente si precipito` in aiuto dei marinai che facevano sforzi disperati . Passarono alcuni secondi che parvero lunghi come tanti minuti poi il Danebrog scivolo` bruscamente sulla sabbia retrocedendo con notevole velocita` . Il capitano , che era subito balzato a prua , lascio` andare a picco un ancorotto , mentre il tenente correva alla ribolla del timone . Il Danebrog percorse cinquanta braccia , poi si arresto` di colpo a meno di una gomena dagli scogli . Un urrah fragoroso irruppe da tutti i petti . La nave baleniera era ormai salva . Il tenente si fece incontro al capitano che era diventato raggiante di gioia e gli strinse vigorosamente la destra . Dio ci protegge gli disse . Bisogna crederlo , signor Hostrup , rispose Weimar . Ho tremato assai per il mio Danebrog , che amo come se fosse un pezzo della mia carne . Se l' avessi perduto non mi sarei piu` consolato . Ed ora andiamo ? ... . Sulle coste della Giorgia , tenente . Faremo una rapida campagna , poi torneremo a sud . Con un carico completo , speriamo . Si` , tenente . Il cuore mi dice che vinceremo la scommessa . Dio lo voglia , capitano . Non essendo prudente fermarsi fra quegli scogli , Weimar fece calare in mare le baleniere e rimorchiare il Danebrog al largo . Alle 2 del pomeriggio , dopo aver visitata la riparazione che fu trovata perfettamente asciutta , i marinai spiegavano le vele e la nave si rimetteva in cammino dirigendosi verso il capo di Galles , che forma l' estrema punta , verso occidente , della costa americana . Il mare era quasi tranquillo , di un verde superbo e affatto deserto . Solamente delle procellarie e dei gabbiani volteggiavano sopra le larghe ondate , mandando di quando in quando delle rauche strida . Un vento fresco , ma che soffiava irregolarmente , ora da sud ed ora da sud sud est , gonfiava le vele della nave , la quale scivolava con celerita` discreta lasciandosi a poppa un solco spumeggiante . Signor Hostrup , disse Koninson avvicinandosi al flemmatico comandante che guardava attentamente le onde , appoggiato alla murata di tribordo impiegheremo molto a raggiungere la costa americana ? Prima di mezzanotte gireremo il capo di Galles , fiociniere . Ditemi , tenente , e` vero che questo stretto ha una profondita` spaventevole ? Si` e tanto che se una fregata affondasse , i suoi alberetti rimarrebbero fuori dall' acqua . Se vuoi saperlo , la sua spaventevole profondita` non supera i diciannove metri . Soli ? Soli , Koninson , ne` uno piu` ne` uno di meno . E sono molti anni che fu scoperto questo stretto ? Non troppi , Koninson . Prima del 1741 lo si ignorava , anzi molti credevano che l' America fosse unita all' Asia . E chi lo scoperse ? Vito Behring Un russo ? Per i russi si` , ma per gli altri no , poiche` Bhering e` nato in Danimarca come ci sono nato io e come ci sei nato tu . Ah ! Un nostro compatriota ! Deve essere stato un grande marinaio . Se non lo fosse stato , non si sarebbe spinto fin qui , a quel tempi in cui si ignorava dove erano le coste , le isole , gli scogli , i banchi e quali le correnti . Aveva intrapreso la spedizione per suo conto ? No , per incarico dell' imperatrice delle Russie , Caterina . E cio` accadeva nel 1728 , ma Behring volle prima esplorare le coste siberiane e accertarsi se il Giappone era unito o staccato dalla penisola di Kamtsciatka . Dapprima navigo` verso sud est , ma non trovando alcuna terra mise la prua verso nord est e dopo 44 giorni , a 58' 50' di latitudine , scopriva le montagne della costa americana . E vi sbarco` ? No , poiche` allora scoppio` una tempesta cosi` orribile che lo costrinse a ritornare , e quale ritorno ! Il 3 novembre la spedizione naufragava su di un' isola lontana 160 chilometri dalla penisola di Kamtsciatka e cola` pativa tali sofferenze che molti marinai perirono e fra questi anche Behring . E qui viene un punto molto oscuro . Si narro` da taluni che quando lo sfortunato navigatore fu gettato nella fossa onde seppellirlo , respirava ancora anzi che respingeva colle mani la sabbia che gli veniva gettata sopra . Che sia stato commesso un delitto ? Chi puo` dirlo ? Povero Behring ! E cosa successe dei suoi compagni ? Rimasero cola` tutto l' inverno , poi fabbricarono una navicella coi rottami della nave naufragata e ripresero coraggiosamente il mare ; dopo altri patimenti riuscirono a raggiungere le coste della penisola di Kamtsciatka . In quell' istante si udi` un marinaio , che era salito sulla gran gabbia segnalare la costa americana , che una nebbiola aveva fino allora tenuta celata . Era il capo di Galles , punta scoscesa , aridissima , dietro la quale , ad una certa distanza pero` , si elevano delle montagne che per la maggior parte dell' anno si vedono coperte di neve . Il Danebrog , che correva assai , si avvicino` alla costa , poi viro` di bordo dirigendosi verso il golfo di Krotzebue che si apre fra il capo Krusenstern a nord e il capo Espemberg a sud e che rinchiude ad est la baia di Escholtz , davanti la quale si trova l' isola Chamisso , a sud quella di Spasariet e ad ovest quella di Buona Speranza . A due chilometri dal capo di Galles la costa americana , che fino allora si era mostrata dirupatissima , comincio` ad abbassarsi e apparvero immense paludi sulle quali si vedevano volteggiare migliaia di oche , di gabbiani , di gazze marine , di strolaghe e di urie . Le loro grida , portate dal vento , giungevano fino a bordo del Danebrog . Alcuni di quegli uccelli vennero fin presso la nave , e il tenente si diverti` a sparare alcune fucilate . Durante la notte del 12 13 notte per modo di dire , poiche` il sole splendeva sempre il vento crebbe considerevolmente , accelerando la corsa del Danebrog , e la temperatura , fino allora dolcissima si abbasso` improvvisamente a 0' . L' indomani il legno girava il capo Espemberg e passava dinanzi al golfo di Kotzebue che s' insinua entro terra per ben venti leghe su una larghezza di ventitre` . Le sue coste erano alte , spalleggiate da gruppi di montagne e apparivano affatto deserte . Nessun canotto solcava le acque tranquille del golfo , dove in certe epoche si recano a pescare gli indiani Kitgoni che abitano le sponde settentrionali , e gli indiani Kiumisi che abitano le meridionali . Di balene nessuna traccia . Invece furono segnalati alcuni delfini gladiatori , nemici accaniti delle prime , dotati di una forza prodigiosa e di una voracita` straordinaria . Qualcuno era lungo piu` di otto metri . Il 14 , presso il capo Krusenstern , Koninson che guardava sempre attentamente il mare sperando di trovare quelle materie oleose che si lasciano addietro le balene , segnalo` un banco di boete , il quale aveva fatto cangiare tinta all' acqua , che appariva bruna anziche` verdastra . Questi banchi , che le balene cercano avidamente , sono formati da piccoli crostacei in forma di gamberi ma il cui diametro non supera i due millimetri e si producono in primavera e in estate . Talvolta hanno una lunghezza di quindici e persino venti leghe , una larghezza di una o due e uno spessore di quattro o cinque metri . Una volta , quando s' incontravano questi banchi , si trovava sempre una balena o anche due disse malinconicamente Koninson , volgendosi verso il tenente che gli stava presso . Mio caro fiociniere , oggi le balene sono assai scemate rispose Hostrup . Non sono molti secoli che si vedevano a frotte nel mare di Biscaglia , ed ora se si vuol trovarne una bisogna risalire in questi mari . Sono forse diminuite a causa di qualche malattia ? No , a causa della caccia accanita dei balenieri . Ogni anno se ne distruggono un numero grandissimo , anzi non si esita ad affermare che nessuna balena puo` raggiungere il suo completo sviluppo , perche` prima di questo cade sotto il rampone dei fiocinieri . E siamo solamente noi a distruggerle ? Purtroppo no . Le balene hanno altri nemici e forse piu` accaniti di noi . E quali mai ? Chi osa sfidare simili giganti che hanno una coda cosi` possente ? Il piu` feroce e` un crostaceo detto pidocchio di balena , il quale aderisce talmente alla pelle dei cetacei che per staccarlo bisogna farlo a brani . Ma come puo` , un crostaceo , uccidere una balena ? Nel modo piu` facile , Koninson . Questo pidocchio le si aggrappa nei punti piu` delicati , o sulle labbra , o sugli organi generativi e comincia a rodere cacciandosi entro le carni , causandole dolori si` atroci che dopo un certo tempo la disgraziata e` costretta a morire . Che mostro ! Ma ci sono altri nemici e non meno feroci . I capodolii , come ben sai , assalgono le balene tutte le volte che le incontrano e le mordono , cosi` orribilmente da ucciderle . Ho assistito una volta a una simile lotta . Ve ne sono degli altri : i pescispada e i narvali , che si divertono a cacciare il loro acuto corno nel ventre dello sfortunato cetaceo ; e i delfini , specie quelli detti gladiatori , che gli si cacciano , in bocca e ne divorano la lingua . Che canaglie ! E di tutti questi nemici quale e` il piu` terribile ? L' uomo , il quale ogni anno ne distrugge centinaia e centinaia . Allora verra` un giorno che non se ne trovera` piu` una . Si` , se le balene non si affrettano a rifugiarsi al di la` dei ghiacci eterni , sotto il polo . E nell' oceano australe sono pure cosi` accanitamente cacciate dai balenieri ? Tanto come su questi mari . E le balene di quell' oceano sono eguali a quelle di questo ? No , Koninson ; ve ne sono tre specie e tutte differenti dalla balena franca che noi cacciamo . Vi si trova il rightwhale , un cetaceo molto grande e che e` privo della pinna natatoia ; l' hump back con due pinne biancastre e che e` grosso come una balenottera , infine il finback , d' una tinta bronzina , di una irrequietezza straordinaria e assai rumoroso . E tutti danno olio ? Tutti , Koninson . , Ah ! Vorrei provare il mio rampone anche contro quei giganti . Lo proverai fiociniere . Se usciamo salvi da questa spedizione , l' anno venturo andremo a pescare nel mari del sud . Il capitano me l' ha promesso . Quel giorno che metteremo la prua a sud sara` il piu` bello della mia vita , signor Hostrup . Lo credo , fiociniere . VII LA BALENA La mattina del 17 settembre , all' altezza del capo di Barrow , che e` il piu` avanzato verso il nord della Giorgia occidentale , l' equipaggio del Danebrog scopriva le tracce del passaggio delle balena . Erano larghe macchie di sostanze oleose che spiccavano vivamente sull' acqua verdastra del mare , e cosi` copiose da far credere che cola` fosse passato un numerosissimo branco di cetacei . Il capitano Weimar , che gia` aveva cominciato a disperare , mise subito delle vedette sugli alberi e fece preparare le baleniere affinche` tutto fosse pronto al momento opportuno . Koninson torno` a piantar domicilio nella rete del bompresso per non perdere di vista quelle macchie oleose che si dirigevano verso , l' est , seguendo le coste , della Giorgia . Ben presto fu segnalato un immenso banco di boete , il cibo prediletto delle balene , ma qua e la` rotto . Senza dubbio i cetacei avevano cola` pescato come diceva Koninson facendo dei gran vuoti colle loro enormi bocche . Anche qui le sostanze grasse galleggiavano in gran nunero , spiccando ancor meglio sulla tinta brunastra dei banco . Alle sette del pomeriggio , alla distanza di quattordici miglia dalla punta Tangente , si udi` un gabbiere gridare dall' alto della crocetta di maestra : Una balena a babordo ! Il capitano Weimar e tutti i marinai , che da dodici ore erano in preda ad una viva agitazione , si precipitarono verso la murata di babordo aguzzando gli sguardi verso il punto indicato . A due miglia dal Danebrog , si scorgeva una specie di cilindro di dimensioni gigantesche e risplendente come se fosse di acciaio . Era perfettamente immobile , pero` ad una estremita` si vedevano apparire , di quando in quando , due piccole colonne di vapore che si alzavano in forma di V . Si` , si` e` una balena ! grido` il capitano . E di dimensioni non comuni aggiunse il tenente che aveva puntato lentamente un cannocchiale . La briccona pranza tranquillamente in mezzo di un banco di boete . Ebbene , che mangi anche il mio rampone grido` Koninson che aveva abbandonato precipitosamente la rete . Mille milioni di fulmini ! Era tempo che se ne incontrasse una ! Ola` ! Ragazzi , sangue freddo e audacia , e io rispondo della vittoria ! Il capitano diede ordine al timoniere di dirigere il Danebrog verso il gigante , mentre Koninson e i marinai calavano a fior d' acqua le due piu` solide e piu` svelte baleniere , mettendovi dentro tutti gli attrezzi necessari : remi , ramponi , lancie , lenze e le droghe . A un chilometro di distanza il Danebrog si mise in panna . Avvicinarsi troppo ad una balena che si caccia non e` prudente , perche` essa quando e` ferita perde completamente la testa e si getta contro qualunque cosa . Il capitano Weimar ben si ricordava del brutto caso toccato alla nave Essex nel 1820 , quando , investita da una balena resa pazza dal dolore cagionatole da una ferita , era andata a picco . Subito il tenente Hostrup , Koninson e quattro marinai presero posto nella maggiore baleniera e mastro Widdeak , Harwey e altri quattro remiganti nell' altra . Badate che non ci sfugga disse il capitano che era rimasto a bordo . Vi , giuro , signore , che non si ripetera` il caso del capodolio disse Koninson . Mi sento indosso un coraggio da non temere venti balene . Al largo , dunque ! Le due baleniere si staccarono dal Danebrog e si diressero , rapidamente , ma senza far rumore , verso il cetaceo . Quella del tenente precedeva di una gomena quella di mastro Widdeak . Ben presto i cacciatori giunsero a sole trecento braccia dalla preda , la quale non aveva ancor dato il piu` piccolo segno di inquietudine . Era una superba balena franca , lunga piu` di venti metri , del peso di ottanta o novanta tonnellate , con una testa voluminosissima , convessa superiormente e fornita di una bocca enorme , lunga piu` di tre metri e alta piu` di quattro . La pelle del gigante , nera , liscia , untuosa , sotto ai raggi del sole brillava cosi` vivamente da offendere gli occhi di chi la guardava . Cosa fa ? chiese sottovoce il tenente a Koninson che la fissava con occhi fiammeggianti . Pascola in mezzo al banco di boete . rispose il fiociniere . Se si potesse sorprenderla . . Lo dubito , tenente . Ecco che comincia a dar segni d' inquietudine . La balena infatti , che fino allora aveva conservato una immobilita` quasi perfetta , aveva alzato la sua potente coda terminante in una pinna orizzontale , triangolare e larga sei o sette metri . Con un colpo vigoroso lancio` a destra ed a sinistra due altissime onde , poi agito` le pinne pettorali che sono lunghe ben tre metri , causando nuove onde e si mise a filare fra il banco di boete , cacciando fuori dagli sfiatatoi due colonne di vapore , il quale ricadeva sotto forma di goccioline che formavano sull' acqua macchie oleose . Attento , Koninson ! disse il tenente , facendo segno ai remiganti di raddoppiare la battuta . Spingete innanzi la baleniera senza tema , signore , rispose il fiociniere che aveva afferrato il suo terribile rampone . Sono pronto ! Ad un tratto la balena si tuffo` lasciando dietro di se` un piccolo vortice . Il tenente guardo` attentamente da qual parte aveva piegata la coda per indovinarne la direzione presa , poi comando` ai remiganti di avanzare lentamente e senza far rumore . Passarono alcuni minuti che parvero lunghissimi , poi si udi` un rumore simile ad un tuono lontanissimo e sulla tranquilla superficie del mare si scorse un largo tremolio . Attenti ! disse il tenente . La balena sta per mostrarsi . Sei pronto , Koninson ? Sempre ! rispose il fiociniere . Il rumore si faceva sempre piu` distinto , poi a quattrocento passi dalla baleniera , verso prua , apparve un punto nero , l' estremita` del muso del cetaceo , indi gli sfiatatoi , il dorso e finalmente la formidabile coda , la quale batte` violentemente il mare . Il gigante e` inquieto disse il tenente . Ci ha sentiti . Allungate la battuta , ragazzi . Tornata a galla , la balena aveva lanciato in aria , a parecchi metri d' altezza due colonne di bianco vapore , poi si era un po' immersa . Per trenta o quaranta secondi scivolo` mostrando solamente il dorso , e a intervalli la coda ; indi rialzo` la testa e getto` due altre colonne di vapore . Torno` a immergere la testa e per parecchi minuti ancora ripete` quella manovra gettando , di quando in quando , colonne di vapore che diventava pero` sempre meno denso , e agitando la coda innanzi e indietro . La briccona scandaglia mormoro` Hostrup , . Le due baleniere avanzavano lentamente e con prudenza . I due fiocinieri in piedi , colla coscia cacciata nella scanalatura di prua , il rampone in aria un po' pallidi , lanciavano sguardi di fuoco sulla preda . Il cetaceo non fuggiva , ma dava sempre segni di inquietudine . Il suo respiro , che si ode a una non breve distanza , era piu` frequente , la sua coda si alzava e si abbassava con molta violenza ; e spesso sollevava la testa fuori dell' acqua come se cercasse di vedere i nemici che la seguivano . Arranca a tutta lena ! grido` ad un tratto il tenente . La baleniera parti` rapida come una saetta . In brevi istanti si trovo` a sole venti braccia dal cetaceo . Koninson ! grido` il tenente . Pronto , signore ! rispose il fiociniere . Getta ! ... Koninson alzo` il rampone , lo fece oscillare innanzi e indietro e lo lancio` con tutta la forza del suo braccio , piantandolo profondamente nel fianco destro della balena in un punto ricco di tendini e di carne . Parve che il cetaceo subito non si accorgesse di essere stato ferito , ma dopo alcuni secondi agito` furiosamente la coda lanciando contemporaneamente una nota cosi` acuta da udirsi a parecchi chilometri di distanza . Attenti ragazzi ! grido` il tenente , mentre Koninson afferrava una lancia munita di una specie di palla taglientissima . La baleniera si spinse innanzi a tutta velocita` , ma il cetaceo si rovescio` bruscamente sul fianco ferito sforzandosi di strapparsi l' arma , che doveva farlo soffrire atrocemente ; indi si tuffo` con grande fracasso , dopo aver lanciato un' altra e piu` formidabile nota . Maledetto ! grido` Koninson Se aspettava due secondi ancora , gli tagliavo i tendini e l' arteria della coda . La lenza filava rapidissimamente , anzi tanto che si dovette bagnare il bordo della baleniera affinche` per il continuo strofinio non si accendesse . Ben presto fu quasi tutta finita ; Koninson ne aggiunse un' altra . Per mille , boccaporti ! grido` il fiociniere . Vuol scendere all' inferno ? Pazienza , Koninson disse il tenente . Ricomparira` , te lo dico io . Mezzo minuto dopo la lenza cesso` di filare . Ehi , mastro Widdeak , sta bene attento ! grido` il tenente . Il cetaceo apparira` vicino alla tua baleniera . Lo riceveremo , come si deve ! rispose il mastro . Eccolo ! Eccolo ! gridarono ad un tratto alcuni marinai . Sulla tranquilla superficie del mare , a una sola gomena dalla prua della baleniera di Widdeak , era stato scorto il tremolio . Harwey , che era ansioso di lanciare la sua arma si alzo` di colpo . Poco dopo il gigante apparve . Aveva il rampone ancora piantato nel fianco e manifestava il suo dolore con sordi brontolii e con un continuo eruttare di densi vapori dai due sfiatatoi . Mastro Widdeak diresse verso di lui la sua baleniera . Harwey alzo` il rampone e lo lancio` con grande forza . Il cetaceo , nuovamente ferito , emise una formidabile nota che duro` otto o dieci secondi . Si sarebbe detto che quella nota era prodotta da una impetuosissima corrente d' aria spinta dentro un largo tubo di bronzo . Subito dopo il mostro si mise a guizzare qua e la` , ora avvicinandosi alle baleniere e ora allontanandosi come se avesse completamente perduto la testa . La sua possente coda e le sue grandi pinne pettorali battevano furiosamente l' acqua sollevando delle ondate . Sordi brontolii gli uscivano dalla gola e fischi acuti , dagli sfiatatoi i quali lanciavano senza posa bianchissime e molto dense nubi di vapore . Avanti ! Avanti ! grido` Koninson . Il tenente , punto curandosi dei colpi di mare e punto spaventato dai tremendi colpi di coda che il mostro avventava , fece avanzare la baleniera mentre mastro Widdeak girava al largo per non imbrogliare le due lenze . I cacciatori con pochi colpi di remo si trovarono a breve distanza dal cetaceo . Koninson che era diventato frenetico , appena lo vide alzare la coda gli lancio` il rampone dalla punta rotonda , colpendolo nelle ultime vertebre caudali . Dalla larga ferita usci` subito un grosso rivo di sangue , il quale arrosso` per un largo tratto le acque . Urrah ! Urrah ! urlo` il fiociniere balena e` nostra ! Infatti per il cetaceo era ormai finita . Colpito ai fianchi dai due ramponi e poi sotto la coda da quella larga palla tagliente che gli aveva recisi i tendini e l' arteria , non poteva piu` fuggire . Era questione di ore , forse di soli minuti , poiche` le baleniere tornavano alla carica per gettare le lancie . In meno di quindici secondi altre ferite gli furono aperte sui fianchi dai due fiocinieri , e tutte mortali . Allora comincio` l' agonia , ma un' agonia terribile e pericolosissima , non solo per le baleniere , ma per il Danebrog . Il gigante diventato pazzo per il dolore e anche cieco si precipitava in tutte le direzioni con impeto irresistibile . Usciva piu` di mezzo dall' acqua , si tuffava , tornava a galla , si rovesciava sui fianchi , ora filava colla rapidita` di una freccia , ora si arrestava mandando suoni rauchi , metallici o note potenti , ora descriveva delle curve o dei bruschi angoli . Il Danebrog si era messo nuovamente alla vela per non venire investito e si teneva ad una grande distanza e le due baleniere avevano un gran da fare per non venire subissate dalle onde che il gigante sollevava , o sfasciate dalla coda . Ad un tratto pero` la balena si arresto` . Dai suoi sfiatatoi uscirono con sinistro rumore due getti di sangue che arrossarono una grande zona di mare , poi un fremito agito` l' intera massa . Mando` un' ultima e piu` acuta nota , indi sollevo` la testa mostrando la sua immensa bocca , poi si rovescio` sul dorso e rimase immobile col ventre a fior d' acqua . Era morta ! VIII I PRIMI GHIACCI Pochi minuti dopo il Danebrog che , come si disse , aveva gia` spiegato le vele , abbordava la balena che era tornata a galla e presso la quale si erano gia` ormeggiate te le due baleniere . Il gigante galleggiava in mezzo ad un ampio cerchio di sangue uscitole dalle numerose ferite apertegli dai ramponi e dalle lancie e sul suo ventre avevano gia` preso posto gli uccelli marini sempre pronti ad accorrere dove sanno che c' e` da rimpinzarsi . Ve n' erano delle migliaia giunti da tutte le parti dell' orizzonte e specialmente dalla costa americana che non distava piu` di sette miglia . Lo smembramento comincio` subito . Il capitano , seguito da un forte drappello di marinai armati di pale taglienti , entro` nella bocca della balena , dopo averle strappato il labbro inferiore , onde estrarle la lingua che e` lunga non meno di otto metri e per raccogliere i fanoni i quali sono in numero di settecento , della lunghezza di cinque metri , un po' curvi , stretti gli uni agli altri per lo piu` neri ma talvolta anche variegati . Pendono dalla mascella superiore e sono riuniti da una sostanza glutinosa , attaccaticcia assai , la quale disseccandosi forma su di essi una specie di vernice lucida e liscia . Terminate queste due importanti operazioni , i marinai posero mano alla dipanazione di quell' enorme massa che pesava non meno di novantamila chilogrammi e che era avvolta da un grossissimo strato di grasso . Ben presto i fornelli ricominciarono a funzionare empiendo l' aria di un fumo nerissimo e fetente e la coperta del legno offerse il riluttante aspetto che abbiamo gia` descritto nello smenbramento del capodolio . Questa volta pero` fiocinieri e marinai lavoravano con maggior alacrita` , essendo impazientissimi di rimettersi alla vela . Quegli uomini che da parecchi anni navigavano in quei freddi mari , quantunque la temperatura fosse , cosa insolita , ancora mite , presentivano l' avvicinarsi dell' inverno e d' un inverno rigidissimo Gia` il sole non lanciava piu` , alla mezzanotte i suoi splendidi raggi su quei mari e su quelle terre . Da alcuni giorni , fra le 10 e le 11 della notte tramontava e per alcune ore si teneva celato sotto l' orizzonte . E gia` gli uccelli marini erano diventati meno numerosi e ad ogni istante grandi bande fuggivano verso il sud in cerca di un clima piu` mite . I ghiacci non erano ancora apparsi , ma i marinai se non li vedevano , li sentivano . Il capitano aveva notato e presentito tutto cio` prima dell' equipaggio e percio` stimolava i lavoranti , non avendo tuttavia ritardato a spingersi piu` innanzi per completare il carico . Prima che il sole tramontasse una terza parte del cetaceo era stata gia` dipanata e parecchie tonnellate d' olio erano state calate nella stiva . Quella notte , per la prima volta , il freddo scese tre gradi sotto zero e l' acqua gettata sulla tolda poco prima dello spuntare del giorno , gelo` . Il 18 e il 19 settembre lo smembramento fu continuato con tanta alacrita` che alle 10 pomeridiane l' ultimo pezzo di grasso veniva ritirato a bordo . Il capitano fece tosto spiegare le vele e il Danebrog abbandono` il gigantesco carcame agli uccelli marini , mettendo la prua ad est ove si scorgevano sempre , ed in grandissima quantita` , le macchie oleose galleggiare sull' acqua . La sera era magnifica . Il sole splendeva superbamente calando lentamente verso l' orizzonte , dove erravano alcune nuvolette dalla tinta di fuoco , e il mare era liscio come uno specchio , senza la piu` piccola ruga . In lontananza , verso sud , giganteggiavano le dirupate coste americane coi loro abeti e i loro pini piantati sulle vette ; verso nord una coppia di delfini gladiatori scherzava , mostrando ora le code e ora l' oscuro dorso ; verso ovest una gran frotta di oche bernine filava in silenzio e rapidissimamente verso regioni piu` calde . L' aria era mite e aveva una mollezza che rammentava una delle piu` belle notti d' autunno dei climi temperati , rinfrescata di quando in quando da un venticello che spirava da ovest . Il Danebrog , con tutte le sue vele spiegate , per alcune miglia filo` verso est , poi piego` verso la costa americana ove si dirigevano le macchie oleose . Nulla accadde durante la notte , ma poco dopo il sorgere del sole fu fatta una scoperta che turbo` gli animi e fece aggrottare la fronte al capitano Weimar che era appena salito sulla tolda . Era una montagna di ghiaccio , un iceberg che scendeva lentamente verso sud spinto dalle correnti e dal vento che da alcune ore soffiava da nord . Brutto incontro ! disse Koninson al tenente , che era salito sulla murata per meglio osservare l' iceberg . Era ora ! rispose con voce tranquilla il signor Hostrup . Non siamo piu` in estate . Non dico di no , tenente , ma se a questa montagna ne tenessero dietro altre cento o duecento , come avanzeremo noi ? Il Danebrog ha un solido sperone e non teme i ghiacci . Ditemi , tenente , le montagne di ghiaccio si spingono molto verso sud ? Molto , Koninson . Io ne vidi alcune a parecchie centinaia di miglia dalle isole Aleutine , in pieno oceano Pacifico , altre a sud del Banco di Terranova o sulle coste del grande Impero russo e perfino presso le sponde della Norvegia . Anzi mi ricordo che una nave in viaggio dalla Scozia a Brema fu schiacciata da un iceberg che era sceso nel mare del Nord . Tanto scendono ! E scenderanno sempre piu` . Se tu vivrai un secolo ne vedrai alcuni anche sulle coste della Danimarca e fors' anche della Prussia . E perche` , signore ? Perche` la linea dei ghiacci ogni anno guadagna spazio . Dunque il freddo cresce nelle regioni polari ? Si` , Koninson . Alcuni mari , che alcuni secoli or sono erano navigabili , ora sono ingombri dai ghiacci e alcune terre , un tempo fertili , oggi sono ridotte a deserti di neve . Vuoi degli esempi ? Gettateli fuori , signor Hostrup . Nel IX secolo , alcuni Scandinavi che avevano fondato delle colonie in Groenlandia e in Islanda , sbarcavano su una costa ove cresceva la vite , e percio` chiamarono quella terra Vinland . Sai come si chiama oggi quel paese ? No , signor Hostrup . Si chiama Labrador . Come , nel IX secolo nel Labrador cresceva la vite ! Si , fiociniere . E cosa e` oggi il Labrador ? Un deserto di neve ove la vite non crescerebbe nemmeno accanto alla stufa . Per Bacco , che discesa hanno fatto i ghiacci ! Un altro esempio , Koninson . Quattrocento anni fa gli Islandesi trafficavano liberamente , in pieno inverno , coi Groenlandesi . Oggi d' inverno non si arrischiano piu` a navigare in quel tratto di mare per non venire stritolati dai ghiacci . E` strano ! disse Koninson . Vuoi ora un terzo esempio ? Quaranta o cinquant' anni fa , sulle coste dell' America settentrionale e sulle vicine isole , vivevano in grande numero i buoi muschiati , grossi e bellissimi ruminanti dal pelo lunghissimo e dalle grandi corna . Sai perche` oggi questi ruminanti sono scomparsi ? Perche` , tenente ? Perche` il freddo e` sceso a distruggere le praterie e questa e` cosa quasi recente . Io ho conosciuto un capitano il quale cinquant' anni fa cacciava le balene , durante l' inverno , nella baia di Melville . Chi e` l' audace baleniere che oggi ardisce entrare d' inverno in quella baia ? E nell' oceano antartico , la linea dei ghiacci si spinge pure sempre piu` innanzi ? Piu` che nell' oceano artico , Koninson . Cola` si trovano dei ghiacci sopra il 50' parallelo e talvolta anche sopra il 45' , specialmente nel tratto di mare compreso fra l' America del Sud e l' Australia . Che cio` dipenda dal raffreddarsi del nostro globo ? Certamente . Ecco l' iceberg ; guarda come e` bello ! La montagna di ghiaccio era allora vicinissima al Danebrog . Aveva la forma di una piramide , un' altezza di oltre cento metri e una base di trecento . I raggi del sole , riflettendosi sulle mille faccettine , la rendevano cosi` sfolgorante che a guardarla gli occhi provavano un acuto dolore . Sulla cima di quel colosso , che il vento del nord spingeva verso la costa americana , alcuni uccelli marini avevano piantato i loro nidi e mandavano acute strida . Tutto l' equipaggio del Danebrog , quantunque abituato a simili incontri , era salito in coperta a contemplare quel primo apportatore del freddo che , colpito in pieno dal sole , scintillava come fosse un enorme diamante . Bello ! disse Koninson . Ma pericoloso aggiunse il tenente . Ad un tratto dalla sommita` di quella montagna caddero dei frammenti di ghiaccio che produssero sull' acqua un rumore analogo a quello delle goccie d' acqua . Subito gli uccelli se ne volarono via mandando strida di spavento . L' iceberg si rovescia ! grido` mastro Widdeak . Attento all' onda , timoniere ! La montagna di ghiaccio , rosa alla base dall' acqua , stava per perdere il suo equilibrio . Fu veduta oscillare da destra a sinistra per alcuni istanti , poi tutto d' un colpo la sua vetta traccio` nell' aria una grande curva e l' intera massa piombo` nel mare con un cupo rimbombo . Sparve tutta , poi una grande punta azzurra emerse fra un vortice di spuma , dapprima lentamente , indi con un balzo repentino e ricadde sollevando un' ondata che fece piegare sul babordo il Danebrog , correndo poi ad infrangersi con indescrivibile violenza contro la costa americana . Per alcuni minuti la montagna , che presentava una punta assai aguzza , ondeggio` spaventosamente , ora tuffandosi e ora risalendo , poi a poco a poco riprese l' equilibrio e si allontano` verso sud sempre scintillante , sempre superba , sempre gigantesca . Quello stesso giorno di fronte alla baia Smith , altri due icebergs , ma di dimensioni piu` piccole , furono incontrati dal Danebrog che navigava sempre in vista della costa americana , dietro le macchie oleose che apparivano ancora numerosissime . Il 21 la temperatura discese bruscamente a 7' sotto zero e il vento crebbe di violenza diventando cosi` freddo che i marinai furono costretti a indossare le vesti d' inverno . Verso il mezzodi` il Danebrog entrava fra due lunghissime file di hummoks , piccoli ghiacci di pochi metri di altezza , staccati senza dubbio da qualche campo di ghiaccio o da qualche grande iceberg . Erano cinque o seicento , arrotondati gli uni , aguzzi gli altri , o scabri , o lisci , o screpolati , che si urtavano rumorosamente frangendosi e che ad ogni istante perdevano l' equilibrio prendendo nuove forme . Il sole , battendovi sopra , dava ad alcuni l' apparenza di zaffiri , ad altri di smeraldi , ametiste e diamanti di grande splendore . II Danebrog non provo` gran fatica ad aprirsi il passo col suo solido sperone di acciaio e spinto da un buon vento se li lascio` ben presto tutti a poppa . Ma tre miglia piu` innanzi nuovi ghiacci apparvero , piu` solidi , piu` grandi e piu` numerosi dei primi . Li capitanava un gigantesco iceberg ai cui piedi nuotavano alcuni narvali , grandi pesci armati da un dente lungo assai e molto aguzzo . A rendere ancor piu` difficile la navigazione , scese dalla costa americana un nebbione fittissimo , il quale in pochi istanti copri` il mare celando agli occhi dei marinai i ghiacci . Hum ! mormoro` il capitano che era diventato inquieto . Se non procediamo cauti , corriamo pericolo di rompere una costola al Danebrog . Fece prendere terzaruoli su quasi tutte le vele per diminuire la velocita` della nave , e mise alcuni uomini a prua con dei solidi buttafuori per respingere i ghiacci che potevano danneggiare il bompresso . Alle 5 del pomeriggio il nebbione era diventato cosi` fitto che il timoniere non distingueva piu` l' albero di trinchetto , e i gabbieri dalle coffe a gran fatica discernevano la coperta del bastimento . Una viva inquietudine si impadroni` dell' equipaggio . Ognuno temeva l' incontro improvviso di qualche iceberg che forse in quei momenti navigava a poche gomene e fors' anche a sole poche braccia . Di quando in quando agli orecchi degli uomini di guardia giungevano dei forti cozzi , degli scricchiolii e dei colpi sordi come di ghiacci che , perduto l' equilibrio , capitombolano e delle forti ondate venivano ad infrangersi contro i fianchi del Danebrog il quale procedeva alla cieca . Alle 10 , dopo il tramonto del sole , a bordo non ci si vedeva piu` in la` di cinque passi . La cosa diventa seria assai ! disse Koninson al tenente . Non si sa piu` dove si va . Questo nebbione non durera` molto , fiociniere rispose il signor Hostrup . Appena il sole risorgera` lo dileguera` , io vedrai . Ma prima di domani mattina ... Taci ! ... Che avete udito ? Qualche gran ghiaccio naviga presso di noi , Koninson . Non odi questo gridi`o ? Il fiociniere tese gli orecchi trattenendo il respiro . Attraverso la fitta cortina di vapori udi` distintamente un acuto gridi`o che lentamente si avvicinava , indi un sordo muggito , come il rompersi di una grande ondata contro una costa . Oh ! Oh ! esclamo` . Vedi nulla ? chiese il tenente . Nulla , signore , ma sento la presenza di un iceberg . Gli uccelli marini non si riuniscono in gran numero che attorno ad una balena morta o a un grande ghiaccio . Attenzione , timoniere ! grido` il tenente . E voi , ragazzi , pronti ai bracci delle manovre . Il capitano , che stava a poppa accanto al timoniere , accorse a prua . Quasi nel medesimo istante a poche braccia dallo sperone apparve un debole chiarore . Un iceberg ? chiese Weimar . Si` , capitano ! rispose il tenente . E se non m' inganno deve essere colossale . Barra a babordo tutta , mastro Widdeakl grido` il capitano . A prua si udirono alcuni cozzi violenti seguiti da forti crepitii , poi un' onda di considerevole altezza venne a spezzarsi contro lo sperone . Un centinaio di uccelli marini fendette il nebbione e calo` sulla nave , credendola forse , fra quell' oscurita` , il corpo di una balena . I buttafuori ! I buttafuori ! grido` Weimar salendo sul bompresso per meglio vedere . Dieci marinai muniti di solidi spuntoni accorsero per respingere l' assalto del formidabile nemico che li minacciava , ma d' improvviso furono rovesciati sulla coperta . Un urto violentissimo era avvenuto a prua e il Danebrog era stato respinto . Un grido di spavento sfuggi` da quasi tutti i petti . Un iceberg alto almeno cento metri era sorto dinanzi alla nave dondolandosi spaventosamente . Tutti a prua , perdio ! urlo` il capitano che non aveva perduto il suo sangue freddo . I marinai , risollevatisi prontamente , si slanciarono cola` e spinsero fuori gli spuntoni , alcuni dei quali si spezzarono contro l' iceberg che continuava a oscillare formando alla sua base delle forti ondate . Il Danebrog , vigorosamente respinto , viro` di bordo e scivolo` lungo i fianchi del ghiaccione . Tre volte fu toccato e tre volte i suoi pennoni corsero rischio di spezzarsi e le sue murate di piegarsi , ma finalmente si allontano` dirigendosi verso sud ovest . Pochi istanti dopo l' iceberg scompariva fra la nebbia . IX I FURORI DELL' OCEANO ARTICO Tutta quella notte il Danebrog continuo` a urtare contro i ghiacci che di ora in ora diventavano piu` numerosi e piu` grandi e due altre volte corse il pericolo di farsi schiacciare da due immensi icebergs che non erano stati scorti a tempo e che gli erano passati a sole poche braccia , a babordo l' uno ed a tribordo l' altro . Fortunatamente , come il tenente aveva predetto , ai primi albori quelle fitte brume cominciarono a rompersi , lasciando vedere qua e la` dei tratti di mare ed i ghiacci che li coprivano . Sorto il sole , si alzarono bruscamente formando in cielo una nuvola color del piombo , il cui aspetto nulla di buono prometteva . Uno splendido quadro apparve tosto all' equipaggio del vascello , che si trovava tutto in coperta . Fin dove giungevano gli occhi , il mare , che in quel momento era perfettamente calmo , senza la piu` piccola ruga , appariva coperto di ghiacci che un superbo e ancor caldo sole d' autunno faceva scintillare vivamente . Qui si ergevano gli icebergs imponenti , aguzzi , brillanti come se fossero di quarzo ; la` si alzavano delle piramidi stupende dalle pareti liscie , tinte di un verde superbo alla base e fiammeggianti sulla cima ; piu` oltre si slanciavano arditamente in aria svelte colonne tutte infuocate dai raggi del sole , e piu` oltre ancora punte aguzze , grandi arcate sotto le quali il mare prendeva la tinta opaca della malachite alternata colle trasparenze dello smeraldo , massi enormi che parevano di marmo incrostati di grandi opali e di perle , strane cupole d' un azzurro magnifico , poi piccoli streams di forme allungate , piccoli palks di forme circolari , dirupati hummoks dai cui fianchi scendevano con lieve mormorio cascatelle d' acqua , poi altri icebergs ancor piu` scintillanti , poi altre colonne fiammeggianti , altri massi , altre cupole ed infine , lontano lontano , verso il nord , un gran campo di giaccio , un vero ice fi`eld , sopra cui splendeva quella luce biancastra , acciecante , che sale fino alle nubi , che si vede a grandi distanze e che i marinai chiamano ice blink . Un silenzio perfetto , strano , regnava sopra quell' immensa distesa di ghiacci , e due soli uccelli , due poveri gabbianelli , solcavano quella abbagliante atmosfera , mandando di quando in quando un triste grido . Ventre di balena ! esclamo` Koninson che , come il solito , si trovava vicino al signor Hostrup . E`' uno spettacolo superbo , tenente . Non dico di no , ma sarei piu` contento se non l' avessi dinanzi agli occhi rispose l' ufficiale . Perche` , signore ? Perche` questi ghiacci finiranno coll' unirsi e , se ci prendono in mezzo , per il Danebrog sara` finita . Il nostro vascello ha un solido sperone . Ma i ghiacci avranno allora uno spessore tale da sfidare lo sperone di una fregata di cinquemila tonnellate . E poi , non conti tu le pressioni ? Le costole del Danebrog sono ancora salde , signore . Ma le pressioni sono formidabili , Koninson . Quando i ghiacci non trovano piu` posto , stritolano irresistibilmente tutto cio` che impedisce loro di allargarsi . E tu sai quanti vascelli colarono a picco completamente stritolati ! . Ditemi , tenente , e` proprio terribile la forza del ghiaccio ? Immensa , fiociniere . E perche` ? Per il semplice motivo che l' acqua , congelandosi , cresce di volume . Mi ricordo d' aver veduto una palla di ferro che era stata riempita d' acqua e poi collocata in una ghiacciaia ove il termometro segnava 4' sotto zero , scoppiare come se fosse di vetro . Se me lo dicesse un altro non ci crederei , tenente . Io so che anche un cannone scoppio` . Un cannone ! Si` , fiociniere , e aggiungero` che l' esperimento fu fatto da Huggens nel 1667 . Questo Huggens aveva riempito d' acqua un pezzo d' artiglieria di ferro , le cui pareti avevano uno spessore di tre centimetri , poi l' aveva ben chiuso . Alla notte l' acqua gelo` e al mattino fu trovato il cannone spezzato . Corpo d' una balena ! Anche il maggiore Edwards William nel 1784 fece degli esperimenti . Con altri cannoni ? No , con bombe . Ne riempi` otto che avevano il diametro esterno di 32 centimetri e una grossezza di parete di millimetri 0 , 038 ; le turo` con tappi di ferro solidamente trattenuti da lamine e le sottopose ad una temperatura che variava fra i 19' e i 28' sotto zero . Sette bombe lanciarono in aria il turacciolo e la ottava scoppio` . E nota , non tutta l' acqua racchiusa si era gelata . Ora credo che una nave possa venire stritolata dalle pressioni dei ghiacci , per quanto abbia le costole salde . Ditemi , tenente , quale densita` ha il ghiaccio ? Gli scienziati , dopo lunghi studi , l' hanno determinata al valore medio di 0 , 918 , a 0' di temperatura . Un' altra domanda , tenente . Perche` il mare gela solamente alla superficie ? Se il freddo e` intenso dovrebbe gelare anche in fondo . Ora te lo spiego , curioso fiociniere . Quando la temperatura e` scesa allo zero , lo strato d' acqua superiore di un mare , di un lago o di un fiume , raffreddandosi diventa piu` pesante rispetto agli altri strati che possiedono ancora del calore e allora precipita in fondo . Il secondo strato , occupando il primo posto , pure si raffredda e pure precipita , e cosi` avviene pure di tutti gli altri . Quando a tutti e` stato sottratto il calore , il primo strato gela ed essendo il ghiaccio un cattivo conduttore , impedisce o almeno ritarda molto il congelamento degli altri . Ecco perche` difficilmente un mare gela dalla superficie al fondo . Secondo questa vostra teoria , i mari piu` profondi gelerebbero meno facilmente degli altri . Certo , Koninson . Ditemi , tenente , quale e` la piu` bassa temperatura a cui gela l' acqua ? Secondo le ultime osservazioni questa temperatura sarebbe di 12 centesimali sotto zero per l' acqua limpida e tranquilla . L' acqua del mare , che e` salata , si solidifica meno facilmente di quella dei laghi e dei fiumi ? Si` , perche` prima deve separarsi dai sali . Oh ! , cosa vedo ! Cosa mai ? chiese Koninson , curvandosi sulla murata e gettando uno sguardo sul mare . Ancora le macchie oleose . Siamo adunque sulle traccie delle balene . Ah ! , se venissero a tiro del mio rampone ! Il tenente non si era ingannato . Dinanzi alla prua del Danebrog erano ricomparse le macchie oleose che il nebbione aveva fatto smarrire . La bella nuova fu tosto recata al capitano , il quale ordino` tosto di seguirle per quanto lo permettevano i ghiacci , che erano sempre numerosissimi . Disgraziatamente non lo dovevano che per un breve tratto . Gia` da alcuni minuti la nuvola formatasi in cielo si era dilatata prendendo una tinta piu` fosca e minacciando di coprire il mare con un nebbione pari , se non maggiore , a quello del di` innanzi . Ben presto la costa americana , che non distava piu` che sei o sette miglia , scomparve , poi si copri` pure il sole . La nube continuo` a scendere qualche ora dopo e finalmente si trovo` a breve distanza dalla superficie del mare che aveva perduto la sua brillante tinta verdastra . A mezzodi` un vento freddissimo comincio` a soffiare dal nord , abbattendo non pochi ghiacci male equilibrati e mettendo in movimento tutti gli altri con grande pericolo del Danebrog che poteva venire schiacciato . Tutto all' ingiro s' udirono allora tonfi , scoppi violenti e cozzi formidabili che diventavano , quanto piu` il vento cresceva , sempre piu` forti . Alle 2 il mare presentava uno spettacolo spaventevole . Lunghe ondate , come se fossero mosse da una forza misteriosa , correvano da nord a sud , colle creste coperte di candida spuma , accavallandosi disordinatamente e lanciando in aria giganteschi sprazzi che il vento tosto disperdeva e polverizzava . Sulle loro cime o nei loro avvallamenti , gli icebergs , gli hummoks , i palks e gli streams si dondolavano spaventosamente , ora tuffandosi ed ora tornando a galla ; si urtavano furiosamente struggendosi reciprocamente e , lanciando ovunque frammenti , si rovesciavano facendo fuggire con acute strida gli uccelli marini che avevano piantato nei crepacci i loro nidi . Guai se uno di essi avesse urtato , con quell' impeto , i fianchi del vascello ! I marinai , pallidi , col terrore negli occhi , seguivano attentamente i balzi disordinati di quelle montagne e ogni qualvolta una di esse minacciava di portarsi presso il vascello , sporgevano i buttafuori onde possibilmente respingerla . Alle 3 , quando l' oscurita` era maggiore , comincio` a cadere attraverso il nebbione una neve fitta che in pochi minuti coperse i ghiacci , la tolda e gli attrezzi del Danebrog . Il freddo scese quasi tutto d' un colpo di altri 8 gradi ! L' affare diventa serio assai ! disse il tenente a Koninson . Corriamo il pericolo di venire sfracellati . E l' oscurita` cresce sempre disse il fiociniere , masticando rabbiosamente un mozzicone di sigaro . Un gran brutto navigare e` il nostro , con tutti questi ghiacci che pare abbiano una voglia matta di fare del Danebrog una frittata . Vedete la costa americana , signor Hostrup ? No , Koninson , e anche quella costa mi da` assai da pensare . Possiamo trovarci da un istante all' altro dinanzi a una delle numerose isole o scogliere che la cingono . . In quell' istante , tra i fischi del vento e i muggiti delle onde , si udi` mastro Widdeak gridare con accento di terrore : Abbiamo un iceberg a prua ! Il capitano , il tenente e Koninson , malgrado i violentissimi beccheggiamenti del vascello , si slanciarono cola` . A mezza gomena appena , attraverso il nebbione , si vedeva scintillare una gran montagna di ghiaccio la quale , urtata da tutte le parti dalle onde , pareva fosse li` li` per capovolgersi . Vira , timoniere ! urlo` il capitano . Tutti ai bracci delle manovre ! Il Danebrog , che non era piu` che a venti o a trenta passi dall' iceberg , viro` prontamente sul posto , ma ricevette sul fianco tale colpo di mare che lo fece quasi rovesciare sul tribordo . Quasi nel medesimo istante si udi` ancora mastro Widdeak urlare : Bada , timoniere ! Un altro iceberg dinanzi la prua ! Infatti , dritto l' asta di prua , era improvvisamente apparso un altro iceberg e questo ancora piu` grande del primo . Era una specie di colonna alta almeno cento metri e grossa quasi altrettanto . Siamo proprio circondati ? grido` il capitano con ira . Si slancio` alla ruota del timone , e mentre i marinai , ad un comando del tenente , si portavano tutti a prua armati dei buttafuori , diresse la nave in modo da passare fra le due montagne che erano distanti appena due gomene l' una dall' altra , manovra quanto mai pericolosa , poiche` potevano proprio in quel momento perdere l' equilibrio e sfracellare il Danebrog assieme a tutti quelli che lo montavano . State in guardia , capitano ! grido` il tenente , appena vide la nuova direzione presa dalla nave . Gli icebergs non mi sembrano bene equilibrati . Non temete , tenente ! rispose il capitano con voce ferma . Che nessuno abbandoni i buttafuori ! Il Danebrog , spinto dal vento e dalle onde e guidato dalla ferrea mano del capitano Weimar , si avvicino` rapidamente alle due montagne le quali , violentemente urtate dalle acque che muggivano e rimuggivano , balzando e rimbalzando , oscillavano spaventosamente minacciando di urtarsi e di capovolgersi . Non mancavano piu` che poche decine di metri , perche` il Danebrog giungesse al pericoloso passo , quando dall' iceberg piu` grande caddero in mare parecchie centinaia di ghiacciuoli , cio` che indicava che stava per perdere l' equilibrio . Un urlo di terrore si alzo` sul ponte della nave ; i marinai che si erano raggruppati a prua , lasciarono il posto precipitosamente , gettando via i buttafuori . Alcuni si slanciarono verso le baleniere , ritenendo ormai imminente una catastrofe . Il tenente , che era rimasto intrepidamente sul castello di prua , si getto` in mezzo ai fuggiaschi alzando minacciosamente il buttafuori che teneva in mano . Ai vostri posti ! urlo` . Il primo che pone una mano sulle baleniere lo ammazzo come un cane ! tuono` dal canto suo il capitano , che si teneva aggrappato alla ruota del timone . Tutti a prua o siamo perduti ! Koninson primo , mastro Widdeak secondo , poi tutti gli altri riguadagnarono i posti assegnati . Era tempo ! Il Danebrog si era cacciato fra le due montagne di ghiaccio e una di queste , portata innanzi da un' onda , minacciava di spezzare i pennoni e le murate . I marinai , quantunque il terrore li agghiacciasse , ubbidirono di comune accordo . L' iceberg che avanzava sempre rollando spaventosamente , tutto d' un tratto s' inclino` verso la nave che gli passava di fianco ratta ratta e sfracello` i buttafuori mandando a terra gli uomini che li stringevano . Per la seconda volta i marinai abbandonarono i loro posti fuggendo a tribordo . Il capitano Weimar getto` un vero ruggito e il tenente , malgrado tutto il suo coraggio , impallidi` . Entrambi credettero che questa volta pel Danebrog fosse proprio finita . Un' altra onda avvicino` di piu` la montagna di ghiaccio . Un pennone , quello di maestra , che sporgeva assai fuori dal bordo , fu smussato da un blocco di ghiaccio staccatosi dalla cima dell' iceberg Si salvi chi puo` ! urlarono alcuni marinai , che avevano perduto completamente la testa . Fermi ! Fermi ! Passiamo ! tuono` il capitano Weimar sempre ritto dietro la ruota del timone . Il Danebrog , trasportato dal vento che soffiava con forza irresistibile , filava come una rondine marina quasi strisciando sul fianco della montagna . Due volte tocco` , ma finalmente usci` dal pericoloso passo e si slancio` sulle onde furenti lasciandosi addietro i due icebergs , i quali in brevi istanti scomparvero nel nebbione . Un grido di gioia s' alzo` fra l' equipaggio , unito al grido di : Viva il capitano ! Ma quel grido cesso` quasi subito . Uno strano e formidabile fragore si era improvvisamente udito verso sud est . Pareva che l' oceano si rompesse contro una costa che il nebbione non permetteva di vedere . Tenente Hostrup ! grido` il capitano che aveva pure udito quel lungo muggito . Cosa abbiamo dinanzi a noi ? La costa americana forse ? Il tenente sali` sul castello di prua e guardo` attentamente dinanzi , a babordo e a tribordo , ma altro non vide che furiosi marosi i quali trascinavano nei loro disordinati movimenti ghiacci di ogni dimensione , sfracellandoli gli uni contro gli altri . Si curvo` piu` che pote` verso l' acqua e tese attentamente gli orecchi . Fra i fischi del vento e i cozzi dei ghiacci udi` distintamente un sordo muggito . Si` , capitano grido` . Noi abbiamo vicina la costa o una scogliera . Tutti ai bracci delle vele pronti a virare ! comando` il capitano , Il Danebrog per dieci minuti tiro` innanzi , sempre orribilmente sballottato dalle onde , che saltavano sopra le murate inondando la tolda da prua a poppa . Ad un tratto , a breve distanza apparve una spuma biancastra e il muggito poco prima udito divenne cosi` intenso da credere che la costa o le scogliere fossero a poche gomene . Il capitano Weimar stava per dare il comando di virare , quando avvenne un leggero cozzo che arresto` subito la marcia del Danebrog . Il tenente e Koninson corsero a prua e si issarono , per meglio vedere , sul bompresso . Quasi subito avvenne un secondo urto e questa volta cosi` forte da rovesciare tutto l' equipaggio . Una montagna d' acqua , varcate le murate , si precipito` sulla tolda atterrando tutto cio` che incontrava . Tra i fischi del vento ed i muggiti delle onde s' udirono due grida d' aiuto , poi piu` nulla . Quando i caduti si rialzarono , il Danebrog galleggiava ancora , ma due uomini mancavano . Il tenente Hostrup e il fiociniere Koninson , che al momento dell' urto si trovavano sull' albero di bompresso , erano stati trascinati via dal colpo di mare ! X . LA SCOGLIERA L' uragano non cessava un solo momento , anzi tendeva a diventare ancora piu` terribile . Un vento indiavolato , irresistibile , spazzava senza posa l' oceano ora fischiando e ora muggendo , lacerando il nebbione e sconvolgendo le acque che s' alzavano in forma di montagne , urtandosi con mille muggiti . I ghiacci , che pareva crescessero ad ogni istante di numero , orribilmente scrollati , perdevano ad ogni tratto l' equilibrio , si sprofondavano , tornavano a galla , si rovesciavano ora su un fianco e ora sull' altro e si frantumavano con scoppi paragonabili a quelli delle folgori o delle artiglierie . In mezzo a tutti quei fragori , che diventavano ognora piu` intensi , di quando in quando si udiva un grido gutturale seguito da un fischio acuto , tagliente , che non era prodotto ne` dal vento , ne` da alcun abitante dell' oceano , ma che pure pareva uscisse dalle onde . Quel grido e quel fischio erano emessi da Koninson . Il fiociniere , strappato dal bompresso dal colpo di mare che aveva rovesciato l' equipaggio , era stato portato subito lontano dal Danebrog in mezzo agli elementi scatenati , prima che avesse avuto il tempo di aggrapparsi alle corde e di chiamare aiuto . Il povero giovanotto , quantunque abituato fino dall' infanzia ai freddi intensi delle regioni polari e quantunque fortissimo nuotatore , nel trovarsi tutto d' un colpo immerso in quelle acque ghiacciate e fra quelle onde di cui alcune superavano in altezza quindici metri , aveva perduta la testa e aveva bevuto parecchio , ma ben presto aveva riacquistato il suo sangue freddo e con un vigoroso colpo di tallone era risalito a galla girando attorno uno sguardo colla speranza di rivedere il Danebrog . Ma ahime` ! Il vascello , spinto dal vento che soffiava con crescente furia , era ormai scomparso nel fitto nebbione . Provo` una stretta al cuore ; si credette per sempre perduto . Lancio` due o tre grida di aiuto , ma furono soffocate dalle urla del vento , dai muggiti delle onde e dai cozzi dei ghiacci . E` finita mormoro` , battendo i denti per il freddo e per il terrore . Che fare ora ? Dove dirigersi ? Ad un tratto si ricordo` dell' urto avvenuto e dei muggiti che avevano segnalato la vicinanza di una costa o per lo meno di una scogliera . Tese gli orecchi e alla sua destra udi` ancora rompersi le onde e aguzzando gli occhi vide una lunga distesa di spuma biancastra . Animo , Koninson disse . La terra e` vicina , cerchiamo di guadagnarla . Poi vedremo cio` che si potra` fare . Ringagliardito dalla speranza , si mise a lottare contro le onde che l' assalivano da tutte le parti , ora spingendolo a destra , ora a sinistra , ora innanzi ed ora indietro , ora portandolo a grande altezza ed ora precipitandolo in profondi baratri dai quali usciva a prezzo di immani fatiche . E malgrado cio` , nella previsione che qualche suo compagno fosse stato pure strappato dalla tolda della nave , gettava di quando in quando un grido ed un fischio . Aveva percorso circa cento metri verso sud , cioe` verso il luogo ove l' oceano si rompeva con furia estrema , quando dall' alto di un' onda vide a breve distanza degli oggetti neri apparire fuori dell' acqua . To` ! Dei rottami ! esclamo` . Che il Danebrog sia andato a picco ? Dio non lo voglia ! Si rimise a nuotare con disperata energia , cercando di evitare i ghiacci che potevano stritolargli la testa o sfondargli le costole e risali` un' altra onda . Anche questa volta , attraverso la nebbia , scorse degli altri oggetti neri , somiglianti a punte aguzze e contro i quali l' oceano si frangeva . La costa ! esclamo` . Quelli la` sono scogli ! Ah se potessi approdare senza sfracellarmi ! Forse ... Non termino` la frase . Fra i muggiti delle onde aveva udito distintamente un fischio acuto e poi un grido umano . Ho un compagno vicino ? si chiese . Con un colpo vigoroso si sollevo` sull' onda e guardo` attentamente innanzi a se` , ma nulla vide . Allora getto` un grido altissimo e si arresto` trattenendo il respiro e tendendo gli orecchi . Nessuno rispose alla sua chiamata . Mi sono senza dubbio ingannato mormoro` . Io solo sono stato strappato dalla tolda del Danebrog . Animo , ragazzo , e attento agli scogli ! Quantunque il freddo a poco a poco gli irrigidisse le membra e le vesti , diventate pesantissime , lo impacciassero assai , continuo` ad avanzare . Ad un tratto , in un momento in cui il vento taceva , udi` il fischio di prima . Chi fischia ? grido` con quanta voce aveva in petto . Ohe` ! Del Danebrog ! grido` una voce poco lontana . Ma dove siete ? chiese Koninson , dibattendosi gagliardamente contro le onde che minacciavano di trascinarlo verso un masso di ghiaccio . Qui , che bevo allegramente ! rispose la voce di prima . Ma chi siete voi ? Un marinaio del Danebrog forse ? Sono Koninson , il fiociniere del Danebrog . Uno scroscio di risa si udi` fra i fischi del vento . Koninson sbarro` gli occhi . Si ride con questo freddo e questo mare indiavolato ! esclamo` . Ma chi siete voi ? Ehi , ragazzo , poggia un po` che il tuo tenente ti aspetta , disse la voce . Siete voi , signor Hostrup ? In carne e ossa , fiociniere . Anche voi strappato dal Danebrog da quella dannata ondata ? Si` , fiociniere . Avvicinati che ti aspetto , ma sbrigati perche` la gran tazza bolle orribilmente . Koninson , facendo sforzi disperati , si avanzo` nella direzione onde aveva udita la voce e poco dopo si trovo` a pochi passi dal tenente Hostrup , il quale nuotava tranquillamente come si fosse trovato in un lago , anziche` in un mare furibondo . Ah ! Quale consolazione provo nel vedervi , signore ! disse Koninson , avvicinandoglisi . Briccone ! Bella consolazione trovarmi in mezzo a queste onde che mi pestano e mi gelano le carni . E del Danebrog . cos' e` successo ? Non ne so piu` di voi , signor Hostrup . Dopo che fui portato via non lo vidi piu` . Che sia andato a picco ? Mi ricordo di un urto violentissimo . Non e` possibile . Il Danebrog ha le costole dure e poi non sarebbe scomparso tutto d' un colpo . Speriamo , Koninson , che si sia messo in salvo . Ma chissa` mai dove lo ha portato l' uragano e se a bordo si sono accorti subito della nostra scomparsa ! Credete che tornera` a cercarci ? Ne sono certo , ma quando il mare e il vento si saranno calmati . E intanto cosa faremo noi ? Guadagneremo la scogliera che ci e` vicina . E la` moriremo probabilmente di freddo e di fame . Dietro la scogliera vi sara` la costa americana , Koninson , ne sono certo . Sei stanco ? Stanco no , ma ho le membra quasi irrigidite e le vesti cosi` pesanti che fatico assai a mantenermi a galla . Ah , se potessi levarmele di dosso ! Non farlo , Koninson . Come resisterai dopo a questo freddo ? Ma se non troviamo da asciugarci ... Bah ! Sulla costa americana gli alberi non mancano . Ma chi li accendera` ? Ho la mia pipa e il mio tabacco , Koninson , e tu sai che assieme a queste due cose va sempre unito l' acciarino . E anche un pezzo d' esca , spero . Nella mia scatoletta ho anche l' esca . Ora bada a non romperti le costole contro la scogliera ; siamo a meno di una gomena dai primi scogli . Avanti , fiociniere ! I due disgraziati marinai del Danebrog , ora avvicinati in modo da urtarsi , ed ora separati violentemente , si diressero verso la scogliera che , come si` disse , era vicinissima . Ben presto entrarono in mezzo ad una candidissima spuma piena di ghiacciuoli cosi` acuti che laceravano le membra . Qui le onde si frangevano e si rifrangevano con tale furore contro gli scogli , che i due nuotatori si trovarono grandemente imbarazzati a mantenersi a galla . C' erano dei momenti che entrambi scomparivano . Coraggio , fiociniere ! grido` ad un tratto il tenente che non perdeva , malgrado tutto quel diavoli`o , la sua abituale flemma . Attento alle punte ! Ho paura ! disse Koninson battendo i denti . Questi muggiti mi fanno perdere la testa . Calma e coraggio , Koninson . Verremo stritolati , tenente . Guardate che punte aguzze . Nuota contro corrente , fiociniere . L' onda ci spingera` egualmente a terra . Erano allora a sole cinquanta braccia dalla scogliera , le cui punte nere e sottili , al solo vederle , mettevano i brividi . L' oceano , frangendosi contro , produceva un baccano orribile : erano spaventevoli muggiti , scoppi violenti che parevano colpi di cannone , scricchiolii , fischi , cozzi . Colonne d' acqua si slanciavano furiosamente in alto e ricadevano con incredibile violenza rompendo le ondate , le quali talora , chissa` mai per qual causa , formavano dei vortici e gran numero di ghiacci si frantumavano scagliando ovunque i loro pezzi , di cui parecchi di non piccole dimensioni . Un mezzo minuto piu` tardi i due nuotatori assordati , pesti , acciecati e mezzi soffocati , erano quasi sopra gli scogli . Un' onda li sollevo` a prodigiosa altezza , e dopo averli furiosamente scossi , li trascino` sopra le punte aguzze scagliandoli impetuosamente contro una rupe che usciva parecchi metri fuori da quelle acque irritate . Si udirono , fra i muggiti dell' oceano e i cozzi dei ghiacci , due grida , poi piu` nulla . Erano stati sfracellati sul colpo ? Per alcuni istanti la scogliera apparve deserta , poi fra la spuma che la copriva incessantemente , apparve una forma umana : era il tenente Hostrup . S' alzo` quanto era lungo aprendo ben bene le gambe per non venire portato via dal mare , si tasto` lentamente le costole , poi le gambe , indi le braccia , poi starnuto` sonoramente . Nulla di rotto ! disse , con una certa compiacenza . Per Bacco ! C' e` qualcuno che mi protegge . Ma quel povero ragazzo , dov' e` cacciato ? Getto` uno sguardo all' intorno ed a pochi passi vide un uomo dibattersi contro le onde . Ehi , Koninson , coraggio , ragazzo mio , e , se hai nulla di rotto , alzati , Ah , mio tenente ! esclamo` il fiociniere , battendo i denti per il freddo e per l' emozione . Che brutto approdo ! Sei intero ? Si` , ma tutto ammaccato . Poco di male , allora . Vieni , amico , cerchiamo di guadagnare un pezzo di terra meno umida e meno fredda . Brr ! ... Ancora dieci minuti e noi geleremo . Koninson si strinse addosso i panni che sgocciolavano da tutte le parti e , aggrappandosi alle sporgenze delle roccie , lo raggiunse . Cosa facciamo ? chiese . Laggiu` attraverso la nebbia , non ti sembra di vedere una massa , oscura alla base e biancastra alla cima ? Si` , tenente . Che sara` ? La costa americana . Tale e` anche la mia opinione . Ragazzo mio , bisogna farsi animo e raggiungerla . Ma questa scogliera mi pare isolata . Torneremo a saltare in acqua . Con questo freddo ? Ci scalderemo prima . A qual fuoco ? Non parlare di fuoco ora . Bisognera` accontentarsi di un esercizio violento . Imitami , Koninson . Cosi` dicendo il tenente si era messo a saltare come una capra agitando pazzamente le braccia Koninson comprese che solamente quella bizzarra ginnastica poteva arrestare il gelo che a poco a poco gli irrigidiva le membra . Ora che le braccia e le gambe funzionano discretamente bene , andiamocene ! disse il tenente dopo un quarto d' ora . Spicciamoci , Koninson , e bada di tenerti vicino a me . Non ci fracasseremo le costole questa volta ? Speriamo che la costa abbia un pendio piu` dolce e sia priva di scogli . Attraversarono la scogliera che misurava dieci o dodici metri di larghezza su venticinque o trenta di lunghezza e scesero dall' altra parte . Ivi il mare era piu` tranquillo , ma un gran numero di ghiacci lo ingombravano e tutti coperti da un alto strato di neve . Koninson si arresto` indeciso , Fara` un freddo terribile li` dentro ! disse . La traversata durera` poco , fiociniere rispose il tenente . Non abbiamo che sei o settecento metri da percorrere . E se quei ghiacci ci pigliano in mezzo e ci schiacciano la testa ? Cercheremo di evitarli . Orsu` , non tardare un secondo di piu` , Koninson , se ti preme la pelle . Guarda , la scogliera sta per essere spazzata da quell' onda mostruosa . Coraggio , fiociniere , che Dio non ricusera` di aiutarci . Il tenente salto` in acqua per il primo ; Koninson , dopo un po` di esitazione , lo segui` . Credettero tutti e due di morire gelati tanto quell' acqua era fredda , ma si fecero animo e ricominciarono a nuotare affrettando i movimenti . Tene ... nte balbetto` Koninson . Mi ... pare che ... mi si schiacci ... il petto ... Nuota ... forte , fiociniere ... La costa non e` lontana . Auff ... ne ho ... per una settimana e ... Sta zitto ... conserva le ... tue forze ... Ansando , rantolando , l' uno vicino all' altro , i due disgraziati avanzavano verso i ghiacci che pareva volessero ostruire il passo . Ben presto si trovarono fra due palks di non piccole dimensioni i quali dondolavano perpendicolarmente scricchiolando ad ogni colpo . Il tenente si caccio` arditamente nel canale da essi formato , spintovi anche dalle onde che , superata la scogliera , correvano ad infrangersi verso la costa , la quale era difesa da un grande banco tagliato in forma di sperone . Koninson lo segui` . Passato il canale , si cacciarono entro un altro formato da due piccoli icebergs , dalle cui cime cadevano ad ogni istante pezzi di ghiaccio cosi` sottili e acuti che parevano lame di coltelli . Piu` di uno cadde addosso ai nuotatori , lacerando le loro casacche . Dopo dieci buoni minuti giunsero finalmente ad una sola gomena dal banco di ghiaccio . Dietro a questo appariva confusamente , fra il nebbione , la costa che era senza dubbio quella americana . Era alta , dirupata , coperta da uno strato di neve e , a quanto pareva , deserta . Pero` sulla cima di quelle rupi , il tenente credette di vedere delle piante . Co ... rag ... gio , Koni ... nson ! balbetto` . A ... van ... ti rispose il fiociniere , che non ne poteva proprio piu` e che aveva le braccia paralizzate . Fecero un ultimo e disperato sforzo e si avvicinarono ancor piu` . Finalmente un' onda li prese e li porto` abbastanza tranquillamente sul banco di ghiaccio ove rotolarono senza forze e irrigiditi , in mezzo alle nevi ed ai ghiacciuoli . Erano allora le 6 del mattino . XI ATTRAVERSO LE NEVI I due poveri nuotatori , esausti , ansimanti , intirizziti dalla lunga immersione in quelle acque eccessivamente fredde e pesti dai continui assalti delle onde , rimasero parecchi minuti dove li aveva deposti l' oceano , rannicchiati nelle loro vesti che gocciolavano da tutte le parti , e senz' essere capaci di scambiare una parola . A tutti e due non pareva vero di essere giunti cola` e di essere ancora vivi , dopo tante vicende passate in cosi` breve tempo . Il tenente finalmente , che doveva essere proprio di ferro , con un poderoso sforzo si alzo` . Konin ... son ! balbetto` , additandogli la costa che in quel luogo scendeva dolcemente . Vi ... eni , se non ... vuoi ... morire ... qui ... An ... co ... ra un mo ... mento , te ... nente balbetto` il fiociniere , le cui mascelle , nel pronunciare quelle poche parole , scricchiolavano come se le articolazioni fossero state inchiodate . No ... no ... vie ... ni ... , po ... vero ... ragazzo ... vie ... ni ripete` il tenente . Non ... lo ... posso ... . non ... , Il tenente comprese che il compagno era assolutamente nell' impossibilita` di muoversi . Allora gli si avvicino` , gli strappo` di dosso le vesti e , messolo quasi a nudo , si mise a strofinargli energicamente le braccia , le gambe , il corpo e il viso colla neve . Aiut ... ami , Ko ... ninson mormoro` . Il fiociniere lo secondo` per quanto gli permettevano le sue forze esauste . Quelle doppie frizioni riattivarono ben presto la circolazione del sangue che pareva fosse li` li` per arrestarsi e per sempre . Allora il tenente penso` a se` e spogliatosi , malgrado il vento freddissimo , ripete` su se stesso l' operazione aiutato da Koninson , che si sentiva rinvigorito e discretamente caldo . Ora , disse il bravo comandante , dopo aver fatto sette od otto salti come se volesse provare l' elasticita` delle sue membra affrettiamoci a guadagnare la costa . E dove andremo ? chiese Koninson , infilando le vesti ancora bagnate . In cerca di un rifugio e di un po` di fuoco . Ma sperate di trovare qualche capanna ? Capanne no , ma qualche caverna si` ; la costa americana ne ha moltissime . Animo , Koninson ! Attraversarono il banco di ghiaccio che scricchiolava sinistramente sotto i loro piedi e salirono la sponda che era assai elevata e coperta da piu` di mezzo metro di neve . Giunti sulla cima , girarono attorno Io sguardo . Dinanzi a loro si estendeva una specie di altipiano , interrotto qua e la` da profonde fessure , da roccie e da alcuni pini neri e chiuso verso sud da una doppia catena di colline dirupate e nevose . Non c' era alcuna capanna e , quel che e` peggio , nessuna selvaggina in vista . A destra e a sinistra di quell' altipiano si alzavano pure delle alture , anche queste dirupatissime e coperte di un fitto strato di neve . Sulle loro cime si rizzava qualche pioppo la cui sommita` s' incurvava bizzarramente formando un grand' arco . E` un deserto di neve questo disse Koninson . Il tenente non rispose . Si volse e guardo` l' oceano che appariva quasi sgombro dal nebbione . Fin dove giungeva lo sguardo altro non si vedeva che grandi ondate spumeggianti , che il vento sbatteva in tutte le direzioni , e massi di ghiaccio di tutte le forme e dimensioni che cozzavano violentemente fra loro mandando in aria nembi di ghiacciuoli . Del Danebrog nessuna traccia . Dove sara` ? mormoro` il tenente che era diventato pensieroso . Chi ? domando` Koninson . Il Danebrog . Che sia andato a picco ? O che si sia rifugiato in qualche seno della costa per riparare le avarie causategli dall' urto ? Allora lo ritroveremo . Lo spero , poiche` il capitano Weimar non e` un uomo da abbandonare questi paraggi , sapendo che due dei suoi uomini sono qui . Ma puo` crederci morti , tenente . Non lo credo , Koninson . La costa era vicina e il capitano sa che noi siamo forti nuotatori . E cosa faremo intanto ? Raggiungeremo quelle alture e la` aspetteremo che la tempesta sia cessata . E poi ? Poi seguiremo la costa verso est . In cammino , Koninson . Si posero in marcia con passo rapido per non gelare vivi , poiche` il freddo era veramente feroce , accresciuto anche dal vento il quale sollevava attorno ai due poveri marinai delle vere nubi di minutissimi ghiacciuoli e di nevischio . La via era aspra , ineguale e spesso intersecata da profondi crepacci pieni di neve , entro i quali molto spesso Koninson e il tenente cadevano , penando poi assai nell' uscirne . Tuttavia camminarono cosi` bene , che dopo mezz' ora giunsero ai piedi di una collina assai dirupata e sulla cui cima ondeggiavano fortemente alcuni pini . La girarono e guadagnarono un luogo ove la collina scendeva dolcemente verso il mare . Quasi subito gli occhi del tenente scorsero una nera apertura presso la quale giungevano talora gli sprazzi delle onde . La` dentro staremo bene ! disse a Koninson . Potremo riposarci , scaldarci , e nel medesimo tempo guardare l' oceano . Avanti allora , signor Hostrup . Io non ne posso piu` ! Si avvicinarono all' apertura che era larga assai , ma poco alta e per di piu` in parte ostruita da certe colonne di ghiaccio , scese forse dalla volta , ed entrarono . Ad un tratto Koninson , che camminava innanzi al tenente , si arresto` bruscamente facendo un gesto di sorpresa e di terrore . Che hai ? chiese Hostrup . C' e` qualcuno dentro rispose il fiociniere . E` impossibile ! Non vedo che tenebre . Ho udito un ruggito , signore . Un ruggito ! ... Oh ! ... Oh ! ... Che ci sia un orso ? Lo temo . Io ho un coltello alla cintura . E anch' io , ma poco varranno tali armi contro una bestia cosi` grossa e cosi` feroce . Zitto ! ... In fondo alla caverna si udi` un profondo ruggito , poi si videro brillare due occhi grandi , rotondi , dai riflessi verdastri . Non e` un orso disse il tenente , che aveva subito impugnato il coltello . O m' inganno di molto , o abbiamo da fare con una foca o con un tricheco . Una foca qui dentro ? E perche` no ? Non siamo forse a due passi dal mare ? Sara` venuta qui a riposare o a mettersi al riparo dalla tempesta . Va a prendere un ramo di pino . Koninson si affretto` a obbedire e poco dopo ritorno` con una bracciata di rami resinosi . Il tenente estrasse da una scatoletta di metallo ermeticamente chiusa l' acciarino e un pezzo d' esca e accese una di quelle torcie . Avanti ! disse poi . E i coltelli in pugno ! Entrarono nella caverna che pareva assai profonda , e fatti dieci o dodici passi , si trovarono dinanzi ad una foca gigantesca , la quale si era appoggiata ad una parete mostrando i denti ed emettendo rauchi ruggiti . Addosso , Koninson ! grido` il tenente . Abbiamo la cena ! Il fiociniere balzo` addosso alla foca ; con un formidabile pugno applicatele sul naso la stordi` , poi con un rapido colpo di coltello la scanno` . La morte fu quasi istantanea . Il tenente si avvicino` col ramo acceso e la osservo` con curiosita` . Era una otaria , anfibio appartenente alla famiglia delle foche , dalle quali si distingue per avere un poco d' orecchio esterno . Quest' animale ci voleva disse Koninson . Ho una fame proprio feroce . Metteremo ad arrostire il fegato , che passa per un boccone delicatissimo disse il tenente . Ma affrettati ad accendere il fuoco , Koninson , poiche` stiamo per gelare . To` ! Cosa c' e` laggiu` ? Una provvista di legna ! Riprese il ramo di pino che aveva piantato accanto la foca e si reco` in fondo alla caverna . Con sua grande sorpresa trovo` una considerevole provvista di legna , un alto strato di licheni e due lance colla punta di ossidiana . Ma questa caverna ha servito di ricovero a qualche indigeno diss' egli . Forse a qualche cacciatore ! aggiunse Koninson . Ah ! Il bel fuoco che accenderemo ! Con due pezzi di roccia improvviso` un camino e vi getto` sopra un ammasso di legna . Il ramo , che continuava ad ardere , fu messo sotto e pochi istanti dopo una superba fiamma illuminava l' antro , spandendo all' intorno un dolce calore . Il tenente e Koninson si spogliarono rapidamente delle vesti che cominciavano a indurirsi , le stesero dinanzi alla fiamma e , impugnati i coltelli , sventrarono destramente l' otaria strappandole il fegato che fu tosto infilzato in una lancia e avvicinato ai tizzoni . Che colazione ! esclamo` Koninson , tornato di buon umore . Ventre di balena ! Il mio naso non ha mai sentito un profumo piu` appetitoso di questo . Non mancherebbe che una bottiglia di gin o di wisky . Ne faremo senza ! rispose il tenente , che si era accoccolato accanto alla fiamma e che si stropicciava energicamente le membra per riattivare completamente la circolazione del sangue . Ditemi , signor Hostrup , ripiglio` il fiociniere . e` buona la carne delle otarie ? Confesso di non averne mai mangiato . Per gli Eschimesi , che vanno pazzi per l' olio e pel grasso , si` , ma per noi bianchi e` detestabile . Ma avendo fame la si puo` inghiottire . Anche i tuoi stivali , non avendo altro da porre sotto i denti , si possono rosicchiare . Ma come mai questa otaria si trova qui sola ? ... Vi sorprende forse ? Si` , Koninson , poiche` ordinariamente vanno a branchi numerosissimi , specialmente in questa stagione . Su certi punti della costa americana , se ne vedono anche oggidi` delle migliaia , malgrado la caccia spietata che loro fanno i balenieri e gli indigeni . E` vero , tenente , che queste otarie non appariscono sulle coste americane che il primo di maggio ? Si` , Koninson , e posso aggiungere anche che tutti gli anni giungono anche alla stessa ora . . E quanto vi rimangono ? Fino alla meta` di dicembre . Oltre quest' epoca non si trova un' otaria a volerla pagare a peso d' oro . E` un magnifico spettacolo , Koninson , che merita di essere veduto , l' approdo di questi anfibi . Ma cosa vengono a fare sulle coste ? Vengono ad attendere le femmine , le quali giungono infallibilmente tutti gli anni il 15 di giugno . Avete mai veduto uno di questi arrivi ? Si` , Koninson , e parecchie volte . . Sei anni or sono io mi trovavo nella baia Smith quando fu segnalato l' arrivo di parecchie migliaia di otarie . Erano tutti maschi . In men che lo si dica occuparono un punto della costa disponendosi su tre file : dinanzi i beach master , o padroni del posto , in mezzo i bachelors o celibatari , quasi tutti giovani , ultime le riserve . Il 15 giugno fu segnalato l' arrivo delle femmine . Venivano innanzi in ranghi compatti e lunghissimi ; anche qui le otarie si contavano a migliaia . Allora si vide uno spettacolo curioso . I beach master si gettarono in mare , nuotarono incontro alle femmine e prendendole gentilmente per la pelle della nuca , ne portarono un gran numero a terra . Quando ognuno ne ebbe sette od otto , lasciarono allora il posto ai celibi i quali a loro volta balzarono in mare disputandosi con ferocissime zuffe le femmine rimaste . I ranghi dei celibi di cosa sono composti ? Di otarie giovani . E i beach master sono invece ? ... Gli adulti , e , come ti dissi , ognuno prende sette od otto femmine . Corpo d' una balena ! Sono veri sultanelli questi signori beach master . E ve ne sono taluni forti e prepotenti che si prendono persino venti femmine . E , giunta l' epoca della partenza , se ne vanno tutte assieme le otarie ? No , prima partono i vecchi , e cio` avviene in ottobre , poi i nati , quindi le femmine . E mentre sono uniti non vengono disturbati ? I balenieri e gli Eschimesi piombano sovente in mezzo a questi grandi campi e fanno degli orribili macelli . Per averne le pelli ? Si` , Koninson . E si pagano bene ? Sei , otto e qualche volta dieci dollari ciascuna . Fanno adunque dei lauti guadagni i cacciatori . Sempre , poiche` uccidono in quei massacri delle migliaia di otarie . Leva dal fuoco il fegato , che mi pare sia cotto a puntino . Il fiociniere obbedi` e lo depose su di un sasso ben levigato . II tenente lo divise per meta` e tutti e due cominciarono a lavorare di denti e cosi` bene , che in cinque minuti piu` nulla restava . Ora , disse il tenente facciamo una pipata e poi una dormita . E non pensate al Danebrog ? chiese Koninson . La tempesta continua , Koninson , e il Danebrog non tornera` finche` non sara` finita . Ma sperate che ritorni ? Ne sono certo ; ti ho detto che il capitano Weimar non e` uomo da abbandonare i suoi marinai , II tenente accese la pipa che aveva ritrovata in una tasca della sua giacca assieme alla scatola del tabacco che era rimasto perfettamente asciutto , si sdraio` sullo strato di licheni e si mise a fumare flemmaticamente , mentre Koninson richiudeva alla meglio , con grossi sassi e rami di pino , l' apertura della caverna , per essere meglio riparato dal vento e dal freddo . Alle 9 mentre l' uragano accennava a decrescere , i due marinai , coricatisi l' uno accanto all' altro , coi piedi rivolti verso il fuoco , si addormentavano profondamente . Il loro sonno pero` fu di breve durata , poiche` il baccano che veniva dal di fuori era veramente spaventevole . Erano continui muggiti prodotti dalle onde che venivano a sfasciarsi ai piedi del colle , lanciando degli sprazzi d' acqua persino dentro la caverna ; erano continui scoppi prodotti dai ghiacci che si frantumavano gli uni contro gli altri e continui fischi ed urla indiavolate prodotte dal vento , il quale dopo essersi un po` calmato , aveva ripreso novella foga . Verso le 11 , secondo i calcoli del tenente , provarono a mettere la testa fuori . Non nevicava piu` , ma il cielo era sempre coperto da gigantesche nubi le quali correvano disordinatamente per il cielo , accavallandosi confusamente sotto i furiosi colpi di vento , e il mare era ancora agitatissimo . Sulle onde oscillavano spaventosamente gran numero di icebergs , di hummocks e di streams . Che cosa facciamo ? chiese Koninson . Ti senti forte ? Si` , tenente . Allora mettiamoci in cammino . Ho fretta di rivedere il Danebrog . Seguiremo la costa ? Finche` potremo si` , poi daremo la scalata a quella catena di colline che vedi lassu` . Si coprirono alla meglio , si armarono di un grosso ramo di pino per aiutarsi nell' ascensione che stavano per intraprendere attraverso le dirupate colline , e si misero in cammino con passo abbastanza rapido , tastando pero` prima il terreno onde non cadere in qualche crepaccio che poteva celarsi sotto lo strato di neve . Per un po' di tempo seguirono la costa passando in mezzo a picchi aguzzi , poi deviarono verso sud non essendovi piu` passaggi e cominciarono a scalare un' altissima collina coperta di neve e sulla quale ruggiva furiosamente il vento , torcendo un gruppetto di intristiti abeti . Dannata bufera ! esclamo` Koninson , piegandosi verso terra per meglio resistere agli urti del vento . Quando cessera` ? Ne avremo fino a domani di certo . rispose il tenente , che segnava la via . Se il Danebrog si trova ancora in mare , sara` a quest' ora ben lontano da noi . Se non lo troveremo oggi , sara` domani . Ma dove dormiremo stasera ? In qualche altra caverna . E metteremo sotto i denti ? Ho un bel pezzo di foca in tasca . Animo , Koninson , che la marcia comincia a diventare faticosa . Bada di non perdere l' equilibrio se non vuoi fracassarti le ossa . La marcia infatti diventava allora difficilissima e anche pericolosa . Non c' erano sentieri in nessun luogo e dalle nevi sorgevano punte rocciose cosi` aguzze da lacerare le scarpe . Oltre a cio` il vento non cessava dal soffiare ; anzi , la sua violenza , man mano che i due marinai si innalzavano , diventava sempre maggiore , trascinando con se` nembi di neve e ghiacciuoli e strappando , dalla cima del colle , delle pietre di non piccola mole , le quali scendevano rimbalzando violentemente di roccia in roccia . Verso la cima si udivano poi certi fischi e certi muggiti da mettere i brividi . I due poveri cacciatori di balene , acciecati dalla neve , gelati da quel ventaccio , percossi dai sassi , ora spinti da una parte e ora dall' altra , non procedevano che con molto stento . Ad ogni istante erano costretti a curvarsi ed aggrapparsi alle roccie per non essere portati via . Verso il tocco , sfiniti , insanguinati , coperti di neve , colle vesti lacere , le scarpe sfondate , giungevano sulla cima della collina che si stendeva in forma di altipiano . Cola` il vento , non piu` imprigionato fra le rupi , urlava in modo orribile sconvolgendo lo strato di neve e torcendo come pagliuzze i pochi abeti che lassu` vegetavano . Vedete nulla ? chiese Koninson , addossandosi ad una rupe . Il tenente si arrampico` sulla cima della rupe e guardo` innanzi a se` . Alla sua sinistra , ad un miglio di distanza , scorse il mare coperto di ghiacci ; alla sua destra si elevava un' alta montagna dirupatissima e coperta di neve ; dinanzi si estendeva una pianura ondulata , interrotta qua e la` da piccoli corsi d' acqua gelata . Ad un tratto fece un gesto di stupore . Seguendo collo sguardo la costa , aveva veduto sorgere nel mezzo di una profonda spaccatura che doveva senza dubbio essere qualche piccolo seno o qualche stretto fiord , gli alberi di una nave . Vedete nulla , signor Hostrup ? chiese Koninson per la seconda volta . Si` , fiociniere , vedo gli alberi di una nave rispose il tenente . Ventre di foca ! Una nave avete detto ? Il Danebrog forse ! Si` , e` il Danebrog , ne sono certo , Koninson . Iddio sia ringraziato ! E` molto lontano ? Un miglio e mezzo forse . Partiamo , partiamo , signor Hostrup ! Non sono piu` stanco . Ah ! Bravo capitano ! Urrah ! Urrah ! Calmati , Koninson . Andiamocene di qui , signor Hostrup . Io ho le vampe sotto i piedi . Il tenente , che malgrado tutta la sua calma era pure impaziente di ritornare a bordo del valoroso Danebrog , scese dalla rupe e si mise in cammino preceduto da Koninson . Nonostante la furia della burrasca , attraversarono rapidamente l' altipiano e scesero sul versante opposto lambendo un profondo abisso da cui uscivano dei lamentevoli ululati , forse emessi da qualche branco di lupi affamati . Dopo aver arrischiato piu` di venti volte di fracassarsi in fondo di quell' abisso e di rompersi le gambe giu` per il dirupato pendio , giunsero nella pianura . L' attraversarono quasi a passo di corsa e si arrestarono sulle alte sponde di un lungo e stretto fiord , in fondo al quale stava solidamente ancorato il Danebrog fra un gran numero di ghiacciuoli staccatisi da un grande e grosso banco di ghiaccio che si era incastrato dinanzi l' uscita di quel braccio di mare . Ohe ! Del Danebrog ! urlo` Koninson con voce tonante . Un marinaio , poi due , poi cinque , poi tutti apparvero sulla tolda della nave . Un gran grido echeggio` Il tenente Hostrup ! Viva il tenente ! Viva Koninson ! Una baleniera fu subito calata in acqua , sette uomini , compreso il capitano Weimar , vi presero posto , e si diresse a tutta forza di remi verso la riva . Pochi minuti dopo il tenente e Koninson si trovavano l' uno fra le braccia del capitano e l' altro fra quelle di due camerati che ormai li avevano creduti per sempre perduti ! XII BLOCCATI DAI GHIACCI Il valoroso Danebrog , guidato dall' abile e robusta mano del non meno suo valoroso capitano , era uscito sano e salvo dalla formidabile tempesta . Spinto dal vento , era andato ad investire non gia` contro la scogliera che era stata segnalata e come avevano dapprima creduto il tenente Hostrup e il fiociniere Koninson , bensi` contro un gran banco di ghiaccio che era apparso quasi improvvisamente dinanzi la prua . L' urto era stato cosi` gagliardo da atterrare l' intero equipaggio e da balzare in mare il tenente e il fiociniere , ma non aveva prodotto avarie al solido sperone della nave . Questa , dopo essersi arrestata per alcuni istanti , sollevata da una montagna d' acqua era tornata a cozzare contro l' ostacolo ; poi aveva proseguito la disordinata corsa attraverso il nebbione . Appena accortosi della scomparsa del tenente e del fiociniere , malgrado la furia del vento , il mare sollevato spaventosamente e i numerosi banchi di ghiaccio che correvano disordinatamente in tutte le direzioni , il capitano , che amava assai quei due coraggiosi , aveva audacemente dato il comando di virare di bordo e di allestire la grande baleniera , ma la manovra ardita quanto pericolosa , con quell' imperversare degli elementi , non era riuscita . Allora diede il comando di poggiare verso la costa , risoluto di non abbandonare quei paraggi senza avere ritrovato vivi o morti i due disgraziati . Ed infatti , dopo una ostinata lotta contro l' uragano che la trascinava verso est e contro i ghiacci , la nave era riuscita a rifugiarsi in quel profondo fiord , il quale era stato subito chiuso da un gran banco di ghiaccio staccatosi da un altro ancora piu` grande . E li` il capitano aspettava che la tempesta si calmasse un po` per rimettersi in cerca del tenente e del fiociniere , che supponeva rifugiati su qualche punto della costa o sulla scogliera intravveduta attraverso la nebbia . Il signor Hostrup e Koninson a bordo furono accolti con grande festa , poiche` tutti li amavano assai per il loro coraggio e per la loro valenti`a . Dovettero stringere le mani a tutti quanti e , quando furono ben vestiti ed ebbero calmati gli stiracchiamenti dello stomaco , furono costretti a narrare le loro avventure . Ed ora , che cosa si fa ? chiese il tenente al capitano Weimar , quand' ebbe finita la narrazione . Si aspetta che la burrasca finisca per fuggire verso ovest . La stagione della pesca e` finita , tenente , e disgraziatamente assai male . La scommessa e` perduta dunque ? Si` , tenente ! rispose Weimar con tristezza . I Danesi sono stati sconfitti . Bah ! Riprenderemo la rivincita l' anno venturo , capitano . Si` , se riusciremo a guadagnare il porto che ci ha veduti partire . Temete i ghiacci , capitano ? Si` , perche` ci siamo spinti troppo innanzi . A quest' ora noi dovremmo essere nel mare di Behring . La nave e` ancora solida , capitano , e puo` lavorare di sperone . Non dico di no , ma temo che si avanzino i grandi banchi di ghiaccio . Sento per istinto che l' icefield non e` lontano . Dannata scommessa che forse pagheremo assai cara ! Essa sola ci ha trascinati fin qui . E anche il destino , capitano . Due urti in una stagione sono stati troppi . E l' uscita dal fiord sara` facile ? Ho veduto un banco di ghiaccio all' entrata . Lo spezzeremo , tenente . Il fiord e` lungo ; possiamo quindi prendere un grande slancio . Ora andate a riposarvi , che ne avete bisogno ; io ispezionero` il banco e cerchero` di indebolirlo . Il tenente , che si sentiva affranto per la lunga marcia fatta attraverso le nevi e le rupi , si ritiro` nella sua cabina , mentre il capitano scendeva nella baleniera con una dozzina di marinai muniti di grandi seghe , di picconi e di scuri . Il banco di ghiaccio che chiudeva il fiord fu accuratamente visitato . Era lungo duecentosessanta metri , largo centoventi e grosso nove pollici . Per di piu` , sul dinanzi , spinti dalle onde e dal vento si erano aggruppati parecchi hummoks , streams e palks che tendevano a cementarsi rendendo maggiore l' ostacolo . Il Danebrog avra` un osso duro da spezzare ! disse mastro Widdeak al capitano . E se non facciamo presto diverra` ancora piu` duro . La tempesta si calma , vecchio mastro . disse Weimar . Stanotte potremo partire . Dobbiamo assalire il banco ? Assalitelo . Non si chiudera` il canale che apriremo , col freddo che fa ? Speriamo che cio` non accada . Non abbiamo che due gradi sotto zero . Mano alle seghe e ai picconi . Il mastro traccio` sul banco un canale largo sette o otto metri e i marinai si misero alacremente al lavoro manovrando vigorosamente i loro attrezzi . Prima di sera un terzo del banco era stato spezzato . Non restava che un tratto di sessanta metri e questa rottura poteva benissimo farla , e senza pericolo , lo sperone del Danebrog . Alle otto il capitano e i marinai tornarono a bordo . L' uragano allora cominciava a diminuire rapidamente . Non soffiava il vento che a colpi irregolarissimi e il mare non si sollevava piu` cosi` furiosamente come il giorno innanzi . Durante la notte anche il cielo si rischiaro` e apparve il sole , illuminando d' una tinta porporina , superba , i ghiacci che galleggiavano sul mare diventato ormai quasi tranquillo . Alle 6 del mattino il capitano Weimar , il tenente e tutti i marinai erano in coperta , decisi di uscire a qualunque costo da quel fiord . Tutte le baleniere furono ritirate a bordo e ben assicurate onde l' urto , che poteva essere violentissimo , non le danneggiasse , poi furono solidamente assicurati i mobili delle cabine di poppa e i barili della stiva . Alle 7 le vele furono spiegate e i ! capitano si mise alla ribolla del timone mentre i marinai si disponevano ai bracci delle manovre . Un vento fresco soffiava da sud sud est portando in alto mare i ghiacci che la tempesta aveva spinto verso la costa , e un superbo sole brillava sull' orizzonte spargendo all' intorno un dolce calore . Alle 7 e dieci minuti l' ancora fu strappata dal fondo e ritirata a bordo . Subito il Danebrog , sotto l' azione del vento che gonfiava le sue vele , si scosse come un cavallo che sente lo sprone e comincio` a filare con notevole velocita` verso l' uscita del fiord , dinanzi al quale scintillava il banco di ghiaccio . C' erano oltre novecento metri da percorrere . Tale distanza era piu` che sufficiente per imprimere al Danebrog lo slancio necessario per frantumare l' ostacolo gia` stato considerevolmente indebolito il di` innanzi dalle seghe , dai picconi e dalle scuri dei marinai . Saldi , in gambe ! grido` il capitano che stringeva con ferrea mano la ribolla del timone . Spinto dal vento che tendeva a crescere , il Danebrog si avvicinava rapidamente al banco , lasciandosi dietro una scia bianchissima in mezzo alla quale guizzavano non pochi pesci . I marinai , aggrappati al bordo o alle sartie , non respiravano quasi piu` e guardavano con qualche apprensione il banco che si faceva ad ogni istante piu` vicino . Attenzione ! grido` il capitano . Non c' erano che quindici o venti metri . Il Danebrog , che correva colla velocita` di sette nodi all' ora , in brevi istanti supero` quello spazio e si scaglio` in mezzo al canale scavato il di` innanzi dai marinai . Avvenne un urto formidabile che mando` a gambe levate gran parte dell' equipaggio , seguito subito da uno scricchioli`o sinistro e da una mezza dozzina di sorde detonazioni . Il banco colpito in pieno dall' acuto e solido sperone della nave baleniera si fendette come una lastra di vetro , poi si spezzo` in dieci diversi punti con lunghi stridii . Per alcuni momenti il Danebrog resto` quasi immobile , poi guidato dal suo intrepido capitano , si caccio` in mezzo a quei frantumi e usci` in pieno mare colla prua verso nord . Urrah ! urlo` l' equipaggio che si era subito rimesso in gambe . Viva il Danebrog ! Viva il capitano Weimar ! Dinanzi al fiord il mare era libero , ma a destra e a sinistra , un numero immenso di ghiacci accumulativi dall' uragano , ingombrava le coste . Montagne gigantesche , picchi aguzzi , piramidi tronche , colonne enormi , arcate curiose , cupole ancor piu` strane , poi grandi banchi si estendevano verso nord formando coi loro riflessi la luce bianca che , come dicemmo , i marinai chiamano ice blink . Nessuna nave solcava le onde che erano diventate basse assai e molto lunghe e che , sotto i raggi del sole , splendevano magnificamente come se fossero cosparse di pagliuzze d' oro . Solamente in aria , attraverso l' ice blink , volavano silenziosamente alcuni gabbiani . Bisogna spingersi verso nord per qualche centinaio di miglia disse il capitano al tenente , dopo aver guardato attentamente , con un forte cannocchiale , l' ampia distesa d' acqua . Troveremo il mare libero e potremo allora navigare senza lottare contro i ghiacci . Non allontaniamoci tanto dalle coste , capitano disse il tenente . Appena lo possiamo , pieghiamo verso ovest ; bisogna affrettarsi a raggiungere lo stretto di Behring . Lo faremo , signor Hostrup , a meno che non incontriamo sulla nostra via qualche ... Che cosa , capitano ? Tornare in porto sconfitto , mi punge assai . Ah ! Volete dire che se una balena venisse a nuotare nelle nostre acque ... Non esiterei a darle la caccia , dovessi spingere la mia nave fino ai grandi campi di ghiaccio . Sarebbe un' imprudenza imperdonabile , capitano . Abbiamo gia` tardato troppo a ritornare quest' anno . Due giorni ancora perduti potrebbero esserci fatali . Non vi pare ? Il capitano non rispose . Aveva puntato il cannocchiale verso est e guardava con grande attenzione . Il suo viso , di solito tranquillo , si era tutto d' un tratto cambiato e un leggero tremito agitava le sue braccia . La via e` lunga assai ! continuo` il tenente che non si era accorto di nulla . Io sono certo che quando giungeremo nel mare di Behring lo troveremo in gran parte gelato e ... Tenente ! esclamo` in quell' istante il capitano con voce alterata . Non vedete nulla voi laggiu` , verso est ? Si` , degli icebergs che danzano allegramente . No , piu` lontano , guardate piu` lontano . A voi , prendete il cannocchiale . Il tenente prese lo strumento e lo punto` nella direzione indicata . La` dove il mare pareva confondersi coll' orizzonte , scorse parecchi punti neri apparire e scomparire e poi riapparire . Vedete nulla ? chiese Weimar . Si` ! rispose il tenente con voce tranquilla . Vedo un branco di balene . La vittoria e` nostra , tenente ! Anche quest' anno i Danesi trionferanno . Cosa intendete dire , capitano ? Che daremo la caccia alle balene . Torneremo a Nuova Arcangelo cosi` carichi da affondare , o poco meno . Il tenente fece un gesto di stupore . Perderemo un' altra settimana , signore disse poi con grave accento . Che importa ? Vi ho detto poco fa che siamo lontani dal mare di Behring , e che dubito assai lo si possa attraversare . Bah ! Lavoreremo di sperone , se i ghiacci l' avranno chiuso . Capitano , pensateci due volte . Giuocate la sorte non solo del Danebrog , ma di noi tutti . Quando si tratta dell' onore dei balenieri danesi non occorre pensarci su due volte . Bisogna cacciare quelle balene , tenente , e a qualunque costo . E sia , signore . Ma badate a me , facciamo presto , assai presto o saremo costretti a svernare in mezzo ai ghiacci . Non domando che tre o quattro giorni . Ehi ! , mastro Widdeak , governa dritto a quelle balene e voi , ragazzi , preparate le baleniere e i ramponi ! Ma ... capitano ... arrischio` il vecchio lupo di mare , che come il tenente Hostrup aveva previsto il pericolo . Che vuoi tu dire ? chiese il capitano . Siamo innanzi assai colla stagione ... Sei hai paura , sbarca sulla costa americana . Mai , signore . Il vecchio Widdeak non abbandona il Danebrog . Allora ubbidisci . Alle manovre , ragazzi ! Domani avremo tanto grasso da affondare il Danebrog fino al bastingaggio . Un istante dopo il Danebrog virava di bordo mettendo la prua verso la direzione indicata . I marinai , quantunque avessero pur essi compreso che stavano per giuocare una carta pericolosa , che poteva anche costare loro la vita , si erano subito messi alacremente al lavoro , incoraggiati dai due fiocineri . Tutti ci tenevano assai alla scommessa , gelosi dell' onore dei balenieri danesi ; per di piu` , in quel branco di balene , intravvedevano dei grossi guadagni . Le baleniere furono in brevissimo tempo armate e sospese alle gru pronte ad essere calate in mare al comando del capitano . I remi , le fiocine , le lancie , le lenze , furono ben disposte nelle imbarcazioni . In capo ad un' ora il Danebrog era lontano otto miglia dalla costa americana e solamente sette dalle balene che filavano superbamente verso nord fra una doppia fila di banchi di ghiaccio . Quale spettacolo offrivano quei giganti dell' oceano artico ! Erano nove , seguiti da due o tre balenottere e anche queste di dimensioni non comuni . Avanzavano lentamente , gettando in aria , dai loro sfiatatoi , colonne di bianco vapore che tosto si scioglievano . Il sole , battendo sulla loro pelle oleosa , li faceva sembrare immensi cilindri d' acciaio . Ogni qual tratto uno di essi si tuffava formando alla superficie del mare un vero vortice e poco dopo riappariva a grande distanza sollevando colla possente coda grandi ondate , che facevano oscillare vivamente i ghiacci galleggianti . I marinai del Danebrog , entusiasmati a quella vista , non stavano piu` fermi , quantunque il comandante avesse raccomandato a tutti calma e silenzio . Salivano sulle griselle , sulle coffe e piu` su , fino alle crocette , per meglio vederli e mandavano grida di gioia . Koninson , col suo terribile rampone in pugno correva da prua a poppa animando tutti , seguito da Harwey che era pure desideroso di venire a una lotta con quei mostri , malgrado il loro numero che poteva riuscire fatale all' equipaggio del Danebrog . Persino mastro Widdeak aveva dimenticato l' altro pericolo che minacciava la nave baleniera e nei suoi occhi brillava un' ardente bramosia . Il solo tenente , calmo sempre , seguiva con sguardo perfettamente tranquillo lo sfilare di quel branco . Gia` il Danebrog , spinto da un freschissimo vento di sud sud ovest non distava che cinque o sei nodi dalle balene , quando queste ad un tratto , e tutte insieme , si tuffarono . Quando tornarono a galla diedero segni di una viva inquietudine . Si volgevano spesso verso sud , battevano la coda precipitosamente , si drizzavano slanciandosi piu` che mezze fuori dell' acqua e gettavano con maggior frequenza colonne di vapore . Cosa succede laggiu` ? si chiese il capitano aggrottando la fronte . Che abbiano paura di noi ? Non lo credo ! disse il tenente che gli stava appresso . Scommetterei che sono state assalite . Assalite ! E da chi ? Voi sapete , capitano , che hanno numerosi nemici . Ah ! Guardate la` , verso est , quei corpi nerastri che si avanzano rapidamente . Si` , si` , li scorgo . In quell' istante si udi` Koninson , che si era arrampicato sulla coffa di trinchetto , gridare : Abbiamo una truppa di delfini gladiatori ! Quasi nello stesso tempo le balene si davano a precipitosa fuga verso nord . Avevano scorto i delfini , che sono loro acerrimi nemici . Il capitano fece un gesto di rabbia . Dannazione ! grido` . Chissa` quanto dovremo filare ! Ma guadagneremo qualche balena senza adoperare il rampone ! disse Koninson che aveva lasciato la coffa . I delfini raggiungeranno senza dubbio le balene e qualcuna , nella lotta , ci lascera` la vita . Ma saremo costretti a salire ancora verso nord , e la stagione invernale si avanza a rapidi passi . Bah ! Poi ci trarremo d' impaccio come potremo . Ah ! Se potessi affrontare quel branco ! Che colpi di rampone ! Le balene intanto , che temono assai i delfini gladiatori per la loro forza , per i loro aguzzi denti e per la loro ferocia , fuggivano sempre piu` rapidamente dirigendosi verso le rigidissime regioni del polo . Attorno ad esse il mare , percorso da quelle dodici code , pareva in burrasca . A destra e a sinistra correvano grandi ondate le quali facevano capovolgere con grande fracasso i numerosi ghiacci galleggianti . Di tratto in tratto si tuffavano come se temessero di venire assalite per di sotto , indi riapparivano cacciando con grande furia nubi di vapore ed emettendo delle note acute che si udivano distintamente dall' equipaggio del Danebrog . Ben presto pero` , grazie alla loro prodigiosa andatura , scomparvero dietro ghiacci che coprivano l' orizzonte . I delfini gladiatori , che dovevano essere almeno due dozzine , le seguirono nuotando pur essi con grande velocita` . Il Danebrog pero` non si arresto` . Il capitano Weimar , e come lui quasi tutto l' equipaggio , avevano giurato di raggiungerle e , ancorche` i pericoli diventassero sempre piu` numerosi essendo il mare coperto ovunque di ghiacci d' ogni dimensione , ordino` al timoniere di seguire le grandi macchie oleose lasciate dalle balene . Favorito dal vento , che tendeva sempre a crescere , il Danebrog navigo` tutta la notte verso nord , notte per modo di dire , poiche` il sole non rimaneva nascosto che poche ore , ed anche in quelle poche ore all' orizzonte rimaneva tanta luce da distinguere le traccie oleose . Il mattino del 25 settembre , la nave si trovava gia` a un centinaio di miglia dalla costa americana , ma le balene , senza dubbio vigorosamente inseguite dai loro accaniti nemici , non erano state ancora scoperte . La sera dello stesso giorno pero` , presso uno stream , fu raccolto un delfino gladiatore colla testa sfracellata , probabilmente da un colpo di coda di qualche balena . Il mostro era lungo sette metri e gli uccelli marini gli avevano gia` lacerato la pelle del dorso . Fu issato a bordo , fatto a pezzi e il grasso rinchiuso nelle botti . Il 26 l' equipaggio del Danebrog noto` che i ghiacci diventavano piu` numerosi e che il termometro scendeva abbastanza rapidamente , quantunque il sole brillasse sempre sull' orizzonte . La nave pero` continuo` a spingersi verso nord . Ormai nessuno , eccettuato il tenente Hostrup che prevedeva il pericolo cui andavano incontro , voleva rinunciare alla caccia delle balene che doveva assicurare ai Danesi la vittoria . Il 27 , verso sera , a quattrocento miglia dalla costa americana , fu veduta verso nord una luce bianca , abbagliante . Era il blink che segnava la presenza di uno o forse di piu` banchi di ghiaccio . Ma le macchie oleose si dirigevano pure verso nord e quantunque anche nell' animo del capitano si fosse fatta strada una certa inquietudine , il Danebrog non cambio` rotta . All' indomani , verso le 9 antimeridiane , il gran banco fu raggiunto . Presentava una fronte di dodici o tredici miglia , irta qua e la` di punte aguzze , di bizzarre colonne , di strane cupole . Nel mezzo di esse si apriva un canale largo un trecento o piu` metri che si smarriva verso nord . E` un banco solo o sono due divisi dal canale ? si domando` il capitano . Sono due senza dubbio disse Koninson che l' aveva udito . E le macchie oleose continuano nel canale . E cosa vuoi concludere , fiociniere ? Che le balene si sono cacciate la` dentro sperando di uscire dall' altro lato . Hai ragione , Koninson . Ehi , Widdeak , governa dritto al canale ! Il Danebrog , che avanzava con una velocita` di otto nodi all' ora a vento in poppa , dopo aver descritto una curva attorno ad un iceberg immenso , alla cui estremita` si innalzava una specie di torre di dimensioni pure colossali , entro` nel canale frangendo col suo solido sperone una moltitudine di ghiacciuoli che altro non aspettavano se non un po` piu` di freddo per unire i due grandi banchi . Le macchie oleose vi erano ancora e in grande numero e spiccavano vivamente su quelle acque che la candidezza dei ghiacci e il blink rendevano oscure assai . Numerosi uccelli marini , strolaghe , urie , gazze marine e oche , occupavano le due sponde intenti a pescare ed a spennacchiarsi . Il Danebrog guidato dall' esperta mano del vecchio Widdeak si avanzo` nel canale evitando i non piccoli streams e hummoks che , di quando in quando , sotto i tepidi raggi del sole , si staccavano dai campi di ghiaccio . I marinai , certi ormai di tenere le balene , si erano arrampicati sulle griselle , sulle coffe , sui pennoni e sulle crocette , ansiosi tutti di scoprirle . Ma la giornata intera passo` senza che apparissero . Verso le 8 di sera , il fiociniere Harwey dalla crocetta del trinchetto , grido` : Capitano ! Il canale e` chiuso ! Weimar sali` sull' alberatura seguito dal tenente e da Koninson . Appena volse gli sguardi verso nord , un' imprecazione usci` dalle sue labbra . Quattro miglia piu` innanzi il canale era chiuso da un terzo campo di ghiaccio piu` grande , a quanto pareva , degli altri due . Delle balene nessuna traccia , eccettuate le macchie oleose che pareva si spingessero fino all' estremita` di quel braccio di mare . Bisogna tornare indietro disse il tenente . Ma le balene dove sono fuggite ? chiese il capitano con i denti stretti . Probabilmente sono uscite prima dell' arrivo del banco . Se pure non sono uscite nuotando sotto i banchi aggiunse Koninson . Che fare ora ? chiese il capitano . Capitano , disse il tenente badate a me , lasciate andare le balene e ritorniamo subito . E la scommessa ? Ci prenderemo la rivincita l' anno venturo . Il capitano , sceso in coperta diede l' ordine di tornare indietro . Il Danebrog viro` prontamente di bordo e si diresse verso sud correndo bordate , essendo il vento proprio diritto in prua . Ma quando , dopo una lunga notte , giunse all' imboccatura del canale , questa era gia` stata chiusa . L' iceberg , visto al mattino , spinto dal vento del sud si era incastrato solidamente fra i due banchi presentando alla nave baleniera la sua imponente torre ! XIII ALLA DERIVA Il Danebrog , la valorosa nave del capitano Weimar , altro non aspettava che lo spezzamento di quei tre banchi per uscire dal canale , o il loro squagliamento , cosa questa assai difficile ad avverarsi in quell' alta latitudine e in una stagione cosi` avanzata . Tutta la polvere della Santa Barbara , tutte le braccia dell' equipaggio e lo sperone , per quanto solido , sarebbero stati impotenti ad aprirsi un varco . Dinanzi , l' iceberg colla sua torre e la sua alta vetta era inattaccabile ; a destra , a sinistra e dietro i tre banchi , ormai solidamente uniti , colla loro immensa superficie , non lo erano meno . C' era il pericolo di dover svernare in quello stretto braccio di mare . E quali orrori allora ! Lo stesso tenente Hostrup , che di nulla si sorprendeva e di nulla si spaventava , provo` un fremito al solo pensarlo . Sulla coperta della nave baleniera , dopo le prime imprecazioni , regno` un funebre silenzio . Tutti i marinai , quantunque gia` abituati ai terribili freddi del polo e quantunque parecchi di essi fossero usciti salvi da piu` di uno svernamento , erano atterriti . Il capitano , dopo aver dato il comando di virare di bordo onde non infrangere la nave contro quelle solide pareti di ghiaccio , si era portato sul castello di prua e di la` , colle braccia incrociate , lo sguardo torvo , silenzioso , scoraggiato e irritato ad un tempo , si era messo a contemplare l' iceberg che gli chiudeva l' uscita . Forse cercava un modo qualsiasi per uscire da quella prigione che poteva anche cambiarsi per lui e per il suo equipaggio in una tomba . La voce del tenente Hostrup , tranquilla anche in quel terribile frangente , lo strappo` alle sue meditazioni . Signore , che intendete fare ? Non lo so ancora , tenente ! rispose il capitano . Ah ! Perche` non ho seguito i vostri consigli ? E il cuore me lo diceva che la fortuna avrebbe finito col volgersi contro di noi . Ci aveva protetti troppo in questa campagna , che per ogni altro sarebbe stata fatale . Lasciamo i rimpianti , capitano . Cerchiamo invece se e` possibile uscire di qui . Ma in qual modo ? Forse possiamo aprirci un passo attraverso l' iceberg . Tutta la nostra polvere non basterebbe . Forse non presenta una grande solidita` . Le mine prima e lo sperone dopo potrebbero riuscire a qualche cosa . Andremo a visitare quella dannata montagna . Ma se non si riuscisse a nulla ? Aspetteremo . Cosa mai ? Non dimenticate , tenente , che siamo al 28 di settembre e che in questa epoca il sole non ha piu` tanta forza da sciogliere un campo di ghiaccio . Sullo scioglimento non calcolo , capitano . E allora ? Calcolo invece sull' incontro di qualche icefield . Nell' urto che accadrebbe , i campi di ghiaccio potrebbero fendersi e permetterci l' uscita . Debole speranza , signor Hostrup . Lo so , ma non ne abbiamo un' altra migliore . Fate ancorare la nave , signore , e andiamo a visitare l' iceberg . Mastro Widdeak , ad un ordine del capitano , diresse il Danebrog verso una specie di fiord che formava il banco di sinistra e lo fece ormeggiare con doppie gomene ad un solido hummock . Cio` fatto , Weimar , Hostrup , Koninson e sei marinai si imbarcarono in una baleniera e si portarono sotto l' iceberg , in un punto ove l' approdo non era difficile . La montagna di ghiaccio fu minutamente visitata . Misurava novanta e piu` metri di larghezza e milleduecento di lunghezza con una vetta di almeno quattrocento . Da una parte combaciava perfettamente con un banco , ma dall' altra lasciava un canaletto , cosi` piccolo pero` da non permettere nemmeno il passaggio ad un canotto . E` inattaccabile ! disse il capitano . Occorrerebbero cinque tonnellate di polvere e cento uomini per aprire un passo capace di permettere l' uscita al Danebrog . Lo riconosco rispose il tenente . E se si tentasse di tagliare l' uno o l' altro dei banchi ? disse Koninson . I grandi freddi ci sorprenderebbero prima di aver scavato un canale di cinquecento braccia rispose Weimar . Allora non c' e` piu` speranza di riguadagnare lo stretto di Behring . Lo temo , Koninson . Dannate balene ! Mi vengono i brividi al pensare che forse dovremo qui svernare . Torniamo a bordo ; non abbiamo piu` nulla da fare qui disse il capitano . Cammina il banco ? Si` , verso sud sud ovest . La corrente polare lo porta . Ma allora finiremo nello stretto di Behring . Si` , se non verremo arrestati da altri banchi o da qualche isola della costa americana . A bordo , amici , e fidiamo in Dio . La baleniera in pochi colpi di remo li ricondusse al Danebrog , dove li attendevano con viva ansieta` i marinai . Il capitano in poche parole li informo` del vero stato delle cose , lasciando pero` intravvedere delle speranze che forse piu` non esistevano , poi diede ordine di ammainare le vele che per il momento diventavano inutili e di assicurare vieppiu` la nave , ma in modo da tenerla in mezzo al fiord . Quelle diverse manovre erano state appena eseguite , che il sole scomparve dietro una massa di vapori di un color plumbeo . Era un nebbione che avanzava stendendosi al disopra dei grandi banchi , ma cosi` fitto da oscurare perfino il blink . L' inverno procede a grandi passi disse il tenente a Koninson . Temo che per il Danebrog sia proprio finita . Anch' io ho questo timore , signor Hostrup disse il fiociniere . Fra pochi giorni avremo intorno a noi tanti ghiacci da sfidare lo sperone di cento fregate . To` ! Ecco quegli uccelli che volano verso sud . Fortunati volatili ! Verso le 10 il nebbione che avanzava rapidissimamente , spinto innanzi dal vento che aveva cambiato gia` direzione , era giunto sopra i grandi banchi avvolgendo il Danebrog in un velo umidissimo e freddissimo . Quasi subito il termometro scese a 4' sotto zero . L' equipaggio , dopo aver acceso per ogni precauzione i fanali e collocato due sentinelle armate di fucile , onde impedire che qualche orso bianco si avvicinasse alla nave , cosa del resto non difficile stante la vicinanza dei banchi , si ritiro` sotto coperta . Durante la notte nulla accadde di straordinario . Il wacke tale e` il nome che i balenieri danno ai banchi contenenti un bacino d' acqua navigo` lentamente verso sud sud ovest , spinto dal vento e dalla corrente polare , aggregando alla gia` sua enorme mole i ghiacci che incontrava sul suo cammino . L' indomani , 29 , il sole non si fece vedere , nascosto come era dal nebbione sorto alla sera , e il termometro scese di due altri gradi sotto lo zero . I ghiacciuoli , che ingombravano il canale , in parecchi luoghi si unirono formando dei sottili lastroni di ghiaccio . Quel principio di congelamento impressiono` non poco l' equipaggio del Danebrog . Parecchi marinai cominciarono a perdere ogni speranza di poter riguadagnare il porto da cui erano partiti . Il capitano e il tenente , durante la giornata , fecero una visita all' iceberg e notarono con dolore che si era cementato ancor piu` solidamente ai banchi e che il canaletto era interamente gelato . Il 30 fu una giornata orribile . Una nevicata abbondantissima cadde dal cielo coprendo i banchi di un lenzuolo alto parecchi palmi e la coperta del Danebrog . Il termometro scese di un altro grado . Il capitano fece accendere le stufe e , per non tenere i suoi uomini in ozio , che in quelle fredde regioni influisce assai sul morale , ordino` di procedere alla depurazione dell' olio di balena . Per questa operazione si adoperano sacchi di flanella ripieni nel frammezzo di carbone in polvere distribuito su uno strato grosso un mezzo pollice e trattenuto da trapunti , onde impedire che si raccolga tutto nel fondo . Entro questi sacchi si versa l' olio , dopo averlo liquefatto , se il freddo l' ha gia` fatto gelare , e si lascia filtrare entro un vaso contenente una certa quantita` d' acqua mescolata con solfato di rame . Quando il vaso e` quasi pieno , si lascia riposare l' olio tre o quattro giorni , indi si estrae col mezzo di una chiavetta posta alcune linee sopra il livello dell' acqua . Se si vuol avere un prodotto purissimo , che non sappia di pesce rancido , basta ripetere l' operazione due o tre volte . L' equipaggio , impedito di uscire per la neve che cadeva senza posa e per il gran freddo che regnava in coperta , accetto` di buon grado quel passatempo . Verso sera la burrasca di neve si calmo` e apparve attraverso le bigie nubi un raggio di sole di una bellezza incomparabile , il quale tinse di rosso l' immensa distesa di ghiacci accavallati attorno alla nave . Il tenente e Koninson ne approfittarono per scendere sul banco e abbatterono una mezza dozzina di oche e alcune procellarie . Videro anche , a non molta distanza dalla nave , una foca , ma questa appena scorse gli uomini si caccio` nel buco che aveva scavato nel ghiaccio per venire a respirare . Se non e` oggi , ti prenderemo domani ! disse il fiociniere . Non sara` pero` cosa facile , Koninson . Ora che ci ha scoperti diventera` prudente assai . Ci nasconderemo dietro qualche hummock e appena uscira` dal buco le manderemo una palla nella testa . Che ci siano anche degli orsi bianchi su questo wacke ? Non e` improbabile . Sovente , spinti dalla fame , questi feroci carnivori si imbarcano sugli icebergs colla speranza di sbarcare in una contrada ben fornita di selvaggina . Non sarei sorpreso se domani ne vedessi giungere qualcuno . Niente di meglio , signor Hostrup . La carne degli orsi e` eccellente . Non dico di no , ma quelle bestiacce non temono di assalire una nave . Bah ! Siamo in molti noi , e fucili ne abbiamo in quantita` . Ventre di balena ! Guardate laggiu` , signor Hostrup ! Guardate , guardate ! Vedi un orso forse ? Le nostre balene vedo , ventre di foca ! Il fiociniere non si era ingannato . Dall' altra parte del banco , undici balene , comprese tre balenottere , nuotavano verso sud aprendosi a gran colpi di coda il passo fra i ghiacci . Si direbbe che vengono a deriderci disse il tenente . Eh ! Vorrei essere fuori di qui col mio rampone , per insegnar loro a ridere ! esclamo` il fiociniere che seguiva cogli occhi fiammeggianti quei superbi giganti . E invece siamo qui , chiusi dappertutto , e anche colla brutta probabilita` di restarvi un bel pezzo . Puoi dire colla certezza , Koninson . Non avete alcuna speranza voi , tenente ? Nessuna , fiociniere . E lo dite cosi` tranquillamente ! Si direbbe che uno svernamento non vi spaventa . Il tenente alzo` le spalle . Bisogna prendere e le cose come vengono , mio caro disse . Torniamo a bordo , che comincia a soffiare un vento indiavolato e rigidissimo . Prevedo per domani una burrasca . Bisognerebbe che fosse cosi` formidabile da spezzare questo dannato wacke . Sara` tremenda , te lo assicuro . Guarda che brutte nubi si accavallano in cielo . E spezzera` il banco ? E` probabile , Koninson . Quando tornarono a bordo , il vento aveva cominciato gia` a soffiare con furia estrema , spazzando la neve che copriva il banco e sollevando a grande altezza l' acqua dell' oceano . Pareva che portasse con se` una legione di demoni ; ora fischiava attraverso gli alberi e le corde della nave , ora ruggiva tremendamente sulle vette degli icebergs , ora muggiva ancor piu` forte delle onde che gia` s' infrangevano con grande impeto contro i ghiacci , abbattendoli e frantumandoli contro il wacke . Il capitano , temendo che la nave non resistesse a quei poderosi soffi , la fece maggiormente assicurare con altre e piu` grosse gomene , e ordino` che si raddoppiassero gli uomini di guardia . La notte fu spaventevole . I ghiacci dell' oceano , cacciati dalle regioni settentrionali , venivano a cozzare contro il banco a centinaia , con un fracasso indicibile , accavallandosi gli uni sugli altri , spezzandosi , frantumandosi . Ondate mostruose , spinte dal vento , si sfasciavano incessantemente contro il banco e , cacciandosi sotto di esso , malgrado il suo enorme peso e la sua grande estensione , lo facevano traballare e scricchiolare . Dei larghi crepacci si aprivano di quando in quando , ma tosto si riunivano come se avessero paura che la nave fuggisse per di la` . Anche nel canale l' acqua era agitatissima e molti ghiacci , strappati alle rive o rovesciati dal ventaccio , galleggiavano correndo disordinatamente ora qua ora la` . Il Danebrog , quantunque solidamente assicurato , tre volte si sposto` minacciando di urtare contro le rive del piccolo fiord . I marinai , malgrado la profonda oscurita` , furono costretti a gettare nuove funi e a portare sul banco due ancore che furono cacciate entro profonde fessure . Alle 2 del mattino , quando maggiore era la furia dell' uragano , il banco , come se fosse stato mosso dal terremoto , ondeggio` fortemente da sud a nord e una grande apertura si manifesto` in quella direzione con uno scroscio cosi` forte da poter essere udito a dieci chilometri di distanza . L' iceberg che chiudeva il canale fu visto un istante dopo staccarsi e oscillare . Un urlo di gioia si alzo` fra l' equipaggio del Danebrog , salito tutto in coperta . Credette di essere finalmente libero ! Disgraziatamente quella gioia fu di breve durata . Il colosso , dopo essersi allontanato di poche decine di braccia , spinto dalle onde torno` a urtare contro il banco , incastrandosi ancor piu` fortemente di prima dentro il canale . Anche la grande fenditura manifestatasi attraverso il wacke si chiuse in seguito alla straordinaria pressione esercitata dai ghiacci che scendevano a migliaia dal settentrione . Tutto e` finito per noi ! disse il capitano al tenente . Bisognera` svernare . Forse rispose Hostrup , che da qualche istante guardava con un cannocchiale verso sud . Su che sperate ? Ho scorto or ora laggiu` una vetta oscura che s' innalza in mezzo ad un banco di ghiaccio . Ebbene ? Il vento ci spinge verso quella terra , capitano . Ma siete certo che sia una terra ? Non m' inganno . Ma e` impossibile che siamo gia` giunti presso la costa americana . Sono gia` due giorni che il vento ci spinge verso il sud , aiutando la corrente . Puo` essere anche , invece della costa americana , un' isola . E cosa sperate nell' incontro di quella terra ? L' uragano ci porta con una velocita` non indifferente . Ah ! Voi sperate in un urto . Si` , capitano . Infatti il banco potrebbe infrangersi . E non correra` pericolo il Danebrog ? Il canale e` largo . Lo so , ma i ghiacci potrebbero accumularvisi dentro e stritolarci . Se ci mettessimo alla vela ? Avete ragione . Ehi , mastro Widdeack ! Fa spiegare le vele e sciogliere gli ormeggi . C' era il tempo necessario , essendo la terra scoperta dal tenente assai lontana . I marinai , che avevano compreso di che si trattava e su quale speranza calcolava il capitano , in un batter d' occhio portarono in coperta le vele , le infierirono ai pennoni e le spiegarono , mentre mastro Widdeack , assieme a Koninson e ad Harwey , scesi sul banco , liberavano le ancore e scioglievano le gomene . Mezz' ora dopo il comando dato , il Danebrog usciva dal fiord infrangendo i ghiacciuoli che lo ingombravano e si portava in mezzo al canale , allontanandosi dall' iceberg che doveva essere il primo a sostenere l' urto . La terra segnalata non distava allora che un miglio . Era una roccia di mille metri di estensione e alta un trecento o quattrocento . Tutto intorno si estendevano grossi banchi di ghiaccio e grande numero di ghiacci galleggianti . Il wacke , che filava con una velocita` di tre o quattro nodi all' ora , in brevi istanti fu addosso all' isolotto . Si udi` uno scroscio cento volte piu` forte di quello avvenuto poche ore prima , seguito , poco dopo , da un tonfo sordo causato dalla caduta di alcune montagne di ghiaccio . Il wacke , fracassati i ghiacci che circondavano dal lato nord l' isolotto , ando` a cozzare contro lo scoglio con tale impeto da ritornare indietro . Due larghe fessure si aprirono , le rive del canale si restrinsero e in parte diroccarono , le piramidi , le arcate , le colonne crollarono , ma il Danebrog rimase prigioniero . L' iceberg , quantunque avesse sopportato quasi tutto il cozzo , non aveva ceduto . Solo la sua torre aveva oscillato e si era screpolata , ma senza cadere . Sul ponte del Danebrog si alzo` un urlo di rabbia . Questa volta per i balenieri era proprio finita . Piu` non restava che svernare . XIV LO SVERNAMENTO Si` , questa volta per il Danebrog era proprio finita . Non gli restava piu` alcuna speranza di potersi liberare da quella formidabile cerchia di ghiacci che lo stringevano come in una morsa di ferro , impossibile a spezzarsi , anzi tendente a chiudersi sempre piu` , forse fino a stritolarlo . Bisognava attendere il ritorno dell' estate , non meno di sei mesi , se non anche piu` . Sei mesi fra i ghiacci ! Sei interminabili mesi fra le tempeste di neve ; sei interminabili mesi fra le nebbie , avvolti in una continua oscurita` , giacche` il sole fra breve doveva tramontare . E quali freddi da sopportare ! E quali pericoli da sfidare ! C' era di che spaventare il piu` intrepido baleniere dei mari artici ; c' era di che far rabbrividire il piu` intrepido esploratore delle regioni polari . Quando l' equipaggio del Danebrog s' avvide che il gran banco di ghiaccio non si era spezzato , come aveva dapprima sperato , fu preso da una violenta collera che si tramuto` ben presto in un profondo scoraggiamento . Dinanzi ai suoi occhi erano passate tutte d' un colpo le orribili sofferenze che porta con se` lo svernamento . Fortunatamente il capitano Weimar , dotato di un' audacia senza pari e di un sangue freddo ammirabile , quantunque avesse compreso che la sua nave aveva novanta probabilita` su cento di venire stritolata , non aveva perduta la testa . Con un gesto energico chiamo` attorno a se` i marinai e disse : Non scoraggiatevi , amici . Altri balenieri , rinchiusi come noi fra i ghiacci del polo , hanno riveduto la loro patria . La nostra nave e` solida , le nostre provviste abbondanti , i nostri cuori sono forti , i nostri corpi agguerriti contro i freddi piu` intensi . Perche` non riusciremo anche noi vincitori della terribile prova ? Forse che i Danesi sono da meno degli altri ? Animo , amici , diamo coraggiosamente mano ai preparativi di svernamento , e guardiamo serenamente in faccia i freddi del polo e gli assalti dei ghiacci . Mastro Widdeak , fa portare sul ponte un barile di gin , e poi tutti all' opera . Bravo capitano ! grido` Koninson . Li affronteremo , questi ghiacci , e li sfideremo , questi freddi del polo . Siamo danesi e per di piu` balenieri danesi . Mastro Widdeak fece portare in coperta il bariletto di gin , il quale in pochi istanti fu perfettamente asciutto . I marinai , riscaldati e rinvigoriti dall' ardente liquore , si misero febbrilmente al lavoro parte sotto la direzione del capitano e parte sotto quella del tenente , ambedue uomini cui lo svernamento non era nuovo . Fu dapprima condotta la nave entro un fiord aperto nel banco e cola` solidamente assicurata sia a prua che a poppa , con grossi cavi girati attorno agli hummocks e con ancore ben infisse nei crepacci delle sponde . Cio` fatto , vennero staccate le vele , calate le antenne e gli alberelli e le cime dei travi ben avviluppate onde il freddo non le guastasse . Disarmata la nave , si penso` di cambiare la sua coperta in una comoda sala onde tenere gli uomini al riparo e anche per mantenere vieppiu` il calore nelle sottostanti cabine . Costruirono un tetto di tavole , con una certa pendenza verso la prua e la poppa della nave e al disopra delle murate vennero collocate altre tavole in modo che si unissero al tetto , formando una sala lunga quanto quasi la coperta della nave . Quattro finestre furono aperte per la luce e per la ventilazione e le fessure lasciate fra tavola e tavola vennero coperte da carta incatramata per impedire il passaggio dell' aria . Fu da ultimo sparsa della cenere sul ponte affinche` i marinai non scivolassero . E` una sala magnifica ! esclamo` Koninson , che aveva lavorato forse piu` di tutti . Passeremo , qui sotto , delle belle giornate . Organizzeremo delle feste ! disse il capitano . Da ballo ? E perche` no ? Harwey ha una fisarmonica , mastro Widdeak in fondo alla sua cassa deve avere una vecchia chitarra e il gabbiere Tomshoe una tromba . Come vedi , l' orchestra non manca . Allora non ci annoieremo piu` . Poi organizzeremo qualche altro divertimento . E quale mai ? Pianteremo un teatro . Superba idea , capitano . Ma chi recitera` ? Voi altri , e se avrete una discreta voce vi faremo anche cantare . Il nostro svernamento diventa un carnevale , capitano . Si` , se il freddo , le pressioni e lo scorbuto non ci annoieranno . E intraprenderemo delle caccie , anche ? Formeremo una squadra di cacciatori e una di pescatori . La carne fresca e` necessaria per tener lontano lo scorbuto . Ma non vedo selvaggina , capitano . Non dirlo cosi` presto , Koninson . Fra poco giungeranno gli orsi bianchi . Da quell' isolotto forse ? Dall' isolotto e anche dal mare . Faremo loro buona accoglienza , capitano . Abbiamo delle buone carabine e le munizioni abbondano . L' indomani il capitano e il tenente rivolsero le loro cure all' interno della nave . La stiva venne accuratamente raschiata e lavata con acqua mescolata a calce , onde il legname non soffrisse troppo durante i grandi freddi e sotto il gran boccaporto fu collocata la stufa munita di un tubo assai curvato affinche` il calore non si espandesse troppo al di fuori . Sopra di essa venne pure collocato un doppio cilindro di ferro galvanizzato destinato allo scioglimento della neve , per aver sempre acqua per la cucina e per la pulizia dell' equipaggio . Anche le cabine furono prima raschiate e lavate con acqua mescolata a calce e a tutte fu aperto un foro dal sotto in alto per lasciar entrare e uscire liberamente l' aria , la quale combatte efficacemente il congelamento e l' umidita` . Da ultimo fu munito lo scafo della nave di un rivestimento verticale di grosse travi destinato a difenderla dagli urti e a sollevarla durante le pressioni impedendole cosi` lo schiacciamento . Il 30 settembre il capitano lo destino` al lavoro piu` faticoso e nel medesimo tempo piu` indispensabile : l' erezione di un magazzino sul banco di ghiaccio onde , nel caso molto probabile che la nave venisse frantumata dalle pressioni dei ghiacci , l' equipaggio non si trovasse sprovvisto di viveri e dei mezzi necessari per guadagnare la costa americana . Fu scelto a tale uopo un rialzo , una specie di terrazza , che si trovava a non piu` di sessanta braccia dalla nave e la` sopra fu costruito con legname e con blocchi di ghiaccio il magazzino , fornendolo di un' ampia provvista di legna e di carbone , di una stufa , di alcune casse di vestiti , di vele , di remi , di munizioni e di una grossa partita di viveri sufficienti a nutrire per un mese l' intero equipaggio del Danebrog . A tutto cio` furono aggiunte due delle piu` grandi baleniere , armate completamente . Compiuti questi ultimi provvedimenti , il capitano e i suoi marinai attesero coraggiosamente i rigori dell' inverno polare . E questi purtroppo non si fecero attendere . Il 2 ottobre il termometro , che da qualche giorno era in moto , scese al mattino a 15 gradi . L' acqua del canale in meno di mezz' ora gelo` , stringendo la nave in un cerchio cosi` solido che la scure a mala pena era capace di spezzare . Addio autunno ! disse Koninson che era uscito con il tenente dalla sala costruita sopra coperta . Fra qualche giorno tutto il mare che ci circonda sara` gelato . E` probabile ! rispose il tenente . E poi verranno le pressioni a farci passare dei brutti quarti d' ora . Delle brutte giornate , Koninson . Resistera` il Danebrog ? Chi puo` dirlo ? Avete svernato altre volte voi , signor Hostrup ? Si` , una volta a bordo dell' Albert e una seconda volta a bordo dell' Islanda . Si sono salvate le navi ? No , Koninson . La prima e` andata a picco in seguito ad una falla apertasi per la caduta di un iceberg , la seconda fu frantumata dalle pressioni come fosse stata una semplice noce . Brutti esempi tenente . Ma non devi spaventarti , Koninson . Molte altre navi hanno sopportato uno svernamento senza essere danneggiate , e qualcuna ne ha sopportati anche due senza venire fracassata . E usciremo di qui quando avverra` lo scioglimento dei ghiacci ? Si` , se il banco si sfondera` . Certi anni la stagione estiva e` cosi` pessima da non finire lo scioglimento dei campi di ghiaccio , e allora la nave che si e` lasciata prendere in mezzo e` costretta ad aspettare un altro anno . Se a noi tocca cio` , moriremo di fame . Speriamo che la sorte non sia cosi` crudele , Koninson Ditemi , tenente , dove siamo precisamente ora ? Il punto che feci ieri mi diede 72' 05' di latitudine e 140' 15' di longitudine ovest di Greenwich . Siamo dunque assai vicini alla costa americana . Non ci dividono piu` di centoquaranta o centocinquanta miglia . E sapete che scoglio sia , questo ? Non tutti gli isolotti che sorgono presso la costa americana hanno un nome , Koninson . Se non ci avesse arrestati , forse a quest' ora saremmo in vista della terraferma . Certamente , fiociniere . La corrente ... Un fortissimo scroscio , partito dal grande iceberg che ostruiva il canale , gli mozzo` la parola . Cosa sta per succedere ? chiese Koninson , che involontariamente fece due passi indietro . Che stia per crollare l' iceberg ? si chiese il tenente . Se cio` accade frantumera` il banco . No , tenente , non e` lui che crolla , bensi` la sua torre . Guardate ! Guardate ! La torre infatti si era smossa , facendo inclinare , colla sua mole , la montagna intera e oscillava lievemente facendo piovere al basso migliaia e migliaia di ghiacciuoli . Ben presto si udi` uno scroscio ancora piu` forte , seguito da una serie di detonazioni paragonabili allo scoppio di piccole mine ; poi la torre scivolo` lentamente in mare lasciando sempre cadere una grande quantita` di ghiacciuoli . Ad un tratto si stacco` dalla montagna e sparve tutta intera nell' abisso spalancato , mandando in aria uno sprazzo immenso . Resto` sottacqua cinque secondi , poi in mezzo alla spuma nuovamente apparve , dapprima lentamente , poi con un balzo improvviso , rovesciandosi subito su di un fianco . Un' onda mostruosa si alzo` e si slancio` muggendo sul ghiaccio del canale che in un attimo fu sollevato e sminuzzato e balzato sopra i banchi . Il Danebrog , investito a poppa , si alzo` spaventosamente rovesciando l' equipaggio che era uscito fin dai primi scrosci , poi s' inchino` gemendo e tendendo gli ormeggi . Ventre di foca ! esclamo` Koninson , risollevandosi prontamente . Un' altra onda come questa e il Danebrog sara` sfracellato . Ai buttafuori ! si udi` tuonare in quel momento la voce del capitano . La gran torre , spinta innanzi da una seconda ondata , minacciava di investire la nave e di sfondarle i fianchi . I marinai corsero a prendere i buttafuori e si disposero a tribordo , pronti a respingerla . Fortunatamente incontro` sulla sua via un lastrone di ghiaccio staccatosi dal banco a causa dell' ondata e si arresto` un momento . Cio` basto` perche` una terza ondata la facesse deviare verso una delle due rive alla quale si cemento` solidamente . Dieci soli minuti dopo , l' acqua del canale , essendosi calmata , era nuovamente coperta da uno strato di ghiaccio dello spessore di tre pollici ! L' equipaggio si affretto` a rientrare nella sala ove la stufa aveva sparso un dolce tepore . Il 3 ottobre il freddo discese a 17 gradi e il tempo si cambio` . Dapprima un nebbione assai fitto si estese al disopra del grande banco e dello scoglio , poi comincio` a cadere la neve ed a soffiare un vento fortissimo ed eccessivamente freddo . L' equipaggio non oso` mostrarsi all' aperto . Il capitano , verso mezzogiorno , essendosi un po' calmata la bufera , fece scendere sul banco una decina d' uomini armati di picconi e di scuri , e fece tagliare il ghiaccio attorno alla nave onde le pressioni , sopraggiungendo improvvisamente , il che poteva accadere , non la stritolassero . Fu constatato che il ghiaccio del canale aveva gia` raggiunto uno spessore di trenta centimetri . Bisognera` tagliarlo ogni mattina attorno al Danebrog disse il capitano al tenente . Sento per istinto che le pressioni non sono lontane . Se questo freddo cresce ancora un po` , tutto il mare gelera` e allora le pressioni ci daranno addosso ! rispose Hostrup . Pero` un buon tratto e` ancora libero . Non vedete laggiu` che il cielo e` cupo ? Lo vedo , capitano . E` segno che il mare e` ancora libero . Ma pur troppo lo sara` per poco . Temo che questo inverno sia rigidissimo . Lo sosterremo con coraggio , capitano . Purche` lo scorbuto non venga a fiaccare le nostre forze . Voi sapete che questo terribile male e` un nemico che trova buon terreno nelle regioni polari . Lo so e farete bene anzi a prendere delle precauzioni contro di esso , fin d' ora . Avete ragione , tenente . Cominciando da domani dispenseremo a colazione una fetta di patata e qualche po` di sugo di limone . Farete bene anche a lanciare dei cacciatori sul banco . La carne fresca e` pure efficace per tener lontano quello spietato male . Anche questo faremo , quando il tempo lo permettera` . Voi , che siete un si` abile tiratore , vi metterete alla testa dei cacciatori . Domani allora faro` una visita allo scoglio . Forse incontrero` qualche orso e delle foche . Disgraziatamente il tempo , che pareva dapprima volesse rimettersi al bello , l' indomani fu orribile . La neve cadde in siffatta abbondanza da coprire il banco d' uno strato alto un buon mezzo metro e soffio` tutto il giorno un vento cosi` freddo e cosi` impetuoso da rendere pericolosa anche la piu` piccola marcia . L' equipaggio , che cominciava gia` a soffrire il freddo , quantunque avesse indossato le vesti piu` pesanti , non abbandono` un solo istante la sala ove ardeva senza posa la stufa . Il capitano , onde non mantenerlo in ozio , fece purificare una certa quantita` d' olio di balena . Questa operazione pero` diede poco frutto , essendo cosa non facile lo sgelare il grasso . Il 5 il tempo non miglioro` , anzi divenne piu` orribile . La neve continuo` a cadere attraverso un nebbione fitto assai , che il vento non era capace di scacciare . A mezzogiorno il termometro segno` 19' sotto lo zero , ma dopo ridiscese a 15' essendosi calmata la burrasca . Il capitano fu costretto a far sgomberare il tetto della sala dalla neve che lo copriva , onde non finisse col crollare . Per meglio riparare , poi , la nave dal vento che ammucchiava contro di essa una grande quantita` di neve e ghiaccioli , fece alzare a breve distanza quattro alte muraglie di ghiaccio , quattro veri bastioni con due uscite . Il 6 il sole apparve all' orizzonte , ma era un sole senza forza , d' un giallo pallido assai . Poco dopo scomparve dietro al nebbione che pareva non volesse piu` abbandonare il gran banco di ghiaccio . XV L' INVERNO POLARE Molti e molti giorni sono trascorsi dopo quella notte in cui le prime pressioni dei ghiacci si sono fatte sentire . L' inverno polare e` piombato con tutti i suoi orrori sulla nave danese che non aveva piu` potuto districarsi dalla cerchia dei ghiacci . Il sole dopo essersi mostrato per qualche giorno ancora sul fosco orizzonte , sempre piu` smorto e sempre piu` freddo , ha definitivamente abbandonato quei paraggi e sugli immensi campi di ghiaccio , riuniti dalle correnti prima e dal freddo poi , si e` stesa un' oscurita` quasi perfetta che ben di rado la luna riesce a rompere . Nebbioni pesanti , che i venti piu` furiosi non riescono a disperdere , si succedono gli uni agli altri accompagnati da spaventevoli tempeste , i cui ruggiti formidabili gelano l' anima dei piu` intrepidi marinai e orribili nevicate . I banchi di ghiaccio , pochi giorni innanzi popolati di foche , di trichechi , di volpi e di qualche orso bianco , sono diventati deserti e cosi` pure hanno disertato in massa gli uccelli che si sono affrettati a raggiungere climi meno rigidi . E` gia` molto se qualche procellaria o qualche ardito gabbiano solca il nebbione e viene a volteggiare attorno alla nave . L' equipaggio , vinto dal freddo che talvolta scende fino ai 40' sotto lo zero , da molto tempo non osa piu` affrontare l' aria esterna e vive costantemente sotto la tolda ove circola ancora un po' di calore , in preda ad una viva inquietudine che prende proporzioni angosciose ad ogni tremito della nave , ad ogni crollo di un iceberg , ad ogni fischio piu` acuto del vento polare . Non e` piu` il baldo equipaggio di prima . I marinai piu` audaci hanno perduto il loro coraggio ; i piu` forti la loro vigoria ; i piu` allegri il loro buon umore . Lo stesso sig . Hostrup e` diventato pensieroso e di umore nero ; perfino il capitano Weimar , che pur ha dato tante prove di ardire e di grande fiducia , e` abbattuto . I loro sforzi per mantenere vivo lo spirito dell' equipaggio , non riescono piu` . Le cacce sono finite perche` nessun cacciatore osa abbandonare la stufa ; le danze ed i concerti sui quali tanto avevano contato , sono pure cessati , perche` nessuno ha piu` buon umore ; i lavori piu` o meno faticosi che mantenevano vive le forze sono pure finiti , poiche` nessuno piu` obbedisce ne` si sente in grado di intraprendere il minimo sforzo . Piu` nulla vale a strapparli da quell' abbattimento , da quello snervamento , da quello scoraggiamento che ogni giorno guadagnano maggior campo , minacciando di produrre effetti disastrosi , incalcolabili . Eccoli tutti la` , stretti accanto alla stufa che funziona senza posa e che non abbandonano se non spinti da un motivo imperioso e dopo molte preghiere e anche minaccie dei loro superiori . Hanno i visi pallidi , gli occhi infossati , le barbe ispide e coperte sempre di ghiacciuli ; i loro movimenti sono incerti , le loro parole sono mozzate da un incessante tremolio delle labbra , la loro volonta` e` paralizzata , i loro pensieri sono tardi . Il freddo li ha piombati tutti in una specie di torpore che invano cercano di vincere . L' acquavite che bevono gia` e` gelata formando un blocco color del topazio , la carne e il pane che mangiano piu` non si spezzano che a colpi di accetta , poiche` hanno acquistato la durezza del ferro ; la legna che bruciano e` diventata cosi` resistente dal non potersi quasi rompere , le ferramenta , le armi , gli attrezzi di metallo di cui si servono sono diventati , per l' eccessivo freddo , cosi` roventi che posandovi sopra la mano nuda la pelle vi rimane aderente e la carne riporta dolorosissime bruciature ; i bicchieri sono diventati pure tali , e a segno che per servirsene bisogna vuotare il liquido in gola onde le labbra non li tocchino ; persino le pipe non funzionavano piu` , poiche` a poco a poco la bocca di chi le fuma si riempie di ghiaccio ; persino l' aria che respirano cagiona dolorose sensazioni alla gola e ai polmoni e , strano fenomeno , l' alito si trasforma in piccoli aghi di ghiaccio che cadendo ricordano il rumore che produce un pezzo di velluto che si laceri ! Ma e` giunto Natale . Dopo una notte burrascosa il gelido vento del nord ha cessato di soffiare e il nebbione si e` alzato lasciando liberi i campi di ghiaccio . Una luce biancastra prodotta dall' ice blink e dal luccichio degli astri che ormai sono visibili anche a mezzodi` essendo il sole scomparso per parecchi mesi , si e` diffusa ovunque e permette di vedere ad una non piccola distanza . Per di piu` il termometro da 40' sotto lo zero e` disceso con un brusco salto a soli 14' . L' equipaggio , strappato al suo torpore da quel raddolcimento di temperatura , si e` scosso e ha cominciato a lasciare la camera comune ove la stufa divora continuamente carbone e legna e interi barili di grasso e d' olio di balena . Il tenente ha ripreso il suo buon umore e fa tuonare ovunque la sua voce . Animo , scuotetevi , poltroni ; svegliatevi , dormiglioni . Natale ci porta una buona giornata e vi prometto di farvi passare la malinconia con un lauto banchetto . Non e` vero , capitano ? Si` , si` ! risponde Weimar , che ha ripreso la sua fiducia . Solennizzeremo il Natale con un banchetto . E pianteremo anche l' albero . Con dei regali per tutti . Si` , con dei regali . In breve tempo la camera comune e` diventata vuota . Tutti sono saliti in coperta per vedere come stanno le cose al di fuori , sperando forse che quel cambiamento di tempo abbia portato anche una variazione alla situazione pericolosa in cui si trova il Danebrog . Il campo di ghiaccio , durante quegli interminabili giorni di intensissimo freddo , ha subito delle modificazioni , ma non in meglio per i disgraziati prigionieri . La sua estensione , gia` prima considerevolissima , si e` reduplicata per il continuo avanzarsi dei ghiacci trascinati dalla corrente polare verso la costa americana . Fin dove giunge lo sguardo non si vedono altro che altissimi iceberg di tutte le forme possibili ed immaginabili : alcuni ritti , tutti d' un pezzo e terminanti in una punta aguzza che scintilla stranamente fra quella semi oscurita` ; altri pericolosamente inclinati e che parevano li` li` per piombare sul campo di ghiaccio , qua e la` fessi o traforati come se vi fosse penetrato un immenso cuneo ; poi piu` oltre strane cupole , alcune intere ed altre in parte diroccate dalla potente pressione dei ghiacci , e poi svelte colonne mantenentisi ritte per un prodigio di equilibrio ; coni strani e piramidi elevate quanto quelle d' Egitto e poi archi , e finalmente massi enormi accatastati confusamente che parevano le rovine di grandiosi edifici diroccati da un tremendo cataclisma . Del mare nessuna traccia . Forse al di la` di quella grande barriera di ghiacci ancora si frangeva sollevato dagli ultimi uragani , ma la distanza era tale che sarebbe stata una vera follia il volersi spingere fino laggiu` attraverso a tutte quelle pericolanti guglie . Siamo proprio accerchiati , e come ! esclamo` il tenente . Ci vorrebbero cento tonnellate di dinamite per aprirci una via . Fortunatamente la nave resiste sempre ! disse il capitano . Infatti non mi sembra che abbia sofferto ; non ha fatto altro che sollevarsi un po` . Speriamo che continui , se i ghiacci tornano a restringersi attorno a noi . E i nostri magazzini avranno sofferto ? interrogo` Koninson , guardando a babordo . Non mi sembra disse il capitano . La neve li ha coperti ma non vedo alcuna fessura attorno ad essi . Domani , se il tempo ci permettera` , li visiteremo . Si` , domani ! affermo` il tenente . Oggi non ci occuperemo che di festeggiare Natale . E voi vi incaricherete del pranzo , signor Hostrup . Grazie , capitano , cerchero` di farmi onore . Ohe` , ragazzi , mandate al diavolo i ghiacci e occupatevi di allestire in coperta una tavola che possa servire a tutti . Mi mettero` io alla loro testa ! disse il fiociniere . Ehi , mastro Widdeak , al lavoro ! I marinai , che altro non desideravano se non di dimenticare i loro lunghi patimenti , non si fecero pregare dai loro capi e tutti di buona voglia si misero alacremente al lavoro , mentre il tenente assumeva l' alta direzione della cucina . Alle 4 pomeridiane il ponte del Danebrog offriva uno spettacolo senza dubbio mai piu` visto in quell' alta latitudine . Koninson e Widdeak , aiutati dai marinai , avevano preparato una lunga tavola che si piegava sotto il peso dei tondi e delle bottiglie di rhum , che il degno tenente conservava da anni per qualche grande occasione . Tutto all' intorno , bandiere di segnali e bandiere di parecchie nazioni s' intrecciavano artisticamente , mentre verso poppa un piccolo pennone , che voleva essere l' albero di Natale , adorno di variopinte fasce , reggeva a grande stento bottiglie , pipe , pacchi di tabacco , coltelli e focaccie . A tavola ! s' udi` tuonare sotto coperta l' allegra voce del tenente . Il capitano , i fiocinieri , i timonieri , i gabbieri , che non aspettavano che quel segnale , si assisero ai loro posti e poco dopo appariva il tenente seguito da alcuni marinai che portavano fumanti pentoloni e casseruole da cui uscivano appetitosi profumi . Evviva al sig . Hostrup ! urlo` l' equipaggio . Ragazzi miei , lasciate gli evviva in fondo alle vostre gole , disse il tenente e invece preparate i vostri denti e il vostro stomaco . I marinai , ai quali era tornato l' appetito , fecero grandissimo onore al pasto e soprattutto alle bottiglie che sparivano rapidamente . Una pazza allegria regnava fra tutti quei lupi di mare che in quel momento dimenticavano di trovarsi imprigionati quasi all' estremita` del mondo abitabile e forse alla vigilia di qualche spaventevole catastrofe . Verso le 9 di sera , il tenente , che sembrava il piu` allegro di tutti , diede la stura alle sue due famose bottiglie ed empiendo fino all' orlo il suo bicchiere si alzo` . Capitano , un brindisi grido` . A chi ? domandarono i marinai . Al nostro valoroso Danebrog ! Amici , capitano , evviva al Danebrog ! Il tenente vuoto` tutto d' uno colpo la sua tazza , ma ne` il capitano , ne` i marinai lo imitarono . Si erano tutti , come un solo uomo , alzati guardandosi in viso con una viva ansieta` e piu` di uno era impallidito . Cosa succede ? chiese il tenente che nulla aveva avvertito . La nave si e` mossa ! disse il capitano , che curvo verso il tribordo , pareva ascoltare i rumori esterni . Ed io ho udito un sordo boato aggiunse Koninson . Forse le pressioni ? chiesero i marinai . Uno scricchioli`o forte , seguito da una scossa che fece oscillare il liquido contenuto nei bicchieri e le lampade sospese al tetto della sala , li rese avvertiti che qualcosa di straordinario accadeva sul grande campo di ghiaccio . Sono le pressioni ! esclamo` il tenente vibrando un formidabile pugno sulla tavola . E proprio oggi vengono a disturbarci , sul piu` bello del banchetto . Al diavolo i ghiacci ! Zitti tutti ! comando` il capitano . Udite ! Udite ! Ognuno presto` orecchio . In lontananza si udivano strani muggiti che pareva provenissero da un immenso esercito di buoi , e sordi boati che parevano prodotti da esplosioni sotterranee . D' un tratto la nave si alzo` bruscamente verso poppa e si udirono i corbetti gemere come se fossero stati potentemente stretti da un' immane tenaglia . Fuori , fuori tutti ! disse il capitano . I marinai si slanciarono confusamente all' aperto senza badare al freddo che era bruscamente aumentato d' una buona diecina di gradi e si curvarono sulla murata di poppa spingendo ansiosamente i loro sguardi sul campo di ghiaccio . Nulla pareva che fosse accaduto attorno alla nave . Gli iceberg , le piramidi , i coni e gli obelischi , occupavano le stesse posizioni e conservavano le loro inclinazioni ; pero` al di la` di quell' accatastamento di ghiacci si udivano delle sorde esplosioni e degli strani muggiti accompagnati da lunghi scricchiolii i quali , attraversando il campo , venivano a morire sotto la chiglia della nave che subiva delle forti vibrazioni . Senza dubbio all' estremita` del banco succedeva una battaglia tremenda fra i ghiacci che la corrente polare trascinava verso sud e che cercavano di aprirsi la via furiosamente sospinti dagli iceberg che venivano dietro di loro . Corriamo qualche pericolo ? chiesero i marinai al capitano la cui fronte si era rabbuiata . Chi puo` dirlo ? rispose Weimar . Temo pero` che passeremo una brutta notte . Cosa dobbiamo fare ? chiese Koninson . Nulla per ora ; ognuno pero` porti il proprio sacco in coperta . Perche` mai ? chiesero alcuni . Perche` potrebbe darsi che la nave ... . Non fini` . Un' esplosione formidabile che poteva paragonarsi allo scoppio simultaneo di mille pezzi d' artiglieria era avvenuta al di la` della linea dei ghiacci , e il banco , malgrado la sua immensa estensione e il suo enorme spessore , erasi spaccato a meta` lanciando in aria giganteschi spruzzi d' acqua ed ingoiando alcuni icebergs . L' equipaggio , atterrito , diede indietro mandando un grido di terrore , Presto , presto , grido` il capitano portate i vostri sacchi in coperta e tenetevi pronti a guadagnare i magazzini e le scialuppe . I marinai si precipitarono nella sala comune , raccolsero alla oscillante luce delle lampade i loro effetti e le loro armi e riguadagnarono la coperta . Una scena spaventevole accadeva allora sul campo di ghiaccio . Fra mille detonazioni , fra mille muggiti , fra mille fischi e mille crepitii , icebergs , hummocks , piramidi , cupole , coni e colonne s' inclinavano , si rialzavano , si cozzavano e si frantumavano lanciando ovunque i loro pezzi . Il campo , scosso in tutti i sensi , stretto da ogni parte dalla potente pressione dei ghiacci alla quale nessun corpo resiste , si sollevava or qua e or la` fendendosi e vomitando l' acqua del mare . Si sarebbe detto che quella massa enorme , poco prima solida tanto da sostenere una intera citta` , si fosse tutta d' un tratto convertita in una massa d' acqua agitata da un furioso uragano . La nave , ora rialzata a poppa ed ora rialzata a prua , oscillava spaventosamente , come si fosse trovata in piena tempesta . I suoi fianchi scricchiolavano e minacciavano di cedere , i puntelli s' incurvavano , il ponte si piegava , la chiglia si spezzava urtata e stretta dall' avanzarsi dei ghiacci . L' equipaggio , spaventato , coll' angoscia al cuore , impotente a far fronte a quel nuovo genere di assalto , che nessuna forza umana poteva respingere , si teneva aggruppato a poppa , mentre i suoi capi , che anche in quel terribile frangente si studiavano di apparire calmi , curvi sulle murate seguivano ansiosamente l' alzarsi e lo spezzarsi dei ghiacci sotto i fianchi del legno . Per una mezz' ora , che parve lunga quanto mezzo secolo , il campo fu in piena confusione , poi successe una breve calma interrotta solo dai muggiti che acquistavano maggiore intensita` ; quindi , quando l' equipaggio cominciava gia` a sperare , si udi` un altro spaventevole rombo seguito da mille scricchiolii , dal rovinare di icebergs e di hummocks e da una nuova e piu` formidabile convulsione del campo che parve si piegasse sotto il poderoso sforzo che veniva esercitato sui suoi confini . Il Danebrog , che a poco a poco aveva ripresa la sua primiera posizione , si risollevo` a poppa , indi cadde pesantemente nel suo cavo la cui crosta , sotto l' urto , s' infranse . S' udi` tosto un crepiti`o di legnami infranti e pochi istanti dopo , in mezzo al crollare dei ghiacci , ai rombi , ai muggiti e ai fischi , una voce gridare : Si salvi chi puo` ! I ghiacci hanno sfondato il Danebrog ! Nell' udire quelle grida che annunciavano l' irreparabile perdita della valorosa nave , fiocinieri , timonieri e gabbieri , perduta completamente la testa , si gettarono confusamente verso le murate onde guadagnare i magazzini sotto i quali stavano le scialuppe . Il capitano e il tenente fortunatamente non avevano perduto il loro sangue freddo . Prevedendo a quale pericolo si esponevano i loro compagni su quel banco ancora in piena convulsione , che qua e la` si apriva minacciando d' ingoiare chi si fosse arrischiato di attraversarlo , si slanciarono verso le murate gridando : Indietro , fermi tutti ! Il banco si apre ! Infatti , a tribordo della nave , dal lato dei magazzini , proprio nel momento in cui i marinai stavano per slanciarsi giu` , si era aperta una larga fenditura in fondo alla quale si vedeva spumeggiare furiosamente il mare . Indietro ripete` il capitano , respingendo violentemente i piu` vicini . Volete farvi stritolare dai ghiacci ? Ma la nave affonda ! disse un gabbiere . Non ancora ! grido` il tenente . Tutti a poppa ! Mastro Widdeak e Koninson spinsero i loro camerati verso poppa . Signor Hostrup , grido` il capitano , cercando di dominare colla voce lo sfracellarsi dei ghiacci scendete nella stiva . Forse , coll' aiuto di Dio , potremo resistere fino a domani . Il tenente sparve nel ventre del legno seguito dall' inseparabile Koninson e poco dopo riappariva sul ponte . Ebbene ? chiesero i marinai correndo verso di lui . E` finita per il Danebrog ? Non ancora ! rispose egli . Non affondiamo ? No , almeno per ora . Cos' e` che ha ceduto ? chiese il capitano . I fianchi del nostro povero legno sono stati sfondati dai ghiacci che ora si riuniscono attraverso la stiva . Il capitano lancio` un' imprecazione , ma riacquistando tosto la sua calma disse , volgendosi verso l' equipaggio che lo circondava . Non scoraggiamoci , amici . La costa americana non e` lontana e noi sapremo guadagnarla a dispetto dei ghiacci . Che ognuno rechi in coperta piu` viveri e piu` coperte che puo` , e si tenga pronto a lasciare la nave . Tenente , credete che potremo resistere sino a domani ? Si , se i ghiacci non cedono sotto il peso della nave . L' acqua entra ? L' ho udita precipitare nella sentina . Speriamo in Dio . Ditemi , tenente , vi sentireste capace di guadagnare i magazzini ? Lo tentero` , capitano , se e` necessario . E` indispensabile , tenente . La` abbiamo le nostre scialuppe , le quali possono venire ingoiate da un momento all' altro . Allora andro` ai magazzini , dovessi perdere ambo le gambe . Tu , Koninson , mi accompagnerai , se non hai paura . Sono ai vostri ordini , sig . Hostrup ! rispose il coraggioso fiociniere . Ma vi faccio osservare che fra la nave e i magazzini si e` aperta una larga fenditura . La attraverseremo , Koninson . Affrettatevi dunque , signor Hostrup ! disse il capitano . Un ritardo di pochi minuti potrebbe esserci fatale . Vieni , Koninson disse il tenente . Si diresse verso l' albero di maestra armato di una scure e con ma vigorosi colpi stacco` la boma che poi , aiutato dal fiociniere , getto` sul campo di ghiaccio . Ci servira` per passare il crepaccio ! disse al capitano che lo guardava senza comprendere . Arrivederci ai magazzini , signor Weimar . Dio vi guardi , signor Hostrup ! rispose il capitano con voce commossa . Poi gli si slancio` contro e gli strinse energicamente la destra . Non so , disse con un tono di voce in cui risuonava un triste accento io mi sento in questo momento profondamente commosso . Che vi succeda qualche disgrazia ? Non lo credo rispose il tenente sforzandosi , ma senza riuscirvi , di sorridere . Addio , capitano , addio ! Anche lui , senza sapere il perche` , era profondamente commosso . Si direbbe che una disgrazia mi minaccia mormoro` , guardando con inquietudine i ghiacci che continuavano a oscillare e a rovesciarsi fra mille fragori . Si getto` ad armacollo il fucile , raccolse il sacco contenente le sue vesti e scavalcata la murata discese sul banco dove gia` lo attendeva Koninson , completamente equipaggiato . Affrettiamoci tenente ! disse il fiociniere . Qui corriamo il pericolo di essere ingoiati . Sento che il ghiaccio si spezza attorno alla nave . Si caricarono della boma e , camminando con precauzione e guardandosi ben bene d' attorno , si diressero verso la fenditura che non distava piu` di venti metri . Il gran banco sotto i loro piedi vibrava fortemente e si alzava e si abbassava come se sotto di esso il mare fosse diventato tempestoso . Di quando in quando dei lunghi segni bianchi , che annunciavano prossime spaccature , correvano da una estremita` all' altra del banco con sinistri crepitii seguiti da sordi boati e tutto d' un tratto s' innalzavano delle colonne di ghiaccio in cerchi concentrici che tosto strapiombavano con indescrivibile fracasso . Dopo aver corso dieci volte il pericolo di venire sfracellati o ingoiati , i due intrepidi balenieri giunsero sull' orlo della frana attraverso alla quale gettarono l' albero . Il tenente vi si avventuro` sopra , tenendosi solidamente aggrappato e raggiunse in breve l' opposta riva . Il fiociniere lo segui` e ben presto si trovarono dinanzi ai magazzini che erano coperti da un ammasso di neve indurita . Mi sembra che non abbiano sofferto disse il tenente dopo una rapida occhiata . E` vero confermo` il fiociniere . Mano alla scure e non perdiamo tempo , amico Koninson . Sento dei fremiti correre sotto il ghiaccio , e cio` indica che puo` aprirsi un abisso sotto i nostri piedi . Dotati entrambi di una forza poco comune , in breve aprirono nella massa nevosa una specie di galleria , entro la quale arditamente si cacciarono finche` giunsero alla parete del magazzino che con due o tre colpi di scure sfondarono . Le scialuppe ? chiese il fiociniere al tenente che lo aveva preceduto . Eccole li` ! rispose l' interpellato , che si era cacciato in mezzo alle casse e ai barili che ingombravano il magazzino . Saremo capaci di spingerle fuori ? Lo spero , Koninson , poiche` poggiano sopra i curli . In quell' istante udirono sotto i piedi crepitare fortemente il ghiaccio e al di fuori raddoppiare le urla e le detonazioni . Alcune grida umane , che partivano senza dubbio dal Danebrog , giunsero pure ai loro orecchi . Presto , presto , Koninson ! grido` il tenente . Forse la nave sta per affondare . Eccomi , signore ! rispose il fiociniere , che era diventato pallido , pensando al grave pericolo che correvano il capitano Weimar e tutti gli altri . Afferrarono i bordi della grande baleniera e si misero a spingerla con disperata energia , mentre le detonazioni si succedevano con spaventevole frequenza facendo oscillare le pareti del magazzino . Dapprima non riuscirono a muoverla essendosi i curli saldati al ghiaccio , ma poi , dopo alcune vigorose scosse , la spinsero attraverso il magazzino cercando di dirigerla all' imboccatura della galleria . Il tenente , in preda ad una forte inquietudine che non riusciva a vincere , faceva sforzi sovrumani ed eccitava il suo compagno che non ne aveva proprio bisogno , poiche` anche lui spingeva con una specie di rabbia , invaso da una vaga paura che ad ogni istante cresceva . Avevano gia` spinto la grande baleniera nella galleria , quando in mezzo all' orribile baccano prodotto dai ghiacci che le pressioni spaccavano e rovesciavano , s' udirono delle urla disperate venire dal luogo ove si trovava la nave . Koninson ! esclamo` il tenente con voce soffocata dall' emozione . Tenente ! rispose il fiociniere che era diventato pallido come un cadavere . Aiuto ! Si salvi chi puo` ! s' udi` urlare al di fuori . Il tenente e il fiociniere , atterriti , cogli occhi stravolti , si precipitarono fuori della galleria le cui pareti cadevano a larghi pezzi . Un grido sfuggi` dai loro petti . Il Danebrog , schiacciato dalle pressioni , andava rapidamente a picco . Gia` la sua prua era scomparsa e l' acqua del mare , alzatasi sopra il banco , saliva spumeggiando l' inclinato ponte del vascello , strappando tutto cio` che incontrava sul suo passaggio . I marinai , pazzi di terrore , dopo essersi rifugiati a poppa stavano saltando sul campo di ghiaccio dirigendosi a tutte gambe verso il crepaccio . Capitano ! Capitano ! grido` il tenente . Accorriamo ! Accorriamo ! esclamo` Koninson , Stavano per slanciarsi verso il crepaccio , quando una scossa formidabile seguita da uno scoppio inaudito , paragonabile solo all' esplosione di una immensa polveriera , fece traballare il gran campo di ghiaccio che dapprima si curvo` in alto e che poi si spacco` aprendo qua e la` dei profondi baratri dai quali irruppe furioso il mare . Il tenente e il fiociniere , violentemente scossi , stramazzarono in mezzo alla neve . Quando si alzarono , il Danebrog e il suo valoroso equipaggio erano scomparsi ! Il banco di ghiaccio , prima apertosi e poi richiusosi , li aveva per sempre inghiottiti ! XVI LA CAPANNA DI GHIACCIO La terribile convulsione dei ghiacci , che ha sfondato i fianchi della valorosa nave baleniera , e` cessata ; una calma assoluta regna su quella regione perduta al di la` del circolo polare , dove ha trovato la morte il disgraziato equipaggio danese . Un silenzio profondo , triste , che impressiona per la sua grandiosita` , impera sull' immenso campo di ghiaccio ; non una voce umana attraversa gli strati gelidi dell' aria , non un grido d' uccello echeggia , non un mormorio di ruscello , non un frangersi d' onda , non uno scricchioli`o , non un gemito . E` un silenzio d' orrore ; il silenzio della regione disabitata e inabitabile . Il cielo nondimeno e` sgombro da quei fitti nebbioni che formano il terrore degli audaci naviganti che sfidano quelle regioni maledette . Una splendida luna , contornata da miriadi di scintillanti stelle , versa sul grande campo una luce azzurrina , illuminandolo come in pieno giorno . Gli icebergs , gli hummocks , le cupole , le piramidi , i picchi aguzzi , le colonne , tramandano per ogni dove mille sprazzi di luce come se una generosa fata avesse sparso su di loro diamanti a piene mani , d' una enorme grossezza . Ad oriente una pallida luce si stende , indicando il luogo ove e` scomparso il sole ; luce che le lontane montagne di ghiaccio raccolgono e che tramandano in cielo formando un ice blink cosi` limpido da gareggiare con lo splendore dell' astro notturno . Due uomini si trovavano sul gran campo , seduti su in un piccolo hummock . L' uno ha la testa fra le mani e pare che mediti ; l' altro guarda mestamente i ghiacci che gli si stendono dinanzi . Sono il tenente Hostrup e il fiociniere Koninson , i due superstiti del naufragio della nave baleniera . Per due interi giorni , pazzi di dolore per quell' inaspettata catastrofe che li aveva privati d' un sol colpo della nave e dei loro compagni avevano percorso in tutti i sensi il banco sfidando ogni specie di pericoli , rovistando le nevi , spaccando ghiacci quando udivano un rumore insolito e scendendo nei crepacci nella speranza di ritrovare qualche loro camerata vivo o morto , ma tutto era stato vano . Il mare non aveva piu` restituito la preda . Nave ed equipaggio erano scomparsi sotto quel gelido lenzuolo , scendendo negli inesplorati abissi dell' oceano polare . Sfiniti , semigelati , abbattuti , si erano fermati ai piedi dell' hummock . Ormai avevano perduta ogni speranza . Orsu` , tutto e` finito ! esclamo` il tenente , lasciandosi cadere sul ghiaccio I miseri sono tutti periti , tutti , tutti ! Povero capitano , Poveri compagni che non rivedrete mai piu` le sponde della patria vostra ! Un rauco suono che sembrava un singhiozzo soffocato si spense in fondo alla gola di quell' uomo che forse non aveva mai pianto , mentre due grosse lacrime gli si gelavano sulle brune gote . Soli , soli in quest' immenso deserto di ghiaccio ! riprese egli dopo qualche istante , come se parlasse a se` stesso . Chissa` se anche noi torneremo a rivedere la nostra Danimarca ! Signor Hostrup ! disse il fiociniere con voce commossa . Ti comprendo , Koninson ! rispose il tenente alzandosi Non bisogna scoraggiarsi , hai ragione , amico mio . Siamo in due , signor tenente , e , ringraziando Iddio , siamo e tutti e due solidi . E` vero , Koninson . Contate di rimanere ancora su questo dannato banco ? E` necessario . Non vorrei che ci toccasse la sorte del povero capitano e dei suoi uomini . Penso che se la Provvidenza ci ha risparmiati , non l' avra` fatto per farci morire domani o fra qualche mese . Infatti , lo credo anch' io , tenente . Ma se si potesse lasciare questo banco sotto cui dormono i nostri disgraziati compagni sarei ben lieto . E dove vorresti recarti ? Chi oserebbe sfidare i terribili freddi della regione polare sotto una tenda ? No , Koninson , se vogliamo salvarci bisogna svernare qui . Ci costruiremo una capanna di ghiaccio e attenderemo la buona stagione . E poi , dove andremo ? Cercheremo di guadagnare la costa e di la` qualche stabilimento della compagnia della Baia di Hudson . Orsu` , all' opera , Koninson , non perdiamo tempo o il freddo ben presto ci uccidera` . Cosa si deve fare ? Io sono pronto a tutto . Costruirci il ricovero . E dove ? A fianco dei magazzini onde essere sempre vicini alle scialuppe . Disponete di me ; mi sento assai forte in questo momento , Tu preparerai i materiali e io costruiro` . Vieni , amico mio , che forse abbiamo tardato anche troppo . Si diressero verso i magazzini che erano poco lontani e che occupavano la cima di una collinetta da cui si dominava un gran tratto di paese e si fermarono dinanzi ad un iceberg che pareva solido quanto una rupe . Ci proteggera` dai venti del nord disse il tenente , dopo averlo osservato attentamente per assicurarsi della sua stabilita` . Si levo` dalla cinta il coltello e traccio` nel ghiaccio , fra i magazzini e l' iceberg , un circolo del diametro di cinque metri che poi approfondi` a colpi di scure formando un canale destinato , in seguito , a raccogliere l' umidita` scendente dalle pareti della capanna . Ora , disse rivolgendosi a Koninson tagliami dei blocchi di ghiaccio . Il fiociniere non se lo fece dire due volte e manovrando abilmente la scure in breve tempo preparo` un grande numero di grossi pezzi di ghiaccio , che il tenente dispose in bell' ordine intorno al canaletto , cementandoli con neve . Sopra quel primo strato il tenente ne sovrappose un secondo , lasciando verso sud un' apertura piuttosto stretta , indi un terzo , un quarto e via via , sempre restringendoli in maniera da formare una specie di cupola la cui elevazione non superava i tre metri . Una famiglia d' eschimesi non avrebbe domandato di piu` e si sarebbe fermata li` , ma il tenente era piu` esigente e non voleva correre i pericoli ai quali si espongono spesso gli abitanti di quelle gelide regioni , cioe` all' acciecamento prodotto dal fumo ed al congelamento per mancanza di circolazione d' aria . Aiutato dal fiociniere , che si mostrava entusiasta per quella costruzione la cui forma rammentava un mezzo uovo , ma di dimensioni colossali , si arrampico` sulla cupola e apertovi un buco , costrui` , servendosi sempre di blocchi di ghiaccio , un tubo alto un buon metro , per dare sfogo al fumo ; poi apri` verso est , verso ovest e verso nord tre altre aperture , per combattere efficacemente il congelamento ed anche l' umidita` , due nemici pericolosissimi in quei climi . Da ultimo tappezzo` il suolo della capanna con pelliccie e con tela da vele , lasciando pero` in mezzo , proprio sotto il tubo che doveva servire da camino , uno spazio libero . Che te ne pare , mio bravo fiociniere ? disse il tenente quando ebbe finito . Io dico che staremo benone in questo nido rispose Koninson Bisognera` pero` chiudere le finestre . Bastera` un pezzo di pelle . Spero che non geleremo . Se non gelano gli eschimesi che vivono otto mesi dell' anno nelle loro capanne di ghiaccio , non so perche` dovremo gelar noi . Ma quando accenderemo il fuoco , le pareti non si scioglieranno ? Non avere questo timore , Koninson . La fiamma e` lontana e i blocchi di ghiaccio che ci hanno servito per la costruzione sono grossi . E poi credi tu che non s' ingrosseranno di piu` ? Alla prima nevicata raddoppieranno e alla seconda triplicheranno il loro volume . Purche` la cupola non ceda . La sbarazzeremo del soverchio peso . E siete persuaso che si stara` bene qui dentro ? Ne sono convinto , Koninson , e aggiungo che prenderemo amore alla nostra casa e che ci dispiacera` l' abbandonarla quando ci metteremo in cammino per il sud . Permettetemi di dubitarne , tenente ! disse Koninson . Non so chi potra` essere quell' uomo che prendera` affezione ad una casa di ghiaccio . Gli eschimesi , per esempio , preferiscono le loro capanne gelate ai nostri palazzi d' Europa . Voi scherzate , tenente . Parlo seriamente , Koninson , e ti so dire che un eschimese condotto a Londra pochi anni fa , dove era trattato come un principe , dopo qualche tempo chiese di tornarsene in mezzo ai suoi ghiacci , dicendo che a tutti i palazzi della capitale inglese preferiva la sua capanna di ghiaccio , e a tutte le barche del Tamigi il suo piccolo canotto di pelle . Si direbbe una frottola se non uscisse dalle vostre labbra . Come mai si puo` desiderare questo deserto di ghiaccio dove tutto manca e dove si corre ad ogni momento il pericolo di venire inghiottiti dal mare ? Questione di abitudine e d' amore al natio paese , Koninson . Forse che tu lasceresti la nebbiosa Danimarca per i bei paesi dal dolce clima ? Chissa` ? Forse , signor Hostrup ; ma potrei un bel giorno desiderare di rivedere le sponde del mio paese . Sono convinto che presto o tardi questo desiderio verrebbe . Ma facciamo punto ed occupiamoci delle nostre provvigioni . Spero che ci basteranno per finire questo dannato inverno . Ne avremo anche troppe , Koninson . Lasciarono la capanna e si diressero verso i magazzini che erano a pochi passi di distanza . La galleria che avevano scavata per entrare , era in parte diroccata a causa delle ultime pressioni , ma i due balenieri non esitarono a cacciarsi in mezzo alla neve e ai massi di ghiaccio che in parte la ostruivano . Quando furono entro i magazzini , a colpi di scure aprirono un vano affinche` entrasse un po` di luce , poi si misero a fare l' inventario di cio` che possedevano . Il defunto capitano Weimar aveva accumulate tante provvigioni da bastare per parecchie settimane all' intero equipaggio del Danebrog e specialmente alcuni attrezzi che diventavano di un valore inestimabile . Il tenente , aiutato dal suo bravo compagno , che rimuoveva ogni cosa con grande ardore , conto` sei casse contenenti non meno di duecento chilogrammi di biscotto , due barili di carne secca ridotta in pemmican col sistema indiano , un barile di farina , due di lardo , una non piccola quantita` di cioccolata , parecchie scatole di te` , un centinaio di chilogrammi di pesce secco e un barilotto di acquavite , nonche` alcune bottiglie di succo di limone per combattere i disastrosi effetti dello scorbuto . Scopri` altresi` una piccola provvista di patate , due pentole di ferro della massima importanza per loro , una cassa con vesti di pelle di foca e alcune grosse coperte di lana e una provvista abbondante di polvere e di palle con tre fucili , una . vecchia pistola e alcuni coltelli . Mancava assolutamente il legname e il carbone , cose necessarie per resistere ai grandi freddi dell' inverno polare , ma c' erano dodici barili di spermaceto di balena e alcuni d' olio e parecchio canape . Per di piu` possedevano due baleniere e un canotto , che dovevano fornire una provvista di legna non piccola . Abbiamo piu` di quanto ci occorre ! disse il tenente quand' ebbe finito l' inventario . Passeremo l' inverno senza incomodi e senza sofferenze . Una cosa ci manca , signor Hostrup . Quale , mio bravo fiociniere ? Una stufa da porre nella nostra capanna . Non occorre . Koninson lo guardo` con sorpresa . Forse che nella nostra capanna fara` caldo quando all' esterno avremo 40' sotto lo zero ? Non dico questo ma surrogheremo la stufa con qualche cosa di meglio . Hai visto delle stufe nelle capanne degli eschimesi ? No , tenente , e mi sono sempre meravigliato . Ma avrai veduto ardere giorno e notte una gran lampada . Si` , me ne ricordo . Ebbene , anche noi accenderemo una gran lampada in mezzo alla nostra capanna e vedrai che ci dara` sufficiente calore . Se dite cio` , deve essere vero . Ed ora cosa facciamo ? Porteremo alcune provviste nella nostra casupola per non essere obbligati ad aprire ogni giorno i nostri magazzini . Li chiuderemo dunque ? E per bene , Koninson . Non dimenticare che al polo nord vi sono degli orsi bianchi sempre in lotta colla fame . Se si spingono fin qui e scoprono le nostre provviste , faranno un gran vuoto in sole poche ore . Orsu` , al lavoro , fiociniere . Si caricarono entrambi di diverse provvigioni , delle armi , delle pentole e di alcune coperte ed uscirono per recarsi alla capanna . Erano appena usciti dalla galleria , quando il tenente si arresto` bruscamente guardando verso nord . Cosa vedete ? chiese Koninson , che si era affrettato a sbarazzarsi del carico per afferrare il fucile . Degli orsi forse ? No , guarda laggiu` . Koninson volse lo sguardo nella direzione indicata e scorse una nube nerissima che si staccava vivamente sul fondo stellato del cielo e il cui lembo superiore descriveva una specie di arco . Una tempesta che si approssima , forse ? chiese . No , e` l' aurora boreale che sta per sorgere ! rispose il tenente . Guarda , ecco che la nube si allarga e con grande rapidita` . Infatti la nube prendeva grandi proporzioni come se fosse stata spinta da un formidabile vento , e al centro a poco a poco diventava piu` chiara , quasi trasparente , attraversata di quando in quando da rossastri bagliori . D' improvviso successe un cambiamento magnifico , sorprendente . Parve che la nube volasse in mille scheggie , come se nel suo seno fosse saltato un magazzino di polveri e qua e la` guizzarono per l' orizzonte colonne di fuoco d' una tinta superba , cangiando i ghiacci in altrettanti massi infuocati . Stupendo ! esclamo` Koninson , che pure aveva osservato moltissime volte quel meraviglioso fenomeno . Aspetta un po` , fiociniere ! disse il tenente , che non staccava gli occhi dall' orizzonte settentrionale . Le colonne di fuoco continuavano ad innalzarsi ed abbassarsi con le contrazioni dei serpenti , cambiando di frequente tinta che variava dal bianco trasparente al giallo e al rosso ardente e formando delle nebulosita` abbaglianti . Poi , a poco a poco , s' innalzo` un arco immenso , brillante , il quale sollevando tutti quegli sprazzi di luce variopinta balzo` da est ad ovest per poi ritornare , con altro brusco e piu` rapido salto , ad est . Il fenomeno era allora nel suo pieno splendore . I raggi che si alzavano sul grand' arco , gli uni sottilissimi e gli altri grossi , rossi alla base , verdastri nel mezzo e biancastri all' estremita` , si spingevano sino alla testa dell' Orsa Maggiore , formando una specie di cupola di una bellezza incomparabile . I campi di ghiaccio , gli icebergs , gli hummocks , le piramidi , i coni , le colonne parevano tutti in fiamme e riflettendo quei vigorosi bagliori illuminavano la regione polare fino agli estremi confini . Ben presto pero` l' immenso arco fu visto ondeggiare come se fosse stato scosso da un impetuosissimo colpo di vento , formando immense pieghe in senso orizzontale e ben presto sull' orizzonte piu` non si vide che un ammasso di luce la cui intensita` era tale che i due naufraghi furono costretti a difendersi gli occhi colle mani . Si direbbe che tutto il polo e` in fiamme ! disse Koninson , che non parlava piu` di rientrare nella capanna . E` uno spettacolo che non si e` mai stanchi di vedere , e che non si e` mai osservato abbastanza bene . E` vero , fiociniere ! rispose il tenente . Pare di assistere sempre ad un fenomeno nuovo . Sapreste dirmi , signor Hostrup , da cosa deriva ? Hum , e` un po' difficile saperlo , mio caro fiociniere , poiche` gli scienziati non sono ancora d' accordo , su cio` . Pare che sia causato da un accumulamento di elettricita` e per mio conto credo che sia l' ipotesi migliore e piu` giusta , considerati i pochi uragani e l' estrema siccita` dell' aria che s' oppone alla sua dispersione . E` vero , signor Hostrup , che l' aurora altera le bussole ? Verissimo , Koninson , e non solo quando esse sono in vista della luce , ma anche quando si trovano lontane dal cerchio luminoso , il che fa supporre che le aurore boreali siano in relazione col magnetismo . E sono sempre uguali queste aurore ? Se ne sono osservate di quelle strane . Mairan ne vide una nel 1726 trovandosi a Breville Ponte , che era formata da un gigantesco segmento nero traforato regolarmente da punti luminosi . Questi fenomeni sono pero` molto frequenti . Secondo gli anni . Lotten , che fece parte della spedizione d' Islanda per studiare i fenomeni della regione polare , nell' osservatorio da lui stabilito a Bossekop ove rimase otto mesi negli anni 1838 39 , ne vide ben 143 in 206 giorni e le piu` frequenti fra il 17 novembre e il 25 gennaio . Speriamo di vederne molte anche noi . Ne vedremo , Koninson . Intanto l' aurora continuava le sue oscillazioni e i suoi bruschi salti , ora scemando di proporzioni ed ora ingigantendo . Tre ore duro` , poi nuovi raggi apparvero , fra cui uno biancastro altissimo , indi ricomincio` ad ondeggiare , a indebolirsi e fini` con lo sfasciarsi e scomparire . Le tenebre , ripreso il loro impero , tornarono a distendersi sui campi di ghiaccio e sull' orizzonte , poco prima infuocato , non rimasero a brillare che gli astri . XVII SEPOLTI SOTTO LE NEVI Nei giorni seguenti i due balenieri si adoperarono per rendere piu` comoda la loro abitazione nella quale prevedevano di dover passare delle lunghe giornate senza poter uscire . Vi trasportarono un certo numero di provvigioni sufficienti per nutrirli qualche settimana senz' essere obbligati ad aprire i magazzini che erano stati ben chiusi , per metterli al riparo dagli assalti degli orsi bianchi ; vi adattarono nel mezzo una gran lampada che doveva servire da stufa e da camino , costituita da un pentolone di ghisa munito di un grosso lucignolo ; coprirono per bene il pavimento dopo aver battuta la neve e vi collocarono due piccoli letti formati di pelli di foca e di coperte di lana , e da ultimo vi trasportarono due barili d' olio di balena che dovevano servire all' illuminazione e` al riscaldamento . Per meglio proteggere la loro dimora dai gelati venti del nord , eressero quasi tutto all' intorno una muraglia di ghiaccio alta una decina di piedi , facendovi anche delle feritoie per difendersi dagli orsi , nel caso che questi fossero cosi` audaci da venir a ronzare in quei pressi . Il 10 gennaio , stanchi si` ma soddisfatti dei loro lavori , prendevano possesso della loro casupola entro la quale potevano sfidare , senza tema di soffrir troppo , i freddi intensi del polo artico . Era tempo . Lo stesso giorno , la calma che fino allora li aveva favoriti e la temperatura cangiarono bruscamente . Una bufera di neve si scateno` con inaudita violenza facendo scendere quasi improvvisamente il termometro a oltre 40' sotto lo zero , accompagnata da rombi minacciosi che annunziavano prossime pressioni . Sei giorni interi l' uragano imperverso` , spazzando i campi di ghiaccio ed atterrando non pochi icebergs e moltissimi hummocks , durante il qual tempo i due balenieri non ardirono porre il naso fuori della loro dimora ; poi sopravvennero le pressioni . Il grande banco , stretto d' ogni parte dai ghiacci che continuavano ad accumularsi ai suoi confini , si mise in movimento da nord a sud , da est ad ovest . Seguirono scricchiolii , muggiti , boati , detonazioni indescrivibili , con non poco timore da parte dei due balenieri che temevano assai per i loro magazzini e anche per la loro capanna , le cui pareti piu` volte oscillarono pericolosamente come se fossero per crollare . Il 20 vi fu un po` di calma , ed i due balenieri ne approfittarono per sgranchirsi le gambe , ma dovettero prima lavorare un paio d' ore per aprirsi il passo attraverso le nevi che avevano quasi interamente coperta l' abitazione , Un' altra nevicata e saremo sepolti ! disse Koninson , salendo sul campo di ghiaccio che aveva raddoppiato lo spessore . Vedi nulla di nuovo ? disse il tenente che lo seguiva . Si` , un gran numero di ghiacci rovesciati ed enormi spaccature . Ma ... to` , cos' e` che si muove laggiu` ? Un animale forse ? Fulmini ... un elefante ! Un elefante qui , con questo freddo ? Sei matto , fiociniere ? Allora e` un orso colossale . Un fucile , signor Hostrup , un fucile ! Il tenente ritorno` rapidamente nella capanna e prese le due carabine . Salito sul campo , guardo` nella direzione che il fiociniere gli indicava . A trecentocinquanta passi , presso un grandissimo iceberg , la cui cima pareva che toccasse le nubi , egli vide , non senza una certa emozione , un colossale animale dal mantello bianco con una lunga coda che spazzava la neve . Koninson non aveva esagerato . Quell' animale era grande quanto un vero elefante , quantunque non avesse ne` la tromba , ne` le zanne . Da dove esce quell' animalaccio ? si chiese il tenente che involontariamente retrocesse . Non ho mai veduto una cosa simile . Che sia un orso di nuovo genere ? domando` Koninson che malgrado la sua straordinaria audacia era diventato pallido e tremava non poco . No , non e` possibile . Piuttosto lo credo un rhystine stelleri . Che bestia e` mai questa ? Io non ne ho mai incontrata una nelle mie caccie . E` un colossale mammifero marino , la cui razza si e` spenta da qualche secolo e forse piu` . L' esploratore Behring ha narrato che quando naufrago` sull' isola che oggi porta il suo nome , verso il 1741 , trovo` una grande quantita` di questi rhystine stelleri . Perche` non potrebbe esistere ancora qualche campione ? Erano pericolosi ? No , a quanto lascio` scritto Behring . Allora possiamo arrischiare due colpi di carabina . Lo credo , Koninson , tanto piu` che non mi dispiacerebbe un bell' arrosto di carne fresca . Avanti allora e non manchiamo al colpo . I due balenieri , tenendosi celati dietro alcuni massi di ghiaccio , s' avvicinarono all' animale che non pareva disposto a fuggire . Giunti a duecento passi puntarono le armi , e dopo aver mirato attentamente fecero fuoco . I colpi di fucile furono tosto seguiti da due rumorosi scoppi di risa che gli uguali non avevano mai echeggiato in quelle alte latitudini . E vi era infatti da ridere e molto fragorosamente ! Le detonazioni non erano ancora cessate , che un cambiamento inatteso erasi manifestato . Il grande iceberg che pareva toccasse le nubi colla sua vetta , come per incanto era diventato un semplice a hummock e il preteso rhystine stelleri dalle forme gigantesche una misera ... volpe , la quale , piu` che mai spaventata e ben contenta di non essere stata colta dalle palle , fuggiva con incredibile celerita` attraverso i ghiacci . Ma che razza di scherzo e` mai questo ! esclamo` Koninson , che rideva al punto da slogarsi le mascelle . Uno scherzo che dovevamo indovinare prima rispose il tenente che non rideva meno . Una semplice rifrazione adunque ? Si` , la rifrazione , un miraggio qualunque , che lo scoppio delle nostre armi , agitando violentemente gli strati atmosferici , e` bastato a distruggere . Un fenomeno frequente in queste regioni ? Molto frequente , fiociniere . Andiamo innanzi , ma badiamo di non scambiare un canaletto per un fiume e un buco per un baratro . Messi di buon umore da quello scherzo , ripresero il cammino dirigendosi verso nord colla speranza di fare qualche piu` fortunato colpo di fucile . Percorsero due chilometri camminando con precauzione e tastando il ghiaccio perche` non si aprisse improvvisamente sotto i loro piedi , ma non incontrarono che icebergs , che le ultime pressioni avevano inclinati capricciosamente , ma non distrutti . Di animali nessuna traccia : orsi , foche , trichechi , volpi , mancavano assolutamente sul campo di ghiaccio . Perfino gli uccelli erano scomparsi e non si udiva alcun grido in nessuna direzione . Il tenente e il fiociniere , un po` sconcertati , ritornarono alla loro dimora , inquieti assai a causa di certi brutti nuvoloni che si alzavano rapidamente da nord e che promettevano un' altra abbondante nevicata e un maggior abbassamento di temperatura . E le loro inquietudini non errarono . Erano appena al riparo , che un vento furioso comincio` a soffiare sul campo spingendo innanzi a se` i nembi di ghiacciuoli sottili come aghi che , cadendo , producevano un rumore quasi metallico , mentre nelle alte regioni turbinavano fiocchi di neve di una grossezza inverosimile . Koninson turo` ermeticamente tutte le finestre della capanna ed alimento` la gran lampada per mantenere nell' interno un certo calore . Dopo un magro pasto e una fumata , si avvolsero nelle coperte mentre al di fuori l' uragano continuava a ruggire , ammonticchiando qua e la` enormi ammassi di neve . La notte fu cattiva . Piu` volte il tenente si sveglio` e porse ascolto ai ruggiti del vento ed agli scricchiolii del campo di ghiaccio che talvolta pareva fosse diventato il fondo d' una caldaia in ebollizione e piu` volte , a rischio di compromettere il suo naso , tento` , ma invano , di guardare cio` che accadeva all' esterno . Riaddormentatosi per la decima volta , dopo un tempo che stimo` non troppo lungo si risveglio` con un certo malessere che non sapeva spiegare . Respirava con fatica e attorno al capo gli pareva di avere un cerchio di ferro che sempre piu` si stringesse . Si guardo` intorno . La lampada , che poco prima ardeva benissimo , era moribonda , quantunque fosse piena d' olio . Pareva anzi che si dovesse spegnere da un istante all' altro . Guardo` Koninson e lo vide agitarsi e respirare affannosamente . Cosa sta per succedere ? mormoro` con qualche ansieta` . Tese l' orecchio . Non udiva piu` gli scricchiolii dei ghiacci ; solamente gli pareva che in distanza rombassero delle detonazioni molto sorde . Koninson ! Koninson ! grido` . Il fiociniere agito` le braccia , sbadiglio` a lungo mostrando le mascelle solidamente armate di aguzzi denti e apri gli occhi . Tenente ! rispose . Provi qualche cosa tu ? Si , signor Hostrup . Mi pare che il mio capo giri e che i miei polmoni funzionino molto male . To` ! Che cos' ha la lampada che pare voglia spegnersi ? Eppure io l' ho riempita per bene . Mi assale un dubbio , Koninson . E quale mai ? Che noi siamo sepolti . Sepolti ! E come ? Che il campo di ghiaccio ci abbia inghiottiti senza stritolare la capanna ? Sarebbe un bel caso , signor Hostrup . Ma poco allegro , fiociniere . Fortunatamente credo che non siamo sotto il banco ma sopra . Ed allora chi ci avrebbe sepolti ? La neve . Infatti , signor Hostrup , mi pare che l' aria cominci a mancare . La lampada che si spegne , i nostri polmoni che si affaticano e le nostre teste che girano , sono segni belli e buoni per farci credere che non c' inganniamo . Proviamo ad uscire , finche` ci rimane qualche altra boccata d' aria . Koninson , che non si trovava bene fra quell' aria viziata , levo` la pelle che chiudeva l' entrata e si trovo` dinanzi ad una massa di neve che pareva dovesse elevarsi quanta era alta la capanna . Si provo` i rasparla , ma non ne venne a capo : il freddo intenso l' aveva ridotta in solidissimo ghiaccio . Hum ! esclamo` . La faccenda diventa seria , signor Hostrup . Siamo come murati e molto bene , a quanto pare . Eppure bisogna uscire , Koninson , e senza perder tempo . Proviamo ad aprire il buco che serviva d' uscita al fumo . Proviamo , fiociniere . Sta saldo che io mi arrampico su di te . Koninson si pianto` presso la lampada , colle gambe aperte e la testa curva e il tenente gli salto` agilmente sulle spalle . Strappo` il pezzo di pelle che chiudeva l' apertura per impedire alla neve di entrare e di spegnere la lampada , ma si trovo` in presenza di un blocco di ghiaccio che resistette a tutti i suoi sforzi . Siamo proprio sepolti ! disse con ira . E dunque , cosa facciamo ? Sento che l' aria diminuisce rapidamente . Non ci resta altro che aprire una galleria . Ne avremo il tempo ? Te lo diro` piu` tardi . Affrettiamoci , mio povero amico , che gli istanti sono preziosi . Salto` a terra , afferro` un solido coltellaccio , e intacco` febbrilmente la neve che ostruiva l' uscita , mentre Koninson si poneva a lavorare ai suoi fianchi armato d' una scure . La neve , a causa del freddo eccessivo , aveva acquistato una durezza estrema , ma non poteva resistere ai colpi disperati dei balenieri , si staccava in larghi pezzi che venivano subito gettati nell' interno della capanna . Ma l' aria veniva sempre meno ed era da prevedersi che sarebbe completamente mancata prima del termine del lavoro . Gia` la lampada non mandava piu` che una fioca luce e i polmoni dei balenieri funzionavano furiosamente senza riuscire ad empirsi . Koninson , specialmente , di quando in quando provava dei capogiri e si sentiva mancare le forze . Avevano scavato quasi un metro di ghiaccio , quando il povero giovane che impallidiva sempre piu` si arresto` , lasciando cadere la scure . Signor tenente ! mormoro` con voce semispenta . Io ... io ... non ne posso piu` ... Coraggio , Koninson ! balbetto` Hostrup che consumava i suoi ultimi resti di forza , menando coltellate furiose contro la crosta di ghiaccio . Il fiociniere tento` di rimettersi al lavoro , ma gli fu impossibile e si accascio` rantolando . In quell' istante la lampada si spense e una profonda oscurita` regno` nella capanna . Il tenente emise un urlo di rabbia . Bisognera` ... morire ... qui dentro ! . . rantolo` , stringendo i pugni . Aveva perduta ormai ogni speranza e all' estremo di forze stava per cadere a fianco del fiociniere , quando un pensiero gli baleno` nel cervello . Fece appello alla sua energia , si precipito` verso un angolo della capanna , afferro` il primo fucile che trovo` sotto mano , l' armo` rapidamente e puntandolo in alto fece fuoco . Alla detonazione formidabile che fece tremare le pareti staccando larghe croste di ghiaccio , Koninson si rizzo` sulle ginocchia balbettando : Signor ... Hostrup ! ... Il tenente non rispose . Ritto in mezzo alla capanna , col capo in aria , gli occhi fissi sulla volta , colla bocca sbarrata , pareva che attendesse qualche cosa . Un leggero fischio si fece udire e subito dopo i due poveri balenieri , che poco prima si credevano perduti , respirarono dapprima stentatamente e poi a pieni polmoni . Koninson getto` un formidabile oh ! di soddisfazione , mentre il tenente , malgrado il freddo , si tergeva il sudore che gli bagnava la fronte . Avete aperto un foro con una palla ? chiese Koninson , accendendo la lampada . Si` , fiociniere , e , come vedi , e` stata una eccellente idea . E venuta proprio a tempo , signor Hostrup . Mille grazie ! Ah come respiro ! Respira piu` che puoi , poiche` il buco potrebbe turarsi da un momento all' altro . Scaricheremo ancora i fucili . Purche` non ci crolli addosso la capanna . Credo che faremo bene ad aprirci una galleria e sbarazzarci del ghiaccio e della neve che ci seppelliscono . Mano alla scure , adunque , signor Hostrup . Ora mi sento forte come un gigante . Non perdettero tempo ; dopo due ore di accanito lavoro raggiungevano la superficie del campo , sul quale si erano stesi oltre tre metri di neve , che il freddo intenso aveva convertito in solidissimo ghiaccio . XVIII IL RITORNO ALLA COSTA Il lungo inverno polare passava lentamente con tutto il suo orrido corteo di furiosi uragani , di freddi intensi , di nevicate spaventevoli e di folti nebbioni . I due balenieri , quasi sempre chiusi nella loro meschina , stretta , umida e fredda capanna di ghiaccio che la lampada non bastava a riscaldare , passavano dei tristi giorni sospirando la primavera che pareva non volesse decidersi a venire innanzi . La noia e lo scoraggiamento , prodotti dall' immobilita` quasi assoluta , dall' isolamento e dai grandi freddi che si succedevano scendendo talvolta perfino a 56' sotto lo zero , ben spesso li invadevano e penavano assai a combatterli . Quando il campo di ghiaccio non sussultava e il tempo si manteneva in calma , ne approfittavano per fare delle lunghe escursioni , ma cio` accadeva ben di rado , poiche` venti furiosi soffiavano quasi sempre da nord , spingendo innanzi nembi di ghiacciuoli che ferivano dolorosamente e nembi di neve che assideravano . Qualche altra volta sfidavano le intemperie per ammirare gli strani fenomeni che accadevano , o le splendide aurore boreali che lanciavano per il firmamento fasci di luce gialla , turchina , azzurrognola , scherzanti in mezzo a linee di fuoco , o la luna che spuntava sull' orizzonte contornata da quattro od otto satelliti o palle di fuoco che apparivano improvvisamente , aventi un rapido moto orizzontale alquanto oscillante e che , dopo aver scherzato fra i ghiacci , scoppiavano senza lasciare alcuna traccia , o i miraggi sorprendenti che tramutavano i ghiacci in campagne ridenti coperte di betulle e di verdi erbe , o le colonne di fumo che s' alzavano alte alte e che erano prodotte da tronchi d' alberi fossilizzati , trascinati dalle correnti , chissa` mai da quali lontane regioni , e che s' incendiavano pel continuo confricamento degli icebergs , degli streams , dei polks e degli hummocks che s' accumulavano combattendo furiosamente fra loro attorno al grande banco . Ma per lo piu` se ne stavano chiusi nel loro tugurio per non esporsi ai pericoli causati dalle pressioni che di quando in quando mettevano sottosopra il banco con ululati da far fremere , o dal freddo feroce che li minacciava ad ogni momento di congelamento , pericolo assai grave , poiche` produce la perdita assoluta del membro che ne viene colpito e qualche volta cagiona anche la morte . Fortunatamente l' inverno , quantunque sembrasse eterno a quei due disgraziati balenieri , passava . Passo` gennaio , poi febbraio , poi marzo , indi venne aprile , il quale porto` un gran cambiamento . Il freddo a poco a poco divenne meno intenso e si fermo` sui 15' sotto lo zero ; gli uragani che sconvolgevano i campi di neve e che minacciavano ogni giorno di seppellire la capanna di ghiaccio , divennero piu` radi e meno violenti ; le dense nebbie che ostinatamente coprivano l' orizzonte settentrionale e che talvolta diventavano cosi` nere da non lasciar vedere al di la` della punta del naso , s' alzarono e si dileguarono e in loro vece apparve dapprima una luce biancastra che ogni giorno piu` si elevava , e finalmente s' alzo` il sole , il quale lancio` i suoi raggi dorati attraverso l' immensa distesa di ghiacci che scintillarono superbamente . Gli uccelli , che si erano rifugiati nei climi piu` dolci , ritornarono ben presto in grandi stormi : i borgomastri larus glaucus prima , indi le urie nere dovekies , poi i piccoli plectrophanes nivales , le oche , i kittivakes , i rotgees , i loomeries , i boats waires , i mollys , gli snowbuttings e dietro a questi tutte le altre specie d' uccelli che al principiare della primavera lasciano le terre della Baia d' Hudson per emigrare nelle terre artiche spingendosi forse fin la` dove l' uomo , malgrado tanti secoli d' eroici sforzi e tante preziose esistenze sacrificate , non ha peranco posto piede , cioe` al polo . Ma anche gli animali cominciavano a comparire con grande contentezza dei due balenieri che sentivano il bisogno di nutrirsi di carne fresca per tener lontano lo scorbuto che li minacciava . Numerose volpi , giunte da sud , saltellavano in mezzo ai ghiacci ; qualche orso bianco , ma ancora assai diffidente , si era mostrato in distanza , dondolando meccanicamente e senza posa il capo , e piu` lontano anche delle foche e dei trichechi avevano fatto la loro comparsa ed erano stati veduti riscaldarsi ai primi raggi del sole primaverile . Il momento della partenza si avvicinava . La piu` elementare prudenza consigliava ai due balenieri di andarsene verso sud , di abbandonare quel campo di ghiaccio che non avrebbe resistito per molto tempo al calore solare . Fu il 16 aprile che il tenente , che da qualche giorno visitava attentamente le baleniere riparate nel magazzino e colle quali contava di fabbricare una buona slitta , decise di por mano ai lavori . Non bisogna perdere tempo , mio caro Koninson disse egli . La costa americana non e` molto distante e solamente la` noi possiamo trovare la nostra salvezza . Non domando che di andarmene , signor Hostrup ! rispose il fiociniere . Se rimango un' altra settimana in questa dannata capanna , mi si arrugginiranno le gambe al punto da non poter piu` servirmene . E sara` lunga la via che dovremo percorrere ? Un centocinquanta o duecento miglia . Ci impiegheremo del tempo . Non tanto quanto sembrerebbe , mio bravo fiociniere . Per caso , avete trovato dei cani da attaccare alla slitta ? No , ma qualche cosa di meglio e di piu` rapido . Il fiociniere lo guardo` con stupore , chiedendosi se il freddo e i patimenti gli avessero sconvolto il cervello . Non meravigliarti ! disse il tenente sorridendo , e forse comprendendo il pensiero che attraversava la mente del fiociniere . Guarda verso il sud : cosa vedi ? Una superficie brillante che pare non finisca mai . Si` , ma una superficie che le grandi nevicate e i grandi freddi hanno sufficientemente levigata . Ebbene , amico mio , noi alzeremo una vela sulla nostra slitta e appena il vento del nord soffiera` , partiremo colla velocita` di un battello a vapore , anzi d' un treno . Stupenda idea , signor Hostrup . E dire che non mi era mai passata per la mente ! Al lavoro ! Al lavoro ! Mi sento ora capace di costruire dieci slitte . Si recarono ai magazzini e colla scure fecero a pezzi la grande baleniera del cui legname , abbastanza curvo , contavano di servirsi . L' impresa non fu tanto facile , essendo sprovvisti degli utensili necessari , ma finalmente riuscirono a costruire un solido apparecchio che , se non era precisamente una slitta , di poco le si scostava . Il difficile fu l' adattamento dei pattini di ferro , non possedendo che poche lamine di metallo strappate alle imbarcazioni , poco larghe e per di piu` un po` avariate . Ma colla pazienza , riscaldandole sulla gran lampada e battendole e ribattendole col rovescio delle scuri , anche i pattini furono ottenuti e collocati a posto . Speriamo che resistano ! disse Koninson , piantando l' ultimo chiodo . E perche` si dovrebbero rompere ? Il metallo era molto vecchio e molto arrugginito , signor Hostrup . E se tu non lo sai , fiociniere , ti diro` che il ferro arrugginito naturalmente , e cosi` pure l' acciaio , e` sempre migliore di quello appena fuso . Un celebre coltellinaio di Londra ha fatto degli esperimenti in proposito , che diedero dei risultati sorprendenti . Io non l' ho mai saputo . Cosi` e` , Koninson . Questo coltellinaio , che si chiamava Weiss , seppelli` dei vecchi rasoi e delle vecchie lame di ferro , dopo tre anni le ritiro` coperte d' un spesso strato di ruggine che pareva trasudato dall' interno e , lavoratele , ottenne delle lame d' una qualita` superiore , e tali da vincere quelle famose di Toledo . Allora non temo piu` per i nostri pattini . L' indomani i due balenieri riprendevano il lavoro per ultimare la slitta . Costruirono , servendosi sempre del legname fornito dalle imbarcazioni , delle casse per i viveri e per le munizioni , issarono sul dinanzi del veicolo un pennone che assicurarono saldamente e che fornirono d' una vela quadra , e finalmente fabbricarono una specie di timone munito all' estremita` d' un grosso gancio di ferro che doveva servire per la direzione e , in caso di bisogno , per le fermate improvvise . Il 18 l' occuparono nel fabbricarsi degli occhiali , oggetti indispensabili in quelle regioni , quando il sole si riflette sui campi di ghiaccio . Infatti quella luce acciecante e` pericolosa e cagiona spesso delle oftalmie che conducono alla cecita` e delle quali non vanno esenti neanche gli eschimesi che pure nascono e vivono in quei climi . Quegli occhiali richiesero parecchio tempo e molta pazienza , ma finalmente i due balenieri ne vennero a capo . S' intende che non erano formati con lenti , impossibili ad ottenersi , per quanto desiderio avessero il tenente e il suo compagno , ma poco dissimili da quelli usati dagli indiani delle terre della Baia di Hudson . Sarebbero stati necessari dei rami di cedro rosso che essendo assai pieghevoli vengono adoperati dagli indiani nella fabbricazione di questi oggetti , ma non avendone a loro disposizione , i balenieri si servirono di un grosso filo di ferro rinvenuto in un canotto . Curvatolo in maniera da formare un ovale assai allungato , lo coprirono con una sottile pelle di foca , praticandovi , al posto degli occhi , due sottili tagli orizzontali . Cio` era bastante per vedere senza incorrere nel pericolo di rimanere acciecati o di buscarsi qualche seria malattia . La mattina del 20 , tutto era pronto per la partenza . La slitta colla sua vela semi tesa , col suo albero ben assicurato , il suo timone a posto , i viveri sufficienti per tre settimane e le munizioni rinchiuse nelle casse , non aspettava che di essere manovrata per slanciarsi attraverso il campo di ghiaccio . Uno splendido sole brillava sull' orizzonte inondando quella deserta regione d' una luce abbagliante , e un fresco vento soffiava da nord . I due balenieri , chiusi per bene i magazzini nei quali lasciavano ancora una discreta quantita` di provvigioni e dato un addio alla capanna che li aveva ricoverati durante il lungo inverno polare , si affrettarono a dirigersi verso la slitta , ansiosi di toccare la costa americana . Stavano per porvi il piede , quando entrambi si fermarono come se a tutti e due fosse istantaneamente venuto lo stesso pensiero . I loro occhi si portarono sul gran banco di ghiaccio risplendente di luce e si fermarono la` dove circa quattro mesi prima , in una notte d' orrore , per effetto delle pressioni , il valoroso Danebrog sventrato , stritolato , era colato a fondo ; la` dove i loro sfortunati camerati erano stati inghiottiti in quella tremenda notte . Riposate in pace ! disse il tenente con voce solenne e triste , scoprendosi il capo . Riposate in pace voi infelici che non rivedrete giammai le lontane sponde della vostra patria , ne` avrete sulle vostre tombe il conforto di un fiore sparso da mano amica , ne` una lagrima versata dai vostri cari . Addio , capitano Weimar , addio , miei poveri camerati : noi non vi dimenticheremo . Riposate in pace ! ripete` Koninson che era profondamente commosso . I ghiacci del polo vi siano leggeri . Ed ora partiamo ! disse il tenente . Balzarono nella slitta che pareva impaziente di allontanarsi da quei funebri luoghi e issarono la vela , che subito si gonfio` sotto i soffi del vento settentrionale . Il veicolo per un istante rimase immobile come fosse inchiodato al banco , poi comincio` a scivolare un po` indecisamente , indi si slancio` attraverso la liscia superficie colla velocita` di un treno diretto , sollevando attorno a se` una nube di nevischio e di ghiacciuoli e lasciandosi dietro due striscie fiammeggianti che in pochi istanti si prolungarono indefinitamente . Il tenente e Koninson , quasi soffocati dalla rapida e gelida corrente d' aria , flagellati da una vera grandine di ghiacciuoli sottili come aghi , solidamente aggrappati alle traverse del celere veicolo , si sforzavano di guardare innanzi per tema di trovarsi improvvisamente sull' orlo di qualche spaccatura o di urtare contro qualche sporgenza . Apri bene gli occhi , ripeteva Hostrup al fiociniere e sii pronto a lasciar cadere la vela . Non temete , rispondeva con voce soffocata il bravo giovanotto , che non abbandonava la prua del veicolo dove maggiore era la pioggia dei ghiacciuoli , taluno dei quali gli lacerava il viso guardo sempre . E la slitta scivolava , scivolava sempre piu` senza scosse , senza sbandamenti , senza deviare d' un solo centimetro sotto la robusta mano del tenente che non abbandonava il timone , lasciandosi a destra e a sinistra icebergs e hummocks e mettendo in fuga volpi , lupi e uccelli . Ben presto la sua velocita` divenne tale che il tenente comincio` ad avere delle inquietudini . Oramai filava come un vero uccello , percorrendo non meno di cinquanta chilometri all' ora . Guai se si fosse trovata dinanzi ad un ostacolo o dinanzi ad una spaccatura del ghiaccio ; l' urto l' avrebbe mandata in mille pezzi e i due uomini che la montavano non se la sarebbero cavata senza ossa rotte . A mezzogiorno il tenente stimo` la distanza percorsa a centosessanta miglia , ma la costa americana non era ancora in vista , quantunque non dovesse essere molto lontana . Fermiamoci ! disse al fiociniere . Ammaina la vela . Koninson obbedi` . La slitta , trasportata dallo slancio , percorse un buon miglio ancora , poi si fermo` di fianco ad un alto masso di ghiaccio . Accesero la lampada che avevano portato seco loro , si prepararono un modesto desinare che in un baleno divorarono , indi rimontarono nel veicolo che riprese la corsa ma con minor velocita` , essendo il vento un po' scemato . Alle 4 pomeridiane , dopo essersi piu` volte fermati per girare dei crepacci che erano stati scorti a tempo e per trascinare la slitta attraverso a ghiacci sollevati dalle pressioni , Koninson segnalava un' alta costa che , quantunque fosse tutta coperta di neve , non pareva una catena di icebergs , e un po` piu` tardi , ad una grande distanza , mezze avvolte fra un fitto nebbione , scopriva delle vette che sembravano montagne . Signor Hostrup ! esclamo` con voce commossa . E` la costa americana ! disse il tenente , non meno commosso . Cosi` presto ? Abbiamo percorso oltre duecento e cinquanta miglia da stamane . Presto , fiociniere , cala la vela o ci sfracelleremo . Koninson si affretto` ad ubbidire . Dieci minuti dopo la slitta si arrestava a solo mezzo chilometro dalle sponde dell' America settentrionale . XIX CACCIA AI BUOI MUSCHIATI A quale punto della costa americana erano giunti i due audaci balenieri ? Era impossibile saperlo , ma secondo i loro calcoli dovevano trovarsi fra l' Yucon , grande fiume che sbocca verso l' ovest , e il Makenzie , altro grande fiume che sbocca all' est . Del resto ne` il tenente ne` il fiociniere per il momento si preoccupavano di cio` ; a loro bastava di essere giunti a quella costa tanto sospirata e che per loro era la salvezza . Forse molto cammino dovevano ancora percorrere e forse molti pericoli dovevano ancora affrontare , ma che importava ? L' America era li` , a pochi passi di distanza , e non chiedevano di piu` . In seguito avrebbero pensato a raggiungere qualche tribu` di eschimesi o d' indiani o meglio ancora qualcuno degli stabilimenti che la Compagnia della Baia d' Hudson fondo` in gran numero in quella regione , per il commercio delle pelliccie . Ansiosi di porre i piedi su quella terra cosi` miracolosamente e quasi senza fatica raggiunta , non perdettero un solo istante e , attaccatisi alla slitta con una lunga correggia , si spinsero risolutamente innanzi . Disgraziatamente il cammino non era piu` facile . Il ghiaccio , sconvolto e sollevato dagli urti degli icebergs , dei palks e degli streams , presentava per ogni dove larghi crepacci o punte aguzze e scricchiolava in modo inquietante come se fosse sempre li` li` per aprirsi . La slitta , non trovando modo di scivolare su quel terreno irregolare e malfermo , ora si sprofondava ed ora si rovesciava facendo andare in bestia il fiociniere il quale sudava , quantunque il termometro segnasse ancora 12' sotto lo zero . Non fu che alle 8 che i due balenieri stanchi , colle vesti lacerate dalle punte dei ghiacci e le scarpe assai malandate , poterono raggiungere la cima della sponda americana . I loro sguardi percorsero ansiosamente il paese che si stendeva a loro dinanzi , colla speranza di scoprire qualche capanna o qualche colonna di fumo che segnalasse la presenza di una creatura umana , ma invano . La regione era assolutamente deserta e desolata . Una pianura coperta di ghiacci e di nevi , frastagliata da piccoli laghetti gelati e da crepacci profondi , s' apriva dinanzi a loro , chiusa verso sud da alcune montagne che sembravano dirupate e molto difficili a scalarsi e le cui vette sparivano dentro una fitta nebbia . Qualche meschina pianticella , dei miseri salici artici non piu` alti di venti centimetri , qualche macchia di licheni detti di roccia trippa e un po` di muschio apparivano qua e la` sulla bianca distesa di neve , ma nessuno di quei settlements che s' incontrano talvolta in mezzo a quei deserti delle terre d' Hudson , nessun villaggio di eschimesi , nessuna capanna e nessun animale . Era brutto il nostro banco di ghiaccio , ma questa costa non mi sembra migliore ! disse Koninson . Credevi forse di riposare in un soffice letto stasera ? chiese il tenente ridendo . No , ma credevo di vedere qualche volto umano . Ne vedremo e fra non molto forse . Ma piu` a sud . E perche` piu` a sud ? Forse che gli eschimesi hanno paura del freddo per spingersi fin qui ? Essi salgono molto piu` a nord e mi ricordo che alcuni furono trovati cosi` lontani dalle terre abitabili da ignorare l' esistenza di altri popoli . James Ross , per esempio , che nel 1818 intraprese una campagna polare , trovo` una tribu` di questi strani individui al 78' di latitudine , in un lembo di terra da tutti ignorato e che da secoli e secoli vivevano credendo di essere i soli rappresentanti della razza umana . Vedi bene che non hanno paura di spingersi verso nord . E chi li aveva condotti la` ? Chi puo` saperlo ? Forse in un' epoca assai lontana una piccola tribu` era emigrata fino a quella elevata latitudine . Ditemi , signor Hostrup , da dove si crede che siano venuti gli eschimesi ? Dirlo sarebbe molto difficile , ma si suppone , e con ragione , che siano venuti dall' Asia . Infatti mi sembra la via piu` breve e la piu` facile , esistendo fra i due continenti il lungo arcipelago delle isole Aleutine . Ed e` molto tempo che questo popolo si conosce ? Si conosceva prima ancora che Cristoforo Colombo scoprisse l' America . Eh ? fe` Koninson , al colmo della sorpresa . Si` , fiociniere , cio` che dico e` vero ; ma non intendo con cio` scemare il grande merito spettante al celebre navigatore italiano , poiche` se si sapeva che esistevano verso nord delle terre abitate , non si sapeva che all' occidente dell' Europa esistesse l' America . E chi furono i primi navigatori ad avere relazioni con quei figli delle nebbie e dei ghiacci ? Gli Scandinavi , che fino dal secolo IX si spinsero verso nord fondando colonie nell' Islanda e nella Groenlandia . Avevano dell' audacia , i nostri vecchi ! Infatti ne ebbero molta , poiche` non si accontentarono di sbarcare in Groenlandia , ma si spinsero piu` oltre verso l' occidente sbarcando su di una costa che pare fosse l' attuale Labrador e dove fondarono ricche e numerose colonie . Fino nel Labrador ? Ma se oggi e` un vero deserto di ghiaccio , appena abitabile dagli eschimesi ! Oggi si` , ma pare che in quei tempi godesse un clima abbastanza mite , tanto e` vero che vi cresceva la vite e appunto per questo chiamarono quella terra Vinlandia , ossia terra del vino . E come scomparvero quelle colonie ? Non lo si sa . Nei primi anni della scoperta della Vinlandia molti Scandinavi s' imbarcarono per quel paese e anche molti Islandesi , fondando su diversi punti della costa grandi stabilimenti e mandando in Europa molti vascelli carichi di pelliccie ; poi , a poco a poco le relazioni coll' Islanda e coi paesi scandinavi si rallentarono , finche` cessarono totalmente , forse a causa dei ghiacci che sempre piu` scendevano verso sud , forse per altre cause che restarono per sempre ignote . Il fatto e` che tutte quelle colonie , un tempo cosi` fiorenti , disparvero senza lasciar traccie . Anzi , taluni opinano che la Vinlandia non fosse il Labrador , ma l' isola di Terra Nuova ; cosi` incerte sono le memorie lasciate da quegli intrepidi naviganti e coloni . Che siano stati tutti uccisi dagli eschimesi ? Non si sa , Koninson . Fors' anche dalla fame causata dal crescente freddo apportato dai ghiacci che distrusse i loro raccolti , forse da guerre civili , forse da qualche epidemia e , potrebbe anche darsi , dagli eschimesi . E non potrebbero essersi invece fusi cogli eschimesi ? E` possibile ; anzi , molti scienziati sono del tuo parere , poiche` e` stato piu` volte osservato che talune tribu` eschimesi sotto i loro strati di olio e di pittura hanno la pelle bianca . Ma lasciamo li` gli eschimesi e pensiamo ad accamparci . Domani , se il tempo , lo permettera` , ci dirigeremo verso quella catena di monti che chiudono l' orizzonte meridionale . E poi ? chiese Koninson . Poi continueremo ad avanzare verso sud finche` incontreremo il Porcupine . Quando saremo la` , penseremo a raggiungere il fiume Makenzie e quindi il lago del Grand' Orso . Perche` andremo fino a quel lago ? Perche` la` appunto si trova un forte della Compagnia della Baia d' Hudson . Allora ci andremo . Le nostre gambe sono buone malgrado la lunga prigionia subita in quella dannata capanna . Ora accampiamoci e mettiamo sotto i denti qualche cosa , poiche` mi sento una fame diabolica . Staccarono la vela dalla slitta , rizzarono una specie di tenda sostenuta dall' albero e dal pennoncino e coprirono il suolo colle pelli che avevano portato con loro per ripararsi dal freddo e combattere l' umidita` . Koninson , accesa la lampada , fece bollire un po` di pesce secco mescolandovi dei fagiuoli , gli ultimi che ancora possedeva , e quando tutto fu pronto invito` il tenente al magro desco . Dopo una fumata , turarono per bene la tenda e si coricarono cercando di addormentarsi . Avevano appena chiuso gli occhi che udirono , a breve distanza , un lungo urlo che aveva un non so che di lugubre . Che razza di bestia si avvicina ? chiese Koninson , allungando la destra verso il suo fucile . Mi pare che fosse l' urlo d' un lupo ! disse il tenente , punto spaventato . Brutta compagnia , signor Hostrup . Forse che quei famelici animali si spingono fin sulle rive dell' oceano artico ? Nella buona stagione s' incontrano anche su queste coste . Probabilmente hanno fiutato l' odore del nostro pasto e si sono affrettati a dirigersi a questa volta . Metti fuori il capo e guarda . Koninson alzo` la tela e striscio` all' aperto portando con se` il fucile . Un grande lupo dal mantello grigio urlava verso alcuni grossi animali assai villosi , che per le loro forme somigliavano ai buoi e che passavano ad un chilometro di distanza dirigendosi verso la catena di monti . Signor Hostrup , uscite , uscite ! esclamo` egli . Vedo dei buoi . Dei buoi ? disse il tenente . Sei pazzo , giovanotto mio ? No , no , affrettatevi che se ne vanno . Il tenente usci` e dovette proprio convincersi che Koninson non aveva del tutto torto . Sono buoi muschiati disse , dopo aver attentamente guardato i ruminanti che galoppavano rapidamente verso sud . E sono molti . Una ventina per lo meno aggiunse Koninson . Sono buoni da mangiare ? Si` , fiociniere . Che appartengano a qualche tribu` di eschimesi ? No , non vivono che allo stato selvaggio e s' incontrano di rado , poiche` la loro razza va a poco a poco scomparendo . Se li inseguissimo ? Sarebbe fatica sprecata , poiche` corrono e molto piu` rapidamente di noi . Ma volete lasciarli andare ? insistette il fiociniere che si era fitto in capo di regalarsi , per l' indomani , delle succolente bistecche Per ora si` , ma domani cercheremo di sorprenderli in qualche vallata e vedrai che qualcuno cadra` sotto le nostre palle . Oggi e` inutile spaventarli . Il fiociniere dovette a malincuore arrendersi . D' altronde i buoi muschiati , che forse avevano fiutato qualche pericolo sia da parte dei due balenieri che dei lupi , si erano affrettati ad allontanarsi , ed in breve sparvero in mezzo alle colline di neve . Il tenente e il suo compagno ritornarono sotto la tenda e si riaddormentarono , ma furono ancora risvegliati , e parecchie volte , dalle urla dei lupi , di cui alcuni vennero a ronzare non solo attorno alla slitta , ma anche attorno alla tenda . All' indomani , un po` prima delle 6 , erano tutti e due in piedi , pronti a mettersi in caccia . La giornata era splendida . Al disopra dei monti di ghiaccio che chiudevano l' orizzonte settentrionale , brillava un superbo sole il quale aveva portato la temperatura a soli 9' sotto lo zero . Per l' aria , vere nuvole di uccelli passavano e ripassavano mandando allegre grida , e sui campi di neve della terra americana si vedevano galoppare in tutti i sensi gran numero di volpi bianche occupate a cacciare i piccoli sorci di neve che cominciavano a lasciare le loro tane . La grossa selvaggina non mancava . In lontananza , fra gli icebergs e gli hummocks , dei lunghi corpi nerastri si avvoltolavano in mezzo alle nevi , godendosi i tiepidi raggi di sole che li inondavano ; erano foche e trichechi che , forato il ghiaccio , venivano a respirare una boccata d' aria come diceva Koninson . Partiamo ! disse il tenente , dopo essersi riempite le tasche di palle e di polvere ed essersi caricato del fucile e di una scure . I buoi muschiati non devono essere molto lontani . E la slitta la lasceremo qui ? chiese Koninson . Partiremo domani per il sud . Oggi ci dedicheremo alla caccia . Non chiedo di meglio . Avanti , signor Hostrup ; io ho un vivissimo desiderio di far conoscenza coi buoi muschiati . Chiusero alla meglio la tenda affinche` durante la loro assenza i lupi non facessero man bassa sui viveri , inforcarono gli occhiali per difendere gli occhi dal riflesso delle nevi percosse dai raggi solari e si misero animosamente in cammino , dirigendosi verso la catena di montagne , le cui valli non potevano essere lontane piu` di quattro o cinque miglia . Sul principio la marcia non fu difficile , quantunque la neve , cominciando a sciogliersi , rendesse il cammino faticoso ; ma ben presto divenne aspra a causa del terreno che diventava sempre piu` malagevole , ora interrotto da larghi crepacci dai quali saliva una fitta nebbia che tosto si disperdeva , ora da profondi letti di neve che cedeva subito sotto i piedi , ed ora da certe collinette brulle i cui fianchi , coperti di ghiaccio , mal si prestavano per le ascensioni . Soffermandosi pero` di quando in quando per riprendere lena , verso le 10 del mattino i due cacciatori giungevano all' entrata di una stretta ma molto profonda e tortuosa vallata , interrotta qua e la` da alte roccie sui cui fianchi germogliavano stentatamente alcuni campioni della famiglia delle sassifraghe , pochi salici artici e licheni di roccia . Il tenente , che di quando in quando si arrestava per guardare la neve , scopri` numerose traccie di buoi muschiati che si perdevano in fondo alla valle . Siamo vicini alla grossa selvaggina disse a Koninson . Prepara il fucile e bada di non mancare il colpo , poiche` i buoi muschiati hanno delle solide corna . Assalgono i cacciatori ? chiese il fiociniere . Qualche volta si` , e allora diventano pericolosi ; piu` d' un eschimese e` stato sventrato come un toreador spagnuolo , se non peggio . Avanti e silenzio . Armarono i fucili e s' addentrarono nella valle cercando di evitare gli stagni e i piccoli corsi d' acqua per non fare rumore calpestando il ghiaccio che li copriva e cercando pure di mantenersi nascosti piu` che era possibile , allo scopo di non allarmare subito la selvaggina che forse pascolava a breve distanza . Avevano percorso in quella guisa oltre mezzo miglio , quando udirono dietro alcune roccie dei sonori muggiti . Adagio , Koninson ! mormoro` il tenente trattenendo il compagno che stava per slanciarsi innanzi . Giriamo pian piano le roccie . Si gettarono a terra e , strisciando a mo` di serpenti , avanzarono lentamente finche` giunsero a una piccola rupe , dietro la quale potevano vedere e sparare senza correre pericolo . La scalarono e guardarono dall' altra parte : i buoi muschiati , che la sera innanzi avevano attraversata la pianura inseguiti dai lupi , stavano loro dinanzi , a meno di duecento passi . XX ATTRAVERSO LE MONTAGNE Erano tredici , meno grandi dei bufali e dei buoi comuni , ma d' aspetto ferocissimo , col loro lunghissimo pelo color bruno scuro che scendeva quasi fino a terra , gli occhi selvaggi e le lunghe corna minacciosamente allargate all' infuori . Formavano una specie di cerchio attorno a due buoi che avevano forme piu` massicce , corna molto piu` lunghe e statura molto piu` elevata , senza dubbio due maschi , e che si guardavano ferocemente come se fossero li` li` per precipitarsi l' uno contro l' altro . Facciamo fuoco ? chiese Koninson , che tormentava il grilletto del suo fucile . Non ancora , rispose il tenente . Perche` , signor Hostrup ? Se ci scappano ? Non ci scapperanno , fiociniere . Hanno ben altro da fare ora . E cosa mai ? Se non m' inganno , stiamo per assistere ad un duello fra quei due maschi , cosa che succede di frequente fra questi intrattabili ruminanti . E perche` mai ? Per disputarsi le femmine . Sta zitto e guarda . I due maschi infatti stavano per impegnare una di quelle lotte che quasi sempre finiscono colla morte di uno degli avversari e qualche volta di tutti e due . Avevano abbassato i solidi cranii , mostrando le corna che sembravano assai aguzze e d' una durezza a tutta prova e dimenavano le brevi code con crescente rapidita` , indizio certo della grande irritazione che li animava . Le femmine , dal canto loro , si erano affrettate a ritirarsi da una parte , onde lasciare maggior campo ai due campioni . Ad un tratto , i due combattenti mandarono un muggito lungo , sonoro , che si ripercosse stranamente per la stretta valle , e si scagliarono l' un contro l' altro con rabbia estrema e colla testa bassa . L' urto fu terribile : entrambi non ressero all' incontro e caddero l' un sull' altro ; ma tosto si rialzarono con un' agilita` che non si sarebbe supposta in quei corpi , tornando a caricarsi con maggior furore e avventandosi tremende cornate che laceravano la pelle e producevano profonde ferite dalle quali il sangue sgorgava a rivi . Per un buon quarto d' ora combatterono con varia fortuna mescendo i muggiti ai cupi colpi delle lunghe corna , poi uno , il piu` piccolo , cadde dibattendosi fra le convulsioni della morte . Dal ventre squarciato per un lungo tratto , assieme ad una vera pioggia di sangue , uscivano gli intestini . Il vincitore pero` non si arresto` , e quantunque pur lui ridotto a mal partito , colla fronte quasi interamente scoperta dalla quale pendevano brani di pelle sanguinolenta , un occhio levato e il petto sfondato , si scaglio` un' ultima volta sul vinto , percuotendolo rabbiosamente cogli zoccoli e colle corna . Ah brigante ! mormoro` Koninson , che non poteva piu` star fermo . Ora ti accomodo io . Stava per puntare il fucile , quando la banda tutta d' un tratto fece un rapido voltafaccia slanciandosi attraverso la valle , seguita , dopo una breve esitazione , anche dal vincitore . Il tenente e Koninson balzarono sulla roccia che li aveva fino allora nascosti e fecero fuoco dietro ai fuggiaschi che non si arrestarono , quantunque uno fosse stato veduto fare uno scarto e vacillare . Inseguiamoli ! grido` il fiociniere . E` inutile , disse il tenente . Non vedi come trottano ? Ci vorrebbero dei cavalli per raggiungerli . Ma in qualche luogo si fermeranno . Si` , ma dove e quando ? Sono capaci di attraversare la catena di monti e di slanciarsi verso le pianure del sud . Quegli animali si arrampicano anche sui monti ? Si` e come le capre . Ma ditemi , signor Hostrup , perche` si chiamano buoi muschiati ? Perche` la loro carne e` impregnata di muschio . Sicche` noi mangeremo delle bistecche ... Muschiate e molto muschiate , mio caro fiociniere . Bah ! Purche` sia carne fresca , non domando altro . Non ne mangerai molta , te l' assicuro . Ma se gli eschimesi la mangiano ... Gli eschimesi vi sono abituati e poi , sai bene che hanno dei ventricoli capaci di tollerare qualunque cibo nauseante , come pesci corrotti , olio di foca e di balena , ecc . Orsu` , andiamo a tagliare qualche pezzo di carne e poi torniamo alla tenda . Si diressero verso il bue che aveva terminato di agitarsi e a colpi di scure gli aprirono il ventre , staccandogli sei o sette costole . Koninson pero` non si accontento` e si impadroni` anche della lingua che doveva essere eccellente . Raccolte le armi , si misero in cammino e verso le 6 pomeridiane giungevano alla tenda attorno alla quale trovarono numerose traccie di lupi , segno evidente che avevano tentato di entrarvi , ma senza riuscirvi . La lampada fu accesa e la pentola messa a bollire con un bel pezzo di carne che non pesava meno di due chilogrammi ; ma i due balenieri per quanto si sforzassero e per quanta voglia avessero di porre sotto i denti un po` di quel manzo , fecero poco onore al pasto . Carne e brodo erano impregnati di muschio in siffatto modo , che un vero affamato avrebbe esitato lunga pezza . Al diavolo i buoi e il loro muschio ! esclamo` Koninson , Non valeva la pena di fare tanta strada per guadagnarci questo pasto , Te l' avevo detto disse il tenente . Ma ci hanno guadagnato le nostre gambe che avevano bisogno di una bella passeggiata per prepararsi alla gran marcia . Quando partiremo ? Domani , se il tempo lo permettera` . Allora buona notte , signor Hostrup . Richiusero la tenda , tirando per maggior precauzione la slitta dinanzi all' entrata e s' avvolsero nelle loro coperte dopo aver pero` caricato le armi onde essere pronti a qualsiasi assalto . Il mattino del 23 il tenente dava il segnale della partenza . Egli aveva fretta di allontanarsi da quelle spiaggie che non offrivano alcuna risorsa e che , stante la vicinanza della catena di montagne , le cui cime dovevano essere ricche di ghiacciai pronti a spezzarsi ai primi calori , potevano diventare pericolosissime . Piegata la tenda e insaccati i viveri , i due intrepidi balenieri si recarono sulla spiaggia a dare un ultimo sguardo a quel mare gelato nelle cui profondita` dormivano i loro disgraziati compagni e che forse non dovevano mai piu` rivedere . I campi di ghiaccio erano ancora la` , colle nevi che il sole non era ancora riuscito a intaccare e colle loro montagne dalle cime bizzarramente frastagliate , ma non presentavano piu` quella superficie compatta che avrebbe sfidato le mine e lo sperone delle corazzate dei due mondi . Qua e la` , immensi crepacci si erano aperti ed in fondo a questi si vedeva il mare alzarsi ed abbassarsi e poi tornare a montare , quasi fosse stanco di quella lunga ed opprimente prigionia . Ogni qual tratto , un iceberg mal solido , o scosso dai continui urti di ghiacci minori , capitombolava con un fragore immenso che si ripercuoteva a grandi distanze in quell' atmosfera limpida e secca , o s' apriva improvvisamente , con uno scricchioli`o che si perdeva in lontananza , un largo crepaccio dentro il quale si rovesciavano confusamente colonne , cupole e piramidi che tosto scomparivano sotto lo spumeggiante oceano . Altre volte invece , una vera montagna di ghiaccio , sfondando col proprio peso il banco , scompariva e poi riappariva con un salto immenso lanciando , in mezzo ai ghiacci che l' attorniavano , degli enormi sprazzi di acqua che correvano in tutte le direzioni , formando qua e la` dei torrenti e dei laghetti ove calavano subito a bagnarsi , gettando strida gioconde , bande di uccelli marini . E` pur sempre bello questo strano spettacolo che solamente qui si puo` ammirare disse il tenente . Bello si` , ma io vorrei esserne ben lontano disse Koninson . Vivessi mille anni mi ricordero` sempre di questa disgraziata campagna . Non parliamone , amico mio , e partiamo . Avete ragione , signor Hostrup . E` meglio lasciar dormire i tristi ricordi e mettere la prua verso sud . Animo , Koninson , se vuoi salvare la pelle . Il fiociniere e il tenente , dato un ultimo sguardo all' oceano polare , si attaccarono alla slitta a cui avevano legato delle corde e si misero animosamente in marcia cercando di mantenere una via , piu` che era possibile , retta . La grossa crosta di ghiaccio che ancora copriva la terra , si prestava assai allo scivolamento del veicolo , ma le frequenti screpolature , manifestatesi qua e la` , e di cui talune raggiungevano qualche metro di larghezza , i frequenti incontri di strati di neve non ancor ben solidificata o in via di scioglimento , entro i quali i due balenieri sprofondavano fino alle anche , e talvolta anche piu` , rallentavano e rendevano penoso il cammino . Ma la tenacia del tenente e la robustezza di Koninson la vinsero sugli ostacoli , ed a mezzogiorno la slitta si trovava gia` nella valle che menava direttamente ai monti . Cola` si trovava ancora il bue muschiato ucciso il giorno innanzi , ma ridotto ormai uno scheletro dai denti degli affamati lupi . Fecero una breve fermata onde mangiare un boccone , indi ripresero il faticoso cammino , reso ancor piu` difficile dal notevole innalzarsi del terreno e dall' incontro di enormi lastre di ghiaccio staccatesi senza dubbio da qualche vicino ghiacciaio e scivolate fin la` . La valle era deserta e selvaggia . A destra e a sinistra , bizzarre roccie di natura granitica , come lo sono tutte quelle che si incontrano in quelle gelate regioni , rivestite di neve e di ghiaccio , s' alzavano capricciosamente frastagliate e per lo piu` coi fianchi cosi` ripidi da rendere impossibile una scalata . Qua e la` gran numero di massi enormi coprivano il terreno e disposti in cosi` strana guisa che parevano scagliati da qualche improvviso scoppio di uria poderosa mina ed in mezzo a quelli , piccole piante , magri licheni , mezzi divorati dai buoi muschiati o dalle renne , ranuncoli , sassifraghe e graminacee . Non un animale , non un uccello si scorgevano in quella brutta valle e regnava un silenzio profondo , triste , che faceva una strana impressione . Che brutto luogo ! disse Koninson . Si direbbe che stiamo per attraversare un cimitero . Ma dove si sono cacciati i lupi e i buoi muschiati ? Non lo so meglio di te rispose il tenente . Ma , se devo dirti il vero , non mi trovo bene in questa valle . E perche` ? Temete qualche cosa ? Forse , Koninson ; ma andiamo innanzi . Continuarono ad avanzare , salendo sempre e raddoppiando gli sforzi , senza incontrare ne` un lupo , ne` una volpe , animali questi che si vedono dappertutto in quelle lontane regioni . Il tenente , man mano che procedeva , diventava piu` inquieto ; l' assenza di quegli animali , anziche` tranquillizzarlo , lo rendeva pensieroso . Erano gia` giunti a due soli chilometri da un' alta montagna , i cui fianchi , coperti da immensi ghiacci tramandavano , sotto i riflessi del sole , una luce acciecante , quando il tenente si arresto` improvvisamente afferrando le braccia di Koninson . Ascolta ! disse . Lassu` , verso la montagna , si udiva uno strano rumore ; pareva che si staccasse o si fendessse del ghiaccio e che poi scivolasse producendo dei lunghi fischi . Cosa succede ? chiese Koninson . Non v' e` piu` dubbio , ci troviamo dinanzi ad un grande ghiacciaio rispose il tenente . E cosi` ? Questi scricchiolii e queste sorde detonazioni indicano la imminente caduta dei ghiacci . Stiamo in guardia , Koninson . Volete che pieghiamo verso est ? Credo che sara` meglio per noi . Piegarono a destra e si cacciarono dietro una lunga linea di roccie che potevano ripararli . Era tempo ! Tutt' a un tratto , sulla montagna che giganteggiava dinanzi a loro , s' udirono spaventevoli detonazioni seguite da lunghi fischi e dall' alto si videro scivolare con straordinaria rapidita` degli immensi blocchi di ghiaccio i quali , rovesciando e polverizzando gli innumerevoli hummoks formati dalla neve , si scagliavano attraverso alla valle come altrettanti treni diretti , alcuni filando verso nord in direzione del mare ed altri spaccandosi contro le roccie che nell' urto perdevano tutto il loro rivestimento invernale . A quella prima discesa ne tenne dietro una seconda , poi una terza , una quarta , una quinta ad intervalli di pochi minuti , empiendo l' aria di mille fragori e la valle di massi di ghiaccio . I due balenieri , riparati dalle roccie che si dirigevano verso est senza interruzioni , camminavano rapidamente per tema che altri ghiacci , passando sopra ai caduti , non finissero col sorpassare la linea che li proteggeva e che non era molto alta . Di quando in quando , dei massi di ghiaccio , rimbalzando a grande altezza , cadevano al di la` delle roccie ed uno per poco non sfracello` la testa a Koninson . Presto , presto , ripeteva il tenente , facendo sforzi sovrumani , o prima di domani nessuno di noi sara` vivo . Dannata regione ! borbottava Koninson , che malgrado il freddo cominciava a sudare . In mare i ghiacci stritolano le navi e in terra mirano le costole degli uomini ! Spronati dal continuo capitombolare dei massi e dalle detonazioni che crescevano d' intensita` annunciando altre e piu` pericolose cadute , verso le otto della sera , affranti , affamati , giungevano dinanzi ad una seconda montagna piu` bassa , meno irta e i cui fianchi non offrivano alla vista alcun ghiacciaio . Alt ! disse il tenente . Accampiamoci qui . Saremo sicuri ? Lo credo , Koninson ; pero` dormiremo con un solo occhio . XXI TRASCINATI DAI GHIACCI Tutta la notte i ghiacciai della montagna furono in continuo movimento empiendo l' aria di interminabili fragori e scagliando nella sottoposta valle immense quantita` di massi di cui taluni del peso di migliaia di tonnellate . Il tenente e Koninson , quantunque al sicuro , piu` volte lasciarono la tenda e si spinsero verso la valle che ormai era interamente coperta , presentando un indescrivibile caos di valanghe , di icebergs rovesciati e di massi che , di quando in quando , urtati , spinti da altri ghiacci e da altri ammassi di neve , si agitavano e rimbalzavano come se fossero esseri viventi . Alle 6 del mattino , dopo una magra colazione , i due balenieri che vedevano i loro viveri scemare rapidamente e sapevano di aver dinanzi una grande estensione di terra , prima di giungere ai luoghi abitati , piegata la tenda e attaccatisi alla slitta , si rimettevano in cammino onde intraprendere la traversata della catena dei monti . Il caso li aveva guidati in un buon passaggio , formato da una specie di strettissima valle che s' arrampicava fra due colline e che pareva si prolungasse fino alla cima . Per di piu` quel passaggio pareva che non offrisse ostacoli , poiche` si vedeva salire senza roccie e senza accumulamento di nevi , le quali cose avrebbero reso difficilissima la via alla slitta che , quantunque di molto alleggerita , pesava ancora un centinaio e piu` di chilogrammi . Aiutandosi coi bastoni forniti dai pennoni della vela , i balenieri , riunendo tutte le loro forze , si cacciarono nella stretta valle che poteva anche chiamarsi una semplice spaccatura e cominciarono a salire tenendo pero` sempre gli occhi volti verso le cime delle due vicine colline dalle quali poteva , da un istante all' altro , cadere qualche valanga e seppellirli . La slitta , quantunque avesse sotto di se` un buon strato di solido ghiaccio che la faceva scivolare abbastanza bene , diventava pesante a causa del pendio che cresceva sempre piu` , ma i due marinai , che avevano fretta di uscire da quel pericoloso passo , non si arrestarono e incoraggiandosi vicendevolmente colla voce e coll' esempio , continuavano a salire , aggrappandosi alle pareti rocciose quando si sentivano trascinare indietro e piantando profondamete i bastoni nella neve . Dopo aver fiancheggiato dei profondi abissi da cui saliva una densa nebbia sotto la quale si udivano ululare i lupi , dopo aver arrischiato venti volte di fiaccarsi il collo , dopo aver sollevato , con uno sforzo sovrumano , piu` di una volta la loro slitta per superare certe creste ove nessuna mano di uomo aveva aperto un passaggio , verso le dieci del mattino giunsero dinanzi ad una specie di caverna che occuparono per prendere un po` di riposo . Mentre Koninson , che non poteva star fermo , s' ingegnava ad accomodare la slitta che in quei trabalzi aveva sofferto non poco , il tenente fece un' ampia provvista di lichene di roccia con cui contava di regalarsi una eccellente zuppa . Fu in quella raccolta che egli scopri` una strana pianticella che prima d' allora non aveva mai vista e della quale non aveva mai udito parlare . Vieni , Koninson , disse . Ho messo la mano su una rarita` che i botanici ancora ignorano . Roba da mangiare ? chiese il fiociniere , che pensava al pranzo . No , ma sono contento di averla scoperta . Il fiociniere raggiunse il tenente che gli mostro` un bizzarro fiore , piantato in mezzo alla neve e cresciuto fra i gelati soffi del vento settentrionale , formato di tre sole foglie del diametro di circa tre pollici coperte di microscopici cristalli di neve e d' una stella , i cui petali , lunghi quanto le foglie e larghi un mezzo pollice , mostravano dei piccoli punti lucenti come diamanti e della grossezza di capi di spilli . E` meraviglioso ! disse il fiociniere . Un fiore che nasce in mezzo ai ghiacci ! Ne hai visto di simili ? Mai , signor Hostrup , eppure ho viaggiato assai nelle regioni polari . To` ! E cos' e` quella roba rossa che vedo laggiu` , presso quel masso di ghiaccio ? Un' altra pianta meravigliosa forse ? Non credo , signor Hostrup . Io la direi ... Neve rossa , vuoi dire . Precisamente . E lo e` infatti . Come ? Forse che c' e` anche della neve rossa ? Altri viaggiatori artici l' hanno veduta piu` a nord . Si diressero verso quello strato rosso che non occupava pero` piu` di tre o quattro metri quadrati e si convinsero che era proprio neve colorata di rosso . Ma come diventa di questo colore ? chiese Koninson , meravigliato . Forse per la presenza di vegetali coloranti microscopici ? Lo si e` creduto , Koninson : ma il viaggiatore Scoresby , che l' ha studiata , non e` di questo parere . Secondo lui , il principio colorante deriverebbe da migliaia di piccoli infusorii che si muoverebbero con rapidita` vertiginosa . Che abbia differente sapore della bianca ? Non credo ; del resto puoi ... Zitto , signor tenente ! Cosa c' e` ancora ? Udite ! Il tenente tese gli orecchi e fra i cupi rimbombi dei ghiacci scivolanti dalla montagna , udi` delle urla acute che rapidamente si` avanzavano . Bah ! Sono lupi ! disse . Ma mi sembrano molti . Abbiamo i nostri fucili , ragazzo mio . Non ci assaliranno ? Forse , ma noi li respingeremo . Entriamo nella caverna e prepariamo la zuppa . Trascinarono con loro la slitta onde porre in salvo le provvigioni che ancora restavano e raggiunsero il ricovero , dentro il quale potevano difendersi contro l' attacco delle voraci bestie . Koninson accese la lampada , il tenente sciolse sulla fiamma un po` di neve e mise nella marmitta il lichene raccolto che ben presto comincio` a bollire , spandendo all' intorno un profumo appetitoso . Quando fu ridotto in una specie di pasta gommosa e nerastra , il tenente invito` il fiociniere ad assaggiarla . Il colore non e` rassicurante ! disse Koninson . Ma il profumo e` promettente . E l' assaggio` una , due , tre volte . Eccellente ! esclamo` . Rammenta il sapore del manioca . E come si chiama dagli eschimesi , questa zuppa ? Trippa di roccia . Evviva la trippa , adunque ! La marmitta , vigorosamente assalita , fu ben presto vuotata . I due balenieri stavano per porre sotto i denti alcuni biscotti onde completare il pasto , quando un enorme lupo , dagli occhi scintillanti e dal pelo lungo e arruffato , fece il suo ingresso nella caverna emettendo un lugubre ululato . Troppo ardito , mio caro ! disse il tenente afferrando il fucile . All' ululato del lupo fecero eco altri ululati che venivano dal di fuori . Diavolo ! esclamo` Koninson , prendendo l' altro fucile . Abbiamo una banda dinanzi alla grotta . Hanno fame quelle brutte bestie e forse calcolano di sfamarsi colle nostre polpe . E` cio` che vedremo . Il lupo , punto spaventato , non si muoveva e pareva invitasse i compagni a seguirlo ; ma il tenente con un colpo di fucile lo abbatte` . Alla detonazione e all' urlo di dolore emesso dal colpito , gli altri lupi invece di fuggire s' affacciarono all' entrata della caverna , mostrando minacciosamente i loro acuti denti e dardeggiando sui due balenieri sguardi ardenti . Koninson fece fuoco in mezzo al gruppo e fece cadere il piu` ardito . La banda intera si precipito` sul morto e lo fece a brani contendendoselo ferocemente . Ah ! esclamo` il fiociniere . Il proverbio questa volta riceve una solenne smentita . E` vero ! disse il tenente . Ora non si dira` piu` che lupo non mangia lupo . Orsu` , mano alla scure e carichiamo quelle canaglie ... Gettando alte grida , si slanciarono in mezzo ai lupi i quali s' affrettarono a battere in ritirata arrestandosi pero` a breve distanza . Pare che non abbiano voglia di lasciarci , signor Hostrup . Ma noi partiremo lo stesso . Ho fretta di raggiungere la cima del colle . In marcia , adunque . Caricarono i fucili , s' attaccarono alle corde della slitta e usciti dalla caverna , ripresero la faticosa ascensione . I lupi si misero a seguirli ad una distanza di trenta o quaranta passi , destando tutti gli echi delle montagne coi loro interminabili ululati . Per due ore , tirando e spingendo rabbiosamente la slitta che pareva diventasse sempre piu` pesante , seguirono quella specie di passaggio ma , giunti ad una certa altezza , si trovarono dinanzi ad una parete di ghiaccio che chiudeva la via e cosi` elevata da non potersi superare . Dovettero deviare ed arrampicarsi sui fianchi della montagna piu` vicina , che erano i meno aspri , ma che tuttavia presentavano delle pendenze che talvolta parevano inaccessibili , lambendo certi burroni che solamente a guardarci dentro venivano le vertigini . I loro sforzi sovrumani pero` trionfarono di tutti quegli ostacoli e , verso le otto della sera , rattrappiti dalle immense fatiche e dal freddo che lassu` si faceva sentire assai vivo , giunsero finalmente sul versante opposto della montagna dove si fermarono , spaziando gli sguardi sul panorama che si stendeva dinanzi a loro , per un tratto di moltissime leghe . Proprio sotto di loro la montagna scendeva rapida , affatto liscia , coperta da enormi lastre di ghiaccio sovrapposte a strati altissimi , senza abissi , senza valli , senza alberi . Piu` oltre , una pianura scintillante si apriva a perdita d' occhio , smarrendo verso sud , senza alture , senza capanne , senza boschi , senza un essere animato . A destra ed a sinistra , sulle due vicine montagne , due grandi ghiacciai , due veri fiumi di ghiaccio in movimento , scendevano verso la pianura vomitando di quando in quando degli icebergs del peso di parecchie centinaia di tonnellate , che il sole imporporava splendidamente . Una fitta nebbia , che il vento sbatteva a destra ed a sinistra e che talora lacerava , s' alzava dal fondo di profondi abissi , dentro i quali s' udivano muggire degli impetuosi torrenti . Dove siamo noi ? chiese Koninson . Sul fianco di una montagna disse il tenente . Lo vedo bene , signor Hostrup , ma io vorrei sapere in qual luogo : se vicini o lontani dalle terre abitate . Vicini no di certo . Bisognera` giungere al Porcupine prima d' incontrare qualche tribu` d' indiani . E` molto lontano questo fiume ? So che scorre verso sud , attraverso a questa immensa pianura , ma a quale distanza precisamente non lo so . A qualche migliaio di chilometri no di certo . No , ma a piu` di duecento si` . Allora lo raggiungeremo . Ne sono certo . Dove sono andati i lupi ? Pare che si siano stancati di seguirci , signor Hostrup . Certamente hanno capito che la nostra carne non era troppo buona per i loro denti . Meglio cosi` . Dormiremo piu` tranquilli . Contate di rizzare la tenda qui ? E perche` no ? Scendere e` impossibile per le nostre gambe che non stanno piu` ritte e il luogo non mi sembra cattivo . Sara` solido il ghiaccio ? Lo credo poiche` non scorgo nessuna spaccatura , ne` odo alcuno scricchioli`o . Allora accampiamoci . Staremo un po` troppo freschi , ma ci siamo ormai abituati . Assicurarono la slitta perche` qualche colpo di vento non la facesse scivolare su quella ripida china , rizzarono la tenda appoggiandola ad un grossissimo masso di ghiaccio , una specie di hummok che pareva fosse rotolato dalla cima della montagna , ma che sembrava irremovibile , e si cacciarono sotto . La notte non doveva essere tranquilla sui fianchi di quella montagna , e con quei due ghiacciai vicini che non stavano un solo istante zitti . Parecchie volte , agitati da strani presentimenti e spaventati dalle detonazioni dei ghiacci che diventavano piu` intense , i balenieri uscirono per vedere se correvano qualche pericolo . Verso la mezzanotte pero` , affranti dalle fatiche e da quella quasi continua veglia , s' addormentarono profondamente . Non erano trascorse tre ore , quando il tenente fu improvvisamente destato da un formidabile boato che fece tremare il ghiaccio su cui posava la tenda . Apri` gli occhi e attraverso il tessuto scorse un vivo bagliore che pareva cagionato da un grande incendio . Guarda ! esclamo` . Si direbbe che la montagna brucia . Alzo` un lembo della tenda e striscio` all' aperto . Una superba aurora boreale , forse l' ultima della stagione invernale splendeva sull' orizzonte settentrionale lanciando attraverso la volta celeste immensi fasci di luce rossastra , i quali tingevano del colore del fuoco tutte le montagne , i ghiacciai e la gran pianura . Ma questo non era tutto . Si sarebbe detto che quella luce avesse avuto anche il calore del fuoco , poiche` tutti i ghiacci delle montagne si fendevano in mille guise come se sotto di loro la terra si sconvolgesse e precipitavano a migliaia nella sottoposta pianura in un disordine spaventevole , sibilando , fischiando , tuonando e tutto abbattendo sul loro cammino . Il tenente balzo` in piedi , ma si senti` subito atterrare . Anche i fianchi della montagna su cui si trovava erano in movimento , e quelle grandi lastre di ghiaccio , che poche ore prima parevano inchiavardate e sicurissime , si fendevano in tutti i versi e scivolavano giu` per le chine . Siamo perduti ! esclamo` involontariamente . Koninson ! Koninson ! All' erta ! Il fiociniere si slancio` fuori della tenda , ancora mezzo addormentato . Cosa succede ? chiese . La sua voce si perdette fra le detonazioni dei ghiacci . Si precipito` verso il tenente che , impotente e ormai rassegnato , aveva incrociato le braccia sul petto aspettando la morte che pareva ormai certa . Fuggiamo , signore ! esclamo` . Dove ? Alla grotta . E` impossibile , la via e` interrotta . Allora siamo perduti . Chissa` ! Speriamo in Dio . Signor tenente ... Il fiociniere non prosegui` . Una scossa violenta l' aveva atterrato assieme al tenente e alla tenda . Quasi subito udirono una detonazione paragonabile solo allo scoppio d' una mina di cinquecento chilogrammi di polvere e si sentirono trascinare verso il basso , dapprima lentamente e poi con una rapidita` vertiginosa . Un lastrone di ghiaccio di dimensioni enormi e del peso di parecchie migliaia di tonnellate , su cui si trovavano i due balenieri , si era staccato e scendeva la montagna piu` rapido di un treno diretto , seco trascinando tutto cio` che incontrava sul suo cammino , fiancheggiato e seguito da un vero esercito di massi di ghiaccio che rimbalzavano in tutte le direzioni . I due balenieri , mezzo soffocati dalla rapidita` della discesa , storditi dalle migliaia di ghiacciuoli che li percuotevano incessantemente , assordati dai fragori che produceva il lastrone nella sua corsa e che talora erano fischi stridenti e tal' altra ruggiti che sembravano emessi da fiere in furore , tentavano di mantenersi presso la slitta , ma brusche scosse , di quando in quando , li separavano violentemente lanciandoli a destra o a sinistra , innanzi e indietro a rischio di cadere in mezzo a tutto quel rovinio di massi che non avrebbe mancato di schiacciarli . Dopo un minuto , che ai due disgraziati parve lungo quanto un secolo , il ghiaccione tocco` il piano . Si raddrizzo` con un colpo tremendo che lo fece crepitare e fendere in piu` luoghi , indi continuo` la corsa attraverso la pianura con un rulli`o paragonabile a quello di una nave in un giorno di tempesta . Ad un tratto avvenne un potente urto . Il lastrone aveva cozzato contro una rupe che s' alzava di pochi metri sulla superficie del suolo , ma che presentava una resistenza incalcolabile . Il ghiaccione si rialzo` come un cavallo che si inalbera sotto una violenta speronata , e ricadde spaccandosi in venti e piu` parti . I due balenieri , scaraventati innanzi da quei due urti , caddero in mezzo alla neve ove rimasero immobili come se fossero stati uccisi sul colpo . XXII IL PORCUPINE Passarono alcuni minuti , poi in mezzo alla neve e ai frammenti di ghiaccio che si erano accumulati in grande quantita` attorno al lastrone infranto , apparve una testa , quella di Koninson . Il buon fiociniere giro` all' intorno due occhi spaventati cercando ansiosamente il suo compagno che non si vedeva ormai piu` , indi radunando le forze si fece un po` di largo respingendo a destra e a sinistra i ghiacciuoli che lo rinserravano e grido` replicatamente , con un tono che faceva supporre come nulla di guasto ci fosse nei polmoni : Signor Hostrup ! Sei vivo ? chiese una voce soffocata , che usciva di sotto una massa di neve . Dove siete , mio tenente ? Qui sotto ma sto per liberarmi . Salvo ? Pare che nulla vi sia di rotto . Aiutami se puoi . Il fiociniere , lavorando vigorosamente colle braccia e colle gambe , ingrandi` il buco in cui si trovava e , continuando il faticoso esercizio , pervenne a raggiungere il cumulo di neve che si agitava dall' alto in basso sotto i violenti sforzi del tenente . Un po` di pazienza , signor Hostrup , disse . Per bacco ! Mi par di essere un uccello preso col vischio . Largo ! Largo ! Si mise a spazzare la neve colle mani e dopo qualche minuto scorse un braccio che cercava di uscire . L' afferro` e tiro` bruscamente a se` , facendo crollare l' intero cumulo e mettendo allo scoperto il tenente . Grazie , Koninson , disse il liberato , dopo aver respirato una gran boccata d' aria . Che capitombolo ! E che viaggio , signor Hostrup ! Posso dire di aver viaggiato colla rapidita` d' un treno diretto anche in un luogo dove forse non si aprira` mai una linea ferroviaria . Bella consolazione , Koninson . Per poco , questo viaggetto ci costava la pelle . Ma dov' e` andata a finire la nostra slitta ? Non sara` lontana . Cerchiamola , ragazzo mio , poiche` la perdita di essa sarebbe per noi una morte certa . Unendo le parole ai fatti , si caccio` in mezzo ai ghiacciuoli e alla neve , mentre il fiociniere faceva altrettanto , ma prendendo una direzione opposta . La fortuna , che li aveva protetti durante la pericolosissima discesa , anche questa volta si mostro` loro benigna , poiche` rinvennero ben presto il veicolo che il colpo aveva lanciato fra due grossissimi pezzi di ghiaccio . Nella caduta non pareva avesse sofferto ; solamente le casse e i barili avevano spezzato i legami ed erano caduti all' ingiro . Presso la slitta rinvennero pure le loro armi e un po` piu` lontano la tenda , ancora in ottimo stato . Non speravo tanto ! disse il tenente . Bisogna proprio dire che la Provvidenza non ci abbandona . Speriamo che ci conduca a salvamento , signor Hostrup . Ne sono certo . Ed ora cosa facciamo ? Usciremo di qui e prenderemo la via del sud . Vedo che la pianura e` perfettamente liscia e sento un buon vento venire dalle montagne . Spiegheremo la vela . Rimisero sulla slitta tutte le casse e i barili ; indi , dato mano alle scuri , si scavarono una via attraverso i rottami del ghiaccione , girando attorno alla gran rupe che aveva causato l' urto . Dopo un' ora uscivano finalmente nella pianura che pareva si prestasse assai ad un rapido viaggio , essendo coperta di un solido strato di neve , liscio come la superficie d' un lago tranquillo . La vela fu subito issata , il timone messo a posto e i due balenieri s' imbarcarono , come diceva Koninson , dirigendosi verso sud con una rapidita` superiore ai quindici nodi all' ora . A mezzogiorno , dopo un viaggio che non poteva essere ne` migliore ne` piu` tranquillo , e dopo aver percorso un tratto di circa centoventi chilometri , fecero una fermata presso un gruppo di alti pioppi , le cui cime s' incurvavano graziosamente . Koninson , felice di aver trovato finalmente della legna , a colpi di scure fece cadere il piu` piccolo ed accese un fuoco capace di arrostire un bue intero . Ah , se ci fosse un bel pezzo di carne fresca , quale festa ! esclamo` egli levando un po` di pemmican ed alcuni biscotti da una cassa . Ne avremo , Koninson . Quando ? Appena saremo giunti al Porcupine . La` i pesci abbondano e le trote vi sono grossissime . Allora ... . ah ! Cos' hai ? Non avete udito un gemito , voi ? Un gemito ? Diventi pazzo , ragazzo mio ? Con questo freddo ? Udite ! Udite ! Il tenente , con sua grande meraviglia , questa volta udi` un gemito che pareva emesso da gola umana , ed a brevissima distanza . Che vi sia qualche eschimese ferito ? chiese Koninson . Ma dove ? In mezzo agli alberi . No , io credo invece che stia per venire l' arrosto che tu desideri . Guarda lassu` , su quel grande pioppo . Koninson guardo` nella direzione indicata e vide svolazzare un grande uccello le cui ali superavano , prese insieme , un metro e mezzo di estensione . Un' aquila ? esclamo` . Ma che aquila ! E` una stupenda nyceta nivea . E credete che sia stato quell' uccello a mandare quei gemiti umani ? Proprio lui . Si mangia ? E` carne non disprezzabile . Koninson balzo` sul fucile e lo punto` , ma il tenente gli abbasso` l' arma . Non aver fretta ! gli disse . Vedrai che si avvicinera` a noi . Ma come mai quell' uccello , che somiglia ad un gufo , si trova qui , in questa regione cosi` fredda ? Le nycete frequentano i luoghi caldi e i freddi . S' incontrano presso le rive dell' oceano artico e anche sulle rive del golfo del Messico . E di che cosa vivono , in questi deserti di neve ? Di uccelli finche` ce ne sono e , quando questi sono emigrati , danno la caccia ai piccoli animali . Si nascondono sovente nelle vicinanze delle tane delle lepri , degli ermellini e persino delle volpi e , quando le vittime escono , piombano loro addosso con rapidita` fulminea , dilaniandole a colpi di becco e d' artiglio . Sono uccelli coraggiosi . Si` , e tanto da affrontare i cani e qualche volta da avventarsi contro i cacciatori . Signor tenente , vedo che l' uccello non viene da noi ; andiamo noi da lui . Andiamo , Koninson . Raccolsero i fucili e si diressero verso il pioppo sulla cui cima la nyceta continuava a svolazzare gettando di quando in quando un forte rik rik che poteva , fino ad un certo punto , sembrare un gemito umano . Quando giunsero a breve distanza , l' uccello si abbasso` , poi parti` con grande rapidita` producendo , colle larghe ali , un forte rumore e si precipito` al suolo come se fosse stato ucciso o ferito . Ola` ! esclamo` Koninson . Cosa vuol dire cio` ? Si precipito` verso la nyceta che sembrava morta , ma quando le fu vicino , essa si alzo` nuovamente , spicco` un' altra volata e ricadde trecento metri piu` innanzi . Che sia ferita ? chiese il fiociniere , la cui sorpresa cresceva . No ! disse il tenente Noi abbiamo da fare con una femmina , la quale ricorre a questa astuzia per allontanarci dal suo nido , Allora mangeremo anche delle uova . Che pasto , signor Hostrup Questa volta non si lascio` piu` ingannare dal povero uccello . Appena fu per riprendere il volo , il fiociniere punto` il fucile e , con una palla ben aggiustata , lo fece cadere , ma per sempre . Il bell' arrosto ! esclamo` . Ed infatti era un bell' arrosto . Quell' uccello , dalle penne bianche solcate da un certo numero di macchie brune trasversali e longitudinali , dal becco robusto e ricurvo , era lungo quasi due piedi e non pesava meno di dieci chilogrammi . Era il vitto assicurato per un paio di giorni , per i poveri naufraghi ; ma Koninson chiedeva qualche cosa di piu` . Impadronitosi dell' uccello , si affretto` a raggiungere la macchia di pioppi e , dopo aver cercato qua e la` , scopri` il nido , una specie di cavo tappezzato di pochi fili d' erba acquatica e di penne candide e lunghe che la femmina si era coraggiosamente strappate dal petto , e contenente otto grosse uova . Che giornata fortunata ! esclamo` allegramente il bravo fiociniere . Presto , signor Hostrup , ritorniamo presso il fuoco e mettiamoci al lavoro . Le mie mandibole sono impazienti . Due ore dopo , seduti dinanzi al fuoco , divoravano ferocemente piu` di mezzo uccello , dopo aver trangugiato le uova a mo` d' antipasto . Il tenente , per compiere l' opera , diede la stura ad una bottiglia di gin , l' ultima che ancora possedevano e che avevano religiosamente conservata per le grandi occasioni . Verso le 4 pomeridiane , approfittando d' un fresco vento che veniva da nord nord ovest , spiegavano la vela e riprendevano la corsa verso sud , ma non rapidamente come il mattino a causa della neve che , essendosi in parte sciolta sotto i raggi solari , opponeva una certa resistenza ai pattini della slitta . Parecchie volte dovettero discendere e trascinare il veicolo per qualche tratto onde sorpassare certi strati di neve eccessivamente molle , anzi quasi disciolta . Nondimeno verso le 9 della sera avevano percorso altri quaranta o cinquanta chilometri . Il tenente stava per ammainare la vela volendo accamparsi , quando Koninson gli addito` una costruzione piantata sulle rive di un laghetto ancora gelato . Forse ci sono degli abitanti la` sotto ! disse il fiociniere . Non mi rincrescerebbe di vedere un volto umano per quanto possa essere brutto . Ho poca speranza rispose il tenente , Tuttavia dirigiamoci laggiu` . La slitta riprese la corsa e dopo venti minuti si arrestava presso l' abitazione segnalata . I due balenieri balzarono a terra , si armarono dei fucili per precauzione , e si diressero a quella volta . Era una capanna semplicissima , formata da sette od otto pali sostenenti un tetto di ramoscelli e di pezzi di corteccia , assicurata con strisce di pelle . La neve , accumulandosi sopra , l' aveva in parte sfondata , ma poteva ancora servire di ricovero . E` un' abitazione estiva dei Co yuconi . Abbandonata da molto tempo senza dubbio osservo` Koninson . Dall' anno scorso , molto probabilmente . To` ! Cosa sono quegli oggetti ammonticchiati in quell' angolo ? Ossa di animali . Forse che i Co yuconi le raccolgono per venderle ? No , Koninson , disse il tenente ridendo . Li ammucchiano nelle loro capanne perche` credono che , gettandoli via , debbano succedere delle disgrazie ; che le caccie diventino infruttifere ; che le trappole lascino scappare la selvaggina ; che il freddo distrugga gli animali ; ecc . Anche quando si tagliano le unghie , i capelli e la barba , raccolgono il tutto entro sacchetti di pelle che sospendono agli alberi del loro territorio , e cio` per lo stesso motivo . Strane superstizioni , signor Hostrup . Ma guardate laggiu` , presso la riva del laghetto , non vedete qualche cosa ? Si` , dei pali piantati sul ghiaccio o meglio nell' acqua disse il tenente . Che cosa saranno ? Mio caro Koninson , credo che faremo bene a recarci laggiu` . Che sperate di trovare ? So che gli abitanti di queste regioni prima che l' inverno cominci , piantano nei fiumi e nei laghi dei pali a cui sospendono delle trappole per i pesci . Che ci sia sotto qualche rete ? Se non sara` una rete , troveremo qualche cosa di simile . Andiamo , Koninson . Lasciarono la piccola capanna e si diressero verso il laghetto . Il tenente non si era ingannato , poiche` attraverso il ghiaccio distinsero una forma nerastra stretta fra due pali e che pareva un gran paniere . Con pochi colpi di scure spezzarono il ghiaccio e sotto vi scorsero una specie di imbuto di vimini terminante in un recipiente pure di vimini , dentro il quale nuotavano parecchi grossi pesci . Koninson caccio` dentro le mani , e in pochi minuti ritiro` due trote , tre lucci , due bei pesci che il tenente riconobbe per gadus lota , ed infine un pesce molto grosso , tutto nero , che gli indigeni chiamano nalina , ma , la cui carne di qualita` mediocre serve per lo piu` a nutrire i cani delle slitte . Abbiamo dei viveri per quattro o cinque giorni ! disse il fiociniere tutto contento . Ringrazio di cuore quel co yucone che ha avuto la buona idea di collocare qui l' imbuto . Se lo trovero` , gli regalero` uno dei nostri coltelli . Fecero ritorno alla capanna sotto cui allegramente pranzarono colle due trote ; indi , dopo poche chiacchiere , si avvolsero nelle loro coperte , sicuri di non venire disturbati da nessuno . Alle 4 del mattino , approfittando del freddo della notte che aveva indurito lo strato di neve , tornarono a spiegare la vela e ripresero la corsa con una celerita` di dieci o dodici chilometri all' ora . Verso le 7 del mattino Koninson segnalo` verso sud un bosco che pareva prolungarsi indefinitamente verso est e verso ovest , formato da pioppi e da abeti neri . Dobbiamo essere vicini al Porcupine ! disse il tenente . Apri bene gli occhi , fiociniere . Manovro` in modo da entrare sotto il bosco senza urtare contro gli alberi , e lascio` che la slitta continuasse a scivolare verso il sud . Mezz' ora dopo Koninson con un rapido movimento faceva cadere la vela . Era tempo ; duecento passi piu` innanzi , fra due rive coperte di salici , si estendeva un largo fiume che doveva essere il Porcupine . XXIII L' ORSO BIANCO Il Porcupine , chiamato anche Ratto , e` un bel corso d' acqua comunicante col fiume Makenzie , che scorre da ovest ad est , quasi parallelamente alla costa , da cui pero` dista oltre duecento miglia . Nella stagione estiva molti canotti lo percorrono mettendo in comunicazione il forte Yucon colla stazione di La Pierre e coi forti che si trovano sulle rive del Makenzie ; ma , quando comincia a gelare , la navigazione viene interamente sospesa e le tribu` indiane che popolano le rive e che si chiamano figlie del Ratto , si ritirano o verso sud o verso nord , dedicandosi alla caccia che talvolta e` piu` produttiva della pesca . Quando il tenente e Koninson , lasciata la slitta , discesero la sponda , non scorsero anima viva , ne` alcuna abitazione . Il fiume , completamente gelato , non aveva attirato ancora alcuno di quei valenti canottieri e pescatori che s' incontrano cosi` spesso nella buona stagione . Pero` , percorrendo la riva per qualche tratto , trovarono qua e la` numerose traccie del soggiorno degli indiani . Infatti ai piedi d' una roccia rinvennero delle vecchie reti state abbandonate perche` inservibili ; piu` oltre una capanna semi arsa , un remo ancora piantato nel ghiaccio e finalmente anche un canotto lungo otto piedi , costruito con lunghe liste di corteccia di betulla cucite insieme con sottili radici d' abete e calafatato di resina . Un fianco , pero` , era stato sfondato , forse dall' urto dei ghiacci , sicche` non poteva piu` servire . Diamine , mi pare che questi signori indiani si facciano molto desiderare ! disse Koninson . Molte traccie abbiamo trovato , ma non un volto umano abbiamo veduto dalle rive dell' Oceano a questo fiume . Eppure parecchie tribu` vivono in questa desolata regione rispose il tenente . Ma dove sono ? Non lo so , ma vi sono e qualcuno ne incontreremo . E verremo bene accolti ? Non ho mai udito dire che gli indiani di queste terre siano cattivi . Pero` so che parecchie volte hanno dato addosso ai bianchi . E` vero , Koninson , ma per difendere la loro indipendenza . Aggiungero` anzi , che hanno dimostrato di essere assai coraggiosi e di non aver paura dei forti meglio armati . Quale tribu` sperate d' incontrare ? Quella che si chiama figlia del Ratto , che vive sulle sponde di questo fiume . E` possibile , pero` , che in sua vece ne incontriamo qualche altra , poiche` nessuna ha dimora stabile e tutte vanno qua e la` cercando i territori che offrono maggiore selvaggina . E come si chiamano questi altri indiani ? Vi sono i Co yuconi , i piu` numerosi dell' Alaska e che abitano le rive del fiume Yukon ; i Koctck a Kutkin o indiani delle bassure ; gli An Kutkin e i Tatanckok Kutkin appartenenti alla famiglia dei Malemuti , che abitano il basso corso dell' Yukon , e i Tanana , che hanno il loro centro al confluente dell' Yukon col fiume Tanana , dove si erge un grosso villaggio chiamato Nuclu kayette . Altre tribu` minori occupano il territorio che si estende fra i fiumi suddetti e il Makenzie , appartenenti quasi tutte alla gran tribu` dei figli del Ratto . Ed ora che noi siamo qui giunti , dove ci dirigeremo , signor Hostrup ? Verso ovest o verso est ? Sarei dell' opinione di seguire il Porcupine fino al Makenzie e di raggiungere il forte Speranza . Allora andiamo al forte Speranza . Ti avverto che la via sara` lunga . Non mi spavento , signor Hostrup . Oggi accamperemo qui e cercheremo di rinnovare le nostre provviste . Io spezzero` il ghiaccio e mi mettero` a pescare ; tu batterai i boschi . Non chiedo di meglio . Tornarono alla slitta , mangiarono un boccone e si separarono : Koninson si caccio` sotto il bosco col fucile e il tenente discese la riva armato di scure per aprire un buco nel ghiaccio . Il fiociniere per qualche tratto costeggio` il Porcupine colla speranza di abbattere qualche capo di selvaggina acquatica , avendo notato qua e la` delle traccie di lontre ma nulla scorgendo , si addentro` nel bosco camminando con prudenza e cercando di non far scricchiolare la neve . In lontananza si udivano le lugubri urla di una muta di lupi , forse occupata a cacciare qualche grosso capo di selvaggina , qualche alce senza dubbio , sicche` si diresse da quella parte , niente affatto atterrito dai denti di quei feroci ma non coraggiosi carnivori . Dopo aver superato una piccola altura sulla quale erano gia` spuntati in gran numero i papaveri dai petali bianchi e dai petali d' oro , primi fiori della buona stagione , un certo numero di sassifraghe stellate e di ranuncoli gialli , ridiscese verso il fiume avendo udite le urla dirigersi da quella parte e quindi allontanarsi in direzione sud . Aveva raggiunta una macchia di piante sui cui rami spuntavano certe coccole rosse delle quali sono amanti gli orsi bianchi , quando scorse a terra delle larghe tracce che indicavano il passaggio di un grosso animale . Oh ! Oh ! esclamo` egli , arrestandosi di botto . Queste non sono ne` tracce di alci , ne` di lupi e tanto meno di volpi . Si curvo` e le esamino` attentamente , poi si sollevo` rapidamente gettando uno sguardo inquieto sotto gli alberi e intorno ai cespugli che crescevano in gran numero presso la riva del fiume . Per di qui e` passato un orso , e senza alcun dubbio un orso bianco mormoro` . Devo tornare o tirare innanzi ? Esito` un momento , sapendo quanto fosse forte e terribile l' avversario che poteva da un istante all' altro incontrare , ma la speranza di tornare all' accampamento con un si` bell' animale lo decise a continuare la caccia seguendo appunto quelle orme . Rinnovo` per maggior precauzione la carica del fucile introducendovi due palle , si assicuro` se il coltello scorreva facilmente nella guaina di pelle , poi si slancio` risolutamente innanzi , ma con gli occhi bene aperti e gli orecchi ben tesi . Percorse un quattro o cinquecento metri fermandosi di frequente per ascoltare , poi si getto` precipitosamente dietro a un grosso albero . In mezzo ad un cespuglio , lontano un tiro di freccia , aveva veduto agitarsi una massa biancastra che era subito scomparsa , forse perche` stava scendendo il pendio della riva . Stette alcuni minuti immobile cercando di distinguere meglio il carnivoro , poi udi` , non senza provare un certo tremito , una specie di nitrito simile a quello che emette un mulo . E` un orso bianco ! esclamo` il fiociniere , abbandonando con precauzione il nascondiglio . Animo , mio caro Koninson , se sei venuto fin qui non devi tornare al campo a mani vuote . Sapendo quanto gli orsi bianchi siano diffidenti e difficili a lasciarsi accostare se non sono affamati , si getto` sottovento onde l' animale non lo fiutasse e guadagno` la riva del fiume sempre tenendosi celato dietro i tronchi degli alberi e le irregolarita` del terreno . Giunto la` , s' alzo` sulle ginocchia tenendo in mano il fucile e guardo` . A trenta soli passi di distanza egli scorse l' orso bianco occupato a divorare le coccole rosse dei cespugli e le tenere gemme di alcuni minuscoli salici d' acqua che crescevano stentatamente fra la neve . Senza dubbio non si era ancora accorto della presenza del cacciatore , poiche` non dimostrava alcuna inquietudine , anzi lentamente gli si avvicinava . Koninson imbraccio` il fucile e miro` lungamente la testa del mostro , non ignorando che , se lo avesse colpito in qualunque altra parte del corpo , non lo avrebbe atterrato . Alcuni istanti dopo la detonazione del fucile si fece udire scuotendo fortemente gli strati dell' aria . Quando il fumo si dissipo` , il fiociniere , con suo grande terrore , vide l' orso che saliva la riva di galoppo , aprendosi impetuosamente il passo fra i cespugli . Nessuna macchia di sangue si scorgeva sulla bianca pelliccia , segno chiaro che la palla si era perduta altrove . Mancava il tempo di ricaricare l' arma e anche di fuggire , poiche` l' orso non era piu` che a pochi passi . Il fiociniere in quel terribile frangente non si perdette d' animo . Afferro` il fucile per la canna e quando si vide l' animale dinanzi , lo percosse replicatamente sul muso . Disgraziatamente l' arma gli sfuggi` di mano mentre vibrava un terzo colpo e si trovo` inerme . Impegnare una lotta corpo a corpo col coltello era cosa troppo pericolosa con simile avversario , la cui forza e` veramente straordinaria , se non eguale , certo di poco inferiore a quella del terribile orso grigio delle Montagne Rocciose . Non restava che fuggire a tutte gambe . Koninson si appiglio` a questo partito , e si diede a precipitosa fuga attraverso la foresta , mandando alte grida per attirare l' attenzione del tenente che non doveva essere molto lontano . Supero` , correndo disperatamente , la piccola altura procurando di tenersi presso gli alberi onde , in caso disperato , salvarsi sui rami ; poi si lascio` scivolare o meglio rotolare fino al basso , dove incontro` il tenente che si era affrettato ad accorrere col fucile e una scure . Cos' hai ? gli chiese questi , precipitandosi verso di lui . Che ti e` accaduto ? Chi ti insegue ? Fuggite ! Fuggite ! esclamo` Koninson rimettendosi in piedi . Ho un orso bianco alle spalle . Un orso ! E dov' e` ? L' ho incontrato presso le rive del fiume e si era messo a inseguirmi , dopo essere sfuggito al mio colpo di fucile . Se si mostra avra` una buona accoglienza , ragazzo mio . Ma dov' e` il tuo moschetto ? Mi e` sfuggito di mano mentre mi difendevo . Bisogna andarlo a riprendere , o quell' animale te lo rovinera` tutto . Orsu` , prendi la scure e andiamo a vedere . Badate , tenente , che abbiamo da fare con un orso affamato , il quale si gettera` su di noi . Siamo in due e possiamo tenergli testa . Hai nulla di rotto ? Sono intatto . Allora silenzio e avanti . Il tenente , che ci teneva assai ad abbattere il carnivoro per rinnovare le provviste gia` molto scarse , sali` intrepidamente l' altura a rapidi passi , fiancheggiato da Koninson , il quale trovandosi male armato tentennava , e giunto sulla cima getto` uno sguardo sul versante opposto , in direzione del fiume , ma . non vide nulla , ne` udi` il ben noto nitrito del pericoloso avversario . Dove si sara` nascosto ? si chiese . Forse dietro a quelle macchie rispose il fiociniere , indicando i cespugli che crescevano sulle sponde del Porcupine . Non ti ha inseguito ? Non lo so , poiche` non ardii voltarmi indietro . Scendiamo , amico mio . Tenendosi dietro ai tronchi degli alberi e cercando di produrre meno rumore che fosse possibile , per sorprenderlo e sparargli addosso prima che potesse fuggire , raggiunsero i cespugli e precisamente il luogo ove era avvenuta la lotta . Guardarono attorno alle piante , sulla riva e nel fiume , ma l' orso bianco non c' era e , quello che era piu` sorprendente , non c' era nemmeno il fucile perduto dal fiociniere . To` ! esclamo` il tenente al colmo della sorpresa . Che abbia mangiato il moschetto ? Eppure non e` una bistecca . Si misero a frugare nelle macchie colla piu` grande attenzione , visitarono i crepacci , girarono i tronchi degli alberi per un bel tratto di bosco , ma sempre nulla : il fucile era proprio scomparso . Che ne dici ? chiese Hostrup , che si grattava furiosamente la testa . Io dico che questa sparizione ha del soprannaturale , rispose Koninson . Che l' orso abbia portato con se` l' arma ? E per che farne ? Non lo so davvero , Koninson . Che sia venuto qui qualche indiano ? Non e` possibile , poiche` non vedo sulla neve che le tue traccie e quelle dell' orso . E allora ? Che sia un orso ammaestrato ? Ma non vi sono serragli nei dintorni , che io sappia , signor Hostrup . Ma vi possono essere degli indiani . E voi credete ... Io non credo nulla , ma dico che quell' orso puo` appartenere a qualche banda d' indiani . E voi supponete che il birbante abbia portato il mio fucile ai suoi padroni ? Cosi` deve essere . Cosa dobbiamo fare ? Inseguire il ladro . Ben detto , signor Hostrup . Ecco qui le traccie che ha lasciato sulla neve . Ha disceso la riva , ed ha attraversato il fiume dirigendosi senza dubbio verso sud . Forse dietro a quella foresta sorge un accampamento di indiani . Allora andiamo , ma ... e la nostra slitta ? La ritroveremo nel ritorno . Ma i lupi la saccheggeranno . Faranno un ben magro bottino , amico Koninson . Orsu` , in cammino . Discesero la riva , attraversarono il fiume che in quel luogo misurava circa duecento metri di larghezza e risalirono l' opposto pendio entrando in un' altra foresta , sotto la quale scorrazzavano diversi lupi bianchi di dimensioni non comuni . Le traccie dell' orso furono ben presto ritrovate ed assieme ad esse l' impronta del calcio del fucile . Si direbbe che quel birbante adopera la mia arma come un bastone disse Koninson . Deve essere un gran burlone ! rispose il tenente . Ora che ci penso , che sappia anche adoperare il fucile ? Non vorrei che ce lo scaricasse contro a tradimento . Mi hai detto che non hai avuto tempo di ricaricarlo , quindi questo pericolo non esiste . Affrettiamo il passo e apriamo ben bene gli occhi . Si rimisero in cammino sempre seguendo le traccie del carnivoro ma , percorsi duecento metri , tutti e due tornarono a fermarsi in preda ad una certa inquietudine . Da una fitta macchia di pini e di abeti neri , usciva una grande cortina di fumo che strisciava lentamente sul campo gelato prolungandosi infinitamente , e in distanza si udivano delle voci umane . Un accampamento ? chiese Koninson . Senza dubbio ! rispose il tenente . Andiamo innanzi ? Si` , ma con prudenza . Se sono indigeni potremmo venire scambiati per nemici e accolti molto male . Vedete ? esclamo` Koninson , le traccie dell' orso si dirigono verso quell' accampamento . Lo dicevo io , che quel burlone doveva essere ammaestrato . Gettiamoci dietro questi alberi e procediamo cauti . Stavano per eseguire quella prudente tattica , quando delle urla selvaggie scoppiarono alle loro spalle . Si volsero rapidamente l' uno puntando il fucile e l' altro impugnando la scure . Alcuni uomini , che si erano forse tenuti nascosti dietro i tronchi degli alberi o i mucchi di neve , correvano loro addosso agitando certe fiocine e certi ramponi di forma particolare ed alcuni vecchi fucili . Essi giunsero come un uragano fino a pochi passi dal tenente e dal fiociniere , poi si fermarono di colpo in un atteggiamento che nulla aveva di ostile , e uno di loro , il capo senza dubbio , facendo un passo innanzi , disse con voce abbastanza graziosa e in lingua russa : Siate i benvenuti . I Tanana sono vostri amici ! XXIV CACCIA E TRADIMENTO Quegli indiani Tanana , la cui tribu` abita ordinariamente l' alto corso dell' Yucon dove ha un grosso villaggio chiamato Nu clukayette , erano una quindicina e , a prima vista , non tali da ispirare troppa fiducia e simpatia . Avevano i lineamenti brutti , angolosi , gli occhi foschi , il viso dipinto a vivaci colori , i capelli lunghi , sciolti , adorni di penne e di pezzi di argilla sorretti da strisce di garza e un bastoncino passato fra le cartilagini del naso che dava loro un aspetto tutt' altro che gradevole . Le loro vesti consistevano in corte giubbe di pelli d' orso o d' ermellino o di lupo , calzoni di pelle di foca adorni di frangie e di perle comperate senza dubbio dai commercianti ambulanti , e grandi scarpe da neve formate da una specie di rete terminante in punta sul dinanzi e arrotondata di dietro . Dopo la corsa fatta , che aveva per scopo di provare se gli stranieri avevano il cuore forte com' e` loro costume si erano fermati in atteggiamento pacifico . Il tenente , che aveva rapidamente puntato il fucile contro di loro pronto a far fuoco , dopo le parole del capo lo aveva abbassato tenendosi pero` in guardia , non fidandosi interamente di quegli indiani che ordinariamente vedono di cattivo occhio i bianchi stabiliti sulle loro terre . Se vieni come amico , nulla hai da temere ! disse poi , rivolgendosi al capo che aspettava una risposta . Mio fratello e` russo ? chiese questi . No , appartengo ad una tribu` che e` molto lontana da qui , verso il sole che tramonta . Allora sei mio amico ! rispose il capo . Getto` a terra il vecchio fucile che teneva in mano , s' avvicino` al tenente e accostando il proprio naso a quello di lui glielo strofino` energicamente . Dopo questo segno di amicizia riprese : Se mio fratello non teme l' ospitalita` dei Tanana , mi segua : avra` una tenda , della carne e del fuoco . Ti seguo . La banda getto` le armi sulle spalle e si addentro` nella grande macchia seguita dai due naufraghi . Possiamo fidarci ? chiese Koninson . Si` , ma fino ad un certo punto ! rispose il tenente . Ad ogni modo abbiamo anche noi delle armi . Dopo dieci minuti di cammino , giungevano in una vasta radura in mezzo alla quale si rizzavano sei grandi tende di pelle di renna , di forma conica , sostenute da pertiche e sormontate da strani emblemi rappresentanti teste di orsi e teste di lupi . Alcune donne ancor piu` brutte degli uomini , piu` orribilmente dipinte , infagottate in pelli di orso e di foca e adorne , specialmente al naso , di conchiglie di ki a qua dentalium , mossero incontro ai nuovi venuti : ma ad un gesto dei guerrieri si affrettarono a ritirarsi . Il capo condusse gli ospiti dinanzi ad una piccola tenda mezzo sdruscita e che pareva si reggesse per un miracolo di equilibrio e li invito` ad entrare , promettendo di raggiungerli fra pochi istanti . Koninson per il primo vi mise dentro la testa , ma la ritiro` subito sternutando sonoramente . Ma questo e` un porcile disse . Sfido chiunque a sopportare l' orribile puzza che regna li` dentro . Bah ! Non bisogna essere schizzinosi , ragazzo mio ! rispose il tenente . Credevi forse di trovare un palazzo ? Animo , entriamo . Facendo uno sforzo , si cacciarono sotto la tenda dove si arrestarono mezzo asfissiati da un insopportabile odore di carne corrotta . Nel mezzo ardeva una strana lampada scavata in una pietra ollare , la quale spandeva all' intorno un luce rossastra e fetente . Negli angoli , ammonticchiate alla rinfusa , si vedevano diverse pelli di animali non ancora completamente seccate , poi interiori che finivano di marcire , pesci corrotti , dei sacchetti che parevano contenere carne secca e infine un gran numero di fiocine di ogni forma e dimensione , nonche` certi coltellacci d' una forma particolare montati in corno di narvalo o in un dente di morsa . Questo deve essere il magazzino della tribu` e anche l' arsenale disse il tenente . Che pulizia , signor Hostrup ! Noi morremo asfissiati se non ci affrettiamo a uscire . Se vivono i Tanana in queste brutte tende , possiamo viverci anche noi . Ma forse le altre sono migliori . Probabilmente saranno peggiori . E l' orso ? To` , me lo ero scordato . Quando verra` il capo sapremo qualche cosa . Ah ! Eccolo che ritorna ! Infatti il Tanana si avvicinava accompagnato da un guerriero il quale portava un grosso pesce , che pareva fosse stato allora allora levato dai carboni . Mio fratello accetti il regalo che gli offre il capo disse il Tanana entrando . Sii il benvenuto , rispose il tenente e ricevi i nostri ringraziamenti . Il guerriero depose su di una pelle il pesce , poi usci` mentre il capo si sedeva per terra colle gambe incrociate . I due naufraghi non si fecero pregare a far onore al pasto e lavorarono cosi` bene di denti che ben presto del pesce non rimasero che le pinne . Il Tanana , quando vide che avevano terminato , estrasse dal suo sacchetto che portava appeso alla cintura la pipa , la carico` flemmaticamente , l' accese , aspiro` due boccate , poi la passo` agli ospiti che fecero altrettanto . Terminata quella funzione che presso tutti gli Indiani dell' America settentrionale e` della piu` alta importanza , poiche` viene considerata come una dichiarazione di amicizia , il Tanana , che fino allora non aveva pronunciato sillaba , disse : Mio fratello il viso pallido e` contento dei suoi fratelli dal viso rosso ? Si` e ti ringrazio della cortese ospitalita` accordatami . Allora mi dira` perche` viaggia in queste terre che non sono le sue . Siamo qui perche` la tempesta ci ha gettati , malgrado tutta la nostra buona volonta` per non approdarvi . Ah ! I miei fratelli sono stati disgraziati adunque ? Montavano forse una di quelle grandi barche che vengono cosi` da lontano ? L' hai detto . Ed ora dove vanno ? Cerchiamo di raggiungere un qualche forte o della Compagnia inglese o di quella russa . Ma i forti sono molto lontani . Ma le nostre gambe sono buone . E non possedete un attiraglio ? Una slitta , ma senza cani per trascinarla . E dov' e` questa slitta ? chiese il Tanana , i cui occhi mandarono un lampo . L' abbiamo lasciata a due ore di cammino di qui , sulla riva del Porcupine . Mio fratello possedera` dell' acqua di fuoco ? Dell' acquavite , vuoi dire ? No , l' abbiamo consumata tutta . Possedera` della polvere da sparo . Si` , ma non molta . Doveva portarne un po` a suo fratello Tanana . Basta appena per noi due . Il capo non dissimulo` un gesto di dispetto che al tenente non sfuggi` . Ma perche` ha lasciato la sua slitta ? chiese il Tanana . Per inseguire un orso bianco che ci aveva rubato un fucile . E` tuo quell' orso ? No . Sara` di qualche tuo guerriero . Io so che e` entrato nel tuo campo e io conto sulla tua generosita` per riavere l' arma . Il Tanana lo guardo` per qualche istante senza rispondere , poi disse : Tu l' avrai , ma ad un patto . Parla . Che tu venga quest' oggi con me nella foresta a cacciare l' alce . I volti pallidi sono tutti bravi cacciatori e tu e il tuo compagno mi sarete di grande aiuto . Accetto . II capo si alzo` , usci` dalla tenda e poco dopo ritornava portando il fucile che Koninson s' affretto` a prendere , mandando una esclamazione di gioia . Ora mettiamoci in cammino ! disse il Tanana . Le alci sono state gia` scoperte dai miei uomini e forse a quest' ora sono strette da ogni parte . Affrettiamoci , poiche` conto di partire questa notte con tutta la mia tribu` . E per dove ? chiese il tenente . Verso il sole che si leva , nel paese dei Malemuti rispose il Tanana con un enigmatico sorriso . Odi le grida dei cacciatori ? In lontananza si erano improvvisamente udite delle alte grida seguite dall' abbaiare di numerosissimi cani . Andiamo ! disse il tenente . Il Tanana usci` seguito dai due marinai , disse qualche parola ad alcuni guerrieri che lo attendevano fuori della tenda , poi si addentro` nel bosco . Che vi pare di questo selvaggio ? chiese Koninson al tenente . Mi ha un certo viso che non mi rassicura completamente . Hai ragione , mio degno fiociniere , ma staremo in guardia e ci guarderemo ben bene alle spalle . Le grida e gli abbaiamenti si avvicinavano rapidamente e ben presto attraverso gli alberi si videro correre parecchi cacciatori preceduti da grossi cani , poco dissimili per altezza e per forme dai lupi . Dove sono queste alci ? chiese Hostrup al capo . Dinanzi a noi rispose il Tanana . Sono molti i cacciatori ? Una quarantina sparsi sulla nostra destra e sulla nostra sinistra . Camminarono per altri venti minuti sempre piu` inoltrandosi nella foresta e sempre preceduti dai cacciatori che continuavano a mandare urla selvagge , poi il Tanana si arresto` . Dinanzi a loro , a tre o quattrocento metri , stavano riunite venti o venticinque alci , superbi animali , grandi quanto un cavallo giovane , colle teste adorne di corna robustissime . Correvano or qua or la` in preda ad un vivo spavento , cercando di fuggire fra gli spazi lasciati dai cacciatori , ma senza arrischiarsi , poiche` subito ritornavano galoppando disordinatamente II tenente e il fiociniere puntarono le armi mirando ognuno un' alce , ma il Tanana con un gesto li trattenne . Siamo a buon tiro disse Hostrup . Non e` ancor giunto il momento rispose il capo . Aspetta che entrino nel recinto e poi farai fuoco a volonta` . In quale recinto ? Guarda laggiu` . Il tenente guardo` nella direzione indicata e non senza sorpresa vide , attraverso gli alberi , un grandioso recinto fabbricato con rami assicurati ai tronchi mediante strisce di pelle , il quale si restringeva a mo` di collo di bottiglia . E` cosi` che noi cacciamo disse il Tanana . Le alci hanno paura ad entrare , ma noi le costringeremo . E non spezzeranno il recinto ? E` semplice , ma molto solido . Attenzione e guardatevi dalle corna , poiche` talvolta le alci , rese furiose , si gettano sui cacciatori a testa bassa . I suoi uomini si erano a poco a poco riuniti formando un semicerchio assai vasto il quale si univa colle due estremita` del recinto . Ad un cenno del capo impugnarono le fiocine e si spinsero coraggiosamente innanzi raddoppiando le grida e aizzando i cani . Le alci si misero a caracollare confusamente mostrando delle intenzioni tutt' altro che pacifiche , ma quando si videro assalite dai cani e minacciate assai da vicino dai cacciatori , non esitarono piu` a fuggire e non trovando dinanzi che l' apertura del recinto vi si spinsero dentro . II capo , i due naufraghi e tutti gli altri le seguirono e si appostarono dietro a certi mucchi di neve muniti di una feritoia , che erano stati precedentemente costruiti . Fuoco a volonta` ! comando` il capo . Tosto da ogni parte partirono detonazioni ed alcuni alci , colpite mortalmente , caddero dibattendosi disperatamente . Le altre fecero di gran galoppo il giro del recinto cercando una uscita che ormai non esisteva piu` , essendo stata subito chiusa quella che poc' anzi c' era , poi si scagliarono contro i rami d' albero tentando di spezzarli a colpi di corna , ma invano poiche` , come aveva detto il capo , erano solidissimi e ben legati . Vista l' inutilita` dei loro sforzi , si rivolsero contro i cacciatori , ma una nuova scarica , che ne getto` a terra altre quattro o cinque , le costrinse a riprendere la fuga . Riunitesi in fondo al recinto , le povere bestie parvero consigliarsi , poi ritornarono verso i cacciatori a testa bassa mostrando minacciosamente le loro robuste corna . Alcune colpite dalle palle caddero , ma le altre passarono come un uragano fra cumulo e cumulo , si gettarono furiosamente contro il recinto che in quel luogo presentava una solidita` molto dubbia , ne rovesciarono un tratto e fuggirono nel bosco allontanandosi verso est con tale rapidita` , da par perdere ogni speranza di raggiungerle . Il tenente e il fiociniere fecero atto di inseguirle , ma il capo Tanana li arresto` . E` inutile disse . Abbiamo carne quanta ci basta per vivere un bel pezzo . Ed infatti aveva ragione . Nove alci giacevano a terra immobili e due altre si dibattevano negli ultimi aneliti . Mentre alcuni cacciatori uscivano traendosi dietro i cani per condurre cola` le slitte , gli altri s' affrettarono a finire le ferite ; poi , dato mano ai coltelli , si misero a scuoiare e a tagliare con tanta abilita` e prestezza che due ore dopo la non facile operazione era finita . Al tramonto , quell' ammasso di carne ancor palpitante veniva caricato sulle slitte e portato all' accampamento dove erano stati accesi dei grandi fuochi . Il capo offri` ai due marinai una lauta ed abbondante cena , poi li ricondusse nella loro tenda che in quel frattempo era stata completamente vuotata . Quando parti ? gli chiese il tenente , prima di coricarsi . Domani all' alba rispose il Tanana con un sottile sorriso . Dormi in pace sotto la buona guardia dei miei guerrieri e all' alba riceverai i miei saluti e una provvista di carne da bastarti per un mese . A domani , adunque ! risposero i due naufraghi . E si sdraiarono con accanto le armi . XXV IL MAKENZIE Dormivano da tre o quattro ore , quando Koninson fu improvvisamente destato da un lontano abbaiare che rapidamente diventava fioco perdendosi verso occidente . Rammentandosi delle parole dette il giorno innanzi dal Tanana e dei sospetti manifestati dal tenente , si alzo` in preda ad una certa inquietudine temendo che quei poco rassicuranti selvaggi avessero approfittato della notte per giuocare qualche brutto tiro . Cerco` il fedele fucile e mando` un sospirone di soddisfazione nel sentirselo ancora vicino , poi stette in ascolto . Agli abbaiamenti poco prima uditi , era succeduto un profondo silenzio che veniva rotto solamente dallo stormire degli alti pioppi e dei pini . Non una parola , non un passo che indicasse la presenza dei guerrieri incaricati di vegliare sull' accampamento , non quel russare che indica la vicinanza di uomini che dormono . Hum ! esclamo` . Spira una cert' aria che non mi rassicura affatto . Striscio` verso l' apertura , alzo` la tenda e guardo` . Dapprima nulla vide essendo l' oscurita` profonda ; ma poi s' accorse che quel tratto di terreno , poco prima occupato dalle tende dei Tanana , era completamente libero . I bricconi sono fuggiti ! esclamo` . Signor Hostrup , aprite gli occhi ! E` spuntato il sole ? chiese il tenente sbadigliando . Non ancora , ma vi do` un' altra nuova che vi svegliera` completamente . I nostri cari Tanana se ne sono fuggiti defraudandoci della nostra porzione di carne , a quanto pare , poiche` non vedo vicino a me nessuna bistecca . Dovevamo aspettarci qualche bricconata da quei messeri , mio caro fiociniere . Speriamo che tutto il male sia questo . Forse che avete timore di qualche cosa di peggio ? Questa fuga precipitosa , le parole del capo , quell' insistenza nel chiederci se avevamo della polvere da regalare , se eravamo soli e dove avevamo lasciato la nostra slitta ... Corpo d' una balena ! esclamo` Koninson . Sospettate forse ... Che abbiano fatto una visita alla nostra slitta termino` il tenente . Se fosse vero , guai a loro ! Bah ! Sara` un po` difficile il raggiungerli , tanto piu` che si dirigono verso est . Verso est ? Io ho udito gli abbaiamenti dei loro cani verso ovest , signor Hostrup . Verso ovest ! Sei propri sicuro ? Sicurissimo . Allora gatta ci cova . Io temo di aver avuto da fare con uno scaltro briccone , e non sono piu` sorpreso se ci ha giocato questo brutto tiro . Affrettiamoci a raggiungere il fiume ; ho fretta di arrivare alla slitta . Ma vi giuro fin d' ora , signor Hostrup , che se quel birbante ci ha derubati io lo inseguiro` e lo raggiungero` per quanto lontano fugga . Se saremo capaci di raggiungerlo . I Tanana avevano dei cani attaccati alle loro slitte e chissa` mai dove saranno a quest' ora . Si posero in marcia senza prendersi il disturbo di portare con loro la tenda essendo tutta bucata e si diressero verso il Porcupine . Alcuni lupi che ronzavano sotto il bosco , si provarono a seguirli gettando lugubri urla , ma un colpo di fucile , che atterro` il piu` feroce , li costrinse a ritornare piu` che in fretta sotto gli alberi . Due ore dopo i due balenieri giungevano sulla riva del fiume . Stavano per scenderla , quando Koninson incespico` in un oggetto che cadde con rumore rimbalzando e correndo sulla superficie gelata . Bestia o cosa ? chiese egli curvandosi innanzi ed firmando precipitosamente il fucile . Mi e` sembrato un barilotto disse il tenente . Uhm ! Brutto segno ! In quell' istante sulla riva opposta si videro alcune ombre muoversi rapidamente , poi sparire sotto un gruppo di cespugli . Chi vive ? grido` il fiociniere imbracciando il fucile . Nessuno rispose , ma poco dopo udi` un acuto stridio che rapidamente si allontanava verso ovest e un po' piu` tardi dei lontani latrati . Temo che siano i Tanana disse il tenente che ascoltava attentamente . Corriamo alla slitta , signor Hostrup suggeri` il fiociniere . Forse arriveremo in tempo per far pagar caro il tradimento . Si slanciarono giu` dalla sponda attraversarono correndo il fiume e rimontarono la riva opposta guadagnando una piccola altura da cui potevano dominare il paese circostante per un gran fratto . Alla loro destra avevano il bosco battuto il giorno innanzi ; alla sinistra una pianura sull' orlo della quale scorsero una massa confusa che doveva essere la slitta . Ne` da una parte ne` dall' altra videro alcun uomo ; pero` in distanza si udiva ancora l' acuto stridio che doveva essere prodotto dallo scivolio di una slitta tutta a gran galoppo . Lasciarono l' altura e si diressero verso la slitta la quale rizzava ancora il lungo albero a cui si vedeva sospesa e imbrogliata la vela . Quando furono vicini scorsero a terra casse e barili , aperte le une , sfondati gli altri , e parecchi altri oggetti che facevano parte dell' equipaggiamento . Ah , miserabili ! esclamo` Koninson . Ci hanno derubati ! E pur troppo era vero . I Tanana , approfittando senza dubbio del sonno dei due balenieri , si erano recati cola` ed avevano tutto saccheggiato . Viveri , accette , provvista di polvere e di palle , vesti di ricambio , tutto era stato portato via . Non restava che la sola slitta , ma fortunatamente in buono stato e ancora provveduta della sua vela che forse i Tanana non avevano toccata per mancanza di tempo . Hanno fatto bene a fuggire cosi` presto disse il tenente , che perdeva un po` della sua calma abituale . Se li avessi colti sul fatto , qualcuno l' avrebbe pagata cara , questa bricconata . Mio caro Koninson , siamo stati corbellati come due ragazzi . Ma li ritroveremo forse un giorno , signor Hostrup rispose il fiociniere tendendo minacciosamente il pugno verso l' ovest . Anche noi andiamo da quella parte e chissa` ! ... Buon per noi che ci hanno lasciata la vela . Ma non ci hanno lasciato nemmeno un granello di polvere , e voi sapete che in questo dannato paese non si vive se non si adopera il fucile . Non so il perche` non si sia mai pensato ad aprire delle trattorie . Perche` gli orsi mangerebbero la dispensa e anche i trattori , amico Koninson . Orsu` , quante cariche ti rimangono ? Una sessantina e niente di piu` ! Io ne ho altrettanto . Bah ! Con centoventi colpi di fucile possiamo andare fino sulle rive del Makenzie e anche piu` lontano . Ma non abbiamo intanto un briciolo di pane da mettere sotto i denti e non vedo nessun animale intorno a noi . Per ora stringerai la cinghia dei tuoi calzoni , poi vedremo . Aiutami a spiegare la vela e rimettiamoci in viaggio , giacche` qui piu` nulla abbiamo da fare . Ad oriente cominciava a biancheggiare quando si rimisero in viaggio , favoriti da un vento abbastanza forte che soffiava da sud sud est . La slitta , vigorosamente cacciata innanzi dalla grande vela che era cosi` gonfia da temere che scoppiasse , si rimise a scivolare sulla pianura con un lungo stridio e con una velocita` che fu stimata non inferiore ai nove nodi all' ora . Il tenente , che stava a timone , la spinse al di la` del bosco lasciando alla sua destra il fiume che accennava a piegare verso sud , poi la lancio` dritta dinanzi a se` , sapendo bene che in qualunque punto avrebbe incontrato sul suo passaggio il Makenzie , il quale taglia quella desolata regione fino alle rive dell' oceano artico . Il paese era sempre piano e disabitato . Solamente a nord , alcune catene di monti , assai lontane , apparivano semi nascoste fra un fitto nebbione e verso sud dei grandi boschi di pini e di abeti costeggianti il corso del Porcupine . Di quando in quando da quegli alberi uscivano correndo torme di lupi affamati , i quali si davano a inseguire la slitta colla speranza di raggiungerla , ma ben presto desistevano riconoscendo l' inutilita` dei loro sforzi ; talvolta invece delle renne dalle corna ramose apparivano fra i cespugli e , dopo aver guardato quello strano veicolo che doveva sembrare ai loro occhi un immenso uccello , fuggivano spaventate senza lasciar tempo al fiociniere di prendere il fucile . Dei Tanana nessuna traccia , quantunque i due balenieri si guardassero ben bene d' attorno e porgessero attento ascolto ai rumori del largo . A mezzogiorno , dopo aver percorso molte miglia sotto un sole che cominciava gia` a diventare caldo ed a sciogliere i ghiacci , Koninson addito` al tenente una specie di battello sospeso ad alcuni piuoli alti un paio di metri da terra e che si trovava sull' orlo della foresta . Cos' e` quella roba la` ? chiese . Indica la presenza di qualche tribu` di indiani , o la vicinanza di qualche villaggio abbandonato ? Ne` l' uno , ne` l' altro rispose il tenente . Se non m' inganno , quella e` una tomba . Che non ci potra` certamente giovare . Anzi , troveremo qualche cosa che fara` per noi . Ammaina la vela e andiamo a vedere . Il fiociniere s' affretto` ad ubbidire e la slitta , trasportata dal proprio slancio , ando` a fermarsi a poca distanza da quella strana tomba . Il tenente e il fiociniere vi si diressero e la esaminarono con curiosita` . Consisteva in un vero canotto indiano di corteccia di betulla e armatura di salice , lungo circa otto piedi , solido e leggero ad un tempo . Era sospeso a circa due metri da terra con alcuni piuoli e sotto di esso la neve appariva smossa di recente e vi si vedeva un certo rigonfiamento come se nascondesse qualche cosa . Il morto e` nel canotto ? chiese Koninson . No , giace sepolto sotto la neve . Il canotto conterra` invece le armi , le scarpe , le reti e le lenze appartenenti all' estinto . E dei viveri ? Forse , ghiottone . Sali nel canotto e guarda dentro . Il fiociniere si alzo` sui piuoli e salito nella leggera imbarcazione getto` giu` due fiocine di corno di narvalo diligentemente aguzzate , un paio di scarpe assai malandate , alcune reti e una lenza di pelle di foca lunga una trentina di metri . Non valeva la pena di venire fin qui diss' egli di assai cattivo umore . Ci avessero messo almeno qualche sacchetto di quell' eccellente pemmican che sanno fare gli indiani di questa regione ! Sanno bene che i morti non mangiano , ragazzo mio , disse il tenente . Ma perche` mettono sulle tombe le armi e le reti ? Perche` se ne servano nell' altra vita . Ah ! Credono che i morti risuscitino . Tutti gli indiani ne sono convinti . Ora scendi e cerchiamo di procurarci la colazione . To` ! Ecco dei lupi che urlano nel bosco . La loro carne e` pessima , ma chi non ha di meglio puo` accontentarsi . Voi v' ingannate , signor Hostrup , poiche` ho qualche cosa di piu` appetitoso da offrirvi . Guardate in alto . Il tenente alzo` il capo e vide un grossissimo uccello il quale volava pesantemente come se facesse molta fatica a mantenersi in aria . Imbraccio` rapidamente il fucile , miro` alcuni istanti con molta attenzione , poi premette lentamente il grilletto . Il grosso volatile colpito dall' infallibile palla del cacciatore , rotolo` due volte su se` stesso mandando una nota che parve emessa da una tromba , poi piombo` a terra con sordo rumore rimanendo immobile . E` un cigno disse Koninson precipitandovisi sopra . Trenta libbre di carne eccellente ! rispose il tenente . Ma come mai questo uccello si trova qui ? In estate i cigni vengono a visitare questa regione . La presenza di questo uccello indica che lo sgelo dei fiumi non e` molto lontano . Brutta nuova per chi non ha che una slitta a vela . Bah ! Fra poco non avremo piu` bisogno di questo veicolo , poiche` il Makenzie non deve essere molto lontano . Koninson si affretto` a spennare il volatile il cui peso , come aveva detto il tenente , superava le trenta libbre , poi ne mise un grosso pezzo al fuoco che in quel frattempo era stato acceso con legna morta raccolta nella vicina foresta . Calmata la fame , i due naufraghi tornarono a imbarcarsi , e la slitta , favorita ancora da un buon vento , riparti` costeggiando sempre la foresta . L' indomani , dopo una ventina di miglia , il terreno che fino allora si era mostrato molto favorevole comincio` a cambiare . La gran pianura era spesso interrotta da ondulazioni , da salite , da larghi crepacci e da ruscelletti , le cui rive assai piu` alte dei corsi d' acqua facevano trabalzare disordinatamente il veicolo , minacciando spesso di mandarlo in pezzi . Anche un largo fiume che il tenente suppose fosse il Peel , uno degli affluenti al Porcupine , e che sbocca a breve distanza dal Makenzie , venne ad interrompere la corsa . I due naufraghi furono costretti a calare la slitta dalla riva e attraversare il ghiaccio per poi issarla sulla sponda opposta . In quella traversata poco manco` che affondassero nel fiume poiche` il ghiaccio , corroso dall' azione delle acque e dal sole , piu` volte crepito` e tremo` sotto il peso della slitta . II 14 maggio il vento improvvisamente manco` e cosi` pure per altri tre giorni durante i quali il sole , che rapidamente diventava caldo , sciolse gran parte dello strato di neve rendendo cosi` la marcia della slitta assai penosa . Il 18 dovettero rinunciare a partire di giorno , quantunque il vento fosse propizio , anzi molto forte . La neve , eccessivamente rammollita , non permetteva piu` lo scivolamento . La gran pianura , percossa da una vera pioggia di raggi caldissimi , presentava un sublime spettacolo . Pareva che un immenso incendio la divorasse , estendosi fino agli estremi limiti dell' orizzonte . La neve , i massi di ghiaccio , gli hummoks , si fondevano a vista d' occhio e fitte masse di vapori ondeggiavano in tutti i versi , sbattute dagli impetuosi soffi del vento meridionale . Di quando in quando , pero` , fasci di luce scaturivano da quelle masse , e cosi` abbaglianti che gli occhi dei due balenieri non ci potevano resistere . Le acque pullulavano dappertutto correndo in tutte le direzioni , radunandosi nelle bassure , formando torrentelli e stagni , e producendo un ronzio che , di mano in mano che il sole si alzava sempre piu` splendido e sempre piu` caldo , diventava piu` forte . Corpo di una balenottera ! esclamo` Koninson che si era affrettato a tirarsi i capelli sugli occhi per non rimanere cieco . Si direbbe che oggi messer Febo si e` avvicinato alla terra di qualche milione di miriametri . Se non ci affrettiamo , la nostra vela ci sara` affatto inutile . Fra un paio di giorni la pianura rimarra` scoperta disse il tenente . E quando partiremo ? Stasera fara` ancora un po` di freddo e tutta quest' acqua e questa neve geleranno . Il tenente non si era ingannato . Verso le 11 di sera , quantunque il sole fosse ancora sull' orizzonte , la temperatura precipito` quasi improvvisamente di parecchi gradi , fino a toccare i tre sotto lo zero e la vasta pianura gelo` . I balenieri spiegarono la vela e ripartirono con una velocita` notevolissima , essendosi il vento mantenuto assai forte . Alle tre del mattino avevano gia` percorso trenta e piu` miglia , ora scendendo ed ora salendo . Ad un tratto l' orecchio di Koninson fu ferito da uno strano muggito che veniva da est . Abbiamo qualche branco d' alci dinanzi a noi ? chiese egli prendendo il fucile . Lo spero rispose il tenente , prendendo la sua arma . Di mano in mano che la slitta procedeva il muggito cresceva sempre , ma sulla pianura non si vedeva alcun essere vivente , per quanto i balenieri aprissero gli occhi . Koninson , che cominciava a diventare inquieto , s' alzo` in piedi e si isso` sull' albero . Un grido gli sfuggi` tosto : Lasciate la scotta . Abbiamo un fiume dinanzi ! E` il Makenzie ! esclamo` il tenente . In un baleno , lascio` andare la fune , ma ormai era troppo tardi per arrestare la slitta che divorava la via con una celerita` di quindici nodi all' ora . In men che lo si dica , giunse al fiume che correva incassato fra due alte muraglie , barello` un istante nel vuoto , poi precipito` giu` inabissandosi nei gorghi del Makenzie . XXVI GLI ORSI DELLE TERRE NUDE Il Makenzie , scoperto solamente verso il finire del XVIII secolo , e precisamente nel 1789 , da un inglese che gli diede il proprio nome , e` uno dei piu` grandi ma nello stesso tempo dei meno conosciuti fiumi che solcano quell' immensa estensione di tetre semideserte e quasi sempre gelate , appartenenti alla Compagnia della Baia di Hudson . Il preciso suo corso ancora oggi si ignora , ma secondo taluni sarebbe di circa 3200 chilometri . Alimentato dal Lago dello Schiavo , poi dal Lago del Grand' Orso , a cui e` unito da un fiume che chiamasi pure Grand' Orso , quindi dal Porcupine , scorre con grandi serpeggiamenti attraverso a quelle terre e va a scaricarsi presso i 69' 14' di latitudine nord e i 129' 12' di longitudine ovest nell' Oceano artico , per una larga imboccatura ostruita in parte da un gruppo d' isole deserte fra cui le piu` notevoli sono quella della Balena , ove si fermo` Makenzie , e quella di Garry , visitata dal capitano Franklin nel 1825 . La Compagnia della Baia di Hudson , che traffica cogli Indiani , ha sulle rive di questo grande fiume alcuni piccoli forti abitati da pochi cacciatori , separati gli uni dagli altri da grandi distanze . All' infuori di questi posti , il paese bagnato e` quasi deserto , poiche` anche le tribu` indiane vi sono poche e senza stabile dimora . Malgrado quel repentino capitombolo da una sponda alta piu` di una quindicina di piedi , nelle acque del fiume , che forse da sole poche ore si erano liberate dalla crosta di ghiaccio , i due balenieri non si perdettero d' animo . Con un vigoroso colpo di tallone ritornarono subito a galla e si aggrapparono alla slitta la quale nel precipitare non aveva riportato che la rottura dell' albero , tagliato in due dall' urto di un grosso ghiaccio . La prima cosa che fecero fu di tentare di guadagnar la riva ; ma , almeno per il momento , furono costretti ad abbandonare l' idea , poiche` enormi lastroni di ghiaccio , che il fiume trascinava tumultuosamente nella sua rapida corsa , li circondavano da ogni lato minacciando di schiacciarli o di tagliarli a mezzo . Passiamo a prua disse il tenente . Eviteremo almeno gli urti . Tenendosi stretti alle traverse della slitta , si portarono entrambi sul dinanzi , cercando di tenersi piu` che potevano fuori dell' acqua per non gelare completamente . Hai nulla di guasto ? chiese poi il tenente . Non mi pare rispose Koninson . Ma , se rimaniamo qui una sola mezz' ora , mi guastero` tutto . Corpo d' una pipa rotta ! Sono ben fredde queste acque . Le tue munizioni ? Le ho bene assicurate e vedete che anche il fucile non l' ho abbandonato . Ora pensiamo a guadagnare la riva . Ma questi dannati ghiacci ci stritoleranno se abbandoniamo la slitta , e poi le mie vesti sono diventate cosi` pesanti che non saro` capace di nuotare per dieci metri . Si tratta di spingere la slitta verso la riva . Attenzione , Koninson ! Una gran lastra di ghiaccio , un vero stream lungo una cinquantina di metri , muoveva dritto sulla slitta frantumando con mille scricchioli`i tutti i ghiacci minori . Ci schiaccera` ! disse Koninson , battendo i denti per il freddo . Prima rompera` la slitta ! rispose il tenente . Non perderti d' animo , amico mio , e tieni fermo finche` raggiungiamo la riva . Vi confesso che non ne posso piu` . Queste acque sono diabolicamente fredde e sento che a poco a poco i miei muscoli si irrigidiscono . Attenzione , Koninson . Il lastrone non era che a pochi passi . Frantumo` con un potente urto due piccoli ghiacci , poi si precipito` come un ariete sulla slitta . Si udi` un lungo scricchioli`o , le traverse si spezzarono , le corde si ruppero , lasciando cadere i pochi oggetti che i naufraghi avevano salvato dalle rapaci mani dei Tanana , quindi tutto l' apparecchio si disciolse andandosene alla deriva . Il tenente e Koninson furono travolti dalla corrente , ma ben presto , lottando con disperata energia , riuscirono ad aggrapparsi ad un banco di ghiaccio issandovisi sopra . Ah , mio tenente ! mormoro` il povero fiociniere che non si reggeva piu` . Mi pare che il mio cuore sia diventato un blocco di ghiaccio . Coraggio , amico . La corrente ci spinge verso la riva destra e fra pochi istanti toccheremo terra . Koninson non rispose . Quasi completamente assiderato si era raggomitolato su se` stesso , ormai incapace di fare il piu` piccolo movimento . Fortunatamente il banco urto` contro i ghiacci della riva e si incastro` fortemente dentro un largo crepaccio . Il tenente , a cui quel bagno prolungato in quelle acque cosi` gelate non aveva completamente tolte le forze , si carico` del compagno e raggiunse la sponda arrestandosi a pochi passi da un boschetto di betulle . Senza occuparsi di se` stesso , in pochi istanti spoglio` il fiociniere , poi raccolse un po` di neve e si mise a strofinarlo vigorosamente per rimettergli in circolazione il sangue . Dopo alcuni minuti lo vide muoversi e infine riaprire gli occhi . Vedo che hai la pelle dura e sono contento ! gli disse , sorridendo . Orsu` , ragazzo mio , spicca quattro salti finche` io corro al boschetto a procurare della legna . Grazie , signor Hostrup , ma se tardate a spogliarvi delle vesti , gelerete . Bah ! La mia pelle sfida quella degli orsi bianchi ; d' altronde non impieghero` che pochi minuti ad accendere un buon fuoco . Impugno` la scure che aveva avuto tempo di salvare nel momento che la slitta capitombolava nel fiume , e si allontano` correndo , raccogliendo qua e la` i rami morti e quelli che tagliava . Fatta un' ampia provvista ritorno` presso Koninson , il quale stava facendo una ginnastica indiavolata per non tornare a gelare . L' esca e l' acciarino , conservati dentro un astuccio impermeabile , procurarono un bel fuoco attorno al quale i due balenieri si assisero , riscaldandosi le membra ed asciugandosi le vesti . Ditemi , signor Hostrup , disse il fiociniere che aveva ricuperato le forze e la favella dove supponete che noi siamo ? Sulle rive del Makenzie , ma in quale punto preciso non te lo saprei dire . Siamo molto lontani dal forte che cercate ? Te lo diro` quando avremo raggiunto la riviera del Grand' Orso , che si scarica in questo fiume . A sud o a nord da noi ? A nord no di certo , poiche` ci siamo costantemente tenuti a nord del Porcupine e questo fiume sbocca nel Makenzie quasi di fronte alla riviera del Grand' Orso . Allora marceremo verso sud seguendo il fiume . E` necessario , e quando avremo raggiunto la riviera piegheremo ad est finche` troveremo il forte Speranza , il quale , se la memoria non mi tradisce , deve trovarsi a circa mezza via fra il Makenzie e il lago del Grand' Orso o del Musqua`sa ky e gum , come lo chiamano gli indiani . Auff ! Mi ci vorra` una settimana a pronunciare siffatto nome . Questo sforzo di lingua lo lascio a voi ed agli indiani . Ma ditemi , signor Hostrup , a cosa servono i forti piantati fra quelle deserte regioni ? A scopo di commercio . E con chi commerciano ? Cogli indiani , i quali si recano di quando in quando ai forti a vendere le pelli degli orsi , di foche , di martore , di volpi , di linci , di lupi , di castori , di ratti muschiati e di lontre , contro , armi , liquori , reti , ecc . Anzi , ti diro` che tanto la Compagnia Russa che quella della Baia di Hudson , proprietarie dei forti , fanno ottimi affari . Ma dove sono questi indiani , che non ne abbiamo veduto che trenta o quaranta ? Sono disseminati qua e la` , ma tutti sanno dove si trovano i forti . Ne troveremo degli altri , dunque ? Si` , poiche` il territorio su cui ci troviamo , e che appartiene alla Compagnia della Baia di Hudson , e` piu` popolato di quello appartenente alla Russia . Nei pressi del Makenzie e del lago del Grand' Orso si trovano numerose tribu` di Jannoit della famiglia degli Eschimesi , di indiani Loschi , cosi` chiamati perche` sono realmente loschi , di Fianchi di Cane o Liu tcan che sono tutti balbuzienti , di Dene` , di Diendije , di Fine e di Chippewyans , i quali poi per lungo tempo furono creduti forniti di coda a causa delle loro vesti che di dietro terminano in una lunga punta . Speriamo di trovare anche abbondante selvaggina , poiche` non abbiamo un solo pezzetto di carne da porre sotto i denti . Ne troveremo , Koninson , anzi mi mettero` oggi stesso in cerca di qualche capo di selvaggina . Puoi reggerti ? No , tenente , ho le gambe che si rifiutano di star ritte . Andro` io solo a battere il paese , e se incontro un orso puoi star certo che stasera faremo un lauto pranzo . Indosso` le vesti che si erano asciugate dinanzi a quella grande fiammata , rinnovo` la carica del fucile con polvere asciutta , poi , dopo aver raccomandato al fiociniere di fare altrettanto col secondo fucile , per tenersi pronto a qualunque evento , s' allontano` lentamente inoltrandosi , nel paese , un po` verso sud . Camminava da due ore costeggiando un bosco di betulle e di pini che pareva seguisse la riva del Makenzie , quando si trovo` sul limite di una palude il cui fango era tenacissimo . Dopo aver errato un po` a destra e un po` a sinistra , s' avventuro` su una lingua di terra che si addentrava in quella palude , fiancheggiata da altissimi abeti neri e da folti boschetti di salici , nella speranza di incontrare qualcuna di quelle stupende lontre la cui pelliccia si paga quasi a peso d' oro . Ad un tratto i suoi orecchi furono colpiti da una specie di grugnito , che veniva dal mezzo d' un gruppo di piante . In guardia ! mormoro` , armando il fucile . Qui ci sono delle bistecche . Si getto` a terra per non farsi scoprire e si trascino` carponi e senza produrre rumore , verso il luogo d' onde venivano i grugniti . Quando giunse in mezzo ai salici vide dinanzi a se` , a circa duecento metri , un orso di statura piuttosto piccola , somigliante agli orsi bruni d' Europa , che si avvoltolava nel fango assieme ad un orsacchiotto grosso quanto un cane di statura media . Oh ! esclamo` egli sorpreso . Che razza di animale e` mai questo ? Non puo` essere che un orso detto delle Terre Nude , accennato da John Richardson , il compagno dell' infelice Franklin . Stiamo in guardia , poiche` si dice che sia ferocissimo . L' orsa , poiche` doveva essere una femmina , d' improvviso si alzo` guardando verso il gruppo di piante . Senza dubbio aveva fiutato la presenza del cacciatore e si mostrava inquieta se non per se` stessa , certamente per l' orsacchiotto che non era in grado di difendersi . Il tenente , che non voleva perdere una si` bella occasione , si alzo` pure in piedi e puntato rapidamente i fucile fece fuoco attraverso il fogliame . L' orsa mando` un urlo terribile , poi si diede a fuggire attraverso la palude cacciando dinanzi a se` l' orsacchiotto , che mandava lamentevoli grugniti . Il tenente salto` nella palude risoluto a inseguirli , ma fatti pochi passi fu costretto a fermarsi poiche` tanta era la tenacita` di quel fango da non lasciargli alzare i piedi . Anzi s' accorse che minacciava di sprofondare . Scarico` una seconda volta il fucile , ma con nessun frutto , poiche` l' orsa che forse aveva trovato del terreno piu` solido , continuo` a fuggire scomparendo in mezzo alle piante , sempre accompagnata dal piccino . Usci` dalla palude dopo aver ricaricata l' arma e si slancio` sotto il bosco dirigendosi verso sud , colla speranza di raggiungere la belva che forse era stata gravemente colpita . Percorse tre o quattro chilometri quasi sempre correndo , ma quando si fermo` s' accorse di essersi allontanato assai dalla palude . Stava per tornare sui propri passi e riguadagnare l' accampamento , quando gli pervenne un lontano muggito che pareva prodotto dal rompersi d' un grosso fiume . Che sia il Makenzie ? si chiese . Cio` non puo` essere , poiche` il fragore viene da sud , mentre il fiume deve scorrere alla mia destra . Il sole e` ancora alto e Koninson non diventera` inquieto se tardo a ritornare . Prosegui` il cammino verso sud , inoltrandosi in un nuovo bosco di salici , di abeti e di betulle , e dopo una mezz' ora di trovava sulla riva di un largo corso d' acqua che veniva da est . E` il Makenzie , o la riviera del Grand' Orso ? si chiese egli , salendo su di un' alta rupe dalla quale poteva dominare un gran tratto di paese . Sara` senza dubbio il Makenzie ; poiche` la riviera deve trovarsi molto piu` a sud . Ad ogni modo mi accertero` seguendone le rive . Stava per mettersi in cammino quando , girando gli occhi ai piedi della rupe , scorse sulla sponda una tenda semi atterrata e presso questa quattro lunghi oggetti che potevano fino ad un certo punto sembrare uomini giganteschi avvolti in pelliccie . Cosa saranno quegli oggetti la` ? si domando` . Andiamo un po` a vedere . Scese verso la riva seguendo un sentieruzzo appena praticabile e si avvicino` a quegli strani oggetti che subito riconobbe . Erano quattro canotti eschimesi , di quelli che si chiamavano kajacks , leggerissimi assai , essendo costruiti con pelli di foca ricucite sopra uno scheletro di ossa di balena o di legno molto sottile , lunghi tre metri , larghi non piu` di settanta centimetri , un po` rialzati a prua e bassi a poppa e con un' apertura nella quale si caccia il battelliere . Osservandoli attentamente li trovo` in ottimo stato e dentro rinvenne alcune pagaie a doppia pala . Scoperta magnifica ! disse il tenente . Se gli eschimesi , con questi canotti , ardiscono sfidare le tempeste e i ghiacci dell' Oceano artico o dei grandi laghi , noi potremo senza tema sfidare la corrente del Makenzie . Se Dio continua a proteggerci fra poche settimane potro` riposare le mie stanche membra al forte Speranza . Si avvicino` alla tenda sollevando un lembo , ma tosto si ritrasse facendo un gesto di orrore . Cola` uno scheletro , perfettamente denudato dalle sue carni , giaceva in mezzo a pochi pezzi di pelliccia che un tempo dovevano averlo ricoperto . Il disgraziato sara` morto di fame e i lupi avranno banchettato colle sue carni disse il tenente . E quanti ne muoiono in questa regione dei grandi freddi ! Orsu` , ritorniamo che Koninson sara` inquieto . Risali` la rupe e si rimise in cammino costeggiando il fiume che accennava a volgersi verso nord . Dopo due buone ore si convinse che percorreva la riva sinistra del Makenzie e non gia` del Grand' Orso , poiche` il fiume , dopo un brusco gomito , si dirigeva verso nord . Si riposo` pochi minuti su di un rialzo di terreno , indi prosegui` la via a lenti passi volgendo sguardi a destra e a sinistra , sperando di scoprire qualche capo di selvaggina . Gia` cominciava a distinguere il fumo che si alzava dall' accampamento , quando nello sbucare da un gruppo di pini si trovo` improvvisamente dinanzi all' orsa e al suo orsacchiotto che stavano uscendo dalla palude . Imbraccio` rapidamente il fucile e fece fuoco . L' orsacchiotto , che stava dinanzi di pochi passi , colpito nella testa , rotolo` due volte su di se` stesso , poi rimase immobile . La` madre , furente , si alzo` sulle zampe posteriori , caccio` un urlo di rabbia e di dolore , e si slancio` verso il cacciatore il quale , non avendo tempo di ricaricare l' arma e non osando venire ad un combattimento a corpo a corpo , si slancio` verso l' accampamento gridando : A me , Koninson ! ... A me ! ... Il fiociniere , messo in guardia dalla detonazione , si era gia` alzato col fucile in mano . Vedendo l' orsa inseguire il tenente , si slancio` innanzi e fece fuoco . La belva , ferita dalla palla , si arresto` di botto , poi torno` sui propri passi zoppicando ; si fermo` un momento presso il cadavere dell' orsacchiotto come per assicurarsi se era morto , e finalmente si caccio` nella palude scomparendo in mezzo alle macchie di salici . XXVII SUL MAKENZIE Due ore dopo i due balenieri seduti ad un gran fuoco banchettavano allegramente colle carni dell' orsacchiotto che furono ad unanimita` dichiarate eccellenti , piu` delicate di quelle dei porcellini da latte . La povera madre non si era piu` fatta vedere e pareva che ormai avesse abbandonato ogni progetto di vendetta ; sicche` , dopo il pasto , poterono discorrere tranquillamente sul nuovo viaggio che stavano per intraprendere sul Makenzie e che molto probabilmente doveva essere l' ultimo , essendo lontani solamente poche giornate dal forte Speranza . Se tutto procede bene e non facciamo cattivi incontri , fra una settimana potremo riposare su di un buon letto diceva il tenente , dopo aver narrato la fortunata scoperta dei kajacks . Io conto di essere ormai fra le mura del forte disse Koninson . Sul fiume non troveremo ostacoli di certo . Non bisogna correre troppo , ragazzo mio . Ci troviamo in un certo paese che puo` giuocarci ancora dei brutti tiri . Gli indiani o gli eschimesi , gli orsi e la fame possono metterci in gravi imbarazzi . Io ho fiducia nella nostra buona stella che , dalle sponde dellArtico , ci condusse fin qui , signor Hostrup . Piuttosto quando saremo giunti al forte , cosa faremo ? S' incarichera` quel comandante di farci condurre negli stabilimenti dell' est . Nella buona stagione le comunicazioni sono frequenti tra forte e forte e , quando saremo giunti nel Canada , daremo un addio all' America e torneremo in patria . Come desidero di rivedere la mia Danimarca , signor Hostrup ! disse Koninson sospirando . I nostri parenti ci crederanno a quest' ora morti fra i ghiacci del polo . La cosa e` certa . E di tanti che erano con noi , non ritornano che due ! Povero capitano e poveri compagni ! Lascia le cose tristi , mio buon Koninson , disse il tenente che pure era diventato commosso . Non e` il momento di evocare la dolorosa storia del naufragio . Orsu` , pensiamo a riposare , che domani dobbiamo partire per tempo . E non correremo alcun pericolo ? L' orsa non si e` piu` fatta vedere , ma potrebbe ritornare e approfittare del nostro sonno per divorarci il cranio . Hai ragione , quantunque le belve non osino avvicinarsi egli accampamenti difesi da un fuoco . Coricati ; il primo quarto li guardia lo faro` io . Il fiociniere , che si sentiva ancora spossato , non se lo fece dire due volte e si sdraio` coi piedi volti verso il fuoco , mentre il tenente si sedeva pochi passi piu` lontano col fucile fra le ginocchia . Il primo quarto passo` senza incidenti , ma durante il secondo l' orsa si mostro` sull' orlo della palude e si spinse fino a poche centinaia di passi dall' accampamento mandando urla disperate . Il fuoco pero` , che veniva continuamente alimentato , la tenne lontana e verso le prime ore del mattino la povera madre ritornava in mezzo ai salici allontanandosi verso est . Alle 7 i due balenieri , caricatisi delle loro armi e della carne dell' orsacchiotto , si misero in cammino seguendo la riva del Makenzie e tre ore dopo giungevano dinanzi alla tenda scoperta il giorno precedente . Il tenente visito` accuratamente i kajacks e , trovatili in ottimo stato , ne getto` due sul fiume . In barca , comando` poi e facciamo molta attenzione ai ghiacci , poiche` basta un solo urto per sfondare le costole di questi leggerissimi canotti . Si cacciarono dentro , presero le pagaie a doppia pala e si spinsero al largo evitando con somma cura le lastre di ghiaccio che la corrente ancora trascinava , e in quantita` rilevante . Da principio le loro mosse furono faticose , ma ben presto le loro braccia ritrovarono l' antico vigore e i due leggieri canotti , spinti energicamente innanzi , risalirono il fiume con notevole velocita` , rimbalzando agilmente sulla corrente . Le due rive offrivano di quando in quando delle pittoresche vedute , ma erano affatto deserte . Quella di sinistra , alta assai , in taluni punti tagliata quasi a picco , era selvaggia , con rupi gigantesche dai cui crepacci saltavano nel fiume torrentelli spumeggianti , con gole profonde e affatto spoglie d' ogni vegetazione , con piccoli ghiacciai , che lasciavano scivolare grandi ammassi di ghiaccio , i quali s' inabissavano con cupo fragore rimontando poscia a galla ; quella di destra invece scendeva dolcemente mostrando boschi di pini altissimi e di abeti e di betulle e macchie di salici nani in mezzo alle quali si vedevano saltellare numerosi topi campagnuoli dal mantello giallastro o bruno . Qualche lupo si mostrava qua e la` , ma fuggiva ratto , e anche qualche lince si spingeva fin sulle rive a guardare con gli occhi sanguigni i due piccoli canotti che filavano in mezzo ai ghiacci galleggianti . I due naufraghi avevano gia` percorso una dozzina di miglia , quando improvvisamente giunse ai loro orecchi una specie di nitrito molto acuto che pareva emesso da un mulo . Si fermarono entrambi , guardandosi in faccia con inquietudine . Se non m' inganno questo e` il grido dell' orso bianco disse Koninson . Non ti sei ingannato , ragazzo mio , rispose il tenente . Fortunatamente abbiamo i canotti . Se all' orso saltasse il brutto ticchio di darci la caccia , i nostri canotti a nulla gioverebbero . Sono nuotatori formidabili , quei carnivori dal bianco mantello , e non perdono contro un canotto . Infatti sovente ho veduto qualcuno di questi mostri nuotare ad una trentina di miglia dalle coste . Mi sorprende pero` di trovarli qui , su questo fiume . E perche` , Koninson ? Mi hanno detto che gli orsi bianchi non si allontanano molto dalle rive dell' Oceano . E` vero , ma talvolta si addentrano nelle terre seguendo il corso dei fiumi e non di rado se ne uccisero ad una distanza di centosessanta e anche duecento miglia dalle coste marine . II nitrito si fece udire piu` vicino . Koninson e il tenente guardarono verso la riva sinistra e videro scendere , attraverso la spaccatura di una roccia , un grosso orso bianco , il quale si arresto` sedendosi sulle zampe posteriori . Mi pare che non abbia delle buone intenzioni disse Koninson . Il birbante deve essere affamato e conta di satollarsi colle nostre carni . Eh , mio caro , sono troppo coriacee per il tuo ventricolo . Stiamo in guardia , poiche` mi ha l' aria di non lasciarci passare . Appoggiamo verso la riva destra . Se si potesse piantargli due palle nel cranio ? E` impossibile avere il polso fermo in questi canotti . Orsu` , prendiamo il largo . L' orso non assaliva . Si accontentava di seguirli con due occhi che manifestavano un' ardente bramosia , agitando il capo da destra a sinistra , con quel moto che e` particolare a tutti gli orsi , a qualunque razza appartengano . I due canotti erano gia` giunti presso la riva che in quel luogo disgraziatamente non offriva approdi essendo tagliata quasi a picco , quando l' orso si decise a muoversi . Fece alcuni passi innanzi e indietro , come se cercasse un buon punto , poi si getto` nel fiume con un sordo tonfo , sollevando una colonna d' acqua . Presto , fuggiamo o siamo perduti ! grido` il tenente . Attento ai ghiacci , Koninson , poiche` se il tuo canotto si spezza l' orso non ti risparmiera` . Fecero forza di remi e risalirono la corrente sperando di giungere in qualche punto della sponda che permettesse di approdare e di affrontare sul terreno solido il nemico che nel liquido elemento aveva dalla sua tutti i vantaggi possibili . Ma ben presto s' accorsero con vivo terrore , che quella gara con quell' abile nuotatore era impossibile . Infatti il feroce animale , che forse una gran fame animava , veniva innanzi con una velocita` incredibile battendo furiosamente le sue larghe zampe e mostrando una larga bocca che , di quando in quando , richiudeva con colpi secchi da mettere i brividi . Certi momenti si slanciava quasi interamente fuori dell' acqua spiccando dei lunghi salti , come se trovasse un terreno solido , guadagnando in un colpo solo tre o quattro metri . La buona stella pero` , che fino allora aveva protetto i naufraghi , anche questa volta non li abbandono` . Infatti ad una svolta del fiume scorsero alcun isolotti che potevano offrire un rifugio o almeno un luogo propizio per affrontare l' animale . Presto , Koninson ! disse il tenente che remava disperatamente . Dirigiamoci laggiu` e prendiamo subito terra . Con un ultimo sforzo si avvicinarono agli isolotti e si arenarono dinanzi al primo . Abbandonati precipitosamente i canotti , si slanciarono a terra portando con loro i fucili e la scure . L' orso non era lontano che trenta passi e raddoppiava gli sforzi temendo che l' agognata preda fosse per sfuggirgli . Vedendo i due uomini prendere terra e puntare i fucili , armi che senza dubbio non gli erano nuove , subito si tuffo` . Fugge forse ? chiese Koninson , che contava di regalarsi uno zampone d' orso per pranzo . Non lo credo rispose il tenente , tenendo il fucile sempre puntato . Simili animali non abbandonano cosi` facilmente una preda , quando sono affamati . Cerchera` di avvicinarsi tenendosi sott' acqua per poi gettarsi contro di noi all' improvviso . Bah ! Avra` l' accoglienza che si merita . Eccolo , Koninson ! Mira giusto ! Infatti l' orso era repentinamente riapparso a pochi passi dall' isolotto . Con un solo balzo si slancio` sulla riva tentando di risalirla . Fuoco ! grido` il tenente . Le due detonazioni dei fucili si fusero in una sola . La belva , ferita , mando` un lungo nitrito che parve anzi un vero urlo e torno` a sommergersi , lasciando alla superficie un cerchio di sangue che rapidamente si allargava . E` morto ! grido` Koninson slanciandosi innanzi . Non ti fidare ! disse il tenente . Sta in guardia ! L' avvertimento giungeva troppo tardi . Koninson si era gia` immerso nella corrente fino alle ginocchia , quando si senti` violentemente atterrare . L' orso , che spiava il nemico tenendosi sott' acqua , repentinamente si rialzo` e urto` violentemente il fiociniere che non resse al colpo . Aiuto , signor Hostrup ! grido` il disgraziato , tentando , ma invano , di rimettersi in gambe . Non temere , ragazzo ! tuono` il tenente . L' orso , con una agilita` che si sarebbe creduta impossibile in quel corpo tutt' altro che ben formato , stava per gettarsi sul fiociniere per dilaniarlo coi potenti artigli , ma il tenente gli si getto` coraggiosamente dinanzi . S' udi` un colpo secco , seguito da un sordo grugnito . La belva , colpita mortalmente alla testa , si rovescio` nel fiume perdendo un torrente di sangue misto a brani di cervella , e sparve in mezzo ai gorghi . Grazie , mio tenente ! disse Koninson con voce commossa . Non dimentichero` mai questo colpo maestro . Mi ringrazierai a pericolo finito ! rispose Hostrup , raccogliendo prontamente il fucile e disponendosi a caricarlo . Come ? Non e` morto dunque ? Non e` lui che ci dara` ancora da fare , ma i suoi compagni . Guarda , mio povero amico , guarda sulla riva che ci sta di fronte . Koninson guardo` nella direzione indicata e non pote` trattenere un gesto di spavento . Da una collinetta che scendeva dolcemente nel fiume , tre forme biancastre scivolavano rapidamente sulla neve mandando dei grugniti punto rassicuranti . Erano tre altri orsi bianchi i quali , forse attirati dalle urla del compagno e dalle detonazioni , accorrevano a prendere parte alla lotta . Corpo d' una balena ! esclamo` il fiociniere impallidendo . Ma questo e` il paese degli orsi ! Ci assaliranno ? Se son affamati come quello che abbiamo ucciso , non si accontenteranno di guardarci rispose il tenente che cominciava a diventare inquieto . Si potrebbe tentare la fuga ? Se la loro intenzione e` quella di assalirci , l' acqua non li arrestera` . Qui si tratta di mirare giusto e di picchiare sodo . Carica il tuo fucile e stiamo attenti . I tre orsi erano allora giunti sulla riva del fiume , ma non parevano avere molta fretta . Andavano innanzi e indietro lentamente , guardando i due uomini piu` con curiosita` che con ferocia , senza decidersi a entrare nel fiume . Finalmente uno , il piu` grosso , s' immerse e nuoto` in direzione degli isolotti , ma procedendo cautamente . Koninson e il tenente lo mirarono e gli scaricarono contro i fucili . La lezione parve sufficiente , poiche` il carnivoro s' arresto` un momento , poi raggiunse i compagni zoppicando e perdendo sangue . Si fermarono ancora alcuni minuti sulla riva , indi s' allontanarono per la stessa via di prima , scomparendo dietro le rocce . Buon viaggio ! grido` il fiociniere . E tarda guarigione all' ammalato ! aggiunse il tenente . Che il diavolo si porti questi affamati abitanti delle regioni artiche ! Fortunatamente che non erano di cattivo umore , quei signori dalla bianca pelliccia . E quello che abbiamo ucciso , dove e` andato a finire ? La corrente l' ha portato chi sa mai dove , Koninson . Che disgrazia che tanta carne sia andata perduta ! Bah ! Ne troveremo dell' altra . Ma le munizioni scarseggiano , signor Hostrup . Non ho piu` di quaranta colpi . Ti basteranno per giungere al forte . Orsu` , imbarchiamoci e proseguiamo il viaggio . Rimisero a galla i canotti , vi si cacciarono dentro e abbandonarono il gruppo d' isolette colla maggior sollecitudine , temendo di vedere ritornare gli orsi bianchi che forse si tenevano celati dietro le rocce . Fortunatamente i tre carnivori non si fecero vedere , sicche` poterono proseguire tranquillamente il loro viaggio costeggiando la sponda opposta che si manteneva cosi` dirupata da non permettere la discesa ad alcun animale per quanto fosse fornito di solidi artigli . A mezzogiorno fecero una breve sosta dentro un profondo fiord che li teneva riparati dai ghiacci che la corrente continuava a trascinare , mangiarono alla meglio un pezzo d' orsacchiotto , poi ripartirono . Il viaggio fu pero` di breve durata , poiche` ben presto si alzo` sul fiume un nebbione cosi` denso da non permettere piu` di discernere i ghiacci anche a pochi passi di distanza . Le due rive in breve scomparvero ai loro occhi . Approdiamo disse il tenente , che temeva pei fragili canotti . Vedo dinanzi a noi un isolotto boscoso che ci offrira` un buon fuoco e un riparo contro il freddo della notte . Non faremo cattivi incontri , spero . No , ma veglieremo per turno . Hai veduto come nuotano gli orsi bianchi ? Se qualcuno si aggira sulle rive e si accorge della nostra presenza , non ci pensera` su due volte a farci una visita durante il nostro sonno . Presero terra all' estremita` dell' isolotto che non aveva una estensione maggiore di trenta metri , tirarono a secco i canotti e si accamparono fra due alti pini . Koninson , dopo aver acceso il fuoco , fece una corsa attraverso quel brano di terra per assicurarsi che nessun animale fosse celato fra le piante , poi allesti` la cena . Alle 10 di sera , quando il nebbione era piu` fitto , il tenente si` corico` accanto al fuoco sotto la guardia del compagno , cui spettava il primo quarto . Nessun incidente venne a interrompere il suo sonno . Alle due del mattino surrogo` Koninson che cadeva dalla stanchezza . Nessun rumore fino allora era stato avvertito , all' infuori del gorgoglio della corrente che si rompeva contro l' isolotto e gli urti dei ghiacci . Ma verso le quattro , quando il nebbione cominciava ad alzarsi , il tenente , che si teneva seduto accanto al fuoco col fucile in mano , avverti` dei vaghi rumori che venivano dalla riva destra . Si alzo` rapidamente e s' avvicino` al fiume curvandosi verso la corrente . Ben presto udi` in mezzo al nebbione un lungo fischio che si ripete` parecchie volte . Che animale e` mai questo ? si chiese egli . Un orso no di certo . Stette in ascolto e gli parve di udire degli scoppi di risa che era si avvicinavano ed ora si allontanavano . Se non mi trovassi sul Makenzie , direi che sulla riva ci sono delle jene , ma le terre della Baia d' Hudson non hanno mai ospitato questi animali dei climi caldi . Signor Hostrup ! disse in quell' istante il fiociniere che si era svegliato . C' e` della gente allegra , a quanto pare . Chi ride in questo brutto paese ? E` cio` che io sto chiedendomi rispose il tenente . Sono persone o animali ? Persone senza dubbio . Forse siamo giunti al forte senza accorgercene ? Io credo che sia ancora molto lontano . Provate a chiamare . Ola` , chi ride ? grido` il tenente . Una specie di grugnito vi rispose , seguito tosto da risa sgangherate e un vociare di persone . Senza dubbio ci sono degli Indiani disse il fiociniere raggiungendo il tenente . Ci saranno amici o nemici ? In questo paese non si puo` dire mai nulla , poiche` le tribu` indiane oggi rispettano i bianchi e domani sono capaci di assassinarli a tradimento . Provatevi a interrogarli . Che lingua parlano gli abitanti di questa regione ? Una lingua che ben pochi conoscono , ma avendo essi frequenti comunicazioni coi forti della Compagnia comprenderanno l' inglese o almeno il russo . Proviamoci . Ola` , chi siete e da dove venite ? chiese egli in inglese . Co yuconi , rispose una voce forte e distinta . Corpo d' un vascello sventrato ! esclamo` Koninson , facendo un salto . Io conosco questa voce ! E` quella ... Del capo Tanana che ci ha derubati . Se e` proprio lui che ha parlato , gli faro` pagar caro il tradimento . Arma il fucile e teniamoci pronti a tutto . XXVIII FRA I TANANA E I LUPI La nebbia a poco a poco si alzava . Il sole , che appena sceso sotto l' orizzonte subito riappariva , cominciava gia` a lanciare fasci di luce attraverso le masse di vapore , facendo scintillare vivamente i ghiacci che il fiume trascinava nel suo corso . Ancora pochi minuti e la riva sulla quale dovevano trovarsi i Co yuconi sarebbe stata interamente visibile . Le voci si continuavano a udire . Pareva che gli indiani si divertissero , poiche` gli scrosci di risa non cessavano , anzi diventavano piu` sonori e piu` allegri . Pero` , nel momento in cui un gran fascio di luce , attraversando uno strappo manifestatesi nel nebbione , scendeva sull' isolotto , le voci improvvisamente cessarono , poi si riudirono a qualche distanza per quindi spegnersi completamente . Se ne sono andati disse Koninson , facendo un gesto di dispetto . Ma forse il loro accampamento non e` lontano rispose il tenente . E contate di recarvi cola` ? Senza dubbio , fiociniere , poiche` ci saranno di non poca utilita` . Ecco che il nebbione si alza rapidamente ; possiamo imbarcarci , ora che i ghiacci sono visibili . Sono pronto a seguirvi , signor Hostrup . Rimisero in acqua i canotti , s' imbarcarono e in pochi minuti si trovarono sulla sponda opposta riparati dentro un piccolo seno formato da due alte rocce . Vedi nessuno ? disse il tenente , armando per precauzione il fucile . Nessuno , ne` odo alcuna voce rispose il fiociniere , Allora possiamo sbarcare . Una parola prima , signor Hostrup . Se gli indiani ci fanno un' accoglienza ostile , bisognera` venire alle mani e non so come la finira` . Noi siamo due , e loro sono in molti , forse . Hanno troppo paura dei bianchi per alzare le mani contro di noi . Eppoi il forte Speranza e` vicino e non ardiranno farci qualche brutto tiro . Ma perche` volete avvicinarli ? Non l' hai ancora compreso ? E` per farci condurre al forte dietro qualche compenso . Vi prevengo che la mia borsa e` rimasta sul Danebrog . Abbiamo i nostri fucili , armi molto preziose in questa regione . Allora andiamo , signor Hostrup . In fondo al piccolo seno , fra due rupi , s' apriva a uno stretto sentieruzzo per il quale senza dubbio gli indiani erano discesi . I due balenieri , abbandonati i canotti dopo di averli ben assicurati ad uno scoglio , s' arrampicarono su per quello scabroso passaggio e raggiunsero la cima di una rupe dalla quale si poteva dominare un vasto tratto di paese . Dinanzi a loro si estendeva una vastissima pianura , chiusa verso sud , ma a molte leghe di distanza , da una grande catena di montagne che probabilmente si staccava dalla grande catena delle Montagne Rocciose che forma l' ossatura principale dell' America del Nord . Qua e la` , specialmente lungo il corso del fiume , apparivano boschi di pini , di abeti , di betulle e di altissimi pioppi . Il luogotenente , che guardava attentamente verso est , non tardo` a scorgere un gruppo di tende che si appoggiava ad un bosco e dalle cui cime coniche uscivano delle nuvolette di fumo Ecco l' accampamento disse il fiociniere . Ma mi sembra molto grande , signor Hostrup . Quali indiani saranno ? Forse dei Dene` o dei Loschi , oppure dei Chippewyans . E il forte , lo vedete in nessun luogo ? E` molto lontano , fiociniere , forse qualche centinaio e anche piu` di chilometri . Forza alle gambe e avanti . Si gettarono in spalla i fucili e partirono di buon passo , fiancheggiando un bosco che seguiva il corso del fiume ed entro il quale si udivano numerosi ululati di lupi . La neve che ancora copriva la pianura , essendosi gelata durante la notte , rendeva la marcia facile . In meno di un' ora giunsero a poche centinaia di passi dall' accampamento composto di una quindicina di tende . L' abbaiare di numerosissimi cani , che avevano fiutato le vicinanza di stranieri , fecero uscire dieci o dodici uomini , i quali avanzarono senza diffidenza verso i due naufraghi . Erano tutti di statura piuttosto inferiore alla media , dalla pelle olivastra e lucente , forse perche` unta di recente con grasso , cogli occhi un po` obliqui e i capelli neri , grossi e lunghi . Portavano vesti di pelle di foca e di orso , munite di cappucci orlati di pelle di volpe , ed avevano lunghi stivali cuciti con nervi di animali . Le loro armi consistevano in certe fiocine di denti di narvalo munite d' una punta di rame , e in archi . Sono eschimesi disse il tenente che li aveva subito riconosciuti . Possiamo fidarci ? chiese Koninson . Godono fama di essere molto ospitali , ma assai vendicativi . Credo che non avremo da temere . Un eschimese , che doveva essere certamente un capo , a giudicarlo dalle vesti che erano piu` ricche di quelle degli altri , s' avvicino` ai naufraghi e , dopo averli salutati in inglese , strofino` energicamente il proprio naso contro il loro in segno di amicizia . I bianchi nulla hanno da temere dalle tribu` degli Innoit ! disse poscia . Siano i benvenuti nella mia tenda . Siamo pronti a seguirti , rispose il tenente e non avrai a pentirti di averci ospitati . I bianchi si recano al forte Speranza ? Si` , ma noi non conosciamo la via venendo dalle lontane regioni dell' ovest . Kumiath la insegnera` ! rispose il capo . Seguitemi nella mia tenda . Il capo li condusse nell' accampamento dove vennero circondati da una trentina di eschimesi fra uomini e donne accorsi da tutte le parti ai furiosi abbaiamenti dei cani . Il tenente e il fiociniere notarono che fra i curiosi si trovavano anche alcuni individui che per la loro statura piu` elevata , per le loro vesti e per i loro lineamenti parevano appartenere ad un' altra razza . Non vi fecero pero` molto caso e seguirono il capo il quale , dopo averli fatti passare attraverso un vero labirinto di bastoni sostenenti gran numero di pezzi di carne messi a seccare , li condusse in una piccola tenda dove , in mezzo a mucchi di pelli , marcivano , fra odori pestilenziali , ma che sembravano invece apprezzati dagli eschimesi che si cibano volentieri di carni corrotte , salmoni , lucci , trote , gadus , coreganus ed altri pesci del Makenzie . Benche` non si trovassero troppo bene fra quei miasmi , si accomodarono su una gran pelle d' orso distesa per terra e fecero come meglio poterono onore al cavallo marino conservato in olio di balena e ad una grossa trota , un po` troppo passata , offerta loro dal capo . Per tema di fare un affronto all' eschimese , furono anche costretti a sorbire una certa quantita` di olio di morsa che fu loro gentilmente offerto , con quante smorfie ognuno lo puo` immaginare . Terminato quel diabolico pasto , sontuoso per un eschimese gran bevitore d' olio e mangiatore di carne cruda , corrotta o malamente affumicata sulla fiamma di una lampada , ma quanto mai disgustoso per un europeo , il capo intavolo` una conversazione narrando che da soli pochi giorni aveva lasciato il forte Speranza , dove aveva fatto moltissimi scambi di pelli contro tabacco , conterie , armi , ecc . , e che ora stava per raggiungere le sponde dell' oceano a cacciarvi la balena . Dista molto il forte ? chiese il tenente , quando il capo ebbe finito . Tre giorni di marcia e niente di piu` ! rispose l' eschimese . Basta seguire questo bosco che si stende lungo le rive del Makenzie per non smarrire la via . Ci sono altre tribu` che si dirigono al forte ? Si` , una che e` venuta dalle lontane regioni dell' ovest , come voi e che si e` accampata nel bosco . Appartiene alla vostra razza ? No . E` molto numerosa ? Lo e` diventata in questi giorni . Conta almeno quattrocento uomini . Il suo nome ? Il suo nome e` ... To` , ecco alcuni dei suoi uomini , senza dubbio qui giunti per vedere gli uomini bianchi e che ... Non aveva ancora finito che il fiociniere , alzatesi di colpo , si precipitava fuori urtando furiosamente contro un grosso attruppamento di persone radunatesi dinanzi alla tenda . Il suo robusto pugno piombo` con secco rumore su di un uomo il quale stramazzo` a terra mandando un urlo di dolore . Gli eschimesi si divisero precipitosamente , lasciando alle prese i due avversari che lottavano con pari accanimento . Il tenente , che non sapeva ancora di che si trattasse , accorse in aiuto di Koninson , il quale ad ogni pugno che lasciava cadere gridava : Questo per la polvere ! Questo per le palle ! E questo per la carne che ci hai rubato ! Solo allora si accorse che l' avversario era un indiano , anzi il capo Tanana che li aveva indegnamente traditi e derubati sulle rive del Porcupine . Stava per piombare anche lui sul traditore , quando questi sgusciando con una agilita` sorprendente fra le mani del fiociniere , riusci` a rimettersi in piedi . Ti uccidero` ! grido` minaccioso . Poi fuggi` a rompicollo verso la foresta dove si trovava il suo accampamento . Il tenente , che aveva perduta la sua flemma abituale , stava gia` per armare il fucile e inviargli una palla nel dorso , ma il capo eschimese gli abbasso` l' arma dicendogli : Sii prudente ! Essi sono molti e molto vendicativi . Ma quell' uomo ci ha derubati , dopo aver chiesto il nostro aiuto per rifornirsi di viveri disse il tenente . Meriterebbe la morte , ma tu qui sei straniero e non hai che un compagno , mentre i Tanana sono numerosi . Vieni nella mia tenda e cercheremo di accomodare ogni cosa . E` troppo tardi ! disse il fiociniere . Si tratta ora di far parlare i fucili . E non s' ingannava . Dalla foresta uscivano allora due o trecento guerrieri , mandando grida assordanti . I piu` erano armati di fiocine e di coltelli , ma taluni portavano dei fucili , assai vecchi , ma non del tutto in cattivo stato . Che uragano sta per scoppiare ? si chiese Koninson che si preparava pero` a vendere cara la vita . Non so come la finira` , se quei pagani si gettano tutti uniti contro di noi . Fuggite ! disse l' eschimese che aggrottava la fronte e che era diventato pensieroso . I Tanana sono valorosi e non si arresteranno dinanzi ai vostri fucili . Ma dove fuggire ? chiese il tenente . I nostri canotti sono lontani e saremo raggiunti prima di trovarli . Dietro la mia tenda ho una slitta tirata da una muta di robusti cani . Montatela e fuggite verso il forte . Ma si vendicheranno contro di te , mio buon eschimese . I Tanana non ardiranno alzare le mani contro di me rispose con fierezza l' eschimese . Questa e` la terra degli Eschimantik mangiatori di pesce crudo , come loro ci chiamano , e sanno che una offesa fatta alla mia tribu` la pagherebbero cara , poiche` i miei compatrioti non la lascerebbero impunita . Presto fuggite , o sara` troppo tardi . Il tenente si levo` l' orologio e lo diede al bravo eschimese dicendogli : Conservalo in memoria della tua buona azione . Ed ora alziamo i tacchi . Si slancio` dietro la tenda seguito da Koninson , ma si arresto` subito mandando una sonora imprecazione . Sette od otto Tanana , che si erano avvicinati tenendosi nascosti dietro le tende degli eschimesi , sbarravano la via . Alla loro testa , armato d' un vecchio fucile , si trovava il capo , il cui naso schiacciato dal potente pugno del fiociniere , mandava ancora sangue . Ah , brigante ! grido` il tenente . Non si passa di qui disse il capo con tono minaccioso . E cosa pretenderesti tu ? Che tu mi consegni il tuo compagno perche` io vendichi l' affronto fattomi . Bene , prendi questo , giacche` lo vuoi . Il tenente punto` rapidamente il fucile e fece fuoco . Il Tanana , colpito alla fronte , stramazzo` al suolo fulminato , mentre i suoi guerrieri fuggivano disordinatamente gettando urla di rabbia e di vendetta . Presto , Koninson , salviamoci ! disse il tenente . Andiamo , signore , e filiamo dritti al forte . La slitta era pronta . Dodici robusti cani , somiglianti ai lupi , dalle gambe nervose , erano attaccati due a due , pronti a partire al primo segnale . I due naufraghi balzarono nel veicolo e si slanciarono attraverso la pianura trascinati in una rapidissima corsa . Dalla parte dell' accampamento scoppiarono alcune fucilate , le cui palle attraversarono gli strati d' aria sibilando ; poi si videro i Tanana dirigersi correndo verso il bosco mandando clamori assordanti . To` ! Fuggono forse ? chiese Koninson al tenente che animava i cani colla voce e colla correggia . Ne dubito , fiociniere . Che ci diano la caccia ? Lo temo , ma i nostri cani corrono come il vento e abbiamo gia` un notevole vantaggio . Terranno duro questi corridori ? Per parecchie ore e senza rallentare . Basta che la neve non ceda sotto il peso della slitta . Vedo che la pianura e` tutta bianca . Ma oh ! La matassa s' imbroglia ! Che cosa vedi ? Delle slitte che escono dal bosco . Sono i Tanana che ci danno la caccia . Quante sono ? Ne ho contate sette e , se non corrono piu` di noi , certo non rimangono indietro . II tenente volse un rapido sguardo verso il bosco e vide infatti sette slitte correre con fantastica rapidita` sulla nevosa pianura , trascinate da lunghe file di cani . Quattordici uomini le montavano e i piu` erano armati di fucili . Diamine ! Sono proprio decisi a vendicare il loro capo , disse . Bah ! Avranno pane per i loro denti , se riescono a raggiungerci . Tu sorveglia i loro movimenti , mentre io cerco di far correre i nostri cani . E gli eschimesi ? Mi spiacerebbe che quei buoni diavoli la pagassero per noi . Il capo mi sembro` quieto ; e` segno che non avra` nulla da temere . S' avvicinano ? Vorrei ingannarmi , signor Hostrup , ma mi pare che guadagnino su di noi . Avanti , miei piccini ! grido` il tenente , sferzando i piccoli trottatori . Se vi comportate bene , avrete doppia razione di carne stasera . Non ne abbiamo un pezzettino grande come un soldo . Ne troveremo al forte . Se continuiamo a correre cosi` , vi giungeremo in poche ore . Guadagnano i Tanana ? Si` , signor Hostrup . Non sono che a un chilometro da noi . Quante cariche ci restano ? Una cinquantina . Ci bastano per abbatterli tutti quattordici ! disse il tenente con voce tranquilla . Avanti , miei piccini , lesto il passo e tu , bianco , fatti piu` sotto . La` , cosi` va bene . Un colpo di fucile echeggio` al largo , ma la palla non giunse fino ai fuggiaschi . Troppo lontano , mio caro ! disse Koninson ridendo . Quando sarete a tiro lo daro` io il segnale e vi garantisco , brutti pagani , che lo assaggierete , il mio piombo . Altri due colpi di fucile rimbombarono , ma non con miglior effetto . I Tanana compresero che non era ancor giunto il momento di far parlare la polvere e raddoppiarono le grida e le scudisciate per far correre di piu` i loro cani , i quali parevano piu` robusti e piu` veloci di quelli regalati dall' eschimese . Ben presto non furono che a seicento metri di distanza . Koninson , che non li perdeva di vista un sol momento , stava per puntare il fucile quando vide le sette slitte fare un rapido voltafaccia e fuggire precipitosamente verso l' accampamento , di cui si scorgevano appena appena le tende . To` ! esclamo` il fiociniere al colmo della sorpresa . Battono in ritirata ! Come ? I Tanana fuggono ? Si` signor Hostrup . Che abbiano avuto paura dei nostri fucili ? Io non lo credo . E allora ? Che siamo vicini al forte ? Dinanzi a noi non vedo che un bosco e anche molto lontano . Che ci minacci qualche pericolo ? Lo temo , Koninson , anzi ne sono certo . E da che io arguite ? I nostri cani da qualche minuto corrono piu` rapidi e mi sembrano inquieti . Infatti il tenente non si ingannava . Le povere bestie non parevano piu` tranquille e divoravano la via con crescente rapidita` , senz' essere eccitate . Avevano cessato i loro allegri abbaiamenti , il loro pelo era diventato irto e volgevano frequentemente la testa verso i padroni , come se invocassero la loro protezione . Hum ! mormoro` Koninson . C' e` qualche cosa di grave in aria . O meglio in terra . Guarda laggiu` , guarda ! Koninson guardo` nella direzione indicata e vide una linea oscura estendersi dinanzi ad un bosco e poi slanciarsi attraverso la pianura con fantastica rapidita` . Quantunque dotato di una buona dose di coraggio , impallidi` . I lupi ! esclamo` . Che giungono a centinaia aggiunse il tenente . Ecco perche` i Tanana sono fuggiti . Sfuggire al palo di tortura degli Indiani per cadere sotto i denti dei lupi , mi sembra che sia un po` dura . Vi confesso , signor Hostrup , che comincio ad aver paura . Calma e sangue freddo , fiociniere . Se possiamo giungere a quel bosco che chiude l' orizzonte , siamo salvi . Contate di trovare cola` dei difensori ? No , ma troveremo degli alberi sui quali potremo trovare un comodo rifugio . Prepara le armi e lascia a me la cura di guidare i cani . I lupi arrivavano di gran corsa mandando delle urla brevi , come strozzate e mostrando le loro potenti mascelle armate di acuti e bianchissimi denti . Erano almeno duecento e parevano molto affamati e percio` decisi a tutto . Giunti presso la slitta , che continuava a filare colla velocita` di una freccia , formarono un ampio semicerchio . Non assalivano ancora , forse tenuti in rispetto dalla presenza dei due uomini , ma le loro urla parevano volessero dire : Vi mangeremo ! Vi mangeremo ! Devo aprire il fuoco ? chiese Koninson con un leggero tremito . No , finche` si accontentano di seguirci rispose il tenente che era tutto intento a far correre i cani , nella cui rapidita` stava la salvezza di tutti . Aspetta che ci assalgano . Per un paio di miglia i lupi , quantunque la fame attanagliasse il loro stomaco , continuarono a seguire e a fiancheggiare la slitta , ma poi il loro semicerchio si restrinse e uno di loro , piu` ardito o piu` affamato degli altri , si precipito` addosso ai cani che si gettarono violentemente da una parte . Pronto come il lampo Koninson fece fuoco e l' aggressore cadde stecchito nella neve . Alcuni carnivori , spaventati dalla detonazione , si sbandarono , ma gli altri raggiunsero la slitta . Pochi minuti dopo un altro lupo tento` l' assalto , ma ebbe egual sorte del primo . La slitta si trovava allora a due soli chilometri dal bosco e filava con una velocita` vertiginosa . Tre o quattro altri l' assalirono per di dietro tentando di balzarvi dentro . Aiuto , signor Hostrup ! grido` Koninson . Io non basto piu` . Il tenente abbandono` la correggia affidandosi all' istinto dei cani e afferro` il fucile . Era tempo , poiche` i feroci carnivori avanzavano sempre piu` , pronti ad un assalto generale . Due detonazioni rimbombarono , poi altre due , poi due altre ancora abbattendo altrettanti lupi . I due balenieri continuarono cosi` , mentre i cani li trascinavano verso il bosco . I lupi , che ormai avevano assaggiato il sangue , non retrocedevano piu` . Urlando furiosamente assalivano la slitta per di dietro e ai lati tentando di strangolare i cani e di saltare alla gola degli nomini i quali si difendevano disperatamente . Ad un tratto Koninson getto` un grido di disperazione . Non ho piu` polvere ! Maledizione ! urlo` il tenente . E questo e` il mio ultimo colpo ! I lupi , come se avessero compreso che la vittoria era ormai sicura , si precipitarono confusamente all' assalto della slitta , circondandola da ogni parte . I cani sparvero sotto il numero degli assalitori e dopo breve lotta furono fatti a brani , ma i due balenieri non erano ancora vinti . Ritti sul sedile , si difendevano con sovrumana energia respingendo l' orda incalzante coi calci dei fucili , spaccando teste , fracassando dorsi , scavezzando gambe , schiacciando musi . Ma quella lotta di due contro centocinquanta e piu` non poteva durare a lungo . Gia` il fiociniere e il tenente si sentivano impotenti di piu` oltre resistere , gia` le loro forze venivano meno , i piu` feroci balzavano contro le loro gambe , quando una scarica violenta rintrono` sotto il bosco che era lontano soli trecento passi . Quindici o venti uomini , apparsi improvvisamente , balzarono in mezzo all' orda urlante disperdendola a colpi di scure e di fucile e accolsero nelle loro braccia i due balenieri , cosi` miracolosamente salvati . Signore , disse un di loro volgendosi verso il tenente che non si reggeva piu` non abbiate piu` timore : siete fra i cacciatori del forte Speranza . CONCLUSIONE Le tribolazioni dei naufraghi del Danebrog erano terminate . Ormai erano salvi e piu` nulla avevano da temere . Nel forte Speranza che era lontano pochi chilometri dal luogo ove era avvenuto l' inseguimento , i due naufraghi ebbero la piu` cordiale ospitalita` e le piu` affettuose cure da parte di quei bravi cacciatori e del loro comandante . La loro meravigliosa odissea desto` gran meraviglia , e piu` e piu` volte , dinanzi ad un bel fuoco e fra un bicchiere di gin o di wiscky , dovettero ripeterla . Per tre settimane , largamente nutriti , vissero cola` ; poi , giunta la buona stagione , ben equipaggiati e ben forniti di denaro , partirono per gli stabilimenti dall' est in compagnia di una esperta guida . Di tappa in tappa raggiunsero il Canada , e a Quebec s' imbarcarono per New York e quindi per l' Europa . Ventisette giorni dopo sbarcavano finalmente in Aalborg , loro citta` nati`a , dove riabbracciarono i loro parenti e amici che li avevano gia` pianti come morti . Ma la vita tranquilla e la terraferma non avevano attrattive per quei due lupi di mare . Ben presto la nostalgia dell' oceano li invase e , all' apertura della nuova campagna di pesca , s' imbarcarono a bordo di un' altra nave baleniera alla caccia dei giganti del mare . Nonostante le terribili prove subite essi conservano ancora una strana affezione per quei mari gelidi del polo artico , sotto i cui ghiacci , nel seno delle onde , dormono il sonno eterno il capitano Weimar e i suoi sventurati compagni ! PARTE PRIMA . LA TIGRE DELLA MALESIA . 1 . Il naufragio della Young India . Mastro Bill , dove siamo ? In piena Malesia , mio caro Kammamuri . Ci vorra` molto tempo prima di arrivare a destinazione ? Birbone , ti annoi forse ? Annoiarmi no , ma ho molta fretta e mi pare che la Young India cammini adagio . Mastro Bill , un marinaio sui quarant' anni , alto piu` di cinque piedi , americano puro sangue , sbircio` con occhio torvo il suo compagno . Questi era un bell' indiano di ventiquattro o venticinque anni , di alta statura , d' una tinta molto abbronzata , di lineamenti belli , nobili , fini , cogli orecchi adorni di pendenti e il collo di monili d' oro che gli ricadevano graziosamente sul nudo e robusto petto . Corpo di un cannone ! grido` l' americano indignato . La Young India cammina adagio ? Questo e` un insulto , maharatto mio . Per chi ha fretta , mastro Bill , anche un incrociatore che fila quindici nodi all' ora va adagio . Diavolo , cos' e` tutta questa fretta ? domando` il mastro , grattandosi furiosamente la testa . Ohe` , briccone , c' e` qualche eredita` da raccogliere ? Altro che eredita` ! ... se sapeste ... Di' su , giovanotto ... Non ci odo da questo lato . Capisco , tu vuoi fare il sordo . Uhm ! ... Chissa` che cosa c' e` sotto ! ... Quella ragazza che hai con te ... Uhm ! ... Ma ! ... Dite , mastro , quando arriveremo ? Dove ? A Sarawak . L' uomo propone e Dio dispone , ragazzo mio . Potrebbe piombarci addosso un tifone e mandarci a bere nella gran tazza tutti . Eppoi ? Eppoi potrebbero giungere addosso i pirati e mandarci al diavolo con due braccia di corda per cravatta e un kriss piantato fra le costole . Eh ! esclamo` l' indiano , facendo una smorfia . Ci sono dei pirati qui ? Come ci sono degli strangolatori nel tuo paese . Dite davvero ? Guarda laggiu` , dritto al bompresso . Che cosa vedi ? Un' isola . Bene , quell' isola e` un nido di pirati . Come si chiama ? Mompracem . Mette i brividi solo nominarla . Davvero ? Laggiu` , mio caro , vive un uomo che ha insanguinato il mare della Malesia . Come si chiama ? Porta un nome terribile . Si chiama la Tigre della Malesia . Se ci assalisse , che cosa accadrebbe ? Un massacro generale . Quell' uomo e` ancor piu` feroce delle tigri della jungla . E gl' inglesi non vanno a distruggere la sua orda ? chiese l' indiano , sorpreso . Distruggere i tigrotti di Mompracem e` affare serio rispose il marinaio . Alcuni anni or sono , nel 1850 , gl' inglesi con una poderosa flotta bombardarono l' isola , la occuparono e fecero prigioniera la terribile Tigre ; ma , prima di arrivare a Labuan , il pirata , non si sa come , scappo` . E ritorno` a Mompracem ? Non subito . Per due anni non si fece piu` vedere , poi , al principio del 1852 , riapparve alla testa di una nuova banda di pirati malesi e dayaki della piu` terribile razza . Massacrati i pochi inglesi stabilitisi nell' isola , vi si insediava ricominciando le sue sanguinarie imprese . In quell' istante un colpo di fischietto risuono` sul ponte della Young India , accompagnato da uno sbuffo di vento fresco che fece gemere i tre alberi . Oh ! oh ! fece mastro Bill alzando vivamente la testa . Fra poco si ballera` disperatamente . Lo credete , mastro ? chiese l' indiano con inquietudine . Vedo laggiu` una nuvola nera coi margini color di rame che non pronostica di certo la calma . Corriamo pericolo forse ? La Young India , giovanotto mio , e` un legno solido che se ne ride dei colpi di mare . Orsu` , alla manovra ; la gran tazza comincia a bollire . Mastro Bill non s' ingannava . Il mare della Malesia , sino allora terso come un cristallo , cominciava ad incresparsi come fosse scosso da una commozione sottomarina e a prendere una tinta plumbea che nulla prometteva di buono . All' est , verso la grande isola di Borneo , s' alzava una nube nera come il catrame , con le frange tinte di un rosso ardente , e a poco a poco oscurava il sole prossimo al tramonto . Per l' aria giganteschi albatros , in preda ad una viva inquietudine , svolazzavano sfiorando le onde ed emettendo rauche strida . Al primo colpo di vento era seguita una specie di calma che metteva in maggior apprensione gli animi dei naviganti , poi all' est comincio` a rullare il tuono . Sgombrate il ponte ! grido` il capitano Mac Clintock ai passeggeri . Tutti , a malincuore , obbedirono scendendo per i boccaporti di prua o di poppa . Uno pero` era rimasto sul ponte , e quest' uomo era l' indiano Kammamuri . Ola` , sgombrate ! tuono` il capitano . Capitano , disse l' indiano facendosi innanzi con passo fermo corriamo pericolo ? Lo saprai quando la tempesta sara` cessata . Bisogna che io sbarchi a Sarawak , capitano . Sbarcherai , se non coliamo a picco . Ma io non voglio andare a picco , mi capite . A Sarawak ho una persona che ... Ola` , mastro Bill , levatemi dai piedi quest' uomo . Non e` questo il momento di perdere tempo . L' indiano fu trascinato via e cacciato giu` nel boccaporto di prua . Era tempo . Il vento soffiava gia` dall' est con grande violenza ruggendo su tutti i toni fra l' attrezzatura della nave . La nube nera aveva preso proporzioni gigantesche coprendo quasi interamente la volta celeste . Nel suo seno brontolava incessantemente il tuono correndo all' impazzata da levante a ponente . La Young India era un magnifico tre alberi che portava ancora bene i suoi quindici anni . La sua costruzione leggera ma solida , lo sviluppo veramente enorme di vele , lo scafo a prova di scoglio ricordavano uno di quegli audaci violatori di blocco che ebbero una parte cosi` importante , e che puo` chiamarsi leggendaria , nella guerra americana . Partito il 26 agosto del 1856 da Calcutta con un carico di rotaie di ferro destinato a Sarawak e montato da quattordici marinai , da due ufficiali e dai sei passeggeri , grazie alla sua velocita` e ai buoni venti era giunto in meno di tredici giorni nelle acque del mar malese e precisamente in vista della temuta isola di Mompracem , un covo di pirati da cui bisognava ben guardarsi . Sfortunatamente . La tempesta stava per scoppiare . Il mare esigeva il suo tributo prima che la traversata si completasse , e si vedra` in seguito quale sorta di tributo ! Alle otto di sera l' oscurita` era quasi completa . Il sole era scomparso in mezzo alle nuvole e il vento cominciava a soffiare con veemenza estrema , facendo udire ruggiti formidabilmente . Il mare , agitato sino agli estremi limiti dell' orizzonte , montava rapidamente . Ondate enormi , irte di spuma , si formavano come per incanto cozzando e ricadendo , infrangendosi rabbiosamente contro Mompracem , la quale ergeva la sua massa cupa e sinistra fra le tenebre . La Young India correva bordate , ora lanciandosi sulle mobili montagne a squarciare coi suoi alberetti la caliginosa massa delle nubi , ora precipitandosi negli avvallamenti dai quali penava ad uscire . I marinai scalzi , coi capelli al vento , i volti contratti , mormoravano in mezzo all' acqua che non trovava sfogo sufficiente negli ombrinali . Comandi e bestemmie si mescolavano ai sibili della tempesta . Alle nove di sera il tre alberi , sballottolato come un giocattolo , anzi come un semplice fuscello di paglia , era nelle acque di Mompracem . Malgrado tutti gli sforzi di mastro Bill , che rompevasi le mani sulla ribolla del timone , la Young India fu trascinata tanto vicina alla costa irta di scogliere , d' isolotti madreporici e di bassi fondi , da temere che vi si infrangesse contro . Il capitano Mac Clintock , con suo grande terrore , scorse numerosi fuochi accesi fra le sinuosita` della spiaggia , e , al chiaror di un lampo , ritto sull' estremo ciglione d' una gigantesca rupe che cadeva a piombo sul mare scorse pure un uomo d' alta statura , con le braccia incrociate sul petto , immobile fra gli elementi scatenati . Gli occhi di quell' uomo , che sfolgoravano come carboni accesi , si fissarono su di lui in modo strano . Gli parve anzi che alzasse un braccio e gli facesse un gesto amichevole . L' apparizione del resto duro` pochi secondi . Le tenebre tornarono a farsi fitte e un colpo di vento allontano` rapidamente la Young India dall' isola . Che il buon Dio ci salvi ! esclamo` mastro Bill , che aveva pure scorto quell' uomo . Quello era la Tigre della Malesia . La sua voce fu soffocata da uno scoppio spaventevole di tuono che si ripercosse nella profondita` del cielo . Quello scoppio parve il segnale d' una musica assordante , indescrivibile . Lo spazio s' infiammo` illuminando sinistramente il mare in tempesta . Le folgori cadevano descrivendo per l' aria mille angoli bizzarri , mille curve diverse , inabissandosi fra le onde e roteando vertiginosamente attorno alla nave , seguite da scrosci spaventosi . Il mare , quasi volesse gareggiare con quei tuoni , s' alzo` enormemente . Non erano piu` onde , ma montagne d' acqua scintillanti sotto la vivida luce dei lampi , che si slanciavano furiosamente verso il cielo , come attratte da una forza soprannaturale , e che s' accavallavano le une sulle altre , cangiando forma e dimensione . Il vento entrava talora a far parte di quella terribile gara , ruggendo furiosamente e cacciando innanzi a se` nembi di pioggia tiepida . Il tre alberi , sbandato spaventosamente ora sul tribordo ed ora a babordo , aveva un gran da fare a tenere testa agli elementi scatenati . Gemeva come se si lagnasse di quei formidabili colpi di mare che lo coprivano da prua a poppa , atterrando l' equipaggio ; s' alzava , traballava , sferzava le acque col suo bompresso , veniva ora respinto a nord e ora respinto a sud , malgrado gli sforzi disperati del timoniere . Vi erano momenti in cui i marinai non sapevano se galleggiassero ancora o se stessero colando a picco , tale era la massa d' acqua che balzava sopra le semi infrante murate . Per colmo di sventura , a mezzanotte il vento che soffiava sempre piu` tremendo da nord , balzo` improvvisamente all' est . Non era piu` possibile lottare . Tirare innanzi col tifone che assaliva a prua era tentare la morte . Quantunque nessun approdo si presentasse sulla via dell' ovest , eccettuate le temute sponde di Mompracem , il capitano Mac Clintock dovette rassegnarsi a porsi alla cappa e fuggire con tutta la celerita` che permettevano le poche vele ancor rimaste spiegate . Due ore erano scorse da che la Young India aveva virato di bordo , inseguita con accanimento senza pari dai marosi che pareva avessero giurato la sua perdita . I lampi erano diventati assai rari e l' oscurita` tanto fitta da non permettere di vedere a duecento passi di distanza . Ad un tratto agli orecchi del capitano giunse quel fragore caratteristico delle onde quando s' infrangono contro le scogliere , fragore che il marinaio sa distinguere anche in mezzo alle piu` spaventevoli burrasche . Guarda a prua ! tuono` egli , dominando con la voce il fracasso delle onde ed i fischi del vento . Mare rotto ! grido` una voce . I frangenti ! Tuoni ! ... urlo` un' altra voce . Il capitano Mac Clintock si avvento` a prua aggrappandosi allo straglio del trinchettino per issarsi sulle murate . Non si scorgeva nulla ; tuttavia tra le raffiche si udiva distintamente il muggire della risacca . Non v' era da ingannarsi . A poche gomene dal tre alberi s' ergeva una catena di frangenti , forse una diramazione di quelli di Mompracem . Attenti a virare ! urlo` egli . Mastro Bill , unendo tutte le forze , tiro` vivamente a se` la ribolla . Quasi nel medesimo istante la nave tocco` . L' urto pero` era stato appena sensibile . Solamente una parte della falsa chiglia era stata strappata dalle punte aguzze delle madrepore che formavano le cime dei frangenti . Disgraziatamente il vento soffiava sempre da poppa e le onde spingevano innanzi . L' equipaggio , che in quel terribile momento conservava uno straordinario sangue freddo , riusci` a virare di bordo . La Young India poggio` al largo con una bordata di duecento metri , sfuggendo le scogliere attorno alle quali urlavano , come molossi affamati , le onde . Pareva che tutto dovesse andar bene . La sonda , filata in furia , aveva dato a prua quattordici braccia di profondita` . La speranza di salvare la nave cominciava a nascere nell' animo dell' equipaggio , quando , d' improvviso , il fragore della risacca torno` a farsi udire dritto l' asta di prua . Il mare si sollevava con maggior violenza di prima segnalando una nuova barriera di frangenti . Poggia tutto , Bill ! tuono` il capitano Mac Clintock . I frangenti sotto prua ! urlo` un marinaio che era sceso fino alla dolfiniera del bompresso . La sua voce non giunse fino a poppa . Una montagna di acqua si rovescio` sul tribordo respingendo violentemente il tre alberi a babordo , atterrando l' equipaggio aggrappato ai bracci delle vele e sfondando le imbarcazioni contro le gru . S' udi` un muggito formidabile , uno schianto come di legni infranti , poi un cozzo spaventevole che fece oscillare gli alberi da poppa a prua . La Young India era stata sventrata d' un colpo dalle punte aguzze dei frangenti , e sei marinai , strappati dalle onde , erano stati gettati contro le scogliere . 2 . I pirati della Malesia . Per il disgraziato tre alberi era suonata l' ultima ora . Incastrato fra due rocce , che sporgevano appena appena le loro punte nere , dentellate in mille guise dall' eterno movimento delle acque , con le coste rotte e la chiglia frantumata , non era piu` che un rottame impossibile a ripararsi , che presto o tardi il mare avrebbe indubbiamente ridotto in frantumi e disperso . Lo spettacolo era grandioso e insieme spaventevole . All' intorno il mare spumeggiava furiosamente con mille boati , frangendosi e rifrangendosi sulle scogliere , trascinando seco frammenti di murate , di madieri , di corbetti e di imbarcazioni che si urtavano con mille scricchiolii . Sul tre alberi i superstiti , quasi tutti pazzi di terrore , correvano da prua a poppa mandando mille urla , mille bestemmie , mille invocazioni . Uno s' arrampicava sulle griselle , un altro si spingeva fino alle coffe , un terzo piu` su , fino alle crocette . Un quarto invece saltellava come se fosse sui carboni ardenti chiamando Dio e la Madonna chi s' affannava a passarsi attraverso al corpo un salva gente , e chi a preparare un galleggiante per montarvici su , appena la nave si fosse sfasciata . Il capitano Mac Clintock e mastro Bill , che ne avevano viste di peggio , erano i soli che conservassero un po' di calma . Visto che il tre alberi rimaneva immobile , come se fosse stato inchiodato sulle scogliere , si affrettarono a scendere nella stiva . Videro subito che non v' era piu` speranza di rimetterlo a galla , poiche` era gia` zeppo d' acqua . Orsu` disse mastro Bill con voce commossa , la poveretta ha esalato l' ultimo respiro ! Hai ragione , Bill rispose il capitano ancor piu` commosso . Questa e` la tomba della valorosa Young India . E che cosa faremo ? Bisogna aspettare l' alba . Resistera` ai colpi di mare ? Lo spero . Le scogliere sono penetrate nel ventre come un cuneo nel tronco di un albero . Mi sembra irremovibile . Andiamo a incoraggiare quelli che sono sul ponte . Sono mezzi morti di paura . I due lupi di mare risalirono sul ponte . I marinai ed i passeggeri , coi visi sconvolti dal terrore , si precipitarono loro incontro interrogandoli con viva ansieta` . Siamo perduti ? chiedevano gli uni . Andiamo a picco ? chiedevano gli altri . C' e` speranza di salvarsi ? Dove siamo ? Calma , ragazzi disse il capitano . Non corriamo per ora pericolo alcuno . L' indiano Kammamuri , che aveva mostrato di aver tanta fretta d' arrivare a Sarawak , si avvicino` al comandante . Capitano chiese con voce tranquilla , andremo a Sarawak ? Vedi bene che non e` possibile , Kammamuri . Ma io devo andarci . Non so cosa dirti . Il vascello e` immobile come uno scoglio . Ho il padrone laggiu` , capitano . Aspettera` . Lo sguardo vivo e scintillante dell' indiano si fece cupo e la sua faccia , che aveva un non so che di feroce , divenne tetra . Kali` li protegge mormoro` . Tutto non e` ancora perduto , Kammamuri disse il capitano . Non affonderemo dunque ? Ho detto di no . Orsu` , calma , ragazzi . Domani sapremo su quale isola o scogliera abbiamo naufragato e vedremo che cosa si potra` fare . Io garantisco le vostre vite . Le parole del capitano fecero buon effetto sugli animi dei marinai , i quali cominciarono a sperare di potersi salvare . Coloro che lavoravano alle zattere abbandonarono il lavoro ; quelli inerpicati sugli alberi dopo un po' d' esitazione si lasciarono scivolare giu` . La calma non tardo` a regnare sul ponte del vascello naufragato . Del resto la burrasca , dopo d' aver raggiunta la massima intensita` , cominciava a scemare . I nuvoloni , qua e la` squarciati , lasciavano intravvedere di quando in quando il tremulo luccichi`o degli astri . Il vento , dopo d' aver fischiato , urlato , ruggito , si calmava a poco a poco . Tuttavia il mare continuava a mantenersi assai agitato . Gigantesche ondate correvano in tutte le direzioni investendo con furia estrema le scogliere e sfasciandovisi sopra con spaventevole fracasso . Il vascello scosso , sbattuto a prua e a poppa , gemeva come un moribondo , lasciandosi portar via pezzi di murate e frammenti della chiglia infranta . Talvolta , anzi , oscillava da prua a poppa cosi` fortemente , da temere che venisse strappato dal banco madreporico e travolto in mezzo ai marosi . Per fortuna stette saldo , ed i marinai , malgrado l' imminente pericolo e le ondate che si rovesciavano in coperta , poterono gustare anche qualche ora di sonno . Alle quattro del mattino , verso oriente , il cielo comincio` a schiarirsi . Il sole sorgeva con la rapidita` che e` propria delle regioni tropicali , annunciato da una tinta rossa magnifica . Il capitano , ritto sulla coffa dell' albero di maestra , con mastro Bill vicino , teneva gli occhi fissi al nord , dove sorgeva , a meno di due miglia , una massa oscura , che doveva essere una terra . Ebbene , capitano chiese il nostromo che masticava rabbiosamente un pezzo di tabacco , la conoscete quella terra ? Credo di si` . Fa scuro ancora , ma le scogliere che la cingono da tutte le parti mi fanno sospettare che quell' isola sia Mompracem . By God ! mormoro` l' americano facendo una smorfia . Ci siamo rotte le gambe in un brutto luogo . Lo temo purtroppo , Bill . L' isola non gode buon nome . Dite che e` un nido di pirati . E` tornata la Tigre della Malesia , capitano . Che ? esclamo` Mac Clintock , mentre si sentiva correre per le ossa un brivido . La Tigre della Malesia tornata a Mompracem ? Si` . E` impossibile , Bill ! Sono parecchi anni che quel terribile individuo e` scomparso . Ma vi dico che e` tornato . Quattro mesi or sono egli assali` l' Arghilah di Calcutta , il quale non gli sfuggi` che con gran fatica . Un marinaio che aveva conosciuto il sanguinario pirata mi narro` di averlo scorto a prua di un praho . Allora siamo perduti . Non tardera` ad assalirci . By God ! urlo` il mastro , divenendo di colpo pallidissimo . Che cos' hai ? Guardate capitano ! Guardate laggiu` ! ... Dei prahos , dei prahos ! grido` una voce dal ponte . Il capitano , non meno pallido del mastro , guardo` verso l' isola e scorse quattro legni che doppiavano un capo , lontano appena tre miglia . Erano quattro grandi prahos malesi , bassi di scafo , leggerissimi , snelli , con vele di forme allungate sostenute da alberi triangolari . Questi legni , che filano con una sorprendente rapidita` e che , grazie al bilanciere che hanno sottovento e al sostegno che portano sopravento , sfidano i piu` tremendi uragani , sono generalmente usati dai pirati malesi , i quali non temono di assalire con essi i piu` grossi vascelli che s' avventurano nei mari della Malesia . Il capitano non lo ignorava , sicche` appena li ebbe scorti , s' affretto` a discendere sul ponte . In poche parole informo` l' equipaggio del pericolo che li minacciava . Solo un' accanita resistenza poteva salvarli . L' armeria di bordo , per disgrazia , non era troppo ben fornita . I cannoni mancavano totalmente , i fucili erano appena sufficienti per armare l' equipaggio e in gran parte assai malandati . V' erano pero` delle sciabole d' arrembaggio , arrugginite si` , ma ancora in buono stato , qualche pistolone , qualche rivoltella e un buon numero di scuri . I marinai e i passeggeri , armatisi alla meglio , si precipitarono verso poppa , la quale trovandosi immersa , poteva offrire una buona scalata . La bandiera degli Stati Uniti sali` maestosamente sul picco della randa e mastro Bill la inchiodo` . Era tempo . I quattro prahos malesi che filavano come uccelli non erano piu` che a sette od ottocento passi e si preparavano ad assalire vigorosamente il povero tre alberi . Il sole si alzava allora sull' orizzonte e permetteva di vedere chiaramente coloro che li montavano . Erano ottanta o novanta uomini , semi nudi , armati di stupende carabine incrostate di madreperla e di laminette d' argento , di grandi parangs di acciaio finissimo , di scimitarre , di kriss serpeggianti con la punta senza dubbio avvelenata nel succo d' upas , e di clave smisurate , dette kampilang , che essi maneggiavano come fossero semplici bastoncini . Alcuni erano malesi dalla tinta olivastra , membruti e di lineamenti feroci ; altri erano bellissimi dayaki di alta statura , con le gambe e le braccia coperte di anelli di rame . C' erano pure alcuni cinesi , riconoscibili per i loro crani pelati e lucenti come avorio , alcuni bughisi , macassaresi e giavanesi . Tutti quegli uomini tenevano gli occhi fissi sul vascello e agitavano furiosamente le armi , emettendo urla feroci che facevano fremere . Pareva che volessero spaventare i naufraghi prima di venire alle mani . A quattrocento passi di distanza un colpo di cannone rimbombo` sul primo praho . La palla , di calibro considerevole , ando` a fracassare l' albero di bompresso , il quale si piego` , tuffando la punta in mare . Animo , ragazzi ! urlo` il capitano Mac Clintock . Se il cannone parla , e` segno che la danza e` cominciata . Fuoco di bordata ! Alcuni colpi di fucile seguirono il comando . Urla atroci scoppiarono a bordo dei prahos , segno che non tutto il piombo era andato perduto . Cosi` va bene , ragazzi ! urlo` mastro Bill . Quei brutti musi la` non avranno tanto coraggio da spingersi fino a noi . Ohe` ! Fuoco ! La sua voce fu coperta da una serie di formidabili detonazioni che venivano dal largo . Erano i pirati che cominciavano l' attacco . I quattro prahos parevano crateri infiammati , eruttavano tremende grandinate di ferro . Tiravano i cannoni , tiravano le spingarde , tiravano le carabine , schiantando , atterrando , distruggendo tutto con una precisione matematica . In men che non si dica quattro naufraghi giacevano sulla tolda senza vita . L' albero di trinchetto , schiantato sotto la coffa , precipito` sul ponte ingombrando di pennoni , di vele , di cavi . Alle urla di trionfo erano succedute urla di spavento e di dolore , gemiti e rantoli d' agonia . Era impossibile resistere a quell' uragano di ferro che arrivava con rapidita` spaventosa facendo saltare alberi , murate , madieri . I naufraghi , vistisi perduti , dopo aver scaricato sette od otto volte i loro moschettoni , malgrado i sagrati del capitano e di mastro Bill , abbandonarono il posto fuggendo a tribordo , riparandosi dietro i rottami dell' attrezzatura e delle imbarcazioni . Alcuni di loro perdevano sangue e gettavano grida strazianti . I pirati , protetti dai loro cannoni , in capo a un quarto d' ora giunsero sotto la poppa del vascello tentando di issarsi a bordo . Il capitano Mac Clintock si getto` da quella parte per ribattere l' abbordaggio , ma una scarica di mitraglia lo freddo` assieme con tre uomini . Un urlo terribile echeggio` per l' aria : Viva la Tigre della Malesia ! I pirati gettano le carabine , impugnano le scimitarre , le scuri , le mazze , i kriss e danno intrepidamente l' abbordaggio aggrappandosi alle murate , ai paterazzi e alle griselle . Alcuni si slanciano sulla cima degli alberi dei prahos , corrono come scimmie lungo i pennoni e piombano sull' attrezzatura del tre alberi lasciandosi scivolare in coperta . In un attimo i pochi difensori , sopraffatti dal numero , cadono a prua , a poppa , sul cassero e sul castello . Presso l' albero di maestra un solo uomo , armato di una pesante e larga sciabola d' abbordaggio , rimaneva ancora ... Quest' uomo , l' ultimo della Young India , era l' indiano Kammamuri , il quale si difende come un leone , smussando le armi del nemico incalzante e percuotendo a destra e a sinistra . Aiuto ! aiuto ! ... urlo` il poveretto con voce strozzata . Ferma ! tuono` d' improvviso una voce . Quell' indiano e` un prode ! ... 3 . La Tigre della Malesia . L' uomo che aveva gettato in cosi` buon momento quel grido poteva avere trentadue o trentaquattro anni . Era alto di statura , con la pelle bianca , i lineamenti fini , aristocratici , due occhi azzurri , dolci , e i baffi neri che ombreggiavano le labbra sorridenti . Vestiva con estrema eleganza : giacca di velluto marrone con bottoni d' oro stretta ai fianchi da una larga fascia di seta azzurra , calzoni di broccatello , lunghi stivali di pelle rossa , a punta rialzata , e un ampio cappello di paglia di vera manilla in testa . Ad armacollo portava una magnifica carabina indiana e al fianco pendeva una scimitarra la cui impugnatura d' oro era sormontata da un diamante grosso quanto una nocciola , d' uno splendore ammirabile . Con un cenno allontano` i pirati , si avvicino` all' indiano che non aveva pensato a rialzarsi , tanta era la sua sorpresa nel sentirsi ancora vivo , e lo guardo` per alcuni istanti con profonda attenzione . Che ne dici ? gli chiese con tono allegro . Io ! ... esclamo` Kammamuri , che si domandava chi poteva mai essere l' uomo dalla pelle bianca che comandava quei terribili pirati . Sei sorpreso di sentirti ancora la testa sulle spalle ? Tanto sorpreso che mi domando se e` vero che sono ancora vivo . Non dubitarne , giovanotto . Perche` ? chiese ingenuamente l' indiano . Perche` non sei un bianco , innanzitutto ... Ah ! esclamo` Voi odiate i bianchi ? Si` . Non siete un bianco , voi , dunque ? Per Bacco , un portoghese puro sangue ! Non capisco allora perche` voi ... Alto la` , giovanotto ; questo discorso non mi va a sangue . Sia pure , e poi ? Poi , perche` sei un prode e io amo i prodi . Sono maharatto disse l' indiano con fierezza . Una razza che ha un buon nome . Dimmi un po' , ti spiacerebbe esser dei nostri ? Io , pirata ! E perche` no ? Per Giove ! Saresti un bravo compagno . E se rifiutassi ? Non risponderei piu` della tua testa . Se si tratta di salvare la pelle , mi faro` pirata . Chissa` forse e` meglio . Bravo giovanotto . Ola` , Kotta , vammi a cercare una bottiglia di whisky . Gli americani non navigano mai senza una buona provvista . Un malese di cinque piedi di altezza , con due braccia smisurate , scese nella cabina del povero Mac Clintock e pochi istanti dopo ritornava con un paio di bicchieri e una polverosa bottiglia alla quale aveva fatto saltare il collo . Whisky lesse Yanez sull' etichetta . Questi americani sono davvero eccellenti uomini . Empi` due tazze e ne porse una all' indiano , chiedendogli : Come ti chiami ? Kammamuri . Alla tua salute , Kammamuri . Alla vostra , signor ... Yanez disse l' uomo bianco . E tracannarono d' un fiato i due bicchieri . Ora , giovanotto disse Yanez , sempre di buon umore , andremo a trovare il capitano Sandokan . Chi e` questo Sandokan ? Per Bacco ! La Tigre della Malesia . E voi mi condurrete da quell' uomo ? Certo , mio caro , e sara` lieto di ricevere un maharatto . Andiamo , Kammamuri . L' indiano non si mosse . Pareva imbarazzato e guardava ora i pirati ed ora la poppa della nave . Che cos' hai ? chiese Yanez . Signor ... disse il maharatto , esitando . Parla . Non la toccherete ? Chi ? Ho una donna con me . Una donna ! Bianca o indiana ? Bianca . E dov' e` ? L' ho nascosta nella stiva . Conducila sul ponte . Non la toccherete ? Hai la mia parola . Grazie , signore disse il maharatto con voce commossa . Corse a poppa e sparve nel boccaporto . Pochi istanti dopo risaliva sul ponte . Dov' e` questa donna ? chiese Yanez . Sta per venire , ma non una parola , signore . Ella e` pazza . Pazza ! ... Ma chi e` ? Eccola ! esclamo` Kammamuri . Il portoghese si volse verso poppa . Una donna di meravigliosa bellezza , avvolta in un gran mantello di seta bianca , era improvvisamente uscita dal boccaporto arrestandosi presso il tronco dell' albero di mezzana . Poteva avere quindici anni . La sua persona era elegante , graziosa , flessuosa ; la sua pelle rosea , di una morbidezza impareggiabile ; gli occhi grandi , neri e d' una dolcezza infinita ; il naso piccolo e dritto ; le labbra sottili , rosse come il corallo , schiuse ad un ineffabile sorriso , che lasciava scorgere due file di piccolissimi e bianchissimi denti . Una capigliatura opulenta , nerissima , divisa sulla fronte da un fermaglio in cui era incastonato un grosso diamante , le ricadeva sulle spalle in pittoresco disordine , scendendo fino alla cintura . Ella guardo` quegli uomini armati , i cadaveri che ingombravano il ponte e tutti quei rottami , senza che una contrazione di paura , di orrore o di oscurita` , si disegnasse sul suo viso gentile . Chi e` quella donna ? chiese Yanez con strano accento , afferrando una mano di Kammamuri e stringendola forte . La mia padrona rispose il maharatto . La vergine della pagoda d' Oriente . Yanez fece alcuni passi verso la pazza che continuava a conservare l' immobilita` di una statua e la guardo` fissa . Quale rassomiglianza ! ... esclamo` impallidendo . Ritorno` rapidamente verso Kammamuri e , prendendogli la mano : Quella donna e` inglese ? chiese con voce alterata . E` nata in India da genitori inglesi . Perche` e` diventata pazza ? E` una storia lunga . La narrerai dinanzi alla Tigre della Malesia . Imbarchiamoci , maharatto , e voi , tigrotti , spogliate per bene questa carcassa e poi incendiatela . La Young India ha cessato di esistere . Kammamuri s' avvicino` alla pazza , la prese per mano e la fece scendere nel praho del portoghese . Ella non aveva opposto resistenza , ne` pronunziato sillaba alcuna . Partiamo disse Yanez , prendendo la ribolla del timone . Il mare a poco a poco si era calmato . Solamente attorno ai frangenti spumeggiava e muggiva , sollevandosi in larghe ondate . Il praho , guidato da quegli abili ed intrepidi marinai , supero` le scogliere , balzando e rimbalzando sui cavalloni come una palla elastica e s' allontano` con fantastica rapidita` lasciandosi dietro una scia candidissima , in mezzo alla quale giocherellavano mostruosi pesci cani . In capo a dieci minuti raggiunse la punta estrema dell' isola , la giro` senza rallentare la sua velocita` , e navigo` verso un' ampia baia che aprivasi dinanzi a un grazioso villaggio . Composto di venti e piu` solidissime capanne , difeso da una triplice linea di trincee armate di grossi cannoni e da numerosissime spingarde , da alte palizzate e da profondi fossati irti di aguzze punte di ferro . Un centinaio di malesi semi nudi , ma tutti armati fino ai denti , uscirono dalle trincee e si slanciarono verso la spiaggia , mandando urla selvagge , agitando pazzamente kriss avvelenati , scimitarre , scuri , picche , carabine e pistole . Dove siamo ? chiese Kammamuri con inquietudine . Nel nostro villaggio rispose il portoghese . E` qui che abita la Tigre della Malesia ? Abita lassu` , dove ondeggia quella bandiera rossa . Il maharatto alzo` il capo , e sulla cima di una gigantesca rupe che cadeva a picco sul mare , scorse una gran capanna difesa da parecchie palizzate , su cui si agitava maestosamente una grande bandiera rossa adorna d' una testa di tigre . Andremo lassu` ? domando` con commozione . Si` , amico rispose Yanez . Come mi ricevera` ? Come si deve accogliere un coraggioso . La vergine della pagoda d' Oriente verra` con noi ? Per ora no . Perche` ? Perche` quella donna somiglia a ... S' interruppe . Una rapida commozione aveva alterato improvvisamente i suoi lineamenti e i suoi occhi si inumidirono . Kammamuri se ne accorse . Voi mi sembrate commosso , signor Yanez disse . T' inganni rispose il portoghese , tirando a se` la ribolla per evitare la punta estrema di una scogliera che riparava la baia . Sbarchiamo , Kammamuri . Il praho si era arenato con la prua verso la costa . Il portoghese , Kammamuri , la pazza e i pirati sbarcarono . Conducete questa donna nella migliore abitazione del villaggio disse Yanez , additando ai pirati la pazza . Le faranno del male ? domando` Kammamuri . Nessuno ardira` toccarla disse Yanez . Le donne qui si rispettano forse piu` che in India ed in Europa . Vieni , maharatto . Si diressero verso la gigantesca rupe e salirono una stretta scala scavata nel vivo masso , lungo la quale erano scaglionate sentinelle armate di carabine e di scimitarre . Perche` tante precauzioni ? chiese Kammamuri . Perche` la Tigre della Malesia ha centomila nemici . Non e` amato dunque il capitano ? Noi lo idolatriamo , ma gli altri ... Se tu sapessi , Kammamuri , come gl' inglesi lo odiano . Eccoci giunti : non temere nulla . Infatti giungevano allora dinanzi alla gran capanna , difesa pur questa da trincee , da gabbionate , da fossati , da cannoni , da mortai e da spingarde del secolo precedente . Il portoghese spinse prudentemente una grossa porta di legno di teck , capace di resistere al cannone , e introdusse Kammamuri in una stanza tappezzata di seta rossa , ingombra di carabine d' Europa , di scuri , di kriss malesi , di yatagan turchi , di pugnali , di bottiglie , di pizzi , di stoffe , di maioliche della Cina e del Giappone , di mucchi d' oro , di verghe d' argento , di vasi riboccanti di perle e di diamanti . Nel mezzo , semisdraiato su di un ricco tappeto di Persia , Kammamuri scorse un uomo dal volto abbronzato , vestito sfarzosamente all' orientale , con vesti di seta trapunta in oro e lunghi stivali di pelle pure rossa a punta rialzata . Quell' individuo non dimostrava piu` di trentaquattro o trentacinque anni . Era alto di statura , stupendamente sviluppato , con una testa superba , una capigliatura folta , ricciuta , nera come l' ala di un corvo , che gli cadeva in pittoresco disordine sulle robuste spalle . Alta era la sua fronte , scintillante lo sguardo , sottili le labbra , atteggiate ad un sorriso indefinibile , magnifica la barba che dava ai suoi lineamenti un aspetto fiero che incuteva ad un tempo rispetto e paura . Nell' insieme , s' indovinava che quell' uomo possedeva la ferocia di una tigre , l' agilita` di una scimmia e la forza di un gigante . Appena vide entrare i due personaggi , con uno scatto si alzo` a sedere , fissando su di loro uno di quegli sguardi che penetrano nel piu` profondo dei cuori . Che cosa mi rechi ? chiese con voce metallica , vibrante . La vittoria , innanzi tutto rispose il portoghese . Ti conduco pero` un prigioniero . La fronte di quell' uomo s' oscuro` . E` forse quell' indiano l' individuo che tu hai risparmiato ? domando` egli , dopo qualche istante di silenzio . Si` , Sandokan . Ti dispiace , forse ? Tu sai che rispetto i tuoi capricci , amico mio . Lo so , Tigre della Malesia . E che cosa vuole quell' uomo ? Diventare un tigrotto . L' ho veduto battersi , e` un eroe . Lo sguardo della Tigre divenne lampeggiante . Le rughe che solcavano la sua fronte scomparvero come le nubi sotto un vigoroso colpo di vento . Avvicinati disse all' indiano . Kammamuri , ancora sorpreso di trovarsi dinanzi al leggendario pirata che per tanti anni aveva fatto tremare i popoli della Malesia , si fece innanzi . Il tuo nome ? chiese la Tigre . Kammamuri . Sei ? Maharatto . Un figlio di eroi dunque ? Dite il vero , Tigre della Malesia disse l' indiano con orgoglio . Perche` hai lasciato il tuo paese ? Per recarmi a Sarawak . Da quel cane di James Brooke ? chiese la Tigre con accento d' odio . Non so chi sia questo James Brooke . Meglio cosi` . Chi hai a Sarawak per recarti laggiu` ? Il mio padrone . Cosa fa ? E` soldato del rajah , forse ? No , e` prigioniero del rajah . Prigioniero ? E perche` ? L' indiano non rispose . Parla disse brevemente il pirata . Voglio sapere tutto . Avrete la pazienza di ascoltarmi ? La storia e` lunga quanto terribile . Le storie terribili e sanguinose piacciono alla Tigre ; siedi e narra . 4 . Un terribile dramma . Kammamuri non se lo fece ripetere due volte . Si sedette in mezzo ad un mucchio di velluti sgualciti , bruttati qua e la` di macchie , e , dopo essere rimasto alcuni istanti silenzioso , come per raccogliere le idee , disse : Tigre della Malesia , avete udito parlare delle Sunderbunds del sacro Gange ? Non conosco quelle terre rispose il pirata , ma so cos' e` il delta di un fiume . Tu vuoi parlare dei banchi che ostruiscono la foce della grande fiumana . Si` , dei grandi ed innumerevoli banchi coperti di canne giganti e popolati di feroci animali che si estendono per molte miglia dalla foce dell' Hugly a quella del Gange . Il mio padrone era nato la` in mezzo , in un' isola che si chiama la jungla nera . Era bello , era forte , era prode , il piu` prode che io abbia incontrato nella mia vita avventurosa . Nulla lo faceva tremare : ne` il veleno del cobra capello , ne` la forza prodigiosa del pitone , ne` gli artigli della grande tigre del Bengala , ne` il laccio dei suoi nemici . Il suo nome ? chiese il pirata . voglio conoscere questo eroe . Si chiamava Tremal Naik , il cacciatore di tigri e serpenti della jungla nera . La Tigre della Malesia a quel nome si alzo` , guardando fisso il maharatto . Cacciatore di tigri , hai detto ? domando` . Si` . Perche` tale soprannome ? Perche` cacciava le tigri della jungla . Un uomo che affronta le tigri non puo` essere che un coraggioso . Senza conoscerlo , sento gia` di amare quel fiero indiano . Tira avanti : divento impaziente . Una sera Tremal Naik ritornava dalla jungla . Era una sera magnifica , una vera sera del Bengala ; dolce e profumata era l' aria , ancor fiammeggiante l' orizzonte e debolmente stellato il firmamento . Aveva gia` percorso un lungo tratto senza incontrare anima viva , quando gli si rizzo` dinanzi , a meno di venti passi , fra un cespuglio di mussenda , una giovinetta di meravigliosa bellezza . Chi era ? Era una creatura dalla carnagione rosea , coi capelli neri e gli occhi immensi . Lo fisso` per un istante con sguardo malinconico , poi sparve . Tremal Naik fu cosi` vivamente toccato da quell' apparizione che arse d' amore per la fanciulla sconosciuta . Pochi giorni dopo un delitto veniva commesso sulle rive di un' isola che si chiama Raimangal . Uno dei nostri , che si era recato cola` a cacciare la tigre , veniva trovato cadavere con un laccio al collo . Oh ! ... esclamo` il pirata , al colmo della sorpresa . Chi poteva aver strangolato un cacciatore di tigri ? Siate paziente e lo saprete . Tremal Naik , come vi dissi , era un uomo coraggioso . Mi prese con se` e sbarcammo a mezzanotte a Raimangal , risoluti a vendicare lo sventurato nostro compagno . Dapprima udimmo rumori misteriosi che uscivano di sotto terra , poi dal tronco di un gigantesco banian sbucarono parecchi uomini nudi , bizzarramente tatuati . Quegli uomini erano gli assassini del povero cacciatore di tigri . Ebbene ? chiese il pirata , i cui occhi brillavano di gioia . Tremal Naik non esitava mai . Un colpo di carabina basto` per gettare a terra il capo di quegli indiani , poi fuggimmo . Bravo Tremal Naik ! esclamo` la Tigre con entusiasmo . Continua . Mi diverto piu` a udire questa storia che ad abbordare un vascello carico di minerale giallo . Il mio padrone , per far perdere le tracce a quegli uomini che ci inseguivano , si separo` da me e si rifugio` in una grande pagoda dove ritrovo` ... indovinate chi ? La giovanetta forse ? Si` , la giovanetta che era prigioniera di quegli uomini . Ma chi erano ? Gli adoratori di una divinita` feroce che altro non brama che vittime umane . Si chiama Kali` . La terribile dea dei thugs indiani ? La dea degli strangolatori . Quegli uomini sono piu` feroci delle tigri . Oh ! io li conosco disse il pirata . Ne ebbi qualcuno nella mia banda . Un thug nella tua banda ? esclamo` il maharatto , rabbrividendo . Sono perduto . Non aver paura , Kammamuri ; un tempo ne ebbi qualcuno , ma ora non ne ho piu` . Continua il tuo racconto . La fanciulla , che amava ormai il mio padrone , conoscendo quali pericoli lo circondavano , lo scongiuro` di partire all' istante ; ma egli non era uomo da aver paura . Rimase la` in attesa dei feroci thugs , risoluto a misurarsi con loro e , potendo , a rapire la prigioniera . Ma ohime` ! Aveva troppo confidato nelle sue forze . Poco dopo dodici uomini armati di laccio entravano e si scagliavano contro di lui e , malgrado la sua ostinata difesa , veniva atterrato , legato e poi pugnalato dal capo degli strangolatori , il feroce Suyodhana . E non mori` ? chiese Sandokan , che si interessava al racconto . No continuo` Kammamuri , non mori` poiche` piu` tardi io lo ritrovai in mezzo alla jungla , insanguinato , col pugnale ancora infisso nei petto , ma vivo . E perche` lo avevano gettato nella jungla ? chiese Yanez . Perche` le tigri lo divorassero . Lo portai nella nostra capanna e dopo molte cure guari` , ma il suo cuore era rimasto ferito dagli occhi neri della giovinetta ... Un giorno , dopo essere scampato a parecchi agguati tesigli dai thugs , risolvette di partire per Raimangal , deciso a tutto pur di rivedere l' amata creatura . C' imbarcammo di notte , durante un uragano , scendemmo il Mangal e approdammo all' isola . Nessun uomo vegliava all' entrata dei banian e ci sprofondammo sotto terra addentrandoci in oscurissimi corridoi . Avevamo saputo che i thugs , non essendo riusciti ad estirpare dal cuore della giovinetta dagli occhi neri l' amore per Tremal Naik , avevano deciso di bruciarla viva , per calmare l' ira della mostruosa dea , e noi correvamo a salvarla . Ma perche` era proibito a quella donna di amare ? chiese Yanez . Perche` era la guardiana della pagoda consacrata alla dea Kali` e , come tale , doveva mantenersi pura . Che razza di bricconi ! Continuo : dopo aver percorso lunghi corridoi , uccidendo le sentinelle , ci trovammo in una immensa sala sostenuta da cento colonne e illuminata da una infinita` di lampade che spandevano all' intorno una luce spettrale . Duecento indiani , coi lacci in mano , erano seduti all' intorno . In mezzo si ergeva la statua di Kali` : dinanzi a lei , il bacino dove nuota un pesciolino rosso , che si dice contenga l' anima della dea ; e piu` oltre si levava un gran rogo . Alla mezzanotte ecco apparire il capo Suyodhana coi suoi sacerdoti che trascinavano l' infelice ragazza , ubriacata di oppio e di misteriosi profumi . Ella non opponeva piu` alcuna resistenza . Gia` non distava che pochi passi dal rogo ; gia` un uomo aveva acceso una fiaccola e i thugs avevano intonato la preghiera dei defunti , quando io e Tremal Naik ci slanciammo come leoni in mezzo all' orda , scaricando le nostre armi a destra e a sinistra . Sfondare quella muraglia umana , strappare la giovinetta dalle mani dei sacerdoti e fuggire attraverso le oscure gallerie , fu l' affare di un sol momento . Dove fuggivamo ? Nessuno di noi lo sapeva , non ci si pensava in quel supremo istante . Non cercavamo che di guadagnare strada sui thugs , i quali , rimessisi dallo spavento , si erano subito lanciati sulle nostre tracce ! Corremmo per una buona ora addentrandoci sempre piu` nelle viscere della terra finche` , trovato un pozzo , ci calammo entro una caverna che non aveva uscite . Quando cercammo di risalire era troppo tardi : i thugs ci avevano rinchiusi dentro ! Maledizione ! esclamo` Sandokan . Di' su , maharatto mio ; la tua storia e` interessantissima . Dimmi , siete fuggiti ? No . Mille tuoni ! Ci assediarono strettamente , ci assetarono accendendo attorno alla caverna immensi fuochi che ci arrostivano vivi , poi lasciarono irrompere su di noi un getto d' acqua alla quale era stato mescolato non so quale narcotico . Appena ci fummo dissetati , stramazzammo al suolo come colpiti da sincope e cademmo senza resistenza nelle mani dei nostri nemici . Eravamo ormai rassegnati a morire , poiche` nessuno di noi ignorava che la pieta` e` sconosciuta ai thugs , nondimeno fummo risparmiati . La morte sarebbe stata troppo dolce per noi e nella mente infernale di Suyodhana , il capo degli strangolatori , si era gia` formato un terribile disegno , che aveva per scopo di svellere dal cuore della giovinetta l' amore per Tremal Naik e di sbarazzarsi del mio padrone , che avrebbe potuto diventare per loro un formidabile nemico . Dovete sapere che a quel tempo un uomo prode , risoluto , cui era stata rapita la figlia dai thugs , faceva loro una guerra accanita . Quell' uomo era un inglese e si faceva chiamare capitano Macpherson . Centinaia e centinaia di thugs erano caduti per sua mano , e giorno e notte egli inseguiva gli altri senza tregua , potentemente aiutato dal governo inglese . Ne` i lacci degli strangolatori , ne` i pugnali dei piu` fanatici settari erano giunti a colpirlo , ne` le piu` infernali trame avevano avuto successo contro di lui . Suyodhana , che lo temeva assai , gli lancio` contro Tremal Naik promettendogli per compenso la mano della vergine della pagoda d' Oriente , cosi` infatti aveva nome la fanciulla dai capelli neri amata dal mio padrone . La testa del capitano doveva essere il regalo di nozze ! E Tremal Naik accetto` ? chiese la Tigre , con viva ansieta` . Egli amava troppo la Vergine e accetto` l' orribile patto di sangue impostogli dal padre delle sacre acque del Gange , lo spietato Suyodhana . Non vi narrero` tutto cio` che egli tento` , tutti i pericoli in cui incorse per poter avvicinare quel disgraziato capitano . Una fortuita combinazione gli procuro` il mezzo di diventare uno dei suoi servi , ma un giorno venne scoperto e dovette penare assai per ricuperare la liberta` e salvare la vita . Non rinunzio` tuttavia ad effettuare l' impresa impostagli dai thugs ed un giorno riusci` ad imbarcarsi su di una nave che il capitano Macpherson guidava verso le Sunderbunds per assalire nel loro covo i seguaci della sanguinaria dea . L' istessa notte , scortato da alcuni complici , entrava nella cabina del capitano per decapitarlo . La sua coscienza gli gridava di non commettere un delitto , perche` la vita di quell' uomo doveva essere sacra per lui , ed il suo sangue si ribellava ; pure era deciso , poiche` solamente uccidendo quel formidabile avversario avrebbe potuto avere la fidanzata : o almeno cosi` credeva , non conoscendo ancora l' infernale perversita` del fanatico Suyodhana . E lo uccise ? chiesero Sandokan e Yanez , con ansieta` . No disse Kammamuri . In quel supremo istante il nome della donna amata sfuggi` dalle labbra del mio padrone e fu udito dal capitano che stava per risvegliarsi . Quel nome fu un colpo di fulmine per entrambi : risparmio` un assassinio ed un raccapricciante delitto , poiche` quel capitano era il padre della donna amata dal mio padrone . Per Giove ! ... esclamo` Yanez . Quale storia tremenda ci narri ! ... La verita` , signor Yanez . Ma il tuo padrone non conosceva il nome della sua fidanzata ? ... Si` , ma il padre ne aveva assunto un altro per non far comprendere ai thugs che egli lottava per riavere la figlia , perche` temeva che , conoscendolo , gliela uccidessero . Continua disse Sandokan . Cio` che accadde potete immaginarvelo . Il mio padrone confesso` tutto : aveva finalmente compreso l' infernale astuzia di Suyodhana . Si offerse al capitano di guidarlo nelle caverne dei settari . Sbarcarono a Raimangal , il mio padrone entro` nel tempio sotterraneo fingendo di portare con se` la testa del capitano e , quando pote` rivedere la fanciulla amata , gl' inglesi piombarono sui thugs . Suyodhana , pero` , usci` vivo dall' assalto improvviso dei nemici , e quando il mio padrone , il capitano , la fidanzata ed i soldati lasciarono i sotterranei per ritornare alla nave , lo udirono gridare con voce minacciosa : Ci rivedremo nella jungla ! ... . E quell' uomo sinistro manteneva la parola . A Raimangal si erano radunate parecchie centinaia di strangolatori essendo gia` stati informati della spedizione del capitano Macpherson . Guidati da Suyodhana piombarono , venti volte piu` numerosi , sugli inglesi . L' equipaggio della nave invano accorse in aiuto del suo capitano . Tutti caddero fra le erbe giganti della jungla , schiacciati dal numero , e il capitano per primo . Perfino la nave fu presa , incendiata e fatta saltare in aria . Solo Tremal Naik e la sua fidanzata erano stati risparmiati . Aveva rimorso , Suyodhana , a spegnere anche il mio padrone che tanto aveva fatto per quegl' infami , oppure sperava di fare di lui un thug ? Io non lo seppi mai . Ma , tre giorni dopo , il mio padrone , che era stato fatto impazzire mediante la somministrazione di un liquore misterioso , veniva arrestato dalle autorita` inglesi presso il forte Williams . Era stato denunciato come thug ed i testimoni non erano mancati , poiche` quella setta conta numerosi seguaci anche a Calcutta . Fu risparmiato perche` era pazzo , ma condannato alla deportazione perpetua nell' isola di Norfolk , una terra al sud d' una regione chiamata Australia , cosi` mi dissero . Quale spaventevole dramma ! esclamo` la Tigre , dopo alcuni istanti di silenzio . Cosi` intensamente Suyodhana odiava lo sventurato Tremal Naik ? Il capo dei settari voleva , facendo decapitare il capitano dal mio padrone , spegnere per sempre la passione che ardeva nel cuore della vergine della pagoda . Era un mostro quel feroce capo dei thugs . Ma il tuo padrone e` ancora pazzo ? chiese Yanez . No , i medici riuscirono a guarirlo . E non si difese ? Non svelo` tutto ? ... Lo tento` , ma non fu creduto . Ma perche` si trova a Sarawak ? ... Perche` il legno che lo trasportava a Norfolk naufrago` presso Sarawak . Disgraziatamente nelle mani del rajah non ci stara` molto . E perche` ? Perche` la nave e` gia` partita dall' India e fra sei o sette giorni , se i miei calcoli non m' ingannano , giungera` a Sarawak . Quella nave e` diretta a Norfolk . Come si chiama quella nave ? L' Helgoland . L' hai vista tu ? Prima di lasciare l' India . E dove ti recavi colla Young India ? A Sarawak a salvare il mio padrone disse Kammamuri con fermezza . Solo ? Solo . Sei un giovanotto audace , maharatto mio disse la Tigre della Malesia . E della vergine della pagoda d' Oriente cosa fece il terribile Suyodhana ? La tenne prigioniera nei sotterranei di Raimangal , ma la disgraziata , dopo il sanguinoso assalto dei thugs nella jungla , era impazzita . Ma come fuggi` dalle mani dei thugs ? chiese Yanez . E` fuggita ? domando` Sandokan Si` , fratellino . E dove si trova ? Lo saprai piu` tardi . Narrami , Kammamuri , in che modo fuggi` disse Yanez . Ve lo diro` in due parole disse il maharatto . Io ero rimasto coi thugs anche dopo l' atroce vendetta di Suyodhana , e vegliavo attentamente sulla vergine della pagoda . Saputo , dopo parecchio tempo , che il mio padrone era stato condannato alla deportazione nell' isola di Norfolk e che la nave che lo trasportava era naufragata a Sarawak , meditai la fuga . Comperai un canotto , lo nascosi in mezzo alla jungla , e una sera d' orgia , mentre i thugs , ubriachi fradici , non erano piu` in grado di uscire dai loro sotterranei , mi recai alla pagoda sacra , pugnalai gl' indiani che la custodivano , afferrai fra le mie braccia la Vergine e fuggii . All' indomani io ero a Calcutta e quattro giorni dopo a bordo della Young India . E la Vergine ? chiese Sandokan . E` a Calcutta s' affretto` a dire Yanez . E` bella ? Bellissima disse Kammamuri . Ha i capelli neri e splendidi occhi scuri . E si chiama ? La vergine della pagoda , vi ho detto . Non ha nessun altro nome ? Si` . Dimmelo . Si chiama Ada Corishant . A quel nome la Tigre della Malesia aveva fatto un balzo , gettando un urlo terribile . Corishant ! ... Corishant ! ... Il nome dell' adorata madre della mia povera Marianna ! ... Dio ! ... Dio ! ... urlo` con accento disperato . Poi piombo` sul tappeto con la faccia orribilmente sconvolta e le mani contratte sul cuore . Un rauco singhiozzo , che parve un ruggito , lacero` il suo petto . Kammamuri , spaventato , sorpreso , si era alzato per accorrere in aiuto del pirata , che pareva fosse stato colpito a morte , ma due mani robuste lo arrestarono . Una parola gli disse il portoghese , tenendolo stretto per le spalle . Come si chiamava il padre di quella giovinetta ? Harry Corishant rispose il maharatto . Gran Dio ! ... Ed era ? Capitano dei sipai . Esci di qui ! Ma perche` ? ... Che cosa e` accaduto ? ... Silenzio , esci di qui ! E , riafferrandolo per le spalle , lo spinse bruscamente fuori della porta , che richiuse con un doppio giro di chiave . 5 . La caccia all' Helgoland . Il pirata di Mompracem si era prontamente rimesso da quella terribile commozione . La sua faccia , quantunque ancora alterata , aveva ripreso la sua fiera espressione che incuteva rispetto e terrore ai piu` coraggiosi , e sulle sue labbra , quantunque un po' scolorite , errava un malinconico sorriso . Grosse gocce di sudore imperlavano pero` la sua ampia fronte , lievemente corrugata , e una fiamma sinistra brillava in quegli sguardi che penetravano nel piu` profondo dei cuori . E` passata la tempesta ? chiese Yanez , sedendosi accanto a lui . Si` disse la Tigre , con voce sorda . Ogni volta che tu odi un nome che ti ricorda Marianna ti agiti e stai male . Ho troppo amato quella donna ... Yanez . Quel ricordo cosi` bruscamente evocato mi ha fatto piu` male di una palla di carabina che fosse entrata nel mio petto ... Marianna , mia povera Marianna ! Un secondo singhiozzo lacero` il petto della Tigre . Coraggio , fratello mio disse Yanez , che era assai commosso . Non dimenticare che tu sei la Tigre della Malesia . Certi ricordi sono tremendi anche per una tigre . Vuoi che parliamo di Ada Corishant ? Parliamone , Yanez . Credi a quanto ha narrato il maharatto ? Credo , Yanez . Che cosa farai ? Yanez rispose Sandokan con voce triste , ti ricordi cio` che disse una sera , sotto la fresca ombra di un maestoso durion , mia moglie ? Si` , me lo ricordo . Sandokan , mio prode amico , ti disse , ho una cugina che idolatro nella lontana India . E` figlia d' un fratello di mia madre . Avanti , Yanez . Proseguo . Ella e` scomparsa , non si sa dove sia . Si dice che i thugs indiani l' abbiano rapita ; Sandokan , mio prode amico , salvala , restituiscila all' addolorato suo genitore . Basta , basta , Yanez ! esclamo` il pirata con voce straziante . Oh , quei ricordi mi lacerano il cuore . E non poter riveder piu` quella povera donna ! ... Marianna , mia adorata Marianna ! ... Il pirata si era preso il capo fra le mani e rauchi singhiozzi sollevavano il suo atletico petto . Sandokan disse Yanez , sii forte . Il pirata rialzo` il capo . Sono forte , rispose . Vuoi che riprendiamo il discorso ? Si` . Purche` tu sia calmo . Lo saro` . Che cosa farai per Ada Corishant ? Che cosa faro` ? E me lo chiedi ? Andro` subito a salvarla , poi andro` a Sarawak a liberare il suo fidanzato . Ada Corishant e` salva , Sandokan disse Yanez . Salva ! ... salva ! ... esclamo` il pirata balzando in piedi . Dov' e` ? Qui . Qui ! ... E perche` non me l' hai detto prima ? Perche` quella giovinetta somiglia alla tua defunta moglie , quantunque non abbia ne` i capelli d' oro , ne` gli occhi azzurri come il mare . Io temevo che tu nel vederla provassi un fiero colpo . Io voglio vederla , Yanez , iovoglio vederla ! La vedrai subito . Apri` la porta . Kammamuri , in preda ad una indicibile ansieta` , era seduto su un gabbione sfondato aspettando di venire chiamato . Signor Yanez ! esclamo` con voce tremante , lanciandosi verso il portoghese . Calma , Kammamuri . Salverete il mio padrone ? Lo speriamo disse Yanez . Grazie , signore , grazie ! Mi ringrazierai quando l' avremo salvato . Ora scendi al villaggio e conduci qui la tua padrona . Il maharatto discese la stretta scala a precipizio mandando urla di gioia . Bravo giovanotto mormoro` il portoghese . Rientro` e si avvicino` a Sandokan , che era tornato a sedersi e teneva il viso nascosto fra le mani . A cosa pensi , fratello mio ? gli chiese con voce affettuosa . Al passato , Yanez rispose il pirata . Non pensare mai al passato , Sandokan . Tu lo sai , ti fa soffrire . Dimmi , quando partiremo ? Subito . Per Sarawak ? Per Sarawak . Avremo un osso duro da rodere . Il rajah di Sarawak e` potente e odia terribilmente i pirati . Lo so , ma i nostri uomini si chiamano i tigrotti di Mompracem ed io la Tigre della Malesia . Andremo direttamente a Sarawak o incroceremo presso le coste ? Incroceremo nella vasta baia . Bisogna , prima di sbarcare , affondare l' Helgoland . Comprendo il tuo piano . Lo approvi ? Si` , Sandokan , e ... Si arresto` di botto . La porta erasi improvvisamente aperta e sulla soglia era apparsa Ada Corishant , la vergine della pagoda d' Oriente . Guardala , Sandokan ! esclamo` il portoghese . Il pirata si volse . Nel vedere quella donna ritta sulla soglia della porta emise un urlo e indietreggio` , vacillando , fino al muro . Quale somiglianza ! ... esclamo` . Quale somiglianza ! La pazza non si era mossa , conservava una immobilita` assoluta , ma guardava fisso il pirata . D' improvviso fece due passi innanzi e pronuncio` una parola : Dei thugs ? No disse Kammamuri che l' aveva seguita . No , padrona , non sono thugs . Ella scosse il capo , si avvicino` a Sandokan che pareva non fosse capace di staccarsi dal muro , e gli mise una mano sul petto . Pareva che cercasse qualcosa . Dei thugs ? ripete` ella . No , padrona , no disse il maharatto . Ada apri` il gran mantello di seta bianca mettendo allo scoperto una corazza d' oro tempestata di grossi diamanti , in mezzo alla quale campeggiava , in alto rilievo , un serpente con la testa di donna . Guardo` a lungo quel misterioso simbolo degli strangolatori indiani , poi guardo` il petto di Sandokan . Perche` non vedo il serpente ? chiese con voce lievemente alterata . Perche` questi uomini non sono thugs disse Kammamuri . Un lampo baleno` negli occhi della pazza , ma subito si spense . Aveva compreso cio` che aveva detto Kammamuri ? Forse . Kammamuri disse Yanez sottovoce . Se tu pronunciassi il nome del suo fidanzato ? No , no ! esclamo` il maharatto con terrore . Essa cadrebbe in deliquio . E` sempre cosi` tranquilla ? Sempre , ma fate che non oda lo squillo di un ramsinga o di un tare` , e che non veda un laccio o una statua della dea Kali` . Perche` ? Perche` allora fugge e per parecchi giorni delira . In quell' istante la pazza si volse , dirigendosi a lenti passi verso la porta . Kammamuri , Yanez e Sandokan , il quale si era rimesso dalla sua viva commozione , la seguirono . Che cosa vuol fare ? chiese Yanez . Non lo so rispose il maharatto . La pazza , appena uscita , si era arrestata , guardando con curiosita` le trincee e le palizzate che difendevano la capanna , poi s' incammino` verso l' orlo della gigantesca rupe , guardando il mare che muggiva lungo le scogliere dell' isola . D' un tratto si chino` , come se volesse ascoltare meglio lo strepito delle onde , poi scoppio` in una risata argentina , esclamando : Il Mangal ! Che cosa dice ? chiesero ad una voce Sandokan e Yanez . Credo che scambi il mare per il fiume Mangal che bagna l' isola dei thugs . Povera giovane ! esclamo` Sandokan sospirando . Speri di farla ritornare in se` ? chiese Yanez . Si` , lo spero rispose Sandokan . In qual modo ? Te lo diro` quando avremo liberato Tremal Naik . Verra` con noi quella disgraziata ? Si` , Yanez . Durante la nostra assenza gli Inglesi potrebbero gettarsi su Mompracem e portarcela via . Quando si partira` ? chiese Kammamuri . Subito disse Sandokan . Abbiamo molta strada da percorrere e l' Helgoland forse non e` molto lontano . Kammamuri prese per mano Ada e scese la scaletta , seguito dalla Tigre della Malesia e da Yanez . Che impressione ti ha fatto quella sventurata ? chiese il portoghese a Sandokan . Un' impressione dolorosa , Yanez disse il pirata . Ah , potessi un giorno farla felice ! Somiglia alla defunta Marianna ? Si` , si` , Yanez ! esclamo` Sandokan con voce commossa . Ha gli stessi lineamenti della mia povera Marianna ! ... Basta , Yanez , non parliamo piu` di quella morta . Cio` mi fa soffrire , immensamente soffrire ! Erano allora giunti alle prime capanne del villaggio . Proprio in quel momento i prahos , carichi del bottino tolto alla Young India , entravano nella baia . Gli equipaggi , scorgendo il loro capo , lo salutarono con evviva entusiastici , agitando freneticamente le armi . Viva l' invincibile Tigre della Malesia ! urlavano . Viva il nostro valoroso capitano ! rispondevano i pirati del villaggio . Sandokan , con un solo gesto della mano , chiamo` attorno a se` tutti i pirati , i quali non erano meno di duecento , la maggior parte malesi e dayachi del Borneo , uomini coraggiosi come leoni , feroci come tigri , pronti a farsi uccidere per il loro capo che adoravano come una divinita` . Ognuno mi ascolti diss' egli . La Tigre della Malesia sta per intraprendere una spedizione che forse costera` la vita a gran numero di noi . Tigrotti di Mompracem , sulle coste del Borneo regna un uomo , figlio d' una stirpe che tanto male ci inflisse e che noi odiamo , un inglese , tiene in sua mano un mio amico , il fidanzato di questa povera pazza che e` cugina della defunta regina di Mompracem . Un urlo immenso s' alzo` attorno a Sandokan . Lo si salvi ! ... lo si salvi ! ... Tigrotti di Mompracem , io voglio salvare il fidanzato di questa infelice . Lo salveremo , Tigre della Malesia , lo salveremo ! ... Chi lo tiene prigioniero ? Il rajah James Brooke , lo sterminatore dei pirati . Questa volta non fu un urlo quello che irruppe dai petti dei pirati , fu un ruggito d' ira da far fremere : Morte a James Brooke ! ... Morte allo sterminatore dei pirati ! A Sarawak ! ... tutti a Sarawak ! ... Vendetta , Tigre della Malesia ! Silenzio ! tuono` la Tigre della Malesia . Kara` Olo` , fatti innanzi . Un uomo gigantesco , dalla pelle giallastra , le membra cariche di anelli di rame e il petto adorno di perle di vetro , di denti di tigre , di conchiglie e di ciuffi di capelli , gli si avvicino` , impugnando un pesante sciabolone che si allargava verso l' estremita` . Quanti uomini conta la tua banda ? gli chiese Sandokan . Ottanta rispose il pirata . Hai paura di James Brooke ? Non ho mai avuto paura di nessuno . Quando la Tigre della Malesia mi ordinera` di gettarmi su Sarawak , io l' assaliro` e dietro a me verranno tutti i miei uomini . T' imbarcherai con l' intera banda sulla Perla di Labuan . Non occorre che ti dica che il praho deve essere zeppo di palle e di polvere . Sta bene , capitano . Ed io , che cosa dovro` fare , capitano ? chiese un vecchio malese , sfigurato da piu` di venti cicatrici . Tu , Nayala , rimarrai a Mompracem con le altre bande ; lascia che vadano i giovani a Sarawak ! Rimarro` qui , giacche` me l' ordinate , e difendero` l' isola finche` avro` una goccia di sangue nelle vene . Sandokan e Yanez si intrattennero ancora a parlare coi capitani delle bande , indi salirono nella grande capanna . I loro preparativi furono brevi . Nascoste sotto le vesti alcune borse contenenti grossi diamanti , per un valore di forse due milioni , e scelte le carabine , le pistole , le scimitarre ed i kriss dalla punta acuta e avvelenata , ridiscesero verso la costa . La Perla di Labuan , coperta di vele , ondeggiava nella piccola rada , impaziente di uscire in mare . Sul ponte stavano schierati gli ottanta dayachi di Kara` Olo` , pronti a manovrare . Tigrotti disse Sandokan , volgendosi verso i pirati affollati sulla spiaggia , difendete la mia isola . La difenderemo risposero in coro i tigrotti di Mompracem , agitando le armi . Sandokan , Yanez , Kammamuri e la vergine della pagoda d' Oriente salirono in una imbarcazione e raggiunsero la nave , la quale , sciolte le gomene , navigo` verso l' alto mare salutata da urla di : Evviva la Perla di Labuan ! ... Evviva la Tigre della Malesia ! ... Evviva i tigrotti di Mompracem ! 6 . Da Mompracem a Sarawak . La Perla di Labuan , con la quale il capo dei pirati di Mompracem stava per intraprendere l' audace spedizione , era uno dei piu` grandi , dei piu` bei prahos che solcassero gli ampi mari della Malesia . Stazzava centocinquanta o centosessanta tonnellate , il triplo dei prahos ordinari . Strettissima aveva la carena , svelte le forme , alta e solida la prua , fortissimi gli alberi e amplissime le vele , i cui pennoni non misuravano meno di sessanta metri . A vento largo , doveva filare come una rondine marinara e lasciarsi di gran lunga indietro i piu` rapidi steamers e i piu` veloci velieri d' Asia e d' Australia . Non aveva nulla che potesse farla credere un legno corsaro . Ne` cannoni in vista , ne` equipaggio numeroso , ne` sabordi . Pareva un elegante praho mercantile con un carico prezioso nella stiva , in rotta per la Cina o per le Indie . Il piu` astuto lupo di mare si sarebbe ingannato . Chi pero` fosse sceso nella stiva avrebbe potuto vedere di che merci il praho era carico . Non erano ne` tappeti , ne` ori , ne` spezie , ne` the` : erano bombe , fucili , pugnali , sciaboloni d' arrembaggio e barili di polvere in quantita` sufficiente per far saltare due fregate di alto bordo . Chi poi fosse entrato sotto il gran casotto attap , avrebbe potuto vedere sei cannoni di lunga portata , posti sulle loro carrette , pronti a vomitare uragani di mitraglia e di palle , nonche` due mortai da grosse bombe , grappini d' arrembaggio , asce , scuri e pesanti parangs , le armi favorite dei dayachi del Borneo . Girate le innumerevoli rocce e scogliere madreporiche , che rendevano inaccessibile l' entrata della piccola baia alle grosse navi , la svelta Perla di Labuan mise la prua verso la costa del Borneo , e precisamente verso il capo Sirik , che chiude ad occidente la vasta insenatura di Sarawak . Il tempo era splendido e il mare tranquillo : in cielo pochi cirri color di fuoco : in mare nulla . Non una vela , non una traccia di fumo che segnalasse uno steamer all' orizzonte , non onde . La immensa distesa d' acqua color piombo era perfettamente tranquilla , quantunque soffiasse un leggero venticello fresco . In meno di venti minuti , il veloce legno raggiunse l' estrema punta sud dell' isola , dietro la quale finiva di sfasciarsi lo scheletro dell' Young India e prese il largo , inclinato civettuolamente a babordo , lasciando dietro la poppa una linea perfetta . Yanez e Kammamuri , condotta la vergine della pagoda nella piu` vasta e bella cabina di poppa , erano risaliti in coperta , dove Sandokan passeggiava con le braccia incrociate sul petto e il capo chino , immerso in profondi pensieri . Che ti pare del nostro legno ? chiese Yanez al maharatto , il quale , appoggiato al coronamento di poppa , guardava attentamente le coste dirupate di Mompracem che rapidamente svanivano in lontananza . Non mi ricordo di aver navigato su di un legno rapido come questo , signor Yanez rispose il maharatto . I pirati , a quanto pare , sanno scegliere i loro navigli . Hai ragione , mio caro . Non c' e` piroscafo che tenga testa a questa valorosa Perla di Labuan . In pochi giorni , se questo vento non diminuisce , noi saremo in vista delle coste di Sarawak . Senza combattimenti ? Cio` non si puo` sapere . In questo mare si conosce la Perla di Labuan e molti sono gli incrociatori che battono le coste del Borneo . Potrebbe darsi il caso che a qualcuno di loro saltasse il ticchio di misurarsi con la Tigre della Malesia . E se cio` accadesse ? Perbacco , accetteremmo la sfida . La Tigre della Malesia , amico mio , non rifiuta mai un combattimento . Non vorrei che ci assalisse qualche grosso vascello . Non ci farebbe paura . Abbiamo nella stiva tante sciabole e tanti fucili da armare la popolazione di una citta` , tante bombe da affondare una flotta intera e tanta polvere da far saltare mille case . Ma solo ottanta uomini ! Ma sai tu quali uomini sono i nostri ? So che sono coraggiosi , ma ... Sono dayachi , mio caro . Che cosa vuol dire ? Gente che non ha paura di gettarsi contro una muraglia di ferro difesa da cento cannoni , quando sanno che al di la` vi sono teste da tagliare . Danno la caccia alle teste , questi dayachi ? Si` , giovanotto mio . I dayachi , che vivono per lo piu` nelle grandi foreste del Borneo , si chiamano head hunters , ossia cacciatori di teste . Sono terribili compagni , allora . Formidabili . E anche pericolosi . Se una notte saltasse loro la brutta idea di decapitarci ? Non aver paura , giovanotto . Rispettano e temono piu` noi che le loro divinita` . Basta una parola , una sola occhiata della Tigre per farli diventare mansueti . E quando arriveremo a Sarawak ? Fra cinque giorni , se non sopraggiungono accidenti . Burrasche , forse ? Peuh fece il portoghese alzando le spalle . La Perla di Labuan , guidata da un lupo di mare come Sandokan , si ride dei piu` formidabili cicloni . Sono gli incrociatori , ti ripeto , che di quando in quando vengono a seccarci . Ve ne sono molti , dunque ? Pullulano come le piante velenose . Portoghesi , Inglesi , Olandesi e Spagnoli hanno giurato una guerra a morte contro la pirateria . Sicche` un bel giorno i pirati scompariranno . Oh , mai piu` ! esclamo` Yanez , con profonda convinzione . La pirateria durera` finche` vi sara` un solo malese . E perche` ? Perche` la razza malese non si sente inclinata per la civilta` europea . Non conosce che il furto , l' incendio , il saccheggio , l' assassinio , terribili mezzi che le somministrano da vivere in abbondanza . La pirateria malese conta parecchi secoli di vita e continuera` per molti secoli ancora . E` una eredita` sanguinosa che si trasmette di padre in figlio . Ma non scema questa razza ? ? I continui combattimenti devono fare dei grandi vuoti . Poca cosa , Kammamuri , poca cosa ! La stirpe malese e` feconda come le piante velenose , come gli insetti nocivi . Morto uno , un altro ne nasce e il figlio non e` meno valoroso ne` meno sanguinario del padre . La Tigre della Malesia e` malese ? No , e` bornese e di una casta elevata . Ditemi , signor Yanez , come mai un uomo terribile che assalta vascelli , che trucida interi equipaggi , che saccheggia e incendia villaggi , che , infine , sparge ovunque il terrore , si e` generosamente offerto di salvare il mio padrone che non ha mai conosciuto ? Perche` il tuo padrone fu il fidanzato di Ada Corishant . Conosceva , forse , Ada Corishant ? chiese Kammamuri , con sorpresa . Non l' ha mai veduta . Non capisco allora ... Lo capirai subito , Kammamuri . Nel 1852 , cioe` cinque anni or sono , la Tigre della Malesia aveva raggiunto il culmine della sua potenza . Aveva molti e ferocissimi tigrotti , molti prahos , parecchi cannoni . Con una sola parola faceva tremare tutti i popoli della Malesia . Eravate anche allora insieme con la Tigre ? Si` e da parecchi anni . Un giorno Sandokan fu informato che a Labuan viveva una fanciulla incantevole , bellissima , e si senti` vinto dal desiderio di contemplarla . Si reco` a Labuan , ma fu scoperto da un incrociatore , vinto e ferito . Con infinite pene e affatto solo pote` riparare sotto i boschi e di la` giungere ad una casa abitata da ... indovina da chi ? Non lo saprei . Dalla fanciulla che voleva vedere . Oh ! quale strana combinazione ! La Tigre della Malesia non aveva amato fino allora che le lotte , le stragi , le tempeste . Ma , vista la fanciulla , se ne innamoro` alla follia . Chi ? La Tigre ? E impossibile ! esclamo` Kammamuri . Ti narro dei fatti veri disse Yanez . Amo` la fanciulla , la fanciulla amo` ardentemente il pirata e si accordarono per fuggire assieme . Perche` fuggire ? La fanciulla aveva uno zio capitano di marina , uomo ruvido , violento , nemico acerrimo della Tigre della Malesia . Passo sopra alle pugne tremende accadute fra inglesi e pirati , sulle disgrazie che toccarono alla Tigre , sul bombardamento di Mompracem , alle fughe . Ti diro` solo che Sandokan finalmente pote` far sua la fanciulla e rifugiarsi a Batavia . Io e una trentina di tigrotti lo seguimmo . E gli altri ? Erano tutti morti . E perche` la Tigre torno` a Mompracem ? Yanez non rispose e il maharatto , sorpreso di non ricevere risposta , alzo` gli occhi e lo vide asciugarsi rapidamente una lacrima . Ma voi piangete ! esclamo` . Non e` vero disse Yanez . Perche` negarlo ? Hai ragione , Kammamuri . Anche la Tigre della Malesia , che non aveva mai pianto , vidi scoppiare in lacrime . Il cuore mi si stringe e un nodo mi serra la gola tutte le volte che io penso a Marianna Guillonk . Marianna Guillonk ! ... esclamo` il maharatto . Chi e` questa Guillonk ? Era la giovinetta fuggita con la Tigre della Malesia . Parente di Ada Corishant ? Cugina , Kammamuri . Ecco perche` la Tigre ha promesso di salvare Tremal Naik e la sua fidanzata . Ditemi , signor Yanez , e` viva Marianna Guillonk ? No , Kammamuri disse Yanez con tristezza . Sono due anni che dorme in una tomba . Morta ? Morta ! E suo zio ? Vive ed e` sempre in cerca di Sandokan . Lord James Guillonk ha giurato di farlo appiccare assieme a me . E dove si trova ora ? Non lo sappiamo . Temete d' incontrarlo ? Ti diro` che ho un presentimento . Ma ... ai presentimenti gia` io non credo piu` . Accese una sigaretta e si mise a passeggiare sul ponte . Il maharatto noto` che quell' uomo , di solito cosi` ilare , era diventato triste . Forse sono i ricordi che l' hanno reso malinconico mormoro` , e scese nella cabina della pazza . Il vento continuava a mantenersi buono , anzi tendeva a crescere , accelerando la corsa della Perla di Labuan , la quale non tardo` a raggiungere i sette nodi all' ora , velocita` che le avrebbe permesso di guadagnare ii capo Sirik molto presto . A mezzodi` furono segnalate a babordo le Romades , gruppo d' isole situate a quaranta miglia dalla costa del Borneo , abitate per la maggior parte da pirati che se la intendevano a meraviglia con quelli di Mompracem . Alcuni prahos , anzi , raggiunsero la Perla di Labuan , augurando all' equipaggio e al suo capitano buona preda . Qualche vela lontana , un brigantino e alcune giunche cinesi di forme pesanti e barocche , furono segnalati durante il giorno , ma la Tigre della Malesia , che temeva di arrivare dopo l' Helgoland e non voleva esporre i suoi uomini in un combattimento inutile , non si curo` di quei navigli . All' indomani , ai primi albori , fu segnalata Whale , isola considerevole , lontana centodieci miglia da Mompracem , cinta da scogliere innumerevoli che rendono oltremodo pericoloso l' approdo . Una cannoniera con bandiera olandese , che esplorava la costa cercando senza dubbio qualche legno corsaro , appena ebbe scorta la Perla di Labuan prese il largo a tutto vapore ; il suo ponte , in un baleno , si copri` di marinai armati di carabine di lunga portata e gli artiglieri smascherarono a tribordo un grosso cannone . Aoh ! esclamo` Yanez , avvicinandosi a Sandokan che guardava con occhio tranquillo la cannoniera . Fratellino mio , quella bestia la` ha fiutato qualcosa , perche` pare che si prepari a darci la caccia . Non crederlo rispose la Tigre . Si accontentera` di seguirci . Non mi va troppo a sangue essere seguito da una cannoniera . Hai paura ? No , fratello mio . Ma se quella cannoniera ci seguisse fino a Sarawak ? Perche` vuoi che ci segua a Sarawak ? Se ha un sospetto ci dara` battaglia e noi la coleremo a picco . Diffida , fratello . Mi si disse che James Brooke ha una buona flottiglia , che cambia assai spesso bandiera ed apparenza per dar la caccia ai pirati . Le conosco le astuzie di quel lupo di mare . So che talvolta , per attirare i pirati , disalbera la sua nave , il Realista , per mitragliarli appena giunti a tiro . E` vero , Sandokan , che quel diavolo d' uomo ha sterminato quanti pirati battevano le coste di Sarawak ? E` vero , Yanez . Col suo piccolo schooner , il Realista , purgo` le coste di mezzo Borneo , distruggendo tutti i prahos , incendiando i villaggi , cannoneggiando le fortezze . Quell' uomo ha del sangue nelle vene , non tanto pero` quanto ne hanno i pirati di Mompracem . Tremi il giorno in cui i miei tigrotti approderanno sulle sue terre . Vuoi misurarti con lui ? Lo spero . La Tigre dara` allo sterminatore dei pirati un colpo terribile , forse il colpo di grazia . Aho ! esclamo` il portoghese . Cos' hai ? Guarda la cannoniera , Sandokan . C' invita a mostrare la nostra bandiera . Non sara` certo la mia , quella che mostrero` . Quale allora ? chiese Yanez . Ehi , Kai Malu` , mostra a quei curiosi una bandiera inglese , olandese o portoghese . Pochi istanti dopo , una bandiera portoghese sventolava a poppa del praho . La cannoniera , soddisfatta , prese quasi subito il largo , non gia` verso l' isola Whale , che si scorgeva ancora all' orizzonte , ma verso il sud . Quella rotta fece aggrottare le ciglia alla Tigre della Malesia e al suo compagno . Uhm ! fece il portoghese . C' e` sotto qualche cosa . Lo so , fratello . Quella cannoniera si dirige verso Sarawak , ne sono certo , certissimo . Appena fuori di vista modifichera` la sua rotta . Gli uomini che la montano sono furbi . Hanno fiutato in noi dei pirati . Che cosa farai ? Nulla per ora . Quella cannoniera , oggi , cammina piu` di noi . Che vada ad aspettarci a Sarawak ? E` probabile . Ci tendera` forse un agguato alla foce del fiume , con la flotta di Brooke . Daremo battaglia . Non abbiamo che otto cannoni , Sandokan . Noi , ma l' Helgoland ne avra` piu` di noi . Lo vedrai , portoghese , ci divertiremo . Per due giorni la Perla di Labuan navigo` alla distanza di una trentina di miglia dalla costa del Borneo , segnalata dalla cima del monte Patau , gigantesco cono coperto di superbe foreste che si eleva a 1880 piedi sul livello del mare . La mattina del terzo , dopo una breve calma , girava il capo Sirik , promontorio roccioso coronato da alcune isole e isolotti che chiude la vasta baia di Sarawak verso nord . Sandokan , che temeva di trovarsi da un istante all' altro dinanzi alla flottiglia di James Brooke , fece caricare i cannoni , nascondere due terzi dell' equipaggio ; quindi innalzo` la bandiera olandese . Dopo di che , mise la prua al capo Tanjong Datu , che ad occidente chiude la baia , in vicinanza del quale doveva passare l' Helgoland proveniente dall' India . Verso il mezzodi` dello stesso giorno , tra la generale sorpresa , la Perla di Labuan si imbatteva nella cannoniera olandese che tre giorni prima aveva incontrato nelle acque dell' isola Whale . Sandokan , nel vederla , lascio` andare un violento pugno sulla murata . Ancora la cannoniera ! esclamo` , aggrottando la fronte e mostrando i denti , bianchi e aguzzi come quelli di una tigre . Tu vuoi che io faccia bere del sangue ai miei tigrotti . Ci spia , Sandokan disse Yanez . Ma io la colero` a picco . Non lo farai , Sandokan . Un colpo di cannone puo` essere udito dalla flotta di Brooke . Io me ne rido della flotta del rajah . Sii prudente , Sandokan . Saro` prudente , giacche` lo vuoi , ma vedrai che quella cannoniera ci tendera` un agguato alla foce del Sarawak . Non sei la Tigre della Malesia , tu ? Si` , ma abbiamo la vergine della pagoda a bordo . Una palla potrebbe colpirla . Coi nostri petti le faremo scudo . La cannoniera olandese era giunta a duecento metri dalla Perla di Labuan . Sul suo ponte si vedevano il capitano , munito di un cannocchiale e , affollati a prua , una trentina di marinai armati di carabine . A poppa alcuni artiglieri circondavano un grosso cannone . Giro` due volte attorno al praho descrivendo un grandissimo semicerchio , poi viro` di bordo mettendo la prua a sud , verso Sarawak . La sua velocita` era tale che in tre quarti d' ora non si scorgeva piu` che un sottile pennacchio di fumo . Dannazione ! esclamo` Sandokan . Se mi torni a tiro ti mando a picco con una sola bordata . La Tigre , anche se non e` di cattivo umore , non si lascia avvicinare tre volte impunemente . La ritroveremo a Sarawak disse Yanez . Lo spero , ma ... Un grido che veniva dall' alto lo interruppe bruscamente . Eh ! Uno steamer all' orizzonte ! aveva gridato un pirata che si teneva a cavalcioni del gran pennone di maestra . Un incrociatore , forse ! esclamo` Sandokan il cui sguardo si accese . Da dove viene ? Dal nord rispose il gabbiere . Lo vedi bene ? Non scorgo che il fumo e l' estremita` dei suoi alberi . Se fosse l' Helgoland ! esclamo` Yanez . E` impossibile ! Verrebbe dall' occidente , non gia` dal nord . Puo` aver toccato Labuan . Kammamuri ! grido` la Tigre . Il maharatto , che si era issato sul coronamento di poppa , si slancio` giu` correndo verso il pirata . Conosci l' Helgoland ? chiese la Tigre . Si` , padrone . Ebbene , seguimi ! Si slanciarono verso i paterazzi , s' inerpicarono fino alla estremita` dell' albero di maestra e fissarono i loro sguardi sulla verdastra superficie del mare . 7 . L' Helgoland . All' orizzonte , la` dove il cielo si confondeva con l' oceano , era quasi improvvisamente apparso un vascello a tre alberi che , quantunque ancora assai lontano , s' indovinava essere di grandi dimensioni . Dal fumaiolo usciva una striscia di fumo nero che il vento portava assai lontano . La sua mole , la sua struttura , i suoi alberi rivelavano subito che quella nave apparteneva alla categoria dei vascelli da guerra . Lo scorgi , Kammamuri ? chiese Sandokan , che fissava il piroscafo con estrema attenzione , come se volesse riconoscere la bandiera che sventolava sul picco della randa . Si` rispose il maharatto . Lo conosci ? Aspettate un poco , padrona E` l' Helgoland ? Aspettate ... mi pare ... si` , si` , e` l' Helgoland ! Non t' inganni ? No , Tigre , non m' inganno . Ecco la sua prua tagliata ad angolo retto , ecco la` i suoi alberi tutti d' un pezzo , ecco i suoi dodici sabordi . Si` , Tigre , si` , e` l' Helgoland ! Un lampo sinistro guizzo` negli occhi della Tigre della Malesia . La` v' e` lavoro per tutti ! esclamo` il pirata . Si aggrappo` ad una sartia e si lascio` scivolare fino al ponte . I suoi pirati , che avevano brandite le armi , gli corsero attorno interrogandolo con lo sguardo . Yanez ! chiamo` . Eccomi , fratello rispose il portoghese , accorrendo da poppa . Prendi sei uomini , scendi nella stiva e sfonda i fianchi del praho . Che ? Sfondare i fianchi del praho ? Sei matto ? Ho il mio piano . L' equipaggio del vascello udra` le nostre grida , accorrera` e ci accogliera` come naufraghi . Tu sarai un ambasciatore portoghese in rotta per Sarawak e noi la tua scorta . Ebbene ? Ebbene una volta sul vascello , non sara` difficile per uomini come noi impadronircene . Spicciati : l' Helgoland si avanza . Fratello , sei davvero un grand' uomo ! esclamo` il portoghese . Fece armare dieci uomini e discese nella stiva ingombra di armi , di barilotti di polvere , di palle e di vecchi cannoni che servivano quale zavorra . Cinque uomini si misero a babordo e gli altri cinque a tribordo , con le scuri in mano . Animo , ragazzi disse il portoghese . Picchiate sodo , ma che le falle non siano troppo grandi . Bisogna affondare lentamente per non farsi mangiare dai pesci cani . I dieci uomini si misero a picchiare contro i bordi della nave che erano solidi come fossero di ferro . Dieci minuti dopo , due enormi getti d' acqua si precipitavano fischiando nella stiva , dirigendosi verso poppa . Il portoghese ed i dieci pirati si slanciarono in coperta . Affondiamo disse Yanez . Saldi in gambe , ragazzi , e nascondete le pistole e i kriss sotto le casacche . Domani ne avremo bisogno . Kammamuri grido` Sandokan , conduci la tua padrona sul ponte . Dovremo saltare in mare , capitano ? chiese il maharatto . Non c' e` bisogno . Se pero` sara` necessario , m' incarico io di portare la giovanetta . Il maharatto si precipito` sotto coperta , afferro` fra le robuste braccia la sua padrona , senza che ella opponesse la minima resistenza , e la porto` sul ponte . Il piroscafo era lontano un buon miglio , ma si avanzava colla velocita` di quattordici o quindici nodi all' ora . Fra pochi minuti doveva trovarsi sulle acque del praho . La Tigre della Malesia si avvicino` ad un cannone e vi diede fuoco . La detonazione fu portata dal vento fino al vascello , il quale mise subito la prua verso il praho . Aiuto ! a noi ! urlo` la Tigre . Aiuto ! aiuto ! Affondiamo ! A noi ! a noi ! gridarono i pirati . Il praho , inclinato a tribordo , affondava lentamente , traballando come fosse ubriaco . Gia` nella stiva si udiva l' acqua penetrare con sordo rumore attraverso le due spaccature , e i barili urtarsi e spezzarsi contro i cannoni . L' albero di maestra , scavezzato alla base , barcollo` un istante , poi precipito` in mare , trascinando nella caduta la gran vela e tutte le sartie . In acqua le artiglierie comando` Sandokan , che sentiva mancarsi il praho sotto i piedi . I cannoni furono gettati in mare , poi i barili di polvere , le palle , le ancore , la zavorra che era in coperta , le gomene e gli alberi di ricambio . Sei uomini , afferrati alcuni mastelli , scesero nella stiva per rallentare l' impeto delle acque che entravano con furia rodendo gli orli delle due spaccature . . Il vascello era giunto allora a trecento metri di distanza e si era arrestato . Sei imbarcazioni montate da marinai si staccarono dai suoi fianchi dirigendosi a tutta velocita` verso il praho che affondava . Aiuto ! aiuto ! grido` Yanez , che si trovava in piedi sulla murata di babordo , circondato da tutti i pirati . Coraggio grido` una voce partita dal battello piu` vicino . Le imbarcazioni venivano avanti con furia , fendendo rumorosamente le acque . I timonieri , seduti a poppa , colla barra in mano , incoraggiavano i marinai , i quali arrancavano con furore e con perfetto accordo , senza perdere un colpo di remo . In brevi istanti il praho si trovo` abbordato da due lati . L' ufficiale che comandava la piccola squadra , un buon giovanotto nelle cui vene doveva scorrere sangue indiano , salto` sul ponte di legno che stava per sommergersi . Vedendo la pazza , si scopri` cortesemente il capo . Spicciatevi disse , prima la signora , poi gli altri . Avete nulla da salvare ? Nulla , comandante disse Yanez . Abbiamo gettato tutto in mare . In barca ! La vergine della pagoda prima , poi Yanez , Sandokan e alcuni malesi e dayachi si precipitarono nell' imbarcazione dell' ufficiale , mentre gli altri si accomodavano alla meglio nelle altre cinque . La piccola squadra si allontano` in fretta , dirigendosi verso il vascello che avanzava a piccolo vapore . L' acqua arrivava allora sul ponte del praho , il quale oscillava da prua a poppa scuotendo il malfermo albero di trinchetto . D' improvviso fu visto piegarsi sul fianco dritto , rovesciarsi , poi scomparire sotto le onde , formando un piccolo vortice che attiro` le imbarcazioni per una ventina di metri , nonostante gli sforzi erculei dei marinai . Una grande ondata si distese al largo , sollevando i rottami e infrangendosi contro i fianchi del vascello , il quale barcollo` da babordo a tribordo . Povera Perla ! esclamo` Yanez che provo` una stretta al cuore Da dove venivate ? chiese l' ufficiale dell' Helgoland , rimasto fino allora silenzioso . Da Varauni rispose Yanez . Si era aperta una falla ? Si` , a causa di un urto contro la scogliera dell' isola Whale . Chi sono tutti questi uomini di colore che conducete con voi ? Dayachi e malesi . E` una scorta d' onore datami dal Sultano del Borneo . Ma allora voi siete ... ? Yanez Gomera y Marhanhao , capitano di S . M . Cattolica il Re del Portogallo , ambasciatore alla Corte del Sultano di Varauni . L' ufficiale si scoperse il capo . Sono tre volte felice di avervi salvato disse inchinandosi . Ed io vi ringrazio , signore disse Yanez , inchinandosi pure . Senza il vostro aiuto , a quest' ora nessuno di noi sarebbe in vita . Le imbarcazioni erano giunte presso il vascello . La scala fu abbassata e l' ufficiale , Yanez , Ada , Sandokan e tutti gli altri salirono in coperta dove li attendevano ansiosamente il capitano e l' equipaggio . L' ufficiale presento` Yanez al capitano del vascello , un bell' uomo sulla quarantina con due grossi mustacchi e la pelle abbronzata dal sole equatoriale . E` una vera fortuna , signore , l' essere arrivato in cosi` buon punto disse il capitano stringendo vigorosamente la destra che il portoghese gli porgeva . Certamente , mio caro capitano . Mia sorella sarebbe morta . E` vostra sorella , signor ambasciatore ? chiese il capitano , guardando la pazza che non aveva ancor pronunciato parola . Si` , capitano , ma l' infelice e` pazza . Pazza ? Si` , comandante . Cosi` giovane e cosi` bella ! esclamo` il capitano guardando con occhio compassionevole la vergine della pagoda . Forse sara` stanca . Lo credo , capitano . Sir Strafford , conducete la signora nella migliore cabina di poppa . Permettete pero` che il suo servo la segua disse Yanez . Accompagnala , Kammamuri . Il maharatto prese per mano la giovinetta e segui` l' ufficiale a poppa . Anche voi , signore , dovete essere stanco e affamato disse il capitano , rivolgendosi a Yanez . Non dico di no , capitano . Sono due lunghe notti che non si dorme affatto e due giorni che appena si assaggia cibo . Dove eravate diretti ? A Sarawak . A proposito , permettetemi , capitano , di presentarvi S . A . R . Orango Kahaian fratello del sultano di Varauni disse Yanez presentando Sandokan . Il capitano strinse con entusiasmo la mano della Tigre della Malesia . By God ! esclamo` . Un ambasciatore e un principe sul mio vascello ? Cio` e` un avvenimento . Non occorre che vi dica , signori , che la mia nave e` a vostra disposizione . Mille grazie , capitano rispose Yanez . Siete anche voi in rotta per Sarawak ? Precisamente , e faremo il viaggio insieme . Quale fortuna ! Vi recate forse dal rajah James Brooke ? Si` , capitano , devo firmare un trattato importantissimo . Lo conoscete il rajah ? No , capitano . Vi presentero` io , signor ambasciatore . Sir Strafford , conducete questi signori nel quadro di poppa e fate servire loro il pranzo . E i nostri marinai , dove li alloggerete , capitano ? chiese Yanez . Nel frapponte , se non vi spiace . Grazie , capitano . Yanez e Sandokan seguirono l' ufficiale che li condusse in una vasta cabina fornita di lettucci e ammobiliata con molta eleganza . Le due finestre , riparate da grossi vetri e da cortine di seta , davano sulla poppa della nave e permettevano alla luce e all' aria di entrare liberamente . Sir Strafford disse Yanez , chi abbiamo vicino alla nostra cabina ? Il capitano alla vostra destra , e vostra sorella a sinistra . Benissimo . Scambieremo qualche parola attraverso le pareti . L' ufficiale si ritiro` , avvertendoli che sarebbe stato subito servito il pranzo . Ebbene , fratellino mio , come va ? chiese Yanez quando furono soli . Va tutto a gonfie vele rispose Sandokan : quei poveri diavoli ci credono davvero due galantuomini . Che cosa ne dici del vascello ? E` un legno di prima classe che fara` ottima figura a Sarawak . Hai contato gli uomini di bordo ? Si` , sono una quarantina . Accidenti ! esclamo` il portoghese facendo una brutta smorfia . Hai paura di quaranta uomini ? Non dico di no . Siamo in buon numero e tutti scelti , Yanez . Ma hanno dei buoni cannoni , gli Inglesi . Ho incaricato Hirundo di venirmi a dire di quali mezzi dispone il vascello . Il ragazzo e` furbo e ci dira` tutto . Quando faremo il colpo ? Questa notte . Domani , a mezzogiorno , saremo alla foce del fiume . Zitto , ecco lo steward . Il garzone portava , aiutato da due mozzi , un lauto pranzo : due sanguinolenti beefsteaks , un colossale pudding , scelte bottiglie di vino francese e di gin . I due pirati , che avevano appetito , si sedettero a tavola , assaltando bravamente il pranzo . Stavano intaccando il pudding , quando al di fuori si udi` un passo silenzioso e un leggero sibilo . Entra , Hirundo disse Sandokan . Un bel giovanotto , color del bronzo , ben piantato , con lo sguardo vivo entro` chiudendo dietro di se` la porta . Siedi e narra , Hirundo disse Yanez . Dove sono i nostri ? Nel frapponte rispose il giovane dayaco . Che cosa fanno ? Accarezzano le armi . Quanti cannoni vi sono nella batteria ? chiese Sandokan . Dodici , Tigre . Questi inglesi sono ben armati . James Brooke avra` un osso duro da rosicchiare , se gli saltera` il ticchio di abbordarci . Con una sola bordata manderemo a picco il suo famoso Realista . Lo credo , Tigre . Odimi , Hirundo , e cacciati in testa le mie parole . Sono tutto orecchi . Che nessuno dei nostri si muova , per ora . Quando la luna tramontera` , rovesciate i cannoni della batteria e salite in massa sul ponte gridando : al fuoco ! al fuoco ! I marinai , gli ufficiali e il capitano saliranno in coperta e noi daremo loro addosso , se non si arrenderanno . Mi hai capito ? Perfettamente , Tigre della Malesia . Avete altro da dirmi ? Si` , Hirundo . Quando uscirai di qui , entrerai nella cabina della vergine della pagoda , che e` attigua a questa , e dirai a Kammamuri di barricare solidamente la porta e di non uscire finche` durera` il combattimento . Ho capito , Tigre della Malesia . Vattene e obbedisci . Hirundo usci` ed entro` nella cabina della vergine della pagoda sacra . Li ammazzeremo tutti ? No , Yanez , li costringeremo ad arrendersi . Mi spiacerebbe uccidere questi uomini che ci hanno accolto con tanta gentilezza . I due pirati terminarono tranquillamente il pasto vuotando parecchie bottiglie , sorseggiarono il the` recato dallo steward e si sdraiarono nei loro lettucci , aspettando pazientemente il segnale per precipitarsi in coperta . Verso le otto il sole sparve sotto l' orizzonte e le tenebre si stesero a poco a poco , sull' ampia superficie d' acqua che diventava rapidamente oscura . Sandokan diede uno sguardo fuori dal finestrino . A babordo , a grande distanza , gli sembro` di vedere una massa nerastra ergersi verso le nubi : a poppa , pure assai lontana , una vela biancastra che radeva l' orizzonte . Siamo in vista del monte Matang mormoro` . Domani saremo a Sarawak . Tese gli orecchi , avvicinandosi alla porta della cabina . Udi` due persone scendere la scaletta , un bisbiglio , poi due porte aprirsi e chiudersi ; una a destra e l' altra a sinistra . Bene torno` a mormorare . Il capitano e il luogotenente sono entrati nelle loro cabine . Tutto va a meraviglia . Accese il suo scibouk che aveva avuto il tempo di salvare dal naufragio insieme alle pistole , alla sua scimitarra e al suo kriss d' inestimabile prezzo , e si mise a fumare colla maggiore tranquillita` . Poco dopo udi` suonare nella cabina del capitano le nove , poi le dieci , indi le undici . Sussulto` come se fosse stato colpito da una pila elettrica . Balzo` dal letto . Yanez esclamo` . Fratello rispose il portoghese . La Tigre della Malesia fece due passi verso l' uscio colla mano destra sull' impugnatura della scimitarra . Un grido terribile rimbombo` nel ventre del vascello perdendosi sul mare . Al fuoco ! al fuoco ! Saliamo ! esclamo` Sandokan . I due pirati , aperta la porta , si slanciarono sul ponte come tigri . 8 . La Baia di Sarawak . Al grido terribile di : al fuoco ! al fuoco ! l' ingegnere aveva fatto immediatamente arrestare il vascello , il quale non avanzava piu` che sotto l' impulso delle ultime battute dell' elica . Una confusione indescrivibile , all' apparire dei due pirati , regnava sul ponte . Dal castello di prua , seminudi o in camicia , uscivano alla rinfusa i marinai , ancora mezzo assonnati , in preda ad un indicibile sgomento , urtandosi gli uni con gli altri , sospingendosi , cadendo e risollevandosi . Gli uomini di guardia , non meno atterriti , credendo che il fuoco avesse gia` preso allarmanti proporzioni , s' affannavano a raccogliere le secchie sparse sul ponte . Dai boccaporti , invece , come marea montante , salivano in furia i tigrotti di Mompracem , col kriss fra i denti e le pistole in pugno , pronti alla battaglia . Comandi , grida , imprecazioni , esclamazioni , domande , s' incrociavano per ogni dove , dominando i muggiti della macchina e gli ordini dell' ufficiale di quarto . Dov' e` il fuoco ? chiedeva uno . Nella batteria , rispondeva un altro . Alla Santa Barbara ! Alla Santa Barbara ! Formate la catena . Tuoni ! Alle pompe ! Capitano ! Dov' e` il capitano ? Ai vostri posti ! tuonava l' ufficiale . Animo , ragazzi , alle pompe ! Ai vostri posti ! D' un tratto una voce , squillante come una tromba , risuona in mezzo al ponte del vascello immobile . A me , tigrotti ! La Tigre della Malesia si slancia fra i suoi uomini . Nella mano destra stringe come una morsa la scimitarra che scintilla al vago chiarore dei fanali di prua . Un urlo feroce rimbomba : Viva la Tigre della Malesia ! I marinai del vascello , sorpresi , spaventati nel vedere tutti quegli uomini armati pronti a gettarsi contro di loro , si precipitano confusamente a prua ed a poppa afferrando le scuri , le aspe , le manovelle , i boscelli , le gomene . Tradimento ! tradimento ! si urla da ogni parte . I pirati , col kriss in mano , si preparano a sfondare le due muraglie umane . La Tigre della Malesia con un fischio arresta lo slancio . Il capitano era apparso sul ponte e si dirigeva coraggiosamente verso di loro , col revolver nella destra . Che cosa succede ? chiese egli , con voce imperiosa . Sandokan usci` dal gruppo movendo verso di lui . Lo vedete bene , capitano disse egli . I miei uomini assaltano i vostri . Chi siete voi ? La Tigre della Malesia , mio capitano . Come ! ... Un altro nome dunque ? ... Dov' e` l' ambasciatore ? ... La` in mezzo , con la pistola in pugno , pronto a sparare su di voi , se non vi affrettate ad arrendervi . Miserabile ! ... Calma , capitano . Non si insulta impunemente il capo dei pirati di Mompracem . Il capitano fece tre passi indietro . Pirati ! ... esclamo` . Voi , pirati ! ... E dei piu` formidabili . Indietro ! tuono` egli alzando il revolver . Indietro o vi ammazzo ! Capitano riprese Sandokan facendosi innanzi ; noi siamo ottanta , tutti armati e decisi a tutto , e voi non avete che quaranta uomini quasi inermi . Io non vi odio e non voglio sacrificarvi inutilmente ; arrendetevi dunque , e vi giuro che non vi sara` torto un capello . Ma infine che cosa volete ? Il vostro vascello . Per corseggiare poi il mare ? No , per compiere una buona azione . capitano ; per riparare un' ingiustizia degli uomini . E se io rifiutassi ? Lancerei i miei tigrotti contro di voi . Ma voi volete derubarmi ! Sandokan si slaccio` una cintura ben gonfia che portava sotto la casacca e , mostrandola al capitano : Qui vi e` un milione in diamanti disse : prendete ! Il capitano lo guardo` trasognato . Non comprendo disse . Avete degli uomini coi quali potreste impadronirvi del vascello senza troppi sacrifici e invece mi regalate un milione ! Che uomo siete voi ? Sono la Tigre della Malesia rispose Sandokan . Orsu` , arrendetevi o saro` costretto a scatenare contro di voi questi tigrotti che mi circondano . Ma che cosa farete dei miei uomini ? V' imbarcheremo tutti nelle scialuppe e vi lasceremo liberi . E dove andremo ? La costa del Borneo non e` molto lontana . Spicciatevi , decidete . Il capitano esitava . Forse temeva che , deposte le armi , i pirati si scagliassero contro i suoi uomini per massacrarli . Yanez indovino` subito cio` che passava nella mente di lui e , facendosi innanzi : Capitano disse , avete torto di dubitare della parola della Tigre della Malesia , poiche` mai egli manco` alle promesse fatte . Avete ragione disse il comandante . Ola` , marinai , deponete le armi ; ogni resistenza e` inutile . I marinai , che se la vedevano molto brutta , non esitarono un solo istante e gettarono sul ponte coltelli , scuri , manovelle e aspe . Bravi ragazzi disse Sandokan . Ad un suo cenno , le due baleniere e tre scialuppe furono calate in mare , dopo averle ben provviste di viveri . I marinai , inermi , sfilarono in mezzo ai pirati prendendo posto nelle imbarcazioni . Ultimo rimase il capitano . Signore diss' egli , arrestandosi dinanzi alla Tigre della Malesia , non abbiamo ne` un' arma per difenderci , ne` una bussola per dirigerci . Sandokan stacco` da una catenella che gli pendeva sul petto una bussola d' oro e , porgendola all' ufficiale : Questa e` per dirigervi rispose . Si levo` dalla cintura le due pistole e dal dito un magnifico anello , ornato di un diamante grosso come una nocciola , e porse i tre oggetti al capitano . Queste armi per difendervi , questo anello per ricordo , e la borsa piena di diamanti per pagarvi il vascello che vi ho preso disse Sandokan . Siete l' uomo piu` strano che abbia incontrato in vita mia osservo` il capitano , ricevendo i tre oggetti . E non pensate che io potrei scaricarvi addosso queste armi ? Non lo farete . Perche` ? Perche` siete un leale gentiluomo . Andate ! Il capitano fece un leggero saluto con la mano e discese nell' imbarcazione , la quale prese subito il largo , seguita da tutte le altre , dirigendosi verso l' ovest . Venti minuti dopo l' Helgoland lasciava quei paraggi navigando lestamente verso la costa di Sarawak che era lontana tutt' al piu` un centinaio di miglia . Andiamo ora a trovare Kammamuri e la sua padrona disse Sandokan , dopo aver dato la rotta . Speriamo che non sia accaduto nulla alla povera Ada . Scese la scaletta di poppa assieme con Yanez e busso` alla cabina del maharatto . Chi e` ? domando` Kammamuri . Sandokan . Abbiamo vinto , capitano ? Si` , amico mio . Evviva la Tigre della Malesia ! urlo` il bravo maharatto . Tolse i mobili che aveva accumulato dietro la porta ed apri` . Yanez e Sandokan entrarono . Il maharatto era armato fino ai denti . Aveva ancora in mano la scimitarra e la sua cintura era zeppa di pistole e di pugnali . Sdraiata su di una poltroncina stava la pazza , occupata a strappare , con mano nervosa , i petali ad una rosa di Cina , tolta poco prima da un vaso di fiori . Vedendo entrare Sandokan e Yanez si alzo` di scatto , fissando su di loro uno sguardo che rivelava un profondo terrore . I thugs ! ... I thugs ! ... esclamo` . Sono i nostri amici , padrona disse il maharatto . Ella guardo` Kammamuri per qualche istante , poi ricadde sulla poltroncina tornando a strappare il fiore che teneva in mano . Le urla dei combattenti hanno prodotto qualche impressione sulla disgraziata ? chiese Sandokan al maharatto . Si` rispose egli . Si e` alzata tutta tremante gridando : I thugs ! i thugs ! Ma poi , a poco a poco , si e` calmata . Null' altro ? Null' altro , capitano . Veglia attentamente su di lei , Kammamuri . Non lascero` il suo fianco . Yanez e Sandokan risalirono in coperta . Proprio in quel medesimo istante gli uomini di guardia segnalavano , verso sud , un punto rossastro che correva con rapidita` . Yanez e Sandokan si slanciarono a prua guardando attentamente in quella direzione . Dev' essere il fanale di una nave disse il portoghese . Lo e` certamente . Cio` mi inquieta assai rispose Sandokan . Perche` , fratello mio ? Quella nave puo` incontrare le scialuppe . Corpo di una spingarda ! Non ci mancherebbe che questa ! ... Non spaventarti , Yanez . L' Helgoland ha dei buoni cannoni . Ma ... toh , quella nave e` a vapore . Non vedi , Yanez , quella striscia rossastra che si alza verso il cielo ? Per Giove ! Hai ragione ! Ai cannoni , ragazzi ! Ai cannoni ! tuono` la Tigre della Malesia . Che fai ? chiese Yanez , afferrandolo per un braccio . E` la cannoniera , Yanez . Quale cannoniera ? Quella che ci seguiva . La manderemo a picco . Sei matto ! Ma non la vedi tu ? Si` che la vedo , ma se tu le spari addosso , a Sarawak ci cannoneggeranno . Se non andra` a picco alla prima bordata , correra` da quel dannato di Brooke a denunciarci . Per Allah ! esclamo` Sandokan , colpito da quel ragionamento . Stiamo calmi , fratello disse Yanez . E se incontra le scialuppe ? Non e` cosa facile , Sandokan . La notte e` oscura , le scialuppe filano verso ovest e la cannoniera , se non erro , ha la prua al nord . Un incontro , in simili circostanze , non e` facile . Ho forse torto ? No , ma vedere quella dannata cannoniera ... Calma , fratello . Lasciamola filare al nord . La cannoniera che con tanta ostinazione , ma probabilmente senza saperlo , seguiva i pirati di Mompracem , era allora vicinissima . A babordo e a tribordo brillavano i due fanali verde e rosso e sulla cima del trinchetto il bianco . A poppa si scorgeva il timoniere ritto accanto alla ruota . Passo` accanto all' Helgoland descrivendo una specie di semicerchio e sparve verso il nord , lasciandosi dietro una scia fosforescente . Non erano trascorsi dieci minuti che si udi` al largo una voce gridare : Ola` , della cannoniera ! Sandokan e Yanez , nell' udire quella chiamata , si slanciarono sul cassero guardando attentamente verso il nord . Le scialuppe , forse ? si chiese Sandokan , inquieto . Non vedo che la cannoniera la` in fondo osservo` Yanez . Eppure quella chiamata veniva dal largo Che abbiamo udito male ? Ne dubito Yanez Cosa facciamo ? Ci terremo pronti e avanzeremo con precauzione . Sandokan rimase sul ponte qualche ora , sperando di raccogliere un altro grido , ma non udi` altro che il rumore dei flutti che si infrangevano contro i fianchi del vascello e i gemiti del vento attraverso l' attrezzatura . A mezzanotte , tranquillo ma pensieroso , scendeva nella cabina del capitano dove Yanez l' aveva preceduto , stendendosi sul lettuccio . Tutta la notte l' Helgoland filo` , avanzando nella baia di Sarawak che andava a poco a poco restringendosi . Dagli uomini di guardia nulla era stato avvertito di straordinario ; soltanto verso le due del mattino , a cinquecento metri a tribordo , era stata vista un' ombra nera passare con grandissima rapidita` e sparire poco dopo . Tutti l' avevano scambiata per un praho navigante senza fanali . All' alba , quaranta miglia separavano il vascello dalla foce del Sarawak in riva al quale , a poche ore di marcia , sorge la cittadina omonima . Il mare era tranquillo e il vento abbastanza buono . Qua e la` si scorgevano alcuni prahos e alcuni giong , con le loro immense vele , e all' ovest , un po' confusamente , il monte Matang , gigantesco picco che alzasi nell' aria sino a 2790 piedi e sui cui fianchi arrampicasi verdeggianti boscaglie . Sandokan , che non si sentiva tranquillo in quel mare battuto dai legni di James Brooke , lo sterminatore dei pirati malesi , fece spiegare sul corno la bandiera inglese , la grande striscia rossa sulla sommita` della maestra , fece caricare i cannoni , ammonticchiare bombe nella batteria , aprire la Santa Barbara e armare i suoi uomini . Alle 11 del mattino , a sette miglia , appariva la costa , molto bassa , coperta di foreste lussureggianti e riparata da larghe scogliere . A mezzogiorno l' Helgoland girava la penisola che si biforca , e si spingeva per buon tratto nella baia : poco dopo gettava l' ancora alla foce del fiume , al di la` della punta Montabas . 9 . La battaglia . La foce del fiume , che forma una specie di porto riparato da banchi sabbiosi e da scogliere contro le quali si rompe la furia del mare , presentava un magnifico spettacolo . Lungo le rive si stendevano magnifiche boscaglie di pisang dalle gigantesche foglie , le cui frutta hanno un color giallo dorato , di stupendi mangostani , di preziosi sagu` dai cui tronchi si estrae una fecola assai nutritiva , di gambir , di betel e di colossali alberi della canfora , sui cui rami urlavano bande di scimmie di un bel colore verde , e cicalavano bande di tucani dagli enormi becchi . Sul fiume andavano e venivano , o danzavano all' ancora , barche , barchette , prahos malesi , bughisi , bornesi , macassaresi , grandi giong giavanesi con le vele dipinte , giunche cinesi di forme barocche e pesanti , piccole navi olandesi ed inglesi . Alcuni navigli erano in attesa di un carico e altri del vento propizio che permettesse loro di prendere il largo . Sulle scogliere e sui banchi si vedevano dayachi seminudi occupati a pescare e stormi di albatros , giganteschi volatili forniti di un becco robustissimo che sfonda , senza fatica , il cranio di un uomo , e stormi di rapidissimi uccelli marini , chiamati comunemente fregate . Sandokan , appena l' Helgoland ebbe gettata l' ancora in un buon punto , proprio in mezzo alla fiumana che scendeva lentamente con la marea , affrettossianciare uno sguardo sulle navi che lo circondavano . I suoi occhi caddero subito su di un piccolo schooner , armato con numerose artiglierie , che sbarrava il passo trecento metri piu` in su . A quella vista una sorda imprecazione gli usci` dalle labbra e la sua fronte si aggrotto` . Yanez diss' egli all' amico che gli stava vicino , leggi il nome di quel legno . Temi qualche cosa ? chiese il portoghese puntando il cannocchiale . Chissa` ! Leggi , Yanez . Il Realista , sta scritto a poppa . Non mi ero ingannato . Il cuore mi diceva che quello era proprio di legno che servi` a James Brooke per sterminare i pirati malesi . Per Bacco ! esclamo` il portoghese . Abbiamo un vicino formidabile . Che manderei a picco volentieri per vendicare i miei confratelli . Non lo manderai , se non ci secchera` . Bisogna essere prudenti , fratello , e molto , se si vuole liberare il povero Tremal Naik . Lo so , e saro` prudente . Toh , guarda , una barca che si dirige verso di noi . Chi e` quel brutto uomo ? Sandokan si curvo` sulla murata e guardo` . Una barchetta scavata nel tronco di un albero , montata da un uomo dalla pelle giallognola , con un perizoma rosso ai fianchi , anelli di rame ai piedi e alle mani , un berretto di piume in capo e un gigantesco becco di tucano sulla fronte , si avvicinava al vascello . E` un bazir disse Sandokan . Che cosa vuol dire ? Un ministro di Dinata o di Giuwata , le due divinita` dei dayachi . Che cosa viene a fare a bordo ? A regalarci qualche stupido presagio . Mandiamolo a casa di Belzebu` , non sappiamo che farcene dei presagi . Anzi , lo riceveremo , Yanez . Ci dara` precise informazioni su James Brooke e sulla sua flotta . La barchetta era giunta presso il vascello . Sandokan fece gettare la scala e il bazir sali` sul ponte con un' agilita` sorprendente . Che cosa vieni a fare ? chiese Sandokan , parlando in lingua dayaca . A venderti i miei presagi rispose il bazir , scrollando i suoi numerosi anelli che tintinnavano graziosamente . Non so che cosa farne . Ti domando altre cose . Quali ? Odimi bene , amico mio . Io voglio sapere molte cose da te e se mi risponderai bene , avrai un bel kriss e tanto tuwak liquore inebriante da bere un mese . Gli occhi del dayaco brillarono di cupidigia . Parla disse . Da dove vieni ? Dalla citta` . Che cosa fa il rajah Brooke ? Si fortifica ! Ha paura di qualche sollevazione ? Si` , dei cinesi e del nipote di Muda Hassim , l' antico nostro Sultano . Hai mai lasciato Sarawak , tu ? Mai . Hai visto condurre a Sarawak un prigioniero color del bronzo ? Il bazir penso` alcuni istanti . Un uomo grande e bello ? chiese . Si` , grande e bello disse Sandokan . Che aveva il colore degli indiani ? Si` , era un indiano . L' ho visto sbarcare alcuni mesi or sono . Dove fu rinchiuso ? Non lo so , ma puo` dirtelo un pescatore che abita laggiu` disse il dayaco additando una capannuccia di foglie che sorgeva sulla sponda sinistra . Quell' uomo accompagno` il prigioniero . Quando potro` vedere quel pescatore ? Ora si trova a pescare , ma questa sera tornera` alla capanna . Basta cosi` . Ola` , Hirundo , regala il tuo kriss a quest' uomo e deponi nella sua canoa un barile di gin . Il pirata non se lo fece dire due volte . Fece portare nella canoa un barilotto di liquore e diede il suo kriss al bazir , il quale se ne ando` contento , come se gli fosse stata regalata una intera provincia . Che cosa pensi di fare , fratello ? chiese Yanez appena il dayaco ebbe sgombrato il ponte . Agiro` immediatamente rispose Sandokan . Fra un' ora sara` notte e manderemo a prendere il pescatore . E poi ? Quando sapremo dove si trova Tremal Naik saliremo a Sarawak e andremo a trovare James Brooke . James Brooke ? Non andremo come pirati , ma come grandi personaggi . Tu sarai ambasciatore olandese . Si corre un brutto pericolo , Sandokan . Se Brooke si accorge della gherminella ci fara` appiccare . Non aver timore , Yanez . La corda che impicchera` la Tigre della Malesia non e` stata ancora intrecciata . Capitano disse in quell' istante Hirundo , avvicinandosi a Sandokan . Arrivano delle navi . La Tigre della Malesia e Yanez si volsero verso la foce del fiume e videro due brigantini da guerra con numerose artiglierie , battenti bandiera inglese , bordeggiare al largo , cercando di girare la punta Montabas . Oh ! fece Yanez . Altri vascelli da guerra ! Ti sorprende , forse ? chiese la Tigre della Malesia . Un poco , fratello . Qui , in questo fiume , sotto gli occhi di Brooke , non mi sento sicuro . Dubito di tutti . Hai torto , Yanez . Vascelli inglesi ve ne sono sempre qui . I due brigantini , dopo aver bordeggiato per una mezz' ora , entrarono nella fiumana , rimorchiati da una mezza dozzina di imbarcazioni . Salutarono la bandiera del rajah con due colpi di cannone , passarono a tribordo dell' Helgoland e andarono a gettare l' ancora l' uno a destra e l' altro a sinistra del Realista , ad una distanza di soli venti metri . Quando la manovra fu terminata , le tenebre calavano rapidamente coprendo le boscaglie , gli scogli , le barche , le giunche , i prahos e le acque del fiume . Era il momento scelto da Sandokan per inviare i suoi uomini a terra a prendere il pescatore . Un' imbarcazione fu calata in mare e Hirundo assieme con altri tre pirati vi discese , arrancando verso la riva . Sandokan li segui` collo sguardo finche` pote` , poi si mise a passeggiare sul ponte , fumando freneticamente la sua pipa . Non aveva ancora fatto due giri , quando il portoghese gli corse incontro col viso stravolto e gli occhi pieni di spavento . Sandokan ! esclamo` . Cos' hai ? chiese il pirata . Perche` quella faccia atterrita ? Sandokan , si prepara qualcosa contro di noi . E` impossibile ! esclamo` la Tigre , girando all' intorno uno sguardo minaccioso . Si` , Sandokan , si prepara un attacco . Guarda verso il mare . Sandokan , inquieto suo malgrado , diresse gli sguardi verso la foce del fiume . Le sue mani si chiusero attorno all' impugnatura del kriss e della scimitarra . Un sordo ruggito gli usci` dalle labbra frementi . La` , presso le scogliere , si scorgeva una massa nera , enorme , minacciosa , ancorata in maniera da sbarrare l' uscita . Non ci volle molto a riconoscerla per un vascello di grandi dimensioni che presentava il fianco all' Helgoland . Folgori del cielo ! mormoro` con estrema rabbia . Sarebbe vero ? ... Eppure non lo credo . Ma non vedi che ci presenta la bocca dei suoi cannoni ? disse Yanez . Ma chi vuoi che ci abbia traditi ? Forse la cannoniera . Non e` possibile . La cannoniera andava al nord . Ma alle due del mattino gli uomini di guardia hanno veduto una massa nera , rapidissima , filare verso Sarawak . E tu vuoi che ... ? La cannoniera ci abbia traditi termino` Yanez . Forse ha raccolto gl' inglesi delle imbarcazioni e , chissa` , forse l' uomo che grido` : Ola` , della cannoniera ! era un marinaio inglese gettatosi in mare durante il combattimento . Sandokan si volse e diresse gli sguardi verso il Realista . La nave di James Brooke era ancora al suo posto , ma le due navi inglesi si erano considerevolmente avvicinate all' Helgoland che si trovava cosi` preso tra due fuochi . Ah ! esclamo` Sandokan volete battaglia ? Ebbene , sia ! Vi faro` vedere chi sono , al baleno dei miei cannoni ! Non aveva ancora terminato di parlare che un urlo acutissimo partiva dalla riva sinistra , verso la quale Hirundo si era diretto . Aiuto ! aiuto ! si era udito gridare . Sandokan , Yanez ed i pirati balzarono come un solo uomo a tribordo cercando di distinguere cio` che accadeva sotto la tenebrosa foresta . Chi grida ? esclamo` un pirata . Che Dinata mi faccia tagliare la testa se non era la voce di Hirundo disse un dayaco d' atletica statura . Ehi ! Hirundo ! grido` Yanez . Due colpi di fucile scoppiarono sotto le boscaglie , seguiti da quattro tonfi . Quantunque l' oscurita` fosse profonda , i pirati scorsero quattro uomini che nuotavano disperatamente dirigendosi verso la nave . E` Hirundo ! esclamo` un pirata . Ohe` ! La cosa diventa seria ! esclamo` un altro . Che ci si giuochi un brutto tiro ? chiese il terzo . Silenzio disse la Tigre . Gettate delle funi . I quattro uomini , che nuotavano come pesci , in pochi istanti giunsero sotto il vascello . Aggrapparsi alle funi e arrampicarsi fino alla murata fu per essi l' affare di un solo istante . Hirundo ! chiamo` Sandokan , riconoscendo in quei quattro uomini i pirati inviati poco prima in cerca del pescatore . Capitano , grido` il dayaco , scuotendosi di dosso l' acqua , siamo circondati . Folgori del cielo ! tuono` la Tigre . Presto , narra cio` che hai veduto . Ho visto la` sotto , in quei boschi , soldati del rajah , armati di fucili , appiattati dietro i tronchi degli alberi e in mezzo ai cespugli . Pare che non attendano che un segnale per incominciare il fuoco . Sei certo di non esserti ingannato ? Ci sono piu` di duecento uomini e li ho veduti con questi occhi . Non avete udito i due colpi di fucile che ci hanno sparato contro ? Si` , ho udito . Che cosa facciamo , fratello ? chiese Yanez . Ritirarsi non e` possibile . Ci prepareremo , e alle prime cannonate daremo battaglia . Tigrotti , a me ! I pirati , che si tenevano a rispettosa distanza , alla chiamata della Tigre si fecero innanzi . I loro occhi brillavano e le loro mani accarezzavano le impugnature dei kriss . Sapevano gia` di che cosa si trattava e fremevano d' impazienza . Tigrotti di Mompracem disse Sandokan , James Brooke , lo sterminatore dei pirati malesi , si prepara a darci battaglia . Migliaia di uomini , migliaia di malesi e di dayachi assassinati da quell' uomo ; che da tanti anni chiedono ai loro confratelli vendetta . Giurate dinanzi a me di vendicare quegli uomini . Lo giuriamo ! risposero in coro i pirati , in preda ad un terribile entusiasmo . Tigrotti di Mompracem riprese Sandokan , siamo uno contro quattro , ma la Tigre della Malesia e` con voi . Ferro e fuoco finche` ci saranno polvere e palle a bordo , poi fiamme da prua a poppa . Questa notte bisognera` mostrare a quei cani come sanno combattere i tigrotti della selvaggia Mompracem , guidati dalla Tigre della Malesia . Ai vostri posti , tigrotti , ai vostri posti ! Al mio comando , fuoco ! Un sordo urlo rispose alle parole incitatrici della Tigre della Malesia . I pirati , con Yanez alla testa , si precipitarono nella batteria drizzando le nere gole dei bronzi verso le navi nemiche . Sul ponte rimasero due pirati , ritti accanto alla ruota del timone , e Sandokan che dal castello di prua spiava attentamente le mosse del nemico . Le quattro navi che si preparavano a sfasciare l' Helgoland con i loro quaranta cannoni sembravano che dormissero profondamente . Nessun rumore si udiva sui loro ponti ; pero` si vedevano delle ombre agitarsi a prua e a poppa . Si preparano mormoro` Sandokan coi denti stretti . Fra dieci minuti la baia s' illuminera` sotto il fuoco di cinquanta e piu` cannoni ; e questa quiete solenne sara` rotta dal ruggito dei pezzi d' artiglieria , dallo scoppio delle bombe , dal sibilo delle palle , dalle urla dei feriti , dagli urra` dei vincitori ! Quanto sara` bello lo spettacolo ! D' improvviso la sua fronte si corrugo` . E Ada ? mormoro` ; se una palla la cogliesse ? Sambigliong ! ... Sambigliong ! Il dayaco che portava quel nome accorse prontamente alla chiamata del suo capo . Eccomi , capitano rispose . Dov' e` Kammamuri ? chiese Sandokan . Nella cabina della vergine della pagoda . Andrai a raggiungerlo e accumulerai intorno alle pareti della cabina quante botti , quanto ferraccio e quanti pagliericci troverai nella stiva e nel quadro di poppa . Si tratta di difendere dalle palle la cabina della Vergine ? Si` , Sambigliong . Lasciate fare a me , capitano . Il ferro non giungera` la` dentro . Va' , amico mio ! Una parola , capitano . Dovro` rimanere nella cabina ? Si` , e t' incaricherai di salvare la Vergine se saremo costretti a lasciare la nave . So che tu sei il miglior nuotatore della Malesia . Affrettati , Sambigliong ; il nemico si prepara ad assalirci . Il dayaco si precipito` verso poppa . Sandokan torno` a prua guardando attentamente il fiume . Dal vascello che sbarrava la foce del fiume si era improvvisamente alzato un razzo . Quasi nel medesimo istante un lampo balenava sul ponte del Realista , seguito da una formidabile detonazione . La Tigre della Malesia sussulto` , mentre l' estremita` dell' albero maestro , smussata da una palla da otto , cadeva in coperta con gran fracasso . Tigrotti ! urlo` egli . Fuoco ! Fuoco ! Un urlo tremendo gli rispose : Viva la Tigre della Malesia ! Viva Mompracem ! Successe un breve silenzio , gravido di minaccia , poi la piccola rada s' incendio` da un capo all' altro . Dalle quattro navi nemiche uscivano vampe , fumo e palle , squarciando le tenebre e turbando la pace della notte ; dalle foreste giungeva un fuoco nutrito di moschetteria che si estendeva con incredibile celerita` lungo le rive . La battaglia era cominciata . I cinque vascelli combattevano con rabbia indicibile , lampeggiando , tuonando , vomitando uragani di ferro che fendevano l' aria con fischi stridenti . Gli equipaggi , anneriti dala polvere , ebbri di entusiasmo , caricavano e scaricavano senza posa le artiglierie , cercando di distruggersi a vicenda , incoraggiandosi con urla selvagge . L' Helgoland , in mezzo alla baia , solidamente ancorato , si difendeva furiosamente contro i giganti che lo attaccavano . Tuonava a babordo , tuonava a tribordo senza perdere un colpo , rispondendo con la mitraglia alla mitraglia , con le bombe alle bombe , atterrando gli alberi , massacrando le manovre , smontando i cannoni , sfondando le batterie , forando le carene , tempestando le foreste sotto le quali sparavano i soldati di James Brooke . Sembrava un vascello di ferro difeso da un esercito di titani . Cadevano i suoi pennoni e tentennavano i suoi alberi ; si sventravano le imbarcazioni , si demolivano le murate , si sfasciavano i suoi fianchi , si ammazzavano i suoi uomini , ma che importava ? Polvere e palle ce n' era per tutti e rispondeva con crescente furore , risoluto a perire piuttosto che arrendersi . Ad ogni colpo , ad ogni scarica , giu` nella batteria si udivano i tigrotti di Mompracem urlare : Vendetta ! Viva Mompracem ! La Tigre della Malesia , in piedi in mezzo alla nave , contemplava l' orribile spettacolo . Come era bello quel formidabile uomo , la` sul ponte del vascello , che tremavagli sotto i piedi , al chiarore di cinquanta cannoni , cogli occhi in fiamme , i capelli sciolti al vento , le labbra aperte ad un terribile sorriso , la scimitarra in pugno ! Il pirata sorrideva , mentre la morte gli fischiava attorno , gli alberi cadevano dinanzi a lui , mentre la mitraglia ruggiva ai suio orecchi schiantando le tavole del ponte , mentre le bombe scoppiavano , lanciando a trecento metri le loro schegge infuocate ! Gli stessi suoi nemici , nel vederlo la` sull' eroico vascello , impassibile fra l' uragano di ferro , si sentivano presi da una voglia matta di urlare : Viva la Tigre della Malesia ! Viva l' eroe della pirateria malese ! La battaglia durava da mezz' ora , sempre piu` tremenda , sempre piu` accanita . L' Helgoland , schiacciati dal fuoco non interrotto di quelle cinquanta bocche , sbranato dalla mitraglia , dilaniato dalla tempesta di bombe che cadeva sempre piu` fitta , non era piu` che una fumante carcassa . Non alberi , non manovre , non murate , non un madiere intero . Era una spugna : i cui fori precipitavasi fischiando l' acqua del fiume . Tirava ancora , rispondeva sempre a quei quattro nemici che avevano giurato di colarlo a picco , ma non si sentiva piu` capace di tirare innanzi . Gia` dieci pirati giacevano nella batteria , senza vita ; gia`due cannoni non tuonavano piu` , smontati dal fuoco infernale del nemico ; gia` le bombe venivano meno , gia` la poppa piena d' acqua calava a poco a poco . Dieci , forse quindici minuti ancora , e l' eroico Helgoland sarebbe andato a picco . Yanez , che faceva bravamente il suo dovere scaricando un cannone dei piu` grossi , si avvide della gravita` della situazione . A rischio di ricevere una scarica di mitraglia nella testa , si slancio` sul ponte in mezzo al quale stava la Tigre della Malesia . Fratello ! grido` . Fuoco , Yanez ! ... fuoco ! ... tuono` Sandokan . Essi corrono all' abbordaggio . Non possiamo piu` reggere , fratello ! Il vascello va a picco ! ... Folgori del cielo ! Cosa facciamo ? I minuti sono preziosi . Uno schianto formidabile segui` queste parole . Il castello di prua , colpito da una bordata di granate , era caduto , sfondando parte della coperta e della camera dei marinai . La Tigre della Malesia emise un grido di rabbia . E` finita ! A me , tigrotti , a me ! ... Si precipito` nella batteria dalla quale i tigrotti di Mompracem continuavano a bombardare i vascelli nemici . Un uomo , il maharatto Kammamuri , gli sbarro` la via . Capitano disse , l' acqua invade la cabina della Vergine . Dov' e` Sambigliong ? chiese la Tigre . Nella cabina . E` viva la Vergine ? Si` , capitano . Conducetela sul ponte e state pronti a gettarvi nel fiume . Tigrotti , tutti in coperta ! I pirati scaricarono un' ultima volta i cannoni e salirono sulla coperta ingombra di rottami . Le navi nemiche , rimorchiate da alcune scialuppe , si avvicinavano per abbordare l' Helgoland . Sandokan ! grido` Yanez , non vedendo comparire il terribile uomo . Sandokan ! Risposero le urla vittoriose degli equipaggi nemici e le carabine dei pirati . Sandokan ! ripete` . Sandokan ! Eccomi , fratello rispose una voce . La Tigre della Malesia si slancio` sul ponte con la scimitarra nella destra e una torcia accesa nella sinistra . Dietro a lui venivano Sambigliong e Kammamuri , portando la vergine della pagoda . Tigrotti di Mompracem ! tuono` Sandokan . Fuoco ancora una volta ! Viva la Tigre ! Viva Mompracem ! urlarono i pirati , scaricando le carabine contro i quattro vascelli . L' Helgoland barcollava come un ubriaco e si fendeva rapidamente sotto le continue scariche del nemico . Per i fianchi squarciati entravano , muggendo , le acque , trascinandolo rapidamente a picco . Da prua , da poppa , dai boccaporti , dai sabordi delle batterie uscivano dense colonne di fumo . La voce della Tigre della Malesia , squillante come una tromba , si fece ancora udire fra il rombo dei cannoni . Si salvi chi puo` ! ... Sambigliong , gettati nel fiume con la Vergine ! ... Il dayaco e Kammamuri balzarono in acqua assieme con la giovanetta che aveva perduto i sensi , e dietro di loro si precipitarono tutti gli altri , nuotando fra le navi nemiche che si trovavano bordo contro bordo col vascello affondante . Sul legno era rimasto pero` un uomo . Era la Tigre della Malesia . Nella destra stringeva ancora la scimitarra e nella sinistra la torcia . Le sue labbra erano atteggiate ad un terribile sogghigno : un lampo feroce balenava nei suoi occhi . Viva Mompracem ! lo si udi` gridare . Un urrah formidabile echeggio` nell' aria . Venti , quaranta , cento uomini si slanciarono con le armi in pugno sul ponte oscillante dell' Helgoland . La Tigre della Malesia non li attese . Con un balzo prodigioso supero` la murata e sparve nelle acque del fiume . Quasi nel medesimo istante il vascello si apriva con un rimbombo orrendo , una fiamma gigantesca si levava verso il cielo illuminando il fiume , le navi nemiche , i boschi , i monti , e scagliando all' intorno miriadi di rottami incandescenti . Vascelli ed equipaggi sparvero fra il fumo e le fiamme dell' Helgoland saltato in aria per lo scoppio della polveriera ! ... PARTE SECONDA . IL RAJAH DI SARAWAK . 1 . LA TAVERNA CINESE . Ola` ! Bell' uomo ! Milord ! Al diavolo i milord . Sir ! ... All' inferno i sir . Mastro ! ... Che ti colga il crampo . Monsieur ? ... Senor ! ... Appiccati . Che pranzo e` questo ? Cinese , senor , cinese come la trattoria . E tu vuoi farmi mangiare alla cinese ! Cosa sono queste bestioline che si muovono ? Gamberi del Sarawak ubriacati . Vivi ? Pescati mezz' ora fa , milord . E tu vuoi ch' io mangi i gamberi vivi ? Corpo d' un cannone ! Cucina cinese , monsieur . E questo arrosto ? Cane giovane , senor . Che cosa ? Cane giovane . Corpo d' una spingarda ! E tu vuoi che io mangi del cane ? E questo stufato ? E` gatto , senor . Tuoni e fulmini ! Un gatto ! Un boccone da mandarino , sir . E questa frittura ? Topi fritti nel burro . Cane d' un cinese ! Tu vuoi farmi crepare ! Cucina cinese , senor . Cucina infernale , vuoi dire . Corpo d' un cannone ! Gamberi ubriachi , frittura di topi , cane arrosto e gatto in stufato per pranzo ! Se mio fratello fosse qui riderebbe tanto da scoppiare . Orsu` , non bisogna essere schifiltosi . Se i cinesi mangiano questa roba , puo` mangiarla anche un bianco . Animo , portoghese mio ! Il brav' uomo che cosi` parlava si accomodo` sulla sedia di bambu` , trasse dalla cintura un magnifico kriss coll' impugnatura d' oro ornata di magnifici diamanti , e fece a pezzi il cane arrosto che mandava un profumo appetitoso . Fra un boccone e l' altro si mise a osservare il locale nel quale si trovava . Era una stanzaccia bassa , colle pareti dipinte a draghi mostruosi , a fiori strani , a lune sorridenti , ad animali che vomitavano fuoco . Tutto all' intorno v' erano sedili e stuoie sulle quali russavano dei cinesi dal volto giallo , il cranio pelato , la coda lunghissima e i baffi pendenti ; qua e la` , senza ordine , c' erano tavole di tutte le dimensioni , occupate da brutti malesi dalla pelle olivastra e i denti neri e da bellissimi dayachi seminudi con le membra coperte di anelli di ottone , armati di pesanti parangs , coltellacci lunghi mezzo metro . Alcuni di quegli uomini masticavano il siri , composto di foglie di betel e di noci d' areca , lanciando sul pavimento sputi sanguigni ; altri bevevano grandi vasi di arak o di tuwak e altri ancora fumavano lunghe pipe cariche di oppio . Hum borbotto` il nostro uomo sventrando il gatto . Che brutte facce ! Non so come quel briccone di James Brooke riesca a dominare questi birbanti . Deve essere un gran volpone e un ... Un fischio acuto , che veniva dall' esterno della taverna , gli tronco` la parola . Oh ! esclamo` . Accosto` due dita alle labbra e imito` quel fischio . Senor ! grido` il taverniere , occupato a scuoiare un cane grosso appena scannato . Che il tuo Confucio ti impicchi . Ha chiamato , monsieur ? Silenzio . Scuoia il tuo cane e lasciami in pace . Un indiano alto , di belle forme , quasi nudo , con un laccio di seta stretto attorno alle reni e un kriss sospeso al fianco destro , entro` , girando attorno i suoi grandi occhi neri . Il nostro uomo che stava spolpando una zampa di gatto , scorgendo il nuovo arrivato si alzo` , mormorando : Kammamuri ! Stava per lasciare il suo posto , quando un rapido cenno dell' indiano , accompagnato da uno sguardo supplichevole , lo arresto` : C' e` qualche pericolo in aria torno` a mormorare . In guardia , amico . L' indiano , dopo aver un po' esitato , si sedette di fronte a lui . Il taverniere accorse . Una tazza di tuwak ! chiese il nuovo avventore . E da mettere sotto i denti ? La tua coda Il cinese volse le spalle e fece portare una tazza e un vaso di tuwak . Spiati ? chiese con un fil di voce l' uomo che gli stava davanti , continuando a divorare . L' indiano fece col capo un cenno affermativo . Che appetito , signore ! esclamo` poi a voce alta Non mangio da ventiquattro ore , mio caro rispose il nostro uomo che , come il lettore si sara` immaginato , era il bravo Yanez , l' amico indivisibile della Tigre della Malesia . Venite da lontano ? Dall' Europa . Eh ! taverniere di casa del diavolo , un po' di tuwak ! Vi offro del mio , se non vi spiace disse Kammamuri . Accettato , giovanotto . Siedi vicino a me a da' un colpo di dente a tutta questa roba che mi sta dinanzi . Il maharatto non si fece pregare e si sedette accanto al portoghese mettendosi a mangiare . Possiamo parlare disse Yanez . Nessuno puo` ora sospettare che noi siamo amici . Vi siete salvati tutti ? Tutti , padron Yanez rispose Kammamuri . Prima che spuntasse l' alba , un' ora dopo la vostra partenza , lasciammo i fitti boschetti della riva e ci rifugiammo in una vasta palude . Il rajah aveva mandato soldati a perlustrare la foce del fiume , ma non sono riusciti a scoprire le nostre tracce . Sai , Kammamuri , che siamo stati bravi a sfuggire al rajah ? Un mezzo minuto di ritardo e saremmo saltati in aria tutti quanti . Buon per noi che la notte era tanto oscura che quei birbanti non ci videro nuotare verso la riva . La povera Ada ha sofferto nulla ? Nulla affatto , padron Yanez . Aiutato da Sambigliong , potei trasportarla a terra con tutta facilita` . Dove si trova ora Sandokan ? A otto miglia da qui , nel mezzo di un fitto bosco . Al sicuro dunque . Non lo so . Ho visto delle guardie del rajah aggirarsi nella foresta . Diavolo ! E voi , non correte alcun pericolo ? Io ! Chi sara` quel pazzo che mi prendera` per un pirata ? Io , un bianco , un europeo ? State pero` in guardia , signor Yanez . Il rajah deve essere un uomo assai furbo . Lo so , ma noi siamo piu` furbi di lui . Sapete nulla di Tremal Naik ? Nulla , Kammamuri . Ho interrogato parecchie persone , ma senza esito . Povero padrone mormoro` Kammamuri . Lo salveremo , te lo prometto disse Yanez . Questa sera mi mettero` all' opera . Che cosa volete fare ? Cercare di avvicinare il rajah e diventare suo amico . E come ? L' idea l' ho e mi pare buona . Provochero` un tafferuglio , faro` del baccano , fingero` di voler accoppare qualcuno e mi faro` arrestare dalle guardie del rajah . E poi ? Quando mi avranno arrestato inventero` qualche amena storiella e mi spaccero` per un nobile lord , per un baronetto ... E io che cosa dovro` fare ? Nulla , mio caro maharatto . Andrai difilato da Sandokan e gli dirai che tutto cammina di bene in meglio . Domani pero` verrai a ronzare attorno all' abitazione del rajah . Forse avro` bisogno di te . Il maharatto si alzo` . Un momento disse Yanez , traendo di tasca una borsa ben gonfia e porgendogliela . Che cosa devo fare ? Per effettuare il mio progetto bisogna che non abbia un soldo in saccoccia . Dammi anzi il tuo kriss , che non ha alcun valore , e prendi il mio che ha troppo oro e troppi diamanti . Ehi ! taverniere del demonio , sei bottiglie di vino di Spagna . Volete ubriacarvi ? chiese Kammamuri . Lascia fare a me e vedrai . Addio mio caro . L' indiano getto` sulla tavola uno scellino e usci` , mentre il portoghese stappava le bottiglie che certo costavano assai care . Tracanno` due o tre bicchieri e il rimanente lo diede a bere ai malesi che gli erano vicini , ai quali non parve vero di aver trovato un europeo cosi` generoso . Ehi , taverniere ! grido` ancora il portoghese , portami dell' altro vino e qualche piatto di lusso . Il cinese , tutto contento di fare cosi` grassi affari e pregando in cuor suo il buon Buddha di mandargli ogni giorno una dozzina di simili avventori , porto` nuove bottiglie e una terrina di delicatissimi nidi di salangana , conditi con aceto e sale , un cibo che solo i ricconi possono gustare . Il portoghese , quantunque avesse mangiato per due , torno` a lavorare di denti , a bere e a regalare vino a tutti i vicini . Quando fini` , il sole era tramontato da una buona mezz' ora e nella taverna erano state accese gigantesche lanterne di talco , che spandevano sui bevitori la loro scialba luce , cara ai caudati figli del Celeste Impero . Accese la sigaretta , esamino` la batteria delle sue pistole e si alzo` mormorando : Andiamocene , caro Yanez . Il taverniere fara` un baccano indiavolato , io ne faro` piu` di lui , accorreranno le guardie del rajah ed io verro` arrestato . Sandokan , ne sono certo , non avrebbe ideato un piano migliore . Getto` in aria due o tre boccate di fumo e si diresse tranquillamente verso la porta . Stava per varcarla , quando si senti` prendere per la giacca . Monsieur ! disse una voce . Yanez si volse accigliato e si trovo` dinanzi il taverniere . Che cosa vuoi , mascalzone ? chiese , fingendosi offeso . Il conto , senor . Quale conto ? Voi non mi avete pagato , gentleman . Mi dovete tre sterline , sette scellini e quattro penny . Vattene al diavolo . Non ho un soldo in tutte le dieci tasche . Il cinese , da giallo che era , divenne cinereo . Ma voi mi pagherete grido` aggrappandosi ai panni del portoghese . Lascia il mio vestito , canaglia ! urlo` Yanez . Mi dovete tre sterline , sette scellini e ... E quattro penny , lo so : ma io non ti paghero` , briccone ... Va' a scuoiare il tuo cane e lasciami in pace . Siete un ladro , gentleman ? Io vi faro` arrestare ! Prova ! Aiuto ! Arrestate questo ladro ! urlo` il cinese furibondo . Quattro sguatteri si precipitarono in aiuto del loro padrone armati di casseruole , di pentole e di schiumarole . Era quello che desiderava il portoghese , che ad ogni costo voleva far baccano . Con mano di ferro abbranco` il taverniere per la gola , l' alzo` da terra e lo scaglio` fuori della porta a rompersi il naso sui ciottoli della via . Indi carico` i quattro sguatteri , dispensando con rapidita` meravigliosa tali calci che i disgraziati , in meno che non si dica , si trovarono stesi per terra accanto al padrone . Urla indemoniate scoppiarono tosto . Aiuto , compatriotti ! urlava il taverniere . Al ladro ! All' assassino ! Accoppalo ! Ammazzalo ! urlavano gli sguatteri . 2 . Una notte in prigione . Quelle grida emesse da cinesi in un quartiere cinese , dovevano ottenere lo stesso effetto che ha un gong battuto in una via di Canton o di Pekino . Infatti , in meno di due minuti , un duecento coduti figli del Celeste Impero , armati di bambu` , di coltelli , di sassi e di ombrelli , si trovavano riuniti dinanzi alla porta della taverna mandando grida spaventevoli . Da`lli al ladro ! gridavano gli uni , roteando minacciosamente bastoni e ombrelli . Impicca il bianco ! urlavano gli altri mostrando i coltelli . Gettalo nel fiume ! salassate quel cane ! Accopalo ! Ammazzalo ! Annegalo ! Abbrucialo ! Apppiccalo ! I bevitori , spaventati da quel baccano e temendo di venire lapidati , sgombrarono in fretta la taverna , chi uscendo dalla porta e mescolandosi alla banda , chi saltando dalle finestre , che fortunatamente non erano troppo alte . Li` non rimase che il portoghese , il quale rideva a crepapelle , come se assistesse ad una brillantissima farsa . Bravi ! bene ! bis ! bis ! gridava egli , armando pero` le pistole e tirando dalla cintura il kriss . Un cinese che parlava piu` di tutti , in prima fila , gli tiro` una sassata : ma il ciottolo ando` a spezzare un gran fiasco di sam sciu` , il cui liquore si sparse per terra . Ehi ! mariuolo ! grido` il portoghese tu rovini il taverniere . Raccolse il ciottolo e lo rimando` all' aggressore che n' ebbe rotto un dente . Urla ancora piu` acute rimbombarono nel quartiere , facendo accorrere altri cinesi , alcuni dei quali armati di vecchi archibugi . Tre o quattro , incoraggiati dai compagni del taverniere , tentarono di entrare , ma alla vista delle pistole che il portoghese puntava verso di loro si affrettarono a mostrare le suole di feltro dei loro zoccoli . Lapidiamolo ! grido` una voce . E la mia taverna ? gemette il taverniere . Una grandine di ciottoli entro` nella taverna fracassando le lanterne , i fiaschi , i piatti , le terrine ed i vasi . Il portoghese , visto che il tumulto aumentava pericolosamente , scarico` in aria le sue due pistole . Ai due spari tennero dietro sette archibugiate sparate nella via , ma senz' altro effetto che quello d' ingrossare il baccano . D' improvviso si udirono varie voci gridare : Largo ! ... Largo ! ... Le guardie del rajah ! Il portoghese respiro` . Quel frastuono , i bastoni agitati in aria , i coltelli , le grandinate di ciottoli , i moschettoni e il continuo affluire della folla cominciavano ad inquietarlo . Facciamo baccano , ora che non c' e` piu` alcun pericolo disse . Si slancio` verso una tavola e la rovescio` mandando in frantumi tutti i fiaschi , i vasi , i tondi che vi erano sopra . Arrestatelo ! Arrestatelo ! urlo` il taverniere . Quel bianco mi fracassa tutto . Largo ! Largo alle guardie ! gridarono alcuni . La folla si divise e sulla porta della taverna apparvero due uomini di colore , alti , robusti , con giacca e calzoni di tela bianca e una draghinassa in pugno . Indietro ! grido` il portoghese , puntando su di loro le pistole . Un europeo ! esclamarono le due guardie , meravigliate . Dite un inglese preciso` Yanez . Le due guardie ringuainarono le draghinasse . Non vogliamo farvi alcun male disse uno dei due . Siamo al servizio del rajah Brooke vostro compatriota . E che cosa volete da me ? Liberarvi da questa turba . E condurmi in qualche carcere ? A questo pensera` il rajah . Mi condurrete da lui ? Senza dubbio . Se e` cosi` , vengo . Dal rajah Brooke non ho nulla da temere . Le due guardie lo presero in mezzo e tornarono a sguainare le draghinasse , onde proteggerlo dalla rabbia dei cinesi che era giunta al colmo . Largo ! gridarono . I cinesi , in numero grandissimo , a quella intimazione non ubbidirono : volevano ad ogni costo linciare l' europeo , giacche` le due guardie non l' avevano infilzato come avevano sperato . Le due guardie pero` non si perdettero d' animo . Distribuendo piattonate a destra e a sinistra e vigorosi calci , riuscirono a fare un po' di largo e trassero il prigioniero in una stretta stradicciola , giurando di ammazzare quanti li avrebbero seguiti . Quella minaccia ebbe un buon successo I cinesi , dopo aver urlato su tutti i toni e lanciato imprecazioni contro Yanez , contro le guardie e contro lo stesso rajah che accusavano di proteggere i ladri , si dispersero , lasciando soli il taverniere e i suoi quattro sguatteri malconci . Sarawak non e una citta` molto vasta : le due guardie , in meno di cinque minuti , giunsero alla palazzina del rajah , costruita in legno , come tutte le abitazioni dei bianchi che coronano le collinette dei dintorni . Sulla cima ondeggiava una bandiera che al portoghese parve rossa come quella inglese : dinanzi alla porta stava impalato un indiano armato di fucile e baionetta . Mi condurrete subito dal rajah ? E` troppo tardi risposero le guardie . Il rajah dorme . E dove passero` la notte ? Vi daremo una stanza . Purche` non sia una cantina . Un compatriota del rajah non si mette in una cantina . Il portoghese fu fatto entrare : salirono una scala , poi Yanez fu introdotto in una stanzetta con le finestre difese da grosse stuoie di foglie di nipa , il cui arredamento era costituito da un' amaca di filamenti di cocco , da qualche mobile di provenienza europea e da una lampada che era stata gia` accesa . Per Giove ! esclamo` , stropicciandosi allegramente le mani . Dormiro` come un babirussa . Desidera nulla ? chiese una delle guardie . Che mi si lasci dormire rispose Yanez . Una guardia usci` , ma l' altra si sedette presso la porta mettendosi in bocca una noce di areca avvolta in una foglia di betel . Approfittero` per farlo cantare ; ci sono molte cose che ignoro e che quest' uomo senza dubbio sa penso` Yanez . Arrotolo` una sigaretta , l' accese , aspiro` alcune boccate di fumo e avvicinandosi alla guardia : Giovanotto , sei indiano ? chiese . Bengalese , sir rispose la guardia . E` da molto tempo che sei qui . ? Due anni . Hai udito parlare di un pirata che si chiama la Tigre della Malesia ? Si` . Yanez represse a stento un gesto di gioia . E` vero che la Tigre e` qui ? domando` . Non lo so , ma si dice che i pirati hanno assaltato un vascello a venti o trenta miglia dalla costa e che poi sono sbarcati . Dove ? Non si sa precisamente in qual luogo , ma lo sapremo . In qual modo ? Il rajah ha delle brave spie . Dimmi , e` vero che alcuni mesi or sono e` naufragato un vascello inglese presso il capo Tanjong Datu ? Si` rispose l' indiano . Era un vascello da guerra proveniente da Calcutta . Chi corse in suo aiuto ? Il nostro rajah col suo schooner , il Realista . Fu salvato l' equipaggio ? Tutto , compreso un indiano condannato alla deportazione perpetua , non ricordo piu` in quale isola . Un indiano condannato alla deportazione perpetua ! esclamo` Yanez , fingendo la massima sorpresa . E chi era costui ? Si chiamava Tremal Naik . E qual delitto aveva commesso ? chiese Yanez , trepidante . Mi si disse che aveva ucciso degli inglesi . Che brigante ! Ed e` ancora qui questo indiano ? E` rinchiuso nel fortino . In quale ? Quello che e` sul colle . Non ve n' e` che uno a Sarawak . Ha guarnigioni il fortino ? Vi sono i marinai del legno naufragato . Molti ? Una sessantina al massimo . Yanez fece una smorfia . Sessanta uomini ! mormoro` . E forse vi saranno anche dei cannoni . Si mise poi a camminare per la stanza , meditabondo . Passeggio` cosi` per alcuni minuti , poi si sdraio` sull' amaca , prego` la sentinella di abbassare la fiamma della lampada e chiuse gli occhi . Quantunque prigioniero e con molti pensieri pel capo , il portoghese dormi` tranquillo come se fosse stato a bordo della Perla di Labuan o nella capanna della Tigre della Malesia . Quando si sveglio` , un raggio di sole penetrava attraverso le foglie di nipa che servivano da persiane . Guardo` verso la porta , ma la sentinella non c' era piu` . Vedendolo dormire e fors' anche udendo russare , se n' era andata , certa che un prigioniero di quel genere non sarebbe saltato dalle finestre . Benissimo disse il portoghese . Approfittiamone . Balzo` giu` dall' amaca , fece un po' di toilette , alzo` la stuoia e si affaccio` alla finestra , respirando a pieni polmoni l' aria fresca del mattino . Sarawak presentava un bel colpo d' occhio con le sue palazzine di legno circondate da verdeggianti boschetti , col suo grande fiume ombreggiato da superbi alberi e solcato da piccoli prahos , da svelte piroghe , da leggeri e lunghi canotti , con le bizzarre casette dal tetto arcuato e dipinte a smaglianti colori , del quartiere cinese , con le capanne di foglie di nipa , piantate su pali di rispettabile altezza , del quartiere dayaco e le viuzze affollate di cinesi , di dayachi , di bughisi e di macassaresi . Il portoghese percorse , con un rapido sguardo , la citta` e arresto` gli sguardi sulle colline . Come si disse , v' erano eleganti palazzine di legno abitate dagli europei . Piu` oltre , pero` , si vedeva una graziosa chiesetta e , a non grande distanza , un forte solidamente costruito e con molte feritoie . Il portoghese lo guardo` con attenzione profonda . E` la che vi e` Tremal Naik mormoro` . Come liberarlo ? In quello stesso istante una voce dietro di lui diceva : Il rajah vi attende . Yanez si volse e si trovo` dinanzi il bengalese . Ah ! siete voi , amico ? disse sorridendo . Come sta rajah Brooke ? Vi attende , sir . Andiamo a stringergli la mano . Uscirono , salirono un' altra scala ed entrarono in un salotto , le cui pareti scomparivano sotto un vero strato d' armi di tutte le grandezze e di tutte le forme . Entrate in quel gabinetto disse il bengalese . Che cosa raccontero` ? mormoro` il portoghese . Coraggio , Yanez . hai una vecchia volpe dinanzi . Spinse la porta ed entro` risolutamente nello studio in mezzo al quale davanti ad una tavola ingombra di carte geografiche , stavasene seduto il rajah di Sarawak . 3 . Il rajah James Brooke . James Brooke , al cui valore l' intera Malesia e la marina dei due mondi devono molto , merita alcune righe di storia . Discendeva , quest' uomo audace che a prezzo di lotte sanguinose , di sforzi terribili , s' ebbe il soprannome di sterminatore di pirati , dalla famiglia del baronetto Vyner , che sotto Carlo II fu Lord mayor di Londra . Giovanissimo ancora , si era arruolato nell' esercito delle Indie come alfiere ma ferito gravemente in una pugna contro i Bornesi , aveva poco dopo date le proprie dimissioni , ritirandosi a Calcutta . La vita tranquilla non era fatta per il giovane Brooke , uomo freddo e positivo , ma dotato di una energia straordinaria e amante delle piu` arrischiate avventure . Guarito della ferita torno` in Malesia , percorrendola per ogni verso . A questo viaggio egli deve la sua celebrita` , divenuta piu` tardi mondiale . Profondamente impressionato dall' incessante corseggiare e dalle stragi orrende che compivano i pirati malesi , nonche` dalla tratta degli uomini di colore , si era proposto , malgrado i grandi pericoli a cui andava incontro , di rendere sicura la navigazione e libera la Malesia . James Brooke , nei suoi propositi , era un uomo tenacissimo . Vinti gli ostacoli oppostogli dal suo governo all' esecuzione dell' ardito progetto , armava un piccolo schooner , il Realista , e nel 1838 salpava per Sarawak , cittadina del Borneo che allora non contava piu` di 1500 abitanti . Vi sbarcava in un brutto momento . La popolazione di Sarawak , forse aizzata dai pirati malesi , si era ribellata al suo sultano Muda Hassin e la guerra ferveva con rabbia estrema Brooke offri` tosto il suo braccio al sultano , si mise alla testa delle truppe e , dopo numerosi combattimenti , in meno di venti mesi domo` la rivoluzione . Terminata la campagna , usciva in mare contro i pirati e i mercanti di carne umana . Agguerrito l' equipaggio con una crociera di due anni , dava inizio alle battaglie , alle distruzioni , agli stermini , agli incendi . Non si puo` calcolare il numero dei pirati da lui uccisi , delle imbarcazioni e dei prahos colati a picco , dei covi arsi . Fu crudele , spietato , fors' anche troppo . Vinta la pirateria , tornava a Sarawak . Il sultano Muda Hassin , riconoscente per i grandi servigi resigli , lo nominava rajah della cittadina e del distretto . Nel 1857 , nel quale anno accadono gli avvenimenti che stiamo narrando , James Brooke era al culmine della sua grandezza , a segno che con un sol gesto faceva tremare persino il sultano di Varauni , il piu` vasto regno della grande isola del Borneo . Al rumore che fece Yanez entrando , il rajah si alzo` con vivacita` . Per quanto avesse varcato la cinquantina da qualche anno e nonostante gli strapazzi di una vita agitatissima , era un uomo ancor vegeto , robusto , la cui indomabile energia traspariva dallo sguardo vivo e brillante . Certe rughe pero` che solcavano la sua fronte e i capelli gia` bianchi annunciavano che una rapida vecchiaia avanzavasi . Altezza ! disse Yanez inchinandosi . Siate il benvenuto , compatriota disse il rajah , restituendo il saluto . L' accoglienza era incoraggiante . Yanez , che nell' entrare in quello studio aveva sentito il cuore battere con maggior frequenza , si tranquillo` . Che cosa vi e` accaduto ieri sera ? chiese il rajah dopo avergli additato una sedia . Le mie guardie mi narrarono che voi avete sparato persino delle pistolettate . Non bisogna irritare i Cinesi , mio caro , che qui sono numerosi e non amano troppo i bianchi . Avevo fatto una marcia lunghissima , Altezza , e morivo di fame . Trovatomi dinanzi ad una taverna cinese , sono entrato a mangiare e a bere , quantunque non avessi un solo scellino in saccoccia . Come ! esclamo` il rajah . Un mio compatriota senza uno scellino ? Sentiamo da dove venite e qual motivo vi guida qui . Io li conosco tutti i bianchi che abitano nel mio Stato , ma non vi ho mai veduto . E` la prima volta che metto piede in Sarawak disse Yanez . E da dove venite ? Da Liverpool . Ma con quale legno siete venuto ? Col mio yacht , Altezza . Ah ! voi avete uno yacht ? Ma chi siete voi dunque ? Lord Gilles Welker di Closeburn rispose Yanez , senza esitare . Il rajah gli tese la mano , che il portoghese si affretto` a stringere molto calorosamente . Sono felice di accogliere nel mio Stato un lord della nobile Scozia disse il rajah . Grazie , Altezza rispose Yanez inchinandosi . Dove avete lasciato il vostro yacht ? Alla foce del Palo . E come siete giunto qui ? Percorrendo almeno duecento miglia per terra , fra boschi e paludi , vivendo di frutta come un vero selvaggio . Il rajah lo guardo` con sorpresa . Vi siete smarrito forse ? chiese . No , Altezza . Una scommessa ? Nemmeno . E dunque ? Una disgrazia . Ha naufragato il vostro yacht ? No , e` stato colato a picco a colpi di cannone , dopo essere stato pero` spogliato di tutto cio` che conteneva . Ma da chi ? Dai pirati , Altezza . Il rajah , lo sterminatore dei pirati , si alzo` di scatto con gli occhi scintillanti , il viso animato da una terribile collera . I pirati ! esclamo` . Non sono sterminati ancora quei maledetti ? Pare di no , Altezza . Avete visto il capo dei pirati ? Si` disse Yanez . Che uomo era ? Bello assai , coi capelli nerissimi , gli occhi scintillanti , la tinta abbronzata . Era lui ! esclamo` il rajah con viva commozione . Chi lui ? La Tigre della Malesia . Chi e` la Tigre della Malesia ? Ho gia` udito questo nome disse Yanez . E` un uomo potente , milord , un uomo che possiede il coraggio del leone e la ferocia della tigre , che guida una banda di pirati che di nulla ha paura . Quell' uomo tre giorni or sono gettava l' ancora alla foce del mio fiume . Che audacia ! esclamo` Yanez che freno` a stento un fremito . E l' avete assalito ? Si` , lo assalii e lo sconfissi . Ma la vittoria mi costo` cara . Ah ! Vedendosi circondato , dopo una lotta ostinatissima che costo` la vita a sessanta soldati di Sarawak , diede fuoco alle polveri e fece saltare il suo legno insieme con uno dei miei . E` morto , dunque ? Ne dubito , milord . Ho fatto cercare il suo cadavere , ma non fu possibile trovarlo . Che sia ancor vivo ? Io sospetto che si sia rifugiato nei boschi con buon numero dei suoi . Che tenti di assalire la citta` ? E` un uomo capace di tentare il colpo , ma che non mi cogliera` indifeso . Ho fatto venire delle truppe dayache che mi sono fedelissime e ho mandato parecchi indiani della mia guardia a ispezionare le foreste . Fate bene , Altezza . Lo credo , milord disse il rajah , ridendo . Ma continuate il vostro racconto . In qual modo la Tigre vi assali` ? Avevo lasciato due giorni prima Varauni mettendo la prua verso il capo Sirik . Avevo l' intenzione di visitare le principali citta` del Borneo , prima di tornarmene a Batavia e quindi in India . Facevate un viaggio di piacere ? Si` , Altezza . Ero in mare da undici mesi . Proseguite , milord . Verso il tramonto del terzo giorno , lo yacht gettava l' ancora presso la foce del fiume Palo . Mi feci condurre a terra e m' inoltrai solo nelle foreste , con la speranza di abbattere qualche babirussa o una dozzina di tucani . Camminavo da due ore , quando udii una cannonata , poi una seconda , una terza , indi un tuonare continuo , furioso di artiglierie . Spaventato , tornai correndo verso la costa . Era troppo tardi . I pirati avevano abbordato il mio yacht , ucciso o fatto prigioniero l' equipaggio , e avevano iniziato il saccheggio . Rimasi nascosto , finche` il mio legno ando` a picco e i pirati si furono allontanati , poi mi precipitai verso la spiaggia . Non vidi che cadaveri che la risacca rotolava tra gli scogli , rottami , e l' estremita` dell' alberetto di maestra che usciva di mezzo piede dalle onde . Tutta la notte , disperato , mi aggirai presso la foce del fiume , chiamando , ma invano , i miei disgraziati marinai . Al mattino mi misi risolutamente in marcia seguendo la costa , attraversando foreste , paludi e fiumi , cibandomi di frutta e di volatili che la mia carabina mi procurava . A Sendang cedetti la mia arma e il mio orologio , le uniche ricchezze che possedevo , e mi riposai quarantotto ore . Acquistate nuove vesti da un colono olandese , un paio di pistole e un kriss , mi rimisi in viaggio e arrivai qui , affamato , spossato e per di piu` senza uno scellino . Ed ora , cosa contate di fare ? A Madras ho un fratello ed in Iscozia ho ancora dei possedimenti e dei castelli . Scrivero` per farmi mandare alcune migliaia di sterline , e col primo legno che giungera` qui tornero` in Inghilterra . Lord Welker disse il rajah , io metto la mia casa e la mia borsa a vostra disposizione , e faro` di tutto perche` non dobbiate annoiarvi durante il tempo che rimarrete nel mio Stato . Un lampo di gioia baleno` sul volto di Yanez . Ma , Altezza ... balbetto` , fingendosi imbarazzato . Cio` che faccio per voi , milord , lo farei per qualunque mio compatriotta . Come potro` ringraziarvi ? Se un giorno verro` in Iscozia , mi contraccambierete . Ve lo giuro , Altezza . I miei castelli saranno sempre aperti per voi e per i vostri amici . Grazie , milord disse il rajah ridendo . Suono` un campanello . Un indiano comparve . Questo signore e` mio amico gli disse il rajah additandogli il portoghese . Metto a disposizione la mia casa , la mia borsa , i miei cavalli e le mie armi . Sta bene , rajah rispose l' indiano . Dove vi recate ora , milord ? chiese il principe . Visitero` la citta` e , se me lo permettete , Altezza , faro` un giro pei boschi . Sono molto amante della caccia . Verrete a pranzare con me ? Faro` il possibile , Altezza . Pandij , conducilo nella sua stanza . Porse la mano a Yanez il quale gliela strin se vigorosamente dicendo : Grazie , Altezza , di quanto fate per me . Arrivederci , milord . Il portoghese usci` dal gabinetto , preceduto dall' indiano , ed entro` nella stanza destinatagli . Vattene disse all' indiano . Se avro` bisogno dei tuoi servigi suonero` . Rimasto solo , il portoghese diede uno sguardo alla sua stanza . Era vasta , illuminata da due finestre che guardavano verso le colline , tappezzata di bellissima thungoa carta fiorita di Tung e ammobiliata con ricercatezza . C' erano un buon letto , un tavolino , parecchie sedie di leggerissimo bambu` , sputacchiere cinesi , una bella lampada dorata proveniente senza dubbio dall' Europa e parecchie armi europee , indiane , malesi e bornesi . Benissimo mormoro` il portoghese , stropicciandosi le mani . Il mio amico Brooke mi tratta come se fossi un vero lord . Ti faro` vedere mio caro , che razza di lord Welker io sia . Ma prudenza , Yanez , prudenza ! Hai da fare con una vecchia volpe . In quell' istante un fischio acuto risuono` al di fuori . Il portoghese trasali` . Kammamuri disse . Questa e` una imprudenza . 4 . sotto i boschi . Ando` a chiudere la porta a catenaccio e si affaccio` con precauzione alla finestra . A quaranta passi dalla palazzina , alla fresca ombra di un' alta arenga saccariferica , stupenda palma dalle lunghe foglie piumate , se ne stava il maharatto , appoggiato ad un lungo bambu` , munito all' estremita` di una aguzza punta di ferro , probabilmente avvelenata . Non senza sorpresa , il portoghese vide accanto a lui un piccolo cavallo carico di due grandi ceste di foglie di nipa piene fino all' orlo di frutta di ogni specie e di pani di sagu` . Il maharatto e` piu` prudente di quanto credevo mormoro` Yanez . Mi sembra un provveditore delle miniere . Arrotolo` una sigaretta e l' accese . Il bagliore della piccola fiamma attiro` subito lo sguardo di Kammamuri . Il giovanotto mi ha scorto disse Yanez , ma non si muove . Comprende che bisogna essere prudenti . Gli fece un cenno con la mano , poi rientro` e apri` un cassetto del tavolino . C' erano dei foglietti di carta , un calamaio , delle penne e una borsa ben gonfia che diede , urtandola , un suono metallico . Il mio amico Brooke ha pensato a tutto disse il portoghese ridendo . Queste sobno fiammanti sterline . Levo` un foglietto di carta , lo lacero` a meta` e scrisse in minutissimo carattere : Sii prudente e guardati bene attorno . Va' ad aspettarmi alla taverna del cinese . Arrotolo` il pezzetto di carta e stacco` dalla parete un fusto cilindrico , di legno duro , trapanato nel mezzo , armato all' estremita` di un ferro di lancia ben assicurato con strisce di rotang . Era un sumpintan , una cerbottana , lunga metri 1 , 40 , con la quale i dayachi lanciano a sessanta passi , con straordinaria precisione , frecce intinte nel velenosissimo succo dell' upas . Devo essere ancora abile disse il portoghese , esaminando l' arma . Stacco` una freccia lunga 20 centimetri , vi infilo` il foglietto scritto e la fece entrare nella cerbottana . Un forte soffio basto` per lanciarla fino al maharatto , il quale fu lesto a raccoglierla ed a staccare la carta . Ed ora usciamo disse Yanez , quando ebbe veduto Kammamuri andarsene . Si getto` a tracolla un fucile a due canne e usci` , rispettosamente salutato dalla sentinella . Percorrendo vie e viuzze puzzolenti , fiancheggiate da capanne posate su pali sotto le quali sonnecchiavano maiali e cani e saltellavano scimmie , spandendo un odore insopportabile , in meno di un quarto d' ora giunse alla taverna , dinanzi alla quale era legato il cavallo del maharatto . Prepariamo delle sterline disse il portoghese . Prevedo una scena burrascosa . Guardo` nella taverna . In un angolo , seduto dinanzi ad una terrina di riso , stava Kammamuri ; e dietro al banco , con un paio d' occhiali di quarzo affumicato sul naso , stava il taverniere , occupato a scarabocchiare un gran foglio di carta con un pennello di rispettabile grandezza . Il celestiale era senza dubbio occupato a fare i conti . Ola` grido` il portoghese entrando . Il taverniere , a quella chiamata , alzo` la testa . Vederlo , balzare in piedi e slanciarglisi contro , impugnando fieramente la sua mostruosa penna intinta nell' inchiostro di Cina , fu tutt' uno . Brigante ! urlo` . Il portoghese fu pronto a fermarlo . Vengo a pagarti disse , gettando sulla tavola un pizzico di sterline . Giusto Buddha ! esclamo` il cinese precipitandosi sulle monete . Otto sterline ! Vi domando perdono , senor ... Sta' zitto , e porta una bottiglia di vino di Spagna . Il taverniere in quattro salti corse a prendere una bottiglia che mise dinanzi a Yanez , indi si slancio` verso un gong sospeso alla porta e si mise a batterlo furiosamente . Cosa fai ? chiese Yanez . Vi salvo , senor rispose il cinese . Se non avverto i miei amici che voi avete pagato , non so che cosa vi accadrebbe fra qualche giorno . Yanez getto` sulla tavola altre dieci sterline . Di' ai tuoi amici che lord Welker paga da bere disse . Ma voi siete un principe , milord ! grido` il cinese . Lasciami solo . Il cinese , raccolte le sterline , usci` incontro ai suoi amici , i quali , allarmati da quei colpi precipitati , accorrevano da tutte le parti armati di bambu` e di coltelli . Yanez si sedette dinanzi a Kammamuri sturando la bottiglia . Che nuove , mio bravo maharatto ? chiese . Brutte , signor Yanez rispose Kammamuri . Corre qualche pericolo Sandokan ? Non ancora , ma potrebbe venire scoperto da un istante all' altro . Nelle foreste ronzano guardie e dayachi . Ieri sera sono stato fermato e interrogato e questa mane mi e` toccata la stessa cosa . E tu cos' hai risposto ? Mi sono spacciato per un provveditore delle miniere di Poma . Per ingannare meglio questi spioni , come avete visto , mi sono provvisto di un cavallo e di alcune ceste . Sei furbo , Kammamuri . Dove si trova Sandokan ? A sei miglia da qui , accampato presso un villaggio in rovina . Sta fortificandosi perche` teme di venire assalito . Andremo a trovarlo . Quando ? Appena vuotata la bottiglia . C' e` qualche cosa in aria ? Ho saputo ove sta imprigionato il tuo padrone . Il maharatto balzo` in piedi , fuori di se` per la gioia . Dov' e` ? Dov' e` ? chiese con voce soffocata . Nel fortino della citta` , custodito da una sessantina di marinai inglesi . Il maharatto si lascio` cadere sulla sedia , scoraggiato . Lo salveremo ugualmente , Kammamuri riprese Yanez . E quando ? Appena lo potremo . Mi reco da Sandokan per progettare un piano . Grazie , signor Yanez . Lascia la` i ringraziamenti e bevi . Il maharatto vuoto` la sua tazza . Volete che partiano ? Partiamo , disse Yanez , gettando sul tavolo alcuni scellini . Vi avverto che la strada e` lunga e difficile e che bisognera` allungarla ancotra di piu` , onde ingannare le spie . Non ho fretta io . Ho detto al rajah che vado a caccia . Siete diventato amico del rajah ? Certamente . In qual modo ? Te lo narrero` camminando . Uscirono dalla taverna . Il portoghese si mise dinanzi e Kammamuri lo segui` , tenendo per la briglia il cavallo . Evviva lord Welker ! grido` una voce . Evviva il lord ! Viva il generoso bianco ! urlarono parecchie altre voci . Il portoghese si volse e vide il taverniere circondato da una grossa banda di cinesi che avevano le tazze in mano . Addio , ragazzi ! grido` . Evviva il generoso lord ! tuonarono i cinesi . Usciti dal quartiere cinese , fiancheggiato di bugigattoli ingombri di rotoli di carta fiorita di Tung , di balle di seta , di scatole di the` di ogni qualita` , di ventagli , di occhiali , di sputacchiere , di sedie di bambu` , di code , di lanterne microscopiche o gigantesche , di armi , di amuleti , di vesti , di zoccoli , di cappelli di ogni forma e dimensione , tutta roba proveniente dai porti del celeste Impero , entrarono nel quartiere malese non molto dissimile da quello dayaco , forse piu` sporco e piu` maleodorante , indi si arrampicarono su colli e di la` raggiunsero i boschi . Camminate con precauzione disse Kammamuri al portoghese . Ho incontrato parecchi serpenti pitoni stamane e ho visto anche le tracce di una tigre . I boschi del Borneo li conosco , Kammamuri rispose Yanez . Non tremare per me . Siete venuto altre volte qui ? No , ma ho percorso piu` volte i boschi del reame di Varauni . Combattendo ? Talvolta si` . Eravate nemici del sultano di Varauni ? Nemici fierissimi . Egli odiava terribilmente i pirati di Mompracem perche` in ogni scontro vincevano la sua flotta . Ditemi , padron Yanez , la Tigre della Malesia fu sempre pirata ? No , mio caro . Una volta era un potente rajah del Borneo settentrionale ; ma un inglese ambizioso istigo` alla ribellione le truppe e la popolazione e lo detronizzo` dopo avergli ucciso padre , madre , fratelli e sorelle . E vive ancora questo inglese ? Si` , vive . E non l' avete punito ? E` troppo forte . La Tigre della Malesia pero` non e` ancora morta . Ma voi , padron Yanez , perche` vi siete unito a Sandokan ? Non mi sono unito a lui , Kammamuri ; fui fatto prigioniero mentre navigavo verso Labuan . Non uccideva i prigionieri Sandokan ? No , Kammamuri . Sandokan fu sempre feroce verso i suoi piu` acerrimi nemici e generosissimo verso gli altri , specialmente verso le donne . Ed egli vi tratto` sempre bene , padron Yanez ? Mi amo` come e forse piu` di un fratello ! Ditemi , padron Yanez , quando avrete liberato il mio padrone , ritornerete a Mompracem ? E` probabile , Kammamuri . Alla Tigre della Malesia occorrono grandi distrazioni per soffocare il suo dolore . Quale dolore ? Quello di aver perduto Marianna Guillonk . L' amava molto dunque ? Immensamente , alla follia . E` strano assaiche un uomo cosi` feroce e terribile si sia innamorato di una donna . E di una donna inglese per di piu` aggiunse Yanez . Dello zio di Marianna Guillonk avete saputo nulla ? Nulla , per ora . Che sia qui ? Potrebbe darsi . Avete paura di lui ? Forse , e ... Alto la` grido` in quell' istante una voce . Yanez e Kammamuri si arrestarono . 5 . Narcotici e veleni . Due uomini si erano improvvisamente rizzati dietro a un cetting , arbusto rampicante il cui succo e` talmente velenoso che uccide in pochi istanti un bue . Il primo era un indiano alto , magro , nervoso , vestito di tela bianca e armato d' una lunga carabina incrostata d' argento ; l' altro era un dayaco di belle forme , con le membra straordinariamente cariche di anelli di ottone e di perle di Venezia e i denti anneriti col succo caldo del legno siuka . Un solo ciawat , pezzo di stoffa di cotone copriva i suoi fianchi e un fazzoletto rosso la sua testa , ma portava indosso un vero arsenale . La terribile cerbottana con le frecce tinte nel succo dell' upas gli pendeva da una spalla ; al fianco aveva il formidabile parang , pesante sciabola dalla larga lama intarsiata con pezzi d' ottone , della quale i dayachi si servono per decapitare i nemici ; il laccio , che essi sanno adoperare forse meglio dei thugs indiani , gli stringeva la vita . Non mancava nemmeno il kriss , dalla lama serpeggiante e avvelenata . Alto la` ! ripete` l' indiano , facendosi innanzi . Il portoghese fece a Kammamuri un rapido gesto e si avanzo` con le dita della mano destra sulla batteria del fucile . Che vuoi e chi sei tu ? chiese all' indiano . Sono una guardia del rajah di Sarawak rispose l' interrogato . E voi ? Lord Gilles Welker , amico di James Brooke , tuo rajah . L' indiano e il dayaco presentarono le armi . Quell' uomo e` al vostro servizio , milord ? chiese l' indiano indicando Kammamuri . No rispose Yanez . L' ho incontrato nella foresta e avenfo egli paura delle tigri , ha chiesto di seguirmi . Dove vai ? domando` l' indiano al maharatto . Ti ho detto anche stamane che sono provveditore dei placers di Poma rispose Kammamuri . Perche` domandarmi anche adesso dove vado ? Perche` il rajah cosi` vuole . Di' al tuo rajah che io sono un suo fedele suddito . Passa . Kammamuri raggiunse Yanez che aveva continuata la sua via , mentre le due spie tornavano ad imboscarsi sotto l' arbusto velenoso . Cosa pensate , signor Yanez , di quegli uomini ? chiese il maharatto quando fu certo che non potevano ne` udirlo ne` vederlo . Penso che il rajah e` astuto come una volpe . Deviamo ? Deviamo , Kammamuri . Quelle due spie possono avere qualche sospetto e seguirci per un buon tratto . Faremo perdere le nostre tracce . Kammamuri abbandono` il sentiero fino allora seguito e piego` a sinistra , seguito dal cavallo e dal portoghese . La via divenne ben presto difficilissima . Migliaia e migliaia d' alberi , dritti gli uni , piegati e contorti gli altri , e cespugli e rampicanti si ammassavano in modo da impedire spesso il passaggio , se non agli uomini , almeno al cavallo . Qui vi erano colossali alberi della canfora , che dieci uomini non sarebbero stati capaci di abbracciare ; la` arenghe saccarifere che , incise , danno un liquore zuccherino e inebriante se lasciato fermentare ; piu` oltre superbe palme pinang che piegavano sotto il peso delle noci formanti grandi grappoli ; poi bellissimi mangostani , alti quanto un ciliegio , le cui frutta , grosse come aranci , sono le piu` gustose e le piu` delicate che sui trovino sulla terra , e areche dalle foglie grandissime ; uncaria cambir e isonandra guta e giunta wan , piante , queste ultime , che danno il caucciu` . E come se tutti questi vegetali non bastassero a rendere difficile il cammino , smisurati rotang , che nel Borneo tengono il luogo delle liane e nepentes correvano da un albero all' altro formando vere e proprie reti che il maharatto e il portoghese erano costretti a tagliare a colpi di kriss . Percorso mezzo miglio descrivendo lunghi giri per trovare un passaggio , saltando alberi atterrati , sfondando cespugli , tagliando radici e gomene vegetali a destra e a manca , i due pirati giunsero sulle rive di un canale d' acqua nera e putrida . Kammamuri taglio` un ramo e misuro` la profondita` . Due piedi disse . Salite sul cavallo , padron Yanez . Perche` ? Entreremo nel canale e lo risaliremo per un buon tratto . Se le due spie ci seguono , non troveranno piu` le nostre tracce . Bravo , Kammamuri . Il portoghese sali` in sella e dietro di lui sali` il maharatto . Il cavallo dopo aver un po' esitato , entro` in quelle acque che spandevano un fetore insopportabile e rimonto` , traballando e scivolando sul fondo melmoso , la corrente . Fatti ottocento passi , riguadagno` la riva . Yanez e il maharatto discesero e stettero in ascolto coll' orecchio appoggiato a terra . Non odo nulla disse Kammamuri . E nemmeno io aggiunse il portoghese . E` lontano il campo ? Un miglio e mezzo almeno . Affrettiamoci , padrone . Un sentieruzzo , aperto fra i cespugli e i rotang dagli animali , spariva nel folto della foresta . I due pirati lo raggiunsero allungando il passo . Una mezz' ora dopo , altri due uomini s' alzavano dietro una macchia , intimando ai due pirati di arrestarsi . Kammamuri getto` un fischio . Avanti risposero le due sentinelle . Erano due pirati di Mompracem armati fino ai denti . Vedendo Yanez , mandarono grida di gioia . Capitano Yanez ! gridarono , correndogli incontro . Buon giorno , ragazzi disse il portoghese . Vi credevamo morto , capitano . Le tigri di Mompracem hanno la pelle dura ; dov' e` Sandokan ? A trecento passi da qui . Fate buona guardia , amici . Vi sono delle spie del rajah nel bosco . Lo sappiamo . Bravi , tigrotti . Il portoghese e il maharatto raddoppiarono il passo e ben presto giunsero all' accampamento piantato presso un kampong in rovina . Del villaggio , che un tempo doveva essere stato abbastanza grosso , non rimaneva intatta che una sola capanna di foglie di nipa , posta sopra pali alti piu` di trenta piedi , fuori di portata dagli assalti delle tigri e anche dagli assalti degli uomini . I pirati pero` stavano ricostruendo altre capanne e piantando solide palizzate per mettersi al coperto e , nel caso di un attacco improvviso da parte delle truppe del rajah di Sarawak , poter resistere . Dov' e` Sandokan ? chiese Yanez , entrando nell' accampamento accolto dalle grida di gioia di tutta la banda . Lassu` , nella capanna aerea risposero i pirati . Avete incontrato i soldati del rajah , capitano Yanez ? Cio` che ho detto alle sentinelle lo diro` anche a voi , tigrotti disse il portoghese . State in guardia : vi sono delle spie del rajah nel bosco . Ne ho vista piu` di una . Che si mostrino ! grido` un malese , impugnando un pesantissimo parang ilang con la punta fatta a doccia . I tigrotti di Mompracem non temono i cani del rajah . Capitano Yanez disse un altro , se incontrate una di quelle spie , ditele che siamo accampati qui . Sono cinque giorni che non combattiamo e le nostre armi cominciano ad arrugginire . Fra poco , ragazzi , avrete da lavorare rispose Yanez . M' incarico io di mandarvi della gente . Viva il capitano Yanez ! urlarono i tigrotti . Ehi ! fratello mio ! grido` una voce che veniva dall' alto . Il portoghese alzo` gli occhi e vide Sandokan ritto sulla piccola piattaforma della capanna aerea . Che cosa fai lassu` ? grido` il portoghese , ridendo . Mi sembri un piccione appollaiato su di un albero . Sali Yanez . Tu hai qualche cosa d' importante da dirmi Certo . Il portoghese si slancio` verso una lunga pertica che presentava delle tacche e con sorprendente agilita` giunse sulla piattaforma della capanna , ma qui si trovo` piuttosto imbarazzato . Il suolo era formato da bambu` , distanti l' uno dall' altro un buon palmo , e i piedi del povero Yanez non riuscivano a trovare uno stabile appoggio . Ma questa e` una trappola ! esclamo` . Costruzione dayaca , fratello mio disse Sandokan ridendo . Ma che piedi hanno quei selvaggi ? Forse piu` piccoli dei nostri . Un po' di equilibrio , diamine ! Il portoghese , traballando e saltando di trave in trave , giunse nella capanna . Era discretamente vasta , divisa in tre camerette di cinque piedi di altezza e altrettanti di larghezza , col pavimento pure formato da bambu` lontani l' uno dall' altro parecchi centimetri , ma coperto da stuoie . Che cosa mi rechi ? chiese Sandokan . Molte novita` , fratello mio rispose Yanez sedendosi . Ma dimmi , innanzitutto , dov' e` la povera Ada , che non ho veduta nel campo ? Questo luogo non e` molto sicuro , Yanez . Le guardie del rajah possono assalirci da un istante all' altro . Comprendo , fratello mio ; tu l' hai nascosta in qualche luogo . Si` , Yanez . L' ho fatta condurre verso la costa . Chi ha con se` ? Due uomini che mi sono fedelissimi . E` ancora pazza ? Si` , Yanez . Povera Ada ! Guarira` , te lo assicuro . In qual modo ? Quando si trovera` dinanzi a Tremal Naik provera` una scossa cosi` forte che riacquistera` la ragione . Lo credi ? Lo credo , anzi ne sono certo . Possano le tue speranze avverarsi . Dimmi ora , Yanez , che cos' hai fatto a Sarawak in questi giorni ? Molte cose . Sono diventato amico del rajah . E come ? Il portoghese in poche parole lo informo` di quello che aveva fatto , gli narro` cio` che gli era accaduto e cio` che aveva udito . Sandokan lo ascolto` attentamente , senza interromperlo , ora sorridente e ora pensieroso . Dunque tu sei amico del rajah disse , quando Yanez ebbe terminato . Amico intimo , fratello mio . Non ha alcun sospetto ? Non credo ; ma , come ti ho detto , sa che tu sei qui . Bisogna affrettarsi a liberare Tremal Naik . Ah ! se potessi nel medesimo tempo schiacciare per sempre quel dannato Brooke ! Lascia il rajah , Sandokan . Egli fu troppo feroce , Yanez , verso i nostri fratelli . Darei meta` del mio sangue per vendicare le migliaia di malesi uccisi da quell' uomo terribile e spietato . Bada , Sandokan ; non abbiamo che sessanta uomini . Un lampo sinistro baleno` negli occhi della Tigre della Malesia . Tu sai , Yanez , di quanto io sia capace disse con un tono di voce che faceva fremere . Il mio passato tu lo conosci . Lo so , Sandokan , che tu hai sfidato l' ira di regni ed imperi europei . Ma la prudenza non e` mai troppa . E sia : saro` prudente . Mi accontentero` di liberare Tremal Naik . Cosa forse piu` difficile dell' altra , Sandokan . Perche` ? Ci sono sessanta bianchi nel fortino e molti pezzi di cannone . Cosa sono sessanta uomini ? Aspetta un po' , fratellino mio . Mi dimenticavo di dirti che il fortino e` vicinissimo alla citta` . Al primo colpo di cannone tu avrai i bianchi dinanzi e le truppe del rajah alle spalle . Sandokan si morse le labbra e fece un gesto di dispetto . Eppure bisogna salvarlo disse . Che cosa dobbiamo fare ? Giocheremo d' astuzia . Hai un piano ? Sono bornese e , come i miei compatrioti , ho sempre amato i veleni . Con una sola goccia si uccide un uomo per quanto sia forte ; con un' altra goccia lo si addormenta , lo si fa credere morto , o lo si fa impazzire . Il veleno , come vedi , e` un' arma potente , terribile . So che durante il nostro soggiorno a Giava tu ti occupavi molto di veleni . E mi ricordo che una volta un potente narcotico ti salvo` dalla forca . Ecco che i miei studi e le mie ricerche cominciano a fruttare disse Sandokan . Ascoltami , Yanez . Frugo` in una tasca interna della sua giacca e ne trasse una scatoletta di pelle ermeticamente chiusa . L' apri` e mostro` al portoghese dieci o dodici microscopiche boccettine , piene di liquidi bianchi , verdastri e neri . Per Giove ! esclamo` Yanez . Non e` tutto disse Sandokan , aprendo una seconda scatoletta contenente piccolissime pillole che esalavano un acuto odore . Questi sono altri veleni . E cosa vuoi fare con quei liquidi e quelle pillole ? Ascoltami con attenzione , Yanez . Tu mi hai detto che Tremal Naik e` prigioniero nel forte . E` vero . Credi di poter entrare nel forte , chiedendo il permesso al rajah ? Lo spero . Ad un amico non si nega un favore cosi` piccolo . Tu dunque entrerai e chiederai di vedere Tremal Naik . E quando l' avro` veduto , cosa faro` ? Sandokan levo` dalla seconda scatola alcune pillole nere e gliele mise in mano . Queste pillole contengono un veleno che non uccide , ma che sospende la vita per trentasei ore . Ora comprendo il tuo piano . Io dovro` farne inghiottire una a Tremal Naik . O scioglierne una nella brocca dell' acqua . Tremal Naik non dara` piu` segno di vita , lo crederanno morto e lo seppelliranno . E noi , nella notte , andremo a disseppellirlo aggiunse Sandokan . Il progetto e` stupendo , Sandokan disse il portoghese . Tenterai il colpo ? Tu non corri , mi pare , alcun pericolo . Io lo tentero` , purche` mi si permetta di entrare nel forte . Se non ti permettono , corrompi qualche marinaio . Hai denaro ? Il portoghese apri` la giacca , il panciotto , alzo` la camicia , e mostro` una fascia un po' rigonfia che gli cingeva i fianchi . Ho sedici diamanti che tutti insieme valgono un milione . Se ne vuoi altri , parla . La mia cintura contiene il doppio della tua e a Batavia abbiamo tanto oro da acquistare la flotta intera del Portogallo . Lo so , Sandokan , che il denaro non ci manca . Per ora mi accontentero` dei miei sedici diamanti . Nascondi ora queste pillole e anche quelle due boccettine disse Sandokan . Una , la verde , contiene un narcotico che non sospende la vita , ma che addormenta profondamente per dodici ore ; l' altra , la rossa , contiene un veleno che uccide istantaneamente e senza lasciare traccia . Chissa` : possono esserti utili . Il portoghese nascose le pillole e le boccettine , si getto` a bandoliera il fucile e si alzo` . Te ne vai ? Sarawak e` lontana , fratello mio . Quando farai il colpo ? Domani . Mi farai subito avvertire da Kammamuri ? Non manchero` ; addio , fratello . Scese la pericolosa scala , saluto` i tigrotti e torno` a cacciarsi sotto la foresta , cercando di orizzontarsi . Aveva percorso sei o settecento metri , quando fu raggiunto dal maharatto . Altre novita` ? chiese il portoghese , arrestandosi . Una e forse grave , signor Yanez disse il maharatto . Un pirata e` tornato or ora al campo ed ha riferito alla Tigre di aver veduto , a tre miglia da qui , una banda di dayachi guidata da un vecchio bianco . Se lo incontrero` gli augurero` buon viaggio . Aspettate un po' , signor Yanez disse il maharatto . Il pirata ha detto che quel vecchio dalla pelle bianca somigliava all' uomo che ha giurato di appiccare la Tigre e voi . Lord James Guillonk ! esclamo` Yanez , impallidendo . Si` , padron Yanez , quell' uomo somigliava allo zio della defunta moglie di Sandokan . E` impossibile ! ... E` impossibile ! ... Chi e` il pirata che lo ha visto ? Il malese Sambigliong . Sambigliong ! ... balbetto` Yanez . Questo malese era con noi quando rapimmo la nipote di lord James , anzi , se la memoria non m' inganna , affronto` lo stesso lord che stava per spezzarmi il cranio . Per Giove ! ... Io corro un gran pericolo . Quale ? chiese il maharatto . Se lord Guillonk viene a Sarawak io sono perduto . Mi vedra` , mi riconoscera` , quantunque siano trascorsi sei anni dall' ultima volta che ci siamo incontrati , e mi fara` arrestare e appiccare . Ma il malese non ha detto che quel vecchio era il Lord . Somigliava e nulla pi . Ti ha mandato Sandokan ad avvertirmi ? Si` padron Yanez ! Gli dirai che staro` in guardia , ma che cerchi d' impadronirsi di quel vecchio dalla pelle bianca . Addio , Kammamuri , domani mattina ti attendo alla taverna cinese . Il portoghese , molto inquieto , si rimise in marcia , guardandosi attentamente attorno e tendendo gli orecchi , timoroso di trovarsi da un istante all' altro dinanzi a quel vecchio . Fortunatamente non udivasi , sotto la gigantesca boscaglia , alcuna voce umana , ne` alcun segnale . I soli rumori che rompevano il silenzio erano le grida degli argus giganti , magnifici fagiani che svolazzavano a centinaia , quelle non meno acute delle cacatue nere e quelle rauche delle scimmie dal naso lungo , cosi` chiamate perche` il loro naso e` molto prominente e rosso come quello di Bacco . Cammino` cosi` , con grandi precauzioni , fra cespugli inestricabili e gigantesche macchie , ora piegando a destra e ora a sinistra , per cinque ore . Non giunse a Sarawak che al calar del sole , affranto dalla fatica e affamato come un lupo . Penso` che fosse troppo tardi per recarsi a pranzare dal rajah e si reco` alla taverna del cinese . Dopo un lauto pranzo , annaffiato da parecchie bottiglie , fece ritorno alla palazzina . Alla sentinella , prima di entrare , chiese se un vecchio dalla pelle bianca fosse giunto , ma , avutane risposta negativa , sali` nella sua camera . Il rajah si era ritirato nella sua stanza da qualche ora . Meglio cosi` mormoro` Yanez . Un cacciatore che torna senza un pappagallo puo` allarmare quella vecchia volpe sospettosa . Ando` poi a dormire mettendo le pistole e il kriss sotto il capezzale . 6 . Tremal Naik . Quantunque fosse assai stanco , il buon portoghese non fu capace di chiudere occhio in tutta la notte . Quel vecchio bianco che guidava un drappello di dayachi e somigliava tanto allo zio della moglie della Tigre , stato visto in vicinanza della citta` dal malese Sambigliong l' aveva sempre nella mente e riempivagli l' animo di forti inquietudini . Invano cercava di tranquillizzarsi , ripetendosi che forse il malese si era ingannato , che il lord doveva essere ancora lontano , forse a Giava , forse in India , forse piu` lontano ancora , in Inghilterra . Parevagli sempre di udire la voce del vecchionell' attiguo corridoio ; parevagli sempre di udire delle persone avvicinarsi alla sua stanza , un fragore d' armi risuonare nel palazzo . Piu` volte , non sapendo dominare le sue inquietudini , scese dal letto e apri` prudentemente le finestre , piu` volte socchiuse la porta della stanza , temendo che fossero state appostate delle sentinelle per impedirgli la fuga . Si addormento` verso l' alba , ma fu un sonno agitato da brutti sogni che duro` un paio d' ore al piu` . Si desto` udendo un gong strepitare per la via . Si alzo` , si vesti` , si caccio` nelle tasche un paio di corte pistole e si diresse verso la porta . In quell' istesso istante veniva bussato . Chi e` ? chiese egli con viva ansieta` . Il rajah vi aspetta nel suo gabinetto disse una voce . Yanez si senti` un brivido correre per le ossa . Apri` la porta e si trovo` dinanzi un indiano . E` solo il rajah ? chiese , coi denti stretti . Solo , milord rispose l' indiano . Che vuole da me ? Vi attende per bere il the` . Corro da lui disse Yanez , dirigendosi verso lo studio del principe . Il rajah era seduto dinanzi al suo tavolino , sul quale c' era un servizio da the` in argento . Vedendo Yanez entrare , si alzo` col sorriso sulle labbra , stendendogli la mano . Buon giorno , milord ! esclamo` . Siete rientrato tardi ieri sera . Perdonate , Altezza , se ho mancato al pranzo ; ma la colpa non e` mia disse Yanez , rassicurato dal sorriso del rajah . Che vi e` accaduto ? Mi sono smarrito in mezzo ai boschi . Eppure avevate una guida . Una guida ! Mi dissero che eravate con un indiano che si spaccia per provveditore delle miniere di Poma . Chi ve lo ha detto , Altezza ? chiese Yanez , facendo uno sforzo straordinario per conservare la calma . Le mie spie , milord . Altezza , ai vostri servigi avete della brava gente . Lo credo disse il rajah sorridendo . L' avete incontrato dunque , quell' uomo ? Si` , Altezza . Fino dove vi ha accompagnato ? Fino ad un piccolo villaggio di dayachi . Indovinate chi era quell' uomo . Chi era ? chiese Yanez , pronunciando con fatica quelle due parole . Un pirata disse il rajah . Un pirata ! ... E` impossibile , Altezza . Ve lo assicuro . E non mi ha ammazzato ? I pirati di Mompracem , milord , qualche volta sono generosi , come il loro capo . E` generosa la Tigre della Malesia ? Cosi` si dice . Mi si racconta che parecchie volte regalo` grossi diamanti ai poveri diavoli che pochi momenti prima aveva moschettato e sciabolato . E` un pirata molto strano , dunque ! E` coraggioso e generoso insieme . Ma siete certo , Altezza , che quell' indiano facesse parte della banda di Mompracem ? Sicurissimo , perche` le mie spie lo videro parlare con alcuni pirati della Tigre della Malesia . Ma non parlera` piu` con loro , ve lo giuro . A quest' ora deve essere in mano dei miei . In quell' istante , giu` nella strada , si udirono delle grida acute e un forte colpo di gong . Yanez pallido , agitatissimo , si precipito` verso la finestra per vedere cio` che accadeva , ma soprattutto per nascondere la propria commozione . Per Giove ! esclamo` con voce strozzata diventando maggiormente pallido . Kammamuri ! Che cosa succede ? chiese il rajah . Conducono qui il mio indiano , Altezza rispose con voce abbastanza calma . Non mi ero ingannato , io . Si curvo` sul davanzale e guardo` . Quattro guardie , armate fino ai denti , conducevano verso il palazzo l' indiano Kammamuri , al quale erano state legate strettamente le braccia con solide fibre di rotang . Il prigioniero non opponeva alcuna resistenza , ne` sembrava atterrito . Procedeva con passo calmo e guardava tranquillamente la folla di dayachi , cinesi e malesi che lo seguiva schiamazzando . Pover' uomo ! esclamo` Yanez . Lo compiangete , milord ? chiese il rajah . Un po' , lo confesso . Eppure quell' indiano e` un pirata . Lo so , ma con me fu assai gentile . Che ne farete , Altezza ? Cerchero` di farlo parlare innanzitutto . Se riesco a sapere dove si cela la Tigre della Malesia ... Radunero` le mie guardie e l' assaliro` . L' assalirete ? Radunero` le mie guardie e l' assaliro` . E se il prigioniero si ostina a non parlare ? Lo faro` appiccare disse freddamente il rajah . Povero diavolo ! Tutti i pirati hanno uguale trattamento , milord . Quando lo interrogherete ? Quest' oggi non ho tempo , perche` devo ricevere un ambasciatore olandese , ma domani saro` libero e lo faro` parlare . Un lampo baleno` negli occhi del portoghese . Altezza disse , dopo un po' d' esitazione . Potro` assistere all' interrogatorio ? Se lo desiderate . Grazie , Altezza . Il rajah scosse un campanello d' argento che stava sul tavolo . Un cinese vestito di seta gialla , con una coda lunga un buon metro , entro` portando una teiera di porcellana di Ming , piena di the` fumante . Il the` non vi spiacera` , spero disse il rajah . Non sarei inglese rispose Yanez , sorridendo . Vuotarono parecchie tazze della deliziosa bevanda , indi si alzarono . Ove vi recate oggi , milord ? chiese il rajah . A visitare i dintorni della citta` rispose Yanez . Ho scorto un fortino e , con il vostro permesso , lo visitero` . Troverete dei compatrioti , milord . Dei compatrioti ! esclamo` Yanez , fingendo di ignorare ogni cosa . Raccolti da me alcune settimane fa , mentre stavano per annegare . Dei naufraghi dunque ? Precisamente . E che cosa fanno in quel forte ? Attendono l' arrivo di una nave per imbarcarsi e nel medesimo tempo sorvegliano un thug indiano che rinchiusi la` dentro . Che ? Un thug ! Un thug indiano ! esclamo` Yanez . Oh ! vorrei vedere uno di quei terribili strangolatori . Lo desiderate ? Ardentemente . Il rajah prese un foglio di carta , scrisse alcune righe , lo piego` e lo consegno` al portoghese che lo prese con vivacita` . Consegnatelo al luogotenente Churchill disse il rajah . Egli vi mostrera` il thug e , se desiderate , vi fara` visitare l' intero fortino che pero` non ha nulla di bello . Grazie , Altezza . Pranzerete con me questa sera ? Ve lo prometto . Arrivederci , milord . Yanez , che non vedeva l' ora di uscire da quello studio , si diresse verso la propria stanza . Ragioniamo , Yanez mio mormoro` quando si trovo` solo . Si tratta di fare un gran colpo senza essere scoperto . Si affaccio` poi alla finestra , immergendosi in profondi pensieri . Rimase li` , immobile , con gli occhi fissi sul fortino , dieci o dodici minuti , corrugando di quando in quando la fronte . Ci siamo ! esclamo` d' un tratto . Mio caro Brooke , il buon Yanez ti prepara un giochetto che , se ho tutto ben calcolato , sara` bellissimo . Per Giove ! Sandokan sara` contento del fratello bianco . S' avvicino` al tavolo , prese una penna e , sopra un pezzettino di carta , scrisse : Mi manda il tuo fedele servo Kammamuri per salvarti . Tremal Naik , se vuoi essere libero e rivedere la tua Ada , ingoia verso la mezzanotte le pillole che qui trovi , ne` prima ne` dopo , se puoi . Yanez , amico di Kammamuri . Vi mise dentro due piccole pillole verdastre e fece una pallottolina che nascose in un taschino della sua giacca . Domani gli inglesi lo crederanno morto e domani sera lo seppelliranno mormoro` , stropicciandosi allegramente le mani , e ad avvertire il mio caro fratello manderemo Kammamuri . Ah ! mio caro James Brooke , non sai ancora di che cosa sono capaci i tigrotti di Mompracem . Si caccio` in testa un cappellaccio di paglia a forma di fungo , si passo` nella cintura il fedele kriss e lascio` la stanza scendendo lentamente le scale . Passando per un corridoio , vide dinanzi ad una porta un indiano armato di carabina con baionetta in canna . Che cosa fai li` ? chiese il portoghese . Sono di guardia rispose la sentinella . A chi fai la guardia ? Al pirata arrestato stamane . Bada che non ti sfugga , amico . E` un uomo pericoloso . Terro` gli occhi sempre aperti , milord . Bravo ragazzo . Lo saluto` con la mano , scese la scala ed usci` in strada con un sorriso ironico sulle labbra . Il suo sguardo subito si fisso` sulla collina che gli stava di fronte , in cima alla quale , fra il verde cupo delle piante , spiccava la massa biancastra del fortino . Animo , Yanez mormoro` . C' e` molto da fare . Attraverso` con passo tranquillo la citta` , invasa da una fitta folla di superbi dayachi , di orrendi malesi e di caudati cinesi che schiamazzavano su tutti i toni , vendendo frutta , armi , vesti e giocattoli di Canton , e prese un sentiero , ombreggiato da altissimi durion e da areche , che menava al fortino . A mezza costa s' imbatte` in due marinai inglesi che scendevano alla citta` , forse per ricevere qualche ordine del rajah , o forse per informarsi se qualche nave aveva gettato l' ancora alla foce del fiume . Ola` , amici disse Yanez salutandoli . E` lassu` il comandante Churchill ? L' abbiam lasciato che fumava alla porta del fortino rispose uno dei due . Grazie , amici . Si rimise in cammino e dopo un lungo giro sbocco` in un largo piazzale in mezzo al quale si levava il fortino . Sulla porta , appoggiato ad un fucile , stava un marinaio , occupato a masticare un pezzo di tabacco , e a pochi passi , sdraiato in mezzo alle erbe , fumava un luogotenente di marina , di statura alta , con lunghi baffi rossi . Yanez si arresto` . Toh ! un bianco ! esclamo` il luogotenente scorgendolo . E che cerca di voi disse il portoghese . Di me ? Si` ! E che cosa desiderate ? Ho una lettera per il luogotenente Churchill ... Sono io , signore , il luogotenente Churchill disse l' ufficiale , alzandosi e muovendogli incontro . Yanez estrasse la lettera dal rajah e la porse all' inglese il quale l' apri` e la lesse attentamente . Sono ai vostri ordini , milord disse , quand' ebbe letto . Mi farete vedere il thug ? Se lo vorrete . Accompagnatemi da lui , adunque . Ho sempre desiderato vedere uno di quei terribili strangolatori . Il luogotenente si mise in tasca la pipa ed entro` nel fortino , seguito da Yanez . Attraversarono un piccolo cortile , in mezzo al quale arrugginivano quattro vecchi cannoni di ferro , ed entrarono nel fabbricato costruito con robustissimo legno di teck , capace di resistere ad una palla di sei e anche otto libbre . Ci siamo , milord disse Churchill , fermandosi dinanzi ad una solida porta sprangata . Il thug e` qui dentro . E` tranquillo o feroce ? E` mansueto come una tigre addomesticata rispose l' inglese sorridendo . Non occorre quindi entrare armati . Non ha mai fatto male ad alcuno di noi , pero` non entrerei senza le mie pistole . Levo` le due spranghe ed apri` con precauzione la porta , sporgendo la testa . Il thug sonnecchia disse . Entriamo , milord . Yanez provo` un brivido , non gia` perche` avesse paura dello strangolatore , ma per tema che questi lo tradisse . Infatti l' indiano poteva respingere il bigliettino e le pillole e svelare cosi` ogni cosa al luogotenente Churchill . Coraggio e sangue freddo mormoro` , non e` il momento di ritirarsi . Varco` la soglia ed entro` . Si trovo` in una cella piuttosto piccola , con le pareti di legno di teck , rischiarata da un finestrino a solidissime inferriate . In un angolo , steso su di un letto di foglie secche e avvolto in un corto mantello di tela , stava il thug Tremal Naik , il padrone dell' indiano Kammamuri , il fidanzato dell' infelice Ada . Era un superbo indiano , alto cinque piedi e sei pollici , color del bronzo . Largo e robusto aveva il petto , muscolose le braccia e le gambe , fieri i lineamenti del volto e regolarissimi . Yanez , che aveva visto cinesi , malesi , giavanesi , africani , indiani , bughisi , macassaresi e tagali , non si ricordava di aver incontrato un uomo di colore cosi` bello e cosi` vigoroso . Non c' era che Sandokan che potesse superarlo . Quell' uomo dormiva , ma il suo sonno non era tranquillo . Il petto gli si sollevava affannosamente , la sua ampia e bella fronte si corrugava , le labbra di un rosso vivo , ardente , fremevano e le sue mani , piccole come quelle di una donna , si aprivano e si chiudevano , come se volessero afferrare qualche cosa e stritolarla . Bell' uomo ! esclamo` Yanez . Zitto , parla mormoro` il luogotenente . Un rauco accento straziante era uscito dalle labbra dell' indiano . Mia ! aveva esclamato . La sua faccia , d' un tratto , divenne burrascosa . Una vena che gli solcava la fronte s' ingrosso` improvvisamente . Suyodhana mormoro` , con accento d' odio , l' indiano . Tremal Naik ! disse il luogotenente . A quel nome l' indiano si scosse , si alzo` di scatto e fisso` sul luogotenente uno sguardo che scintillava come quello di un serpente . Che cosa vuoi ? chiese . Un signore vuol vederti . L' indiano guardo` Yanez che stava qualche passo indietro a Churchill . Un sorriso sdegnoso sfioro` le sue labbra mettendo a nudo i denti bianchi come l' avorio . Sono una belva forse ? chiese . Che ... Si arresto` e trasali` . Yanez che , come si disse , stava dietro al luogotenente , gli aveva fatto un rapido cenno . Senza dubbio aveva compreso che gli stava dinanzi un amico . Come ti trovi qui dentro ? chiese il portoghese . Come puo` trovarsi un uomo che nacque e visse libero nella jungla disse Tremal Naik con voce triste . E` vero che tu sei un thug ? No . Eppure hai strangolato delle persone . E vero , ma non sono un thug . Tu menti . Tremal Naik si alzo` digrignando i denti e con gli occhi fiammeggianti ; ma un nuovo gesto del portoghese lo calmo` . Se tu mi lasciassi alzare il mantellino , ti mostrerei il tatuaggio che distingue i thug . Alzalo , disse Tremal Naik . Non accostatevi , milord ! esclamo` il luogotenente . Non ho arma alcuna disse l' indiano . Se io alzo un braccio , scaricami in petto le tue pistole . Yanez s' avvicino` al letto di foglie e si curvo` sull' indiano . Kammamuri mormoro` con voce appena distinta . Un rapido lampo brillo` negli occhi dell' indiano . Con un gesto alzo` il mantellino e raccolse il biglietto contenente le pillole che il portoghese aveva lasciato cadere . L' avete visto il tatuaggio ? chiese il luogotenente che aveva , per precauzione , armato una pistola . Non lo ha rispose Yanez , raddrizzandosi . Non e` un thug dunque ? Chi puo` dirlo ? I thugs hanno tatuaggi in piu` parti del corpo . Non ne ho disse Tremal Naik . Da quanto tempo si trova qui , luogotenente ? chiese Yanez . Da due mesi , milord . Dove lo si condurra` ? In qualche penitenziario dell' Australia . Povero diavolo ! Usciamo , luogotenente . Il marinaio apri` la porta . Yanez ne approfitto` per volgersi indietro e fare a Tremal Naik un ultimo gesto che significava obbedite . Volete visitare il fortino ? chiese il luogotenente quand' ebbe chiusa e sprangata la porta . Mi pare che non abbia nulla di attraente rispose Yanez . Arrivederci dal rajah , signore . Arrivederci , milord . 7 . La liberazione di Kammamuri . Mentre Yanez , lavorando con astuzia , preparava la salvezza di Tremal Naik , il povero Kammamuri , in preda a mille terrori e a mille angosce , tentava vanamente di uscire dalla sua prigione . Non aveva paura di venire appiccato o fucilato come un volgare pirata ; temeva di venire sottoposto a qualche spaventevole supplizio e di essere costretto a confessare ogni cosa , compromettendo contemporaneamente la vita del suo padrone , dell' infelice Ada , della Tigre della Malesia , di Yanez e di tutti gl' intrepidi di Mompracem . Appena rinchiuso , aveva tentato di saltare dalle finestre , ma le aveva trovate difese da solidissime sbarre di ferro , che era impossibile rompere senza una potente lima o una mazza ; poi aveva cercato di sfondare il pavimento , sperando di cadere in una stanza disabitata , ma , dopo essersi rotte le unghie , era stato costretto a rinunciarvi . Da ultimo aveva tentato di strangolare l' indiano che gli aveva portato il cibo , ma , sul punto di riuscire , altri indiani erano accorsi a liberare il compagno . Persuaso dell' inutilita` dei suoi sforzi , si era accoccolato in un angolo della stanza , risoluto a morire di fame piuttosto che assaggiare i cibi che potevano contenere qualche misterioso narcotico ; deciso a lasciarsi strappare le carni a brano a brano piuttosto che pronunciare una sola parola . Erano trascorse dieci ore senza che egli si muovesse . Il sole era tramontato , dopo un brevissimo crepuscolo , e le tenebre avevano invaso la stanza : a un tratto , un sibilo lamentoso , seguito da un colpo leggero , feri` suoi orecchi . Si alzo` senza far rumore , girando attorno uno sguardo indagatore , e ascolto` attentamente . Non udi` piu` nulla all' infuori delle grida rauche dei dayachi e dei malesi che passavano per la piazza . Si avvicino` silenziosamente alla finestra e guardo` attraverso le sbarre di ferro . La` , presso una gigantesca arenga saccarifera che stendeva la sua ombra su buona parte della piazza , stava un uomo con un gran cappello in testa ed una specie di bastone in mano . Lo riconobbe a prima vista . Padron Yanez mormoro` . Sporse un braccio e fece alcuni gesti . Il portoghese alzo` le mani e rispose con altri gesti . Ho compreso disse Kammamuri . Buon padrone ! Lascio` la finestra e cammino` fino alla parete che gli stava di fronte . La osservo` attentamente , poi si chino` e raccolse una specie di freccia all' estremita` della quale era appesa una pallottola di carta . Qui dentro vi e` la salvezza mormoro` . A quanto pare , padron Yanez sa adoperare bene la cerbottana . Spiego` la carta e vi trovo` due pillole nere , piccolissime , che mandavano un odore particolare . Veleno o narcotico ? si chiese . Ah ! la carta e` scritta . Si avvicino` alla finestra e lesse attentamente le seguenti righe : Tutto procede di bene in meglio . Tremal Naik , se non sopraggiungono incidenti imprevisti , domani sera sara` libero . Le pillole che ti unisco , sciolte nell' acqua , addormentano istantaneamente . Cerca il mezzo di addormentare il guardiano e di fuggire . Domani a mezzogiorno ti attendo nei pressi del fortino . Yanez . Buon Yanez mormoro` il maharatto commosso . Pensa a tutto . S' appoggio` alle sbarre della finestra e si mise a meditare . Un leggero colpo dato alla porta lo tolse dai suoi pensieri . Eccolo ! esclamo` . Si avvicino` rapidamente , ma senza far rumore , ad un tavolo sul quale erano , oltre a una zuppiera di riso e a parecchie frutta , due grandi tazze di tuwah , e vi getto` dentro le pillole che istantaneamente si sciolsero . Chi e` la ? chiese poi . Guardia del rajah rispose una voce . La porta si apri` e un indiano armato di una larga scimitarra e di una lunga pistola col calcio incrostato di madreperla entro` con precauzione . In una mano aveva una lanterna di talco , simile a quelle che usano i cinesi , e nell' altra un paniere pieno di provvigioni . Non hai fame ? chiese la guardia , vedendo le tazze piene , le frutta intatte e la zuppiera ancora colma . Il maharatto , invece di rispondere , gli lancio` uno sguardo torvo . Coraggio , amico continuo` la guardia . Il rajah e` buono e non ti appicchera` . Ma mi avvelenera` disse Kammamuri con finto terrore . E come ? Col cibo e con la bevanda che vedi . E` per questo che non hai assaggiato nulla ? Certamente . Hai torto , amico mio . Perche` ? Perche` ne` il tuwah , ne` il riso , ne` le frutta contengono veleno alcuno . Berresti tu una tazza di quel liquore ? Se tu lo vuoi ! Kammamuri afferro` la tazza entro la quale aveva sciolto le pillole del portoghese e la porse alla guardia . Bevi disse . L' indiano , che non aveva alcun sospetto , avvicino` la tazza alle labbra e bevve buona parte del contenuto . Ma ... disse esitando . Cos' hanno messo in questo tuwah ? Non lo so disse il maharatto che lo guardava attentamente . Un fremito strano agita le mie ... membra . Ah ! ... Toh ! la testa mi gira , mi mancano le forze , non ci vedo piu` , mi pare ... Non fini` . Traballo` come fosse stato ferito in mezzo al petto , alzo` le mani , sbarro` gli occhi e cadde pesantemente a terra rimanendo immobile . Kammamuri d' un salto gli fu sopra e gli strappo` la pistola e la scimitarra . Cosi` armato s' avvicino` alla porta e tese gli orecchi . Temeva che il fracasso prodotto dall' indiano nel cadere attirasse altre guardie . Fortunatamente nessun passo si fece udire nel corridoio . Sono salvo ! esclamo` respirando . Fra dieci minuti saro` fuori della citta` . Levo` i corti calzoni , la giacca e la fascia che indossava l' indiano , e in un batter d' occhio si vesti` . Sulla testa si annodo` un fazzoletto in modo da nascondere buona parte della fronte e un po' gli occhi , poi cinse la scimitarra e passo` nella cintura la pistola . Avanti mormoro` . Passero` per una guardia del rajah . Apri` senza far rumore la porta , percorse il corridoio che era deserto e oscurissimo , scese la scala e , passando rapidamente dinanzi alla sentinella , usci` sulla piazza . Sei tu , Labuk ? chiese una voce . Si` rispose Kammamuri , senza volgersi indietro per paura di venire riconosciuto da colui che lo interrogava . Che Siva ti protegga . Grazie , amico . Il maharatto procedeva con passo rapido , guardando attentamente intorno a se` e aguzzando l' orecchio : si teneva presso i muri delle case , celandosi quando in fondo alle vie e alle viuzze gli sembrava di scorgere qualcuno che assomigliava a una guardia del rajah . Dopo dieci buoni minuti giungeva ai piedi della collina sulla cui cima illuminato dalla luna , biancheggiava il fortino . Si arresto` tendendo gli orecchi . Verso il fiume si sentivano i battellieri dayachi e malesi canticchiare monotoni ritornelli ; nel quartiere cinese si udivano gli acuti suoni dell' yo , specie di flauto a sei buchi e il dolce tremolio del kine , una chitarra con le corde di seta . Verso la piazza , ove rizzavasi gigante il palazzo del rajah , non giungeva nessun rumore . Sono salvo ! mormoro` dopo alcuni istanti d' angosciosa attenzione . Non hanno ancora scoperta la mia fuga . Si caccio` in mezzo ai boschi di mangostani altissimi , di mangifere di bellissimo aspetto e di cettings che si arrampicavano disordinatamente su per la collina . Ora saltando da un albero all' altro con l' agilita` di una scimmia per far perdere le tracce , ora entrando negli stagni di nere acque melmose ed ora sfondando cespugli , in meno di un' ora giunse , senz' essere stato scorto da alcuno , ad un tiro di fucile dal fortino . Si arrampico` su di un albero altissimo dal quale poteva scorgere chi saliva e chi scendeva la collina e attese pazientemente l' arrivo del portoghese . La notte passo` senza incidenti . Alle quattro del mattino il sole apparve improvvisamente all' orizzonte , illuminando il fiume che si smarriva fra ubertose campagne e fitti boschi , la cittadina e le piantagioni circostanti . Dall' alto del suo osservatorio il maharatto vide , qualche ora dopo , due bianchi uscire dal fortino e lanciarsi a tutte gambe giu` per il sentiero . Cosa succede ? mormoro` Kammamuri . Per mettersi a correre in quel modo bisogna che sia accaduto qualche cosa di serio nel fortino . Per Siva ! Che quelli della citta` abbiano segnalato a questi uomini la mia fuga ? Si rannicchio` in mezzo al fogliame , per non essere scorto da quelli che passavano pel sentiero , e attese , in preda ad una viva ansieta` . Un' ora dopo i due inglesi risalivano verso il fortino , seguiti da un ufficiale delle guardie e da un europeo vestito di tela bianca , il quale aveva una scatoletta nera appesa alla cintura . Che sia un medico ? si chiese Kammamuri diventando pallido . Che qualcuno sia ammalato ? La` dentro c' e` il mio padrone ! ... Signore Yanez , venite , fate presto ! Si lascio` scivolare fino a terra e striscio` verso il sentiero , risoluto ad interrogare qualcuno . Fortunatamente batterono le dodici , poi l' una , le due , le tre , senza che alcun marinaio o alcuna guardia passassero di la` . Verso le cinque , pero` , un uomo con un largo cappellaccio di paglia e un paio di pistole alla cintura apparve ad una svolta del sentiero . Kammamuri lo riconobbe subito . Padron Yanez ! esclamo` . Il portoghese , che saliva con passo lento guardando attentamente a destra e a sinistra come se cercasse qualcuno , a quella chiamata si arresto` . Scorgendo Kammamuri , affretto` il passo e , quando l' ebbe raggiunto , lo spinse nel fitto di un macchione dicendogli : Se qualche guardia ti scorgeva , eri spacciato e questa volta per sempre ; bisogna essere prudenti , mio caro . E` successo qualche cosa di grave al fortino , padron Yanez disse il maharatto . Un sospetto mi e` balenato alla mente e ho lasciato il mio nascondiglio . Un sospetto ! ... E quale ? Che il mio padrone sia rinchiuso la` dentro e che sia moribondo . Ho visto un bianco recarsi lassu` e mi e` sembrato un medico . E` proprio il tuo padrone che ha messo in moto i soldati del fortino . Il mio padrone ! ... Si` , mio caro . E sta male ? E` morto . Morto ! esclamo` il maharatto traballando Non spaventarti , piccino mio . Lo credono morto , ma invece e` vivo . Ah ! padron Yanez , quale paura mi avete fatto provare ! Gli avete dato da bere qualche potente narcotico ? Gli ho dato delle pillole che sospendono la vita per trentasei ore . E lo crederanno morto ? Fulminato . E come faremo a salvarlo ? Questa sera , se non m' inganno , lo seppelliranno . Capisco disse il maharatto . Seppellito che sia , noi lo disseppelliremo e lo porteremo al sicuro . Ma dove lo porteranno ? Lo sapremo . E come ? Quando usciranno dal forte noi li seguiremo . E quando faremo il colpo ? Questa notte . Noi due ? Tu e Sandokan . Dovro` avvertirlo dunque . Certamente . E voi non verrete con noi ? Non posso . Perche` ? Il rajah questa sera da` un ballo in onore dell' ambasciatore olandese e , come capirai , non posso mancare senza destare dei sospetti . Aho ! esclamo` il maharatto , alzando vivamente la testa verso il fortino . Che hai ? Degli uomini escono dal forte . Per Giove ! Scosto` con le mani i rami del fitto cespuglio e guardo` la cima della collina . Due marinai erano usciti portando sopra una barella un corpo umano chiuso in una specie di amaca . Dietro a loro uscirono altri due marinai armati di zappe e di vanghe , e una guardia del rajah . Prepariamoci a partire disse Yanez . Che strada prendono ? chiese Kammamuri , con viva ansieta` . Scendono il colle dal lato opposto . Vanno a seppellirlo nel cimitero ! Non lo so . Giriamo il bosco , ma bada di non far rumore . Uscirono dalla macchia e si cacciarono sotto la boscaglia che copriva quasi tutta la collina . Scavalcando tronchi atterrati , sfondando intricati cespugli e tagliando lunghe radici , girarono attorno al forte e si trovarono sul versante opposto . Yanez si arresto` . Dove sono ? si chiese . Eccoli laggiu` disse il maharatto . Il drappello infatti era in vista . Scendeva uno stretto sentiero che menava ad una piccola prateria circondata da superbi alberi . Nel mezzo , cinto da una bassa palizzata , c' era uno spazio irto di cippi e di tavolette di legno . Quello dev' essere il cimitero disse Yanez . Si dirigono verso quel luogo ? chiese Kammamuri . Si` . Respiro , padron Yanez . Temevo che gettassero il mio povero padrone nel fiume . Anche a me era venuto questo pensiero . I marinai erano entrati nel cimitero e si erano arrestati nel mezzo , deponendo a terra Tremal Naik . Yanez li vide girare per qualche istante fra i Cippi , come se cercassero qualche cosa , poi uno di essi alzo` la zappa e comincio` a scavare . E la` che lo sotterreranno disse il portoghese al maharatto . La terra smossa di fresco vi indichera` il luogo dove e` sepolto C' e` pericolo che il mio padrone muoia asfissiato ? chiese Kammamuri . No , amico mio . Ora corri subito da Sandokan , ordinagli di radunare i suoi , di venire qui e dissotterrare il tuo padrone . E poi ? Poi tornerete nel bosco e domani verro` a raggiungervi . Domani sera potremo lasciare questi luoghi per sempre . Va' , amico , va' . Il maharatto non se lo fece dire due volte . Impugno` la pistola e scomparve sotto gli alberi con la rapidita` di un daino . 8 . Yanez in trappola . Quando Yanez , verso le 10 di sera , rientro` in Sarawak , rimase sorpreso dallo straordinario movimento che regnava in tutti i quartieri . Per le vie e per le viuzze passavano e ripassavano frotte di cinesi in abito da festa , dayachi , malesi , macassaresi , bughisi , giavanesi e tagali , gridando , ridendo e urtandosi gli uni con gli altri . Si dirigevano tutti verso il piazzale dove sorgeva l' abitazione del rajah . Senza dubbio avevano avuto sentore della festa che dava il loro principe e vi accorrevano in massa , certissimi di divertirsi non poco e di fare delle buone bevute anche rimanendo in piazza . Buono mormoro` il portoghese , stropicciandosi allegramente le mani . Sandokan potra` passare presso la citta` senz' essere visto da alcun abitante . Mio caro Principe , ci aiuti molto bene . Te ne saro` grato . Facendosi largo coi gomiti e non di rado coi pugni , dopo cinque minuti giungeva nella piazza . Innumerevoli torce resinose ardevano qua e la` illuminando fantasticamente le case , gli alti e bellissimi alberi e la palazzina del rajah , che era circondata da una doppia fila di guardie ben armate . Una folla considerevole , parte allegra e parte ubriaca , si accalcava in quello spazio mettendo urla indiavolate e agitandosi continuamente . I buoni cittadini di Sarawak , udendo l' orchestra che suonava nelle stanze della palazzina , danzavano furiosamente pigiandosi contro le case e contro gli alberi , urtando e rompendo le file delle guardie le quali erano talvolta costrette a mettere le armi in resta . Giungiamo un po' in ritardo disse Yanez , ridendo . Il principe sara` inquieto per la mia prolungata assenza . Si fece riconoscere dalle guardie , sali` le scale ed entro` nella sua stanza per fare un po' di toeletta e per deporre le armi . Si divertono ? chiese all' indiano che il rajah aveva messo a sua disposizione . Molto , milord rispose l' interrogato . Chi sono gli invitati ? Europei , malesi , dayachi e cinesi . Un miscuglio , dunque . Non ci sara` bisogno d' indossare l' abito nero , che del resto non ho . Si spazzolo` gli abiti , depose le armi cacciandosi pero` una corta pistola in una tasca e si diresse verso la sala da ballo , sulla cui soglia si arresto` con la piu` viva sorpresa dipinta sul viso . La sala non era vasta , ma il rajah l' aveva fatta addobbare con un certo gusto . Numerose lampade di bronzo , di provenienza europea , pendevano dal soffitto spargendo una viva luce ; grandi specchiere di Venezia ornavano le pareti , stuoie dayache dipinte a vivi colori coprivano il suolo e sui tavolini facevano bella mostra grandi vasi di porcellana di Cina , contenenti peonie di un rosso vivissimo e grandi magnolie che profumavano , fors' anche troppo , l' aria . Gli invitati non erano piu` di cinquanta : ma quanti costumi e quanti tipi diversi ! Vi erano quattro europei tutti vestiti di tela bianca , una quindicina di cinesi vestiti di seta , con crani cosi` pelati e cosi` lucenti che sembravano zucche , dieci o dodici malesi dalla tinta verde scura , insaccati in lunghe zimarre indiane ; cinque o sei capi dayachi con le loro donne , piu` nudi che vestiti , ma adorni di centinaia di braccialetti e di collane di denti di tigre . Gli altri erano macassaresi , bughisi , tagali , giavanesi che si dimenavano come ossessi e che vociavano violentemente ogni qualvolta l' orchestra cinese , formata da quattro suonatori di piene kin istrumento formato da sedici pietre nere e da una ventina di flautisti , intonava una marcia che non impossibile a danzarsi . Che festa e` mai questa ? chiese Yanez ridendo . Se una delle nostre signore d' Europa la vedesse , scommetterei cento sterline contro u penny che pianterebbe su due piedi S . A . Brooke e la sua diabolica orchestra . Entro` nella sala e si diresse verso il rajah , l' unico che indossava l' abito nero , il quale stava chiacchierando con un grosso cinese , senza dubbio uno dei principali negozianti della citta` . Si divertono qui disse . Ah ! esclamo` il rajah volgendosi verso di lui . Siete qui , milord ? Vi aspetto da un paio d' ore . Ho fatto una passeggiata sino al fortino e nel ritorno ho smarrito la strada . Avete assistito al funerale del prigioniero ? No , Altezza . Le cerimonie lugubri non mi vanno troppo a sangue . Vi piace questa festa ? C' e` un po' di confusione , mi pare . Mio caro , siamo a Sarawak . I cinesi , i malesi e i dayachi non sanno far di meglio . Prendete qualche dayaca e fate un giro di danza . Con questa musica e` impossibile , Altezza . Ne convengo disse il rajah ridendo . In quell' istante verso la porta echeggio` un grido che copri` il baccano che regnava nella sala . Il rajah si volse bruscamente e , come lui , si volse Yanez . Ebbero appena il tempo di vedere un individuo vestito di bianco , con una lunga barba grigiastra , il quale prontamente si trasse indietro . Che cosa accade ? chiese il rajah . Alcune persone si diressero verso la porta , ma ritornarono quasi subito . Aspettatemi qui , milord disse il rajah . Yanez non rispose ne` si mosse . Quel grido , che forse non udiva per la prima volta , gli era sceso fino in fondo all' anima . Un leggero pallore copri` il suo viso e i suoi lineamenti , ordinariamente cosi` calmi , per alcuni istanti si alterarono . Quale grido ! mormoro` finalmente . Dove l' ho udito ? ... Scoppierebbe una catastrofe proprio ora che abbiamo tratto la nave in porto ? Caccio` una mano nella tasca dei calzoni e silenziosamente armo` la pistola , risoluto a servirsene se fosse stato necessario . In quel momento rientro` il rajah . Yanez vide subito che una ruga gli solcava la fronte . Trasali` e divenne inquieto . Ebbene , Altezza ? chiese facendo uno sforzo straordinario per sembrare calmo . Che e` successo ? Nulla , milord rispose il rajah con pacatezza . Ma quel grido ? ... insiste` Yanez . Lo emise un mio amico . Per qual motivo ? Perche` fu colto da un malore improvviso . Eppure ... Volete dire ? Quel grido non era di dolore . Vi siete ingannato , milord . Orsu` , prendete qualche dayaca e , se e` possibile , danzate una polka . Il rajah passo` oltre , mettendosi a discorrere con uno degli invitati . Yanez invece rimase li` , seguendolo con uno sguardo inquieto . C' e` sotto qualche cosa mormoro` . Sta' in guardia , Yanez . Finse di allontanarsi e ando` invece a sedersi dietro a un gruppo di malesi . Di la` vide il rajah volgersi indietro e guardare all' intorno come se cercasse qualcuno . Yanez torno` a trasalire . Cerca me disse . Ebbene , mio caro Brooke , ti giochero` un bel tiro prima che tu possa giocarlo a me . S' alzo` affettando la massima calma , giro` due o tre volte attorno alla sala , poi si fermo` a due passi dalla porta . Li` c' era un servo del rajah . Gli fece cenno di avvicinarsi . Chi ha gettato poco fa quel grido ? gli chiese . Un amico del rajah rispose l' indiano . Il suo nome ? Lo ignoro , milord . Dove si trova ora ? Nello studio del rajah . E` ammalato ? Non lo so . Posso recarmi a visitarlo ? No , milord . Due sentinelle vegliano dinanzi alla porta dello studio con l' ordine di non lasciare passare nessuno . E non conosci quell' uomo ? Di nome no . E` un inglese ? Si` . Da quanto tempo e` a Sarawak ? Arrivo` subito dopo il combattimento avvenuto alla foce del fiume disse poi . Contro la Tigre della Malesia ? Si` . E` un nemico della Tigre ? Si` , perche` lo cerco` per i boschi . Grazie , amico disse Yanez mettendogli in mano una rupia . Usci` dalla sala e si diresse verso la sua stanza . Era pallido e pensieroso . Appena entrato , chiuse per bene la porta , stacco` dalla parete un paio di pistole e un kriss dalla punta avvelenata , indi apri` la finestra curvandosi sul davanzale . Una doppia fila di indiani , armati di fucili , circondava l' abitazione . Piu` in la` , un duecento o trecento persone danzavano disordinatamente emettendo grida selvagge . La fuga per di qua e` impossibile disse Yanez . Eppure bisogna che io lasci questo palazzo al piu` presto . Sento che un gran pericolo mi minaccia e che ... Si arresto` improvvisamente , colpito da un sospetto balenatogli alla mente . Quel grido ... mormoro` , tornando ad impallidire . Si` , deve averlo emesso lui ... si` , lord Guillonk , il nostro nemico ... Ora mi ricordo che Sambigliong disse di averlo veduto , alla testa di una banda di dayachi , nella foresta dove si cela Sandokan ... E lui , si` , e` lui ! ... Si precipito` verso il tavolo e impugno` le pistole dicendo : Yanez non uccidera` lo zio di Marianna Guillonk , ma difendera` la propria vita . Si avvicino` alla porta e tiro` il catenaccio , ma non fu capace di aprirla . Vi appoggio` contro una spalla e fece forza , ma senza miglior esito . Una sorda esclamazione gli irruppe dalle labbra : M' hanno chiuso dentro disse . Ormai sono perduto . Cerco` un' altra uscita , ma non vi erano che le due finestre e sotto di esse stavano le guardie del rajah e piu` oltre la folla . Maledetta sia questa festa ! esclamo` con rabbia . In quell' istante udi` battere alla porta . Alzo` le pistole , gridando : Chi e` ? James Brooke rispose il rajah dal di fuori . Solo o accompagnato ? Solo , milord , e senz' armi . Entrate , Altezza disse Yanez con accento ironico . Si mise le pistole alla cintura , incrocio` le braccia sul petto e a testa alta , con lo sguardo calmo , attese la comparsa del formidabile avversario . 9 . Lord James Guillonk . Il rajah entro` . Era solo , senz' armi e ancora vestito di nero . Pero` non era piu` l' uomo calmo e sorridente di prima . Era pallido , non gia` per la paura , ma per la collera ; aveva la fronte aggrottata , lo sguardo scintillante , un sorriso ironico , che gaceva male a vederlo sulle sue labbra . Non era piu` il principe di Sarawak ; era lo sterminatore dei pirati che si preparava ad annientare uno dei piu` potenti capi della pirateria malese . Per alcuni istanti stette immobile sulla soglia della porta , dardeggiando sopra Yanez uno sguardo acuto come la punta di una spada , poi avanzo` nella stanza . La porta fu subito chiusa dietro le sue spalle . Signore disse con accento duro . Altezza disse Yanez con egual tono . Se non erro , avete gia` compreso lo scopo della mia visita . E` probabile , Altezza . Favorite accomodarvi . Il rajah si sedette su una sedia ; Yanez invece si appoggio` allo scrittoio quale , a portata di mano , c' era il kriss . Signore ripiglio` il rajah con voce tranquilla . Sapete come mi si chiama a Sarawak ? James Brooke . No , mi chiamANo lo sterminatore dei pirati . Yanez s' inchino` sorridendo . Brutto nome , Altezza disse poi . Ora che sapete chi e` James Brooke , rajah di Sarawak , gettiamo la maschera e parliamo . Gettiamola , Altezza . Se io approdassi a Mompracem ... Ah ! ... esclamo` Yanez . Voi lo sapete ... Lasciatemi finire , signore . Se io , ripeto , approdassi a Mompracem chiedessi ospitalita` alla Tigre della Malesia o al suo luogotenente e poi essi venissero a sapere che io sono uno dei loro piu` accaniti nemici , che cosa sarebbe di me ? Per Bacco ! Se si trattasse di James Brooke , la Tigre della Malesia o il suo luogotenente non esiterebbero a passargli una coRda al collo . Ebbene , signor Yanez de Gomera ... Signor Yanez ! lo interruppe il portoghese . Chi vi ha detto che io sono Yanez de Gomera ? Un uomo che ebbe a che fare con voi ! Sono dunque tradito ? Cioe` , siete scoperto . Il nome di quest' uomo , James Brooke ! grido` Yanez , facendo un passo verso il rajah . Io lo voglio ! E se mi rifiutassi di dirvelo ? Vi costringerei . Il rajah proruppe in una risata . Voi minacciate disse , e non pensate che dietro a quella porta dieci uomini , armati fino ai denti , attendono una mia parola per entrare e gettarsi su di voi . Tuttavia vi accontentero` . Batte` tre volte le mani . La porta si apri` e un vecchio di alta statura , ancora robusto , col viso abbronzato dal sole dei tropici ed una lunga barba bianca , entro` a lenti passi . Yanez non seppe frenare un grido . quell' uomo L' aveva subito riconosciuto . Era lord James Guillonk , lo zio della defuntamoglie della Tigre , il nemico che aveva giurato di appiccare i due capi della pirateria . Era infine lo stesso uomo che il pirata Sambigliong aveva visto sotto le foreste alla testa di un drappello di dayachi . Mi riconoscete , Yanez de Gomera ? chiese egli con voce sorda . Si` , milord rispose il portoghese , che si era prontamente rimesso dal suo sgomento . Una voce mi diceva che un giorno avrei trovato i rapitori di mia nipote Marianna : non m' ingannavo . Avete detto rapitori , milord ? Lady Marianna non fu rapita che dietro suo consenso . Ella amava la Tigre della Malesia , non lo abborriva . Poco m' importa sapere se ella amasse od odiasse il pirata . Fu rapita a lord James Guillonk , suo zio , e cio` mi basta . Yanez de Gomera , vi ho cercato per parecchi anni senza un istante di riposo . Sapete perche` ? L' ignoro , milord . Per vendicarmi . Vi ho detto che lady Marianna non fu rapita . Di che volete vendicarvi dunque ? Del dolore che mi avete dato privandomi dell' unica parente che avevo , delle umiliazioni inflittemi e del male che avete fatto alla mia patria . Rispondetemi ora : dov' e` mia nipote ? E` vero ch' ella e` morta ? Vostra nipote , o meglio la moglie della Tigre della Malesia , riposa nel cimitero di Batavia , milord disse Yanez con voce triste . Uccisa forse dall' infame suo rapitore . No , milord , dal colera . E se voi lo ignorate , vi diro` che Sandokan , il sanguinario pirata di Mompracem , piange e piangera` per molti anni ancora lady Marianna Guillonk . Sandokan ! esclamo` il lord con intraducibile accento d' odio . Dov' e` quest' uomo ? Vostro nipote , milord , si trova in un luogo sicuro sul territorio del rajah di Sarawak . Che cosa fa qui ? Sta salvando un uomo ingiustamente condannato che ama Ada Corishant , vostra parente . Tu menti urlo` il lord . Chi e` questo condannato ? chiese il rajah , balzando in piedi . Non lo posso dire rispose Yanez . Lord Guillonk disse il rajah . Avete un parente che porti il nome di Corishant ? La madre di mia nipote Marianna aveva un fratello che si chiamava Harry Corishant . Dov' era questo Harry Corishant ? In India . Vive ancora ? Mi e` stato detto che e` morto . Aveva una figlia che si chiamava Ada ? Si` , ma gli fu rapita dai thugs indiani , ne` si udi` piu` parlare di lei . Credete che si ancora viva ? Non lo credo . Allora ... Questo pirata c' inganna . Milord disse il portoghese , alzando la testa e guardandolo in viso . Se io giurassi sul mio onore che quanto vi ho detto e` vero , mi credereste voi ? Un pirata non ha onore disse con disprezzo lord Guillonk . Yanez impallidi` e la sua mano corse al calcio di una pistola . Milord disse con voce grave . Se dinanzi non avessi lo zio di lady Marianna , a quest' ora avrei commesso un omicidio . E` la quarta volta che io vi dono la vita , non dimenticatelo . Ebbene , parlate . Forse prestero` fede alle vostre parole . Ripeto cio` che vi dissi poco fa . La Tigre della Malesia e` qui per salvare un uomo ingiustamente condannato che ama Ada Corishant , vostra parente . Dov' e` mia nipote ? Ada Corishant si trova con la Tigre della Malesia . Dove ? Non ve lo posso dire , ora . Perche` ? Perche` voi sareste capaci di piombare su Sandokan e farlo prigioniero od ucciderlo . Promettete di lasciarlo partire libero per la sua isola ed io vi diro` dove si trova e cio` che sta facendo in questo momento . Questa promessa non uscira` mai dalle mie labbra disse il rajah , intervenendo . E` tempo che la Tigre della Malesia scompaia per sempre da questi mari , che per tanti anni ha insanguinato . E nemmeno dalle mie aggiunse lord Guillonk . Sono cinque anni che attendo la vendetta . Ebbene , signori , fatemi frustare , fatemi arrostire a lento fuoco , fatemi soffrire mille tormenti , dalla bocca di Yanez de Gomera non uscira` piu` sillaba . Mentre Yanez parlava , due indiani erano entrati dalla finestra e si erano silenziosamente avvicinati allo scrittoio . Pareva che non attendessero che un segnale per slanciarsi . Dunque ? disse il rajah , dopo aver fatto un rapido cenno ai suoi uomini . Dunque voi non parlerete ? No , altezza rispose Yanez con incrollabile fermezza . Ebbene , signore , io James Brooke , rajah di Sarawak , vi arresto ! A quelle parole i due indiani si slanciarono sul portoghese che non si era accorto della loro presenza e lo rovesciarono , strappandogli le pistole . Miserabili ! grido` il prigioniero . Con uno sforzo erculeo li atterro` , ma altri indiani balzarono nella stanza e prontamente lo legarono e lo imbavagliarono . Dobbiamo ucciderlo ? chiese il capo di quegli uomini , sguainando il suo kriss . No rispose il rajah . Quest' uomo deve farci delle rivelazioni . Parlera` ? chiese Guillonk . Subito , milord rispose Brooke . Ad un suo cenno un indiano usci` ; poco dopo torno` recando sopra un vassoio d' argento una tazza colma di un' acqua verdognola . Che cos' e` quella bevanda ? chiese il lord . Una limonata disse il rajah . Per che farne ? Fara` parlare il prigioniero . Ne dubito , rajah Brooke . Lo vedrete . Avete mescolato qualche veleno ? Un po' di oppio e alcune gocce di youma . E` una bevanda indiana ? Si` , milord . Due indiani , ad un suo cenno , levarono a Yanez il bavaglio , gli aprirono per forza la bocca e gli fecero inghiottire la limonata . State attento , milord disse il rajah . Sapremo fra poco dove si nasconde la Tigre della Malesia . Il prigioniero era stato nuovamente imbavagliato , malgrado i suoi morsi e le sue violenti scosse , perche` con le sue grida non mettesse sottosopra gli invitati che continuavano a danzare e a bere nella sala vicina . Dopo cinque minuti il suo viso , pallido per l' ira , comincio` a colorirsi ed i suoi occhi a risplendere come quelli di un serpente irritato . I suoi contorcimenti e i suoi sforzi scemarono a poco a poco , finche` cessarono del tutto . Lasciatelo ridere disse il rajah . Un indiano torno` a levare il bavaglio . Cosa strana : Yanez , che poco prima pareva in preda ad una collera furiosa , ora minacciava di scoppiare dalle risa ! Rideva di un riso convulso , e cosi` forte che pareva fosse tutt' a un tratto diventato pazzo . E come se cio` non bastasse , parlava senza arrestarsi , ora di Mompracem , ora dei tigrotti e ora di Sandokan , come se dinanzi a lui ci fossero degli amici , anziche` dei nemici . Quell' uomo e` pazzo disse lord Guillonk al colmo della sorpresa . Non e` pazzo , milord aggiunse il rajah . E` la limonata che fa ridere . Gl' indiani , come vedete , hanno delle bevande veramente meravigliose . Ci dira` , dove si trova la Tigre della Malesia ? Senza dubbio . Bastera` interrogarlo . Amico Yanez disse il lord , rivolgendosi al portoghese , parlami della Tigre della Malesia . Il portoghese , che era stato liberato dalle corde che gli stringevano i polsi e le caviglie , udendo la voce del lord , si era prontamente alzato . Chi parla della Tigre ? chiese . La Tigre , ah ... ah ! La Tigre della Malesia ... Chi non la conosce ? Sei tu , vecchio , che non la conosci ? ... Non conoscere la Tigre , la invincibile Tigre ? ... Ah ! ... ah ! ... ah ! ... E` forse qui la Tigre ? chiese il rajah . Ma si` , e` proprio qui , sul territorio di James Brooke , del rajah di Sarawak . E quello stupido di Brooke non lo sa ... ah ! ... ah ! ... Ma quest' uomo v' insulta , Altezza disse Guillonk . Che importa ? disse il rajah , alzando le spalle . Insulta , ma dara` nelle nostre mani il capo dei pirati di Mompracem . Proseguite , dunque , Altezza . Ditemi , Yanez , dov' e` nascosto Sandokan ? Non lo sai ? ... ah ! ... ah ! ... Non sa dove sia Sandokan ! E` qui , proprio qui disse Yanez , continuando a ridere . Ma in quale luogo ? In quale ? ... E` ... e` ... Si arresto` . Forse un lampo di lucidita` gli aveva rischiarato il cervello , nel momento in cui stava per tradire il suo fedele amico . Perche` ti fermi ? chiese il rajah . Tu non sai dunque dove si trova ? Yanez proruppe in una risata convulsa che duro` alcuni minuti . Ma si` che lo so rispose poi . E` in Sarawak . Tu non dici il vero , Yanez . Si` , dico il vero . E nessuno lo sa meglio di me ... ah ! ah ! Io non saper dove sia Sandokan ... ah ! ... ah ! ... Ma tu sei pazzo . Ebbene , dimmi , dov' e` ? In citta` , ti ho detto ... Si` , a quest' ora dev' essere giunto e andra` a disseppellire il finto morto ... e noi rideremo ; si` , rideremo di aver giocato quello stupido di Brooke ... Ah ! ah ! Il rajah e lord Guillonk si guardarono in viso con stupore . Il finto morto ! esclamarono ad una voce . Chi e` questo finto morto ? Chi ? ... Non lo sai ? E` Tremal Naik , il thug indiano . Ah ! ... miserabile ! esclamo` il rajah . Ora comprendo . Continua , Yanez , amico mio . Quando disseppellirete il finto morto ? Questa stessa notte ... e domani rideremo . Oh si` , rideremo Ah ! ... ah ! ... che bel tiro ! ... ah ! ... ah ! ... E sara` Sandokan che lo disseppellira` ? ... Si` , Sandokan , e questa notte stessa ... ah ! ah ! Ci divertiremo domani ... e Tremal Naik sara` contento ... oh ! si` , contento , tanto contento ! ... Basta cosi` disse il rajah . Ora sappiamo cio` che dobbiamo fare . Venite , milord . Lasciarono la stanza e si ritirarono nello studio dove li attendeva il capitano delle guardie , un bell' indiano di alta statura , di provato coraggio , di grande sagacia , antico compagno d' armi del rajah . Ka`llooth disse il principe . Di quanti uomini fidati puoi disporre ? Di sessanta , tutti indiani rispose il capitano . Fra dieci minuti che sieno pronti a partire . Sta bene , rajah . E poi ? Metterai quattro sentinelle nella stanza di Yanez e dirai loro di ucciderlo come un cane al primo tentativo di fuga . Va' ! L' indiano saluto` e usci` rapidamente . Verrete anche voi , milord ? chiese il rajah . Non occorreva chiedermelo , Altezza rispose lord Guillonk . Io esecro la Tigre della Malesia . Eppure e` vostro nipote , milord osservo` il rajah , sorridendo . Non lo riconosco . Sta bene . Domani , se la sorte ci arride , la pirateria malese avra` perduti per sempre i suoi due capi . A noi due , Tigre della Malesia : James Brooke ti sfida . 10 . Nel cimitero . Mentre nella casa del rajah accadevano gli avvenimenti or ora narrati , Sandokan che era stato , due ore dopo il seppellimento di Tremal Naik , raggiunto dal bravo maharatto , si avvicinava a grandi passi alla citta` , seguito da tutta la sua terribile banda , armata fino ai denti e pronta a combattere . La notte era bellissima . Miriadi di stelle luccicavano in cielo come diamanti e la luna vagava nello spazio , spandendo al di sopra dei grandi boschi una luce azzurrognola d' infinita dolcezza . Un silenzio quasi perfetto regnava ovunque , rotto solo , di quando in quando , da una lieve brezzolina che veniva dal mare e che curvava , con lieve sussurrio , le foglie degli alberi . Sandokan , con la carabina sotto i braccio , gli occhi ben aperti , gli orecchi tesi per raccogliere il minimo rumore che segnalasse la presenza di un nemico , camminava innanzi a tutti , seguito a breve distanza dal maharatto . I pirati lo seguivano in fila indiana col dito sul grilletto del fucile , calpestando con precauzione le foglie secche ed i rami morti , e guardando attentamente a destra e a sinistra per non cadere in un agguato . Alle dieci , nel momento in cui la festa da ballo del rajah cominciava , i pirati giungevano sul limite estremo dell' immensa boscaglia . Ad oriente scintillava , come un immenso nastro d' argento , il fiume , e presso le sue rive biancheggiavano le case e le casette della citta` . In mezzo a queste , lo sguardo acuto di Sandokan distinse l' abitazione del rajah , le cui finestre erano illuminate . Vedi nulla laggiu` , Kammamuri ? chiese . Si` , capitano . Vedo delle finestre illuminate . Si danza , dunque , a Sarawak . E` certo . Sta bene . Domani James Brooke si pentira` ! ... Lo credo , capitano . Mettiti in testa e guidaci al cimitero . Bada pero` di tenerti lontano dalla citta` . Non temete , capitano . Avanti , dunque . La banda lascio` la foresta e s' inoltro` attraverso una vasta pianura coltivata , sparsa qua e la` di bellissimi gruppi di cetting e di aranghe saccarifere . Dalla citta` , quando il venticello soffiava un po' piu` fortemente , grida confuse , ma per le campagne non si vedeva alcun abitante , ne` alcun drappello di guardie . Il maharatto nondimeno prese un passo rapido e condusse la banda sotto un nuovo bosco che girava attorno al colle difeso dal fortino . Egli sapeva che il rajah era estremamente sospettoso e che teneva delle spie attorno alla citta` , paventando un improvviso attacco da parte dei pirati di Mompracem . Dopo un venti minuti , Kammamuri faceva cenno alla banda di arrestarsi . Che cosa c' e` chiese Sandokan raggiungendolo . Siamo in vista del cimitero disse il maharatto . Dov' e` ? Guardate laggiu` , capitano , in quel prato . Sandokan guardo` nella direzione indicata e vide il recinto . La luna faceva biancheggiare i cippi e scintillare le croci di ferro dei sepolcri europei . Odi nulla ? chiese Sandokan . Nulla rispose il maharatto , fuorche` il vento che sussurra fra i rami degli alberi . Sandokan getto` un fischio . I pirati si affrettarono a raggiungerlo e lo circondarono . Uditemi , tigrotti di Mompracem diss' egli . Forse non succedera` nulla , ma bisogna diffidare . James Brooke , io lo so , e` un uomo perspicace e sospettoso che darebbe il suo regno per schiacciare la Tigre della Malesia ed i suoi tigrotti . Lo sappiamo risposero i pirati . Prendiamo dunque delle precauzioni per non venire disturbati nel nostro lavoro . Tu , Sambigliong , prenderai otto uomini e li disporrai attorno al cimitero , a mille passi di distanza . Al primo segnale che odi , o al primo uomo che vedi , manderai uno dei tuoi ad avvertirmi . Sta bene , capitano rispose il pirata . Tu , Tanauduriam , ne prenderai sei e li disporrai attorno al cimitero a cinquecento passi da noi . Anche tu al primo fischio o al primo uomo che vedrai mi verrai ad avvertire . Sara` fatto , capitano . E tu , Aier Duk , prenderai quattro uomini e salirai a mezza costa di quella collina . Lassu` c' e` un fortino abitato e potrebbe scendere qualcuno . Sono pronto , Tigre della Malesia . Andate , dunque , e al mio primo fischio ripiegatevi tutti verso il cimitero . I tre drappelli si divisero , prendendo tre diverse direzioni . Gli altri pirati , guidati dalla Tigre della Malesia e da Kammamuri , scesero verso il recinto . Sai precisamente dove fu sepolto ? chiese Sandokan a Kammamuri . In mezzo al cimitero rispose il maharatto . Molto profondo ? Non lo so . Io e il capitano Yanez eravamo ai piedi del colle quando i marinai lo sotterrarono . Lo ritroveremo vivo ? Vivo si` , ma non riaprira` gli occhi che domani dopo mezzodi` . Dove andremo dopo che lo avremo disotterrato ? Torneremo nei boschi e , appena Yanez ci avra` raggiunti , ci recheremo da Ada . E poi ? Poi partiremo subito . Se James Brooke si accorge del tiro , ci dara` la caccia su tutto il territorio . Erano allora giunti nel recinto , Sandokan per primo , il maharatto e i pirati poi entrarono nel cimitero . Siamo soli , a quanto pare disse Sandokan . Avanti . Si diressero verso il centro del cimitero e si arrestarono davanti ad una fossa riempita di fresco . Dev' essere qui disse il maharatto con viva commozione . Povero padrone ! Sandokan estrasse la scimitarra e sollevo` con precauzione la terra . Kammamuri e i pirati col loro kriss , lo imitarono . Era chiuso in una cassa o in un' amaca ? chiese Sandokan . In un' amaca rispose Kammamuri . Scavate adagio ; si potrebbe ferirlo . Scavando con prudenza e ritirando la terra con le mani , erano giunti a due piedi di profondita` , quando la punta di un kriss incontro` una certa resistenza . Ci siamo disse un pirata ritirando prontamente il braccio . Hai trovato il corpo ? chiese Sandokan . Si` rispose l' interrogato . Leva la terra . Il pirata caccio` le braccia nella fossa e fece volare a destra e a sinistra la terra . Subito apparve l' amaca che avvolgeva Tremal Naik . Prova ad alzarla disse Sandokan . Il pirata afferro` l' amaca e , riunendo tutte le sue forze , si mise a tirare . A poco a poco la terra si alzo` , poi si divise e il tumulato apparve . Padron mio mormoro` il maharatto con voce soffocata dalla gioia . Deponetelo qui disse Sandokan . Tremal Naik fu collocato presso la fossa . L' amaca era perfettamente immobile e umida . Vediamo disse Sandokan . Impugno` il kriss e delicatamente squarcio` in tutta la lunghezza la grossa stoffa , mettendo allo scoperto Tremal Naik . L' indiano aveva le apparenze di un morto . I suoi muscoli erano rigidi , la sua pelle lucente e di una tinta grigiastra , invece che bronzea , gli occhi rovesciati che lasciavan solamente vedere il bianco , le labbra aperte e macchiate d' una bava sanguigna . Chiunque l' avesse visto , avrebbe detto che quell' uomo era stato ucciso da un potente veleno . Padron mio ! ripete` Kammamuri curvandosi su di lui . E` proprio vero , capitano , che non e` morto ? Te lo garantisco rispose Sandokan . Il maharatto appoggio` una mano sul petto di Tremal Naik . Il suo cuore non batte disse con terrore . Ma non e` morto , ti ho detto . Non si puo` farlo risuscitare ora ? E` impossibile . E domani a ... Il maharatto non fini` la domanda . Nella pianura era improvvisamente echeggiato un fischio acuto : il fischio d' allarme . Sandokan , che si era inginocchiato presso Tremal Naik , balzo` in piedi con l' agilita` d' una tigre . Il suo sguardo percorse d' un colpo solo la prateria . Un uomo s' avvicina disse . Un pericolo ci minaccia forse ? Un pirata s' avvicinava al recinto con la rapidita` di un cervo . Nella destra aveva una scimitarra sguainata che la luna faceva scintillare come se fosse d' argento . In brevi istanti , dopo aver varcato con un solo salto la palizzata , fu presso Sandokan . Sei tu , Sambigliong ? chiese la Tigre della Malesia , aggrottando la fronte . Si` , mio capitano disse il pirata con voce rotta per la lunga corsa . Che nuove mi rechi ? Stiamo per essere assaliti . Chi ? Nopi Sandokan fece un passo innanzi . S' era tutto d' un tratto trasfigurato . I suoi occhi mandavano baleni , le labbra , ritrattesi , mostravano i denti , bianchi come quelli di un carnivoro . La Tigre della Malesia stava per risvegliarsi . Noi , assaliti ! ... ripete` stringendo con frenesia la sua terribile scimitarra . Si` , capitano . Una banda d' uomini armati e` uscita dalla citta` e si dirige a rapidi passi verso questo luogo disse Sambigliong . Quanti uomini sono ? Una sessantina almeno . E si dirigono qui ? Si` , capitano . Che cos' e` accaduto dunque ? ... E Yanez ? ... Che sia stato scoperto ? ... Guai a te , James Brooke , guai a te ! ... Che cosa dobbiamo fare ? chiese Sambigliong . Radunare i nostri uomini , prima di tutto . Accosto` alle labbra un fischietto al cui suono tutti i pirati si raccolsero attorno a lui . Siamo in cinquantasei disse quindi , ma tutti coraggiosi ; cento uomini non ci fanno paura . Nemmeno duecento disse Sambigliong agitando la scimitarra . Quando la Tigre della Malesia dara` il comando , piomberemo su Sarawak e la incendieremo . Non domando , tanto , per ora disse Sandokan . Ascoltatemi . Parlate , Tigre della Malesia . Tu , Sambigliong , prenderai otto uomini e andrai a nasconderti dietro quegli alberi . Tu , Tanauduriam , ne prenderai altrettanti e ti nasconderai dietro quell' altro gruppo di piante , proprio di fronte a Sambigliong . Bene dissero i due capi . Tu , Aier Duk , prenderai tre uomini e ti collocherai in mezzo al cimitero . Va bene . Ma fingerai di scavare una fossa . Perche` ? Per lasciare che le guardie si avvicinino senza timore . Io mi nascondero` cogli altri dietro al muricciuolo e , quando sara` giunto il momento propizio , daro` il segnale dell' attacco . Che sara` ? ... chiese Sambigliong . Un colpo di fucile . Dato il segnale , tutti voi scaricherete le carabine sul nemico , poi lo assalirete con le scimitarre . Bel piano ! esclamo` Tanauduriam . Li prenderemo in mezzo . A posto ! comando` la Tigre . Sambigliong con i suoi uomini ando` ad imboscarsi nella macchia di destra ; Tanauduriam cogli altri in quella di sinistra . La Tigre della Malesia s' inginocchio` dietro al muricciuolo , circondato dagli altri , e Aier Duk coi compagni si mise presso Tremal Naik fingendo di scavare la terra . Era tempo . Una doppia fila d' indiani sbucava allora nella prateria preceduta da un uomo vestito di tela bianca . Si avanzavano in silenzio , coi fucili in mano , pronti ad assalire . Kammamuri disse Sandokan che spiava la banda nemica , vedi chi e` quell' uomo vestito di bianco ? S' , capitano . Sapresti dirmi chi e` ? Il maharatto aggrotto` le ciglia e guardo` con estrema attenzione . Capitano disse con una certa commozione , scommetterei che quell' uomo e` il rajah Brooke . Lui ... lui ... esclamo` la Tigre con accento d' odio . Lui viene a sfidarmi ! ... Rajah Brooke , sei perduto ! Volete ucciderlo ! Il mio primo colpo di fucile sara` per lui . Non lo farete , capitano . La Tigre della Malesia si volse verso Kammamuri mostrando i denti . Capitano , Yanez e` forse prigioniero . E` vero . Se noi c' impadronissimo del rajah , non sarebbe meglio ? Ti comprendo . Tu vorresti fare uno scambio . Si` , capitano . L' idea e` eccellente , Kammamuri . Ma io odio quell' uomo che tanto male ha fatto ai pirati malesi . Yanez vale piu` del rajah . Hai ragione , maharatto . Si` , Yanez e` prigioniero , il cuore me lo dice . Dunque ? Chi si incarichera` di prenderlo ? Noi due . Zitto ora e attenti al segnale . Gl' indiani erano giunti a quattrocento metri dal cimitero . Temendo di venire scoperti da Aier Duk , che continuava a scavare imitato dai suoi tre compagni , si erano gettati a terra e avanzavano strisciando . Ancora dieci passi mormoro` Sandokan , tormentando la batteria della sua carabina , poi vi faro` vedere come si batte la Tigre della Malesia in mezzo ai tigrotti di Mompracem . Ma gli indiani , invece di continuare ad avanzarsi , ad un cenno del rajah si erano fermati volgendo gli sguardi verso le macchie che circondavano la prateria . Senza dubbio sospettavano un agguato . Dopo alcuni minuti si allargarono , formando una specie di semicerchio , e ripresero , ma con maggior prudenza , la marcia in avanti . Ad un certo momento Sandokan , che era inginocchiato dietro al muricciuolo , si alzo` . Punto` la carabina , miro` alcuni secondi , poi premette il grilletto . Un colpo rintrono` turbando il profondo silenzio che regnava nel cimitero . Un indiano , il capofila , cadeva all' indietro con una palla in fronte . 11 . Il combattimento . La detonazione non era ancora cessata che urla spaventevoli rimbombavano nella prateria . Subito dopo , dieci , quindici , venti schioppettate partivano dai cespugli con rapidita` fulminea . Una quindicina di indiani , parte morti e parte feriti , era rotolata fra le erbe prima ancora di aver potuto far uso delle armi . Avanti , miei tigrotti ! urlo` la Tigre della Malesia scavalcando il muricciuolo seguito da Kammamuri , da Aier Duk e dagli altri . Addosso a quei cani ! Sambigliong e Tanauduriam si slanciarono fuori dai cespugli con la scimitarra in pugno , traendosi dietro i loro drappelli . Viva la Tigre della Malesia ! urlarono gli uni . Viva Sandokan ! Viva Mompracem ! urlarono gli altri . Gl' indiani , vedendosi assaliti , si riunirono rapidamente scaricando a casaccio i loro fucili . Tre o quattro pirati caddero insanguinando il suolo . Avanti , tigrotti ! ripete` la Tigre . I pirati , incoraggiati dal loro capo , si gettarono furiosamente contro le file nemiche , sciabolando senza pieta` quanti si trovavano dinanzi a loro . L' urto fu cosi` terribile che gli indiani ripiegarono confusamente gli uni addosso agli altri , formando una massa compatta di corpi umani . La Tigre della Malesia vi penetro` , come un cuneo entro il tronco di un albero , e la divise in due . Dieci pirati lo seguirono prendendo alle spalle gli indiani , i quali , perduta ormai ogni speranza , si gettarono a destra e a sinistra cercando di salvarsi con una pronta fuga . Alcuni di essi , pero` , tenevano duro : in mezzo a loro stava James Brooke . Sandokan assali` furiosamente quel gruppo , deciso a distruggerlo pur d' avere in mano il suo mortale nemico . Kammamuri , Aier Duk e Tanauduriam lo avevano seguito con parecchi altri , mentre Sambigliong dava la caccia ai fuggiaschi per impedire loro di riunirsi e di ritornare alla carica . Arrendetevi , James Brooke grido` Sandokan . Il rajah rispose con un colpo di pistola la cui palla fece stramazzare un pirata . Avanti , tigrotti ! urlo` Sandokan , rovesciando un indiano che lo toglieva di mira . Il gruppo in men che non si dica , malgrado la sua disperata resistenza fu aperto dalle scimitarre e dai kriss avvelenati dei tigrotti di Mompracem . Kammamuri e Tanauduriam si gettarono sul rajah , impedendogli di seguire i suoi fedeli che fuggivano attraverso alla prateria inseguiti da Aier Duk e dai suoi compagni . Arrendetevi ! gli grido` Kammamuri , strappandogli la sciabola e le pistole . Mi arrendo rispose James Brooke , che comprendeva come ogni resistenza fosse ormai inutile . Sandokan si fece innanzi con la scimitarra in pugno . James Brooke disse con accento beffardo , sei mio . Il rajah , che era stato atterrato dal pugno di ferro di Tanauduriam , si alzo` guardando in viso il capo dei pirati che non aveva mai veduto . Chi sei tu ? chiese con voce strozzata dall' ira . Guardami in viso disse Sandokan . Saresti tu ... Sono Sandokan , o meglio , la Tigre della Malesia . Lo avevo sospettato . Ebbene , signor pirata , che cosa si vuole da James Brooke ? Una risposta , innanzi a tutto . Un sorriso ironico sfioro` le labbra del rajah . E rispondero` io ? disse . Si` ; dovessi impiegare il fuoco per farti parlare , James Brooke . Ti odio , sai , ma ti odio come sa odiare la Tigre . Tu hai fatto troppo male ai pirati della Malesia , e potrei vendicare quelli che hai spietatamente assassinati . E non avevo forse il diritto di sterminarli ? Ed anch' io avevo il diritto di sterminare gli uomini di razza bianca che mi avevano colpito al cuore . Ma lasciamo i diritti e rispondete alla mia domanda . Parlate . Che avete fatto di Yanez ? Yanez ! esclamo` il rajah . Vi interessa molto quell' individuo ? Assai , James Brooke . Non avete torto . L' avete fatto prigioniero ? Si` . Lo sospettavo . E quando ? Questa sera . E in che modo ? Siete troppo curioso , signor pirata . Non volete dirmelo ? Anzi , ve lo diro` . Parlate dunque . Conoscete lord Guillonk ? Sandokan nell' udire quel nome trasali` . Una profonda ruga si disegno` sulla sua ampia fronte , ma tosto si dileguo` . Si` rispose con voce sorda . Se non m' inganno , lord Guillonk e` vostro zio . Sandokan non rispose . Fu vostro zio che riconobbe Yanez e che lo fece arrestare . Lui ! ... esclamo` Sandokan . Ancora lui ! ... E dove trovasi Yanez ? Nella mia abitazione , solidamente legato e ben guardato . Che farete di lui ? Non lo so , ma vi pensero` . Ci penserete ? esclamo` la Tigre della Malesia sorridendo , ma d' un sorriso che faceva fremere . E non pensate , James Brooke , che siete in mia mano ? E non pensate , James Brooke , che io vi odio ? E non pensate che domani mattina potreste non essere piu` rajah di Sarawak ? Il rajah , quantunque possedesse un coraggio straordinario , a quelle parole era diventato pallido . Si vorrebbe uccidermi ? chiese con un tono di voce che non era piu` calmo . Se non accettate lo scambio , lo faro` disse freddamente Sandokan . Uno scambio ? E quale ? Che i vostri mi restituiscano Yanez , ed io restituiro` a voi la liberta` . Vi preme dunque quell' uomo ? Assai . Perche` ? Perche` mi ha sempre amato come se fossi suo fratello . Accettate la proposta ? Accetto disse il rajah , dopo un momento di riflessione . Dovete lasciarvi legare e imbavagliare . Perche` ? I vostri potrebbero ritornare qui in maggior numero e darci battaglia . Volete condurmi via ? In un luogo sicuro . Fate quello che credete . Sandokan fece un gesto a Kammamuri . Subito quattro barelle di rami intrecciati , portate da robusti pirati , si fecero innanzi . La prima era libera , la seconda era occupata da Tremal Naik e le altre da due dayachi del drappello di Sambigliong , gravemente feriti . Imbavaglia e lega il rajah disse Sandokan al maharatto . Sta bene , capitano . Con solide corde lego` il rajah , lo imbavaglio` con un fazzoletto di seta , indi lo fece collocare nella barella vuota . Dove andiamo , capitano ? chiese quand' ebbe finito . Torniamo all' accampamento rispose Sandokan . Accosto` il fischietto d' argento alle labbra e ne trasse tre note acute . I pirati che stavano inseguendo gli indiani tornarono rapidamente indietro , con Sambigliong e Aier Duk . Sandokan fece rapidamente l' appello . Undici uomini mancavano . Sono morti disse Tanauduriam . Il drappello si mise rapidamente in cammino , cacciandosi sotto i boschi e descrivendo un semicerchio attorno alla collina dominata dal fortino . Dieci uomini , guidati da Sambigliong e da Tanauduriam , aprivano la marcia con le carabine in mano , pronti a respingere qualsiasi attacco , poi venivano le barelle dei feriti , quella del rajah e quella di Tremal Naik , Aier Duk , con gli altri , chiudeva la marcia . Il viaggio fu rapidissimo . Alle cinque del mattino , senza che avessero incontrato alcun indiano od alcun dayaco , giungevano al villaggio abbandonato , difeso da solide palizzate e da terrapieni . Sandokan lancio` alcuni uomini in tutte le direzioni , per non venire improvvisamente attaccato dalle truppe di Sarawak , poi fece slegare il rajah , il quale durante il viaggio non aveva mai tentato di pronunciare una parola . Se non vi dispiace , scrivete , James Brooke gli disse Sandokan presentandogli un foglietto di carta e una matita . Cosa devo scrivere ? chiese il rajah che sembrava assai calmo . Che siete prigioniero della Tigre della Malesia e che per salvarvi bisogna porre immediatamente in liberta` Yanez , o meglio lord Welker . Il rajah prese il foglietto , se lo mise sulle ginocchia e si accinse a scrivere . Un momento disse Sandokan . C' e` qualcosa d' altro ? chiese l' inglese inarcando le ciglia . Aggiungete che se fra quattro ore Yanez non e` qui , io vi impicchero` al piu` grosso albero della foresta . Sta bene . Un' altra cosa aggiungete disse Sandokan . Ed e` ? ... Che non tentino di liberarvi con la forza , perche` al primo drappello armato che scorgo vi faccio egualmente appiccare . Pare che vi prema assai di vedermi appiccato disse il rajah con ironia . Non lo nego , James Brooke rispose Sandokan dardeggiando su di lui uno sguardo feroce . Scrivete . Il rajah prese la matita e scrisse la lettera che poi passo` a Sandokan . Va bene rispose questi dopo averla letta . Sambigliong ! Il pirata accorse . Porterai questa lettera a Sarawak disse la Tigre . La consegnerai a lord James Guillonk . Devo prendere le mie armi ? Nemmeno il tuo kriss . Va' e torna presto . Correro` come un cavallo , capitano . Il pirata nascose la lettera sotto la cintura , getto` a terra la scimitarra , la scure ed il kriss e parti` di corsa . Aier Duk disse Sandokan , rivolgendosi al pirata che gli stava vicino . Sorveglierai attentamente questo inglese . Bada che se fugge ti faccio fucilare . Fidatevi di me , capitano rispose il tigrotto . Sandokan armo` la sua carabina , chiamo` Kammamuri che si era accoccolato presso il suo padrone addormentato e lascio` il villaggio dirigendosi verso un' altura dalla quale , in lontananza , si vedeva la citta` di Sarawak . Lo salveremo , dunque , il capitano Yanez ? chiese il maharatto che lo seguiva . Si` rispose Sandokan . Fra due ore sara` qui . Siete certo ? Certissimo . Il rajah vale quanto Yanez . State in guardia , pero` , capitano disse il maharatto . Gli indiani , m e a Sarawak ve ne sono parecchi , sono capaci di attraversare un bosco senza produrre il piu` piccolo rumore . Non temere , Kammamuri . I miei pirati sono piu` astuti degli indiani e nessun nemico si avvicinera` al nostro villaggio senz' essere scoperto . Ci inseguira` poi il rajah ? Certamente , Kammamuri . Appena sara` tornato a Sarawak raccogliera` le sue guardie e i dayachi e si lancera` sulle nostre tracce . Avremo quindi una seconda battaglia . No , perche` partiremo subito . Per dove ? Per la baia ove trovasi Ada Corishant . E dopo ? Acquisteremo un praho e lasceremo per sempre queste coste , ti ho detto . E dove condurrete il mio padrone ? Dove egli vorra` andare . Erano allora giunti sulla cima dell' altura che si alzava di parecchi metri sopra i piu` alti alberi della boscaglia . Sandokan accosto` le mani agli occhi per difenderli dai raggi solari e guardo` attentamente il paese circostante . A dieci miglia era Sarawak . Il fiume che passava vicino alla citta` spiccava chiaramente fra il verde delle piantagioni e dei boschi , come un gran nastro d' argento . Guarda laggiu` disse Sandokan additando al maharatto un uomo che correva come un cervo verso la citta` . Sambigliong ! esclamo` Kammamuri . Se mantiene quel trotto sara` qui fra due ore . Lo spero . Si sedette ai piedi di un albero e si mise a fumare , guardando attentamente la citta` . Kammamuri lo imito` . Trascorse un' ora , lunga quanto un secolo , senza che nulla accadesse ; poi ne passo` una seconda , piu` lunga per i due pirati della prima . Finalmente , verso le 10 , un drappello di persone apparve vicino a un boschetto di ippocastani . Sandokan balzo` in piedi . Sul suo viso , di solito impassibile , era dipinta una viva ansieta` . Quell' uomo , quel pirata sanguinario , lo si capiva , amava straordinariamente il suo fido compagno , il coraggioso Yanez . Dov' e` ? Dov' e` ? ... lo udi` mormorare Kammamuri . Vedo una veste bianca in mezzo al drappello . Guardate ! disse Kammamuri . Si` , si` , la vedo ! esclamo` Sandokan con indescrivibile gioia . E` lui , il mio buon Yanez . Presto , fratello mio , fa' presto ! Stette li` , immobile , curvo , con gli occhi fissi su quel vestito bianco , poi quando vide il drappello scomparire sotto la grande foresta si slancio` precipitosamente giu` dall' altura correndo verso il campo . Due pirati che guardavano il bosco giungevano nel medesimo istante . Capitano gridarono , essi vengono col signor Yanez . Quanti sono ? chiese Sandokan , che si dominava a stento . Dodici con Sambigliong . Armati ? Senz' armi . Sandokan accosto` il fischietto alle labbra e ne cavo` tre note acute . In pochi istanti tutti i pirati si trovarono attorno a lui . Preparate le armi disse la Tigre . Signore ! grido` James Brooke , che stava seduto ai piedi di un albero , attentamente guardato da Aier Duk . Volete assassinare i miei uomini ? La Tigre si volse verso l' inglese . James Brooke rispose con voce grave , la Tigre della Malesia mantiene la sua parola . Fra cinque minuti voi sarete libero . Chi va la` ? grido` in quell' istante una sentinella appostata a duecento metri dalle trincee . Amici rispose la voce ben nota di Sambigliong . Abbasso il fucile . 12 . La resurrezione di Tremal Naik . Il drappello sbucava dal folto del bosco . Era composto da Sambigliong , da un ufficiale della guardia del rajah , da dieci indiani disarmati e da Yanez che non aveva ne` le mani ne` le gambe legate . Sandokan , nello scorgere l' amico , non fu capace di vincersi . Gli corse incontro e , allontanando violentemente gli indiani , se lo strinse al petto con frenesia . Eppure quell' uomo era la Tigre della Malesia , era il feroce capo dei pirati di Mompracem che da tanti anni insanguinavano i flutti del mare malese . Yanez ! ... Fratello mio ! esclamo` con voce soffocata dalla gioia . Sandokan , amico mio , finalmente ti rivedo ! . . grido` il buon portoghese , che non era meno commosso . Temevo di non abbracciarti mai piu` ! Non ci lasceremo piu` , Yanez , te lo giuro . Lo credo , fratellino . Che bella idea hai avuto facendo prigioniero il rajah . L' ho sempre detto che tu sei un grand' uomo . E Tremal Naik ? Dov' e` quel povero indiano ? A pochi passi da noi . Vivo ? Vivo , ma ancora addormentato . E la fidanzata ? E` ancora pazza , ma tornera` in se` . Signore disse in quell' istante una voce . Sandokan e Yanez si volsero . James Brooke stava loro dinanzi , calmo , ma un po' pallido , con le braccia incrociate sul petto . Siete libero , James Brooke disse Sandokan . La Tigre della Malesia mantiene la sua parola . Il rajah fece un leggero inchino e si allontano` di alcuni passi , poi tornando bruscamente indietro : Tigre della Malesia disse , quando ci rivedremo ? Volete una rivincita ? chiese Sandokan con ironia . James Brooke non perdona . Sandokan lo guardo` per alcuni istanti in silenzio , quasi fosse sorpreso che quell' uomo osasse sfidarlo , poi , stendendo il braccio destro verso il mare , disse con un accento che faceva fremere : Laggiu` c' e` un' isola : Mompracem . Il mare che la circonda e` ancora rosso di sangue e ingombro di navi colate a picco . Quando vi avvicinerete a quelle coste udrete il ruggito della Tigre e i suoi tigrotti vi muoveranno incontro . Ma non scordatevi , James Brooke , che la Tigre e i suoi tigrotti hanno sete di sangue . Verro` a trovarvi . Quando ? L' anno venturo . Un sorriso sfioro` le labbra del pirata . Sara` troppo tardi disse . Perche` ? chiese il rajah sorpreso . Perche` allora non sarete piu` rajah di Sarawak . Allora la rivoluzione sara` scoppiata nel vostro Stato e il nipote del Sultano Muda Hassin siedera` al vostro posto . Il rajah , nell' udire quelle parole , impallidi` e fece un passo indietro . Perche` inventate queste cose ? chiese con un tono di voce tutt' altro che calmo . Non invento nulla , milord rispose Sandokan . Voi sapete qualche cosa , dunque ? E` probabile . Se vi pregassi di spiegarvi , mi ... Non mi spiego di piu` interruppe Sandokan . Non mi resta che ringraziarvi dell' avvertimento . Fece nuovamente un leggero inchino , raggiunse le sue guardie e si allontano` a rapidi passi , dirigendosi verso Sarawak . Sandokan con le braccia incrociate , cupo in volto , lo seguiva con lo sguardo . Quando non lo vide piu` , un sospiro gli usci` dal petto . Quell' uomo mi portera` sventura mormoro` . Lo sento . Che cos' hai , Sandokan ? gli chiese Yanez avvicinandosi . Mi sembri inquieto . Ho un triste presentimento , fratello disse il pirata . Quale ? Fra noi e il rajah non e` tutto finito . Temi che ci assalga ? Il cuore me lo dice . Non credere ai presentimenti , fratello mio . Fra due o tre giorni noi avremo abbandonato queste coste e piu` nulla avremo da temere da parte del rajah . Dove andiamo ora ? Alla baia e subito . Qui non mi sento sicuro . Partiamo dunque . Ma ... e Tremal Naik ! Prima di mezzogiorno non si svegliera` . Sandokan diede il segnale della partenza e il drappello , coi feriti e con Tremal Naik , malgrado la rapidissima marcia del mattino , si rimise in cammino seguendo un piccolo sentieruzzo aperto , chi sa quanti anni prima , dagli abitanti della foresta . Sandokan e Yanez con dieci dei piu` coraggiosi tigrotti aprivano la marcia con le carabine in mano : dietro venivano le barelle e poi tutti gli altri , due a due , con gli occhi volti ai due lati del sentiero e gli orecchi tesi per raccogliere il piu` piccolo rumore . Avevano percorso mezzo miglio circa , quando Aier Duk , che si era spinto alcuni passi piu` innanzi per esplorare la via , improvvisamente si arrestava armando il fucile . Yanez e Sandokan s' affrettarono a raggiungerlo . Non muovetevi disse il dayaco . Che cos' hai visto ? chiese Sandokan . Un' ombra attraversare rapidamente quelle macchie . Un uomo o un animale ? Mi e` parso un uomo . Puo` essere un povero dayaco disse Yanez . E anche una spia del rajah disse Sandokan . Lo credi ? Ne sono quasi certo . Aier Duk , prendi quattro uomini e batti il bosco . Noi intanto andremo avanti . Il dayaco chiamo` quattro compagni e si caccio` nella fitta boscaglia , strisciando fra le radici , i rami d' albero ed i cespugli . Poi la marcia fu ripresa attraverso filari di sontar , specie di palme che danno , incidendo il loro tronco , un succo zuccherino assai gradevole , e delle cui foglie anticamente si servivano i popoli della Malesia per scrivervi sopra . Poco dopo il drappello veniva raggiunto da Aier Duk e dai suoi compagni . Avevano perlustrato la foresta in tutti i sensi , ma non avevano trovato nulla fuorche` tracce recenti di piedi umani . Erano numerose ? chiese Sandokan che era ancora assai inquieto . Quattro rispose il dayaco . Erano impronte di piedi nudi o calzati ? Di piedi nudi . Forse quei due uomini erano dayachi . Affrettiamoci , tigrotti , qui non siamo troppo sicuri . Per la terza volta il drappello si rimise in cammino sorvegliando attentamente gli alberi ed i cespugli e , dopo tre quarti d' ora , giungeva sulle rive di un ampio corso d' acqua che sfociava in una vasta baia semi circolare . Sandokan mostro` al portoghese un isolotto , alla distanza di trecentocinquanta metri circa , ombreggiato da bellissimi gruppi di alberi sagu` , di durion , di mangostani e di arenghe saccarifere e difeso , verso la punta meridionale , da un vecchio ma ancor solido fortino dayaco , costruito con panconi e pali di teck , legno duro quanto il ferro , che resiste alle palle di un cannone di non piccolo calibro . E` la` che riposa la vergine della pagoda ? chiese Yanez . Si` , Ada e` in quel fortino rispose Sandokan . Non potevi trovarle un posto migliore . La baia e` bella e l' isolotto ben difeso . Se James Brooke verra` ad assalirci , avra` un osso duro da rodere . Il mare e` a cinquecento passi dall' isolotto , Yanez disse Sandokan , e una nave puo` bombardare il fortino . Ci difenderemo . Non abbiamo cannoni . Ma i nostri uomini sono coraggiosi . E` vero , ma sono pochi e ... Che cos' hai ? Zitto ! ... Hai udito ? ... Io ? ... Nulla , Sandokan . Mi parVE che un ramo si sia spezzato . Dove ? In mezzo a quel macchione . Che ci siano proprio delle spie ? ... Comincio ad essere inquieto , Sandokan . ED anch' io . Affrettiamoci : sospiro il momento di giungere all' isolotto . Aier Duk ! ... Il dayaco s' avvicino` alla Tigre . Prendi otto uomini e accampati in questo luogo disse Sandokan . Se vedi degli uomini ronzare in questi dintorni verrai ad avvertirmi . Contate su di me , capitano , rispose il dayaco . Nessuno s' avvicinera` alla baia senza il mio permesso . Sandokan , Yanez e gli altri scesero verso la baia , le cui sponde erano coperte da fitte boscaglie , e giunsero ad una piccola cala presso la quale stava nascosta , sotto un ammasso di canne e di rami d' alloro , una scialuppa . La Tigre giro` all' intorno un rapido sguardo , ma non vide alcuno . Una viva inquietudine si dipinse sul suo volto . Uno dei miei due uomini dovrebbe guardare la scialuppa , disse . Saranno tutti e due al fortino disse Yanez . E hanno lasciato qui la scialuppa ! ... Yanez ... ho il cuore che mi batte forte ... temo una disgrazia . Quale ? Che abbiano rapito Ada . Sarebbe un colpo terribile ! Taci ! Ancora un rumore ? ... Si` , capitano Yanez confermarono i pirati impugnando le armi . Si vedevano i rami di un macchione di cespugli agitarsi a cento passi dalla spiaggia . Chi vive ? grido` Sandokan . Mompracem rispose una voce . Poco dopo un pirata usciva dai cespugli . Era ansante e sudato , come se avesse fatto una lunga corsa , e stringeva un fucile . Viva la Tigre ! esclamo` scorgendo il capo . Da dove vieni ? chiese Sandokan . Dalla foresta , capitano . Dov' e` la Vergine ? Nel fortino . Sei certo ? ... L' ho lasciata due ore or sono sotto la guardia di Koty . Sandokan respiro` liberamente . Cominciavo a temere disse . Come sta ? Benissimo . Che cosa faceva ? Quando la lasciai dormiva . Hai veduto qualcuno nei boschi ? Io no , ma Koty stamane ha visto un uomo passare lungo la sponda e guardare con viva curiosita` il fortino . Vedendosi osservato si affretto` a scomparire . E l' hai veduto quell' uomo ? L' ho cercato , ma non sono riuscito a scoprirlo . Che sia una spia del rajah ? chiese Yanez . E` probabile rispose Sandokan che pareva preoccupato . Che vengano ad assalirci qui ? ... Chi puo` dirlo ? Che cosa conti di fare ? ... Lasciare questo posto al piu` presto . Imbarchiamoci . I due capi e i loro uomini salirono nella scialuppa , attraversarono il braccio di mare che era largo due o trecento metri e sbarcarono ai piedi della fortezza ove li attendeva Koty . Dorme ancora la vergine ? gli chiese Sandokan . Si` , capitano . E` accaduto nulla di straordinario ? No . Andiamo a vederla disse Yanez . Sandokan gli addito` Tremal Naik che era stato deposto su di uno strato di erbe e di foglie verdi . Mancano pochi minuti a mezzodi` disse . Aspetta che si svegli . Ordino` ai suoi uomini di entrare nel fortino e si sedette accanto all' indiano che non dava ancora segno di vita . Yanez si accese una sigaretta e si sdraio` vicino a lui . Ci vorra` molto , prima che apra gli occhi ? chiese dopo alcune fumate a Sandokan che guardava attentamente il viso dell' indiano . No , Yanez . Vedo che la sua pelle a poco a poco riacquista il colore naturale . E` segno che il suo sangue ricomincia a circolare . Gli farai subito vedere la sua Ada ? Subito no , ma prima di questa sera si` . E se non lo riconoscesse ? Se ella non riacquistasse la ragione ? La riacquistera` . Io dubito , fratello mio . Ebbene , tenteremo una prova . E quale ? A suo tempo te lo diro` . E perche` ? ... Taci ! ... Un debole respiro aveva improvvisamente sollevato l' ampio petto di Tremal Naik e aveva mosso leggermente le sue labbra . Si sveglia , mormoro` Yanez . Sandokan si curvo` sull' indiano e gli poso` una mano sulla fronte . Si sveglia disse . Subito ? Subito . Senza fargli alcuna puntura ? Non ce n' e` bisogno , Yanez . Un secondo respiro , piu` forte del primo , sollevo` nuovamente il petto di Tremal Naik e le sue labbra tornarono a muoversi . Poi le sue mani , che erano aperte , lentamente si chiusero , le sue gambe pure lentamente si piegarono e infine i suoi occhi si aprirono dilatandosi assai e si arrestarono su Sandokan . Rimase cosi` alcuni istanti , come se fosse sorpreso di trovarsi tuttora in vita , poi , con uno sforzo violento , si alzo` a sedere esclamando : Vivo ! ... Ancora vivo ! E libero disse Yanez . L' indiano guardo` il portoghese . Lo riconobbe subito . Voi ! ... Voi ! ... esclamo` . Ma che cosa e` successo ? Come mi trovo qui ? Ho dormito io ? Per Bacco ! esclamo` Yanez ridendo . Non vi ricordate di quella pillola che vi diedi nel fortino ? Ah ! ... Si` , si` ... ora ricordo ... voi eravate venuto a trovarmi ... Signore , signore , quanto vi ringrazio di avermi liberato ! ... Cosi` dicendo Tremal Naik si era precipitato ai piedi di Yanez . Questi lo rialzo` e lo strinse affettuosamente al petto . Come siete buono , signore ! esclamo` l' indiano che pareva avesse subito ricuperato le sue forze , e che era fuori di se` dalla gioia . Libero ! Sono libero ! ... Vi ringrazio , signore , vi ringrazio ! ... Ringraziate quest' uomo , Tremal Naik disse Yanez additandogli Sandokan che , con le braccia incrociate sul petto , guardava con occhio commosso l' indiano . E` a quest' uomo , alla Tigre della Malesia , che voi dovete la vostra liberta` . Tremal Naik si precipito` verso Sandokan che lo accolse fra le sue braccia dicendo : Sei mio amico ! In quell' istante un urlo di gioia risuono` alle loro spalle . Kammamuri , che era allora uscito dal forte , correva loro incontro urlando : Padrone ! mio buon padrone ! ... Tremal Naik si slancio` verso il fedele maharatto che pareva fosse diventato pazzo . I due indiani si abbracciarono a piu` riprese , senz' essere capaci di scambiarsi una sola parola . Kammamuri , mio buon Kammamuri ! esclamo` finalmente Tremal Naik . Credevo di non rivederti mai piu` su questa terra . Ma come sei qui ? Non ti hanno ucciso i thugs , dunque ? No , padrone , no . Io sono fuggito per cercare te . Per cercare me ! Ma sapevi che ero in questo luogo ? Si` , padrone , l' avevo saputo . Ah ! padrone ! quanto ti ho pianto dopo quella notte fatale . Io ti stringo fra le braccia , ti sento , eppure stento a credere che tu sia ancora vivo e libero . Non ci lasceremo piu` , e` vero ? No , Kammamuri , mai piu` . Vivremo assieme al signor Yanez e alla Tigre della Malesia . Quali nobili uomini , padrone ! Se tu sapessi quanto hanno fatto per te , se tu sapessi quante lotte ... Alto la` , Kammamuri disse Yanez . Altri uomini avrebbero fatto quello che abbiamo fatto noi . Non e` vero , padrone . Nessun uomo potra` mai fare cio` che hanno fatto la Tigre della Malesia e il signor Yanez . Ma perche` interessarsi tanto di me ? chiese Tremal Naik . Eppure non vi ho mai veduti , signori . Perche` foste un giorno il fidanzato di Ada Corishant disse Sandokan , e mia moglie era cugina di Ada Corishant . A quel nome l' indiano aveva fatto un passo indietro , barcollando come se avesse ricevuto una pugnalata in mezzo al petto . Poi si copri` con le mani il viso , mormorando con voce straziante : Ada ! ... o mia adorata Ada ! ... Un singhiozzo sollevo` il suo petto e due lacrime , forse le prime che stillavano da quegli occhi , gli rotolarono piu` per le gote abbronzate . Sandokan gli si avvicino` e , abbassandogli le mani , disse con dolcezza : Perche` piangete , mio povero Tremal Naik ? Questo e` un giorno di gioia . Ah , signore ! ... mormoro` l' indiano . Se voi sapeste quanto ho amato quella donna ! ... Ada ! ... oh mia Ada ! ... Un secondo singhiozzo lacero` il petto dell' indiano e nuove lacrime gli spuntarono sulle ciglia . Calmatevi , Tremal Naik disse Sandokan . La vostra Ada non e` perduta . L' indiano risollevo` il capo che teneva curvo sul petto . Un lampo di speranza balenava nei suoi occhi neri . Ella e` salva ? Salva ! ... disse Sandokan . Ed e` qui , in quest' isolotto . Un urlo inumano irruppe dalle labbra di Tremal Naik . Ella e` qui ... qui ! ... grido` gettando all' intorno sguardi smarriti . Dov' e` ? ... Io voglio vederla , io voglio vederla ! ... Ada ! ... Ada ! ... Oh mia adorata Ada ! ... Fece l' atto di slanciarsi verso il fortino , ma Sandokan lo afferro` per i polsi e con tale forza da fargli crocchiare i polsi . Calmatevi gli disse . Ella e` pazza . Pazza ! ... la mia Ada pazza ! ... grido` l' indiano . Ah ! ... Ma io voglio vederla , signore , io voglio vederla fosse pure per un solo momento . La vedrete , ve lo prometto . Quando ? Fra pochi minuti . Grazie , signore ! grazie ! Sambigliong ! grido` Yanez . Il dayaco , che ronzava attorno al fortino esaminando attentamente le palizzate per assicurarsi se erano abbastanza solide per sostenere un assalto , alla chiamata del portoghese accorse . Dorme la vergine della pagoda ? chiese Sandokan . No , capitano rispose il pirata . E` uscita alcuni minuti fa coi suoi guardiani . Dove si e` diretta ? Verso la costa . Venite , Tremal Naik disse Sandokan prendendogli una mano . Ma vi raccomando di essere calmo : ricordate che e` pazza . 13 . Le due prove . Erano le due del pomeriggio . Uno splendido sole fiammeggiava nel cielo facendo scintillare le acque azzurrognole della baia , e un fresco , leggero venticello spirava dal mare sussurrando misteriosamente fra le foglie degli alberi . Non si udiva ne` sull' isolotto ne` nella baia alcun rumore all' infuori del monotono gorgoglio dell' onda che si rompeva contro le coste e lo svolazzare incessante e il cicaleccio delle cacatua nere e degli argus giganteus , splendidi uccelli della famiglia dei fagiani . Tremal Naik , in preda ad una vivissima eccitazione , Sandokan , Yanez e Kammamuri camminavano a rapidi passi verso la punta settentrionale dell' isolotto , nascosta da una fitta cortina di alberi gommiferi e di piante rampicanti . A quaranta passi dalla costa , uno dei guardiani della pazza , che stava sdraiato dietro un cespuglio , si alzo` . La mia Ada ? chiese Tremal Naik , precipitandosi incontro a lui . E` sulla sponda rispose il pirata . Che cosa fa ? chiese Sandokan . Guarda il mare . Dov' e` l' altro tuo compagno ? A pochi passi da qui . Ritiratevi tutti e due nel fortino . Tremal Naik , Sandokan , Yanez e il maharatto attraversarono rapidamente la fitta cortina d' alberi e si arrestarono sul margine della boscaglia . Un grido soffocato usci` dalle labbra dell' indiano . Ada ! ... esclamo` . Spicco` un salto per slanciarsi verso la spiaggia , ma Sandokan fu pronto ad afferrarlo per i polsi . Calmatevi gli disse . Non dimenticate che quella donna e` pazza . Saro` calmo . Lo promettete ? Ve lo prometto . Andate dunque . Noi vi aspetteremo qui . Sandokan , Yanez e Kammamuri si sedettero sul tronco di un albero rovesciato e Tremal Naik , in apparenza calmo , ma in realta` profondamente commosso , si diresse verso la spiaggia . La` , a pochi passi dal mare , seduta all' ombra di un bellissimo albero di garofani , i cui fiori spandevano un inebbriante profumo , stava la vergine della pagoda con le mani incrociate sulla splendida corazza d' oro che scintillava per i riflessi dei numerosi diamanti , i neri capelli sciolti sulle spalle e gli occhi fissi sull' azzurra distesa d' acqua che si apriva dinanzi a lei : le onde venivano ad infrangersi con dolce mormorio ai suoi piedi . La si sarebbe presa per una statua messa li` per abbellire la spiaggia . Non parlava , non si muoveva : sembrava la statua superba di una divinita` misteriosa . Tremal Naik , col viso alterato , gli occhi fiammeggianti , ansante , s' avvicinava alla fidanzata con passo rapido e silenzioso . Si arresto` a due passi dalla giovinetta che pareva non l' avesse udito . Ada ! ... Ada ! ... esclamo` d' un tratto l' indiano con voce soffocata . La pazza non si mosse . Forse non lo aveva ancora udito . Ada ! ... Oh mia diletta Ada ! ... ripete` Tremal Naik precipitandosi alle ginocchia di lei . La vergine della pagoda , alla vista di quell' uomo che le tendeva le mani con gesto supplicante , s' alzo` di scatto . Ella guardo` fisso l' indiano , poi fece due passi indietro mormorando : I thugs ! ... La pazza non aveva riconosciuto il fidanzato di un tempo Ada ! ... mia diletta Ada ! grido` Tremal Naik in preda ad una terribile disperazione . Non mi riconosci piu` , dunque ? I thugs ! ... ripete` ella , ma senza manifestare terrore . Tremal Naik mando` un grido di dolore e di rabbia . Ma non mi riconosci piu` , Ada ? esclamo` l' infelice cacciandosi le unghie nelle carni . Non ti ricordi piu` del disgraziato Tremal Naik , del cacciatore di tigri della jungla nera ? Ritorna in te , Ada , ritorna in te . Non ricordi piu` i nostri incontri nella jungla ? Non ricordi piu` la notte che io ti vidi nella pagoda sacra ? Non ti ricordi piu` di quella notte fatale in cui i thugs ci fecero prigionieri ? Ada , o mia Ada , riconosci il tuo Tremal Naik , riconoscilo ! ... La pazza lo aveva ascoltato senza batter ciglio , senza fare il minimo gesto . Evidentemente non ricordava piu` nulla . La pazzia aveva tutto spento nel cuore della povera donna . Ada riprese Tremal Naik che non frenava le lacrime , guardami fisso , guardami , o mia Ada . Non e` possibile che tu non riconosca il tuo Tremal Naik . . Ma perche` taci ? Perche` non guardi ? Perche` non ti getti fra le mie braccia ? E` forse perche` hanno ucciso tuo padre ? ... Si` , ucciso ... ucciso ... Il disgraziato indiano a quel terribile ricordo scoppio` in singhiozzi , nascondendo il viso fra le mani . D' improvviso la pazza , che aveva assistito impassibile alla disperazione di quell' uomo che un tempo ella aveva adorato , fece un passo innanzi , curvandosi verso terra . Il suo viso aveva subito un rapido cambiamento : era diventata piu` pallida e un lampo balenava nei suoi occhioni neri . Dei singhiozzi mormoro` . Perche` qui si piange ? Tremal Naik , udendo quelle parole , aveva rialzato il capo . Ada ! ... grido` tendendo le braccia verso di lei . Mi riconosci ? La pazza lo guardo` per alcuni istanti in silenzio , aggrottando a piu` riprese le ciglia . Pareva che cercasse di rammentarsi dove aveva visto il viso dell' indiano e udita la voce di lui . Dei singhiozzi ripete` . Perche` si piange qui ? Perche` tu non mi conosci piu` , Ada disse Tremal Naik . Guardami in viso , guardami . Ella si curvo` verso di lui , poi fece un passo indietro e diede in uno scoppio di risa . I thugs ! I thugs ! esclamo` . Poi volse le spalle e si allontano` rapidamente , dirigendosi verso il fortino . Tremal Naik emise un urlo di disperazione . Gran Siva ! esclamo` , scoppiando nuovamente in singhiozzi . Tutto e` perduto ! Ella non mi riconosce piu` ! Ricadde in ginocchio , ma poi si alzo` di scatto , lanciandosi verso la pazza che stava per scomparire sotto un boschetto . Ma non aveva fatto cinque passi che due braccia di ferro l' arrestavano . Calmatevi , Tremal Naik disse una voce . Era Sandokan che aveva lasciato il suo posto , seguito da Yanez e da Kammamuri . Ah ! signore balbetto` l' indiano . Calmatevi ripete` Sandokan . Tutto non e` ancora perduto . Non mi riconosce piu` . Ed io che credevo di stringerla ancora , dopo tanto tempo , tante angosce e tante torture , fra le mie braccia ! Tutto e` finito , tutto ! mormoro` il povero indiano . C' e` ancora speranza , Tremal Naik . Perche` illudermi , signore ? Ella e` pazza , ne` piu` mai guarira` piu` . Guarira` , e questa sera stessa : te lo dice la Tigre della Malesia . Tremal Naik guardo` Sandokan con gli occhi pieni di lacrime . Non e` una speranza del momento , dunque ? chiese . E` proprio vero quello che dite ? Voi che vi siete mostrato tanto generoso verso di me , che tanto bene mi avete fatto , operate anche questo miracolo , e la mia vita sara` vostra . Questo miracolo lo compiro` , ve lo prometto , Tremal Naik disse Sandokan con voce grave . E quando ? ... Questa sera , vi ho detto . In che modo ? Lo saprete presto . Kammamuri ! Il maharatto si fece innanzi . Il buon giovanotto , come il suo padrone , aveva le lacrime agli occhi . Parlate , capitano disse . La notte in cui il tuo padrone si presento` nella caverna di Suyodhana , c' eri nel tempio ? Si` , capitano . Sapresti ripetermi cio` che dissero il capo dei thugs e il tuo padrone ? Si` , parola per parola . Ebbene , vieni con me al forte . E noi che cosa dovremo fare ? chiese Yanez . Per ora non abbiamo bisogno ne` di te ne` di Tremal Naik disse Sandokan . Andate a passeggiare e non ritornate al forte prima di questa sera . Vi preparero` una sorpresa . Sandokan e il maharatto si allontanarono in direzione del forte . Yanez passo` un braccio in quello del povero Tremal Naik e si misero a passeggiare lungo la costa discorrendo . Che cosa preparera` ? chiese Tremal Naik al portoghese . Non lo so , Tremal Naik ; ma senza dubbio prepara qualcosa di straordinario . Per la mia Ada ? Certamente . Riuscira` a farle riacquistare la ragione ? Lo credo . La Tigre della Malesia sa mille cose che noi ignoriamo . Ah ! potesse riuscire ! Riuscira` , Tremal Naik . Ditemi , e` ancora vivo questo Suyodhana ? Lo credo . E` potente ? Potentissimo , signor Yanez . Comanda a migliaia e migliaia di strangolatori . Sara` difficile colpirlo . Dite impossibile . Per tutti , ma non per la Tigre della Malesia . Chissa` , forse un giorno la Tigre della Malesia e la Tigre dell' India potrebbero trovarsi l' una di fronte all' altra . Lo credete ? Ho un presentimento . Ditemi , Tremal Naik , credete che i thugs abbiano ancora la loro sede nell' isola di Raimangal ? Non lo credo . Quando gli inglesi mi processarono , svelai il luogo ove abitavano i thugs e alcune navi furono mandate a Raimangal , ma tornarono senza avere trovato un solo strangolatore . Erano fuggiti ? Senza dubbio . Ma dove ? Non lo so . Sono ricchi i thugs ? Ricchissimi , signor Yanez , perche` essi non si accontentano di strangolare . Saccheggiano carovane e paesi interi . Che bel nemico da combattere ! La Tigre della Malesia si divertirebbe . Chissa` , un giorno forse , stanchi di Mompracem , potremmo andare in India a misurarci con Suyodhana e le sue genti . Avete intenzione di ritornare a Mompracem ? Si` , Tremal Naik disse Yanez . Domani manderemo alcuni uomini a Sarawak ad acquistare dei prahos e poi riguadagneremo la nostra isola . Ed io verro` con voi ? Se voi veniste esporreste la vergine della pagoda ad un continuo pericolo . Voi sapete che noi siamo pirati e che ogni giorno dobbiamo combattere . Dove andro` dunque ? Vi daremo una scorta di valorosi pirati che vi condurranno a Batavia . La` abbiamo una palazzina e l' abiterete con Ada . Questo e` troppo , signor Yanez disse Tremal Naik con voce commossa . Non vi basta aver esposto la vostra vita per salvarmi , volete ancora darmi una casa ? E un gruzzolo di diamanti che varra` qualche milione , mio caro Tremal Naik . Ma io non accettero` . Alla Tigre della Malesia nulla si deve rifiutare , Tremal Naik . Un rifiuto la irriterebbe . Ma ... State zitto , Tremal Naik . Un milione per noi e` nulla . Siete molto ricchi dunque ? Forse piu` dei thugs indiani . Mentre discorrevano , il sole era rapidamente tramontato e le tenebre erano calate . Yanez guardo` l' orologio all' incerto chiarore delle stelle . Sono le nove disse , possiamo tornare al forte . Lancio` un ultimo sguardo sull' ampia distesa d' acqua che appariva deserta fino agli estremi limiti dell' orizzonte , poi lascio` la costa entrando nel boschetto . Tremal Naik , triste e pensieroso , col capo chino sul petto , lo seguiva . Pochi minuti dopo i due compagni si trovarono dinanzi al fortino sull' entrata del quale stava Sandokan che fumava flemmaticamente la pipa . Vi aspettavo diss' egli muovendo loro incontro . Tutto e` pronto . Che cosa e` pronto ? chiese Tremal Naik . Cio` che deve far riacquistare la ragione alla vergine della pagoda . Prese per mano i due amici e li condusse nell' interno di una vastissima capanna che occupava quasi l' intero recinto del forte , un tempo destinato a contenere una guarnigione e gran copia di viveri e di munizioni . Tremal Naik e Yanez mandarono un grido di sorpresa . L' ampia sala , in poche ore , era stata trasformata , per opera di Sandokan , di Kammamuri e dei pirati , in un' orribile caverna che a Tremal Naik ricordava , in parte , il tempio dei thugs indiani , dove il truce Suyodhana aveva compiuto la sua spaventevole vendetta . Una infinita` di rami resinosi accesi spandevano all' intorno una luce azzurrognola , livida , spettrale . Qua e la` erano stati accumulati massi enormi e rizzati tronchi d' alberi che potevano passare per colonne , adorni di mostri d' argilla rozzamente plasmati rappresentanti Visnu` , il dio conservatore degli indiani , il quale ha la sua residenza nel Vaicondu o mare di latte del serpente Adissescien altri de`i cateri , giganteschi geni malvagi che , divisi in cinque tribu` , vanno errando per il mondo dal quale non possono uscire ne` meritare la beatitudine promessa agli uomini , se non dopo aver raccolto un certo numero di preghiere . Nel mezzo si ergeva una statua , pure d' argilla , orribile a vedersi . Aveva quattro braccia , una lingua smisurata e i suoi piedi posavano sopra un cadavere . Dinanzi a quel mostro era collocata una vaschetta entro la quale nuotava un pesciolino . Dove siamo noi ? chiese Yanez , guardando con stupore quei mostri e quelle torce . In una pagoda dei thugs indiani disse Sandokan . Chi ha fatto tutti questi brutti mostri ? Noi , fratello . In cosi` poche ore ? Tutto si fa , quando si vuole . Chi e` quella brutta figura che ha quattro braccia ? Kali` , la dea dei thugs rispose Tremal Naik che l' aveva riconosciuta . Vi sembra , Tremal Naik , che questa pagoda improvvisata somigli a quella dei thugs ? Si` , Tigre della Malesia . Ma che cosa volete fare ? Uditemi . Vi ascoltiamo . Io credo che solamente una straordinaria impressione possa far riacquistare la ragione a Ada . Anch' io sono del tuo parere , Sandokan disse Yanez , e comprendo il tuo piano . Tu vuoi ripetere la scena che accadde nella pagoda dei thugs quando Tremal Naik si presento` a Suyodhana . Si` , Yanez , e` proprio cosi` . Io saro` il capo dei thugs e ripetero` le parole pronunciate dal terribile uomo in quella notte fatale . E i thugs ? chiese Tremal Naik . I thugs saranno i miei uomini disse Sandokan . Sono stati istruiti da Kammamuri . Avanti dunque . Sandokan accosto` alle labbra il fischietto d' argento ed emise un suono acuto . Subito trenta dayachi seminudi coi fianchi stretti da un laccio di fibre di rotang e con un serpente dalla testa di donna dipinto in mezzo al petto entrarono nella grande capanna schierandosi ai lati della mostruosa divinita` dei thugs . Perche` hanno quel serpente sul petto ? chiese Yanez . Tutti i thugs hanno un tatuaggio simile rispose Tremal Naik . Kammamuri non ha dimenticato nulla a quanto pare . Siete pronti ? chiese Sandokan . Tutti risposero i dayachi . Yanez disse allora Sandokan , ti affido una parte importante . Che cosa devo fare ? Tu che sei un bianco , devi rappresentare il padre di Ada . Guiderai gli altri pirati che fingeranno di essere i sipai indiani e farai quanto ti dice Kammamuri . Sta bene . Quando io fingero` di assalirti fuori del forte , cadrai dinanzi a Ada come morto . Fidati di me , fratello . Ognuno al suo posto . Tremal Naik , Yanez e Kammamuri uscirono , mentre Sandokan si fermava dinanzi alla statua della dea Kali` e i dayachi , i finti thugs , si schieravano ai suoi lati . Ad un cenno della Tigre , un pirata percosse dodici volte una specie di gong che era stato trovato in un angolo del fortino . All' ultimo colpo la porta del capannone s' apri` e la vergine della pagoda entro` sorretta da due dayachi . Avanzati , vergine della pagoda disse Sandokan con voce grave , Suyodhana te lo comanda . A quel nome di Suyodhana , la pazza si era arrestata , liberandosi dalle braccia dei due pirati . Il suo sguardo , improvvisamente acceso e dilatato , si fisso` su Sandokan , che stava ritto in mezzo alla pagoda , poi sui dayachi che conservarono una immobilita` assoluta e da ultimo sulla dea Kali` . Un fremito agito` il suo corpo e alcune rughe si disegnarono sulla nivea fronte . Kali` mormoro` con un accento nel quale si sentiva una vibrazione di terrore . I thugs ... Si avanzo` di alcuni passi continuando a volgere lo sguardo ora su Sandokan , ora sui pirati , ora sulla mostruosa divinita` dei thugs , poi si passo` due o tre volte la mano sulla fronte e parve che facesse un supremo sforzo per richiamare alla memoria una qualche orribile scena . D' improvviso Tremal Naik irruppe nella pagoda e le si slancio` incontro gridando : Ada ! ... La giovinetta si era arrestata di colpo ; il suo volto era diventato pallidissimo e manifestava una inesprimibile ansieta` . I suoi occhi , che pareva perdessero a poco a poco quella luce strana , propria dei pazzi , si fissavano su Tremal Naik . Ada ! ... ripete` questi con voce straziante . Ritorna in te ! ... In quell' istante si udi` una voce gridare : Fuoco ! Alcuni spari rimbombarono sulla soglia della pagoda ed un gruppo di uomini guidati da Yanez irruppe nell' interno , mentre i dayachi , come i thugs in quella fatale notte , fuggivano in tutte le direzioni . Ada era rimasta immobile . Ad un tratto trasali` , poi si curvo` innanzi , come se cercasse di raccogliere il rumore di una nuova scarica o qualche altra voce . Sandokan si era fermato all' estremita` della pagoda e non la perdeva di vista . Comprese cio` che aspettava ancora la disgraziata ? ... Forse , poiche` con voce tonante si mise a gridare , come aveva gridato il feroce Suyadhama : Andate ! ... Ci rivedremo nella jungla ! ... Aveva appena pronunciate quelle parole che un urlo acutissimo irrompeva dalle labbra della pazza . Fece un passo innanzi col viso sconvolto , le braccia alzate , barcollo` , giro` su se stessa e cadde fra le braccia di Yanez . Morta ! ... morta ! ... urlo` Tremal Naik con accento disperato . No disse Sandokan . Ella e` salva ! Appoggio` una mano sul petto della vergine . Il cuore batteva , debolmente si` , ma batteva . E` svenuta diss' egli . Allora e` salva disse Yanez . Fosse vero ! esclamo` Tremal Naik che rideva e piangeva ad un tempo . Kammamuri ritornava con dell' acqua . Sandokan spruzzo` a piu` riprese il viso della giovinetta e attese che ella ritornasse in se` . Passarono alcuni minuti , poi un sospiro profondo usci` dalle labbra della fanciulla . Sta per rinvenire disse Sandokan . Devo rimanere qui ? chiese Tremal Naik . No rispose Sandokan . Quando noi le avremo narrato ogni cosa , vi manderemo a chiamare . L' indiano getto` un lungo sguardo sulla vergine della pagoda e usci` soffocando un singhiozzo . Speri , Sandokan ? chiese Yanez . Molto rispose il pirata . Domani questi due infelici potranno unirsi per sempre . E noi ... Zitto , Yanez : apre gli occhi . La giovinetta infatti ritornava in se` . Mando` un secondo sospiro piu` lungo del primo , poi apri` gli occhi fissandoli su Sandokan e Yanez . Il suo sguardo non era piu` torbido ; era limpido , era lo sguardo di una donna che non era piu` pazza . Dove sono ? chiese con voce debole , cercando di alzarsi . Fra amici , signora disse Sandokan . Ma che cos' e` successo ? mormoro` . Ho sognato ? Dove sono ? ... Chi siete voi ? Signora disse Sandokan , vi ripeto che siete fra amici . Cos' e` successo , mi chiedete ? Vi diro` che non siete piu` pazza . Pazza ? ... pazza ? ... esclamo` la ragazza con sorpresa . Ero pazza io ? Non ho sognato , dunque ? Ah ... mi ricordo ... E` orribile ... E` orribile ... Uno scoppio di pianto soffoco` la sua voce . Calmatevi , signora disse Sandokan . Qui non correte alcun pericolo . Suyodhana non esiste piu` e thugs qui non ce ne sono . Non siamo in India , ma nel Borneo . Con uno sforzo Ada si rizzo` in piedi e , afferrando strettamente le mani di Sandokan , gli disse piangendo : In nome di Dio , ditemi cio` che e` successo e chi siete voi . Mi sembra di non comprendere piu` nulla . Erano le domande che Sandokan aspettava . Allora con voce grave le narro` succintamente tutto quello che era accaduto prima in India , poi a Mompracem e da ultimo nel Borneo . Ora concluse Sandokan , se amate ancora Tremal Naik , il coraggioso indiano che per voi ha compiuto miracoli , ad un vostro cenno egli sara` alle vostre ginocchia . Se lo amo ! ... esclamo` Ada . Dov' e` ? Lasciate che lo riveda dopo una cosi` lunga separazione . Tremal Naik ! ... grido` Yanez . L' indiano si precipito` nella pagoda e cadde ai piedi di Ada , esclamando : Mia ! ... Ancora mia ! ... Dimmelo ancora una volta , Ada , che sarai mia moglie ! ... La giovinetta poso` le mani sul capo del fidanzato : Si` , saro` tua moglie diss' ella . Mio padre mi ha promessa a te , e t' amo ancora . Nel medesimo istante una scarica di fucili rintronava sulle sponde della baia , seguita da una voce tonante che gridava : All' erta ! ... pirati di Mompracem ! ... Ecco il nemico ! ... 14 . La rivincita del Rajah Brooke . Nell' udire quei colpi di fucile e quelle grida , la Tigre della Malesia aveva fatto un salto verso la porta della capanna , mandando un vero ruggito . Il nemico qui ! ... esclamo` coi denti stretti . Qui , in questo momento ! ... James Brooke , guai a te ! Tiro` la scimitarra , terribile arma nelle mani di quel formidabile uomo , e si slancio` fuori del forte gridando : A me , tigrotti di Mompracem ! ... Yanez , i pirati , Kammamuri e persino i due fidanzati si slanciarono dietro a lui con le armi in pugno . La vergine della pagoda aveva anch' ella impugnato una scimitarra , pronta a combattere a fianco dei suoi benefattori . Aier Duk e i suoi otto uomini discendevano , correndo , la china che menava alla baia . Dietro di essi , fra gli alberi della foresta , Sandokan vide una grossa squadra d' uomini armati , alcuni bianchi , altri indiani e dayachi . All' erta , pirati di Mompracem ! il nemico ! grido` Aier Duk , precipitandosi verso la barca che era arenata sulla riva . Sei o sette colpi di fucile rintronarono sotto la foresta ed alcune palle caddero in acqua . Le truppe del rajah Brooke ! esclamo` Sandokan . E proprio in questo momento , quando io credevo che la mia missione fosse terminata ! Ebbene , James Brooke , vieni pure a sfidarmi ! La Tigre della Malesia non ti teme ! Cosa facciamo , Sandokan ? chiese Yanez . Combatteremo , fratello rispose il pirata . Vi bloccheranno . Che importa ? Siamo sopra un' isola , fratello mio . Ma dentro un forte . Aier Duk ed i suoi uomini , attraversato rapidamente il braccio di mare , erano sbarcati sull' isola . Sandokan e Yanez si slanciarono verso il bravo dayaco che aveva un braccio insanguinato . Sei stato sorpreso ? gli chiese Sandokan . Si` , capitano , ma riconduco tutti i miei uomini . Quanti sono i nemici ? Trecento almeno . Chi li comanda ? Un bianco , capitano . Il rajah ? No , non e` il rajah ; e` un luogotenente di marina . Un uomo di alta statura con due lunghi baffi rossi ? chiese Yanez . Si` rispose il dayaco . E ha con se` una quarantina di marinai europei . E` il luogotenente Churchill . Chi e` questo Churchill ? chiese Sandokan Il comandante del fortino che domina la citta` di Brooke . E non hai veduto il rajah ? domando` la Tigre ad Aier Duk . No , capitano . Sandokan digrigno` i denti . Che hai ? chiese Yanez . Temo che il maledetto ci assalga dal mare osservo` il pirata . Forse a quest' ora il Realista naviga verso la baia . Per Giove ! esclamo` Yanez , aggrottando la fronte . Saremo presi fra due fuochi ! Ma ci batteremo , e quando non avremo piu` ne` polvere ne` palle , andremo all' attacco con la scimitarra e col kriss . Il nemico , che si era arrestato a seicento metri dalle rive della baia , cominciava allora ad avanzare tenendosi nascosto dietro gli alberi ed ai fitti cespugli . La moschetteria , per un istante sospesa , ricomincio` a scrosciare . Per Giove ! esclamo` Yanez , grandina ! Ritiriamoci nel forte disse Sandokan . E` solido e resistera` alle palle di fucile . I pirati , Tremal Naik , Ada e Kammamuri rientrarono nel recinto , dopo aver pero` affondata la barca , perche` il nemico non potesse servirsene per passare il braccio di mare . La porta d' entrata fu barricata con enormi macigni , numerose feritoie vennero aperte nella palizzata che era tanto alta da sfidare una scala , poi ogni combattente , eccettuata la vergine della pagoda che venne condotta nella gran capanna , prese il posto che meglio gli conveniva . Fuoco , tigrotti di Mompracem ! tuono` Sandokan , che si era arrampicato con Yanez e sette o otto dei piu` arditi pirati sul tetto della gran capanna . Al comando rispose l' urlo di guerra dei pirati , seguito da parecchi colpi di fucile . Viva la Tigre della Malesia ! Viva Mompracem ! Il nemico , continuando a sparare , era giunto presso la spiaggia . Alcuni uomini cercavano di abbattere alberi , forse con l' intenzione di fare una zattera e approdare all' isola . Ben presto s' accorsero pero` che non era cosa tanto facile avvicinarsi ad un fortino difeso dai terribili pirati di Mompracem . Scariche micidiali partivano dal recinto con una rapidita` tale e una precisione cosi` matematica , che in pochi minuti quindici o sedici uomini giacevano a terra senza vita . Fuoco , tigrotti di Mompracem ! si udiva gridare , ad ogni istante , dalla Tigre della Malesia . Viva la Tigre ! ... Viva Mompracem ! rispondevano i pirati , e scaricavano le loro armi dirigendo le palle nel piu` fitto della massa nemica . I soldati del rajah ben presto si videro costretti a retrocedere fino al bosco e celarsi dietro i tronchi degli alberi . Quella ritirata si era appena effettuata , quando dalla sponda opposta della baia apparve , all' incerto chiarore delle stelle , un' altra grossa truppa d' uomini . Una terribile grandinata di palle cadde quasi subito sul forte e sul tetto della gran capanna sulla cima della quale , ritto , col fucile in mano , si teneva Sandokan . Per Giove ! esclamo` Yanez che udi` fischiare alcune palle ai suoi orecchi . Altri nemici ! E anche delle barche disse Sambigliong che gli era vicino . Dove ? Guardate laggiu` , all' estremita` della baia . Sono due , quattro , sette , una vera flottiglia ! ... Mille tuoni ! esclamo` il portoghese . Ehi ! fratello mio ! Che cosa vuoi ? chiese Sandokan che stava caricando la sua carabina . Stiamo per venir presi . Non hai un fucile tu ? Si` . E una scimitarra e un kriss ? Certamente . Ebbene , fratello , noi ci batteremo . Sali` sulla cima del tetto , senza darsi pensiero delle palle che gli fischiavano attorno e tuono` : Tigrotti di Mompracem , vendetta ! Lo sterminatore dei pirati si avvicina ! Tutti sulle palizzate e fuoco su quei cani che ci sfidano ! I pirati abbandonarono precipitosamente le feritoie e si arrampicarono come gatti sul recinto . Tremal Naik , Sambigliong , Tanauduriam e Aier Duk li dirigevano , incoraggiandoli con la voce e con l' esempio . Ben presto la moschetteria ricomincio` con furia incredibile . Sotto ogni albero della costa balenava un lampo , seguito da una detonazione . Centinaia e centinaia di palle s' incrociavano nell' aria con fischi lamentevoli . Di quando in quando , fra il crescente frastuono , si udivano la voce tonante della Tigre della Malesia , le imprecazioni dei tigrotti , i comandi degli ufficiali del rajah e le urla selvagge degli indiani e dei dayachi . Talvolta pero` non erano esclamazioni di trionfo o di entusiasmo : erano grida strazianti , gemiti di feriti e di moribondi . D' improvviso , verso il mare , si udi` una fortissima detonazione che copri` lo scrosciare della moschetteria . Era la possente voce del cannone . Ah ! esclamo` Sandokan . La flotta del rajah ! Guardo` verso l' Oceano . Una grande ombra entrava nella baia accostandosi all' isola ; due fanali , verde l' uno , rosso l' altro , brillavano ai suoi fianchi . Ehi ! Sandokan ! ... grido` una voce . Corpo di una spingarda ! Coraggio , Yanez ! rispose Sandokan . Per Giove ! Abbiamo una nave alle spalle . Se occorre l' abborderemo e ... Non fini` . Una fiammata era balenata a prua della nave che entrava nella vasta baia e una palla aveva abbattuto un pezzo di recinto . Il Realista ! esclamo` Sandokan . Infatti quella nave che accorreva in aiuto degli assalitori era lo schooner del rajah Brooke , lo stesso che alla foce del Sarawak aveva attaccato e mandato a picco l' Helgoland . Maledetto ruggi` Sandokan , guardandolo con due occhi che mandavano fiamme . Ah ! Perche` non ho un praho anch' io ? Ti farei vedere come sanno battersi all' arma bianca i tigrotti di Mompracem ! ... Un nuovo colpo di cannone rimbombo` sul ponte del legno nemico e una nuova palla venne ad aprire un nuovo foro . La Tigre della Malesia mando` un urlo di dolore e di rabbia . Tutto e` finito ! esclamo` . Si precipito` giu` dal tetto della capanna , seguito da tutti i suoi compagni , mentre un nembo di mitraglia spazzava la sommita` del forte , sali` sulla barricata che chiudeva l' entrata del fortino gridando : Fuoco , tigrotti di Mompracem , fuoco ! Mostriamo al rajah come sanno battersi i pirati della Malesia ! ... La battaglia prendeva allora proporzioni spaventevoli . Le truppe del rajah , che fino allora si erano tenute nascoste sotto i boschi , si erano spinte verso la spiaggia e di la` facevano un fuoco infernale ; la flottiglia , tenutasi sempre ad una rispettabile distanza , vedendosi appoggiata dai cannoni del legno , aveva ora fatto una mossa innanzi , risoluta , a quanto pareva , ad approdare all' isola . La posizione dei pirati divenne ben presto disperata . Combattevano con rabbia estrema , ora tirando sulla nave , ora tirando sulla flottiglia , ora sparando sulle truppe ammassate sulla spiaggia della baia , entusiasmati dalla voce della Tigre della Malesia ; ma erano troppo pochi per tener testa a tanti nemici ! Le palle cadevano fitte , entrando per le feritoie e le fessure della cinta , e facevano cadere a due , a tre alla volta i pirati che sparavano dall' alto della palizzata . E spesso non erano semplici palle , ma granate che i cannoni del Realista vomitavano e che , scoppiando con terribile violenza , aprivano brecce enormi , per le quali il nemico , una volta sbarcato , poteva penetrare nel fortino . Alle tre del mattino un nuovo soccorso giungeva agli assalitori . Era uno svelto yacht armato di un solo ma grosso cannone , il quale apri` subito il fuoco contro le ormai cadenti palizzate del forte . E` finita ! disse Sandokan dall' alto della barricata , mentre con le dita arse , la faccia stravolta , tirava contro la flottiglia che continuava ad avanzare . Fra dieci minuti bisognera` arrendersi . Alle quattro del mattino , nel fortino non rimanevano che sette persone : Sandokan , Yanez , Tremal Naik , Ada , Sambigliong , Kammamuri e Tanauduriam . Avevano lasciato la cinta che non offriva piu` riparo alcuno e si erano ritirati nella gran capanna , una parte della quale era stata gia` distrutta dalle cannonate del Realista e dello yacht . Sandokan disse Yanez ad un certo momento , non possiamo piu` resistere . Finche` abbiamo polvere e palle non dobbiamo arrenderci rispose la Tigre della Malesia , guardando la flottiglia nemica che , respinta sei volte di seguito , tornava alla carica per sbarcare i suoi uomini . Noi siamo soli , Sandokan . Abbiamo con noi una donna , la vergine della pagoda . Possiamo ancora vincere , Yanez . Lasciamo che i nemici sbarchino e gettiamoci a corpo perduto contro di loro . E se una palla cogliesse la Vergine ? Guarda , Sandokan , guarda ! ... Una granata lanciata dal Realista era in quel momento scoppiata , sfondando un lungo tratto della parete . Alcuni frammenti di ferro entrarono nel camerone , fischiando sopra il gruppo dei pirati . Ammazzano la mia fidanzata ! ... esclamo` Tremal Naik che si era prontamente gettato dinanzi alla vergine della pagoda . Bisogna arrendersi o prepararsi a morire disse Kammamuri . Arrendiamoci , Sandokan grido` Yanez . Si tratta di salvare la cugina di Marianna Guillonk . Sandokan non rispose . Dinanzi ad una delle finestre col fucile fra le mani , gli occhi fiammeggianti , le labbra semiaperte , i lineamenti alterati da una rabbia violenta , guardava il nemico che si avvicinava rapidamente all' isola . Arrendiamoci , Sandokan ripete` Yanez . La Tigre della Malesia rispose con un rauco sospiro . Una seconda granata entro` da un foro e cadde contro la parete opposta dove scoppio` , scagliando all' intorno schegge infuocate . Sandokan ! ... grido` per la terza volta Yanez . Fratello mormoro` la Tigre . Bisogna arrendersi . Arrendersi ! ... grido` Sandokan con un accento che piu` nulla aveva di umano . La Tigre della Malesia arrendersi a James Brooke ! ... Perche` non ho un cannone da opporre a quelli del rajah ? Perche` non ho qui i tigrotti lasciati nella mia Mompracem ? ... Arrendermi ! ... Arrendersi la Tigre della Malesia ! ... Hai una donna da salvare , Sandokan ! ... Lo so ... E questa donna e` la cugina di tua moglie . E` vero ! e` vero ! Arrendiamoci , Sandokan . Una terza granata scoppio` nella stanza mentre due palle di grosso calibro , colpendo la sommita` della capanna , facevano rovinare buona parte del tetto . La Tigre della Malesia si volse e guardo` i suoi compagni . Avevano tutti le armi in pugno ed erano pronti a continuare la lotta ; in mezzo ad essi la vergine della pagoda . Sembrava tranquilla , ma nei suoi occhi si leggeva la piu` viva ansieta` . Non vi e` piu` speranza alcuna mormoro` con voce cupa il pirata . Fra dieci minuti nessuno di questi prodi rimarra` in piedi . Bisogna arrendersi . Si prese il capo fra le mani e parve volesse schiacciarsi la fronte . Sandokan ! disse Yanez . Un urrah fragoroso coperse la sua voce . I soldati del rajah avevano attraversato il braccio di mare e si dirigevano verso il forte . Sandokan si scosse . Impugno` la sua terribile scimitarra e fece l' atto di slanciarsi fuori della capanna per contrastare il passo ai vincitori , ma si trattenne . L' ultima ora e` suonata per le tigri di Mompracem ! esclamo` con dolore . Sambigliong , issa la bandiera bianca . Tremal Naik con un gesto arresto` il pirata che stava legando uno straccio bianco sulla canna di un fucile , e si avvicino` a Sandokan tenendo per mano la sua fidanzata . Signore gli disse , se vi arrendete , io , Kammamuri e la mia fidanzata saremo salvi , ma voi , che siete pirati e percio` odiati a morte dal rajah , verrete senza dubbio tutti impiccati . Voi ci avete salvati : noi mettiamo nelle vostre mani la vita di noi tutti . Se avete ancora la speranza di vincere , comandate l' assalto e noi ci slanceremo contro il nemico al grido di : Viva la Tigre della Malesia ! Viva Mompracem ! Grazie , miei nobili amici disse Sandokan con voce commossa , stringendo vigorosamente le mani della giovinetta e dell' indiano . Ormai il nemico ha approdato e noi non siamo che sette . Arrendiamoci . Ma voi ? chiese Ada . James Brooke non mi appicchera` , signora rispose il pirata . La bandiera bianca , Sambigliong disse Yanez . Il pirata s' arrampico` sul tetto della capanna e agito` lo straccio bianco . Subito s' udi` uno squillo di tromba echeggiare sul ponte del Realista , seguito da strepitosi urrah . Sandokan con la scimitarra in pugno usci` dalla capanna , attraverso` il piazzale del forte ingombro di rottami e di cadaveri , di armi e di palle di cannone , e si fermo` presso la barricata sfondata . Duecento soldati del rajah erano sbarcati e stavano allineati sulla spiaggia con le armi in mano , pronti a slanciarsi all' assalto . Una scialuppa montata dal rajah Brooke , da lord Guillonk e da dodici marinai si era staccata dal fianco del Realista e si avvicinava rapidamente all' isola . Lui e` mio zio mormoro` Sandokan con voce triste . Incrocio` le braccia sul petto , dopo aver ringuainata la scimitarra , e aspetto` tranquillamente i suoi due piu` acerrimi nemici . L' imbarcazione , vigorosamente spinta innanzi , in pochi minuti approdo` presso il fortino : James Brooke e lord Guillonk sbarcarono , e , seguiti a breve distanza da un forte drappello di soldati , s' avvicinarono a Sandokan . Chiedete una tregua o vi arrendete ? chiese il rajah salutando con la sciabola . Mi arrendo , signore disse il pirata restituendo il saluto . I vostri cannoni ed i vostri uomini hanno domato le tigri di Mompracem . Lo sapevo che avrei finito col vincere la indomabile Tigre della Malesia disse . Signore , io vi arresto . Sandokan , che fino allora non si era mosso , nell' udire quelle parole rialzo` fieramente la testa , gettando sul rajah uno sguardo che lo fece fremere . Rajah Brooke disse con voce sibilante . Ho dietro di me cinque tigri di Mompracem , cinque sole , ma capaci di sostenere ancora una lotta contro tutti i vostri soldati . Ho dietro di me cinque uomini capaci di scagliarsi ad un mio cenno contro di voi e di stendervi a terra senza vita . Mi arresterete quando a quegli uomini avro` dato l' ordine di deporre le armi . Non vi arrendete ? Mi arrendo , ma ad un patto . Signore , vi faccio notare che le mie truppe son gia` sbarcate ; che voi siete in sei e noi duecentocinquanta ; vi faccio notare che basta un mio cenno per farvi fucilare . Mi sembra strano che la Tigre della Malesia vinta voglia dettare ancora delle condizioni . La Tigre della Malesia non e` ancora vinta , rajah Brooke disse Sandokan con fierezza . Ho ancora la mia scimitarra e il mio kriss . Devo comandare l' assalto ? Quando vi avro` detto cio` che io chiedo . Parlate . Rajah Brooke , io , il capitano Yanez de Gomera e i dayachi Tanauduriam a Sambigliong , tutti appartenenti alla banda di Mompracem , ci arrendiamo alle seguenti condizioni : Che ci si giudichi alla Corte Suprema di Calcutta e che si accordi ampia liberta` di andarsene dove meglio crederanno a Tremal Naik , al suo servo Kammamuri e a miss Ada Corishant ! ... Ada Corishant ! Ada Corishant ! esclamo` lord Guillonk , slanciandosi verso Sandokan . Si` , Ada Corishant rispose Sandokan . E` impossibile che sia qui ! E perche` , milord ? Perche` ella fu rapita dai thugs indiani e non se ne udi` piu` parlare . Eppure e` in questo forte , milord . Lord James disse il rajah . Avete conosciuto miss Ada Corishant ? Si` , Altezza rispose il vecchio lord . La conobbi pochi mesi prima che fosse rapita dai settari di Kali` . Vedendola , la riconoscereste ? Si` , e sono certo che anch' ella mi riconoscerebbe , quantunque siano trascorsi da quell' epoca funesta ben cinque anni . Ebbene , signori , seguitemi disse Sandokan . Fece loro varcare la palizzata e li condusse nella gran capanna , in mezzo alla quale stavano , riuniti attorno alla vergine della pagoda , coi fucili in mano e il kriss fra le labbra , Yanez , Tremal Naik , Kammamuri , Tanauduriam e Sambigliong . Sandokan prese Ada per mano e , presentandola al lord , gli disse : La riconoscete ? Due grida gli risposero : Ada ! Lord James ! Poi il vecchio e la giovanetta si abbracciarono con effusione , baciandosi . Entrambi si erano riconosciuti . Signore disse il rajah volgendosi verso Sandokan , come mai miss Ada Corishant si trova nelle vostre mani ? Ve lo dira` ella stessa rispose Sandokan . Si` , si` , voglio saperlo ! esclamo` lord James che continuava ad abbracciare e baciare la giovanetta , piangendo di gioia . Voglio sapere tutto . Narrategli tutto , dunque , miss Ada disse Sandokan . La giovanetta non se lo fece ripetere e narro` brevemente al lord e al rajah la sua storia , che i lettori gia` conoscono . Lord James diss' ella , quando ebbe finito la mia salvezza la devo a Tremal Naik e a Kammamuri ; la mia felicita` alla Tigre della Malesia . Abbracciate questi uomini , milord . Lord James si avvicino` a Sandokan che , con le braccia incrociate sul petto e il volto lievemente alterato , guardava i suoi compagni . Sandokan disse il vecchio con voce commossa . Mi avete rapito mia nipote , ma mi ridonate un' altra donna che io amavo quanto l' altra . Vi perdono ; abbracciatemi , nipote , abbracciatemi ! ... La Tigre della Malesia si precipito` nelle braccia del vecchio e quegli accaniti nemici , dopo tanti anni , si baciarono in viso . Quando si separarono , grosse lacrime cadevano dagli occhi del vecchio lord . E` vero che tua moglie e` morta ? chiese egli con voce rotta . A quella domanda la faccia della Tigre della Malesia si altero` spaventevolmente . Chiuse gli occhi , se li copri` con le dita contratte e mando` un rauco gemito . Si` , e` morta disse la Tigre con un gemito straziante . Povera Marianna ! Povera nipote ! Tacete , tacete mormoro` Sandokan . Un singhiozzo soffoco` la sua voce . La Tigre della Malesia piangeva ! Yanez si avvicino` all' amico e , mettendogli una mano sulla spalla : Coraggio , fratellino mio gli disse . Dinanzi allo sterminatore dei pirati , la Tigre della Malesia non deve mostrarsi debole . Sandokan si terse quasi con rabbia le lacrime e rialzo` il capo con fiero gesto . Rajah Brooke , sono a vostra disposizione . Io e i miei compagni ci arrendiamo . Quali sono questi vostri compagni ? chiese il rajah con la fronte abbuiata . Yanez , Tanauduriam e Sambigliong . E Tremal Naik ? Come ! ... Voi osereste ... Io non oso nulla disse James Brooke . Obbedisco e niente piu` . Che cosa volete dire ? Che Tremal Naik rimarra` prigioniero al pari di voi . Altezza ! ... esclamo` lord Guillonk . Altezza ! ... Mi rincresce per voi , milord , ma non sta a me accordare la liberta` a Tremal Naik . Io l' ho avuto in consegna e devo restituirlo alle autorita` inglesi , le quali non mancheranno di reclamarlo . Ma voi avete udito tutta la storia di questo mio nuovo nipote . E` vero , ma non posso trasgredire gli ordini ricevuti dalle autorita` Anglo Indiane . A giorni un vascello di deportati tocchera` Sarawak ed io dovro` consegnarlo a quel comandante . Signore ! ... esclamo` Tremal Naik con voce rotta voi non permetterete che mi separino dalla mia Ada e che mi conducano a Norfolk . Rajah Brooke disse Sandokan , voi commettete una infamia . No , obbedisco rispose il rajah . Lord Guillonk potra` recarsi a Calcutta , spiegare le arti codarde dei thugs e fargli ottenere la grazia ed io prometto , da parte mia , di appoggiarlo . Ada , che fino allora era rimasta muta , oppressa da un' angoscia mortale , si fece innanzi : Rajah diss' ella con voce commovente , volete dunque che ritorni pazza ? ... Riavrete presto il fidanzato , miss . Le autorita` Anglo Indiane rivedranno il processo e non indugeranno a rimettere in liberta` Tremal Naik . Allora lasciate che m' imbarchi con lui . Voi ! ... Eh via ! ... Scherzate , miss ? ... Voglio seguirlo . Su di un vascello di forzati ! ... In una simile bolgia infernale ! ... Vi dico che voglio seguirlo ripete` ella con esaltazione . James Brooke la guardo` con una certa sorpresa . Pareva che fosse impressionato della suprema energia di quella giovanetta . Rispondetemi disse Ada , vedendo che rimaneva muto . E` impossibile , miss disse poi . Il comandante della nave non vi accetterebbe . Sara` meglio per voi che seguiate vostro zio in India per ottenere la grazia del vostro fidanzato . La vostra testimonianza bastera` per fargli rendere la liberta` . E` vero , Ada disse lord Guillonk . Seguendo Tremal Naik io rimarrei solo e mi mancherebbe il testimonio principale per salvare il tuo fidanzato . Ma volete che l' abbandoni ancora ! ... esclamo` ella scoppiando in singhiozzi . Ada ! ... disse Tremal Naik . Altezza disse Sandokan avanzandosi verso il rajah . Mi accorderete cinque minuti di liberta` ! Che cosa volete fare ? chiese James Brooke . Voglio persuadere miss Ada a seguire lord James . Fate pure . Ma la vostra presenza non e` necessaria : voglio parlare libero , senza che altri odano . Usci` dalla semi diroccata capanna e condusse i suoi amici nella cinta del forte . Vi accordo cio` che chiedete . Vi acerto pero` , che se sperate di fuggire v' ingannate , perche` la baia e` tutta circondata . Lo so . Seguitemi , amici . Ascoltatemi , amici diss' egli . Io possiedo ancora tali mezzi da far impallidire il rajah se potesse conoscerli . Miss Ada , lord James ... Non lord James , chiamatemi zio , Sandokan osservo` l' inglese . Siete pur voi mio nipote . E` vero , zio mio disse la Tigre con voce commossa . Miss Ada , non insistete oltre e rinunciate all' idea di seguire il vostro fidanzato all' isola di Norfolk . Cerchiamo invece di ottenere dal rajah che trattenga in Sarawak Tremal Naik fino a che le autorita` di Calcutta avranno riveduto il processo e deciso della sua sorte . Ma sara` una lunga separazione disse Ada . No , miss , sara` breve , ve l' assicuro . Cerco di ottenere cio` dal rajah per guadagnare tempo . Cosa volete dire ? chiesero Tremal Naik e lord Guillonk . Un sorriso sfioro` le labbra di Sandokan . Ah ! diss' egli . Credete che io ignori la sorte che mi attenderebbe anche a Calcutta ? ... Gli inglesi mi odiano ed ho fatto loro una guerra troppo aspra e feroce per sperare che mi lascino la vita . Voglio ancora essere libero , scorrere il mare e rivedere la mia selvaggia Mompracem . Ma che cosa vuoi fare ? Su chi speri ? chiese lord Guillonk . Sul nipote di Muda Hassin . Del sultano spodestato da Brooke ? chiese lord James . Si` , zio . Io so che sta congiurando per riacquistare il trono e che mina , lentamente ma incessantemente , la potenza di Brooke . Che cosa possiamo fare ? chiese Ada . A voi devo la mia salvezza e dovro` la liberta` di Tremal Naik . Andare a trovare quell' uomo e dire a lui che le tigri di Mompracem sono pronte ad aiutarlo . I miei pirati sbarcheranno qui , si porranno alla testa degli insorti e verranno ad assalire prima di tutto la nostra prigione . Ma io sono inglese , nipote disse il lord . E nulla esigo da voi , zio mio . Voi non potete cospirare contro un compatriota . Ma chi agira` ? Miss Ada e Kammamuri . Oh , si` , signore disse la giovanetta . Parlate . Che cosa devo fare ? Sandokan si slaccio` la casacca e trasse dalla fascia che teneva sopra la camicia di seta una borsa rigonfia . Vi recherete dal nipote di Muda Hassin e gli direte che Sandokan , la Tigre della Malesia , gli regala questi diamanti , che valgono due milioni , per affrettare la rivolta . E io che cosa devo fare ? chiese Kammamuri . Sandokan si levo` un anello , d' una forma speciale , adorno d' un grosso smeraldo e glielo porse dicendogli : Tu andrai a Mompracem e farai vedere ai miei pirati questo anello , dirai loro che io sono prigioniero e che si imbarchino per aiutare l' insurrezione del nipote di Muda Hassin . Ritorniamo : il rajah e` sospettoso . Rientrarono nella capanna diroccata dove Brooke li aspettava , circondato dai suoi ufficiali che erano gia` sbarcati . Ebbene ? chiese brevemente . Ada rinuncia all' idea di seguire il fidanzato , a condizione che voi , Altezza , tratteniate prigioniero in Sarawak Tremal Naik fino a che la Corte di Calcutta avra` riveduto il processo disse il lord . Sia disse Brooke dopo alcuni istanti di riflessione . Allora Sandokan si avanzo` e , gettando a terra la scimitarra e il kriss , disse : Sono vostro prigioniero . Yanez , Tanauduriam e Sambigliong gettarono pure le loro armi . Lord James , con gli occhi umidi , si getto` fra il rajah e Sandokan . Altezza disse , che cosa farete di mio nipote ? Gli accordo cio` che mi ha chiesto . Cioe` ? Lo mandero` in India . La Corte Suprema di Calcutta s' incarichera` di giudicarlo . E quando partira` ? Fra quaranta giorni , col postale proveniente da Labuan . Altezza ... e` mio nipote , ed io ho cooperato alla sua cattura . Lo so milord . Ha salvato Ada Corishant , Altezza . Lo so , ma nulla puo` fare colui che si chiama lo sterminatore dei pirati . E se mio nipote vi promettesse di lasciare per sempre questi mari ? ... E se mio nipote vi giurasse di non rivedere piu` Mompracem ? Fermatevi , zio disse Sandokan . Ne` io ne` i miei compagni abbiamo paura della giustizia umana . Quando l' ultima ora sara` suonata , le tigri di Mompracem sapranno morire da forti . S' avvicino` al vecchio lord che piangeva in silenzio e lo abbraccio` , mentre Tremal Naik abbracciava Ada . Addio , signora disse poi , stringendo la mano alla giovanetta che singhiozzava . Sperate ! ... Si volse verso il rajah che lo attendeva presso la porta e , alzando fieramente il capo , gli disse : Sono ai vostri ordini , Altezza . I quattro pirati e Tremal Naik uscirono dal fortino e presero posto nelle imbarcazioni . Quando queste presero il largo dirigendosi verso il Realista , volsero gli sguardi verso l' isolotto . Sulla porta del recinto stava il lord con Ada a destra e Kammamuri a sinistra . Tutti e tre piangevano . Povero zio , povera miss esclamo` Sandokan , sospirando . Fatalita` ! ... Fatalita` ! ... Ma la separazione sara` breve , e tu , James Brooke , perderai il trono ! ... 15 . Lo yacht di Lord James La baia , dopo quel furioso cannoneggiamento e quella tremenda lotta che aveva distrutte le indomabili tigri della selvaggia Mompracem e vinti gli ultimi superstiti della formidabile banda , era ritornata silenziosa . Il Realista si era allontanato assieme alla piccola flottiglia e le truppe del rajah avevano ripresa la via dei boschi per ritornare a Sarawak . Solo rimaneva lo yacht ancorato presso l' isolotto , in attesa di Lord James che ne era il proprietario . Dinanzi al fortino , seduta su un pezzo di cinta che le palle dei cannoni avevano diroccato , singhiozzava Ada e presso di lei stavano il vecchio Lord e Kammamuri . Imbarchiamoci , nipote mia , diceva il Lord . Non e` colle lagrime che noi potremmo salvarli . E` vero , padrona , diceva il maharatto . Bisogna agire e presto . Pensate che fra quaranta giorni Sandokan verra` condotto in India e che se quell' uomo non e` qui , forse nemmeno il mio padrone potra` essere libero . Ho l' anima infranta , zio . lo non so , ma si direbbe che su di me pesa la maledizione dell' orribile divinita` dei thugs . Lascia andare simili ubbie , Ada , e partiamo . Ma per dove ? Per Mompracem , disse una voce dietro di loro . Si volsero tutti e tre e si trovarono dinanzi ad un pirata col viso sfigurato e imbrattato di sangue . Chi siete ? chiese il Lord , indietreggiando . Aier Duk , uno dei capi banda della Tigre della Malesia . Vivo ancora ! ... esclamarono Ada e Kammamuri . Ho pensato che un uomo libero poteva essere piu` utile al capitano che un morto , e quando ho veduto che la battaglia era perduta , mi sono lasciato cadere fra i cadaveri . Ma , disgraziato , tu sei ferito ! ... esclamo` Ada . Bah ! ... fe` il pirata alzando le spalle . La palla che mi ha colpito e` solamente strisciata sul mio cranio . E` una fortuna che tu sia vivo , disse il Lord . Sarai tu che andrai a Mompracem a levare le bande di Sandokan . Sono pronto a partire , milord . Ho udito tutto cio` che ha detto il capitano e basta che abbia un canotto qualunque per prendere subito il largo . Imbarchero` tutte le tigri di Mompracem e le condurro` dal nipote di Muda Hassin . Ti procurero` un canotto a vapore , disse il Lord . Io ne posseggo uno . Quando potro` partire ? Appena saremo giunti a Sarawak . A bordo , amici miei , e ritorniamo in citta` . Andiamo , zio , disse Ada . Non saro` da meno di Tremal Naik e dei suoi valorosi amici . Una parola , milord , disse Kammamuri . Parla . Ritornando a Sarawak non metteremo in sospetto il rajah ? Sarebbe meglio fargli credere di essere partiti per l' India . t vero , disse Lord James , colpito da quella riflessione . Potrebbe credere che noi tentassimo la liberazione di Sandokan e di Tremal Naik . Sei molto perspicace , Kammamuri . Sono maharatto rispose l' indiano , con orgoglio . Milord , disse Aier Duk , sapete dove si trova il nipote di Muda Hassin ? A Sedang . Libero ? Guardato a vista . Sedang e` sul fiume omonimo , se non m' inganno . Si` . Andate ad ancorarvi alla foce di quel corso d' acqua , milord , ed io fra due settimane verro` a raggiungervi colla flottiglia di Mompracem . Intanto potrete cercare d' avvicinare il nipote di Muda Hassin e metterlo al corrente degli avvenimenti che si preparano . Credo che sia il progetto migliore , disse il Lord . In tal modo eviteremo le diffidenze del rajah . Imbarchiamoci , amici : ormai piu` nulla abbiamo da fare qui . Una scialuppa dello yacht , montata da sei marinai , li attendeva alla punta estrema dell' isolotto . Il Lord , Ada , Kammamuri ed il pirata cosi` miracolosamente scampato alla morte , s' imbarcarono e raggiunsero la piccola nave . Quello yacht era uno dei piu` belli e dei piu` eleganti che si fossero veduti in quei mari . Stazzava centocinquanta tonnellate tutt' al piu` ; aveva la carena stretta , la prua tagliata ad angolo retto ma costruita a prova di scoglio ed era attrezzato a goletta , con certe rande che avevano uno sviluppo enorme per poter approfittare anche delle piu` deboli brezze . Lord James , da vero gran signore , l' aveva fatto ammobiliare con ricercatezza . Le cabine ed il salotto del quadro non potevano essere piu` eleganti , ne` piu` comode e la cantina e la dispensa non potevano essere meglio fornite . Lo montavano venti uomini , scelti per lo piu` fra i bughisi , valenti marinai che non la cedono ai malesi , che pur sono considerati come i piu` intrepidi lupi di mare di tutto il vasto arcipelago della Sonda . Solamente il mastro ed il sotto capitano erano di razza diversa , poiche` erano meticci anglo indiani , allievi senza dubbio della scuola marittima di Calcutta o di Bombay . Appena il Lord mise i piedi sullo yacht , il sotto capitano , che era un bell' uomo di alta statura , colla pelle leggiermente abbronzata che tradiva l' incrocio del sangue indiano con quello europeo , gli occhi nerissimi ed assai intelligenti ed i lineamenti energici ma che avevano ancora un non so che di fierezza selvaggia , si fece innanzi dicendo : Devo mettere la prua verso la baia , milord ? Si` , rispose il vecchio capitano , ma andiamo a Sedang e non a Sarawak . Sta bene , milord . Ha altri ordini da darmi ? Assegnate due cabine a questi uomini , continuo` il Lord , indicando Kammamuri e Aier Duk , e fate medicare il ferito . Poi diede il braccio ad Ada e la condusse nel quadro di poppa , quindi in una elegantissima cabina , dicendole : Sei in casa tua , nipote mia . Grazie zio , rispose ella . Partiamo subito ? Sull' istante . E quando giungeremo a Sedang ? Fra tre giorni , se il vento si mantiene favorevole . Sono impaziente di vedere il nipote del sultano . Lo credo . Riusciremo , zio ? Spalleggiati dai tigrotti` di Mompracem , si` , nipote mia . Sono adunque uomini terribili costoro ? L' hai veduto or ora come sanno battersi . Quando apprenderanno che il loro capo e` prigioniero , accorreranno tutti e si faranno uccidere per salvarlo . Lo adorano quel valoroso uomo ? Alla follia . lo li conosco quegli uomini , che un tempo furono miei nemici . Quando si` battono , sono piu` formidabili delle tigri , ed i cannoni non bastano per arrestarli . Ma avra` dei partigiani , il nipote di Muda Hassin ? Si` , e molti . Brooke e` temuto dai suoi soldati ma e` odiato per le atrocita` da lui` commesse contro i pirati malesi . Perfino i nostri compatriotti hanno alzato piu` volte un grido d' indignazione contro di lui . Ma e` un uomo energico e si difendera` terribilmente . E` vero , ma non potra` resistere all' onda devastatrice che lo travolgera` . Potesse cio` avvenire presto , zio , disse Ada , sospirando . Povero Tremal Naik ! ... Vedersi ancora una volta separato da me , quando la felicita` gli arrideva ! ... Ah ... zio mio , siamo nati entrambi sotto una cattiva stella . Sara` l' ultima prova , Ada . Quando lo avremo liberato vi condurro` con me in India , ma lontani da Calcutta per mettervi al coperto dalle vendette dello spietato Suyodhana , od a Giava , e non ci lasceremo piu` . E verra` anche Sandokan ? Lui ! ... E` un uomo che non e` fatto per la vita tranquilla , ma chissa` ... in India potrebbe forse seguirci , ma per intraprendere una tremenda lotta contro i thugs ed il loro capo . Basta : riposa tranquilla nella tua cabina , che ne hai tanto bisogno , Ada . lo risalgo sul ponte . Il Lord abbandono` il quadro e sali in coperta . Lo yacht era gia` uscito dalla baia e veleggiava nell' ampia baia di Sarawak colla prua verso l' est . Il mare era deserto . Il Realista e la piccola flottiglia , partiti un' ora prima , dovevano gia` essere giunti alla foce del fiume e forse stavano per approdare alla citta` , portando con loro i prigionieri . Anche la costa , che si disegnava verso il sud , formando come un immenso arco , appariva disabitata . Si vedevano solamente delle cupe foreste che si estendevano fino al mare e piu` oltre giganteggiava l' alto cono di Matang . Il vento , che si manteneva favorevolissimo , spingeva lo svelto yacht con una velocita` di sei o sette nodi all' ora . Se quella corsa non scemava , fra due giorni , invece di tre , quel rapido veliero poteva giungere alla foce del Sedang . Tre ore dopo , quando lo yacht si trovava quasi di fronte al Sarawak , la scialuppa a vapore che stava ormeggiata a poppa , veniva tratta sotto la scala di tribordo . La macchina era gia` sotto pressione e l' elica pronta a funzionare . Aier Duk , che era stato medicato della sua ferita , piu` dolorosa che pericolosa , comparve sul ponte , pronto a prendere il largo per Mompracem . Le vostre istruzioni , milord , disse . Le conoscete : armare la flotta e venire alla foce del fiume . Quanti uomini sono rimasti a Mompracem ? Duecento , ma valgono come mille . Avete prahos bastanti ? Ve ne sono trenta armati di quaranta cannoni e di sessanta spingarde . Nel ritorno cercate di non farvi sorprendere dalla flotta del rajah . Se la incontriamo la distruggeremo , milord . E dareste l' allarme E` vero . Agiremo con prudenza . Parti : i minuti sono preziosi . La scialuppa percorre dieci nodi all' ora ed in due giorni puoi essere a Mompracem . Arrivederci presto , milord . Aier Duk discese nella scialuppa dove l' attendevano due fuochisti e diede il comando di prendere il largo . Un quarto d' ora dopo , la rapida imbarcazione non era che un punto nero appena visibile sull' azzurra superficie del mare . Lo yacht aveva ripresa la corsa verso l' est , tenendosi al largo dalla foce del Sarawak per non venire scorto dai piccoli guardacoste del rajah , premendo al Lord di giungere a Sedang inosservato . Durante la notte il rapido veliero oltrepassava la piccola baia racchiusa fra le due lunghe penisole che formano l' avamporto della citta` , e all' indomani poggiava verso la costa . Alle sette di sera , essendosi il vento mantenuto fresco assai , giungeva alla foce del fiume , sulle cui rive sorge la piccola citta` di Sedang . L' ancora fu calata a picco entro una piccola darsena semi nascosta da altissimi durion e da splendide arenghe saccarifere le cui foglie piumate proi`ettavano sulle rive una cupa ombra . Si vede nessuno , zio ? chiese Ada che era salita in coperta . La foce e` deserta , rispose il Lord . Sedang e` una citta` poco frequentata . Quando ci recheremo dal nipote di Muda Hassin ? Domani , ma bisogna cambiare pelle . Cosa volete dire ? Degli uomini bianchi sarebbero subito notati ed il rajah non tarderebbe ad esserne informato . Cosa dobbiamo fare ? Travestirci da indiani e lasciarci dipingere il viso . Purche` possa salvare Tremal Naik ed i suoi valorosi amici , sono pronta a tutto , zio . A domani , Ada . 16 . IL GOVERNATORE DI SEDANG . Dodici ore dopo , una scialuppa montata da sei bughisi dell' equipaggio dello yacht , da lord Ada e Kammamuri , saliva il fiume per giungere a Sedang . I marinai avevano indossato i loro costumi nazionali , consistenti in gonnellini variopinti e un piccolo turbante , e il lord e Ada , la cui pelle aveva assunto un bel color bronzeo , si erano avvolti in ricche vesti a tinte vivaci , strette alla cintola da larghe fasce di seta rossa , per farsi credere principi indiani in viaggio di piacere . Solamente Kammamuri aveva conservato il suo costume maharatto , che non poteva far nascere alcun sospetto . Il fiume , angusto e dalle acque assai torbide , era quasi deserto . Solamente i tratto in tratto appariva sulle sue sponde qualcuna di quelle grandi capanne piantate sopra fitte file di pali , ad una altezza di quindici o venti piedii , di fabbricazione dayaca . Invece vi erano grandi boscaglie di alberi gommiferi di giunta wan ; piante di piper nigrum gia` coperte di bacche rossastre che danno un granello assai aromatico ; di gluga dalla cui corteccia macerata si estrae una specie di carta ; d' immensi alberi della canfora esalanti un acuto profumo e di banani , di areche e di rotang , piante sarmentose queste , che in quelle regioni tengono il luogo delle liane e raggiungono lunghezze straordinarie poiche` toccano sovente i trecento metri . In mezzo a quella ricca vegetazione si vedevano talora scimmie dal naso lungo dondolarsi sulle piu` alte cime degli alberi o svolazzare i calaos giganti , stravaganti volatili dai becchi enormi , grossi quanto l' intero corpo , il cui capo e` sormontato da un bizzarro elmetto a forma di virgola . Apparivano pure stormi di splendidi argus , adorni di lunghissime penne , di cacatua nere , e anche qualcuno di quei pipistrelli enormi che gl' indigeni chiamano kulang , grossi come un piccolo cane , le cui ali misurano perfino un metro e trenta centimetri . A mezzogiorno , la scialuppa , che risaliva il fiume col favore della marea , giungeva dinanzi a Sedang ancorandosi alla estremita` della borgata . Quantunque vanti il nome di citta` , Sedang non e` che un villaggio al pari di Kutsching , la seconda cittadina per importanza del reame di Sarawak . A quell' epoca si componeva di un centinaio di capanne piantate su pali , quasi tutte abitate da dayachi laut , ossia da dayachi costieri , di alcune casette coi tetti arcuati appartenenti a pochi cinesi , e di due edifici in legno , uno abitato dal nipote di Muda Hassin , che veniva guardato come un prigioniero , non ignorandosi che egli aspirava alla riconquista del trono , e l' altro dal governatore , creatura devotissima al rajah , che aveva ai suoi ordini una ventina d' indiani armati . Non essendovi a Sedang nemmeno la piu` modesta trattoria , il Lord acquisto` una delle piu` belle casette cinesi situata presso il fiume , alla estremita` settentrionale della cittadina ; vi condusse Ada e Kammamuri , poi disse alla nipote : La mia missione finisce qui . Tutto quello che ho potuto fare per te , senza compromettere il mio onore di marinaio inglese e di compatriotta di James Brooke , io l' ho fatto . Alla guerra che tu e i pirati state per scatenare io non posso partecipare , quantunque lo Stato di Sarawak sia assolutamente indipendente , non abbia legami con l' Inghilterra e io abbia avuto a dolermi ultimamente della eccessiva rigorosita` di Brooke nei riguardi di Tremal Naik . Io rimango tuo zio e tuo protettore , ma come inglese devo serbarmi neutrale . Dunque voi ci lasciate gia` ? disse Ada con dolore . E` necessario . Ritorno al mio yacht , ma non lascero` la foce del fiume prima che siano aperte le ostilita` , per potere eventualmente proteggerti . Tu non hai dimenticato di essere una donna abbastanza energica per agire anche da sola . Oh si` , zio ! ... Sono decisa a tutto . Ti lascio quattro dei miei marinai con l' incarico di difenderti e di aiutarti . Ti obbediranno come a me stesso , e sono uomini d' un provato coraggio e d' una fedelta` sicura . Addio ! Qualunque pericolo ti minacciasse , manda a me uno dei miei marinai . Il mio yacht e` armato e ad ogni tua richiesta salira` prontamente il fiume . Si abbracciarono a lungo , poi il lord torno` ad imbarcarsi e ridiscese il fiume . La giovinetta era rimasta sulla riva e lo guardava allontanarsi : non si accorse che una guardia del rajah si era avvicinata , osservandola con viva curiosita` , non esente da una certa diffidenza . Se ne avvide soltanto quando l' uomo fu al suo fianco . Chi siete voi ? chiese la guardia . La giovinetta getto` su quell' indiano uno sguardo acuto ed altero . Cosa vuoi tu ? gli chiese . Sapere chi siete rispose l' indiano . Cio` non ti riguarda . E` l' ordine , poiche` voi siete una straniera . L' ordine di chi ? Del governatore . Non lo conosco . Ma egli deve sapere chi sbarca a Sedang . E il motivo ? ... Qui vi e` il nipote di Muda Hassin . Non so chi sia . Il nipote del sultano che prima regnava in Sarawak . Non conosco sultani . Non importa : io devo sapere chi siete . Sono una principessa indiana . Di quale regione ? ... Della grande tribu` dei maharatti disse Kammamuri che si era silenziosamente avvicinato a loro . Una principessa maharatta ! ... esclamo` l' indiano , trasalendo . Ma anch' io sono maharatto . No , tu sei un rinnegato disse Kammamuri . Se tu fossi un vero maharatto saresti libero come me , e non schiavo o servo d' un uomo che appartiene alla razza dei nostri oppressori , d' un inglese . Il soldato del rajah ebbe negli occhi un lampo d' ira , che subito si spense , e chino` il capo , mormorando : E` vero . Vattene disse Kammamuri . I liberi maharatti disprezzano i traditori . L' indiano trasali` , poi , alzando gli occhi velati di lacrime , disse con voce triste : No , non ho dimenticato la mia patria , non ho dimenticato la mia tribu` , non si e` spento nel mio cuore l' odio verso gli oppressori dell' India : sono ancora maharatto . Tu ! ... disse Kammamuri , con maggior disprezzo . Dammene una prova ! ... Comanda . Ecco la mia padrona , principessa d' una delle nostre piu` valorose tribu` . Giurale obbedienza come le giurarono tutti i liberi figli delle nostre montagne , se osi ! ... L' indiano giro` intorno un rapido sguardo per accertarsi di non essere osservato , poi cadde ai piedi di Ada con la fronte nella polvere , dicendo : Comanda : per Sivah , Visnu` e Brahma , divinita` protettrici dell' India , io giuro di obbedirti . Ora ti riconosco per un compatriota disse Kammamuri . Seguici ! ... Entrarono nell' abitazione cinese guardata dai quattro marinai dello yacht , i quali tenevano alla cintura delle rivoltelle per proteggere la nipote del padrone contro qualunque attentato , e s' arrestarono in una stanzuccia con le pareti coperte di carta fiorita di Tung : leggerissime sedie di bambu` e alcuni tavoli ingombri di teiere e di chicchere di porcellana color del cielo dopo la pioggia , la tinta favorita dai figli del Celeste Impero , ammobiliavano la camera . Comanda ripete` l' indiano prostrandosi nuovamente dinanzi ad Ada . Allora la giovinetta , fissando su di lui un lungo sguardo , come se volesse leggergli nell' animo , gli disse : Sai che io odio il rajah ? Tu ! ... esclamo` l' indiano , rialzando il capo e guardandola con stupore . Si` disse la giovinetta con energia . Hai forse da lagnarti di lui ? No , ma lo odio perche` e` inglese , lo odio perche` io sono maharatta e lui appartiene alla stirpe degli oppressori dell' India , e perche` un giorno appartenne a quella compagnia che distrusse l' indipendenza dei nostri rajah . Noi popoli liberi abbiamo giurato odio eterno agli uomini della lontana Europa . Ma tu adunque sei potente ? chiese l' indiano con maggior stupore . Ho uomini valorosi , ho navi e cannoni . E vieni a portare la guerra qui ? Si` , perche` qui trovo un oppressore della nostra patria che ora cerca di opprimere altri uomini di colore al pari di noi . Ma chi ti aiutera` nell' impresa ? ... Chi ? ... Il nipote di Muda Hassin . Lui ! ... Lui . Ma se e` prigioniero ! Noi lo libereremo . E lo sa lui che tu ti prepari a lottare in suo favore ? ... No , ma lo vedro` . Ti ho detto che e` prigioniero . Deluderemo la vigilanza delle guardie . In che modo ? ... Lo troverai tu il modo . Io ! ... Ecco la prova che attendo da te , se sei veramente un maharatto . Ho giurato di obbedirti e Bangawadi non manchera` alla parola data disse l' indiano con voce solenne . Sentiamo disse Kammamuri che fino allora era rimasto silenzioso . Quante guardie vegliano su Hassin ? Quattro . Giorno e notte ? Sempre . Senza mai lasciarlo ? Non lo abbandonano mai . Vi e` qualche maharatto fra quegli indiani ? No , sono tutti del Guzerate . Fedeli al governatore ? ... Incorruttibili . Il maharatto fece un gesto di stizza e parve immergersi in profondi pensieri . Poi frugo` nell' ampia cintura che gli stringeva i fianchi e ne trasse un diamante grosso come una nocciuola . Recati dal governatore disse rivolgendosi all' indiano , e gli dirai che la principessa Raibh gli offre questo regalo e lo prega di accordarle una visita . Ma che cosa intendi fare , Kammamuri ? chiese Ada . Ve lo diro` , poi , padrona . Va' , Bangawadi : contiamo sul tuo giuramento . L' indiano prese il diamante , si prostro` un' ultima volta dinanzi alla giovinetta e usci` a rapidi passi . Kammamuri lo segui` con lo sguardo fino a che pote` , poi , volgendosi verso Ada , le disse : Spero , padrona , che riusciremo . A fare che cosa ? A rapire Muda Hassin . Ma in che modo ? ... Kammamuri , invece di rispondere , levo` dalla cintura una scatoletta e mostro` alcune pillole piccolissime , che esalavano uno strano odore . Me le ha date il signor Yanez disse e so per esperienza quanto siano potenti . Basta lasciarne cadere una in un bicchiere di acqua o di vino o di caffe` per addormentare istantaneamente la persona piu` robusta . E a che cosa possono servire ? chiese la giovanetta con maggior sorpresa . Per addormentare il governatore e le guardie che vegliano nella casa di Hassin . Non riesco a comprenderti . Col regalo che gli abbiamo mandato , il governatore c' invitera` a pranzo , o lo inviteremo noi . M' incarico io di fargli bere il narcotico , e quando lo vedremo addormentato andremo da Hassin , e la` ripeteremo il giuoco con le guardie . Ma ci lasceranno entrare dal prigioniero , quegli indiani ? ... Pensera` Bangawadi ad aprirci il passo , fingendo d' aver ricevuto l' ordine del governatore di farci visitare Hassin . Ma dove condurremo il prigioniero ? ... Dove vorra` lui , dove avra` i suoi partigiani . M' incarico io di far comprare dei cavalli dai nostri uomini . Stava per uscire quando vide ritornare Bangawadi . L' indiano pareva contento perche` aveva il sorriso sulle labbra . Il governatore vi attende diss' egli , entrando . Ha gradito il dono ? ... chiese Kammamuri . Non l' ho mai veduto cosi` di buon umore come oggi . Andiamo , padrona disse il maharatto . Uscirono preceduti dalla guardia e seguiti dai quattro marinai dello yacht che avevano ricevuto dal lord l' ordine di non lasciare Ada un solo istante . Pochi minuti dopo giungevano alla sede del governatore di Sedang . Quel fabbricato , chiamato pomposamente palazzo dagli abitanti , era una modesta casa di legno , a due piani , col tetto coperto di tegole azzurre come le abitazioni del quartiere cinese di Sarawak , cinta da una palizzata e difesa da due pezzi di cannone arrugginiti , tenuti la` per spauracchio , poiche` non avrebbero potuto sparare due colpi di seguito senza scoppiare . Una dozzina d' indiani , vestiti come i sipai del Bengala , con la giacca rossa , i calzoni bianchi , il turbante in capo , ma i piedi nudi , stavano schierati dinanzi alla cinta e presentarono le armi alla principessa dei maharatti . Il governatore attendeva la giovanetta ai piedi della scala , segno evidente che quel regalo di grande valore aveva fatto il suo effetto . Sir Hunton , comandante di Sedang , era un anglo indiano che aveva preso parte alla sanguinosa crociera del Realista contro i pirati del Borneo in qualita` di mastro d' equipaggio . Aveva quarant' anni , ma ne dimostrava di piu` perche` il clima non era troppo propizio per gli stranieri . Era alto come tutti gli indiani , ma tarchiato ; aveva la pelle leggermente abbronzata con sfumature dorate , gli occhi nerissimi , la barba piu` folta dei puri indostani e gia` brizzolata . Poiche` aveva dato prove di grande coraggio e di fedelta` era stato destinato al comando di Sedang coll' incarico di esercitare un' attiva vigilanza sul nipote di Muda Hassin . James Brooke non ignorava di avere un potente e pericoloso rivale nel discendente del defunto sultano . Sir Hunton , vedendo la principessa indiana , le mosse incontro tendendole la mano : si scopri` il capo , poi le offerse galantemente il braccio e la condusse in un salottino arredato con eleganti mobili europei . A quale evento fortunato devo l' onore della vostra visita , Altezza ? chiese egli , sedendosi di fronte alla giovanetta . E` un caso raro veder giungere in questa sperduta cittadina alle frontiere del reame una persona distinta come voi . Compio un viaggio di piacere nelle isole della Sonda , sir , e ho voluto visitare anche Sedang , avendo solamente qui la possibilita` di vedere quei formidabili tagliatori di teste che chiamasi dayachi . Siete venuta qui per pura curiosita` ? Credevo che lo scopo fosse un altro . E quale ? ... Per vedere il nipote di Muda Hassin . Non so chi sia . Un rivale del rajah Brooke , che passa il suo tempo sognando continue cospirazioni . Un uomo interessante , dunque ? Puo` essere . Col vostro permesso non manchero` di visitarlo . A qualunque altra persona non lo permetterei , ma a voi , Altezza , che venite dall' India e percio` non potete avere alcun interesse se non una certa curiosita` , non neghero` questo favore . Grazie , sir . Vi tratterrete molto qui ? ... Alcuni giorni , finche` il mio yacht avra` riparato alcuni guasti . Siete giunta con uno yacht ? ... Si` , sir . E andrete poi a Sarawak ? Certamente ; voglio vedere il famoso sterminatore dei pirati . Io sono una delle sue piu` ardenti ammiratrici . E` un valent' uomo il rajah ! Lo credo . Ritornate allo yacht questa sera ? ... No , ho preso a pigione una piccola casa . Allora spero che mi farete l' onore di accettare l' ospitalita` della mia abitazione . Ah ! ... Signore ! ... E` la migliore di Sadang . Grazie , sir , ma amo meglio essere libera . Allora spero che vii tratterrete oggi presso di me . Non potrei rifiutare una simile cortesia . Faro` il possibile perche` non abbiate ad annoiarvi , Altezza . Intanto mi farete vedere il vostro regale prigioniero disse Ada , ridendo . Dopo il pranzo , Altezza , andremo a bere il te` da Hassin . E` un uomo gentile od un selvaggio ? ... Un uomo astuto ed educato che ci fara` buona accoglienza . Conto su di voi , signore . Questa sera saro` vostra commensale . Si era alzata ad un cenno di Kammamuri , il quale l' aveva seguita tenendosi in un angolo del salotto . Il governatore la imito` e la condusse fino alla porta , dove il drappello indiano le rese gli onori spettanti al suo grado di principessa indostana . Ritornata alla propria abitazione , seguita sempre da Kammamuri e dai quattro indiani dello yacht , ritrovo` l' indiano Bangawadi che l' attendeva sulla porta dimostrando una certa impazienza . Ancora tu ? chiese la giovanetta . Si` , padrona rispose . Hai delle novita` ? ... Ho parlato con Hassin . Quando ? Pochi minuti or sono . E che cosa gli hai detto ? ... Che alcune persone s' interessano della sua sorte e cercano di farlo evadere . E che cosa ti ha risposto ? Che e` pronto a tutto . Sei un brav' uomo , Bangawadi . E lo sarai di piu` se tu tornerai da lui aggiunse Kammamuri . Sono a vostra disposizione . Va' allora , e gli dirai che questa sera la principessa Raibh andra` a visitarlo in compagnia del governatore , e che cerchi di essere solo , almeno nelle sue stanze . Dirai inoltre a lui che lasci a me la cura di preparare il the` per il governatore . Poi , levandosi dalla cintola un piccolo diamante , glielo porse aggiungendo : Questo e` per te , e pagherai da bere alle sentinelle che vegliano sulla casa di Hassin . Questa sera poi offriro` io ! ... 17 . La fuga del principe Hassin . Sir Hunton , che non dubitava di aver invitato un' autentica principessa indiana e non aveva il minimo sospetto della trama cosi` abilmente ordita dall' astuto maharatto , fece gli onori di casa con la piu` squisita cortesia e senza risparmi , poiche` gli era stato donato un diamante di grande valore . Il pranzo offerto alla principessa non poteva essere migliore . Il cuoco aveva saccheggiato la dispensa , i pollai dei dayachi e i vivai di pesce . Non mancavano nemmeno autentiche bottiglie di vino di Spagna che il governatore aveva ricevuto in dono da un suo amico delle Filippine e aveva serbato con cura per le grandi occasioni . Quando i commensali ebbero terminato il tradizionale pudding , la notte incominciava a calare . Il principe Hassin si inquietera` non vedendoci osservo` Ada , dopo aver gettato uno sguardo all' esterno . Le tenebre scendono rapidamente , signor governatore . E` gia` stato avvertito che andremo a prendere il the` in casa sua , Altezza rispose sir Hunton . Non facciamoci aspettare troppo . Se credete , alziamoci . Una passeggiata in riva al fiume ci fara` bene . Si era alzata , gettandosi sul capo una ricca mantiglia di seta per difendersi dall' umidita` della notte , assai pericolosa in quelle regioni . Kammamuri , che aveva preso parte al pranzo nella sua qualita` di segretario dell' amabile principessa , era gia` uscito . Due marinai dello yacht lo attendevano in riva al fiume . E` tutto pronto ? chiese loro . Si` risposero . Quanti cavalli avete acquistati ? Otto . Dove ci attendono ? Sul margine del bosco . Va bene : raggiungete i compagni . Ada usciva in quel momento al braccio del governatore . Kammamuri la raggiunse e con un rapido gesto lo fece comprendere che tutto era pronto . La notte era splendida . Ad oriente una nube rosea , che diventava rapidamente grigia , indicava il luogo dove era scomparso il sole . Il cielo si copriva rapidamente di stelle che si specchiavano nelle placide acque del fiume . Per l' aria svolazzavano i pipistrelli giganti , e fra i cespugli e gli alberi erravano miriadi di lucertoline volanti , mentre le to chi , altre lucertoline , ma simili alle tarantole , uscivano dalle screpolature delle case per cominciare le loro ardite evoluzioni sui soffitti delle stanze emettendo le loro lievi strida : to chi ! ... to chi ! ... Sul fiume qualche battelliere cantava una monotona canzone , mentre le giunche cinesi , le sole navi che salgano fino a Sedang , accendevano le loro monumentali lanterne di carta oliata o di talco . Mille profumi giungevano dalle vicine foreste : gli alberi della canfora , le noci moscate , gli alberi dei garofani e i mangostani esalavano i loro acuti aromi . Ada non parlava , ma cercava invece di affrettare il passo ; il governatore , che aveva bevuto un po' troppo , la seguiva , facendo sforzi per mantenersi ritto . Fortunatamente la via era breve . Pochi minuti dopo si trovavano dinanzi alla reggia dell' erede del sultano ; una reggia molto modesta , poiche` era una casetta a due piani , circondata da una veranda e guardata da quattro indiani armati incaricati di sorvegliare attentamente il prigioniero . Il governatore , dopo essersi fatto annunziare , condusse la principessa in un salottino adorno di divani e di tappeti gia` in gran parte consunti , di alcuni specchi e d' un tavolo sul quale stavano ammucchiati , in completo disordine , gingilli cinesi , chicchere , teiere e palle d' avorio traforate . Il nipote di Muda Hassin li attendeva seduto su di una vecchia poltrona mezzo sgangherata , sormontata da un piccolo gaviale dorato , emblema dei sultani di Sarawak . Il rivale di James Brooke non aveva in quell' epoca che trent' anni . Era di alta statura , di portamento maestoso , con una bella testa coperta da lunghi e neri capelli , un viso leggermente abbronzato adorno d' una barba fuligginosa ma rada , e due occhi ardenti e intelligentissimi . Portava in capo il turbante verde dei sultani del Borneo e indossava una lunga zimarra di seta bianca , stretta alla cintola da una larga fascia di seta rossa , dalle cui pieghe uscivano le impugnature di due kriss , distintivo dei grandi capi , mentre al fianco gli pendeva un golok , pesante sciabola malese , lunga , affilatissima , di ferro battuto . Vedendo entrare il governatore , s' alzo` facendo un piccolo inchino , poi fisso` i suoi occhi sulla giovanetta con viva curiosita` , dicendo : Siate i benvenuti nella mia casa . La principessa Raibh aveva mostrato il desiderio di visitarvi e ve l' ho condotta nella speranza di farvi un piacere rispose il governatore . Vi ringrazio della vostra cortesia , signore . Sono cosi` rare le distrazioni in questa citta` e ancora piu` rare le visite ! ... Il rajah Brooke ha torto a lasciarmi in questo isolamento . Voi lo sapete che il rajah diffida di voi . Senza ragione , poiche` io non ho piu` partigiani . La saggia amministrazione del rajah Brooke me li ha staccati tutti . I dayachi si` , ma i malesi ... Anche quelli , sir Hunton ... ma lasciamo la politica , e permettete che vi offra un buon the` . Si dice che voi ne abbiate di veramente eccellente disse il governatore ridendo . Vero the` fiorito , ve lo assicuro : il mio amico Tai Sin me ne regala sempre , quando approda a Sedang . Servite il the` disse poi . Kammamuri fu lesto a passare in una stanza attigua dove si udiva un rumore di chicchere e poco dopo rientrava seguito da un piccolo malese , il quale recava un servizio completo su di un vassoio d' argento . Il furbo maharatto verso` la deliziosa bevanda e nella chicchera destinata al governatore lascio` cadere una pillola , che subito si sciolse . Offri` la prima tazza alla sua padrona , la seconda a sir Hunton e la terza al nipote del sultano , poi ritorno` nella stanza vicina . Riempi` rapidamente quattro tazze , vi sciolse altrettante pillole , poi disse al piccolo malese : Seguimi col vassoio . Vi sono altri invitati , signore ? chiese il servo . Si` rispose il maharatto con un misterioso sorriso . Vi e` un' altra uscita senza passare per il salotto ? Si` . Precedimi . Il malese lo fece passare in una terza stanzetta la cui porta metteva sulla via . A pochi passi vegliavano le quattro sentinelle . Giovanotti disse il maharatto muovendo verso di loro . La mia padrona , la principessa Raibh , vi offre il the` di Hassin . Giu` tutto alla sua salute , ed ecco un pugno di rupie che vi prega di accettare . I quattro indiani non si fecero pregare due volte . Intascarono sollecitamente le rupie e tracannarono d' un fiato il the` , alla salute della munifica principessa . Buona guardia , giovanotti disse Kammamuri , ironicamente . Ritorno` nel salotto del nipote del sultano . Proprio in quel momento il governatore , vinto dal potente narcotico , rotolava dalla sedia stramazzando pesantemente sui tappeti . Buon riposo disse il maharatto . Ada e Hassin si erano alzati . Morto ? ... chiese quest' ultimo con accento selvaggio . No , addormentato rispose Ada . E non si svegliera` ? ... Si` , ma fra ventiquattro ore e noi allora saremo molto lontani . Dunque e` vero che voi siete venuta qui per rendermi la liberta` ? ... Si` . E per aiutarmi a riacquistare il trono dei miei avi ? E` vero ! Ma per quale motivo ? ... Che cosa potro` fare io per voi , signora ? ... Lo saprete piu` tardi : ora si tratta di fuggire . Sono pronto a seguirvi : ordinate . Avete dei partigiani ? Tutti i malesi sono con me ! E i dayachi ? ... Si batteranno sotto le bandiere di Brooke . Conoscete un luogo sicuro dove possiate attendere i vostri partigiani ? Si` , il kampong del mio amico Orango Tuah . E` lontano ? Presso la foce del fiume . Andiamo : i cavalli sono pronti . Ma le guardie ? Dormono al pari del governatore disse Kammamuri . Andiamo ripete` Ada . Il giovane principe raccolse le gioie racchiuse in un piccolo forziere , stacco` da una parete un fucile e segui` Ada e Kammamuri , dopo aver lanciato un ultimo sguardo sul governatore , il quale russava sonoramente . Dinanzi alla porta giacevano i quattro indiani , l' uno sull' altro , profondamente addormentati . Kammamuri prese loro le carabine e le cartucce , poi emise un fischio . Dal bosco vicino uscirono i quattro marinai dello yacht e Bangawadi . Essi conducevano otto cavalli . Kammamuri aiuto` la sua padrona a salire su uno dei migliori , poi balzo` agilmente in groppa a un altro dicendo : Al galoppo ! ... Il drappello , guidato dal principe che conosceva la via meglio di Bagawadi , si mise al galoppo seguendo il margine della grande foresta che si estendeva lungo la sponda destra del fiume . I cavalieri erano giunti di fronte alla citta` , quando sulla riva opposta si udi` una voce gridare : Chi passa ? ... Che nessuno risponda disse il principe . Chi passa ? ripete` la voce con accento minaccioso . Non ricevendo risposta , la sentinella che doveva aver scorto quel gruppo di cavalieri , quantunque la notte fosse oscura , fece fuoco gridando : All' armi ! ... La palla passo` fischiando sopra il drappello e si perdette nella vicina foresta . Sprona ! ... grido` Kammamuri . I cavalli partirono di carriera , mentre verso la citta` si udivano le guardie del palazzo del governatore gridare : All' armi ! ... Il drappello percorse buon tratto della riva destra , poi guado` il fiume ad un miglio dalla citta` e passo` sulla sponda sinistra per percorrere la via che conduce alla costa . Credete che c' inseguiranno ? chiese Ada al principe . Lo temo , signora rispose il pretendente . A quest' ora avranno gia` trovato il governatore e , accorgendosi della mia fuga , si lanceranno tutti sulle nostre tracce . Ma sono solamente venti . Sedici , signora , poiche` quattro dormono . Tanto meglio . Potremo respingerli facilmente . Ma andranno a cercare soccorsi nei villaggi dei dayachi e prima di dodici ore avremo ai talloni due o trecento armati . Giungeremo prima al kampong ? Fra due ore ci saremo , e se verranno ad assalirci troveranno un osso duro da rodere . Fra due giorni spero di radunare cinque o sei mila malesi e un centinaio di prahos . Armati di cannoni , i prahos ? Alcuni solamente , e saranno sufficienti per assalire la flotta di Brooke . Fortunatamente fra quattro o cinque giorni giungeranno molte artiglierie . Delle artiglierie , avete detto ? ... esclamo` il principe , al colmo dello stupore . Si` , servite dai piu` formidabili pirati del Borneo . Da quali ? Da quelli di Mompracem . Di Mompracem ? ... Sandokan , la invincibile Tigre della Malesia , viene dunque in mio soccorso ? ... Lui no , ma le sue bande forse a quest' ora navigano verso la baia di Sarawak . Ma dov' e` Sandokan ? Nelle mani del rajah . Lui prigioniero ? ... E` impossibile ! ... E` stato vinto da forze venti volte superiori alle sue , dopo un terribile combattimento , e fatto prigioniero assieme con il suo luogotenente e il mio fidanzato . E` per salvare loro che io vi ho fatto fuggire . Ma dove sono ora ? A Sarawak . Li libereremo , signora , ve lo giuro . Quando i malesi sapranno che le bande di Mompracem prendono parte alla lotta insorgeranno tutti . James Brooke non ha che pochi giorni di potere . Alt ! grido` in quell' istante una voce . Il principe rattenne violentemente il proprio cavallo e si pose davanti alla giovanetta snudando il golok . Chi vive ? grido` . Guerrieri di Orango Tuah . Va' a dire al tuo capo che il nipote di Muda Hassin viene a visitarlo . Poi volgendosi verso la giovanetta e indicandole una massa oscura che s' ergeva sull' orlo d' una grande foresta , le disse : Ecco il kampong ! ... Ora possiamo sfidare le guardie del governatore . 18 . La sconfitta di James Brooke . Il kampong di Orango Tuah era un grosso villaggio malese , fortificato come lo sono in generale tutti quelli del Borneo per difendersi dalle scorrerie dei popoli dell' interno , e specialmente dei dayachi , coi quali sono sempre in guerra . Si componeva di trecento capanne di legno con i tetti coperti di foglie di nipa , difese da alte e solide palizzate e da fitti macchioni di bambu` spinosi , ostacoli quasi insuperabili per i piedi e le membra nude degli indigeni . Gli abitanti potevano inoltre contare su una mezza dozzina di prahos armati da spingarde che stazionavano in un piccolo lago comunicante col mare per mezzo d' un canale . Orango Tuah , un malese robustissimo , dalla tinta fosca , cogli occhi obliqui e gli zigomi assai sporgenti , scorridore del mare prima delle sanguinose repressioni di James Brooke , prontamente avvertito , s' affretto` a recarsi incontro al suo principe , seguito da grande numero di sudditi che recavano rami resinosi accesi . L' accoglienza fu festosa . Tutta la popolazione , svegliata dai tam tam , accorse in massa a felicitare il futuro signore di Sarawak . Orango Tuah condusse gli ospiti nella migliore capanna del villaggio , poi , avendo appreso che le guardie del governatore li inseguivano , fece appostare una cinquantina d' uomini armati di fucili nei vicini boschi per respingerle . Prese quelle misure , fece radunare i suoi sottocapi a consiglio per promuovere rapidamente l' insurrezione nei villaggi malesi e raccogliere un corpo considerevole , prima che la notizia della fuga del principe giungesse a Sarawak . La stessa notte quaranta emissari partivano per l' interno e tre prahos uscivano in mare per avvisare i malesi della costa della grande lotta che si preparava , mentre due altri venivano mandati ad incrociare al capo Siriki per far poggiare le bande di Mompracem verso il kampong . Ada invece invio` uno dei marinai dello yacht alla foce del fiume per avvertire lord James di cio` che si preparava . L' indomani i primi rinforzi cominciarono ad affluire nel kampong . Erano bande di malesi , per lo piu` armate di fucili , che accorrevano da tutte le parti per combattere sotto le bandiere del loro principe . Anche dal mare giungevano ad ogni istante prahos montati da numerosi equipaggi e armati di qualche pezzo d' artiglieria . Tre giorni dopo , settemila malesi erano accampati intorno al kampong . Non attendevano che le bande di Mompracem per mettersi in marcia verso Sarawak e piombare improvvisamente sulla citta` . Gia` tutte le vie dell' interno erano state occupate per impedire ai dayachi di recare notizie sull' estendersi dell' insurrezione al rajah , il quale doveva ancora ignorare la fuga del suo avversario . Il quinto giorno la flottiglia di Mompracem si ancorava davanti alla spiaggia del kampong . Era composta di ventiquattro grossi prahos , armati di quaranta cannoni e di sessanta spingarde , e montata da duecento combattenti che per coraggio e abilita` guerresca valevano mille malesi . Appena sbarcato , Aier Duk si reco` da Ada che era stata alloggiata nella stessa abitazione di Orango Tuah . Signora le disse , le tigri di Mompracem sono pronte a piombare su Sarawak . Hanno giurato di liberare Sandokan e i suoi amici o di farsi uccidere tutti . I malesi non aspettavano che voi rispose la giovanetta . Giuratemi pero` , innanzi tutto , che non farete alcun male a James Brooke e che , se lo vincerete , lo lascerete libero . Proteggeremo la sua fuga , giacche` lo volete . Voi parlate in nome del nostro capitano e noi vi obbediremo . Due ore dopo l' esercito malese , guidato dal futuro sultano , lasciava il kampong percorrendo la via costiera , mentre la flottiglia di Mompracem sulla quale si erano imbarcati Ada e Kammamuri , prendeva il largo seguita da altri cento prahos accorsi da tutti i villaggi della vasta baia di Sarawak . Tutte le misure erano state prese per attaccare di sorpresa la capitale del rajah ed era stato fissato il giorno per assalirla contemporaneamente dalla parte di terra e dalla parte del fiume . La flottiglia che navigava lentamente per lasciar tempo alle truppe di ordinarsi e di avanzare , ogni sera si radunava sotto la costa per attendere i corrieri di Hassin . Per non restare inoperosi , davano la caccia ai velieri che si dirigevano verso Sarawak , per impedire al raja di ricevere notizie sull' avanzarsi di quella squadra sospetta . Aier Duk pero` doveva faticare assai per calmare l' impazienza dei tigrotti di Mompracem , i quali ardevano dal desiderio di vendicare la sconfitta toccata al loro capo . Quattro giorni dopo , verso il tramonto , la flottiglia giungeva alla foce del fiume . Quella stessa notte le truppe di Hassin dovevano piombare sulla capitale . Aier Duk ordino` al praho che era montato da Ada di tenersi celato in una piccola cala della foce , per non esporre la giovanetta agli orrori della battaglia ; ma Kammamuri passo` sul legno del capo , non volendo rimanere inoperoso in quel supremo momento . Riconducimi Tremal Naik gli disse Ada prima che si separassero . Mi faro` storpiare ma il padrone sara` salvo rispose il bravo maharatto . Appena sbarcato andro` a circondare il palazzo del rajah , poiche` sono certo che i prigionieri sono tenuti la` dentro . Va' , mio valoroso , e che Iddio ti protegga ! Aier Duk aveva dato gli ultimi ordini pel combattimento . Aveva messo alla testa della squadra i prahos piu` grossi , armati di cannoni e montati dai piu` intrepidi pirati di Mompracem . Questi dovevano sostenere il primo urto e gli altri fare massa contro la flotta per l' abbordaggio . Alle 10i sera la flottiglia si mise in moto risalendo rapidamente il fiume . Tutte le vele erano state ammainate per tenere i ponti sgombri , e le piccole navi avanzarono a forza di remi . Il fiume pareva deserto : nessuna nave nemica appariva presso le rive , e perfino le foreste , facili a difendersi , erano prive di soldati . Quel silenzio pero` non rassicurava Aier Duk . Gli pareva impossibile che nulla fosse trapelato della insurrezione che da cinque giorni dilagava attraverso il reame , e che il rajah , uomo astuto , audace , fedelmente servito dai dayachi e dalla guardia indiana , si lasciasse sorprendere . Temeva invece un agguato presso la citta` e aguzzava gli sguardi e tendeva gli orecchi . A mezzanotte la flottiglia non era che a mezzo miglio da Sarawak . Si cominciava a distinguere le prime case sulla oscura linea dell' orizzonte . Odi nulla ? chiese Aier Duk a Kammamuri che gli stava a fianco . Nulla rispose il maharatto . Questo silenzio m' inquieta . Hassin dovrebbe gia` essere giunto e avrebbe dovuto cominciare l' attacco . Forse aspettera` di udire i nostri cannoni . Ah ! ... Che cos' hai ? La flotta ! ... Ad una svolta del fiume erano apparse le navi del rajah in linea di battaglia , pronte a respingere l' attacco . D' improvviso quindici o venti lampi ruppero le tenebre , seguiti da un orribile rimbombo . La flotta di Brooke aveva cominciato un fuoco infernale contro la squadra degli assalitori . Un urlo immenso echeggio` sul fiume : Viva Mompracem ! ... Viva Hassin ! ... Quasi nello stesso momento al nord della citta` , si udirono furiose scariche di moschetteria . Le truppe di Hassin piombavano sulla capitale . All' abbordaggio , tigrotti di Mompracem ! ... tuono` Aier Duk . Viva la Tigre della Malesia ! I prahos si gettano contro le navi del rajah , nonostante la mitraglia che spazza i ponti e le palle che massacrano le manovre . Nessuno resiste alla furia di quell' assalto . In un baleno le navi sono circondate da quei numerosi legni montati dai piu` intrepidi scorridori del mare della Malesia ! Tigrotti e malesi s' inerpicano su pei fianchi delle navi , superano le murate , invadono i ponti , circondano gli equipaggi impotenti a resistere a tanta furia , li disarmano e li rinchiudono nelle stive e nelle batterie . Le bandiere del rajah vengono ammainate ed in loro vece si alzano quelle rosse di Mompracem adorne di una testa di tigre . A Sarawak ! ... tuonano Kammamuri e Aier Duk . I prahos riprendono il largo per piombare sulla citta` . La battaglia impegnata dalle truppe malesi ferve intanto accanita nelle vie della capitale . In tutti i quartieri la moschetteria tuona e perfino sui canali . Si odono le urla dei malesi che avanzano verso la piazza dove sorge il palazzo del rajah . Alcune case bruciano in diversi luoghi della citta` spandendo all' intorno una luce sanguigna , mentre in alto volteggiano nembi di scintille che il vento porta lontano attraverso le campagne . Aier Duk e Kammamuri approdano sulla calata e alla testa di quattrocento uomini irrompono nel quartiere cinese i cui abitanti sono pure insorti . Due drappelli di indiani della guardia , appostati allo sbocco del quartiere , cercano di respingerli con due scariche , ma le tigri di Mompracem li assaltano con le scimitarre in pugno e li mettono in fuga disordinata . Al Palazzo ! ... urla Kammamuri . E trascinandosi dietro quelle bande formidabili , giunge sulla grande piazza . Il palazzo del rajah non e` difeso che da un pugno di guardie le quali , dopo una breve resistenza , si disperdono . Viva la Tigre della Malesia ! tuonano i pirati di Mompracem . Una voce , squillante come una tromba , echeggia nell' interno del palazzo : Viva Mompracem ! ... E` la voce di Sandokan . I tigrotti l' hanno riconosciuta . Irrompono su per le scale , abbattono le porte che erano state barricate , percorrono all' impazzata le stanze e finalmente , in una cella difesa da solide inferriate , trovano Sandokan , Yanez , Tremal Naik , Tanauduriam e Sambigliong . Non lasciano loro il tempo di parlare . Li sollevano fra le braccia e li portano in trionfo sulla piazza , fra urla assordanti . Proprio in quel momento un' onda d' indiani fuggiaschi , respinti dalle truppe di Hassin , si riversa sulla piazza . Sandokan strappa la scimitarra ad uno dei suoi fedeli e si lancia in mezzo ai fuggiaschi , seguito da Yanez , da Tremal Naik e da una ventina dei suoi . Gli indiani si disperdono , ma un uomo rimane : era James Brooke , con le vesti stracciate , la sciabola insanguinata ancora in pugno , gli occhi torvi . Siete mio ! ... grida Sandokan afferrandogli la sciabola . Voi ! esclama il rajah con voce cupa . Ancora voi ! Mi dovevate questa rivincita , Altezza . Il mio regno e` finito ed io non sono che un prigioniero , riservato alle vendette del nipote di colui ch' io difesi con la mia spada e che mi diede , in ricompensa , un cosi` malfermo trono . Non un prigioniero , James Brooke : voi siete libero disse Sandokan , facendogli largo fra i pirati . Aier Duk ! ... Conduci S . A . alla foce del fiume e veglia sulla sua vita . L' ex rajah guardo` Sandokan con stupore , poi , vedendo irrompere nella piazza i malesi di Hassin che emettevano grida di morte contro di lui , segui` rapidamente Aier Duk il quale ha radunato attorno a se` una trentina di uomini . Ecco un uomo che non ritornera` mai piu` su queste spiagge soggiunge Sandokan . La potenza del rajah James Brooke e` tramontata per sempre ! ... CONCLUSIONE . L' indomani , il nipote di Muda Hassin entrava , con grande pompa , nel palazzo di James Brooke , l' antica sede dei sultani di Sarawak . La popolazione intera della citta` , che non aveva mai perdonato al fuggiasco rajah la sua origine europea , malgrado i grandi miglioramenti introdotti da quell' uomo energico , coraggioso e saggio , aveva fraternizzato con le truppe insorte . Il nuovo sultano non fu ingrato verso i suoi alleati : offri` a Sandokan , a Yanez e a Tremal Naik onori e ricchezze , pregandoli di rimanere nel suo regno , ma tutti rifiutarono . Due giorni dopo Tremal Naik e Ada , sposi felici , s' imbarcavano con Kammamuri sullo yacht di lord James per recarsi in India , portando con se` preziosi regali e Sandokan e Yanez s' imbarcavano con le loro bande per far ritorno nella loro isola . Ci rivedremo un giorno ? chiesero Ada , Tremal Naik e lord James alla Tigre della Malesia , prima di separarsi . Chissa` ! rispose Sandokan , abbracciandoli uno dopo l' altro . L' India mi tenta , e puo` darsi che un giorno la Tigre della Malesia e la Tigre delle Sunderbunds s' incontrino fra le deserte isole del Gange . Suyodhana ! ... Ecco un nome che mi fa battere il cuore : ecco un uomo che vorrei vedere . Addio , zio ; addio , amici : sperate ! ... 1 I fanatici marocchini Il Ramadan , la quaresima dei mussulmani , che dura solamente trenta giorni invece di quaranta , stava per finire anche a Tafilelt , citta` perduta ai confini meridionali dell' impero marocchino , dinanzi all' immenso mare di sabbia , al Sahara . In attesa del colpo di cannone che segnalava la fine del digiuno , dopo di che cominciava l' orgia notturna , la popolazione si era riversata nelle vie e nelle piazze per ammirare i santoni e i fanatici . Si sono modificate ed un po` ingentilite la Turchia e l' Egitto ; la Tripolitania e l' Algeria hanno molto perduto del loro selvaggio zelo religioso , ma il Marocco , al pari dell' Arabia , la culla dell' Islam , si e` mantenuto tal quale era cinquecento o mille anni fa . Non v' e` festa religiosa che passi senza scene ributtanti di sangue . Sia nel Maharem , che si celebra al principio dell' anno , sia nel Ramadan o nel grande o piccolo Beiram , gli affigliati delle diverse sette religiose , per guadagnarsi il paradiso , si abbandonano ad eccessi che talvolta fanno fremere . In preda ad una esaltazione che rasenta la pazzia , corrono per le vie armati di pugnali , di spilloni e di scimitarre e si straziano orrendamente le carni , gettando il sangue sul volto dei loro ammiratori ed invocando senza posa Maometto . Non e` raro anche il caso che dopo una corsa furiosa raggiungano i bastioni e si gettino nel vuoto sfracellandosi sulle pietre dei sottostanti fossati . Tafilelt , al pari di tutte le altre citta` del Marocco , aveva i suoi santoni ed i suoi fanatici , che attendevano la fine del Ramadan per dar prove del loro zelo religioso e guadagnarsi il famoso paradiso di Maometto . Un fracasso assordante di tamburelli e di urla , che pare non abbiano piu` nulla di umano , li annuncia . Hanno gia` lasciata la moschea e stanno per cominciare la loro corsa sanguinosa attraverso le vie . I pochi europei che abitano la citta` , trafficando colle carovane del deserto , fuggono da tutte le parti , mentre gli ebrei si barricano , tremanti di spavento , nelle loro case , mettendosi a guardia dei loro forzieri colmi d' oro . Gli uni e gli altri sono in pericolo . Se l' europeo e` un infedele , l' ebreo e` un cane , che qualunque fanatico puo` percuotere impunemente e anche uccidere . I primi sono forse temuti ; i secondi no perche` non hanno consoli che li proteggano . All' estremita` della via , montato su un bianco cavallo , compare il mukkadem , capo degli hamduca , una setta religiosa che fornisce in ogni festa un bel numero di vittime . E` avvolto maestosamente in un ampio caic candidissimo e fa volteggiare sopra il suo immenso turbante lo stendardo verde del Profeta colla sua luna d' argento . Intorno a lui , urlano e saltano o girano vorticosamente , come i dervis saltatori della Turchia , una ventina di aisaua , appartenenti alla setta degli incantatori di serpenti . Sono quasi nudi , non avendo che un turbante in testa e un pezzo di tela legato ai fianchi . Mentre alcuni battono i tamburelli e cavano dai loro flauti note acute e stridenti , altri fanno guizzare in aria , invocando a piena gola il loro santo patrono , serpenti pericolosissimi , dal morso mortale . Ma gli aisaua non li temono ; essi sono immuni dal veleno perche` sono devoti al santone . Scherzano coi rettili , li irritano , poi li stringono coi denti , ne masticano con una sensualita` da cannibali le code , e finiscono per trangugiarli come fossero semplici anguille ! ... E non muoiono . Il perche` non si avvelenino e` un mistero che nessuno e` mai riuscito a spiegare . Eppure basta un morso di quei rettili per fulminare un pollo , un cane , un montone e mandare all' altro mondo un uomo che non appartenga alla setta . Ma ecco i fanatici , i santoni . Sono una cinquantina e tutti in preda ad un vero furore religioso : appartengono tutti alla setta degli hamandukas , la piu` fanatica di quante ne esistono nel Marocco . Hanno gli sguardi torvi , i lineamenti alterati , la schiuma alla bocca ed il corpo gia` imbrattato di sangue . Urlano come belve feroci , saltano come se i loro piedi toccassero delle braci ardenti e si dimenano come ossessi , storditi dalle grida degli ammiratori , che li seguono come una fiumana , dalle note acute dei flauti e dal rombo assordante dei tamburi . Alcuni si squarciano il petto adoperando una corta spada sormontata da una palla di rame e adorna di catenelle e di piastrine luccicanti ; altri , armati di piccoli spiedi acutissimi , si trapassano le gote senza dimostrare alcun dolore o si forano la lingua o trangugiano scorpioni o divorano le foglie ramose dei fichi d' India irte di spine . Dalle loro gole escono senza posa le grida di Allah ... la ... la ... lah ... Dio ! . . Dio ! . . Ma non sono grida : sono ruggiti che sembrano uscire da gole di leoni o di tigri . Hanno preso la corsa ; sorpassano il loro capo , seguiti dagli aisaua e dai loro seguaci . E` una corsa pazza , furiosa , che finira` certo tragicamente perche` quei poveri allucinati hanno ormai raggiunto l' ultimo limite del fanatismo . Guai se in quel momento incontrassero un infedele ! ... Ma se tutti gli ebrei e gli europei sono fuggiti , non mancano i cani , i montoni , gli asini . Si gettano ferocemente su quei poveri animali , se hanno la disgrazia di farsi sorprendere , e li mordono crudelmente , strappando pezzi di carne viva che trangugiano ancora palpitante . Un disgraziato cane che fuggendo va a cacciarsi fra le loro gambe , viene subito preso e divorato ancora vivo ; un misero asino , che e` fermo sull' angolo d' una via , subisce tali morsi che cade moribondo . Due montoni seguono l' eguale sorte , poi i fanatici riprendono la loro corsa verso i bastioni della citta` , sempre urlando come belve ed invocando Allah . Gia` hanno attraversato la piazza del bazar , quando si vedono attraversare la via da un uomo . Un urlo terribile sfugge dalle loro gole . A morte il kafir ... Il vestito nero che indossava quel disgraziato , livrea disprezzata dal marocchino il quale non ama che il bianco ed i colori smaglianti , aveva subito fatto conoscere a quegli esaltati che si trovavano dinanzi ad un infedele , peggio ancora ad un ebreo , ad un essere odiato , che potevano uccidere senza che le autorita` avessero nulla a che dire . Il povero uomo , che non aveva avuto il tempo di salvarsi nella sua casa , vedendosi scoperto , si era gettato da un lato , rifugiandosi sotto la volta d' un portone . Era un giovane di venticinque o ventisei anni , di statura slanciata e bellissimo , caso molto raro fra gli ebrei del Marocco , i quali generalmente sono d' una bruttezza ripugnante , mentre le loro donne hanno conservato in tutta la purezza l' antico tipo semitico . Quel giovane , vedendosi piombare addosso i fanatici , si era levato dalla cintura un pugnale ed una pistola col calcio incrostato d' argento e madreperla e si era messo risolutamente sulla difensiva , gridando Chi mi tocca , e` un uomo morto ! Una minaccia simile in bocca ad un ebreo era cosi` inaudita , che i fanatici si erano arrestati . L' ebreo del Marocco non puo` difendersi . Deve lasciarsi scannare come un montone dal primo mussulmano che lo incontra durante una festa religiosa e senza protestare . E poi non ne ha quasi il coraggio perche` sa che anche difendendosi , verrebbe egualmente condannato a morte dalla giustizia imperiale e il piu` delle volte bruciato vivo su una pubblica piazza . L' esitazione dei fanatici non doveva durare a lungo ; ben presto urlarono : Addosso al kafir ! ... La folla stava per raggiungerli , pronta a spalleggiarli , e li incoraggiava urlando Scanna l' infedele ! ... A morte l' ebreo ! Allah e Maometto vi saranno riconoscenti ! ... L' israelita , quantunque si vedesse ormai perduto , non abbassava il braccio armato . Teneva la pistola sempre puntata , deciso , a quanto pareva , a scaricare contro i suoi nemici i due colpi e poi a far uso anche del pugnale . I suoi occhi neri , pieni di splendore come quelli delle donne ebree , mandavano lampi , ma il suo volto bianchissimo era diventato cosi` pallido da far paura . Indietro ! ripete` , con voce angosciata . I fanatici , incoraggiati dalla folla , avevano invece impugnato le corte scimitarre e gli spilloni , mandando urla feroci . Stavano per precipitarsi su di lui e farlo a brani , quando due altri uomini , vestiti di bianco come gli europei che soggiornano nel Marocco e nei paesi caldi , si scagliarono dinanzi ai fanatici , tuonando : Fermi ! Uno era un uomo di trent' anni , alto , bruno , con baffi neri , gli occhi vivi e mobilissimi , elegante ; l' altro invece era un vero gigante , alto quanto un granatiere , con un corpo erculeo e con braccia grosse come colonne , un uomo insomma da far paura e da tener testa , da solo , ad un drappello d' avversari . Era bruno come un meticcio , con una selva di capelli piu` neri delle penne dei corvi , con baffi grossi che gli davano un aspetto brigantesco , coi tratti del volto angolosi , il naso diritto e le labbra rosse come ciliege mature . Vestiva un costume bianco come il compagno , pero` invece dell' elmo di tela portava una specie di tocco di panno nero , cinto da un drappo rosso e adorno d' un fiocco d' egual colore . Era piu` vecchio dell' altro di cinque o sei anni , ma quale vigore doveva possedere quell' ercole di fronte a cui i magrissimi marocchini facevano una ben meschina figura ! Vedendo slanciarsi quei due uomini , per la seconda volta i fanatici si erano arrestati . Non si trattava piu` di scannare un cane d' ebreo . Quei due sconosciuti erano due europei , forse due inglesi , due francesi o italiani , due uomini insomma che potevano chiedere l' aiuto del governatore , far accorrere delle corazzate dinanzi a Tangeri e disturbare seriamente la quiete dell' Imperatore . Levatevi ! aveva gridato , con tono minaccioso , uno dei fanatici L' ebreo e` nostro ! Il giovane bruno invece di rispondere aveva levato rapidamente da una tasca una rivoltella , puntandola contro i marocchini . Rocco , preparati , disse volgendosi verso il compagno . Sono pronto a fare una carneficina di questi cretini , rispose il gigante . I miei pugni basteranno , marchese . La folla , che giungeva coll' impeto d' una fiumana che rompe gli argini , urlava a piena gola : A morte gl' infedeli ! Si` , a morte ! vociferarono gli allucinati . Si precipitarono innanzi agitando le scimitarre , i pugnali ed i punteruoli grondanti sangue che avevano levato dalle ferite e si prepararono a fare a pezzi l' ebreo e anche i due europei . Indietro , bricconi ! grido` ancora , con voce piu` minacciosa , il compagno del gigante , gettandosi dinanzi all' ebreo . Voi non toccherete quest' uomo . A morte i cani d' Europa ! urlarono invece i fanatici . Ah ! Non volete lasciarci in pace ? riprese l' europeo con ira . Ebbene , prendete ! . Un colpo di rivoltella echeggio` ed un marocchino , il primo della banda , cadde morto . Nel medesimo istante il colosso piombo` in mezzo all' orda e con due pugni formidabili fulmino` altri due uomini . Bravo Rocco ! esclamo` il giovane dai baffi neri . Tu vali meglio della mia rivoltella . Dinanzi a quell' inaspettata resistenza , i fanatici si erano arrestati , guardando con terrore quel colosso che sapeva cosi` bene servirsi dei suoi pugni e che pareva disposto a ricominciare quella terribile manovra . L' ebreo approfitto` per accostarsi ai due europei . Signori , disse in un italiano fantastico , grazie del vostro aiuto , ma se vi preme la vita , fuggite . Me ne andrei molto volentieri , rispose il compagno del colosso , se trovassi una casa . Noi non l' abbiamo una casa , e` vero , Rocco ? No , signor marchese . Non ne ho trovata ancora una . Venite da me , signore , disse l' ebreo . E` lontana la vostra ? Nel ghetto . Andiamo . E presto , disse Rocco . La folla si arma e si prepara a farci passare un brutto quarto d' ora . Alcuni uomini avevano invaso le case vicine ed erano usciti tenendo nei pugni moschetti , scimitarre , jatagan e coltellacci . La faccenda diventa seria , disse il marchese . In ritirata ! Preceduti dall' ebreo il quale correva come un cervo , si slanciarono verso la piazza del Mercato , salutati da alcuni colpi di fucile , le cui palle , per loro fortuna , si perdettero altrove . I fanatici ed i loro ammiratori si erano gettati sulle loro tracce urlando ed imprecando : A morte i kafir ! Vendetta ! Vendetta ! Se i marocchini correvano , anche il marchese ed i suoi compagni mostravano di possedere garetti d' acciaio , perche` non perdevano un passo . Pero` la loro posizione diventava di momento in momento piu` minacciata , tanto anzi che il marchese cominciava a dubitare di poter sfuggire a quel furioso inseguimento . La folla si era rapidamente ingrossata e dalle strette viuzze sbucavano altri abitanti , mori , arabi , negri , e non inermi . La notizia che degli stranieri avevano assassinato tre fanatici doveva essersi propagata colla rapidita` del lampo e l' intera popolazione di Tafilelt accorreva per fare giustizia sommaria dei kafir che avevano osato tanto . Non credevo di scatenare una burrasca cosi` grossa , disse il marchese , sempre correndo . Se non sopraggiungono i soldati del governatore , la mia missione finira` qui . Avevano gia` attraversato la piazza e stavano per imboccare una via laterale , quando si videro sbarrare il passo da una truppa di mori armati di scimitarre e di qualche moschetto . Quella banda doveva aver fatto il giro del mercato per cercare di prenderli fra due fuochi e come si vede era riuscita nel suo intento . Rocco , disse il marchese , arrestandosi , siamo presi ! La via ci e` tagliata , signore , disse l' ebreo con angoscia . Mi rincresce per voi ; il vostro aiuto vi ha perduti ! Non lo siamo ancora , rispose il gigante . Ho cinque palle e il marchese ne ha altre sei . Cerchiamo di barricarci in qualche luogo . E dove ? chiese il marchese . Vedo un caffe` laggiu` . Ci assedieranno . Resisteremo fino all' arrivo delle guardie . Il governatore ci pensera` tre volte prima di lasciarci scannare . Siamo europei e rappresentiamo due nazioni che possono creare serie noie all' Imperatore . Orsu` , non perdiamo tempo . Si preparano a fucilarci . Due spari rimbombarono sulla piazza e una palla attraverso` l' alto berretto del colosso . All' estremita` della piazza sorgeva isolato un piccolo edificio di forma quadrata , sormontato da una terrazza , colle pareti bianchissime e prive di finestre . Dinanzi alla porta vi erano certe specie di gabbie che servono da sedili ai consumatori di caffe` . I tre uomini si slanciarono in quella direzione , giungendo dinanzi alla porta nel momento in cui il proprietario , un vecchio arabo , attratto da quelle urla e da quegli spari , stava per uscire . Sgombra ! grido` il marchese in lingua araba . E prendi ! Gli getto` addosso una manata di monete d' oro , lo spinse contro il muro e si precipito` nell' interno seguito da Rocco e dall' ebreo , mentre la folla , maggiormente inferocita , urlava sempre A morte i kafir . 2 Tre contro mille Quel piccolo edificio , che i fuggiaschi avevano occupato senza nemmeno prendersi la briga di chiedere il permesso al suo proprietario , si componeva di due sole stanze di pochi metri quadrati , ingombre di gabbie che servivano da sedili , di brocche , di cocome di rame , di tazze di metallo o di terra cotta , per la maggior parte schiacciate o screpolate , e di sacchetti di caffe` . I mobili consistevano in un banco massiccio e in un letto . Vi era anche un fornello di ferro su cui bolliva un pentolone d' acqua . Rocco , disse il marchese , dopo aver gettato un rapido sguardo all' intorno . Si puo` barricare la porta ? Il banco bastera` , rispose il colosso . E` pesante e di vera noce e arrestera` le palle dei moschettoni . Detto cio` , sposto` il banco che era stato infisso solidamente al suolo , poi senza alcuno sforzo lo trasporto` fino alla porta , che fu chiusa fino a meta` altezza . L' ebreo vi aveva subito sovrapposto il fondo del letto , mentre il marchese accumulava rapidamente i sacchetti di caffe` . E` fatto , disse Rocco . Ed a tempo , rispose il marchese . Ecco quei dannati fanatici che arrivano come una banda di lupi affamati . Urla feroci echeggiavano al di fuori . I fanatici ed i loro ammiratori , vedendo la porta barricata , erano montati in furore . Fuciliamoli ! grido` una voce . Adagio , mio caro , disse il marchese , il quale non aveva perduto un atomo della sua flemma . Non siamo gia` fagiani da lasciarci tranquillamente fucilare . Abbiamo anche noi delle palle e ne faremo buon uso . E anche dell' acqua bollente , aggiunge Rocco . Basta salire sulla terrazza e vuotare la pentola . M' incarico io , disse l' ebreo . Vi consiglio di non mostrarvi , per ora . Sembra che siate molto odiato voi . Perche` sono ebreo . Avete molti nemici in citta` ? chiese il marchese . Nessuno , signore ; mi trovo a Tafilelt da soli due giorni e ... La conversazione fu interrotta da un colpo di fucile . Un marocchino si era avvicinato cautamente alla porta , tenendosi nascosto dietro la parete , ed aveva scaricato il suo moschetto attraverso una fessura lasciata fra i sacchetti ; la palla era sibilata dinanzi al marchese ed all' ebreo . Vedendo il marocchino fuggire , Rocco impugno` rapidamente la rivoltella che aveva deposto sul banco e a sua volta fece fuoco . L' uomo mando` un grido , pero` continuo` la corsa mescolandosi alla folla che si era fermata a cinquanta passi dall' edificio , non cessando un solo istante di urlare e di minacciare . Mancato ? chiese il marchese . No , toccato , signore , rispose Rocco . In Sardegna non si tira mica male . E anche in Corsica , rispose il marchese , ridendo . Ne ho avuto una prova poco fa , quando avete mandato quel fanatico a trovare Maometto con trenta grammi di piombo nella zucca . Scherzate ! esclamo` l' ebreo , stupito per l' inaudito sangue freddo dei suoi salvatori . Che volete ? Io e Rocco ci divertiamo , rispose il marchese . Non sperate che i marocchini ci lascino tranquilli , signore . Bah ! Si vedra` . Ci piomberanno addosso e ci massacreranno . E voi avete paura , e` vero ? No , signore , ve lo giuro . Mi rincresce per voi ... e per mia sorella , disse il giovane con un sospiro . Ah ! Voi avete una sorella ? E dove si trova ? Presso un mio correligionario . Al sicuro ? Lo spero . Allora non inquietatevi ; la rivedrete . Le guardie del governatore non lasceranno assassinare impunemente due europei . Voi verrete forse salvati , ma non io ... Io sono un ebreo ed il governatore non esitera` ad abbandonarmi alla folla . Udiamo un po` : siete suddito marocchino ? Sono di Tangeri . Vi conoscono le autorita` di Tafilelt ? No , signore . Allora noi affermeremo che siete sotto la protezione della Francia o dell' Italia e vedremo se oseranno toccarvi ... Ah ! Ricominciano ? Rocco , bisogna tentare qualche cosa . Signor marchese , disse Rocco . Vi sono quattro o cinque di quei birbaccioni nascosti dietro il banco . Ci faranno una scarica addosso . Mi pare che la pentola del caffe` sia piena . Perche` non offriamo a quei messeri un buon sorso di Moka ? Una fontana , signor marchese . Li peleremo vivi . Peggio per loro . Mentre il marchese e l' ebreo si ritiravano dietro le pareti per non ricevere una scarica a bruciapelo , il sardo si muni` d' uno straccio , levo` dal fornello l' enorme pentola che conteneva per lo meno dieci litri di Moka piu` o meno autentico e sali` la scaletta che metteva sul terrazzo . Si tenne curvo fino al parapetto per non farsi fucilare dai moschetti che brillavano fra la folla tumultuante , poi alzo` bruscamente la pentola e la rovescio` , gridando Guardatevi le teste ! Brucia ! Urla terribili , strazianti , s' alzarono dinanzi alla porta . Cinque o sei uomini si scagliarono come pazzi attraverso la piazza , comprimendosi le teste e ululando come belve feroci . Che innaffiata ! esclamo` il gigante . Venti o trenta colpi di fucile partirono fra la folla . Il sardo pero` , che stava attento alle mosse degli assedianti , aveva avuto il tempo di abbassarsi , sicche` le palle non fecero altro che scrostare la cima del parapetto . Anche se non hanno polvere inglese , non tirano mica male , brontolo` il sardo . E` meglio scendere e riempire la pentola . Scese poi la scala a precipizio , mentre una seconda grandine di palle cadeva sibilando sulla terrazza . Pare che ora l' abbiano piu` con te che con questo signore , disse il marchese . Sono male armati , caro il mio Rocco . Hanno certi moschettoni , che fanno piu` fracasso che danno . E qui , come la va ? domando` all' ebreo . Sono fuggiti . Sfido io ! Dopo quel caffe` ! Nondimeno mi pare che altri tornino alla carica , osservo` l' ebreo . E noi saremo pronti a riceverli , signor ... Ben Nartico , rispose l' ebreo . Si direbbe dal nome che siete mezzo arabo e mezzo spagnuolo . Puo` essere , signor ... Marchese di Sartena . Un corso , forse ? chiese l' ebreo . Si` , signor Nartico . Un isolano al pari del mio fedele Rocco il quale invece e` sardo . Ecco la` i marocchini , li vedete ? ... Per bacco ! ... giungono a passi di lupo . Alto la` ! ... Qui ci siamo noi ! Due colpi di rivoltella accompagnarono quelle parole , seguiti dai due colpi di pistola dell' ebreo . Tira bene l' israelita , mormoro` Rocco , vedendo uno degli assalitori girare su se stesso e piombare a terra . A quei due colpi di rivoltella e di pistola rispose pero` un nutrito fuoco di fucileria che fece balzare indietro i tre assediati . I marocchini avevano cominciato la battaglia sul serio . Le palle fischiavano attraverso la porta schiacciandosi contro le pareti e staccando larghi pezzi di calce , si cacciavano , con sordo rumore , nel pancone di legno crepandolo . Essi avanzavano a masse compatte , incoraggiandosi con urla feroci , risoluti questa volta ad opprimere i tre kafir che osavano sfidare una intera popolazione . Signor di Sartena , disse l' ebreo , sta per suonare la nostra ultima ora . Ho ancora tre palle , rispose freddamente il gentiluomo . Ed io ho le mie cariche intatte , aggiunse Rocco . La vita di otto uomini . E le mie braccia non le contate , marchese ? Valgono qualche cosa . Ma vi sono almeno mille uomini sulla piazza , disse l' ebreo . Avete un pugnale ? E me ne serviro` , signore , non dubitate . Abbiamo gia` un bel numero e ... Toh ! Cos' e` questo fracasso ? Si direbbe che la cavalleria carichi sulla piazza . Fra le urla della folla si udivano distintamente dei nitriti di cavallo , un fragor di zampe ferrate che percuotevano le pietre e grida di : Balak ! ... Balak ! ... largo ! ... largo ! ... Pare che ci giungano dei soccorsi , disse Rocco , il quale guardava fuori . Vedo la folla che si precipita a destra e a manca e scorgo dei cavalieri . Che quel brav' uomo di governatore si sia finalmente deciso a non lasciarci scannare ? disse il marchese . Giunge un po` in ritardo , pero` ancora a tempo per salvare la pelle nostra e anche quella dei suoi amministrati . M' immagino la scena che ci fara` . Con una buona borsa d' oro si calmera` subito , signore , disse Ben Nartico . Se mi permettete gliela offriro` a vostro nome . Un favore che non rifiutero` , perche` in questo momento non ho piu` un luigi in tasca . Piu` tardi vi rimborseremo . Oh ! Signor marchese ! esclamo` Ben Nartico . Tocca a me pagare e vi saro` per sempre riconoscente . Ecco un ebreo che e` un po` diverso dagli altri , mormoro` Rocco . Deve essere un buon ragazzo . Intanto , i cavalieri , dopo aver respinto brutalmente la folla adoperando le aste delle lance , si erano fermati di fronte al caffe` . Erano una trentina , tutti di alta statura e neri come carboni , giacche` le migliori truppe vengono reclutate fra i negri dell' interno , importati prima come schiavi , uomini coraggiosi e fidati che non esitano a dare addosso ai mori , agli arabi ed agli ebrei che formano la maggioranza della popolazione marocchina . Indossavano tutti degli ampi caffettani , azzurri o rossi , cappe bianche e fez a punta ed avevano le gambe nude ed i piedi chiusi in babbucce di cuoio giallo , armate di speroni a due punte di ferro , molto lunghe . Montavano cavalli piccoli , cogli occhi ardenti , la fronte un po` schiacciata , la testa bellissima ed il ventre stretto , animali impareggiabili che corrono come il vento , che resistono alle fatiche e alla sete e che volteggiano con una rapidita` ed agilita` veramente straordinarie , quantunque portino una sella altissima e assai pesante . Precedeva il drappello un uomo d' aspetto maestoso , dalla tinta molto bruna , con una barba imponente , un turbante bianco , cappa azzurra ricamata in oro , calzoncini rossi , stivali di cuoio giallo ed un caic bellissimo , di stoffa trasparente . Il governatore ! esclamo` il marchese , il quale aveva subito riconosciuto quel superbo cavaliere . Ben gentile , l' amico ! ... O troppo pauroso ? disse Rocco . Scommetterei che ha creduto di vedere le corazzate francesi ed italiane navigare sulle sabbie del deserto . Per venire a bombardare la sua citta` , aggiunse il marchese . Il colosso in tre colpi abbatte` la barricata e intanto il governatore era giunto dinanzi alla porta . Questi , vedendo uscire il marchese colla rivoltella ancora in mano , corrugo` la fronte e fece indietreggiare vivamente il suo cavallo . Non temete , Eccellenza , disse il corso . Quali imprudenze avete commesso per scatenare contro di voi tutta la popolazione ? Voi avete dimenticato di essere uno straniero e anche un cristiano , disse il governatore , con accento severo . Datene la colpa ai vostri amministrati , Eccellenza , rispose il marchese , fingendosi in collera . Come ? Non si puo` passeggiare per le vie di Tafilelt forse ? In Francia ed in Italia questa liberta` non e` negata a nessuno straniero , sia pure anche un marocchino . Voi avete ucciso dei sudditi del sultano . Dovevo lasciar uccidere i miei servi ? ... Mi hanno detto che non si trattava d' uno dei vostri servi bensi` d' un immondo ebreo . Quello che voi chiamate , con poco rispetto , un immondo ebreo era un mio servo , Eccellenza . Voi avevate un israelita ai vostri servigi ? chiese il governatore , stupito . Perche` non me lo avete detto ? L' avrei fatto rispettare , non amando il sultano avere fastidi colle potenze europee . Credevo che non fosse necessario dirvelo . Cosi` vi siete messo in certi impicci che possono avere conseguenze gravi . I miei concittadini sono furibondi e reclamano giustizia . Volete un consiglio ? Consegnate loro l' ebreo e lasciate che lo appicchino . Non ho l' abitudine di lasciar trucidare i miei servi senza difenderli e mi vedrei costretto ad impegnare la lotta contro i vostri concittadini . Uno contro mille ! ... Vi ucciderebbero subito . E la Francia piu` tardi vendicherebbe la mia morte come l' Italia vendicherebbe quella del mio compagno . Udendo quelle parole , la fronte del governatore si era oscurata . Ah , no ! disse . Non voglio complicazioni diplomatiche che potrebbero condurre ad una guerra disastrosa per noi ... Se non volete consegnare l' ebreo , almeno affrettate la vostra partenza ; io non posso rispondere sempre della vostra vita . Fatemi preparare la carovana ed io me ne vado . Badate , il gran deserto e` pericoloso e qualcuno potrebbe seguirvi . Mi difendero` . Venite con me , ora . Questa sera partirete . Volete condurmi al vostro palazzo ? E` l' unico luogo ove potrete essere al sicuro . Mettetevi in mezzo alla mia scorta assieme ai vostri compagni . Come arrestati ? ... Lasciate che dia alla folla questa piccola soddisfazione . Avrete tutto da guadagnare . Sia pure , disse il marchese . Rocco , Nartico , andiamo e non lasciate le armi . Non c' e` da fidarsi . E mia sorella ? gli chiese l' israelita . Ah ! ... diamine ! ... Mi dimenticavo che voi avete una sorella . Bah ! ... Troveremo un mezzo per farla avvertire che voi siete salvo . Per ora accontentatevi di essere ancora vivo . 3 Il governatore di Tafilelt Mentre il governatore parlava al marchese , la folla si era nuovamente radunata sulla piazza , eccitata dagli allucinati i quali invocavano sui kafir tutte le maledizioni di Allah e di Maometto . Tutte le razze e tutte le sette del Marocco vi erano rappresentate . Si vedevano mori in abito di gala , con enormi turbanti di mussole variopinte , con caffettani bianchi , rossi , azzurri o rigati , o con caik di lana candidissima , adorni di fiocchi , oppure di seta a righe trasparenti . Vi erano arabi , i quali formano la seconda classe , rappresentando i primi l' aristocrazia , con bornus di tela e cappucci di lana , armati di lunghi fucili ancora a miccia col calcio intarsiato in argento e madreperla ; abitanti del deserto magri come aringhe , tutti nervi , colla pelle bruna incartapecorita ed indossanti ampi mantelli d' un candore molto dubbio ; poi negri dell' interno , alti e muscolosi , colla pelle fuligginosa , i capelli crespi ed i grandi occhi che sembravano di porcellana . Poi incantatori , santoni , dervisci , mendicanti , negrieri , beduini , tutti piu` o meno armati e tutti pronti a massacrare i kafir che avevano avuto l' audacia d' interrompere la cerimonia religiosa e di far perdere , o almeno ritardare ai fanatici , la scalata al meraviglioso paradiso del Profeta . Ma era soprattutto col disgraziato ebreo che se la prendevano , causa principale di tutto quel pandemonio . Dei morti non si occupavano punto . La vita d' un uomo in Africa vale tanto poco ! Forse l' unico rincrescimento che sentivano era quello di averli veduti ammazzare da infedeli . Vedendo apparire gli assediati , un urlo immenso rimbombo` fra la folla . Giustizia ! ... Giustizia ! ... Uccideteli ... Vogliamo le loro teste ! ... Il governatore fece passare dinanzi venti cavalieri comandando loro di mettere le lance in resta e di prepararsi a caricare . Vedendo i cavalli avanzarsi al piccolo trotto , in gruppo serrato , la folla si divise precipitosamente per lasciare loro il posto . Signore , disse il governatore , volgendosi verso il marchese che gli camminava a fianco con passo rapido . Vi prego di non commettere imprudenze , se volete salvare la vita . Non temete ; rimarremo tranquilli , rispose il signor di Sartena . Anzi vi do il permesso di far gridare che allo spuntare del sole le nostre teste si vedranno appese agli uncini del bastione dei ribelli . Sara` una brutta delusione per quei messeri , nondimeno per ora si accontenteranno della promessa e benediranno la giustizia dei rappresentanti dell' Imperatore e capo dei credenti . Ah ! signor marchese , disse Rocco , trattenendo a stento uno scoppio di risa , mentre il governatore faceva invece una brutta smorfia . Non promettete tanto . Eh ! ... Domani saremo nel deserto e nessuno piu` ci prendera` . Le urla e le minacce della folla erano diventate cosi` acute , da non poter piu` intendersi . Mori , arabi e negri agitavano furiosamente gli jatagan e le scimitarre e puntavano i fucili , ma quando i cavalieri del governatore abbassavano le lance , tutti si affrettavano a dare indietro e a lasciare il passo libero . Non ignoravano che il rappresentante dell' Imperatore non era uomo da lasciarsi sopraffare ne` intimidire e che le loro teste correvano il pericolo di trovarsi l' indomani appese ai ganci dei bastioni . Nel Marocco la giustizia e` pronta e si fa presto a perdere la testa , soprattutto quando uno si ribella alle autorita` governative . I cavalieri , minacciando ad ogni istante di caricare , attraversarono la piazza , respingendo brutalmente la folla urlante , ma impotente , e raggiunsero ben presto una vasta spianata , sulla quale si alzava un superbo caseggiato cinto da giardini , con terrazzi , gallerie e porticati di marmo bianco . Attraversato un ponte levatoio , entrarono in un ampio cortile di forma quadrata , circondato da un porticato sostenuto da colonnine in marmo scanalato , con arcate a sesto acuto , graziosamente dentellate , ed il pavimento in mosaico . Una vasca , con in mezzo una specie di delfino che lanciava in alto un grosso getto d' acqua , manteneva una deliziosa frescura , mentre all' intorno si vedevano splendidi tappeti di Rabat , dai mille colori . Il marchese s' avvicino` al governatore il quale era sceso da cavallo e gli fece scivolare in mano una borsa ben gonfia che gli aveva dato l' ebreo . La dividerete fra i vostri soldati , eccellenza , disse . Non dubitate , rispose il marocchino , nascondendola prima che i cavalieri avessero potuto vederla . E grazie del vostro intervento , eccellenza . Ho fatto nient' altro che il mio dovere , quantunque la vostra condotta possa crearmi dei seri imbarazzi . Consegnato poi il suo cavallo ad un servo , condusse il marchese ed i suoi compagni in una vasta sala , non senza aver prima lanciato uno sguardo di ripugnanza verso l' ebreo . Quell' uomo gli pareva di troppo nel suo palazzo e aveva paura che contaminasse , colla sua presenza , la dimora dei governatori di Tafilelt . Come tutte le stanze dei ricchi marocchini e dei mori , la sala aveva il pavimento di mosaico coperto da splendidi tappeti , molti specchi , molti vasi di fiori , divani di seta lungo le pareti e tavolini ingombri di candelabri d' argento o di rame dorato , con candele rosse , gialle e verdi . In un angolo , su un profumiere artisticamente cesellato , bruciava della polvere d' aloe la quale spandeva all' intorno un delizioso odore . Il governatore fece servire , senza pero` assaggiare , non essendo ancora cessato il digiuno , delle bibite , dei gelati e del madjum , pasta dolcissima , molle , di color violetto , composta di burro , miele , droghe e di fogliette di kife , che presa in piccole dosi produce una gaia ebbrezza , mentre ad abusarne istupidisce e fa molto male . Voi rimarrete qui fino al momento in cui la vostra carovana sara` pronta , disse al marchese . Ho gia` dato ordini di procurarvi uomini e cammelli . Non lesinate , eccellenza . Voglio animali robusti e uomini fidati . Quanti ve ne sono necessari ? Una mezza dozzina e due cavalli . Vi basteranno due uomini ? Si` , purche` siano solidi . Non dubitate ; voi sarete pienamente soddisfatto . Anzi aggiungero` alla vostra carovana un uomo che vi sara` molto utile e che vi proteggera` contro le tribu` del deserto piu` efficacemente delle vostre armi . Chi e` quell' uomo ? Un moro che ha la benedizione del sangue sulle mani . Non vi comprendo , eccellenza , disse il marchese , guardandolo con stupore . Chi la possiede puo` guarire qualunque malattia e nessuno oserebbe toccare un uomo che ha un tale dono . Accordatogli da chi ? ... Da Allah . Ah ! ... Ho capito , disse il marchese , trattenendo a stento uno scoppio di risa . Ed io niente affatto , mormoro` Rocco . Il governatore si alzo` dicendo : Vi faro` servire la cena qui o nel cortile e se desiderate riposarvi fino all' ora della partenza , i miei divani sono a vostra disposizione . Grazie , eccellenza , rispose il marchese , accompagnandolo fino alla porta . Poi volgendosi verso Rocco , chiese : Sono tutti pronti i nostri bagagli ? Si` , signor marchese . Basta caricarli . Signore , disse in quel momento l' ebreo , dove vi recate ? Nel deserto ; volete accompagnarci ? ... L' aria di Tafilelt puo` diventare pericolosa per voi . Ho preparato anch' io una piccola carovana per andare nel deserto . Voi ! ... Che affari avete fra le sabbie ardenti ? Devo andare a Tombuctu . Oh ! ... Voi dunque ignorate che quella citta` e` interdetta tanto agli europei quanto agli ebrei ? Lo so , signore , ma io devo recarmi nella Regina delle Sabbie . Quale motivo vi spinge ? Ve lo diro` piu` tardi , signore . Non sarebbe prudente farvelo conoscere qui , dove vi possono essere degli orecchi che ascoltano . Quando saremo al duar del mio amico Hassan , non avremo piu` da temere che altri odano le nostre confidenze . Chi e` questo Hassan ? Un mio correligionario che ha le sue tende ai confini del deserto . Lontano da qui ? Solo dieci ore di marcia . Avete percorso altre volte il Sahara ? Si , signor marchese . Voi allora potete essermi assai utile , disse il signor di Sartena . Faro` il possibile per ricompensarvi d' avermi salvato la vita . Una cosa semplicissima , come avete veduto , e che dovreste dimenticare . No , signor marchese . Il corso stette un momento silenzioso , guardando l' ebreo . Pareva che volesse fargli qualche confidenza che gli bruciava le labbra , poi scrollando le spalle , disse A piu` tardi . Che cosa ? chiese Ben Nartico . Non parliamo qui ; mi avete insegnato a essere prudente . Toh ! ... Ecco la cena che si avanza . Viene in buon punto , e` vero , Rocco ? Lo credo , rispose il sardo . Quei colpi di fucile e quelle urla indiavolate mi hanno messo indosso una fame da lupo . Quattro negri , sfarzosamente vestiti , con giacche ed arabeschi d' argento e calzoni rossi di seta e d' oro , erano entrati nella sala portando una tavola riccamente imbandita . Le posate ed i tondi erano d' argento e i bicchieri di cristallo roseo , montati pure in argento . Il governatore fa gli onori di casa come un principe , disse il marchese messo di buon umore dai profumi che sfuggivano da grosse terrine di porcellana . Ce la fara` pagare cara di certo , aumentando le spese per la carovana , tuttavia non dobbiamo lamentarcene . I cuochi di sua eccellenza dovevano aver compiuto dei veri prodigi quel giorno che era l' ultimo della quaresima mussulmana . Ed infatti la cena era , se non luculliana , certo abbondantissima per una mensa marocchina . Il cuscussu` , che e` il piatto nazionale , intruglio di fave , di sughi , di carne tritata , di cipolle , di zucchetti , di pimento e di zucchero , mandava profumi che facevano arricciare il naso al bravo Rocco , molto diffidente verso la cucina africana . Vi erano poi enormi pezzi di montone cucinati in varie maniere , polli , pesci , salse untuose e profumate al forno , pasticci di datteri , dolci , gelati e frutta delle oasi del deserto . Mancava il vino , essendo questa bevanda proibita da Maometto , ma abbondavano gli sciroppi di ribes e d' arancio . Non valevano certo una bottiglia di vecchio Bordeaux o una di quel buon Campidano che tanto piaceva a Rocco , tuttavia dovettero accontentarsi . Il marchese ed i suoi compagni avevano appena terminato di cenare e stavano accendendo le pipe recate da un servo , quando furono avvertiti che la carovana era stata formata e che li attendeva ad un chilometro dalla citta` , presso una moschea in rovina . Si direbbe che il governatore ha molta fretta di mandarci nel deserto , disse il marchese . Che abbia paura del suo popolo ? Non si sentira` sicuro di proteggerci , rispose Ben Nartico . E per non aver fastidi ci manda a farci impiccare dai Tuareg . Dobbiamo essergli egualmente riconoscenti , perche` senza il suo aiuto chissa` come sarebbe finita per noi . Signor Nartico , dove troveremo vostra sorella ? Ho incaricato un servo del governatore di scortarla fino al duar del mio amico . A quest' ora deve essere gia` fuori da Tafilelt . Vedo che non avete perduto il vostro tempo . E nemmeno io il mio , signor marchese , disse Rocco . Io ho mandato a prendere i nostri bagagli e devono essere gia` stati caricati sui cammelli . Allora non ci rimane che partire . Nel cortile li attendevano dodici cavalieri per scortarli fino fuori dai bastioni , onde la popolazione non giuocasse loro qualche pessimo tiro . Il governatore aveva lasciato il suo appartamento per salutare il marchese . Vi auguro buon viaggio , signore , gli disse . Spero che informerete il console francese di Tangeri dell' accoglienza che avete avuto da me . Non dubitatene , eccellenza , rispose il corso . Prima di entrare nel deserto mandero` un corriere alla costa e dei regali per voi , che tengo nelle mie casse . S' incarichera` la scorta di portarmeli , s' affretto` a dire il governatore . Il regalo sara` piu` sicuro , borbotto` Rocco . Avidi , crudeli e fanatici : ecco i marocchini . Salirono sui cavalli che il governatore aveva messo a loro disposizione e lasciarono il palazzo preceduti dalla scorta , la quale aveva messo le lance in resta , pronta a caricare , dubitando che i parenti del santone ucciso e quelli degli altri avessero rinunciato alle loro vendette . Il governatore fortunatamente aveva scelto un buon momento per sbarazzarsi dei suoi pericolosi ospiti . Il cannone aveva annunciato un quarto d' ora prima la fine del digiuno e tutta la popolazione della citta` doveva trovarsi dinanzi alle tavole copiosamente imbandite per festeggiare degnamente la chiusura del Ramadan . Non si vedono che dei cani affamati , disse Rocco , il quale aveva impugnato la rivoltella . Che abbiano avuto cieca fiducia nella giustizia del governatore ? Uhm ! Ne dubito , rispose il marchese . Ed anch' io , signore , aggiunse l' ebreo . Mentre attraversavano le vie , in tutti i cortili interni delle case si udivano grida , canti e suoni e sulle terrazze brillavano migliaia di lumicini variopinti . Anche udendo il galoppo della scorta , nessuno compariva ne` alle strette finestre , ne` ai parapetti , ne` sulle logge , ne` alle porte . Tutti erano occupati a divertirsi ed a rimpinzarsi di cibi e di bevande , essendo la fine del Ramadan , come da noi la Pasqua , giorno destinato a passarsi in famiglia dinanzi ad una buona tavola . In meno di venti minuti la scorta giunse alle mura della citta` , vecchi bastioni merlati , mezzi in rovina , e dopo aver dato alle sentinelle la parola d' ordine , usci` nella campagna . La luna era appena sorta e splendeva in un cielo purissimo , d' una trasparenza ammirabile , illuminando l' immensa pianura come fosse giorno . La campagna era pure deserta , non vedendosi cavaliere , ne` pedone in luogo alcuno . Non era pero` ancora il deserto , perche` qua e la` si vedevano delinearsi graziosamente dei gruppi di aloe` dalle foglie rigide ; dei cespi di fichi d' India di dimensioni gigantesche , delle acace e delle palme colle bellissime foglie disposte a ventaglio . Anche qualche gruppo di tende , duar , si vedeva nelle bassure , e per l' aria tranquilla si espandevano i dolcissimi suoni della tiorba ed il monotono rullio di` qualche tamburello . Anche gli arabi del deserto festeggiavano la fine del Ramadan . La scorta galoppava da una mezz' ora , attraversando terreni sterili , quasi sabbiosi , interrotti solo di quando in quando da tratti erbosi , quando il capo si volse verso il marchese e indicandogli una piccola moschea , il cui esile minareto spiccava netto e candido sul cielo trasparente , gli disse : Signore , la tua carovana e` la` ! Benissimo , disse il marchese , respirando . Ora possiamo dire di essere al sicuro . Poi curvandosi verso Rocco : Se il colonnello e` nel deserto e ancora vivo , noi lo ritroveremo , e` vero , mio bravo amico ? Si` , marchese . Di quale colonnello parlate , signor di Sartena ? chiese l' ebreo , a cui non erano sfuggite quelle parole . Del colonnello Flatters , rispose il marchese con un filo di voce . Noi andiamo a cercarlo . Poi senza attendere risposta sprono` vivamente il cavallo , galoppando verso la moschea . 4 La carovana Il marchese Gustavo di Sartena , come la maggior parte dei corsi , era nato per la vita avventurosa . Di temperamento irrequieto , di natura ardente , si era accorto presto che la sua isola era troppo piccola per lui e che il mondo era invece vasto e poteva offrirgli maggiori distrazioni . Robusto , coraggioso , anzi temerario e per di piu` ricco , si era slanciato giovanissimo ancora attraverso l' orbe terracqueo , divorato da un insaziabile desiderio di avventure piu` o meno pericolose . A quindici anni aveva gia` attraversato due volte l' Oceano Atlantico credendo di trovare ancora gli eroi di Cooper e di Aymard : a diciotto aveva gia` visitato anche l' India e la Cina , a ventiquattro era tenente degli Spahis e combatteva ai confini dell' Algeria contro le tribu` dei Kabili . Stava gia` per dare le sue dimissioni ed andarsene in Australia in cerca di nuove avventure , non bastandogli piu` nemmeno l' Algeria , quando un avvenimento inaspettato gli aveva fatto cambiare pensiero . Una notizia che aveva profondamente commosso il mondo scientifico e soprattutto l' esercito francese , era scoppiata come un colpo di fulmine . La spedizione del colonnello Flatters , organizzata nel 1881 allo scopo di fare gli studi preliminari della grande ferrovia Transahariana , era stata assalita e distrutta dai predoni del deserto . Il colonnello , il capitano Masson , gl' ingegneri , le guide , la scorta , traditi da soldati algerini , erano stati parte imprigionati e parte massacrati dai terribili Tuareg . Le prime notizie erano state recate da alcuni algerini della scorta , raccolti morenti di fame e di sete al confine del deserto , dove erano caduti dopo una marcia terribile durata parecchie settimane coi predoni alle calcagna . Dapprima si era creduto che il colonnello fosse caduto nella lotta , ma poi delle voci , dapprima vaghe , poi piu` insistenti , si erano sparse pel deserto e cioe` che invece fosse stato risparmiato e condotto dai Tuareg verso Tombuctu , la Regina delle Sabbie . Cosa c' era di vero in quelle voci ? Nessuno poteva saperlo . Il dubbio pero` che il disgraziato colonnello potesse essere stato risparmiato aveva fatto palpitare molti cuori di speranza , e non ultimo quello del marchese di Sartena . Si offriva una bella occasione per andare nel Sahara , spingersi verso l' inaccessibile Regina delle Sabbie e chiarire la sorte del capo della spedizione . Perche` non afferrarla ? C' era della gloria da guadagnare ed anche c' erano dei pericoli da sfidare . Il deserto dalla parte dell' Algeria , era chiuso agli europei , perche` i Tuareg vegliavano , pronti a massacrare la prima carovana di soccorso che avesse osato inoltrarsi nelle sabbie ardenti del Sahara ; ma era aperto quello del Marocco . Il marchese di Sartena aveva quindi preso subito il suo partito . Andiamo a cercare il colonnello e se e` ancora vivo , liberiamolo , si era detto . E senz' altro si era messo all' opera . Dopo aver ottenuto dal colonnello del suo reggimento un congedo straordinario di quindici mesi e dal governatore d' Algeri raccomandazioni per le autorita` marocchine , si era messo in viaggio . Conoscendo pero` a fondo arabi e mori , tutti accaniti avversari del cristiano , si era ben guardato dal far sospettare il vero scopo della sua spedizione , anche per non sollevare obiezioni da parte dei marocchini , tutti piu` o meno amici dei Tuareg . Il suo viaggio doveva apparire come una semplice esplorazione nelle oasi del gran deserto e nulla piu` . Un bel giorno era quindi sbarcato a Tangeri , accompagnato solamente da Rocco , il fedele servo che considerava come un amico e che lo aveva seguito attraverso gli oceani ed i continenti , aveva chiesto l' appoggio dell' ambasciatore francese e senz' altro era partito per Tafilelt , la citta` piu` meridionale dell' Impero . Merce` le sue lettere di raccomandazione , il governatore non aveva indugiato a riceverlo , promettendogli appoggi e aiuti per la formazione della carovana , certo pero` di fare un buon negozio e d' ingrossare la sua borsa . Il resto e` noto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La carovana , organizzata dal governatore di Tafilelt , si componeva di sette cammelli , sette navi del deserto , di due cavalli , d' un asino e di tre uomini . Uno , quello che aveva la benedizione del sangue sulle mani , era un moro di statura superiore alla media , dalla pelle molto bruna , gli occhi nerissimi , lampeggianti ; gli altri due erano beduini del deserto , piccoli , magri , assai piu` bruni del moro , persone d' una fedelta` molto dubbia , perche` non si fanno scrupolo veruno ad assassinare un uomo che abbia anche diviso con loro il pane ed il sale dell' ospitalita` ; ma nel deserto sono ben piu` preziosi di tutti i marocchini , gli algerini ed i tripolitani della costa settentrionale dell' Africa . Il moro che aveva la benedizione del sangue sulle mani , dopo aver scambiato alcune parole col capo della scorta , si avvicino` al marchese , dicendogli Salam alek la pace sia con te . Io sono El Haggar . L' uomo che il governatore ha incaricato di accompagnarmi , e` vero ? Si` . Conosci il deserto ? L' ho attraversato piu` di dieci volte . Se tu mi sarai fedele io sapro` ricompensarti generosamente ; se tu cercherai di tradirmi , non ti risparmiero` . La mia testa rispondera` della mia fedelta` , signore . L' ho giurato sul Corano dinanzi al governatore . Conosci i tuoi compagni ? Hanno viaggiato parecchie volte con me e non ho avuto mai a dolermi di loro . Sicche` saranno del pari fedeli . Sono beduini , signore , rispose il moro . Vuoi dire che non devo avere soverchia fiducia in loro . L' uomo che aveva la benedizione del sangue non rispose . Li sorveglieremo , disse Ben Nartico , che aveva assistito al colloquio . I miei bagagli sono stati caricati tutti ? chiese il marchese . Un ufficiale del governatore ha sorvegliato la consegna . Non ne manca alcuno , marchese , disse Rocco , il quale aveva fatto una rapida ispezione . Congediamo la scorta . Fece aprire una cassa , levo` un grosso astuccio di pelle ed una grossa borsa che mandava tintinnii metallici e consegno` l' uno e l' altra al capo della scorta , dicendogli : L' astuccio pel governatore e la borsa per pagare le spese della carovana . Contiene piu` della somma fissata . Mentre la scorta s' allontanava a galoppo sfrenato , il marchese si volse verso l' ebreo , dicendogli Andiamo al duar dal vostro amico . Vostra sorella sara` gia` arrivata . Andiamo , signore ; ci riposeremo la` prima d' inoltrarci nel deserto e forse avremo qualche buona notizia per voi . Hassan traffica cogli uomini del deserto e puo` sapere molte cose che voi ed io ignoriamo . I due beduini con un grido gutturale fecero alzare i cammelli e la carovana si mise lentamente in marcia attraverso la silenziosa campagna , dirigendosi verso le sconfinate pianure del sud . Gli animali che il governatore aveva acquistato per conto del marchese appartenevano a quella specie conosciuta col nome di djemel ossia a due gobbe , meno intelligenti e infinitamente meno rapidi dei mahari che sono cammelli da corsa e che hanno una gobba sola , ma piu` resistenti alle fatiche e alla sete e percio` piu` apprezzati nel deserto . Sono , checche` si sia scritto su di loro , di una docilita` molto dubbia , e testardi all' eccesso . Quando si sdraiano o sono troppo carichi , ne` carezze , ne` legnate valgono a farli rialzare . Che rendano immensi servigi non si puo` negare ; e` pero` anche vero che mettono a dura prova la pazienza dei loro conduttori . Se non si sorvegliano , vanno per loro conto , sbandandosi uno a destra , uno a sinistra , o rimangono indietro , finche` si e` costretti a legare la coda dell' uno al muso di quello che viene dopo . Se trovano un albero vi urtano con le casse per sbarazzarsi del carico che tollerano , ma che non accettano di buon grado . Oltre a cio` , aggiungete i numerosi insetti che pullulano sul loro pelo e la puzza nauseante che tramandano quando sudano e converrete che molto si e` esagerato su queste navi del deserto e anche sulla loro pazienza e docilita` . Sono invece ammirabili per la loro sobrieta` , potendo resistere anche delle settimane senza una goccia d' acqua , malgrado il calore terribile che regna nel Sahara , e cio` merce` un serbatoio diviso in quattordici celle trasversali , che permette loro di immagazzinare una gran quantita` di liquido e anche di conservarlo lungamente . Anche come cibo sono parchissimi . Un po` di datteri , un pugno d' orzo , un po` d' erba amara che le capre sdegnerebbero , bastano per sostenerli . Anzi un' erba buona e fresca fa loro sovente male , correndo essi pericolo di soffocare . Cosa dite di questi animali ? chiese il marchese all' ebreo . Che sono stati scelti con cura , signore , rispose Ben Nartico . Il governatore non vi ha ingannato . E dei miei uomini , cosa ne pensate ? Dei mori si puo` forse fidarsi . Non hanno il fanatismo degli arabi e sono piu` leali ; in quanto ai due beduini ... uhm ! ... Sara` necessario sorvegliarli . Sono uomini che non si fanno scrupolo di assassinare i cristiani anche sulle soglie della loro tenda , dopo averli , con ipocrita cortesia , serviti loro stessi alla mensa . Hanno la ferocia nel sangue . Non risparmiano ne` amici , ne` benefattori e uccidono sempre per sete di stragi e sempre in nome di Dio . Feroci , cattivi e traditori : ecco i beduini del Sahara . Avete altro da aggiungere ? chiese Rocco . Mi pare d' aver detto abbastanza per mettervi in guardia . E anche per preparare le mie mani onde strangolarli al momento opportuno , disse il gigante . Il governatore non poteva trovare persone peggiori . Eppure sono forse le sole persone che conoscano le vie del deserto , disse Ben Nartico . Mentre chiacchieravano , la carovana procedeva lentamente verso il sud . Malgrado le grida dei due beduini , i pigri animali non allungavano il passo , anzi cercavano di quando in quando d' arrestarsi , non trovando forse troppo piacevole quella marcia notturna . La campagna si isteriliva sempre piu` ; i gruppi d' aloe` diventavano piu` rari , i cespi di fichi d' India pure . Tuttavia qua e la` si vedeva rizzarsi il fusto slanciato e piumato di qualche palmizio e qualche acacia e anche estendersi qualche campicello coltivato a miglio o ad orzo , cinto da siepi di canne e d' arbusti . Ne` capanne , ne` tende si scorgevano . Solamente alcune cube mostravano le loro pareti candidissime , sormontate da una cupoletta . Sono minuscole cappelle dove si seppelliscono i santi , i quali per lo piu` non sono stati altro che dei pazzi , perche` uno che abbia smarrito il senno e commetta delle stranezze , pel marocchino e` un essere superiore toccato dalla mano divina ! ... Cominciava a sorgere l' alba , quando in una bassura circondata da gruppi di palme apparvero alcune tende di colore oscuro , disposte su due ordini . Il duar del mio amico Hassan , disse Ben Nartico , volgendosi verso il marchese . Venite , signore , precederemo la carovana . L' urlo prolungato d' un cane ruppe in quel momento il profondo silenzio che regnava nella pianura . Siamo stati segnalati , disse l' ebreo . Troveremo Hassan all' entrata del duar . Spronarono i cavalli e si spinsero rapidamente innanzi , scendendo dinanzi alla prima tenda . Un vecchio dall' aspetto patriarcale , con una lunga barba bianca , ancora robusto , malgrado il gran numero d' anni che doveva pesargli sul dorso , e avvolto in un ampio mantello di tela grossolana , si fece loro incontro , pronunciando il sacramentale Salem alek la pace sia con voi . Mio vecchio Hassan , disse Ben Nartico , baciandogli la mano , ti conduco dei miei amici . Siano i benvenuti nel mio duar , rispose il patriarca . Le mie tende , i miei negri , i miei cammelli ed i miei montoni sono a loro disposizione . E mia sorella ? chiese l' ebreo con ansieta` . E` giunta da tre ore e sta riposando nella tenda che le ho assegnato . Grazie , amico . 5 Il massacro della spedizione Flatters I duar marocchini e algerini si incontrano per lo piu` ai confini del deserto e sono formati esclusivamente da tende grossolane di fibre di palme nane tessute assieme a pelo di capra e di cammello , e sostenuti da pali e da corde . Sono lunghe otto e anche dieci metri , alte non piu` di due e divise internamente da pareti di giunchi o di canne , avendo le donne un posto riservato . Il loro mobilio e` molto semplice : qualche cassone , due pietre per stritolare l' orzo od il miglio , qualche tappeto e vasi di terra cotta . Il fornello si trova all' aperto per non affumicare le tende . Attorno ai duar si trova quasi sempre qualche orticello , tenuto con cura e che viene innaffiato con molte fatiche , non essendovi quasi mai abbondanza d' acqua in quei terreni riarsi dal sole . Gli abitanti del duar sono quasi tutti pastori . Allevano cammelli , montoni e capre e non e` raro vedere delle centinaia di animali pascolare intorno alle tende . Per lo piu` sono arabi , discendenti di quei formidabili guerrieri che dopo aver conquistato tutta l' Africa settentrionale , invasero la Spagna minacciando la Francia , che miracolosamente sfugge a quel dilagare di barbari merce` il valore di Carlo Martello . Ritornati in Africa , questi arabi vivono ora oziosamente nei loro duar , piu` lontani che possono dai governatori marocchini , per sfuggire piu` facilmente alle vessazioni e alle esigenze finanziarie dell' imperatore . Sono pastori che possono ridiventare da un momento all' altro terribili guerrieri e lo sanno i soldati dell' imperatore , che devono sostenere di frequente sanguinosi scontri per costringerli al pagamento dell' imposta territoriale . Hassan , l' amico di Ben Nartico , non era veramente arabo , ma aveva adottato gli usi e i costumi degli arabi al pari di tutti gli ebrei che vivono al sud del Marocco . Era pastore e anche trafficante , conosciuto dalle carovane che attraversano il Sahara ; un uomo insomma che poteva diventare molto prezioso anche per il marchese di Sartena e dargli aiuti e consigli per la sua pericolosa impresa . Udendo il latrare dei cani , i servi di Hassan , tutti schiavi sudanesi , si erano affrettati a muovere incontro ai cavalieri . Il vecchio diede loro alcuni ordini , poi condusse il marchese ed il suo compagno sotto una spaziosa tenda il cui suolo era coperto di tappeti di Rabat e di cuscini di seta a ricami d' oro , offrendo loro del latte di capra appena munto . Quanta pace regna qui ! esclamo` il marchese , che si era comodamente sdraiato sui cuscini e sui tappeti . Non sempre , signore , rispose il vecchio . Qui siamo ai confini del deserto e questa calma puo` venire da un momento all' altro rotta da urla di guerra e di morte . Forse che i Tuareg si spingono qualche volta qui ? Se non sono i Tuareg , sono i Scellak , nostri nemici dichiarati e non sono migliori dei primi . Conoscete dei Tuareg voi ? Ho avuto molti rapporti anche con essi . Dopo aver saccheggiato qualche ricca carovana , non e` raro che si spingano fino qui per offrire i frutti delle loro rapine , domandando in cambio polvere da sparo , armi e vesti . Ah ! esclamo` il marchese , guardando Rocco che era allora entrato . Che cosa volete dire con codesta esclamazione , signore ? Avete udito mai parlare del colonnello Flatters ? Quello che comandava una spedizione di francesi ? Si` . Che fu massacrata dai Tuareg ? Precisamente . Di lui e del massacro della sua spedizione ne so piu` di quanto se n' e` saputo in Europa . Voglio anzi mostrarvi alcuni oggetti che ho comperato dai Tuareg e la cui provenienza e` assai sospetta . Forse hanno molto stretta relazione coll' eccidio di quella spedizione . E` impossibile ! esclamo` il marchese , scattando in piedi . E perche` , signore ? La carovana del colonnello e` stata distrutta assai lontano da qui , nel deserto algerino . E che cosa volete concludere ? Ricordatevi che per i Tuareg le distanze non esistono . E poi , forse che noi non mandiamo le nostre merci fino a Tombuctu , e piu` lungi ancora ? Il marchese stava per rispondere , quando sulla soglia della tenda comparve una donna , che indossava il graziosissimo costume delle donne ebree . Era una giovane di sedici o diciott' anni , d' una bellezza straordinaria , alta e slanciata senza che si potesse dire magra , dal volto perfetto , cogli occhi neri e pieni di splendore ed i capelli corvini che facevano risaltare doppiamente la candidezza alabastrina della pelle . Indossava un abito ricco ed elegante che s' adattava in modo meraviglioso alle sue forme e che faceva spiccare stupendamente la sua bellezza . La sua gonnella di stoffa rossa , aperta in basso , aveva larghi risvolti di broccato in oro e le si rovesciava un po` sotto il ginocchio ; il suo corpetto di stoffa azzurra , pure trapunto in oro , allacciato al petto , era privo di maniche e coperto in parte da un corto panciotto verde , ricamato in argento . Le braccia bellissime e ben tornite non erano coperte che fino a meta` dalle maniche della camicia , larghe , candide e adorne di trine antiche . I piedi nudi e piccolissimi si nascondevano entro babbucce di pelle rossa . I suoi capelli erano raccolti in trecce sopra un ricchissimo sfifa , specie di diadema che le ragazze ebree usano portare e che e` composto di perle e di smeraldi . Il marchese , vedendo quella giovane , non aveva potuto trattenere un grido di meraviglia . Conosceva la bellezza delle donne ebree dell' Africa settentrionale , belta` che contrasta stranamente colla bruttezza quasi ripugnante degli uomini , perche` esse hanno conservato meravigliosamente i tratti della loro razza in tutta la loro purezza . E` lo splendore orientale fuso colla finezza europea ; si puo` dire che esse formino il punto in cui i due tipi s' incontrano e si confondono in cio` che vi e` di piu` bello . La delicatezza dei loro lineamenti e` soprattutto notevole , quantunque il taglio del loro volto non sia precisamente ne` greco , ne` romano . E` meno puro del primo , ma piu` grazioso del secondo . Mia sorella Esther , disse Ben Nartico , presentandola al marchese , il quale pareva fosse rimasto affascinato dal fulgore di quegli occhi che si erano fissati subito su di lui . Ecco la piu` bella fanciulla che io abbia veduto in Algeri e nel Marocco , disse il corso , salutando la giovane e stringendole vivamente la mano che ella porgeva . Ecco la colazione , disse in quel momento Hassan . Vi offro cio` che produce il deserto e che si mangia nel deserto . Quattro schiave avevano steso sui tappeti una bellissima stuoia variopinta , formata di fibre di palme nane , e portato parecchi recipienti di porcellana . Signor marchese , disse il vecchio , mentre tutti si sedevano intorno , appoggiandosi sui cuscini , la cucina non sara` di vostro gusto , pure dovete abituarvi perche` nel Sahara non troverete di certo cio` che si mangia in Francia . Sono abituato a tutto , rispose il signor di Sartena . Nella campagna della Kabilia ho mangiato le cose piu` strane e col miglior appetito . Un negro era intanto entrato portando , appeso ad un bastone , un agnello arrostito intero , la cui pelle brunastra e lucida prometteva un buon boccone . Lo depose su una specie di sporta piatta e Hassan lo fece lestamente a pezzi , in lunghe strisce , offrendone a tutti e dicendo : Il signore sia lodato . Poi quando tutti si furono serviti fece mandare il rimanente ai carovanieri del marchese , che erano gia` giunti al duar . A quel primo piatto ne segui` un secondo . Era una grossa pentola ripiena d' una salsa giallognola , d' aspetto poco rassicurante . Si componeva di datteri secchi pestati , di albicocche orrendamente pestate e di pallottoline di farina non piu` grosse di un pallino da caccia , piatto assai apprezzato dagli abitanti del deserto , ma che il marchese e Rocco mangiarono non senza fare molte smorfie . Fortunatamente per loro , Hassan lo fece subito surrogare coll' hamis , vivanda composta di pezzettini di montone e di pollo cucinati col burro e con brodo , di cipolle , di datteri , di albicocche secche , e con focacce d' orzo mescolato . Terminati i cibi , il patriarca fece portare un otre di pelle di capra ripieno d' acqua mescolata con latte di cammello che aveva un pessimo sapore di muschio e pel primo ne bevette un sorso , dicendo Alla vostra salute . Dio ti salvi ! rispose Ben Nartico . Se voi volete spingervi nel deserto senza incontrare troppi pericoli , sara` necessario farvi credere un arabo , disse il vecchio . E` un consiglio che vi do e dovete metterlo in esecuzione se non vorrete fare la fine del colonnello . Sicche` ? ... chiese il marchese . Dovrete vestirvi da arabo , pregare come un arabo , e mangiare come un arabo . L' europeo non puo` andare molto lontano nel deserto . A questo non avevo davvero pensato . Apprezzo pero` il vostro consiglio e lo mettero` in esecuzione . Ma ... io non ho vestiti arabi . Non datevi pensiero per questo ; le mie casse sono bene provviste . Prendiamo il caffe` , poi vi mostrero` cio` che vi avevo promesso . Nel deserto il caffe` si beve forse anche piu` squisito che a Costantinopoli od al Cairo , quantunque lo si prepari in modo affatto primitivo . Invece di macinarlo lo si pesta fra due pietre e vi si aggiunge nell' acqua calda un po` d' ambra grigia . Cio` che e` curioso presso gli arabi del deserto , e` il servizio , il quale consiste ordinariamente in un vecchio vassoio di ferro ed in poche tazze che contano secoli , di tutte le forme , di tutte le grandezze e di tutte le specie , alcune d' argilla , altre di porcellana e altre di stagno , coi margini rotti e poco puliti . Hassan pero` servi` il suo caffe` in chicchere di porcellana , giunte nel deserto chissa` per quali strane combinazioni . Quando gli ospiti ebbero sorseggiato la deliziosa bevanda , il vecchio si alzo` , apri` un cassettone antico , variopinto ed arabescato , e tolse un berretto che il marchese riconobbe subito . Un berretto da cacciatore d' Africa ! esclamo` . E porta sulla fodera un nome che forse voi conoscerete , . disse Hassan . Guardate : leggete . Masson ! grido` il marchese , impallidendo . Masson ! Il nome del compagno del colonnello Flatters ! ... Era un capitano , e` vero ? Si` . Che fece parte di quella spedizione massacrata cosi` ferocemente dai Tuareg . Si` ! ... Si` ! ripete` il marchese che era in preda ad una vivissima commozione . Ditemi , ve ne prego , come si trova nelle vostre mani ? ... E come questo berretto , perduto nel Sahara centrale , e` venuto a finire qui , nella vostra cassa ? ... Ve lo dissi gia` : nel deserto le distanze non esistono pei Tuareg . I predoni che hanno saccheggiato una carovana nell' Ahaggar , supponiamo , non e` raro trovarli , quindici o venti giorni dopo , ai confini del Marocco . Sono mobili come le sabbie che il simun spinge , merce` la straordinaria rapidita` dei loro cammelli corridori . Ora vi spieghero` come questo berretto e` pervenuto nelle mie mani . Sono trascorsi appena quindici giorni , quando venne da me un algerino chiamato Scebbi , accompagnato da quattro Tuareg , ad offrirmi parecchi oggetti che diceva d' aver trovato nel deserto . Erano armi di fabbrica francese , vesti , balle di mercanzia di diverse specie , otri ecc . Nella mia qualita` di trafficante acquistai tutto a buon mercato , quantunque fossi convinto che quegli oggetti fossero stati rubati a qualche carovana . Al berretto non avevo fatto alcuna attenzione . Solamente qualche giorno dopo m' accorsi del nome stampato sulla fodera , quando gia` avevo venduto le armi e le vesti ad una carovana che si dirigeva verso Mogadar . Quel nome fu per me una rivelazione , perche` la notizia della strage della spedizione di Flatters era giunta da qualche mese anche al Marocco . E quell' uomo che era accompagnato dai Tuareg era veramente un algerino ? Di questo sono certo , signor marchese , rispose Hassan . Probabilmente uno dei soldati indigeni che tradirono vigliaccamente il disgraziato colonnello . Non ne dubito . Bisogna allora che io trovi quell' uomo ! esclamo` il marchese . Ditemi , signore , disse Hassan , guardando fisso il corso , voi volete inoltrarvi nel deserto per accertarvi se il colonnello e` vivo o morto , e` vero ? Il marchese esito` a rispondere . Potete parlare liberamente , signore , disse allora Ben Nartico . Hassan e` un uomo che non tradira` mai il vostro segreto . Ebbene , si` , disse il marchese . Non si ha la certezza che sia stato ucciso , anzi si ha il sospetto che i Tuareg lo abbiano risparmiato per venderlo al sultano di Tombuctu . Anch' io ho udito narrare cio` , disse Hassan . Finora nessuna prova si e` avuta della morte del colonnello , quindi avete ragione di sperare . Voi mi dite che v' occorre quell' algerino : io vi metto sulla via per raggiungerlo . Voi sapete dove si trova ! esclamo` il marchese . Si` , ho saputo che fa parte d' una carovana che ora sta approvvigionandosi a Beramet e che deve attraversare il deserto fino a Kabra , sul Niger . Me lo riferi` un cammelliere due giorni or sono . Una carovana molto numerosa ? domando` Ben Nartico . Non conta meno di trecento cammelli . Che si trovi ancora a Beramet ? chiese il marchese con vivacita` . Non doveva muoversi che ieri sera , quindi con una rapida marcia voi potreste raggiungerla fra qualche settimana . Quell' uomo sara` mio ! ... Poi volto a Rocco e a Ben Nartico , disse : Partiamo ! ... Un momento , signore , osservo` Hassan . Voi ed il vostro compagno parlate bene l' arabo ? Perfettamente . Conoscete le preghiere dei maomettani ? Come un sacerdote istruttore del Corano . Gettate le vostre vesti e indossate quelle degli arabi , e ricordate che un europeo non andrebbe lontano nel Sahara , soprattutto ora . I Tuareg vegliano e vi massacrerebbero , sospettando in voi una spia dei francesi . Diverremo arabi , disse il marchese , risolutamente . Amici , facciamo i nostri preparativi . Io sono pronta , signor marchese , proferi` Esther , con voce armoniosa e tranquilla . E non avrete paura ad affrontare i pericoli del deserto ? chiese il corso . No , signore , rispose la giovane , sorridendo . Ecco una fanciulla bella e coraggiosa , mormoro` Rocco . 6 Verso il deserto Un' ora dopo , la carovana del marchese e quella di Ben Nartico lasciavano il duar per inoltrarsi nel deserto , le cui sabbie , trasportate da soffi furiosi del simun , cominciavano ad apparire anche su quelle pianure non del tutto incolte . Si componeva di undici cammelli , carichi di viveri , di oggetti di scambio , di otri gonfi d' acqua , di due asini e di quattro cavalli di razza araba , bellissimi animali , solidi , veloci e focosi . Il marchese , Rocco e Ben Nartico , vestiti da arabi , con bianchi caic ed i caffettani variopinti ed infioccati , precedevano la carovana insieme col moro che aveva la benedizione del sangue sulle mani . Erano tutti armati di fucili a retrocarica e di rivoltelle che tenevano nascoste nelle fonde delle selle . Dietro , guidato da uno dei due beduini , s' avanzava un gigantesco cammello , il quale reggeva sulle sue gobbe una specie di baldacchino , chiuso tutto intorno da tende leggere e sormontato da un immenso pennacchio . Era il cammello di Esther ed in quel grazioso nido , comodamente seduta su un soffice cuscino di seta rossa , regalatole da Hassan , non doveva trovarsi male , poiche` era al riparo dai cocentissimi raggi solari . Aveva pero` fatto rialzare le tende sul dinanzi , onde poter scambiar qualche parola coi suoi compagni di viaggio e osservare il paese . Dopo il suo cammello venivano gli altri , su una lunga fila , legati l' uno all' altro , sorvegliati dal secondo beduino , il quale cavalcava uno degli asinelli . La pianura diventava sempre piu` arida e deserta . Solamente a molta distanza si scorgeva di quando in quando qualche misero duar circondato da bande di montoni e di cammelli pascolanti le poche erbe che crescevano nelle bassure . Non era pero` ancora il deserto , anzi verso il sud , su alcune alture , si vedevano giganteggiare folte macchie di palmizi . Solamente dietro a quelle ultime elevazioni , inumidite dalle acque dell' Igiden , dovevano cominciare le sconfinate distese di sabbie . Mentre la carovana procedeva con passo piuttosto lesto , merce` le urla incessanti dei due beduini e le bastonate che grandinavano sui cammelli , Ben Nartico ed il marchese avevano cominciato una interessante conversazione . Mio caro amico , aveva detto il gentiluomo all' ebreo , voi non mi avete ancora detto lo scopo del vostro viaggio . Per recarvi a Tombuctu insieme con vostra sorella , vi deve essere un motivo ben forte . Mi reco alla Regina delle Sabbie per raccogliere una grossa eredita` , rispose Ben Nartico . Una eredita` da raccogliere a Tombuctu ! esclamo` il marchese , con stupore . Si` , marchese . Mio padre e` morto laggiu` , dopo aver raccolto una fortuna considerevole . Io so che quella citta` e` inviolabile agli stranieri e anche agli ebrei . E` vero , signore , ma mio padre vi si era recato fingendosi un fedele seguace del Profeta e sembra che tutti fossero convinti di cio` perche` pote` rimanere indisturbato sette anni in quella citta` di fanatici . Due mesi or sono un servo fidato ha attraversato il deserto per venire ad avvertirmi della morte del povero vecchio ed invitarmi ad andare a raccogliere l' eredita` . Si tratta di parecchie centinaia di migliaia di lire in oro , che sono state nascoste in un pozzo della casa di mio padre , onde sottrarle alla rapacita` di quel sultano e dei suoi kissuri . E dov' e` ora quel servo ? Mi ha preceduto nel deserto e noi lo ritroveremo nell' oasi di Egli`f . Allora noi potremo forse avere delle preziose notizie anche da quel servo , circa la sorte toccata al colonnello Flatters . Lo spero , signore ; anzi ve lo auguro . Ma ne avremo prima da altri . E da chi ? Dai miei correligionari del deserto . Come ! Forse che nel Sahara troveremo degli ebrei ? E piu` di quello che credete , rispose Ben Nartico . Essi vengono chiamati Dagtuma dai Tuareg e vivono in molte oasi disseminate nel grande deserto . Sembra che siano fuggiti dal Marocco durante l' invasione araba per non abbracciare il Corano . E che cosa fanno nel deserto ? I trafficanti . I Tuareg non li inquietano ? No , pero` li trattano come una razza inferiore ed i matrimoni colle loro figlie sono severamente proibiti . Hanno poi la precauzione , questi miei disgraziati correligionari , di scegliersi fra i Tuareg un protettore a cui pagano una somma annuale . Non sono molto coraggiosi a quanto sembra . Non sono nati per la guerra , quantunque i loro protettori sovente li costringano non solo ad impugnare le armi , ma anche a mettersi all' avanguardia per ricevere le prime scariche . Quei predoni sono vere canaglie ! disse Rocco . Astuti , cattivi , traditori e ladri , rispose Ben Nartico . Non mancheranno le occasioni per studiarli da vicino . Verranno ad inquietarci , siatene certi . Verso mezzodi` la carovana faceva la sua prima fermata presso un gruppo di superbe palme , onde concedere ai cammelli un po' di riposo e anche per non esporsi a colpi di sole . Quella macchia , formata da una trentina di piante , era composta di splendide camerope a ventaglio , dal fusto cilindrico e sottile , nudo verso la base e piu` sopra coperto da grosse squame regolari , formate da avanzi di picciuoli di foglie cadute . Le cime erano coronate da un immenso ciuffo di trenta o quaranta foglie adorne di grappoli di fiori disposti a pannocchie , che dovevano piu` tardi produrre delle frutta assai zuccherine , somiglianti per gusto ai datteri , sebbene di qualita` inferiore . Sono alberi che nascono anche nei terreni quasi aridi e sono molto utili , perche` oltre le frutta anche le giovani foglie sono mangiabili e la fecola contenuta nel tronco puo` surrogare la farina dei sagu` malesi . Il marchese aiuto` Esther a scendere , poi ordino` che si stendessero dei tappeti sotto l' ombra delle piante , dovendo quella fermata prolungarsi fino alle cinque del pomeriggio . Un silenzio profondo regnava su quella pianura arsa dagli implacabili raggi del sole , i cui morsi crudeli avevano gia` fatto appassire le punte delle foglie e inaridire i cespugli . Non si udiva nemmeno un insetto ronzare , ne` una cicala gridare . Solamente degli scorpioni , che sono numerosissimi anche nel deserto , fuggivano a battaglioni , nascondendosi fra le sabbie . Due ore prima del tramonto , dopo la cena , consistente in un pezzo d' agnello freddo ed in alcuni fichi secchi , la carovana riprendeva la marcia per raggiungere i poggi boscosi , dove il moro sapeva trovarsi una fonte . La traversata di quest' ultimo tratto di pianura fu compiuta felicemente , nonostante il calore eccessivo che pareva sfuggisse attraverso le mille fessure di quel suolo calcinato , e verso le undici il marchese ed i suoi compagni si accampavano sotto la foresta , formata da immense palme , da querce , da acace e da fichi giganteschi gia` carichi di frutta dolcissime . E` l' ultima tappa , disse El Haggar , la guida mora . Domani scenderemo nel deserto . E procederemo piu` rapidamente che ci sara` possibile , disse il marchese . Abbiamo molta fretta di giungere a Baramet per unirci ad una grossa carovana che deve attraversare il deserto al pari di noi . In molti viaggeremo con maggior sicurezza . Non vi potremo giungere prima di posdomani , signore , disse il moro . Le marce fra le sabbie sono faticose assai anche pei cammelli . Forzeremo gli animali , non sono gia` molto carichi . Proveremo , signore . Dov' e` la sorgente che mi dicevi trovarsi in questi dintorni ? Sara` prudente provvederci abbondantemente d' acqua . Vi andremo domani mattina , signore . E perche` non ora ? Di notte e` frequentata da animali feroci . I leoni , le iene e le pantere abbondano in questa boscaglia . Bah ! Non mi fanno paura . Ho gia` fatto la conoscenza dei leoni nell' Algeria e poi non credo che qui ve ne siano molti . Come se le fiere volessero dargli una pronta smentita , in quello stesso momento echeggio` in lontananza un formidabile ruggito , il quale si propago` lungamente sotto le cupe volte di verzura . Ah ! Diavolo ! esclamo` il marchese . Il signore della foresta si annuncia gia` ! Le tue parole hanno avuto una fulminea conferma , mio caro El Haggar . Ve lo avevo detto , rispose il moro , sorridendo . Non verra` ad importunarci questo pericoloso vicino ? Accenderemo dei fuochi attorno all' accampamento e raduneremo i cammelli . Esther , stanchissima , s' era gia` ritirata sotto la tenda che suo fratello aveva fatto innalzare in mezzo all' accampamento . Nel piu` folto della foresta , il leone di quando in quando lanciava le sue note cavernose e possenti , tenendosi pero` a molta distanza . Forse aspettava le ore piu` tarde per avvicinarsi e tentare qualche buon colpo . Ogni volta che il suo ruggito rintronava sotto le piante , i cammelli si stringevano impauriti gli uni addosso agli altri ed i cavalli e gli asini alzavano gli orecchi e scalpitavano . Quel signore comincia a diventare noioso , disse il marchese . Si degnasse almeno d' accostarsi a tiro di fucile . In quel momento un altro ruggito del leone si fece udire piu` vicino e cosi` potente , da far sussultare anche il marchese . Signore , disse Rocco . Quell' animale esige la sua cena . Pare anche a me , rispose il marchese . Comincia a diventare minaccioso . El Haggar che vegliava sui fuochi assieme ai due beduini , s' accosto` tenendo in pugno il suo lunghissimo moschetto dal calcio ricurvo e abbellito da piastrine d' argento e di madreperla . Signore , disse , il leone minaccia il nostro campo . Deve essere un vecchio che ha gia` assaggiato la carne umana . Un animale pericoloso dunque ? Si , signor marchese , disse il moro , il quale pareva molto inquieto . Quando i leoni hanno cominciato a divorare qualche uomo , sfidano qualunque pericolo per procurarsene altri . Vieni , Rocco , disse il marchese , alzandosi e prendendo una carabina Martini . Se quel signore diventa impaziente lo calmeremo con un po` di piombo . Gli fara` bene , ne sono certo . Cosa volete fare , signore ? chiese il moro , spaventato . Vado ad incontrarlo , rispose il marchese , con voce tranquilla . Non scostatevi dai fuochi . Il leone vi assalira` . E noi assaliremo lui , e` vero , Rocco ? Lo uccideremo . Vengo anch' io con voi , disse Ben Nartico . Non sono un cattivo tiratore . E perche` dovro` io rimanere qui inerte ? chiese una voce armoniosa dietro di loro . Esther era uscita dalla tenda e stava ritta dietro di loro , appoggiata ad una piccola carabina americana , in atteggiamento fiero . Voi , signorina ! esclamo` il marchese , guardandola con ammirazione . E perche` no ? chiese la giovane , con voce tranquilla . So maneggiare il fucile quanto mio fratello , e` vero , Ben ? Tu anzi tiri meglio di me , rispose Nartico . E` un animale pericoloso , signorina , riprese a dire il corso . Non e` una caccia nuova per me . Ti ricordi , Ben , di quel leone che ci aveva assalito nelle gole dell' Atlante ? Si` , e che tu fulminasti a bruciapelo , mentre invece io lo avevo fallito , rispose Nartico . Un coraggio ammirabile ! esclamo` il marchese , stupito . Le nostre donne d' Europa non ne hanno la centesima parte . Marchese , il leone si impazienta , disse la giovane . Udite come rugge ? Ebbene , signorina , andiamo a offrirgli la cena di piombo . E di polvere , aggiunse Rocco . 7 Una caccia al re delle foreste Dopo aver raccomandato al moro ed ai due beduini di fare buona guardia attorno agli animali , il marchese ed i suoi compagni lasciavano l' accampamento , gettandosi in una folta macchia formata da querce assai basse , in mezzo alla quale potevano facilmente nascondersi . Il leone doveva essersi fermato a non piu` di tre o quattrocento passi dal campo . Ora non ruggiva piu` e forse s' accostava strisciando , per non farsi scorgere e piombare sull' accampamento di sorpresa . Percorsi cinquanta passi , il marchese si era arrestato sul margine della macchia , di fronte ad uno spazio scoperto . Il leone passera` certamente da qui , disse volgendosi verso i compagni . E` la via piu` breve che conduce al nostro campo . Non facciamoci pero` scorgere , disse Ben Nartico . Se ci fiuta girera` al largo e piombera` sui nostri animali dall' altra parte . Siamo sottovento , osservo` Rocco , quindi non ci sentira` . Non facciamo fuoco tutti insieme , aggiunse il marchese . Talvolta una sola scarica non basta ad atterrare quegli animali . Lasceremo l' onore del primo fuoco alla signorina Esther , ed a voi , Ben . Grazie , marchese , rispose la giovane ebrea . Cerchero` di non mancare la belva . Silenzio , disse Nartico . Ho udito lo spezzarsi di un ramo . Il leone ha certo ripreso la sua marcia . Allora prendiamo posizione , disse Esther inginocchiandosi presso il tronco d' una quercia . Io ammiro la vostra tranquillita` , disse il marchese . Una donna che non trema dinanzi al re delle foreste ! Esther si volse verso di lui , guardandolo coi suoi occhi neri , dal lampo vivissimo , e sorrise silenziosamente . Badate ! esclamo` in quel momento Rocco . Una forma nera , non ben definita , per l' oscurita` che regnava sotto le piante , s' avanzava cautamente attraverso lo spazio scoperto , arrestandosi ogni tre o quattro passi . Che sia il leone ? chiese Esther . E` impossibile saperlo , rispose il marchese che le stava dietro , pronto a coprirla nel caso d' un improvviso assalto . Con questa oscurita` non si distingue nulla . Aspettiamo che si avvicini . Intanto lo prendo di mira , disse la giovane . Ed io faccio altrettanto , sorella , aggiunse Ben Nartico . L' animale si trovava allora ad un centinaio di passi e pareva che non avesse molta fretta di avvicinarsi . Forse aveva fiutato il pericolo e diventava prudentissimo , specialmente ora che camminava su quello spazio sgombro d' alberi e di cespugli . Dal suo modo di procedere non mi pare che sia un leone , disse Ben , dopo qualche istante di silenzio . Ha troppe esitazioni . Sara` una belva prudente , rispose il marchese . Si e` fermato , disse Rocco . L' animale avendo trovato sulla sua via un gruppetto di cespugli quasi privi di foglie vi si era nascosto dietro . Il briccone ! esclamo` il marchese . Non osa avanzare . Ma e` a buon tiro , disse Esther . Lo scorgo benissimo e posso abbatterlo . Lo miro anch' io , rispose il sardo . La giovane ebrea aveva alzato la carabina americana , appoggiando la canna al tronco d' una acacia per mirare con maggior sicurezza . Era tranquillissima come se si trovasse dinanzi ad un bersaglio anziche` ad una delle piu` pericolose belve dell' Africa . Le sue belle braccia non avevano il minimo tremito , cosa veramente straordinaria in una donna . Bella e coraggiosa , mormoro` il marchese , con ammirazione . Se ... L' acuta detonazione della carabina gli ruppe la frase . La belva che stava nascosta dietro al cespuglio s' alzo` di colpo sulle zampe deretane , girando su se stessa , poi cadde senza mandare un grido . Bel colpo ! esclamo` il marchese . Signorina Esther , i miei complimenti ! Una cosa assai facile , come ben vedete , rispose la giovane . Ma che cosa abbiamo ucciso ? chiese Ben Nartico . Il leone o qualche altro animale ? Ora lo sapremo , disse il marchese . Stava per slanciarsi fuori dalla macchia , quando verso l' accampamento echeggiarono urla di terrore , seguite da tre detonazioni . Chi assale i nostri uomini ? grido` il signor di Sartena , arrestandosi . Un ruggito formidabile rintrono` nella foresta come un colpo di tuono , uno di quei ruggiti cosi` possenti che non si dimenticano piu` una volta uditi . Mille cabili ! disse Ben Nartico . Si lanciarono di corsa attraverso la macchia . Avevano percorso cinquanta passi quando videro un' ombra balzare fuori da un cespuglio , passare sopra le loro teste colla rapidita` di una freccia e scomparire subito in mezzo agli alberi . Il marchese e Rocco avevano subito alzato i fucili . Troppo tardi , disse il signor di Sartena . Un leone di statura gigantesca e che per poco non mi ha atterrato , disse Ben Nartico . Attenzione ! Forse sta per riprendere lo slancio . Tutti avevano puntato i fucili verso gli alberi fra i quali era caduta la belva , credendo di vederla ricomparire . Che si sia gia` allontanato ? chiese il marchese , dopo qualche istante d' angosciosa attesa . Non si ode piu` nulla . Ripieghiamo sull' accampamento , disse Ben Nartico . Qui non siamo sicuri . Ripresero la marcia tenendo le armi puntate a destra ed a manca , pronti a fare una scarica , e giunsero in pochi minuti presso i fuochi . Il moro ed i due beduini erano ancora in preda ad una grande paura e scagliavano da tutte le parti tizzoni accesi . Signore , disse El Haggar , con voce alterata , il leone ha approfittato della vostra assenza per assalirci . E` piombato su uno dei nostri asini , spezzandogli la spina dorsale con un terribile colpo d' artiglio . E se lo e` portato via ? No , signore , perche` gli abbiamo sparato addosso . E lo avete mancato . L' assalto e` stato cosi` improvviso che non abbiamo avuto il tempo di mirarlo . Da quale parte e` fuggito ? chiese Ben . In mezzo a quel gruppo d' alberi . Dinanzi a voi ! esclamo` il marchese . Allora i leoni sono due invece d' uno . Certo , disse Rocco ; quello che ci e` passato sopra doveva essere un altro . Diavolo ! esclamo` il marchese . La faccenda si fa seria . E la bestia che e` caduta presso il cespuglio ? chiese Esther . Che fosse anche quello un leone ? Me lo domandavo in questo momento , rispose il corso . Che cosa fare ? chiese Rocco . Dare una buona lezione all' assassino del nostro asino , disse il marchese , senza esitare . Sono in due , signore , disse Ben Nartico . Un' idea ! esclamo` Rocco . Gettala fuori . Voi sapete che i leoni hanno l' abitudine di ritornare la` dove hanno abbattuto una preda . Si` , per divorarsela , quando le iene e gli sciacalli la lasciano . Trasciniamo l' asino fuori del campo e aspettiamo il ritorno dell' assassino . Oh ! Non tardera` a mostrarsi , ve lo assicuro . Mettiamo in esecuzione la tua idea , disse il marchese . Chiamo` i beduini ed il moro e diede l' ordine di trascinare l' asino a centocinquanta metri dall' accampamento , presso un gruppetto di cespugli . Mentre obbedivano , egli , aiutato da Rocco e da Ben , accumulo` parecchi grossi rami verso uno dei fuochi , in modo da formare una specie di barricata alta un buon metro e solidissima . Ci nasconderemo qui dietro , disse . I leoni , non vedendoci , ci crederanno addormentati e non tarderanno a venire per portarsi via la preda . Signorina Esther , potete prendere un po` di riposo . Quando si mostreranno , vi sveglieremo . Fece sdraiare i due beduini ed il moro presso i cammelli , poi si nascose dietro la barricata assieme con Ben Nartico e con Rocco . La foresta era tornata silenziosa . Pareva che i due leoni , scoraggiati dalla mala riuscita del loro primo assalto , si fossero allontanati . Nondimeno ne` il marchese , ne` i suoi compagni ne erano convinti . E` un' astuzia vecchia , aveva detto il signor di Sartena . Sono certo che ci spiano . Checche` sia stato detto e scritto , il leone dell' Africa settentrionale , molto piu` grosso e piu` forte di quello dell' Africa meridionale , non rinuncia mai alla sua preda , anche quando sa di essere insidiato . Possiede un' audacia incredibile e non teme l' uomo , sia arabo o europeo , soprattutto quando ha cominciato ad assaggiare la carne umana . In cio` rassomiglia alle tigri dell' India . Anche queste , dopo che hanno divorato la prima vittima umana , diventano eccessivamente sanguinarie e affrontano risolutamente qualsiasi pericolo , pur di provvedersene altre . Generalmente il leone che vive di animali sorpresi nelle foreste sfugge quasi sempre il cacciatore . Se per caso ne atterra uno e prova ad assaggiarlo , allora diventa estremamente pericoloso . Osa entrare di notte nei duar per rapire i beduini o gli arabi addormentati , e non lo trattengono ne` i fuochi accesi attorno ai campi , ne` le siepi spinose e nemmeno le palizzate che varca con facilita` , possedendo uno slancio incredibile . Per citare un caso dell' audacia di questi animali , bastera` narrare un aneddoto . A Tsavo , nell' Uganda inglese , si stava costruendo un tronco ferroviario . Una notte due operai cinesi scomparvero . Erano stati portati via da un leone , il quale aveva avuto l' audacia di andarli a rubare in mezzo ad un accampamento difeso da trincee , da siepi e da fuochi e abitato da centinaia di persone . Poche sere dopo quell' animale , che aveva preso molto gusto alla carne umana , ritornava in quel medesimo accampamento e si portava via un indiano di cui aveva lasciato intatta la sola testa . Il signor Patterson , uno dei direttori del tronco in costruzione , spaventato dal crescente numero delle vittime , prepara un' imboscata ; ma il leone sfugge con un' abilita` incredibile , entra nell' accampamento dalla parte opposta e rapisce un altro lavorante . Si raddoppiano le siepi , i fuochi e le sentinelle , ma tutto e` invano . Il formidabile mangiatore d' uomini due sere dopo salta la cinta , sventra la tenda che serviva da ospedale , ferisce mortalmente due malati , atterra un infermiere e se ne porta via un altro che va a divorarsi tranquillamente nella foresta . Il signor Patterson prepara un nuovo agguato presso l' ospedale , ed al mattino s' accorge che il leone ha ucciso uno dei portatori d' acqua , non lasciando che un pezzo di cranio ed una mano . Soltanto dopo parecchi agguati venne finalmente ucciso insieme ad un compagno , quando aveva gia` divorato , in poche settimane , una cinquantina d' operai fra negri , indiani e coolies cinesi . Il marchese di Sartena poteva quindi essere certo che i due leoni sarebbero ritornati per riprendersi la preda o fare qualche nuova vittima . Ed infatti non era ancora trascorsa un' ora quando Rocco s' accorse che un' ombra scivolava cautamente dietro i cespugli , cercando d' avvicinarsi all' accampamento . Marchese , vengono , disse . Me lo immaginavo , rispose il corso . Ci sono tutti e due ? Non ne ho veduto che uno . Dove sara` l' altro ? Stiamo in guardia onde non ci piombi addosso da qualche altra parte . Lasciate che faccia fuoco solamente io , per ora ; voi serbate i vostri colpi per l' altro . Eccolo , marchese guardatelo ! esclamo` Ben Nartico . Che animale superbo , disse il corso . Non ne ho veduto di cosi` grossi , nemmeno nella Cabilia . Il leone era uscito dai cespugli e si era piantato dinanzi al primo fuoco , percuotendosi i fianchi colla lunga coda . Era un animale veramente splendido , uno dei piu` grossi e dei piu` maestosi della famiglia leonina . Doveva misurare non meno di due metri ed aveva una criniera abbondantissima , molto oscura , che gli dava un aspetto maestoso . I suoi occhi , che mandavano cupe fiamme , s' erano fissati sull' ammasso formato dai rami , come se gia` avesse indovinato che cola` si nascondevano i suoi avversari . Nondimeno si teneva ritto , colla testa alta , il corpo raccolto , come se si preparasse a slanciarsi e ad impegnare risolutamente la lotta . Il marchese passo` silenziosamente la canna del suo Martini in una fessura fra due rami e miro` attentamente quel terribile nemico . Gia` stava per far partire il colpo , quando un ruggito terribile , assordante , seguito dalle urla dei beduini e del moro e dai nitriti dei cavalli , risuono` dietro di lui . Il leone ! ... Il leone ! ... urlavano i carovanieri . Il marchese ritiro` prontamente l' arma e si volse . Il secondo leone era piombato improvvisamente in mezzo all' accampamento , varcando i fuochi con un salto immenso . Spaventato forse dalle grida dei beduini e del moro , era rimasto un momento immobile , probabilmente anche sorpreso dalla propria audacia . Occupatevi dell' altro , marchese ! grido` Rocco , facendo fuoco contemporaneamente a Ben Nartico . Ai due spari aveva fatto eco un nuovo ruggito , piu` formidabile del primo . La belva era caduta , ma poi si era subito risollevata . Con un salto abbatte` la tenda di Esther , poi varcando nuovamente i fuochi si slancio` fuori dall' accampamento . Quasi nel medesimo istante le barricate rovinavano addosso al marchese , atterrate da un urto irresistibile , ed il secondo leone piombava a sua volta nel campo . Vedendosi vicino un cammello , gli balzo` sulle gobbe , ruggendo spaventosamente , mentre Ben Nartico e Rocco si gettavano dinanzi alla tenda , fra le cui pieghe si dibatteva Esther , cercando d' uscire . Il marchese pero` non aveva perduto il suo sangue freddo . Quantunque intontito dal rovinio delle casse , si era prontamente rialzato col fucile in mano . A me ! grido` . Il leone non era che a dieci passi e si sforzava di tenere al suolo il cammello , che faceva sforzi disperati per sbarazzarsi di quello strano cavaliere . Badate ! grido` Ben , che ricaricava precipitosamente il fucile , mentre Rocco aiutava Esther a liberarsi dalla tenda che la soffocava . Il marchese muoveva intrepidamente contro la fiera , dalla cui gola spalancata uscivano sordi ruggiti che aumentavano rapidamente d' intensita` . Aveva puntato il fucile , mirando la belva in pieno petto , onde colpire il cuore . Anche Ben Nartico aveva alzato il fucile e Rocco ed Esther stavano per imitarlo . I beduini ed il moro invece si erano rifugiati dietro un falo` . Ad un tratto il leone , dopo aver dilaniato le gobbe al povero cammello , si raccolse su se stesso abbassando la testa e digrignando i denti . Il marchese si trovava allora a solo sei passi . Sta per slanciarsi ! grido` Rocco . Fuoco , padrone ! Un colpo di fucile rimbombo` . Il leone stramazzo` in mezzo ai cammelli` , ma subito si rialzo` ruggendo spaventosamente . Stava per scagliarsi sul marchese il quale ricaricava l' arma quando Esther , Ben Nartico e Rocco fecero una scarica . Il leone era ricaduto e questa volta per non piu` rialzarsi . Si dibatte` per qualche istante , cercando ancora di lacerare i fianchi al povero cammello , poi si irrigidi` . Perbacco ! ... Che pelle dura ! esclamo` il marchese con voce tranquilla . Eppure l' avevo colpito al cuore ! 8 Le prime sabbie Il rimanente della notte trascorse senza allarmi , quantunque il secondo leone avesse fatto udire piu` volte i suoi ruggiti che parevano piu` di dolore che di collera . Certamente le palle ricevute non dovevano averlo messo di buon umore e quei pezzi di piombo dovevano cagionargli non poco fastidio . Verso le sei del mattino , la carovana , diminuita d' un asino e d' un cammello , lasciava il campo per scendere verso il deserto . Il marchese aveva fatto scuoiare il leone , regalando la superba pelliccia alla coraggiosa ebrea , che l' aveva gradita moltissimo . Ne avremo pero` un' altra da raccogliere , disse Ben Nartico , nel momento in cui la carovana si metteva in marcia . E` vero , rispose il marchese . Quella della bestia uccisa dalla signorina Esther . E che noi andremo a scuoiare , aggiunse Rocco . Salirono sui loro cavalli e mentre Esther , adagiata sul suo cammello , seguiva i beduini ed il moro attraverso le ultime colline , si diressero verso il luogo ove durante la notte si erano imboscati . Non riusci` loro difficile ritrovare i cespugli dietro i quali la bestia , colpita dalla piccola carabina della giovane ebrea , era caduta . L' animale si trovava ancora al medesimo posto e , come avevano previsto , non si trattava d' un leone . Era invece una iena striata , animale comunissimo nel Marocco e nelle vicinanze del grande deserto , dal pelame ruvido e ispido , biancastro e giallognolo , striato di nero , con una specie di criniera di colore oscuro , la testa grossa , il muso sottile ed il corpo allungato . Sono bestie d' una vigliaccheria incredibile , quantunque di denti acuti e di unghie robustissime . Non osano assalire gli uomini e vivono quasi esclusivamente di carogne . Ben colpita , disse il marchese , che l' aveva osservata attentamente . La palla della piccola carabina le ha attraversato il cervello . Non vale la pena di spogliarla della sua pelliccia , disse Rocco , perche` e` una pellaccia priva di valore , che puzza di carogna . Andiamo , signori , disse Ben Nartico . Non e` prudente rimanere troppo staccati dalla carovana . Ripartirono di corsa e raggiunsero la carovana a meta` salita . I cammelli avanzavano con molta fatica , non essendo i loro piedi abituati ai terreni solidi , e trovandosi essi sempre a disagio in mezzo alle piante . Sono figli dei terreni aridi , delle sabbie e degli sterpi secchi e fra una rigogliosa vegetazione pare che provino una specie di malessere ; pero` facevano sforzi prodigiosi per raggiungere l' oceano di sabbia . Alle dieci del mattino la carovana si fermava presso un microscopico duar , formato da un paio di tende lacere e da una piccola cinta di rami contenente due o tre dozzine di montoni neri . Doveva essere l' ultimo ; piu` oltre quegli animali non avrebbero certo trovato di che cibarsi . Il suo proprietario , un vecchio arabo , dalla lunga barba bianca , che contrastava vivamente col lungo caic di lana oscura che avvolgeva il magro corpo di quell' abitante del deserto , ricevette cortesemente gli stranieri , ripetendo a piu` riprese Salam alek ... Poi da un ragazzetto fece portare una ghirba ripiena di latte appena munto e la offri` ad El Haggar , dicendogli Tu sei l' uomo che ha la benedizione del sangue sulle mani , quindi bevi pel primo perche` ho bisogno dell' opera tua . Mi hai riconosciuto ? chiese il moro . Si` , rispose il vecchio . Che cosa posso fare per te ? Ho un figlio ammalato . Te lo guariro` , rispose il moro , imperturbabilmente . Oh ! esclamo` Rocco . Ecco il nostro uomo tramutato in medico ! Ha la benedizione , disse Ben Nartico . Ci credete voi ? chiese il marchese . Guardate , prima . Il vecchio era entrato nella tenda per uscire subito dopo portando fra le braccia un ragazzo di cinque o sei anni , la cui testa , priva di capelli , era coperta di piaghe ributtanti . Mio figlio e` molto malato , disse ; ma tu lo guarirai e Allah ti benedira` . E mi darai un montone , aggiunse El Haggar che non vendeva per nulla le sue benedizioni . Fece sedere il fanciullo dinanzi a se` , levo` gravemente da una borsa che teneva alla cintura un pezzo di pietra focaia ed un acciarino e fece cadere sulla testa piagata parecchie scintille , recitando l' Elfatscia` , ossia il primo capitolo del Corano e ripetendo di tratto in tratto : Bismillah ! In nome di Dio . Quando lo ebbe abbondantemente asperso di scintille , levo` il bambino da terra , dicendo : Va` , tu guarirai presto ; portami il montone . Quest' uomo e` un abile ciurmadore , disse il marchese a Ben Nartico . No , signore , e` in buona fede , rispose l' ebreo . E in che consiste questa benedizione del sangue sulle mani ? chiese Rocco . Perche` quest' uomo la possiede ? E` un dono naturale che posseggono solamente coloro il cui braccio ha tagliato molte teste . E questo El Haggar ? chiese Rocco , frenando a malapena le risa . Deve averne tagliate parecchie . E voi credete alla efficacia della sua benedizione ? Ho veduto guarire altri bambini affetti da quelle piaghe ; che cio` dipenda dalle scintille o da altre cause lo ignoro , ma so che il fatto e` stato provato . Puo` guarire solamente quelle malattie della testa ? chiese il marchese . Solo quelle , signore . Peccato ! esclamo` Rocco . Sarebbe stato un uomo prezioso nel deserto . Vedo che voi dubitate della potenza della sua benedizione , disse Nartico . Eppure io ho veduto degli arabi ottenere delle guarigioni miracolose colla semplice imposizione delle mani e , cosa davvero strana , guarire perfino delle piante che si ostinavano a non dare frutto . Questa mi sembra grossa , disse il marchese . Una volta ne ho fatto la prova a mie spese , rispose Ben Nartico , seriamente . E in quale modo ? Nel mio giardino possedevo parecchi albicocchi che non davano piu` frutta ed anche degli olivi che rimanevano sterili . Fui consigliato di rivolgermi ad uno di quegli uomini che hanno il potere di guarirli . Siccome dubitavo dell' efficacia di quei rimedi , mi fu proposta una prova . Sei albicocchi furono nutriti ... Con che cosa ? chiese il marchese , stupito . Col fumo prodotto da tre teste di montone abbruciate alla base di ciascun albero . Uno invece fu lasciato a digiuno . Ebbene , lo credereste ? I sei primi diedero splendidi frutti ; l' ultimo , che era stato trascurato , nemmeno uno . E` incredibile ! Eppure , signore , all' epoca della fioritura , tutti i coltivatori trattano cosi` le loro piante e non hanno a dolersene . E per gli ulivi , che cosa fanno ? chiese Rocco . Ve ne sono molti nella mia isola che non danno frutti . Si forano introducendovi un mezzo mitcal d' oro , che ha il valore di otto lire , essendo composto di metallo puro , riducendolo pero` prima sottile come una verghetta e chiudendo poscia le due aperture con gusci d' uovo e creta . E` un esperimento che potete fare e che qui e` da tutti conosciuto e anche in uso . Ne parlero` ai miei compatrioti , disse Rocco , con accento pero` poco convinto . Essendosi tutti sufficientemente riposati , il marchese diede il segnale della partenza , desiderando di accamparsi nel deserto la sera stessa . Le piante ricominciavano a diradarsi e nelle vallette delle colline si vedevano gia` strati di sabbia , portati cola` dai venti infuocati del Sahara . I cammelli avevano affrettato il passo , ansiosi di calpestare quelle immense pianure sterili che meglio si confacevano alle loro zampe . Il terreno scendeva sempre piu` rapido e le piante portavano gia` le prime tracce dell' arsura del deserto : apparivano tisiche , colle foglie giallicce e abbassate , coi rami deboli ed i tronchi esili . Ad un tratto , allo svolto d' una gola , il marchese ed i suoi compagni videro distendersi una pianura ondulata , coperta di sabbie e di magri cespugli , che si perdeva in un orizzonte color del fuoco a strisce fiammeggianti . Il deserto ! esclamo` Ben Nartico . Col suo simun , aggiunse Rocco . Guardate quella nuvola immensa che s' avanza al di sopra delle sabbie . T' inganni , disse il marchese . Se il simun soffiasse si vedrebbero tutte queste colline sabbiose in movimento . Cos' e` dunque quella nuvola ? Che nel deserto piova ? Eppure mi hanno detto che non cade mai una goccia d' acqua . Altro errore , mio bravo Rocco . Come ! l' ho letto sui libri . Ebbene , quei libri hanno mentito perche` anche nel Sahara piove , e` vero , Ben ? Si` , marchese , fra il luglio e l' ottobre qualche acquazzone cade , solamente pero` in certe localita` del deserto . In altre passano talvolta dieci e anche quindici anni senza che una goccia scenda ad inumidire le sabbie . Eppure quella e` una nube e anche molto oscura , insistette il sardo . La vedrebbe anche un cieco . Dubito che siano vapori acquei , disse Ben Nartico , il quale la osservava attentamente . C' e` da compiangere quel povero vecchio che abbiamo lasciato or ora , disse in quell' istante El Haggar , accostandosi . E perche` ? chiese il marchese . Fra due o tre ore non gli rimarra` un filo d' erba per nutrire i suoi montoni e anche la foresta perdera` le sue foglie . E` bensi` vero che si compensera` facendo delle abbondanti scorpacciate di cavallette . Di cavallette , hai detto ? chiese Nartico . Si , perche` quella nube che s' avanza verso di noi e` formata da milioni e milioni di quei piccoli animaletti . Le uova sepolte fra le sabbie si sono schiuse e le locuste , affamate , si gettarono sul Marocco portando dovunque la desolazione . E non sono capaci d' arrestare l' invasione i vostri compatrioti ? chiese Rocco . In quale modo ? Accendendo grandi fuochi e mandando incontro alle cavallette reggimenti di contadini . Non servirebbero a nulla , disse il marchese . Tu non puoi farti un' idea della quantita` enorme di locuste che piombano sulle campagne . Vedrai come queste piante verranno spogliate in pochi minuti . Non rimarra` piu` ne` una foglia , ne` un filo d' erba . Un uragano , una tromba , un ciclone sono niente in paragone ai danni che commettono le emigrazioni di questi animaletti . Anche da noi se ne vedono , ma si arrestano , signore . Non sempre , mio caro Rocco . Anche in Europa abbiamo avuto invasioni gigantesche che hanno distrutto i raccolti di province intere ; invasioni ricordate dalla storia . Nel 1690 per esempio , la Lituania e la Polonia furono invase da tali bande di locuste , che i rami degli alberi si piegavano fino a terra , mentre i campi erano coperti di strati alti non meno di un metro . Che gioia per quei contadini ! Perdettero tutto , perfino le radici delle piante , e le loro case furono invase da tali quantita` di locuste che essi furono costretti a fuggire . Un vero disastro ! disse Ben . Anche la Francia nel 1613 si vide rovinare addosso un simile flagello che distrusse i raccolti di parecchie province e che costo` somme rilevanti spese per sbarazzarsi da quei minuscoli invasori . La sola Marsiglia spese non meno di trentamila lire per assoldare gente onde li cacciasse in mare . Nel 1750 invece comparvero nella Transilvania e cosi` numerose che si dovette mandare un corpo di millecinquecento soldati per distruggerle . Ecco l' avanguardia che arriva , avverti Ben Nartico . Prima che ci piombino addosso inoltriamoci nel deserto . Dove non vedono verdura non calano . I cammelli , per un istante arrestati , scesero gli ultimi burroni , inoltrandosi con sufficiente rapidita` fra le sabbie . Le prime colonne di locuste giungevano gia` tenendosi a cinquanta o sessanta metri dal suolo . Erano battaglioni , stretti in modo da intercettare perfino la luce del sole e altri li seguivano formando , con lo sbattere delle loro alette , un rumore strano che si sarebbe potuto paragonare al rombo che produce un salto d' acqua . Quante sono ? si chiese Rocco , il quale guardava , con stupore , quelle immense bande volteggianti sopra la carovana . E non poterle distruggere ! Pare impossibile ! E anche uccidendole crederesti tu che sarebbe evitato ogni pericolo ? disse il marchese . Si salverebbero le campagne , ma quante vite umane si spegnerebbero ! Lascia che quelle enormi masse si corrompano sotto questo ardente calore , e si svilupperebbe presto il colera o la peste . E` vero , marchese , disse Ben Nartico . Molti secoli or sono , appunto sulle coste dell' Africa settentrionale , un numero sterminato di cavallette veniva spinto , da un vento furioso , nel Mediterraneo . Le onde pero` poco dopo rigettarono alla spiaggia quelle legioni e l' aria si infetto` talmente da sviluppare una tremenda pestilenza . Si dice che morissero ben ottocentomila abitanti , compresi trentamila soldati di guarnigione nella Numidia . E` meglio che divorino le campagne , disse Rocco . E che noi ce ne andiamo o la carovana di Beramet andra` tanto innanzi che non potremo piu` raggiungerla . Signori , salutiamo il deserto ! Pochi minuti dopo , uomini e cammelli calpestavano le ardenti sabbie del Sahara , mentre i battaglioni di locuste continuavano a volare in ranghi sempre piu` fitti , producendo una forte corrente d' aria ed un rombo incessante . 9 Il deserto del Sahara Come gia` si sa , il Sahara e` il piu` vasto deserto del globo , la piu` grande distesa di sabbia che esista e anche la piu` infuocata , perche` la temperatura che regna in quelle pianure sconfinate non si riscontra in nessun altro luogo . Esso si estende dal 16' al 30' di lat . Nord fra il 27' di long . Est ed il 19' 22' di long . Ovest , con una lunghezza di 4500 chilometri ed una larghezza approssimativa di 1000 . La sua superficie si puo` calcolare a 4 . 400 . 000 chilometri quadrati , ma che sia esattamente la vera , si puo` dubitarne . Contrariamente a quanto finora e` stato detto ed e` stato creduto , il Sahara non e` un' immensa pianura , coperta tutta di sabbie e senza una goccia d' acqua , una specie di mare di fuoco estremamente pericoloso da attraversare . E neppure e` un gigantesco bacino , che assomigli ad un mare asciutto , o meglio ad un piccolo oceano , data la sua vastita` . Esso ha pianure , ha bassure , ma ha anche altipiani , rocce e perfino catene di montagne grandiose , sulle quali l' acqua cosa incredibile per molti , forse durante la notte giunge perfino a gelare , perche` quelle giogaie , specialmente quelle dell' Haggar , raggiungono l' altezza di duemila e cinquecento metri . Che piu` ? Il Sahara ha perfino dei fiumi , corsi d' acqua che non sono perenni , questo e` vero , e che tuttavia in certe epoche dell' anno scorrono furiosamente per non poche settimane . Tali sono gli uadi , che si perdono poi nelle sabbie , sboccando in luoghi che rimangono asciutti per la maggior parte dell' anno . Dobbiamo pero` dire che vi sono certi luoghi dove la pioggia non cade che a lunghissimi intervalli , una volta forse ogni quindici o vent' anni , e dove il calore raggiunge e anche sorpassa i 50' . Nelle oasi invece , durante la stagione invernale , non e` raro avere una temperatura di 7' , e cosi` pure sugli altipiani dell' Jmoschag , di Tasili , di Egele , di Muydir , e sui monti dell' Adrar , del Moghtar , del Waran e delle oasi di Air , ove si innalza il monte Tinge che raggiunge i 1330 metri sul livello del mare . Le dune di sabbia quindi non si estendono su tutto il deserto , come si e` creduto finora . Occupano solamente la regione bassa che si estende al sud ed al sud est del Marocco e al sud est della Tripolitania , spingendosi fino quasi sulla riva sinistra del Nilo . Quello e` il vero deserto , caldissimo , senz' acqua e senza vegetazione , non crescendovi che poche erbe chiamate agul e pochi arbusti di piante gommifere . E` la` che soffia quel terribile vento caldo chiamato simun che dissecca ed assorbe gli umori delle piante , fa evaporare rapidamente l' acqua contenuta negli otri , e sconvolge le sabbie elevandole a prodigiose altezze e seppellendo intere carovane . Nondimeno anche in quella pericolosa regione l' acqua non manca e scavando la si trova quasi dappertutto . Anzi in questi ultimi anni degli europei hanno aperto , con felice successo , nelle oasi settentrionali , non pochi pozzi artesiani che danno acqua cosi` abbondante da servire all' irrigazione dei terreni circostanti . I pericoli maggiori , piu` che dalle sabbie e dai venti , provengono invece dagli abitanti del deserto , dai Tibbu` e dai Tuareg , popoli d' origine araba , che vivono esclusivamente di rapina , taglieggiando e saccheggiando le carovane che attraversano il deserto ; gente intrepida e feroce , fanatica e selvaggia , che si fa un vanto dell' uccisione d' un cristiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La carovana del marchese di Sartena si era inoltrata coraggiosamente nel deserto , procedendo su una lunga fila . Il moro , a cavallo dell' asino , teneva la testa nella sua qualita` di guida , orientandosi senza bisogno di bussola , perche` agli abitanti del Sahara bastano il sole e la stella polare ; dietro veniva il cammello di Esther , circondato dal marchese , da Rocco e da Ben , poi tutti gli altri animali trattenuti da corde onde non si sbandassero . Il deserto si estendeva a perdita d' occhio confondendosi col fiammeggiante orizzonte , ma non era una pianura liscia , era invece un continuo succedersi di gibbosita` sabbiose , disposte in mille forme , piu` o meno alte , cosparse qua e la` di magre erbe e di hedysarum albagi , piante che hanno vaste radici , alte un mezzo piede , con foglie corte oscure ed a punte spinose , e delle quali i cammelli sono molto ghiotti . In lontananza si scorgeva ancora qualche gruppo di datteri , colle lunghe foglie piumate che spiccavano vivamente sul fondo luminoso del cielo , ma gia` tisici ed ingialliti dai soffi ardenti del simun . Che tristezza ! esclamo` il marchese . E che silenzio soprattutto regna fra queste sabbie ! Eppure i carovanieri amano queste sabbie , disse Ben Nartico . Quando tornano al Marocco sospirano il momento di rivedere il loro Sahara . Eppure non devono passare una vita troppo allegra qui . E` vero , marchese , rispose l' ebreo . Quella del deserto e` una vitaccia di stenti , di privazioni inaudite e anche di pericoli incessanti . Ogni anno un buon numero di quegli intrepidi viaggiatori lasciano le loro ossa a calcinarsi sotto l' ardente sole del deserto , eppure gli altri non si scoraggiano e continuano le loro immense traversate . Miete molte vite il simun ? chiese Rocco . Lo saprete dagli scheletri che incontreremo sul nostro cammino , rispose Ben Nartico . Si puo` dire che le vie che conducono al Niger siano tutte coperte di ossa di uomini e d' animali . Non e` raro che una carovana intiera venga coperta dalle sabbie e scompaia per sempre . Diavolo ! esclamo` Rocco . Cio` non e` certo incoraggiante . Senza contare poi quelle che muoiono per mancanza d' acqua , disse il marchese . Al Marocco si ricorda ancora , con orrore , quella del 1805 , che peri` tutta per aver trovato i pozzi interamente asciutti , disse Ben . Era numerosa ? chiese Rocco . Si componeva di duemila persone e di milleottocento animali fra cammelli e asini . E peri` tutta ? Furono trovati quei cadaveri ammonticchiati attorno ai pozzi asciutti . Che ecatombe ! ... esclamo` il marchese . Speriamo che non tocchi anche a noi una simile sorte , disse Rocco . Mentre chiacchieravano , la carovana procedeva lentamente , serpeggiando fra quelle dune infinite . Il caldo cominciava a diventare insopportabile e la luce , riflessa dalle sabbie , feriva crudelmente gli occhi , mentre una polvere implacabile si levava sotto i piedi degli animali , cadendo dovunque e provocando frequenti colpi di tosse . Certi momenti pareva che dalle mille fessure del suolo scaturissero vampe , come se sotto quelle sabbie ardessero laghi di lave disciolte eruttate da vulcani invisibili . Anche quel silenzio , non interrotto ne` da un grido d' uccello , ne` dal ronzio d' un insetto , ne` dall' urlo d' uno sciacallo , produceva uno strano effetto come di sconforto e di tristezza sull' animo del corso e del sardo , non abituati alle terribili marce nel deserto . Il marchese si era provato a cantare un' arietta natia , ma aveva presto cessato giacche` la polvere impalpabile gli entrava fra le labbra disseccandogli le fauci . E poi quella voce , sperdendosi in quelle sabbie sconfinate , pareva che invece di rallegrare cagionasse maggior tristezza , perche` si spegneva bruscamente senza eco , come se il calore l' assorbisse al pari dell' umidita` . A mezzogiorno , dopo una marcia di quattro ore , la carovana si arrestava presso una minuscola oasi , formata da una dozzina di datteri gia` carichi di frutta deliziose e da pochi cespi di lichen esculentus . Il deserto si puo` dire la patria del dattero , perche` nelle oasi cresce spontaneamente , senza richiedere coltura alcuna , resistendo tenacemente alle sabbie ed alle lunghe siccita` e sfidando impavido i terribili calori che tutto disseccano . Se il cammello e` necessario all' abitante del deserto , il dattero lo e` maggiormente e si comprende la venerazione che egli ha per questa pianta senza la quale non potrebbe forse vivere . Dal dattero infatti i Tuareg ed i Tibbu` estraggono quanto e` necessario alla loro vita . Le foglie tenere servono loro d' insalata e si digeriscono facilmente ; da quelle asciutte , mediante incisioni estraggono un succo lattiginoso rinfrescante , chiamato latte di dattero , molto gustoso al palato , ma che si deve bere subito , perche` inacidisce rapidamente ; da quelle piu` vecchie , prima rammollite e poi battute , ottengono stuoie assai resistenti , tappeti , panieri , cappelli e corde solidissime . Gli spatici dei fiori , quando sono freschi , costituiscono pure un cibo eccellente e salubre . Dagli spatici spogliati invece gli indigeni ottengono delle buone scope . Dalle frutta poi , che come si sa contengono una grande quantita` di zucchero , d' amido e di mucillagine , i Tuareg ricavano una farina che si mantiene per lungo tempo , che e` assai nutriente e che forma , si puo` dire , il loro principale nutrimento . Ma non si limitano alla sola farina , perche` ottengono anche uno sciroppo squisito , chiamato miele di dattero , che serve di condimento al riso od al miglio ; inoltre lasciando fermentare le frutta ne ricavano un vino assai gustoso , che possono convertire in aceto ed in alcool mediante la distillazione . Perfino il legno di queste meravigliose piante e` pregiato ; essendo durissimo e quasi incorruttibile , da` dei carboni che sviluppano un calore di poco inferiore a quello del carbon fossile . Cosa si potrebbe ricavare di piu` da una pianta che non richiede nessuna cura e che cresce la` dove tutte le altre morirebbero ? Mentre il marchese , aiutato da Esther e dal moro , rizzava due tende , volendo prolungare la fermata fino al tramonto , e Rocco preparava la colazione , Ben ed i due cammellieri saccheggiavano le piante . Quando tornarono , i loro panieri erano colmi di quelle belle e deliziose frutta , di forma ovoidale , carnose , coperte d' una pellicola lucida , d' un color rosso giallo e giallo bruno . La raccolta e` stata abbondante , disse Ben . Si potrebbe fare dell' eccellente miele . E chi se ne incarichera` ? chiese il marchese . Io , signore , rispose Esther che stava succhiando colle sue piccole labbra , rosse come corallo , un frutto giunto a perfetta maturazione . Se permettete io cerchero` d' aiutarvi , ma saro` un pessimo lavoratore , disse il marchese . Giacche` vi offrite , vi prendo subito in parola , disse Esther , ridendo ed arrossendo ad un tempo . La fabbricazione e` facile . Ed io intanto vi procurero` un vaso di latte di dattero , disse Ben . La pianta morra` poi , ma qui ve ne sono parecchie e una piu` una meno non sara` gran cosa . E perche` cessera` di vivere ? chiese il marchese . Si inaridisce presto e dopo pochi giorni appassisce del tutto . Percio` i Tuareg scelgono o i maschi superflui o le femmine che hanno cessato di produrre frutta . Prese un otre , si arrampico` su una pianta e , tagliate alcune foglie , fece presso la cima una profonda incisione circolare , quindi un' altra verticale , piu` leggera . Non erano trascorsi alcuni minuti che gia` il liquido , molto lattiginoso , sgorgava abbondantemente raccogliendosi nel recipiente . Mentre Ben attendeva che la pelle si riempisse , il marchese , Esther e Rocco fabbricavano il miele , operazione facilissima , non richiedendo che della forza ed un vaso di terracotta col fondo bucherellato . Basta riempirlo di datteri ben maturi e comprimere le frutta finche` la polpa sfugge attraverso i fori , privandosi cosi` delle ossa che rimangono invece dentro insieme colle pellicole . Ne ottennero cosi` quattro grossi vasi , che dovevano servire a variare i pasti . Bevuto il latte e divorata la colazione , tutti si stesero sotto le tende o all' ombra delle piante a godersi un po` di sonno , mentre i cammelli russavano in mezzo alle ardenti sabbie , insensibili come le salamandre ai morsi terribili del sole . 10 Le pantere del Sahara Quando la carovana si ripose in cammino , il sole stava per tramontare in un vero oceano di fuoco . L' astro , ancora sfolgorante di luce , declinava rapidamente , tingendo d' un rosso infuocato la sterminata distesa di sabbie , mentre la luna sorgeva dal lato opposto , pure rosseggiante come un disco di metallo appena reso incandescente . I cammelli , ben riposati , s' erano messi in cammino con passo piu` rapido del solito , nonostante il calore intenso che ancora regnava su quegli eterni cumuli di sabbie e che doveva mantenersi a lungo , anche dopo scomparso il sole . Un' afa pesante , che rendeva la respirazione difficile , gravava sul deserto , sugli uomini e sugli animali , ma la rifrazione delle sabbie , cosi` dolorosa agli occhi , specialmente per le persone che non vi sono abituate , era almeno scomparsa e cio` era gia` molto pel marchese e per Rocco , le cui palpebre avevano sofferto assai durante la mattina . A poco a poco le ombre della sera calavano . Pareva che salissero da oriente e si estendessero sopra il deserto come un immenso velo il quale andava sempre piu` oscurandosi . Ad occidente invece l' orizzonte fiammeggiava ancora , come se dei crateri vomitassero per il firmamento cortine di fuoco e di lave . I tramonti del deserto sono impareggiabili , pieni di poesia misteriosa e di malinconia resa ancora maggiore dal silenzio profondo che regna su quelle sterminate lande , un silenzio di cui non ci si puo` formare un' idea . Nelle foreste , nelle pianure , sulle montagne , nei burroni anche piu` selvaggi s' ode sempre qualche rumore . O il monotono trillare dei grilli , o il ronzio degli insetti notturni , o il mormorio d' un fiume , o il lontano scrosciare d' una cascata , o il sussurrio delle foglie scosse dal venticello notturno . Nel deserto invece nulla , assolutamente nulla , perche` la natura e` morta . Solamente qualche volta , di notte , il misterioso silenzio viene rotto bruscamente dall' urlo lamentevole di qualche sciacallo vagante fra le dune in cerca di preda , ed e` un urlo che invece di rallegrare l' anima vi apporta maggior tristezza . Il sole era del tutto scomparso e la luna si era alzata sopra l' orizzonte , salendo lentamente in un cielo d' una trasparenza incredibile . I suoi raggi si riflettevano vagamente sulle sabbie e proiettavano smisuratamente le ombre dei cammelli e dei cavalli . Si direbbe che questo sia il regno dei morti , disse il marchese . Pare che la carovana sia seguita da una legione di spettri striscianti sulle sabbie . Eppure quanta poesia ! Non credevo che le notti fossero cosi` splendide nel deserto . Hanno della tristezza , e` vero , ma quale calma maestosa regna fra queste pianure ! Cosa ne dici , Rocco ? Che sudo come se mi trovassi in un forno , rispose il sardo , che non condivideva quell' entusiasmo . Non mi negherete , signor marchese , che qui faccia molto caldo . Si direbbe che fra queste sabbie corrano delle vampe terribili . Che ci siano dei vulcani qui sotto ? Il Sahara non ne ha nemmeno uno , mio bravo Rocco . Ditemi , signor marchese , che il Sahara sia stato sempre cosi` ? Gli antichi lo hanno sempre veduto coperto di sabbie . Che non sia possibile trasformarlo ? I francesi dell' Algeria meridionale hanno gia` cominciato a coltivarne una parte , creando numerose oasi produttive , dove i datteri e le piante gommifere crescono a profusione . Come ! Sono riusciti a rendere queste sabbie coltivabili ? chiese Ben Nartico . Si` , e fra pochi anni sara` sfatata la leggenda che il Sahara sia una regione arida ed inabitabile . Si e` creduto finora che sotto queste sabbie mancasse assolutamente qualsiasi traccia d' umidita` , mentre invece si e` constatato ormai che l' acqua abbonda dovunque . Ed infatti come potrebbero vivere le palme delle oasi , se le loro radici non toccassero uno strato umido ? E` vero , marchese , ed e` stato osservato che in quelle oasi ove i pozzi franavano , le piante morivano rapidamente . Ebbene , il generale Desvaux , convinto che l' acqua non mancasse , ha voluto fare degli esperimenti i quali hanno dato dei risultati sorprendenti . Accertatosi che il sottosuolo del Sahara era come un immenso lago sotterraneo compresso fra due strati impermeabili , diede all' ingegnere Jus l' incarico di aprire un pozzo artesiano . La perforazione , terminata nel giugno del 1856 , a Gelida , diede completa ragione al bravo generale , perche` si ebbe un getto abbondantissimo , il quale forniva quattromila litri di acqua al minuto , tanta cioe` da poter inaffiare una delle maggiori oasi . Dietro quel pozzo altri se ne sono aperti ed altri si apriranno , e le oasi crescono ora rapidamente vincendo le sabbie . Ormai al sud dell' Algeria , su terreni che prima erano assolutamente sterili , si vedono splendide piantagioni di datteri che rendono non meno di venti milioni all' anno . E` meraviglioso ! esclamo` Ben Nartico . E` il principio della trasformazione del deserto , disse il marchese . Fra qualche secolo una buona parte del Sahara sara` resa produttiva merce` l' attivita` ed il genio degli europei . Ho anche udito parlare di un disegno grandioso , ossia della trasformazione d' una parte del deserto in un mare . Si` , Ben , e non mi stupirei che un giorno diventasse realta` . Ferdinando di Lesseps , il costruttore del meraviglioso canale di Suez , ha non solo studiato il progetto , ma anche affermato la sua riuscita . Si tratterebbe d' inondare 8000 chilometri quadrati di deserto , ossia tutta la parte bassa , mediante un canale lungo centosessanta chilometri da aprirsi a Gabes . Dieci anni di tempo e duecento milioni , ecco quanto sarebbe necessario per attuare questa grandiosa idea . Si sommergerebbero pero` molte oasi . Questo e` vero , Ben ; ma quali vantaggi ne ricaverebbero il commercio e soprattutto le potenze mediterranee messe cosi` in comunicazione facile colle ricche regioni del Sudan ! E si fara` ? Chi puo` dirlo ? Il governo francese ha dichiarato per ora che non puo` incoraggiare l' impresa ; cio` pero` che si e` negato oggi , si potrebbe concedere domani . Allora , addio carovane , disse Rocco . La poesia del deserto sarebbe finita . L' ebreo stava per rispondere ; quando in mezzo alle dune sabbiose echeggio` improvvisamente un urlo acuto , terribile , l' urlo d' una creatura umana alle prese colla morte . Chi chiama aiuto ? chiese il signor di Sartena , fermando bruscamente il cavallo e staccando dall' arcione il fucile . Tutti si rizzarono sulle staffe per abbracciare maggior orizzonte . Le dune erano cosi` alte in quel luogo , che essi non potevano spingere gli sguardi molto lontano . In quel momento , il grido si ripete` piu` distinto . Quella voce aveva urlato in lingua araba : Aiuto ! Aiuto ! Laggiu` si ammazza qualcuno , disse il marchese , preparandosi a lanciare il cavallo al galoppo . Adagio , signore , disse Ben . Non dimenticate che siamo nel deserto e che questo e` il regno dei Tuareg . Abbiamo delle buone armi . Il marchese sprono` il cavallo e si lancio` la` di dove erano partite quelle grida . Ben e Rocco l' avevano seguito , mentre il moro ed i due beduini si disponevano attorno al cammello d' Esther , impugnando i loro fucili . Superate alcune dune , il marchese si trovo` dinanzi ad una bassura cosparsa di magri cespugli formati da erbe albagi , e vide disteso al suolo un uomo avvolto in un caic oscuro , il quale si dibatteva disperatamente contro un grosso animale che tentava d' azzannarlo . Vedendo sopraggiungere i cavalieri , la fiera aveva fatto un rapido balzo indietro , piantandosi solidamente sulle corte e robuste zampe e mostrando la bocca irta di denti aguzzi . Era un animale grosso quasi quanto un leone , con una testa allungata , il muso sporgente , il collo corto ed il corpo robusto , le gambe grosse ed il pelame giallo rossiccio a macchie ed a rosette nerastre . Con un solo sguardo il marchese aveva subito riconosciuto con quale avversario avesse da fare . Una pantera del deserto ! esclamo` . Balzo` rapidamente a terra , avendo ben poca probabilita` di far fuoco con qualche certezza di riuscita rimanendo su quel cavallo che gia` cominciava ad impennarsi , poi grido` ai compagni Occupatevi dell' uomo , voi ; io penso alla pantera . La fiera , comprendendo che nulla aveva da guadagnare in quella lotta , aveva cominciato ad indietreggiare verso un ammasso di rocce nere che emergevano fra le sabbie . Il marchese stava per puntare il fucile , quando tutto d' un tratto la vide sparire entro una spaccatura che prima non aveva osservato . Ah ! Si e` rintanata , esclamo` . Ti scoveremo piu` tardi , mia cara . Certo ormai di tenerla in suo potere e che essa non avrebbe osato abbandonare il suo rifugio , raggiunse Ben e Rocco i quali avevano sollevato l' uomo che era stato assalito dal formidabile predone del deserto . Era un individuo di cinquanta o sessant' anni , dalla pelle molto bruna , con una barba lunghissima e completamente bianca , gli occhi nerissimi , animati da un fuoco selvaggio , ed il corpo d' una magrezza spaventosa . Aveva il capo coperto da un turbante d' una bianchezza dubbia e un ampio caic rattoppato . Indosso nessuna arma , eccettuato un nodoso bastone . Nondimeno doveva essersi difeso gagliardamente contro l' attacco della belva , perche` non aveva riportato che una sola graffiatura che gli deturpava la gota sinistra . Iddio vi sara` riconoscente , disse , quando Rocco gli ebbe lavato la ferita . Chi siete e cosa fate qui solo nel deserto ? chiese il marchese . Sono un povero marabutto e mi sono smarrito allontanandomi dalla carovana colla quale marciavo . Da cinque giorni cammino alla ventura . Potete reggervi ? Muoio di fame , signore , e sono cosi` sfinito che non ho piu` la forza necessaria per fare un passo . Vi mettero` sul mio cavallo , disse Ben . Desidererei prima sapere da dove venite . Dal Sahara centrale , dalle oasi di Argan e di Birel Deheb . Nartico scambio` col marchese un rapido sguardo che voleva significare Quest' uomo puo` essere prezioso . Rocco , disse il marchese . Conduci questo povero diavolo da El Haggar e fa accampare i cammelli . Noi intanto cercheremo di scovare la pantera . Lasciatela andare , signore , rispose il sardo . No , mio bravo Rocco ; conto sulla magnifica pelliccia . L' ercole prese fra le robuste braccia quel corpo magrissimo , lo pose sul proprio cavallo e si allontano` fra le dune . Che cosa volevate dire con quello sguardo ? chiese il marchese a Ben , quando furono soli . Che quel marabutto potrebbe darvi delle preziose informazioni sulla strage della missione Flatters . Se egli viene realmente dal Sahara centrale , ne sapra` qualche cosa di certo e forse piu` di quanto c' immaginiamo . L' avevo pensato anch' io , Ben . Pero` ... Parlate . Dovro` fidarmi di quell' uomo ? I marabutti sono fanatici . Non vi potra` tradire perche` deve aver molta fretta di ritornare nel Marocco . Ho veduto che possiede una borsa ben gonfia , segno sicuro che la sua questua e` stata abbondante anche fra i Tuareg . Gli doneremo un cammello e lo manderemo a Tafilelt . Per ora andiamo a scovare quell' animale , se cio` vi fa piacere . Non sara` cosa lunga . Purche` si decida a lasciare il suo covo ! Ve lo costringeremo , marchese . Gli sterpi ben secchi qui non mancano e non avremo da faticare per accenderli . Legarono i cavalli l' uno all' altro e s' accostarono all' ammasso di rocce , tenendo le dita sui grilletti dei fucili . In fondo a quella specie di corridoio videro subito brillare due punti luminosi dalla luce verdastra e udirono un rauco brontolio . Ci spia , disse il marchese . Badate , marchese . Se e` una femmina ed ha dei piccini , si difendera` disperatamente . Ah ! e` scomparsa ! Che sia molto profonda la tana ? Provero` a far fuoco ; voi tenetevi pronto a dare il colpo di grazia , marchese . L' aspetto , rispose il signor di Sartena , il quale non perdeva un atomo della sua calma . E anch' io , disse una voce . Ah ! Tu , Rocco ! Volevate che vi lasciassi soli nel pericolo ? chiese il sardo . Il marabutto e` nelle mani della signorina Esther e non ha piu` bisogno di me . Attenzione , disse Ben . Avanzo` fino a cinque passi dal crepaccio , abbasso` l' arma e la scarico` dentro . Lo sparo fu seguito da un urlo , ma la fiera non usci` . Che la galleria sia piu` ampia di quanto supponiamo ? chiese il marchese . Forse descrive qualche curva , rispose Ben , e la mia palla non ha colpito che le rocce . Affumichiamola , propose Rocco . Quando non potra` piu` resistere , balzera` fuori . Mentre il marchese rimaneva a guardia del crepaccio , Ben ed il sardo strapparono alcune bracciate di albagi e le gettarono , colle dovute precauzioni , dinanzi alle rocce . La pantera , quasi si fosse accorta delle loro intenzioni , aveva incominciato a brontolare , aumentando rapidamente il tono . Erano urla rauche , cavernose , piene di minaccia e che annunziavano un imminente assalto . Questi preparativi non le garbano , disse il marchese . Rocco accese uno zolfanello e ando` con pazza temerita` a dar fuoco agli sterpi . Stava per ritirarsi , quando la belva , con uno slancio repentino , gli si scaglio` addosso , attraversando le fiamme colla rapidita` della folgore . L' assalto era stato cosi` improvviso , che il gigante non aveva potuto reggere all' urto ed era caduto pesantemente sul dorso . Fuggi ! aveva gridato il marchese . Era troppo tardi per pensare ad una ritirata . La belva gli si era gettata sopra con furia incredibile , cercando di dilaniarlo colle poderose unghie . Fortunatamente il sardo era dotato d' una forza veramente erculea . Vedendosi perduto e nell' impossibilita` di evitare l' attacco , aveva stretto le braccia attorno alla pantera con tale rabbia da strapparle un urlo di furore . Un orso grigio non avrebbe potuto fare di piu` con un giaguaro . Rocco non lasciava la preda , mettendo a dura prova le costole e la spina dorsale della belva . Il marchese e Ben erano balzati innanzi , ma non osavano far fuoco per . paura di uccidere , colla medesima palla , anche il compagno , il quale formava colla sua avversaria una massa sola . Scostati , Rocco ! urlava il marchese . Lasciala andare ! Il sardo pero` non la intendeva cosi` . Temendo di provare quelle unghie dure come l' acciaio , raddoppiava gli sforzi per non lasciarla libera . Le sue braccia poderose si stringevano sempre piu` facendo scricchiolare l' ossatura della fiera . Lasciate fare , padrone , diceva . Cedera` . La pantera , sentendosi soffocare , faceva sforzi prodigiosi per liberare le zampe e tentava di azzannare il cranio del suo nemico . Urlava ferocemente mandando schiuma dalla gola sanguinosa e dimenava pazzamente la coda con moti convulsi . I suoi occhi , che avevano dei bagliori sinistri , pareva che schizzassero dalle orbite . A un tratto mando` un urlo piu` rauco , poi s' abbandono` mentre le potenti braccia del sardo si rinserravano piu` strette che mai attorno al suo corpo . Va' ! grido` l' ercole , scagliandola quattro o cinque passi lontano . Marchese , potete darle il colpo di grazia . Due palle che le attraversarono il cranio la finirono per sempre . Mille demoni ! esclamo` il marchese , che non si era ancora rimesso . Quale vigore sovrumano possiedi tu , Rocco ? Due solide braccia , rispose il sardo sorridendo . Da sfidare quelle d' un gorilla . Se trovero` una di quelle scimmie gigantesche , la sfidero` alla lotta , marchese . Ecco un uomo che ne vale venti , disse Ben . Se i Tuareg ci assaliranno io non vorrei trovarmi nei loro panni . 11 Le confessioni del marabutto Quando tornarono all' accampamento , che era stato piantato sul margine di quella bassura , trovarono il marabutto seduto dinanzi ad una pentola di miglio condito con sciroppo di datteri , un vero manicaretto per gli abitanti del deserto . Il povero diavolo , a digiuno da cinque giorni , divorava con un' avidita` tale , da temere che se ne andasse al paradiso di Maometto con una forte indigestione . Nel deserto doveva aver sofferto non poco , a giudicare dalla sua spaventosa magrezza , quantunque i marabutti siano piu` o meno tutti patiti a causa dei lunghi viaggi che intraprendono e anche dei lunghi digiuni a cui si sottopongono . Questi uomini sono i piu` fedeli apostoli dell' islamismo e godono fama di santoni , appartenendo ad una setta che ha lo scopo di propagare la fede del profeta arabo . S' incontrano dappertutto sui margini del deserto , sia nel Marocco meridionale , sia nell' Algeria e nella Tripolitania . Vivono in tempietti foggiati a due o tre cupole , situati su un rialzo di creta , e quasi sempre soli . Sono , si puo` dire , specie di monaci , buoni taluni , austeri , dediti a privazioni e alle lunghe astinenze ; feroci , impostori e orgogliosi gli altri . Talvolta hanno moglie , nondimeno vivono , per lo piu` , in un perfetto isolamento , occupando il loro tempo a studiare il Corano ed a digiunare . I piu` ignoranti invece si abbandonano a pazze danze , roteando intorno a se stessi finche` cadono sfiniti o svenuti . Vi sono fra loro anche dei famosi ciurmatori , che pretendono di operare miracoli , di parlare per la bocca dei defunti , e che in tempo di guerra pronosticano le vittorie e vendono amuleti che devono spuntare le armi dei nemici e arrestare perfino le palle dei cannoni ! ... Si vantano anche di essere dottori , e le loro ricette consistono sempre in un pezzo di carta , su cui vergano delle frasi del Corano e che poi fanno trangugiare in una tazza di brodo . Sono tuttavia personaggi importanti e anche pericolosi . Con poche parole possono scatenare pericolose ribellioni fra le tribu` ignoranti e creare seri fastidi al sultano del Marocco . Fortunatamente i ministri del Commendatore dei credenti , da quei furbi che sono , hanno trovato un mezzo sicuro per tenerli in freno e nel medesimo tempo fare l' interesse delle finanze imperiali . Tutte le tribu` marocchine piu` o meno indipendenti , siano Scellak o Amazirgui o Rifani , hanno sempre provato una vera ripugnanza a pagare all' Imperatore le imposte o i tributi che egli si crede in diritto di esigere . Una volta i ministri levavano delle armate per costringerveli ; ora invece ricorrono ai marabutti , i quali possono accumulare ad un tempo le funzioni dei capi religiosi , civili e militari . I santoni , sicuri di fare un ottimo affare , si mettono in viaggio per predicare ... la colletta santa . S' incontrano nel deserto o fra le montagne , visitano le tribu` ribelli , parlano e predicano a destra ed a manca con una lena ed una vigoria incredibili , e la loro eloquenza e` cosi` persuasiva che finiscono collo strappare quei tributi che degli eserciti forse non otterrebbero . Col gruzzolo in tasca allora tornano nel Marocco , ne trattengono la parte piu` grossa e consegnano il rimanente al sultano , il quale , come ci si puo` figurare , e` ben lieto di quelle entrate insperate e non si fa avaro di tributare elogi ed onori a cosi` valenti esattori . Il marabutto , raccolto morente , aveva intrapreso il suo viaggio con le funzioni di capo religioso e di esattore . Spinto pero` o da vero zelo religioso o da eccessiva venalita` , si era inoltrato fino nelle oasi dei Tuareg per impinguare maggiormente la borsa , col pretesto che quel denaro doveva servire a distruggere gl' infedeli dell' intera Europa . Disgraziatamente la carovana alla quale si era unito era partita senza svegliarlo , ed il disgraziato , abbandonato fra le sabbie , senza viveri e senza animali , era stato ad un pelo di trovare la sua tomba negl' intestini della famelica pantera . Dopo pero` un' abbondante scorpacciata di miglio ed un riposo d' un paio d' ore , quel diavolo d' uomo si era risvegliato come uno che avesse preso regolarmente i suoi pasti . Era il momento di farlo parlare , avendo il marchese molta premura di giungere a Beramet , prima che la carovana si allontanasse troppo verso il sud . Dopo avergli offerta una pipa colma di eccellente tabacco , gli chiese a bruciapelo Voi avete assistito certamente alla distruzione della colonna francese guidata da Flatters ! Udendo quelle parole , il santone aveva levato dalle labbra la pipa , guardando il marchese con profondo stupore . Cosa ne sapete voi ? chiese finalmente , non senza una certa inquietudine . Poi , dopo esserglisi accostato e averlo guardato attentamente , aggiunse Ah ! Voi non siete un marocchino , bensi` un europeo nelle vesti di un arabo . Mi sono ingannato ? No , rispose il marchese , francamente . Forse un francese . Quasi , perche` sono un algerino . E che cosa fate qui , nel deserto ? Vado al Senegal e attraverso il Sahara per scopi commerciali . Mi era venuto il sospetto che vi recaste presso i Tuareg . A che fare , se tutti i componenti la spedizione sono stati uccisi ? Tutti ! ... Forse che voi ne sapete qualche cosa ? Forse che qualcuno di quei disgraziati e` ancora vivo ? Il marabutto non rispose . Guardava ora il marchese , ora Rocco ed ora i due ebrei con una certa inquietudine che non sfuggi al suo interrogatore . Ascoltatemi , disse questi . Se voi mi narrate quanto sapete su quella tragedia , io vi regalo un cammello per tornarvene al Marocco e anche un bel fucile per difendervi . Non mi tratterrete con voi ? chiese il marabutto . A quale scopo ? Noi dobbiamo andare al sud , mentre la vostra destinazione e` al nord . E` molto tempo che mancate dall' Algeria ? Sono due mesi . Allora non avete saputo che una delle guide e` stata arrestata e anche avvelenata ? Non so nulla affatto . Quando lasciai l' Algeria non erano giunte che le prime voci sull' atroce massacro della spedizione . Orsu` , parlate ; io ormai ho indovinato che sapete molte cose su quel dramma . Il marabutto esito` ancora qualche istante , poi disse con un certo tremito nella voce : Suppongo che non mi crederete un complice dei Tuareg . Non abbiate alcun timore intorno a cio` . I marabutti sono uomini santi e non gia` guerrieri , disse il marchese . E quando avro` parlato mi lascerete andare ? insistette ancora il marabutto . Ve lo prometto . Questo santone non deve avere la coscienza tranquilla , mormoro` Rocco . Forse e` stato lui ad aizzare i Tuareg contro gl' infedeli . Il marabutto stette alcuni istanti in silenzio come per raccogliere meglio i suoi ricordi , poi tranquillamente disse Io mi trovavo nell' oasi di Rhat che e` , si puo` dire , la cittadella dei Tuareg Azghar , quando avvenne il massacro della spedizione ; trovandomi a poche miglia dal luogo ove i francesi vennero assaliti , nessun particolare mi e` sfuggito . Come voi avrete saputo , il colonnello , oltre al capitano Masson e a parecchi ingegneri , aveva preso con se` una forte scorta di cacciatori algerini del 1' Reggimento , fra i quali si trovavano due uomini che dovevano piu` tardi tradirlo : Belkasmer Ben Ahmed , che si era arruolato sotto il nome di Bascir , ed El Aboid Ben Ali` . Lo sapevo , disse il marchese . Quei due soldati non erano algerini , come si era creduto , bensi` entrambi originari del paese dei Tuareg . Giunta la spedizione nel cuore del deserto , Bascir , d' accordo col compagno , ordi` il tradimento per impossessarsi delle armi e dei viveri , nonche` dei denari e dei regali che supponeva nascosti nei bagagli . Col pretesto di condurre il colonnello a visitare una miniera d' oro , trascino` la colonna a Uep Dam , poi diserto` assieme a El Aboid e corse ad avvertire i Tuareg . Il giorno dopo milleduecento pirati del deserto piombavano sulla spedizione , opprimendola col loro numero . Flatters , il capitano Masson ed un sottufficiale caddero vivi nelle mani dei nemici ; altri , guidati da un sergente , riuscirono ad aprirsi un passaggio attraverso le file degli assalitori , fuggendo poi verso il nord , ma i piu` rimasero sul terreno , falciati dalle larghe sciabolate dei fanatici . Devo aggiungere che alcuni giorni innanzi i Tuareg avevano gia` tentato di distruggere la colonna , vendendo ai suoi membri dei datteri avvelenati , i quali avevano prodotto coliche spaventose . Solo alcuni soldati erano spirati sulle sabbie infuocate e dopo atroci tormenti . I superstiti intanto avevano continuato la loro fuga verso il settentrione , tormentati incessantemente dai Tuareg , che non lasciavano loro un istante di tregua . Quei disgraziati , morenti di fame e di sete , che si assassinavano reciprocamente durante veri accessi di follia furiosa , sono caduti quasi tutti mordendo le sabbie negli ultimi spasimi dell' agonia . Cos' e` successo poi del colonnello Flatters e di Masson ? domando` il marchese . Del colonnello io ignoro se sia stato risparmiato o ucciso . Ho udito pero` raccontare che i Tuareg lo avevano condotto verso Tombuctu , non so se per finirlo lontano dagli sguardi di tutti , o se per renderlo schiavo di quel sultano . Allora voi non escludete la supposizione che possa essere ancora vivo ? chiese il marchese . Anch' io ho udito raccontare che e` stato condotto a Tombuctu . Ignoro la sua sorte , rispose il marabutto . Giuratelo . Lo giuro sul Corano . E il capitano Masson ? Ho veduto la sua testa piantata in cima ad una picca e anche quella del sergente . Infami ! grido` Rocco . Mi avete detto che uno dei traditori e` stato arrestato , riprese il marchese . Si` , Bascir , il quale aveva avuto l' audacia di recarsi a Biskra con la speranza d' indurre il governatore dell' Algeria ad organizzare una spedizione di soccorso per farla poi massacrare dai Tuareg . Riconosciuto da uno dei pochi superstiti , venne arrestato e , dopo essere stato ubbriacato , fu sottoposto a lunghi interrogatori . Ed ha confessato tutto ? Si` , aggiungendo anzi che il colonnello Flatters era stato ucciso perche` si era rifiutato di scrivere una lettera colla quale doveva chiedere una colonna di soccorso . Che Bascir abbia detto il vero ? Uhm ! Ne dubito , signore . E` ancora vivo quell' uomo ? Ho saputo che e` stato avvelenato l' 8 agosto nelle carceri di Biskra per opera di alcuni amici dei Tuareg e coll' aiuto del trattore arabo incaricato di fornire i cibi ai prigionieri . Probabilmente temevano che , minacciato di morte e colle promesse di laute ricompense , potessero indurlo a servire di guida ad una spedizione vendicatrice . Ed il compagno di Bascir , quell' El Aboid , sapete dove si trovi ora ? chiese Ben Nartico . Mi hanno detto che e` cammelliere in una carovana che si dirige verso Tombuctu . E` l' uomo che cerchiamo e che ci fu segnalato dal vecchio Hassan , disse l' ebreo al corso , parlando in lingua francese . Si` , rispose il signor di Sartena , il quale era diventato meditabondo . Egli deve ora nascondersi sotto il nome di Scebbi , ma noi lo ritroveremo egualmente . Fece sciogliere uno dei migliori cammelli , e lo condusse dinanzi al marabutto , a cui Rocco aveva gia` dato un fucile e delle munizioni . E` vostro , gli disse . Vi auguro buon viaggio . Grazie del dono e d' avermi salvato la vita , rispose il marabutto . Che Dio sia con voi . Sali` in sella , fece alzare il cammello e poi aggiunse Badate , i Tuareg vegliano onde nessun europeo s' addentri nel deserto . Temono la vendetta dei francesi . Cosi` dicendo si allontano` . Signore , che cosa ne dite di quel santone ? chiese Rocco , guardando il marabutto che stava per scomparire dietro alle dune . Che quell' uomo non deve essere stato estraneo al massacro della spedizione , rispose il marchese . E colle sue parole deve aver aizzato i Tuareg a dare addosso agl' infedeli , aggiunse Ben Nartico . Questi santoni sono dei pericolosi bricconi . Mezz' ora dopo la carovana riprendeva le mosse , dirigendosi verso le pianure sabbiose del sud . 12 Una vendetta nel deserto Le marce sull' interminabile mare senz' acqua , come gli arabi chiamano , nel loro linguaggio figurato , le immense e desolate pianure del Sahara , si succedevano sempre piu` faticose e piu` monotone . Le sabbie si succedevano alle sabbie senza nessuna variante , ora formando bassure che parevano non dovessero finire mai , ed ora in lunghe file di dune che davano l' aspetto di onde solidificate , stancando immensamente gli sguardi e anche l' anima dei due europei e dei loro compagni . Solo a lunghe distanze , intorno alle rocce emergenti come isolotti perduti su quel mare di sabbia , s' incontravano magre erbe , intristite dagli implacabili raggi di quel terribile sole , e sulle quali si gettavano avidamente i poveri cammelli , disputandosele . Era il vero deserto , senza un albero che potesse rallegrare lo sguardo , senza un pozzo ove bagnarsi le labbra arse , senza un essere vivente qualsiasi , perche` se il Sahara ha animali feroci e anche antilopi e gazzelle e struzzi , essi non s' incontrano che nelle vicinanze delle oasi . Era un vero oceano di sabbia e di fuoco , sormontato da una atmosfera ardente che disseccava ed incartapecoriva le carni , faceva sudare grandemente gli uomini e assorbiva rapidamente l' acqua degli otri gia` tanto scarsa . E che luce poi , che irradiazione ! In certi momenti gli occhi non potevano piu` affrontare quei riflessi brucianti , che producevano dolori paragonabili alle trafitture di mille spilli , e le palpebre non bastavano piu` a ripararli . Dinanzi , l' orizzonte che pareva coperto di fiamme ; in alto un cielo sfolgorante che non si poteva guardare nemmeno per un solo istante ; a terra i riflessi acciecanti delle sabbie rese quasi incandescenti . Nondimeno la carovana non s' arrestava , ansiosa di giungere ai pozzi di Beramet per rinnovare le sue provviste d' acqua che cominciavano a scemare con spaventosa rapidita` e scovare El Abiod . Aveva pero` rinunciato , dopo alcuni giorni , alle marce diurne , quantunque gli accampamenti sotto le tende , con quel sole terribile che le riscaldava come forni , riuscissero penosissimi pel marchese e per Rocco , non abituati a quelle alte temperature . Non si mettevano in cammino che qualche ora prima del tramonto , continuando fino all' alba . Tuttavia il calore si manteneva quasi eguale anche la notte , perche` nessun soffio d' aria la mitigava e le sabbie non perdevano quasi nulla della loro incandescenza , nemmeno nelle prime ore del mattino . Non fu che al nono giorno dopo la partenza da Tafilelt che la carovana pote` finalmente salutare l' esile e alto minareto di Beramet , nel momento in cui il muezzin , col viso volto alla Mecca , lanciava nello spazio la preghiera mattutina : Allah , Allah , russol Allah ... Dio e` Dio e non v' e` altro Dio che Dio , e Maometto e` il suo profeta . La carovana si era arrestata . Tutti gli uomini e anche Esther , che doveva pure fingersi mussulmana , si erano inginocchiati sui tappeti appositamente distesi , e dopo aver recitato la preghiera alla presenza degli abitanti , ciascuno aveva fatto le sue abluzioni colla fine sabbia della via , come prescrive il Corano , allorche` il viaggiatore non trova acqua a sua disposizione . Cio` fatto uomini e cammelli erano entrati nella piccola oasi , colla speranza di trovare la carovana . Beramet non e` che una piccola stazione , situata a poche miglia dal fiume Igiden , fiume pero` che rimane asciutto per anni continui : esso dovrebbe scaricare le sue magre acque in un laghetto salmastro che si estende verso il settentrione , quasi ai confini del Marocco . Beramet si compone d' una piccola moschea , di tre o quattro duar , abitati ognuno da un gruppetto di famiglie , e di magre piantagioni di datteri , di acacie e di aloe` . I suoi abitanti appartengono quasi tutti alla razza degli Amargui , la piu` bella e la piu` fiera del Marocco , nemica degli arabi , ai quali fanno subire , quando se ne presenta l' occasione , i piu` cattivi trattamenti . Sono begli uomini , robusti , cacciatori intrepidi e camminatori instancabili , con un miscuglio di selvatichezza e di dolcezza , piu` ospitali dei Sellak , che sono invece arroganti , ladri e assassini ed ai quali disputano la supremazia delle tre o quattro razze che vivono nel Marocco . Giovani , vivono di caccia e coltivano i campi ; diventati vecchi , fanno i pastori e passano intere giornate distesi al suolo , in una immobilita` assoluta , sfidando il sole a testa nuda . Appena entrati fra i duar , il marchese ed i suoi compagni s' avvidero subito , con molto dispiacere , che non vi era in quel momento alcuna carovana . Gia` andati ? si chiese il marchese , con visibile malumore . Sono partiti da cinque giorni , rispose El Haggar , che si era gia` informato dal capo della borgatella . Per dove ? Per i pozzi di Marabuti . Quanti giorni ci saranno necessari per giungere a quei pozzi ? domando` il marchese . Non meno di tre settimane , rispose El Haggar . Signorina Esther , chiese il marchese , volgendosi verso la giovane ebrea , avete bisogno di qualche giorno di riposo ? No , marchese , rispose la sorella di Ben . Sul cammello non mi affatico , essendo abituata al passo di questi animali . Allora potremo ripartire questa sera , se non vi rincresce . Mi spiacerebbe invece farvi perdere qualche giorno . Grazie , fanciulla . Rizzarono le loro tende fuori dai duar onde essere piu` liberi , poi Ben , El Haggar ed i due beduini si recarono ai pozzi per abbeverare ampiamente i cammelli e fare le loro provviste d' acqua . I pozzi del Sahara sono tutti eguali . Vengono scavati da una corporazione speciale detta dei R' tassa , e con sistemi assolutamente primitivi , sicche` la loro durata e` breve . Fanno un buco nel terreno , lo allargano a poco a poco , puntellandolo , onde le sabbie non cedano , e foderandolo con tronchi di palmizi vuoti . Simili opere sono poco solide e le sabbie , franando a poco a poco , finiscono presto per riempire i pozzi facendo scomparire l' acqua . Quelli pero` di Beramet erano ancora in ottimo stato e potevano fornire acqua in quantita` e anche eccellente , cosa piuttosto rara , essendo essa per lo piu` un po' salmastra . I cammelli furono dapprima lasciati bere a sazieta` , poi furono costretti a ingurgitare altra acqua mediante un imbuto cacciato sulle loro narici , operazione poco piacevole di certo per quei poveri animali , ma necessaria onde aumentare la loro provvista interna . Alla sera , un po` dopo il tramonto , la carovana , aumentata di due mehari , ossia cammelli corridori , acquistati dal marchese , e ben provvista d' acqua e di viveri , lasciava Beramet , prendendo la via del sud . Il deserto pareva che fosse diventato piu` arido ancora . Non piu` rocce , non piu` magre erbe , non il piu` piccolo animale : sabbia , e sempre sabbia , avvallata confusamente in larghe ondulazioni , e poi sabbia ancora . Mi sembra che il deserto si abbassi considerevolmente , disse il marchese , il quale cavalcava a fianco di Ben . Forse questo sara` il fondo dell' antico mare , rispose l' ebreo . Ah ! Credete anche voi che anticamente il Sahara fosse coperto d' acqua ? Tutti lo affermano , signore . Eppure gli scienziati ne dubitano , mio caro Ben . L' altitudine media del deserto e` di quattrocento metri sul livello del mare , quindi ammetterete che l' acqua non doveva salire a tanta altezza , se , come si dice , comunicava coll' oceano . Vi sono pero` delle bassure considerevoli , marchese . Non lo nego , ma sono relativamente poche . Quale spiegazione danno dunque gli scienziati ? Affermano che il Sahara , al pari dei deserti del Turkestan e di Gobi , non sia gia` diventato tale pel ritiro delle acque , bensi` a causa di . sollevamenti geologici avvenuti in epoche antiche e che la sabbia si sia formata per azione disgregante , operata superficialmente sulle rocce dall' aria e dalle piogge . Puo` essere , marchese , disse Ben Nartico . Gli strati rocciosi sono abbondantissimi nel Sahara e anche d' una durezza poco considerevole . Ah ! Che cosa avete ? Guardate quella roccia isolata che sorge dinanzi a noi . La vedo . E` la roccia d' Afza la bella . Ne so meno di prima . E` una storia che nel Sahara tutti conoscono . Ma che io ignoro , Ben . Ricorda una terribile vendetta . Allora me la racconterete . Si` , quando ci fermeremo , marchese . Per ora marciamo . Il deserto manteneva la sua desolante uniformita` e anche il suo intenso calore . Una calma assoluta regnava su quelle sconfinate pianure . Se qualche colpo d' aria giungeva a lunghi intervalli , era d' altronde cosi` ardente che non si desiderava , perche` pareva togliesse il respiro . Quella prima marcia , dopo la partenza da Beramet , si prolungo` fino all' alba , desiderando il marchese di guadagnare via onde poter raggiungere la carovana almeno a Marabuti . Appena sorto il sole , furono alzate le tende e tutti vi si rifugiarono per prepararsi la colazione e prendere poi un po` di riposo . Mentre Rocco s' occupava dei piatti forti , consistenti per lo piu` in una zuppa di legumi ed in frittelle di farina , Esther preparo` un delizioso moka che offri` ai suoi compagni assieme ad alcuni bicchierini di vecchio Cognac , liquore che il marchese non si era dimenticato di portare . Alla fermata ci siamo , amico , e la storia della rupe mi e` ancora ignota , disse il marchese a Ben . Ve la narrero` io , marchese , disse Esther . Allora il racconto avra` maggior pregio . Afza deve essere stata una donna , e` vero ? E una delle piu` belle del deserto . Qui si nasconde qualche cupo dramma . Una vendetta che vi dara` un' idea dei costumi degli abitanti del Sahara , disse Esther , e poi comincio` Un giorno presso quella roccia sorgeva un duar circondato da bellissimi datteri , perche` allora i pozzi non erano ancora stati rovinati ed il terreno non era diventato sterile . Voi gia` sapete che quando l' acqua viene a mancare , il deserto riprende i suoi diritti e tramuta anche le piu` belle oasi in una pianura arida , sulla quale non spunta piu` l' erba . Quel duar era abitato da un beduino , che si chiamava Alojan , un uomo audace , intrepido cacciatore e che tutti conoscevano nel Sahara . Alojan era felice perche` oltre a possedere numerosi cammelli , possedeva pure la piu` bella donna del deserto , Afza , una Tuareg che aveva pagato quasi a peso d' oro sul mercato d' Anadjem . Disgraziatamente quella felicita` non doveva durare a lungo ; Allah aveva disposto diversamente . Un giorno Alojan , mentre inseguiva un' antilope , giungeva in una bassura sabbiosa , dove il terreno era coperto di lance spezzate , di sciabole insanguinate e di cadaveri . Una battaglia doveva essere avvenuta in quel luogo fra tribu` di Tuareg avversarie . Alojan , temendo di venir sorpreso dai vincitori , stava per tornarsene al suo duar , quando gli giunse agli orecchi un lamento . Si spinse fra i cadaveri e scopri` a terra un giovane guerriero che respirava ancora . Alojan era valoroso e anche molto generoso . Raccolse il ferito , lo carico` sul suo cammello e lo trasporto` nel suo duar , ove lo curo` come se fosse stato un fratello . Dopo quattro lunghi mesi di convalescenza quel giovane , che si chiamava Faress , era completamente guarito . Tu ormai non hai piu` bisogno delle mie cure , gli disse il generoso Alojan . Se vuoi tornare presso la tua tribu` , io ti condurro` e ti lascero` anche se con dispiacere ; ma se vuoi rimanere nel mio duar , sarai per me un fratello ; mia madre sara` anche la tua , e mia moglie ti sara` sorella . O mio benefattore , rispose il giovane guerriero , ove troverei dei parenti come quelli che tu mi proponi ? Senza di te io non sarei piu` vivo e la mia carne avrebbe servito di pasto agli uccelli da preda e le mie ossa sarebbero rimaste senza sepoltura sulle sabbie ardenti del deserto . Giacche` lo vuoi , io rimarro` presso di te , per servirti tutta la vita . Devo pero` dirvi che Faress era stato indotto a rimanere da un motivo meno puro ; era l' amore che cominciava a sentire per la bella Afza , amore nato dalle cure che ella gli aveva prodigato . Erano passati altri due mesi , quando Alojan , che non aveva avuto il minimo sospetto , incarico` Faress di scortargli la madre , la moglie e due fanciulli fino ad un' oasi , dove contava di piantare il suo duar . L' occasione fa il ladro , come si dice . Faress , non sapendo resistere , pose la tenda su un cammello , vi colloco` la madre coi due fanciulli e li mando` innanzi , dicendo che li avrebbe presto raggiunti con Afza . La vecchia attese a lungo , e non vide piu` giungere ne` l' uno , ne` l' altra . Faress , salito su un rapido cavallo , aveva portato Afza presso la sua tribu` . Alla sera , quando Alojan giunse alla nuova oasi , trovo` la madre piangente , seduta presso una palma . Dov' e` Afza ? le chiese con voce terribile . Io non ho veduto ne` tua moglie , ne` Faress ; rispose la vecchia . E` da questa mattina li attendo . Allora per la prima volta un sospetto attraverso` il cuore e il cervello del tradito . Aiuto` la madre ad alzare la tenda , prese le sue armi , sali` sul suo mehari e corse disperatamente attraverso il deserto ; finche` giunse presso la tribu` di Faress . All' entrata del duar si fermo` presso una vecchia che viveva sola . Scorgendolo , costei lo guardo` a lungo con stupore , dicendogli Perche` non vai dallo sceicco della tribu` ? Oggi e` giorno di festa e non si nega ospitalita` a nessuno straniero , fosse anche un nemico . E perche` si fa festa ? chiese Alojan . Faress El Meido , che era rimasto sul campo di battaglia e che era stato pianto per morto , e` tornato conducendo con se` una bella donna e oggi si sono celebrate le nozze . Alojan dissimulo` la rabbia tremenda che lo divorava e attese pazientemente la notte . Quando tutti gli abitanti dei duar dormivano , striscio` senza far rumore sotto la tenda di Faress , e prima che questi aprisse gli occhi , con un colpo di scimitarra gli spicco` la testa dal busto . Afza si sveglio` , e Alojan l' afferro` prontamente dicendole : Seguimi ! Imprudente ! esclamo` la donna con voce tremante pel terrore che la invadeva . Va' , fuggi , prima che i parenti di Faress ti uccidano . Silenzio , donna disse Alojan , con voce minacciosa . Alzati , invoca Dio e maledici il demonio che ti ha spinto ad abbandonare il tuo sposo ed i tuoi figli . Afza , che aveva veduto un terribile lampo balenare negli occhi del tradito , cerco` di gridare al soccorso , ma venne afferrata strettamente e portata sul cammello . L' allarme pero` era stato dato , e il padre di Faress e due dei suoi figli si erano slanciati sulle tracce di Alojan . Questi , vedendosi inseguito da vicino , impugno` le sue armi e si difese come un leone . Nel frattempo Afza , liberatasi dai suoi legami , si uni` agli inseguitori , scagliando sassi contro Alojan , e uno dei sassi lo colse alla testa , ferendolo . Nondimeno Alojan uccise i due fratelli di Faress e riusci` ad atterrare anche il padre . Io non uccido i vecchi , disse , quando lo vide a terra . Riprendi il tuo cavallo e ritorna fra i tuoi . Poi riafferrata Afza , si rimise in viaggio dirigendosi verso il suo primiero duar , senza aver detto una parola alla sua donna . Quando giunse presso la rupe che avete veduto , da uno dei suoi servi che era ancora rimasto nell' oasi , fece chiamare il padre ed i fratelli della moglie , che abitavano poco discosti , e racconto` loro quanto era avvenuto . Padre ; disse poi , quand' ebbe finito , giudica tua figlia . Il vecchio s' alzo` senza dire verbo , trasse la scimitarra e la testa della bella Afza ruzzolo` al suolo . Compiuta la vendetta , Alojan rovino` i pozzi onde tutte le piante morissero , li riempi` di sabbia , poi salito sul suo cammello scomparve fra le dune del deserto , ne` piu` si seppe nulla di lui . La rupe pero` e` rimasta a ricordare la vendetta del povero cacciatore del deserto sulla infedele Afza . 13 Gli uragani del Sahara Da dieci giorni la carovana marciava , dirigendosi sempre verso il sud , quando un mattino , dopo una faticosissima corsa notturna , il marchese ed i suoi compagni , mentre stavano sorbendo il caffe` sotto la tenda , videro comparire El Haggar col volto abbuiato e sconvolto . Signori , disse con un accento cosi` inquieto da non sfuggire al marchese , un pericolo , forse tremendo , s' avanza su di noi . I Tuareg ? chiese il signor di Sartena . No , padrone . E` il simun che si prepara a soffiare . Fra poche ore il deserto sara` in tempesta ed e` necessario cercare un rifugio onde non farci seppellire dalle sabbie . Il marchese , Esther e Ben Nartico , udendo quelle parole , si erano precipitati fuori della tenda , pero` con loro stupore nulla videro che annunciasse quel terribile vento infuocato che dissecca tutto , che assorbe gli umori delle piante , che fa evaporare rapidamente l' acqua contenuta negli otri e che solleva furiosamente le sabbie , coprendo sovente le carovane e soffocandole . Una calma completa regnava dovunque , anche agli estremi confini del deserto , e le sabbie rimanevano immobili . Solamente in aria si vedeva estendersi un leggero strato di vapori biancastri , i quali non avevano alcunche` di minaccioso . Non soffia un alito di vento e tu annunci lo scoppio del simun ! esclamo` il marchese . Hai sognato , El Haggar ? Io lo vedo , rispose il moro , i cui sguardi si erano fissati verso il sud . E dove ? Non scorgete quel punto nero , appena visibile , che s' alza sull' orizzonte ? Non e` un ammasso di rocce ? No , padrone : e` una nube che s' avanza e annuncia il simun . Che cosa ci consigli di fare ? Partire subito , padrone . A tre o quattro miglia piu` al sud vi sono delle rocce che ci offriranno un ottimo rifugio contro le sabbie . Le tende furono levate subito e , caricati gli animali , furono fatti alzare senza bisogno di ricorrere al bastone . Anche le povere bestie erano in preda ad una viva inquietudine . I cammelli scuotevano nervosamente la testa e mandavano di quando in quando acuti lamenti , i cavalli e l' asino nitrivano e ragliavano e cercavano di mordersi vicendevolmente . Intanto i vapori , bianchi come latte , aumentavano coprendo quasi tutto il cielo , e dal sud cominciava a spirare , ad intervalli , qualche raffica soffocante . Il punto nero segnalato da El Haggar ingrandiva a vista d' occhio , alzandosi sempre piu` all' orizzonte . Era una nuvola opaca che il simun si cacciava innanzi con velocita` vertiginosa . I due beduini e il moro si erano messi a cantare per incoraggiare i cammelli , le cui inquietudini crescevano . I cavalli invece , cosa strana , avevano le vene del collo turgidissime e continuavano a mordersi con furore . Questo simun deve essere qualche cosa di spaventevole , disse il marchese , il quale si sentiva in preda ad una profonda agitazione nervosa . Si direbbe che il mio cuore tremi come dinanzi ad un pericolo ignoto . E` il terrore delle carovane , rispose Ben . Se giungeremo al rifugio promessoci dal moro , tutto finira` in una pioggia di sabbia . Ci rimarra` poi acqua sufficiente per giungere nell' oasi di Marabuti ? Che il vento ce l' assorba tutta ? chiese Rocco . Quante carovane ne sono rimaste prive dopo il simun ! e quanti sono morti di sete ! esclamo` il marchese . E` il momento di prendere una pronta risoluzione , disse Ben . Quale ? chiese il marchese . Precedere la carovana coi due mehari , perche` temo che il simun ci piombi addosso prima di giungere al rifugio . Volevo farvene la proposta , disse El Haggar che marciava al loro fianco . I cammelli sono stanchi e minacciano di lasciarsi cadere . Marchese , domando` Ben , sapete montare i mehari ? Si` , avendoli usati nella campagna della Cabilia . Incaricatevi di mia sorella , io pensero` a Rocco . Saro` un protettore fidato , rispose il marchese . Lasciamo i cavalli e montiamo i mehari . Sono molto piu` veloci e piu` resistenti . Affrettatevi , disse El Haggar . Ecco che le sabbie cominciano a turbinare . Io rimango a custodia del rimanente della carovana . La nube aveva coperto il cielo e nel suo seno si udivano dei fragori assordanti , come se dei carri carichi di ferraglie venissero trascinati in una corsa sfrenata sopra ponti metallici . Un vento ardentissimo , che disseccava le labbra , passava sopra il deserto con mille stridori , sollevando immense cortine di sabbia , le quali correvano all' impazzata fra le dune . Pareva che fossero impregnate di fuoco , avendo bagliori di fiamme . Il marchese era salito precipitosamente sul mehari che gli aveva condotto il moro , poi aveva preso fra le braccia Esther , mentre Nartico e Rocco montavano l' altro . Non occupatevi di noi , disse El Haggar , ci rivedremo piu` tardi . I due mehari` si erano slanciati a corsa precipitosa fra i turbini di sabbia , come se volessero gareggiare col vento . Se i cammelli sono le navi del deserto i dromedari sono i corsieri . Sono piu` belli , piu` nobili degli altri , dall' andatura piu` disinvolta , dal piede piu` sicuro , piu` sobri , piu` affezionati ai loro padroni ed infinitamente piu` rapidi . La loro andatura ordinaria e` un lungo trotto , durante il quale innalzano la coda e la testa , imprimendo alla loro gobba certe scosse che finiscono col fiaccare il cavaliere , quando non e` da lunga pezza abituato a quel galoppo disordinato . Che veloci corridori pero` ! Percorrono d' un fiato , senza prendere riposo , perfino sessanta miglia e qualche volta anche di piu` , se vengono aizzati . Il marchese , seduto solidamente sulla sella che e` concava e fornita dinanzi e di dietro di due rialzi per impedire al cavaliere di venire sbalzato a terra da quelle brusche scosse , si teneva stretta al petto la bella ebrea , cercando di proteggerle il viso dalle sabbie che gli turbinavano intorno . Ben e Rocco lo seguivano a pochi passi , aggrappati ai due rialzi e alle cinghie , tenendosi curvi per ripararsi gli occhi e la bocca . La carovana era scomparsa fra le colonne di sabbia , marciando velocemente versa il settentrione . Il vento , ormai scatenato , ruggiva fra le dune , sciogliendole e disperdendole . Pareva che il deserto si fosse tramutato in un oceano in piena tempesta . Vere onde s' abbattevano sui fuggiaschi , ma onde di sabbia , piu` pericolose delle altre . Pareva che il cielo fosse tutto in fiamme e che la nuvola ardesse come se fosse composta di catrame liquido , perche` proiettava un calore tale da non poter resistere . I fuggiaschi si sentivano cucinare vivi , come se si trovassero entro un immenso forno scaldato a bianco . I mehari non cessavano pero` di correre . Filavano come trombe , col collo teso e la testa rasente il suolo per non respirare quell' atmosfera ardente che disseccava i loro polmoni ; salivano le dune , le discendevano senza rallentare sotto una pioggia furiosa di frammenti di rocce e di granelli , che il vento faceva turbinare ad altezze prodigiose per poi lasciarli precipitare . Coraggio ! il mehari corre sempre ed il rifugio non e` lontano , esclamo` il marchese . Il vento ci strappa dalla sella , rispondeva Esther , aggrappandosi strettamente a lui per non venire trascinata . Non temete , mi tengo saldo . E la carovana con El Haggar ? Non si scorge piu` . E mio fratello ? Il marchese si volse , e gli parve di vedere , fra le cortine di sabbia che diventavano sempre piu` dense , un' ombra gigantesca galoppare fra le dune . Mi pare che ci segua , rispose . Il dromedario correva sempre all' impazzata , mandando in quando in quando lamenti soffocati . Dove andava ? Il marchese non lo sapeva , ma aveva fiducia nel meraviglioso istinto del corridore . I turbini di sabbia intanto si succedevano sempre piu` furiosi e piu` fitti , nascondendo ogni cosa . Anche il mehari di Ben e di Rocco era scomparso . Il calore intanto aumentava . Era cosi` intenso , che in certi momenti il marchese si sentiva asfissiare . Gli pareva che delle fiamme gli entrassero fra le labbra inaridite , gli scendessero nello stomaco a bruciargli i polmoni . La testa gli girava , gli occhi pieni di sabbia non vedevano piu` nulla e agli orecchi sentiva ronzii strani . Nondimeno resisteva tenacemente , stringendo le gambe sui fianchi ansanti del figlio del deserto . Aveva circondato con ambe le mani Esther , stringendosela al petto , lasciandosi sferzare il viso dai lunghi e neri capelli della giovane che il vento aveva sciolto e che gli si attorcigliavano al collo . Ad un tratto il mehari rallento` bruscamente la corsa . Il marchese alzo` la testa e scorse confusamente , attraverso le onde di sabbia , una massa che pareva intercettasse la via . Che sia un rifugio ? ... si chiese . Il mehari , percorsi dieci o dodici passi , si era inginocchiato , nascondendo la testa fra le gambe . Il marchese balzo` a terra tenendosi al petto , mezzo nascosta nel caic , Esther , e si slancio` innanzi in direzione di quella massa oscura . Le sabbie e i ciottoli cadevano con furia estrema , coprendoli entrambi , mentre il vento ululava continuamente e sinistramente , ardente , come se uscisse dal cratere di un vulcano . Vedendo aprirsi dinanzi un crepaccio oscuro , il marchese vi si caccio` dentro risolutamente . Era una spelonca che forse un tempo aveva servito di rifugio a qualche fiera , assai alta , di forma irregolare , col suolo coperto di sabbia fina e di antichi ossami , e che s' inoltrava per parecchi metri nel mezzo d' un enorme ammasso di rupi . Quando depose a terra la giovane ebrea , s' accorse che essa non dava piu` segno di vita . Che sia morta ? si chiese con angoscia . No ... non e` possibile ! dell' acqua , presto , dell' acqua ! Senza badare alle sabbie che s' accumulavano dinanzi allo speco e al pericolo di venire atterrato e sepolto da quelle trombe turbinanti , si slancio` nuovamente all' aperto . Ritrovo` il mehari a quaranta passi , inginocchiato al suolo , gia` quasi coperto dalle sabbie e colla testa ancora nascosta fra le zampe . Stacco` rapidamente i due otri , gia` molto sgonfiati , e torno` verso lo speco , incespicando e cadendo piu` volte . Il vento , diventato impetuosissimo , lo respingeva , lo rotolava al suolo , poi tornava ad abbatterlo , mentre la sabbia lo accecava e gli entrava fra le fauci disseccate , minacciando di soffocarlo . Quando pote` finalmente giungere al crepaccio , la giovane ebrea era tornata in se` . Marchese ! esclamo` , rivedendolo , vi credevo perduto . Prendete , vi e` dell' acqua qui ! rispose il signor di Sartena , articolando le parole a sbalzi . No , voi ... voi ... Silenzio ... bevete ... dopo ... dopo ... La giovane accosto` le labbra aride all' apertura dell' otre e bevette a lunghi sorsi , tenendo gli occhi fissi in quelli del marchese . Sul suo viso , ordinariamente candido come l' alabastro , colorito particolare delle ebree marocchine , che vince in splendore quello delle creole , a poco a poco si diffondeva una leggera sfumatura rosea . Grazie , disse , ma con un accento cosi` caldo che fece trasalire il marchese . Questi le sorrise , poi a sua volta accosto` la bocca all' apertura ancora umida delle labbra rosee della bella giovane e bevette . Gli parve che quell' acqua , che aveva bagnato la bella bocca di Esther , fosse diventata piu` dolce e piu` fresca , dandogli una sensazione deliziosa . Depose con precauzione l' otre accanto all' altro , badando che non sfuggisse nemmeno una goccia di quel liquido prezioso ; poi guardo` verso l' apertura , come se volesse evitar lo sguardo nero e scintillante della giovane , che si teneva ostinatamente fisso su di lui . E vostro fratello ? ... e Rocco ? disse . Non li avete veduti ? chiese Esther con inquietudine . No ! ... esclamo` il marchese , stupito di non aver pensato prima ai suoi compagni . Che abbiano trovato , al pari di noi , rifugio ? Volete che vada a cercarli ? Vi esporrete a un grave pericolo , marchese . Non udite come le sabbie precipitano dinanzi alle rocce e come il vento rugge ? E` vero , Esther , pure non devo rimanere qui inoperoso mentre forse stanno per venire sepolti da queste trombe di sabbia . Cosi` dicendo si spinse verso l' apertura , ma comprese subito che qualunque tentativo sarebbe stato vano . Il deserto era in piena tempesta e offriva uno spettacolo terribile . Le dune si scioglievano come se fossero diventate di neve e il vento , sempre piu` caldo e sempre piu` impetuoso , sollevava le sabbie in tali quantita` da ottenebrare il cielo . Le cortine turbinavano in tutte le direzioni alzandosi a prodigiose altezze , poi si spezzavano bruscamente precipitando , quindi tornavano ad alzarsi , volteggiando sulle possenti ali del turbine . In certi momenti quell' oscurita` s' illuminava d' una luce viva e rossa come se il deserto fosse in fiamme e come se il cielo fosse rischiarato da centinaia di vulcani . In alto e in basso si udivano rombi assordanti , seguiti da ululati spaventosi prodotti dal vento sempre piu` scatenato . Le sabbie , spinte dappertutto , cominciavano gia` ad accumularsi anche dinanzi al rifugio , minacciando di otturarlo . Dall' alto di quell' enorme ammasso di rocce cadevano ad ogni istante valanghe di sassi , i quali rimbalzavano dovunque , correndo poi all' impazzata pel deserto , sotto la spinta irresistibile dei venti . Marchese , disse Esther , stringendosi a lui , ho paura ! Siamo al coperto e nulla abbiamo da temere , rispose il signor di Sartena , cingendole con un braccio la vita . Non siamo noi che corriamo pericolo , bensi` gli uomini della carovana . E mio fratello ! Avra` raggiunto qualche altro rifugio , ne sono certo , Esther . Il moro aveva detto che ve n' erano parecchi fra queste rocce e forse i nostri compagni sono piu` vicini a noi di quello che crediamo . Riposatevi , fanciulla e aspettiamo che il simun cessi ; dovete essere stanca . E` vero , marchese ; mi reggo appena . Mi pare che l' aria mi manchi . Riposatevi in quell' angolo ; io veglio su di voi . Se avviene qualche cosa , vi svegliero` . La giovane , che si sentiva stordita e completamente affranta , si rifugio` nell' angolo piu` lontano della caverna , mentre il marchese si sdraiava presso l' apertura , tendendo gli orecchi colla speranza di udire qualche chiamata . Si sentiva pero` anche lui invadere da un profondo torpore , causato forse da quell' intenso calore e dalla difficolta` del respiro , e faceva sforzi prodigiosi per tenere aperti gli occhi . Quando , dopo alcuni minuti , si volse , vide Esther stesa sulla fine sabbia della caverna , colla testa abbandonata su un braccio e le palpebre chiuse . Il seno le si alzava affannosamente , come se provasse difficolta` a respirare quell' aria infuocata che pareva priva di ossigeno . Un po` di riposo le fara` bene , disse . Si rimise in osservazione , lottando contro il torpore che lo invadeva con maggior ostinazione ; quando ad un tratto chiuse gli occhi . I fragori della tempesta non giungevano che vagamente alle sue orecchie e si sentiva invadere da un torpore delizioso , che lo invitava ad abbandonarsi . Lotto` ancora qualche momento , poi , vinto da un estremo languore , si lascio` cadere , mentre le sabbie , spinte dai venti , continuavano ad accumularsi dinanzi al rifugio , minacciando di seppellirlo vivo colla giovane ebrea . 14 Sepolti dalle sabbie Quando il marchese , dopo un sonno durato forse parecchie ore , riapri` gli occhi , una mezza oscurita` lo avvolgeva . Sorpreso da quel cambiamento di luce , non potendo ammettere che la notte fosse gia` calata , s' alzo` bruscamente , girando intorno gli sguardi . Un' angoscia inesprimibile gli strinse il cuore , nello scorgere l' apertura del rifugio completamente ostruita dalle sabbie . La luce che illuminava l' antro proveniva , da una fenditura , non piu` larga di mezzo piede , aperta nella volta , da un crepaccio insomma che non avrebbe potuto servire in alcun modo d' uscita ad una persona , per quanto magra fosse stata . Rinchiusi ! esclamo` con accento di terrore . Si alzo` quanto era lungo , ascoltando attentamente i rumori che scendevano attraverso il crepaccio . Al di fuori il simun doveva imperversare ancora , perche` udiva confusamente rombi lontani e gli ululati sinistri del vento . La tempesta infuria ancora , disse rabbrividendo , e le sabbie forse continuano ad accumularsi dinanzi a questo rifugio . S' avvicino` ad Esther . La giovane dormiva ancora , col bellissimo capo sempre posato sul braccio destro ripiegato , le labbra schiuse ad un adorabile sorriso che metteva a nudo i suoi dentini candidissimi . Una leggera tinta si era diffusa sul suo volto , dando alla pelle uno splendore insolito , simile a riflessi di seta rosea . Pare che sogni , mormoro` il marchese . Quanto sara` terribile il risveglio ! S' allontano` di alcuni passi , dirigendosi verso l' ammasso di sabbia , poi si arresto` guardando ancora la giovine . Gli era sembrato di udire un profondo sospiro . Esther ! chiamo` . La giovane aveva aperto gli occhi e stava per alzarsi . Dove sono io ? si chiese . Nel rifugio . E ... questa oscurita` ? Marchese ! ... Devo darvi una brutta notizia , rispose il signor di Sartena . Le sabbie ci hanno rinchiusi . Gran Dio ! ... e mio fratello ... e gli altri ? ... Non so dove siano . Probabilmente non hanno lasciato il loro ricovero , perche` il simun infuria ancora . E siamo rinchiusi ? Allora noi siamo perduti ! Non smarritevi . In qualche modo usciremo . E da quale parte ? Non vedo nessun' altra apertura , marchese . Non lo so , la cercheremo . Forse lo strato di sabbia non e` cosi` compatto come crediamo . Marchese ... io ho paura . E di chi , Esther ? Di me , forse ! Ah ! ... No ! esclamo` vivamente la giovane . Ma se non potessimo piu` uscire e dovessimo morire qui , soli , perduti nell' immenso deserto ? ... Vi sono i nostri compagni . E come potranno supporre che noi ci troviamo dietro a queste sabbie ? Il marchese impallidi` e non rispose . Supponendo che Ben e Rocco ed anche i cammellieri fossero sfuggiti alla morte , come avrebbero potuto immaginarsi che Esther ed il marchese si trovavano sepolti in quel luogo , nel cuore di quella enorme massa di rocce ? Fra i due prigionieri segui` un lungo silenzio . Esther guardava il marchese con angoscia , aspettando una risposta , una parola di speranza , che il corso non riusciva a trovare . Siamo perduti , e` vero ! disse ella finalmente . Noi siamo condannati a morire entro il nostro rifugio . No , non perdiamoci d' animo , rispose il marchese . Provero` a forare le sabbie col mio fucile . Franera` . Lo temo anch' io , pure tentiamo . Raccolse l' arma che aveva deposto in un angolo , la scarico` della cartuccia , poi , accostandosi all' enorme massa che ostruiva l' entrata , vi caccio` a forza la canna . La sabbia , appena forata , comincio` a rotolare da tutte le parti , minacciando di seppellire anche il marchese . E` troppo asciutta per tentare qualche cosa , mormoro` il corso , facendo un gesto di scoraggiamento e ritirando la canna piena di sabbia . Abbiamo dinanzi a noi una massa cosi` enorme , che ci vorrebbero forse parecchie dozzine d' uomini armati di pale per sgombrare l' uscita , disse a Esther . Io non voglio che voi moriate , disse il corso con suprema energia . Siete troppo giovane e troppo bella per finire qui la vostra vita , Esther . Vi erano in quelle parole una tale commozione e tanto calore , che la giovane lo guardo` con stupore , arrossendo . Morremo assieme , diss' ella con un filo di voce . Il marchese non rispose . I suoi sguardi si erano ostinatamente rivolti alla fessura , dalla quale scendeva un fascio di luce rossastra . La` ! disse , dopo alcuni istanti . La nostra salvezza sta lassu` ! La vita , la liberta` , tutto ! ... No , Esther , voi non morrete ! ... Io vi salvero` . Quello squarcio si trovava in un angolo della caverna , a quindici piedi d' altezza , e se non acconsentiva il passaggio ad una persona , era pero` facile a raggiungersi , essendo la parete screpolata ed ineguale . Che cosa volete fare ? chiese Esther , vedendolo dirigersi verso l' angolo del rifugio . Avete delle cartucce anche voi ? chiese invece il marchese . Si` , due dozzine almeno . Ed io quasi il doppio . Vuotate le vostre e mettete da parte la polvere . Mi sara` necessaria . Volete preparare qualche mina ? Lo avete indovinato , Esther . E se non riuscirete ? Si compira` la volonta` di Dio , rispose il marchese . Si aggrappo` alle sporgenze della parete , punto` i piedi in una fessura e comincio` a innalzarsi coll' agilita` di un gatto . Vedendolo inerpicarsi e pensando che , se un piede gli sfuggiva . poteva fracassarsi il cranio , Esther ebbe un brivido . Badate , marchese , gli disse con voce tremula , potreste uccidervi . Non cadro` , rispose il corso . Esther , ritta in mezzo al rifugio , seguiva ansiosamente il marchese , il quale continuava ad innalzarsi cacciando le dita nervose nelle fessure e tenendosi stretto a tutte le sporgenze che incontrava . Ogni volta che lo vedeva esitare e vacillare , ella provava un colpo al cuore e chiudeva gli occhi , credendo di vederlo gia` precipitare . Fortunatamente il signor di Sartena possedeva una forza ed una elasticita` incredibili , tali da sfidare il miglior gabbiere della flotta del Mediterraneo . Con un ultimo sforzo pote` aggrapparsi alla fessura , librandosi per un momento nel vuoto . Non vi sono che dieci o dodici centimetri di roccia , disse , dopo aver fatto scorrere una mano sui margini dello squarcio . Ah ! Che cosa avete , marchese ? disse Esther . Vi e` qui un buco che sembra fatto appositamente per ricevere una buona carica di polvere . Si aggrappo` nuovamente alla parete e , dopo essere disceso un paio di metri , si lascio` cadere sullo strato sabbioso . Non perdiamo tempo , disse , forse i nostri compagni stanno cercandoci . Misero insieme le cartucce e cominciarono a svitarle , servendosi dei denti e mettendo la polvere in una borsa di pelle . Conserviamone una dozzina , disse il marchese . Non si sa mai quello che puo` accadere . Appena finito , il marchese straccio` un lembo del suo caic , lo bagno` in uno degli otri e lo cosparse di polvere onde preparare una miccia . La temperatura che regnava anche nel rifugio a causa dell' ardente vento del simun era tale , che bastarono due minuti per seccarla perfettamente . Ritiratevi verso l' apertura e copritevi colla sabbia , Esther , disse il marchese . Lo scoppio puo` determinare la caduta di molti massi . E voi avrete il tempo di fare altrettanto ? La miccia brucera` per lo meno in quaranta secondi . Si caccio` in tasca la borsa gonfia di polvere e ricomincio` l' ardua salita . Giunto anche questa volta felicemente presso la fenditura , vuoto` la borsa nella buca che aveva scoperto , vi mise la miccia , poi , strappati alcuni sassi malfermi , turo` l' orifizio meglio che pote` , onde l' esplosione riuscisse piu` formidabile . Siete nascosta , Esther ? chiese . Si` , marchese . Accese la miccia servendosi d' uno zolfanello , poi si lascio` scivolare lungo la parete , correndo la` dove la giovane si era quasi interamente sepolta fra le sabbie . Si preparo` rapidamente una buca e vi si caccio` dentro . La miccia bruciava lentamente , con un leggero crepitio , mandando in aria qualche scintilla . Il marchese le guardava consumarsi con un' ansieta` facile a comprendersi . Sarebbe bastata quella polvere a disgregare le rocce , aprendo un varco sufficiente per lasciar passare un corpo umano ? O anche spezzandosi la roccia , l' esplosione non avrebbe determinato il franamento della volta intera , seppellendo i disgraziati sotto le macerie ? D' improvviso un lampo accecante illumino` il rifugio , seguito da un rimbombo assordante e da un rovinare di macigni . Esther , credendo che tutto crollasse , aveva mandato un grido di terrore ; il marchese invece , a rischio di farsi fracassare da qualche masso , si era slanciato in mezzo al fumo che aveva bruscamente invaso la caverna . La mina aveva squarciato l' angolo della volta , precisamente sopra la parete che il marchese aveva ripetutamente scalato , formando un' apertura irregolare e cosi` ampia da lasciar passare comodamente un uomo molto grosso . Parecchi massi erano stati lanciati dalla violenza dell' esplosione contro le pareti , ma nessuno aveva raggiunto l' ammasso di sabbia che otturava l' uscita . Siamo salvi ! aveva gridato il marchese . Sbarazzo` Esther dalla sabbia che la copriva e l' aiuto` ad alzarsi . Vedete ? disse . Usciremo e ritroveremo i nostri compagni e vostro fratello . Si` , marchese ; ma se la scalata e` possibile a voi , forte e agile , non lo sara` per me , osservo` Esther . Che cosa fare ? si chiese il marchese . Dovro` lasciarvi qui , sola ? No , non lo faro` mai ! Rimarro` qui finche` avrete trovato mio fratello e Rocco . Col loro aiuto e colle corde dei cammelli potro` uscire . E se durante la mia assenza qualche pericolo vi minacciasse , Esther ? Quale ? Non vi e` nessuno in questa caverna e poi non ho la mia carabina americana ? disse la giovane . Partite , marchese , cercate i nostri compagni , poi tornate qui . Esther ... Marchese ! Non avrete paura ? Nessuna ; vi attendero` tranquillamente . Il marchese afferro` vivamente la mano che la giovane ebrea gli porgeva sorridendogli , prese il fucile e si slancio` verso le pareti , raggiungendo facilmente lo squarcio . Allora issandosi a forza di braccia si trasse fuori , mettendo i piedi su una specie di piattaforma addossata ad una rupe gigantesca . Il deserto si estendeva dinanzi a lui a perdita d' occhio , completamente trasformato dal simun . Le lunghe file di dune erano scomparse ed avevano cambiato forme e dimensioni . La` dove prima vi erano dei rigonfiamenti , si vedevano invece profonde escavazioni ; la` dove si estendeva una pianura si scorgevano invece montagne di sabbia , capricciosamente avvallate , oppure emergevano , pari ad isolotti perduti su un oceano sconfinato , rocce che prima il marchese non aveva mai veduto . Era un vero caos . Il deserto ha cambiato faccia , mormoro` . Guardo` in tutte le direzioni , sperando di scoprire Ben e Rocco o la carovana ; invece non vide nulla . Che siano stati tutti sepolti ? si chiese con angoscia . O che si siano riparati dietro a quelle montagne di sabbia che il simun ha formato ? Si curvo` Sull' orlo della piattaforma e guardo` giu` . La parete rocciosa scendeva dolcemente per una diecina di metri , rendendo facile la scalata . Il marchese stava osservandola , quando la sua attenzione fu attirata da una forma biancastra che si agitava presso la sabbia accumulata dinanzi al rifugio . Il nostro mehari ! esclamo` con voce giuliva . L' intelligente animale ci ha fiutato e si e` accostato alla caverna . Torno` rapidamente verso la spaccatura che metteva nel rifugio e chiamo` Esther . Avete visto nessuno , marchese ? chiese l' ebrea , appena lo scorse . Suppongo che i nostri compagni si trovino dietro le dune , rispose il signor di Sartena , il quale non voleva spaventarla . Montero` il mehari e andro` a cercarli , giacche` quel bravo animale non ci ha abbandonati . Mi aspetterete senza timore ? Andate , marchese ; ma non dimenticate che io vi attendo fra mille angosce . Il marchese le fece un gesto d' addio accompagnato da un sorriso , poi si lascio` scivolare lungo la parete rocciosa , raggiungendo il mehari . Vedendolo , l' intelligente animale s' inginocchio` per invitarlo a salire in sella . Avanti , mio bravo , disse . Bisogna cercare gli altri . Il mehari s' alzo` , fiuto` per alcuni istanti l' aria infuocata del deserto , poi si slancio` a corsa rapidissima attraverso le dune e le bassure con quell' andatura bizzarra , che fa sembrare quegli animali zoppicanti . Dove si dirigeva ? Il marchese lo ignorava , ma aveva completa fiducia in quell' animale dotato d' un istinto meraviglioso e d' un odorato finissimo che gli permettono di fiutare una sorgente e gli uomini a distanze incredibili . La corsa si accelerava sempre piu` , diventando cosi` vertiginosa che il marchese penava a respirare . Sali` un cumulo enorme di sabbia , si caccio` fra le dune , discese alcune bassure , poi torno` a rimontare altri cumuli , tenendo il collo teso e respirando fragorosamente . Correva da una buona mezz' ora , sempre piu` allontanandosi dall' enorme ammasso di rupi giganteggianti verso il sud , quando s' arresto` quasi di colpo dinanzi ad una duna , mandando un grido acuto . Quasi subito altre grida consimili risposero ed il marchese , con suo stupore , vide sorgere improvvisamente fra le sabbie parecchie teste di cammelli . La carovana ! esclamo` . E Ben ? ... E Rocco ? si chiese poi impallidendo . Le sabbie si agitavano in tutti i sensi e i cammelli ed i cavalli s' alzavano gridando e nitrendo sonoramente , poi anche una tenda , che pareva fosse stata abbattuta , si sollevo` ed il moro ed i due beduini comparvero , scuotendosi di dosso la polvere . Voi , signore ! esclamo` El Haggar , scorgendo il marchese . Solo ! ... E gli altri ? ... Non sono tornati qui Ben e Rocco ? chiese il signor di Sartena , tornando ad impallidire . Non li abbiamo veduti , signore . Che siano stati sepolti dalle sabbie ? Non erano con voi ? Si` , ma poi non li ho piu` riveduti . Le trombe di sabbia ci avevano divisi . E la signorina Esther ? Perduta anch' essa ? E` al sicuro . Avete raggiunto le caverne della roccia ? Si` , El Haggar ; io ed Esther siamo stati anche rinchiusi dalle sabbie . Forse ugual sorte e` toccata anche a Ben Nartico ed al vostro servo , disse il moro , dopo un momento di riflessione . Conoscete quelle caverne ? Mi ci sono rifugiato parecchie volte , signore . Quante sono ? Quattro . Vicine l' una all' altra ? No , signore . Lasciamo che i beduini s' incarichino della carovana . Prendete delle corde , montate un cavallo e seguitemi senza indugio . Un momento dopo , l' uno sul mehari e l' altro sul miglior cavallo , lasciavano la carovana , dirigendosi verso l' enorme ammasso di rocce . Quando scalarono la piattaforma e si curvarono sullo squarcio , trovarono la coraggiosa fanciulla seduta in mezzo alla caverna , col fucile sulle ginocchia . Due solide funi unite alle due estremita` da una traversa di legno furono calate , e l' ebrea fu felicemente innalzata fino sulla rupe , assieme ai due otri , troppo preziosi per lasciarli nella caverna . Marchese , diss' ella , quando rivide la luce , a voi devo la vita . Il signor di Sartena non rispose , ma le sorrise guardandola a lungo negli occhi . 15 Un terribile momento Liberata Esther e fattala scendere dalla rupe , il marchese ed El Haggar si misero senza indugio in cerca di Ben e di Rocco . Erano tutti molto inquieti , temendo che si fossero rifugiati in una caverna priva di qualsiasi apertura . Le sabbie , otturando l' ingresso , forse avevano intercettato l' entrata dell' aria e quei due disgraziati potevano trovarsi alle prese coll' asfissia . Erano sicuri che avevano trovato anche essi un rifugio ; si trattava pero` di sapere in quale fossero entrati essendovene altri tre lungo l' enorme parete rocciosa . Cerchiamo innanzi tutto il mehari , aveva detto il marchese . Se le sabbie non lo hanno sepolto , in qualche luogo lo vedremo . E` precisamente l' assenza di quell' animale che m' inquieta , aveva risposto El Haggar , la cui fronte si era oscurata . Se fosse ancora vivo , a quest' ora si sarebbe alzato e ci avrebbe fiutati . Che si sia rifugiato anch' essa nella caverna occupata da Ben e da Rocco ? chiese Esther , la quale non era meno inquieta del moro . Non escludo questa probabilita` , rispose El Haggar . Nondimeno sarei piu` tranquillo se lo vedessi alzarsi fra le sabbie . Dove si trova la seconda grotta ? chiese il marchese . A quattro o cinquecento passi da qui . Si misero a seguire la parete rocciosa , guardando attentamente le sabbie che il simun aveva accumulato in enorme quantita` contro quel gigantesco ostacolo . Gia` avevano percorso quasi tutti la distanza che li separava dal secondo rifugio , quando un grido di stupore sfuggi` al moro . La` ! La` ! esclamo` , indicando una piccola duna . Vedo il mehari ! Esso e` coricato fra le sabbie ! Che sia morto soffocato ? chiese il marchese . Se fosse vivo si sarebbe alzato . Quando gli fu vicino , dovette convincersi che il povero animale era veramente morto . Esso giaceva su un fianco , colle zampe rattrappite , la bocca coperta di schiuma sanguigna ed il ventre squarciato in cosi` orribile modo che ne uscivano gl' intestini . Chi puo` averlo ucciso ? esclamo` il moro , al colmo dello stupore . Le sabbie ed il simun non entrano per nulla nella sua morte ! Il marchese si era chinato sul povero animale , osservandolo attentamente . E` stato sventrato da qualche belva , disse , rialzandosi . Solamente un colpo d' artiglio puo` aver prodotto questa spaventevole ferita . Che un leone affamato lo abbia assalito ? si chiese il moro , guardando con paura le dune che li circondavano e armando precipitosamente il suo lungo fucile rabescato . Se non e` stato un leone , sara` stata qualche pantera , aggiunse Esther . Queste caverne devono servire di rifugio a non poche belve . E Ben ! E Rocco ! Che siano stati divorati ? si chiese il marchese . Si vedrebbero altre macchie di sangue o qualche brandello delle loro vesti , rispose El Haggar . No , non e` possibile che siano stati assaliti durante il simun . Cerchiamoli , El Haggar , disse Esther , che era diventata pallidissima . Dov' e` la caverna ? Si trova dinanzi a noi , dietro quell' ammasso di sabbie . Il moro aveva portato con se` due pale ed una zappa , che aveva sospeso alla sella del cavallo , immaginandosi che potessero essere utili . Mentre Esther , armata della sua carabina , si metteva in sentinella , temendo che l' animale che aveva sventrato il povero mehari si aggirasse dietro le dune , il marchese ed il moro si misero a scavare febbrilmente . La sabbia accumulata dinanzi al rifugio era moltissima e dello spessore di parecchi metri , pero` avendo essi assalito la massa verso la cima , ad ogni scossa franava in quantita` straordinaria . In pochi minuti la parte superiore della volta doveva scoprirsi . Il lavoro era tutt' altro che facile . La sabbia , continuando a scivolare lungo la china , minacciava ad ogni istante di travolgere e anche seppellire i due uomini . Gia` il marchese ed il moro ne avevano fatto cadere una quantita` enorme , mettendo a nudo la parete rocciosa , quando entrambi s' arrestarono , guardandosi l' un l' altro con viva ansieta` . Hai udito ? chiese il marchese al moro . Si` , rispose questi . Dei ruggiti , e` vero ? E anche delle grida umane . Che il leone o la pantera , dopo aver sventrato il mehari , si siano rifugiati qui dentro ? Tutti gli animali temono il simun e quando le sabbie si sollevano cercano un ricovero . Scaviamo , El Haggar ! Sono impaziente di chiarire questo mistero . Adagio , signore , disse il moro , raccogliendo il suo fucile e mettendoselo accanto . Il leone potrebbe slanciarsi su di noi d' improvviso , appena vede un' apertura . Il marchese afferro` la zappa e si rimise a scavare , mentre il moro colla pala continuava a far largo . D' improvviso videro aprirsi dinanzi un buco e si sentirono mancare il terreno sotto i piedi . Avevano messo allo scoperto la cima dell' entrata e la sabbia era caduta entro il rifugio . Stavano per impugnare le armi , quando vennero rovesciati indietro , travolti e precipitati fino in fondo all' ammasso sabbioso . Quattro antilopi si erano scagliate attraverso a quel primo passaggio , colla velocita` d' un uragano , atterrandoli con una spinta irresistibile . Non si erano ancora alzati , che quelle agilissime bestie erano di gia` scomparse in mezzo alle dune , sfuggendo al colpo di carabina sparato da Esther . Tuoni dell' Argentaro ! esclamo` il marchese , rialzandosi prontamente col fucile in pugno . A quel grido una voce a lui ben nota , che usciva dalla caverna , aveva risposto Padrone ! Badate ai leoni ! Rocco ! grido` il marchese . Come potevano trovarsi la` dentro , ancora vivi , se in quel rifugio si trovavano dei leoni ? E` impossibile che siano la` dentro ! aveva esclamato Esther . Ho udito la voce di Rocco , disse il marchese . Ben ! Ben ! grido` Esther . Una voce che pareva uscisse da sotto terra , rispose subito Esther ! Dove sei ? Nella caverna . Solo ? Un formidabile concerto di ruggiti spaventevoli impedi` di udire la risposta . Indietro ! grido` il marchese . Preparate le armi ! Si erano precipitati giu` dall' ammasso sabbioso , prendendo posizione dietro una duna la quale s' alzava di fronte alla caverna , alla distanza di quaranta o cinquanta passi . I ruggiti continuavano sempre piu` cavernosi , indizio certo che quelle formidabili fiere cominciavano ad impazientirsi . Pare che siano in parecchi , disse il marchese , il quale teneva il fucile puntato verso l' apertura . Una famiglia intera , rispose El Haggar , le cui membra tremavano mentre i suoi denti stridevano . Che si decidano a uscire ? Devono essere impazienti di ricuperare la liberta` . Attento , marchese ! grido` Esther . Un leone aveva cacciato la testa fra lo scavo e si sforzava di allargarlo , facendo crollare le sabbie . Il marchese , il moro e la giovane puntarono rapidamente le armi mirando quella testa minacciosa , la quale mandava ruggiti assordanti . Aspettiamo che esca , disse il corso . Se lo uccidiamo sul posto , impedira` l' uscita agli altri . La fiera , scorgendo quelle persone armate , esito` qualche momento , poi d' un colpo , con uno slancio gigantesco , si precipito` giu` dall' ammasso di sabbia . El Haggar ed Esther fecero fuoco simultaneamente e forse troppo precipitosamente , perche` il leone non parve che fosse stato toccato dalle loro palle . Con un secondo slancio raggiunse la cima d' una duna , dove si fermo` in atto di sfida , facendo rintronare il deserto dei suoi possenti ruggiti . Il marchese stava per prenderlo di mira , intanto che il moro e la giovane ebrea ricaricavano frettolosamente le armi , quando vide un altro animale precipitarsi fuori dalla caverna . Era una superba leonessa , grossa quasi quanto il maschio e certamente non meno pericolosa . Con uno slancio supero` la distanza e raggiunse il compagno . Ritiratevi verso la caverna ! grido` il marchese al moro ed alla giovane . Stanno per assalirci ! I due leoni avevano abbandonato la duna e si erano messi a girare attorno al piccolo gruppo , ruggendo spaventosamente e mostrando i formidabili denti . Il maschio soprattutto faceva paura , con quella criniera irta che lo faceva parere due volte piu` grosso . Stringetevi a me , disse il marchese a El Haggar e alla giovane . Tenetevi pronti a fare una scarica . Io mi occupo del maschio ; voi della femmina . Egli era sicuro del proprio colpo , ma dubitava molto di El Haggar , il quale pareva che avesse perduto completamente la testa . Il povero diavolo tremava come se avesse la febbre ed il fucile ballava fra le sue mani malferme . Esther , disse , conto su di voi . Mirate con calma . Lo faro` , marchese , rispose la giovane la cui voce pero` era malferma . In quel momento verso la cima dell' ammasso di sabbia udirono echeggiare due urla di terrore . Rocco e Ben Nartico erano comparsi sul margine della caverna , entrambi inermi . Fuggite ! grido` il marchese . I due leoni , udendo le grida dei loro prigionieri , si erano arrestati , guardandoli , come se fossero indecisi sulla scelta delle loro vittime . L' occasione era propizia per colpirli . Il marchese miro` il leone e fece fuoco . La belva mando` un ruggito spaventevole , giro` due volte su se stessa volteggiando sulle zampe deretane , cadde , poi si rialzo` tentando di riprendere lo slancio , ma stramazzo` giu` dalla duna . La leonessa , vedendo cadere il suo compagno , s' avvento` furiosamente contro il marchese e lo atterro` di colpo , posandogli una zampa sul petto . Nel tempo stesso le palle di El Haggar e di Esther la colpivano alla gola e alla testa . Non ebbe nemmeno il tempo di mandare un ruggito e cadde addosso al marchese , fulminata . Esther , pallida , coll' angoscia ed il terrore scolpiti sul viso , si era precipitata verso il signor di Sartena , credendo che fosse stato ferito . Marchese ! Marchese ! esclamo` con voce rotta . Il corso con una violenta scossa si era sbarazzato della fiera e si era alzato sorridente e tranquillo . Grazie , Esther , disse con voce commossa . Se foste morto ... Vi sarebbe rincresciuto , Esther ? Vi avrei pianto per sempre , mormoro` la giovane abbassando gli occhi . 16 Le torture della sete Se il marchese ed Esther avevano passato un terribile quarto d' ora nel loro rifugio , Ben e Rocco ne avevano passato uno peggiore , perche` , oltre ad essere stati rinchiusi dalle sabbie accumulate dal simun , avevano anche corso il pericolo di venire divorati dai leoni . Separati dai loro compagni dai turbini di sabbia , avevano continuato la corsa verso il sud , affidandosi interamente alla sagacia del loro mehari , finche` s' erano trovati dinanzi alla enorme parete rocciosa . Vista un' apertura , gia` in gran parte ostruita , vi si erano lestamente cacciati dentro per mettersi al riparo dal turbinio sempre piu` impetuoso delle sabbie , abbandonando fuori il cammello . Quel rifugio , molto piu` ampio di quello che avevano trovato il marchese ed Esther , era una caverna che pareva avesse gia` servito di covo ad animali feroci , essendo ingombra di ossami spolpati di recente . Vi erano appena entrati , quando avevano udito al di fuori le grida del mehari seguite da ruggiti terribili . Nella fretta di rifugiarsi nella caverna , si erano dimenticati di prendere i fucili , sospesi ancora alla sella . Fortunatamente le pareti del rifugio erano solcate da crepacci ed in un angolo avevano scoperto una piattaforma , la quale s' innalzava fino presso la volta . L' avevano prontamente scalata , mettendosi in salvo . Un momento dopo i due leoni erano entrati , poi erano giunte delle antilopi che il simun aveva cacciato dalle dune . I leoni pero` , forse molto spaventati dalla furia crescente dell' uragano , si erano accovacciati in un angolo , senza pensare ad assalire ne` gli uomini , ne` gli agili corridori del deserto . Solamente dopo il franamento delle sabbie e la fuga delle antilopi , i leoni avevano sentito ridestarsi la loro istintiva ferocia . Vedendo entrare la luce , si erano provati , senza esito pero` , a balzare sulla piattaforma per strappare i due disgraziati , poi erano fuggiti , forse colla speranza di procurarsi una preda piu` facile o di banchettare colle carni del povero mehari . Vi assicuro , marchese , disse Ben , che dei brividi ne ho provati durante le ore angosciose della nostra prigionia . Credevo ad ogni istante di provare i denti dei leoni e di trovarmi nei loro intestini . Ed anch' io non ero certo allegro , aggiunse Rocco . Avevo preparato bensi` i miei muscoli per strangolare uno di quei bestioni , pero` non vi nascondo che avevo la pelle d' oca e che sudavo freddo . Vi credo , amici , rispose il marchese . Ora pero` tutto e` finito e anche il simun se n' e` andato senza causarci danni . Ma il simun ha assorbito quasi tutta l' acqua degli otri e fra qualche giorno saremo alle prese colla sete , osservo` El Haggar . Ne abbiamo pero` due ancora pieni , quelli che aveva il mio mehari e che abbiamo portato con noi nel rifugio , osservo` a sua volta Ben . Magra risorsa in questo deserto : non sara` che un giorno guadagnato , mentre ce ne occorrono ancora dieci o dodici per giungere ai pozzi di Marabuti . Non vi sono altri pozzi piu` vicini ? Quelli d' El Gedea che si trovano verso l' ovest : forse la distanza e` eguale a quella che ci separa da Marabuti e poi dovremmo deviare di molte miglia . Preferisco proseguire verso il sud onde raggiungere la carovana , concluse il marchese , dopo un momento di riflessione . Economizzeremo l' acqua piu` che ci sara` possibile e spingeremo i cammelli piu` rapidamente che potremo . Allora partiamo senza indugio , signore , disse El Haggar . Un' ora perduta puo` esser fatale . Giunta la carovana , e fatta una rapida visita agli otri , tutti furono convinti che il moro non aveva affatto esagerato il tremendo pericolo che li minacciava . L' acqua si era evaporata sotto i soffi ardentissimi del simun e ne rimaneva cosi` poca da non poter durare piu` di tre o quattro giorni , e usandone colla piu` grande economia . Se ci vedremo minacciati dalla morte , uccideremo i miei cammelli , aveva detto Ben Nartico al marchese . Dell' acqua ne hanno sempre nel loro serbatoio . Mangiato un boccone senza nemmeno sedersi , la carovana aveva continuato la marcia , girando attorno alla colossale roccia la quale si prolungava per parecchie miglia verso l' est , formando un bastione grandioso . Esther aveva ripreso il suo posto sul cammello , riparata dalla tenda ; il marchese , Ben e Rocco erano risaliti sui loro cavalli , mentre il moro ed i due beduini spingevano i cammelli a sferzate per costringerli ad affrettare il loro pigro passo . Il deserto , anche al sud del bastione , era stato spaventosamente sconvolto dal simun . Era un caos di dune , di avvallamenti , di solchi giganteschi che parevano scavati da migliaia di titani , e di colline sventrate in centomila modi . Non piu` un filo d' erba , ne` un cespuglio , ne` un palmizio ; il vento caldissimo aveva disseccato tutta la magrissima vegetazione del Sahara o l' aveva estirpata o sepolta sotto ammassi di sabbia , privando in tal modo i cammelli del loro cibo ordinario . Questo simun e` un vero flagello , disse il marchese , i cui sguardi erravano tristemente su quella regione desolata ; d' ora innanzi saremo costretti a nutrire i nostri animali con farina di datteri e con fichi secchi . Domandano cosi` poca cosa ! disse Ben Nartico . Un pugno di farina appena inumidita per loro basta . Essi avranno la forza di andare anche piu` oltre ; saremo noi che forse non riusciremo a spingerci fino a quei pozzi . Berremo il sangue delle nostre bestie , ma non ci arresteremo , disse il signor di Sartena con suprema energia . Mentre si scambiavano quelle parole , la carovana si avanzava sotto una vera pioggia di fuoco . Il cielo , cessato il simun , aveva riacquistato la sua purezza ed il sole dardeggi`ava perpendicolarmente i` suoi raggi , scaldando le sabbie a bianco . Quel calore che rendeva l' atmosfera d' una elasticita` straordinaria , unitamente alla calma assoluta che regnava sopra la sconfinata pianura sabbiosa , e la rifrazione di quell' oceano di luce intensa , abbagliante , producevano di frequente delle strane illusioni ottiche , le quali di quando in quando facevano battere di speranza i cuori dei due isolani e strappavano alle loro labbra grida di sorpresa . Quando meno se l' aspettavano , apparivano ai loro sguardi meravigliati distese d' alberi , palme superbe che pareva dovessero promettere oasi ridenti ; oppure lunghe file di cammelli o di cavalli montati da beduini e da marocchini sfilanti all' orizzonte ; o vedevano aprirsi improvvisamente , fra le sabbie , canali profondi che parevano colmi d' acqua , dei veri fiumi . Ahime` ! Non erano che semplici illusioni ottiche . Era il miraggio , che giuocava ai loro occhi inesperti dei tiri birboni , simili ai crudeli disinganni provati dai soldati francesi nella famosa spedizione d' Egitto . Questi fenomeni sono comunissimi nei deserti , piu` specialmente nel Sahara , e hanno ingannato piu` volte perfino dei vecchi viaggiatori , i quali credendo in buona fede di aver veduto cose reali , hanno raccontato cose meravigliose , come di laghi scorti fra le sabbie , di oasi popolose e ricche di palagi e simili altre fantasticherie . I miraggi sono dovuti al forte riscaldamento del suolo , alla disuguaglianza di densita` degli strati d' aria e anche alla rifrazione dei raggi luminosi . La carovana che il marchese ed il corso scorgevano non era che la loro che si rifletteva all' orizzonte ; i gruppi di palmizi che parevano formassero boschi non erano altro che due o tre palme perdute chissa` a quale distanza ; i laghi erano il cielo capovolto per effetto di ottica , e degli strati d' aria dilatati pel contatto del suolo troppo ardente . Tuttavia che terribili delusioni per persone gia` alle prese colla sete , che non sognano che fiumi e pozzi d' acqua ! ... Vi era di che diventare furiosi e perdere anche la pazienza . Alla sera la carovana fu costretta ad arrestarsi intorno ad un' alta duna . I cammelli non si reggevano piu` e si erano lasciati cadere al suolo l' uno dietro l' altro , resistendo ostinatamente alle grida e alle busse dei beduini e del moro . Si sarebbero fatti uccidere piuttosto che alzarsi a fare qualche miglio ancora . Il marchese alla presenza di tutti apri` un recipiente e diede a ciascuno la razione d' acqua , poco piu` d' un bicchiere di un liquido caldo , che puzzava di muschio pel continuo contatto colla pelle ed era assolutamente insufficiente a spegnere la terribile sete che li divorava . La cena fu triste . La farina di dattero , le pallottole di kuskussu o la carne conservata in scatole non andavano giu` che con sforzi supremi in quelle gole arse dall' infuocata temperatura del deserto ed irritate dalla polvere impalpabile che si librava sopra le dune . Terminato il magro pasto , ognuno si stese sui tappeti , cercando d' ingannare la sete colle pipe . Una tranquillita` assoluta regnava sul deserto , un silenzio perfetto . Nessun rumore si notava in alcuna direzione , ne` alcun alito di vento soffiava da quegli sconfinati orizzonti . Era la gran calma del Sahara , quella calma che infonde negli animi dei viaggiatori un senso di strano benessere , tuttavia non disgiunto da una profonda tristezza . Si sente fortemente l' isolamento , si sente l' immensita` , si sente la paura dell' ignoto . La luna si era alzata in tutto il suo splendore e seguiva silenziosamente il suo corso , attraverso miriadi di stelle , prolungando indefinitamente le ombre proiettate dalle dune , dalle tende e dai cammelli . I suoi raggi azzurrini , d' una grande trasparenza , si riflettevano vagamente sulle sabbie , le quali avevano strani scintillii . Pareva che l' astro si specchiasse nelle acque d' un lago stendentesi attorno all' orizzonte . Il marchese aveva lasciato cadere la sua pipa , e guardava , rapito da quella scena meravigliosa , a fianco di Esther , la quale si era sdraiata sul tappeto , fuori dalla tenda . Che notte ! esclamo` finalmente . Dove se ne puo` vedere una simile ? Bisogna venire nel deserto per goderne di uguali . Ora comprendo l' amore che nutrono i Tuareg pel loro Sahara , nonostante le tante tribolazioni che sono costretti a soffrire . E anche voi cominciate ad amarlo questo deserto , e` vero , marchese ? chiese Esther . Si` , e quasi invidio la vita dei predoni del Sahara . Eppure la morte ci minaccia , marchese . Noi forse , ma non voi , rispose il marchese . Perche` dite questo ? Perche` serberemo a voi gli ultimi sorsi d' acqua . E credete che io accetterei un simile sacrificio ? Ah ! no , marchese ; e poi non potete privare gli altri per me . Chi m' impedira` di dare a voi la mia parte ? Posso disporne a mio piacere senza che nessuno abbia a ridire . Poi prendendo la fiaschetta che teneva sospesa al fianco , e porgendola ad Esther , disse Io e Rocco abbiamo lasciato qualche sorso per voi , Esther . Dovete soffrire piu` di noi . La razione mi e` stata sufficiente , marchese , rispose la giovane , con voce commossa . No , mi sembrerebbe di commettere un delitto privandovi anche d' una sola goccia . La tentazione pero` di bere era irresistibile . La povera giovane , non abituata agli ardori del deserto , si sentiva disseccare le carni e aveva la gola in fiamme ; pure ebbe ancora il supremo eroismo di rifiutare . No , marchese , no ... Il signor di Sartena con un rapido gesto le accosto` la fiaschetta alle labbra e gliela vuoto` in bocca . Grazie , ella ebbe appena il tempo di mormorare . Come se quei pochi sorsi le avessero spenta d' un colpo la sete che la tormentava , Esther si era lasciata cadere sul tappeto , in preda ad una specie di torpore . Il marchese , dopo aver fatto il giro del campo , interrogando ansiosamente l' orizzonte , si era sdraiato a pochi passi dalla giovane , a fianco di Rocco , A mezzanotte , El Haggar , come gli era stato ordinato , suono` la sveglia col suo corno d' avorio , e mezz' ora dopo la carovana riprendeva le mosse , bastonando senza misericordia i cammelli recalcitranti . Attraversavano allora un tratto di deserto frequentato ordinariamente dalle carovane . Era la gran via battuta dai mercanti sahariani che dalle coste di Berber vanno verso le oasi del deserto centrale , e se ne vedevano purtroppo le lugubri tracce . Erano lunghe file di scheletri biancheggianti sotto i raggi della luna , scheletri di cammelli , di asini , di cavalli e d' uomini che il simun aveva di certo dissepolti e dispersi fra le dune . Quando si arrestarono , erano tutti morenti di sete . Avevano le labbra screpolate , la gola infuocata e la lingua talmente secca da non poter articolare parola . Acqua ! Acqua ! era il grido che usciva da tutte le bocche . Anche i cammelli si lamentavano e facevano sforzi disperati per lambire la pelle degli otri ed inumidirsi almeno la lingua . Il marchese pero` , quantunque soffrisse forse piu` degli altri , rimaneva sordo a tutte le preghiere . Quell' acqua e` la vita , rispondeva . Non ne avrete una goccia fino alla fermata notturna . Io devo rispondere delle vostre vite e non cedero` nemmeno dinanzi alle armi . Il cuore gli sanguinava soprattutto vedendo soffrire la povera Esther , ma se in quei momento avesse osato offrirgliene qualche goccia , i cammellieri , gia` furiosi , non avrebbero di certo tollerato quella parzialita` . Non fu che verso le quattro , quando il calore cominciava un po` a decrescere , che la carovana si ripose in cammino . Il marchese , che cominciava a diffidare dei beduini , aveva messo alla testa della carovana i due cammelli che portavano gli otri , onde averli sotto gli occhi ed impedire una sorpresa che avrebbe avuto conseguenze incalcolabili . Ne aveva affidato la sorveglianza a Rocco , il solo forse che non dimostrasse di soffrire troppo la mancanza d' acqua . Il pericolo stava specialmente dalla parte dei due beduini , uomini di una fedelta` assai dubbia , capaci di qualsiasi bricconata . I loro volti avevano gia` , fin dal mattino , assunto un aspetto feroce , e piu` volte il marchese li aveva sorpresi a ronzare , in attitudine sospetta , attorno ai due cammelli che portavano la provvista . Stiamo in guardia , marchese , disse Ben , vedendoli lanciare cupi sguardi ripieni d' ardente bramosia sui due cammelli . Essi tramano qualche cosa , e faremo bene a vegliare durante le fermate . Monteremo la guardia a turno , rispose il corso . Anche quella terza marcia , la piu` dolorosa di quante ne avevano fatte fino allora , si protrasse fino a tarda ora , attraverso a pianure immense prive di qualsiasi filo d' erba . Il marchese stava per dare il segnale della fermata , quando la sua attenzione fu attirata da uno stormo immenso d' uccelli di rapina , il quale ora s' alzava ed ora si abbassava fra le dune , con un gridio assordante . Cosa c' e` laggiu` ? si chiese fermando il proprio cavallo . Qualche motivo deve aver radunato qui quei volatili che sono pur rari in questo deserto . Se voi vedete gli uccelli , io sento un puzzo orrendo , disse Rocco , che da qualche istante fiutava l' aria . Si direbbe che dietro quelle dune vi sia un carnaio che sta putrefacendosi . Un' ecatombe forse ? chiese il marchese , impallidendo . Qualche massacro compiuto dai predoni del Sahara , dai feroci Tuareg ? Od una carovana morta di sete ? aggiunse Ben . Rocco , rimani a guardia della provvista d' acqua e di Esther , ed io con Ben andiamo a vedere . Fecero fermare la carovana e spinsero i cavalli attraverso le dune spronandoli vivamente , perche` s' impennavano , nitrivano , fiutavano l' aria , scuotevano le folte criniere e sferravano calci . A mano a mano che s' accostavano alle dune , dietro le quali si vedeva piombare l' immenso stormo degli uccelli da preda , l' odore diventava cosi` pestilenziale , che il marchese , quantunque abituato alle stragi dei campi di battaglia , si sentiva quasi venir meno . Sorpassata l' ultima duna , un orribile spettacolo si offerse ai loro occhi . 17 Un' ecatombe Su una vasta pianura che s' abbassava in forma d' imbuto , una numerosa carovana giaceva senza vita , abbattuta fra le sabbie . Uomini , cammelli , cavalli e asini , confusamente mescolati , in mezzo ad armi , a casse , a barili , a pacchi d' ogni forma e dimensione , ma sventrati e fracassati , riposavano insieme , nell' eterno sonno della morte . Un silenzio profondo , rotto solamente dal lugubre gridio degli uccelli da preda , volteggianti su quell' ecatombe , regnava in quell' immenso carnaio che l' ardente sole del Sahara aveva gia` cominciato a decomporre . Che cosa e` successo qui ? chiese il marchese , con voce strozzata . Chi ha potuto causare la morte a questa carovana ? I pirati del deserto , signore , rispose Ben Nartico , rabbrividendo . Guardate ! Il campo , dopo la vittoria dei briganti , e` stato saccheggiato . Ma quando ? Forse da non piu` di ventiquattro ore . Che i Tuareg si aggirino da queste parti ? Tutto lo indica , marchese . Fuggiamo , Ben ! Fuggiamo ! No , marchese : forse la morte di questa carovana ci salva . Perche` dite questo ? Qui troveremo dell' acqua . Vedo un gran numero di otri dispersi fra le sabbie e non tutti saranno vuoti . Non avro` il coraggio di mettere i piedi in questo carnaio , disse il marchese . Vi manderemo i beduini . Venite , Ben ; quest' aria pestifera e` pericolosa . Stavano per spronare i cavalli , quando in mezzo a quella distesa di morti udirono echeggiare un grido umano , rauco , straziante : Acqua ! Ac ... qua ! Un uomo che vive ancora ! esclamo` il marchese . Ho ben udito io ? La medesima voce , piu` straziante di prima , s' alzo` fra i morti : Ac ... qua ! Ac ... qua ! Vi e` un uomo da salvare , disse il marchese , profondamente commosso . Rifiutandosi i cavalli d' avanzare , scesero da sella , presero i fucili e si diressero verso il luogo ove avevano udito levarsi quel lamento . L' odore che esalava quell' ammasso di cammelli e d' uomini era tale , che il marchese fu costretto ad arrestarsi piu` volte . Dovunque v' erano gruppi di morti coperti di ferite . Molti erano stati gia` decapitati , avendo l' abitudine quei feroci predoni di sospendere alle selle dei loro rapidi mehari le teste dei vinti nemici , onde mostrarli alle donne delle loro tribu` , come prove del loro indomito valore . Perfino i cammelli non erano stati risparmiati e se ne vedevano moltissimi coricati gli uni addosso agli altri e uccisi a colpi di fucile , tirati forse a bruciapelo . Che macello ! esclamo` il marchese . Ah ! Sono ben terribili quei Tuareg ! ... Quando escono dai loro inaccessibili covi , portano dovunque la strage , rispose Ben Nartico . Guai allora alle carovane che incontrano sul loro cammino e che osano tentare la resistenza ! Forse questi disgraziati marocchini , fidando nelle proprie forze e nel proprio numero , hanno tentato di far fronte all' assalto di quei briganti e hanno pagato colla morte il loro coraggio . Ac ... qua ! ... Ac ... qua ! ripete` in quell' istante la voce , con un accento cosi` disperato che il marchese si senti` correre un brivido per tutte le ossa . Erano allora giunti presso una duna dietro la quale si vedeva un gruppo di dodici o quindici marocchini , che dovevano aver opposto una vigorosa resistenza . Tutto intorno le sabbie erano inzuppate di sangue e s' aggiravano dei brutti avvoltoi , i quali di quando in quando si gettavano su quei cadaveri , staccando dai volti lunghi brandelli di carne . Il marchese , dato uno sguardo su quei miseri , le cui ossa dovevano rimanere insepolte , a calcinarsi lentamente sotto la pioggia di fuoco del sole africano , stava per salire una seconda duna , quando a pochi passi , su un terreno scoperto , vide sorgere e dimenarsi una testa umana e quasi contemporaneamente udi` una voce lamentevole , strozzata ripetere per la quarta volta : Ac ... qua ! ... Ac ... qua ! Il marchese e Ben Nartico si erano precipitati innanzi , mandando un grido di sorpresa e d' orrore . Un essere ancora vivo , forse l' unico superstite di quell' ecatombe , stava dinanzi a loro , sepolto nella sabbia fino al collo , avendo davanti a se` , fuori di portata dalle labbra , un vaso contenente ancora un po` d' acqua . Quel disgraziato , che i feroci Tuareg avevano condannato al supplizio di Tantalo , per farlo morire di sete coll' acqua dinanzi agli occhi , aveva il volto spaventosamente alterato , le labbra screpolate e contratte e le orbite orribilmente dilatate . Vedendo comparire il marchese e Ben , le sue pupille , che avevano strani bagliori , si fissaron su di loro , con terribile ansieta` ed insieme paura . Acqua ! ... grido` . Non era piu` una voce umana , era un vero ruggito di belva . Poi era rimasto immobile , cogli occhi sempre spaventosamente fissi sui due salvatori , mentre le sue mascelle s' abbassavano lentamente con un lugubre crepitio . Disgraziato ! esclamo` il marchese . Quei mostri non potevano immaginare un supplizio piu` atroce ! S' armarono entrambi d' una di quelle larghe sciabole che avevano veduto presso i marocchini e si misero a scavare febbrilmente la sabbia . Ad un tratto , quando gia` Ben ed il marchese l' ebbero quasi disseppellito , parve che acquistasse tutto d' un colpo l' elasticita` delle membra . Con uno scatto improvviso , fulminea , e prima ancora che il marchese avesse pensato a trattenerlo , si era slanciato fuori da quella buca che avrebbe dovuto servirgli da tomba , gettandosi sul vaso . Afferrarlo e vuotarlo d' un fiato , fu la questione d' un secondo . Fermatevi ! aveva gridato il marchese . Vi ucciderete ! ... Era troppo tardi . Il liquido era ormai scomparso ed il disgraziato era piombato al suolo come se fosse stato toccato da una bottiglia di Leyda . Morto ? chiese Ben . Forse no . Il marchese si era curvato sul pover' uomo , posandogli una mano sul petto . Il suo cuore batte ancora , disse . Trasportiamolo al campo e cerchiamo di salvarlo . Un uomo di piu` non ci sara` di peso , specialmente ora che abbiamo la speranza di trovare degli otri pieni d' acqua . Ve ne saranno qui , rispose Ben . Ai Tuareg premono le merci e le armi e non gia` l' acqua . Sanno dove si trovano i pozzi e ne hanno in abbondanza . Presero il disgraziato per le gambe e per le braccia e si diressero verso i cavalli . Era un uomo di trent' anni , magrissimo , di statura piuttosto alta , colla pelle abbronzata ed i lineamenti molto piu` regolari di quelli che si riscontrano ordinariamente fra gli abitanti del Sahara . Due piccoli baffi , piuttosto radi , gli ombreggiavano il labbro ed il mento portava un lungo pizzo simile a quello che usano avere gli algerini soggetti alla Francia . Anche le vesti che indossava erano diverse da quelle dei cammellieri delle oasi e dei marocchini : aveva larghi calzoni di stoffa rossa , casacca di panno azzurro con alamari pure rossi e alle gambe alte uose di tela . O m' inganno assai o quest' uomo e` qualche algerino , disse il marchese . Se non muore , sapremo chi e` . Quando giunsero ai cavalli , lo caricarono sull' animale piu` docile e s' affrettarono a giungere al campo , dove Esther e Rocco li aspettavano con viva impazienza , tenendo in freno i beduini che la sete aveva reso furiosi . Appena questi ultimi appresero la notizia del massacro , si slanciarono all' impazzata verso il campo della morte , spinti un po' dall' avidita` del saccheggio , ma soprattutto dalla speranza di trovare ancora dell' acqua negli otri della carovana . Intanto il marchese , fatta rizzare una tenda e stendere alcuni tappeti , aveva coricato il moribondo , il quale continuava a dare pochi segni di vita . Poscia , aiutato da Rocco e da Ben , gli apri` i denti che teneva chiusi con forza suprema e gli verso` fra le inaridite fauci alcune gocce di vecchio cognac . Un sonoro sternuto , accompagnato da una smorfia spasmodica , fece capire al marchese che l' ultimo superstite del massacro non era cosi` malandato come credeva . Quest' uomo deve essere di ferro , disse . Lo credevo moribondo , mentre invece mi ha l' aria di voler risuscitare molto presto . Gli fece inghiottire a piu` riprese parecchi cucchiai d' acqua zuccherata , lo copri` con un caic e lo lascio` tranquillo . Quando usci` in compagnia di Esther , vide i due beduini ed il moro ritornare carichi di otri gonfi d' acqua . Padrone , siamo salvi ! grido` El Haggar , precipitandosi verso il marchese . Prendete , bevete senza risparmio , vi e` acqua in abbondanza laggiu` . Hai riconosciuto nessuno di quei morti ? chiese il marchese , dopo essersi dissetato abbondantemente . No , signore , rispose El Haggar . Credi che i Tuareg si siano allontanati ? Lo suppongo , signore . Devono aver fretta di mettere in salvo le merci prese . Quanti uomini componevano la carovana , secondo i tuoi calcoli ? Dovevano essere per lo meno duecento , rispose il moro . Allora i Tuareg erano moltissimi . Talvolta si radunano in parecchie centinaia per dare addosso alle grosse carovane . Una volta ho veduto una banda forte di cinquecento cavalieri . Che tornino qui ? chiese il marchese . E` probabile che vengano a raccogliere il resto , armi e oggetti , disse El Haggar . Sarebbe quindi un' imprudenza fermarci qui . Si` , signore . Non spira buon' aria per noi , qui . Vi sono degli altri otri da raccogliere ? domando` Ben . Ne abbiamo veduti molti , rispose il moro . Andiamo a prenderli , disse Rocco . L' acqua e` troppo preziosa per lasciare che la beva il sole . Condurremo con noi quattro cammelli e vi raggiungeremo piu` innanzi . Spicciatevi dunque , disse il marchese . Ci accamperemo piu` al sud . Mentre Rocco , El Haggar ed i beduini partivano pel campo della morte , il marchese , Esther e Ben abbeveravano gli animali per rianimarli , poi caricarono sul cammello coperto dalla tenda il supposto algerino , senza che quel disgraziato avesse riaperto gli occhi . Partiamo , disse il marchese . Ben , Esther , i fucili in mano , non si sa mai quello che puo` accadere . Radunarono i cammelli , girarono al largo dal campo della morte e si diressero verso il sud ovest , passando fra due altissime file di dune , le quali serpeggiavano capricciosamente attraverso il deserto . Avendo scorto , parecchie miglia piu` a mezzodi` , una specie di bastione roccioso , volevano raggiungerlo e stabilire cola` il loro accampamento , onde poter dominare un vasto tratto del Sahara e quindi evitare una sorpresa da parte dei feroci predoni . Una mezz' ora piu` tardi Rocco , i beduini ed El Haggar li raggiungevano coi quattro cammelli . Avevano raccolto quattordici otri quasi tutti pieni d' acqua , provvista sufficiente per permettere di raggiungere Marabuti senza correre il pericolo di dover provare ancora le atroci torture della sete . Alle due del mattino la carovana giungeva finalmente dinanzi all' ammasso di rocce che aveva scorto in lontananza . Era una collinetta isolata , formata da rupi addossate le une alle altre , con spaccature e piccole caverne , che poteva servire da cittadella nel caso d' un attacco da parte dei predoni . Riposiamoci qui qualche giorno , disse il marchese . Ora che l' acqua non ci fa difetto , possiamo permetterci questo lusso . Scaricarono i cammelli , rizzarono le tende , circondandole colle casse e si accamparono . L' algerino fu levato di peso e portato sotto una piccola tenda che era stata addossata alla rupe . Non si era ancora risvegliato ; pero` il suo sonno era tranquillo e la sua respirazione era diventata regolare . Domani questo diavolo d' uomo sara` in piedi , disse il marchese . Mentre Rocco ed El Haggar preparavano la cena ed i beduini raccoglievano alcune bracciate di sterpi , che crescevano tra le fessure delle rupi , il marchese , Ben ed Esther salirono la collinetta dalla cui cima potevano abbracciare una vasta estensione di deserto . Essendo la notte chiara e l' orizzonte limpidissimo , era facile scoprire un uomo od un cammello ad una distanza straordinaria . Non si scorge nessun essere vivente , disse Ben , il quale aveva raggiunto pel primo la cima . Non vedo che dune di sabbia e laggiu` delle bande di uccelli di rapina che si dirigono verso il campo della strage . Che i Tuareg abbiano i loro duar molto lontani ? chiese il marchese . Vi ripetero` cio` che vi ha detto il vecchio Hassan : le distanze non si calcolano nel deserto ed i Tuareg non si spaventano a scorrazzare anche a cinque o seicento miglia dalle loro oasi . Dove saranno andati ? A levante , ad occidente o al sud ? Temo di trovarli sulla nostra via . Dio ci guardi da un tale incontro , marchese . Quei ladroni non ci risparmierebbero , soprattutto voi e Rocco che siete per loro degli infedeli . Accertatisi che pel momento nessun pericolo li minacciava , ridiscesero la collinetta e rientrarono nel campo dove li attendeva la cena . Mezz' ora dopo tutti dormivano sotto la guardia di El Haggar a cui spettava il primo quarto . 18 El Melah L' indomani , quando il marchese usci` dalla tenda , trovo` l' uomo che aveva strappato miracolosamente alla morte , seduto sulla sella d' un cammello , cogli sguardi fissi sulle bande d' uccelli di rapina che continuavano ad accorrere da tutti i punti dell' orizzonte onde prendere parte a quell' orgia di carne corrotta . Come state , giovanotto ? gli chiese il signor di Sartena , battendogli familiarmente sulle spalle . Potete vantarvi di godere una forza fenomenale ed una resistenza incredibile . Il superstite si era alzato guardando il marchese attentamente e quasi con diffidenza . E` a voi che devo la vita , e` vero ? chiese , dopo qualche istante di silenzio . Si` , sono stato io a strapparvi dalle sabbie . Grazie , signore . Poi guardandolo con maggior attenzione riprese , con un accento che tradiva una certa inquietudine Voi non siete un arabo . Che cosa ve lo fa sospettare ? Avete un accento che tradisce la vostra origine francese . Forse conoscete la mia lingua natia ? chiese il marchese , con stupore . Sono stato parecchi anni in Algeria , rispose il giovane , dopo una breve esitazione . Siete anzi un algerino . No , v' ingannate ; sono del Tuat , rispose il giovane con vivacita` . Sono stati i Tuareg a distruggere la vostra carovana ? Si , signore . Ci hanno sorpreso l' altra sera , mentre ci eravamo appena accampati ed il loro assalto fu cosi` violento e terribile , da impedirci di preparare la difesa . Erano tre o quattrocento , per la maggior parte armati di lance e di fucili e hanno fatto di noi uno spaventevole macello . Che orrore ! Vivessi mille anni , non mi scordero` giammai quella strage . E perche` hanno risparmiato voi ? Non lo so , signore , rispose il giovane , con aria quasi imbarazzata . Invece di uccidermi mi hanno seppellito vivo . Un capriccio feroce del loro capo ; ma una tortura ben peggiore della morte toccata agli altri , perche` senza il vostro provvidenziale aiuto , chissa` quanto si sarebbe prolungata la mia agonia . Da dove era partita la carovana ? Da Tafilelt . E andava a Marabuti ? Chi ve lo ha detto ? chiese il sahariano , guardandolo con sorpresa . E doveva spingersi a Tombuctu , e` vero ? continuo` il marchese . Ah ! Confessatelo . E` vero . Era quella che noi cercavamo di raggiungere ! esclamo` il marchese . L' uomo che io cercavo sara` morto ! Maledizione ! ... Quale uomo , signore ? Un algerino . Ve n' erano parecchi nella carovana . Come si chiamava ? Scebbi o meglio El Abiod : l' avete conosciuto ? ... Il sahariana aveva provato un trasalimento nervoso ed era rimasto muto , guardando il marchese quasi con terrore . Il signor di Sartena era pero` cosi` preoccupato , che non si era accorto della viva inquietudine che traspariva sul volto del giovane . El Abiod ! ... disse finalmente . passandosi una mano sulla fronte . Io non ho mai udito questi nomi , signore . Eravamo in centosessanta e non tutti ci conoscevamo . Gia` , quell' uomo sara` caduto anche lui ed il suo cadavere sara` stato dilaniato dagli avvoltoi . Poi lasciandosi cadere sulla sella che gli serviva da sedia , come se fosse stato colto da una improvvisa debolezza , aggiunse con voce lamentevole Sono stanco , signore . Mi pare che le dune girino intorno a me . Ritiratevi sotto la tenda e riposatevi , disse il marchese . Oggi ci fermeremo qui , non avendo ormai nessuno scopo per raggiungere presto i pozzi di Marabuti . Frugate e rifrugate la vostra memoria ; forse quel nome l' avete udito ripetere dagli uomini della carovana . Mi provero` , signore ; ma anche se mi rammentassi a che cosa vi servirebbe ? Quell' uomo non sara` sfuggito al massacro . I Tuareg possono averlo risparmiato ; doveva contare non pochi amici fra gli assalitori . Forse e` stato quel miserabile a far sorprendere la carovana . A proposito , come vi chiamate voi ? El Melah , signore , rispose il sahariano , con voce appena distinta , mentre grosse gocce di sudore gli irrigavano la fronte . Andate a riposarvi e non temete ; siete fra persone che non si lasceranno sorprendere dai Tuareg , e che sapranno anche vendicare i vostri compagni . Mentre il sahariano si ritirava sotto la tenda , Rocco e Ben avevano raggiunto il marchese . Mi sembrate assai preoccupato , disse l' ebreo . Forse quel colloquio vi ha messo dei timori ? Il marchese li trasse lontani dalla tenda del sahariano e li mise al corrente di quanto aveva appreso . Il traditore e` morto ! esclamo` Rocco . La cosa e` grave , disse Ben . Se quell' El Abiod e` stato ucciso , noi non potremo sapere piu` nulla della sorte toccata al povero colonnello Flatters ed ai suoi compagni . Non ci resta che fare una cosa , rispose il marchese . Continuare la nostra marcia verso Tombuctu . Se e` vero che il colonnello e` stato condotto cola` per essere venduto al sultano , noi lo troveremo e lo libereremo . Volete che vi dica che cosa penso dell' uomo scampato ? disse Rocco . Parla , comando` il marchese . L' ho esaminato attentamente quando parlava con voi e non mi e` piaciuto . Mi pare che abbia qualche cosa di falso nel suo sguardo . E` una opinione tutta tua . Quel povero diavolo dev' essere ancora spaventato . Sara` come voi dite , marchese , nondimeno lo sorvegliero` da vicino . E farete bene , disse Nartico . Noi non sappiamo ancora chi sia ed a Tombuctu non e` prudente presentarsi con un uomo poco fidato . Quando partiamo ? chiese Rocco . Questa sera , se i Tuareg non si mostrano , rispose il marchese . Approfitteremo di questa fermata per esplorare i dintorni , disse Ben . Non son tranquillo . Il marchese e Ben presero i fucili e le rivoltelle , si provvidero di abbondanti cartucce e saliti sui cavalli si spinsero attraverso le dune , dirigendosi verso il campo della strage . Quella corsa pero` non diede alcun risultato . Pareva che i Tuareg avessero definitivamente rinunciato a raccogliere le poche armi e gli oggetti rimasti ancora fra le sabbie . Quando tornarono dopo una galoppata di quasi due ore , trovarono il sahariano seduto fuori della tenda , intento ad osservare con particolare attenzione Esther e Rocco , i quali si affaccendavano a preparare il pranzo . I suoi sguardi , che avevano strani bagliori , erano specialmente fissi sulla giovane ebrea , seguendone i piu` piccoli movimenti . Era cosi` profondamente immerso nella sua contemplazione , che non udi` nemmeno il marchese accostarglisi . Vi sentite meglio ? chiese il corso . Il sahariano udendo quella voce trasali` come un uomo colto di sorpresa . Invece di rispondere , chiese con una intonazione quasi selvaggia : E` vostra sorella quella giovane ? No , e` sorella di quell' uomo che sta scendendo da cavallo . Il sultano di Tombuctu la pagherebbe ben cara . Il marchese lo guardo` , aggrottando la fronte . Sareste forse un provveditore di carne umana a quel sultano ? chiese . Io ! esclamo` El Melah . Oh ! No , signore . Perche` avete detto che il sultano la pagherebbe cara ? Pensavo in questo momento ai Tuareg , i quali vendono a quel monarca tutte le donne che fanno prigioniere . Se sapessero che qui vi e` una cosi` splendida perla , metterebbero sossopra tutte le loro tribu` per rapirvela . Quella giovane e` un pericolo per la vostra carovana . Sapremo difenderla , El Melah . Noi non temiamo quei ladroni , ve lo dissi gia` . Voi siete troppo buono , signore . Esther e Rocco avevano fatto dei veri prodigi . Dopo tanti giorni di privazioni si erano promessi di offrire al marchese ed a Ben un vero banchetto per festeggiare il ritorno dell' acqua , un banchetto ornato anche di due bottiglie di Bordeaux . Tutti fecero onore al pranzo , anche il sahariano , il quale forse non si era mai trovato ad un simile banchetto , e le due bottiglie bagnarono , forse per la prima volta , le gole di El Haggar e dei beduini , a dispetto di Maometto e del Corano . Durante il pasto , El Melah si era mantenuto silenzioso , pero` non aveva levato un solo istante gli sguardi di dosso a Esther , tanto che la giovane aveva finito per accorgersene . Dapprima lo attribui` ad una pura curiosita` , ma poi provo` qualche inquietudine , perche` in quegli occhi nerissimi aveva sorpreso talvolta dei lampi selvaggi , quasi feroci . Alla sera , rassicurato dalla calma che regnava nel deserto , il marchese dava il segnale della partenza , premendogli di frapporre il maggior spazio possibile fra la carovana ed il campo della strage . Faremo una lunga marcia , aveva detto El Haggar . Quantunque l' acqua non ci manchi , desidererei essere gia` ai pozzi di Marabuti . Lascio` sfilare dinanzi a se` la carovana e si mise alla retroguardia con Ben , mentre Rocco vegliava sul cammello di Esther in compagnia di El Melah . Avevano gia` percorso un paio di miglia , mantenendo la direzione del sud , quando il marchese , che distanziava l' ultimo cammello di tre o quattrocento passi , nel volgersi credette di scorgere qualche cosa di bianco apparire sulla cima d' un monticello di sabbia , per poi scomparire subito . Alto , Ben , disse . Siamo seguiti . Da chi ? chiese l' ebreo , arrestando il cavallo . Forse dai Tuareg . Oh ! che vi siate ingannato , marchese ? No , ho scorto una forma umana avvolta in un ampio mantello bianco . E` comparsa sulla cima di quella duna , quella che si alza a quattro o cinquecento passi da noi . Sara` qualche spia dei Tuareg ! ... osservo` Ben . Se non fosse uno di quei predoni , non si sarebbe nascosto . E` vero , mormoro` Ben . Cosa fare , marchese ? Lasciamo che la carovana prosegua la sua marcia e andiamo a scovare quella spia . Forse non e` sola , marchese . Abbiamo quattordici colpi da sparare , senza aver bisogno di ricaricare le armi , e siamo entrambi buoni bersaglieri . Venite , Ben ; chiarita la cosa , saremo piu` tranquilli . Esaminarono i fucili e le rivoltelle , si sbarazzarono degli ampi caic onde essere piu` liberi , poi spronarono i cavalli dirigendosi verso la collinetta sabbiosa , sulla quale il marchese aveva veduto comparire quella forma bianca . El Haggar e Rocco , credendo che eseguissero una semplice ricognizione , avevano continuato la loro marcia aizzando i cammelli onde allungassero il passo . Giunti a circa cento passi dalla duna , rallentarono la corsa e presero i fucili . Dividiamoci , disse il marchese . Voi girate la duna a destra ed io a sinistra . In tal modo prenderemo la spia fra due fuochi . Alto , marchese , disse Ben , trattenendo di colpo il cavallo e facendolo impennare . Avete veduto qualche cosa ? Si` , un oggetto brillante sulla cima della collinetta , forse la punta d' una lancia o la canna d' un fucile . Dunque non mi ero ingannato ! Accostiamoci con prudenza e giriamo la duna senza separarci . Il marchese si guardo` alle spalle . La carovana era lontana allora quasi un miglio e s' avanzava in mezzo ad un labirinto di montagnole di sabbia , le quali la proteggevano a destra ed a sinistra . Avanti , Ben , disse . I nostri compagni sono al sicuro . Stavano per girare la duna , quando tre o quattro lampi balenarono verso la cima , seguiti da fragorose detonazioni . Il cavallo del marchese s' impenno` violentemente cercando di sbarazzarsi del cavaliere e mando` un nitrito di dolore . Signore ! grido` Ben . E` nulla ! rispose il corso . Una palla ha portato via la punta d' un orecchio al mio cavallo . Fuoco , Ben , e carichiamo ! Vedendo comparire sulla duna alcuni turbanti , scaricarono i loro fucili , poi impugnate le rivoltelle lanciarono i cavalli al galoppo per snidare gli assalitori . Un urlio assordante , terribile , arresto` quasi subito il loro slancio . Quelle grida li avevano avvertiti del grave pericolo che stavano per affrontare . Fermate , marchese ! aveva comandato Ben , facendo fare al proprio cavallo un fulmineo volteggio . Dodici mehari , montati da altrettanti uomini armati di lance e di moschettoni , erano sbucati dietro alla duna e si preparavano a loro volta a caricare i due imprudenti . Un agguato ! esclamo` il marchese , lasciando la rivoltella e introducendo rapidamente una cartuccia nel fucile . Alto la` , briccone ! Non siamo marocchini da lasciarci sgozzare come montoni ! Miro` freddamente il capo fila che si dimenava come un ossesso sulla cima del suo mehari , incoraggiando con acute urla i compagni , e fece fuoco alla distanza di centocinquanta passi . Il Tuareg allargo` le braccia , lascio` cadere il moschettone e la lancia , poi stramazzo` al suolo fulminato . Gambe ora ! grido` il marchese , spronando vivamente il cavallo . I predoni , spaventati dall' ammirabile precisione di quel colpo di fucile , si erano arrestati , mandando urla feroci . Ben ed il marchese ne approfittarono per guadagnare altri trecento passi , distanza sufficiente per mettersi fuori di portata da quei moschettoni vecchi di qualche secolo e d' un tiro molto dubbio . Fuciliamoli con calma , disse il marchese , rallentando la corsa . E stiamo per ricevere anche dei soccorsi , disse Ben . Da chi ? Ecco Rocco che galoppa verso di noi . Un bersagliere di vaglia , mio caro Ben . Quel sardo tira come uno svizzero di S . Gallo . Dopo un momento di esitazione i predoni avevano ripreso la corsa urlando a squarciagola e agitando furiosamente le loro armi . Faremo fare loro una splendida galoppata , disse il marchese . Prima gli uomini e poi i mehari . In quell' istante un colpo di fucile rimbombo` e un altro Tuareg cadde mandando un grido terribile . Rocco aveva fatto fuoco alla distanza di quattrocento metri , annunciando con quel superbo colpo la sua presenza . 19 I predoni del Sahara Due razze , egualmente feroci e ladre , si disputano l' impero del Sahara : i Tibbu` ed i Tuareg . I primi abitano la parte orientale e meridionale del grande deserto e sono meno crudeli dei secondi , quantunque non meno pericolosi per le carovane . Preferiscono ricorrere piu` all' astuzia che alla violenza per derubare i cammellieri ed i trafficanti ed in cio` non hanno rivali . Dotati di un' agilita` estrema , si nascondono delle giornate intere fra le sabbie , aspettando che qualche cammello si sbandi per alleggerirlo subito del suo carico , o che i cammellieri si addormentino per saccheggiarli completamente . I Tuareg , che chiamansi anche Sorgu o Tuarik , sono i veri pirati del Sahara , anzi si possono considerare come i piu` famosi predatori del mondo . Abitano tutte le oasi del Sahara centrale e occidentale , trasformandole in veri covi di malandrini , e sono i padroni di tutti i pozzi e di tutte le sorgenti del deserto . Questi audaci scorridori delle sabbie ardenti sembrano di origine araba , perche` hanno lo stesso tipo dei mori dell' Algeria , della Tripolitania , della Tunisia e del Marocco . Hanno viso ovale , fronte alta , bocca ben tagliata , occhi larghi e nerissimi , capelli assai lunghi , pelle assai bruna ed i corpi magri e muscolosi . Sono tutti mussulmani fanatici , che odiano ferocemente gl' infedeli , anzi si fanno un merito di ucciderli ; ma conoscono malamente il Corano , sono superstiziosi all' eccesso e si coprono di amuleti ai quali attribuiscono proprieta` meravigliose contro le malattie , contro le palle dei nemici , contro la jettatura . Bellicosi e crudeli all' eccesso , sono sempre in guerra contro tutti , spargendo il terrore dai confini del Sudan fino alle frontiere della Tripolitania , dell' Algeria e del Marocco . Cavalieri insuperabili , coi loro mehari percorrono delle distanze incredibili , spiando dovunque il passaggio delle carovane . Quando sanno che una e` in marcia , le piombano addosso come uno stormo di avvoltoi e se non riescono ad ottenere un grosso diritto di passaggio , sterminano fino all' ultimo cammellieri e trafficanti . Chi resiste e` perduto , perche` quegli audaci predoni non temono la morte e vanno alla carica con un coraggio disperato . Il marchese , conoscendo gia` quanto valevano , non si era fatto soverchie illusioni . Due uomini morti non dovevano averli ne` spaventati , ne` calmati . Finche` ce ne sara` uno , non cesseranno di perseguitarci , disse il corso , volgendosi verso Rocco e Ben . Dopo quella prima lezione , i predoni erano diventati piu` prudenti ed avevano rallentato lo slancio dei loro mehari per tenersi fuori di portata da quelle terribili armi che gli uomini bianchi maneggiavano con tanta destrezza . Padrone , disse Rocco . Volete che ricominciamo il fuoco , prima di raggiungere la carovana ? No , aspettiamo , mio bravo sardo , rispose il marchese . Quantunque quei Tuareg siano i piu` crudeli bricconi del mondo , mi ripugna ucciderli a sangue freddo . Cerchiamo piuttosto di smontarli . Forse ci tengono piu` ai loro mehari che alla propria pelle . Cosa ne dite , Ben ? Che vedendosi senza cavalcatura forse rinunceranno a darci la caccia , rispose l' ebreo . A voi allora , Ben , poi fara` fuoco Rocco . L' ebreo fermo` il cavallo , alzo` lentamente il fucile e miro` il mehari del capofila , un bellissimo animale dal mantello quasi bianco , dal ventre stretto e dalle gambe secche e nervose , un magnifico corridore . E` un peccato ucciderlo , disse l' ebreo . Miro` per qualche istante , poi premette dolcemente il grilletto onde non spostare la canna . La detonazione era appena echeggiata quando si vide il mehari cadere bruscamente sulle ginocchia , sbalzando a terra il suo cavaliere . Rimase un momento ritto , colla testa alzata , il collo teso e la bocca aperta , poi stramazzo` fulminato . Per bacco ! esclamo` Rocco . Dovete averlo colpito al cuore . Vedendo cadere il loro migliore corridore , i predoni avevano risposto con urla feroci e con una scarica , affatto inoffensiva , dei loro moschettoni . Accortisi che nessuno dei tre cavalieri era stato colpito , spinsero innanzi i loro mehari per giungere a tiro . Faremo un superbo doppietto : a te , Rocco , il primo mehari di destra , a me quello di sinistra , comando` il marchese . I due spari formarono una detonazione sola . Il cammello mirato dal sardo cadde di colpo ; quello mirato dal marchese continuo` la corsa , ma dopo cinquanta passi stramazzo` piantando il muso entro una duna di sabbia e facendo fare al suo cavaliere un salto mortale di quattro metri . Che superba volata ! esclamo` Ben , ridendo . I Tuareg si erano arrestati sfogando la loro rabbia impotente con urla ed imprecazioni Kafir ! Cristiani maledetti ! Morite dannati ! Che il sole del deserto dissecchi i vostri corpi e che gli avvoltoi divorino le vostre carogne ! E che il simun disperda voi ! rispose il marchese . Un Tuareg , il piu` alto di tutti e che montava un mehari dal mantello oscuro , si spinse innanzi facendo volteggiare sopra la sua testa il moschettone , e rivolgendosi al marchese , urlo` Giuro sul Corano che avro` la tua barba e anche la tua testa , infedele maledetto ! Ed io il tuo mehari , per ora , rispose il corso , strappando a Ben il fucile che era gia` carico . Prendi , miscredente . Aveva appena terminato la minaccia che anche il quarto corridore cadeva al suolo , dimenando pazzamente le gambe , mentre il suo padrone , scavalcato di colpo , rotolava giu` da una duna . Era troppo anche per quegli ostinati e coraggiosi predoni . Comprendendo ormai che la lotta stava per diventare disastrosa per loro , non potendo misurarsi contro uomini cosi` coraggiosi e cosi` abili nel maneggio del fucile , e temendo che dopo i cammelli quei formidabili nemici se la prendessero nuovamente colle persone , fecero un rapido dietro front , spingendo gli animali a corsa sfrenata verso il nord . Pare che ne abbiano avuto abbastanza , disse il marchese . Che si siano decisi a rinunciare ai loro progetti ladreschi ? Non speratelo , marchese , disse Ben . Finche` ne rimarra` uno non ci lasceranno tranquilli . Torneranno presto . Hanno da seppellire i loro compagni e da buoni mussulmani verranno ancora qui per scavare le fosse . Che vadano ora in cerca di aiuti ? domando` Rocco . Sepolti i compagni , probabilmente si spingeranno fino all' oasi piu` vicina per levare armati , rispose Ben . Quando pero` torneranno , noi saremo ben lontani . Lasciamoli correre e raggiungiamo la carovana , disse il marchese . Ci avanzeremo a marce forzate per giungere presto ai pozzi di Marabuti . Vedendo che i Tuareg non accennavano a fermarsi , spronarono i cavalli e con una galoppata di mezz' ora raggiunsero la carovana , la quale in quel frattempo aveva continuato la sua fuga verso il sud . Alla retroguardia trovarono Esther colla piccola carabina in mano , pronta a proteggere la carovana e a portare soccorso al marchese ed ai suoi compagni . I due beduini ed il sahariano mostravano invece uno sbigottimento tale , da far scoppiare dalle risa Rocco . Non potremo fare molto assegnamento su questi uomini , disse il marchese , osservando i visi sconvolti dei marocchini . I due beduini parlavano di abbandonarvi , disse Esther . Se non avessero avuto paura della mia carabina e del fucile di El Haggar , non sarebbero forse piu` con noi . Ed anche El Haggar mi pare abbastanza spaventato , disse Ben . Signore , disse in quel momento El Haggar , accostandosi al marchese , e` necessario marciare senza perdere tempo ; quei Tuareg torneranno con altri compagni . Essi non cesseranno l' inseguimento finche` non avranno vendicato i loro morti . E tu hai una paura indiavolata di loro , e` vero , El Haggar ? rispose il marchese . So quanto sono tenaci nelle loro vendette , signore . Avete fatto male a prenderli subito a fucilate . Volevi che mi lasciassi ammazzare come quei disgraziati che abbiamo veduto ieri ? Non dico questo ; si poteva venire a patti con quei predoni . Probabilmente si sarebbero accontentati d' una terza o quarta parte delle vostre mercanzie come diritto di passaggio . Io sono uso a non tollerare imposizioni da parte di chicchessia , mio caro El Haggar . Il deserto appartiene a tutti e chi vorra` impedirmi d' attraversarlo avra` a che fare col mio fucile . Lascia andare i Tuareg e le tue paure insieme e cerchiamo di frapporre fra noi e quei bricconi il maggior spazio possibile . Ben detto , marchese , disse Esther . Noi non abbiamo paura di quei ladroni . Partiamo . La carovana , che aveva fatto una brevissima sosta , si ripose in cammino attraverso quelle eterne ondulazioni sabbiose , le quali pareva non dovessero avere piu` confine . Quelle immense pianure non variavano . Sempre dune , poi dune ancora , con qualche magro cespuglio quasi disseccato dal sole e qualche scheletro di cammello biancheggiante sinistramente fra quelle sabbie ardenti . Nessuna palma che annunciasse la presenza d' un pozzo si scorgeva in alcuna direzione , come pure non si vedeva alcuna roccia che rompesse la desolante monotonia di quelle pianure . Il marchese e Ben si erano collocati alla retroguardia onde prevenire qualunque sorpresa , mentre Rocco e El Haggar si erano messi all' avanguardia , tenendo i fucili dinanzi alle selle . El Melah invece aveva ripreso il suo posto a fianco del cammello montato da Esther . Il sahariano , poco ciarliero come la maggior parte dei suoi compatrioti , non aveva ancora rivolto alla giovane una sola parola , pero` mostrava verso di essa un attaccamento strano . Ogni volta che la giovane lo guardava , era certa d' incontrare gli occhi neri , brucianti di lui , e ne riceveva un' impressione disgustosa e di paura . Nel lampo di quegli sguardi vi era qualche cosa di misterioso ed insieme di bestiale e di minaccioso , che la giovane non sapeva spiegarsi . Non aveva pero` fino allora avuto di che lamentarsi di quell' uomo . Anzi non aveva nemmeno il tempo di formulare un desiderio , che gia` El Melah , come l' avesse indovinato , la esaudiva . Se una scossa del cammello apriva troppo la tenda , s' affrettava a richiuderla onde il sole non vi penetrasse ; se vi era da salire una duna , prendeva subito la briglia e guidava l' animale adagio , con prudenza , onde non cadesse ; se Esther aveva sete , lo indovinava dallo sguardo ed era pronto ad offrirle l' otre . Mai pero` una parola , ne` un sorriso , ne` un gesto che tradisse una qualche compiacenza nel renderle quei servigi , che d' altronde nessuno gli chiedeva . La paura provata durante quella lunga agonia , e fors' anche quell' orribile scena del massacro , devono avergli sconvolto il cervello , aveva detto la giovane . Lasciamo che mi guardi . Un momento pero` , aveva avuto un timore ben diverso . Aveva sorpreso negli sguardi del sahariano un lampo terribile nel punto in cui il marchese si era appressato al cammello che la portava , per scambiare con lei qualche parola . Quello sguardo pero` si era subito spento ed il viso di El Melah , per un poco alterato , aveva ripreso la sua impassibilita` consueta . Alla sera la carovana , sfinita da quella lunga marcia , s' arrestava fra due alte dune che formavano due bastioni naturali , nel caso che i Tuareg avessero cercato di approfittare delle tenebre per sorprenderli . Con due sentinelle sulla cima delle dune , noi potremo dormire tranquillamente alcune ore , aveva detto il marchese , dando il segnale della fermata . Mentre si preparava la cena e si alzavano le tende , fece una galloppata verso il nord in compagnia di Ben , onde accertarsi che i Tuareg non li avevano seguiti , tenendosi nascosti dietro alle dune . Pare che abbiano rinunciato ad inseguirci , disse il marchese a Rocco ed al moro . Non abbiamo veduto nessuno . Non illudetevi , signore , rispose El Haggar . Quei predoni non ci lasceranno tranquilli , lo vedrete . Io dico invece che ne hanno avuto abbastanza e che non ci seccheranno piu` . Badate a me , signore , che ho assistito al massacro della spedizione della signora Tinne` . Chi ? Tu ? esclamo` il marchese , stupito . Si` , signore , e dovrei essere morto fino da allora . Chi era questa signora Tinne` ? chiese Esther , con curiosita` . Una donna europea forse ? Una delle piu` ricche e delle piu` belle giovani dell' Olanda , rispose il marchese . Ed e` stata assassinata qui ? Si` , in questo deserto . Ceniamo ora , poi vi narrero` quel massacro che ha commosso l' intera Europa . Forse da El Haggar udremo dei particolari che tutti ancora ignoriamo . Se i Tuareg ce ne lasceranno il tempo , disse il moro , i cui sguardi si erano volti verso una bassura che si estendeva verso l' est . Si avvicinano ? chiese il marchese , alzandosi vivamente . Non sono essi per ora ; ma se quei giganteschi volatili fuggono , cio` significa che degli uomini li inseguono o che li hanno spaventati . Di quali volatili parli ? Non vedete una nube di polvere alzarsi dietro quelle dune e avanzassi velocemente verso di noi ? Vediamo , rispose il marchese . E` una banda di struzzi , signore . Una bella occasione per procurarci un superbo arrosto , disse Rocco . Devono essere stati i Tuareg a costringerli a prendere il largo , insistette El Haggar . Ne sei certo ? chiese il marchese . Lo suppongo , signore . Ebbene , disse il marchese con voce tranquilla , prima occupiamoci di questi superbi volatili ; poi penseremo ai Tuareg . E tu , Rocco , fa` preparare un bel fuoco : vi sono qui molti sterpi da raccogliere . La nube di polvere ingrandiva a vista d' occhio e s' avvicinava con una rapidita` prodigiosa . La banda doveva passare in mezzo alla bassura , a meno di mezzo chilometro dall' accampamento , a quanto pareva . Il marchese , Esther e Ben si slanciarono in mezzo alle dune e andarono ad appostarsi dietro un monticello di sabbia , il quale sorgeva isolato quasi nel mezzo della bassura . Gli struzzi s' avanzavano in fila , correndo e sbattendo vivamente le ali per aiutarsi meglio . Erano una diecina , tutti bellissimi e di statura gigantesca , e ricchi di quelle piume preziose che sono cosi` ricercate e cosi` ben pagate sui mercati europei ed anche americani , bianche sotto il ventre e sotto la coda e nere lungo il dorso e le ali . Questi volatili sono ancora numerosissimi nel Sahara e vivono la` dove altri animali non potrebbero resistere , potendo sopportare lungamente la sete al pari dei cammelli . Raggiungono talvolta un' altezza superiore ai tre metri , hanno il collo e le gambe spoglie di piume , un becco robustissimo e piedi poderosi . Le loro ali invece sono cosi` brevi da sembrare piuttosto moncherini , sicche` non possono che aiutare la loro corsa , ma non servono per volare . Sono nondimeno rapidissimi corridori e vincono facilmente i cavalli . E` nota la prodigiosa robustezza dei loro stomachi poiche` in mancanza di altro , si nutrono perfino di sassi che digeriscono come fossero pagnottelle ! I dieci struzzi , i quali parevano realmente in preda ad una viva agitazione , sfilavano come trombe , col collo teso , gettando in aria coi loro robustissimi piedi nembi di sabbia e di pietre , muovendo diritti attraverso la bassura . Pareva che non si fossero ancora accorti della presenza dei cacciatori , quantunque siano dotati d' una vista acutissima e d' un olfatto perfetto che permette loro di fiutare i nemici a grandi distanze . Sembrano veramente spaventati , disse il marchese , il quale li osservava con viva curiosita` . Si` , confermo` Ben ; pero` non credo che siano stati i Tuareg a metterli in fuga . Mi pare d' aver veduto degli animali correre dietro le dune . Che gli struzzi siano inseguiti da qualche banda di iene ? Rimarrebbero subito indietro , marchese , disse Ben . Ah ! Guardateli i cacciatori ! Essendo le dune terminate , gli inseguitori dei giganteschi volatili erano stati costretti a smascherarsi onde attraversare la radura . I caracal ! esclamo` il marchese . Ah ! I ladroni ! Adagio , miei cari ! A voi gli struzzi , a me quegli arditi predoni . I caracal , chiamati anche , e forse impropriamente , le linci dei deserti , erano almeno una trentina e correvano disperatamente sulle orme degli struzzi , facendo sforzi prodigiosi per isolarne qualcuno . Erano bellissimi animali , non piu` alti di settanta od ottanta centimetri , con una coda lunga trenta , di corporatura svelta , cogli orecchi lunghi e sottili ed il pelame giallo fulvo sul dorso e biancastro sotto il ventre . Vivono di preferenza nei deserti inseguendo con un coraggio incredibile struzzi e gazzelle e facendo gran vuoti fra le pecore dei duar . Svelti corridori , percorrono distanze straordinarie e non lasciano le prede finche` non le hanno raggiunte e fatte a pezzi . Selvaggi , indomabili e astutissimi , costituiscono un vero pericolo per tutti gli abitanti del deserto , escluso l' uomo che non osano assalire , ed il leone che seguono a distanza per divorare gli avanzi delle sue prede . I caracal manovravano con una rapidita` ed una precisione veramente ammirabili , cercando di tagliar fuori uno degli struzzi che pareva il meno resistente e che malgrado i suoi sforzi disperati rimaneva sempre l' ultimo della banda . Gli mordevano ferocemente le zampe , senza badare ai calci furiosi che lanciava il volatile , e gli balzavano dinanzi tentando di azzannargli il petto . Pagavano di frequente cara la loro audacia , perche` qualcuno di quando in quando veniva scagliato in aria colla testa fracassata dai robusti piedi dell' uccello gigante . Strappiamolo ai caracal , disse il marchese . Approfittando del momento in cui lo struzzo era riuscito a guadagnare sui suoi avversari una dozzina di metri , fece fuoco sul caracal piu` vicino . L' animale mando` un acuto guaito e cadde . Quasi nel medesimo istante anche il povero struzzo , colpito dalle palle di Esther e di Ben , stramazzo` . Udendo quegli spari , i caracal si erano arrestati guardando le tre nuvolette di fumo che s' alzavano dietro alla duna . Vedendo comparire subito i cacciatori , abbassarono le code e partirono ventre a terra dalla parte donde erano venuti . Frattanto lo struzzo , abbandonato dai compagni gia` lontanissimi , era tornato ad alzarsi . Fece ancora cinque o sei passi zoppicando , poi torno` a cadere e questa volta per non piu` rialzarsi . Il marchese in pochi salti lo raggiunse , gli strappo` un bel mazzo di : i piume candidissime e porgendole a Esther , le disse con galanteria Alla bella cacciatrice . Grazie , marchese , rispose la giovane , arrossendo di piacere . Ben si era accontentato di sorridere . 20 Le stragi del Sahara Un' ora dopo tutti i componenti la carovana , seduti su un tappeto , gustavano la deliziosa carne dell' uccello gigante , essendone stato arrostito un pezzo enorme da Rocco , bravo cuoco quanto abile cacciatore . Il marchese vi aveva aggiunto alcune scatole di prosciutto ed una bottiglia , ed Esther un vaso di conserva di datteri squisitissimi ed alcune focacce di farina . Marchese , disse ad un tratto la giovane , nel momento in cui El Haggar serviva il caffe` , forse che gli struzzi vi hanno fatto dimenticare la vostra promessa ? . E quale ? chiese il corso . Mi avevate detto di narrarmi una storia terribile . Il massacro della spedizione della signora Tinne` , disse Ben . Una tragedia spaventevole , amici miei , provocata forse dagli stessi individui che stamane ci hanno dato la caccia , rispose il marchese . Si puo` dire che le sabbie del Sahara sono state ben bagnate di sangue europeo e che pochi sono stati i fortunati viaggiatori che le hanno attraversate incolumi . La signora Tinne` , bella , ricca assai e giovane ancora , era stata presa dalla passione dei viaggi . Prima d' inoltrarsi in questo deserto aveva gia` viaggiato sul Nilo esplorando regioni allora poco note , anzi vi aveva perduto la madre , uccisa dalle terribili febbri di quei paesi . Nel 1869 , trovandosi nella reggenza di Tripoli , organizzava una carovana coll' intenzione di attraversare il deserto e di raggiungere il lago Tschad e poi Kano . Aveva preso con se` due marinai olandesi fidatissimi , cinque donne , tre schiavi liberati , il tunisino Mohamet el Kebir ... Un traditore , disse El Haggar , interrompendolo . Si` , e due ex sphai , e` vero , El Haggar ? Si` , signore , e me come guida . La signora Tinne` s' era procurata delle raccomandazioni pei capi Tuareg , onde non incontrare ostacoli da parte di quei fieri predoni . Contava anzi molto sulla protezione d' un capo tribu` di Gharbi . La coraggiosa donna s' avanzo` quindi nel deserto raggiungendo felicemente l' oasi di Gharbi , ma cola` si vide subito abbandonata , con un pretesto qualunque , da quel capo , e affidata alla protezione di un marabutto chiamato Hang Amed . Poco tempo dopo essa veniva raggiunta da otto Tuareg che dicevano di aver ricevuto l' ordine di scortarla . La Tinne` che non dubitava d' un tradimento , accetto` la scorta e riprese la marcia con ventisette arabi ed altrettanti cammelli , forza imponente che avrebbe dovuto tenere in freno i predoni , se tutti quegli uomini fossero stati fedeli . Al terzo accampamento dopo Murzuk , i Tuareg della scorta , quantunque avessero ricevuto ricchi regali , cominciarono a mostrarsi esigenti e ad assumere un contegno minaccioso . Si erano messi d' accordo col tunisino per spogliarla . Resi arditi dalla complicita` di quel miserabile , chiesero alla viaggiatrice cinquanta talleri ed un burnus nuovo , minacciando in caso contrario di abbandonarla nel deserto . E` cosi` , El Haggar ? Si` , signore , rispose il moro . Il tunisino , anima vile e perversa , era d' accordo con loro . La Tinne` , donna energica e risoluta , rifiuto` recisamente , promettendo pero` di fare loro altri regali quando la carovana fosse giunta salva a Scenukhen . Tuttavia , temendo qualche brutta sorpresa da parte di quei ladroni , fece rimettere al loro capo un presente di valore . Il giorno seguente i cammellieri , che si erano pure accordati coi Tuareg , cominciarono a dare segni d' insubordinazione , rifiutandosi dapprima di partire , poi sventrando alcuni otri . La Tinne` sospetto` qualche cosa , perche` si e` saputo che aveva divisato di tornare a Murgest , ma l' infame tunisino fu cosi` abile nel rassicurarla , da indurla a riprendere la marcia verso il sud . Il l' agosto erano gia` giunti nella valle dell' Aberdisciuk , lontani dalle oasi abitate . La Tinne` aveva dato ordine dopo una notte tranquilla di levare le tende e di caricare i cammelli . Doveva essere l' ultimo ordine che dava ; la sua morte era stata ormai decisa dai Tuareg e dal tunisino . Gia` stavano per rimettersi in marcia , quando una viva questione insorse fra due cammellieri , pel carico dei bagagli . Uno dei due marinai olandesi volle interporsi per rappacificarli . Un Tuareg si slancio` allora contro il disgraziato colla lancia alzata , gridandogli Che hai tu per immischiarti in una questione sorta fra mussulmani ? Aveva appena pronunciato quelle parole che il povero olandese cadeva al suolo trafitto . Il suo compagno , Ary Jacobs , che si trovava gia` a cavallo , si slancio` verso l' assassino tentando di afferrare il fucile che aveva appeso alla sella , ma prima che avesse potuto armarlo cadde a sua volta , sotto un colpo di scimitarra e uno di lancia . Alle grida delle donne e degli schiavi liberati , la signora Tinne` usci` dalla tenda , chiedendo che cosa succedesse . I Tuareg ed i cammellieri si erano gia` precipitati sulle casse e le saccheggiavano , credendo che fossero piene d' oro come aveva dato loro ad intendere il tunisino , mentre i servi fuggivano vigliaccamente in tutte le direzioni . La signora Tinne` comprese subito che la sua ultima ora era suonata , tuttavia cerco` di calmare quei miserabili e d' imporsi colla propria energia . Un arabo , certo Hman , della tribu` dei Bu Sef , le passo` dietro e le vibro` coll' jatagan un colpo sulla nuca facendola cadere al suolo svenuta e sanguinante . Poche ore dopo la sfortunata signora spirava senza soccorso alcuno , mentre le sue ricchezze passavano nelle mani dei cammellieri e dei Tuareg . E` cosi` , El Haggar ? Si` , signore , rispose il moro . E tu non l' hai difesa ? chiese Esther , con indignazione . Ti credevo piu` coraggioso , El Haggar . Io ero stato abbattuto da un colpo di lancia , la cui punta mi aveva trapassato la spalla , disse il moro . Quando tornai in me , dopo molte ore , la signora Tinne` era gia` morta . Ed e` rimasto impunito quell' assassinio infame ? chiese Ben . Furono arrestati i servi , ai quali i Tuareg avevano dato alcuni cammelli perche` tornassero a Murzuk , ma gli altri scorrazzano ancora il deserto , disse il marchese . Anzi il dottor Bary incontro` piu` tardi l' uccisore della Tinne` nell' oasi di Ghat e lo udi` ancora vantarsi di quel delitto . E il tunisino ? chiese Esther . Di quel miserabile , che oso` perfino spogliare la Tinne` mentre era ancora agonizzante , non si seppe piu` nuova . Che canaglie ! esclamo` Ben . Ah ! Non e` il solo delitto rimasto impunito , disse il marchese . Anche l' assassinio dei signori Dournaux Duperre` e di Joubert non e` stato vendicato . Chi erano costoro ? chiesero Ben ed Esther . Due coraggiosi francesi che si erano proposti di esplorare il Sahara al sud dell' Algeria e che furono vigliaccamente assassinati dai Tuareg . Avevano gia` visitato felicemente parecchie oasi del Sahara , Dournaux studiando e Joubert negoziando , perche` era un abile trafficante , quando ebbero la malaugurata idea di prendersi una guida tuarik , certo Macer Ben Tahar , un traditore forse peggiore del tunisino della signora Tinne` . Si erano gia` molto inoltrati nel deserto , quando s' accorsero che quella guida cercava d' ingannarli e che per meglio riuscire nei suoi disegni cercava di allontanare la loro seconda guida . Amed Ben Herma , la quale invece aveva dato prove di fedelta` non dubbia . Decisero quindi di sbarazzarsene e giunti a Ghedames la denunciarono al cumacan . Fu un' imprudenza di certo ed il magistrato , che conosceva l' animo vendicativo dei Tuareg , non manco` di avvertirli del pericolo . Macer aveva infatti giurato di vendicarsi dei suoi ex padroni e non manco` alla promessa . I signori Dournaux e Joubert si erano allontanati da Ghedames di alcune giornate , quando si videro raggiungere da sei tuarik che parevano affamati e miserabilissimi . Avendo chiesto ai due francesi ospitalita` con pianti e lamenti , furono ricevuti nel campo e provvisti di cibi . Erano sei assassini mandati dal vendicativo Macer . Di notte , mentre i due francesi dormivano , quei miserabili invasero la tenda e li trucidarono barbaramente a colpi di pugnale . E nemmeno quei disgraziati furono vendicati ? I loro assassini scomparvero nell' immensita` del deserto e piu` nessuno si occupo` di loro . Abbiamo fatto bene a dare loro quella severa lezione , disse Rocco . Se avessi saputo , cio` prima , invece che sui cammelli avrei sparato contro gli uomini . Forse quei bricconi avevano preso parte all' assassinio dei signori Dournaux e Joubert e fors' anche a quello della missione Flatters e ... Rocco si era bruscamente interrotto . I suoi sguardi si erano incontrati a caso con quelli del sahariano , ed era rimasto stupito dal lampo terribile che balenava negli occhi di costui . Che cosa avete , El Melah ? chiese . Perche` mi guardate cosi` ? Tutti si erano voltati verso il sahariano e rimasero colpiti dall' espressione cupa del suo volto . E` nulla , disse El Melah , ricomponendosi . Udendo questi racconti sanguinosi , ho avuto un' impressione sinistra . Comprendo , disse il marchese . Avete assistito troppo di recente a una simile strage . E` vero , signore , disse il sahariano . Vado a riposare , se me lo permettete . S' alzo` quasi a fatica e usci` dalla tenda con passo malfermo . Flatters ! mormoro` coi denti stretti , gettando all' intorno uno sguardo smarrito . Che non lo sappiano mai , almeno fino a Tombuctu . Alle tre del mattino , dopo un riposo di sei ore , il marchese faceva suonare la sveglia , desiderando giungere ai pozzi di Marabuti prima che il sole , che fra poco doveva mostrarsi , tornasse a scomparire . Durante la notte nessun allarme era stato dato dagli uomini di guardia . Alle quattro la carovana , dopo una leggera colazione , si rimetteva in cammino scendendo una immensa pianura che , in tempi certo antichissimi , doveva essere stata il fondo d' un vasto serbatoio d' acqua salata , a giudicare dalle masse di sale che si vedevano sparse fra le sabbie . Il marchese e Ben si erano ricollocati alla retroguardia e Rocco come sempre all' avanguardia a fianco di El Haggar . Le vicinanze dell' oasi di Marabuti s' indovinavano facilmente pel numero considerevole d' animali che si vedevano correre in mezzo alle dune . Di quando in quando , ma a grande distanza , e quindi fuori di portata dai fucili , si vedevano fuggire bande di struzzi e di grosse ottarde . Talora invece erano truppe di sciacalli dalla gualdrappa , specie di cani selvaggi colla testa da volpe , gli orecchi grandissimi , gli occhi grossi , le code lunghissime , ed il pelame rossastro , fitto e morbido , che diventava giallognolo sotto il ventre , col dorso coperto da una specie di gualdrappa nera a strisce bianche , del piu` curioso effetto . Al pari dei caracal questi sciacalli non sono pericolosi per gli uomini , tuttavia non mancano d' audacia e osano entrare perfino nei duar onde mangiare ai poveri montoni la grossa coda , un boccone squisito e molto apprezzato dai sahariani . Anche qualche iena striata di quando in quando si mostrava sulla cima delle dune , facendo udire il suo riso sgangherato ; ma all' appressarsi della carovana subito s' allontanava al galoppo . A mezzodi` El Haggar , che si era spinto innanzi alcune centinaia di metri , segnalo` una linea di palme , la quale spiccava vivamente sul purissimo orizzonte . L' oasi ! grido` , con voce giuliva . Presto ! la` avremo acqua fresca e selvaggina ! Anche i cammelli avevano fiutato la vicinanza dell' acqua . Quantunque stanchissimi , affrettarono il passo , mentre i mehari non si trattenevano che a grande stento . Ben , disse il marchese , precediamo la carovana . Sono impaziente di godermi un po` d' ombra e di bere una buona tazza d' acqua . Sono con voi , marchese , rispose l' ebreo . Spronarono i cavalli , lanciandoli a corsa sfrenata . Le palme ingrandivano a vista d' occhio , spiegandosi in forma d' un vasto semicerchio . L' effetto che produceva quel verde in mezzo alle aride ed infuocate sabbie del deserto era cosi` strano , che il marchese stentava a credere d' aver dinanzi a se` delle vere piante e dubitava che si trattasse invece d' uno dei soliti giuochi del miraggio . Si direbbe che quell' oasi sia un' isola perduta sull' oceano , disse a Ben . Ed e` anche popolata , marchese , rispose l' ebreo , rattenendo violentemente il cavallo . Vedo dei cammelli , in mezzo a quelle piante . Che appartengano a qualche carovana proveniente dalle regioni meridionali ? O che siano i nostri Tuareg ? Possono averci preceduti e senza difficolta` , avendo tutti dei buoni mehari . Se sono essi daremo battaglia e questa volta non saranno gli animali che cadranno . Ben non si era ingannato . Parecchi cammelli e mehari , montati da uomini vestiti di ampi caic bianchi e coi volti quasi interamente nascosti da pezzuole legate dietro la nuca , si erano schierati dinanzi ai gruppi di datteri e di palme che formavano l' oasi . Non dovevano essere quelli che li avevano inseguiti , perche` erano tre volte piu` numerosi e per la maggior parte armati di lance . Anche gli uomini della carovana si erano accorti della presenza di quegli stranieri . Rocco ed El Haggar accorrevano in aiuto del marchese e di Ben , l' uno col mehari e l' altro montato sull' asino . Dieci Tuareg , preceduti da un uomo di alta statura che portava un turbante verde , un capo di certo , s' avanzavano tenendo le lance in pugno . Quando giunsero a cento passi dal marchese , l' uomo dal turbante . verde lo saluto` con un Salam alek molto cortese . Poi , assumendo improvvisamente un' aria spavalda , grido` : I pozzi sono occupati da noi e per ora ci appartengono : che cosa volete quindi voi , figli del sultano del Marocco ? Noi siamo assetati , desideriamo bere , rispose El Haggar . L' acqua del deserto appartiene a tutti ed i pozzi sono stati costruiti dai nostri padri . I vostri padri li hanno abbandonati ai Tuareg e noi li abbiamo occupati . Volete bere ? Sia , ma l' acqua la dovrete pagare . Che cosa chiedi ? Le vostre armi e la meta` dei vostri cammelli . Ladro ! grido` il marchese , che non poteva piu` frenarsi . Ecco la mia risposta ! Con un rapido gesto aveva alzato il fucile , mirando il capo . Gia` il colpo stava per partire quando El Melah , che era giunto guidando il cammello di Esther , si precipito` innanzi , gridando : Amr el Bekr , non mi conosci piu` ? Pace ! Pace ! 21 Un colloquio misterioso I Tuareg , che si preparavano gia` a caricare il drappello , udendo quelle parole , avevano rialzato le lance e arrestato lo slancio dei mehari , fissando i loro sguardi su El Melah . Un grido di sorpresa e anche di gioia sfuggi` tosto al capo . Ah ! ... L' algerino ! ... Si` , sono io , Amr , rispose El Melah . E questi sono miei amici che non desiderano altro che di vivere in pace . Attraverso` lo spazio che lo separava dal capo dei Tuareg e accostatosi al mehari lo costrinse ad inginocchiarsi . Lascia questi uomini tranquilli , mormoro` agli orecchi del predone . Nell' attesa non perderai nulla . Chi sono costoro ? Dei francesi . Fratelli degli altri ? ... di quelli che abbiamo scannato al sud dell' Algeria ? Silenzio , Amr . Dove vanno ? A Tombuctu . Per quale motivo ? Non lo so ancora , nondimeno lo sapro` presto . Siamo in quaranta . Hanno delle armi potenti e non sbagliano un colpo . Perche` ti sei unito con loro ? Mi hanno salvato . Ah ! E tu sei riconoscente ai tuoi salvatori ? ghigno` il predone . Si` , per ora , rispose El Melah . Obbedisci ? Va` a dire loro che fra noi regnera` la pace . Vuoi predare ? Cosa devo fare ? Va` al nord . A quattro giornate da qui e` stata distrutta una grossa carovana e troverai da raccogliere vesti e armi in quantita` . Chi l' ha assalita ? Quella canaglia di Korkol . Perche` lo chiami canaglia ? chiese il predone . Perche` dopo che lo avevo informato dell' appressarsi della carovana ha cercato di disfarsi di me , seppellendomi fra le sabbie . Senza questi uomini io sarei a quest' ora morto e la mia testa avrebbe servito di cibo agli avvoltoi . Quello non e` riconoscente , disse il Tuareg , sorridendo . Ti aspetto a Tombuctu . Vi seguiro` da lontano , cosi` vi giungeremo insieme . Bada pero` di non ingannarmi . Il sangue dei francesi ci unisce . Addio , Amr el Bekr . El Melah torno` verso il marchese ed i suoi compagni , i quali avevano atteso con pazienza la fine di quel colloquio , senza poter udire una sola parola , data la distanza che li separava dal gruppo dei Tuareg . La pace e` conclusa , signore , disse il sahariano , con voce lieta . Ho persuaso i Tuareg a lasciarci tranquilli e ad andarsene altrove . E come conosci quei banditi ? chiese il marchese guardandolo un po` sospettosamente . Quel capo mi deve la vita , avendolo io liberato da un leone che stava per divorarlo , rispose El Melah . Andiamo ai pozzi , disse Ben . La sete mi divora . Mentre s' inoltravano nell' oasi , i Tuareg , saliti sui loro mehari , uscivano dalla parte opposta dirigendosi verso l' est . L' oasi non aveva che un' estensione molto limitata , appena un quarto di miglio tanto in lungo quanto in largo , tuttavia era ricca di verzura e d' ombra . Il terreno , quantunque sabbioso , ma fecondato da qualche serbatoio sotterraneo , era coperto da macchie di splendide aloe` , di fichi d' India , arbusti spinosi che producono delle bacche insipide ; di erbe dure e amare che perfino i cammelli disdegnano , e di piccole mimose . Sopra quella prima vegetazione , numerose palme dai tronchi eleganti distendevano le loro splendide foglie . Erano delle superbe camerope humilis , dal fusto cilindrico , nudo alla base e piu` sopra difeso da squame regolari , colla cima coronata da un ciuffo di trenta o quaranta foglie piumate . Sono piante preziose perche` producono frutta simili ai datteri , ripiene di polpa zuccherina , mentre nel tronco nascondono una sostanza farinosa mangiabile . Non mancavano pero` nemmeno le palme dattifere , gia` cariche di quelle belle frutta carnose , lucenti , d' una tinta giallo bruna o rosso giallastra . Sotto quelle ombre non si vedevano animali . Abbondavano invece i volatili ; grosse ottarde che s' inseguivano battagliando , falchi giocolieri , e altri uccelli simili alle gazze , colle ali azzurre e la coda , e il ventre piu` pallido . Il marchese ed i suoi compagni , attraversato rapidamente quel minuscolo paradiso , dove si respirava una frescura deliziosa prodotta dall' umidita` del sottosuolo , raggiunsero i pozzi , scavati quasi nel centro dell' oasi , a breve distanza l' uno dall' altro . Come tutti quelli del Sahara , erano stati rivestiti di tronchi di palma , onde impedire al terreno sabbioso di franare , ed erano profondi dai sette agli otto metri . Gli otri furono calati e tutti si dissetarono avidamente con quell' acqua fresca e limpida , felicita` inapprezzabile specialmente per quei viaggiatori che da tanti giorni non avevano bevuto che un liquido corrotto dal caldo , puzzolente e tiepido . Ah ! esclamava Rocco , bevendo a crepapelle . Cosa sono la birra , le gazose , il sidro in paragone a quest' acqua ! Calmata la sete , abbeverarono abbondantemente i cammelli , i mehari ed i cavalli , poi rizzarono le tende , avendo deciso di fermarsi un paio di giorni in quel piccolo Eden . Disgraziatamente quella felicita` doveva essere di breve durata . Riposavano da quattro ore chiacchierando e fumando , godendosi quella frescura , quando videro Rocco , il quale si era spinto verso il margine settentrionale dell' oasi per cacciare una coppia d' ottarde , tornare di corsa . Signore , in piedi e prendete le armi ! grido` , precipitandosi verso le tende . I predoni s' avvicinano . Quali ? chiese il marchese , prendendo il fucile . Quelli che ci hanno lasciato poco fa ? Non credo , rispose Rocco . Questi vengono dal nord ovest . Che siano quelli che ci hanno dato la caccia ? disse El Haggar . Lo suppongo , ma sono cresciuti di numero . Devono essere per lo meno una trentina . Fuggiamo , signore , disse El Haggar . E dove ? Cercheremo un rifugio nell' oasi di Eglif . Fra ventiquattro ore vi possiamo giungere e la` troveremo delle rocce che ci permetteranno di resistere meglio . E anche Tasili , il mio fedele servo , aggiunse Ben , e non sara` certo solo . Fate le provviste d' acqua e ordinate la carovana , disse il marchese . E noi andiamo a ritardare la marcia di quei predoni . Vieni ; Rocco , venite Ben . Ed io ? chiese Esther . Non esponetevi per ora e poi la vostra presenza e` necessaria qui , le disse il marchese . Siete la piu` valorosa e prenderete il comando della carovana . Sali` sul cavallo , imitato da Ben , mentre Rocco montava il mehari , e si spinsero verso il margine dell' oasi . Intanto i due beduini ed El Melah riempivano precipitosamente gli otri e riordinavano i cammelli con grida e bastonate . I banditi , diventati prudentissimi , quantunque raddoppiati di numero , s' avvicinavano cautamente , tenendosi riparati dietro le dune . Non essendo pero` queste tanto alte da poterli coprire interamente , erano scesi dai loro mehari , tenendoci ora molto piu` alla loro pelle che a quella degli animali . Mi pare che non si sentano troppo sicuri di prenderci , osservo` il marchese , il quale si era arrestato dietro un gruppo di palmizi . Si direbbe che abbiano paura . O che vogliano invece attaccare contemporaneamente noi e la carovana ? chiese il marchese . Avanti , amici ! Tagliamo la via alla prima banda che gira al largo dell' oasi . Giunti a circa mezzo chilometro dalle prime palme , i banditi si erano divisi in due drappelli egualmente numerosi . Mentre uno muoveva direttamente verso l' oasi , coll' intenzione di dare battaglia e trattenere i tre cavalieri , l' altro s' era spinto verso l' est per girare intorno a quell' isolotto di verzura e sorprendere la carovana nella sua ritirata . Rocco , disse il marchese , va' ad unirti ad Esther e non lasciarla fino al nostro arrivo . E voi , signore ? chiese il sardo . Copriremo la ritirata meglio che potremo . Il sardo lancio` il mehari in mezzo alle palme , scomparendo dietro i folti cespugli . Ed ora a noi , Ben , disse il marchese . Si volse e vide , a circa un chilometro , la carovana . Aveva gia` lasciato l' oasi e s' inoltrava nel deserto rapidamente , muovendo verso il sud . A chi daremo battaglia ? chiese Ben . Al drappello che cerca di girare l' oasi , rispose il marchese . Spronarono i cavalli attraversando l' oasi da occidente ad oriente e raggiunsero la punta estrema . nel momento in cui un primo drappello , composto di sedici predoni , passava a corsa sfrenata a circa duecentocinquanta metri . Fermarono i cavalli , scesero da sella , si appoggiarono al tronco d' una grossa palma e fecero fuoco simultaneamente . Un mehari ed un Tuareg , caddero fra le urla furibonde della banda . A quella prima scarica ne segui` una seconda , poi una terza che fecero cadere un altro uomo e altri due animali . Cinque colpiti su sei palle ! Un bel tiro ! grido` il marchese . I banditi , arrestati in piena corsa da quelle scariche terribili , si gettarono in mezzo alle dune , abbandonando i loro corridori . Come li abbiamo fermati ! esclamo` Ben . Questi , ma non gli altri , rispose il marchese . Stanno per piombarci alle spalle . Il secondo drappello , trovando la via sgombra , s' era spinto velocemente innanzi , occupando il margine dell' oasi . Alcuni spari rimbombarono , senza offendere i due coraggiosi europei , i quali si slanciarono sui loro cavalli e partirono al galoppo , salutati da una seconda scarica dei pari inoffensiva . Che pessimi bersaglieri , disse il marchese . Sono i loro fucili che valgono poco , rispose Ben . Vedendoli fuggire , i predoni si erano messi ad inseguirli vigorosamente , eccitandosi con alte grida e sparando di quando in quando qualche colpo di fucile , i cui proiettili non potevano certo giungere a buona destinazione a causa delle scosse disordinate dei mehari . Il marchese e Ben , attraversata ; l' oasi in tutta la sua lunghezza , si slanciarono fra le dune di sabbia . La carovana aveva gia` percorso due miglia e continuava la fuga . Rocco ed Esther , la quale aveva fatto abbassare la tenda per essere piu` libera , stavano alla retroguardia , coi fucili in mano . Cerchiamo di mantenere la distanza , disse il marchese , rallentando la corsa del cavallo . I predoni si erano nuovamente riuniti , vista l' impossibilita` di sorprendere la carovana , ed eccitavano i loro mehari per guadagnare via . Quattro o cinque , meglio montati , in pochi minuti si trovarono a soli quattrocento passi dai fuggiaschi . Ben , disse il marchese . Arrestiamoli . . Gli uomini od i mehari ? Si fermarono dietro una duna e incominciarono il fuoco . Bastarono dieci secondi a quei valenti bersaglieri per smontare tre uomini . I tre mehari , gravemente feriti , erano caduti a poca distanza l' uno dall' altro . Il marchese stava per ricominciare il fuoco , quando il suo cavallo s' impenno` bruscamente mandando un nitrito di dolore , poi cadde sulle ginocchia posteriori , sbalzando di sella il cavaliere . Marchese ! esclamo` Ben , spaventato . Un semplice capitombolo , rispose il corso , risollevandosi prontamente . Hanno colpito solamente il cavallo . Getto` uno sguardo furioso sui Tuareg . Il predone che gli aveva mandato quella palla stava ritto sul suo mehari , col fucile fumante ancora teso . Me la pagherai , briccone ! grido` il corso . Le parole furono seguite da uno sparo , ma non fu l' animale che cadde , bensi` il cavaliere . Poi il corso guardo` il suo cavallo . Il povero animale , colpito fra le zampe anteriori da un grosso proiettile , rantolava disteso sulla sabbia . E` perduto ! esclamo` egli con rammarico . Salite dietro di me e raggiungiamo la carovana , disse Ben . Presto , i Tuareg arrivano al galoppo ! Il corso si slancio` sul cavallo , s' aggrappo` a Ben ed entrambi partirono a corsa sfrenata , mentre i predoni , furiosi di vedersi sfuggire ancora una volta la preda , si sfogavano con imprecazioni e minacce senza fine . 22 L' assalto dei Tuareg Rocco ed Esther , vedendo il marchese e Ben tornare a corsa sfrenata su un solo cavallo , erano accorsi in loro aiuto , temendo che l' animale , oppresso dal doppio peso e dalla stanchezza , si lasciasse raggiungere dai Tuareg . Il destriero pero` , oltre ad essere robustissimo , era ancora pieno di vigore , ed essi aggiunsero senza troppi sforzi la carovana , rifugiandosi in mezzo ai cammelli . Marchese ! grido` Esther , con voce alterata . Siete stato ferito ? No , quei bricconi non mi hanno toccato , rassicuratevi , rispose il corso . Tirano o troppo alto o troppo basso non sono percio` molto da temersi . Un po` piu` su e la palla non vi risparmiava , marchese , disse Ben . Padrone , disse Rocco . Se ci fermassimo qui e facessimo alcune scariche con tutti i nostri fucili ? Siamo in otto , e anche ammesso che i beduini ed El Melah non siano valenti bersaglieri , si potrebbe infliggere una buona lezione a quei bricconi . L' idea mi sembra . buona , rispose Ben . Se i banditi ci assaltano mentre siamo in marcia , produrranno un tale disordine fra i nostri cammelli , da metterci a mal partito . Fate inginocchiare gli animali dietro a questa duna , comando` il marchese , dopo una breve riflessione . Proviamo ad arrestare quelle canaglie . Una montagnola di sabbia somigliante ad un' onda , formata certamente dal simun , si estendeva su una lunghezza di oltre cento metri , con una elevazione di sette od otto . Era un ottimo bastione , sufficiente ad arrestare i proiettili dei banditi che avevano cosi` poca penetrazione . Il marchese , dopo aver fatto sdraiare gli animali , fece occupare dai suoi uomini la cresta , raccomandando a tutti di non far fuoco che al suo comando . Non scarseggiavano di munizioni , avendone due casse , tuttavia egli non voleva sprecarle inutilmente , essendo esse troppo preziose nel deserto . I predoni , credendo che la carovana avesse continuato la sua marcia al di la` della duna , s' avvicinarono al galoppo su quattro colonne , offrendo un magnifico bersaglio . Quando furono a cinquanta passi , il marchese grido` Fuoco ! Quattro mehari e tre uomini caddero a destra ed a sinistra , scompigliando le colonne e facendo cadere l' uno sull' altra parecchi altri animali che non avevano avuto il tempo di evitare i banditi . Parecchi Tuareg , spaventati , si sbandarono urlando e scaricando a casaccio le armi ; ma cinque , i piu` valorosi di certo , proseguirono la corsa , balzando sulla cresta e puntando le lance . Il marchese , che aveva subito ricaricato l' arma , ne fulmino` uno quasi a bruciapelo , mentre Ben ed Esther facevano cadere due altri mehari . Rocco , vedendo un predone , che era stato scavalcato a pochi passi , gli si scaglio` addosso impugnando il fucile per la canna . Muori cane ! urlo` . Il Tuareg pero` , agile come una scimmia , si sottrasse al colpo e si getto` addosso al sardo a corpo perduto , impugnando un jatagan dalla lama lucente affilata come un rasoio . Guardati , Rocco ! grido` il marchese , il quale , aiutato da El Haggar e dai beduini , stava azzuffandosi cogli altri , mentre Esther , Ben ed El Melah facevano fuoco su quelli che si erano dispersi , per impedire loro di radunarsi . Il sardo lascio` accostarsi il predone , poi con un salto fulmineo abbranco` l' avversario , lo sollevo` come se fosse una piuma , facendogli scricchiolare le costole in una stretta formidabile , e lo scaglio` alcuni metri lontano , costringendolo a fare un meraviglioso salto mortale . La caduta fu cosi` impetuosa , che il Tuareg rimase disteso senza moto . Gli altri , vedendo volteggiare in quel modo il loro compagno , non ne vollero sapere altro . Convinti della superiorita` dei loro avversari , si precipitarono giu` dalla duna , fuggendo come antilopi e gettando perfino le armi per essere piu` leggeri . La rotta era completa . I predoni fuggivano in tutte le direzioni , frustando i mehari , senza piu` occuparsi di quelli che erano stati scavalcati e che correvano disperatamente fra le dune per mettersi al coperto dalle palle di Ben , di Esther e di El Melah . Cessate il fuoco ! comando` il marchese . Se tornano dopo questa seconda lezione , li uccideremo tutti . Spero che non ne avranno piu` la voglia , signore , disse El Haggar . Tuttavia affrettiamoci a raggiungere Eglif . Nel trambusto i cammelli si sono urtati gli uni gli altri e hanno guastato parecchi otri . Se non siete stanchi , ripartiamo . Rocco e Ben s' impadronirono di due mehari che si erano coricati presso gli estinti padroni , come per invitarli a risalire in sella , e la carovana , sicura ormai di non venire piu` inquietata , si rimise in cammino , ansiosa di frapporre molta distanza fra se` e quegli ostinati predoni . La notte li sorprese a venti miglia da Eglif . Avevano marciato tutta la giornata , non facendo che due brevissime soste per mangiare un boccone . Non ritenendosi ancora sicuri , si arrestarono solamente poche ore , ripartendo dopo la mezzanotte , non ostante i lamenti acuti dei cammelli , lamenti che straziavano gli orecchi e che muovevano a compassione . I due beduini pero` li fecero subito tacere tappando loro barbaramente le nari con gli stracci , tempestandoli di legnate distribuite senza misericordia e colmandoli di maledizioni interminabili . I sahariani , cosa strana , mentre hanno mille attenzioni pei mehari , trattano invece i cammelli con una brutalita` inaudita . Mentre ai primi danno quanto hanno di meglio delle loro provviste , perfino del burro e dello zucchero , mentre li tengono puliti e non li caricano mai pesantemente , ai secondi non risparmiano ne` legnate , ne` maltrattamenti , ne` ingiurie . E` pero` vero che il mehari e` piu` nobile , piu` affezionato al padrone e che costa dieci volte di piu` , mentre il diemel e` testardo , cattivo e anche vendicativo , tentando sovente di mordere i suoi conduttori . Alle quattro del mattino , la carovana , che era preceduta da El Haggar e dal marchese , montati sui due mehari presi ai Tuareg , scopriva alcuni gruppi di palme intristite , colle foglie ingiallite e pendenti . Eglif ! esclamo` il moro . Laggiu` deve trovarsi Tasili , il servo di Ben , disse il marchese . Non scorgo alcuna tenda fra quelle palme , aggiunse il moro . Che gli sia toccata qualche disgrazia o che stanco di aspettarci sia partito pel sud ? si chiese il marchese . Puo` essersi spinto verso Amul Taf , disse il moro . Un' altra oasi ? Si` , lontana due giorni di marcia e migliore di questa . . In quel momento Ben li raggiunse . Nell' oasi non si vede alcuna tenda , ne` alcun cammello , gli disse il marchese . Forse Tasili sara` andato in cerca di selvaggina , rispose Ben . Voi sapete che presso i pozzi non manca . Alzo` il fucile e lo scarico` in direzione delle palme . La detonazione si propago` fra le dune rumoreggiando e si spense senza eco nei lontani orizzonti , senza ricevere risposta . Tasili non si trova piu` qui , disse il marchese , dopo alcuni istanti d' attesa . Che sia stato sorpreso dai Tuareg e assassinato ? esclamo` Ben , impallidendo . Perdita grave , perche` lui solo sa dov' e` sepolto il tesoro nascosto da mio padre . Andiamo a vedere , disse El Haggar . Se e` stato assalito , troveremo le tracce dei Tuareg . Eccitarono i mehari ed il cavallo e si spinsero innanzi , mentre la carovana s' avanzava lentamente attraverso le dune che in quel luogo erano molto alte . Pochi minuti dopo si trovavano sul margine dell' oasi . Era molto piu` piccola di quella di Marabuti ed in via di deperimento a causa della scarsita` d' acqua del sottosuolo . Non si componeva che di poche dozzine di palmizi quasi intristiti e di pochi cespugli ormai disseccati . Solamente presso il pozzo , che si trovava nel centro , vegetavano ancora rigogliosamente quattro o cinque datteri , ormai privi di frutta . Fu precisamente presso quelle piante che Ben ed i suoi compagni trovarono delle tracce che confermavano i loro sospetti sulla sorte toccata al fedele servo . Al suolo giacevano una tenda tutta strappata , otri sventrati , una lancia da Tuareg spezzata in due , la carcassa d' un asino ormai spoglia delle carni , delle funi e dei bossoli di cartucce vuoti . Presso il pozzo , che era quasi interrato , si vedevano ancora gli avanzi di un fuoco e sassi anneriti che dovevano aver servito da camino a Tasili ed ai suoi uomini . I Tuareg sono venuti qui e hanno portato via il vostro servo , disse El Haggar all' ebreo . Si` , disse Ben , con voce strozzata . Quei maledetti lo hanno assalito . Vedo parecchie tracce qui , disse El Haggar . Seguiamole . Attraversarono l' oasi e sulle sabbie videro ancora impresse numerose orme di mehari e di cammelli le quali si dirigevano verso il sud . Che l' abbiano condotto a Tombuctu ? si chiese il moro . Queste tracce che il simun non ha cancellato si prolungano verso il mezzodi` . E` gia` una fortuna . Era accompagnato da una scorta il vostro Tasili ? chiese il marchese . Si` , da tre sahariani di Tabelbalet , rispose Ben . Fedeli ? Lo credo . I Tuareg usano fare dei prigionieri ? Si` , rispose El Haggar , e li vendono come schiavi a Tombuctu . L' ebreo intanto era salito su una duna e guardava attentamente verso il sud , riparandosi gli occhi con ambe le mani . Che cosa cercava ? Sperava forse di vedere ancora i rapitori del fedele servo di suo padre ? Cosa osservate , Ben ? chiese il signor di Sartena . Mi pare d' aver scorto un uomo scivolare in mezzo alle dune e poi nascondersi . Andiamo a scovarlo , Ben , disse il marchese , risalendo sul mehari . I suoi compagni lo imitarono e si slanciarono fra le dune . Percorsi cinquecento passi videro un essere umano , spaventosamente magro , colla pelle nera e incartapecorita , malamente coperto da uno straccio , che fuggiva a rompicollo attraverso le sabbie . Ehi ! fermati o faccio fuoco . grido` il marchese in arabo . Noi non siamo Tuareg . Il negro s' arresto` sulla cima d' una duna , sgranando i suoi occhi che parevano di porcellana e alzando le scarne braccia come per implorare grazia . Chi sei ? chiese il corso , raggiungendolo . Non mi uccidete , prego` quel disgraziato con voce tremante . Noi non facciamo alcun male ai galantuomini . Perche` sei fuggito ? Vi credevo Tuareg , signore . Sei solo ? Solo , signore . Gli altri sono stati portati via dai ladri del deserto . Che sia uno degli uomini di Tasili ? esclamo` Ben . Tasili ! grido` il negro . Voi lo avete conosciuto ? Siamo qui venuti per cercarlo . Ma allora voi siete le persone che egli aspettava . Tu eri con Tasili ? domando` Ben . Si` , signore . E` vero che i Tuareg lo hanno fatto schiavo ? Si` , e l' hanno condotto al sud per venderlo a Tombuctu , assieme ai due miei compagni . Quando siete stati sorpresi ? chiese il signor di Sartena . Tre settimane or sono , verso sera , rispose il moro . Io potei fuggire , ma Tasili ed i miei due compagni furono subito atterrati e legati e all' indomani caricati sui cammelli e portati via . Essendomi poi di notte avvicinato al campo dei Tuareg , dai loro discorsi appresi che erano diretti a Tombuctu e che contavano di vendere i prigionieri su quel mercato . Povero Tasili ! esclamo` Ben , con dolore . Ah ! Ma noi lo ritroveremo . Si` , Ben , aggiunse il marchese , e poi vi e` necessario . Torniamo nell' oasi e rimettiamo un po` in gambe questo disgraziato che mi pare moribondo . Sono tre settimane che non vivo che di datteri , signore , rispose il negro . E anche quelli sono finiti e lo stomaco e` vuoto da quattro giorni . Quando tornarono all' oasi , la carovana era gia` giunta ed i beduini avevano rizzato le tende intorno al pozzo . 23 I Tuareg di Marabuti La carovana rimase due giorni nell' oasi di Eglif , per rimettersi delle fatiche sopportate nella lunga traversata e per completare le provviste d' acqua , essendo scarsi i pozzi nella regione meridionale del Sahara . Il marchese ed Esther furono anzi tanto fortunati da ingrossare anche le provviste solide , avendo sorpreso uno struzzo ed un' antilope nei dintorni dell' oasi . Il terzo giorno il marchese diede il segnale della partenza , frettoloso di attraversare la seconda meta` del deserto e di giungere a Tombuctu , l' opulenta Regina delle Sabbie . Una marcia di sette giorni li condusse , senza incidenti notevoli , ai pozzi d' Amul Taf , dove trovarono alcune famiglie sahariane che si dedicavano all' allevamento dei cammelli corridori , mestiere molto lucroso . Questi allevatori sono abbastanza numerosi nel Sahara meridionale e occupano le oasi piu` importanti . Sono tutti ricchi e posseggono numerosi branchi di mehari e anche di cammelli ; ma danno la preferenza ai primi , vendendoli a prezzi molto alti sui mercati di Kabra , di Tombuctu e di El Mabruk . Per rendere i mehari agili e vigorosi , appena sono nati non li lasciano in liberta` , per tema che le loro gambe s' inarchino e si rovinino . Li seppelliscono subito nella sabbia fino al ventre , onde il corpo non graviti , e ve li tengono per tre o quattro settimane , nutrendoli esclusivamente con latte e burro . Al termine di quell' epoca permettono all' animale di trottare dietro alla madre , poi gli passano un anello al naso e cominciano ad educarlo . Essendo il mehari molto piu` intelligente dei cammelli , si affeziona subito al suo padrone e si ammaestra facilmente , al punto che se in un combattimento il padrone rimane ucciso , non lo abbandona . Anzi gli si inginocchia accanto come per invitarlo a montare in sella e non lo lascia se non dopo essersi convinto della sua morte . Non fugge pero` . Ritorna al duar dell' estinto padrone per mostrare alla famiglia la sella vuota . Il marchese ed i suoi compagni s' intrattennero un giorno fra quegli allevatori ospitalissimi , ben diversi dai Tuareg , lasciando presso di loro il negro raccolto ad Eglif , essendosi questo rifiutato di accompagnarli a Tombuctu a causa della sua estrema debolezza . Toccando poi successivamente le piccole oasi di Trasase e di Grames , dopo una lunghissima marcia giunsero a Teneg El Hadsk , una delle ultime stazioni del deserto . Solamente poche giornate li dividevano ancora dalla Regina delle Sabbie . L' influenza del Niger , il fiume gigante dell' Africa occidentale , si faceva sentire . L' aria non era piu` cosi` secca , ne` cosi` infuocata e anche fra le sabbie cominciavano ad apparire dei cespuglietti verdi . Si cominciavano poi a vedere delle bande d' uccelli , i quali s' affrettavano subito a fuggire verso il sud . Qua e la` le tracce delle carovane aumentavano . Si vedevano di frequente scheletri di cammelli e d' uomini , basti , casse sventrate , avanzi di fuochi ; chissa` quanti disgraziati erano morti in vista della Regina delle Sabbie , sulla porta della salvezza , sfiniti dalle privazioni e soprattutto dalla sete . A Teneg El Hadsk erano gia` giunte due grosse carovane provenienti dalle rive del Niger , una diretta al Marocco con carichi di piume di struzzo e di avorio , l' altra nell' Algeria con gomma arabica e polvere d' oro delle miniere di Kong . L' occasione era propizia per assumere informazioni circa la sorte toccata al disgraziato colonnello Flatters . Provenendo quelle carovane da Tombuctu , non dovevano ignorare se dei francesi erano stati cola` condotti e venduti al sultano . Con sua profonda meraviglia , il marchese provo` invece un' amara delusione . Flatters ! Tutti ne avevano udito parlare , sia marocchini che algerini , ma nessuno aveva udito narrare che i Tuareg l' avessero condotto a Tombuctu . Che cosa ne pensate , Ben ? chiese il marchese , dopo aver interrogato tutti i capi delle due carovane , ottenendo sempre la medesima risposta . Che io sia stato ingannato e che il colonnello sia stato veramente ucciso nel deserto ? Non disperiamo , marchese , rispose l' ebreo . Forse questi uomini , interamente occupati nei loro traffici , non si sono interessati della sorte toccata al povero colonnello . Eppure io so che il governo dell' Algeria aveva promesso dei premi ai carovanieri che avessero potuto fornire notizie sulla spedizione , disse il marchese . Quando noi saremo a Tombuctu faremo delle ricerche scrupolose , marchese , e sapremo la verita` . Se e` vero che il colonnello e` stato condotto al sultano , qualcuno lo avra` veduto di certo entrare in citta` coi Tuareg . Che disillusione se invece fosse stato ucciso nel deserto ! esclamo` il corso , con amarezza . Vi rincrescerebbe aver fatto questo lungo viaggio inutilmente ? chiese Esther , la quale assisteva al colloquio . Oh no ! esclamo` vivamente il corso , guardandola negli occhi . No , Esther , ve lo giuro ! La giovane lo comprese e sorrise , mentre una viva fiamma le animava gli sguardi . No , non e` possibile , esclamo` poi abbassando gli occhi . Sarebbe un sogno troppo bello ... Esther , disse il corso con voce grave , se questo sogno si realizzasse ? Se io vi amassi davvero ? Voi , marchese , amare una ebrea , una donna che nel Marocco si disprezza ? La Corsica e la Francia non sono il Marocco , Esther . Il destino mi ha gettato sulla vostra strada , ho imparato ad apprezzarvi e ad ammirarvi e credo che nessun' altra donna potrebbe diventare , meglio di voi , la compagna della mia vita . Aveva appena pronunciato quelle parole quando udi` presso di se` una rauca imprecazione . Si volse vivamente e vide sdraiato presso la tenda El Melah . La faccia del sahariano era contratta e manifestava una collera terribile . Che cosa fate qui ? domando` il marchese , aggrottando la fronte . I Tuareg , rispose il sahariano . Quali Tuareg ? chiese il corso . Quelli che abbiamo incontrato ai pozzi di Marabuti . Stanno entrando ora nell' oasi . Che ci abbiano seguito ? si domando` il marchese , con ira . La presenza di quei predoni non mi piace affatto . Che osino assalirci fra tanta gente ? chiese Esther . No di certo , perche` i marocchini e gli algerini s' unirebbero a noi per respingerli . Qui siamo come fra compatrioti . Che vadano anch' essi a Tombuctu ? Che cosa ne dici , El Melah ? Il sahariano non rispose . Guardava Esther in modo strano , mentre un brutto sorriso gli increspava le labbra . Ebbene , non mi hai udito , El Melah ? chiese il marchese , impazientito . Che quei Tuareg si dirigano anch' essi a Tombuctu ? Ah ! Si` , lo suppongo , rispose il sahariano , quasi distrattamente . Con Ben vado ad assicurarmi chi siano . Tu , El Melah , non lascerai Esther durante la mia assenza e aspetterai il ritorno dei beduini e di El Haggar , che sono andati ad acquistare dei viveri . Il sahariano fece un gesto d' assenso e si sdraio` al suolo , a quattro passi dalla giovane ebrea , la quale si era seduta presso la tenda , all' ombra d' un bellissimo palmizio . Il viso del giovane non si era ancora rasserenato , ne` i suoi sguardi si erano ancora staccati dall' ebrea . Anzi una fiamma cupa balenava entro quegli occhi nerissimi , mentre la fronte gli si aggrottava sempre piu` . Signora , disse ad un tratto , risollevandosi . Che cosa va a cercare a Tombuctu il marchese ? Esther alzo` il capo che teneva appoggiato ad una mano , e guardo` con stupore il sahariano . Perche` mi fai questa domanda , El Melah ? chiese . Io vi ho seguito fin qui senza aver ancora potuto conoscere chiaramente i vostri progetti e prima di entrare in Tombuctu desidererei sapere lo scopo che vi guida . La Regina delle Sabbie e` pericolosa per gl' infedeli ; voi giuocate la vita . Andiamo a cercare il colonnello Flatters . Credevo che tu lo sapessi , El Melah . Un sorriso beffardo spunto` sulle labbra del sahariano . Non valeva certo la pena di venire fino qui a cercare un uomo che forse e` morto e che e` ben lontano da Tombuctu . Sai qualche cosa tu ? chiese Esther . Il sahariano crollo` il capo , poi disse come parlando fra se` : Lasciamolo cercare . Chi ? Il francese . Non ti comprendo , El Melah . Chissa` , forse potra` trovare anche qualche cosa d' altro a Tombuctu . Signora , e` vero che il marchese vi ama ? Si` , El Melah . E voi ? chiese il sahariano , figgendole in viso uno sguardo acuto come la punta d' uno spillo . Cio` non ti puo` interessare , rispose Esther , il cui stupore aumentava . Desidererei sapere se lo lascereste per un altro uomo che pure vi ama e forse piu` del marchese . El Melah , esclamo` la giovane alzandosi . Il sole del deserto ti ha sconvolto il cervello ? Ne avevo il dubbio , ora ne ho la certezza . Si` , deve esser cosi` , rispose il sahariano , con un accento strano . Il sole del deserto deve aver guastato il cervello di El Melah . S' alzo` girando intorno alla tenda ; poi torno` a sdraiarsi , tenendosi il capo stretto fra le mani . Quel povero giovane e` pazzo , disse Esther . In quel momento il marchese tornava con Rocco , El Haggar e Ben . Tutti e tre parevano assai preoccupati ed inquieti . Che cosa avete ? chiese Esther , movendo loro incontro . I Tuareg che sono passati per di qua sono gli stessi che abbiamo incontrato ai pozzi di Marabuti , rispose Ben . Vanno a Tombuctu . Che abbiano qualche progetto su di noi ? chiese Esther . Tutto si puo` attendere da quegli uomini , disse El Haggar . Se essi hanno un sospetto che voi non siete mussulmano , ci possono fare arrestare dalle guardie del sultano e anche uccidere . Eppure non possiamo rimanere qui ora che abbiamo attraversato il deserto . Io non me ne tornero` se non quando avro` la certezza che il colonnello e` morto o che si trova prigioniero del sultano . Ed io se prima non avro` raccolto l' eredita` di mio padre , disse Ben . E trovato Tasili , aggiunse Rocco . Senza quell' uomo non potrete certo riacquistare il tesoro . Ascoltatemi , disse in quell' istante El Haggar . A me , come mussulmano , non e` vietata l' entrata in Tombuctu e nessun pericolo puo` minacciarmi . Volete che io segua quei Tuareg per cercare di scoprire le loro intenzioni e cercare Tasili ? Fra tre o quattro giorni io saro` di ritorno e allora agirete . E ti occuperai di sapere se il colonnello e` vivo od e` stato ucciso ? Ve lo prometto , marchese . Conosco parecchie persone a Tombuctu e andro` ad interrogarle . E ne conosco anch' io , disse El Melah , alzandosi . Vuoi partire con El Haggar ? chiese il signor di Sartena . Tu che conosci quei Tuareg puoi sapere , meglio d' ogni altro , che cosa sono venuti a fare a Tombuctu . Se lo desiderate io parto , rispose il sahariano , con vivacita` . Vi concederemo una settimana di tempo . Se non vi vedremo ritornare , qualunque cosa debba succedere , noi verremo a Tombuctu , disse il marchese . Siamo d' accordo , rispose El Haggar . I loro preparativi furono lesti . Caricarono sui due mehari dei viveri , s' armarono di fucili e di jatagan e salirono in sella . Prima che il sole tramonti noi entreremo nella Regina delle Sabbie , disse El Haggar . Abbiate pazienza e non lasciate questa oasi . In caso di pericolo io o El Melah torneremo subito e vi rifugerete subito nel deserto . Va` e che Dio sia con te , risposero Ben ed il marchese . Mentre pero` s' allontanavano , El Melah continuava a volgersi indietro ed Esther provava ancora l' impressione di quello strano sguardo che le procurava una specie di malessere che non sapeva spiegarsi . Quando i due corridori scomparvero in mezzo alle dune , la giovane provo` un vero sollievo . Che uomo strano e` quel Melah , mormoro` . Che sia veramente pazzo ? Il marchese ed i suoi compagni intanto si erano occupati a prepararsi l' accampamento , onde passare quella lunga attesa nel miglior modo possibile . Rizzarono le due tende assicurandole con numerose funi e disposero le casse ed i bagagli all' intorno , formando una specie di barriera ; poi con sterpi e foglie innalzarono una zeriba destinata a contenere i cammelli e gli altri animali , precauzione indispensabile con tanta gente che occupava l' oasi in attesa del momento opportuno per mettersi in marcia verso il nord . Ora armiamoci di pazienza ed aspettiamo , disse il marchese , quando il campo fu pronto . El Haggar ritornera` , ne sono certo , e forse accompagnato da Tasili . 24 La Regina delle Sabbie Mentre il marchese ed i suoi compagni si preparavano l' accampamento , El Haggar ed il sahariano galoppavano verso il sud onde attraversare l' ultimo tratto di deserto che li separava dalla Regina delle Sabbie . Deserto veramente non lo si poteva chiamare , perche` quantunque il suolo fosse ancora coperto di dune sabbiose , gruppi di palmizi si vedevano dovunque e anche non pochi duar mostravano le loro tende brune con zeribe contenenti cammelli e montoni in gran numero . Piccole carovane , cariche specialmente di sale , articolo molto ricercato a Tombuctu , sfilavano fra le dune , alcune dirette alla citta` , altre verso le borgate del Niger . El Haggar ed El Melah procedevano senza parlare , cogli sguardi fissi verso il sud , per cercare di scoprire i Tuareg che avevano lasciato l' oasi qualche ora prima e che ormai parevano scomparsi . Sembra che siano molto frettolosi di giungere a Tombuctu , disse El Haggar , dopo qualche tempo . Quella premura e` molto sospetta . Cosa ne dici , El Melah , tu che conosci quegli uomini e che sei amico di quel capo ? Non amico , disse il sahariano , quasi con dispetto . Tuttavia tu lo conosci e puoi sapere che razza di briccone sia . Lo ignoro . Quanto sei stato presso la sua tribu` ? Alcuni giorni , rispose El Melah con impazienza . A te aveva detto che se ne andava al nord , quando lascio` i pozzi di Marabuti , vero ? Mi parve . Perche` lo troviamo ora qui ? Ecco quello che desidererei sapere . Proseguirono per un' altra ora , senza che i mehari rallentassero la loro corsa indiavolata , poi El Melah , che da qualche istante dava segni d' inquietudine , chiese a bruciapelo : Sono tutti kafir , quegli uomini bianchi ? Lo suppongo , quantunque abbiano recitato sempre le preghiere del Profeta , rispose il moro . E osano entrare in Tombuctu ? Tu sai che non sono persone da aver paura . L' ho veduto . Stette zitto un altro po` , quindi riprese con tono quasi minaccioso Il francese ama l' ebrea , e` vero ? Puo` darsi , rispose El Haggar . Ti rincresce forse , El Melah ? Me l' hai chiesto in un certo modo ! Quell' ebrea e` la piu` bella ragazza che io abbia veduto nel deserto , continuo` il sahariano , come parlando fra se` . Il sultano di Tombuctu la pagherebbe ben cara se qualcuno gliela offrisse come schiava . Che cosa vuoi concludere ? chiese El Haggar guardandolo con sospetto . El Melah guardo` a sua volta il moro , come se avesse voluto scrutargli l' anima , poi disse con uno strano sorriso : Voglio concludere che Tombuctu potrebbe essere pericolosa per quell' ebrea troppo bella . Veglieremo attentamente sulla signorina Esther . Il sahariano fece col capo un segno affermativo e aizzo` il mehari . Verso il tramonto , dopo una corsa furiosa di otto ore , El Haggar ed il suo compagno videro improvvisamente apparire , sull' infuocato orizzonte , una linea imponente di minareti e di torri , le quali spiccavano vivamente sul purissimo cielo del deserto . Qualunque altro l' avrebbe scambiato per un miraggio meraviglioso , non potendo credere che una citta` dovesse sorgere in mezzo a quella immensa pianura sabbiosa , ma El Haggar ed il suo compagno non si lasciarono ingannare . Tombuctu , la Regina delle Sabbie e del Sahara , la citta` misteriosa , la cui esistenza era stata messa in dubbio per tanti secoli dagli europei , stava dinanzi a loro , a meno di quattro miglia . Ci siamo , disse El Haggar . Ancora una galoppata e entreremo . Tombuctu o Timbuctu , della quale si narrarono tante leggende meravigliose prima che Renato Caille` e Barth la visitassero , e` situata ai confini meridionali del Sahara nel mezzo d' una pianura sabbiosa , a circa quattordici chilometri dal fiume Niger . Questa citta` che come Roma , Atene e Tebe , ebbe un tempo le sue scuole di sapienti e di filosofi e che godette uno splendore incredibile nei secoli passati , e` una delle piu` antiche . La sua fondazione data dal quarto secolo dell' Egira secondo alcuni , e secondo altri risale al 1214 dell' era cristiana . Pare pero` che esistesse anche molto tempo prima , secondo gli antichi storici egiziani , sotto il nome di Kupha o di Nigeria . Comunque sia , godette per lunghi secoli una grande celebrita` come citta` misteriosa , fino al giorno in cui i sovrani di Fez e del Marocco se la resero tributaria , impossessandosene . Non decadde pero` . Quantunque fosse perduta al di la` del deserto , architetti di Granata l' abbellirono , costruendo uno splendido palazzo pel sultano ed essa rimase ancora per lungo tempo un deposito commerciale della piu` grande importanza , ricevendo carovane dal Marocco , dall' Algeria , dalla Tunisia e dalla Tripolitania di cui disperdeva poi le merci negli stati dell' Africa centrale . Nel 1500 , riacquistata l' indipendenza merce` una ribellione capitanata da un capo negro , risorse per qualche tempo , riguadagnando l' antico splendore , per poi decadere nuovamente nel 1670 , epoca in cui fu soggetta ai re di Bambarra , e maggiormente nel 1826 , in cui cadde sotto la dominazione dei Tuareg e dei Fellata , i formidabili predoni del deserto . Oggi Tombuctu , quantunque occupi un' area immensa , non conta piu` di quindici o ventimila anime ; le sue sette moschee , le sue vecchie torri , i suoi massicci bastioni , i suoi mercati , sono la` a testimoniare la sua passata grandezza . Le sue vie sono larghe tanto da potervi passare tre cavalli di fronte ; ha poi delle case costruite con mattoni cotti al sole , con cortili interni e fontane ; ha porticati ancora ammirabili che ricordano lo stile dei mori , bastioni e pozzi grandiosi , quantunque per la maggior parte guasti , una moltitudine di capanne che si popolano solamente all' arrivo delle carovane , sempre numerose in certe epoche dell' anno , e due grandi mercati destinati alla vendita degli schiavi1 . Tombuctu e` ancora una citta` commerciale di molta importanza , pur avendo un territorio che non produce nulla affatto , nemmeno per nutrire la centesima parte della sua popolazione , a segno che nel 1805 riusci` facilissimo ai Tidiani di affamarla . Riceve numerosissime carovane cariche di merci dagli stati dell' Africa settentrionale ; oro e avorio dal Kong e dalle regioni dei Bambarra , e sale , derrata ricercatissima , che non si vende a meno di due lire al chilogrammo , dalle miniere di Tanunderma e da Bonshebur . E` poi una citta` dove il fanatismo , fino a qualche anno fa , imperava feroce . Nessun infedele vi poteva entrare sotto pena di morte , e nessun europeo poteva mettervi piede . Cio` non impedi` pero` che Caille` prima e piu` tardi Barth , vestiti da mussulmani , vi potessero entrare a prezzo d' immensi pericoli . Anche nel 1897 il luogotenente Caron , che aveva risalito il Niger con un battello a vapore montato da quattordici marinai fra europei ed indigeni , dovette accontentarsi di guardarla da lontano per non venire massacrato dai fanatici Tuareg e dai feroci kissuri del sultano . El Haggar ed El Melah , dopo aver fiancheggiato gli enormi cumuli di rottami che formano delle vere colline intorno alla citta` , entrarono attraverso i bastioni diroccati . Era gia` sera . Dopo un breve interrogatorio da parte delle guardie del sultano , incaricate di vigilare onde impedire l' entrata a qualsiasi infedele , si diressero verso un caravan serraglio , specie di vasta tettoia destinata ai conduttori delle carovane e dove potevano avere un pessimo giaciglio mediante una tenue moneta . Ci occuperemo domani dei nostri affari , disse El Haggar , scendendo dal mehari . Stavano per prepararsi la cena , quando videro entrare alcuni Tuareg che dovevano essere allora giunti a Tombuctu . El Haggar aveva riconosciuto il capo che aveva incontrato nei pozzi di Marabuti . Costoro devono averci attesi presso i bastioni e seguiti , disse a El Melah . Non occuparti di loro , rispose il sahariano . Non pensano a noi e abbiamo torto ad inquietarci . Sarei stato piu` contento di non rivederli qui . Amr el Bekr , il capo di quel gruppo di Tuareg , pareva che non avesse fatto alcuna attenzione . Si era ritirato in un angolo della vasta tettoia assieme ai quattro uomini che lo accompagnavano , e dopo aver scaricato i mehari degli otri e dei sacchetti contenenti le provviste , tutti si erano sdraiati sui loro tappeti fingendo di dormire . El Haggar ed il sahariano si prepararono la cena , diedero da mangiare ai loro animali , poi si stesero su due angareb2 mettendosi a fianco i fucili e cercarono d' imitare i Tuareg , i quali pareva si fossero realmente addormentati . Il moro , che si sentiva spossato da quella lunga corsa , non tardo` a russare . El Melah invece vegliava . Di quando in quando alzava la testa per assicurarsi che il compagno dormiva , poi quando gli parve giunto il momento opportuno , lascio` senza far rumore l' angareb e scivolo` verso l' angolo occupato dai Tuareg . Non vi era ancora giunto , quando vide alzarsi un uomo . Sei tu , Amr ? chiese El Melah . Sono io , rispose il capo dei Tuareg . Dove sono gl' infedeli ? Sono rimasti nell' oasi . Hanno qualche sospetto ? No , almeno finora . Sai perche` l' uomo bianco che ti ha minacciato si e` spinto fino qui ? No . Per cercare il colonnello Flatters . Una rauca bestemmia usci` dalle labbra del predone . Sa che siamo stati noi ... Silenzio , Amr , disse El Melah , mettendogli una mano sulla bocca . Quell' uomo e` pericoloso per noi ? Puo` diventarlo perche` e` un francese . Un francese ! esclamo` il Tuareg , stringendo i denti . Se lo avessi saputo prima l' avrei ucciso nel deserto . Avresti perduto il premio che il sultano concede a chi gli consegna un kafir . E` per questo che li hai lasciati venire fino qui ? Si` , Amr , disse El Melah . A te gli uomini , a me la donna . Ah ! Vi e` anche una donna ! Bella come un' uri` del paradiso di Maometto . Che cosa vuoi fare di costei ? Rubarla al francese e venderla al sultano . Sei furbo tu , per essere un algerino , El Aboid ... Taci ! Qui mi chiamo El Melah . Ah ! Hai cambiato nome . E anche pelle . Se il francese avesse saputo chi sono io ed a chi si deve il massacro della spedizione , non sarei certo piu` vivo . Quando verra` qui il francese ? Fra una settimana ; m' incarico io di condurlo . Ti aspettero` , rispose il Tuareg . Quanti sono i kafir ? Due europei ed un ebreo . Il sultano paghera` cari i due primi perche` da molto tempo desidera avere degli schiavi dalla pelle bianca . In quanto all' ebreo , lo fara` bruciare come una bestia malefica . Tu non gli dirai che e` il fratello della giovane , disse El Melah , con tono quasi minaccioso . Mi accontentero` d' intascare il prezzo del tradimento . Tu ora devi dirmi una cosa . Parla . Sono giunti qui dei tuoi compatrioti con tre uomini presi nell' oasi di Eglif , fra i quali uno molto vecchio ? Mi pare d' aver udito parlare di cio` . Il vecchio mi e` necessario per indurre i kafir a venire qui . Se e` stato venduto , ricompralo o rubalo al suo padrone . Prima di domani sera sara` qui , te lo prometto . Conosco tutti i miei compatrioti e non mi sara` difficile scovare il vecchio che tu cerchi . Dove ti rivedro` ? Al mercato degli schiavi . Buona fortuna , disse El Melah . , Striscio` lungo la parete e torno` all' angareb dove El Haggar non aveva cessato di russare . L' indomani , quando si svegliarono , i Tuareg erano scomparsi insieme coi loro mehari . Dividiamoci il lavoro ; io mi occupero` di appurare quanto vi e` di vero riguardo al colonnello , disse El Haggar . Ed io cerchero` quel Tasili che tanto preme all' ebreo , disse l' altro . Ci rivedremo a mezzodi` per la colazione in questo medesimo luogo . Si` , El Haggar , e speriamo di essere fortunati nelle nostre ricerche . Il sahariano aspetto` che il moro si fosse allontanato , poi salito sul suo mehari si caccio` fra la folla che ingombrava i dintorni della tettoia . Tutte le vie erano piene di cammelli , di mehari , di cavalli , di asini carichi d' ogni sorta di mercanzie , di mercanti marocchini , algerini , tunisini e tripolitani , di negri delle rive del Niger , di Tuareg del deserto , di bellissimi Bambarra e di Fellata , chi avvolti in ampi caic e con immensi turbanti , chi vestiti sfarzosamente come tanti sultani e chi quasi nudi o nudi affatto . Tutte le piazze erano state convertite in bazar , dove si vedevano accumulate montagne di merci africane ed europee e derrate d' ogni specie , perche` Tombuctu ha bisogno di tutto , perfino della legna che deve essere trasportata dal Niger . Si vedevano cumuli enormi di datteri , di fichi secchi , di miglio , di orzo , di pistacchi , di patate , mescolati confusamente , e cumuli di cedri e di limoni trasportati con grandi stenti dalle citta` dell' Africa settentrionale . Poi ammassi di stoffe , di saponi , di candele , di chincaglierie francesi , di casse di zucchero , di scatole ripiene di coralli , di gingilli , ed in mezzo a tutto cio` vere colline di sale , preziosa derrata che si vende quasi a peso d' oro quando scarseggia e che serve anche come moneta , dandosene cinque o sei libbre per uno schiavo nel fiore degli anni . Dovunque si commerciava , fra un gridio assordante , fra uno strepito indiavolato , fra un via vai continuo d' animali che accrescevano il baccano e la confusione , non ostante gli sforzi dei kissuri , gli splendidi soldati del sultano , per mantenere un po' d' ordine . El Melah , dopo aver faticato non poco ad aprirsi il passo fra quella folla tumultuante che si lasciava urtare e anche schiacciare i piedi dai cammelli , dai cavalli e dagli asini , piuttosto che interrompere gli affari , si` diresse verso il mercato degli schiavi , il quale si estende su una vasta piazza coperta da tettoie . I Tuareg , suoi amici , non erano ancora giunti , ma la piazza era occupata da una folla non meno fitta di quella che ingombrava le vie . Negri d' ogni razza , bambarras , baraissa , rivieraschi del Niger , massina , bakhuni , kartani , fellani , uomini gia` vecchi , o nel fior dell' eta` , ragazzi , maschi e femmine , tutti nudi perche` si potessero meglio giudicare i loro pregi ed i loro difetti , s' accalcavano sotto le tettoie , muti , tristi , vergognosi della loro miserabile condizione . Si palpavano , si osservavano diligentemente , si` facevano correre o sollevare pesi perche` sviluppassero i loro muscoli , si guardavano in bocca per giudicare la loro dentatura , o si facevano lottare fra di loro per misurarne la forza . Per lo piu` i padroni erano Tuareg , quei terribili predoni che mettono a ferro ed a fuoco tutti i dintorni di Tombuctu per procurarsi schiavi e per saccheggiare . El Melah attraverso` tutte le tettoie , sperando di scoprire il suo amico , ma invano . Fece sdraiare il mehari all' ombra d' un palmizio , gli si sedette accanto , accese la pipa e attese pazientemente . Il sole non era ancora a meta` del suo corso , quando vide giungere Amr seguito da un vecchio moro di sessant' anni , di statura alta e ancora robustissimo , non ostante l' eta` . Lo trascinava schiavo con una corda legata ai polsi , dandogli violenti strappate e caricandolo d' insulti . Vedendo El Melah , gli si appresso` dicendogli : E` questo l' uomo che cercavi` ? Non lo so , rispose il sahariano ; ma ora lo sapremo . Esamino` il vecchio , poi disse : Tu sei il servo di Ben Nartico , il fratello di Esther , e` vero ? Il moro udendo quei nomi trasali e guardo` El Melah con profondo stupore . Non sei tu Tasili ? continuo` il sahariano . Come lo sai tu ? chiese il vecchio con voce tremante . E` lui , disse il Tuareg . Mi hanno detto che quest' uomo si chiama Tasili e che e` stato catturato nell' oasi di Eglif . E` vero , confermo` il moro . El Melah lo libero` dalla corda , dicendogli Tu sei libero e sono pronto a condurti dai tuoi padroni . Da Ben e dalla signorina Esther ? grido` il vecchio , con profonda commozione . Si` , rispose El Melah . Quando potro` rivederli ? Domani . Fece ad Amr un segno d' addio , dicendogli in lingua sahariana : Al mercato fra due giorni . T' aspetto , rispose il capo , con un sorriso d' intelligenza . El Melah ed il moro attraversarono le vie affollate , conducendo per la briglia il mehari , e giunsero nel caravan serraglio nel momento in cui entrava anche El Haggar . Chi e` questo vecchio ? chiese la guida . Sono stato piu` fortunato di te , El Haggar , disse il sahariano . Cosa hai saputo tu del colonnello ? Nulla finora . Ebbene , io ho trovato ed ho condotto Tasili , il servo dell' ebreo , ed ho saputo anche che il colonnello Flatters si trova come schiavo nel palazzo del sultano . Tu sei un uomo meraviglioso ! esclamo` El Haggar guardandolo con ammirazione . E questo non e` tutto , prosegui` El Melah , con un perfido sorriso . Ho anche saputo che i Tuareg che ci hanno seguito hanno continuato il loro viaggio verso Sarajanco , al di la` del Niger , dove si trovano i loro duar . Allora la nostra missione e` finita . Possiamo tornare presso il signor marchese . Hai delle monete tu ? Il padrone mi ha dato della polvere d' oro . Andiamo a comperare un mehari per questo vecchio e partiamo senza perdere tempo . Prima del tramonto noi saremo nell' oasi . 25 La casa del vecchio Nartico Sette ore dopo , con grande stupore del marchese e di Rocco e con viva gioia di Ben e di Esther , El Haggar ed i suoi due compagni , dopo una corsa furiosa , giungevano all' oasi di Teneg El Hadsk . Festeggiato il vecchio Tasili , il quale rivedendo i padroncini piangeva di gioia , il marchese , in preda ad una viva commozione per le liete novelle recate , interrogo` lungamente il traditore sulla sorte toccata al colonnello . El Melah aveva gia` preparato la sua storia . Da un Tuareg suo amico aveva avuto l' assicurazione che il colonnello era stato condotto a Tombuctu da una banda di predoni , gli stessi che avevano assalito e distrutto la spedizione , e venduto come schiavo al sultano . Quel suo amico , egli disse , aveva anzi assistito alla vendita del disgraziato francese sulla piazza del mercato e gli aveva perfino precisato la somma offerta dagli agenti del sultano : quattro libbre di polvere d' oro , dieci denti d' elefante e trecento talleri ; una somma enorme in una citta` dove gli schiavi negri si pagano quattro o cinque libbre di sale . Noi lo libereremo , disse il marchese , dovessimo dar fuoco a Tombuctu o far prigioniero il sultano . M' incarico io di cio` , disse Rocco , che tutto credeva possibile . Non commettete imprudenze , signore , rispose El Melah , serio , Il sultano ha molti kissuri bene armati . E tu , Tasili , interrogo` Esther , non hai udito parlare d' un colonnello francese venduto schiavo ? No , padrona , rispose il vecchio moro . D' altronde il fellata che mi aveva comperato dai Tuareg non mi lasciava quasi mai uscire dalla sua casa , ne` parlare con chicchessia . Che cosa facevi in quella casa ? Macinavo orzo da mane a sera . Oh ! Mio povero Tasili ! E ti avra` anche maltrattato quel padrone ? Non mi risparmiava le legnate , ve lo assicuro , rispose il vecchio , sforzandosi di sorridere . Se mi farete conoscere il vostro ex padrone , gli faro` sentire il peso dei miei pugni , disse Rocco , indignato . Trattare cosi` un povero vecchio ! Poco dopo il marchese e Ben condussero Tasili sotto una tenda per essere piu` liberi e non aver testimoni . Intanto Rocco e Esther si posero a preparare un pranzetto per festeggiare il vecchio servo . Hai potuto rivedere la casa abitata da mio padre ? chiese Ben . Si` , un giorno , approfittando dell' assenza del mio padrone , sono andato a visitarla , rispose Tasili . E` ancora disabitata ? Si` , perche` prima di lasciare Tombuctu per avvertirvi della morte di vostro padre , l' ho fatta diroccare in modo da renderla quasi inabitabile . Non sara` stato toccato il tesoro ? E` impossibile , padrone . L' ho rinchiuso in una cassa cerchiata di ferro e calato nel pozzo del giardino , a parecchi metri di profondita` , quindi ho coperto tutto con sabbia e sassi . E` considerevole quel tesoro ? chiese il marchese . Vostro padre aveva accumulato cinquecento libbre d' oro , oltre a parecchie pietre preziose . Si fa fortuna presto a Tombuctu , disse il marchese ridendo . Ha impiegato vent' anni ad accumulare quella sostanza , rispose Tasili . Ammiro la vostra fedelta` . Un altro , al vostro posto , si sarebbe impadronito del tesoro e invece di tornare al Marocco ad avvertire gli eredi se ne sarebbe andato al Nuovo Mondo . Tasili e` il fiore dei servi , rispose Ben . Il vecchio sorrise senza rispondere . Marchese , quando partiamo ? chiese Ben . Questa sera . Sono impaziente di entrare in Tombuctu e di vedere il colonnello . Che peccato che sia solo ! E` strano pero` che i Tuareg abbiano trucidato tutti gli altri e risparmiato lui solo . Sara` stato l' unico a cadere vivo nelle mani di quei predoni . La voce di Rocco interruppe la loro conversazione Il pranzo e` in tavola ! Vedrete che meraviglie ! Il sardo e Esther avevano fatto dei veri prodigi per festeggiare degnamente la liberazione del vecchio moro e la lieta novella recata da El Melah . Oltre aver saccheggiato le casse dei viveri , erano ricorsi anche alle due carovane per averne burro , formaggi , zucchero , orzo e frutta secche ed una magnifica lepre che un arabo aveva ucciso nel deserto . I profumi che uscivano dalle pentole erano cosi` squisiti che per un momento il marchese credette di trovarsi in qualche albergo della Corsica o della Francia , anziche` ai confini del deserto . La minuta era davvero splendida e svariata . Orzo al latte , arrosto di montone , lepre al Bordeaux , un' ottarda in salsa verde , pasticcio di datteri , frutta secche e aranci al Marsala . La serata passo` lietamente , in compagnia dei capi carovanieri invitati a prendere il caffe` . Alle undici tutti i cammelli erano pronti alla partenza . Il marchese e Ben si posero all' avanguardia sui due mehari e mezz' ora dopo la carovana abbandonava l' oasi , inoltrandosi nel deserto . A mezzodi` dell' indomani i minareti di Tombuctu e le cupole delle moschee , indorate dal sole , si delineavano all' estremita` della pianura sabbiosa . Non una parola che non sia araba , disse Ben al marchese . Se vi sfugge una frase in francese siete perduto , ricordatevelo . Non temete , Ben , rispose il signor di Sartena . Parlero` arabo come un vero algerino e preghero` come un ardente mussulmano . Nondimeno il marchese internamente non si sentiva tranquillo ; ma cio` lo attribuiva alla commozione di entrare in quella misteriosa citta` che era stata la meta sospirata di tanti audaci viaggiatori durante l' ultimo secolo , molti dei quali erano stati uccisi dal fanatismo dei Tuareg prima ancora di poter mirare , e da lontano , le cupole ed i minareti delle moschee . Attraversati i bastioni la carovana , in bell' ordine , fece la sua entrata per la porta del settentrione . I kissuri , bellissimi uomini , armati di lunghi fucili a pietra e di jatagan che davano loro un aspetto brigantesco , dopo averli interrogati uno ad uno sulla loro provenienza e aver constatato che i cammelli erano carichi di mercanzie , li lasciarono proseguire , credendoli in buona fede mercanti marocchini . Fu pero` per gli europei e anche pei due ebrei un momento di viva emozione . Il menomo sospetto sulla loro vera origine e sulla loro religione sarebbe stato piu` che sufficiente per perderli , essendo rigorosamente vietato l' ingresso a Tombuctu ai non mussulmani , soprattutto agli europei . Dove andiamo ? chiese il marchese a El Haggar quand' ebbero oltrepassato la porta . Vi sono dei caravan serragli qui , rispose il moro . Non saremmo liberi , disse Tasili . Andiamo ad accamparci nel giardino del mio padrone . La casa e` diroccata , questo e` vero , pero` alcune stanze sono ancora abitabili . Si , andiamo alla dimora di mio padre , disse Ben . Desidero ardentemente vederla . E poi il tesoro e` la` , aggiunse Tasili a bassa voce . Attraversarono parecchie vie ingombre di mercanti e di animali , aprendosi il passo con molta fatica , e guidati dal vecchio moro si diressero verso i quartieri meridionali della citta` , i quali erano i meno frequentati , i meno popolati , e anche i piu` diroccati , avendo molto sofferto dagli assalti dei Tidiani che avevano assediato la citta` nel 1885 . Dopo una buona ora , il moro si arrestava dinanzi ad una casa di forma quadra , sormontata da tre cupolette molto slanciate , e costruita con mattoni seccati al sole . Parte del tetto era stata diroccata e anche le pareti mostravano larghi crepacci . Dietro si estendeva un giardino incolto , pieno di sterpi e ombreggiato da un gruppo di palme , cinto da una muraglia ancora in ottimo stato . E` questa la dimora di mio padre ? chiese Ben , non senza commozione . Si , padrone , rispose Tasili . Fecero entrare i cammelli nel giardino , il quale era tanto ampio da contenerli comodamente tutti , poi il marchese , Esther , Ben e Tasili visitarono l' abitazione . Come tutte le case di Tombuctu abitate da persone agiate , questa nell' interno aveva un cortiletto circondato da un porticato con colonne di mattoni , ed una fontana nel mezzo . Le stanze , in numero di quattro , erano ancora abitabili , quantunque legioni di ragni e di scorpioni le avessero invase . Fecero portare le casse sotto il porticato e diedero ordine ai due beduini di sbarazzare le stanze dai loro incomodi abitanti , soprattutto dagli scorpioni , insetti molto pericolosi , i cui morsi talvolta riescono mortali alle persone . Andiamo a vedere il pozzo , disse il marchese . Non facciamo pero` capire ai beduini e nemmeno agli altri che la` dentro si nasconde un tesoro , disse il prudente e sospettoso moro . Sarebbero capaci di denunciarvi per impossessarsene . Conosciamo quei messeri , rispose il marchese . Quantunque finora non ci abbiano dato alcun motivo di lagnarci di loro . Vuoteremo il pozzo di notte e durante la loro assenza . Il pozzo dove Tasili aveva seppellito le ricchezze accumulate dal suo padrone si trovava nel mezzo del giardino , fra quattro palme da`m d' aspetto maestoso . Aveva un parapetto basso , formato da mattoni seccati al sole , e non misurava piu` di due metri di circonferenza . Le sabbie ed i sassi erano stati gettati in cosi` gran copia dal vecchio moro , che giungevano a due metri sotto il livello del suolo . Quanto dovremo scavare ? chiese il marchese . Dodici metri , rispose il moro . Altro che le casseforti ! L' impresa sara` dura , ma la fatica sara` ricompensata largamente . A quanto stimate le ricchezze rinchiuse nella cassa ? A due milioni di lire , signore . Sara` necessario pero` cercare un' altra via per ritornare al Marocco . Ci pensavo anch' io , rispose l' ebreo . E` una ricchezza troppo vistosa per esporla ai pericoli del deserto . Volete un consiglio ? Parlate , marchese . Scendiamo il Niger fino ad Akassa . Le barche non mancano sul fiume ; ne compreremo una e ce ne andremo da quella parte . Assieme a voi , e` vero , marchese ? chiese Ben , guardandolo fisso e sorridendo . Si` , rispose il signor di Sartena , che lo aveva compreso . Assieme a voi ed a vostra sorella . Queste ricchezze non appartengono a me solo , prosegui Ben ; e guardate da due uomini che hanno fatto le loro prove nel deserto contro i Tuareg , giungeranno piu` facilmente al mare . Le difenderemo contro tutti , Ben , ve l' assicuro . Io la mia parte , voi quella di mia sorella . Vi conviene , marchese ? Tacete e fermiamoci qui , per ora . Ben prese la destra del marchese e gliela strinse con commozione . Che il sogno si avveri , disse , ed io saro` il piu` felice degli uomini , come mia sorella sara` la piu` felice delle donne . L' amo , disse il marchese , semplicemente . E` il destino che ci ha fatto incontrare . Ed il destino si compia , rispose Ben con voce grave . 26 L' hid el kebir Mentre il marchese ed i suoi compagni facevano i loro progetti , El Melah aveva lasciato inosservato l' abitazione dell' ebreo , dirigendosi frettolosamente al mercato degli schiavi , dove era certo di ritrovare il capo Tuareg . Voleva compiere i suoi sinistri disegni piu` presto che gli fosse possibile , onde non destare qualche sospetto e mettere in guardia i due europei ed i loro amici . Tradirli era cosa facile . Bastava avvertire il comandante dei kissuri per farli subito arrestare , con poca probabilita` che uscissero piu` mai vivi da Tombuctu , ed intascare il premio della delazione . Non voleva pero` far arrestare anche Esther , sulla quale aveva altri disegni . Era quindi necessario indurre gli europei e Ben a lasciare la casa per farli prendere altrove . Amr mi consigliera` , si diceva il miserabile . Anche egli ha interesse che il francese scompaia per non attirare piu` tardi qualche grossa bufera sulla sua tribu` . Se il marchese sapesse chi sono stati gli uccisori della missione Flatters , o lo sospettasse , io sarei il primo a subire la punizione . Cosi` monologando , giunse sulla piazza del mercato , in quell' ora pochissimo frequentata , essendo gia` chiusa la vendita degli schiavi . Amr el Bekr , come aveva promesso , lo aspettava sdraiato sotto una tettoia , col cibuc in bocca ed una tazza di caffe` dinanzi . Alcuni dei suoi uomini stavano seduti poco lontani fumando e chiacchierando . Scorgendo El Melah , il predone si era subito alzato . Gia` di ritorno ! esclamo` . Ci siamo tutti . Gli occhi nerissimi del Tuareg mandarono un lampo . Devo andarli a denunciare ? chiese . Adagio , mio caro . Non voglio far arrestare anche la donna , te lo dissi gia` . Mi accordero` col comandante dei kissuri per lasciarli entrare nel palazzo del sultano . E invece del colonnello ? Troveranno le guardie , concluse il Tuareg con un sorriso crudele . Ci saro` anch' io coi miei guerrieri . Ed io intanto portero` via la donna . Quanti uomini ti sono necessari ? Quattro mi basteranno , perche` m' incarico io di mandare via i beduini che rimarranno a guardia dei cammelli . Si strinsero la mano e si lasciarono . Mezz' ora dopo El Melati si presentava al marchese . Signore , gli disse , io non ho perduto il mio tempo . Che cos' hai da raccontarmi ? chiese il signor di Sartena . Che mentre voi vi occupavate della casa , io mi sono occupato del colonnello . Non avete notato la mia assenza ? No , El Melati . Domani durante la cerimonia dell' hid el kebir , voi vedrete e forse libererete il colonnello . Possibile ! Ho tutto combinato col mio amico , il quale ci mandera` un notabile di Tombuctu per condurci nel palazzo del sultano . Voi approfitterete dell' assenza dei kissuri per introdurvi a fare il colpo senza correre troppi pericoli . Questa sera il colonnello sara` avvertito di tenersi pronto e d' attendervi . Dici il vero , El Melati ? domando` il marchese che non riusciva a frenare la gioia . L' uomo e` fidato e mi e` troppo amico per mentire . E non vi saranno le guardie del sultano ? No , perche` prenderanno parte alla cerimonia , onde scortare il loro signore . E` domani il primo giorno dell' hid el kebir ? Si` , e qui si festeggia coll' egual pompa di Fez e di Mazagan . Voglio pero` darvi un consiglio . Quale ? Di non condurre con voi la sorella del signor Ben , disse il furfante . La presenza d' una donna potrebbe tradirvi . Non avevo gia` alcuna intenzione di esporla ad un simile pericolo . La lasceremo sotto la guardia di Tasili e dei beduini . Tasili vi puo` essere utile , signore , disse El Melati , a cui non garbava la presenza del moro . E` vecchio e non potrebbe esserci di molto aiuto , rispose il marchese . E poi dei beduini non mi fido . Farete come vorrete signore , disse il sahariano celando il suo dispetto . Il giorno seguente , dopo la colazione , Ben , il marchese , Rocco , El Haggar ed El Melati , lasciavano la casa per recarsi all' appuntamento . La coraggiosa giovane avrebbe desiderato prendere parte alla pericolosa impresa e trovarsi , in caso d' un combattimento o d' una brutta sorpresa , a fianco del marchese e del fratello . El Melati si era messo alla testa del drappello per guidarlo al mercato , dove l' attendeva il messo del capo Tuareg . Il miserabile non era pero` tranquillo . Forse un po` di rimorso gli si era infiltrata nell' anima e trovava egli stesso troppo infame cio` che stava per commettere contro coloro che l' avevano salvato dalla morte . Evitava gli sguardi del marchese , non rispondeva che a monosillabi e procurava di tenersi coperto il viso per non lasciar scorgere il suo pallore e la sua agitazione . Le vie di Tombuctu , di passo in passo che s' avvicinavano ai quartieri piu` centrali , diventavano piu` affollate . Fellata , arabi , Tuareg e negri si precipitavano verso la vasta piazza della grande moschea , per assistere al passaggio del sultano e della sua corte . Tutti avevano indossato i loro costumi di gala ; gli ampi mantelli bianchi o rigati coi cappucci infioccati ; i turbanti piu` o meno di seta trasparente ; le tuniche scarlatte trapunte in oro od in argento ; le cinture di cuoio zeppe d' armi , di pelle gialla o bruna , e le fasce scintillanti di pagliuzze , di stellette , di lustrini . Giunto il drappello sulla piazza del mercato , la quale era quasi sgombra , trovandosi lontana dalla grande moschea , un uomo vestito riccamente , con un caic candidissimo a strisce di seta , una casacca adorna di ricami d' oro e gli alti stivali di pelle rossa a punta rialzata , si fece incontro a El Melati , dicendogli : Tu devi essere l' uomo che io aspetto . Ti chiami El Melati ? Si , sono io , rispose il sahariano . Il tuo amico mi manda da te . El Melati giro` un rapido sguardo verso le tettoie e vide subito Amrel Bekr seminascosto fra le colonne . Il furbo , penso` . Vuoi venire ? chiese il complice del Tuareg . Una parola , prima , disse il marchese , facendosi innanzi . Scopri il volto onde io ti veda . L' arabo , poiche` sembrava tale , si levo` la fascia che portava sul viso come usano gli abitanti delle regioni meridionali del Sahara e mostro` un volto giovane ancora , colore del pan bigio , con due occhi piccoli , nerissimi , dal lampo vivido . Chi sei tu ? chiese il marchese . Un notabile di Tombuctu che ha relazioni alla corte del sultano . Conosci tutti gli schiavi che vi sono nel palazzo ? Si` . Hai veduto un uomo bianco ? Una sola volta , di sera , perche` non lascia quasi mai le stanze del sultano . Sai chi e` quell' uomo ? Un colonnello francese , mi hanno detto , rispose l' arabo , prontamente . E tu affermi che io potro` vederlo ? chiese il signor di Sartena , con commozione . E anche salvarlo , se tu vuoi , perche` approfitteremo dell' assenza del sultano e dei suoi capitani . Se tu riuscirai io ti daro` mille talleri . Accetto , rispose l' arabo . Quando potro` vedere il colonnello ? Ora non e` il momento ; aspettiamo che il sultano e le sue guardie si trovino nella moschea . Intanto potremo assistere ad una parte della cerimonia . Sia , rispose il marchese . L' arabo , dopo aver scambiato uno sguardo con El Melah , si mise alla testa del drappello e prese una viuzza laterale che era quasi deserta . Dopo aver percorso varie strade , sbucarono in un' ampia piazza , alla cui estremita` si ergeva una moschea di vaste dimensioni , cinta da una muraglia altissima e sormontata da quattro minareti esilissimi ed eleganti . Una folla enorme aveva occupato tutto lo spazio disponibile , non lasciando nel mezzo che uno stretto passaggio destinato al corteo del sultano . Proprio in quel momento , fra un fracasso assordante di noggare , specie di tamburi assai rumorosi , s' avanzava il corteo del sultano . Precedeva un drappello numeroso di kissuri , bellissimi negri , scelti fra le piu` coraggiose tribu` del Niger , tutti di alta statura , con torsi da ercoli , con caic candidissimi che formavano immense pieghe ondeggianti , con giganteschi turbanti a mille colori , casacche verdi ricamate in oro , ampi calzoni rossi e alti stivali muniti di speroni guerniti di punte lunghe parecchi pollici . Cavalcavano splendidi destrieri di sangue arabo e portavano lunghi fucili a pietra e lance , ed al fianco , appesi ad un grosso cordone di seta , jatagan scintillanti , dalla lama ricurva . Seguivano i tamburini ed i trombettieri , pure con sfarzosi costumi , poi mulatti con caic di lana bianca e caffettani variopinti , quindi soldati vestiti come i marocchini , colle gambe nude , la tunica scarlatta con maniche ampie e ricamate , la cintura di cuoio ed i tarbus rossi di forma conica . Dietro veniva il sultano , montato su un magnifico cavallo bianco , riccamente bardato alla turca , con gualdrappa ricamata ed infioccata e staffe corte , fiancheggiato da paggi che reggevano immensi ombrelli verdi o che gli facevano vento con fazzoletti di seta . Indossava un caic di seta bianca , ed aveva il volto quasi interamente coperto , non lasciando vedere che due occhi nerissimi e mobilissimi . Poi venivano altri soldati , capitani , paggi e ulemi e mollah , specie di sacerdoti , e marabuti in gran numero . Appena il corteo fu entrato nella moschea , sulla cima della spaziosa gradinata si vide comparire un imano seguito da un montone assai grasso e da un negro mezzo nudo , di statura gigantesca . Che cosa sta per succedere ? chiese il signor di Sartena . Non avete mai assistito alla cerimonia dell' hid el kebir ? chiese Ben . No . Sicche` ignorate che cosa significa . Assolutamente . E` la festa della buona carne . E perche` si chiama cosi` ? Perche` oggi in tutte le case mussulmane si uccide un montone e si mangia la sua carne a crepapelle . E` una festa che dura otto giorni . Avra` pero` qualche significato religioso . Si` , ma e` talmente confuso che gli stessi ulemi non saprebbero darvi una spiegazione sufficiente . Sembra pero` che col hid el kebir si voglia ricordare il sacrificio di Abramo e di Isacco ... Eh ! guardate e state attento a quello che succede . Si sta sgozzando il montone destinato a figurare sulla tavola del sultano . L' imano con un rapido colpo di coltello aveva scannato il povero animale e l' aveva gettato sulle spalle dell' erculeo negro . Subito urla furiose si erano alzate fra la folla e una tempesta di sassi era volata addosso al negro , il quale si era messo a correre a perdifiato senza abbandonare l' animale . Perche` lo trattano cosi` ? chiese il marchese , stupito . Per incitarlo a correre , rispose Ben Nartico . Dalle sue gambe puo` dipendere la rovina della sultania . Che frottole mi raccontate ? Sono verita` , marchese . Il negro deve portare il montone al palazzo del sultano e giungervi prima che le carni si siano raffreddate , meglio poi se saranno ancora palpitanti . E se arrivasse troppo tardi ? Cattivo augurio , sia nel sultano , sia per gli abitanti . Oh , ma non dubitate ! Il negro , per non venire lapidato , giungera` in tempo . Andiamo , marchese . Non aspettiamo che il sultano torni al suo palazzo . L' arabo aveva gia` fatto segno di mettersi in marcia . Il drappello si apri` il passo con spinte e pugni e si caccio` in una viuzza laterale che era ingombra solamente d' asini e di cammelli . Avevano appena percorso poche dozzine di passi , quando Rocco , che veniva ultimo , s' accorse che ne mancava uno : El Melah . Signore , disse , appressandosi al marchese . Il sahariano si e` smarrito fra la folla . Eppure poco fa era presso di me , rispose il signor di Sartena . L' ho veduto anch' io , disse Ben . Dove si sara` cacciato costui ? Lo ritroveremo di certo presso il palazzo , disse il marchese . El Melah conosce Tombuctu e non si smarrira` . Per nulla inquieti dell' assenza del miserabile , non avendo alcun sospetto su di lui , proseguirono la via , ripassando per la piazza del mercato che era stata occupata da alcuni Tuareg , quindi attraversate parecchie altre strade giunsero dinanzi alla kasbah o palazzo del sultano . Era una costruzione molto elegante di stile moresco , con porticati , cupolette , terrazze , torricelle esilissime e meravigliosamente lavorate e fiancheggiata da due padiglioni ad un solo piano , le cui finestre s' aprivano a due metri dal terreno . Solamente dinanzi alla entrata principale si vedevano due kissuri in sentinella ; tutte le altre erano chiuse e senza guardie . Dove si trova il colonnello ? chiese il signor di Sartena , il cui volto era trasfigurato da una estrema ansieta` . L' arabo indico` uno dei due padiglioni che era sormontato da un minareto dove in quel momento stava affacciato , sotto la cupoletta , un marabuto , forse per pregare o per godersi di lassu` il panorama di Tombuctu . La` , disse . Ma la porta e` chiusa , osservo` Ben . La finestra e` aperta . Entreremo da quella ? Si` . Sara` solo , il colonnello ? Si` , perche` e` stato avvertito del vostro arrivo . Andiamo ! esclamo` il marchese , slanciandosi innanzi . La piazza che si estendeva dietro la kasbah era deserta , quindi non correvano pericolo di venire scoperti . Attraversarono velocemente lo spazio , si assicurarono d' aver tutti la rivoltella ed il pugnale e si radunarono sotto la finestra le cui persiane erano semiaperte . Il marchese stava per aggrapparsi al davanzale , quando si volse , dicendo El Melah ? Non si vede , rispose Ben , dopo aver lanciato uno sguardo sotto i palmizi che ombreggiavano la piazza . Che sia rimasto presso la moschea ? Bah ! Faremo senza di lui . Il marchese , aiutato da Rocco , scavalco` lesto il davanzale , impugno` la rivoltella e balzo` nella stanza . Essendo la persiana mezzo calata , ed avendo egli gli occhi ancora abbagliati dal sole , subito non distinse nulla . Dopo qualche istante pero` s' avvide di trovarsi in una bellissima sala col pavimento di mosaico e le pareti coperte da stoffe fiorate . Tutto all' intorno vi erano divani di marocchino rosso e nel mezzo una fontanella il cui getto manteneva la` dentro una deliziosa frescura . In quel frattempo Rocco e Ben erano pure entrati . Dov' e` il colonnello ? chiese l' ebreo . Eccomi , rispose una voce in lingua francese . Un uomo di alta statura , avvolto in un ampio caic che lo copriva tutto , e col capo coperto da un turbante che gli nascondeva quasi interamente il volto , era comparso sulla soglia d' una porta nascosta da una tenda . Il marchese stava per slanciarglisi contro colle braccia aperte , quando al di fuori si udi` El Haggar urlare Tradimento ! I kissuri . Poi risuono` un colpo di pistola seguito da un urlo di dolore . Contemporaneamente l' uomo che avevano creduto il colonnello si sbarazzava del caic ed impugnando un largo jatagan si scagliava sul marchese urlando : Arrendetevi ! I due isolani e l' ebreo erano rimasti cosi` stupiti da quell' inaspettato cambiamento di scena , che non pensarono subito a fuggire . D' altronde era ormai troppo tardi ; al di fuori si udivano gia` le urla dei kissuri del sultano . Rocco , preso da un terribile impeto di rabbia , si era scagliato sul preteso colonnello . Prendi canaglia ! urlo` . Gli scarico` in pieno petto due palle , gettandolo a terra moribondo , poi spinse il marchese e Ben verso una porticina che s' apriva in un angolo delle pareti . Fuggiamo per di la` , disse . Nel medesimo momento alcuni kissuri armati di pistole e di jatagan irrompevano nella sala mandando urla furiose . I due isolani e l' ebreo chiusero rapidamente la porta e vedendo dinanzi a se stessi una scaletta , vi si slanciarono , montando i gradini a quattro a quattro . Quella scala , stretta e tortuosa , metteva sulla cima del minareto che gia` avevano osservato prima di entrare nel padiglione e che s' innalzava sull' angolo destro della piccola costruzione , dominando la kasbah del sultano e la piazza . Era una specie di torre , molto sottile , come sono tutti i minareti delle moschee mussulmane , e che a trenta metri dal suolo terminava in una cupoletta rotonda , dove il muezzin del sultano andava a lanciare la preghiera del mattino e della sera . La scaletta pero` invece di essere esterna era interna , una vera fortuna pei fuggiaschi , diversamente avrebbero corso il pericolo di venire subito moschettati dai kissuri che avevano invaso la piazza . Giunti alla cupoletta essi si trovarono dinanzi al marabuto che avevano gia` veduto affacciato pochi momenti prima . Il santone , vedendo comparire quei tre uomini armati di pugnali e di rivoltelle , e coi visi sconvolti , cadde in ginocchio , gridando Grazia ! Io sono un servo devoto di Allah ! Non uccidete un santo uomo ! Per le colonne d' Ercole ! esclamo` il marchese . Ecco un uomo che ci dara` dei fastidi . Anzi sara` per noi un prezioso ostaggio , disse Ben . Cosa devo fare ? chiese Rocco . Legarlo per bene e lasciarlo in pace . Il sardo si levo` la larga fascia di lana rossa che gli cingeva i fianchi e lego` strettamente il disgraziato senza che questi , mezzo morto dalla paura , osasse protestare . Il marchese e Ben si erano intanto affacciati al parapetto della cupola . Piu` di cinquanta kissuri armati di vecchi fucili a pietra , di lance , di pugnali e di scimitarre , si erano radunati dinanzi al padiglione , urlando e minacciando . Sotto la finestra giaceva un uomo colla testa fracassata : era l' arabo che aveva guidato il drappello promettendo la liberazione del disgraziato Flatters . Che sia stato El Haggar a ucciderlo ? chiese Ben . Non lo so , ne` mi curo di saperlo , almeno per ora , rispose il marchese . Occupiamoci invece di cercare un modo qualsiasi per salvare le nostre teste . Signore , disse Rocco , vengono ! I kissuri ? Si` , marchese , hanno atterrato la porta . E quelli della piazza si preparano a fucilarci , disse Ben . Ci hanno veduti . Rocco , prendi il marabuto e minaccia di farlo cadere sulla piazza . Subito , signore . L' ercole afferro` il santone , il quale mandava urla da far compassione anche ad una belva , lo sollevo` fino al parapetto e poi lo spinse fuori tenendolo sospeso per un braccio , mentre il marchese gridava con voce tuonante : Se fate fuoco , lo lasciamo cadere ! Attenti alle vostre teste , aggiunse Rocco . Il santone precipita e vi assicuro che nemmeno Maometto lo salvera` . 27 Tradimento a sangue Mentre il marchese ed i suoi compagni seguivano l' arabo , El Melah , approfittando della confusione avvenuta sulla piazza della moschea nel momento dell' arrivo del sultano e dei suoi kissuri , erasi cacciato fra la folla , scomparendo senza che nessuno se ne accorgesse . Il miserabile , certo ormai di non doversi trovare piu` dinanzi al marchese , ne` all' erculeo Rocco , si era subito diretto verso la piazza del mercato dove , come Amr aveva promesso , doveva trovare i quattro Tuareg destinati a lui per aiutarlo nella sua triste impresa . Praticissimo di tutte le vie e le viuzze della citta` , in pochi minuti vi giunse , cacciandosi sotto le vaste tettoie degli schiavi . Amr el Bekr era ancora la` , nascosto dietro ad un massiccio pilastro , avvolto nel suo mantellone bianco non astante il caldo equatoriale che regnava anche sotto quelle tettoie , male riparate dagli ardenti raggi del sole . A pochi passi stavano distesi al suolo , pure ammantellati , altri quattro Tuareg , con a fianco certe lance dalle lame dentellate e molto lunghe . Li hai finalmente lasciati ? chiese il capo . Si` , rispose El Melah . Non si` sono accorti della tua scomparsa ? No , erano troppo occupati a guardare il corteo del sultano . Nella kasbah tutto e` pronto per arrestare il marchese ed i suoi compagni . E` fedele quell' arabo che mi hai mandato ? Se il marchese , che pare sia ricchissimo , lo comperasse con molto oro ? Muley el Hassan e` troppo fanatico mussulmano per lasciarsi corrompere da un kafir . Non temere , El Melah . Si difenderanno terribilmente quegli uomini . Vi e` quel Rocco che e` capace di accoppare venti soldati a soli pugni . I kissuri del sultano sono molti e coraggiosi e avranno ben presto ragione . Orsu` , prendi i miei uomini e agisci ; io mi reco alla kasbah ad incassare il premio che mi e` stato promesso . Si alzo` , fece cenno ai quattro Tuareg di fare altrettanto ed indicando loro El Melati , disse Lo aiuterete e lo difenderete : e` mio amico . Prese la zucca del kief e si allontano` avvolgendosi maestosamente nel suo caic . El Melati rimase qualche istante immobile , pensieroso , poi alzando a sua volta le spalle , mormoro` a mo' di consolazione e di giustificazione . Sono dei kafir , e` vero , ed io sono un fedele mussulmano . Fece segno ai Tuareg di seguirlo e lascio` la piazza del mercato , dirigendosi verso i quartieri meridionali della citta` . Camminava rapidamente , colla testa bassa e la fronte burrascosamente aggrottata . Di quando in quando s' arrestava bruscamente , lanciando sguardi obliqui a destra ed a manca , come se avesse paura d' incontrarsi col marchese , poi riprendeva la marcia piu` rapido . Mezz' ora dopo giungeva dinanzi all' abitazione dell' ebreo . Il cancello del giardino era aperto , e presso il pozzo si vedevano i due beduini ed il vecchio moro , occupati a preparare la colazione . El Melah fece cenno ai Tuareg di arrestarsi . Mi aspetterete qui , nascosti dietro la muraglia , disse loro . Non entrerete se non quando io fischiero` come i cammellieri . Tenetevi pero` pronti a far uso delle vostre armi . Essendovi a breve distanza un cumulo di rottami , i predoni vi si sdraiarono dietro , mettendosi dinanzi le lance e gli jatagan . El Melati esito` un momento , poi entro` rapidamente nel giardino , chiamando Tasili ! ... Tasili ! ... Il vecchio , udendo quella voce , era balzato in piedi cosi` precipitosamente da rovesciare una delle pentole . El Melati ! esclamo` . E il mio padrone ? ... Il signor Ben ? ... Sono vivi ed il colonnello e` stato salvato . Dove sono ? Nascosti presso un mio amico . Grazie a Dio ! ... Corro dalla signorina Esther . Adagio , disse El Melati , arrestandolo prontamente . Il tuo padrone ha bisogno di te e dei due beduini . La tua padrona deve rimanere qui onde non sia esposta a dei gravi pericoli . I beduini vadano , ma io non lascero` questa casa , disse il vecchio , con accento risoluto . Io devo vegliare sulla signorina Esther . E` il signor Ben che ti vuole . E tu ? Io restero` qui a guardare la tua padrona . E` impossibile ! Ben mi ha fatto giurare di non lasciarla sola per nessun pretesto . Un lampo d' ira guizzo` nei neri occhi del sahariano . Pure , comprendendo che mai sarebbe riuscito a vincere l' ostinazione del vecchio , finse di cedere . Ebbene , disse . Saremo in due a montare la guardia . Andranno i beduini . E dove ? Sulla piazza del mercato degli schiavi . Cola` troveranno Rocco che ha l' incarico di condurli nella casa del mio amico . Forse che sono minacciati ? No , per ora , ma desiderano avere tutta la loro gente per meglio resistere nel caso d' un attacco da parte dei kissuri . Tasili , convinto dalle ragioni esposte dal traditore , si volse verso i beduini i quali avevano assistito al colloquio . Voi conoscete la citta` ? chiese . Si` , risposero entrambi . Avete udito ? Rocco vi attende sulla piazza del mercato . Prendete i vostri fucili e andate a raggiungerlo subito . I due figli del deserto si passarono nella fascia gli jatagan , le pistole dal calcio intarsiato d' argento , tolsero dai loro cammelli i moschettoni e uscirono a passo di corsa . Dov' e` la signorina Esther ? chiese El Melati , quando non li vide piu` . Nella sua stanza . Conducimi subito da lei ; devo parlarle da parte del marchese . Seguimi . Il vecchio moro , che di nulla sospettava , attraverso` il giardino ed entro` nel cortile passando per il porticato . El Melati lo aveva seguito guardandolo cogli occhi foschi . Ad un tratto si sbarazzo` del caic lasciandolo cadere al suolo e con un salto da tigre si slancio` addosso al moro , afferrandolo strettamente pel collo onde impedirgli di gridare . L' assalto era stato cosi` impetuoso che entrambi erano caduti sulle pietre che lastricavano il porticato . Quantunque preso alla sprovvista e per di dietro , il moro aveva subito cercato di voltarsi per afferrare a sua volta l' avversario . Sebbene vecchio era ancora un uomo robusto , capace di difendersi , disgraziatamente aveva da lottare con un giovane agile come una scimmia e dotato d' una muscolatura poderosa . Appena rizzatosi sulle ginocchia era ricaduto e cosi` malamente , da rimanere stordito . Aveva battuto la fronte sulle pietre ed il sangue gli colava abbondantemente , coprendogli gli occhi . Arrenditi , disse El Melah con voce rauca e facendogli balenare dinanzi al petto la punta del pugnale . Se mandi un grido t' uccido . Uccidimi ... ma risparmia la mia padrona ... E` troppo bella per ucciderla , disse El Melah , con un atroce sogghigno . Il sultano la paghera` a peso d' oro . Miserabile ! urlo` il vecchio , tentando , con uno sforzo supremo , di afferrargli il pugnale . Il sahariano alzo` l' arma e colpi` il petto del misero , che si distese sulle pietre come se la vita lo avesse bruscamente abbandonato . L' assassino getto` sulla vittima uno sguardo smarrito , poi si slancio` verso l' interno della casa , tenendo sempre in mano il pugnale ancora grondante di sangue . In quel momento una porta si era aperta ed Esther era comparsa . Aveva ancora i capelli sciolti sulle spalle e le braccia nude come se il rumore della lotta l' avesse sorpresa nel momento in cui stava facendo la sua toeletta . Vedendo El Melah solo , col viso sconvolto , gli occhi fiammeggianti e armato d' un pugnale sanguinante , intui` subito che qualche cosa di grave doveva essere avvenuto e che ella stessa correva un serio pericolo . Cos' hai ? chiese , retrocedendo verso la stanza . Perche` quel viso alterato e quel pugnale ? Dov' e` mio fratello ? Ed il marchese ? Il sahariano rimase muto dardeggiando sulla giovane uno sguardo ardente . Accortosi d' aver ancora in mano l' arma , la getto` lungi da se` , facendo un gesto d' orrore . Cosa vuoi , El Melah ? chiese Esther , con voce imperiosa . Mi ha mandato qui vostro fratello per condurvi da lui , rispose finalmente il miserabile . Dove si trova ? Nascosto in un luogo sicuro . Tu menti ! E perche` ? Tu hai ucciso qualcuno . Dov' e` Tasili ? Dove sono i beduini ? Tutti partiti e noi , mi capite , siamo soli , rispose El Melah , facendo un passo innanzi . Sola ! esclamo` Esther . Sola ! El Melah , cos' e` avvenuto ? In nome di Dio , parla ! ... Hanno salvato il colonnello ? Chi ? ... Flatters ? Ah ! Ah ! Voi avete creduto a quella storia ? Sapete dove si trova ora la testa disseccata di quel francese ? Orna la tenda del capo Tuareg Amr el Bekr , quello che abbiamo incontrato ai pozzi di Marabuti . Tu m' inganni . No , signora , e vi diro` ancora che chi ha ucciso il colonnello ed il capitano Masson e che ha tradito la spedizione per farla massacrare e` stata una delle sue guide che allora si chiamava El Aboid , poi Scebbi ed ora El Melah . Il mio complice , Bascir , e` stato avvelenato da me nelle carceri dei Biskra onde non parlasse , ma io e Amr el Bekr siamo ancora vivi . Dinanzi a quell' inaspettata confessione , Esther non aveva saputo frenare un grido d' orrore . El Melah , il carovaniere salvato miracolosamente dal marchese , era quel Scebbi che avevano sperato di raggiungere nel deserto ed era pure quell' El Aboid che assieme a Bascir aveva ordito ed effettuato la strage della missione Flatters ! ... Allora tu hai tradito anche mio fratello ed il marchese ! grido` Esther , con uno scoppio di pianto . Non io , signora ; e` stato il capo dei Tuareg , quell' eccellente Amr el Bekr . Miserabile , esci di qui ! Tasili , aiuto ! ... Tasili non puo` rispondere alla vostra chiamata , bella fanciulla . disse El Melah , ghignando . L' hai ucciso ! grido` Esther , indietreggiando fino alla parete . Mi pare , ma non ne sono certo . La giovane fece velocemente il giro della stanza cercando un' arma per punire il miserabile . Vedendo a terra il pugnale lo raccolse , mandando un urlo selvaggio . El Aboid pero` , con una mossa fulminea , l' aveva abbrancata a mezza vita , cercando di trascinarla verso la porta . Aiuto ! urlo` la giovane dibattendosi disperatamente . Nessuno vi udra` , disse El Melah , stringendola sempre piu` , onde impedirle di far uso del pugnale . Venite , siete una preda destinata al sultano ... e la paghera` cara ... si` , molto cara ! ... Aiuto ! ripete` Esther , mordendolo al collo . Per la morte di Maometto ! urlo` El Melah , sentendosi bagnare di sangue . Sei una vipera tu ? A me , Tuareg ! ... Ad un tratto un uomo entro` precipitosamente , rovinandogli addosso . Un lampo baleno` in aria e scomparve fra le spalle del sahariano . Ecco il prezzo del tuo tradimento ! grido` una voce . El Melah apri` le braccia lasciandosi sfuggire la giovane ebrea , fece tre passi battendo l' aria colle mani , straluno` gli occhi , poi un fiotto di sangue gli sgorgo` dalle labbra ed egli cadde sul pavimento mandando un sordo rantolo . 28 Il colpo di pugnale di El Haggar El Haggar , come gia` i lettori penseranno , era miracolosamente sfuggito ai kissuri del sultano ed al tradimento dell' arabo . Mentre il marchese , Rocco e Ben , impazienti di vedere il colonnello , avevano scavalcato precipitosamente il davanzale , il moro , trattenuto forse da un sospetto , si era fermato sotto la finestra , volendo che salisse prima l' arabo . Monta , gli aveva detto . Io saro` l' ultimo . No , aveva risposto la guida . Io rimarro` qui in sentinella . Quella risposta , lungi dal rassicurare il moro , gli aveva destato un subitaneo lampo di diffidenza . Sali , aveva ripetuto . Ti ho detto che voglio essere l' ultimo . Invece di obbedire l' arabo aveva accostato due dita alle labbra come per mandare un fischio . Nello stesso momento dalle case che occupavano l' estremita` della piazza erano usciti precipitosamente alcuni kissuri . Era stato allora che El Haggar aveva gridato : Tradimento ! I kissuri ! ... Accortosi che l' arabo cercava di sfoderare l' jatagan , con due colpi di rivoltella l' aveva fulminato , poi si era precipitato attraverso la piazza a corsa sfrenata , scomparendo in mezzo ad un dedalo di viuzze strette e deserte . Certo di essere inseguito , invece di proseguire la corsa aveva scavalcato il muro d' un orticello , gettandosi sotto un cespuglio . Quella manovra , eseguita a tempo , lo aveva salvato ; pochi minuti dopo un drappello di kissuri era passato per quella viuzza , correndo a tutta lena . Appena gli inseguitori furono lontani , El Haggar , abbandonato il nascondiglio , si era gettato in un' altra viuzza e attraversando ortaglie incolte aveva potuto raggiungere indisturbato i quartieri piu` meridionali della citta` . Avendo promesso al marchese di recarsi da Esther per avvertirla dell' esito della spedizione , desiderava vedere subito la giovane . Sara` un colpo terribile per lei , mormoro` il moro , che si sentiva stringere il cuore a quel pensiero . A meno d' un miracolo , il padrone , Ben e Rocco sono perduti ; chi puo` averci traditi ? Chi ? ... Ad un tratto un sospetto gli attraverso` il cervello . El Melah ! esclamo` . Non puo` essere stato che quel miserabile ! E` stato lui a condurci l' arabo , e` stato lui a preparare il piano e anche la sua scomparsa l' accusa . Ah ! ... Per Maometto ! ... La paghera` cara ! ... E la signora Esther ? Che sia in pericolo ? Allungo` il passo , in preda a mille angosciosi pensieri . Temeva di giungere troppo tardi alla casa dell' ebreo . Quando si vide nei pressi del giardino , prima d' impegnarsi nella viuzza , fece il giro della casa e non vide nulla che potesse confermare i suoi sospetti . I dintorni parevano deserti e la porta della casa era ancora chiusa , come quando era partito assieme al marchese ed a Ben . Un po` rassicurato , giro` lungo il muro del giardino per giungere al cancello e subito si arresto` indeciso . Dietro l' ammasso di rottami che ingombrava la via , aveva scorto un turbante che poi era subito scomparso . Vi sono degli uomini nascosti la` , disse . Chi saranno ? Dei kissuri forse ? Stette un momento esitante , poi impugnata la rivoltella colla sinistra e l' jatagan colla destra varco` la porta . Anche nel giardino nessun disordine , ne` alcuna traccia di violenza . I cammelli ed i mehari , coricati l' uno presso l' altro , sonnecchiavano , mentre presso il pozzo bollivano alcune pentole . Nessuno ! esclamo` , impallidendo . Dove sono Tasili ed i beduini ? E la signora Esther ? Ad un tratto udi` delle voci che echeggiavano dalla parte del cortile . C' e` qualcuno qui , disse . Si slancio` verso l' andito ed entro` nel cortile , ma giunto sotto il porticato s' arresto` , poi retrocesse con orrore . Tasili giaceva presso una colonna , coricato su di un fianco , colle mani raggrinzite sul petto e le gambe distese . Una larga macchia di sangue si dilatava lentamente attorno al disgraziato . L' hanno assassinato ! esclamo` . Stava per curvarsi sul vecchio , quando udi` Esther gridare : Aiuto ! Tasili ! El Haggar in certi momenti era coraggioso . Quantunque ignorasse con quanti avversari avesse a che fare , si slancio` risolutamente in soccorso della giovane ebrea . Attraverso` le due stanze e nella terza vide El Melah che tentava di trascinare con se` la giovane . Comprese tutto . Alzo` la rivoltella per far fuoco sul rapitore , poi , temendo che la palla potesse ferire anche la giovane , l' abbasso` impugnando invece l' jatagan e si scaglio` sul traditore , sprofondandogli l' arma fra le spalle . Il colpo vibrato dal moro fu cosi` tremendo , da troncare di colpo la spina dorsale . La morte dell' assassino del colonnello Flatters era stata , si puo` dire , quasi fulminante . Esther vedendolo cadere , si era precipitata verso El Haggar , il quale teneva ancora in pugno l' arma . Ringraziate Allah , signora , disse il moro , che mi ha fatto giungere in tempo per salvarvi e per vendicare il padrone e vostro fratello . Questo miserabile ci aveva venduti tutti al sultano . E il marchese ? E Ben ? grido` Esther , con un singhiozzo straziante . Temo , signora , che siano perduti , rispose El Haggar con voce triste . Potente Iddio ! esclamo` la giovane , coprendosi il viso . Ignoro pero` se siano stati fatti prigionieri , perche` quando fuggii per venire ad avvertirvi , i kissuri non avevano ancora assalito il padiglione . Narrami tutto , El Haggar ! Voglio sapere tutto . Il moro in poche parole racconto` tutto cio` che era avvenuto dopo la loro partenza , fino al momento in cui i kissuri accorrevano da tutte le parti della piazza . El Haggar , disse la giovane , con suprema energia . Andiamo alla kasbah . Dove sono i beduini e Tasili ? I primi sono scomparsi ed il vostro servo e` stato assassinato da El Melah . Tasili ucciso ! esclamo` Esther , con dolore . Andiamo a vederlo , signora , se ne avrete il coraggio . Ne avro` , El Haggar . Stavano per uscire , quando il moro le disse Armatevi , signora . Ho veduto degli uomini nascosti presso la cinta del giardino . Dei kissuri ? Suppongo che siano dei complici di El Melah . Ho la mia carabina e la rivoltella . Esther rientro` nella sua stanza , si annodo` rapidamente i capelli , indosso` il giubbetto ricamato , si getto` sulle spalle un caic fornito d' un ampio cappuccio , prese le sue armi e raggiunse il moro il quale era gia` uscito dal porticato . Mio povero e fedele Tasili ! gemette la giovane , curvandosi sul vecchio servo di suo padre . E` morto , signora , disse El Haggar . Il traditore lo ha colpito al cuore . L' infame ! Sollevo` dolcemente il capo del vecchio moro , guardandolo per alcuni istanti cogli occhi lagrimosi , sperando forse di sorprendere su quel volto qualche indizio di vita , poi lo lascio` ricadere . Riposa in pace , mio fedele Tasili , disse . Avrai onorata sepoltura . Venite , signora , disse El Haggar , allontanandola con dolce violenza . Giunti nel giardino , il moro bardo` il cavallo e l' asino , aiuto` Esther a salire sul primo , inforco` il secondo , e si diresse verso il cancello . Adagio , signora , disse il moro staccando dalla sella il suo lungo fucile marocchino e armandolo . Gli uomini che ho scorti sono dietro quell' ammasso di macerie . Vuoi cacciarli ? Potrebbero seguirci o approfittare della nostra assenza per derubarci dei bagagli e dei cammelli . Ah ! I beduini ! All' estremita` della viuzza erano comparsi i due figli del deserto , tenendo in mano i loro moschettoni . Vedendo El Haggar ed Esther , affrettarono il passo . Signora , disse uno dei due . Non abbiamo veduto nessuno sulla piazza del mercato . Chi vi ha mandati cola` ? chiese Esther , stupita . El Melah . Ci aveva detto che il servo del marchese ci attendeva . Ora comprendo , disse El Haggar . Quel miserabile li aveva allontanati per assassinare Tasili ed impadronirsi di voi . Vi sono degli uomini dietro a quei rottami , disse El Haggar ai beduini . Che cosa dobbiamo fare ? chiese il primo . Noi non abbiamo paura di nessuno , rispose il secondo . Seguiteci , disse Esther . Sprono` il cavallo , imbraccio` la sua piccola carabina americana e si diresse risolutamente verso le macerie , mentre i due beduini giravano al largo . I quattro Tuareg , che non si erano ancora mossi , non avendo udito il segnale di El Melah , vedendo quelle quattro persone armate di fucili balzarono sul cumulo , puntando le lance . Che cosa fate qui ? chiese El Haggar , con voce minacciosa . Aspettiamo un uomo che abita in quella casa , rispose uno di loro . El Melah , forse ? Si` , El Melah o El Aboid , come vi piace . Non ha piu` bisogno di voi , disse Esther . I quattro Tuareg s' interrogarono collo sguardo . Andate , disse El Haggar , vedendo che non si decidevano . E dove ? chiese il Tuareg che aveva parlato pel primo . El Melah e` partito per Kabra . I Tuareg si scambiarono alcune parole , poi vedendo che non avrebbero potuto resistere a quelle quattro persone armate di fucili e che parevano molto risolute , abbassarono le lance , scesero il cumulo e partirono frettolosamente , forse molto soddisfatti che le cose fossero passate cosi` lisce . Voi rimanete a guardia dei cammelli e dei bagagli , disse El Haggar , quando i predoni furono scomparsi . Attendete il nostro ritorno . I due beduini rientrarono nel giardino chiudendo il cancello . Ed ora , signora , continuo` il moro . Abbassate il cappuccio onde non s' accorgano che siete una donna , avvolgetevi bene nel caic e seguitemi . Andiamo alla kasbah ? chiese Esther , con voce tremante . Si` , signora . In un quarto d' ora noi vi saremo . Aizzarono il cavallo e l' asino e si diressero verso i quartieri centrali della citta` , scegliendo le vie meno frequentate . Essendovi festa in tutte le case , la festa della carne di montone , pochissime erano le persone che s' incontravano e quelle poche non erano che dei miserabili negri che non potevano certo dare impiccio . Nondimeno per maggiore precauzione El Haggar aveva pure alzato il cappuccio , in modo da nascondere buona parte del viso , quantunque fosse piu` che certo di non aver lasciato tempo ai kissuri di riconoscerlo . Gia` non distavano dalla kasbah piu` di cinquecento passi , quando udirono tuonare in quella direzione un pezzo d' artiglieria . Il cannone ! esclamo` El Haggar , trasalendo . Ah ! Signora ! Disgrazia ! Perche` dici questo ? chiese Esther , impallidendo e portandosi una mano al cuore . Il marchese ed i suoi compagni devono essersi rifugiati nel minareto del padiglione , signora . E tu credi ... chiese la giovane con estrema angoscia . Che dirocchino a cannonate il minareto per costringerli alla resa . Gran Dio ! El Haggar ! Coraggio , signora : venite ! Sferzo` l' asino costringendolo a prendere un galoppo furioso e pochi minuti dopo giungeva , sempre seguito da Esther , sulla piazza della kasbah , di fronte ai due padiglioni . La lotta era finita . Non si scorgevano che pochi curiosi che stavano radunati dinanzi alla finestra del padiglione piu` piccolo , osservando una larga pozza di sangue . I kissuri del sultano erano invece scomparsi . El Haggar guardo` il minareto e vide che un angolo della base era stato diroccato , probabilmente da una palla di non piccolo calibro . Signora , disse con voce tremante , sono stati presi . Esther vacillo` e sarebbe certamente caduta dalla sella se il moro , accortosene a tempo , non l' avesse sorretta . Badate , signora , le disse . Ci osservano e se nasce loro qualche sospetto , prenderanno anche noi . Hai ragione , El Haggar , rispose la giovane reagendo energicamente contro quell' improvvisa commozione . Saro` forte . Informati di cio` che e` avvenuto . Ah ! Mio povero Ben ! Povero marchese ! Il moro , vedendo un vecchio dalla barba bianca che attraversava la piazza , camminando quasi a stento , gli si accosto` . E` successo qualche grave avvenimento ? gli chiese , facendogli segno d' arrestarsi . Ho udito tuonare il cannone . Il vecchio si fermo` guardandolo attentamente , quasi con diffidenza . Era un uomo di sessanta e forse piu` anni , col volto rugoso ed incartapecorito , il naso ricurvo come il becco dei pappagalli , gli occhi neri e ancora vivissimi . Non pareva che fosse ne` arabo , ne` un fellata e tanto meno un moro a giudicare dal colore della sua pelle molto bianca ancora . Eh , non sapete ? chiese il vecchio , dopo d' averlo guardato a lungo . Hanno preso degli stranieri e anche un ebreo . Aveva pronunciato l' ultima parola con un accento cosi` triste , che il moro ne era stato colpito . Anche un ebreo ? chiese El Haggar . Si` , rispose il vecchio con un sospiro . Che cosa avevano fatto quegli stranieri ? Io non lo so . M' hanno detto che si erano rifugiati su quel minareto dove opponevano una disperata resistenza , minacciando di precipitare sulla piazza un marabuto che avevano sorpreso lassu` . Hanno poi effettuato la minaccia ? No , perche` i kissuri hanno bombardato il minareto , costringendoli ad arrendersi subito . Se avessero resistito ancora pochi minuti , tutta la costruzione sarebbe precipitata e gli stranieri insieme . Dunque sono stati presi ? Si , e anche quel disgraziato israelita . V' interessava quel giovane ebreo ? chiese El Haggar . Il vecchio invece di rispondere guardo` nuovamente il moro , poi gli volse le spalle per andarsene . Non cosi` presto , disse El Haggar , prendendolo per un braccio . Vi ho scoperto . Che cosa dite ? chiese il vecchio , trasalendo . Voi compiangete quel vostro correligionario . Io , ebreo ? Silenzio , potreste perdervi e perdere anche quella giovane che monta quel cavallo . E` la sorella del giovane ebreo che i kissuri hanno arrestato . Voi volete ingannarmi . No , non sono una spia del sultano , disse il moro , con voce grave . Quella giovane e` la figlia di Nartico , un ebreo che ha fatto la sua fortuna in Tombuctu . Nartico ! balbetto` il vecchio . Voi avete detto Nartico ! ... Chi siete voi dunque ? ... Un servo fedele degli uomini che sono stati presi dai kissuri . E quella donna e` la figlia di Nartico ? ... Del mio vecchio amico ? ... Ve lo giuro sul Corano . Un forte tremito agitava le membra dell' ebreo . Stette alcuni istanti senza parlare , come se la lingua gli si fosse paralizzata , poi facendo uno sforzo , balbetto` : Alla mia casa ... alla mia casa ... Dio possente ! La figlia di Nartico qui ! ... Il figlio prigioniero ! Bisogna salvarlo ... Venite ! Venite ! ... Precedeteci , disse il moro con voce giuliva . Noi vi seguiamo . Raggiunse Esther la quale attendeva , in preda a mille angosce , la fine di quel colloquio e la informo` di quella insperata fortuna . E` Dio che ce lo ha mandato , disse la fanciulla . Quell' ebreo , che deve essere stato un amico di mio padre , salvera` il marchese e mio fratello . Ho fiducia anch' io in quell' uomo , signora , rispose El Haggar . Raggiunsero il vecchio , il quale si era diretto verso una viuzza assai stretta , fiancheggiata da giardini e da casupole di paglia e di fango abitate da poveri negri , tenendosi pero` ad una certa distanza onde non suscitare dei sospetti . L' ebreo pareva che avesse acquistato una forza straordinaria ; camminava con passo rapido e senza servirsi del bastone . Di quando in quando si arrestava per osservare Esther , poi riprendeva il cammino con maggior velocita` . Attraverso` cosi` quattro o cinque viuzze e si arresto` dinanzi ad una casetta ad un solo piano , di forma quadrata , sormontata da un terrazzo e ombreggiata da un gruppo di superbi palmizi . Apri` la porta e volgendosi verso Esther disse : Entrate nella casa di Samuele Haley , vecchio amico di vostro padre . Tutto quello che possiedo e` vostro ; consideratevi quindi come la padrona . 29 Il vecchio Samuele La casa del vecchio ebreo non era gia` una meschina costruzione , come appariva all' esterno . Aveva un elegante cortile con chioschi di purissimo stile moresco , come tutte le case del Marocco , con una bellissima fontana nel mezzo , dal getto altissimo e abbondante ; il porticato a mosaico , e palme all' intorno che proiettavano una deliziosa ombra , doppiamente pregiata sotto quel clima ardentissimo . Numerose porte , cogli stipiti di marmo , che mettevano in altrettante stanze , s' aprivano sotto i chioschi riparati da tende . Dappertutto vi erano tappeti e divani di marocchino , lusso insolito in una citta` come Tombuctu , perduta all' estremita` del Sahara , in un paese affatto selvaggio . Il vecchio ebreo , che pareva ringiovanito istantaneamente di venti anni , aiuto` la giovane a scendere da cavallo , mentre due schiavi negri recavano dei vassoi colmi di frutta , di pezzi di zucchero e di aranci , importati , chissa` con quali spese , dagli stati barbareschi del settentrione . E` ben la figlia del defunto Nartico , il mio vecchio amico , che mi onoro di ospitare ? chiese l' ebreo , dopo averla fatta sedere su un soffice divano . Si` , io sono Esther Nartico , figlia del negoziante di Tombuctu , morto otto mesi or sono fra le braccia di Tasili . E le mie , disse il vecchio . Voi avete assistito alla morte di mio padre ! esclamo` la giovane , con voce commossa . Gli ho chiuso gli occhi . Ma voi come vi trovate qui ? Io so che Tasili era partito pel Marocco onde dare ai figli il triste annuncio . Esther gli narro` brevemente l' avventurosa traversata del deserto assieme al marchese di Sartena e tutte le varie vicende toccate alla piccola spedizione , fino al tradimento di El Melah e all' arresto di Ben e dei suoi compagni . Il vecchio ebreo ascolto` in silenzio , con viva attenzione , poi quando la giovane ebbe terminato , disse : Dunque si ignorava che il colonnello Flatters era stato assassinato nel deserto e che i Tuareg , per attirare una seconda spedizione , avevano fatto spargere la voce che era stato condotto prigioniero a Tombuctu ? Il marchese di Sartena , al pari di molti altri , aveva creduto a quelle voci . Non aveva sospettato di quel El Melah ? No , rispose Esther . Solo stamane ho saputo che egli era una delle guide del colonnello e che il suo vero nome era El Aboid . Meritava venti volte la morte . Credete voi che vi sia qualche speranza di strappare il signor di Sartena ed i suoi compagni al sultano ? chiese El Haggar . Voi non dovete ignorare che gli stranieri non mussulmani , sorpresi in Tombuctu , vengono messi a morte . Ed a quale morte ! disse il vecchio . Non sono trascorsi due mesi da che ho veduto bruciare un ebreo che era venuto qui con una carovana di tripolini . E mio fratello dovrebbe subire egual sorte ! grido` Esther , rabbrividendo e nascondendosi gli occhi . Salvateli , Samuele Haley , salvateli per l' amicizia che avevate per mio padre ! Io sono ricca , ho una cassa piena d' oro e la metto tutta a vostra disposizione . Coll' oro qui tutto si puo` fare : corrompere funzionari , kissuri e carcerieri , rispose l' ebreo . Anch' io ho accumulato una vistosa fortuna e se sara` necessario la spendero` pur di salvare il figlio del mio caro amico ed i suoi due compagni . Oh ! ... Grazie , Samuele ! esclamo` Esther , prendendogli le mani e stringendogliele fortemente . E` Dio che ci ha fatto incontrare . Voi rimanete qui , disse il vecchio . La mia casa e` a vostra disposizione , i miei servi , che sono fedelissimi , sono ai vostri ordini . Fra un' ora saro` di ritorno e chissa` che non vi rechi delle buone notizie . Dove andate ? Da un arabo mio amico , personaggio molto influente . Non ci tradira` ? No , non temete . Egli mi e` affezionato , avendogli io salvato la vita sul Niger , e avendogli reso molti preziosi servigi . Egli paghera` il suo debito di riconoscenza . Chiamo` i due schiavi , diede loro alcuni ordini , poi usci` appoggiandosi al bastone . Signora , disse il moro , quando furono soli . Cio` si chiama aver fortuna ; senza l' incontro di questo vostro correligionario , non so che cosa avremmo potuto fare . E` vero , El Haggar . Che riesca a salvarli ? Io ho fiducia in quel vecchio . Se Ben ed il marchese dovessero morire , io non sopravviverei . Mentre si scambiavano i loro timori e le loro speranze , i due negri avevano portato il caffe` , dei pasticcini e delle frutta secche . Esther ed il moro erano pero` cosi` preoccupati che assaggiarono appena qualche tazza di moka . Non potevano rimanere fermi , tanta era la loro impazienza e la loro angoscia . L' ora era gia` trascorsa , ed il vecchio Samuele non era ancora tornato . E come era stata lunga quell' ora ; specialmente per la povera Esther . Verso mezzodi` la porta finalmente si aperse e comparve il vecchio ebreo accompagnato da un arabo di statura piccola , magrissimo , dalla pelle quasi nera , vestito rigorosamente di bianco , con una piccola fascia verde intorno all' immenso turbante , distintivo che hanno diritto di portare coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio alla Mecca , alla tomba del Profeta . Era forse piu` vecchio di Samuele , a giudicare dalle profonde rughe che gli solcavano la fronte , tuttavia pareva che non avesse perduto nulla della sua agilita` e procedeva ancora ritto , con passo leggero , pieno di maesta` e di grazia . Ecco l' amico di cui vi ho parlato , disse Samuele , presentandolo a Esther . Egli sa ormai tutto ed e` anche pronto a tutto . L' arabo saluto` gentilmente con un salam graziosissimo , poi dopo aver guardato , non senza una viva ammirazione , la giovane ebrea , disse Non vi nascondo , signora , che la cosa e` grave , perche` io ho saputo che i prigionieri , prima di arrendersi , hanno freddato quattro o cinque guardie del sultano . La loro morte e` stata ormai decretata : l' ebreo sara` bruciato , i due cristiani decapitati . Nondimeno noi cercheremo di strapparli al sultano . Ah ! Signore ! singhiozzo` Esther . Salvateli ! Salvateli ! Io sono il capo del quartiere arabo ed ho amici devoti , pronti a obbedirmi e anche a ribellarsi , se lo desiderassi , contro l' autorita` del sultano , tuttavia non sono cosi` numerosi da poter affrontare da soli i kissuri , uomini di guerra e fedeli al loro signore . Vi sono pero` qui dei predoni , che non si farebbero scrupolo alcuno a mettersi in lotta col sultano , purche` non si risparmi l' oro . Ma quale progetto avete voi ? chiese El Haggar . Di strappare i prigionieri colla forza . Assaltando la kasbah ? No , non si riuscirebbe a nulla , essendo troppo solida e troppo ben guardata . Noi porteremo via i vostri padroni prima che salgano il patibolo , approfittando dello scompiglio che susciteranno i miei uomini . Riusciremo ? Con tre o quattrocento persone risolute vinceremo facilmente la scorta dei kissuri . Duecento posso fornirle io . E le altre ? chiese Esther . Le recluteremo fra i Tuareg . Quei predoni sono sempre pronti a tutto , quando hanno dell' oro da guadagnare . Io offro ventimila talleri , disse Esther . Per guadagnare una simile somma i Tuareg darebbero fuoco anche alla kasbah del sultano . Chi s' incarichera` di reclutarli ? chiese Samuele . Lascia fare a me , amico , disse l' arabo . Conosco parecchi capi Tuareg e se volessi potrei avere anche mille predoni prima che siano trascorse dodici ore . Signora , siete giunta qui con una carovana ? prosegui` l' arabo volgendosi verso Esther . No , siamo venuti qui con una minuscola scorta e una diecina di cammelli . Avete dei mehari rapidissimi ? Ne occorrono tre pei prigionieri , perche` appena noi li avremo liberati dovranno lasciare immediatamente Tombuctu e correre al Niger . Io mandero` uno dei miei uomini a Kabra per acquistarvi una buona scialuppa . M' incarichero` io di trovare i mehari , disse Samuele . E noi faremo inoltrare i cammelli fino a Kabra , dai nostri beduini , disse El Haggar . Cosi` al momento dell' imbarco troveremo i nostri bagagli pronti . Ci rivedremo questa sera , disse l' arabo , alzandosi . Vi portero` buone nuove . Quando avra` luogo il supplizio ? chiese Esther , con voce tremante . Domani mattina , sulla piazza del mercato , ma noi vi saremo tutti e v' assicuro che andra` male pei kissuri del sultano . Esther attese che l' arabo se ne fosse andato , poi volgendosi verso Samuele , lo informo` del tesoro sepolto nel pozzo e che era necessario estrarre prima della fuga . Questa sera andremo a prenderlo , disse il vecchio . Lo divideremo in varie casse e lo caricheremo sui cammelli . Avete fiducia in questo moro ? Completa . Egli s' incarichera` di condurlo a Kabra coi cammelli . Non tremate , Esther , tutto andra` bene e domani stringerete fra le braccia vostro fratello . 30 I prigionieri Il marchese ed i suoi due compagni , dopo una breve quanto inutile resistenza , avevano dovuto capitolare dinanzi all' enorme superiorita` dei loro avversari . Bombardati da due pezzi d' artiglieria che i kissuri avevano piazzato su una terrazza della kasbah e che avevano diroccato la base del minareto , moschettati dalla parte della piazza e assaliti dalla parte della scala , dopo alcuni colpi di rivoltella avevano dovuto cedere . Solidamente legati , erano stati subito condotti nella kasbah , dinanzi al vizir o primo ministro del sultano , per venire sottoposti ad un lungo interrogatorio , prima di udire la loro condanna . Quantunque certi della loro sorte , si erano presentati al ministro a testa alta con un fiero cipiglio . Il vizir , un vecchio fellata dalla lunga barba bianca , la pelle color della crosta di pane , li aveva accolti con una gentilezza che stonava coi lineamenti duri e lo sguardo feroce . Ne` il marchese , ne` i suoi compagni si erano illusi , sapendo gia` la sorte che li attendeva nella loro qualita` d' infedeli . Da quali lontani paesi venite ? chiese il vecchio ministro , dopo averli osservati a lungo . Io sono figlio d' una nazione potente , che ha esteso le sue conquiste fino al grande deserto e che se volesse farebbe un solo boccone di Tombuctu e del suo sultano , rispose fieramente il marchese . Conosci tu la Francia ? E tu ? domando` il vizir , volgendosi verso Rocco . La mia patria si trova al di la` del mare , ma le sue isole guardano l' Africa e le sue artiglierie hanno fiaccato , molti anni or sono , l' orgoglio del bey di Tripoli . Conosci tu l' Italia ? Ne ho udito parlare . Ebbene , tocca uno solo dei miei capelli e le navi del mio paese saliranno il Niger assieme a quelle della Francia e ridurranno Tombuctu a un ammasso di macerie . Un risolino sardonico era spuntato sulle labbra del vecchio fellata . Il deserto e` troppo vasto ed il Niger troppo lungo , disse , e la Francia e l' Italia sono troppo lontane . E tu chi sei ? Hai anche tu una patria . Si` , il Marocco , rispose Ben . Quello non e` troppo lontano . Si` , ma non s' inquietera` troppo per un ebreo , disse il ministro con un altro risolino beffardo . Poi prosegui` Che cosa siete venuti a fare qui , voi infedeli , in una citta` inviolabile per chi non e` mussulmano ? Non sapevate che i kafir si uccidono ? Noi lo ignoravamo , disse il marchese . Nei nostri paesi cristiani , mussulmani ed ebrei possono entrare nelle citta` senza venire inquietati . Allora hai fatto male a non informarti dei nostri costumi . E perche` sei venuto ? Tu non sei un commerciante . Venivo a cercare un colonnello francese . Ah si` , Flatters , disse il vizir , me l' avevano detto ; ma io credo invece che tu sia venuto a spiare le forze del sultano per aprire poi il passo ai francesi . Noi sappiamo che i tuoi compatrioti aspirano ad impadronirsi della nostra citta` . Chi te lo disse ? Che cosa e` venuta a fare , tre mesi or sono , quella scialuppa a vapore , montata da ufficiali francesi e che si e` fermata per ventiquattro ore quasi in vista della citta` ? Io non so di quali francesi tu intenda parlare , rispose il marchese . Io vengo dal deserto , quindi non posso sapere chi arriva dal Niger . Io dico invece che tu eri d' accordo con quei francesi e che la storia del colonnello Flatters l' hai inventata per coprire i tuoi disegni . Ti ripeto che io non ho altro scopo ! grido` il marchese . Che testardo ! esclamo` Rocco . Il vizir si era alzato , battendo le mani . Un negro quasi interamente nudo , di forme atletiche e che teneva in mano una scimitarra lucentissima e assai ricurva , era entrato , inchinandosi fino a terra . Impadronisciti di questi uomini , gli disse il vizir . La tua testa rispondera` di loro . Si` , padrone , rispose il negro . S' accosto` a Rocco e lo spinse brutalmente innanzi con un urto cosi` violento , che per poco non lo fece stramazzare . Sangue e morte ! grido` il sardo , furioso . Giu` le mani , canaglia d' uno schiavo . Cammina , kafir , disse il negro , dandogli una seconda spinta . Era troppo per l' erculeo isolano . Con uno sforzo irresistibile spezzo` le corde che gli stringevano i polsi , alzo` il pugno , grosso come una mazza da fucina , e lo lascio` cadere con impeto terribile sulla testa del carceriere o carnefice che fosse . Il vizir aveva mandato un grido di terrore ed era indietreggiato fino alla parete , gettando all' intorno sguardi smarriti . Rocco , afferrata l' arma , si era slanciato verso il marchese e Ben , coll' intenzione di tagliare i loro legami , ma prima che li avesse raggiunti , quattro kissuri armati di lance si erano precipitati nella sala . Prendete quell' uomo ! aveva gridato il vizir con voce strozzata . Guardati , Rocco ! urlo` il marchese , tentando , ma invano , di spezzare le corde per accorrere in aiuto del fedele servo . I kissuri si erano precipitati verso il sardo colle lance abbassate , urlando Giu` quell' arma ! Arrenditi ! Eccovi la risposta ! tuono` Rocco . Si slancio` innanzi maneggiando la pesante scimitarra come se fosse un fuscello di paglia , si copri` con un fulmineo mulinello , poi con due o tre colpi ben aggiustati taglio` le lance che gli minacciavano il petto . I ferri caddero con rumore , balzando a destra ed a sinistra , lasciando nelle mani dei loro proprietari dei semplici bastoni . E` fatto ! grido` l' isolano . Volete ora che vi faccia a pezzi ? La lama taglia come un rasoio . Bravo Rocco ! esclamo` il marchese . I kissuri , stupiti e spaventati da quel vigore straordinario e dalla rapidita` di quei colpi , si erano gettati indietro , aggrappandosi dinanzi al vizir piu` morto che vivo . Andiamocene , signori , disse Rocco . Conquisteremo la kasbah . Disgraziatamente quelle grida e quei colpi erano stati uditi dai kissuri che vegliavano nelle sale attigue . Immaginandosi che qualche cosa di grave fosse accaduto nella stanza del vizir , erano accorsi in buon numero e non tutti erano armati di sole lance , perche` alcuni avevano avuto la precauzione d' armarsi di moschettoni e di pistole . Rocco aveva appena tagliate le corde dei compagni , che l' orda , composta d' una ventina di guerrieri , si scagliava nella stanza mandando urla da belve feroci . Il marchese e Ben avevano raccolto le lame di due lance per servirsene come pugnali e si erano messi ai fianchi del sardo , il quale maneggiava la scimitarra cosi` terribilmente , da temere che volesse accoppare tutti , il vizir compreso . Vedendo quell' ercole balzare innanzi , urlando come un ossesso , e troncare con pochi colpi le lance che gli erano state puntate contro , i kissuri si erano arrestati . Uno di loro , pero` , piu` coraggioso , quantunque avesse perduto la sua arma , gli si getto` addosso coll' intenzione di ridurlo all' impotenza . Rocco lo afferro` colla mano sinistra , lo sollevo` come fosse stato un fanciullo e lo scaglio` in mezzo agli assalitori , facendogli fare un superbo volteggio . Fu un vero miracolo se il disgraziato guerriero non si fracasso` il cranio sul pavimento di mosaico . Dinanzi a quella prova d' un vigore cosi` straordinario , i kissuri erano rimasti come storditi , guardando con terrore il gigante . Il loro stupore non doveva pero` durare a lungo . Incoraggiati dal vizir e ricordandosi d' aver delle armi da fuoco , le puntarono risolutamente verso i tre prigionieri , intimando loro di arrendersi . Basta , Rocco , disse il marchese , gettando il ferro di lancia . Queste canaglie sono piu` forti di noi . Ci uccideranno egualmente piu` tardi , signore , disse il sardo . Chissa` cosa potra` succedere poi , amico . Disarma : stanno per fare fuoco . Il sardo scaglio` la scimitarra contro la parete e con tale furia da spezzare in due la lama . I kissuri li avevano subito circondati , pero` non osavano ancora porre le mani su Rocco delle cui formidabili braccia conoscevano ormai la potenza . Conduceteli via , disse il vizir , il quale non si era ancora rimesso dal suo spavento . Questi sono demoni vomitati dall' inferno . Si` , demoni che ti torceranno il collo se cercherai di farci del male , disse il marchese . Via ! Via ! ripete` il vizir , con voce tremante . Andiamo , disse Rocco . Pero` il primo che cerca di legarmi lo accoppo con un pugno . I kissuri si strinsero attorno ai prigionieri tenendo le pistole ed i moschettoni puntati e li fecero uscire dalla sala . Attraversarono una lunga galleria , sostenuta da bellissime colonne di stile moresco , e con ampie finestre che guardavano sui giardini della kasbah , poi aprirono una porta massiccia , laminata di ferro e li invitarono ad entrare . Si trovarono in una saletta a volta , colle pareti coperte di lastre di pietra , illuminata da una feritoia tanto stretta , da non permettere il passaggio nemmeno ad un gatto , e difesa da due grosse sbarre di ferro . Il mobilio si componeva di tre vecchi angareb e di due enormi vasi di argilla ricolmi d' acqua . Ecco una prigione a prova di lime e anche di bombe , disse il marchese . Il vizir ha preso le sue precauzioni per impedirci d' andarcene . Eh , non si sa , disse Rocco . Queste sbarre si possono piegare e strappare . E poi ? chiese Ben . E allargare il buco . Non abbiamo ne` scalpelli , ne` martelli , mio povero Rocco , disse il marchese . Se si potessero strappare queste lastre di pietra ! Mio caro ercole , non ci rimane che rassegnarci e attendere qualche miracolo . Su chi sperate ? chiese Ben . Su vostra sorella e su El Haggar , rispose il marchese . Essi non ci abbandoneranno , ne sono certo . Che cosa potranno fare contro i kissuri del sultano ? chiese Ben , con voce triste . Si` , mia sorella tentera` di venire in nostro aiuto , cerchera` anche di corrompere gli alti funzionari del sultano , i carcerieri , fors' anche il vizir perche` il denaro non le manca , ma io dubito che possa riuscire . E` una infedele , al pari di noi , e facendosi conoscere correrebbe forse maggiori pericoli . Eppure io non dispero , Ben , disse il marchese . Il mio cuore mi dice che sta lavorando per la nostra liberazione . Prima di lasciarmi scannare faro` un massacro dei kissuri , disse il bollente sardo . Vi decapiteranno egualmente , osservo` Ben . Diavolo ! Cosi` non puo` andare . Ebbene , cambia la nostra sorte , mio bravo Rocco , rispose il signor di Sartena . Si` , padrone . Provati . Strappero` le sbarre di ferro per ora . Sono grosse e ci serviranno a rompere le costole dei kissuri . Saranno dure da levare . Anche le mie braccia sono solide . L' isolano s' accosto` alla feritoia , s' aggrappo` ad una sbarra e si provo` a scuoterla . Non si muove , disse , per nulla scoraggiato . Torciamola . Tese le braccia , strinse le dita e sviluppo` tutta la sua forza immensa , inarcando le poderose reni e puntando le ginocchia contro la parete . I muscoli si gonfiarono come se volessero far scoppiare la pelle delle braccia , mentre le vene del collo e delle tempie s' ingrossavano prodigiosamente . La sbarra resisteva , ma anche l' ercole non cedeva e raddoppiava gli sforzi . Ad un tratto , con gran stupore del marchese e di Ben , il ferro si piego` , poi usci` bruscamente dall' alveolo . Eccolo ! esclamo` Rocco , trionfante . Mille leoni ! esclamo` il marchese . Ma tu hai una forza da gareggiare con un gorilla ! Gigantesca ! All' altra , disse il sardo , tergendosi il sudore che gli bagnava la fronte . Essendo i margini della feritoia ormai sconnessi , la seconda sbarra fu strappata con meno fatica e assieme ad essa cadde anche una parte dell' intonaco , allargando in tal modo il foro . Il sardo caccio` la testa attraverso l' apertura , ma subito si ritrasse . Vi e` qualche sentinella ? chiese il marchese . Si` , vi e` un kissuro che veglia sotto la feritoia , rispose il sardo . Siamo alti dal suolo ? No , appena tre metri . Dove guarda questa finestra ? In un giardino . Ben , disse il marchese , se fuggissimo ? E la sentinella ? M' incarico io di abbatterla , disse Rocco . Allarghiamo il passaggio , disse il marchese . Con queste due sbarre possiamo spostare una lastra , e` vero , Rocco ? Ci riuciremo , signore , rispose il sardo , il quale ormai non dubitava piu` della riuscita del suo piano . E potremo poi uscire dal giardino ? chiese Ben . Vi saranno delle muraglie da superare . Le scaleremo , rispose Rocco . Diavolo d' un uomo , mormoro` l' ebreo . Trova tutto facile , ma sa anche operare . Stavano per mettersi al lavoro , quando il marchese si arresto` , dicendo : E se ci sorprendono ? Ben , mettetevi presso la porta e se qualcuno s' avvicina , avvertiteci . Noi due basteremo a smuovere la lastra . Essendo le due sbarre un po' appuntite , riuscirono a sgretolare parte dell' intonaco , una specie di calce rossiccia di poca resistenza , quindi si provarono a smuovere la lastra di destra che formava uno degli angoli della feritoia . Dopo quattro o cinque colpi la pietra si sposto` , quindi cadde fra le braccia del sardo . Dietro non vi era che del fango disseccato mescolato a pochi mattoni cotti al sole . Che cosa dite , padrone ? chiese Rocco , giulivo . Che fra un' ora noi saremo liberi , rispose il marchese . Questi mattoni non offriranno alcuna resistenza . Che cattive costruzioni , signor marchese . Gli abitanti di Tombuctu non conoscono la calce . Tutte le loro case sono fatte con mattoni male seccati e con argilla . Assaliamo la parete , signore . Adagio , Rocco . La sentinella puo` accorgersi del nostro lavoro . Faremo poco rumore . Si rimisero al lavoro , sgretolando l' intonaco e levando i mattoni che mettevano a nudo . La feritoia a poco a poco si allargava , nondimeno ci vollero non meno di quattro ore prima che fosse ottenuto uno spazio sufficiente per lasciar passare i loro corpi . Quand' ebbero finito , la notte era calata da qualche ora . E` il momento di andarsene , disse Rocco . Puoi passare ? chiese il marchese . Tu sei il piu` grosso di tutti . Passero` , signore . Guarda se il kissuro ha lasciato il posto . Rocco si alzo` sulle punte dei piedi e sporse con precauzione la testa . E` sempre li` sotto e mi pare che si sia addormentato , disse . Non si muove piu` ! E` bene armato ? Ha una lancia e delle pistole alla cintura . Oh ! Cos' hai ? Invece di accopparlo con un colpo di sbarra lo afferro pel collo e lo metto al nostro posto . Saresti capace di fare una simile prodezza ? Guardate ! Il sardo passo` il corpo attraverso la feritoia , allungo` la destra , afferro` la sentinella per la gola stringendo forte onde impedire di mandare qualsiasi grido , poi lo alzo` come un bamboccio e lo fece passare per lo squarcio , deponendolo ai piedi del marchese e di Ben . Mille leoni ! esclamo` il signor di Sartena . Che braccio ! Il kissuro , rapito cosi` di volo , non aveva nemmeno cercato di opporre resistenza . D' altronde Rocco non aveva allargato la mano . Un bavaglio , disse l' ercole . Presto o lo strangolo . Il marchese strappo` un pezzo del suo caic , fece una fascia e aiutato da Ben l' annodo` attraverso la bocca del disgraziato guerriero . Ora le gambe e le mani , disse Rocco . E` fatto , rispose il marchese , il quale si era levato la lunga fascia di lana che gli stringeva i fianchi . Il kissuro , mezzo strangolato , era rotolato al suolo , guardando i tre prigionieri con due occhi strabuzzati . Bada che se tu cerchi di liberarti noi torneremo qui e ti accopperemo , gli disse il marchese , con voce minacciosa . Mi hai compreso ? Gli levo` le due pistole che aveva alla cintura , due armi ad acciarino , lunghissime , col calcio intarsiato in argento , e ne diede una a Ben . Andiamo , disse . Rocco , munito d' una sbarra , arma ben piu` pericolosa d' una lancia per quell' ercole , passo` attraverso la feritoia e si lascio` cadere nel giardino . Vedi nessuno ? chiese il signor di Sartena . Passate , rispose il sardo . Un momento dopo i tre prigionieri si trovavano riuniti sotto la feritoia . 31 La galleria della kasbah Il giardino della kasbah occupava uno dei cortili interni ed era molto meno vasto di quanto avevano supposto il marchese ed i suoi compagni . Essendo il suolo , su cui e` stata fondata Tombuctu , aridissimo e di natura sabbiosa come il vicino deserto , non si vedevano ne` aiuole fiorite , ne` cespugli . Non v' erano che gruppi di datteri e di palme da`m , disposte senza ordine e che dovevano proiettare un' ombra molto problematica , data la disposizione delle loro foglie . I tre fuggiaschi , dopo essersi accertati che non vi erano sentinelle , si erano subito cacciati in mezzo agli alberi per consigliarsi . Il giardino era chiuso da tre lati da fabbricati di stile moresco , con gallerie a terrazze ; il quarto invece era chiuso da una muraglia alta per lo meno una diecina di metri e cosi` liscia da sfidare qualsiasi scalata . Mi pare che lasciando il nostro carcere non abbiamo guadagnato , molto , disse il marchese . Quella muraglia mettera` certamente su qualche piazza o su qualche via , ma chi sara` capace di superarla ? Signore , disse Rocco . Vedo la` una galleria che e` molto bassa . Dove conduca io non lo so ; pero` mi pare che vi siano cola` maggiori probabilita` di trovare un' uscita anziche` rimanere qui . Si diressero cautamente verso la costruzione piu` vicina , un bellissimo padiglione lungo oltre cento metri , con una galleria elegantissima che s' alzava appena nove piedi dal suolo , e si provarono a dare la scalata . Essendovi numerose colonne , la salita non fu difficile . Raggiunta la balaustrata , con un volteggio la sorpassarono e misero i piedi sulla loggia , aprendosi il varco fra le persiane che erano state calate . Che buio , esclamo` Rocco . Non vedo piu` nulla ! Meglio per noi , disse il marchese . Cosi` non ci vedranno . Ma non so dove andiamo . Troveremo qualche porta . Fermiamoci presso la balaustrata , disse Ben . Avevano percorso cinque o sei metri , quando Rocco , che camminava dinanzi a tutti , s' arresto` bruscamente , dicendo Fermi ! Aveva udito una porta aprirsi , poi chiudersi senza fare rumore . I tre fuggiaschi si abbassarono presso il parapetto , impugnando le loro armi . Qualcuno stava attraversando la galleria . Si udiva un passo leggero avvicinarsi , ma l' oscurita` era cosi` fitta che non potevano scorgere la persona che s' avanzava . Che sia qualche kissuro ? esclamo` il marchese . Chiunque sia , lasciamolo andare , mormoro` Ben . Un' ombra bianca passo` a pochi passi da loro , scomparendo verso l' estremita` opposta della galleria e lasciandosi dietro un' onda di profumo acutissimo . Deve essere una donna , disse il marchese . Che questa loggia metta nell' harem del sultano ? Ridiscendiamo nel giardino e cerchiamo qualche altra uscita , disse Ben . Condivido la vostra idea , disse il marchese , dopo un momento di riflessione . Non desidero imbarazzarmi colle donne del sultano . Rocco alzo` una persiana per vedere se vi erano delle guardie nel giardino . Essendo la luna comparsa dietro l' opposto padiglione , uno sprazzo di luce si proietto` nella galleria e sui tre fuggiaschi . Quasi nello stesso momento un grido di donna echeggiava nella loggia . Aiuto ! ... I ladri ! ... Morte e sangue ! grido` Rocco . Ancora la bella del sultano ! Giu` ! saltate ! comando` il marchese . Una porta si era aperta all' estremita` della galleria e alcune ombre si erano precipitate fra le arcate , vociferando spaventosamente . Non vi era un momento da esitare . Rocco , il marchese e l' ebreo scavalcarono il parapetto e si lasciarono cadere nel giardino , correndo verso la muraglia . L' allarme era stato dato . Sulle terrazze , nei padiglioni , nelle logge si udivano grida d' uomini e di donne . Fuggono ! Sono nel giardino ! Inseguiteli ! Fuoco ! Alcuni colpi di moschetto , sparati dai kissuri che vegliavano sulle terrazze , rimbombarono mettendo in subbuglio gli abitanti della kasbah e forse lo stesso sultano . Da tutte le parti si vedevano accorrere uomini muniti di torce e armati di moschetti , di scimitarre e di lance . Il marchese ed i suoi due compagni attraversarono di corsa il giardino e si misero a seguire l' alta muraglia colla speranza di trovare qualche porta o qualche scala che permettesse loro di varcare l' ostacolo . Qui ! esclamo` ad un tratto Rocco , fermandosi . Guardate , una porta ! Scassiniamola ! grido` il marchese . Presto , disse Ben . I kissuri vengono ! Si vedevano torce correre attraverso gli alberi e clamori assordanti s' alzavano dovunque . Sulle terrazze rimbombavano colpi di moschetto sparati a casaccio . La porta scoperta dal sardo era rinforzata da lastre di ferro , pero` il metallo s' era cosi` arrugginito da non poter opporre una tunga resistenza . Il marchese appoggio` la canna della pistola nella toppa e fece fuoco . Il chiavistello , spezzato dalla palla , cedette senza pero` che la porta si aprisse . Mille pantere ! esclamo` il marchese . Signore , disse Rocco . Scassinatela finche` io tengo testa ai kissuri . Alcune guardie erano comparse e si preparavano a dare addosso ai fuggiaschi . Il sardo , impugnata la sbarra , chiuse loro il passo , menando colpi all' impazzata e costringendoli a retrocedere . Intanto il marchese e Ben , a colpi di spalla , sgangheravano l' ostacolo . Rocco ! grido` il marchese . Siamo salvi ! Certo di essere seguito dal fedele sardo , si slancio` all' aperto trascinando Ben . Si trovarono sulla piazza che s' apriva dietro la kasbah . Nessun uomo si vedeva sotto i palmizi , quindi la fuga non presentava , almeno pel momento , alcuna difficolta` . Rocco ! grido` ancora il marchese , slanciandosi a corsa sfrenata . Gli risposero delle urla furiose , ma il sardo non comparve . Ben ! grido` il marchese , con angoscia . Rocco e` stato preso ! Torniamo ! Troppo tardi ! I kissuri ci danno la caccia ! Sono usciti dal giardino ! Torniamo ! No , marchese ! esclamo` Ben afferrandolo strettamente per un braccio . Liberi potremo forse salvarlo ; arrestati non ci aspetterebbe che la morte . Ah ! Disgraziato Rocco ! Si e` sacrificato per noi ! Fuggite ! Vengono ! Alcuni kissuri si erano slanciati sulla piazza . Vedendo i due prigionieri fuggire , scaricarono le pistolacce , senza alcun esito essendo quelle armi troppo vecchie e d' una portata troppo limitata . Il marchese , ormai rassegnato , si era precipitato dietro a Ben , il quale fuggiva a rompicollo senza nemmeno volgersi indietro . Attraversata la piazza si cacciarono in mezzo alle viuzze che mettevano verso i quartieri meridionali della citta` . I kissuri , temendo forse che i fuggiaschi avessero dei compagni pronti a spalleggiarli , avevano rallentato la corsa . Si sono fermati , disse il marchese , dopo aver percorso tutto d' un fiato tre o quattro viuzze . Non li odo piu` . Dove andiamo ? Alla casa di mio padre , rispose Ben . Conoscete la via ? Io non so piu` dove vada . La troveremo , marchese . Sostarono un momento per riprendere lena , poi ricominciarono a correre gareggiando fra di loro . In lontananza , verso la piazza , si udivano ancora le urla delle guardie del sultano , ma non erano piu` tali da inquietare i fuggiaschi . Pareva che i kissuri avessero smarrito le tracce o che non si fossero sentiti tanto forti da proseguire la caccia . Dopo una mezz' ora , non udendo piu` nulla , il marchese e Ben , completamente esausti , tornarono a fermarsi . Non abbiamo piu` nulla da temere , disse l' ebreo . Ormai siamo salvi . Noi si` , ma Rocco ? chiese il signor di Sartena , con dolore . Che l' abbiano ucciso ? Non e` uomo da lasciarsi ammazzare , rispose Ben . Si vendicheranno su di lui . Andiamo da mia sorella , marchese . Vedremo poi cosa potremo tentare per strapparlo ai kissuri del sultano . L' oro non ci manca e sono pronto a sacrificare tutta l' eredita` di mio padre pur di salvarlo . Venite , marchese . Non dobbiamo essere lontani dalla nostra casa . Grazie della vostra offerta , Ben , ma io dubito che il vostro oro possa servire a strappare alla morte quel coraggioso , disse il marchese , con un sospiro . Canaglie ! Tradirci cosi` vigliaccamente . Il traditore e` stato ucciso da El Haggar . Uno si` , ma l' altro e` forse ancora vivo . Sospettate ancora di El Melah ? Si` , Ben . E` stato lui a mandarci quell' arabo e deve essere stato lui ad inventare la storia del colonnello . Noi pero` non sappiamo ancora se Flatters sia veramente schiavo del sultano o se sia stato ucciso nel deserto . Ormai ho perduto ogni speranza , amico . Sono convinto che quel valoroso e` stato massacrato assieme a tutti i suoi compagni , in mezzo al Sahara . Fermatevi ! ... Ci siamo . Dove ? Alla casa di mio padre . Eh ! Guardate ! Vedo della luce nel giardino ! ... Che vostra sorella stia disseppellendo il tesoro ? Lo suppongo , marchese . Che siano ladri ? Forse El Melah ? Ah ! Vivaddio ! Se e` lui , lo uccido come un cane . Impugno` l' arma e si slancio` verso il cancello del giardino . Alcuni uomini , alla luce d' una torcia , stavano levando dal pozzo un grosso forziere . Vedo El Haggar ! esclamo` il marchese . E vi e` anche mia sorella ! esclamo` Ben . Con una spinta irresistibile rovesciarono il cancello e si slanciarono nel giardino , gridando : Esther ! Sorella ! La giovane ebrea , udendo quelle grida , aveva fatto alcuni passi innanzi , vacillando . Impallidi` , arrossi` , poi apri` le braccia e si strinse al petto prima il fratello , poi il marchese , esclamando : Salvi ! ... Salvi ! ... Dio possente , vi ringrazio . 32 Una battaglia terribile Pochi minuti dopo , Ben , Esther ed il marchese , seduti attorno ad un tavolo , in una delle stanze interne , si raccontavano le straordinarie vicende accadute in quelle ventiquattro ore . Fu non senza dolore che i due fuggiaschi appresero la morte di Tasili , assassinato dall' infame El Melah . Tasili e anche il colonnello Flatters sono vendicati ! esclamo` il marchese . Quel traditore meritava non una , ma cento volte la morte . E` stato meglio che sia stato ucciso da El Haggar , perche` se fosse caduto nelle mie mani , lo avrei fatto morire fra i piu` atroci tormenti . Non occupatevi piu` di lui , marchese , disse Esther . Pensiamo invece a salvare Rocco . Noi siamo pronti , e` vero , Ben ? Ci metteremo alla testa degli arabi e dei Tuareg e non risparmieremo i kissuri del sultano . Quanti uomini hai assoldato , Esther ? Sono circa trecento . Il capo degli arabi risponde di loro ? Si` , fratello . E` tutto pronto per assicurarci la fuga ? Una scialuppa ci aspetta a Kabra e quattro rapidissimi mehari ci attenderanno fuori dalla parte del mezzodi` . Il vecchio Samuele , l' amico di nostro padre , ha pensato a tutto . Mettiamo , innanzi a tutto , il vostro tesoro , disse il marchese . I due beduini ed El Haggar fra poco partiranno per Kabra . Ho fatto portare qui sei piccole casse da caricare sui cammelli . Quanto hai promesso agli arabi ed ai Tuareg ? Ventimila talleri da pagarsi domani sera , nella casa di Samuele , cioe` dopo i fatti compiuti . Talleri che addebiterete a me , disse il marchese . Ben ed Esther si guardarono sorridendo . Marchese , disse l' ebreo , di questo parleremo in altri tempi . Non dimenticate per ora che se noi siamo giunti qui incolumi , lo dobbiamo al vostro coraggio ed a quello di Rocco . Ma ... Silenzio , marchese , disse Esther , mettendogli un dito sulle labbra . Vi proibisco di parlare di cio` . Andiamo a vedere il tesoro , disse Ben . Il forziere e` troppo pesante per caricarlo su un solo cammello . Divideremo il carico . La cassa era stata trasportata nella stanza attigua dai due schiavi di Samuele e da El Haggar . Era d' una robustezza eccezionale , con larghi chiodi di ferro e grosse cerniere di acciaio . Intorno aveva delle lamine di rame di notevole spessore . Saremo costretti a far saltare la serratura , disse Ben . Tasili non e` piu` qui per indicarci dove si trova la chiave . Fece portare una zappa , introdusse la punta nella toppa e dopo reiterati sforzi l' apri` . Lampi fulvi e bagliori scaturirono tosto . Il cofano era pieno d' oro , di diamanti e di smeraldi , nonche` di collane , di braccialetti e di ornamenti d' ogni specie usati dalle donne di Tombuctu . Vi e` qui una fortuna , disse il marchese con una certa commozione . Vuotarono il cofano , facendo rotolare alla rinfusa pezzi d' oro e gemme , e riempirono le sei cassette fornite da Samuele , solidissime e laminate in ferro , che poi coprirono con stuoie strettamente legate onde nessuno potesse supporre che contenevano oggetti di valore . Le crederanno casse piene di datteri , disse Ben . In questo paese le precauzioni non sono mai troppe . I due beduini ed El Haggar avevano gia` bardato i cammelli . Le sei cassette furono caricate sui tre animali piu` robusti , poi il moro diede il segnale della partenza . Mi hai ben compreso ? chiese Esther al moro , prima che questi uscisse dal giardino . Si` , signora , rispose il moro . Vi attendero` a Kabra . E caricherai le casse ed i nostri bagagli sulla scialuppa che l' arabo ha fatto acquistare per noi . Troverai i barcaiuoli sulla gettata e per distintivo porteranno un fez algerino ed un caic rosso . L' ebreo me lo ha detto . Sii fedele , El Haggar , e non avrai da pentirti di noi . Contate su di me , signora . Ed ora , disse Esther . , volgendosi verso Ben ed il marchese , andiamo un po' a riposarci , onde essere pronti per la lotta . Quando verra` l' amico di vostro padre ? chiese il signor di Sartena . All' alba , assieme al capo arabo . Il vostro supplizio era stato annunciato pel mezzodi` . Povero Rocco , mormoro` il marchese . Lo salveremo , disse Esther . L' arabo me lo ha giurato e Samuele mi ha detto che quell' uomo e` capace di scatenare mezza popolazione contro il sultano . Una persona molto potente dunque ? Si` , marchese ; era l' uomo che ci occorreva . Cinque ore dopo , prima ancora che spuntasse l' alba , l' arabo ed il vecchio Samuele battevano alla porta della casa del defunto Nartico . Erano accompagnati da quattro Tuareg , avvolti nei loro mantelli di lana bruna e colle fasce riboccanti di jatagan e di pistoloni , veri arsenali d' aspetto poco rassicurante . Il marchese , Ben ed Esther , che non erano riusciti a chiudere occhio , li ricevettero nella saletta pianterrena che metteva sul giardino . Signora disse l' arabo , dopo aver salutato il francese e Ben , vi ho condotto i capi dei Tuareg ed ho portato con me il Corano onde giurino sulle pagine del libro sacro del Profeta . Sta bene , rispose Esther , freddamente . Il Profeta maledice coloro che mancano ai giuramenti . I vostri uomini pronuncino la sacra formula , e che Dio li danni se m' ingannano . Signora , disse uno dei quattro Tuareg , inchinandosi davanti alla giovane ebrea , tu ci verserai il prezzo pattuito e noi ti saremo fedeli , lo giuro sul Corano : che le belve del deserto divorino il mio corpo ; che i miei nemici lascino insepolto sulle sabbie ardenti del Sahara il mio carcame ; che la sete mi strazi le viscere ; che gli avvoltoi mangino i miei occhi se io ed i miei compagni mancheremo alla promessa . Siamo i predoni del deserto , ma sappiamo anche essere leali e fedeli a chi ci paga . Il Profeta mi ode : mi punisca dunque se io manchero` al giuramento . I suoi compagni avevano ripetuto le medesime parole , tenendo una mano tesa sul libro sacro che l' arabo aveva aperto dinanzi a loro . Terminato il giuramento , il capo arabo fisso` gli sguardi sul marchese e Ben , i quali avevano assistito a quella scena senza pronunciare una sola parola . Chi sono costoro ? chiese , rivolgendosi a Esther . Io non li ho veduti presso di te stamane . Non potevano essere presso di me perche` si trovavano nelle mani dei kissuri del sultano , rispose la giovane . Ieri sera mi hanno detto che due dei prigionieri sono fuggiti : il francese e l' ebreo . Sarebbero ... Si , sono i due prigionieri . Per Allah ! E sono venuti qui ? ... Li vedi . Uno e` mio fratello , l' altro e` il francese . L' arabo guardo` l' uno e l' altro con stupore . Allora ve n' e` uno solo da salvare ! esclamo` . Si` , uno solo . L' impresa sara` piu` facile . O piu` difficile ? I kissuri raddoppieranno le loro precauzioni . Siamo in trecento e tutti risoluti , signora . Quando condurranno il prigioniero al supplizio ? Alle dieci . Dove lo giustizieranno ? Sulla piazza del mercato . Dove sono ora i tuoi uomini ? Hanno gia` occupato la piazza e circondato il palco , rispose l' arabo . Dietro di loro vi sono tre o quattrocento negri pronti a spalleggiarli ed ai quali ho promesso mille talleri se impediranno alla folla di importunarci . La somma sara` depositata presso Samuele . Ventimila pei Tuareg , mille ai negri e diecimila per te . Sei contento ? chiese Esther . Tu paghi come una sultana , rispose l' arabo sorridendo . L' uomo che devono giustiziare puo` considerarsi salvo . Andiamo , disse Esther . Hai preparato tutto per la fuga , signora ? I mehari aspettano presso la porta di mezzodi` , disse Samuele . I miei due schiavi si trovano cola` gia` da due ore . Ascoltatemi , disse il marchese , fermando l' arabo . Noi non correremo il pericolo di venire riconosciuti dai kissuri del sultano ? Due uomini che hanno la pelle bianca fanno troppo contrasto in mezzo a una popolazione composta quasi esclusivamente da uomini di colore . Ammiro la vostra prudenza , signore , disse l' arabo . Io non avevo pensato a questo pericolo . Venite a casa mia : vi daro` nuove vesti e vi tingero` la faccia e le mani in modo che sembriate due mori , concluse Samuele . Affrettiamoci , disse l' arabo . Dobbiamo trovarci sulla piazza del mercato prima che la folla l' abbia invasa . Uscirono dalla parte del giardino e , attraversate delle ortaglie incolte , dopo un quarto d' ora giungevano alla casa del vecchio ebreo . La trasformazione di Ben e del marchese fu compiuta in meno di mezz' ora . Avendo l' ebreo vestiti in quantita` , gli riusci` facile trovare due costumi che s' adattavano a meraviglia all' isolano e all' ebreo . Con una tintura dipinse poi i loro volti e le loro mani , in modo da rendere l' illusione perfetta . Un superbo capo bambarra , disse Esther , guardando il marchese . Ed un magnifico Tuareg , disse questi volgendosi verso Ben il quale stava passandosi nella larga fascia rossa un formidabile jatagan a doppio taglio . Siete irriconoscibili , disse il capo arabo . Potete passare dinanzi ai kissuri senza alcun pericolo . Si gettarono ad armacollo i fucili , accettarono dall' ebreo delle rivoltelle e degli jatagan , poi uscirono in gruppo . Esther , che si era messa sul capo un grande turbante che le copriva anche buona parte del volto , si era bene avvolta nell' ampio caic , onde nessuno potesse riconoscere in lei una donna . Le vie cominciavano ad affollarsi . La notizia dell' imminente supplizio d' un kafir si era gia` sparsa per la citta` e la popolazione , avida di sanguinari spettacoli , si riversava in massa verso la piazza del mercato . Quando il drappello vi giunse , piu` di mille persone avevano occupato i baracconi e altre sboccavano da tutte le vie schiamazzando . Nel mezzo era gia` stato eretto una specie di palco , alto parecchi metri e guardato da due dozzine di kissuri armati di lance e di jatagan . Numerosi Tuareg , e molti arabi , armati come se andassero alla guerra , si erano accalcati attorno al palco , respingendo brutalmente la folla che cercava di tagliare le loro file per scegliersi i posti migliori . I nostri uomini , disse il capo arabo , volgendosi verso il marchese , sono piu` numerosi di quanto credevo . E anche bene armati , rispose il marchese . Non desteranno qualche sospetto ? Nessuno , signore , perche` tutti conoscono il fanatismo dei Tuareg ed il loro odio verso i kafir . Fanatismo molto discutibile . . L' oro soffoca tutto per quei predoni , rispose l' arabo , sorridendo . E poi , uditeli ! ... I Tuareg urlavano a piena gola , agitando ferocemente le armi : A morte il kafir ! Portatelo qui che lo vediamo morire ! Fate presto ! Dio e` grande ! Che bricconi ! esclamo` il marchese . Venite , ci porremo dinanzi a tutti . Vedendolo , le file degli arabi e dei Tuareg si erano subito aperte , sicche` il drappello pote` giungere presto presso il palco . I capi predoni , quattro o cinque figure di briganti , con lunghe barbe arruffate , si erano accostati all' arabo , salutandolo . Siete pronti ? chiese questi . I nostri uomini sono impazienti di menare le mani , rispose uno dei capi . Abbiamo sparso la voce che l' uomo che si sta per giustiziare non e` un kafir , bensi` un inviato del sultano dei Turchi . Sono qui i due che sono fuggiti ? Si` , rispose l' arabo . Sapete che i kissuri ed il vizir sono furibondi ? Me lo immagino . Come sono scappati ? Non darti pensiero di cio` . E ci pagheranno egualmente i ventimila talleri , ora che ve n' e` uno solo da salvare ? Sono stati depositati presso il vecchio Samuele e questa sera tu e gli altri capi andrete ad incassarli . Non c' ingannera` l' ebreo ? Io rispondo di lui . Allora i kissuri avranno a che fare con noi , disse il Tuareg , con accento feroce . E poi non avrai dei fastidi ? I nostri cammelli ed i mehari sono gia` radunati e , fatto il colpo , tutti noi andremo nel deserto ; che i kissuri ci inseguano se ne hanno il coraggio . In quel momento un colpo di cannone rimbombo` in direzione della kasbah . Il prigioniero e` uscito dal palazzo , disse l' arabo a Esther . Un vivo fermento s' era manifestato fra la folla , diventata ormai enorme . Tutti si erano precipitati fuori dalle tettoie per accalcarsi intorno al palco ; ma gli arabi ed i Tuareg avevano stretto le loro file , mentre due centinaia di negri , con un rapido movimento , avevano coperto le spalle dei futuri combattenti . Siamo in un buon numero , disse il marchese , il quale aveva notato la comparsa dei negri . Questo arabo ha fatto le cose per bene . In lontananza si udivano squillare dei corni e rullare dei naggara . Il corteo s' avvicinava respingendo la folla che ingombrava le vie , costringendola a riversarsi sulla piazza . Di quando in quando si udivano echeggiare urla feroci . A morte il kafir ! Decapitatelo ! Abbruciatelo ! . A morte l' assassino ! Il corteo sbuco` finalmente sulla piazza , spazzando colle aste delle lance i negri , i fellata ed i carovanieri che avevano occupato tutti gli angoli delle vie . Si componeva di venti kissuri a cavallo , armati di lance e di jatagan , e di quaranta a piedi armati di moschetti . Dinanzi marciavano quattro negri che suonavano dei lunghi corni e quattro fellata i quali percuotevano furiosamente dei tamburoni di legno vuoto coperti da pelli di cammello . In mezzo , colle braccia legate , si vedeva Rocco . Il sardo pareva tranquillissimo , nondimeno girava gli sguardi da tutte le parti nella speranza di scorgere il marchese ed i suoi compagni . Certo contava su qualche straordinario avvenimento per sfuggire a sua volta ai kissuri . Siete pronti ? chiese l' arabo ai capi Tuareg che gli stavano presso . Si` , risposero i predoni . Ai vostri posti . Quando io scarichero` in aria la mia pistola , date addosso alla scorta . Il marchese impugno` colla destra l' jatagan e colla sinistra la rivoltella . Ben lo aveva subito imitato . I Tuareg , per meglio ingannare i kissuri , si erano messi a urlare ferocemente A morte il kafir ! Vogliamo la sua testa ! ... La scorta era allora giunta a poche diecine di passi dal palco ed aveva cominciato a respingere i Tuareg e gli arabi , i quali non aprivano le loro file che con molta lentezza . Ad un tratto una voce tuonante copri` le urla di morte della folla : Rocco ! Era stato il marchese . Udendo quel grido il sardo aveva alzato la testa ed essendo piu` alto dei suoi guardiani aveva gettato un rapido sguardo sulla folla . Nel medesimo istante echeggiava un colpo di pistola . L' arabo aveva dato il segnale . Ad un tratto le urla di morte dei Tuareg si cangiarono Addosso ai kissuri ! ... Liberiamo il santone del sultano dei Turchi ! ... I Tuareg si slanciano addosso ai cavalieri coll' jatagan in mano e sventrano gli animali , i quali cadono tirando calci in tutte le direzioni e mandando nitriti di dolore . I kissuri che li montano , in un baleno sono tutti a terra , coi piedi imbrogliati fra le staffe , nell' impossibilita` , almeno pel momento , di reagire e di sottrarsi ai calci degli animali . I loro compagni pero` , quantunque sorpresi dalla rapidita` di quell' assalto assolutamente inaspettato da parte di quei fanatici , che un istante prima reclamavano la testa del prigioniero , abbassano i moschetti e stringono le file . Una terribile scarica rimbomba e getta al suolo parecchi assalitori colla testa fracassata . Quella resistenza sconcerta per un momento i predoni , ma gli arabi accorrono da tutte le parti , facendo fuoco colle pistole , mentre i negri si rovesciano sulla folla spargendo un panico enorme . Mori , fellata , rivieraschi del Niger , carovanieri , spaventati da quegli spari e udendo in aria sibilare i proiettili , si precipitano confusamente verso gli sbocchi della piazza urlando , urtandosi , atterrandosi e calpestandosi . La paura ha invaso tutti . Gli arabi ed i Tuareg si sono intanto scagliati addosso alla scorta e sopra i kissuri che guardano il palco . Il marchese e Ben , in prima fila , bruciano le cartucce delle loro rivoltelle , poi caricano cogli jatagan , spalleggiati da Esther la quale fa fuoco colla sua piccola carabina americana , e dal capo arabo che tira colpi di scimitarra all' impazzata . Rocco , comprendendo che si cerca di salvarlo , non e` rimasto inattivo . Con uno sforzo supremo spezza i legami , afferra pei piedi un kissuro che gli e` seduto dinanzi , lo solleva come fosse un fanciullo e con un terribile molinello abbatte intorno a se` gli uomini che lo circondano . Il vigore muscolare dell' isolano produce un effetto disastroso sui guerrieri del sultano . Vedendosi assaliti anche alle spalle da quell' uomo che sviluppa una forza cosi` prodigiosa e che maneggia un uomo come se fosse un semplice bastone , cominciano a sbandarsi . Avanti ! grida il marchese . Rocco e` nostro . Vedendosi dinanzi il capo della scorta , con un colpo di jatagan lo rovescia al suolo moribondo , poi respingendo gli altri balza verso Rocco . Vieni ! grida . Il gigante lascia cadere il kissuro , raccoglie un moschetto , lo afferra per la canna e con pochi colpi si fa largo . Date il passo ! grida l' arabo . Le file dei Tuareg e degli arabi si aprono il marchese , Ben , Rocco ed Esther , preceduti dal capo , attraversano correndo la piazza e fuggono , mentre la battaglia continua piu` aspra che mai , ma colla peggio per le guardie del sultano . Le vie erano ingombre di fuggiaschi ; nessuno quindi aveva fatto attenzione ai cinque . D' altronde il marchese aveva gettato sulle spalle di Rocco il suo caic e Ben gli aveva dato il suo turbante onde non potessero riconoscerlo . Attraversarono sempre correndo quattro o cinque vie , seguendo i fuggiaschi , e giunsero ai bastioni meridionali della citta` . In lontananza si udivano ancora le urla dei combattenti , i colpi di fucile , e verso la kasbah tuonava il cannone . Ecco i mehari , disse l' arabo . Presto , salite e fuggite senza perdere un solo istante . E voi ? chiese il marchese . Vado a radunare i miei uomini . Grazie , amico . Che Allah vi guardi , rispose l' arabo . Io ho mantenuto la mia promessa . Strinse le mani a Esther , al marchese , a Ben ed a Rocco , poi si allontano` di corsa . In sella ! grido` il marchese . Il Niger sta laggiu` . I due schiavi di Samuele avevano condotto i mehari , quattro splendidi animali che dovevano correre come il vento . In meno di un' ora noi saremo a Kabra , disse Ben , regalando una manata di talleri ai due negri . Ci siamo tutti ? Tutti , rispose il marchese . Presto , signore , disse uno dei due schiavi . Vedo una nuvola di polvere levarsi verso la porta d' oriente . Vi sono dei cavalieri laggiu` ! ... I quattro mehari si slanciarono a corsa sfrenata in direzione del Niger , le cui acque , percosse dai raggi perpendicolari del sole , scintillavano all' orizzonte come oro fuso . 33 A Kabra Il Niger , la cui esistenza fino a centocinquant' anni or sono era quasi stata messa in dubbio e le cui sorgenti non furono note che negli ultimi cento anni , e` uno dei piu` grandi fiumi del continente africano . Se non puo` gareggiare col Nilo , certo puo` stare a fronte , pel volume delle sue acque e per la sua lunghezza , allo Zambesi ed al Congo . Questo gigante dell' Africa occidentale nasce sui pendii settentrionali dei monti Kong , ma piu` precisamente sui monti Loma , all' est della Sierra Leone , a 23' di lat . N . ed a 45 , ' di long . Ovest , e descrivendo un immenso arco va a gettarsi nel golfo di Guinea per tre bocche ben distinte : il Nuovo e Vecchio Calabar ed il Nun . Dove nasce non ha che due soli piedi di larghezza , a malapena la mole d' un torrentello , ma man mano che se ne allontana , aumenta considerevolmente e rapidamente , raccogliendo le acque di numerosi affluenti che bagnano gli stati di Bammacin , di Jannina , di Sego , di Jenne , fino a raggiungere una larghezza che varia fra i quattro ed i sei chilometri . Ha una profondita` che supera sovente i dodici metri . Scorre dapprima sotto il nome di Timbie` , poi sotto quello di Baba e Joliba , ossia di grosso fiume ; sotto Tombuctu viene chiamato Bara Isse , poi finalmente Quarra . Questa immensa arteria che bagna le regioni piu` ricche dell' Africa occidentale e che spinge le sue acque fino al deserto del Sahara , come fu detto , non venne conosciuta che alla fine del settecento . Si sapeva che un gran fiume doveva bagnare quella parte del continente nero . Erodoto ne era stato gia` informato dai Greci di Cirene , ma esso era stato scambiato per un affluente del Nilo . Gli scienziati moderni avevano invece supposto che scaricasse le sue acque nel lago Tsad . Solo nel 1795 si ebbero notizie positive sulla esistenza e sull' importanza del Niger . Mungo Parck , un valoroso scozzese , fu il primo ad accertarsene . Partito con pochissime persone e con scarsi mezzi , arriva , dopo fatiche enormi , nel Bambarra e saluta pel primo il fiume gigante . Lo rivede nel 1797 assieme al cognato Anderson Scott , ma le malattie decimano la sua scorta , la sua scialuppa naufraga ed il disgraziato scopritore ed i suoi compagni vengono barbaramente assassinati dai negri . Nel 1822 un altro inglese , il maggiore Laing , ritenta l' esplorazione , raggiungendo i monti Kong , dove si trovano le sorgenti del fiume . Ritornato cinque anni dopo , viene preso dalla tribu` degli Oland Sciman e , rifiutandosi di abbracciare la religione mussulmana , subisce la strangolazione . Renato Caille` , un francese , piu` fortunato degli altri , parte alla ricerca del Niger , solo , senza mezzi , senza aiuti , ma sostenuto da un coraggio straordinario . Attraversa il Sahara , penetra pel primo in Tombuctu , fingendosi un mussulmano , dal 1827 al 1828 esplora il Niger e ritorna in patria riattraversando il deserto e guadagnando le 10 . 000 lire promesse dalla Societa` geografica di Parigi . Nel 1829 il capitano Clipperton , incoraggiato dai successi di Caille` , rimonta il Niger , attraversa il Benin , dove viene fatto prigioniero dai negri di Sacheatan e muore fra le braccia di Sander , un compagno devoto . Suo fratello Riccardo , guidato da un servo che aveva preso parte alla prima spedizione , nel 1831 risale a sua volta il Niger , e colpito da una palla sparatagli contro da un negro sconosciuto , muore quasi alla foce del fiume . Anche il Niger al pari del Nilo , del Congo e dello Zambesi ha avuto le sue vittime . I quattro mehari , incessantemente aizzati dai loro cavalieri , divoravano la via , con lena crescente , col collo teso come struzzi in corsa , le nari dilatate , gli occhi animati . Pareva che avessero compreso che la salvezza dei loro cavalieri dipendeva dalle loro gambe , , e si slanciavano innanzi con furia incredibile , sollevando turbini di polvere che li avvolgeva tutti . Il marchese , che era l' ultimo , si voltava di frequente per vedere se i cavalieri che erano usciti dalla porta orientale di Tombuctu guadagnavano via . Era ormai certo che lo inseguivano , perche` avevano preso anch' essi la direzione di Kabra . Erano una ventina per lo meno e bene montati , e non rimanevano molto indietro , quantunque i mehari corressero come il vento . L' hanno proprio con noi , disse il signore di Sartena . La cosa e` grave , marchese . Quei kissuri possono darci molto fastidio , aggiunse Ben . Appena imbarcati attraverseremo il fiume e ci metteremo in salvo a Koromeh . Le scialuppe non mancano a Kabra e quei kissuri ci faranno inseguire anche cola` . Bisogna andare piu` lontani , almeno fino a Ghergo . In quest' ultimo villaggio l' autorita` del sultano e` quasi nulla . Volete imbarcare anche i beduini ? No , Ben , rispose il marchese . Anzi contavo di regalare loro i nostri cammelli come premio della loro fedelta` . Non prenderemo con noi che El Haggar , il quale ormai ci e` molto affezionato . Si` , disse l' ebreo , e quando giungeremo nel Marocco lo compensero` come si merita . Senza di lui , forse mia sorella si troverebbe nell' harem del sultano . E non mi sarei giammai consolato d' una tale disgrazia , rispose il marchese , guardando Esther che cavalcava a fianco di Rocco . Ah ! ... un colpo di cannone ! ... che cosa puo` significare ? Che sia qualche segnale ? chiese Ben , con apprensione . To` ! Un altro ancora ! Vediamo , disse il marchese . Si alzo` sulla sella e guardo` verso il nord , in direzione di Tombuctu . I kissuri continuavano a galoppare nella pianura sabbiosa seguendo sempre la via presa dai mehari . Avevano perduto un altro chilometro , non potendo i loro cavalli competere cogli agili corsieri del deserto . Temo che questi colpi di cannone siano un segnale per le autorita` di Kabra , disse il marchese , aggrottando la fronte . Che c' impediscano d' imbarcarci ? chiese Ben . Marchese , non sono tranquillo . E nemmeno io . Fra dieci minuti pero` saremo sulle rive del Niger e se quei negri vorranno arrestarci non risparmieremo le cartucce . Ben , preparate il vostro fucile . E` carico . Avanti ! Kabra , che e` il porto naturale di Tombuctu , non si trovava ormai che a qualche chilometro . Non e` che una cittaduzza di poche migliaia di abitanti , situata su un canale artificiale , il quale non diventa navigabile che in certe epoche dell' anno , ma che pure e` della massima importanza per Tombuctu , approdandovi numerose flottiglie provenienti da Nopti , da Djenne , da San , da Ghergo e anche da Bamba . E` a Kabra che si accumulano le mercanzie e soprattutto i viveri necessari per approvvigionare Tombuctu , il cui territorio non produce che un po' di tabacco . Ivi si trovano infatti enormi quantita` di viveri , soprattutto riso , miglio , burro , montoni , te` e zucchero che vengono dai paesi meridionali ; ed anche stoffe , filati , passamanerie , fucili a pietra , calicot e altre mercanzie che provengono dalla colonia francese del Senegal . Se il porto di Kabra cessasse di venire frequentato , Tombuctu correrebbe il pericolo di rimanere senza viveri e di vedere il suo immenso commercio arenarsi . Ed infatti nel 1885 i Tidiani per rappresaglia hanno affamato la Regina delle Sabbie senza aver bisogno di armare i guerrieri e di sparare un solo colpo di fucile . Presso i terrapieni di Kabra si vedeva una certa animazione che destava inquietudine nell' animo del marchese . Dei gruppi di negri armati di lance apparivano , poi scomparivano per tornare poi a mostrarsi , e dei cavalieri percorrevano la pianura dirigendosi verso i kissuri del sultano . Quei colpi di cannone dovevano aver allarmato le autorita` della cittaduzza , le quali si erano certo affrettate a mandare dei corrieri verso Tombuctu . Amici , disse il marchese . Carichiamo alla disperata , e se quei negri cercano di chiuderci la via , passiamo al galoppo sui loro corpi . Rocco , mettiti presso di me ; Esther state dietro di noi e voi Ben , alla retroguardia . Non risparmiate le cartucce e al mio comando fate fuoco . I mehari in pochi minuti superarono l' ultimo tratto di pianura e giunsero addosso ad alcuni negri armati di vecchi fucili a pietra e di lance , che si erano collocati fra due terrapieni semidiroccati . Il comandante del drappello , un negro muscoloso , che si pavoneggiava in un caic rosso e che teneva in mano un lungo bastone col pomo d' argento , si fece innanzi gridando Alt ! Di qui non si passa ! Sgombra ! tuono` il marchese , alzando il fucile . Senza ordine del sultano non si passa ! Amici ! Alla carica ! I quattro mehari piombano in mezzo al drappello , il quale si divide precipitosamente , salvandosi sui terrapieni . Il capo , che non aveva avuto il tempo di imitarli o che credeva che quegli stranieri non osassero tanto , viene travolto fra le zampe dei mehari e rimane in mezzo alla polvere della via , malconcio e col suo fiammante caic a brandelli . Avanti ! urla il marchese , minacciando i negri col fucile . I quattro mehari passano come un uragano fra i due terrapieni e si slanciano fra le vie della cittaduzza , dirigendosi verso il fiume . L' allarme pero` e` stato dato e nuove bande di negri accorrono da tutte le parti , per chiudere il passo agl' invasori . Un secondo drappello tenta di arrestare il marchese sulla piazza del mercato . Si compone d' una trentina di negri straccioni , che indossano caic sbrindellati e scoloriti , armati di fucili inservibili e di scimitarre arrugginite dalla lama larga e pesante . Largo ! urla il marchese , puntando il fucile . Urla assordanti s' alzano fra il gruppo e tre o quattro moschettoni lo prendono di mira . Rocco scaglia il suo mehari nell' orda e maneggiando il fucile sopra le teste degli assalitori abbatte col calcio scimitarre e archibugi . Quell' ercole , che sembra deciso a fare una strage , spaventa i negri , i quali si affrettano a scappare , gettando perfino le armi , per correre piu` velocemente . Vedo il fiume ! grida Ben . E io vedo El Haggar , dice Esther . Ecco che ci corre incontro . Il moro sbuca in quel momento da una viuzza . E` inseguito da alcuni brutti negri i quali gli urlano dietro come botoli ringhiosi . Essendo pero` armato di fucile , non hanno il coraggio di assalirlo . Signore ! grida vedendo il marchese , accorrete ! Stanno per saccheggiare la scialuppa ! Ci portano via le casse ? Amici ! Salviamo il tesoro ! grida il marchese . Fa fuoco contro i negri che inseguono il moro , spezzando una gamba al piu` accanito , poi si slancia sulla viuzza , mentre Rocco , Ben ed Esther scaricano le loro armi verso gli angoli della piazza dove stanno radunandosi altri avversari . In pochi istanti il drappello , seguito da El Haggar , che correva come un' antilope , percorre la viuzza e sbocca sulla riva del canale . Una zuffa si era gia` impegnata fra i due beduini ed i battellieri da una parte , e una banda di negri , proprio dinanzi alla scialuppa la quale era stata ormeggiata presso la gettata . I selvaggi figli del deserto non risparmiavano le busse . Impugnati per la canna i loro lunghi moschetti , percuotevano furiosamente a destra ed a manca , mentre i due barcaioli arruolati dall' arabo li appoggiavano distribuendo all' impazzata colpi di remo . I negri pero` , dieci volte piu` numerosi , stavano per sopraffarli ed avevano gia` cominciato a saccheggiare la scialuppa . Vedendo sopraggiungere quei quattro cavalieri guidati dal moro i predoni esitarono , poi abbandonarono le casse e si salvarono a tutte gambe , inseguiti dai beduini per un breve tratto . A terra ! esclamo` il marchese . Aiutato da Rocco , da Ben e da El Haggar trasporto` le casse nella scialuppa . Presto , Esther , disse Ben . Eccomi , rispose la giovane , balzando nella barca , mentre i due battellieri afferravano i remi . I beduini in quel momento ritornavano . Dove sono i cammelli ? chiese il signor di Sartena . Presso un nostro amico , signore , rispose uno dei due . Sono vostri . Signore ! esclamarono i beduini , non potendo credere a tanta fortuna . Si` , ad una condizione pero` . Parlate , signore . Che riconduciate ad un vecchio chiamato Samuele i quattro mehari . Fuggite , non lasciatevi sorprendere dai kissuri che c' inseguono . Che Dio vi guardi , signore , dissero i beduini , balzando verso i quattro cammelli corridori . Al largo ! comando` il marchese . La scialuppa si scosto` dalla riva e filo` lungo il canale , mentre i negri , vedendo sfuggire la preda , accorrevano da tutte le parti , urlando Fermatevi o facciamo fuoco ! Ordine del sultano ! Si` , prendeteci ora , disse il marchese caricando il fucile . Il sultano non ci avra` mai piu` . 34 L' inseguimento La scialuppa , spinta da quattro remi , essendosi messi ad arrancare anche Rocco ed El Haggar , scendeva rapidamente il canale , poggiando verso l' opposta riva onde tenersi fuori di portata dai moschettoni dei nemici . Era una solida barca , costruita con tavole grossissime , che le palle dei pessimi fucili dei rivieraschi non potevano attraversare , lunga sette metri e con la prora assai rialzata e adorna d' un enorme cranio di ippopotamo . Il marchese aveva fatto sdraiare Esther fra i forzieri onde metterla al riparo dalle palle , poi si era collocato a prora dinanzi ad una cassa di cartucce aperta , mentre Ben si era messo a poppa . I negri non avevano ancora osato fare fuoco . Erano in due o trecento , ma pochissimi possedevano armi da fuoco e poi il canale era cosi` largo , da dubitare assai che le loro palle potessero giungere fino alla scialuppa . Si sfogavano intanto urlando e minacciando senza pero` spaventare i fuggiaschi . L' arrivo dei kissuri decise i negri a tentare qualche cosa . Gli uomini del . sultano erano una ventina e tutti armati di fucili meno antiquati di quelli dei negri . Vedendo la scialuppa passare a meno di quattrocento passi si schierarono sulla gettata e senza nemmeno fare l' intimazione della resa aprirono un violentissimo fuoco . Lasciate i remi e nascondetevi dietro il bordo ! grido` il marchese , udendo sibilare in aria alcuni proiettili . La corrente ci trascinera` egualmente . Se prendessimo terra sulla riva opposta ? chiese Ben . Non fidatevi , disse El Haggar . Vi sono anche la` degli abitanti e udendo questi spari non tarderebbero ad accorrere . Allora proviamo a calmare quei dannati , rispose il marchese . Badate alle vostre teste ! Grandina ! Le palle cominciarono a fioccare , se non quelle dei negri , pessimi tiratori , almeno quelle dei kissuri . L' acqua rimbalzava attorno alla scialuppa e si udiva anche il piombo cacciarsi , con sordo rumore , nelle grosse tavole del bordo . Il marchese , Ben e Rocco , approfittando d' un momento di sosta , puntarono i fucili e fecero una scarica in mezzo ai kissuri , gettandone a terra due . Un altro , che si teneva ritto sulla riva , cadde nel fiume colpito da una palla mandatagli da El Haggar . Spaventati dalla precisione di quei tiri , i negri si affrettarono a nascondersi dietro le capanne che si prolungavano lungo la riva . I kissuri pero` piu` coraggiosi e piu` risoluti a prendere i fuggiaschi o almeno a metterli fuori combattimento , si sparpagliavano dietro gli alberi , continuando il fuoco . Le loro palle non giungevano quasi piu` fino alla scialuppa , perche` la corrente trascinava i fuggiaschi con notevole velocita` . Fra qualche minuto potrete riprendere i remi , disse il marchese a Rocco ed a El Haggar . Non illudetevi , signore , disse il moro . I kissuri non ci lasceranno tranquilli e andranno ad attenderci allo sbocco del canale . I negri hanno gia` dato l' allarme per attirare su di noi l' attenzione di tutti i rivieraschi . Non udite i tamburi battere ? Li odo perfettamente . Anche a Koromeh odo rullare i noggara . E` un grosso villaggio ? No , signore , ma si trova sulla riva destra , e verremo presi fra due fuochi . Per centomila diavoli ! esclamo` il marchese diventando assai preoccupato . Che questi dannati negri riescano a prenderci ? Cosa ci consigliano di fare i due barcaiuoli ? Di nasconderci fra i canneti e di aspettare la notte . Prima di giungere a Koromeh ? Si` , marchese . Il fuoco dei kissuri da qualche minuto era cessato e la barca aveva raddoppiato la sua corsa sotto i colpi di remo di Rocco , del moro e dei due negri . La citta` ormai era stata oltrepassata e sulla riva non si scorgeva piu` alcuna abitazione . Si vedevano invece alberi bellissimi , d' aspetto imponente , cedri , ebani , acagiu` , platanieri , cotonieri e sicomori giganteschi . Negri e kissuri erano scomparsi , tuttavia nessuno si sentiva rassicurato . Quei bricconi dovevano essersi cacciati nelle boscaglie per sorprendere piu` tardi i fuggiaschi e fucilarli in qualche punto piu` stretto del canale o del fiume . La scialuppa si teneva verso la riva opposta e raddoppiava la velocita` . Pero` il marchese , Ben ed Esther si tenevano in guardia e sorvegliavano attentamente il margine della foresta , temendo ad ogni istante una sorpresa . Intanto in lontananza , ad intervalli , si udivano sempre rullare fragorosamente i noggara ed echeggiare le conche da guerra . Dopo aver percorso circa tre miglia , la scialuppa si trovo` quasi improvvisamente dinanzi ad un fiume immenso , dalle acque torbide , che correvano verso l' est . Il Niger ? chiese il marchese . Si` , signore , rispose El Haggar . Il canale di Kabra e` terminato . Ed i kissuri ? Non so dove siano andati . Temevo che ci aspettassero qui . Che abbiano rinunciato a inseguirci ? Lo vedremo piu` tardi , signore . Tu dunque non credi ? Ho i miei dubbi . Dove andiamo ? Verso la riva sinistra ; sulla destra abbiamo Koromeh . Non siamo ancora troppo vicini a Kabra ? Vi ho detto che ci nasconderemo . Avanti dunque , concluse il marchese . Il Niger , quantunque prima a Kabra dividesse la sua corrente formando due bracci ben distinti , era ricchissimo d' acqua e la sua larghezza sorpassava , in quel luogo , i tre chilometri . Scorreva lento come il Nilo , fra due rive assai basse e molto boscose , trascinando un gran numero d' isolette galleggianti e di tronchi enormi , i quali si urtavano rumorosamente , ora sommergendosi ed ora tornando bruscamente a galla . Le sue acque torbidissime , forse a causa di qualche recente acquazzone , formavano qua e la` dei larghi gorghi , tuttavia non pericolosi per la scialuppa . Nessuna barca in quel momento lo attraversava e nessun villaggio si scorgeva sulle sue rive . Abbondavano invece gli uccelli acquatici , specialmente in mezzo ai canneti che crescevano numerosissimi lungo le sponde e sugli isolotti . Si vedevano tormi immensi di pellicani , di fenicotteri , di gru , di ibis bianche e nere e di tantali , mentre sulle isole galleggianti passeggiavano gravemente degli esemplari di balaeniceps rex , stravaganti uccellacci , alti piu` d' un metro , rassomiglianti un po' ai marabu` dell' India , con gambe lunghe e la testa grossa , fornita d' un becco mostruoso , assolutamente sproporzionato al corpo . I due battellieri negri osservavano attentamente la riva sinistra del fiume , ascoltarono per qualche minuto , poi , non udendo piu` rullare i tamburi , spinsero la scialuppa da quella parte , tagliando vigorosamente la corrente . Un quarto d' ora dopo , attraversato un banco coperto di canne , spingevano l' imbarcazione entro una piccola cala circondata da enormi alberi , i quali proiettavano un' ombra cosi` fitta da intercettare completamente i raggi del sole . Dalla luce accecante siamo piombati quasi fra le tenebre , disse Rocco , deponendo il remo e tergendosi il sudore che gl' inondava il viso . Ci fosse almeno un po' di frescura sotto queste piante ! Pare invece di essere entrati in una serra calda . Udite nulla voi ? chiese il marchese . No , risposero tutti . Tuttavia non mi fido e proporrei di fare un giro sotto le piante . Vi pare , Ben ? Certo , cosi` andremo a guadagnarci la colazione , poiche` le rive del Niger abbondano di selvaggina . Ed io ? chiese Esther . Non esponetevi , rispose il marchese . Forse fra queste piante vi sono dei negri imboscati e le palle non sempre vanno perdute . Si` , rimani , sorella , disse Ben . Quando ci saremo accertati che non v' e` alcun pericolo , potrai sbarcare . Il marchese , l' ebreo ed il sardo , presi i fucili , balzarono fra le piante , facendo fuggire uno stormo di pappagalli che schiamazzava sulla cima di alcuni cespugli . La foresta cominciava li` , una vera foresta africana in tutto il suo piu` esuberante splendore . Tutte le ricchezze della flora tropicale pareva si fossero riunite intorno a quel piccolo seno . Ecco i giganteschi sicomori , gli splendidi banani dalle foglie immense . gli enormi manzanillieri , i cui fiori rossi spiccano superbamente fra il verde cupo delle foglie ; i palmizi nani , i datteri spinosi e le acace fistolose , cinte da convolvoli arrampicanti il cui folto fogliame s' intreccia in pergolati naturali ; ecco le baunie , le palme deleb , le da`m , ed ecco gli enormi baobab , i re dei vegetali , che da soli bastano a formare una piccola foresta ed i cui tronchi sono cosi` enormi che venti e anche trenta uomini non sarebbero sufficienti per abbracciarli . Da tutte le parti fuggono nubi di volatili dalle penne variopinte , pappagalli verdi , gialli e rossi ; sciami di tordi dalle penne azzurre , di sberegrig merops colle piume d' un verde azzurro sotto il ventre , piu` fosche sopra e piu` chiare presso la coda , di leggiadre ortygometre , di anastoni e di pivieri bellissimi . Sulle cime dei piu` alti alberi invece , numerose scimmie si divertono a fare una ginnastica indiavolata , balzando come palle di gomma e urlando a piena gola . Sono dei cercopitechi verdi , non piu` alti di mezzo metro , col pelame verdognolo ed i musi adorni di barbe bianche che danno a quei quadrumani un aspetto comicissimo . Non sara` difficile procurarci una deliziosa colazione , disse Rocco , il quale aveva adocchiato una splendida ottarda che passeggiava gravemente in mezzo alle enormi radici dei vegetali . Ma non ora , rispose il marchese . Voglio prima assicurarmi se questa boscaglia e` deserta . I negri non sono sciocchi e avranno notato la nostra direzione . Eppure non odo piu` i tamburi rullare per le campagne . E` appunto questo silenzio che non mi rassicura , mio caro Rocco . Che i kissuri abbiano seguita la riva del fiume ? Avevano dei buoni cavalli e non ci avranno perduti di vista . Che ostinati ! Le nostre teste saranno state messe a buon prezzo , disse Ben . E noi ci prenderemo quelle dei kissuri e le manderemo al sultano , rispose Rocco . In pacco raccomandato ? chiese il marchese , ridendo . Gia` , mi dimenticavo che i negri non conoscono il servizio postale . Che barbari ! disse il sardo , con disprezzo . Pur chiacchierando , s' inoltravano cautamente sotto quegli alberi i quali diventavano sempre piu` folti , rendendo la marcia molto difficile . Migliaia di piante parassite avvolgevano i tronchi , salivano fino ai piu` alti rami , poi ricadevano in festoni incrociandosi in mille guise , mentre le radici , non trovando terreno sufficiente , sorgevano dovunque , serpeggiando pel suolo come mostruosi rettili . Gia` si erano allontanati due o trecento metri , quando improvvisamente udirono alcune scariche , che provenivano dalla parte del bacino , seguite da urla terribili . Il marchese si era fatto pallidissimo : Chi fa fuoco ? Alla scialuppa ! grido` Rocco , slanciandosi innanzi . Odo la voce di El Haggar ! Infatti si udiva il moro urlare : Aiuto ! Rapiscono la signora Esther ! Il marchese ed i suoi compagni si erano lanciati fra le piante , correndo disperatamente . I colpi di fucile erano cessati ; ma si udiva in lontananza il moro gridare sempre : Aiuto ! La portano via ! In dieci secondi il marchese giunse presso la scialuppa . Non vi erano che i due battellieri rannicchiati sotto i banchi e tremanti ancora di spavento . Un grido di disperazione proruppe dalle labbra del signor di Sartena : Esther ! Esther ! l' hanno rapita ! El Haggar ! La voce del moro rispose subito Qui , signore ! Fuggono ! Poi segui` un colpo di fucile sparato probabilmente da lui . I tre amici , guidati da quel lampo , si erano ricacciati nella foresta , gridando Veniamo , El Haggar ! Tieni fermo ! Trovarono il moro a trecento passi dalla riva , presso il tronco d' un baobab , in preda a una forte disperazione . I miserabili ! L' hanno portata via e sono scomparsi ! Ah ! Povera signorina Esther ! Il marchese , che era fuori di se` , lo afferro` per un braccio scuotendolo ruvidamente . Dimmi ... parla ... chi sono stati a portarla via ? Dei negri , signore , singhiozzo` il moro . Molti ? Erano in venti per lo meno . Sei certo che non erano kissuri ? chiese Ben , che piangeva come un fanciullo . No , signore , erano negri , ci sono piombati addosso improvvisamente , hanno preso la signorina Esther , che era scesa a terra per venirvi incontro , e l' hanno portata via . Inseguiamoli , disse Rocco . Non devono essere lontani . Si` , diamo addosso a quei bricconi prima che escano dalla boscaglia , grido` Ben . Un momento , disse il marchese , che aveva riacquistato il suo sangue freddo . Che El Haggar torni alla scialuppa e che vegli sui due battellieri . Vi e` il vostro tesoro , Ben e non dovete lasciarlo nelle mani di quei due negri . Torno all' istante . rispose il moro . E noi , disse il marchese , in marcia ! E guai ai rapitori ! 35 La caccia ai rapitori Un momento dopo , il marchese ed i suoi due compagni si slanciarono attraverso la tenebrosa foresta , risoluti ad affrontare qualunque pericolo . I rapitori non dovevano avere molto vantaggio . Non erano trascorsi nemmeno due minuti dalle prime scariche e la boscaglia non permetteva di avanzare molto velocemente , tanto piu` ad uomini carichi d' una persona . Il marchese s' avanzo` a casaccio per cinque o seicento metri , aprendosi faticosamente il passaggio fra tutte quelle fronde e quelle radici , che intralciavano ad ogni istante la marcia ; poi si arresto` improvvisamente , dicendo : I rapitori ci sono piu` vicini di quanto crediamo . Ho udito un leggero fischio risuonare a poca distanza . Anch' io , disse Rocco . Che siano i rapitori , od altri ? chiese Ben , angosciosamente . Spero che siano i negri che hanno rapito Esther , rispose il marchese . Avanziamo con prudenza e cerchiamo di sorprenderli . Si trovavano allora nella parte piu` folta della foresta . Tronchi colossali , appena visibili a causa della profondissima oscurita` , si rizzavano intorno a loro , mescolati ad un numero infinito di piante rampicanti , che cadevano in forma di enormi festoni . I tre amici , dopo aver ascoltato qualche istante ancora , colla speranza di udire qualche nuovo segnale che meglio indicasse loro la direzione presa dai negri , si rimisero in cammino , smuovendo con precauzione le foglie e le liane , e gettandosi di quando in quando al suolo , per passare attraverso le molteplici radici che si allungavano in tutte le direzioni . Un sussurrio lievissimo , che pareva prodotto dallo scrosciare di qualche foglia secca , li arresto` nuovamente . Quel rumore si era fatto udire vicinissimo . Vi e` qualcuno che cammina dinanzi a noi , disse il marchese agli orecchi di Ben . E non e` lontano piu` di otto o dieci passi , rispose l' ebreo . Se potessimo sorprenderlo ed atterrarlo prima che abbia il tempo di gettare un grido ! Lasciate fare a me , marchese , disse Rocco , che aveva udito il loro dialogo . Con un pugno lo accoppo . Non ammazzarlo . Ci occorre vivo per sapere dove hanno condotto Esther . M' immagino che ci sia qualche villaggio in questi dintorni . Va' mio bravo Rocco , disse il marchese . Il sardo si sbarazzo` del fucile , fece cenno ai compagni di non muoversi e scomparve fra i cespugli , senza produrre alcun rumore . Lo scricchiolio delle foglie si udiva sempre ad intervalli . Il negro , che era forse uno dei rapitori , lasciato indietro per proteggere la ritirata , sicuro di non aver nulla da temere , si avanzava senza prendere troppe precauzioni . Rocco che scivolava lestamente fra i tronchi degli alberi e fra le radici , tastando prima il suolo per non calpestare delle foglie secche , guadagnava rapidamente via . Il rumore diventava sempre piu` distinto . Ad un tratto pero` cesso` bruscamente . Che quel briccone si sia accorto di essere seguito ? si chiese Rocco . In tutti i casi non mi sfuggirai . Rasento` una macchia di piccoli banani , le cui foglie gia` immense proiettavano un' ombra cupa , e giunto all' estremita` , guardo` a destra ed a sinistra . Essendovi in quel luogo uno squarcio nella volta di verzura , l' oscurita` era meno fitta , e si poteva scorgere senza fatica un uomo , fosse pure nero come il carbone , scivolare fra le piante . Con sua viva sorpresa , Rocco invece non riusci` a vedere nulla . Non sara` gia` scomparso sotto terra , mormoro` . Che sia invece nascosto fra queste macchie ? Si era alzato in piedi , quando senti` piombarsi addosso una massa pesantissima , e stringere il collo da due mani poderose . Un altro uomo sarebbe certamente caduto ; ma non l' erculeo isolano , il quale se aveva spalle solide , possedeva pure delle gambe che non si piegavano facilmente . Allungo` le braccia indietro e senti` il corpo nudo d' un uomo . Ah ! Credi di strangolarmi ! esclamo` con voce strozzata . Si lascio` cadere pesantemente al suolo , in modo che l' avversario rimanesse sotto . Poi con una mossa fulminea si volse , ed a sua volta afferro` il negro pel callo , stringendolo cosi` violentemente da fargli uscire tanto di lingua fuori dalla bocca ; poi con un pugno ben applicato sul cranio lanoso , e con forza moderata per non farlo scoppiare , lo stordi` . Il piccino e` mio ! disse . Il piccino ! Si trattava d' un negro colossale invece , piu` alto del sardo , uno di quegli splendidi campioni dei rivieraschi del Niger , che sono i piu` belli ed i piu` robusti negri del continente africano . Rocco , colla fascia di lana che portava ai fianchi , lo imbavaglio` , gli lego` le mani dietro il dorso , poi se lo caccio` sulle spalle e torno` verso il luogo dove aveva lasciato il marchese e Ben . Ecco fatto , disse , gettando a terra il prigioniero , come se fosse un sacco di stracci . Come ben vedete , l' impresa non e` stata troppo difficile . Il prigioniero , tornato in se` , faceva sforzi disperati per liberarsi dai legami e dal bavaglio che lo soffocava . Vedendo pero` un fucile puntato sul suo petto e sentendo il freddo della canna , credette miglior cosa starsene cheto . Parli l' arabo ? gli chiese il marchese . Il negro fece col capo un cenno affermativo . Allora ti avverto che al primo grido che mandi , ti fucilo come un cane . Mi hai ben compreso ? Rocco , levagli il bavaglio . Il sardo si affretto` ad obbedire . Il prigioniero respiro` lungamente , indi guardo` i tre uomini , roteando i suoi occhiacci , nei quali si leggeva un profondo terrore . Eri solo in questa boscaglia ? chiese il marchese . Il negro scosse la testa senza rispondere . Parla , disse il signor di Sartena , appoggiando il dito sul grilletto del fucile . Se fra un minuto non avremo saputo tutto quello che desideriamo , tu non tornerai piu` vivo al tuo villaggio . La tua vita e` appesa ad un filo , e noi non siamo uomini da prendersi in giro . Eri solo ? Si` , rispose il negro . . Dove sono i tuoi compagni ? Quali ? Quelli che hanno rapito la donna . Sono gia` lontani . Molto ? Si , perche` correvano all' impazzata , temendo di venir assaliti da voi . Perche` hanno rapito la donna ? Per paura dei kissuri e per guadagnare il premio promesso dal sultano di Tombuctu . Dove sono i kissuri ora ? Non lo so . Erano giunti stamane al nostro villaggio per avvertirci del vostro passaggio , e minacciando di trucidarci tutti se non concorrevamo alla vostra cattura . Dove si trova il tuo villaggio ? chiese il marchese al negro . A due miglia di qui . E` la` che hanno portato la donna ? Si` . Per consegnarla poi ai kissuri ? Certo . Vuoi salvare la vita ? Ditemi che cosa devo fare . Servirci di guida fino al tuo villaggio . Ricordati pero` che se tu cerchi di tradirci io ti fucilero` . In marcia e dinanzi a noi ! Tu , Rocco , lo terrai per la fascia e non gli slegherai le mani . Questo galantuomo non mi scappera` , siate sicuro , rispose Rocco . Il negro , comprendendo che ogni tentativo di resistenza sarebbe stato vano , e forse troppo contento di essere sfuggito ad una morte che riteneva certa , si era prontamente alzato , dicendo : Seguitemi . Potremo fidarci di quest' uomo ? chiese Ben al marchese . Se ha detto il vero , i negri del villaggio sono stati costretti ad agire contro di noi per salvare le loro famiglie . Ci riconsegneranno Esther ? Se si rifiuteranno , gliela riprenderemo per forza . I negri hanno sempre temuto gli uomini di razza bianca . Il negro , sempre tenuto per la fascia da Rocco , procedeva con passo abbastanza rapido attraverso la foresta ; tuttavia di quando in quando mostrava qualche titubanza e lo si vedeva curvarsi innanzi , come se cercasse di raccogliere qualche lontano rumore . Il marchese , che non lo perdeva di vista un solo istante , aveva notato quelle irresolutezze . Che cos' hai ? gli chiese , avvicinandoglisi . Tu non sei tranquillo . Cerchi forse d' indovinare dove sono i tuoi compagni per attirarci in qualche imboscata ? No , signore . Che cosa temi , dunque ? I kissuri . Tanta paura hai di loro ? Chi disobbedisce al sultano di Tombuctu , viene fatto schiavo e la sua casa distrutta . Dove si erano diretti stamane i kissuri ? Verso levante . Andavano ad avvertire i capi degli altri villaggi del vostro imminente arrivo , e di preparare barche e canotti per impedirvi di scendere il fiume . Erano allora giunti presso il margine della foresta . Dinanzi a loro si stendeva una pianura pantanosa , interrotta da enormi mazzi di canne . Avete il piede solido ? chiese il negro . Perche` ci domandi cio` ? Saremo costretti ad attraversare questi terreni paludosi e non vi e` che un sentiero strettissimo . Sono pericolosi i pantani ? Chi vi cade dentro non tornera` piu` alla superficie . Allora cammina innanzi . Vi era un piccolo sentiero che tagliava la palude , formato a quanto pareva dalla costa d' una roccia , ed era cosi` stretto che a malapena si potevano posare i piedi . Badate di non cadere , disse il marchese . Vi sono sabbie mobili a destra ed a sinistra . Il prigioniero osservo` prima i due lati del sentiero , poi vi si avventuro` . Aveva fatti dieci o quindici passi , quando si volse verso Rocco che gli veniva dietro , dicendogli E` impossibile che io possa avanzare se non mi sciogliete . Devo scioglierlo , signore ? chiese il sardo al marchese . Non puo` scapparci . Anche se lo tentasse , le nostre palle lo raggiungerebbero . Rocco taglio` il nodo . Il negro si strofino` le braccia per far riacquistare la loro elasticita` , poi si avanzo` con passo piu` sicuro sul sentiero e cosi` rapidamente che Rocco ed i suoi compagni penavano a tenergli dietro . Percorsero un mezzo chilometro , giungendo in un luogo ove , invece del pantano , si trovavano ai due lati del sentiero due ampi stagni ingombri di macchie di canne molto fitte e di erbe acquatiche . Guardate dove posate i piedi ! grido` il negro . Mentre il marchese ed i suoi compagni , credendo che vi fosse un passaggio pericolosissimo , guardavano il suolo , il negro , con un salto improvviso , balzo` in acqua , scomparendo ai loro occhi . Rocco aveva mandato un grido ed una bestemmia . Ce l' ha fatta quel brigante ! Il marchese aveva armato precipitosamente la carabina , in attesa che il traditore rimontasse a galla per fargli scoppiare la testa . Anche Ben aveva preso il fucile e , per essere piu` sicuro del suo colpo , si era inginocchiato sullo stretto passaggio . Passarono pero` quindici , poi trenta secondi senza che il negro tornasse a galla . Era sprofondato nel fango del fondo e approfittando dell' oscurita` e della sorpresa degli uomini bianchi si era nascosto fra i canneti ? E` caduto o si e` gettato in acqua ? chiese Ben che essendo l' ultimo non aveva potuto vedere il salto del negro . E` fuggito , disse Rocco . Io non l' ho veduto scivolare . Quel birbante ci ha condotti qui per farcela ! E noi che gli abbiamo sciolte le mani . Scommetterei che si trova a pochi passi da noi e che sta ascoltando i nostri discorsi . Ah ! se potessi almeno vedere un pezzetto della sua testa ! Orsu` , disse il marchese , dopo aver atteso qualche minuto ancora . E` inutile rimanere qui a perdere del tempo che per noi e` troppo prezioso . Dobbiamo tornare ? chiese Ben . Il marchese stava per rispondere , quando udi` in lontananza un gridio , accompagnato da alcuni colpi di fucile ; poi vide alla estremita` della pianura pantanosa brillare due fuochi . Mi pare che vi sia un villaggio laggiu` , disse . Che i negri abbiano condotto la` Esther ? Che cosa ne dite , Ben ? Che preferirei andare innanzi , piuttosto che tornare , rispose l' ebreo . Le grida erano cessate ; i fuochi invece continuavano ad ardere , lanciando in aria nuvoloni di fumo dai riflessi rossastri , e nembi di scintille che il venticello notturno spingeva fin sopra la pianura pantanosa . Che un villaggio dovesse trovarsi in quella direzione , non vi era alcun dubbio . Anzi , forse quelle grida salutavano il ritorno dei rapitori . Avanti , disse il marchese con tono risoluto . Il cuore mi dice che Esther e` la` . Gettarono un ultimo sguardo verso i canneti per vedere se il negro si mostrava , poi ripresero le mosse , tastando prima il suolo pel timore di sentirselo improvvisamente mancare sotto i piedi . Ogni dieci passi pero` Rocco , vendicativo come tutti i suoi compatrioti , si voltava indietro , maledicendo al traditore . Il sentiero non accennava a cessare . Di quando in quando pero` , quella costa di roccia diventava cosi` stretta che i tre uomini erano obbligati a reggersi l' un l' altro per non cadere . Era vero che non vi erano piu` pantani pericolosi . A destra ed a sinistra i due stagni si prolungavano e pareva che fossero abitati da animali acquatici . Infatti di quando in quando si udivano dei tonfi e anche la coda d' un coccodrillo era stata scorta da Rocco che era sempre dinanzi a tutti . Una mezz' ora dopo videro il sentiero allargarsi improvvisamente , poi si trovarono su di un terreno solido , cosparso di gruppi di banani , e di cespugli foltissimi . I fuochi si trovavano lontani soltanto qualche miglio , e sullo sfondo illuminato si vedevano delinearsi certe cupole assai aguzze , che dovevano essere tetti di capanne . Il villaggio , disse Rocco . Dobbiamo andare innanzi o attendere l' alba ? Domani potrebbe essere troppo tardi , rispose il marchese . I kissuri non devono essere lontani , e potrebbero giungere prima che spunti il sole . Sara` popolato quel villaggio ? chiese Ben . Non siamo che in tre , marchese . Ci avvicineremo con precauzione e non lo assaliremo se non quando ci saremo assicurati della probabilita` della vittoria . Silenzio , signore , disse in quel momento Rocco . Che cosa c' e` ancora ? Rocco aveva fatto un salto innanzi , verso lo stagno . Dove corri , Rocco ? chiese il marchese . Eccolo ! Fugge ! A me , signore ! Un' ombra era sorta fra le canne che coprivano la riva dello Stagno e fuggiva disperatamente in direzione del villaggio . Il nostro negro ! esclamo` Ben . Addosso , Rocco , grido` il marchese mettendosi pure a correre . L' ombra fuggiva con fantastica rapidita` , saltando a destra ed a manca per impedire che lo prendessero di mira . Rocco , risoluto ad impedirgli di giungere al villaggio , onde non spargesse l' allarme , aveva alzato il fucile . Non sparare , Rocco ! grido` il marchese . Troppo tardi . Una detonazione aveva rotto il silenzio che regnava sulla riva dello stagno ed il negro , dopo aver spiccato tre o quattro salti , era caduto come un albero sradicato dall' uragano . Ecco pagato il conto , aveva detto il vendicativo sardo . Ora non tradirai piu` nessuno ! 36 La liberazione di Esther Allo sparo , il cui rumore doveva essersi propagato fino al villaggio distintamente , era tenuto dietro un breve silenzio ; poi urla acutissime erano echeggiate in lontananza , mentre i fuochi si spegnevano bruscamente . Il marchese ed i suoi compagni , immobili , ascoltavano ed aguzzavano gli occhi credendo di veder accorrere gli abitanti del villaggio , i quali dovevano essere stati allarmati da quel colpo di fucile . Ho commesso una sciocchezza , disse Rocco . Meno grossa di quello che tu credi , rispose il marchese . Se quel negro giungeva al villaggio chissa` se noi avremmo potuto salvare Esther . Avete ucciso poi veramente il negro che ci ha traditi ? chiese Ben . Potrebbe essere un altro . Vado ad assicurarmene , rispose Rocco . L' uomo era caduto cinquanta passi piu` innanzi , presso un baobab che s' alzava isolato sulla vasta pianura . Il sardo , che diffidava sempre , caccio` prima una nuova cartuccia nel fucile , poi si avanzo` verso l' albero cercando cogli sguardi il cadavere . Per bacco ! esclamo` un po' sorpreso . L' erba non e` troppo alta qui e si dovrebbe gia` vedere . Che sia caduto dall' altra parte del tronco ? Si spinse innanzi facendo il giro dell' enorme tronco , poi torno` rapidamente verso i compagni cogli occhi stralunati . Che fosse il diavolo costui ? esclamo` con voce rotta . Non e` ancora morto ? chiese il marchese . Non c' e` piu` , signore ! Se l' ho veduto io cadere ! Eppure vi dico che il suo cadavere e` scomparso ! Non l' avra` gia` divorato un leone senza che noi lo vedessimo , , disse Ben , con inquietudine . Rocco , che tu l' abbia mancato ? A cinquanta passi ! Voi sapete che io abbatto un uomo anche a cinquecento metri . Questa sparizione ha del soprannaturale , disse Ben . Cerchiamolo , se e` stato solamente ferito non puo` essere andato molto lontano . Si avviarono tutti e tre verso il baobab , girando e rigirando intorno al tronco e allargando sempre piu` le ricerche . Nulla ! Il negro era veramente scomparso ! Possibile che l' abbia sbagliato ! Che quel diavolo di negro sia fuggito egualmente con una palla in corpo ? Sarebbe grossa ! Tuttavia , dopo aver battuto tutti i dintorni del baobab , dovettero convincersi che il negro non si trovava piu` la` , ne` vivo , ne` morto . Corriamo al villaggio prima che quel furfante vi giunga , disse il marchese . Povera sorella ! sospiro` Ben . Se dovessimo perderla ! ... Mi si stringe il cuore al solo pensarlo . Tacete , Ben , disse il marchese con voce strozzata . Non scemate il mio coraggio con simili timori . No , vivaddio ! Dovessi bruciare il villaggio e far saltare tutti gli abitanti , Esther non cadra` nelle mani dei kissuri . Avanti , amici ! Confidiamo nella nostra buona stella e nella nostra audacia . Si erano messi a correre attraverso la pianura tenebrosa . I fuochi , che poco prima erano stati spenti , illuminavano nuovamente il villaggio . Correvano da dieci minuti , quando Rocco , che da vero bersagliere precedeva i compagni , urto` contro una massa che stava stesa al suolo e piombo` innanzi facendo un capitombolo . Per l' Argentario e le bocche di S . Bonifacio ! esclamo` , risollevandosi prontamente . Ho calpestato qualche animale ? L' idea che potesse essere un leone od un leopardo , in agguato gli agghiaccio` il sangue . Attenzione , signor marchese ! grido` retrocedendo rapidamente e puntando il fucile . Chi ti ha atterrato ? chiese il signor di Sartena , arrestandosi . Non so ... una bestia ... badate ! Una massa oscura giace fra le erbe . Dunque Rocco ? chiese il marchese che s' impazientiva . Non si muove , signore . Che cos' e` infine ? Ora vedremo . Il sardo , tenendo il fucile imbracciato , per essere . pronto a far fuoco , si avanzo` cautamente fino a due passi da quella massa , poi mando` un grido di trionfo . Mi pareva impossibile d' averlo sbagliato a cosi` breve distanza ! esclamo` . Ma chi e` ? chiesero ad una voce Ben ed il marchese . Chi ? ... Chi ? ... Quel maledetto negro che ritroviamo ancora tra i piedi . Ancora lui ; Ma e` morto , ve l' assicuro ! Rocco si era curvato su quella massa e l' aveva voltata per guardarla bene . Era proprio il negro che li aveva guidati attraverso la palude e che era loro cosi` abilmente sfuggito . Il disgraziato era stato colpito dalla palla di Rocco un po' piu` sopra del cuore ; pure , robusto e forte come era , aveva potuto scivolare ancora fra le erbe e sottrarsi per la seconda volta ai loro sguardi . La morte tuttavia non aveva tardato a sorprenderlo ed era caduto a tre o quattrocento passi dal luogo ove era stato ferito . Ora che ci siamo sbarazzati di questo pericoloso individuo , potremo avvicinarci con maggior sicurezza al villaggio , disse Ben . Avremo da superare pero` una grossa difficolta` . Quale ? chiese il marchese . Ho udito raccontare che tutti i villaggi di questa regione sono cinti di altissime palizzate . Le supereremo , rispose Rocco , se apriremo un buco . Se siamo fuggiti dalla prigione del sultano di Tombuctu , non ci troveremo imbarazzati ad aprirci un passaggio attraverso una palizzata . Allora andiamo , disse il marchese . Aprite gli occhi e guardatevi intorno . Gli abitanti possono aver collocato delle sentinelle dinanzi alla cinta . Essendovi qua e la` dei gruppi di banani , i due isolani e l' ebreo vi si gettarono dietro e s' avanzarono verso il villaggio . Questo ormai si distingueva nettamente alla luce dei falo` che ardevano nelle vie e nella piazza . Era un attruppamento di un centinaio di capanne di paglia , a punta conica , cinto da una palizzata alta tre o quattro metri , e difesa da un fossato , che doveva essere probabilmente pieno di spine , ostacolo insormontabile pei piedi dei negri . Pareva che gli abitanti fossero in preda ad una sfrenata allegria . Si udivano suonare dei flauti , muggire delle trombe d' avorio e tintinnare dei campanelli , accompagnati da` grida rauche e stonate . La sorveglianza non doveva essere certo rigorosa . Un negro che ode un istrumento qualsiasi suonare , non puo` piu` star fermo . La danza ha per lui un fascino irresistibile e vi si slancia con foga indiavolata , finche` cade completamente esausto . Nessun pericolo e nessun dovere allora lo trattiene . Fosse anche certo di venire sorpreso da un momento all' altro , non rinuncia a quel divertimento , dovesse costargli la vita o la liberta` . Era quindi probabile che anche le sentinelle incaricate della sorveglianza della cinta avessero abbandonato i loro posti per prendere parte alla festa . I due isolani e l' ebreo , sempre strisciando , erano giunti inosservati sull' orlo dei fossato che s' apriva dinanzi alla cinta . Come avevano preveduto , era pieno di rami spinosi , che , se erano un ostacolo insuperabile per i negri , non lo erano affatto per loro , che avevano dei buoni stivali e delle uose altissime di grossa pelle . Scendiamo con precauzione , disse il marchese . Tenendosi per mano , si calarono nel fossato . La massa dei rami spinosi cedette sotto il loro peso , cosicche` la traversata fu compiuta con poche scalfitture di nessuna importanza e con qualche strappo alle vesti . Giunti sull' orlo opposto , si appoggiarono contro la cinta . Era formata da grossi tronchi d' albero , uniti da solide traverse , e vi erano qua . e la` dei pertugi e delle feritoie destinate al lancio delle frecce . Il marchese aveva accostato il viso ad una di quelle aperture . Alcuni enormi falo` ardevano su un piazzale , ed intorno ballavano furiosamente , al suono d' un' orchestra selvaggia , un centinaio o poco piu` fra uomini , donne e ragazzi , urlando come indemoniati , urtandosi ed atterrandosi . Parecchi altri , radunati attorno a delle grosse zucche ed a vasi di argilla di dimensioni mostruose , bevevano a crepapelle , finche` cadevano al suolo completamente ubriachi . Ad un tratto una sorda esclamazione sfuggi al marchese . Che cosa avete ? chiese Ben , con ansieta` . Esther ! Dov' e` ? Guardatela , Ben , disse il marchese con voce commossa , lasciandogli il posto . La giovane ebrea si trovava seduta in mezzo al cerchio dei ballerini , su una soffice stuoia . Pareva tranquillissima e guardava piu` con curiosita` che con spavento i suoi rapitori . Ah ! Mia povera sorella ! singhiozzo` Ben . Rallegriamoci di averla trovata , disse il marchese . Temevo che quel maledetto negro ci avesse ingannato e che l' avessero condotta in qualche altro villaggio o consegnata gia` ai kissuri . Ah ! Che splendida idea ! esclamo` Rocco . Parla , Rocco , disse il marchese . Incendiamo il villaggio , signore . Queste canne devono bruciare in un lampo , e noi approfitteremo dello spavento che si impadronira` di quegli ubbriachi per slanciarci sulla signorina Esther e portarla via . Non perdiamo tempo , marchese , aggiunse Ben . I kissuri possono giungere da un momento all' altro , e voi sapete che quelli non hanno paura . Il marchese si sciolse la lunga fascia di lana e la uni` a quella che gia` gli porgeva l' ebreo , il quale aveva subito compreso il suo piano . Appoggiati alla cinta , Rocco , disse . Salite pure , marchese . Le mie spalle sono solide . Il signor di Sartena s' arrampico` sul colosso , si aggrappo` alle traverse e si levo` sulle punte dei piedi , sostenendosi all' orlo superiore della palizzata . Ci siete , signore ? chiese il sardo . Si` , Rocco . A voi , signor Ben . Mentre il marchese assicurava all' estremita` d' un palo la fascia di lana che doveva servire ad aiutare la scalata del sardo , Ben era salito a sua volta . Attesero che Rocco fosse salito , poi si lasciarono cadere tutti e tre dall' altra parte , precipitando in un secondo fossato , pieno anch' esso di spine che non avevano potuto scorgere . Fu un vero miracolo se non sfuggi loro un grido di dolore . Le spine erano entrate nelle loro carni , facendole sanguinare in vari luoghi . Maledetti negri ! brontolo` Rocco che si dibatteva per liberare le vesti e per rimettersi in piedi . Non facciamo rumore , disse il marchese . Possono accorgersi della nostra presenza , ed uccidere prima di tutto Esther . Con precauzione si sbarazzarono delle spine , mordendosi le labbra per non lasciarsi sfuggire dei gemiti . Dopo alcuni minuti giungevano finalmente sull' orlo del fossato . Si trovarono dietro una fila di capanne , che si estendeva lungo la piazza illuminata dai falo` . Entriamo in una capanna ed accendiamola , sussurro` il marchese . Devono essere tutte vuote . Scavalcarono una siepe ed entrarono in un recinto , dove si trovavano alcuni cavalli di piccola statura . Un' idea baleno` nella mente del marchese . Ve ne sono una quindicina , disse , e a noi quattro bastano . Rocco ! Signore ! Raccogli alcuni fasci di canne e legali alle code di questi cavalli . Lasciane quattro per noi . Giuocheremo un brutto tiro a questi negri . Aiutate Rocco , amico , mentre io entro in una di queste capanne e la incendio . E noi ? Accendete invece le canne e lasciate che i cavalli corrano . Ho compreso , marchese . A destra del recinto si alzava una vasta capanna circolare , la cui porta metteva in quella specie di cortile . Il marchese , vedendo un cumulo di paglia , ne prese una bracciata ed entro` nell' abituro , inoltrandosi a tentoni , per la profonda oscurita` che regnava la` dentro . Depose la paglia in un angolo , poi accese uno zolfanello , ma subito lo spense , mentre una voce di donna urlava a squarciagola Awah ! Awah ! Hon ! Il signor di Sartena era rimasto per un momento immobile , poi si era gettato impetuosamente verso l' angolo della capanna da cui continuavano ad alzarsi le grida . Afferro` la donna stringendola per la gola . Fortunatamente l' orchestra dei negri e le urla dei ballerini avevano soffocato quelle grida ; ma Rocco e Ben le avevano udite . Credendo che il marchese fosse alle prese con qualche negro ed in pericolo , si erano precipitati nella capanna coi coltelli in pugno . Signore ! Marchese ! Aiutami , Rocco , disse il signor di Sartena . Imbavaglia questa donna , o colle sue grida fara` accorrere tutti gli abitanti del villaggio . A tentoni la donna fu strettamente imbavagliata . Portala fuori ora , disse il marchese . Se la lasciamo qui , brucera` colla capanna . Sono pronti i cavalli ? Hanno tutti un bel fascio di canne appeso alla coda . Accendete , poi lasciate in liberta` gli animali . In quel momento si udirono in lontananza due scariche di moschetteria . Demonio ! esclamo` il marchese , trasalendo . Che siano i kissuri che tornano ? Presto , Rocco ! Presto , Ben ! L' ebreo ed il sardo , spaventati , si erano slanciati fuori , portando la donna . Il marchese accese un secondo zolfanello e diede fuoco alla paglia , gettandovi poi sopra tutte le stuoie che si trovavano nella capanna . Rocco e Ben intanto avevano messo fuoco ai fastelli appesi dietro i cavalli . Le povere bestie , atterrite , rese pazze dal dolore , spezzarono le funi che le trattenevano e si scagliarono verso la siepe , sfondandola di colpo . Intanto il marchese , Rocco e Ben avevano inforcato gli altri , tenendo per la briglia il quarto . Avanti ! grido` il signor di Sartena . Vuotate i serbatoi dei fucili e attenti a Esther . Si erano slanciati dietro ai cavalli che portavano i fastelli accesi , mentre immense lingue di fuoco s' alzavano sulla capanna , minacciando le altre che erano vicinissime . I danzatori , vedendosi giungere addosso tutti quei cavalli che il dolore rendeva pazzi , si erano precipitati confusamente a destra ed a manca , mentre da tutte le parti risuonavano grida di Al fuoco ! Al fuoco ! Il peggio fu quando udirono i primi spari . Il marchese ed i suoi compagni avevano aperto un fuoco accelerato contro i fuggenti , mettendoli pienamente in rotta . Largo ! tuonava il marchese , facendo impennare il cavallo . Mentre Rocco e Ben continuavano il fuoco , si spinse fra i falo` , conducendo l' altro cavallo , e giunse presso la giovane ebrea . Esther ! grido` . In sella ! Marchese ! esclamo` la giovane , alzando le braccia verso di lui . Ah ! Grazie ! Grazie ! Lo sapevo che non mi avreste abbandonata ! Il signor di Sartena la sollevo` come se fosse una piuma , e la mise sul cavallo che conduceva , gridando : In ritirata ! Le capanne bruciavano dappertutto . Le scintille , cadendo dovunque , facevano scoppiare nuovi incendi . I negri , atterriti , credendo forse di aver di fronte un grosso numero di nemici , erano fuggiti senza tentare la menoma resistenza , disperdendosi per la pianura . I quattro cavalieri passarono a galoppo sfrenato fra le capanne fiammeggianti e scomparvero in direzione della palude , mentre in lontananza si udivano echeggiare urla di spavento e qualche colpo di fucile . Dove andiamo , signore ? chiese Rocco . Sara` impossibile attraversare quel pantano . Ne faremo il giro , rispose il marchese . I cavalli , spaventati dall' incendio che proiettava sulla pianura una luce intensa , correvano come daini , senza bisogno di essere aizzati . Giunsero in pochi minuti sulle rive dei primi stagni e piegarono a sinistra , seguendone le rive , senza che fosse necessario guidarti . Dovevano conoscere la via che forse avevano percorso molte volte per trasportare al villaggio i carichi delle scialuppe . In meno di venti minuti girarono la pianura pantanosa e raggiunsero il margine del bosco . Cerchiamo di orizzontarci , disse il marchese . Il fiume sta dinanzi a noi , disse Rocco . Troveremo subito la scialuppa . Si cacciaron sotto il bosco , seguendo le rive di un ruscelletto , e si trovarono ben presto nella piccola laguna . La scialuppa era ancora la` , guardata da El Haggar e dai due battellieri . Esther ! disse il marchese , raggiungete l' imbarcazione . Noi faremo una battuta nel bosco , prima di prendere il largo . Discesero da cavallo , lasciando che gli animali se ne andassero liberamente , non essendo piu` di alcuna utilita` ; poi i due isolani e l' ebreo fecero il giro del bacino , sia per procurarsi dei viveri , sia per assicurarsi che non vi fossero altri negri nascosti fra le piante . Non abbiamo nulla da temere , disse il marchese . Gli abitanti del villaggio non temeranno piu` qui di certo , dopo la lezione che abbiamo loro inferta . Fra poco d' altronde noi usciremo sul fiume e ce ne andremo da questi luoghi pericolosi . Credete che tutto sia finito ? chiese Ben . Lo spero , rispose il marchese . Che cosa possiamo temere ancora ? Uhm ! io non sono tranquillo , signore . Conosco l' ostinazione dei negri , e vedrete che ci aspetteranno sul Niger . I tre esploratori fecero il giro del bacino senza aver incontrato alcun negro e tornarono verso la scialuppa portando un enorme grappolo di banane e un' ottarda che Rocco aveva sorpresa in mezzo ad un cespuglio e uccisa col calcio del fucile . Nessuno ? chiese Esther , appena li vide . La foresta e` disabitata , rispose il marchese . Credo che potremo divorare la nostra colazione senza venire disturbati . Ne siete ben certo , signore ? chiese il sospettoso El Haggar , crollando il capo . Hai udito forse qualche cosa ? Qui no , ma verso il fiume in direzione di Koromeh mi e` sembrato di udire rullare i noggara . Quegli abitanti non possono averci veduti . Pero` perlustreranno il fiume . I nostri canottieri mi hanno detto che in quella borgata vi sono moltissime scialuppe e anche grosse . Mi pare che siamo ben nascosti , tuttavia manderemo i battellieri sulla riva , disse il marchese . Al primo allarme ci getteremo nella foresta . Rocco , prepara la colazione . L' ottarda e` gia` spennata . Fu acceso il fuoco sotto un sicomoro , onde il fumo non si spandesse e venisse notato dai rivieraschi o dai canottieri di Koromeh , ed il grosso volatile fu messo ad arrostire sotto la sorveglianza del buon sardo . Una mezz' ora dopo tutti davano vigorosamente l' assalto alla deliziosa colazione , mentre verso l' opposta riva del fiume si udivano rullare cupamente i tamburi di guerra . 37 L' ultima battaglia La notte era calata senza che alcun altro avvenimento spiacevole avesse turbato la tranquillita` del piccolo bacino . Durante la giornata i due battellieri avevano veduto parecchie scialuppe staccarsi da Koromeh e attraversare il fiume , pero` nessuna s' era accostata alla riva sinistra , anzi tutte si erano dirette verso oriente , supponendo forse che i fuggiaschi avessero continuato il loro viaggio . Anche dal canale di Kabra erano uscite delle imbarcazioni , ormeggiandosi dinanzi a Koromeh e sbarcando numerosi negri armati , ma poi non avevano piu` ripreso il largo . Dei kissuri invece nessuna nuova . Erano tornati a Tombuctu oppure avevano continuato la loro corsa attraverso i boschi della riva sinistra ? Nessuno avrebbe potuto dirlo . Un' umidita` pesante s' alzava dal fiume , tramutandosi in nebbia , umidita` molto pericolosa specialmente per gli europei , essendo satura di miasmi pestiferi e di febbre . Il marchese e Ben , dopo essersi recati sulla riva per vedere se sul fiume vi erano delle scialuppe , erano tornati recando la buona nuova che il Niger appariva sgombro , almeno per parecchi chilometri . Vedremo , disse El Haggar . Che cosa temi ancora ? chiese il corso . Che i negri , piu` furbi di noi , abbiano nascosto le loro imbarcazioni fra i canneti delle rive . Ma tu sei un uccello di cattivo augurio , disse Rocco . Conosco la caparbieta` di questi negri , rispose il moro . Mi pare impossibile che abbiano rinunciato cosi` presto a prenderci . Avranno mandato a casa del diavolo il sultano ed i suoi kissuri , ecco tutto . Andiamocene , disse il marchese . I barcaiuoli stavano per spingere al largo la scialuppa , quando in mezzo agli alberi che circondavano il piccolo seno si udi` echeggiare un urlo lugubre e prolungato . Uno sciacallo ? interrogo` il marchese , un po' inquieto . Ben imitato , rispose El Haggar . Tu vuoi dire ? Che non e` stato uno di quegli animali a mandar questo urlo . Che vi siano dei negri nascosti nella foresta ? chiese Ben . Ragione di piu` per andarcene subito , disse Rocco . La scialuppa , spinta dai suoi quattro remi poderosamente manovrati , attraverso` velocemente il bacino . Stava per rientrare nel fiume quando si udirono in aria alcuni sibili acuti , mentre in mezzo agli alberi tornava a echeggiare il lugubre urlo dello sciacallo . Sono frecce , disse El Haggar . Abbassate la testa ! Il marchese invece di curvarsi si era alzato col fucile in mano , tentando di scoprire , attraverso i folti vegetali , quei misteriosi arceri . Vedendo un' ombra umana emergere fra le canne della riva , punto` l' arma e fece rapidamente fuoco . Si udi` un grido , poi un tonfo . L' uomo era caduto e si dibatteva nell' acqua , a pochi passi dalla scialuppa . Rocco con un poderoso colpo di remo lo sommerse e probabilmente per sempre , perche` l' acqua torno` tranquilla e nessun rumore piu` si udi` . Nondimeno la situazione dei fuggiaschi non era migliorata dopo quel fortunato colpo di fucile . Di quando in quando qualche freccia , scagliata forse a caso , passava sibilando sopra la scialuppa che si era impegnata nello stretto passaggio che serviva di comunicazione fra la piccola cala ed il fiume . Ben , disse il marchese , il quale aveva ricaricato prontamente l' arma , voi sorvegliate la riva destra mentre io guardo quella sinistra e se scorgete qualcuno fate fuoco . Ed io ? chiese Esther . Rimanete coricata fra le casse , per ora . Noi due basteremo . Rocco , il moro ed i due battellieri arrancavano con furore per superare lo stretto , che era fiancheggiato da foltissime piante dove i negri potevano imboscarsi e lanciare i loro dardi con piena sicurezza . Per la terza volta l' urlo dello sciacallo ruppe il silenzio che regnava nella foresta . Ah ! Questo urlo ! esclamo` il marchese , le cui inquietudini aumentavano . Che significhera` ? Che sia un segnale di raccolta ? Un colpo secco sul bordo lo fece balzare indietro ... Una piccola lancia , uno di quei giavellotti che i negri usano lanciare a mano , si era piantato nel fianco della scialuppa , a pochi centimetri da Rocco . Il marchese udendo le canne muoversi stava per far fuoco quando una scarica di tamburi rintrono` in mezzo agli alberi , seguita da vociferazioni spaventevoli . Quasi nel medesimo istante vide delle strisce di fuoco serpeggiare velocemente fra i festoni di liane ed in mezzo ai cespugli . Per le colonne d' Ercole ! esclamo` . S' incendia la foresta ? Rocco , El Haggar ! Alle armi ! Una turba di negri , muniti di rami resinosi , si era precipitata attraverso le piante incendiando i cespugli resinosi , poi si era rovesciata sulle rive della piccola cala , urlando come una legione di demoni . Erano piu` di cento , armati di lance , di archi e di mazze , di scimitarre e di coltellacci . Alcuni , piu` audaci , vedendo la scialuppa gia` in procinto di entrare nel Niger , si erano gettati coraggiosamente in acqua sperando di raggiungerla . Ben , disse il marchese , noi occupiamoci dei nuotatori e voi altri fate delle scariche verso la riva . Tirate con calma e non impressionatevi . Questi negri valgono ben poco e li arresteremo subito . L' incendio della foresta si era propagato con rapidita` incredibile . I cespugli si torcevano e scoppiettavano , mentre le fronde delle piante giganti fiammeggiavano come torce colossali . Una luce intensa illuminava tutta la cala , proiettandosi fino sulle acque del Niger , le quali pareva che si fossero tramutate in bronzo fuso . Una prima scarica arresto` , poi volse in fuga i nuotatori ed una seconda calmo` lo slancio dei negri assiepati sulle rive . Le palle dei fucili a retrocarica avevano gettato a terra o calato a fondo parecchi uomini e quella dura lezione aveva raffreddato il furore degli assalitori . Approfittiamo di questo momento di sosta , disse il marchese . Rocco , El Haggar , ai remi ! Mentre Ben ed Esther continuavano a sparare contro ambe le rive , la scialuppa supero` velocemente lo stretto e si slancio` nelle acque del Niger , allontanandosi dalla sponda . Il pericolo non era cessato , tutt' altro ! Attirati dai rulli dei noggara e piu` di tutto da quella luce intensa che si propagava sulla riva del fiume gigante , numerose scialuppe si erano staccate da Koromeh , montate da equipaggi armati . Stiamo per venir presi , disse Ben , gettando uno sguardo disperato verso Esther . Quelle scialuppe accorrono per tagliarci il passo . E sono una ventina , mormoro` il marchese , tormentando il grilletto del fucile . Le scialuppe di Koromeh avevano attraversato il fiume ed avevano formato una linea che si estendeva quasi da una riva all' altra , onde chiudere completamente il passo . Erano montate da un centinaio e mezzo di negri armati per la maggior parte d' archi e di coltellacci , pero` alcuni possedevano anche dei fucili . Continuando la foresta a bruciare , si distinguevano perfettamente e si vedeva anche che si preparavano a dare battaglia ai fuggiaschi . Amici , disse il marchese . Non perdiamo un colpo . Dalla rapidita` del nostro fuoco e dall' esattezza dei nostri tiri dipende la nostra salvezza . Quando saremo addosso alle scialuppe , tu , Rocco , e tu , El Haggar , lasciate i remi e prendete i fucili ... Mille cannonate ! I kissuri ! Dove sono ? chiesero tutti . La` , guardateli ! Hanno lasciato or ora la riva sinistra e corrono in aiuto dei negri su due imbarcazioni ! Maledizione ! ruggi` Rocco . Verranno a guastare la nostra vittoria . Marchese , disse Esther . Voi e Ben occupatevi dei negri ; io apro il fuoco sui kissuri . La mia carabina ha una portata straordinaria e prima che quei bricconi si avvicinino , ne abbattero` parecchi . Il marchese e Ben aprirono tosto un terribile fuoco accelerato , mentre Esther , coricata fra le casse , sparava sulle due imbarcazioni montate dai kissuri lanciando le sue palle a sei o settecento metri . Intanto i due battellieri , Rocco ed El Haggar , arrancavano con furore , risoluti a sfondare la linea di battaglia e passare addosso ai negri . Il fuoco accelerato del marchese , di Ben e della giovane ebrea , diventava piu` terribile a mano a mano che la distanza scemava . I negri cadevano in buon numero e anche i kissuri subivano perdite gravissime , perche` ben poche palle andavano perdute . Erano tre formidabili bersaglieri e mancava ancora Rocco , un tiratore che forse superava gli altri . I nemici nondimeno non aprivano la loro linea , anzi le scialuppe piu` lontane accorrevano per ingrossarla onde opporre maggiore resistenza ed intanto rispondevano scaricando i loro moschettoni e lanciando frecce in gran numero . Ne` le palle , ne` i dardi ancora giungevano fino alla scialuppa , tuttavia il marchese cominciava a diventare assai preoccupato per l' abbondanza straordinaria di quei proiettili . Eleviamo una barricata ! esclamo` ad un tratto . Abbiamo le casse e anche delle panche . Ben , Esther , continuate il fuoco , voi ! Non domando che due minuti . Lascio` il fucile , afferro` uno ad uno i forzieri e li accumulo` a prora legandoli insieme con una fune . Essendo pieni d' oro , potevano arrestare le palle dei moschettoni , anche a breve distanza . Esther , qui voi , disse quand' ebbe finito . La barricata e` solida e non correte pericolo alcuno . Vi ho lasciato uno spazio sufficiente per la canna della vostra carabina . Accumulo` poi a poppa le casse contenenti i loro effetti , formando una seconda barricata , e alzo` le panche a babordo ed a tribordo in modo da riparare anche i rematori dai tiri trasversali . I negri accortisi subito di quei ripari che rendevano quasi inutili le loro frecce e anche le loro palle , avevano rotto la loro linea di combattimento per assalire la scialuppa sui due fianchi , ma le prime barche che si erano avanzate avevano dovuto retrocedere frettolosamente cogli equipaggi decimati . Il marchese ed i suoi compagni le avevano accolte con un fuoco cosi` terribile , da rendere impossibile un nuovo attacco . Coraggio , amici ! grido` il marchese . La via e` aperta ! Si volse e guardo` le scialuppe montate dai kissuri del sultano . Si trovavano allora a quattrocento metri e manovravano in modo da abbordare l' imbarcazione a poppa . Tre salve su costoro ! grido` il marchese . Sono i piu` pericolosi ! Nove colpi di fucile rimbombarono . Cinque kissuri della prima scialuppa caddero e uno della seconda . Eccoli calmati , disse il marchese vedendo le due imbarcazioni arrestarsi . Avanti ora ! Una scialuppa si era messa attraverso la rotta seguita dai fuggiaschi . Era montata da otto negri fra i quali alcuni possedevano dei fucili . Animo ! grido` Rocco . All' abbordaggio ! Arrancando con lena disperata investono furiosamente la scialuppa , le fracassano il bordo e la capovolgono , mentre il marchese , Ben ed Esther fucilano a bruciapelo i negri . Urrah ! Avanti ! tuona il marchese . L' imbarcazione passa fra gli assalitori colla velocita` d' un dardo e supera la linea , ma i negri non si danno ancora per vinti . Incoraggiati dai kissuri i quali si sono rimessi in caccia e forti del numero , si riordinano prontamente ed inseguono vigorosamente i fuggiaschi , mentre altre scialuppe si staccano dalle due rive . La battaglia diventa terribile . Anche Rocco ed El Haggar hanno impugnati i fucili e dopo aver rinforzato la barricata di poppa con quella di prora , diventata ormai inutile , bruciano le loro cartucce senza economia . Le canne dei retrocarica sono diventate cosi` ardenti , che il marchese , Ben ed Esther sono costretti a bagnarle nel fiume onde non bruciarsi le dita . E` un miracolo se i fuggiaschi non hanno ricevuto ancora delle ferite . La lotta non puo` durare a lungo , malgrado il fuoco infernale dei due isolani , dei due ebrei e del moro . I negri s' accostano da tutte le parti urlando come demoni , decisi a venire all' abbordaggio . Il Niger sembra in fiamme , perche` l' incendio della foresta avvampa sempre . Le sue acque sembrano di fuoco . Il marchese e Ben si scambiano uno sguardo pieno d' angoscia . Comprendono che la lotta sta per finire e che stanno per cadere vivi nelle mani dei negri e dei kissuri . E` finita , mormora il marchese , con voce strozzata . Si` , risponde Ben , facendo un gesto disperato ... Ci lasceremo prendere ? No . Vi e` una scure sotto il banco . Quando i negri monteranno all' assalto , sfonderemo la scialuppa . Si` , Ben . Riprendono il fuoco , fulminando i negri piu` vicini . Esther pallida ma sempre risoluta , li appoggia vigorosamente , mentre Rocco si prepara a martellare i nemici col calcio del fucile . Il cerchio si restringe . I negri non si trovano che a poche diecine di passi ed impugnano le lance e le mazze mentre i kissuri urlano a piena gola Addosso ai kafir ! Ordine del sultano . Ad un tratto un fischio acuto assordante lacera l' aria e copre il rombo delle fucilate , poi delle scariche regolari , stridenti , come eseguite da una mitragliatrice , si seguono . I negri si arrestano stupiti e anche spaventati , mentre parecchi cadono fulminati sul fondo delle piroghe . Il marchese , a rischio di ricevere una palla nel cranio , balza a prora . Un urlo gli sfugge Siamo salvi ! Coraggio ! Alcune scariche ancora ! Una grossa scialuppa a vapore , fornita di ponte , sbucata non si sa da dove , fende rapidamente le scintillanti acque del fiume , fischiando e fumando . A prora balenano dei lampi e risuonano delle detonazioni . E` una mitragliatrice che prende d' infilata le scialuppe dei negri . Chi sono quei salvatori che giungono in cosi` buon punto ? Nessuno si cura di saperlo pel momento . Il marchese e tutti gli altri , vedendo la scialuppa avanzarsi a tutto vapore , raddoppiano il fuoco , bruciando il muso ai negri piu` vicini . Il cerchio si e` allargato , perche` la mitragliatrice comincia a far strage . Le palle fioccano sulle scialuppe , decimando crudelmente gli equipaggi . Un uomo di alta statura , con una lunga barba bionda , vestito interamente di bianco , con in capo un elmetto da esploratore , sale sulla prora della scialuppa a vapore gia` vicinissima , gridando : Vorwaerts ! Pronti ad imbarcarvi ! Passeremo addosso ai negri ! Dei tedeschi ! esclama il marchese , corrugando la fronte . Bah ! In Africa tutti gli europei sono fratelli . Siano i benvenuti ! Amici , abbordiamo ! La scialuppa a vapore ha rallentato la sua marcia , ma la sua mitragliatrice continua a spazzare il fiume con scariche sempre piu` formidabili . I due battellieri con pochi colpi di remo l' abbordano sul babordo , mentre una scala di corda viene gettata . Presto , salite ! grida l' uomo biondo . Il marchese afferra Esther e la porge all' uomo biondo , il comandante di certo , a giudicare dai gradi d' oro che gli ornano le maniche . Questi la solleva sopra la bordatura e la depone sulla tolda , quindi , levandosi galantemente l' elmo , le dice in francese : Signora , siete fra amici : ora daremo a quei bricconi di negri la paga . Il marchese , Rocco , Ben , il moro ed i battellieri salgono precipitosamente , portando i forzieri che i marinai della scialuppa subito prendono , deponendoli dietro la murata . Signore , dice il marchese , volgendosi verso il comandante e salutandolo militarmente , grazie , a nome di tutti . Il tedesco gli porge la destra , gli da` una vigorosa stretta , poi grida : A tutto vapore ! I negri ed i kissuri , furiosi di vedersi rapire la preda , quando credevano ormai di tenerla , si stringono addosso alla scialuppa a vapore tentando di montare all' abbordaggio . Urlando spaventosamente , scaricano i loro moschettoni e lanciano dovunque dardi e giavellotti . Ah ! briganti ! brontola il comandante . Non volete lasciare andare ? Ebbene , la vedremo ! Mentre la mitragliatrice continua a tuonare , lanciando i suoi proiettili a ventaglio , ed i quindici marinai , aiutati dal marchese , da Ben , da Rocco e da El Haggar , respingono gli assalitori a colpi di fucile e di baionetta , la scialuppa indietreggia di cinquanta passi , poi si slancia innanzi a tutto vapore . La sua elica morde furiosamente le acque facendole spumeggiare . Avanti ! tuona il comandante . Fuoco di bordata ! La piccola cannoniera ha preso lo slancio . Si avanza fischiando , fracassa due scialuppe , passa in mezzo alle altre e scompare fra una nuvola di fumo , mentre i negri urlano a piena gola bruciando le loro ultime cariche . La sconfitta dei sudditi del sultano di Tombuctu e` completa . Il fiume e` ingombro di pezzi di scialuppe e di corpi umani che la corrente travolge , e la scialuppa a vapore continua la sua veloce fuga , lasciandosi indietro le piroghe sulle quali i negri sfogano la loro rabbia impotente con minacce atroci . Il marchese lascia il fucile e s' avvicina al comandante , il quale , munito d' un cannocchiale , guarda sorridendo tranquillamente i negri che fanno sforzi indicibili per dare la caccia alla scialuppa . Signore , dice , vi dobbiamo la vita . I negri stavano per prenderci . Sono ben lieto , signore , di esser giunto in cosi` buon momento . Siete francese ? Il signor marchese di Sartena , un valoroso corso che ha attraversato il deserto per cercare il colonnello Flatters , disse Ben , avanzandosi . Wilhelm von Orthen , rispose il tedesco , inchinandosi dinanzi all' isolano e porgendogli per la seconda volta la destra . Avete trovato lo sfortunato colonnello , signor marchese ? Sarei stato ben contento se avessi potuto salvare anche lui . E` morto , signor von Orthen . Ne ero quasi certo . Ma come vi trovate qui , voi , signore ? Avevo appreso che il tenente Caron era salito fino qui colla sua cannoniera ed ero stato incaricato , dal mio governo , d' accertarmi della navigabilita` del Niger . E ne avete avuto una prova , disse il marchese , sorridendo . Si` , rispose il tedesco . Signor marchese , la mia scialuppa e` interamente a vostra disposizione . Io ritorno verso la costa . E noi vi seguiremo , signor von Orthen , perche` la nostra missione e` ormai finita . Conclusione Quindici giorni dopo , la scialuppa a vapore giungeva indisturbata alle bocche del Niger e del vecchio Calabar , e sboccava in mare arrestandosi ad Akassa , una graziosa ma anche assai insalubre cittadina del possedimento inglese . Il marchese ed i suoi compagni , dopo aver fatto degli splendidi regali ai marinai della piccola cannoniera , ai quali dovevano la loro salvezza , e dopo aver ringraziato il valoroso comandante , s' imbarcarono su un piroscafo inglese in rotta per la libera colonia di Liberia . Tutti avevano fretta di ritornare al Marocco , soprattutto il marchese , il quale ormai aveva dato il suo cuore alla bella Esther . Il 25 febbraio del 1880 sbarcarono a Monrovia , la capitale della repubblica negra , prendendo tosto imbarco su un piroscafo della Woermann Linie che faceva il servizio fra Liberia , isole Canarie , Mogador e Tangeri . Quindici giorni piu` tardi il marchese di Sartena , nella casa di Ben Nartico , impalmava la valorosa ebrea , che aveva imparato ad apprezzare nel deserto del Sahara , fra i mille pericoli dei feroci scorridori del deserto e fra i kissuri` del sultano di Tombuctu . Il giovane marchese non ha rinunziato alle sue spalline . Egli e` ancora uno dei piu` brillanti ufficiali della guarnigione corsa e Rocco ed El Haggar , il fedele moro , sono le sue ordinanze , come Esther e` la piu` bella e la piu` invidiabile sposa dell' isola . 1 Tombuctu fu poi conquistata dai francesi . Fu presa con un audace colpo di mano , da scialuppe a vapore che avevano rimontato il Niger . 2 Letti molto primitivi formati d' una pelle tesa su un telaio . l . L' assalto della Marianna Dunque , si va avanti si` o no ? Corpo di Giove ! E` impossibile che noi siamo caduti come tanti stupidi su un banco . E` impossibile avanzare , signor Yanez . Che cos' e` dunque che ci ha fermati ? Non lo sappiamo ancora . Per Giove ! Era ubriaco il pilota ? Bella fama che si acquistano i malesi ! Ed io che li avevo creduti , fino a stamane , i migliori marinai dei due mondi ! Sambigliong , fa' spiegare dell' altra tela . Il vento e` buono e chissa` che non riusciamo a passare . Non faremo nulla , signor Yanez , perche` la marea cala rapidamente . Che il diavolo si porti all' inferno quell' imbecille di pilota ! L' uomo che cosi` parlava , si era voltato bruscamente verso la poppa colla fronte aggrottata e il viso alterato da una collera violentissima . Quantunque avesse varcata , e forse di qualche anno , la cinquantina , era ancora un bell' uomo , aitante , con lunghi baffi grigiastri accuratamente arricciati , la pelle leggermente abbronzata , con lunghi capelli che gli sfuggivano al di sotto di un ampio cappello di paglia di Manilla , somigliante ad un sombrero messicano , adorno d' un gallone di velluto azzurro con nappine . Vestiva con molta eleganza , di flanella bianca , con bottoni d' oro e portava alla cintura una larga fascia di velluto rosso , reggente un paio di pistole dalla canna lunga e rabescata ed il calcio con intarsi d' argento e di madreperla , armi senza dubbio di fabbrica indiana , e calzava alti stivali di mare , di pelle gialla , colla punta un po' rialzata . Pilota ! grido` . Un malese , dalla pelle quasi fuligginosa , con riflessi color del mattone , gli occhi un po' obliqui che avevano un lampo giallastro che produceva uno strano effetto su chi lo vedeva , a quella chiamata , aveva abbandonata la ribolla del timone che fino allora aveva tenuta e si era accostato a Yanez con un fare sospettoso che tradiva una coscienza poco tranquilla . Padada , disse l' europeo con voce secca , mentre appoggiava la destra sul calcio d' una delle due pistole . Come va questa faccenda ? Parmi avessi detto che conoscevi tutti i passi della costa bornese ed e` solo per cio` che io ti ho imbarcato . Ma , signore ... balbetto` il malese con aria imbarazzata . Che cosa vuoi dire ? chiese Yanez che forse , per la prima volta in vita sua , pareva avesse perduta la sua flemma abituale . Questo banco non esisteva prima . Briccone , vuoi tu che sia sorto stamane dal fondo del mare ? Sei un imbecille ! Tu hai dato un colpo falso di barra per arrestare la Marianna . A quale scopo , signore ? Che ne so io ? Potrebbe darsi che tu fossi d' accordo con quei misteriosi nemici che hanno sollevato i dayaki . Non ho avuto altri rapporti che coi miei compatriotti , signore . Credi che ci potremo disincagliare ? Si` , all' alta marea . Vi sono molti dayaki sul fiume ? Non credo . Sai che abbiano buone armi ? Non ho veduto presso di loro che qualche fucile . Chi puo` essere stato a sollevarli ? borbotto` Yanez . Vi e` un mistero qui sotto che io non riesco a spiegare , quantunque la Tigre della Malesia si ostini a vedere in tutto cio` la mano degli inglesi . Speriamo di giungere in tempo e di ricondurre Tremal Naik e Darma a Mompracem , prima che i ribelli invadano le loro piantagioni e distruggano le loro fattorie . Vediamo se possiamo lasciare questo banco prima che la marea abbia raggiunto la sua massima altezza . Volse le spalle al malese e si diresse verso prora , curvandosi sulla murata del castello . La nave che aveva dato in secco , probabilmente in causa d' una falsa manovra , era uno splendido veliero a due alberi , costruito di certo da poco tempo a giudicarlo dalle sue linee ancora perfette , con due immense vele simili a quelle che portano i grossi prahos malesi . Doveva stazzare non meno di duecento tonnellate ed aveva un armamento da renderlo temuto anche a qualche piccolo incrociatore . Infatti , aveva sul cassero due pezzi da caccia di buon calibro , protetti da una barricata mobile formata da due grosse lastre di acciaio congiunte ad angolo e sul castello di prora quattro lunghe e grosse spingarde , armi eccellenti per mitragliare i nemici , quantunque di corta portata . Inoltre aveva un equipaggio numeroso , fin troppo per un legno cosi` piccolo , formato da una quarantina di persone , malesi e dayaki , per la maggior parte attempati ma ancora solidi , dai visi fierissimi e con non poche cicatrici , cio` che indicava come quegli uomini fossero gente di mare e anche di guerra . La nave si era arrestata all' entrata d' una vasta baia , entro cui sboccava un fiume che pareva abbondante d' acqua . Numerose isole , fra cui una grandissima , riparavano la baia dai venti di ponente , tutte cinte di scogliere corallifere e di banchi e coperte da una vegetazione foltissima d' un bel verde intenso . La Marianna si era arenata su uno di quei banchi che le acque nascondevano e che , in quel momento , cominciava ad apparire , continuando la marea ad abbassarsi . La ruota di prora aveva toccato molto profondamente , in modo da rendere impossibile lo scagliamento col solo mezzo delle a`ncore gettate a poppavia e alate all' argano . Cane d' un pilota ! esclamo` Yanez , dopo d' aver osservato attentamente il banco . Non ce la caveremo prima di mezzanotte . Che cosa ne dici , Sambigliong ? Un malese che aveva il viso assai rugoso ed i capelli biancastri , e che tuttavia sembrava ancora robustissimo , si era accostato all' europeo : Dico , signor Yanez , che nessuna manovra riuscirebbe a toglierci di qui senza l' aiuto dell' alta marea . Hai fiducia in quel pilota ? Non so , capitano , rispose il malese , non avendolo mai veduto prima d' ora . Nondimeno ... Continua , disse Yanez . Quello d' averlo trovato solo , cosi` lontano da Gaya , in un canotto incapace di resistere ad un' ondata e di essersi subito offerto di guidarci , non mi pare chiaro . Che abbia commesso una imprudenza ad affidargli il timone ? si chiese Yanez , che era diventato pensieroso . Poi , scuotendo il capo come se avesse voluto scacciare lungi da se` un pensiero importuno , aggiunse : Per quale scopo quell' uomo , che appartiene alla vostra razza , avrebbe cercato di perdere il migliore e piu` poderoso praho della Tigre della Malesia ? Forse che noi non abbiamo sempre protetti gli indigeni bornesi contro le vessazioni degli inglesi ? Forse che non abbiamo rovesciato James Brooke per ridare l' indipendenza ai dayaki di Sarawak ? E perche` mai , signor Yanez , disse Sambigliong i dayaki della costa si sono messi in armi improvvisamente , contro i nostri amici ? Eppure Tremal Naik , creando fattorie su queste spiagge , che prima erano quasi deserte , ha dato loro il mezzo di guadagnarsi da vivere comodamente , senza correre i rischi della pirateria che li decimava . E` un mistero questo , mio caro Sambigliong , che ne` io ne` Sandokan siamo ancora riusciti a spiegare . Questo improvviso scoppio d' ira contro Tremal Naik deve avere una causa che per ora ci sfugge , ma certo qualcuno ha soffiato sul fuoco . Che Tremal Naik e sua figlia Darma corrano un vero pericolo ? Il messo che ci ha mandato a Mompracem ha detto che tutti i dayaki sono in armi e sembrano presi da una improvvisa pazzia , che tre delle fattorie sono state saccheggiate e poi incendiate e parlavano di massacrare Tremal Naik . Eppure non c' e` un uomo migliore di lui in tutta l' isola , disse Sambigliong . Non comprendo come quei furfanti guastino e saccheggino le sue proprieta` . Ne sapremo qualche cosa quando giungeremo al kampong di Pangutaran . La comparsa della Marianna sul fiume calmera` un po' i dayaki e se non deporranno le armi , li mitraglieremo come si meritano . E conosceremo le cause che li hanno indotti a sollevarsi . Oh ! esclamo` ad un tratto Yanez , che aveva volti gli sguardi verso la foce del fiume . Vi e` qualcuno che pare voglia dirigersi verso di noi . Un piccolo canotto , munito d' una vela , era sbucato dietro gli isolotti che ingombravano la foce del fiume ed aveva puntato la prora verso la Marianna . Un solo uomo lo montava , ma era cosi` lontano ancora da non poter distinguere se era un malese o un dayako . Chi puo` essere costui ? si chiese Yanez , che non lo perdeva di vista . Guarda , Sambigliong , non ti sembra indeciso sulla sua manovra ? Ora si dirige verso gli isolotti , ora se ne allontana per gettarsi verso le scogliere corallifere . Si direbbe che cerchi d' ingannare qualcuno sulla sua vera rotta , signor Yanez , rispose Sambigliong . Che sia sorvegliato e che cerchi d' ingannarli ? Pare anche a me , rispose l' europeo . Va' a prendermi un cannocchiale e fa' caricare una spingarda a palla . Se si cerchera` d' intralciare la manovra di quell' uomo , il quale evidentemente mira a raggiungerci , faremo fuoco . Un momento dopo puntava l' istrumento sul piccolo canotto che allora si trovava a non meno di due miglia e che aveva finalmente abbandonato le isolette della foce , per spingersi risolutamente verso la Marianna . Ad un tratto gli sfuggi` un grido : Tangusa ! Quello che Tremal Naik aveva condotto con se` da Mompracem e che aveva innalzato alla carica di fattore ? Si` , Sambigliong . Finalmente sapremo qualche cosa su questa insurrezione , se e` veramente lui , disse il dayako . Non m' inganno : lo vedo benissimo . Oh ! Che cosa avete , signore ? Vedo una scialuppa montata da una dozzina di dayaki che mi pare voglia dare la caccia a Tangusa . Guarda verso l' ultima isola : la vedi ? Sambigliong aguzzo` gli sguardi e vide infatti un' imbarcazione stretta e molto lunga , lasciare la foce del fiume e slanciarsi velocemente verso il mare , sotto la spinta di otto remi poderosamente manovrati . Si` , signor Yanez , danno la caccia al fattore di Tremal Naik , disse . Hai fatto caricare una spingarda ? Tutte e quattro . Benissimo : aspettiamo un momento . Il piccolo canotto che aveva il vento in favore , filava diritto verso la Marianna con sufficiente velocita` , nondimeno non pareva che potesse gareggiare colla scialuppa . L' uomo che la montava , accortosi di essere segui`to , aveva legata la barra del timone ed aveva preso due remi per accelerare maggiormente la corsa . Ad un tratto , una nuvoletta di fumo s' alzo` sopra la prora della scialuppa , poi una detonazione giunse fino a bordo della Marianna . Fanno fuoco su Tangusa , signor Yanez , disse Sambigliong . Ebbene mio caro , io mostrero` a quei furfanti come tirano i portoghesi , rispose l' europeo colla sua solita calma . Getto` via la sigaretta che stava fumando , si fece largo fra i marinai che avevano invaso il castello di prora attirati da quello sparo e s' accosto` alla prima spingarda di babordo , puntandola sulla scialuppa . La caccia continuava furiosa ed il piccolo canotto , nonostante gli sforzi disperati dell' uomo che lo montava , perdeva via . Un altro colpo di fucile era partito da parte degli inseguitori e senza miglior successo , essendo generalmente i dayaki piu` abili nel maneggio delle loro cerbottane che delle armi da fuoco , non conoscendo l' alzo . Yanez , calmo , impassibile mirava sempre . E` sulla linea , mormoro` dopo qualche minuto . Fece contemporaneamente fuoco . La lunga e grossa canna s' infiammo` con un rombo strano che si ripercosse perfino sotto gli alberi che coprivano le sponde della baia . Sul tribordo della scialuppa si vide alzarsi uno sprazzo d' acqua , poi si udirono in lontananza delle urla furiose . Presa , signor Yanez ! grido` Sambigliong . E fra poco affondera` , rispose il portoghese . I dayaki avevano interrotto l' inseguimento ed arrancavano disperatamente per raggiungere uno degli isolotti della foce , prima che la loro imbarcazione affondasse . Lo squarcio prodotto dalla palla della spingarda , un buon proiettile di piombo misto a rame , del peso d' una libbra e mezzo , era cosi` considerevole da non permettere di prolungare molto quella corsa . Ed infatti i dayaki distavano ancora trecento passi dall' isolotto piu` vicino , quando la scialuppa , che si riempiva rapidamente d' acqua , manco` loro sotto i piedi , scomparendo . Essendo i dayaki della costa tutti abilissimi nuotatori , perche` passano la maggior parte della loro esistenza in acqua al pari dei malesi e dei polinesiani , non vi era pericolo che si annegassero . Salvatevi pure , disse Yanez . Se tornerete alla carica vi scalderemo i dorsi con della buona mitraglia a base di chiodi . Il piccolo canotto , liberato dai suoi inseguitori , merce` quel colpo fortunato , aveva ripresa la rotta verso la Marianna spinto dalla brezza che aumentava col calar del sole e ben presto si trovo` nelle sue acque . L' uomo che lo guidava era un giovane sulla trentina , dalla pelle giallastra , ed i lineamenti quasi europei , come se fosse nato da un incrocio di due razze , la caucasica e la malese ; di statura piuttosto bassa e assai membruto ; aveva il corpo avvolto in brandelli di tela bianca che gli fasciavano strettamente le braccia e le gambe e che apparivano qua e la` macchiati di sangue . Che l' abbiano ferito ? si chiese Yanez . Quel meticcio mi sembra assai sofferente . Ohe , gettate una scala e preparate qualche cordiale . Mentre i suoi marinai eseguivano quegli ordini , il piccolo canotto , con un' ultima bordata , giunse sotto il fianco di tribordo del veliero . Sali presto ! grido` Yanez . Il fattore di Tremal Naik lego` la piccola imbarcazione a una corda che gli era stata gettata , ammaino` la vela , poi sali` quasi con fatica la scala , comparendo sulla tolda . Un grido di sorpresa ed insieme d' orrore era sfuggito al portoghese . Tutto il corpo di quel disgraziato appariva crivellato come se avesse ricevuto parecchie scariche di pallini e da quelle innumerevoli , quantunque piccolissime ferite , uscivano goccioline di sangue . Per Giove ! esclamo` Yanez , facendo un gesto di ribrezzo . Chi ti ha conciato in questo modo , mio povero Tangusa ? Le formiche bianche , signor Yanez , rispose il malese con voce strozzata facendo un' orribile smorfia strappatagli dal dolore acuto che lo tormentava . Le formiche bianche ! esclamo` il portoghese . Chi ti ha coperto il corpo di quei crudeli insetti cosi` avidi di carne ? I dayaki , signor Yanez . Ah ! Miserabili ! Passa nell' infermeria e fatti medicare , poi riprenderemo la conversazione . Dimmi solamente per ora se Tremal Naik e Darma corrono un pericolo imminente . Il padrone ha formato un piccolo corpo di malesi e tenta di far fronte ai dayaki . Va bene , mettiti nelle mani di Kickatany che e` un uomo che si intende di ferite , poi mi manderai a chiamare , mio povero Tangusa . Ora ho altro da fare . Mentre il malese , aiutato da due marinai , scendeva nel quadro , Yanez aveva rivolto la sua attenzione verso lo sbocco del fiume dove erano comparse altre tre grosse scialuppe montate da numerosi equipaggi ed una doppia , munita di ponte sul quale si scorgeva uno di quei piccoli cannoni di ottone chiamati dai malesi lila` , fusi insieme con rame tolto dalla carena delle vecchie navi e qualche particella di piombo . Oh diavolo ! mormoro` il portoghese . Che quei dayaki abbiano intenzione di venirsi a misurare colle tigri di Mompracem ? Non sara` con quelle forze che voi avrete ragione di noi , miei cari . Abbiamo dei buoni pezzi che vi faranno saltare come capre selvatiche . Purche` non abbiano altre scialuppe nascoste dietro le isole , signor Yanez , disse Sambigliong . Siamo troppo forti per aver paura di loro , quantunque noi conosciamo l' audacia e lo slancio di quegli uomini , figli di pirati e di tagliatori di teste . Ne abbiamo due di quelle casse . Palle d' acciaio armate di punte ? Si` , capitano Yanez . Falle portare in coperta e da' ordine a tutti i nostri uomini di calzare stivali di mare se non vorranno guastarsi i piedi . Ed i fasci di spine li hai imbarcati ? Anche quelli . Falli gettare sulle impagliature tutto intorno al bordo . Se vorranno montare all' assalto li udremo a urlare come belve feroci . Pilota ! Padada che si era issato fino sulla coffa del trinchetto per osservare le mosse sospette delle quattro scialuppe era disceso e si era accostato al portoghese guardando obliquamente . Sai dirmi se quei dayaki posseggono molte barche ? Non ne ho vedute che pochissime sul fiume , rispose il malese . Credi che tenteranno di abbordarci , approfittando della nostra immobilita` ? Non credo , padrone . Parli sinceramente ? Bada che comincio ad avere qualche sospetto su di te e che questo arenamento non mi e` sembrato puramente accidentale . Il malese fece una smorfia come per nascondere il brutto sorriso che stava per spuntargli sulle labbra , poi disse un po' risentito : Non vi ho dato alcun motivo per dubitare della mia lealta` , padrone . Vedremo in seguito , rispose Yanez . E ora andiamo a trovare quel povero Tangusa , mentre Sambigliong prepara la difesa . 2 . Il pellegrino della Mecca Se quel veliero appariva bellissimo all' esterno , tale da poter gareggiare coi piu` splendidi yachts di quell' epoca , l' interno , specialmente il quadro di poppa , era addirittura sfarzoso . La sala centrale sopratutto , che serviva da pranzo e da ricevimento insieme , era ricchissima , con scaffali , tavola e sedie in mogano con intarsi di madreperla e filettature d' oro , con tappeti persiani in terra e arazzi indiani alle pareti e tende di seta rosa con frangie d' argento alle piccole finestre . Una grande lampada , che pareva di Venezia , pendeva dal soffitto e tutto all' intorno , negli spazi nudi , si vedevano splendide collezioni d' armi di tutti i paesi . Coricato su un divano di velluto verde , fasciato dal capo alle piante e avvolto in una grossa coperta di lana bianca , stava l' intendente di Tremal Naik gia` medicato e rinforzato da qualche buon cordiale . Sono cessati i dolori , mio bravo Tangusa ? gli rispose Yanez . Kickatany possiede degli unguenti miracolosi , rispose il ferito . Mi ha spalmato tutto il corpo e ora mi sento molto meglio di prima . Raccontami come e` successa la cosa . Innanzi tutto , e` sempre al kampong di Pangutaran , l' amico Tremal Naik ? Si` , signor Yanez , e quando l' ho lasciato stava fortificandosi per resistere ai dayaki fino al vostro arrivo . Quando e` giunto a Mompracem il messo che vi abbiamo spedito ? Tre giorni or sono e come vedi noi non abbiamo perduto tempo ad accorrere col nostro miglior legno . Che cosa pensa la Tigre della Malesia di questa improvvisa insurrezione dei dayaki , che fino a tre settimane or sono guardavano il mio padrone come il loro buon genio ? Abbiamo fatto insieme tante congetture e forse non abbiamo indovinato il vero motivo che ha deciso i dayaki a prendere le armi e a distruggere le fattorie che erano costate tante fatiche a Tremal Naik . Sei anni di lavoro e piu` di centomila rupie spese forse inutilmente ! Avete qualche sospetto ? Ecco , signore , quanto abbiamo potuto sapere . Un mese fa e probabilmente anche prima , e` sbarcato su queste coste un uomo che non sembra appartenere ne` alla razza malese , ne` a quella bornese , che si diceva fervente mussulmano e portava in testa il turbante verde come tutti coloro che hanno compiuto il pellegrinaggio alla Mecca . Voi sapete , signore , che i dayaki di questa parte dell' isola non adorano i geni dei boschi , ne` gli spiriti buoni e cattivi come i loro confratelli del sud e che sono invece mussulmani , a loro modo s' intende e non meno fanatici di quelli dell' India centrale . Che cosa abbia dato ad intendere quell' uomo a questi selvaggi , ne` io ne` il mio padrone siamo riusciti a saperlo . Il fatto e` che riusci` a fanatizzarli ed indurli a distruggere le fattorie ed a ribellarsi all' autorita` del signor Tremal Naik . Ma che istoria mi racconti tu ! esclamo` Yanez , che era al colmo della sorpresa . Una storia tanto vera , signor Yanez , che il mio padrone corre il pericolo di morire abbruciato nel suo kampong assieme alla signorina Darma , se voi non accorrete in suo aiuto . L' uomo dal turbante verde ha aizzato quei selvaggi non solo contro le fattorie ... Anche contro il mio padrone e vogliono la sua testa , signor Yanez . Il portoghese era diventato pallido . Chi potra` essere quel pellegrino ? Quale misterioso motivo lo spinge contro Tremal Naik ? L' hai visto tu ? Si` , mentre scappavo dalle mani dei dayaki . E` giovane , vecchio ... Vecchio , signore , alto di statura e magrissimo , un tipo da vero pellegrino che ha fame e sete . E vi e` di piu` ancora che aggrava il mistero , aggiunse il meticcio . Mi hanno detto che due settimane or sono e` giunta qui una nave a vapore che portava la bandiera inglese e che il pellegrino ha avuto un lungo colloquio con quel comandante . E` partita subito quella nave ? La mattina seguente ed ho il sospetto che , durante la notte , abbia sbarcato delle armi , perche` ora non pochi dayaki posseggono dei moschetti e anche delle pistole , mentre prima non avevano che delle cerbottane e delle sciabole . Che gli inglesi c' entrino in tutta questa faccenda ? si domando` Yanez , che appariva molto preoccupato . Possibile , signor Yanez ! Sai la voce che corre a Labuan ? Che il governo inglese abbia intenzione di occupare la nostra isola di Mompracem col pretesto che noi costituiamo un pericolo costante per la sua colonia e di mandarci a occupare qualche altra terra piu` lontana . Gli inglesi che devono a voi tanta riconoscenza , per averli sbarazzati dei thugs che infestavano l' India ! Mio caro , credi tu che un leopardo possa avere della riconoscenza verso una scimmia , supponiamo , che l' ha sbarazzato degli insetti che lo tormentavano ? No , signore , quei carnivori non hanno quel sentimento . E non ne avra` nemmeno il governo inglese che viene chiamato il leopardo dell' Europa . E voi vi lascerete cacciare da Mompracem ? Un sorriso comparve sulle labbra di Yanez . Accese una sigaretta , aspiro` due o tre boccate di fumo , poi disse con voce calma : Non sarebbe gia` la prima volta che le tigri di Mompracem si mettono in guerra col leopardo inglese . Un giorno hanno tremato e Labuan ha corso il pericolo di vedere i suoi coloni divorati da noi o cacciati in acqua . Non ci lasceremo ne` sorprendere , ne` sopraffare . Sandokan ha mandato dei suoi prahos a Tiga ad arruolare uomini ? chiese il meticcio . Che non varranno meno per coraggio , delle ultime tigri di Mompracem rispose Yanez . L' Inghilterra ci vuole scacciare dalla nostra isola , che da trent' anni occupiamo ? Si provi e noi metteremo la Malesia intera in fiamme e daremo battaglia , senza quartiere , all' insaziabile leopardo inglese . Vedremo se sara` la Tigre della Malesia che soccombera` nella lotta . In quel momento si udi` la voce di Sambigliong , il mastro della Marianna , a gridare : In coperta , capitano ! Giungi in buon punto , malese mio , rispose Yanez . Ho appena terminato ora il mio colloquio con Tangusa . Che cosa c' e` di nuovo ? S' avanzano . I dayaki ? Si` , capitano . Va bene . Il portoghese usci` dal quadro , sali` la scala e giunse in coperta . Il sole stava allora per tramontare in mezzo ad una nuvola d' oro , tingendo di rosso il mare , che la brezza lievemente corrugava . La Marianna era sempre immobile , anzi essendo quello il momento della massima marea bassa , si era un po' coricata sul fianco di babordo , in maniera che la coperta rimaneva sbandata . Verso le isolette che facevano argine all' irrompere del fiume , una dozzina di grossi canotti , fra cui quattro doppi , s' avanzava lentamente verso il mezzo della baia , preceduta da un piccolo praho che era armato d' un mirim , un pezzo d' artiglieria un po' piu` grosso dei lila` , quantunque fuso allo stesso modo , con ottone grossolano , rame e piombo . Ah ! fece Yanez , colla sua solita flemma . Vogliono misurarsi con noi ? Benissimo , avremo polvere in abbondanza da regalare , e` vero Sambigliong ? La provvista e` copiosa , capitano , rispose il malese . Noto che s' avanzano molto adagio . Pare che non abbiano nessuna fretta , mio caro Sambigliong ! Aspettano che la notte scenda . Prima che la luce se ne fugga vediamo che musi sono . Prese il cannocchiale e lo punto` sul piccolo praho che precedeva sempre la flottiglia delle scialuppe . Vi erano quindici o venti uomini a bordo , che indossavano l' abito guerresco ; pantaloni stretti , abbottonati all' anca e al collo dei piedi , sarong cortissimo , in testa il tudung , un curioso berretto con lunga visiera e molte piume . Alcuni erano armati di fucile ; i piu` avevano invece dei kampilang , quelle pesanti sciabole a doccia d' un acciaio finissimo , dei pisau raut , ossia specie di pugnali dalla lama larga e non serpeggiante come i kriss malesi , e avevano dei grandi scudi di pelle di bufalo di forma quadrata . Bei tipi , disse Yanez colla sua solita calma . Sono molti , signore . Ouff ! Un centinaio e mezzo , mio caro Sambigliong . Si volse guardando la tolda della Marianna . I suoi quaranta uomini erano tutti ai loro posti di combattimento . Gli artiglieri dietro ai due cannoni da caccia e alle quattro spingarde , i fucilieri dietro alle murate i cui bordi erano coperti di fasci di spine acutissime e gli uomini di manovra , che pel momento non avevano nulla da fare essendo il veliero sempre arenato , sulle coffe muniti di bombe da lanciare a mano e armati di carabine indiane di lunga portata . Vengano a trovarci ! mormoro` , visibilmente soddisfatto degli ordini impartiti da Sambigliong . Il sole stava per scomparire , diffondendo i suoi ultimi raggi e bagnando di luce aurea o rossastra le coste dell' immensa isola e le scogliere contro cui si frangevano rumoreggiando le onde che venivano dal largo . Il grande globo incandescente calava superbamente in acqua , incendiando un gran ventaglio di nubi al di sopra delle quali s' innalzavano grandi zone d' oro e lembi ampi di porpora , smaglianti sull' azzurro chiaro del cielo . Finalmente s' immerse , quasi bruscamente , infiammando per alcuni istanti tutto l' orizzonte , poi quell' onda di luce si attenuo` rapidamente , non essendovi crepuscoli sotto quelle latitudini , la grande fantasmagoria solare si estinse e le tenebre piombarono avvolgendo la baia , le isole e le coste bornesi . Buona notte per gli altri e cattiva per noi , disse Yanez , che non aveva potuto fare a meno di contemplare quello splendido tramonto . Guardo` la flottiglia nemica . Il piccolo praho , le doppie scialuppe e quelle semplici affrettavano la corsa . Siamo pronti ? chiese Yanez . Si` , rispose Sambigliong per tutti . Allora , Tigrotti di Mompracem , non vi trattengo piu` . Il piccolo praho era a buon tiro e copriva le scialuppe che lo seguivano in fila , l' una dietro all' altra , per non esporsi al fuoco delle artiglierie della Marianna . Sambigliong si curvo` su uno dei due pezzi da caccia piazzati sul cassero che erano montati su perni giranti onde potessero far fuoco in tutte le direzioni e , dopo aver mirato per qualche istante , fece fuoco , spezzando netto l' albero di trinchetto , il quale cadde sul ponte assieme all' immensa vela . A quel colpo veramente meraviglioso , urla furiose s' alzarono sulle scialuppe , poi la prora del legno mutilato a sua volta avvampo` . Il mirim del piccolo veliero aveva risposto al fuoco della Marianna , ma la palla , male diretta , non aveva fatto altro danno che quello di forare il contro fiocco che Yanez non aveva fatto ammainare . Quei bricconi tirano come i coscritti del mio paese , disse Yanez , che continuava a fumare placidamente , appoggiato alla murata di prora . A quel secondo sparo tenne dietro una serie di detonazioni secche . Erano i lila` delle doppie scialuppe che appoggiavano il fuoco del piccolo praho . Quei cannoncini non erano fortunatamente ancora a buon tiro e tutto fini` in molto baccano e molto fumo senza nessun danno per la Marianna . Demolisci il praho , innanzi tutto , Sambigliong , disse Yanez , e cerca di smontare il mirim che e` il solo che possa danneggiarci . Sei uomini ai due pezzi da caccia e accelerate il fuoco piu` ... Si era bruscamente interrotto ed aveva lanciato un rapido sguardo verso poppa . Ad un tratto trasali` e fece un gesto di sorpresa . Sambigliong ! esclamo` , impallidendo . Non temete , signor Yanez , il praho fra due minuti sara` fracassato o per lo meno rasato come un pontone . E` il pilota che non vedo piu` . Il pilota ! esclamo` il malese lasciando il pezzo di caccia che era gia` puntato . Dov' e` quel briccone ? Yanez aveva attraversata rapidamente la tolda , in preda ad una visibile emozione . Cerca il pilota ! grido` . Capitano , disse un malese che era al servizio dei due pezzi di poppa , l' ho veduto or ora scendere nel quadro . Sambigliong , che forse aveva avuto il medesimo sospetto del portoghese , si era gia` precipitato giu` per la scaletta , impugnando una pistola . Yanez lo aveva subito segui`to mentre i due cannoni da caccia tuonavano contro la flottiglia , con un rimbombo assordante . Ah ! cane ! udi` gridare . Sambigliong aveva afferrato il pilota che stava per uscire da una cabina , tenendo in mano un pezzo di corda incatramata accesa . Che cosa facevi , miserabile ? urlo` Yanez precipitandosi a sua volta sul malese che tentava di opporre resistenza al mastro . Il pilota , vedendo il comandante che aveva pure impugnata una pistola e che pareva pronto a fargli scoppiare la testa , era diventato grigiastro , ossia pallido , pure rispose con una certa calma : Signore , sona disceso per cercare una miccia per le spingarde ... Qui , le micce ! grido` Yanez . Tu , briccone , cercavi d' incendiarci la nave ! Io ! Sambigliong , lega quest' uomo ! comando` il portoghese . Quando avremo battuto i dayaki avra` da fare con noi . Non occorrono corde , signor Yanez , rispose il mastro . Lo faremo dormire per una dozzina d' ore , senza che ci dia alcun fastidio . Afferro` brutalmente per le spalle il pilota che non cercava piu` di opporre resistenza , e gli compresse coi pollici tesi la nuca , poi gli affondo` nel collo , un po' al disotto degli angoli mascellari , gli indici ed i medi in modo da stringergli le carotidi contro la colonna vertebrale . Allora si vide una cosa assolutamente strana . Padada straluno` gli occhi e spalanco` la bocca come se si fosse manifestato un principio d' asfissia , la respirazione gli divenne improvvisamente affannosa , poi rovescio` il capo indietro e s' abbandono` fra le braccia del mastro , come se la morte lo avesse colto . L' hai ucciso ! esclamo` Yanez . No , signore , rispose Sambigliong . L' ho addormentato e prima di dodici o quindici ore non si svegliera` . 1 Dici davvero ? Lo vedrete piu` tardi . Gettalo su qualche branda e saliamo subito . Il cannoneggiamento diventa vivissimo . Sambigliong alzo` il pilota , che pareva non desse piu` alcun segno di vita , e lo adagio` su un tappeto , poi tutti e due salirono rapidamente sulla tolda , nel momento in cui i due cannoni da caccia tornavano a tuonare con tale fragore da far tremare tutto il veliero . Il combattimento fra la Marianna e la flottiglia si era impegnato con grande ardore . Le scialuppe doppie , che , come abbiamo detto , erano armate di lila` , si erano disposte su una fronte piuttosto larga , a destra e a sinistra del praho , onde dividere maggiormente il fuoco del veliero e si erano impegnate risolutamente a proteggere le altre imbarcazioni che , quantunque piu` piccole , portavano equipaggi piu` numerosi , riserbati certamente per l' attacco finale . Gli spari si succedevano agli spari e le palle , quantunque tutte di piccolo calibro , fischiavano in gran numero sulla Marianna , smussando qualche pennone , forando le vele , maltrattando il sartiame e scheggiando le murate . Alcuni uomini erano stati gia` feriti e qualcuno ucciso , nondimeno gli artiglieri di Mompracem facevano freddamente il loro dovere , con una calma ed un sangue freddo meraviglioso . Le spingarde , essendo ormai la distanza diminuita , avevano pure cominciato a tuonare , lanciando sulla flottiglia bordate di mitraglia , composta per la maggior parte di chiodi , che si piantavano nella pelle dei dayaki , facendoli urlare come scimmie rosse . Nonostante quelle scariche formidabili , la flottiglia non cessava di avanzare . I dayaki , che sono generalmente coraggiosi non meno dei malesi e che non temono la morte , davano dentro ai remi furiosamente , mentre quelli che erano armati di fucile , mantenevano un fuoco vivissimo , quantunque poco efficace , non avendo molta pratica di quelle armi , che forse adoperavano per la prima volta . Erano gia` giunte le scialuppe a cinquecento passi , quando il praho su cui si era concentrato il fuoco dei pezzi da caccia della Marianna , si corico` su un fianco . Aveva ormai perduto i suoi due alberi , il bilanciere era stato fracassato di colpo da una palla tiratagli da Yanez e le sue murate erano state ridotte in cosi` cattivo stato , che non esistevano quasi piu` . Smonta il mirim , Sambigliong ! grido` Yanez , vedendo una doppia scialuppa accostarsi al praho coll' evidente intenzione d' impadronirsi del pezzo d' artiglieria , prima che il piccolo veliero affondasse . Si` , comandante , rispose il malese , che serviva al pezzo da caccia di babordo . E voi altri mitragliate l' equipaggio prima che venga raccolto , aggiunse il portoghese , che dall' alto del cassero seguiva attentamente le mosse della flottiglia , senza levarsi dalle labbra la sigaretta . Una bordata colpi` il praho , bordata di pezzi da caccia e di spingarde , smontando il mirim il cui carrello fu fracassato di colpo e spazzando il ponte da prora a poppa , con un uragano di mitraglia che storpio` e feri` la maggior parte dell' equipaggio . Bel colpo ! esclamo` il portoghese , colla sua flemma abituale . Eccone uno che non ci dara` piu` fastidio . Il piccolo veliero non era ormai che un rottame che si empiva rapidamente d' acqua . Gli uomini che erano sfuggiti a quella tremenda bordata , si erano gettati in mare e nuotavano verso le scialuppe , mentre i pontoni tiravano furiosamente coi lila` con non troppa fortuna , quantunque la Marianna , colla sua mole ed immobilizzata come era , offrisse un ottimo bersaglio . Ad un tratto il legno si capovolse bruscamente , rovesciando in acqua morti e feriti e rimase colla chiglia in aria . Urla feroci s' alzarono dalle scialuppe , vedendo il praho andarsene alla deriva in quello stato . Gridate come oche , disse Yanez . Ci vuole ben altro per vincere le tigri di Mompracem , miei cari . Fuoco sulle scialuppe ! Avanti , fucilieri ! L' affare diventa caldo . Sebbene privati del praho che col suo pezzo poteva contrabbattere i cannoni da caccia , la flottiglia aveva ripreso la corsa e s' avvicinava rapidamente alla Marianna . Le tigri di Mompracem non facevano economia ne` di palle ne` di polvere . Colpi di cannone e di spingarda si alternavano a nutrite scariche di fucileria che facevano dei larghi vuoti fra gli equipaggi delle scialuppe e dei pontoni . Quei vecchi guerrieri , che un giorno avevano fatto tremare gli inglesi di Labuan , che avevano vinto e rovesciato James Booke , il rajah di Sarawak , e che avevano distrutti , dopo formidabili combattimenti , i terribili thugs indiani , si difendevano con accanimento ammirabile , senza nemmeno prendersi la briga di ripararsi dietro i bordi . Anzi , sprezzanti d' ogni pericolo , nonostante i consigli del portoghese che ci teneva a conservare i suoi uomini , erano saliti tutti sulle murate per mirare meglio e di la` , e anche dalle coffe , facevano un fuoco infernale sulle scialuppe , decimando crudelmente i loro equipaggi . Gli assalitori pero` erano cosi` numerosi , che quelle gravi perdite non li scoraggiavano . Altre scialuppe , uscite dal fiume , avevano raggiunta la flottiglia e anche quelle cariche di guerrieri . Erano almeno trecento selvaggi , sufficientemente armati , che muovevano all' abbordaggio della Marianna , risoluti , a quanto pareva , ad espugnarla e massacrare i suoi difensori fino all' ultimo , non potendosi sperare quartiere da quei barbari sanguinari che non hanno che un solo desiderio : quello di fare raccolta di crani umani . La faccenda minaccia di diventare seria , mormoro` Yanez , vedendo quelle nuove scialuppe . Tigrotti miei , date dentro piu` che potete o noi finiremo per lasciare qui le nostre teste . Quel cane d' un pellegrino li ha fanatizzati per bene e li ha fatti diventare idrofobi . S' accosto` al pezzo da caccia di tribordo , che in quel momento era stato scaricato e allontano` Sambigliong che stava pigliando la mira . Lascia che mi scaldi un po' anch' io , disse . Se non sfasciamo i pontoni e mandiamo in acqua i loro lila` , fra tre minuti saranno qui . Le spine li tratterranno , capitano . Eh , non so , mio caro . I loro kampilang avranno buon gioco . Ed i nostri gabbieri non ne avranno meno colle loro granate . Sia , ma preferisco che non giungano qui . Diede fuoco al pezzo e , come al solito , non manco` il colpo . Uno dei pontoni , formati da due scialuppe riunite da un ponte , ando` a catafascio . Le prore , spaccate a livello d' acqua , in un momento si riempirono ed il galleggiante affondo` . Un secondo fu pure gravemente maltrattato , ma al terzo colpo di cannone sparato da Yanez le scialuppe erano gia` quasi sotto . Impugnate i parangs e portate le spingarde a poppa ! grido` , abbandonando il pezzo che ormai diventava inutile . Sgombrate la prora ! In un baleno quei comandi furono eseguiti . I fucilieri si ammassarono sul cassero , lasciando soli i gabbieri nelle coffe , mentre Sambigliong con alcuni uomini sfondava a colpi di scure due casse lasciando scorrere per la coperta una infinita` di pallottoline d' acciaio irte di punte sottilissime . I dayaki , resi furiosi dalle gravi perdite subite , avevano circondata la Marianna urlando spaventosamente e cercavano di arrampicarsi , aggrappandosi alle bancazze , alle sartie , ai paterazzi ed alla dolfiniera del bompresso . Yanez aveva impugnata una scimitarra e si era messo in mezzo ai suoi uomini . Stringete le file attorno alle spingarde ! grido` . I fucilieri che stavano presso le murate non avevano cessato il fuoco , fulminando a bruciapelo i dayaki dei pontoni e quelli che cercavano di montare all' abbordaggio . Le canne dei fucili e delle carabine indiane erano diventate cosi` ardenti che scottavano le mani dei tiratori . I dayaki arrivavano , inerpicandosi come scimmie . Ad un tratto atroci urla di dolore scoppiarono fra gli assalitori . Avevano posate le mani sui fasci di spine che coprivano le murate e che erano dissimulati dalle brande stese sopra i bastingaggi , straziandosi orribilmente le dita e non reggendo a cosi` atroce dolore si erano lasciati cadere addosso ai compagni , travolgendoli nella loro caduta . Se non erano pel momento riusciti a scavalcare le murate di babordo e di tribordo , quelli che si erano issati sulle trinche del bompresso , erano stati invece piu` fortunati , avendo trovato subito un appoggio sull' albero istesso . Accortisi delle spine , a gran colpi di kampilang staccarono i fasci gettandoli in mare , ed in dieci o dodici irruppero sul castello di prora mandando urla di vittoria . Dentro colle spingarde ! grido` Yanez che li aveva lasciati fare . Le quattro bocche da fuoco lanciarono una bordata di chiodi su quel gruppo , spazzando tutto il castello . Fu una scarica terribile . Nessuno degli assalitori era rimasto in piedi , quantunque non vi fosse nemmeno un morto . Quei disgraziati , che avevano ricevuto in pieno quella bordata , si rotolavano pel castello , dibattendosi e mandando urla spaventevoli e gemiti strazianti . I loro corpi , foracchiati in cento luoghi dai chiodi , parevano schiumarole gocciolanti sangue . La vittoria era nondimeno ancora ben lungi . Altri dayaki salivano da tutte le parti , disperdendo prima le spine coi kampilang e rovesciandosi in coperta , malgrado il fuoco vivissimo delle tigri di Mompracem . La` un altro ostacolo pero` , non meno duro delle spine , attendeva gli assalitori : erano le pallottole d' acciaio che coprivano tutta la tolda e le cui punte non si potevano sfidare senza i pesanti stivali di mare . Per di piu` , i gabbieri delle coffe avevano cominciato a lanciare le granate che scoppiavano con fragore , lanciando intorno frammenti di metallo . I dayaki , presi fra due fuochi , impossibilitati ad avanzare , si erano arrestati ; poi un subitaneo terrore , accresciuto da un' altra bordata di mitraglia che ne getto` a terra parecchi , li prese e si precipitarono confusamente in acqua , nuotando disperatamente verso i pontoni e le scialuppe . Pare che ne abbiano finalmente abbastanza , disse Yanez , che durante la lotta non aveva perduto un atomo della sua flemma . Cio` v' insegnera` a temere le vecchie tigri di Mompracem . La disfatta degli isolani era completa . Pontoni e scialuppe fuggivano a forza di remi verso le isolette che si estendevano dinanzi al fiume , senza piu` rispondere al fuoco del veliero , fuoco che ben presto fu fatto cessare dal portoghese , ripugnandogli di massacrare delle persone che ormai non si difendevano piu` . Dieci minuti dopo , la flottiglia , le cui scialuppe facevano per la maggior parte acqua , scompariva entro il fiume . Se ne sono andati , disse Yanez . Speriamo che ci lascino tranquilli . Ci aspetteranno nel fiume , signore , disse Sambigliong . E vi daranno nuovamente battaglia , aggiunse Tangusa , che ai primi colpi di cannone era pure salito in coperta per prendere parte alla difesa , quantunque esausto di forze . Lo credi ? chiese il portoghese . Ne sono certo , signore . Daremo loro un' altra lezione che levera` loro , e per sempre , la voglia d' importunarci . Troveremo acqua sufficiente per spingerci fino alle scale del kampong ? Il fiume e` profondo per un tratto lunghissimo e purche` il vento sia favorevole non troverete difficolta` a salirlo . Quanti uomini abbiamo perduto ? chiese Yanez a Kickatany , il malese che funzionava da medico a bordo . Ve ne sono otto nell' infermeria , signore , fra cui due gravemente feriti e quattro morti . Che il diavolo si porti quei maledetti selvaggi ed il loro pellegrino ! esclamo` Yanez . Orsu` , cosi` e` la guerra , aggiunse poi con un sospiro . Quindi volgendosi verso Sambigliong che pareva aspettasse qualche ordine : La marea sta per raggiungere la sua massima altezza . Cerchiamo di trarci da questo maledetto banco . 3 . Sul Kabatuan L' acqua gia` da cinque ore continuava a montare nella baia e a poco a poco aveva coperto interamente il banco , su cui la Marianna si era incagliata . Era quindi quello il buon momento per cercare di liberarsi e la cosa non sembrava dovesse essere molto difficile , poiche` i marinai avevano rimarcato un leggero spostamento della ruota di prua . Il veliero non galleggiava ancora ; tuttavia nessuno disperava di riuscire a levarlo da quel cattivo passo , aiutandolo con qualche sforzo . Sbarazzata la coperta dei cadaveri che la ingombravano , essendo molti dayaki caduti sul castello di prora sotto le micidiali scariche delle spingarde ed a mezza nave , e , ricollocate nelle casse le pericolosissime palle d' acciaio , che avevano arrestato cosi` bene l' attacco dei bellicosi isolani , i Tigrotti di Mompracem si misero alacremente all' opera sotto la direzione di Yanez e di Sambigliong . Furono gettati due ancorotti a sessanta passi dalla poppa , su un buon fondo e le gomene passate all' argano onde trarre indietro la nave ed aiutare l' azione della marea , poi le vele furono girate in modo che la spinta del vento avvenisse non piu` verso la prora . All' argano , ragazzi ! grido` Yanez , quando tutto fu pronto . Noi ci leveremo presto di qui . Gia` qualche scricchiolo si era udito sotto la ruota , segno evidente che l' acqua tendeva , aumentando sempre , a sollevare la carena . Dodici uomini si erano precipitati verso l' argano , mentre altrettanti si erano gettati sulle funi collegate ai due ancorotti , affinche` lo sforzo fosse maggiore , e , al comando del portoghese , i primi avevano cominciato a spingere energicamente le aspe . Avevano dato appena quattro o cinque giri all' argano , quando la Marianna scivolo` , per modo di dire , sul banco su cui s' appoggiava , virando lentamente sul tribordo , per l' azione del vento che gonfiava fortemente le due immense vele . Eccoci liberi ! aveva esclamato Yanez , con voce giuliva . Forse sarebbe bastata la sola marea a trarci di qui . Che bella sorpresa pel pilota , quando si risvegliera` . Salpate gli ancorotti , contrabbracciate le vele e avanti , diritti verso il fiume . Lo imboccheremo senza attendere l' alba ? chiese Sambigliong . E` largo e profondo , mi ha detto Tangusa , e non e` interrotto da banchi , rispose Yanez . Preferisco attraversare la foce ora e sorprendere i dayaki , che non s' aspettano di certo di vederci cosi` presto . Con uno sforzo poderoso i marinai dell' argano avevano strappati dal fondo i due ancorotti , mentre i gabbieri avevano orientato rapidamente le due vele e i fiocchi del bompresso . Tangusa , che non aveva lasciata la tolda , si era messo alla barra del timone , essendo il solo che conoscesse la foce del Kabatuan . Conducici solamente entro il fiume , mio bravo ragazzo , gli aveva detto Yanez . Poi penseremo noi a guidare la Marianna e tu andrai a riposarti . Oh signore , non sono gia` un fanciullo , aveva risposto il meticcio , per aver bisogno d' un immediato riposo . Quel balsamo prodigioso , sparso sulle mie ferite da Kickatany , mi ha calmato i dolori . Ah ! esclamo` ad un tratto Yanez , mentre la Marianna , girato prudentemente il banco , s' avanzava verso il fiume , tu non mi hai ancora narrato come sei caduto nelle mani dei dayaki e il perche` ti hanno martirizzato . Non mi avevano lasciato il tempo , quei furfanti , di finire di raccontarvi la mia triste avventura , rispose il meticcio forzandosi a sorridere . Venivi dal kampong di Tremal Naik , quando ti catturarono ? Si` , signor Yanez . Il mio padrone mi aveva incaricato di raggiungere le rive della baia per guidarvi sul fiume . Era certo dunque che noi non avremmo indugiato ad accorrere in suo aiuto . Non ne dubitava , signore . Dove sei stato sorpreso ? Sulle isolette della foce . Quando ? Due giorni or sono . Alcuni uomini che avevano lavorato nelle piantagioni del kampong mi avevano subito riconosciuto , sicche` assalirono senza indugio il mio canotto e mi fecero prigioniero . Dovevano essersi immaginati che Tremal Naik mi aveva mandato alla costa per attendere qualche soccorso , perche` mi sottoposero ad un lungo interrogatorio , minacciando di accopparmi se non rivelavo loro lo scopo della mia gita . Siccome rifiutavo ostinatamente di rispondere , quei miserabili mi gettarono in una buca che era prossima ad un formicaio , mi legarono per bene , poi mi fecero sul corpo alcune incisioni onde il sangue uscisse . Briganti ! Voi sapete , signor Yanez , quanto sono avide di carne le formiche bianche . Attirate dall' odore del sangue non tardarono ad accorrere a battaglioni e cominciarono a divorarmi , vivo , pezzetto a pezzetto . Un supplizio degno di selvaggi . E che duro` un buon quarto d' ora facendomi provare tormenti spaventevoli . Fortunatamente quegli insetti si erano gettati anche sulle corde che mi legavano le braccia e le gambe e non tardarono a rosicchiare anche quelle , essendo state spalmate d' olio di cocco onde , disseccandosi , mi stringessero vieppiu` . E tu , appena libero , scappasti ? disse Yanez . Ve lo potete immaginare , rispose il meticcio . Essendosi i dayaki allontanati , mi gettai nella vicina foresta , raggiunsi il fiume e avendo trovato sulla riva un canotto munito d' una vela , presi senza indugio il largo , avendo gia` scorto in lontananza il vostro veliero . Sei stato pero` ben vendicato ! E ne sono lieto , signor Yanez . Quei selvaggi non meritano compassione . Oh ! Quell' esclamazione gli era sfuggita , scorgendo alcuni fuochi che brillavano sulle coste delle isolette che formavano la barra del fiume . I dayaki vegliano , signor Yanez , disse . Lo vedo , rispose il portoghese . Possiamo passare al largo , senza essere veduti ? Prenderemo l' ultimo canale , rispose il meticcio , dopo d' aver osservato attentamente la foce del fiume . In quella direzione non vedo brillare alcun fuoco . Vi sara` acqua bastante ? Si` , ma vi sono dei banchi cola` . Ah ! diavolo ! Non temete , signor Yanez . Conosco benissimo la foce e spero di farvi entrare nel Kabatuan senza malanni . Noi intanto prenderemo le nostre precauzioni per respingere qualsiasi attacco , rispose il portoghese , avvicinandosi verso il castello di prora . La Marianna , spinta da una leggera brezza di ponente , scivolava dolcemente , come se appena sfiorasse l' acqua , accostandosi sempre piu` alla foce del fiume . La marea che montava ancora doveva facilitare l' entrata , risalendo per un buon tratto il Kabatuan . L' equipaggio , eccettuati due o tre uomini incaricati della cura dei feriti , era tutto in coperta , al posto di combattimento , non essendo improbabile che i dayaki , nonostante la terribile sconfitta , tentassero nuovamente un abbordaggio o aprissero il fuoco tenendosi nascosti fra i boschetti che coprivano le isole . Tangusa che teneva la barra e che , come abbiamo detto , conosceva a menadito la baia , guido` la Marianna in modo da tenerla lontana dai fuochi che ardevano presso le scogliere e che dovevano dominare gli accampamenti dei nemici , poi con un' abile manovra la spinse dentro un canale piuttosto stretto che s' apriva fra la costa ed un isolotto , senza che alcun grido d' allarme fosse partito ne` da una parte ne` dall' altra . Siamo nel fiume , signore , disse a Yanez , che lo aveva raggiunto . Non ti sembra un po' strano che i dayaki non si siano accorti della nostra entrata ? Forse dormivano della grossa e non sospettavano che noi potessimo trarci cosi` felicemente dal banco . Uhm ! fece il portoghese , scuotendo il capo . Dubitate ? Io ritengo che ci abbiano lasciati passare per darci battaglia sull' alto corso del fiume . Puo` darsi , signor Yanez . Quando potremo giungere ? Non prima di mezzodi` . Quanto dista il kampong dal fiume ? Due miglia . Di foresta , probabilmente . E folta , signore . Peccato che Tremal Naik non abbia fondata la sua principale fattoria sul fiume . Noi saremo costretti a dividere le nostre forze . E` bensi` vero che i miei Tigrotti si battono splendidamente sia sui ponti dei loro prahos , che a terra . Saliamo dunque , signore ? Il vento e` favorevole e la marea ci spingera` per qualche ora ancora . Avanti e bada di non mandare la Marianna in secco . Conosco troppo bene il fiume . Il veliero supero` una lingua di terra che formava la barra del fiume e rimonto` la corrente , spinto dalla brezza notturna che gonfiava le sue enormi vele . Quel corso d' acqua , che e` ancora oggidi` poco noto , in causa della continua ostilita` dei dayaki che non risparmiano nemmeno le teste degli esploratori europei , era largo un centinaio di metri e scorreva fra due rive piuttosto alte , coperte da manghi , da durion e da alberi gommiferi . Nessun fuoco si vedeva brillare sotto gli alberi , ne` si udiva alcun rumore che indicasse la presenza di quei formidabili cacciatori di teste . Solo di quando in quando nelle acque , che dovevano essere profonde , echeggiava un tonfo prodotto dall' improvvisa immersione di qualche gaviale addormentato a fior d' acqua , che la massa del veliero aveva spaventato . Quel silenzio tuttavia non rassicurava affatto Yanez , il quale anzi raddoppiava la vigilanza , cercando di scoprire qualche cosa sotto la fosca ombra degli alberi . No , mormorava , e` impossibile che noi abbiamo potuto passare inosservati . Deve succedere qualche cosa ; fortunatamente conosciamo il nemico e non ci cogliera` di sorpresa . Era trascorsa una mezz' ora , senza che nulla fosse accaduto di straordinario , ed il portoghese cominciava a rassicurarsi , quando , verso il basso corso del fiume , si vide una linea di fuoco alzarsi al di sopra dei grandi alberi . Toh ! un razzo ! aveva esclamato Sambigliong , che aveva potuto scorgerlo prima che si spegnesse . La fronte di Yanez si era abbuiata . Come mai questi selvaggi posseggono dei razzi di segnalazione ? si chiese . Capitano , disse Sambigliong , cio` e` una prova che in tutta questa faccenda vi e` lo zampino degli inglesi . Questi ignoranti non li hanno mai conosciuti prima d' ora . O che li abbia portati quel pellegrino misterioso . La` , guardate , comandante : si risponde . Yanez si era vivamente voltato verso la prora ed a una notevole distanza , verso l' alto corso del fiume , invece , aveva veduto spegnersi in cielo un' altra linea di fuoco . Tangusa , disse , volgendosi verso il meticcio , che non aveva abbandonata la barra . Pare che si preparino a farci passare una brutta notte , gli ex coltivatori del tuo padrone . Lo sospetto anch' io , signore , rispose il meticcio . In quell' istante verso prora si udirono delle esclamazioni . Lucciole ! O fuochi ? Guarda lassu` . Brucia il fiume ! Signor Yanez ! Signor Yanez ! Il portoghese in pochi salti fu sul castello di prora , dove si erano gia` radunati parecchi uomini dell' equipaggio . Tutto l' alto corso del fiume , che scendeva in linea quasi retta con leggeri serpeggiamenti , appariva coperto da miriadi di punti luminosi che ora si raggruppavano ed ora si disperdevano , per riunirsi poco dopo in linee ed in macchie foltissime . Yanez era rimasto talmente sorpreso , che stette per qualche minuto silenzioso . Qualche fenomeno , capitano ? chiese Sambigliong . E` impossibile che quelle siano lucciole . Nemmeno io lo credo , rispose finalmente Yanez , la cui fronte si abbuiava sempre piu` . Tangusa che aveva affidato momentaneamente la barra a uno dei timonieri , era pure accorso , allarmato da quelle esclamazioni . Sapresti dirmi di che cosa si tratta ? chiese Yanez , vedendolo . Quelli sono fuochi che scendono il fiume , signore , rispose il meticcio . E` impossibile ! Se ognuno di quei punti luminosi segnalasse una barca , ve ne dovrebbero essere delle migliaia e non credo che i dayaki ne posseggano tante , nemmeno riunendo tutte quelle che si trovano sui fiumi bornesi . Eppure sono fuochi , replico` Tangusa . Accesi dove ? Non so , signore . Su dei tronchi d' albero ? Non saprei dirvelo . Il fatto e` che quei fuochi s' avvicinano , capitano , e che la Marianna potrebbe correre il pericolo d' incendiarsi . Yanez lancio` un per Giove ! tuonante che fece stupire Sambigliong , che non l' aveva mai veduto prima d' allora uscire dai gangheri . Che cos' hanno preparato quelle canaglie ? esclamo` il bravo portoghese . Capitano , prepariamo per maggior precauzione le pompe . E arma i nostri uomini di buttafuori e di manovelle per allontanare quei fuochi . Questi maledetti selvaggi cercano d' incendiare la nostra nave . Su lesti , Tigrotti miei : non vi e` tempo da perdere . Quelle centinaia e centinaia di punti luminosi ingrandivano a vista d' occhio , trascinati dalla corrente e coprivano un tratto immenso di fiume . Scendevano a gruppi , danzando con un effetto meraviglioso , che in altre occasioni Yanez avrebbe certamente ammirato , ma non in quel momento . Giravano su loro stessi , seguendo i gorghi , formando delle linee circolari e delle spirali , che poi bruscamente si rompevano , oppure delle linee rette che poi diventavano delle serpentine . Un gran numero filava lungo le rive ; molti invece , anzi i piu` danzavano in mezzo , essendo la corrente ivi piu` rapida . Dove posassero nessuno poteva dirlo , essendo la notte oscura , anche a causa dell' ombra proiettata dalle piante altissime che coprivano le rive . Certo pero` dovevano ardere su dei minuscoli galleggianti . Tutto l' equipaggio , armatosi frettolosamente di buttafuori , di pennoni , di aste e di manovelle , si era disposto lungo i fianchi della Marianna per allontanare quei fuochi pericolosi . Alcuni erano scesi nella rete delle dolfiniere del bompresso e nelle bancazze per poter meglio agire . Sempre in mezzo al fiume ! aveva gridato Yanez a Tangusa , che aveva ripresa la barra del timone . Se prenderemo fuoco , faremo presto a poggiare sull' una o sull' altra riva . La flottiglia giungeva a ondate , correndo addosso alla Marianna la quale s' avanzava lentamente essendo il vento debolissimo . Recatemi uno di quei fuochi , disse Yanez ai malesi che si erano calati nella rete della dolfiniera , la cui estremita` inferiore sfiorava quasi l' acqua . Tutti i marinai si erano messi all' opera , vibrando furiosi colpi di buttafuori e di manovelle su quei fuochi galleggianti che ormai circondavano la Marianna . Un malese , presone uno , lo aveva recato a Yanez . Si componeva d' una mezza noce di cocco , piena di bambace inzuppato d' una materia resinosa e attaccaticcia che ardeva meglio dell' olio vegetale , di cui fanno ordinariamente uso i bornesi al pari dei siamesi . Ah ! Bricconi ! aveva esclamato il portoghese . Ecco una trovata meravigliosa che io non avrei mai immaginata ! Come sono diventati furbi , da un momento all' altro , questi dayaki ! Tigrotti , date dentro a tutta lena ; se questo cotone s' attacca ai madieri , arrostiremo come anitre allo spiedo . Aveva gettato via il guscio di cocco e si era slanciato a prora , dov' era maggiore il pericolo , perche` quei fuochi investendo il tagliamare si rovesciavano in gran numero e la materia attaccaticcia e resinosa ond' era imbevuto il cotone poteva attaccarsi al fasciame , dove avrebbe trovato buon alimento nel catrame che lo copriva . I Tigrotti , che avevano compreso il gravissimo pericolo che correva il veliero , non risparmiavano i colpi . Specialmente quelli che si trovavano nella rete della dolfiniera ed a cavalcioni delle trinche , avevano un bel da fare a rovesciare quei minuscoli galleggianti , che giungevano sempre a ondate , scivolando e capovolgendosi lungo i fianchi della Marianna . Tuttavia dei fuochi di cotone di quando in quando s' appiccicavano al fasciame , ed il catrame subito prendeva fuoco , sviluppando un fumo denso ed acre . Guai se quel legno avesse avuto un equipaggio poco numeroso ! Le tigri di Mompracem fortunatamente erano bastanti per sorvegliare tutti i bordi e , quando il fuoco cominciava a manifestarsi , le pompe lo spegnevano di colpo con un abbondante getto d' acqua . Quella strana lotta duro` una buona mezz' ora , poi i pericolosi galleggianti cominciarono a diradarsi e finalmente cessarono di sfilare , scomparendo verso il basso corso del fiume . Che ci preparino ora qualche altra sorpresa ? disse Yanez che aveva raggiunto il meticcio . Vedendo il loro criminoso tentativo andato a male , escogiteranno qualche cosa d' altro . Che cosa ne dici , Tangusa ? Che noi non giungeremo all' imbarcadero del kampong , senza che i dayaki ci diano una seconda battaglia , signor Yanez , rispose il meticcio . La preferirei a qualche altra sorpresa , mio caro . Finora pero` non vedo alcuna scialuppa . Non siamo ancora giunti , anzi tarderemo assai con questo vento cosi` debole . Se non aumenta , invece del mezzodi` dovremo faticare fino alla sera di domani . E cio` mi rincrescerebbe . Ohe` , Tigrotti , aprite gli occhi e tenete le armi in coperta . I tagliatori di teste ci spiano di certo . Accese una sigaretta e si sedette sul capo di banda di poppa , per meglio sorvegliare le due rive . La Marianna , sfuggita miracolosamente a quel secondo pericolo , s' avanzava sempre piu` lenta , essendo scemata la brezza . Nessun rumore si udiva sulle rive , che erano sempre coperte da alberi immensi che stendevano i loro rami mostruosi sul fiume , rendendo maggiore l' oscurita` , eppure nessuno dubitava che degli occhi seguissero nascostamente il veliero . Era impossibile che i dayaki , dopo quel tentativo che per poco non riusciva , avessero rinunciato all' idea di distruggere quella piccola si` , ma poderosa nave che aveva inflitto loro quella sanguinosa sconfitta . Altre cinque o sei miglia erano state guadagnate , senza che alcun nuovo avvenimento fosse accaduto , quando Yanez scorse , sotto le foreste , scintillare dei punti luminosi che apparivano e scomparivano con grande rapidita` . Pareva che degli uomini muniti di torce corressero disperatamente fra gli alberi , scomparendo subito in mezzo ai cespugli . Poi dei sibili si udivano in varie direzioni che non dovevano essere mandati da serpenti . Sono segnali , disse il meticcio , prevenendo la domanda che Yanez stava per rivolgergli . Non ne dubitavo , rispose il portoghese , che ricominciava ad inquietarsi . Che cosa ci prepareranno ora ? Una sorpresa non migliore dell' altra di certo , signore . Ci vogliono impedire a qualunque costo di giungere all' imbarcadero . Comincio ad averne le tasche piene , disse Yanez . Almeno si mostrassero e ci attaccassero risolutamente . Sanno che siamo forti e che non manchiamo di artiglierie , signore , ed un assalto diretto non lo tenteranno . Eppure sento per istinto che quei bricconi preparano qualche cosa contro di noi . Non dico il contrario e vi consiglierei di non far disarmare le pompe . Temi che ci mandino addosso un' altra flottiglia di noci di cocco ? Invece di rispondere , il meticcio si era vivamente alzato , dando un colpo di barra al timone . Siamo al passo piu` stretto del fiume , signor Yanez , disse poi . Prudenza o daremo dentro a qualche banco . Il fiume , che fino allora si era mantenuto abbastanza largo , permettendo alla Marianna di manovrare liberamente , si era repentinamente ristretto in modo che i rami degli alberi s' incrociavano . L' oscurita` era diventata ad un tratto cosi` profonda che Yanez non riusciva piu` a discernere le sponde . Bel luogo per tentare un abbordaggio , mormoro` . E anche per fucilarci per bene , signore , aggiunse Tangusa . Punta le spingarde verso le due rive , Sambigliong ! grido` Yanez . Gli uomini addetti al servizio delle grosse bocche da fuoco avevano appena eseguito quell' ordine , quando la Marianna , che da alcuni minuti aveva accelerata la corsa essendo la brezza diventata piu` fresca , urto` bruscamente contro un ostacolo che la fece deviare verso babordo . Che cosa e` avvenuto ? grido` Yanez . Ci siamo arenati ? Ma no , capitano , rispose Sambigliong che si era slanciato verso prora . La Marianna galleggia ! Il meticcio con un colpo di barra rimise il legno sulla rotta primiera , quando avvenne un secondo urto e la Marianna torno` a deviare indietreggiando di alcuni passi . Come va questa faccenda ? grido` Yanez , raggiungendo Sambigliong . Vi e` una linea di scoglietti dinanzi a noi ? Non ne vedo , capitano . Eppure non possiamo passare . Fa' calare in acqua qualcuno . Un malese getto` una fune e dopo averla assicurata , si lascio` scivolare , mentre il veliero per la terza volta tornava a indietreggiare . Yanez e Sambigliong , curvi sulla murata prodiera guardavano ansiosamente il malese che si era gettato a nuoto per cercare l' ostacolo che impediva al legno di avanzare . Scogliere ? chiese Yanez . No , capitano , rispose il marinaio , che continuava a inoltrarsi tuffandosi di quando in quando , senza preoccuparsi dei gaviali che potevano mozzargli le gambe . Che cos' e` dunque ? Ah ! Signore ! Hanno tesa una catena sott' acqua , e non possiamo avanzare se non la taglieremo . Nel medesimo istante una voce poderosa s' alzo` fra gli alberi della riva sinistra , gridando in un inglese molto gutturale : Arrendetevi , Tigri di Mompracem , o noi vi stermineremo tutti ! 4 . In mezzo al fuoco Qualunque altro si sarebbe non poco impressionato , udendo quella minaccia , lanciata da un uomo appartenente ad una razza cosi` sanguinaria e coraggiosissima e nell' apprendere nel medesimo tempo , che la via per sfuggire quel grave pericolo gli era stata tagliata . Yanez invece , aveva ascoltato il malese e il nemico che lo minacciava di sterminio , senza dare alcun segno , ne` di collera , ne` di scoraggiamento . Ne aveva provate ben altre nella sua vita per perdersi d' animo . Ah ! aveva semplicemente esclamato . Ci vogliono sterminare ! Meno male che sono stati cosi` gentili di avvertirci . E poi li chiamano selvaggi ! Dopo quelle parole , che dimostravano una perfetta serenita` d' animo , si era rivolto al malese che si trovava in acqua , chiedendogli : E` solida la catena ? E` d' ancora grossa , capitano , aveva risposto il marinaio . Dove l' avranno trovata quei selvaggi ? Che da un momento all' altro abbiano imparato a fabbricarle ? Quel pellegrino ha insegnato loro a compiere delle vere meraviglie ! Capitano Yanez , disse Sambigliong . La Marianna va di traverso . Devo far gettare un ancorotto ? Il portoghese si volse guardando il veliero , il quale , non potendo avanzare , non obbediva piu` all' azione del timone e cominciava a virare sul tribordo , indietreggiando lentamente . Cala un ancorotto da pennello e prepara la scialuppa , disse al mastro . E` necessario tagliare quella catena . Il ferro fu rapidamente affondato , filando pochi metri di catena , non essendo molto profondo il fiume in quel luogo e la Marianna arresto` la sua marcia indietro , raddrizzandosi quasi subito colla prora alla corrente . La medesima voce di prima , piu` minacciosa , s' alzo` fra le piante , ripetendo l' intimazione : Arrendetevi o vi stermineremo tutti . Per Giove ! esclamo` Yanez . Mi ero scordato di rispondere a quell' uomo ! Fece colle mani porta voce , gridando : Se vuoi la mia nave vieni a prenderla : ti avverto solo che abbiamo abbondanza di polvere e di piombo . Ed ora non seccarmi piu` , che ho altro da fare in questo momento . Il pellegrino della Mecca ti punira` . Va' ad appiccarti insieme al tuo Maometto . Ti troverai bene in sua compagnia . Sambigliong , fa' calare la scialuppa e manda sei uomini a tagliare la catena : attenzione agli artiglieri di babordo e proteggete chi scende . La piu` piccola delle due imbarcazioni fu messa rapidamente in acqua , e sei malesi , armati di pesanti scuri e di fucili , si calarono dentro . Picchiate sodo e fate presto soprattutto ! grido` loro il portoghese . Poi sali` sulla murata , aggrappandosi ad un paterazzo e guardo` attentamente verso la riva , su cui era echeggiata la voce del misterioso pellegrino . Attraverso la foresta scorse ancora passare dei punti luminosi , che si allontanavano con fantastica velocita` . Che cosa preparano quei furfanti ? si chiese , non senza un po' di preoccupazione . Signor Yanez , disse Tangusa , che aveva lasciato il timone , essendo diventato pel momento inutile . Ho scorto dei fuochi anche sulla riva destra . Che siano dayaki che radunano delle altre noci di cocco ? E` un bel po' che vediamo passare quelle luci . Ad un tratto mando` una sorda imprecazione . Trenta o quaranta lingue di fuoco si erano improvvisamente alzate fra i cespugli delle due rive , rompendo l' oscurita` fittissima che regnava sotto gli alberi . Mettono fuoco alle foreste ! grido` . Miserabili ! E quello che e` peggio , signore , aggiunse il meticcio , con voce alterata dallo spavento , tutti questi alberi sono avvolti da giunta wan satura di caucciu` . Pra la ! grido` il portoghese , rivolgendosi all' uomo che comandava la scialuppa . Potete resistere da soli ? Abbiamo le nostre carabine , signor Yanez . Affrettatevi piu` che potete , poi raggiungeteci . Sambigliong , fa' salpare l' ancorotto . Ridiscendiamo il fiume , capitano ? chiese il mastro . Ed in fretta , mio caro . Non ho alcun desiderio di farmi arrostire vivo . Lesti Tigrotti . Tutto alla banda il timone , Tangusa ! In un baleno il ferro fu strappato dal fondo e la Marianna , che aveva in quel momento il vento a mezza nave , viro` rapidamente di bordo , lasciandosi trasportare dalla corrente . Una dozzina d' uomini , muniti di lunghi remi , aiutavano l' azione del timone , che diventava poco efficace avendo l' acqua a seconda . I sei marinai della scialuppa , quantunque privi della protezione dei loro compagni , non avevano abbandonata la catena e continuavano a tempestarla di colpi furiosi non accennando i grossi anelli a cedere tanto facilmente . Intanto l' incendio avvampava con rapidita` spaventevole e nuove lingue di fuoco s' alzavano qua e la` , per propagarlo su una piu` vasta estensione . Le fiamme trovavano un ottimo elemento nelle giunta wan urceola elastica , quelle grosse piante rampicanti dalle quali i malesi traggono una sostanza vischiosa , di cui si servono per prendere gli uccelli , nei gambir , nei colossali alberi della canfora e nelle piante gommifere che sono numerose in tutte le foreste del Borneo . Tutte quelle piante crepitavano , come se contenessero nelle loro fibre delle cartuccie di fucile o detonavano e dai loro squarci lasciavano colare la linfa piu` o meno satura di resina , la quale a sua volta prendeva fuoco allargando sempre piu` l' incendio . Una luce intensa era successa alle tenebre , mentre miriadi di scintille s' alzavano a grande altezza volteggiando fra turbini di fumo . La Marianna scendeva precipitosamente , aiutata dai remi per sottrarsi a quell' incendio , che si propagava ormai anche alle piante prossime alle due rive , ma non aveva percorso che cinquecento passi , quando un urto avvenne a prora , che si ripercosse in tutte le parti della carena . Urla furiose erano scoppiate sul castello di prora , dove eransi radunati la maggior parte dei malesi , temendo che da un momento all' altro comparissero le scialuppe e i pontoni dei dayaki . Siamo presi ! Ci hanno tagliata la ritirata ! Yanez era accorso , immaginandosi che cos' era accaduto . Un' altra catena ? chiese , respingendo i suoi uomini per farsi largo . Si` , capitano . Allora l' hanno tesa pochi minuti fa . Cosi` deve essere , disse Tangusa , che appariva esterrefatto . Signor Yanez , non ci rimane che di prendere terra mentre l' incendio non e` ancora attaccato dovunque . Lasciare la Marianna ! esclamo` il portoghese . Oh mai ! Sarebbe la fine di tutti , anche di Tremal Naik e di Darma . Devo mettere in acqua l' altra scialuppa ? chiese Sambigliong . Yanez non rispose . Ritto sulla prora , colle mani strette sulla scotta della trinchettina , la sigaretta spenta e compressa fra le labbra , guardava l' incendio che s' allargava sempre piu` . Anche verso il basso corso del fiume delle vampe cominciavano ad alzarsi . Fra poco la Marianna doveva trovarsi in mezzo ad un mare di fuoco e , siccome gli alberi quasi riunivano i loro rami sopra il fiume , l' equipaggio correva il pericolo di vedersi rovesciare addosso una pioggia di tizzoni ardenti e di cenere calda . Capitano , ripete` Sambigliong , devo mettere in acqua la seconda scialuppa ? Noi corriamo il pericolo di perdere la Marianna , se non fuggiamo . Fuggire ! E dove ? chiese Yanez , con voce pacata . Abbiamo il fuoco dinanzi e di dietro e anche spezzando le catene la nostra situazione non migliorerebbe . Ci lasceremo dunque arrostire , signor Yanez ? Non siamo ancora cucinati , rispose il portoghese , colla sua calma meravigliosa . Le tigri di Mompracem sono costolette un po' dure . Poi , cambiando bruscamente tono , grido` : Stendete la tela sul ponte , abbassate le vele sui ferri di sostegno . In acqua le maniche delle pompe e affondate le a`ncore . Gli artiglieri a posto ! L' equipaggio che attendeva con angoscia qualche decisione , in pochi momenti isso` i ferri di sostegno e ammaino` le due immense vele . La Marianna , come tutti gli yacht che intraprendono dei viaggi nelle regioni estremamente calde , era fornita d' una tela per riparare il ponte dagli ardenti raggi solari e dei relativi sostegni . In un baleno fu stesa all' altezza delle bome e le due vele vi furono gettate sopra , lasciando cadere i margini lungo le murate , in modo da coprire interamente la piccola nave . Manovrate le pompe e inaffiate , comando` Yanez , quando l' ordine fu eseguito . Riaccese poscia la sigaretta e si spinse verso la prora , mentre torrenti d' acqua venivano lanciati contro la tela inzuppandola completamente . Gli uomini incaricati di spezzare la catena , tornavano in quel momento a bordo , arrancando disperatamente . Sopra di loro fiammeggiavano i rami degli alberi , coprendoli di scintille . Giungono a tempo , mormoro` il portoghese . Che spettacolo magnifico ! Che peccato non poterlo vedere un po' da lontano ! Lo ammirerei meglio ! Una vera tromba di fuoco si rovesciava sul fiume . Gli alberi delle due rive , composti per la maggior parte di piante gommifere , ardevano come zolfanelli , lanciando dovunque mostruose lingue di fuoco e turbini di fumo denso e pesante . I tronchi , carbonizzati , rovinavano al suolo , facendo crollare le piante vicine a cui erano collegati da piante parassite e gambir e spandendo torrenti di caucciu` ardente . Alberi della canfora enormi , casuarine , sagu , arenghe saccarifere , dammar saturi di resina , banani , cocchi e durion fiammeggiavano come torce colossali , contorcendosi e tuonando ; poi s' abbattevano , rovesciandosi nel fiume con fischi assordanti . L' aria diventava irrespirabile e le tende e le vele che coprivano la Marianna fumavano e si contraevano , nonostante i continui getti d' acqua che le innaffiavano . Il calore era diventato cosi` intenso che i Tigrotti di Mompracem , malgrado la protezione delle vele , si sentivano mancare . Immense nuvole di fumo e nembi di scintille , che il vento spingeva , si cacciavano entro lo spazio racchiuso fra il ponte e le tele , avvolgendo gli uomini terrorizzati , mentre dall' alto cadevano senza interruzione rami fiammeggianti , che le pompe penavano a spegnere , quantunque energicamente manovrate . Una cupola di fuoco avvolgeva ogni cosa : la nave , le rive ed il fiume . I malesi ed i dayaki che formavano l' equipaggio , guardavano con spavento quelle cortine fiammeggianti , che non accennavano a scemare , chiedendosi angosciosamente se stava per suonare per loro l' ultima ora . Solo Yanez , l' uomo eternamente impassibile , pareva che non si occupasse affatto del tremendo pericolo che minacciava la Marianna . Seduto sull' affusto di uno dei due pezzi da caccia , fumava placidamente la sua sigaretta , come se fosse insensibile a quel calore spaventevole che cucinava i suoi uomini . Signore ! grido` il meticcio , accorrendo presso di lui , col viso smorto e gli occhi dilatati pel terrore , noi ci arrostiamo . Yanez alzo` le spalle . Non posso fare nulla io , rispose poi , colla sua calma abituale . L' aria diventa irrespirabile . Accontentati di quella poca che scende nei tuoi polmoni . Fuggiamo , signore . I nostri uomini hanno spezzata la catena che ci chiudeva il passo verso l' alto corso . Lassu` non fara` piu` fresco di qui , mio caro . Dovremo perire cosi` ? Se cosi` e` scritto , rispose Yanez , senza togliersi dalle labbra la sigaretta . Si rovescio` sull' affusto come se fosse su una comoda poltrona , aggiungendo dopo qualche istante : Bah ! Aspettiamo ! Ad un tratto alcune scariche di fucili rimbombarono sul fiume , accompagnate da clamori assordanti . Yanez si era alzato . Come diventano noiosi questi dayaki ! esclamo` . Attraverso` il ponte , senza curarsi dei torrenti d' acqua che gli cadevano addosso e , alzato un lembo dell' immensa tenda , guardo` verso la riva . Attraverso le cortine di fuoco scorse degli uomini che parevano demoni , correre fra le ondate di fumo , sparando contro il veliero . Pareva che quei terribili selvaggi fossero insensibili , come le salamandre , perche` osavano , quantunque quasi nudi , cacciarsi fra le fiamme per sparare piu` da vicino . Yanez si era fatto torvo in viso . Una bella collera bianca si manifestava in quell' uomo , che pareva avesse dell' acqua agghiacciata nelle vene e che potesse gareggiare coi piu` flemmatici anglo sassoni delle razze nordiche . Ah ! Miserabili ! grido` . Nemmeno in mezzo al fuoco volete lasciarci un momento di tregua ! Sambigliong , Tigrotti di Mompracem , bordate senza misericordia quei demoni ! Fu un po' rialzata la tenda , le quattro spingarde furono riunite sul tribordo , e mentre l' incendio avvampava piu` che mai , divorando gli enormi vegetali , la mitraglia comincio` a fischiare attraverso le cortine di fuoco , tempestando i selvaggi con uragani di chiodi e di frammenti di ferro . Bastarono sette od otto scariche per decidere quei bricconi a mostrare i talloni . Parecchi erano caduti e arrostivano in mezzo alle erbe ed i cespugli crepitanti , continuando il fuoco a dilatarsi . Potesse essere caduto anche il pellegrino ! mormoro` Yanez . Quel furbone si sara` purtroppo ben guardato dall' esporsi ai nostri tiri . Chiamo` il malese che aveva guidata la scialuppa , che era tornata a bordo nel momento in cui gli alberi costeggianti il fiume prendevano pure fuoco . L' hai spezzata la catena ? gli chiese . Si` , capitano Yanez . Sicche` il passo e` libero . Completamente . Il fuoco scema verso l' alto corso del fiume , mentre tende ad aumentare verso il basso , mormoro` Yanez . Sarebbe meglio andarcene , prima che quei birboni possano tendere altre catene o che le loro scialuppe giungano qui . Checche` debba succedere , partiamo . La volta di verzura che copriva in quel luogo il fiume , era stata distrutta dall' uragano di fuoco che l' aveva investita , e sulle due rive piu` non rimanevano in piedi che pochi enormi tronchi di alberi della canfora , semi carbonizzati e qualche tronco di durion che fiammeggiava ancora come una immensa torcia . Il fuoco invece avvampava terribile verso ponente , dove le foreste erano fino allora rimaste intatte , ossia dietro la Marianna . Il pericolo quindi che il veliero s' incendiasse , era ormai evitato . Approfittiamo , disse Yanez . L' aria comincia a diventare un po' piu` respirabile e la brezza e` sempre favorevole . Fece togliere l' immensa tela che grondava acqua , poi fece levare e quindi inferire le vele ai pennoni . Quelle manovre furono compiute rapidamente , fra una vera pioggia di cenere che la brezza avventava contro il veliero , accecando e facendo tossire gli uomini . Regnava ancora un caldo infernale sul fiume , essendo le due rive coperte da un altissimo strato di carboni ancora ardenti , tuttavia non vi era piu` pericolo di morire asfissiati . Alle quattro del mattino le a`ncore furono issate e la Marianna riprese la navigazione con notevole velocita` , senza essere stata disturbata . I dayaki , che dovevano aver subite delle perdite crudeli , non si erano piu` fatti vedere . Forse l' incendio , che aumentava sempre verso ponente , li aveva obbligati ad una precipitosa ritirata . Non si scorgono piu` , disse Yanez al meticcio , che osservava le due rive sulle quali ondeggiavano ancora dense colonne di fumo e nembi di scintille . Se ci lasciassero tranquilli almeno fino a che possiamo raggiungere l' imbarcadero ! Che non abbiano capito che noi siamo persone risolute a difendere estremamente la pelle ? Dopo le due lezioni ricevute , dovrebbero essersi persuasi che non siamo gallette pei loro denti . Hanno capito , signor Yanez , che noi accorriamo in aiuto del mio padrone . Eppure nessuno glielo ha detto . Io scommetto che lo sapevano , prima ancora del vostro arrivo . Qualche servo ha tradito il segreto o ha uditi gli ordini dati da Tremal Naik all' uomo che vi fu mandato . Che sia cosi` ? Quel malese che voi avete raccolto e che si offerse come pilota devono averlo mandato essi incontro alla Marianna . Per Giove ! Non mi ricordavo piu` di quel furfante ! esclamo` Yanez . Giacche` i dayaki ci lasciano un po' di tregua e l' incendio si spegne piu` in su , potremmo occuparci un po' di lui . Chissa` che riusciamo a strappargli qualche preziosa informazione su quel misterioso pellegrino . Se parlera` ! Se si ostinera` a rimaner muto , m' incarico io di fargli passare un brutto quarto d' ora . Vieni , Tangusa . Raccomando` a Sambigliong di mantenere gli uomini ai loro posti di combattimento , temendo sempre qualche nuova sorpresa da parte di quegli ostinati nemici e scese nel quadro , dove la lampada bruciava ancora . In una cabina attigua al salotto , su un tettuccio , giaceva il pilota , sempre immerso nel sonno profondo , procurategli dalle compressioni energiche di Sambigliong . Un sonno regolare veramente non lo era . Il respiro era leggerissimo , tanto che si avrebbe potuto scambiare il malese per un vero morto , essendo anche la sua tinta diventata quasi grigiastra , come quando gli uomini di colore diventano pallidi . Yanez , che era stato istruito da Sambigliong , strofino` violentemente le tempie ed il petto dell' addormentato , poi gli alzo` le braccia ripiegandole all' indietro piu` che pote` onde dilatargli i polmoni , eseguendo quel movimento parecchie volte . Alla nona o alla decima mossa il malese apri` finalmente gli occhi , fissandoli sul portoghese con un lampo di terrore . Come stai , amico ? gli chiese Yanez con accento un po' ironico . Mentre noi combattevamo contro i tuoi alleati , tu dormivi saporitamente . Diventano poltroni i malesi . Il pilota continuava a guardarlo senza rispondere , passandosi e ripassandosi una mano sulla fronte che s' imperlava di sudore . Pareva che cercasse di riordinare le sue idee e di mano in mano che la memoria gli ritornava , la sua pelle diventava sempre piu` smorta ed una espressione angosciosa gli si diffondeva sul viso . Orsu` , disse Yanez , quand' e` che ci farai udire la tua voce ? Che cosa e` avvenuto , signore ? chiese finalmente Padada . Non riesco a spiegarmi come io mi sia addormentato di colpo , dopo la stretta datami dal vostro mastro . E` cosa tanto poco interessante che non vale la pena che io te la spieghi , rispose Yanez . Tu invece dovresti darmi qualche spiegazione che mi premerebbe . Quale ? Sapere chi e` che ti ha mandato verso di noi per far arenare la mia nave sui banchi . Vi giuro , signore ... Lascia andare i giuramenti : gia` non credo a quelle cose io , mio caro . E` inutile che tu ti ostini a negare : ti sei tradito e ti tengo in mia mano . Chi ti ha pagato per rovinare la mia nave ? Tu stavi per incendiarla . E` una vostra supposizione , balbetto` il malese . Basta , disse Yanez . Vuoi farmi perdere la pazienza ? Voglio sapere chi e` quel maledetto pellegrino che ha messo in armi i dayaki e che domanda la testa di Tremal Naik . Voi potete uccidermi , signore , ma non obbligarmi a dire delle cose ch' io ignoro . Sicche` tu affermi ? Ch' io non ho mai veduto alcun pellegrino . E che anche non hai mai avuto rapporti coi dayaki che mi hanno assalito ? Non mi sono mai occupato di costoro , signore , ve lo giuro su Vairang kidul2 La regina del sud . Io stavo seguendo la costa per visitare le caverne , entro le quali le rondini salangane costruiscono i loro nidi , avendo ricevuto l' incarico di fornirne ad un cinese che ne abbisognava , quando un colpo di vento mi trasporto` al largo trascinandomi , assieme al canotto , verso ponente . Vi ho incontrati per un caso . Perche` sei pallido allora ? Signore , mi avete sottoposto ad una compressione tale che credevo mi si volesse strozzare e non mi sono ancora rimesso dall' impressione provata , rispose il pilota . Tu menti come un ragazzo , disse Yanez . Non vuoi confessare ? Sta bene : vedremo se resisterai . Che cosa volete fare , signore ? chiese il miserabile con voce tremante . Tangusa , disse Yanez , volgendosi verso il meticcio . Lega le mani a questo traditore , poi conducilo in coperta . Se cerca di resistere bruciagli le cervella . La mia pistola e` carica , rispose l' intendente di Tremal Naik . Yanez usci` dal quadro e sali` sul ponte , mentre il meticcio metteva in esecuzione l' ordine ricevuto , senza che il malese avesse osato ribellarsi . 5 . Le confessioni del pilota La Marianna aveva superata la zona incendiata e navigava in quel momento fra due rive verdeggianti , dove i durion , gli alberi della canfora , i gluga , i sagu , i banani dalle foglie mostruose e le splendide arenghe intrecciavano i loro rami e le loro fronde . Un fiumicello che si riversava nel Kabatuan , aveva impedito al fuoco di estendersi verso l' alto corso , sicche` quelle boscaglie erano state risparmiate . Una calma assoluta regnava sulle rive , almeno in quel momento . I dayaki non dovevano essersi spinti fino la` , perche` si vedevano numerosi uccelli acquatici bagnarsi tranquillamente , segno evidente che si tenevano perfettamente sicuri . Ed infatti le grosse pelargopsis , dall' enorme becco rosso come il corallo , nuotavano lungo le canne , pescando le belle alcede attraversavano il fiume salutando il veliero con un lungo fischio e all' estremita` degli alberi , che spingevano i loro rami sulle acque , i ploceus pispigliavano , dondolandosi entro i loro nidi in forma di borsa , mentre sui banchi sonnecchiavano non pochi coccodrilli lunghi cinque o sei metri , coi dorsi rugosi incrostati d' un fitto strato di fango . Ecco quelli che s' incaricheranno di sciogliere la lingua a quell' ostinato malese , mormoro` Yanez , che aveva fissati gli sguardi sui formidabili rettili . Che bell' occasione ! Sambigliong ! Il mastro fu pronto ad accorrere alla chiamata . Fa' gettare un ancorotto . Ci fermiamo , capitano Yanez ? Oh , per pochi minuti solamente e accosta uno di quei banchi piu` che puoi . Volete pescare qualche coccodrillo ? Vedrai : prepara intanto una solida fune . Il pilota comparve in quel momento in coperta , colle mani legate dietro al dorso , spinto innanzi dal meticcio che non faceva economia di urti e di minacce . Il disgraziato era in preda ad un terrore profondo , eppure non pareva ancora disposto a confessare . Sambigliong , disse Yanez , quando l' ancorotto fu calato . Getta un po' di carne salata a quei mostri , tanto da stuzzicare un po' il loro appetito . La Marianna si era fermata a breve distanza da un banco melmoso , su cui stavano radunati cinque o sei gaviali , fra cui uno mancante della coda , perduta di certo in qualche combattimento . Si scaldavano al sole , sonnecchiando tranquillamente e anche vedendo accostarsi il veliero non si erano mossi , essendo per loro natura poco diffidenti . Destatevi boyo3 ! grido` Sambigliong , gettando verso il banco alcuni enormi pezzi di carne salata . I gaviali , vedendo cadere quella manna , si erano alzati , poi vi si erano scagliati sopra disputandoseli ferocemente . In un momento non si vide che un ammasso di scaglie e di code poderosamente agitate che picchiavano in tutte le direzioni , poi , messi in appetito da quei pochi bocconi si spinsero verso l' orlo del banco , alzando le loro ampie mascelle , armate di lunghi denti , verso la Marianna , in attesa d' un' altra distribuzione . Signor Yanez , disse Sambigliong , aspettano qualche cosa di meglio quegli insaziabili ghiottoni . Daremo loro un uomo , rispose il portoghese , guardando il pilota che fissava cogli occhi smarriti le gole spalancate dei mostri , come se avesse compreso che quell' uomo era lui . Signore , balbetto` , accostandosi a Yanez . Taci ! gli rispose questi seccamente . Che cosa volete fare di me ? Lo saprai presto . A te , Sambigliong . Il mastro annodo` attorno ai fianchi del disgraziato malese una solida corda , poi alzandolo bruscamente fra le poderose braccia , lo getto` fuori dal bordo prima che avesse pensato ad opporre qualsiasi resistenza . Padada aveva mandato un urlo terribile , credendo di cadere fra le mascelle di quei formidabili rettili , invece rimase sospeso fra l' acqua ed il bordo . I gaviali , vedendo quella preda umana , con un balzo si erano precipitati in acqua , nuotando velocemente verso la Marianna . Il pilota , pazzo dal terrore , si dibatteva disperatamente girando e rigirando su se stesso e mandando urla strozzate . Un' angoscia indescrivibile traspariva dai suoi lineamenti spaventosamente alterati . Aiuto ! Aiuto ! Grazia ! Salvatemi ... gridava , facendo sforzi supremi per spezzare le corde che gli legavano le mani . Yanez , in piedi sul capo di banda , aggrappato alla grisella di babordo del trinchetto , lo guardava impassibilmente , mentre i gaviali tentavano di afferrare la preda , slanciandosi piu` che mezzi fuori dell' acqua , con poderosi colpi di coda . Se Padada non muore di spavento e` un vero miracolo , disse Tangusa . Hanno la pelle dura i malesi , rispose Yanez . Lasciamolo gridare un po' . Il povero uomo gridava a squarciagola , peggio d' una scimmia rossa , urlando sempre : Aiuto ! grazia ! Mi raggiungono ... grazia , signore ! Yanez fece cenno a Sambigliong di ritirare un po' la fune , essendo un gaviale riuscito a toccare coll' estremita` del muso la preda , poi , volgendosi verso il pilota che continuava a dibattersi , raggrizzando piu` che poteva le gambe : Vuoi che ti lasci cadere nelle gole dei boyo o che ti faccia issare ? La tua vita sta in mano tua . No ... signore ... issatemi ... mi toccano ... non posso piu` . Parlerai ? Si` , parlero` ... vi diro` tutto ... tutto ... Giuralo su Vairang kidul , giacche` e` la protettrice dei cacciatori di nidi di salangane . Lo giuro ... signore ... Ti avverto prima che , se quando ti avremo tirato su , ti rifiuterai di confessarmi ogni cosa , ti gettero` senz' altro fra le mascelle del piu` grosso gaviale . Non ne ho alcun desiderio e ... Continua , disse Yanez . Quando avro` tutto confessato non mi ucciderete egualmente ? Non so che cosa farne della tua pelle . Rimarrai prigioniero fino al nostro ritorno , poi andrai a farti appiccare dove vorrai . Seguimi nel quadro e anche tu , Tangusa . Il malese a cui non pareva ancora vero di trovarsi vivo e che batteva i denti pel terrore , che non gli era completamente passato , segui` , senza farsi pregare , il portoghese ed il meticcio . Ed ora ascoltiamo la tua interessante confessione , disse Yanez , sdraiandosi su un divanetto e riaccendendo la sigaretta che aveva lasciata spegnere , per meglio assistere ai salti dei gaviali ed ai contorcimenti del pilota . Bada che tu hai giurato e che io non sono uomo da lasciarmi giocare , ne` prendere a gabbo . Vi diro` tutto , padrone . Dunque sono stati i dayaki a mandarti incontro alla Marianna . Non posso negarlo , rispose il malese . E` stato il pellegrino . No , signore ; io non ho mai parlato con quell' uomo . Chi e` ? Ma ... sarebbe un po' difficile a dirlo , ne` saprei dirvi da dove sia piombato costui . E` giunto qui alcune settimane or sono , con molte casse piene d' armi e ben fornito di denaro , di ghinee e di fiorini olandesi . Solo ? Lo credo . E che cosa ha fatto poi ? Si e` presentato ai capi tribu` , i quali lo ricevettero con deferenza , avendo in testa il turbante verde dei pellegrini che hanno visitato il sepolcro del Profeta . Che cosa poi abbia narrato loro e promesso , io lo ignoro . So solo che pochi giorni dopo , i dayaki erano tutti in armi e che chiedevano la testa di Tremal Naik , che fino allora era stato il loro protettore . Ha regalato a quei fanatici imbecilli le armi ? E anche molto denaro . E` vero che un giorno una nave inglese e` giunta alla foce del Kabatuan e che quel pellegrino si e` abboccato col comandante ? chiese Yanez . Si` , signore , anzi aggiungero` che durante la notte l' equipaggio sbarco` altre casse piene d' armi . Non sai a che razza appartiene quell' uomo ? No , signore : quello che vi posso dire e` che la sua pelle e` oscura assai e che parla il bornese con difficolta` . Che mistero impenetrabile ! mormoro` Yanez . Mi rompero` il capo senza riuscire a schiarirlo . Stette un momento silenzioso , come se si fosse immerso in un profondo pensiero , poi chiese : Come avevano fatto a sapere che la Marianna giungeva in soccorso di Tremal Naik ? Pare che sia stato un servo dell' indiano a informare i capi dayaki ed il pellegrino . Quale incarico ti avevano dato ? Il malese ebbe una breve esitazione , poi rispose : Di arenare la vostra nave , innanzi tutto . Non mi ero dunque ingannato , dubitando di te . E poi ? Lasciate che non confessi il resto . Parla liberamente : ti ho promesso di lasciarti la vita ed io non manco alla mia parola . Di approfittare dell' assalto dei dayaki per incendiarvi la nave . Grazie della tua franchezza , disse Yanez , ridendo . Sicche` avevano deciso la nostra morte ? Si` , signore . Pare che il pellegrino abbia avuto qualche motivo di dolersi delle tigri di Mompracem . Anche di noi ! esclamo` Yanez , che cadeva di sorpresa in sorpresa . Chi puo` essere costui ? Noi non abbiamo mai avuto a che fare con dei fanatici mussulmani . Non so che cosa dirvi , signore . Se e` vero quello che ci hai narrato , quel miserabile ci insidiera` dovunque ? Non vi lascera` tranquilli , badate a me e fara` di tutto per massacrarvi dal primo all' ultimo , disse il pilota . Io so che ha fatto giurare ai capi dayaki di non risparmiarvi . E noi faremo il possibile per ucciderne piu` che potremo , e` vero , Tangusa ? Si` , signor Yanez , rispose il meticcio . Padada , disse il portoghese , sai tu che la fattoria di Pangutaran sia gia` assediata ? Non lo credo , signore , avendo il pellegrino radunate quasi tutte le sue forze per schiacciare prima voi . Dunque la via che va dall' imbarcadero al kampong di Tremal Naik puo` essere libera . O almeno poco guardata . Quanto ti ha dato il pellegrino perche` tu mandassi la mia nave sui banchi e me la incendiassi ? Cinquanta fiorini e due carabine . Io te ne daro` duecento se tu mi guidi al kampong . Accetto , signore , rispose il malese , e avrei accettato anche senza alcun compenso , dovendovi la vita . Siamo ancora lontani dall' imbarcadero ? Fra un paio d' ore vi giungeremo , e` vero ? disse Tangusa guardando il malese . Fors' anche prima . Yanez sciolse le corde che stringevano le mani del prigioniero e usci` , dicendo : Saliamo in coperta . Sul fiume regnava ancora una gran calma e le acque si svolgevano tranquille , fra due rive coperte di superbe felci arborescenti , di belle piante di cycas , di pandanus , di casuarine e di palme , che spiegavano a ventaglio le loro gigantesche foglie piumate . Fra i rotangs che cadevano in festoni lungo i tronchi degli alberi , vi erano delle siamang , quelle orride scimmie nere che hanno la fronte bassissima , gli occhi infossati , la bocca enorme , il naso piatto e sotto la gola un lungo gozzo che pende come una vescica gonfia , le quali saltellavano di ramo in ramo , senza dimostrare alcuna preoccupazione . In acqua invece nuotavano fra le erbe , numerose bewah , quelle gigantesche lucertole semi acquatiche che raggiungono sovente i due metri di lunghezza . Dei dayaki nessun indizio . Se fossero stati vicini , i quadrumani non avrebbero mostrato tanta tranquillita` , essendo in generale estremamente diffidenti . La Marianna , che s' avanzava assai lentamente aiutata anche dai remi , non potendo il vento soffiare troppo liberamente fra quelle due immense muraglie di verzura , continuo` a salire indisturbata fino al mezzodi` , poi si arresto` dinanzi ad una specie di piattaforma che s' avanzava nell' acqua sorretta da alcune file di pali . L' imbarcadero del kampong di Pangutaran , avevano esclamato simultaneamente il pilota e Tangusa . Giu` le a`ncore e accosta , aveva comandato subito il portoghese . Alle spingarde gli artiglieri . Due ancorotti furono affondati e il veliero , spinto dalla corrente , ando` ad appoggiarsi all' imbarcadero ai cui pali fu legato . Yanez era salito sulla murata , per accertarsi meglio che nessun dayako si trovava imboscato su quella riva . Che qui crudeli selvaggi vi fossero passati non vi era dubbio , potendosi scorgere a breve distanza dall' imbarcadero gli avanzi di parecchie capanne distrutte dal fuoco e una vasta tettoia semi scoperchiata , coi pilastri anneriti dal fumo e dalle fiamme . Pare che non vi sia nessuno qui , disse Yanez , volgendosi verso il meticcio che si era pure rizzato sulla murata . Non si aspettavano che noi giungessimo fino qui , rispose Tangusa . Erano troppo sicuri di poterci fermare e massacrare alla foce del fiume . Quanto distiamo dal kampong ! Un paio d' ore , signor Yanez . Facendo tuonare i cannoni da caccia , Tremal Naik potrebbe udirci ? E` probabile . Contate di partire subito ? Sarebbe imprudenza . Aspettiamo la notte ; passeremo piu` facilmente e forse senza essere veduti . Quanti uomini prenderemo ? Non piu` di venti . Mi preme che la Marianna non rimanga troppo sprovvista . Se la perdessimo sarebbe finita , per tutti , anche per Tremal Naik e per Darma . Frattanto noi faremo una breve esplorazione nei dintorni , per accertarci che non ci si tenda qualche agguato . Questa tranquillita` non mi rassicura affatto . Fece mettere in batteria le spingarde e i pezzi , volgendoli verso l' imbarcadero , rizzando delle barricate formate con barili pieni di ferraccio , onde meglio riparare gli artiglieri , quindi comando` di ammainare le vele sul ponte , senza levarle dai pennoni onde la nave fosse pronta a salpare in pochi minuti . Terminati quei preparativi , Yanez , il meticcio ed il pilota , scortati da quattro malesi dell' equipaggio , armati fino ai denti , scesero sull' imbarcadero per fare una ricognizione nei dintorni , prima di avventurarsi col grosso sotto le folte foreste che si estendevano fra la riva del fiume ed il kampong di Pangutaran . 6 . La carica degli elefanti Una piccola radura , malamente dissodata , scorgendosi ancora i tronchi degli alberi spuntare dal suolo , si estendeva dinanzi all' imbarcadero e dietro agli avanzi di capanne e di tettoie risparmiate dall' incendio . Al di la` cominciava la grande e fitta foresta , composta per la maggior parte d' immense felci arboree , di cycas , di durion e di casuarine , e ingombra di rotangs di lunghezza smisurata che formavano delle vere reti . Nessun rumore turbava il silenzio che regnava sotto quei maestosi alberi . Solo , di quando in quando , fra il fogliame udivasi un debole grido lanciato da qualche gek ko` , la lucertola cantatrice , o il pispiglio di qualche chalcostetha , quei piccolissimi uccelli dai colori brillanti a riflessi metallici che , in quelle isole malesi , tengono il posto dei tronchilichi americani . Yanez ed i suoi uomini , dopo essere rimasti qualche tempo in ascolto , un po' rassicurati da quella calma e dal contegno pacifico d' una coppia di scimmie buto sopra un banano , dopo aver fatto un giro intorno alle capanne , si inoltrarono verso la foresta , esplorandone i margini per una larghezza d' un mezzo miglio , senza trovare alcuna traccia dei loro implacabili nemici . Pare impossibile che siano scomparsi , disse Yanez , a cui riusciva inesplicabile quell' improvvisa tregua dopo tanto accanimento . Che abbiano rinunciato a tormentarci , dopo le batoste che hanno preso ? Uhm ! fece il pilota . Se il pellegrino aveva giurato la vostra perdita , ritengo che fara` il possibile per avere le vostre teste . Mettici anche la tua nel numero , disse il portoghese . Torniamo a bordo e aspettiamo la notte . Il ritorno lo compirono senza essere stati molestati , confermandosi vieppiu` nella supposizione che i dayaki non fossero ancora giunti in quei dintorni . Appena calato il sole , Yanez fece subito i preparativi della partenza . Vi erano ancora a bordo trentasei uomini , compresi i feriti . Ne scelse quindici , non volendo indebolire troppo l' equipaggio il quale poteva , durante la sua assenza , venire assalito , e verso le nove , dopo aver raccomandato a Sambigliong la piu` attiva sorveglianza onde non si facesse sorprendere , ridiscendeva a terra con Tangusa , il pilota e la scorta . Erano tutti formidabilmente armati , con carabine indiane di lungo tiro e parangs , quelle terribili sciabole che con un solo colpo decapitano un uomo , e ampiamente provvisti di munizioni , ignorando se Tremal Naik ne avesse tante da poter reggere anche ad un assedio . Avanti e soprattutto fate meno rumore che sia possibile , disse Yanez , nel momento in cui si cacciavano sotto i boschi . Noi non siamo ancora sicuri di trovare la via sgombra . Si volse indietro per dare un ultimo sguardo al veliero , la cui massa spiccava vivamente sulle acque del fiume , semi confusa fra i vegetali che crescevano sulla riva e senza sapere il perche` , provo` una stretta al cuore . Si direbbe che ho un brutto presentimento , mormoro` con inquietudine . Che lo perda ? Scaccio` l' importuno pensiero e si mise alla testa della scorta , preceduto di pochi passi dal meticcio e dal pilota , i soli che potessero orientarsi in mezzo a quel caos di enormi vegetali e fra le reti immense formate dai nepentes , dai gomuti e dai rotangs . Come al mattino un silenzio profondo regnava sotto quella infinita volta di verzura , come se quella foresta fosse assolutamente priva di animali feroci e di selvaggina . Persino gli uccelli notturni , quei grossi pipistrelli pelosi , che sono cosi` comuni nelle isole malesi , mancavano . Solo le lucertole cantanti , che sono per lo piu` notturne , facevano udire di tratto in tratto il loro lieve grido stridente . Essendo il cielo coperto , un' afa pesante regnava sotto le immense foglie , incrociantisi strettamente a trenta o quaranta metri dal suolo . Si direbbe che minaccia un uragano , disse Yanez che respirava con grande fatica . E scoppiera` presto , signore , rispose il meticcio . Ho veduto il sole tramontare fra una nuvola nerastra e giungeremo appena a tempo al kampong . Se nessuno ci arrestera` . Finora , signore , i dayaki non si sono mostrati . Purche` non li troviamo presso il kampong . Speriamo che abbiano levato l' assedio . Non saranno tanti da opporre una seria resistenza , almeno pel momento . Quelli che ci hanno aspettati alla foce del fiume forse non sono ancora tornati . Se tardassero solo ventiquattro ore , non li temerei piu` , rispose Yanez . La Marianna , con equipaggio rinforzato , diverrebbe imprendibile . Avra` molti difensori Tremal Naik ? Suppongo che abbia potuto raccogliere una ventina di malesi , signor Yanez . Avremo cosi` un piccolo esercito che dara` da fare a quel maledetto pellegrino . Affrettiamo il passo e cerchiamo di giungere al kampong prima che l' alba sorga . La foresta non permetteva pero` che si avanzassero cosi` rapidamente come avrebbero desiderato , essendo caduti in mezzo ad una antica piantagione di pepe che avvolgeva gli alberi in una rete assolutamente inestricabile . Le grosse piante non erano riuscite a soffocare i sarmenti altissimi i quali , ripiegandosi verso il suolo e collegandosi coi rotangs ed i calamus o avvolgendosi intorno alle mostruose radici uscite dal suolo per mancanza di spazio , formavano un intrecciamento colossale che opponeva una solida resistenza . Mano ai parangs , disse Yanez , vedendo che le due guide non riuscivano a passare . Faremo rumore , osservo` il pilota . Non ho gia` alcuna voglia di tornarmene indietro . I dayaki possono udirci , signore . Se ci assalgono li riceveremo come si meritano . Affrettiamoci . A colpi di sciabola riuscirono ad aprirsi un varco e sempre sciabolando a destra ed a manca , continuarono ad inoltrarsi nell' interminabile foresta . Marciavano da un' ora , lottando ostinatamente contro le piante , quando il pilota s' arresto` bruscamente , dicendo : Fermi tutti . I dayachi` ? chiese sotto voce Yanez , che lo aveva subito raggiunto . Non lo so , signore . Hai udito qualche cosa ? Dei rami scricchiolare dinanzi a noi . Andiamo a vedere , Tangusa , e voi tutti rimanete qui e non fate fuoco se io non vi do il segnale . Si getto` a terra trovandosi dinanzi a un caos di radici e di sarmenti e si mise a strisciare verso il luogo dove il malese asseriva d' aver udito i rami scricchiolare . Il meticcio gli si era messo dietro cercando di non far rumore . Percorsero cosi` una cinquantina di metri e s' arrestarono sotto le enormi corolle d' un fiore mostruoso , un crubul che aveva una circonferenza di oltre tre metri , e che tramandava un odore poco piacevole . Essendovi intorno a quel fiore un po' di spazio libero , era facile scoprire degli uomini che si avanzassero attraverso la foresta . Padada non si era ingannato , disse Yanez , dopo essere rimasto qualche po' in ascolto . Si` , qualcuno si avvicina , confermo` il meticcio . E questo cos' e` ? chiese a un tratto Yanez . In lontananza si udi` in quel momento un rombo strano che pareva prodotto dall' avanzarsi di qualche furgone o d' un treno ferroviario . Non e` il tuono , disse il portoghese . Non lampeggia ancora , disse Tangusa . Si direbbe che un fiume ha rotto gli argini e straripa . Non e` caduta ancora una goccia d' acqua e poi il Kabatuan e` lontano . Che cosa sara` ? E s' approssima rapidamente , signore . Verso di noi ? Si` . Taci ! Appoggio` un orecchio al suolo ed ascolto` nuovamente , trattenendo il respiro . La terra trasmetteva nettamente quel rombo inesplicabile che pareva prodotto dal rapido avanzarsi di masse enormi . Non comprendo assolutamente nulla , disse finalmente Yanez , rialzandosi . E` meglio che ci ripieghiamo verso la scorta ; chissa` che il pilota non ci spieghi questo mistero . Sgusciarono sotto i giganteschi petali del crubul e rifecero il cammino percorso , scivolando fra gli infinti sarmenti . Quando raggiunsero il luogo ove avevano lasciati i loro uomini , s' avvidero che anche la scorta era in preda ad una viva agitazione , udendosi anche la` quel fragore . Solo Padada pareva tranquillo . Da che cosa proviene questo baccano ? gli chiese Yanez . E` una colonna di elefanti che fugge dinanzi a qualche pericolo , signore , rispose il pilota . Saranno certamente moltissimi . Degli elefanti ! E chi puo` aver spaventato quei colossi ? Degli uomini , io credo . Che i dayaki si avanzino da ponente ? E` di la` che il fragore viene . E` quello che pensavo anch' io . Che cosa mi consigli di fare ? Di allontanarci al piu` presto . Non incontreremo gli elefanti sulla nostra via ? E` probabile , ma bastera` una scarica per farli deviare . Hanno una paura incredibile quei colossi degli spari , non essendovi abituati . Avanti dunque , comando` il portoghese , con voce risoluta . Dobbiamo giungere al kampong prima che vi arrivino i dayaki . Si rimisero frettolosamente in cammino sciabolando i rotangs ed i calamus , mentre il fragore aumentava rapidamente d' intensita` . Il pilota doveva aver indovinato giusto . Fra il fracasso assordante prodotto dall' incessante crollare delle piante , abbattute dai poderosi ed irresistibili urti di quelle enormi masse lanciate a galoppo sfrenato , si cominciavano a udire dei barriti . Quei pachidermi dovevano essere spaventati da qualche grossa truppa d' uomini , non fuggendo ordinariamente dinanzi ad un drappello di cacciatori . Dovevano essere state le bande dei dayaki a metterli in rotta . Yanez e i suoi uomini affrettavano il passo , temendo di venire travolti nella pazza corsa di quei pachidermi . Avendo trovato degli spazi liberi , si erano messi a correre , guardandosi con spavento alle spalle , credendo di vedersi rovinare addosso quei mostruosi animali . Anche Yanez appariva preoccupato . Avevano raggiunta una macchia formata quasi esclusivamente di enormi alberi della canfora , che nessuna forza avrebbe potuto atterrare , avendo quelle piante dei tronchi grossissimi , quando il pilota per la seconda volta si arresto` , dicendo precipitosamente : Gettatevi sotto queste piante che sono sufficienti a proteggerci . Ecco che giungono ! Si erano appena lasciati cadere dietro a quei tronchi colossali quando si videro apparire i primi elefanti . Sbucavano a corsa sfrenata da una macchia di sunda matune , gli alberi della notte , cosi` chiamati perche` i loro fiori non si schiudono che dopo il tramonto del sole e dei quali dovevano aver fatta una vera strage nella carica furibonda . Quei colossi , che parevano pazzi di terrore , piombarono di colpo su un ammasso di giovani palme che sbarrava loro la via e le abbatterono come se una falce immensa , manovrata da qualche titano , fosse scesa su quelle piante . Non era che l' avanguardia quella , poiche` pochi istanti dopo si rovescio` su quello spazio il grosso , con clamori spaventevoli . Erano quaranta o cinquanta elefanti , fra maschi e femmine , che si urtavano fra loro confusamente , cercando di sorpassarsi . Le loro formidabili trombe percuotevano con impeto irresistibile alberi e cespugli , tutto abbattendo . Vedendone alcuni che pareva volessero scagliarsi verso gli alberi della canfora , Yanez stava per far eseguire una scarica , quando vide dei punti luminosi apparire dietro ai pachidermi che descrivevano delle fulminee parabole . Silenzio ! Che nessuno si muova ! I dayaki ! aveva esclamato Padada . Parecchi uomini , quasi interamente nudi , correvano dietro agli elefanti , scagliando sui loro dorsi dei rami resinosi accesi , che subito raccoglievano appena caduti , tornando a lanciarli . Non erano che una ventina , tuttavia i pachidermi , atterriti da quella pioggia di fuoco che cadeva loro addosso senza posa , non osavano rivoltarsi , mentre con una sola carica avrebbero potuto spazzare e stritolare quel piccolo gruppo di nemici . Non muovetevi e non fate fuoco ! aveva ripetuto precipitosamente Padada . Gli elefanti erano gia` passati , urtando i primi tronchi della macchia , senza che quelle colossali piante avessero fortunatamente ceduto ed erano scomparsi nel piu` folto della foresta , sempre perseguitati dai dayaki . Che siano cacciatori ? chiese Yanez quando il fragore si perdette in lontananza . Che cacciavano noi , rispose il malese . La nostra discesa a terra e` stata notata da qualcuno che sorvegliava l' imbarcadero e non essendo probabilmente in numero sufficiente i dayaki che si trovavano nei dintorni , ci scagliano addosso gli elefanti . Vedrete che faranno percorrere a quei colossi tutta la foresta , colla speranza che c' incontrino sulla loro corsa e ci travolgano . Possiamo quindi rivederli ancora ? E` probabile , signore , se non ci affrettiamo a lasciare questa boscaglia ed a rifugiarci nel kampong di Pangutaran . Siamo lontani molto ancora ? Non ve lo saprei dire , essendo questa parte della foresta cosi` intricata , da non poterci ne` orientare , ne` correre troppo . Tuttavia suppongo che giungeremo prima dell' alba . Prima che gli elefanti ritornino , andiamocene . Non si trovano sempre degli alberi della canfora per proteggerci . Mi stupisce pero` una cosa . Quale , signore ? Come quei selvaggi abbiano potuto radunare tanti animali . Li avranno incontrati per caso non essendo domatori come i mahut siamesi o i cornac indiani , disse Tangusa , che assisteva al colloquio . Non e` raro , in queste foreste , trovare delle truppe di cinquanta e anche di cento capi . E si presteranno a quel giuoco ? Continueranno a scappare finche` i dayaki avranno fiato e non cesseranno di perseguitarli coi tizzoni accesi . Non credevo che quei bricconi fossero cosi` furbi . Amici , al trotto ! Lasciarono la macchia che li aveva cosi` opportunamente protetti da quella carica spaventevole e si cacciarono entro altri macchioni formati per la maggior parte di alberi gommiferi , di dammeri e di sandracchi , cercando alla meglio di orientarsi , non potendo scorgere le stelle , tanto era folta la cupola di verzura che copriva la foresta . Fortunatamente le piante non crescevano cosi` l' una presso all' altra ed i cespugli e i rotangs erano rari , sicche` potevano marciare piu` celermente e correre anche meno rischi di cadere in qualche agguato . In lontananza il fragore prodotto dagli elefanti lanciati in piena corsa si udiva ancora , ora intenso ed ora piu` debole . I poveri animali ora cacciati da una parte , ora respinti verso l' altra , facevano il giuoco dei dayaki , i quali sapevano abilmente guidarli dove desideravano , colla speranza che sorprendessero il drappello in qualche luogo dell' immensa foresta . Padada e il meticcio , sapendo ormai di che si trattava , si regolavano a tempo per tenersi sempre lontani da quel pericolo , conducendo il drappello in direzione opposta a quella segui`ta dai pachidermi . Dopo una buona mezz' ora parve finalmente che i dayaki , convinti che le tigri di Mompracem non si trovassero in quella parte della selva , spingessero gli elefanti verso il fiume , poiche` il fragore prodotto da quella carica furibonda si allontano` verso il sud , finche` cesso` completamente . Ci credono ancora lontani dal kampong , disse il pilota , dopo d' aver ascoltato per qualche po' . Vanno a cercarci verso il Kabatuan . Quanta ostinazione in quei furfanti , disse Yanez . E` proprio una guerra a morte che ci hanno dichiarata . Eh , signor mio , rispose Padada , sanno bene che se noi riusciamo a unirci a Tremal Naik , l' espugnazione del kampong diverra` estremamente difficile . Io glielo lascio il kampong ; non ho alcuna intenzione di stabilirmi qui . Ho l' ordine di condurre a Mompracem Tremal Naik e sua figlia e non gia` di fare la guerra al pellegrino , almeno per ora . Piu` tardi vedremo . Rinunziate a sapere chi e` quell' uomo misterioso che ha giurato un odio implacabile contro tutti voi ? Non ho ancora pronunciato l' ultima parola , rispose Yanez , con un sorriso . Un giorno faremo i conti con quel messere . Per ora mettiamo in salvo l' indiano e la sua graziosa fanciulla . Dove siamo ora ? Mi pare che la foresta cominci a diradarsi . Buon segno , signore . Il kampong di Pangutaran non deve essere molto lontano . Fra poco troveremo le prime piantagioni , disse il meticcio che da qualche minuto osservava attentamente la foresta . Se non m' inganno siamo presso il Marapohe . Che cos' e` ? chiese Yanez . Un affluente del Kabatuan , che segna il confine della fattoria . Alt , signori ! Che cosa c' e` ? Vedo dei fuochi brillare laggiu` ! esclamo` Tangusa . Yanez aguzzo` gli sguardi e attraverso uno squarcio delle piante , ad una distanza considerevole , vide brillare nelle tenebre un grosso punto luminoso che non doveva essere un semplice fanale . Il kampong ! chiese . O un fuoco degli assedianti ? disse invece Tangusa . Dovremo dare battaglia prima di entrare nella fattoria ? Prenderemo il nemico alle spalle , signore . Tacete , disse in quel momento il pilota , che si era avanzato di alcuni passi . Che cosa c' e` ancora ? chiese Yanez , dopo qualche minuto . Odo il fiume rompersi contro le rive . Il kampong si trova dinanzi a noi , signore . Attraversiamolo , rispose Yanez risolutamente , e piombiamo sugli assedianti a passo di carica . Tremal Naik ci aiutera` dal canto suo come meglio potra` . 7 . Il kampong di Pangutaran Cinque minuti dopo il drappello guardava silenziosamente il fiumicello che era scarsissimo d' acqua e si radunava sulla riva opposta che era priva d' alberi . Una vasta pianura , interrotta solo da qualche gruppetto di palme e di pombo , si estendeva al di la` , spingendosi verso una grossa costruzione sopra la quale si scorgeva una specie di torricella che pareva un osservatorio . Cominciando appena appena allora a diradarsi le tenebre , non era ancora permesso discernere che cosa veramente fosse , ma il pilota e il meticcio non avevano bisogno della luce per sapere dove si trovavano . Il kampong di Pangutaran ! avevano esclamato ad una voce . E coi dayaki intorno , aveva aggiunto Yanez , aggrottando la fronte . Che il grosso delle loro forze sia giunto prima di noi ? Infatti numerosi fuochi , disposti in forma di semi cerchio , ardevano dinanzi alla fattoria , come se i terribili tagliatori di teste avessero stabilito un grande campo . Tutti si erano arrestati , guardando con ansieta` quei falo` e cercando di rendersi conto delle forze degli assedianti . Eccoci in un bell' impiccio , mormorava Yanez . Sarebbe un' imprudenza avventarsi alla cieca contro forze che potrebbero essere venti volte superiori e d' altronde sarebbe una follia aspettare l' alba . Mancherebbe la sorpresa e potremmo venire ricacciati . Signore , disse il pilota in quel momento . Che cosa decidete ? Credi che siano molti gli assedianti ? A giudicarlo dal numero dei fuochi si potrebbe crederlo . Volete che vada ad accertarmi delle loro forze ? Yanez lo guardo` con diffidenza . Sospettate di me , e` vero ? disse il malese , sorridendo . Avete ragione : fino a ieri io ero un vostro nemico . Eppure avete torto : ormai ho rotto tutto con quegli uomini e preferisco essere contato fra i vostri uomini che sono malesi al pari di me , anziche` con quei selvaggi . Potrai essere di ritorno prima che il sole sorga ? Non comparira` prima di mezz' ora ed io vi prometto di essere di ritorno fra dieci minuti . Dammi dunque una prova della tua fedelta` , disse Yanez . L' avrete , signore . Il malese si fece dare un parang , fece un gesto d' addio e si allontano` , gettandosi in mezzo ad una piantagione di zenzero che gli assedianti non avevano ancora distrutta . Yanez , coll' orologio alla mano contava i minuti . Temeva vivamente che il pilota tardasse , e che la luce si diffondesse prima del suo ritorno , rendendo impossibile una sorpresa . Ne aveva contati sei , quando Padada comparve , correndo a corsa sfrenata . Ebbene ? chiese Yanez , muovendogli incontro . Il grosso che ha operato contro di noi alla foce del fiume non e` ancora giunto . Gli assedianti non sono piu` d' un centinaio e le loro file sono cosi` deboli da non poter resistere ad un urto improvviso . Hanno armi da fuoco ? Si` , signore . Bah ! Sappiamo come se ne servono . Si volse verso i suoi uomini che lo avevano raggiunto e aspettavano il comando di dare addosso ai nemici . Date dentro a corpo perduto , disse loro . Le tigri di Mompracem mostrino in quale conto tengono questi tagliatori di teste . Quando ce l' ordinerete , noi sfonderemo tutto , signor Yanez , rispose il piu` vecchio . Voi sapete che noi non abbiamo mai avuto paura . Accostiamoci in silenzio e prendiamoli alle spalle . Non farete fuoco se non quando lo comandero` io . Formiamo la colonna d' assalto . Si disposero su una doppia fila , mettendo dinanzi i piu` valorosi , poi il drappello si caccio` silenziosamente in mezzo ai zenzeri che erano abbastanza alti per coprirli . Yanez si era gettata la carabina a tracolla , ed aveva sfoderata la scimitarra e levata dalla fascia una ricca pistola indiana a due colpi , dalle canne lunghissime . La traversata della piantagione fu compiuta cosi` celermente che quattro minuti dopo giungevano a ottanta passi dagli assedianti . I dayaki , sicuri di non venire assaliti , bivaccavano in gruppetti di quattro o cinque persone , attorno al falo` . Trecento metri piu` oltre s' alzava il kampong . Era una specie di kotta , ossia di fortezza bornese , costituita da un corpo di fabbricati , circondato da larghi panconi di durissimo legno di tek , capaci di opporre una solida resistenza anche ai piccoli lila` se non ai mirim e da un folto boschetto di piante spinose che non permetteva di prenderla d' assalto ad uomini quasi nudi e privi soprattutto di scarpe . Sul fabbricato principale , una casa di bella apparenza , che ricordava i bengalow indiani , s' alzava una sottile torretta di legno , una specie di minareto arabo , sulla cui cima brillava una grossa lanterna . Tangusa , disse Yanez , che aveva fatto coricare i suoi uomini , volendo prima rendersi un conto esatto della situazione in cui trovavasi la fattoria , dove si trova il passaggio ? Di fronte a noi , signore . Non cadremo in mezzo alle spine ? Vi guido io . Siete pronti ? chiese Yanez rivolgendosi ai pirati . Pronti tutti , capitano . Caricate al grido Viva Mompracem ! onde non corriamo il pericolo di farci fucilare dai difensori del kampong . Avanti ! I diciotto uomini si erano slanciati a corsa sfrenata , piombando sul gruppo piu` vicino . Nessuno poteva ormai piu` trattenere le terribile tigri della Malesia : ne` artiglierie , ne` fucili , ne` armi bianche . Con una scarica fulminarono i cinque o sei dayaki che avevano abbandonato precipitosamente il falo` attorno a cui bivaccavano , poi attraversarono come un lampo la debole linea d' assedio , continuando a sparare e urlando a squarciagola : Viva Mompracem ! I tagliatori di teste , sorpresi da quell' improvviso assalto , che erano ben lungi dall' aspettarsi , non avevano nemmeno tentato di opporre resistenza , sicche` l' animoso drappello pote` gettarsi dentro il boschetto spinoso che copriva la cinta . Degli uomini erano comparsi sulle difese interne armati di fucili . Pareva che si preparassero a far fuoco , quando una voce imperiosa grido` : Fermi ! Sono amici ! Aprite la porta ! Ohe , amico Tremal Naik , grido` Yanez con voce giuliva . Non abbiamo affatto bisogno del piombo noi . Ne abbiamo avuto gia` abbastanza di quello dei dayaki . Yanez ! esclamo` l' indiano , con una vera esplosione di gioia . Chi credevi che fosse dunque ? Alzate la saracinesca ! Lesti ! I dayaki tornano alla riscossa ! Una enorme tavola di legno di tek , pesante come fosse di ferro , fu innalzata da parecchi uomini mediante funi sospese a grosse carrucole e le tigri di Mompracem col pilota ed il meticcio , si precipitarono entro il kampong , mentre i difensori della cinta salutavano gli assedianti con due colpi di spingarda e un violentissimo fuoco di fucileria . Un uomo di statura piuttosto alta , un po' attempato , avendo i baffi ed i capelli brizzolati , di taglia pero` ancora elegante ed insieme vigorosa , dai lineamenti fini , la pelle un po' abbronzata e gli occhi nerissimi , aveva aperte le braccia per stringere il portoghese . Non indossava il costume dei ricchi bornesi , bensi` quello degli indiani modernizzati i quali hanno ormai rinunciato al doote e alla dubgah pel costume anglo indu` , piu` semplice e piu` comodo , consistente in una giacca di tela bianca con alamari di seta rossa , fascia larghissima ricamata in oro e calzoni strettissimi pure bianchi e turbantino . Qui , sul mio petto , amico Yanez ! aveva esclamato , abbracciandolo strettamente . E` destinato che debba sempre ricorrere alla generosita` ed al valore delle invincibili tigri di Mompracem . Come sta la Tigre della Malesia ? Muore di salute . E la tua Surama ? Mi ama sempre intensamente . E Darma dov' e` che non la vedo ? La tigre o mia figlia ? L' una e l' altra , giacche` mi scordavo della tua brava bestia . Mia figlia dorme in questo momento e la tigre marcia verso la costa con Kammamuri . Come ! il maharatto non e` qui ? esclamo` Yanez . Temendo che Tangusa non avesse potuto raggiungervi o guidarvi qui , egli e` partito nonostante i miei consigli , con una piccola scorta e forse a quest' ora , se e` riuscito a sfuggire ai dayaki , si e` imbarcato per Mompracem . Lo ritroveremo piu` tardi . Vieni , amico , disse Tremal Naik . Non e` questo il luogo per scambiarci le nostre confidenze . Ola` , Tangusa , fa' gli onori di casa e prepara da mangiare e da bere alle tigri di Mompracem . S' avvio` verso il bengalow che s' alzava fra alcune immense tettoie piene di prodotti agricoli ed una doppia linea di capanne ed introdusse l' amico in una stanza pianterrena che era illuminata da una bella lampada indiana , i cui vetri azzurrognoli attenuavano la luce . Tremal Naik non aveva rinunciato ai suoi gusti di bengalese . Ed infatti la stanza era arredata con mobili indiani , leggeri si` , ma elegantissimi e tutto all' intorno aveva quei bassi e comodi divani che si vedono in tutte le ricche abitazioni degli adoratori di Brahma , di Siva o di Visnu` . Un buon bicchiere di bram innanzi tutto , disse l' indiano , empiendo due bicchieri con quell' eccellente liquore composto con riso fermentato , zucchero e succhi di varie palme che lo profumano . Arresta il sudore . Ed io sono inzuppato , come un cavallo che ha percorse dodici leghe tutte d' un fiato . Non sono piu` giovane , amico mio , disse Yanez , vuotando poi d' un fiato il bicchiere . Ed ora spiegami questo mistero . Una domanda prima di tutto , se me lo permetti . Come sei giunto ? Colla Marianna e dopo d' aver forzata la foce del fiume . Piu` tardi ti narrero` i particolari di quella lotta . Dove l' hai lasciata ? All' imbarcadero . E` numeroso l' equipaggio ? Ha forze uguali alle mie . Tremal Naik era diventato meditabondo ed inquieto . Sono uomini capaci di difendere il mio veliero , disse Yanez che se n' era accorto . Sono molti i dayaki , piu` di quanti credevo e soprattutto ben armati e anche bene esercitati . Dal pellegrino ? Si` , Yanez . L' avrai veduto , tu , quel briccone . Io ? Mai ! Non sai nemmeno tu chi e` ? chiese Yanez al colmo dello stupore . No , rispose Tremal Naik . Io gli ho mandato un messo due settimane or sono , pregandolo di presentarsi da me per spiegarmi i motivi del suo odio , promettendogli salva la vita . E lui si e` guardato bene dall' obbedire ? Mi ha fatto rispondere invece che andassi io da lui onde consegnargli la mia testa unitamente a quella di mia figlia . Tanta audacia ha avuto quel miserabile ! esclamo` Yanez , indignato . Udiamo : hai mai offeso qualche capo dayako ? Quei tagliatori di teste sono ferocemente vendicativi . Io non ho mai fatto male a nessuno , e poi quell' uomo non e` un dayako , rispose l' indiano . Chi e` dunque ? Alcuni affermano che sia un vecchio arabo fanatico , altri un negro e altri ancora un indiano . Eppure ci deve essere un gran motivo per odiarti tanto . Certo , ma piu` ci penso meno riesco a scoprirlo , ed invano tormento il mio cervello . Mi e` venuto perfino un sospetto . Quale ? E` cosi` assurdo che rideresti se te lo dicessi . disse Tremal Naik . Gettalo fuori . Che potesse essere qualche thug . Yanez invece di accogliere quelle parole con un sorriso , come l' indiano s' aspettava , era diventato lievemente pallido . Sei ben certo , Tremal Naik , disse poi con voce grave , che tutti i luogotenenti di Suyodhana , il capo degli strangolatori , siano stati uccisi da noi nelle caverne di Raimangal o dagli inglesi nelle stragi di Delhi ? Chi ce lo assicura ? E tu vorresti che quel qualcuno avesse pensato a vendicare Suyodhana dopo undici anni ? Tu hai provata la tenacia ed hai pure provato l' odio implacabile di quegli assassini . Tu sei stato la causa della loro fine . Tremal Naik era tornato a diventare pensieroso ed il suo viso tradiva una profonda angoscia . Ad un tratto , fece un gesto come per cacciare via qualche visione , poi disse : No , e` impossibile , e` assurdo . I thugs , ammesso che ve ne siano ancora in India , non avrebbero atteso tanto . Quel pellegrino deve essere qualche furfante che cerca d' imporsi ai dayaki per fondarsi qualche sultania e che finge di odiarmi . Avra` fatto spargere la voce che io non sono un mussulmano , che io sono forse un nemico dei dayaki , una creatura inglese incaricata di soggiogarli o qualche cosa d' altro per mandarmi via di qui . Sara` tutto quello che vorrai , anche un vero fanatico , ma non un thug . Sia come vuoi tu , ma mi pare che tu ti trovi in una non bella condizione . Hai perdute tutte le fattorie ? Le hanno saccheggiate e poi arse . Sarebbe stato meglio che tu fossi rimasto con noi a Mompracem . Volevo tentare di colonizzare queste coste e incivilire questi barbari . E hai fatto un buco nell' acqua , disse Yanez , ridendo . Purtroppo . E ci rimetterai qualche centinaio di migliaia di rupie . Meno male che le tue fattorie del Bengala possono pagare le spese . Quando sgombreremo ? Ti chiedo solo ventiquattro ore , rispose Tremal Naik , per poter raccogliere il meglio che posseggo , poi daremo fuoco a tutto e raggiungeremo la tua nave . E correremo al piu` presto verso Mompracem , disse Yanez . La nostra presenza e` necessaria laggiu` . Aveva pronunciate quelle parole con un tono cosi` grave , che l' indiano ne fu colpito . C' e` qualche cosa in aria ? chiese . Ma ... non si sa ancora . Corrono delle voci che inquietano la Tigre della Malesia . E quali ? Che gli inglesi abbiano intenzione di farci sloggiare da Mompracem . E` un po' di tempo che tutti gli atti di pirateria che succedono lungo le coste occidentali dell' isola li addebitano a noi , quantunque da molti anni i nostri prahos dormano sulle loro a`ncore . Dicono che la nostra presenza incoraggia i pirati costieri e che noi direttamente o indirettamente li aizziamo contro le navi che si recano a Labuan . Frottole , ma gia` tu conosci la doppiezza del leopardo inglese . E anche la sua ingratitudine , disse l' indiano . Ecco come vorrebbero compensarci d' aver liberata l' India dalla setta dei thugs . E Sandokan cederebbe ? Lui ! Ah ! Quell' uomo e` capace di gettare il guanto di sfida contro tutta l' Inghilterra e di ... Un lontano colpo di cannone gli aveva interrotta la frase . Hai udito ? esclamo` , balzando in piedi in preda ad una vivissima agitazione . Si` , il cannone tuona verso il sud . I dayaki attaccano la Marianna ! Seguimi sull' osservatorio , Yanez , disse Tremal Naik . Di lassu` potremo udire meglio da quale parte giungono gli spari . 8 . Lo scoppio della Marianna I due uomini , visibilmente impressionati , uscirono dalla stanza e , salita una scala , si trovarono su una delle terrazze del bengalow su cui si alzava la torricella o meglio il minareto , essendo altissimo e sottilissimo , con una piccola gradinata esterna . In pochi istanti raggiunsero la cima che terminava in una piccola piattaforma circolare , su cui trovavasi una grossa spingarda dalla canna lunghissima che doveva battere da quell' altezza tutti i punti dell' orizzonte . Il sole erasi gia` alzato diffondendo sulla pianura i suoi raggi dorati , appena sorti e gia` subito ardentissimi , non essendovi in quelle regioni nessuna frescura , nemmeno nelle prime ore del mattino . I dayaki che assediavano il kampong , coll' apparire della luce , si erano allontanati di sei o settecento metri , riparandosi dietro ai grossi tronchi d' alberi appositamente abbattuti onde servirsene a modo di trincee mobili , potendo farli scorrere innanzi o indietro , a loro piacimento . Pareva che durante la notte fossero aumentati di numero , perche` Tremal Naik , appena ebbe lanciato uno sguardo all' ingiro , non pote` trattenersi dall' esclamare : Ieri sera non ve n' erano tanti intorno a noi . Yanez stava per chiedergli qualche cosa , quando un secondo colpo di cannone si udi` rimbombare in lontananza , ripercuotendosi contro le cinte del kampong . Questo rombo viene dal sud ! esclamo` il portoghese . Sono i cannoni da caccia della Marianna che tirano . I dayaki hanno assalito i miei uomini . Si` , confermo` l' indiano , viene dalla parte del Kabatuan . Credi che possano respingere il nemico , coi pezzi che hanno a loro disposizione ? Bisognerebbe conoscere il numero degli assalitori . Di quali forze dispone quel maledetto pellegrino ? Ha fanatizzato quattro tribu` e ognuna deve avergli fornito non meno di centocinquanta guerrieri . E armati di fucili ? Si` , Yanez . Quell' uomo misterioso ha portato con se` un vero arsenale e perfino dei lila` e dei mirim . Toh ! Un altro colpo ! E queste sono le spingarde ! esclamo` Yanez , facendo un gesto di rabbia . Dalla parte dell' immensa foresta che si estendeva verso il sud , giungevano ad intervalli delle detonazioni piu` leggere e piu` secche che dovevano essere prodotte da pezzi a canna lunga . Poi gli spari aumentarono rapidamente d' intensita` , formando un rimbombo incessante , come se molti pezzi d' artiglieria e molte spingarde sparassero insieme . Yanez era diventato pallido e nervosissimo . Passeggiava intorno alla piattaforma come un leone in gabbia , interrogando ansiosamente cogli sguardi tutti i punti dell' orizzonte . Anche l' indiano era in preda ad una sovraeccitazione vivissima . I colpi si succedevano intanto ai colpi . Una battaglia furiosa , terribile , doveva essersi impegnata sul fiume fra il poco numeroso equipaggio della Marianna e le grosse forze del misterioso pellegrino . E non cessa ! esclamava Yanez , che non si tratteneva piu` . Se fossi la` io ! Sambigliong e` un valoroso che non si arrendera` , rispose Tremal Naik . E` una vecchia tigre che la sa lunga e che sa difendersi . Non vi sono che sedici uomini validi a bordo , mentre i dayaki possono essere tre o quattrocento e forniti anche essi d' artiglieria . Dunque tu dubiti che la Marianna possa resistere ? chiese Tremal Naik con angoscia . Se la prendessero sarebbe finita anche per noi . E mia figlia ? Adagio , amico , rispose Yanez . I dayaki troveranno qui un osso ben duro da rodere . Ho osservato attentamente il tuo kampong e mi sembra assai robusto . Tu sai che i selvaggi generalmente si trovano imbarazzati dinanzi ad un ostacolo che frena il loro slancio . Per Giove ! Ed il cannone non cessa ! Si massacrano laggiu` . Quanti uomini hai ? Una ventina . Tutti malesi ? Fra malesi e giavanesi , rispose Tremal Naik . Quaranta uomini , chiusi da una cinta cosi` solida , possono dare del filo da torcere a quei furfanti . Sei ben provvisto ? Ho viveri e munizioni in abbondanza . Signor Yanez ! Buon giorno ! disse in quel momento una giovane , comparendo sulla piattaforma . Il portoghese aveva mandato un grido : Darma ! Una bellissima fanciulla di forse quindici anni , dal corpo flessuoso come una palma , con lunghi capelli neri , un po' inanellati , la pelle del viso leggermente abbronzata e vellutata come quella delle donne indiane , ma assai piu` chiara , i lineamenti perfetti che sembravano piu` caucasici che indu` , si era fermata dinanzi al portoghese , fissandolo coi suoi occhi neri e scintillanti come carbonchi . Indossava un costume mezzo europeo e mezzo indiano , che le dava una grazia unica , composta d' un busticino di broccatello , con ricami d' oro , d' un' ampia fascia di cascemir che le cadeva sulle anche ben arrotondate e d' una sottanina piuttosto corta che lasciava vedere i calzoncini di seta bianca che le scendevano fino sulle scarpettine di pelle rossa , a punta rialzata . Ben felice di rivedervi , signor Yanez , riprese la fanciulla , tendendogli una manina da fata . Sono due anni che vi abbiamo lasciato . Abbiamo sempre da fare laggiu` , a Mompracem . Medita sempre spedizioni la Tigre della Malesia ? Che uomo terribile , disse Darma sorridendo . Ah ... il cannone ! Non udite ? E` gia` mezz' ora che rimbomba , figlia mia , disse Tremal Naik , e annunzia forse una grave disgrazia . Chi e` che fa fuoco , padre ? Sono le tigri di Mompracem . Che difendono la mia nave , aggiunse Yanez . Tacete ! Mi pare che i colpi rallentino ! E non poter vedere nulla ! Si erano tutti curvati sul parapetto della piattaforma , ascoltando ansiosamente . Non si udivano piu` che a rari intervalli le secche detonazioni delle spingarde e la cupa voce dei pezzi da caccia . Ad un tratto si fece un gran silenzio , come se la battaglia fosse bruscamente cessata . Hanno vinto o sono stati schiacciati ? si chiese Yanez che si sentiva bagnare la fronte di sudore . Ad un tratto una formidabile detonazione attraverso` gli strati d' aria e si propago` con tale intensita` che la torre tremo` dalla base alla cima . Yanez aveva mandato un grido , mentre Tremal Naik e Darma erano diventati pallidissimi . Mio Dio , che cosa e` successo ? chiese la fanciulla . La mia Marianna deve essere saltata in aria , rispose Yanez con voce rotta . Poveri i miei uomini ! Un dolore intenso traspariva sul viso del portoghese , mentre qualche cosa di umido brillava nei suoi occhi . Yanez , disse Tremal Naik , con voce affettuosa , noi non abbiamo ancora la certezza che la tua nave sia saltata . Questo rombo spaventevole non puo` essere stato prodotto che dallo scoppio della santabarbara , rispose il portoghese . Io che ne ho vedute saltare tante delle navi , non mi posso ingannare . Che la Marianna sia calata a fondo non me ne importa , avendo noi a Mompracem velieri in buon numero . Sono i miei uomini che rimpiango . Possono avere lasciata la nave prima che scoppiasse . Chissa` , forse sono stati essi stessi a dar fuoco alle polveri onde non cadere nelle mani dei dayaki . Puo` essere vero , rispose Yanez , che aveva riacquistata la sua calma . Vi era qualcuno a bordo che sapesse dove si trova il mio kampong ? Si` , il corriere che ti abbiamo mandato sei mesi fa . Quell' uomo allora , se e` sfuggito alla morte , potrebbe condurre qui i superstiti . E passare attraverso le file dei dayaki ! Ecco un' impresa che sara` ben difficile per cosi` pochi uomini . E poi , quand' anche giungessero qui , la nostra situazione non migliorerebbe . E` vero , rispose l' indiano . Come potremo scendere il fiume senza la tua nave ? Cercheremo dei canotti , padre , disse Darma . Per esporsi ad un fuoco incessante senza alcun riparo ? Chi giungerebbe vivo alla foce del fiume ? Guarda i dayaki , disse in quel momento Yanez . Gli assedianti , che dovevano aver pure udito quello scoppio formidabile e anche quel vivo cannoneggiamento , avevano abbandonate le loro trincee mobili , ritirandosi verso le foreste che circondavano la pianura , come se avessero l' intenzione di togliere il blocco . Se ne vanno , padre ! esclamo` Darma . Che abbiano compreso che era inutile ostinarsi contro questo kampong ? Yanez , disse Tremal Naik , che il pellegrino sia stato invece sconfitto e che abbia mandato qui qualche corriere per far ritirare gli assedianti ? O che cerchino di trarci in qualche agguato ? chiese invece il portoghese . In qual modo ? Colla speranza che noi approfittiamo della loro ritirata per abbandonare il kampong e poi assalirci in piena foresta con tutte le loro forze . No , mio caro Tremal Naik , non saro` cosi` sciocco io , da abboccare all' amo . Finche` non sapremo la sorte toccata alla mia Marianna , noi non lasceremo questa fattoria dove potremo difenderci lungamente , nel caso che il mio equipaggio sia stato distrutto . Mettiamo qui una sentinella e pel momento non preoccupiamoci delle manovre insidiose di quei furfanti . Signor Yanez , disse Darma . Venite a prendere un po' di riposo , intanto , ed a far colazione . Non udendo piu` alcun colpo di cannone , quantunque fossero tutti angosciati per la sorte che poteva essere toccata all' equipaggio della Marianna , scesero nella sala pianterrena dove i servi del kampong avevano preparata un' abbondante refezione all' inglese , con carne fredda , burro e the` con biscotti . Terminato il pasto e mandato il meticcio sulla torricella onde li avvertisse delle mosse degli assedianti , fecero una minuta ispezione alle cinte e alle opere di difesa , onde essere pronti a sostenere anche un lungo assedio . Erano trascorse gia` tre ore dallo scoppio , quando udirono Tangusa gridare dall' alto del minareto : All' armi ! E subito dopo rimbombarono alcuni spari . Yanez e Tremal Naik si erano precipitati verso la piattaforma piu` alta della cinta , da cui potevano dominare buon tratto della pianura . Vi erano appena giunti , quando videro un piccolo drappello d' uomini uscire dalla foresta a corsa sfrenata , sparando sui dayaki che accorrevano da tutte le parti come per tagliare loro il passo . Due grida erano sfuggite alle labbra del portoghese e dell' indiano : Le tigri di Mompracem ! Sambigliong ! Poi lanciarono due grida tuonanti : Fuoco le spingarde ! Alzate la saracinesca ai nostri amici ! I pirati che avevano scortato Yanez , vedendo i loro compagni alle prese cogli assedianti , si erano gettati sulle tre spingarde che difendevano la cinta dalla parte meridionale , scaricando quasi contemporaneamente . I dayaki , udendo quegli spari e vedendo cadere parecchi compagni , avevano aperte le file rifugiandosi precipitosamente nella foresta . Sambigliong e il suo drappello , trovando il passo libero , si erano slanciati verso il kampong a tutta corsa , non cessando di sparare . La saracinesca era stata alzata e parte della guarnigione era mossa incontro a loro per sostenerli nel caso che i dayaki tornassero alla riscossa e anche per guidarli attraverso il boschetto spinoso . I superstiti della Marianna non erano che una mezza dozzina . Erano neri di polvere , madidi di sudore , ansanti , colle vesti stracciate e insanguinate ed avevano la schiuma alle labbra per la lunga corsa che doveva essere durata non meno di tre ore . Il corriere , che conosceva la via , per fortuna era insieme a loro . La mia nave ? grido` Yanez , correndo incontro a Sambigliong . Saltata , capitano , rispose il mastro con voce rantolante . Da chi ? Da noi ... non potevamo piu` resistere ... erano centinaia e centinaia di selvaggi che ci piombavano addosso ... tutti i nostri compagni sono stati uccisi ... anche i feriti ... ho preferito dar fuoco alle polveri ... Sei un valoroso , gli disse Yanez , con voce profondamente commossa . Capitano ... vengono ... sono molti ... preparatevi alla resistenza . Ah ! vengono ! esclamo` Yanez con voce terribile . Vendicheremo i nostri morti ! 9 . La prova del fuoco Le orde dei dayaki sbucavano in quel momento dalle foreste a gruppi , a drappelli , senza ordine alcuno , lanciati tutti a corsa sfrenata . Ululavano come belve feroci , agitando forsennatamente i loro pesanti kampilang d' acciaio lucentissimo e sparando in aria qualche colpo di fucile . Parevano furibondi e probabilmente lo erano per non aver potuto raggiungere e decapitare gli ultimi difensori della Marianna , che piu` riposati e fors' anche piu` lesti , erano riusciti a rifugiarsi nella fattoria prima di lasciarsi prendere . Per Giove ! esclamo` Yanez che li osservava attentamente dall' alto della cinta , sono in buon numero quei bricconi e quantunque la loro istruzione militare lasci molto a desiderare , ci daranno dei gravi grattacapi . Non sono meno di quattrocento , disse Tremal Naik . La` ! Hanno anche un parco d' assedio , aggiunse il portoghese , vedendo uscire dalla boscaglia un grosso drappello che trascinava una dozzina di lila` ed un mirim . Canaglia d' un pellegrino ! Pare che se ne intenda di cose di guerra e che abbia dedicate tutte le sue cure alla sua artiglieria . Non marciano mica male , gli artiglieri ! Manovrano come coscritti di tre mesi ! E non tirano male , ve lo assicuro , capitano , disse Sambigliong . Battevano la Marianna per bene , prendendola d' infilata da prora a poppa . Che quel dannato pellegrino sia stato prima soldato ? si chiese Yanez . Chi diavolo puo` essere quell' uomo misterioso ? Yanez , disse Tremal Naik , guardandolo con una certa espressione , credi tu che noi potremo resistere a lungo ? Come artiglieria siamo debolucci in confronto a loro , rispose il portoghese , ora che non abbiamo piu` i nostri due pezzi da caccia , ma prima che gli assedianti montino all' assalto , ci vorra` del tempo e decimeremo per bene le loro colonne , se vorranno tentare di espugnare a viva forza la nostra fortezza . Basta che i viveri e le munizioni non ci vengano a mancare . Ti ho gia` detto che siamo ben forniti , specialmente dei primi . Tutte le tettoie ne sono piene . Allora terremo duro fino a che tornera` Kammamuri . Sapendoci in pericolo , Sandokan non indugera` a mandarci altri soccorsi . Quanto avra` impiegato a raggiungere la costa ? Non meno d' una settimana . Sicche` a quest' ora dovrebbe essere a Mompracem . Lo spero , se i dayaki non lo hanno ucciso , rispose Tremal Naik . Uhm ! Assalire un uomo che e` scortato da una tigre ! Nessuno avrebbe osato attaccarlo . Quindi , a conti fatti , fra una quindicina di giorni potrebbe essere qui . Terremo duro fino allora e intanto cercheremo di divertire i dayaki facendoli ballare a colpi di mitraglia . E se Sandokan non ci mandasse soccorsi ? In tal caso , mio caro amico , ce ne andremo , rispose Yanez , colla sua calma abituale . Con tutti questi assedianti ? ! Vedremo se fra quindici giorni saranno cosi` numerosi . Non caricheremo gia` le spingarde con patate e le carabine con uova di passeri . Terminiamo la nostra ispezione , mio caro Tremal Naik , e vediamo di fortificare i punti piu` deboli . Dobbiamo resistere e resisteremo . Mentre riprendevano il loro giro , i dayaki si erano accampati intorno alla fattoria , tenendosi fuori di portata dai tiri delle spingarde , costruendo rapidamente , con rami e con foglie di banano , delle capannuccie per ripararsi dagli ardenti raggi del sole , mentre i loro artiglieri innalzavano senza indugio delle piccole trincee formate di terra e sassi e piazzavano i loro pezzi in modo da poter battere la fattoria tutta all' intorno . Quei cannoni non potevano recare quindi danno alle massiccie tavole che formavano la cinta , essendo il tek un legno durissimo che offre una grande resistenza , tuttavia quando Yanez , terminata l' ispezione , sali` sulla torricella con Tremal Naik e Sambigliong , per dominare tutta la pianura , non pote` frenare un gesto di stizza . Quel pellegrino deve essere stato un soldato , ripete` . I dayaki non avrebbero mai pensato innalzare delle trincee , ne` a scavare dei fossati per ripararsi dai tiri degli avversari . Lo vedi ? chiese in quel momento Tremal Naik . Chi ? Il pellegrino . Come ! Osa mostrarsi ? Guardalo la` , in piedi su quel tronco d' albero che gli artiglieri hanno fatto rotolare dinanzi al mirim per rinforzare la trincea . Yanez guardo` attentamente nella direzione indicata , poi , tratto da una tasca un binoccolo di marina , lo punto` . Sul tronco stava un uomo molto alto e molto secco , vestito tutto di bianco , con alamari d' oro , con scarpe rosse a punta rialzata come usano i ricchi bornesi di Bruni ed il capo difeso da un ampio turbante di seta verde che gli calava fino sugli occhi . Pareva che avesse cinquanta o sessanta anni . La sua pelle era assai abbronzata , ma non cosi` oscura ne` opaca come quella dei malesi e dei dayaki e anche i suoi lineamenti , che Yanez distingueva benissimo , erano molto piu` fini e piu` perfetti di quelli delle due razze dominanti le grandi isole malesi . Parrebbe un arabo o un birmano , disse Yanez , dopo di averlo osservato a lungo . Un dayako no di certo e nemmeno un malese . Da dove sara` piombato costui ? Non lo hai mai veduto ? chiese Tremal Naik . Frugo e rifrugo nella mia memoria e mi convinco sempre piu` di non aver mai avuto a che fare con quell' uomo , rispose il portoghese . Eppure in qualche luogo dobbiamo averlo veduto . Il suo odio contro di me e anche contro di voi , avendo udito narrare che dopo di me si sarebbe anche occupato delle tigri di Mompracem , deve essere stato motivato da qualche cosa . Ah ! Vorrebbe prendersela anche con Mompracem , disse Yanez , sorridendo . Si capisce che non conosce ancora quanto valgono i nostri Tigrotti . Si provi a rovesciare le sue orde sulle coste della nostra isola ! Vedra` quanti dayaki torneranno alle loro natie foreste . Ah ! La danza di guerra ! Brutto indizio . Che cosa vuol dire , Yanez ? Che i dayaki si preparano alla pugna . Si esaltano prima colla danza quando mettono mano ai kampilang . Sambigliong , va' ad avvertire i nostri uomini di tenersi pronti e fa' portare le spingarde ai quattro angoli della fattoria , onde possano battere tutti i punti dell' orizzonte . Quando i dayaki si muoveranno , verremo noi a dirigere la difesa . Un centinaio e mezzo di guerrieri , che tenevano in ambo le mani una sciabola , si erano staccati dal grosso su quattro colonne avanzandosi verso il kampong , per eseguire la danza di guerra . Giunti a cinquecento passi dalla cinta , mandarono un urlo altissimo , un urlo di sfida , poi formarono quattro circoli , mettendosi a ballare disordinatamente . Nel centro avevano deposto i loro kampilang , incrociando l' uno coll' altro in modo da occupare un vasto spazio , poi alcuni avevano tratto dai panieri che portavano appesi al fianco , alcune teste umane che parevano recise di recente , collocandole fra i gruppi formati dalle sciabole . Vedendo quelle teste , Yanez aveva fatto un gesto d' ira , a malapena represso . Miserabili ! aveva esclamato . Appartenevano ai tuoi uomini , e` vero mio povero amico ? disse Tremal Naik . Si` , rispose il portoghese . Devono aver pescato i cadaveri lanciati nel fiume dall' esplosione , per impadronirsi delle loro teste . Noi non faremo altrettanto ma , vivaddio , contraccambieremo con piombo senza risparmio . Vuoi che li mitragliamo giacche` sono a buona portata ? Non ancora . Dobbiamo lasciare a loro di sparare il primo colpo . I dayaki intanto continuavano a sgambettare come scimmie o come ubriachi in delirio , ululando spaventosamente , dimenando le braccia e contorcendosi , mentre alcuni suonatori percuotevano con delle mazze dei tamburoni di legno coperti con una pelle di tapiro . Ora i danzatori procedevano a passo cadenzato , poi spiccavano salti come se calpestassero dei carboni accesi , finalmente si davano ad una corsa pazza , impugnando certe specie di kriss , come se inseguissero dei nemici fuggenti . Quella danza duro` una buona mezz' ora , poi , i guerrieri esausti , trafelati , rientrarono nei loro accampamenti . Successe un profondo silenzio che si prolungo` per alcuni minuti , poi un urlo formidabile , mandato da tutti i combattenti , echeggio` nella pianura , propagandosi sotto i boschi che la circondavano . Si preparano all' attacco ? chiese Tremal Naik a Yanez che aveva puntato nuovamente il binocolo . No : vedo un uomo che esce dalla tettoia abitata dal pellegrino con una banderuola verde infissa su una lancia . Che ci mandi un parlamentario ? Sembra , rispose il portoghese . A proporci la resa ? La pace no di certo . Un dayako , un qualche famoso guerriero a giudicarlo dalle lunghe penne che gli ornavano la testa e dalla straordinaria quantita` di braccialetti di ottone che portava alle braccia e alle caviglie , aveva lasciato il campo , segui`to da un altro che reggeva a stento uno di quei grossi tamburi di legno che avevano servito poco prima per accompagnare i danzatori . Cospettaccio ! esclamo` il portoghese . Ecco un parlamentario in piena regola ; invece d' avere un trombettiere ha un tamburino o meglio un tamburone . Quel pellegrino deve essere un uomo civilissimo . Scendiamo , Tremal Naik , e andiamo a udire che cosa ci manda a dire il generalissimo dei dayaki . Avevano appena lasciata la torretta e raggiunta la terrazza che si alzava sopra la saracinesca , quando il parlamentario giunse , chiedendo di voler parlare all' uomo bianco . Non sono io il padrone del kampong , disse il portoghese , curvandosi sul parapetto e guardando con curiosita` il guerriero ed il suo tamburino . Non importa , rispose il parlamentario . Il pellegrino della Mecca , il discendente del gran Profeta , desidera che io comunichi solamente coll' uomo bianco , il fratello della Tigre della Malesia . Per Giove ! esclamo` Yanez , ridendo . Due fratelli di colore diverso ! Quel pellegrino deve essere un grande sciocco . Poi alzando la voce , prosegui` : Mi dirai allora che cosa ha da dirmi il discendente del Profeta . Egli ti manda a dire che accorda per ora la vita a te ed ai tuoi uomini , a condizione che tu gli ceda Tremal Naik e sua figlia . E per cosa farne di loro ? Per decapitarli , rispose candidamente il guerriero . Mi dirai almeno per quale motivo . Allah cosi` vuole . Dirai allora che il mio Allah invece non lo vuole e che io sono qui venuto per far rispettare il suo desiderio e che sono pronto a difendere i miei amici . Ti ripeto che Allah ed il Profeta hanno decretato la morte di quell' uomo e di quella fanciulla . Io me ne infischio di loro e di quell' imbroglione di pellegrino che vi ha fanatizzati dandovi da bere delle panzane . Il pellegrino e` uomo che ha compiuto dei miracoli sotto i nostri occhi . E non sotto i miei e gli dirai anzi che lo sfido a farne qualcuno . Fino a prova contraria non lo credero` altro che un intrigante che abusa della vostra dabbenaggine o dei vostri istinti sanguinari . Io andro` a riportare a lui le parole dell' uomo bianco . Senza fretta , giacche` noi non ne abbiamo , disse Yanez , ironicamente . Il tamburino fece echeggiare per tre volte il suo pesantissimo istrumento che risuono` come il tuono udito in lontananza , poi i due selvaggi tornarono verso l' accampamento dove tutti i guerrieri pareva che li aspettassero con viva impazienza . Quel pellegrino deve essere il piu` gran furbo che viva sotto la cappa del cielo , disse Yanez a Tremal Naik , quando i due parlamentari si furono allontanati . Che specie di miracoli puo` aver compiuto quell' uomo per persuadere i dayaki d' essere un semi dio ? Vorrei saperlo . Qualche cosa deve evidentemente aver fatto , rispose l' indiano . Non ci si impone da un momento all' altro a questi selvaggi che sono per natura diffidenti . Armi , denari e miracoli ! esclamo` Yanez . Con tuttocio` si domano anche gli antropofagi della Malesia . E non sapere per quali cause quell' uomo se la prende con noi ! Con me e con mia figlia , corresse Tremal Naik . Per ora e poi ? ... E poi non mi fiderei delle promesse di quell' impostore . Toh ! Ecco il parlamentare che ritorna . Comincia a diventare noioso lui e anche il suo tamburone . Se si mostra ancora gli faro` tirare nelle gambe una scarica di pallottole o di chiodi . Uomo bianco , disse il parlamentario , quando giunse sotto il terrazzo , il pellegrino mi manda a dire che egli compira` dinanzi a te un miracolo stupefacente che nessun altro uomo potrebbe fare , per dimostrare a te ed ai tuoi uomini la sua invulnerabilita` . Vuole che io provi sul suo corpo la penetrazione delle palle della mia carabina ? chiese Yanez beffardemente . Egli si propone di eseguire dinanzi ai tuoi occhi la prova del fuoco e vuol mostrarti come ne uscira` incolume per la protezione celeste che gode . Chiede solo che tu gli conceda una zona di terreno in prossimita` del kampong , in modo che tu possa ben osservarlo . E poi ? Non ti basta ? Domando che cosa fara` dopo . Aspettera` la tua decisione . Che sarebbe ? Di consegnargli nelle sue mani l' indiano e sua figlia , perche` dopo una simile prova non ti rimarra` piu` alcun dubbio che egli non sia un semi dio , contro cui nessuno potrebbe lottare , ne` tu , ne` i tuoi uomini e nemmeno la Tigre della Malesia , quantunque la si dica invincibile . Giacche` il pellegrino e` cosi` gentile da offrirci uno spettacolo , digli che noi non ci opponiamo . Ci servira` almeno di svago . Tu non credi , uomo bianco , che il pellegrino possa subire una simile prova ? Te lo sapro` dire quando avro` veduto quel miracolo . E ti arrenderai allora ? Questo poi non te lo posso dire per ora . I tuoi uomini disarmeranno subito e ti abbandoneranno . Va bene : aspettero` che gettino a voi i loro fucili , rispose Yanez col suo sorrisetto ironico . Non era trascorso un quarto d' ora da che i due parlamentari avevano fatto ritorno per la seconda volta all' accampamento , quando Yanez e Tremal Naik , che non avevano abbandonato il terrazzo , curiosi di godersi quel miracolo , videro due drappelli di dayaki , formati d' una quindicina d' uomini ciascuno , tutti disarmati , accostarsi al kampong portando delle grandi ceste colme di pietre , per la maggior parte piatte , che dovevano aver raccolte di certo nel letto di qualche ruscello . Si fermarono a cinquanta passi dal terrazzo e si misero a disporle in modo da formare una specie di aia , larga una mezza dozzina di metri e lunga il doppio . Preparano il letto del braciere , disse Yanez a Tremal Naik che lo interrogava . Ripartiti i due drappelli , se ne avanzarono due altri carichi di legname resinoso che accumularono sulle pietre e che poi accesero lasciandolo avvampare per un paio d' ore . Yanez , Tremal Naik e tutta la guarnigione , eccettuate le sentinelle , avevano assistito pazientemente a quei preparativi , tenendosi al riparo degli alberi i cui rami fronzuti proiettavano una fresca ombra sulle terrazze costruite sulla cinta per permettere ai difensori di far fuoco piu` comodamente . I dayaki , che da quanto si poteva capire , ci tenevano a mostrare all' uomo bianco , essere superiore per loro , i miracoli del pellegrino , a poco a poco si erano radunati intorno al falo` , senza che i difensori del kampong si fossero presi la briga di protestare , essendosi avanzati tutti inermi . Ecco un divertimento che non godremo mai piu` , aveva detto Yanez , e che non produrra` alcun effetto , almeno sui miei Tigrotti . E nemmeno sui miei malesi e giavanesi , aveva aggiunto Tremal Naik . Gia` non credono in Allah come questi fanatici imbecilli . Chi puo` essere stato a far conoscere a questi selvaggi la religione maomettana ? Gli arabi antichi , mio caro , rispose il portoghese . Non sai tu che quegli intrepidi navigatori conoscevano e percorrevano queste regioni , quando gli europei non sapevano nemmeno che esistessero in questa parte del globo le grandi isole malesi ? Tu non conosci certo Tolomeo che visse 166 anni dopo la nascita di Gesu` Cristo , il dio dei cristiani . Ti posso pero` dire che fino da quell' epoca gli arabi conoscevano perfettamente i malesi , la Chersoneso Aurea ove si poneva il monte Ofir , che altro non sarebbe che Sumatra ; Glabadiva che e` l' attuale Giava ; i Satiri che sono Battias , gli antropofagi . Eh ! Guarda il pellegrino che si avanza ! Quel birbone si lascera` bruciare le piante dei piedi per dare ad intendere ai suoi fanatici che e` un semi dio , un essere superiore , un vero discendente del gran Profeta ? Io ammiro la sua forza d' animo . Ed io vorrei ucciderlo con un buon colpo , rispose Tremal Naik . Non commettiamo un simile assassinio , amico mio . Dobbiamo essere gli ultimi a rispondere alle provocazioni . Siamo persone civili , noi . Un urlo immenso li avverti` che il pellegrino stava per lasciare l' accampamento onde mostrare all' uomo bianco ed ai suoi guerrieri la sua invulnerabilita` e la sua potenza di essere superiore . Darma , la gentile e graziosa anglo indiana , aveva raggiunto suo padre e Yanez . Anche i Tigrotti di Mompracem si erano radunati sul terrazzo , appoggiando le carabine ai parapetti , temendo qualche sorpresa da parte di quei selvaggi nei quali non avevano nessuna fiducia . Il pellegrino si avanzava verso la via formata dalle pietre , rese ardenti da due ore di fuoco continuo . Aveva sul capo il suo turbante verde ed il viso nascosto da un piccolo drappo di seta d' egual colore . Il corpo invece era avvolto in una specie di camicia assai attillata , di nanchino giallo , che gli scendeva fino alle ginocchia ed i suoi piedi erano nudi . O che quell' uomo e` un gran ciurmadore o e` una vera salamandra , disse Yanez . Forse che i fakiri dell' India non passeggiano sui tizzoni ardenti invece che sulle pietre arroventate ? disse Tremal Naik . Non ricordi della festa di Darma Ragia , dove tu hai conosciuto l' adorabile Surama , la nipote del rajah di Gualpara ? Per Giove ! Se me ne ricordo , rispose Yanez . Anche in quella festa i fanatici correvano sulle brace . Ma uscivano da quell' inferno zoppi , mentre questo demonio di pellegrino promette di passeggiare su quelle pietre scaldate a bianco senza alcun malanno . Lo vedremo , Yanez , a meno che non sia un gran fakiro . Apri gli occhi , Darma , disse Yanez , vedendo la fanciulla curvarsi sul parapetto . Non mi fido di quei bricconi . Che cosa temete , signor Yanez ? Eh ! Un colpo di carabina si fa presto a spararlo . Non hanno alcuna arma , rispose Darma . Si` , visibile . Avanti , signor discendente di Maometto , mostrateci il vostro miracolo . Il misterioso avversario di Tremal Naik era giunto dinanzi all' aia lastricata di pietre che doveva proiettare un calore assolutamente intollerabile . Stette un momento raccolto in se stesso , colle mani alzate e gli sguardi fissi verso occidente , ossia in direzione del lontanissimo sepolcro del Profeta , agito` per qualche po' le labbra come se recitasse una preghiera , poi si slancio` risolutamente sulle pietre , gridando per tre volte , con voce rimbombante : Allah ! Allah ! Allah ! Quindi con passo sicuro , insensibile all' ardente calore che saliva dalle pietre , coi piedi e le gambe nude , s' avanzo` sull' aia , a passi lenti , senza che gli sfuggisse un moto che tradisse qualche dolore . I dayaki , stupiti , ammaliati da una simile prova , lo guardavano con profonda ammirazione , alzando le braccia . Quell' uomo per loro doveva essere assolutamente un semi dio , un vero discendente del grande Profeta . Il pellegrino compiuta la traversata si fermo` un momento , poi ritorno` sui suoi passi , sempre calmo , sempre impassibile , come se passeggiasse su un prato anziche` su delle pietre che potevano cuocere benissimo del pane . Costui deve essere un figlio di compare Belzebu` ! esclamo` Yanez , che non poteva fare a meno di ammirare lo stoicismo di quell' uomo . Come puo` resistere a quel calore ? Eppure i suoi piedi sono nudi e qui non vi puo` essere alcun trucco . Quell' uomo deve essere insensibile come una vera salamandra , rispose Tremal Naik . Il pellegrino , compiuta la seconda prova , volse il viso mascherato dal drappo verso Yanez , guardandolo per qualche istante , poi si allontano` a lenti passi , dirigendosi verso la sua tettoia , mentre i dayaki , in preda ad una vera esaltazione , urlavano a squarciagola : Allah ! Allah ! Allah ! Qualche minuto dopo , mentre i guerrieri raggiungevano i loro accampamenti , precipitandosi verso il pellegrino , il parlamentario , accompagnato dal suo tamburino , si presentava per la terza volta sotto la terrazza . Che cosa vuoi ancora , uomo noioso ? gli chiese Yanez . Vengo a chiederti se dopo una simile prova data dal discendente del gran Profeta tu ti sei deciso ad arrenderti , disse il guerriero . Ah ! E` vero , dovevo darti una risposta , disse Yanez . Dirai dunque al figlio o nipote o pronipote di Maometto , che io lo ringrazio dell' interessante spettacolo che si e` degnato di offrire a noi , poveri miscredenti . Poi levandosi , con un gesto superbo , un magnifico anello che portava in un dito , lo getto` al parlamentario stupito , aggiungendo : E questa e` la sua ricompensa ! ... 10 . L' assalto al kampong Nelle isole malesi e anche in quelle polinesiane , la prova del fuoco e` molto in uso anche oggidi` , ma non serve come da noi un tempo , per provare l' innocenza di qualcuno incolpato o d' un omicidio , o d' un furto , bensi` come una cerimonia religiosa . Ed infatti non sono che i sacerdoti che in certe epoche dell' anno , per propiziarsi le divinita` piu` o meno celesti , fanno la passeggiata non gia` sui carboni accesi come i fanatici indiani , ma invece su pietre rese ardentissime . Quella cerimonia si eseguisce per lo piu` su un piano di pietroni che misura ordinariamente tre metri di lunghezza e mezzo di larghezza . I sacerdoti accendono i fuochi all' alba e li mantengono fino al pomeriggio ; poi , accompagnati da alcuni discepoli , sbarazzano le ceneri ed i tizzoni , pronunciano alcune parole rituali che sono indispensabili secondo loro , battono con un ramo di dracina l' orlo del braciere , quindi s' avanzano sulle pietre a piedi nudi , attraversandole lentamente . La lunghezza del passo non e` indicata , ma si suppone che i piedi debbono toccare almeno tre volte e qualche volta anche di piu` . Come fanno a resistere , e quello che e` piu` , ad uscire incolumi da quella prova ? Mistero ! Essi attribuiscono la loro invulnerabilita` alla mana , un potere misterioso che permette agli iniziati di attraversare le pietre ardenti senza riportare alcuna scottatura , potere che non e` riprodotto da alcun simbolo e che si puo` trasmettere semplicemente colla parola . Comunque sia il fatto , si e` che escono dalla terribile prova assolutamente incolumi . Un viaggiatore europeo , il colonnello inglese Gudgeon , ha voluto alcuni anni or sono tentare anche lui la prova assieme ad alcuni compagni , in un' isola dell' Oceano Pacifico , durante una cerimonia religiosa , certo di non cavarsela senza dolorose scottature . Ebbene , lo credereste ? Il coraggioso colonnello usci` dalla prova non meno illeso dei sacerdoti ! Uno solo dei suoi compagni , che aveva pure ricevuto la mana , ossia quel potere misterioso che come dicemmo si trasmette colla parola , riporto` delle bruciature non lievi , ma la colpa era stata tutta sua , secondo i sacerdoti . Egli aveva avuto il torto di guardarsi indietro , cosa che e` severamente vietata per chi ha ricevuto la mana , una scusa evidentemente trovata dai sacerdoti per salvare la dignita` del rito . Come il colonnello pote` reggere la prova e attraversare quelle pietre , che ancora un' ora dopo compiuta la cerimonia erano cosi` ardenti che gettatevi delle radici di ti presero subito fuoco ? L' inglese non lo seppe mai dire . Racconto` d' aver provato solamente un gran calore per tutto il corpo e qualche cosa ai piedi , come delle leggere scosse elettriche e nulla di piu` , scosse pero` che gli durarono per sette od otto ore di seguito . La pelle dei piedi invece non riporto` alcuna scottatura . Nella Nuova Zelanda le prove del fuoco sono invece piu` terribili e si dice che il dono di poter resistere e` privilegio di soli membri di talune famiglie e di talune caste . Cola` non si tratta di attraversare un semplice strato di pietre , bensi` di passeggiare entro una specie di forno circolare , del diametro di una diecina di metri e di rimanervi venti o trenta secondi . La temperatura che regna in quei forni e` cosi` elevata che una volta , un viaggiatore volendo misurarla , vide fondersi la cornice metallica del termometro e il mercurio salire tutto . E notate che la graduazione era di 200 gradi ! Come possono resistere quegli uomini salamandra ? Anche questo e` un mistero ; eppure resistono ed escono da quella terribile prova perfettamente incolumi . Non era quindi da meravigliarsi se anche il misterioso pellegrino della Mecca , che doveva essere nondimeno un uomo assolutamente straordinario , aveva potuto dare quella prova per fanatizzare vieppiu` i suoi guerrieri piuttosto che impressionare Yanez ed i difensori del kampong , troppo furbi per cadere stupidamente nell' agguato e di offrire le loro teste ai kampilang di quei sanguinari selvaggi . Lo sprezzo fatto dal portoghese , di pagare cioe` il pellegrino come se si fosse trattato d' un istrione o d' un clown , doveva scatenare la collera , appena repressa , dei tagliatori di teste e rendere doppiamente furioso il pellegrino . Ed infatti il parlamentario era appena tornato all' accampamento che un clamore spaventevole echeggio` intorno al kampong , clamore che pareva prodotto piu` da centinaia di belve feroci che da esseri umani . Eccoli diventati feroci come le scimmie rosse quando mangiano il pimento , disse Yanez , ridendo . Avremo una guerra senza quartiere . Bah ! Ci difenderemo fino a che avremo una cartuccia o fino a che non ci sara` piu` un dayako vivo . Poi alzando la voce grido` : Ragazzi miei , raggiungete i vostri posti e picchiate piu` sodo che potete . Non dimenticate che se cadete nelle mani di quei bruti la minor cosa che vi possa toccare e` quella di perdere la testa sotto un colpo di kampilang . Tigrotti di Mompracem , malesi e giavanesi si erano precipitati ai loro posti di combattimento , risoluti ad opporre la piu` accanita resistenza ed a bruciare perfino l' ultima cartuccia , poiche` la prova del pellegrino non aveva scossa per nulla la loro fiducia . Erano d' altronde sicuri di infliggere a quelle orde assai disordinate una tremenda lezione . Riparati dietro stecconate di legno del tek che potevano sfidare il fuoco dei lila` e anche dei mirim e tutti tiratori scelti , non temevano un attacco , specialmente sotto la direzione di Yanez che godeva non meno fama della formidabile ed invincibile Tigre della Malesia . Tutti , senza contare i Tigrotti di Mompracem , erano stati scorridori del mare , l' unica professione proficua in quei paesi che quantunque ricchissimi non avevano , almeno allora , commercio alcuno . Con quegli uomini , risoluti a vendere cara la pelle , sapendo che non avrebbero avuto quartiere , i dayaki dovevano avere un osso ben duro da rodere . Vedendo gli assedianti radunarsi intorno alla tettoia del pellegrino , Tigrotti , malesi e giavanesi si erano affrettati ad occupare gli angoli della cinta da dove potevano spazzare colle spingarde la pianura . Yanez e Tremal Naik invece erano rimasti sul terrazzo sovrastante la saracinesca , certi che i dayaki avrebbero tentato verso quel punto il loro sforzo supremo . Avevano messa in batteria la spingarda piu` grossa del kampong , servita da sei pirati di Mompracem e avevano mandato Sambigliong sulla torretta , il miglior punto per spazzare la pianura . Darma , disse il portoghese , vedendo i dayaki formare le colonne d' assalto . Questo non e` il tuo posto , quantunque sappia che tu adoperi la carabina come un fuciliere di marina . Fra poco i lila` ed il mirim di quei bricconi lanceranno palle in abbondanza sulla cinta e non voglio che ti esponi ad un simile pericolo . Credete dunque che il pellegrino lanciera` all' attacco i suoi uomini ? chiese la fanciulla . Vedi , ci sono a questo mondo degli uomini che non sanno essere riconoscenti . Non vi capisco , signor Yanez . Io ho pagato quell' uomo pel divertimento che ci ha offerto , con un anello che non valeva meno di mille fiorini nelle mani di un ebreo , ed ecco quel birbante che mi ricompensa con un attacco all' arma bianca . Vale la pena di essere generosi in questo mondaccio cane ? Se io avessi dato un simile regalo ad un clown e ad un istrione del mio paese , sono certo che mi avrebbe portato sulle sue spalle perfino in Ispagna , magari sulla sierra Guadarrama . Che mondo furfante ! ... Ah ! Signor Yanez ! esclamo` Darma ridendo . Voi scherzerete anche quando sarete li` li` per andarvene nel regno delle tenebre . Ridi ! disse il portoghese . Hai del buon sangue fanciulla mia ! Ridi mentre la morte ci minaccia tutti ! Con voi e coi vostri Tigrotti non ho paura dei dayaki . Un colpo di cannone interruppe il dialogo . Gli assedianti avevano fatto tuonare il loro mirim . La palla passo` , con un lungo sibilo , sopra le cinte e cadde dall' altra parte del kampong senza aver causato alcun danno . Bisogna rettificare la mira , miei cari , o non farete nulla , disse Yanez . Presto Darma , ritirati , disse Tremal Naik . Le palle non rispettano nessuno . Nemmeno le belle fanciulle , aggiunse Yanez . E dovro` rimanere inoperosa mentre voi avete bisogno di gente ? chiese Darma . Se avremo bisogno d' una carabina di piu` ti chiameremo , rispose Tremal Naik . Nelle stanze pianterrene del bengalow tu non correrai alcun pericolo . Quattro colpi rimbombarono in quel momento , l' uno dietro l' altro . Dopo il mirim avevano fatto fuoco i piccoli lila` mandando le loro palle contro le grosse tavole della cinta . Va' , ripete` Tremal Naik , non mi batterei bene se ti vedessi qui , esposta al tiro delle artiglierie . Va' , e bada che i forni delle cucine non si spengano . I forni ? domando` Yanez mentre Darma , baciato il padre , scendeva lestamente la scala . Vuoi offrire una colazione agli assedianti ? Si` , ma vedrai di che specie , rispose l' indiano . Un vero piatto infernale che li fara` urlare come dannati . Eccoli che si muovono ! A te la spingarda , Yanez , che sei un artigliere meraviglioso . Li mitragliero` per bene , rispose il portoghese , gettando via la sigaretta e accostandosi alla bocca da fuoco , la cui canna lunghissima minacciava la pianura . I dayaki che dovevano essere stati istruiti dal pellegrino , avevano formato quattro colonne d' assalto , di sessanta od ottanta uomini ciascuna e muovevano risolutamente verso il kampong , coprendosi coi loro immensi scudi quadrati , di pelle di tapiro o di bufalo , armati solamente di kampilang . Una quinta colonna , formata esclusivamente di moschettieri , erasi sparsa invece per la pianura , in catena , per appoggiare l' attacco , insieme ai lila` ed al mirim . Il pellegrino deve essere stato un soldato , disse Yanez . Tuttavia dubito che la sua tattica abbia buon successo . Quando i dayaki si slanceranno all' assalto romperanno le loro file . La disciplina militare non puo` aver fatto presa su questi guerrieri selvaggi . Musica , avanti ! I dayaki cominciavano a sparare violentemente . I colpi di cannone si alternavano con scariche nutrite di carabine , senza grande successo , poiche` le grosse tavole di legno di tek delle cinte non erano facili a sfondarsi ed i difensori del kampong erano ben protetti dai parapetti . Per di piu` gli alberi spinosi che si stendevano tutto all' intorno e che avevano rami e fronde fittissime , non permettevano ai fucilieri nemici di poterli mirare . La spingarda collocata sulla piattaforma della torricella aveva tirato il primo colpo contro la colonna , che muoveva verso il punto dove si trovava la saracinesca e la sua palla , di buon calibro , lanciata da Sambigliong , che era un valente artigliere , non era andata perduta . La prima goccia di sangue e` stata sparsa , disse Yanez . Speriamo che diventi un fiume . Dai quattro angoli del kampong le tigri di Mompracem , a cui era stato affidato il servizio delle spingarde , si sparava con un crescendo assordante . Non potendo quelle piccole bocche da fuoco controbattere il tiro dei lila` e soprattutto del mirim , sparavano contro le colonne d' assalto , con palle da una libbra , facendo dei larghi vuoti . Le carabine indiane , maneggiate dai malesi e dai giavanesi della fattoria , tutte di tiro lunghissimo , appoggiavano vigorosamente il fuoco delle spingarde , mettendo a dura prova il coraggio degli assalitori . Yanez non perdeva tempo . Sparava un colpo di carabina la cui palla abbatteva quasi sempre un uomo , poi balzava alla spingarda appena era stata ricaricata e prendeva d' infilata la colonna che s' avanzava verso la saracinesca , facendo dei tiri veramente meravigliosi , che stupivano lo stesso Tremal Naik e che strappavano grida di entusiasmo ai malesi ed ai giavanesi del kampong . I dayaki , che non si sentivano troppo sostenuti dalle loro artiglierie dirette da pessimi tiratori , ne` dai loro fucilieri , piu` abili nel lanciare frecce che palle , cercavano di affrettare il passo , incoraggiandosi con urla ferocissime e coprendosi piu` che potevano coi loro scudi , come se non potessero venire attraversati dai proiettili delle carabine indiane degli assediati . Il fuoco del kampong , vigorosissimo , li decimava per bene . Le loro colonne soffrivano perdite immense e tuttavia non si scompaginavano ancora . Quando pero` le spingarde cominciarono a scagliare addosso a loro nembi di mitraglia , coprendoli di chiodi e di frammenti di ferro , si videro oscillare e le linee si aprirono qua e la` . Avanti ! gridava Yanez , che non si prendeva nemmeno la briga di ripararsi dietro il parapetto . Date dentro e finiremo per mandarli a rotoli . Mitragliateti alle gambe ! Ed il fuoco aumentava sempre , coprendo le bande di una vera pioggia di piombo , di ferro e di chiodi . Tigri di Mompracem , malesi e giavanesi gareggiavano in bravura ed in audacia , risoluti a non permettere ai dayaki di giungere sotto le cinte e di slanciarsi all' attacco . Soprattutto le spingarde facevano delle vere stragi gettando a terra , ad ogni scarica di mitraglia , un buon numero d' uomini . Non producevano ferite mortali , e` vero , ma mettevano i guerrieri fuori di combattimento , rovinando loro le gambe . Nondimeno , malgrado le enormi perdite , quegli ostinati selvaggi non accennavano ancora ad arrestarsi . Anzi con un ultimo slancio giunsero ben presto dinanzi alla zona alberata , gettandosi coraggiosamente in mezzo alle spine dove si appiattirono per prendere un po' di riposo e per riordinarsi prima di tentare l' ultimo sforzo . Quella e` vera carne da cannone , disse Yanez , la cui fronte si era abbuiata . Non credevo che potessero spingersi cosi` vicini . E` bensi` vero che non sono ancora sulle cinte e che se le spingarde diventano pel momento inutili , tuttavia le carabine e le pistole avranno ancora buon giuoco . Non inquietarti , amico mio , disse Tremal Naik . Ho preparato loro una sorpresa che produrra` sulla loro pelle maggior effetto dei chiodi . Ma intanto ci sono sotto . Lasciali venire . D' altronde le cinte sono alte e le tavole di tek cosi` grosse che i loro kampilang si smusseranno senza riuscire a spaccarle . M' inquieta il fuoco dei loro pezzi . Tirano cosi` male ! Che cosa fanno ? Non li odo piu` . S' avanzano strisciando tra le spine . E` bene assicurata la saracinesca ? Ho fatto mettere le caviglie di ferro e nessuno potra` alzarla . Eccoli ! Mentre i lila` e il mirim continuavano a tuonare , aprendo nei panconi delle cinte qualche foro appena sufficiente per lasciar passare una mano e i fucilieri s' avanzavano , sempre disposti in catena , strisciando al suolo e nascondendosi dietro i piccoli rialzi di terreno e dietro i tronchi abbattuti per sfuggire alle scariche della spingarda collocata sul minareto , che non aveva cessato di far fuoco , gli assalitori s' aprivano con precauzione il passo fra le piante spinose . Essendo quasi tutti nudi ed i cespugli e gli arbusti foltissimi e formidabilmente armati di punte acutissime , l' impresa era tutt' altro che facile e lo provavano le grida di dolore che di quando in quando mandavano gli assalitori , che non potevano frenare . La loro carne va a brandelli , disse Yanez , che curvo sul parapetto , fra l' apertura lasciata da due sacchi di sabbia collocati dinanzi alla spingarda , li spiava . Mordono le spine , miei cari . Eppure passano egualmente quei demoni . Ecco li` il primo che striscia lungo la cinta . E che non andra` a raccontare ai suoi compagni se e` piu` o meno solida , aggiunse il portoghese . Punto` la carabina e sparo` quasi senza mirare . Il dayako che era riuscito , a prezzo di chissa` quali punture , ad attraversare quella formidabile barriera , si levo` di colpo sulle ginocchia allargando contemporaneamente le braccia e cadde col cranio attraversato dal proiettile , mandando un urlo rauco . Fuoco in mezzo alle piante ! grido` Yanez . Ci sono sotto . Poi facendo girare la spingarda sul perno e abbassando la canna piu` che pote` , lancio` una bordata di mitraglia di traverso , mentre i Tigrotti di Mompracem , i malesi ed i giavanesi ricominciavano il fuoco massacrando arbusti e assedianti insieme . Vociferazioni spaventevoli s' alzarono sotto le piante , segno evidente che non tutti i colpi erano andati perduti , poi una valanga d' uomini si rovescio` verso la saracinesca assalendola a colpi di kampilang , mentre i lila` ed il mirim raddoppiavano il fuoco , cercando di mandare le loro palle sulle terrazze per allontanare i difensori . Tremal Naik aveva mandato un lungo fischio . Subito si videro uscire dalla cucina otto uomini che portavano delle enormi caldaie che spandevano all' interno un fumo acre e denso . Salirono rapidamente la scala , deponendo le caldaie sul terrazzo sovrastante la saracinesca . Per Giove ! esclamo` Yanez , sentendosi avvolgere da quel fumo che gli strappava dei colpi di tosse . Che cosa portate qui ? Guardati , Yanez ! grido` Tremal Naik . Lascia il posto a questi uomini . Ma gli altri cominciano a montare . Il caucciu` bollente li fara` ridiscendere . Gli otto uomini , armatisi di giganteschi mestoli , cominciarono a rovesciare il liquido fumante contenuto nelle caldaie . Urla , orribili , strazianti , s' alzarono tosto alla base della cinta . I dayaki , spaventosamente ustionati dal caucciu` bollente che veniva gettato dall' alto della cinta e senza alcuna economia , si erano scagliati come pazzi in mezzo alle piante , fuggendo a precipizio . Una mezza dozzina di loro , che avevano ricevuto le prime palate del terribile liquido , si dimenavano e si contorcevano dinanzi alla saracinesca , ululando lugubremente come lupi idrofobi . Per Giove ! esclamo` Yanez , facendo un gesto d' orrore . Questo indiano ha avuto una trovata magnifica ! Cucina vivi quei poveri diavoli ! I dayaki fuggivano anche dalle altre parti , poiche` anche da quelle terrazze gli assediati avevano cominciato ad aspergere coloro che avevano tentato di scalare la cinta . Il fuoco intenso delle spingarde e delle carabine completava la sconfitta degli assedianti i quali ormai non pensavano ad altro che a porsi fuori di portata dalle armi da fuoco dei difensori del kampong e a rifugiarsi nei loro accampamenti . Invano i fucilieri avevano tentato di accorrere in aiuto delle colonne di assalto che si ripiegavano confusamente . Una bordata di mitraglia lanciata da tutte le spingarde li persuase a seguire i fuggiaschi . Due minuti dopo intorno al kampong non restavano che i morti e qualche ferito che stava per esalare l' ultimo respiro . 11 . Il ritorno di Kammamuri I dayaki , convinti di non essere in grado di prendere d' assalto il kampong , dopo la disastrosa prova fatta che aveva causato alle loro file delle perdite gravissime , avevano cominciato il vero assedio , sperando che la fame costringesse i difensori a capitolare . Avevano formato intorno alla pianura quattro campi trincerati , per premunirsi da una possibile sortita degli assediati , rinforzandoli con trincee innalzate certamente dietro le istruzioni del pellegrino che si svelava ogni giorno di piu` uomo di guerra . Inoltre , avevan portate le loro artiglierie molto innanzi , scavando due trincee parallele , tribolando non poco gli assediati con un vivissimo cannoneggiamento che , se non causava veramente gravi danni , obbligava Yanez , Tremal Naik e i loro uomini ad una continua guardia , temendo che fosse sempre il preludio d' un nuovo assalto . Cinque giorni erano cosi` trascorsi , dal primo tentativo d' attacco , con gran spreco di munizioni da parte dei dayaki e molto fracasso . L' unico successo ottenuto era stata la demolizione della torricella che essendo troppo esposta , era caduta pezzo a pezzo , obbligando i difensori a ritirare la spingarda e ad abbandonare quel posto . Yanez cominciava ad annoiarsi . Uomo d' azione ed irrequieto , nonostante sembrasse l' uomo piu` flemmatico del mondo , trovava che la cosa andava troppo per le lunghe e che anche le sigarette , che consumava in quantita` prodigiosa , non bastavano piu` a distrarlo . Eppure non mancava nulla nel kampong . I magazzini erano ben forniti , le tettoie erano piene di gaba` , di quel bellissimo riso che coltivano i giavanesi e che supera di gran lunga quello di Rangoon , nel recinto interno le galline selvatiche razzolavano in gran numero pronte ad offrirsi agli stomachi degli assediati senza protestare ; le frutta non facevano difetto e le cantine erano piene di enormi vasi di terra colmi di bram , quel forte liquore ottenuto dalla fermentazione del riso mescolato con zucchero e succhi di varie palme . Che piu` ? La guarnigione poteva , nelle ore piu` calde del giorno , dissetarsi con del buon kalapa , quella bibita rinfrescante racchiusa nelle noci di cocco , essendovi delle piante di quella specie intorno all' aia e fumare senza risparmio del delizioso cortado , quei profumati sigari di Manilla e dei rokok giavanesi , piccoli sigaretti rotolati in una foglia secca di nipa , che sono cosi` gradevoli . Che cosa ti manca per annoiarti , amico ? gli chiese sul cader del quinto giorno l' indiano , vedendo che Yanez appariva piu` annoiato che mai . Io credo che nessuna guarnigione si sia trovata fra tanta abbondanza . Questa calma mi sfibra , aveva risposto il portoghese . Calma la chiami ! Ma se le artiglierie del nemico tuonano da mane a sera ! Per bucare semplicemente dei panconi che non hanno mai fatto male ad alcuno e che non protestano . Vorresti che le palle bucassero i nostri uomini ? Tu hai ragioni da vendere , mio caro Tremal Naik , eppure io vorrei andarmene di qua . Non hai che da far alzare la saracinesca . Io pero` al tuo posto preferirei passeggiare intorno al bengalow , rispose l' indiano ridendo . Io credo che la tua irrequietezza dipenda dall' assoluta mancanza di notizie di Sandokan . Anche questo e` vero . Vorrei sapere come si svolgono le cose a Mompracem e sospiro il ritorno di Kammamuri . Lasciagli il tempo necessario . Dovrebbe essere gia` qui . La regione che ha dovuto attraversare per raggiungere la costa non e` sempre sicura , mio Yanez , e puo` aver trovato sul suo cammino non pochi ostacoli . Saliamo sul terrazzo della saracinesca e andiamo a dare uno sguardo agli assedianti prima che il sole tramonti . Lasciarono il salotto dove avevano appena allora terminata la cena in compagnia di Darma e si portarono verso le cinte . Gli uomini di guardia , che erano i giavanesi , toccando a loro quella notte vegliare , stavano terminando il loro pasto serale , a cavalcioni dei parapetti divorando con invidiabile appetito i loro piatti stravaganti . Essi davan dentro , senza preoccuparsi delle palle dei nemici che di quando in quando si cacciavano nei panconi con sordo fragore , al blaciang , quel puzzolente intruglio formato di gamberetti e di piccoli pesci conservati entro vasi di terra e lasciati a fermentare fino a corrompersi ; o all' ud ang , una specie di pasta formata di crostacei seccati e poi ridotti in polvere ; o ai pasticci di laron , formati con larve di termiti , un piatto scelto e gustosissimo pei palati giavanesi e malesi . Pareva che l' assedio non avesse ancora guastato l' appetito di quei bravi , dal lavoro energico che compivano i loro denti neri come chiodi di garofano , per l' abuso del siri e del betel . Yanez e Tremal Naik erano appena saliti sul parapetto , quando notarono nei campi dei dayaki un certo movimento . Dei capi radunavano attorno a loro numerosi guerrieri e pareva che facessero loro dei discorsi infuocati a giudicare dall' agitarsi furioso delle braccia , mentre in altri luoghi si eseguivano le danze guerresche dei kampilang e dei kriss . Il sole in quel momento stava per tramontare fra un denso nuvolone nero che pareva saturo di elettricita` e che aveva i margini color del rame . Un attacco ed un uragano ? si chiese Yanez che aspirava l' aria che era diventata estremamente secca . Che cosa ne dici , Tremal Naik ? Una bufera l' avremo questa notte , rispose l' indiano , che guardava pure il nuvolone il quale si allargava a vista d' occhio . Con accompagnamento di fuoco celeste e terrestre . Io sono certo che i dayaki , stanchi di cannoneggiare inutilmente le nostre cinte , approfitteranno della tromba d' acqua per venire all' attacco . Ed il momento non sarebbe davvero male scelto . Si spara male quando si ha l' acqua in volto . Copriamo le terrazze , Tremal Naik . In mezz' ora i nostri uomini possono alzare delle tettoie per riparare almeno gli artiglieri . Per Giove ! Che questa volta ci prendano davvero ? Finche` avremo del caucciu` non lo credo . Fa' riempire tutte le pentole che possiedi . Vo a dare l' ordine , rispose l' indiano scendendo precipitosamente . Yanez stava per recarsi verso l' angolo della cinta , dove si trovava una spingarda , quando una freccia lanciata probabilmente da un sumpitan , ossia da una cerbottana , sibilo` dinanzi a lui piantandosi contro uno dei pali che reggevano il terrazzo . Ah ! Traditori ! esclamo` Yanez , balzando verso il parapetto con una pistola in mano . Guardo` sotto le piante , mentre Sambigliong che stava mettendo in batteria la spingarda , accortosi del pericolo che aveva minacciato il portoghese , accorreva armato d' una carabina . Nessun ramo si agitava , ne` alcun rumore turbava il silenzio che regnava sotto gli arbusti spinosi fiancheggianti la cinta . L' avete veduto quel briccone , capitano ? chiese il mastro . Deve essere scappato subito , rispose Yanez . E forse quella freccia era avvelenata col succo dell' upas . Vediamo , disse il portoghese , dirigendosi verso il palo . Ad un tratto gli sfuggi` un grido di stupore . Una freccia messaggera ! esclamo` . All' estremita` del dardo , il cui cannello era solidissimo , aveva scorto qualche cosa di bianco , come un pezzo di carta arrotolata intorno al fusto . Allora non si tratta di un tentato assassinio della mia rispettabile persona , disse . Strappo` la freccia , la cui punta , formata da una spina acutissima , si era infissa profondamente nel legno e ruppe il filo che teneva la carta stretta attorno al cannello . Signor Yanez , disse Sambigliong , che i dayaki si servano ora delle frecce per mandare le lettere a destinazione ? Ecco un servizio postale di nuovo genere . Che cosa c' e` dunque ? chiese in quel momento Tremal Naik , che aveva gia` dati gli ordini e tornava con Darma . Un portalettere sconosciuto che mi ha rimessa questa carta sulla punta di una freccia , rispose Yanez . Che contenga una intimazione di resa ? Svolse con precauzione la carta che era coperta di caratteri grossolani , vi getto` sopra uno sguardo , poi mando` un grido di gioia : Kammamuri ! Il mio maharatto esclamo` Tremal Naik . Leggi , leggi Yanez ! Sono nei dintorni del campo da stamane scriveva il maharatto in inglese e questa notte cerchero` d' introdurmi nella fattoria con l' aiuto d' un ex servo che e` ora fra i ribelli . Lasciate pendere una fune dall' angolo che guarda verso il sud e preparatevi alla difesa . I dayaki sono pronti ad assalirvi . KAMMAMURI Quel bravo maharatto qui ! esclamo` Tremal Naik . Deve aver divorata la via per essere giunto cosi` presto . Che sia solo ? chiese Darma . Se avesse dei Tigrotti in sua compagnia l' avrebbe scritto , rispose Yanez . Avra` almeno la tigre , disse Tremal Naik . A meno che non gliela abbiano uccisa ! disse Yanez . Chi puo` essere quell' ex servo che l' aiuta ? Ve ne devono essere parecchi fra i ribelli , rispose Tremal Naik . Ne avevo una ventina di dayaki e non me n' e` rimasto piu` uno dopo la comparsa del pellegrino . Signor Yanez , disse Sambigliong , mi trovero` io questa notte verso l' angolo che guarda al sud . Tu sarai piu` necessario qui che cola` , rispose il portoghese . Non hai udito che i dayaki si preparano ad assalirci ? Manderemo Tangusa col pilota . E ora , amici , prepariamoci a sostenere il secondo attacco , che sara` forse piu` formidabile del primo e non dimenticate che se i dayaki entrano qui le nostre teste andranno ad arricchire le loro collezioni . La notte era allora calata , una notte oscurissima , che nulla prometteva di buono . La nube nera aveva invaso tutto il cielo , coprendo rapidamente gli astri e verso il sud balenava . Una calma pesante regnava sulla pianura e sulle foreste . L' aria era soffocante al punto da rendere difficile la respirazione e cosi` satura d' elettricita` che tutti gli uomini del kampong provavano una viva irrequietezza ed un vero senso di malessere . Anche nei campi dei dayaki tutto era oscuro e di la` non proveniva alcun rumore . I lila` ed il mirim da qualche ora non tuonavano piu` . I difensori del kampong , dopo aver costruite frettolosamente le tettoie per riparare le spingarde , si erano sdraiati sui larghi parapetti delle terrazze , con le carabine a portata di mano , ascoltando ansiosamente i rumori del largo . Yanez , Tremal Naik e una mezza dozzina di Tigrotti vegliavano sopra la saracinesca , dove avevano piazzata anche la bocca da fuoco che avevano ritirata dalla torricella . Entrambi erano un po' nervosi e preoccupati . Quel silenzio che regnava negli accampamenti dei dayaki produceva su di loro maggior impressione che un fuoco violentissimo . Preferirei un attacco furioso a questa calma , disse Yanez che fumava rabbiosamente un cortado masticandone la punta . Che si avanzino strisciando come serpenti ? E` probabile , rispose Tremai Naik . Non si faranno vivi che quando avranno attraversata la pianura e saranno giunti sotto le piante . O che aspettino l' uragano per rendere meno efficaci le nostre carabine ? Quando qui piove e` un diluvio che si rovescia . Il caucciu` li calmera` e surroghera` le palle . Tutti i vasi disponibili sono al fuoco . L' uragano intanto si addensava . Qualche soffio d' aria giungeva facendo curvare le cime degli arbusti spinosi con mille fruscii ; verso il sud tuonava e lampeggiava . La gran voce della tempesta suonava la carica . Ad un tratto un lampo immenso , simile a una enorme scimitarra , taglio` in due l' enorme nube gravida di pioggia , poi si seguirono dei fragori paurosi . Pareva che lassu` , nella volta celeste , si fosse impegnato un duello fra grossi cannoni di marina o da costa e che dei carri carichi di lamine di ferro corressero all' impazzata su dei ponti metallici . Quel fracasso duro` due o tre minuti con grande accompagnamento di lampi , poi le cateratte del cielo si aprirono ed una vera tromba d' acqua si rovescio` furiosamente sulla pianura . Quasi nel medesimo istante si udirono le sentinelle collocate agli angoli delle cinte gridare : All' armi ! Ecco il nemico ! Yanez e Tremal Naik , che si erano coricati sul parapetto , erano balzati in piedi . Alle spingarde ! aveva gridato il portoghese con voce tuonante . Alla luce dei lampi , luce vivissima perche` era un bagliore continuo , con incessante accompagnamento di tuoni formidabili , si vedevano i dayaki attraversare la pianura a corsa sfrenata , a gruppi , a drappelli , coi loro giganteschi scudi alzati per proteggersi dai rovesci d' acqua . Parevano demoni vomitati dall' inferno e l' illusione , con quel lampeggiare che proiettava sulla terra fasci di luce ora rossastra e ora livida , ora cadaverica , era perfetta . Le spingarde , che come dicemmo erano state coperte a tempo colle tettoie , avevano cominciato a sparare furiosamente , falciando le cime degli arbusti spinosi prima che la mitraglia cadesse sulla pianura . Anche i malesi , i giavanesi ed i pirati che non erano occupati al servizio delle bocche da fuoco , sparavano come meglio potevano , rannicchiati dietro i parapetti , ma l' acqua che cadeva era tanta e tanta che il piu` delle volte le carabine facevano cilecca . La bufera rendeva la difesa estremamente difficile con le armi da fuoco , e non accennava a calmarsi , anzi ! E` vero che non doveva durare molto ; gli uragani che scoppiano in quelle regioni acquistano una intensita` spaventevole , di cui non possiamo farci un' idea , ma ordinariamente non si prolungano al di la` d' una mezz' ora . Anzi , talvolta cessano dopo pochi minuti . Che furia pero` in quel brevissimo tempo ! Pare che l' universo intero vada a catafascio o che un incendio immenso lo divori , nonostante le trombe d' acqua che si rovesciano dal cielo . La nube nera pareva che fosse diventata di fuoco e che tutti i venti si fossero concentrati sulla pianura stendendosi intorno al kampong di Tremal Naik . Gli alberi si torcevano come fossero semplici fuscelli ; i giganteschi durion che pareva dovessero sfidare le piu` tremende convulsioni terrestri e celesti , rovinavano al suolo sradicati da quelle raffiche irresistibili ; i poderosi pombo si spogliavano rapidamente dei loro rami ; le gigantesche foglie delle palme e dei banani volavano per l' aria come mostruosi volatili . Acqua , vento e fuoco si mescolavano gareggiando di violenza , mentre in alto , sulla cima della cupola fiammeggiante , i tuoni facevano udire la poderosa voce della tempesta , soffocando completamente i rombi del mirim , dei lila` e delle spingarde . I difensori del kampong , quantunque accecati dai lampi e affogati sotto quei getti d' acqua colossali , non si smarrivano d' animo e mantenevano il loro fuoco vivissimo mitragliando le orde selvagge che si avanzavano mescendo le loro urla ai tuoni del cielo . Non arrestatevi ! gridavano senza posa Yanez , Tremal Naik e Sambigliong , che si trovavano sotto la tettoia che riparava la spingarda della saracinesca . I dayaki che non subivano gia` grosse perdite , non marciando piu` in colonna , ben presto giunsero sotto le piante spinose che si misero a sciabolare furiosamente coi loro pesanti kampilang , per aprirsi un varco che permettesse loro di montare liberamente all' assalto della cinta . Tutto il loro sforzo si era concentrato verso le saracinesche che ormai conoscevano . Era quello il punto piu` solido del kampong , ma anche quello che offriva maggiori probabilita` di poter invadere la fattoria . Alcuni drappelli si erano muniti di travi pesanti per servirsene come di arieti e sfondare i panconi della cinta . Yanez e Tremal Naik , comprendendo che stavano per giuocare la loro ultima carta , avevano fatti accorrere tutti i servi del kampong coi pentoloni colmi di caucciu` . Quel liquido terribile , ancora una volta , poteva rendere maggiori servigi che le armi da fuoco . I dayaki , che massacravano rapidamente gli arbusti spinosi , giungevano . Un drappello dopo essersi aperto un largo sentiero , sbuco` sotto la cinta ed assali` risolutamente la saracinesca percuotendola poderosamente con un tronco d' albero spinto innanzi da trenta o quaranta braccia . Una pioggia di caucciu` bollente , che cadde sulle loro teste , bruciando ad un tempo i loro capelli e la cotenna , li costrinse ad abbandonare precipitosamente l' impresa . Un altro non ebbe miglior fortuna ; ma giungeva il grosso che la mitraglia delle spingarde non era riuscita a trattenere . Due o trecento uomini , resi furibondi dall' ostinata resistenza che opponevano gli assediati , si rovesciarono contro la cinta appoggiando ai parapetti delle grosse canne di bambu` per dare la scalata alle terrazze . Alle grida di Yanez e di Tremal Naik , tutti gli uomini del kampong erano accorsi da quella parte , non lasciando che pochi artiglieri alle spingarde . Avevano gettate le carabine , diventate quasi inutili con quell' acquazzone che non cessava ancora , ed avevano impugnati i parangs , armi non meno pesanti e non meno taglienti dei kampilang dei dayaki . Gli assalitori , nonostante gli spruzzi abbondanti del liquido infernale , montavano intrepidamente all' attacco con un coraggio disperato , mandando clamori orribili . I primi che giungono sui parapetti , rotolano nel fossato sottostante con le mani tagliate o la testa spaccata , ma altri ne sopraggiungono menando formidabili colpi di kampilang per allontanare i difensori . Si arrampicano come le scimmie , su pei bambu` o balzandosi l' uno addosso all' altro formano delle piramidi umane che nemmeno il caucciu` , che continua a venire versato , riesce a scuotere . Mandano urla spaventevoli , la loro pelle cade a brandelli e fuma , eppure quei fanatici , incoraggiati dalla voce del pellegrino che echeggia in mezzo alle piante spinose , resistono con una tenacia che fa impallidire Yanez , il quale comincia a perdere buona parte della sua fiducia . I difensori del kampong , soprattutto i Tigrotti della Malesia , non dimostrano tuttavia meno tenacia , ne` meno coraggio degli assalitori . I loro parangs , manovrati da braccia solide , tagliano nel vivo e mutilano orrendamente quelli che riescono a issarsi sui parapetti . Mentre i dayaki urlano : Allah ! Allah ! Allah ! , ne` piu` ne` meno dei fanatici mussulmani delle sabbiose terre dell' Arabia , i pirati di Yanez rispondono con non meno entusiasmo : Viva Mompracem ! Largo alle tigri dell' arcipelago ! Il sangue scorre a fiotti . Le palizzate della cinta grondano e le terrazze si arrossano . Da una parte e dall' altra combattono con pari furore , mentre l' uragano imperversa sempre e somministra la luce ai combattenti onde possano scannarsi meglio . La tenacia e il coraggio dei dayaki , non guadagnano gran che . Tre volte i guerrieri del pellegrino , tutto sfidando , il fuoco delle spingarde collocate agli angoli che li prende di fianco con bordate di chiodi , i getti di caucciu` ed i parangs che li mutilano , sono mandati all' assalto e hanno raggiunti e anche scavalcati i parapetti e tre volte sono stati costretti a lasciarsi cadere nei fossati gia` pieni di morti e di feriti . Ancora uno sforzo ! urla Yanez , che vede gli assalitori esitare . Uno sforzo ancora e avremo ragione di questi testardi . Le spingarde raddoppiano il fuoco ed i malesi e i giavanesi , che hanno avuto un momento di riposo , tornano a tagliare nel vivo , mentre i servi rovesciano gli ultimi vasi contenenti il caucciu` . L' attacco si rallenta , i dayaki tentano per la quarta volta la scalata , non piu` con lo slancio e col fanatismo di prima . La paura comincia ad impossessarsi dei loro animi . Non invocano nemmeno piu` Allah . Tuttavia il loro ultimo sforzo non e` meno pericoloso . Sono ancora in buon numero , mentre la guarnigione si e` assottigliata non poco , esposta al fuoco di alcuni tiratori nascosti sotto gli arbusti . E poi la stanchezza comincia a farsi sentire . Le lunghe sciabole pesano nelle mani dei malesi e dei giavanesi , se non in quelle dei Tigrotti di Mompracem . I tagliatori di teste tornano ad arrampicarsi , mentre i loro compagni che sono nel fossato , tentano con uno sforzo supremo di aprire una breccia nella saracinesca percuotendo i panconi colle travi . Guai se i difensori si perdono d' animo . E` finita per tutti . Anche per la graziosa Darma ! Yanez volta la spingarda in modo che la mitraglia rada il parapetto , gridando contemporaneamente ai suoi uomini che stanno per avventarsi sugli assalitori che gia` si preparano a balzare sulle terrazze : Indietro ... un momento solo ! Il colpo parte e la mitraglia spazza da un angolo all' altro della cinta , tutto il parapetto , fulminando o storpiando quanti nemici si trovano sopra . Nel medesimo tempo i servi rovesciano tutte le caldaie ancora rimaste su coloro che s' accaniscono contro la saracinesca . Il fumo si era appena dileguato , quando una tigre superba si scaglia sul parapetto mandando un aoung ferocissimo , abbranca un dayako rimasto sospeso e miracolosamente illeso e gli pianta i denti nel cranio . Alla vista di quel terribile carnivoro che i lampi incessanti mostrano come se fosse di pieno giorno , un terrore invincibile invade gli assalitori . Se anche le belve della foresta accorrono in aiuto dell' uomo bianco e dell' indiano , vuol dire che gli uomini sono piu` potenti del pellegrino della Mecca . La ritirata si converte in pochi istanti in una fuga precipitosa , disordinata . Dei selvaggi gettano perfino gli scudi e i kampilang per correre piu` lesti . Piu` nessuno obbedisce ai capi , ne` alle grida del pellegrino che invano si sfiata a urlare : Avanti per Allah ! Maometto vi protegge ! Non erano dopotutto cosi` sciocchi per accorgersi che Allah ed il Profeta non li avevano affatto protetti . Mentre scappavano a rotta di collo , spronati dai tiri delle spingarde , un uomo si era slanciato sulla terrazza , muovendo rapidamente verso Yanez e Tremal Naik . Era anche quello un bel tipo di indiano di circa quarant' anni , meno alto di Tremal Naik ed invece piu` membruto , dalla pelle abbronzata con certi riflessi dell' ottone , che spiccava vivamente sul suo vestito bianco , cogli occhi nerissimi e fieri ed i lineamenti fini ad un tempo ed energici . Vedendolo Yanez aveva mandato un grido di gioia : Kammamuri ! Il mio bravo maharatto ! aveva esclamato dal canto suo Tremal Naik . Arrivo troppo tardi , rispose il nuovo arrivato , e` vero padrone ? In tempo per vedere i talloni dei dayaki , rispose Tremal Naik . Sei salito in questo momento ? chiese il portoghese . Si` , signor Yanez , ed e` stato un vero miracolo se i vostri uomini non mi hanno ucciso . Mi arrampicavo sulla fune e proprio nel momento che tiravano una bordata di chiodi . Sei stato a Mompracem ? Si` , signor Yanez . Dunque hai veduto la Tigre della Malesia ? L' ho lasciata sette giorni or sono . Sei giunto solo ? Solo , signor Yanez . Non hai condotto alcun rinforzo ? No . Va' a rifocillarti , che devi essere stremato dalle privazioni . Fra poco noi saremo da te , disse Tremal Naik . Yanez , diamo gli ultimi colpi ai fuggiaschi e tu , Darma , grido` , volgendosi verso la tigre , che portava il medesimo nome di sua figlia , lascia quell' uomo e vattene in cucina . 12 . L' orgia dei dayaki Dieci minuti dopo Yanez e Tremal Naik , assicuratisi che i dayaki avevano sgombrato anche la zona alberata e che tutti si erano ripiegati sui loro accampamenti , certi di non venire piu` disturbati , almeno per quella notte , lasciavano la terrazza per raggiungere il maharatto . L' uragano stava per calmarsi . La nera nube si era squarciata e attraverso uno strappo mostravasi la luna . Solo in lontananza il tuono continuava a brontolare e si udiva il vento ululare sinistramente sotto le folte foreste che circondavano la pianura . Trovarono Kammamuri nel salotto da pranzo , seduto dinanzi alla tavola , che divideva fraternamente un pollo arrostito colla tigre . E` finita la battaglia , padrone ? chiese , rivolgendosi a Tremal Naik . E spero che non avranno piu` desiderio di ritornare per qualche tempo , rispose l' indiano . E` la seconda sconfitta che subiscono . Quali nuove rechi da Mompracem ? chiese Yanez , sedendosi di fronte al maharatto . Io sono stupito di averti veduto giungere senza una scorta . Gli uomini non mancano a Mompracem . E` vero , signor Yanez , ma anche la` sono non meno necessari di qui , rispose il maharatto . Il portoghese e anche Tremal Naik avevano fatto un gesto di stupore . Padrone , signor Yanez , io reco da Mompracem delle gravi notizie . Spiegati meglio , disse il portoghese . Chi puo` minacciare il covo delle tigri di Mompracem ? Un nemico non meno misterioso del pellegrino , appoggiato dagli inglesi di Labuan e dal nipote di James Brooke , il nuovo rajah di Sarawak . Yanez aveva lasciato cadere un pugno cosi` formidabile sul tavolo , da far traballare i bicchieri e le bottiglie . Anche Mompracem minacciata ! esclamo` . Si` , signor Yanez , e la cosa e` piu` grave di quello che credete . Il governatore di Labuan ha notificato a Sandokan che deve prepararsi a sgombrare l' isola . La nostra Mompracem ? E per quale motivo ? Egli ha scritto alla Tigre che la presenza degli antichi pirati costituisce un pericolo permanente per la tranquillita` e per lo sviluppo della colonia inglese ; che l' isola e` troppo vicina e troppo difesa ; e che infine serve d' incoraggiamento ai pirati bornesi i quali cominciano ad alzare la testa e scorrere il mare , contando sull' appoggio vostro . Menzogne ! Noi da molti anni abbiamo rinunciato alle nostre scorrerie e non prestiamo piu` appoggio ai bornesi , che scorazzano i mari della Malesia . Sono infamie ! grido` Tremal Naik . E` questa la ricompensa che l' Inghilterra riserbava pei valorosi che hanno liberata l' India dagli strangolatori ? Hanno ben ragione di chiamare quel governo l' insaziabile leopardo . E Sandokan , che cosa ha risposto a quell' insolente governatore ? chiese Yanez . Che e` pronto a difendere la propria isola e che non cedera` dinanzi ad alcuna minaccia . E sta fortificandosi ? Ha fatto arruolare gia` cento dayaki di Sarawak e a quest' ora li avra` ricevuti . Voi sapete che contate ancora dei fidi amici fra gli antichi partigiani di Muda Hassim , il competitore di James Brooke , lo sterminatore dei pirati . Si` , vi son laggiu` delle persone che si ricordano ancora che fummo noi a rovesciare Brooke e rimandarlo in Inghilterra senza una ghinea , rispose Yanez . E chi e` che ha mosso tutta questa guerra ? Qui i dayaki fanatizzati da un pellegrino che vogliono la testa del tuo padrone ; la` gli inglesi aizzati da chissa` chi , giacche` fino a poche settimane or sono noi vivevamo in buoni rapporti col governatore di Labuan . E pare che vi sia anche il rajah di Sarawak della partita , il nipote di Brooke , aggiunse Kammamuri . Una nave di quel reame , senza alcun motivo plausibile , ha affondato in questi giorni un praho di Sandokan lasciando affogare l' intero equipaggio . Mandata la Marianna a dargli la caccia e chiedere al comandante spiegazioni e riparazioni , per tutta risposta l' equipaggio ricevette l' intimazione di seguirlo a Sarawak . Cio` che non avra` fatto , suppongo , disse Tremal Naik . No , ma dovette ritornare piu` che in fretta a Mompracem sotto il fuoco d' una nave a vapore giunta improvvisamente per sostenere la prima , e che portava pure sul picco le bandiere del rajah . Tremal Naik , disse Yanez che si era alzato e che passeggiava nervosamente per la sala . Mi viene un sospetto . E quale ? Che tutta questa congiura sia opera del rajah per vendicare la caduta di suo zio e che si sia accordato col governo inglese . Gia` noi siamo una spina per Labuan , che e` cosi` prossima a Mompracem e che noi molti anni fa per poco non abbiamo espugnata e conquistata . Non solo , signor Yanez , vi e` qualche altro nella partita , disse Kammamuri . E chi ? Sapete che cosa mi ha raccontato l' ex servo del mio padrone che mi ha aiutato ad attraversare gli accampamenti dei dayaki e giungere qui inosservato ? Che cosa ? chiesero ad una voce Yanez e Tremal Naik . Che il pellegrino che ha fanatizzato i dayaki e che li ha armati e pagati largamente , non e` un arabo , come lo si e` creduto finora , bensi` un indiano . Un indiano ! esclamarono i due amici . E ho da dirvi qualche cosa di piu` grave ancora , che vi fara` aprire di piu` gli occhi e meglio comprendere con quale nemico noi abbiamo da fare . L' ex servo ha aggiunto d' averlo sorpreso una notte in una capanna inginocchiato dinanzi ad una bacinella piena d' acqua contenente dei piccoli pesci rossi , dei manghi del Gange , di certo . Per Giove ! esclamo` Yanez , fermandosi di colpo , mentre Tremal Naik balzava in piedi col viso alterato . Un bacino con dei pesci dentro ! Si` , signor Yanez . Allora quell' uomo e` un thug ! esclamo` Tremal Naik con accento di terrore . Deve essere tale perche` solamente gli strangolatori indiani adorano i manghi del Gange che , secondo le loro credenze , incarnano l' anima della dea Kali` , rispose Kammamuri . Per alcuni istanti nella sala regno` un profondo silenzio . Perfino Darma , la superba tigre ammaestrata , divorava la sua cena senza piu` brontolare , come se avesse compresa la gravita` eccezionale della situazione . Udiamo , disse ad un tratto Yanez , che aveva riacquistato subito il suo sangue freddo . Chi e` l' uomo che ti ha raccontato cio` ? Karia , un dayako che fu ai nostri servigi e che ora si trova nel campo dei ribelli , un uomo intelligentissimo che corseggio` i mari parecchi anni . Un giorno gli ho salvato la vita , mentre una tigre stava per divorarlo ed ha conservato a me un po' di riconoscenza . E` stato lui , come vi dissi , a farmi attraversare le linee dei ribelli . Dove lo avevi trovato ? chiese Tremal Naik . Nella foresta , mentre io cercavo di accostarmi inosservato al kampong . Invece di tradirmi e di consegnarmi al pellegrino , mi guido` qui , dopo d' avervi avvertiti , con una freccia ed un mio biglietto , della mia presenza . Possiamo quindi fidarci di quanto ti ha narrato ? disse Yanez . Pienamente ; e poi non ha mai udito parlare dei thugs indiani ed e` rimasto molto meravigliato quando mi udi` a dire che se il pellegrino adorava di nascosto i pesci non era mussulmano . Yanez , disse Tremal Naik , che era ancora in preda ad una profonda agitazione , che cosa pensi di fare ? Il portoghese , appoggiato alla tavola , con una mano sulla fronte e la testa china , pareva che meditasse profondamente . Siamo stati degli stupidi , disse ad un tratto . Io mi chiedo come mai non abbiamo pensato che quel dannato pellegrino potesse essere un thug ! Eppure l' odio che ha contro di te , Tremal Naik , che hai rapito prima loro la Vergine della pagoda e poi hai strappato pur loro tua figlia Darma , che doveva surrogare sua madre , doveva bastare per aprirci gli occhi . Poi , dopo un breve silenzio , aggiunse : Se noi non avessimo veduto Suyodhana , il loro capo , spirare sotto il pugnale di Sandokan , si potrebbe credere che tutto cio` e` opera sua , ma noi tutti abbiamo constatata la sua morte ed abbiamo veduto il suo cadavere gettato nella gran fossa comune assieme ai ribelli di Delhi . Chi puo` essere quel pellegrino ? Uno dei luogotenenti di Suyodhana ? Yanez , che cosa dobbiamo fare ? chiese per la seconda volta Tremal Naik . Ora che sappiamo che vi e` la mano dei thugs che noi credevamo per sempre annichiliti , io tremo per la vita della mia Darma . Non ci resta che andarcene al piu` presto da qui e raggiungere Sandokan . Qui non abbiamo piu` nulla da fare ed io e Sandokan sapremo compensarti largamente di cio` che abbandoni nelle mani dei dayaki . Sono ancora abbastanza ricco e ho , tu lo sai , delle fattorie anche nel Bengala . Vorrei invece sapere come potremmo noi fuggire cogli assedianti alle costole . Il mezzo lo troveremo . Si dice che la notte porti consiglio . Gia` che i dayaki ci lasciano un momento tranquilli , andiamo a riposare . Sambigliong s' incarichera` di disporre gli uomini di guardia . Chissa` che domani il mio cervello non abbia trovato qualche buona idea . Certi che gli assedianti , colla terribile batosta ricevuta , non sarebbero tornati alla riscossa , i tre uomini che erano stanchissimi si ritrassero nelle loro stanze non certo lieti , specialmente il portoghese e Tremal Naik , della brutta piega che prendevano le cose . La notte passo` tranquilla . I dayaki , scoraggiati e anche addolorati per le gravi perdite subite , non avevano piu` osato lasciare i loro accampamenti che dovevano rigurgitare di feriti . Gli uomini di guardia del kampong udirono fino all' alba rullare i tamburoni e i lamenti dei parenti dei morti rimasti nei fossati delle cinte , che nessuno aveva levati di la` . Al mattino seguente Yanez , che aveva dormito male e pochissimo , angosciato dalle tristi notizie recate dal maharatto , era gia` in piedi prima ancora che il sole fosse spuntato all' orizzonte . Pareva che fosse tormentato da qualche idea , perche` , invece di scendere nella sala per farsi servire il the` come faceva tutte le mattine , raggiunse il terrazzo su cui esisteva ancora un pezzo della torretta di legno che le artiglierie nemiche avevano demolito e di lassu` si mise ad osservare attentamente le cinte e la disposizione interna del kampong . La fattoria formava un vasto parallelogrammo , tagliato a meta` dal bengalow e dalle tettoie e da una palizzata in modo da poter dividere la difesa . La prima parte , dove trovavasi la saracinesca , comprendeva i fabbricati in muratura : la seconda le aie e le abitazioni della servitu` e dei campieri e i recinti degli animali . Fu quella disposizione , prima non attentamente notata , che colpi` il portoghese . Per Giove ! mormoro` , stropicciandosi allegramente le mani . Cio` si presta meravigliosamente al mio progetto . Tutto dipende dalla provvista delle cantine del mio amico Tremal Naik . Se il bram abbonda il colpo e` fatto . I dayaki non sono meno golosi dei negri e anche su loro i forti liquori esercitano un fascino irresistibile . Cane d' un pellegrino ! Ti preparero` un tiro da maestro . Ridiscese visibilmente soddisfatto e trovo` Tremal Naik e Kammamuri nel salotto , che stavano vuotando alcune tazze di the` . Hai trovato nessuna buona idea che ci permetta di andarcene ? chiese , rivolgendosi al padre della fanciulla . Ho tormentato invano tutta la notte il mio cervello , rispose Tremal Naik che sembrava assai abbattuto . Non vi sarebbe che un solo tentativo da fare , un tentativo disperato . Quale ? Di aprirci il passo attraverso le file degli assedianti coi parangs in pugno . E farci probabilmente massacrare , rispose Yanez . Trenta contro trecento , avendo ormai dieci o dodici uomini feriti che non varranno gran che in una lotta corpo a corpo ; brutto affare . Non ho trovato altro di meglio . Di quanti vasi di bram disponi ? chiese bruscamente Yanez . A che cosa potrebbe servirci quel liquore ? chiesero ad una voce Tremal Naik e Kammamuri guardandolo con sorpresa . Per farci scappare , amici miei . Scherzi , Yanez . No , Tremal Naik . D' altronde il momento sarebbe male scelto . Sei ben provvisto ? Le mie cantine sono piene , provvedendo io tutte le tribu` dei dintorni . I dayaki sono buoni bevitori , vero ? Come tutti i popoli selvaggi . Se trovassero sui loro passi un centinaio di vasi di quel liquore , a loro disposizione , credi tu che si fermerebbero per vuotarli ? Non glielo impedirebbe nemmeno il cannone , rispose Tremal Naik . Allora , miei cari amici , il pellegrino e` giocato , disse Yanez . Non ti comprendiamo . Il kampong e` diviso in due dalla palizzata interna ? Si` , l' ho fatto appositamente costruire per opporre maggiore resistenza nel caso che il nemico avesse potuto forzare la saracinesca , rispose Tremal Naik . L' idea e` stata buona , amico mio , e ci servira` magnificamente in questo momento . Noi concentreremo tutte le nostre difese verso le aie e le abitazioni dei servi , lasciando ai dayaki il passo libero e abbandonando loro il bengalow e le tettoie . Come ! esclamo` Tremal Naik . Tu cederesti loro le nostre migliori opere di difesa ? Non ci servirebbero piu` dal momento che abbiamo deciso di evacuare la piazza , rispose Yanez . Anzi abbatteremo una parte della cinta che guarda la saracinesca per attirare meglio i dayaki . La palizzata interna non e` molto solida . Mi basta che resista qualche ora e poi i dayaki non si affaticheranno ad abbatterla . Preferiranno bere il tuo bram , disse Yanez ridendo . Noi collocheremo nel cortile tutti i vasi che contiene la tua cantina e vedrai che quella barriera li arrestera` meglio di qualunque altra . Si ubriacheranno , ne sono certo . E` quello che desidero ; perche` noi ne approfitteremo per andarcene , dopo d' aver incendiato il bengalow e le tettoie . Protetti dalla barriera di fuoco , nessuno ci molestera` almeno per alcune ore . Tippo Sahib , il Napoleone dell' India non sarebbe certo capace di architettare un simile piano . Quella non era una tigre di Mompracem , disse Yanez con comica serieta` . Cadranno nel laccio i dayaki . Non ne dubito . Appena si accorgeranno che la saracinesca e` aperta e che le terrazze sono state abbandonate e disarmate , non indugieranno ad assalirci . Sotto gli arbusti spinosi non mancano delle spie che si affretteranno ad avvertirli . A quando il colpo ? chiese Kammamuri . Tutto deve essere pronto per questa sera . Le tenebre ci sono necessarie per fuggire senza essere veduti . All' opera Yanez , disse Tremal Naik . Io ho piena fiducia nel tuo piano . Hai un cavallo per Darma ? Ne ho quattro e buoni . Va benone , faremo correre i dayaki fino alla costa . Quanto hai impiegato tu , Kammamuri , a raggiungerla ? Tre giorni , signore . Cercheremo di arrivare prima . I villaggi di pescatori non mancano e qualche praho o delle scialuppe sapremo trovarle . L' audace progetto fu subito comunicato ai difensori del kampong e da tutti approvato senza obiezioni . D' altronde , non vi era nessuno che non fosse disposto a fare un supremo tentativo per liberarsi da quell' assedio che cominciava a pesare e demoralizzare la piccola guarnigione . I preparativi vennero cominciati . Le spingarde vennero ritirate e piazzate dietro la palizzata interna , su terrazze frettolosamente costruite , essendo la fattoria fornita di legname , poi le cantine furono vuotate portando tutto il bram nel cortile che si estendeva dinanzi al bengalow . Vi erano piu` di ottanta vasi , della capacita` di due e anche tre ettolitri ciascuno ; tanto liquore da ubriacare un esercito , essendo quella mistura fermentata , di riso , di zucchero e di succhi di palme diverse , eccessivamente alcolica . Verso il tramonto , la guarnigione abbatte` una parte della cinta e dopo aver isolate le terrazze , le incendio` per meglio attirare i dayaki e far loro credere che il fuoco fosse scoppiato nel kampong . Terminati quei diversi preparativi e preparate delle cataste di legna sotto le tettoie e nelle stanze terrene del bengalow , abbondantemente innaffiate di resine e di caucciu` onde ardessero immediatamente , la guarnigione si ritrasse dietro la palizzata in attesa del nemico . Come Yanez aveva preveduto , gli assedianti attratti dai bagliori dell' incendio che divorava le terrazze contro cui si erano fino allora infranti i loro sforzi e fors' anche avvertiti dai loro avamposti celati sotto gli arbusti spinosi , che le cinte erano state sfondate , non avevano indugiato a lasciare i loro accampamenti per muovere ad un ultimo assalto . Presa fra il fuoco ed i kampilang , la guarnigione del kampong non doveva tardare ad arrendersi . Calavano le tenebre quando le sentinelle che vegliavano sui due angoli posteriori della fattoria annunciarono il nemico . I dayaki avevano formato sei piccole colonne d' assalto e s' avanzavano di corsa , mandando clamori assordanti . Si tenevano ormai certi della vittoria . Quando Yanez li vide entrare fra gli arbusti , fece dare fuoco alle cataste di legna accumulate sotto le tettoie e nelle stanze del bengalow , poi appena vide che i suoi uomini erano in salvo , fece tuonare le spingarde per simulare una disperata difesa . I dayaki erano allora davanti alle cinte . Vedendole in parte abbattute ebbero un momento di esitazione temendo qualche agguato , poi passarono correndo sotto le terrazze che finivano di ardere e si rovesciarono all' impazzata nel kampong , urlando a squarciagola , pronti a sgozzare i difensori a colpi di kampilang . Yanez vedendoli slanciarsi verso gli enormi vasi che formavano come una doppia barriera dinanzi al bengalow , aveva dato ordine di sospendere il fuoco per non irritare troppo gli assalitori . Vedendo quei recipienti , i dayaki per la seconda volta si erano arrestati . Un resto di diffidenza li tratteneva ancora non sapendo che cosa potessero contenere . L' alcol che si sprigionava dai coperchi , che erano stati appositamente smossi , non tardo` a giungere ai loro nasi . Bram ! Bram ! Fu il grido che usci` da tutte le gole . Si erano precipitati sui vasi , strappando i coperchi e tuffando le mani nel liquido . Urla di gioia scoppiarono tosto fra gli assedianti . Una bevuta s' imponeva , tanto piu` che i difensori avevano sospeso il fuoco . Un sorso , solo un sorso e poi avanti all' attacco ! Ma dopo le prime gocce tutti avevano cambiato parere . Era meglio approfittare dell' inazione della guarnigione del kampong ; d' altronde era infinitamente migliore , quell' ardente liquore , delle palle di piombo . Invano i capi si sfiatavano per cacciarli innanzi . I dayaki erano diventati ostriche attaccate al loro banco colla differenza che si erano invece incrostati ai vasi . Ottanta vasi di bram ! Quale orgia ! Mai si erano trovati a simile festa . Avevano gettato perfino gli scudi ed i kampilang e bevevano a crepapelle , sordi alle grida e alle minacce dei capi . Yanez e Tremal Naik ridevano allegramente , mentre i loro uomini staccavano senza troppo rumore alcuni tavoloni dalla cinta per prepararsi la ritirata . Intanto le tettoie cominciavano ad ardere e dalle finestre del bengalow uscivano torrenti di fumo nero . Fra pochi istanti una barriera di fuoco doveva frapporsi fra gli assedianti e gli assediati . I dayaki non parevano preoccuparsi dell' incendio che minacciava di divorare l' intero kampong . Insaziabili bevitori continuavano a dare dentro ai vasi , urlando , ridendo , cantando , e contorcendosi come scimmie . Bevevano colle mani , coi panieri destinati a contener le teste dei vinti nemici , con gusci di noci di cocco trovati per il cortile . I loro stessi capi avevano finito per imitarli . Il terribile pellegrino dopo tutto era al campo e non poteva vederli . Perche` non avrebbero approfittato di quell' abbondanza , dal momento che gli assediati si mantenevano tranquilli ? E gli uomini cadevano , come fulminati , pieni da scoppiare , intorno ai vasi , mentre le fiamme s' alzavano altissime facendo piovere su di loro una pioggia di scintille . Il bengalow era tutto in fuoco e le tettoie , piene di provviste , ardevano come zolfanelli , illuminando i bevitori . Era il momento di andarsene . I dayaki non si ricordavano forse di non aver piu` dinanzi il nemico , tanto la loro ubriachezza era stata rapida . In ritirata ! comando` Yanez . Abbandonate tutto fuorche` le carabine , le munizioni ed i parangs . Aiutando i feriti , lasciarono silenziosamente la palizzata , attraversarono la cinta e si slanciarono a corsa sfrenata attraverso la pianura , preceduti da Tremal Naik e da Kammamuri che cavalcavano a fianco di Darma . La tigre li seguiva spiccando salti immensi , spaventata dalla luce dell' incendio che diventava sempre piu` intensa . Raggiunto il margine della boscaglia che si estendeva verso ponente , il drappello che si componeva di trentanove persone , compresi sette feriti , s' arresto` per prendere fiato e anche per osservare cio` che succedeva nel kampong e negli accampamenti dei dayaki . La fattoria pareva una fornace . Il bengalow che era costato tante fatiche al suo proprietario , ardeva dalla base alla cima come una fiaccola immensa , lanciando in aria fitte nubi di fumo e sprazzi di scintille . Le cinte avevano pure preso fuoco e rovinavano assieme alle terrazze . Si udivano gli scoppi delle spingarde che erano state abbandonate ancora cariche . Degli uomini s' aggiravano affannosamente trascinando i guerrieri che si erano ubriacati e che correvano il pericolo di essere bruciati accanto ai vasi di bram . Il pellegrino doveva aver tenuto alcuni drappelli di riserva per appoggiare le colonne d' assalto nel caso che non fossero riuscite a penetrare nel kampong e , non udendo piu` ne` spari ne` grida di guerra , erano certamente accorsi per vedere che cosa era successo dei loro compagni . Che l' inferno bruci tutte quelle canaglie , disse Yanez inforcando uno dei quattro cavalli che gli era stato condotto da Tangusa . Solo mi spiace andarmene senza aver potuto mettere le mani su quel cane di pellegrino . Spero di ritrovarlo un giorno sul mio cammino e allora guai a lui ! Un giorno ? disse ad un tratto Kammamuri , che aveva volti gli sguardi verso il nord . Gambe , signori ! Siamo stati scoperti e ci danno la caccia ! 13 . La ritirata attraverso le foreste Ai bagliori dell' incendio , che rischiaravano tutta la pianura , il maharatto aveva scorta una colonna di dayaki che s' avanzava a passo di corsa lungo il margine della foresta , cercando di accostarsi inosservata . Doveva essere l' ultima riserva del pellegrino , che muoveva alla caccia dei fuggiaschi . Qualcuno doveva averli veduti attraversare la pianura ed aveva dato l' allarme prima che scomparissero sotto i boschi . Yanez e Tremal Naik con un solo sguardo si persuasero che non era il caso d' impegnare una lotta , anche se il grosso dei nemici si trovava , almeno per parecchie ore , nell' impossibilita` di prendere le armi . Sono almeno un centinaio e per la maggior parte armati di fucili ! aveva esclamato il portoghese . Raccomandiamoci alle nostre gambe e carichiamo i feriti piu` gravi sui cavalli . A terra Tremal Naik , e anche tu Kammamuri , e tu , Sambigliong , forma un drappello che protegga la ritirata . Sei feriti furono fatti salire sui tre cavalli rimasti liberi , il settimo fu quello montato da Darma ed il drappello si slancio` di corsa sotto la foresta , fuggendo verso ponente . Sambigliong , con otto uomini scelti fra i piu` lesti ed i piu` robusti , si era messo alla retroguardia per rallentare , con qualche scarica , lo slancio degli inseguitori . Avevano il vantaggio di qualche chilometro e si studiavano di mantenerlo , facendo sforzi disperati per non rimanere indietro . Quella corsa sfrenata sotto le gigantesche piante duro` una buona ora , poi Yanez e Tremal Naik , avendo trovato una macchia foltissima , comandarono la fermata onde non sfiatare completamente i loro compagni . Quel luogo si prestava anche opportunamente per una valida difesa nel caso che i dayaki fossero riusciti a scoprirli , essendo la macchia formata da durion dal tronco enorme che potevano benissimo proteggerli . Ogni rumore era cessato . Non udivano piu` le grida degli inseguitori lanciati sulle loro tracce . Si erano fermati , non osando inoltrarsi sotto la foresta o s' avanzavano a passi di lupo per sorprenderli ? Aspettiamoli qui , aveva detto Yanez . Se hanno smarrite le nostre tracce le ritroveranno infallantemente e preferisco fucilarli fra questi colossi , piuttosto che ci piombino addosso in un altro luogo piu` scoperto . Se possiamo infliggere loro un' altra lezione , quelle mignatte ci lasceranno tranquilli fino a che non sara` passata l' ebrezza agli altri . E` terribile una sbornia di bram , e` vero , Tremal Naik ? Dura almeno ventiquattro ore , rispose l' indiano . Con un simile vantaggio giungeremo sulle rive del mare prima di loro . Purche` non scendano il Kabatuan con delle piroghe . Ecco il pericolo . E` piu` breve la via del fiume ? Di molto , Yanez . Non avevo pensato a questo . Bah , se ci assalgono in mare ci difenderemo . Tutto dipende dall' avere un paio di prahos . Ne troveremo , signor Yanez , disse Kammamuri . Nel villaggio ove ne ho noleggiato uno per recarmi a Mompracem , ne ho veduti parecchi . Non avranno difficolta` , quei pescatori , a vendercene un paio . Attesero piu` di un' ora entro la macchia , aspettando invano l' arrivo dei dayaki . Certi che avessero smarrite le loro tracce o che fossero tornati verso i loro accampamenti decisero , dopo breve consiglio , di riprendere la marcia . Collocarono la fanciulla ed i feriti nel centro della colonna e s' addentrarono risolutamente nella immensa foresta che Kammamuri asseriva estendersi quasi senza interruzione fino sulle rive del mare . Tutta la notte proseguirono la marcia , sempre col timore di veder si raggiungere dai tagliatori di teste e allo spuntare del sole improvvisarono un accampamento sulla riva d' un fiumicello che doveva essere qualche affluente del Kabatuan . Le loro apprensioni andavano a poco a poco calmandosi e cominciavano a sperare di poter raggiungere il mare senza altri combattimenti e d' imbarcarsi per Mompracem . Ed infatti anche quel giorno passo` tranquillo . Della colonna lanciata sulle loro tracce piu` nessuna nuova . Per altri tre giorni continuarono ad inoltrarsi attraverso quella interminabile foresta , abitata solamente da qualche tranquillo tapiro e da qualche banda di babirussa e verso il tramonto del quinto salivano i primi contrafforti dei monti Cristallo , la gran catena costiera che si prolunga da nord al sud a breve distanza dalle sponde occidentali dell' immensa isola . Nonostante la foltezza dei boschi , l' incontro di non poche pantere nere e di mias , quelle gigantesche scimmie dal pelame rossastro , dotate d' una forza prodigiosa , anche quella traversata fu compiuta senza gravi pericoli . Nel pomeriggio del sesto giorno , dopo d' aver avvistato il mare dalle piu` alte giogaie della catena , scendevano in una valle strettissima , che doveva condurli alla costa . Marciavano da quattro ore , nel piu` profondo silenzio , in fila indiana , tanto era stretto il passaggio ed ingombro di massi enormi , quando delle grida lontane li fermarono di colpo . I dayaki ? aveva chiesto Yanez , voltandosi rapidamente . Una scarica rimbombo` in quel momento sul margine superiore della vallata ed una truppa numerosissima d' uomini apparve , scendente a precipizio i fianchi selvosi della costa . Birbanti ! esclamo` Yanez , furioso . Ci hanno segui`ti per schiacciarci in questo luogo ! Capitano , disse Sambigliong , proseguite verso la costa coi feriti , la signorina Darma e Tremal Naik ed una piccola scorta . Kammamuri mi ha assicurato che il mare non e` che a tre miglia di distanza . E tu ? chiesero Tremal Naik ed il portoghese . Io , signore , assieme agli altri , impediro` il passo a quei furfanti finche` avete preparati i prahos . Se non li arrestiamo , ci schiacceranno tutti in questa gola e nessuno di noi rivedra` mai piu` Mompracem . Presto , signori , il nemico ci piomba addosso . Puoi resistere mezz' ora ? chiese Yanez . Anche un' ora , capitano . Lassu` , disse il valoroso mastro della Marianna , indicando un' alta roccia che si rizzava proprio in mezzo alla valletta , terremo duro a lungo . Si` , mio bravo , disse Yanez con voce commossa . Appena udrai a tuonare le nostre carabine , ripiegati verso la costa . I prahos o delle scialuppe saranno pronte . Vi e` un villaggio e` vero , Kammamuri , allo sbocco di questo burrone ? Si` , signor Yanez . E` abitato da pescatori e le barche non mancano ! Lesti , signori ! Tra noi e la tigre daremo da fare ai dayaki . Le prime palle giungevano di gia` , sibilando sinistramente nella gola e scheggiando le rocce . Qualcuna poteva colpire la fanciulla . Arrivederci presto ! gridarono Yanez e Tremal Naik , slanciandosi dietro ai cavalli che si erano messi a trottare portando Darma ed i feriti . A me , amici ! disse Sambigliong , volgendosi verso i suoi uomini . Facciamo fronte a quei birbanti ! La` , tutti su quella rupe ! Vieni , Kammamuri . Erano in venti , avendone distaccati otto per scortare Yanez e Tremal Naik , tutti ben armati e ben provvisti di munizioni . In pochi salti raggiunsero la rupe che sbarrava quasi ininterrottamente il burrone e si scaglionarono fra le rocce , riparandosi dietro le sporgenze . Darma , la tigre addomesticata , l' amica fedele del maharatto , era con loro , pronta a provare i suoi artigli sulle carni dei dayaki . La colonna nemica era gia` discesa nella valle , a cinquecento passi dallo scoglio . Era composta di un centinaio e mezzo d' uomini , per la maggior parte armati di moschetti e di carabine , il fiore certamente delle forze del maledetto pellegrino . Vedendo le tigri di Mompracem , i malesi ed i giavanesi della fattoria occupare la cima della rupe , invece di muovere direttamente all' assalto , i guerrieri si dispersero fra i cespugli che coprivano il fondo del burrone e aprirono un fuoco violentissimo colla speranza di snidare i difensori . Amici , grido` Sambigliong , rivolgendosi ai suoi uomini , vi avverto che dobbiamo resistere fino a che udremo il segnale che ci dara` l' uomo bianco . Non contate i morti e non economizzate le cartucce . Fuoco ! urlo` Kammamuri che occupava proprio la cima della rupe . Una scarica nutrita parti` da dietro le rocce , abbattendo d' un colpo solo un piccolo drappello di nemici , che , sprezzando il pericolo , muoveva audacemente innanzi , senza prendere alcuna precauzione . Era composto di una dozzina d' uomini e nessuno era rimasto in piedi . Cominciamo bene , Sambigliong , grido` Kammamuri . Per Siva e Visnu` , dovrebbero mandarci incontro un altro manipolo d' uomini . I dayaki , resi furibondi per la distruzione totale della loro avanguardia , non avevano indugiato a rispondere con scariche formidabili , che rintronavano profondamente nella stretta valle . Per alcuni minuti la fucilata duro` intensissima d' ambe le parti , poi i dayaki , comprendendo che non sarebbero mai riusciti a scacciare , coi fucili , i difensori della rupe che si tenevano bene nascosti , si radunarono in varii drappelli per prendere a viva forza quella formidabile posizione . Impugnati i kampilang , si slanciarono , col loro impeto abituale , all' attacco , urlando per incutere maggior terrore ai nemici , ma non erano ancora giunti alla base della rupe che il fuoco dei Tigrotti , dei malesi e dei giavanesi , li costrinse ad arrestarsi per riprendere i fucili . Amici ! grido` Sambigliong ai suoi prodi che non abbandonavano i loro posti , quantunque molti fossero stati gia` feriti . Ecco il momento terribile ! Sappiate morire da eroi ! I dayaki per la seconda volta si erano precipitati all' assalto , sostenendosi con un fuoco vivissimo . Malgrado le enormi perdite che subivano , avevano cominciato ad arrampicarsi su per le roccie , vociando sempre , balzando come scimmie , impazienti d' impadronirsi delle teste di quegli ostinati difensori e di vendicarsi di tante sconfitte subite . Il drappello guidato da Sambigliong e da Kammamuri resisteva tenacemente . La lotta diventava terribile ! Era un battagliare selvaggio , feroce , inumano . Gli uomini cadevano mandando urla furiose , tentando ancora di offendere o col fucile o coi kampilang o coi parangs gli avversari . Sambigliong e Kammamuri vedevano con angoscia assottigliarsi sempre piu` il loro drappello . Tutti quelli che si trovavano a meta` della rupe erano stati decapitati dalle pesanti sciabole degli assalitori o fucilati sul posto ed il segnale ancora non si udiva ! Che cosa poteva essere successo a Yanez ? Che i prahos dei pescatori non fossero ancora rientrati in porto ? Era quello che si chiedevano con ansieta` estrema Kammamuri e Sambigliong , i quali ormai si vedevano impotenti a frenare l' attacco . I dayaki salivano sempre , sfidando intrepidamente la morte e facendo scintillare i loro terribili kampilang . Non facevano quasi piu` fuoco , tanto erano sicuri della vittoria . Sambigliong , vedendo sciabolare gli uomini che si erano appiattati a due terzi della salita , mando` un grido tuonante : Kammamuri ! Lancia la tigre ! A te , Darma ! urlo` il maharatto . Sbrana ! La belva , che durante quella intensa fucilata era rimasta nascosta dietro una roccia , mugolando sordamente e rizzando il pelo , a quel comando balzo` innanzi con un aug spaventevole e piombo` su un uomo che stava decapitando un giavanese , puntandogli i denti nella nuca . I dayaki , vedendo rovinarsi addosso quella belva , che pareva volesse divorarli tutti , si erano precipitati all' impazzata giu` dalla roccia , ricaricando precipitosamente i loro moschetti . Vedendoli retrocedere , Darma aveva subito abbandonato il primo uomo per scagliarsi sopra un altro . Con un secondo slancio piombo` addosso ad uno dei fuggiaschi , rovesciandolo di colpo , quando una scarica vivissima la colpi` . La povera bestia si era bruscamente rizzata sulle zampe posteriori , rimanendo in quella posa alcuni istanti , poi s' abbatte` , mentre Kammamuri mandava un urlo disperato : La mia Darma ! Me l' hanno uccisa ! Quasi nel medesimo istante si udirono in lontananza tre spari . Il segnale ! Il segnale ! grido` Sambigliong . In ritirata ! Del drappello non rimanevano che undici uomini . Tutti gli altri erano caduti sotto le palle e i kampilang dei dayaki e i loro corpi giacevano sui pendii della rupe , privi della testa . Sambigliong afferro` Kammamuri che stava per scendere verso la tigre , a rischio di farsi fucilare e lo trascino` con se` , dicendogli : E` morta : lasciala . Si erano precipitati a corsa disperata nel burrone , mentre una seconda scarica rumoreggiava verso la costa . Yanez doveva avere molta premura . Il drappello con una corsa fulminea percorse tutta la gola , sotto una grandine di palle , avendo i dayaki ripreso l' inseguimento e sbuco` su una piccola pianura alla cui estremita` s' alzavano quindici o venti capanne , piantate su dei pali . Al di la` rumoreggiava il mare . Signor Yanez gridarono Sambigliong e Kammamuri , vedendo dei piccoli prahos ancorati dinanzi al minuscolo villaggio , colle vele gia` spiegate , pronti a prendere il largo . Il portoghese usciva in quel momento da una capanna , accompagnato da Tremal Naik e dalla fanciulla , mentre la loro scorta accostava i due legnetti alla riva . Presto ! grido` Yanez , vedendo i superstiti ad attraversare , sempre correndo , la piccola pianura . Pochi minuti dopo , estenuati e insanguinati , madidi di sudore , si precipitavano sulla riva . E gli altri ? chiesero a una voce Yanez e Tremal Naik . Tutti morti , rispose Kammamuri con voce affannosa ; anche la tigre , la nostra brava Darma . Sia dannato quel cane di pellegrino ! grido` l' indiano , sul cui viso traspariva un intenso dolore . Anche la mia tigre perduta ! Ed i dayaki ? chiese Yanez . Fra poco saranno qui , disse Sambigliong . Lesti , imbarchiamoci . Tu sul piu` grosso , Tremal Naik , con tua figlia e la scorta . A me l' altro con Kammamuri ed i superstiti . S' imbarcarono rapidamente e i due legni presero il largo , mentre la popolazione della borgata udendo le grida dei dayaki si salvava precipitosamente nei boschi vicini . Il vento era favorevole , sicche` i due prahos con poche bordate uscirono dalla piccola baia , filando rapidamente verso il sud ovest , non volendo scostarsi troppo dalla spiaggia , almeno pel momento . I dayaki giungevano allora sulle rive della baia , ma troppo tardi . La preda tanto sospirata ancora una volta sfuggiva loro e proprio nel momento in cui credevano di averla finalmente nella mani . Non sapendo su chi sfogarsi , avevano dato fuoco al villaggio . Canaglie ! esclamo` Yanez , che teneva la barra del timone . Se avessi ancora la mia Marianna vi darei io una tale lezione da non scordarvela piu` . Tutto forse non e` finito fra noi e voi e chissa` che un giorno non vi ritroviamo sui nostri passi e allora guai al vostro pellegrino ! I due legnetti , spinti da un fresco vento di settentrione , erano gia` lontani e stavano girando il capo Gaya , per entrare nella baia di Sapangar , entro cui sbocca il Kabatuan . Erano due piccoli prahos pescherecci , con grandi vele formate di vimini intrecciati , bassi di scafo , privi di ponte e col bilanciere per poter meglio appoggiarsi e resistere alle raffiche senza correre il pericolo di rovesciarsi . Quello montato da Tremal Naik , dalla fanciulla e dagli otto uomini della scorta era un po' piu` grosso e portava per armamento un lila` ; quello di Yanez invece non aveva che una vecchia spingarda collocata su un cavalletto fissato sulla prora . Pessimi velieri , disse Sambigliong , dopo un rapido esame . Sono vecchi quanto me . Non vi era di meglio , mio bravo tigrotto , rispose Yanez . E` stata anzi una vera fortuna trovarli e non ci volle poco a indurre quei pescatori a venderceli . Muoviamo subito su Mompracem ? Costeggeremo fino a Nosong , prima di intraprendere la traversata . Non vi e` molto da fidarsi di queste barcacce che assorbono acqua come le spugne . Sono impaziente di giungervi , capitano . Ed io non meno di te , Sambigliong . Che cosa sara` successo laggiu` , dopo le notizie portate da Kammamuri ? Come desidero saperlo ! Che la Tigre stia combattendo contro gli inglesi ? Non mi stupirei : Sandokan non e` un uomo d' abbassare la bandiera e di cedere alle pretese del governatore di Labuan senza opporre una fiera resistenza . Come rimpiango ora d' aver perduto la mia nave ! Colla mia Marianna e la sua appoggiati dai prahos da guerra , avremmo potuto dar da fare alle cannoniere di Labuan . Non e` colpa mia , capitano Yanez , disse Sambigliong . Tu hai fatto anche troppo per difendere la mia nave , rispose Yanez , con voce dolce . Non ho alcun rimprovero da farti , mio bravo . Stringiamo verso la costa e cerchiamo di guadagnare piu` via che potremo . Se il vento si mantiene , domani notte noi approderemo a Mompracem . Era allora calato il sole e le tenebre scendevano rapide . Il mare era calmo , con leggere ondulazioni che non davano alcun fastidio ai due legnetti , i quali continuavano la loro rotta verso il sud ovest , tenendosi a due o tre gomene l' uno dall' altro . Yanez , seduto a poppa , su una grossa pietra che serviva da ancora , teneva la mano sulla barra , consumando le sue ultime sigarette , mentre la maggior parte dei suoi uomini russavano stesi sul fondo del legno . Soli quattro vegliavano a prora , per la manovra . Nessun lume brillava sul mare , gia` divenuto color dell' inchiostro . Anche verso la costa tutto era tenebroso . Solo verso l' isolotto di Sapangar , che chiude a ponente la baia omonima , un punto rossastro brillava , la torcia forse di qualche pescatore notturno . Al di la` del capo Gaya , il vento era venuto quasi a mancare ed i due velieri non avanzavano che con estrema lentezza . Bramerei trovarmi ben lontano dalla baia prima dell' alba , mormoro` il portoghese . La foce del Kabatuan per poco non e` stata fatale alla mia Marianna . Veglio` fino alle una del mattino , poi non scorgendo nulla di sospetto , cedette la barra a Sambigliong , sdraiandosi sotto un banco , su una vecchia vela di vimini . Un grido del mastro lo sveglio` bruscamente alcune ore dopo : All' armi ! Tutti in piedi ! Cominciava allora ad albeggiare e i due prahos , che durante la notte avevano camminato pochissimo , si trovavano verso la punta settentrionale dell' isola di Gaya . Yanez , udendo il grido del suo fedele mastro , era balzato rapidamente in piedi , chiedendo : Ebbene , che cosa c' e` ? Che non si possa dormire un momento tranquilli e ... Si era bruscamente interrotto , facendo un gesto che tradiva una viva ansieta` . Un grosso giong , un veliero assai piu` rotondo e piu` lungo dei soliti prahos , con due vele triangolari , usciva in quel momento dalla baia , segui`to da una mezza dozzina di doppie scialuppe munite di ponte e da una scialuppa a vapore che non portava alcuna bandiera sull' asta di poppa . Che cosa vuole quella flottiglia ? si era domandato il portoghese . Un colpo di mirim , partito dal giong , sparato a bianco , fu la risposta . La flottiglia intima ai due prahos di fermarsi . I dayaki , signori ! grido` in quell' istante Sambigliong , che si era slanciato verso prora per meglio osservare gli uomini che montavano il veliero e le doppie canoe . Signor Yanez , virate di bordo e gettiamoci verso la costa ! Il portoghese mando` una bestemmia . Ancora essi ! esclamo` poi . Ecco la fine ! Era una follia tentare d' impegnare la lotta con forze cosi` poderose e munite di lila` e di mirim e fors' anche di spingarde . Fuggire era pure impossibile : la scialuppa a vapore , che era pure montata da uomini di colore , malesi e dayaki , non avrebbe tardato a raggiungere i due vecchi e pessimi velieri . Gettarsi verso la costa o meglio ancora verso l' isola di Gaya che era coperta di folte foreste , era l' unica salvezza che restasse ai fuggiaschi . Appoggiate sulla costa ! grido` Yanez . E armate i fucili . Il praho di Tremal Naik che si trovava a sette o otto gomene da quello di Yanez , aveva gia` virato di bordo e muoveva sollecitamente verso Gaya . Disgraziatamente il tempo mancava . Il giong , accortosi dell' intenzione dei fuggiaschi , con una lunga bordata si era frammesso fra i due prahos , segui`to subito dalla scialuppa a vapore ed aveva cominciato a far fuoco coi suoi lila` , cercando di abbattere le manovre . Ah ! Canaglie ! aveva gridato Yanez . Ci separano per distruggerci piu` facilmente . Su , tigri di Mompracem , diamo battaglia e affondiamo tutti piuttosto che cadere vivi nelle mani di quei selvaggi . Afferro` la carabina e pel primo apri` il fuoco , sparando sul ponte del giong . I suoi uomini avevano pure impugnate le armi , moschettando vigorosamente l' equipaggio della nave avversaria . Anche sul praho di Tremal Naik , quantunque stretto fra il grosso veliero e la scialuppa a vapore che tentava di abbordarlo , le carabine tuonavano furiosamente , tentando una suprema resistenza . Non doveva durare a lungo quella lotta cosi` impari . Una bordata di mitraglia disalbero` d' un colpo solo il praho dell' indiano rasandolo come un pontone ed immobilizzandolo , mentre una piccola granata , sparata dal pezzo d' artiglieria che armava la scialuppa a vapore sfondava la ruota di prora , aprendo una falla enorme . Tigrotti di Mompracem ! aveva gridato Yanez , che si era subito accorto della disperata situazione in cui trovavasi Tremal Naik . Andiamo a salvare la fanciulla ! Il praho viro` per la seconda volta di bordo cercando di accostarsi a quello dell' indiano , quando si vide tagliare la via dal giong . Il grosso veliero , compiuta la sua opera di distruzione , si era rivolto verso quello di Yanez , mentre la scialuppa a vapore abbordava , con due doppie scialuppe d' appoggio , quello di Tremal Naik che cominciava ad affondare . Fuoco sul ponte , Tigrotti ! grido` il portoghese . Almeno vendichiamo gli amici ! Una voce dall' accento metallico , si levo` in quel momento dalla poppa del giong : Arrendetevi al pellegrino della Mecca ! Vi prometto salva la vita ! Il misterioso nemico era apparso sul cassero col suo turbante verde in capo , impugnando una di quelle corte scimitarre indiane chiamate tarwar . Ah ! Cane ! grido` Yanez . Anche tu ci sei ! Prendi ! Aveva in mano la carabina carica . La punto` e fece fuoco rapidamente . Il pellegrino apri` le braccia , le richiuse , poi cadde addosso al timoniere , mentre un altissimo urlo di furore s' alzava fra l' equipaggio del giong . Finalmente ! grido` Yanez . Ed ora fumiamo la nostra ultima sigaretta ! 14 . La nave americana La sconfitta delle tigri di Mompracem era oramai questione di minuti . Il praho di Tremal Naik , stretto dalla scialuppa a vapore e dalle due doppie barche , colla prora sgangherata che beveva acqua in quantita` , era stato subito preso d' assalto nonostante la disperata resistenza dell' equipaggio e stava per scomparire negli abissi del mare . Yanez , con una emozione facile a comprendersi , aveva veduto Tremal Naik , Darma e pochi superstiti trascinati nella scialuppa a vapore , la quale aveva subito preso il largo verso il sud , filando velocemente senza piu` occuparsi della battaglia . Sul secondo praho non rimanevano che sette uomini , mentre il giong ne aveva tre volte tanti e portava grossi pezzi in paragone all' unica e vecchia spingarda . Per di piu` le doppie barche accorrevano da tutte le parti per finirla ed aiutare il grosso veliero . Non rimaneva che arrendersi o lasciarsi affondare . Gia` una bordata di mitraglia aveva fatto cadere a pezzi le due vele di giunchi , togliendo cosi` a Yanez ogni speranza di poter raggiungere l' isola che si trovava ancora a otto o dieci gomene di distanza e di salvarsi sotto le folte foreste . I sette valorosi nondimeno non avevano cessato di far fuoco , bruciando freddamente le loro ultime cartuccie . Il portoghese ne dava l' esempio , sparando senza posa , con una calma meravigliosa , senza levarsi dalle labbra la sua ultima sigaretta che si era promesso di finire prima di andarsene all' altro mondo . Il giong , che aveva conservato tutte le sue vele , correva addosso al povero praho immobilizzato , per abbordarlo o per sfasciarlo con una vigorosa speronata . Aveva sospeso il fuoco delle sue artiglierie , giudicando inutile sprecare le munizioni , tanto era oramai sicuro di aver facilmente ragione su quel pugno di prodi . Su , tigri di Mompracem , grido` Yanez , vedendo che l' equipaggio del veliero preparava i grappini d' abbordaggio . Una scarica ancora e poi mano ai parangs ! Saremo noi che salteremo sul ponte del giong . Quei sette demoni che preferivano la morte alla resa , avevano scaricate le loro carabine ed impugnate le pesanti sciabole , quando una violenta detonazione rimbombo` dietro di loro , propagandosi pel lontano orizzonte . Un istante dopo una nuvola di fumo s' alzava sulla poppa del giong e l' albero maestro spaccato di colpo dallo scoppio di qualche obice , cadeva pesantemente in coperta , assieme all' immensa vela che portava , coprendo i combattenti come sotto un gigantesco sudario . Yanez , sorpreso che qualcuno potesse accorrere in suo aiuto e proprio in quel momento , quando pareva che la fine fosse oramai prossima , si era vivamente voltato . Una magnifica nave a vapore , di grandi dimensioni , formidabilmente montata da uomini vestiti di bianco , degli europei senza dubbio , girava in quel momento la punta settentrionale di Gaya , dirigendosi velocemente sul luogo della pugna . Amici , Tigrotti ! Siamo salvi ! grido` mentre un secondo obice fracassava il timone del giong ed un terzo spaccava in due una delle scialuppe doppie . Con un salto fu sulla murata poppiera e facendo porta voce colle mani , grido` ripetutamente : A me , Europei ! Un quarto colpo di cannone , che apri` una falla enorme alla linea di galleggiamento del giong , fu la risposta ; gli uomini che montavano quella superba nave dovevano essersi accorti che sui praho vi era un uomo bianco , un uomo appartenente alla loro razza che correva un estremo pericolo e , senza chiedere spiegazioni , cannoneggiavano bravamente il grosso veliero , che era invece montato da selvaggi . Sul ponte di comando si vedevano alcuni ufficiali fare dei gesti , come per rassicurare il portoghese . Le doppie scialuppe , vedendo avanzarsi quel colosso di ferro , si erano affrettate a scappare verso l' isola , abbandonando il giong alla sua sorte , tanto piu` che non avevano piu` nemmeno l' appoggio della scialuppa a vapore , scomparsa gia` verso il sud coi prigionieri . Il veliero , colpito gia` da tre obici , si era inclinato su un fianco , imbarcando acqua per lo squarcio che doveva essere stato gravissimo . I suoi uomini , dopo d' aver scaricato i loro pezzi contro la nave , cominciavano a saltare in acqua per non venire attratti dal gorgo . Amici ! grido` Yanez . Ai remi ! Andiamo a cercare il pellegrino ! Mentre la nave a vapore metteva in acqua due scialuppe , montate da due dozzine d' uomini armati di carabine , i pirati di Mompracem , impadronitisi dei remi , spinsero il praho addosso al giong il quale cominciava ad immergersi . A bordo non erano rimasti che dei morti e qualche ferito . Tutti gli altri nuotavano disperatamente verso l' isola , dove erano gia` giunte le scialuppe doppie . Yanez , Kammamuri e Sambigliong si issarono rapidamente a bordo del veliero , slanciandosi verso il cassero dove supponevano si trovasse il pellegrino . Non si erano ingannati . Il loro misterioso ed implacabile avversario , giaceva su una vecchia vela , coi pugni stretti sul petto , comprimendosi una ferita prodotta probabilmente dalla palla della carabina di Yanez . Non era morto , poiche` appena si vide presso quei tre uomini , con uno scatto improvviso s' alzo` sulle ginocchia e strappatesi dalla cintura una pistola dalla canna lunghissima , tento` di far fuoco . Kammamuri , a rischio di ricevere la scarica in pieno petto , gli si era gettato prontamente addosso , strappandogli l' arma . Credevo che fossi morto , disse il maharatto , ma giacche` ti ritroviamo ancora vivo , ti ricacceremo all' inferno . Aveva volta l' arma contro il pellegrino e stava per fracassargli il cranio , quando Yanez gli trattenne il braccio . E` piu` prezioso vivo che morto , gli disse . Non commettiamo la sciocchezza di finirlo . Sambigliong , prendi quest' uomo e portalo sul praho . Lesti ; il giong affonda ! Il veliero continuava a inclinarsi sul fianco squarciato , minacciando di rovesciarsi . Yanez ed i suoi compagni saltarono sul praho , mentre una delle due scialuppe gettava un cavo per rimorchiarlo verso la nave , la quale erasi arrestata a due gomene di distanza . Tutto l' equipaggio , che era piuttosto numeroso , era salito sulle murate del vapore , seguendo con viva curiosita` l' opera di salvataggio . Sono europei ! aveva esclamato Yanez , appena ebbe terminato di far legare il pellegrino . Che siano inglesi ? Per lo meno parlano inglese , disse Kammamuri , che aveva udito un comando dato dall' ufficiale che guidava la scialuppa . Sarebbe comica che dovessimo la nostra salvezza a dei nemici non meno accaniti dei dayaki . Poi , con un profondo sospiro , aggiunse : E Tremal Naik ? E Darma ? Che cosa sara` accaduto di loro ? Ah ! Mio Dio ! La scialuppa a vapore e` scomparsa verso il sud , signor Yanez . Non si e` diretta verso la foce del Kabatuan ? Sei proprio sicuro ? Sicurissimo : non sono stati consegnati ai dayaki . Ma allora chi erano costoro ? Dove li avranno condotti ? Una scossa lo interruppe . Il praho aveva urtato contro la piattaforma inferiore della scala che era stata subito abbassata . Un uomo sui cinquant' anni , solidamente piantato , con una barbetta brizzolata tagliata a punta , che indossava una divisa di panno azzurro cupo con bottoni dorati ed un berretto con gallone , attendeva sulla piattaforma superiore . Yanez pel primo balzo` sui gradini e sali` rapidamente , dicendo al comandante della nave , in inglese : Grazie , signore , del vostro aiuto . Ancora qualche minuto e la mia testa andava ad aumentare la collezione di quei terribili cacciatori di crani . Sono ben felice , signore , di avervi salvato , rispose il comandante , tendendogli la destra e dandogli una stretta vigorosa . Qualunque altro uomo bianco , d' altronde , avrebbe fatto altrettanto . Con quei furfanti non ci vuole misericordia , come non ci vogliono mezze misure . Ho l' onore di parlare al comandante ? Si` , signore ... Yanez de Gomera , rispose il portoghese . Il comandante aveva fatto un soprassalto . Prese Yanez per una mano , traendolo sulla tolda per lasciare il passo libero a Sambigliong ed agli altri che portavano il pellegrino e si mise a guardarlo con viva curiosita` , ripetendo : Yanez de Gomera ! Questo nome non mi e` nuovo , signore . By God ! Sareste voi il compagno di quell' uomo formidabile che anni or sono ha detronizzato James Brooke , lo sterminatore dei pirati ? Si` , sono quello . Ero a Sarawak il giorno in cui Sandokan vi entro` coi guerrieri di Muda Hassim e le sue invincibili tigri . Signor de Gomera , sono ben felice di avervi prestato un po' d' aiuto . Ma che cosa volevano quegli uomini da voi ? E` una istoria un po' lunga a narrarsi . Ditemi , signore , voi non siete inglese ? Mi chiamo Harry Brien e sono americano della California . E questa nave che e` cosi` poderosamente annata , meglio d' un incrociatore di prima classe ? Oh molto meglio ! disse l' americano , sorridendo . Credo che finora non ve ne sia una seconda in tutta la Malesia e nel Pacifico . Forte , a prova di scoglio , con artiglierie formidabili e rapida come una rondine marina . Si volse verso i marinai che stavano loro d' intorno , interrogando curiosamente i compagni del portoghese , mentre il medico di bordo prodigava le prime cure al pellegrino , dal cui petto usciva un filo di sangue . Date la colazione a quelle brave persone , disse loro . E voi signor de Gomera , seguitemi nel quadro . Ah ! Che cosa devo fare del vostro praho ? Abbandonatelo alle onde , comandante , rispose il portoghese . Non vale la pena di prenderlo a rimorchio . Dove desiderate che vi sbarchi ? Piu` vicino a Mompracem che vi sara` possibile , se non vi spiace . Vi condurremo direttamente cola` , si trova quasi sulla mia rotta e la visitero` volentieri . Venite , signor de Gomera . Si diressero verso poppa e scesero nel quadro , mentre la nave , dopo che i marinai ebbero issato le due scialuppe e tagliati gli ormeggi del praho , riprendeva la sua corsa verso il sud . Il comandante fece portare una colazione fredda nel salotto poppiero e invito` Yanez a dare l' assalto . Possiamo discorrere anche mangiando e bevendo , disse amabilmente . La mia cucina e` a vostra disposizione , signor de Gomera , al pari della mia cantina particolare . Quando il pasto fu finito , l' americano conosceva gia` tutte le disgraziate avventure toccate al suo commensale sulla terra dei dayaki , per opera del misterioso pellegrino e anche la pericolosa situazione in cui trovavasi Sandokan . Signor de Gomera , disse , offrendogli un manilla profumato , vorrei proporvi un affare . Dite , signor Brien , rispose il portoghese . Sapete dove stavo per recarmi ? Non lo saprei indovinare . A Sarawak per cercare di vendere questa nave . Yanez si era alzato , in preda ad una visibile commozione . Voi volete vendere la vostra nave ! esclamo` . Non appartiene alla marina da guerra americana ? Niente affatto , signor de Gomera . Era stata costruita nei cantieri d' Oregon , per conto del sultano di Shemmerindan , il quale voleva vendicare , a quanto mi fu detto , suo padre uccisogli dagli olandesi nella sanguinosa sconfitta inflitta a quei predoni molti anni or sono . Nel 1844 , disse Yanez . Conosco quell' isola4 . Il sultano aveva gia` versato ai costruttori un' anticipazione di ventimila sterline , promettendo l' intero pagamento alla consegna della nave , ed un forte regalo se fosse riuscita tale da poter sfidare impunemente le navi olandesi . Non abbiamo lesinato e , come avete potuto osservare , questo piroscafo vale meglio d' un incrociatore di prima classe . Disgraziatamente quando condussi la nave alla foce del Cotti , fui informato che il sultano era stato assassinato da un suo parente , ad istigazione degli olandesi , a quanto pare , per evitare una nuova campagna . Il suo erede non ne volle sapere della nave , abbandonandoci l' anticipo fattoci . Quello la` e` una bestia , disse Yanez . Con un simile piroscafo avrebbe potuto far tremare anche il sultano di Varauni . Da Ternate ho telegrafato ai costruttori e mi hanno incaricato di offrirla al rajah di Sarawak o a qualche sultano . Signor de Gomera , vorreste acquistarla ? Con questa voi potreste diventare il re del mare . Vale ? chiese Yanez . Gli affari sono affari , signore , disse l' americano . I costruttori chiedono cinquantamila sterline . Ed io , signor Brien , ne offro sessantamila , pagabili sul banco di Pontianak , a condizione che mi lasciate il personale di macchina a cui offriro` doppia paga . Sono gente che non rifiutera` , avventurieri della piu` bella razza , pronti a chiudere ed aprire una valvola ed a sparare il fucile . Accettate ? By God ! E` un affare d' oro , signor de Gomera , e non me lo lascero` sfuggire . Dove volete sbarcare col vostro equipaggio ? A Labuan possibilmente , per prendere il postale che va a Shangai , da cui troveremo facile imbarco per San Francisco . Quando saremo a Mompracem faro` mettere a vostra disposizione un praho onde vi sbarchi in quell' isola , disse Yanez . Estrasse un libriccino che teneva gelosamente nascosto in una fascia che portava sotto la camicia , si fece dare una penna e appose delle firme su diversi biglietti . Ecco degli che`ques per sessantamila sterline , pagabili a vista sul banco di Pontianak , dove io e Sandokan abbiamo un deposito di tre milioni di fiorini . Signor Brien , da questo momento la nave e` mia e ne assumo il comando . Ed io , signor de Gomera , da comandante divento un pacifico passeggero , disse l' americano , raccogliendo gli che`ques . Signor de Gomera , visitiamo la nave . Non mi occorre mi e` bastato uno sguardo per giudicarla . Solo desidero conoscere il numero delle bocche da fuoco . Quattordici pezzi , fra cui quattro da trentasei , un' artiglieria assolutamente formidabile . Mi basta : devo occuparmi del pellegrino . O egli mi dice dove la scialuppa ha condotto Tremal Naik e Darma o lo martirizzo fino a che esalera` l' ultimo respiro . Conosco un mezzo infallibile per costringerlo a parlare , l' ho appreso dalle nostre pelli rosse , disse l' americano . Sempre la rotta su Mompracem , signor de Gomera ? Ed a tiraggio forzato , rispose il portoghese . E` probabile che in questo momento Sandokan stia per misurarsi cogli inglesi e non ha che dei prahos . E voi , signor de Gomera , avete a disposizione una nave da cacciare tutti a fondo . Pezzi da 36 ! Faranno saltare le cannoniere di Labuan come giuocattoli . Lasciarono il quadro e salirono in coperta . La nave filava a tutto vapore verso il sud ovest , con una velocita` assolutamente sconosciuta ai piroscafi di quell' epoca . Quindici nodi all' ora e sei decimi . Chi avrebbe potuto gareggiare con quel piroscafo americano che filava come una rondine marina o poco meno ? Yanez ne era entusiasmato . E` un fulmine ! aveva detto ad Harry Brien . Con tale nave , ne` gli inglesi di Labuan , ne` il rajah di Sarawak mi fanno paura . Sandokan , se volesse , potrebbe dichiarare la guerra anche all' Inghilterra ! Kammamuri in quel momento gli si appresso` , dicendogli : Signor Yanez , la ferita del pellegrino non ha alcuna importanza . La vostra palla deve aver colpito prima qualche cosa di duro , probabilmente l' impugnatura del tarwar , che quell' uomo portava alla cintura e l' ha colpito solamente di rimbalzo , strisciando su una costola . Dov' e` ? In una cabina di prora . Signor Brien , volete accompagnarmi ? Sono con voi , signor de Gomera , rispose l' americano . Cerchiamo di strappare il velo che nasconde quel misterioso personaggio . Scesero nella corsia di babordo di prora ed entrarono in una stanzetta che serviva d' infermeria . Il pellegrino giaceva su una branda , guardato da Sambigliong e da un marinaio della nave . Era un uomo sui cinquant' anni magrissimo , dalla pelle assai abbronzata , coi lineamenti fini come quelli degli indiani delle alte caste e gli occhi nerissimi , penetranti , animati da un fuoco sinistro . Aveva i piedi e le mani legate e conservava un mutismo feroce . Capitano , disse Sambigliong a Yanez , ho veduto or ora il petto di quest' uomo e vi ho scorto un tatuaggio rappresentante un serpente con una testa di donna . Ecco la prova che egli e` veramente un thug indiano e non gia` un arabo maomettano , rispose Yanez . Ah ! Uno strangolatore ! esclamo` l' americano , guardandolo con vivo interesse . Il prigioniero udendo la voce di Yanez aveva trasalito , poi aveva alzato il capo , fissandolo con uno sguardo ripieno d' odio . Si` , disse , sono un thug , un amico devoto di Suyodhana , che aveva giurato di vendicare su Tremal Naik , su Darma , su te e piu` tardi sulla Tigre della Malesia la distruzione dei miei correligionari . Ho perduto la partita quando credevo di averla vinta : uccidimi . Vi e` qualcuno che pensera` a vendicarmi e piu` presto di quello che credi . Chi ? domando` Yanez . Questo e` il mio segreto . Che io ti strappero` . Un sorriso ironico sfioro` le labbra dello strangolatore . E mi dirai anche dove quella scialuppa a vapore ha condotto Tremal Naik , Darma ed i miei Tigrotti sfuggiti al fuoco dei tuoi lila` . Questo non lo saprai mai ! Adagio , signor strangolatore , disse l' americano . Permettetemi di avvertirvi che io conosco un mezzo infallibile per farvi parlare . Non resistono nemmeno le pelli rosse , che sono d' una cocciutaggine incredibile . Voi non conoscete gli indiani , rispose il thug . Mi ucciderete , ma non mi strapperete una sillaba . L' americano si volse verso il suo marinaio dicendogli : Prepara sul ponte un paio di tavole ed un barile d' acqua . Che cosa volete fare , signor Brien ? chiese Yanez . Ora lo vedrete , signor de Gomera . Fra due minuti quest' uomo parlera` , ve lo prometto . Voi , aggiunse poi rivolgendosi a Sambigliong e a Kammamuri , prendete quest' uomo e portatelo in coperta . 15 . Fuoco di bordata ! L' indiano non aveva opposto la menoma resistenza , anzi il sorriso ironico che gli sfiorava le labbra non era nemmeno sparito . Pareva che quell' uomo fosse assolutamente sicuro di se` e che nemmeno la prospettiva , non certo piacevole , di dover sopportare la tortura , avesse scossa la sua forte anima di settario fanatico . Quando si trovo` sulla tolda , disteso su una tavola e solidamente legato in modo da impedirgli di fare il menomo movimento , anche allora la sua serieta` non venne meno . Guardo` con occhio tranquillo i marinai che avevano formato un circolo intorno a lui , poi il capitano e Yanez , dicendo a quest' ultimo col suo solito accento beffardo : Ed ora mi getterai ai pesci ? Abbiamo qualche cosa di meglio , signor strangolatore , disse l' americano . Vi duole la ferita ? Lo strangolatore alzo` le spalle con disprezzo . Non datevi alcun pensiero per quella graffiatura , disse con voce recisa . Mi prendete per un fanciullo ? Meglio cosi` . Portate un paio di secchie e l' imbuto . Tre marinai si fecero largo , portando quanto era stato chiesto . L' imbuto era quello che usava il cambusino per riempire le botti , un arnese massiccio dall' imboccatura abbastanza larga per tappare completamente la bocca dell' indiano . Vuoi confessare ? chiese per l' ultima volta l' americano . Mi risparmierai una tortura inutile , perche` non potrai resistere . No , rispose seccamente lo strangolatore . Neanche se ti promettessi un giorno la liberta` ? chiese Yanez , a cui ripugnava ricorrere ai mezzi estremi . Quel giorno io non sarei piu` vivo . Agite , disse l' americano . Tutti si erano ristretti attorno alla tavola . Solo il timoniere era rimasto dietro la ruota ed i fuochisti dinanzi ai forni . Due marinai introdussero nella bocca dell' indiano l' estremita` dell' imbuto , tenendovelo ben fermo , mentre un terzo vi versava lentamente l' acqua contenuta nel bugliolo5 . Lo strangolatore , costretto a bere per non morire soffocato , aveva cercato con uno sforzo disperato , di spezzare i legami per allontanare l' imbuto . Aveva subito compreso che non avrebbe potuto resistere a lungo a quella tortura che prima di allora non aveva mai conosciuta . Tuttavia , deciso a resistere fino all' ultimo , anche a morire , non fece alcun atto che potesse far supporre all' americano ed al portoghese di essere pronto a confessare . Il liquido continuava a scorrergli nello stomaco ed il suo ventre si gonfiava a vista d' occhio . I suoi lineamenti dimostravano uno spasimo estremo , gli occhi pareva che volessero schizzargli dalle orbite e respirava affannosamente per le nari , con un rantolo sinistro , lugubre . Confesserai ? gli chiese l' americano che assisteva , freddo , impassibile , a quella scena , facendo segno al marinaio che teneva la secchia di fermarsi . Il thug fece col capo un feroce gesto di diniego ed i suoi denti scricchiolarono sulla canna di ferro dell' imbuto . Un altro paio di litri d' acqua scorsero pel tubo . Il martirizzato , col viso congestionato , gli occhi gia` spaventosamente sbarrati , lo stomaco enormemente dilatato , fece ad un tratto un brusco soprassalto . Era la sua resa . Basta , aveva detto Yanez , nauseato . Basta . L' imbuto fu tolto . Il thug aspiro` a lungo l' aria , poi con voce rantolosa mormoro` : Assassini ! Oh ! Non morrai per un po' d' acqua , disse l' americano . Non si puo` resistere , questo e` vero , ma non si corre alcun pericolo se non si continua . Parlerai ? L' indiano stette un momento silenzioso , poi vedendo l' americano fare cenno ai marinai di ricominciare , una orribile espressione di spavento si diffuse sul suo viso . No ... no ... piu` balbetto` . Chi e` l' uomo che ti ha mandato qui ? Parla o ricominciamo , disse Yanez . Sindhya , rispose l' indiano . Chi e` costui ? E tu , soprattutto , chi sei veramente ? Sono ... sono ... il precettore ... di Sindhya ... l' ho allevato ... io ... io ... l' amico ... fedele ... di Suyodhana ... E quel Sindhya ? insistette Yanez che vedeva l' indiano girare gli occhi e respirare sempre piu` affannosamente . Parla o torniamo all' acqua , disse l' americano . E` ... e` ... il figlio ... di ... Suyodhana , burbuglio` lo strangolatore . Un grido di stupore era sfuggito dalle labbra di Yanez , di Kammamuri e di Sambigliong . Suyodhana aveva lasciato un figlio ! Era possibile ? Il capo dei settari , che meno degli altri avrebbe potuto amare una donna , lui che incarnava sulla terra il Trimurti della religione indiana , come un giorno la piccola Darma aveva incarnata Kali` , la sanguinaria divinita` , aveva avuto il suo romanzo , come un mortale qualunque ? Yanez si era curvato sull' indiano , per chiedergli maggiori spiegazioni e s' avvide che il povero uomo aveva smarrito i sensi . Che muoia ? chiese , rivolgendosi all' americano . Non ha confessato tutto e bisogna che sappia dove si trova il figlio del terribile strangolatore e dove hanno condotto Tremal Naik e Darma . Lasciatelo digerire tranquillamente la sua acqua , rispose lo yankee . Questa tortura non uccide , se viene sospesa a tempo e domani quest' uomo stara` bene quanto me e voi . Facciamolo riportare nella cabina e lasciamo che dorma . E` svenuto . S' incarichera` il medico di bordo di farlo tornare in se` . Non temete , signor de Gomera . Questa sera o domani , noi sapremo tutto quello che desiderate sapere . Fece un cenno ai due marinai e questi sollevarono l' indiano , che non dava piu` segni di vita e lo portarono nel frapponte . Ebbene , signor de Gomera , disse l' americano , rivolgendosi a Yanez che pareva assai preoccupato e pensieroso . Pare che non siate troppo lieto della nuova che avete appreso . E` un uomo pericoloso , il figlio del capo degli strangolatori ? Puo` diventarlo , rispose Yanez , non sapendo noi ne` dove si trovi , ne` chi sia , ne` di quali mezzi disponga . La guerra sorda ma implacabile , fattaci finora , dimostra che quel Sindhya deve possedere l' energia e la ferocia del padre . E` necessario che io sappia dove si nasconde . Non era dunque fra i dayaki che vi hanno assaliti ? Non sembra . Non vi era che quel pellegrino alla testa dell' insurrezione , di questo siamo certi . Se vi fosse stato qualche altro indiano a quest' ora l' avremmo saputo . Che sia veramente possente quel Sindhya ? I fatti lo dimostrano . E` stato lui ad armare i dayaki , lui a sobillare gli inglesi e forse anche il nipote di James Brooke . Sono certo che deve disporre di ricchezze incalcolabili . E l' oro e` il nerbo della guerra , disse l' americano . E deve aver armato qualche nave anche . Che la vostra affondera` senza fatica , signor de Gomera . Nessuno potra` sfidare impunemente le vostre artiglierie che sono le piu` moderne e le piu` formidabili che finora si conoscano e che anche la marina del mio paese sta adottando . Che peccato non potervi tenere compagnia ! Signor Yanez , disse in quel momento Kammamuri , che fino allora era rimasto silenzioso e non meno pensieroso del portoghese , che cosa ne dite di questa inaspettata rivelazione ? Che non avrei mai supposto che noi dovessimo trovarci ancora di fronte ai thugs indiani . Tu che sei stato loro prigioniero parecchio tempo , non hai mai udito a narrare che Suyodhana avesse un figlio ? No , signor Yanez , e poi se i thugs lo avessero saputo , il loro capo avrebbe molto perduto della sua influenza . Egli deve averlo fatto allevare molto lontano dalle Sunderbunds , all' insaputa di tutti , per celare la propria colpa . Un capo come lui non puo` amare una mortale : il suo cuore non deve battere che per la sanguinaria dea e per nessun' altra donna . Credi tu che la comunita` dei thugs fosse molto ricca ? Mi fu detto che poteva disporre di tesori favolosi e che solo Suyodhana sapeva dove erano collocati . Distrutti i settari , certo quelle ricchezze saranno state raccolte da Sindhya . E` probabile , signor Yanez , rispose il maharatto . Ed ora viene a sfidarci per vendicare suo padre ! disse il portoghese , come parlando fra se` . Come la Tigre della Malesia ha vinto e ucciso la Tigre dell' India abbattera` anche il tigrotto . Mi stupisce pero` , disse l' americano , come lui , figlio d' uno strangolatore , sia riuscito a procurarsi l' appoggio degli inglesi , se e` vero quanto voi sospettate . Sapete voi sotto quale nome o quale titolo si nasconda ? chiese Yanez . Non sara` stato cosi` sciocco da dire al governatore di Labuan che e` un seguace di Kali` . Mi occorre sapere dove si trova ed il suo precettore me lo dira` , dovessi torturarlo fino a che muoia . Bastera` minacciarlo d' una nuova bevuta , disse l' americano . Non resistera` , lo vedrete e vi spiattellera` tutto . Signor de Gomera , andate un po' a riposarvi . Dovrete essere assai stanco , dopo tante emozioni . I vostri marinai dormono gia` come ghiri . Il portoghese , che da due notti non chiudeva gli occhi , segui` il consiglio dell' americano e scese nel quadro con Kammamuri , gettandosi vestito come era in un lettuccio . Intanto la nave continuava la sua rotta verso il sud est , tenendosi a una dozzina di miglia dalla costa . Divorava i suoi quindici nodi , velocita` assolutamente straordinaria in quell' epoca , in cui i piroscafi migliori , non esclusi gli incrociatori , non riuscivano ordinariamente a percorrerne piu` di dodici . Al largo non appariva alcuna nave ; verso la costa , assai sinuosa e frastagliata da minuscoli seni , veleggiavano lentamente alcuni prahos montati probabilmente da pescatori , essendo le acque che bagnano quella grande isola ricchissime di pesci . A mezzodi` il Nebraska tale era il nome del magnifico vapore avvistava gia` l' isola di Tiga e puntava direttamente verso il capo Nosong , che forma l' estremita` d' una vasta isola staccata dalla terraferma da uno stretto canale che sbocca nella vasta baia di Bruni . Alle quattro , Labuan , la colonia inglese , a cui Sandokan per tanti anni aveva dato da fare , minacciando l' esterminio dei suoi primi coloni , era in vista verso il sud . Quasi nel medesimo istante la voce dell' americano svegliava bruscamente Yanez . In piedi , signor de Gomera ! aveva gridato il comandante . Vi era nella voce un certo tono , che fece balzare subito in piedi il portoghese . Anche il viso dell' americano era assai oscuro . Avete qualche brutta nuova da comunicarmi ? Mi sembrate sconvolto , signor Brien . By God ! bestemmio` lo yankee grattandosi rabbiosamente la testa . Non me l' aspettavo , signor Yanez . Insomma , che cosa c' e` di nuovo ? C' e` ... c' e` ... che quel maledetto indiano se n' e` andato all' altro mondo senza completare le sue confessioni . Morto ! Aveva qualche terribile veleno nascosto in un anello . Vi rammentate che ne aveva uno al dito medio , con un grosso corindone ? Si` , mi pare di averglielo veduto . Ho trovato il corindone levato e sotto di esso un piccolo vuoto che doveva contenere qualche granello di chissa` quale sostanza tossica ed e` rimasto fulminato sotto gli occhi del marinaio di guardia , disse l' americano . Yanez aveva fatto un gesto di collera . Morto , portando nella tomba il segreto che piu` mi premeva ! esclamo` coi denti stretti . Come faremo noi a sapere dove quella scialuppa a vapore ha condotto Tremal Naik , Darma ed i loro uomini ? Maledizione ! La stella che per tanti anni ci ha protetti , comincia a offuscarsi . Sarebbe il principio della fine ? Non scoraggiatevi , signor Yanez , disse l' americano . Non li avranno gia` mangiati i vostri amici . Se non li hanno uccisi subito , vuoi dire che i rapitori avevano ricevuto l' ordine di tradurli in qualche luogo . E dove ? Ecco il punto nero , per ora . Yanez , che in quella disgraziata spedizione piu` volte aveva perduto la sua calma , si era messo a passeggiare per la cabina in preda ad una vivissima agitazione . Che cosa fare ? Che cosa risolvere ? Dove dirigere le ricerche ? Erano quelli i pensieri che turbavano la sua mente . Dove ci troviamo ora , signor Brien ? chiese ad un tratto fermandosi dinanzi all' americano . In vista delle coste di Labuan , signor de Gomera . Quando potremo giungere a Mompracem ? Fra le dieci e le undici di notte . Fate mettere in acqua una scialuppa con viveri e armi per due uomini e accostate Labuan . Che cosa volete tentare , signor de Gomera ? Mi e` venuto un sospetto . E quale ? La scialuppa a vapore si e` diretta verso il sud , senza entrare nella baia di Kabatuan , che i miei prahos avevano gia` oltrepassata . Sicche` voi credete ? Che abbia condotti Tremal Naik , Darma e i loro uomini a Labuan . E vorreste sbarcare un paio dei vostri malesi onde vadano ad informarsi ? E raccoglierli piu` tardi . Due uomini bianchi avrebbero maggiori probabilita` e ve ne sono a bordo di quelli che hanno fegato . Basta pagarli . Avranno cio` che chiederanno . Seguitemi , signor Yanez . Quando salirono in coperta , le spiagge di Labuan erano perfettamente visibili , non distando che una dozzina di miglia . L' americano fece armare una scialuppa , chiamo` due marinai , due californiani alti come granatieri e li informo` del desiderio espresso dal portoghese . E offro cento sterline a ciascuno se riuscirete a darmi notizie dei miei amici , aggiunse Yanez . Andiamo anche all' inferno noi , rispose uno dei due marinai . A prendere Belzebu` , se lo vorrete , signor comandante , disse l' altro . Fra due giorni al piu` tardi io verro` a raccogliervi . Di notte ? chiese Bob . Si` , e segnalero` la nostra presenza con un razzo verde . Che il diavolo ci porti via se non riusciremo , signor comandante , rispose il primo . La scialuppa era pronta . I due californiani vi discesero e presero subito il largo arrancando verso l' isola , mentre il Nebraska riprendeva frettolosamente la sua rotta , dirigendosi verso ponente . Un po' piu` tardi lo strangolatore , dopo che il medico ebbe constatato essere veramente morto , veniva gettato in mare chiuso entro un' amaca e con una palla di cannone ai piedi , onde sottrarlo alla voracita` dei pescicani , che si tengono ordinariamente a fior d' acqua . Alle otto di sera il Nebraska , che non aveva rallentata la velocita` , si trovava gia` a mezza via fra Labuan e Mompracem . Il mare era sempre deserto e la luna sorgeva lentamente all' orizzonte , specchiandosi in esso . Una calma assoluta regnava intorno alla nave . Nessuna ondulazione increspava la superficie che pareva d' olio . Yanez , Kammamuri e Sambigliong , dal castello di prora , spiavano ansiosamente l' orizzonte , impazienti di avvistare l' alta rupe su cui sorgeva la dimora della Tigre della Malesia , mentre l' americano , che aveva ripreso momentaneamente il comando della poderosa nave , passeggiava sulla plancia di comando . Quale sorpresa per Sandokan vedendoci giungere con un simile rinforzo ! disse Sambigliong . Abbiamo perduto la Marianna e torniamo con una nave che ne vale venti . Che dara` del filo da torcere a Sindhya ed ai suoi alleati , se veramente ne ha , rispose Yanez . Che gli inglesi si siano accontentati d' una semplice minaccia , capitano ? E` un bel po' che ci hanno fatto capire di andarcene lontani da Mompracem . E l' ultima minaccia era grave , signor Yanez , disse Kammamuri . Non avevo mai veduto Sandokan cosi` preoccupato prima di allora . Si preparava alla resistenza ? Si` , signor Yanez . Ad un tratto il portoghese impallidi` . Se giungessimo troppo tardi ? chiese con ansieta` . No , e` impossibile che abbiano potuto vincere in cosi` breve tempo Sandokan . Ha uomini di ferro e navi e cannoni e batterie formidabili . Le sole forze di Labuan non sarebbero sufficienti per una tale impresa . Fra un' ora sapremo che cosa sara` avvenuto . Si era messo , come era sua abitudine , quando un pensiero lo tormentava , a passeggiare pel castello , colle mani affondate nella tasca e la sigaretta spenta fra le labbra . Passarono quindici o venti minuti . Solo diciotto o venti miglia separavano la Nebraska da Mompracem . Ad un tratto , verso ponente , si udi` un rombo lontano , che si propago` sul mare rumoreggiando sinistramente . Yanez aveva interrotta bruscamente la sua passeggiata , mentre l' americano scendeva precipitosamente la plancia di comando . Un colpo di cannone ! aveva esclamato Yanez . E viene da Mompracem , signor de Gomera , disse l' americano , salendo il castello . Il vento ci soffia di fronte . Che gli inglesi abbiano assalito l' isola ? Ma ci siamo noi e vi mostrero` la potenza delle nostre artiglierie . Uomini di macchina ! A tiraggio forzato e caricate le valvole piu` che potete . Uomini dei pezzi ! Ai vostri posti ! Una seconda detonazione rimbombo` in quel momento , piu` distinta della prima , segui`ta dopo qualche po' da una serie non interrotta di spari piu` o meno sonori . Non ci si poteva ingannare . All' orizzonte , in direzione di Mompracem , si combatteva un' aspra battaglia . Yanez e l' americano si erano slanciati sul ponte di comando , mentre gli artiglieri caricavano frettolosamente i pezzi della coperta e delle batterie e si raddoppiava il personale di macchina . Siamo pronti ? chiese Brien all' ufficiale di quarto che aveva ispezionati rapidamente tutti i pezzi . Si` , comandante . Doppia riserva al timone ed in coperta la guardia franca . Le detonazioni continuavano con un fragore crescente . Si udivano quelle secche dei piccoli pezzi e quelle poderose e piu` prolungate delle artiglierie di grosso calibro . Yanez , un po' pallido per l' emozione , ma calmo , aveva puntato un cannocchiale verso ponente , mentre la nave correva come una rondine marina , lasciandosi dietro una interminabile scia spumeggiante . Fumo all' orizzonte ! grido` ad un tratto il portoghese . Vi sono delle navi a vapore laggiu` . Sono navi inglesi , non ne dubito . Presto ! Presto ! Corriamo il pericolo di saltare , signor de Gomera . Non possiamo forzare di piu` le caldaie . Un fumo biancastro , che la luce lunare mostrava perfettamente , si alzava verso Mompracem . I colpi spesseggiavano . Si combatteva furiosamente in quella direzione . Poi cominciarono a scorgersi i lampi delle artiglierie . Avvampavano su una vasta zona , come se un gran numero di navi combattessero . I nostri prahos ! urlo` d' improvviso Yanez , staccando dall' occhio il cannocchiale . La Tigre della Malesia s' allontana al nord . Maledetti ! Ancora una volta gli inglesi ci hanno vinti ! L' americano gli aveva strappato di mano il cannocchiale . Si` , i prahos disse poi , e cannoneggiati da cannoniere . Veleggiano al nord . Cannonieri ! grido` Yanez . Pronti pel fuoco di bordata ! Massacrate quelle navi ! Il Nebraska si avanzava rapido , in modo da frapporsi fra i velieri che fuggivano sempre sparando , colla Marianna di Sandokan in coda che avvampava come un vulcano e le piccole navi a vapore che li perseguitavano con scariche formidabili . Eccoci in pieno ballo , disse l' americano . Giovanotti ! Fuoco di bordata ! 16 . La dichiarazione di guerra La flottiglia della Tigre della Malesia , pur fuggendo dinanzi al nemico , si batteva furiosamente , rispondendo vigorosamente coi quattro pezzi da caccia postati sulla tolda della Marianna e le grosse spingarde dei prahos . Si componeva di otto velieri , muniti di vele immense e montati da equipaggi numerosi , ma solo quello montato dalla Tigre , che era ancora piu` grosso di quello che Yanez aveva perduto sul Kabatuan , era in grado di tenere , almeno per qualche tempo , testa agli avversari . Gli altri non erano che dei semplici navigli malesi , un po' piu` grossi dei prahos comuni , senza bilancieri e forniti invece di ponte e di murate piuttosto alte per meglio proteggere i fucilieri . La squadra nemica , che doveva prima aver cacciate le tigri di Mompracem dalla loro isola , era di molto piu` forte e anche meglio armata , componendosi di due piccoli incrociatori che battevano bandiera inglese , di quattro cannoniere e di un brigantino di tonnellaggio quasi eguale a quello della Marianna . Tuttavia quelle diverse navi non osavano abbordare i velieri di Sandokan ed avevano molto da fare a tener testa alle formidabili scariche di moschetteria dei pirati , ai pezzi da caccia ed ai colpi di mitraglia dei prahos che spazzavano , come uragani micidiali , i loro ponti . La comparsa improvvisa della magnifica e poderosa nave americana , aveva interrotto per un momento la pugna e sospeso il combattimento , ignorando tanto gli inseguiti quanto gli inseguitori a quale nazione appartenesse , non essendo stata innalzata alcuna bandiera sull' asta di poppa , ne` al pomo della mezzana . Una voce formidabile che s' alzo` dal ponte di comando della nave , avverti` le tigri di Mompracem che avevano un formidabile protettore . Viva Sandokan ! Hurra` per Mompracem . Poi segui` il comando : Fuoco di bordata sugli inglesi ! I setti pezzi di babordo della nave americana , tutti i pezzi di grosso calibro , e di lunga portata , avvamparono quasi nell' istesso tempo , con un rimbombo spaventevole che si ripercosse fino in fondo alla stiva , facendo tremare perfino i puntali , e quella tempesta di proiettili rovino` addosso ad uno dei piccoli incrociatori demattandolo d' un colpo solo , squarciandogli il fianco di tribordo e facendogli scoppiare le caldaie . Un uragano di fuoco e di fumo irruppe tosto dalla sala delle macchine , segui`to da un fragore formidabile che pareva prodotto dallo scoppio delle casse di munizioni e di barili di polvere . La nave , arrestata di botto , si piego` sul fianco ferito , mentre l' equipaggio si gettava in acqua , urlando . Ebbene , signor de Gomera , disse l' americano che gli stava presso , sulla plancia di comando . Che cosa ne pensate delle vostre artiglierie ? Ve lo diro` piu` tardi , rispose il portoghese . Gettiamoci fra i prahos e le cannoniere e diamo battaglia . Artiglieri ! Fuoco di tribordo ! Giu` il brigantino ! Una seconda scarica segui` quel comando , mentre i prahos delle tigri di Mompracem si riparavano dietro la nave americana , scaricando le loro grosse spingarde . Il brigantino , che si era portato innanzi per proteggere coi suoi pezzi da caccia l' altro incrociatore , prese una tale fiancata che tutte le sue murate si sfasciarono , mentre l' albero maestro , spaccato due piedi sopra la tolda , precipitava attraverso la prora con orrendo fracasso , sfondando parte del castello ed ammazzando o storpiando una mezza dozzina di gabbieri . Urla formidabili si levarono dai ponti dei prahos della Tigre della Malesia , frammisti a poderose scariche di mitraglia . I pirati di Mompracem si prendevano la loro rivincita e merce` l' aiuto di quella nave potente , sul cui picco era stata subito spiegata la bandiera dell' antico scorridore del mare , tutta rossa con tre teste di tigre , infliggevano a loro volta agli assalitori vittoriosi una dura lezione . Le cannoniere , vistesi impotenti a sostenere il fuoco contro un cosi` terribile avversario , che possedeva delle artiglierie di una potenza e di un calibro quasi sconosciuto in quell' epoca , raccolti in furia i marinai dell' incrociatore e gettata una gomena al brigantino che si trovava nell' impossibilita` di rimettersi alla vela , batterono rapidamente in ritirata in direzione di Mompracem , salutati da un' ultima scarica fatta dai pezzi da caccia della Marianna e dalle spingarde dei prahos . Intanto un uomo era disceso sulla piattaforma della scala della nave americana , che era stata subito abbassata e si era slanciato sulla coperta cadendo fra le braccia aperte di Yanez . Era di statura piuttosto alta , stupendamente sviluppato , con una testa bellissima , d' aspetto fiero ed energico , colla pelle assai abbronzata , gli occhi nerissimi che pareva avessero dentro un fuoco e la capigliatura folta , ricciuta e nera come l' ala d' un corvo , che cadevagli sulle spalle . La barba invece , appariva un po' brizzolata mentre sulla fronte si disegnavano alcune rughe che non dovevano essere precoci . Vestiva all' orientale , con una casacca di seta azzurra a ricami d' oro e maniche ampie , stretta alla cintura da un' alta fascia di seta rossa sorreggente una splendida scimitarra e due pistole dalle canne lunghissime e arabescate ed i calci ad intarsi d' avorio e d' argento ; aveva calzoni larghi , alti stivali di pelle gialla a punta rialzata e sul capo un turbantino di seta bianca con un pennacchio fermato da un diamante grosso quasi come una noce . Una bellissima fanciulla , che indossava un costume di donna indiana , lo seguiva . Sandokan ! aveva esclamato Yanez , stringendoselo al petto . Tu , battuto ! E anche tu , mia Surama ! Un lampo ardente baleno` negli sguardi del comandante della squadriglia dei velieri , mentre il suo viso assumeva una terribile espressione d' odio e nel medesimo tempo di dolore . Si` , battuto per la seconda volta e ancora dal medesimo nemico , disse poi con voce sorda . Cacciato da Mompracem ! Non l' avrei certo lasciata per far piacere a loro , Yanez . Tutto perduto ? Hanno distrutto tutto , quei cani . I villaggi sono in fiamme , la popolazione e` stata massacrata senza risparmiare ne` le donne , ne` i fanciulli , colla ferocia ben nota degli inglesi quando si sentono piu` forti e si trovano dinanzi a delle genti di colore . Anche la nostra casa non sussiste piu` . Ma perche` questo assalto improvviso ? Sandokan , invece di rispondere aveva volto lo sguardo in giro , guardando la tolda della magnifica nave che si copriva di marinai americani . Dove hai trovato questo incrociatore ? chiese poscia . Che cos' hai fatto in questi giorni ? E Tremal Naik ? E Darma ? E la Marianna ? E chi sono questi uomini bianchi che prendono le difese delle tigri di Mompracem ? Sono avvenute delle cose gravissime , fratellino mio , dopo la mia partenza pel Kabatuan , rispose Yanez . Ma prima che ti racconti cio` , dimmi dove ti recavi ora . In cerca di te , innanzitutto , poi di un nuovo asilo . Non mancano le isole al nord del Borneo dove potersi posare e prepararsi alla vendetta , disse Sandokan . La Tigre della Malesia fara` udire ancora il suo ruggito sulle spiagge di Labuan e anche su quelle di Sarawak . Yanez fece un segno al capitano che stava fermo a pochi passi , in attesa di ricevere gli ordini del nuovo proprietario della nave , poi , dopo averlo presentato a Sandokan , gli chiese : Dov' e` che desiderereste sbarcare , capitano ? Possibilmente a Labuan , dove mi sara` piu` facile trovare imbarchi per Pontianak e poi ho due uomini laggiu` che potrebbero darvi delle preziose informazioni , signor de Gomera . Rimarranno a vostra disposizione fino a che ne avrete bisogno , tutto il personale di macchina che ha accettato le vostre proposte e due quartiermastri artiglieri onde istruire i vostri malesi nel servizio dei pezzi . Sarei ben lieto di rimanere in vostra compagnia e prendere parte alla campagna , che non ne dubito , inizierete contro quei signori dalle bandiere rosse inquartate . Avanzatevi lentamente su Labuan in modo da potervi giungere di notte . I prahos potranno seguirci senza difficolta` , essendo il vento fresco , ordino` Yanez . Poi , passato un braccio sotto il destro di Sandokan , lo trasse verso poppa e scesero entrambi nel quadro , segui`ti dalla giovane indiana . In quel momento le cannoniere , il brigantino e l' incrociatore scomparivano fra le nebbie dell' orizzonte . Narrami che cosa e` successo a Mompracem , innanzitutto , disse Yanez , mentre sturava una bottiglia di whisky e fissava sorridendo Surama . Perche` ti sono piombati addosso ? Kammamuri che era giunto alla fattoria di Tremal Naik mi aveva gia` narrato che il governatore di Labuan desiderava prenderti l' isola . Si` , e col pretesto che la mia presenza costituiva un continuo pericolo per quella colonia ed incoraggiava i pirati bornesi , rispose Sandokan . Non credevo pero` che spingesse le cose tanto oltre verso di noi , che abbiamo reso all' Inghilterra un cosi` grande servigio sbarazzando l' India dalla setta dei thugs . Invece quattro giorni or sono un messo inglese mi reco` l' ordine di sgombrare l' isola entro quarantott' ore , sotto la minaccia di cacciarmivi colla forza . Scrissi allora al governatore che l' isola da vent' anni era stata occupata da me e che per diritto mi apparteneva e che la Tigre della Malesia era tale uomo da difenderla a lungo ; quand' ecco che ieri sera , senza alcuna dichiarazione di guerra , mi vedo piombare addosso la squadra che tu hai trattata cosi` bene , mentre un' altra , composta di piccoli velieri , sbarcava sulle rive occidentali quattro compagnie di cipai con quattro batterie di artiglieria . Canaglie ! esclamo` Yanez , indignato . Ci hanno considerati come fossimo ancora dei pirati ! Peggio , come degli antropofagi , disse Sandokan , con voce fremente . A mezzanotte i villaggi sorpresi erano in fiamme ed i loro abitanti massacrati con inaudita ferocia , mentre la squadra apriva un fuoco terribile contro le nostre trincee della piccola baia , distruggendomi buona parte dei prahos . Quantunque preso fra due fuochi , fra i pezzi delle navi e le batterie dei cipai , ho resistito disperatamente fino all' alba , respingendo piu` di quattordici attacchi ; poi , quando vidi che ogni resistenza era inutile , mi sono imbarcato cogli avanzi delle mie bande ed a colpi di cannone mi sono aperto il passo fra gli incrociatori e le cannoniere , riuscendo a fuggire in tempo . Ed ora che cosa intendi fare ? La Tigre della Malesia alzo` la destra agitandola come se impugnasse qualche arma e si preparasse a vibrare un colpo mortale , poi , contraendo le labbra come la belva di cui portava il nome , disse con uno scoppio d' ira spaventevole : Che cosa penso di fare ? Come vent' anni or sono ho fatto tremare Labuan , tornero` a spargere il terrore su tutte le sue coste . Dichiaro la guerra all' Inghilterra ed a Sarawak insieme . Od al figlio di Suyodhana ? Sandokan aveva fatto un soprassalto . Che cosa hai detto , Yanez ? grido` , guardandolo con profonda sorpresa . Che l' uomo che ha sollevati i dayaki del Kabatuan , che ha fatto muovere il governatore di Labuan e quello di Sarawak per cacciarci da Mompracem e` il figlio della Tigre dell' India che tu hai uccisa a Delhi . Sandokan era rimasto muto : pareva che quella inaspettata rivelazione lo avesse fulminato . Aveva un figlio , il capo degli strangolatori indiani ! esclamo` finalmente . E molto abile e molto risoluto e deciso a vendicare la morte di suo padre , aggiunse Yanez . Noi abbiamo perduta gia` la nostra isola , tutte le fattorie di Tremal Naik sono state distrutte e quel caro amico e Darma si trovano in sua mano . Te li hanno rapiti ! grido` Sandokan . Dopo un combattimento terribile che sarebbe terminato colla morte di tutti , senza l' arrivo provvidenziale di questa nave . Sandokan si era messo a girare pel salotto cogli scatti d' una belva rinchiusa in una gabbia , la fronte burrascosamente aggrottata e le mani raggrinzite sul petto . Narrami tutto , disse ad un tratto , fermandosi dinanzi al portoghese e vuotando d' un fiato solo una tazza di whisky . Yanez , piu` brevemente che pote` , racconto` le diverse avventure toccategli dopo la partenza da Mompracem e che gia` noi conosciamo . Sandokan le aveva ascoltate in silenzio , senza interromperlo . Ah ! Questa nave e` nostra ? disse quando Yanez ebbe finito . Sta bene : faremo guerra all' Inghilterra , a Sarawak , al figlio di Suyodhana , a tutti ! E dei nostri prahos che cosa ne farai ? Non potrebbero seguire questa nave che fila come un pesce veliero . Vorresti affondarli ? Li manderemo nella baia d' Ambong . Cola` abbiamo degli amici e terranno in consegna i nostri velieri fino al nostro ritorno , mantenendo un equipaggio solo sulla Marianna . Che ci seguira` ? Potremmo averne bisogno piu` tardi . Lasciarono il quadro e salirono in coperta , dove Kammamuri , il prode maharatto , e Sambigliong li attendevano . La nave filava a piccolo vapore verso oriente , segui`ta a breve distanza dalla Marianna di Sandokan e dai prahos , i quali avevano il vento in favore . In lontananza si profilavano debolmente le alture di Labuan , indorate dagli ultimi raggi del sole , prossimo ormai al tramonto . Alle nove di sera l' incrociatore s' arrestava a mezzo miglio dalla spiaggia , di fronte al luogo ove aveva sbarcato i due marinai potendo darsi che il segnale venisse fatto quella notte istessa . Nessuno aveva acceso i fanali , nemmeno la poderosa nave onde non attirare l' attenzione delle cannoniere inglesi a guardia dell' isola . Erano trascorse quattro ore , quando un razzo verde , s' alzo` sulla cima d' una scogliera . Yanez , Sandokan , l' americano e la giovane indiana che stavano chiacchierando sulla plancia di comando , seduti su delle poltrone a dondolo , si erano bruscamente alzati . Il segnale dei miei uomini ! aveva esclamato lo yankee . Sapevo che erano due furbi quelli e che non avrebbero perduto il loro tempo nelle taverne di Victoria . Ad un suo comando un marinaio lancio` un razzo rosso a cui i due americani risposero subito con un altro d' eguale colore . Poco dopo una sottile linea oscura si staccava dalla scogliera , lasciandosi dietro una scia fosforescente . Il mare , saturo di nottiluche , luccicava sotto i colpi dei remi come se dei getti di zolfo fuso scorressero sotto la scialuppa . Yanez aveva fatto abbassare la scala . Dieci minuti dopo l' imbarcazione abbordava la grossa nave e i due americani salivano frettolosamente . Dunque ? chiesero ad una voce Yanez ed il comandante , con ansieta` . Siamo riusciti al di la` delle nostre speranze , signori , rispose uno dei due . Sbrigati a spiegarti , Tom , disse lo yankee . Sai dove sono state condotte quelle persone ? Si` , capitano . L' ho saputo da un nostro compatriotta che montava quella scialuppa a vapore di cui vi ha parlato il signore , disse , accennando a Yanez . Si e` fermata a Labuan quella scialuppa ? chiese il portoghese . Solo pochi minuti per rinnovare la provvista di carbone e per sbarcare quel nostro compatriotta a cui una palla aveva spezzato un braccio , rispose il marinaio . Mi disse quell' uomo che a bordo vi era un indiano , una fanciulla e cinque malesi . E dove li hanno condotti ? A Redjang , nel fortino di Sambulu . Nel sultanato di Sarawak ! esclamo` Sandokan . Allora e` stato quel rajah che li ha fatti rapire ? No , signore . Il nostro compatriotta ci ha detto che e` stato un uomo che si fa chiamare il Re del Mare ma che pare abbia l' appoggio , piu` o meno velato , del governatore di Labuan e del rajah . Non sa chi e` costui ? chiese Yanez . Lui stesso lo ignora , non avendolo mai veduto . Ma tuttavia ha assicurato che quell' uomo e` potente e che e` amico del rajah disse il marinaio . Si volse verso il comandante americano : Volete sbarcare qui ? gli chiese . Preferirei piuttosto qui che su di un' altra costa . Non avrete dei fastidi da parte degli inglesi , dopo quello che avete fatto ? Nessuno mi conosce , signore , e poi sono suddito americano e gli inglesi non oseranno molestarmi . D' altronde inventero` una storiella qualunque per spiegare la mia presenza sulle coste di Labuan : un naufragio per esempio avvenuto molto al largo , la presa della mia nave da parte dei pirati bornesi o qualcos' altro . Non inquietatevi per me . V' incarichereste di affidare una lettera all' ufficio postale di Victoria pel governatore di Labuan ? Figuratevi se vi negherei un tal favore , signore . Vi avverto che si tratta d' una dichiarazione di guerra . Me l' ero immaginato , rispose l' americano . Mi guardero` dall' avvertire il governatore di averla impostata io . Yanez , disse Sandokan , volgendosi all' amico , preleva dalla mia cassa , che si trova nella mia cabina della Marianna , mille sterline che regalerai all' equipaggio americano e fa' preparare le scialuppe onde sbarchi . Scendo un momento nel quadro a scrivere la lettera pel governatore . Quando torno` sul ponte , l' equipaggio americano che doveva lasciare la nave , escluso il personale di macchina ed i due quartiermastri cannonieri che avevano gia` firmato l' arruolamento , lo saluto` con un formidabile : Hurra` alla Tigre della Malesia ! Hurra` ! Hipp ! Hipp ! Hipp ! Sandokan reclamo` con un gesto un breve silenzio , poi fatti salire a bordo della nave i comandanti dei prahos e la maggior parte dei suoi Tigrotti , lesse ad alta voce : Noi Sandokan , soprannominato Tigre della Malesia , ex principe di Kini Ballon e Yanez de Gemera` legittimi proprietarii dell' isola di Mompracem , notifichiamo al signor governatore di Labuan che da oggi dichiariamo la guerra all' Inghilterra , al rajah di Sarawak ed all' uomo che e` da loro protetto . Da bordo del Re del Mare : 24 maggio 1868 . SANDOKAN E YANEZ DE GOMERA Un urlo terribile , selvaggio , si scateno` come un uragano dai petti delle terribili tigri di Mompracem . Viva la guerra ! Morte ed esterminio alle giacche rosse ! Signore , disse il comandante americano , tendendo a Sandokan la destra , vi auguro di dare a quel prepotente di John Bull una dura lezione . Della potenza della nave che v' ho venduto , ne rispondo pienamente e nessun' altra che si trovi in questi mari potra` tenervi testa . Prima pero` di lasciarvi vi voglio fare una domanda e darvi un consiglio . Parlate , disse Sandokan . La nave non possiede che cinquecento tonnellate di carbone , provvista che , anche economizzata , non potra` durarvi piu` d' un mese . Servitevi piu` che potete delle vele , perche` dopo la vostra dichiarazione di guerra , avrete chiusi i porti olandesi e del sultanato di Bruni che si manterranno indubbiamente neutrali e che si rifiuteranno di provvedervi . Avevo gia` pensato a questo , rispose Sandokan . Mandate , quindi , prima che la guerra scoppi , la vostra Marianna a caricare carbone a Bruni e datele un appuntamento in qualche punto della baia di Sarawak onde la vostra nave non rimanga senza combustibile in sul piu` bello della guerra . Il carbone per voi non sara` meno prezioso della polvere , ricordatevelo . In caso disperato andro` a saccheggiare i depositi che gli inglesi hanno su certe isole pel rifornimento delle loro squadre , rispose Sandokan . Ed ora , signori , buona fortuna , disse l' americano , stringendo energicamente le mani ai due antichi pirati di Mompracem . Mise la lettera nel portafoglio e scese la scala . Il suo equipaggio aveva gia` preso posto nelle imbarcazioni che erano guidate da numerosi pirati . La squadriglia prese subito il largo , dopo un altro fragoroso urrah . Mezz' ora dopo , le imbarcazioni , sbarcato l' equipaggio americano sulla spiaggia di Labuan , fecero ritorno . La Marianna ed i prahos avevano sciolte le vele , pronti a salpare pel nord e raggiungere il porto amico di Ambong , con equipaggi ridotti , essendo la maggior parte dei loro marinai passati sull' incrociatore . Ed ora , disse Sandokan , quando ebbe dato gli ultimi ordini ai comandanti dei legni e che questi si misero in marcia , andiamo a liberare Tremal Naik ed abbattere la potenza del rajah di Sarawak , suoi alleati e protetti . Un momento dopo , il Re del Mare , come era stata battezzata la poderosa nave americana , si slanciava a tutto vapore verso il sud , per raggiungere la baia di Sarawak . PARTE SECONDA Il figlio di Suyodhana 1 . Una spedizione notturna Signor Yanez , vedo un lume brillare laggiu` , entro quell' apertura . L' ho veduto , Sambigliong . Che vi sia un praho ancorato nella rada ? Io credo invece che si tratti di una scialuppa a vapore , di quelli che ha condotto qui Tremal Naik e Darma . Che si vegli all' entrata della rada ? E` possibile , amico , rispose tranquillamente il portoghese , gettando via la sigaretta che stava fumando . Potremo passare inosservati ? Chi vuoi che si aspetti un colpo di mano da parte nostra ? Redjang e` troppo lontana da Labuan e poi scommetterei che nemmeno a Sarawak sanno che noi siamo gia` giunti . Chissa` se la nostra dichiarazione di guerra al leopardo inglese e al nipote di James Brooke e` giunta qui . E poi non siamo noi vestiti da cipai indostani ? Forse che le truppe del rajah portano dei vestiti diversi dai nostri ? Tuttavia , signor Yanez , preferirei che quella scialuppa o quel praho non si trovasse qui . Devono dormire della grossa a bordo , mio caro Sambigliong , e noi li sorprenderemo . Come ! Assaliremo quei marinai ? chiese Sambigliong . Non amo lasciarmi alle spalle dei nemici che potrebbero molestarci nella ritirata . Ci sbarazzeremo il terreno senza che la Perla di Labuan venga in nostro aiuto e avvicinandosi alla costa urti contro qualche scogliera . Suppongo che non saranno in molti su quella scialuppa o praho che sia e noi siamo lesti di mano . Non fate uso delle armi da fuoco : solo i parangs ed i kriss devono lavorare . Mi avete capito ? Si` , signor Yanez , risposero parecchie voci . Avanti adunque e silenzio . Questa conversazione avveniva su una grossa scialuppa , manovrata da sei paia di remi e montata da quattordici persone che indossavano il pittoresco costume dei cipai sarawakini : giacca di panno rosso , calzoni bianchi di tela , turbantino in testa pure bianco e scarpe colla punta rialzata . Dodici avevano la pelle di colore molto oscuro , che li faceva rassomigliare a malesi o per lo meno a dayaki : e gli altri due invece erano di razza caucasica ed indossavano la divisa di ufficiali . Erano tutti uomini robusti , alti e muscolosi e tenevano presso i loro rispettivi banchi delle lunghe carabine di fabbrica indiana , delle pesanti sciabole colla lama molto larga e dei pugnali a lama serpeggiante , i famosi , e terribili kriss malesi . La scialuppa , che manovrava silenziosamente e velocemente , sotto la direzione di Yanez che stava a poppa , alla barra del timone , muoveva verso una profonda baia che s' apriva sulla costa occidentale dell' isola del Borneo , in quella porzione che e` bagnata dalle acque del grande golfo di Sarawak . Quantunque la notte fosse oscurissima , essendo le stelle coperte da un velo di vapori che la brezza di ponente spingeva verso la costa , la scialuppa s' avanzava senza mai esitare , scivolando fra le scogliere corallifere che aprivano vagamente a babordo ed a tribordo e contro cui rompevasi la risacca con dei muggiti prolungati . Si dirigeva verso un piccolo punto luminoso che si scorgeva in fondo alla rada e che ora s' alzava ed ora s' abbassava , come se subisse delle scosse improvvise . Si era gia` molto inoltrata entro quel profondo squarcio della costa , quando l' uomo bianco che stava seduto presso Yanez , un bel giovane di venticinque o vent' otto anni , di forme massicce , con una barbetta tagliata all' americana e che indossava la divisa di luogotenente , chiese : Capitano Yanez , se ci interrogano , che cosa diremo ? Che andiamo a portare viveri al fortino di Macrae , rispose il portoghese , che aveva accesa una seconda sigaretta . Forse che la nostra scialuppa non e` carica d' ogni ben di Dio ? E appena saremo bordo contro bordo daremo addosso ? Si` , signor Horward . Noi pirati non esitiamo mai e andiamo sempre a fondo . Se sara` una scialuppa a vapore , v' incaricherete voi di metterla subito sotto pressione , cosi` ci rimorchierete subito al largo dopo fatto il colpo . Avete fiducia che riesca ? Piena , completa , signor Horward . Fra due ore Tremal Naik e Darma saranno a bordo del Re del Mare , ve lo dico io . Siete ammirabili voi altri , signor Yanez . Siamo abituati a correre tutti i rischi , rispose il portoghese . D' altronde anche voi americani avete nelle vene del buon sangue . Oh ! Una voce che era partita dal praho o dalla scialuppa , poiche` l' oscurita` non permetteva ancora di ben distinguere che cosa fosse , aveva gridato : Chi vive ? ... Amici che vanno a rifornire di viveri il forte di Macrae , rispose Yanez . Abbiamo l' ordine di proibire lo sbarco a tutti fino all' alba . Chi ha dato quest' ordine ? Il capitano Moreland , che si trova nel fortino in attesa che la sua nave si sia rifornita di carbone . Aspetteremo l' alba presso di voi , rispose Yanez . Poi , volgendosi verso il macchinista americano ed a Sambigliong che gli stava presso , disse a mezza voce : Non sapevo che vi fosse una nave in queste acque . Il capitano Moreland ! Chi sara` costui ? Qualche inglese ai servigi del rajah di Sarawak , senza dubbio , rispose l' americano . Priveremo la nave del suo capo , disse Sambigliong . Lo faremo prigioniero assieme alla guarnigione del fortino . Adagio , mio caro , disse Yanez . Vi possono essere in quel fortino piu` uomini di quello che crediamo e noi dobbiamo giuocare d' astuzia . D' altronde nulla sospetteranno , ora che abbiamo fermata la scialuppa che era incaricata di approvvigionarlo . Una vera fortuna , signor Yanez , disse l' americano . Non dico il contrario ... La` , vedete se mi ero ingannato ? E` una scialuppa a vapore e non gia` un praho . Ragazzi , tenetevi pronti . Accosta ! grido` in quel momento una voce rauca , o vi scarico addosso un po' di mitraglia . E assassinereste dei camerati , rispose Yanez . Vi avverto intanto che io sono un ufficiale del rajah e non un dayako . L' uomo che aveva formulata quella minaccia brontolo` qualche parola che non giunse fino a Yanez . La scialuppa a vapore era ormai tanto vicina da distinguerla benissimo , essendo illuminata da un grosso fanale di marina appeso sulla cima del fumaiolo . Era una barcaccia lunga una decina di metri , larga di fianchi , fornita di ponte , con un piccolo pezzo di cannone collocato a prora . Alcuni uomini erano appoggiati alla murata di babordo , vestiti di bianco e sembravano indiani dai turbantini che portavano in testa . Gettate una gomena , disse Yanez , mentre i suoi malesi alzavano i remi e afferravano i parangs tenendoli nascosti sotto i banchi . Una fune fu gettata dalla barcaccia e venne subito afferrata da Sambigliong che era passato a prora . Pronti , sussurro` Yanez ai suoi uomini . Quando udrete il mio comando , balzate sopra il bordo . Con poche bracciate la scialuppa si trovo` addosso alla barcaccia . Yanez e l' americano in un momento passarono a bordo della seconda . Chi e` che comanda qui ? chiese il portoghese , con voce imperiosa . Sono io , signore rispose un indiano che portava sulle maniche i galloni di sergente , salutando . Perdonate , signor tenente , di avere minacciato di mitragliarvi ma il capitano Moreland ha dato ordini severissimi e non posso permettervi d' approdare . Dov' e` il capitano ? Nel fortino . E la sua nave ? Alla foce del Redjang , dinnanzi la bocca settentrionale . I prigionieri sono sempre nel fortino ? Quell' indiano e quella fanciulla ? Si` , disse Yanez . Ieri vi erano ancora , ma credo che appena la nave del capitano avra` compiuta la sua provvista di carbone , li trasportera` a Sarawak . Che cosa si teme ? Un colpo di mano da parte delle Tigri di Mompracem . Corre voce che si siano messi in mare contro l' Inghilterra e il rajah . Baie , disse Yanez . Sono tutti fuggiti al settentrione di Borneo . Quanti uomini hai qui ? Otto , signor tenente . Arrenditi ! Prima che il sergente si fosse rimesso dallo stupore , il portoghese con una mossa fulminea l' aveva afferrato colla destra per la gola , mentre colla sinistra gli aveva puntato al petto una delle due pistole che teneva alla cintura . Vedendo quell' atto , i dodici tigrotti che formavano l' equipaggio della scialuppa , avevano scavalcata rapidamente la murata scagliandosi contro gli altri indiani coi parangs alzati . Chi oppone resistenza e` uomo morto ! tuono` Yanez . Il sergente , che doveva essere un uomo di fegato , con una brusca mossa cerco` di sottrarsi alla stretta del portoghese e di estrarre la sciabola , mentre gridava ai suoi uomini : Prendete le carabine ! L' americano Horward che gli si era posto dietro , fu pronto ad afferrarlo a mezzo corpo ed a farlo ruzzolare sul ponte con uno sgambetto dato a tempo . Vedendo il loro sergente a cadere e che i pirati stavano per far uso dei parangs , l' equipaggio non oso` muoversi . Sambigliong , lega il sergente e voi altri disarmate tutti e calateli sotto il ponte bene assicurati . L' ordine fu subito eseguito senza che gli indiani opponessero resistenza . Ora , continuo` il portoghese , sedendosi presso il sergente che era stato legato solidamente alla murata , se ti preme salvare la pelle , discorriamo un po' . Sarebbe inutile che tu ti ostinassi a tacere , conoscendo noi il modo di far urlare anche i muti . Quanti uomini vi sono nel fortino di Macrae ? Cinquanta , compreso il capitano ed un tenente del rajah . Chi e` quel sir Moreland ? Si dice che prima fosse un tenente della marina anglo indiana . Che cosa e` venuto a far qui ? Non lo so , signore ; pare che siasi unito al rajah di Sarawak e che goda anche la protezione del governatore di Labuan . So che comanda una bella nave a vapore , formidabilmente armata . E` un inglese dunque ? Cosi` si dice , rispose il sergente , quantunque sia di carnagione molto bruna . Che bandiera batte la sua nave ? Quella del rajah di Sarawak . Quale distanza corre da qui al fortino ? Appena un miglio . Tu avrai salva la vita e dieci sterline di regalo . Signor Horward , voi rimarrete qui con due dei nostri e nel frattempo accenderete la macchina . Ne avremo bisogno fra alcune ore . Gli altri s' imbarchino con me . Poi , rivolgendosi nuovamente al sergente : Si trova su un' altura il fortino , e` vero ? Di fronte a noi , rispose l' indiano . E` la sola altura che vi sia su questa costa . Benissimo : voi rimarrete prigionieri fino al nostro ritorno e , se rimarrete tranquilli , vi lasceremo poi liberi . Signor Horward buona notte e buona guardia . Buona fortuna , capitano Yanez , rispose l' americano . Il portoghese ridiscese nella scialuppa con Sambigliong e nove uomini , lasciandone due all' americano e diede il segnale della partenza . L' imbarcazione si stacco` dalla barcaccia e filo` verso la spiaggia che si trovava a tre o quattrocento passi e contro cui rompevasi , con cupo fragore , la risacca , risalendo per un buon tratto la spiaggia . Gli undici uomini sbarcarono senza alcun inconveniente , tirarono in secco la scialuppa , poi deposero i parangs , armandosi invece delle carabine e caricandosi di ampie ceste che parevano piuttosto pesanti . Siete pronti ? chiese Yanez . Si` , capitano , risposero tutti . Lasciate parlare me solo e tenetevi pronti a tutto . Saremo muti . Avanti , miei prodi . Le tigri di Mompracem non temono i mammalucchi del rajah di Sarawak . Essendosi in quel frattempo diradato un po' il velo nebbioso che nascondeva le stelle , Yanez aveva subito scorta l' altura su cui trovavasi il fortino , essendo il paese circostante tutto piano . Il drappello si mise in marcia nel piu` profondo silenzio . Yanez rischiarava la via con una grossa lanterna , che aveva tolta dalla scialuppa e che dovevasi scorgere a una grande distanza fra l' oscurita` della notte . Scoperto al di la` delle dune una specie di sentiero che serpeggiava fra delle piantagioni d' indaco e che pareva si dirigesse verso l' altura , gli undici uomini vi s' inoltrarono camminando in fila indiana . Non avevano scelto male la direzione , perche` venti minuti dopo si trovavano alla base della minuscola collina , alta appena duecento metri , sulla cui cima scorgevasi confusamente una specie di torricella con intorno delle case e delle cinte . Se non dormono o non sono ciechi devono aver scorta la mia lampada , disse Yanez . Mio caro signor Moreland , vedrai come ti giuocheranno le tigri di Mompracem ! Poi Sandokan si occupera` della tua nave , giacche` ne hai una . Un sentieruzzo che s' innalzava a zig zag conduceva al fortino . Yanez , dopo d' aver accordato ai suoi uomini un momento di riposo , essendo quelle ampie ceste assai pesanti , comincio` a salire , tenendo la sciabola sguainata . Il drappello era giunto gia` a meta` costa , quando da uno spalto del fortino si udi` una voce a gridare : Chi va la` ? Il tenente Farshon con cipai di Sarawak che portano viveri pel fortino e ordini pel capitano Moreland . Attendete . Si udirono delle voci , poi si videro parecchi lumi brillare sulle palizzate e finalmente tre uomini che parevano dayaki , quantunque indossassero il costume indiano e armati di carabine , mossero incontro al drappello . Uno di essi portava una torcia . Da dove venite , signor tenente ? chiese uno dei tre . Da Kohong , rispose Yanez . E` ancora sveglio il capitano Moreland ? Ha finito or ora di cenare assieme ai prigionieri . Si mangia molto tardi a Macrae . Il capitano e` tornato dopo il tramonto , questa sera . Conducetemi subito da lui ; ho delle gravi notizie da comunicargli . Seguitemi , signor tenente . Yanez gli si mise dietro , mormorando fra i denti : Ecco una cosa che non avevo prevista . Se Tremal Naik o Darma , vedendomi comparire improvvisamente , mandassero un grido di sorpresa ? Mio caro Yanez sta' in guardia . La carta che stai giuocando e` terribile . Il drappello varco` un ponte levatoio , attraverso` due cinte e un vasto cortile e giunse dinanzi ad un fabbricato piuttosto vasto , costruito in muratura e sormontato da una torricella . Dalle finestre del pianterreno uscivano due sprazzi di luce , essendo le imposte ancora aperte . Venite , tenente : il capitano e` la` , disse uno dei tre dayaki . Devo dare ricovero ai vostri uomini ? No , per ora : lasciateli qui nel cortile . Ringuaino` la sciabola , si assicuro` le pistole dentro la fascia , scambio` con Sambigliong un rapido cenno e affettando una grande calma entro` in una saletta illuminata da una lanterna cinese , di carta oliata , dove dinanzi ad una tavola riccamente imbandita si trovavano tre persone : un capitano di marina , Tremal Naik e Darma . 2 . Un audace colpo di mano Vedendo entrare Yanez , in quel costume a cui non erano abituati , Tremal Naik e la fanciulla si erano alzati di scatto colla bocca aperta pronti a mandare quel grido di sorpresa , naturale del resto , che l' audace portoghese tanto temeva . Uno sguardo fulmineo di lui lo arresto` a tempo sulle loro labbra . Fortunatamente il capitano Moreland , che volgeva le spalle alla porta e che nell' alzarsi si era imbrogliata la correggia della sciabola nella spalliera della sedia , non aveva potuto sorprendere quello sguardo imperioso . Fece mezzo giro su se stesso e squadro` il portoghese che aveva portata la destra sulla visiera dell' elmetto di sughero coperto di flanella bianca , salutando militarmente . Il capitano era un bel giovane , di forse venticinque anni , di statura piuttosto alta e slanciata , con due occhi nerissimi , che parevano avessero dentro il fuoco , una barbetta nera che gli dava un aspetto fiero e , come aveva detto il sergente della barcaccia , aveva la pelle assai abbronzata . Si sarebbe detto che aveva nelle vene piu` sangue indiano o malese che europeo , malgrado la purezza dei suoi lineamenti che erano piu` caucasei che indu` . Da dove venite , signor tenente ? gli chiese in purissima lingua inglese , dopo che lo ebbe ben guardato . Vengo da Kohong a portarvi dei viveri da parte di quel governatore . Non ne aspettavate , capitano ? Si` , avevo fatto chiedere delle provviste che qui non si possono trovare . Delle bottiglie e dei prodotti europei ? E` vero , rispose il capitano , ma non era necessario che per inviarmi cio` mi mandasse anche un ufficiale . Bastavano alcuni soldati . Non si fidava a comunicare loro le notizie che io sono incaricato di darvi a voce . Delle notizie ? E gravi , sir Moreland . Siete il comandante della guarnigione di Kohong , voi ? Si` , capitano . Non siete inglese , voi . No , uno spagnolo da parecchi anni ai servigi del rajah di Sarawak . Che cosa avete da dirmi ? Yanez accenno` Tremal Naik e Darma che stavano immobili , in piedi , guardandolo con crescente stupore , senza pero` lasciarsi sfuggire un cenno qualsiasi che potesse allarmare il capitano . Avete ragione , disse sir Moreland , sorridendo . Sono miei prigionieri . Si volse verso Tremal Naik e Darma e disse loro con perfetta cortesia : Permettete che mi assenti qualche minuto . Toh ! Toh ! mormoro` Yanez fra i denti . Li tratta piu` da ospiti che come prigionieri . Che cosa vi puo` essere sotto ? Segui` lo sguardo del capitano e lo vide fissarsi replicatamente sulla fanciulla , la quale abbasso` gli occhi , mentre un leggero rossore le coloriva le gote . Ah ! Diavolo ! penso` il portoghese , corrugando lievemente la fronte . Il sangue anglo indiano s' intende forse ? La sarebbe curiosa ! Il capitano aveva aperta una porta laterale e introdusse Yanez in un elegante gabinetto ammobiliato all' indiana , con ricchi tappeti , mobili leggeri , divanetti di stoffa orientale trapuntati in oro e con grandi vasi di bronzo a rilievi , collocati negli angoli . Una lampada a globo un po' opaca ed azzurrognola , spandeva una luce un po' velata sui tappeti facendo scintillare i loro ricami d' argento . Nessuno potra` udirci , tenente , disse il capitano , dopo d' aver chiusa la porta a chiave e d' aver lasciata cadere una pesante tenda di broccato antico . Sapete , capitano , che le tigri di Mompracem hanno dichiarato la guerra all' Inghilterra ed al rajah di Sarawak suo protetto ? disse Yanez . Ne sono stato informato fino da ieri da un corriere del rajah , rispose sir Moreland . Ma quelli sono pazzi ! Non forse quanto credete , rispose Yanez . Ricordatevi che fu Sandokan a rovesciare James Brooke quand' era al colmo della sua potenza e che lo si credeva invincibile . Quelli erano altri tempi , tenente . E poi , sfidare l' Inghilterra ! Ignorando dunque che la sua potenza navale e` temuta perfino dagli stati europei ? Quei pazzi faranno qualche crociera in queste acque coi loro prahos , poi si squaglieranno alle prime cannonate . Ecco dove v' ingannate , sir Moreland . Non e` coi loro velieri che hanno intrapresa la guerra . Ieri e` stata veduta una grossa e poderosa nave a vapore , fumare a venti miglia al largo di Kohong e che aveva sul picco la bandiera rossa delle tigri di Mompracem . Il capitano aveva sussultato . Qui di gia` ? esclamo` . E pare che si dirigano verso queste coste . L' avete incontrata voi ? No , capitano . Che cosa vengono a fare qui ? Che sappiano che la mia nave e` ancorata alla seconda bocca del Redjang ? Il governatore di Kohong crede invece che mirino ad assalire il fortino di Macrae per liberare i due prigionieri ed e` percio` che mi ha mandato qui ad avvertirvi di inviarli subito da lui . Io ho l' incarico di condurli colla barcaccia a vapore che staziona nella rada . Sono piu` sicuri a bordo della mia nave . Li esporreste al rischio d' una grave battaglia ed essendo molto problematica la vostra vittoria , il governatore preferirebbe che glieli mandaste . Pare che tale desiderio lo abbia manifestato anche il rajah a quanto ho potuto capire . Ci tiene ad avere in ostaggio quelle due persone per frenare Sandokan nelle sue audacie e impedirgli di ritentare l' insurrezione dei dayaki dell' interno , che sono stati poi alleati ai tempi di James Brooke . Sir Moreland era rimasto silenzioso , come se fosse in preda ad una viva preoccupazione ; poi , dopo qualche istante di silenzio , disse con tono singolare che non sfuggi` al portoghese : Anch' io ci tengo dacche` Tremal Naik e Darma rimangano prigionieri . Si passo` con un moto nervoso una mano sulla fronte e mando` un sospiro . Fatalita` del destino , disse poi , come parlando fra se` . Yanez lo osservava attentamente , pensando : Che diavolo ... che quell' anglo indiano sia stato ferito dagli occhi di Darma ? Vivaddio e` un bel giovane , pieno di fuoco e di slancio e mi sembra leale . Se provassi a grattargli dolcemente la gola ? Capitano , disse , che cosa decidete dunque ? Il governatore di Kohong puo` aver ragione , rispose sir Moreland , dopo un altro breve silenzio . I prigionieri potrebbero essermi d' imbarazzo a bordo della mia nave e poi non si sa mai come finisce una battaglia , specialmente quando vi sono di mezzo quei terribili pirati . Ho fiducia intera nella robustezza del mio vascello e nel valore dei miei uomini , scelti con cura e anche nella potenza dei miei cannoni che sono dei piu` moderni ; ma non conosco le forze dei nostri avversari e potrei avere la peggio . Voi credete che essi sappiano dove si trova il mio Sambas ? E` il nome della vostra nave ? Si` , rispose il capitano . A Kohong si crede che la Tigre della Malesia e Yanez sappiano dove si trova ancorata e non si dubita che da un momento all' altro vi assalgano . Allora affidero` a voi i due prigionieri ; ma risponderete della loro salvezza ? Io seguiro` la costa passando dietro le scogliere . L' acqua non e` abbondante in quei canali interni e la nave dei pirati della Malesia non potrebbe seguirmi . Io rispondo pienamente di loro , capitano . E` meglio che approfittiate delle tenebre . E` quello che volevo proporvi , sir Moreland , disse Yanez , che frenava a grande stento la gioia interna . Quanti uomini avete ? Dieci qui e due nella rada . Vi servirete della barcaccia a vapore , cosi` all' alba potrete giungere a Kohong . E voi , capitano ? Io usciro` in mare ed andro` a cercare la Tigre della Malesia . Anelo di misurarmi con quell' uomo . Lo odiate ? E` un pirata che e` tempo di domare , si limito` a rispondere il capitano . Seguitemi . Riapri` la porta e rientro` nel salotto dove si trovavano ancora Tremal Naik e Darma . Preparatevi a partire , disse , guardando particolarmente la fanciulla . Dove volete tradurci , capitano ? chiese Tremal Naik . Ho ricevuto l' ordine di farvi condurre a Kohong . Qualcuno minaccia il fortino ? Non posso rispondere a questa domanda . Yanez finse di approvare con un gesto . Sir Moreland fece cenno ai due prigionieri di andarsi ad abbigliare , poi sturo` una bottiglia e riempi` due bicchieri offrendone uno al portoghese . Voi mi assicurate che non vi lascerete catturare , e` vero ? chiese l' anglo indiano , dopo d' aver vuotato il suo . Se vedo qualche pericolo mi gettero` alla costa , capitano , rispose Yanez . Sono valorosi i vostri uomini ? Sono i migliori della guarnigione di Kohong . Quando avro` l' onore di rivedervi ? Salpero` all' alba e muovero` subito verso la cittadella , a meno che i pirati della Malesia non mi arrestino . Tuttavia ho fiducia di vincerli . Yanez sbozzo` un sorrisetto ironico . Ve l' auguro , capitano , disse poi . E` ora di finirla con quei fieri e pericolosi scorridori del mare . Tremal Naik e Darma erano in quel momento rientrati . Il primo si era coperto il capo d' un immenso turbante e la seconda si era gettata sulle spalle una mantiglia di seta bianca che l' avvolgeva tutta . Vi scortero` fino alla spiaggia , disse il capitano , quantunque nessun pericolo vi minacci . Yanez , udendo quelle parole , aggrotto` lievemente la fronte . Che prenda con se` degli uomini ? mormoro` , assai contrariato da quella proposta . Bah ? Li ridurremo a dovere appena saremo in vista del mare . Uscirono tutti insieme nel cortile , dove si trovavano sempre allineati i dieci pirati , appoggiati alle loro carabine . Vedendo apparire il capitano , presentarono le armi con un insieme che fece stupire lo stesso Yanez . Sono uomini solidi , disse sir Moreland , dopo d' averli osservati uno ad uno . Andiamo . Quattro pirati formarono l' avanguardia , dietro si misero Yanez e Tremal Naik , poi Darma col capitano a qualche distanza , quindi gli altri sei . I primi portavano il fanale e tre torce per illuminare la via , essendosi il cielo coperto di un fitto velo di vapori che intercettava completamente quel vago chiarore che proiettano gli astri , specialmente attraverso la limpida atmosfera delle regioni equatoriali . Un profondo silenzio regnava nelle pianure sottostanti alla collinetta , rotto solo dal passo leggero del drappello . Anche la risacca pareva che si fosse calmata in causa forse del riflusso . Yanez taceva , ma scambiava di quando in quando uno sguardo con Tremal Naik e lo urtava col gomito , come per raccomandargli la massima prudenza . Dietro di lui il capitano diceva qualche parola , sotto voce , alla fanciulla , che il portoghese non riusciva ad afferrare per quanto aguzzasse l' udito . I pirati , muti come pesci , col dito sul grilletto delle carabine , li seguivano pronti al primo comando ad avventarsi contro il capitano . Discesa la collinetta , il drappello s' avanzo` in mezzo alle piantagioni e , siccome il sentiero era stretto , Yanez ne approfitto` per distanziare il capitano . Sii pronto a tutto , sussurro` a Tremal Naik , quando credette che il capitano non lo potesse piu` udire . E Sandokan ? chiese sotto voce l' indiano . Ci aspetta al largo . A quale rischio ti sei esposto , Yanez . Bisognava ben tentare un colpo di testa . Senza di voi non saremmo stati liberi di cominciare le ostilita` . Del capitano che cosa ne farai ? Ti chiedo la sua liberta` , perche` egli ci ha trattati piu` come ospiti che come prigionieri . Non ho alcuna intenzione di ucciderlo . Sarebbe una vigliaccheria assassinarlo . Chi e` quell' uomo ? Un inglese ai servigi del rajah , e che prima faceva parte della marina indiana . Lui , inglese , con quella pelle cosi` abbronzata e quegli occhi ! No , io lo credo un anglo indiano piuttosto . Anche a me e` venuto il sospetto ; comunque sia , si e` comportato verso di noi come un vero gentiluomo . Zitto : ecco il mare . S' accosto` ai quattro pirati che lo precedevano , fra i quali si trovava Sambigliong e sussurro` loro qualche parola . Va bene , rispose l' antico mastro della Marianna . Me ne occupero` io . Pochi minuti dopo giungevano sulla spiaggia del mare , la` dove la scialuppa si trovava arenata . A tre o quattro gomene la barcaccia fumava . Il macchinista americano non aveva perduto il suo tempo a quanto pareva . Spingete in acqua la scialuppa , comando` Yanez . Mentre quattro uomini eseguivano l' ordine , gli altri si erano disposti intorno al gruppo formato da Tremai Naik , da Darma e dal capitano . Sambigliong anzi si era messo dietro a quest' ultimo . Appena Yanez vide la scialuppa a galleggiare , s' accosto` a sir Moreland che stava presso Darma e gli stese la mano , dicendogli : Fidatevi di me , capitano : io condurro` i prigionieri in salvo . Nel medesimo tempo strinse la mano dell' anglo indiano con tale forza da fargli scricchiolare le dita e da paralizzargli il braccio . Mentre lo teneva , impedendogli in tal modo che sguainasse la sciabola , Sambigliong afferro` a mezzo corpo il capitano e con un colpo solo l' atterro` . Sir Moreland aveva mandato un grido di furore : Ah ! Miserabili ! I pirati si erano precipitati su di lui e in meno che lo si dica gli avevano legato le mani dietro al dorso e l' avevano privato della sciabola e delle pistole che portava alla cintura . Appena pote` rimettersi in piedi , avendogli lasciate le gambe libere , fece atto di scagliarsi su Yanez che lo guardava , sorridendo silenziosamente . Che cosa significa questa aggressione ? grido` , pallido d' ira . Chi siete voi ? Yanez si levo` l' elmetto e salutandolo ironicamente , gli rispose : Ho l' onore di presentarvi i saluti del mio amico , la Tigre della Malesia . Chi siete voi ? Yanez de Gomera , sir Moreland . La sorpresa fu tale , che il giovane capitano fu per qualche istante incapace di pronunciare una parola . Yanez , disse finalmente , guardandolo quasi con terrore . Voi il compagno della Tigre della Malesia ! Ho quest' onore , rispose il portoghese . Il capitano giro` lo sguardo verso Darma . La fanciulla non aveva mandato un grido , ne` aveva fatto un gesto durante quell' improvviso attacco . Era rimasta immobile e silenziosa , a cinque passi dall' anglo indiano , quantunque il suo pallore tradisse una certa angoscia . Uccidetemi dunque , se l' osate , disse rivolgendosi a Yanez . Ci chiamano pirati , ma sappiamo essere generosi forse piu` degli altri , rispose il portoghese . Se io fossi caduto nelle mani del rajah , a quest' ora mi avrebbe fatto fucilare ; io , signore , vi dono invece la vita . Che io avrei chiesto , disse Tremal Naik . E che io non ti avrei rifiutata , aggiunse Yanez . Che cosa volete fare di me , dunque ? chiese il capitano coi denti stretti . Lasciarvi libero di tornarvene a Macrae , signore . Potreste pentirvi d' una simile generosita` , perche` domani vi daro` la caccia colla mia nave . E troverete sul vostro cammino un avversario degno di voi , rispose Yanez . Se volete attendere l' equipaggio della barcaccia , fra pochi minuti sara` qui . Si sono arresi quei miserabili ? Li abbiamo sorpresi e non potevano misurarsi con noi . Capitano , buona notte e buona fortuna . Ci rivedremo piu` presto di quello che credete . Vi aspettiamo , sir Moreland . Su , imbarcate ! Tremal Naik prese per mano Darma , che non aveva mai aperto bocca e la trasse dolcemente verso la scialuppa facendola sedere a poppa , poi s' imbarcarono tutti gli altri , mentre il capitano passeggiava nervosamente sulla spiaggia , cercando di spezzare le corde che gli legavano le mani . La scialuppa prese subito il largo dirigendosi verso la barcaccia che fumava sempre e che aveva a prora il fanale acceso . Darma , dopo d' aver stretta mestamente la mano al portoghese ed averlo ringraziato con un sorriso , si era appoggiata con un gomito al banco di poppa e teneva gli sguardi fissi sulla riva . Anche il capitano aveva cessato di passeggiare . Ritto su una duna di sabbia guardava la scialuppa ad allontanarsi e forse non era la scialuppa che guardava . Ebbene , Tremal Naik , che cosa ne dici di questo colpo di testa ? chiese Yanez , ridendo . Che voi siete dei demoni , rispose l' indiano . Non dubitavo che un giorno o l' altro sareste venuti a salvarci , non pero` cosi` presto . Come avevate saputo che ci avevano condotti a Macrae ? A Labuan ; piu` tardi ti narrero` tuttocio` che e` avvenuto dopo il vostro rapimento . Sappi intanto che abbiamo una delle piu` potenti navi del mondo e che ci prepariamo a fare la guerra al rajah di Sarawak e all' Inghilterra , per vendicarci di averci scacciati da Mompracem . Tanto osate ? E devo aggiungere un' altra cosa che ti fara` stupire . Quale ? Che quel pellegrino che ci diede tanto da fare era un emissario del figlio di Suyodhana . Tu dici ... Quando saremo a bordo del Re del Mare ti spiegheremo meglio . Vorrei ora sapere se nessuno ti disse mai che Suyodhana avesse un figlio . Mai ne ho udito parlare e poi , come capo dei thugs , non poteva ammogliarsi . Sicche` sarebbe stato lui a muoverci la guerra ? Sembra , e appoggiato dagli inglesi e dal rajah di Sarawak . E come gli inglesi possono aver accordata protezione al figlio d' un thug perche` venga a misurarsi con noi che abbiamo estirpata quella piaga che disonorava l' India ? E` un mistero che noi non siamo riusciti a spiegare . E dove si trova quell' uomo ? Ecco un altro mistero , mio caro Tremal Naik . Speriamo in qualche luogo d' incontrarlo e di fargli fare la fine di suo padre . Signor Horward ! La scialuppa era giunta presso la barcaccia e l' americano era salito prontamente in coperta . Tutto bene , signor Yanez ? Meglio non la poteva andare . Avete la massima pressione ? Da un' ora . Ed i prigionieri ? Sembrano conigli . A bordo , ragazzi . Aiuto` Darma a salire sulla barcaccia , poi tutti si issarono sulla tolda . Sbrighiamoci , disse Yanez . Fece slegare uno ad uno gli indiani che formavano l' equipaggio della barcaccia , fece scivolare nelle tasche del sergente un pugno di sterline e li fece scendere nella scialuppa dicendo loro : Il capitano Moreland vi aspetta sulla spiaggia . Portate a lui i miei saluti ed i miei ringraziamenti per la bella barca a vapore che mi ha regalato . Signor Horward , a tutto vapore . L' americano fece fischiare ripetutamente la macchina , come un ironico saluto agli indiani della scialuppa , e la barcaccia , sbarazzata dell' ancora , filo` rapidamente verso l' uscita della baia . Yanez , affidata la barra del timone a Sambigliong , si era collocato a prora assieme a Tremal Naik e scrutava attentamente le tenebre per cercare di discernere la nave di Sandokan , che doveva incrociare a non molta distanza dalla costa . Dovendo pero` avere i fanali spenti non era cosa facile scoprirla . Si sara` portata piu` al largo a menoche` non siano avvenute delle novita` durante la mia assenza , disse Yanez a Tremal Naik che lo interrogava . Da un praho che veniva da Labuan abbiamo saputo che una squadriglia d' incrociatori inglesi ha lasciato Victoria per darci la caccia . Che Sandokan li abbia incontrati ? Avremmo udito il cannone e poi Sandokan non e` un uomo da lasciarsi sorprendere , specialmente colla nave che possiede . Vedo laggiu` delle scorie accese alzarsi . E` il Re del Mare ! Signor Horward , caricate le valvole ! La barcaccia , che era davvero una buona camminatrice , s' avanzava sempre piu` rapida sul tenebroso mare , lasciandosi a poppa una scia che talvolta diventava luminosa per effetto d' un principio di fosforescenza . Ad un tratto una massa enorme , che scivolava sulle acque con un sordo fragore , comparve dinanzi alla scialuppa a vapore sbarrandole la via , mentre una voce formidabile gridava : Puntate il pezzo di prua ! Alt ! aveva comandato prontamente Yanez . Ehi , Sandokan , cala la scala . Sono le tigri di Mompracem che tornano ! La barcaccia , che aveva rallentato il cammino , abbordo` l' enorme nave presso l' anca di tribordo , sotto la scala che era stata abbassata d' un colpo solo . 3 . Un combattimento terribile Sandokan attendeva Yanez ed i prigionieri sulla cima della gradinata , a fianco d' una bellissima fanciulla dalla pelle leggermente abbronzata , i lineamenti dolci e fini , gli occhi nerissimi ed i capelli assai lunghi , intrecciati con nastrini di seta e che indossava il pittoresco costume delle donne indiane . Alcuni uomini dalla tinta olivastra , che indossavano le bianche divise della marina da guerra , illuminavano la scala con delle grosse lanterne . Yanez pel primo era giunto sulla tolda , tendendo una mano al terribile pirata e l' altra alla giovane indiana . Nulla ? aveva chiesto la Tigre della Malesia con ansieta` . Eccoli , avea risposto Yanez . Sandokan avea mandato un grido e si era slanciato verso Tremal Naik , mentre Darma si gettava fra le braccia della giovane indiana , esclamando : Surama ! Non credevo piu` mai di rivederti ! Nel quadro , miei cari amici , disse Sandokan , dopo d' essersi stretto al petto l' indiano e di aver baciato sulle gote Darma . Abbiamo mille cose da dirci . Un momento , Sandokan , disse Yanez , arrestandolo . Fa' mettere la prora al nord e risaliamo a piccolo vapore verso la seconda foce del Redjang . Vi e` un leopardo nero che ci aspetta lassu` e che se non lo assaliamo ci guastera` i nostri piani . Si dice che sia molto forte . Una nave ? Si` e che a quest' ora si prepara per darci la caccia . Ah ! fece Sandokan , quasi con noncuranza . Domani ci sbarazzeremo di quell' importuno . Chiamo` Sambigliong e l' ingegnere di macchina e diede loro alcuni ordini , poi scese nell' elegante salotto del quadro con Tremal Naik , Darma e Surama che s' appoggiava dolcemente a Yanez , il suo sahib bianco . Quando ebbe appreso l' esito della spedizione e quand' ebbe spiegato a Tremal Naik tuttocio` che era accaduto dopo il combattimento avvenuto sulle coste del Borneo , dell' acquisto della potente nave americana e della dichiarazione di guerra lanciata contemporaneamente all' Inghilterra ingenerosa ed al nipote di James Brooke , disse : Non sono gia` le squadre inglesi , che non tarderanno a darci la caccia , ne` la flottiglia del rajah di Sarawak che m' inquietano : e` sempre il mistero che avvolge il figlio del tuo antico nemico , mio caro Tremal Naik . Dove si nasconde quell' uomo che ha dato una rara prova della sua potenza , distruggendo per opera del pellegrino , le tue piantagioni e le tue possessioni ? Quando ci assalira` ? Che cosa sta tramando costui ? Io non temo nessuno , eppure quell' uomo che non abbiamo mai veduto , che non sappiamo ne` dove sia ne` che cosa stia preparando , mi preoccupa , piu` che la presenza d' una squadra inglese . Non avete raccolta nessuna notizia su di lui ? chiese Tremal Naik , che pareva non meno preoccupato del formidabile pirata . Abbiamo interrogato parecchie persone durante la nostra corsa verso il sud avendo fermato parecchi velieri di Sarawak , e senza riuscire a sapere dove sia quell' uomo . Non sara` gia` uno spirito . Si mostrera` una volta o l' altra , disse Yanez . Se vuole farci la guerra e vendicare la morte di suo padre , non rimarra` gia` eternamente nascosto . Che cosa conti di fare intanto , Sandokan ? chiese Tremal Naik . Di cominciare le ostilita` col dare battaglia a quella nave che si tiene ancorata alla foce del Redjang . Giacche` abbiamo dichiarata la guerra diamo segno di farla davvero . Volete affondarla ? chiese Darma con un tono di voce che fece trasalire Yanez . La distruggero` , Darma , rispose freddamente Sandokan . Il portoghese , che la guardava attentamente , la vide leggermente impallidire e gli parve che un lieve sospiro le fosse uscito dalle labbra , ma fu tutto , poiche` la fanciulla non ribatte` parola alla terribile sentenza di morte pronunciata dal formidabile pirata contro la nave di sir Moreland . Tutti si erano alzati per risalire in coperta . Surama aveva presa per una mano Darma , dicendole : Lasciamo fare agli uomini e tu vieni a riposarti nella mia cabina . Ho fatto preparare un bel lettino per te , perche` ero sicura di rivederti presto . La figlia di Tremal Naik sorrise senza rispondere e la segui` nell' interno del quadro . Quando Sandokan , Tremal Naik e Yanez furono in coperta , tutti gli uomini erano ai loro posti di combattimento , avendo Sambigliong avvertito le tigri di Mompracem che l' incrociatore si preparava ad assalire una grande nave nemica . I fanali di posizione erano stati accesi e le batterie illuminate e raddoppiato il personale del timone . I quattro enormi pezzi da caccia , disposti in barbetta , a prora e a poppa entro torri giranti difese da piastre di ferro di spessore considerevole , erano gia` stati caricati . Un colpo di vento avendo dispersi nuovamente i vapori che ingombravano il cielo , cacciandoli verso il sud , le stelle erano riapparse , sicche` un vago chiarore si era diffuso nelle nere acque del vasto golfo di Sarawak , chiarore che permetteva di poter facilmente distinguere una nave , anche se navigasse coi fanali spenti . Il Re del Mare s' avanzava a piccolo vapore , per non consumare troppo combustibile , anzi Sandokan , per maggior economia , aveva fatto spiegare le vele basse sul trinchetto e sull' albero maestro , essendo il vento abbastanza fresco e non del tutto sfavorevole . Dopo i consigli del capitano americano , il formidabile pirata era diventato eccessivamente economico nel consumo del combustibile , non potendo provvedersi in alcun porto dopo l' audace dichiarazione di guerra , e durante la traversata fra Labuan e il golfo di Sarawak non aveva fatto uso che delle vele , manovra d' altronde piu` familiare ai suoi uomini , quantunque non pochi di loro fossero stati gia` istruiti nel servizio delle macchine dagli americani rimasti a bordo . Yanez e Tremal Naik , appoggiati alla murata di prora , il cui capo di banda era stato imbottito da amache arrotolate per riparo dei fucilieri , scrutavano attentamente l' orizzonte , mentre Sandokan visitava le batterie e i pezzi per vedere se tutto era in ordine . A levante le coste apparivano confusamente , diventando sempre piu` elevate di miglio in miglio che s' avvicinavano al dirupato e altissimo promontorio di Sirik , che chiude verso occidente la vasta baia o golfo di Sarawak . Nessun lume pero` brillava , quantunque in quei luoghi si trovasse la cittadella di Redjang . La notte trascorse cosi` in una continua esplorazione , senza risultato alcuno , ma appena comincio` a diffondersi un po' di luce , si udi` subito la voce della vedetta installata sulle crocette del trinchetto a gridare a squarciagola : Fumo a levante ! Yanez , Tremal Naik e Sandokan si erano subito issati sulle griselle di babordo del trinchetto , innalzandosi fino alla coffa e videro subito , la` dove il mare pareva confondersi col cielo , un pennacchio di fumo alzarsi nettamente nella limpida atmosfera mattutina . Viene dalla foce del Redjang , disse Yanez . Scommetterei cento sterline contro una sigaretta che quella e` la nave di sir Moreland . L' hai veduta tu quella nave ? chiese Sandokan a Tremal Naik . No , rispose l' indiano . Mi hanno detto pero` che stava completando le sue provviste di carbone alla foce del secondo braccio del Redjang . Vi e` un deposito di combustibili cola` ? Udii a parlare d' un praho carico di carbone mandato da Sarawak . Non deve esservi nemmeno una misera borgata su quelle spiaggie . Peccato , disse Sandokan . Ma io ho udito a raccontare che ve n' e` uno alla foce del Sarawak invece , su di un' isoletta e dove va a provvedersi la squadra del rajah . Chi te lo ha detto ? sir Moreland . Se ci va la squadra del rajah , possiamo bene andarci anche noi , e` vero Yanez ? E senza pagarlo , rispose il portoghese , che non dubitava mai di nulla . Ecco la prora che comincia ad emergere . Muovono su di noi , Sandokan , ed a tutto vapore . Devono aver scorto anche essi il nostro fumo . Sandokan si levo` da una tasca un cannocchiale , lo allungo` piu` che pote` e lo punto` sulla nave il cui scafo si cominciava a distinguere anche a occhio nudo . Una bella nave infatti , disse . Lo si direbbe un incrociatore e di forte tonnellaggio . Vedo molti uomini a bordo . Corre su di noi ? chiese Yanez . A tiraggio forzato , credo . Teme che noi scappiamo . No , mio caro , non ne abbiamo alcun desiderio . E` qui che noi cominceremo le ostilita` . Lo caleremo a fondo ? Mi rincresce pel capitano , disse Tremal Naik . Contraccambiamo molto male la sua ospitalita` . Dorata , ma senza liberta` , disse Yanez . Prepariamoci , disse Sandokan . Scesero in coperta , dove s' incontrarono con Darma e con Surama che erano allora salite . Ci attaccano , mio sahib6 ? chiese l' indiana a Yanez . E fara` molto caldo qui fra poco , Surama , rispose il portoghese . Noi vinceremo , e` vero ? Come abbiamo vinti i thugs di Suyodhana . E` la nave di sir Moreland ? chiese Darma , con una certa ansieta` , che non isfuggi` all' astuto portoghese . Almeno lo supponiamo . Poi , prendendola per un braccio e traendola verso la torre di prora , le chiese , sorridendo : Che cos' hai Darma ? E` gia` la terza volta che , udendo parlare del capitano , mi sembri commossa . Io ! esclamo` la fanciulla , arrossendo leggermente . Vi siete ingannato , signor Yanez . Per Giove ! Che la vecchiaia mi abbia indebolita la vista ? Oh no , ci vedete ancora troppo bene . Allora ? Darma volse il capo verso il mare , fissando i suoi sguardi sulla nave nemica , che forzava la sue macchine e dicendo : E` una grossa nave anche quella . Che non varra` la nostra rispose Yanez . Costringetela ad arrendersi piuttosto che affondarla . Potrebbe esservi utile . Se e` comandata da sir Moreland non abbassera` la bandiera . Quell' uomo , quantunque giovane , deve essere un valoroso e si battera` finche` tutto il suo equipaggio non sara` distrutto . E non accorderete quartiere a nessuno ? Quando la nave calera` a picco vedremo di salvare i superstiti , te lo prometto , Darma . Ritirati nella cabina con Surama . Qui stanno per piovere le granate . La voce formidabile , sonora come lo squillo d' una tromba , della Tigre della Malesia , echeggio` in quel momento sul ponte : A tutto vapore , ingegnere di macchina ! Pronti pei fuochi di bordata ! Dietro le brande i fucilieri ! La nave avversaria che doveva essere fornita di macchine poderose , non era piu` che a duemila metri e muoveva diritta sul Re del Mare delle tigri di Mompracem , come se avesse avuto intenzione di speronarlo o per lo meno di abbordarlo . Era un bell' incrociatore e fornito di sperone , con tre alberi e due ciminiere . Pareva che fosse potentemente armato a giudicarlo dal numero dei suoi sabordi e anche in coperta si scorgevano parecchi pezzi , ma non protetti da torri blindate come quelli delle tigri di Mompracem . Dietro le murate e perfino sulle coffe si vedevano numerosi fucilieri e sul ponte di comando parecchi ufficiali . Ah ! disse Sandokan , che lo contemplava con occhio tranquillo . Vuoi misurarti pel primo colle tigri di Mompracem ? Siamo pronti a riceverti . Mentre le due fanciulle sgombravano rapidamente la coperta rifugiandosi nel quadro di poppa , Sandokan , Yanez e Tremal Naik si ritrassero nella torretta di comando dove potevano mettersi in comunicazione col personale di macchina . Gli artiglieri americani , assieme ai migliori puntatori malesi , attendevano dietro ai loro pezzi col cordone tira fuoco in mano . Ad un tratto una detonazione scoppio` al largo , mentre un getto di fuoco sfuggiva da uno dei due pezzi di prora dell' incrociatore . Si udi` un rauco sibilo , che s' avvicinava rapidissimo attraverso gli strati d' aria , poi una vampa s' alzo` sull' orlo della prima torretta di babordo del Re del Mare , mentre delle schegge passavano sibilando sopra i fucilieri appiattati dietro le murate . Granata da dodici pollici ! aveva esclamato Yanez . Buon tiro ! La voce di Sandokan si fece udire subito . Artiglieri , non vi trattengo piu` ! I due pezzi da caccia di prora avvamparono nell' istesso tempo , mentre quelli della batteria di tribordo , trovandosi a buon tiro , tuonavano a loro volta con rimbombo tale da far tremare tutta la nave . L' incrociatore , che aveva gia` guadagnato altri cinquecento metri e che manovrava in modo da presentare all' avversario il suo fianco di babordo , fu sollecito a rispondere . Palle e granate cominciavano a cadere in gran numero su entrambi i vascelli , scrosciando lungo i fianchi di ferro e scheggiando i ponti , smussando i pennoni e massacrando le manovre . Le granate , scoppiando , lanciavano in alto getti di fuoco , minacciando ad ogni istante di incendiare le alberature . I fucilieri , coricati dietro le murate , a loro volta avevano aperto il fuoco , facendo delle scariche nutrite . Una fitta nuvola di fumo avvolgeva le due navi , rotta da lampi , mentre il fracasso era diventato cosi` formidabile da soffocare la voce dei comandanti . La nave americana , meglio protetta , meglio armata e anche piu` rapida , e montata da un equipaggio ormai incanutito fra il fumo delle battaglie , aveva buon gioco contro l' avversario . Le sue poderose artiglierie battevano terribilmente l' incrociatore , coprendolo di fuoco e di ferro , demolendogli le murate , massacrando le sue manovre e aprendogli fori considerevoli nello scafo . Invano la povera nave , che aveva creduto di annientare facilmente i pirati di Mompracem , cercava di tener testa a quell' uragano di ferro che cadeva sui suoi ponti con un orrendo frastuono , facendo strage degli artiglieri della coperta e dei fucilieri . Le sue palle rimbalzavano sulle piastre metalliche del Re del Mare e le sue granate non riuscivano a demolire le torri blindate , dietro le quali gli artiglieri di Mompracem , sotto la direzione dei quartiermastri americani , sparavano al sicuro . Sandokan aveva fatto ritirare sotto coperta i suoi fucilieri , avendo compresa l' inutilita` di quegli uomini , necessari sui prahos , ma non su simili navi , e aveva dato il comando di muovere addosso all' incrociatore per dargli l' ultimo colpo . Il Re del Mare , quasi ancora incolume , nonostante il furioso e ininterrotto cannoneggiamento dell' avversario , si era slanciato innanzi descrivendo una immensa curva attorno all' incrociatore che si era fermato . A quattrocento metri gli scarico` addosso una terribile bordata coi pezzi del ponte e quelli di babordo , demattandolo e rasandolo come un pontone . Perfino le due ciminiere erano rovinate in coperta , divelte da due granate scoppiate alla loro base . E` finito , disse Yanez . Intimiamogli la resa . Se si arrenderanno , rispose Sandokan . Lascio` che il vento diradasse il fumo e fece innalzare sulla cima dell' alberetto maestro la bandiera bianca . La risposta fu una bordata che fulmino` meta` dei timonieri del Re del Mare . Non ne avete abbastanza ? grido` Sandokan . Calatelo a fondo ! Fuoco ! Fuoco senza tregua ! Il cannoneggiamento ricomincio` con un crescendo spaventevole . Il Re del Mare continuava la sua rapida corsa circolare opprimendo il disgraziato incrociatore sotto un fuoco spaventevole . La nave americana faceva meraviglie . Pareva un vulcano avvampante , pronto a tutto distruggere . L' incrociatore nondimeno opponeva una resistenza eroica , quantunque ormai fosse ridotto ad un ammasso di rovine . I due pezzi della coperta , smontati da quella grandine di granate , non rispondevano piu` . Il ponte era pieno di morti e di feriti mescolati a pezzi di murate , a pennoni spaccati , a lembi di manovre cadute dalle alberature sotto gli ultimi uragani di mitraglia ordinati da Sandokan . Getti di fuoco correvano da prora a poppa , illuminando sinistramente il mare , mentre dagli ombrinali di babordo e di tribordo sfuggivano getti di sangue . La nave si sfasciava sotto i colpi furiosi , mortali del Re del Mare . Basta ! grido` ad un tratto Yanez , che dalla torre di comando assisteva a quella strage . Cessate il fuoco ! Le scialuppe in mare ! Sandokan che guardava freddamente , terribilmente impassibile , si volse verso il portoghese , dicendogli : Che cosa comandi , fratello ? Che il massacro cessi . La Tigre della Malesia ebbe un momento di esitazione , poi rispose : Hai ragione : salviamo i superstiti . Quegli uomini o meglio il loro comandante e` un eroe ! Mettete in acqua le scialuppe ! 4 . Sir Moreland L' agonia dell' incrociatore , agonia terribile e spaventevole era cominciata . Il mostro fumante esauriva vanamente le sue ultime forze tentando ancora , con gli ultimi tiri delle sue artiglierie , di colpire a morte il suo formidabile avversario che lo aveva vinto . Quella splendida nave che rappresentava forse l' unita` piu` forte della squadra del rajah di Sarawak , non era piu` che un ammasso di rovine , che le fiamme ormai a poco poco divoravano , mentre l' acqua lo invadeva per trascinarlo nei profondi abissi del mare . I suoi fianchi , squarciati dalle granate e dagli obici perforanti della poderosa nave americana , parevano un crivello ; le sue murate ed i suoi alberi non vi erano piu` ; le sue batterie non offrivano piu` alcun rifugio agli ultimi superstiti . Vampe gigantesche irrompevano furiosamente attraverso i boccaporti spalancati e gli squarci della coperta , con cupi fragori , allungandosi smisuratamente e lanciando in aria nembi di scintille e nuvoloni di fumo , i quali formavano al di sopra della nave come un immenso ombrello . L' incrociatore affondava lentamente , cappeggiando , nondimeno i suoi artiglieri non cessavano di sparare cogli ultimi pezzi rimasti ancora in batteria , mentre i suoi fucilieri mantenevano ancora , quantunque ridotti a meno della meta` , un fuoco vivissimo colle carabine , balzando come tigri attraverso la coperta fiammeggiante ed incoraggiandosi con degli urra` selvaggi . Nonostante il fuoco della nave affondante , fuoco d' altronde male diretto per l' agitazione dei tiratori , la scialuppa a vapore e le tre baleniere del Re del Mare erano state subito calate in acqua , per raccogliere gli ultimi superstiti nel momento in cui la nave sarebbe mancata sotto i loro piedi . Yanez aveva assunto il comando della barcaccia che era stata equipaggiata con quattordici rematori , mancando il tempo di accendere il forno ; Sambigliong comandava invece le altre . Darma e Surama che erano salite in coperta , vedendo le vampe avvolgere la disgraziata nave , gridavano : Salvateli ! Salvateli , signor Yanez ! Affondano ! Le quattro scialuppe avevano preso rapidamente il largo , muovendo verso l' incrociatore . I pochi uomini che ancora montavano la nave , vedendo che i loro avversarii muovevano in loro soccorso , avevano cessato il fuoco e cominciavano a gettarsi in acqua per sfuggire alle fiamme e per evitare il pericolo di saltare in aria . La barcaccia fu la prima ad approdare l' incrociatore . Yanez , non curante del fumo e della pioggia di scintille , sali` rapidamente la scala che era abbassata e si slancio` verso il ponte di comando insieme ad una mezza dozzina di malesi . Cercava di salvare sir Moreland , innanzi a tutto , se le granate del Re del Mare lo avevano risparmiato . Stavano aprendosi il passo fra i rottami e i cadaveri che ingombravano la coperta , quando avvenne una esplosione a prora che li scaravento` tutti in mare . Il colpo fu cosi` forte che Yanez , che era stato proiettato presso una della baleniere , svenne . Fortunamente i malesi l' avevano veduto piombare in acqua ed ebbero il tempo di ripescarlo quasi subito e di trarlo sulla barcaccia che si era accostata . L' incrociatore , sventrato a prora , calava rapidamente , Sambigliong e gli uomini delle scialuppe che erano subito saliti a bordo , ridiscendevano precipitosamente , portando dei feriti che avevano sottratti con grandi pericoli ai turbini di fuoco . La nave calava . Le sue murate ben presto scomparvero e le onde invasero bruscamente la coperta spazzandola dal cassero alla ruota di prora e soffocando d' un sol colpo le fiamme . La barcaccia e le baleniere fuggivano a tutta forza di remi mentre intorno alla nave s' allargava un gorgo gigantesco . La bandiera di Sarawak mostro` ancora per un momento , ai raggi del sole , i suoi colori , poi s' inabisso` . Tutto era finito ! L' incrociatore scendeva , fra i muggiti del vortice gigante , negli abissi del golfo . Le quattro scialuppe , sfuggite a tempo all' attrazione del gorgo scavato dalla nave , superata una gigantesca muraglia liquida che si estendeva con mille fragori sul mare , tornavano frettolosamente verso il Re del Mare che fumava a cinquecento metri dal luogo del disastro . La superficie del golfo era ingombra di rottami e di cadaveri . Casse , barili , pezzi di fasciame e di tramezzate ondeggiavano in tutte le direzioni . Sambigliong si era subito occupato del portoghese , mentre altri s' affaccendavano intorno ad un giovane ufficiale che era stato salvato nel momento in cui la nave stava per scomparire e che sembrava fosse stato gravemente ferito , avendo la giubba inzuppata di sangue . Yanez fortunatamente non aveva riportata alcuna lesione nello scoppio . Piu` che altro era rimasto stordito dall' improvvisa volata e dal frastuono prodotto dall' esplosione . Ed infatti alla prima sorsata di ginepro fattagli inghiottire dal dayako , torno` subito in se` e apri` gli occhi . Come vi sentite , signor Yanez ? gli chiese Sambigliong con apprensione . Sono tutto scombussolato e pesto , ma mi pare che nulla vi sia di rotto , rispose il portoghese , sforzandosi a sorridere . E la nave ? Affondata . E sir Moreland ? E` qui , nella baleniera . L' abbiamo salvato per miracolo . Yanez si alzo` senza aver bisogno dell' aiuto del dayako . Il giovane comandante dell' incrociatore giaceva sul fondo della barcaccia , col petto denudato , il volto pallidissimo e chiazzato di sangue e gli occhi chiusi . Morto ! esclamo` . No , rassicuratevi , ma la ferita che ha riportato al fianco deve essere grave . Chi l' ha colpito ? chiese Yanez con ansieta` . Tu , Sambigliong ? Io ! No , signor Yanez , e` l' esplosione che lo ha ridotto in quello stato . Qualche frammento di granata gli ha aperto il fianco . Presto ! A bordo ! Ci siamo gia` , signor Yanez . Le quattro scialuppe avevano abbordato il Re del Mare presso la scala , la quale era stata gia` abbassata . Fu lasciato il posto alla barcaccia . Due uomini presero delicatamente il comandante dell' incrociatore sempre svenuto e colle dovute precauzioni salirono la scala , segui`ti da Yanez e da quattordici marinai dell' incrociatore , i soli superstiti strappati alle onde . Sandokan , che aveva assistito impassibile alla distruzione della nave avversaria , li attendeva sulla cima della scala . Vedendo il capitano ed i marinai del rajah , levo` il turbante , dicendo con voce grave : Onore ai valorosi . Poi strinse silenziosamente la mano a Yanez . Darma che si trovava a qualche passo insieme a Surama , pallidissima , profondamente commossa dall' orribile scena svoltasi sotto i suoi occhi , si era avanzata verso i marinai che trasportavano il disgraziato comandante . Egli e` morto , e` vero ? chiese con voce rotta . No , rispose Yanez . Pare pero` che la ferita sia grave . Oh , mio Dio ! esclamo` la giovane . Silenzio , disse Sandokan . Fate largo al valore sfortunato . Si porti il comandante nella mia cabina . Con un gesto che non ammetteva replica , arresto` Darma e Surama , poi segui` i marinai nel quadro , insieme a Yanez e a Tremal Naik . Il medico di bordo , un americano che , come i macchinisti e i quartiermastri cannonieri , aveva accettato l' offerta fattagli da Sandokan di rimanere a bordo fino alla fine della campagna , era subito accorso . Venite , signor Held , gli aveva detto Sandokan . Il comandante dell' incrociatore pare assai aggravato . Faro` il possibile per salvarlo , signore , aveva risposto l' americano . Conto su di voi . Entrarono nella cabina , dove sir Moreland era gia` stato deposto sul ricco letto del pirata . Aspettate i miei ordini nel corridoio , disse Sandokan ai due marinai , e che gli infermieri si tengano pronti . Il medico aveva denudato interamente sir Moreland . Non aveva che una sola ferita , quella al fianco , ma era orribile . Il proiettile che lo aveva colpito , qualche frammento di granata di certo , aveva lacerate le carni per una lunghezza di venti centimetri , scavando una specie di solco . Il sangue scorreva a fiotti dalla laceratura , minacciando di dissanguare rapidamente il ferito . Che cosa ne dite , signor Held ? chiese Yanez , fissandolo come se avesse voluto indovinargli il pensiero . La ferita e` piu` dolorosa che grave , rispose il medico . Ha perduto molto sangue , pero` questo inglese e` robusto . Non potreste garantirmi la sua guarigione ? La vita di quest' uomo non corre alcun pericolo , ve l' assicuro . Sandokan stette un momento silenzioso , guardando lo smorto viso dell' inglese , poi disse come parlando fra se` : Meglio cosi` : quest' uomo potrebbe un giorno esserci utile . Stava per uscire , quando un profondo sospiro , segui`to da un rauco gemito , sfuggi` dalle labbra scolorite dell' inglese . Il dottore aveva messe le mani sulla ferita per riunire le due labbra ed a quel contatto il comandante dell' incrociatore aveva trasalito , poi aperto gli occhi . Giro` all' intorno uno sguardo semi spento , arrestandolo prima sul dottore , poi su Yanez , che stavagli dall' altra parte del letto . Le sue labbra si schiusero , poi mormoro` con un filo di voce : Voi ! ... Non parlate , sir Moreland , disse il portoghese . Il dottore ve lo proibisce . Il comandante fece col capo un gesto negativo , poi raccogliendo tutte le sue forze , disse ancora e con voce piu` chiara quantunque spezzata : La ... mia ... spada ... e` rimasta ... sulla ... mia ... nave ... Non l' avrei accettata , signore , disse Sandokan . Mi rincresce solo che sia affondata colla nave , perche` non posso restituirvela . Voi siete un valoroso ed io vi stimo . Il giovane con uno sforzo supremo alzo` la destra porgendola al suo avversario , il quale gliela strinse delicatamente . I miei ... uomini ? chiese ancora sir Moreland , mentre una rapida commozione gli alterava il viso . Ne abbiamo salvati ... basta , non affaticatevi . Grazie ... mormoro` il ferito . Poi s' abbandono` richiudendo gli occhi : era nuovamente svenuto . A voi , dottore , disse Sandokan . Non dubitate , signore , lo curero` come fosse vostro figlio . A me gli infermieri ! Mentre gli uomini richiesti entravano con disinfettanti , rotoli di cotone fenicato e numerose bottigliette , Sandokan rifece lentamente le scale , con Yanez e Tremal Naik , rimontando in coperta . Darma che li aspettava sulla porta del quadro , s' appresso` al portoghese . Signor Yanez , gli sussurro` , sforzandosi di rendere la sua voce ferma . Il portoghese la guardo` per qualche istante senza rispondere , poi sorrise e le strinse silenziosamente la mano . Lo salveranno ? chiese Darma con angoscia . Lo spero , rispose Yanez . T' interessa molto quel giovane , Darma ? E` un valoroso ... Si` e qualche cosa di piu` anche . Se guarira` , lo terrete prigioniero ? Vedremo che cosa decidera` Sandokan ; ma e` probabile . Darma raggiunse Surama che si era un po' scostata , mentre Yanez s' accostava a Sandokan che stava parlando animatamente con Tremal Naik . Che cosa ti pare di quel giovane ? gli chiese . E` quello che comandava il forte di Macrae ? Si` , risposero ad una voce Tremal Naik e Yanez . Quell' uomo ha del fegato , disse Sandokan . E` stata una vera fortuna per noi a catturarlo . Se il rajah avesse una mezza dozzina di quei comandanti ci darebbero troppo da fare . Quello non deve essere un inglese puro sangue . E` troppo bruno . Mi ha detto che sua madre sola era inglese , disse Tremal Naik . Faceva parte della flotta anglo indiana prima ? Si` , come luogotenente , cosi` mi disse una sera . Che cosa ne faremo di lui ? chiese Yanez . Lo terremo come ostaggio , rispose Sandokan . Un giorno potrebbe esserci utile . In quanto agli altri prigionieri li farai imbarcare su una scialuppa e li lascerei liberi di raggiungere la costa . Ed ora , dove volgerai le tue imprese ? chiese Tremal Naik . Io e Yanez abbiamo gia` formato il nostro piano di guerra , rispose Sandokan . Nostro primo , anzi principale disegno , e` quello di non lasciarci sorprendere dalle squadre di Sarawak e da quelle inglesi . E` certo che cercheranno di riunirsi per schiacciarci d' un colpo solo ; se troviamo il modo di aver sempre carbone a nostra disposizione , colla velocita` di cui e` dotato il Re del Mare potremo riderci del rajah e anche del governatore di Labuan . E` appunto percio` che vi consiglierei , innanzi a tutto e prima che abbia luogo la riunione delle due squadre , di tentare un colpo contro i depositi di carbone che si trovano alla foce del Sarawak , disse Tremal Naik . E` quel che tenteremo , rispose Sandokan . Andremo poi a distruggere quelli che gli inglesi hanno sull' isoletta di Mangalum . Privi dei loro rifornimenti , noi avremo buon gioco sugli uni e sugli altri e potremo gettarci sulle linee di navigazione e dare un colpo mortale ai commerci inglesi colla Cina e col Giappone . Approvate questa mia idea ? Si` , risposero ad una voce Yanez e Tremal Naik . Ho pero` un altro progetto , continuo` Sandokan dopo un breve silenzio . Di fare insorgere i dayaki di Sarawak . Tra di loro abbiamo dei vecchi amici , quelli che ci aiutarono a rovesciare James Brooke . Io vorrei mandare a loro un buon carico d' armi onde possano mettersi in campagna . Con noi in mare e quei terribili tagliatori di teste alle spalle , il rajah ed il suo alleato , il figlio di Suyodhana , non si troverebbero certo su un letto di rose . Supponi che il figlio del capo dei thugs si trovi col rajah ? chiese Tremal Naik . Ne sono sicuro , rispose Sandokan . E anch' io , aggiunse Yanez . Avete dato un appuntamento alla Marianna ? chiese l' indiano . Ci aspetta al capo Tanjong Datu con carico di carbone , di munizioni e di armi ! Che vi sia di gia` ? Lo suppongo . Allora andiamo a Sarawak , concluse Tremal Naik . 5 . La caccia al Re del Mare Un momento dopo , fatti imbarcare i superstiti dell' incrociatore in una scialuppa provvista di viveri sufficienti per poter raggiungere Redjang , senza che corressero il pericolo di provare le strette della fame , il Re del Mare si slanciava attraverso il golfo di Sarawak colla prora al sud . Regnava una calma quasi completa , soffiando molto di rado le brezze in quelle regioni infuocate , regioni assai temute dai velieri , i quali sovente si trovano immobilizzati per delle lunghe settimane . Solamente di quando in quando un' ondata lunghissima , rumoreggiante , giungeva dall' est gonfiandosi gradatamente e dopo essere passata sotto l' incrociatore , scuotendolo bruscamente , si perdeva in direzione opposta . Passato pero` quel cavallone , che proveniva forse dalle lontane coste delle isole della Sonda , l' oceano riprendeva la sua immobilita` . Nessuna nave si scorgeva al largo , ne` all' est , ne` all' ovest , ne` al nord , ne` al sud . Abbondavano invece gli uccelli dei tropici , instancabili volteggiatori che s' incontrano perfino a parecchie centinaia di miglia dalle coste . Erano nembi di sule e di prionfinus cinereus , specie di procellarie le quali , cosa davvero strana , portano quasi sempre , attaccati alle penne dell' addome , dei granchiolini di mare , dei piccolissimi cirripedi , costringendoli cosi` a vivere , loro malgrado , in aria . Sembra pero` che non si trovino troppo a disagio in quei viaggi aerei , perche` non pare che ne soffrano . Sul mare poi si vedevano apparire di quando in quando , sospese fra due acque , ad un metro sotto la superficie , delle lunghe file di splendide meduse , in forma d' ombrelli trasparenti , le quali si lasciavano mollemente trasportare dal flusso . Oppure si vedevano guizzare dinanzi allo sperone della nave , rapidi come frecce , dei prontoporia , i piu` piccoli delfini della specie , armati d' un lunghissimo rostro e delle grosse dorate dalle splendide scaglie a tinte azzurre e giallo oro , nemiche accanite dei pesci volanti , dotate d' una voracita` incredibile e che quando vengono prese , prima di morire perdono i loro brillanti colori diventando grigiastre . Il Re del Mare filava rapido , sorpassando i dieci nodi , muovendo direttamente verso la costa di Sarawak per andare a distruggere i depositi di carbone della squadra del rajah . Era davvero una splendida nave , dotata di straordinarie qualita` marinaresche , nonostante le sue corazze , le sue torri e le sue artiglierie ; una vera nave corsara assolutamente moderna , l' unica forse che avesse potuto intraprendere quella terribile crociera contro la potente flotta inglese , senza un porto entro cui trovare rifugio . Ebbene , Tremal Naik ? chiese Sandokan , il quale era allora risalito in coperta dopo d' aver fatta una breve visita a sir Moreland . Che cosa ne dici del nostro Re del Mare ? Che e` il migliore ed il piu` potente incrociatore che io abbia veduto : una vera meraviglia , rispose l' indiano con entusiasmo . Si` , sono dei bravi costruttori gli americani . Vent' anni or sono ricorrevano all' estero per formare le loro flotte ed ora nelle loro costruzioni vincono tutti . Solide e potenti , ecco come sono le loro navi d' oggidi` . Con questa noi daremo ben da fare ai nostri avversari . E se l' Inghilterra ci lanciasse addosso le migliori navi della sua flotta ? Hai pensato a questo , Sandokan ? Le faremo correre , mio caro , rispose la Tigre della Malesia . L' oceano e` vasto , la nostra nave e` la piu` rapida , e dei trasporti inglesi da assalire per privarli del loro carbone ne troveremo sempre . Non ho la pretesa di poter continuare indefinitamente questa guerra , ma prima di quel giorno in cui noi avremo recati enormi danni ai nostri avversari , tali da fare loro rimpiangere il giorno in cui ci hanno cacciati dalla nostra isola . Accese il suo splendido narghile` , prese sotto il braccio l' indiano e dopo d' aver passeggiato per qualche minuto fra la ruota del timone e le torri poppiere , disse : Sai che il capitano va migliorando ? sir Moreland ? chiese Tremal Naik . Si` , malgrado l' orribile ferita , non ha che una leggera febbre . Il signor Held e` stupefatto e credo che abbia ragione . Che fibra meravigliosa ha quell' uomo ! Ti ha riconosciuto ? Si` , anche or ora . Deve esser rimasto stupefatto di vedersi in nostra mano . Non credeva certo di dover trovarsi cosi` presto coi suoi antichi prigionieri . Dorme ? Si` e anche tranquillamente . Non ci dara` dei fastidi quell' uomo ? Puo` darsi , ho dei progetti su di lui . Quali ? Non so ancora nulla per ora , disse Sandokan . Ci pensero` a che cosa potra` giovarci . Cerchiamo innanzi a tutto di farcelo amico . Ci deve bene un po' di riconoscenza per averlo strappato alla morte . Indovino il tuo pensiero , disse Tremal Naik . Tu speri di aver da lui qualche notizia sul figlio di Suyodhana . E` vero , rispose Sandokan . Combattere un nemico sconosciuto , che non si sa dove si trovi , ne` che cosa stia tramando , inquieta assai . Bah ! Un giorno o l' altro si svelera` , si mostrera` , suppongo , e quel giorno la Tigre divorera` anche il tigrotto dell' India . Il dottor Held era in quel momento comparso sulla porta del quadro . Quell' americano , che come abbiamo detto , aveva accettato le proposte fattegli da Sandokan , proposte che potevano costargli pero` la vita , era un bel giovane di ventisei o vent' otto anni , alto , piuttosto magro , dallo sguardo intelligentissimo e vivo , colla fronte spaziosa ed il viso roseo come quello d' una fanciulla , adorno d' una barbetta bionda tagliata a punta . E dunque , signor Held ? gli chiese Sandokan muovendogli sollecitamente incontro . Ormai rispondo della sua guarigione , rispose il medico . Fra quindici giorni quell' uomo stara` perfettamente bene . Quegli anglo indiani hanno la pelle ben dura . La campana che annunciava il pranzo interruppe la loro conversazione . A tavola o Yanez s' impazientera` , disse Sandokan . Mentre scendevano nel salone del quadro , il Re del Mare continuava la sua corsa verso il sud sud ovest . L' oceano era sempre deserto , percorrendo la nave una zona pochissimo frequentata dai velieri e dai piroscafi , i quali ordinariamente si tengono piu` al nord o piu` al sud , gli uni per evitare le calme e gli altri per evitare i banchi sottomarini che sono numerosissimi intorno alle coste di Borneo . Di quando in quando una banda di volatili calavano sulle coffe degli alberi , prendendone possesso e lasciandosi avvicinare dai marinai senza dimostrare di spaventarsi . Erano dei grossi uccellacci , specie di procellarie giganti , colle penne brune , chiamati dai marinai rompitori d' ossa e dagli scienziati quebranta huesos , formidabili pescatori , armati d' un rostro cosi` acuto e cosi` robusto che permette loro di affrontare i piu` grossi pesci , colpendoli mortalmente nel cranio . Anche qualche splendido albatro veniva a volteggiare intorno alla nave , salutando i marinai con dei grugniti da porco e attraversando senza paura la tolda , nonostante le fucilate che sparavano i malesi . Magra selvaggina pero` , perche` se sembravano immensi , misurando le loro ali unite perfino tre metri e mezzo , e` molto se i loro corpi pesano otto o dieci chilogrammi , senza contare poi che le loro carni sono coriacee e impregnate d' un pessimo odore di pesce . Comunque erano ammirabili nei loro voli , essendo dei volteggiatori straordinari . Certi momenti rimanevano quasi immobili al di sopra dell' incrociatore , vibrando appena le loro gigantesche ali , poi partivano come fulmini e calavano in mare a pescare i piccoli cefalopodi , i loligo , dei quali si nutrono di preferenza . Le prede d' altronde non mancavano a quegli avidissimi volatili , perche` le acque dell' oceano si mostravano straordinariamente ricche di pesci , con molto piacere anche dei marinai , i quali o con reticelle o con fiocine , nonostante la rapidita` dell' incrociatore , s' ingegnavano di prenderli onde variare la minuta di bordo . Oltre a grosse bande di dorate , di piccoli delfini e di serpenti di mare , lunghi un metro , di forma cilindrica , colla pelle bruna nera e la coda gialla , si vedevano a galleggiare un numero sterminato di diodon , pesci assai strani , che abitano quasi esclusivamente le zone torride e che hanno l' abitudine di navigare col ventre in aria e di gonfiarsi fino a diventare completamente rotondi . Salivano dagli abissi dell' oceano a centinaia e centinaia , mostrando le loro spine acute che coprono i loro corpi , facendoli rassomigliare ai ricci terrestri , a tinte pero` svariate , bianche , violacee o macchiate in nero , mentre in mezzo a loro sfilavano , coi tentacoli al vento onde approfittare del menomo soffio d' aria , lunghe file di nautilus . Di quando in quando un improvviso terrore si manifestava fra tutti quegli abitanti dell' oceano tropicale . Le dorate scomparivano precipitosamente , i diodon si sgonfiavano rapidamente , lasciandosi colare a picco ; i nautilus ripiegavano i loro tentacoli , rovesciavano la loro conchiglia navigante fino allora come una leggera barchetta , e si sommergevano . Un nemico terribile e avidissimo , si era bruscamente scagliato in mezzo alle bande colla formidabile bocca spalancata , irta di denti acuti come quelli delle tigri . Era un vorace charcharias , un pescecane di cinque o sei metri di lunghezza , che aveva sparso quell' improvviso terrore , un nemico pericoloso anche per gli uomini . Con rapidita` fulminea ingoiava i ritardatari , poi scompariva , sempre preceduto dal suo pilota , un grazioso pesciolino colla pelle azzurra porporina , a striscie nere , non piu` lungo di venticinque centimetri e che serve di guida al suo formidabile padrone e protettore . Cessato pero` il pericolo , le dorate ricomparivano giuocherellando e i diodon si rigonfiavano ballonzolando sulle onde e le splendide conchiglie dei nautilus dai margini di madreperla raddrizzavano gli otto tentacoli leggermente arrotondati all' estremita` . Verso il tramonto , quando Sandokan e Yanez scesero nella cabina dove trovavasi l' anglo indiano , constatarono con piacere che il ferito si trovava in condizioni migliori che al mattino . La febbre era quasi cessata e la ferita , sapientemente cucita dall' abile americano , non dava piu` sangue . Quando entrarono , sir Moreland stava parlando , con voce abbastanza chiara , col signor Held , chiedendo informazioni sulla potenza della nave corsara . Vedendoli , l' anglo indiano fece uno sforzo per alzarsi a sedere ; Sandokan con un gesto glielo impedi` . No , sir Moreland , disse . Siete troppo debole e per ora dovete evitare qualsiasi sforzo . E` vero , mio caro Held ? La ferita potrebbe riaprirsi , rispose il dottore . Vi ho proibito , Sir , di fare qualsiasi movimento . L' anglo indiano porse la mano all' americano , a Yanez e a Sandokan , dicendo loro : Grazie di avermi salvato , signori , quantunque avessi desiderato di affondare assieme alla mia nave ed ai miei disgraziati marinai . Vi e` sempre tempo a morire per un marinaio , rispose Yanez , sorridendo . La guerra non e` ancora finita , anzi per noi e` appena cominciata . Una nube oscuro` la fronte dell' anglo indiano . Credevo che la vostra missione terminasse colla liberazione di quella fanciulla e di suo padre , disse . Non avrei acquistata una nave di tale potenza per una simile impresa , disse Sandokan . I miei prahos sarebbero stati sufficienti . Sicche` voi continuerete a corseggiare ? Si` e finche` avro` un solo uomo ed un pezzo d' artiglieria servibile . Io vi ammiro , signori , ma credo che le vostre corse finiranno presto . L' Inghilterra ed il rajah non tarderanno a farvi inseguire dalle loro squadre . Come resisterete voi a simili attacchi ? Il carbone vi verra` meno e sarete costretti ad arrendervi o a farvi colare a picco dopo una inutile resistenza . Lo vedremo ... Poi Sandokan , cambiando bruscamente tono , chiese : Come state , sir Moreland ? Relativamente bene ; il dottore mi assicura che io potro` alzarmi fra una diecina di giorni . Avro` molto piacere di vedervi passeggiare sul ponte della mia nave . Sicche` contate di tenermi prigioniero , disse l' anglo indiano , sorridendo . Anche se volessi rendervi la liberta` in questo momento non potrei farlo , perche` siamo ben lontani dalle coste . Risalite verso il nord ? No , sir Moreland , andiamo invece verso il sud ; desidero vedere la foce del Sarawak . Vi comprendo , signore . Tenterete un colpo di mano sui depositi di carbone del rajah . Non lo so ancora . Signor Sandokan , desidererei una spiegazione , se lo permettete . Parlate , sir Moreland , rispose la Tigre della Malesia . Poi , se me lo permettete , vi faro` anch' io qualche interrogazione . Desidererei sapere perche` avete coinvolto nella guerra anche il rajah di Sarawak . Perche` noi siamo convinti che egli sia il protettore dell' uomo misterioso che ha scatenato contro di noi gli inglesi di Labuan e che in un solo mese ci ha recato tanti danni . Chi e` costui ? Sandokan fisso` sull' anglo indiano uno sguardo acutissimo , come se avesse voluto leggergli fino in fondo al cuore , poi disse : E` impossibile che voi , che appartenete alla marina del rajah , non lo abbiate conosciuto . Qualche cosa , come un fremito , passo` sul viso di sir Moreland , il quale rimase per qualche istante muto . No , disse poi , non ho mai veduto l' uomo a cui voi alludete . Ho udito pero` a narrare che un individuo misterioso , che pare possegga delle ricchezze favolose , ha visitato il rajah , mettendogli a sua disposizione navi e uomini per vendicare James Brooke . Un indiano , e` vero ? Non lo so , rispose sir Moreland . Io non l' ho mai veduto . E` quell' uomo che ha spinto gli inglesi ed il rajah contro di noi ? Cosi` mi hanno narrato . Il figlio d' un famoso capo di thugs indiani . Non ve lo saprei dire . E vuole misurarsi colle tigri di Mompracem ? Ed e` anche certo di vincervi . Cadra` come e` caduto suo padre e come e` caduta tutta la sua setta , disse Sandokan . Un secondo fremito passo` sul viso dell' anglo indiano , mentre negli occhi nerissimi balenava come una fiamma . Stette un' altra volta qualche istante muto , come se qualche improvviso pensiero lo turbasse , poi disse : L' avvenire ve lo dira` . Poi , cambiando bruscamente discorso , chiese : Sono sempre a bordo quell' indiano e sua figlia ? Non ci lasceranno , perche` la loro sorte e` unita alla nostra , rispose Sandokan . Sir Moreland si lascio` sfuggire un sospiro e s' abbandono` sul guanciale . Riposate tranquillo , gli disse Sandokan . Non accadra` nulla questa notte . Usci` insieme a Yanez e sali` sul cassero . Surama e Darma stavano prendendo il fresco , chiacchierando con Tremal Naik . Vedendo Yanez , Darma gli si appresso` , interrogandolo collo sguardo . Tutto va bene , le sussurro` il portoghese col suo solito sorriso . Potro` visitarlo ? Domani nessuno te lo impedira` , se ... La frase gli fu spezzata dal grido della vedetta istallata sulla coffa dell' albero di trinchetto : Fumo all' orizzonte ! Guarda all' ovest ! Quel grido aveva fatto balzare in piedi Sandokan , che si era appena allora seduto presso Tremal Naik e fatto accorrere in coperta tutto l' equipaggio . Sul cielo ancora fiammeggiante , non essendosi il sole ancora completamente immerso , si vedeva una sottile colonna di fumo alzarsi nella limpida e tranquilla atmosfera . Che sia qualche nave da guerra in cerca di noi ? chiese Yanez , o un pacifico piroscafo in rotta per Sarawak ? Sospetto piu` che sia una nave da guerra , disse Sandokan , che aveva puntato un cannocchiale recatogli da Sambigliong . Ah ! Toh ! Sembra che si allontani verso l' ovest ; il pennacchio di fumo si e` piegato verso la nostra parte . Che ci abbia scorti ? chiese Tramal Naik , che li aveva raggiunti . Come noi ci siamo accorti della sua presenza , e` probabile che il suo comandante abbia veduto anche il nostro fumo . Mi viene un sospetto , disse Yanez . Quale ? Che sia qualche esploratore . E` possibile , Yanez , rispose Sandokan . Che cosa risolvi di fare ? Seguirlo a distanza . Domani , ai primi albori , ci metteremo in caccia e tanto peggio per lui se appartiene alle squadre del rajah o di Labuan . Passeremo la notte in coperta . Le tenebre che calavano rapidissime non permettevano piu` di poter scorgere quel pennacchio di fumo , ma il Re del Mare aveva messa la rotta a ponente per seguirlo nella sua rotta . Colle sue poderose macchine era certo di raggiungerlo prima dell' alba e di catturarlo o di affondarlo colle sue formidabili artiglierie . La guardia franca , per precauzione , era stata tenuta in coperta , potendo darsi che durante la notte gravi avvenimenti accadessero . A dodici nodi ! aveva comandato Sandokan . Lo seguiremo da presso . Il comando era stato appena dato che il Re del Mare ripartiva colla prora a ponente . La notte era splendida , una vera notte tropicale piena di fascino e d' incanto , come solo si possono vedere in quelle regioni delle calme quasi eterne . Quantunque il sole fosse scomparso da parecchie ore , pareva che avesse lasciato dietro di se` una porzione della sua luce , perche` nel firmamento non regnava oscurita` completa . Un vago chiarore , scialbo , d' una trasparenza incredibile , regnava lassu` e si proiettava sulle acque dell' oceano , permettendo agli uomini di quarto di spingere i loro sguardi a distanze infinite . Le acque , tratto tratto , parevano incendiarsi . Dai profondi abissi del mare salivano a battaglioni le meduse , mentre gli splendidi anemoni schiudevano le loro brillanti corolle rosee , bianche azzurre , gialle e violette , ondeggiando mollemente le loro frange sfolgoranti . In mezzo a quelle ondate di luce sottomarina , di quando in quando si vedevano scivolare dei mostri , i quali spargevano il terrore e la confusione fra quei molluschi . Ora erano dei charcharias , pericolosi e sempre affamati squali ; ora dei calamari giganti dal becco da pappagallo , gli occhi glauchi e fissi e i tentacoli coperti da ventose . Ora invece , una massa enorme appariva bruscamente a galla , lanciando in alto spruzzi fiammeggianti e ricadendo poi con un tonfo cupo . Era una balenottera dal dorso nero verdastro , lunga una quindicina di metri , cetaceo ancora abbastanza comune nei mari intertropicali , nonostante la caccia accanita delle navi baleniere . Sandokan e Yanez , quantunque la giornata fosse stata assai faticosa e nessun pericolo , almeno apparentemente , minacciasse la loro nave , non si erano coricati . Non era gia` per godersi quella splendida notte , ne` per ammirare i fulgori variopinti degli anemoni , spettacoli oramai troppo noti a loro , vecchi naviganti dei mari della Malesia . Un segreto timore li tratteneva sul ponte . Camminavano con una certa agitazione , fermandosi sovente per fissare i loro sguardi verso ponente . Quel fumo li preoccupava vivamente , temendo che quel legno fosse l' avanguardia di qualche flottiglia . Hai scorto qualche cosa ? chiese Yanez , verso la mezzanotte , vedendo Sandokan arrestarsi per la decima volta e puntare il cannocchiale verso ovest . Io giurerei d' aver veduto , alcuni minuti or sono , un punto bianco , splendidissimo , brillare nella direzione ove e` scomparso quel pennacchio di fumo , rispose la Tigre . Il fanale del trinchetto di quella nave oppure una stella ? No , Yanez : ne` l' uno ne` l' altra . Poi , dopo una breve pausa , riprese : Credi tu che la squadra di Labuan non ci cerchi ? Non sara` certo rimasta inoperosa a Victoria , dopo la nostra dichiarazione di guerra . Colla velocita` che possediamo , non ci sara` difficile lasciarla indietro . Ed il carbone ci manchera` presto , rispose Sandokan . Le nostre carboniere sono ormai semi vuote . Ci riforniremo a spese del rajah . Se potremo giungere alla foce del Sarawak . Che cosa temi ? Sandokan non rispose . Guardava attentamente sempre verso ponente , percorrendo tutta la linea dell' orizzonte . Ad un tratto abbasso` il cannocchiale . Un lampo , disse . Dove , Sandokan ? E` brillato nella direzione presa da quella nave . Mi parve un lampo di luce elettrica . Si` , signore , confermo` l' americano Horward , che per un momento aveva lasciato la sala delle macchine . L' ho scorto anch' io . Che quella nave corrisponda con qualche altra ? chiese Yanez . E` quello che temo . rispose Sandokan . Fortunatamente l' orizzonte e` chiaro e vedremo subito il nemico . Signor Horward , date ordine in macchina che si preparino a portare la nostra velocita` a quattordici nodi . Sono curioso di sapere chi potra` gareggiare con noi . L' americano aveva appena trasmesso il comando , quando un nuovo lampo baleno` nella direzione di prima . Pareva che una lampada elettrica di grande potenza , avesse proiettato un ampio fascio di luce sull' oceano . Un momento dopo una sottilissima striscia di fumo s' alzo` sull' orizzonte . Un razzo , disse Yanez . Sono due navi che corrispondono e una deve essere quella che e` fuggita al nostro avvicinarsi . Segnala di certo la nostra rotta . Signor Sandokan , disse l' americano . Se non m' inganno vedo un punto nero scorrere sull' oceano . Sta attraversando un tratto d' acqua fosforescente . Un punto ! Allora non puo` essere una nave . E che si muove con rapidita` straordinaria , a quanto pare . Che sia qualche scialuppa a vapore ? Allungo` nuovamente il cannocchiale , mantenendolo orizzontale per qualche minuto . Il punto nero , che ingrandiva rapidamente , aveva attraversato la zona fosforescente confondendosi colla tinta cupa delle acque , ma piu` oltre ve n' era una seconda formata da migliaia di nottiluche , di anemoni e di meduse . Si` , sembra una grossa scialuppa a vapore , disse Sandokan . Non e` che a duemila metri . La manderemo a far compagnia alle meduse . Mastro Steher ! 6 . I misteri di sir Moreland Un vecchio mastro cannoniere , dalla lunga barba brizzolata , colle spalle quadre , s' avanzo` con quel dondoli`o particolare ai vecchi lupi di mare . Il capitano che ci ha venduto questa nave mi ha detto che tu sei un famoso artigliere , disse Sandokan , mentre il mastro si levava di bocca il pezzo di sigaro che stava masticando e salutava con gravita` . Gli occhi sono ancora buoni , comandante , rispose il vecchio . Saresti capace di mandare una palla a quel curioso che cerca di accostarci ? Se lo tocchi o lo affondi avrai cento dollari di premio . Non vi chiedo , comandante , che di far fermare il Re del Mare per cinque minuti . Ti domando un colpo da maestro . Mi ci provero` , comandante . Il punto nero , diventato ormai una striscia visibilissima , entrava allora nella seconda zona fosforescente . Lo vedi ? gli chiese Sandokan . Deve essere una di quelle brutte bestie inventate dai miei compatriotti , che portavano una torpedine fissa su un' asta , disse il vecchio . Sono pericolose se si accostano . Al tuo posto ! Yanez aveva gia` dato il comando di macchina indietro . Il Re del Mare , trasportato dal proprio slancio , aveva continuato la sua corsa per duecento metri , nonostante che le eliche funzionassero furiosamente in senso contrario , poi si era arrestato , conservando una immobilita` assoluta , essendo l' oceano perfettamente tranquillo . Il mastro cannoniere si era collocato gia` dietro uno dei grossi pezzi da caccia . Un silenzio profondo regnava sulla tolda della nave . Tutti aspettavano ansiosamente il colpo , tenendo gli sguardi fissi sulla scialuppa , la quale filava a tutto vapore in mezzo alla fosforescenza , cercando d' accostarsi nascostamente all' incrociatore . Ad un tratto , il profondo silenzio fu rotto da un grido che usciva dalla torre . Pronto ! La scialuppa a vapore doveva trovarsi allora a circa millecinquecento metri dal Re del Mare . Il suo scafo nero spiccava nettamente sulla luminosa superficie delle acque . Una detonazione echeggio` , mentre un lampo rompeva le tenebre . Per alcuni istanti si udi` in aria un rauco sibilo che rapidamente si affievoliva . Il proiettile , di buon calibro , s' allontanava radendo le onde . D' improvviso risuono` in distanza una detonazione . Una fiamma s' alzo` sulla scialuppa torpediniera , segui`ta da un nembo di scintille . Quasi nello stesso momento la fosforescenza cessava bruscamente . Le nottiluche , le meduse e gli anemoni , spaventati forse da quel rombo , si erano prontamente inabissati nelle profondita` misteriose del mare . Toccata ! grido` Sandokan . Un grido di trionfo si era alzato a bordo dell' incrociatore . Il vecchio mastro artigliere si era avanzato verso Sandokan con volto ilare . Comandante , gli disse . Ho guadagnato i miei cento dollari . No , duecento , corresse la Tigre della Malesia . Ad un tratto fece alcuni passi innanzi , esclamando : Saccaroa ! Lo sospettavo ! Sia : vi faro` correre ! Alcuni punti luminosi , appena distinguibili , erano comparsi sull' orizzonte un momento dopo l' immersione dei molluschi fosforescenti . Non dovevano esser gia` stelle , per gli occhi di quei marinai invecchiati sugli oceani ; dovevano essere fanali di navi , probabilmente di navi da guerra lanciate sulle tracce del Re del Mare . Che sia la squadra del rajah , o quella di Labuan ? aveva chiesto Yanez . Mi pare che quelle navi vengano dal settentrione , rispose Sandokan . Scommetterei che quella inglese cerca di unirsi con quella di Sarawak . Qualcuno li avra` informati che noi battiamo questo mare e si sono messi in caccia . Cio` guasta i nostri progetti . E` vero , Yanez perche` saremo costretti a fuggire verso il nord . Il Re del Mare e` potente , ma non tale da affrontare una squadra . Che cosa intendi di fare ? Rimandare a tempi migliori la distruzione dei depositi di carbone di Sarawak e rimontare fino al capo Tanjong Datu , per incontrare la Marianna , poi gettarci sulle linee di navigazione , dopo esserci provvisti di combustibile a Mangalum . Quando la squadra verra` a cercarci nei paraggi di Labuan , torneremo a fare i conti col rajah o col figlio di Suyodhana . Sei nato grande ammiraglio , disse Yanez , ridendo . Mi approvi ? Pienamente . E la Marianna ? La manderemo ad attenderci alla foce del Sedang ed incaricheremo il suo equipaggio di armare i nostri vecchi amici , i dayaki . Filiamo allora presto , fratellino . Le navi si accostano . Signor Horward ! grido` Sandokan . A tutto vapore ! Andremo a tiraggio forzato , comandante , rispose l' americano . Il Re del Mare aveva ripreso lo slancio . Tonnellate di carbone erano state rovesciate nei forni e le macchine funzionavano rabbiosamente , imprimendo allo scafo un tremito sonoro . Tutti erano saliti in coperta , perfino Darma e Surama . Poteva darsi che da un momento all' altro , qualche nave distaccata dal grosso e mandata in esplorazione verso levante , si trovasse improvvisamente dinanzi all' incrociatore e tutti volevano essere pronti ad impegnare la lotta . In quella direzione pero` non si vedeva brillare alcun fanale . Sandokan , Yanez e Tremal Naik , ritti sul ponte di comando , guardavano attentamente i punti luminosi , i quali pareva che avessero cambiata posizione . Certo i comandanti inglesi , vedendo il corsaro fuggire verso il nord ovest avevano cambiato la rotta colla speranza di catturarlo . La distanza pero` , invece di diminuire , aumentava di minuto in minuto non potendo quelle navi , anche forzando i fuochi , gareggiare col velocissimo corsaro . Dopo un' ora di corsa furiosa , i punti luminosi erano diventati quasi invisibili . Credo che sia tempo di riprendere la nostra rotta verso il nordovest , disse Sandokan a Yanez . Gli inglesi continueranno ad inseguirci verso il nord . Fece spegnere tutti i fanali , poi il Re del Mare , dopo d' aver descritta una gran curva , si diresse nuovamente al nord ovest . La manovra doveva essere completamente riuscita , poiche` per alcuni minuti si videro i fanali brillare nell' oscura linea dell' orizzonte , poi scomparire . Orsu` , disse Yanez con tono soddisfatto . Tutto va bene e possiamo andare a dormire qualche ora . Il riposo e` stato ben guadagnato . Quando l' alba sorse , il mare era completamente deserto . Non si vedevano che degli uccelli marini volteggiare fra i cavalloni , alzatisi colla brezza mattutina . Il Re del Mare aveva ridotta la sua marcia a otto nodi , essendo il combustibile troppo prezioso per sprecarlo . Sandokan , ai primi raggi del sole , era tornato in coperta un po' ansioso , quantunque non avesse alcun dubbio sulla buona riuscita della sua manovra notturna . Li abbiamo bene ingannati , disse a Yanez , che lo aveva raggiunto insieme a Darma . Noi raggiungeremo il capo Tanjong senza fare cattivi incontri . A proposito , cosa avra` pensato sir Moreland della cannonata che abbiamo sparato ? Il dottor Held mi ha detto che si era molto inquietato , temendo che qualche nave fosse stata colata a fondo , rispose Yanez . Andiamo a trovarlo . Mi permettete di venire con voi ? chiese Darma . Non trovo alcun inconveniente , rispose Sandokan . Sara` anzi lieto di rivedere la sua graziosa prigioniera . Vieni , fanciulla . Cio` fara` piacere a lui e ... anche a te , aggiunse Yanez , sottovoce accostandosi alla giovane . Quando scesero nel quadro , sir Moreland era gia` sveglio e chiacchierava col medico . Vedendo apparire Darma dietro a Sandokan ed a Yanez , una viva fiamma animo` gli sguardi dell' anglo indiano e per qualche istante non le stacco` di dosso gli occhi . Voi , miss ! esclamo` . Quanto sono lieto di rivedervi ! Come state , sir Moreland ? chiese la giovane , arrossendo . Oh ! La ferita si va cicatrizzando rapidamente , e` vero dottore ? Fra otto o dieci giorni sara` interamente chiusa , rispose l' americano . Una guarigione veramente miracolosa . Avrei preferito non vedervi ferito , sir Moreland , disse Darma . Allora non mi avreste di certo trovato qui , rispose l' anglo indiano . Mi sarei lasciato affondare assieme alla mia nave , a fianco della bandiera della mia patria . Sono piu` lieta che vi abbiano strappato alla morte . Il giovane capitano la guardo` sorridendo , poi disse : Grazie miss , ma ... Che cosa volete dire , sir Moreland ? Che sarei stato piu` contento anch' io se avessero salvata anche la mia nave ed i miei marinai . Ah ! Miss , non m' aspettavo di dover subire una cosi` disastrosa sconfitta e da parte dei vostri protettori . Tuttavia , credetelo , non rimpiango la mia prigionia . sir Moreland , disse Sandokan , sapete che questa notte le navi inglesi ci hanno quasi sorpresi ? La squadriglia di Labuan ? esclamo` il ferito con emozione . Suppongo che fosse quella , ma siamo riusciti ad ingannarla ed a sottrarci facilmente al pericolo . Non illudetevi tuttavia di poter aver sempre una tale fortuna , disse l' anglo indiano . Un giorno , quando meno lo supporrete , vi troverete dinanzi ad un uomo che forse non vi accordera` quartiere . Volete alludere al figlio di Suyodhana ? chiese Sandokan . Non posso spiegarmi di piu` . E` un segreto che io non posso tradire , rispose l' anglo indiano . Non puo` essere che lui , disse Yanez , quantunque voi abbiate affermato di non saper nulla su quel nostro ostinato e misterioso avversario . Sir Moreland pareva che non lo avesse nemmeno udito . Guardava Darma con un senso di profonda angoscia . Sandokan , Yanez e la giovane s' intrattennero alcuni minuti ancora nella cabina , scambiando qualche parola col dottore , poi si accommiatarono . Prima pero` che la giovane uscisse , sir Moreland le disse , guardandola con una certa tristezza : Spero , miss , di rivedervi presto e che non vorrete considerarmi sempre come un nemico . Quando la giovane fu uscita , l' anglo indiano rimase a lungo alzato , tenendo gli occhi fissi sulla porta della cabina e le braccia incrociate sul petto , in attitudine pensierosa , poi si riadagio` , dicendo al dottore , con un lungo sospiro : Che triste cosa e` la guerra . Getta l' odio perfino fra due cuori che potevano battere insieme col medesimo affetto . Ed il vostro avrebbe battuto assai , e` vero , sir Moreland ? disse l' americano sorridendo . Si` , dottore , ve lo confesso . Per miss Darma ? Perche` dovrei nascondetelo ? Una bella e coraggiosa giovane , degna di suo padre e di voi . E che non sara` giammai mia , disse sir Moreland , con accento strano . Il destino ha scavato fra noi , senza nostra colpa , un abisso che nessuno potra` mai colmare . Per quale motivo ? chiese Held , stupito dal tono che pareva avesse in se` dell' angoscia e dell' odio profondo . Questi uomini sono nemici del rajah , e degli inglesi e non gia` vostri . Sir Moreland guardo` l' americano senza rispondere . Il suo viso pero` in quel momento aveva assunto una espressione cosi` terribile da colpire vivamente l' americano . Si direbbe che vi e` un segreto nella vostra vita , disse il dottore . Maledico il destino , ecco tutto , rispose il giovane con voce sorda . Poi , cambiando bruscamente tono , chiese : Dottore , dove ci conduce il comandante ? Va al nord ovest , per ora . A Sarawak forse ? Puo` darsi , Sir . Che voglia sbarcarmi ? Vi rincrescerebbe ? Forse si` . Per lasciare miss Darma ? Per altri motivi piu` gravi , rispose l' anglo indiano . Quali , se e` lecito saperlo ? Perche` il rajah mi lancera` nuovamente contro di voi e forse spettera` a me compiere il doloroso dovere di darvi il colpo mortale e di sommergere la donna che amo , disse Moreland . Quel giorno puo` essere molto lontano . Io credo il contrario , perche` la vostra nave non potra` tenere eternamente il mare , ne` rifornirsi sempre di viveri , di munizioni e di combustibile , senza avere un porto amico . L' oceano e` immenso , Sir . Si` , e` vero , ma quando dieci o venti navi solcheranno da tutte le parti quest' oceano e chiuderanno , come in un cerchio di ferro , il vostro incrociatore , quale speranza vi rimarra` ? Ammiro l' audacia di questi pirati della Malesia , come ammiro la loro nave , un capolavoro dell' ingegneria navale , tuttavia permettetemi di dubitare sul buon esito della vostra crociera . Che gravi danni possiate recare alla marineria inglese e creare molti fastidi al rajah , non lo nego , essendo il vostro Re del Mare il vascello piu` rapido che ora esista e forse il meglio armato , nondimeno non la durerete a lungo . Questi formidabili corsari non hanno la pretesa di tenere in iscacco , per molti anni , le squadre inglesi , sir Moreland . Sanno perfettamente la sorte che li attende e non ignorano che un giorno i loro cadaveri andranno a dormire il sonno eterno nelle tenebrose vallate del mar della Sonda o in fondo a qualche spaventevole baratro . E anche miss Darma lo sa ? chiese l' anglo indiano con un brivido . Lo suppongo , sir Moreland . Ah ! Sbarcatela ! Salvatela ! Qui combattono suo padre ed i suoi protettori , ai quali deve la vita , a quanto mi si disse , e non li lascera` , rispose l' americano . Sir Moreland si passo` una mano sulla fronte , poi disse come parlando fra se` : Sarebbe meglio che domani le squadre riunite affondassero tutte , me compreso . Almeno sarebbe finita e non udrei piu` mai il grido del sangue che reclama vendetta ! 7 . Nel mar della Sonda Sei giorni dopo , il Re del Mare , che aveva navigato sempre a velocita` ridotta , per economizzare il prezioso combustibile , giungeva al capo Tanjong Datu , quel vasto promontorio che chiude verso ponente il golfo , o meglio , il mare di Sarawak . La Marianna v' era di gia` , nascosta entro una piccola rada , riparata da altissime scogliere che la rendevano invisibile alle navi passanti al largo . La comandava uno dei piu` vecchi pirati di Mompracem , che aveva preso parte a tutte le imprese della Tigre della Malesia e di Yanez , un uomo fidatissimo e di un valore straordinario , sia come guerriero , sia come marinaio . Secondo gli ordini ricevuti , aveva buon carico d' armi e di munizioni , per rifornire il Re del Mare in caso che ne avesse avuto bisogno , ma in quanto a carbone , a malapena aveva potuto racimolare una trentina di tonnellate , avendo gli inglesi di Labuan , dopo la dichiarazione di guerra di Sandokan , accaparrato tutto quello che si trovava a Bruni , la capitale del sultanato del Borneo . Quella partita di combustibile poteva a malapena servire per un paio di giorni alla nave e , mantenendo una velocita` ridottissima , nondimeno fu subito imbarcata e stivata nelle carboniere . Temendo di essere sempre inseguito , Sandokan si affretto` a dare gli ultimi ordini al comandante della Marianna . Doveva recarsi senza indugio a Sedang , risalire il fiume fino alla citta` omonima , fingendosi una tranquilla nave mercantile battente bandiera olandese , abboccarsi coi capi dayaki che avevano preso parte alla deposizione di James Brooke , zio dell' attuale rajah , dispensare loro le armi e le munizioni e mettere a ferro ed a fuoco le frontiere dello stato , quindi attendere alla foce del fiume il ritorno del Re del Mare . Qualche ora dopo , mentre la Marianna si preparava a mettersi alla vela , l' incrociatore lasciava Tanjong Datu , risalendo a velocita` moderata verso il nord est , onde raggiungere Mangalum e provvedersi abbondantemente a quel deposito carbonifero destinato alle navi dirette nei mari della Cina . Sette giorni dopo , avendo sempre tenuta una velocita` moderatissima , per non trovarsi a corto di combustibile nel caso d' un incontro con qualche squadra nemica , il Re del Mare , che si era tenuto sempre assai lontano dalle coste , passava attraverso il banco di Vernon . Lo stesso giorno sir Moreland faceva la sua prima comparsa sul ponte , sorretto dal dottore . Era ancora molto pallido e molto debole , pero` la sua ferita si era quasi interamente cicatrizzata , merce` la sua robustissima costituzione e le cure assidue del bravo americano . Era una mattinata splendida e non troppo calda , avendo il Re del Mare abbandonate le ardenti calme del tropico da qualche giorno . Una fresca brezzolina soffiava dal sud , increspando l' immensa superficie del mar della Sonda e mormorando dolcemente fra le sartie metalliche dell' incrociatore . Numerosi volatili , per lo piu` dei petrelli , agilissimi uccelli marini , dal volo leggero , turbinavano sopra la nave , assieme a delle phoebetrie fuliginose , le piu` piccole delle diomedee , dalle penne nerissime , inseguendo i pesci volanti che le voraci dorate scacciavano dal loro elemento , costringendoli , per salvarsi , a spiccare delle lunghe volate sopra le onde . Vedendo apparire l' anglo indiano , appoggiato al braccio dell' americano , Yanez che passeggiava sul ponte assieme a Surama , si era affrettato a muovergli incontro . Finalmente eccovi ristabilito , gli disse . Ne sono ben lieto , sir Moreland . Agli uomini di mare fa molto meglio l' aria libera del ponte che quella delle cabine . Si` , sto bene , signor Yanez , grazie le cure e le attenzioni di questo bravo dottore , rispose il capitano . Da questo momento consideratevi come nostro ospite e non piu` come prigioniero . Voi siete libero di fare quello che meglio vi piace e di andare dove vorrete . La nostra nave non avra` segreti per voi . E non temete che io possa abusare di questa vostra generosita` ? No , perche` vi credo un gentiluomo . Pensate che un giorno noi ci troveremo ancora di fronte l' uno all' altro e terribili nemici . Ci combatteremo lealmente . Ah ! Questo si` , signor Yanez , disse sir Moreland , con una certa asprezza . Poi , dopo aver gettato un lungo sguardo sul mare e d' aver aspirato fragorosamente l' aria marina , disse : Voi avete lasciata la regione ardente . Questa e` brezza del nord . Dove andiamo , se non vi spiace dirmelo ? Molto lontano da Sarawak . Fuggite dunque i paraggi frequentati dalle navi del rajah ? Per ora si` , perche` dobbiamo rinnovare le nostre provviste . Allora voi avete dei porti amici . No , a noi bastano quelli dei nemici per approvvigionarci , rispose il portoghese , sorridendo . sir Moreland , accomodatevi dove meglio credete e respirate un po' di questa brezza . L' anglo indiano s' inchino` ringraziando e sali` sul cassero dove aveva veduto Darma seduta su una sedia a dondolo posta sotto la tenda tesa all' altezza delle grue . La giovane fingeva di leggere un libro , ma invece sotto le lunghe palpebre , non aveva cessato di guardare il capitano . Miss Darma , disse sir Moreland , accostandosi alla giovane . Mi permettete di sedermi presso di voi ? Vi aspettavo , rispose la figlia di Tremal Naik , arrossendo leggermente . Starete meglio qui che nella vostra cabina , dove si soffoca . Il dottor Held offri` al convalescente una sedia , poi accesa una sigaretta ando` a raggiungere Yanez il quale si divertiva ad osservare , insieme a Surama , i salti dei poveri pesci volanti perseguitati dalle dorate ed in aria dagli uccelli marini . L' anglo indiano rimase alcuni istanti silenzioso , guardando la giovane , piu` bella che mai , nel suo lungo accappatoio di percallino azzurro guernito con pizzi , poi disse con un tono di voce nel quale si sentiva una strana vibrazione : Quale felicita` trovarmi qui , dopo tanti giorni di prigionia e ancora presso di voi , mentre avevo avuto il timore di non piu` rivedervi dopo la vostra fuga da Redjang . Mi avete giuocato per bene , miss . Non avete serbato alcun ra`ncore verso di me , sir Moreland , di avervi ingannato ? Nessuno , miss : eravate nel vostro diritto di ricorrere a qualunque astuzia per ricuperare la liberta` . Avrei pero` preferito tenervi mia prigioniera . Perche` ? Non lo so : mi sentivo felice presso di voi . Il capitano sospiro` a lungo , poi con voce triste disse : Eppure il destino m' imporra` di dimenticarvi . Darma , udendo quelle parole , era diventata pallidissima , pure disse : Si` , sir Moreland , bisognera` piegarsi dinanzi alle avversita` del destino . E tuttavia , riprese il capitano , non so che cosa farei per infrangere i decreti della sorte . Non dimenticate , Sir , che fra noi sta la guerra e che questa ci dividera` per sempre . Che cosa direbbero mio padre , Yanez e Sandokan se sapessero che io ho accettato la mano di uno dei loro nemici ? E che cosa direbbero i vostri , il cui odio verso di noi e` ancor piu` profondo , piu` accanito , piu` spietato ? Avete pensato a cio` , sir Moreland ? Voi , uno dei piu` brillanti e dei piu` valorosi ufficiali della marina del rajah a cui la vostra patria ha armato il braccio per sopprimerci senza misericordia , sposare la protetta dei pirati di Mompracem ? Vedete bene che la cosa sarebbe impossibile : un sogno che non potra` mai diventare realta` , perche` l' abisso che ci separa e` troppo profondo . Il nostro amore lo colmerebbe , perche` l' amore non ha patria , se ... Vorrei che cosi` fosse , disse Darma con voce triste . sir Moreland , dimenticatemi . Un giorno voi sarete libero , scordatevi di me , riprendete il mare e obbedite alla voce del dovere che vi chiede il nostro sterminio . Dimenticate che su questa nave si trova una fanciulla che voi avete amata e che pur vi ha amato e fate tuonare , senza misericordia , le vostre artiglierie su di noi , colateci a fondo o fateci saltare in aria . La nostra sorte ormai e` scritta a lettere di sangue sul gran libro del destino e tutti noi siamo pronti a subirla . Io uccidere voi ! esclamo` l' anglo indiano . Tutti gli altri si` , ma non voi . Aveva pronunciato quelle parole gli altri con un tale accento d' odio , che Darma lo guardo` con ispavento . Si direbbe che voi avete dei segreti rancori contro Yanez e Sandokan e anche contro mio padre . Sir Moreland si era morso le labbra , come se fosse pentito di essersi lasciato sfuggire quelle parole , poi riprese prontamente : Un capitano non puo` perdonare a coloro che lo hanno vinto e che gli hanno affondata la nave . Io sono disonorato ed e` necessario che mi prenda una rivincita un giorno o l' altro . E li annegherete tutti ? chiese Darma con ispavento . Sarebbe stato meglio che io fossi colato a fondo colla mia nave , disse il capitano , sfuggendo la domanda rivoltagli dalla giovane . Quell' urlo terribile che mi perseguita non lo avrei piu` udito . Che cosa dite , sir Moreland ? Nulla , rispose l' anglo indiano con voce sorda . Nulla , miss Darma . Fantasticavo . Si era alzato , mettendosi a passeggiare con agitazione , come se piu` non si sentisse i dolori che doveva produrgli la ferita non ancora interamente rimarginata . Il dottor Held , che era poco lontano , vedendolo cosi` agitato , gli si era avvicinato . No , sir Moreland , gli disse . Simili sforzi possono produrre gravi conseguenze ed io , per ora , ve li proibisco . La mia vigilanza su di voi non e` ancora cessata . Che importa se la mia ferita si riaprisse ? disse l' anglo indiano . Se la mia vita dovesse fuggire da quello strappo , sarei piu` lieto . Almeno tutto sarebbe finito . Non rimpiangete di essere stato salvato , Sir , disse il dottore , prendendolo sotto il braccio e riconducendolo verso il quadro . Chi puo` dire che cosa vi riserba l' avvenire ? Delle amarezze e null' altro , rispose il capitano . Eppure ieri sembravate lieto di essere ancora vivo . L' anglo indiano non rispose e si lascio` ricondurre nella cabina , essendosi levato un vento freschissimo . Il Re del Mare intanto continuava la sua corsa verso il nord est , mantenendo una velocita` di sette nodi . A mezzodi` Yanez e Sandokan avevano fatto il punto ed avevano constatato che una distanza di centocinquanta miglia separava la loro nave da Mangalum , distanza che potevano superare in poco piu` di ventiquattro ore senza forzare le macchine . Entrambi avevano fretta di giungervi , perche` il tempo accennava a guastarsi rapidamente , quantunque al mattino fosse apparso splendido . Alcuni cirri biancastri , che salivano dal sud , erano gia` apparsi e s' avanzavano lentamente ; era certo l' avanguardia di vapori ben piu` densi ed ai due pirati non piaceva di farsi sorprendere da qualche burrasca in quei paraggi cosparsi di banchi e di scogliere isolate . Ed infatti il mar della Sonda , cosi` aperto ai venti freddi del sud e dell' ovest , e` uno dei peggiori , perche` si formano in quei luoghi delle ondate cosi` gigantesche , che non s' incontrano in altri , nemmeno nel Pacifico . E poi Mangalum non poteva offrire un sicuro asilo per una nave cosi` grossa , non avendo che un minuscolo porto , accessibile solamente ai prahos . Le apprensioni dei due vecchi lupi di mare dovevano avere una conferma molto presto . Infatti , alla sera il sole era tramontato fra un fitto velo di vapori dalla tinta molto oscura e la brezza si era tramutata in un vento piuttosto forte e assai fresco . La calma che regnava sul mare si era spezzata . Delle onde salivano di quando in quando dal sud e correvano , muggendo sordamente , contro l' incrociatore , sollevandolo bruscamente . Avremo mare forte domani , disse Yanez al dottor Held , che era risalito in coperta . Il Re del Mare ballera` terribilmente se si scatena un uragano . Ho fatto gia` una crociera in questi paraggi e so quanto diventano terribili allorquando soffiano i venti del sud o dell' ovest . S' alzano delle onde mostruose , e` vero , signor Yanez ? Di quindici metri e talvolta perfino di diciotto e che lunghezze che hanno ! Ma Mangalum non deve essere lontana . Sarebbe meglio evitarla , piuttosto che trovarsi presso di essa , mio caro signor Held . Mangalum non e` che un grosso scoglio e le altre due isolette che lo fiancheggiano , due punte rocciose . Un soggiorno poco invidiabile pei loro abitanti . Eppure non sembrano scontenti della loro terra , quantunque siano , si puo` dire , completamente isolati dal resto del mondo , non vedendo che molto di rado qualche nave . Ed infatti quel deposito di carbone non viene rinnovato che ogni due o tre anni . Si dice che sia la colonia piu` minuscola che esista nel nostro globo . E` vero dottore , perche` la sua popolazione non ammonta nemmeno a cento persone . L' anno scorso non erano che in novantanove . E` bensi` vero che anni sono aveva raggiunto i centoventi abitanti . E perche` sono scemati ? In causa d' una tremenda bufera la quale spinse le onde attraverso l' isola , atterrando molte case e spazzando via numerosi abitanti . E perche` i superstiti non hanno abbandonata l' isola ? Pare che amino assai il loro suolo ingrato e malsicuro e poi credo che in nessun altro luogo potrebbero godere tanta liberta` . Quantunque appartengano a razze diverse , essendovi inglesi , americani , malesi , bughisi , macassaresi e cinesi , vivono in perfetta armonia e sul piede d' una completa eguaglianza . Si puo` anzi dire che quegli isolani hanno risolto il famoso problema sociale e con soddisfazione generale , perche` sono retti da una specie di comunismo . Il loro capo e` il piu` vecchio abitante dell' isola , con poteri limitati . Lavorano in comune , si istruiscono a vicenda , e non conoscono il valore del denaro che per loro rappresenta una mera curiosita` . Perfino le donne , che sono molto piu` numerose degli uomini , si sono adattate ai lavori mascolini , onde ovviare il pericolo che vi possano essere persone piu` bisognose di venire nutrite che non lavoratori costretti a nutrirle . Un' isola meravigliosa ! esclamo` il dottore . Sotto un certo aspetto e` veramente ammirabile , disse Yanez . Sono molti anni che e` popolata ? Dal 1810 , perche` prima non vi erano che bande di uccelli marini . Un disertore inglese , certo Granvill , fu il primo ad approdare insieme ad un suo compatriotta e ad un americano . Piu` prepotente degli altri due , con un editto si proclamava re dell' isola e dei due isolotti vicini . Pare pero` che cio` non gli portasse fortuna , perche` quando nel 1818 il governo inglese inviava una nave a prenderne possesso , non viveva che l' americano . Era possessore di molto oro , moneta affatto inutile fra quelle rocce e che avrebbero potuto godere in patria . Pure invitato a tornarsene in America , oppose un rifiuto categorico . A poco a poco sbarcarono dei malesi e anche dei bughisi e degli inglesi . Nel 1865 la popolazione aumento` d' un colpo avendo , in quell' epoca , un corsaro americano , sbarcato quaranta prigionieri , presi durante la guerra di secessione . Quell' aumento di popolazione rese ben dura la vita agli isolani , essendosi dimenticato il corsaro di sbarcare dei viveri , nondimeno a poco a poco la colonia prospero` e continuo` ad aumentare . Forse a quest' ora , il signor Griell , che e` l' attuale governatore dell' isola , ha piu` d' un centinaio di sudditi . Un piccolo re . Che ci tiene al suo regno , specialmente dopo la visita ricevuta da un ammiraglio inglese della squadra della Cina che lo ha investito del supremo potere , d' incarico della Regina d' Inghilterra . Figurarsi che onori avra` avuto quell' ammiraglio ! No , signor Held , gli onori ha dovuto farli lui , offrendo alla colonia un banchetto pantagruelico , di cui i buongustai dell' isola serbano immortale ricordo , segui`to da molti doni fra i quali una bandiera inglese che Griell conserva gelosamente . Vedro` con piacere quel piccolo regno . Speriamo di avere una buona accoglienza , disse il dottore . Lo dubito , rispose Yanez , perche` quegli isolani ci terranno a non sprovvedersi di carbone che consumano essi in gran parte . Sapremo pero` calmarli avendo noi degli argomenti molto persuasivi . Chiamino pure in loro soccorso gli inglesi e ci scaccino . Siamo in guerra e la faremo a tutti i sudditi inglesi , senza eccezioni . 8 . L' isola di Mangalum Tutta la notte il Re del Mare fu vivamente battuto dalle onde , che salivano incessantemente dal sud , sconvolgendo tutto il mare della Sonda . Il vento non aveva cessato di aumentare , pero` non era ancora cosi` violento da rendere difficoltosa la navigazione dell' incrociatore , dotato di splendide qualita` nautiche , nonostante il peso enorme delle sue grosse artiglierie e delle sue torri corazzate . All' indomani il tempo era diventato piu` minaccioso . I cavalloni si seguivano con furia , colle creste spumeggiami , muggendo cupamente e frangendosi con fracasso contro lo sperone della nave . Il vento , sferzando le loro cime , sollevava vere cortine d' acqua , le quali correvano attraverso l' oceano , danzando disordinatamente e abbattendosi contro l' alberatura e le torri del Re del Mare . Enormi masse di vapori , gravide di pioggia , volteggiavano pel cielo , intercettando completamente la luce solare e proiettando sull' oceano delle ombre tetre . Gli uccelli marini , da veri uccelli delle tempeste , si sollazzavano in bande fitte nei cavi o sulle creste delle onde , lasciandosi portare dal vento , salutando la tempesta con gridi assordanti . Si vedevano i giganteschi albatri correre fra i cavalloni , poi alzarsi bruscamente , descrivendo fulminei giri ; i rompitori d' ossa calare a stormi assieme alle sule fuligginose , mentre in aria volteggiavano le fregate . Il Re del Mare teneva pero` splendidamente testa all' uragano , sormontando facilmente le onde che lo assalivano da prora e che urlavano e muggivano sui suoi fianchi . Sandokan e Yanez avevano dato ordine a Horward di attivare i fuochi , onde cercare di giungere a Mangalum prima che l' uragano si scatenasse , sapendo che l' approdo sarebbe diventato allora pericolosissimo . Alla sera la burrasca si scatenava con furore estremo , mentre l' incrociatore non era ancora in vista del picco dell' isola . La prudenza consigliava di prendere il largo , onde non esporre la nave al pericolo di venire sbattuta contro qualche roccia . Aspetteremo che si calmi prima d' avvicinarci a Mangalum , aveva detto Sandokan . Abbiamo ancora combustibile per un paio di giorni . Il Re del Mare aveva volta la prora a ponente , non essendovi in quella direzione ne` banchi , ne` scogliere . L' uragano lo assaliva allora con violenza inaudita , imprimendogli delle scosse spaventevoli . Tutti erano in coperta , perfino Darma e sir Moreland . Le onde , vere montagne mobili , si rovesciavano addosso all' incrociatore con muggiti assordanti , ostacolandogli la marcia e minacciando di trascinarlo ben lontano dalla sua rotta . Una burrasca terribile , disse sir Moreland a Darma , la quale si teneva riparata tra la torre poppiera e la murata del cofferdam . La vostra nave avra` molto da fare a cavarsela . Che vi sia pericolo di affondare ? chiese la giovane , senza pero` manifestare alcuna apprensione nel tono della voce . No , almeno per ora , miss . Il Re del Mare e` una nave a prova di scoglio e nessuna ondata potra` demolirla . Che onde gigantesche pero` . Enormi , miss . Ed e` qui , in questi paraggi che raggiungono delle altezze spaventevoli . Ritiratevi , non e` il vostro posto qui . Vi e` del pericolo . Se l' affrontano gli altri , perche` dovrei sfuggirlo io ? Sono uomini di mare . Ritiratevi , miss , perche` ora che l' incrociatore si prepara a virare di bordo , le onde spazzeranno la poppa e un cavallone potrebbe irrompere nella torre . Mi rincresce di non poter ammirare questa bufera in tutta la sua terribile rabbia . Ah ! Quale spettacolo ! Guardate , sir Moreland , che ondate ! Si direbbe che stanno per chiudersi sopra di noi . Aspettate un minuto ancora . Badate , miss , le onde assalgono la poppa . Le vedete ? Il Re del Mare , che faticava immensamente a prendere il largo , trovandosi di frequente le sue eliche fuori dalle acque , pareva che fosse diventato un misero guscio di noce . Balzava sulle creste , sbandandosi in modo da temere che da un momento all' altro si squilibrasse , poi strapiombava negli abissi , dai quali pareva che non dovesse mai piu` uscire . I colpi di mare si succedevano senza tregua , frangendosi contro le torri con mille muggiti e spazzando la tolda con grave pericolo pei marinai , che venivano sbattuti contro le murate e talvolta perfino sollevati . Yanez e Sandokan pareva che se ne ridessero dei furori dell' uragano . Aggrappati alla balaustrata del ponte di comando , calmi , impassibili , impartivano gli ordini con voce tranquilla . Avevano ormai troppa fiducia nella propria nave per dubitare della vittoria finale . D' altronde avevano prese tutte le misure per poter lottare vantaggiosamente coll' uragano . Avevano raddoppiato il personale di macchina ed i timonieri , avevano fatto doppiare i cavi delle scialuppe , legare le artiglierie leggere , assicurare le grosse e chiudere tutti gli sportelli ed i boccaporti , onde non una goccia d' acqua potesse entrare nella nave . Tutta la notte il Re del Mare fece valorosamente fronte all' uragano , senza troppo allontanarsi dai paraggi di Mangalum ed essendosi verso il mezzodi` dell' indomani calmata la furia del vento , riprese la sua rotta primitiva . Il cielo si manteneva ancora minaccioso e tutto faceva credere che quella bufera dovesse avere piu` tardi un seguito . Affrettiamoci ad approfittare di questo momento di calma relativa , disse Sandokan a Yanez ed a Tremal Naik . Le carboniere sono quasi vuote e sarebbe una grave imprudenza lasciarci cogliere da un altro uragano coi fuochi semispenti . L' isola non doveva essere lontana , poiche` il Re del Mare , pur tenendosi al largo per tema di venire spinto contro quella terra o verso le scogliere che la circondano , non si era molto scostato verso l' ovest . Ed infatti verso le dieci del mattino , essendosi spezzate le masse di vapore che turbinavano in cielo , una montagna si delineo` finalmente all' orizzonte . Mangalum ? chiese Tremal Naik a Yanez che l' osservava col cannocchiale . Si` , rispose il portoghese . Affretteremo la marcia e faremo arrabbiare quegl' isolani ed il loro minuscolo governatore . Il Re del Mare aumentava la corsa , consumando le sue ultime tonnellate di carbone . La montagna ingrandiva a vista d' occhio . Era una vetta coperta da una fitta vegetazione assai verdeggiante e alla sua base si scorgeva , in uno squarcio considerevole , il suo porticino . Fra due ore vi giungeremo , disse Yanez all' indiano . Il portoghese non s' ingannava . Non era ancora mezzodi` quando il Re del Mare si trovo` di fronte alla piccola rada sulla cui spiaggia si scorgevano dei gruppetti di capanne e delle barche tirate a secco . Scandagliate ! aveva gridato Sandokan . Forse avremo acqua sufficiente per entrare . Sambigliong con parecchi marinai muniti di scandagli si era recato a prora per misurare la profondita` delle acque , mentre il Re del Mare moderava rapidamente la sua velocita` . Vedendo apparire quella grossa nave , gli abitanti , per la maggior parte di razza bianca , si erano precipitati fuori delle loro capanne e , credendo che fosse inglese , si erano affrettati ad inalberare sull' antenna dei segnali la preziosa bandiera regalata loro dall' ammiraglio della squadra del Mar Giallo . Erano una cinquantina fra uomini , donne e ragazzi , che sgambettavano allegramente fra i fuchi7 giganti , che coprivano le rive della minuscola baia , sperando forse di vedersi regalare un secondo banchetto gargantuesco , come l' aveva offerto l' ammiraglio britanno . Sandokan , dopo aver raccomandato ai timonieri di tenere il Re del Mare al largo dalle spiagge , aveva dato ordine di calare in mare la scialuppa a vapore e le due baleniere piu` grosse , essendo i cavalloni sempre fortissimi . Vedo del carbone , aveva detto a Yanez . Ed io dei buoi che pascolano nei recinti , aveva risposto il portoghese . Questa corsa non sara` stata quindi inutile , aveva concluso la Tigre della Malesia . Almeno qui non avremo da temere alcuna resistenza . Trenta malesi , armati di fucili e di kampilang , erano gia` scesi nella scialuppa , dopo non poche fatiche , in causa delle frequenti ondate . Essendosi il Re del Mare messo attraverso i cavalloni ed avendo gettato una buona quantita` d' olio sotto e sopravvento , una certa calma erasi ottenuta . Fra la nave e l' isola , l' acqua si era spianata , in modo da rendere facile l' approdo . Ad un comando di Yanez , la scialuppa a vapore aveva preso a rimorchio le due baleniere , dirigendosi rapidamente verso la spiaggia , ove s' apriva un piccolo bacino ingombro di alghe che metteva in un secondo piu` ampio e assolutamente sgombro . La traversata si era compiuta in meno di cinque minuti . Yanez che aveva assunto il comando della spedizione , sbarco` per primo fra la minuscola popolazione , domandando del governatore . Sono io , signore , rispose un vecchio che indossava un costume da tamburo maggiore dell' esercito inglese , sfoderato per la circostanza . Sono ben felice di vedere un capitano di Sua Maesta` la Regina d' Inghilterra . La Regina d' Inghilterra non ha nulla a che fare con noi , signor governatore , rispose Yanez , mentre i suoi uomini sbarcavano e caricavano i fucili . D' altronde io non sono un rappresentante dell' Impero Britannico . Che cosa dite , signore ! esclamo` il vecchio scoprendosi il capo . Pare che manchiate di notizie fresche dal resto del mondo . Non approdano che rare navi qui , e gli ammiragli inglesi non si fanno piu` vedere . Allora ho il dispiacere d' informarvi che noi siamo in guerra coll' Inghilterra e che percio` dovete considerarci come vostri nemici . E venite a conquistare l' isola ! esclamo` il governatore , impallidendo . Chi siete ? Degli olandesi forse ? Noi siamo le tigri di Mompracem . Ne ho udito vagamente a parlare . Tanto meglio , d' altronde rassicuratevi . Noi non abbiamo l' intenzione di destituirvi e tanto meno d' impossessarci della vostra isola , signor Griell . E che cosa desiderate , dunque ? chiese il governatore con voce tremante . Gli inglesi hanno qui un piccolo deposito di carbone , e` vero ? E` vero , ma non appartiene a noi , bensi` al governo della Gran Bretagna . Comprenderete quindi che io non posso toccarlo senza aver ricevuto l' ordine dell' Ammiragliato . Quell' ordine ve lo faro` dare piu` tardi , rispose Yanez . Per diritto di guerra quel carbone , che voi non potreste difendere , e` nostro . Se poi vorrete evitare dei malanni , fra un' ora dovrete far portare qui anche dell' acqua dolce e dei viveri ; passato il quale tempo i miei uomini procederanno alla distruzione delle vostre abitazioni e delle vostre piantagioni . Signore ! esclamo` il povero governatore . Io protesto contro questa violenza . Protesterete presso l' Ammiragliato che non ha pensato a mandare qui una squadra per difendervi , disse Yanez , con voce secca . Orsu` , attendo coll' orologio alla mano . E` una pirateria ! Chiamatela come volete , cio` non mi da alcun fastidio . Che tutti si ritirino o i miei uomini faranno fuoco ! Quella minaccia , formulata in lingua inglese , ottenne un successo immediato . La popolazione , che gia` guardava in cagnesco i corsari , temendo una scarica , si era prontamente dispersa , rifugiandosi nelle case . Solamente il governatore , per non perdere della sua dignita` , si era ritirato ultimo , dopo aver chiamato a consiglio tre o quattro vecchi coloni , certamente i personaggi piu` influenti e piu` rispettati dell' isola . Yanez , senza attendere le decisioni del governatore , si era diretto verso il deposito di carbone , situato all' estremita` della baia , sotto una vasta tettoia . Ve n' erano perlomeno seicento tonnellate , provvista ragguardevole , ma il cui trasporto a bordo richiedeva molto tempo . Furono rimandate a bordo le scialuppe per condurre a terra altri ottanta uomini di rinforzo ed il carico comincio` nonostante il pessimo tempo ed i furiosi acquazzoni che si succedevano di quarto in quarto d' ora . Mentre i malesi ed i dayaki lavoravano febbrilmente , Yanez si era seduto sotto la tettoia coll' orologio in mano e la sigaretta fra le labbra , risoluto ad agire . Aveva radunato presso di se` una dozzina di fucilieri , i quali altro non aspettavano che un ordine per mettere a sacco le abitazioni degli isolani e distruggere le poche piantagioni . Non era pero` ancora trascorsa l' ora , quando si videro alcuni coloni spingere verso la piccola baia una cinquantina di capre e altrettante pecore , animali di bell' aspetto e di buona razza , che dovevano somministrare all' equipaggio dell' incrociatore delle superbe bistecche . Il governatore , accompagnato dai suoi consiglieri , li precedeva . Il povero uomo pareva molto afflitto , ma anche molto incollerito . Signore , disse , accostandosi a Yanez . Cedo alla forza , pero` faro` le mie lagnanze all' Ammiragliato . Il portoghese invece di rispondere trasse da un portafoglio una carta e gliela rimise . Che cos' e` questo ? chiese il governatore , con sorpresa . Una tratta di cinquecento sterline in oro che potrete far incassare a Pontianak dove abbiamo i nostri banchieri . Questi animali appartengono ai vostri amministrati e ve li paghiamo ; il carbone appartiene al governo inglese e ce lo prendiamo . Ora lasciateci tranquilli e non occupatevi altro di noi . Avrei preferito tenermi i miei animali , assai piu` utili del vostro denaro , rispose il governatore stizzito . Avrebbe forse voluto aggiungere qualche altra parola ; ma vedendo i marinai alzare i fucili , batte` prudentemente in ritirata assieme ai suoi consiglieri . Intanto altri uomini erano sbarcati ed altre scialuppe erano giunte , e mantenendosi il mare relativamente tranquillo fra la spiaggia ed il Re del Mare , facendo questo argine all' irrompere delle onde colla sua massa , il carico del combustibile comincio` con febbrile attivita` . Tutti si affrettavano , perche` al largo il mare infuriava , rompendosi con rabbia contro le scogliere e il tempo non accennava a rischiararsi , e mentre l' imbarco di quella massa di combustibile doveva richiedere molte ore . Durante tutta la giornata e buona parte della notte , monti di combustibile furono precipitati nelle carboniere . L' indomani , Yanez , essendo stato surrogato da Tremal Naik , ed essendo il mare un po' calmato , sebbene il tempo fosse sempre minaccioso , fece la proposta a sir Moreland di fare una gita a uno dei due isolotti fiancheggianti Mangalum , per fare un massacro d' uccelli marini onde variare la minuta di bordo . Trovandosi Surama indisposta , in causa del mal di mare che la tormentava , fu offerto a Darma di accompagnarli , tanto piu` che la giovane era una valente cacciatrice . A mezzodi` , dopo il pranzo , l' anglo indiano , il portoghese e la fanciulla , armati di fucili da caccia , s' imbarcavano sulla piccola baleniera , dirigendosi verso l' isolotto di ponente , uno scoglio enorme che lanciava la sua vetta a sette od ottocento piedi d' altezza e che da tre lati cadeva quasi a piombo . Sui cornicioni si vedevano stormi di uccelli a nidificare . Erano per lo piu` albatri bianchi e neri , i quali , quantunque vivano insieme sugli isolotti deserti , mantengono una linea di divisione che si vede a prima vista , dato il colore delle loro penne . Non mancavano pero` molti altri uccelli marini , ben migliori dal lato commestibile . Yanez che dirigeva la scialuppa , in meno di mezz' ora sbarco` l' anglo indiano e Darma alla base dello scoglio dove si prolungava un tratto di spiaggia di alcune centinaia di metri . Legata l' imbarcazione dietro una linea di rocce che la difendevano dagli assalti delle onde , i due cacciatori e Darma si arrampicarono sui fianchi della rupe , fucilando vigorosamente i grossi volatili che turbinavano sopra le loro teste in bande cosi` fitte da oscurare talvolta i raggi del sole . Albatri bianchi e neri , sule , rompitori d' ossa , gabbiani e rondini di mare cadevano in gran numero sulla spiaggia sottostante , non prendendosi nemmeno la briga di abbandonare i cornicioni sui quali nidificavano . La caccia si protrasse fino verso il tramonto , con grande divertimento di sir Moreland , che era pure un tiratore valentissimo , poi , essendosi il mare fatto grosso ed essendosi il vento alzato violentissimo , pensarono a far ritorno . Stavano per imbarcarsi , quando udirono la sirena dell' incrociatore a fischiare replicatamente . Ci chiamano , disse Yanez . Il carico e` finito e il Re del Mare si prepara a prendere il largo . Ad un tratto corrugo` la fronte , fissando le onde che si rovesciavano con estrema violenza contro lo scoglio . Che abbiamo commesso una grossa imprudenza a tardare tanto ? si chiese . Che brutto mare ! Affrettiamoci , signor Yanez , disse sir Moreland , guardando con inquietudine Darma . Avremo da fare a tornare a bordo . La sirena dell' incrociatore continuava a fischiare e si vedevano i marinai a fare dei larghi cenni . Pare che ci invitino a non prendere il largo , disse Yanez . Che al di la` delle scogliere il mare sia piu` cattivo di quello che crediamo ? Bah ! Tentiamo ! Afferro` i remi e spinse risolutamente la scialuppa fuori dal piccolo seno , ma appena ebbe oltrepassata la linea degli scogli , un' onda immensa , una vera montagna d' acqua si rovescio` su di loro e per poco non li subisso` . Quasi nel medesimo istante videro l' incrociatore , assalito da una seconda ondata , ancora piu` enorme , salita dal sud , e respinto bruscamente al largo dall' imboccatura della rada di Mangalum . Quel terribile colpo di mare doveva aver spezzate le catene delle a`ncore . Signor Yanez ! grido` Darma spaventata . Il Re del Mare fugge ! Nuove montagne d' acqua si rovesciavano con estremo furore , fra le isole e l' incrociatore , mentre la notte calava quasi di colpo , tutto avvolgendo nel suo nero manto . Torniamo , signor Yanez , disse sir Moreland . L' incrociatore viene respinto al largo e ... Non fini` la frase . Un cavallone enorme si era precipitato sulla scialuppa , capovolgendola e gettando tutti in acqua . Yanez , pronto come un lampo , aveva avuto appena il tempo di strappare il salvagente attaccato al banco di poppa e di afferrare per un braccio Darma . Appena tornato a galla , dopo passato il cavallone , si vide di fronte l' anglo indiano che s' appoggiava pure ad un salvagente , quello di prora . Aiutatemi , sir Moreland ! grido` . Darma gli era sfuggita , ma la sottana di percalle azzurro che ella indossava era ricomparsa a poche braccia da loro , poi la lunga capigliatura disciolta dall' onda . Il portoghese , valentissimo nuotatore , con due poderose bracciate era giunto in tempo per afferrare la veste . Sir , aiutatemi ! ripete` con voce soffocata . Il capitano giungeva , dibattendosi disperatamente . Pareva che in quel supremo istante avesse recuperate d' un colpo tutte le sue forze . Mentre colla sinistra stringeva il salvagente , passo` il braccio destro sotto il collo della giovane , alzandole la testa . Miss ... aggrappatevi ... siamo qui ... col signor Yanez ... vi salveremo . Darma sentendosi afferrare e rialzare , aveva aperti gli occhi . Era pallida come un cencio lavato , e dai suoi sguardi traspariva un profondo terrore . Vedendo il salvagente che l' anglo indiano le spingeva contro , vi si era aggrappata con suprema energia . Voi ... Sir ... balbetto` . Ed anch' io , Darma , disse Yanez . Non lasciare ! Ecco l' onda che ci investe . Una corda ! grido` il capitano . Legate il salvagente . La mia cintura , rispose il portoghese . A voi ... prendete ! Badate ... l' onda ... L' anglo indiano , con una rapidita` meravigliosa aveva unito i due larghi anelli di sughero . Aveva fatto appena il nodo che un' onda gigantesca s' abbatteva addosso a loro . Istintivamente i due uomini avevano stretta fra di loro la giovane , sorreggendola con un braccio . Si sentirono travolgere , poi spingere in alto fra un turbine di spuma che li accecava , quindi precipitare in un baratro spaventevole che pareva non avesse piu` fondo . Signor Yanez ... Sir Moreland ! grido` la giovane . Dove scendiamo noi ? Coraggio , miss , rispose il capitano . La terra non e` lontana e le onde ci spingono . Ecco che rimontiamo un' altra onda . L' isolotto sta di fronte a noi , a meno di cinquecento metri , disse Yanez . sir Moreland , potrete resistere ? Lo spero , rispose il capitano . E la vostra ferita ? Non occupatevene ... e` ben fasciata e quasi chiusa ... Ancora l' onda ! Un altro cavallone li prese per di sotto , li sollevo` fino quasi a toccare le nubi , poi torno` a precipitarli con vertiginosa rapidita` . Dio ... che colpi , disse Darma . Non abbandonate il salvagente , disse il capitano . La nostra salvezza sta in questi anelli di sughero . Ed il Re del Mare si vede ancora ? Scomparso , trascinato via dall' uragano , rispose Yanez . Non temere , Sandokan e Tremal Naik non ci abbandoneranno . Ecco lo scoglio ! Non verremo frantumati fra le rocce ? sir Moreland , non lasciatevi spingere . Il capitano non rispose . Guardava verso l' enorme scoglio , la cui vetta era coperta di nubi tempestose e sui cui fianchi strisciavano le folgori . D' improvviso mando` un grido di gioia . La ... la ... calma ... l' olio ! esclamo` . Brahma ci protegge ! Era impazzito l' anglo indiano ? No , sir Moreland aveva ben veduto . Le onde , dinanzi a loro , si spianavano , come per opera magica , dissolvendosi di colpo . Durante l' imbarco del carbone , Sandokan aveva fatto spargere intorno alla nave alcuni barili d' olio onde ottenere un po' di calma e permettere alle scialuppe cariche di abbordarlo . Quello strato oleoso , trascinato forse da qualche corrente , si era accumulato dinanzi al terribile scoglio , formando una zona brillante , lunga parecchi chilometri e larga alcune gomene . Si conoscono gia` le miracolose proprieta` che hanno le materie grasse di calmare le onde . Non avendo il vento alcuna presa su di esse , e non essendo penetrabili ne` all' aria , ne` all' acqua , dove esse vengono sparse , i marosi si dissolvono e tutt' al piu` formano delle lunghe ondate senza frangersi , affatto innocue . Qualche barile , e anche meno , basta sovente a ottenere una specie di calma attorno alle navi , avendo l' olio la proprieta` di espandersi a grandi distanze . Quello sparso dall' equipaggio del Re del Mare , in quelle quattordici o quindici ore , era stato tanto da far regnare una certa tranquillita` fra le tre isole . Si` , l' olio , aveva risposto Yanez . Un' altra onda e noi giungeremo nella zona tranquilla . Il nuovo cavallone sopraggiungeva mungendo e urlando . Era alto almeno quindici metri , tutto creste spumeggianti e lungo parecchie miglia . Afferro` i tre naufraghi , li scosse sulle sue cime , poi li scaravento` innanzi , ma appena toccata la zona oleosa perdette improvvisamente il suo impeto e scivolo` sotto lo strato , trasformandosi come per incanto in un' ondata lunga , priva d' ogni violenza . Siamo salvi ! grido` il portoghese . sir Moreland , uno sforzo ancora e giungeremo sull' isolotto . L' anglo indiano lo guardo` senza aprire bocca . Era pallidissimo e un rauco respiro gli usciva dalle labbra contratte . Forse la ferita , appena rimarginata , si era riaperta in causa degli incessanti sforzi e della prolungata immersione e la sua energia si esauriva rapidamente . Sir , disse Darma , la quale se n' era accorta . Voi state male . E` nulla ... la ferita ... rispose il capitano con voce rotta . Bah ! Resistero` ... presso ... di voi ... miss ... La terra e` ... li` ... Le onde che si seguivano , li spingevano dolcemente verso lo scoglio , la cui massa imponente giganteggiava a meno di una gomena . Se l' oceano era tranquillo o quasi in quel luogo , sui margini dello strato oleoso , infuriava sempre tremendamente . Onde mostruose si seguivano con scrosci orrendi , mentre sopra di loro il vento ruggiva tremendamente , gareggiando coi tuoni che rombavano fra le nubi . I naufraghi , ormai quasi al sicuro dai furori della burrasca , s' inoltravano sempre fra lo strato oleoso , aprendosi il passo fra enormi cumuli di alghe . Le onde le avevano strappate in gran numero , spingendole poscia verso la scogliera ed accumulandole intorno alle sue ripide spiagge . Sbrighiamoci , sir Moreland , disse Yanez , il quale nuotava con vigore , rimorchiando i due gavitelli . Queste acque sature d' olio ridurranno le nostre vesti in pessime condizioni . Altro che i balenieri e i cacciatori di foche ! Si` , affrettiamoci , rispose Darma . sir Moreland e` stremato . Non lo nego , rispose l' anglo indiano , il quale si reggeva con immense fatiche . Un altro meno robusto e meno energico di voi , a quest' ora sarebbe colato a picco , disse Yanez . Ah ! Sento delle alghe sotto i miei piedi ! Lasciamoci portare dall' onda . La fortuna li aveva spinti verso la spiaggia dove avevano cacciato gli uccelli marini . Pochi gruppi di erbe marine , di quelle chiamate dagli isolani beccalunga , si vedevano spuntare fra le fessure delle rupi ; piu` sopra invece nulla , solamente la nuda roccia di colore nerastro , come se dei torrenti di pece fossero calati dalle altissime cime dello scoglio . Spinti da un' ultima ondata , i tre naufraghi furono deposti , quasi dolcemente , sul greto . Era tempo perche` sir Moreland stava per abbandonarsi . Yanez aiuto` Darma a superare la spiaggia , poi l' anglo indiano che era incapace di reggersi . I salvagente ! balbetto` sir Moreland . Ah , si` ! E vero , rispose Yanez . Sono troppo preziosi per perderli . Ridiscese la spiaggia e li tiro` a secco , assicurandoli alla punta di una roccia . Come vi sentite , sir Moreland ? chiese premurosamente Darma . Un po' debole miss , ma tutto passera` . La ferita fortunatamente non e` riaperta . Cerchiamo qualche riparo , disse Yanez . Il Re del Mare , coll' uragano che ingrossa al largo , non potra` tornare molto presto Che corra qualche pericolo , signor Yanez ? Non credo , Darma . Resistera` meravigliosamente anche a questa seconda prova . Fortunatamente ha completato a tempo le sue provviste di combustibile . Sicche` saremo costretti a passare la notte qui , disse Darma . Nessuno verra` a disturbarci : non vi saranno delle pantere nere su questa roccia . Rifugiamoci sotto questa sporgenza e aspettiamo l' alba . Il portoghese prese una bracciata d' alghe e si diresse verso una rupe , la cui cima si sporgeva molto innanzi formando un riparo abbastanza sufficiente per tenere al coperto i tre naufraghi . Sir Moreland e Darma l' avevano segui`to , portando altre alghe per formarsi un giaciglio . 9 . Il tradimento dei coloni Durante tutta la notte l' uragano imperverso` con furia straordinaria , accompagnato da acquazzoni diluviali , i quali scorrendo lungo i fianchi del gigantesco scoglio , precipitavano sulla spiaggia in forma di cascatelle , spruzzando abbondantemente i tre naufraghi . Tuoni assordanti rombavano fra le tempestose nubi ed in alto si sentiva il vento ruggire tremendamente sulla vetta dell' isolotto . Il mare era spaventoso fra le tre isole . Montagne d' acqua si rovesciavano senza posa sulle spiagge , mugghiando intorno alle scogliere , rimbalzando , accavallandosi . La spuma , sollevata dalle raffiche , giungeva fino sotto la rupe dove si erano rifugiati i tre naufraghi , spingendovela dentro con poco piacere di Darma . Che notte d' orrore , diceva la fanciulla , stringendosi addosso a Yanez . Cosa sara` accaduto della nostra nave ? Potra` il signor Sandokan tener testa all' uragano ? Che cosa dite voi , sir Moreland , che siete pure un marinaio ? La vostra nave non correra` pericoli , rispose l' anglo indiano , sara` stata trascinata certo lontano . La Tigre della Malesia si sara` messo forzatamente alla cappa per fuggire dinanzi all' uragano . Questa e` la regione delle tempeste . Sicche` , chissa` quando potro` rivedere mio padre . Gli uragani sono violentissimi in queste regioni , tuttavia non durano molto , disse Yanez . Gli e` che la loro furia e` tale che anche le navi a vapore sovente non possono resistere . D' altronde qui non si sta troppo male ed ho passato delle notti ben peggiori . Peccato che le mie sigarette siano diventate inservibili . Bah ! Mi rifaro` piu` tardi . Signor Yanez , disse l' anglo indiano . Che gli isolani ci abbiano veduti ad approdare ? E` probabile . Non avete pensato che potrebbero venire a farvi prigioniero per vendicarsi del carbone che avete loro preso ? Per Giove ! esclamo` il portoghese . Mi mettete addosso delle inquietudini , sir Moreland . Dovreste anzi chiamarli nella vostra qualita` di suddito inglese e farmi arrestare . Sareste nel vostro diritto , essendo noi vostri nemici . L' anglo indiano lo guardo` senza rispondere , poi dopo qualche po' disse , quasi seccamente : Non lo faro` , signor Yanez . Oggi devo a voi della riconoscenza , che mi pesa assai forse , ma che io non debbo per ora dimenticare . Un altro al vostro posto non si lascerebbe forse sfuggire una simile occasione . Che avrebbe uno scarso successo , perche` il Re del Mare non tarderebbe a liberarvi o a vendicarvi . Su cio` non dubito , rispose il portoghese , ridendo . Orsu` , lasciamo questo discorso e cercate di riposarvi . Siete molto piu` stanchi di me e la notte sara` lunga . Darma e l' anglo indiano ne avevano proprio bisogno , ed infatti nonostante i muggiti del mare e gli scrosci formidabili dei tuoni , non tardarono ad abbandonarsi sullo strato d' alghe . Yanez , piu` robusto e piu` abituato alle lunghe veglie , rimase di guardia . Di quando in quando anzi si alzava e , noncurante dei rovesci d' acqua e dei nembi di spuma che le onde avventavano contro la roccia , si spingeva fino sulla spiaggia per guardare il mare . Sperava certo di veder scintillare fra le tenebre i fanali del Re del Mare , speranza vana , pero` , poiche` nessun punto luminoso appariva fra quel caos di flutti muggenti . L' orizzonte , quando i lampi non lo illuminavano , era sempre tenebroso , come se masse di catrame liquido calassero dalle nubi . Verso l' alba parve che la bufera accennasse ad allontanarsi verso l' est , ossia nella direzione presa dall' incrociatore . Il vento era scemato , quantunque lo si udisse a ruggire sempre sulla vetta del gigantesco scoglio . Anche le onde cominciavano un po' a spianarsi e non battevano piu` lo scoglio colla furia di prima . Yanez , credendo che Darma e l' anglo indiano dormissero ancora , lascio` il rifugio per cercare la colazione . Ci accontenteremo delle uova degli uccelli marini , si era detto . Dopo tutto non sono cosi` cattive come si crede . Avendo scorto su una specie di piattaforma che si protendeva a quaranta metri d' altezza , numerosi uccellacci a nidificare , il portoghese comincio` a superare gli scaglioni e le piattaforme che da quella parte rendevano accessibile , almeno fino ad una certa altezza , il colossale scoglio . Si era gia` innalzato di una quindicina di metri , quando giunsero improvvisamente ai suoi orecchi delle grida . Yanez , assai inquieto , si era vivamente voltato tenendosi stretto alla punta d' una roccia . Una scialuppa dai fianchi larghissimi , entrava in quel momento nella minuscola rada , manovrata da una mezza dozzina di isolani . Per Giove ! esclamo` , lasciandosi scivolare rapidamente giu` dalla roccia . Ecco i nostri affari guastati ! Che mi facciano pagare il carbone con qualche oncia di piombo nella testa ? Giunto al piano si precipito` verso il rifugio , gridando : In piedi , sir Moreland ! E` giunto il Re del Mare ? chiesero ad una voce il capitano e Darma . E` giunto ben altro ! rispose Yanez . Sono gli isolani che stanno per approdare . Vi hanno veduto ? chiese sir Moreland . Lo temo , trovandomi poco fa sulle roccie . Dove sono ? chiese Darma . Stanno girando le scogliere e fra poco saranno qui . Che ci facciano prigionieri ? E` probabile , rispose l' anglo indiano , mentre nei suoi sguardi brillava un lampo strano . Vado a spiarli , disse Yanez , gettandosi fra le dune di sabbia . sir Moreland , disse Darma , quando furon soli , vedendolo pensieroso . Che quegli isolani si vendichino contro il signor Yanez ? Non ho alcun dubbio . Gli faranno pagare caro il carbone . Voi che indossate la divisa britannica , potete salvarlo . Io ! fece l' anglo indiano , come stupito da quelle parole . Non vi opporrete al suo arresto ? Sir Moreland guardo` Darma incrociando le braccia . La sua fronte si era annuvolata ed il suo viso aveva assunto una espressione dura , quasi selvaggia , mentre nei suoi occhi balenava una cupa fiamma . Non lo farete , sir Moreland ? ripete` la fanciulla . Non dimenticate che quell' uomo vi ha strappato alla morte e che vi ha trattato non come un nemico , bensi` come ospite . Il capitano continuava a tacere . Pareva che nel suo cuore si combattesse un' aspra battaglia , dalle diverse espressioni del suo volto . E` un mio avversario , disse poi con voce sorda . sir Moreland ! Non fatemi perdere la stima che nutro per voi . Anch' io al signor Yanez devo la vita mia e quella di mio padre . L' anglo indiano aveva fatto un gesto come di collera , che subito represse . Sia , disse poi , cosi` non gli dovro` piu` nessuna riconoscenza . Poi usci` dal rifugio , in preda ad una viva agitazione , mormorando con accento tetro : Sapro` un giorno ritrovarlo . Gli uomini della scialuppa erano in quel momento sbarcati , dopo essersi armati di fucili . Erano tutti bianchi e fra di loro vi era uno dei consiglieri del governatore . Un uomo che doveva gia` aver scorto Yanez , aveva superata la duna , dietro la quale cercava di nascondersi il portoghese , gridando con voce minacciosa : E` inutile che ti nascondi , ladrone di mare ! Mostrati ! Il portoghese non si era fatto ripetere l' invito e si era alzato , dicendo con voce beffarda : Buon giorno , signore , e grazie della vostra visita mattutina . Avete un bel fegato , ladrone , disse l' isolano . Non siete voi uno di quelli che ci hanno portato via il carbone ? Un ladrone ! Del carbone ! esclamo` il portoghese . Che cosa volete dire ? Io non vi capisco . Non facevate parte dell' equipaggio di quella nave di pirati ? Quali pirati ! Io sono un naufrago , che non ho mai derubato nessuno . Sono un galantuomo io . No , devi essere uno di quei ladroni ! Una voce che pareva piena d' indignazione , si levo` in quel momento dietro le dune . Era sir Moreland che giungeva a passo di corsa . E` a noi che date dei ladroni ? grido` . Chi siete voi che osate offendere un capitano della flotta anglo indiana e del rajah di Sarawak ? L' isolano vedendo comparire quel nuovo personaggio che indossava la divisa di comandante , quantunque fosse ridotta in pessimo stato dopo il bagno fra le onde oleose , era rimasto muto . Che cosa volete voi ? Perche` minacciate ? chiese l' anglo indiano affettando una superba collera . Un capitano inglese ! aveva esclamato finalmente l' isolano . Come va questa faccenda ? Fece portavoce colle mani e volgendosi verso la spiaggia , si mise a gridare : Ohe ! Camerati ! Venite ! Altri cinque uomini , egualmente armati di vecchi fucili ad avancarica , avevano raggiunte le dune , prendendo un' attitudine minacciosa . Vedendo pero` sir Moreland , avevano subito abbassato le armi , levandosi i cappellacci di tela cerata . Capitano , riprese il capo . Quando siete approdato ? Ieri sera assieme a mia sorella e a questo mio compagno . Siamo sfuggiti ad un tremendo naufragio , disse sir Moreland . Vi condurremo a Mangalum e vi offriremo larga ospitalita` . D' altronde non rimarrete a lungo fra noi . Deve approdare qualche nave ? Un piccolo legno da guerra che ci parve inglese , e` stato segnalato sulle coste settentrionali dell' isola . L' uragano , pero` scoppiato subito dopo la partenza dei pirati , deve averlo respinto al largo . Quando l' avete veduto ? Ieri sera , un po' prima del tramonto . Sarebbe il vostro ? No , perche` il mio e` affondato a quaranta miglia da qui , parecchie ore prima che giungesse l' altro . Davate la caccia al corsaro ? Lo cercavo . Che disgrazia ! Se foste giunto prima ... Quei ladroni non avrebbero osato importunarci . Li riprenderemo piu` tardi . Ma ... scusate capitano , voi dite che quest' uomo e` vostro amico ? E` vero , disse sir Moreland . Si e` salvato insieme a me e a mia sorella . Eppure somiglia ad uno di quei ladroni . Quest' uomo e` un onesto negoziante di Labuan . Ah ! fece il capo della scialuppa . Darma in quel frattempo era giunta . Gli isolani , vedendola , la salutarono cortesemente e l' aiutarono ad imbarcarsi . Yanez che era rimasto impassibile , si era accomodato a prora tentando di accendere , senza riuscirvi , una delle sue sigarette . Era pero` una tranquillita` fittizia , anzi era molto preoccupato dall' imminente arrivo di quella piccola nave da guerra annunciata dall' isolano . Gli affari s' imbrogliano , mormorava . Quest' anglo indiano si riprendera` senza dubbio la rivincita , conducendomi prigioniero su quella nave , se non mi accade di peggio . Questi isolani mi guardano con certi occhi ! Dubito che abbiano bevuto la storiella di sir Moreland . La scialuppa si era frattanto scostata dalla spiaggia . Quattro uomini avevano presi i remi , il quinto si era messo a prora accanto a Yanez ed il capo alla barra del timone . Era quest' ultimo un bel vecchio molto barbuto e molto abbronzato , che ricordava a Yanez uno dei quattro consiglieri del governatore . Forse non s' ingannava , perche` l' isolano di quando in quando fissava i suoi occhi azzurri sul portoghese e con vera ostinazione . Nondimeno non aveva , almeno fino allora , manifestata apertamente alcuna diffidenza , nemmeno verso Darma , anzi le aveva offerto il posto d' onore a poppa e le aveva messa sulle spalle la sua casacca di tela cerata , onde difenderla dagli spruzzi delle onde . Fuori del bacino , il mare era ancora agitato . Frequenti cavalloni sollevavano bruscamente la scialuppa , scrollandola brutalmente e precipitandola improvvisamente in profondi avvallamenti . I rematori , pero` , tutti robustissimi e abituati a quelle lotte che durano quasi eterne intorno a quelle isole , sempre battute dai cavalloni e dai venti impetuosi del sud , lottavano vigorosamente , senza sgomentarsi per l' impeto dei marosi . Giunti al largo , fuori dalle scogliere , issarono una piccola vela triangolare e la scialuppa , meglio equilibrata , si mise a filare con velocita` notevole verso Mangalum gia` non troppo lontana . Durante il viaggio , gli isolani non avevano pronunciata una sola parola . Di frequente pero` il capo guardava di sottecchi i tre pretesi naufraghi , fermando sempre lo sguardo su Yanez . La traversata fu compiuta felicemente , quantunque verso Mangalum le onde si mostrassero piu` violente che altrove , e dopo il mezzodi` la scialuppa approdava all' estremita` della piccola baia . Scendete , disse il capo , aiutando Darma . Vi troverete meglio qui che sulle roccie dell' isolotto . Aveva pronunciato quelle parole con un accento quasi beffardo e che non era sfuggito a Yanez . Questo vecchio volpone deve avermi riconosciuto , mormoro` il portoghese . Se non torna presto il Re del Mare l' avventura non finira` certo bene per me . Sir Moreland si e` messo in un bello imbarazzo . Anche l' anglo indiano doveva essersi accorto di aver giuocato una pessima carta , poiche` appariva molto preoccupato . Gli isolani tirarono sulla spiaggia la scialuppa onde non venisse guastata dalla risacca , la quale si faceva sentire violentissima anche dentro il bacino , si gettarono sulle spalle i fucili e raggiunsero sollecitamente i naufraghi , circondandoli . Dove ci conducete ? chiese sir Moreland , il quale diventava sempre piu` inquieto . A casa mia , rispose il capo . Nessun isolano era uscito dalle abitazioni scaglionate lungo il declivio . Probabilmente non si erano accorti del ritorno della scialuppa o avevano preferito starsene nelle loro capanne , ricominciando a piovere . Il capo attraverso` il piazzale e condusse i naufraghi in una casetta di bella apparenza , costruita parte in legno e parte in pietra , sul cui tetto a punta sventolava uno straccio rosso , l' avanzo di qualche bandiera inglese . Apri` la porta ed invito` l' inglese , Yanez e Darma ad entrare , poi , mentre i suoi uomini armavano precipitosamente i fucili , volgendosi verso un vecchio che stava fumando in un angolo , presso la finestra , gli chiese , indicandogli Yanez : Signor governatore , conoscete quest' uomo ? Guardatelo bene e ditemi se non e` uno di quelli che ci rubarono la provvista di carbone affidataci dal governo inglese . Ah ! Briccone ! esclamo` il portoghese , furioso . Il vecchio si era prontamente alzato guardando Yanez , il quale gia` colla sua invettiva si era tradito . Si` , e` lui che ci ha imposto la consegna del carbone ! grido` il governatore . Ora non ci sfuggirai , mio caro , e ti faremo appiccare dai marinai inglesi e sull' albero piu` alto della loro nave . Pirata ! Io , pirata ! esclamo` Yanez alzando il pugno . Sir Moreland fu pronto ad intervenire . Nessuna violenza quando si trova qui un capitano di Sua Maesta` la Regina d' Inghilterra . Il vecchio che pareva non si fosse nemmeno accorto , fino allora , della presenza dell' anglo indiano , lo guardo` con stupore . Chi siete voi ? chiese . Guardate l' abito che indosso ed i gradi che brillano ancora sulle mie maniche . E` approdata la vostra nave ? La mia e` stata affondata dopo un terribile combattimento , al largo di Mangalum , dalle artiglierie del corsaro . Non appartenete a quella che ci e` stata segnalata ieri sera ? No , perche` sono stato raccolto sulle scogliere dell' isolotto . Insieme a quest' uomo ? chiese il governatore , il cui stupore aumentava . Si` , insieme a lui ed a questa miss , salvata da noi durante l' uragano . E voi , capitano inglese , eravate insieme ai corsari ! La` ! la` ! Voi siete un ben abile commediante , ma io non sono cosi` sciocco da credere alle vostre chiacchiere . Ci aveva prima narrato di essere naufragato , disse uno degli isolani . Vi affermo , sul mio onore , che io sono James Moreland , capitano della marina anglo indiana , ed ora ai servigi del rajah di Sarawak , disse il giovane comandante . Datemi le prove e allora vi credero` . Non posso darvene alcuna per ora essendo la mia nave andata a picco . E quest' uomo ? Come si trova con voi , mentre due giorni or sono era con quei pirati ? Si e` salvato con me in una scialuppa , durante l' abbordaggio , mentre la nave corsara veniva trascinata al largo dall' uragano e la mia affondava . Sareste invece voi il capo di quei pirati nella pelle d' un inglese ? Vecchio ! urlo` Yanez . Finiscila di chiamarci pirati . Questo e` un capitano anglo indiano . Siete dei pirati . Che cosa ti ho preso io ? Il carbone . Era del governo e non tuo . E gli animali . Che vi sono stati pagati , ribatte` Yanez che perdeva la sua solita flemma . Avete ancora in tasca la tratta su Pontianak , ne sono sicuro , mentre avremmo potuto portarveli via tutti , senza pagare una sola sterlina . E voi credete percio` che io vi lasci andare ? disse il governatore con un sorriso ironico . La nave inglese non tardera` ad approdare e vedremo come ve la caverete con quel comandante . Io spero di vedervi ballare con un buon canapo al collo , l' ultima danza della morte . Ed io vi dico che farete , per lo meno a me , le vostre scuse , disse sir Moreland , il quale cominciava egli pure ad irritarsi . Vi avverto intanto che se voi torcerete un capello a questa miss o a quest' uomo , faro` bombardare il vostro villaggio dai cannoni inglesi , parola di James Moreland . Bene , bene , disse il governatore , sempre ridendo . Soltanto rimarrete nostri prigionieri per diritto di guerra . Ah ! Signori pirati , pagherete il carbone che il governo inglese ha affidato a noi e nuovamente le bestie . Non si prende a gabbo un uomo par mio . Sia , lo vedremo , disse sir Moreland . Intanto segnalate alla nave da guerra , se e` ancora in vista dell' isola , che avete delle comunicazioni importanti da fare . Pare che abbiate molta fretta di farvi appiccare , rispose il governatore . Faro` il possibile per accontentarvi . Si volse verso i suoi sudditi che avevano assistito al colloquio appoggiati ai loro moschetti , dicendo loro : Ve li affido e badate che non vi fuggano . Ci sara` un premio da guadagnare oltre la riconoscenza del governo inglese . Nel magazzino e chiudete bene . Andiamo , disse il capo , spingendo ruvidamente Yanez verso la porta . La commedia e` finita per ora . L' anglo indiano , il portoghese e Darma si lasciarono condurre via , senza tentare alcuna resistenza che sarebbe stata d' altronde inutile e pericolosa con quegli uomini rudi e brutali , e attraversata nuovamente la piazza , vennero introdotti in una massiccia costruzione di pietra che doveva servire di magazzino alla piccola colonia . Era uno stanzone lungo una cinquantina di metri quasi vuoto in quel momento , perche` non si vedevano che dei mucchi di pesce secco e dei barili contenenti forse dell' olio o della grassa , col tetto sostenuto da pilastri di pietra tenera estratta dalle colline dell' isola . Avete fame ? chiese il capo . Non mi spiacerebbe mangiare un boccone prima di venire appiccato , disse Yanez , beffardemente . A piu` tardi . Vi avverto intanto che al primo tentativo di fuga faremo fuoco contro di voi . Cio` detto rinchiusero la porta , sprangandola al di fuori . Sir Moreland , Yanez e Darma , meno spaventati di quanto si potrebbe supporre , si guardarono l' un l' altro , quasi sorridendo . Che ne dite di quest' avventura , sir Moreland ? chiese finalmente la giovane . Che se la nave inglese incrocia veramente nelle acque dell' isola finira` presto , rispose il capitano . Per voi , ma non per noi . E perche` miss ? Quando i vostri apprenderanno che noi siamo corsari non ci appiccheranno ? O per lo meno ci condurranno a Labuan per essere giudicati , disse Yanez . Cio` farebbe certo piacere a quel governatore che ha dei vecchi rancori contro di me . Cerchero` di evitare che cio` possa succedere , rispose il capitano . Sarebbe pericoloso , specialmente pel signor de Gomera . Vi metteremo in un grave imbarazzo , sir Moreland , disse Darma . Non lo credo , miss . E poi chi mi dice che il comandante di quella nave non sia un mio amico ? In tal caso c' intenderemo facilmente . Il signor de Gomera si e` comportato verso di me come un gentiluomo ed io non saro` da meno verso di lui . Vi siete dimenticato l' avventura notturna a Redjang ? Astuzie di guerra , miss , e non ho serbato ra`ncore ne` a voi , ne` ai vostri protettori . Siete troppo buono , sir Moreland . Non sono ne` migliore , ne` peggiore degli altri . Ah ! Un colpo di cannone era improvvisamente rimbombato al di fuori , facendo tremare le pareti del magazzino . Una nave da guerra ! esclamo` l' anglo indiano . E` il Re del Mare o quella che attendono gli isolani ? si chiese Yanez . Lo sapremo presto . Entrambi si erano slanciati verso la porta , percuotendola a calci e gridando : Aprite ! Vogliamo vedere gli inglesi a sbarcare ! Silenzio ! tuono` una voce minacciosa . Se sforzate la porta faccio fuoco ! 10 . Il ritorno del Re del Mare Assordanti clamori e vari colpi di moschetto avevano risposto al rimbombo del pezzo d' artiglieria . Non erano pero` grida di guerra , anzi di gioia , segno evidente che non si trattava del Re del Mare , bensi` della nave inglese attesa . Yanez e sir Moreland , tranquillizzati dalla minaccia della sentinella , avevano cercato di arrampicarsi fino al tetto dove si vedeva uno spiraglio ; pero` avevano dovuto rinunciare in causa dell' altezza della parete . Bah ! disse l' anglo indiano . Sara` un' attesa di pochi minuti . Che sia una nave appartenente alla flottiglia di Labuan ? chiese Yanez . Lo suppongo . Pare che i miei compatriotti siano sbarcati ; non udite questi urrah ? Si` , la popolazione li saluta . Fra poco la commedia si tramutera` in farsa , con gran stupore di quello stupido di governatore che si e` ostinato a non credermi un capitano autentico . Le grida si avvicinano , i miei compatriotti vengono a liberarci . Gli isolani supporranno invece che vengano per appenderci , disse Darma . Sono capaci di aver preparate le corde , disse Yanez , scherzando . Un rumore di voci si era udito verso la porta . Un momento dopo le traverse cadevano al suolo e uno sprazzo di luce invadeva il magazzino . Il governatore era comparso sulla soglia , assieme ad un uomo giovane ancora , con lunga barba bionda e gli occhi azzurri e che indossava la divisa di tenente di marina . Dietro di loro si vedeva un drappello di marinai armati da guerra , baionette innestate , circondati da numerosi isolani . Ecco i pirati ! aveva gridato il vecchio , indicando i prigionieri . Meritano dieci braccia di corda e bene insaponata . Arrestateli ! Con suo immenso stupore il tenente , invece di far avanzare i suoi marinai , si era precipitato verso sir Moreland colle braccia aperte , gridando : Comandante ! Possibile ! Voi vivo ancora ! Sogno io ? No , mio caro Leyland ! esclamo` sir Moreland . Sono precisamente io , in carne ed ossa . Abbracciatemi , amico mio ! Mentre il tenente e il capitano si precipitavano l' uno contro l' altro , il governatore , completamente scombussolato da quell' inatteso colpo di scena , si grattava furiosamente la testa , ripetendo : Ma se e` un alleato dei pirati ! Guardatelo , guardatelo bene , signor tenente ! Inganna anche voi ! Il tenente , senza badare alle proteste del vecchio , ne` alle imprecazioni e alle grida di stupore degli isolani , aveva chiesto : Come mai vi trovate qui , capitano , mentre vi si credeva affondato assieme alla vostra nave ? Qui , a cosi` tanta distanza da Sarawak ? Non ve lo avevano detto i marinai lasciati liberi dal corsaro ? Si` , ma nessuno aveva prestato fede alle loro parole . Signor Leyland , che cosa siete venuto a cercare qui ? Il corsaro . Siete giunto troppo tardi e poi non vi consiglierei di misurarvi con quella nave ! Ci vuole ben altro che un incrociatore ! Volete un consiglio da vero amico ? Prendete subito il largo ed evitate d' incontrarvi col Re del Mare delle tigri di Mompracem . Andiamo a bordo e vi raccontero` poi tutto , ma lasciate prima che vi presenti due amici : miss Darma Praat e suo fratello . Il governatore , vedendo il tenente a porgere la mano al portoghese , scoppio` come una bomba . Vi mistificano ! urlo` . Ecco il pirata che ci ha derubati ! Appiccatelo ! Silenzio , vecchia cornacchia , disse sir Moreland . Sono affari che non vi riguardano , giacche` il carbone non era di vostra proprieta` . E le nostre bestie ? Fate incassare la tratta a Pontianak , disse Yanez , ironicamente . Che istoria e` questa , capitano ? chiese il tenente . A piu` tardi maggiori spiegazioni , rispose sir Moreland . Fate proteggere questa miss e suo fratello dai vostri marinai . Appiccateli ! urlava il governatore , inferocito . Sono tutti pirati ! Silenzio ! tuono` il tenente impazientito . Se questi signori , come voi affermate , sono dei pirati , il consiglio di guerra li giudichera` . Marinai , formate il quadrato ed a bordo subito . Signor tenente ! grido` il vecchio . Basta , ho capito , saranno giudicati . Avanti , in linea serrata . I marinai , una trentina in tutti , splendidamente equipaggiati , chiusero le loro file attorno a sir Moreland , a Yanez ed alla giovane e scesero verso la spiaggia , seguiti dal governatore e dalla popolazione la quale commentava , poco favorevolmente , la condotta del tenente , credendo in buona fede che volesse proteggere dei volgari pirati . Nel piccolo bacino vi erano tre scialuppe e fuori , un bellissimo incrociatore di piccole dimensioni , tutto dipinto in nero , che navigava fra i due promontori , tenendosi sotto vapore . Il capitano , il tenente , Yanez e Darma s' imbarcarono sulla piu` grossa scialuppa assieme a dieci marinai , mentre gli altri prendevano posto nelle altre due . Con pochi colpi di remo le scialuppe attraversarono la distanza , abbordando la scala di tribordo che era rimasta abbassata . Capitano , disse il tenente , quando sir Moreland giunse in coperta , salutato dagli hurra` strepitosi dell' equipaggio , la mia nave e` tutta a vostra disposizione . Non chiedo che una cabina per me e una per ciascuno dei miei compagni . Giudicherete voi , comandante della nave , se potrete trattarli come prigionieri di guerra , dopo pero` che mi avrete ascoltato . Miss Darma , signor de Gomera , attendetemi . Mentre la nave riprendeva il largo , il capitano ed il tenente scesero nel quadro dove ebbero un lungo colloquio . Quando risalirono , sir Moreland era sorridente e pareva molto lieto . Miss , signor de Gomera , disse accostandosi a loro , voi non verrete ricondotti a Labuan , perche` la nave deve recarsi a Sarawak senza indugio . Dove verremo consegnati al rajah , disse Yanez . E` tutto quello che noi possiamo fare , quantunque io avessi desiderato ben altro , disse il capitano con un sospiro . E che cosa , sir Moreland ? chiese Darma . L' anglo indiano scosse il capo senza rispondere , poi offrendo il braccio alla giovane e conducendola verso la poppa , le disse con certa agitazione . Vorrei strapparvi una promessa , miss . Quale , sir Moreland ? chiese Darma . Di non imbarcarvi piu` sul Re del Mare . Se sono prigioniera ? Il rajah vi rimettera` subito in liberta` . E` impossibile , Sir : cola` vi e` mio padre ed egli non lascera` il Re del Mare . La sua sorte e` unita a quella degli ultimi pirati di Mompracem . Pensate che io un giorno mi trovero` nuovamente dinanzi alla nave di Sandokan e che forse tocchera` a me colarla a fondo e dare anche a voi la morte , io che darei invece tutto il mio sangue per voi . Che cosa rispondete , miss Darma . Lasciate tutto al destino , sir Moreland , rispose la giovane . Eppure mi amate . Darma lo guardo` , senza rispondere ; i suoi occhi erano umidi . Ditemelo , Darma . Si` , mormoro` ella , con una voce cosi` lieve che parve un soffio . Mi giurate di non dimenticarmi ? Ve lo giuro . Ho fede nel nostro destino , Darma . Ed io temo invece che sara` fatale ad entrambi . Il nostro affetto e` nato sotto una cattiva stella , sir Moreland , lo sento , disse la giovane con voce triste . Non parlate cosi` , miss Darma . Che volete , sir Moreland , vedo buio nel nostro avvenire . Mi pare che una catastrofe non lontana minacci noi due . Questa guerra sara` fatale anche a noi . Voi potrete evitare questo pericolo , Darma . Esso sta nascosto negli abissi dell' Atlantico . Ed in quale modo ? Abbandonando il Re del Mare al suo destino , ve lo dissi gia` . No , sir Moreland . Finche` sventolera` la bandiera delle tigri di Mompracem , Darma , la protetta di Sandokan e Yanez , non lascera` la nave . E non sapete dunque che essi sono destinati a perire tutti ? Le migliori e le piu` possenti navi della marina inglese fra poco piomberanno su questi mari e spazzeranno via il corsaro . Fuggira` , vincera` forse altre battaglie , eppure presto o tardi dovra` soccombere sotto le nostre artiglierie . Ve lo dissi ancora : noi sapremo morire da valorosi , al grido di : Viva Mompracem ! Bella e coraggiosa , come una vera eroina ! esclamo` sir Moreland , guardandola con ammira rione . Ed il fiotto di sangue sara` fatale a tutti ! ... Yanez si era in quel momento accostato con precipitazione . sir Moreland ! esclamo` . Una nave a vapore corre su di noi . E` stata gia` segnalata dal comandante . Che sia il Re del Mare ! esclamo` Darma . Si sospetta che sia una nave da guerra . Guardate : i marinai si preparano al combattimento . La fronte di sir Moreland si era oscurata , mentre un rapido pallore si era diffuso sul suo viso . Il Re del Mare , mormoro` con voce sorda . Esso viene a spezzare la mia felicita` . Il tenente lo aveva raggiunto , tenendo in mano un cannocchiale . Sir James , disse . Una nave e molto grossa , se non m' inganno , punta su di noi . Che sia una delle nostre ? chiese il capitano . No , perche` viene dal nord est , mentre la nostra squadriglia si e` diretta verso Sarawak colla speranza di trovare il corsaro in quella direzione . Un punto nero , che ingrandiva rapidamente , sormontato da due nere colonne di fumo , era apparso all' orizzonte e pareva che si dirigesse verso il gruppo di Mangalum , muovendo a grande velocita` . Sir Moreland aveva puntato il cannocchiale e guardava con estrema attenzione . Ad un tratto l' istrumento gli sfuggi` dalle mani : Il Re del Mare ! esclamo` con voce rauca , mentre gettava su Darma uno sguardo ripieno di tristezza . Sandokan ! esclamo` Yanez . Nemmeno questa volta mi appiccheranno ! E` il corsaro ? chiese il tenente . Si` , rispose sir Moreland . Daremo battaglia e l' affonderemo , disse il tenente . Volete farvi colare a picco ? Fra pochi minuti nave e uomini saranno in fondo al mar della Sonda . Ci vuole ben altro , che un incrociatore di terza classe per affrontare quella nave , la piu` moderna , la piu` rapida e la piu` formidabile di quante ve ne siano . Eppure non mi lascero` catturare senza combattimento , rispose il tenente . Non lo vorrei nemmeno io , amico ; credo pero` che noi lo eviteremo . Le conseguenze sarebbero per noi disastrose . In quale modo ? Fate calare in acqua una scialuppa e lasciate che io vada prima a parlamentare colla Tigre della Malesia . Voi perderete i due prigionieri , io perdero` molto di piu` , ve lo giuro , ma voi salverete la vostra nave e il vostro equipaggio . Vi obbedisco , Sir James . Mentre i marinai calavano una baleniera , il Re del Mare che avanzava con una velocita` di dodici nodi all' ora , piombava sull' incrociatore . Le sue possenti artiglierie delle torri di prora , erano gia` state puntate e si preparavano a coprire di fuoco e d' acciaio il minuscolo nemico ed a colarlo a fondo alla prima bordata . Il lungo nastro rosso , segno di combattimento , era salito sventolando sull' albero di prora , mentre la bandiera rossa di Mompracem , adorna d' una testa di tigre veniva innalzata su quella di poppa . Sandokan , vedendo l' incrociatore inglese arrestarsi , issare bandiera bianca e calare in mare una scialuppa , aveva ordinato macchina indietro , fermandosi a milleduecento metri dall' avversario . Pare che l' inglese non si senta abbastanza forte per misurarsi con noi , aveva detto a Tremal Naik che lo aveva raggiunto nella torretta . Che voglia arrendersi ? Non saprei cosa farne di quella nave . Le prenderemo le artiglierie e le munizioni , oltre il carbone , rispose l' indiano . Potranno servire ai nostri amici dayaki di Sarawak . Si` , eppure mi spiacerebbe perdere altro tempo , disse la Tigre della Malesia . Dobbiamo cercare Yanez e Darma . Speri di trovarli ancora sullo scoglio ? chiese Tremal Naik con angoscia . Non ne dubito . Io li ho veduti approdare , prima che le tenebre coprissero quell' isolotto . Oh ! Un capitano nella baleniera ! Che venga a offrirci la sua spada ? Avrei preferito un combattimento , giacche` sento una smania furiosa di tutto distruggere . Tigre della Malesia , disse in quel momento Sambigliong , il quale aveva puntato un cannocchiale sulla scialuppa . E` mai possibile ! Che io mi inganni o che sia realmente lui ! Guardate ! Guardate ! Che cosa hai veduto ? E` lui , vi dico , e` lui ! Chi lui ? sir Moreland . Moreland ! esclamo` Sandokan , prima impallidendo e poi arrossendo , mentre un lampo di speranza gli balenava negli sguardi . Moreland a bordo di quel legno ! Allora Yanez ... Darma ... Come possono trovarsi su quella nave ? E` impossibile , ti sei ingannato , Sambigliong . No , guardate , ci ha scorti e ci saluta agitando il berretto . Sandokan si era slanciato fuori dalla torretta . Un grido di gioia gli sfuggi` . Si` , e` lui , sir Moreland ! ... La baleniera , sotto la spinta di dodici remi , s' avanzava rapidissima . L' anglo indiano , in piedi a poppa , salutava ora col berretto , senza abbandonare la barra del timone . Abbassate la scala ! grido` Sandokan . L' ordine era stato appena eseguito che la baleniera abbordava . Sir Moreland sali` rapidamente a bordo , dicendogli con una certa freddezza : Sono lieto di rivedervi , signore , e di potervi dare una notizia che gradirete assai . Yanez ... Darma ? ... gridarono ad una voce Sandokan e Tremal Naik . Sono a bordo di quella nave . Perche` non li avete condotti qui ? chiese Sandokan aggrottando la fronte . L' anglo indiano che era diventato estremamente serio e che parlava con voce quasi imperiosa , rispose : Vengo per intavolare delle trattative , signore . Che cosa volete dire ? Che il comandante vi consegnera` il signor Yanez e miss Darma a condizione che voi lasciate tranquilla quella nave , che come ben vedete non sarebbe in grado di misurarsi con la vostra . Sandokan ebbe un istante di esitazione , poi rispose : Sia pure , sir Moreland . Sapro` ritrovarla piu` tardi . Fate abbassare la bandiera di combattimento . Il comandante comprendera` che voi avete accettato la sua proposta e vi mandera` subito i prigionieri . Sandokan fece un segno a Sambigliong e pochi istanti dopo il nastro rosso veniva fatto scendere in coperta . Quasi nel medesimo istante una seconda scialuppa si staccava dal fianco del piccolo incrociatore : vi erano sopra Darma e Yanez . sir Moreland , disse Sandokan , dove vi ha raccolti quella nave ? A Mangalum , rispose l' anglo indiano , senza levare gli occhi dalla scialuppa che s' accostava rapidissima . Vi eravate salvati sullo scoglio ? Si` , rispose il capitano , che pareva avesse perduta la sua abituale cordialita` e che fosse in preda a delle profonde preoccupazioni . La seconda scialuppa era giunta . Yanez e Darma avevano salito precipitosamente la scala , cadendo l' uno nelle braccia di Sandokan e la seconda in quelle di suo padre . Sir Moreland , pallidissimo , guardava con occhio triste quella scena . Quando si furono separati , si volse verso Sandokan , chiedendogli : Ed ora mi tratterrete ancora prigioniero ? La Tigre della Malesia stava per rispondere , quando Yanez lo prevenne . No , sir Moreland , voi siete libero . Tornate a bordo dell' incrociatore . Sandokan non aveva nascosto un gesto di stupore . Probabilmente non era quella la risposta che intendeva dare all' anglo indiano , nondimeno non replico` . Signori , disse allora l' anglo indiano con voce grave , fissando bene in viso Sandokan e Yanez , spero di rivedervi presto , ma allora saremo terribili nemici . Vi aspettiamo , rispose freddamente Sandokan . S' accosto` a Darma e le tese la mano , dicendole con accento triste : Che Brahma , Siva e Visnu` vi proteggano , miss . La fanciulla che appariva profondamente commossa , strinse la mano senza parlare . Pareva che avesse un nodo alla gola . L' anglo indiano finse di non vedere le mani che Yanez , Sandokan e Tremal Naik gli porgevano , saluto` militarmente e scese rapidamente la scala senza volgersi indietro . Quando pero` la scialuppa che lo conduceva verso il piccolo incrociatore passo` dinanzi la prora del Re del Mare alzo` la testa e vedendo Darma e Surama sul castello , le saluto` col fazzoletto . Yanez , disse Sandokan , traendo da parte il portoghese . Perche` lo hai lasciato andare ? Egli poteva diventare un ostaggio prezioso . Ed un pericolo per Darma , rispose Yanez . Essi si amano . Me n' ero accorto . E` un bel giovane e valoroso , ha sangue anglo indiano nelle vene al pari di Darma ... chissa` ? Dopo la campagna . Stette un momento come immerso in un profondo pensiero , poi riprese : Cominciamo le ostilita` : gettiamoci sulle vie di navigazione e cerchiamo , finche` le squadre ci cercano nelle acque di Sarawak , di fare il maggior male possibile ai nostri avversari . 11 . La crociera del Re del Mare Quarant' otto ore dopo , il Re del Mare , che aveva presa la direzione di ponente per aspettare al varco le navi provenienti dall' India e dalle grandi isole di Giava e di Sumatra , dirette nei mari della Cina e del Giappone , a centocinquanta miglia dal gruppo di Burguram avvistava un pennacchio di fumo . Nave a vapore ! aveva segnalato Kammamuri , che era di guardia sulle coffe del trinchetto . Sandokan che stava pranzando coi suoi amici e coll' ingegnere di macchina , si era affrettato a salire sul ponte , dopo aver lanciato il comando : Ravvivate i fuochi ! Ai pezzi gli artiglieri delle torrette ! L' intero equipaggio era pure salito in coperta , non esclusa la guardia franca , nessuno potendo prevedere con quale nave il Re del Mare stava per incontrarsi . Trovandosi l' incrociatore ancora a cosi` breve distanza dalle coste del Borneo , poteva darsi il caso che si trovasse improvvisamente di fronte a qualche nave da guerra in rotta per Labuan o per Sarawak . La Tigre della Malesia , armato d' un potente cannocchiale , scrutava attentamente il mare . Pel momento non si vedeva che una colonna di fumo spiccare sul luminoso orizzonte , ma la nave non doveva tardare a comparire , ora che il Re del Mare le muoveva incontro con una velocita` di dodici nodi e sei decimi . Ebbene , Sandokan ? chiese Tremal Naik che lo aveva raggiunto . Un po' di pazienza , mio caro , rispose il formidabile pirata . E se quella nave non fosse inglese ? Si saluta e la si lascia andare non volendo noi metterci in guerra col mondo intero . La vedi ? Comincio a discernerla e mi pare che sia un piroscafo mercantile , giacche` non vedo il lungo nastro rosso delle navi da guerra . La sua alberatura gia` spunta sull' orizzonte . Bastera` un colpo in bianco per fermarla . Fa' preparare da Sambigliong quattro scialuppe con qualche mitragliera e armare sessanta uomini . L' abborderemo ? chiese Kammamuri . Si` , se sara` inglese , come mi sembra . La nostra crociera comincia bene , piu` di quanto speravo e non sono che pochi giorni che abbiamo cominciate le ostilita` . La distanza spariva rapidamente , continuando il Re del Mare ad aumentare la sua velocita` , onde tenersi pronto ad impedire la fuga al piroscafo che pareva essere un buon camminatore . Gli uomini in vedetta sulla piattaforma avevano gia` riconosciuta la bandiera spiegata sull' asta di poppa ed un immenso grido aveva salutata quella notizia . Non mi ero ingannato , disse Sandokan . Quella e` inglese . Ispeziono` rapidamente le scialuppe , che erano gia` state calate fino ai sabordi ed i sessanta uomini che dovevano occuparle , quasi tutti malesi ; poi fece dirigere l' incrociatore sul piroscafo , in modo da tagliargli la via . Quella nave che doveva provenire probabilmente dai porti dell' India , era un grosso piroscafo di duemila o forse piu` tonnellate , a due alberi e due ciminiere . Sulla sua tolda si vedevano numerose persone affollate alle murate , attratte dalla presenza di quel legno da guerra che correva velocemente incontro a loro . A mille metri , Sandokan fece spiegare all' albero di mezzana la sua bandiera , poi sparare un colpo in bianco , che significava : Fermatevi ! Una subitanea confusione si era manifestata a bordo del piroscafo a quella inaspettata intimazione . Si vedevano marinai e passeggeri precipitarsi verso la prora , fra assordanti clamori che giungevano distintamente fino sul legno corsaro . Certo la vista di quella bandiera , gia` conosciuta nei mari della Malesia , doveva aver prodotto una profonda impressione fra tutti , tanto piu` che il Re del Mare aveva continuata la sua corsa come se avesse voluto speronare la povera nave . Per alcuni minuti fu visto il piroscafo virare ora a babordo ed ora a tribordo , come se fosse irresoluto sulla via da prendere e sul da farsi , ma una palla lanciata da uno dei pezzi da caccia e che passo` sul suo ponte con rombo minaccioso , lo decise a fermarsi . Macchina indietro ! aveva comandato Sandokan . In acqua le scialuppe e gli uomini da sbarco a posto . A te il comando , Yanez . Il portoghese cinse la sciabola che Sambigliong gli aveva porta , si sospese al fianco le pistole e scese nella scialuppa piu` grossa assieme a Tremal Naik . Il piroscafo si era fermato a ottocento metri , reputando inutile ogni resistenza contro quel formidabile incrociatore che avrebbe potuto colarlo a fondo con poche scariche . Clamori assordanti si alzavano fra i passeggeri affollati sulla tolda , credendo forse che fosse suonata la loro ultima ora . Le quattro scialuppe , montate da sessanta uomini armati di carabine e di kampilang , avevano preso rapidamente il largo , dirigendosi verso il piroscafo , mentre gli artiglieri del Re del Mare puntavano due pezzi delle torri di babordo , pronti a scatenare un uragano di fuoco e di ferro al menomo indizio di resistenza da parte degli inglesi . Giunte le scialuppe a trenta passi , Yanez diede imperiosamente l' ordine ai marinai inglesi di abbassare la scala , minacciando in caso contrario di far fuoco . A bordo vi fu un po' di esitazione e di confusione . Alcuni marinai erano comparsi sulle murate armate di fucili , come se avessero avuto l' intenzione di opporre resistenza , poi le grida furiose dei passeggeri , i quali non volevano esporsi al pericolo di venire colati a fondo dalle formidabili artiglierie del corsaro , li avevano subito costretti a ritirarsi e la scala era stata calata d' un colpo solo . Yanez , seguito da Tremal Naik , da Kammamuri e da dodici uomini , si slancio` sulla piattaforma sguainando la sciabola . Il comandante del piroscafo lo aspettava , circondato dai suoi ufficiali , mentre i passeggeri , una cinquantina di persone per lo meno , si affollavano dietro , muti e terrorizzati . Era un bell' uomo , di statura superiore alla media , dal volto energico ed abbronzato dal sole dei tropici , con capelli bruni e barba arricciata , un bel tipo di marinaio , insomma . Vedendo comparire Yanez , colla sciabola sguainata , impallidi` , poi corrugo` la fronte . A quale onore devo la vostra visita ? chiese con voce fremente . Avete veduto i colori della nostra bandiera ? chiese invece il portoghese , salutando ironicamente . So che i pirati di Mompracem avevano un vessillo rosso con una testa di tigre , un tempo . Allora permettetemi di avvisarvi che i pirati hanno dichiarata la guerra alla vostra nazione ed al rajah di Sarawak . Mi avevano assicurato che non corseggiavano piu` . Ed era vero , signor mio . Il vostro governo ha provocato le tigri di Mompracem e quelle hanno riprese le armi . In conclusione , che cosa volete voi ? Accordarvi venti minuti per imbarcarvi sulle scialuppe e colare a fondo la vostra nave . E` una pirateria questa ! Chiamatela come meglio vi piace , cio` non m' interessa , rispose Yanez . O obbedire o affondare : scegliete ! Accordatemi qualche minuto onde interroghi i miei ufficiali . Ve ne ho concessi venti , dopo noi ci ritireremo e l' incrociatore aprira` il fuoco , ci siate o non ci siate a bordo . Sbrigatevi , perche` abbiamo fretta . Il capitano che si frenava a stento , chiamo` a consiglio i suoi ufficiali , poi dette l' ordine di mettere in mare le scialuppe e di farvi scendere innanzi a tutto i passeggeri . Cedo alla forza , non potendo resistervi , disse poi a Yanez . Appena pero` noi avremo approdato a Natuna o a Banguram informero` telegraficamente il governatore di Singapore . Nessuno ve lo impedira` , rispose Yanez . Vi faccio intanto osservare che sono trascorsi dieci minuti e che permetto ai passeggeri e al vostro equipaggio di portare con loro cio` che posseggono . E la cassa di bordo ? Non sappiamo che cosa farne : se vi dispiace di perderla , prendetevela . I marinai nel frattempo avevano messo in acqua tutte le lance , dopo d' averle fornite di viveri per parecchi giorni , di remi e di vele . Ad un ordine del loro capitano , l' imbarco comincio` , facendo prima scendere le donne , poi i passeggeri . Ultimi furono gli ufficiali che portavano le carte di bordo e la cassa . L' Inghilterra vendichera` questo atto di pirateria , disse il capitano del piroscafo che appariva vivamente commosso . Yanez saluto` senza rispondere . Quando la nave fu sgombrata , i malesi delle scialuppe salirono a bordo , mentre la scialuppa a vapore del Re del Mare s' accostava rapidamente . Le carboniere furono aperte e lo scarico del combustibile , molto scarso pero` , dovendo il piroscafo far scalo e rinnovare le provviste a Saigon , comincio` alacremente . Due ore dopo i malesi lasciavano la nave . Le scialuppe montate dall' equipaggio inglese erano ancora in vista . Due cannonate alla linea d' acqua , aveva comandato Sandokan . Poco dopo due granate sfondavano le lamiere di babordo del piroscafo , aprendo due squarci immensi , attraverso i quali si precipito` tosto il liquido elemento . Quattro minuti dopo il piroscafo scompariva negli abissi del mar della Sonda , con un frastuono orrendo , essendo le sue macchine scoppiate , ed il Re del Mare riprendeva la crociera , allontanandosi verso il sud ovest . L' indomani un veliero inglese , subiva l' egual sorte , dopo d' averlo privato d' una parte del suo carico consistente in pesce secco destinato ai porti d' Hainau , e parecchie altre navi , a vela ed a vapore , andarono a tenergli compagnia nei profondi baratri . L' incrociatore batteva indisturbato le linee di navigazione , corseggiando dalle coste del Borneo fino in vista delle isole Anaba , tagliando la via alle navi provenienti dallo stretto di Malacca e dirette nei mari della Cina e del Giappone . Gia` oltre trenta navi erano state colate a fondo a colpi di cannone o incendiate causando danni enormi alle compagnie di navigazione , quando un giorno un praho bornese che era stato accostato , informo` quei formidabili distruttori che una squadra composta di parecchie navi da guerra era stata veduta nelle acque di Natuna . Doveva certo essere quella di Singapore , inviata a cannoneggiare la nave corsara . Lo stesso giorno Sandokan , Yanez , Tremal Naik e l' ingegnere Horward tennero consiglio e deliberarono di interrompere la crociera e di muovere senza indugio su Sarawak , a cercare la Marianna che doveva attenderli alla foce del Sedang . Forse i dayaki , i loro antichi alleati , avevano cominciato ad invadere il sultanato ; era quindi quello il momento buono di assalire il rajah dal lato del mare e fargli pagare cara la sua cooperazione nella conquista di Mompracem . Il Re del Mare quindi , che aveva le carboniere piene e anche parte della stiva ingombra di combustibile , fece rotta verso il sud est , desiderando Sandokan fare prima una punta verso la sua isola , per accertarsi se gli inglesi la tenevano ancora . Aveva dato ordine di procedere colla massima velocita` , sicche` l' incrociatore divorava miglia e miglia . Per quarant' otto ore navigo` verso le coste bornesi , senza far cattivi incontri , quantunque tutti fossero persuasi che una grossa squadra battesse quei mari per sorprenderli . Verso il tramonto del secondo giorno , il Re del Mare giungeva in vista di Mompracem , l' antico rifugio delle tigri della Malesia . Fu con una profonda commozione che Sandokan e Yanez rividero la loro isola , da dove per tanti anni avevano fatto tremare , coi loro prahos , il possente leopardo inglese . Quando raggiunsero il capo orientale , entro cui aprivasi la piccola rada , la notte era gia` scesa da qualche ora , ma una luna splendida permetteva di discernere l' alta rupe su cui un giorno sventolava orgogliosa la temuta bandiera della Tigre della Malesia . La casa che aveva servito d' asilo ai due capi della pirateria , non si vedeva piu` . In suo luogo era stato eretto un fortino , probabilmente poderosamente armato per impedire alle ultime tigri erranti sul mare di riconquistare il loro covo . Anche in fondo alla rada si scorgevano confusamente delle opere di difesa , dei bastioni e delle cinte altissime . Sandokan , appoggiato al coronamento di poppa , collo sguardo torbido e la fronte abbuiata , guardava la sua rupe senza parlare ; dall' espressione del suo viso si capiva pero` facilmente che il suo cuore doveva in quel momento sanguinare . Yanez che gli stava presso , gli mise una mano sulla spalla , dicendogli : Un giorno noi la riconquisteremo , e` vero Sandokan ? Si` , rispose il pirata , tendendo minacciosamente il pugno verso l' isola . Si` , quel giorno li cacceremo tutti in mare senza misericordia . Volse lo sguardo verso il mare che scintillava superbamente sotto i raggi della luna . Mi riprende una voglia furiosa di tutto distruggere , disse poi . Rivedo sangue dinanzi ai miei occhi . Quasi nel medesimo istante , si udirono verso la prora delle grida : La` ! La` ! Guardate ! Sandokan e Yanez si erano precipitati verso la murata di babordo vedendo gli uomini di guardia slanciarsi attraverso la tolda : Dei fanali ! aveva esclamato il portoghese . Il sangue che cercavo ! grido` Sandokan , nel cui cuore pareva che d' un tratto si fossero risvegliati gli antichi istinti di ferocia . Verso levante , in direzione delle isole Romades , le cui cime si delineavano di gia` , sei punti luminosi , verdi e rossi , quasi a fior d' acqua e due bianchi in alto , apparivano distintamente . Sono due navi a vapore , disse Yanez , e scommetterei che vengono da Labuan . Tanto peggio per loro , disse Sandokan , tendendo i pugni verso quei punti luminosi . Pagheranno per Mompracem ! Da' ordine di alimentare i fuochi . Che cosa vuoi fare , Sandokan ? chiese il portoghese impressionato dal lampo sinistro che brillava negli occhi del formidabile uomo . Colarli con tutti quelli che li montano . Sandokan , non dimenticare che noi siamo corsari e non piu` pirati . E poi non sappiamo ancora se quelle sono navi da guerra o mercantili e se battono bandiera inglese . Invece di rispondere , la Tigre della Malesia comando` di spegnere i fanali , di far suonare il tutti in coperta e dirigere l' incrociatore verso le due navi . Alle undici di sera il Re del Mare virava di bordo a soli cinquecento metri dai due piroscafi , i quali ignari del tremendo pericolo che li minacciava , navigavano a breve distanza l' uno dall' altro , a piccolo vapore . Sembrano due trasporti , disse Yanez . Ascolta , Sandokan . Dai frapponti illuminati , s' alzavano rulli di tamburi , squilli di trombe e dei canti . Pareva che dei soldati si divertissero , approfittando della splendida serata e della tranquillita` del mare . Il vento che soffiava da settentrione portava quei clamori fino sul ponte del Re del Mare . Sono soldati inglesi di Labuan che tornano in patria , disse Yanez . Odi , Sandokan ? Noi abbiamo udito ancora queste canzoni negli accampamenti inglesi dell' India , durante l' assedio di Delhi . Si` , sono soldati , rispose la Tigre della Malesia con strano accento . Ridono e salutano la patria lontana e la morte invece sta per piombare su di loro . Non parlare cosi` , amico . E non pensi tu , Yanez , che quegli uomini m' hanno cacciato dall' isola , dopo d' aver fatto strage dei miei prodi ? Si era rizzato in tutta la sua altezza , col viso animato da una collera terribile , gli occhi fiammeggianti . L' antico pirata , la formidabile Tigre della Malesia che per tanti anni aveva bagnato di sangue quei mari , si risvegliava . Si` , ridete , cantate , intrecciate danze : sono danze funebri ! Domani , ai primi albori , le vostre risa vi si geleranno sulle labbra . Troppo presto avete dimenticato il mio piccolo popolo , soppresso e sgozzato sulle spiagge della mia isola . Il vendicatore e` qui e vi spia ! Il Re del Mare , virato di bordo , si era messo a seguire silenziosamente le due navi , tenendosi ad una distanza di un miglio . Ormai non potevano piu` sfuggire , non potendo gareggiare con un camminatore di quella forza . Avrebbero potuto bensi` poggiare verso le Romades , che erano allora vicinissime e tentare di gettarsi verso la costa , ma anche in tale caso non sarebbero riuscite a salvarsi . Sandokan , curvo sulla murata , non staccava gli sguardi da loro . Pareva calmo , eppure terribili pensieri di vendetta , di stragi , di sangue , dovevano tormentare ancora il suo cervello . Chi m' impedirebbe , disse ad un tratto , di piombare come un avvoltoio su di esse e mandarle fracassate a fondo , a colpi di sperone ? E non sarei nel mio diritto ? Il mare custodisce bene i segreti che gli si affidano e piu` nessuno saprebbe nulla ! Non lo farai , per umanita` , Sandokan , disse Yanez . Umanita` ! Parola vuota di senso in guerra . Forse che gli inglesi se ne sono ricordati , quando decretavano a sangue freddo la conquista della nostra isola e l' esterminio del nostro piccolo popolo ? Che cosa rimangono oggi delle Tigri di Mompracem ? Di quelle Tigri che resero a questi inglesi un cosi` grande servigio , liberandoli dalla infame setta dei thugs ? Per riconoscenza quegli avidi cenciaiuoli degli oceani ci hanno carpito a tradimento la nostra isola , assalendoci di notte , dieci volte superiori , come se noi fossimo belve feroci , e tu Yanez , parli d' umanita` ! Credi tu che se domani una squadra inglese piombasse su di noi o sui nostri prahos , ci risparmierebbe ? No , ci colerebbe a fondo e ci manderebbe a dormire il sonno eterno negli abissi del mare della Malesia . Noi potremmo difenderci , Sandokan , disputare la vittoria , mentre quelle due navi nulla potrebbero opporre alle nostre formidabili artiglierie ed al nostro sperone . E` vero , signor Yanez , disse una voce dietro di loro . Sandokan si era voltato impetuosamente e si trovo` dinanzi a Darma . Tu l' approvi , perche` ... Non compi` la frase , che doveva alludere all' amore della giovane coll' anglo indiano . Che provino a difendersi anche essi , Darma , disse poi , cambiando tono . Non lo potrebbero , signor Sandokan , ribatte` la giovane . Forse vi sono su quelle due navi cinque o seicento poveri giovani che sospirano il momento di rivedere la loro patria e di abbracciare i loro vecchi genitori . Non fate piangere tante madri , voi che siete sempre stato generoso . Anche i miei uomini , le vecchie Tigri di Mompracem hanno pianto la notte che venivano cacciati dalla loro isola , disse Sandokan , con ira repressa . Piangano dunque le loro donne dell' Inghilterra . Sandokan si era staccato dalla murata volgendosi verso le due torri di poppa dalle cui feritoie uscivano le estremita` dei due grossi pezzi da caccia , minacciami l' orizzonte . Stava per aprire la bocca e far scatenare quei due mostri di bronzo , quando Darma poso` la sua mano sulla bocca del formidabile pirata : Che cosa state per comandare , mio generoso protettore ? chiese l' anglo indiana . Il segnale della strage . Io voglio mutare quei canti giocondi in un immenso urlo d' angoscia e di morte . Il mare apra i suoi baratri e inghiotta i conquistatori della mia isola . Non lo farete , signor Sandokan , rispose Darma , con voce ferma . Pensate che un giorno potreste venire assalito da forze superiori e vinto . Chi di noi risparmierebbero i vincitori ? Mentre tu non devi dimenticarti , Sandokan , aggiunse Yanez con voce grave , che noi a bordo abbiamo due fanciulle , Surama , la prima donna che io abbia amata e questa fanciulla che per salvarla noi abbiamo intrapresa una guerra contro ai thugs e compiuti mille prodigi . Nemmeno esse sfuggirebbero alla rabbia dei vincitori . Vorresti tu , con questo atto inumano , renderle nostre complici ? La Tigre della Malesia aveva incrociate le braccia , guardando ora Darma ed ora Surama , che s' avanzava lentamente in quel momento , scendendo dal ponte di comando . Il lampo terribile che poco prima gli balenava negli occhi , a poco a poco si spegneva . Ad un tratto tese la mano a Yanez , senza parlare , scosse due o tre volte il capo , poi si mise a passeggiare , fermandosi di quando in quando a guardare le navi che continuavano la loro rotta , passando al largo delle Romades . Il Re del Mare le seguiva sempre , mantenendo la distanza . La notte trascorse senza che Sandokan avesse preso un momento di riposo . Aveva continuato a passeggiare in coperta , fra le torri , senza mai aprire bocca . Quando pero` i primi albori cominciarono a diffondersi pel cielo , fece accelerare la marcia dell' incrociatore , comandando agli artiglieri di prendere i loro posti di combattimento . Con una rapida manovra si porto` a poche gomene dalle due navi e fece issare la sua bandiera , appoggiandola con un colpo in bianco . Urla acutissime si erano alzate dai due trasporti , i cui ponti si erano gremiti di soldati , pallidi di terrore . Mettetevi in panna e arrendetevi a discrezione o vi affondo , aveva fatto segnalare Sandokan . Nel medesimo tempo aveva fatto puntare le artiglierie sulle due navi , pronto a far eseguire alla lettera la minaccia . 12 . Nelle acque di Sarawak I due trasporti , che si vedevano nell' impossibilita` di opporre qualsiasi resistenza , non possedendo che delle artiglierie leggere , affatto innocue pei poderosi fianchi del corsaro , avevano subito obbedito , abbassando le bandiere . Sulle loro coperte regnava una confusione indescrivibile . I soldati , tre o quattrocento , credendo che l' incrociatore si preparasse ad affondarli , correvano all' impazzata pei ponti , affollandosi intorno alle scialuppe . Vi accordo due ore per sgombrare le navi , aveva segnalato ancora il Re del Mare . Dopo questo tempo apriro` il fuoco . Obbedite ! ... Le isole Romades non erano lontane che due chilometri , mostrando le loro coste assolutamente deserte , con pochi alberi e fiancheggiate da numerosi banchi di sabbia e da scogliere . I comandanti delle due navi , dopo un breve consiglio , avevano risposto : Cediamo alla forza , per risparmiare un inutile massacro . Subito tutte le scialuppe disponibili erano state messe in acqua , cariche di soldati fino quasi al punto di affondare , perche` tutti vi si affollavano , per tema che il corsaro aprisse il fuoco . Vedendo che alcuni portavano dei fucili , Sandokan , sempre inesorabile , aveva segnalato di gettarli in acqua o di ritornarli a bordo , minacciando , in caso contrario , di spazzar via le imbarcazioni . Mentre si effettuava lo sbarco , fra grida , imprecazioni , minacce e dispute , il Re del Mare girava lentamente intorno alle due navi , colle artiglierie sempre puntate . Che cosa ne farai , dopo , di quei trasporti ? aveva chiesto Yanez . Li affonderemo , aveva risposto freddamente Sandokan . Il mare e` pronto a ricevere anche questi . Che peccato non poterli rimorchiare in qualche porto ! E dove ? Non vi e` alcun rifugio amico per le ultime tigri di Mompracem . Si direbbe che tutti gli stati del Borneo , dopo d' averci ammirati , hanno paura del leopardo inglese , disse Sandokan con profonda amarezza . Non importa , ne faremo a meno e affideremo le prede al mare . Questo almeno non le rende piu` . Quanti tesori perduti inutilmente ! disse Darma . Cosi` e` la guerra , rispose Sandokan , asciuttamente . Yanez , ordina di mettere in acqua le scialuppe e di aprire i depositi del carbone . Il Re del Mare avra` una buona provvista di combustibile . I soldati , le cui imbarcazioni avevano fatti gia` parecchi viaggi , si erano quasi tutti accampati sulla spiaggia piu` prossima , pronti a rifugiarsi nei boschi in caso di pericolo . Yanez fece imbarcare cinquanta uomini , bene armati e comandati da due quartiermastri , li mando` a occupare i due trasporti , prima che anche gli equipaggi li abbandonassero , onde evitare un tradimento . Polvere a bordo ve ne doveva essere ed i comandanti inglesi potevano , prima di andarsene , collocare delle micce accese nella santabarbara e mandare all' aria i due trasporti ed insieme a loro i depositi di carbone che tanto premevano alle tigri di Mompracem . Partito l' ultimo inglese , un altro drappello di malesi al comando di Kammamuri si reco` a bordo delle due navi , per procedere allo scarico del combustibile e delle munizioni da guerra . I soldati , dalla spiaggia , guardavano con ansieta` le manovre dei pirati , stupiti di non vederli prendere a rimorchio i due legni , come avevano dapprima sospettato . Tutto il giorno gli uomini di Sandokan lavorarono febbrilmente vuotando i pozzi ben forniti di combustibile . Verso sera novecento tonnellate di carbone giacevano nei depositi del Re del Mare . I malesi ed i dayaki cadevano pel sonno e per la fatica eccessiva , ma ormai i pozzi dei due trasporti erano quasi vuoti . Ed ora , disse Sandokan , prendi , mare , le prede che ti offro . Quando anche noi coleremo a fondo , sii clemente . Prima di abbandonare le due navi , i malesi avevano accese delle miccie presso i barili di polvere lasciati nelle santebarbare . Sandokan , Yanez e Tremal Naik si erano appoggiati alla murata poppiera , guardando tranquillamente i due trasporti . Dinanzi , sul bastingaggio , avevano collocato un cronometro . Tre minuti , disse ad un tratto Sandokan volgendosi verso i suoi compagni . Ecco la fine ! Un momento dopo una formidabile esplosione rimbombava sul mare , segui`ta a breve distanza da un' altra non meno assordante . Le due navi , squarciate dallo scoppio , affondavano rapidamente fra le urla furiose dei soldati e degli equipaggi , che si trovavano sulle coste dell' isola . Ecco la guerra , disse Sandokan , con un sorriso sarcastico . L' hanno voluta ? Paghino ! ... E questo non e` che un principio del dramma ! Quindi , volgendosi verso Yanez , aggiunse : Andiamo a Sarawak ora : quel golfo sara` il campo delle nostre future imprese e le prede laggiu` saranno piu` abbondanti , che qui : lo vedrai . Il Re del Mare abbandonava rapidamente i paraggi delle Romades , prendendo la corsa verso il sud . Colle carboniere piene , ed un sopraccarico di combustibile nella stiva , poteva sfidare alla corsa tutte le navi che gli alleati dovevano aver radunate nelle acque di Sarawak . Il poderoso incrociatore che divorava miglia su miglia , due giorni dopo avvistava gia` il capo Tanjong Datu , passando dinanzi alla medesima rada dove erasi rifugiata la Marianna . Nulla avendo incontrato in quei paraggi , riprese senza indugio la corsa verso il sudest , per raggiungere la foce del Sedang . Sandokan voleva innanzi a tutto accertarsi se l' equipaggio della sua piccola nave era riuscito nella missione affidatagli , ossia di armare e di sollevare i suoi vecchi alleati , i dayaki dell' interno , che lo avevano cosi` vigorosamente aiutato contro James Brooke , il famoso sterminatore dei pirati . Quarant' otto ore dopo , il Re del Mare , che non aveva rallentata la sua velocita` , avvistava il monte Matang , un picco colossale che si erge presso la costa di ponente dell' ampia baia di Sarawak e che lancia la sua vetta verdeggiante a duemila novecento e settanta piedi , e l' indomani navigava dinanzi alla foce del fiume che bagna la capitale del rajah . Era il momento di aprire per bene gli occhi , poiche` da un istante all' altro delle navi inglesi o del rajah di Sarawak potevano mostrarsi . Certo la comparsa del corsaro doveva essere stata segnalata alle autorita` di Sarawak ed i migliori incrociatori dovevano aver preso il largo , onde proteggere da un improvviso assalto le navi che lasciavano il fiume , dirette a Labuan o a Singapore , che potevano venire facilmente catturate o affondate dagli audaci pirati di Mompracem . Percio` una rigorosa sorveglianza era stata ordinata a bordo dell' incrociatore . Giorno e notte dei gabbieri si tenevano costantemente sulle piattaforme superiori , muniti di cannocchiali di lunga portata , pronti a dare l' allarme nel caso che qualche colonna di fumo apparisse all' orizzonte . Sandokan e Yanez , per maggiore precauzione , avevano anche comandato che dopo il calar del sole piu` nessun lume si accendesse a bordo , nemmeno nelle cabine che avevano le finestre sui bordi esterni , e nemmeno i fanali regolamentari . Volevano passare dinanzi la foce del Sarawak inosservati , per non farsi inseguire sulle coste orientali e compiere le loro operazioni senza venire disturbati . Sentivano per istinto che li cercavano e che navi inglesi e del rajah dovevano scorazzare quei paraggi . Chissa` , forse avevano indovinato le loro intenzioni o peggio ancora , qualcuno poteva averli informati dei loro progetti . Ed infatti , contrariamente alle loro abitudini , i due ex pirati apparivano assai preoccupati . Si vedevano passeggiare per delle ore intere sul ponte , colla fronte increspata , poi arrestarsi per interrogare , con una certa ansieta` , l' orizzonte . Specialmente di notte abbandonavano di rado la coperta , accontentandosi di riposare solo poche ore dopo il levar del sole . Sandokan , disse Tremal Naik , quando gia` il Re del Mare aveva oltrepassata la seconda bocca del Sarawak di qualche dozzina di miglia , mi sembri molto inquieto . Si` , rispose la Tigre della Malesia , non te lo nascondo , mio caro amico . Temi qualche incontro ? Io sono certo di essere segui`to o preceduto , e un marinaio difficilmente s' inganna . Si direbbe che io senta odor di fumo e di fumo di carbon fossile . E da chi ? Da squadre inglesi o da quelle del rajah ? Di quelle del rajah non mi occupo troppo , perche` l' unica nave che poteva misurarsi colla mia , ora giace sventrata in fondo al mare . Quella di sir Moreland ? Si` , Tremal Naik . Le altre che possiede il rajah sono vecchi incrociatori di ordine secondario , che non valgono assolutamente nulla come navi da battaglia . E` la squadra di Labuan che mi preoccupa . Sara` forte ? Molto forte no , numerosa di certo . Potrebbe prenderci nel mezzo e crearci molti fastidi , quantunque io ritenga il nostro incrociatore cosi` poderoso d' aver ragione di essa . I migliori , l' Inghilterra se li tiene in Europa . Sono ben lontani da noi , disse Tremal Naik . E chi mi assicura che non ne mandi alcuni a darci la caccia ? Mi hanno detto che ve ne sono dei poderosi anche nell' India . Quando si apprendera` quali danni noi abbiamo recato alle loro linee di navigazione , gli inglesi non esiteranno a lanciare su questi mari il meglio della loro squadra indiana . E allora ? chiese Tremal Naik . Faremo quello che potremo , rispose Sandokan . Se il carbone non ci manchera` la faremo correre e molto . E` sempre il carbone il nostro punto nero . Di' il nostro lato debole , Tremal Naik , perche` a noi tutti i porti sono chiusi . Fortunatamente la marina inglese e` la piu` numerosa del mondo e piroscafi ne troveremo sempre , dovessimo andarli a cercare perfino nei mari della Cina . Ah ! Cala la nebbia ! E` una fortuna per noi , che stiamo per passare dinanzi alle coste del sultanato . Quanto distiamo dal Sedang ? Forse duecento miglia . Queste sono le acque piu` pericolose . Se questa notte non facciamo alcun incontro , domani troveremo la Marianna . Apriamo gli occhi , Tremal Naik ed aumentiamo la nostra velocita` . Tanto peggio a chi tocca se taglieremo qualche legno . Pareva che la fortuna proteggesse le ultime tigri di Mompracem , perche` poco dopo il tramonto del sole una folta nebbia era cominciata a scendere sul golfo , in dense ondate . Il Re del Mare aveva quindi maggiori possibilita` di sfuggire alla caccia delle navi alleate , ammesso che si fossero realmente messe in moto per sorprenderlo . Nondimeno Sandokan e Yanez avevano dati gli ordini per tenersi tutti pronti . Qualche nemico poteva comparire , impegnare subito la lotta e colle sue cannonate attirare l' attenzione della squadra . L' incrociatore , che aveva aumentata la sua velocita` portandola a tredici miglia , muoveva rapido attraverso il nebbione che sempre piu` si addensava . Sandokan , Yanez , Tremal Naik e l' ingegnere americano erano tutti sul cassero , presso i timonieri , cercando , ma invano , di distinguere qualche cosa attraverso le ondate caliginose che il vento , di quando in quando , scompaginava . Gli artiglieri erano dietro i loro mostruosi pezzi o accanto alle piccole artiglierie ; i malesi ed i dayaki dietro le murate . Tutti tacevano ed ascoltavano attentamente . Non si udivano che i rauchi muggiti del vapore ed il gorgogli`o prodotto dalle eliche e dallo sperone fendente le acque . La seconda foce del Sarawak doveva essere stata oltrepassata di una cinquantina di miglia , quando tutto d' un tratto si udi` a echeggiare una sirena . Una nave esplora il mare e segnala la sua presenza ad altre , disse Yanez a Sandokan . Sara` mercantile o da guerra ? Suppongo che sia qualche avviso del rajah , rispose la Tigre della Malesia . Ci aspettavano ? Fa' puntare verso levante . Vorrei pero` prima conoscere con quale avversario abbiamo da fare . Con questa nebbia non sara` cosa facile , Sandokan , disse Tremal Naik . Quando potremo giungere alla foce del Sedang ? Fra cinque o sei ore . Vedi nulla , Yanez ? Null' altro che nebbia , rispose il portoghese . Non devieremo : tanto peggio per chi si caccera` sotto il nostro sperone . Poi , accostandosi al tubo che comunicava colla sala della macchina , grido` con voce poderosa : Signor Horward ! Avanti a tutto vapore , a tiraggio forzato ! Il Re del Mare continuava la sua corsa , aumentandola rapidamente . Da tredici nodi era salita a quattordici all' ora , e non bastava ancora . L' ingegnere americano aveva comandato il tiraggio forzato per raggiungere possibilmente i quindici . Era ben vero che il carbone se ne andava rapidamente , pero` ne avevano in quantita` sufficiente per tenere il mare alcune settimane senza bisogno di provvedersi . Erano gia` trascorse due ore , quando tutto d' un tratto la nebbia s' illumino` come se un gran fascio di luce l' attraversasse . Luce lunare non doveva essere , perche` assai piu` intensa e brillante e poi non ne aveva l' immobilita` . Veniva dall' est e scorreva dal sud al nord , facendo scintillare vivamente le acque . Un fanale elettrico ! esclamo` Yanez , trasalendo . Ci si cerca . Si` , ci cercano , disse Tremal Naik . Che siano in molti ? Sandokan non aveva aperto bocca ; la sua fronte pero` si era bruscamente aggrottata . Trascorsero alcuni minuti ancora . Macchina indietro ! tuono` ad un tratto la Tigre della Malesia . Il Re del Mare trasportato dal proprio slancio , s' avanzo` per due o trecento metri , poi s' arresto` lasciandosi cullare dall' onda larga del golfo . Una nave e forse non sola , si trovava dinanzi all' incrociatore ed esplorava il mare , proiettando dovunque fasci di luce . Che la squadra di Sarawak si sia accorta della nostra presenza ? chiese Tremal Naik . Dobbiamo essere stati segnalati da qualche veliero , forse da qualche praho che e` sfuggito alla nostra sorveglianza , disse Sandokan . Che cosa farai , Sandokan ? Aspetteremo , per ora , poi passeremo , dovessi fracassare dieci navi a colpi di sperone . Il Re del Mare ha la prora a prova di scoglio e le macchine d' una solidita` tale che non si sconquasseranno per l' urto . Il fascio di luce continuava a scorrere lentamente dal nord al sud , tentando di forare la nebbia , fortunatamente sempre foltissima . D' improvviso , un secondo ne apparve dal lato opposto , ossia verso la poppa dell' incrociatore , poi altri due al nord e uno al sud . Una sorda imprecazione sfuggi` dalle labbra del portoghese , il quale stava a guardia dei timonieri . Ci hanno ben circondati ! Alla malora quegli squali ! Fra poco qui fara` caldo ! La Tigre della Malesia aveva segui`to attentamente la direzione di quei diversi fasci di luce . La sua nave che occupava il centro , non poteva essere stata ancora scorta , pero` non poteva slanciarsi innanzi ne` retrocedere senza farsi scoprire . Con un gesto chiamo` Yanez e l' ingegnere americano . Si tratta di forzare il passo , disse . Dinanzi , presumibilmente , non abbiamo che una sola nave . Il nostro carico e` stato ben stivato ? Assaliremo collo sperone ? chiese l' americano . Ne ho l' intenzione , signor Horward . Fate raddoppiare il personale delle macchine . Bene , comandante , rispose lo yankee . I miei compatriotti non agirebbero diversamente in simile frangente . Sono tutti ai pezzi gli artiglieri ? Si` , rispose Yanez . Avanti a tutto vapore ! Passeremo a qualunque costo . I fasci di luce elettrica continuavano ad incrociarsi in tutti i sensi e a poco a poco diventavano piu` luminosi . Probabilmente i comandanti di quelle navi dovevano aver scorta l' ombra immensa del Re del Mare e si preparavano ad assalire , dirigendosi verso uno stesso punto . Il momento stava per diventare terribile ; tuttavia malesi , dayaki ed americani conservavano anche in quel supremo momento , una calma ammirabile . Tutti nelle batterie ! grido` Sandokan , entrando nella torretta di comando con Yanez e con Tremal Naik . Il Re del Mare balzo` avanti . La sua velocita` aumentava di momento in momento ed il fumo usciva turbinando dalle due ciminiere abbattendosi sui ponti in causa della nebbia . Un fremito sonoro lo scuoteva tutto , mentre gli alberi delle eliche raddoppiavano i giri ed il vapore muggiva nelle caldaie . L' incrociatore attraverso` come un gigantesco proiettile la zona luminosa , ma appena rientrato nella nebbia oscura , altri fasci di luce lo raggiunsero , diventando rapidamente piu` luminosi . Le navi nemiche si erano messe in caccia e cercavano di rinchiuderlo in un cerchio di ferro e fuoco . Sandokan non si sgomentava e lasciava che la sua nave corresse sempre verso l' est . Alcune cannonate rimbombarono al largo e si udi` in aria il rauco sibilo dei proiettili . Pronti pel fuoco di bordata ! ... grido` Yanez . Per Giove ! ... E le fanciulle ? Sono al sicuro nel quadro , rispose Tremal Naik . Manda qualcuno ad avvertirle che non si spaventino se succede un urto , disse Sandokan . Delle ombre gigantesche si muovevano fra la nebbia che i riflettori elettrici rendevano sempre piu` luminosa . La squadra nemica stava per piombare sull' incrociatore delle tigri di Mompracem per tentare di sbarrargli il passo . Ad un certo momento una massa nera comparve bruscamente dinanzi la prora , sulla dritta del Re del Mare , a meno di quattro gomene di distanza . Era impossibile arrestare lo slancio dell' incrociatore . Speronate ! grido` Sandokan con voce tuonante . Il Re del Mare si precipitava sul legno nemico come un ariete . Un rombo assordante , spaventevole , segui`to da urla d' angoscia echeggio` fra la nebbia perdendosi lontan lontano sul mare . Lo sperone dell' incrociatore era entrato tutto dentro la nave avversaria , producendole uno squarcio immenso ... Il Re del Mare s' arresto` un momento inclinandosi a prora , mentre degli scoppi accadevano sulla nave investita e colpita a morte da quella terribile speronata . Le caldaie scoppiavano . Macchina indietro ! grido` l' ingegnere americano . Si udirono a prora dei sordi scricchiolii , poi il Re del Mare con una brusca scossa libero` il suo sperone indietreggiando e virando a babordo . La nave sventrata calava a fondo a vista d' occhio , fra i clamori assordanti del suo equipaggio . Il Re del Mare aveva ripresa la corsa , passando a poppa della nave sommergentesi , gettandosi nuovamente tra mezzo alla nebbia . Altre ombre pure apparivano a babordo e a tribordo . Le navi della squadra , approfittando di quel momento di sosta , avevano raggiunto il Re del Mare e gli proiettavano sul ponte fasci di luce . Fuoco accelerato ! comando` Yanez . L' incrociatore s' infiamma come un vulcano in eruzione , con un rimbombo orrendo . I giganteschi pezzi delle torri hanno fatto fuoco quasi simultaneamente , facendo tremare la nave dalla chiglia alla punta degli alberi , scagliando sulle navi nemiche i loro grossi proiettili , poi i pezzi di medio calibro delle batterie hanno segui`to l' esempio , tempestando i nemici . Gli inseguitori non parvero spaventarsi , quantunque quella tremenda scarica delle piu` grosse artiglierie moderne dovesse aver prodotto danni gravi e forse , per qualche piccolo e maldifeso legno , irrimediabili . Da tutte le parti i lampi spesseggiano . I proiettili delle granate che si spaccano sulla solida blindatura della nave corsara , scoppiano sui ponti lanciando dovunque schegge di metallo . Colpiscono il tribordo ed il babordo , piombano a poppa ed a prora , scivolando sui ponti e rimbalzano sulle cime delle torri . Il Re del Mare nondimeno non s' arresta , anzi risponde con una furia spaventevole , mandando palle a destra , a sinistra e dietro la poppa . Una piccola nave , che fila con una velocita` vertiginosa , emerge bruscamente fra la nebbia e con una pazza temerita` corre addosso all' incrociatore . E` una grossa scialuppa a vapore che porta a prora una lunga asta , l' antica torpediniera Horward . L' ingegnere americano , che conosce quell' arme micidiale , manda un grido : Badate , cercano di torpedinarci ! Sandokan e Yanez erano balzati fuori della torretta di comando . La scialuppa , che era illuminata dalle lampade elettriche delle altri navi , muoveva veloce verso il Re del Mare , cercando di raggiungerlo . Un uomo , il comandante , stava a prora , dietro l' asta . sir Moreland ! gridarono ad una voce . Era infatti l' anglo indiano che cercava , con una pazza temerita` , di torpedinare l' incrociatore . Arrestate quella scialuppa ! aveva gridato Sandokan . No , nessuno faccia fuoco ! urlo` invece Yanez . Che cosa fai , fratello ? chiese la Tigre della Malesia , stupita . Non uccidiamolo : Darma piangerebbe troppo . Lascia fare a me . A tribordo vi erano parecchi pezzi di medio calibro . Yanez s' appresso` al piu` vicino che era stato gia` puntato sulla scialuppa , corresse rapidamente la mira , poi diede uno strappo al cordone tirafuoco . La scialuppa non si trovava allora che a trecento metri , non riuscendo a guadagnare via sull' incrociatore . Il proiettile la colpi` con matematica precisione a poppa , asportandole ad un tempo il timone e l' elica e fermandola , per modo di dire , in piena volata . Buon viaggio , sir Moreland ! gli grido` il valente artigliere , con voce ironica . L' anglo indiano aveva fatto un gesto di minaccia , poi il vento porto` fino agli orecchi delle tigri di Mompracem queste parole : Fra poco incontrerete il figlio di Suyodhana ! ... V' aspetta nel golfo ! ... L' incrociatore aveva allora oltrepassata la zona luminosa e si rituffava nella nebbia . Scarico` un' ultima volta i suoi pezzi da caccia in direzione delle navi nemiche , che non potevano gareggiare colle sue macchine e sparve verso l' est , mentre i malesi ed i dayaki urlavano a squarciagola : Viva la Tigre della Malesia ! ... 13 . Il disastro della Marianna Ancora una volta , la formidabile nave delle tigri di Mompracem , costruita da quegli impareggiabili ingegneri americani , aveva giustificato il suo titolo d' invincibile ed a prova di scoglio . Nonostante l' urto tremendo sopportato da quel terribile colpo di sperone , le sue macchine e la sua prora avevano meravigliosamente resistito ed il suo blindaggio aveva sopportato , senza sfasciarsi , quel grandinar furioso di tante artiglierie . Usciva dalla battaglia quasi incolume , poiche` , salvo poche ammaccature di nessuna importanza , i suoi robusti fianchi potevano subire ben altre prove . Tutto il danno si era limitato a quattro morti , quattro artiglieri mutilati dallo scoppio di una granata . Il Re del Mare non aveva rallentata la sua marcia . Sandokan e Yanez , sapendosi ormai inseguiti e supponendo , non a torto , che gli alleati avessero indovinato lo scopo di quella crociera , volevano giungere alla foce del Sedang con un vantaggio di almeno ventiquattro ore , per proteggere la Marianna e possibilmente abboccarsi coi capi dayaki . Essi erano certi di trovare la loro piccola nave nascosta fra le scogliere , in attesa del loro arrivo . Se il diavolo non ci mette la coda , disse Yanez a Tremal Naik , quando la squadra degli alleati ci raggiungera` , tutto sara` finito . Che non cessi di darci la caccia ? chiese l' indiano . Cercheranno di chiuderci fra il Sedang ed il Redjang per costringerci a gettarci verso la costa , rispose il portoghese . Spero tuttavia che non giungeranno in tempo . Purche` laggiu` non incontriamo il figlio di Suyodhana . Hai udito quello che ci ha gridato sir Moreland ? Sia pure , ma suppongo che quell' uomo non avra` certo una flotta sotto i suoi ordini . E se l' avesse armata ? I thugs dovevano possedere dei tesori immensi che solo il figlio di Suyodhana avra` raccolti dopo la dispersione della setta . Si` , immensi , padrone , disse Kammamuri che si era in quel momento accostato . Durante la mia prigionia nel sotterraneo di Raimangal io ho veduto una caverna piena di barili colmi d' oro . Purche` non siano rimasti sott' acqua , disse Yanez . Mi fu poi detto che possedeva ricchezze incalcolabili depositate presso le principali banche dell' India . Tu mi guasti la mia fumata , mio caro Kammamuri , disse Yanez . Che il figlio della Tigre dell' India sia riuscito ad armare parecchie navi ? Bah ! esclamo` poi , alzando le spalle , la nostra nave puo` ben tenere testa a parecchie e daremo una lezione anche a quel signore . Veramente sarebbe ora che si mostrasse e si facesse vedere se somiglia a suo padre . Che peccato che sir Moreland non ci abbia fornito qualche spiegazione sul nostro nemico , disse Tremal Naik . Uhm ! fece Yanez . Io ho il sospetto che quell' anglo indiano sia piu` ai servigi del figlio di Suyodhana che a quelli del rajah di Sarawak . Ragione di piu` per non risparmiarlo , signor Yanez , disse Kammamuri . Dovevate lasciar tuonare tutte le artiglierie contro la sua scialuppa a vapore , invece di danneggiarla solamente . Che cosa vuoi , mi rincresceva lasciar massacrare quel giovane valoroso , rispose Yanez . Cosi` piacevole e cortese , aggiunse Tremal Naik . Con noi si e` mostrato un vero gentiluomo , quand' io e Darma eravamo suoi prigionieri , specialmente verso la mia figlia . Fino dal primo istante ? Veramente no , rispose l' indiano . Nei primi giorni appariva estremamente freddo , anzi mi guardava sovente con un brutto sguardo che mi dava non poche preoccupazioni , poi a poco a poco cambio` . Ah ! fece Yanez , sorridendo . Riaccese la sigaretta che gli si era spenta e s' avvio` verso il cassero dove si erano in quel momento mostrate Surama e Darma . Non avrete gia` avuto paura , mie buone fanciulle disse guardando specialmente la figlia dell' indiano con una certa malizia . Grazie signor Yanez , gli sussurro` Darma , prendendogli la destra e stringendogliela fortemente . Che cosa sai tu ? ... Ho sentito tutto . Ti sarebbe assai spiaciuto se fosse stato ucciso , e` vero Darma ? Si` , sospiro` la fanciulla . Amor fatale ! ... Bah , finita la guerra vedremo di scovarlo quel coraggioso giovane . Chissa` ! ... Tutto potrebbe finire bene e fare di voi due felici , poiche` me ne sono accorto che anche sir Moreland ti ama ardentemente . Eppure , sahib bianco , disse Surama , mi hanno detto che aveva tentato di far saltare la nostra nave . Danneggiarla gravemente forse e approfittare della confusione per rapirci Darma , disse Yanez . Oh , non l' avrebbe certo lasciata annegare . Toh ! ... La nebbia si alza e vedo laggiu` a diffondersi un poco di luce . E` l' alba che sorge ; vedremo se le navi degli alleati ci sono ancora alle spalle . Infatti la nebbia , che aveva cosi` opportunamente protette le tigri di Mompracem , cominciava ad alzarsi , cacciata via dalla brezza mattutina . Quando tutti quei vapori scomparvero verso il nord , il mare apparve deserto . La squadra degli alleati , che non poteva competere colle poderose macchine del Re del Mare , doveva essere rimasta molto indietro e fors' anche ritornata verso la foce del Sarawak . Anche verso il nord l' orizzonte appariva sgombro , essendosi tenuto l' incrociatore molto lontano dalle coste bornesi , per non farsi scorgere da qualche nave costiera . Non si vedevano altro che degli uccelli marini , assai numerosi in quei paraggi e che volteggiavano con una leggerezza ed una velocita` veramente ammirabili . Il Re del Mare continuo` la sua corsa velocissima tutto il giorno , volendo Sandokan non solo conservare il suo vantaggio , ma aumentarlo , onde avere il tempo necessario per trovare la Marianna . Prima del tramonto l' incrociatore navigava gia` nelle acque che bagnano la costa del Sedang . Possiamo considerarci , almeno per ora , fuori di pericolo , disse Yanez a Horward il quale , assieme a Darma , contemplava il tramonto del sole . Si` , pero` fra giorni , anzi forse fra quarant' otto ore , saremo costretti a ricominciare la musica , rispose l' americano . Le navi degli alleati non ci lasceranno tranquilli . Ah ! ... che superbo tramonto ! ... esclamo` in quel momento Darma . Quelli che si ammirano in questi mari sono infatti i piu` splendidi . disse Yanez . Hanno delle tinte che non si vedono in altri luoghi . Se state attenti vedrete il famoso raggio verde . Un raggio verde ! esclamarono l' americano e Darma . E` splendido , mia piccola Darma : e` un fenomeno meraviglioso che si puo` ammirare solamente nei mari della Malesia e nell' Oceano Indiano . Il cielo e` purissimo , quindi anche tu lo vedrai . Aspetta solamente che l' orlo superiore del sole stia per scomparire . Possibile che da tutto quel fulgore infuocato possa sprigionarsi un raggio d' un tal colore ! esclamo` . Sono certo di non ingannarmi : state attenti . Il sole tramontava in un oceano di luce , le cui tinte a poco a poco variavano certo a causa dello stato piu` o meno igrometrico dell' atmosfera e della distanza dell' astro dallo zenith . Mentre stava , per modo di dire , per affondare nell' oceano , pel cielo si diffondeva una luce rosso giallognola la quale prendeva rapidamente una tinta quasi violacea che si perdeva insensibilmente in un fondo azzurro grigiastro . Il margine superiore del disco stava per sparire , quando apparve improvvisamente un raggio assolutamente verde , d' una bellezza tale da strappare all' americano ed a Darma un grido d' ammirazione . Si proietto` per qualche istante sulle acque , poi scomparve di colpo , mentre l' ultimo lembo dell' astro diurno si celava dietro l' orizzonte . Splendido ! aveva esclamato Horward . Superbo ! aveva detto Darma . Non avevo mai veduto un raggio d' un tal colore ! ... Perche` non hai percorso che di rado questi mari , rispose Yanez . E non si puo` vederlo in altri luoghi ? chiese Kammamuri che si era unito a loro . E` difficilissimo , perche` occorrono eccezionali condizioni di limpidezza ed una grande purezza d' orizzonte e solamente in queste regioni si possono avere con maggior frequenza tali condizioni . Ecco la campana che ci chiama a cena . Approfittiamone finche` nessun pericolo ci minaccia , disse Yanez , offrendo il braccio alla giovane anglo indiana . Due ore dopo il tramonto , il Re del Mare , che non aveva diminuita la sua velocita` , si trovava di fronte alla foce del Sedang , ad una distanza di qualche mezza dozzina di miglia . Che la Marianna sia nascosta entro il fiume ? chiese Kammamuri a Yanez che esplorava la costa con un cannocchiale . Il suo comandante non sara` stato cosi` sciocco . Deve essersi celato in mezzo alle scogliere di levante , che formano parecchi canali . Avanzeremo lentamente in quella direzione . La nave , che aveva moderata la sua velocita` , fece una punta fino a breve distanza dalle foci del fiume , poi si diresse verso l' est , dove si scorgevano lunghe file di scogliere . Gia` si trovava a poca distanza dalle prime rocce che emergevano come minuscoli isolotti , quando si udirono rombare in lontananza alcune deboli detonazioni . Sandokan , prontamente avvertito da Kammamuri , si era affrettato a salire in coperta assieme a Tremal Naik ed a Horward . Esaminato attentamente l' orizzonte in tutte le direzioni , nessuna nave , ne` a vela , ne` a vapore , apparve in vista . Eppure quegli spari , tre , se gli uomini di guardia non si erano ingannati , erano stati uditi da tutti . Una viva inquietudine si era dipinta sul viso di Sandokan . Che qualche nave abbia sorpresa la mia vecchia Marianna e l' abbia cannoneggiata ? si chiese . Da quale parte venivano quegli spari ? Da occidente , disse Yanez , che era di guardia . Non hai veduto prima , in quella direzione , alcuna colonna di fumo ? Niente ; l' orizzonte era purissimo . Quelle detonazioni erano deboli ? Debolissime . Quelle cannonate devono quindi essere state sparate ad una grande distanza , disse Horward . Si` , considerato che il vento soffia appunto dall' est . Sandokan , disse Tremal Naik , la cui fronte si era oscurata . Cerchiamo subito la Marianna . E` quello che faremo , rispose la Tigre delle Malesia . Se non la troveremo dietro a quelle scogliere , torneremo verso il Sedang . Manda Kammamuri con dei gabbieri sulle coffe e con dei buoni cannocchiali onde esplorino attentamente l' orizzonte . Il Re del Mare aveva continuata la sua corsa verso l' est , seguendo la costa ad una distanza di un paio di miglia per non urtare contro qualche banco di sabbia ; tuttavia nessuna nave appariva in vista . Una profonda ansieta` aveva invaso l' equipaggio e soprattutto Sandokan e Yanez . L' assenza del loro praho , che doveva trovarsi in quei paraggi gia` da parecchi giorni e forse da qualche settimana , inquietava assai tutti , temendo che fosse stato scoperto da qualche nave nemica ed affondato . Sambigliong era furioso , piu` di tutti , e girava e rigirava fra le torricelle dei grossi cannoni , promettendosi di fracassare l' audace che aveva osato di abbordare la vecchia Marianna . La corsa del Re del Mare duro` un' ora , senza che i gabbieri avessero potuto scoprire in alcuna direzione il veliero , poi ad un comando di Sandokan l' incrociatore viro` di bordo , accostandosi ad una barriera d' altissime scogliere che formavano un braccio di mare fra esse e la costa . Ormai tutti erano convinti che una disgrazia fosse toccata alla povera nave . Attivate i fuochi ! aveva comandato Sandokan . Se giungiamo in tempo , faremo pagar caro agli inglesi questo colpo di mano ! ... Che ci raggiunga la squadra degli alleati ? ... chiese Tremal Naik a Yanez . Dobbiamo avere un vantaggio d' una dozzina d' ore almeno , rispose il portoghese . Giungera` troppo tardi . La nave filava come una rondine marina , a tiraggio forzato . Tonnellate di carbone venivano precipitate nei forni , sprigionando un calore cosi` intenso che macchinisti e fuochisti penavano a sopportare . La notte , chiarissima , essendo sorta la luna poco dopo le undici , permetteva di discernere sull' argentea superficie del golfo qualsiasi punto nero , i gabbieri pero` , ad ogni domanda che veniva loro indirizzata rispondevano sempre negativamente . Nulla , sempre nulla ! ... Nessun punto nero sull' orizzonte ! ... Che quei colpi di cannone abbiano segnata l' agonia della Marianna ? si chiedevano tutti , con crescente ansieta` . Alla mezzanotte le coste orientali di Sedang cominciarono a delinearsi , nerissime per la massa imponente delle loro foreste secolari . Ad un tratto , quando il Re del Mare aveva gia` imboccato il canale che s' apriva dietro le scogliere , una voce risuono` sulla piattaforma del trinchetto . Fumo dinanzi a noi ! ... Yanez aveva puntato un cannocchiale nella direzione indicata . Un grosso punto nero , che emetteva una fitta colonna di fumo , filava fra la costa e le scogliere , fuggendo verso levante . Una nave a vapore ! grido` il portoghese . Duemila metri ! ... Buon tiro per dei valenti artiglieri ! Fermiamola ! ... Cento rupie a chi la tocca ! ... Non aveva ancora terminata la frase che il vecchio quartiermastro americano , che aveva gia` guadagnati i duecento dollari , era dietro al suo pezzo , sotto la torretta proviera di babordo . Vedeva perfettamente la nave che cercava di fuggire . La luna la illuminava in pieno . La distanza era ragguardevole , pero` il vecchio cannoniere aveva fiducia nei suoi occhi e nel suo pezzo . Ora li accomodo io ! disse . Le cento rupie balleranno nelle mie tasche in attesa di comperare una montagna di tabacco ed un barile di ginepro . Attese che la nave passasse attraverso la prora dell' incrociatore e fece fuoco rapidamente . Aveva colpito nel segno , causando all' avversario qualche grave danno o l' aveva mancato ? Gli fu impossibile saperlo , perche` quasi nell' istesso momento la nave scompariva dietro un ostacolo , che la distanza non aveva permesso prima di distinguere , un isolotto o qualche scogliera . Il Re del Mare si era messo in caccia , rallentando pero` la corsa , perche` da un momento all' altro poteva trovarsi dinanzi a uno dei tanti numerosi banchi sabbiosi che si estendono dinanzi alle foci del Sedang . Giunto ad un chilometro dalle spiaggie , Sandokan aveva dato il comando di scandagliare . Non conosceva che imperfettamente quei paraggi e non osava avanzarsi alla cieca , per paura di arenare l' incrociatore . La nave pero` , contro la quale l' incrociatore aveva fatto fuoco , pareva che fosse scomparsa . Certo aveva approfittato delle scogliere che si vedevano numerose verso il nord , per cacciarsi in qualche canale e dileguarsi o cercare un rifugio entro qualche piccola baia . Il Re del Mare , nella sua seconda corsa , doveva essere rimontato molto verso il levante del Sedang , quindi Yanez e Sandokan presero il partito d' abbandonare il fuggiasco , che doveva essere troppo debole per osare di contrastargli il passo , e di tornare verso ponente per cercare la Marianna . Era sorto in loro il dubbio che il praho , per potersi sottrarre all' inseguimento , avesse cercato pure qualche nascondiglio o si fosse gettato alla costa . Marciava da un quarto d' ora , a velocita` ridotta , continuando a perlustrare , quando presso un gruppo di scogliere apparve una massa nerastra fornita d' un' alberatura altissima , dove si vedevano delle vele ancora spiegate . Nave alla costa ! gridarono in quel momento le vedette delle coffe . Deve essere la nostra Marianna ! grido` Yanez . Finalmente ! ... Il Re del Mare aveva subito virato di bordo , avanzandosi lentamente verso quelle scogliere . Tutti si erano precipitati verso prora per meglio osservare quella nave , la cui immobilita` pero` dava luogo a non poche inquietudini , tanto piu` che pareva si trovasse addossata alle rocce . Un fanale elettrico era stato subito volto verso di essa , illuminandola come in pieno giorno , eppure , cosa strana , pareva che nessuna persona si trovasse in coperta . Accendete tre razzi , comando` Yanez . Se a bordo vi sono degli uomini risponderanno di certo . Che sia proprio la Marianna ? chiese Tremal Naik , il quale condivideva le apprensioni dei due comandanti . Non te lo posso ancora dire , rispose il portoghese , quantunque le vele siano d' un grosso praho o per lo meno d' un giong . Mi nasce un dubbio . Che quella nave , per sfuggire alle cannonate dell' inglese si sia gettata addosso a quelle scogliere , arenandosi ? E` cosi` Tremal Naik ? Si` . E temo che tu abbia indovinato . E l' equipaggio ? Non si vede nessuno ? E nessuno risponde , disse Sandokan che si era accostato , mentre tre razzi lanciati da Kammamuri e da Sambigliong si spegnevano dopo di aver sparso in aria un nembo di scintille multicolori . Allora gli inglesi hanno fatto prigioniero l' equipaggio , disse Tremal Naik . E noi andremo a liberarli , dovessi inseguire quella nave fino entro il Sedang . Fa' calare in acqua una scialuppa e andiamo a vedere se si tratta veramente della Marianna . L' incrociatore aveva rallentata la marcia , sempre per tema di trovarsi improvvisamente dinanzi a dei bassifondi . Gli scandagli avevano gia` dati solamente dodici metri e pareva che il fondo si elevasse rapidamente . La gran barca a vapore fu calata e Sandokan , Yanez e Tremal Naik , con venti malesi armati , vi entrarono , dirigendosi verso la scogliera . Il Re del Mare aveva virato di bordo tornando un po' al largo , essendo l' ondata piuttosto forte . La scogliera non distava che cinque o seicento metri . Era una lunga fila di rocce , di colore molto scuro , tagliate a mo' di sega , coi fianchi sventrati e corrosi dall' eterna azione delle onde . La nave si era arenata verso la punta settentrionale e nell' urto , che doveva essere stato violentissimo , si era piegata su un fianco , appoggiandosi colle bancazze ad una roccia elevata quanto l' alberatura . Temendo una sorpresa , Sandokan comando` a dieci uomini di armare i fucili , poi spinse la scialuppa contro una caletta formata da una cintura di scogli , dove l' acqua era tranquilla . Lasciati sei marinai a guardia dell' imbarcazione , cogli altri raggiunse la nave . La Marianna ! grido` ad un tratto , con accento di dolore . Il disgraziato veliero , od in causa d' una falsa manovra , o spintovi appositamente , si era sventrato sulle punte delle scogliere in cosi` malo modo , da ritenerlo per sempre perduto . Le rocce assai aguzze , gli avevano fracassata la carena , causandole uno squarcio cosi` enorme , che le onde entravano liberamente nella stiva , rumoreggiando continuamente . In che stato e` ridotto quel povero legno ! esclamo` Yanez , che pareva non meno commosso della Tigre della Malesia . Che l' abbiano costretto a gettarsi su queste scogliere ? E il suo equipaggio ? Vi e` una scala di corda a babordo , disse Tremal Naik . Saliamo . Preparate le armi , comando` Sandokan . Vi possono essere degli inglesi a bordo . Pronti ! disse Yanez . Sali` pel primo , quindi Sandokan , poi gli altri , tenendo in mano i fucili e le pistole . Un silenzio di morte regnava sulla nave , ma che disordine sulla tolda ! ... Si vedevano casse e barili sventrati per ogni dove , fucili e spingarde rovesciate , poi a prora un buco enorme che pareva fosse stato prodotto da qualche granata . Il boccaporto maestro era aperto e giu` , nella profondita` della stiva , si udiva l' acqua a muggire cupamente . Non vi e` nessuno qui , disse Yanez . Che cosa sara` successo dei miei uomini ? si chiese con ansieta` Sandokan . E del carico che aveva la nave ? Mi pare che la stiva sia stata vuotata . In quell' istante sulla cima dello scoglio , contro cui s' appoggiava la Marianna , si udi` una voce a gridare : Il capitano ! ... Sandokan e Yanez avevano alzata vivamente la testa , mentre i malesi , per precauzione , armavano rapidamente le carabine . Un uomo dalla pelle oscura e semi nudo , scendeva rapidamente la roccia , tenendo in mano un parang , la cui larga lama scintillava vivamente ai raggi della luna . In pochi istanti raggiunse la murata di babordo e balzo` in coperta , dicendo : Vi aspettavo , capitano . Tu , Sakkadana ! esclamarono ad una voce Yanez e Tremal Naik , riconoscendo in lui il pilota della Marianna . Che cosa e` successo qui ? chiese Sandokan . Siamo stati sorpresi ieri sera da una nave a vapore , che ci ha costretti a gettarci su queste scogliere , avendoci prodotto due squarci sotto la linea di galleggiamento . E` fuggita vedendo giungere il vostro incrociatore . Ha saccheggiato la Marianna il suo equipaggio ? ... Si` , Tigre della Malesia . Ha portato via armi e munizioni . Ed i tuoi compagni dove sono ? ... Hanno guadagnato il Sedang . E tu sei rimasto ? Non vi era piu` posto nella scialuppa , essendo stata l' altra spaccata da una palla di cannone . Non vi siete abboccati coi capi dayaki ? Si` , rispose il pilota , otto giorni or sono , ma nulla abbiamo potuto concludere . Il rajah , sospettando di loro , ne ha fatto imprigionare per precauzione una buona parte ed altri li ha esiliati lontani dalle frontiere . Maledizione ! esclamo` Yanez . Ecco una notizia che non m' aspettavo . Addio speranze ! ... Forse abbiamo tardato troppo , disse Sandokan . Il rajah ci ha prevenuti . Che cosa faremo ora , Sandokan ? ... Non ci rimane che lottare sul mare , rispose la Tigre della Malesia . Ritorneremo verso il nord , giacche` il grosso degli alleati si trova nelle acque di Sarawak e riprenderemo la guerra contro le navi mercantili , arrecando alle linee di navigazione il maggior danno possibile . Se sara` necessario ci spingeremo fino nei mari della Cina . A bordo , amici ! ... Non perdiamo tempo . Stavano per ridiscendere nella scialuppa , quando udirono un colpo di cannone rimbombare a bordo del Re del Mare . Sandokan aveva trasalito . Che segnali la flotta degli alleati ? si chiese . Lo suppongo , rispose Yanez . Vedo che si muove e che punta la prora verso di noi . Guardate ! grido` Tremal Naik . Verso l' ovest una luce vivissima illuminava l' orizzonte che poco prima era ancora tenebroso . La flotta degli alleati , composta d' una mezza dozzina di navi , muoveva velocemente per impedire all' incrociatore di prendere il largo . Presto , a bordo ! grido` la Tigre della Malesia . Si lasciarono scivolare l' un dietro l' altro giu` per la fune e la scialuppa mosse velocemente verso il Re del Mare , che dal canto suo le muoveva incontro . Le navi nemiche , quantunque fossero ancora lontane , avevano aperto il fuoco e le cannonate si succedevano alle cannonate e qualche proiettile s' inabissava a poche dozzine di metri dall' imbarcazione . Fra qualche minuto quelle masse metalliche dovevano giungere a destinazione . Il Re del Mare era pero` ormai a poche gomene . Manovro` in modo da coprire la scialuppa dai tiri delle artiglierie avversarie , opponendo ai proiettili i suoi poderosi fianchi , poi la scala fu abbassata d' un colpo solo . L' ingegnere Horward , Darma e Surama con Kammamuri erano usciti dalla torretta di poppa , gridando : Presto ! ... Presto ! ... Salite ! ... Alcuni marinai avevano gia` calati i paranchi per issare la scialuppa . Yanez , Sandokan , Tremal Naik ed i loro compagni si slanciarono sulla scala , dopo d' aver assicurato i ganci . Finalmente ! esclamo` l' americano . Credevo che non arrivaste in tempo . A posto gli artiglieri ! grido` Sandokan . Doppi timonieri alla ruota ! ... Avremo da fare per sbarazzarci della squadra ; pero` siamo forti e veloci , disse Yanez . 14 . Il demonio della guerra Il Re del Mare , imbarcata rapidamente la scialuppa , aveva subito virato di bordo lanciandosi verso il nord , onde non impegnarsi fra le scogliere che si prolungavano verso occidente . La squadra degli alleati accorreva a tutto vapore , sperando di tagliargli il passo e forzava le macchine per giungere in tempo . Nessuna pero` di quelle navi , tutte di tipo antiquato , logorate nelle stazioni d' oltre mare , poteva competere col velocissimo incrociatore , il quale marciava gia` a tiraggio forzato , ne` poteva competere colle sue formidabili artiglierie , che erano le piu` moderne di quell' epoca . I proiettili cadevano fitti sul ponte dell' incrociatore e battevano anche furiosamente i suoi fianchi e le granate scoppiavano in buon numero sulle torrette con un fracasso assordante ed alzando lunghe fiammate , senza pero` riuscire a spaccare le lastre metalliche . La nave delle tigri di Mompracem rispondeva con pari energia . I suoi grossi pezzi da caccia tuonavano senza posa , danneggiando gravemente gli avversari , troppo deboli per misurarsi con lui . Yanez , colla eterna sigaretta in bocca , e Sandokan assistevano tranquillamente a quell' orribile spettacolo , senza che un muscolo del loro viso trasalisse . Solamente quando qualche proiettile colpiva in pieno le navi avversarie , manifestavano la loro compiacenza con una fumata piu` vigorosa il primo e con una semplice mossa del capo il secondo . A bordo il rimbombo era assordante , spaventevole . Getti di fuoco scattavano dalle feritoie delle torricelle e dai sabordi delle batterie e nembi di fumo avvolgevano i fianchi della poderosa nave . Il Re del Mare fuggiva rapidissimo , sottraendosi al minaccioso accerchiamento della squadra , lasciandosi dietro turbini di fumo e di scintille . Passo` come un proiettile fra due navi che cercavano di stringerlo , scaricando addosso a loro due tremende bordate e proteggendosi con due pezzi di poppa . La squadra degli alleati , impotente a dargli una caccia vigorosa per deficienza di velocita` , rimaneva indietro , nonostante marciasse pure a tiraggio forzato . Le sue palle non giungevano piu` sul ponte dell' incrociatore . Gia` le tigri di Mompracem si credevano oramai salve , quando dietro un' altra scogliera videro uscire a tutto vapore quattro superbi incrociatori , grossi quanto il Re del Mare . Saccaroa ! esclamo` Sandokan . Da dove sono sorte quelle navi , Yanez ? ... Fa' mettere la prora al nord ! I quattro incrociatori si erano slanciati sulla via del Re del Mare , ma disgraziatamente eran comparsi troppo tardi per prendere parte attiva al combattimento . Un momento prima e non so come ce la saremmo cavata , disse Yanez , che li osservava attraverso la feritoia di comando . Ma ora , signor Yanez , ci rimarranno sempre a poppa , disse l' ingegnere americano che li osservava attentamente . Forse per armamento potranno competere con noi ; non certo per forza di macchine . Guardate : guadagniamo visibilmente via e fra sei ore non li vedremo piu` . E di chi saranno quelle belle navi ? chiese Tremal Naik . Non vedo alcuna bandiera ondeggiare sulle loro alberature . Suppongo che siano inglesi , rispose Yanez . Apparterranno forse alla squadra anglo indiana . Prima a Labuan , non si vedevano navi cosi` moderne . E pare che non ci vogliano lasciare cosi` facilmente , disse Sandokan , che era rientrato in quel momento nella torre . Fortunatamente siamo fuori di portata ormai dalle loro artiglierie . Aspetteremo la notte per fare falsa rotta e piegare verso occidente . Risaliremo dalle coste di Labuan . Che credano che noi cerchiamo di tentare un colpo di testa su quell' isola ? chiese Yanez . O su Mompracem , rispose Sandokan . Peccato di dover consumare tanto carbone per mantenere una simile velocita` . Ne abbiamo ancora abbastanza da farli correre e poi , ci riforniremo piu` tardi a spese dei piroscafi mercantili . Il Re del Mare continuava intanto la sua corsa rapidissima a tiraggio forzato . La squadra degli alleati , che aveva tentato di circondarlo presso la scogliera , era ormai quasi fuori di vista , mentre i quattro incrociatori , pur perdendo via , continuavano vigorosamente la caccia . Dovevano possedere nondimeno anche essi delle macchine poderose , poiche` , quando l' alba sorse , il Re del Mare non era riuscito a guadagnare che un miglio e divorando immense quantita` di carbone . Avendo pero` quattro miglia di vantaggio fino da prima , si teneva benissimo fuori di portata dalle artiglierie che in quell' epoca non potevano tirare a simile distanza . A mezzodi` la caccia non era cessata , ma un altro miglio era stato raggiunto . Yanez , che non aveva lasciato un solo istante la coperta , stava per scendere nella sala da pranzo , quando fu avvicinato da Darma . La fanciulla appariva imbarazzata e molto triste . Signor Yanez , disse fermandolo . L' avete veduto ? ... Chi ? chiese il portoghese , quantunque avesse compreso che cosa desiderava sapere . sir Moreland . No Darma . Non l' ho scorto su nessun ponte di comando della squadra degli alleati . La fanciulla era diventata pallida . Che sia morto ? chiese poi . Lui ? ... E perche` ? ... Non si e` misurato con noi e quando io gli ho danneggiata la sua scialuppa a vapore era vivo quanto me . Che sia su una di quelle quattro navi ? Non l' ho veduto nemmeno su quelle , Darma . Ho osservato attentamente i ponti col cannocchiale , senza scorgerlo . Eppure il mio cuore mi dice che egli deve essere su uno di quegli incrociatori . Yanez sorrise senza rispondere e offertole il braccio la condusse nella sala da pranzo . Alla sera i quattro incrociatori erano ancora in vista , ad una distanza di dodici miglia . I loro camini vomitavano torrenti di fumo , tuttavia perdevano continuamente strada . A mezzanotte , il Re del Mare , che non aveva accesi i suoi fanali , virava bruscamente di bordo dirigendosi verso ponente , in direzione del capo Tanjong Datu per gettarsi nel mare della Sonda . Il bisogno di rifornirsi di carbone s' imponeva e , privi come erano di porti amici , senza piu` l' aiuto della Marianna , non avevano altra speranza che di prenderne alle navi inglesi , le quali non dovevano certamente avere interrotto i loro viaggi . Sandokan , dopo essersi assicurato che gli incrociatori non erano piu` visibili , aveva ordinato di ridurre la velocita` dell' incrociatore onde economizzare il combustibile , non sapendo quando avrebbe potuto rinnovare le sue provviste di gia` nuovamente molto scarse . Avvistato due giorni dopo il capo Tanjong Datu , il Re del Mare aveva proseguita la corsa verso il nord ovest , sperando di sorprendere in quella direzione qualche nave proveniente da Singapore o dai porti di Giava o di Sumatra , tuttavia nei primi giorni che si seguirono nessun fumo fu segnalato all' orizzonte . Certo , la voce che un corsaro batteva quei paraggi si era sparsa su tutte le isola della Sonda ed i piroscafi inglesi non avevano osato abbandonare i loro ancoraggi ed attendevano che la squadra di Labuan lo catturasse o lo affondasse . Sandokan e Yanez , quantunque molto preoccupati , dipendendo dall' abbondanza del carbone la loro salvezza , non erano pero` uomini da disperarsi . Potevano ancora percorrere , a velocita` ridotta , tre o quattrocento miglia e spingersi quindi fino nei mari della Cina meridionale e , se lo avessero desiderato , tentare ancora qualche buon colpo . Non avevano pero` , almeno pel momento , alcun desiderio di allontanarsi troppo dalle coste del Borneo . Forse anche la flotta inglese dell' estremo Oriente doveva gia` essersi messa in moto per catturarli e non desideravano affrontarla con una cosi` scarsa dotazione di carbone . Aspettiamo , aveva detto Sandokan a Tremal Naik che lo interrogava sui suoi progetti . Non ci conviene pel momento lasciare questi paraggi ed oltrepassare le isole Natuna e Bunguran . So bene che lassu` le navi da predare non mi mancherebbero , se lo volessi ; pero` anche qui il lavoro non ci manchera` . Che cosa aspetti qui ? Si direbbe che tu attenda qualche cosa ? Infatti , aspetto , rispose Sandokan con un sorriso misterioso . Desidero raccogliere , ad un tempo i due piccioni ed anche la fava . Sono gia` quattro giorni che abbiamo lasciato le acque di Sarawak . Il tempo per noi non ha valore . Aspettiamo dunque . E quegli incrociatori che continuano l' inseguimento ? Certo , rispose Sandokan , ma dietro a chi ? Io sono ormai convinto di averli ingannati e dubito molto di ritrovarli per ora sulla mia via . Per quarantott' ore il Re del Mare continuo` a navigare verso il nord ovest , spingendosi assai lontano dalle coste bornesi , poi , avendo nuovamente avvistate le isole Natuna e Bunguran , ripiego` verso levante , desiderando i due comandanti fare una punta a Bruni , la capitale del sultanato del Borneo , sapendo che era di quando in quando frequentato da piroscafi inglesi . Non dovevano ingannarsi . Avevano lasciate le isole da una quindicina di ore , quando una grossa nave si profilo` sull' orizzonte limpidissimo . Era uno steamer a due ciminiere e tambure , che filava in direzione di Bruni , forse per far scalo cola` prima di risalire verso i mari della Cina . La bandiera rossa che si vedeva ondeggiare a poppa , aveva confermato le speranze di Yanez e di Sandokan , i quali pareva che fiutassero da lontano le navi avversarie . Lo steamer , accortosi della presenza dell' incrociatore e anche dei suoi colori , dapprima aveva continuata la sua corsa verso il nordest , poi aveva bruscamente virato di bordo lanciandosi verso levante , onde cercare un rifugio in qualche baia del Borneo . Il suo comandante , prima della sua partenza dai porti dell' India , doveva aver ricevuto avviso della presenza d' un corsaro malese nelle acque dei mari della Sonda e si era subito dato alla fuga , non potendo impegnare la lotta . Il Re del Mare pero` , quantunque lo steamer corresse velocissimo e vomitasse torrenti di fumo dalle sue due ciminiere , segno certo che forzava le sue macchine , con un' abilissima manovra lo raggiunse , sparando dapprima una cannonata a polvere , poi a palla , per fargli meglio comprendere che era risoluto ad affrontarlo . Vedendo che non obbediva , e che anzi aumentava la velocita` , con una seconda cannonata tirata da uno dei suoi pezzi da caccia gli sconquasso` il cassero . Un momento dopo la bandiera bianca s' alzava sulle cime del trinchetto , mentre la velocita` scemava . Ha del fegato quel comandante , disse Yanez , mentre si mettevano in acqua le scialuppe . Disgraziatamente non possiamo essere generosi e quel superbo piroscafo andra` a raggiungere gli altri in fondo al mare della Malesia . Discese nella lancia a vapore e si diresse verso lo steamer segui`to da cinque scialuppe montate da settanta uomini , fra malesi e dayaki . Il piroscafo si era arrestato a dieci gomene dal Re del Mare . Era una magnifica nave , montata da numerosi passeggeri , i quali , muti , atterriti , aspettavano ansiosamente l' abbordaggio dei corsari . Il comandante , attorniato dai suoi ufficiali , non aveva abbandonato il ponte . Yanez fu il primo a salire a bordo . Attraverso` la folla e si fece sotto il ponte di comando , dicendo al capitano dello steamer , che non si era mosso per incontrarlo : Non siete troppo cortese , signore , verso un uomo che avrebbe potuto cannoneggiarvi . Fatelo , se cosi` vi piace , rispose freddamente il comandante . Io non mi oppongo . Pensate pero` che a bordo della mia nave vi sono cinquecento e piu` donne , molti fanciulli e molti uomini che non sono inglesi . Avete scialuppe sufficienti per contenerli tutti , compreso l' equipaggio ? Si` . La costa bornese non e` lontana e il mare per ora non ha alcuna intenzione di guastarsi . Fate imbarcare tutti e andatevene , perche` il piroscafo non appartiene ora che a me . I miei marinai ed i passeggeri sono liberi di abbandonare la nave , io restero` qui , qualunque cosa debba accadere , disse l' inglese . Io non cedo ai pirati di Mompracem . Ah ! ... Sapete chi noi siamo ? Bravissimo : vi affondero` colla vostra nave . Voi l' affonderete ? ... Ci appartiene per diritto di guerra e , non avendo alcun interesse per conservarla , la offriremo ai pesci . Vi accordo due ore e aspetto coll' orologio alla mano . Vi ripeto che io non lascero` la nave , rispose l' inglese con ostinazione . Desidero affondare insieme ad essa . Se non vi strapperemo colla forza dal ponte di comando , rispose Yanez , impazientito . Il portoghese stava per ritornare verso i suoi uomini che aiutavano i marinai del piroscafo a mettere in acqua le scialuppe , quando si vide venire incontro un uomo piccolo , tozzo , col mento accuratamente rasato e che celava gli occhi sotto due occhiali affumicati . Comandante , gli disse lo sconosciuto , levandosi vivacemente il cappello e sbottonandosi una lunga zimarra di panno oscuro che pareva non gli desse alcun fastidio , nonostante il caldo intenso . Voi siete uno di quei famosi pirati della Malesia ? Uno dei capi , rispose Yanez , guardando con curiosita` quell' omiciattolo panciuto e paffuto . Allora mi prenderete con voi , perche` io stavo appunto cercando una nave che mi sbarcasse a Mompracem . Noi non andammo in quell' isola , che d' altronde non e` piu` in nostro possesso e non imbarchiamo altro che uomini di mare e di guerra . Io volevo venire con voi per combattere gli inglesi , signore . Io conosco tutte le vostre meravigliose imprese . Voi ! esclamo` Yanez , con accento beffardo . Voi non sapete chi sono io . No di certo . Il demonio della guerra , o meglio , se vi piace , il dottor Paddy O' Brien di Filadelfia , infine un uomo che potra` causare danni immensi agli inglesi . Ecco perche` , signore , voi non rifiuterete d' imbarcarmi sulla vostra nave assieme ai miei bagagli . Vi rendero` dei preziosi servigi , tali da far stupire e anche tremare il mondo ! ... 15 . Le ultime crociere Yanez aveva ascoltato pazientemente , guardando con curiosita` , non esente da una certa ironia , quel piccolo uomo che promettevasi quasi di sconvolgere il mondo , chiedendosi se aveva dinanzi qualche formidabile invenzione o un pazzo . Lo sconosciuto , vedendo che il portoghese non si decideva a rispondere ed indovinando di certo i pensieri che gli passavano pel capo , disse : Voi credete che il dottor Paddy O' Brien abbia il cervello esaltato , e` vero signore ? O per lo meno che abbia voglia di scherzare ? Ebbene , no , comandante , perche` io sono riuscito a fare una scoperta prodigiosa , che otterra` dei risultati terribili . Continuate , disse flemmaticamente Yanez , che cominciava a divertirsi . Sapete che si e` ora trovato il mezzo di accendere le lampade elettriche senza bisogno di filo ? A Chicago , nel mio stabilimento elettrico , ho fatto degli esperimenti straordinari e a delle distanze di quattromila metri . Poco interessanti per me quelle esperienze , mio caro signor Paddy O' Brien . A noi bastano i nostri cannoni per demolire i nostri avversari . E che cosa fareste , se io vi dicessi che ho anche trovato il mezzo di accendere a delle distanze notevoli dei barili di polvere ? Ah ! ... fece Yanez , levandosi da una tasca una sigaretta ed accendendola . Una scoperta davvero stupefacente , mirabile . Che vi sembra inverosimile , e` vero , comandante ? disse lo scienziato . Io non l' ho ancora esperimentata , quindi non devo ne` crederla vera , ne` deriderla . Acconsentite ora ad imbarcarmi ? Se vi rifiuterete sbarchero` a Bruni ed andro` ad offrire il mio segreto agli inglesi . Giacche` desiderate fare una corsa attraverso i mari della Malesia a bordo del Re del Mare , non mi oppongo affatto . Vi avverto inoltre che vi faremo ben guardare da uomini fedeli , incorruttibili , fino al momento in cui si presentera` l' occasione di esperimentare la vostra stupefacente , meravigliosa , terribile scoperta . Non si sa mai ! ... Potreste in un momento di malumore , provarla contro di noi e fare scoppiare il nostro Re del Mare . Fate pure . E che i vostri bagagli , che devono di certo contenere il segreto di quella diavoleria spaventosa , si terranno sotto sequestro sotto la mia personale vigilanza . Non mi oppongo . E aggiungo ancora che faro` intrecciare appositamente un buon canapo per appiccarvi senza misericordia , se vi saltasse il ticchio di tentare qualche cosa contro di noi . Mi avete ben compreso signor demonio della guerra ? Perfettamente , rispose l' americano . E cosi` ? Accetto , comandante . Non dite pero` a nessuno che voi siete un parente di messer Belzebu` ; i nostri uomini sono gente risoluta e coraggiosa , ma potrebbero spaventarsi sapendo d' aver io imbarcato il demonio della guerra . Dottore fate cercare i vostri bagagli . Durante quello strano colloquio , i passeggeri avevano sgombrato lo steamer , affollandosi confusamente nelle scialuppe , dove erano gia` imbarcati i viveri sufficienti per poter raggiungere la costa bornese , senza correre il pericolo di soffrire la fame e la sete . Non si erano pero` ancora allontanate , attendendo il loro comandante , il quale si era ancora recisamente rifiutato di lasciare la sua nave , nonostante le preghiere dei suoi ufficiali e le intimazioni di Yanez e dei suoi uomini . Il valoroso marinaio anzi si era seduto tranquillamente su una sedia a dondolo , che aveva fatta portare sul ponte di comando e si era messo a fumare la sua pipa , con una calma che aveva stupito gli stessi malesi . Alle minacce di Yanez di farlo imbarcare colla violenza , egli aveva risposto con una semplice scrollata di spalle . Il portoghese ammirando quel coraggio , prima di risolversi a lanciare contro il comandante i suoi primi uomini , aveva fatto avvertire Sandokan . Ah ! ... Non vuole lasciare la sua nave ? aveva risposto la Tigre della Malesia , che era a portata di voce . Che ci rimanga , giacche` cosi` vuole . Ordino` alle scialuppe di prendere subito il largo , sotto la minaccia di colarle a fondo , in caso di rifiuto , e non s' occupo` piu` di quell' uomo . E lo lasceremo saltare colla sua nave ? chiese Yanez . Pensiamo a vuotare i depositi di carbone ora . Devono essere ben poco forniti giacche` questa nave stava per finire il suo viaggio . Ti mando un rinforzo di cento uomini onde non perdere troppo tempo . Siamo troppo vicini a Bruni e potremmo venire sorpresi . Come Sandokan aveva gia` previsto , i pozzi dello steamer erano quasi tutti esauriti , dovendo esso rifornirsi di carbone a Bruni prima di proseguire pei mari della Cina . Non erano rimaste che poche tonnellate di combustibile , quantita` assolutamente insufficiente per completate le provviste del Re del Mare , il quale aveva molto consumato durante la sua precipitosa ritirata . Nondimeno ci vollero non meno di quattro ore per trasbordarle sull' incrociatore , insieme ad una considerevole quantita` di viveri e alla cassa di bordo , molto ben fornita . Durante quel saccheggio , il comandante inglese non aveva ne` lasciato il suo posto , ne` mossa alcuna protesta . Aveva continuato a fumare colla sua solita flemma ed aveva anche accettato un bicchiere di whisky che Yanez gli aveva offerto , sorseggiandolo con perfetta calma . Quando le ultime scialuppe , cariche di carbone , si furono allontanate , il portoghese s' avvicino` all' inglese e dopo d' averlo salutato cordialmente , gli disse : Signore , noi abbiamo finito . Allora tocca a me di finire la mia esistenza , rispose il comandante dello steamer . Metto a vostra disposizione la mia jola ben fornita di viveri e anche d' una vela , che vi permettera` di raggiungere le scialuppe prima che giungano alla costa . Guardate , la brezza soffia dall' ovest e vi e` favorevole . Vi ho detto che io non abbandonero` la mia nave e manterro` la parola . Questo steamer , che da sei anni guido attraverso l' oceano , lo amo troppo per lasciarlo e se deve andare a picco mi inabissero` con lui . Ditemi almeno quale morte preferite ? Volevo farlo saltare in aria con una tonnellata di polvere , nondimeno se desiderate lo squarceremo invece con una palla dei nostri piu` grossi cannoni . Almeno lo vedrete sommergersi lentamente e forse potrete pentirvi , prima che scompaia tutto sotto le onde . Cio` non mi riguarda , signore ; fate quello che credete . Addio , signore , siete un coraggioso . Addio comandante e buona fortuna , rispose l' inglese , un po' ironicamente . Ah ! vi pregherei di un favore . Dite pure . Di far avvertire i miei armatori di Bombay , se ne avrete l' occasione , che John Kopp e` morto a bordo della sua nave , come un vero uomo di mare . Lo faro` , ve lo prometto . Fra dieci minuti avro` l' onore di cannoneggiarvi . Per quel momento avro` terminata la mia pipata . Si separarono , levandosi le berrette , poi Yanez scese nella baleniera che l' aspettava all' estremita` della scala , mentre l' inglese sempre impassibile riprendeva il suo posto sul seggiolone , dopo d' aver issata la bandiera inglese . E dunque non si muove ? chiese Sandokan , quando Yanez fu sull' incrociatore . Ecco un ostinato degno d' ammirazione , rispose il portoghese . Vuole andare a picco colla sua nave . Lo farai tu ? Non siamo ancora partiti , disse Sandokan con un sorriso . S' avvicino` a poppa dove il vecchio artigliere americano stava appoggiato a una delle torrette e gli sussurro` all' orecchio alcune parole . Poco dopo l' incrociatore virava di bordo , avanzandosi verso lo steamer a piccolo vapore . L' inglese fumava sempre , in attesa del colpo di cannone che doveva sventrare la sua nave . Sandokan si era portato a prora e lo guardava sorridendo . Il Re del Mare , guidato da Sambigliong , passo` a trenta passi dalla poppa del vapore , rallentando la marcia . Allora Sandokan imboccando il porta voce , grido` all' inglese : Signore , vorrei pregarvi di un favore . Se avrete l' occasione di rivedere i vostri armatori , dite loro che le tigri di Mompracem hanno risparmiata la loro nave perche` la comandava un coraggioso quale siete voi . Buona fortuna ! Poi mentre la bandiera di Mompracem salutava l' inglese , l' incrociatore s' allontano` velocemente verso il settentrione . L' astuto e prudente Sandokan , non osando trattenersi troppo a lungo in quei paraggi cosi` prossimi a Labuan , per timore di venire preso fra la squadra della colonia ed i quattro incrociatori che dovevano cercarlo accanitamente , aveva preso il partito di dirigersi verso le coste settentrionali di Borneo , per piombare sulle navi provenienti dall' Australia . Era impossibile o per lo meno difficile che gli inglesi si immaginassero che egli potesse allontanarsi cosi` tanto dal golfo di Sarawak . Era quindi certo di sorprendere parecchie navi australiane prima che gli armatori , spaventati , pensassero a sospenderne la partenza . Desiderando rimanere assolutamente incognito , si tenne lontano dalle vie tenute ordinariamente dalle navi , ed un bel giorno si trovo` a sole quaranta miglia dalla punta settentrionale del Borneo . Fu una crociera di soli sei giorni , eppure quali disastri dovette subite la marina mercantile inglese in cosi` breve tempo ! Due piroscafi e tre velieri caddero nelle mani delle implacabili tigri di Mompracem , subendo l' egual sorte toccata a quelle catturate nel mare della Malesia . Equipaggi e passeggeri lasciati liberi di salvarsi sulle coste delle isole , le navi affondate senza misericordia coi loro carichi quasi completi . Avendo pero` appreso da alcuni prahos che anche la squadra della Cina , allarmata da tante catture , stava per radunarsi , il Re del Mare , coi pozzi di carbone al completo , aveva un' altra volta preso subito il largo ridiscendendo verso il sud . Sandokan e Yanez volevano andare a distruggere gli splendidi steamers che facevano il servizio fra l' India e la bassa Cocincina . Una smania terribile di affondare aveva preso Sandokan , il quale pareva ritornato il sanguinario pirata d' altri tempi . Sapendo che presto o tardi si sarebbe trovato di fronte a qualcuna di quelle poderose squadre che l' Ammiragliato aveva lanciato sulle sue orme , prima di cadere vinto , voleva dare un colpo mortale al commercio inglese e fare stupire a sua volta il mondo colla sua audacia . I nostri giorni sono contati , aveva detto a Yanez e a Tremal Naik . Fra qualche mese non troveremo piu` nessuna nave inglese che ci fornisca il combustibile . Finche` ne abbiamo , approfittiamone ; poi accadra` quello che la sorte avra` decretato . Troveremo altre navi che ce ne forniranno , aveva risposto Yanez . Costringeremo quelle d' altre nazionalita` a vendercene , dovessimo ricorrere alla violenza . E dopo ? ! ... Non ci sono io forse dopo ? disse una voce chioccia dietro di loro . La mia invenzione stupefacente distruggera` tutti quelli che cercheranno di assalirvi . Era il dottor Paddy O' Brien di Filadelfia , il demonio della guerra del quale finora quasi nessuno si era piu` occupato . Ah ! gia` , ci siete voi , disse Yanez , con un sorriso un po' beffardo . Voi che al momento del pericolo fermerete i proiettili che verranno scagliati contro di noi . No , signore , v' ingannate , non arrestero` i proiettili , io , rispose l' omiciattolo con vivacita` . Faro` invece saltare le polveriere delle navi che vi assalteranno8 . La mia macchina non fallira` . Ed anch' io ne ho la convinzione , disse in quel momento l' ingegnere Horward . Questo mio compatriota mi ha spiegato in che cosa consiste la sua macchina e , per quanto la cosa possa sembrarvi stupefacente , io credo che riuscira` a far saltare le navi che ci daranno la caccia . Lo vedremo alla prova , disse Sandokan , con accento di dubbio . Se continuiamo a scendere verso il sud , un giorno o l' altro incontreremo di certo i nostri avversarii . Tenete pur pronta la vostra macchina meravigliosa , signor Paddy . Per due altri giorni il Re del Mare scese costantemente verso il sud , facendo delle punte molto al largo , senza scorgere alcuna nave a vapore in nessuna direzione . Gli armatori dovevano aver dato gli ordini necessari per trattenere nei porti delle isole della Sonda le loro navi , onde non vederle sommergere dall' audace corsaro che fino allora , colle sue corse fulminee e coi suoi spostamenti , era sfuggito alla caccia delle squadre . L' interruzione delle linee di navigazione doveva aver causato perdite immense agli inglesi . Che cosa sarebbe avvenuto del Re del Mare quando l' ultima tonnellata di carbone fosse scomparsa nelle bocche ardenti dei suoi immensi forni ? Non avevo pensato che l' arma che io adoperavo avesse un doppio taglio , mormoro` un giorno Sandokan . Uno per gli inglesi ed uno per me . Cinquecento miglia erano state percorse , avvicinandosi il Re del Mare alle coste di Malacca e ancora nessuna nave inglese si era mostrata . Alcune ne erano state vedute , tedesche , italiane , francesi ed olandesi , navi che costituivano piuttosto un pericolo perche` potevano dare avviso all' Ammiragliato delle rotte del corsaro , temendo che questi un giorno si rivolgesse anche contro di esse . Sandokan e Yanez cominciavano a preoccuparsi . Sentivano per istinto che pel Re del Mare i giorni erano contati e che il cerchio di ferro stava per stringersi intorno alle ultimi tigri di Mompracem . Tremal Naik e Kammamuri li sorprendevano di frequente colla fronte pensierosa e cogli occhi torbidi . Talvolta invece li vedevano guardare a lungo Darma e Surama e scuotere la testa con tristezza , come se avessero un rimorso di averle imbarcate , per travolgerle in una tremenda catastrofe , che ormai pareva loro certa . Fanciulle , disse un giorno Yanez , mentre Darma contemplava l' orizzonte infuocato dagli ultimi raggi del sole morente , come se sperasse di veder comparire gia` da quella parte l' uomo che amava , avete paura della morte voi ? Perche` ci fate questa domanda signor Yanez ? chiese l' anglo indiana con un triste sorriso . Perche` forse l' ultima ora sta per suonare per noi tutti . Quando morrete , noi vi seguiremo negli abissi del mare , rispose Darma . Si` , io non lascero` il sahib bianco , che mi ama , disse Surama , guardando dolcemente il portoghese . Io vorrei pero` sottrarvi alla morte , prima che essa vi sfiori colle sue gelide ali e tale e` anche il pensiero di Sandokan . Noi corriamo verso la Malacca e possiamo sacrificare le ultime provviste di carbone per deporvi su quelle spiagge . Darma e Surama fecero col capo un energico segno negativo . No , disse la prima , con voce recisa . Io non lascero` ne` mio padre , ne` voi , checche` debba succedere . Ne` io mi separero` da te , sahib bianco , a cui devo la vita e la liberta` , disse Surama . Pensa , Darma , che tu potresti un giorno diventare sposa felice e unirti ad un uomo , sia pure inglese , che t' ama immensamente e che io stimo . sir Moreland mi avra` a quest' ora dimenticata , rispose la fanciulla con un sospiro . Pensa che da un momento all' altro la flotta degli alleati puo` piombarci addosso e stringerci in un cerchio di fuoco , e che tu sei donna . No , signor Yanez , disse Darma , con maggior fierezza . Noi non vi abbandoneremo , e` vero Surama ? Io saro` felice di morire a fianco del mio sahib bianco , rispose l' indiana . Yanez le accarezzo` con una mano la lunga capigliatura nera , poi disse : Bah ! ... chissa` ! ... Non siamo ancora vinti . 16 . Il figlio di Suyodhana No , le ultime tigri di Mompracem non erano vinte ancora , pero` potevano esserlo ben presto , non sapendo piu` dove rifornirsi del combustibile cosi` necessario a loro , quanto e forse piu` della polvere da sparo . Il carbone diminuiva a vista d' occhio ed i pozzi erano quasi vuoti e nessuna speranza si offriva d' incontrare qualche nave . Era necessario prendere una decisione suprema , e fu subito presa da Sandokan e da Yanez , d' accordo con Tremal Naik e coll' ingegnere americano . Fu deliberato di raggiungere senza indugio l' isola di Gaya , dove si erano raccolti i prahos in attesa della fine della guerra , non gia` che cola` potessero sperare di trovare del combustibile , ma per aver almeno , nel momento supremo , l' appoggio di quei velieri e nel medesimo tempo per inviarne alcuni a Bruni a far carico . Trattandosi di piccoli legni mercantili , che potevano inalberare qualsiasi bandiera , nessuno avrebbe potuto sollevare ostacoli se avessero chiesto d' imbarcare del carbone . La questione consisteva nel poter raggiungere quell' isola , lontana piu` di quattrocento miglia , prima che la squadra alleata che doveva ormai aver abbandonate definitivamente le acque di Sarawak , piombasse sul Re del Mare e lo sorprendesse coi fuochi semispenti , obbligandolo ad accettare la lotta contro forze enormemente superiori . Pel momento non pareva che quel gran pericolo lo minacciasse perche` al mattino , da un giong che veniva dal sud , avevano avuto l' assicurazione che nessuna nave da guerra era stata veduta nelle acque di Labuan , ne` in quelle di Bruni . Il Re del Mare , appena terminato quel breve consiglio , fu subito diretto verso il nord est , in modo da passare molto lontano anche da Mompracem e di tenersi a ponente dei due grandi banchi di Samarang e di Vernon . Per economizzare piu` che era possibile il carbone , erano stati spenti mezzi forni , sicche` l' incrociatore non s' avanzava piu` che colla velocita` di appena sei nodi all' ora . Sandokan , piu` che Yanez , era diventato nervosissimo , di pessimo umore . Lo si vedeva passare delle lunghe ore sulla passerella di comando , scrutare ansiosamente l' orizzonte , in preda ad una crescente preoccupazione . Non era piu` l' uomo tranquillo , impassibile d' un tempo , sicuro della sua nave e delle sue artiglierie , che se ne rideva dei pericoli e li affrontava col sorriso sulle labbra , fumando flemmaticamente la sua pipa . Parecchie volte al giorno scendeva nei depositi di carbone , ormai quasi vuoti , o si arrestava dinanzi ai forni , a quelle bocche affamate che domandavano insistentemente alimento , provando delle terribili strette al cuore quando i fuochisti precipitavano , fra le fiamme quasi morenti , palate di combustibile . Quando risaliva aveva la fronte tempestosa e passeggiava cupo , taciturno , per lungo tempo , fra le torri di poppa e di prora , colle braccia incrociate e la testa china , senza parlare con chicchessia . Solo duecentotrenta miglia dividevano il Re del Mare dalle coste occidentali del Borneo , quando una grave notizia si sparse a bordo . Un piccolo veliero che veniva dal sud e che era stato interrogato , aveva dato una risposta che aveva fatto fremere l' intero equipaggio dell' incrociatore . Incrociatori inglesi al sud ovest . Quanti ? Due . Incontrati quando ? ... Ieri sera . Bisognava fuggire . Quelle due navi dovevano essere le avanguardie di qualche squadra e potevano giungere da un momento all' altro e scoprire il corsaro . Vadano le nostre ultime provviste di combustibile , aveva detto Sandokan a Yanez . E poi ? Saremo pronti pel combattimento . Il Re del Mare aveva subito affrettata la corsa . Fuggiva a precipizio , dodici nodi all' ora , sacrificando le ultime tonnellate di combustibile , colla magra speranza d' incontrare qualche nave mercantile e di saccheggiarla del suo carbone prima che giungesse la squadra . La sorveglianza era stata raddoppiata a bordo . Uomini dagli occhi di linee vegliavano sulle coffe . Intanto Sandokan aveva dato l' ordine di prepararsi per la battaglia , che presumibilmente doveva essere l' ultima , a meno d' un miracolo . Centoquaranta miglia ancora , poi la velocita` si rallenta . I pozzi sono esausti e le caldaie rantolano affievolendosi di minuto in minuto . Il momento terribile s' avvicina , eppure tutti sono calmi a bordo perche` tutti , da lungo tempo , hanno fatto il sacrificio della loro vita . Nessuno ha paura della morte che li minaccia e guardano impassibili le acque che diverranno i loro veli funebri . Forse rimpiangono una cosa sola : quella di morire lontani da Mompracem . Alle otto di sera il Re del Mare s' arresto` quasi , addosso al grande bacino di Vernon . Tutto quello che poteva dar calore era stato divorato dagli immani forni delle macchine . I barili di catrame , le casse di canape imbevute colle provviste di liquore del quadro , le materie grasse della dispensa , i mobili delle sale , perfino le brande e gli effetti dell' equipaggio . Se si fossero potute trasformare le pareti metalliche della nave in altrettanto combustibile , quegli uomini non avrebbero esitato a farlo , pur di raggiungere le coste del Borneo gia` ancora troppo lontane . Sandokan , sentendo la nave ad arrestarsi , si era diretto lentamente verso poppa , piu` cupo che mai , appoggiandosi alla murata . Non aveva pronunciata una parola , ne` aveva fatto alcun gesto . Aveva solamente accesa la pipa , fumando con maggiore furia del solito , fissando gli sguardi sull' orizzonte , che rapidamente diventava tenebroso e Yanez lo aveva imitato . Era da quella parte che veniva il pericolo e lo sentivano appressarsi terribile , formidabile , schiacciante ed implacabile . L' oscurita` era piombata sul mare , tingendo le acque d' un colore quasi nero . Qualche rada stella appariva in cielo , fra gli strappi delle nubi salite colla brezza che soffiava dal sud . Un silenzio profondo regnava a bordo , da che le macchine avevano cessato di funzionare , eppure tutti i duecento e cinquanta uomini che formavano l' equipaggio dell' incrociatore erano sulla coperta , chi sulle murate , chi dietro i giganteschi pezzi delle torri . Ma nessuno parlava . Verso mezzanotte Tremal Naik s' avvicino` a Sandokan , il quale non aveva ancora abbandonato il suo posto . Amico mio , gli disse , che cosa ci rimane da fare ? Prepararci a morire , rispose la Tigre della Malesia , con voce calma . Io sono pronto , e le fanciulle ? Sandokan invece di rispondere , stese la destra verso l' ovest , e disse : Eccole : le vedi ? Chi , Sandokan ? Le navi nemiche . Di gia` ! mormoro` l' indiano che non seppe frenare un brivido . Accorrono come belve feroci per distruggere le ultime tigri della Malesia . I loro sguardi sono ormai fissi su di noi . Tremal Naik guardo` nella direzione indicata , mentre gli uomini di guardia sulla piattaforma gridavano : Navi a poppa ! Parecchi punti luminosi scintillavano sull' orizzonte ed ingrandivano rapidamente . Sono pronti i nostri uomini ? chiese Sandokan . Si` , rispose Yanez che gli stava presso . E le fanciulle ? domando` con un tremito . Sono tranquille . Vorrei salvarle . Che cosa dovremmo fare ? Sbarcarle su una scialuppa e allontanarle prima che quelle navi ci rinchiudano . Si rifiuteranno ; mi hanno giurato che se dovremo morire , esse s' inabisseranno con noi . Vi e` la morte qui ! ... L' aspettano . Salvale , Yanez . Ti ripeto che si rifiuterebbero ; non insistere . Ebbene , sia ! ... Se dovremo morire , non cadremo invendicati ! ... A me , tigri di Mompracem ! Le navi nemiche accorrevano a tutto vapore , formando un ampio semicerchio , che doveva piu` tardi restringersi fino a rinchiudersi , per prendere in mezzo il Re del Mare e mandarlo rotto , fracassato , a picco col numero strabocchevole delle loro artiglierie . Sandokan e Yanez , che nel supremo momento del pericolo avevano ritrovata la loro calma , impartivano gli ordini con voce tranquilla . Quando videro che tutti gli uomini erano a posto di combattimento , andarono sulla passerella di comando . Sull' albero militare di poppa avevano fatto innalzare la bandiera rossa colla testa di tigre nel mezzo . Quattro fasci di luce , proiettati dai riflettori , si erano concentrati sul Re del Mare , sempre immobile , illuminandolo come in pieno giorno . Si` , guardateci : siamo noi , disse Sandokan . Quattro grosse navi a vapore , senza dubbio le piu` poderose della flotta degli alleati , si erano silenziosamente disposte in semi cerchio intorno al Re del Mare , minacciandolo colle numerose artiglierie . Nessun colpo era pero` stato sparato . Aspettavano l' alba per impegnare la lotta o per intimare la resa , parola questa che non esisteva nella lingua del fiero pirata . Darma si era accostata silenziosamente alla murata di poppa . Era pallidissima , ma tranquilla , come tutto l' equipaggio dell' incrociatore . Il suo sguardo vagava da una nave all' altra con viva insistenza . Che cosa cercava ? Certo sir Moreland . Una voce segreta le diceva che l' uomo amato doveva essere vicino , su una di quelle poderose corazzate che dovevano demolire il povero ed ormai impotente Re del Mare . Intanto le navi alleate , che avevano spenti i riflettori elettrici , giravano lentamente intorno all' incrociatore , stringendo sempre piu` il cerchio . Sfilavano come fantasmi nella notte tenebrosissima e pareva che i loro fanali , come occhi ardenti , si fissassero sanguinosamente sulla loro vittima . Non erano pero` ancora a portata utile delle grosse artiglierie . Sicuri ormai di tenere le tigri di Mompracem , non si davano premura di stringersi troppo addosso ad esse . Verso le due del mattino , Sandokan e Yanez che non avevano mai lasciato il loro posto , furono veduti scendere lentamente dalla passerella , e dirigersi verso il centro della nave . Erano sempre freddi , impassibili . S' avvicinarono a Tremal Naik che stava appoggiato ad un argano , seguendo con gli sguardi inquieti sua figlia che vagava , come un fantasma sul castello di prora . Amico , gli disse Sandokan con accento triste . Qui domani si inabisseranno le ultime tigri di Mompracem . Tremal Naik aveva provato un brivido ed aveva alzata vivamente la testa . Chi credi che siano quegli incrociatori per poter vincere la tua poderosa nave ? chiese . I quattro grossi incrociatori che hanno cercato di catturarci nella baia di Sarawak . Noi siamo certi di non ingannarci . E quelli affonderanno il tuo Re del Mare ? Ne ho la convinzione . Ed anch' io , disse Yanez . Quelle navi devono possedere un' artiglieria formidabile e sono in quattro . E poi siamo immobilizzati , aggiunse Sandokan . Infine che cosa volete concludere ? chiese l' indiano . Proporti di recarti a bordo di una di quelle navi e di arrenderti , conducendo con te tua figlia e Surama . Tremal Naik si era rizzato , facendo un gesto di sorpresa e insieme di dolore . Io allontanarmi da voi ! esclamo` . Oh no , mai ! Se qui morranno le ultime tigri di Mompracem a cui io debbo la vita e tanta riconoscenza , morranno anche il vecchio cacciatore della jungla nera e sua figlia . Io debbo avvertirti pero` che tua figlia ama ed e` riamata da un uomo che potrebbe farla felice , disse Sandokan . sir Moreland , e` vero ? disse Tremal Naik . Me n' ero accorto . Avete informato Darma del grave pericolo che corriamo ? Si` , rispose Yanez . Che cosa ti ha detto ? Che non lascera` la nostra nave . Non poteva rispondere diversamente , disse l' indiano , con orgoglio . Il buon sangue non mente . Se il destino ha segnato la nostra fine , si compia il fato . Si strinsero la mano e si diressero tutti tre verso il ponte di comando . Ad un tratto Yanez si fermo` , mandando un grido : Stupido ! Ed io che lo avevo ancora dimenticato . Chi ? chiesero ad una voce Sandokan e Tremal Naik . Il demonio della guerra . Una pazza speranza aveva attraversato il cervello del portoghese . Si era rammentato in quel momento dello scienziato americano , di Paddy O' Brien , che teneva come prigioniero in una delle cabine del quadro , guardato giorno e notte . Scese rapidamente sotto coperta , attraverso` la corsia e s' arresto` dinanzi alla stanzetta occupata dall' omiciattolo : Sveglia il prigioniero , disse al malese di guardia . E` gia` in piedi , signor Yanez . Yanez apri` la porta ed entro` . Paddy O' Brien stava seduto dinanzi ad un tavolo e pareva immerso in un calcolo intricatissimo , col naso su un foglio di carta coperto di cifre . Voi , signor de Gomera ? disse il dottore , assicurandosi gli occhiali . Qual vento vi conduce qui ? E` molto che non vi vedo e vi aspettavo . Dottore , disse il portoghese senza preamboli , le navi nemiche ci hanno circondati e stiamo per venire colati a fondo . Ah ! fece l' americano senza scomporsi . Voi mi avete detto che siete possessore d' un tremendo segreto . E ve lo confermo . Ecco giunto il momento di esperimentarlo , signor demonio della guerra . Fate portare in coperta le mie casse . Non farete saltare la nostra nave , invece ? chiese Yanez un po' inquieto . Salterei anch' io insieme a voi e per ora non ho alcuna voglia di morire , rispose il dottore . Signor de Gomera , approfittiamo di questi momenti di calma . Salirono in coperta , mentre i marinai portavano le casse del dottore . Sono la` le navi alleate , disse Sandokan accostandosi allo scienziato . Si` e vedo che vi hanno circondato , rispose Paddy O' Brien , corrugando la fronte . Ecco quella che saltera` per prima . Una nave , un piccolo incrociatore , che prima non era stato scorto , si era staccato dal grosso della squadra e girava attorno al Re del Mare mantenendosi ad una distanza di due a tremila metri . Veniva per spiare o per provocare il fuoco dei pirati di Mompracem ? Paddy O' Brien fece aprire le sue casse che contenevano degli apparati elettrici , incomprensibili per Yanez e per Sandokan . Esamino` attentamente ogni cosa , senza fretta e con gran calma , come un uomo sicuro del fatto suo , poi volgendosi verso Yanez che lo sorvegliava colla destra appoggiata al calcio della pistola , gli disse : Quando vorrete ? Fate funzionare il vostro apparecchio . Ecco che la nave ci passa a tribordo : saltera` , disse Paddy freddamente . Un brivido era corso per le ossa di tutti i marinai che circondavano l' americano . Sarebbe stato capace di operare quel miracolo quel piccolo uomo ? Attenzione , grido` ad un tratto l' americano . Aveva appena pronunciate quelle parole che un lampo accecante ruppe bruscamente le tenebre , segui`to da uno spaventevole rimbombo . Una immensa colonna d' acqua s' era alzata attorno al piccolo incrociatore , mentre una tempesta di rottami cadeva tutto all' intorno . Un immenso urlo , sfuggito da centinaia di petti , era echeggiato lugubremente per l' aria , spegnendosi bruscamente . La nave era saltata e affondava rapidamente coi fianchi squarciati . Nel medesimo istante una granata scoppiava sul ponte del Re del Mare fra l' apparecchio e Paddy O' Brien . L' americano aveva mandato un grido ed era caduto quasi ai piedi di Yanez , il quale era sfuggito miracolosamente alle scheggie del proiettile . Dottore ! grido` il portoghese , precipitandosi verso di lui . Le ... mie ... le ... mie ... mormoro` il disgraziato inventore , agitando le braccia con un gesto disperato . Si porto` le mani al petto , per comprimersi il sangue che sfuggiva da un' orribile ferita . Sandokan si era slanciato verso le casse . Un grido di disperazione gli sfuggi` . La granata aveva distrutto l' apparato , e sminuzzato le pile . Yanez aveva alzato dolcemente la testa dell' americano . Signor O' Brien , disse , mentre un singhiozzo gli moriva in gola . Il ferito apri` gli occhi fissandoli sul portoghese . Un rauco sibilo gli usciva dalle labbra a lunghi intervalli . Fi ... nito ... fi ... nito ... rantolo` . Colla destra lorda di sangue strinse quella di Yanez , poi si raggomitolo` su se stesso e ricadde . Morto , disse Yanez con voce triste . Ecco la prima vittima , rispose Sandokan . Yanez depose sulla tolda il disgraziato inventore , gli chiuse gli occhi , lo copri` con una tenda strappata li` presso , poi levandosi in tutta la sua altezza , disse : Tutto e` finito : qui morranno le ultime tigri di Mompracem . Tremal Naik , Darma , Surama , nella mia torretta e voi , ai vostri pezzi ! Le nostre vite sono nelle mani di Dio ! ... Ai vostri posti di combattimento ! grido` Sandokan . Mostriamo a costoro come sanno morire i pirati della Malesia . L' alba , un' alba rosea che annunciava una superba giornata , fugava rapidamente le tenebre , tingendo le acque di miriadi di pagliuzze d' oro . Un colpo di cannone in bianco parti` dall' incrociatore piu` prossimo , il piu` grosso dei quattro : intimava la resa . Sandokan fece alzare subito la bandiera rossa , segnale di combattimento . L' incrociatore nemico invece di aprire il fuoco fece dei segnali colle bandiere che significavano : Prima di cominciare il fuoco , mandate al mio bordo le due fanciulle . Sir Moreland risponde delle loro vite . Ah ! esclamo` Yanez . Abbiamo l' anglo indiano dinanzi . Cercheremo di affondargli una seconda volta la nave . Darma , Surama ! Le due fanciulle erano uscite dalla torretta . Si propone a voi di salvarvi su quelle navi , disse Sandokan . Accettate voi ? Una scialuppa e` pronta . Mai ! risposero energicamente le due fanciulle . Pensateci . No , disse Darma . Non lascero` ne` voi , ne` mio padre . Comunicate la loro risposta , comando` Yanez . Un quartiermastro americano segnalo` subito . Allora si videro salire lentamente sugli alberetti di maestra dei quattro incrociatori , quattro bandiere nere . Un colpo di vento le allargo` mostrando nel mezzo , in giallo , una mostruosa figura con quattro braccia che tenevano nelle mani degli strani emblemi . Un grido di stupore ed insieme di furore era sfuggito dalle labbra di Yanez , di Sandokan e di Tremal Naik . Avevano riconosciuto l' emblema dei thugs , degli strangolatori indiani . Erano dunque quelle le navi del figlio di Suyodhana , del loro implacabile e invisibile nemico ? Quelle bandiere lo confermavano . A bordo del Re del Mare successe un lungo silenzio , tanto era lo stupore che aveva invaso tutti , poi la voce metallica di Sandokan lo ruppe bruscamente : Fuoco ! Fuoco ! Fuoco ! Spaventevoli detonazioni coprono le sue ultime parole . Le granate piovono da tutte le parti sul Re del Mare , che il flusso ha insensibilmente portato verso il banco di Vernon e che si trova sempre immobilizzato coi fuochi spenti . Sono uragani di ferro e d' acciaio che escono dai grossi pezzi della coperta e da quelli di medio calibro delle batterie : ma non sono diretti sul ponte del Re del Mare dove si trovano , entro la torretta blindata , Darma e Surama . Quelle masse metalliche battono invece solamente i fianchi dell' incrociatore , come se gli artiglieri avessero ricevuto l' ordine di risparmiare le fanciulle , i due comandanti e Tremal Naik che sono con loro . Delle granate vengono pero` lanciate contro le torri che riparano i grossi pezzi da caccia , cercando d' imbroccarli o di frantumare le grosse piastre di ferro . Il Re del Mare si difende furiosamente . E` un vulcano che fiammeggia da tutte le parti . Le ultime tigri di Mompracem sono ben risolute a far pagar cara la vittoria allo strapotente nemico . I suoi grossi obici battono in breccia le navi avversarie , danneggiando i ponti , squarciando le ciminiere e aprendo larghi fori nelle piastre metalliche . In mezzo a quel rimbombo assordante , si ode tratto tratto la voce formidabile di Sandokan che urla : Fuoco , tigri di Mompracem ! Distruggete , massacrate ! Ma quanto potra` resistere il Re del Mare al tiro terribile di tante bocche da fuoco ? I suoi fianchi , quantunque solidissimi , dopo mezz' ora cominciano a cedere ; anche i suoi pezzi uno ad uno vengono smontati e ridotti al silenzio . Le sue torri , ad eccezione della torretta di comando , sempre risparmiata , cominciano a sfasciarsi sotto quella pioggia incessante di granate , e nelle batterie i morti si accumulano . Sandokan e Yanez , chiusi nella torretta , contemplano quel terribile spettacolo , calmi e sereni . Il primo si morde di quando in quando le labbra a sangue ; il secondo fuma flemmaticamente la sua eterna sigaretta e sembra solamente un po' commuoversi , quando il suo sguardo s' incontra con quello di Surama . Darma , seduta in un angolo , su un mucchio di cordami , a fianco di Tremal Naik , colle mani appoggiate agli orecchi per attenuare il rombo assordante delle grosse artiglierie , sembra che guardi nel vuoto . D' improvviso , il Re del Mare , sollevato da una forza misteriosa , sobbalza da prora a poppa , mentre una enorme colonna d' acqua si rovescia sulla sua coperta spazzandola . Tutto il suo scafo vibra e sembra sfasciarsi come se scoppiassero le munizioni del Re del Mare . Horward , l' ingegnere americano , si precipita in quel momento entro la torretta , pallido , esterrefatto : Hanno torpedinato il Re del Mare ! grida . Coliamo a fondo ! Grida selvagge salgono dalle batterie , confondendosi cogli ultimi spari dei due pezzi da caccia della coperta , ancora servibili . Il fuoco cessa bruscamente sulle quattro navi nemiche . Sandokan volge un triste sguardo ai suoi due compagni , poi dice : Ecco il momento supremo : la tomba e` aperta per le ultime tigri di Mompracem . Alza Darma ed esce dalla torretta , segui`to da Yanez , da Tremal Naik e da Surama , e si arresta al di fuori a guardare la sua nave . Povero Re del Mare ! La superba nave che ha resistito a tante prove e che pareva invincibile , non e` piu` che una carcassa affondante . Ondate di fumo sfuggono dai boccaporti dai quali irrompono , neri di polvere e lordi di sangue , gli uomini delle batterie . Una scialuppa in mare ! comanda Sandokan . Non occuparti di noi . Gli equipaggi degli incrociatori vengono a raccoglierci . Infatti numerose imbarcazioni si staccano dai fianchi delle navi vittoriose ed accorrono a forza di remi . Nella prima si vede sir Moreland , il quale sventola un fazzoletto bianco . La scialuppa , montata dalle due fanciulle , da Tremal Naik , da Kammamuri e da quattro rematori , s' allontana dal Re del Mare perche` la nave affonda sempre . Ed ora , disse Sandokan con un gesto superbo , lassu` , avvolto nella mia bandiera . Vieni Yanez : tutto e` finito . Bah ! fece il portoghese , gettando in aria una boccata di fumo . Non si puo` mica vivere all' infinito . Attraversarono il ponte ingombro di frammenti di palle e di granate e salirono sulle griselle dell' albero militare , arrestandosi sulle piattaforme . In lontananza , Tremal Naik , Darma e Surama facevano cenno a loro di gettarsi in acqua . Risposero con un saluto della mano e un sorriso . Poi Sandokan , strappando la sua rossa bandiera che gli sventolava sopra la testa , si avvolse fra le sue pieghe , dicendo : E` cosi` che muore la Tigre della Malesia . Sotto di loro , gli ultimi Tigrotti di Mompracem , un centinaio circa , per maggior parte feriti , aspettavano , impassibili e silenziosi , che il gran gorgo li aspirasse , tenendo gli sguardi fissi sui loro due capi . Il Re del Mare affondava lentamente , vibrando , e si udivano le acque a muggire cupamente entro la stiva . Le scialuppe degli incrociatori facevano sforzi disperati per giungere in tempo a raccogliere quei naufraghi , votatisi volontariamente alla morte . Quella di sir Moreland era sempre la prima ed era subito segui`ta da quella montata da Tremal Naik e dalle due fanciulle che tornava verso la nave , avendo l' indiano compreso il disegno disperato dei suoi vecchi amici . Sandokan , sempre avvolto nella sua bandiera , li guardava impassibile , con un superbo sorriso sulle labbra . Yanez , colla fronte un po' corrugata , fumava la sua ultima sigaretta colla sua calma abituale . Quando le acque cominciarono ad invadere la coperta , il portoghese lascio` cadere la sigaretta quasi finita , dicendo : Va' ad aspettarmi in fondo al mare ! Ad un tratto , quando pareva che lo scafo dovesse tutto sommergersi , la discesa di quella enorme massa cesso` bruscamente . Il flusso che aveva spinto la nave verso l' est , doveva averla portata addosso al banco di Vernon , piu` di quanto l' equipaggio supponeva e la chiglia doveva essersi indubbiamente posata sul fondo . Ed infatti , nel momento in cui le due scialuppe montate una da sir Moreland e da sei marinai indiani e l' altra da Tremal Naik , Darma e Surama coi rematori malesi giungevano sotto la scala di babordo , lo scafo s' inclinava dolcemente a tribordo coricandosi di sul fianco . Sir Moreland , vedendo la nave ormai immobile , erasi affrettato a salire sul ponte , segui`to subito da Tremal Naik e dalle due fanciulle . Yanez si era voltato verso Sandokan , la cui faccia appariva assai abbuiata . Nemmeno la morte ci vuole , gli disse . Che cosa vuoi fare ? Si sbarazzo` della bandiera e scese lentamente la grisella , colla maesta` d' un re che scende i gradini d' un trono e si fermo` dinanzi a sir Moreland , dicendogli : Ebbene ? Che volete fare di noi ? L' anglo indiano , che pareva in preda ad una viva commozione , si levo` il berretto salutando i due eroi della pirateria , poi disse con nobilta` : Permettetemi una parola , prima , signori . Prese per una mano Darma , che era salita a bordo con Surama e , conducendola dinanzi a Tremal Naik , gli disse : Io l' amo ed ella m' ama : io non potrei vivere senza vostra figlia , eppure i numi dell' India sanno quanto io ho fatto per dimenticarla . Colmate con una vostra parola il rivo di sangue che mi separava da voi onde il grido terribile del mio assassinato genitore si spenga per sempre . La sua anima mi e` comparsa ieri notte e mi ha detto di perdonare a tutti ! Che cosa dite , sir Moreland ? Di qual genitore parlate ? chiese Tremal Naik , con angoscia . Darma , mi amate ? chiese sir Moreland , senza rispondere all' indiano . Si` , immensamente , rispose la fanciulla arrossendo e abbassando gli occhi . La guerra e` finita fra noi , disse sir Moreland , e la macchia di sangue e` cancellata . Tremal Naik benedite i vostri figli . Ma chi siete voi ? gridarono ad una voce Yanez , Sandokan e Tremal Naik . Io sono ... il figlio di Suyodhana ! Venite ! Siete miei ospiti . Conclusione Venti minuti dopo i quattro incrociatori lasciavano il banco di Vernon su cui affondava a poco a poco nel fango la carcassa del valoroso Re del Mare . Sul piu` grosso , su cui si trovavano imbarcati tutti i superstiti , compresi Kammamuri , Sambigliong e l' ingegnere Horward , si erano radunati nella sala del quadro Tremal Naik , le due fanciulle , i due capi della pirateria ed il figlio di Suyodhana . Una viva ansieta` , non esente da una grandissima curiosita` , pareva che si fosse impadronita di tutti . Gli sguardi erano tutti fissi sul tigrotto dell' India , che fino allora avevano creduto un ufficiale della marina anglo indiana e che si era seduto accanto a Darma . Io debbo a voi delle spiegazioni , disse il figlio del terribile thug , che non dispiaceranno nemmeno a Darma e che serviranno a scusare la guerra lunga e ostinata che io ho fatto a voi tutti . Non fu che a venticinque anni che io fui informato per la prima volta dal mio precettore , un indiano d' alto sapere e d' alta casta , che io non ero il figlio d' un ufficiale anglo indiano , come fino allora mi avevano fatto credere , bensi` del capo della setta dei thugs , che aveva sposata segretamente una donna inglese morta dandomi alla luce . Affidato alle cure d' una famiglia del gallese , stabilita da molti anni a Benares , come l' orfano d' un ufficiale della Compagnia Indiana e allevato all' inglese , comprenderete facilmente quale terribile impressione produsse in me la notizia comunicatami al mio venticinquesimo anno , d' essere invece il figlio del capo d' una setta da tutti gli onesti condannata . Il testamento lasciato da mio padre , che mi rendeva padrone di centosettanta milioni di rupie , depositati nella banca di Bombay , m' imponeva di vendicare la morte della Tigre dell' India . Esitai a lungo , credetelo , ma alfine il grido del sangue s' impose e per quanto mi ripugnasse l' idea di farmi vendicatore di quella setta , io , che allora ero ufficiale della marina anglo indiana , mi lasciai vincere , suggestionato anche dal mio precettore . Conoscevo tutta l' istoria , sapevo dov' era il vostro rifugio e mi preparai alla guerra facendo costruire cinque poderose navi . Sapendo che il governo inglese viveva in continue inquietudini per voi , troppo vicini a Labuan e che il rajah di Sarawak , il nipote di James Brooke , altro non attendeva che l' occasione per vendicare suo zio , andai a offrire al governatore della colonia il mio aiuto e le mie navi . Volevo avervi tutti nelle mie mani , per vendicare la morte di mio padre . Mentre io mi preparavo sul mare , il mio precettore , fingendosi un pellegrino della Mecca , sollevava i dayaki del Kabatuan . Fortunatamente l' amore opero` in me un cambiamento . Spense a poco a poco l' odio che io nutrivo per voi e mi abbandonai al destino . Gli occhi di questa fanciulla mi avevano stregato e mi fecero vedere quasi con orrore , l' enormita` del delitto che io stavo per commettere , nel voler vendicare quella sanguinaria setta riprovata da tutti gli onesti . Io non odo piu` , da molte notti , il terribile grido di vendetta di mio padre . La sua anima deve essersi placata . Mi perdoni , ma io , uomo civile , non posso piu` diventare il vendicatore del thug dell' India . Signor Yanez , Tigre della Malesia , siete liberi , assieme a tutti i vostri uomini . Io solo vi ho vinti , io solo quindi ho il diritto di condannarvi o di assolvervi e vi assolvo . Il figlio dei thugs stette fermo un istante , poi rivolgendosi verso Tremal Naik , gli disse : Volete essere mio padre ? Si` , rispose l' indiano . Siate felici , figli miei , e che la pace non sia piu` mai turbata , ora che i thugs non sussistono piu` . L' anglo indiano e Darma con una mossa simultanea si erano gettati nelle braccia aperte di Tremal Naik . Kammamuri , che era disceso silenziosamente nella saletta , piangeva in un angolo , di commozione . Signor Yanez , signor Sandokan , disse sir Moreland , dove desiderate che vi conduca ? Noi torneremo in India e voi ? La Tigre della Malesia stette un istante pensieroso , poi rispose : Mompracem ormai e` perduta , ma abbiamo a Gaya i nostri prahos ed i nostri uomini e la` abbiamo amici devoti . Conduceteci in quell' isola , se non vi rincresce . Fonderemo una nuova colonia lassu` , lontani dalle minaccie degli inglesi . Poi , dopo un' altra breve pausa , continuo` : Chissa` che non ci rivediamo un giorno nell' India . Da tempo accarezzavo un sogno . Quale ? chiesero Tremal Naik , Darma e sir Moreland . Sandokan fisso` i suoi sguardi su Surama quindi rispose : Tu sei figlia di rajah e t' hanno rubato il posto che ti aspettava . Perche` non daremo a te , fanciulla , un trono da dividere con Yanez , che diverra` fra giorni tuo sposo ? Ne riparleremo , mia buona Surama . 1 I malesi per addormentare le persone , ricorrono a quella strana compressione , e l' uomo cosi` trattato , durante quel sonno , e` in preda ad una anestesia completa . 2 E` la divinita` protettrice dei cacciatori di nidi di rondini salangane . 3 Vengono chiamati con tale nome dai malesi . 4 Nel 1844 , un piroscafo da guerra olandese , mandato dal governatore di Macassar a castigare i pirati del Cotti , diede una terribile lezione a quel sultanato . Arse mille case della capitale , impose una taglia di 120 . 000 fiorini , il risarcimento dei danni subiti dalle navi mercantili assalite e volle ostaggi fino al pagamento completo delle somme fissate . 5 Questa tortura crudelissima , fu largamente usata dai soldati americani del generale Smith contro gli insorti delle isole Filippine . 6 Mio signore . 7 Un tipo di alghe brune . 8 In America , nello stabilimento elettrico di Davson , sono riusciti con una corrente elettrica a far scoppiare cinquanta punds di polvere alla distanza di 800 metri . I FORZATI DI PORT CORNWALLIS 1 La spia del penitenziario Spia ! A me spia ! Bandito ! Taci , brutto malabaro ! Negalo , se l' osi ! Ah ! A me della spia ! Confidente dei sorveglianti ! Assassino che ci fai somministrare il gatto a nove code senza averne colpa . La vuoi finire ? No , e lo ripetero` finche` avro` soffio di vita . Spia ! Spia ! Spia ! Vuoi dunque che ti rompa le ossa ? Provati . E` perche` hai l' uomo bianco dalla tua ? Vi affronto tutti e due e vi riduco in una poltiglia . Nessuno ha mai tenuto testa al Guercio , il piu` formidabile lottatore di Ceylon . Bastero` io solo : un malabaro non teme cento cingalesi . Ma il Guercio si` . Saro` io che ti fracassero` il muso e che mandero` i tuoi denti a passeggiare nella foresta , a formare la delizia dei cobra capelo . Non la vuoi finire , malabaro ? No , perche` sei una spia , la spia del bagno . Una spaventosa bestemmia sfuggi` dalle labbra del cingalese . Che Budda sia maledetto se non t' uccidero` . E` troppo , basta ! Tu ascoltavi i nostri discorsi ! Tu menti ! . E ti sei accostato a me ed all' uomo bianco , strisciando come un serpente . Tutti sanno che sei il beniamino dei sorveglianti e del comandante , e che mai hai assaggiato la doppia catena , cane d' un cingalese . Ti uccido ! Bisogna che ti uccida ! Spia ! Ebbene si` , io ti tenevo d' occhio e ti diro` anche che ho udito tutto quello che hai detto al forzato bianco . Ah ! Ah ! L' europeo che sdegna di parlare con me , come se non fosse anche lui un galeotto , vorrebbe andarsene ? No , ci saro` io la` , al momento opportuno , per impedirglielo . Una salva di bestemmie e di ululati fecero eco alle audaci e compromettenti parole del cingalese . Dagli a quella spia , malabaro ! gridano in coro quindici o venti voci . E` ora di finirla con quel briccone . Giu` , dalle , malabaro ! Ah ! Tutti contro me , ghigno` il Guercio , furioso . Ebbene la vedremo , brutti sciacalli . Ad ognuno il suo ed a suo tempo . Vi faro` sentire se pesano i pugni cingalesi . Ebbene , comincia da me , grido` il malabaro . Vedremo se fra cinque minuti urlerai tanto . Spicciati : l' affare deve essere finito prima che giungano i guardiani . Ecco , prendi ! ruggi` il cingalese , avanzandosi coi pugni raccolti sul largo petto . Quella scena aveva luogo in una piccola radura che s' apriva in mezzo alle foreste che circondano il penitenziario inglese di Port Cornwallis , fondato dal governo anglo indiano , pei forzati pericolosi , sulle coste orientali dell' isola Nord Andamana , nel golfo del Bengala , stabilimento che dopo una diecina di anni doveva venire soppresso , a causa del clima micidiale che faceva strage dei condannati e dei sorveglianti , ed a causa anche delle ostilita` degli indigeni ; ma che nel 1850 era ancora floridissimo . Una ventina d' uomini , per la maggior parte indiani e cingalesi , si erano raccolti in quella radura , approfittando del riposo del mezzodi` e dell' assenza dei guardiani , che avevano preferito schiacciare un sonnellino nelle amache della tettoia , sicuri che nessuno dei sorvegliati avrebbe approfittato per prendere il largo date le pessime disposizioni che fino allora avevano dimostrato gl' indigeni , nemici risoluti d' ogni straniero . I due uomini che s' erano assaliti prima a parole e che ora si preparavano a demolirsi le costole a vicenda , nonostante i rigorosi regolamenti del bagno e la paura di venire premiati con una solenne fustigazione del terribile gatto a nove code , terrore dei marinai inglesi , erano due campioni capaci di disputarsi lungamente la vittoria . Colui che aveva sollevato la questione e che veniva chiamato il malabaro , era un indiano di forme atletiche , alto quasi sei piedi , con un torso da gorilla , braccia muscolose senza essere esageratamente grosse : aveva lo sguardo franco ed ardito ed i lineamenti piuttosto fini , che indicavano in lui un discendente delle caste privilegiate della grande penisola indostana . Il suo avversario , che si faceva chiamare il Guercio , perche` mancava effettivamente d' un occhio , del sinistro , e che si era dichiarato cingalese , era assai piu` basso di statura , ma lo sviluppo del suo corpo era veramente enorme , assai superiore a quello dell' altro . Aveva una testa massiccia , forse troppo grossa , cogli occhi leggermente obliqui , che tradivano un miscuglio di razza ; il viso butterato dal vaiuolo in modo da sembrare una vera schiumarola ; un collo da toro , spalle da gigante e braccia formidabilmente muscolose , che finivano con certi pugni grossi come mazze da fucina . Entrambi non avevano che un paio di pantaloni di tela bigia , essendosi sbarazzati delle giacche e degli zoccoli che l' amministrazione del penitenziario fornisce a quei disgraziati , e mostravano cosi` i numerosi e bizzarri tatuaggi che screziavano i loro petti , rappresentanti serpenti e foglie , idoli ed animali . Da`lli , malabaro ! gridarono per la seconda volta gli spettatori . Merita una correzione quello spione . Il cingalese getto` sui forzati , col suo unico occhio , uno sguardo da tigre , mentre il malabaro allargava le gambe coprendosi il petto ed il viso colle braccia . Stavano per precipitarsi l' uno contro l' altro , quando il cerchio formato dagli spettatori fu violentemente aperto ed un nuovo personaggio si mise a fianco del malabaro , dicendogli : Lascia fare a me , Palicur . Anch' io ho un vecchio conto da saldare con quel cingalese . Mentre tutti gli altri erano indiani o cingalesi , il nuovo venuto era invece un europeo di circa trent' anni , colla pelle abbronzata nelle varie sfumature che si scorgono sui visi della gente di mare , dovute ai calori del sole tropicale ed ai venti salsi degli oceani , con due occhi d' un azzurro profondo dai quali trapelava un non so che di profonda tristezza . La sua taglia non era cosi` alta come quella dei due avversari , era anzi appena al di sopra della media , piuttosto slanciata pur essendo vigorosa , nondimeno le sue braccia mostravano dei muscoli poderosi , che dovevano sviluppare , in certi momenti , una forza poco comune . Pronunciando quelle parole , aveva gettato l' ampio cappello di paglia che lo riparava dagli ardenti raggi del sole , mostrando una bella fronte ampia , solcata da qualche ruga precoce , ed una folta capigliatura molto bruna . Lascia fare a me , Palicur , ripete` , prendendo la classica posa dei pugilatori inglesi . Il cingalese non mi fa paura . No , signore , rispose il malabaro . Non compromettetevi con quella canaglia . Signore ! ghigno` il Guercio . Quanto ti da` al mese , malabaro ? Non sapevo che tu fossi il suo servo . L' europeo getto` sul miserabile uno sguardo sprezzante e fece atto di avventarglisi addosso ; ma il malabaro fu pronto a metterglisi dinanzi . No , mai , non voglio che vi misuriate con quest' uomo che e` il piu` forte del bagno e che solo in me puo` trovare un rivale capace di tenergli testa . Voi un giorno mi avete salvato , strappandomi dalle mascelle d' un gaviale , quindi vi devo la vita ed e` mio dovere proteggervi . Se quest' uomo mi uccidera` , poco monta . Si` , lasciate fare al malabaro , signore , dissero in coro gli spettatori , che pareva professassero un certo rispetto per quell' uomo , quantunque fosse un condannato al pari di loro . L' europeo ebbe una breve esitazione , poi fece due passi indietro , dicendo : Aspettero` il mio turno ; quella spia oggi deve avere una solenne correzione e l' avra` o da Palicur o da me . Avete finito con le vostre chiacchiere ? chiese il cingalese , che cominciava a perdere la pazienza . O aspettate che i sorveglianti aprano gli occhi ? Eccomi , disse il malabaro , rizzandosi d' un colpo , e meno` un pugno formidabile che cadde nel vuoto , avendo fatto il cingalese un rapido salto indietro . Il circolo formato dagli spettatori si era subito allargato , onde lasciare ai due pugilatori spazio maggiore . Un silenzio profondo era succeduto a quella pioggia d' invettive , rotto solo dal grido lamentevole e noioso d' una coppia di scimmie appollaiate fra i rami d' un fico baniano . Pareva che tutti trattenessero perfino il respiro , per non perdere nulla di quella lotta , che prometteva di diventare terribile e che poteva finire colla morte dell' uno o dell' altro avversario . Palicur , mancatogli il primo colpo , si era affrettato a rimettersi in guardia e si teneva diritto , mostrando la sua superba statura d' atleta , mentre il cingalese invece , che doveva meditare qualche tiro a sorpresa , si era come ripiegato su se stesso , in modo da coprirsi tutto il corpo coi pugni e colle braccia . Per qualche istante i due avversari si guardarono , poi il malabaro si piego` a sua volta bruscamente , dicendo : Ti ho compreso , Guercio : prendi ! Il suo formidabile pugno scatto` colpendo il cingalese in mezzo al petto , il quale risuono` come una grancassa . Se quel corpo non fosse stato piu` che robusto , avrebbe certamente ceduto sotto il colpo poderoso . Il Guercio fece una brutta smorfia e strinse le labbra per non lasciarsi sfuggire un grido di dolore , poi a sua volta si slancio` , menando uno dopo l' altro sette od otto pugni , che il malabaro ricevette sugli avambracci senza scuotersi . Ah ! Perdi la flemma ! esclamo` l' indiano con voce tranquilla . Le braccia dei pescatori di perle possono resistere anche alle martellate e perdi inutilmente il tuo tempo , Guercio , se batti qui . Un urlo di rabbia era sfuggito alla spia . Che non ti possa demolire , brutto malabaro ! ruggi` . Eppure devi cadere . Fece tre passi indietro , tornando a ripiegarsi su se stesso . Il malabaro , che non voleva lasciargli il tempo di preparare qualche altro gioco , spicco` un salto innanzi per investirlo subito , ma ricevette un pugno in pieno viso che lo fece traballare e gli fece sprizzare sangue dal naso . L' europeo mando` un grido credendolo perduto , ma il pescatore di perle si riebbe prontamente . Piombo` sul cingalese , che stava in quel momento per rialzarsi , e l' abbraccio` a mezzo corpo , alzandolo da terra e scuotendolo vigorosamente . Il Guercio , non essendosi aspettato quell' attacco che convertiva il pugilato in una partita di lotta , dapprima non oppose resistenza ; poi , comprendendo che stava per venire atterrato , punto` le ginocchia sul ventre del malabaro il quale fu costretto a deporlo . Allora fra i due atleti s' impegno` una lotta disperata . Si afferravano a vicenda , si urtavano poderosamente , si abbassavano e si alzavano tentando di atterrarsi . Ansavano , grondavano sudore , e non mandavano alcun grido per non svegliare i sorveglianti che dormivano non molto lontano , sotto la tettoia del deposito dei legnami . Il cingalese opponeva una resistenza furiosa , tuttavia si capiva facilmente che avrebbe finito per cedere . Le sue forze si esaurivano rapidamente , mentre il malabaro conservava le sue per l' ultimo momento . L' europeo seguiva attentamente col piu` vivo interesse le diverse fasi della lotta , incoraggiando di quando in quando il pescatore di perle con uno sguardo o con un gesto della mano . Gli altri scommettevano sottovoce , non gia` denari , bensi` le loro magre razioni . La lotta durava da quattro o cinque minuti , sempre piu` ostinata , quando il malabaro , che era riuscito a liberarsi la destra , scarico` un pugno terribile sul cranio dell' avversario . Questi si piego` bruscamente , sbalordito da quel colpo che gli aveva rintronato il cervello . Basto` quell' attimo di interruzione perche` il pescatore di perle ne approfittasse . Sollevo` il Guercio fra le poderose braccia , lo tenne un momento sospeso , poi lo scaravento` dieci passi lontano , nel bel mezzo d' un cespuglio . Dagli il resto , malabaro ! esclamarono gli spettatori . Concialo per bene . Palicur era gia` sopra alla spia ed aveva alzato nuovamente il pugno per dargli una tremenda lezione , quando una voce minacciosa risuono` a breve distanza : Ferma o ti brucio le cervella ! Un uomo vestito di tela bianca , con un elmo di sughero in testa coperto d' una fascia di flanella , si era aperto violentemente il passo fra gli spettatori , tenendo nella destra una pistola a doppia canna , che punto` risolutamente sul malabaro . Era uno dei sorveglianti della colonia penale , il quale era stato probabilmente svegliato dalle ultime grida dei forzati . Palicur , udendo quella voce minacciosa , abbasso` il pugno e si volto` verso il guardiano , dicendogli : Non abbiamo fatto nulla di male . Abbiamo semplicemente provato le nostre forze in una partita di lotta . Il Guercio aveva approfittato dell' intervento per sgusciare fra il cespuglio e mettersi in salvo presso il sorvegliante . Quel cane d' un malabaro ha mentito ! grido` . Egli mi voleva accoppare , sospettando in me una spia . Buffone ! grido` l' europeo . Sei piu` vile d' uno sciacallo . Taci tu , Will , disse il guardiano ruvidamente . Tu non hai maggior diritto di parlare degli altri ed io non ti ho interrogato . Ma si` , il Guercio ha mentito ! urlarono in coro gli spettatori . E perche` sanguina allora il naso di Palicur ? chiese il sorvegliante . Perche` sono caduto , rispose il malabaro . Non e` vero , urlo` il cingalese . Mi ha aggredito e nel difendermi gli ho dato un pugno , e vi era con lui anche l' europeo . Vi consiglio anzi di tenerli d' occhio , signor Bek , perche` li ho sorpresi mentre ordivano la fuga . Ecco il movente della loro aggressione . Un urli`o di collera accolse le parole del briccone . Tutti i forzati tesero i pugni verso di lui e si fecero innanzi minacciosi , pronti ad accopparlo . Il sorvegliante si getto` prontamente dinanzi al cingalese , poi estrasse la daga che portava appesa alla cintura , mentre impugnava la pistola colla sinistra . Fermi , furfanti ! grido` . Il primo che si accosta e` uomo spacciato . Poi mando` un lungo fischio , il fischio di allarme e di richiamo dei poliziotti inglesi . Tosto altri quattro sorveglianti armati di fucile sbucarono dalle vicine macchie , collocandosi ai fianchi del loro compagno . I forzati , che parevano disposti a scagliarsi contro il cingalese ed il suo protettore , vedendo giungere quel rinforzo si fermarono . Solo l' europeo fece qualche passo innanzi , dicendo con voce grave : Spero , signor Bek , che voi non crederete a quello che ha detto quel miserabile cingalese . Nessuno lo ha aggredito , potete credere alla parola leale d' un uomo di mare . Tu sei un forzato al pari degli altri e la tua parola non ha maggior valore della loro , quantunque tu sia un inglese al pari di me , rispose il sorvegliante . Una viva fiamma baleno` negli sguardi di Will , mentre un pallore mortale gli copriva il volto . Un giorno , disse con voce alterata , fremente di collera e d' indignazione , fui un uomo d' onore . Se io ho ucciso il mio sergente d' armi lo feci perche` costrettovi e spintovi in un momento di follia , e voi lo sapete . Mi hanno condannato e sia pure , ma questa condanna non ha guastato la lealta` dell' antico quartiermastro della Britannia . L' espressione dura , quasi sprezzante , che si leggeva sul volto del guardiano , si era a poco a poco dileguata . Ti credo , disse , con accento un po' raddolcito . Sono pero` costretto a rinchiudervi tutti e tre nella cella di rigore , finche` i fatti saranno chiariti . Io non posso trasgredire i regolamenti . Fate pure , rispose asciuttamente l' ex quartiermastro della Britannia , porgendo i polsi . Ammanettatemi . Il sorvegliante fece un segno ai suoi uomini , i quali s' affrettarono ad incatenare le braccia all' europeo , al malabaro ed al cingalese Al deposito , disse , e fate fuoco su chi tenta di fuggire . Poi rivolgendosi agli altri forzati , aggiunse con un tono che non ammetteva replica : Al lavoro , voi : l' ora del riposo e` trascorsa . E mentre nella foresta rimbombavano i colpi di scure dei galeotti ed i tronchi resinosi dei darmar precipitavano al suolo con gran fragore , i tre prigionieri , scortati da due guardiani , venivano condotti a Port Cornwallis . 2 Un dramma cingalese Il penitenziario di Port Cornwallis , che fu chiamato piu` tardi il cimitero degli europei , a causa del clima micidialissimo dovuto alle grandi e continue piogge e alle immense foreste che coprono quelle isole , non fu veramente mai una grande colonia penale come quelle australiane e quella di Norfolk . Fondato sulla costa orientale dell' isola piu` settentrionale del gruppo delle Andamane , sulle rive d' una profonda e sicura baia , difesa da numerosi isolotti , vivacchio` senza poter mai ingrandirsi , sia per la vicinanza della costa birmana con delle isole di fronte alle bocche dell' Irawaddy , cio` che permetteva facili fughe ai galeotti , sia per la violenza dei monsoni del sud ovest che rendevano difficile l' approdo ai trasporti dello Stato , sia pei grandi calori alternati da acquazzoni furiosi che in breve tempo riducevano i sorveglianti in tale stato , da costringerli a rimpatriare piu` che presto . Nel 1850 lo stabilimento , quantunque fondato da parecchi anni , si componeva ancora di poche baracche pei forzati , di una caserma , di una prigione e d' un ospedale che era sempre il piu` popolato ; e la sua guarnigione non superava i cinquanta uomini incaricati della vigilanza di tre o quattrocento galeotti , quasi tutti indiani e cingalesi . Unico lavoro di quei miserabili era il dissodamento delle immense foreste che coprivano l' isola , per preparare dei campi ai futuri coloni ; unica ricchezza che ne traeva il governo anglo indiano era il commercio dei legnami piu` pregiati , che di quando in quando venivano imbarcati per la madre patria ; legnami che abbondavano , specialmente quelli adatti per la costruzione delle navi . Con gl' indigeni nessun contatto , nonostante gli sforzi dei governatori della colonia penale per indurli a costruire le loro dimore intorno alla baia . Quegli isolani , per natura diffidenti , si erano ostinatamente mantenuti inaccessibili a tutti i tentativi d' incivilimento e d' amicizia , rimanendo selvaggi e colle armi sempre pronte . Non davano fastidi alla colonia , quantunque non vedessero di buon occhio quegli stranieri insediati sulla loro isola , ma si tenevano celati nelle loro umide foreste , pronti a respingerli se si fossero inoltrati verso l' interno e a dare addosso ai forzati i quali , sapendo che presso quei bruti non avrebbero trovato grazia , si guardavano bene dal fuggire entro terra . Cosi` la colonia vivacchiava , senza una speranza di diventare un giorno florida , al pari delle colonie penali australiane , con nessun altro successo che quello di aumentare le croci del piccolo cimitero dove forzati e sorveglianti andavano a riposare per sempre , con una frequenza tale da dare molto pensiero al governo inglese e da indurlo , piu` tardi , a lasciar di nuovo l' isola ai suoi primitivi padroni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il quartiermastro della Britannia ed il malabaro , mezz' ora dopo la scena svoltasi nella foresta , si trovavano chiusi insieme in una cella del penitenziario , una specie di cabina di due metri quadrati , che l' ardente sole aveva gia` tramutato in vero forno , incatenati l' uno presso all' altro sul nudo tavolaccio , in modo da non potersi nemmeno mettere a sedere . I guardiani , dopo aver posto a portata delle loro mani una brocca di terra piena d' acqua e due mezze pagnotte di pane bigio , se n' erano andati salutandoli con un ironico buon riposo , giovanotti e chiudendo accuratamente la porta di grosse tavole di tek , che solo un petardo avrebbe potuto sfondare . Peccato non averlo potuto accoppare , disse il malabaro , quando il rumore dei passi si spense in fondo al corridoio . Quell' uomo , signor Will , intralcera` tutti i nostri piani e la fuga diverra` ormai quasi impossibile . Eppure bisogna che io me ne vada da questo inferno : e` necessario . E se io non avessi la speranza di poter un giorno o l' altro andarmene , mi ucciderei spaccandomi la testa contro qualche roccia . Si direbbe che tu hai piu` premura di me , rispose il quartiermastro . Eppure ho osservato che gl' indiani sono quelli che tentano meno la fuga e si rassegnano piu` facilmente di tutti alla loro sorte . E` vero , signor Will , rispose il malabaro ma a quelli forse manca un motivo imperioso . L' europeo volto` la testa guardando fisso il pescatore di perle e rimase sorpreso dall' intenso dolore che traspariva in quell' istante dal viso dell' ercole . E` l' ardente desiderio di ritornare fra i pescatori di perle a respirare la libera brezza del mare , o qualche motivo piu` grave cio` che ti spinge a tentare l' evasione ? chiese . Tu non mi hai detto perche` ti tormenta cosi` insistentemente il sogno della liberta` . Ve l' avrei narrato , signor Will , se quel dannato cingalese non avesse interrotto la nostra conversazione colla sua improvvisa comparsa . Mi ero deciso a raccontarvi la mia storia , che voi avete sempre ignorato . Mi hanno detto che ti hanno cacciato in questo bagno perche` hai ucciso un sacerdote buddista nella baia d' Aripo . E` vero ? E` vero , rispose il malabaro con voce triste . L' ho ucciso sui gradini della pagoda con tre colpi di coltello e , se ho un rincrescimento , e` quello di non aver potuto vibrargliene cinquanta , perche` quell' uomo meritava cinquanta volte la morte . Indovino una storia dolorosa nella tua vita , disse il quartiermastro . Qualche terribile dramma deve aver avvelenato la tua esistenza . E` vero , signore , ripete` il pescatore di perle . Sognarla , vederla sempre , udire sempre il suo grido , ed essere qui , in questo inferno ! E` impossibile che io possa resistere ! E` troppo ! Bisogna che me ne vada ! Un rauco singhiozzo soffoco` l' ultima parola del pescatore di perle , mentre i suoi occhi si inumidivano . Pareva che un dolore immenso straziasse in quell' istante il cuore del disgraziato galeotto . Oh mia Juga ! Mia Juga ! esclamo` poi con uno scoppio di pianto . E non poter avere la liberta` e la perla sanguinosa ! Calmati , Palicur , disse il quartiermastro , che pareva profondamente commosso dal dolore del malabaro . Chi e` quella Juga ? Che cos' e` quella perla sanguinosa ? Quale terribile dramma vi e` nella tua vita ? Quantunque tu sia indiano ed io europeo , puoi considerarmi come tuo fratello . Te ne ho dato la prova quando otto giorni or sono ti strappai dalle fauci del coccodrillo che stava per mozzarti le gambe . Si` , e` vero , voi siete troppo buono , signor Will , rispose il pescatore di perle ; vi devo la vita , siete per me come un secondo padre e percio` devo narrarvi tutto , purche` mi promettiate di unire i vostri sforzi ai miei per fuggire da questo luogo infame . Non ho meno desiderio di te d' andarmene , mio povero Palicur , rispose l' europeo . Gli uomini di mare male si adattano a vivere nei penitenziari e ne ho abbastanza di questa esistenza che trascino da tredici mesi . Anch' io ho sete di liberta` , d' aria pura e non vedo l' ora di ritornare sul mare . Allora ascoltatemi , signor Will . Quantunque non ci conosciamo che da otto giorni , ho piena fiducia in voi e sono certo che non tradirete il mio segreto . Qui i cingalesi non mancano e sarebbero capaci d' informare i sacerdoti di Candy della mia fuga e di metterli in guardia . Che storia stai per narrarmi tu ? chiese il quartiermastro , che s' interessava straordinariamente ed a cui quel preambolo aveva aguzzato la curiosita` . Non crediate , innanzi tutto , che io sia un semplice pescatore di perle . I miei padri furono un tempo i sovrani di Calicut , che la Compagnia delle Indie disperse dopo averli vinti e spodestati , per non aver essi voluto accettare il suo protettorato che privava il Malabar d' ogni liberta` . Derubati delle loro fortune e dei loro possessi , emigrarono nell' India meridionale , rotolando giu` dagli ultimi gradini della loro grandezza , finche` l' ultimo principe , che fu mio padre , dovette diventare un povero pescatore di perle per campare la vita . Mi accorsi che tu dovevi appartenere a qualche alta casta , dalla purezza dei tuoi lineamenti , disse il quartiermastro della Britannia . Continua . Morto mio padre , tagliato in due da uno squalo mentre raccoglieva perle nello stretto di Manaar , presi il comando della sua barca , trasferendomi sulle coste di Ceylon , ove si diceva che si trovassero le piu` belle perle e che si celasse la famosa perla sanguinosa , rubata anni or sono nella gran pagoda di Candy , dove serviva di terzo occhio alla gigantesca statua di Godama . Una perla sanguinosa ! esclamo` Will . Si` , ma di cio` vi parlero` in seguito , disse il malabaro . Fu al Nigamuwa che conobbi per la prima volta Juga , mentre stavo esplorando quei banchi perliferi . Chi era costei ? La piu` bella fanciulla cingalese che io avessi veduto fino allora , cosi` bella che tutti la invidiavano . Suo padre era pure un pescatore di perle e quando s' accorse che i nostri cuori si erano compresi e che battevano insieme d' egual affetto , non oppose ostacoli e lascio` che ella diventasse la mia fidanzata , purche` m' impegnassi a versargli duecento rupie come prezzo del matrimonio . Avevo gia` raggranellato la somma e credevo di essere ormai vicino alla realizzazione del mio sogno , quando un avvenimento inaspettato distrusse d' un colpo tutte le mie speranze . Si celebrava a Candy la festa di Godama e tutti gli abitanti delle coste partivano in pellegrinaggio pel monte Hamales , sulla cui cima , come voi sapete , esiste un albero consacrato al dio dei cingalesi e dove si vede l' impronta d' un piede gigantesco che si suppone lasciato da lui , slanciatosi di lassu` in cielo , dopo le novecento e novantanove sue metamorfosi . E che noi europei riteniamo sia un' orma lasciata da Adamo prima di abbandonare quell' isola meravigliosa , ritenuta il famoso paradiso terrestre , e di passare in India , disse il quartiermastro sorridendo . Il padre di Juga , continuo` il malabaro , fervente buddista , mi aveva chiesto il permesso di condurre a Candy la mia fidanzata perche` assistesse alla grande processione e ricevesse la benedizione del dio ed io glielo avevo concesso , non prevedendo che quella gita sarebbe stata fatale a me ed alla fanciulla . Ahime` ! Non doveva piu` tornare la diletta del mio cuore . Te la rapirono ? Si` , ma ascoltatemi , signor Will . Dopo le feste di Candy , suo padre volle seguire i pellegrini che si recavano a visitare il famoso albero di Annarodgburro , che secondo le tradizioni antiche un uragano trasporto` da lontani paesi , e che sprofondo` cola` le sue radici per servire di ricovero a Godama . In quel luogo vi e` una pagoda celebre , dove riposano gli antichi rajah di Candy che hanno meritato di essere ammessi in quella terra santa per aver innalzato templi e statue in onore del dio protettore dell' isola , e che e` abitata da sacerdoti e da sacerdotesse che vengono scelte fra le piu` belle fanciulle cingalesi . Per procurarsi quelle sacerdotesse , i monaci attendono il giorno in cui viene condotta in processione la statua colossale di Godama , quindi si cacciano fra gli spettatori , scegliendo le fanciulle che meglio a loro talenta , e che sono destinate a diventare le spose del dio . Nessuno puo` resistere loro , ne` le rapite , ne` i parenti e nessuna protesta varrebbe a salvarle . Una volta afferrate da quei monaci sono perdute . D' altronde i parenti si tengono anzi onorati che le loro figlie vadano a servire il dio , credendo di assicurarsi la protezione del cielo , la remissione dei peccati ed un posto nel nirwana dopo la morte . Sfortuna volle che uno di quei tiruvamska cosi` si chiamano i sacerdoti cingalesi adocchiasse Juga , che stava a fianco di suo padre . La sua bellezza e la sua giovinezza avevano gia` attirato l' attenzione dei vicini , sicche` , ad un gesto del tiruvamska , quattro o cinque pellegrini si gettarono sulla mia fidanzata , trascinandola verso un carro dove gia` si trovavano altre future spose di Godama . Alla sera era gia` prigioniera nella pagoda . Suo padre , spaventato dagli orribili castighi che i sacerdoti gli minacciavano in questa e nell' altra vita , aveva dovuto dare il suo consenso . Quando torno` alla costa per informarmi di quanto era avvenuto , non era piu` che un' ombra di se stesso , tanto era stato il suo dolore nel vedersi privare della sua unica figlia che amava alla follia , e tanto soffriva di doversi presentare a me con quella terribile notizia . Mori` tre giorni dopo di crepacuore ed io fui li` li` per smarrire la ragione . Caddi ammalato e rimasi parecchi giorni fra la vita e la morte . Appena guarito partii per Annarodgburro , risoluto a strappare a quei monaci la mia Juga . Riuscii infatti una notte , mentre sulla montagna imperversava una furiosa bufera , ad introdurmi nella pagoda e a trovare la fanciulla amata . Credendo che nessuno mi avesse veduto , la trassi fuori dal tempio dove ci aspettavano due veloci cavalli , quando fu dato l' allarme . In meno che non si dica mi vidi piombare addosso una dozzina di monaci , che mi strapparono a viva forza la fanciulla . Cieco di rabbia , trassi dalla fascia il mio coltello di pescatore di perle . Colpii due o tre volte , all' impazzata , ma fui ben presto atterrato , disarmato e legato . Quindici giorni dopo venivo consegnato alle autorita` inglesi di Colombo , sotto l' imputazione d' aver ucciso un sacerdote e di averne feriti altri due . Ogni difesa fu vana . Fui condannato a dodici anni di relegazione e condotto in questo inferno . Il quartiermastro l' aveva ascoltato senza interromperlo . Poso` una mano sulla spalla del povero malabaro , che si era accasciato e piangeva in silenzio , dicendogli con voce dolce : Noi fuggiremo , Palicur , e andremo a liberare la fanciulla . Sara` un' impresa difficile , signore , rispose il malabaro con voce spezzata . Bisognerebbe che io ricuperassi la perla sanguinosa . Ma che cos' e` quella perla ? E che cosa c' entra in questa storia ? Palicur stava per rispondere , quando in fondo al corridoio si udirono dei passi pesanti che s' avvicinavano . I guardiani , disse il quartiermastro . Brutto segno . In quel momento la porta si apri` e tre sorveglianti guidati da un sergente , armati tutti di fucili colle baionette inastate , entrarono nella cella . Dall' aspetto severo e dal volto accigliato del sergente , i due forzati capirono subito che non spirava buona aria per loro e che quella partita di pugni non doveva essersi arrestata al capitombolo del Guercio . Pigliate quell' uomo , disse il capo , indicando il malabaro . Dove volete condurmi ? chiese Palicur , con voce tranquilla e guardando ironicamente i quattro guardiani . A farti assaggiare le delizie del gatto a nove code , rispose il capo . Venticinque colpi che ti accarezzeranno le spalle , e ti insegneranno a rispettare i tuoi compagni di lavoro . E soprattutto , le spie , aggiunse il quartiermastro della Britannia , beffardamente . Sono persone sacre quelle ! Chiudi il becco , tu , grido` il capo , e sii contento di non provare anche tu le nove code . E il Guercio mi terra` compagnia almeno ? chiese Palicur , il quale non dimostrava alcuna apprensione per la terribile condanna che gli era stata inflitta . Non occuparti del 304 . Gia` , perche` e` un protetto del direttore nella sua qualita` di spia . Basta ! grido` il capo , alzando minacciosamente il pugno . Presto , legate questo pappagallo mal dipinto . Il malabaro , udendo quelle parole , si alzo` a sedere , mandando un urlo di furore . Sappi , sergente , che l' uomo che tu hai chiamato pappagallo e` un discendente dei rajah di Calicut , di quei rajah che diedero tante terribili lezioni ai tuoi compatrioti , prima di venire dispersi per l' India . Ma ora non sei che un forzato . Condannato quasi innocente . Se ho ucciso era nel mio diritto . Gia` , tutti dicono cosi` ; sempre innocenti , disse il capo ghignando . Lesti ! I tre guardiani staccarono le catene fissate agli anelli del tavolato e liberarono le gambe del malabaro , il quale con un balzo fu subito in piedi . Eccomi , disse , ma giuro su Sivah che se quel maledetto cingalese non condividera` la mia pena , appena rimessomi in gambe lo uccidero` . E noi ti impiccheremo , rispose il sergente , cosi` avremo due bricconi di meno da sorvegliare e due bocche di meno da sfamare . Avanti , in cammino ! Ed io ? chiese il quartiermastro , mentre strizzava l' occhio al malabaro . Tu rimarrai qui per otto giorni , rispose il capo . E` un riposo che non ti guastera` le ossa . Io sono ammalato e non potro` resistere . Volevo anzi , fino da ieri , fare domanda di essere passato nell' infermeria . Temo di venire colto dall' itterizia . Te la sbrigherai col medico , se avra` tempo di venire a trovarti . Vi prego di avvertirlo . Ho un tremito incessante che non mi lascia un momento . Sono un vostro compatriota , dopo tutto . Il sergente alzo` le spalle e usci` borbottando : Quando giungera` . Ora e` a caccia . E chiuse la porta con fracasso , facendo scorrere i grossi catenacci . Canaglie , mormoro` il quartiermastro , quando fu solo . Risparmiano la spia e torturano quel povero malabaro . Bisogna che ce ne andiamo , dovessimo pagare colla nostra vita la liberta` , altrimenti una volta o l' altra Palicur commettera` uno sproposito contro quel cane di un Guercio e si fara` impiccare . No , quell' uomo che possiede una forza straordinaria non deve morire . Egli mi e` troppo necessario e l' ora e` giunta per tentare la fuga . La scialuppa a vapore sara` a nostra disposizione . Se tardassimo ancora un mese , i tifoni ed il monsone ci impedirebbero di avventurarci sul mare con qualche probabilita` di successo . Fra poco Palicur sara` nell' infermeria col dorso sanguinante : e ci sara` anche l' altro . Raggiungiamoli . Si levo` a sedere , per quanto glielo consentiva la lunghezza della catena , e si mise in ascolto . Non udendo il piu` lieve rumore , si apri` la camicia e da una cintura di pelle che gli stringeva il torso levo` con precauzione una scatoletta di fibre di cocco , contenente otto sigarette ed alcuni zolfanelli . Le osservo` attentamente palpandole piu` volte , poi disse : Sono perfettamente asciutte e si lasceranno fumare . Io coll' itterizia , il macchinista colle guance gonfie , Palicur col groppone rovinato . Chi sospettera` che tre uomini ridotti in tale stato pensino a fuggire ? Purche` nel frattempo non scoprano il cilindro della macchina ! In tal caso tutto sarebbe perduto . Accese una sigaretta e si mise a fumarla frettolosamente , poi ne accese un' altra e continuo` finche` le ebbe quasi tutte consumate . Aveva appena finito l' ultima , quando fu preso da vomiti violentissimi . Ecco l' itterizia che giunge , disse , sforzandosi di sorridere . Fra pochi minuti il mio corpo diventera` giallo come quello di un vero malato e il gioco sara` fatto ! 3 Le astuzie dei forzati Le furberie dei forzati per procurarsi delle malattie artificiali , che li esonerino per qualche tempo dai durissimi lavori dei cantieri , sono tali da far stupire ed essi riescono cosi` bene nella finzione da ingannare i piu` abili medici . Le frodi tentate dai coscritti per essere dichiarati inabili al servizio militare , sono puerili in confronto a quelle escogitate dai forzati per avere qualche giorno di malattia e venire percio` trattati con un certo riguardo . Nella loro impazienza di sottrarsi al lavoro che li accascia , i galeotti dei penitenziari hanno tutte le audacie , tutte le furberie . Davanti a quell' idea fissa di riposo , che i guardiani e i medici chiamano poltroneria , forse ingiustamente , sparisce perfino la loro sensibilita` , e si sono veduti taluni mutilarsi atrocemente , altri provocare e mantenere pazientemente delle malattie per lunghi e lunghi mesi , e anche rovinarsi per sempre . Quei disgraziati hanno dei segreti che si trasmettono l' uno all' altro e che la sagacia dei medici difficilmente riesce a scoprire . Una delle malattie preferite dai forzati , perche` obbliga gli infermieri a trattenerli a letto parecchie settimane , e` appunto l' itterizia . Per simulare o provocare quella malattia , vi sono due mezzi ai quali i galeotti ricorrono indifferentemente . Il primo consiste nel mettere un po' di tabacco a macerare in un po' d' olio di cocco per cinque o sei ore , poi seccarlo e fare delle sigarette aggiungendo al preparato un po' di fosforo preso dai fiammiferi . Basta fumare sette od otto di quelle sigarette perche` apparisca su tutto il corpo la tinta gialla caratteristica degli itterici . Il medico per di piu` rileva subito anche un certo imbarazzo gastrico con vomiti e febbri e si vede obbligato a mandare il volontario dell' itterizia all' ospedale . Il secondo mezzo e` altrettanto semplice . Il forzato si mette sotto le ascelle un pacchetto di cotone imbevuto di aceto e spolverizzato con un po' di zafferano , quindi si copre molto per provocare un copioso sudore e dopo due ore prova dapprima un senso di calore nel petto e quindi in tutte le membra ; e` questo il segno dell' apparizione della tinta itterica che in pochissimo tempo invade tutti i tegumenti e le congiuntive . L' uso quotidiano di quel cotone mantiene poi la pseudo itterizia , permettendo cosi` all' astuto forzato di prolungare la sua permanenza nell' ospedale . Ma le malattie artificiali non si limitano alla sola itterizia . Ben altre essi sanno provocarne con dei mezzi sorprendenti che farebbero stupire gli stessi medici se potessero conoscerli . Alcuni , per esempio , preferiscono la congiuntivite . Per procurarsela spargono della cenere di tabacco nell' interno della palpebra inferiore , oppure fanno molte lavature con acqua saponata . Si sono veduti anzi taluni forzati diventare completamente ciechi facendo troppo uso della cenere di tabacco . Altri preferiscono la dissenteria e per ottenerla , specialmente i forzati dei penitenziarii della Guiana francese , inghiottono dei semi d' una pianta chiamata dagl' indigeni panacoco hura crepitans che esercitano una grande azione irritante , maggiore di quella che produce l' olio di croton . Fu la morte di uno di quei disgraziati a svelare il segreto di quelle dissenterie che colpivano troppo di frequente i galeotti della Guiana e delle isole della Salute , il che diede luogo a provvedimenti proibitivi e severi da parte dei direttori dei penitenziarii , con grande ira dei galeotti che venivano in tal modo privati d' uno dei mezzi migliori e piu` semplici per darsi ammalati . Di fianco alle ricette classiche si trovano pure invenzioni straordinarie di certi intellettuali del bagno che hanno trovato nuovi mezzi da aggiungere a quelli gia` conosciuti dai vecchi forzati . Un galeotto , per esempio , che era stato studente in medicina , ha utilizzato le sue conoscenze chimiche per insegnare ai suoi compagni di pena il modo di procurarsi con poca spesa un rigonfiamento pronunciatissimo dello stomaco . Per ottenere quella malattia raccoglieva tutte le cannucce delle vecchie pipe che poteva trovare , specialmente di quelle di gesso , le riduceva in polvere e faceva trangugiare al paziente un po' di quella miscela di terracotta e di gesso insieme ad un bicchierino d' aceto . Quegli elementi producevano nello stomaco una grande quantita` di acido carbonico che lo dilatava enormemente , simulando cosi` la classica dilatazione di stomaco . I forzati conoscono anche l' arte di produrre e di mantenere le piaghe , e di dare ad esse un' apparenza orribile . Per giungere a quel risultato sollevano una piega della pelle e l' attraversano con un filo di lana inzuppato di tartaro dentario , avendo pero` cura di non farlo uscire dall' altra parte . Cio` fatto aspettano la mortificazione del tessuto ed ottengono cosi` una piaga piena di suppurazione . Perfino il flemmone sono capaci di procurarsi e l' ottengono introducendo profondamente sotto la pelle una sfilacciatura di uno straccio qualunque , un pezzetto d' osso , una mosca o qualche altro insetto . Il forzato sceglie di preferenza la cavita` della parte posteriore del ginocchio , dove si trova un grosso strato di tessuto epiteliale , anche perche` la guarigione e` lunga e difficile e gli promette un riposo di parecchi mesi e anche perche` lo esenta talvolta dal lavoro per tutta la vita , manifestandosi non rare volte una anchilosi completa del ginocchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Will , il quartiermastro della Britannia , aveva fumato le sigarette da una mezz' ora , quando il capo sorvegliante rientro` , accompagnato da un uomo vestito di tela bianca , con un elmo pure di tela in testa e alte uose a doppia bottoniera . Era d' aspetto simpatico , con occhi azzurri , barba e capelli biondi , la pelle assai abbronzata , dovuta probabilmente al lungo soggiorno in quell' isola , cosi` esposta alle furiose raffiche dei monsoni indiani ed ai cocentissimi raggi equatoriali . C' e` quel forzato che si lagna di essere ammalato , dottore , disse il capo . Io gia` vi prevengo che non gli credo e penso che finga di esserlo per andare a riposare qualche giorno all' infermeria . Il quartiermastro si era alzato da sedere ; fingendo uno sforzo supremo e mostrando le larghe macchie che imbrattavano il suolo e l' orlo del tavolo , prodotte dal vomito che lo aveva assalito dopo l' ultima sigaretta , disse : Ecco le prove se io sono ammalato o no . Vi ho gia` detto che temevo mi cogliesse l' itterizia . Guardatemi il viso , dottore . Sei giallo come un melone , rispose il medico . Non occorre che ti visiti . Passatelo all' infermeria . Andra` a tenere compagnia al malabaro , disse il capo ridendo , mentre il dottore se ne andava , senza curarsi di dare uno sguardo di piu` al quartiermastro . L' avete battuto quel disgraziato ? chiese Will a denti stretti . Perbacco ! L' abbiamo fatto cantare meglio d' un pappagallo ammaestrato ! Tu , che sei stato marinaio , sai gia` come accarezza bene le spalle il gatto a nove code e come sa anche adoperarlo quel caro Fok . Ha il polso solido quell' uomo e nessuno puo` resistere ai suoi colpi . E il Guercio ? Non si puniscono gli innocenti . Cioe` le spie , corresse ironicamente il quartiermastro . E` un' idea tua quella . Tutti sanno che quel cingalese e` la spia del bagno . Il capo sorvegliante alzo` le spalle con fare annoiato , poi disse : Su , vieni , se e` vero che sei ammalato . Gran buon uomo quel dottore ! Io , se fossi al suo posto , ti avrei mandato invece nella foresta a tagliare alberi . Will credette opportuno non rispondere . Il capo gli stacco` la catena , poi lo spinse ruvidamente giu` dal tavolato , dicendogli : Non avrai la pretesa che io ti porti . Avanti ! Il quartiermastro ebbe un lampo di rivolta dinanzi a tanta brutalita` . Lo fisso` in faccia , incrociando nello stesso tempo le braccia , poi gli disse con voce sibilante : Mi prendi per un indiano tu , Foster ? Tu sei un bruto che non sa rispettare la sventura . Non prenderti tanta confidenza , Will , rispose il capo . Non ti e` permesso darmi del tu . Sono un tuo compatriota . Per me non sei altro che un numero . Basta , cammina o ti faro` assaggiare il gatto appena sarai guarito . Il quartiermastro con uno sforzo supremo si freno` e usci` lentamente dalla cella , seguito dal capo che teneva in mano l' estremita` della catena . Percorsero un lungo corridoio , dove regnava un calore infernale e salirono una gradinata , sul cui pianerottolo vegliava un guardiano armato di carabina colla baionetta inastata . E` entrato nessun altro nell' infermeria ? chiese il capo alla sentinella . Si` , un altro , rispose il guardiano . Chi ? Jody , il macchinista . Anche quello ammalato ? E` entrato poco fa colle guance cosi` gonfie che mi parevano due zucche . Mi rincresce , perche` quello e` un buon diavolo . Fece aprire la porta e introdusse Will in una vasta stanza , illuminata da una mezza dozzina di finestre munite di doppie inferriate , ed ingombra di lettucci assai bassi , disposti su due linee . Due teste si alzarono da due letti , guardarono il nuovo arrivato , poi si abbassarono subito scomparendo sotto le lenzuola . Va' a coricarti , disse il capo , spingendo innanzi Will . Il medico ripassera` appena avra` terminato il pranzo e la partita di whist col governatore . Il quartiermastro si diresse verso un letto , si spoglio` e si caccio` sotto le coperte fingendosi completamente esausto , mentre il capo rinchiudeva la porta , ripetendo : Sara` qui dopo il whist . Era appena uscito che si udi` una voce dire con accento un po' beffardo : Eccoci finalmente in compagnia . Cerchiamo ora di guarire presto e tutto andra` a meraviglia . Il cilindro e` finito ? Da un letto si era alzata una testa tutta avvolta in pannilini , che mostrava due gote mostruosamente gonfie , colla pelle assai abbronzata e due occhietti nerissimi , vivaci , intelligenti . Non sono bello e` vero , signor Will ! disse il malato con una risata . No , davvero , mio bravo Jody , rispose il quartiermastro . Ah , signor Will , disse in quell' istante un' altra voce . Come mi hanno conciato quei cani idrofobi ! Mi pare che mi abbiano fracassato perfino le costole . Un' altra testa si era alzata da un letto vicino : quella del malabaro . Il disgraziato indiano era completamente trasfigurato ed il suo viso aveva perduto la sua tinta bronzea per assumere un colore grigiastro , il pallore delle razze colorate . Dovevano averlo orribilmente conciato e certo il suo dorso doveva essere tutta una piaga , poiche` il gatto a nove code , usato ancora nel secolo scorso sui vascelli da guerra della marina inglese e nei penitenziari , non e` meno terribile dello knut russo . Si tratta d' una vera frusta formata da nove strisce di corde guernite di piccole palle di piombo , ognuna delle quali traccia , sul dorso del condannato , un vero solco sanguinoso . Cinquanta colpi bastano per produrre la morte , talvolta anche meno ; percio` a quelle barbare esecuzioni si usava far assistere un medico , onde le facesse interrompere se la vita del paziente sembrava in pericolo . Cio` pero` non graziava il poveretto dai colpi che gli erano stati assegnati : si attendeva che le ferite si fossero ben rimarginate per somministrargli i rimanenti . Come stai , mio povero Palicur ? chiese il quartiermastro , commosso dalla figura spettrale del malabaro . Non bene di certo , signor Will , rispose il pescatore di perle , sforzandosi di sorridere . Non mi hanno graziato nemmeno un colpo . Fortunatamente sono robusto e noi indiani abbiamo la pelle un po' dura . Per quanto ne avrai ? Per otto giorni almeno , signor Will . Ti hanno fasciato bene le piaghe ? Si` e le hanno anche disinfettate . Ma come vi trovate voi qui ? Ho l' itterizia . Vera ? Si , come le gote gonfie di Jody , rispose il quartiermastro . Il malabaro , che si era un po' alzato , guardo` l' altro ammalato e , nonostante i dolori acuti che lo tormentavano , scoppio` in una risata . Anche il mulatto ammalato ! esclamo` . Chi fara` funzionare ora la macchina del battello a vapore ? Nessuno per ora , rispose Jody . Bisogna che attendano la mia guarigione se vorranno servirsene , non essendovi alcuno che possa surrogarmi . La mia malattia non guarira` se non quando voi sarete in piedi . Come hai fatto , Jody , a gonfiare le gote in quel modo ? chiese Will . Sei mostruoso . Una cosa da nulla , signor Will . Mi sono graffiato profondamente , con uno spillo , le mucose della bocca e da un forzato compiacente mi sono fatto soffiare dentro con una paglia , finche` le gote sono diventate grosse come palloni . Tenete bene in mente questa ricetta ; potrebbe esservi utile un giorno per farvi mandare all' ospedale . Non ne avremo piu` bisogno , spero , disse il quartiermastro , con voce grave . Tutto e` pronto , vero ? Non mi trovereste qui , signor Will , se fosse altrimenti . Vi avevo avvertito che mi sarei dato per ammalato appena terminato il cilindro . L' ho finito ieri sera ed avendo saputo poco fa che vi si voleva far provare il gatto a nove code , mi sono prontamente ammalato per essere qui insieme a voi . Ah ! Tu credevi che infliggessero anche a me quell' atroce supplizio ? Si` , signor Will , avendovi veduto chiudere nella cella assieme a Palicur . Sono lieto che vi abbiano risparmiato . Dunque ? chiese sotto voce il pescatore di perle , che li aveva ascoltati attentamente , cogli occhi ardenti . Non aspetto che voi , disse Jody . Sei riuscito a sottrarre dei viveri ? chiese il quartiermastro . Sono tre settimane che nascondo un paio di gallette al giorno e che accumulo noci di cocco . Dove ? In una cavita` della scogliera . E armi ? Ho potuto sottrarre un paio di pistole e duecento cartucce dall' armeria , senza che i guardiani se ne siano accorti . D' altronde nessuno avrebbe sospettato di me . Vi e` carbone nella scialuppa ? Ne avremo per un paio di giorni , signor Will . Poca cosa davvero , che c' impedira` di andare molto lontano , ma ho preparato un albero e nascosto due coperte che ci serviranno da vela . Armero` io la scialuppa e la faremo egualmente filare , disse il quartiermastro . E dove andremo ? chiese Palicur con una certa inquietudine . Per me , purche` si vada , non m' importa affatto del luogo , rispose il mulatto . L' India o la Birmania fa lo stesso . Non temere , Palicur , disse il quartiermastro , che s' era accorto della profonda angoscia che torturava il cuore del pescatore . Noi andremo a Ceylon , prima di tutto , se non verremo catturati in alto mare . Vi sono delle isole sul nostro itinerario ed in caso di pericolo ci getteremo alla costa . Io conosco le Nicobar , signor Will , rispose il malabaro . Cio` che deve preoccuparci e` il modo di potercene andare . Da queste finestre alla spiaggia non vi sono che duecento passi , disse Jody . E quattro sentinelle , mio caro . La sera che voi prenderete il largo esse saranno ubriache , signore . Voi sapete che sono amico di tutti i guardiani e che nella mia qualita` di macchinista addetto alla scialuppa del governatore , godo di favori speciali e di una certa liberta` , oltre che di una paga che voi non avete e che mi permette di acquistare qualche bottiglia di gin . Sappiamo che tu sei un uomo fortunato . Si` , a paragone degli altri , signor Will , rispose il mulatto . Non si tratta quindi , per voi , che di segare un paio di sbarre delle inferriate e di calarvi sul tetto del magazzino che sta sotto di noi . E chi le seghera` ? Voi , signor Will . Vi ho costruito una macchinetta che tagliera` il ferro come se fosse legno e senza produrre rumore ; un giocattolo meraviglioso , ve lo assicuro . Se tu sei riuscito a fabbricare il cilindro della macchina , non dubito che tu sia stato capace d' inventare qualche congegno straordinario . Sei un meccanico di prima forza . Bene , grazie ! Continuo , disse il mulatto . Io saro` sulla riva ad attendervi e v' indichero` il luogo ove dovrete rifugiarvi . E tu ? chiesero ad una voce Will e Palicur . Io non posso lasciare subito il penitenziario . Come potrei accendere la macchina senza che i guardiani se ne accorgano ? Devo aspettare che il sole sia alzato . E` vero , disse il quartiermastro , dopo un momento di riflessione . Continua . Se anche mi vedono accendere la macchina di giorno , nessuno se ne preoccupera` , non avendo essa il cilindro che , come sapete , tolgono sempre per paura che io scappi . Appena ho la pressione , metto il mio , corro a raccogliervi e via in alto mare . Ci daranno la caccia , lo so , ma noi saremo lontani allora , forse alla piccola Andamana . Senza di te noi non riusciremo mai a darcela a gambe , disse Will . Ed io senza di voi , signore , finirei chissa` dove non essendo mai stato marinaio , rispose il mulatto . Tieni d' occhio il Guercio . Quel maledetto cingalese ? Egli deve aver udito qualche cosa di quanto abbiamo detto stamane io e Palicur . Sospetta la nostra fuga , quel cane d' uno spione , e ci sorvegliera` strettamente . Mi guardero` da lui , signor Will . lo credo che non dubiti di me almeno finora . Se vorra` poi darmi qualche noia , gli scuciro` il ventre con un colpo di coltello . Zitto , disse il quartiermastro . Ecco il medico che viene . Cacciamoci sotto le coltri e fingiamo di essere piu` ammalati di quello che siamo realmente . 4 Le manovre sospette del Guercio Cinque giorni dopo , il mulatto , le cui gote si erano ormai completamente sgonfiate pel semplice motivo che aveva lasciato chiudersi la leggera ferita senza farvi piu` soffiare dentro , lasciava l' infermeria per riprendere il suo posto nella scialuppa a vapore del penitenziario . Pienamente d' accordo col quartiermastro della Britannia che era l' anima della fuga , perche` senza di lui sarebbe stata una vera follia slanciarsi alla ventura attraverso l' Oceano Indiano , pericolo che solo un uomo di mare esperimentato puo` affrontare , il mulatto aveva affrettato la guarigione per ultimare gli ultimi preparativi e possibilmente ingrossare la provvista di viveri , onde non farsi cogliere dalla fame in pieno oceano . Come abbiamo detto , il mulatto , nella sua qualita` di macchinista , godeva d' una certa liberta` . Poteva verso il tramonto recarsi a pescare i grossi crostacei che sono cosi` numerosi sulle scogliere delle isole Andamane , usando della grossa scialuppa a vapore del direttore del penitenziario , a fuochi spenti pero` onde non ne approfittasse per prendere il largo . Dichiaratosi guarito , aveva ripreso senz' altro le sue consuete abitudini , in attesa che il malabaro si rimettesse a sua volta completamente in gamba . Con infinite precauzioni era riuscito a sottrarre dei viveri dal magazzino , nel quale aveva libero accesso , dovendo sovente imbarcare delle piccole partite di generi alimentari per portarle ai forzati che lavoravano nei cantieri un po' lontani , e in tal modo aveva ingrossato la provvista , nascosta in un profondo cavo della scogliera che si estendeva dinanzi al penitenziario , dove egli soleva recarsi a pescare . Una mezza cassa di biscotto , alcuni chilogrammi di pesce secco e dei legumi erano andati ad impinguare la provvista senza che nessuno , fino allora , se ne fosse accorto . La sera del terzo giorno della sua uscita dall' infermeria pero` , mentre tornava dal mare e spingeva faticosamente innanzi la scialuppa , avendo la macchina spenta perche` priva del cilindro , fu non poco sorpreso nel vedere seduto sulla spiaggia il Guercio , che egli credeva si trovasse in uno dei cantieri stabiliti in mezzo alla foresta . Buona sera , Jody , gli disse il cingalese , con un accento leggermente beffardo , che non sfuggi` al mulatto . Che cosa hai pescato di buono lungo la scogliera ? Un bel granchio pel direttore , rispose il macchinista . Tu sei un pescatore fortunato . Io non riesco mai a prenderne uno lungo la spiaggia , mentre mi piacciono tanto . Non si mostrano qui ; preferiscono passeggiare su quelle scogliere . Conducimi con te una sera . Voglio vedere come fai tu a sorprenderli . Ci vuole colpo d' occhio e mano lesta , mio caro . Insegnami allora , se sei un buon camerata , e conducimi con te domani sera . Tu non hai il permesso di recarti alla pesca e non voglio avere dei grattacapi . Se sapesse che ti ho portato con me , il governatore sarebbe capace di mandarmi in cella con doppia catena . Non ti preoccupare di cio` . Nessuno ti dara` fastidio , anche se venisse a sapere che tu mi hai preso a bordo . Il mulatto lo guardo` fisso , con una certa apprensione . Quell' insistenza cominciava a mettergli delle spine nel cuore . Che abbia sospettato qualche cosa ? penso` . Stiamo in guardia . Poi , alzando la voce , disse : Se cio` ti fa piacere e mi assicuri che nessuno mi fara` delle osservazioni , vieni pure . Domani sera ti aspetto qui , prima del tramonto . Tu sei un bravo ragazzo , rispose il cingalese , con una sottile punta d' ironia . Dove lavori domani ? In nessun luogo . Mi hanno accordato due giorni di riposo perche` ho la febbre . Invece di darti una parte del gatto a nove code che hanno inflitto a quel povero diavolo di Palicur . Era stato lui ad insultarmi , disse il Guercio . Gia` , e` vero , rispose Jody , ma credo che tu sia nato sotto una buona stella e che nessuno sia piu` fortunato di te . Hai portato qualche talismano da Ceylon ? Si` , un frammento d' una falange di Godama , disse il Guercio , ridendo . Buona notte , Jody : a domani sera . Il cingalese , che voleva tagliar corto , avendo capito a che cosa alludeva il mulatto , volse le spalle e se ne ando` verso una delle tettoie dove gia` entravano i forzati dei cantieri per l' appello serale . Jody invece rimase sulla spiaggia , con un piede sul bordo della scialuppa che aveva legato a un palo , seguendo con uno sguardo di profonda preoccupazione la spia . Non sono i granchi che lo hanno indotto a chiedermi di condurlo alla scogliera , mormoro` ad un tratto . Che il quartiermastro avesse ragione di dubitare di quel furfante ? Gia` , tutti affermano che egli e` la spia dei sorveglianti . Ha forse saputo che noi ci prepariamo a filarcela ? E le gite che io faccio ogni sera alla scogliera lo hanno allarmato ? Noi corriamo il pericolo di finire in cella a doppia catena , se non ci affrettiamo ad andarcene . E` necessario che io veda il quartiermastro e che domani sera tentiamo il colpo , checche` debba succedere . Andiamo innanzi tutto ad informarci chi e` di guardia all' infermeria . Prese il granchio che aveva pescato sulla scogliera , un mostruoso ragno di mare pesante parecchi chilogrammi , e ando` a consegnarlo a uno dei guardiani della casa del governatore , poi s' informo` chi era di guardia quella notte all' infermeria . Foster , si senti` rispondere , quando ebbe interrogato uno dei sorveglianti , coi quali aveva ormai una certa famigliarita` nella sua qualita` di macchinista del direttore e di bravo ragazzo che regalava di frequente i frutti delle sue pesche . Foster ? disse fra se` . E` amante dei liquori costui e non rifiutera` di vuotare con me una mezza bottiglia . Si reco` nella sua capanna , costruita dietro la casa del governatore , si caccio` nelle tasche un paio di bicchieri e una bottiglia di ginepro , poi s' avvio` verso l' infermeria . Godendo egli di privilegi speciali , nessuno gl' impedi` il passo , sicche` pote` giungere indisturbato nel corridoio che conduceva all' infermeria , dove vegliava il guardiano Foster , un brutto irlandese con una foresta di capelli rossi e il naso grosso e cremisi , tipico dei bevitori impenitenti . Oh , Jody , disse il guardiano , vedendolo avanzarsi . Torni all' infermeria di gia` ? Giovanotto mio , hai avuto troppa fretta a uscire . Non ho affatto l' intenzione di andarmi a cucinare sotto le coltri , rispose il mulatto . Preferisco correre sul mare e respirare la fresca brezza . Perche` vieni qui , dunque ? Volevo pregarvi di permettermi di far assaggiare a quei due poveri diavoli che si trovano nell' infermeria un po' di ginepro del governatore . Cio` li rimettera` forse piu` in gamba di tutte le medicine che fa loro inghiottire il dottore . Non vi pare , signor Foster ? Le medicine ! Da noi , in Irlanda , si guariscono i malati con del buon gin o del brandy , e se vedessi come saltano dopo una sbornia ! Le medicine ! Non si conoscono nel nostro paese . Ma , ehi , giovanotto , ed io dovro` starmene qui a bocca asciutta , mentre gli altri bevono ? Tu sai che gli irlandesi hanno sempre sete . Bedah ! Harrah ! E` il nostro grido di guerra ! Non sono un cosi` cattivo ragazzo da non aver pensato anche a voi , signor Foster . Basta un bicchiere per gli ammalati ; il resto e` per voi . Gli occhi dell' irlandese si erano fissati , con ardente bramosia , sulla bottiglia quadrangolare che il mulatto aveva tratto dalla tasca . Bedah ! ginepro dell' Olanda ! esclamo` . E` munifico con te il governatore ! Questo deve bruciare bene la gola ! Non deve valere meno d' una mezza sterlina quella bottiglia . Dammene un sorso , mio bravo Jody . Dieci , venti sorsi , signor Foster . Lasciate che empia questi due bicchieri ; il resto e` per voi . E tu ? Bah ! Non ci tengo ai liquori , rispose il mulatto . Tu non saprai mai apprezzare la suprema felicita` d' una bella sbornia , ragazzo mio , e mi rincresce per te . Da' la bottiglia , che io l' assaggi . Jody , che rideva in cuor suo , empi` i due bicchieri , poi passo` la bottiglia all' irlandese che se la porto` subito alle labbra . Harrah ! esclamo` il beone , dopo la prima sorsata . E` roba fina ! Si capisce che e` del governatore . Se potesse mettere un piede solo nella sua cantina , Foster sarebbe l' uomo piu` felice del mondo . Permettete dunque che porti questi due bicchieri ai due ammalati ? Va' , figlio mio . Tu sei un gran bravo ragazzo . Dar da bere agli assetati , insegna la dottrina , e Dio ti sara` riconoscente : sono un buon cristiano io e me ne intendo , neh ! Apri ed entra , mentre io ti trinco questo sangue delizioso di messer Belzebu` , re del fuoco . E compare tuo , aggiunse fra se` il mulatto , entrando nell' infermeria e chiudendo per precauzione la porta , quantunque fosse piu` che sicuro che l' irlandese non l' avrebbe disturbato finche` v' era ginepro nella bottiglia . Una fumosa lampada ad olio illuminava la vanta stanza che serviva d' infermeria . Il quartiermastro della Britannia ed il malabaro non si erano ancora addormentati e stavano parlando sommessamente . Vedendo comparire improvvisamente il macchinista , entrambi intuirono che qualche cosa di grave doveva essere accaduto . Tu rechi a noi qualche cattiva notizia , e` vero , Jody ? chiese Will , che nonostante cercasse di mostrarsi calmo era diventato un po' pallido . Adagio , signore , rispose il mulatto . Potrebbe essere un semplice capriccio del Guercio ... tuttavia vi consiglierei di tenervi pronti per domani sera , fra le dieci e la mezzanotte . A fuggire ? Sottovoce , signor Will . E` vero che Foster in questo momento e` troppo occupato a vuotare la bottiglia di ginepro , nondimeno e` meglio essere prudenti . Non si sa mai , vi possono essere sempre degli orecchi pronti a raccogliere le nostre parole . Offri` ai due ammalati i due bicchieri , poi in poche parole li informo` della proposta fattagli dal cingalese . Che ti abbia veduto sottrarre dei viveri dal magazzino ? chiese Will , quand' ebbe finito . E` impossibile , rispose il mulatto . E` uno stregone quel maledetto cingalese . Deve avere qualche sospetto per averti pregato di condurlo a cacciare i granchi sulla scogliera . Pare anche a me , disse il malabaro . Quello e` peggio di un cobra capelo , signor Will . E tu hai acconsentito a riceverlo sulla scialuppa ? chiese l' inglese , dopo qualche istante di riflessione . Se mi fossi rifiutato avrei aumentato di certo i suoi sospetti , signore , rispose Jody . E` vero ; hai fatto bene a non mostrarti ostile a quel desiderio . Cane d' un Guercio ! Egli medita qualche brutto tiro contro di noi e deve aver saputo qualche cosa dei nostri progetti . Ci ha ascoltati quel giorno che noi stavamo coricati sotto quel banano , disse il malabaro . Ma io non avevo pronunciato il nome di Jody , disse il quartiermastro , che era diventato assai pensieroso . Signor Will , disse il mulatto , e` necessario prendere una pronta risoluzione . Se non fuggiamo domani sera , noi un giorno o l' altro finiremo per venire scoperti e allora addio speranze . Con la doppia catena indosso non si scappa piu` . Domani sera ... Io sono pronto , perche` me ne rido dell' itterizia ; ma lo potra` Palicur ? . Le mie ferite non si sono ancora completamente rimarginate , e` vero , disse il malabaro . Tuttavia sono forte abbastanza per alzarmi , per calarmi dalla finestra e per accoppare anche , con un solo pugno , quel cane d' un cingalese , se tentasse di opporsi alla nostra fuga . Non preoccupatevi per me , signor Will . Domani sera io saro` pronto ; la mia guarigione si completera` , e meglio , sul mare indiano . Avete la macchinetta , signor Will ? chiese il mulatto . L' ho nascosta nel materasso . Avete capito come deve essere adoperata ? Basta caricarla e la piccola sega circolare agira` da sola senza fare il minimo rumore . L' ho gia` prestata due volte ed ha servito a far fuggire ultimamente quel povero Bed che e` stato divorato dalle tigri sulle rive del Silak . Mi e` costata un anno di lavoro , eppure agisce meglio di tutte le lime del mondo . Purche` sul piu` bello non veniamo sorpresi dal sorvegliante , che e` di guardia nel corridoio , disse Will . Preghero` Foster di assumere il quarto e m' incarico io di ubriacarlo . Quando ha una bottiglia fra le mani non si muove piu` , finche` non e` vuota . E le sentinelle ? Non ve ne sono che due e anche quelle berranno . Calatevi dalla parte del magazzino e seguite il viale che conduce all' imbarcadero ed io rispondo di tutto . A domani , fra le undici e la mezzanotte , checche` debba accadere . O ci uccideranno o noi posdomani saremo ben lontani dalle Andamane . Dove sarai tu ? chiese Will . Presso le sentinelle , con un paio di bottiglie ; prima pero` debbo avvertirvi se nessun pericolo vi minaccia . Le guardie non si rifiuteranno di bere e mentre io le terro` occupate , voi filerete e vi nasconderete nella scialuppa . Empiro` prima il forno di canape ben imbevuta di petrolio e di grasso , onde ottenere subito la pressione occorrente . Buona sera e fidatevi di me . Una parola ancora , disse il quartiermastro . Non andare col Guercio disarmato . Avro` un buon coltello in tasca e se cerchera` di scoprire il nostro piccolo deposito , lo uccidero` senza misericordia , rispose il mulatto con accento risoluto . A domani e non esitate . Va' tranquillo , risposero Will e Palicur . Il mulatto , che non voleva destare sospetti nel sorvegliante , apri` la porta e giunse nel corridoio . L' irlandese era seduto dinanzi ad un piccolo tavolo , coi gomiti appoggiati e la testa fra le mani , in adorazione dinanzi alla bottiglia quadrata , che non doveva ormai piu` contenere nemmeno una goccia di ginepro . Mi sono fatto aspettare un po' troppo , e` vero , signor Foster ? disse Jodv . L' irlandese alzo` la testa , guardandolo con due occhi smorti , e sorrise beatamente , borbottando . Eccellente ... bedah ... harrah ... eccellente . Jody ... sei un bravo ragazzo ... hai il cuore largo ... tu ... figliolo . Si` , e` squisito il ginepro del governatore , rispose il mulatto . Anche domani avro` un' altra di quelle bottiglie . Ho scoperto un certo luogo ove i granchi di mare si radunano in buon numero e conto , domani sera , di portarne non meno di cinque o sei al governatore . E ti regalera` ... un' altra bottiglia ? E` sempre generoso con me , il governatore . E m' inviterai a berla ? Ve l' offriro` come questa sera , purche` mi permettiate di darne un bicchiere ai due ammalati e che vi troviate qui di guardia . L' irlandese lo guardo` cogli occhi umidi . Buon ragazzo ... cuore eccellente ... mio buon amico ... fior di galantuomo ... Tu non dovresti rimanere in questo paese ... figliuol mio . Disgraziatamente , non siete il governatore , disse Jody , ridendo . Ma se lo fossi ... se lo fossi ... io ... io ... Mi terreste piu` d' occhio , e` vero , signor Foster ? L' irlandese fece col capo e colle mani un segno di viva protesta . Dunque vi troverete qui , domani sera ? chiese Jody . Vorresti tu che rinunciassi a quel ... quel ... dolce nettare ... di Belzebu` ? Avrete la bottiglia . Buona sera , signor Foster . Addio bravo ... ragazzo ... mio dolce ... amico ... cuor d' oro . E volpone finissimo , mormoro` il mulatto , allontanandosi rapidamente . Quella bottiglia ti costera` un mese di prigione , triplice imbecille . Usci` dal fabbricato per recarsi nella sua capanna ; ma aveva fatto appena alcuni passi , quando vide un' ombra umana staccarsi dal muro e scivolare silenziosamente in mezzo ad una folta macchia di dammar all' estremita` del viale che metteva all' imbarcadero . Mi spiano , mormoro` il mulatto , trasalendo . Non puo` essere che quel cane d' un Guercio . Si frugo` nelle tasche , trasse un coltello che aperse con un colpo secco e si slancio` verso il viale , colla speranza di sorprendere lo spione . Non scorse nessuno , ne` udi` alcun rumore . Ripiego` verso la macchia e la percorse in tutti i sensi , senza nulla trovare . Se non temessi di compromettermi e di mandare all' aria la fuga progettata , lo ucciderei , disse . Bada a te , Guercio ! Potresti non tornare vivo dalla scogliera e finire fra le branche dei granchi di mare ! 5 Una caccia ai granchi di mare Il sole stava per tuffarsi nelle glauche acque dell' Oceano Indiano , in mezzo a una nuvola fiammeggiante , quando Jody scese la spiaggia per recarsi , come soleva fare tutte le sere , alla pesca dei granchi di mare pei quali il governatore nutriva una vera passione . Il Guercio vi era di gia` , e , vedendo comparire il macchinista , abbozzo` un sorriso piuttosto maligno e si levo` , dicendo con studiata noncuranza . Credevo che non venissi a pescare questa sera , Jody , e stavo per andarmene . E perche` , se ti avevo dato la mia parola di condurti con me alla pesca ? chiese il mulatto , che lo osservava attentamente . Non so , era una mia idea , rispose il cingalese . Sei certo di prendere qualche granchio ? Non torno mai a mani vuote . Allora ho fatto bene a non cenare , mi rifaro` colla polpa bianca di quei deliziasi crostacei . Sali e prendi i remi . La scialuppa e` pesante e in due faremo piu` presto . Il cingalese ubbidi` , collocandosi sul banco di prora , mentre il mulatto si sedeva dietro la macchina sul banco di poppa . L' imbarcazione , sotto la spinta dei quattro remi , si stacco` dalla spiaggia e si diresse lentamente verso la scogliera dei granchi . Era , piu` che una scogliera , un isolotto lungo un mezzo miglio e non piu` largo di cinquanta metri e chiudeva quasi interamente la baia di Port Cornwallis , proteggendola efficacemente dai venti di levante e dalle onde . La cima ed i pendii , che erano piuttosto ripidi , erano coperti di cocchi , i cui rami si piegavano sotto il peso delle grosse noci giunte ormai quasi a maturazione perfetta . Erano appunto quelle piante ad attirare sulla scogliera i grossi granchi di mare , i birgus latro , crostacei ghiottissimi delle noci di cocco , non meno che delle frutta dei pandani . Il suolo dell' isolotto era gia` coperto di un gran numero di gusci di cocco , completamente vuotati dagli avidi crostacei , i quali pareva si fossero riservati dei diritti d' esclusivita` su quelle piante , diritti che d' altronde nessuno pensava a contrastare loro , essendovi cocchi in abbondanza sulle spiagge delle Andamane . Un quarto d' ora dopo , la scialuppa si amarrava in una minuscola caletta , difesa da una serie di punte rocciose che formavano una solida barriera contro la risacca . Che ve ne siano di gia` ? chiese il cingalese , mentre gli ultimi raggi di sole si spegnevano rapidamente e le tenebre invadevano il cielo . Ho collocato le esche stamane , rispose il macchinista . Appena l' oscurita` avvolgera` la scogliera li vedrai giungere . Che specie di esca ? Delle noci di cocco che ho fatto cucinare al forno . Non vi e` di meglio per attirare quei crostacei . Le preferiscono cotte , dunque , invece che crude ? Sembra , rispose Jody . Il fatto e` che lasciano quelle crude per le altre . Verranno dal mare ? No , scenderanno dalle piante . Di giorno amano tenersi sospesi agli alberi , all' ombra , aggrappati colle loro branche dalle punte acute . Vieni e non parlare . Legarono la scialuppa , si armarono di due mazze di legno del ferro , dure e pesanti quanto il metallo omonimo , e si arrampicarono sulla scogliera , dirigendosi verso un luogo ove le piante di cocco formavano un piccolo boschetto . Giunti presso il margine , si arrestarono guardando sotto la macchia , le cui foglie proiettavano una fosca ombra . E` li` dentro che hai messo le noci ? chiese il cingalese . Si` , mormoro` il macchinista . Ah ! Guarda ! Lo vedi scendere da quell' albero ? Il cingalese aguzzo` gli sguardi e vide un granchio di dimensioni mostruose , con due branche lunghissime , pesante non meno di una mezza dozzina di chilogrammi , che scendeva lentamente lungo il tronco d' un cocco , fermandosi di quando in quando come se temesse qualche brutta sorpresa . Appena giunto a terra si diresse verso un mucchio di noci cotte , che il macchinista aveva cola` disposto al mattino . Il crostaceo , senza perdere tempo , trasse dal mucchio la piu` grossa , la spoglio` delle fibre che la coprivano , introdusse la punta d' una delle sue morse nel cosi` detto occhio della scorza , poi girando intorno la trapano` con forza irresistibile , spezzandola . Stava per gettarsi avidamente sulla polpa interna , quando il macchinista , sbucando improvvisamente dal suo nascondiglio , gli fu addosso , appioppandogli due tremendi colpi di mazza che gli fracassarono il guscio . Il povero crostaceo allungo` , quindi ritiro` le morse , cercando nel supremo spasimo dell' agonia di attanagliare il nemico , quindi si rovescio` su un fianco . Ecco il primo , disse Jody , con voce lieta . Rare volte ne ho preso uno grosso come questo . E` per me ? chiese il cingalese . Se ti fa piacere , prendilo pure . Ne troveremo qualche altro pel governatore . Ho collocato un altro mucchio di noci all' estremita` della scogliera . Lascialo li` , lo raccoglieremo piu` tardi . Stava per volgere le spalle alla macchia e avviarsi verso la punta meridionale , quando il cingalese lo arresto` . Andiamo dall' altra parte , invece , disse . Io ho notato che tutte le volte che tu tornavi ben fornito di granchi , andavi a cacciarli verso la punta settentrionale . Perche` vuoi cambiare questa sera ? Quelle parole erano state pronunciate quasi con noncuranza , tuttavia Jody divento` pallidissimo e la sua destra cerco` subito il coltello che teneva nascosto sotto la fascia . La` non ve ne sono piu` , disse , cercando di dare alla sua voce un accento calmo . Vuoi saperne piu` di me , Guercio ? Allora ci andro` solo , disse il cingalese . So ormai come si prendono e cacceremo uno da una parte e uno dall' altra . Vedrai che io ne prendero` piu` di te , Jody . Ma se ti dico che non frequentano piu` quel posto , ribatte` il mulatto , che aveva ormai compreso quello che voleva lo spione . Malgrado facesse degli sforzi supremi per mantenersi calmo , onde non accrescere i sospetti del cingalese , cominciava a perdere il suo sangue freddo . Laggiu` , all' estremita` settentrionale delle scogliere , egli aveva nascosto i viveri che dovevano servire per la traversata dell' Oceano Indiano ; perche` dunque il cingalese insisteva per andare a cacciare i granchi di mare da quella parte ? Aveva indovinato il progetto dei fuggiaschi ? C' era da crederlo . Per un momento ebbe l' idea di gettarsi improvvisamente sulla spia e di piantargli il coltello nel cuore , poi la paura che gli venisse chiesto conto del cingalese , che forse era stato appositamente mandato con lui sulla scogliera perche` lo sorvegliasse o cercasse di scoprire qualche cosa , lo trattenne . Si trattava di perdere se stesso ed i compagni , mentre tutto era ormai pronto per la fuga . Con uno sforzo supremo si calmo` , poi disse con voce pacata al cingalese : Giacche` lo vuoi , andiamo pure a fare una visita alla punta settentrionale . Se non ne troveremo , come gia` credo , andremo ad aspettarli dall' altra parte . A mani vuote non desidero ritornare . Andiamo dunque , disse il cingalese con un perfido sorriso . Il mulatto , con un calcio poderoso , fece rotolare il granchio giu` dalla china , gettandolo sulla spiaggia presso cui si trovava legata la scialuppa , prese la mazza e si mise in cammino dietro al cingalese , onde sorvegliare meglio le sue mosse . Il Guercio pero` , che temeva forse qualche sorpresa , si affretto` dopo alcuni passi a metterglisi al fianco , narrandogli delle pesche prodigiose che faceva sulle coste di Ceylon , quando non era ancora stato condannato alla deportazione in quel penitenziario . Pareva che cercasse di stornare l' attenzione del macchinista ; questi invece non lo perdeva di vista un solo momento e lo sorvegliava strettamente , cercando nel medesimo tempo di trarlo lontano dal luogo ove si trovava il piccolo deposito di viveri , senza darlo a vedere . Il Guercio , a cui premeva di non tradirsi , si arrendeva senza resistenza , ma i suoi occhi scandagliavano le rocce che formavano la scogliera con una insistenza che faceva venire i brividi al mulatto . Con una scusa qualsiasi si arrestava quando scorgeva qualche crepaccio , perlustrandolo attentamente coi suoi sguardi furbeschi , balzava sulle rocce per meglio osservare se sulla spiaggia vi fossero dei granchi e di quando in quando fingeva d' incespicare e si lasciava cadere , quando poteva vedere qualche fenditura . Jody osservava tutte quelle manovre sospette , tuttavia si studiava di non farci caso . La sua destra stringeva sempre il coltello , pronto a qualsiasi sbaraglio , a qualsiasi rischio . Giunti all' estremita` della scogliera senza aver scorto alcun granchio , Jody si fermo` , dicendogli : Avevo ragione io di dirti che qui i granchi non vengono piu` . Sono stati troppo spaventati . Il cingalese non rispose subito . Ritto sulla cima d' una roccia , guardava insistentemente una spaccatura , semicoperta da sterpi , che s' apriva a qualche metro dal livello dell' acqua e che poteva essere l' entrata di qualche caverna . Jody aveva seguito quello sguardo . Che cosa guardi ? chiese con voce minacciosa . Mi pareva di aver scorto , in mezzo a quelle punte rocciose , uno swordfish , rispose il cingalese , pacatamente . Sono eccellenti , sai Jody quei pesci . Li conosci tu ? Tu parli dei pesci velieri , mi pare . Si` . Io non vedo nulla . Eppure giurerei su Godama di aver scorto la sua natatoia dorsale e anche la sua lunga spada . Va' a prenderlo dunque , disse Jody con impazienza . Se avessi una fiocina , non me lo lascerei scappare . Giacche` non l' abbiamo , e` inutile che ci soffermiamo qui . Torniamo verso i cocchi ; non sono gia` venuto qui a fare una partita di chiacchiere con te , Guercio . Si` , andiamo a prendere qualche granchio pel governatore , rispose il cingalese . S' incamminarono l' uno presso l' altro , seguendo la cresta della scogliera . La luna , al suo ultimo quarto , s' alzava allora sull' orizzonte specchiandosi in mare ed una fresca brezza soffiava da levante facendo stormire dolcemente le foglie piumate dei cocchi . Alla base della scogliera la risacca rumoreggiava , accartocciando le onde con ritmo monotono e rigettando sulla sabbia le conchiglie . Avevano percorso una cinquantina di passi , costeggiando sempre i boschetti , quando il cingalese , che pareva ruminasse da un po' qualche cosa nel suo cervello , chiese improvvisamente al macchinista : Hai piu` veduto Palicur ? Il malabaro ? domando` Jody . No , non l' ho piu` veduto ; mi hanno detto che e` ancora all' infermeria e per causa tua . Cioe` sua , rispose il cingalese . Sia come vuoi , ma vorrei sapere perche` mi hai fatto quella domanda , disse il mulatto , guardandolo sospettosamente . Sai che ho saputo una bella storia sul suo conto ? E quale ? Che egli si trova al bagno per aver ucciso due o tre tiruvamska dell' antico monastero di Annarodgburro . Che i granchi mi strappino un braccio se io so che cosa tu voglia dire , rispose il macchinista , alzando le spalle . E ha una fanciulla in quel monastero . Non so nulla io . E si dice che egli sia un discendente degli antichi rajah di Calicut . Tu mi narri delle frottole , disse Jody . No , e` Palicur che ha detto cio` all' europeo , e quando narro` la sua storia io l' ho udito piu` volte singhiozzare . Mi trovavo nella cella prossima a quella da loro occupata ed ho potuto udire tutto . E che cosa importa a me quella storia ? E` vero , sono uno stupido , disse il cingalese ridendo . Non puo` interessarti , avendo noi tutti una storia . E` meglio che ci occupiamo dei granchi . Ne troveremo altri ? Il mio non lo cedero` al governatore ; me lo hai regalato e me lo mangero` . Nessuno te lo disputa ; d' altronde non torneremo con quello solo . Vieni nella macchia dove ho collocato le noci di cocco cotte nel forno . A quest' ora ve ne saranno altri che stanno mangiandole . Si diressero verso il gruppo di piante impugnando la mazza e , giunti sul margine , udirono subito gli scricchiolii prodotti dalle poderose tenaglie dei crostacei sui gusci delle frutta . Cinque o sei granchi erano calati dagli alberi od erano sorti dal mare e si erano gettati avidamente sulle esche . Addosso , Guercio ! grido` Jody . Si precipitarono in mezzo alle piante percuotendo furiosamente i dorsi dei poveri animali , i quali invano cercavano di far fronte a quella grandine , allungando ed agitando minacciosamente le loro branche . In meno d' un minuto furono tutti a terra semi fracassati , colle zampe spezzate , spargendo intorno quell' odore particolare ai granchi ed ai gamberi , che emanava dalle loro ferite . Ne abbiamo abbastanza per questa sera , disse Jody . Uno a me , uno tu l' hai gia` e gli altri al governatore . Imbarchiamoli e torniamo al penitenziario . Dormirei volentieri su questa scogliera , disse il cingalese . Si sta bene qui . Non compromettermi , Guercio , rispose il macchinista . Se io non ti riconducessi si potrebbe credere che io avessi cercato di farti fuggire e la doppia catena non amo portarla per nessuno . Forse nessuno s' inquieterebbe al penitenziario se io tornassi domani . Hanno fiducia in me . Ma non ne ho io , rispose asciutto Jody . Se tu fuggissi ne andrei di mezzo io . Basta , Guercio , non dire sciocchezze od io vado ad avvertire i guardiani . Non ce n' e` bisogno ; torno con te . Trasportarono i granchi nella scialuppa , sciolsero la fune e presero i remi , avviandosi lentamente verso la baia . Un quarto d' ora dopo giungevano dinanzi all' imbarcadero che in quel momento non era vigilato , non essendo ancora stato suonato il copri fuoco . Prendi il tuo granchio e vattene , disse Jody . E tu ? chiese il cingalese , guardandolo maliziosamente . Volevo invitarti a cenare con me ; sai che domani dovro` tornare al cantiere e che non ci rivedremo piu` per qualche settimana . Ho da portare i granchi al governatore e ricevere gli ordini per domani . Allora buona notte , Jody , disse il Guercio , mettendosi sulle spalle il granchio regalatogli e allontanandosi . Guardati dai cattivi incontri . Quali ? Il cingalese rispose con una risata e scomparve sotto gli alberi del viale . Il macchinista rimase sulla spiaggia con una mano affondata nella fascia dove celava il coltello , in preda ad una terribile perplessita` . Avrei fatto meglio ad ucciderlo , disse con voce irata . Quel furfante sa troppe cose ed ho paura che venga a guastare i nostri progetti . Mi ha spiato , ne sono certo , e sa che io da tempo vado accumulando dei viveri entro quel crepaccio . Come ha fatto a saperlo ? Che sia uno stregone od un demonio costui ? Fortunatamente domani , se tutto va bene , noi saremo lontani di qui e sulla scogliera non rimarra` un solo biscotto , ne` una briciola di pesce secco . Non perdiamo tempo . Sono gia` le dieci . Getto` i granchi entro una carriola , lasciandone pero` uno nella scialuppa , e li porto` nella casa del governatore , poi collo stesso rotabile s' avvio` verso il piccolo deposito di carbone , mormorando : Cerchiamo d' imbarcarne piu` che si puo` ! Nella rapidita` sta la nostra salvezza . Avanti e coraggio . 6 La fuga dei forzati Mentre il bravo mulatto preparava la fuga , il quartiermastro della Britannia ed il pescatore di perle si accingevano con grande sangue freddo e coraggio disperato alla terribile impresa , che poteva costare loro la vita , perche` non ignoravano che le sentinelle disposte intorno al penitenziario avevano l' ordine di sparare addosso a chiunque lasciava di notte i dormitori e l' infermeria . Per una combinazione fortunata , nessun ammalato era stato condotto in quei giorni nel loro reparto , sicche` potevano agire senza testimoni pericolosi . Dopo la visita serale fatta dal medico , avevano finto di addormentarsi subito , facendosi abbassare il lucignolo della lampada da Foster , il quale si era ben guardato di lasciare ad altri il primo quarto della mezzanotte , per non perdere la bottiglia promessagli da quella perla di mulatto , da quel bravo giovane dal cuore cosi` largo . Rannicchiati sotto le coperte i due forzati attendevano , in preda ad una certa angoscia , lo squillo che annunciava il copri fuoco e la visita di Jody , il quale doveva recare loro , come la sera innanzi , un paio di bicchieri di ginepro . Il quartiermastro aveva gia` tratto dal nascondiglio la piccola sega circolare , un vero capolavoro di meccanica , mosso da un sistema di orologeria che doveva far funzionare il disco dentato contro le sbarre di ferro delle finestre ; mentre il malabaro , le cui ferite si erano quasi rimarginate , levate due lenzuola da un letto vicino , le aveva rapidamente annodate per potersi calare sul tetto del magazzino senza correre il pericolo di rompersi il collo . Un passo piuttosto leggero , ad essi ben noto , ed una esclamazione gioconda di Foster , il quale vegliava nell' attiguo corridoio , li avverti` finalmente che il momento di agire era imminente . Jody era entrato portando la bottiglia promessa a quel beone d' irlandese , onde diventasse cieco e sordo . T' aspettavo , figliol mio , disse il guardiano . Non ho mai provato una sete cosi` terribile come questa sera . Sono sempre di parola , rispose il mulatto . E` una bottiglia uguale a quella di ieri ed esce dalla cantina del governatore . Figliol mio , disse l' irlandese , non vorrei che fossero le tue mani anziche` quelle del signor governatore a tirarle fuori dalle tenebre . Tanta generosita` da parte di quel signore , e verso un forzato , mi pare poco naturale . Bada , Jody , io sono un galantuomo innanzi tutto , e non tengo mano ai ladri . Oh ! Signor Foster ! esclamo` il macchinista , fingendosi addolorato e nello stesso tempo indignato . Mi credereste capace di derubare il governatore ? Potete berla con animo tranquillo : ho ucciso , e` vero , e mi hanno condannato ; ma non ho mai rubato . Sono stato uno stupido a sospettare di te , disse l' irlandese . Dammi la bottiglia , cuor d' oro , e facciamo la pace . Un bicchiere prima agli ammalati , se me lo permettete . Si` , va' , buon figliuolo . Jody empi` , come la sera precedente , le due tazze e mentre l' irlandese dava l' attacco alla bottiglia , entro` nell' infermeria chiudendo la porta . Il quartiermastro ed il malabaro si alzarono subito . Tutto va bene , disse rapidamente il macchinista . Non vi sono che due sentinelle lungo il viale ed ho promesso di vuotare insieme a loro un litro di gin . Passate dietro la siepe e andate ad aspettarmi nella scialuppa . E Foster ? chiese Will . Sta bevendo e fra poco sara` cosi` ubriaco da non vedere ne` udire nulla . E` montata la sega ? Si` . Agite subito , mentre io trattengo quell' ubriacone per qualche minuto , e non scendete dal letto finche` non mi vedrete uscire . E il Guercio ? chiese Palicur . E` da lui che dovete guardarvi . Quel cane vegliera` , non ne dubito` . Suvvia , bevete , spegnete il lume e filate . Se non riusciamo questa notte , non scapperemo piu` mai , perche` temo che il Guercio abbia indovinati i nostri disegni . Diede loro le tazze , fece cenno di non far rumore , passando spense la lampada , e raggiunse il sorvegliante che non aveva cessato di baciare la preziosa bottiglia . Appena la porta fu chiusa , udirono il mulatto dire all' irlandese : Si sono riaddormentati quei poveri diavoli . Non sono abituati al ginepro del governatore . Il quartiermastro ed il malabaro scivolarono giu` dai letti portando con loro la macchinetta e le lenzuola annodate . Puoi reggerti ? chiese Will all' indiano . Non temete per me , se il dorso e` ancora malandato , le ossa sono intatte e i muscoli sempre solidi . Stettero un momento in ascolto e , udendo nel corridoio il macchinista e l' irlandese chiacchierare , s' accostarono a una delle quattro finestre , quella situata presso l' angolo , la piu` lontana dalla porta d' ingresso . Il quartiermastro con una chiavetta monto` la macchinetta che nella forma rassomigliava ad una bussola , munita d' una piccola sega circolare sporgente d' acciaio temperato , della circonferenza di sei o sette centimetri , e l' accosto` ad una delle sbarre . Tosto la sega si mise a girare rapidissima , mordendo il ferro , senza produrre quasi rumore . Will , seguendo le istruzione del mulatto , l' aveva gia` abbondantemente unta coll' olio sottratto alla lampada , onde non producesse alcun stridore . E` meraviglioso questo minuscolo congegno , disse il quartiermastro , che si sentiva spruzzare da piccoli frammenti metallici . Vi sono pochi meccanici abili come quel Jody . Questa sega vale un tesoro . Morde bene ? chiese il malabaro sottovoce . Fra mezzo minuto questa sbarra sara` segata . Saremo costretti a toglierne quattro ed a compiere otto tagli . E` questione di cinque minuti : la` , guarda , e` finita . . Recisa ? Si` . Dall' altra parte , signor Will . Il quartiermastro ricarico` la molla e ricomincio` sull' opposta estremita` della sbarra . Nel frattempo nel corridoio si udivano sempre la voce un po' nasale del mulatto e quella rauca dell' irlandese . Il primo teneva a bada il secondo , raccontandogli delle storielle amene che lo facevano di quando in quando ridere ; ma che gl' impedivano di fare una improvvisa visita nell' infermeria , cosa poco probabile d' altronde , almeno finche` vi era del ginepro nella bottiglia . In capo a cinque o sei minuti le quattro sbarre erano a terra . E` fatto , disse il quartiermastro , respirando a pieni polmoni la brezza fresca della notte . Dammi le lenzuola . Annodo` solidamente un capo ad una delle sbarre superiori , poi guardo` giu` , lasciandole pendere . Il lenzuolo tocca il tetto del magazzino , disse al malabaro . La misura e` giusta . Vedete nessuno ? Solo gli alberi . Che ci sia qualche sentinella li` sotto , dinanzi alla porta del magazzino ? Jody ci avrebbe avvertiti . Prendi una sbarra che potra` servire come arma di difesa in caso di pericolo e scendi per primo . Si` , signor Will . Il malabaro scavalco` il davanzale , s' aggrappo` alle lenzuola e si lascio` scivolare , stringendo fra i denti una delle sbarre divelte . Quando il quartiermastro lo vide toccare il tetto , a sua volta discese . Adagio , signore , gli sussurro` il malabaro . Il tetto e` di stoppie e scricchiolera` sotto i nostri piedi . Puo` esservi qualche guardiano che dorme sotto di noi . E` probabile , rispose il quartiermastro , asciugandosi la fronte . Diavolo , io non avevo pensato a questo . Non facciamo rumore , signore . Le sentinelle non indugerebbero a farci fuoco addosso , se qualcuno desse l' allarme . E` vero ed in questo momento io pensavo al Guercio . Volete spaventarmi signor Will ? Non gia` che io abbia paura . di quell' uomo ; anzi se me lo vedro` dinanzi non lo risparmiero` . Speriamo che dorma . Avanti adagio adagio e bada dove posi i piedi . Si gettarono bocconi , strisciando dolcemente , con infinite precauzioni , per timore che il tetto , che sentivano tremare sotto il loro peso , da un momento all' altro cedesse . Di frequente sostavano per ascoltare e per girare uno sguardo pauroso all' ingiro . Pareva loro di scorgere talora delle ombre umane avanzarsi sotto il viale e di vedere il lampo delle canne delle carabine . Impiegarono non meno di cinque minuti a percorrere un tratto di pochi metri , poi finalmente si trovarono sull' angolo del tetto . Non vi era che un salto di tre metri da spiccare sopra delle aiole dove i guardiani avevano piantato dell' insalata d' Europa , che cresceva stentatamente , nonostante le assidue cure dei coltivatori . La terra , che veniva smossa ogni giorno , doveva attenuare ogni rumore . Prima di lasciarsi andare , Will guardo` attentamente in tutte le direzioni , temendo che qualche sentinella s' avanzasse improvvisamente sotto il viale . Non scorgendo nessuno stava per spiccare risolutamente il salto , quando udi` a cinquanta o sessanta passi una voce gridare : Chi vive ? I due fuggiaschi , credendosi scoperti , si appiattirono sull' orlo del tetto . Una voce che rispose subito alla sentinella li rassicuro` : Sono io : Jody . Aspetta un momento a saltare , Palicur , mormoro` rapidamente il quartiermastro della Britannia . Si sporse innanzi e vide il macchinista avanzarsi sotto il viale , portando in mano qualche cosa che rassomigliava a una bottiglia . Quando scomparve sotto gli alberi , dove lo attendeva il sorvegliante di guardia per bere insieme un sorso di brandy o di gin , Will e Palicur si lasciarono cadere in mezzo alle zolle senza fare alcun rumore , essendo stata la terra smossa di recente . Gambe , ora ! disse il quartiermastro , e apri bene gli occhi , Palicur . Vi puo` essere qualche guardiano presso l' imbarcadero . O il Guercio , disse il malabaro , stringendo i pugni . Sarei lieto di poterlo trovare prima di lasciare per sempre il penitenziario . Per mio conto preferisco non incontrarlo in questo momento , rispose Will . Darebbe l' allarme e noi verremmo subito presi . Gettati dietro la siepe e non far rumore . Il viale era fiancheggiato da una doppia linea di cespugli che formavano come delle siepi . I due fuggiaschi raggiunsero quella di destra e si misero a strisciare in direzione della spiaggia . Procedevano cauti , cogli occhi sbarrati e gli orecchi tesi non osando quasi alzare il capo e scostando con infinite precauzioni i rami che impedivano loro il passo . Sulla loro sinistra udivano le voci delle due sentinelle e quella di Jody ; dinanzi invece il frangersi monotono dell' onda che il mare spingeva incessantemente sulla sabbia . Avevano ormai percorso tutto il viale e non udivano piu` le voci dei guardiani , quando scorsero un' ombra umana immobile dinanzi ad un dammar che cresceva a pochi passi dall' imbarcadero . Will freno` a malapena una bestemmia . La via ci e` chiusa , mormoro` al malabaro . Che cosa fa li` quell' uomo ? Jody non ci aveva detto che vi era una sentinella anche presso l' imbarcadero . Come raggiungere la scialuppa senza farci scorgere da quello li` ? Signor Will , che sia il Guercio ? chiese il pescatore di perle . E` venuto anche a me il medesimo sospetto . Se e` lui vado a ucciderlo , checche` debba accadere , disse Palicur . E guasteresti tutti i nostri affari . Aspetta , vediamo chi e` , innanzi tutto . Scosto` dolcemente i rami e guardo` attentamente quell' uomo che si trovava a soli dieci passi e che volgeva loro le spalle , stando appoggiato , con ambo le braccia , sulla carabina che aveva la baionetta inastata . E` un guardiano , disse poi . Il Guercio sara` nella sua baracca a dormire . Non gli darebbero certo un' arma da fuoco in mano , anche se e` la spia del bagno . Non possiamo passare da un' altra parte ? Quell' uomo ci scorgerebbe egualmente , poiche` la scialuppa e` legata dinanzi a lui . Che fare , signor Will ? Fra poco Jody sara` qui e la sua presenza potrebbe allarmare quel guardiano . Dammi la tua sbarra , disse d' improvviso il quartiermastro , con accento risoluto . Che cosa volete fare , signor Will ? Sorprendere il guardiano e atterrarlo con un colpo solo . Tanto peggio per lui se muore . Se esitiamo , non lasceremo mai piu` questo inferno . Lasciate fare a me , signor Will ; sono piu` vigoroso di voi , anche se ho il dorso ancora mezzo fracassato . Noi indiani , nelle sorprese , siamo piu` abili di voi europei Sia , ma saro` pronto a prestarti man forte , e soprattutto non dimentichiamo la carabina e le cartucce di quell' uomo . Ci sara` di grande utilita` quell' arma . . Seguitemi , strisciando . Il malabaro si getto` a terra e avanzo` silenziosamente , trattenendo perfino il respiro . Il guardiano , per fortuna , gli volgeva le spalle e pareva si fosse addormentato sul suo fucile . La distanza a poco a poco scemava . Il malabaro aveva gia` impugnato la sbarra di ferro . Stava per scagliarsi , quando il sorvegliante , allarmato forse da qualche lieve rumore , si volse . Vedendosi dinanzi quelle due ombre , fece l' atto di alzare il fucile , ma Palicur non gli lascio` il tempo di adoperarlo , ne` di dare l' allarme . La sbarra di ferro gli piombo` sul cranio e lo fece stramazzare al suolo come fulminato , senza un sospiro . Probabilmente non era morto , poiche` l' elmo doveva aver attutito in gran parte il colpo . Palicur raccolse la carabina , mentre Will s' impossessava della cartuccera che era ben fornita , poi tutti e due si slanciarono verso l' imbarcadero , dinanzi a cui si cullava dolcemente la scialuppa a vapore . Pareva che nessuno si fosse accorto della caduta del povero sorvegliante ; d' altronde il rumore prodotto dal corpo nello stramazzare al suolo doveva essere stato soffocato dal frangersi della risacca . Da' fuoco al forno , Palicur , disse subito Will , porgendogli alcuni zolfanelli , poi getta dentro tanto carbone da riempirlo . E` necessario che la macchina abbia molta pressione o noi ... Si interruppe bruscamente . Al largo si udi` echeggiare un lungo muggito che pareva prodotto dalla sirena d' una nave a vapore . Un' imprecazione gli sfuggi` : Dannato inferno ! Chi arriva ? In quel momento vide un' ombra precipitarsi fuori da un cespuglio e balzare verso la spiaggia , mentre una voce poco lontana gridava : All' armi ! Hanno ucciso Bakson ! Jody ! esclamarono ad una voce Will ed il malabaro , riconoscendo quell' ombra . Era infatti il macchinista che giungeva , pallido come un morto e trafelato . Fuggiamo , disse il mulatto , balzando nella scialuppa . Sta per giungere il Nizam e le sentinelle hanno scoperto il cadavere di Bakson . Lesti ! Prendete i remi e corriamo verso la scogliera prima che ci scorgano ! In quel momento una voce imperiosa urlo` con tono di minaccia : Fermi o sparo ! Ai remi , voi ! disse il quartiermastro , armando precipitosamente la carabina strappata al sorvegliante . Rispondo io ! Fuoco alla macchina , Palicur , comando` Jody . Avvampa gia` , rispose il malabaro , mentre un getto di fumo densissimo , che puzzava di petrolio e di materie grasse , sfuggiva dal tube . Ai remi , arranca ! La medesima voce di prima echeggio` nel silenzio della notte : All' armi ! I forzati fuggono ! Poi un lampo ruppe le tenebre , seguito da una detonazione , e una palla fischio` sopra le teste dei fuggiaschi . Palicur e Jody si precipitarono sui remi , mentre la macchina cominciava a russare sonoramente . Il quartiermastro della Britannia , coricato sul banco di poppa , colla carabina in mano , aspettava che i sorveglianti di guardia si mostrassero , per aprire a sua volta il fuoco . Al largo la sirena della nave a vapore continuava a muggire lungamente , per annunciare ai guardiani del penitenziario il suo arrivo . I suoi fanali , verde e rosso sulla prora e bianco sull' albero di trinchetto , splendevano nettamente sul tenebroso orizzonte . Quando giungera` , noi avremo lasciato la scogliera e avremo la pressione necessaria per fuggire , e se quella nave vorra` darci la caccia , la faremo correre , disse il macchinista . Forza , Palicur ! La scialuppa e` pesante , ma fra poco filera` meglio di uno sword fish ! Un secondo sparo lo interruppe . Briganti ! esclamo` . Un po' piu` basso e la mia testa scoppiava come una noce di cocco . A voi ! grido` il quartiermastro della Britannia , puntando la carabina . Anche noi siamo armati e abbiamo il diritto di difenderci . Un sorvegliante scendeva verso la spiaggia a tutta corsa urlando a squarciagola : All' armi ! All' armi ! Will punto` il fucile , miro` per qualche istante , poi premette il grilletto lentamente . Il sorvegliante cadde , mandando un urlo , mentre verso il viale si udivano parecchie voci gridare : Dove sono ? Verso il bosco ? No , scappano sulla scialuppa . Alt ! Alt o vi caliamo a fondo ! Si` , prendeteci ! grido` il quartiermastro , che aveva ricaricato rapidamente la carabina . Da' dentro , Palicur ! urlo` Jody . Il Nizam s' avanza e puo` calarci a fondo con un paio di cannonate . La scialuppa , spinta da quelle quattro braccia vigorose , in quel frattempo aveva guadagnato tre o quattrocento metri e correva addosso alla punta meridionale della scogliera , dove i fuggiaschi contavano d' imbarcare le loro provviste . La pressione necessaria per mettere in moto la macchina non l' avevano ancora ottenuta , ma l' acqua non doveva tardare a vaporizzarsi , poiche` le materie grasse e la legna bagnata abbondantemente di petrolio spandevano , ardendo , un calore intenso . Gettati dietro agli scoglietti ! grido` il quartiermastro della Britannia a Jody , vedendo cinque o sei guardiani precipitarsi verso l' imbarcadero , mentre altri si dirigevano , correndo come cervi , verso il bacino dove stavano le scialuppe del penitenziario . Fra poco ci daranno la caccia . E rimarranno subito indietro , rispose il mulatto , facendo scivolare la barcaccia dietro uno scoglio . La macchina e` pronta a funzionare . Una scarica parti` dalla riva e parecchie palle rasentarono la poppa della scialuppa che era ancora allo scoperto . Troppo tardi , miei cari , grido` Will , deponendo la carabina per prendere anche lui i remi , mentre Jody si slanciava dietro la macchina . Abbiamo la pressione ? chiese Palicur . Si` , rispose il mulatto . Non ci prenderanno piu` , ora . Neanche il Nizam puo` raggiungerci , essendo meno rapido di noi . Presto , imbarchiamo i viveri , comando` Will . Dove sono ? Dietro quella punta ... in un crepaccio ... Satanasso ! Che cos' e` questo rumore ? Udite , signor Will ? Che cosa ? Dei tonfi . Alzarono i remi , mentre l' elica della scialuppa cominciava a mordere le acque . Dietro la scogliera che stavano per girare , si udivano infatti dei tonfi , come se dei pezzi di roccia o altre cose precipitassero in acqua . Il quartiermastro raccolse la carabina , mentre Jody toglieva disotto ad un banco una pistola , la sola arma che aveva rubato alla piccola armeria del penitenziario . Lancia la scialuppa verso il nascondiglio , disse Will . Ma udite ? chiese Jody . Si` : al timone tu , Palicur . La scialuppa giro` intorno alla punta estrema dell' isolotto e si caccio` fra due file di scoglietti , le cui punte emergevano fra le acque tormentate dalla risacca . Tosto un grido di furore sfuggi` al macchinista . Un uomo era uscito in quel momento dal crepaccio che serviva di nascondiglio alle provviste e aveva gettato in mare una cassa di latta , la quale era subito affondata . Ah ! Miserabile ! urlo` Jody , scaricando la pistola . L' uomo che aveva gettato la cassetta mando` un grido , poi balzo` verso le rocce superiori , cercando di raggiungere un gruppo di cocchi . Il Guercio ! urlo` Will . Muori , cane ! Il cingalese che , con quella rapida mossa , era sfuggito al colpo di pistola del macchinista , non pote` salvarsi da quello della carabina . La detonazione non si era ancora spenta , che i fuggiaschi lo videro stramazzare dietro la cresta e sparire dall' altra parte dell' isolotto gridando : Sono morto ! Poi si udi` un tonfo come d' un corpo che cade in mare . Jody balzo` subito a terra e si inerpico` fino al crepaccio che formava una minuscola caverna , appena sufficiente a dare asilo a due uomini . Ah ! Furfante ! grido` cacciandosi le mani nei capelli con un gesto disperato . Ha gettato tutto in mare ! Ci ha rovinati ! Scendi , non fermarti , disse Will . I guardiani giungono ! Odo i colpi di remo . Non abbiamo piu` nemmeno un biscotto . Ha gettato tutto in acqua . Non importa , vieni o saremo presi . Il macchinista , comprendendo finalmente che non era quello il momento di disperarsi , ridiscese la riva e balzo` nella scialuppa , mentre alcuni spari rimbombavano dall' altra parte della scogliera . A tutto vapore , Jody ! comando` il quartiermastro della Britannia . La scialuppa si scosto` dalla riva e s' allontano` rapidissima verso il sud , mentre sulla cima dell' isolotto apparivano alcuni sorveglianti . Nello stesso momento una voce formidabile , quella del Guercio , risuono` altissima fra le tenebre . Ci rivedremo , egli grido` , e ti disputero` Juga , cane di Palicur ! 7 La caccia ai fuggiaschi Lo stupore prodotto da quelle misteriose parole , pronunciate da quell' uomo che essi credevano ormai morto in fondo alle acque , fu cosi` profondo , che per qualche minuto i tre fuggiaschi dimenticarono perfino le scialuppe dei sorveglianti , lanciate sulle loro tracce con la speranza di raggiungerli . Ti disputero` Juga ! Davati ti lancia la sfida ! Come mai quell' uomo conosceva la fidanzata infelice del pescatore di perle ? Davati ! chi era costui ? Non era facile spiegarlo . Solo allora i fuggiaschi compresero che l' accanita sorveglianza del cingalese per impedire a loro , o meglio a Palicur , di fuggire aveva un motivo ben diverso da quello che avevano supposto fino a quel giorno . Il malabaro stava per aprire le labbra , quando il quartiermastro lo prevenne , dicendo : Parleremo di cio` piu` tardi . Abbiamo la pelle da salvare . Ecco che anche il Nizam si mette della partita . Guardiamoci dai suoi cannoni . E infatti i fuggiaschi non potevano ritenersi ormai salvi . Quattro scialuppe , montate dai migliori tiratori del penitenziario e dai remiganti piu` robusti , si erano staccate dalla scogliera e davano vigorosamente la caccia alla barca a vapore . Non erano pero` le scialuppe a preoccupare il quartiermastro . La macchina ormai funzionava e quei remi , per quanto poderosamente manovrati , non potevano competere coll' elica che gia` girava vorticosamente e che aumentava di momento in momento il numero dei suoi giri . Era il Nizam a costituire il vero pericolo , almeno pel momento , poiche` la scialuppa a vapore era ormai fuori portata dalle palle delle carabine , ma si trovava ancora sotto il tiro delle artiglierie . La nave , che portava ogni quindici giorni le provviste destinate al penitenziario , subito avvertita della fuga dei tre forzati , si era a sua volta messa in caccia . Era un vecchio piroscafo di tre o quattrocento tonnellate , con macchinario non troppo in buono stato a dire il vero , ma certo ben provvisto di combustibile , montato da una cinquantina di marinai dello Stato e armato di quattro pezzi d' artiglieria disposti sul ponte in barbetta . La scialuppa , che aveva un buon forno verticale , poteva senza difficolta` guadagnare via , sviluppando una velocita` di undici nodi all' ora , ma per quanto tempo ? Il combustibile accumulato da Jody poteva durare tutt' al piu` quaranta ore , se usato con economia , mentre il Nizain ne aveva forse per qualche settimana , senza bisogno di rifornirsi . Getta carbone , Jody , disse il quartiermastro che si era collocato alla barra del timone . Il Nizam sta girando la scogliera . E le barche ? Non occupartene . I sorveglianti , vedendo la scialuppa fuggire verso il sud , per mettersi al riparo dietro una punta rocciosa che si spingeva molto innanzi sul mare , avevano aperto un violentissimo fuoco colle carabine , fuoco affatto inefficace perche` , come abbiamo detto , i fuggiaschi si trovavano ormai fuori tiro . La nave a vapore , che affrettava la marcia , comparve a sua volta , mostrando i suoi tre fanali che spiccavano vivamente nelle tenebre . Quasi subito una fiamma baleno` a prora , seguita da una formidabile detonazione . Si udi` in aria il ronfo rauco del proiettile , poi si vide un getto di spuma balzare in alto a trenta metri dalla prora della scialuppa . Assaggiano , disse Will . Al terzo colpo ci prenderanno , se saremo ancora a tiro . Jody , carica la valvola o la scialuppa verra` spaccata ! Un secondo sparo rimbombo` sul ponte della nave a vapore e la palla s' affondo` a quaranta o cinquanta metri dalla poppa della scialuppa . Will si volto` vivamente , guardando il Nizam . Le scialuppe dei sorveglianti si erano fermate e tornavano lentamente verso Port Cornwallis , avendo ormai compreso che sprecavano forze e munizioni senza alcun risultato . La nave invece forzava le sue macchine , per raggiungere i fuggiaschi prima che potessero mettersi fuori portata dalle sue artiglierie . Dalla sua ciminiera uscivano , a gran volate , nubi di fumo miste a scorie , che salivano in cielo fiammeggiando . Se ci sbagliano siamo salvi , mormoro` il quartiermastro . Ancora mezzo minuto e le sue artiglierie diverranno inutili . Palicur ... Jody ... tenetevi pronti a gettarvi in acqua . Se ci spaccano la scialuppa , ripareremo sulla costa , se saremo ancora tutti vivi . Un terzo lampo baleno` sulla nave , verso poppa questa volta . Il quartiermastro si curvo` istintivamente e forse con quell' atto salvo` la propria vita , poiche` un istante dopo una palla passava quasi rasente la scialuppa , perdendosi in mare a brevissima distanza . Siamo salvi ! urlo` . A tutto vapore , Jody ! Non ci prendono piu` . La scialuppa aveva raggiunto la penisoletta che si protendeva molto avanti sul mare , mettendosi completamente al coperto dai colpi del Nizam . Il quartiermastro la lascio` filare per qualche po' lungo la costa , poi quando stimo` che fosse ormai abbastanza lontana per non aver piu` da temere le palle di cannone , torno` a lanciarla verso il sud . Avendo un vantaggio di quasi tre nodi all' ora sulla vecchia carcassa , anche mostrandosi non aveva piu` nulla da temere . E infatti un quarto proiettile sparatole dal Nizam cadde a piu` di cento metri dalla poppa . Buona notte , signori miei ! grido` Will ironicamente . Sara` per un' altra volta , se sarete capaci di raggiungerci . Non rinunceranno alla caccia , ve lo assicuro , signor Will , disse Jody , che guardava con angoscia la provvista di combustibile . Aspetteranno che abbiamo consumato questo po' di carbone per darci nuovamente addosso . Vi sono dei nascondigli lungo le coste e la` potremo fare legna , disse Palicur . Le piante resinose abbondano su queste isole . Non dico di no . Quanto la potremo durare con questa velocita` ? chiese il quartiermastro . Fino a posdomani all' alba , spero . Si potrebbe rallentare un po' ed economizzare il combustibile . Preferisco che questa velocita` non scemi , rispose Will . In vent' otto o trenta ore noi potremo raggiungere l' ultima isola del gruppo senza fermarci . Dimenticate una cosa , signor Will . Quale ? Che non abbiamo nemmeno un biscotto da porre sotto i denti . In qualche modo provvederemo . E che non possediamo nemmeno una goccia d' acqua , signor Will . Quel furfante ha gettato via anche le noci di cocco . Faremo una punta sulla costa , il piu` tardi possibile . Mi preme perdere di vista quella nave , prima di tutto . A mezzodi` avremo almeno trenta nodi di vantaggio . Aspettiamo il mezzodi` dunque . Guardo` verso il nord ; i fanali del Nizam scintillavano ancora sulla fosca linea dell' orizzonte , cosi` piccoli pero` che non dovevano tardare a scomparire . Il vecchio legno perdeva via ad ogni momento e bruciava inutilmente il suo carbone nelle macchine asmatiche . Ora possiamo parlare dei nostri affari , disse Will , guardando il malabaro che pareva immerso in profondi pensieri . Nessuno ci minaccia pel momento e la nostra rotta non richiede alcuna vigilanza . Palicur , quale impressione ti ha fatto il cingalese con quelle parole ? Io credo d' impazzire , signor Will , rispose il pescatore di perle . E` mezz' ora che frugo e rifrugo nella mia memoria e che tormento ferocemente il mio cervello per tentare di spiegare quel mistero . Davati ! Chi puo` essere ? Eppure questo nome io devo averlo gia` udito . Da chi ? Da Juga . Dalla bocca della tua fidanzata ? Si` , signor Will . Sono certo che quel nome lo ha pronunciato . Quando ? Non ve lo saprei dire . Spieghiamoci . Prima avevi mai veduto il Guercio ? Non mi sembra , signore , rispose Palicur . Pensa bene . Ho pensato molto , signore , e non mi ricordo d' averlo incontrato fuori dal bagno . E come vuoi che conosca Juga ? Il fatto e` che quell' uomo e` un tuo rivale e deve aver amato la fanciulla del tuo cuore . Ecco , signor Will . Mi ricordo che una sera il padre della fanciulla mi parlo` di un pescatore di perle , che aveva chiesto la mano di Juga , ma io non seppi mai chi fosse , perche` piu` nessuno me ne parlo` . Mi viene ora un sospetto , disse Will . Che il Guercio non sia stato estraneo al rapimento commesso dal tiruvamska del monastero di Annarodgburro e che sia stato lui ad additargliela , per vendicarsi del rifiuto avuto . Sono anch' io del vostro parere , signor Will . Ma se era perduta per te lo era pure per lui in tal caso , disse Jody , che fino allora si era limitato ad ascoltare i suoi compagni . Avrebbe potuto riscattarla colla perla sanguinosa , quella maledetta perla che io ho tanto cercato per due mesi di seguito , dopo il rapimento di Juga . La perla sanguinosa ! esclamo` il quartiermastro . Ecco la seconda volta che io l' odo nominare da te , senza aver potuto ancora sapere di che cosa si tratta . Era la famosa perla che ornava come un terzo occhio la fronte della statua gigantesca di Godama , che trovasi nel monastero di Annarodgburro , disse Palicur . E che c' entra con Juga ? Solo colui che puo` ritrovarla puo` riscattare una delle fanciulle diventate spose del dio . Se io potessi scoprirla , Juga tornerebbe mia . E dove si trova ? In fondo allo stretto di Manaar . Chi ve l' ha gettata ? Colui che l' ha rubata ; o meglio , non l' ha gettata , perche` essa si trova ancora nell' atroce ferita che quel disgraziato si era fatto nella coscia destra . Si` , conosco anch' io quella storia , disse Jody . Io invece non capisco affatto , rispose Will . Spiegati meglio , Palicur . I fanali del Nizam non sono piu` visibili , possiamo quindi chiacchierare a nostro bell' agio . Quella storia rimonta a due anni fa , disse il malabaro . In occasione d' un pellegrinaggio , un pescatore di perle , uomo astuto e di fegato , si era fisso in capo di togliere la perla che ornava la fronte di Godama e che tutti ammiravano per la sua grossezza e per il suo splendore . L' impresa non era certo facile , eppure quell' uomo , non si sa in qual modo , riusci` a privare il dio di quell' ornamento . Se era stato possibile commettere il furto , non era invece facile trafugare il gioiello . Dato l' allarme , tutte le porte del monastero vennero chiuse e tutti i passi che conducevano sulla montagna immediatamente occupati , onde nessun pellegrino potesse allontanarsi senza essere prima rigorosamente perquisito . Il ladro riusci` pero` a condurre a buon fine l' audace furto . Coll' aiuto d' un complice , un vecchio indiano , anche lui pescatore di perle a quanto si suppone , si fece fare una profonda incisione nella coscia destra e nascose dentro l' orribile ferita la perla . Pote` quindi lasciare indisturbato Annarodgburro , fingendo di essersi ferito accidentalmente con un colpo di scure ; nessuno poteva supporre che portasse la perla sepolta nella sua carne . Era grossa ? chiese il quartiermastro , che s' interessava straordinariamente a quel racconto . Quanto una noce , mi hanno detto , rispose Palicur . Quell' uomo doveva soffrire atrocemente con un simile ingombro nella carne . Certo e dovette arruolare dei portatori per farsi condurre alla costa su un palanchino . E non vendette cola` la perla ? Non ne ebbe il tempo . Il vecchio indiano che gli aveva fatto la ferita , spaventato dagli anatemi lanciati dai tiruvamska contro gli autori del furto , ventiquattr' ore dopo denunciava il pescatore di perle . Questi fu subito inseguito e raggiunto , nel momento in cui stava per prendere il largo su una scialuppa e riparare nel Travancore . Vedendosi perduto , piuttosto che restituire la perla s' inabisso` all' estremita` settentrionale del banco di Manaar , dopo essersi sparato un colpo di pistola in un orecchio . Colla perla rinchiusa nella ferita ? Si` , signor Will . E non fu piu` ritrovato il suo cadavere ? No , perche` l' acqua cola` raggiunge i sessanta e fors' anche i settanta metri di profondita` e nessun pescatore di perle puo` discendere tanto . Con un buon scafandro avrebbero potuto ripescare l' uomo e anche la famosa perla , disse il quartiermastro . Che cos' e` uno scafandro ? disse il malabaro . Te lo diro` un' altra volta . Continua per ora . La storia e` finita , signor Will . L' hai cercata anche tu quella perla ? Si` , appena riacquistata la salute , mi sono recato al banco colla speranza di trovarla e di riscattare con quella Juga , ma non riuscii mai a raggiungere il fondo . Fu allora che , avvilito di non poterla rinvenire , tentai di rapire la fanciulla . Will fece colla mano un gesto , poi disse , come parlando fra se` : Se si potesse sapere il luogo preciso dove quell' uomo si e` lasciato andare a picco ... chissa` ! Ma io lo so , signor Will , rispose il malabaro . Mi e` stato indicato esattamente da uno degli uomini che inseguivano il ladro sul mare . E se qualche squalo avesse divorato il ladro e la perla insieme ? E poi in due anni il corpo si sara` disciolto e chissa` dove sara` andato a finire il terzo occhio del dio cingalese . Tuttavia non disperiamo , aggiunse poi , vedendo che Palicur impallidiva . La perla puo` essersi mescolata alla sabbia . Stette un momento silenzioso , poi riprese . Vorrei sapere perche` il Guercio si trovava al penitenziario . Vi e` un punto oscuro che vorrei dilucidare . Io lo so , disse Jody . Me lo ha raccontato Foster , una sera che era mezzo ubriaco . Narra dunque . Il mulatto stava per aprire le labbra , quando avvenne un urto violentissimo che fece alzare di colpo la scialuppa , mentre nello stesso momento uno sprazzo di materia nera come l' inchiostro , che tramandava un acuto odore di muschio , si rovesciava sui banchi , mandando a gambe levate i tre forzati e inondandoli da capo a piedi . 8 I vampiri dell' oceano Passato il primo istante di stupore e , diciamolo pure , anche di spavento , i tre forzati , che grondavano come se si fossero immersi in un tino pieno d' inchiostro , si affrettarono ad alzarsi , afferrando Will la carabina e Palicur la pistola di Jody , che aveva trovato sottomano . La scialuppa , dopo quell' improvviso urto , si era arrestata di colpo a causa probabilmente di qualche guasto avvenuta alla macchina o all' elica , e ondeggiava vivamente fra larghi sprazzi di spuma , sollevati intorno a essa dall' essere misterioso che aveva inondato , di quella materia nera puzzolente di muschio , i tre uomini . Will , che per primo giunse a prua , mando` tosto un grido d' orrore : Oh ! Che orribile mostro ! Indietro , amici ! Un animale di enormi dimensioni , dal corpo fusiforme , lungo una mezza dozzina di metri , di colore rossastro , con otto braccia munite di ventose che gli coronavano la testa , lunghe ognuna sei o sette metri , si agitava dinanzi alla scialuppa , aprendo e richiudendo la bocca che aveva un' apertura di mezzo metro . I due occhi , che avevano uno sviluppo spaventevole , piatti , glauchi e con un lampo giallo che faceva paura , si fissarono subito sul quartiermastro come se volessero affascinarlo . Lo sperone della scialuppa doveva aver ferito quel mostro , poiche` fra due tentacoli sfuggiva della materia nerastra e viscida che tingeva la spuma d' un color rosso brunastro . Un millepiedi ! grido` Palicur , che aveva raggiunto il quartiermastro . O meglio una piovra colossale , aggiunse Will . Bada , Palicur ! Se uno di quei tentacoli ti afferra , ti succhiera` il sangue fino all' ultima stilla . Conosco quelle bestie , signor Will , rispose il malabaro , che non pareva affatto spaventato . Ne ho sventrato parecchie nei bassifondi di Manaar ; e` bensi` vero che le mie non erano cosi` colossali . Il calamaro gigante , furioso per la ferita ricevuta , non pareva disposto ad andarsene senza prendersi una rivincita . Agitando burrascosamente le sue otto braccia , due delle quali erano piu` lunghe delle altre , in un lampo si fece addosso alla scialuppa , cercando di avvincerla e di rovesciarla , cosa certo non difficile per lui . Attenti , amici ! grido` Will , puntando la carabina verso la bocca spalancata del mostro , quantunque non ignorasse che ben poco avrebbe potuto fare una palla su quella massa gelatinosa che non offriva alcuna resistenza ai proiettili . Jody era pure accorso , armato d' un solido coltellaccio , l' arma migliore contro quei mostri . La scialuppa , stretta fra quelle poderose braccia , che l' avevano ormai avvinghiata strettamente tutt' intorno , fu sollevata dalle acque . Jody e Will mandarono un urlo di spavento , credendo che venisse capovolta ; solo il malabaro non perdette il suo sangue freddo . Con una mossa rapida strappo` al mulatto il coltello , poi con un salto improvviso balzo` in acqua , gridando : Lasciate fare a me ! Scomparve per un momento , poi emerse dietro al mostruoso calamaro . Nella destra stringeva sempre il coltello . Will intanto scarico` la carabina nella bocca del mostro . La fiamma , che gli brucio` quella specie di becco di pappagallo che formavano le labbra , piu` che la ferita prodotta dal proiettile , costrinse il calamaro a lasciare la scialuppa , facendola ricadere in acqua . Nel medesimo tempo il malabaro si rituffava . Palicur ! gridarono il quartiermastro e Jody , spaventati di vederlo cosi` vicino al mostro . Pazzo , che cosa fai ? A bordo ! L' intrepido pescatore di perle , abituato ad affrontare i formidabili abitatori dei fondi sottomarini , non era cosi` pazzo come credevano , perche` ad un tratto videro il calamaro vomitare tutta la sua riserva d' inchiostro , poi indietreggiare rapidamente , mentre i suoi tentacoli battevano disperatamente le acque . Il malabaro lo aveva assalito per di sotto e affondava furiosamente il coltellaccio nell' enorme massa gelatinosa , cacciandovi dentro perfino il braccio per squarciare i tre cuori che quei mostri posseggono . Invano il cefalopodo si dibatteva forsennatamente , per strapparsi quel nemico che gli era come appiccicato . I suoi tentacoli fischiavano per l' aria colla velocita` di altrettante fruste e s' immergevano cercando di afferrare l' audace pescatore e dissanguarlo ; i suoi occhi , gia` enormi , si dilatavano , mentre le sue carni smarrivano il colore rossastro per diventare biancastre , quasi trasparenti . Pareva che perdessero la loro consistenza e si vuotassero , per afflosciarsi come cenci . A un tratto il calamaro ripiego` le sue terribili braccia e si lascio` andare a picco , dopo aver scaricato in direzione della scialuppa un ultimo getto d' inchiostro . Il quartiermastro e Jody , che avevano assistito con angoscia alla lotta impegnata dall' ardito pescatore di perle con quel formidabile avversario , abitatore delle misteriose profondita` del mare , per un istante credettero che il malabaro fosse stato trascinato a fondo dall' enorme massa che calava . Invece lo videro emergere bruscamente a dieci passi dalla scialuppa , stringendo ancora il coltellaccio . Qui , Palicur ! gridarono ad una voce Jody ed il quartiermastro . Il pescatore con poche poderose bracciate raggiunse la scialuppa e fu tosto issato a bordo . Hai nessuna ferita ? gli chiese premurosamente Will . No , rispose il valoroso indiano , sorridendo . I suoi tentacoli non sono riusciti ad afferrarmi ; d' altronde mi sarei affrettato a reciderli con un buon colpo di coltello . Sei stato pazzo a esporti cosi` . Se non avessi assalito il calamaro sott' acqua , avrebbe finito col rovesciare la scialuppa . Quantunque gelatinosi , quei brutti mostri posseggono una forza straordinaria , specialmente nelle braccia . Io lo so per averlo provato . Dove ? chiese Jody . Sui banchi di Manaar . Per due volte , mentre cercavo le perle dieci metri sott' acqua , mi sono trovato alle prese con delle piovre e sono sfuggito per puro miracolo a una morte sicura . Narra ... La macchina , prima , Jody , disse il quartiermastro . Se si e` arrestata deve aver subito qualche guasto . Funziona , signore ; e` l' elica che deve essere stata contorta o spezzata dai tentacoli del mostro . Fortunatamente ne abbiamo una di ricambio a vite e mi sara` facile metterla a posto . Basta che spostiate il carbone verso prua , in modo che l' albero motore rimanga sopra il livello dell' acqua . Non perdiamo tempo . Non dobbiamo dimenticare che abbiamo il Nizam alle spalle . C' inseguira` ancora ? chiese Palicur . Non ne dubito , rispose il quartiermastro . Sanno i nostri inseguitori che la nostra provvista di carbone non puo` durare a lungo , e aspetteranno che l' abbiamo consumata per sorprenderci . Certo , disse Jody . Al lavoro , amici . Ho paura di veder giungere quella maledetta carcassa . Si misero febbrilmente all' opera , levando il carbone che si trovava nel centro della scialuppa ed accumulandolo invece a prora . Bastarono venti minuti per mettere allo scoperto l' elica . Come Jody aveva previsto , le tre pale erano state contorte in tal modo dai tentacoli del calamaro , da non servire piu` a nulla . Bell' affare , se non ne avessimo avuto una di ricambio , brontolo` . Svito` quella guasta e colloco` al suo posto l' altra che aveva levato dalla sua cassa . Partiamo , disse , quando l' operazione fu finita . Rigettarono parte del carbone intorno alla macchina per meglio equilibrare la scialuppa e alle quattro , nel momento in cui il primo raggio di sole illuminava le acque dell' Oceano Indiano , ripresero la loro corsa verso il sud , tenendosi ad un paio di miglia dalla costa . Avevano percorso appena tre gomene , quando scorsero a fior d' acqua una enorme massa biancastra che le onde trastullavano . Il calamaro ! esclamo` Palicur , che per primo l' aveva scoperto . Ecco un buon boccone pei pescecani . Morto ? chiesero ad una voce Jody e Will . Se fosse ancora vivo avrebbe la tinta rossastra . Cambiano colore come i camaleonti , questi mostri ? chiese il mulatto . Ne` piu` ne` meno , Jody . Sono buoni da mangiarsi ? Non ho mai veduto nessuno nutrirsi di quelle carni appestate di muschio . Eppure a Manaar se ne uccidono sovente . Ah ! E` vero , anzi tu hai corso il pericolo di venire dissanguato , e` vero Palicur ? Si` , Jody , e ti assicuro che me la sono veduta molto brutta , tutte e due le volte . Narra un po' , malabaro , giacche` nessun pericolo ci minaccia , per ora . E inganneremo meglio il tempo , disse il quartiermastro . Il primo che uccisi lo incontrai all' entrata della baia di Condatsci . Stavo perlustrando un banco , in un luogo ove l' acqua era profonda una diecina di metri , ma cosi` limpida da lasciar scorgere distintamente i gruppi di ostriche perlifere , quando i miei occhi caddero su due specie di braccia che uscivano dal crepaccio d' una roccia sottomarina . Curioso di sapere di che cosa si trattasse ed essendo io allora gia` un abilissimo palombaro , capace di rimanere sott' acqua perfino un minuto e mezzo , mi lasciai andare a picco , stringendo fra le gambe la pietra in forma di pan di zucchero di cui ci serviamo noi per discendere piu` rapidamente . Avevo appena toccato il fondo , quando mi sentii afferrare attraverso il corpo , provando nel medesimo tempo come l' impressione di una scottatura . Avendo smosso la sabbia , dapprima non potei discernere nulla ; quando l' acqua si schiari` scorsi , con mia non lieta sorpresa , uno di quei vampiri dell' oceano . Si era avvinghiato al mio corpo con tutti i tentacoli ; gli occhi del mostro , quegli occhi enormi e glauchi , erano fissi su di me , immobili , come per meglio assaporare il mio supplizio ; e attraverso quel corpo quasi trasparente vedevo il mio sangue travasato scorrere dalle ventose alla bocca e passare quindi nel ventricolo . Palicur , mi fai drizzare i capelli , disse Jody . Radunai tutte le mie forze e , riuscito ad estrarre il coltello , mi misi a tempestare il vampiro cosi` rabbiosamente da costringerlo a lasciarmi finalmente libero . Non era pero` ancora finita . La barca che montavo era condotta da un ragazzo cingalese e quello stupido , vedendomi alle prese con quel mostro , invece di attendermi era fuggito verso riva . Io mi sarei lasciato dissanguare dal mostro , disse Jody . Io non la pensavo invece cosi` , rispose il pescatore di perle . A vent' anni non ci si lascia vincere troppo facilmente e l' idea di morire in fondo al mare non sorride affatto . Quando tornai a galla e non vidi piu` il canotto , cercai anch' io di salvarmi verso la costa , ma mi sentii afferrare di nuovo per le gambe da uno di quei tentacoli e trascinare sott' acqua . Il calamaro , stuzzicato dalle prime sorsate di sangue che mi aveva succhiate , pareva risoluto a finirmi completamente . Toccai fondo a cinque o sei metri di profondita` ed essendomi nuovamente liberato dalla stretta , cercai di avanzare sul fondo per raggiungere la riva che non doveva essere lontana . L' impresa non era facile perche` il banco era assai scabroso in quel punto e io avevo sempre addosso il calamaro che non mi lasciava un solo momento . Trascinandomi penosamente e lentamente , lottando coi pugni e coi piedi , finii per raggiungere le acque basse e potei emergere dal mare piu` che mezzo . Il polipo , che mi aveva sempre seguito , tento` allora l' ultimo attacco , gettandosi su di me con tutta la sua mole e avvinghiandosi colle sue terribili ventose al mio corpo . Male pero` gliene incolse , perche` fui pronto a rovesciargli , come un guanto , quella specie di cappuccio che forma la sua testa e a fargli cosi` perdere immediatamente le forze . I pescatori di perle , miei compagni , mi avevano insegnato quel colpo , e mi riusci` cosi` bene che vidi i tentacoli del mostro perdere la loro forma rotonda , i succhiatori non formare piu` il vuoto come pompe aspiranti e staccarsi da me , ed il corpo , schifoso sacco che si vuota per empirsi di sangue , massa gelatinosa che acquista nel momento della lotta la tenacita` del cuoio e la trasparenza del cristallo , diventare ad un tratto floscio e cadere intorno a me come un cencio . Il polipo era morto . Ecco una terribile prova , disse il quartiermastro della Britannia , e che pochi uomini avrebbero potuto sopportare . La seconda e` stata ancora piu` tremenda , signor Will , disse il malabaro . Ero sceso in fondo al mare un po' al nord del grande banco di Manaar per esaminare quelle sabbie e quelle rocce prima di farvi discendere i miei palombari , e sapendo che quelle acque erano frequentate dai pescicani , mi ero armato d' un palo di ferro assai aguzzo e mi ero fornito d' una certa quantita` di calce in polvere , avviluppata in una foglia onde accecarli se mi avessero assalito . Ero calato dinanzi ad un ammasso di macigni , quando , girando intorno lo sguardo , vidi fra due rocce gli occhi di un enorme vampiro dell' oceano che mi guardavano fissamente . Prima che mi fosse possibile assalirlo , quello mi scarico` addosso un tale uragano d' inchiostro che non potei scorgere piu` nulla intorno a me . Avevo gia` abbandonato la pietra per rimontare alla superficie , allorche` con terrore sentii il polipo scivolarmi lungo il dorso e prendermi per un braccio con tale forza che ebbi l' impressione di essere stretto da una vera morsa . Voi sapete se sono robusto . Cercai con tutte le mie forze di liberarmi e di servirmi del palo : fatica inutile . Per colmo di sventura uno dei tentacoli mi si fisso` sull' occhio sinistro che tenevo spalancato , dimodoche` io non avevo piu` libero che il destro . Potete immaginarvi facilmente l' orrore della mia situazione . Fui soffocato ; quasi privo di sensi , ebbi pero` ancora la forza d' animo di rimanermene tranquillo nella speranza che qualcuno dei miei compagni , non vedendomi comparire alla superficie , giungesse in mio aiuto . Fu la mia salvezza . Un mio amico , immaginandosi che qualche cosa di grave mi fosse toccato , spezzo` una noce di cocco e spremette sull' acqua alcune gocce d' olio per cercare di discernere cio` che accadeva in fondo al mare . Visto il polipo , s' immerse subito armato d' un coltellaccio e assali` il mostro con tanto vigore che quello , non trovando di suo gradimento quei colpi , mi lascio` , nascondendosi nelle sabbie . Quando tornai a galla ero completamente sfinito . Il sangue mi sgorgava dagli occhi e dagli orecchi e il mio ventre era gonfio come una botte per la grande quantita` d' acqua che avevo assorbito . Per qualche tempo credetti che il mio occhio sinistro fosse perduto , essendo stato succhiato dalla ventosa del vampiro , e dovetti rimanere coricato nella mia capanna piu` di quaranta giorni , prima di rimettermi completamente dalla terribile emozione provata . Aspetta che vada ad affrontarli io , disse Jody . Sarei sicuro di morire di paura . Ma gia` , io non sono nato per diventare un pescatore di perle 9 Le isole Nicobare Ventiquattro ore dopo , i fuggiaschi , che non avevano cessato di consumare carbone , fermamente decisi a distanziare il piu` possibile il Nizam prima di esaurire la loro provvista di combustibile , avvistavano le alte montagne della isola maggiore Nicobara , presso cui contavano fermarsi alcuni giorni per provvedersi di viveri , prima d' intraprendere la traversata dell' Oceano Indiano occidentale . Per non perdere tempo e un po' anche per paura di venire presi e massacrati dagli isolani , non avevano preso terra in alcun luogo delle Andamane , le quali godevano , specialmente in quell' epoca , pessima fama , nonostante la vicinanza della guarnigione anglo indiana di Port Cornwallis . Arrestarsi in qualche luogo era pero` necessario , perche` la provvista di carbone stava per esaurirsi e perche` durante quella corsa non avevano mangiato che due biscotti , i soli che avessero trovato per caso nella cassetta del macchinista , dimenticati la` da chissa` quanto tempo , e non avevano ingollato una goccia d' acqua . Muoviamo diritti su Karnicobar , aveva detto il quartiermastro della Britannia , che conosceva quasi tutte le isole disseminate nel vastissimo Oceano Indiano , a ponente ed a levante della penisola indostana . Cola` troveremo acqua e viveri e aspetteremo il passaggio del Nizam . Vi raccomando soprattutto di tenervi lontano dagli isolani , onde non informino i nostri inseguitori della nostra presenza . Dopo di cio` avevano caricato il fornello fino alla bocca e accelerato la corsa , essendo il sole prossimo al tramonto . Le Nicobare formano un arcipelago di dieci isole disseminate a gran distanza le une dalle altre , di cui la grande Nicobara , che e` la piu` meridionale , ha una lunghezza di quindici leghe . Le altre piu` notevoli sono Sambelang , Ketchoul , Komarta , Nancovery , Priconta , Peressa , Pebraourie , Pabonin e Karnicobar . Tutte sono assai montagnose e coperte di alberi , specialmente di cocchi , di betel , di areka , di tek , di sassofrassi assai aromatici e di karum i quali producono delle frutta assai migliori di quelle degli alberi del pane di Otaiti , che pure sono ritenuti i migliori del mondo . Il clima delle Nicobare e` pero` assai malsano , a causa delle piogge incessanti che vi cadono , prodotte dai monsoni ; e le febbri terribili che vi regnano hanno reso sempre impossibile agli europei la colonizzazione di quelle terre , che pure hanno dei comodi porti dove le navi potrebbero trovare sicuri rifugi . E infatti tre tentativi andarono all' aria . I danesi per primi , i quali vantano tutt' ora dei diritti su quell' arcipelago , fondarono uno stabilimento nel XVII secolo nella vasta baia dell' isola Komarta , che chiamarono Nuova Zelanda , ma poco tempo dopo dovettero abbandonarla a causa delle febbri che distruggevano rapidamente i coloni . Ne tentarono un' altra sull' isola Nancovery , che ebbe ugual sorte . Anche gli austriaci , che nel 1778 occuparono Komarta abbandonata dai primi , non ebbero miglior fortuna e si videro costretti a sgombrarla piu` che in fretta e salpare le ancore . Una vera disdetta , perche` quelle isole sono ricche , producono piante ricercate , abbondano di selvaggina , soprattutto di buoi che , importati dagli europei , si sono straordinariamente moltiplicati dopo il loro abbandono di quelle terre : e inoltre gl' indigeni non sono cosi` selvaggi , ne` cosi` fieri come gli Andamani , anzi sono timidi e ospitali , purche` non si tocchino le loro donne di cui sono estremamente gelosi . La scialuppa , che divorava voracemente gli ultimi pezzi di carbone fossile con grande rincrescimento di Jody , un' ora dopo il tramonto giunse a poche gomene dalle coste occidentali di Karnicobar , che erano coperte da foltissime piante . Passata al largo della baia dei Saoni , dove il quartiermastro sapeva che vi erano dei villaggi , supero` un passaggio aperto nel banco corallifero e ando` ad arenarsi dolcemente in fondo a una minuscola rada , dove sboccava un fiumicello e che pareva deserta . I tre uomini spensero il fuoco per non sprecare inutilmente quel po' di carbone che ancora bruciava , e dopo aver legato solidamente la scialuppa , scesero a terra portando con se` la carabina , la pistola e due coperte , le sole che possedevano e colle quali contavano di farsi piu` tardi delle vele . Le due rive del fiumicello erano ingombre di splendidi alberi , che proiettavano una fitta ombra sulle acque biancastre ; non era quindi improbabile che ve ne fossero anche di quelli portanti frutta . Cerchiamo la cena innanzi tutto , disse Will , che pareva lietissimo di trovarsi a terra a cosi` grande distanza dal penitenziario . Spero che passeremo una buona notte . Vi sono abitanti su quest' isola ? chiese Palicur . Pochi villaggi , ma non dobbiamo preoccuparci degli indigeni . Anche se ci scoprissero non ci darebbero fastidi , avendo imparato a rispettare gli europei . E` vero che hanno la coda , signor Will ? chiese Jody . Lo si e` creduto un tempo , rispose il quartiermastro ridendo . E infatti , veduti ad una certa distanza , pare che veramente l' abbiano , usando questi isolani portare un lembo di pelle che lasciano pendere lungo il dorso . Che il Nizam venga a cercarci qui ? chiese Palicur . E` probabile che faccia una punta nella baia dei Saoni , per interrogare gl' indigeni ; per questo preferirei che non ci scorgessero . Questo luogo pero` mi pare deserto e in mezzo alla foresta non ci troveranno facilmente . Va' a cercare ostriche e granchi sulla spiaggia , Jody , mentre noi cerchiamo le frutta . Signor Will , disse il macchinista , arrestandosi . Vi sono bestie feroci qui ? Non vorrei cadere fra le unghie di qualche tigre . Tigri no , coccodrilli o meglio gaviali si` , e anche serpenti velenosissimi . Guarda dove posi i piedi . Mentre il macchinista s' avviava verso la spiaggia , l' inglese e il malabaro si cacciarono nella foresta , sopra la quale volteggiavano dei giganteschi pipistrelli , e poco dopo s' arrestavano dinanzi ad un albero i cui rami si piegavano sotto il peso di certe frutta rugose , grosse quasi quanto la testa d' un bambino . Ecco un karum che ci fornira` quanto pane vorremo , disse Will , che lo aveva subito riconosciuto . Un mellori , signore , disse il malabaro . Si` , lo chiamano cosi` i portoghesi . Potremo caricare la scialuppa . E conservare la polpa se avremo la precauzione di farla fermentare qualche giorno sotto terra , aggiunse il quartiermastro . Puoi salire , Palicur ? Le ferite non mi danno ormai piu` alcun fastidio , signor Will . Il pescatore di perle s' aggrappo` ad alcune piante parassite di nepentes che portavano i loro vasi semiricolmi d' acqua piu` o meno limpida e , raggiunto un ramo , fece cadere al suolo una dozzina di quelle grosse palle . Stava per discendere , quando verso la spiaggia udirono Jody urlare : Preso , accorrete o mi scappa ! Il quartiermastro fece un salto verso la carabina che aveva appoggiato al tronco dell' albero , mentre il malabaro si lasciava cadere a terra . Presto , Palicur , disse Will , slanciandosi a corsa sfrenata . Qualcuno puo` minacciare Jody . Attraversarono come un lampo il lembo della foresta e si slanciarono verso la spiaggia , dove il mulatto pareva lottasse contro qualche cosa di enorme e di non ben definito , che egli tempestava di legnate poderose . Che c' e` , Jody ? grido` il quartiermastro , preparandosi a far fuoco . Aiutatemi a rovesciare questa montagna di carne , prima che fugga in mare , rispose il macchinista . Ci vorrebbe una gru ! Il quartiermastro ed il malabaro si erano fermati dinanzi ad una testuggine di dimensioni cosi` enormi che prima di allora non ne avevano visto l' eguale , ma che riconobbero subito . Una tartaruga elefantina ! esclamo` Will . Hai ragione di dire che e` una vera montagna di carne e che noi tre non la potremo rovesciare . Ci vorrebbero dieci facchini per muovere questa massa . Quel rettile era infatti straordinariamente grosso . Non era piu` lungo di un metro e mezzo , ma il suo guscio nero e robustissimo s' innalzava formando una specie di cupola , sotto cui dovevano trovarsi per lo meno duecento chilogrammi di carne . Quei mostri , la cui vista fa pensare agli animalacci dell' epoca antidiluviana , non sono rari nell' Oceano Indiano , anzi abbondano in certe isole come nelle Maldive , nelle Nicobare e soprattutto in quelle mascarine , nelle isole di Francia e della Riunione , dove anzi si allevano entro recinti chiusi per servire di svago ai ragazzi , potendone esse portare e trascinare parecchi sul poderoso dorso . Il rettile scoperto dal macchinista , sotto la grandine di legnate somministrategli , aveva ritirato la testa e si era fermato , sicuro che nessuno lo avrebbe scovato entro la sua fortezza ossea ne` sarebbe stato capace di rovesciarlo sul dorso . Aveva pero` fatto male i conti , perche` Will , visto che non voleva offrire la sua testa al coltello del malabaro , gli sparo` dentro un colpo di pistola , fracassandogli il cranio . Eccolo immobilizzato per sempre , disse il marinaio . Ma non gia` allo spiedo , disse il macchinista . Chi aprira` questo guscio , mentre non abbiamo nemmeno una scure ? E poi non basterebbe : ci vorrebbero dei picconi . C' e` una sola cosa da fare , disse il malabaro . Quale ? chiese Jodv . Circondare il rettile di legna secca e cucinarlo sul posto . Quando il guscio si sara` carbonizzato , cedera` facilmente . Ecco un' idea che non mi sarebbe mai venuta , disse il mulatto ridendo . Se io fossi stato solo sarei morto di fame accanto a questa montagna di carne . Che bestione ! E` grosso come una botte di cinque ettolitri . Peccato non poter mangiare tutta questa polpa squisita . Invita a pranzo una dozzina di nicobariani , disse Palicur . Forse non basterebbero ancora a vuotare questa massa . E dove hai sorpreso questo animale ? chiese Will . Stava lottando contro un altro meno grosso , in mezzo a questa duna . Quello , piu` lesto , s' e` salvato a tempo affondando in mare . Lottavano ! esclamo` il malabaro . Pesanti come sono ? E si mordevano ferocemente al collo e cercavano soprattutto di rovesciare l' avversario sul dorso . E` questo anzi il colpo che tentano ordinariamente , perche` , se riesce , sbarazza per sempre il vincitore dal rivale , disse Will . Forse si ammazzano cadendo sul dorso ? chiese Jody . A me non pare che abbiano la spina dorsale cosi` delicata con quella corazza che la protegge . Non e` per quello che muoiono , rispose Will . Non potendo piu` rivoltarsi , a causa della poca lunghezza delle zampe e del peso troppo enorme , rimangono in quella posa per sempre , finche` la fame li manda all' altro mondo ed il sole le dissecca . Non credevo che le tartarughe fossero cosi` furbe . E infatti ho veduto che la piu` piccola cercava di cacciarsi sotto il ventre della piu` grossa . Ed io ho veduto che vi e` della carne da mangiare e mi sono accorto che da ventiquattro ore digiuniamo , disse il malabaro . Si potrebbe rimandare la conversazione a dopo la cena . Hai ragione , Palicur , rispose Will . Andiamo a raccogliere legna . Non furono costretti ad andare molto lontani per averne . Rami secchi ve n' erano in quantita` sotto gli alberi , e anche la riva dell' oceano era cosparsa di fuchi , varieta` d' alga marino . Coprirono interamente la colossale testuggine cogli uni e cogli altri e vi diedero fuoco , senza pensare che quella fiammata poteva venire scorta dagl' indigeni e fors' anche dal Nizam . Mentre il povero rettile crepitava e friggeva il suo grasso spandendo intorno un profumo squisito , e Palicur raccoglieva l' olio che sfuggiva dalle aperture delle zampe in gran copia , empiendo parecchie larghe conchiglie che aveva raccolto sulla spiaggia , il quartiermastro sbucciava le frutta , levandone la polpa interna , d' un bel color giallo e soffice come la pasta del pane , che tagliava in larghe fette ponendole ad abbrustolire sulle braci . Mezz' ora dopo , lasciato spegnere il fuoco , il malabaro con pochi colpi del suo coltellaccio sfondava la corazza superiore della tartaruga ormai carbonizzata , e con una conchiglia dai margini taglienti ritirava parecchi chilogrammi di carne , che dal profumo che esalava doveva essere squisita . A tavola , signori , disse , deponendo dinanzi all' inglese ed al mulatto una superba haliotis gigantea , una fra le piu` grandi e piu` belle conchiglie madreperlacee dell' Oceano Indiano , dai colori iridescenti e che doveva servire da piatto . Ve n' e` per tutti , e dentro quella botte ne rimane venti volte tanta di questa squisita carne . I tre forzati , che avevano un appetito feroce , assalirono vigorosamente la cena , vantando , fra un boccone e l' altro , la delicatezza di quella carne ed il sapore gustosissimo delle fette di carum sapientemente abbrustolite . Stavano per dichiararsi piu` che sazii , quando udirono verso il vicino bosco un rumore di rami precipitosamente smossi e dei passi affrettati . Will balzo` lestamente in piedi , armando la carabina e gridando : Chi vive ? ... 10 La principessa di Karnicobar All' intimazione minacciosa del quartiermastro , ogni rumore cesso` bruscamente e le fronde , che poco prima si agitavano come se qualcuno cercasse di aprirsi un passaggio , riacquistarono la loro immobilita` . Will , per niente rassicurato da quell' improvviso silenzio , fece alcuni passi innanzi , mentre il macchinista armava la pistola ed il malabaro si muniva d' un tizzone fiammeggiante . Chi vive ? ripete` il marinaio , arrestandosi a quindici passi dal margine della foresta . Rispondete , dunque , o faccio fuoco ! Che sia stata qualche scimmia ? chiese Jody . Se fosse stato un isolano , a quest' ora si sarebbe mostrato , conoscendo la potenza delle armi da fuoco . Le scimmie non abbandonano gli alberi , specialmente di notte , rispose il quartiermastro . Ho udito bisbigliare la` , in mezzo a quel cespuglio . Giacche` non osano mostrarsi , andiamo a scovarli noi , disse il pescatore di perle , soffiando sul tizzone . Siamo armati e non siamo uomini da lasciarci scannare come cinghiali . S' avanzarono verso il cespuglio ed il malabaro allargo` le fronde , proiettandovi dentro la luce del tizzone . Che cosa fate qui e perche` vi nascondete ? chiese subito . Due uomini stavano rannicchiati sotto le foglie , l' uno accanto all' altro , e parevano piu` spaventati che disposti a giocare qualche brutto tiro ai tre forzati , tanto piu` che non avevano nessuna arma in mano . Venite fuori , non avete nulla da temere , disse il pescatore , in lingua indiana . Anzi , se avete fame , possiamo offrirvi una copiosa cena . I due isolani si scambiarono uno sguardo , poi si alzarono fissando tosto i loro occhi sul quartiermastro che teneva sempre la carabina spianata . Non uccideteci , disse finalmente uno dei due , con voce tremante . Poiche` anche Will e Jody conoscevano la lingua indiana , che viene parlata , salvo qualche variante , su tutte le isole che si estendono a levante ed a ponente della grande penisola indostana , il primo rispose subito : Non vogliamo farvi alcun male ; non vi siamo nemici . Purche` vi fermiate con noi , aggiunse il macchinista . Seguiteci , riprese Will . C' e` posto anche per voi accanto al fuoco e c' e` anche dell' arrosto per saziarvi . I due isolani non si fecero pregare e quantunque tremassero di spavento , si lasciarono condurre senza protestare verso la colossale tartaruga . Erano due omiciattoli , non piu` alti d' un metro e mezzo , assai magri , tanto anzi che mostravano le costole , colla pelle quasi nera , le labbra piuttosto grosse , il naso schiacciato , il mento invece prominente e gli occhi un po' obliqui come quelli dei mongoli . Non avevano alcun ornamento intorno al collo e alle braccia , ed il loro vestito consisteva in un sottanino formato di fibre vegetali . Mangiate e poi parlerete , disse Will , vedendoli guardare con occhi ardenti l' enorme rettile . Stava per dare loro una conchiglia piena di carne , quando in mezzo alla boscaglia s' alzo` un clamore immenso , tosto seguito da grida e da urla che risuonavano stridenti , alternate ad un canto che pareva funebre , salmodiato su un ritmo monotono ed a colpi di gong e di tam tam . I due isolani si alzarono di colpo , guardando verso la foresta . Parevano in preda ad un vivissimo spavento e tremavano come se avessero la febbre . Che cosa accade laggiu` ? chiese il quartiermastro , che si era pure levato , tosto imitato dal macchinista e dal malabaro . E` morto il capo del villaggio , disse uno dei due isolani , che cercava di nascondersi dietro l' inglese come se fosse minacciato da qualche pericolo . E gli fanno i funerali ? Si` , uomo bianco . Ma perche` tremi ? L' isolano rimase un istante perplesso , poi disse : Noi siamo schiavi del capo . E che vuol dire cio` ? chiese il quartiermastro . Come tali dovevamo essere sepolti vivi col capo per scortarlo e servirlo nell' altra vita . E siete fuggiti ? Si` , signor uomo bianco . Chi era quel capo ? Un uomo potente , padrone di quattro villaggi . E i suoi eredi volevano seppellirvi con lui ? Tale e` l' uso , signore . Avete lasciato dei compagni ? Quattro , fra cui due donne , ma a quest' ora saranno stati uccisi . Sono dei bricconi ! grido` Will indignato . Vi hanno veduto fuggire ? No , signore , ma non tarderanno a cercarci , disse l' isolano che non cessava di tremare . Vengano a prendervi qui nel nostro campo se l' osano , disse Palicur . Jody , spegni il fuoco e porta la legna nella scialuppa . E teniamoci pronti a partire , aggiunse Will . Non permettero` mai che uccidano questi poveri diavoli . Scannino dei maiali se vogliono fornire una scorta al morto . Che gli saranno piu` utili , potendo fornirgli dei prosciutti , disse Jody , ridendo . Spensero il fuoco per non attirare l' attenzione degli uomini lanciati ormai sulle tracce dei fuggiaschi , caricando la scialuppa con grossi rami raccolti sul margine del bosco , poi dopo aver dato da mangiare ai due schiavi , si ritrassero verso una folta macchia per non venire facilmente scoperti . Senza un' estrema necessita` , non intendevano pel momento lasciare quell' isola prima di essersi bene assicurati della rotta del Nizam , poiche` si tenevano sicuri che quella nave non avesse interrotta la caccia , e poi volevano imbarcare viveri sufficienti per poter compiere la traversata dell' oceano senza correre il pericolo di morire di fame e di sete . Era bensi` vero che piu` al sud le isole non mancavano , ma in tal caso avrebbero dovuto perdere parecchi giorni ed anche esporsi al pericolo di venire raggiunti e catturati dal Nizam prima di raggiungerle . Se verremo scoperti , aveva detto il quartiermastro , ci imbarcheremo senza troppo allontanarci e andremo a cercare qualche rifugio verso le coste meridionali . I canti e le urla non erano cessati . Si udivano sempre anche i colpi di gong e di tam tam , i quali si propagavano con un fragore infernale sotto la foresta . Quando lo seppelliranno , il morto ? chiese Palicur ad uno dei due isolani , il quale ascoltava con angoscia quelle grida . Domani , allo spuntare del sole . Urleranno tutta la notte ? Si` , signore . Hanno molto arak da bere , messo a disposizione degli abitanti dalla vedova del capo . Sara` allora un po' difficile schiacciare un sonnellino , disse Jody . Cacciati un po' di canapa negli orecchi , disse il quartiermastro . Devi averne nella tua cassa . Preferisco aspettare che quei cantanti siano completamente ubriachi o che non abbiano piu` fiato . Immagino che questi isolani non avranno delle gole foderate di rame o di ottone . Per parte mia dormiro` egualmente . Sono abituato ai grandi rumori del mare e ai sibili del vento e non apriro` gli occhi prima del mio quarto . Chi vuol fare il primo ? Lo faro` io , signor Will , rispose il macchinista . Apri bene gli occhi e spingi qualche sguardo anche sul mare ; il Nizam non deve tardare a comparire , malgrado le sue macchine asmatiche . Buttati giu` , Palicur , e lascia riposare il tuo dorso che deve averne gran bisogno , dopo le carezze del gatto a nove code . Mentre il macchinista si armava della carabina , il quartiermastro e il malabaro si stesero su un denso strato di foglie fresche e chiusero gli occhi , senza preoccuparsi delle urla diaboliche degli isolani . I due schiavi , che erano ancora in preda ad una profonda angoscia , quantunque le parole dell' uomo bianco li avessero un po' rassicurati , si erano invece accoccolati dietro al mulatto , spiando sempre ansiosamente il margine della foresta . Pareva che i sudditi del capo non si fossero ancora accorti della fuga dei due disgraziati , poiche` le grida echeggiavano sempre lontane . Occupati ad ubriacarsi , non dovevano essersi ancora mossi , cosi` almeno la pensava Jody , non vedendo comparire nessuno , ne` dalla parte della boscaglia , ne` da quella del mare . Infatti il suo quarto trascorse senza incidenti e quando , verso la mezzanotte , sveglio` l' indiano , ancora nessuno si era fatto vedere nei dintorni dell' accampamento e le grida , un po' meno acute di prima , si udivano sempre lontane . Io credo che questi due ometti si siano spaventati a torto , disse al pescatore di perle . Nessuno pensa piu` a loro ; tuttavia veglia attentamente , Palicur . Dalla parte del mare hai veduto nulla ? chiese il malabaro . Nessun punto luminoso e` comparso . O il Nizam ha le macchine completamente sconquassate ed e` ancora lontano , o ha rinunciato all' inseguimento . Buona notte . Il malabaro fece una breve perlustrazione , spingendosi fino al margine del bosco e poi verso la scialuppa e , rassicurato , torno` all' accampamento dove i due schiavi , nonostante le loro angoscie , avevano finito per addormentarsi . Le grida degl' isolani a poco a poco si affievolivano . Solo si udivano , di quando in quando , i suoni acuti del gong e dei tam tam . L' arak doveva aver trionfato sui cantori , togliendo loro la lingua e le gambe insieme . Nondimeno l' indiano , sospettoso e diffidente come tutti i suoi compatrioti , vegliava attentamente , e forse con maggior attenzione del macchinista , facendo sovente delle passeggiate verso la foresta e fermandosi parecchi minuti ad ascoltare . Appunto in una di quelle perlustrazioni noto` un fatto che lo preoccupo` . Stava per tornare verso il campo , quando udi` in mezzo ai folti cespugli un chiocciare improvviso e subito dopo scorse parecchi grossi volatili , dei sarab , alzarsi precipitosamente e volar via . Chiunque altro non vi avrebbe fatto gran caso , ma il malabaro invece se ne allarmo` . Quei volatili , che non sono notturni , dovevano essere stati spaventati da qualcuno , per lasciare nel cuore della notte i loro nidi . Puo` essere stato un animale a levarli o meglio qualche serpente , mormoro` , e potrebbe anche essere stato un uomo . Ripiego` prudentemente verso l' accampamento che , come dicemmo , era mascherato da un folto gruppo di banani selvatici , e si pose in ascolto . Non erano trascorsi che pochi minuti , quando nella medesima direzione si udirono echeggiare le note di un cuculo , uccello tipico di quelle isole . Canta di notte , mormoro` il malabaro . Cio` non e` naturale . Anche quello e` stato spaventato . Si curvo` su Will e lo sveglio` , scuotendolo vigorosamente . Prepariamoci ad andarcene , signore , disse . Torneremo qui piu` tardi a completare le nostre provviste , se ci saremo ingannati . Chi ci minaccia dunque ? chiese il quartiermastro . Sono certo che gl' isolani hanno scoperto il nostro accampamento e la prudenza ci consiglia di imbarcarci . Il Nizam puo` comparire da un momento all' altro e gl' isolani potrebbero avvertire il suo comandante della presenza d' un uomo bianco su queste coste . Sveglia tutti . Il malabaro aveva gia` fatto alzare il macchinista e i due schiavi , quando ad un tratto una banda d' uomini armati di asce , di vecchi fucili e di mazze , sbuco` dalla foresta e si diresse correndo verso la macchia occupata dai forzati , urlando spaventosamente . Era troppo tardi per fuggire verso la scialuppa , che si trovava semi arenata a un centinaio di metri . Mettetevi dietro di me ! grido` il quartiermastro agli schiavi che mandavano urla strazianti , come se gia` avessero i coltelli sul collo . Strappo` a Palicur la carabina e la punto` risolutamente verso gli isolani , . gridando in lingua indiana : Fermi o faccio fuoco ! La banda si arresto` . Si componeva d' una cinquantina di selvaggi , quasi tutti di statura piu` elevata dei due schiavi e di corporatura assai piu` robusta , con ornamenti di conchigliette bianche intorno al collo e alle braccia e pettini di bambu` altissimi infissi nei capelli cresputi , la pelle tinta di ocra rossa . Dalla foresta uscirono allora altri sette od otto indiani , che portavano dei rami resinosi fiammeggianti a guisa di torce e scortavano una donna di bassa statura , giovane ancora e dai lineamenti bellissimi ; infatti le nigobiane godono fama di essere le piu` graziose isolane dell' Oceano Indiano . Dalla sua camicia di stoffa finissima , trapuntata in oro , dai larghi braccialetti d' argento e dal diadema formato di rupie e di perle che le ornava il capo , il quartiermastro capi` subito che quella donna doveva appartenere a qualche alta casta . Chi siete ? le chiese quando ella gli fu vicina , e che cosa volete ? Io sono un europeo e percio` sono inviolabile . La donna lo guardo` con una certa curiosita` , mentre i suoi guerrieri allargavano rispettosamente le file , poi rispose : Io vengo a reclamare i due schiavi che sono fuggiti dal mio villaggio : essi devono seguire mio marito , il gran capo Kanai Tur , che verra` sepolto all' alba . Quei due uomini sono sotto la mia protezione e non li cedero` a chicchessia , disse il quartiermastro con voce ferma . Quando un europeo tocca colle sue mani una persona d' altro colore , quella diventa inviolabile . La donna aggrotto` le sopracciglia , stupita forse di non vedersi immediatamente obbedita , poi riprese : Questa non e` la tua patria e nessuno ti ha chiamato qui , dunque sei uno straniero e come tale devi obbedire alle leggi del paese . Quei due schiavi m' appartengono e li avro` . Fece ai suoi guerrieri un rapido cenno . Tosto l' orda , con una mossa fulminea , inaspettata , si rovescio` come un sol uomo sui tre forzati , mandando urla selvagge . Will , credendo di spaventarli , scarico` la carabina al di sopra delle loro teste , ma quel colpo di fuoco non fece altro che renderli piu` furibondi . Quattro guerrieri si gettarono sul quartiermastro tenendolo fermo , mentre gli altri circondavano il macchinista e il pescatore di perle . I due schiavi , invece di approfittare del tumulto per salvarsi nei boschi , si erano tenuti dietro all' inglese sperando forse ancora nella sua protezione , quando furono afferrati da venti mani . Guai a chi li tocca ! urlo` Will , cercando invano di liberarsi da coloro che lo trattenevano . La sua voce si perdette fra le urla e i clamori furibondi degl' isolani . I due schiavi vennero trascinati a qualche passo di distanza , poi furono fatti stramazzare l' uno sull' altro con due formidabili colpi di mazza che fracassarono le loro teste . Il malabaro , temendo che egual sorte toccasse anche all' inglese , con una scossa irresistibile si sbarazzo` di coloro che lo stringevano da presso . A me , Jody ! grido` . Spazziamo queste canaglie e liberiamo il signor Will . Se cio` era possibile a quel gigante che , come abbiamo detto , possedeva una forza piu` che erculea , non lo era affatto pel mulatto , che non era molto robusto e che gia` si era visto strappar di mano la pistola , prima di aver potuto servirsene . Quantunque non seguito nella riscossa , il pescatore di perle non esito` un momento ad impegnare la lotta . Con due pugni terribili fulmino` due guerrieri che tentavano di chiudergli il passo , poi si avvento` contro il grosso , cercando di sfondare i ranghi . Stava per riuscirvi , quando si senti` cadere addosso una rete che lo imprigiono` da capo a piedi paralizzandolo completamente . Siamo fritti , disse il quartiermastro , vedendo i selvaggi precipitarsi addosso all' ercole e stringerlo con delle funi . Come finira` ora questa avventura ? Che ci facciano subire la stessa sorte toccata ai due schiavi per onorare vieppiu` la memoria del defunto capo ? Comprendendo che ormai ogni resistenza sarebbe stata inutile , tanto piu` che anche il povero Jody era stato imprigionato fra le maglie di un' altra rete , si lascio` legare i polsi dietro il dorso , senza nemmeno protestare . Gl' isolani , dopo aver caricato i cadaveri degli schiavi su delle barelle frettolosamente costruite con rami , si cacciarono nuovamente sotto il bosco , conducendo con se` i tre disgraziati forzati . La vedova del capo precedeva la truppa , scortata dagli uomini che portavano le torce . Un quarto d' ora dopo , l' orda giungeva in una vasta radura , in mezzo alla quale s' innalzavano due o trecento capanne di bella apparenza , colle pareti formate di bambu` e i tetti coperti di foglie di cocco , e munite tutte di piccole verande . La popolazione vegliava ancora , sdraiata attorno a dei giganteschi falo` su cui arrostivano dei quarti di bue , cantando e bevendo arak a garganella . I tre forzati furono fatti passare quasi di corsa fra la folla , poi introdotti in una di quelle dimore . La vedova , che li aveva preceduti , li aspettava sulla porta . Che cosa vuoi fare di noi ? le chiese Will , appena la vide . Bada , io sono un europeo e i due uomini che mi accompagnano sono miei amici , e non dimenticare che fra poco giungera` nella baia dei Saoni la mia nave , la quale ha dei cannoni . Prima assisterete ai funerali di mio marito , rispose l' isolana , poi i sotto capi dei quattro villaggi che dipendono da me , decideranno della vostra sorte . Dopo averli fatti liberare dalle corde e dalle reti fece loro cenno di entrare e chiuse la porta alle loro spalle , facendola inoltre barricare con alcuni tronchi d' albero , per impedire loro la fuga . 11 I prigionieri Solo quando si videro rinchiusi e ben guardati al di fuori , poiche` potevano scorgere attraverso le fessure delle pareti parecchi isolani disposti intorno alla capanna , i tre forzati cominciarono a considerare sotto il suo vero aspetto quell' avventura a cui prima non avevano annesso grande importanza . Quantunque fossero sicuri che la vedova non avrebbe spinto le cose fino a sacrificarli in onore del defunto , essendo i nicobaresi piuttosto rispettosi verso gli stranieri e soprattutto verso gli europei , quell' inaspettata prigionia li preoccupava . Cio` che soprattutto li spaventava era sempre l' arrivo del Nizam , che non poteva forse tardare . Se quella nave , come era da supporre , gettava le a`ncore nella baia dei Saoni prima di continuare le sue ricerche verso il sud , essi correvano il pericolo di venire catturati e ricondotti al penitenziario da cui erano fuggiti con tanti rischi . La notizia dello sbarco d' un uomo bianco doveva ormai essersi sparsa nelle borgate della vedova e non era improbabile che il comandante del Nizam ne venisse avvertito . Non credevo che la finisse cosi` , disse il quartiermastro , che girava e rigirava intorno alla capanna come un leone in gabbia . Ecco una buona azione che avrebbe dovuto venir ricompensata ben diversamente . Signor Will , disse Palicur , che non era meno furioso . Lasciate che con un colpo di spalla rovesci queste pareti , e scappiamo . Senz' armi ? disse Jody . Questi isolani non ci lascerebbero andare senza contrastarci il passo . E poi troveremo ancora la nostra scialuppa nella piccola cala ? E` impossibile che non sia stata scoperta e rimorchiata alla baia dei Saoni . Dove essa ci tradira` ! esclamo` Will stringendo i pugni . Se il comandante del Nizam la vede , imporra` , magari coi cannoni , a codesti dannati selvaggi di consegnarci a lui . Che cosa vorra` da noi quella vedovella ? chiese Jody . Sarei curioso di saperlo . Non credo che osi alzare le mani su di noi , rispose il quartiermastro , tuttavia desidererei trovarmi lontano da qui . Abbiamo commesso una sciocchezza ad accogliere nel nostro accampamento quei due schiavi , signor Will , disse il pescatore di perle . Qualunque europeo avrebbe fatto altrettanto , rispose il marinaio . D' altronde ormai e` troppo tardi per pentircene e dobbiamo pensare invece a cavarci da questo imbroglio . L' alba sta per sorgere , quindi fra poco si faranno i funerali al capo . Se poi la vedova si opporra` alla nostra partenza , daremo battaglia , magari a pugni ed a calci . Zitto , disse Palicur in quel momento . Alcuni isolani si erano radunati dinanzi alla porta della capanna e parevano occupati a togliere i tronchi d' albero che la barricavano esternamente . Stanno per cominciare i funerali , disse Jody , accostatosi ad una fessura che gli permetteva di scorgere la piazza . Vedo la popolazione lasciare i falo` e avviarsi verso una grande capanna . In quell' istante la porta si apri` e quattro guerrieri , armati di vecchi moschettoni a pietra , lasciati probabilmente loro un secolo prima dai coloni danesi od austriaci , entrarono , invitando i forzati a seguirli . Dove volete condurci ? chiese Will . Dalla vedova di Kanai Tur , rispose uno di loro . I funerali stanno per cominciare . Non desiderando inasprire quella donna che pareva esercitasse un potere assoluto su gran parte degl' isolani , essi seguirono la scorta . La piazza era gremita di popolo silenzioso , raccolto intorno ad una montagna di tronchi d' albero , sulla cui cima si scorgeva una specie di palanchino coperto da una tenda di seta . Doveva quella essere la pira funebre , poiche` i nicobaresi sogliono bruciare i loro morti al pari degl' indiani della grande penisola indiana . I tre forzati furono condotti nella casa della vedova , una bella e vasta abitazione che sorgeva all' estremita` della piazza , col tetto a punta , simile a quello dei bungalow indiani , e una spaziosa veranda che le correva intorno , protetta dai raggi solari da belle stuoie variopinte e fiancheggiata , lateralmente , da splendidi alberi del cocco . La vedova stava seduta sulla veranda , assieme a due vecchie nicobaresi , probabilmente due dame d' onore . Tutte e tre indossavano delle lunghe camicie bianche di guipure indiana e non avevano indosso alcun ornamento . Will , che ci teneva a mostrarsi deferente verso la potente donna , la quale poteva giocare a tutti e tre qualche brutto tiro , le bacio` la mano che ella gli porgeva , cio` che sembro` fare molto piacere alla vedova , la quale pareva si fosse gia` consolata della sventura toccatale , a giudicare dalla placida serenita` del suo viso . I tre forzati furono fatti sedere su delle comode sedie di bambu` ; fu messo pero` dietro a ciascun un guerriero armato di moschetto . Poi la vedovella fece un segno con una pezzuola bianca che teneva in mano . Tosto urla acutissime s' alzarono nella folla che gremiva la piazza , accompagnate da un fracasso spaventevole prodotto da un paio di dozzine di gong e da certi tamburoni d' argilla coperti alle due estremita` di pelli . Quasi nel medesimo istante alcuni uomini muniti di torce diedero fuoco alla pira , che doveva essere stata innaffiata abbondantemente di materie resinose , mentre altri gettavano in mezzo ai tronchi fiammeggianti dei cadaveri , gli schiavi sacrificati in onore del capo , che dovevano scortarlo nel viaggio per l' altro mondo . Mentre le vampe si levavano altissime , avvolgendo la salma del capo che era stata collocata sulla cima della pira , la folla intrecciava danze , cantando e urlando a squarciagola . Uomini e donne pareva fossero diventati , d' un tratto , pazzi . Saltavano come belve feroci , poi si rotolavano al suolo sollevando nubi di polvere , si graffiavano il viso rigandolo di sangue e si strappavano manate di capelli , mentre altri si precipitavano fra i nembi di scintille che cadevano dalla pira , bruciacchiandosi il dorso e le braccia . Solamente la vedova e le sue due dame conservavano una calma olimpica , senza manifestare alcun dolore . Chiacchieravano pacificamente fra di loro , succhiando di quando in quando dei pezzi di canne da zucchero , come se la cerimonia funebre non le riguardasse . Si direbbe che non vi fosse troppo buon sangue fra i coniugi , disse Jody . Che il reale marito bastonasse troppo sovente la sua cara meta` ? Il fatto e` che la vedova non mi pare affatto commossa , rispose il quartiermastro . Mentre il popolo si graffia il naso e si strappa i capelli , queste donne si addolciscono la bocca colle canne da zucchero . . Chissa` che dopo non si mostrino piu` dolci anche verso di noi e non ci lascino andare per i nostri affari . Vorrei sperarlo , Jody , rispose Will . Suppongo che la vedova non avra` intenzione di tenerci come schiavi . Ti viene un sospetto , signor Will . Quale ? Da qualche po' noto che la vedova ; mentre chiacchiera colle due dame , continua a sbirciarvi in certo modo ... E che cosa vorresti concludere ? ... Uri fracasso spaventevole , che strappo` alla folla delle urla ancora piu` spaventevoli , impedi` al quartiermastro d' udire la risposta del macchinista . La pira era crollata trascinando seco la salma , ormai quasi incenerita , ed una vera pioggia di fuoco si era rovesciata sulla piazza , facendo scappare danzatori e danzatrici . Per alcuni istanti una immensa nuvola di fumo avvolse ogni cosa , poi quando , a poco a poco , si fu dileguata , apparve un caos di tronchi d' albero semi combusti che fiammeggiavano ancora intensamente . La vedova si alzo` , dicendo ai tre prigionieri : La cerimonia funebre e` finita : gradireste qualche cosa ? Vuoterei volentieri un bicchiere , magari mezzo caratello di birra , rispose il quartiermastro . Sono mezzo arrostito . Non so che cosa sia , rispose la vedova , sorridendo cortesemente . Posso darvi da bere qualche cosa d' altro . Seguitemi tutti e tre Lasciarono la veranda dove giungeva intenso il calore proiettato da tutti quei tronchi crepitanti , ed entrarono in una bella sala , con ampie finestre semi ovali difese da stuoie di cocco , ed ammobiliata con un certo gusto , con divani , sedie e tavoli di manifattura indiana . La vedova , che si mostrava amabilissima ora , fece portare da uno dei suoi schiavi un gran vaso laccato e fiorato ed empi` parecchie tazze d' un liquido biancastro , invitando i prigionieri a bere . Era una specie di vino di palma , assai gustoso , un po' piccante , molto atto a spegnere la sete . Fece in seguito portare certi pasticcini dolci , coperti di sciroppo di canna da zucchero , e colle proprie mani ne offri` al quartiermastro , mentre le due vecchie dame facevano altrettanto con Palicur e con Jody . Ed ora , signora , disse Will , quand' ebbe vuotato un paio di tazze , spero che ci lascerete continuare il nostro viaggio ; dobbiamo recarci molto lontano da qui . Dove siete diretti ? chiese la vedova . A Ceylon , signora . Ho udito parlare vagamente di quella terra . Che cosa andate a fare cola` ? Abbiamo degli affari coi pescatori di perle dello stretto di Manaar . E perche` non vi fermate qui ? La mia isola e` bella , io sono ricchissima e comando la meta della popolazione e vi offrirei delle belle case , delle piantagioni e degli schiavi , mentre voi vi occupereste dell' istruzione del mio esercito . Io so che gli uomini bianchi e anche gl' indiani sono famosi guerrieri . E` impossibile , signora , disse il quartiermastro con voce ferma . I nostri affari sono troppo gravi perche` possiamo fermarci qui . La vedova aggrotto` la fronte fissando il marinaio coi suoi begli occhi nerissimi , poi disse con voce brusca : E se v' impedissi di partire ? La vostra scialuppa e` gia` nelle mie mani . Voi non avete il diritto di trattenerci qui , ribatte` vivamente il quartiermastro . Noi siamo uomini liberi ed i nostri compatrioti potrebbero farvi pagare ben caro questo vostro capriccio . E chi li avvertirebbe ? chiese la vedova ironicamente . In qualche modo si potrebbe far loro sapere che noi siamo qui prigionieri . Io non vi ho ancora detto che vi terro` qui come prigionieri , disse la vedova . Anzi vi accordo liberta` ed onori . Non sappiamo che farne degli onori . Vedremo se rifiuterete quello che vi offriro` . Vi ripeto che vogliamo andarcene . Ah ! ... E` cosi` ? In quel momento entro` uno schiavo ; dicendo : I ministri . Quattro vecchi indigeni , vestiti di bianco come la vedova e che portavano in mano dei lunghi bastoni col grosso pomo d' argento , simili a quelli dei capi musica , bastoni di comando senza dubbio , entrarono facendo dei profondi inchini . Ora che Kanai Tur , il gran capo , e` partito pel regno delle tenebre , disse quello che pareva il piu` vecchio , la popolazione chiede che tu , principessa , prenda senza indugio un altro marito . Hai pensato alla scelta ? Si` , rispose la vedova , alzandosi vivamente . Io daro` al mio popolo un uomo valoroso , che rendera` indubbiamente la nazione felice , perche` discende da una delle razze piu` intelligenti che esistano . Chi e` costui ? chiesero ad una voce i ministri . Eccolo , rispose la vedova , puntando l' indice verso il quartiermastro . Questo sara` il nuovo capo dell' isola e mio marito . Patatrac ! esclamo` Jody , mentre Will balzava in piedi furente e Palicur diventava smorto . Si` , questi sara` mio marito , ripete` la vedova . Signora , grido` il quartiermastro che usciva dai gangheri . Io non intendo di sposare che una donna del mio paese , che sia bianca come me . Qui io sola comando ed ogni mio desiderio e` volonta` , disse la vedova , con voce sibilante . Voi diverrete mio marito . Rifiuto recisamente , signora . Vi lascio mezz' ora di tempo per decidervi . Voi andate ad annunciare al popolo che io ho scelto per mio sposo l' uomo bianco . Cio` detto , la vedova usci` , seguita dalle dame e dai ministri , lasciando soli i tre forzati , piu` che mai stupiti e piu` che mai furibondi per quell' inaspettata tegola che cadeva loro sul capo . 12 Il fidanzato di Naja Jody , che era il piu` faceto dei tre e che d' altronde non aveva alcun interesse d' andare o no a Ceylon , ruppe l' imbarazzante silenzio dei suoi compagni con uno scoppio di risa cosi` clamoroso , da far accorrere i tre guerrieri che vegliavano sulla veranda . Oh ! Signor Will ! esclamo` , tenendosi le costole . Siete nato colla fortuna in tasca voi ? Scappare dal bagno per diventare cinquanta ore dopo principe di Karnicobar ! E tu ridi , briccone ! grido` il quartiermastro , che era tutt' altro che lieto di quella fortuna piovutagli addosso . Come ! esclamo` il mulatto , fingendosi indignato . Vi si offre una bella vedova con due splendidi occhi , giovane ancora , ed un regno : e vi arrabbiate ? Siete ben esigenti voi , uomini bianchi . E` la prigionia che mi offre , disse Will , e siccome non ho alcun desiderio di piantar cavoli su quest' isola ne` di formare una famiglia color caffe` e latte , rifiuto il regno e anche quella strega . Ho promesso di aiutare Palicur e manterro` la parola . Udiamo , signor Will , disse il malabaro , che era il piu` preoccupato e il piu` interessato a lasciare al piu` presto quell' isola . Credete che quella donna , se vi rifiuterete di piegarvi al suo desiderio , sia capace di lasciarsi trasportare a qualche atto di violenza contro di noi ? Mi pare che non sia capace di scherzare , rispose Will . E` prepotente e , quello che e` peggio , obbedita da tutti . Ci dara` dei gravi imbarazzi e ci esporra` al pericolo di venire ripresi . E quello e` il maggiore , disse Jody . Mi ero scordato del Nizam . Che cosa intendete fare dunque , signor Will ? chiese Palicur . Non trovo altra alternativa che quella di cedere per ora , ed aspettare il momento buono per andarcene . E avvertirla che noi siamo ricercati e che se vuole conservare il nuovo marito , deve impedire ai suoi sudditi di comunicare col Nizam , aggiunse Jody . Si` , disse Will , dobbiamo cercare di guadagnare tempo . Rimandero` il matrimonio al piu` tardi possibile . Se acconsentira` , disse il mulatto . Avra` fretta di diventare la moglie d' un uomo bianco , signor Will . Che onore per lei ! Della pelle bianca ! Tu mi hai l' aria di prendermi a gabbo , Jody . Niente affatto , signor Will , sono anzi invidioso della vostra fortuna . Prendila tu , dunque . Ti cedo volentieri la vedova e il potere . Disgraziatamente la mia pelle e` color zafferano . In quell' istante la porta si apri` e la vedova riapparve assieme alle due dame , ai quattro ministri e a sette od otto guerrieri armati fino ai denti , probabilmente i pezzi grossi dell' armata nicobariana . La palla di rame e` affondata or ora 1 diss' ella , guardando Will con un gesto di sfida . Che cosa avete deciso ? Il mio popolo aspetta la vostra risposta con impazienza . E se avessi pensato di rifiutare ? chiese il quartiermastro con voce pacata . In tal caso non avrei che da fare un cenno a questi guerrieri e questa sera i pescicani della baia dei Saoni non mancherebbero della cena . Costei e` un demonio che non vorrei nemmeno io per sposa , mormoro` Jody . Al primo litigio domestico mi farebbe gettare nelle gole delle zigaene . Orsu` , grido` la vedova battendo i piedi con impazienza . Cedo alla vostra volonta` , rispose il marinaio , a condizioni che il nostro matrimonio abbia luogo la notte della luna nuova , tali essendo i costumi del mio paese . Sia , rispose la vedova . In questi sei giorni voi ed i vostri compagni sarete pero` strettamente vigilati , onde impedirvi di fuggire . Vi avverto d' altronde che la vostra scialuppa , per togliervi ogni speranza di lasciare l' isola , e` stata affondata nella baia dei Saoni . Will trattenne a stento una imprecazione . Jody mastico` quattro moccoli all' indirizzo della principessa e Palicur fu li` li` per prendere a pugni e a calci ministri e guerrieri . Avete commesso una corbelleria , signora . Quella scialuppa , fornita d' una macchina a vapore che le imprimeva una grande rapidita` , sarebbe stata di grande aiuto e di un notevole rinforzo per la nostra flotta . Ne faremo a meno , rispose la vedova . Avete altro da aggiungere ? Si` , un' altra cosa , disse Will . Se volete che io rimanga qui , date ordine ai vostri sudditi , specialmente a quelli che abitano i dintorni della baia dei Saoni , di far rispondere alla nave che questa sera o domani approdera` cola` , che nessuno straniero e` qui sbarcato da molto tempo . Se sapessero , quei marinai , che noi ci troviamo qui , verrebbero a liberarci . La vedova lo guardo` con stupore . Una nave deve venire a prendervi ? esclamo` . Si` , rispose Will . Ha molti marinai ? chiese la donna , che era diventata estremamente inquieta . E anche dei cannoni . E non vi lascerete liberare da costoro ? No , voglio rimanere qui , mi sono ormai deciso . Badate pero` che nessuna parola sfugga ai vostri sudditi o quei marinai non lasceranno quest' isola senza di me , dovessero impiegare la forza contro di voi . Questo Will e` un vero maestro di furberia , mormoro` Jody . Salva capra e cavoli e ci mette tutti al sicuro Ero certa che voi avreste acconsentito ad accettare la mia proposta , disse la vedova con voce giuliva . Venite : il nostro popolo , radunato sulla piazza , vi aspetta per acclamarvi . Perdonate , principessa , disse Jody , facendosi innanzi ed inchinandosi profondamente . E di me e del mio compagno che cosa farete ? Noi ignoriamo ancora la nostra sorte e supponiamo che non ci serberete per far cenare gli squali della baia . Pensera` l' uomo bianco a darvi qualche carica elevata . L' indiano e` un bravo uomo di mare , disse Will . Lo nomineremo capo della nostra flotta , rispose la vedova . E questo , continuo` il quartiermastro imperturbabile , indicando Jody , nel suo paese gode fama di essere un famoso guerriero . Sara` il comandante supremo del nostro esercito . Venite , uomo bianco ; il nostro buon popolo sara` lieto di vedervi al mio fianco . Prese per una mano Will e lo condusse sulla veranda , seguita dalle dame , dai ministri e dai guerrieri . Jody non entrava , almeno pel momento , in quegli onori e preferi` tenersi vicino al vaso contenente quell' eccellente liquore , insieme a Palicur . Alla salute del mio collega , ministro della marina e grande ammiraglio , disse con comica gravita` , vuotando tre o quattro tazze una dietro l' altra . Ed alla salute del mio collega , ministro della guerra , rispose il malabaro , sforzandosi di sorridere . Che magnifica idea avrei io se quelle dame fossero piu` giovani , disse il macchinista . Di sposarle noi ? Devono essere due pezzi grossi dell' aristocrazia nicobariana , mio caro Palicur . Peccato che non abbiano vent' anni di meno . Te le lascio volentieri tutte e due , rispose il pescatore di perle . Il mio cuore , tu lo sai , non batte che per Juga . Si passo` una mano sulla fronte come per cacciare lontano da se` un pensiero importuno e sospiro` a lungo . No , disse poi , dovesse costarmi la vita , io non rimarro` qui . Il mare non fa paura ai pescatori di perle . Vuoto` d' un fiato la tazza che Jody gli aveva colmato , mentre al di fuori la folla , che pareva fosse diventata delirante , acclamava Will e la vedova ; con un fracasso tale da far tremare perfino le pareti della casa . Quando i fidanzati rientrarono nella stanza , entrambi erano sorridenti e parevano felicissimi . Il quartiermastro aveva spinto la sua galanteria fino ad offrire il braccio alla principessa . Che volpone ! mormoro` Jody . Se sapesse , la vedovella , che anche in questo momento egli sta pensando al modo migliore per piantarla prima delle nozze ! I tre forzati s' intrattennero colle tre donne , i ministri ed i capi dell' armata fin dopo il tramonto , essendo stato loro offerto un succolento pranzo ; quindi , quando tutti gli abitanti , che non dovevano avere piu` fiato in corpo non avendo mai cessato di urlare sotto la veranda , se ne furono andati , vennero condotti in una delle abitazioni della principessa , una bella casa poco dissimile da quella abitata dal defunto capo , con veranda e ampie tettoie ai due lati , che si trovava all' opposta estremita` del villaggio . Una scorta di venti guerrieri , armati per la maggior parte di moschettoni danesi , li accompagno` , prendendo poi posto nelle vicine tettoie onde sorvegliarli . Ebbene , signor Will , chiese il macchinista , quando furono finalmente soli . Durera` molto questa commedia ? Il meno possibile , miei cari amici , rispose il quartiermastro . Spero che prima del giorno fissato pel mio matrimonio noi saremo ben lontani di qui . Sara` possibile andarcene colla scorta che ci ha appiccicato ai fianchi quella furba ? Non dico gia` di spiccare il volo questa notte , disse il marinaio . Fra qualche giorno la mia cara fidanzata sara` convinta che io non ho alcun desiderio di lasciarla . Lasciate a me la cura di conquistare interamente la sua fiducia . Otto giorni sono pochi , signor Will , disse Palicur . In una settimana si possono far molte cose , mio bravo malabaro . Tu intanto domani chiederai di andare alla baia dei Saoni per vedere la tua flotta , prima di assumere il comando . Ed io chiedero` di passare in rivista il mio esercito , aggiunse Jody , ridendo a crepapelle . E` la marina che ci deve interessare , disse il quartiermastro . Naja mi ... ha detto ... Chi e` questa Naja ? chiese Jody . Diamine ! la mia fidanzata . Che porta il nome d' un rettile ! Ah , signor Will ! Non lasciatevi cogliere fra le spire d' un serpente ! Quella donna deve avere anche il cuore d' un naja nero . Infatti , mentre la folla ci acclamava , ho udito uno dei ministri esprimere ad un altro il timore che potesse toccare anche a me la sorte che mando` all' altro mondo il secondo marito . Come ! Voi sareste il terzo ! Cosi` parrebbe , rispose Will . Che abbia avvelenato gli altri due ? chiese Palicur . Da una donna che si chiama Naja non c' e` da attendersi altro . Sono terribilmente velenosi quei rettili e non si conosce alcun antidoto contro i loro morsi . In guardia , signor Will ! Non le lascero` il tempo di filtrare il veleno che mi dovra` spedire all' altro mondo a tener compagnia ai suoi due primi mariti , rispose il quartiermastro . Alzeremo i tacchi prima e percio` e` necessario che tu , Palicur , ti assicuri innanzi tutto dello stato della flottiglia nicobariana . Ora che non abbiamo piu` la scialuppa , dovremo scegliere il miglior legno della squadra per tentare la traversata . Me ne occupero` , rispose il malabaro . Conosco i legni di questi isolani . Che saranno certamente pessimi , disse Jody . Non quanto tu credi . Sanno lavorare bene le loro barche i nicobariani , quantunque siano tutte di piccole dimensioni . E quando scapperemo ? La sera del mio matrimonio , mio caro Jody , disse Will . Prima di allora sarebbe impossibile , colla scorta che terra` bene aperti gli occhi su di noi . Ho gia` preparato il mio progetto e sono certo che riuscira` pienamente . Prima grandi feste , e poi ubriacatura generale della popolazione , ritirata colle fiaccole , silenzio assoluto , tutti chiusi nelle loro case con pena di morte pei trasgressori del mio ordine , poi fuga ... Salutata con colpi di cannone ! grido` Jody che aveva fatto un salto . Una fortissima detonazione , che fece tremare le pareti della casa , era echeggiata in quel momento verso la baia dei Saoni , propagandosi sotto le foreste che circondavano il villaggio . Il Nizam ! esclamarono il quartiermastro e Palicur , precipitandosi verso la veranda . Che saluta il vostro fidanzamento , signor Will , disse Jody . Quel rimbombo improvviso , da tutti udito , poiche` il villaggio della principessa sorgeva a qualche chilometro dalla baia dei Saoni , aveva fatto uscire tutti gli abitanti dalle loro capanne ed accorrere i capi militari verso la dimora di Naja . Si` , non puo` essere che il Nizam , disse il quartiermastro , che era in preda ad una certa emozione . E` necessario spedire immediatamente dei messi agli abitanti della spiaggia onde non avvertano il comandante della presenza d' un uomo bianco . Una parola che sfugga loro e noi siamo perduti . Se ci prendono ci ricondurranno al penitenziario , disse Palicur . Stavano per chiamare i guerrieri della scorta , quando giunse trafelato uno dei ministri della principessa . Signor uomo bianco , disse , precipitandosi sulla veranda dove si trovavano i tre forzati . Avete udito il cannone ? Si` , rispose il quartiermastro , tentando di padroneggiare le sue inquietudini . La principessa mi manda a chiedervi se quella e` la nave che dovrebbe condurvi via . Si` , rispose Will , e fate avvertire tutti i costieri che neghino l' arrivo in quest' isola di un uomo bianco , accompagnato da un indiano e da un mulatto , altrimenti verranno a portarci via . Spediremo immediatamente dei corrieri . Non tardate un solo minuto . Il ministro parti` correndo , mentre sulla piazza si radunavano prontamente parecchi drappelli di guerrieri , per timore di qualche invasione da parte dell' equipaggio della nave . Dopo quel primo colpo di cannone non si era udito piu` alcun altro sparo . Era pero` probabile che gia` qualche scialuppa avesse approdato a qualche villaggio della costa per interrogare gli abitanti , ed era quel pericolo che preoccupava vivamente i tre forzati . Se i corrieri giungevano troppo tardi , non era impossibile che qualcuno che avesse assistito ai funerali del capo si fosse lasciato sfuggire qualche parola sull' arrivo degli stranieri ed anche sull' affondamento della scialuppa a vapore . Parecchi giovani guerrieri , scelti fra i piu` agili , avevano subito lasciato il villaggio , prendendo parecchie direzioni per portare gli ordini della vedova . Sarebbero giunti in tempo ? Ecco il quesito difficile che turbava soprattutto l' animo del quartiermastro . Riuniti sulla veranda , i tre disgraziati attendevano , in preda a vera angoscia , il ritorno di qualcuno dei corrieri che li rassicurasse . Era trascorsa una mezz' ora fra ansie indicibili pei fuggiaschi , quando videro giungere precipitosamente il ministro di prima , accompagnato da alcuni guerrieri con rami resinosi che fungevano , bene o male , da torce . Venite subito con noi , disse , precipitandosi verso Will . I nostri corrieri sono giunti troppo tardi ed una squadra di soldati bianchi marcia verso il villaggio . Siete degli stupidi ! urlo` Will . Voi ci avete perduti ! Il ministro fece un gesto di stupore . Ma non sono vostri marinai costoro ? chiese . Si` , dei marinai che ci porteranno a forza sulla nave e vi priveranno del vostro nuovo capo ! Noi siamo decisi a non consegnarvi . Tutti i guerrieri sono in armi . Avete dei cannoni da poter opporre a quelli della nave ? Non abbiamo mai avuto di quelle bestie cosi` grosse . Allora non potete resistere . Il meglio che potete fare e` quello di nasconderci . Naja mi aveva mandato qui precisamente per questo , disse il ministro . Vi nasconderemo nell' asilo delle galline che producono la seta . Gli uomini bianchi non oseranno andarvi a cercare cola` . Conducici magari in una caverna marina , poco importa , purche` i marinai di quella nave non ci trovino , disse Will , e soprattutto non perdiamo tempo . Seguitemi . I tre forzati lasciarono la casa , accompagnati dal ministro e dalla sua corte . Attraversarono di corsa il villaggio e si cacciarono nella foresta , fermandosi poco dopo dinanzi ad una barocca costruzione che ricordava un po' le antiche pagode cingalesi e birmane , in forma d' un mezzo uovo , di proporzioni colossali , sormontata verso la cima da un' asta dorata con dei gruppi di campanelluzzi . Il ministro con una enorme chiave apri` una massiccia porta di legno di tek , cosi` grossa da sfidare le palle d' un cannone di medio calibro , ed introdusse i forzati in una stanza sotterranea , umidissima , consegnando loro dei rami d' albero assai frondosi che aveva tolti da un angolo . Tenete questi , disse . A che cosa potranno servirci ? chiese il quartiermastro . A tenere lontano i bis cobra ed i centopiedi . Solo l' odore che tramandano queste foglie impedira` loro di mordervi le gambe . Guardate ! Il ministro alzo` la torcia che teneva in mano e allo sprazzo di luce che illumino` l' umido suolo , i tre forzati videro fuggire , con orrore , una vera legione di grosse lucertole , irte di punte , che mostravano dalle bocche aperte le loro lingue divise all' estremita` in due dardi cornei , acutissimi , i quali servono a quei brutti rettili per inoculare un veleno potentissimo . I bis cobra ! esclamo` Will , facendo un balzo indietro . Perche` tenete qui riunite tutte quelle orribili e velenose lucertole ? Per impedire che i ladri rubino le galline che vomitano le lingue azzurre , le quali appartengono esclusivamente alla nostra sovrana . Delle galline che vomitano delle lingue azzurre ! mormoro` Jody . Che frottola ci racconta quest' uomo ? Avanti , disse il ministro , facendo ondeggiare a destra e a sinistra il suo ramoscello . I bis cobra , forse perche` non potevano sopportare l' odore mandato dalle foglie , fuggivano precipitosamente verso gli angoli piu` oscuri della sala sotterranea , lasciando il passo libero . Attraversata la stanza , il ministro apri` una seconda porta e fece entrare i forzati in una sala circolare , che doveva di giorno ricevere luce da un foro aperto sulla cima di quell' enorme cupola , una specie di condotto strettissimo , perfettamente liscio . Tutto all' intorno vi era un gran numero di gabbie di bambu` dove si vedevano agitarsi dei volatili grossi come le galline ordinarie . Ecco un asilo sicuro , disse il ministro . I marinai non oseranno attraversare la stanza occupata dai bis cobra . Fece deporre a terra due grossi panieri che un guerriero aveva portato , aggiungendo : Qui troverete quanto vi sara` necessario . Vivete tranquilli ; appena la nave sara` salpata , verro` a prendervi . Ci lasciate in bella compagnia , disse Jody . Siamo diventati dei polli anche noi ? Il ministro aveva gia` richiuso la porta , dopo aver fatto piantare nei crepacci del suolo alcune torce , e se n' era andato colla sua scorta . 13 Il Nizam . Passato il primo istante di stupore , i tre forzati , un po' rassicurati dalle parole del ministro e piu` che tutto dalla formidabile falange dei velenosi lucertoloni che occupavano la stanza vicina , si munirono d' una torcia per guardare che cosa contenessero tutte quelle gabbie che coprivano le pareti della sala sotterranea . Il ministro non aveva mentito . Ognuna di quelle gabbie , che erano piuttosto vaste e formate da sottili bambu` , era occupata da una coppia di galline , grosse quanto quelle comuni , colla testa nerissima e lucidissima , sormontata da una bella cresta gialla , gli occhi piuttosto grandi , circondati da un cerchio azzurro d' un bellissimo effetto , le penne del petto cremisi e il dorso e il ventre d' un rosso meno intenso con macchiettine bianche . Alcune sonnecchiavano ; altre , svegliate bruscamente dai bagliori proiettati dalla torcia , si erano alzate e allargavano le ali mandando contemporaneamente dei suoni rauchi . Io ho gia` veduto questi bizzarri volatili ! esclamo` il quartiermastro . Sono i tou cheou ky . Dove ? chiesero ad una voce Palicur e Jody . Nei cortili dei ricchi cinesi : a Canton ed anche ad Amoy . Ed a che cosa servono ? Si mangiano ? chiese il macchinista . Anche , essendo la carne di questi volatili squisitissima , anzi piu` delicata di quella dei fagiani ; pero` gl' indigeni preferiscono conservarli per vederli vomitare il batuffolo di seta . Queste galline vomitano della seta ! esclamo` Jody . O che cosa mi raccontate , signor Will ? Intendiamoci non danno della vera seta . Durante la stagione piu` calda i tou cheou ky , parola che significa gallina che vomita i batuffoli di seta , ad un certo momento si mettono a fare la ruota ed a spiccare salti , poi mandano fuori dalla gola una specie di membrana lunga talvolta perfino un piede , d' un bel colore azzurro intenso , punteggiata di minuscole macchie rosse , che poi a poco a poco ritirano . Non e` seta dunque quella ? Ma no ; e` una semplice membrana , che a nulla potrebbe servire , e che i cinesi , non si sa per qual motivo , si ostinano a chiamare seta , forse per la meravigliosa bellezza delle sue tinte . Sono dei volatili meravigliosi dunque ! Straordinari anche pei loro singolari costumi . Gli ufficiali della Britannia , che durante il loro ancoraggio a Canton hanno studiato queste curiose galline , hanno narrato poi a bordo che posseggono delle virtu` domestiche assolutamente ammirabili . Percio` si chiamano anche dai cinesi Hiao ky , se ben ricordo , ossia uccelli della pieta` filiale , perche` si dice che i figli abbiano cura dei genitori , quando la malattia o la vecchiaia impediscono loro di procurarsi il nutrimento necessario . Si chiamano anche Pyschon ky , il che significa uccello che sfugge gli alberi , pel motivo che hanno quasi orrore dei boschi . Si vede che anche i nicobariani conoscono bene le abitudini di questi volatili , perche` li tengono nelle cantine . Ma come mai questi isolani posseggono queste galline , che voi avete veduto in Cina ? Possono essere indigene di queste isole , rispose Will . E perche` la principessa prende tante precauzioni contro i ladri ? Per mangiarsele , esclusivamente lei sola , disse Palicur . Se e` vero che sono cosi` squisite , le serbera` per le grandi occasioni . Peccato che non vi sia qui un camino e della legna per cucinarne qualcuna , disse il macchinista . Le assaggerai il giorno delle mie nozze , disse il quartiermastro . . Non scapperemo che dopo il gran pranzo . Quale gran pranzo , signor Will ? Lascia pensare a me , Jody . Credi tu che io non abbia preparato il mio piano ? E che piano superbo ! La principessa se ne avra` a male , ma che il diavolo se la porti . Non ho gia` voglia di far la fine dei suoi due primi mariti , ne` di ... Due nuovi colpi di cannone , sparati uno dietro l' altro , lo interruppero . Che cosa fa il Nizam ? chiese Jody . Questi spari non sono di buon augurio . Colpi in bianco , disse il quartiermastro della Britannia , porgendo attento orecchio alle due detonazioni che si erano ripercosse cupamente fin dentro la sala sotterranea . Me ne intendo io . Che cosa significano , signor Will ? chiese Palicur , sempre ansioso . Una semplice intimazione , per ora , rispose Will , od una minaccia . Gl' isolani che avevano gia` confessato al comandante l' arrivo di tre uomini , fra i quali un bianco , ora seguendo gli ordini della mia futura moglie avranno negato , e l' equipaggio cerchera` di spaventarli , facendo tuonare i cannoni . Verranno qui ad assicurarsi se noi ci siamo ? Non ne dubito , rispose Will . Che riescano a trovarci ? Chi osera` sfidare tutti quei bis cobra ? Appena i marinai li vedranno , scapperanno come fulmini . Perbacco ! Ve ne sono delle centinaia nella prima stanza e valgono meglio di tutti i guerrieri dell' isola . Zitto ed ascoltiamo se il cannone continua a tuonare . Invece delle detonazioni , udirono scendere da quella specie di gola , che serviva da lucernario alla sala delle galline , delle grida acutissime . Pareva che l' intera popolazione fosse diventata furibonda . Forse hanno assalito il villaggio , i marinai del Nizam ? chiese Palicur , che ascoltava attentamente . Non odo alcun colpo di fucile , rispose Will . Che il drappello inviato dal comandante a cercarci sia gia` giunto , non ne dubito . Dovrebbe portarsi via la principessa , disse Jody . E lasciarmi vedovo prima del matrimonio ? Non hai pieta` del mio cuore ? Sanguinerebbe per molti anni ! Siete un burlone , signor Will . Zitti , disse Palicur . Le urla erano cessate ; pero` si udiva un rumore confuso , come se un gran numero di persone si aggirasse pel villaggio e discutesse animatamente . Duro` qualche quarto d' ora , poi un profondo silenzio successe . Pareva che tutta la popolazione si fosse ritirata nelle capanne . Ci capite qualche cosa voi , signor Will ? chiese il pescatore di perle . Suppongo che il drappello si sia accampato nel villaggio e che abbia rimandato a domani le ricerche , rispose il quartiermastro . Giacche` non corriamo alcun pericolo immediato , farei la proposta di prepararci un letto piu` o meno comodo e di dormire anche noi . Non vedo alcun letto , signor Will , disse Jody . E le gabbie , che non debbano servire a qualche cosa ? Siamo abituati a dormire sul tavolaccio . Bellissima idea , signor Will . Mi preoccupava l' idea di dormire sulla nuda terra , avendo scorto un centopiedi dalle mille punte velenose aggirarsi in quell' angolo . Levarono cinque o sei gabbie che misero in mezzo alla sala sotterranea , le une accanto alle altre , le coprirono con alcune stuoie che erano state portate insieme ai panieri , e vi si sdraiarono sopra , convinti che nessuno li avrebbe disturbati , con quelle brutte bestie che occupavano la stanza vicina . Erano tanto stanchi che si svegliarono solo all' alba . Da quella specie di gola di camino che metteva sulla cima della cupola scendeva un bel fascio di luce , sufficiente a rischiarare tutti gli angoli della loro dimora sotterranea , e colla luce scendeva pure un brusio , misto di quando in quando a delle grida acute . Anche la popolazione del villaggio doveva essersi svegliata e certo protestava per la presenza dei marinai del Nizam . Lasciamo che se la sbrighino loro e frattanto facciamo colazione , disse Jody balzando giu` dalle gabbie . Non so se sia effetto dell' aria che scende da quel tubo , o dalla paura di venire ripreso e ricondotto a Port Cornwallis a mangiare quelle pessime zuppe ; fatto sta che mi sento indosso un appetito da tigre . Scopri` due panieri , levando successivamente una mezza dozzina di piccole tartarughe arrostite , delle gallette di frutta d' alberi del pane , un magnifico colombo cotto al forno e parecchie noci di cocco gia` in parte spaccate , che dovevano fornire una deliziosa bevanda , non essendo mature . I tre amici stavano per dare l' attacco a quell' abbondante colazione , quando udirono degli urti formidabili , come se degli uomini cercassero di abbattere a colpi di scure una porta . Jody lascio` cadere la noce di cocco che stava vuotando , mentre Will e Palicur balzarono in piedi , entrambi pallidissimi . Abbattono la porta esterna ! esclamo` il quartiermastro , girando intorno uno sguardo per cercare un' arma . Vi sono i bis cobra , signor Will , disse Jody , raccogliendo la noce e accostandosela avidamente alle labbra . Non guastatemi l' appetito con delle paure . Ti dico che buttano giu` la porta della prima camera . E si faranno mordere le gambe da quelle brutte lucertole . M' immagino che gl' isolani non saranno cosi` stupidi da fornire loro quelle fronde . Will e Palicur , che non si sentivano pienamente rassicurati , si accostarono alla porta che li divideva dalla stanza dei bis cobra , mettendosi in ascolto . I colpi di scure o di piccozza si succedevano furiosi contro la porta della stanza occupata dai pericolosi lucertoloni ; le grosse tavole di tek opponevano una resistenza lunghissima , essendo quel legno , come abbiamo detto , duro quasi quanto il pao de fero del Brasile . Picchia e ripicchia , la porta finalmente cedette nei gangheri ed i tre forzati la udirono cadere con gran fragore . Subito delle grida di spavento echeggiarono al di fuori . Indietro ! E` piena di bis cobra ! Che l' inferno si porti tutti questi imbecilli d' isolani ! Gambe ! Gambe ! Quelle parole , pronunciate in lingua inglese , avvertirono i tre forzati che si trattava veramente di marinai europei e non gia` di nicobaresi . I lucertoloni pero` erano stati piu` che sufficienti a metterli in fuga . Se ne sono andati , disse Will , respirando a pieni polmoni . Ti confesso , Palicur , che ho avuto un istante di paura . Gl' isolani hanno avuto una splendida idea a nasconderci qui dentro . Chi potrebbe infatti supporre che vi siano qui , con tutte queste bestie velenose , degli uomini nascosti ? Anche questa volta l' abbiamo scampata . E allora approfittiamo per finire la colazione , disse Jody che aveva la bocca piena . Mi hanno gia` guastato un po' l' appetito quei curiosi , che il mare li inghiotta tutti , insieme alla loro carcassa asmatica . I tre forzati , certi che gl' inglesi non sarebbero piu` tornati a disturbarli , si assisero intorno ai canestri , facendo una profonda breccia nelle provviste e vuotando soprattutto parecchie noci di cocco . Ecco una vera colazione principesca , disse Jody che aveva divorato per quattro . Era un bel pezzo che non ne faceva una eguale . Se avessi una pipa io sarei l' uomo piu` felice del mondo . Prevedendo che gl' isolani non li avrebbero liberati troppo presto , tornarono a sdraiarsi sulle gabbie , cercando di schiacciare un sonnellino , onde rifarsi completamente delle notti insonni passate sul mare , poiche` la paura di venire da un momento all' altro raggiunti dal Nizam non aveva permesso loro di chiudere occhio a bordo della scialuppa . Invitati dal silenzio che regnava la` dentro , poiche` le galline non facevano alcun rumore , e dalla dolce frescura della sala sotterranea , non tardarono infatti a russare , e chissa` quanto avrebbero continuato , se lo stridere di un chiavistello non li avesse destati di soprassalto . Il ministro che li aveva condotti la` dentro entro` in compagnia d' una mezza dozzina di guerrieri , muniti di quei misteriosi rami d' albero che col loro strano odore tenevano a distanza i bis cobra . Gl' inglesi ? chiese Will , balzando giu` dalle gabbie . Se ne sono andati , rispose il ministro , con voce lieta . Ce n' e` voluto pero` a deciderli di lasciarci in pace e di rinunciare alle loro ricerche . Quando sono partiti ? Due ore fa . Hanno levato le a`ncore ? Si` , sono partiti verso il sud . O verso il nord ? No , verso il sud , lo hanno detto i corrieri che abbiamo mandato alla baia dei Saoni . Il quartiermastro aggrotto` la fronte . Avrebbe preferito che se ne fossero tornati a Port Cornwallis ; continuando invece la rotta verso il mezzodi` , avrebbero potuto incontrarli ancora nell' Oceano Indiano . Non disperiamo , mormoro` fra se` . Poi chiese al ministro : Hanno commesso nessuna violenza ? No , signore , ma hanno minacciato dapprima di dar fuoco al villaggio e di condurre via la principessa . Che peccato che non l' abbiano portata via davvero , brontolo` Jody . Signori , la principessa vi aspetta a pranzo , prosegui` il ministro . Si dovra` discutere sulle feste da darsi al popolo il giorno delle nozze . Si` , delle grandi feste che dovranno rimanere memorabili , rispose Will , un po' ironicamente . Spettera` a voi , come futuro principe di Karnicobar , dare gli ordini opportuni , ed ogni vostro desiderio sara` per noi un ordine . Voglio che quel giorno tutta la popolazione sia molto allegra , e siccome l' allegria ha bisogno di venire eccitata , farete preparare dell' arak in quantita` enormi . Devono scorrere dei veri fiumi sulla piazza . Al resto ci penso io . Metteremo a vostra disposizione tutte le piantagioni di canne da zucchero appartenenti allo stato , signor uomo bianco , cosi` potremo preparare tanto arak da inondare mezza isola . Seguitemi o la principessa s' impazientira` . Attraversarono la stanza occupata dai bis cobra , spazzando il suolo coi rami onde tener lontani quei lucertoloni , e lasciarono l' antica pagoda , sfilando fra due fitte ali di popolo che li salutava con urla e battimani e sgambettamenti cosi` comici , da far scoppiare dalle risa il buon Jody . 14 Il tiro del quartiermastro Sei giorni dopo la partenza del Nizam , i preparativi per le nozze fra l' uomo bianco e la principessa nicobariana erano ultimati . Jody si era preso la cura di organizzare le feste che dovevano essere soprattutto militari , ma che dovevano terminare coll' ubriachezza generale dei sudditi , onde impedire loro di guastare la fuga gia` abilmente ordita . Palicur , nella sua qualita` di ministro della marina e di grande ammiraglio , aveva fatto piu` di una visita alla baia dei Saoni , per preparare la scialuppa che doveva servire loro a compiere la traversata dell' Oceano Indiano . La flotta dei nicobariani l' aveva trovata in completo disordine , componendosi essa di due dozzine di piroghe scavate in enormi tronchi d' albero , gia` quasi tutti fracidi . Tuttavia ne aveva trovato una in stato abbastanza buono e si era affrettato a farla fornire di bilanceri , di alberi e di vele e anche abbondantemente provvedere di viveri , col pretesto che doveva servire per una gita in mare degli sposi , allo scopo di far conoscere l' uomo bianco agli abitanti dei villaggi costieri . Il prudente malabaro aveva agito cosi` abilmente e furbescamente , da non sollevare il minimo sospetto . D' altronde quei bravi isolani erano ormai piu` che convinti che il loro nuovo capo ed i due nuovi ministri avessero ormai completamente abbandonato l' idea di lasciare Karnicobar . Il mattino fissato per la grande cerimonia nuziale , una folla straordinaria si raduno` sulla vasta piazza del villaggio . Numerose deputazioni erano giunte dalle borgate , anche dalle piu` lontane , dipendenti dal principato , recando regali agli sposi e viveri in quantita` , poiche` Jody aveva annunciato che dopo la cerimonia avrebbe avuto luogo un colossale banchetto a cui tutti indistintamente avrebbero potuto prendere parte con l' obbligo di ubriacarsi . Nei viali intorno al villaggio erano gia` state preparate gigantesche tavole che si piegavano soprattutto sotto il peso di enormi vasi pieni di arak , quel dolce , ma fortissimo liquore estratto dallo sciroppo delle canne da zucchero lasciato fermentare . Fuochi immensi erano stati accesi per arrostire un gran numero di buoi selvatici , animali che , come dicemmo , abbondavano straordinariamente nelle foreste dell' isola , e tartarughe giganti e granchi di mare di dimensioni esagerate . Dovendo la cerimonia nuziale aver luogo al tramonto , durante la giornata fu un succedersi continuo di parate militari , di danze , di concerti spaventosi a base di gong e di tam tam , affinche` la popolazione non si annoiasse nella lunga attesa . Appena l' astro diurno tocco` coll' orlo inferiore la cima dell' alta montagna elevantesi ad occidente dell' isola , una truppa di guerrieri fece sgombrare una parte della piazza , che fu subito occupata da un centinaio di garzoni , i quali si stesero a terra , bocconi , formando come un tappeto vivente , che terminava da una parte dinanzi alla porta della casa principesca , dall' altra dinanzi ad una specie di baldacchino , circondato da gabbie contenenti le galline della pagoda e coperto da lembi di stoffe rosse . Naja poco dopo usci` , accompagnata dalle sue vecchie dame d' onore , e si inoltro` saltellando su quei corpi umani , mentre i suonatori , radunati agli angoli della piazza , attaccavano l' inno nazionale di Karnicobar , un pezzo cosi` formidabile da sfondare gli orecchi piu` solidi . L' ex vedova aveva lasciato la sua camicia di seta bianca , tinta di lutto , per indossarne un' altra piu` ricca , di seta azzurra guarnita di perle , e portava sulle spalle un mantello formato di penne di tou cheou ky rosse picchiettate di bianco . Parecchie fanciulle , vestite come la principessa , ma prive del mantello , s' avanzavano ai due lati del sentiero umano danzando e cantando le lodi di Naja , la fortunata moglie del grande capo bianco . Poco dopo comparve il quartiermastro , col seguito dei ministri e dei capi militari . Non aveva lasciato le sue vesti di forzato , pero` avevano posto anche a lui sulle spalle un mantello di piume , un po' piu` lungo di quello di Naja , e sul capo una specie di elmo da pompiere , molto ammaccato a dire il vero , adorno d' un immenso ciuffo di penne , emblema del potere supremo . Il marinaio ebbe qualche esitazione a slanciarsi su quello strato di corpi umani , poi , temendo di mostrarsi ridicolo , segui` la principessa , badando di non calpestare troppo duramente quei poveri diavoli colle sue grosse scarpe di legno . Jody e Palicur , che si trovavano sotto il baldacchino , non poterono trattenere uno scoppio di risa , vedendolo con quell' elmo e quella foresta di penne . Se potesse vedersi in uno specchio , sono certo che scoppierebbe , disse il macchinista . Povero signor Will ! Taci o comprometterai la nostra e la sua dignita` , disse il malabaro . Mostriamoci seri o scoppiera` anche lui dalle risa . Giunti gli sposi sotto il baldacchino , furono fatti sedere su due gabbie e una specie di stregone o di sacerdote che fosse , orribilmente camuffato con ricci di mare , tale da sembrare un istrice mostruoso , offri` ai due sposi un pesce tagliato a pezzi non piu` grossi d' un dado che dovettero mangiare crudo , forse con poco piacere d' ambo le parti . La cerimonia nuziale era finita : il quartiermastro era lo sposo legittimo di Naja . Subito clamori formidabili s' alzarono nella folla ; mentre i musicisti raddoppiavano i colpi , facendo saltare in pezzi non pochi gong e scoppiare non pochi tamburoni . I due sposi , scortati dai ministri , dai capi militari e dalle due dame , furono condotti ad una tavola collocata nel centro della piazza , mentre la folla , che pareva in preda ad un vero delirio , prendeva d' assalto le altre , fra una confusione inenarrabile , gettandosi con avidita` bestiale sulle montagne di provvigioni e soprattutto sui vasi d' arak . Certo quegli isolani non si erano mai trovati in mezzo a tanta abbondanza ed in cuor loro benedicevano l' uomo bianco , che permetteva loro di rimpinzarsi fino a scoppiare . La principessa appariva lietissima e sorrideva dolcemente al suo sposo ; questi invece , quantunque si forzasse di apparire di buon umore , cadeva sovente in profonde preoccupazioni . Il timore che l' audace colpo non riuscisse gli toglieva il buon umore . Fortunatamente Jody e Palicur erano la` ad incoraggiarlo , soprattutto il primo , che pur ridendo per quattro , divorava per sei e beveva in proporzione il dolce arak che una delle due vecchie dame d' onore , facendogli gli occhi di triglia , gli versava senza posa . Alle dieci di sera l' orgia toccava il colmo . Uomini , donne e fanciulli , rovesciate le tavole , danzavano furiosamente per la piazza e molti che cadevano non si rialzavano piu` . Era ora di finirla . Jody , che si era assunto la direzione della festa , sguinzaglio` quattro araldi perche` intimassero a tutti indistintamente di ritirarsi nelle loro capanne per non turbare piu` oltre gli sposi . Ci volle non poco pero` a persuadere quella folla ubriaca a staccarsi dagli ultimi vasi di arak . Dovettero intervenire le guardie e , siccome non erano meno ubriache , ruppero non poche teste colle loro mazze e storpiarono non pochi disgraziati . Quando tutti si furono finalmente ritirati , anche i ministri ed i capi militari , Naja e Will si diressero verso la casa , scortati solamente dalle due dame e da Jody e Palicur che rischiaravano la via con due torce e che erano stati incaricati di vegliare dinanzi alla porta , onde impedire a chicchesia d' avvicinarsi . Quantunque i tre forzati fossero ormai sicuri del felice esito del colpo meditato , non erano tuttavia pienamente tranquilli . Un sospetto , un grido poteva mandare a monte tutto , e allora chissa` se avrebbero potuto salvarsi dal furore del popolo e dai guerrieri . Il quartiermastro , deciso a tutto , aveva gia` assegnato a ciascuno dei suoi compagni la parte che gli spettava . Non si trattava infine che di legare ed imbavagliare le tre donne e di filare senza indugio alla baia dei Saoni , dove la nave ammiraglia , o meglio la piroga , era pronta a prendere il largo . Lasciarono prima entrare Naja e le due dame nella prima stanza terrena e , appena chiusa la porta , con una mossa fulminea e simultanea si gettarono su di loro , rovesciandole sulle stuoie che coprivano il pavimento . Palicur , la cui forza , come abbiamo detto , era straordinaria , afferro` la principessa , turandole subito la bocca per impedirle di chiamare al soccorso ; poi , senza aver bisogno dei compagni , la imbavaglio` e la lego` rapidamente , nonostante ella cercasse di opporre una violenta resistenza . Colle due dame , vecchie e deboli e gia` mezzo morte per lo spavento , la cosa fu piu` facile . Signora , disse il quartiermastro accostandosi alla sposa , i cui occhi schizzavano fiamme , mi rincresce di aver agito cosi` , ma io vi avevo detto che non avevo alcun desiderio di rimanere qui . Scegliete un altro sposo fra i vostri sudditi , perche` io mi dichiaro sciolto da ogni impegno . D' altronde non mi rivedrete mai piu` . Un grido strozzato , come di belva ferita , che sfuggi` attraverso il bavaglio , fu la risposta della principessa corbellata . Salutatemi i miei sudditi d' un istante e dimenticatemi , aggiunse il quartiermastro . Ed ora , miei cari amici , disse rivolgendosi a Jodv ed a Palicur , a tutto vapore ! Chiusero la porta dopo aver spento la lampada ad olio di cocco , aprirono quella che metteva sulla piazza e si slanciarono sotto il viale vicino , che le grandi foglie dei palmizi rendevano tenebroso . Non vi era alcuno . Tutti avevano obbedito all' ordine degli araldi e avevano rispettato il desiderio espresso dal nuovo capo . In pochi salti i tre uomini raggiunsero l' estremita` del villaggio e , dopo essersi accertati che nessuno li seguiva , si gettarono nella foresta . Palicur , che ormai conosceva la via , essendosi recato parecchie volte nella baia col pretesto di visitare la squadra nicobariana , li guidava . Divorarono tutto d' un fiato , senza nemmeno scambiarsi una parola , la distanza che divideva la borgata dalla baia e scesero verso la spiaggia la` dove si trovava ancorata la flottiglia delle piroghe . Anche in quella borgatella abitata esclusivamente dagli equipaggi delle scialuppe , silenzio profondo . Dovevano aver festeggiato anch' essi le nozze della principessa e russavano da veri marinai , completamente ubriachi . Addio , povera Naja , disse il quartiermastro , che si preparava a balzare nella piroga ammiraglia . Prepara un buon veleno pel mio successore . Glielo cedo volentieri assieme al potere . Un momento , signor Will , disse Palicur , arrestandolo e levando dalla prora tre scuri che aveva nascosto sotto una stuoia . Aiutatemi . A far che ? Ad affondare la flotta , onde impedire ai nicobariani di darci la caccia . E` bensi` vero che tutte le altre piroghe sono malandate , tuttavia la prudenza non e` mai troppa . Hai ragione , Palicur , rispose il quartiermastro . Spicciamoci . Si misero febbrilmente al lavoro , picchiando senza misericordia sui fianchi semi infraciditi delle piroghe , i quali cedevano facilmente . Essendo la squadra ancorata a quattro o cinquecento passi dalla borgatella , non vi era pericolo che quei colpi , d' altronde sordi , potessero venire uditi dagli equipaggi . Gia` le avevano affondate quasi tutte , quando verso la foresta rimbombarono alcuni colpi d' archibugio , poi delle urla feroci . A bordo ! comando` il quartiermastro . Siamo scoperti ! In due salti si gettarono nella piroga , afferrarono i remi e si spinsero frettolosamente al largo , mentre anche dalle capanne della stazione navale cominciavano ad accorrere dei marinai e dei pescatori . Spiega una delle due vele , Jody , grido` Will . Il vento e` favorevole ; e tu , Palicur , forza ai remi ! Dalla boscaglia sbucavano allora numerosi guerrieri muniti di torce i quali correvano verso la spiaggia , ululando ferocemente : Morte all' uomo bianco ! Era troppo tardi ormai per prenderlo . Il macchinista in un colpo di mano aveva issato la vela di trinchetto , la quale si era subito gonfiata sotto la brezza notturna che soffiava da levante , imprimendo alla piroga una rapida andatura . Dammi un fucile , Palicur ! disse Will al malabaro che aveva lasciato i remi e che stava spiegando la vela maestra . Ecco la vostra carabina , signor Will , rispose il pescatore di perle . Me l' ero fatta restituire dalla principessa . Al timone tu , Jody ! I colpi di fuoco spesseggiavano . I guerrieri si erano arrestati sulla riva , senza osare imbarcarsi sulle due o tre piroghe rimaste , e di la` moschettavano furiosamente i fuggiaschi , senz' altro ottenere che molto fumo e molto baccano , perche` le loro secolari armi non avevano che una portata assai limitata . Il quartiermastro nondimeno , temendo che si decidessero a dare loro la caccia , sparo` un colpo di carabina in mezzo all' orda . I valorosi guerrieri della principessa , udendo la palla fischiare sulle loro teste , se la diedero a gambe , salvandosi nella boscaglia e nelle capanne della stazione . Molla tutto ! comando` il quartiermastro al malabaro che stava legando le scotte . Vento a mezza nave : fileremo quasi come la scialuppa a vapore . La piroga , che era una bella barca , lunga otto metri , abilmente scavata nel tronco colossale d' un albero , colla prora assai rialzata che finiva in una testa mostruosa rappresentante forse qualche divinita` marina dei nicobariani , scivolava rapidamente sulle acque , salendo e discendendo dolcemente i larghi cavalloni dell' Oceano Indiano . Palicur , per renderla piu` rapida , aveva alzato i due bilanceri che potevano fare scia ed aveva orientato le due vele in modo da raccogliere maggior vento che fosse possibile . Gia` le coste dell' isola stavano per scomparire fra le tenebre , quando un' imprecazione sfuggi` dalle labbra del quartiermastro , il quale si era collocato alla barra del timone . Che cosa c' e` ? chiese Jody , il quale stava mettendo in ordine i vasi ed i pacchi che ingombravano la piroga . Guarda laggiu` ! E` ben lui ? Chi ? Il Nizam . Ancora quel maledetto ! esclamo` il malabaro , stringendo i pugni . Che quella carcassa non ci lasci un momento tranquilli ? Lascia cadere le vele , Palicur ; potrebbe vederle . Il pescatore di perle e Jody le calarono rapidamente sulla piroga . Verso il sud brillavano tre punti luminosi , uno rosso e uno verde quasi a fior d' acqua , ed in alto uno bianco . I fanali d' un piroscafo , brontolo` Jody . Che i pescicani divorino tutti quegli ostinati seccatori che muovono su di noi . No , rispose il quartiermastro , che osservava attentamente la nave a vapore . Rade le coste dell' isola rimontando verso il nord Ci scorgera` ? . La piroga e` bassa di fondo e la luna non si alzera` che molto tardi . Io spero che la passeremo liscia . Che abbiano perduto la speranza di trovarci ? chiese il malabaro . Lo credo ; se cosi` non fosse avrebbero continuato la rotta verso il sud . Ah ! Morte e dannazione ! Che cosa avete , signor Will ? chiesero ad una voce Jody ed il malabaro , spaventati dall' accento del marinaio . Corriamo il pericolo di venire ripresi . Muove su di noi ? No , ma temo che entri nella baia dei Saoni . Se getta le ancore cola` , gl' indigeni non mancheranno di avvertire il comandante della nostra fuga per vendicarsi della burla fatta alla principessa . Signor Will , disse Palicur , alziamo le vele e riprendiamo la corsa . No , potrebbero scorgerci , rispose il quartiermastro . Preferisco aspettare gli eventi . Il Nizam , supposto che fosse veramente il provveditore del penitenziario , s' avanzava non troppo rapidamente , tenendosi a qualche miglio dalla costa per non urtare contro le scogliere coralline che circondavano l' isola . Era gia` tanto vicino ormai che si udiva il fragore prodotto dalle sue macchine semi sconquassate e le battute delle tambure . Dalla sua ciminiera usciva di quando in quando un getto di scorie . I tre forzati , in preda ad una vera angoscia , spiavano attentamente le sue mosse , temendo di vederlo ad ogni istante cambiare rotta e dirigersi verso la baia dei Saoni . Fortunatamente non viro` di bordo e lo videro passare al largo della vasta insenatura e scomparire a poco a poco verso il settentrione . Siamo salvi ! esclamo` il quartiermastro . Si e` deciso a tornare a Port Cornwallis . Spiegate le vele e avanti verso Ceylon . E che la fortuna ci protegga , aggiunse Jody . 15 L' Oceano Indiano Soffiando nell' Oceano Indiano dall' aprile all' ottobre , venti costanti da libeccio , mentre negli altri mesi soffiano invece , senza variare , da greco , i tre forzati erano piu` che sicuri di giungere facilmente all' isola , di Ceylon e senza troppe difficolta` . Il solo pericolo che potevano correre era di venire sorpresi da qualche tempesta , di quelle tremende che si scatenano durante il cambiamento dei monsoni . Contavano , pero` sulla leggerezza e sulla solidita` della loro piroga , la quale dava prove eccellenti di qualita` nautiche , essendo i nicobariani ottimi costruttori , forse i migliori fra tutti gl' isolani dell' Oceano Indiano . E infatti l' imbarcazione si comportava benissimo , filando i suoi sette e anche otto nodi all' ora come un brik od un brigantino . Era bensi` vero che l' oceano si prestava a quella rapida corsa , non essendo percorso che da radi cavalloni che si succedevano ogni quarto d' ora e che salivano dal sud . Quando il sole comparve all' orizzonte , Karnicobar non era piu` visibile e anche il Nizam era scomparso . Tutt' intorno alla scialuppa non vi era che acqua e acqua : l' immensita` dell' oceano , senza un isolotto e senza una vela . Solamente alcuni uccelli marini , delle fregate dal volo maestoso ed elegante , colle ali da falco , solcavano il cielo in compagnia di alcuni rondoni di mare , dalle penne nerissime . Siamo gia` ben lontani , disse il quartiermastro , dopo aver scrutato attentamente tutto l' orizzonte . I nicobariani non ci prendono piu` . Mi hanno fatto pero` tremare tutta la notte , signor Will , disse il macchinista . Che si siano rassegnati ? Almeno pare . Allora possiamo approfittarne per far colazione . La paura ti aguzza sempre l' appetito , a quando sembra , disse . il malabaro , ridendo . E` questa brezzolina vivificante . Bada di economizzare le provviste , Jody , disse Will . Non troveremo nessuna terra sulla nostra rotta , finche` non giungeremo a Ceylon . Impiegheremo molto ? Due o forse tre settimane , mio caro Jody , e che la vada bene . Potrebbe scoppiare qualche uragano e cacciarci verso il sud e anche laggiu` non vi sono isole dove poter rinnovare le nostre provviste . Che cos' hai imbarcato , Palicur ? chiese Jody . Vedo qui molti vasi che non saranno tutti pieni d' acqua dolce o di arak . Una meta` contengono della pasta di frutta del pane , rispose il malabaro . Mi hanno assicurato che e` buona anche cosi` conservata . E dovremo mangiarla cruda ? Non usano fornelli a bordo delle loro barche i nicobariani , ne` avevo il tempo di fabbricarne uno . E poi dove trovare la legna ? E questi pacchi che cosa contengono ? Del pesce secco e delle frutta secche , e la` sotto la prora abbiamo una grossa provvista di cocco . E` tutto quello che ho potuto imbarcare . Ah ! Vi e` anche un vaso pieno d' olio . Per purgarci ? Potrebbe diventare utilissimo e salvarci in mezzo alla bufera . Ammiro la tua previdenza , Palicur , disse il quartiermastro . Quel vaso puo` renderci dei servigi preziosissimi . Ma io non riesco a capir quali , disse Jody . Aspetta che scoppi una tempesta e benedirai quel vaso , rispose il pescatore di perle . Prepara la colazione , Jody . Sara` piu` magra del rancio del penitenziario . Diventi esigente , Jody ? Mi ero abituato troppo bene alla tavola della principessa . Apri` un vaso pieno di pasta , collocata a strati ben pestati , e slego` una stuoia contenente delle frutta secche , unendovi un paio di noci di cocco . Non vi era di che stare molto allegri , nondimeno i tre forzati , gia` abituati da molto tempo alle magre razioni del penitenziario , fecero buon viso a quelle provviste . Una noce di cocco , che procuro` loro del latte squisito , chiuse la colazione . Ehi , Jody , disse Will , riprendendo la barra che aveva slegato . Tu hai da narrarci qualche cosa che puo` interessare vivamente Palicur e che gli avvenimenti ti hanno sempre impedito di condurre a termine . Non me la sono scordata io quella storia . Che cosa volete dire , signor Will ? Tu ci avevi promesso di raccontarci qualche cosa sul Guercio . E` vero , disse il macchinista . Ero stato interrotto dalla comparsa del Nizam . Narra dunque quanto sai su quel furfante , disse Palicur . Chissa` se riusciremo a scoprire come ha conosciuto la mia fidanzata . Non so gran che , rispose Jody . Il sorvegliante irlandese , che io ho ubriacato cosi` bene , mi ha detto qualche cosa una sera , mentre andavamo insieme a pescare i granchi di mare . Sulla condanna di quel briccone ? chiese Will . Si` , pare che fosse stato condannato a vent' anni di galera per aver ucciso un sacerdote cingalese e ferito un poliziotto inglese che aveva cercato di trattenerlo . Un sacerdote ! . esclamarono il quartiermastro e Palicur . Si` , un buddista . E dove lo ha ucciso ? chiese Palicur . Questo non me lo disse l' irlandese . Fruga bene nella tua memoria , Jody , disse il quartiermastro . Se tu lo sapessi , potrebbe metterci su una buona via . Ad Annarodgburro forse ? Pensa , pensa . E` inutile , rispose il macchinista dopo aver meditato qualche istante . Non deve avermelo detto . Che cosa ne pensate , signor Will ? chiese il malabaro con apprensione . Io sono certo che il Guercio ha conosciuto la tua fidanzata in quel monastero , rispose il quartiermastro . La storia di quell' uomo mi pare che rassomigli alla tua . Che abbia cercato anche lui di strappare Juga dalle mani dei tiruvamska ? Scommetterei una rupia contro mille sterline , Jody , l' irlandese non ti disse quale mestiere esercitava quel cingalese ? Il pescatore , rispose il macchinista . Di pesce o di perle ? chiese il malabaro . Questo poi non me lo spiego` . Ora sono io che domando a te : Palicur , che cosa ne pensi ? disse il quartiermastro della Britannia . Che sia stato un pescatore di perle , rispose il malabaro . Come potremo noi saperlo ? Tutti i pescatori di Manaar si conoscono e se il Guercio ha lavorato sui banchi , non avremo difficolta` a esserne informati . E` necessario , signor Will , delucidare quel mistero . Abbi pazienza , Palicur , e ne sapremo qualche cosa su quell' uomo . Senza la perla sanguinosa i nostri sforzi per rendere Juga libera s' infrangerebbero . I monaci del monastero di Annarodgburro sono troppo potenti perche` possiamo metterci in lotta con loro , e poi godono la protezione dei rajah di Candy . Ma credi tu che vi sia , innanzi tutto , la possibilita` di trovare quella famosa perla ? Vi ho detto che io conosco un pescatore che sa dove il ladro ando` a picco . Se l' avessero in questo frattempo trovata o l' uomo fosse morto ? Allora , signor Will , andro` ad uccidere tutti i sacerdoti del monastero , disse il malabaro con voce cupa , o tentero` ancora uno sforzo disperato , supremo , per riavere la mia fidanzata . Chissa` , disse il marinaio come parlando fra se` , cio` che gli accadeva di sovente , con un buon scafandro si potrebbe esplorare il mare in quel luogo , e con quegli apparecchi si rimane sott' acqua ben piu` di uno o due minuti . Orsu` , non disperiamo . Mentre chiacchieravano , la piroga continuava la sua corsa verso occidente , deviando costantemente verso il sud , non trovandosi l' isola di Ceylon alla medesima altezza delle Nicobare . L' oceano continuava a mantenersi tranquillo , essendo solamente percorso da quelle lunghe e pesanti ondate , che se stancavano assai i naviganti coi soprassalti che imprimevano alla piroga , non erano tuttavia d' ostacolo alla sua velocita` . Numerosi pesci , ad ogni ondata , comparivano a galla avvoltolandosi nella spuma . Per di piu` erano delle dorate , pesci assai grossi che si prendono ordinariamente colla fiocina , nemici giurati dei poveri pesci volanti ai quali danno una caccia spietata ; sono coperti di superbe scaglie azzurre e giallo dorate del piu` grande effetto e ricche di riflessi , ma perdono ogni colore quando stanno per morire nelle mani dei pescatori , diventando allora grigiastri . Numerosi albatros , quei giganti del mare , che ad ali spiegate misurano talvolta perfino quattro metri , mentre non pesano piu` di dieci chilogrammi essendo tutti penne , perseguitavano ferocemente le dorate portandone di quando in quando qualcuna in aria , senza spaventarsi della presenza della piroga , non avendo quei giganteschi volatili alcuna paura degli uomini anche se armati di fucili . Nei larghi avvallamenti delle onde invece apparivano non pochi diodon , strani pesci delle zone torride , che amano navigare col ventre all' insu` , e che hanno l' abitudine d' ingoiare una certa quantita` d' aria per meglio galleggiare , diventando quasi perfettamente rotondi . Colle loro spine lunghe , di colore biancastro , a macchie nere , sembravano degli enormi ricci abbandonati in bali`a dei cavalloni . Jody e Palicur stavano appunto osservando quei pesci , pensando al modo di pescarne qualcuno , quantunque la mancanza di legna e di ciottoli per improvvisare un fornello li mettesse nell' impossibilita` di cucinarli , quando il primo si getto` indietro cosi` violentemente da urtare il quartiermastro che stava alla barra del timone , gli occhi fissi sul sole per orientarsi . Ebbene , che cos' hai , Jody ? chiese il marinaio . Hai paura che i diodon ti pungano ? Un momento di ritardo e perdevo una mano , signor Will , rispose il mulatto . Quell' assassino si teneva nascosto sotto la poppa , in attesa di mutilarmi un braccio . Chi ? Sono due quei briganti . Di chi parli ? Che superbi squali ! Dovevano essere ben affamati per accostarsi tanto , disse in quel momento il pescatore di perle . Non ne ho mai veduto di cosi` colossali , nemmeno sui banchi di Manaar . Il quartiermastro si volto` vivamente . Due giganteschi pescicani , del genere dei carcharodon rondeletii , lunghi non meno di sette metri , seguivano la piroga ad una distanza di quindici passi , fissando sui tre forzati i loro brutti occhi piccoli , quasi rotondi , coll' iride verde scura e la pupilla azzurrognola . Erano due brutti mostri , pesanti per lo meno mezza tonnellata , col collo un po' allungato , il dorso bruno cenere coperto da spessi e piccoli tubercoli , la testa appiattita , il muso arrotondato , con un' enorme bocca semicircolare armata di denti triangolari , frastagliati , bianchissimi , che muovevano a loro piacimento . Si tuffavano di quando in quando , poi risalivano impetuosamente a galla mostrando le larghe pinne pettorali , di forma triangolare , che si allungavano da ogni lato , e la poderosa pinna caudale divisa in due lobi ineguali . Che brutta compagnia , disse il quartiermastro , aggrottando la fronte . Sono pessimi vicini da avere a poppa . Con uno slancio possono piombarci dentro . Palicur , dammi la carabina . I due squali , quasi avessero indovinato le intenzioni poco amichevoli dell' uomo di mare , in quello stesso momento si tuffarono per ricomparire cinquecento metri piu` indietro , lasciando solo emergere le pinne dorsali . Sono piu` furbi del diavolo , disse Jody , e non si lasceranno fucilare , signor Will . Se avessi due palle incatenate ti farei vedere come salterebbero alti , rispose il quartiermastro . Non mi piace avere a poppa quei due messeri . Costituiscono un continuo pericolo e , appena mi si presentera` l' occasione , mi sbarazzero` di loro . Si stancheranno di seguirci e finiranno per andarsene . T' inganni , mio caro Jody . Quando quegli eterni affamati incontrano in pieno oceano o una scialuppa o una zattera montata da degli uomini , non la lasciano piu` . La seguono con un' ostinazione incredibile , per settimane e settimane , anche per dei mesi . Eppure non deve mancare loro il pesce . Anche poco fa abbiamo veduto delle dorate e dei diodon . Preferiscono la carne dell' uomo , disse Palicur . Anche sui banchi di Manaar il pesce abbonda , eppure quei brutti bestioni lo lasciano in pace , per insidiare i poveri pescatori di perle . E` vero , disse il quartiermastro . Per i pescicani , siano essi martelli , charcharias o carcharodon , non vi e` preda migliore dell' uomo , sia bianco , rosso , olivastro , giallo o nero . Ne hai mai incontrato , Palicur , mentre cercavi le conchiglie perlifere ? chiese Jody . Ne ho uccisi almeno una dozzina , rispose il malabaro . Anzi un giorno mi sono trovato preso fra due squali cosi` enormi , che ebbi un bel da fare per liberarmene . Mi trovavo su un fondo di quattordici metri ed avevo gia` riempito la rete di ostriche perlifere , quando vidi proiettarsi sulle sabbie del banco un' ombra enorme . Ebbi appena il tempo di alzare la testa per vedere se fosse una barca che passava sopra di me o qualcosa d' altro , quando mi sentii precipitare addosso una massa colossale che mi piego` sul banco . Era un magnifico pesce martello che m' aveva sorpreso e si preparava a tagliarmi in due . Brr ! fece Jody . E come te la sei cavata ? Credetti per un momento che la mia ultima ora fosse giunta , tanto piu` che non avevo avuto il tempo di sbarazzarmi della pietra che mi aveva aiutato a raggiungere quella profondita` considerevole , anzi straordinaria per un palombaro privo dello scafandro , e la mia provvista d' aria era quasi esaurita . Come potei sottrarmi a quel colpo di mascella , non ve lo saprei dire precisamente . Probabilmente quell' urto improvviso mi fece curvare sul banco , e mi salvo` la pelle . Il pesce martello , troppo avido e troppo impaziente di divorarmi , aveva preso male lo slancio , e nel voltarsi la sua coda aveva mosso il fondo , intorbidando l' acqua cosi` fortemente da non potermi , per un momento , piu` scorgere . E tu ne approfittasti , disse il quartiermastro che s' interessava assai . Immediatamente , signor Will , rispose il malabaro . Avevo il mio coltellaccio passato attraverso la cintura , un' arma solidissima , lunga un piede e mezzo e assai tagliente . M' aggrappai disperatamente ad una delle pinne pettorali del mostro e gli squarciai netto il ventre , per una lunghezza d' un buon metro . Credevo di essermi per sempre sottratto a quel pericolo , quando mi vidi giungere alle spalle il compagno o la compagna di quello che avevo sventrato . Io sarei morto di spavento , disse Jody . Il primo , quantunque perdesse gl' intestini e catinelle di sangue dall' enorme ferita , non era ancora morto , anzi si dibatteva furiosamente avventando formidabili colpi di coda ; l' altro non pareva disposto a lasciarmelo finire ne` ad andarsene senza avere almeno una delle mie gambe . Era finita , perche` mi trovavo nell' impossibilita` di far fronte ad entrambi , e poi l' acqua era diventata cosi` rossa da impedirmi di vedere i due mostri . Fortunatamente i miei compagni , gia` inquieti pel mio ritardo , videro montare alla superficie dei fili di sangue , e immaginandosi cio` che si svolgeva in fondo al mare , vennero in mio aiuto in tre . Sotto le acque s' impegno` una vera battaglia , che fini` colla morte dei due voraci pesci . Quando mi riportarono alla superficie ero svenuto e perdevo sangue dagli orecchi . Divorano molti pescatori , i pescicani ? chiese Will . Tre o quattrocento ogni anno mancano all' appello finale , ripose Palicur . Brutto mestiere , disse Jody . Ma che talvolta rende assai ; in certe stagioni si torna alla costa con dei bei gruzzoli di perle che si scambiano con migliaia di rupie . Ah ! signor Will ! Che c' e` ? chiese il quartiermastro , girando intorno uno sguardo inquieto . Il tempo minaccia di guastarsi . Guardate laggiu` , verso ponente . E` una nube , quella , che portera` vento e pioggia . E che fara` bollire la gran pentola , disse Will , corrugando la fronte . Si` , avremo un salto di vento e probabilmente tempesta . 16 L' uragano La sera calo` , senza pero` che quel temuto salto di vento scombussolasse l' oceano , il quale invece si mantenne calmissimo , interrotto solo dalle larghe e pesanti ondate provenienti dalle immensita` del sud . La nuvola scorta dal pescatore di perle non si era dileguata , anzi un po' prima del tramonto era stata veduta alzarsi e dilatarsi , come se avesse il desiderio , non certo piacevole pei tre naviganti , d' invadere tutta la volta celeste . La piroga fluttuava dolcemente sulle onde , avanzando lentamente , poiche` era subentrata una calma quasi improvvisa , sbattendo ad intervalli le due vele e lasciandosi dietro una scia che di quando in quando diventava fosforescente . Dai tenebrosi abissi dell' oceano , dei punti luminosi salivano a galla come stelle filanti disperdendosi per la superficie , e montavano pure con larghe ondulazioni , simili a lampade elettriche , le rizostome , quelle splendide meduse in forma di disco , cosparso di granulazioni brune e le grosse attinie cilindriche , coi dischi circondati da innumerevoli tentacoli che le facevano rassomigliare a grandi fiori di color azzurro lucente , con leggeri bagliori rossi verso le estremita` . In lontananza , a quattro o cinquecento metri dalla poppa della piroga , due grosse macchie livide , fosforescenti , scivolavano silenziosamente sulla scia lasciata dal timone , senza mai distanziarsi . Erano le enormi bocche dei due pescicani , illuminate da quella specie di gelatina cristallina che trasuda dai denti di quei mostri e che nelle tenebre brilla come fosforo liquefatto . Will , assiso accanto alla barra , spiava ansiosamente l' orizzonte , dove vedeva le stelle scomparire a poco a poco sotto delle masse nere . Jody ed il malabaro , seduti sui banchi di mezzo , guardavano le splendide attinie che salivano sempre e che si lasciavano trastullare nelle ondulazioni prodotte dalla scialuppa . Palicur , disse ad un tratto il quartiermastro . Prendi terzaruoli sulle due vele . Fra poco non avremo bisogno di tanta tela . Eppure il vento e` sempre debolissimo , signor Will , rispose il pescatore di perle . Sta raccogliendo le sue forze . Fra poco si fara` sentire . Sale sempre la nube ? E piu` rapidamente di prima . Non la passeremo tranquilla questa notte ? Temo di no , rispose il marinaio facendo un gesto di dubbio . Poi mandando un sospiro aggiunse : Questa notte mi rammenta quella in cui commisi il delitto . Anche allora il cielo era cosi` tenebroso , le attinie e le meduse salivano a galla assieme alle nottiluche , ed a poppa brillavano le bocche dei due pescicani , quelli che divorarono l' uomo da me ucciso all' estremita` del pennone di parrocchetto . Dio mi perdonera` quel delitto . Era un ufficiale quello , mi hanno detto , e` vero , signor Will ? chiese Jody . . Si` , rispose il quartiermastro con voce sorda . Poi dopo una breve pausa ed un nuovo sospiro aggiunse : Era il tiranno della Britannia , un uomo brutale che pareva provasse una gioia feroce a tormentare i piu` deboli dell' equipaggio , che faceva batter a sangue marinai e mozzi per un nonnulla e che mi aveva preso di mira per farmi perdere il grado , guadagnato faticosamente in dodici anni di navigazione su tutti i mari del globo . Porto ancora sul mio dorso le cicatrici lasciatemi dal gatto a nove code , che mi fece infliggere per delle sciocchezze . E l' avete ucciso sul pennone ? chiese Palicur . Si` , rispose il quartiermastro . Era una notte come questa , colla tempesta che brontolava all' orizzonte , e m' avevano mandato sul pennone di parrocchetto ad ammainare uno scopamare . Stavo levandolo , quando mi vidi comparire accanto l' ufficiale . Che cosa era venuto a fare lassu` lui , il cui posto era sul ponte di comando in quel momento ? Non ve lo saprei dire . Certo veniva per spiarmi , sperando di infliggermi qualche altra punizione . S' impegno` fra me e lui una lite all' estremita` del pennone , ed avendogli io intimato di lasciarmi finire il mio lavoro e fatto osservare che potevo cadere e fracassarmi il cranio sul ponte , tento` di spingermi in mare . Perdetti la ragione . Avevo il coltello di manovra nella destra avendo dovuto tagliare un nodo , e glielo cacciai in gola fino al manico . Cadde , battendo il capo sulla murata che bagno` di sangue , ed il coltello che gli avevo lasciato nella ferita sbalzo` sulla tolda . Il corpo precipito` in mare e fu divorato dai due pescicani che da parecchi giorni seguivano la Britannia , ma il coltello mi aveva ormai accusato . Fu riconosciuto per mio e , poiche` era lordo di sangue , fu facile al consiglio di guerra di ricostruire il delitto , e non valsero le difese strenue dei miei camerati , le accuse contro l' inumanita` e la ferocia di quell' ufficiale , ne` i miei precedenti : fui condannato a quindici anni di relegazione a Port Cornwallis , dove sarei ancora se ... Un colpo di tuono che rimbombo` cupamente sul mare , propagandosi con un lungo rullio da un orizzonte all' altro , lo interruppe . Alzo` vivamente la testa guardando le nubi che avevano ormai coperto quasi tutte le stelle , poi fisso` le bocche fosforescenti dei pescicani che scorrevano sulle acque tenebrose , guadagnando via sulla piroga . L' uragano , disse . Che Dio ci guardi . Un profondo silenzio era seguito dopo quel primo tuono . Non si udiva alcun rumore ne` in alto ne` in basso . Perfino l' ondata larga e pesante dell' oceano , eterna ondata che anche a calma assoluta percorre sempre quelle sconfinate pianure liquide , pareva si fosse disciolta o avesse cambiato direzione . La piroga era rimasta quasi immobile , dondolandosi lievemente fra le attinie e le meduse che si lasciavano portare dal flusso , mettendo in fuga stormi di isitus , bei pesci lunghi appena trenta centimetri , che lanciano di notte degli sprazzi di luce verdastra . I tre forzati tacevano e guardavano ansiosamente ora il cielo ed ora l' oceano . Un vago terrore si era impadronito dei loro animi . Quella tempesta che stava per cogliergli la` in mezzo alla sconfinata distesa liquida , su una fragile piroga , cosi` lontani dalla terra e dalle isole , turbava le loro gagliarde fibre . Quel silenzio del mare e del cielo duro` dieci o dodici minuti , poi una serie di suoni strani si ripercosse rumorosamente entro la gigantesca nuvola con un crescendo formidabile , assordante , seguita da un sibilare di fischi brevi , stridenti . Erano le prime raffiche che si rovesciavano sull' oceano . La scialuppa , coi bilanceri abbassati per avere piu` appoggio , si era messa in corsa , mantenendo sempre la sua rotta verso ponente con qualche quarto al sud . Will era alla barra ; Jody alla scotta delle vele di trinchetto e Palicur a quella dell' alberetto maestro . Il mare , sotto le prime sferzate del vento , si rompeva e cominciava a brontolare sordamente . Delle onde brevi si formavano rapidamente in tutte le direzioni , accavalcandosi con muggiti paurosi . Tenetevi ben stretti ai banchi , disse il quartiermastro . Non dimenticate che se un' onda vi porta fuori dal bordo , cadrete nelle bocche dei pescicani . Non si vedono piu` , signor Will , disse Jody . Ci seguono sott' acqua per essere piu` pronti ad afferrare la preda . Scommetterei che li abbiamo presso la poppa . Un lampo abbagliante illumino` in quel momento l' oceano , mostrando ai naviganti le montagne d' acqua che si formavano ai limiti dell' orizzonte . Palicur , disse Will , abbassa una vela e gettala sopra i banchi . E` necessario coprire il nostro carico e al tempo stesso impedire all' acqua di entrare . Porta poi qui , a poppa , il vaso dell' olio . La nostra salvezza sta in quello . Quegli ordini furono subito eseguiti fra un lampeggiare incessante ed uno scrosciare orrendo di tuoni . L' oceano intanto , spazzato e tormentato senza posa dalle raffiche che aumentavano di violenza , montava sempre . Dei cavalloni enormi si rovesciavano sulla piroga , la sollevavano passandovi sotto , poi la scaraventavano entro profondi abissi mobili , dai quali non usciva che con molta fatica . La sua leggerezza pero` ed i bilanceri calati su ambi i bordi la facevano galleggiare come un pezzo di sughero , mantenendola sempre sulle creste delle onde . Ben presto una pioggia diluviale si rovescio` sull' oceano , aumentando l' orrore della notte . I tre forzati , radunati a poppa , fra il primo banco e la barra , da cui potevano manovrare le scotte della vela maestra , guardavano con spavento quel mare in tempesta , chiedendosi ansiosamente se la piroga avrebbe finito per cedere ai formidabili assalti delle onde . Mille fragori paurosi intanto percorrevano l' oceano e la volta celeste : muggiti di cavalloni , urla e fischi del vento , scrosci di folgore . Il baccano talvolta diventava cosi` intenso che i naviganti non potevano piu` udirsi . La piroga , travolta dalle raffiche e dalle onde , fuggiva sempre rapidissima , colla sua vela ridotta ai minimi termini . Pareva una palla di gomma nelle mani d' un gigante . Balzava elevandosi tanto da forare colla punta dei suoi alberetti le masse di vapore che i venti cacciavano , rimescolandole , verso l' oceano , poi strapiomba bruscamente facendo provare ai tre amici la penosa sensazione delle cadute da grandi altezze . Will , colle mani raggrinzate attorno alla barra , si studiava d' evitare le ondate troppo grosse che potevano affondarla di colpo . Abilissimo marinaio , metteva in opera tutta la sua esperienza per non lasciarsi sopraffare dalla furia dell' oceano e non farsi sorprendere sui fianchi . Conservava una calma ammirabile e comandava con voce tranquilla ai suoi due compagni che tenevano le scolte . A un tratto un grido gli sfuggi` . Maledizione ! Che cosa e` accaduto , signor Will ? chiesero Palicur e Jody , volgendosi rapidamente . Giu` la vela o siamo perduti ! Il timone e` andato e non posso piu` governare . Abbiamo dei remi , signor Will , disse il malabaro . Che in questo momento , con questi colpi di mare , valgono quanto un cannello di pipa . Giu` , giu` subito la vela e gettiamo olio . D' un colpo la vela fu abbassata , ma con quelle raffiche furiose che la investivano e la gonfiavano cercando di portarla via non fu cosa facile , ripiegarla intorno al pennoncino . Lo spettacolo che offriva in quel momento l' oceano era spaventevole . Ad ogni istante delle montagne liquide si rovesciavano sulla piroga , sballonzolandola furiosamente , in un bagliore intenso che dava alle acque delle tinte livide , cadaveriche . L' olio , Palicur , grido` il quartiermastro , cercando di dominare i fragori della tempesta . A tribordo ... a babordo ... presto . Il malabaro afferro` il vaso che conteneva non meno di un gallone d' olio e ne verso` mezzo litro da una parte e dall' altra della piroga . Allora si vide subito una cosa assolutamente straordinaria . Quasi per incanto , le onde si spianarono attorno all' imbarcazione , come se la sostanza oleosa , che si diffondeva rapidamente sulle acque , togliesse loro la forza . Pareva che attorno ai naviganti si fosse formato un bacino quasi tranquillo . Ruggivano e urlavano i cavalloni sui margini dello strato oleoso , ma il loro impeto si rompeva quasi di colpo . Le raffiche , non potendo aver presa su quella superficie scivolante , non uscivano piu` a sospingere le acque . E` prodigioso ! esclamava Jody , che stentava a credere ai propri occhi . Ringrazia Palicur che ha avuto una cosi` magnifica idea , disse il quartiermastro . Quest' olio di cocco ci salva la vita . Potra` durare fino alla fine dell' uragano ? E` questo che mi spaventa , rispose il quartiermastro . Sono lunghe le tempeste che scoppiano nell' Oceano Indiano ? Solo Dio puo` dire quando finira` questa . Per ora accontentiamoci di tener lontane le ondate . I cavalloni infatti non giungevano piu` furibondi , tuttavia Will non aveva pensato che la piroga , quantunque assai bassa e disarmata della sua velatura , offriva sempre troppa presa al vento , il quale la spingeva sempre verso ponente . Allontanandosi , obbligava Palicur a versare sempre nuovo olio , e per quanto egli lo economizzasse , la provvista , gia` molto esigua , se ne andava . Quattr' ore erano trascorse , durante le quali l' uragano non aveva accennato a diminuire , quando il malabaro annuncio` che il vaso era quasi vuoto . Quasi nello stesso momento si udi` il mulatto , passato a prora , urlare a squarciagola : Uno scoglio ! Uno scoglio ! Signor Will , fate deviare la piroga . Vuota tutto il vaso ! grido` il quartiermastro a Palicur . Gli ultimi bicchieri d' olio caddero sulle acque tormentate dal vento . Successe intorno alla piroga una breve calma . Il marinaio aveva afferrato un remo e , servendosene a guisa di timone , cercava di gettare la scialuppa fuori dalla rotta , mentre nel medesimo tempo si sforzava di scoprire l' ostacolo segnalato dal macchinista . Hai sognato , Jody ? chiese dopo qualche istante . Io non vedo nulla dinanzi a noi . Vi dico che ho scorto or ora , alla luce d' un lampo , una massa enorme emergere fra le onde . Guarda tu , Palicur . Non vi sono che cavalloni sulla rotta della piroga , signor Will , rispose il malabaro . Aspetta che passino , grido` il macchinista . Due o tre montagne d' acqua vennero a morire sui margini dello strato oleoso e , passate quelle , il quartiermastro credette di scorgere , alla rapida luce d' un lampo , come una massa enorme oscillare in un nembo di spuma . Che sia il carcame d' una balena o d' un capodoglio ? si chiese Will . E` impossibile che sia uno scoglio . Sulle carte marine non ne ho veduto alcuno segnalato in questo tratto di mare , e se ve ne fosse stato uno , non sarebbe sfuggito alle esplorazioni delle navi inglesi . Ad ogni modo cerchiamo di evitarlo . Trovandosi la piroga in uno spazio di mare relativamente calmo , non gli riusci` difficile , con l' aiuto d' un remo , farla deviare verso il sud . Per mala fortuna lo strato d' olio , incessantemente assalito dalle ondate , che parevano impazienti di riprendere la loro corsa furibonda , a poco a poco si disgregava . Ben presto la scialuppa giunse sul margine dello strato e allora fu subito presa da un' ondata e scaraventata innanzi con una violenza inaudita . Si impenno` per qualche istante sulla cresta d' un cavallone , sprofondo` in un abisso che pareva non avesse piu` fondo , risali` ancora ; poi avvenne un urto spaventevole che scaravento` in aria i tre naviganti , mentre la prora volava in schegge . Si udirono tre urla , subito soffocate da un formidabile colpo di tuono e dai muggiti dei marosi . Il quartiermastro , che non aveva abbandonato il remo , sparve entro un baratro , poi si senti` scagliare contro una massa resistente cosparsa di alghe , alle quali si aggrappo` colla forza della disperazione . Jody ! Palicur ! urlo` . Fra gli scrosci delle onde , gli parve di udire la voce tuonante del pescatore di perle , ma , essendo in quel momento cessati i lampi , non pote` discernere nulla nei vortici di schiuma che lo circondavano . Sentendo che le alghe cedevano ed immaginandosi d' essere stato scaraventato sullo scoglio intravvisto dal macchinista , sali` piu` in alto per sottrarsi meglio all' assalto delle onde . Dove veramente si trovasse non lo sapeva . Poteva essere una roccia perduta nell' immensita` dell' Oceano Indiano e forse qualche cosa d' altro , perche` gli pareva che quella massa subisse dei violenti soprassalti . Non essendo quello il momento opportuno per fare delle indagini e vedendo pendere sopra di se` delle altre alghe lunghissime e , a quanto sembrava , molto resistenti , il marinaio continuo` ad inerpicarsi , finche` si trovo` a cavalcioni d' una specie di vetta che si stendeva orizzontalmente , con una costa dello spessore d' un piede . Al di la` , la roccia o meglio la massa , ridiscendeva descrivendo una curva assai arrotondata . Questa e` la chiglia d' una nave ! esclamo` il quartiermastro . Si` , la carena di qualche veliero rovesciato che le onde portano attraverso l' oceano . E Jody ? E Palicur ? Morti forse ? In preda a mille angosce stava per ridiscendere , quando a breve distanza udi` una voce gridare : Coraggio ... orsu` ... aggrappati ... animo , amico ... non bisogna lasciarsi andare cosi` , abbiamo i pescicani alle spalle ... Auff ... ci siamo ... aggrappati ... Al baleno rapido d' un lampo , il quartiermastro vide due forme umane sollevate da un' onda venire scaraventate su quella massa galleggiante . Il cavallone subito si ritrasse , pero` quei due erano rimasti aggrappati come due ostriche ai fianchi d' uno scoglio . Jody ! Palicur ! grido` il marinaio . Ah ! Siete li` ... signor Will , rispose il malabaro . Cio` si chiama aver fortuna ... aiutatemi signore ... Jody e` mezzo asfissiato . Tieni duro un momento : vengo . Il quartiermastro , tenendosi sempre aggrappato alle alghe che coprivano interamente la carena , discese fino al luogo ove si trovava il malabaro . Jody , completamente inerte , si lasciava reggere dal robusto pescatore di perle . Il povero diavolo , che non doveva essere mai stato un forte nuotatore , aveva bevuto cosi` abbondantemente da perdere i sensi . Bah ! Non sara` nulla , disse il quartiermastro . Bastera` strofinarlo vigorosamente e fargli muovere le braccia avanti e indietro . Aiutami , Palicur . Lasciate fare a me , signor Will , rispose il malabaro . Noi pescatori di perle torniamo a galla quasi sempre piu` o meno asfissiati , e sappiamo quindi come fare per rimettere i polmoni in funzione . Per Sivah ! Non ci poteva toccare di peggio . Mentre l' indiano s' occupava del macchinista , il quartiermastro si era issato fino sulla cima della massa , tenendosi stretto a quella grossa sporgenza che altro non doveva essere che la chiglia d' una nave . Si` , disse , abbiamo urtato contro una nave capovolta . Che cosa sara` avvenuto del suo equipaggio ? Si saranno tutti annegati ? Lo scafo , che doveva contenere pochissimo carico o forse invece del legname da costruzione , si teneva ben alto fuori dall' acqua e balzava cosi` agilmente , che solo gli spruzzi delle onde giungevano fino ai naufraghi . I soprassalti che subiva pero` erano tali che senza la massa d' alghe lunghe e resistentissime che lo copriva , sarebbe stato ben difficile ai tre uomini mantenersi lassu` . Quando Will torno` presso il malabaro , il macchinista , che aveva rigettato non poca acqua sotto la violenta pressione dell' improvvisato infermiere , aveva gia` aperto gli occhi e respirava liberamente . Ah ! signor Will , esclamo` il mulatto , vedendolo . Per poco non andavo a dormire in fondo all' oceano . E piu` probabilmente a servire da cena ai pescicani , disse Palicur . Nel momento in cui ti ho afferrato , ho veduto le loro bocche scintillare a venti passi da me . Ti devo dunque la vita , mio bravo Palicur . Ed io a te la liberta` ; dunque siamo pari . E dove siamo , signor Will ? Sul dorso d' una balena o d' un capodoglio ? Sulla carena d' un veliero , mio caro Jody , rispose il quartiermastro . Allora corriamo il pericolo di affondare da un momento all' altro , disse il mulatto , con accento di terrore . Se questo scafo si e` mantenuto a galla finora , non vedo perche` dovrebbe immergersi proprio ora . Chissa` da quante settimane galleggia , a giudicarlo dalle alghe che lo coprono . E` un veliero ? chiese Palicur . Scommetterei che e` un brigantino , rispose il marinaio . E credete che resistera` ? Io suppongo che sia carico di legname . Finche` dunque i fianchi non cederanno e non lasceranno sfuggire le tavole o i tronchi che si trovano nella stiva , non correremo alcun pericolo , fuorche` quello di morire di sete . E di fame soprattutto , signor Will , disse Jody . Non avevo pensato a cio` , disse Palicur . Tutte le nostre provviste se ne sono andate insieme alla piroga Forse troveremo qualche cosa da porre sotto i denti , disse Will . I crostacei non mancheranno fra queste alghe . Aspettiamo che la tempesta cessi , poi vedremo che cosa ci converra` fare . Mi pare che le nubi comincino a spezzarsi e che anche il vento scemi di violenza . Gli uragani scoppiano violentissimi in queste regioni e hanno sempre corta durata , disse Palicur . Manchera` molto all' alba , signor Will ? chiese Jody . Fra tre ore o quattro al massimo , cominceremo a vederci . Tenetevi ben saldi alla chiglia ed aspettiamo . L' uragano infatti cominciava a calmarsi . Alle raffiche poco prima furiose era successa una fresca brezza di levante , e le masse nuvolose si sfasciavano rapidamente lasciando filtrare , fra gli squarci , qualche fascio di luce lunare . Anche i lampi non illuminavano piu` la notte e solo il tuono brontolava ancora in lontananza a lunghi intervalli . Le onde invece si mantenevano sempre violentissime , scuotendo poderosamente lo scafo del veliero , il quale si alzava e si abbassava pesantemente con mille scricchiolii . Tuttavia non vi era alcun pericolo che i suoi fianchi cedessero agli urti incessanti dei cavalloni . Alle quattro comincio` a diffondersi una pallida luce verso oriente che divenne rapidamente rosea . Il sole stava per comparire . Un grido di Will strappo` il malabaro ed il macchinista alla loro immobilita` . I rottami della piroga ! Dove , signore ? chiese il pescatore di perle . Fluttuano contro il fianco della nave . Palicur , scendiamo ! Vi possono essere forse delle noci di cocco da raccogliere . Resisteranno al nostro peso queste alghe ? Vediamo un po' . Gli basto` un solo sguardo per convincersi della loro robustezza . Tutto lo scafo era coperto da quella specie di erbe marine chiamate dai naturalisti sargassi bacciferum , identiche a quelle che si trovano , raccolte in masse enormi , nel mezzo dell' Oceano Atlantico . Si componevano , come quelle , di robuste fronde di color bruno , ramificate e coperte da vescichette attaccate a corti peduncoli e fornite di foglie lanceolate bruno dorate . Non cederanno , disse il quartiermastro . Si sono abbarbicate tenacemente allo scafo , anzi spero di trovare in mezzo a queste alghe la nostra colazione . Aggrappandosi con precauzione a quelle fronde , scesero fino al livello dell' acqua . Dei rottami che le onde , per un caso prodigioso , non avevano disperso , urtavano contro il fianco della nave . Vi erano dei remi , dei pezzi di scafo e anche una cassa , quella del macchinista . Quello che pero` rese i due naufraghi piu` lieti , fu la scoperta di una mezza dozzina di noci di cocco , che ballavano in mezzo ai rottami , urtandosi allegramente . Furono le prime che ritirarono , affidandole al macchinista , poi anche la cassa , con molta fatica , fu issata e addossata contro la chiglia . Anche un paio di remi andarono a tenerle compagnia . Badate soprattutto che le noci non rotolino abbasso , disse Will . Queste c' impediranno , almeno per alcuni giorni , di morire di sete . Jody , che cos' hai messo nella tua cassa ? La mia divisa di forzato e ... Stupido ! Mi scordavo il piu` importante ! Che cos' e` ? La pistola , signor Will , che io volevo serbare , come ricordo del bagno ! Con munizioni ? Una quarantina di cartucce che non saranno certamente asciutte . S' incarichera` il sole di asciugarle , amici miei ; siamo perfino troppo fortunati . Non trovo in che cosa possa esserci utile quella pistola , signor Will , disse il malabaro . Avrei preferito una buona lenza con un paio d' ami . Me lo saprai dire piu` tardi : ora cerchiamo la nostra colazione . E dove ? Fra le alghe . Sono certo di scovarla . Non sara` molto abbondante , tuttavia pel momento ci bastera` . Frughiamo nella nostra prateria e badate di non fare un capitombolo : ho scorto or ora emergere in mezzo ad un' onda la coda d' uno di quei maledetti squali . 17 Sulla carena del veliero Il quartiermastro della Britannia non si era affatto ingannato , assicurando i compagni che avrebbero trovato la colazione sullo scafo della nave rovesciata . Quelle alghe , costantemente bagnate dagli spruzzi delle onde , pullulavano di piccoli cefalopodi , di octopus purpurei , di oscilloe pelagiche , mentre su quelle che il mare lambiva scivolavano fra le foglie miriadi di antennaridi , piccoli pesci piatti , deformi , non piu` lunghi di quaranta millimetri , con una bocca molto larga in proporzione del corpo e che si lasciavano prendere a manate . Scoprirono perfino , nascosti sotto le alghe piu` folte , non pochi grossi granchi nuotatori , i piu` spietati nemici delle oscilloe . Quello che soprattutto li rallegro` , fu la scoperta d' un nido di prion turtur , situato in mezzo alle alghe , occupato da due di quei graziosi uccelli marini , grossi come tortorelle , colle penne grige turchine sul dorso e bianche sotto . Quei due volatili , che ordinariamente si tengono presso le coste in grosse bande , dispersi forse da qualche colpo di vento e spinti sull' oceano , avevano trovato anch' essi un rifugio sullo scafo della nave e vi avevano nidificato . L' isolamento li aveva resi , a quanto sembrava , piu` mansueti , poiche` all' accostarsi dei naufraghi non si mossero , accontentandosi di sbattere le ali e di strillare . Lasciamoli tranquilli , disse il quartiermastro , fermando Jody che stava per impadronirsene . Sono naufraghi al pari di noi : rispettiamoli . D' altronde la raccolta di crostacei era cosi` abbondante da assicurare loro parecchie cene . E poi solo una parte di quella prateria marina era stata frugata verso la prora ed a poppa dovevano trovarsi altri abitanti nascosti sotto la massa dei sargassi . Mangiarono con appetito anche i piccoli pesci quantunque crudi , e si dissetarono con una delle sei noci di cocco , avendo conservato il quartiermastro il suo coltello , che nel momento del naufragio aveva nella cintura . Si guardarono pero` dal gettare via i gusci che potevano servire a raccogliere dell' acqua nel caso che si fosse scatenato qualche altro acquazzone . Signor Will , disse il malabaro , quand' ebbero finito . Dove credete che ci troviamo ? Mi sarebbe impossibile dirlo con precisione , non avendo alcuno strumento che possa darmi la latitudine e la longitudine ; io pero` credo che noi siamo , suppergiu` , a mezza via fra le Nicobare e Ceylon . Io mi domando come faremo a raggiungere lo stretto di Manaar , disse Jody . Non sara` certo questa carcassa che ci portera` cola` . Non possiamo sperare che nell' incontro d' una nave , rispose Will . Che ci raccolga presto anche , o noi morremo , se non di fame , certo di sete . Fra cinque giorni le noci di cocco saranno finite , ammesso che ne consumiamo una sola al giorno , che non bastera` a dissetarci tutti . Purtroppo , mio povero Jody . Ed io mi domando : come dormiremo ? disse Palicur . La carena e` larga , e` vero , ma le onde ci faranno rotolare in mare . Non preoccuparti per questo , rispose il quartiermastro . Ho veduto delle sartie pendere in acqua , e ci legheremo alla chiglia . Il mio coltello ha la lama solida e foreremo la colomba per assicurarvi una fune . Si tratta solo di fare un bel tuffo nell' acqua e andare a recidere qualche paterazzo . Me ne incarico io , signor Will , disse il pescatore di perle . Bada alle tue gambe , Palicur , disse Jody . Ho veduto anch' io , pochi momenti fa , la coda di uno di quegli ostinati pescicani . Quelle canaglie si sono fisse proprio nel cervello l' idea di far colazione coi nostri corpi . Non ci lasceranno finche` qualche nave ci raccogliera` , disse Will . Vuoi tentare un salto di testa , Palicur ? Le onde cominciano a spianarsi e poi le cartucce sono ormai asciutte e mi terro` pronto a far fuoco sugli squali se cercheranno di assalirti . Sono pronto , signor Will , rispose il malabaro , prendendo il coltello che il quartiermastro gli porgeva . Aggrappandosi alle alghe si calo` abbasso , scruto` qualche istante l' acqua , poi si lascio` cadere , nel momento in cui un' onda s' infrangeva contro il fianco della nave . Will , che si era pure calato , tenendo nella destra la pistola , si teneva pronto a far fuoco sui pescicani , nel caso che si fossero accorti della presenza del malabaro . Passo` un mezzo minuto , lungo come un' ora pei due naufraghi , poi la testa del malabaro emerse improvvisamente . Aveva avvolto intorno al collo un grosso canape , una sartia . Lesto , amico , gli grido` il quartiermastro . Palicur stava per aggrapparsi alle alghe , quando lo si vide immergersi bruscamente , come se qualcuno lo avesse tratto sott' acqua . Nel medesimo istante lo si udi` mandare un grido soffocato . Il quartiermastro divento` pallidissimo . Jody ! grido` con voce strozzata dal terrore . I pescicani lo hanno assalito ! Ma no , signor Will , eccoli laggiu` che nuotano insieme . Io li vedo benissimo da quassu` . Eppure qualche mostro marino ha afferrato Palicur e lo ha tirato sott' acqua . Tieni la pistola : vado in suo aiuto . Senz' armi ! Non commettete una tale pazzia ! In quel momento una larga macchia di sangue sali` a galla , allargandosi rapidamente . Il quartiermastro mando` un grido . Jody ! Hanno divorato Palicur ? Stava per lasciarsi cadere in acqua , senza pensare al gravissimo pericolo a cui si esponeva , quando la testa del malabaro riapparve . L' ho ucciso ! grido` . Non temete , signor Will ! Non ho che delle punture sulla pelle . Cane ! Stava nascosto sotto la nave ! Il pescecane ? No , signor Will . Era un diavolo di mare . A momenti risalira` a galla . Datemi una mano affinche` possa issarmi . Il quartiermastro fu pronto ad afferrarlo per un braccio e ad aiutarlo . Il malabaro , anche durante la lotta , non aveva abbandonato il canape , ne` aveva perduto il coltello . Quando fu tutto fuori dall' acqua , i suoi due amici s' accorsero che aveva sul dorso e sulle braccia delle lunghe graffiature che davano sangue in abbondanza , quantunque non sembrassero profonde . Che razza di bestia ti ha assalito ? chiese Jody . Sono morsi questi ? No , punture prodotte dalle sue spine ricurve . Era ben grosso quel furfante e largo quanto una vela di pappafico . Eccolo che sale : lo vedete ? Un pesce di dimensioni enormi era montato alla superficie del mare , in un largo cerchio di sangue . Era un vero diavolo di mare , un pesce piuttosto raro , a dire il vero , che difficilmente si trova anche lontano dalle spiagge , amando esso tenersi nascosto per lo piu` fra le sabbie dei banchi , dove aspetta che i pesci vadano a gettarsi nella sua bocca , che e` larga quanto quella d' un forno e che tiene sempre spalancata . Aveva il corpo piatto come le razze , largo come una vela di un bastimento , tutto irto di spine ricurve e grosse come gli uncini delle scialuppe , la testa adorna di corna somiglianti a quelle dei tori e la coda lunga e tagliente come la lama d' una lancia . Quel bestione deve pesare almeno mille chilogrammi , disse Will . Come ti ha assalito , Palicur ? Stavo per aggrapparmi alle alghe , quando mi sentii afferrare pei piedi e trascinare sott' acqua . Credetti dapprima che un pescecane mi avesse afferrato , poi appena potei liberarmi , mi trovai faccia a faccia col diavolo di mare , il quale stava uscendo dalla parte inferiore della nave . La faccenda non fu troppo lunga . Non avendo quei pesci dei denti come gli squali , ne` dei tentacoli , mi cacciai sotto di esso e gli vibrai tre o quattro coltellate in direzione del cuore . Fu nel contorcersi che mi punzecchio` per bene il dorso . Devi aver provato un grande spavento nel vederti dinanzi quel brutto mostro , disse Jody . Ne avevo veduti gia` altri nelle peschiere di Manaar , rispose il malabaro . Non lo lasceremo gia` mangiare tutto dai pescicani , disse Jody . Vedo gia` quei dannati che si dirigono verso il diavolo marino . E` velenosa la sua carne , disse Will . Lasciamola a quei ghiottoni e prepariamoci il nostro nido . Avremo da fare a forare la colomba per legarvi il canape . E non fu infatti cosa facile , con quel solo coltello , praticare un foro in quella robusta traversa , in cui s' imperniano tutti i corbetti delle navi e che e` sempre di rovere durissimo . Quel lavoro occupo` tutta la giornata , ma finalmente poterono farvi passare la sartia che poi doppiarono , essendo essa lunga una dozzina di metri , e alla quale si assicurarono colle loro fasce di lana , onde non correre il pericolo di venire scaraventati in mare durante il sonno , giacche` le onde continuavano a imprimere delle brusche scosse allo scafo . Quella prima notte passo` tranquilla , anzi essi dormirono cosi` profondamente sul loro soffice letto d' alghe , che quando si svegliarono il sole era gia` sorto . Nulla , signor Will ? chiese Jody al quartiermastro , che osservava attentamente l' orizzonte colla speranza di scoprire qualche vela o qualche pennacchio di fumo . Tutto e` deserto , rispose l' interrogato , facendo un gesto di scoraggiamento . Pare che siamo fuori dalla rotta tenuta dalle navi che vanno nel Bengala . Dove ci spinge il vento ? Verso ponente , e camminiamo cosi` lentamente che ci occorrerebbe almeno un mese prima di avvistare le coste di Ceylon . E saremo ancora fortunati se il monsone non cambiera` , disse Palicur . Durante la notte l' oceano si era calmato e a scuotere la nave non giungeva piu` che l' eterna ondata proveniente dal sud , che si succedeva a lunghi intervalli , con una certa regolarita` di tempo . Alcuni delfini crocefissi , cosi` chiamati perche` sul dorso bianchissimo hanno una grande croce nera , lunghi da un metro e mezzo a due , scivolavano nella spuma delle onde , inseguendo un banco di cefalopodi ; in alto invece volteggiavano a stormi delle sule , quegli stupidi volatili che si lasciano prendere colle mani quando si posano sulle murate delle navi , ed alcune coppie di grosse procellarie , massicce quasi quanto gli albatros e formidabili pescatrici , dotate di un becco robustissimo . I tre naufraghi , quantunque fossero molto tristi , fecero una corsa fra le alghe per cercarsi la colazione e vi riuscirono dopo non molte fatiche , facendo una discreta raccolta di crostacei minuscoli . Constatarono pero` con apprensione che erano diventati ormai rari . Non so se questa sera potremo avere la cena , disse il quartiermastro con un sospiro . La selvaggina delle nostre praterie e` scomparsa . Ricorreremo al mare , signor Will , disse Jody . Non ci dara` nulla , mio caro . Eppure se potessimo avere del fuoco ed una pentola , da queste alghe potremmo trarre un alimento sufficiente per mantenerci almeno in vita . In qual modo , signor Will ? Al Giappone ho veduto gli indigeni cucinare questi fuchi e trarne una specie di gelatina che poi vendevano a quadretti sotto il nome di nuri . Non avendo noi alcun mezzo per procurarci del fuoco e nessun recipiente , non potremo utilizzarle . Bah ! Non disperiamo . Se non oggi , domani o posdomani qualche nave la incontreremo . La giornata trascorse lentamente , senza che la tanto sospirata vela apparisse all' orizzonte . Sempre uguale , l' immensita` dell' oceano circondava i tre disgraziati naufraghi . Quella sera dovettero accontentarsi di un pugno di granchiolini scovati , dopo lunghe ricerche , sotto le alghe e di una sorsata di latte di cocco che non calmo` affatto la loro sete , che diventava sempre piu` ardente , a causa del caldo che regnava sull' oceano . Prima che il sole scomparisse furono testimoni d' un fenomeno . Il mare , che era calmissimo , era diventato come denso intorno alla nave ed aveva assunto una tinta quasi biancastra , poi si era messo a ribollire come se qualche fuoco ardesse sotto le onde . Jody ed il malabaro che non sapevano spiegarsi quel fenomeno , avevano cominciato a spaventarsi , temendo chissa` che cosa . Il quartiermastro , che aveva subito indovinato di che cosa si trattava , si era affrettato a rassicurarli . Non e` l' acqua che bolle , disse . Sono battaglioni di piccoli crostacei diafani che si dibattono . Dei crostacei ! esclamo` Jody . Si` , dei mysis . Ve ne devono essere dei milioni attorno alla nave , per far diventare il mare cosi` denso . E non si potrebbe raccoglierli ? Per mangiarli ? Sono cosi` piccoli e cosi` diafani , anzi cosi` gelatinosi , che inghiottiresti piu` acqua salata che altro . Non fa per noi quella cena . Corichiamoci , amici , e che uno di noi vegli . Una nave potrebbe passarci presso , senza che ce ne accorgiamo . Fu lasciato a Jody l' incarico di vigilare durante il primo quarto e Will e Palicur si stesero sul loro letto di alghe , dopo essersi , come la notte precedente , assicurati alla sartia colle loro cinture . Fu una guardia assolutamente inutile , poiche` nessun punto luminoso segnalante la presenza di un veliero scintillo` sul fosco orizzonte . All' indomani la situazione era identica a quella del giorno innanzi , anzi piu` grave . Non vi erano piu` ne` gamberetti , ne` crostacei sotto le alghe , e la fame cominciava a farsi sentire . I meschini pasti fatti dopo il naufragio , non erano piu` stati sufficienti per quegli uomini robusti . Una profonda tristezza si era impadronita dei tre disgraziati . Seduti sulla chiglia , l' un presso all' altro , sotto gl' implacabili raggi solari che li arrostivano vivi e che aumentavano la loro sete , non abbastanza estinta col latte delle noci di cocco , guardavano cogli occhi smarriti l' oceano deserto , senza osare rivolgersi una parola di conforto e di speranza . Si sentivano ormai vinti ed impotenti a lottare . Rimanevano bensi` loro ancora due noci di cocco , ma poi ? Tanto varrebbe finirla con un buon salto di testa nelle acque , mormoro` Will . I due squali sono la` che ci attendono sempre e avrebbero finalmente la sospirata colazione . Ad un tratto i suoi sguardi si fissarono su una moltitudine di punti neri e bianchi che solcavano l' aria verso levante e che pareva si dirigessero verso ponente . Dove vanno tutti quei volatili ? si chiese Li vedi , Palicur , tu che hai una buona vista ? Si` , signor Will , rispose il malabaro . Che siano uccelli emigranti che vanno a Ceylon ? Ho incontrati altre volte degli stormi immensi , navigando su questi mari . E` possibile , signore . Se si riposassero un momento qui ! disse Jody . Non hanno bisogno di sostare in nessun luogo quei formidabili volatori . Verranno molto da lontano ? Forse dalle Nicobare o dalle Andamane , rispose il quartiermastro . E andranno a Ceylon ? Almeno a giudicare dalla direzione che tengono . E di notte dove si riposano ? Sul mare ? Possono compiere la traversata in un sol giorno , mio caro . Attraversano una simile distanza senza riposarsi ? ... Tutti gli uccelli emigranti non percorrono mai meno di cento chilometri all' ora . Dunque dal levar del sole al tramonto possono percorrerne milleduecento e anche millecinquecento , e comprenderai che su uno spazio cosi` immenso , isole se ne trovano sempre . Signor Will , disse il malabaro , il quale non staccava gli sguardi da ella immensa falange di volatili che s' accostava rapidissima . Quelli non devono essere emigranti , perche` mi sembra che vi siano insieme albatros , fregate , sulle , rompitori d' ossa ed altri ancora . No , sono certo che cacciano . Che cosa ? chiese Jody . Forse ci procureranno una abbondante colazione , continuo` il pescatore di perle senza rispondere alla domanda rivoltagli dal macchinista . I pesci volanti , e` vero ? disse il quartiermastro . Che le dorate probabilmente costringono ad alzarsi . La` , guardate bene : li scorgete volare rasente l' acqua ? Il quartiermastro si riparo` gli occhi con ambo le mani e scorse infatti un numero infinito di punti luccicanti levarsi dall' acqua , brillare in aria , poi immergersi . Si` , sono pesci volanti , disse , e noi ci troviamo sulla loro rotta . Alcuni cadranno certamente qui e si offriranno graziosamente ai nostri stomachi . Tenetevi pronti ad impadronirvene . Le prime falangi degli uccelli marini , nemici spietati dei poveri pesci volanti , erano gia` in vista . Vi erano molti albatros , giganti dei mari , dei quebrantohuesos , meglio conosciuti dai marinai col nome di rompitori d' ossa per la robustezza dei loro becchi , delle phoebatria fuliginose , le piu` piccole delle diamedee , tutte nere , agilissime , dal volo leggero , delle sule , delle fregate , delle sterne e perfino dei pretelli . Tutti quei volatili s' alzavano e s' abbassavano con rapidita` fantastica , piombando sui poveri pesci volanti che , perseguitati dai loro nemici marini e da quei formidabili uccellacci , cadevano in gran numero sotto i rostri . Quei disgraziati abitanti dei mari intertropicali appartenevano alla specie piu` grossa , essendovene di due sorta . Gli uni , e sono i piu` numerosi , non sono piu` lunghi di venti centimetri , hanno le scagliette d' un bell' azzurro argenteo e sono anche piu` agili , perche` possono percorrere , vibrando le loro natatoie larghissime , perfino cento e venti metri ; gli altri , quelli che muovevano incontro alla nave , erano lunghi un buon piede , colle scaglie bruno rossastre e le natatoie nere , una specie di caschetto sulla testa che dava loro un aspetto tutt' altro che attraente , e armati sotto le mascelle di spine acute . S' alzavano a battaglioni , descrivendo delle lunghe parabole con un ronzio strano e agitando disperatamente le pinne , poi s' inabissavano per riprendere subito la volata . I loro nemici acquatici non erano gia` le dorate , come aveva dapprima supposto il malabaro . Era una banda di sword fish , specie di pesci spada i quali hanno la natatoia dorsale cosi` sviluppata , che se ne servono da vela quando hanno il vento in favore e percio` vengono anche chiamati pesci velieri . Quei voraci abitanti del mare perseguitavano senza posa i poveri pesci volanti , infilzandoli colla loro terribile lancia ossea quando cadevano . Attenti , disse il quartiermastro , alzandosi prontamente . La colazione sta per giungere e forse piu` copiosa di quello che crediamo . Disperdiamoci lungo la chiglia e badate di non capitombolare in acqua . Gli sword fish sono talvolta pericolosi anche per gli uomini . I battaglioni dei pesci volanti , seguiti furiosamente dai pesci spada e perseguitati dai volatili , giungevano , spiccando delle volate da sessanta ad ottanta metri . Vibravano disperatamente le loro natatoie nere , con un ronzio strano , cercando di mantenersi in aria piu` che era loro possibile . Una prima truppa passo` di volata sopra la nave , ma una ventina di loro , avendo preso male la misura , caddero fra le alghe che coprivano lo scafo , dove rimasero impigliati fra le foglie come nelle maglie d' una rete . Poi altri ne passarono , urtando perfino contro i tre naufraghi , nelle loro volate impazzate , mentre gli uccellacci piombavano da tutte le parti con un fragore di tuono ed i pesci spada guizzavano sotto lo scafo . Per una decina di minuti fu un continuo passaggio di pesci e di volatili insieme , poi i battaglioni s' allontanarono verso ponente . Questa e` una vera manna , disse mastro Will , raccogliendo rapidamente i pesci che si dibattevano fra le alghe . Peccato non avere del fuoco e una graticola . Bah ! Cerchiamo di accontentarci . Questa carne c' impedira` almeno di morire di fame . La raccolta era stata cosi` abbondante , che essi ne avevano di troppo , non potendo conservare i pesci per mancanza di sale . Piu` di dieci dozzine erano rimaste prese fra le alghe . Che cosa faremo di tutti questi ? chiese Jody . Ne mangeremo finche` potremo o meglio finche` dureranno , rispose Will . Questo sole implacabile ce li guastera` , per nostra disgrazia , troppo presto . Quantunque la fame tenagliasse ferocemente i loro stomachi , esitarono tuttavia non poco prima di decidersi a piantare i loro denti in quella carne cruda , ancora palpitante ; poi finalmente l' appetito vinse la ripugnanza e fecero una vera scorpacciata . Io spero che ci abitueremo , disse Jody , che faceva ancora delle smorfie . Se dei naufraghi si sono decisi a divorare , e non certo cucinati , i loro simili , noi potremo fare altrettanto con dei pesci . Quel pasto copioso , dopo tanta fame mai completamente saziata , li fece cadere ben presto in una specie di torpore che divenne un sonno riparatore . Quando si risvegliarono stava per tramontare il sole ed i due prion turtur , i graziosi uccelli marini che avevano nidificato fra le alghe della nave , pigolavano allegramente presso di loro , beccando gli avanzi dei pesci volanti che avevano servito da colazione . Il quartiermastro aveva appena dato uno sguardo all' intorno , quando i suoi compagni lo videro alzarsi di colpo e mandare un urlo : Una vela ! Una vela ! Il malabaro ed il mulatto , in preda ad una viva agitazione , si alzarono pure precipitosamente , chiedendo ansiosamente : Dove ? Dove , signor Will ? Laggiu` , a levante ! Guardate ! La` , dove l' oceano si confondeva coll' orizzonte e dove apparivano le prime stelle , un punto biancastro spiccava nettamente sulla tinta azzurro cupo delle acque . Si` , una vela ! Una vela ! urlarono a loro volta il malabaro e Jody , che parevano impazziti . Non creiamoci delle illusioni , amici , disse Will che aveva riacquistato prontamente il suo sangue freddo . Non sappiamo ancora se si dirige verso di noi o se risale il golfo del Bengala . Signor Will , disse Palicur , da dove soffia il vento ? Sempre da levante . Dunque dovrebbe spingere quella nave verso ponente . Coi venti a mezzanave si cammina egualmente benissimo e quel veliero potrebbe filare verso il sud come verso il nord . Che nave vi sembra ? Guardate bene , signor Will . Il quartiermastro fisso` attentamente quel punto bianco che pareva ingrandisse a poco a poco , poi , dopo parecchi minuti , disse : Io scommetterei che quello e` un legno indiano , una grab od un pariah , a meno che sia invece una pinassa . Un veliero europeo non credo . E vi pare che s' accosti ? chiese Jody . . Ho questa speranza , perche` lo vedo ora piu` distintamente di prima . Non sara` pero` qui prima d' un paio d' ore , essendo il vento piuttosto debole . Sbarazziamoci di queste vesti che ci tradirebbero e teniamoci pronti a gettarle in mare . Noi dobbiamo fingerci naufraghi e non gia` forzati . Naufraghi del veliero ? chiese Jody . Mettiamoci d' accordo prima , signor Will . Suggeriteci un nome qualunque . D' una nave anglo indiana , la Scotia per esempio , partita da Singapore per Colombo , naufragata in pieno mare presso le Nicobare . Con noi soli superstiti , aggiunse Palicur . Si` , rispose il quartiermastro . Signor Will , s' avanza ? chiese Jody . Il marinaio volse nuovamente gli sguardi verso levante , ma ormai la luce si era cosi` affievolita verso quella direzione , che egli non pote` distinguere piu` nulla . Solo verso ponente un colore rossastro ancora intenso indicava il punto ove il sole era tramontato . Non vedo che delle stelle salire in cielo , disse , con voce angosciata . Aspettiamo : forse scorgeremo i fanali di quella nave . Si sedettero sulla chiglia , fissando ansiosamente gli sguardi verso ponente . Ogni traccia di luce era ormai scomparsa e anche verso ponente le tenebre calavano rapidissime . Il mare diventava color dell' inchiostro . Passarono alcuni minuti d' attesa angosciosa , poi un grido sfuggi dalle labbra del quartiermastro : I fanali di posizione ! La` ! Laggiu` ! La nave corre bordate ! Si` , disse Palicur , che , come abbiamo detto , aveva la vista migliore di tutti . Che siano invece due stelle ? chiese Jody . Il quartiermastro stava per rispondere , quando lo scafo della nave subi` improvvisamente uno spostamento verso babordo , che li fece cadere l' uno sull' altro . Nel medesimo istante si udirono dei gorgoglii strani , come se dell' acqua si precipitasse attraverso uno spazio vuoto . Signor Will ! grido` Jody , atterrito . Che cosa succede ? Vi furono parecchi istanti di silenzio , poi in mezzo alle tenebre si udi` la voce del quartiermastro urlare : La nave affonda ! 18 La caccia del pescecane Che cosa era avvenuto ? Come mai quella nave , che aveva resistito per molte settimane all' invasione delle acque , a giudicare dalle alghe che la coprivano , affondava proprio in quel momento in cui i naufraghi stavano per venire salvati ? Al grido del quartiermastro , Palicur e Jody balzarono innanzi , pallidissimi , sbarazzandosi rapidamente delle vesti onde esser pronti a gettarsi in mare , prima che il gorgo , che il veliero doveva aprire nell' affondare , potesse inghiottirli . Signor Will , disse il pescatore di perle , siete ben certo che questo scafo stia per mancarci sotto i piedi ? Sono sicurissimo di non ingannarmi , rispose il quartiermastro . State zitti ed ascoltate . S' avanzarono fino alla curva che descriveva la carena e tesero gli orecchi trattenendo il respiro . Alla base del tribordo udirono subito un gorgoglio accompagnato di quando in quando da sibili un po' rauchi e da alcuni leggeri scricchiolii . E` l' aria interna che fugge attraverso qualche apertura , disse il quartiermastro . E come puo` essersi prodotta e proprio in questo momento ? chiese Jody . Chissa` ! qualche corbetto imputridito per la troppa lunga immersione e fors' anche danneggiato dall' urto della nostra piroga avra` ceduto in qualche punto , quantunque mi sembri che l' acqua penetri molto lentamente . La nave si e` un po' spostata , questo e` vero , pure non mi sembra che finora si sia abbassata . E` vero , signor Will , disse Palicur . La linea delle alghe finora e` sempre eguale , almeno qui . Ma non a prora , disse Jody . Mi pare che la nave si sia inclinata verso il bompresso e che la poppa si sia invece di qualche po' rialzata . Allora la falla si e` manifestata a prora disse il malabaro . Mi viene un sospetto ! esclamo` ad un tratto il quartiermastro . Quale , signor Will ? Che siano stati gli sword fish a danneggiare lo scafo . Qualcuno , nella furia dell' inseguimento e della caccia ai pesci volanti , avra` cacciato la sua lama fra le commessure dei madieri aprendovi un foro . Possibile ! La loro arma e` di una robustezza eccezionale ed io ho veduto uno di costoro attraversare d' un colpo solo il fasciame d' una grossa scialuppa . Se la falla e` stata prodotta da uno di quei pesci , la nave non affondera` che assai lentamente e potremmo venire raccolti prima da quel veliero . Ah ! Dov' e` ? Non scorgo piu` i suoi fanali ! Tutti e tre fissarono gli sguardi verso levante , cercandolo ansiosamente . Si scorgevano molte stelle salire lentamente in cielo e nessun punto verde o rosso che indicasse i fanali di posizione della nave . Scomparsa ? chiese Jody con accento di terrore . Aspettate , disse il quartiermastro . Vi sono delle navi appartenenti a degli Stati che si accontentano di portare un fanale solo situato sulla prora e che e` quasi sempre a luce bianca , luce che si puo` ben confondere con quella di qualche stella . E poi il vento e` caduto e quel veliero puo` trovarsi in piena calma , aggiunse Palicur , un po' rassicurato dalle parole del marinaio . Non ricomincera` a soffiare che coll' apparire dell' alba . E se la nave nel frattempo ci mancasse sotto ? disse Jody . Sapete che io sono un pessimo nuotatore . Vi e` la tua cassa e quella ti potra` servire d' appoggio , rispose Will . Se sorgesse la luna ... Non si alzera` che molto tardi , signor Will , disse Palicur . Un nuovo e piu` brusco spostamento della nave verso prora li fece cadere l' uno addosso all' altro . Affondiamo ! urlo` Jody . Aspettatemi , disse il quartiermastro , che serbava un ammirabile sangue freddo . Si spinse verso la ruota di prora e s' accorse subito che la polena , rappresentata da una grande aquila ad ali spiegate , che fino a poche ore prima era in parte visibile , si era ora interamente immersa . Destino maledetto ! esclamo` . Lo scafo e` affondato di due piedi in un quarto d' ora . La falla dunque e` piu` considerevole di quello che credevo . Altro che il colpo d' uno sword fish ! E` un mandiere che deve aver ceduto . Si curvo` verso il mare ascoltando . Verso la ruota si udivano dei rauchi brontolii , accompagnati da un cupo fragore , prodotto probabilmente dall' acqua precipitantesi nella stiva . Rodera` presto il legname e allarghera` l' apertura , mormoro` il quartiermastro , tergendosi alcune grosse stille di sudore che gli bagnavano la fronte . E` impossibile che questo scafo possa mantenersi a galla fino all' alba . In preda a tristi apprensioni torno` verso i compagni che l' attendevano con angoscia . Se ne va ? chiese Palicur . Fra un paio d' ore tutto sara` finito , rispose il quartiermastro con un sospiro . Gettiamo in acqua la cassa ? No , aspettiamo fino all' ultimo momento , onde rimanere in mare il meno possibile . Sai che gli squali non ci hanno ancora abbandonati . Anche prima che il sole tramontasse li ho veduti a due o trecento metri al largo . Signor Will , disse Jody , forse e` proprio vero che quando dei pescicani seguono ostinatamente una scialuppa od una zattera , e` segno che presto o tardi avranno una preda sicura . Fole di marinai superstiziosi , rispose il quartiermastro , alzando le spalle . Hanno seguito noi come avrebbero seguito altri . Ah ! Non e` una stella , no , quella ! E` la luce d' un fanale ! Amici , il veliero che abbiamo scorto prima che le tenebre calassero e` sempre la` , trattenuto dalla calma . Cerchiamo di raggiungerlo , signor Will , disse Palicur . A quale distanza supponete che si trovi ? A qualche dozzina di miglia , direi , tuttavia noi non lasceremo questa nave se non quando affondera` . Il vento e` debolissimo , tuttavia quel veliero avanzera` un poco , ed aspettando ci rimarra` minor via da percorrere . Cala sempre , signore ? Adagio pero` e per qualche poco nulla avremo da temere . Si sedettero sulla chiglia , tenendo dinanzi a loro la cassa del macchinista , una specie di valigia lunga un buon metro e larga due piedi , laminata di zinco ed impermeabile , con due larghe maniglie di ferro alle due estremita` . La nave non cessava di abbassarsi , sempre lentamente , spostando a prora e anche un po' sul babordo . Si udiva sempre l' acqua precipitare entro la stiva con un rombo impressionante , pauroso , che si ripercuoteva nei cuori dei naufraghi . La nave , nel momento in cui qualche furioso colpo di vento l' aveva capovolta , doveva avere tutti i boccaporti ermeticamente chiusi e la massa d' aria rinchiusa nella stiva doveva averla mantenuta a galla . Il quartiermastro doveva quindi essersi ingannato quando supponeva che fosse invece carica di legname . Passo` una mezz' ora , poi un' ora lunga , lunghissima pei disgraziati . Il fanale bianco brillava sempre ad una grande distanza , il vento non accennava ad alzarsi e lo scafo s' abbassava sempre con delle larghe ondulazioni . Gia` una grande massa d' acqua doveva essere penetrata nella stiva e quel peso enorme la traeva , lentamente ma inesorabilmente , verso i profondi baratri dell' Oceano Indiano . Ad un tratto Will s' alzo` dicendo : Coraggio , amici : e` ora di andarcene . La nave comincia a oscillare e questo e` il segno che sta per calare rapidamente . I fianchi del veliero scricchiolavano ed entro la stiva s' udiva la massa d' acqua muggire cupamente e frangersi con sordi boati contro i puntali del frapponte e le scasse degli alberi . Pareva che si lagnasse della sua triste sorte . I tre forzati si alzarono . Si sara` avanzato quel legno ? chiese Palicur . Il suo fanale si distingue meglio di prima . Jody , tieni la pistola , potra` esserci necessaria . Prendi anche un po' di cartucce e bada di non bagnarle . Mi sosterra` la cassa ? chiese il macchinista . Si` , purche` tu ti metta a cavalcioni . Noi due terremo le maniglie . Lesti , caliamoci . Slegarono un capo della sartia che lasciarono pendere lungo la carena , poi il malabaro scese per primo portando la cassa . Essendo il mare tranquillissimo , gli fu facile metterla in acqua ; Jody , che lo seguiva da presso , fu lesto a mettersi a cavalcioni del galleggiante , tenendo la pistola e una dozzina di cartucce . Will fu l' ultimo a calarsi . Lesti , disse , allontaniamoci prima di venire assorbiti dal gorgo . Si aggrapparono con una mano alle maniglie e si spinsero rapidamente al largo , rimorchiando la cassa . Lo scafo del veliero , ormai quasi pieno d' acqua , cominciava ad affondare con rapidita` . La sua prora era gia` quasi tutta immersa , mentre la poppa , a causa dello spostamento , si era molto innalzata mostrando tutto il timone ed il coronamento coll' estremita` della boma della randa di mezzana o di maistra . Presto ! presto ! diceva Will . Si erano allontanati di quattrocento metri , quando videro la nave inalberarsi bruscamente . Affondava da prora con mille scricchiolii , quasi verticalmente . La poppa , rialzatasi di colpo , mostro` per qualche istante l' ultimo albero a cui erano ancora attaccati dei pennoni con dei lembi di vele , poi la massa intera sprofondo` , formando un vortice immenso . Un' ondata circolare si distese tosto sull' oceano allargandosi rapidamente , poi torno` verso il vortice muggendo e trascinando per qualche tratto la cassa ed i tre uomini che vi erano aggrappati , e si sfascio` con un rimbombo simile allo scoppio simultaneo di parecchi pezzi d' artiglieria . Per un momento ho avuto il timore che il gorgo c' inghiottisse , disse Jody che tremava ancora . Una nave che affonda fa sempre un terribile effetto . Era ormai condannata da parecchio tempo , rispose Will . E il suo equipaggio l' avra` preceduta nella spaventosa discesa negli abissi ? Puo` darsi . Quando una nave s' ingavona e finisce per rovesciarsi , manca quasi sempre il tempo di mettere in acqua le scialuppe . Vedi sempre il fanale , Jody ? Tu sei piu` in alto di noi . Si` , signor Will ; e` sempre lontano . Siamo sulla buona rotta ? Sempre . M' immagino che verremo raccolti prima dell' alba . La cassa pero` serve di punto d' appoggio anche a noi e potremo resistere per quattro o cinque ore , e` vero , Palicur ? Anche pel doppio , da parte mia rispose il pescatore di perle . Che ora sara` ? chiese Jody . Dobbiamo essere prossimi alla mezzanotte , disse Will , guardando le stelle . Eh ! fece in quel momento il macchinista , agitandosi ed armando precipitosamente la pistola . Che cos' hai ? Vedo dietro di noi brillare la bocca d' uno dei due maledetti squali , signor Will . Dannati mostri ! ruggi` con ira il quartiermastro . Ero certo che non ci avrebbero lasciati tranquilli . Palicur , hai sempre il coltello ? Si` , signor Will , rispose il malabaro . Tienti pronto e fermiamoci . Ordinariamente quegli squali hanno buon fiuto , ma pessimi occhi . Lasciamo passare quello che c' insegue . E l' altro lo vedi , Jody ? chiese il malabaro . No , in nessuna direzione . Che si avvicini sott' acqua ? Quelle parole fecero gelare il sangue al quartiermastro . Infatti il mostro , mentre il compagno esplorava alla superficie , poteva raggiungerli di soppiatto e tagliare le gambe all' uno o all' altro dei due nuotatori con un solo colpo di dente . Confesso d' aver paura , disse Will . Aspettate , signore , rispose il malabaro . Voglio assicurarmene . Lascio` la maniglia e si lascio` affondare , senza produrre alcun rumore . Il quartiermastro se lo senti` scivolare fra le gambe , poi dopo un mezzo minuto lo vide riapparire a poche braccia dalla cassa . Nulla , disse , sternutando . E l' altro ? Ronza sempre , senza accostarsi pel momento , rispose Jody . Allora andiamo avanti , disse il quartiermastro . Cerchiamo di raggiungere al piu` presto quel veliero . E la luna ? Dorme questa notte ? Eppure l' orizzonte e` sereno . Sta per sorgere , signor Will , disse Jody . Vedo laggiu` un po' di chiarore che si riflette sull' acqua , in direzione del veliero . Se lo squalo s' avanza avvertici . Rimorchia , Palicur . Si rimisero a nuotare , avanzando sempre verso levante , mentre l' astro notturno faceva capolino mostrando a poco a poco la sua forma falcata . Jody che volgeva gli sguardi , di tratto in tratto , in quella direzione , pur senza perdere di vista la bocca fosforescente dello squalo , pote` ben presto discernere in mezzo alla striscia d' argento che la luna proiettava sull' oceano , due larghe macchie bianche al di sopra d' un piccolo punto nero . Signor Will ! esclamo` con gioia . Il veliero e` visibile e si avanza verso di noi . Che cos' e` dunque ? Un brik , un brigantino , una barca ? No , ha due sole vele latine come le grab indiane e le pinasse . Ti sembra lontano assai ? Due o tre miglia . E lo squalo lo vedi sempre ? Sangue di Brahma ! Che cosa succede ? Pare che ci abbia veduti : muove su di noi . Tiri bene ? Non sono un pessimo bersagliere . Sparagli addosso , appena giunge a buona portata . Lo faro` , signor Will . Ed io saro` pronto a compiere il resto , disse il malabaro , mettendosi il coltellaccio fra i denti . Affrettiamoci , Palicur , disse il quartiermastro . Facevano sforzi prodigiosi , ma non potevano certo gareggiare con quel formidabile corridore del mare che in pochi minuti percorre parecchi chilometri . Il mostro doveva aver scorto i tre naufraghi e giungeva velocissimo , impaziente di guadagnarsi la cena . Affrontiamolo , disse Will , che udiva ormai i precipitosi colpi di coda di quel terribile avversario . Fortunatamente e` solo . Eccolo ! grido` in quel momento Jody , tenendo il braccio armato . Prendi , furfante ! Un lampo squarcio` le tenebre , seguito da uno sparo . Lo squalo , colpito in bocca , fece un improvviso balzo in aria uscendo quasi intero dall' acqua , poi sprofondo` con gran fragore , mentre Palicur si gettava dinanzi al quartiermastro impugnando il coltellaccio . Un momento dopo si udi` in lontananza uno sparo . La detonazione veniva da levante . Ci fanno segnali dal veliero ! grido` Jody che aveva veduto il lampo , mentre ricaricava frettolosamente la pistola . Giungeranno troppo tardi , disse Will . Ecco lo squalo che torna alla carica . Il mostro , quantunque dovesse avere la palla confitta nel palato , era rimontato a galla e si precipitava nuovamente addosso ai naufraghi , deciso probabilmente a finirla una buona volta con quelle prede inafferrabili , che da tanti giorni avidamente sospirava . Jody ed il malabaro erano pero` pronti a riceverlo ed anche il quartiermastro , quantunque inerme , era risoluto a prestare man forte ai compagni , magari a pugni . Jody , che lo vedeva meglio di tutti essendo sempre a cavalcioni della cassa , per la seconda volta gli scarico` fra le enormi mascelle spalancate la pistola ; contemporaneamente il malabaro , approfittando del dolore del mostro e della sua sorpresa , cacciatosi lestamente sott' acqua , con una tremenda coltellata gli squarcio` il ventre per un buon piede di lunghezza . Quasi subito un secondo sparo rimbombo` sulla prora del veliero , il quale era lontano quattro o cinque gomene . I naufraghi mandarono un triplice grido che si perdette lontano sull' oceano : A noi ! A noi ! Una voce , che scorticava orribilmente la lingua inglese , rispose tosto : Chi siete ? Naufraghi . Aspettate la scialuppa ! Ci mettiamo in panna ! Pochi minuti dopo una striscia nera si delineo` sulla zona argentata dai raggi della luna , mentre la voce di poco prima gridava : Reggetevi un momento ! Giungiamo ! 19 Il Guercio torna in scena Erano appena trascorsi cinque minuti da quel grido , che i tre naufraghi , scampati miracolosamente a tanti pericoli , si trovavano a bordo d' un veliero martabanese , dalle forme eleganti caratteristiche di tutte le navi birmane , la punta assai aguzza e rialzata . Era un piccolo legno di forse duecento tonnellate , a due alberi , con ampie vele latine somiglianti a quelle degli sciabecchi greci , e montato da una dozzina di marinai dalla tinta oscura e dagli occhi un po' obliqui , col bulbo giallastro . Il comandante , un vecchio martabanese di aspetto simpatico nonostante la sua tinta piuttosto fuligginosa , che indossava delle ampie vesti di tela grossolana a fiorami dalle tinte smaglianti , e che aveva un cappello conico non certo adatto per sfidare i venti dell' oceano , appena ebbe dinanzi i tre naufraghi e s' avvide che fra di loro vi era un uomo bianco , senza nemmeno parlare li condusse nel casotto di poppa , introducendoli in una stanzetta ingombra di balle di mercanzia e nel cui centro vi era una tavola illuminata da una specie di lanterna cinese che spandeva una luce scialba , e offri` loro premurosamente tre grandi tazze colme di eccellente arak , dicendo nel suo inglese fantastico : Bevete subito : cio` vi fara` bene dopo un lungo bagno . Poi batte` su un piccolo gong , gridando : La cena a questi signori . I tre forzati , quantunque molto sorpresi da quell' accoglienza ospitale , non essendo quell' uomo un europeo , dopo averlo ringraziato con qualche parola , trangugiarono d' un fiato quel delizioso liquore . Ne avevano proprio bisogno dopo quel bagno prolungato e dopo tante sofferenze . Avevano appena vuotato le tazze , quando entro` il cuoco di bordo portando dei biscotti , una terrina di riso bollito condito con guabi , un intruglio di pesci , di erbe e di olio molto pimentato , cibo ordinario dei marinai martabanesi e birmani , dei legumi cotti , piatto di gran lusso , parecchie tazze di te` e delle pipe . Quantunque quel brav' uomo avesse fatto segno a Will che mangiasse invece di dare delle spiegazioni , il quartiermastro pur lavorando di denti gli narro` che erano tre marinai d' una nave inglese , capovoltasi due settimane prima in quei paraggi durante una formidabile tempesta , mentre erano diretti all' isola di Ceylon ; e che essi erano i soli superstiti , essendo tutti gli altri scomparsi negli abissi dell' oceano . Quella storia , come si puo` facilmente comprendere , fu bevuta pianamente dal martabanese , il quale si mostro` vivamente commosso delle dolorose sofferenze subite da quei tre disgraziati sullo scafo della nave naufragata . Sicche` , disse egli , quando il quartiermastro ebbe finito , voi eravate diretti a Colombo ? Si` , rispose Will . E` la mia rotta . Me l' ero immaginato , disse il quartiermastro vedendo la vostra nave veleggiare verso ponente . Ho un carico d' indaco per quella citta` , prosegui` il martabanese ; saro` quindi ben lieto di condurvi la` . Se non vi spiace ci sbarcherete a Manaar , disse Will . Abbiamo cola` degli amici che ci aiuteranno , avendo noi perduto ogni cosa nel naufragio . Dovendo passare per lo stretto di Manaar , non ho alcuna difficolta` a lasciarvi la` ! Ora andate a riposarvi e non datevi pensiero di nulla . Siete miei ospiti . Li condusse in una stanzetta attigua , dove vi erano delle brande , e li lascio` , augurando cortesemente la buona notte . Era appena salito in coperta , quando si trovo` dinanzi a due uomini che pareva lo aspettassero . Uno era un bianco , di forme robuste , con una massa di capelli rossi e che indossava la divisa dei sorveglianti dei penitenziari inglesi ; l' altro pareva un indiano o per lo meno un cingalese , aveva forme piu` massicce , delle braccia enormi ed un torso da bufalo , ed era privo d' un occhio . Entrambi parevano frenetici , perche` investirono subito il martabanese con un serqua d' insolenze : Stupido . Imbecille ! Dovevi lasciarli annegare ! Almeno la nostra missione sarebbe finita e nessuno sarebbe tornato a galla . E ti avremmo pagato la loro morte . Il martabanese guardava con stupore or l' uno or l' altro , come se non comprendesse affatto il motivo di quel violento scoppio d' ira . Spiegatevi , disse finalmente , avviandosi verso prora onde i naufraghi non potessero udire nulla . Quei tre uomini che tu hai stupidamente salvato sono quelli che andavamo a cercare alle peschiere di Ceylon , disse l' uomo di colore che mancava dell' occhio . Il comandante del penitenziario di Port Cornwallis t' ha ben detto che noi c' imbarcavamo sul tuo legno per andare a scovare quei bricconi fuggiti alcune settimane or sono . Si` , me lo ha detto , ma io non entro nei vostri affari . Io vi ho imbarcato come passeggeri , perche` avete pagato , e mi sono impegnato di condurvi a Ceylon e null' altro , rispose il martabanese . Ti dico che quei naufraghi sono forzati , che noi dovevamo riprendere . Il martabanese alzo` le spalle . Vi ripeto che sono affari vostri . Io non sono suddito anglo indiano , ne` devo percio` obbedire a chicchessia . Ho trovato quei tre uomini in mare , morenti di fame e li ho raccolti come avrebbe fatto qualunque marinaio . Che siano forzati o no , cio` non mi riguarda . E che cosa intendi fare di costoro ? chiese l' uomo bianco dai capelli rossi . Li deporro` a Manaar perche` mi hanno pregato di sbarcarli alle peschiere . Io ti faro` dare un premio se tu li farai legare e li consegnerai al governatore di Colombo . Il martabanese aggrotto` la fronte . La gente della mia razza non tradisce l' ospitalita` , disse con voce secca . Lascia che li leghiamo noi mentre dormono , disse il compagno del sorvegliante . Non ve lo permettero` mai . Siete sulla mia nave e qui comando io solo . Hai ragione , disse il sorvegliante , che aveva compreso d' aver a che fare con un uomo non facile a cedere . Penseremo noi a riprenderli appena porranno piede sul territorio inglese ; tu pero` devi prometterci di non avvertirli della nostra presenza a bordo della tua nave , se non vuoi avere dei gravi dispiaceri . Il governo inglese non scherza e potrebbe confiscare il tuo carico appena giunto a Colombo . Io non diro` loro nulla , rispose il martabanese . Noi fino al momento dello sbarco rimarremo nascosti nella camera di prora , prosegui` il sorvegliante , ne` usciremo finche` la tua nave giungera` ai banchi di Manaar . Sta bene . Dove sbarcherai i naufraghi ? A Manaar . Sapremo ritrovarli , disse il sorvegliante . Il martabanese contrasse le labbra ad un risolino sardonico e volse loro le spalle dirigendosi verso poppa . E` il diavolo che ce li ha mandati , disse il sorvegliante , quando furono soli . Tu non credevi certo a tanta fortuna , e` vero , Guercio ? Non mi sono ancora rimesso dalla sorpresa , rispose il cingalese , poiche` era proprio il rivale di Palicur . Cani , avro` la mia vendetta ! Avevo detto al comandante del penitenziario che li avrei ritrovati , ma non credevo di rivedermeli dinanzi cosi` presto . E anch' io mi vendichero` di quel maledetto mulatto che col suo ginepro mi ha fatto perdere i galloni ! disse l' irlandese , digrignando i denti . Volpone dannato ! Mentre scappava io mi ubriacavo stupidamente colla bottiglia che mi aveva regalato . Voi riavrete i vostri galloni ed io la mia liberta` . Il comandante me l' ha promessa se riusciro` ad acciuffare quei tre bricconi , e vedrete che non sfuggiranno al Guercio . Quando li avremo rimandati al penitenziario , allora mi occupero` di Juga . Due anni di galera non hanno soffocato la passione che mi arde nel cuore . Mia o della morte . Dimmi un po' , Guercio , come hai saputo tu che erano diretti alle peschiere ? Ho sorpreso un giorno i loro discorsi . Quel giorno che il malabaro ti ha appioppato quel pugno ? Si` , disse il cingalese la cui fisonomia aveva assunto , a quel ricordo , un aspetto feroce . Poi potei ascoltarli ancora , quando erano nella cella che si trovava accanto alla mia . Quegli stupidi non pensavano che si puo` udire tutto attraverso una parete di legno . E che cosa vanno a fare alle peschiere ? A cercare la perla sanguinosa , senza la quale sara` impossibile a Palicur poter liberare Juga . Egli deve sapere dove si e` annegato il ladro che la rubo` alla pagoda . E tu non lo sai ? Lo ignoro , non essendo mai stato pescatore di perle , ne` avendo mai avuto aderenze con quegli uomini . Ma se noi li arresteremo subito , come farai a sapere dove si trova ? Palicur non te lo dira` . Non potremo farlo prendere finche` non porra` piede sul territorio cingalese , disse il Guercio , e non sbarchera` di certo finche` non avra` trovato la perla . Quando sara` in nostra mano , gliela prendero` . Voi sapete che il comandante di Port Cornwallis mi ha dato pieni poteri , sotto il vostro controllo e` vero , e mi ha concesso di agire come meglio mi talenta pur di acciuffarli tutti e tre . Che sbarchino su qualunque punto della costa e li faro` subito legare , disse il sorvegliante . Tengo in tasca una lettera del comandante per la polizia di Colombo e di Areppuwa e li faro` fermare prima che si rifugino sul territorio del rajah di Candy . Io vorrei ora sapere per quale caso inaudito li abbiamo trovati qui , senza il battello a vapore dove si erano rifugiati per sfuggire alle ricerche dei Nizam . Suppongo che siano rimasti nascosti in qualche isola delle Nicobare , rispose il cingalese . E della loro scialuppa , che cosa sara` successo ? Sara` stata affondata da qualche ciclone , signor Foster . Le burrasche sono frequenti in questi mari . Hanno avuto una bella fortuna , Guercio . Che non durera` molto , ve l' assicuro . Lo credo anch' io . Andiamo a vuotare una bottiglia ; ne ho ancora alcune nella mia cassa . Il forzato ed il sorvegliante si presero a braccetto come due vecchi amici e scesero nella camera di prora , dove russavano i marinai della guardia franca , quasi tutti martabanesi . Il quartiermastro ed i suoi compagni , ignari del grave pericolo che li minacciava , dormirono beatamente dodici ore senza interruzione . Era veramente la prima notte , dopo la loro fuga dal penitenziario , che riposavano su una branda . Quando salirono in coperta , il sole era gia` alto ed una fresca brezza spingeva a corsa rapidissima il leggero veliero in direzione di Ceylon . Il capitano , che pareva nutrisse una vera simpatia per quei poveri diavoli , fece subito servire loro un' abbondante colazione , ma non parlo` affatto della presenza a bordo del sorvegliante e del suo compagno . Durante tutto il giorno il piccolo legno , che era un bravo camminatore , continuo` la sua marcia verso ponente con due quarti al sud , e prima che il sole tramontasse l' equipaggio avvistava finalmente la punta di Palmyra , la piu` settentrionale della grande isola di Ceylon . All' indomani il veliero imboccava il vasto canale di Manaar che separa l' estremita` meridionale della penisola Indostana e l' isola di Ceylon , bagnando le coste orientali della prima e quelle occidentali della seconda . Alle dieci di sera il faro dell' isola di Manaar era in vista e qualche ora dopo il veliero gettava l' ancora nella baia di Condatchy . Rimanete per questa notte ancora , disse il martabanese a Will , che si mostrava impaziente di sbarcare . Credo che sara` meglio per voi . Ditemi innanzi tutto se avete degli amici fidati fra i pescatori di perle . Perche` mi fate questa domanda ? chiese il quartiermastro , un po' stupito dal tono misterioso e dall' aria imbarazzata del martabanese . Ve lo diro` domani ; per ora non posso spiegarmi di piu` . Chi credete che siamo ? chiese Will a cui era nato un sospetto . Per me , dei naufraghi che io devo proteggere finche` siete miei ospiti . Rispondete alla domanda che vi ho fatto . Avete degli amici fra i pescatori ? Si` , disse Palicur , che assisteva al colloquio . Quasi tutti mi conoscono qui . Allora e` meglio che vi faccia scendere in qualche barca di pescatori , anziche` a terra . La Citta` delle perle potrebbe offrirvi dei pericoli in questi momenti , disse il martabanese . Non si e` piu` sicuri la` . Che cosa e` successo in quella cittaduzza ? chiese Palicur con ansieta` . Vi prego di non interrogarmi per ora . Siete miei ospiti , quindi nulla avete da temere da me . Andate a dormire e quando domani le barche dei pescatori passeranno per recarsi ai banchi , vi daro` delle spiegazioni che potranno esservi molto preziose . Comprendendo che sarebbe stato inutile insistere , Palicur , Will e Jody , quantunque molto preoccupati per quelle parole , tornarono nella loro cabina , ma non riuscirono a chiudere gli occhi , quantunque sembrasse loro assolutamente inammissibile che quel martabanese avesse potuto indovinare in loro dei fuggiaschi dal bagno di Port Cornwallis . Quando il colpo di cannone , sparato dalla vicina stazione d' Agrippo , annunciante che le barche da pesca stavano per lasciare la Citta` delle perle onde recarsi sui banchi di Manaar , rimbombo` sul mare , erano ancora svegli . Salirono lestamente in coperta e non notarono alcun che di straordinario . Il capitano del veliero stava seduto sul coronamento di poppa , masticando un pizzico d' areca , e quattro marinai si preparavano a mettere in acqua una delle due scialuppe . Le barche da pesca escono dalla baia , disse il martabanese muovendo verso i naufraghi , mentre un ragazzo accorreva con delle tazze colme di te` fumante . Se volete sbarcare , tenetevi pronti . Infatti , quantunque cominciasse appena allora ad albeggiare , un numero infinito di grosse barche a vela , montate da venti o trenta pescatori , lasciavano gli ancoraggi , dirigendosi lentamente verso l' alto mare . Trovandosi il veliero martabanese fermo quasi all' entrata della rada , dovevano per necessita` passarvi dinanzi . Noi vi ringraziamo , capitano , dell' ospitalita` accordataci e d' averci salvato la vita , , disse Will , pero` dovete compiere la vostra buona opera spiegandoci le oscure parole che avete pronunciato ieri sera . Ora che se ne sono andati , nessuno piu` m' impedisce di avvertirvi del pericolo che vi minaccia , disse il martabanese . Sputo` , in mezzo ad un getto di saliva rossa , il pezzo di noce d' areca che stava masticando , poi riprese : Otto giorni or sono , costrettovi da una furiosa tempesta , ho dovuto cercare un rifugio a Port Cornwallis . A Port Cornwallis ! esclamarono ad una voce Will , Palicur ed il mulatto . Il comandante del bagno , avendo appreso dai miei uomini che io ero diretto a Ceylon , mi fece chiedere se volevo imbarcare un sorvegliante ed un forzato , incaricati di rintracciare tre fuggiaschi che supponeva si fossero diretti alle peschiere di Manaar . Ah ! maledetto Guercio ! ruggi` Palicur . E` lui che ci ha tradito ! Guercio ! disse il martabanese . Si chiamava appunto cosi` , il compagno del sorvegliante . Era un cingalese ? chiese il quartiermastro , che ostentava una grande calma . Si` , molto grosso , con un occhio solo . E l' altro ? Era un omaccio col naso rosso , i capelli ed i baffi rossastri ; un gran bevitore , perche` finche` fu sul mio legno non fece altro che vuotare bottiglie di liquore . Ne aveva portato con se` due casse piene . Nonostante la gravita` di quelle informazioni , Jody non pote` trattenere un gran scoppio di risa . Il mio irlandese ! esclamo` , tenendosi il ventre . Quello sara` furibondo con me ! Il comandante ha avuto buon naso a scegliere lui ! Continuate , disse Will al martabanese . Dove sono sbarcati quegli uomini ? Hanno lasciato il mio legno ieri sera . Come ! esclamarono ad una voce il quartiermastro e Palicur , credendo di aver udito male . Si` , ieri sera . Erano a bordo quando ci raccoglieste ? chiese Will . E devono avervi riconosciuto perche` volevano che io vi facessi legare . Ah ! miserabili ! esclamo` il malabaro . Se l' avessi saputo li avrei gettati in mare . Avete fatto male a non avvertirci . Mi avevan minacciato di farmi confiscare la nave dalle autorita` inglesi di Colombo se vi avessi detto qualche cosa , e voi sapete che gli anglo indiani non scherzano , disse il capitano . Avete ragione , disse Will . Vi ringrazio di non aver ceduto alla richiesta di quegli uomini . Vi voglio dare un consiglio . Parlate . Non fatevi vedere nella Citta` delle perle . Essi vi aspettano la` per farvi arrestare . Ho numerosi amici fra i pescatori , disse Palicur . Sapranno proteggerci , non temete . Ah ! Ecco la barca del mio amico Jopo ! La riconosco ancora . Signor Will , ecco l' uomo che ci salvera` contro le insidie della polizia anglo indiana . E` il capo , da tutti riconosciuto , della corporazione dei pescatori di perle , e cosi` noi piu` nulla avremo da temere . Una grossa e bella barca , montata da una quarantina di persone fra palombari e mandahs , ossia pescatori incaricati di sollevare i primi dai fondi marini , e guidata da un bell' indiano di alta statura , molto magro , con una lunga barba assai brizzolata e occhi vivissimi , la testa coperta d' un turbante monumentale a vivaci colori , s' avanzava in quel momento verso il legno martabanese , colle ampie vele spiegate . E` su quello che volete imbarcarvi ? Si` , rispose Palicur . Una delle mie scialuppe e` pronta a condurvi . Vi auguro buona fortuna , e guardatevi dalla polizia anglo indiana . I tre ex forzati , dopo averlo caldamente ringraziato , scesero frettolosamente nella scialuppa , e pochi minuti dopo si trovavano al sicuro a bordo della grossa barca del capo dei pescatori di perle . PARTE SECONDA I PESCATORI DI PERLE 1 Sul banco di Manaar Oggidi si pescano perle un po' dappertutto : nel Mar Rosso , nel golfo di California , sui banchi della baia di Panama , sulle coste dell' Australia , presso le isole della Sonda , alle Filippine , attorno al piccolo arcipelago di Gambir , ecc . Perfino nei fiumi se ne trovano ; in quelli della Scozia , della Germania , del Canada e della fredda Lapponia ; ma le piu` famose peschiere sono sempre quelle del golfo Persico e quelle del grande banco di Manaar , il quale si estende fra l' estremo lembo della penisola Indostana e la costa occidentale di Ceylon . Innanzi a tutto cos' e` la perla ? Pel chimico , sia pure la piu` bella , la piu` splendente , fossero pure quelle famose che Cleopatra amava sciogliere nell' aceto e bere diluite nei grandi banchetti che offriva ad Antonio , non e` altro che una secrezione vivente risultante dall' associazione del carbonato di calcio con una sostanza organica . La sua formazione non dipende altro che dalla presenza d' un parassita , un piccolo trematodo che s' infiltra nei tessuti nell' ostrica perlifera . La cosa e` tanto certa che oggidi` si possono coltivare le ostriche perlifere al pari di quelle che si servono in tavola , sia introducendo in quei molluschi certi parassiti , sia forando la conchiglia e producendo una irritazione sulla superficie esterna del mantello . Cio` che produce la perla e` dunque una malattia e , quel che e` peggio , una malattia inguaribile , che finisce col tempo per uccidere la perla . Infatti lo splendore di quegli ammirabili gioielli del mare , per cui tanto le donne dell' oriente che quelle dell' occidente hanno una specie d' adorazione poetica , non dura eternamente . A poco a poco , cogli anni , la materia organica che ne forma la trama , sotto l' influenza dell' aria e delle fermentazioni o per altre cause ancora non note , si altera , si offusca , ingiallisce ed i suoi strati sovrapposti si separano a poco a poco scagliandosi . Per questo o per altro motivo forse , si diceva anticamente che la perla avesse una specie di vita : essa invecchia e muore . E fu osservato che le perle che si trovano nei musei , su degli oggetti del medioevo di data sicura , sono quasi sempre ingiallite e screpolate : sono insomma perle morte , ed e` per questo senza dubbio che nessuna perla autentica e` di origine antica . Come abbiamo detto , le peschiere piu` celebri sono quelle che esistono nel golfo Persico , presso le isole Bahrein e quelle del gran banco di Manaar . Nelle prime operano ogni anno non meno di mille e cinquecento battelli , ma le perle che si pescano in quelle acque , se sono di piu` lunga durata , hanno una tinta piu` oscura di quelle cingalesi , percio` sono meno pregiate . A Manaar invece il numero dei pescatori e` il doppio e la quantita` di perle che si portano alla superficie e` di gran lunga maggiore . Una volta , sotto gli antichi raja`h cingalesi , la pesca non si eseguiva che ogni venti anni per lasciar tempo alle ostriche di riprodursi ; caduta l' isola in mano dei portoghesi , essi ridussero quel tempo a dieci anni ; gli olandesi , conquistatala piu` tardi , a otto e poi a sette anni , per accrescere il loro lucro temporaneo ; gli inglesi , che sono gli attuali padroni di quelle ricche peschiere , permettono la pesca ogni anno e per non esaurire i vivai hanno diviso il banco in tante sezioni che vengono man mano abbandonate , onde lasciare il tempo ai molluschi di riprodursi in pace . Prima del giorno stabilito per l' apertura della pesca , il governo inglese fa esplorare il banco , che e` lungo trenta chilometri , per stabilire su quale sezione i pescatori potranno agire , e manda delle piccole navi onde non avvengano infrazioni o sconfinamenti . Quando un colpo di cannone annuncia l' apertura , centinaia e centinaia di grosse barche , comandate da un mandah e montate ognuna da trenta uomini fra palombari e marinai , vanno ad ancorarsi sul banco e la pesca comincia su tutta la linea . I palombari , che sono per la maggior parte indiani della costa del Malabar e del Coromandel , per affondare piu` presto si servono d' una pietra a forma di pan di zucchero , del peso d' una ventina di chilogrammi . Sospesa ad una cintura , loro unico indumento , portano una rete per deporvi le conchiglie ed un coltellaccio per difendersi dai pescicani che accorrono in gran numero durante la stagione della pesca , certi di fare un buon numero di vittime . Appena toccato il fondo , il palombaro abbandona la pietra , che viene subito ritirata dagli uomini nella barca mediante una fune , e comincia a raccogliere frettolosamente quante piu` ostriche puo` . Essendo per lo piu` quei molluschi attaccati come un rosario , il pescatore si guarda bene dallo staccarle e ne mette una catena intera nella rete , riportandone sovente alla superficie , in un sol colpo , perfino centocinquanta . Ordinariamente i pescatori non si tuffano a piu` di otto metri di profondita` e rimangono sott' acqua dai sessanta ai settanta secondi . Ve ne sono alcuni dotati di polmoni straordinari , che riescono a rimanere sommersi perfino due minuti . Ad Anna per esempio , nelle peschiere di perle di Teramolis , una donna rimaneva sott' acqua tre minuti ed esplorava i fondi ad una profondita` di venticinque braccia , ma era un' eccezione . Non crediate che il mestiere che esercitano quei disgraziati sia facile . Sono pericolosissime quelle investigazioni nelle cupe profondita` sottomarine , ove i pescicani affamati regnano sovrani e contro i quali , quando non si arriva ad evitarli a tempo , bisogna impegnare una lotta da cui dipende la vita . Non passa anno che dei pescatori non escano mutilati dal fondo delle acque , e molti anzi non tornano piu` alla superficie e trovano la loro tomba nel ventre d' un ingordo squalo . E questo non e` tutto . La professione del palombaro e` una delle piu` malsane . Oltre il pericolo di venire divorati o di perire asfissiati , sovente , appena tornati a galla , essi soccombono per essere discesi a troppa profondita` . Alla fine della giornata quasi tutti emettono sangue dal naso , dagli occhi , dalle orecchie , vale a dire dalla superficie di tutte le mucose . In capo ad un certo tempo poi la loro vista s' indebolisce , il loro corpo si copre di piaghe inguaribili , e muoiono prematuramente . Ognuno di quei superbi monili che noi ammiriamo al collo di qualche ricca e bella signora , rappresenta atroci sofferenze e sovente delle vite umane . Quando a mezzodi` le barche tornano a terra , perche` la pesca dura solo dall' alba alle dodici per un mese continuo , le ostriche non vengono subito aperte . Impiegando la forza , si correrebbe il pericolo di guastare le perle che contengono . Si ammassano entro buche ben guardate e si lasciano imputridire al sole , il che sviluppa , come e` facile immaginare , un odore insopportabile che si espande a distanze incredibili . I pescatori hanno cura di tappezzare quelle fosse con stuoie onde impedire alle ostriche il contatto colla terra . Quando sono marcite e quasi disseccate , si possono aprire senza tema di guastare le perle : allora si effettua la cernita . Non si creda che tutti i molluschi ne contengano ; molti non ne hanno affatto . Le perle si puliscono adoperando una certa polvere , si arrotondano , si lucidano , poi si classificano per categorie e finalmente si dividono in tre gruppi : due devono venire consegnati al governo inglese , il quale mantiene numerosi agenti per non venire ingannato , e uno spetta ai pescatori . Non tutte le perle che si ricavano dal banco di Manaar hanno eguale tinta . Se ne trovano talvolta di quelle che hanno un colore giallo pallido , giallo oro , di quelle rosee , azzurre , lilla e anche d' un nero bluastro , e queste si pagano carissime . Delle perle meravigliose , d' un valore immenso , si sono di quando in quando trovate su quelle sabbie e anche nelle peschiere di Barhein , dalle quali fu tratta la famosa perla che porta attualmente lo Scia` e che e` una delle piu` belle che si conoscano , avendo uno splendore magnifico e un diametro di due centimetri e mezzo . Fu pagata la bagatella di un milione e seicento mila lire . Le peschiere di Ceylon invece hanno dato la celebre Hope Pearl che si trova nella collezione Beresford . Ha la forma irregolare di una pera , e` lunga cinque centimetri , ne ha undici di circonferenza e pesa 1800 grani . Fu pescata nel 1899 . Hanno dato inoltre la cosi` detta Perla Russa che appartenne agli imperatori di Russia ; era stata comperata prima da un mercante di gioielli , il quale l' amava cosi` svisceratamente , che quando mori` si dovette forzargli la mano , non avendola egli lasciata nemmeno durante l' agonia . Anche quelle che portava l' imperatrice Eugenia , la moglie dello sfortunato Napoleone III e che furono vendute all' asta , a Londra , per parecchie centinaia di migliaia di lire , provenivano da Manaar . L' Australia , che ha pure delle peschiere , quantunque piccole , ha dato invece la Croce del sud , il piu` meraviglioso gioiello che si conosca per la sua strana forma . Si compone di sette perle , tutte attaccate fra di loro , formanti una specie di croce , tutte bellissime e solo un po' deformate dal lato dove si toccano . Il gioiello fu comperato per duecento e cinquantamila lire . Un' altra perla pure proveniente dall' Australia , che apparteneva alla collezione di lord Dudley e che era in forma di pera e pesava 206 grani , fu pagata invece quattrocentomila lire . Trovare pero` delle perle simili , come abbiamo detto , e` un caso veramente eccezionale . La barca sulla quale il malabaro , il quartiermastro e Jody erano trasbordati , era appunto una di quelle grosse e larghe scialuppe impiegate dai pescatori di perle di Manaar , montata da una trentina d' uomini , per la maggior parte indiani del Coromandel e del Malabar . Il mandah che la guidava , dopo aver abbracciato ripetutamente Palicur , lo trasse sotto la tettoia di poppa , facendo cenno al mulatto e a Will di seguirlo anch' essi . Credevo di non dover piu` rivederti , Palicur , disse il mandah , che non staccava gli occhi dal malabaro . Da dove vieni tu ? Dal fondo del mare o dal regno delle tenebre ? Sei proprio il mio amico Palicur o la sua ombra ? Non eri dunque morto al bagno ? Chi te lo ha detto ? chiese il malabaro ridendo . Era qui corsa la voce , ma non ti saprei dire da chi fosse stata sparsa . Per quale miracolo ti trovi qui ? Come sei fuggito ? Tutti sapevano che eri stato tradotto alle isole Andamane . Lo saprai piu` tardi , disse Palicur , la cui fronte si era rabbuiata . Vi e` un' altra cosa che ora mi preme sapere . E` viva ancora quella fanciulla ? Dimmelo , Moselpati , dimmelo ! Il viso del malabaro esprimeva in quel momento un' angoscia indicibile , tale che Will e Jody ne furono impressionati . Non temere , Palicur , disse il capo dei pescatori di perle . La fanciulla che tu ami e` ancora viva . Mio fratello , che ha preso parte al pellegrinaggio al tempio di Annarodgburro , l' ha veduta tre mesi or sono . Era piu` bella che mai e faceva parte della processione . Un lungo sospiro sollevo` il poderoso petto del malabaro . Viva ! esclamo` . Viva ancora ! Sivah , Brahma e Visnu` siano benedetti . Poi accennando ai suoi compagni , disse : Devo a questi due fedeli amici la mia vita e la mia liberta` . Puoi dire tutto in loro presenza , perche` conoscono tutti i miei segreti . Il mandah porse la mano al quartiermastro , poi al mulatto , stringendo cordialmente le loro destre . Siete miei amici e sotto la protezione del capo dei pescatori di perle , disse . Da questo momento vi considero miei ospiti . Ed ora , disse il malabaro , parliamo . Sono pronto ad ascoltarti , amico . Che cosa e` avvenuto innanzi tutto della mia barca , che ho affidato all' associazione ? L' ho data in affitto ad un mio amico della costa del Coromandel , interessandoti anche sui prodotti della pesca , e mi preme dirti che quei pescatori hanno avuto una fortuna straordinaria di cui beneficerai anche tu . Io tengo in deposito cinquemila e ottocento rupie che sono di tua esclusiva proprieta` e che domani ti faro` versare . Il mio timore era di giungere qui senza una rupia , disse Palicur . Quella somma sara` piu` che sufficiente per liberare la fanciulla che amo . Sempre quell' idea ? Sempre finche` avro` un atomo di vita , rispose il malabaro . E` pericoloso usare violenza contro quei monaci , l' hai provato , Palicur . Penso a riscattarla invece . Ci vorrebbe la perla sanguinosa , devi saperlo , mio povero Palicur . Ho intenzione di cercarla . A quella profondita` ! Quale palombaro potrebbe scendere fino la` ? Ne` tu , ne` altri potrebbe resistere alla pressione dell' acqua . Parleremo di cio` piu` tardi , Moselpati , disse Palicur . Per ora ti chiedo un asilo sicuro che sia lontano dalla Citta` delle perle . Forse la polizia potrebbe non riconoscermi piu` , tuttavia e` meglio essere prudenti , perche` non ho desiderio alcuno di tornare al bagno . Hai ragione , Palicur , rispose il mandah . Stette un momento silenzioso , fissando coi suoi occhi nerissimi la superficie del mare che scintillava vivamente sotto i primi raggi dei sole , con riflessi abbaglianti ; poi stendendo una mano verso ponente , disse : Il miglior rifugio per voi si trova la` , su quella roccia isolata , che l' alta marea ricopre per tre quarti quando soffia il vento dell' est ; vi si apre una galleria che conduce alla cima , la quale non e` libera che sei ore su ventiquattro . Nessuno andra` a cercarvi lassu` , perche` io solo ed i miei uomini conosciamo quel passaggio . Non e` scalabile esternamente ? chiese il quartiermastro . No , signore . Un rifugio superbo , disse Jody , che osservava attentamente quel picco . La polizia non ci scoprira` di certo . Dovrete pero` rimanere a bordo della mia barca fino a questa notte . La piu` bassa marea non l' avremo che fra le undici e le dodici . E i viveri ? chiese Will . M' incarico io di tutto , signore , rispose il mandah . Siamo sul luogo della pesca . Servitevi nella dispensa di cio` che meglio vi piace e fate colazione . Debbo dirigere i miei uomini e fino a mezzodi` saro` occupato . D' altronde nessuno verra` a importunarvi e potete considerarvi come su una barca di vostra proprieta` . Strinse a tutti la mano e lascio` il casotto , gridando : Affondate le a`ncore ! A posto i palombari ! 2 La pesca delle perle Piu` di duemila barche , armate di due alberi reggenti delle ampie vele latine , e scortate da quattro rimorchiatori del governo inglese , incaricati di sorvegliare i pescatori e all' occorrenza di portare loro soccorso , si erano schierate sul margine del banco , affondando le ancore ad una profondita` di sette o nove metri . Una viva agitazione regnava a bordo di quei galleggianti . Dovendo la pesca cessare a mezzodi` , tutti s' affrettavano a preparare le reti e le pietre per non perdere tempo . Ammainate rapidamente le vele , centinaia e centinaia di palombari , per la maggior parte indiani e quasi tutti d' alta statura e di forme poderose , si slanciarono in acqua , tenendosi alle funi sorreggenti le pesanti pietre , e la pesca comincio` su tutta la linea , fra le grida dei marinai che rimanevano a bordo a ricevere le ostriche . Palicur , Will e il mulatto , dopo aver fatto colazione , uscirono anche essi dal casotto per assistere a quella pesca emozionante . I dieci palombari del mandah , tutti uomini scelti , lavoravano con un' energia suprema , moltiplicando i tuffi . Appena tornati a galla , consegnate le ostriche e tirato abbondantemente il fiato , tornavano ad inabissarsi , mentre i marinai ritiravano lestamente le funi sostenenti le pietre . Moselpati incoraggiava tutti con grida e minacce e con buone parole , correndo incessantemente da prora a poppa , sorvegliando tutti e lanciando di quando in quando uno sguardo sulle ostriche che si ammucchiavano rapidamente sul ponte e nella stiva . Come sono lesti questi palombari , disse il quartiermastro della Britannia , che assisteva per la prima volta a quello spettacolo . Moselpati sa sceglierli , signor Will , disse Palicur . Egli ha sempre i migliori . Ne ho osservato uno che e` rimasto sott' acqua almeno tre minuti . Come fa quell' uomo a non scoppiare ? Ha dei buoni polmoni , ecco tutto . Deve essersi esercitato da piccino per ottenere una dilatazione straordinaria . E quanto guadagnera` quel povero diavolo alla fine della stagione ? Eh ! Quando la va bene , un mezzo migliaio di rupie , signor Will . Se il governo inglese fosse meno ladro , i palombari potrebbero formarsi delle discrete fortune . Il governo inglese trattiene due parti della pesca , e` vero ? Si` , rispose Palicur . Perle o ostriche ? Ostriche . Se cosi` non fosse , si sceglierebbe certo le perle di maggior pregio . Sicche` tanto il governo quanto i pescatori giocano una carta . E` vero , e disgraziatamente qualche volta la brutta carta tocca ai poveri pescatori . Non si puo` indovinare a colpo d' occhio le ostriche che contengono o no delle perle ? chiese Jody . E` impossibile , rispose Palicur . Nulla , nemmeno all' occhio piu` esperimentato , fa presuporre se ne abbiano o no . Il governo inglese le fa aprire prima di venderle ? chiese Will . No , le vende in massa , a lotti di mille conchiglie , al migliore offerente . E quanto ricava da quelle vendite ? Secondo le annate . Mi ricordo che una volta un ricco indiano , che doveva essere l' agente d' un rajah , acquisto` tutta la parte spettante al governo per 25 milioni di lire , e che alcuni anni or sono , essendo stata la pesca prodigiosa , un altro l' acquisto` per la bagatella di 46 . 675 lire . Ditemi , Palicur , disse Jody , le perle piu` grosse quanto si pagano ordinariamente ? Dalle 1 . 000 alle 1 . 500 rupie qui , e si rivendono poi sui mercati dell' Asia , dell' Africa e dell' Europa al triplo . E di quelle scartate che cosa fanno ? chiese Will . Servono a preparare dei filtri per le belle indiane , e delle medicine per le cingalesi . Delle medicine ! esclamo` il quartiermastro . Vuoi scherzare ? No , signor Will , rispose il malabaro seriamente . Le indiane e anche le cingalesi attribuiscono alle perle delle proprieta` straordinarie , soprattutto medicinali . Le usano contro le malattie d' indole maligna , febbrosa e purulenta ; la polvere serve contro le morsicature di serpenti velenosi ; si fabbrica poi una certa acqua di perle , sciogliendone alcune nel sugo d' arancio , nell' aceto od in altro acido ed aggiungendovi dello zucchero , dell' acqua di rose , della melassa e della cannella . Credi tu all' efficacia di quei filtri ? Io ? fece Palicur alzando le spalle . Per me le perle non rappresentano che delle rupie e null' altro . Mentre chiacchieravano , la pesca continuava attivissima su tutto il banco , nello spazio limitato dai gavitelli galleggianti . Di quando in quando un' improvvisa agitazione si manifestava qua e la` , seguita dalle grida : Il pescecane ! Il pescecane ! Subito i palombari rimontavano precipitosamente a galla e si mettevano in salvo nelle barche , mentre i rimorchiatori accorrevano a tutto vapore per fugare il vorace mostro che aveva sparso tutto quel terrore . Ma dopo qualche minuto la pesca ricominciava piu` febbrile di prima . Dei palombari animosi , armati di coltellacci e di corte lance , si tuffavano audacemente per scovare il mangiatore d' uomini , e sotto le acque avvenivano delle lotte epiche , in cui per lo piu` la peggio toccava al mostro , il quale non tardava a salire alla superficie col ventre squarciato . Verso le undici tutti i palombari apparivano spossati , compresi quelli di Moselpati . Non si tuffavano piu` collo slancio iniziale e , quando rimontavano a galla , sembravano completamente sfiatati . Non pochi di quei disgraziati perdevano sangue dalle nari e dagli orecchi e appena issati a bordo stramazzavano sul ponte come fulminati . A mezzodi` preciso , un colpo di cannone sparato dal fortino d' Agrippo avverti` finalmente gli equipaggi che per quel giorno la pesca era terminata . Era d' altronde il momento opportuno per tornare verso la costa , giacche` in quell' ora la direzione del vento mutava . Tutte le barche issarono tosto le vele e l' imponente flottiglia , sempre scortata dai rimorchiatori inglesi , abbandono` lentamente il banco colle prore a levante . Moselpati attese che le fitte file si chiudessero , poi lancio` la sua piccola nave verso ponente , come se volesse far credere agli altri che si dirigeva verso la costa indiana , invece di andare a gettare le ancore davanti alla Citta` delle perle . La sua barca aveva appena abbandonato il banco , quando il mandah scorse una scialuppa a vapore staccarsi dalla numerosa flottiglia e prendere la medesima direzione . La scialuppa portava la bandiera inglese ed era coperta da prora a poppa da un tendalino bianco per riparare dal sole il suo equipaggio . Quella lancia mi ha l' aria di volerci spiare , disse il mandah , a Palicur , che si trovava sotto il casotto di poppa insieme al quartiermastro ed al mulatto . Forse gl' inglesi temono che io finga di andarmene verso ponente per poi tornare verso il banco a riprendere la pesca ? Sono cosi` diffidenti ! Il malabaro e anche Will , scorgendo quella scialuppa a vapore che marciava nella scia della barca , a piccola velocita` per non sopravanzarla , sussultarono e si guardarono l' un l' altro con una certa ansieta` . Non e` possibile , disse finalmente il quartiermastro , che aveva indovinato il pensiero del malabaro . Nessuno puo` aver saputo che noi , dopo mille straordinarie vicende , siamo riusciti a rifugiarci qui . Rassicurati , Palicur ; non corriamo alcun pericolo . Che cosa temete ? chiese il mandah , che aveva ascoltato attentamente il quartiermastro . Che quella scialuppa spii noi piuttosto che la tua barca , rispose Palicur . Siete appena giunti e vorreste che la polizia della Citta` delle perle lo sapesse gia` ? No , e` la mia barca che sorvegliano , onde impedirmi di tornare verso il banco a riprendere la pesca . Vedrete che quando il suo pilota sara` persuaso che la nostra rotta e` proprio verso ponente , non tardera` a lasciarci . D' altronde vi sono qui uomini bastanti per cacciare in mare quei curiosi se tentassero di salire a bordo . Tranquillizzatevi , siete sotto la protezione dei pescatori di perle . Pranziamo , amici : e` l' ora . Era cominciata la distribuzione dei viveri fra i trenta uomini che formavano l' equipaggio della barca , ed un mozzo , nero come un tizzone , aveva preparato una tavola sotto il casotto pel mandah ed i suoi ospiti . I quattro uomini , a cui l' aria di mare aveva messo indosso un appetito da pescicani , assalirono vigorosamente il carri preparato espressamente per loro dal cuoco di bordo , abbondantemente condito con eccellenti pesci , pur non perdendo d' occhio la scialuppa a vapore che continuava a seguirli ostinatamente , tenendosi ad una distanza di tre gomene . Vi erano a bordo di quella lancia sei persone , pero` essendo il tendalino molto basso , non si potevano scorgere i loro volti . Speriamo che si stanchino , disse Moselpati quando il pranzo fu terminato . Mi seccherebbe che ci seguissero fino all' isolotto . Offri` ai suoi ospiti delle sigarette formate con una piccola foglia di palma e tabacco rosso , fece servire il caffe` , poi si fece narrare tutte le straordinarie avventure toccate ai tre ex forzati , interessandosi vivamente . Il Guercio ! disse , quando Palicur ebbe finito . Io ho gia` udito questo nome o meglio questo soprannome . Molto grosso , con un occhio chiuso , membra muscolose ... dove ho veduto quel cingalese ? L' hai forse conosciuto ? chiese Palicur . Lasciami pensare ... un cingalese ... cieco d' un occhio ... Gloria a Buddha ! Ma si` ... deve essere lui ! Anche quello e` stato condannato per aver ucciso dei tiruvamska . Ad un tratto si alzo` di scatto , guardando Palicur . Mi ricordo ! Io l' ho veduto nella casa del vecchio Chital ! grido` . Nella casa del padre della mia fidanzata ! esclamo` il malabaro con un gesto feroce . Si` e piu` d' una volta , disse il mandah . Quel cingalese era un pescatore . Allora ? ... Ci vuol poco a capire che quel dannato cingalese era tuo rivale in amore , disse Will . Ora comprendo l' accanimento suo contro di te , mio povero Palicur . Ed io non sapevo nulla ! E mai il vecchio Chital me ne parlo` ! Non si sara` mai dichiarato , quel furbo cingalese , disse Jody . Udiamo , amico , riprese il mandah dopo qualche po' di silenzio . Come speri tu di riuscire a liberare la fanciulla ? Colla perla sanguinosa , mi hai detto . Sei certo di ritrovarla ? Tu sai dove il ladro si e` annegato , e` vero ? Conosco il posto preciso . Affondo` all' estremita` orientale del banco , presso le tre scogliere . E` assai profonda l' acqua cola` ? chiese Will . Settantaquattro braccia . Un palombaro fornito di scafandro puo` giungervi . E dove troverete voi un simile vestito e la relativa macchina ? A Colombo non mancheranno , rispose Will . Io ne ho veduto cola` . Me ne incarichero` io . Voi , signor Will ! esclamo` Palicur . E se vi scoprono ? Noleggero` una barca a vela e sbarchero` di notte inosservato . Io ve la procurero` , disse il mandah , e la equipaggero` con uomini fidati . D' altronde pensero` prima io a truccarvi . Ecco , voi potreste diventare un superbo baniano , per esempio . Chi potrebbe riconoscervi ? Sangue di Buddha ! Non la finiranno piu` ? E Moselpati si era alzato , tenendo il pugno chiuso verso la poppa . L' hai colla scialuppa ? chiese Palicur . Si` , e trovo questo inseguimento un po' troppo lungo . Finiro` per armare i miei uomini : ho dei buoni fucili a bordo per voi , dannati spioni ! Come se l' equipaggio inglese avesse udito quella minaccia , la scialuppa a vapore viro` di bordo in quel momento , tornando a tutto vapore verso il banco . Palicur e i suoi due compagni respirarono a lungo , liberamente , poiche` l' ostinazione di quegli uomini nel seguire la barca , malgrado tutto , aveva cominciato ad inquietarli vivamente . Il mandah la segui` attentamente cogli occhi , poi quando la vide radere il margine del banco , fece mettere la prora verso l' isolotto che sorgeva solo a circa due miglia verso ovest . Dovendo attendere la bassa marea delle 11 di sera , e desiderando anche ingannare la sorveglianza della scialuppa , che pareva si fosse ancorata presso il terzo settore del banco , continuo` a spingere la nave verso ponente , come se realmente volesse dirigersi verso le coste indiane che gia` si profilavano vagamente in quella direzione . Quando la notte scese , la barca viro` di bordo e coi fanali spenti torno` indietro , per accostare lo scoglio che non era ormai piu` visibile , giacche` la luna doveva sorgere assai piu` tardi . Verso le dieci un lontano fragore di risacca avverti` l' equipaggio che l' isolotto era poco discosto . Le onde dell' Oceano Indiano , mosse dalla brezza notturna , correvano a rompersi con mille fragori contro le pareti rocciose cadenti a picco . Il mandah , che non voleva esporre la sua barca al pericolo di venire trascinata dal vento o spinta dai cavalloni verso quell' enorme scoglio , ordino` di calare in acqua la scialuppa che teneva a mezzo ponte , facendovi mettere dentro dei viveri e tre carabine con non poche munizioni , poi fatti scendere quattro indiani , invito` Palicur , Will ed il mulatto a seguirlo . Fra venti minuti sarete al sicuro , disse , e sfido la polizia della Citta` delle perle a scovarvi . L' imbarcazione , sotto la spinta di quattro remi poderosamente manovrati , prese il largo , mentre la barca virava prudentemente di bordo , rimontando lentamente verso il settentrione . Quantunque la luna mancasse sempre , le stelle proiettavano sullo stretto di Manaar una luce sufficiente perche` potessero discernere la rupe , la cui massa spiccava abbastanza nettamente sopra la superficie delle acque . Il mandah , che si era messo al timone , guido` la scialuppa in modo da girare l' isolotto verso il mezzodi` , poi , superata la risacca , la condusse entro un minuscolo seno , fermandola dinanzi ad una nera apertura che le onde volta a volta investivano , rumoreggiando sordamente . Sarete costretti a prendere un bagno , disse ai tre ex forzati . La marea non ha ancora raggiunto il livello piu` basso . Bah ! disse Will . Abbiamo fatto tanti bagni dopo la nostra evasione , che uno piu` , uno meno non ci fa paura . Tenete fermo voi ! comando` Moselpati ai suoi uomini . Puntate forte i remi e aspettate il mio ritorno . Trasse di sotto un banco una lanterna che accese , diede ai tre ex forzati le carabine , le munizioni e dei panieri contenenti i viveri , poi per primo mise i piedi in quell' antro oscuro , immergendosi fino alla cintola . Palicur , il quartiermastro e Jody lo seguirono subito , mentre i quattro marinai puntavano i remi per tenere la scialuppa contro la roccia e resistere alle onde che non cessavano d' infrangersi contro l' isolotto . Il mandah ed i suoi compagni si trovarono in una specie di galleria il cui piano s' innalzava rapidamente . Vi erano dei gradini che pareva fossero stati fatti dalla mano dell' uomo , e che il mare aveva corroso e reso cosi` viscidi da rendere la salita estremamente difficile . Le onde della risacca , ingolfandosi sotto quell' apertura , producevano un rombo tale che i quattro uomini non riuscivano ad intendersi . Il mandah , che teneva la lanterna , sali` una ventina di gradini uscendo dall' acqua , poi sbocco` su una piattaforma che dalla parte del mare era riparata da un muricciolo . Una seconda gradinata , scavata nella viva roccia , risaliva il fianco della rupe innalzandosi fino alla cima . Il mandah aveva posto i piedi sul primo gradino , quando una sorda imprecazione gli usci` dalle labbra . Che cos' hai , Moselpati ? chiese Palicur . Non vedi quel punto luminoso che scivola laggiu` , verso levante ? Il fanale di qualche barca ? E se fosse invece della scialuppa a vapore ? Lo credo anch' io , disse Will aggrottando la fronte . Se appartenesse ad un veliero o ad un piroscafo sarebbe molto piu` in alto . Che quella scialuppa l' abbia con voi , mandah , o con noi ? chiese Jody . Qui sta la questione . Udiamo , disse Palicur . Credi tu che ci abbiano visti approdare a quest' isolotto ? E` impossibile , con questa oscurita` . Spieranno la mia barca che e` piu` visibile della nostra scialuppa . Spegnete la lanterna , disse Will ; potrebbero scorgerla . Avete ragione , rispose il mandah affrettandosi a obbedire . Stettero qualche minuto immobili , seguendo sempre quel punto luminoso che s' allontanava verso il mezzodi` , poi ripresero la salita . Dieci minuti dopo raggiungevano la cima dell' enorme scoglio , la cui piattaforma , assai ampia , era ingombra di macerie , di mura semisfasciate , di arcate che si reggevano ancora per un miracolo d' equilibrio , di terrapieni e di piccoli bastioni . Vi era qualche fortino qui , un tempo ? chiese Will . Si` , costruito dai portoghesi nell' epoca della loro prima conquista di Ceylon , rispose il mandah . Nessuno verra` ad importunarvi e resterete qui ad aspettare il mio ritorno . Quando ti rivedremo ? chiese Palicur . Domani notte , a quest' ora , io saro` qui con una barca a vela , affinche` il signor Will possa recarsi a Colombo . Se non trovate uno scafandro , non potrete cercare la perla sanguinosa . Ne trovero` un paio , non dubitate , rispose il quartiermastro , e anche la macchina necessaria per fornire l' aria . Me ne intendo un po' di quelle cose . E portami soprattutto le rupie , disse Palicur a Moselpati . Domani mattina andro` a ritirarle . Perdero` una giornata di pesca , e pur di giovarti rinuncio volentieri a un centinaio di perle . Buona notte , amici , e contate su di me . La bassa marea tocca in questo momento il suo minimo e se non m' affretto trovero` il passaggio chiuso . Strinse la mano a tutti e tre e scese rapidamente i gradini , scomparendo fra le tenebre . Palicur ed i suoi compagni , che si erano spinti fino all' orlo della piattaforma , scorsero poco dopo la scialuppa staccarsi dall' isolotto e dirigersi sollecitamente verso la barca che continuava a bordeggiare a tre o quattro gomene di distanza . Hai piena fiducia in quell' uomo ? chiese Will al malabaro . Assoluta , completa , signore . E` un amico fidatissimo . Perche` mi fate questa domanda ? Il quartiermastro non rispose . Si era alzato e guardava verso il mezzodi` . Ecco un mistero che comincia ad inquietarmi , mormoro` . Non so spiegarmi quella ostinazione , eppure e` impossibile che qualcuno possa aver saputo che noi siamo giunti qui . Bah ! Sapremo difendere la nostra liberta` . 3 La scialuppa misteriosa Il mandah , appena tornato a bordo della sua barca , fece accendere i fanali regolamentari e ordino` di mettere la prora a levante , volendo giungere alla Citta` delle perle ai primi albori . Una fresca brezza che soffiava da settentrione favoriva il viaggio di ritorno . Il mare era calmo e solo di quando in quando l' eterna onda dell' Oceano Indiano passava rumoreggiando sotto lo scafo , sollevandolo bruscamente e lasciandolo ricadere fra una miriade di spruzzi . La luna cominciava allora a mostrare il faccione ancora rossastro a fior d' acqua , tingendo all' orizzonte le acque di bagliori d' oro che diventavano rapidamente argentei . Pareva che invitasse i naviganti a seguirla e sorridesse loro malinconicamente . Il mandah , seduto sotto il casotto , con una mano sulla barra del largo timone , fumava flemmaticamente una grossa pipa adorna di perle , gettando all' aria buffi di fumo che i primi raggi dell' astro notturno tingevano di riflessi azzurrognoli . Vegliava pero` e attentamente . Il punto luminoso tornava verso il nord e sopra di esso si vedevano volteggiare , di tratto in tratto , delle faville che subito si spegnevano . Al pari dei tre ex forzati non era tranquillo . Gli sembrava impossibile che la scialuppa a vapore giacche` era ben certo che si trattasse di quella lo avesse cosi` ostinatamente seguito , col solo scopo d' impedirgli di pescare le perle fraudolentemente , nelle ore proibite dai regolamenti . Qualche altro motivo doveva averla costretta a non perdere di vista la sua barca , e quale ? Il pescatore si rivolgeva incessantemente quella domanda , senza esser capace di formulare una risposta . Se non avessi veduto coi miei occhi la bandiera inglese sventolare a poppa , si potrebbe supporre che quelle persone hanno l' intenzione di abbordarmi per saccheggiare la mia nave , disse . E poi , che vogliano tentare un simile colpo , qui , cosi` presso al banco che e` guardato dai rimorchiatori del governo , non lo si puo` ammettere . Eppure non cessa di seguirmi ! Infatti il punto luminoso era apparso a poppa della barca e seguiva nuovamente la sua scia , avanzandosi a piccolo vapore . Moselpati per mostrare a quegli spioni che non aveva nessuna intenzione di frodare il governo , manovro` in modo da tenersi molto a settentrione del banco , poi verso le tre del mattino , quand' ebbe avvistato le ultime barche , mise la prora verso la costa di Ceylon , puntando sulla Citta` delle perle . Cominciavano ad impallidire le stelle quando scorse il fanale che segnava l' entrata della piccola rada . Sarete contenti , curiosi , disse lanciando uno sguardo irato al punto luminoso . Maledetti inglesi ! sospettano sempre ! Quasi nel medesimo istante vide alzarsi sulla scialuppa un nembo di scintille , poi il punto luminoso ingrandi` a vista d' occhio , passo` colla rapidita` del lampo a babordo della barca e scomparve entro la rada . Moselpati lascio` il timone ad uno dei suoi piloti e si reco` a prora per comandare la manovra , essendo la rada ingombra di barche che si preparavano ad uscire per recarsi al banco a ricominciare la pesca . Il cannone aveva gia` tuonato alla stazione d' Agrippo , dando il segnale della partenza . La barca , abilmente manovrata , filo` fra le prime squadriglie di pescatori e ando` a gettare l' ancora a quaranta passi dalla riva . La Citta` delle perle e` una citta` effimera che dura finche` vi sono i pescatori e che poi scompare con la stessa rapidita` con cui e` sorta . E` un caos di baracche improvvisate , formate con tavole e stuoie e paglia , con recinti per deporvi le ostriche e vie larghissime che sono popolate da una folla cosmopolita . Nasce in un lampo , perche` si costruisce quarant' otto ore prima dell' apertura della pesca , ed e` veramente meravigliosa la rapidita` con cui sorge . Quella magnifica spiaggia , che per cinque mesi e` deserta , spazzata solo dalle onde dell' Oceano Indiano e bruciata dal sole , si copre d' una vera moltitudine d' abitazioni e , come tutte le citta` orientali , non manca del suo bazar , dove si vendono le cose piu` disparate dei due mondi . Arabi , indiani , persiani , turchestani , europei , vi piombano subito sopra come uno stormo di cavallette , mettendo a dura prova la pazienza delle guardie di polizia , che hanno un gran da fare a sorvegliare tutte quelle persone , fra le quali si celano non pochi furfanti . Per la maggior parte , quei forestieri sono mercanti di perle , che si disputano accanitamente le piu` belle e cercano d' ingannarsi a vicenda . Il puzzo insopportabile che tramandano quei milioni e milioni di ostriche lasciate a corrompersi entro i recinti , e le incomodita` che offre quella citta` improvvisata , priva d' alberghi , sembra non diano alcun fastidio a tutti quei compratori , calati come uno stormo d' avidi avvoltoi dalle piu` lontane citta` del mondo . Il mandah fece scaricare le ostriche , raccolte il giorno innanzi , nel recinto di sua proprieta` , poi quando quell' operazione fu terminata , scese a terra , aprendosi il passo fra una moltitudine di persone che ingombrava la riva , riunitasi a disputare la parte del raccolto spettante al governo , e si diresse verso una baracca formata di stuoie e di bambu` intrecciati alla bell' e meglio , dinanzi alla quale sonnecchiavano parecchi palombari e comandanti di barche . Entro` , facendo cenno ad uno di quei capitani di seguirlo e , dopo un breve colloquio con costui , torno` ad uscire , dicendogli : Mi hai compreso ? Silenzio assoluto , cento rupie da guadagnare e che questa notte tu sia all' isolotto dove l' uomo che deve recarsi a Colombo ti aspetta . Ti raccomando che siano uomini scelti e bada che l' associazione dei pescatori di perle tiene gli occhi aperti su di te . E la somma che devo consegnare ai tuoi amici ? La ritirerai da El Sadak , il banchiere dell' associazione . Basta che tu gli mostri questo anello , rispose il mandah togliendosi da un dito una verghetta d' oro che portava una piccola stella formata da sei perline . Va' e sii discreto . Stava per tornare verso la sua barca , quando fu accostato da un europeo di forme massicce , con una foresta di capelli rossi e baffi d' egual colore , che indossava un vestito di leggera flanella bianca e portava un cappello a forma d' elmo con un lungo velo verde . Scusate , capitano , gli disse , piantandoglisi dinanzi . Voi siete un pescatore di perle , e` vero ? Si` , rispose Moselpati , dopo averlo squadrato attentamente . Io desidero avere da voi delle informazioni sulla pesca delle perle . Sono un corrispondente di giornali , m' hanno inviato qui apposta . Il mandah stava per aprire le labbra , quando l' inglese lo prevenne , dicendogli : Io pago e non vi faro` perdere il vostro tempo . Mi bastera` una mezz' ora . Gli e` che sono molto occupato in questo momento . L' inglese aggrotto` la fronte , poi disse con voce quasi minacciosa : Sono un europeo sotto la protezione del governo e credo che un indiano non potra` rifiutare cento rupie per poche parole . Siete diventati tanti nababbi oggi , voi ? Questo e` un altro parlare , disse Moselpati . Nessun pescatore di perle rifiuterebbe una simile somma , che noi non riusciamo sovente a guadagnare in ventiquattr' ore di tuffi continui . Poi , come parlando fra se` , mormoro` : Perdo la giornata di pesca e ne guadagno una piu` sicura . Sivah mi protegge . L' inglese attendeva la risposta , sferzandosi i calzoni con un frustino che teneva in mano . Accetto , purche` non si tratti che di una sola mezz' ora , disse il mandah . I miei uomini mi aspettano . Avranno dieci rupie per bere dell' arak , rispose l' inglese . E` lui il nababbo , penso` Moselpati . Non tutti i giorni si trovano simili fortune ! E` meglio approfittarne , giacche` perdo la pesca di quest' oggi . Poi , alzando la voce , disse : Sia , sir , sono a vostra disposizione per mezz' ora e anche per un' ora , se lo desiderate . L' inglese giro` intorno uno sguardo come se cercasse qualche luogo ove sedersi , poi disse : Non vi spiacerebbe seguirmi fino al mio albergo ? Vi offriro` la colazione . Andiamo , rispose il mandah , che fino allora non aveva avuto tempo di porre nulla sotto i denti . Seguitemi . L' inglese si mise a fianco dell' indiano e nella sua qualita` di europeo si apri` il passo fra la folla , usando il frustino . Risaliva verso l' estremita` orientale della Citta` delle perle , fumando con flemma tutta britannica una corta pipa , carica d' un pessimo tabacco . Attraverso` cosi` , senza affrettare il passo , parecchie vie fiancheggiate da casupole improvvisate e si fermo` finalmente dinanzi ad un baraccone cinto da una palizzata formata di stuoie e di bambu` intrecciati , sulla cui porta si vedeva una colossale perla fatta con un miscuglio di madreperla stritolata ed impastata con chissa` quale preparato . Vi entro` da uomo che e` come in casa sua , e si sedette dinanzi ad una tavola che si trovava in una specie di gabinetto , le cui pareti erano formate da stuoie tese alla meglio . Un indiano subito accorse , mostrando verso l' inglese una grande deferenza , e gli chiese che cosa desiderasse . Due bistecche e delle bottiglie del miglior liquore , rispose il corrispondente dei giornali con un certo sussiego , e soprattutto che nessuno m' importuni . Ditelo al proprietario o io me ne andro` . Non erano trascorsi cinque minuti che l' indiano tornava con due costolette e due bottiglie assai polverose coi relativi bicchieri . Mangiate prima di tutto , capitano , disse l' inglese , rivolgendosi a Moselpati . Vi saranno altre bottiglie da vuotare , quando queste saranno asciutte . Il mandah non si fece ripetere due volte l' invito e trinco` allegramente . Intanto l' inglese lo interrogava sulla pesca delle perle e prendeva degli appunti su un libriccino , guardando di quando in quando l' orologio . Dopo le costolette fece portare del carri , quindi del pesce e finalmente una bottiglia di rak . Quando credette di aver notato particolari sufficienti , stappo` la bottiglia e ne verso` al mandah , dicendogli : Vale cinque rupie : deve essere eccellente . Assaggiate , capitano . Moselpati che , come tutti gli uomini di mare , amava le bevande spiritose , tracanno` d' un fiato il rak , ma tosto fece una smorfia orribile . Raggio di Sivah ! esclamo` . Che cosa hanno mescolato a questo liquore ? Eh ? fece l' inglese . E` amaro come se vi avessero messo dentro un veleno . Sara` un gusto cattivo che avete in bocca , rispose con calma l' inglese , guardandolo ironicamente . Raggio di Visnu` ! Non e` la mia bocca , sir ! La testa mi gira come se avessi bevuto una pinta di gin . Ora assaggero` io , se il trattore mi ha ingannato , lo getto fuori dalla sua baracca a pedate . Quell' assaggio , d' altronde non desiderato , non fu necessario . Il mandah tutto d' un tratto si irrigidi` , mentre i suoi occhi diventavano vitrei . Pareva fosse stato fulminato da una scarica elettrica . Imbecille ! mormoro` l' inglese , ridendo . Sei caduto in trappola come un sorcio alle sue prime scorrerie . Batte` il pugno sul tavolo ed entro` un cingalese di forme massicce , privo d' un occhio . E` fatto ? chiese , rivolgendosi all' inglese . Non si muove piu` , mio caro Guercio . Siete sicuro , signore , che questo sia proprio il mandah che li ha ricevuti sulla barca ? L' ho seguito sempre dopo il suo sbarco . A me , sorvegliante del bagno , un uomo non sfugge , quando mi metto sulla sua pista . Getta via il contenuto della bottiglia e fa' avanzare il carro . Hai pagato il padrone dell' albergo ? Si` e non parlera` ; d' altronde crede in buona fede che si tratti di un semplice scherzo , rispose il cingalese . Sei un furbo matricolato , Guercio , disse l' inglese o meglio l' irlandese , poiche` era il sorvegliante del bagno di Port Cornwallis a cui Jody aveva fatto quel pessimo tiro . Voglio ricondurlo al bagno , quel cane di Palicur , rispose il cingalese con voce rauca . Che egli torni ancora laggiu` e che io sia libero , giacche` tengo nella mia fascia la promessa del comandante di farmi graziare . Ed io voglio ricondurvi Jody e quel dannato quartiermastro insieme , disse l' irlandese . Basta , fa' avanzare il carro . Non con le chiacchiere li riporteremo alla grande Andamana . Il Guercio usci` rapidamente e qualche minuto dopo rientro` dicendo : E` dinanzi alla porta . Prendi questo imbecille per le gambe , mentre io lo sorreggo per le braccia . E se qualcuno ci vede ? Diremo a quei curiosi , se ve ne saranno , che e` ubriaco , rispose l' irlandese . Su , aiutami . Sollevarono il povero mandah che non dava piu` segno di vita e lo portarono fuori dalla trattoria . Dinanzi alla porta stava fermo un enorme carro colla cassa dipinta in azzurro cielo , coperto da una grossa tenda sorretta da colonnette , tirato da quattro paia di quei piccoli bovi , colla gobba alta , che si chiamano zebu` . Un ragazzo cingalese , armato d' un lungo pungiglione , li guidava . L' irlandese ed il Guercio sdraiarono il mandah su un materasso collocato entro il carro , abbassarono la tela e si sedettero sul davanti della cassa , dicendo al ragazzo : Avanti ! I bovi partirono a piccolo trotto , facendo scricchiolare fragorosamente il pesante rotabile , e dirigendosi verso l' estremita` occidentale della Citta` delle perle . Nessuno aveva prestato attenzione al carico del mandah , quantunque anche quella via fosse affollata di cingalesi , d' indiani , di ebrei , di persiani e di europei , tutti intenti a contrattare perle ed ostriche . La corsa duro` venti minuti , poi il carro si fermo` dinanzi ad una capanna isolata , meglio costruita delle altre e difesa da una cinta altissima , che non permetteva a sguardi indiscreti di vedere cio` che facevano i suoi inquilini . L' irlandese ed il Guercio aprirono la stecconata , levarono dal materasso il mandah e lo portarono nella capanna , mentre il ragazzo , che aveva ricevuto una rupia , s' allontanava frettolosamente col suo carro ed i suoi zebu` . L' interno di quell' abituro sembrava non avesse , almeno fino ad allora , servito ad alcun inquilino , non essendovi che una semplice stuoia e quattro mezze noci di cocco chiuse con dei coperchi d' argilla . L' irlandese ed il Guercio deposero il mandah sulla stuoia e lo osservarono attentamente per parecchi minuti . Puoi farlo tornare in se` ? chiese finalmente il sorvegliante . E` una cosa facilissima , signor Foster , rispose il cingalese . Si frugo` nella fascia ed estrasse una piccola fiala contenente un liquore rossastro , poi si levo` il coltello e ne introdusse la punta fra i denti del mandah , che erano bene stretti . Non guastarmelo , disse l' irlandese . Non temete , rispose il Guercio . Con uno sforzo schiuse i denti del pescatore e gli verso` in bocca cinque gocce di quel misterioso filtro . Sembro` che una scossa elettrica avesse colpito Moselpati . Sbarro` gli occhi che prima teneva socchiusi e d' un colpo solo , senza bisogno d' aiuto , s' alzo` a sedere , comprimendosi con ambo le mani il cuore . Brucio ! esclamo` . Passa subito , rispose il cingalese sorridendo . Come stai , vecchio mio ? Mi riconosci ? Sono trascorsi molti mesi , e` vero , ma tu devi avere ancora buona memoria . Guardami bene , Moselpati . Il mandah era rimasto immobile , colla bocca spalancata e gli occhi sbarrati , fissi sul cingalese . Orsu` , un piccolo sforzo di memoria , disse il Guercio , con accento beffardo . E` impossibile che tu non ti ricordi piu` di Kolloma , che hai veduto piu` volte nella capanna del vecchio Chital ? Il mandah continuava a guardarlo senza dire verbo . Tuttavia il suo viso a poco a poco si alterava , dimostrando un vivo senso d' angoscia che non sfuggiva al sorvegliante ed al suo compagno . Vuoi un bicchiere d' acqua per scioglierti la lingua e per rischiararti la memoria ? gli chiese il cingalese , sempre beffardo . Possibile che il tuo cervello si sia fossilizzato ? Mi riconosci si` o no ? Fruga bene nel tuo cervello , mio vecchio . Si` , ti ho gia` veduto , rispose finalmente Moselpati . Eri allora un pescatore di pesce , e oggi che cosa sei ? Mi hanno detto che ti avevano condotto a Port Cornwallis . Come ti trovi ora qui ? Sono cose che non ti riguardano , disse il cingalese . Ti hanno graziato o sei fuggito ? Se fossi fuggito non sarei certo venuto qui , in questa citta` che ora pullula di guardie e di poliziotti . Ah ! Moselpati , la vecchiaia incretinisce troppo presto certi uomini . Dunque sai chi sono ? Si` , rispose il mandah . Ti ho infatti veduto piu` di una volta nell' abitazione del vecchio Chital . Ora mi spiegherai perche` mi hai fatto condurre qui e perche` questo inglese mi ha dato da bere un narcotico . Adagio , vecchio mio , per ora lascia tranquillo questo signore , che non ha alcun desiderio di darti delle spiegazioni , e rispondi invece alle mie domande . Chi erano quelle tre persone che ieri notte hai preso a bordo della tua barca , mentre ti dirigevi verso il banco ? Moselpati trasali` e guardo` fisso per qualche istante il cingalese , poi accortosi che quel silenzio avrebbe potuto mettere in sospetto i due bricconi , rispose subito : Ho preso a bordo due buoni palombari ed un abile marinaio che mi erano necessari . Da dove venivano quelle persone ? chiese il Guercio . Da Martaban , dove li avevo fatti arruolare da un mio amico che si trova in Birmania . Ne sei ben certo ? Che cosa vuoi dire , Guercio ? chiese il mandah con voce irata . Che tu cerchi d' ingannarmi . A quale scopo ? Lo saprai in seguito . Uno di quegli uomini e` un inglese , e` vero ? Si` , un bravo pilota . E si chiama ? Hollydae . E gli altri due ? Non ho ancora chiesto il loro nome . Il Guercio scoppio` in una risata . Vecchio imbecille ! grido` . Mi credi un ragazzo ? Giacche` non sai chi sono , ti diro` io dunque che l' inglese si chiama Will , il mulatto Jody ed il terzo Palicur e che sono fuggiti dal bagno di Port Cornwallis . E` cosi` , vecchio Moselpati ? ... 4 Un supplizio orribile Il mandah , udendo quelle parole , non pote` trattenere un gesto di spavento e anche di collera . Se quel furfante conosceva cosi` bene i tre ex forzati , vi era il pericolo che le autorita` inglesi andassero a scovarli per rimandarli poi al bagno . Nondimeno , quantunque comprendesse bene che ormai ogni tentativo per ingannare quel furbo matricolato era assolutamente inutile , tento` di resistere . Tu sei pazzo , disse al Guercio . Quegli uomini non sono mai fuggiti da un bagno , sono persone oneste che pescavano perle nella baia di Martaban , e che non hanno mai portato questi nomi . Tu ti sei sbagliato , e di molto . Va' a cercare altrove quegli individui di cui hai parlato e non gia` sulla mia barca . Non occorre , e se quelli non fossero veramente i tre ex forzati , basterebbe una parola sola per provarti che io non mi sono ingannato . Pronunciala dunque . Perche` ti sei affrettato a nasconderli ? Tu , finita la pesca , non sei tornato come le altre barche alla Citta` delle perle . Chi ti ha detto questo ? grido` il mandah . Ti abbiamo seguito e spiato . La scialuppa a vapore ! si lascio` sfuggire incautamente Moselpati . Era montata da noi , mio caro , rispose il Guercio . Io sapevo che quegli evasi erano a bordo del veliero martabanese e appena sbarcato qui , ho noleggiato la scialuppa e sono giunto ancora in tempo per vederli trasbordare sulla tua barca . Getta pure le tue carte , vecchio mio . La partita l' ho guadagnata io e per ora non ti accordero` nessuna rivincita . Moselpati era rimasto come fulminato da quelle inattese rivelazioni . Per parecchi istanti fu incapace di trovare una frase , poi , guardando bene in viso il miserabile , gli disse con accento di sfida : E se cosi` fosse ? Che cosa esigi da me ? Bada che qui non siamo ne` in mezzo a una jungla , ne` in un deserto e che nella Citta` delle perle non mancano dei poliziotti . La polizia ha altro da fare in questo momento che occuparsi di noi , vecchio mandah , disse l' irlandese . Non verra` a disturbare le nostre piccole operazioni . Infine che cosa volete da me ? urlo` il pescatore , che cominciava a perdere la pazienza . Siete della gente onesta o dei furfanti ? Un po' dell' uno e un po' dell' altro , rispose il cingalese , ridendo sguaiatamente . Non scaldarti tanto , vecchio , e continua a rispondere . Che cosa sono venuti a fare qui quegli uomini ? Andate a domandarlo a loro . Tu devi saperlo . Io non conosco i loro segreti . Bada , Moselpati ! disse il cingalese con voce minacciosa . Tu non uscirai se prima non ci dirai il motivo che li ha spinti a venire qui , invece di fuggirsene lontano . Palicur vorra` certo liberare la figliola di Chital . Allora se sai tutto , e` inutile che secchi me , disse il mandah . Voglio sapere in quale modo cerchera` di liberarla , e siccome tu sei suo amico , voglio che tu me lo dica . Quella fanciulla che io ho amato forse piu` intensamente di quel maledetto indiano , non deve finire fra le sue braccia . O mia o della morte , m' intendi , vecchio ? Vattela a prendere , se ti preme tanto , disse il mandah . Per me le mie donne sono le ostriche perlifere e piu` oltre non vado . Sono un pescatore di perle io , m' intendi , Guercio ? Il quale sa dei segreti che non vuole svelare , rispose il cingalese , e rivolgendosi all' irlandese disse : Bah ! Quelle piccole e brave bestioline lo faranno gridare meglio d' un pavone . Ne rispondo io . Tu sei una canaglia , Guercio ! Che io sia un uomo onesto o no , poco m' importa . Per ora mi preme che tu mi dica come Palicur intende liberare la figlia del vecchio Chital . Va' a domandarlo a lui , birbante . Un lampo terribile baleno` negli occhi dei cingalese . Ah ! esclamo` , con una voce rauca . Tu non vuoi dirmelo ? Ebbene , vedremo se la tua volonta` sara` piu` forte del sonno . Ve n' e` abbastanza di bestioline in quelle noci di cocco ! Che cosa vuoi fare , canaglia ? grido` il mandah Aspetta un po' . Si piego` verso l' irlandese e gli sussurro` alcune parole all' orecchio . Il sorvegliante fece un gesto di approvazione , si mise in capo il cappello che aveva deposto in un angolo , accese una pipa e se ne ando` , chiudendo fragorosamente la porta dietro di se` . Moselpati , disse il cingalese con un feroce sorriso . Quanto la durerai ? Il narcotico deve averti lasciato indosso un sonno irresistibile . Non tarderai a chiudere gli occhi , e` vero ? Si` , mi sento spossato ed ho una voglia irresistibile di dormire , rispose il mandah . Coricati adunque , e bada che vi sara` qualcuno che t' impedira` di chiudere gli occhi , a meno che tu non preferisca narrarmi che cosa intende fare quel cane di Palicur per liberare la figlia di Chital . Taci o finiro` per strozzarti , miserabile ! Io ! Eh , via ! Tu vuoi scherzare , mio povero Moselpati ! disse il cingalese . Siamo in due soli e faro` di te quello che meglio mi piacera` . Se mai , chiama la polizia . Domani ti faro` arrestare , miserabile . Domani ! Troppo presto , mio caro ! Il cingalese accese una lampada che si trovava in un canto , perche` cominciavano a scendere le tenebre , e si accoccolo` , come una bestia feroce in agguato , all' estremita` della stuoia su cui giaceva il mandah , fissando su di lui uno sguardo carico d' odio intenso . Il pescatore di perle , a cui l' effetto del potente narcotico somministratogli rendeva le palpebre pesantissime , si adagio` sulla stuoia . Provava un desiderio irresistibile di dormire , nondimeno cercava di reagire energicamente a quel torpore , non essendosi scordato la minaccia del cingalese . Questi pareva che non si occupasse , almeno pel momento , del prigioniero . Seduto sui talloni , fumava placidamente , saettando la sua vittima con uno sguardo fiammeggiante . Non parlava , ma sorrideva malignamente , accarezzando di quando in quando , con una volutta` feroce , due mezze noci di cocco che si era messo accanto . Molsepati , turbato da quello sguardo che pareva volesse magnetizzarlo , faceva degli sforzi prodigiosi per tenere gli occhi spalancati , chiedendosi con angoscia quanto avrebbe potuto resistere . L' effetto del narcotico non era completamente svanito , nonostante il liquore somministratogli dal cingalese , e il disgraziato pescatore si sentiva a poco a poco riprendere dal sonno . Sbadigliava in modo da slogarsi le mascelle , e le palpebre gli diventavano di minuto in minuto piu` pesanti , mentre il cervello gli si intorpidiva . Il Guercio non gli staccava di dosso gli occhi e ghignava malignamente , vedendo gli sforzi inutili che faceva il pescatore di perle . Lasciami dormire , disse ad un certo momento il mandah . Non ne posso piu` . Si` , se prima mi dirai con quale mezzo Palicur intende ottenere la liberazione della figlia di Chital , rispose il cingalese . Ti ripeto che io non so nulla , te lo giuro . E` inutile che tu giuri : non so che cosa farmene delle chiacchiere . O confessi o , per tutti i cobra di Ceylon , non ti lascero` chiudere occhio . Bada che un giorno potro` essere libero e allora ... Il cingalese si mise a ridere . Per ora sei qui , in mia mano , e non mi scapperai facilmente . Confessi si` o no ? Lasciami prima dormire . No . Te ne prego . No , rispose il cingalese ferocemente , no ! Dormiro` egualmente . Provati . Il mandah si lascio` cadere di peso , colle palpebre abbassate . Non poteva piu` resistere alla sonnolenza profonda che lo invadeva . Ah ! Tu vuoi dormire egualmente ? disse il cingalese , stringendo i denti . Aspetta un po' . Prese da terra una mollettina d' acciaio , apri` una delle noci di cocco togliendo il coperchio d' argilla e vi getto` dentro uno sguardo . Il recipiente era pieno di grossi ragni neri vellutati e di scorpioni d' ogni dimensione e di ogni colore , che battagliavano ferocemente fra di loro . Il cingalese prese la mollettina , rovisto` entro il recipiente e levo` un grosso scorpione di colore brunastro . Con un gesto rapido tolse al mandah una scarpa mettendogli a nudo il piede destro ed accosto` l' insetto al dito pollice , dicendo : Mordi pure . Lo scorpione , furioso di sentirsi comprimere il corpo , pianto` le branche nel dito stringendo ferocemente e iniettando nella cute una goccia di veleno . Moselpati si raddrizzo` di colpo a sedere , mandando un urlo di dolore . Ah ! Cane ! Ti avevo avvertito di non dormire , disse freddamente il cingalese , riponendo nel guscio di cocco lo scorpione . Se torni a chiudere gli occhi ti faro` invece mordere da una scolopendra . Guarda , ne ho una buona riserva in questo recipiente . Che Sivah ti fulmini , canaglia ! Piu` tardi , per ora non ha tempo di occuparsi di me . Ti faro` arrestare ! La polizia sta sorvegliando i ladri di perle ed io non sono un ladro . Sei un assassino ! urlo` il mandah che si contorceva pel dolore e che faceva sforzi sovrumani per liberarsi dai legami . Parole , null' altro che parole . Vuoi confessare ? Ti ho detto che non so nulla ! Un bel ragno nero , disse il cingalese . Mordera` bene questo , meglio dello scorpione . No ! No ! urlo` il mandah . Parlerai ? Moselpati rimase muto . Ansava , aveva la fronte coperta di sudore , la bava alle labbra e il suo viso esprimeva un terrore orribile . Parlerai ? ripete` il cingalese , agitando minacciosamente il ragno . Si` , articolo` finalmente il mandah che ormai si vedeva perduto . Parlero` . Dunque dimmi come Palicur intende liberare la figlia di Chital . Con la perla sanguinosa , rispose Moselpati . Miserabile , tu mi obblighi a tradire un amico disgraziato . Non andro` a raccontarglielo , te lo prometto . La perla sanguinosa ! Me l' ero immaginato ! Tu allora sai dove si trova . Dimmelo o ricomincio . All' estremita` del banco ... fra l' ultimo margine e le tre rocce ... la` ... l' uomo che l' ha rubata si e` annegato . Si trovera` ancora il suo cadavere ? Questo non lo so . L' aveva nella coscia quella perla , e` vero ? Si` . Ne sei certo ? Cosi` mi hanno detto , basta : ti ho detto troppo . No , devi finire . Che cosa vuoi sapere ancora ? Come Palicur andra` a cercarla . Si dice che l' acqua sia troppo profonda in quel luogo perche` un palombaro vi possa discendere . Non lo so . Uh ! Tu sei un volpone e lo sai meglio di me , ma non vuoi dirmelo . Come potra` Palicur scendere ? Tu non devi ignorarlo , e se non canterai , vecchio mio , ti piantero` dieci scolopendre nel piede . O parlare o lasciare qui la tua pellaccia . Orsu` , decidi : ho gia` perduto troppo tempo . Se ti dico che non lo so ! Anche prima giuravi d' ignorare tutto , mentre invece dopo il morso dello scorpione hai parlato . Su , vecchio mandah , vuota il sacco o ricomincio . Il cingalese , risoluto a ottenere quello che voleva , accosto` al piede destro il ragno vellutato , in modo che le sue zampe gli toccassero la pianta . A quel contatto il pescatore di perle ebbe un brivido orribile e dalle labbra gli sfuggi` un vero urlo . No ! No ! Parla dunque , riprese l' implacabile cingalese . Useranno lo scafandro . Ah ! Non avevo pensato a quell' apparecchio inventato da quei demoni d' uomini bianchi . Io non so veramente che cosa sia , me lo dira` l' irlandese . Avanti , mio bravo Moselpati , e dopo ? Bada che il ragno ha una voglia furiosa di mordere . Dimmi almeno se Palicur ha qualche probabilita` di ritrovare la famosa perla . Quel cadavere potrebbe essere stato divorato dagli squali . Puo` darsi . E dimmi dove andranno a prendere quello scafandro . Qui non ve ne devono essere . A Colombo . Palicur , Jody o l' inglese ? Il mandah , che sudava freddo , esito` a compiere quell' ultimo tradimento . Mordi , disse il cingalese accostando risolutamente il ragno . Moselpati mando` un secondo urlo terribile . Le zampe del ragno , armate di punte taglienti al pari delle migali , gli erano entrate nella pianta . Basta , cane ! Si` , se finirai la tua confessione . Will ! Ah ! L' inglese ! Benissimo , cercheremo di farlo catturare prima che lasci Colombo . Si sta bene al bagno ! Ah ! Ah ! E credevano di aver lasciato me a mangiare la zuppa d' olio di cocco e a digerirla a colpi di bastone ! Ora puoi dormire , mio povero vecchio . Ne so abbastanza . Il pescatore di perle non rispose . Si era lasciato cadere come un uomo morto , chiudendo subito gli occhi . Il cingalese getto` su di lui uno sguardo ironico . Stupido , disse . Ti sei lasciato prendere come un fanciullo ; decisamente quando s' invecchia si diventa imbecilli . L' irlandese puo` essere ben contento di me . Io avro` la perla e la figlia di Chital , lui i tre fuggiaschi . Gli affari nostri non potrebbero camminare meglio , per la coda di Visnu` . Richiuse con precauzione le noci di cocco , onde gl' insetti non potessero fuggire , sciolse un rotolo di stuoie e si corico` presso il mandah , dicendo : Mi lascera` dormire tranquillo . L' irlandese non tornera` prima di domani mattina . Quei bianchi sono troppo delicati per accontentarsi d' una semplice stuoia . Vuoto` un vaso che teneva nascosto in un angolo della capanna , contenente certamente qualche liquore , spense la pipa e si sdraio` accanto al mandah che russava sonoramente . Nessuno turbo` il loro sonno e quando poco dopo l' alba l' irlandese , che aveva la chiave del cancello , entro` , non si erano ancora svegliati . Su , Guercio , disse il nuovo venuto , urtando col piede . Dormi troppo , mio caro . Il cingalese si stiro` , sbadigliando fino a slogarsi quasi le mascelle , e fu lesto a balzare in piedi . Dunque ? chiese l' irlandese . Ha confessato tutto . A voi i tre forzati , a me la perla , e` vero ? Ti ho promesso d' aiutarti . Sulla roccia non ve ne sono che due soli in questo momento . Il sorvegliante aggrotto` la fronte . Chi manca dunque ? Will , il quartiermastro . Dov' e` scappato costui ? Narrami tutto : non amo perdere tempo . Il Guercio lo informo` di tutto quello che era riuscito a sapere dal mandah . Ah ! Va' a prendere degli scafandri ? Lo faro` arrestare prima che lasci Colombo . No , signore . Dopo , quando avranno ritrovato la perla . Ma tu sai ormai dove si trova ! Non mi fido delle informazioni del mandah . Voglio veder loro scendere . Ti sara` allora necessario uno scafandro . E` quello che volevo dirvi . Me ne occupero` io : conosco quei congegni , essendo stato anch' io un tempo marinaio . So anzi che ve ne sono di perfezionati , che non richiedono piu` l' antico pontone colle relative macchine per la conduttura d' aria . E` giusto : prima la perla , poi prenderemo loro . E di quest' uomo che cosa farai ? Lo terro` prigioniero finche` avremo trovato o rubato la perla e i suoi amici saranno stati arrestati . La capanna e` solida e , legato con delle buone corde , non potra` fuggirci . D' altronde io lo sorvegliero` strettamente . Quando contate di partire per Colombo ? Subito : non mi sara` difficile noleggiare una barca . Qui non potrei trovarti lo scafandro che ti occorre . Ed io che cosa dovro` fare ? Credi tu che quell' isoletta su cui si sono rifugiati Palicur e Jody sia accessibile ? No , le sue pareti sono tagliate a picco . Lo conosco bene quel covo , rispose il cingalese . E come hanno fatto quei dannati a salire lassu` ? E` quello che mi sono domandato parecchie volte , signore . Noi non abbiamo veduto appoggiare delle scale , e poi a bordo delle barche dei pescatori di perle non ve ne sono mai . Eppure non possono essere volati lassu` come rondini marine o gabbiani . Vi deve essere qualche passaggio , signore . Se tu potessi scoprirlo ! mormoro` il sorvegliante . E` quello che cerchero` di fare questa sera . Si` , non puo` esservi che un passaggio , noto solo al mandah . Me lo dira` , dovessi fargli mordere tutto il corpo dai miei ragni e dalle mie scolopendre . Bada di non ucciderlo . Non voglio avere dei fastidi colla polizia , alla quale dovro` un giorno rendere conto della mia missione . Addio , Guercio , e veglia sul prigioniero . Se ci sfugge , tu perderai la perla ed io forse i tre forzati . 5 La fuga di Moselpati Mentre il povero mandah veniva catturato dal cingalese e dal sorvegliante , l' uomo che aveva accettato l' offerta di condurre il quartiermastro della Britannia a Colombo , dopo aver riscosso le rupie appartenenti a Palicur si era diretto sollecitamente verso la spiaggia per mettersi alla vela . Al pari di Moselpati era un indiano , molto piu` giovane , con spalle quadre e braccia poderose , e apparteneva all' associazione dei pescatori di perle , quantunque non prendesse piu` parte alla pesca . Possessore d' una bella pinassa , equipaggiata da sei valenti marinai , si era dedicato al traffico costiero , spingendosi talvolta fino ai porti dell' estremita` meridionale della penisola Indostana . Fare quindi una gita fino a Colombo , seguendo sempre la costa , era per lui un semplice gioco con quel piccolo , ma solido veliero , che filava come una rondine marina anche a vento largo . Salito a bordo della pinassa , che era ancorata dietro la gettata del piccolo bacino interno , l' indiano fece subito levare le ancore e sciogliere l' immensa vela latina , per poter giungere prima dei tramonto nelle acque dello scoglio , ed approfittare della bassa marea per introdursi nel passaggio segreto rivelatogli da Moselpati . Spinto dal vento di sud est , il piccolo veliero a mezzodi` raggiungeva l' estremita` orientale del banco , incrociando le innumerevoli barche che tornavano dalla pesca , avendo allora tuonato il cannone che ne annunciava la chiusura . Per non destare sospetti nei rimorchiatori inglesi che rimanevano di guardia presso i margini dell' immenso banco , si spinse verso il settentrione , come se avesse avuto intenzione di andare a caricare all' isoletta di Rosmeswaran od a Pamben . Quando le tenebre cominciarono a scendere , trovandosi gia` all' altezza dell' isolotto , scese verso il sud , lanciando due razzi , come Moselpati gli aveva ordinato , per avvertire i tre forzati del suo arrivo . Colle indicazioni avute non gli riusci` difficile trovare l' apertura , essendo in quel momento la marea bassissima , e dopo aver raccomandato ai suoi uomini di tenersi a poca distanza , vi si introdusse portando con se` una lanterna . Sopra la prima piattaforma s' incontro` con Palicur e con Will , armati di carabine . Chi sei ? chiese il malabaro . L' inviato di Moselpati , il mandah , rispose il marinaio . Porto le rupie che ho ritirato all' associazione dei pescatori di perle ed ho l' ordine di condurre uno di voi a Colombo . Dov' e` il mandah ? Lo ignoro . Da stamattina io non l' ho piu` veduto , essendomi messo una mezz' ora dopo alla vela . Sbrigatevi : la marea montera` fra poco e allora non potremo piu` uscire . Palicur si fece consegnare la somma e la divise con Will , dicendo : E` meglio che abbiate una buona scorta di denaro , signore . Non si sa mai quello che puo` succedere . Quando tornerete ? E` rapida la tua barca ? chiese il quartiermastro al marinaio . Non ve n' e` un' altra che possa gareggiare colla mia da Manaar a Matotta . Sicche` in sei giorni potremo essere nuovamente qui ? Spero prima , signore . Partite senza indugio , signor Will . I minuti sono preziosi , e poi vorrei prendere terra al piu` presto . Non mi sento troppo sicuro qui , vicino alla Citta` delle perle . Non lasciare questo rifugio , Palicur , disse il quartiermastro . Chi non conosce il segreto dell' entrata non sale quassu` . Non lo lascero` , signor Will , ve lo prometto . Il marinaio ed il quartiermastro lasciarono la piccola piattaforma e raggiunsero la base dello scoglio . La marea cominciava appena allora a montare , sicche` poterono passare , quasi senza bagnarsi , sulla pinassa che aveva accostato la poppa all' apertura , non essendovi in quel momento il minimo movimento di risacca . Palicur , che aveva raggiunto Jody rimasto sulla piattaforma superiore , pote` vedere la pinassa spiegare la sua immensa vela e prendere rapidamente il largo colla prora verso il sud est . Lo scopriranno a Colombo ? chiese il mulatto al malabaro , il quale seguiva cogli sguardi il veloce veliero che scompariva fra le tenebre . Non credo ; il signor Will e` prudente , e poi un uomo bianco , e per di piu` inglese , non viene facilmente arrestato . E Moselpati che non giunge ancora ? Ci aveva pur promesso di venire anche lui questa sera . Il suo ritardo m' inquieta , rispose il malabaro . Dovrebbe gia` trovarsi in queste acque . Egli sa che quando la marea comincia a montare non si puo` piu` entrare nella galleria . Sai a che cosa penso in questo momento , mio caro Palicur ? Non lo saprei . A quella misteriosa scialuppa a vapore che seguiva ostinatamente la sua barca . Toh ! Come i nostri pensieri s' incontrano ! Anch' io pensavo a quella ! Successe fra loro due un breve silenzio , poi Jody riprese : Che sia toccata qualche disgrazia al mandah ? E quale ? Egli e` un onesto pescatore di perle , da tutti rispettato , essendo uno dei capi piu` influenti dell' associazione . Eppure non sono tranquillo , Palicur . La marea gia` monta e la sua barca non si scorge ancora . Credo che t' inganni , rispose il malabaro , spingendosi rapidamente verso il muricciolo che si ergeva verso l' estremita` orientale della piattaforma . E` ben un veliero quello che naviga laggiu` senza fanali . Dove ? Segui cogli sguardi la direzione del mio braccio . Non scorgi laggiu` un' ombra ? Si` , mi pare di vedere una massa oscura solcare il mare . E` la barca di Moselpati , ne sono sicuro , disse il malabaro . Naviga verso questo isolotto . Giunge troppo tardi . Odo il rombo della marea che monta intorno all' isolotto . Purtroppo , rispose Palicur . Bah ! Parleremo dall' alto al basso . La barca scoperta dallo sguardo acuto del malabaro si appressava abbastanza rapidamente , quantunque il vento fosse cambiato e soffiasse per di piu` irregolarmente . Era uno di quei larghi e pesanti velieri usati dai pescatori di perle , quindi vi era da sperare che fosse quello di Moselpati , anche per la rotta che teneva . Viro` quattro bordate finche` giunse presso lo scoglio , e si mise in panna di fronte all' apertura che la marea aveva ormai quasi interamente chiuso , rendendo l' entrata inaccessibile . Una voce s' alzo` da poppa . Ehi ! Palicur ! Era quella del pilota di Moselpati , un vecchio pescatore di perle che in altri tempi aveva lavorato sul gran banco col malabaro . Sei tu , Madikar ? chiese l' ex forzato , curvandosi sul parapetto . E` con voi il mandah ? Moselpati ? Ma no , non l' abbiamo veduto . Non e` giunto colla pinassa che ha noleggiato stamane ? Non era a bordo . Il pilota lancio` una bestemmia , poi dopo un breve silenzio riprese , alzando la voce per dominare il rombo della marea : Sai che e` scomparso ? Non ha fatto piu` ritorno sulla nostra barca . Da quando ? Da stamane . Era solo quando ha lasciato la barca ? chiese Jody . Solo , signore , rispose il pilota . Non hai fatto delle ricerche ? domando` Palicur . Abbiamo interrogato quasi tutti i mandah della Citta` delle perle e non abbiamo potuto sapere altro se non che era stato veduto con un uomo bianco , un inglese ; poi piu` nulla . Che cosa conti di fare ? Andare alla pesca per ora , e al mio ritorno riprendere le ricerche e mettere in moto anche la polizia . Avete bisogno di nulla ? Abbiamo viveri sufficienti . E l' inglese ? E` gia` partito . Buona notte : domani sera ci rivedremo prima che la marea copra l' entrata . La barca , che si manteneva a stento in panna , riprese le bordate , tornando verso il banco onde trovarsi all' alba sul luogo della pesca . Che cosa ne pensi , Jody , della scomparsa misteriosa di Moselpati ? chiese Palicur , quando la barca si confuse tra le tenebre . Vi e` qui sotto un mistero che sarei ben lieto di svelare , rispose il mulatto , che era diventato pensieroso . Temi anche pel signor Will ? Per lui no , per noi invece . Come possono aver saputo che noi siamo qui ? Che il capitano martabanese ci abbia traditi ? chiese ad un tratto Jody . No , e` impossibile . L' ho veduto io prendere subito il largo verso il sud ; e poi mi parve troppo onest' uomo per denunciarci . Aspettiamo domani sera , Palicur , concluse Jody . Il passaggio ormai e` chiuso e nessuno verra` a sorprenderci . Rassicurati dalla marea , che rumoreggiava sempre intorno all' enorme scoglio , i due ex forzati si coricarono sotto un pezzo di porticato e non tardarono ad addormentarsi , nonostante le loro inquietudini . L' indomani , quando si svegliarono , il banco era coperto di barche , essendo la pesca gia` cominciata . Nessuno pero` di quei legni si spinse verso l' isolotto , sicche` poterono fare colazione con perfetta tranquillita` . Nemmeno quella scialuppa a vapore che aveva seguito con tanta ostinazione la barca di Moselpati si fece vedere . La giornata trascorse non meno tranquilla . Solamente delle bande di uccelli marini , per lo piu` composte da quei grossi volatili chiamati rompitori d' ossa , fecero delle visite ai due ex forzati , posandosi sulle rovine dell' antico fortino , senza dimostrare alcun timore per la presenza di quei due esseri umani . Verso la mezzanotte , nel momento in cui la marea toccava la massima bassezza , la barca di Moselpati ricomparve . Il pilota aveva mantenuto la promessa . Appena giunta dinanzi al passaggio , una scialuppa si stacco` e abbordo` lo scoglio . Andiamo ad incontrarli , disse Palicur . Forse e` Moselpati quello che si e` cacciato nella galleria . Presero una lanterna e si calarono nella piattaforma inferiore , giungendovi nello stesso momento in cui sbucava l' uomo che si era cacciato nelle viscere dell' isolotto . Era Madikar , il pilota . Non l' avete ancora trovato ? chiesero ad una voce Palicur e il mulatto . No , rispose il pescatore con voce alterata . Non so piu` dove rivolgere le mie ricerche , ne` che cosa pensare della scomparsa del padrone . Temo che qualcuno l' abbia assassinato , sperando di trovargli indosso delle perle . Hai avvertito la polizia ? chiese Palicur . Non ho osato , temendo per voi . Hai fatto bene , tuttavia noi dobbiamo rintracciarlo . Un uomo non puo` sparire . Ho messo in moto tutti i mandah e anche l' associazione fa delle ricerche , ma finora nessuno ha saputo nulla . Non hanno rintracciato quell' inglese ? L' hanno cercato dovunque e pare che sia scomparso anch' egli . Che cosa devo fare ? Sospendere la pesca e dedicarti interamente alla ricerca di Moselpati , rispose il malabaro . Quell' uomo mi e` necessario . Quando poi verra` il signor Will , decideremo sul da farsi , se per allora non avrai avuto piu` alcuna nuova del tuo disgraziato padrone . Quando dovra` ritornare ? Il signor Will non sara` qui prima di quattro giorni . Se non hai notizie da comunicarmi , e` inutile che tu venga . Le tue gite potrebbero destare qualche sospetto . E` vero , Palicur . Quest' oggi sono stato seguito da quella scialuppa a vapore . O da un' altra ? No , l' ho riconosciuta subito . Hai potuto vedere chi la montava ? Vi erano dentro quattro cingalesi . Li hai ravvisati bene ? Mi e` stato impossibile , essendo la scialuppa coperta dal tendalino . Non erano marinai anglo indiani ? chiese Jody . No , cingalesi , di cio` sono certissimo , rispose il pilota . Parto e se avro` notizie del padrone verro` . Scese la gradinata , scomparendo nel corridoio , mentre Palicur ed il mulatto si guardavano l' un l' altro con profonda ansieta` . Quella scialuppa deve essere montata dal Guercio , disse Palicur quando furono soli . Che quel briccone abbia giocato qualche brutto tiro a Moselpati ? Puo` darsi , Jody ; quell' uomo e` capace di tutto . Cercarono di addormentarsi , e solamente verso l' alba riuscirono a chiudere gli occhi , prolungando il sonno fino quasi al mezzodi` . Anche quella giornata trascorse in continue ansie , senza che nulla di notevole avvenisse ; alla sera la barca di Moselpati non si fece vedere . Brutto segno , mormoro` il malabaro , scuotendo tristemente la testa . Il mandah deve essere morto . Per non allarmare il mulatto , tenne per se` le sue apprensioni e finse di dormire tranquillamente . Altri tre giorni passarono cosi` fra ansie continue e senza che la barca facesse piu` ritorno . Era la quinta sera che il quartiermastro era partito , quindi vi era la speranza di vederlo tornare da un momento all' altro , se qualche disgrazia non gli era toccata . Il mulatto e il malabaro si erano accordati di non dormire quella notte . Le tenebre erano calate piu` nere del solito , essendosi il cielo coperto di un fitto strato di vapori , i quali intercettavano completamente la luce degli astri , e si era alzato un vento impetuoso dal sud est . L' Oceano Indiano rumoreggiava sinistramente , accanendosi contro lo scoglio . Delle larghe ondate montavano dal mezzodi` e si frangevano cupamente contro le rupi tagliate a picco , balzando e rimbalzando . I due ex forzati , seduti sul muricciolo , scrutavano attentamente l' orizzonte tenebroso , che nessun lampo fino allora illuminava . Ne` l' uno ne` l' altro parlava , essendo entrambi assai preoccupati . Doveva essere trascorsa di qualche po' la mezzanotte , quando Palicur segnalo` due punti luminosi verso oriente . E` una barca che s' avvicina , disse a Jody . Ha la prora verso di noi . Quella del signor Will o del mandah ? Staremo a vedere . Il vento la spinge rapidamente e fra venti minuti sara` qui . Cala la marea ? Si` , Palicur , e fra poco sara` possibile l' accesso . I due punti luminosi , che poco prima erano quasi invisibili , ingrandivano a vista d' occhio . Quella barca doveva essere una buona veliera per guadagnare via cosi` rapidamente . Palicur la seguiva attentamente cogli sguardi , cercando di discernere se si trattava della barca dei pescatori di perle o della pinassa . A un tratto un grido gli sfuggi` , mentre afferrava strettamente un braccio di Jody . Il signor Will ! Lui ? Si` , e` la pinassa ... una vela sola ... la vedo . Ah ! bravo marinaio ! Il piccolo veliero , poiche` era proprio quello noleggiato da Moselpati , viro` di bordo a trenta passi dall' entrata della galleria , imbrogliando rapidamente buona parte della vela , poi una piccola scialuppa fu calata in mare e nonostante la violenta risacca si caccio` sotto la rupe . Palicur ed il mulatto , munitisi di lanterne , si precipitarono verso la piattaforma inferiore , gridando : Signor Will ! Signor Will ! Due uomini sbucarono dalla galleria interna , muovendo loro incontro rapidamente . Si` , siamo noi , disse il quartiermastro della Britannia . Io e Moselpati ! Anche tu , mandah ! grido` Palicur . Sogno o son desto ? Mi credevi morto , e` vero ? disse il pescatore di perle , cercando di sorridere . Eh ! Poco ci e` mancato che quel maledetto Guercio mi mandasse nel paradiso di Visnu` . Il Guercio ! esclamarono ad una voce il malabaro e Jody . Zitti , disse il quartiermastro . Fra poco vi spiegheremo tutto . Fece colle mani portavoce e , chinandosi sul mare , grido` : Riprendete il largo ! Tornate a prenderci fra un' ora . L' equipaggio della pinassa sciolse l' immensa vela ed il legnetto , che si manteneva con gran fatica presso l' isolotto e correva il pericolo di venirvi trascinato contro , si mise a bordeggiare . Saliamo ; potete reggervi , Moselpati ? I ragni e gli scorpioni fanno piu` male che danno , rispose il mandah . I morsi si cicatrizzano presto . Che dici , Moselpati ? chiese Palicur . Lassu` prima , disse Will . Ci sono delle notizie molto spiacevoli e corriamo dei gravi pericoli . C' e` la minaccia di tornare al bagno . Seguitemi . I tre ex forzati ed il mandah salirono la scala e si sedettero in mezzo alle rovine del vecchio fortino . Amici , disse il quartiermastro , quand' ebbe ripreso il fiato . Se non ci sbrighiamo a trovare la perla noi finiremo per tornare a Port Cornwallis , perche` il Guercio sa dove ci nascondiamo . Un grido di stupore e anche di rabbia sfuggi` dalle labbra del malabaro . Lui ! ... L' ho veduto coi miei occhi e per poco non mi ha fatto morire sotto i morsi degli scorpioni e delle scolopendre , disse Moselpati . Sono stato fino a ieri suo prigioniero e gli sono sfuggito per un vero miracolo . Non sei stato a Colombo col signor Will ? Ma no , disse il quartiermastro , non e` venuto con me . Ho incontrato la sua barca due ore or sono , presso il margine occidentale del banco , e l' ho preso a bordo . Spiegatevi meglio , disse Palicur , che pareva fuori di se` . Il mandah in poche parole racconto` in qual modo era caduto nelle mani del Guercio , storia che gia` i lettori conoscono . E come sei fuggito ? chiese Palicur . Rodendo le mie corde e aprendo un foro attraverso il tetto , rispose il mandah . Il Guercio si assentava di frequente per recarsi chissa` dove , forse a trovare quel briccone di corrispondente , ed io ho approfittato ieri per andarmene , dopo aver rovesciato i vasi contenenti la sua pericolosa collezione di ragni , di scorpioni , di bis cobra e di scolopendre . Se e` tornato di notte nella sua capanna , spero che avra` provato le branche velenose di quelle bestioline . E quel cane sa che noi siamo qui ? Lo sapeva prima ancora che mi tormentasse . Scommetterei mille rupie contro una che egli si trovava in quella scialuppa a vapore che segui` la mia barca . Dunque quel furfante si e` fermato nella Citta` delle perle col sorvegliante , disse Jody . Credevo che se ne fosse andato altrove . Ah ! Se il martabanese ci avesse avvertiti prima ! Per Sivah ! Lo avrei strangolato prima che sbarcasse . Signor Will , avete trovato gli scafandri ? Ne ho acquistati due , colla relativa pompa per l' introduzione dell' aria . Allora non perdiamo tempo . Da un momento all' altro possiamo venire ripresi . Puo` servire la pinassa ? La preferisco anzi alla barca del mandah , essendo essa piu` maneggevole . Potremo all' alba trovarci presso i tre scoglietti ? chiese il malabaro volgendosi verso Moselpati . Anche prima , rispose il mandah . Quel luogo si trova nel campo della pesca ? Si` , e potremo fare le nostre ricerche senza destare sospetti . Imbarchiamoci senza ritardo , concluse Palicur . O i pescicani mi divoreranno o io trovero` la perla . In quel momento la pinassa ritornava verso lo scoglio . 6 La perla sanguinosa Le stelle cominciavano a smorzarsi sotto i primi riflessi dell' alba , quando il piccolo e velocissimo veliero giunse all' estremita` orientale del grande banco , gettando l' ancora a tre o quattro gomene da un gruppo di scoglietti che sporgevano dall' acqua le loro punte aguzze e nerastre . Parecchie barche di pescatori di perle si erano gia` ancorate sul margine del banco , essendo anche quella punta compresa nella sezione fissata dal governo anglo indiano per lo sfruttamento dei molluschi , almeno per quell' annata . I loro equipaggi pero` erano cosi` occupati nei preparativi della pesca , che nessuno aveva fatto attenzione all' arrivo della pinassa , la quale si poteva scambiare per una semplice navicella montata da pescatori indiani piu` intenti a prendere pesci che ostriche perlifere , tanto piu` che il capitano aveva fatto tendere parecchie reti sopra i bordi . Il quartiermastro , durante la corsa notturna , aveva allestito la macchina per la pressione dell' aria , i tubi , le vesti di caucciu` e le grosse testiere di rame , munite di lenti enormi , onde tutto fosse pronto . Ci siamo , disse il mandah , volgendosi verso Palicur e Will . Se non trovate la perla qui , sarebbe inutile andarla a cercare altrove . E` proprio questo il luogo dove il ladro si e` inabissato ? chiese il quartiermastro . Non posso ingannarmi , rispose il mandah . Io montavo una delle scialuppe che gli davano la caccia e proprio dinanzi a queste rocce egli scomparve sott' acqua . Riusciremo a trovarla ? chiese Palicur , la cui voce tremava . Essendo di solito il mare molto mosso in questo punto , il cadavere sara` stato coperto dalle sabbie , a meno che ... Continuate , disse Will , vedendolo esitare . E se qualche pescecane avesse divorato il cadavere ? Palicur si passo` una mano sulla fronte , che si era coperta d' un sudore freddo . Dovremo frugare le sabbie e forse a lungo , disse Will . Ditemi : siete proprio certo che quell' uomo avesse la perla ancora nascosta nella coscia ? Che avesse la famosa perla nessuno ne dubita , perche` diversamente non sarebbe fuggito ; che la tenesse ancora nascosta entro la piaga , lo si dubita . Si dice che appena giunto nella Citta` delle perle se la fece levare . Credo piuttosto a questa versione che all' altra , sapete perche` ? Parla , disse Palicur . Perche` quando io lo vidi balzare in acqua , teneva in mano una specie di borsa a maglie d' acciaio che mi parve rigonfia . Chi mi assicura che la perla non fosse invece la` dentro ? disse il mandah . Se cio` fosse vero , le probabilita` di ritrovarla aumentano , rispose Will . Anche se il cadavere e` stato divorato da qualche squalo , troveremmo sempre fra le sabbie la borsa . Non scoraggiarti , Palicur ... Che cosa vuole quella barca ? Uno dei velieri che pescava sul margine del banco e che non portava a poppa il distintivo dell' associazione dei pescatori di perle , aveva alzato le ancore e si avanzava lentamente verso la barca di Moselpati . Tutti si erano vivamente voltati a guardarlo ; finche` il veliero si arresto` a tre o quattro gomene , affondando nuovamente le ancore sul margine del banco . Hanno cercato un posto migliore e null' altro , disse Moselpati . Quei pescatori non si occuperanno di noi . Tuttavia , onde non potessero scorgere cio` che avveniva sulla pinassa , ordino` a sei marinai di coprire il ponte colla tenda , facendola tirare da prora a poppa . Intanto Will e Palicur , aiutati da Jody , avevano indossato gli scafandri e si erano fatti avvitare le pesanti testiere di rame ed assicurare i tubi conduttori d' aria . Il primo aveva gia` dato tutte le disposizioni necessarie ed insegnato al macchinista il modo per far agire la pompa . Si fecero passare nella cintura due coltellacci , non essendo improbabile che qualche pescecane li assalisse durante la loro escursione sottomarina . Quando furono legati , Jody appese alla loro cintura due corti badili per rimuovere le sabbie , quindi diede ordine di calarli , mentre il mandah ed il capitano della pinassa mettevano in opera la pompa . I due ex forzati ben presto scomparvero sotto la superficie , calando lentamente , colle dovute precauzioni , verso il fondo . Poco dopo Will ed il malabaro posarono i piedi su un banco di sabbie situato a ventiquattro metri di profondita` , ingombro di corte alghe e di crostacei e molluschi disposti a piccoli mucchi . Il malabaro che prima , sul ponte della pinassa , si trovava quasi impossibilitato a muoversi a causa delle pesanti suole di piombo , fu assai sorpreso d' aver prontamente riacquistato la sua agilita` . Il quartiermastro , dopo aver percorso il fondo per una ventina di metri , scandagliandolo col badile , s' avvicino` al pescatore di perle , accennandogli con una mano un rialzamento del fondo , in forma di tumulo , che era coperto di crostacei . Poteva darsi che il ladro della famosa perla fosse affondato in quel luogo e che le sabbie , mobilissime , l' avessero ben presto coperto prima che tornasse a galla . D' altronde sul banco , che era livellatissimo , come una piccola spianata , non si mostrava nessuna altra disuguaglianza . I due palombari , dopo essersi scambiato un cenno , si diressero verso quel piccolo rialzo , disperdendo con pochi colpi l' ammasso di crostacei , e si misero a lavorare alacremente , quantunque provassero una forte oppressione e una specie di soffocamento , non essendo abituati a quel modo di respirazione tutt' altro che regolare . Quel lavoro non era molto facile , poiche` il fango , intorbidando le acque , impediva loro in certi momenti perfino di vedersi ; nondimeno riuscirono a poco a poco a rovesciare il tumulo ed a fare una escavazione abbastanza profonda . Stavano per allargarla , quando il quartiermastro s' arresto` bruscamente , precipitandosi poi entro la buca . Attese qualche minuto onde il fango tornasse a depositarsi , poi mostro` al malabaro un cranio umano . Era quello del ladro o di qualche povero pescatore di perle annegatosi su quel fondo ? Comunque fosse , i due ex forzati , dopo essersi scambiati qualche segno , si rimisero a frugare febbrilmente le sabbie , animati dalla speranza di rinvenire quella specie di borsa d' acciaio che il mandah aveva assicurato di aver veduto . Ad ogni palata di sabbia che gettavano , strani crostacei mai prima di allora veduti fuggivano sotto i loro piedi , agitando minacciosamente le loro branche . Perfino dei ragni di mare , quegli orribili mostriciattoli irti di punte , con zampe enormi , che sonnecchiavano sepolti come i caimani , s' alzavano dimenandosi furiosamente e tentando di morderli colle loro durissime e poderose tenaglie . Lavoravano da piu` di mezz' ora , allargando sempre l' escavazione , quando Will si precipito` innanzi con impeto , per poco non strappando il tubo di gomma che gli forniva l' aria , gettando via un mucchio di ossa umane , di stinchi , di costole e di femori ; poi affondo` le mani nella sabbia , traendone qualche cosa che brillava . Certo un urlo doveva essergli sfuggito , che la pesante testiera di rame aveva soffocato . Nella destra stringeva una borsa dalle maglie d' acciaio , che mostrava un rigonfiamento notevole come se contenesse qualche oggetto . Palicur gli si getto` addosso , strappandogliela di mano , e con un moto rapido l' aperse . Il mandah non si era ingannato . Fra le maglie vi era una perla di bellezza meravigliosa , di tinta sanguigna , e grossa quanto un uovo : era la famosa perla sanguinosa ! I due ex forzati si precipitarono l' uno nelle braccia dell' altro , cozzando le loro testiere di rame . Certo parlavano , forse gridavano , senza potersi udire . Will , passato il primo momento d' intensa emozione , stava per dare uno strappo alla fune che lo univa alla pinassa per avvertire Jody di ritirarli a bordo , quando nel volgersi gli parve di scorgere un' ombra umana sorgere dietro un ammasso di alghe e subito dopo abbassarsi . Che sia invece un pescecane ? penso` , mettendo mano al coltellaccio . Diede uno strappo alla fune di Palicur e alla propria e mise la borsa entro la larga tasca che portava appesa alla cintura . Palicur dai gesti del quartiermastro aveva compreso che qualche pericolo li minacciava ed a sua volta aveva levato il coltello . Stavano per essere tratti in alto , quando un nembo di fango li avvolse , mentre un' onda improvvisa li rovesciava , troncando i tubi di caucciu` che li rifornivano d' aria e squarciando le loro vesti . Pareva che una mina o qualche grossa cartuccia di dinamite fosse scoppiata in fondo al mare . Tentarono con uno sforzo supremo di liberarsi delle testiere di rame , poi l' asfissia li sorprese e s' abbandonarono ingurgitando acqua a pinte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Quando Palicur se` , si trovo` sotto il casotto della pinassa , steso su un materasso , col capitano del piccolo veliero accanto , che gli strofinava vigorosamente il petto per fargli vomitare almeno una parte dell' acqua che gli gonfiava il ventre . Per Sivah ! esclamo` allegramente il marinaio , vedendolo aprire gli occhi . Credevo di avervi tratti a bordo troppo tardi ! Che cosa avete fatto saltare in fondo al mare ? Per poco la mia pinassa veniva scaraventata in aria ! Palicur tento` di rispondere , ma da principio non fu capace che di mandare qualche suono gutturale . Non affaticatevi , gli disse l' indiano . Avremo tempo per chiacchierare . E voi , signore , come va ? La voce di Jody si fece udire a qualche passo : Pare che abbia inghiottito piu` acqua del malabaro , tuttavia non dispero di richiamarlo in vita . Strofinate , mandah , e tirategli la lingua : cosi` , benissimo , vedete ? Comincia gia` a respirare , come puo` e` vero , tuttavia i polmoni non tarderanno a funzionare . Gli avete tolto le vesti ? Ci voleva poco a levargliele , rispose Jody . Erano tutte squarciate . E la borsa ? E` in mano mia , disse Moselpati . E` proprio quella la perla ? chiese il padrone della pinassa . Si` , quella . Udendo quelle parole , un fremito scosse il corpo del malabaro . La sua bocca si apri e ripete` per due volte : La perla ! La perla ! Bevete prima questo , amico , gli disse il capitano della pinassa , porgendogli una fiaschetta . E` vero gin e vi rimettera` meglio in gambe . Il malabaro inghiotti` parte del liquore e si alzo` subito a sedere , guardando il quartiermastro Will , dietro a cui s' affannavano Moselpati e Jody . Torna in se` ? chiese , con voce abbastanza chiara . E` fuori pericolo , rispose il mulatto . Deve aver bevuto piu` abbondantemente di te e faremo bene a lasciarlo per ora tranquillo . Quando avra` digerito tutto quel sale , stara` meglio di te . Puoi parlare ? Non provo piu` alcuna difficolta` , rispose Palicur . Noi palombari siamo abituati alle bevute abbondanti e i nostri polmoni riprendono presto le loro funzioni . E` al sicuro la perla ? La tengo io , disse Moselpati , non temere . Mi dirai ora che cosa e` avvenuto in fondo al mare . Abbiamo veduto sorgere un getto enorme d' acqua che scaglio` la pinassa quasi addosso al banco e per poco non spezzo` le funi che vi tenevano legati . Che cosa avete fatto esplodere in fondo al mare ? Noi ? esclamo` Palicur . La colonna d' acqua sorse dal fondo . Non eravamo ne` ciechi , ne` ubriachi . Stavamo per tornare a galla quando fummo avvolti in una nube di fango e poi rovesciati , rispose il malabaro . Mi parve che qualche cosa fosse scoppiato , una mina o una cartuccia di dinamite . Fatto scoppiare da chi ? chiese Jody . Noi stavamo tirandovi a galla e nessun oggetto fu lanciato dalla pinassa ; di questo rispondo io . E anche noi , aggiunsero il capitano della pinassa e Moselpati . Hai veduto nessuno laggiu` ? chiese Jody . Io no , ma mi ricordo che il signor Will mi addito` qualche cosa che non ebbi il tempo di distinguere , poiche` , come vi dissi , il fango ci avvolse e quasi subito le nostre vesti ed i tubi scoppiarono . Che sia avvenuta in fondo al mare una improvvisa eruzione vulcanica ? si chiese Jody , che era diventato pensieroso . In tal caso avrebbe continuato , disse Palicur . E` calmo il mare ? Perfettamente . Che qualcuno abbia cercato di assassinarci per impedirci di raccogliere la perla ? E chi ? chiese Moselpati . Se noi ... Si interruppe bruscamente , battendosi la fronte . Quella barca che pescava a tre o quattro gomene e` fuggita subito , e` vero ? chiese , volgendosi verso il capitano della pinassa . E ormai non si vede nemmeno piu` , rispose il marinaio . Che cosa vuoi concludere , Moselpati ? Non puo` essere stata che quella a gettare qualche cartuccia di dinamite o a far scoppiare qualche mina precedentemente preparata , disse il mandah . Le sue manovre sospette per accostarci mi avevano gia` allarmato . Palicur mando` un urlo di furore . Il Guercio ! Si` , non puo` essere stato che lui ! Il Guercio ! ripete` una voce . Tutti si voltarono . Il quartiermastro della Britannia si era a sua volta alzato a sedere e guardava con una specie di sorpresa Palicur e le persone che lo circondavano . Vivo ! Ancora vivo ! esclamo` con voce un po' fioca . Come state , signor Will ? chiesero premurosamente Jody e il malabaro . Sono pieno come un otre , rispose il quartiermastro , sforzandosi di sorridere . Devo aver parecchie pinte d' acqua in corpo . Bah ! Le digeriremo con calma . Signor Will , disse Jody , avete veduto qualcuno voi , prima di dare il segnale di tirarvi su ? Si` , rispose l' inglese dopo qualche istante di riflessione . Non era un pescecane ... era un' ombra umana , ne sono sicuro . Auff ! Mi sembra di scoppiare . Credete che fosse il Guercio ? Non l' ho potuto ... vedere ... tuttavia sospetto che sia ... stato lui ... si` , una cartuccia ... della dinamite ... e per poco non venivamo fatti a pezzi . Poi , dopo un momento di sosta , aggiunse : E la perla ? Si` , mostraci la perla , Moselpati ! esclamo` Palicur . Il mandah si tolse dalla larga fascia la borsa di anelli d' acciaio e mostro` ai due ex forzati il famoso gioiello , il solo che poteva riscattare la bellissima figlia di Chital . Era una perla superba , dalla forma e della grossezza quasi d' una pera , a riflessi sanguigni , una tinta mai piu` vista , ne` mai piu` riscontrata fra le tante pescate sul banco di Manaar . Il carbonato di calce aveva indubbiamente assorbito a poco a poco il sangue dell' orribile piaga fattasi aprire dal ladro e aveva perduto il suo splendore madreperlaceo , assumendo quella tinta meravigliosa che doveva aumentarne immensamente il valore . Non ho mai veduto nulla di simile ! esclamo` Will . Palicur , questa perla vivificata dal sangue vale dei milioni . No , signor Will , rispose il malabaro . Vale solo la liberta` della mia fidanzata , della fanciulla che io amo immensamente e senza la quale non potrei ormai piu` vivere . Allora andiamo a offrirla ai tiruvamska del monastero di Annarodgburro . La tua felicita` si trova sotto la fitta ombra del bogaha . E` quello che volevo proporvi , signor Will , se acconsentirete ad accompagnarmi . E perche` no ? chiese il quartiermastro . La mia fuga dal bagno la devo a te ed a Jody . Senza di voi che cosa potrei aver fatto , da solo ? Come potremo giungere al piu` presto a Candy , senza passare per Colombo ? Salendo il Kalawa . Un fiume ? Si` , signor Will , rispose Palicur . Un corso d' acqua che io conosco a menadito , e che ci condurra` fino presso le montagne di Sengaogulla Navara , che domina l' altopiano di Candy . Amico , disse Jody , rivolgendosi al malabaro . Non dimenticarti che io sono macchinista . Che cosa vuoi dire ? chiese il malabaro . Che se hai ancora qualche migliaio di rupie , potresti acquistare nella Citta` delle perle una scialuppa a vapore , che io potrei condurre fino alle sorgenti di quel fiume . Ed io m' incaricherei di procurarvela , disse Moselpati . Quelle bestie che mangiano fuoco non mancano sulla costa . Decidi , Palicur . Mi rimane ancora tanto denaro da prenderne almeno tre , rispose il malabaro , ammesso che non valgano piu` di milleduecento piastre l' una . Basta una con un canotto per le provviste , disse Jody . Perbacco ! Non ti credevo cosi` ricco . Signori , disse il capitano della pinassa , dove devo dirigere il mio veliero ? Siamo gia` lontani dal banco . Alla foce del Kalawa , rispose Palicur . La Citta` delle perle e` troppo pericolosa per noi , almeno per ora . E col Guercio forse alle spalle , aggiunse Will . Quel furfante , non avendoci ritrovati morti , non si sara` ancora dato per vinto . Moselpati , v' incaricherete d' inviarci cola` una buona scialuppa a vapore . Con delle armi , disse Palicur . Il fiume e` abitato da tribu` bellicose che potrebbero darci non pochi fastidi . I Batnapura non godono buona fama . Poi , dopo un momento di silenzio , riprese : Ecco la felicita` che risorge dopo le torture del bagno . Mia o della morte , ma prima uccidero` quel cane di cingalese ! 7 Il quarto di guardia di Jody Vedi nulla , Jody ? Si` , un punto nero . Un veliero ? Non ve lo posso ancora dire . Non hai gli occhi d' un marinaio . E` lontano , signor Will , e poi la notte comincia a calare . C' e` ancora un raggio di sole . Bisogna che veda anch' io . Il quartiermastro , che stava comodamente sdraiato sotto un superbo sagoio , getto` da un lato il suo ventaglio di foglie di talipot con cui fino allora si era un po' rinfrescato essendo il caldo eccessivo , aspiro` una lunga boccata di fumo dalla sua corta pipa di vera radica e s' alzo` , scendendo la riva del Kalawa che era ingombra di folti cespugli e di borassi flabelliformi dal tronco altissimo ed esile . Il fiume sboccava in quel punto in mare , rumoreggiando fra una moltitudine di banchi e di scoglietti che formavano una barra inaccessibile alle navi anche di piccolo tonnellaggio , mescolando le sue acque dolci e fresche con quelle verdi cupe e salate . Alcuni rollier , volatili bellissimi per le vivaci tinte delle loro penne , svolazzavano sopra una coppia di nandrie , scimmie adorne di una lunga barba bianca che va da un orecchio all' altro , le quali erano intente ad eseguire una ginnastica indiavolata fra i rami d' un enorme tamarindo . Il quartiermastro raggiunse Jody , che si teneva aggrappato ai rami d' un piccolo cardamomo essendo la riva molto ripida , e spinse gli sguardi sul mare che scintillava vivamente sotto gli ultimi raggi del sole , ormai quasi interamente immerso . La si direbbe una scialuppa , mormoro` , dopo aver osservato attentamente il punto nero gia` scoperto dal macchinista . A vela ? No , a vapore . Allora e` la nostra . Non mi pare che si diriga da questa parte , almeno per ora , rispose Will . Va verso il settentrione , pur avvicinandosi alla costa . Eppure il mandah dovrebbe essere gia` qui , non vi sembra ? Sono gia` cinque giorni che aspettiamo . La sua barca non ha una macchina nel ventre e puo` aver trovato venti contrari e calme . D' altronde qui si sta benissimo e ormai la perla e` in nostra mano . Accendi il fuoco , Palicur non tardera` a portare la cena . Andremo ad accamparci nel boschetto profumato , signor Will . Cosi` avremo le spezie sottomano senza andarle a cercare . Essendo il sole in quel momento del tutto scomparso e non potendosi piu` vedere il punto nero , i due ex forzati risalirono la riva e si diressero verso un gruppo di piante di mediocre altezza , con moltissimi rami , coperti di foglie bislungo ovali e di frutta carnose , d' un bel colore azzurro scuro a spruzzi bianchi , che spandevano un acuto profumo aromatico . Era un boschetto di cinnamomi o meglio d' alberi della cannella , piante che abbondano nell' isola di Ceylon , di cui formano anzi la principale ricchezza , essendo le loro scorze esportate in quantita` prodigiosa . Infatti su quella terra la cannella riesce migliore che altrove . Si coltiva a Sumatra , a Giava , nel Malabar , perfino nel Brasile e nelle Antille , ma se ne ricava un raccolto quasi sempre scarsissimo e di qualita` assolutamente inferiore che non puo` competere in nessun modo con quello delle piante cingalesi . I due ex forzati , dopo aver battuto con dei nodosi bastoni le erbe vicine per timore che nascondessero qualche cobramanilla , il piu` velenoso fra tutti i serpenti conosciuti , o qualcuno di quegli enormi serpenti delle rocce che raggiungono sovente una lunghezza di trenta piedi e che al pari dei boa stritolano fra le loro possenti spire animali ed uomini , rizzarono una comoda tenda , poi accesero il fuoco . Avevano appena terminato i preparativi per l' accampamento , quando si udi` la voce di Palicur gridare : Ecco la cena : giungo a tempo . Il malabaro era comparso sul margine del boschetto , tenendo in mano una lunga carabina e portando sulle spalle un animale abbastanza grosso che un altro difficilmente avrebbe potuto reggere . Che cosa ci porti , Palicur ? chiese Will . Un bel porco selvatico , il quale mi ha fatto correre quattro ore prima che lo potessi raggiungere , rispose il malabaro , gettando l' animale dinanzi a Jody , il quale si era armato d' un coltellaccio per squartarlo . Nessuna notizia ancora del mandah ? Nulla , rispose il quartiermastro . Abbiamo veduto bensi` una scialuppa , che ci parve a vapore , solcare il mare ; non doveva essere pero` quella che aspettiamo , perche` a me parve che andasse verso il nord . Hai troppa fretta tu , mio bravo Palicur . E` vero , rispose il malabaro con un sospiro . Ho fretta di consegnare la perla ai monaci di Annarodgburro . Durera` molto il nostro viaggio ? Una quindicina di giorni per lo meno , se non accadono delle disgrazie . Quali ? Siamo in tre , tutti solidi e ben armati e con una scialuppa a vapore . Sai che ho dato ai nostri amici l' incarico di portarci anche una spingarda ? Avete fatto bene , signor Will . Il paese che attraverseremo e` abitato dai Vadassi . Chi sono ? Selvaggi che non somigliano affatto ai veri cingalesi , ne` ai candiani , avendo la pelle nera come gli andamani ; si trovano lungo i fiumi e sulle montagne del settentrione , e vivono al pari delle belve feroci . Sono bellicosi ? Assai , signor Will , e si fanno molto temere dai cingalesi , quantunque siano malamente armati , non conoscendo i fucili . Ci guarderemo da loro , disse Jody che stava arrosolando una dozzina di costolette , infilzate nella bacchetta di ferro della sua carabina . Se vorranno importunarci , faremo fiutare a quei selvaggi la polvere da sparo . Signori , la cena e` pronta ! Levo` le costolette , le depose su una foglia di banano che poteva servire benissimo da piatto e da tovaglia , levo` da una cassa due manate di biscotti e si assise in mezzo a Palicur ed a Will . Divorata la cena , i tre ex forzati alimentarono nuovamente il fuoco , essendo le foreste di quella grande isola popolate di bufali ferocissimi , di tigri , di orsi e di leopardi , poi accesero le loro pipe . Scambiarono quattro chiacchiere , poi , certi che la scialuppa a vapore nel caso che fosse giunta alla costa non avrebbe osato inoltrarsi in quel fiume , cosi` sbarrato da banchi e da scoglietti , Will e Palicur si sdraiarono sotto la tenda , mentre Jody montava il primo quarto di guardia . Quantunque gli animali non dovessero mancare nei dintorni , essendo le rive del fiume coperte da foreste foltissime , un profondo silenzio regnava , rotto solo dai muggiti delle acque sboccanti in mare fra quella moltitudine di ostacoli . Tuttavia il macchinista non chiudeva gli occhi . Si era appoggiato al tronco d' un cinnamomo , mettendosi il fucile sulle ginocchia e fumava , tendendo gli orecchi . Vegliava da un paio d' ore , quando credette di udire un fruscio verso la riva . Che vi sia qualche leopardo ? si chiese . E` un vicino che non mi accomoda affatto e non amo che mi si accosti a tradimento . Ebbe per un momento l' idea di svegliare Palicur , poi si vergogno` di voler interrompere il sonno a quel bravo compagno per chiedergli aiuto . Quando si ha una buona carabina fra le mani e un coltellaccio , si puo` ben affrontare una belva , mormoro` . Un leopardo non e` gia` un elefante . S' alzo` e udendo ancora il debole fruscio , si avvio` lentamente verso il fiume , nascondendosi dietro ai cespugli e ai tronchi dei borassi e dei cinnamomi . Giunto presso il ripido pendio , sosto` , guardando abbasso . La luna mancava , tuttavia le stelle proiettavano quel vago chiarore che nelle regioni tropicali ed equatoriali acquista una trasparenza notevolissima . Devo essermi ingannato , sussurro` . Qualche coccodrillo avra` tentato di issarsi sulla riva . Stette qualche minuto in ascolto , poi non udendo ne` vedendo piu` nulla torno` verso l' accampamento , lieto di non aver avuto bisogno di impegnarsi in una lotta , che poteva diventare pericolosissima . Si era appena seduto dinanzi alla tenda , che il fuoco sempre alimentato rischiarava come se fosse pieno giorno , quando le immense foglie d' un piccolo banano si scostarono dolcemente , mostrando una testa umana . Era quella del Guercio . Non mi ero ingannato , sussurro` il cingalese , con un sorriso feroce . Miei cari , siete ancora troppo poco forti per misurarvi con me . Vedremo se vi lascero` giungere fino ad Annarodgburro . La via e` lunga e c' e` tempo per pensare a mille cose . Li` vedo Jody : sotto la tenda di saranno gli altri . Vi precederemo nel cammino . Ridiscese senza far rumore la riva , segui` il corso d' acqua per cinque o seicento passi , facendo attenzione dove posare i piedi perche` poteva trovarsi davanti a qualche voracissimo coccodrillo , poi sfondo` una massa di verzura che gli sbarrava , il passo , scivolandovi dentro coll' agilita` d' un serpente . Chi vive ? chiese una voce . Il Guercio . L' irlandese , il sorvegliante del bagno , si alzo` dietro ad un cespuglio , tenendo puntato un fucile . Dunque ? chiese . Sono lassu` , accampati sul margine della foresta . Ve lo avevo detto io , che li avremmo ritrovati . Vi sono tutti ? Jody , Palicur e l' inglese , rispose il Guercio . Sei proprio certo ? Ho veduto il mulatto coi miei occhi . E perche` non si muovono ? Aspetteranno qualche scialuppa , non avendone noi veduto alcuna legata alla riva . Che quel maledetto mandah li aiuti ancora ? Non ne dubito , rispose il Guercio . Ah ! Se potessi riaverlo fra le mie mani , non mi scapperebbe una seconda volta . E` stato lui a rovinare tutto . E anche tu , rispose l' irlandese con voce irata . Dovevi far esplodere la cartuccia di dinamite piu` vicino a loro . M' avrebbero scoperto . Colla testiera di rame ? I rimproveri sono inutili . Pensiamo a ricuperare la perla e a farli tutti prigionieri . Non vi bastera` ? Oh ! Non tornero` a Port Cornwallis senza di loro , te lo assicuro , Guercio . Voglio prendermi una bella rivincita e riavere non solo il mio grado , bensi` anche un avanzamento ed una bella gratificazione . Vi prometto di metterli in mano vostra . Quando ? Appena avremo attraversato la regione abitata dai Vadassi . Piu` oltre trovero` i miei compatrioti e quelli non esiteranno a prestarmi man forte . Hai amici fedeli fra costoro ? E anche dei parenti . Dunque noi dovremo precedere Will ed i suoi compagni ? disse l' irlandese , dopo un istante di riflessione . E` necessario , rispose il cingalese . Potremo passare inosservati ? Rasenteremo la riva opposta . Vi sono cola` dei grandi alberi che proiettano un' ombra foltissima . Proviamo , disse l' irlandese . Si allontanarono seguendo sempre il fiume , scendendo verso la foce , e s' arrestarono dinanzi ad una scialuppa a vapore montata da due cingalesi seminudi , ma viceversa carichi di sonagliuzzi , di braccialetti e di corregge di pelle adorne di grosse borchie dorate , che li avvolgevano come una rete , intrecciandosi in tutte le direzioni . L' irlandese pronuncio` alcune parole , mentre il Guercio si poneva al timone ; poi la scialuppa , che aveva i fuochi accesi , attraverso` il fiume , cacciandosi sotto la riva opposta coperta da immensi alberi che s' incurvavano sulle acque . A piccolo vapore , comando` l' irlandese , volgendosi verso i due cingalesi che erano di servizio alla macchina . Vi sono degli uomini che vegliano dall' altra parte del fiume . La scialuppa saliva il fiume lentamente , facendo girare dolcemente l' elica ; d' altronde la corrente , frangendosi contro la barra , produceva un tal fragore da coprire le pulsazioni della macchina , mentre l' ombra proiettata dagli alberi nascondeva il fumo che sfuggiva dalla ciminiera . L' irlandese , seduto a prora , con un fucile fra le mani , spiava attentamente la riva opposta . Ben presto scorse la luce dell' accampamento . Peccato non poterli sorprendere , mormoro` . Tutto sarebbe finito e risparmierei questo viaggio . Questo furbo di cingalese approfitta troppo della mia dabbenaggine . E nondimeno , senza il suo aiuto , chissa` se sarei riuscito a ritrovarli . Si era alzato cercando di scoprire Jody , quando una voce si alzo` dalla direzione dell' accampamento : Chi vive ? Ferma la macchina , comando` precipitosamente l' irlandese . La scialuppa si arresto` istantaneamente . Per fortuna in quel luogo le piante erano altissime e spingevano i loro poderosi rami fino quasi in mezzo al fiume , rendendo i quattro uomini invisibili anche agli sguardi piu` acuti . Era quindi impossibile che Jody avesse potuto scorgere l' imbarcazione . Doveva invece essere stato allarmato dal brontolio della macchina . Successe un breve silenzio , poi la voce del mulatto si fece ancora udire : Siete voi , Moselpati ? Nessuno risponda , disse l' irlandese , che si era coricato dietro il bordo . Se potessi fucilarlo , mormoro` il Guercio . E` stato lui a gettarmi in acqua e vorrei saldargli il conto . Quell' uomo appartiene a me , o meglio al bagno di Port Cornwallis , rispose il sorvegliante . Tu non hai piu` alcun diritto su di lui . Per la seconda volta il mulatto chiese : Sei tu , Moselpati ? Poi , non udendo alcuna risposta , lo si vide scendere l' erta riva aggrappandosi ai cespugli e arrestarsi fra le erbe acquatiche . Rimase cola` qualche minuto , cercando di indovinare la causa di quel rumore sospetto , poi risali` la ripa e scomparve in mezzo alle piante . Se n' e` andato , sussurro` il sorvegliante , curvandosi verso il Guercio . Ripartiamo ? Aspettiamo un po' . Lasciamogli il tempo di tornare all' accampamento . Avete udito che attendono quel cane di mandah ? chiese il Guercio , digrignando i denti . Era facile indovinarlo . Rimasero fermi dieci minuti , poi la scialuppa si rimise in marcia , tenendosi sempre addosso alla riva . Guadagno` cosi` cinque o seicento metri e gia` l' irlandese stava per dar l' ordine di lanciarla a tutta velocita` , quando vide un' ombra umana agitarsi sulla riva opposta . Una bestemmia gli sfuggi` . Ancora Jody ? si chiese . Che quel furbo si sia accorto che siamo noi ? Comincio a sentirmi il sangue montare alla testa . Volete che lo uccida ? domando` ancora il cingalese . No : aspettiamo . A un tratto udirono un urlo , seguito subito dopo da un rauco brontolio . Una tigre ? chiese l' irlandese . Si` , signore , rispose il Guercio . Che abbia assalito Jody ? Tanto meglio : cosi` saro` vendicato e avro` un nemico di meno . Tesero gli orecchi senza udire piu` nulla . A tutto vapore ! comando` l' irlandese . Se la sbrighi come puo` , quel curioso . La scialuppa prese lo slancio e risali` rapidamente il fiume , scomparendo ben presto fra le tenebre . 8 Una lotta spaventosa Jody , come abbiamo detto , non avendo veduto nulla di sospetto e certo di essersi ingannato , aveva fatto ritorno all' accampamento , riprendendo il suo posto e aspettando pazientemente il suo turno per cacciarsi sotto la tenda . Non erano pero` trascorsi dieci minuti , che era stato costretto ad alzarsi nuovamente . Verso il fiume gli era sembrato di udire un certo brontolio , tale da metterlo nuovamente in sospetto . Risoluto questa volta a scoprire la causa di quel rumore , si era nuovamente diretto verso la sponda , colla ferma convinzione di essere spiato da qualche animale feroce . Vi era appena giunto , quando gli sembro` di scorgere dall' altra parte del corso d' acqua qualche cosa di nero scivolare sotto l' ombra delle piante . Come tutti i negri ed i mulatti , aveva una vista abbastanza acuta . Fu allora che lancio` il primo grido , obbligando l' irlandese a far fermare di colpo la scialuppa . Non ricevendo alcuna risposta , il bravo mulatto , convinto che qualche battello cercasse di passare inosservato dinanzi all' accampamento e temendo che fosse montato da quei formidabili selvaggi a cui aveva accennato il malabaro , dopo aver chiamato ripetutamente Moselpati , potendo anche darsi che fosse giunto , aveva risalito la riva , non gia` coll' idea di rinunciare alla sua sorveglianza . Voleva assolutamente accertarsi se si era ingannato o se realmente si trattava di un' imbarcazione . Finse cosi` di avviarsi verso l' accampamento ; invece , appena raggiunti i primi alberi , si slancio` nella foresta , risalendo il corso del fiume per circa mezzo chilometro . Si era impegnato in mezzo ad un caos di cespugli , quando udi` dietro di se` un rumore di foglie e di rami scossi , che gli fece battere fortemente il cuore . Qualcuno mi ha seguito , mormoro` , imbracciando la carabina . Che sia uno degli uomini che montavano quella misteriosa scialuppa ? Temo di aver commesso una grande sciocchezza a non svegliare Palicur ed il signor Will . Se li sorprendessero nel sonno ? Un' angoscia inesprimibile si impadroni` del mulatto . Era necessario tornare al piu` presto e far alzare i suoi compagni : pero` pel momento la cosa non era facile , perche` aveva la ritirata tagliata . Tuttavia non era persona da rimanere a lungo perplessa , e prese subito la sua risoluzione . Torniamo , girando il bosco , disse . Se mi assalgono , mi difendero` . Volse le spalle al fiume senza piu` occuparsi della scialuppa e s' interno` nella foresta , guardando dietro di se` . Percorse una cinquantina di passi , poi torno` a udire a breve distanza un fruscio di foglie secche , come se qualcuno le calpestasse , ed un rumore di canne spezzate . Si fermo` subito , gridando : Chi va la` ? Nessuno rispose , poi mentre era in procinto di rimettersi in cammino , udi` per la terza volta stormire le fronde e poco dopo un animale di dimensioni enormi gli cadde di balzo dinanzi , a soli quindici passi . Jody si senti` rimescolare il sangue . Soffoco` pero` subito lo spavento , preferendo dover affrontare un animale piuttosto che un drappello di quei terribili Vadassi . Si appoggio` contro il tronco d' un albero , tenendo il fucile spianato , e guardo` attentamente l' avversario che lo fissava , con due occhi fosforescenti , dai bagliori verdastri . Non ci volle molto al disgraziato per capire con quale animale aveva a che fare . Aveva dinanzi a se` una tigre mostruosa . La belva teneva la coda bassa , aveva le fauci spalancate e dondolava la testa con movimento ritmico e terribile . Rimase un istante in quella posa , senza staccare dal mulatto i suoi occhi che pareva diventassero sempre piu` fosforescenti , poi tese bruscamente la coda e si slancio` con un salto immenso . Jody l' aspettava a pie` fermo , risoluto a vendere cara la vita . Cerco` di allontanare il pensiero del pericolo e di tirare con calma e fece fuoco due volte , essendo la sua carabina a doppia canna . La belva mando` un urlo spaventoso che si ripercosse sotto la volta di verzura , e fuggi` a grandi salti verso il bosco . Credo che ne abbia abbastanza , mormoro` il mulatto , asciugandosi la fronte madida di sudore . Ricarico` rapidamente la carabina e , sicuro di non venire piu` disturbato , ritorno` verso il fiume , seguendone la riva . Will e Palicur dovevano aver udito quei due spari e certamente si erano alzati . Voleva quindi rassicurarli . Aveva invece fatto i conti senza tener conto della fame e dell' ostinazione della belva . E infatti doveva trovarsi ancora a quattrocento metri dall' accampamento quando , con sua grande sorpresa , se la vide ricomparire dinanzi . Che l' abbia ferita solo leggermente ? si domando` , indietreggiando . Cercava un rifugio senza riuscire a trovarlo . A sinistra aveva il fiume , incassato fra due alte rive ; di dietro e a destra ammassi di cespugli bassi che non potevano offrirgli alcun riparo nel caso d' un nuovo attacco . La tigre gli si era posta di fronte e s' avanzava brontolando sordamente . Il suo corpo si allungava e si accorciava come quello d' un serpente ; colla coda si sferzava violentemente i fianchi e colle unghie graffiava il terreno come se volesse scavare una fossa . Jody mando` due grida : Signor Will ! Palicur ! Un urlo orrendo mandato dalla belva le copri` . Annunciava l' assalto . A te , allora ! esclamo` Jody . E fece partire quasi simultaneamente i due colpi della sua carabina . Non pote` vedere l' effetto di quella seconda scarica , poiche` si senti` subito urtare poderosamente dal corpo mostruoso della tigre . L' imminenza del pericolo , invece di paralizzarlo , gli diede una forza piu` che sovrumana . Rivoltandosi rapidamente su se stesso , riusci` a liberarsi dalla stretta del formidabile animale e , trovandosi sull' orlo dell' alta riva , si lascio` scivolare nel fiume colla speranza di avere il tempo di guadagnare l' altra riva . Per sua sventura le acque in quel luogo erano assai basse per lungo tratto e l' animale , che doveva essere sfuggito a quelle nuove scariche , lo segui` cercando di raggiungerlo . Il povero mulatto , semi nascosto fra le piante acquatiche che erano numerose in quel luogo , si avanzava pian piano , vigilando sempre i movimenti dell' animale , e gia` stava per raggiungere le acque profonde , quando la tigre lo raggiunse e con un colpo di zampa lo immobilizzo` . La scossa fu cosi` violenta che la carabina gli sfuggi` dalle mani . D' altronde quell' arma non gli era piu` d' alcuna utilita` , essendo la polvere ormai bagnata . L' aspetto della belva era terribile . Resa furibonda dalle ferite riportate dalle due prime scariche , che le avevano prodotto due squarci , uno sulla fronte e l' altro presso la spalla sinistra , mugolava ferocemente e i suoi denti scricchiolavano . Jody impugno` risolutamente il coltello da caccia , un' arma di fabbrica cingalese , larga parecchi pollici e coll' estremita` quadra anziche` acuta , e si mise a menare colpi disperati , tentando di decapitarla . Fu nuovamente afferrato e le unghie della fiera gli laceravano la casacca ed insieme la carne , mentre le fauci spalancate gli alitavano in viso un soffio ardente e corrotto . La spaventevole lotta in mezzo alle acque duro` pochi secondi . Il coltellaccio di Jody ogni volta che cadeva produceva ferite orribili dalle quali il sangue sgorgava a torrenti . L' acqua intorno ai due combattenti era tutta rossa . Ad un tratto la belva allargo` la stretta , mando` un ultimo au ugh e stramazzo` sul fondo del fiume , rimanendo semi coperta dalle acque . Quasi nel medesimo istante il valoroso mulatto udi` una voce gridare : Jody ! ... Jody ! Palicur ! ebbe appena la forza di rispondere il disgraziato , che si sentiva mancare rapidamente le forze . Due ombre umane si lasciarono scivolare giu` dalla riva e lo ricevettero fra le loro braccia . Ventre di pescecane ! esclamo` il quartiermastro della Britannia , sentendosi bagnare le mani da un getto tiepido . E` sangue questo ! Ehi , Jody , che cosa e` successo ? Il mulatto borbotto` qualche parola incomprensibile , poi s' abbandono` svenuto fra le braccia robuste di Palicur . E` ferito , signor Will ! grido` il malabaro , spaventato . Me ne sono accorto , rispose il quartiermastro , lanciando intorno un rapido sguardo . Ah ! Comprendo ! Il disgraziato e` stato assalito da una tigre ! Guardala la` , Palicur ! Era stato lui a far fuoco sulla terribile belva . Presto , portiamolo all' accampamento . Puo` essere stato ferito gravemente . Il malabaro , che come abbiamo detto aveva una forza piu` che straordinaria , prese il mulatto e risali` la riva seguito dal quartiermastro , che aveva raccolto la carabina ed il coltello da caccia , quantunque si trovassero sott' acqua . In un lampo attraversarono la distanza che li separava dall' accampamento e giunti presso il falo` , che non si era ancora spento , denudarono il mulatto . Lo svenimento era stato prodotto piu` dall' emozione della lotta che dalle ferite , poiche` quantunque la giacca di grossa tela , assai resistente , fosse stata stracciata in piu` luoghi , l' uomo non aveva riportato che delle graffiature , piuttosto profonde , alle braccia ed alle spalle . Nulla di grave , disse il quartiermastro . Portami dell' acqua e straccia una manica della tua camicia . Domani quest' uomo potra` seguirci , se la scialuppa giungera` . Palicur discese nel fiume e riempi` una fiasca . Il quartiermastro lavo` accuratamente le ferite e le fascio` per bene , poi fece inghiottire al mulatto una sorsata di gin . Un fragoroso sternuto , accompagnato da un colpo di tosse , avverti i due ex forzati che il loro compagno stava per tornare in se` . E` solido questo mezzo negro e mezzo bianco , disse Will ridendo . E coraggioso , aggiunse Palicur . Deve aver sostenuto una lotta corpo a corpo con quella tigre . Jody riaperse gli occhi . E` morta ? chiese , cercando di alzarsi . Credo che a quest' ora abbia gia` fatto la sua entrata nei paradiso dei felini , ammesso che ve ne sia uno , disse Will . Perbacco ! Come l' hai conciata , mio bravo Jody ! L' ho uccisa ? Sta bagnandosi nel fiume . Che paura , signor Will . Mi aveva afferrato cosi` strettamente che non ero piu` capace di levarmela d' attorno . E perche` sei andato cosi` lontano ? chiese Palicur . Potevi prima destarci . Ho lasciato il campo perche` mi pareva d' aver scorto una scialuppa radere la riva opposta , e volevo assicurarmene . Una scialuppa ! esclamo` Will . Sei ben certo di non esserti ingannato ? Non posso affermarvi di averla proprio veduta . Puo` darsi che fosse invece qualche grosso coccodrillo . O qualche canotto montato da pescatori Vadassi , disse Palicur . Non dobbiamo troppo inquietarci . Quando quei selvaggi sono in pochi , non osano assalire . Ricoricatevi , signor Will , e tu cerca di riposare , Jody . Io monto il mio quarto di guardia . Potrai dormire ? chiese il quartiermastro al mulatto . Le ferite non mi danno fastidio , signore . Noialtri abbiamo la pelle dura e siamo meno sensibili degli uomini bianchi . Lo portarono sotto la tenda , su un ammasso di foglie fresche e profumate , poi il malabaro si sedette accanto al fuoco , cominciando il suo quarto . Nessun altro avvenimento turbo` il riposo degli accampati . Poco dopo il sorgere del sole , Will , a cui spettava l' ultimo quarto , udi` verso la foce del fiume un fischio acuto che annunciava l' arrivo di una scialuppa a vapore . Cinque minuti dopo una bella imbarcazione , montata dal mandah e da sei vigorosi indiani , che rimorchiava una piccola pinassa , si arresto` presso la riva occupata dai tre ex forzati . Buon giorno , amici , grido` Moselpati , risalendo la sponda . Date la colpa ai venti contrari se abbiamo tardato a giungere . Hai caricato tutto ? chiese Palicur , che si era affrettato a uscire dalla tenda . Avete viveri , armi , tende , coperte , tutto cio` insomma che occorre per un lungo viaggio in regioni deserte . Anche la spingarda ? chiese Will . Con cinquecento cariche , rispose il pescatore di perle . E del Guercio , hai avuto piu` notizie ? Nessuna , Palicur . L' ho fatto cercare invano nella Citta` delle perle . Speriamo che sia andato a farsi impiccare lontano da Ceylon . Quando contate di partire ? Fra qualche ora , rispose Palicur . La tua barca t' aspetta al largo ? Si` ed ho fretta di tornarmene al banco di Manaar . Ho perduto gia` troppi giorni e fra due settimane la pesca si chiudera` definitivamente . Facciamo almeno colazione insieme prima , disse Will . sara` il pasto d' addio . I quattro indiani , dopo aver legato la scialuppa a vapore e la piccola pinassa , finirono di fare a pezzi il porco selvatico ucciso il giorno innanzi dal malabaro , e allestirono in breve tempo un' abbondante colazione , aggiungendo alle costolette dei pesci freschi che avevano preso alla foce del fiume e alcune bottiglie tolte dalle provviste che avevano portato . Jody , che non pareva soffrisse molto per le sue ferite , partecipo` al pasto facendosi onore . A mezzodi` i tre ex forzati presero posto nella scialuppa a vapore che era ben fornita di carbone e la cui macchina era sotto pressione , mentre il mandah e i quattro indiani s' imbarcavano sulla piccola pinassa . Si scambiarono gli ultimi addii , poi la scialuppa si stacco` dalla riva risalendo velocemente il fiume , mentre i pescatori di perle tornavano alla loro barca . 9 Sul Kalawa L' isola di Ceylon , quantunque sia una delle piu` vaste del continente asiatico , non ha corsi d' acqua molto importanti , oltre il Mahowilla , l' unico che abbia un corso ragguardevole . Tutti gli altri , come il Calani Ganga , il Patipal , ecc . hanno una lunghezza piuttosto limitata e non riescono a raggiungere l' interno dell' isola . Cosi` il Kalawa ha un corso modesto , assai irregolare , e non e` molto ricco d' acqua , specialmente durante la stagione caldissima , quantunque si creda che sia alimentato dal lago Kalawewe . Non vi era pero` da temere che la scialuppa acquistata dal mandah non trovasse fondo bastante per risalire quel corso per un tratto considerevole , pescando appena due piedi , malgrado il peso della macchina , del carbone , delle provviste e dei tre uomini che la montavano . Jody , sebbene ferito , aveva ripreso subito le sue funzioni di macchinista e Will quelle di timoniere . Palicur invece si era messo a prora per sorvegliare la rotta , pronto a dare l' allarme nel caso che qualche banco si mostrasse ed esponesse la scialuppa al pericolo d' un arenamento . Le rive del fiume erano coperte da boscaglie foltissime le quali dovevano avere delle estensioni immense . Enormi fichi baniani spingevano i loro innumerevoli tronchi fino in acqua , lasciando cadere come festoni le loro radici aeree , le quali altro non desideravano che un po' di terreno per affondarvisi dentro ed ingrossare ; poi apparivano gruppi immensi di cocchi , di alberi del pane che crescevano senza coltura alcuna , tanto e` ferace il suolo di quell' isola meravigliosa , di sagoro , la palma zuccherina , di borassi altissimi colle loro belle foglie spiegate in forma d' ombrello , di betel ed ammassi di piante del pepe , i cui sarmenti si attorcigliavano gli uni agli altri come serpenti mostruosi . Pochissimi uccelli fischiavano o cantavano appollaiati sui piu` alti rami degli alberi . Invece numerose scimmie erano occupate a saccheggiare i cocchi e gli artocarpi , facendo un baccano indiavolato . Erano per la maggior parte delle langur , molto svelte , leggere , con code lunghissime , membra sottili , la faccia e le mani nere ed il pelame del corpo giallognolo . Quei quadrumani raggiungono la non comune altezza di un metro e mezzo e , incredibile a dirsi , a malapena riescono a raggiungere un peso di dieci chilogrammi ! Erano ritenuti animali sacri , avendo liberato a Ceylon , secondo le antiche leggende indiane , la bella Sita moglie di Rama ; abusavano percio` della loro impunita` sghignazzando sul viso dei tre ex forzati e permettendosi anche di tempestarli di frutta e di pezzi di corteccia . Sui banchi di sabbia , invece , si scorgevano di quando in quando dei grossi coccodrilli , con bocche enormi , che richiudevano con fracasso quando la scialuppa li avvicinava , affrettandosi a tuffarsi prima che Will o Palicur avessero il tempo di afferrare le carabine . Se sono tutti qui i nemici che incontreremo su questo fiume , non ci daranno molti fastidi , disse il quartiermastro che osservava attentamente le rive . Bastera` qualche colpo di fucile per farli scappare . Adagio , signor Will , rispose Palicur . Non siamo ancora giunti sui territori dove regna Adikar . Chi e` costui ? Il capo piu` potente dei Vadassi . Un uomo pericoloso ? E` il Napoleone di Ceylon . E chi e` ! esclamo` il quartiermastro . Un immondo selvaggio osa paragonarsi al piu` celebre guerriero dei tempi moderni ? E` una storia interessante , signor Will . Ce la puoi raccontare , giacche` non abbiamo , almeno pel momento , nessuna occupazione . La scialuppa non ha bisogno delle nostre braccia , e` vero , Jody ? La macchina russa allegramente , signor Will , ed il carbone abbonda per ora . Narra , Palicur ; inganneremo meglio il tempo . Si racconta dunque , disse il malabaro , che molti anni or sono una nave francese , sbattuta dai venti e dalle tempeste che la incalzavano furiosamente , venne a sfracellarsi , dopo inutili manovre , contro la barra del Kalawa . Le rive del fiume , specialmente alla foce , erano occupate da una piccola tribu` di Vadassi che obbediva ad un capo chiamato Adikar , giovane altamente ambizioso e dotato d' un coraggio straordinario , quantunque godesse fama di essere crudelissimo . I naufraghi , chissa` per quale buona stella , invece di venire massacrati da quei negri selvaggi , sia in considerazione del colore della loro pelle , sia perche` non erano inglesi , trovarono subito protezione presso il piccolo capo e furono trattati come amici . Adikar saccheggio` piu` che pote` la loro nave , che d' altronde non poteva tenere piu` il mare , ed in compenso offri` ai naufraghi terre , capanne e bestiame , a condizione che disciplinassero i suoi guerrieri ed insegnassero loro a combattere come gli uomini bianchi . Un giorno il piccolo capo , che aveva gia` imparato un po' la lingua francese , li sorprese mentre parlavano del grande imperatore dei francesi . Chi e` quel famoso guerriero che ha riempito il mondo delle sue gesta ? chiese Adikar che aveva ascoltato i loro discorsi . Un giovane francese che col proprio valore si acquisto` un impero e che dal nulla sorse a grandezze stupefacenti , vincendo tutte le nazioni europee , rispose uno dei naufraghi . Sia lode a quel valoroso , disse allora il capo dei selvaggi . Bisogna che io faccia altrettanto . Ed ecco sorgere , nella mente dell' ambizioso selvaggio , l' idea di emulare le gesta del grande francese . Poco dopo dichiarava guerra alle tribu` vicine , essendo in quel tempo i Vadassi divisi , e con una serie di battaglie fortunate riusciva a costituire un saldo regno , popoloso quanto quello di Candy . Apprendendo la caduta di Napoleone , l' orgoglioso capo , che era anche intelligentissimo e si teneva al corrente degli avvenimenti che succedevano nel mondo , si dice esclamasse : Ora non siamo che in due a contenderci la terra , mio fratello Giorgio ed io ! Will scoppio` in una risata fragorosa . Modestissimo , quel selvaggio , disse . Si credeva dunque onnipossente . Perche` non fece la guerra all' India ? Eh , l' avrebbe forse tentata , se avesse posseduto delle navi , rispose Palicur . Il fatto e` che quel terribile guerriero a poco a poco porto` i confini del suo regno fino alle coste settentrionali di Ceylon , che piu` volte debello` le truppe del re di Candy minacciando perfino la capitale , e che diede anche molto da fare agl' inglesi . Anche ai sudditi di Re Giorgio , suo fratello ? chiese Will ridendo . E come li tratto` male , signore ! rispose il malabaro . Gl' inglesi cercavano in quell' epoca di espandersi anche nell' interno dell' isola e si trovarono ben presto a contatto coi Vadassi . Adikar , avvertito che una colonna d' uomini bianchi si era stabilita sul Kalawa , prego` quei coloni di recarsi nel suo villaggio per fare la loro conoscenza , ma coll' ordine di lasciare le loro armi al di fuori della cinta , come esigeva l' etichetta . Pochi minuti dopo pero` quei disgraziati venivano assaliti a tradimento da quei selvaggi guerrieri e fatti morire fra i piu` atroci tormenti . Reso ardito da quel facile successo , e credendosi ormai invincibile , assali` qualche tempo dopo un' altra colonna di emigranti e la massacro` senza risparmiare ne` donne , ne` fanciulli . Bel seguace ed emulo di Napoleone , disse il quartiermastro , che s' interessava vivamente a quel racconto . Sicche` ora e` piu` potente del re di Candy ? No , il suo impero si e` ormai sgretolato sotto i colpi di un valoroso colono , Poster , che mise a posto quel barbaro , assalendolo alla testa di settecento emigranti , che avevano giurato di vendicare i loro compatrioti barbaramente uccisi da quel selvaggio prepotente . Fu una battaglia epica , che duro` dall' alba al tramonto , ma le carabine inglesi ebbero finalmente il sopravvento sulle frecce e sulle lance dei guerrieri Vadassi . Alla sera cinquemila negri giacevano al suolo e gli altri si salvarono colla fuga . Ed ora ? chiese Jody . Ora Adikar non e` che un piccolo capo , impotente a misurarsi cogli uomini bianchi , e vive in un villaggio situato sulle rive di questo fiume . E` assai vecchio ormai e anche cieco , tuttavia si fa molto temere ancora . Mentre chiacchieravano , la scialuppa a vapore continuava a risalire il fiume a velocita` ridotta , per non consumare troppo carbone , quantunque la macchina avesse un forno cosi` largo da poter essere alimentata anche colla legna . Le due rive apparivano sempre deserte . Non si` scorgeva alcuna capanna sotto le volte di verzura che si succedevano senza interruzione , e nemmeno alcun animale pericoloso . Non abbondavano che i quadrumani ed i coccodrilli , mentre i volatili scarseggiavano sempre . E` bensi` vero che erano ancora lontani dalla regione abitata da quei bellicosi selvaggi . Verso le cinque del pomeriggio la scialuppa passo` dinanzi ad un colossale tamarindo , il cui tronco era coperto di crani umani , inchiodati alla corteccia con lunghe spine . E` un cimitero dei Vadassi ? chiese Will stupito . Strano modo di appendere i morti agli alberi . V' ingannate , signor Will , disse Palicur . Quell' albero ricorda una nuova crudelta` di Adikar . Allora saranno teste di nemici . Nemmeno : sono crani dei suoi sudditi . Perche` ha ucciso tanti uomini ? Guarda la` , vedo un secondo albero pure tappezzato di teste umane . E molti ne vedo piu` oltre , disse Jody . Qui vi sono delle centinaia e centinaia di crani . Delle migliaia , corresse il malabaro . Essi ricordano la morte della madre di quel crudele capo . Narra un po' , Palicur , disse Will , cosi` conosceremo meglio quell' antropofago e sapremo regolarci se un giorno avremo a che fare con lui . Non so se a torto od a ragione , Adikar , dopo aver fondato quel vasto regno , era stato accusato d' aver avvelenato sua madre . Non volendo rimanere sotto il peso d' una cosi` grave accusa , il capo decise di dare tale prova di dolore , da lasciare un lungo ricordo nel suo popolo . Raduno` quindi le sue bande , si reco` alla dimora materna e quando vide la madre esalare l' ultimo respiro , si straccio` le vesti , fracasso` le insegne reali e mando` tali urla da atterrire tutti . I suoi guerrieri non trovarono di meglio che imitarlo e per ventiquattro ore migliaia di persone piansero , per ordine del monarca , la morte della vecchia . Scommetto che hanno formato un lago di lagrime o per lo meno una palude intorno alla capanna reale , disse Jody . L' indomani , dopo essersi abbondantemente ristorati , prosegui` il malabaro , e aver eseguito le danze funebri , Adikar fece scannare un gran numero di schiavi , poi divise i suoi guerrieri in due eserciti e diede il segnale della battaglia , onde la defunta avesse , nel suo viaggio all' altro mondo , una scorta degna del suo grado . Alla sera ben settemila guerrieri giacevano senza vita sulla piazza del villaggio . Tutte quelle teste furono inchiodate sui tronchi degli alberi costeggianti il fiume e in quegli stessi dintorni venne fatta scavare una vasta buca in cui fu deposta la morta : a guardia della salma furono poste cinquanta fanciulle scelte fra le piu` belle della tribu` . Quelle disgraziate furono costrette a vivere la` dentro un anno , e , cosa incredibile , ressero alla decomposizione di quella salma . Se facesse di noi altrettanto per vegliare sulla tomba di qualche sua moglie ? chiese il quartiermastro , rabbrividendo . Adikar non osera` piu` tanto , rispose Palicur . Ha imparato ormai a temere gli uomini bianchi . Essendo il sole prossimo a tramontare , i tre ex forzati diressero la scialuppa verso la riva destra per trovare un posto ove accamparsi . Le due sponde erano sempre coperte da alberi colossali , i quali crescevano cosi` uniti da non permettere il passaggio ad un essere umano ; quindi decisero di passare la notte su un isolotto di pochi metri quadrati , che era ingombro pure di piante , soprattutto di banani dalle foglie immense . La` almeno erano certi di non venire sorpresi dai Vadassi , ammesso che ve ne fossero nelle vicinanze . Stormi di tortorelle e di rollier svolazzavano al di sopra delle piante , mentre gruppi di pappagalli verdi salutavano le prime tenebre cantando a piena gola . La scialuppa stava per approdare , quando Palicur , che era a prora scandagliando il fondo , fece cenno a Jody di arrestare la macchina . Non c' e` acqua ? chiese il quartiermastro che teneva la barra del timone . Ho veduto delle bollicine salire dal fondo , rispose il malabaro corrugando la fronte . E che significa ? Coccodrilli , signor Will . Non oseranno assalirci . Eh ! Chissa` ! Aveva appena pronunciato quelle parole , quando la scialuppa subi` un urto cosi` brusco , da far cadere il malabaro ed il mulatto che si tenevano in quel momento in piedi . Che vi siano degli ippopotami in questo fiume ? si chiese il quartiermastro . Eppure non ho mai udito raccontare che in Asia vi siano animali di questo genere . E` qualche enorme coccodrillo , signor Will , disse Palicur . Si curvarono sui bordi , guardando attentamente l' acqua , mentre il macchinista s' impadroniva d' un rampone che il previdente mandah aveva unito alle armi da fuoco . Era una specie di lancia , dalla lama lunghissima e dentellata per produrre delle ferite piu` terribili . Se lo tocco con questa gli faro` passare per sempre la voglia d' importunarci , disse Jody . Vale meglio d' una carabina contro quei ributtanti lucertoloni . L' acqua , dopo l' urto subito dalla scialuppa , si era cosi` intorbidita da non permettere loro piu` di scorgere il fondo . L' anfibio , ammesso che si trattasse realmente di qualche mostruoso coccodrillo , doveva aver sollevato il fango con qualche poderoso colpo di coda . Vedi nulla , Palicur ? chiese il quartiermastro , armando la sua carabina . No , signore , rispose il malabaro che si teneva prudentemente dietro il bordo , conoscendo la straordinaria audacia di quei mostri . Ad un tratto due mascelle enormi emersero bruscamente a tribordo dell' imbarcazione , allungandosi rapidamente verso il quartiermastro che stava curvo sull' acqua . Jody , che teneva il rampone alzato , vibro` un colpo furioso fra le fauci spalancate , spezzando al coccodrillo non pochi denti e lacerandogli il palato . L' anfibio mando` una specie di muggito , vomito` un getto di sangue e si tuffo` prontamente , scomparendo agli sguardi di tutti . Che ne abbia avuto abbastanza ? chiese Jody . Non ho mai veduto , nei fiumi dell' India , un coccodrillo cosi` gigantesco . Nemmeno io , disse Will . Quello li` deve misurare almeno otto metri . Ritornera` all' attacco ? Hanno la pelle dura quei mostri , rispose Palicur . Se ci ha assalito vuol dire che e` molto affamato , poiche` ordinariamente non se la prendono colle scialuppe . Da' un colpo all' elica , Jody , e raggiungiamo l' isolotto , disse Will . A terra potremo affrontarlo con minor pericolo . E` presto fatto e ... Non aveva ancora finito la frase , quando Jody si senti` rovesciare addosso al quartiermastro che gli stava dietro . La scialuppa fu sollevata , quindi gettata impetuosamente su un fianco , e gli uomini che la montavano , compreso il malabaro , rotolarono l' uno sull' altro . Quasi nel medesimo istante si udi` un lungo scricchiolio nel fasciame ed una tavola venne strappata d' un sol colpo . Il gigantesco coccodrillo era ricomparso e tentava di fracassare la imbarcazione , troppo debole per resistere a quei denti , che sono solidi quanto l' acciaio meglio temprato . Will si era prontamente risollevato . Aveva abbandonato la carabina per impugnare una pesante scure , arma meglio adatta per affrontare quei grossi e pericolosi rettili , che sono coperti di scaglie ossee cosi` grosse da resistere anche alle palle delle migliori carabine . La situazione intanto diventava terribile , perche` il coccodrillo , reso furioso per la ferita ricevuta , scuoteva sempre la scialuppa come se fosse un fuscello , quantunque fosse tanto carica . I suoi denti enormi avevano gia` attraversato un' altra tavola e la sgretolavano . Il malabaro a sua volta si era alzato , impugnando invece una carabina . Balzo` sulle casse per non farsi stritolare dai denti del mostro e fece fuoco quasi a bruciapelo , in direzione d' un occhio . La palla fracasso` parte della scatola ossea , senza penetrare nella massa cerebrale . Era una ferita senza dubbio molto grave , eppure non sufficiente per abbattere un simile animale . Signor Will ! Jody ! Badate ! grido` Paficur , ricaricando precipitosamente l' arma . A te , prendi ! tuono` il quartiermastro , alzando rapidamente la scure e lasciandola ricadere con forza disperata . S' udi` un colpo secco e la scatola cranica del coccodrillo si fendette su una lunghezza di venticinque o trenta centimetri . Quasi nel medesimo istante echeggio` un secondo sparo . Il malabaro aveva di nuovo scaricato l' arma fra le fauci spalancate del bestione , facendogli inghiottire contemporaneamente il proiettile , il fumo ed il fuoco . Il ferito si volse col ventre in aria , vibrando alcuni poderosi colpi di coda , poi si lascio` affondare . Spero che avra` avuto il suo conto , disse il quartiermastro . Perbacco , che denti ! Ha trapassato una tavola come se fosse un semplice foglio di carta e l' ha staccata di colpo . Un danno che io riparero` presto , signor Will , rispose Jody . Vi e` una cassetta contenente degli strumenti da carpentiere . Approdiamo , disse Palicur . Il banco o meglio l' isolotto non era che a pochi passi . Jody con un colpo di manovella spinse la scialuppa , facendola arenare in mezzo alle piante acquatiche . I tre ex forzati balzarono a terra , dopo aver assicurato l' imbarcazione con una fune , onde la corrente , che era piuttosto forte , non la trascinasse via . Fatto il giro di quel brano di terra e assicuratisi che fra le erbe non si celavano dei cobra , prepararono l' accampamento , issando la tenda . Mentre allestite la cena cerchero` di abbattere qualche volatile , disse il quartiermastro . Ho veduto delle anitre bramine diguazzare nel canale che ci separa dalla riva . Vi accompagno , signor Will , disse il malabaro . Jody puo` far cucina da solo . Presero due fucili da caccia e , approfittando degli ultimi bagliori del crepuscolo , fecero parecchi colpi contro i volatili acquatici che erano numerosissimi in quel luogo . Avevano gia` raccolto sette od otto anitre e si preparavano a tornare verso l' accampamento , quando parve loro di scorgere un' ombra umana scivolare fra i cespugli che coprivano la riva opposta e scomparire velocemente . Un uomo ? chiese Will , che aveva armato frettolosamente il fucile . Mi parve infatti tale , rispose il pescatore di perle , che scrutava attentamente le piante . Una scimmia ? Uhm ! Cosi` alta ? Non ne ho mai vedute di cosi` enormi , signor Will . Che qualcuno ci spii ? Puo` essere qualche vadasso in cerca di selvaggina . Non preoccupiamoci , signor Will . Domani mattina partiremo per tempo e ci lasceremo indietro quello spione . Tuttavia veglieremo e faremo i nostri quarti di guardia cogli occhi bene aperti . 10 L' attacco dei Vadassi L' indomani i tre ex forzati , dopo una notte tranquillissima , riprendevano il viaggio , risalendo la fiumana con notevole velocita` , desiderosi di lasciarsi indietro l' individuo che avevano veduto comparire in mezzo alle piante . L' acqua era sempre profonda , quantunque fosse di quando in quando interrotta da banchi di sabbia che obbligavano Will ad una continua sorveglianza ed il malabaro ad un incessante sondaggio . Le due rive non accennavano a variare . Gli alberi si succedevano agli alberi , per lo piu` di dimensioni colossali , con foglie smisurate che impedivano ai raggi del sole di giungere fino a terra , popolati sempre da pappagalluzzi noiosi e da piccole bande di quadrumani che davano non poca noia ai naviganti , bersagliandoli con frutta e con pezzi di rami . A mezzodi` la scialuppa , superata una gran curva , si trovo` improvvisamente dinanzi ad un raggruppamento di capanne , situato sulla riva destra . Alt ! grido` precipitosamente il malabaro , che non s' aspettava di incontrare in quel luogo delle abitazioni . Era troppo tardi per retrocedere . Alcuni uomini , che sembravano piu` negri che cingalesi , intenti a pescare sulla riva , salutarono la comparsa della scialuppa con dei clamori assordanti . E` inutile scappare , disse Will . D' altronde siamo bene armati e se vorranno importunarci li calmeremo a colpi di spingarda . Sono Vadassi ? Si` , signor Will , rispose il pescatore di perle . Non sara` gia` il villaggio di quel terribile capo di cui mi hai narrato la storia sanguinosa . No , quello e` piu` lontano . Approdiamo ; con qualche regalo spero di ammansire quei selvaggi e forse di ottenere da loro qualche guida . La scialuppa si spinse risolutamente innanzi , arrestandosi dinanzi ad un pontile formato di tronchi d' albero infissi nel fango del fiume . Due o tre dozzine di selvaggi si erano radunati sulla riva , osservando con viva curiosita` i tre ex forzati e soprattutto il quartiermastro , la cui pelle bianca doveva produrre un certo effetto . Erano tutti di statura piuttosto bassa , con capelli lanuti , il naso corto con pinne allargate , la bocca grande , le labbra grosse ma non sporgenti come quelle dei negri , gli occhi piccoli e orizzontali ed il corpo esile colle spalle un po' incurvate . Sembrava appartenessero a quella razza chiamata eta che s' incontra in quasi tutte le isole asiatiche e malesi , a Mindanao , alle Filippine , a Mindoro , a Palawan , occupando di preferenza l' interno di quelle terre , e che ancora s' ignora da quale parte sia venuta e come si sia dispersa . I giovani erano abbastanza piacevoli a vedersi ; gli anziani invece erano brutti , molto magri , coi ventri gonfi e i volti rugosi che annunciavano una vecchiaia assai precoce . Quasi tutti quei selvaggi , a qualunque isola appartengano , vivono come gli animali delle foreste , errando a capriccio senza ricoveri stabili , nutrendosi di miele , di radici e d' insetti , anche dei piu` ributtanti , e non indossando alcuna veste . Quelli che si erano raccolti sul pontile non erano diversi dagli altri e , all' infuori di alcuni tatuaggi , non avevano ne` ornamenti ne` sottanini . Anche le loro armi erano affatto primitive , non avendo essi che pochi archi con frecce di legno dentellato e dei bastoni colle punte indurite al fuoco . Il malabaro , che conosceva un po' la lingua di quei selvaggi , offri` a quei miserabili alcuni biscotti che essi divorarono avidamente , poi chiese di parlare al capo . Sta per giungere con lo stregone della tribu` , rispose il piu` vecchio di quegli uomini . Eccolo che viene . Un piccolo drappello di negritos era uscito da una capanna malamente costruita , piu` ammasso di foglie e di rami che dimora , e s' avanzava verso il fiume . Precedevano due negri muniti d' un gura , bizzarro strumento musicale composto d' un arco fornito d' una corda , d' un tubo e d' una penna , e che a soffiarvi dentro manda dei suoni melodiosi come quelli d' un violino . Veniva in seguito un terzo suonatore che percuoteva furiosamente un pezzo d' albero scavato , alto tre piedi e coperto da un lato da una pelle che produceva molto fracasso . Seguiva lo stregone della tribu` , un omiciattolo alto appena quattro piedi , personaggio importantissimo perche` dotato del potere di far passare l' anima d' un morto nel corpo d' un vivo , di far cadere a volonta` la pioggia , salvando cosi` i raccolti dalla siccita` , di scongiurare qualsiasi maleficio e di combattere gli spiriti maligni abitatori delle selve . Il suo corpo era tutto imbrattato di pitture bizzarre che volevano raffigurare dei mostri , aveva i capelli intrecciati con penne , code e ossa di animali e portava monili e collane formate di conchigliette bianche . Ultimo veniva il capo , un uomo piu` alto dei suoi sudditi , di tinta piu` oscura , cogli occhi foschi , che si pavoneggiava in un vecchio mantello rosso crivellato come una schiumarola , e aveva legato al collo una coda di tigre , insegna del potere e fors' anche della sua ferocia . Palicur scese sul pontile portando una bottiglia di brandy , seguito da Will che per precauzione si era armato di due carabine a doppia canna , mentre Jody rimaneva a guardia della scialuppa dietro la spingarda che era stata caricata con grossi pallini , onde mitragliare i selvaggi nel caso che dimostrassero delle intenzioni ostili . Il capo , che si avanzava con una certa titubanza , tenendosi nascosto dietro lo stregone , vedendo Palicur si arresto` e si levo` l' arco che portava appeso alla spalla . Siamo amici , disse il malabaro , e non abbiamo alcun desiderio di fare del male ne` a te , ne` ai tuoi uomini . Prendi e bevi . Il selvaggio , che doveva conoscere le bottiglie , con un colpo di bastone decapito` quella che gli veniva offerta , ne sparse a terra qualche goccia forse per rendere omaggio a chissa` quale divinita` , poi si mise a baciarla con tale trasporto da far andare in bestia lo stregone , il quale temeva evidentemente di rimanere a bocca asciutta . Questo liquore e` meglio dell' altro , disse finalmente , dopo averla vuotata piu` che mezza . Voi siete piu` generosi . Dell' altro ! esclamo` il malabaro . Ti hanno offerto qualche altra bottiglia ? Si` , ieri mattina . Chi ? Degli uomini che montavano una barca da fuoco , simile alla tua , rispose il selvaggio . Erano uomini bianchi ? Uno solo . E gli altri ? Mi parvero Candiani . Palicur guardo` il quartiermastro , traducendogli le risposte del vadasso . Che sia qualche inglese incaricato di esplorare il fiume ? disse Will . Cerca di avere spiegazioni piu` chiare , Palicur . Il malabaro si provo` ad interrogare il selvaggio , ma questi , troppo occupato a sorseggiare il brandy , diede delle risposte cosi` vaghe da non delucidare di molto il mistero . Tento` con lo stregone , senza miglior risultato . Era montata da quattro uomini fra i quali uno aveva la pelle bianca , gli rispose lo stregone . E fu tutto quello che pote` sapere . Tuttavia il capo non si rifiuto` di fornirli d' una guida onde potessero ottenere il libero passaggio sul fiume , mediante il compenso d' una scure , arma preziosissima giacche` quei selvaggi non conoscevano la lavorazione dei metalli . Scambiate alcune cianfrusaglie con frutta e polli , qualche ora dopo i tre ex forzati abbandonavano il villaggio onde riprendere il viaggio . La guida fornita dal capo era un guerriero coperto di numerose cicatrici , brutto come una scimmia , dallo sguardo obliquo niente affatto rassicurante , che portava al collo , suo unico indumento , una coda di pantera nera , insegna di valoroso . Ecco un compagno che non m' ispira nessuna fiducia , disse Jody . Non poteva darci una scimmia peggiore . Al primo villaggio ci sbarazzeremo di lui , se ci dara` motivo di sospetto , rispose il malabaro . Chissa` invece che non ci possa essere utile per farci passare dinanzi alle borgate senza avere fastidii . La scialuppa a vapore , che aveva fatto una larga provvista di legna , aveva ripreso la sua corsa , risalendo il fiume con notevole velocita` . Il Vadasso , che pareva conoscesse perfettamente quel corso d' acqua , indicava di quando in quando la rotta avvertendoli con un grido gutturale della presenza dei banchi subacquei . Anche quella giornata trascorse senza incidenti notevoli e senza che i naviganti incontrassero alcun essere vivente . I boschi si succedevano ai boschi , senza alcuna interruzione , popolati quasi esclusivamente da scimmie . Stava per calare la sera e Will aveva dato ordine a Jody di dirigersi verso la riva per accamparsi sul margine della foresta , essendo la scialuppa troppo ingombra per dormirvi dentro , quando il selvaggio mando` un grido singolare , additando nel medesimo tempo un ammasso di piccoli banani le cui foglie si agitavano come se qualcuno cercasse di aprirsi il passo . Che cos' ha ? chiese Will , guardando Palicur . Il malabaro interrogo` il vadasso , il quale si limito` a dire : Sonar . Che cosa vuol dire ? chiese il quartiermastro . Dice che vi e` un orso la` in mezzo , rispose Palicur . Non avevo mai saputo che in quest' isola ve ne fossero . Anzi abbondano , signore , e appartengono alla stessa razza di quelli che s' incontrano sulle montagne dell' India . Sono assai pericolosi ? Non troppo . Allora non lasciamolo scappare . I zamponi di quegli animali non sono da disprezzarsi . Presto , a terra , Jody ! La scialuppa si areno` colla prora sulla sponda , che in quel luogo scendeva dolcemente , e il quartiermastro e il malabaro , prese le carabine , balzarono lestamente fra i cespugli che coprivano la riva . L' orso doveva essersi accorto della presenza di quegli uomini , perche` le foglie dei banani non si agitavano piu` . Certo doveva essersi allontanato cautamente per rifugiarsi nel folto della foresta . Affrettiamoci , signor Will , o ci sfuggira` , disse il malabaro . I sonar sono molto agili . Non era pero` cosa facile inoltrarsi rapidamente . Degli alberi enormi , che spingevano le loro radici fino nel fiume , formavano una specie di barriera quasi impenetrabile , essendo per di piu` collegati gli uni agli altri da ammassi di piante parassite che ricadevano in festoni colossali . Si erano tuttavia avanzati d' un centinaio di passi , quando udirono un leggero sibilo e scorsero un' ombra scivolare rapidamente in mezzo ad un colossale gruppo di bambu` che lanciavano le loro cime a diciotto o venti metri d' altezza . Hai veduto , Palicur ? chiese Will , il quale si era prontamente arrestato . Si` , un uomo e` fuggito dinanzi a noi . Ci ha lanciato una freccia ? Si` , signor Will . Quasi nel medesimo istante udirono un secondo sibilo e videro un' altra ombra fuggire entro la macchia . Diavolo ! esclamo` Will . Non sono orsi questi . Che ci abbiano teso un agguato ? si chiese Palicur , gettandosi dietro il tronco d' un albero . O che siano invece cacciatori che spiavano , al pari di noi , l' orso ? Non era un motivo per lanciarci addosso delle frecce , signor Will . Non siamo gia` dei sonar noi . Che cosa facciamo ? Vorrei vedere in viso quei bricconi e raggiungere nel medesimo tempo l' animale . Avanti dunque , disse il quartiermastro . Ripresero la marcia , aprendosi un varco con molte difficolta` , poiche` la foresta diventava sempre piu` folta man mano che si allontanavano dalla riva del fiume . Le terre di Ceylon , ancora vergini nella loro maggior parte , sono d' una fertilita` assolutamente prodigiosa . Le piante spuntano dovunque e si moltiplicano con una rapidita` incredibile . Un campo non piu` coltivato , dopo sei mesi e` una piccola foresta dove invano si cercherebbero le tracce dei solchi scavati dalla mano dell' uomo . Bambu` , areca , palmizi , fichi , banani , cinnamomi , mimose e felci sorgono come per incanto , intrecciando rami e radici e formando dopo qualche anno un bosco quasi impenetrabile , che servira` di rifugio alle tigri , alle pantere , ai serpenti e qualche volta ai giganteschi elefanti ed ai brutali rinoceronti . Il quartiermastro e Palicur , dopo essersi avanzati per altri tre o quattrocento metri , si arrestarono dinanzi ad una vera muraglia di tronchi d' albero di dimensioni colossali , cresciuti cosi` strettamente l' uno accanto all' altro , da impedire loro il passaggio . E` impossibile andare piu` avanti , disse Will con malumore . Dovremmo scivolare come i serpenti e col pericolo di venire sorpresi e di ricevere qualche freccia nei fianchi . Dove si saranno nascosti quei bricconi ? chiese il malabaro , che scrutava le piante vicine senza poter scorgere nulla . A quest' ora saranno lontani . Devono esser agili come le scimmie . E l' orso ? Oh ! In quanto a quello , non saremo noi ad assaggiare i suoi zamponi . Mi rincresce , disse Palicur . La carne di quegli animali e` cosi` deliziosa ! Torniamo : non e` prudenza fermarsi troppo a lungo qui . Andremo ad accamparci sulla riva opposta . Silenzio , signor Will . C' e` qualche altra novita` ? Mi e` sembrato d' aver udito un ramo spezzarsi . Dinanzi a noi ? No , dietro . Che sia il sonar ? Andiamo a vedere , signore , e apriamo gli occhi . So che certe tribu` di Vadassi fanno uso di frecce avvelenate e non vorrei riceverne una . . Si erano appena voltati , quando in aria si udi` un sibilo leggero . Il quartiermastro curvo` istintivamente la testa e vide passare sopra di se` una freccia , la quale ando` a piantarsi profondamente nel tronco tenero d' un piccolo cinnamomo . Si volse rapidamente e , scorgendo le punte di alcuni bambu` muoversi , fece fuoco in quella direzione , tirando pero` rasente al suolo . Un grido rauco segui` lo sparo , seguito da un gemito . I bambu` ondeggiarono vivamente per qualche istante , poi ripresero la loro immobilita` . Avete colpito qualcuno , disse il malabaro , il quale aveva alzato il fucile , pronto a far fuoco . Quel grido puo` essere stato mandato per ingannarci , rispose : Wi`ll . S' avvicino` all' albero e stacco` la freccia , guardandola attentamente . Era una canna lunga due piedi , la quale terminava in un piccolo osso di forma cilindrica , munito lateralmente d' un uncino di ferro assai acuto . Appena toccato , l' osso si era staccato . Freccia dei Vadassi e per di piu` avvelenata , disse il malabaro . Guardate , signor Will : l' osso e` coperto da una specie di mastice , formato da veleno estratto dai serpenti e mescolato al latte di qualche pianta . Un proiettile pericolosissimo , perche` , una volta entrato nelle carni , non lo si puo` subito strappare a causa dell' uncino . Bricconi . Volevano proprio ammazzarci ! Mio caro Palicur , andiamo , prima che qualche freccia ci colpisca . Forse quei negri non erano soli . Cominciarono tosto una prudente ritirata , fermandosi di quando in quando dietro i tronchi degli alberi per vedere se fossero seguiti e tenendosi lontani dalle macchie troppo folte , entro le quali potevano celarsi gli assalitori . Un quarto d' ora dopo giungevano senz' altri incidenti sulla riva , nel momento in cui il mulatto stava per lasciare la scialuppa onde mettersi alla loro ricerca , temendo che fosse toccata loro qualche disgrazia . Vedendoli comparire , li raggiunse subito chiedendo loro contro chi avessero fatto fuoco . Apprendendo l' inqualificabile aggressione , il suo volto si oscuro` . C' e` qui sotto qualche cosa che m' inquieta , disse . Avete incontrato il negrito che vi ho mandato incontro ? Non l' abbiamo veduto , risposero ad una voce il quartiermastro e il malabaro . E` partito appena ha udito lo sparo . Avrebbe dovuto trovarci , perche` non eravamo lontani piu` di trecento o quattrocento metri , disse Will . E` strano ! Che quell' uomo ci abbia abbandonati ? Le cose s' imbrogliano , disse Palicur . Accosto` due dita alle labbra e mando` alcuni fischi acuti , ma non ebbe risposta . Signor Will , disse , temo un tradimento . Andiamo via subito . Quel negro puo` essersi smarrito , osservo` Jody . Un uomo come lui , pratico del paese ! Oh no , disse il malabaro . Se non e` tornato , significa che quella canaglia si e` unita ai due Vadassi che hanno cercato di cacciarci un po' di veleno in corpo . Che il capo del villaggio c' entri in questo agguato ? chiese Will . Non mi stupirei , signore , rispose Palicur . Allontaniamoci subito e cerchiamo un rifugio , possibilmente su qualche isolotto . Non sara` difficile trovarne , disse Jody , facendo retrocedere la scialuppa . E tenete i fucili a portata di mano , comando` il quartiermastro . Vi possono essere dei selvaggi anche sulla riva opposta . L' imbarcazione riprese il largo , rimontando la fiumana e tenendosi ad eguale distanza dalle due sponde le quali , per fortuna , erano abbastanza lontane l' una dall' altra per impedire che una freccia giungesse fino ai viaggiatori . Will e Palicur si erano collocati a prora , tenendo le carabine sulle ginocchia e sondando di tratto in tratto la profondita` dell' acqua . Nessun pericolo pero` pareva li minacciasse , almeno pel momento , perche` fra le canne acquatiche si vedevano passeggiare tranquillamente alcuni grossi uccelli e altri stavano appollaiati sui rami degli alberi . Se vi fossero stati dei selvaggi nascosti fra i cespugli che coprivano le rive , non sarebbero certamente rimasti cosi` calmi . L' imbarcazione aveva gia` superato una gran curva , quando fra gli alberi si udirono improvvisamente echeggiare dei colpi metallici che parevano prodotti da un martello battente su una lastra . Da che proviene questo rumore ? chiese Will . E` un uccello , una specie di piviero , rispose il malabaro . Ah ! Non lo credero` mai ! Allora questi sarebbero dei suonatori d' arpa , signor Will . Udite ? Delle note dolci , che parevano veramente cavate da uno strumento a corda , si udivano sulla riva sinistra . Il quartiermastro guardo` Palicur con sorpresa . Sono troghi scarlatti che cantano , rispose il malabaro ridendo ; rispondono ai pivieri . O meglio agli uomini , disse in quel momento Jody . Come macchinista , tu credi che ... Dico che qui ne` i troghi scarlatti ne` i pivieri c' entrano affatto . Questo tintinnio metallico mi sembra prodotto da lame di zagaglia urtate le une contro le altre . E questi arpeggi ? Da un rabochino . Puoi ingannarti , Jody , disse Palicur . No , rispose il mulatto . Ascolta bene , malabaro , ti dico che dei negri corrispondono fra le due rive . Che sperino d' impadronirsi della nostra scialuppa ? si chiese il quartiermastro . Sono capaci di tentarlo , disse Palicur , che ormai condivideva l' opinione del macchinista . Cerchiamo presto un isolotto , signor Will . Non ci conviene accamparci sulle rive . Accelera un po' la marcia , Jody , comando` l' inglese . I segnali erano terminati . Nessuno piviero , ne` alcun trogo era comparso sulle rive , segno evidente che il mulatto non si era ingannato . Solamente delle grosse pelargopsia , uccelli chiamati dai negri luri , colle penne nere e il becco rosso come il corallo , volavano pesantemente presso i canneti . La notte era calata e la luna stava sorgendo dietro le alte cime degli alberi . Enormi pipistrelli cominciavano a sbucare fra le piante , descrivendo sulle acque del fiume degli zig zag molto accentuati . La scialuppa avanzava rapidissima , lasciandosi dietro una scia gorgogliante , ma nessun isolotto appariva ne` presso la riva destra , ne` presso la sinistra . Gia` i tre ex forzati stavano per ancorarsi in mezzo al fiume , quando scorsero , qualche chilometro piu` innanzi , una punta di terra che era collegata alla sponda da una serie di banchi coperti da piante acquatiche , appena emergenti . Ci accamperemo cola` , disse Will , accennando a quella specie di penisoletta . Se i selvaggi vorranno assalirci , saranno costretti a passare sui banchi e allora li fucileremo facilmente . La scialuppa in pochi minuti supero` la distanza e si arresto` dolcemente su quella punta , la quale era coperta da banani selvaggi e da mazzi di bambu` altissimi . I tre ex forzati affondarono l' ancorotto e legarono la prora con una doppia fune , poi presero possesso di quel lembo di terra facendo fuggire alcune coppie di alcede dalle penne turchine , i soli abitatori di quel luogo . Jody e Palicur allestirono rapidamente la cena , fecero un' ampia raccolta di legna per mantenere il fuoco tutta la notte , poi si sdraiarono presso Will che aveva acceso la pipa . Addormentiamoci il piu` tardi possibile , disse il malabaro . Temi che quei bricconi ci raggiungano ? chiese il quartiermastro . Non sono tranquillo , signor Will . Conosco la testardaggine e la crudelta` dei Vadassi . Sarei lieto di poter dare loro una dura lezione , per far comprendere a quelle canaglie che noi siamo persone capaci di difendere la nostra pelle e le nostre proprieta` . Preferisco non aver a che fare con quei demoni . Spero che ci lasceranno tranquilli . Attesero fino a mezzanotte , poi non vedendo comparire nessuno verso la riva a cui la punta era collegata dai banchi , Jody , che non era ancora completamente guarito dalle sue ferite , si ritiro` sotto la tenda , promettendo di montare il quarto delle quattro del mattino . Il malabaro e il quartiermastro si collocarono invece uno dalla parte del fiume , l' altro dalla parte dei banchi , onde poter dominare collo sguardo il maggior spazio possibile . La luna stava per scomparire in mezzo ad una fitta nube , quando Will vide apparire il pescatore di perle . Hai qualche novita` ? gli chiese . Si` , signor Will . Giurerei di aver veduto un punto luminoso brillare sulla riva opposta e poi spegnersi subito . Dunque siamo spiati ? Lo sospetto , signore . Che cosa aspettano per assalirci ? Ecco quello che ignoro . Se non approfittano dell' oscurita` , non so quando potrebbero agire . Udite ? Un urlo lugubre , simile a quello d' un lupo , si era fatto udire in quel momento verso la riva opposta . Un bighama ? chiese il quartiermastro . Uhm ! fece il malabaro , scuotendo la testa . Non credi che sia un lupo cingalese ? No , signor Will , rispose il malabaro . Quell' urlo era troppo breve . Dunque lo credi un segnale ? chiese il marinaio . Ne ho la convinzione . Eh ! Ve lo dicevo io ? Un riso stridulo , beffardo , ruppe il silenzio della notte , vibrando per qualche tempo fra le tenebre . Si` , disse il quartiermastro , tu hai ragione , Palicur . I negritos corrispondono fra loro . Organizzano qualche tradimento contro di noi . Ripartiamo , signor Will ? Preferisco rimanere qui e vedere in viso i nostri assalitori , rispose il marinaio . Meglio sbarazzarci ora di loro che averli sempre addosso . Leviamo le casse dei viveri e formiamo una barricata . Dobbiamo guardarci dalle loro frecce , se e` vero che i Vadassi fanno uso del veleno . E` micidialissimo , signor Will . All' opera , Palicur . Nella scialuppa vi erano otto casse contenenti viveri , vesti di ricambio , attrezzi diversi e oggetti vari , oltre a tre materassi e ad alcuni barili . I due ex forzati sbarcarono ogni cosa ed innalzarono intorno alla tenda una specie di trincea , sufficiente a metterli al coperto dai dardi , che rinforzarono poi con bambu` e ammassi di foglie . Possedendo quei selvaggi degli archi piuttosto deboli , quegli ostacoli potevano bastare . S' avanzino pure ora , disse Will , che pareva soddisfatto di quel lavoro . Colle nostre carabine e coi fucili da caccia non abbiamo piu` nulla da temere . Tu sei certo che non possiedono armi da fuoco ? Almeno fino a due anni or sono ne ignoravano l' uso , rispose il malabaro . Non credo che i Candiani e gl' Inglesi abbiano insegnato loro il modo di servirsene , ne` che ne abbiano venduti . Facciamo il giro della punta , amico mio . Tu procedi da destra a sinistra ; io m' avanzero` in senso contrario . Il pescatore di perle e il marinaio , dopo aver armato le carabine , eseguirono l' esplorazione , incontrandosi a meta` via . Nulla ? chiese Will . Ho udito un tonfo , signore . Dove ? Verso la riva opposta . Allora un uomo deve essersi gettato in acqua . Purche` non sia stato un coccodrillo . Il quartiermastro si spinse verso la riva e guardo` il fiume , ma l' ombra proiettata dalle piante era cosi` fitta che non pote` discernere nulla . Avete scorto qualche cosa ? No , rispose il marinaio . Eppure e` impossibile che io mi sia ingannato . Come per confermarlo , in quello stesso momento s' udi` per la seconda volta l' urlo triste e monotono d' un bighama . Quasi subito sulla riva opposta si videro vagamente delle ombre scendere attraverso i cespugli , scomparendo fra i canneti che ingombravano parte del fiume . Sveglia subito Jody , disse il quartiermastro . Quei furfanti . cercano di sorprenderci . E ripieghiamoci subito verso la tenda , signore , disse il pescatore di perle . Essi giungeranno nuotando fra due acque , essendo agili come pesci . In quattro salti raggiunsero la barricata , spensero il fuoco e scossero il macchinista . Su , ragazzo mio , disse Will . Questo non e` il momento di sognare . Vengono , signore ? chiese il macchinista , sbadigliando . Si` , fregati gli occhi e non sprecare cartucce . Si stava meglio sulla chiglia del vascello . La` almeno non vi aerano negri pronti a saettarci con delle frecce avvelenate . Silenzio , arma la carabina e guarda verso i banchi tu . Possiamo venire assaliti d' ambo le parti . Si getto` dietro una cassa , a fianco del malabaro , mentre il mulatto si appostava dietro la tenda per sorvegliare la penisoletta . I negritos avevano cessato di fare segnali , pero` sulla riva opposta si udivano le canne agitarsi e si scorgevano delle ombre umane avanzarsi verso il fiume e poi retrocedere , scomparendo in mezzo ai cespugli . Cercano di vedere se siamo desti o se dormiamo , disse il quartiermastro . Saranno in molti ? E` quello che temo , signore , rispose il pescatore di perle . Se fossero in pochi non oserebbero assalirci . Sta bene : prepariamoci a fucilarli . 11 Il capo grigio Con loro somma sorpresa la notte passo` senza che i negritos facessero alcun tentativo per sloggiarli da quel posto . Prima pero` che le tenebre svanissero completamente , scorsero a piu` riprese numerosi gruppi di selvaggi scendere verso il fiume e nascondersi fra i canneti , e poco dopo riguadagnare la foresta senza aver lanciato nemmeno una freccia . Quelle manovre misteriose cominciavano ad inquietare assai i naviganti . Che cosa aspettavano dunque quei nemici ? L' alba forse ? Colla luce non avevano certo molto da guadagnare dovendo combattere colle loro armi primitive di portata assai breve contro delle buone carabine che mandavano i proiettili a quasi mille metri . Gia` gli astri cominciavano a scomparire e verso oriente le tenebre si diradavano per lasciare il posto ad una bella luce rosea , che si diffondeva rapidamente pel cielo . Fra poco il sole doveva fare la sua comparsa . Will ed il malabaro aguzzavano gli sguardi verso la riva senza riuscire a scoprire i negritos , quantunque vedessero sempre agitarsi le cime dei canneti . Quando la luce si proietto` anche sul fiume , un grido di stupore e insieme di collera sfuggi` dalle labbra del quartiermastro . No , non mi inganno ! esclamo` . E` proprio lui , il capo del villaggio ! Col suo stregone , aggiunse il malabaro . Ah ! Canaglia ! E` lui che ha organizzato il tradimento . Che i pescicani mangino quel gaglioffo ! O meglio una tigre , signor Will , non essendovi squali qui . Il capo scendeva verso il fiume accompagnato dallo stregone , tenendo in mano un ramo di cinnamomo , la loro bandiera bianca . Il malabaro , dopo essersi assicurato che fra le canne vicine non vi erano dei selvaggi imboscati , si alzo` tenendo un dito sul grilletto della carabina . Che cosa vuoi ? gli chiese . Impedirvi il passaggio , rispose il negro , che pareva aspettasse l' imbeccata dallo stregone . Per quale motivo ? Perche` non mi avete pagato il diritto di transito . Potevi chiederlo quando ci siamo fermati al tuo villaggio , imbecille ! Che cosa domandi ? La barca che fuma . Il malabaro rispose con uno scroscio di risa . Tu sei pazzo ! grido` . Come faremmo noi a continuare il viaggio ? Colle vostre gambe , rispose il capo , imperturbabilmente . La vuoi davvero ? Si` e se non me la date spontaneamente , ve la togliero` colla forza e poi vi uccidero` tutti . Adikar cosi` vuole ed io obbediro` ai suoi ordini . Mandaci Adikar a parlamentare . Non s' incomoda per cosi` poco . Allora va' a dirgli che noi usiamo trattare i ladri in questo modo . Pronunciando quelle parole il pescatore di perle punto` bruscamente il fucile , lasciando partire le due cariche . Manco` il capo e colpi` lo stregone , il quale rotolo` giu` per la riva senza mandare un sol grido , scomparendo nelle acque che dovevano essere profonde in quel luogo . Subito urla orribili s' alzarono fra i cespugli e una cinquantina di Vadassi comparvero come per incanto , cogli archi tesi . A terra , Palicur ! grido` il quartiermastro , afferrandolo per le gambe . Il malabaro si lascio` cadere prontamente dietro la cassa , mentre una nuvola di frecce attraversava sibilando il fiume , piantandosi sui ripari e attraversando in piu` luoghi la tenda . Hai avuto troppa fretta , Palicur , disse Will . Potevi aspettare un po' e trattare . Sarebbe stato tempo sprecato , signore . Quei bricconi si credono piu` forti di quello che sono . Giacche` hanno cominciato , continuiamo la battaglia o non partiremo piu` . Sono pronto . Jody ! Signore ! Vi sono dei selvaggi dalla tua parte ? Ne scorgo alcuni avanzarsi carponi sui banchi . Cerca di non risparmiarli . Non li manchero` , signor Will , rispose il mulatto . Non sono un pessimo tiratore . I Vadassi , dopo quella bordata di frecce , erano tornati a nascondersi in mezzo ai cespugli , tuttavia si vedevano strisciare per accostarsi al fiume . Il loro capo , manco a dirlo , si era affrettato a rifugiarsi in mezzo alle piante , per non subire la sorte toccata al suo disgraziato stregone e consigliere . Trascorsero alcuni minuti senza che ne` dall' una , ne` dall' altra parte si riprendessero le ostilita` , poi le frecce ricominciarono a sibilare sopra ed intorno al piccolo accampamento e anche sulla scialuppa . Erano probabilmente avvelenate e giungevano in buon numero , assieme a qualche zagaglia lanciata molto destramente , poiche` gli assalitori si erano assai avvicinati , approfittando delle canne che si spingevano quasi fino in mezzo al fiume . Il quartiermastro e il malabaro avevano aperto il fuoco , mirando fra i canneti . Di quando in quando un urlo acuto li avvertiva che non tutte le palle andavano perdute . Avevano gia` sparato dieci o dodici colpi , quando il capo del villaggio ricomparve sulla riva del fiume , tenendo in mano la scure che gli era stata regalata . Prendi , furfante ! grido` il quartiermastro , alzandosi sulle ginocchia e prendendolo di mira . Cio` ti servira` di lezione . Il negrito un momento dopo , colpito in mezzo al petto dalla palla dell' abile marinaio , allargo` le braccia mandando un urlo selvaggio . Rimase un momento ritto , cogli occhi spalancati , pieni di terrore , poi s' abbandono` e scomparve travolto dalla corrente . I negritos , vedendo cadere il loro condottiero , erano balzati fuori dalle canne per salvarsi in mezzo ai cespugli , quando due spari rimbombarono nel bosco che si estendeva dietro di loro e due palle fischiarono agli orecchi del quartiermastro . Chi spara su di noi ? grido` questi , gettandosi prontamente dietro la cassa . Che abbiano invece fatto fuoco contro i selvaggi ? chiese Palicur . Forse vi sono degli uomini bianchi che vengono in nostro aiuto ? No , Palicur , hanno sparato su di noi . Ho udito il fischio delle palle ; credi tu che i Vadassi posseggano dei fucili ? Impossibile , signore . In quel momento una terza detonazione rimbombo` e i due ex forzati udirono distintamente il crepitio prodotto da una palla nell' attraversare la cassa . Chi sono quei cani che si alleano ai selvaggi ? si domando` Will . Sono nascosti nel bosco , signore . Vedete quella nuvoletta di fumo che ondeggia la` dentro ? Tira la` in mezzo , malabaro . Spararono quattro colpi verso la nuvola di fumo , poi scaricarono i fucili da caccia contro i negritos che erano tornati ad avanzare verso il fiume . Udendo quelle detonazioni , Jody accorse . Lasciate un po' di posto anche a me , disse . Dall' altra parte non vi e` piu` nulla da fare . Al primo colpo i selvaggi sono scappati come antilopi e non mi pare che si sentano il coraggio di tornare . Tira dunque , rispose Will . Abbiamo dei fucili dinanzi a noi . Me n' ero accorto , signore . Una furiosa fucilata parti da dietro la barricata , un superbo fuoco accelerato che fece balzare fuori dalle canne i negri , nonostante i colpi di fucile dei loro alleati sempre nascosti nel bosco . I poveri diavoli , non potendo opporre alle palle che degli archi e dei bastoni colla punta indurita , colpiti in pieno soprattutto dai pallinacci dei fucili da caccia , scappavano da tutte le parti , urlando come una legione di demoni , rifugiandosi in mezzo ai cespugli ed agli alberi . Bastarono dieci minuti di quel fuoco per sbarazzare non solo il fiume ma anche la riva da quegli avversari , d' altronde piu` fracassoni che realmente pericolosi . Speriamo che per qualche po' ci lascino tranquilli , disse il quartiermastro , non vedendo piu` nessuno . Ritiriamoci dietro la tenda e prepariamoci la colazione . Anche quelli armati di fucili pare non osino piu` provocarci . Non tirano mica male , signore , disse Jody . Ho udito le palle fischiare piu` volte sopra di noi . Chi credi dunque che siano , Palicur ? Dei Vadassi anche quelli ? Ti ho gia` detto che non conoscono le armi da fuoco . Dei bianchi ? Suppongo che siano dei Candiani , rispose il malabaro , dopo una breve riflessione . Dei banditi se ne trovano dovunque , e possono essersi alleati ai selvaggi , colla speranza di saccheggiarci e d' impadronirsi soprattutto delle nostre armi e delle nostre munizioni . Credo che tu abbia ragione , disse il quartiermastro . E` impossibile che degli uomini appartenenti alla mia razza s' accordino con quelle scimmie dalla pelle nera . Tuttavia stiamo in guardia e ritiriamoci senza farci scorgere . Tenendosi sempre dietro le casse , si rifugiarono dietro la tenda , la quale si trovava in parte riparata dalla scialuppa , e approfittando di quel momento di tregua , stritolarono alcuni biscotti e sorseggiarono qualche tazza di brandy . La mattinata trascorse senza che i negritos tornassero all' attacco . Non avevano pero` abbandonato la riva opposta , perche` di quando in quando qualche testa lanuta si mostrava al di sopra dei cespugli , per scomparire subito dopo , prima che gli assediati avessero il tempo di prendere i fucili . Che aspettino la notte ? chiese Will , che cominciava ad inquietarsi . E noi staremo qui ad attenderli ancora ? domando` Palicur . Jody , abbiamo molto carbone ? Un quintale per lo meno , rispose il macchinista . Saresti capace di accendere la macchina senza farti fucilare ? Lancero` due casse dinanzi a me e mi nascondero` dietro . Appena il sole tramonta , preparati a farci fare una buona corsa . Passeremo a tutto vapore , facendo un fuoco infernale . Va bene , signor Will . Anche nel pomeriggio non vi furono allarmi . Solamente dalla parte dei banchi furono vedute avanzarsi cautamente alcune pesanti piroghe scavate in tronchi d' albero e prive di remiganti . I selvaggi dovevano spingerle tenendosi immersi nell' acqua per paura di ricevere qualche scarica . La visita di quei galleggianti persuase il quartiermastro che i nemici prendevano tutte le disposizioni per un attacco notturno . Vedremo se ci troverete ancora qui , mormoro` . Barricheremo i bordi della scialuppa colle casse e apriremo delle feritoie . Le piroghe non s' avanzarono di molto e rimasero arenate presso i banchi ad una distanza di tre o quattrocento metri , in attesa di venire spinte verso la punta della penisoletta . Verso le otto Jody striscio` verso la scialuppa , spingendo dinanzi a se` una cassa per non venire bersagliato dalle frecce , e approfittando dell' oscurita` si arrampico` a bordo , accendendo il forno . Il malabaro nel frattempo aveva smontato la tenda e accumulato i colli onde fossero pronti a essere imbarcati . Will invece si era imboscato fra le canne con una carabina ed un fucile da caccia , temendo che i Vadassi tentassero una sorpresa . Mezz' ora dopo , Jody avvertiva i compagni che la macchina era sotto pressione e la scialuppa pronta a ripartire . Trasportarono cautamente le casse , disponendole lungo i bordi a breve distanza l' una dall' altra per lasciar posto alle canne dei fucili , poi s' imbarcarono . A tutto vapore , Jody , comando` Will . Vedremo se saranno capaci di seguirci . Pronti ? chiese il macchinista . Avanti ! La scialuppa si stacco` dalla punta di terra e si slancio` sul fiume , mentre il quartiermastro e il malabaro si coricavano dietro le casse colle carabine in mano e i fucili da caccia al fianco . Quasi nello stesso momento si udi` un clamore spaventevole ed una turba di negritos , che si erano avvicinati nuotando sott' acqua , circondo` l' imbarcazione , tirando furiosi colpi di zagaglia contro i bordi . Fulmina , Palicur ! urlo` il marinaio . Quattro spari si seguirono a breve distanza l' uno dall' altro , facendo indietreggiare gli assalitori , poi la scialuppa sfondo` colla prora un gruppo di esseri umani , travolgendolo sotto la chiglia , e s' allontano` rapidamente fra un urlio feroce . Will ed il malabaro balzarono a poppa , mitragliando vigorosamente gli assalitori coi fucili da caccia , mentre Jody , lasciata per un momento la macchina , faceva tuonare la spingarda verso i banchi , avendo veduto avanzarsi le piroghe . Fra i clamori selvaggi dei Vadassi si udirono rintronare , in direzione della foresta , alcuni spari , ma nessun proiettile giunse fino ai fuggiaschi . Accelera , Jody ! grido` Will , scaricando un' ultima volta la carabina . Corriamo il pericolo di saltare , signore , rispose il macchinista . Il forno e` pieno di carbone e mi arrostisco allegramente . Infatti la scialuppa procedeva rapidissima , balzando sulle acque del fiume , mentre lo stantuffo batteva colpi precipitati facendo girare l' elica vertiginosamente . Il vapore muggiva entro l' involucro di ferro e le valvole fischiavano . Quella corsa furibonda duro` un paio d' ore , poi Jody rallento` , per tema che l' imbarcazione urtasse contro qualche banco e si sfasciasse d' un colpo solo . Siamo gia` abbastanza lontani , disse il quartiermastro . Abbiamo percorso almeno due dozzine di miglia e piu` nessuna scialuppa potrebbe raggiungerci . Palicur , sonda il fiume . E tu , Jody , brucia sempre carbone , finche` ne abbiamo ; ho fretta di finire questa noiosa navigazione . Saremo ancora molto distanti dalla sorgente ? Prima di domani sera non troveremo piu` acqua sufficiente , signore , rispose il malabaro . Questo fiume non ha un corso troppo lungo . Allora avanti sempre , Jody . Palicur ha buoni occhi per vedere i banchi . La scialuppa non cesso` di risalire la fiumana durante tutta la notte , divorando quasi l' intera provvista di carbone . All' indomani si arrestava a quasi cento chilometri dal luogo dell' attacco . Cola` non vi erano altro che boscaglie immense e qualche coppia di quadrumani inoffensivi che non potevano recare noia alcuna ai naviganti . I selvaggi non erano ormai piu` da temersi ; avrebbero dovuto aver le ali per raggiungerli ad una tale distanza . I tre amici , che da due notti vegliavano , si riposarono indisturbati per una mezza dozzina di ore , poi dopo aver fatto un' ampia provvista di legna secca , ripresero il viaggio . L' acqua cominciava a diventare assai scarsa . Il fondo si alzava dovunque e il fiume a poco a poco si restringeva . Ancora poche dozzine di chilometri e la navigazione sarebbe diventata impossibile . Siamo agli sgoccioli del nostro viaggio , disse Palicur verso le quattro pomeridiane . Fra poco dovremo raccomandarci alle nostre gambe . Infatti tre ore dopo la scialuppa , che gia` da qualche po' s' avanzava penosamente , non trovando quasi piu` acqua sufficiente , si areno` a pochi passi dalla riva destra . Tutto il fiume era ingombro di banchi coperti di piante acquatiche che non permettevano il passaggio nemmeno ad un semplice canotto . E` finita , disse Jody . Dobbiamo mettere un po' di vapore nei nostri piedi . Siamo ancora lontani da quel famoso convento che , ricovera la tua bella cingalese , Palicur ? Fra quattro giorni vi giungeremo , rispose il malabaro . Conosco la via , avendo fatto piu` volte il pellegrinaggio ad Annarodgburro . Non ci dividono che poche catene di montagne . Giungeremo anzi in tempo per le grandi processioni , alle quali assistera` probabilmente il re di Candy colla sua corte . Vedrete uno spettacolo imponente . E` deserto il paese che dovremo attraversare ? chiese Will . Non troveremo che delle belve , signore . Le preferisco ai Vadassi . Orsu` , sbarchiamo e mettiamo in luogo sicuro la nostra scialuppa . E dove , signore ? Volete affidarla alle scimmie ? Sotterreremo la macchina e affonderemo lo scafo in mezzo alle erbe acquatiche . Piu` tardi potrebbe esserci di grande utilita` per tornare alla costa . Suppongo che tu non avrai alcuna intenzione di diventare un monaco . Non avrei intrapreso un simile viaggio . Accosta , Jody , comando` il quartiermastro . Il macchinista lancio` la scialuppa fra i canneti , che erano foltissimi in quel luogo , e raggiunse con molta fatica la riva . Anche la` boschi immensi si scorgevano , boschi che pareva non dovessero aver fine , e che certo non erano abitati che da animali selvaggi . I tre amici sbarcarono le armi e le munizioni , e gettarono le casse , gia` ormai quasi vuote , nel fiume , non potendo trasportarle ; poi smontarono la macchina e la seppellirono in una profonda escavazione , ammucchiandovi sopra una piccola piramide di ciottoli . Levata infine la tenda , troppo necessaria in quei boschi umidi , caricarono di massi la scialuppa e la calarono a fondo in un punto ove l' acqua aveva non meno di quattro metri . Nessuno la trovera` , disse Palicur . Fra poche settimane le erbe acquatiche la copriranno , rendendola invisibile agli sguardi anche piu` acuti . Per meglio riconoscere quel luogo , incisero profondamente colla scure parecchi alberi , formando dei segni speciali che il tempo non doveva certo facilmente cancellare . Saprai ricondurci qui , senza sbagliarti ? chiese Will al malabaro quando tutto fu terminato . Un indiano non s' inganna mai , rispose il pescatore di perle . Noi giungeremo esattamente qui ; non dubitatene , signor Will . Quanto siamo lontani dal monastero ? Domani sera noi giungeremo sulle rive del lago Kalawewe e fra tre o quattro giorni scaleremo la grande catena di Senkgalla Nanara . E` fra quelle montagne che si trova Annarodgburro ? Si` , signor Will . Conosci benissimo la via ? Ho fatto quattro pellegrinaggi a quel monastero e non mi sbagliero` . Sta bene ; facciamo colazione e poi in marcia . Mangiarono lestamente , fecero una fumata , poi caricatisi delle armi , della tenda e dei pochi viveri rimasti , si rimisero coraggiosamente in marcia , risoluti a raggiungere le altissime montagne del centro . Invece di cacciarsi sotto i boschi , seguirono la riva del fiume , perche` il lago che volevano raggiungere si trovava a est e poi anche perche` la marcia riusciva piu` facile , lasciando gli alberi un certo margine fra l' immensa foresta e le acque . Quella prima marcia non doveva pero` durare molto . Non avevano ancora percorso un paio di miglia , quando si videro tagliata la via da alcune masse enormi che avevano occupato la riva . Che cosa sono ? Rinoceronti forse ? chiese Will , che non aveva potuto ancora distinguerli bene a causa della foltezza delle piante . No , elefanti , rispose Palicur . Come evitarli ? Tutta la riva e` ingombra e ci impediranno di raggiungere la foresta . Proviamo a spaventarli . Con un colpo di fucile ? Si` , signor Will . E se invece ci caricano ? Ci getteremo nel fiume . Al diavolo anche quei colossi . Venite , signore , e non fatevi scorgere . Tu , Jody , rimani qui coi fucili di ricambio e la tenda . Basteremo noi . Gli elefanti non pareva si fossero ancora accorti della presenza degli uomini . Erano una diecina , tutti di forme gigantesche , con orecchie immense e , cosa strana , sprovvisti di zanne . Allineati sulla riva , assorbivano l' acqua colle loro trombe , poi si inaffiavano reciprocamente per rinfrescarsi . Sono koes cops , disse il malabaro , trattenendo il quartiermastro . Non hanno zanne come gli altri , eppure sono i piu` pericolosi e un nonnulla basta per renderli furiosi . Allora non fuggiranno udendo i nostri spari . Al contrario , si getteranno su di noi , rispose il pescatore di perle con preoccupazione . Cerchiamo qualche altro passaggio . E` impossibile , signore . La foresta e` formata da palmizi spinosi e cosi` fitta da non permettere il passaggio . Sicche` che cosa si fa ? Questi animali sono capaci di farci perdere parecchie ore . Signor Will , strisciate fra quei cespugli spinosi e nascondetevi . E tu ? Vado a provocare i koes cops . Ti stritoleranno . Bah ! Non mi vedranno . L' intrepido pescatore di perle , non nuovo a simili pericolose cacce , attese che il quartiermastro si fosse cacciato in mezzo ad alcuni cespugli spinosi , poi si mise a strisciare lungo la riva , tenendosi nascosto fra i canneti , fortunatamente abbastanza alti per coprirlo . Trovandosi egli sottovento , non vi era pericolo che i koes cops lo sentissero subito . Giunto a cento passi , si sdraio` dietro un ammasso di foglie , punto` il fucile e miro` l' animale piu` prossimo alla giuntura della spalla , uno dei punti piu` delicati di quei colossi . Alcuni istanti dopo , due spari formidabili rimbombarono sotto le volte degli alberi . Il malabaro con una mossa fulminea si getto` giu` dalla riva , cercando un rifugio fra i canneti . Era tempo , perche` i koes cops , invece di fuggire , si erano precipitati verso il luogo dove avevano veduto balenare la fiamma e dove ondeggiava ancora una nuvoletta di fumo . Passarono come un uragano , peggio ancora , come una tromba devastatrice , tutto abbattendo sul loro passaggio , cespugli e alberi , barrendo spaventosamente ed agitando furiosamente le loro proboscidi , poi scomparvero in mezzo alla foresta continuando la loro fuga indemoniata . Il pescatore di perle , felice del successo ottenuto , risali subito la riva per raggiungere il quartiermastro ed approfittare , senza perdere tempo , del passaggio libero . Ad un tratto pero` si arresto` , pallido , anelante . Un' altra massa enorme , gigantesca , che fino allora doveva essersi tenuta celata in mezzo alle piante , era improvvisamente comparsa sul margine del bosco , a soli quindici passi dal disgraziato pescatore . Era un altro elefante , ma non gia` un koes cops , perche` questo aveva delle zanne superbe che dovevano pesare per lo meno quattrocento libbre . Se era solo , doveva essere un vecchio solitario , qualche carl cop ossia una testa grigia , come li chiamarono gli olandesi che colonizzarono l' isola , pachidermi eccessivamente cattivi , pericolosissimi , che se la prendono contro tutti . Questi animali , scacciati dai loro branchi per cause che ancora non si conoscono , sono condannati a vivere da soli , sicche` diventano facilmente irritabili , sono sempre di cattivo umore e non esitano mai ad assalire . Il carl cop , maligno come tutti quelli della sua specie , pareva si divertisse delle angosce del malabaro . Lo guardava fisso coi suoi occhietti , ondeggiando lievemente la proboscide e soffiando rumorosamente . L' assalto non doveva farsi attendere molto . Palicur , senza staccare lo sguardo dal pericoloso gigante , caccio` rapidamente due nuove cartucce nella carabina e si mise in guardia , deciso a vendere cara la pelle ed in caso disperato a balzare nel fiume . Un barrito furioso lo avverti` che la testa grigia stava per investirlo . Alzo` il fucile , quantunque si trovasse in una posizione svantaggiosa per colpire a morte il colosso , che gli presentava il largo petto e la fronte , punti non certo vulnerabili in un elefante . Vedendolo alzare la tromba stava per far fuoco , quando una detonazione rimbombo` in direzione dei cespugli spinosi . Il quartiermastro , accortosi della pericolosa situazione dell' indiano , aveva scaricato il fucile , sperando di decidere il carl cop a fare una diversione . Questi , colpito in qualche luogo , scosse la testa come se avesse voluto scacciare una mosca noiosa , lancio` il suo grido di guerra e carico` con impeto spaventevole . Palicur scarico` a casaccio il fucile , poi senza attendere altro si slancio` in mezzo ai canneti , scomparendo quasi tutto nel fango . Il carl cop a sua volta si era rovesciato nel fiume , sollevando uno sprazzo immenso d' acqua fangosa . Sprofondo` tutto intero in mezzo ai canneti , poi torno` a galla , cacciando la tromba fra le piante acquatiche per trovare l' avversario e stritolarlo . Il pescatore non aveva pero` perduto la testa . Mentre il colosso s' immergeva , attraverso` rapidamente le canne , riguadagno` la riva e si slancio` , a tutta corsa , verso il folto cespuglio spinoso che serviva da nascondiglio al quartiermastro . A terra e non fate fuoco , disse rapidamente Palicur . Si gettarono in mezzo alle radici d' un fico baniano che serpeggiavano al suolo come immensi boa e raggiunsero , strisciando , il margine della foresta . L' elefante , non avendo trovato il suo nemico , rimontava faticosamente la riva , grondante d' acqua e di fango . Pareva in preda ad un furore terribile . Agitava la formidabile tromba falciando e stritolando canne e cespugli , e calpestava il suolo coi suoi larghi piedi , facendo franare la riva . Alzava ed abbassava le sue immense orecchie con moto nervoso e lanciava barriti assordanti che si propagavano lungamente sotto la foresta , destandone l' eco . Credendo che il suo avversario si trovasse ancora nascosto fra le canne , non voleva lasciare il fiume e continuava a rovistare ostinatamente le piante , soffiando con violenza l' acqua ed il fango che assorbiva . Il capo grigio sta bene nell' acqua , disse il malabaro . Se mi avesse veduto risalire la riva , a quest' ora ci sarebbe addosso . Ti credevo perduto , amico , disse il quartiermastro . Sono ancora tutto agitato . Sono dunque cosi` terribili questi animali ? Il carl cop si` . Che la mia palla lo abbia ferito ? Lo suppongo , signor Will . Dove avete mirato ? Non lo so nemmeno io ; ho fatto fuoco precipitosamente , quasi a casaccio . Lo avete toccato sul dorso ; non vedete come il vecchio cop si bagna ? Lava il sangue che esce . Ed ora , che cosa facciamo ? Aspettiamo che si` avvicini e faremo una doppia scarica , rispose il malabaro . Eccolo che si decide a riguadagnare la foresta . Il carl cop , persuaso della inutilita` delle sue ricerche , percorse la riva per un centinaio di metri , continuando a frugare fra le piante , poi si diresse verso i grandi alberi . Non pareva troppo contento , il vecchio . Soffiava rumorosamente , si passava la tromba sul dorso ferito , poi si arrestava per guardare il fiume , sperando di veder comparire il suo avversario . Ad un tratto fu visto fermarsi di colpo e alzare la proboscide come se fiutasse l' aria . Ci sente , disse Palicur . L' aria ha cambiato direzione e non ci troviamo piu` sottovento . Signor Will , preparatevi a far fuoco . Che ci abbia gia` fiutati ? Guardatelo , volge la testa verso di noi . Vi dico che ci ha scoperti . Orsu` , un bel colpo doppio , e non mirate alla testa . No , alla giuntura delle spalle . A me la destra , a voi la sinistra . Il pachiderma , dopo aver aspirato l' aria a varie altezze dando segno d' una viva agitazione , mando` un lungo barrito , quindi si diresse rapidamente verso i cespugli che servivano d' asilo ai due amici , tenendo alta la tromba e mostrando le sue gigantesche zanne . Siete pronto ? chiese Palicur con voce calma . Si` , rispose il quartiermastro . Fuoco ! Il capo grigio si trovava allora a soli sessanta o settanta metri e precipitava la corsa . Il malabaro ed il marinaio spararono quasi simultaneamente . L' elefante , colpito di certo , s' impenno` come un cavallo che riceve un forte colpo di sperone , poi , invece di cadere , s' avvento` all' impazzata verso la foresta . Due altri spari risuonarono a breve distanza l' uno dall' altro . Il carl cop si arresto` , lasciando cadere la proboscide che teneva alzata , e chino` l' enorme testa . Rimase un momento cosi` , mentre altre due palle lo raggiungevano , poi s' avvicino` alla riva camminando penosamente , come se volesse bagnare le sue ferite ; ma , appena fu giunto presso i canneti , la sua enorme massa rovino` al suolo , quindi rotolo` in acqua sollevando una vera ondata . E` morto ! grido` Palicur , slanciandosi fuori dal nascondiglio . Quando giunse sulla riva la corrente trascinava gia` via il mostruoso corpo , facendolo girare su se stesso , come una trottola colossale . 12 La valle dei pitoni Sgombrato il passaggio e non desiderando accamparsi in quel luogo frequentato da quei pericolosi colossi , il quartiermastro ed il malabaro , raggiunto Jody , si rimisero animosamente in marcia colla speranza di arrivare prima del tramonto alla sorgente del fiume . Fortunatamente quegli enormi animali nella loro ritirata avevano aperto un largo sentiero che seguiva parallelamente il fiume , ingombro pero` di` tronchi atterrati , avendo quei giganti l' abitudine di rovesciare colle loro formidabili proboscidi tutti i vegetali che impediscono il passaggio ai loro corpacci ; sicche` i tre ex forzati poterono avanzare con sufficiente rapidita` , senza aver bisogno di mettere mano alla scure . Quelle boscaglie d' altronde non erano cosi` folte come avevano dapprima supposto , essendo formate per lo piu` da fichi sacri , i quali , pur occupando estensioni vastissime , crescono coi tronchi ad una considerevole distanza gli uni dagli altri . Verso sera l' inglese ed i suoi compagni si accamparono sulle rive del fiume , in una piccola radura cosparsa solamente da pochi mazzi di bambu` di dimensioni esagerate . Dovevano essere poco lontani dalle sorgenti , poiche` il Kalawa in quel luogo era poverissimo d' acqua e non piu` largo d' una diecina di metri . E` ora di lasciarlo , disse il malabaro . Il lago di Kalawewe e` ad oriente e noi dobbiamo tenere quella direzione per poi piegare verso il mezzodi` , se vorremo raggiungere le montagne di Sengakogulla Manara . Quanto impiegheremo a compiere la traversata ? chiese Will . Fra quattro giorni , come vi ho detto , noi raggiungeremo il monastero , se i pitoni non ci arresteranno . I pitoni ! Che cosa c' entrano quei colossali serpenti col nostro viaggio ? Saremo costretti ad attraversare la valle dei pitoni delle rocce , un brutto luogo , dove ogni anno i pellegrini lasciano non pochi compagni . Quel passo e` pieno di quei pericolosissimi rettili . Pullulano come i funghi nel mio paese . Ho dovuto ucciderne parecchi nel mio ultimo viaggio , disse Palicur . Non si puo` cercare un' altra via ? E` impossibile , signor Will . Le montagne in quel luogo sono tagliate cosi` a picco , da sfidare le zampe delle scimmie . E` vero che sono enormi i pitoni delle rocce ? chiese Jody . Ne ho veduto di quelli che misurano perfino trenta piedi di lunghezza . Dieci metri ! Ed erano grossi come le tue cosce . Sono anche velenosi ? No , Jody ; invece posseggono una tale forza , da stritolare fra le loro spire non dico un rinoceronte , ma certo un bufalo , e tu sai se questi ruminanti sono robusti , rispose Palicur . Passeremo di notte , quando saranno addormentati , disse il quartiermastro , che non sembrava molto preoccupato . Cenarono , senza essere stati disturbati , batterono per precauzione i dintorni e , stabiliti i quarti di guardia , s' addormentarono , mentre uno di loro vegliava sulla sicurezza comune . Durante la notte vi fu piu` d' un allarme , causato dalla presenza di due grossi animali che erano comparsi sulla riva opposta del fiume , pantere o tigri , le quali pero` ebbero il buon senso di non attraversare quel corso d' acqua e di limitarsi a brontolare . Alle sei del mattino i tre amici abbandonarono definitivamente il Kalawa , inoltrandosi sotto le immense boscaglie che li dividevano dall' imponente catena del Sengakogulla . Per due lunghi giorni si dibatterono disperatamente fra quei vegetali , aprendosi faticosamente il passo fra i fichi baniani , i talipoti , i banani selvatici , i sagoia , le palme zuccherine ed i sarmenti dei pepe , finche` raggiunsero il lago Kalawewe , un grande bacino ancora poco noto , che non si sa da quale corso d' acqua sia alimentato : sulle sue rive sostarono ventiquattro ore anche per rinnovare le loro provviste di viveri ormai esaurite . Le rive del lago non scarseggiavano di selvaggina , essendo quello l' unico bacino d' acqua dolce in un' area vastissima , sicche` non riusci` loro difficile fare parecchie schioppettate , specialmente contro i bufali che si mostravano numerosissimi nelle paludi prossime al lago . Il giorno appresso si posero risolutamente in cammino , attraverso una regione che pareva completamente deserta ed era di quando in quando interrotta da alture che diventavano sempre piu` elevate . Tutto il centro di quella grande isola e` montagnoso . Altissimi picchi si diramano in varie direzioni , sormontati da quello chiamato picco di Adamo dagli europei , di S . Tomaso dai maomettani e di Hamelel dai cingalesi , una montagna enorme , di forma conica , visibile alla distanza di trenta e piu` leghe , e di cui si ascendono gli scoscesi e selvosi fianchi per via di scale intagliate nell' ardesia e anche per via di scale a mano , attaccate a catene di ferro . Alla sommita` trovasi una pianura lunga centocinquanta piedi , larga centodieci , con un piccolo stagno d' acqua limpida entro cui i buddisti devotamente si bagnano , e vicino allo stagno si vede l' impronta d' un piede gigantesco che sarebbe stata impressa da Adamo prima di lasciare per sempre , dopo il peccato commesso da Eva , il paradiso terrestre . Infatti secondo i buddisti e secondo alcuni scienziati , il famoso paradiso che fu abitato dai due primi esseri della creazione sarebbe stato in quell' isola meravigliosa , che e` senza contrasti la piu` fertile di quante se ne trovano al mondo e che per splendore di vegetazione non ha rivali . E` bensi` vero che , secondo studi ed investigazioni piu` recenti , si sarebbe invece trovato nella Lemuria , un vastissimo continente situato fra l' Australia e l' Africa meridionale , poi quasi interamente scomparso al pari dell' Atlantide e di cui Madagascar , Ceylon e le isole della Sonda sarebbero gli ultimi avanzi . Ed ecco forse il motivo perche` la paleontologia non ha trovato ancora le reliquie sicure , positive dei nostri vari antenati , inghiottite dalle acque dell' Oceano Indiano in seguito a chissa` quale spaventevole cataclisma , o nascoste , puo` anche darsi , negli strati profondi delle isole , non ancora esplorate a questo riguardo . Il minuscolo drappello , guidato dal malabaro , che non esitava mai sulla direzione da prendere , anche senza guardare la bussola che il quartiermastro non aveva dimenticato di portare con se` , dopo aver guadato il Makowilla , che e` il fiume piu` importante dell' isola e ha le sue sorgenti sul picco d' Adamo , giunse finalmente dinanzi all' importante catena di Sengakogulla , che spingeva le sue vette boscose a quattromila e quattrocento piedi . Non scorgo nessun passaggio , disse Will , che si era fermato ad ammirare quell' enorme massa di monti . Dovremo salire quelle cime ? Non vi riuscireste , signore , rispose Palicur . I fianchi di quei colossi , come gia` vi dissi , sono inaccessibili almeno da questo versante . Non esiste che la valle dei pitoni delle rocce . Si` , mi ricordo che ci hai parlato di quel passo . Quando vi giungeremo ? Fra un paio d' ore , signore . Corriamo dei gravi pericoli ? chiese Jody , che aveva una decisa antipatia per tutti i rettili . Puo` darsi , amico , disse il malabaro . Certo non ci lasceranno passare senza tentare qualche attacco contro di noi . E come mai si trovano radunati in quel luogo in cosi` gran numero ? chiese il quartiermastro . Si dice che un famoso incantatore di serpenti , avesse cercato di fare di quella valle , che e` profondamente incassata , un immenso serraglio di pitoni , a scopo di lucro , essendo ben pagati quei mostruosi serpenti dai musei europei e dai mercanti di belve . Si narra che ne avesse radunato parecchie coppie , innalzando poi delle cinte alle estremita` della valle , e che un giorno fosse stato preso da uno dei suoi prigionieri e stritolato . Rimasti soli ed indisturbati , col tempo si sarebbero moltiplicati in numero straordinario . Fatto sta che la valle ne e` piena e che nell' attraversarla si corrono sempre dei grandi pericoli . Se ci assalgono , sapremo difenderci , disse Will . Nessun rettile resiste ad una buona palla conica lanciata da una carabina . Amici , in marcia ! La salita dei primi scaglioni della grande catena non fu molto faticosa , anche perche` le foreste che coprivano i fianchi non erano cosi` folte come al piano ; verso il mezzodi` pero` l' ascensione divenne bruscamente cosi` ripida , da mettere a dura prova i loro garetti . Le montagne si accostavano , mostrando le loro cime tagliate quasi a picco , i cui lati strapiombavano entro burroni e abissi spaventevoli che pareva non avessero fondo . Un rombo assordante , prodotto da un gran numero di cascate precipitanti lungo le balze , si propagava attraverso quelle gigantesche piramidi rocciose , che si rimandavano senza posa l' eco . I tre ex forzati si cacciarono dentro uno stretto vallone , cosparso solo di magri cespugli , che saliva serpeggiando fra le montagne , e rallentarono la marcia per sorvegliare le cime , non essendo improbabile che lassu` si trovassero dei Vadassi e che qualche masso venisse precipitato sulle loro teste . Era prossimo il tramonto , quando si trovarono improvvisamente dinanzi ad un vasto burrone , chiuso da rocce tagliate a picco e tutto irto di macigni enormi , che pareva fossero precipitati dall' alto in seguito a qualche spaventevole terremoto . Non si scorgevano che radi alberi , invece abbondavano le alte graminacee , ormai disseccate dai torridi raggi del sole . La` sotto sta il pericolo , disse Palicur , che si era arrestato guardando con una certa ansieta` quelle erbe . E` questa forse la valle dei pitoni ? chiese Will . Si` , signore . Non ne vedo nemmeno uno , pero` . Si riposano sotto le graminacee . Aspettiamo la notte ? Si` , signor Will ; sarebbe una grande imprudenza se attraversassimo la valle di giorno . Vi raccomando il piu` profondo silenzio . Ed io raccomando che le armi siano ben caricate , disse Jody . Prepariamoci la cena , concluse il quartiermastro . Per non venire sorpresi da quei colossali rettili , scalarono una rupe che sorgeva quasi isolata all' entrata della valle e divorarono un po' di carne arrostita al mattino , non osando accendere il fuoco . Avevano gia` fatto una pipata e si disponevano a ripartire , quando un colpo di fucile rimbombo` ad un tratto verso l' opposta estremita` della valle . Tutti si alzarono precipitosamente , interrogando ansiosamente cogli sguardi le tenebre che ormai erano calate e che avvolgevano la grande catena . Chi puo` aver fatto fuoco ? si chiese Will , un po' inquieto . Che si trovi qui qualche europeo ? O qualche Candiano ? disse invece Palicur . Ascoltiamo . Tesero gli orecchi , sperando d' udire qualche altro sparo o qualche grido umano , ma nessun rumore ruppe il silenzio che regnava nella valle . Solamente in lontananza una cascata d' acqua rumoreggiava monotona . Sara` stato qualche cacciatore , disse finalmente Palicur . La selvaggina non manca fra queste montagne . Che questa detonazione abbia svegliato i pitoni ? Puo` darsi , signor Will , e vi consiglierei di attendere qualche po' ancora prima di metterci in marcia . Non abbiamo fretta , quindi possiamo consumare un' altra carica di tabacco . Lasciarono trascorrere una mezz' ora , senza che lo sparo si ripetesse , poi scesero silenziosamente nel burrone colle carabine armate , procedendo cautamente onde non svegliare quei formidabili rettili . Che dormissero tutti , non era da crederlo , perche` di passo in passo i tre amici udivano di quando in quando scrosciare le graminacee e ronzare qualche sibilo . Palicur s' arrestava di frequente , credendo di veder rizzarsi improvvisamente dinanzi a loro uno di quei serpentacci , e non si riponeva in cammino se prima non si era ben assicurato d' essersi ingannato . Anche il quartiermastro ed il mulatto si sentivano male in gamba e si fermavano ad ascoltare , pronti a fuggire . Avevano raggiunto felicemente quasi la meta` del vallone , il quale si prolungava per una mezza dozzina di chilometri , quando Palicur per la decima volta sosto` , imbracciando la carabina . Stiamo per venire assaliti ? chiese Will sottovoce , raggiungendolo rapidamente . Scende da quella rupe . Un pitone ? Si` , signor Will . Cerca di tagliarci la via . A quindici passi da loro s' alzava una rupe che formava una specie di sperone assai aguzzo . Quantunque mancasse la luna , alla luce delle stelle il quartiermastro e Jody scorsero , non senza sentirsi bagnare di sudore la fronte e percorrere da un brivido di spavento , un enorme cilindro il quale si allungava verso le graminacee che coprivano il fondo del burrone . Spara , Palicur , disse Will . No , signore , rispose il malabaro . Gli altri si sveglierebbero e siamo appena a meta` via . Forse non ci ha ancora veduti . Accovacciatevi e non fiatate piu` . Le erbe in quel luogo erano abbastanza alte per nasconderli . I tre amici si appiattarono l' uno accanto all' altro , colle dita sui grilletti delle carabine , decisi a vendere cara la pelle . Il pitone continuava a scendere , svolgendo mollemente le sue anella e tenendo la testa nascosta fra le erbe . Era uno dei piu` colossali che Palicur avesse veduto fino allora , perche` misurava una lunghezza di almeno dieci metri ed era grosso quanto il tronco d' una palma gia` sviluppata . Muove verso di noi , malabaro , sussurro` Jody . Non vedi agitarsi le erbe dinanzi a noi ? Aspetto che mostri la testa , rispose il pescatore di perle . Ed io gli fracassero` la spina dorsale , disse Will . Risparmiate i vostri colpi , signore . Stava per puntare l' arma , quando il rettile si mostro` , rizzandosi tutto d' un colpo sulla coda e lasciandosi cadere di peso sui tre disgraziati . Fuoco ! grido` Will . Due spari rimbombarono quasi simultaneamente : il marinaio ed il malabaro avevano fatto fuoco nel medesimo tempo . Il mostruoso rettile si rialzo` nuovamente , sibilando rabbiosamente e sferzando le graminacee colla poderosa coda . Colpito ! grido` Jody . Fuggiamo ! comando` Palicur . Ve ... Non pote` finire la frase . Il pitone , quantunque avesse una mascella fracassata , l' aveva afferrato a tradimento colla coda , avvolgendogli le gambe cosi` strettamente , da atterrarlo di colpo . Aiuto , signor Will ! urlo` il disgraziato , che si sentiva spezzare le tibie dalla stretta irresistibile del mostruoso serpente . Mi uccide ! Il quartiermastro si strappo` la scure che portava alla cintola e fece atto di slanciarsi , quando si senti` a sua volta afferrare e spingere in alto . Un altro pitone li aveva sorpresi alle spalle senza far rumore e accorreva in aiuto del compagno . Il marinaio mando` un urlo terribile . Sono morto ! Jody fortunatamente era libero , essendo rimasto un po' in disparte . Il bravo mulatto aveva una carabina a doppia canna e non aveva perduto la testa . Udendo il grido del quartiermastro si volto` rapidamente , risoluto a non lasciarlo stritolare dall' enorme rettile . Prendi , canaglia ! urlo` . Ecco la morte dei traditori ! Un lampo squarcio` le tenebre , seguito da una rumorosa detonazione . Il serpente , che la palla aveva colpito nel cranio sfracellandoglielo orribilmente , svolse rapidamente le spire , lasciando cadere l' inglese , il quale fu lesto a sottrarsi ad una nuova stretta . Ed ora all' altro ! grido` il macchinista , che conservava un ammirabile , anzi invidiabile sangue freddo . Giro` su se stesso e lascio` partire il secondo colpo . Il pitone delle rocce che stringeva il malabaro , nuovamente ferito un po' sotto alla gola , mando` un sibilo spaventevole , poi si abbandono` senza vita , cadendo al suolo come un ammasso di stracci , e allentando subito le formidabili spire . Signor Will ! Palicur ! chiamo` il mulatto , che ricaricava precipitosamente la carabina . I suoi due amici erano gia` in piedi e coi calci dei fucili martellavano furiosamente i due rettili , per paura di venire ripresi fra quelle anella che per poco non avevano fracassato loro le costole . Fuggiamo ! grido` il macchinista . Odo altri rettili avanzarsi . Raccomandatevi alle vostre gambe . Si` , via ! disse il malabaro . I pitoni ci piombano addosso da tutte le parti ! Si erano appena slanciati a corsa disperata , quando un grido sfuggi` al quartiermastro : La valle e` in fiamme ! Siamo perduti ! 13 Un altro attacco misterioso Una luce vivissima , scaturita improvvisamente fra le alte graminacee quasi secche che coprivano il fondo della vallata , si era alzata verso l' estremita` di quella chiusa , tingendo il cielo di rosso e fugando rapidamente le tenebre . Era una vera cortina di fuoco , alta parecchi metri , che il venticello notturno scendente dalle altissime montagne ravvivava . Essa minacciava d' invadere tutto lo spazio racchiuso fra quelle immense rupi tagliate a picco . Come era avvampato ? Mistero ! D' altronde i tre disgraziati , sfuggiti appena allora da un gravissimo pericolo , non avevano certamente il cervello abbastanza calmo per ragionare . Il fatto era che il fuoco avvampava e si dilatava con una rapidita` cosi` prodigiosa , da far temere che chiudesse il passo ai tre amici e che li rinserrasse in un cerchio ardente prima che potessero raggiungere l' uscita o l' entrata di quel burrone . I pitoni che sonnecchiavano sulle rocce o sotto le erbe , svegliati da quella brusca invasione di luce e dal crepitio dei vegetali , sorgevano da tutte le parti , alzandosi sulle loro code per vedere che cosa stava accadendo . Pareva che per opera magica la valle si fosse tutta d' un tratto coperta di tronchi d' albero privi dei rami e delle foglie , poiche` quei colubri giganteschi si mantenevano rigidi , guardando la cortina fiammeggiante , come se non riuscissero ancora a comprendere di quale natura era il pericolo che li minacciava . Seguitemi ! grido` Palicur , che si era prontamente rimesso . Raccomandatevi alle vostre gambe e ricordatevi che chi cade e` uomo morto ! Lo sospettavo che quei maledetti selvaggi ci avrebbero teso un agguato in qualche luogo , disse Will . Su , lesti e attenti ai serpenti ! Si erano slanciati tutti e tre verso l' uscita della valle , correndo come antilopi , gettando sguardi a destra ed a manca per paura di vedersi piombare addosso qualche pitone . Ondate di fumo caldissimo di quando in quando li avvolgevano , mentre sopra di loro volteggiavano miriadi di scintille e cadevano folate di cenere ardente . I rettili , accortisi finalmente che stavano per venire raggiunti dal fuoco , si erano messi in movimento , sibilando rabbiosamente e contorcendosi disperatamente per guadagnare maggior terreno . Erano per lo meno tre o quattrocento , tutti di dimensioni enormi e si dirigevano anch' essi verso l' uscita del burrone , a sbalzi ed a scatti . Lo spettacolo era spaventevole . Guai se quell' orda si fosse mossa prima ! Certo nessuno dei tre ex forzati sarebbe scampato alle irresistibili strette di quei mostri . Jody , Palicur e Will , per buona ventura , oltre ad essere robusti possedevano delle buone gambe e mantenevano a distanza i rettili . Piu` presto ! Piu` presto ! ripeteva senza posa il malabaro che precedeva gli altri due . Il fuoco guadagna rapidamente ! E infatti l' immensa cortina di fuoco s' avanzava sempre piu` veloce , alimentata dalla brezza notturna , tutto divorando sul suo cammino . Parecchi pitoni erano stati ormai raggiunti e si contorcevano fra le fiamme . Un nauseante odore di carne bruciata si spargeva per l' aria . Finalmente , con un ultimo sforzo , i tre ex forzati riuscirono a raggiungere lo sbocco del burrone . Le fiamme non erano che a pochi passi e fu un vero miracolo se non caddero asfissiati dal fumo che li investiva accecandoli . Dinanzi a loro s' apriva una stretta gola che serpeggiava fra due altissimi montagne e dove non si scorgevano altro che enormi macigni affatto spogli d' ogni vegetazione . Vi si erano gia` slanciati , quando alle loro spalle rimbombarono due spari , seguiti poco dopo da altri due . Palicur mando` un grido e si arresto` portandosi una mano all' orecchio destro . Colpito ? chiese Will , raggiungendolo . Il malabaro , invece di rispondere , si volse rapidamente , colla carabina imbracciata . I suoi occhi scorsero subito una nuvoletta di fumo alzarsi sulla cima d' una roccia che dominava la valle dei pitoni , ad un' altezza di due o trecento metri , e delle forme umane , profilarsi sul rosso dell' incendio . Ah ! Briganti ! urlo` furioso . Paf ! Paf ! Due spari rintronarono , destando l' eco delle montagne , poi un essere umano si stacco` dalla roccia , volteggio` parecchie volte su se stesso , e piombo` poco dopo nella voragine di fuoco . Via ! grido` l' abile tiratore . Si getto` la carabina a bandoliera e si mise in corsa , comprimendosi l' orecchio . Delle gocce di sangue gli cadevano sulla spalla lordandogli la giacca . Palicur , dove ti hanno ferito ? chiesero ad una voce Jody ed il quartiermastro , che gli si erano lanciati dietro . E` nulla ! Correte ! Dopo , quando saremo dietro quelle rocce , rispose il malabaro senza arrestarsi . Quella corsa sfrenatissima duro` una decina di minuti , poi i tre amici , superata una curva formata dalla gola , si fermarono dietro ad un masso cosi` alto da metterli al coperto da qualsiasi scarica . Dunque ? chiese il quartiermastro , rivolgendosi al pescatore di perle . Bah ! E` nulla , signor Will . La palla mi ha asportato semplicemente il lobo dell' orecchio destro . Ferita dolorosa forse , che da` molto sangue , ma niente affatto pericolosa . E` vero che se la palla fosse giunta due centimetri e anche meno piu` avanti , la mia testa sarebbe scoppiata come una noce di cocco . Lascia vedere . Vi ho detto che non e` nulla , signor Will . E` necessario arrestare l' emorragia . Jody , mettiti di guardia sulla cima del masso , il primo uomo che vedi apparire , fucilalo come una tigre . Vi prometto di non mancarlo , signor Will , rispose il macchinista , quantunque quelle canaglie abbiano ben pagato quel pezzo d' orecchio con una vita umana . Mentre il bravo giovane si arrampicava sul masso nascondendosi entro una fenditura , l' inglese levo` dalla sua bisaccia un pezzo di tela e fascio` l' orecchio ferito al malabaro , dicendo : Gia` , qualche centimetro piu` innanzi , e tu , mio povero Palicur , non saresti piu` nel numero dei viventi . Sei fortunato di possedere due buoni orecchi ! Fascio` destramente la ferita , dopo averla lavata con un po' d' acqua mescolata con alcune gocce di gin , quindi disse : Hai ben veduto l' uomo che hai colpito ? No , signor Will . La rabbia in quel momento mi accecava . Tuttavia era un uomo , e` vero ? Di questo non dubito . Chi credi che fosse ? Uno di quei maledetti selvaggi che ci assalirono sul fiume ? Sarebbe un po' difficile dirlo , signor Will rispose il pescatore di perle . Che un uomo sia caduto in mezzo alle fiamme e che a quest' ora non sia piu` vivo , oh si` , di questo rispondo io . La mia palla deve averlo colpito in qualche parte vitale . Devono essere stati loro a dar fuoco alle erbe . Certo , signor Will . M' immagino che i pitoni non abbiano nelle loro tasche , ammesso che la loro bocca possa servire a tal uopo , ne` zolfanelli , ne` acciarino e tanto meno dell' esca . E quei colpi di fucile ? Devono essere candiani , signore , e non vadassi . Se fossero selvaggi ci avrebbero saettati con delle frecce , sia pure avvelenate . Sarei curioso di chiarire questo mistero . Pensiamo a battercela per ora , signor Will . Sulle cime delle alte montagne quei furfanti non oseranno assalirci e nemmeno ... Un grido del macchinista gl' interruppe la frase : Gambe , amici ! Che cosa c' e` ancora , Jody ? chiese Will . I pitoni s' avanzano . Non sono stati tutti bruciati ? Non pare , signor Will , rispose il macchinista . Molti sono rimasti indubbiamente nel burrone e stanno cuocendo al forno , pero` ne vedo parecchi avanzarsi nella gola . Pare che non amino il caldo quelle dannate bestie ! Scendi subito . Il mulatto , che vedeva i rettili accostarsi rapidamente , facendo dei balzi straordinarii , si lascio` scivolare lungo la rupe , cadendo ai piedi dei suoi due amici . Abbiamo appena un minuto per scappare , disse . E quelli che ci hanno fatto fuoco addosso li hai veduti ? chiese il quartiermastro . No , signor Will . Puoi camminare , Palicur ? Un orecchio non ha nulla a che fare colle gambe , signore , rispose il malabaro . Non sono stato storpiato . Di corsa dunque ! A poca distanza si udivano gia` i fischi stridenti dei pitoni delle rocce , che l' incendio aveva cacciato dalla valle . Palicur ed i suoi compagni , i quali avevano piu` paura di quei rettili che del fuoco , lasciarono la rupe che li aveva protetti e ripresero la corsa attraverso la gola , balzando attraverso i massi che ingombravano loro il passo e varcando dei crepacci che superavano con non poca fatica . Verso la mezzanotte , ansanti , sfiniti , si fermarono sulla vetta d' una collina che dominava il passo e che , avendo i fianchi non molto scoscesi , aveva permesso l' arrampicata . Basta , disse il quartiermastro , che non era abituato a quelle lunghe corse . Non sono gia` un podista io e nemmeno un indiano od un mezzo figlio dell' Africa . La poppa di questa interminabile nave finisce qui e piu` innanzi non potro` andare . Non vi chiedo di piu` , signor Will , rispose il malabaro , sorridendo . Il piu` famoso marinaio della flotta anglo indiana non avrebbe potuto reggere ad un simile sforzo . Che si siano fermati i pitoni ? chiese Jody . Non saranno andati molto lontano , rispose Palicur . La marcia non e` il loro forte e appena al sicuro avranno ripreso il loro sonno . E noi faremo altrettanto , aggiunse il quartiermastro . Quassu` non correremo il pericolo di venire sorpresi . E poi non commetteremo l' imprudenza di addormentarci tutti , disse il malabaro . Io che sono il piu` resistente montero` il primo quarto di guardia . Riposatevi pure : il sonno non mi cogliera` prima della mezzanotte , ve lo assicuro . Jody spiego` la tenda , taglio` alcuni rami da un piccolo tamarindo che cresceva a breve distanza e la rizzo` in quattro colpi . Mentre egli vi si cacciava sotto , imitato subito dal quartiermastro , il malabaro fece il giro della piccola altura , poi si sedette su un masso da cui poteva dominare il passaggio sottostante , guardandosi bene dall' accendere il fuoco per non segnalare a quei misteriosi nemici l' accampamento . La notte era calma e serena ed il silenzio non era rotto che dal lontano scrosciare della cascata . Verso la valle dei pitoni delle rocce si scorgeva ancora qualche bagliore rossastro e qualche getto di scintille , che il vento spingeva attraverso le tenebre come una folata di stelle cadenti . L' incendio , non trovando piu` alimento , si spegneva rapidamente . A mezzanotte il malabaro , nulla avendo notato di sospetto , sveglio` Jody e alle tre il quartiermastro gli subentro` nel quarto , senza che nulla di straordinario fosse accaduto . Anche quei misteriosi nemici non si erano piu` fatti vedere . Si erano inerpicati sui fianchi delle montagne o si erano allontanati , riattraversando la valle dei pitoni ? Oppure , approfittando delle tenebre , erano gia` passati silenziosamente sotto la collina , sfuggendo alla vigilanza del malabaro e dei suoi due compagni ? Quantunque fossero molto inquieti sulla direzione presa da quei bricconi , ignorando anche le loro intenzioni , poco dopo lo spuntare del sole i tre amici si riponevano in cammino attraverso a quelle alte montagne , ansiosi di giungere al famoso monastero . Impiegarono tre giorni a varcare quelle cime selvose , perseguitati sempre dal timore di cadere in qualche imboscata , e finalmente giunsero nella valle , chiusa da una parte dalla catena centrale della isola e dall' altra dal fiume Mahowilla che avevano nuovamente ritrovato . Ormai s' avvicinavano a gran passi a Candy , sulle cui vicine montagne s' innalza Annarodgburro e il bogaha , il celebre albero che secondo la leggenda servi` di ricovero a Buddha . Il paese diventava popolato . Grossi villaggi , abitati da Candiani , si succedevano , specialmente lungo il fiume e sui fianchi delle montagne , quindi delle splendide pagode per la maggior parte diroccate , poi avanzi di grandi citta` scomparse forse da migliaia d' anni . Ceylon , al pari della vicina India , e` ricca di macerie grandiose . Non e` raro trovare in mezzo alle piu` folte foreste delle rovine colossali , dei palazzi e delle pagode d' una architettura superba , sepolte sotto un caos di vegetali da chissa` quanto tempo , e anche delle statue ancora laminate d' oro , rappresentanti sempre Buddha . Anzi su una di esse venne trovato un dente enorme che dai cingalesi fu creduto appartenesse al loro dio : i portoghesi , che pei primi invasero quell' isola meravigliosa , lo tolsero con la violenza agli adoratori e lo restituirono solamente dietro l' enorme compenso di settecentomila ducati , che non poterono pero` godere , perche` furono costretti a restituire la somma , avendo deciso la santa inquisizione di far bruciare quell' oggetto di un culto superstizioso . Undici giorni dopo aver lasciato la valle dei pitoni , il malabaro ed i suoi compagni salutarono finalmente il monastero di Annarodgburro ed il famoso albero che stendeva i suoi immensi rami sopra i tetti del non meno famoso monastero . 14 La tragica fine del Guercio Annarodgburro , prima dell' arrivo dei portoghesi , quegli audaci conquistatori che per primi portarono le armi europee nell' Oceano Indiano , gareggiando in coraggio e anche in crudelta` coi conquistadores spagnuoli che rovesciarono gl' imperi americani , era la citta` santa dei cingalesi o meglio dei buddisti , ed ogni anno vi accorrevano pellegrini in masse enormi . Aveva pagode superbe , ornate di pietre preziose , monasteri grandiosi , palazzi immensi , statue colossali rappresentanti il dio venerato , ma quando nel XVI secolo Albuquerque , il grande capitano portoghese , rovescio` i suoi avventurieri nelle regioni centrali dell' isola , la citta` scomparve . Tutto cadde sotto la rabbia di quegli avidi predoni , pagode , palazzi , monasteri e statue , sicche` ora non vi restano che delle rovine , grandiose si` , ma sempre rovine . Solamente il bogaha , non si sa per quale miracolo , sfuggi` alla rabbia ed allo zelo furibondo di quei cristiani ladroni . Come abbiamo detto , quell' albero , secondo le antiche tradizioni , sarebbe stato portato dal vento da lontane regioni e si sarebbe piantato da se` in quel luogo , onde proteggere colla sua ombra Buddha che si era fermato per qualche tempo nelle regioni centrali dell' isola . Nel monastero , innalzato a breve distanza da quella famosa pianta , si trovano sepolti alcuni dei re di Candy , che hanno meritato di essere ammessi nel soggiorno della felicita` per aver eretto dei templi e per aver fabbricato delle immagini in onore del dio , e che i credenti hanno trasformato in buoni geni incaricati della custodia di quel luogo sacro . Non fu senza una profonda emozione che il pescatore di perle saluto` dall' alto di una collina l' albero sotto la cui ombra viveva la fanciulla che tanto aveva pianto , la figlia del vecchio Chital . Ti batte forte il cuore , e` vero , mio povero amico ? gli disse il quartiermastro che lo osservava . E` vero , signor Will , rispose il malabaro con voce alterata . Mi sembra un sogno ritrovarmi qui , dopo una cosi` lunga assenza e tante sofferenze . No , mi pare che la felicita` sia troppa e che qualche disgrazia debba colpirmi prima di rivedere quell' adorata fanciulla . Cosa dobbiamo ormai temere ? La perla e` sempre in mano nostra . E` vero , eppure ho paura , signor Will . E` la felicita` che ti fa veder tutto nero , disse Jody . Animo , Palicur , scendiamo nella valle e poi avanti verso quelle rovine . Prima di sera noi saremo ad Annarodgburro . Stavano per lasciare la collina , quando un fracasso assordante , che pareva prodotto da un gran numero di trombe , di flauti e di gongs poderosamente percossi , rimbombo` nella valle sottostante . Passa il reggimento ? disse Will , scherzando . Qualche pellegrinaggio importante , rispose il malabaro che ascoltava attentamente . Questa e` l' epoca in cui i dissova , ossia i grandi del regno , si recano a visitare l' albero sacro . Il fracasso s' avvicinava , raddoppiando di foga . Oltre gl' istrumenti sovraccennati , si udivano rulli di tamburi e suoni strani che parevano prodotti da triangoli di ferro . Quello che s' avanza deve essere qualche cosa di piu` che un dissova , disse finalmente Palicur . Che sia il re di Candy ? Si reca anche lui qualche volta al monastero ? chiese Will . Ha alcuni dei suoi antenati sepolti lassu` . Aprite gli occhi ! grido` in quel momento il mulatto , che si era issato su una roccia per meglio dominare la valle . E` un magnifico corteo quello che sta per giungere . Un drappello di Candiani , splendidamente vestiti e adorni d' un numero prodigioso di campanelle , s' avanzava sventolando delle banderuole bianche e reggendo dei grandi stendardi , sui quali si vedevano dipinte in rosso alcune figure rappresentanti il sole , l' elefante , la tigre e molti altri animali spaventosi ; il drappello era seguito da un altro composto di soldati armati solamente di sferze senza manico , formate d' una corda di canape , che facevano sibilare in aria senza posa in atto di minaccia . Apparvero in seguito due o tre dozzine di musicanti muniti di lunghe trombe , di tam tam e di gong , di tamburoni e di triangoli di ferro che percuotevano con gran lena , facendo rintronare tutta la valle . E` un corteo reale , disse Palicur . Fra poco vedrete il sovrano di Candy . Lo saluteremo , disse Will . Non spiace ai potenti indostani l' omaggio d' un uomo bianco . Scendiamo , amici , onde poterlo scorgere piu` da vicino . Mentre si calavano nella valle , il corteo continuava ad avanzarsi in mezzo a un fracasso assordante . Sfilavano drappelli di superbi cavalieri dalle divise variopinte coi turbanti impennacchiati , poi colossali elefanti con gran drappi rossi e pendenti d' argento agli orecchi , montati dai due adigaf del regno , ossia dai due primi ministri , da dissova o governatori dei distretti e da dissova udda ossia da comandanti di truppe , poi nuovi porta bandiera e suonatori e drappelli di malabari e di africani , incaricati della sorveglianza personale del re . Il quartiermastro ed i suoi due compagni erano gia` scesi nella valle , fermandosi sulla cima d' una rupe che dominava la strada percorsa dal corteo , quando comparve l' elefante reale . Era un animale di dimensioni gigantesche , sfarzosamente adorno , con gualdrappe di velluto cremisi e frange d' oro , placche d' egual metallo alla fronte , grossi turchesi , pendenti e pendagli intorno alla massiccia fronte , e anelli d' argento alle zampe . Sotto una cupoletta sorretta da quattro colonnine con tende di seta , stava seduto il monarca . Era un bel vecchio sulla sessantina , di colorito un po' abbronzato , con una lunga barba bianca che gli dava un aspetto maestoso , e con indosso il gran costume di gala . Portava sul capo uno strano berretto a quattro corna con un mazzo di piume sul davanti , una casacca alquanto arlecchinesca avendo le maniche d' una tinta diversa dal resto , i calzoni larghi , di seta bianca , e cingeva una spada di forma antica , copiata probabilmente da quelle che usavano i portoghesi al tempo della conquista delle coste cingalesi . Vedendo che il quartiermastro si era levato il cappello per salutarlo , il monarca , molto sensibile all' omaggio resogli da un uomo bianco , chino` la testa sorridendo e lo guardo` a lungo con una certa curiosita` . I tre amici lasciarono sfilare due drappelli di cavalieri ed una compagnia di negri che scortavano l' elefante reale e si misero dietro al corteo , onde raggiungere insieme ad esso l' altipiano di Annarodgburro . Ti recherai subito al monastero ? chiese Will a Palicur mentre stavano per toccare la cima della montagna . Si` , signore , rispose il malabaro . Andro` ad avvertire il gran tiruvamska che io sono riuscito a ripescare la famosa perla e che sono pronto a restituirla , a condizione che mi venga consegnata la figlia del vecchio Chital . Non sarei capace di dormire se prima non potessi avere qualche notizia su quella fanciulla . Comprendo la tua impazienza , amico . Farai bene pero` a lasciare la perla in nostra mano . Non si sa mai quello che puo` succedere . Ammiro la vostra prudenza , signor Will . Solo verso sera poterono raggiungere l' altipiano . Tutti i dintorni della rovinata citta` e del monastero brulicavano gia` di pellegrini , essendo quella la stagione delle grandi cerimonie religiose . Vi erano uomini e donne appartenenti a tutte le razze e giunti dai piu` lontani paesi , contando la religione buddista piu` seguaci che quella di Brahma , Sivah e Visnu` . Senza tenere conto dei cingalesi che erano numerosissimi , vi erano centinaia e centinaia di birmani , di siamesi , di cocincinesi , di giavanesi , di sumatrini , di arracanesi e d' indiani , i quali tutti sfoggiavano i loro pittoreschi e stravaganti costumi . Perfino i cinesi non mancavano , essendovi anche nel Celeste Impero non pochi milioni di buddisti . Ai tre amici non fu cosa facile trovarsi un ricovero o meglio un canile , sotto una capanna di frasche e di foglie che era zeppa di pellegrini . Mediante stuoie si formarono un piccolo scomparto che rinforzarono alla meglio con dei bastoni e con dei sassi , onde evitare il pericolo di venire derubati durante il sonno , non mancando anche in quel luogo santo i ladri . Cenarono alla meglio , con un po' di riso condito con pesce , poi Palicur si alzo` , dicendo : Ho appena il tempo di recarmi al monastero . Dopo il tramonto il santuario si chiude e non si riapre prima dell' alba . Consegno` a Will la famosa perla , che era sempre rinchiusa nella borsetta a maglie d' acciaio , si nascose , per precauzione , il suo coltello sotto la larga fascia che gli cingeva i fianchi , e usci` promettendo di tornare molto presto . Intorno all' albero sacro , che si rizzava nel centro di quel piccolo altipiano , stendendo i suoi immensi e frondosi rami su uno spazio notevole , vi erano ancora alcuni gruppi di pellegrini , ma la maggior parte degli altri si era ritirata nelle capanne , nelle baracche o fra le rovine dell' antica citta` , per prepararsi la cena e riposarsi delle lunghissime marce compiute . Il malabaro , che , come dicemmo , era stato gia` altre volte in quel luogo , attraverso` la piazza e ando` a fermarsi dinanzi al monastero , sulla cui soglia stavano pregando alcuni sacerdoti coperti di ampie casacche gialle , colla testa tosata , le braccia ed i piedi nudi , che si tenevano inginocchiati su un pezzo di panno bianco , con accanto l' inseparabile ventaglio formato di foglie di palma , che serve loro come ombrello quando viaggiano . Quell' edifizio , quantunque occupasse uno spazio considerevole , alloggiando parecchie centinaia di tiruvamska , non aveva nulla di straordinario , sia per architettura che per lusso . Era piuttosto basso , col tetto piatto come i templi buddisti cinesi , con colonne di legno dipinto in rosso all' intorno e senza alcuna doratura . L' unica cosa che poteva attrarre gli sguardi era una statua enorme , rappresentante Buddha coricato su una specie di letto , che si sosteneva la testa colla mano sinistra . I sacerdoti avevano la capigliatura simile a quella dei negri ed il viso dipinto tutto in rosso , improntato a un' espressione di grande dolcezza e serenita` . Vedendo avanzarsi il malabaro con passo quasi precipitoso , uno dei sacerdoti si alzo` , squadrandolo con uno sguardo corrucciato . Chi sei tu che vieni a disturbare le preghiere dei tiruvamska ? gli chiese con tono di rimprovero . Un uomo che fara` felice il gran sacerdote di Annarodgburro , rispose risolutamente il pescatore di perle . Devo parlargli all' istante . Sei qualche messo del re ? Sono un indiano prima di tutto e quindi non sono un suddito , ne` un servo del monarca di Candy . Allora tornerai domani . Cio` che debbo comunicare al gran sacerdote e` troppo urgente perche` io possa aspettare tanto . rispose Palicur con fermezza . Non importa : torna domani . Allora va' a dire al gran sacerdote che un pescatore di Manaar ha ritrovato in fondo al mare la famosa perla che fu rubata da questo monastero , ed e` venuto a portargliela . Udendo quelle parole , tutti i monaci balzarono in piedi , guardando con stupore il malabaro . Tu hai trovato la perla ! esclamarono tutti ad una voce . Si` , io , rispose Palicur . Vi fu fra i monaci un breve silenzio . Tutti guardavano il malabaro , come per chiedersi se quell' uomo era pazzo o voleva scherzare , ma vedendolo cosi` calmo e sicuro di se` , si persuasero che qualche cosa di vero ci doveva essere nelle sue parole . Seguimi subito , disse finalmente colui che per primo lo aveva interrogato . Bada pero` che se ti sei burlato di noi , ti consegneremo ai giudici del re . Io non sono venuto per ingannarvi : vi ripeto che la perla e` in mia mano . Vieni . Varcarono la porta e si trovarono in un vasto corridoio illuminato da piccole lampade , le cui pareti lucentissime erano coperte d' iscrizioni in lingua sanscrita . Il monaco gli fece salire una gradinata e lo introdusse in una vasta sala in mezzo alla quale giganteggiava un' altra statua del dio , pure coricato . Dinanzi , su un magnifico tappeto , stava inginocchiato un vecchio sacerdote , che portava intorno al capo un nastro dorato e che si faceva lentamente vento con un talapava , ossia un ventaglio somigliante a quello che portano i sacerdoti buddisti del Pegu` . Che cosa vuoi ? chiese il vecchio , interrompendo le sue preghiere . Conduci qualche messo del re ? No , gran sacerdote , rispose il monaco . Ti presento un uomo il quale afferma di aver trovato la grossa perla che ornava la fronte del nostro dio e che , come tu sai , fu rubata da quel sacrilego straniero . Il vecchio , nonostante la sua eta` molto avanzata , fece un soprassalto . Non e` possibile ! esclamo` . Non deve essere quella . Tu , gran sacerdote , verificherai il peso e vedrai che sara` esatto . Solo la tinta e` cambiata , essendo divenuta , da rosea che era , perfettamente rossa , e dandole cosi` un pregio maggiore , rispose Palicur . Ora e` una vera perla sanguinosa . Come puo` aver cambiato colore ? Perche` si e` imbevuta del sangue dell' uomo che la rubo` . Tu sai meglio di me , gran sacerdote , che fu chiusa entro una ferita aperta appositamente per meglio trafugarla . E` vero ! Dove l' hai , quella perla ? Si trova nelle mani di due miei amici , dei quali uno e` un uomo bianco . Se approfittassero della tua assenza per fuggire ? chiese il gran sacerdote , con accento di timore . Sono troppo fedeli per derubarmi . Dove l' hai trovata ? All' estremita` del banco di Manaar . Io potei sapere il punto dove il ladro si era annegato , da un vecchio pescatore di perle che era stato incaricato d' inseguirlo . E che cosa chiederai tu per ricompensa ? La liberazione della figlia del vecchio Chital che si trova fra le baiadere di questo monastero e null' altro , rispose il malabaro . Essa e` stata rapita durante una festa religiosa . Lo so . Se tu , sacerdote , acconsenti , la perla ornera` nuovamente la fronte di Buddha . Se rifiuti , i miei amici la infrangeranno , cosi` nessuno piu` mai l' avra` . No ! grido` il vecchio . La figlia di Chital sara` tua ed il re , che e` generoso , non ti rifiutera` una larga ricompensa . Giurami che domani tu porterai qui la perla . Lo giuro su Brahma , Sivah e Visnu` , il trimurti indiano a cui io credo . Preghero` il re di essere presente alla consegna , onde possa ricompensarti come meriti . Ed io non manchero` . La figlia di Chital e` sempre qui ? chiese Palicur con voce profondamente commossa . Sempre . Posso vederla , un istante solo ? Quando avrai mostrato la perla . Noi rammentiamo un tentativo fatto per rapirla e dobbiamo prendere le nostre precauzioni . Il malabaro mando` un lungo sospiro , tuttavia , premendogli di non tradirsi , non insistette nella domanda . A domani , disse . A mezzodi` , rispose il gran sacerdote , congedandolo con un gesto . Il monaco , che l' aveva introdotto nel monastero , lo riaccompagno` fino alla porta , sulla cui soglia vegliavano in quel momento alcuni soldati dei re . Il malabaro , un po' triste per non aver potuto vedere la fanciulla amata , si allontano` subito in preda a profondi pensieri . Il piccolo altipiano era in quel momento deserto , essendo il sole tramontato gia` da qualche ora . Anche sotto l' albero sacro non vi erano piu` i pellegrini che aveva scorto nel momento in cui attraversava la piazza . Per di piu` la notte era oscurissima , essendo le stelle coperte da larghe strisce di vapori piuttosto densi . Aveva appena percorso tre o quattrocento passi , quando gli parve di udire dietro di se` un passo leggero , ma che tuttavia non sfuggi` al suo orecchio finissimo , abituato a percepire i piu` lievi rumori . Si arresto` girando intorno uno sguardo sospettoso , poi , non avendo scorto nulla che potesse allarmarlo , prese un viale fiancheggiato da alte palme che doveva condurlo nei pressi della citta` rovinata , dove s' ergeva la catapecchia abitata da Will e dal macchinista . Cominciava gia` a distinguerla , nonostante l' oscurita` , quando si senti` afferrare improvvisamente alle spalle da due mani vigorose e atterrare di colpo . La perla o t' uccido ! gli sibilo` agli orecchi una voce minacciosa . Palicur , come si sa , oltre ad essere dotato d' una forza straordinaria , anzi veramente erculea , era anche agile quanto una pantera . Sentendo l' avversario premergli il dorso e puntargli fra le spalle la punta di qualche coltello o d' un pugnale , con una mossa fulminea si riverso` , abbrancando cosi` fortemente l' avversario da strappargli un grido di dolore . Nel medesimo istante gli afferrava la mano destra come dentro una morsa , arrestando l' arma che doveva inchiodarlo al suolo . Una bestemmia , che parve un ruggito , gli sfuggi` . Il Guercio ! Ah ! Brutto sciacallo ! Si` , il Guercio che ti prendera` la perla e che ti ricondurra` a Port Cornwallis ! disse il cingalese , digrignando i denti e tentando di liberarsi il polso da quella stretta poderosa . Ora mi pagherai tutti i tradimenti , miserabile ! Palicur sapeva di essere piu` robusto del cingalese . Quantunque la sorpresa di trovarsi improvvisamente dinanzi a quell' odiato nemico , che credeva ancora nella Citta` delle perle , fosse stata forte , comprendendo che se fosse stato vinto non avrebbe avuto quartiere , morse ferocemente un orecchio del cingalese , poi , approfittando di quell' acuto dolore , l' afferro` con maggior rabbia , facendogli crocchiare le costole . I due terribili nemici impegnarono allora una lotta spaventosa . Si rotolavano al suolo tentando di strangolarsi , avendo l' uno perduto il coltello e non potendo l' altro cavare il suo che teneva nascosto sotto la fascia . Si mordevano , tentavano di porsi l' uno sotto l' altro , si percuotevano con pugni poderosi , ruggivano come due belve feroci , come due tigri lottanti fra di loro per disputarsi una preda . Palicur , a cui il furore raddoppiava le forze , cacciava le sue unghie nei fianchi dell' avversario e quando gli si presentava il destro lo tempestava sul viso , schiacciandogli il naso e gli occhi . A un tratto il Guercio mando` un urlo di trionfo . Nel dibattersi era riuscito a ritrovare il coltello che gli era sfuggito di mano . Sei morto ! urlo` . La lama si pianto` profondamente nel petto sotto la spalla destra del malabaro , un po' sopra il cuore , facendo scaturire un getto di sangue . Fu il primo e anche l' ultimo colpo . Il ferito in quel momento aveva afferrato il cingalese al collo . Le sue dita poderose si sprofondarono come uncini nelle carni , stringendolo alla strozza con forza suprema . Grazia ... gra ... balbetto` il miserabile . Muori ... infame ! ruggi` il malabaro , raccogliendo le sue ultime forze . Muori ! Il Guercio rantolava sotto quella stretta irresistibile . Gli occhi gli uscivano dalle orbite , mentre la lingua gli si allungava fuori dalla bocca . Ebbe un ultimo spasimo , i suoi lineamenti si contrassero orribilmente , mando` un ultimo rantolo o meglio un urlo strozzato , poi s' abbandono` . Palicur con una scossa lo getto` da parte , si alzo` a gran fatica comprimendosi con ambo le mani la ferita , onde arrestare il sangue che gli sfuggiva rapido bagnandogli la casacca , e si diresse , barcollando penosamente , verso la casupola abitata dai suoi amici . Per sua buona ventura Jody , inquieto per la sua prolungata assenza e temendo che gli fosse accaduto qualche disgrazia , era uscito , anche per consiglio del quartiermastro , portando con se` una carabina . Vedendo avanzarsi quella forma umana che minacciava ad ogni istante di cadere , spiano` l' arma gridando : Chi vive ? Io ... Palicur ... rispose il malabaro . Il mulatto in pochi salti lo raggiunse . Palicur ! che cos' hai ? gli chiese , ricevendolo fra le sue braccia , nel momento in cui il malabaro incespicava in una radice . Taci ... non gridare ... m' hanno ferito ... il signor Will ? Chi ? Alla ... capanna ... non sara` nulla ... perdo molto sangue . Appoggiati al mio braccio . Il quartiermastro , che aveva udito il grido del mulatto , era gia` sulla soglia del bugigattolo , tenendo in mano una lampada . L' hanno ferito , signor Will ! disse Jody con voce commossa . E` tutto insanguinato . Morte e dannazione ! esclamo` il marinaio , impallidendo . Avevo il presentimento d' una disgrazia ! Aiutarono il pescatore di perle a entrare e lo coricarono su un fitto strato di foglie che serviva loro da letto . Non facciamo rumore , onde gli altri non s' accorgano di quello che e` accaduto , disse il quartiermastro . Lascia che esamini prima la ferita ; se potrai ci dirai chi ti ha ridotto in questo stato . Per ora ti proibisco di aprire la bocca . Apri` la casacca dell' indiano , squarcio` con un rapido colpo di coltello la camicia che era inzuppata di sangue e mise allo scoperto la ferita . Ecco una magnifica pugnalata , disse . Un centimetro e forse meno piu` in basso e ti spaccava il cuore , mio povero amico . La ferita e` piu` dolorosa che pericolosa ; io me ne intendo di queste cose , essendo stato anche infermiere a bordo della Britannia . Jody , va' a prendermi dell' acqua e dammi dei fazzoletti . Ve ne sono alcuni puliti nella mia bisaccia . Mentre il macchinista portava una brocca piena d' acqua e le pezze di tela , il quartiermastro riuni` abilmente i due margini della ferita , lavo` accuratamente il sangue , poi fece una fasciatura senza che il malabaro , il quale conservava un sangue freddo meraviglioso , mandasse un solo gemito . Puoi parlare ? chiese il quartiermastro , quand' ebbe finito . Finche` vorrete , signor Will , rispose il malabaro . Noi , pescatori di perle , abbiamo la pelle dura . Non soffro gran che , quantunque la lama sia entrata assai nella spalla . Chi ti ha assalito dunque ? Il Guercio . Lui ! esclamarono ad una voce Jody ed il marinaio . Si` , ero appena uscito dal monastero , quando mi piombo` alle spalle e mi atterro` intimandomi di consegnargli la perla sanguinosa . E` fuggito ? Io credo di averlo strangolato . Credi ? Noi vogliamo accertarcene . Dov' e` caduto ? A quaranta passi da qui . Jody , prendi una delle mie pistole e va' a finire quel miserabile , se respira ancora , disse il quartiermastro . Quel rettile deve sparire per sempre dalla superficie della terra . Gli faro` scoppiare il cranio , rispose il mulatto , uscendo rapidamente . Quel furfante ci ha dato troppi fastidi . Come ti hanno ricevuto al monastero ? chiese Will al ferito . Domani a mezzodi` aspettano la perla . Il gran sacerdote ha acconsentito a restituirmi la fanciulla e mi ha promesso , per di piu` , un regalo da parte del re . Signor Will , mi sento finalmente felice e forse e` per questo che non provo alcun dolore . Ma tu non potrai recarti cola` , ferito come sei . Ci andro` , signor Will , disse il malabaro con suprema energia . Voi mi sorreggerete . In quel momento udirono al di fuori uno sparo e poco dopo videro entrare Jody colla pistola ancora fumante in mano . Forse era morto , disse il mulatto con un feroce sorriso , nondimeno io , per maggior precauzione , gli ho cacciato una palla nel cranio . Se non e` un demonio , quello sciacallo non ci importunera` piu` . 15 La perla sanguinosa A mezzodi` del giorno appresso i dintorni del monastero erano affollati di pellegrini , i quali si pigiavano contro le porte , cercando di rompere le linee dei malabari e dei negri della guardia , sfidando i colpi di frusta che grandinavano senza misericordia sulle loro teste e sulle loro spalle . La notizia che la famosa perla , che ornava un tempo la fronte di Buddha , era stata finalmente ritrovata e che stava per essere restituita , si era sparsa , mettendo in subbuglio tutti quei fanatici adoratori del dio nero . L' entrata nel monastero era stata impedita a tutti , eccettuato al re , ai suoi ministri , ai dissova ed ai grandi dignitari dello stato , i quali si erano affrettati a prendere posto nella gran sala in attesa del fortunato pescatore di perle . Poco prima che il sole giungesse a meta` del suo corso , Will aveva rinnovato la fasciatura al malabaro , il quale non aveva avuto durante la notte che una leggera febbre . Bisognava credere che quel diavolo d' uomo possedesse una fibra eccezionale ed una forza d' animo piu` unica che rara . Aveva appena terminato , quando un drappello composto di otto malabari della guardia si presento` , coll' ordine di scortare al monastero i possessori della famosa perla . La guardia era composta di bei giovanotti , superbamente vestiti e armati fino ai denti , con lunghe carabine indiane , pistoloni e certi sciaboloni a doccia , che somigliavano a quelli usati dai cocincinesi e dagli annamiti . Palicur , che era in preda ad una specie di esaltazione e pareva non provasse il minimo dolore per la ferita riportata , si rizzo` , aiutato dal quartiermastro e dal mulatto , stringendosi al petto la famosa borsetta contenente la perla , ed appoggiatosi alle loro braccia si diresse risolutamente verso il monastero , circondato dal drappello della guardia . La gente che si affollava sulla piazza , comprendendo che quello doveva essere l' uomo che aveva ritrovato il famoso gioiello , s' affrettava a ritirarsi per fargli largo , inchinandosi profondamente , come dinanzi ad un individuo sacro , benvoluto e protetto dalla divinita` . Le corde di canape , che la scorta agitava senza posa pronunciando il nome del re , non erano piu` necessarie per far posto ai tre ex forzati e alla loro guardia . Sulla porta del monastero una mezza dozzina di tiruvamska attendevano il malabaro per condurlo nella gran sala . Vedendo Will , un uomo bianco , non poterono trattenere un gesto di sorpresa e fecero atto di fermarlo , ma Palicur fu pronto a dire : E` l' uomo che mi ha aiutato a ritrovare la perla ed e` anche lui un seguace del grande Buddha . Venite , disse allora il piu` vecchio dei sei monaci . Il re ed il grande sacerdote vi attendono . Mentre le guardie trattenevano i pellegrini che cercavano di rovesciarsi nel monastero , i tre amici furono introdotti nel corridoio , quindi nella vasta sala , dove giganteggiava la seconda statua del dio . Dinanzi all' enorme massa , seduti su due scanni dorati , stavano il vecchio monarca ed il grande sacerdote , mentre all' intorno si affollavano centinaia di monaci , di grandi dignitari , i dissova ed i ministri . Palicur fece cenno ai suoi due amici , che lo avevano fino allora sorretto , di fermarsi , poi , raccogliendo tutta la sua energia e le sue forze , si avanzo` con passo abbastanza sicuro verso il re e , dopo essersi inchinato tre volte fino a toccare colla fronte le pietre del pavimento , tese la destra e porse la borsetta d' acciaio , dicendo : Ecco la perla . Il sovrano , che era visibilmente commosso , la prese e l' apri` . Tosto un grido di meraviglia gli ruppe dalle labbra . Meravigliosa ! Una perla color del sangue ! Il gran sacerdote si era curvato verso il monarca , guardando il prezioso gioiello . Si` , quella che brillava sulla fronte di Buddha ! esclamo` . Io la riconosco egualmente , quantunque la sua tinta sia diventata piu` scura . Quel piccolo punto azzurro , quasi invisibile , me lo indica . Tutti , monaci , ministri e dissova , si erano affollati intorno al re ed al grande sacerdote , mandando grida di meraviglia . Giammai una perla di quel colore era stata veduta , da quando il banco di Manaar aveva dato quei bellissimi gioielli del mare . La figlia di Chital e` dunque mia ? chiese Palicur . E` tua , uomo valoroso , disse il re . L' avrai e le forniro` una dote principesca , per compensarti della tua generosita` , poiche` un altro uomo , invece di riportarla qui , l' avrebbe venduta agli arabi od agli europei . La si conduca in mia presenza dunque : e` la mia fidanzata , che piango da due anni . Il gran sacerdote fece segno ai monaci di fare largo e batte` , con un martelletto di argento , un gong che era sospeso dinanzi alla statua di Buddha . Tosto una porta della sala si apri` e comparvero due sacerdoti , i quali tenevano per mano una ragazza cingalese che indossava il pittoresco costume delle canditine , tutto adorno di campanelluzzi d' argento e con in capo una specie di diadema di metallo dorato , in forma di cupola . Era una bellissima figurina di forme flessuose , bene sviluppata , la pelle leggermente abbronzata , con quelle sfumature strane che hanno certi velluti e che sono comuni anche alle donne indiane . I suoi capelli nerissimi scendevano fino al disotto della larga fascia di seta azzurra che le stringeva le anche , ed aveva gli occhi vividi , dal lampo superbo , ed i lineamenti dolcissimi e d' una purezza piuttosto rara in una figlia di pescatore . Palicur mando` un grido che gli irruppe violento dal petto : Juga ! Poi fece atto di precipitarsi verso la fanciulla , che a sua volta gli correva incontro colle braccia tese , ma le forze in quel momento lo tradirono e cadde fra le braccia di Jody , che era prontamente accorso . In quello stesso momento , verso il fondo della sala sorse un gran tumulto . Le guardie pareva cercassero di impedire il passo a qualcuno che tentava di entrare violentemente . A un tratto , una voce poderosa che fece sussultare il quartiermastro tuono` : Largo al rappresentante del governo inglese ! Largo , vi dico , o vi intimeremo la guerra ! Il re si alzo` vivamente , in preda ad una visibile commozione , mentre i dissova gli si stringevano attorno snudando le loro spade , come per proteggerlo da qualche pericolo . Lasciate entrare il rappresentante del governo inglese , grido` il re . Le file dei malabari a quell' ordine si aprirono ed un uomo si fece innanzi con una cert' aria prepotente , che sollevo` fra i presenti un mormorio d' indignazione . Vestiva una specie di divisa somigliante a quella degli ufficiali anglo indiani ed era seguito da tre cingalesi armati di scimitarre . Il quartiermastro , nello scorgerlo , soffoco` a stento una bestemmia . In quel preteso rappresentante del governo inglese aveva riconosciuto Foster , l' irlandese , il sorvegliante che avevano cosi` abilmente giocato la notte che avevano lasciato il penitenziario di Port Cornwallis , ubriacandolo col ginepro d' Olanda . Il briccone s' avvicino` al re , toccando appena la visiera del suo elmetto , poi , senza preamboli , accennando successivamente Palicur che era sempre svenuto , Will che sembrava fulminato e Jody , disse : Chiedo a vostra maesta` , in nome del mio governo , di arrestare questi tre uomini e di farli tradurre immediatamente a Colombo . Di quale delitto sono accusati ? chiese il monarca aggrottando la fronte e guardando poco benevolmente l' irlandese . Essi sono tre forzati fuggiti alcuni mesi or sono dal penitenziario di Port Cornwallis e percio` appartengono al governo inglese . Anche quell' uomo bianco che deve essere un vostro compatriota ? chiese il re , indicando il quartiermastro . Anche quello . Will si scosse . Fece alcuni passi innanzi e puntando l' indice sul petto dell' irlandese , grido` : Quest' uomo mente , affermando di essere un rappresentante del governo inglese : egli non ha indosso alcun mandato d' arresto e anzi qui , pubblicamente , lo accuso di aver a piu` riprese tentato di derubarci della perla sanguinosa e di aver cercato di far assassinare , non piu` tardi di ieri sera , questo malabaro . Ne volete una prova , sire ? Guardate ! Si curvo` su Palicur , il quale non era ancora tornato in se` , gli apri` la giacca e la camicia , tolse con precauzione le bende e mostro` la ferita prodotta dal pugnale del cingalese . Poi continuo` , dardeggiando sull' irlandese uno sguardo ironico : Stamane e` stato trovato , presso le rovine della citta` , un uomo morto . Sapete chi lo ha strangolato ? Questo malabaro , per impedire a quel miserabile di rubargli la perla che ormai era stata promessa al gran sacerdote . Questo valoroso pescatore , nella lotta , e` stato ferito da un colpo di pugnale , ma e` riuscito a punire l' avversario . Volete sapere ora chi era l' aggressore ? Il complice di quest' individuo , che pretende di essere il rappresentante del governo inglese . E` vero , Jody ? Si` , rispose il mulatto . Quel briccone e` un ladro , come lo era il Guercio . Un profondo silenzio accolse quelle parole , rotto solo dai singhiozzi della fanciulla che si era inginocchiata accanto al corpo sempre immobile del pescatore di perle ; poi tutto d' un tratto un grand' urlo di rabbia echeggio` per l' immensa sala e una folla minacciosa circondo` il poco fortunato irlandese , minacciandolo coi pugni e colle spade . L' imminenza del pericolo restitui` al sorvegliante un po' di coraggio . Questi uomini hanno mentito ! urlo` . Io sono il rappresentante del governo inglese ed essi sono dei furfanti matricolati , degli evasi dal bagno . Il re , con un cenno della mano , fece tacere i suoi sudditi e fermare le spade che stavano per fare a pezzi il disgraziato ubriacone . Questi uomini , disse , accennando ai tre ex forzati , mi hanno dato la prova di essere dei galantuomini , perche` se non fossero stati tali non avrebbero riportato qui la preziosa perla che ha un valore inestimabile . Per di piu` mi hanno dato la prova di essere stati assaliti , e la ferita riportata da uno di loro , tutti quelli che sono qui presenti l' hanno veduta . Mostra ora il mandato d' arresto ed i tuoi documenti , che comprovino essere tu quello che affermi . Io non li ho ora qui , balbetto` l' irlandese , confuso . Potro` avere piu` tardi l' uno e gli altri . Sta bene : quando me li mostrerai tornerai qui . Chi te li fornira` ? Le autorita` di Colombo . Il re fece avvicinare i malabari della guardia che stavano alla porta : Conducete quest' uomo fino alla frontiera per ora , onde possa procurarsi i documenti che gli mancano . Vi do tempo quarant' otto ore per raggiungerla . Poi , mentre l' irlandese , confuso e svergognato , veniva condotto fuori dal monastero , aggiunse , volgendosi verso Will . Vedremo se quando tornera` voi sarete ancora qui . Per ora siete miei ospiti fino alla completa guarigione di questo coraggioso pescatore di perle . Conclusione Otto giorni dopo un superbo elefante , scortato da venti malabari della guardia reale , lasciava Annarodgburro , avviandosi verso la costa orientale di quell' isola meravigliosa . Era montato da Palicur , quasi completamente guarito dalla sua ferita , dalla bellissima figlia di Chital , da Will e dal mulatto . Il re di Candy aveva mantenuto la promessa di farli fuggire prima che tornasse l' irlandese , e anche quella di regalare una ricca dote alla fanciulla . Otto giorni piu` tardi i tre amici raggiungevano la costa , nei pressi di Batticoloa , e s' imbarcavano su un piccolo veliero , appositamente noleggiato , per Batavia , la regina del mare della Sonda , onde non correre piu` oltre il pericolo di perdere quella liberta` acquistata con grandi sacrifici . Tutti e tre hanno rinunciato al mare e sono essi dei prosperosi negozianti di spezie . Il piu` felice di tutti pero` e` Palicur , che adora sempre alla follia la piccola e gentile figlia del vecchio Chital . In quanto all' irlandese , nessuno piu` ne udi` parlare . Probabilmente , dopo il pericolo corso e la cattiva accoglienza fattagli dal re di Candy , non si era piu` sentito il coraggio di mostrarsi fra quelle montagne , dove l' aria era cosi` poco salubre pei suoi polmoni . 1 Tutti gli indiani e gli isolani dell' oceano Indiano usano per un orologio una palla di rame con un forellino , che mettono in un bacino pieno d' acqua . IL CORSARO NERO Il Mare dei Caraibi , in piena tempesta , muggiva tremendamente , scagliando delle vere montagne d' acqua contro i moli di Puerto Limon e le spiagge del Nicaragua e di Costarica . Il sole non era per anco tramontato , ma le tenebre cominciavano di gia` a scendere , come se fossero impazienti di celare la lotta accanita che si combatteva in cielo ed in terra . L' astro diurno , rosso come un disco di rame , non proiettava che radi sprazzi attraverso gli strappi delle nerissime nuvole che volta a volta lo avviluppavano . Ancora non pioveva , pero` le cateratte del cielo non dovevano tardare ad aprirsi Solamente alcuni pescatori ed alcuni soldati della piccola guarnigione spagnuola avevano osato rimanere sulla spiaggia , sfidando con ostinazione la furia crescente delle onde e le cortine d' acqua che il vento sollevava dal mare per poi spingerle addosso alle case . Un motivo , forse molto grave , li aveva ancora trattenuti all' aperto . Da qualche ora una nave era stata scorta sulla linea dell' orizzonte e , dalla direzione delle sue vele , pareva avesse l' intenzione di cercare un rifugio entro la piccola baia . In altra occasione nessuno avrebbe fatto gran caso alla presenza di un veliero , ma nel 1680 , epoca in cui comincia la nostra istoria , la cosa era ben diversa . Ogni nave che veniva dal largo non mancava di produrre una viva emozione nelle popolazioni spagnuole delle colonie del Golfo del Messico , sia del Yucatan , del Guatemala , dell' Honduras , del Nicaragua , di Costarica , di Panama e delle grandi isole Antille . La paura di veder comparire l' avanguardia di qualche flotta di filibustieri , gli audacissimi pirati della Tortue , metteva lo scompiglio fra quelle industriose popolazioni . Bastava che si scorgesse qualche cosa di sospetto nelle manovre delle navi che venivano segnalate , perche` le donne ed i fanciulli corressero a rinchiudersi nelle loro abitazioni e gli uomini ad armarsi precipitosamente . Se la bandiera era spagnuola , veniva salutata con strepitosi evviva , essendo cosa piuttosto rara che fosse sfuggita alla crociera di quegli intrepidi corsari ; se era di diverso colore , il terrore invadeva coloni e soldati ed impallidivano perfino gli ufficiali incanutiti al fumo delle battaglie . Le stragi ed i saccheggi commessi da Pierre le Grand , da Braccio di Ferro , da John Davis , da Montbar , dal Corsaro Nero , dai suoi fratelli il Rosso ed il Verde e dall' Olonese , avevano sparso il terrore in tutte le colonie del golfo , tanto piu` che in quell' epoca si credeva , in buona fede , che quei pirati fossero d' origine infernale e percio` invincibili . Vedendo apparire quella nave , i pochi abitanti , che si erano soffermati sulla spiaggia a contemplare la furia del mare , avevano rinunciato all' idea di tornarsene alle loro case , non sapendo ancora se avevano da fare con qualche veliero spagnuolo o con qualche ardito filibustiere incrociante lungo quelle coste , in attesa dei famosi galeoni carichi d' oro . Una viva inquietudine si rifletteva sui volti di tutti , sia dei pescatori che dei soldati . Che nostra Signora del Pilar ci protegga , diceva un vecchio marinaio , bruno come un meticcio e assai barbuto , ma vi dico , amici miei , che quella nave non e` una delle nostre . Chi oserebbe , con una simile tempesta , impegnare la lotta ad una si` grande distanza dai nostri porti , se non fosse montata dai figli del diavolo , da quei briganti della Tortue ? Siete ben certo che si diriga verso di noi ? chiese un sergente , che stava in mezzo ad un gruppetto di soldati . Sicurissimo , signor Vasco . Guardate ! Ha fatto una bordata verso il Capo Bianco ed ora si prepara a tornare sui suoi passi . E` un brik , e` vero , Alonzo ? Si` , signor Vasco . Un bel legno , in fede mia , che lotta vantaggiosamente contro le onde e che fra un' ora sara` dinanzi a Puerto Limon . E che cosa v' induce a credere che non sia una nave dei nostri ? Che cosa ? Se quel legno fosse spagnuolo , invece di venire a cercare un rifugio nella nostra piccola baia che e` poco sicura , sarebbe andato a quella di Chiriqui . Cola` le isole fanno argine alla furia delle onde e potrebbe trovare sicuro asilo anche un' intera squadra . Avrete ragione , io pero` dubito assai che quel legno sia montato dai corsari della Tortue . Puerto Limon non puo` destare la loro cupidigia . Sapete che cosa penso io , invece , signor Vasco ? disse un giovane marinaio , che erasi staccato dal gruppo dei pescatori . Dite pure , Diego . Che quella nave sia la Folgore del Corsaro Nero . A quella uscita inattesa , un fremito di terrore passo` su tutti i volti . Anche il sergente , quantunque avesse guadagnato i suoi galloni sui campi di battaglia , era diventato pallidissimo . Il Corsaro Nero qui ! esclamo` , con un tremito molto accentuato . Tu sei pazzo , giovanotto mio . Ebbene , due giorni or sono , mentre io stavo pescando un lamantino presso le isole di Chiriqui , ho veduto passare una nave a meno d' un tiro d' archibuso dal mio piccolo veliero . Sulla poppa fiammeggiava , a lettere d' oro , un nome : la Folgore . Carramba ! esclamo` il sergente , con voce irata . E tu non ce l' hai detto prima ! Non volevo spaventare la popolazione , rispose il giovane marinaio . Se tu ci avessi avvertiti , si sarebbe mandato qualcuno a chiedere soccorsi a San Juan . Per cosa farne ? chiesero i pescatori , con tono beffardo . Per respingere quei figli di Satana , rispose il sergente . Uhm ! disse un pescatore , alto come un granatiere e forte come un toro . Io ho combattuto contro quegli uomini e so cosa valgono . Ero a Gibraltar quando comparve la flotta dell' Olonese e del Corsaro Nero . Carrai ! Sono marinai invincibili , ve lo dico io , signor sergente . Cio` detto il marinaio giro` sui talloni e se ne ando` . I pescatori che si trovavano sulla spiaggia stavano per seguirne l' esempio , quando un uomo assai attempato , che fino allora era rimasto silenzioso , con un gesto li arresto` . Aveva allora allora staccato dagli occhi un cannocchiale , che aveva puntato verso il mare . Rimanete , diss' egli . Il Corsaro Nero e` un uomo che non fa male a chi non gli resiste . Cosa ne sapete voi ? chiese il sergente . Io conosco il Corsaro Nero . E credete che quella nave sia la sua ? Si` , quella nave e` la Folgore . A quell' affermazione furono presi dal terrore . Anche il sergente aveva perduta tutta la sua audacia e si sarebbe detto che le sue gambe si rifiutavano , in quel momento , di funzionare . Intanto la nave s' appressava sempre , malgrado la furia dell' uragano . Sembrava un immenso uccello marino , volteggiante sul mare tempestoso . Saliva intrepidamente le creste dei marosi , librandosi ad altezze che facevano venire i brividi , poi strapiombava negli avvallamenti , scomparendo quasi tutta , quindi tornava a mostrarsi alla incerta luce del crepuscolo . Le folgori scoppiavano presso i suoi alberi e la livida luce dei lampi si rifletteva sulle sue vele enormemente gonfie . Le onde l' assalivano da ogni parte , lambendo le sue murate e slanciandosi , di quando in quando , perfino in coperta , ma la nave non cedeva . Aveva perfino rinunciato alle bordate e muoveva diritta verso il piccolo porto , come se fosse stata certa di trovarvi un asilo sicuro ed amico . I pescatori ed i soldati vedendo la nave giungere , dopo un' ultima scorribanda , dinanzi al porticino , s' erano guardati l' un l' altro in viso . Sta per arrivare ! aveva esclamato uno di loro . A bordo preparano le a`ncore ! Fuggiamo ! gridarono gli altri . Sono i corsari della Tortue . I pescatori , senza aspettare altro , partirono di corsa , scomparendo in mezzo alle viuzze della piccola citta` o meglio della borgata , poiche` in quell' epoca Puerto Limon era ancora meno popolata di quella d' oggidi` . Il sergente ed i suoi soldati , dopo una breve esitazione , avevano seguito l' esempio , dirigendosi verso il fortino che si trovava all' opposta estremita` della gettata , sulla cima di una rupe dominante la baia . A Puerto Limon si trovava una guarnigione di centocinquanta uomini , armati di due soli pezzi , era quindi impossibile impegnare una lotta contro quella nave che doveva possedere numerose e potenti artiglierie . Ai difensori della cittadella non rimaneva altra speranza che quella di rinchiudersi nel fortino e lasciarsi assediare . La nave intanto , malgrado la furia del vento e le ondate tremende che l' assalivano , era entrata audacemente nel porto ed aveva gettate le a`ncore a centocinquanta metri dalla gettata . Era uno splendido brik , di forme svelte , dalla carena strettissima , dall' alberatura molto alta , un vero legno da corsa . Dieci sabordi , dai quali uscivano le estremita` di altrettanti pezzi d' artiglieria , s' aprivano ai suoi fianchi , cinque a babordo e cinque a tribordo e sul cassero si vedevano due grossi pezzi da caccia . Sul corno di poppa , ondeggiava una bandiera nera , con in mezzo un grande V dorato , sormontato da una corona gentilizia . Sul castello di prora , sulla tolda , sulle murate e sull' altissimo cassero , numerosi marinai si tenevano schierati , mentre a poppa alcuni artiglieri stavano puntando i due pezzi di caccia verso il fortino , pronti a scatenare contro le sue mura uragani di ferro . Imbrigliate le vele e gettate due altre a`ncore , una scialuppa venne calata in mare dalla parte di sottovento , dirigendosi subito verso la gettata : la montavano quindici uomini , armati di fucili , di pistole e di sciabole corte e larghe , molto usate dai filibustieri della Tortue . Nonostante l' urto incessante delle onde , la scialuppa , abilmente guidata dal suo timoniere , si getto` dietro ad un vecchio vascello spagnuolo che finiva di spezzarsi su di un banco di sabbia e che colla sua mole opponeva una buona barriera all' impeto dei flutti ; poi , filando lungo alcune piccole scogliere , giunse felicemente sotto la gettata . Mentre alcuni filibustieri , puntando i remi , tenevano ferma la scialuppa , un uomo , salito sulla prora , con uno slancio straordinario , degno d' una tigre , era balzato sulla gettata . Quell' audace che osava , da solo , sbarcare in mezzo ad una citta` di duemila abitanti pronti a sollevarsi contro di lui ed a trattarlo come una bestia feroce , era un bell' uomo sui trentacinque anni , di statura piuttosto alta e dal portamento distinto , aristocratico . I suoi lineamenti erano belli , quantunque la sua pelle fosse d' un pallore cadaverico . Aveva la fronte spaziosa , solcata da una ruga che dava al suo volto un non so che di triste , un bel naso diritto , labbra piccole e rosse come il corallo e gli occhi nerissimi , d' un taglio perfetto e dal lampo fierissimo . Se il volto di quell' uomo aveva un non so che di triste e di funebre , anche il vestito non era piu` allegro : infatti era vestito di nero da capo a piedi , pero` con una eleganza piuttosto sconosciuta fra i ruvidi corsari della Tortue . La sua casacca era di seta nera , adorna di pizzi d' egual colore ; i calzoni , la larga fascia sostenente la spada , gli stivali e perfino il cappello erano pure neri . Anche la grande piuma che gli scendeva fino sulle spalle era nera , e del pari lo erano le sue armi . Quello strano personaggio , appena a terra , si fermo` guardando attentamente le case della cittaduzza , le cui finestre erano chiuse , poi si volse verso gli uomini rimasti nella scialuppa e disse : Carmaux , Wan Stiller , Moko ! Seguitemi ! Moko , un negro di statura gigantesca , un vero ercole , armato d' una scure e d' un paio di pistole , balzo` a terra ; dietro di lui scesero Carmaux e Wan Stiller due uomini bianchi , entrambi sulla quarantina , piuttosto tarchiati , colla pelle abbronzata , i lineamenti angolosi , duri , resi piu` arditi da folte barbe : erano armati di moschetti e di corte sciabole e vestiti di semplici camicie di lana ed in calzoni corti che mostravano gambe muscolose , coperte di cicatrici . Eccoci , capitano , disse il negro . Seguitemi . E la scialuppa ? Che ritorni a bordo . Scusate , capitano , disse uno dei due marinai , mi pare che non sia prudenza l' avventurarci in cosi` pochi , nel cuore della citta` ! Avresti paura , Carmaux ? chiese il capitano . Per l' anima dei miei morti ! esclamo` Carmaux . Voi non potete supporre questo , signore . Parlavo per voi . Il Corsaro Nero non ha mai avuto paura , Carmaux . Si volse verso la scialuppa , gridando agli uomini che la montavano : Tornate a bordo ! Direte a Morgan di tenersi sempre pronto a salpare . Quando vide la scialuppa riprendere il largo , lottando contro le onde che si precipitavano , muggendo , attraverso la piccola baia , si volse verso i suoi tre compagni , dicendo : Andiamo a trovare l' amministratore del duca . Mi permettete una parola , signor cavaliere ? chiese colui che abbiamo udito chiamare Carmaux . Parla e spicciati . Noi non sappiamo dove abiti quell' eccellente amministratore , capitano . E che cosa importa ? Lo cercheremo . Non vedo anima viva in questa borgata . Si direbbe che gli abitanti , scorgendo la nostra Folgore , siano stati presi dalla tremarella e abbiano lavorato di gambe . Ho veduto laggiu` un fortino , rispose il Corsaro Nero . Se nessuno ci dira` dove potremo trovare l' amministratore , andremo a chiederlo alla guarnigione . Per le corna di Belzebu` ! ... Andarlo a chiedere alla guarnigione ? Non siamo che in quattro , signore . Ed i dodici cannoni della Folgore , non li conti ? Andiamo innanzi a tutto a esplorare queste viuzze . Non lo credo , capitano . Armate i moschetti e seguitemi . Mentre i suoi marinai ubbidivano , il Corsaro Nero doppio` il mantello nero che teneva su di un braccio , si calo` il feltro sugli occhi , poi snudo` , con un gesto risoluto , la spada che pendevagli al fianco , dicendo : Avanti , uomini del mare ! Io vi guido ! La notte era calata e l' uragano , anziche` calmarsi , pareva che aumentasse . Il ventaccio s' ingolfava nelle strette viuzze della borgata con mille ululati , cacciando innanzi a se` nembi di polvere , mentre fra le nubi , nere come l' inchiostro , guizzavano lampi abbaglianti seguiti da tremendi scrosci . La cittadella pareva sempre deserta . Nessun lume brillava nelle vie e nemmeno attraverso le stuoie che coprivano le finestre . Anche le porte erano tutte chiuse e probabilmente sbarrate . La notizia che i terribili corsari della Tortue erano sbarcati doveva essersi sparsa fra gli abitanti e tutti si erano affrettati a rinchiudersi nelle proprie case . Il Corsaro Nero , dopo una breve esitazione , si caccio` in una via che pareva la piu` larga della citta` . Di quando in quando delle pietre , smosse dal vento , precipitavano nella via , sfracellandosi , e qualche camino , poco saldo , rovinava , ma i quattro uomini non se ne davano pensiero . Erano gia` giunti a meta` della via , quando il Corsaro s' arresto` bruscamente , gridando : Chi vive ? Una forma umana era comparsa sull' angolo di una viuzza e , vedendo quei quattro uomini , si era gettata prontamente dietro un carro di fieno abbandonato in quel luogo . Un' imboscata ? chiese Carmaux , avvicinandosi al capitano . Od una spia ? disse questi . Forse l' avanguardia di qualche drappello di nemici . Io credo , capitano , che abbiate fatto male a cacciarvi in mezzo a queste case in cosi` scarsa compagnia . Va' a prendere quell' uomo e conducilo qui . M' incarico io della faccenda , disse il negro , impugnando la sua pesantissima scure . Con tre salti attraverso` la via e piombo` sull' uomo che si era nascosto dietro al carro . Afferrarlo pel colletto ed alzarlo , come se fosse un semplice fantoccio , fu l' affare d' un solo momento . Aiuto ! ... Mi ammazzano ! urlo` il disgraziato , dibattendosi disperatamente . Il negro , senza curarsi di quelle grida , lo porto` dinanzi al Corsaro , lasciandolo cadere al suolo . Era un povero borghese , alquanto attempato , con un gran naso ed una gobba mostruosa piantata fra le due spalle . Quel disgraziato era livido per lo spavento e tremava cosi` forte da temere che da un istante all' altro svenisse . Un gobbo ! esclamo` Wan Stiller che l' aveva osservato alla luce d' un lampo . Ci portera` fortuna ! Il Corsaro Nero aveva posato una mano sulle spalle dello spagnuolo , chiedendogli : Dove andavi ? Sono un povero diavolo che non ha mai fatto male ad alcuno , piagnucolo` il gobbo . Ti domando dove andavi , disse il Corsaro . Questo granchio di mare correva al forte per farci prendere dalla guarnigione , disse Carmaux . No , eccellenza ! grido` il gobbo . Ve lo giuro ! Per centomila rospi ! esclamo` Carmaux . Questo gobbo mi prende per qualche governatore ! Silenzio , chiacchierone ! tuono` il Corsaro . Orsu` , dove andavi ? In cerca d' un medico , signore , balbetto` il gobbo . Mia moglie e` ammalata . Bada che se tu m' inganni ti faccio appiccare al pennone piu` alto della mia nave . Vi giuro ... Lascia i giuramenti e rispondimi . Conosci don Pablo de Ribeira ? Si` , signore . Amministratore del duca Wan Guld ? L' ex governatore di Maracaibo ? Si` . Conosco personalmente don Pablo . Ebbene , conducimi da lui . Ma ... signore ... Conducimi da lui ! tuono` il Corsaro , con voce minacciosa . Dove abita ? Qui vicino , signore , eccellenza ... Silenzio ! Avanti se ti preme la pelle . Moko , prendi quest' uomo e bada che non ti sfugga . Il negro afferro` lo spagnuolo fra le robuste braccia e , malgrado le sue proteste , lo porto` con se` , dicendogli : Dove ? All' estremita` della via . Ti risparmiero` la fatica . Il piccolo drappello si mise in cammino . Procedeva pero` con certe precauzioni , arrestandosi sovente sugli angoli delle viuzze trasversali per tema di cadere in qualche imboscata o di ricevere qualche scarica a bruciapelo . Wan Stiller sorvegliava le finestre , pronto a scaricare il suo moschetto contro la prima persiana che si fosse aperta o contro la prima stuoia che si fosse alzata ; Carmaux invece non perdeva di vista le porte . Giunti all' estremita` della via , il gobbo si volse verso il Corsaro e additandogli una casa di bell' aspetto , costruita in muratura , a piu` piani e sormontata da una torretta , gli disse : Sta qui , signore . Va bene , rispose il Corsaro . Guardo` attentamente la casa , si spinse verso i due angoli per accertarsi che nelle due viuzze vicine non si nascondevano dei nemici , poi si avvicino` alla porta ed alzo` un pesante battente di bronzo , lasciandolo cadere con impeto . Il rimbombo prodotto da quell' urto non era ancora cessato , quando si udi` aprirsi una persiana , poi una voce scese dall' ultimo piano , chiedendo : Chi siete ? Il Corsaro Nero ; aprite o daremo fuoco alla casa ! grido` il capitano , facendo scintillare alla livida luce d' un lampo la lama della sua spada . Chi cercate ? Don Pablo de Ribeira , amministratore del duca Wan Guld ! Nell' interno della casa si udirono dei passi precipitosi , delle grida che parevano di spavento , poi piu` nulla . Carmaux , disse il Corsaro . Hai la bomba ? Si` , capitano . Collocala vicino alla porta . Se non obbediscono , daremo fuoco e l' apriremo noi il passaggio . Si sedette su di un paracarro che si trovava a breve distanza e attese , tormentando la guardia della sua spada . PARLARE O MORIRE Poco dopo si videro degli sprazzi di luce sfuggire attraverso le persiane del primo piano e riflettersi sulle pareti della casa che si trovava di fronte . Una o piu` persone stavano per scendere , anzi si udivano dei passi rimbombare al di la` della porta massiccia , ripercossi dall' eco di qualche corridoio . Il Corsaro si era vivamente alzato , stringendo la spada colla destra ed una pistola colla sinistra : i suoi uomini si erano collocati ai lati della porta , il negro colla scure alzata ed i due filibustieri coi moschetti in mano . In quel momento l' uragano raddoppiava la sua furia . Il vento ruggiva tremendamente attraverso le viuzze della borgata , facendo volare in aria le tegole e sbatacchiando con gran fracasso le persiane , mentre lividi lampi rompevano le cupe tenebre e fra le nubi rombava , con un fragore assordante , il tuono . Alcuni goccioloni cominciavano gia` a cadere e con tale violenza da parer chicchi di grandine . Qualcuno si avanza , disse Wan Stiller , che aveva accostato un occhio al buco della serratura . Vedo degli sprazzi di luce brillar dietro la porta . Il Corsaro Nero , che cominciava gia` a perdere la pazienza , alzo` il pesante battente e lo lascio` ricadere . Il colpo si ripercosse nel corridoio interno come lo scoppio d' una folgore . Una voce tremante , rispose subito : Vengo , signori ! Si udi` un fragore di catenacci e di chiavistelli , poi la massiccia porta si aperse lentamente . Il Corsaro aveva alzata la spada , pronto a colpire , mentre i due filibustieri avevano puntati i moschetti . Un uomo attempato , seguito da due paggi di razza indiana che portavano delle torce , era apparso . Era un bel vecchio che doveva aver varcata di gia` la sessantina , ma ancora robustissimo e ritto come un giovanotto . Una lunga barba bianca gli copriva il mento scendendogli fino alla meta` del petto e i capelli , pure canuti , lunghissimi e ancora assai fitti , gli cadevano sulle spalle . Indossava un vestito di seta oscura adorno di merletti e calzava alti stivali di pelle gialla con speroni d' argento , metallo che in quell' epoca valeva quasi meno dell' acciaio nelle ricchissime colonie spagnuole del Golfo del Messico . Gli pendeva dal fianco una spada e nella cintura portava uno di quei pugnali spagnuoli chiamati misericordie , armi terribili in una mano robusta . Che cosa volete da me ? chiese il vecchio , con un tremito assai marcato . Invece di rispondere , il Corsaro Nero fece cenno ai suoi uomini di entrare e di chiudere la porta . Il gobbo , diventato ormai inutile , era stato lasciato al di fuori . Attendo la vostra risposta , disse il vecchio . Il cavaliere di Ventimiglia non e` abituato a parlare nei corridoi , disse il Corsaro Nero , con voce recisa . Seguitemi , disse il vecchio , dopo una breve esitazione . Preceduti dai due paggi , salirono una spaziosa scala di legno rosso ed entrarono in un salotto ammobiliato con eleganza e adorno di vecchi arazzi importati dalla Spagna . Un doppiere d' argento , sostenente quattro candele , era situato su di una tavola intarsiata di madreperla e di laminette d' argento . Il Corsaro Nero con uno sguardo si assicuro` se non vi erano altre porte poi , volgendosi verso i suoi uomini , disse : Tu , Moko , ti metterai a guardia della scala e porrai la bomba presso la porta ; voi , Carmaux e Wan Stiller , rimarrete nel corridoio attiguo . Poi guardando fisso il vecchio , il quale era diventato pallidissimo , gli disse : Ed ora a noi due , signor Pablo de Ribeira , intendente del duca Wan Guld . Prese una sedia e si sedette dinanzi al tavolo , mettendosi la spada , ancora sguainata , sulle ginocchia . Il vecchio era rimasto in piedi , guardando con terrore ed inquietudine il formidabile Corsaro . Voi sapete chi sono io , e` vero ? chiese il filibustiere . Il cavaliere Emilio di Roccabruna , signore di Valpenta e di Ventimiglia , disse il vecchio . Ho piacere che voi mi conosciate cosi` bene . Il vecchio ebbe un pallido sorriso . Signor de Ribeira , continuo` il Corsaro , sapete per quale motivo io ho osato , colla mia sola nave , avventurarmi su queste coste ? Lo ignoro , ma suppongo che debba essere ben grave per commettere una simile imprudenza . Voi non dovete ignorare , cavaliere , che su queste coste incrocia la squadra di Vera Cruz . Lo so , rispose il Corsaro . E che qui vi e` una guarnigione non molto numerosa , e` vero , pero` superiore al vostro equipaggio . Anche questo lo sapevo . Ed avete osato venire qui , quasi solo ? Un sorriso sdegnoso sfioro` le labbra del Corsaro . Io non ho paura , disse con fierezza . Nessuno puo` mettere in dubbio il valore del Corsaro Nero , disse don Pablo de Ribeira . Vi ascolto , cavaliere . Il filibustiere rimase alcuni istanti silenzioso , poi disse con voce alterata : M' hanno detto che voi conoscete qualche cosa di Honorata Wan Guld . In quella voce , in quel momento , vi era qualche cosa di straziante . Pareva che un singhiozzo si fosse spezzato nel petto del fiero uomo di mare . Il vecchio era rimasto muto , guardando con occhi tetri il Corsaro . Fra quei due uomini vi furono alcuni istanti di silenzio angoscioso . Pareva che entrambi avessero paura di romperlo . Parlate , disse ad un tratto il Corsaro con voce sibilante . E` vero che un pescatore del Mare dei Caraibi vi ha detto d' aver veduta una scialuppa , trasportata dalle onde , montata da una giovane donna ? Si` , rispose il vecchio con una voce cosi` debole che parve un soffio . Dove si trovava quella scialuppa ? Molto lontana dalle coste della Venezuela . In quale luogo ? Al sud delle coste di Cuba , a cinquanta o sessanta miglia dalla punta di S . Antonio , nel canale del Yucatan . Ad una cosi` grande distanza dalla Venezuela ! esclamo` il Corsaro , balzando vivamente in piedi . Quando fu incontrata quella scialuppa ? Due giorni dopo la partenza delle navi filibustiere dalle spiagge di Maracaibo . E la donna era viva ancora ? ... Si` , cavaliere . E quel miserabile non l' ha raccolta ? La tempesta infuriava e la sua nave non era piu` in grado di resistere agli assalti delle onde . Un grido strozzato era uscito dalle labbra del Corsaro . Egli si prese il capo fra le mani e per qualche istante il vecchio udi` dei sordi singhiozzi . Voi l' avete uccisa , disse il signor de Ribeira con voce cupa . Quale tremenda vendetta avete commessa , cavaliere . Dio vi punira` . Udendo quelle parole , il Corsaro Nero aveva alzata vivamente la testa . Ogni traccia di dolore era scomparsa per lasciare posto ad una alterazione spaventosa . La sua tinta pallida era diventata livida , mentre un lampo terribile animava i suoi occhi . Un flusso di sangue gli monto` sul viso arrossando per alcuni istanti quella pelle diafana , poi torno` piu` livida di prima . Dio mi punira` ! esclamo` egli con voce stridula . Io l' ho forse uccisa , quella donna che tanto ho amata , ma di chi la colpa ? Voi dunque ignorate le infamie commesse dal duca vostro signore ? ... Dei miei fratelli , uno dorme laggiu` , sulle sponde della Schelda , gli altri due riposano nei baratri del Mare dei Caraibi . Sapete chi li ha uccisi ? Il padre della fanciulla che amavo ! Il vecchio era rimasto silenzioso , e non staccava i suoi sguardi dal Corsaro . Io avevo giurato odio eterno contro quell' uomo che aveva spenti i miei fratelli nel fior degli anni , che aveva tradita l' amicizia , la bandiera della sua patria adottiva , che per dell' oro aveva venduta la sua anima e la sua nobilta` , che aveva macchiato infamemente il suo blasone ed ho voluto mantenere la mia parola . Dannando a morte una fanciulla che non poteva farvi alcun male . Io avevo giurato , la notte in cui abbandonavo alle onde il cadavere del Corsaro Rosso , di sterminare tutta la sua famiglia , come egli aveva distrutta la mia e non ho potuto infrangere la parola data . Se io non l' avessi fatto , i miei fratelli sarebbero saliti dal fondo del mare per maledirmi ! ... Ed il traditore vive ancora ! ... riprese egli dopo alcuni istanti con uno scoppio d' ira spaventevole . L' assassino non e` spento e i miei fratelli mi chiedono vendetta : l' avranno ! ... I morti nulla possono chiedere . V' ingannate ! ... Quando il mare scintilla , io vedo il Corsaro Rosso ed il Verde risalire dagli abissi del mare e fuggire dinanzi la prora della mia Folgore e quando il vento fischia fra le corde della mia nave odo la voce di mio fratello spento sulle terre della Fiandra . Mi capite voi ? Follie ! No ! grido` il Corsaro . Anche i miei uomini , per molte notti , hanno veduto apparire , fra un fiotto di spuma , gli scheletri del Corsaro Rosso e del Verde . Essi mi chiedono ancora vendetta . La morte della fanciulla che io amavo non e` stata sufficiente a calmarli e la loro anima tormentata non si quietera` finche` non avro` punito il loro assassino . Ditemi , dov' e` Wan Guld ? Voi pensate ancora a lui ? chiese l' intendente . Non vi bastava la figlia ? No ! Vi ho detto che i fratelli miei non si sono ancora placati . Il duca e` lontano . Fosse anche all' inferno , il Corsaro Nero andra` a trovarlo . Andate a cercarlo adunque . Dove ? Io non so dove precisamente si trovi . Si dice pero` che sia nel Messico . Si ... dice ? Voi , che siete il suo intendente , l' amministratore dei suoi beni , lo ignorate ? Non saro` certamente io che lo credero` . Eppure io non so dove si trovi . Voi me lo direte , grido` il Corsaro con accento terribile . La vita di quell' uomo mi e` necessaria . Egli mi e` sfuggito a Maracaibo ed a Gibraltar , ma ora sono risoluto a scovarlo , dovessi affrontare , colla mia sola nave , anche l' intera squadra del vicere` del Messico . A un tratto cesso` di parlare , si alzo` e si accosto` rapidamente ad una finestra . Cosa avete ? chiese don Pablo , con stupore . Il cavaliere non rispose . Curvo verso la finestra , ascoltava attentamente . La tempesta infuriava al di fuori . Tuoni assordanti rombavano in cielo ed il vento ululava per le viuzze facendo strage di tegole e di camini . L' acqua cadeva a torrenti e scrosciava contro i muri della casa e sul lastricato , scorrendo fragorosamente per le vie , ormai convertite in torrenti . Avete udito ? chiese ad un tratto il Corsaro con voce alterata . Nulla , signore , rispose il vecchio con accento inquieto . Si direbbe che questo vento ha portato fino qui le grida dei miei fratelli ! ... Quali sinistre follie , cavaliere ! ... No , follie ! ... Le onde del Mare dei Caraibi trastullano a quest' ora le salme del Corsaro Rosso e del Verde , le vittime del vostro signore . Il vecchio , involontariamente , rabbrividi` e guardo` il Corsaro con spavento . Era coraggioso ma come quasi tutti gli uomini di quell' epoca era anche superstizioso e percio` cominciava a credere alle strane fantasie del funebre filibustiere . Avete finito , cavaliere ? chiese , scuotendosi . Voi finirete col farmi vedere dei morti . Il Corsaro si sedette nuovamente dinanzi al tavolo . Pareva che non avesse nemmeno udite le parole dello spagnuolo . Eravamo quattro fratelli , comincio` egli con voce lenta e triste . Ben pochi erano valorosi come i signori di Roccabruna , Valpenta e Ventimiglia e pochi erano cosi` devoti ai duchi di Savoia come lo eravamo noi . Terribile era scoppiata la guerra nelle Fiandre . In Francia e nella Savoia combattevamo con estremo furore contro il sanguinario duca d' Alba , per la liberta` dei generosi fiamminghi . Il duca di Wan Guld , vostro signore , tagliato fuori dal grosso delle truppe franco savoiarde , si era trincerato in una rocca situata presso una delle bocche della Schelda . Noi eravamo con lui guardiani fedeli della gloriosa bandiera dell' eroico duca Amedeo II . Tremila spagnuoli , con poderose artiglierie , avevano stretta la rocca d' assedio , decisi ad espugnarla . Assalti disperati , mine , bombardamenti , scalate notturne , tutto avevano tentato , e sempre invano . Lo stendardo di Savoia non era stato mai ammainato . I signori di Roccabruna difendevano la fortezza e si sarebbero fatti uccidere sui loro pezzi , anziche` cederla . Una notte , un traditore , comperato dall' oro spagnuolo , apre la postierla al nemico . Il primogenito dei signori di Roccabruna si slancia per contrastare il passo agli invasori e cade , assassinato da un colpo di pistola sparatogli a tradimento . Sapete come si chiama l' uomo che aveva tradito le sue truppe e ucciso vilmente mio fratello ? ... Era il duca di Wan Guld , il vostro signore ! Cavaliere ! esclamo` il vecchio . Tacete ed ascoltatemi , prosegui` il Corsaro con voce funebre . Al traditore fu data , in compenso della sua infamia , una colonia del Golfo del Messico , quella di Venezuela , ma si era dimenticato che sopravvivevano ancora tre altri cavalieri di Roccabruna e che questi avevano solennemente giurato , sulla croce di Dio , di vendicare il fratello ed il tradimento . Equipaggiati tre vascelli , erano salpati pel grande golfo : uno si chiamava il Corsaro Verde , l' altro il Rosso , il terzo il Nero . Conosco la storia dei tre corsari , disse il signor de Ribeira . Il Rosso ed il Verde , caduti nelle mani del mio signore , vennero impiccati come volgari malfattori ... Ed ebbero da me onorevole sepoltura , negli abissi del mare dei Caraibi , disse il Corsaro Nero . Ora ditemi : quale pena meriterebbe quell' uomo che ha tradito la sua bandiera e che mi ha ucciso tre fratelli ? ... Parlate ! Voi gli avete uccisa la figlia , cavaliere . Tacete , per Iddio ! grido` il Corsaro . Non risvegliate il dolore che mi morde ancora il cuore . Orsu` , basta : dove si trova quell' uomo ? Al sicuro dai vostri attacchi . Lo vedremo : ditemi il luogo . Il vecchio esito` . Il Corsaro aveva alzata la spada . Un lampo terribile si sprigionava dai suoi occhi . Un ritardo di alcuni secondi e la punta scintillante dell' arma scompariva forse nel petto dell' intendente . A Vera Cruz , disse il vecchio , che si vedeva ormai perduto . Ah ! ... grido` il Corsaro . Si era alzato di scatto per dirigersi verso la porta , quando vide irrompere nella stanza Carmaux . Il filibustiere aveva il volto molto oscuro ed i suoi sguardi tradivano una viva inquietudine . Partiamo , Carmaux , gli disse il Corsaro . So quanto desideravo sapere . Un momento , capitano . Che vuoi ? La casa e` circondata . Chi ci ha traditi ? chiese il Corsaro guardando minacciosamente don Pablo . Chi ? ... Quel gobbo maledetto che lasciammo in liberta` , disse Carmaux . Abbiamo commessa un' imprudenza che forse pagheremo cara , capitano . Sei certo che la via sia occupata dagli spagnuoli ? Ho veduto io , con questi occhi , due uomini nascondersi nel portone che sta di fronte a questa casa . Bella forza contro di noi ! disse il Corsaro con disprezzo . Ve ne possono essere altri in agguato nelle viuzze vicine , signore , disse Carmaux . Il Corsaro stette un momento pensieroso poi volgendosi verso don Pablo , gli disse : Non v' e` in questa casa qualche uscita segreta ? Si` , signor cavaliere , disse il vecchio , mentre un lampo gli balenava negli sguardi . Voi ci farete fuggire . Ad una condizione pero` . Quale ? Di abbandonare i vostri progetti di vendetta contro il mio signore . Volete scherzare , signor de Ribeira ? chiese il Corsaro con tono beffardo . No , cavaliere . Il signor di Roccabruna non accettera` mai tali condizioni . Vi sono centocinquanta soldati in Puerto Limon . Non mi fanno paura . Io ho a bordo del mio legno centoventi lupi di mare capaci di affrontare un reggimento intero . La vostra Folgore non e` ancorata dinanzi a questa casa , cavaliere . La raggiungeremo egualmente , signor mio . Voi non conoscete il passaggio segreto . Lo sapete bene voi . Non ve lo indichero` se prima non mi avrete giurato di lasciare in pace il duca di Wan Guld . Ebbene , vediamo , disse il Corsaro con voce stridula . Armo` rapidamente una pistola e puntandola sul vecchio , grido` : O tu ci guidi al passaggio segreto od io ti uccido : scegli ! IL TRADIMENTO DELL' INTENDENTE Don Pablo de Ribeira , dinanzi a quella minaccia , era diventato pallidissimo . Istintivamente la sua destra era corsa all' impugnatura della spada , essendo stato in altri tempi un valorosissimo uomo di guerra , ma vedendo Carmaux avanzarsi pure , credette inutile opporre qualsiasi resistenza . D' altro canto era certo di lasciare la vita , anche se avesse avuto di fronte il Corsaro solo , non ignorando con quale formidabile spadaccino avrebbe avuto da fare . Cavaliere , disse , sono nelle vostre mani . Mi condurrete al passaggio segreto ? Cedo alla violenza . Precedeteci . Il vecchio prese un doppiere che stava su di un cassettone , lo accese , poi fece cenno al Corsaro di seguirlo . Carmaux aveva gia` chiamati i suoi due compagni . Dove si va ? chiese Wan Stiller . Pare che si fugga , rispose Carmaux . Intanto don Pablo era uscito dalla stanza e si era inoltrato in un lungo corridoio sulle cui pareti si vedevano dei grandi quadri rappresentanti degli episodi della sanguinosa campagna di Fiandra e dei ritratti che dovevano forse raffigurare degli antenati del duca Wan Guld . Il Corsaro lo aveva seguito tenendo la spada sguainata e la sinistra appoggiata al calcio d' una delle sue due pistole . Diffidava gia` del vecchio . Giunti all' estremita` della galleria , don Pablo si arresto` dinanzi ad un quadro piu` grande degli altri , poi appoggio` un dito sulla cornice , e per qualche istante , lo fece scorrere lungo una scanalatura . Ad un tratto il quadro si stacco` , abbassandosi fino al suolo , lasciando vedere un' apertura tenebrosa , capace di lasciar passare due persone insieme . Un buffo di vento umido usci` , facendo vacillare le candele del doppiere . Ecco il passaggio , disse il vecchio . Dove conduce ? chiese il Corsaro con tono diffidente . Gira intorno alla casa e finisce in un giardino . Lontano ? Cinque o seicento passi . Passate . Il vecchio esito` . Perche` devo seguirvi ancora ? chiese . Non vi basta che vi abbia condotti fino qui ? Chi ci assicura che voi ci avete messi sulla buona via ? Il vecchio corrugo` la fronte , guardando sospettosamente il Corsaro , poi si caccio` nel tenebroso passaggio . I quattro filibustieri lo seguirono in silenzio , senza abbandonare le loro armi . Una scala che scendeva tortuosamente , si trovava al di la` del passaggio . Era strettissima e pareva che fosse stata costruita nello spessore d' una muraglia . Il vecchio scese lentamente , tenendo una mano sulle candele , onde il vento che saliva non le spegnesse , poi s' arresto` dinanzi ad una galleria sotterranea . Siamo a livello della strada , disse . Non avete da fare altro che camminare sempre dritti . Sara` vero quello che voi dite , ma noi non vi lasceremo . Siete pregato di andare innanzi , disse il Corsaro . Il vecchio trama qualche cosa , mormoro` Carmaux . E` gia` la terza volta che cerca di piantarci . Il signor de Ribeira , quantunque di malavoglia , si era inoltrato in un sotterraneo basso e stretto . L' umidita` era copiosissima . Dalle volte cadevano dei goccioloni e le pareti erano tutte bagnate . Si sarebbe detto che sopra scorreva qualche torrente o qualche fiumicello ; buffi d' aria giungevano dall' oscurita` , minacciando ad ogni istante di spegnere le candele . Don Pablo si avanzo` per circa cinquanta passi , poi s' arresto` bruscamente , mandando un grido . Quasi nell' istesso momento le candele si spensero e l' oscurita` piombo` nella galleria . Il Corsaro si era slanciato per impedire a don Pablo di allontanarsi . Con suo grande stupore non trovo` nessuno dinanzi a se` . Dove siete ? grido` . Rispondete o faccio fuoco ! Un colpo sordo che pareva fosse stato prodotto da una porta massiccia che si chiudeva , rimbombo` a pochi passi . Tradimento ! grido` Carmaux . Il Corsaro aveva puntata una pistola . Un lampo ruppe le tenebre , seguito da uno sparo . Il vecchio e` scomparso ! grido` il signor di Ventimiglia . Questo tradimento dovevo aspettarmelo . Alla luce della polvere accesa , aveva veduto a pochi passi una porta la quale sbarrava la galleria . L' intendente del duca , approfittando dell' oscurita` , doveva averla chiusa dopo averla varcata . Accendete un lume , una miccia , un pezzo d' esca , qualche cosa insomma . disse il Corsaro . Ho trovato una candela , padrone , disse il negro . Deve essere caduta dal doppiere . Wan Stiller estrasse l' acciarino ed un pezzo d' esca ed accese la candela . Vediamo disse il Corsaro . S' accosto` alla porta e la esamino` attentamente . S' avvide subito che da quella parte non v' era alcuna speranza d' uscita . Era massiccia , coperta da grosse lastre di bronzo , una vera porta corazzata . Per sfondarla ci sarebbe voluto un pezzo d' artiglieria . Il vecchio ci ha rinchiusi nel sotterraneo , disse Carmaux . Nemmeno la scure di compare sacco di carbone potrebbe sfondarla . La ritirata non c' e` forse ancora stata tagliata , disse il Corsaro . Affrettiamoci a ritornare nella casa del traditore . Rifecero la via percorsa , salirono la scala a chiocciola e giunsero all' uscita del passaggio segreto . Cola` pero` li attendeva una brutta sorpresa . Il quadro era stato ricollocato a posto ed avendolo il Corsaro percosso colla lama della spada , aveva dato un suono metallico . Una parete di ferro anche qui ! mormoro` egli . La faccenda comincia a diventare inquietante . Stava per volgersi verso Moko onde dargli il comando di assalire il quadro a colpi di scure , quando udi` delle voci . Alcune persone parlavano dietro il quadro . I soldati ? chiese Carmaux . Per le corna di Belzebu` ! Taci , disse il Corsaro . Due voci si udivano : una pareva d' una giovane donna , l' altra quella d' un uomo . Chi sono costoro ? si chiese il Corsaro . Accosto` un orecchio alla parete metallica e si pose in ascolto . Ti dico che il padrone ha rinchiuso qui dentro il gentiluomo , diceva una voce di donna . E` un gentiluomo terribile , Yara , rispose la voce dell' uomo . Esso si chiama il Corsaro Nero . Non lo lasceremo perire . Se noi aprissimo , il padrone sarebbe capace d' ucciderci . Non sai che i soldati sono giunti ? So che occupano le viuzze vicine . Lasceremo noi assassinare quel bel gentiluomo ? ... Vi ho detto che e` un filibustiere della Tortue . Io non voglio che muoia , Colima . Quale capriccio ! ... Yara cosi` vuole . Pensate al padrone . Io non l' ho mai temuto . Obbedisci , Colima . Chi sono costoro ? si chiese il Corsaro che non aveva perduta una sillaba di quella conversazione . Pare che vi sia qualcuno che s' interessa di me e ... Non prosegui` . La molla esterna era scattata con un stridi`o prolungato e la piastra metallica che corazzava il quadro era discesa , lasciando libero il passaggio . Il Corsaro si era spinto innanzi colla spada tesa , pronto a ferire , ma subito si trattenne facendo un gesto di stupore . Dinanzi a lui stava una bellissima fanciulla indiana , ed un giovane negro il quale reggeva un pesante candeliere d' argento . Quella giovanetta poteva avere sedici anni e come si disse era bellissima , quantunque la sua pelle avesse una tinta leggermente ramigna . La sua corporatura era elegantissima , con una vitina cosi` stretta che due mani sarebbero bastate a stringerla . Aveva due occhi splendidi e neri come carbonchi , ombreggiati da due ciglia foltissime e lunghe ; il nasino diritto , quasi greco , le labbra piccine , vermiglie , che mostravano dei denti piu` brillanti delle perle ; dei capelli lunghissimi , neri come le ali dei corvi , gli scendevano , in pittoresco disordine , sulle spalle , formando come un mantello di velluto . Anche il costume che indossava era graziosissimo . La sua gonnellina di stoffa rossa era ricamata con pagliuzze d' argento e adorna di piccole perle ; la sua camicia , assai attillata ed abbellita da pizzi , era pure cosparsa di pagliuzze d' oro e alla cintura aveva una grande sciarpa a smaglianti colori , terminante in una quantita` di fiocchetti di seta . I suoi piedi , piccoli forse come quelli delle cinesi , sparivano entro delle graziose babbucce di pelle gialla pure ricamate in oro , e agli orecchi portava due grandi anelli di metallo ed al collo numerosi monili di grande valore . Il suo compagno invece , un negro di diciotto o vent' anni , aveva le labbra molto tumide , gli occhi grandissimi che parevano di porcellana e una capigliatura assai cresputa . Con una mano reggeva il candeliere , coll' altra invece impugnava una specie di coltellaccio ricurvo , arma usata dai piantatori . Vedendo il Corsaro in quell' attitudine minacciosa , la giovane indiana aveva fatto due passi indietro , mandando un grido di sorpresa ed insieme di gioia . Il bel gentiluomo ! aveva esclamato . Chi siete voi ? chiese il Corsaro balzando a terra . Yara , rispose la giovane indiana con un tono di voce argentino . Non ne so piu` di prima ; d' altronde non mi preme avere maggiori spiegazioni . Ditemi invece se la casa e` assediata . Si` , signore . E don Pablo de Ribeira , dov' e` ? Non l' abbiamo piu` veduto . Il Corsaro si volse verso i suoi uomini , dicendo : Non abbiamo un istante da perdere . Forse siamo ancora in tempo . Senza nemmeno occuparsi del negro e dell' indiana aveva infilato il corridoio per giungere alla scala , quando si senti` prendere dolcemente per la falda dell' abito . Si volse e vide l' indiana . Il bel volto della giovane tradiva un' angoscia cosi` profonda , che ne fu stupito . Che cosa desideri ? le chiese . Non voglio che vi uccidano , signore , rispose Yara con voce tremante . Cosa importa a te ? chiese il Corsaro , con accento meno duro . Gli uomini che sono in agguato nelle vie vicine , non vi risparmierebbero . E nemmeno noi risparmieremo loro . Sono molti , mio signore . Pure bisogna che esca da qui . La mia nave m' aspetta alla bocca del porto . Invece di andare incontro a quei soldati , fuggite . Sarei ben lieto di poter andarmene senza impegnare battaglia , ma vedo che non vi e` che questa scala . Il sotterraneo e` stato chiuso da don Pablo . Vi e` un solaio ; potete nascondervi . Io , il Corsaro Nero ! ... Oh ! ... Mai , mia fanciulla . Tuttavia grazie del tuo consiglio ; ti saro` sempre riconoscente . Ti chiami ? Yara , vi ho detto . Non scordero` questo nome . Le fece un gesto d' addio e scese le scale preceduto da Moko e seguito da Carmaux e da Wan Stiller . Giunti nel corridoio , si arrestarono un momento per armare i moschetti e le pistole , poi Moko apri` risolutamente la porta . Che Dio vi protegga , mio signore ! grido` Yara che si era fermata sul pianerottolo . Grazie , buona fanciulla , rispose il Corsaro , slanciandosi nella via . Adagio , capitano , disse Carmaux , arrestandolo . Vedo delle ombre presso l' angolo di quella casa . Il Corsaro si era fermato . L' oscurita` era tale da non potersi distinguere una persona alla distanza di trenta passi e per di piu` pioveva a dirotto . I lampi erano cessati , non cosi` il ventaccio , il quale continuava a ululare entro le strette viuzze e sugli abbaini . Tuttavia il Corsaro aveva scorte le ombre indicate da Carmaux . Era impossibile sapere quante fossero , poche pero` non dovevano essere . Ci aspettavo , mormoro` il Corsaro . Il gobbo non ha perduto il suo tempo . Uomini del mare ! ... Noi daremo battaglia ! Si era gettato il grande mantello sul braccio sinistro e colla destra impugnava la spada , un' arma terribile in mano sua . Non volendo tuttavia affrontare subito il nemico , ignorando ancora con quante persone doveva misurarsi , invece di muovere verso quelle ombre che stavano in agguato , si tenne contro il muro . Aveva percorso dieci passi , quando si vide piombare addosso due uomini armati di spada e pistola . Si erano tenuti nascosti sotto un portone e vedendo apparire il formidabile Corsaro , si erano scagliati decisamente contro di lui , colla speranza forse di sorprenderlo . Il cavaliere non era pero` uomo da lasciarsi cogliere all' improvviso . Con un balzo da tigre evito` le due stoccate , poi a sua volta carico` facendo fischiare la sua lama . A voi , prendete ! grido` . Con un colpo ben aggiustato mando` uno dei due assalitori a terra , poi saltando via il ferito , si precipito` addosso al secondo . Questi , vedendosi solo , volse le spalle e fuggi` a rompicollo . Mentre il Corsaro si sbarazzava di quei due , Carmaux , Wan Stiller e Moko si erano scagliati contro un gruppo di persone , che era sbucato da una viuzza vicina . Lasciateli andare ! grido` il Corsaro . Era troppo tardi per trattenere lo slancio dei filibustieri . Resi furiosi dall' imminenza del pericolo , erano piombati addosso ai nemici con tale impeto , da sgominarli con pochi colpi di spada . Invece di fermarsi , si erano slanciati dietro ai fuggiaschi urlando a squarciagola : Ammazza ! ... Ammazza ! In quel momento un drappello sbucava da un' altra viuzza . Era composto di cinque uomini , tre armati di spada e due di moschetto . Vedendo il Corsaro Nero solo , mandarono un urlo di gioia e gli si avventarono contro , gridando : Arrenditi o sei morto ! Il signor di Ventimiglia si guardo` intorno e non pote` trattenere una sorda imprecazione . Si appoggio` al muro per non venire circondato e impugno` una delle due pistole che portava alla cintura , gridando con quanta voce aveva : A me , filibustieri ! La sua voce fu soffocata da uno sparo . Uno dei cinque uomini aveva fatto fuoco , mentre gli altri sguainavano le spade . La palla si schiaccio` contro il muro , a pochi pollici dalla testa del cavaliere . Questi punto` la pistola e fece fuoco a sua volta . Uno dei due moschettieri , colpito in pieno petto , cadde fulminato , senza mandare un grido . Ripose l' arma scarica ed impugno` la seconda , ma la polvere non s' accese . Maledizione ! esclamo` . Arrendetevi ! gridarono i quattro spagnuoli . Eccovi la risposta ! urlo` il Corsaro . Si stacco` dal muro e con un salto fulmineo piombo` addosso a loro , menando stoccate a destra ed a manca . Il secondo moschettiere cadde . Gli altri pero` si gettarono dinanzi al Corsaro chiudendogli nuovamente il passo . A me filibustieri ! grido` ancora il cavaliere . Gli risposero invece alcuni spari . Pareva che all' estremita` della viuzza i suoi uomini avessero impegnato un disperato combattimento , poiche` si udivano urla , bestemmie , gemiti e uno scrosciare di ferri . Potendo venire circondato , si mise a retrocedere a passi lesti , per appoggiarsi nuovamente al muro . I tre spadaccini lo incalzavano vivamente vibrandogli stoccate su stoccate , premurosi di finirla prima del ritorno dei filibustieri . Dopo quindici passi , il cavaliere senti` dietro di se` un ostacolo . Allungando la sinistra si accorse di trovarsi dinanzi ad una porta . In quel momento udi` in alto un grido di donna . Colima ! ... Lo uccidono ! ... La fanciulla indiana ! esclamo` il Corsaro , continuando a difendersi . Benissimo ! Posso sperare in qualche aiuto ! Abilissimo spadaccino , parava le botte con prontezza fulminea , e ne vibrava altrettante . Tuttavia aveva molto da fare a far fronte a quelle tre spade che cercavano di giungergli al cuore , anzi due puntate lo avevano gia` raggiunto stracciandogli il giustacuore e toccandogli le carni . Ad un tratto ricevette una stoccata sotto il fianco destro , in direzione del cuore . La paro` in parte col braccio sinistro , ma non pote` impedire alla lama di penetrargli nelle carni . Ah ! ... Cane ! ... urlo` scartando bruscamente a sinistra . Prima che il suo feritore avesse potuto liberare la punta della spada imbrogliatasi fra le pieghe del mantello , vibro` un colpo disperato . La lama colpi` l' avversario in mezzo alla gola , troncandogli la carotide . E tre ! grido` il Corsaro , parando una nuova stoccata . Prendi allora questa ! disse uno dei due spadaccini . Il Corsaro aveva fatto un salto indietro mandando un grido di dolore . Toccato , disse . Addosso , Juan ! grido` il feritore , volgendosi verso il compagno . Una nuova stoccata e lo finiremo ! Non ancora ! urlo` il Corsaro , scagliandosi impetuosamente sui due assalitori . Prendete queste . Con due terribili stoccate rovescio` , un dietro l' altro , i due spadaccini , ma quasi subito si senti` mancare le forze mentre dinanzi agli occhi gli si stendeva come un velo sanguigno . Carmaux ! ... Wan Stiller ! ... Aiuto ! ... mormoro` con voce semispenta . Si porto` una mano al petto e la ritrasse bagnata di sangue . Retrocesse fino alla porta contro la quale si appoggio` . La testa gli girava e sentiva negli orecchi un sordo ronzi`o . Carmaux ! ... mormoro` un' ultima volta . Gli parve di udire dei passi precipitati , poi le voci dei suoi fedeli corsari , quindi una porta aprirsi . Vide confusamente un' ombra dinanzi a se` e gli parve che due braccia lo stringessero , poi non seppe piu` nulla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Quando torno` in se` , non si trovava piu` nella strada ove aveva sostenuto quel sanguinosissimo combattimento . Era invece adagiato su di un comodo letto , adorno di cortine di seta azzurra , frangiate in oro , con dei guanciali candidissimi abbelliti da trine di valore . Un visino grazioso stava curvo su di lui , spiando ansiosamente i suoi piu` piccoli movimenti . Lo riconobbe subito . Yara ! disse . La giovane indiana si era alzata precipitosamente . I grandi , e dolci occhi di quella creatura erano ancora umidi come se avessero pianto . Cosa fai qui , fanciulla ? le chiese il Corsaro . Chi mi ha portato in questa stanza ? Ed i miei uomini dove sono ? Non muovetevi , signore , disse la giovane . Dimmi dove sono i miei uomini , ripete` il Corsaro . Odo un fragor d' armi giu` nella via . I vostri uomini sono qui , ma ... Continua , disse il Corsaro vedendola esitante . Guardano la scala , signore . Perche` ? Avete dimenticato gli spagnuoli ? Ah ! ... Stordito ! ... Sono qui gli spagnuoli ? Hanno circondato la casa , signore , rispose la giovane con voce angosciata . Mille tuoni ! ... Ed io sono a letto ! Il Corsaro fece atto di gettarsi giu` ; un dolore acuto lo trattenne . Sono ferito , esclamo` . Ah ! ... Ora mi ricordo tutto ! Solo in quel momento si accorse di avere il petto fasciato da un lino candidissimo e d' aver le mani lorde di sangue . Non ostante il suo coraggio , impallidi` . Sarei forse impossibilitato a difendermi ? si chiese con ansieta` . Io ferito e gli spagnuoli che ci assediano e che forse minacciano anche la mia Folgore ! Yara , fanciulla mia , cos' e` accaduto dopo che io smarrii i sensi ? Vi ho fatto portare qui dai due paggi del mio padrone e da Colima , rispose la giovane indiana . Io avevo supplicato il negro di accorrere in vostro aiuto , ma egli non aveva osato uscire finche` vi erano degli spagnuoli sulla via . Chi mi ha fasciato ? Io ed uno dei vostri uomini . Sono tornati tutti ? Si` , signore . Uno di loro aveva numerose scalfitture ed anche il negro perdeva sangue da un braccio . E perche` non sono qui ? I due bianchi vegliano sulla scala , il negro si e` posto a guardia del passaggio segreto . Vi son molti nemici nei dintorni ? Lo ignoro , mio signore . Colima ed i due valletti sono fuggiti prima che i soldati giungessero ed io non ho lasciato un solo istante il vostro letto . Grazie della tua affezione e delle tue cure , mia brava fanciulla , disse il Corsaro , posando una mano sul capo della giovane indiana . Il Corsaro Nero non ti scordera` . Allora mi vendichera` ! esclamo` l' indiana mentre un cupo lampo balenava nei suoi grandi occhi neri . Cosa vuoi dire ? In quell' istante si udi` al di fuori rimbombare un colpo di moschetto , poi la voce di Carmaux a tuonare : Badate ! ... Vi e` una bomba dietro alla porta ! ... Il Corsaro Nero vedendo la sua spada appoggiata ad una sedia vicina , l' afferro` e fece nuovamente atto di gettarsi giu` . La giovane indiana lo trattenne , cingendolo con ambe le braccia . No , mio signore , grido` ella , vi ucciderete ! ... Lasciami andare ! No , capitano , voi non lascerete il letto , disse Carmaux entrando . Gli spagnuoli non ci tengono ancora . Ah ! Sei tu , mio bravo ? disse il Corsaro . Siete tutti valorosi , lo so , eppure troppo pochi per difendervi da un assalto generale . Non voglio mancare al momento opportuno . E le vostre ferite ? Mi sembra di potermi ancora reggere , Carmaux . Le hai esaminate ? Si` , capitano . V' hanno dato una stoccata superba un po' sotto al cuore . Se la lama non avesse incontrata una costola vi avrebbe attraversato il corpo . Non e` grave pero` . Questo e` vero , signore , rispose Carmaux . Io credo che in una dozzina di giorni potrete ricominciare a dare stoccate . Dodici giorni ! Sei pazzo , Carmaux ? Vi sono due buche da turare . Un po' piu` sotto vi hanno fatto un secondo occhiello , molto meno profondo del primo forse , pero` piu` doloroso . Quelle due stoccate le avete pagate con usura perche` ho veduto giu` , presso il portone , tre morti e due feriti . E voi ne avete date ? chiese il Corsaro . Abbiamo gettato a terra una mezza dozzina d' uomini , non ricevendo in cambio che poche graffiature . Noi eravamo convinti che voi ci aveste seguiti , per cio` avevamo continuata la carica per sbarazzarvi la via . Quando ci accorgemmo che voi invece eravate rimasto indietro , cercammo di tornare sui nostri passi . Gli spagnuoli , che avevano fatto il loro piano per isolarvi , ci diedero addosso per impedirci di accorrere in vostro aiuto . Come avete saputo che io mi trovavo qui ? Fu questa brava fanciulla ad avvertirci . Ed ora ? Siamo assediati , capitano . Sono molti i nemici ? L' oscurita` non mi ha permesso ancora di valutare il loro numero , disse Carmaux . Sono convinto che siano in molti . Sicche` la nostra situazione e` grave . Non lo nego , tanto piu` che dobbiamo difenderci anche entro la casa . Gli spagnuoli possono entrare servendosi del passaggio segreto . Il pericolo maggiore sta precisamente in quel passaggio , disse la giovane indiana . Don Pablo ha la chiave della porta di ferro . Mille balene ! esclamo` Carmaux . Se i nemici ci assalgono d' ambo le parti non so se potremo resistere a lungo . Ci basterebbe pero`poter resistere otto o dieci ore . Il signor Morgan , non vedendoci tornare a bordo , s' immaginera` che qualche cosa di grave e` avvenuto e mandera` a terra un forte drappello per venirci a cercare . Potrete resistere fino all' alba ? Gli spagnuoli possono scalare le finestre e forzare contemporaneamente il passaggio segreto . Signore , disse la giovane indiana che non aveva perduta una sola sillaba di quella conversazione . Vi e` un luogo dove potreste resistere a lungo . Qualche cantina ? chiese Carmaux . No , nella torricella . Mille balene ! Vi e` una torricella in questa casa ? Allora noi siamo salvi ! Se e` molto alta noi potremo fare dei segnali all' equipaggio della Folgore . ASSEDIATI NELLA TORRICELLA Cinque minuti dopo il Corsaro Nero , portato a braccia dai suoi fidi marinai , si trovava nella torricella della casa del signor de Ribeira . Anche la giovane indiana aveva voluto seguirlo , non ostante i consigli di Carmaux , a cui spiaceva molto esporre quella brava giovane ai pericoli d' un assedio . Quella torricella era una piccola costruzione , non molto alta e non molto resistente , divisa in due stanzette circolari e comunicanti , per mezzo d' una scala di legno , coi solai della casa . Quantunque non si elevasse molto , dalle finestre del piano superiore si dominava non solo tutta la cittadella , bensi` anche il porto , in mezzo al quale si trovava ancorata la Folgore . Carmaux , fatto adagiare il suo capitano su di un vecchio letto fuori d' uso , si era affrettato ad affacciarsi alla finestrina che guardava verso il porto . Vedendo i fanali della Folgore , non pote` trattenere un grido di gioia . Per centomila balene ! esclamo` . Da questa fortezza noi potremo scambiare dei segnali colla nostra nave . Ah ! miei cari signori spagnuoli , noi vi daremo ancora molto filo da torcere . L' hai veduta la mia nave ? gli chiese il Corsaro , non senza una certa commozione . Si` , capitano , rispose Carmaux che era rientrato . Allora bisogna cercare di resistere fino all' arrivo dei rinforzi che ci mandera` Morgan . Questa piccola fortezza non mi pare in cattivo stato . Occupatevi della scala . Compare sacco di carbone e Wan Stiller stanno gia` spezzandola . Anzi ho raccomandato loro di portar qui i rottami . Cosa vuoi farne Carmaux ? Ci servira` per accendere un bel fuoco sulla torricella . Il signor Morgan comprendera` il segnale , spero . Bastera` accenderlo tre volte con un intervallo di cinque minuti , disse il Corsaro . Morgan sapra` subito che noi siamo in pericolo e che abbiamo bisogno di aiuti . In quel momento udirono , giu` nella via , un fracasso indemoniato . Pareva che delle persone cercassero di sfondare qualche porta o qualche finestra . Sono i nostri uomini che demoliscono la scala ? chiese il Corsaro . No , capitano , rispose Carmaux che si era affacciato alla finestrina della torre . Sono gli spagnuoli . Forzano l' entrata ? Sfondano la porta servendosi d' una trave . Allora fra poco saranno qui . Troveranno un osso duro da rompere , rispose Carmaux . Andiamo a barricare il passaggio della torricella . Mille balene ! Che hai ? chiese il Corsaro . Un assediato senza viveri e` un uomo morto . Prima di barricarci pensiamo a procurarci qualche cosa da porre sotto i denti . Non preoccupatevi , disse la giovane indiana . Ci penso io a procurarvi dei viveri . La piccina ha del fegato , disse Carmaux vedendola scendere tranquilla come se dovesse compiere una cosa semplicissima . Seguila , gli disse il Corsaro . Se gli spagnuoli la sorprendono a portarci dei viveri , potrebbero ucciderla . Carmaux snudo` la sciabola e scese dietro alla giovane , deciso a proteggerla a qualsiasi costo . Wan Stiller e Moko , armati di scure , stavano per tagliare la scala onde impedire agli spagnuoli di salire al piano superiore , nel caso che fossero riusciti a sfondare la porta della torretta . Un momento , amici , disse loro Carmaux . Prima i viveri , poi la scala . Aspettiamo i tuoi ordini , rispose Wan Stiller . Intanto vieni con me . Cercheremo di provvederci di buone bottiglie . Don Pablo deve averne di quelle molto vecchie che faranno bene al nostro capitano . Vi e` qui una cesta che sembra fatta appositamente per contenerle , disse l' amburghese , impadronendosi d' un grande paniere che si trovava in un angolo della stanzetta . Lasciarono il loro rifugio ridiscendendo negli appartamenti di don Pablo . La giovane indiana era gia` entrata in una stanza dove si conservavano le provviste della casa e , riempito un paniere di ogni specie di vivande , tornava frettolosamente nella torretta . Carmaux e Wan Stiller vedendo molte bottiglie polverose allineate su d' uno scaffale , s' affrettarono ad impadronirsene . Tuttavia ebbero anche il buon senso di prendere due secchi ripieni d' acqua . Stavano per slanciarsi fuori , quando nel corridoio inferiore udirono dei passi affrettati . Vengono ! esclamo` Carmaux , impadronendosi rapidamente del paniere . Infilarono il corridoio che conduceva nella torricella , affrettando la corsa . Stavano per entrare nella porticina , dietro la quale li attendeva compare sacco di carbone , quando all' estremita` opposta videro comparire un soldato . Ehi ! ... Alt o faccio fuoco ! grido` lo spagnuolo . Appiccati ! rispose . Uno sparo rintrono` e la palla ando` a forare precisamente uno dei due secchi che portava l' amburghese . L' acqua zampillo` attraverso il foro . Carmaux chiuse in fretta la porta mentre delle urla di rabbia echeggiavano nel corridoio . Barrichiamoci ! grido` al negro . In quella stanza vi erano parecchi mobili fuori d' uso ; dei tavoli , una credenza monumentale , dei canterani e parecchie sedie molto pesanti . In pochi minuti accumularono quei mobili dinanzi alla porta formando una barricata cosi` massiccia , da sfidare le palle dei moschetti . Devo tagliare la scala ? chiese Moko . Non ancora , rispose Carmaux . Ne avremo sempre il tempo . Assaliranno la porta . E noi risponderemo , Compare sacco di carbone . Bisogna cercare di resistere piu` che si puo` . D' altronde le munizioni non ci fanno difetto . Io ho cento cariche . Ed io e Wan Stiller ne abbiamo altrettante , senza contare le pistole del capitano . In quel momento gli spagnuoli giungevano dietro alla porta . Aprite o vi uccideremo tutti ! grido` una voce imperiosa , martellando le tavole col calcio d' un moschetto . Adagio , signor mio , rispose Carmaux . Non bisogna avere tanta fretta , che diavolo ! Un po' di pazienza , mio bel soldato . Sono un ufficiale e non un soldato . Ho molto piacere di saperlo , disse Carmaux con voce ironica . V' intimo la resa . Oh ! E subito . Uh ! che furia ! Non abbiamo tempo da perdere noi . Noi invece ne abbiamo molto , disse Carmaux . Non scherzate ; potreste pentirvi . Parlo seriamente . Vi pare che questo sia il momento di scherzare ? Il comandante della citta` vi promette salva la vita . Purche` ce ne andiamo ? Ma se non desideriamo altro ! Ad una condizione pero` . Ah ! Vi sono delle condizioni ? Che cediate a noi la vostra nave , armi e munizioni comprese , disse l' ufficiale . Mio caro signore , voi avete dimenticato tre cose . E quali ? Che noi abbiamo le nostre case alla Tortue ; che la nostra isola e` lontana e finalmente che noi non sappiamo camminare sull' acqua come S . Pietro . Vi si dara` una barcaccia onde voi possiate andarvene . Uhm ! Le barcacce sono incomode , mio signore . Io preferisco tornarmene alla Tortue colla Folgore . Allora vi appiccheremo , grido` l' ufficiale che solamente allora erasi accorto dell' ironia del filibustiere . Sia pure , badate pero` ai dodici cannoni della Folgore . Lanciano certi confetti da buttar giu` le vostre catapecchie e da radere al suolo anche il vostro forte . La vedremo . Ohe ! Buttate giu` quella porta ! Compare sacco di carbone , tagliamo la scala , disse Carmaux , volgendosi verso il negro . Salirono entrambi al piano superiore e con pochi colpi di scure spezzarono la scala , ritirando i rottami . Cio` fatto chiusero la botola mettendovi sopra una vecchia e pesante cassa . Ecco fatto , disse Carmaux . Ora salite se ne siete capaci . Sono gia` entrati gli spagnuoli ? chiese il Corsaro Nero . Non ancora , capitano , disse Carmaux . La porta e` solida e ben barricata e avranno molto da fare per forzarla . Sono in molti ? Lo credo capitano . Il Corsaro stette un momento silenzioso , poi chiese : Che ora abbiamo ? Sono le sei . Dobbiamo resistere fino alle otto di questa sera prima di fare il segnale a Morgan . Resisteremo , signore . Non perdete tempo , miei bravi . Quattordici ore sono lunghe . Andiamo , compare sacco di carbone , disse Carmaux , prendendo l' archibugio . Saro` anch' io della partita , disse l' amburghese . Fra noi tre faremo prodigi e impediremo agli spagnuoli l' entrata , almeno fino a questa sera . I tre valorosi riaprirono la botola e appoggiata un' asta della scala si lasciarono scivolare nel piano inferiore , decisi a farsi uccidere piuttosto che arrendersi . Gli spagnuoli intanto avevano cominciato ad assalire la porta , percuotendo le tavole coi calci dei loro moschetti , pero` fino a quel momento non avevano ottenuto alcun successo . Ci volevano delle scuri ed una catapulta per aprire una breccia in quella barricata massiccia . Appostiamoci dietro a questa credenza e appena vediamo una fessura , facciamo fuoco , disse Carmaux . Siamo pronti , risposero il negro e l' amburghese . Dopo un quarto d' ora , si udi` al di fuori una voce a gridare : Largo ! Qualche nuovo rinforzo ? chiese il negro , aggrottando la fronte . Temo qualche cosa di peggio , rispose Carmaux , con accento inquieto . Cosa vuoi dire , compare bianco ? Odi ! Un colpo tremendo , accompagnato da uno scricchioli`o prolungato , si fece udire . Adoperano la scure , disse l' amburghese . Si vede che hanno fretta di prenderci , disse il negro . Oh ! La vedremo , rispose Carmaux , armando l' archibugio . Spero che noi terremo loro testa finche` le tenebre ci permetteranno di fare il segnale a Morgan . Gli spagnuoli continuavano a percuotere con maggior accanimento . Oltre la scure facevano anche uso dei calci dei moschetti e degli spadoni , cercando di schiodare le tavole della porta . I tre filibustieri , non potendo pel momento respingere quell' attacco , lasciavano fare . Si erano inginocchiati dietro la credenza tenendo pronti gli archibugi e anche le loro corte sciabole . Che furia ! disse ad un tratto Carmaux . Mi pare che abbiano gia` aperta una fessura . Io vedo un buco , disse Moko , allungando rapidamente l' archibugio . Stava per far partire il colpo , quando una detonazione rintrono` . Una palla , dopo d' aver smussato un angolo della credenza , ando` a frantumare un vecchio candeliere che si trovava in un angolo della stanza . Ah ! Cominciano ! grido` Carmaux , facendo un salto indietro . Per bacco ! Bisogna che facciamo anche noi qualche cosa . S' avvicino` all' angolo della credenza che era stato smussato dalla palla e guardo` con precauzione , onde non ricevere una palla nel cranio . Gli spagnuoli erano riusciti ad aprire uno squarcio nella porta ed avevano introdotto un altro moschettone . Benissimo , mormoro` Carmaux . Aspettiamo che facciano fuoco . Con una mano afferro` l' archibugio e cerco` di spingerlo da una parte . Il soldato che lo aveva puntato , sentendo quell' urto , lascio` partire il colpo , poi ritiro` sollecitamente l' arma per lasciare il posto ad un altro . Carmaux , pronto come il lampo , avanzo` l' archibugio e lo punto` attraverso lo squarcio . Si udi` una detonazione seguita da un grido . Toccato ! disse Carmaux . E prendi questa ! urlo` una voce . Un altro sparo rimbombo` al di fuori e la palla , passando pochi pollici sopra il capo del filibustiere , spacco` di colpo la cornice superiore della credenza . Contemporaneamente alcuni colpi di scure , bene appioppati , staccavano una tavola della porta . Quattro o cinque archibugi ed alcune spade furono introdotte . Badate , grido` Carmaux ai compagni . Stanno per entrare ? chiese Wan Stiller , che aveva impugnato l' archibugio per la canna , onde servirsene come d' una mazza . C' e` tempo , rispose Carmaux . In quel momento una voce grido` : Vi arrendete si` o no ? Per farci fucilare ? No , signor mio , non ne ho nessun desiderio pel momento . Sfonderemo anche questo mobile che c' impedisce di entrare ! urlo` lo spagnuolo . Fate pure , mio caro signore . Vi avverto pero` che dietro la credenza vi sono anche dei tavoli , e dietro ai tavoli degli archibugi e degli uomini decisi a tutto . Vi appiccheremo tutti ! ... Avete almeno portato con voi la corda ? Abbiamo le cinghie delle nostre spade , canaglia ! ... Ci serviranno per strigliarvi per bene ! ... disse Carmaux . Compagni ! ... Fuoco su questi furfanti ! ... Quattro o cinque spari rimbombarono : le palle andarono a conficcarsi nella credenza , senza riuscire ad attraversare le massicce tavole . Che concerto clamoroso , disse Wan Stiller . Possiamo intuonare anche noi qualche pezzo rumoroso ? Siete liberi , rispose Carmaux . Allora cercheremo di fare qualche cosa . Wan Stiller striscio` lungo la credenza e raggiunse l' angolo opposto nel momento in cui gli spagnuoli , credendo di fugare gli avversarii , facevano una nuova e piu` rumorosa scarica . Ci siamo , disse . Uno lo faccio partire di certo per l' altro mondo . Un soldato aveva introdotto attraverso lo squarcio il suo spadone tentando di far saltare una tavola della credenza . Certo di non venire importunato dagli assediati , non si era nemmeno presa la briga di tenersi nascosto dietro la porta . Wan Stiller che lo aveva veduto , allungo` rapidamente l' archibugio e lascio` partire il colpo . Lo spagnuolo , colpito in pieno petto , lascio` cadere lo spadone , allargo` le braccia e cadde addosso ai compagni che gli stavano dietro . La palla lo aveva fulminato . Gli assalitori , spaventati da quell' inaspettata fucilata , retrocessero mandando urla di furore . Nell' istesso momento in lontananza si udi` a rombare cupamente il cannone . Carmaux aveva mandato un grido : E` un cannone da caccia della Folgore ! ... Tuoni d' Amburgo ! ... esclamo` Wan Stiller , diventando pallido come un cencio lavato . Cosa succede a bordo del nostro legno ? Che sia un segnale ? chiese Moko . O che stiano per assalire la nostra nave ? si chiese Carmaux , con angoscia . Andiamo a vedere ! ... grido` Wan Stiller . Stavano per slanciarsi verso la scala , quando nel corridoio s' udi` una voce a tuonare . Addosso , camerati ! ... Il cannone tuona nella baia ! ... Non mostriamoci da meno dei soldati del forte ! ... Per centomila squali ! ... urlo` Carmaux . Non ci lasciano un minuto di pace ! ... Attenti all' attacco ! ... Siamo pronti a riceverli , risposero Moko e Wan Stiller . Un secondo colpo di cannone rimbombo` verso la costa , seguito da una nutrita scarica di fucileria . Quasi nell' istesso momento i soldati del corridoio , come se avessero attinto novello coraggio in quelle scariche , si precipitarono addosso alla porta , martellandola furiosamente coi calci dei moschetti e cogli spadoni . Attenti , grido` Carmaux ai suoi compagni . Qui si giuoca la pelle o la liberta` ! L' ASSALTO ALLA FOLGORE Udendo quel primo colpo di cannone , il Corsaro Nero , che da qualche minuto , vinto dall' estrema debolezza causatagli dalla perdita del sangue , aveva chiuso gli occhi , erasi prontamente ridestato , alzandosi a sedere . La giovane indiana , che fino allora era rimasta accoccolata presso il letto , senza mai staccare gli occhi dal volto del ferito , era pure balzata in piedi , indovinando gia` da qual parte veniva quella rumorosa detonazione . E` il cannone , e` vero , Yara ? le chiese il Corsaro . Si` , mio signore , rispose la giovane indiana . E tuona dalla parte del mare ? Si` , verso la costa . Guarda cosa succede nella baia . Temo che quella cannonata sia partita dalla vostra nave . Morte dell' inferno ! esclamo` il Corsaro . Dalla mia nave ! ... Guarda Yara , guarda ! La giovane indiana si slancio` verso la finestra e guardo` in direzione della baia . La Folgore stava ancorata nel medesimo posto , pero` aveva messa la prora verso la spiaggia , in modo da dominare coi suoi sabordi di tribordo il fortino della citta` . Sul suo ponte , lungo le murate e sul cassero , si vedevano numerosi uomini a muoversi , mentre altri salivano rapidamente le griselle per prendere forse posizione sulle coffe . Otto o dieci scialuppe , cariche di soldati , s' erano allora staccate dalla spiaggia e si dirigevano verso la nave , mantenendo fra di loro una notevole distanza . Non era necessario essere pratici di cose guerresche , per comprendere che nella baia stava per avvenire un combattimento . Quelle scialuppe correvano rapide addosso alla nave , coll' intenzione di abbordarla e possibilmente di espugnarla . Signore , disse la giovane indiana con voce alterata . Si minaccia il vostro vascello . La mia Folgore ? grido` il Corsaro , facendo atto di gettarsi giu` dal letto . Cosa fate , mio signore ? chiese Yara , correndo presso di lui . Aiutami , fanciulla , disse il Corsaro . Non dovete muovervi , mio signore . Io sono forte , fanciulla mia . Le vostre ferite si riapriranno . Si rimargineranno piu` tardi odi ! Un altro colpo di cannone ! ... Senza attendere altro s' era avvolto in un ferraiuolo nero e con un potente sforzo di suprema volonta` era disceso dal letto , mantenendosi ritto senza alcun appoggio . Yara si era precipitata verso di lui , ricevendolo fra le braccia . Il Corsaro aveva fatto troppa fidanza sulle sue proprie forze e queste ad un tratto gli erano venute meno . Maledizione ! ... esclamo` , mordendosi le labbra a sangue . Essere impotente proprio in questo momento , quando la mia nave corre forse un grave pericolo ! ... Ah ! ... Quel sinistro vecchio finira` col portare sventura a tutti quelli della mia famiglia ! ... Yara , fanciulla mia , lascia che mi appoggi alle tue spalle . Stava per spingersi verso la finestra , quando vide comparire Carmaux . Il bravo filibustiere aveva il viso molto oscuro e lo sguardo inquieto . Capitano ! esclamo` , correndo verso di lui e stringendolo con ambe le braccia , onde meglio sorreggerlo . Si combatte in mare ? Si` , Carmaux . Mille squali ! ... E noi siamo qui , assediati , impotenti a portare aiuto alla nostra nave e con voi ferito . Morgan sapra` difenderla , mio bravo . Vi sono dei valorosi a bordo e dei buoni cannoni . Ma qui la nostra posizione e` insostenibile , capitano . Togliete la scala e salvatevi quassu` . E` quello che faremo fra poco . Alla finestra , amico . Si combatte fieramente nella baia . Un terzo , poi un quarto colpo di cannone erano rimbombati sul mare e si udivano pure frequenti scariche di moschetteria . Carmaux e Yara portarono , quasi di peso , il Corsaro , facendolo sedere dinanzi alla piccola finestra della torricella . Da quel luogo elevato lo sguardo spaziava liberamente su tutta la citta` e dominava interamente la baia ed anche un immenso tratto di mare . La battaglia fra la Folgore e le scialuppe montate dalla guarnigione del fortino , era di gia` stata impegnata con molto slancio d' ambe le parti . La nave , che non voleva abbandonare la baia senza aver prima imbarcato il suo capitano , s' era fortemente ancorata a trecento metri dalla spiaggia , presentando agli assalitori il suo tribordo mentre i suoi uomini s' erano sdraiati dietro alle murate , pronti a tempestare il nemico coi loro lunghi fucili . I due cannoni da caccia della coperta avevano gia` tuonato ripetutamente contro i nemici ed i loro colpi non erano andati perduti . Una scialuppa , colpita in pieno da una palla , era stata gia` sommersa e si vedeva il suo equipaggio a nuotare verso la spiaggia . Il Corsaro Nero con un solo sguardo si era subito reso conto della situazione . La mia Folgore dara` molto da fare agli assalitori , disse . Fra un quarto d' ora ben poche scialuppe rimarranno a galla . Temo pero` , mio capitano , che vi sia sotto qualche cosa di peggio , disse Carmaux . Non mi sembra naturale che quelle poche scialuppe muovano all' abbordaggio d' una nave cosi` formidabilmente armata . Anch' io ho questo sospetto , Carmaux . Vedi nulla al largo ? No , mio capitano . Come pero` vedete , la costa e` molto alta e quelle scogliere possono nascondere qualche nave . Tu credi ? chiese il Corsaro , con una certa ansieta` . Che gli spagnuoli attendano qualche aiuto dalla parte del mare . La mia Folgore presa fra due fuochi ! ... Il signor Morgan e` uomo da tenere testa a due avversari , signore . Va' a soccorrere i tuoi compagni , Carmaux . A me basta Yara . Credo che abbiano bisogno di me , disse il filibustiere , caricando precipitosamente il fucile . Mentre Carmaux correva in soccorso dell' amburghese e del negro , i quali cominciavano a trovarsi a mal partito in causa dei furiosi e replicati attacchi degli spagnuoli , nella piccola baia la battaglia prendeva proporzioni tremende . Le scialuppe , non ostante le terribili scariche della nave filibustiera , e le gravi perdite che subivano , correvano animosamente all' abbordaggio sostenendosi con un nutrito fuoco di fucileria ed incoraggiandosi con urla assordanti . Gia` tre scialuppe , sfondate dalle palle della filibustiera , erano andate a picco , pure le altre non si erano arrestate . Si erano disposte in forma di semicerchio per abbordare la nave da diverse parti e facevano forza di remi per giungere sotto i fianchi del legno e mettersi cosi` al riparo dai due cannoni da caccia della coperta che le danneggiavano gravemente con incessanti scariche di mitraglia . Anche il fortino , che dominava la parte meridionale della piccola baia , non era rimasto inoperoso . Quantunque la sua guarnigione non possedesse che piccoli pezzi di artiglieria , tuonava furiosamente , mandando parecchie palle sul ponte della nave . Non ostante quel doppio attacco , la nave filibustiera pareva se ne ridesse dei suoi avversarii . Sempre ferma sulle sue a`ncore , avvampava come un vulcano , coprendosi di fumo e di fiamme e facendo coraggiosamente fronte al fortino ed alle scialuppe . I suoi uomini , poi , aiutavano gli artiglieri , tirando con matematica precisione sugli equipaggi delle scialuppe e particolarmente sui rematori . Il Corsaro Nero , appoggiato al davanzale della finestra , seguiva attentamente i diversi episodii della battaglia . Pareva che non provasse piu` alcun dolore e talvolta si animava , minacciando col pugno ora il fortino ed ora le scialuppe . Animo , uomini del mare ! gridava . Giu` una buona scarica su quella scialuppa che sta per abbordarvi ! La` , cosi` va bene ! ... Non sono che nove ! Fuoco sul fortino ! Smantellate i suoi bastioni e fate saltare le sue artiglierie ! ... Viva la filibusteria ! Mio signore , non animatevi cosi` , gli diceva Yara , tentando , ma invano , di farlo sedere . Pensate che siete ferito . Incoraggiava i suoi valorosi marinai , additava loro i pericoli ed ammoniva ora gli uni ed ora gli altri come si trovasse anche lui sul ponte della nave e come se potessero udire la sua voce . Si era perfino dimenticato di Carmaux , di Wan Stiller e del negro che battagliavano ferocemente contro gli spagnuoli del corridoio . Ad un tratto un grido terribile gli sfuggi` . Maledizione ! Tre scialuppe , non ostante le tremende scariche dei filibustieri , erano giunte sotto la nave , mettendosi al riparo dalle artiglierie , mentre dietro la lunga penisola che si estendeva dinanzi alla baia erano improvvisamente comparse le altissime alberature di due navi . Signore ! grido` Yara che aveva pure scorto quei legni . La vostra Folgore sta per venire presa fra due fuochi ! Il Corsaro stava per rispondere , quando si videro irrompere nella stanza Carmaux , Moko e l' amburghese . Erano ansanti , trafelati e lordi di polvere da sparo . L' ultimo aveva anche il volto insanguinato , aveva ricevuto una puntata in mezzo alla fronte . Capitano ! grido` Carmaux , mentre Moko ritirava precipitosamente la scala e l' amburghese lasciava cadere la botola . La barricata non tiene piu` ! ... Sono gia` entrati gli spagnuoli ? chiese il Corsaro . Fra qualche minuto saranno sotto di noi . Morte dell' inferno ! E la Folgore sta per venire presa fra due fuochi ! Cosa dite , signore ? chiese l' amburghese , con spavento . Guardate ! I due filibustieri e Moko s' erano precipitati verso la finestra . Le due navi , poco prima segnalate dal Corsaro , erano comparse dinanzi alla baia chiudendo completamente il passo alla Folgore . Non erano due semplici velieri , bensi` due navi d' alto bordo , poderosamente armate e montate da numerosissimi equipaggi , due vere navi di combattimento insomma , capaci di misurarsi vantaggiosamente contro una piccola squadra . I filibustieri della Folgore , guidati da Morgan , non si erano pero` perduti d' animo , ne` si erano lasciati sorprendere . Con una celerita` prodigiosa avevano issate le a`ncore e spiegato il trinchetto , la maestra e la gabbia nonche` alcuni fiocchi , mettendosi subito al vento . Il Corsaro Nero ed i suoi compagni avevano dapprima creduto che Morgan avesse presa l' eroica risoluzione di scagliare la Folgore contro le due navi prima che si disponessero pel combattimento e tentare , con un attacco fulmineo , di guadagnare l' alto mare per sottrarsi all' impari lotta , ma s' erano subito accorti che tale non era l' intenzione dell' astuto luogotenente . La Folgore , approfittando d' un colpo di vento , si era dapprima sottratta abilmente all' abbordaggio delle prime scialuppe che l' avevano di gia` raggiunta , poi con una bordata erasi spinta entro il piccolo porto , riparandosi dietro un isolotto che s' inalzava fra la costa e la penisola , formando una specie di diga . Ah ! Bravo Morgan ! esclamo` il signor di Ventimiglia , che aveva ormai capita l' ardita manovra della Folgore . Egli salva la mia nave ! I due vascelli andranno pero` a scovarlo anche dietro l' isolotto , disse Carmaux . T' inganni , amico , rispose il signor di Ventimiglia . Non vi e` acqua sufficiente per navi di quella portata . Piu` tardi impediranno l' uscita a noi , signore . Questo lo si vedra` , Carmaux . Poi si chino` verso terra e parve che ascoltasse con profonda attenzione . Mi pare che gli spagnuoli abbiano gia` sfondata la barricata e che siano entrati . Bisogna impedire loro di entrare qui prima d' aver fatto il segnale , disse il Corsaro . E` gia` mezzogiorno . Per otto o nove ore possiamo tenerli lontani , rispose Carmaux . Animo , amici ! Barrichiamo la botola e apriamo qualche buco per passare le canne dei nostri archibugi . Mentre Carmaux ed i suoi compagni facevano i loro preparativi di difesa , le due navi d' alto bordo avevano gettato le a`ncore proprio dinanzi alla baia , tenendosi ad una distanza di duecento metri l' una dall' altra e presentando i tribordi verso la costa , onde scaricare delle intere bordate contro la Folgore , nel caso che questa avesse cercato di forzare il blocco . Morgan pero` non aveva alcuna intenzione di dare battaglia a quei grossi avversari . Quantunque avesse sotto di se` un equipaggio incanutito fra il fumo delle artiglierie e deciso a tutto , non si sentiva tanto forte da gettarsi sotto ai quaranta e piu` cannoni delle fregate , tanto piu` che il capitano era ancora a terra . Respinte , con alcune scariche bene aggiustate , le scialuppe che avevano tentato di abbordare la Folgore e ridotto al silenzio i pochi cannoni del fortino , aveva fatto calare le a`ncore dietro all' isolotto , tenendo pero` le vele basse sciolte , onde poter approfittare di qualsiasi avvenimento per forzare il passaggio o per assalire l' una o l' altra delle due fregate , se si fosse presentata l' occasione propizia . Le due navi nemiche , dopo alcune cannonate inefficaci , avevano messe in acqua alcune imbarcazioni le quali si erano dirette verso il fortino . Probabilmente i loro comandanti andavano ad accordarsi colla guarnigione per un nuovo attacco contro la Folgore . La faccenda comincia a diventare seria , mormoro` il Corsaro , che le aveva seguite cogli sguardi . Se riesco a liberarmi di questi soldati che ci tengono prigionieri , preparero` alle due fregate una ben brutta sorpresa . Vedo una grossa barca ancorata presso l' isolotto . Quella servira` magnificamente ai miei progetti . Yara , fanciulla mia , aiutami a tornare a letto . Siete stanco , mio signore ? chiese premurosamente la giovane indiana . Si` , rispose il Corsaro . Piu` che le ferite , l' emozione mi ha sfinito . Si stacco` da se` dalla finestra e appoggiandosi con una mano ad una spalla della fanciulla , torno` a coricarsi , mettendosi pero` dinanzi le pistole e la spada snudata . Ebbene , miei bravi , come va ? chiese a Carmaux ed ai suoi due compagni che erano occupati ad aprire dei buchi nella botola . Male , capitano , rispose Carmaux . Pare che questi dannati spagnuoli abbiano molta fretta di prenderci . Li vedi ? Si` , capitano . Sono molti ? Una ventina per lo meno . In quel momento si udi` un colpo cosi` violento che la botola parve si spezzasse . Carmaux , che stava coricato al suolo , spiando gli spagnuoli da una piccola fessura che aveva aperta nel tavolato , fu pronto ad alzarsi per afferrare l' archibugio . Nella stanza inferiore si udi` una voce imperiosa a gridare : Dunque , volete arrendervi si` o no ? Carmaux guardo` il Corsaro ridendo . Rispondi , gli disse questi . E per quale motivo volete che noi cediamo le armi ? Non vedete che siete gia` presi ? Veramente non ce ne siamo ancora accorti , rispose Carmaux . Possiamo farvi saltare in aria . E noi gettarvi addosso il pavimento e schiacciarvi tutti . Vi avverto che vi prenderemo egualmente ! urlo` lo spagnuolo . E noi vi aspettiamo . E che la vostra Folgore e` bloccata . Ha dei cannoni che non sono carichi di bombe di cioccolata . Camerati , sfondiamo la botola ! grido` lo spagnuolo . Amici , prepariamoci a buttare il pavimento sulla testa di quei signori , grido` Carmaux . Faremo di loro una superba marmellata ! L' ARRIVO DEI FILIBUSTIERI Dopo quello scambio di frasi ironiche e minacciose che dimostravano il buon umore degli assediati e la rabbia impotente degli assedianti , vi fu un breve silenzio che nulla di buono pronosticava . Si capiva che gli spagnuoli si preparavano ad un nuovo e piu` formidabile attacco per costringere quegli indemoniati filibustieri alla resa . Carmaux ed i suoi compagni , dopo essersi brevemente consigliati col loro capitano , si erano collocati intorno alla botola coi fucili armati , pronti a fare una buona scarica contro gli assalitori . Yara intanto , che s' era affacciata alla finestra , aveva recata la buona nuova che tutto era tranquillo nella piccola Baia di Puerto Limon e che le due fregate non avevano abbandonati i loro ancoraggi per tentare di dare addosso alla Folgore . Speriamo , aveva detto il Corsaro . Se possiamo resistere ancora cinque ore , forse verremo liberati dagli uomini di Morgan . Era appena trascorso un minuto , quando un secondo e piu` violento colpo risuono` sotto la botola , facendo trabalzare le casse che vi erano state accumulate sopra . Certo gli assedianti avevano adoperata qualche grossa trave , servendosene come d' un ariete . Mille squali ! esclamo` Carmaux . Se la continuano cosi` , manderanno in aria tutto il pavimento . C' e` il pericolo di cadere sulla testa degli assedianti . Un terzo colpo , che scosse perfino il letto su cui trovavasi il Corsaro , rimbombo` rovesciando parte delle casse e facendo saltare una tavola della botola . Fuoco la` dentro ! grido` il Corsaro , che aveva impugnato le pistole . Carmaux , Wan Stiller e Moko puntarono i fucili attraverso lo squarcio e fecero una scarica . Al di sotto si udirono urla di rabbia e di dolore , poi dei passi precipitosi che si allontanavano . Appena dispersosi il fumo , Carmaux guardo` attraverso la spaccatura e vide disteso al suolo , colle gambe e le braccia rattrappite , un giovane soldato . Presso di lui si vedevano altre macchie di sangue , indizio certo che quella scarica aveva fatto qualche altra vittima e ferite altre persone . Gli assedianti si erano affrettati a sgombrare la stanza rifugiandosi nel corridoio : pero` non dovevano essere molto lontani poiche` si udivano a chiacchierare . Eh ! ... non fidiamoci troppo , disse Carmaux . Stava per levarsi , quando una detonazione rimbombo` dietro la porta che metteva nel corridoio . Il berretto del filibustiere fu portato via netto . Mille diavoli ! esclamo` Carmaux , alzandosi sollecitamente . Pochi centimetri piu` in basso e quel proiettile mi scoperchiava il cranio . Non sei stato toccato ? gli chiese premurosamente il Corsaro , che aveva udito il sibilo della palla . No , capitano , rispose Carmaux . Pare che il demonio non voglia cessare dal proteggermi . Gli spagnuoli , credendo di aver ucciso quel terribile avversario , si erano affacciati alla porta , tenendosi nascosti dietro i rottami della credenza . Vedendo Wan Stiller ed il negro coi fucili puntati , erano retrocessi , non ignorando l' esattezza di tiro di quei fieri scorridori del mare . Alzate quelle casse e disponetele in modo da coprirvi dalle scariche degli spagnuoli . Non mancheranno di far fuoco attraverso lo squarcio . disse il Corsaro . L' idea e` buona , disse Wan Stiller . Costruiremo una barricata intorno alla botola . Manovrando con prudenza , onde evitare di ricevere qualche palla nel cranio , i tre filibustieri disposero le casse in modo da formare una specie di parapetto tutto intorno all' apertura , poi si sdraiarono al suolo , non perdendo di vista la porta del corridoio . Gli spagnuoli si erano accampati nel corridoio , certi di far capitolare presto o tardi gli assediati . Forse ignoravano che Yara aveva approvvigionati i suoi amici . Per tre ore nella torricella regno` una calma completa o quasi , non essendo stata interrotta che da qualche rado colpo di fucile sparato ora dagli assediati ed ora dagli assedianti , pero` verso le sei gli spagnuoli cominciarono a mostrarsi in buon numero presso la porta del corridoio , decisi , a quanto sembrava , a riprendere le ostilita` . Carmaux ed i suoi compagni , dai loro ripari avevano subito riaperto il fuoco , per tentare di ricacciarli nel corridoio ; tuttavia dopo alcune scariche gli spagnuoli , pur perdendo qualche uomo , erano riusciti , con una rapida irruzione , a riconquistare la stanza , celandosi dietro i rottami della credenza e delle tavole . I filibustieri , impotenti a far fronte alle nutritissime scariche degli avversarii , erano stati costretti ad abbandonare i ripari , riservandosi di tentare un supremo sforzo nel momento dell' assalto . La va male , disse Carmaux . E non ci manca che un' ora al tramonto ! ... Prepariamo intanto il falo` , disse il Corsaro . E` piatta la torricella , Yara ? Si` , mio signore , rispose la giovane indiana che si era rifugiata dietro al letto del capitano . Mi sembra pero` che non si possa raggiungere la cima . Per questo non preoccupatevi , capitano , disse Carmaux . Moko e` piu` agile d' una scimmia . Che si deve fare ? chiese il negro . Io sono pronto a tutto . Devi rischiare la pelle , compare sacco di carbone , disse Carmaux . Intanto fa' a pezzi la scala . Mentre i due filibustieri sparavano qualche fucilata contro gli spagnuoli per ritardare l' assalto , il negro con pochi e poderosi colpi di scure ruppe la scala , accumulando i rottami presso la finestra . E` fatto , disse . Ora si tratta di salire sulla torre per fare il segnale , disse il Corsaro Nero . La cosa non mi sembra difficile , capitano . Bada di non cadere . Siamo a trentacinque metri dal suolo . Non abbiate timore . Sali` sul davanzale della finestra e allungo` le mani verso l' orlo del tetto , provando dapprima la resistenza delle travi superiori . L' impresa era quanto mai pericolosa , non essendovi punti di appoggio , pero` il negro era dotato d' una forza prodigiosa e di tale agilita` da sfidare le scimmie . Guardo` in alto per evitare l' attrazione pericolosa del vuoto , poi con una spinta si isso` sul margine della piattaforma superiore , facendo forza di braccia . Ci sei , compare ? chiese Carmaux , che per un momento aveva abbandonato la barricata . Si` , compare bianco , rispose Moko , con un certo tremoli`o nella voce . Si puo` accendere il fuoco lassu` ? Si` , passami la legna . Lo sapevo io che il compare valeva meglio di una scimmia mormoro` Carmaux . Ecco pero` una manovra da far venire la febbre anche ad un primo gabbiere . Si arrampico` sul davanzale e passo` al negro i rottami della scala . Fra poco accenderai il falo` , gli disse . Un fuoco ogni due minuti . Benissimo , compare . Io torno al mio posto . Gli assedianti raddoppiavano in quel momento gli sforzi per espugnare la stanza superiore . Gia` avevano appoggiate per ben due volte delle scale all' orlo della botola , tentando di spingersi fino al parapetto formato dalle casse . Wan Stiller , quantunque solo , fino allora era riuscito a respingerli , tempestando i primi comparsi con tremende sciabolate . Vengo , amico ! grido` Carmaux , slanciandosi verso le casse . E vengo anch' io , urlo` il Corsaro , con voce tuonante . Impotente a frenarsi , si era gettato giu` dal letto , impugnando le due pistole e tenendo fra le labbra la sua terribile spada . Pareva che in quel momento supremo avesse riacquistato il suo vigore straordinario . Gli spagnuoli erano gia` arrivati al margine della botola e sparavano fucilate all' impazzata e vibravano furiose stoccate per allontanare i difensori . Un momento di ritardo e anche l' ultimo rifugio dei filibustieri sarebbe caduto nelle loro mani . Avanti , uomini del mare ! urlo` il Corsaro , che pareva fosse diventato un leone . Scarico` le sue due pistole in mezzo agli assedianti , poi , con alcuni colpi di spada bene aggiustati , rovescio` due soldati nella stanza inferiore . Quel colpo audace e , piu` di tutto , l' improvvisa comparsa del formidabile uomo , salvo` gli assediati . Gli spagnuoli , impotenti a far fronte alle archibugiate che sparavano Wan Stiller e Carmaux , balzarono precipitosamente giu` dalle scale salvandosi , per la terza volta , nel corridoio . Moko , da' fuoco alla legna ! grido` il Corsaro . E noi buttiamo giu` le scale ! disse Carmaux a Wan Stiller . Credo che per ora quei bricconi ne abbiano abbastanza . Il Corsaro si era rialzato , pallido come un cencio lavato . Quello sforzo supremo pareva che lo avesse esaurito . Yara ! esclamo` . La giovane indiana aveva avuto appena il tempo di riceverlo fra le sue braccia . Il Corsaro vi si era abbandonato mezzo svenuto . Mio signore ! esclamo` la giovane , con accento spaventato . Soccorso , signor Carmaux ! Mille squali ! grido` il filibustiere accorrendo . Lo prese fra le braccia e lo porto` sul letto , mormorando : Fortunatamente gli spagnuoli sono stati respinti a tempo . Appena adagiato , il Corsaro Nero aveva subito riaperti gli occhi . Morte dell' inferno ! esclamo` , facendo un gesto di collera . Intanto Carmaux si era slanciato verso la finestra . Un vivo bagliore si espandeva al di sopra della torricella , rompendo le tenebre gia` calate , con quella rapidita` che e` propria delle regioni intertropicali . Carmaux guardo` verso la piccola baia , dove si vedevano scintillare i grandi fanali rossi e verdi delle due fregate . Un razzo azzurro s' alzava in quel momento dietro l' isolotto che celava la Folgore . Sali` molto in alto , fendendo le tenebre con fantastica rapidita` e scoppio` proprio in mezzo alla baia , lanciando all' intorno una pioggia di scintille d' oro . La Folgore risponde ! grido` Carmaux , con voce gioconda . Moko , rispondi ancora al segnale . Si` , compare bianco , rispose il negro , dall' alto della torricella . Carmaux ! grido` il Corsaro . Di che colore era il razzo ? Azzurro , signore . Con pioggia d' oro , e` vero ? Si` , capitano . Guarda ancora . Un altro razzo , capitano . Verde ? Si` . Allora Morgan sta per venire in nostro aiuto . Ordina a Moko di scendere . Mi pare che gli spagnuoli tornino alla carica . Ora non li temo piu` , rispose il bravo filibustiere . Ehi , compare , lascia il tuo osservatorio e vieni in nostro aiuto . Il negro getto` sul fuoco tutta la legna che gli rimaneva , onde la fiamma servisse di guida agli uomini di Morgan , poi aggrappandosi alle travi del margine , si calo` con precauzione sul davanzale della finestra . Carmaux fu pronto a dargli una mano , aiutandolo a scendere . Gli spagnuoli erano tornati nella stanza inferiore , facendo una scarica tremenda contro le casse che formavano il parapetto della botola . Carmaux ed i suoi amici avevano avuto appena il tempo di gettarsi al suolo . Le palle , fischiando sopra le loro teste , andarono a scrostare le pareti , facendo cadere molto calcinaccio perfino sul letto del Corsaro . Subito dopo quella scarica avevano appoggiate due scale , slanciandosi intrepidamente all' assalto . Giu` le casse ! urlo` Carmaux . Le cinque casse che formavano il parapetto furono rovesciate entro la botola , piombando addosso agli spagnuoli che stavano salendo le due scale . Un urlo terribile segui` quella caduta . Uomini e scale andarono sottosopra , con un fracasso assordante . Subito dopo si udirono a breve distanza delle detonazioni e delle grida . Avanti , uomini del mare ! aveva gridato una voce . Il capitano e` qui ! Carmaux e Wan Stiller si erano precipitati verso la finestra . Nella via , una banda di uomini munita di torce a vento s' avanzava a passo di carica verso la casa di don Ribeira , sparando fucilate in tutte le direzioni , forse coll' idea di terrorizzare la popolazione e di costringerla a starsene tranquilla nelle proprie abitazioni . Carmaux aveva subito riconosciuto l' uomo che guidava quella banda . Il signor Morgan ! Capitano , siamo salvi ! Lui ! esclamo` il Corsaro , facendo uno sforzo per sollevarsi . Poi aggrottando la fronte , mormoro` : Quale imprudenza ! Gli spagnuoli udendo pero` rimbombare degli spari nelle vie , sospettarono di venire assaliti alle spalle e tutto d' un tratto volsero in fuga precipitosa , salvandosi pel passaggio segreto . I marinai della Folgore avevano intanto sfondato il portone e salivano le scale di corsa , gridando : Capitano ! Capitano ! Carmaux e Wan Stiller si erano lasciati cadere nella stanza inferiore e dopo d' aver appoggiata una scala s' erano slanciati nel corridoio . Morgan , il luogotenente della Folgore , s' avanzava alla testa di quaranta uomini , scelti fra i piu` audaci ed i piu` vigorosi marinai della nave filibustiera . Dov' e` il capitano ? chiese il luogotenente , che teneva la spada in pugno , credendo di aver dinanzi degli spagnuoli da respingere . E` sopra , nella torricella , signore , rispose Carmaux . Vivo ancora ? Ferito pero` . Gravemente ? No , signore , ma non puo` reggersi in piedi da solo . Rimanete a guardia della galleria voi , grido` il luogotenente , volgendosi verso i suoi uomini . Venti scendano sulla strada e continuino il fuoco contro le case . Poi , seguito da Carmaux e da Wan Stiller , sali` nella stanza superiore della torricella . Il Corsaro Nero , aiutato da Moko e da Yara , si era alzato . Vedendo comparire Morgan , gli tese la destra , dicendogli : Grazie Morgan , pero` non posso fare a meno di farvi un rimprovero . Il vostro posto non era qui . E` vero , capitano , rispose il luogotenente . Il mio posto era a bordo della Folgore , tuttavia l' impresa richiedeva un uomo risoluto dovendo condurre i miei uomini attraverso una citta` pullulante di nemici . Spero che mi perdonerete questa imprudenza . Tutto si perdona ai valorosi . Allora partiamo subito , mio capitano . Gli spagnuoli possono essersi accorti della scarsita` della mia banda e piombarci addosso da tutte le parti . Moko , prendi questo materasso , servira` per adagiare il cavaliere . Lasciate a me quest' incarico , disse Carmaux . Moko , che e` il piu` robusto , portera` il capitano . Il negro aveva gia` sollevato fra le robuste braccia il Corsaro , quando questi si rammento` di Yara . La giovane indiana , accoccolata in un angolo , piangeva in silenzio . Fanciulla , non ci segui ? le chiese . Ah ! mio signore ! esclamo` Yara , alzandosi di scatto . Credevi che io mi dimenticassi di te ? Si` , mio signore . No , mia valorosa fanciulla . Tu mi seguirai sulla mia nave , se nulla ti trattiene a Puerto Limon . Sono vostra , mio signore , rispose Yara , baciandogli le mani . Vieni , adunque . Sei dei nostri ! Lasciarono frettolosamente la torretta e scesero nel corridoio . I marinai , scorgendo il loro capitano che avevano gia` creduto morto o preso dagli spagnuoli , proruppero in un grido immenso : Viva il Corsaro Nero ! A bordo , miei bravi ! grido` il signor di Ventimiglia . Vengo con voi a dare battaglia alle due fregate ! Presto , partiamo ! comando` il luogotenente . Quattro uomini deposero il Corsaro sul materasso e , formata una specie di barella coi loro moschetti , scesero nella via , preceduti e seguiti dagli altri . IL BRULOTTO I venti uomini , che erano stati mandati dinanzi alla casa per tenere sgombra la via , avevano impegnata la lotta contro gli abitanti della citta` e contro i soldati che avevano cercato rifugio nelle case . Dalle finestre partivano archibugiate in buon numero e venivano precipitate sedie , vasi di fiori , mobili e anche dei mastelli di acqua piu` o meno pura , ma i filibustieri non avevano cercato di dare indietro fino alla casa di don Ribeira . Con scariche nutrite e anche ben aggiustate , avevano costretti gli abitanti a ritirarsi dalle finestre , poi avevano mandati innanzi alcuni drappelli di tiratori scelti , per tenere sgombre le vie laterali ed impedire delle sorprese . Quando comparve il Corsaro Nero , un lungo tratto di via era caduto nelle mani delle avanguardie ed altri drappelli si erano slanciati piu` innanzi continuando a sparare contro tutte le finestre che vedevano ancora aperte od illuminate . Avanti altri dieci uomini ! comando` Morgan . Altri dieci alla retroguardia e fuoco su tutta la linea ! Badate alle vie laterali ! urlo` Carmaux , che aveva assunto il comando della retroguardia . La banda , sempre sparando e urlando a piena gola per spargere maggior terrore e per farsi credere in numero doppio , parti` a passo di corsa , dirigendosi verso il porto . Gia` non distava dalla piccola baia piu` di tre o quattrocento metri , quando verso il centro della citta` , si udirono alcune scariche . Poco dopo si videro gli uomini della retroguardia raddoppiare la corsa , rasentando le pareti delle case . Siamo assaliti alle spalle ? chiese il Corsaro Nero che veniva trasportato in una corsa rapidissima . Gli spagnuoli si sono radunati e ci danno addosso , capitano ! grido` Carmaux che lo aveva raggiunto , seguito da Moko e da Wan Stiller . In quel momento verso la baia si udirono a rimbombare alcune cannonate . Buono ! esclamo` Carmaux . Anche le fregate vogliono prendere parte alla festa ! Morgan ! grido` il signor di Ventimiglia , vedendo ricomparire il suo luogotenente . Cosa succede nella baia ? Nulla di grave , signore , rispose il comandante in seconda . Sono le fregate che sparano contro la spiaggia credendo forse che noi stiamo per abbordarle . Mentre la retroguardia , rinforzata da altri venti uomini , arrestava gli spagnuoli nella loro corsa , l' avanguardia affrettando il passo giungeva incolume sulla spiaggia e precisamente di fronte al luogo ove trovavasi la Folgore . L' equipaggio , accortosi gia` della battaglia impegnatasi , aveva messe in acqua numerose scialuppe per raccogliere i camerati , mentre alcuni artiglieri , per nascondere l' imbarco , scaricavano i pezzi da caccia in direzione delle fregate e contro il fortino . Imbarcate ! comando` Morgan . Il Corsaro Nero fu collocato in una baleniera assieme a Yara , a Carmaux e ad alcuni feriti e trasportato sollecitamente a bordo . Quando egli si vide ancora sul ponte della sua valorosa nave , respiro` a lungo , dicendo : Ora non mi prendete piu` , miei cari . La mia Folgore vale una squadra ! Intanto gli uomini rimasti sulla spiaggia avevano fatto fronte al nemico che sbucava da tutte le vie e da tutti i viottoli , ingrossando di minuto in minuto . Il Corsaro Nero pero` , che non aveva voluto lasciare il ponte , s' avvide del pericolo che correvano i suoi uomini e voltosi agli artiglieri dei due pezzi da caccia , grido` loro : Mitragliate quei nemici ! ... Giu` una buona scarica . I due pezzi d' artiglieria furono volti verso la strada principale della citta` , dove si affollavano gli spagnuoli e fecero grandinare su di essa un nembo di mitraglia . Quelle due scariche bastarono per disperdere , almeno momentaneamente , gli avversari . I filibustieri che erano rimasti a terra ne approfittarono per gettarsi confusamente nelle scialuppe . Quando gli spagnuoli tornarono a mostrarsi , gli ultimi marinai stavano salendo a bordo . Troppo tardi , miei cari ! grido` Carmaux , facendo ai nemici un gesto ironico . Vi avverto d' altronde che la mitraglia non ci fa difetto . Il Corsaro Nero , visto che tutti i suoi uomini erano a bordo , compresi i feriti , si era finalmente lasciato trasportare nella sua cabina . Quel luogo era quanto si puo` immaginare di piu` ricco e di piu` comodo . Non era una delle solite stanzette che formano il cosi` detto quadro degli ufficiali , bensi` un salotto ampio assai , bene arieggiato , con due finestre sorrette da colonnine corinzie , riparate da tende di seta azzurra . Nel mezzo si vedeva un comodo letto , pure sorretto da colonnine di metallo dorato ; negli angoli v' erano scaffali di stile antichissimo e dei divani , e alle pareti brillavano dei grandi specchi di Venezia con cornice di cristallo e panoplie d' armi d' ogni specie . Una grande lampada , d' argento dorato , con globi di vetro rosa , spandeva all' intorno una luce strana , che rassomigliava a quella proiettata dall' aurora durante le belle mattinate estive . Il Corsaro si lascio` portare sul letto senza quasi fare un moto . Pareva che le lunghe emozioni provate e gli sforzi poderosi avessero finalmente fiaccato l' anima del formidabile scorridore del mare . Era stato preso dallo svenimento . Morgan era pure sceso nella cabina seguito dal medico di bordo , da Yara e da Carmaux , l' aiutante di campo del filibustiere . Cosa ne dite ? chiese Morgan all' uomo di scienza , il quale aveva allora esaminato il ferito . Nulla di grave , rispose il medico . Sono ferite piu` dolorose che pericolose , quantunque una sia molto profonda . Tra quindici giorni il cavaliere sara` ristabilito . Fate rinvenire il capitano , disse Morgan . Devo parlargli subito . Il dottore apri` una cassetta contenente una piccola farmacia , sturo` una fiala e la fece fiutare al capitano . Un istante dopo il signor di Ventimiglia riapriva gli occhi , guardando ora Morgan ed ora il medico che stavano curvi su di lui . Morte dell' inferno ! esclamo` . Credevo di aver sognato ! E` vero che sono a bordo della mia nave ? Si` , cavaliere , disse Morgan , ridendo . Ero svenuto ? Si` , capitano . Maledette ferite ! esclamo` il Corsaro con rabbia . E` la seconda volta che mi giuocano questo brutto tiro ! ... Devono essere state due belle stoccate ! ... Guarirete presto , signore , disse il medico . Grazie dell' augurio . Ebbene , Morgan , come stiamo ? La baia e` sempre bloccata . E la guarnigione del forte ? Pel momento si accontenta di guardarci . Credete che si possa forzare il blocco ? Questa notte ? Si` , luogotenente . Domani sarebbe forse troppo tardi . Le due fregate devono tenersi in guardia , capitano . Oh ! ... Di questo non ne dubito . E sono poderosamente armate . Una possiede diciotto cannoni e l' altra quattordici ! Venti piu` di noi ! Stette alcuni minuti silenzioso , in preda ad una viva preoccupazione , poi disse improvvisamente : , Usciremo egualmente in mare . E` necessario andarcene questa notte onde non correre il pericolo di venire abbordati dalle forze di mare e di terra . Usciremo ! esclamo` Morgan , con stupore . Pensate che con tre o quattro bordate ben aggiustate possono demattare la nostra nave e sfondarci i fianchi . Possiamo evitare queste bordate . In quale modo , signore ? Preparando un brulotto . Non vi e` alcuna nave in porto ? Si` , vi e` una barcaccia ancorata presso l' isolotto . Gli spagnuoli l' hanno abbandonata subito dopo che noi abbiamo gettato l' ancora . E` armata ? Con due cannoni e porta due alberi . E` carica ? No , capitano . Abbiamo delle materie infiammabili a bordo , e` vero ? Non manchiamo ne` di zolfo , ne` di pece , ne` di granate . Allora date ordine che si prepari un buon brulotto . Se il colpo ci riesce , vedremo qualche fregata in fiamme . Intanto lasciatemi riposare sino alle due Morgan , Carmaux ed il medico uscirono , mentre il Corsaro tornava a coricarsi . Prima di chiudere gli occhi cerco` la giovane indiana e la vide rannicchiata in un angolo della cabina . Cosa fai , fanciulla mia ? le chiese con voce dolce . Veglio su di te , mio signore . Coricati su di uno di quei sofa` e cerca di riposare . Fra alcune ore qui pioveranno palle e granate e le fiamme dei cannoni faranno troppo chiaro pei tuoi occhi . Dormi , buona fanciulla e sogna la tua vendetta . Me la darai , mio signore ? chiese la giovanetta , alzandosi di scatto , cogli sguardi sfavillanti . Te lo prometto , Yara . Grazie , mio signore : la mia anima ed il mio sangue ti appartengono . Il Corsaro le sorrise e si rovescio` sui guanciali , chiudendo gli occhi . Mentre il ferito riposava , Morgan era salito sul ponte per preparare il terribile colpo di testa che doveva dare ai filibustieri o la liberta` o la morte . Quell' uomo , che godeva l' intiera fiducia del fiero scorridore del mare , era uno dei piu` valenti lupi di mare che contasse allora la filibusteria , un uomo che doveva piu` tardi diventare il piu` celebre fra tutti i filibustieri , colla famosa spedizione di Panama e con quelle , non meno audaci , di Maracaibo e di Porto Cabello . Era meno alto del Corsaro , anzi si poteva dire che era al disotto della statura media , ma in cambio era membruto e dotato di una forza eccezionale e d' un colpo d' occhio di aquila . Aveva gia` date molte prove di valore sotto il comando di filibustieri celebri , quali Montbar , nominato lo Sterminatore , Michele il Basco , l' Olonese ed il Corsaro Verde , fratello del Nero , e godeva percio` una fiducia immensa anche fra i marinai della Folgore , che l' avevano gia` potuto apprezzare in numerosi abbordaggi . Appena salito in coperta , aveva ordinato ad un drappello di marinai di prendere a rimorchio la barcaccia designata a servire di brulotto e di condurla presso la Folgore . Non si trattava veramente d' una barcaccia , bensi` d' una caravella destinata al piccolo cabotaggio , gia` molto vecchia e quasi impotente a sostenere l' urto delle poderose ondate del Golfo del Messico . Come tutte le navi di quella specie , portava due altissimi alberi a vele quadre ed aveva il castello di prora ed il cassero assai elevati , sicche` di notte si poteva benissimo scambiarla per una grossa nave e fors' anche per la Folgore istessa . Il suo proprietario gia` l' aveva fatta scaricare al primo apparire dei filibustieri , per tema che il contenuto cadesse nelle mani di quei rapaci scorridori del mare , pero` a bordo era rimasta ancora una notevole quantita` di tronchi di campeggio , legno adoperato per fare certe tinture molto pregiate anche in quell' epoca . Questo legname ci servira` a meraviglia , aveva detto Morgan , il quale si era subito recato a bordo della caravella . Chiamo` Carmaux ed il mastro d' equipaggio e diede loro alcuni ordini , aggiungendo : Sopratutto fate presto e bene . L' illusione deve essere perfetta . Lasciate fare a noi , aveva risposto Carmaux . Non mancheranno nemmeno i cannoni . Un momento dopo trenta marinai si calavano sul ponte della caravella , gia` stata ormeggiata a tribordo della Folgore . Sotto la direzione di Carmaux e del mastro si misero subito al lavoro . Innanzi a tutto coi tronchi di campeggio inalzarono presso il timone una robusta barricata per coprire il pilota , poi cogli altri , segati a certe lunghezze , improvvisarono dei fantocci che collocarono lungo le murate , come uomini pronti a slanciarsi all' abbordaggio e dei cannoni che misero sul castello di prora e sul cassero . Si capisce che quei pezzi d' artiglieria non dovevano servire che di spauracchio , componendosi puramente di tronchi d' albero appoggiati alle murate . Cio` fatto , i marinai ammucchiarono sul boccaporto maestro alcuni barili di polvere , della pece , del catrame , dello zolfo e una cinquantina di granate disperdendone anche a prora ed a poppa , quindi bagnarono con resina e spirito le murate affinche` prendessero fuoco piu` facilmente . Per bacco ! esclamo` Carmaux , stropicciandosi le mani . Questo brulotto ardera` come un ceppo di pino . E` una vera polveriera galleggiante , disse Wan Stiller , che non aveva lasciato l' amico un solo momento . Ora piantiamo delle torce sui bordi e accendiamo i grandi fanali del cassero , disse Carmaux . E spiegheremo a poppa il grande stendardo dei signori di Ventimiglia e di Valpenta . Quello e` necessario , amico Stiller . Credi tu che le fregate cadranno nel laccio ? Ne sono certissimo , rispose Carmaux . Vedrai che cercheranno di abbordarci . Chi guidera` il brulotto ? Noi con tre o quattro camerati . Avete finito ? chiese in quel momento Morgan , curvandosi sopra il bordo della Folgore . Tutto e` pronto , signore , rispose Carmaux . Sono gia` le tre . Fate imbarcare i nostri uomini , luogotenente . E tu ? Reclamo l' onore di guidare il brulotto . Lasciatemi Wan Stiller , Moko e altri quattro uomini . Tenetevi pronti a bracciare le vele . Il vento soffia da terra e vi spingera` subito addosso alle fregate . Non attendo che i vostri ordini per tagliare gli ormeggi . Quando Morgan sali` sul ponte di comando della Folgore , il Corsaro Nero si era di nuovo coricato su due grandi cuscini di seta che erano stati stesi sopra un tappeto persiano . Yara , la giovane indiana , non ostante il divieto del Corsaro , aveva pure lasciata la cabina , decisa a sfidare la morte a fianco del suo signore . Tutto e` pronto , capitano disse Morgan . Il Corsaro Nero si alzo` a sedere e guardo` verso l' uscita della baia . La notte non era tanto oscura , quantunque la luna fosse tramontata da qualche ora , perche` si potevano discernere distintamente le due fregate . Sotto i tropici e sotto l' equatore , le notti hanno una trasparenza straordinaria . La luce proiettata dagli astri basta per scorgere un oggetto qualsiasi , anche minuto , ad una distanza notevole , quasi incredibile . Le due grosse navi non avevano lasciati i loro ancoraggi e le loro masse spiccavano distintamente sulla linea dell' orizzonte . Il flusso pero` le aveva un po' ravvicinate , lasciando a babordo ed a tribordo uno spazio sufficiente perche` una nave potesse manovrare liberamente . Passeremo senza troppo soffrire il fuoco di quei trentadue cannoni , disse il Corsaro . Tutti gli uomini a posto di combattimento . Ci sono di gia` , signore . Un uomo di fiducia al comando del brulotto . Vi e` Carmaux . Un valoroso : sta bene , rispose il Corsaro . Direte a lui che appena dato fuoco alla caravella imbarchi i suoi uomini sulla scialuppa e che venga subito a bordo colla maggior celerita` possibile . Un ritardo di pochi minuti puo` essere fatale . Ah ! ... Cosa avete , signore ? Vedo dei lumi presso la spiaggia . Morgan si volse , aggrottando la fronte . Che gli uomini del presidio cerchino di sorprenderci ? si chiese . Giungeranno troppo tardi , disse il Corsaro . Fate salpare le a`ncore e orientate le vele . E volgendosi verso la giovane indiana , le disse : Ritirati nel quadro , Yara . No , mio signore . Qui fra poco grandineranno palle e granate . Non le temo . La morte puo` sorprenderti . Morro` al tuo fianco , mio signore . La figlia del cacico del Darien non ha mai temuto il fuoco degli spagnuoli . Tu allora hai anche combattuto ? Si` , a fianco di mio padre e dei miei fratelli . Giacche` sei una valorosa , rimani presso di me . Forse tu mi porterai fortuna . Con uno sforzo s' alzo` sulle ginocchia e impugnando la spada che teneva sguainata presso di se` , grido` con voce tuonante : Uomini del mare ! A posto di combattimento ! Rammentatevi del Corsaro Verde e del Corsaro Rosso ! Al largo il brulotto , Carmaux ! grido` Morgan . La caravella era gia` stata liberata dagli ormeggi . Carmaux si era posto al timone e la guidava verso le due fregate , mentre i suoi compagni accendevano le due grandi lanterne del cassero e le torce che erano state legate lungo i bastingaggi onde gli spagnuoli potessero vedere il grande stendardo dei signori di Ventimiglia che ondeggiava sul coronamento di poppa . Un urlo terribile s' alzo` a bordo del brulotto e della Folgore , perdendosi lontano lontano sul mare : Viva la filibusteria ! ... Hurra` pel Corsaro Nero ! ... I tamburi rullavano fragorosamente e le trombe che davano il segnale dell' abbordaggio echeggiavano acutissime . Il brulotto con una bordata aveva superato la punta estrema dell' isolotto e muoveva intrepidamente verso le due fregate , come se volesse investirle ed abbordarle . La Folgore lo seguiva a trecento passi di distanza . Tutti i suoi uomini erano a posto di combattimento : gli artiglieri dietro ai loro pezzi colle micce accese , i fucilieri dietro alle murate e sulle coffe , i gabbieri sui pennoni e sulle crocette . D' un tratto un lampo , poi due , poi quattro illuminano la notte e la possente voce delle artiglierie si mescola agli hurra` degli equipaggi e alle grida di guerra della guarnigione della cittadella accorsa in massa sulla spiaggia . Ecco la musica ! tuona Carmaux . UN TERRIBILE COMBATTIMENTO Le due fregate , vedendo avanzarsi quella nave a vele spiegate e tutta illuminata , avevano creduto che corresse addosso a loro per dare l' abbordaggio all' una o all' altra , e percio` si erano prontamente accostate finche` lo permettevano le catene delle a`ncore , per soccorrersi a vicenda . Ad un comando dei capitani , i cannoni da caccia della coperta erano stati puntati sul brulotto ed una prima scarica aveva destato gli abitanti di Puerto Limon e fatta accorrere sulla spiaggia l' intera guarnigione del fortino . Quelle palle non erano andate perdute , avendo colpito in pieno il brulotto . Una parte dell' alto castello di prora era subito diroccato sotto lo scoppio d' una granata , e due pennoni , spaccati da un proiettile , erano precipitati in coperta a soli pochi passi dalla barricata di poppa . Lasciamoli sfogarsi a loro capriccio , aveva detto Carmaux . Gia` questa povera caravella e` destinata a saltare in aria . Si volse verso l' isolotto e vide la Folgore avanzarsi a meno di duecento metri , cercando di girare l' estrema punta del promontorio . Ohe ! ... Badate ! ... Si fara` fuoco di bordata ! aggiunse poi . Non aveva ancora finite quelle parole che le due fregate avvamparono simultaneamente , con un rimbombo spaventevole . Dalle batterie sfuggivano lingue di fuoco e sopra i ponti turbinavano nubi di fumo densissimo , attraversate da lampi . Artiglieri e fucilieri avevano aperto un fuoco infernale contro la povera caravella , colla speranza di mandarla sott' acqua rotta e fracassata prima che potesse giungere all' abbordaggio . L' effetto di quella scarica fu tremendo . Le murate ed il castello di prora del brulotto volarono in frantumi e l' albero proviero , spaccato alla base , rovino` in coperta con uno scroscio orrendo sfondando , col proprio peso , parte della tolda . Mille pesci cani ! urlo` Carmaux , che si era prontamente abbassato dietro la barricata . Un' altra scarica come questa e noi andremo a picco ! S' alzo` e guardo` al disopra della barricata , malgrado i nembi di mitraglia che spazzavano la coperta con mille sibili . La prima fregata non era che a quindici metri ed il brulotto , che aveva ancora il suo albero maestro in piedi ed i fiocchi del bompresso ancora spiegati , le correva addosso spinto dal vento che soffiava da terra . Carmaux strappo` a Wan Stiller la miccia che teneva in mano ancora accesa e curvandosi verso il cannone che stava puntato sul cassero , vi diede fuoco , poi grido` con voce tuonante : Un uomo sul ponte ! ... Accendete ! Un filibustiero balzo` sopra la barricata , tenendo in mano una torcia accesa , e non ostante le incessanti scariche delle due fregate si slancio` verso l' ammasso di pece e di zolfo che si trovava alla base dell' albero maestro . Una palla di cannone lo prende in mezzo al petto e lo spezza in due come se fosse stato troncato da una immane scimitarra . Fulmini ! tuono` il filibustiere . Un altro uomo sul ponte ! Un secondo marinaio , per nulla atterrito dalla orrenda fine del suo camerata , salta via la barricata e si scaglia innanzi urlando : Viva la filibust ... Non pote` terminare la frase . Una seconda palla di cannone lo uccide . In quel momento un urto tremendo avviene a prora . La caravella aveva investito la fregata cacciando il suo bompresso fra le sartie ed i paterazzi dell' albero maestro . Carmaux e Wan Stiller afferrano i ganci d' abbordaggio e li scagliano fino ai pennoni ed ai bracci di manovra della nave , poi staccano le torce ed i fanali del quadro e li gettano in mezzo alla tolda . La resina che scorre ancora pel tavolato prende fuoco in un istante e si comunica allo zolfo ed alla pece radunata sul ponte . Dieci , quindici lingue di fuoco serpeggiano per la tolda , investono le murate , bruciano le tavole e s' alzano verso le vele . Un chiarore improvviso si diffonde fra le tenebre . I marinai della fregata , credendo che la caravella l' avesse abbordata sul serio , si precipitano verso le murate scaricando i loro archibugi , mentre i cannoni da caccia lanciano una bordata di mitraglia sul castello di prora ed in mezzo ai rottami dell' albero di trinchetto gia` caduto . Un grido rimbomba a poppa della caravella : Camerati ! In ritirata ! Carmaux abbandona il timone , sorpassa con un solo slancio il coronamento e si lascia scivolare lungo la gomena . Sotto sta la scialuppa . Moko ! Wan Stiller ! Presto ! grido` . La Folgore sta per passare . L' amburghese , il negro e gli altri due filibustieri lo seguono , mentre la caravella avvampa come un vulcano . Lo zolfo ed il bitume ardono con rapidita` incredibile , lanciando sulla fregata nembi di scintille e nubi di fumo puzzolente . I barili di polvere stanno forse per iscoppiare e mandare all' aria il brulotto . Ci siete tutti ? grido` Carmaux . Tutti , risponde l' amburghese , dopo d' aver lanciato all' ingiro un rapido sguardo . Al largo ! Tenendosi riparati dietro la caravella , filano al largo , manovrando i remi con sovrumana energia . Intanto il fuoco si dilata con rapidita` fulminea . Le murate , i cordami , le vele , l' albero maestro stesso della caravella bruciano spandendo all' intorno una luce sinistra . Gli spagnuoli , atterriti , cercano di tagliare i grappini d' abbordaggio per allontanare il brulotto , ma oramai e` troppo tardi . L' incendio si propaga a bordo della fregata con rapidita` incredibile . Le pompe nulla possono contro le fiamme , che guadagnano le vele e l' alberatura . Carmaux ed i suoi compagni , con pochi colpi di remo attraversano la baia e giungono sotto il bordo della Folgore , la quale si era gia` messa in panna , per aspettarli . Presto ! tuona Morgan . I cinque marinai s' aggrappano alle bancazze , si slanciano sui paterazzi e le sartie e saltano a bordo della loro nave . Eccoci , signore ! dice Carmaux , correndo sotto il ponte di comando dove si trovano il Corsaro Nero e Morgan . Manca nessuno ? grida il luogotenente . Ci siamo tutti , meno due che sono morti a bordo della caravella , risponde Carmaux . Ognuno a posto di combattimento ! comanda il Corsaro . Pronti pel fuoco di bordata ! La Folgore si slancia innanzi , filando a duecento passi dalla fregata incendiata . S' avanza rapidamente , in silenzio , tutta nera , senza alcun lume a bordo . I suoi uomini pero` sono tutti ai loro posti . La seconda fregata , accortasi finalmente dell' ardita manovra del filibustiere , scarica con orrendo rimbombo le sue artiglierie , sperando di arrestare al volo la Folgore , ma tale scarica va a colpire le rocce che formano il prolungamento della penisola . La seconda fregata non puo` rispondere in modo alcuno . Ormai le fiamme la investono e avvampa come un vulcano . Una luce intensa si spande per la baia , tingendo le acque di color rosso e riflettendosi perfino sulle vele della nave filibustiera . I suoi tre alberi fiammeggiano , mentre il brulotto , ancora appiccicato ai suoi fianchi , crepita e sibila lanciando in aria continui nembi di scintille . D' improvviso una fiamma immensa squarcia la caravella . Il ponte , il quadro , il castello di prora , l' albero maestro saltano sotto lo scoppio dei barili di polvere , lanciando a destra ed a manca un nuvolo di rottami ardenti . La fregata , che e` sempre legata al brulotto , si piega su di un fianco . L' esplosione l' ha squarciata sul tribordo e l' acqua si precipita , con sordi muggiti , attraverso l' immane apertura . Fra le urla del suo equipaggio ed i gemiti dei feriti e dei moribondi , si alza una voce tuonante . Fuoco di bordata ! grida il Corsaro Nero . I sei cannoni di tribordo ed i due pezzi da caccia del cassero tuonano con un accordo ammirabile , formando una detonazione sola . Le palle e la mitraglia spazzano i ponti delle due fregate accrescendo l' orrore e la confusione . Un albero tentenna e poi cade in coperta assieme con le vele e con le manovre fisse e correnti . La Folgore si avanza sempre , mentre le scialuppe della seconda fregata accorrono in aiuto di quella che arde e che sta per affondare . Il fuoco degli spagnuoli e` sospeso , ma non quello della nave filibustiera . Le artiglierie tuonano senza posa , tempestando le manovre dei due legni e lanciando sui ponti bordate di mitraglia , le quali fanno strage fra gli equipaggi . Fuoco ! fuoco ! tuona sempre il Corsaro Nero . Spezzate le loro alberature , rasate i ponti , demolite , distruggete ! Con un' ultima bordata , la Folgore giunse alla bocca del porto . Passando quasi accanto alle due fregate , scarica , d' un solo colpo , tutte le sue artiglierie , poi fila dinanzi alla diga ed esce trionfante in mare . Un' ultima bordata della fregata rimasta incolume , la raggiunge ancora spezzandole l' antenna di gabbia , forandole parecchie vele e uccidendole quattro uomini , ma ormai la Folgore poteva considerarsi salva . Il Corsaro Nero , aiutato da Yara e da Morgan , s' era alzato . Laggiu` , in direzione della baia , la fregata , quasi sommersa , bruciava ancora . Immense lingue di fuoco s' alzavano verso il cielo , mentre dei nembi di scintille , trasportate dal vento , correvano fra le tenebre come miriadi di stelle . Qualche colpo di cannone rombava ancora , confondendo la detonazione al fragore dei flutti . Ebbene , cosa ne dite di tutto cio` ? chiese egli , con voce tranquilla , a Morgan . Io dico , cavaliere , che mai fortuna maggiore ha sorriso ai filibustieri della Tortue , rispose il luogotenente . Infatti , amico Morgan , non avrei mai sperato tanto . Un giorno avro` anch' io una nave , signor cavaliere , e allora mi ricordero` delle audacie incredibili del mio capitano , dei suoi valorosi e pur disgraziati fratelli e dell' Olonese . Voi avete la stoffa d' un grande condottiero , signor Morgan , e ve lo dice il Corsaro Nero . Voi farete grandi cose , lo vedrete . E perche` no insieme ? chiese il luogotenente . Chissa` se allora il Corsaro Nero sara` vivo , disse il signor di Ventimiglia , mentre un pallido sorriso gli sfiorava le labbra . Voi siete giovane , signore , ed invincibile . Anche i miei fratelli , il Corsaro Rosso ed il Verde , erano giovani e arditi , eppure , voi lo sapete , dormono il sonno eterno nei baratri umidi del mare dei Caraibi . Stette un momento silenzioso , guardando il mare che scintillava dietro la poppa della nave come se vi fosse un principio di fosforescenza , poi riprese con voce malinconica : Chissa` quale destino mi serbera` l' avvenire . Potessi almeno , prima di morire , vendicarmi del mio mortale nemico e sapere ove e` andata a finire la fanciulla che ho tanto amato ! ... Honorata ? chiese Morgan . Sono passati quattro anni , continuo` il Corsaro , senza far attenzione alla domanda del luogotenente , eppure la vedo sempre vagare sul mar tempestoso dei Caraibi , alla luce dei lampi , fra i muggiti delle onde incalzanti . Notte fatale ! ... Non la dimentichero` mai , mai ! ... Il giuramento che ho pronunziato la sera in cui il cadavere del Corsaro Rosso scendeva in fondo alle acque , mi ha spezzata l' esistenza . Orsu` , dimentichiamo ! Si era alzato a sedere e i suoi sguardi tetri scrutavano attentamente il mare , il quale , a poco a poco , cominciava a diventare luminoso . Delle pagliuzze d' oro scorrevano a miriadi sotto le onde , salendo dagli abissi immensi del grande golfo . Si diffondevano lentamente , tutto invadendo , poi si disperdevano per tornare a radunarsi . Talvolta pareva che delle vere fiammate o dei getti di zolfo liquefatto o di bronzo fuso si amalgamassero alle onde , facendo scintillare la spuma . Delle meduse rotolavano fra i cavalloni , splendide come globi di luce elettrica . Il Corsaro Nero guardava sempre . Il suo viso , diventato pallidissimo , esprimeva in quel momento un' angoscia profonda e ne` suoi sguardi si leggeva un terrore ignoto . Morgan e Yara , ritti dietro a lui , non parlavano . I marinai , dispersi per la tolda , parevano pure invasi da un superstizioso terrore e guardavano , anch' essi muti , le onde che diventavano sempre piu` luminose . Carmaux s' era avvicinato lentamente a Wan Stiller , urtandolo col gomito . Tutte le notti che vi sono dei morti a bordo , la fosforescenza compare . Lo hai notato camerata ? Si` , rispose l' amburghese con un tremito nella voce . Queste notti mi ricordano sempre il Corsaro Rosso ed il Verde . O quella in cui il capitano abbandono` sul mare , in pieno uragano , Honorata di Wan Guld . Si` , Carmaux . Guarda il Corsaro ! ... Lo vedi come osserva il mare ? Lo vedo . Si direbbe che aspetta la comparsa dei suoi fratelli . Tu sai che quando il mare scintilla cosi` , lasciano le profondita` del golfo per risalire a galla . Taci , Carmaux ! ... Tu mi fai paura ! ... Hai udito ? ... Che cosa , Carmaux ? Si direbbe che fra l' alberatura della Folgore folleggiano le anime dei due corsari . Odi ? ... Pare che lassu` qualcuno si lamenti . E` il vento che scherza fra i cordami della Folgore . E questi sospiri ? ... E` l' onda che si rompe sui fianchi della nave . Tu lo credi , amburghese ? Si` . Ed io niente affatto . Vedrai , presto noi vedremo emergere dai flutti i due cadaveri del Corsaro Rosso e del Verde . Il signor di Ventimiglia intanto continuava a scrutare il mare con ansieta` crescente . Di tratto in tratto un profondo sospiro si sprigionava dal suo petto . Pareva che i suoi occhi cercassero discernere qualche cosa che si celava dietro la fosca linea dell' orizzonte . Cavaliere , disse Morgan . Cosa cercate ? Io non lo so , rispose il Corsaro con voce cupa . Qualche cosa pero` sta per apparire . I vostri fratelli ? Invece di rispondere il Corsaro chiese : Sono rinchiusi nelle loro amache gli uomini uccisi dalla bordata della fregata ? Si` , cavaliere . I nostri marinai non attendono che il vostro comando per gettarli in mare . Aspettate ancora . Si spinse innanzi aggrappandosi alla balaustrata del ponte di comando e parve che ascoltasse con profondo raccoglimento . Sulla nave regnava allora un silenzio assoluto , rotto solamente dai gorgoglii dell' acqua e dai gemiti del vento soffiante fra i mille cordami dell' attrezzatura . I marinai , vinti da un superstizioso terrore , parevano pietrificati . Piu` nessuno aveva osato parlare dopo Carmaux e Wan Stiller . D' improvviso un grido attraverso` lo spazio . Pareva che venisse dalle profondita` del mare . Era stato mandato da qualche cetaceo nuotante a fior d' acqua o da qualche essere misterioso ? Nessuno avrebbe saputo dirlo . Avete udito ? ... chiese il Corsaro , volgendosi verso Morgan . Il luogotenente non aveva risposto , pero` si era slanciato innanzi come se avesse cercato di distinguere , fra quelle onde luminose , l' essere che aveva mandato quel grido . E` il Corsaro Rosso che rimonta a galla , riprese il cavaliere . Si` , egli aspetta ancora la vendetta ! Ad un tratto , lontano lontano , presso l' oscura linea dell' orizzonte , si vide apparire come una massa nera la quale solcava rapidamente i flutti . Cos' era ? Poteva essere una barca come poteva pure essere qualche focena , qualche grosso lamantino o qualche balenottera . Comunque fosse il Corsaro Nero , malgrado le sue ferite , era balzato in piedi senza l' aiuto di nessuno , aggrappandosi fortemente alla balaustrata del ponte di comando . Ella passa laggiu` ! ... aveva gridato . E` la sua anima che erra ancora sul mare od e` ancora viva ? ... Honorata ! ... Perdono ! ... Cavaliere ! aveva esclamato Morgan . Siete in preda ad una allucinazione ! ... No , io la vedo ! ... grido` il Corsaro Nero in esaltazione . Guardatela tutti , uomini di mare ! ... Ella ci guarda e ci tende le braccia ! ... La` , la` ! ... Il vento solleva i suoi capelli ! ... Le onde montano attorno alla sua scialuppa ! ... Ella mi chiama ! ... Non udite la sua voce ? ... Presto una lancia in mare prima che ella scompaia ancora ! ... Poi esausto di forze si lascio` cadere fra le braccia di Morgan , mentre i marinai mormoravano , con voce tremante : La visione ! ... Mio signore ! aveva gridato Yara , curvandosi verso il cavaliere che non dava quasi piu` segno di vita . E` svenuto , disse Morgan . Ha voluto abusare troppo delle sue forze . Non sara` nulla . Ma quell' apparizione ? chiese Yara . Follie , disse Morgan a voce bassa . Portiamolo nella cabina . Ad un suo cenno Carmaux e Moko salirono sul ponte di comando , presero delicatamente il Corsaro , sempre svenuto , e lo trasportarono nel quadro . Yara ed il medico di bordo li avevano seguiti . In acqua i cadaveri ! grido` poi Morgan . Le salme dei quattro marinai uccisi dalla bordata furono issati sulla murata di babordo , poi lasciati cadere negli abissi del grande golfo . Morgan si era curvato sul ponte di comando . Vide le quattro amache piombare in acqua sollevando un gran sprazzo scintillante , poi scomparire , con delle leggere ondulazioni sotto le onde luminose . Dormite in pace , nel gran cimitero umido , a fianco del Corsaro Rosso e del Verde , e dite loro che noi presto li vendicheremo entrambi , disse . Ed ora , andiamo a Vera Cruz e che Dio ci guidi ! ... L' ODIO DI YARA Quando l' alba sorse ed ebbe la certezza che nessuna nave spagnuola incrociava al largo delle coste del Nicaragua , Morgan lascio` il ponte di comando per scendere nella cabina del capitano . Non dubitava che il Corsaro non sarebbe rimasto a lungo in quello stato , sapendo per prova l' eccezionale fortezza d' animo di quell' uomo , nondimeno aveva provato dapprima dei seri timori per le ferite che aveva ricevute . Quando entro` nella graziosa cabina , il Corsaro riposava tranquillo , sotto la guardia della giovane indiana e di Carmaux . La respirazione del ferito era calma e regolare , pero` di quando in quando un trasalimento nervoso scuoteva quel corpo e dalle labbra socchiuse , sfuggiva ad intervalli , un nome : Honorata ! ... Sogna , disse Carmaux , volgendosi verso Morgan che s' era appressato al letto senza far rumore . Si` , crede di veder passare ancora la scialuppa , disse il luogotenente . Certamente questa notte delirava . Non avete creduto all' apparizione , signor luogotenente ? chiese Carmaux . E tu ? domando` Morgan , con una punta d' ironia . A me parve pure d' aver veduta una scialuppa vagare fra i flutti fiammeggianti . Follie , illusioni prodotte da un terrore superstizioso . Eppure signore , io giurerei d' aver veduta perfino una forma umana entro quella scialuppa , disse Carmaux , con incrollabile convinzione . Tu ed i tuoi camerati avete scambiato qualche cetaceo per una scialuppa . Ed il capitano ? Tu sai che dopo quella notte terribile crede di veder sovente la fanciulla fiamminga errare sulle acque del gran golfo . Suvvia , lasciamo i morti ed occupiamoci dei vivi . Anche voi credete che sia morta , signore ? Chi ne ha piu` udito parlare in questi quattro anni ? Eppure pare che la fanciulla non sia morta , perche` io ho udito narrare delle cose strane . Si curvo` poi sul letto e apri` la camicia trinata , di finissima battista , che il Corsaro indossava . Sotto vide due fasciature ancora macchiate di sangue vivissimo . Si sono riaperte le ferite ? chiese . Si` , luogotenente , rispose Carmaux . Bisogna che siano completamente rimarginate prima del nostro arrivo a Vera Cruz . Fra dieci giorni il capitano sara` in piedi , cosi` ha detto il medico . Sarei lietissimo se Wan Horn , Laurent e Grammont lo rivedessero guarito prima dell' incontro . Dove andremo ad attendere la squadra della Tortue , se e` lecito saperlo ? chiese Carmaux . Nella Baia dell' Assunzione , rispose Morgan . In quel momento il Corsaro apri` gli occhi , chiedendo con voce un po' fioca : Chi parla della Baia dell' Assunzione ? Sono io , cavaliere , rispose Morgan . Ah ! Voi ? Si alzo` lentamente , respingendo Carmaux che voleva aiutarlo e giro` all' intorno uno sguardo quasi stupito . Un raggio di sole , ripercosso dall' acqua , entrava pel largo finestrone aperto a poppa , rifrangendosi nei grandi specchi di Venezia che adornavano le pareti e sulla lampada d' argento dorato . Il Corsaro lo segui` collo sguardo per alcuni istanti , mormorando : Era tempo che le tenebre se ne fuggissero . Aspiro` a pieni polmoni l' aria marina , satura di salsedine che entrava per le finestre aperte , poi volgendosi verso Morgan gli chiese : Dove siamo ? Fra poche ore saremo di fronte a San Juan , signore . Montiamo verso le coste del Nicaragua ? Come state ora ? Bah ! Fra qualche settimana guidero` la mia nave . Sicche` troveremo il duca a Vera Cruz ? Si` , rispose il Corsaro Nero , mentre un lampo terribile gli balenava negli occhi . Ne avete la certezza ? Me lo ha confessato don Pablo de Ribeira . Questa volta non ci sfuggira` . Oh ! No , vivaddio ! esclamo` il Corsaro con accento feroce . Noi prenderemo le nostre precauzioni onde non ripeta il brutto tiro giocatoci a Gibraltar . D' altronde non abbiamo l' intenzione di assaltare Vera Cruz , bensi` di entrarvi per sorpresa . Ci siamo gia` intesi su cio` con Wan Horn , Laurent e Grammont . Faremo dei guadagni enormi , cavaliere . Vera Cruz deve contenere ricchezze straordinarie , essendo il porto piu` importante del Messico . Di la` che partono i piu` numerosi galeoni carichi d' oro e di argento , disse il Corsaro . A me pero` bastera` la vendetta e lascero` a voi ed al mio equipaggio la parte che mi spettera` nel saccheggio . Voi possedete in Italia abbastanza terre e castella per farne a meno , disse Morgan sorridendo . Voi ed i vostri fratelli non siete mai stati ladri di mare come l' Olonese , Michele il Basco , lo Sterminatore , e tutti gli altri capi della filibusteria . Noi siamo venuti in America per uccidere il duca e non per sete di ricchezze . Lo so , cavaliere . Avete da darmi nessun ordine ? Tenetevi al largo dalle coste di Nicaragua e , appena avvistato il capo Gracias de Dios , tagliate diritto verso la Baia dell' Assunzione , evitando possibilmente il Golfo d' Honduras . Preferisco che nessuna nave spagnuola ci veda . Sta bene , signore , rispose Morgan , lasciando la cabina e risalendo in coperta . Partito il luogotenente , il Corsaro Nero era rimasto per alcuni istanti silenzioso , come se fosse immerso in profondi pensieri . Ad un tratto pero` si scosse ed i suoi sguardi si fissarono sulla giovane indiana , la quale durante quel colloquio , era rimasta accoccolata su un tappeto , a breve distanza dal letto , senza mai staccare gli occhi dal Corsaro e senza aver pronunciata una sola parola . Da quando pero` aveva udito parlare del duca , il suo viso cosi` bello e ordinariamente cosi` dolce aveva assunto un aspetto cosi` selvaggio , cosi` feroce da far paura . I suoi grandi occhi limpidi erano diventati tetri e vi si vedeva balenare dentro una cupa fiamma , mentre la sua fronte si era burrascosamente increspata . Il Corsaro Nero , avvedutosi finalmente di quel brusco cambiamento , aveva guardato Yara con un misto di sorpresa e d' inquietudine . Cos' hai , fanciulla ? le chiese quando fu uscito anche Carmaux . Il tuo bel viso in questo momento ha una terribile espressione . A cosa pensi ? A mio padre ed ai miei fratelli . Il Corsaro Nero si batte` la fronte colla palma della destra . Ah ! ... Si` ... mi ricordo , disse . Tu un giorno mi hai detto : Mi vendicherai , mio signore ? . E voi mi avete risposto : Ti vendichero` . Te lo promisi infatti . Io speravo di potervi incontrare in qualche angolo del Golfo del Messico , cavaliere , e non sono vissuta che per questa speranza . Il Corsaro Nero la guardo` con stupore . Tu mi attendevi ? le chiese . Si` , mio signore Mi avevi veduto in qualche luogo prima che io sbarcassi a Puerto Limon ? No , avevo solamente udito parlare di voi molte volte a Maracaibo , a Vera Cruz ed a Puerto Limon e non ignoravo lo scopo delle vostre scorrerie attraverso il Golfo del Messico . Tu ! ... Si` , mio signore . Io sapevo che non era la sete dell' oro che vi aveva fatto venire in America dai lontani paesi ove sorge il sole , bensi` la vendetta . Da chi lo avevi saputo ? Dal mio padrone . Da don Pablo de Ribeira ? No , dal suo signore . Dal duca di Wan Guld ! esclamo` il Corsaro , al colmo dello stupore . Si` , cavaliere , rispose la giovane indiana , mentre le sue dita si stringevano attorno alla sua sottanina come se avesse voluto lacerarla . Tu dunque sai ? Che il duca ha assassinato nelle Fiandre vostro fratello maggiore e che poi ha appiccato i due vostri fratelli minori , il Corsaro Rosso ed il Verde . So pure che voi , senza saperlo , vi eravate innamorato della figlia dell' uccisore dei vostri fratelli . Taci , Yara , mormoro` il Corsaro , mentre si portava ambe le mani al petto come se avesse voluto calmare i palpiti precipitati del cuore . E so ancora , prosegui` Yara , che dopo l' espugnazione di Gibraltar , da voi eseguita per vendicare i vostri fratelli , quando tornaste a bordo della vostra nave ed apprendeste , da un prigioniero spagnuolo , che la donna da voi amata non era una principessa fiamminga , bensi` la figlia dell' uccisore dei vostri fratelli , invece di cacciarle nel cuore la vostra spada , come ne avevate il diritto , l' abbandonaste sul mare tempestoso , in una scialuppa , raccomandandola alla misericordia di Dio . Tu sai dunque tutto ? Tutto , cavaliere . E` viva Honorata ? Dimmelo Yara , e` ancora viva ? grido` il Corsaro . Ah ! Voi l' amate ancora ! ... esclamo` la giovane indiana , con un singhiozzo . Si` , disse il Corsaro . Il primo amore non muore mai e Honorata Wan Guld e` stata la prima donna che io ho amata sulla terra . Yara si era lasciata cadere su di una sedia tenendo il volto nascosto fra le mani . Attraverso le dita si vedevano scorrere delle lagrime , ed il seno le si sollevava sotto i singhiozzi . Anch' io t' amavo prima ancora di vederti , mio signore la si udi` a mormorare con voce rotta . Pareva che il Corsaro non avesse nemmeno udita quella confessione inaspettata . I suoi sguardi si erano fissati sul mare che si scorgeva attraverso l' ampia finestra aperta sulla poppa . Si sarebbe detto che egli cercava ancora di discernere , sull' azzurra linea dell' orizzonte , la scialuppa che credeva aver veduta durante la notte . Ad un tratto udi` i singhiozzi della giovane indiana . Tu piangi , disse . Pensi ancora a tuo padre ed ai tuoi fratelli , e` vero ? Forse tu sospiri le grandi selve del tuo paese . Yara si terse con gesto nervoso le lagrime che le solcavano le gote , poi disse come parlando fra se` : Che importa ? ... La vendetta ci unisce . Anche tu sogni delle vendette , disse il Corsaro . Quanti odii si sono accumulati sulle teste di questi conquistatori dell' America ! ... La mia e` pari alla vostra , cavaliere . Cosi` spietata ? Si` , mio signore . Chi ti hanno ucciso ? Mio padre ed i miei fratelli . E sono stati gli spagnuoli ? No , l' uomo che ha pure distrutto i vostri fratelli . Il Corsaro Nero aveva alzato vivamente la testa , guardando la giovane indiana con incredulita` . L' istesso uomo ! esclamo` poi . Si` , mio signore . Il duca ? Lui , cavaliere . Morte dell' inferno ! ... Che quell' uomo sia stato fatale a tutti ? ... E` un essere mostruoso , mio signore . Ma io l' uccidero` ! grido` il Corsaro . Oggi egli e` possente , ha uomini e navi a sua disposizione , gode la protezione della Corte di Spagna , eppure un giorno quell' uomo cadra` sotto la punta della mia spada . Me lo giuri ? Eravamo tre fratelli , ricchi e potenti nel nostro paese , eppure abbiamo dato un addio alle nostre terre , alle nostre castella , ai nostri vassalli , alla nostra patria per venire in questi mari ed in questi paesi a noi sconosciuti a raggiungere quell' uomo fatale . Ed ora parla . Cosa ha fatto a te quell' uomo ? Yara accosto` la sedia al letto del Corsaro e , appoggiando i gomiti sulle coltri , disse con voce grave : I nostri padri non avevano ancora conosciuti gli uomini bianchi giunti dai lontani paesi d' oltremare , a bordo delle loro case galleggianti . Il vento del nord aveva solamente portato , fino alle selve del Darien , l' eco lontana di stragi tremende , commesse dagli uomini bianchi nel paese degli Aztechi , ma nessuno dei miei antenati aveva mirato in viso quegli esseri straordinari . Si` , le stragi commesse da Cortez , mormoro` il Corsaro , come parlando fra se` . Un impero possente , governato da un uomo che si chiamava Montezuma , era stato distrutto da un pugno di quegli uomini crudeli , e degl' indiani , venuti dai paesi del settentrione , avevano recato ai miei antenati la stupefacente novella . Nessuno aveva prestato fede alle parole di quei lontani compatriotti , poiche` nessuna di quelle grandi case galleggianti era mai comparsa sulle sponde del Darien . L' incredulita` dei nostri padri doveva essere fatale ad un intero popolo . La mia tribu` era numerosa come le foglie degli alberi d' una intera foresta e viveva felice in mezzo ai grandi boschi che costeggiano l' ampio Golfo del Darien . La pesca , la caccia e le frutta delle selve bastavano a tutti e la guerra era quasi sconosciuta , perche` l' uomo bianco non era ancora comparso . Mio padre era il cacico della tribu` ed era amato e stimato ed i miei quattro fratelli non lo erano meno . Un triste giorno quella felicita` che durava da secoli fu bruscamente spezzata e per sempre . Era comparso l' uomo bianco . E quell' uomo si chiamava ? Era il duca Wan Guld , disse Yara . Una di quelle grandi case galleggianti , spinta da una tremenda bufera , s' era spezzata sulle nostre spiagge . Tutti coloro che la montavano erano stati ingoiati dalle onde del mare tempestoso , uno solo eccettuato . Quel superstite era stato accolto da mio padre come se fosse un fratello , quantunque la sua pelle fosse bianca e l' eco delle stragi commesse dagli spagnuoli nei paesi degli Aztechi non si fosse ancora spenta . Ah ! sarebbe stato meglio che l' avesse ricacciato fra le onde o che gli avesse spezzato il cranio con un tremendo colpo di scure . Egli aveva raccolto un rettile immondo che doveva piu` tardi mordergli il cuore . Yara si era nuovamente interrotta . Delle lagrime brucianti le scendevano sulle gote , mentre dei sordi singhiozzi le laceravano il petto . Prosegui , fanciulla , Le donne della tua razza sono forti . E` vero , mio signore , ma certe immani sciagure spezzano il cuore . Il duca era stato ricevuto , come vi dissi , pari ad un fratello . Mio padre , che giammai aveva veduto uomini dalla pelle bianca , aveva creduto quel naufrago un essere superiore , come una specie di divinita` del mare , tanto piu` che i nostri stregoni avevano predetto che un giorno , dai lontani paesi ove il sole si leva , sarebbero venuti degli uomini cari al Grande Spirito . Ah ! La triste profezia doveva purtroppo avverarsi , ma quegli uomini , anziche` protetti dal Grande Spirito , erano figli del regno delle tenebre e creati dal cattivo genio , dallo Spirito del male . L' uomo bianco , gettato dal mare sulle nostre spiagge , ebbe onori e favori e divenne l' amico di mio padre , degli stregoni e dei piu` celebrati guerrieri del mio paese e guadagno` cosi` bene la loro fiducia da strappare a quegli ingenui il segreto dell' oro . Il tuo paese era ricco d' oro ? chiese il Corsaro . Si` aveva delle miniere ricchissime che da secoli venivano lavorate dai nostri schiavi per pagare il tributo annuale al Re del Darien . Tesori immensi erano stati accumulati in certe caverne nascoste fra le montagne e che i soli cacichi conoscevano . Un giorno mio padre , che non diffidava dell' uomo bianco , lo condusse in quelle caverne e gli mostro` quelle ricchezze favolose e quell' infame , dimenticando i favori ricevuti , da quel giorno non sogno` che di tradire il nostro popolo per impadronirsi di quelle montagne d' oro . Si finse ammalato ed esterno` il desiderio di ritornare per qualche tempo al suo paese . Egli aveva detto a mio padre che sarebbe morto se non avesse riveduto , sia pure per breve tempo , gli uomini della sua razza . Fu creduto ed un mattino parti` in una delle nostre canoe , accompagnato da quattro indiani , promettendo di tornare presto . Egli mantenne la parola . Due mesi dopo una grande casa galleggiante approdava alle nostre spiagge e ne discendeva l' uomo bianco assieme a parecchi marinai carichi di barili . Prendi , disse a mio padre , additandogli i barili . Questo e` il regalo che faccio al tuo popolo . Fece sfondare quei recipienti e chiamo` a raccolta la tribu` , offrendo a tutti da bere . Non era vino quello che aveva recato bensi` l' acqua di fuoco . 1 I nostri sudditi mai avevano assaggiato un simile liquore prima dell' arrivo degli spagnuoli . Come puoi immaginarti , mio signore , si gettarono avidamente su quei recipienti che davano loro l' ebbrezza . L' acqua di fuoco non scemava . Dalla casa galleggiante ne giungeva sempre , con una prodigalita` folle ed il popolo , ignaro dell' orribile tradimento , beveva ancora , beveva sempre . Soli mio padre ed i miei fratelli , insospettiti , non avevano voluto assaggiarne non ostante le insistenze dell' uomo bianco . Quando giunse la sera tutta la mia tribu` era ebbra . Guerrieri , donne e fanciulli danzavano all' impazzata o cadevano al suolo come fulminati e l' uomo bianco ed i suoi marinai ridevano , ridevano , mentre mio padre piangeva . A un tratto verso il mare udimmo delle detonazioni tremende . Erano i cannoni della nave che tuonavano contro il villaggio , spargendo dovunque il terrore e la morte . Mi pare di vedere ancora gli uomini bianchi avanzarsi di corsa attraverso le capanne , macellando quel popolo incapace di difendersi . Ah ! ... l' orrenda notte ! ... Vivessi mille anni non la scordero` mai , mai , mio signore ! ... Miserabili ! esclamo` il Corsaro , pallido d' ira . Continua , Yara . Mio padre si era trincerato fra le capanne di sua proprieta` assieme ai miei tre fratelli e ad alcuni guerrieri che non s' erano lasciati adescare dall' acqua di fuoco degli uomini bianchi . Quei pochi prodi avevano cercato di opporre resistenza al nemico , difendendosi col furore che infonde la disperazione . Alle intimazioni di resa del duca , essi rispondevano con nuvoli di frecce ed a colpi di lancia e di mazza . Gli spagnuoli per vincerli avevano incendiate le capanne circostanti . Vedo ancora le lingue di fuoco volteggiare in alto , lasciando cadere sulle abitazioni di mio padre nembi di scintille . Ad un tratto anche le nostre case fiammeggiavano . Le travi cadono e le pareti ardono fra turbini di fumo , ma mio padre ed i miei fratelli lottano ancora con estremo furore , mentre gli spagnuoli scaricano le loro armi in mezzo a quelle fornaci ardenti . Mi ricordo d' aver udito mio padre a gridare : Avanti , miei guerrieri ! ... Uccidiamo quel traditore ! ... . Poi non vidi , ne` udii piu` nulla . Il fumo mi aveva fatta cadere al suolo quasi asfissiata . Quando tornai in me , del villaggio non rimaneva in piedi una sola capanna e di tutti i suoi abitanti non vivevo che io sola . Mio padre ed i miei fratelli erano periti fra le fiamme sotto gli occhi del duca infame . Piu` tardi pero` seppi che il traditore non aveva ricavato che magro frutto da quell' orrendo macello , poiche` alcuni guerrieri di una tribu` vicina , accortisi delle sue intenzioni , avevano avuto il tempo di deviare un fiume inondando le caverne contenenti i tesori . E chi ti aveva salvata ? chiese il Corsaro . Un soldato spagnuolo . Mosso a compassione della mia giovane eta` , si era slanciato fra le fiamme , strappandomi ad una morte certa . Fui condotta , come schiava , a Vera Cruz , poi a Maracaibo , poi fui donata a don Pablo de Ribeira . Il duca si era accorto del tremendo odio che io covava contro di lui e per tema che un giorno potessi vendicarmi , quel vile si era affrettato ad allontanarmi . Ma l' odio non era ancora spento nel mio cuore , prosegui` la giovane indiana , con accento selvaggio . Io non vivo che per vendicare mio padre , i miei fratelli e la mia tribu` ! M' intendi , mio signore ? T' intendo , Yara . E tu mi aiuterai a vendicarmi , e` vero , mio signore ? Ti vendichero` , Yara . La mia Folgore veleggia gia` verso Vera Cruz . Grazie , mio signore . Tu non avrai mai avuto una donna piu` affezionata di me . Il Corsaro mando` un sospiro e non rispose . Forse in quel momento il suo pensiero correva dietro alla giovane fiamminga che aveva abbandonata sul Mare dei Caraibi e che ancora , dopo quattro lunghi anni , rimpiangeva . LE COSTE DEL YUCATAN Intanto la Folgore , abilmente guidata da Morgan , veleggiava rapidamente lungo le coste del Nicaragua , tenendosi pero` ad una grande distanza dai piccoli porti , per tema d' incontrare qualche fregata o qualche squadra della flotta del Messico . Aveva ormai lasciate le spiagge di Costarica , passando molto al largo di S . Juan del Norte , porto che anche in quell' epoca aveva una certa importanza , pero` sulla linea purissima dell' orizzonte si vedevano ancora spiccare , come immensi coni , i suoi sei grandi vulcani e specialmente l' Irazu che spinge la sua vetta a 3500 metri . Il vento era favorevole e concorreva anche , e potentemente , la corrente del Gulf Stream ad accelerare la marcia della nave . Questa corrente , che rade tutte le coste dell' America centrale , entrando lungo le spiagge dell' America del Sud per tornare nell' Atlantico presso le isole Bahama , conserva sempre una notevolissima velocita` che varia dai ventidue ai cinquantasei chilometri al giorno . Presso la Florida giunge perfino a compierne ben centoquarantotto ogni ventiquattro ore . Quantunque il mare apparisse deserto , non fidandosi le navi spagnuole ad uscire dai porti quando sapevano aggirarsi la squadra dei filibustieri , Morgan aveva comandato di mantenere delle vedette sulle coffe e sulle crocette , onde non farsi sorprendere da qualche poderosa fregata . Egli era ormai certo di essere stato gia` segnalato su tutte le coste del Nicaragua , dopo l' audace impresa di Puerto Limon e non era improbabile che qualche porzione della squadra del Messico si fosse messa in cerca della Folgore per catturarla o per colarla a picco . Percio` la massima vigilanza era stata raccomandata a bordo anche dal Corsaro Nero e alla sera veniva raddoppiata , mentre si spegnevano tutti i lumi , anche i fanali di prora , per poter navigare con maggior certezza di non venire sorpresi . Dieci giorni dopo la partenza da Puerto Limon , la Folgore era giunta felicemente al capo Gracias de Dios , punta estrema del Nicaragua . Avvistato quel capo , la veloce nave , dopo d' aver fatta una breve comparsa dinanzi alla vasta laguna di Caratasca per vedere se si celava qualche squadra di filibustieri , si slanciava a tutte vele sciolte nel golfo d' Honduras , immensa insenatura di forma triangolare che bagna contemporaneamente le coste del Yucatan e del Belize a settentrione , del Guatemala all' ovest e dell' Honduras al sud . Nel momento in cui la nave , dopo d' aver oltrepassato il capo Cameron , puntava sull' isola Bonaca , il Corsaro Nero , sorretto da Yara e da Carmaux , compariva per la prima volta sul ponte . Le sue ferite s' erano di gia` quasi rimarginate , merce` le assidue cure del medico di bordo e di Carmaux , pero` era ancora un po' debole ed il suo pallore era tale da crederlo di marmo . Egli si arresto` un momento presso il coronamento del cassero , respirando a pieni polmoni la fresca brezza che soffiava dall' est e fisso` i suoi occhi verso il capo Cameron , in direzione del mare dei Caraibi . Rimase aggrappato al bordo per qualche minuto , senza cercare l' appoggio ne` di Yara ne` di Carmaux , poi si sedette o meglio si lascio` cadere su uno dei due pezzi da caccia , mentre la giovane indiana si coricava ai suoi piedi , appoggiandosi ad un rotolo di funi . Era uno splendido tramonto , uno di quei tramonti che non si vedono che sulle rive del nostro Mediterraneo o sulle sponde del Golfo del Messico . Il sole scendeva fra una nuvola immensa color di fuoco , la quale si rifletteva sulla tranquilla superficie del mare , facendolo rosseggiare per un tratto vastissimo . Pareva che una gran parte dell' orizzonte e del mare ardessero come se laggiu` fossero sorti numerosi vulcani o bruciasse una flotta intera . La brezza , che soffiava da terra portava fino sul ponte della nave i profumi acuti dei cedri gia` in fiore , dei paletuvieri e degli aloe` e quelli acri dei pini marittimi , mentre l' aria era cosi` trasparente da permettere di discernere , con una nitidezza meravigliosa , le gia` lontanissime sponde dell' Honduras . Nessuna vela si scorgeva sull' orizzonte , ne` alcun punto nero che indicasse la presenza di qualche scialuppa . Solamente in alto ed a fior d' acqua si vedevano volteggiare bande di rincopi , di fetonti e di corvi di mare grossi come galli e bande di rondoni marini . La Folgore , spinta dalla brezza , filava leggera su quelle acque quasi tranquille e trasparenti , civettosamente sbandata sul tribordo , lasciandosi a poppa una scia candidissima , che si prolungava indefinitamente . Pareva un immenso alcione sfiorante la superficie del mare . Splendida sera , aveva mormorato il Corsaro , come parlando fra se` . Quanti ricordi mi ridesta questo tramonto ! ... Yara aveva alzato il vezzoso capo , guardando con quei suoi grandi occhi , ripieni d' una tristezza infinita , il Corsaro . Tu pensi alla fiamminga , mio signore , e` vero ? gli disse . Si` , rispose il Corsaro , con un sospiro . Mi ricorda la sera in cui ella mi attese nella mia villa , alla Tortue . Ah ! quanta felicita` quella sera ! ... Ma io allora ignoravo ancora che ella fosse la figlia del mio piu` mortale nemico . Stette un momento silenzioso , continuando a guardare il sole che si tuffava lentamente in mare , mentre la grande nube di fuoco si faceva rapidamente piu` pallida , poi continuo` : Quella sera fu decisa la mia sorte , poiche` mai , prima d' allora , avevo sentito il mio cuore a battere , ne` mai avevo creduto che una fanciulla potesse apparirmi cosi` bella . Folle ! ... Io avevo scordato la triste profezia della zingara ! ... Io non avevo voluto prestar fede a quelle funeste parole : La prima donna che tu amerai ti sara` fatale , m' aveva detto quella strega . E se mi e` stata fatale , io lo so ! ... Perche` parlare ancora di quella fiamminga , mio signore ? disse Yara . Essa ormai e` morta ed ha raggiunto , in fondo agli abissi del mare , le vittime di suo padre . Morta ! ... esclamo` il Corsaro . No , non puo` essere morta , poiche` anche dopo quella notte ho veduto tornare a galla le salme dei miei fratelli . No , le loro anime non sono state ancora placate . Essi volevano il corpo di Wan Guld e non quello della fanciulla . L' avranno presto , Yara . Fra sei od otto giorni noi incontreremo la squadra comandata da Laurent , da Grammont e da Wan Horn , tre dei piu` famosi filibustieri della Tortue . Mio signore , vuoi un consiglio ? Parla , Yara . Andiamo a Vera Cruz prima che giunga la squadra dei tuoi amici . Se il duca si accorgesse che i filibustieri muovono su quella piazza , s' affretterebbe a salvarsi nell' interno . Tu sai gia` che a Gibraltar ed a Maracaibo ti sfuggi` prima della capitolazione di quelle due citta` . E` vero , Yara . Tu conosci Vera Cruz ? Si` , mio signore , e saprei guidarti con piena sicurezza e condurti anche in un palazzo ove potresti sorprendere il duca . Tu potresti fare questo ? grido` il Corsaro . Io so dove abita la marchesa di Bermejo . Chi e` questa marchesa ? L' amica del duca , rispose la giovane indiana . Sorprendere il fiammingo nel suo palazzo sarebbe impossibile , essendo guardato , giorno e notte , da numerose sentinelle . Mentre dalla marchesa ? ... Oh ! La cosa sarebbe facile , disse Yara . Una notte sono entrata anch' io nella stanza della marchesa , arrampicandomi su di un albero . Cosa volevi fare ? chiese il Corsaro , guardando la giovane con stupore . Uccidere l' assassino di mio padre . Tu ! ... Cosi` giovane ! ... L' avrei fatto , disse Yara con accento risoluto . Disgraziatamente quella sera il duca non si era recato dalla sua amica . E tu sapresti condurmi da quella signora ? Si` , cavaliere . Morte dell' inferno ! esclamo` il Corsaro . Io andro` a cercarlo e lo uccidero` . Ma noi non potremo entrare in molti in citta` . Verresti scoperto ed appiccato come i tuoi fratelli . Andremo in pochissimi e fidati . La mia nave ci sbarchera` su qualche spiaggia deserta , poi riprendera` il largo e andra` a raggiungere la squadra dei filibustieri . Quando essi verranno ad assalire la citta` io e tu ci saremo gia` vendicati del duca . Ah ! mio signore ! esclamo` Yara , mentre una viva fiamma le animava gli occhi . Il Corsaro si prese il capo fra le mani e si rimise a guardare il mare che a poco a poco si oscurava . Il sole era allora gia` scomparso . Le stelle salivano lentamente in cielo mentre , verso l' opposto orizzonte , una grande striscia d' argento che sempre piu` s' allungava indicava il prossimo apparire dell' astro notturno . La brezza era diventata fresca e sibilava dolcemente fra l' attrezzatura della nave , gonfiando le vele . Il Corsaro guardava sempre , spingendo gli sguardi lontano lontano , verso la grande striscia d' argento . Conservava una immobilita` assoluta ed un silenzio religioso . Yara , seduta ai suoi piedi , rispettava quel silenzio . Anch' ella pareva che cercasse qualche cosa sull' infinita distesa del mare . Yara , disse ad un tratto il Corsaro , scuotendosi . Vedi nulla laggiu` , in mezzo alla luce che la luna proietta sulle acque ? No , mio signore , rispose la giovane indiana . Non vedi tu un punto nero attraversare quella striscia argentea ? Yara s' alzo` guardando attentamente verso la direzione indicata dal Corsaro , ma nulla distinse . Laggiu` il mare scintillava come un immenso specchio leggermente ondulato , senza alcuna macchia oscura . Io non vedo , disse la giovane dopo alcuni istanti . Eppure io giurerei di aver veduto una scialuppa solcare quello spazio illuminato . E` una tua fissazione , mio signore . Forse , rispose il Corsaro , con un sospiro . Io la vedo sempre , sempre , o alla luce dei lampi od a quella della luna . Quell' apparizione non la vedo che io solo , forse . Che sia lo spirito della fiamminga che erra ancora sul mare ? chiese Yara , con un brivido di terrore . Il Corsaro non rispose . Si era alzato vivamente e s' era appoggiato alla murata , guardando sempre la` dove il mare si confondeva coll' orizzonte . E` scomparsa , disse , dopo alcuni istanti . Quel punto nero che tu hai veduto poteva essere qualche squalo , mio signore . Si` uno squalo , un cetaceo od un rottame , disse il Corsaro . Anche Morgan dice sempre cosi` , eppure sono convinto che si tratta di ben d' altro . Orsu` , dimentichiamo ! Si era scostato e si era messo a passeggiare pel cassero , aspirando con una certa volutta` l' aria fresca della notte . Yara invece era rimasta seduta , colla testa nascosta fra le mani . Ad un tratto Morgan s' accosto` vivamente al Corsaro , dicendogli : Avete scorto nulla , cavaliere ? No , Morgan . Ho veduto dei punti luminosi brillare sulla linea dell' orizzonte . Molti ? Molti , cavaliere . Qualche squadra naviga forse al largo ? Lo sospetto . Che sia quella del Messico ? ... Brutto incontro in tale momento . La vostra nave e` rapida , signore , e puo` sfidare impunemente le pesanti fregate spagnuole . Vediamo , disse il Corsaro , dopo qualche istante . Prese il cannocchiale che il luogotenente gli porgeva e lo punto` verso l' est , scrutando attentamente l' orizzonte . Dei punti luminosi , disposti a due a due come i fanali regolamentari delle navi , filavano sui flutti , ad una distanza di dodici o quindici miglia . Si` , disse , staccando dagli occhi l' istrumento . E` una squadra che passa al largo . Fortunatamente noi navighiamo coi fanali spenti . Credete che sia veramente la squadra del Messico ? Si` , signor Morgan . Forse l' ammiraglio che la comanda ha avuto notizia del nostro approdo a Puerto Limon e della comparsa di una nave sospetta sulle spiagge di Costarica e ci cerca . Va verso il sud , capitano ? Si` , e quando giungera` a Puerto Limon , noi avremo gia` lasciate le coste del Yucatan . Andate , cercatemi pure , io vi aspetto a Vera Cruz , ed allora non saremo soli , e` vero signor Morgan ? Ci saranno gli altri . L' indomani la Folgore , che aveva navigato costantemente verso il nord nord ovest , avvistava l' isola Bonaca , terra quasi deserta in quell' epoca , essendo abitata da pochissimi indiani , pero` i filibustieri si tennero molto al largo per tema di incontrare , presso quelle spiagge , qualche veliero . Il Corsaro Nero che ormai abbandonava di rado la coperta , essendo quasi completamente guarito , lancio` la Folgore verso il nord , volendo evitare le coste dell' Honduras che erano pure state occupate dagli spagnuoli . La Baia dell' Ascensione non era ormai molto lontana . In quarantott' ore e forse meno , quella rapida nave vi poteva giungere e senza affaticare troppo l' equipaggio , tanto piu` che il vento non accennava a cambiare e che la corrente del Gulf Stream aumentava di celerita` . Le speranze del Corsaro non andarono deluse . Quarant' ore dopo la filibustiera avvistava un piccolo legno navigante a cinquanta o sessanta miglia dalla baia . Era un esploratore mandato al largo dai capi filibustieri . Appena accortosi della presenza della Folgore , si diresse rapidamente verso di essa , facendo segnali a bandiera e sparando due colpi in bianco . Ci aspettavano , disse il Corsaro a Morgan . Speriamo che la squadra sia tanto numerosa da poter affrontare anche le fregate del vicere` del Messico . Ci saranno tutti i nostri amici rispose il luogotenente . Qualche tempo dopo il Corsaro , guardando attentamente la piccola nave che s' avvicinava correndo bordate , disse : E` la Marignana che ci viene incontro . E porta sul corno i colori di Grammont , di Laurent e di Wan Horn , aggiunse Morgan . Si` , i tre audaci filibustieri sono a bordo , rispose il Corsaro . Ci fanno l' onore d' una loro visita in alto mare . Bisogna credere che ci abbiano scorti ben da lontano , per lasciare la baia su cosi` piccola nave . Signor Morgan , fate mettere la nostra nave in panna e prepariamoci a ricevere degnamente questi preziosi alleati . La Marignana era allora a tre o quattrocento metri e si era pure messa attraverso il vento . L' equipaggio stava allora calando in mare una baleniera . Tutti gli uomini in coperta ! tuono` il Corsaro . I centoventi filibustieri che formavano l' equipaggio della Folgore si disposero lungo le due murate , su di una doppia fila , in assetto di combattimento , mentre Carmaux e Moko portavano sul cassero parecchie bottiglie e dei bicchieri . La baleniera s' era gia` staccata dalla Marignana e aveva puntata la prora verso la Folgore . La montavano dodici marinai armati di fucili , e tre filibustieri che portavano ampi cappelli adorni di piume di pappagallo . Il Corsaro Nero fece abbassare la scala d' onore di babordo e scese fino alla piccola piattaforma , dicendo : Siate i benvenuti a bordo della mia Folgore . I tre filibustieri erano gia` balzati agilmente sulla piattaforma , tendendo le loro destre al Corsaro . Cavaliere , siamo lieti di rivedervi , aveva detto uno dei tre . Ed anch' io , Grammont . Salite , amici . LA SQUADRA DEI FILIBUSTIERI Fra i piu` famosi corsari della Tortue , un bel posto spetta a questi tre arditi filibustieri che si chiamano Grammont , Laurent e Wan Horn , unitisi al Corsaro Nero per tentare la presa ed il saccheggio di Vera Cruz , una delle piu` importanti e delle piu` ricche citta` del Messico . Pochi forse avevano dato prove di valore e di audacia come questi . Se non salirono in grandissima fama come l' Olonese , come Montbar lo Sterminatore , come Morgan che doveva piu` tardi , con una temerita` incredibile , espugnare e saccheggiare Panama , come Sharp , Harris e Sawkins che per tanti anni furono i padroni dell' Oceano Pacifico e che scorazzarono perfino sotto le coste del Peru` , pure ebbero un bellissimo posto nella storia della filibusteria . Wan Horn era brabantese , Grammont era un gentiluomo francese , andato in America per odio contro gli spagnuoli , e Laurent de Graff olandese . Il primo aveva cominciata la sua carriera come semplice marinaio , pero` ben presto era diventato un timoniere famoso . Raccolte poche centinaia di piastre , aveva comperato finalmente un piccolo legno corseggiando per proprio conto , in unione ad una banda di disperati . Essendo in quel tempo scoppiata la guerra fra l' Olanda e la Francia , aveva dato addosso alle navi della prima nazione con tanto accanimento , da farsi molto notare e stimare . Cessata la guerra , non ostante i trattati , aveva continuato a corseggiare nelle acque della Manica , non risparmiando che le navi francesi , ma poi , incoraggiato da tanti successi , aveva osato assaltare anche quelle del proprio paese , mettendosi cosi` in guerra con tutte le nazioni marinaresche dell' Europa settentrionale . Un giorno una nave da guerra francese , mandata in sua cerca perche` lo catturasse , lo incontra e gli intima la resa incondizionata . Wan Horn non si spaventa affatto dell' enorme superiorita` dell' avversario . Con un' audacia incredibile si reca a bordo della fregata francese e si finge altamente meravigliato del procedere del comandante , giurando solennemente di aver sempre rispettate le navi di bandiera francese e facendo capire che i suoi uomini non si sarebbero arresi senza aspro combattimento e che il suo luogotenente era uomo da disputare lungo tempo la vittoria . Il comandante , sapendo con quale canaglia risoluta aveva da fare e non volendo compromettere la sua nave in una simile lotta , lascia libero Wan Horn . Il brabantese , comprendendo che ormai spirava cattiva aria per lui sulla Manica , sul mare del Nord e nel mare di Biscaglia , attraversa l' Atlantico e veleggia verso Portorico coll' idea gia` fissa di corseggiare a danno degli spagnuoli . Ardeva allora la guerra fra la Spagna e la Francia . Wan Horn , gia` molto conosciuto anche in America per le sue antecedenti inprese , entra in San Juan al suono di trombe e di tamburi , offrendo i suoi servigi al governatore dell' isola . Egli viene subito accettato e lo s' incarica di scortare i galeoni carichi d' oro che dovevano attraversare l' Atlantico . Era l' occasione attesa dall' ardito corsaro . Alla prima tempesta si getta su due dei piu` ricchi che erano stati separati dal grosso della squadra , li saccheggia e fugge trionfante alla Tortue mettendosi sotto la protezione dei Fratelli della Costa . Grammont era , come fu detto , un gentiluomo francese , il quale aveva servito gia` parecchio tempo , in qualita` di capitano , nella flotta di Luigi XIV . Non essendovi allora guerra in Europa , attraversa pure l' Atlantico ed avendo perduto il suo legno armato in corsa , di cui aveva per reale patente il comando , si unisce ai filibustieri della Tortue e con settecento uomini va ad assalire prima Maracaibo e quindi Torilha , perdendo molta gente con poco frutto . Un anno dopo con soli cent' ottanta uomini va a bombardare Porto Cavallo , citta` situata sulle coste di Cumana , distrugge i poderosi forti che la difendono , entra in citta` sostenendo , con soli quarantasette uomini , l' assalto della numerosa guarnigione spagnuola e si ritira a bordo delle sue navi conducendo centocinquanta prigionieri , fra cui il governatore e portando seco ingenti tesori . Disgraziatamente un uragano sorprende la sua squadra nella baia di Goave , gli caccia a fondo gran parte delle navi e perde ancora il frutto di quell' ardua impresa . Laurent , invece , era stato dapprima ai servigi della Spagna ed aveva fatta aspra guerra ai filibustieri , catturando molte delle loro navi . Vinto finalmente dai suoi nemici e costretto a decidersi fra la morte e la vita , a condizione , in questo caso , di unirsi ai suoi vincitori , da uomo pratico aveva accettato di buon grado l' offerta , diventando in breve tempo il terrore dei suoi antichi protettori ed alleati . Fra le tante meravigliose imprese tentate da costui in danno degli spagnuoli , narrasi anche la seguente . Trovatosi improvvisamente , un brutto mattino , fra due poderose fregate spagnuole , invece di arrendersi , tenta audacemente la battaglia . Coi suoi moschettieri abbatte quanti spagnuoli si mostrano sul ponte delle fregate , poi con una ben aggiustata cannonata fracassa l' albero maestro della nave ammiraglia e fugge indisturbato alla Tortue . Un' altra ancora . Presso Cartagena tre navi spagnuole , speditegli incontro dal governatore , vanno ad assalirlo . Laurent non si sgomenta ed impegna la lotta . Durante il combattimento alcune navi filibustiere , attirate da quel furioso rombare delle artiglierie , accorrono in suo aiuto . Le navi spagnuole , dubitando della vittoria , cercano di ritirarsi , ma Laurent non ne lascia loro il tempo e assalitele a sua volta le espugna tutte tre , dopo di aver fatto orribile strage degli equipaggi . Ecco quali erano gli uomini che nel 1683 si erano accordati col Corsaro Nero per tentare l' impresa piu` ardita fino allora ideata dai filibustieri della Tortue , cioe` l' espugnazione ed il saccheggio della forte piazza di Vera Cruz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I tre filibustieri salirono sul cassero preceduti dal Corsaro Nero e seguiti da Morgan e dal mastro d' equipaggio . Erano tre tipi molto diversi , essendo di razze pure diverse . Grammont aveva l' aspetto distinto del gentiluomo e la corporatura slanciata del cavaliere di Ventimiglia ; Laurent era invece un uomo di statura tozza , molto bruno , e molto muscoloso , vero tipo di marinaio ; Wan Horn era di statura altissima , con spalle molto larghe , capelli biondi , occhi azzurri e carnagione rosea , il vero tipo della flemmatica e poderosa razza anglo sassone . Vuotarono alcuni bicchieri colmi di squisito vino spagnuolo che Carmaux aveva empiti , poi Grammont , che era il piu` loquace , disse : Ed ora , cavaliere , ci direte cosa avete fatto a Puerto Limon . Eravamo molto inquieti non vedendovi giungere alla baia . Ho dovuto sostenere l' attacco di due fregate e per poco non siamo rimasti bloccati nel porto , rispose il Corsaro . Come pero` vedete , la mia Folgore e` uscita da quel pericolo quasi senza danni . Non mi sarei mai consolato se avessi veduto la vostra bella nave disalberata . E Wan Guld ? E` a Vera Cruz , amici . Allora noi vi vendicheremo , dissero Laurent e Wan Horn . Grazie , amici . E` forte la vostra squadra ? Conta quindici navi con milleduecento uomini di equipaggio . Una ruga si disegno` sulla fronte del Corsaro . Non saremo in troppi , disse . So che a Vera Cruz vi sono oltre tremila soldati e , a quel che si dice , tutti agguerriti . Lo sappiamo , disse Grammont . Senza poi contare che dovremo espugnare il forte di S . Giovanni de Luz che e` armato di sessanta cannoni e difeso da ottocento uomini . Noi stiamo per giuocare una carta tremenda , disse Wan Horn , Avete fatto il vostro piano ? Si tratta di sorprendere la piazza . Noi sbarcheremo i nostri equipaggi a poche miglia dal porto e ci accosteremo attraverso i boschi . Ed io saro` la` a guidarvi alla vittoria . Cosa volete dire , cavaliere ? chiese Grammont . Che io vi precedero` e che vi aspettero` entro la piazza . Vi farete prendere ... Al contrario , saro` io che prendero` qualcuno . Il duca ? Si` , signor di Grammont . La Folgore che e` piu` veloce dei vostri legni , mi condurra` fino alla costa , poi tornera` a raggiungervi onde prestarvi mano forte nel caso d' un attacco da parte della squadra del Messico . Non preoccupatevi di me : ci troveremo a Vera Cruz . E andrete solo ? chiesero i tre filibustieri . Con pochissimi uomini , fidati e d' un coraggio a tutta prova . Coi tre fracassoni , disse Wan Horn . Conosco il valore di Carmaux , di Moko e di Wan Stiller . Si` , con essi , rispose il Corsaro , sorridendo . Cavaliere , volete un consiglio ? chiese Grammont . Venite con noi e rinunciate ad una simile impresa che puo` ben chiamarsi una pazzia . E` impossibile , signor di Grammont , rispose il Corsaro con tono reciso . Quell' uomo sarebbe capace di sfuggirmi come gia` fece a Maracaibo , ed a Gibraltar , quando io e l' Olonese assalimmo quelle due piazze . Ma badate che ... Perdereste inutilmente il vostro tempo , signor di Grammont . Sono risoluto e non mi arrenderei a nessun consiglio . Dove potremo ritrovare la vostra nave ? chiese Wan Horn . Incrocera` nel Golfo di Campe`che dinanzi alle spiagge di Tabasco . E voi , quando partirete ? Cercate di affrettarvi perche` temo che la mia avventura di Puerto Limon abbia gia` fatta molta strada . Salperemo fra una settimana , disse Grammont . Vi auguro buona fortuna . L' auguriamo noi a voi , cavaliere , disse Wan Horn . Dio vi tenga lontano dai cattivi incontri . Grazie , amici : ci rivedremo in Vera Cruz . Vuotarono alcuni bicchieri ancora , poi i tre filibustieri lasciarono il cassero dirigendosi verso la scala d' onore . Strinsero un' ultima volta la mano al Corsaro quindi scesero nella loro baleniera , prendendo rapidamente il largo . Quasi nel medesimo tempo la Folgore si rimetteva al vento , riprendendo la corsa verso il nord onde superare il capo Catoche che forma l' estrema punta del Yucatan . Il Corsaro era rimasto appoggiato alla murata di babordo e guardava la baleniera che stava per accostare la Marignana . Pareva assai pensieroso e preoccupato e non si era accorto che Yara le si era messa a fianco . A che cosa pensa il mio signore ? chiese timidamente la giovane indiana . Udendo quella voce il Corsaro si scosse , poi , prendendo la giovane per un braccio , indicandole la baleniera , le disse : Ecco i vendicatori di tuo padre . Verranno anche essi a Vera Cruz , mio signore ? Si` , Yara , e quegli uomini sono capaci di sterminare tutti gli spagnuoli di Vera Cruz , come il duca ed i suoi sicari hanno sterminato la tua tribu` . Guarda laggiu` , attraverso quello stretto che s' inoltra entro terra : non vedi tutti quegli alberi e quelle antenne ? Si` , cavaliere . E` la squadra dei filibustieri della Tortue . Molto forte ? ... E molto tremenda , Yara . Dunque tornerete a corseggiare il mare anche dopo vendicati i vostri fratelli ? gli chiese bruscamente Morgan che gli si era avvicinato . Chi sa , rispose il Corsaro . Poi , dopo un breve silenzio , riprese : Dopo vendicato , ho ancora una missione da compiere e non lascero` le acque del gran golfo senza averla condotta a termine . Chi mi ha detto che ella sia proprio morta ? Anche se la fiamminga fosse viva , tutto sarebbe finito fra lei e voi , signore , disse Morgan . Fra voi ci sarebbe il cadavere di suo padre . E quelli dei vostri fratelli , disse Yara con un sordo singhiozzo . Il Corsaro guardo` la giovane indiana che si era ripiegata su se` stessa come se cercasse di nascondere il volto . Tu piangi , Yara , le disse , con voce dolce . Non ti piace ch' io parli della duchessa fiamminga . No , mio signore , rispose la giovane con un filo di voce . Il Corsaro si curvo` su di lei , dicendole con voce triste : L' indomani la Folgore , dopo di aver costeggiato le spiagge orientali del Yucatan , e d' aver attraversata felicemente l' isola di Cozumel , giungeva al capo Catoche . Essendovi molte probabilita` d' incontrare delle navi spagnuole in quei paraggi , in causa della vicina isola di Cuba , la Folgore si tenne in mezzo al canale di Yucatan , per poter meglio prendere il largo in caso di pericolo . Premeva poi soprattutto al Corsaro di non farsi vedere in quelle acque , onde non si sospettasse della vera rotta della sua nave e qualcuno corresse ad avvertire le citta` marittime del Messico e del Campe`che e le mettesse in guardia . La traversata del canale di Yucatan si compi` fortunatamente senza cattivi incontri e la notte successiva la Folgore veleggiava lungo le coste settentrionali della grande penisola , diretta verso il Golfo di Campe`che o di Campeggio che dir si voglia . Gia` il Corsaro e Morgan credevano di poter giungere inosservati sulle spiagge del Messico , quando il quarto giorno dopo il passaggio dello stretto , all' altezza dell' ampia laguna di Termino , s' accorsero della presenza d' una vela . E` una nave che viene probabilmente da Cuba , aveva detto Morgan al Corsaro Nero . O che sia qualche legno incaricato di sorvegliare le nostre mosse ? aveva risposto il signor di Ventimiglia che era diventato pensieroso . Che siamo gia` stati segnalati ? Voi sapete che gli spagnuoli si tengono costantemente in guardia per evitare di farsi sorprendere dai filibustieri della Tortue . Volete che proviamo se quella nave ha realmente l' intenzione di spiarci ? Cambiando rotta ? Si` e rimontando al nord , ossia fingendo di riprendere il largo . Proviamo , cavaliere . Se quella nave riesce ad indovinare la nostra direzione , i nostri compagni troveranno Vera Cruz in armi e la guarnigione triplicata . Fra due ore sara` notte e noi faremo rotta falsa , signor Morgan . Intanto andiamo a spiare le mosse di quel legno Lasciarono il cassero e si issarono fino alla coffa dell' albero maestro per abbracciare maggior orizzonte . Il Corsaro punto` il cannocchiale ed osservo` , con estrema attenzione , la vela segnalata . Signor Morgan , disse , alcuni istanti dopo . Siamo molto lontani da quello spione , pero` io sono certo di non ingannarmi . Cosa volete dire , cavaliere ? Che la nave che ci segue e` tale da poterci creare dei gravi fastidii . Un vascello grosso dunque ? Forse una fregata . Ridiscesero in coperta e diedero ordine al pilota di cambiare rotta , mettendo la prora verso il nord come per far credere che puntassero verso la Luigiana . La Folgore viro` lestamente di bordo ed essendo anzi il vento piu` favorevole per quella nuova direzione , s' allontano` velocemente voltando la poppa alla costa yucatanese . Il Corsaro e Morgan si erano rimessi in vedetta sul cassero , mandando alcuni gabbieri sulle crocette del trinchetto e della maestra , muniti di ottimi cannocchiali . La vela segnalata , contrariamente a tutte le previsioni , aveva continuata la sua corsa verso il Golfo di Campe`che , nondimeno non si poteva prestare cieca fede . La notte , scesa qualche ora dopo , mise fine alle investigazioni del Corsaro e di Morgan , pero` ne` l' uno ne` l' altro abbandonarono la coperta temendo qualche brutta sorpresa , anzi fecero raddoppiare gli uomini di guardia e caricare i cannoni . Era gia` suonata la mezzanotte , quando fra la profonda oscurita` che regnava sul mare fu segnalato un punto luminoso , il quale spiccava nettamente sulla linea dell' orizzonte . Non poteva essere una stella , essendo il cielo coperto da una fitta nuvolaglia alzatasi poco prima del tramonto ; doveva trattarsi d' un fanale appartenente ad una nave . Siamo seguiti , aveva detto Morgan al Corsaro Nero , il quale , curvo sulla murata poppiera , scrutava attentamente l' orizzonte . Si` , disse questi . Ormai non ho piu` alcun dubbio ; noi , signor Morgan , siamo spiati e fors' anche inseguiti . Cio` e` grave , capitano . Quella nave minaccia di compromettere la nostra spedizione . Che fare , cavaliere ? Il Corsaro Nero era rimasto silenzioso . Appoggiato alla murata , continuava a fissare il fanale il quale seguiva esattamente la rotta della Folgore . Noi siamo uomini che non abbiamo mai contati i nostri nemici . Prepariamoci a mostrare a quella nave la nostra bandiera al balenar delle nostre artiglierie . E se ci sfuggisse ? Pensate , signore , che se riesce a toccare le coste del Messico noi dovremo rinunciare all' impresa audace . La mia nave e` troppo rapida per non raggiungere un veliero spagnuolo . Fate calare in mare le sei baleniere e scegliete ottanta dei piu` coraggiosi uomini del nostro equipaggio . Volete assalire quella fregata colle scialuppe ? chiese Morgan , con stupore . Si` , ma quando noi avremo disalberata quella nave . Sbrigatevi signor Morgan . Dobbiamo approfittare della notte per sorprendere gli spagnuoli e prenderli fra due fuochi . A voi le baleniere ; a me la Folgore . I vostri ordini ? Ve li daro` all' ultimo momento . Andate . Pochi minuti dopo la Folgore si metteva in panna mentre le sei baleniere venivano calate in acqua . Ottanta uomini , scelti da Morgan fra i piu` valorosi , s' erano affrettati a prendere posto fra quei piccoli e veloci galleggianti , portando seco fucili , sciabole d' arrembaggio e pistole . Il Corsaro Nero , durante quei preparativi non aveva abbandonata la murata poppiera ; guardava sempre la nave nemica la quale si accostava velocemente , seguendo , con una precisione incredibile , la rotta della Folgore . Quando tutti gli uomini furono imbarcati , Morgan gli si accosto` : Attendo i vostri ordini , signore . Il Corsaro Nero si volse lentamente , poi additandogli il punto luminoso , disse : Lo vedete ? Si` , cavaliere . Io rimarro` qui ed illuminero` la nave ; voi vi porterete al largo tenendovi nascosto . Quando vedrete quella nave impegnata con me , vi accosterete tacitamente colle scialuppe e darete un fulmineo abbordaggio . Impresa arditissima . Ma di riuscita sicura , signor Morgan . Contate su di me , capitano . Andate e che Dio vi assista . Grazie , cavaliere . Subito dopo le sei baleniere si allontanavano a forza di remi , scomparendo fra le tenebre . Il Corsaro stava per salire sul ponte quando si vide comparire dinanzi un' ombra . Yara , disse , Cosa fai qui ? ... Mio signore , cosa succede ? chiese la giovane indiana . Lo vedi : siamo inseguiti . Dagli spagnuoli ? Si` , Yara . E voi ? Mi preparo a difendermi . Fra pochi minuti qui tuoneranno le artiglierie e si combattera` fieramente . Ritorna nella tua cabina Yara ; qui regna la morte . Uomini del mare ! ... tuono` poscia . Accendete i fanali e preparatevi a fulminare la nave che c' insegue ! La notte oscurissima permetteva di distinguere un punto luminoso qualsiasi che scintillasse sulla tenebrosa superficie del mare . Nell' ampio Golfo di Campe`che regnava una calma quasi assoluta . Solamente qualche rarissima onda veniva ad infrangersi , con un sordo e prolungato fragore , contro i fianchi della Folgore rimasta quasi immobile sui flutti nerissimi . Anche il vento era scemato e soffiava debolmente , con certi strani gemiti , fra i mille cordami dell' attrezzatura . I quaranta uomini rimasti a bordo della nave corsara avevano raggiunti i loro posti di combattimento . Nelle mani degli artiglieri fiammeggiavano le micce , spandendo all' intorno una vaga luce . Il Corsaro Nero , ritto sul cassero , spiccava stranamente alla luce dei due grandi fanali accesi a poppa , uno a babordo ed uno a tribordo . Tutto vestito di nero come era , con quella lunga piuma nera che gli scendeva dietro l' ampio feltro , aveva un aspetto pauroso . Pareva il genio del mare sorto dagli abissi del liquido elemento per scatenare una tremenda tempesta . Gli uomini della manovra , coi bracci delle vele in mano , lo osservavano , pronti ad orientare le vele e virare di bordo , mentre gli artiglieri dei pezzi da caccia attendevano un suo comando per rovesciare sulla nave avversaria uragani di ferro e di mitraglia . Carmaux , chiese ad un tratto il Corsaro , volgendosi verso il fido marinaio che gli si era collocato a fianco assieme a Wan Stiller . Vedi le scialuppe ? Si` , capitano , rispose l' interpellato . Navigano verso quel punto luminoso , pero` fra qualche istante non saranno piu` visibili . A quale distanza credi che sia la nave che ci da` la caccia ? A milleduecento passi , capitano . Lasciamola accostare ancora . Saremo piu` sicuri del nostro tiro . Si alzo` quanto era lungo e , volgendosi verso i suoi uomini , grido` : Pronti a rimettervi al vento ! Si assale ! La Folgore , che fino allora era rimasta quasi immobile , viro` quasi sul posto e s' avanzo` incontro alla nave avversaria correndo piccole bordate , avendo il vento sfavorevole . Il Corsaro Nero teneva sempre il timone e guardava la nave nemica la quale s' accostava di gia` con una certa precauzione , avendo ormai scorti i fanali della Folgore . La distanza spariva rapidamente . Alle una la nave spagnuola non si trovava piu` che a trecento passi e manovrava in modo da passare sul tribordo della nave filibustiera . Ad un tratto una voce echeggio` al largo , portata dal vento che soffiava dal sud . Chi vive ? Che nessuno risponda ! comando` il Corsaro . Quindi imboccando il portavoce grido` con quanta forza aveva nei polmoni : Espana ! Fermatevi ! Chi siete voi ? Fregata spagnuola ! Accosta ! ... grido` il Corsaro . Gli artiglieri dei due pezzi da caccia s' erano voltati verso il Corsaro , interrogandolo collo sguardo . Aspettiamo , rispose questi . Guardo` al largo , ma l' oscurita` era tale da non permettere piu` di distinguere le sei baleniere . Possiamo cominciare , mormoro` . Al momento opportuno Morgan fara` la sua comparsa . Ohe` ! ... Fuoco ! ... Successe un breve silenzio , rotto solamente dal sibilare del venticello notturno e dal cupo mormorio dei flutti rompentisi contro la prora , poi due lampi illuminarono bruscamente il cassero della Folgore , seguiti da due formidabili detonazioni . Un assordante clamore si alzo` a bordo della nave nemica a quell' inaspettato saluto . Tradimento ! ... Tradimento ! ... urlavano gli spagnuoli . Il Corsaro Nero si era curvato sulla murata sperando di poter distinguere cio` che succedeva a bordo della fregata , ma l' oscurita` era troppo fitta per permetterglielo . Vedremo piu` tardi se le nostre palle hanno causato dei danni , mormoro` . Riafferro` la ribolla del timone , gridando : In caccia ! La Folgore aveva virato di bordo presentando la prora alla nave nemica . Essa non intendeva di fuggire , bensi` d' abbordare per poter meglio soccorrere le baleniere . Aveva appena ripresa la corsa , quando la fregata avvampo` con un rimbombo orrendo . Alcune palle sfondarono la murata poppiera , mentre altre passavano sibilando raucamente al di sopra della tolda , forando vele e recidendo non pochi cavi . Qualcuna si sprofondo` nella carena , sopra il livello d' acqua fortunatamente . Che musica ! esclamo` Carmaux , che per poco non era stato spezzato in due da quella pioggia di proiettili . La spagnuola ci dara` da fare ! In quel momento di udi` il Corsaro Nero a mandare un grido di collera . Ah ! ... Cerca di sfuggirci ! ... La fregata , dopo quella prima scarica , invece di aspettare la Folgore , aveva virato di bordo mettendo la prora verso la costa di Campe`che . Essa rifiutava il combattimento e cercava di salvarsi in qualche porto del Messico . Probabilmente non fuggiva per paura , bensi` per correre ad avvertire le guarnigioni delle citta` costiere della presenza d' una nave corsara e metterle in guardia . Bisogna impedire che ci sfugga o dovremo abbandonare l' impresa di Vera Cruz , aveva detto il Corsaro . Poi aveva gridato : Pronti per la manovra ! Noi le taglieremo il passo ! La Folgore con due bordate si era portata al largo , appoggiando verso l' ovest , in modo da frapporsi fra la fregata e la costa americana . Quella manovra era stata compiuta con tale avvedutezza e rapidita` che quando la nave spagnuola cerco` di tornare al vento , vide sorgersi dinanzi la prora acuta della Folgore . Alto la` ! ... Qui non si passa ! grido` Carmaux . La fregata , vedendosi chiuso il passo , si era arrestata come indecisa sul da farsi , poi tutto d' un tratto si copri` di fumo e di fiamme . Gli spagnuoli , comprendendo ormai di non poter lottare in celerita` colla nave filibustiera , avevano accettata risolutamente la lotta colla speranza di guadagnare una splendida vittoria o di forzare il passo . La loro superiorita` numerica , le loro artiglierie piu` numerose di quelle della nave avversaria e la mole enorme del loro vascello potevano pesare molto sull' esito della battaglia . Il Corsaro Nero pero` non erasi per questo sgomentato . Egli contava molto sull' abilita` dei suoi marinai , artiglierie fucilieri , a nessuno secondi e sopratutto sulle baleniere guidate da Morgan . Fuoco a volonta` ! aveva gridato . Noi abborderemo la spagnuola ! Le due navi tuonavano con pari vigore , alternando scariche di mitraglia e granate . La fregata , che portava un' artiglieria due volte piu` numerosa di quella della Folgore , aveva buon giuoco in quel tremendo duello e batteva furiosamente il ponte della nave avversaria e la velatura . Tuttavia la Folgore non retrocedeva , anzi continuava le sue bordate per accostarsi alla nave spagnuola e gettarsi addosso al momento opportuno . La voce del Corsaro Nero echeggiava senza posa , dominando talvolta il rimbombo delle artiglierie ed il crepiti`o della moschetteria . Tenete fermo ! ... Fuoco sul ponte ! ... Mirate l' alberatura ! I suoi uomini , nonostante le tremende scariche di mitraglia e l' incessante scoppio delle granate , non si perdevano d' animo e tutti gareggiavano per infliggere alla fregata i maggiori danni . I migliori archibugieri , inerpicatisi sulle coffe e sulle crocette , tempestavano il ponte della spagnuola con quella precisione matematica che ha reso celebri quei fieri scorridori del mare . Le loro palle abbattevano sempre , facendo specialmente strage fra gli uomini incaricati del servizio dei pezzi del cassero . La battaglia durava da un quarto d' ora , con gravi danni da una parte e dall' altra , quando tutto d' un tratto si udi` al largo un clamore assordante . Avanti uomini del mare ! aveva urlato una voce . Il Corsaro Nero aveva fatto un balzo innanzi , esclamando : Morgan ! Abbandono` la ribolla del timone a Carmaux e si slancio` verso la murata . Fra il lampeggiare delle artiglierie nemiche aveva scorto confusamente delle scialuppe a pochi passi dalla fregata . Coraggio , uomini del mare ! tuono` . I nostri uomini abbordano la spagnuola ! In quel momento urla terribili scoppiano a bordo della nave nemica mentre la moschetteria diventa assordante . Dei lampi s' alzano fra i neri flutti e delle forme umane si agitano al disotto delle batterie fiammeggianti . Fuoco di bordata ! urlo` il Corsaro . Poi avanti per l' abbordaggio ! UN TERRIBILE ABBORDAGGIO Le sei baleniere guidate da Morgan , appena abbandonata la Folgore , si erano portate al largo , muovendo lentamente verso la nave spagnuola . La profonda oscurita` favoriva quell' audace manovra poiche` i nemici non potevano nemmeno sospettare la presenza di quella minuscola flottiglia navigante su quei flutti neri come l' inchiostro . Allo scopo di non correre il pericolo di farsi urtare dall' una o dall' altra nave , cosa non improbabile , non avendo quei due velieri una rotta ben prefissa e che poteva di momento in momento modificarsi secondo le vicende del combattimento , dopo aver percorso un miglio , Morgan aveva dato il segnale di arrestarsi . La nave spagnuola non era lontana piu` di sette od ottocento metri , spazio brevissimo che quelle rapide baleniere potevano attraversare in pochi minuti . Essendo il mare tranquillissimo , Morgan poteva udire distintamente i comandi che si davano a bordo della nave nemica , percio` aveva raccomandato ai suoi uomini il silenzio piu` profondo onde non tradire la loro presenza a cosi` breve distanza . La fregata , dopo l' inutile tentativo per prendere il largo e fuggire verso le coste del Messico , come gia` narrammo , aveva impegnata risolutamente la lotta , contando sulla supremazia delle proprie artiglierie e anche sul numero dei proprii uomini . I filibustieri avevano cosi` assistito a quel primo duello d' artiglieria , piu` rumoroso che dannoso , non potendo i due avversarii scorgersi perfettamente , ma con quanta ansieta` per quegli uomini di sangue caldo cresciuti in mezzo alle stragi , agli abbordaggi ed al rimbombo delle artiglierie ! Ad ogni scarica della Folgore balzavano in piedi , cogli archibugi in pugno , frenando a gran pena gli hurra` che stavano per irrompere , tremendi , dalle loro labbra . Ad ogni bordata della fregata spagnuola digrignavano i denti come fiere in gabbia , imprecando e minacciando colle armi e coi pugni . Andiamo , signor Morgan ! ... si chiedeva su tutte le baleniere . Non possiamo piu` frenarci . Non ancora , rispondeva con voce tranquilla il futuro conquistatore di Panama . La battaglia intanto continuava con crescente furore d' ambe le parti . Dai sabordi delle due navi uscivano vampate e nuvoloni di fumo i quali alzandosi lentamente celavano le alberature ed i ponti . Quando Morgan vide che la fregata era completamente avvolta dal fumo , diede il segnale di avanzare colla massima velocita` , raccomandando di non far fuoco senza suo ordine . Era il momento opportuno per tentare l' abbordaggio . Se gli spagnuoli non s' accorgevano della presenza di quella flottiglia , potevano considerarsi perduti . Avanti ! ... ripeteva Morgan , il quale dirigeva la prima baleniera . Tenetevi sempre sotto vento cosi` il fumo impedira` agli spagnuoli di vederci . Arrancando con gran lena , in pochi momenti la squadriglia giunse a pochi metri dalla nave , tuffandosi fra i nuvoloni di fumo che la brezza notturna spingeva sul mare . Gli spagnuoli , occupati a rispondere alle incessanti bordate della Folgore , non si erano avveduti del gravissimo pericolo che li minacciava , tanto piu` che volgevano le spalle alla flottiglia . Morgan accortosi di essere giunto sotto la nave , si era alzato di scatto colla spada in pugno . Colla sinistra s' aggrappo` allo sportello d' un sabordo , poi con una spinta raggiunse una bancazza tenendosi stretto ad un paterazzo . I quattordici uomini della sua baleniera lo avevano seguito inerpicandosi come scimmie . Gia` stavano per balzare sopra la murata quando un gabbiere della fregata che scendeva lungo le griselle li vide : All' armi ! ... grido` . Ci abbordano ! ... Su , filibustieri ! ... tuono` Morgan . Fuoco quelli delle scialuppe ! ... Una scarica terribile accoglie gli spagnuoli gettandone a terra piu` di mezzi . Gli altri , spaventati e sorpresi da quell' inaspettato attacco , si ripiegano confusamente disperdendosi per la tolda . I filibustieri ! ... I filibustieri ! ... si urla dappertutto . Il comandante della fregata ha veduto il pericolo . Senza perdersi d' animo fa girare sui loro perni i due cannoni da caccia del cassero che erano gia` caricati a mitraglia e che stavano per infilare il ponte della Folgore : Fuoco sul babordo ! ... Un uragano di ferro e di piombo spazza la murata recidendo contemporaneamente paterazzi , sartie e bracci di manovra e fracassando due imbarcazioni che stavano sospese alle grue . Alcuni filibustieri che erano gia` a cavalcioni del capo di banda cadono in mare fulminati o storpiati , ma gli altri , punto atterriti , scavalcano rapidamente le murate e si scagliano sul ponte urlando spaventosamente . Morgan , sfuggito miracolosamente alla mitraglia , e` alla loro testa . Nella destra stringe la spada e colla sinistra impugna una pistola . A me filibustieri ! urla . Gli uomini delle scialuppe scalano a loro volta la nave . Si aggrappano agli sportelli delle batterie , alle bancazze , alle sartie , ai paterazzi , alle grue e saltano sulle murate . Quindici o venti , i migliori bersaglieri , sono rimasti nelle baleniere e fanno scariche tremende verso il cassero e sul castello di prora , cercando di abbattere gli artiglieri addetti al servizio dei pezzi da caccia . Gli spagnuoli , alle grida dei loro ufficiali , si radunano presso il cassero e presso il castello di prora e fanno impeto contro i filibustieri , pero` la loro posizione si manifesta subito pericolosissima poiche` anche la Folgore si avanza per abbordarli dal lato opposto . Avanti ! urla Morgan che e` sempre in prima fila . L' urto e` sanguinosissimo . Molti uomini cadono da una parte e dall' altra morti o feriti , ma il grosso non retrocede , anzi torna alla carica con maggior impeto . Dai boccaporti del frapponte salgono nuovi uomini . Gli artiglieri hanno abbandonati i loro pezzi , diventati ormai quasi inutili ed accorrono per ricacciare in mare i filibustieri di Morgan e per respingere l' imminente abbordaggio della Folgore . Le urla dei feriti , gli spari dei moschetti e delle pistole , gli hurra` dei filibustieri , le grida di Viva Espana degli spagnuoli ed il rimbombo dei cannoni formano un baccano assordante , orribile . Tutti gli uomini delle scialuppe sono gia` sulla tolda della fregata . Mentre i piu` valorosi fanno argine all' irrompere degli spagnuoli , disputando ferocemente il terreno palmo a palmo , gli altri salgono sulle sartie e di la` aprono un fuoco di moschetteria tremendo che fa dei grandi vuoti fra il nemico quattro volte piu` numeroso . La nave filibustiera , abilmente guidata , va a spingere il suo albero di bompresso fra le sartie del trinchetto della spagnuola , poi , spinta dal vento che fa pressione sulle rande , s' appoggia al bordo della nave avversaria con un cupo rimbombo . Il Corsaro Nero , abbandonata la ribolla del timone , balza in coperta colla spada in pugno , gridando con voce tuonante : A me , uomini del mare ! I suoi filibustieri lo seguono correndo , pronti a farsi uccidere per il loro valoroso capo . Non ostante le scariche degli spagnuoli balzano sopra le murate urlando a tutta voce per sparger maggior terrore e per far credere di essere tre volte piu` numerosi , poi si precipitano sul campo della pugna come una banda di lupi affamati . La terribile spada del Corsaro Nero apre un solco sanguinoso fra la massa dei combattenti . Nessuno puo` parare i colpi fulminei di quel pugno di ferro : i nemici cadono a destra ed a manca , morti o moribondi . Coraggio , miei prodi ! urla . A me , Morgan ! Gli spagnuoli presi fra due fuochi e sconcertati dalla rapidita` di quell' assalto , esitano , poi cominciano a retrocedere parte verso poppa e parte verso prora . Il terrore che incutevano in quell' epoca i corsari della Tortue , reputati figli dell' inferno e percio` uomini invincibili , era tale che sovente gli spagnuoli si lasciavano trucidar senza resistenza , credendo inutile ogni tentativo di lotta . Non era quindi da stupirsi se anche l' equipaggio della fregata , dopo d' aver accettata la lotta e cercata la vittoria , cominciasse a sbandarsi dinanzi all' impeto tremendo degli avversarii . Gli uomini di Morgan e quelli del Corsaro , riunitisi in mezzo alla tolda , fra gli alberi di trinchetto , di maestra e di mezzana , dopo un breve respiro , si slanciano nuovamente alla conquista delle due estremita` della nave , mentre alcuni di loro si spingono fino alle coffe ed alle crocette , per scagliare granate in mezzo agli spagnuoli . Alle intimazioni di resa , gli spagnuoli rispondono con scariche d' archibugi ; pero` tutti comprendono che l' ultima ora sta per suonare pel grande stendardo di Spagna , che sventola ancora gloriosamente sopra il coronamento di poppa . Gia` gran parte degli ufficiali della fregata sono caduti sotto l' infallibile tiro dei bucanieri di Morgan ed anche il comandante , dopo una eroica resistenza , e` stramazzato alla base dell' albero di mezzana , spento dalla spada terribile del fiero Corsaro . Uno sforzo ancora , si grida da tutte le parti . Il Corsaro Nero attacca a fondo gli spagnuoli del cassero , deciso ad ammainare lo stendardo di Spagna . Nessuno osa affrontarlo , tanto e` il terrore che ispira la sua formidabile spada . La sua sola presenza vale venti uomini . Gli spagnuoli battono in ritirata , prima ancora che i suoi uomini siano giunti dinanzi alle scale del cassero e fuggono nel quadro , mentre i loro camerati che difendevano la prora si riparano nella camera dell' equipaggio invadendo le corsie del frapponte e delle batterie . Il Corsaro con un colpo di spada taglia il gherlino e lo stendardo di Spagna , trasportato dal vento , cade in mare , scomparendo sotto le onde del Golfo del Messico . Un hurra` immenso , che si ripercuote anche nella profondita` della stiva , saluta quella caduta che segnala un nuovo trionfo per la filibusteria . E` finita , disse Morgan accostandosi al Corsaro , il quale contempla , con uno sguardo ripieno di cupa tristezza , i cadaveri che coprivano la tolda della fregata . Si` , ma quanto sangue ! mormoro` il Corsaro con un sospiro . E` terribile dover uccidere uomini che non si odiano . Noi vendichiamo le stragi commesse da Cortez , da Pizzarro e dai primi conquistatori sui poveri indiani dell' America , signore risponde Morgan . Il Corsaro crollo` silenziosamente il capo , poi dopo alcuni istanti di silenzio disse : Sono ancora numerosi e non hanno gettate le loro armi . Una quarantina dei nostri sono gia` morti e altri quindici sono stati portati nell' infermeria . Fortunatamente ne troveremo facilmente altrettanti anche senza tornare alla Tortue . Voi gia` sapete che tutti i filibustieri sono desiderosi d' imbarcarsi sulla vostra Folgore e che aspirano a combattere sotto i vostri ordini . Che decidete , cavaliere ? Cerchiamo d' evitare un nuovo spargimento di sangue . Le vostre condizioni , cavaliere ? Salva la vita a tutti e nessun riscatto . Mentre il Corsaro Nero ed il suo luogotenente s' accordavano sul da farsi onde evitare una nuova e forse piu` sanguinosa battaglia , i filibustieri avevano occupate tutte le uscite del quadro e della camera comune di prora , onde impedire agli spagnuoli d' irrompere sulla tolda . Questi dal canto loro avevano prese delle precauzioni per evitare una sorpresa da parte dei vincitori . Avevano puntati alcuni cannoni verso la estremita` delle corsie , poi avevano inalzate rapidamente delle trincee formate con botti piene di zavorra , con barili contenenti palle , con lastroni di piombo , con materassi e con pennoni ed attrezzi di ricambio . Erano ancora un' ottantina e anche durante la precipitosa ritirata non avevano abbandonate le armi . A quanto pareva non avevano pel momento alcuna intenzione di arrendersi , fidando certamente nel loro numero e nelle loro artiglierie . Disgraziatamente non avevano ancora pensato che sopra di loro s' apriva il boccaporto maestro , dal quale i filibustieri potevano irrompere o cominciare un fuoco infernale . E su quel boccaporto il Corsaro Nero e Morgan avevano molto contato . Il luogotenente si guardo` bene , pel momento , di parlamentare attraverso a quell' ampia apertura . Scese nel quadro e giunto all' estremita` della corsia s' avanzo` intrepidamente nel frapponte . Subito quattro soldati spagnuoli che stavano a guardia della barricata lo presero di mira coi loro archibugi . Abbasso le armi ! grido` Morgan , incrociando le braccia sul petto . Io non vengo come nemico , bensi` come parlamentario . Cosa volete ? chiese un soldato . Parlare coi vostri capi . Un tenente di vascello che si teneva nascosto dietro la barricata si era prontamente alzato . Chi vi manda ? chiese con voce irata . Il Corsaro Nero , rispose Morgan . Voi siete il suo luogotenente , e` vero ? Ho questo onore . E desiderate ? Vengo a intimarvi la resa in nome del cavaliere di Ventimiglia . Dite al Corsaro Nero che gli spagnuoli muoiono , ma che non si arrendono mai . Voi avete gia` fieramente combattuto ed il vostro onore e` salvo , rispose Morgan . Noi siamo pronti a riprendere la lotta , signore . Siete gia` prigionieri . Abbiamo ancora le nostre armi e siamo in molti . Vi concediamo salva la vita senza alcun riscatto pecuniario . Grazie , ma noi combatteremo fino alla fine , rispose fieramente lo spagnuolo . Allora vi uccideremo tutti , disse Morgan con voce minacciosa . Basta , signore : ritiratevi o comando il fuoco . Morgan abbandono` la corsia e rientro` nel quadro . Il Corsaro Nero lo aspettava dinanzi al cassero . Rifiutano , e` vero ? chiese questi , scorgendolo . Si` , cavaliere . Li ammiro e se non fossi certo che mi tradirebbero li lascerei liberi . Andrebbero subito a dare l' allarme a Vera Cruz , cavaliere . Lo so , Morgan . Intanto fate portare sul ponte alcune casse di granate . Quindi alzando la voce grido` : Coraggio , miei prodi ! Preparatevi al combattimento . LA RESA DELLA FREGATA Pochi minuti dopo , due colonne , formate ognuna di venti uomini scelti fra i migliori bersaglieri dell' equipaggio , scendevano tacitamente nel quadro e nella camera comune , trincerandosi dietro i mobili e le casse che erano state ammucchiate all' estremita` delle corsie . Come si puo` facilmente comprendere , il Corsaro Nero non aveva alcuna intenzione di sacrificarli in un nuovo attacco , specialmente contro forze piu` che doppie ; dovevano fare una semplice dimostrazione per richiamare dalla loro parte l' attenzione degli spagnuoli . Il colpo decisivo doveva venire dato dalla parte del boccaporto maestro , attorno a cui si erano gia` radunati tutti gli altri filibustieri . Fate molto baccano sopratutto , aveva detto il Corsaro . Ed il baccano era cominciato subito con un crescendo formidabile , assordante . I due drappelli , appena appostatisi , avevano subito aperto il fuoco contro le barricate spagnuole , fra urla tremende , per far credere che si incoraggiavano per un assalto generale . Gli spagnuoli avevano subito risposto vivamente , facendo tuonare i pezzi che avevano collocati in mezzo al frapponte . L' effetto di quelle scariche a cosi` breve distanza era stato disastroso per la nave . Le palle e la mitraglia fracassarono in pochi momenti le tramezze , massacrando i mobili del quadro e della camera comune . Cadevano specchi , cristalli e porcellane con un rovinio assordante e precipitavano quadri e lampadari . I filibustieri , coricati al suolo , quantunque si sentissero piovere addosso tutti quei rottami , non si muovevano ed alle cannonate rispondevano colle archibugiate sparate pero` a casaccio , essendo ormai le corsie invase da un fumo denso , soffocante . Ad un tratto il Corsaro Nero quando gia` il fumo cominciava ad irrompere attraverso le fessure del ponte , si volse verso i suoi uomini che rodevano il freno , impazienti di prender parte anche essi alla battaglia che si combatteva sotto i loro piedi , dicendo : Preparate le granate . Sono pronte , signore , rispose un quartier mastro . Alzate il boccaporto e non fate risparmio di proiettili . Quattro marinai levarono le due sbarre di ferro ed il boccaporto fu aperto . Subito una fitta nube di fumo bianco sfuggi` , alzandosi verso i pennoni dell' albero maestro . Al di sotto di quella nuvolaglia si vedevano guizzare lampi e si udivano assordanti detonazioni . Erano i pezzi delle batterie che tuonavano demolendo e fracassando le due estremita` della nave . Senza attendere che il fumo si dissipasse , i marinai si diedero a lanciare granate nel frapponte , e specialmente la` dove vedevano fiammeggiare i pezzi d' artiglieria . Gli spagnuoli dapprima non si erano accorti dell' apertura del boccaporto in causa del densissimo fumo che circolava nel frapponte , ma quando udirono lo scoppio delle granate e videro cadere al suolo , fulminati dalle schegge di quei proiettili mortali , parecchi camerati , abbandonarono precipitosamente le artiglierie , correndo all' impazzata attraverso la batteria . Quell' inaspettato attacco aveva ormai provocato un panico gravissimo fra le loro file . Anche i piu` animosi avevano abbandonati i loro posti malgrado le grida dei pochi ufficiali sfuggiti alla strage ed i sagrati dei mastri e dei sott' ufficiali . I filibustieri intanto non si erano arrestati . Mentre i due drappelli del quadro e della camera comune continuavano le loro scariche spargendo maggior terrore e confusione , quelli della coperta scagliavano granate in tutte le direzioni , col pericolo di provocare un disastroso incendio . In mezzo alle urla dei combattenti , alle grida dei feriti , agli scoppi delle granate ed al rombo delle scariche , si levo` poderosa la voce del Corsaro Nero . Arrendetevi o vi stermineremo tutti ! ... Basta ! ... Basta ! ... urlarono cinquanta voci . La pioggia di bombe cesso` , come pure cessarono le scariche dei due drappelli nascosti nel cassero e nella camera comune . Il Corsaro Nero si curvo` sul boccaporto , ripetendo : Arrendetevi o vi stermineremo tutti ! Una voce s' alzo` in mezzo al fumo che ondeggiava nel frapponte : Deponiamo le armi . Mi si mandi un parlamentario . Pochi istanti dopo un uomo saliva sul ponte . Era un ufficiale , l' unico superstite di tutto lo stato maggiore della grande nave . Quel disgraziato era pallido , commosso ed aveva le vesti a brani ed un braccio spezzato da una scheggia di granata . Egli consegno` la sua spada al Corsaro Nero , dicendogli con voce semi spenta : Siamo stati vinti . Il signor di Ventimiglia respinse l' arma che gli veniva offerta , dicendo con nobilta` : Conservate la vostra spada per una migliore occasione , signor tenente . Voi siete un valoroso ! Grazie , cavaliere , rispose lo spagnuolo . Dal Corsaro Nero m' aspettavo una simile cortesia . Sono un gentiluomo , signore . Lo so , cavaliere . Ed ora cosa farete di noi ? Rimarrete prigionieri sulla mia nave fino al termine della nostra spedizione , poi vi sbarcheremo su qualche punto della costa messicana senza chiedere alcun riscatto . Voi dunque state per intraprendere una spedizione contro le nostre citta` del Messico ? chiese l' ufficiale , con doloroso stupore . A questa domanda non vi posso rispondere , rispose il Corsaro . E` un segreto che non appartiene a me solo . Poi prendendolo per un braccio e conducendolo verso poppa , gli chiese con accento cupo : Voi conoscete il duca Wan Guld , e` vero ? Si` , cavaliere . Egli si trova a Vera Cruz ? Lo spagnuolo lo guardo` in volto senza rispondere . Io vi ho donata la vita , mentre per diritto di guerra avrei potuto cacciarvi in mare assieme a tutti i vostri uomini ed alla vostra nave , potete quindi rendere ad un gentiluomo un cosi` lieve favore . Ebbene , si` , il duca si trova a Vera Cruz , rispose lo spagnuolo , dopo una breve esitazione . Grazie , signore , rispose il Corsaro . Sono lieto di essermi mostrato generoso verso di voi . L' ufficiale torno` verso il boccaporto e grido` : Deponete le armi : il cavaliere di Ventimiglia concede la vita a tutti ! I due drappelli di filibustieri guidati da Morgan erano subito entrati nel frapponte per ricevere le armi . Quale orribile spettacolo offriva l' interno della fregata ! Dappertutto rottami fumanti , tavoloni sfondati , puntelli infranti , cannoni rovesciati , poi uomini orrendamente scarnati dalle schegge delle granate , o privi delle membra o della testa e dovunque sangue e frammenti di proiettili . Alcuni feriti si trascinavano per le corsie agitando le braccia orrendamente mutilate e sanguinanti e mandando lugubri gemiti . In mezzo a quel caos , cinquanta spagnuoli , muti , pallidi , colle vesti a brani , attendevano i filibustieri . Tutti gli altri erano caduti sotto quella tremenda pioggia di granate . Morgan ricevette le loro armi , comando` ad alcuni dei suoi d' incaricarsi dei feriti e condusse gli altri a bordo della Folgore facendoli rinchiudere nella stiva e mettendo alcune sentinelle alle porte . Visitata la nave , s' avvide subito che non vi era piu` nulla da sperare da essa . Le scasse degli alberi erano state distrutte , i tronchi erano ormai carbonizzati , il quadro e la camera comune erano stati ridotti ad un ammasso di rottami e nella stiva si era sviluppato il fuoco il quale gia` prendeva proporzioni gravissime . Signore , disse presentandosi al Corsaro Nero . La fregata e` perduta . Al primo colpo di vento l' alberatura rovinera` in coperta e per di piu` l' incendio guadagna rapidamente . Fate portare a bordo della nostra nave quanto puo` esserci utile , poi abbandoniamola al suo destino , rispose il Corsaro . Gia` per noi ci sarebbe stata piu` d' impiccio che d' utilita` . Il saccheggio della nave non diede grandi frutti , essendo le artiglierie rovinate . Armi e munizioni furono pero` imbarcate in gran numero a bordo della Folgore assieme alla cassa del capitano contenente ventimila piastre che furono divise fra l' equipaggio della filibustiera . A mezzodi` la Folgore si rimetteva alla vela , frettolosa di raggiungere le coste del Golfo del Messico . La fregata ormai ardeva con rapidita` incredibile . Lingue di fuoco e densi nuvoloni di fumo sfuggivano attraverso gli sportelli delle batterie ed ai boccaporti minacciando l' alberatura . Il catrame , liquefatto dal calore che si sprigionava sotto il ponte , scorreva per la tolda , colando in mare attraverso gli ombrinali . Peccato che una cosi` bella nave se ne vada , disse il Corsaro che guardava la fregata dall' alto del cassero della Folgore . Avrebbe potuto rendere preziosi servigi alla filibusteria . Andra` a picco ? chiese una voce dietro di lui e che aveva un accento terribile . Il Corsaro si volse e vide la giovane indiana . Tu , Yara ? le disse . Si` , mio signore . Sono salita per assistere all' agonia di quella nave , che poco prima apparteneva agli uccisori di mio padre . Quant' odio implacabile vedo scintillare nei tuoi occhi ! disse il Corsaro con un sorriso . Il tuo odio e` pari al mio . Ma tu non odii questi spagnuoli , mio signore . E` vero , Yara . Se li avessi vinti , io li avrei uccisi tutti , disse la fanciulla con accento terribile . Hanno gia` perfino troppi nemici , Yara , rispose il Corsaro . Le atrocita` che hanno commesso i primi conquistatori americani sono state in gran parte vendicate . Si` , ma l' uomo che ha distrutto la mia tribu` vive ancora . Quell' uomo e` gia` un moribondo , disse il Corsaro con voce cupa . Il destino lo ha gia` condannato . Si era poi appoggiato alla murata e guardava la fregata la quale ormai bruciava come un fastello di legna ben secca . Le fiamme , diventate giganti , s' alzavano fino ai contropappafichi , come una cortina immensa . Tutto ormai avevano avvolto : da prora a poppa era un mare di fuoco che si agitava burrascosamente . Una nuvola immensa , nerissima , ondeggiava sopra la povera nave , come un enorme ombrello e dai suoi margini cadevano miriadi di scintille che il vento faceva volteggiare disordinatamente . Ad un tratto una sorda detonazione rimbombo` al largo . Un turbine di scintille , di legni ardenti , di rottami s' alzo` sulla nave sibilando in aria , ricadendo in mare a grande distanza . Qualche deposito di granate , sfuggito alle ricerche dei filibustieri , doveva essere scoppiato in fondo alla stiva . L' esplosione , violentissima senza dubbio , aveva sfondati i fianchi della nave , gia` ormai carbonizzata e l' acqua si era precipitata attraverso quegli squarci . E` finita , disse il Corsaro , volgendosi verso Yara . La fregata affondava a vista d' occhio , con un largo dondoli`o . L' acqua ed il fuoco combattevano attorno al legno , facendo ribollire il mare . Nubi di vapore s' alzavano fischiando . Il vascello intanto continuava a sommergersi , inclinandosi sempre piu` a prora , mentre l' alta poppa s' innalzava . La campana del cassero , sotto le crescenti ondulazioni della nave , suonava cupamente come se annunciasse la prossima fine del grandioso galleggiante . Si direbbe che suona la rovina della marina spagnuola , mormoro` il Corsaro . D' improvviso la prora del vascello , gia` piena d' acqua , s' immerse . La poppa mostrava gia` la chiglia . L' enorme massa , ritta quasi verticalmente , affondava rapida . Sparvero le grue di cappone , poi il troncone fiammeggiante ancora dell' albero maestro , quindi l' intera massa scomparve mandando in aria un' ultima nuvola di vapore ed un ultimo getto di scintille . Una muraglia liquida circolare , simile ad un gorgo immenso , si distese sul mare , perdendosi in lontananza . Tutto era finito . Il poderoso vascello da guerra , mutilato prima dalle palle , semi divorato poi dal fuoco e finalmente sventrato dall' esplosione , scendeva attraverso le limpide acque del Golfo , in fondo ai baratri paurosi . Il Corsaro Nero s' era voltato verso Yara , la quale pareva che cercasse ancora , nel gorgo , di scoprire la nave affondante . Non e` terribile tutto cio` ? le chiese . Si` , mio signore , rispose la giovanetta , ma io non sono ancora vendicata . Lo sarai presto , rispose il Corsaro , dirigendosi verso la scaletta che metteva sul ponte di comando , ove si trovava gia` Morgan . Il luogotenente , che stava seduto su di una comoda sedia , scorgendo il Corsaro si era alzato , mostrandogli una carta del golfo . Dove dovro` sbarcarvi , cavaliere ? chiese . Questa sera noi avvisteremo le coste del Messico . Voi conoscete Vera Cruz ? Si` , cavaliere . Vi sono crociere ? Mi hanno detto che tutta la costa , fino a Tuxpam , e` guardata onde coprire Jalapa da una possibile sorpresa . Allora uno sbarco potrebbe riuscire difficile . Dite impossibile , cavaliere . Appena sbarcato vi prenderebbero . Cosa mi consigliereste di fare ? Scegliere un luogo deserto , sia pure lontano da Vera Cruz e avanzarsi poi a piccole tappe vestiti da mulattieri o da cacciatori . Conoscete un luogo ove lo sbarco possa effettuarsi senza pericolo di farci scoprire ? Vi consiglierei di sbarcare al sud di Tampico , nella vasta laguna di Tamiahua . Cola` non vi sara` alcun posto di guardia , regnando la febbre gialla in quest' epoca . La laguna e` lontana da Vera Cruz ? In quattro o cinque giorni di marcia , vi potreste arrivare e senza molta fretta . Questo e` vero , tanto piu` che la squadra non giungera` a Vera Cruz prima di una diecina di giorni . Sicche` ? Noi andremo alla laguna , rispose il Corsaro , dopo qualche istante . Non trovero` grandi difficolta` a entrare in Vera Cruz . Quattro ore dopo quel colloquio la Folgore , che aveva mantenuta la rotta verso il nord , onde passare molto al largo da Vera Cruz , piegava ad occidente per accostarsi alle spiagge messicane . Il Corsaro non abbandono` un solo momento il ponte di comando , volendo accertarsi coi propri occhi che nessun pericolo minacciava la sua nave . Fortunatamente durante quella corsa verso occidente , nessun punto luminoso , annunciante la vicinanza di qualche nave nemica , fu scorto sul fosco orizzonte . All' indomani la Folgore avvistava la lunghissima penisola che serve di barriera alla grande laguna di Tamiahua , la quale si prolunga fino a poche miglia da Tuxpam . Non essendo prudente accostarsi in pieno giorno , la Folgore riprese sollecitamente il largo , rimontando la penisola in direzione di Tampico . Per meglio ingannare le navi spagnuole che potevansi incontrare , il Corsaro aveva fatto ritirare parte dei cannoni , celare una buona meta` dell' equipaggio e spiegare sulla poppa lo stendardo di Castiglia . La spiaggia appariva deserta , pero` non del tutto arida . Di quando in quando dei folti boschi si vedevano delinearsi lungo la costa , formati per lo piu` da palme di splendido aspetto , e molte piante si vedevano pure in acqua , colle foglie pero` gialle e pendenti . Si direbbe che quella costa abbia subi`to qualche improvvisa sommersione , disse Morgan , che la esaminava con un cannocchiale . Non ho mai veduto delle palme sorgere dal mare al pari delle alghe . Queste spiagge vanno soggette a delle brusche modificazioni , disse il Corsaro . I terremoti abbassano sovente dei tratti considerevoli di coste , facendole sommergere . Volete dire che fanno loro subire degli abbassamenti . E talvolta anche degli innalzamenti , signor Morgan . La cosa mi sembra molto strana . Eppure , signor Morgan , non e` solamente qui che simili cose avvengono . Anche moltissime coste dell' Europa , senza essere percosse dai terremoti ed anche lontane dai vulcani , subiscono degli alteramenti considerevoli di livello . Non dico che quei sollevamenti od abbassamenti avvengano da un momento all' altro ; anzi sono cosi` lenti che occorrono dei secoli prima di accorgersene . Nella mia Italia , per esempio , in poche decine d' anni si sono potuti verificare dei dislivelli notevolissimi : specialmente in Sicilia ed in Calabria le coste tendono ad alzarsi , mentre invece nel Veneto si abbassano sempre . Devono pero` essere lentissimi questi dislivelli . Sono cosi` lievi da non doversi spaventare , signor Morgan . Le nostre terre del Veneto , per esempio , si abbassano in ragione di tre o quattro centimetri ogni anno , mentre le coste della Sicilia , hanno impiegato la bagatella di milleduecento anni per un sollevamento che va dai quattro ai sei metri . Allora non vi e` pericolo che certe regioni finiscano col sommergersi . Immediato no , signor Morgan , pero` se l' abbassamento di certe terre dovesse continuare , e` certo che fra molti secoli dovrebbero trovarsi sott' acqua . E da che cosa derivano questi abbassamenti e questi sollevamenti ? chiese il luogotenente . I sollevamenti sono prodotti dai terremoti regionali , gli abbassamenti invece pare che si debbano attribuire a mutamenti chimici o molecolari delle masse rocciose , all' imbibizione o al prosciugamento di tali masse , o al scivolamento lento della parte superficiale , ed anche alla formazione di vuoti sotterranei dovuti alla eliminazione di materie solubili . Comunque sia pero` , noi non vedremo quelle coste a sommergersi , ne` le altre a diventate tanto alte da sfidare le montagne . Signor Morgan , date ordine di portarci maggiormente al largo e di preparare la mia baleniera . Chi verra` con noi , signore ? Carmaux , Wan Stiller , Moko e la giovane indiana . Anche Yara ! esclamo` Morgan , con stupore . Mi sara` piu` preziosa degli altri , rispose il Corsaro , con un sorriso . Conosce molte cose che i miei uomini ignorano . Il posto dove si nasconde il vostro mortale nemico ? Si` , signor Morgan , il posto ove lo uccidero` , rispose il Corsaro con voce cupa . La laguna di Tamiahua Alle undici di sera , la Folgore , dopo d' aver bordeggiato l' intera giornata al largo , giungeva inosservata alla punta meridionale della laguna , mettendosi in panna a cinquecento metri dalla costa . Nessun lume era stato veduto in alcuna direzione , quindi era da sperare che nessuna nave incrociasse su quelle acque e che nessun posto di guardia guardasse quelle spiagge . Il Corsaro Nero , dopo d' aver guardato in tutte le direzioni , era sceso sulla tolda , dove i marinai stavano calando in acqua una svelta baleniera carica di alcune cassette contenenti dei viveri . Carmaux , Moko e Wan Stiller vi erano gia` . Avevano lasciati i loro vestiti da marinai per indossare calzoni di pelle frangiati , grandi mantelli a svariati colori e adorni di fiocchi e larghe fasce entro le quali avevano messo delle navaje smisurate e delle buone pistole . In capo portavano ampii cappelli di paglia , molto alti , che nascondevano buona parte del volto . Anche il Corsaro si era spogliato della sua divisa nera per indossare un costume quasi eguale a quello dei suoi uomini , pero` non aveva lasciata la spada , colla quale contava d' inchiodare a qualche muro l' assassino dei suoi fratelli . E` tutto pronto ? chiese a Morgan , il quale aveva gia` fatta calare in acqua la scialuppa . Si` , cavaliere , rispose il luogotenente . E Yara ? Eccomi , signore , rispose la giovane indiana , comparendogli vicina . Al pari dei suoi compagni si era avvolta in un grande mantello , in un serape` frangiato ed aveva nascosti i suoi bellissimi capelli sotto un cappello dalle tese ampie , adorno d' un nastro infioccato . Le vostre ultime istruzioni , capitano , disse Morgan . Raggiungere subito la flotta e muovere poi risolutamente su Vera Cruz . Voi sapete , signore , che Grammont ha deciso di sbarcare al sud della citta` . Si` , a due leghe . Se potro` io saro` cola` ad aspettarvi . Conoscete adunque il luogo ove si effettuera` lo sbarco ? Stette un momento silenzioso , guardando distrattamente la laguna , poi scese rapidamente la scala , dicendo con una voce brusca : Addio . Si sedette a poppa della scialuppa , a fianco della giovane indiana , e fece cenno ai suoi uomini di prendere il largo . Carmaux , Wan Stiller ed il negro presero i remi e la svelta baleniera prese la corsa , mentre la Folgore virava di bordo per uscire nuovamente in mare . Una leggera nebbia ondeggiava sulle cupe acque della laguna , rendendo la notte piu` oscura , nebbia pericolosissima essendo carica di esalazioni pestifere dovute alla putrefazione dei paletuvieri , le cosi` dette piante della febbre . Questi vegetali s' incontrano in gran numero nelle lagune del Messico e anche alla foce dei fiumi e crescendo in acqua , a poco a poco marciscono , corrompendo l' aria . Sono essi che producono il vomito prieto ossia la febbre gialla che miete tante vite umane durante i mesi piu` caldi . Nessun lume brillava sull' ampia distesa d' acqua ne` sulle due penisole che racchiudono la laguna dalla parte del mare , e nessun rumore si udiva in alcuna direzione . Pareva che nessun essere vivente avesse osato stabilirsi su quelle rive minacciate dalla morte . Che brutto luogo , disse Carmaux , senza abbandonare il remo . Si direbbe che questo e` il paese di messer Belzebu` . Ed infatti Belzebu` si nasconde in mezzo a quelle ondate di nebbia che s' avanzano verso di noi , disse l' amburghese . E` febbre , e` vero Moko ? E gialla , rispose il negro . Se vi coglie siete spacciati . Bah ! Abbiamo la pelle dura noi , rispose Carmaux . Non risparmia nessuno . Allora forza di remi , amici . La mia pelle per ora mi e` ancora cara . La scialuppa , sotto la vigorosa spinta di quei tre remi , filava rapida , fuggendo dinanzi alla nebbia che il vento spingeva verso la costa . Il Corsaro Nero , alla barra , regolava la corsa . Di quando in quando osservava la bussola che aveva portata con se` , onde mantenere la scialuppa nella buona direzione e scambiava qualche parola con Yara . La scialuppa aveva gia` attraversata piu` di mezza laguna , quando Carmaux , nel volgere la testa verso la punta settentrionale della penisola inferiore , vide scintillare un punto luminoso . Oh ! esclamo` . Pare che questa laguna non sia del tutto spopolata . Avete veduto , capitano ? Si` , rispose il Corsaro , il quale si era alzato per osservare meglio . Che sia qualche caravella ? A me sembra una luce fissa , disse Wan Stiller . No , disse Moko , il quale aveva la vista piu` acuta degli altri . E` un fuoco viaggiante . Forse qualche caravella che va a Pueblo Viejo , mormoro` il Corsaro . Fortunatamente la notte e` cosi` oscura che passeremo inosservati . Infatti il punto luminoso si allontanava allora verso il nord , descrivendo delle brevi bordate . La baleniera procedeva sempre rapida , fendendo le acque con un lieve sussurri`o . I tre filibustieri , quantunque arrancassero da piu` di due ore , non sembravano affatto stanchi . Intorno alla piccola imbarcazione regnava sempre un silenzio assoluto , come se quelle acque fossero prive di abitanti . Solamente in alto si udiva , di quando in quando , un lieve strido , mandato da qualche uccello notturno , forse da qualche vampiro o spettro volante , brutti pipistrelli che succhiano il sangue alle persone ed alle bestie che possono sorprendere addormentate . Alle due del mattino , Carmaux , che si trovava a prora , si accorse che l' acqua cominciava a mancare . La spiaggia non deve essere lontana , disse , volgendosi verso il Corsaro . Mi pare di distinguerla , rispose questi , alzandosi . Dinanzi a noi si delinea una massa oscura che deve indicare una foresta . Poco dopo la scialuppa navigava fra ammassi di piante acquatiche e banchi di sabbia . Macchie di paletuvieri sorgevano dovunque , protendendo i loro rami contorti in tutte le direzioni ed esalando miasmi pestiferi . Siamo in mezzo ad una palude disse il Corsaro . Gia` non mancano sulle coste del Messico , rispose Carmaux . Avendo trovato un canale aperto fra i banchi ed i paletuvieri , la scialuppa vi si era cacciata dentro , avanzandosi pero` lentamente onde non dare in secco . Nessuno sapeva dove si trovavano , non avendo mai visitate quelle spiagge , nemmeno Yara . Sapevano pero` che la terra ferma doveva trovarsi verso l' ovest e mantenevano quella direzione , certi di giungere , presto o tardi , in mezzo ai boschi . Dopo di essersi avanzati per un' altra mezz' ora , essi si trovarono dinanzi a parecchi isolotti i quali formavano una infinita` di canali e di canaletti . Dei grandi alberi erano cresciuti su quei brani di terra e spandevano sui canali una cupa ombra . Dove andiamo , signore ? chiese Carmaux . Approdiamo a una di quelle isole e aspettiamo l' alba , rispose il Corsaro . Con questa oscurita` e` impossibile dirigersi . Spinsero la baleniera verso l' isola piu` vicina che era coperta d' alberi altissimi e dal tronco enorme e sbarcarono per sgranchirsi anche un po' le gambe . L' oscurita` in quel luogo era cosi` profonda , da non potersi distinguere assolutamente nulla . Una nebbiola si alzava dai canali , allargandosi lentamente , una nebbia satura di febbre e di miasmi micidiali . I filibustieri si erano sdraiati alla base d' uno di quei grandi alberi , bene avvolti nei loro mantelli per difendersi dall' umidita` della notte . Pero` a fianco si erano collocati i fucili , non essendo affatto tranquilli . Infatti poco dopo udirono a echeggiare a breve distanza un grido acuto che poi termino` in un muggito spaventevole . Subito un altro grido consimile rispose un po' piu` lontano , poi un terzo , quindi un quarto . Questi sono caimani , disse Carmaux , rabbrividendo . Un acuto odore di muschio veniva dai canali , segno evidente che in quel luogo vi era abbondanza di quegli schifosi sauriani . A quelle prime urla era successo un breve silenzio , poi tutto d' un colpo grida acutissime scoppiano non piu` in acqua bensi` in alto , fra i rami dei grandi vegetali . Era un concerto spaventevole , assordante , che sfondava gli orecchi meglio conformati . Si udivano muggiti , ruggiti , note acutissime che sembravano emesse da istrumenti metallici e urla d' una intensita` inaudita . Carmaux e Wan Stiller erano balzati in piedi temendo di vedersi rovinare addosso battaglioni di belve feroci ; il negro , Yara ed il Corsaro si erano pero` limitati ad alzare la testa guardando fra i rami degli alberi . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller . Che succede ? Una cosa semplicissima , rispose Moko , ridendo . Le scimmie urlatrici si divertono a darci un concerto . Queste sono scimmie ? esclamo` Carmaux con tono incredulo . Compare sacco di carbone , tu vuoi burlarti di me . No , Carmaux , disse il Corsaro . Mi direte allora , signore , chi sono questi piagnucoloni . Proprio sopra le loro teste , in mezzo alle folte fronde , si udivano delle grida lamentevoli che parevano mandate da una banda di fanciulli . Sono scimmie anche queste , Carmaux , rispose il Corsaro . Si direbbe che fra quei rami vi sono dei bambini . Si` , ma sono scimmie invece . Vi e` da diventare pazzi , signore . Ho la testa intronata ! Il filibustiere non mentiva . Le grida delle scimmie rosse e di quelle piangenti avevano allora raggiunto una tale intensita` da far disperare perfino un sordo . Qui devono essersi radunati migliaia di quadrumani , disse l' amburghese . T' inganni , compare bianco , rispose Moko . Forse quelle scimmie urlatrici non sono piu` di sette od otto . Allora devono aver le gole foderate di bronzo . Hanno qualche cosa di meglio . Ossia ? Un gozzo o una specie di tamburo carnoso che centuplica la loro voce , disse il Corsaro . Si` , capitano , rispose il negro . Che formidabili cantori ! esclamo` Carmaux . Sarebbe meglio pero` che serbassero la loro voce per miglior occasione . Vuoi farli tacere ? chiese il negro . Ben volontieri . Scarica il tuo fucile e tutte quelle scimmie se ne andranno . Se riesci poi ad ammazzarne una , faremo una eccellente colazione . Puah ! fece Carmaux , con disgusto . Mangiare delle scimmie ? Per chi mi prendi , compare sacco di carbone ? Ti assicuro che sono eccellenti , compare bianco . Tutti gli indiani ed i negri le mangiano . Lasciate andare le scimmie e serbate i vostri colpi per altri animali , disse il Corsaro , il quale si era bruscamente alzato . Chi ci minaccia , capitano ? chiese Carmaux . I caimani . Ah ! Si decidono a venire ! ... Ne vedo due o tre , disse Moko . Vediamo se l' hanno proprio con noi , disse Carmaux . Essendosi alzata la nebbia e cominciando ad albeggiare , l' oscurita` si era un po' diradata , tanto da poter scorgere quanto avveniva nei canali . Un brutto sauriano , lungo almeno sei metri , aveva abbandonato un folto gruppo di paletuvieri e s' avanzava cautamente verso l' isolotto occupato dai filibustieri . Quel rettile aveva , sul rugoso dorso , un vero giardinetto . Fra le scaglie ossee , ripiene di fango , erano cresciute delle erbe palustri e anche qualche canna . Contando d' ingannare gli uomini , teneva la testa sott' acqua , sporgendo solamente , di quando in quando , l' estremita` del muso per respirare qualche boccata d' aria . Anche la sua coda rimaneva sommersa , pero` nell' agitarla formava dietro di se` una scia gorgogliante che era facile a scoprirsi . Quel brutto animale cerca di sorprenderci , disse Carmaux . Non saremo pero` cosi` stupidi da scambiarlo per un tronco d' albero . Cosa dici , compare sacco di carbone ? Lascia che si avvicini e vedrai come trattero` quel rettile , rispose il negro . Non adopereremo il fucile ? E` inutile , compare bianco , tanto piu` che le palle sovente si schiacciano su quelle piastre ossee . E che gli spari possono attirare l' attenzione di qualche spia spagnuola , aggiunse il Corsaro . Il gigante , scorto un grosso ramo d' albero , l' aveva raccolto . Con pochi colpi di navaja lo sfrondo` , poi si spinse fra i paletuvieri che ingombravano la riva . Carmaux e Wan Stiller si erano pure cacciati fra i rami contorti delle piante acquatiche , mentre invece il Corsaro conduceva Yara dietro i tronchi degli alberi . Il caimano s' avanzava sempre , lentamente , lasciandosi portare dalla debole corrente che scendeva verso la laguna . La sua coda rimaneva perfettamente immobile per meglio ingannare i filibustieri e agitava appena appena le zampe , guardandosi bene anche dal mostrarle troppo . Gia` non distava dall' isolotto che pochi passi , quando un altro caimano apparve improvvisamente . Era uscito da un ammasso di piante acquatiche che crescevano su di un banco semi sommerso . Un momento dopo un terzo emergeva bruscamente dalle acque , gettandosi furiosamente fra i due . Toh ! esclamo` Carmaux , sorpreso . Cosa sta per succedere ? Si direbbe che quei rettili non l' hanno precisamente con noi . E` vero , compare bianco , rispose il negro . Due urla acute scoppiarono a breve distanza e altri due caimani si slanciarono in mezzo al canale , battendo furiosamente l' acqua colle possenti code . Uno dei sauriani , il piu` piccolo , s' era tratto da una parte , appoggiandosi verso i paletuvieri che coronavano l' isolotto ; gli altri quattro invece , si erano precipitati gli uni contro gli altri con furia incredibile , mostrando le loro bocche mostruose armate di formidabili denti . Muggivano come tori in furore e agitavano tremendamente le code , sollevando vere ondate spumeggianti . I quattro sauriani intanto si erano scagliati furiosamente gli uni addosso agli altri . Muggivano in modo spaventoso , facendo tacere le scimmie rosse e quelle piangenti e cercavano di stritolarsi vicendevolmente le mascelle . L' acqua balzava da tutte le parti , e delle grosse ondate venivano ad infrangersi violentemente contro i paletuvieri degli isolotti . Una caimana , sdraiatasi in mezzo alle piante acquatiche , assisteva tranquillamente alla tremenda lotta , come se la cosa non la riguardasse affatto . Poco dopo uno dei quattro sauriani , forse il piu` debole , era fuori di combattimento . Il suo rivale con un terribile colpo di mascella gli aveva dapprima mozzata la coda , poi gli aveva troncata l' estremita` del muso . Il povero mutilato , imbrattato orribilmente di sangue , si contorceva disperatamente presso i paletuvieri , arrossando le acque . Alcuni minuti piu` tardi , un secondo calava a picco . Assalito dagli altri due , che si erano momentaneamente alleati , era stato fatto a pezzi . I vincitori pero` erano stati pure ridotti in uno stato compassionevole . Uno aveva avuto la mascella fracassata e l' altro aveva perduto una delle zampe anteriori . Nondimeno , sbarazzatisi dei due avversarii , si erano scagliati l' uno contro l' altro con pari furore , muggendo ferocemente . Quello che aveva avuto la mascella fracassata , dopo i primi morsi aveva tentato di rifugiarsi verso l' isolotto occupato dai filibustieri . La sua orribile ferita non gli permetteva piu` di assalire vantaggiosamente il rivale e per difendersi non possedeva piu` che la coda . Vedendolo accostarsi , Moko aveva afferrato il grosso ramo , pronto a scagliargli una botta mortale . Era una precauzione inutile , poiche` l' avversario lo aveva seguito , deciso a finirlo . Una nuova lotta si impegno` a pochi passi dall' isolotto , in vicinanza della scialuppa . I due sauriani , quantunque dovessero essere esausti per la copiosa perdita di sangue , si erano nuovamente assaliti con slancio disperato . I colpi di coda grandinavano con gran fracasso ed i denti si rompevano sulle scaglie ossee . L' acqua , rossa pel sangue , rimbalzava perfino in mezzo ai paletuvieri . Moko ! esclamo` ad un tratto Carmaux . La nostra scialuppa ! Anche il Corsaro si era accorto del pericolo che correva l' imbarcazione , poiche` si era slanciato verso la riva gridando : A me , filibustieri ! I due sauriani nel furore della lotta si erano appoggiati all' isolotto e le loro code minacciavano di sfondare i fianchi della leggera baleniera . Moko era balzato fra i paletuvieri , seguito da Carmaux e dall' amburghese . Stava gia` per precipitarsi verso la riva , quando risuono` un colpo secco . La baleniera , fracassata da un formidabile colpo di coda era stata rovesciata nel canale , scomparendo rapidamente sotto le acque . Tuoni d' Amburgo ! urlo` Wan Stiller . Ah ! cani ! grido` il negro furioso . Senza badare al pericolo , si era scagliato addosso ai due sauriani i quali , nella loro rabbia , non si erano accorti della presenza degli uomini . L' erculeo negro alzo` il ramo e scaglio` sul piu` vicino una tale legnata , da fracassargli di colpo la spina dorsale . L' altro , udendo quel colpo , si era voltato . Era quello privo della mascella , nondimeno cieco di rabbia com' era , invece di fuggirsene , con un balzo risali` la riva ed investi` violentemente il negro , il quale ebbe appena il tempo di balzare da una parte . Il Corsaro Nero , temendo per Yara che si trovava a pochi passi , si era gettato innanzi , colla spada in pugno . Rapido come il lampo , taglio` la strada al mostro e abbassatosi bruscamente gli caccio` in gola la lama . Quella nuova ferita non sarebbe forse bastata per trattenere il mostro , senza l' intervento del negro . Il valoroso africano , evitata la coda che sollevava ad un tempo acqua e fango , aveva rialzato il grosso ramo , gridando al Corsaro : Indietro , signore . Si udi` uno scroscio paragonabile allo schiantarsi d' un albero . Le scaglie ossee del rettile , fracassate da quel tremendo colpo , avevano ceduto . Il rettile , mezzo accoppato da quella fierissima legnata , rimase un momento come intontito , poi raccogliendo le ultime forze , si rovescio` giu` dalla riva , scomparendo sott' acqua fra un cerchio di sangue . La zattera Oltre ad aver perduta la baleniera , i filibustieri avevano pure perduti i viveri che stavano rinchiusi nelle due casse e anche buona parte delle loro munizioni . Per loro fortuna avevano conservati i fucili con alcune centinaia di cariche e anche qualche coperta che Yara aveva avuta la precauzione di portare con se` , per difendersi dall' umidita` della notte . Tuttavia la loro situazione non era molto brillante , trovandosi su di un isolotto e perduti in mezzo a vaste paludi che non avevano mai percorse ed infestate da feroci caimani . Eccoci in un bell' imbarazzo , disse Carmaux . Senza scialuppa e senza viveri . Oh , i viveri non mancheranno . Vorresti dire che anche i caimani potrebbero servire da colazione ? chiese Carmaux , facendo un gesto di disgusto . La coda non e` cattiva , compare bianco . Io l' ho mangiata parecchie volte . Oh ! ... Mangiatore di rettili ! ... E alla scialuppa come rimediare ? chiese Wan Stiller . Suppongo che nessuno di noi avra` l' intenzione di rimanere qui in eterno . Il legname qui non manca , disse il Corsaro . Forse che i miei marinai non sanno costruire una zattera ? Sono una gran bestia , signore , disse l' amburghese . Non avevo pensato a questi alberi . Eppure sono visibili , disse Carmaux , ridendo . Moko , hai la tua scure ? Si` , capitano , rispose il negro . Giacche` si comincia a vederci qualche po' andrai ad abbattere degli alberi . Mentre l' africano ed il Corsaro percorrevano le rive per scegliere le piante necessarie alla costruzione della zattera , Carmaux e l' amburghese si cacciarono in mezzo agli alberi per cercare la colazione . Quell' isolotto era piu` grande di quello che avevano fino allora creduto e molto boscoso . Su quel grasso terreno , formato da foglie putrefatte , erano sorte in abbondanza varie specie di palme e foltissimi cespugli entro i quali poteva benissimo trovarsi anche qualche grosso capo di selvaggina . Carmaux e Wan Stiller , dopo aver ascoltato per qualche po' , non udendo che le grida delle scimmie , si cacciarono risolutamente in mezzo ai cespugli , avanzandosi con precauzione . Essendo gia` sorto il sole , numerosi volatili garrivano sulle piu` alte cime degli alberi e fra le piante acquatiche s' alzavano stormi di aironi e di anitre selvatiche le quali facevano un baccano assordante . In mezzo alle grandi foglie dei palmizi reali , delle palme e dei caobas , numerose scimmie si divertivano a fare capitomboli , urlando a piena gola . Erano dei miceti o scimmie urlatrici , quelle stesse che durante la notte avevano spaventato tanto il bravo Carmaux . Questi quadrumani , che sono dotati d' una agilita` prodigiosa , una volta erano numerosi anche nel Messico , ma ora non si ritrovano piu` che nell' America del Sud e specialmente nelle Guiane e nelle foreste vergini dell' Amazzonia . Sono di colore oscuro , con riflessi rossastri ; le femmine invece hanno il pelame giallastro . Non sono piu` alti di settanta centimetri , eppure che potenza di polmoni ! Le loro urla sono cosi` acute che si odono a parecchi chilometri di distanza . Prima delle scimmie , cerchiamo se vi e` qualche arrosto migliore , disse Carmaux a Wan Stiller . Questo isolotto non deve essere sprovvisto di selvaggina . E poi vi sono delle bande di aironi , rispose l' amburghese . Ci rifaremo con quei volatili . Eh ! ... Per mille pescicani ! Cos' hai , Carmaux ? Ho veduto una bestia scappare fra le erbe . Era grossa ? Come un coniglio . Se fosse davvero un coniglio ! ... Che squisito arrosto , Carmaux . I due filibustieri , che gia` fiutavano un appetitoso arrosto , si erano slanciati in mezzo alle erbe dove vedevano a muoversi qualche cosa . Un animaletto che non potevano ancora ben distinguere fuggiva dinanzi a loro , senza pero` affrettarsi . Giunti presso ad un vecchio albero , lo videro cacciarsi rapidamente entro un buco del tronco , non lasciando fuori che una coda lunga a scagliette . Ah ! ... Birbante ! Ora ci sei ! grido` Carmaux , afferrando rapidamente quell' appendice . Si provo` a tirare e , con sua grande sorpresa , non riusci` a far indietreggiare l' animaletto . Mille balene ! esclamo` . Possibile che sia piu` forte di me ! ... Eppure non e` piu` grosso d' un coniglio . Vediamo di che cosa si tratta , disse Wan Stiller accostando un occhio al buco . Essendo quel foro abbastanza largo , vide che quell' animaletto aveva il dorso coperto da una specie di corazza formata da piastre ossee che sembravano molto resistenti , disposte in serie parallele e di forma molto ineguale . Non so con quale animale abbiamo da fare , disse . Ti posso dire pero` che non e` molto grosso e che a giudicarlo dalla statura dovrebbe cedere alle tue braccia . Che abbia perduto la forza ? si chiese Carmaux . Eppure non mi sembra . Lascia che provi io , disse Wan Stiller . L' amburghese afferro` la coda con ambe le mani , punto` un piede contro l' albero e comincio` a tirare con tutta la forza che aveva . Fatica sprecata ; l' animaletto resisteva tenacemente come se si fosse unito al tronco dell' albero . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` . E` cosa incredibile . Carmaux aveva risposto con una risata sonora . Tu ridi ! esclamo` Wan Stiller , stupito . Tira ! ... Tira ! ... rispose Carmaux che era in preda ad una crescente ilarita` . Ma se ti dico che questo dannato animale e` tenuto all' albero con delle chiavarde ! No , Wan Stiller , dalle sue unghie . Allora tu conosci questa specie di ... di ... chissa` che cosa sara` . Un armadillo . Non ne so nulla . Te lo faro` vedere subito , disse Carmaux . Hai tu un mezzo per farlo uscire ? Si` , Wan Stiller . Tirando insieme ? Strapperemmo la coda senza decidere l' animale a uscire . Possiede delle unghie d' una robustezza tale da sfidare l' acciaio . Allora sara` pericoloso . Niente affatto , amburghese . E` almeno mangiabile ? Delizioso come un porcellino da latte . Allora facciamolo uscire . La cosa e` facile : guarda ! Con una mano afferro` la coda dell' armadillo , coll' altra estrasse la navaja e l' introdusse nel cavo dell' albero , pungendo fortemente . L' animaletto dapprima cerco` di aggomitolarsi su se` stesso , poi abbandono` il rifugio e cadde al suolo . Wan Stiller sapendo che non era pericoloso , s' era curvato guardandolo con viva curiosita` . Era grosso un po' piu` d' un coniglio , con zampe molto corte ed aveva il dorso coperto da una vera corazza di piastre ossee giallastre molto resistenti , a quanto pareva , che gli scendevano fino ai fianchi . La sua testa , molto piccola , con un musettino appuntito , era riparata da una specie di visiera scagliosa . Le sue gambe , come si disse , erano corte e portavano unghie robustissime e lunghe . Appena caduto a terra , l' animaletto si era lestamente ripiegato su se stesso , facendo scorrere le piastre che parevano dotate d' una certa mobilita` e ritirando la coda . In tal modo presentavasi come una palla perfettamente difesa da quella corazza scagliosa . Molto strano ! esclamo` l' amburghese . Si e` meravigliosamente chiuso entro la sua corazza . La quale non lo riparera` di certo contro di noi , disse Carmaux percuotendo violentemente l' animaletto col calcio del fucile . Il povero armadillo aveva mandato un debole grido sotto quel colpo e s' era subito disteso senza vita . Ecco l' arrosto ! esclamo` Carmaux , prendendolo per la coda . Ma che razza di bestie sono queste ? chiese Wan Stiller . Animali assolutamente inoffensivi , di abitudini notturne ordinariamente e che non danno fastidio a nessuno , rispose Carmaux . E di che cosa si nutrono ? Di erbe forse ? No , sono carnivori e siccome riesce loro piuttosto difficile a procurarsi della selvaggina , non essendo ne` lesti , ne` provvisti veramente di denti , vivono per lo piu` di carogne . Si racconta anzi che gli armadilli , quando trovano un animale di grossa taglia morto , vi si introducono e lo divorano a poco a poco tutto , lasciando pero` perfettamente intatta la pelle . E tu mi assicuri che sono buoni a mangiarsi ? Come le testuggini . Amico Stiller , continuiamo la caccia . Cosa speri di trovare ancora ? Faremo qualche scarica contro gli aironi . Persuasi di non trovare altri animali su quell' isolotto , piegarono verso la riva dove udivano un gran baccano . Pareva che cola` gli uccelli acquatici si trovassero in buon numero . Infatti , giunti presso i paletuvieri , videro svolazzare al disopra di quelle piante delle bande di anitre e di splendidi aironi dalle piume verdi . Con due scariche abbatterono una coppia di quei trampolieri , poi si ripiegarono verso l' accampamento , onde non impazientire il capitano . Quando vi giunsero , Moko aveva abbattuto parecchi giovani alberi ed aveva recise numerose liane che dovevano servire da corde . Mentre Yara si occupava a spennare i due aironi , i filibustieri , dopo essersi accertati che non vi erano caimani presso la riva , diedero subito mano alla costruzione della zattera . Essendo tutti abilissimi , basto` un' ora per ottenere un galleggiante capace di sostenerli tutti . Per maggior precauzione circondarono i bordi con grossi rami onde impedire ai caimani di salire sul galleggiante e al centro inalzarono un casottino formato di frasche e di grandi foglie di palme . Alle otto del mattino , dopo aver divorata la colazione , i filibustieri e la giovane indiana s' imbarcavano , remando vigorosamente o puntando sul fondo limaccioso del canale . Oltrepassati gl' isolotti , essi si trovarono dinanzi ad una seconda laguna , ingombra di piante palustri ed interrotta qua e la` da banchi di sabbia sui quali si vedevano sonnecchiare non pochi caimani . Stormi di uccelli acquatici volavano al disopra dei canneti , descrivendo dei giri capricciosi e gridando a piena gola . Di quando in quando quelle bande assordanti piombavano sulla laguna e davano la caccia ai pesciolini od ai piccoli granchi che si tenevano nascosti fra le sabbie . Il Corsaro , che era salito sul tetto della capannuccia per abbracciare maggior orizzonte , vide in lontananza una linea oscura , non interrotta e che pareva indicasse qualche grande foresta . La terra ferma e` la` , disse . Avremo pero` molto da fare per raggiungerla . La zattera avanzava lentamente , essendo l' acqua di quella laguna assolutamente ferma e mancando il piu` lieve soffio d' aria . L' amburghese , Moko e perfino il Corsaro puntavano fortemente , ma con poco profitto , poiche` le lunghe pertiche che servivano di remi il piu` delle volte scivolavano sul fondo limaccioso della laguna , esponendoli anche ad improvvise cadute . Alcuni caimani , vedendo avanzarsi quella massa galleggiante , attirati dalla curiosita` , venivano di quando in quando a ronzare attorno ai naviganti , mostrando le loro formidabili mascelle irte di lunghi denti . Non erano pero` aggressivi e s' allontanavano al primo colpo di bastone che l' amburghese e Moko appioppavano loro e molto solidamente . A mezzodi` la zattera giungeva in un nuovo canale il quale invece di dirigersi verso la linea oscura indicante la terra ferma , piegava verso il sud , aprendosi il passo fra un numero infinito di banchi sabbiosi e d' isolotti coperti di paletuvieri e di canne altissime . Dal mezzo di quelle piante , vere nuvole di volatili s' alzavano fuggendo dinanzi alla zattera . Si vedevano numerosi pyrocephalus colle piume della testa color del fuoco e le gambe cortissime ; bande di coclarnis somiglianti ai nostri fringuelli e di sylvicole dalle splendide penne color dell' oro , di aironi , di anitre verdi e di stupidi beccaccini , i quali guardavano tranquillamente i naviganti , senza spaventarsi pei colpi di remo avventati dall' amburghese . Allineati indolentemente sui banchi , si vedevano pure non pochi zopilotes , specie d' avvoltoi , piccoli , colle penne nere e che nel Messico fanno l' ufficio di spazzini . Sono uccelli cenciaiuoli , che s' incaricano della pulizia delle citta` , divorando ingordamente tutte le immondizie che gli abitanti gettano nelle vie . Dotati d' una voracita` straordinaria , tutto inghiottono e senza soffrire . Sarebbero capaci di dilaniare anche un coleroso senza sentirne effetto alcuno , al pari dei marabu` che popolano l' India . Questo e` il vero paradiso dei cacciatori , disse Carmaux , il quale seguiva , con occhi ardenti , le rapide evoluzioni di tutti quei pennuti . Se non avessimo fretta ci sarebbero da fare delle belle scorpacciate . Cosa dici , amico Stiller ? Io dico che tu mi fai venire l' acquolina in bocca , rispose l' amburghese . Guarda quelle splendide arzavole . Bocconi da re , mio caro . E quell' uccellaccio d' aspetto guerresco , cosa sara` ? Lo vedi Carmaux ? Quello che va frugando i canneti ? Si` , lo vedi ? ... Si direbbe un guerriero alato ! ... E` un kamiki , disse Moko . Ne so meno di prima , compare sacco di carbone , disse Wan Stiller . Sta' attento e saprai che specie d' uccello esso sia ! ... Guarda : si prepara a dare battaglia ! ... A chi ? Aspetta , compare bianco . L' uccello in questione era un bel volatile , vivace , svelto , armato d' una specie di corno che si elevava sulla sua testa e colle ali robustissime , coperte di lunghe penne rigide e terminanti in sproni assai aguzzi . Quell' uccello , un superstite dell' antica eta` , si era precipitato verso una macchia di canne , arruffando le penne e mandando un grido acuto , un grido di guerra senza dubbio . Il Corsaro Nero e Yara si erano pure avanzati verso il margine della zattera guardando curiosamente quello strano volatile . Il kamiki si prepara ad assalire , disse la giovane indiana . E` un uccello valoroso che non teme il veleno . Chi sta per assalire ? chiese il Corsaro . Il serpente che si nasconde fra le canne , rispose Yara . E` un serpentario quel volatile ? Si` , mio signore . Lo vedrai all' opera . Il kamiki si era precipitato nuovamente fra i canneti , sbattendo vivamente le ali e cacciando innanzi la sua testa armata . Pareva deciso a scovare l' avversario che si teneva ostinatamente nascosto , sapendo gia` con quale pericoloso nemico aveva da fare . Ad un tratto pero` fra le canne si vide rizzarsi un serpente , nero come l' ebano , grosso come un pugno e con la testa assai appiattita . Era un serpente alligatore , rettile molto comune nelle paludi dell' America centrale . Vedendo il kamiki risoluto a dargli battaglia , gli si era avventato contro con coraggio disperato , tentando di sorprenderlo e di morderlo . L' uccello , non nuovo a quelle lotte , si era prontamente riparato dietro le ali armate di speroni , agitandole furiosamente per confondere l' avversario . Questi , furioso , sibilava e dardeggiava la linguetta forcuta , contorcendosi , abbassandosi per poi allungarsi nuovamente con uno scatto improvviso . Perbacco ! ... Che lotta ! ... esclamo` Carmaux , il quale seguiva attentamente le mosse dei due avversarii . Come finira` ? Colla peggio del rettile , rispose Yara . Possibile che quel volatile debba aver ragione ? ... E se venisse morso ? Non si lascera` cogliere . Il kamiki , dotato d' una agilita` straordinaria , non rimaneva un solo istante fermo . Balzava innanzi minacciando il rettile col becco acuto , poi indietreggiava vivamente facendosi scudo colle ali , quindi tornava ad assalire . La lotta durava da qualche minuto , quando il kamiki , giudicando l' avversario sufficientemente stanco e disorientato , si slancio` risolutamente innanzi . Afferrare col robusto becco il serpente alligatore , stordirlo con due poderosi colpi d' ala e portarlo in alto fu l' affare d' un istante . Alzatosi a dieci o dodici metri , lo lascio` cadere bruscamente al suolo , poi piombatogli nuovamente addosso , con un colpo di becco gli sfondo` il cranio . Cio` fatto si mise tranquillamente a mangiarselo , come se si fosse trattato d' una innocua anguilla . Buon appetito , grido` Carmaux . Il coraggioso volatile , satollatosi , se n' era gia` andato , cercando nuove prede . Una caccia al lamantino Verso sera la zattera , la quale non era ancora riuscita a raggiungere la terra ferma , veniva legata presso la riva d' un isolotto coperto d' una fitta vegetazione . Numerose palme di varie specie s' alzavano dietro ai paletuvieri ed alle canne palustri , spingendosi molto alte , mescolate a felci arborescenti d' aspetto imponente e ad acagiu` dal legno prezioso . I filibustieri , che avevano remato tutto il giorno sotto un sole implacabile , erano sfiniti e anche molto assetati , non avendo potuto ancora trovare una sola goccia d' acqua dolce . Assaggiata piu` volte quella della laguna l' avevano trovata sempre salmastra , facendosi sentire anche nei canali il flusso ed il riflusso del mare . Temo , miei bravi , che saremo costretti a passare questa notte senza bagnarci la bocca , aveva risposto il Corsaro . Finche` non giungeremo a qualche fiume non avremo acqua dolce . Aspettate padrone disse ad un tratto Moko , il quale da qualche istante guardava attentamente le piante dell' isolotto , ancora illuminate da un ultimo raggio di sole . Cosa speri di trovare ; qualche sorgente forse ? chiese il Corsaro . Non se ne troveranno fra queste terre fangose , sature d' acqua marina . Mi sembra d' aver scorto una pianta che ci dissetera` , padrone . Un albero fontana ? chiese Carmaux , ridendo . Qualche cosa di simile , compare bianco . I tre filibustieri e Yara sbarcarono , seguendo il negro , il quale si era gia` cacciato fra le piante , aprendosi faticosamente il passo fra le radici , le liane ed i rami dei cespugli . Il suolo di quell' isolotto non era fangoso come quello degli altri . Non era un banco di sabbia coperto di vegetazione , bensi` un vero brano di terra solida , molto probabilmente a fondo roccioso . Le piante , sottratte all' umidita` impregnata di sale marino , si erano sviluppate rigogliose , coprendo tutta la superficie dell' isolotto e raggiungendo dimensioni straordinarie . Dopo d' aver percorso circa duecento passi , Moko si era arrestato dinanzi ad una pianta bellissima la quale cresceva solitaria in mezzo ad un piccolo spiazzo . Era una specie di salice , alto piu` di sessanta piedi , con la cima rassomigliante ad una cupola immensa , formata da foglie oblunghe , larghe , non pero` cosi` grandi come quelle delle palme . Dai rami e dal tronco di quella strana pianta , l' acqua trasudava in cosi` grande quantita` da formare al basso una piccola palude . Era una pioggia continua , incessante e anche abbondante che cadeva al suolo con un rumore monotono , eguale . Una vera pianta fontana ! esclamo` Carmaux , stupito . Io non ho mai veduto una cosa simile . E` realmente curiosissima , disse il Corsaro , che pianta e` questa ? Un tamai caspi 2 signore , rispose il negro . E da dove proviene tutta quest' acqua ? chiese l' amburghese . Probabilmente quest' albero assorbe e condensa l' umidita` dell' atmosfera per mezzo d' organi speciali , disse il Corsaro . Anche nelle Canarie vi sono delle piante che danno acqua in abbondanza . E piange sempre quest' albero ? chiese Carmaux . Non cessa mai , rispose Moko . Anzi emette maggior quantita` d' acqua quando i fiumi sono scarsi e le fontane asciutte . Approfittiamone , disse Carmaux . Quantunque Moko assicuri che quest' albero piange sempre , avrei paura che da un momento all' altro cessasse . Carmaux pero` non era solamente assetato ; aveva anche molta fame e siccome le provviste erano state esaurite durante la giornata e non piu` rinnovate in causa dell' assoluta proibizione di far uso delle armi da fuoco , si rivolse nuovamente al suo compare sacco di carbone : L' acqua e` una gran buona bevanda , disse . Pero` mi sono accorto che le lagrime di questo tamai caspi non fanno altro che lavare i miei intestini . Se tu , Moko , sei veramente un brav' uomo , dovresti trovare qualche altro albero che ci fornisse anche qualche cosa di piu` solido . Proprio in quel momento dalla parte della laguna si udi` a echeggiare un grido strano , che pareva fosse stato mandato da qualche grosso animale . Che e` questo ? chiese Carmaux . Il negro e anche Yara si erano voltati di colpo guardando attraverso gli alberi . Un manato ! esclamo` la giovane indiana , guardando Moko . Si` , rispose questi . Vuoi dire un lamantino ? chiese il Corsaro . Si` , capitano . Una preda squisita . Ma altrettanto difficile a prendersi . Noi l' avremo , capitano . Senza far uso dei fucili ? Bastera` un arpione . Se non ne abbiamo ? Ne faremo uno , signore . Compare bianco , hai una cordicella ? Anche dieci se ne vuoi , rispose Carmaux . Un marinaio non e` mai sprovvisto di canapi . Un secondo grido era echeggiato piu` vicino . L' animale in questione doveva trovarsi presso le rive dell' isolotto . Il negro spezzo` un lungo ramo quasi diritto , lo sbarazzo` delle foglie , poi ad una estremita` lego` saldamente la sua navaja , formando cosi` una specie di lancia lunga oltre tre metri . Il negro si era diretto verso il luogo ove si trovava la zattera . Giunto presso i paletuvieri che costeggiavano l' isolotto , si era arrestato , osservando attentamente l' acqua del canale . Le tenebre erano gia` calate , pero` non essendovi nebbia in quel luogo , si poteva scorgere benissimo quanto avveniva sulla laguna . A breve distanza dalla zattera le piante acquatiche s' agitavano come se qualche grosso animale cercasse di aprirsi un passaggio . E` la` , disse il negro , volgendosi verso i filibustieri . Sta pascolando . Rimarremo nascosti qui ? Pel momento si` , rispose Moko , Ah ! ... Eccolo ! Il Corsaro Nero ed i suoi compagni si erano curvati sui paletuvieti . In mezzo alle erbe acquatiche era comparso un pesce enorme , rassomigliante un po' ad una foca , col muso pero` allungato invece d' essere rotondo . Il manato ? chiese Carmaux , sotto voce . Si` , rispose Moko . E` ben grosso . Non lasciamolo fuggire , disse il Corsaro . Non muovetevi , rispose il negro . Aveva brandita la lancia e si era inoltrato lentamente fra i rami contorti dei paletuvieri , senza produrre il menomo rumore . Il lamantino si teneva mezzo sommerso ; pero` di quando in quando alzava la testa , come se cercasse di raccogliere qualche rumore . Si era forse accorto della presenza dei nemici ? Era probabile , avendo interrotta la sua cena . D' improvviso si vide Moko rizzarsi di colpo all' estremita` dei paletuvieri . Si vide la lunga asta attraversare lo spazio e cadere proprio sul dorso del lamantino , immergendosi profondamente nelle carni . Alla zattera ! grido` il negro . I tre filibustieri si erano precipitati verso il galleggiante assieme a Yara . Moko li aveva gia` preceduti , impugnando la scure . Il lamantino , ferito forse mortalmente , si dibatteva furiosamente fra le piante acquatiche , mandando dei grugniti che diventavano rapidamente fiochi . Balzava in mezzo alle canne spezzandole sotto il proprio peso , s' inabissava fragorosamente sollevando delle vere ondate le quali andavano ad infrangersi rumorosamente fra le radici dei paletuvieri , poi tornava a ricomparire sbuffando e soffiando . Malgrado quegli sforzi disperati , la lancia rimaneva sempre infissa , cagionandogli anzi , con quelle scosse incessanti , maggior dolore ed aumentando la perdita del sangue . Addosso ! ... Addosso ! ... aveva gridato il Corsaro , slanciandosi a prora colla spada in pugno . La zattera , vigorosamente spinta innanzi da Carmaux e dall' amburghese , attraverso` rapidamente il canale e raggiunse il disgraziato mammifero il quale si era imbarazzato fra le radici dei paletuvieri . Moko aveva alzata la scure . Si udi` un colpo sordo come se qualche cosa fosse stato sfondato , seguito da un lungo grugnito . E` nostro ! si udi` a gridare . Il lamantino , colla testa spaccata da un tremendo colpo di scure , era andato ad arenarsi su di un banco di sabbia e cola` aveva esalato l' ultimo sospiro . Ecco la cena , disse Moko , preparandosi a fare a pezzi la preda . E che cena ! esclamo` Carmaux . Bisognerebbe essere in cento per mangiarla tutta . Il Corsaro si era curvato sul mammifero e lo osservava curiosamente . Quell' abitante dei fiumi e delle lagune dell' America Centrale e meridionale era lungo cinque metri , quindi non era dei piu` grossi , raggiungendo questi mammiferi anche i sette e talvolta gli otto metri . Aveva la forma d' una foca , pero` il muso era allungato ed un po' anche appiattito . Invece di pinne aveva due zampe larghe e la coda molto larga e sotto il petto aveva delle mammelle ben rigonfie di latte . Questi mammiferi sono diventati piuttosto rari oggidi` . Se ne trovano pero` ancora nell' Orenoco , nell' Amazzonia , presso le foci dei fiumi della Guiana e sulle rive dell' Honduras e qualcuno anche nel Messico . Sono assolutamente inoffensivi , non avendo armi di difesa e si nutrono esclusivamente di piante acquatiche . Al pari delle foche , vivono tanto in acqua quanto in terra , pero` di rado salgono le rive , sapendo che fuori dal loro elemento perdono la loro agilita` , non essendo conformati per camminare . Moko con pochi colpi di scure aveva troncata la parte inferiore del lamantino . Era un bel pezzo pesante una sessantina di libbre , piu` che sufficiente a nutrire abbondantemente i filibustieri per alcuni giorni . Il resto fu abbandonato sul banco , a pasto dei caimani . Tornati sull' isolotto , i filibustieri accesero un bel fuoco e misero ad arrostire un pezzo di lamantino infilzato in una bacchetta di ferro d' un fucile . E cosi` fecero una cena squisita . La notte trascorse senza allarmi , quantunque i caimani avessero piu` volte battagliato nei dintorni dell' isolotto . All' indomani i filibustieri si imbarcavano , colla speranza di poter raggiungere la terra ferma prima che tramontasse il sole . Essendo il vento favorevole , per accelerare maggiormente la marcia della zattera , al di sopra del casotto avevano collocati parecchi rami assai frondosi i quali , bene o male , potevano fare l' ufficio d' una vela . A mezzodi` , dopo d' aver percorsi numerosi canali e d' aver oltrepassate molte isolette , il Corsaro che erasi seduto sulla tettoia per meglio dominare la laguna , scopriva una colonna di fumo la quale s' alzava fra gli alberi che coprivano la terra ferma . Saranno spagnuoli o indiani ? si chiese . Non devono essere spagnuoli , rispose il gigante . In questi dintorni , che io sappia , non vi sono citta` . Decono essere indiani . E tu , Yara , che cosa mi consigli di fare ? ... Di raggiungere quell' accampamento , mio signore , rispose la giovanetta . Dagli indiani nulla abbiamo da temere , anzi avremo forse delle informazioni preziose . Andiamo adunque alla costa , disse il Corsaro , dopo una breve indecisione . La zattera aveva allora imboccato un vasto canale il quale pareva che si dirigesse precisamente verso quella colonna di fumo . Essendo il vento favorevolissimo , il galleggiante s' avanzava con una certa velocita` , lasciandosi a poppa una larga scia gorgogliante . Isole e isolotti si stendevano sempre a destra ed a sinistra del canale , alcuni coperti da canne e da paletuvieri ed altri da alberi altissimi e assai fronzuti . Sulle rive di quando in quando si vedevano famiglie di caimani , occupate a godersi il sole . I piccoli giuocavano colle madri , inseguendosi , mordendosi , cacciandosi in acqua reciprocamente . Alle due , solamente un mezzo chilometro separava la zattera della terra ferma . La spiaggia molto bassa era coperta da piante d' alto fusto . Si vedevano in gran numero palme di varie specie , acagiu` , felci arborescenti splendidissime e anche non pochi cedri . La colonna di fumo non si scorgeva piu` , nondimeno il Corsaro sperava di giungere egualmente al campo indiano , avendone rilevata la posizione . Un ultimo sforzo , amici , diss' egli a Carmaux ed ai suoi due compagni , i quali puntavano faticosamente , non essendovi piu` vento favorevole . Dopo vi riposerete fino a domani . Andiamo subito in cerca dell' accampamento ? chiese Carmaux . Tu preferiresti invece riposarti , e` vero marinaio ? disse il Corsaro . O meglio prepararci la cena , capitano , rispose il filibustiere , ridendo . Abbiamo ancora un bel pezzo di lamantino da mettere sul fuoco . Vada per la cena , disse il Corsaro . Penseremo piu` tardi a cercare l' accampamento . Compare sacco di carbone , tu puoi frugare la foresta . Ci saranno delle frutta fra queste piante . E anche del miele , rispose il negro , il quale da qualche istante guardava in mezzo agli alberi con viva attenzione . Del miele , hai detto ! ... Ventre di balena , hai scoperto qualche alveare ? No , dei formicai , compare bianco . Dei formicai ! esclamo` Carmaux , guardando il negro con stupore . Cosa c' entrano le formiche col miele che mi prometti ? Seguimi , compare , e lo saprai . Seguiamolo , disse il Corsaro , che non era meno stupito di Carmaux . Il negro era scivolato fra due fitti cespugli fermandosi dinanzi ad una piccola diga di sabbia lunga poco piu` d' un metro e alta otto o dieci centimetri , la quale s' estendeva dinanzi al tronco di un grosso palmizio . Cos' e` quello ? chiese Carmaux . Un nido di formiche , rispose il negro . Da un buco aperto nel centro di quella piccola diga , foggiato a imbuto , uscivano in quel momento alcune formiche molto piu` grosse delle nostre e col ventre assai rigonfio , in modo da sembrare un piccolo grano d' uva . Moko ne prese una , la schiaccio` fra le dita e l' accosto` alle labbra , succhiandola avidamente . Puah ! fece Carmaux . E` piena di miele , rispose Moko 3 . Poi colla navaja spezzo` in due la diga e mise allo scoperto una serie di gallerie e di camerette divise da piccoli muri formati da sassolini impastati con fango . Continuando a scavare in direzione di quelle gallerie brulicanti di formiche , con un ultimo colpo sollevo` una zolla di terra , mostrando ai filibustieri stupiti otto cellette di forma ovale , larghe cinque o sei pollici , lunghe quattro e alte circa uno nel centro . Quei ripostigli erano ripieni d' una materia oscura la quale tramandava un leggero odore acidulo . Il compare bianco intinga il dito e lo porti alle labbra , disse Moko . Non mi fido , rispose il marinaio . Provero` io , disse il Corsaro . Affondo` un dito in quella materia e lo accosto` alla bocca . E` miele dolcissimo , disse . Proprio miele , capitano ? chiese Carmaux . E buonissimo , Carmaux . E` solamente un po' acidulo , in causa dell' acido formico di questi insetti . Chi crederebbe che in questo paese le formiche producono il miele come le api ? Se me lo avessero raccontato , non vi avrei certamente prestato fede . Assaggia , Carmaux , disse Wan Stiller . E` proprio miele . Raccogliamolo e ci servira` di dolce dopo l' arrosto , disse il Corsaro . Moko ando` a prendere una foglia di palma molto larga e , fatto una specie di cartoccio , lo riempi` . Ne abbiamo almeno quattro libbre , disse il negro . Peccato non avere dei biscotti , disse Carmaux . Li surrogheremo con banane , rispose il negro . Spero di trovarne . Saccheggiate tutte le celle , i filibustieri fecero ritorno al loro accampamento , attraversando numerose colonne di formiche . I poveri insetti , cacciati dal loro nido , fuggivano in tutte le direzioni , come un esercito sconfitto . Probabilmente aspettavano la partenza dei saccheggiatori per ritornare nelle gallerie e ricominciare le costruzioni atterrate dal negro . Queste laboriose formiche sono abbastanza numerose nell' America Centrale , particolarmente nel Messico e nel Nuovo Messico e lungo il Colorado . Dobbiamo pero` aggiungere anche che sono molto perseguitate sia dagli uomini che dagli animali , specialmente dagli orsi formichieri , i quali oltre a divorare ingordamente il miele , divorano pure le produttrici . Il miele che depositano nelle loro celle di poco differisce da quello delle api , avendo un gusto molto gradevole , ma senza profumo . E` una soluzione quasi pura di zucchero , senza pero` traccia di cristallizzazione . Solamente in estate e` leggermente acidulo . Quella materia la estraggono dalla gomma zuccherata della noce di galla prodotta dalla quercia ondulata e si calcola che siano necessarie oltre novecento formiche per produrne una libbra . I messicani e sopratutto gl' indiani , ne fanno un grande consumo e sanno anche estrarne un liquore molto alcoolico e assai gustoso . Vera Cruz Dopo di essersi riposati qualche ora e aver calmata la fame , i filibustieri si misero in marcia per cercare l' accampamento indiano . Temendo pero` che invece d' indiani fossero spagnuoli , Moko che era il piu` lesto di tutti , fu mandato innanzi ad esplorare i dintorni . La foresta che attraversavano era fittissima e formata da piante diverse le quali crescevano cosi` vicine le une alle altre , da rendere talvolta assai difficile il passo . Vi erano splendidi banani , dalle foglie smisurate e che portavano enormi grappoli di frutta succolente ; superbe felci arborescenti d' altezza prodigiosa ; cedri colossali che spandevano profumi deliziosi , essendo in fiore ; bellissime palme alte trenta e perfino quaranta piedi , coronate da lunghe foglie ricadenti elegantemente e ricche di spate d' una splendida tinta turchina a liste color del fuoco ; poi acagiu` dal legno prezioso , aranci , palme della cera e cento altre di specie svariate . Un numero infinito di liane circondava quelle piante , intrecciandosi in mille guise , serpeggiando a livello del suolo od attortigliandosi attorno ai tronchi ed ai rami degli alberi . Numerosi volatili cicalavano in mezzo all' immensa volta di verzura . Erano per lo piu` pappagalli , ma non mancavano le splendide are dalle belle piume color del fuoco , ne` i caninde dalle ali turchine ed il petto giallo . Di quando in quando , lungo i tronchi , si vedevano fuggire quelle brutte lucertolone chiamate iguane o lagarti , lunghe quattro o cinque piedi , colla pelle nerastra a riflessi verdastri , rettili che fanno ribrezzo a vederli e che pure sono cosi` ricercati per la delicatezza delle loro carni , le quali ricordano quella dei giovani polli , cosi` almeno affermano i buongustai messicani e brasiliani . Dopo aver marciato una buona ora , aprendosi faticosamente il passo fra quel caos di vegetali , i filibustieri s' incontrarono con Moko il quale li aveva preceduti di tre o quattrocento metri . Hai veduto gl' indiani ? chiese il Corsaro . Si` , rispose il negro . Il loro accampamento e` vicino . Sono molti ? Forse una cinquantina . Ti hanno gia` veduto ? Ho parlato col loro capo . Acconsentono a darci ospitalita` ? Si` , avendo io detto loro che noi siamo nemici degli spagnuoli e che fra noi si trova una principessa indiana . Hai veduto dei cavalli nel loro campo ? Ne hanno una ventina . Spero che ce ne venderanno , disse il Corsaro . Andiamo , amici , e se tutto va bene vi prometto di condurvi domani a Vera Cruz . Pochi minuti dopo i filibustieri giungevano all' accampamento indiano . Esso si componeva di una ventina di capanne , formate di frasche e di pali e abitate da una dozzina di famiglie . Era una tribu` minuscola , che aveva preferita la liberta` nella foresta vergine al duro lavoro delle miniere a cui gli avidi conquistatori spagnuoli sottoponevano in quell' epoca tutte le pelli rosse . Quei poveri indiani erano pero` assai miserabili . Non vivevano che di caccia e di pesca e tutta la loro ricchezza consisteva in una ventina di cavalli ed in pochi montoni . Avendo saputo che i filibustieri erano nemici degli spagnuoli , fecero al Corsaro ed ai suoi compagni una lieta accoglienza , mettendo a loro disposizione le migliori capanne ed offrendo un montone che fu subito sgozzato . Dal capo , un vecchio che conosceva molto bene il paese , il Corsaro pote` avere preziose informazioni sulla via da tenere per recarsi a Vera Cruz . All' indomani , prima dell' alba , il drappello lasciava il villaggio , dopo d' aver compensata largamente l' ospitalita` offerta da quei buoni indiani . Il Corsaro aveva potuto ottenere cinque vigorosi cavalli di razza andalusa , i quali promettevano di far molto cammino senza stancarsi . A mezzodi` , dopo una corsa indiavolata , i filibustieri che avevano presa la via costiera , giungevano gia` all' altezza di Jalapa , una piccola borgata di ben poca importanza a quell' epoca , ed oggi invece una delle piu` belle cittadine del Messico . Fecero una fermata d' un paio d' ore per lasciar riposare i cavalli che fumavano come zolfatare e alle due riprendevano la corsa , ansiosi di giungere finalmente nella citta` abitata dall' odiato Wan Guld . Non fu che alle sette della sera che essi poterono scorgere , sul luminoso orizzonte , le torri merlate del forte di S . Giovanni di Luz che allora era armato di sessanta cannoni e che si reputava come imprendibile . Scorgendolo , il Corsaro Nero aveva trattenuto il suo cavallo . Un lampo terribile balenava nei suoi sguardi ed i suoi lineamenti si erano alterati . Lo vedi , Yara ? chiese con voce cupa . Si` , mio signore , rispose la giovane indiana . Tu lo credi imprendibile , e` vero ? Si dice che sia la rocca piu` forte del Messico . Ebbene fra pochi giorni noi abbasseremo lo stendardo di Spagna che sventola sulla grande torre . Ed io saro` vendicata ? Si` , Yara . Cio` detto caccio` gli sproni nei fianchi del cavallo e parti` a gran galoppo , attraversando le piantagioni di cacao che coprivano le pianure . Alle nove di sera , un poco prima che si chiudessero le porte , il drappello giungeva senza ostacoli in Vera Cruz . Questa citta` ora e` una delle piu` importanti e anche delle piu` popolose del Messico , ma in quell' epoca non aveva che la meta` dei venticinquemila abitanti che conta oggidi` . Tuttavia anche nel 1683 era reputata come uno dei migliori e dei piu` ricchi porti del Messico , sebbene anche allora godesse fama di essere uno dei piu` malsani del gran golfo e uno dei piu` battuti dalle tempeste . Gli spagnuoli ne avevano fatto un gran centro commerciale e vi avevano accumulate ricchezze immense , munendolo pero` di solide fortificazioni , onde metterlo al coperto da un possibile assalto da parte dei filibustieri . Il Corsaro Nero , guidato da Yara , la quale conosceva benissimo la citta` avendovi soggiornato piu` di due anni , si fece condurre in una posada , ossia in un albergo , situato nelle vicinanze del forte di S . Giovanni di Luz . Piu` che un albergo era una modesta trattoria , frequentata da marinai e da mulattieri , dove si poteva avere un pessimo letto ed un magro pranzo per cinque piastre a testa . Il padrone , un grosso andaluso , che doveva essere molto amante del generoso vino spagnuolo , a giudicarlo dalla tinta rubiconda del suo naso , fiutato nei nuovi arrivati dei buoni clienti , mise a loro disposizione le due uniche camere d' albergo e la sua cucina . Abbiamo molta fame , disse Carmaux , che fungeva da maggiordomo . Ti domandiamo un pranzo eccellente e soprattutto delle bottiglie squisite . Don Guzman de Soto , mio padrone , e` uomo da non lesinare le piastre . Sua Eccellenza non avra` da lamentarsi di me , rispose l' andaluso , inchinandosi umilmente . Ah ! ... Mi dimenticavo una cosa , disse Carmaux , assumendo l' aria d' un personaggio importante . Cosa desidera S . E . ? Mia eccellenza voleva chiederti una informazione . Sono tutto orecchi . Volevo chiederti come sta l' amico del mio signore , il duca di Wan Guld . E` molto tempo che non l' abbiamo veduto . Gode ottima salute , Eccellenza . E` sempre in Vera Cruz ? Sempre , Eccellenza . E dove abita ? Presso il governatore . Grazie , amico : ti raccomando il pranzo e sopratutto bottiglie buone . Del Xe`res e dell' Alicante autentico , Eccellenza . Carmaux lo congedo` con un gesto maestoso e raggiunse il Corsaro il quale stava parlando animatamente con Yara , in una delle due stanze messe a sua disposizione dal trattore . Il fiammingo e` qui , capitano , gli disse . Me l' ha confermato or ora l' oste . Allora tu Yara mi condurrai dalla marchesa di Bermejo . Questa sera istessa ? Forse domani i filibustieri saranno qui . E se questa notte il duca non andasse dalla marchesa ? disse Yara . Andro` ad assalirlo nel suo palazzo e lo uccidero` egualmente . Una impresa impossibile , capitano , disse Carmaux . Perche` dici questo ? L' oste mi ha detto che il duca e` ospite del governatore . Come vorreste entrare nel palazzo , che sara` guardato da numerose sentinelle ? E` vero , Carmaux , disse il Corsaro . Pero` bisogna che io lo trovi prima che giungano qui i filibustieri . L' oste in quel momento entro` , seguito da due giovani negri , i quali portavano dei canestri ripieni di piatti e di bottiglie . Deposero tutto su una tavola gia` apparecchiata , poi ad un cenno di Carmaux si ritirarono , chiudendo la porta . L' oste ha fatto dei veri miracoli , disse Carmaux , il quale ispezionava le vivande e le bottiglie da uomo che se ne intende . Ecco qui una bell' anitra in salsa piccante . Ed ecco qui una grossa iguana arrostita , disse Moko . Piatto da governatore . E questo e` un pezzo di manzo con fagiolini verdi . E queste bottiglie ! esclamo` Wan Stiller . Capperi ! ... Xe`res del 1650 ! ... Malaga del 1660 e Alicante del 1500 ! ... I filibustieri , messi di buon umore da un eccellente bicchiere di Malaga molto vecchio , assalirono animosamente le vivande . Solamente il Corsaro , troppo preoccupato , fece poco onore al pasto , con grande rincrescimento di Carmaux il quale non finiva mai di lodare la squisitezza delle vivande e sopratutto la bonta` dei vini . Verso le dieci della sera , il Corsaro s' alzo` , dicendo : E` l' ora della vendetta : andiamo . Vuoto` d' un fiato un ultimo bicchiere di Xe`res , si cinse la spada , si avvolse nell' ampio mantello infioccato e apri` la porta . Tutti gli altri si erano alzati . Dobbiamo portare con noi anche i fucili ? chiese Carmaux . Basteranno le vostre pistole e le navaje , rispose il Corsaro . Vedendoci armati , gli spagnuoli potrebbero avere qualche sospetto su di noi . Avvertirono il trattore che sarebbero tornati molto tardi , dovendo visitare molti amici e uscirono preceduti dalla giovane indiana . Le vie erano buie e pochissimo frequentate , avendo l' abitudine gli spagnuoli , in quell' epoca , di ritirarsi per tempo nelle loro case . Solamente su qualche terrazza si vedevano delle persone che stavano godendosi il fresco della notte . Yara , a fianco del Corsaro , procedeva senza esitare . Quantunque mancasse da Vera Cruz da qualche anno , conosceva ancora a menadito la citta` . Avremo da camminare molto ? le aveva chiesto il Corsaro . Non piu` d' un quarto d' ora , aveva risposto la giovane . Stavano per voltare l' angolo d' una via , quando il Corsaro fu violentemente urtato da un uomo avvolto in un ampio mantello e che veniva dalla parte opposta . Tonnerre de Dieu ! esclamo` lo sconosciuto , facendo un balzo indietro e mettendosi sulla difensiva . Toh ! ... Un francese ! esclamo` il Corsaro . Lo sconosciuto udendo quella voce aveva aperto il mantello poi si era avvicinato rapidamente al Corsaro guardandolo attentamente . Il signor di Ventimiglia ! esclamo` . Ecco una fortuna inaspettata ! ... Chi sei tu ? chiese il Corsaro mettendo la destra sull' impugnatura della spada . Un uomo di Grammont , cavaliere . E come ti trovi qui ? chiese il signor di Ventimiglia con stupore . Venivo in cerca di voi , cavaliere . Sapevi che ero qui ? Grammont lo sperava . E cosa devi dirmi ? Vi venivo ad avvertire che i filibustieri sono gia` sbarcati a due leghe da Vera Cruz . E quando assaliranno la citta` ? Domani , all' alba . Quando sei giunto qui ? Da sole tre ore , rispose il francese . La mia Folgore s' e` unita alla squadra ? Si` , cavaliere , ed ha sbarcato buona parte del suo equipaggio . Devi ritornare da Grammont ? Subito , cavaliere . Gli dirai allora che gli spagnuoli sono tranquilli e che non hanno finora alcun sospetto . Null' altro ? Aggiungerai che io questa notte sorprendero` Wan Guld e che possibilmente lo uccidero` . Addio : domani , quando voi entrerete , saro` alla vostra testa . Buona notte e buona fortuna , signor di Ventimiglia , rispose il francese , allontanandosi rapidamente . Affrettiamoci , disse il Corsaro , volgendosi verso i suoi uomini . All' alba Laurent , di Grammont e Wan Horn si slanceranno all' assalto della citta` . Il drappello si rimise in marcia , inoltrandosi in una viuzza che serpeggiava fra alte mura che circondavano dei giardini . Attraverso alle palme si vedevano vagamente delle massicce costruzioni , probabilmente dei palazzoni . Yara percorse cinquanta o sessanta metri , poi si arresto` bruscamente dinanzi ad un cancello di ferro . Guarda , mio signore , disse . Forse l' uomo che noi tanto odiamo e che tu ucciderai , e` la` ! Il Corsaro si era slanciato verso il cancello . Dietro si estendeva un vasto giardino ricco di palme splendide e di aiuole di fiori e all' estremita` si distingueva un palazzo massiccio , sormontato da una torre quadrata . Due finestre del piano terreno erano illuminate vivamente . La luce filtrava attraverso le persiane abbassate , stendendosi sulle aiuole che si prolungavano dinanzi all' abitazione . Che sia la` ? si chiese il Corsaro , con voce terribile . Forse , mio signore . Moko , Carmaux , Wan Stiller , aiutateci . Il negro che era il piu` alto di tutti e anche il piu` agile , sali` sul cancello , poi stese una mano al Corsaro e lo sollevo` senza sforzo apparente , deponendolo dall' altra parte . Gli altri eseguirono la stessa manovra senza alcuna difficolta` . Quando si trovarono tutti riuniti sotto la fosca ombra delle palme , il Corsaro snudo` la spada , dicendo ai suoi uomini : Avanti e silenzio ! Un viale molto ampio , fiancheggiato da due filari di palme e da aiuole di fiori esalanti acuti profumi , s' apriva dinanzi ai filibustieri . Il Corsaro , dopo d' aver ascoltato per qualche istante , rassicurato dal profondo silenzio che regnava nel giardino , rotto solamente dal monotono strido di qualche grillo , s' avanzo` risolutamente lungo il viale , tenendo gli occhi fissi sulle due finestre illuminate . Si era sbarazzato dell' ampio mantello infioccato , gettandoselo sul braccio sinistro e nella destra teneva la spada . Carmaux ed i suoi compagni avevano aperte le loro lunghe navaje e tenevano pronte le pistole che portavano alla cintola . Camminavano tutti con precauzione , onde non far stridere la ghiaia o le foglie secche cadute gia` in buon numero . Giunto all' estremita` del viale , il Corsaro s' arresto` un momento , guardando a destra ed a manca . Non vedete nessuno ? chiese ai suoi uomini . Nessuno , risposero tutti . Moko , tu t' incaricherai di Yara . Cosa devo fare padrone ? Passarla sopra la finestra quand' io saro` entrato . E noi , capitano ? chiese Carmaux . Voi , appena dentro , vi metterete a guardia delle porte onde nessuno venga a disturbarmi . Il Corsaro aveva attraversato il piccolo piazzale che fronteggiava il palazzo e si era accostato ad una delle due finestre illuminate . Un gesto di gioia e ad un tempo di minaccia avverti` i filibustieri che l' uomo da tanto tempo cercato si trovava la` dentro . L' hai veduto , mio signore ? chiese Yara con voce sorda . Si` : guarda ! esclamo` il Corsaro alzandola all' altezza della finestra . In una splendida stanza , riccamente ammobiliata , con grandi specchi di Venezia e bellissimi cortinaggi , stavano due persone sedute dinanzi ad una tavola imbandita . Di fronte ad un massiccio candelabro d' argento , che sorreggeva una dozzina di candele , proprio in piena luce e comodamente sdraiato su una poltrona di bambu` lavorato , stava un uomo sulla cinquantina . Era di statura alta e ben complesso , con una lunga barba gia` quasi bianca , cogli occhi nerissimi e ancora pieni di fuoco ed i lineamenti arditi ed un po' duri . Nonostante l' eta` si capiva che quell' uomo era vegeto e robusto quanto uno di quaranta e fors' anche meno e che non aveva ancora perduto nulla dell' agilita` giovanile . Il tempo aveva rugata la fronte e incanutiti i capelli e la barba , ma non aveva ancora piegata quella fibra robusta . Di primo acchito sembrava uno spagnuolo , vestendo il ricco costume castigliano di seta rigata a larghe strisce , color violetto con maglia nera alle gambe , pero` lo tradiva una larga fascia a ricami , usata in quell' epoca dai fiamminghi . Presso di lui , pure seduta , stava una bellissima donna , sui trent' anni , dall' abbondante capigliatura nera , cogli occhi tagliati a mandorla e la pelle leggermente abbronzata , certamente qualche andalusa o qualche sivigliana . Entrambi discorrevano tranquillamente , centellinando un liquore color dell' ambra , che si trovava in una coppa di cristallo . Conosci quella donna , Yara ? chiese il Corsaro con voce rotta . Si` , la marchesa di Bermejo . E l' altro , lo conosci ? E` l' uomo che ha distrutta la mia tribu` . E che ha ucciso i miei fratelli , disse il Corsaro . Alzo` violentemente la persiana e con un salto da tigre balzo` prima sul davanzale , poi nella stanza , gridando con voce sibilante : A noi due , duca ! La spada che stringeva si era tesa fra il vecchio e la marchesa , fiammeggiando sinistramente alla vivida luce delle candele . Il duca , vedendo comparire il Corsaro Nero , aveva mandato un grido che tradiva ad un tempo la sorpresa e lo spavento , poi con una mossa repentina s' era accostato ad una sedia sulla quale trovavasi la sua spada . Voi ! aveva esclamato , impallidendo come un cencio lavato . Mi conoscete , duca ? chiese il Corsaro , con accento selvaggio . Il vecchio non rispose : guardava il suo avversario cogli occhi smisuratamente dilatati , come se si vedesse dinanzi una spaventosa apparizione . La marchesa di Bermejo si era pure alzata , guardando superbamente il Corsaro . Cosa vuol dire cio` , signore ? chiese con accento sdegnoso . Chi siete voi che osate entrare , colla spada in pugno , nella casa della marchesa di Bermejo ? ... Credete forse che non abbia abbastanza servi per farvi gettare dalla finestra ? ... Uscite ! Il signor di Ventimiglia e di Roccanera e` abituato ad uscire dalle porte e non gia` dalle finestre , signora , dovessi passare sul corpo di cento uomini , rispose fieramente il Corsaro . Il signor di Ventimiglia ! ... Il Corsaro Nero ! ... balbetto` la marchesa , rabbrividendo . Carmaux , amici a me ! grido` il filibustiere . I suoi tre marinai e Yara si erano precipitati nella stanza . Carmaux e Wan Stiller si erano subito slanciati verso le due porte per impedire al duca di fuggire ed ai servi di entrare . La giovane indiana si era invece accostata al vecchio fiammingo , dicendogli con voce fremente : Ti ricordi di me , duca ? ... Un grido strozzato era sfuggito dalle labbra di Wan Guld : Yara ! ... Si` , quella Yara che aveva giurato di vendicare un giorno la distruzione della sua tribu` . In questa notte , le ombre dei miei fratelli hanno abbandonato gli abissi del mare per assistere alla vostra morte . grido` il Corsaro Nero . Difendetevi perche` io vi uccido . Volete assassinarmi ? Sono troppo buon gentiluomo per trucidarvi senza difesa . Carmaux , conduci via la signora . Signore , disse la marchesa , con orgoglio . I miei antenati hanno combattuto piu` di cento battaglie ed io ho fatto fuoco sui filibustieri dalle mura di Gibraltar . Voglio assistere a quanto sta per succedere in casa mia . Avete ragione , marchesa , disse il signor di Ventimiglia , inchinandosi . Vi prego di ritirarvi in un angolo onde io possa essere libero . Di uccidere il duca ? Si` , marchesa . Sara` lui che uccidera` voi . Lo vedremo , signora . Durante quello scambio di parole , il duca era rimasto immobile e muto , leggermente appoggiato alla sua spada . Era sempre pallidissimo , pero` , vecchio uomo di guerra , aveva riacquistata subito la sua calma e la sua audacia dinanzi al pericolo . Ed ora a noi , duca , disse il Corsaro , salutandolo colla spada . Uno di noi non uscira` piu` vivo da questa stanza . Un sorriso ironico spunto` sulle labbra del duca . Stava per mettersi in guardia , quando alzando la spada , disse : E se io vi uccidessi ? Volete dire ? I vostri uomini mi assassinerebbero poi . I miei uomini hanno avuto gia` l' ordine di non immischiarsi nelle nostre faccende . Io sono un gentiluomo , signore . Allora badate : sono la prima lama delle Fiandre . Ed io la migliore del Piemonte , duca . Allora , prendete ! ... Il duca , con un' agilita` che non si sarebbe mai supposta in un uomo gia` cosi` innanzi negli anni , si era gettato improvvisamente addosso al Corsaro , colla speranza di sorprenderlo . Il signor di Ventimiglia pero` con una mossa fulminea aveva alzato il braccio sinistro difeso dal mantello , ricevendo la stoccata fra le pieghe di esso . Cio` non e` leale , duca , disse . Vendico mia figlia ! urlo` il vecchio con voce terribile . Ed io i miei tre fratelli che tu hai assassinati ! grido` il Corsaro . Colpi di spada e colpi di fucile Quei due fieri uomini , nei quali l' odio era pari , si erano attaccati con vero furore , decisi a non accordarsi quartiere . Entrambi valorosi ed esperti nella difficile arte della scherma , dovevano durare a lungo , prima che le loro lame bevessero il sangue dell' uno o dell' altro . Il Corsaro , dopo i primi colpi , era diventato prudente . Aveva compreso d' aver da fare con una lama formidabile che non la cedeva alla sua , ed aveva frenato i suoi impetuosi attacchi , imponendo la calma ai nervi . Il duca , quantunque non fosse piu` giovane , si batteva splendidamente , parando destramente le fulminee stoccate del suo avversario e vibrandone quando gli si presentava l' occasione . Tutti tacevano : la marchesa , appoggiata ad una sedia , seguiva attentamente le mosse dei due avversarii come una dilettante ; i filibustieri , appoggiati alle porte , colle navaje pero` in pugno , non staccavano gli sguardi dal loro capitano ; solamente Yara pareva vivamente commossa . Rannicchiata in un angolo della stanza , guardava fissamente il Corsaro con due occhi umidi . La povera giovane tremava forse pel suo vendicatore e protettore e sussultava ogni volta che lo vedeva parare una botta o fare un passo innanzi . Le due lame , destramente maneggiate da quei due formidabili uomini , stridevano e fiammeggiavano alla viva luce delle candele . Il cozzare dell' acciaio era il solo rumore che rompesse il silenzio che regnava nella sala . Il Corsaro incalzava sempre con grande vivacita` , cercando di costringere l' avversario a rompere . Ogni volta che questi accennava ad una ripresa , moltiplicava le stoccate e le finte , rendendo impossibile ogni combinazione gia` studiata . Il duca cominciava a perdere la calma e ad esaurirsi . Un copioso sudore freddo gli bagnava la fronte e la sua respirazione diventava a poco a poco affannosa . Invece il Corsaro pareva che si fosse messo in guardia appena allora . Nessuna stilla di sudore e nessun indizio di stanchezza , anzi pareva che la sua agilita` diventasse , di momento in momento , piu` impetuosa . Ad un tratto il duca , stretto da vicino e tempestato di stoccate , fece un primo passo indietro . Un grido sfuggi` alla marchesa di Bermejo . Ah ! ... Duca ! ... Silenzio , signora ! tuono` il Corsaro . Il duca , punto forse sul vivo dal grido della bella marchesa , e che suonava come un rimprovero , con un fulmineo attacco cerco` di riguadagnare il passo perduto e ricevette invece una stoccata che gli lacero` la giubba proprio in direzione del cuore . Morte dell' inferno ! grido` , furioso . Troppo corto , rispose il Corsaro . Sara` piu` lungo questo , rispose il duca andando a fondo con una botta di seconda . Allora prendi questa stoccata , rispose il Corsaro che aveva parato . E scartando bruscamente , si curvo` fino quasi al suolo , spostando contemporaneamente la gamba sinistra . Era il cosi` detto colpo del cartoccio , uno dei piu` pericolosi della scuola italiana . Il duca che forse lo conosceva , fu in tempo per evitarlo , facendo un balzo indietro . La botta era stata parata , pero` aveva perduto altri due passi e si trovava quasi a ridosso al muro . Il duca pero` , accortosi di essere gia` giunto all' estremita` della sala , aveva rotta la sua linea , indietreggiando obliquamente verso un angolo . Voleva ritardare di qualche minuto l' istante in cui si sarebbe trovato addosso alla parete o aveva qualche segreto scopo ? Carmaux , vedendolo prendere quella direzione , aveva corrugata la fronte ed aveva guardato attentamente quell' angolo , senza trovare nulla che potesse confermare il sospetto che gli era balenato nel cervello . Cosa vuol fare quel vecchio volpone ? si chiese . Questa marcia obliqua non mi va . Apriamo gli occhi e teniamoci pronti . Il Corsaro , interamente occupato ad incalzare vigorosamente l' avversario , non aveva fatto alcun caso a quella marcia sospetta . Il duca , convinto ormai della superiorita` del Corsaro , non assaliva piu` . Tutta la sua attenzione era concentrata nelle parate . Indietreggiava sempre , tastando prima il terreno col passo sinistro per non trovarsi improvvisamente addosso a qualche sedia , accostandosi all' angolo della stanza . Sei mio ! grido` ad un tratto il signor di Ventimiglia , avanzandosi d' un altro passo . Assassino dei miei fratelli , finalmente ti tengo . Il duca si era trovato presso l' angolo e si era appoggiato alla parete . Carmaux che non lo perdeva di vista , sospettando sempre qualche sorpresa , vide che faceva scorrere la mano sinistra lungo la tappezzeria come se cercasse qualche cosa . Badate , capitano ! grido` . Aveva appena pronunciate quelle parole quando un lembo di muro s' apri` dietro al duca . Traditore ! urlo` il Corsaro , vibrandogli una stoccata . Era troppo tardi . Il duca si era gettato indietro e la porta segreta si era repentinamente chiusa dinanzi a lui con gran fragore . Un urlo terribile , un urlo di belva ferita era sfuggito dalle labbra del Corsaro . Fuggito ancora ! Carmaux , Wan Stiller e Moko si erano slanciati verso la parete . Moko ! urlo` il Corsaro . Sfondami questa porta ! Il negro si era scagliato verso la parete coll' impeto d' un ariete . Quella massa enorme , fece tremare l' intera stanza sotto un urto formidabile , ma la porta , chiusa forse internamente da un congegno misterioso o da qualche sbarra di ferro , non cedette sotto il fiero colpo . Cerchiamo la molla , capitano ! grido` Carmaux . Fece scorrere le dita sulla tappezzeria e senti` una lieve sporgenza . Non badando al dolore vibro` un pugno poderoso . Si udi` uno scatto , come se una molla avesse agito , ma la porta non cedette . In quel momento nel giardino si era udita una voce a loro ben nota , a gridare : Sono li` dentro ! ... Uccideteli come cani idrofobi ! ... Sono filibustieri ! ... Fulmini ! grido` Carmaux . La marchesa ! ... Si volse gettando un rapido sguardo nella stanza . La marchesa di Bermejo approfittando della confusione era fuggita ed aveva svegliati i servi . Capitano , disse Carmaux . Credo che sia il momento di lasciare in pace il duca e di pensare alla nostra pelle . Non aveva ancora terminata quella frase quando una detonazione rimbombo` ad una delle finestre , facendo spegnere di colpo le candele . La palla , mal diretta , fischio` agli orecchi del Corsaro . Alle finestre ! grido` Carmaux . Chiudiamo le imposte ! Vedendo un uomo che cercava di arrampicarsi sul davanzale , armo` precipitosamente la pistola e fece fuoco . Lo sparo fu seguito da un grido di dolore . Uno di meno ! grido` Carmaux , chiudendo frettolosamente le imposte . Intanto il negro aveva chiuse quelle della seconda finestra evitando un colpo d' alabarda vibratogli da un servo che era giunto sul davanzale . L' aggressore aveva pero` pagata cara la sua audacia poiche` il negro gli aveva dato un tale pugno da farlo rotolare nel giardino mezzo accoppato . Barricate ora le porte ! grido` il Corsaro , il quale si provava per la centesima volta e senza riuscire a far scattare il bottone del passaggio segreto . I tre filibustieri senza perdere tempo spinsero verso le due porte la tavola , poi due pesanti armadii ed un sofa` molto massiccio . Avevano appena terminato quando udirono a picchiare rumorosamente ad una delle porte . Aprite ! grido` la marchesa con voce imperiosa . Aprite o faccio subito chiamare i soldati ! ... Il Corsaro , rassegnato momentaneamente a lasciare in pace il duca , il quale doveva ormai essere gia` lontano , si era slanciato verso la porta , gridando : Cosa volete voi , signora ? Che vi arrendiate . Allora mandate i vostri uomini a prenderci , se l' osano . Il duca fra poco sara` qui coi soldati del governatore . Il Corsaro osservo` l' orologio , e rivolto ai suoi : Sono le due , disse . A quest' ora i filibustieri di Grammont , di Wan Horn e di Laurent marciano sulla citta` . Noi dobbiamo resistere un paio d' ore . Lo potremo noi , capitano ? chiese Carmaux . Le imposte non sono solide e cederanno al primo colpo di trave . E` vero , Carmaux , disse il Corsaro , il quale era diventato pensieroso . In quell' istante si udi` al di fuori la marchesa a gridare : Vi arrendete si` o no , signor di Ventimiglia ? Si` , signora marchesa , rispose il Corsaro . Poi volgendosi verso i tre filibustieri , disse loro sottovoce : Appena compare la marchesa , impadronitevene e conducetela qui dentro ; sara` un ostaggio prezioso . Ed i servi ? chiese Carmaux . Io e Moko li affronteremo e vedremo se sapranno resisterci . Mio signore , disse Yara , avvicinandosi al Corsaro . Tu corri incontro alla morte . Non temere , mia brava fanciulla . Hanno dei fucili . Ed io la mia spada ; e` piu` infallibile delle palle , Yara . Ritirati in un angolo onde qualche colpo di fucile non ti colga . Mentre la giovane indiana si riparava a malincuore dietro un cassettone , Moko , Carmaux e Wan Stiller rimuovevano i mobili che barricavano una delle due porte , procurando pero` di non spostarli troppo , onde all' occorrenza potessero ancora servire per improvvisare una barricata . Avete finito ? chiese il Corsaro , impugnando la spada colla destra ed una pistola colla sinistra . Un momento , disse Moko . Con uno strappo violento aveva staccata una traversa della tavola , una sbarra di legno molto massiccia e molto grossa , un' arma terribile nelle mani di quell' atleta . Ecco una mazza che fa per me , disse . Mi servira` a sbarazzare il terreno dagli avversarii . Aprite , comando` il Corsaro . Carmaux fu pronto a obbedire . Appena i due battenti furono spinti , comparve la marchesa tenendo nella destra una pistola e nella sinistra un doppiere d' argento . Dietro ad essa si videro comparire otto o dieci servi per la maggior parte mulatti , armati alcuni di fucili ed altri di alabarde e di spade . Carmaux con uno slancio fulmineo si era scagliato contro la marchesa . Strapparle la pistola , sollevarla fra le robuste braccia e portarla nella stanza fu l' affare di pochi secondi . Subito il Corsaro , Wan Stiller e Moko si erano precipitati addosso ai servitori , stupiti da tanta audacia , urlando a piena gola : Arrendetevi , o vi uccidiamo ! La sbarra dell' erculeo negro si alza e piomba furiosamente addosso a quegli uomini spezzando fucili , alabarde e spade , mentre il Corsaro e l' amburghese scaricano le loro pistole . Era troppo pel coraggio di quei servi . Atterriti dall' improvvisa comparsa di quel negro gigantesco e spaventati da quei due colpi di pistola , abbandonano la loro padrona e fuggono disperatamente su per le scale gettando le armi . Fermatevi ! grida il Corsaro , vedendo l' amburghese ed il negro slanciarsi verso la scala . Chiudete la porta e barricatela . Abbiamo ormai l' ostaggio che ci occorreva ! Rientrato nella stanza , vide la marchesa pallida , fremente , appoggiata ad una poltrona . Il signor di Ventimiglia ringuaino` la spada e si levo` galantemente il feltro piumato , dicendole : Perdonate , signora , se noi vi abbiamo giuocato questo pessimo tiro , ma la nostra salvezza lo esigeva . D' altronde rassicuratevi e non tremate : il signor di Ventimiglia e` un gentiluomo . Un gentiluomo spagnuolo non avrebbe agito come voi ! grido` la marchesa , rossa di collera . Permettete di dubitarne , signora , rispose il Corsaro . Ma gia` non mi stupisce il vostro procedere sleale , continuo` la marchesa . Si sa che cosa sono i filibustieri della Tortue . E cioe` , signora ? Dei miserabili ladroni . Ecco una parola che non mi tocca affatto , signora , disse il Corsaro , alzando la testa . Il signor di Ventimiglia ha nei suoi paesi abbastanza castelli e feudi per non aver bisogno di fare il ladro . Io , signora , sappiatelo , sono venuto in America per compiere una sacra vendetta e non gia` per saccheggiare i galeoni che portano l' oro nel vostro paese o per sfruttare i poveri indiani come fanno i vostri compatriotti . E cosa pretendete di fare ora di me ? D' impormi qualche grosso riscatto ? Parlate : la marchesa di Bermejo e` sufficientemente ricca per pagare anche il signore di Ventimiglia . Date il vostro oro ai vostri servi e non a me , rispose fieramente il Corsaro . Io vi ho fatta rapire per difendermi contro le truppe spagnuole che fra poco verranno forse ad assalirci . Ed il Corsaro Nero si fa scudo d' una donna per ripararsi dai colpi dei nemici ? Lo credevo piu` valoroso . A quell' ingiuria sanguinosa quanto immeritata , un lampo terribile guizzo` negli occhi del prode gentiluomo , ma subito si spense . Il signor di Ventimiglia si copre dietro la sua spada , signora , rispose . E fra poco ve lo mostrero` . Si` , quando vi vedro` capitolare dinanzi alla guardia del governatore , rispose la marchesa , con ironia . Io ! ... Sara` il governatore invece che vedrete capitolare , signora . Avete detto ? Che non saremo noi che ci arrenderemo , bensi` la citta` intera . E per opera di chi ? chiese la marchesa impallidendo . Dei filibustieri della Tortue . Se credete di spaventarmi v' ingannate . I filibustieri sono gia` alle porte di Vera Cruz , signora . E` impossibile . Ve lo dice un gentiluomo che non ha mai mentito . Vi sono tremila soldati in citta` . Cosa importa ? E altri sedicimila nel Messico . Quelli giungeranno troppo tardi , signora . Ed i forti hanno numerosi cannoni . Che noi prenderemo e che inchioderemo . E vi e` anche il duca . Quello spero d' incontrarlo io , signora , rispose il Corsaro con voce sibilante . Non sfuggira` la seconda volta alla mia spada come e` fuggito vilmente poco fa . E se fosse gia` lontano ? Non sfuggirebbe egualmente alla mia vendetta . Dovessi far assalire tutte le citta` costiere del golfo del Messico o frugare tutte le selve , quell' uomo un giorno o l' altro cadra` nelle mie mani . Il suo destino e` ormai scritto sulla punta della mia spada . Quale uomo ! mormoro` la marchesa , vinta dall' ammirazione che gl' ispirava la fierezza del gentiluomo piemontese . Basta , signora , disse ad un tratto il Corsaro . Lasciateci fare i nostri preparativi di difesa . E contro chi ? domando` la marchesa ridendo . Contro le guardie del governatore che fra poco ci assaliranno . Ne siete ben certo , signor di Ventimiglia ? Lo avete detto voi , poco fa . Nessuno dei miei servi ha ricevuto quest' ordine . Devo credervi ? La marchesa di Bermejo non ha mai mentito , cavaliere . E perche` non l' avete fatto ? Eravate nel vostro diritto . Non ho dato l' ordine perche` speravo di farvi prendere dai miei servi . Mentre ora ? Sono persuasa che per vincere il Corsaro Nero non basterebbero cento uomini . Grazie della vostra opinione , signora ; pero` vi faro` osservare che se ne sara` incaricato qualche altro di avvertire il governatore della mia presenza in questo luogo . E chi ? Il duca . Il passaggio segreto non mette in citta` ed e` cosi` lunga la galleria che occorreranno molte ore prima che il duca possa giungere dal governatore . Che sia fuggito ! grido` il Corsaro . Ecco quello che io stessa ignoro , pero` dubito che un uomo valoroso come il duca possa aver abbandonata la citta` , non sapendo d' altronde che i vostri filibustieri muovono all' assalto di Vera Cruz . Vi tornera` di certo colla speranza di farvi arrestare . Ah ! ... Si` , disse il Corsaro , come parlando fra se` . Carmaux , Yara , amici , partiamo ! ... Forse potremo incontrarlo prima che cominci l' assalto . Badate , disse la marchesa . Cosa volete dire ? I miei servi si saranno imboscati o si saranno nascosti nei piani superiori . Essi hanno dei fucili . Non temo i vostri uomini . Io non rispondo di quello che puo` succedere , disse la marchesa . Non vi terro` responsabile , rispose il Corsaro . La marchesa era rimasta stupita . Con un rapido gesto si levo` da un dito un anello d' oro con uno splendido smeraldo di gran valore e lo porse al Corsaro , dicendogli con grande nobilta` : Serbatelo in memoria del nostro incontro , cavaliere . Non dimentichero` mai il gentiluomo a cui devo la liberta` e forse la vita . Grazie , signora , rispose il Corsaro passandoselo in un dito . Addio , signora . Carmaux aveva aperta una finestra . Il Corsaro balzo` sul davanzale e salto` nel giardino , mentre la marchesa gridava ai suoi servi : Che nessuno faccia fuoco ! Carmaux , Yara e gli altri due avevano seguito il Corsaro . I quattro filibustieri e la giovane indiana si erano slanciati verso il viale per giungere al cancello . Gia` l' avevano percorso quasi tutto , quando d' un tratto si videro parecchi uomini scendere dalle mura di cinta . Carmaux aveva mandato un grido : I soldati ! ... Troppo tardi ! ... Quasi nel medesimo istante rimbombarono alcuni colpi di fucile segui`ti da un grido di dolore . Il Corsaro che era sfuggito miracolosamente alla scarica , si era voltato per vedere chi era stato colpito . Un urlo di belva gli sfuggi` dalle labbra : Mia povera Yara ! La giovane indiana era caduta al suolo , coprendosi il viso con ambe le mani . Yara ! grido` il Corsaro , precipitandosi verso di lei , mentre Carmaux , Moko e l' amburghese si scagliavano furiosamente contro i soldati , scaricando le pistole . La povera figlia delle foreste gia` agonizzava . Una palla le aveva attraversato il petto , ed il sangue sgorgava in gran copia arrossandole il giubbettino di percallina azzurra . Il Corsaro la prese fra le braccia e la trasporto` , correndo , verso il palazzo . Sulla gradinata s' incontro` colla marchesa la quale era accompagnata da due servi che portavano delle fiaccole . Cavaliere ! esclamo` la spagnuola , con voce alterata . Dio e` testimone che io non vi ho tradito , ve lo giuro . Vi credo , signora , rispose il Corsaro . Ve l' hanno uccisa ? Il Corsaro invece di rispondere si era curvato sulla giovane indiana . Yara aveva aperto gli occhi e li teneva fissi sul Corsaro , ma quegli occhi a poco a poco perdevano il loro splendore . La morte s' avvicinava rapida . Mia povera Yara ! esclamo` il Corsaro con voce rotta . La giovane mosse le labbra , poi facendo uno sforzo supremo , balbetto` : Vendica ... la mia ... tribu` ... Te lo giuro , Yara ... T' amo ... sospiro` Yara . T' a ... Non pote` finire la parola ; era spirata . Il Corsaro si era alzato , pallido come uno spettro . Io sono fatale a tutti , disse con voce cupa . Abbiate cura di questa fanciulla , marchesa . Ve lo prometto , cavaliere . Il Corsaro raccolse la spada , stette un momento immobile , poi si slancio` come una tigre verso un angolo del giardino dove si udiva un cozzare di ferri . Andiamo a vendicarla ! grido` . Quasi nel medesimo istante un colpo di cannone rombava cupamente sugli spalti del forte di S . Giovanni de Luz . Il mostro di bronzo aveva fatto fuoco contro le prime squadre di filibustieri che correvano all' assalto di Vera Cruz . L' assalto di Vera Cruz I filibustieri della Tortue , decisi piu` che mai ad espugnare quella grande e ricchissima citta` del Messico , protetti da una fortuna veramente insperata , erano riusciti ad accostarsi alle coste senza che gli spagnuoli , che pur si tenevano sempre in guardia , se ne fossero accorti . Per meglio ingannare gli avversarii , essi avevano approfittato d' una circostanza fortunata . Avendo appreso che a Vera Cruz si attendevano due vascelli provenienti da S . Domingo , i filibustieri avevano arrestato il grosso della flotta in alto mare e con due sole navi , sulle quali avevano imbarcati i piu` risoluti combattenti , si erano spinti audacemente nel porto , inalberando il grande stendardo di Spagna . Lo stratagemma era riuscito al di la` d' ogni speranza . Gli abitanti , convinti che fossero i due vascelli attesi , non si erano dati alcun pensiero di verificare la cosa e tanto meno le autorita` del porto . Le due navi corsare si erano ancorate sul cader del giorno , verso l' estremita` del porto , fuori tiro dei forti , onde in caso di pericolo poter prendere sollecitamente il largo . Calata la notte , Laurent , Grammont e Wan Horn avevano fatto mettere in acqua le scialuppe , cominciando lo sbarco . Un drappello d' uomini scelti , sbarcato poco prima , aveva gia` sorprese e uccise le guardie costiere , impedendo cosi` che gli abitanti ed il governatore potessero venire avvertiti del grave pericolo che sovrastava alla citta` addormentata . Operato lo sbarco , i filibustieri , divisi in tre colonne , s' erano cacciati silenziosamente sotto i boschi che in quell' epoca circondavano la piazza , guidati da alcuni schiavi che avevano fatti prigionieri . Essendo pero` la citta` chiusa da bastioni che la difendevano dalla parte di terra , unitamente ad un forte armato di dodici cannoni di grosso calibro , si videro costretti ad attendere l' apertura delle porte , non avendo scale per varcare le mura . Laurent , Grammont e Wan Horn , fatti nascondere i loro uomini negli orti che circondavano la citta` , si radunarono per decidere sul da farsi , prima d' impegnarsi fra le mura . Una cosa sola ci rimane da fare , disse pel primo Grammont , il quale , avendo appartenuto all' armata regolare francese , godeva una certa influenza sui suoi due compagni . Dare innanzi a tutto l' assalto al forte che domina la citta` dalla parte di terra . Impresa difficile , rispose Wan Horn . Ma non impossibile , disse Laurent che non trovava alcuna impresa temeraria . Ha dodici grossi cannoni sugli spalti , osservo` Wan Horn , mentre noi non abbiamo nemmeno una colubrina . Le nostre sciabole vinceranno le bombe . E le nostre granate allontaneranno i difensori , aggiunse Grammont . I nostri uomini ne sono ben provvisti . Volete affidare a me l' impresa ? disse Laurent . Prima che l' alba sorga vi assicuro che il forte cadra` in mia mano . E noi ? chiese Wan Horn . Vi rovescerete sulla citta` appena aperte le porte . Sia , disse Grammont , dopo una breve esitazione . Il forte ci e` necessario per non farci schiacciare fra le mura della citta` . Allora andiamo , disse Laurent . I minuti sono preziosi . Un quarto d' ora dopo , una colonna formata di trecento filibustieri , scelti fra i piu` risoluti della squadra , lasciava silenziosamente le ortaglie , guidata da due schiavi . Il forte che doveva assaltare si trovava su di un' altura dominante la citta` e si ergeva a ridosso delle mura di cinta . Era una costruzione massiccia , fornita di merlature assai grosse e presidiata da cinquecento uomini , i quali avrebbero potuto resistere lungamente se si fossero accorti della presenza dei loro accaniti avversarii . L' ardita colonna , protetta dalle tenebre , s' avvicinava rapidamente per tema di venire sorpresa dai primi albori . Era ancora molto scuro quando giunse nei fossati dei bastioni . Sorprenderemo la guarnigione , disse Laurent ai filibustieri che gli stavano presso . I bastioni , da quella parte , erano in parte diroccati , sicche` una scalata non era difficile per quegli uomini abituati a inerpicarsi sugli alberi delle navi coll' agilita` degli scoiattoli . La sciabola fra i denti e avanti , comando` Laurent . Per primo s' aggrappa alle sporgenze del bastione e sale . Gli altri gli tengono dietro afferrandosi agli sterpi , puntando i piedi nei crepacci e aiutandosi vicendevolmente . La catena umana s' allunga , serpeggiando , rompendosi , riallacciandosi e raggiunge felicemente la cima del bastione : restava pero` da superare la muraglia del forte , alta non meno di dieci metri e perfettamente liscia . Quell' ostacolo fece titubare quegli audaci . Guai se gli spagnuoli li avessero sorpresi sul bastione ! ... Forse neppur uno sarebbe sfuggito alla morte ! Bisogna salire prima che sorga l' alba , dice Laurent ai sotto capi che lo circondano , e non abbiamo che mezz' ora di tempo ! Infatti verso oriente l' oscurita` cominciava a diradarsi lievemente . La luce degli astri impallidiva ed una striscia biancastra si diffondeva pel cielo . Il momento e` terribile . Da un istante all' altro un grido d' allarme puo` rompere il silenzio e far accorrere l' intera guarnigione . Un' idea attraversa il cervello di Laurent . Aveva veduto una palizzata eretta dietro al bastione , sormontata da due antenne , lunghe quanto e forse piu` dell' altezza della muraglia . Manda alcuni uomini a levarle e le fa appoggiare , con infinite precauzioni , ai merli del forte . All' abbordaggio ! comando` . Per primo s' aggrappa ad un' antenna e aiutandosi colle mani e coi piedi si spinge in alto . Marinaio valente , non trova alcuna difficolta` a giungere sulla cima . Appena superato il merlo , si trova dinanzi ad una sentinella spagnuola armata d' alabarda . Il soldato rimane cosi` sorpreso per quell' improvvisa apparizione che non pensa nemmeno a far uso della propria lancia , ne` a dare l' allarme . Laurent con un salto da tigre gli e` sopra e con un colpo di sciabola lo getta a terra moribondo . Il soldato pero` raccoglie le ultime forze per mandare un grido d' allarme : I filibustieri ! ... La guarnigione del forte , svegliata di soprassalto , da` mano alle armi e si precipita nel cortile del forte per accorrere alle artiglierie . E` troppo tardi ! ... I trecento corsari si sono gia` radunati e l' assaltano con furore , sgominando , con una carica irresistibile , le prime file . Intanto alcuni filibustieri sfondano la porta della polveriera e fanno rotolare fuori i barili disponendoli intorno al fabbricato centrale , nel cui interno trovasi ancora la maggior parte della guarnigione . Da ogni parte s' alza il grido : Arrendetevi , o vi facciamo saltare in aria ! Quella terribile minaccia produce maggior effetto della carica . Gli spagnuoli , sapendo di quanto erano capaci quei tremendi scorridori del mare e vedendosi gia` impotenti a far fronte all' assalto , dopo una breve resistenza abbassano il grande stendardo di Spagna , che ondeggia sulla piu` alta torre e depongono le armi dopo d' aver ricevuta la promessa d' aver salva la vita . Laurent fa rinchiudere i prigionieri nelle casematte del forte , dispone intorno numerose sentinelle , poi ordina di puntare le artiglierie verso la citta` gridando : Prima un colpo , poi una scarica generale . E` l' annuncio della vittoria ! Una cannonata rimbomba , poi gli altri undici pezzi s' infiammano contemporaneamente con orribile frastuono , facendo piovere una grandine di palle sulla disgraziata citta` ancora immersa nel sonno . Grammont e Wan Horn avevano atteso quel segnale in preda ad un' angoscia che e` facile immaginare . Dalla presa del forte dipendeva la vittoria od una disastrosa sconfitta . Udendo quegli spari , balzano attraverso le siepi delle ortaglie . Avanti , uomini del mare ! Vera Cruz e` nostra ! I filibustieri abbandonano i loro nascondigli e si slanciano sulla strada che conduce alla citta` . Sono seicento , armati di fucili , di sciabole d' abbordaggio e di pistole e decisi a tutto , anche a dare l' assalto al formidabile forte di S . Giovanni de Luz , se sara` necessario . Lungo la via arrestano i contadini che si dirigono verso la citta` coi loro cavalli e muli carichi di provviste e di erbaggi e giungono dinanzi alla porta nel momento in cui veniva aperta . Il loro assalto e` cosi` improvviso che le guardie non pensano nemmeno a opporre resistenza . Alcune pero` riescono a fuggire attraverso la citta` , urlando : Alle armi ! ... I filibustieri ! Mentre i filibustieri si rovesciano entro la citta` come un torrente che dilaga , sulla loro destra , dalla parte dei primi giardini , odono alcuni spari , quindi vedono dei soldati fuggire a rompicollo inseguiti da quattro uomini che tirano stoccate e colpi di navaja con furore terribile . Grammont che era alla testa della prima colonna , si slancia da quella parte , credendosi assalito di fianco . Un grido gli sfugge : Il Corsaro Nero ! Era infatti il signor di Ventimiglia il quale aiutato dai suoi tre valorosi , aveva fugato i soldati che avevano uccisa Yara , poi superato il muro di cinta si era slanciato dietro ai fuggiaschi , ebbro di vendetta . Grammont ! esclamo` , vedendo il gentiluomo francese . Giungete in buon momento , cavaliere , grido` Grammont . Venite ! Eccomi , disse il Corsaro . Ed il duca e` morto ? Fuggito ancora , mentre stavo per inchiodarlo al muro con un colpo di spada , rispose il Corsaro con voce sorda . Lo ritroveremo , signor di Ventimiglia . All' assalto , uomini del mare ! Il Corsaro Nero e` con noi ! La battaglia era incominciata per le vie della citta` , terribile , sanguinosa . I soldati e gli abitanti , passato il primo momento di stupore e di terrore , si erano precipitati nelle strade per contrastare il passo ai corsari . Da tutte le parti si combatteva con rabbia estrema , mentre i cannoni del forte tuonavano senza posa , abbattendo campanili e case e facendo piovere sui tetti una grandine di bombe . In mezzo al fragore orrendo delle abitazioni che diroccavano sotto quei tiri incessanti , alle scariche di moschetteria , alle urla dei combattenti ed alle grida lamentevoli dei feriti , si udivano le grida dei capi a tuonare senza posa : Avanti ! ... Abbruciate ! ... Distruggete ! Intanto dalle finestre cadono sulle loro teste vasi di fiori , scranne , tavole , macigni e dai tetti partono colpi di fucile . Ad ogni momento turbe di soldati li assalgono ai fianchi od alla coda impegnando sanguinosi combattimenti . Non importa ! ... Avanti sempre ! ... Uno sforzo ancora e Vera Cruz e` nostra ! gridano i capi . Le ultime vie , con uno sforzo supremo , sono superate ed i filibustieri irrompono dove si ergeva in quell' epoca una bellissima cattedrale . Le truppe spagnuole ammassate sulla piazza , di fronte al palazzo del governo , tentano di far argine all' irruzione dei corsari . Hanno piazzati alcuni pezzi di cannoni e chiamata parte del presidio del forte di S . Giovanni de Luz , forte diventato affatto inutile avendo le difese volte verso il mare . Avanti ! gridano il Corsaro Nero , Grammont e Wan Horn , gettandosi animosamente nella mischia . La lotta diventa selvaggia , feroce . Gli spagnuoli , spalleggiati dagli abitanti , resistono tenacemente , ma piu` nulla ormai arresta i filibustieri . Con scariche bene aggiustate spazzano il terreno dinanzi a loro e uccidono sui loro pezzi gli artiglieri , poi piombano sulle colonne spagnuole colla sciabola d' abbordaggio in pugno . Nessuno resiste ai fieri scorridori del mare , gia` imbaldanziti dai primi successi . Gli spagnuoli , rotti , scompaginati , s' arrendono o fuggono attraverso le vie della citta` , travolgendo nella loro pazza corsa donne e fanciulli . I filibustieri assaltano il palazzo del governo e fanno strage di quanto trovano entro , poi lo incendiano ; altri danno l' attacco ai palazzi , sfondano con travi le porte o frantumano le grosse inferriate , afferrano gli abitanti e li trascinano nella cattedrale nonostante i pianti e le urla . Dei barili di polvere vengono messi alle porte assieme a degli uomini muniti di micce accese . Hanno ricevuto l' ordine di far saltare l' edifizio al primo tentativo di rivolta da parte dei prigionieri . Intanto gli altri saccheggiano i palazzi , le case , i magazzini , le chiese , i monasteri e perfino le navi ancorate in porto . Bisogna far presto . Tutti sanno che nei dintorni , a non molte leghe , vi sono grosse guarnigioni le quali possono piombare improvvisamente su Vera Cruz . Mentre i filibustieri si abbandonavano al saccheggio piu` sfrenato , il Corsaro Nero seguito da Carmaux , da Moko , dall' amburghese e da una quindicina d' uomini della Folgore , visita i palazzi , le case , perfino i piu` umili tuguri . Non ha che un solo desiderio : scovare il suo mortale nemico . Cosa importa a lui dei tesori che si trovano in Vera Cruz ? Tutti li avrebbe dati per poter riavere nelle mani l' odiato fiammingo . Vane ricerche . Nelle case non trova altro che donne piangenti , fanciulli strillanti , uomini feriti e filibustieri minacciosi occupati a derubare i miseri abitanti . Nulla ! ... Nulla ! ... rugge il Corsaro . Ad un tratto un' idea gli balena nel cervello . Dalla marchesa di Bermejo ! grida ai suoi uomini . Attraversa di corsa la citta` aprendosi il passo fra i cittadini fuggenti ed i filibustieri che li inseguono e giunge , un quarto d' ora dopo , dinanzi al giardino . Il cancello era stato abbattuto ed alcuni corsari erano gia` giunti dinanzi al palazzo per metterlo a sacco . Con grida minacciose avevano intimato ai servi di aprire la porta che era stata sbarrata , ma non avevano ricevuto risposta alcuna . Credendo che gli abitanti volessero fare resistenza , gia` stavano per scagliarsi contro le finestre del pianterreno quando comparve il Corsaro . Via di qua ! grido` il signor di Ventimiglia , alzando la spada . I filibustieri si dileguarono tosto . Grazie , cavaliere , disse una voce a lui ben nota . La marchesa di Bermejo era comparsa ad una finestra del piano superiore , assieme ai due servi armati di fucile . Aprite , signora , disse il Corsaro , salutandola colla spada . Un momento dopo la porta , che era stata barricata , lasciava il passo al Corsaro . La marchesa era gia` scesa e l' attendeva nel medesimo salotto dove aveva avuto luogo il duello col duca . E` perduta la citta` , e` vero , cavaliere ? disse la marchesa , con voce alterata . Si` , signora , rispose il Corsaro . Ve lo avevo detto che la guarnigione si sarebbe arresa dinanzi all' assalto dei filibustieri . Triste guerra , cavaliere . Il Corsaro non rispose . Si era messo a passeggiare per la stanza con viva agitazione . Ad un tratto si fermo` dinanzi alla marchesa , dicendole : Io non l' ho trovato . Chi ? Il duca . L' odiate molto quell' uomo ? Immensamente , signora . E siete tornato qui colla speranza di trovarlo nascosto . Si` , marchesa . Non e` piu` tornato . Dite il vero ? Ve lo giuro . Dove si sara` rifugiato quell' uomo adunque ? La marchesa lo guardo` in silenzio ; pareva che esitasse a rispondere . Voi ne sapete qualche cosa , signora , disse il Corsaro . Si` , rispose la marchesa , con voce recisa . Voi amate quell' uomo ? No , cavaliere . Chi dunque v' impedisce di dirmi dove potrei trovarlo ? Egli era ai servizi della Spagna . Per opera d' un infame tradimento , proruppe il Corsaro con ira . Lo so , mormoro` la marchesa , chinando il capo . Poi dalla borsetta di velluto cremisi che le pendeva dal fianco levo` un biglietto e lo porse , dopo una breve esitazione , al Corsaro , dicendo : L' ho ricevuto due ore fa : leggetelo . Il Corsaro s' era impadronito vivamente di quella carta . Non vi erano che poche righe . Sono riuscito a raggiungere l' Escurial ed a prendere il largo . Farete le mie scuse al governatore , ma motivi urgenti mi costringono a recarmi nella Florida . Diego vi dira` il resto . WAN GULD Partito ! esclamo` il Corsaro . Egli mi sfugge ancora ! ... Saprete dove ritrovarlo , disse la marchesa . Voi conoscete l' Escurial ? Non so che nave sia , cavaliere , ma da Diego potrete avere molte informazioni preziose . Chi e` quell' uomo ? Un confidente del duca . Dove si trova ? Nel forte di San Giovanni de Luz . Il forte non ha capitolato , signora . Cercate un mezzo per avere in mano quell' uomo . Egli sa molte cose sul duca che io stessa ignoro e forse potra` spiegarvi il motivo per cui il duca si reca nella Florida . Infatti questa partenza per quella lontana regione mi e` inesplicabile . Ed a me pure , cavaliere , disse la marchesa . Era qualche tempo che mi parlava di questo viaggio e ... Continuate , marchesa , disse il Corsaro , vedendola esitare . Vorrei raccontarvi una strana istoria , che vi puo` interessare . E` probabile . Voi allora sapete molte cose che ... Non io , Diego . Allora bisogna che io abbia nelle mie mani quell' uomo . Per ora ascoltatemi , cavaliere . Di cosa si tratta ? ... Ve l' ho gia` detto . E` una istoria che v' interessa . Poi guardandolo fisso , disse lentamente : Di Honorata ! ... La marchesa di Bermejo Il Corsaro udendo quel nome si era lasciato cadere su di una sedia , nascondendosi il viso fra le mani . Un sordo gemito gli era uscito dalle labbra assieme ad un singhiozzo soffocato . Egli rimase alcuni istanti come accasciato , impotente a pronunciare una sola parola od a ripetere il nome della povera fiamminga che aveva cosi` immensamente amata e pianta come morta . Ad un tratto si alzo` di scatto . Era livido ed i lineamenti del suo volto erano spaventosamente alterati . Guardo` per alcuni istanti , come trasognato , la marchesa , poi facendo uno sforzo , disse con voce rotta : Volete straziarmi il cuore , signora ? A quale scopo parlarmi di quella giovane ? E` morta e dorme in pace , negli abissi del mare , a fianco dei miei fratelli . Forse v' ingannate , cavaliere , disse la marchesa . Volete farmi balenare la speranza che la giovane fiamminga sia viva ? chiese il Corsaro , avvicinandosi bruscamente alla marchesa , piu` pallido che mai . Diego Sandorf ne e` convinto . Chi e` quest' uomo ? Ve l' ho detto : il confidente del duca : un vecchio fiammingo E fu lui a parlarvi di Honorata ? Si` , cavaliere . Allora voi sapete ... Tutto , tutto ... Fu una terribile vendetta la vostra , ma ... Tacete , marchesa , disse il Corsaro ricadendo sulla sedia e ricoprendosi il viso . Stette alcuni minuti silenzioso , immerso in cupi pensieri , poi scuotendosi e rialzandosi , disse : No , Honorata Wan Guld e` morta . Chi ve lo assicura , cavaliere ? Avete veduto il suo cadavere ondeggiare sulle acque del golfo ? No , ma la notte in cui io l' abbandonai nella scialuppa soffiava forte il vento e l' uragano stava per scoppiare . Anche a me fu narrato che la fiamminga era stata raccolta e per molto tempo ho sperato , ho creduto alla voce , ma ora ... e` una delle tante leggende del golfo . Diego Sandorf mi ha assicurato che la duchessa era stata veramente raccolta da una caravella spagnuola , naufragata piu` tardi sulle spiagge della Florida . Ed a me fu raccontato , da don Pablo de Ribeira , intendente del duca a Puerto Limon , che la scialuppa montata dalla duchessa era stata incontrata verso le coste occidentali di Cuba . A chi credete ora ? A Diego Sandorf , cavaliere , disse la marchesa . Voi forse avete dimenticato che il duca e` partito per la Florida . E voi credete ? ... chiese il Corsaro , colpito da quelle parole . Che egli sia andato a cercare sua figlia . Un' ondata di sangue era montata in viso al Corsaro , tingendo vivamente quella pelle ordinariamente pallidissima . Viva ! esclamo` . Honorata viva ! ... Che Dio abbia potuto compiere questo miracolo ? ... Marchesa , mi e` necessario questo Sandorf . Bisogna che io lo interroghi . Vi ho detto che e` rinchiuso nel forte di San Giovanni de Luz . Andiamo a rapirlo ! esclamo` il Corsaro , come se avesse preso una rapida decisione . Quale audacia ! ... Ma non sapete che nel forte vi sono sessanta cannoni e ottocento uomini ? Che importa ? Vi uccideranno , cavaliere . Sono abituato a sfidare la morte . Bisogna vivere . Oh ! ... Si` , per vendicare i miei fratelli , disse il Corsaro con voce cupa . E per Honorata . Il Corsaro ebbe un fremito , ma non rispose . Si era rimesso a passeggiare per la stanza , come una fiera rinchiusa nella gabbia . Addio , signora , disse ad un tratto . Siete sempre deciso ? Si` , marchesa . Andro` a rapire quell' uomo . Aspettate , cavaliere : chi sa ! ... Cosa volete dirmi ancora ? La spagnuola si era accostata ad una scrivania d' ebano ad intarsi di madreperla ed aveva vergato alcune righe , poi porse il foglio al Corsaro , dicendo : Trovate il modo di farlo avere a Diego Sandorf . Il Corsaro si era impadronito vivamente del biglietto , su cui la marchesa aveva scritto le seguenti parole : Un gentiluomo mio amico desidera parlarvi . Egli attendera` questa notte sotto l' ultimo torrione di levante , dalle dodici all' alba . E` venuto coi filibustieri e ripartira` assieme a loro . Siate all' appuntamento . INES DE BERMEJO Grazie , marchesa , disse il Corsaro , ma voi correte il pericolo di compromettervi . E perche` , cavaliere ? Forse che vi do il mezzo per impadronirvi del forte ? Anzi evito ai miei compatriotti questo pericolo . Avete favorito un filibustiere . No , un gentiluomo , cavaliere . Voi non siete un nemico della mia patria . Ossia non lo sarei mai stato , se il mio triste destino non m' avesse gettato dinanzi al duca . Addio , signora , forse ci rivedremo prima che io salpi per la Florida . Una parola , cavaliere . Pariate , signora . Se Honorata fosse viva ... cosa fareste del duca , di suo padre ? Il Corsaro la guardo` fisso , a lungo , poi disse : Credete voi , signora , che le anime dei miei fratelli siano placate ? Quando il mare diventa fosforescente il Corsaro Rosso ed il Verde , le vittime del duca , rimontano a galla : essi chiedono vendetta . Quando l' uragano viene dall' oriente , in mezzo alle urla del vento , io odo una voce che viene dalle spiagge della Fiandra : e` quella di mio fratello maggiore , assassinato a tradimento dal duca e quella voce chiede pure vendetta . La marchesa provo` un brivido . Il Corsaro , dopo un breve silenzio , prosegui` : Fra cinque giorni sara` un anno che la salma del Corsaro Rosso , staccata da me dalla forca di Maracaibo e` scesa negli abissi del mare . Se quella notte il mare fiammeggera` Wan Guld non avra` grazia da me . E Honorata ? chiese la marchesa . Il mio destino e` scritto , rispose il Corsaro con voce triste , ma io sono pronto a sfidarlo . Cosa volete dire , cavaliere ? Il Corsaro invece di rispondere le strinse la mano , poi usci` a rapidi passi senza aggiungere sillaba . Nel giardino lo aspettavano i filibustieri con Carmaux , Moko e Wan Stiller . Che gli uomini della Folgore se ne vadano , disse . Rimangano solo i miei fidi . Stava per inoltrarsi nel gran viale seguito da Carmaux , dal negro e dall' amburghese , quando fu veduto arrestarsi . E Yara ? mormoro` con un sospiro . Ritorno` sui proprii passi e rientro` nella sala pianterrena del palazzo . La marchesa di Bermejo era ancora la` , appoggiata ad una sedia , triste , pensierosa . Dov' e` ? le chiese il Corsaro , con un leggero tremito . Voglio vederla un' ultima volta . Seguitemi , cavaliere , rispose la spagnuola , che l' aveva compreso . Lo guido` in una stanza attigua , riccamente ammobiliata . Adagiata su di un sofa` di velluto verde , fra due alti candelieri e coperta di un lenzuolo di fiandra , giaceva la povera indiana . I suoi lineamenti delicati non erano stati alterati dagli ultimi spasimi della morte . Pareva che dormisse o che sognasse , poiche` le labbra erano schiuse ad un lieve sorriso . Un filo di sangue era uscito al disotto del lenzuolo e si era raggrumato sul tappeto . Il Corsaro contemplo` , con triste sguardo , quel bel viso , poi , curvandosi sulla morta , le impresse sulla fronte un ultimo bacio , mormorando : Tu pure sarai vendicata , Yara ; il Corsaro manterra` il giuramento . Poi fuggi` e raggiunse i suoi uomini , come se avesse voluto nascondere alla marchesa la profonda emozione che gli aveva alterato il volto . Venite , disse con voce brusca a Carmaux ed ai suoi due compagni . Attraverso` quasi correndo il giardino e si caccio` fra le viuzze della citta` , dirigendosi verso la piazza maggiore . Quantunque la notte cominciasse a calare , il saccheggio continuava da parte dei filibustieri . In ogni casa che entravano , gettavano alla porta gli abitanti , costringendoli , con minacce di morte , ad abbandonare i loro averi ed a lasciare la citta` , sicche` le vie erano ingombre di fuggiaschi . Il Corsaro pareva che nulla vedesse . Continuava a camminare a passi rapidi , immerso in profondi pensieri , cercando solamente di farsi largo fra i fuggenti . Carmaux ed i suoi compagni lo seguivano con non poca fatica , sagrando contro la gente che ostacolava la loro corsa . Vedremo dove si fermera` , diceva Carmaux . Il capitano e` in burrasca ! ... Per bacco ! Non l' ho mai veduto correre in questo modo ! Sara` successo qualche cosa di grave , diceva l' amburghese . Quando il capitano e` uscito dal palazzo , mi pareva sconvolto . Chissa` che rabbia gli bolle dentro , amico Stiller . Capirai che non deve essere lieto di aver perdute le tracce di quel dannato duca . E l' aveva gia` sulla punta della spada ! ... Gia` la terza volta che ci guizza di mano . Prima a Maracaibo , poi a Gibraltar ed ora qui . Finira` pero` per cadere nelle nostre mani , concluse Carmaux . Erano allora giunti sulla piazza maggiore , dove i filibustieri avevano stabilito il loro quartier generale . La vasta piazza era ingombra di prigionieri , di artiglierie , di armi e di ammassi di merci rubate dai grandiosi depositi delle dogane . Duecento filibustieri , armati di fucili , avevano occupato il piazzale del palazzo del governatore per impedire , da parte dei prigionieri , qualsiasi tentativo di ribellione e altri cento avevano circondata la cattedrale , nel cui interno erano stati chiusi i personaggi piu` ragguardevoli della citta` e dai quali si contava di trarre dei grossi riscatti . Ad ogni istante giungevano drappelli di filibustieri , con nuovi prigionieri , o spingendosi innanzi colonne di schiavi negri o di mulatti carichi di merci preziose o di viveri che venivano tosto consumati dai corsari di guardia . Dov' e` Grammont ? chiese il Corsaro ad un filibustiere che era seduto su di un barile di polvere , tenendo in mano una miccia accesa . Nel palazzo del governatore , cavaliere , rispose la sentinella . E Laurent ? Tiene sempre il forte . E Wan Horn ? Guarda il presidio di San Giovanni de Luz . Il Corsaro attraverso` la piazza ed entro` nel palazzo del governatore , una costruzione massiccia che aveva l' aspetto d' un forte e che nondimeno aveva capitolato al primo assalto dei filibustieri , quantunque difesa da un presidio numeroso . In una sala , gia` per meta` piena di verghe d' oro e d' argento e di gioielli preziosi , frutto del saccheggio , trovo` il gentiluomo francese . L' oro affluisce come un fiume , cavaliere , disse Grammont , appena scorse il Corsaro . Ne abbiamo gia` per quattro milioni di piastre . Non sono venuto qui per contemplare le ricchezze di Vera Cruz . Lo so , disse il francese , ridendo . Mi rincresce dirvelo , il vostro nemico non si e` trovato fra i prigionieri . Pero` quando il saccheggio sara` finito , faro` frugare tutte le case della citta` . In qualche nascondiglio noi lo troveremo , cavaliere . Sarebbe tempo sprecato . E perche` ? E` gia` al largo . Partito ! esclamo` il signor di Grammont , con stupore . Si` , a bordo d' un legno che si chiama l' Escurial . E quando ? Fino da ieri sera . E voi ? Mi preparo ad inseguirlo , rispose il Corsaro , con tono risoluto . Ci lasciate ? Non ora pero` . Devo fare qualche cosa d' altro in Vera Cruz e venivo in cerca di voi per consigliarmi . Cosa volete tentare ancora ? Devo recarmi a S . Giovanni de Luz . Nel forte ! esclamo` il gentiluomo francese , facendo un atto di stupore . Si` , Grammont . Quale pazzia state per commettere ? Non e` una pazzia ; devo andarci per avere una informazione urgente . Che riguarda il duca ? Lui e ... Honorata . La fiamminga ? ... Che sia vera la leggenda ? Si dice che sia viva . Lo credete ? Ve lo diro` quando avro` parlato coll' uomo che si trova nel forte di San Giovanni . Vi sono gli spagnuoli nella rocca . Lo so . Vi andro` egualmente . Vi prenderanno . Forse no . Avete qualche talismano ? Un semplice biglietto che faro` recapitare all' uomo che desidero interrogare . E da chi ? Da qualche soldato spagnuolo . Ne abbiamo tre o quattrocento fra i prigionieri . Benissimo : ora ascoltatemi , di Grammont . Se io domani , all' alba , non dovessi ritornare , ritenetemi come morto o , alla meno peggio , prigioniero . Allora so che cosa mi resta a fare . Spiegatevi , di Grammont . Preparare i miei filibustieri per l' assalto della rocca . Voi non lo farete . Non ora , ma domani mattina . Se all' alba voi non sarete qui , io , Laurent e Wan Horn daremo la scalata alla rocca e vivaddio la prenderemo , malgrado il presidio ed i sessanta cannoni che la difendono . Non voglio che si sacrifichino inutilmente i nostri uomini . Se io non saro` di ritorno , avvertirete Morgan d' incrociare al largo colla mia Folgore , per una settimana intera , dopo la quale andra` dove vorra` . E voi credete , cavaliere , che i nostri filibustieri se ne andrebbero tranquilli , sapendovi nelle mani degli spagnuoli ? Non speratelo . Faranno cio` che vorranno . D' altronde non saro` cosi` sciocco da lasciarmi prendere . Agiro` con prudenza . Orsu` , datemi un prigioniero . Il signor di Grammont usci` e poco dopo rientrava conducendo un giovane soldato spagnuolo . Il povero uomo , credendo forse che lo si volesse fucilare , era pallido come un cencio lavato e guardava il filibustiere con occhi terrorizzati . Eccone uno che puo` fare per voi , disse Grammont , spingendolo verso il signor di Ventimiglia . Questi lo guardo` per qualche istante , poi ponendogli una mano su una spalla , gli disse : Io ti accordo la liberta` senza riscatto , non solo , ma ti regalo cinquecento piastre se mi rendi un servizio . Parlate , signore , disse lo spagnuolo , rinfrancato da quelle parole . Tu conosci la marchesa di Bermejo . E chi non la conosce in Vera Cruz ? E Diego Sandorf ? Il confidente del duca fiammingo ? Si` . Lo conosco , signore . Tu ti recherai all' istante al forte di S . Giovanni de Luz e consegnerai al signor Sandorf questo biglietto . Gli dirai che glielo manda la marchesa di Bermejo . Io aspettero` la tua risposta alla base del torrione di levante , dal lato del golfo e riceverai le cinquecento piastre . Bada pero` che se tu cerchi di tradirmi , noi espugneremo il forte per farti morire fra i piu` atroci tormenti . Preferisco la liberta` e le cinquecento piastre , signore . Alla mezzanotte ti troverai all' appuntamento . Vi prometto che vi saro` , signore . Va' ! Mi lasceranno il passo libero i filibustieri ? Grammont chiamo` un corsaro che era ritornato portando un cesto di verghe d' argento . Ehi , amico , gli disse . Accompagna questo prigioniero fino ai nostri avamposti . Dirai a Wan Horn che porta ordini del signor di Ventimiglia . Poi volgendosi verso il Corsaro che stava per uscire dietro al soldato : Siate prudente , cavaliere . Lo saro` , di Grammont . Spero di rivedervi prima dell' alba . Se la sorte non avra` disposto diversamente . In tal caso noi espugneremo la rocca e vi libereremo o vi vendicheremo . La scalata a S . Giovanni de Luz Tre ore dopo , quando i filibustieri , stanchi di saccheggio , si accampavano alla meglio sui bastioni della citta` e nelle piazze maggiori , una piccola barca montata da quattro uomini si staccava dalla spiaggia , avanzandosi rapidamente nel piccolo golfo . La notte era oscurissima e cattiva . Un forte vento soffiava dalla parte del grande golfo , spingendo sopra le dighe delle grosse ondate , le quali andavano ad infrangersi , con lunghi muggiti , contro le navi ancorate lungo le calate e contro i numerosi barconi . Quella scialuppa era montata dal Corsaro Nero e dai suoi tre valorosi marinai . Il primo si era coperto il viso con una piccola maschera di seta nera e si era avvolto il corpo in un ampio mantello pure nero ; gli altri avevano indossati costumi spagnuoli . Tutti avevano la spada al fianco e alla cintura un paio di pistole . Moko alla sua , aveva aggiunta una scure . Il Corsaro teneva la barra del timone ; gli altri tre remavano vigorosamente per vincere la violenza delle onde . Nel porto l' oscurita` era completa , non brillando alcun lume sulle navi ancorate . Solamente all' estremita` della diga , al disotto del forte , scintillava , ad intervalli , la luce verde e bianca del faro . Di quando in quando pero` , all' orizzonte , un rapido lampo illuminava fugacemente il mare tempestoso , seguito da un lontano rulli`o . Il Corsaro , ogni volta che quella luce livida rompeva le tenebre , alzava vivamente la testa guardando la massa imponente del forte di San Giovanni de Luz , giganteggiante in alto coi suoi formidabili bastioni , ed i suoi torrioni merlati . La scialuppa rollava disperatamente sotto gli incessanti colpi di mare , ora affondando negli avvallamenti ed ora librandosi sulle creste spumeggianti . Certi momenti subiva tali scosse che i tre marinai correvano il pericolo di venire sbalzati fuori dal bordo . Sotto pero` quei poderosi colpi di remo , riusci` a superare la bocca del porto , mettendosi tosto al riparo sotto la diga . Giunta all' estremita` , supero` l' ultimo tratto , giungendo sotto le scogliere del forte , e precisamente alla base dell' alta torre di levante . Pronti a prendere terra , disse il Corsaro . Con un' ultima spinta la scialuppa si caccio` in una specie di caletta che s' apriva sotto il torrione . Carmaux si slancio` sulla scogliera tenendo stretta la fune e la lego` saldamente alla sporgenza d' una roccia . Il Corsaro , Moko e l' amburghese sbarcarono . In quel momento un lampo ruppe le tenebre , illuminando il porto . Il soldato ! esclamo` Carmaux , il quale si era arrampicato su di una specie di piattaforma che s' estendeva alla base del torrione . Un uomo si era alzato dietro una roccia , muovendo verso i filibustieri . Siete le persone che attendono al forte ? chiese . Si` , siamo noi , rispose il Corsaro , facendosi innanzi . Hai consegnata la lettera della marchesa a Diego Sandorf ? Si` , signore , rispose il soldato . E che cosa ti ha detto ? Che e` a vostra disposizione . Dove ci aspetta ? Sulla terrazza del torrione . Perche` non e` venuto qui ? Non avrebbe potuto abbandonare il forte senza che venisse notata la sua assenza , ed essendo uno dei comandanti , non ha osato farlo . Chi crede che noi siamo ? Spagnuoli , amici della marchesa di Bermejo . Non ha alcun sospetto ? No , signore , di questo sono certo . Come faremo a salire sul torrione ? chiese il Corsaro . Sandorf ha gettato una scala di corda . Sta bene : saliremo . Devi fare qualche segnale a Sandorf per annunciargli il nostro arrivo ? Si` , signore . Affrettati a farlo , poi monterai la scala dinanzi a noi . Lo spagnuolo accosto` due dita alle labbra e mando` un fischio acuto . Un momento dopo sulla cima del torrione si udi` un fischio simile , che si confuse tra il rullare del tuono . Ci aspetta , disse il soldato . Cammina davanti a noi e non dimenticare che io non ti perdero` di vista un solo istante disse il Corsaro . Attraversarono la piccola spianata e giunsero alla base del torrione . Cola` scorsero una scala di corda che pendeva lungo le pareti massicce . Carmaux alzo` la testa , guardando le merlature che si distinguevano vagamente fra le tenebre . Che scalata ! esclamo` , rabbrividendo . Non vi sono meno di quaranta metri dai merli alla base . Anche il Corsaro pareva che fosse rimasto un po' impressionato dall' altezza di quel gigantesco torrione . Dobbiamo andare molto in alto , disse . Poi volgendosi verso Carmaux che esaminava , da uomo che se ne intende , la scala : E` solida ? gli chiese . Le funi sono nuove e d' una notevole grossezza . Ci potranno sopportare tutti ? Anche se fossimo in numero maggiore . Monta , comando` il Corsaro al soldato . Se ci faranno fare un capitombolo , verrai anche tu nell' abisso . Sandorf ignora chi voi siete , rispose lo spagnuolo . Mi sono guardato bene dal dirglielo , premendomi la pelle . Si aggrappo` alla scala e comincio` a salire senza dar segni di esitazione . Il Corsaro gli si era messo dietro , poi venivano Carmaux , Wan Stiller e ultimo il negro . La salita non era facile . Il vento che soffiava fortemente , investiva la scala facendola ondeggiare vivamente e sbattendo i cinque uomini contro la parete del torrione . Di quando in quando essi erano costretti a fermarsi e puntare i piedi contro i mattoni per frenare quelle scosse . Di passo in passo che s' alzavano , una viva ansieta` s' impadroniva dei filibustieri . La paura di fare , da un momento all' altro , uno spaventevole capitombolo , si era fortemente radicata nei loro cuori , sapendo di trovarsi in piena bali`a dei loro nemici . Carmaux sudava freddo ; l' ambughese aveva dei brividi che non riusciva a frenare ; il negro era diventato pensieroso . Anche il Corsaro non era tranquillo e quasi quasi si pentiva di aver intrapresa quell' audace spedizione . A meta` altezza si erano tutti arrestati . La scala aveva subita una oscillazione violentissima e che pareva provenisse dall' alto . Che sia questo il momento del capitombolo ? si chiese Carmaux , aggrappandosi disperatamente ad una pietra che sporgeva dalla muraglia . E` il vento , disse il Corsaro , tergendosi colla sinistra alcune stille di sudore freddo . Avanti ! Aspettate un momento , signore , disse lo spagnuolo la cui voce tremava . Mi pare che la mia testa giri . Stringi forte la corda se non vuoi precipitare nell' abisso . Accordatemi un momento di riposo , signore . Io non sono un marinaio . Un solo minuto , non di piu` , disse il Corsaro . Ho fretta di giungere sulla piattaforma della torre . Ed anch' io , capitano , disse Carmaux . Amerei meglio trovarmi a cavalcioni d' un pennone di contrapappafico durante un abbordaggio , che qui ! S' aggrappo` strettamente alla scala e guardo` giu` . L' abisso stava sotto di lui , pronto ad inghiottirlo , nero come il fondo d' un pozzo . Non si vedeva piu` nulla ; si udivano solamente i muggiti delle onde che pareva fossero diventati piu` spaventosi . Sopra la sua testa invece , il vento ululava sinistramente fra i merli del torrione e le corde della scala . Se esco sano e salvo da questa terribile situazione , mandero` un cero alla cattedrale di Vera Cruz , mormoro` . Avanti , disse in quel momento il Corsaro . Lo spagnuolo che si era un po' riposato , riprese la scalata , aggrappandosi strettamente alle corde . Il Corsaro si teneva pronto a sorreggerlo , temendo che da un momento all' altro lo cogliesse un capogiro . Finalmente con un ultimo sforzo il soldato giunse sull' orlo superiore del torrione . Aiutatemi , disse , vedendo apparire fra i merli un uomo . Questi stese le braccia e lo trasse sulla piattaforma . Il Corsaro che non soffriva le vertigini s' aggrappo` all' orlo del merlo piu` vicino e balzo` agilmente sulla torre , mettendo subito mano alla spada . L' uomo che aveva aiutato il soldato , gli era mosso incontro , dicendogli : Siete voi l' amico della marchesa di Bermejo ? Si` , rispose il Corsaro , tirandosi da un lato per lasciar posto ai suoi uomini gia` giunti fra i merli . Si guardarono entrambi per qualche istante , con una certa curiosita` . Diego Sandorf , il confidente del duca , era di statura piuttosto bassa , con spalle molto larghe , braccia muscolose . Dimostrava cinquant' anni . I suoi capelli e la sua barba erano brizzolati ; i suoi lineamenti piuttosto duri ; i suoi occhi piccoli e grigi come quelli d' un gatto , con un certo lampo color dell' acciaio . Sbircio` il Corsaro dalla testa ai piedi , alzando una lanterna che aveva presa fra i merli , onde osservarlo meglio , poi disse con un certo malumore : Non era necessario che vi copriste il viso colla maschera ; come vedete io mostro il mio volto . Le precauzioni non sono mai troppe , si limito` a rispondere il Corsaro . Chi sono questi uomini ? chiese Sandorf , indicando Carmaux e gli altri . Miei marinai . Ahi voi siete allora un capitano di marina . Sono un amico della marchesa di Bermejo , rispose asciuttamente il Corsaro . Che desiderate sapere da me ? Una cosa della massima importanza . Sono ai vostri ordini , signore . Io so che voi sapete qualche cosa della figlia del duca Wan Guld , della signorina Honorata . Diego Sandorf aveva fatto un gesto di stupore . Perdonate , disse , ma io desidererei prima sapere chi siete voi per interessarvi della figlia del duca . Per ora sono un amico della marchesa di Bermejo ; piu` tardi , in altro luogo , non qui , vi diro` chi io sono . Sia pure . Ditemi allora cosa desiderate sapere . Volevo chiarire se era vera la voce che la signorina Honorata sarebbe ancora viva . Ed a quale scopo ? Ho una nave e degli uomini risoluti e potrei riuscire , meglio di qualunque altro forse , a rintracciare la giovane duchessa . Allora voi siete un amico del duca per interessarvi tanto di sua figlia ? Il Corsaro non rispose . Diego Sandorf interpreto` quel silenzio come un' affermazione e prosegui . Allora ascoltatemi . Due mesi or sono , io mi trovavo in missione all' Avana , quando un giorno venne da me un marinaio dicendomi di aver da farmi delle comunicazioni della massima importanza . Credetti dapprima che si trattasse di qualche confidenza riguardante i filibustieri della Tortue , invece si trattava di Honorata Wan Guld . Avendo saputo che io ero il confidente del duca , erasi deciso a venirmi a trovare per darmi delle preziose informazioni sulla giovane duchessa . Seppi adunque da lui che la tempesta , scoppiata la notte in cui il Corsaro Nero l' aveva abbandonata in una scialuppa per vendicarsi del duca , l' aveva risparmiata . La nave che montava quel marinaio aveva incontrata la giovane duchessa a sessanta miglia dalla costa di Maracaibo e l' aveva raccolta , non ostante l' infuriare delle onde . La caravella doveva recarsi nella Florida e la condusse con se` . Disgraziatamente era allora l' epoca degli uragani . La caravella , giunta presso le coste meridionali della Florida , naufrago` sulle scogliere e l' equipaggio fu massacrato dai selvaggi . Solamente il marinaio che venne a trovarmi era sfuggito miracolosamente alla morte , essendosi tenuto nascosto fra i rottami della nave , cioe` non lui solo . Anche la giovane duchessa era stata risparmiata . Quei selvaggi , colpiti forse dalla sua bellezza , invece di trucidarla le avevano manifestato segni non dubbi di un rispetto straordinario . Dal suo nascondiglio , il marinaio vide quei feroci antropofaghi inginocchiarsi dinanzi alla giovane duchessa , come se fosse qualche divinita` del mare , quindi adagiarla su di un palanchino adorno di penne e di pelli di caimano e condurla con loro . Il marinaio vago` parecchie settimane su quella costa inospitale , finche` , trovato un canotto abbandonato fra le sabbie , pote` prendere il largo e farsi raccogliere da una nave che veniva da S . Agostino della Florida . Ecco , signore , quanto ho potuto sapere . Il Corsaro Nero l' aveva ascoltato in silenzio , col capo chino sul petto e le braccia strettamente incrociate . Quando Diego Sandoff ebbe finito , alzo` vivamente la testa , chiedendogli con un accento che tradiva una viva ansieta` : Avete creduto a questa istoria ? Si` , signore . Quel marinaio non aveva alcuno iscopo per inventarla . Ed il duca non ha subito mandata qualche nave a cercarla ? Egli si trovava qui in quell' epoca e non potei informarlo che pochi giorni fa , cioe` subito dopo il mio arrivo . Eppure don Pablo de Ribeira aveva pur saputo qualche cosa . Come conoscete don Pablo ? chiese Sandorf , con stupore . Sono andato a trovarlo alcune settimane or sono . L' avevo informato io , disse il fiammingo . Credendo che il duca si trovasse nei suoi possedimenti di Puerto Limon , mi ero prima recato cola` , mentre egli invece era gia` partito per Vera Cruz . Mi hanno detto che il duca si e` imbarcato l' altra notte per la Florida . E` vero , signore . Non si fermera` in alcun luogo prima di recarsi laggiu` ? Credo che si arrestera` a Cardenas , nell' isola di Cuba , dove ha molte possessioni e molti interessi da regolare . Voi mi avete detto che la caravella e` naufragata sulle coste meridionali della Florida . Si` , signore , rispose Sandorf . Il Corsaro gli stese la mano , dicendogli : Grazie : se domani scenderete a Vera Cruz , vi diro` il mio nome . Vi sono i filibustieri in citta` . Domani non vi saranno piu` . Poi volgendosi verso i suoi uomini disse : Andiamo . Carmaux , che aveva gia` fatto il giro della piattaforma per accertarsi che non vi erano soldati nascosti , scese per primo , poi dietro di lui Wan Stiller , quindi il Corsaro e ultimo Moko . Erano gia` discesi di dieci o dodici metri , quando un grido sfuggi a Carmaux . Fulmini ! esclamo` . Ed il soldato ? E` rimasto sul torrione ! grido` Wan Stiller . Ci tradisce ! Il Corsaro Nero s' era arrestato . Se il soldato , che doveva ricevere le piastre promessegli alla base del torrione non li aveva seguiti , v' era da temere un tradimento . La paura che la scala potesse venire tagliata , precipitandoli tutti nell' abisso che muggiva sotto i loro piedi , gelo` il sangue nelle loro vene . Risaliamo ! grido` il Corsaro . Presto , se vi preme la vita . S' aggrappano alla scala e rimontano precipitosamente . Moko , che era il primo , s' aggrappo` al merlo piu` vicino . Aveva appena appoggiate le mani quando udi` una voce a dire : Siamo ancora in tempo per farli cadere ! Il negro d' un balzo si slancio` fra i merli ed impugno` la scure . Due uomini attraversavano in quel momento la piattaforma , dirigendosi precisamente la` dove era legata la scala . Erano il soldato spagnuolo e Diego Sandorf . Indietro , miserabili ! grido` il negro , alzando la scure . Lo spagnuolo ed il fiammingo , sorpresi da quell' improvvisa apparizione , s' arrestarono . Quel momento basto` per lasciare tempo al Corsaro ed ai suoi due marinai di raggiungere le cime del torrione . Carmaux , vedendo una colubrina , d' un colpo solo la fece girare puntandola verso le piattaforme delle alte torri e accese rapidamente una miccia , mentre il Corsaro si slanciava verso Diego Sandorf colla spada in pugno . Cosa volete ancora ? chiese il fiammingo , che aveva pure snudata la spada . Dirvi che siete giunto troppo tardi per precipitarci nell' abisso , rispose il Corsaro . Chi vi ha detto questo ? chiese Sandorf , fingendosi stupito . Vi ho udito , signor Sandorf , quando dicevate allo spagnuolo : Siamo ancora in tempo per farli cadere . Voi siete il Corsaro Nero , e` vero ? chiese il fiammingo , coi denti stretti . Si` , il nemico mortale del duca vostro signore , rispose il cavaliere , levandosi la maschera . Allora vi uccido ! grido` il fiammingo , caricandolo furiosamente . Nel momento che lo attaccava , il soldato erasi gettato giu` dalla piattaforma , saltando su di un ponte che comunicava con un secondo torrione . All' armi ! aveva gridato a piena gola . I filibustieri ! ... Ah ! ... canaglia ! grido` Wan Stiller , precipitandoglisi dietro . Il Corsaro , a cui premeva sbarazzarsi del fiammingo per organizzare la difesa della piattaforma o tentare la discesa del torrione , se ne avevano il tempo , aveva caricato con grande impeto l' avversario , costringendolo a retrocedere verso il ponte . Il fiammingo si difendeva vigorosamente , ma non era della forza del Corsaro , quantunque fosse un abile spadaccino . Giunto presso il primo gradino del ponte , fu costretto a voltarsi indietro per non cadere . Il Corsaro , pronto come la folgore , gli allungo` una stoccata fra le costole , facendolo ruzzolare giu` dalla scala . Avrei potuto passarvi da parte a parte , gli disse . Vi ho risparmiata la vita perche` m' avete date delle informazioni preziose e perche` siete amico della marchesa . Era tempo che si fosse sbarazzato di quell' avversario . Moko e Wan Stiller , che non avevano potuto raggiungere il soldato , tornavano correndo , mentre su tutte le piattaforme e sui bastioni si udivano le sentinelle a gridare : All' armi ! ... All' armi ! ... I filibustieri ! Il Corsaro aveva gettato attorno a se` un rapido sguardo . In un angolo della piattaforma aveva scorto una scala di pietra che pareva conducesse nell' interno del torrione . Cerchiamo un riparo , disse . Fra poco le artiglierie del forte fulmineranno questo luogo . Se fuggissimo per la scala di corda ? chiese Carmaux . Forse ne avremmo il tempo . E` troppo tardi , rispose Wan Stiller . Gli spagnuoli vengono ! ... Signore , disse Carmaux , volgendosi verso il Corsaro . Salvatevi ! ... Noi non ci arrenderemo finche` voi non sarete giunto nella scialuppa . Abbandonarvi ! grido` il Corsaro . Mai ! ... Affrettatevi , capitano , disse Wan Stiller . Siete ancora in tempo per salvarvi ! ... Mai ! ripete` il Corsaro , con incrollabile fermezza . Io rimango con voi . Venite , ci difenderemo come leoni e aspetteremo l' assalto dei filibustieri di Grammont . Fra il fuoco e l' abisso Il Corsaro aveva gia` messo un piede sul primo gradino , quando un pensiero improvviso lo trattenne . Io stavo per commettere una vilta` ! esclamo` volgendosi verso i suoi uomini . Una vilta` ! esclamo` Carmaux , guardandolo stupito . Gli spagnuoli e soprattutto Sandorf non perdonerebbero alla marchesa di Bermejo di aver protetto dei filibustieri e sopratutto me . Noi l' ' abbiamo compromessa . E` necessario che uno vada ad avvertirla di quanto e` successo onde possa mettersi al riparo dalle vendette dei suoi compatriotti . Ragione di piu` per andarvi voi , capitano . Salvereste la marchesa e voi stesso . Il mio posto e` qui , fra voi , disse il Corsaro . Wan Stiller , affido a te l' incarico di andare dalla marchesa e poi di avvertire Grammont della nostra situazione . Sono pronto a obbedirvi , capitano , rispose l' amburghese . Noi resisteremo finche` tu sarai al sicuro . Va' , spicciati : il tempo stringe , disse il Corsaro . L' amburghese che non era abituato a discutere , scavalco` l' orlo superiore della torre , s' aggrappo` alle corde e sparve nell' oscurita` . Quando sarai sullo scoglio , ci darai il segnale con un colpo di pistola , gli grido` Carmaux . Si` , compare , rispose l' amburghese che discendeva a precipizio . Prepariamoci alla difesa , disse il Corsaro . Tu Carmaux alla colubrina e noi , Moko , difendiamo il ponte . Gli spagnuoli vengono , capitano , disse Moko . Li vedo scendere il bastione che sta di fronte a noi . Gli spagnuoli avvertiti dall' allarme dato dalle sentinelle e dalle grida del soldato , si erano svegliati subito , afferrando le armi . Avendo dapprima creduto che i filibustieri tentassero un assalto dalla parte delle torri e dei bastioni di ponente , s' erano precipitati confusamente da quella parte , lasciando cosi` al Corsaro ed ai suoi compagni alcuni minuti di tregua . Avvertiti dal soldato del loro errore e saputo che si trattava di pochi filibustieri , il governatore del forte aveva dato ordine ad una compagnia di dare l' assalto alla piattaforma del torrione di levante e d' impadronirsi di quegli audaci . Cinquanta uomini , armati parte di fucili e parte d' alabarde , superati i bastioni , s' erano affrettati a muovere verso il ponte , mentre alcuni artiglieri puntavano due pezzi in quella direzione per sostenere la colonna d' assalto . Il Corsaro e Moko si erano appostati all' estremita` del ponte , tenendosi riparati dietro l' angolo del parapetto , mentre Carmaux , che era stato un tempo un valente artigliere , aveva puntata la colubrina in modo da spazzare il passaggio . Vedendo avanzarsi i soldati , il Corsaro colla destra impugno` la spada e colla sinistra una pistola , gridando : Chi vive ? Arrendetevi , rispose l' ufficiale che comandava il drappello . E` a voi che intimo la resa , disse il Corsaro , audacemente . In quell' istante in fondo alla scala si udi` una voce fioca a dire : Addosso ! ... avanti ! ... E` il Corsaro Nero ! Era Diego Sandorf , il quale , quantunque non fosse stato gravemente ferito , non era ancora riuscito ad attraversare il ponte . Udendo quelle parole , gli spagnuoli si erano arrestati . Il terribile Corsaro ! avevano esclamato , con ispavento . La fama del fiero scorridore del mare era diventata popolare in tutte le colonie spagnuole del golfo del Messico , e tutti conoscevano le audaci imprese di quell' uomo , come conoscevano il terribile odio che esisteva fra lui ed il duca fiammingo . I soldati del forte , sapendo d' aver di fronte il formidabile Corsaro , si erano arrestati , titubando fra l' avanzarsi ed il retrocedere per chiamare nuovi rinforzi . Il Corsaro non lascio` loro il tempo di prendere la prima decisione , volendo innanzi a tutto guadagnar tempo . Avanti miei prodi ! aveva gridato . Carmaux lancia venti uomini attraverso il ponte e tu , Moko , da` l' assalto a quel bastione con altri quindici ! ... Alla carica uomini del mare . E scarico` la sua pistola , slanciandosi verso il ponte . Gli spagnuoli , ingannati da quei comandi , credendo davvero di aver dinanzi tanti uomini , retrocessero precipitosamente , rimontando confusamente il bastione non ostante le grida di Sandorf il quale ripeteva : Avanti ! ... Addosso ! ... Non sono che in quattro ! Carmaux vedendoli scalare il bastione e volendo far loro credere di essere in buon numero sul torrione , fece tuonare la colubrina , smantellando un merlo della seconda cinta e facendo piovere i rottami addosso ai fuggiaschi . Un momento dopo due colpi di pistola rintronavano sulla scogliera . Wan Stiller e` in salvo ! esclamo` Moko . E noi abbiamo ottenuto il nostro scopo , disse Carmaux . Ad un tratto due colpi di cannone rimbombarono sull' ultima torre di ponente e due palle passarono sopra la piattaforma . Una dirocco` un merlo a soli cinque passi da Moko ; l' altra fracasso` una ruota della colubrina , perdendosi poi in mare . Venite , disse il Corsaro . Si slanciarono tutti e tre verso la scala di pietra , mentre una terza palla , e questa di grosso calibro , sollevava una delle pietre della piattaforma , mandandola in frantumi . Discesi cinquanta gradini , i filibustieri si trovarono in uno stanzone a volta , con due feritoie difese da grosse sbarre di ferro e che guardavano una verso il mare e l' altra su di un cortile del forte che si trovava quasi a livello dell' apertura . Una porta di quercia assai grossa e coperta di lamine di ferro chiudeva la scala . Pensiamo a premunirci le spalle , innanzi a tutto , disse Carmaux . Aiutato da Moko chiuse con fracasso la porta , sbarrandola con due spranghe di ferro . Per di qua non entreranno di certo , disse . E` a prova di scure . E le inferriate delle due finestre sono solide , disse Moko . Il Corsaro aveva fatto il giro dello stanzone per vedere se vi erano altri passaggi , ma non ne trovo` . Forse potremo resistere fino all' arrivo dei filibustieri , disse . Anche una settimana , signore , rispose Carmaux . Le pareti hanno un tale spessore da sfidare il cannone . Non abbiamo ne` un sorso d' acqua , ne` un biscotto . E` vero ! esclamo` Carmaux , con un gesto di scoramento . Consolati , Carmaux : ecco i vivandieri che arrivano . Disgraziatamente non ci offriranno che delle pagnotte di ferro . Non mi piacciono perche` sono troppo indigeste . Allora guardati ! Il Corsaro Nero , che si trovava appostato dietro una delle due feritoie , aveva veduto un drappello di spagnuoli spingere un cannone verso l' estremita` del cortile . Stava per ritirarsi dietro l' angolo del muro , quando dalla parte della scala si udirono dei passi . Pare che vogliano prenderci fra due fuochi , disse . Fortunatamente la porta e` massiccia e la scala non permette di collocare un cannone e ... Un colpo furioso dato contro la porta e che fece rintronare tutta la torre , gli tronco` la frase . Aprite ! grido` una voce . Mio caro signore , disse Carmaux , bussate un po' troppo forte voi . Aprite ! ripete` la medesima voce . Ohe ! Badate che siamo in casa nostra e che abbiamo il diritto di non venire disturbati da chicchessia , nemmeno dal re di Spagna . Ah ! siete in casa vostra ! Per bacco ! ... Abbiamo gia` pagata la pigione al signor Sandorf , con due pollici di vero acciaio di Toledo . Non importa , arrendetevi . A chi ? domando` il Corsaro Nero . Al comandante del forte , don Esteban de Joave . Dite allora al signor de Joave che il cavaliere di Ventimiglia non ha per ora alcuna intenzione di arrendersi . Pensate che noi siamo in cinquecento , disse lo spagnuolo . E noi in tre , ma pronti a lottare fino all' estremo delle nostre forze . Il governatore vi promette salva la vita . Preferisco giuocarla in un combattimento . Andate e lasciateci tranquilli . Ah ! desiderate di rimanere tranquillo ! Me ne dispiace , cavaliere , ma noi non vi accorderemo un solo istante di tregua . Si udirono delle persone a rimontare le scale , poi piu` nulla . Pare che abbiano rinunciato a forzare la porta , disse Carmaux , respirando a pieni polmoni . Ma non hanno rinunciato a bombardarci , rispose il Corsaro . Guarda ! Lo spinse verso la feritoia che guardava sul cortile . All' opposta estremita` Carmaux vide , alla luce di parecchie torce , due pezzi d' artiglieria puntati verso la torre e numerosi soldati . Vedi ? chiese il Corsaro . Diavolo ! esclamo` Carmaux , pizzicandosi gli orecchi . La cosa si fa seria . Indietro , Carmaux : soffiano sulle micce . Non mi lasciero` cogliere , capitano , rispose il marinaio facendo un salto indietro . I tre filibustieri attesero lo sparo , ma i cannoni che parevano pronti a vomitare le loro masse metalliche contro la torre , rimasero muti . Come va questa faccenda ? si chiese Carmaux . Che gli spagnuoli ci tengano a non guastare questo torrione o che vogliano prenderci vivi ? E` probabile , rispose il Corsaro , il quale s' era avvicinato alla feritoia a rischio di farsi spaccare in due da una palla di cannone . Si` , pare che abbiano rinunciato a bombardarci . I soldati stanno confabulando fra di loro . Vi sono parecchi ufficiali con loro e fors' anche il comandante del forte . Spereranno di farci capitolare senza ricorrere alla violenza e perdere un solo uomo . Sanno che manchiamo di viveri . Ma non sanno che i nostri amici all' alba verranno a liberarci . Adagio , Carmaux , disse il Corsaro . Mancano ancora tre ore allo spuntare del sole ed in questo intervallo di tempo possono succedere mille cose . Cosa temete , capitano ? Che gli spagnuoli ci costringano a capitolare prima che sorga il sole . Io sono del vostro parere , padrone , disse Moko , che fino allora erasi tenuto dietro la porta ferrata . Gli spagnuoli sono occupati in qualche lavoro misterioso . Cos' hai udito ? chiesero Carmaux ed il Corsaro , con inquietudine . Si direbbe che stanno rotolando dei barili . Giu` dalla scala ? chiese Carmaux impallidendo . Si` , rispose Moko . Dei barili ! esclamo` il marinaio . Che siano pieni di polvere ? E` probabile , Carmaux . Noi non lo permetteremo , capitano . Cosa vorresti fare , mio bravo ? Aprire la porta e piombare sugli spagnuoli prima che possano preparare la mina . L' idea non mi sembra cattiva , pero` non credo che otterremo grandi cose . Preferisco morire colle armi in pugno , piuttosto di saltare in aria come un sacco di stracci . Allora venite , miei bravi , disse il Corsaro , sguainando la spada . Prima di dare il comando di levare le sbarre di ferro , accosto` un orecchio alla porta e ascolto` a lungo . Giu` le sbarre , disse a Moko , a mezza voce . Il negro le fece cadere d' un colpo solo e apri` violentemente la massiccia porta . Il Corsaro s' era gia` scagliato sui primi gradini , urlando a piena gola : Avanti , uomini del mare ! ... A meta` della scala quattro soldati , comandati da un sergente , stavano rotolando un barile . Il Corsaro piomba in mezzo a loro e con una stoccata abbatte il piu` vicino , ma il sergente gli sbarra il passo attaccandolo vigorosamente colla spada in pugno , mentre i suoi compagni salgono a precipizio urlando : I filibustieri ! ... All' armi ! Il barile , abbandonato a se` stesso , era rotolato giu` dalla scala con gran fracasso , mandando Carmaux a gambe all' aria . Sgombra ! aveva gridato il Corsaro , al sergente . Sgombra o ti uccido ! Sebastiano Maldonado muore sul posto ma non fugge , mio signore , rispose lo spagnuolo , ribattendo con grande abilita` una stoccata che avrebbe dovuto passarlo da parte a parte . Moko e Carmaux si erano slanciati pure innanzi , pero` avevano dovuto subito fermarsi in causa della strettezza della scala e della inaspettata resistenza opposta dal sergente . Una pistola certe volte val meglio d' una spada , disse Carmaux , levandosi l' arma dalla cintura . Stava per far fuoco sul valoroso sergente , quando questi cadde mandando un grido . Il Corsaro lo aveva colpito in mezzo al petto . Avanti ! grido` . In quel momento , allo svolto della scala comparvero gli spagnuoli . Accorrevano in buon numero per ricacciare i filibustieri . Due colpi di fucile rimbombarono . Una palla taglio` netta la lunga piuma nera del Corsaro , mentre la seconda sfiorava la guancia destra di Moko , tracciando un leggero solco sanguinoso . In ritirata ! grida il Corsaro , scaricando la sua pistola contro gli archibugieri . I tre filibustieri in due salti scesero la scala e si rinchiusero nello stanzone salutati da altri due colpi di fucile le cui palle rimbalzarono sulle piastre di ferro della porta . Prepariamoci a difenderci estremamente , disse il Corsaro . Nel medesimo istante alcuni colpi di cannone rimbombarono dalla parte del mare . Il Corsaro si era slanciato verso la feritoia che guardava sul porto . Un grido di gioia gli irruppe dalle labbra . Cosa avete , capitano ? chiese Carmaux . Guarda , Carmaux ! ... Guarda ! ... Tuoni ! esclamo` il bravo marinaio . I nostri filibustieri ! La Folgore entrava in quel momento nella rada scaricando le sue artiglierie contro le torri ed i bastioni del forte di San Giovanni de Luz ! ... La presa di S . Giovanni de Luz Wan Stiller , appena giunto sulla scogliera che si prolungava alla base del torrione , non aveva perduto tempo . Comprendendo che il Corsaro ed i suoi due compagni non avrebbero potuto opporre una lunga resistenza al numeroso presidio del forte , era subito balzato nella scialuppa che aveva ritrovata nella piccola cala e si era messo ad arrancare con lena affannosa , dirigendosi verso la calata centrale della citta` . Soffiando il vento dalla parte del golfo , la scialuppa veniva portata dalle onde che irrompevano attraverso le dighe , spingendola verso terra . Senza questa circostanza , l' amburghese , quantunque robustissimo , avrebbe dovuto impiegare parecchio tempo a condurre da solo la scialuppa fino alla piu` prossima gettata . Era gia` giunto a meta` della rada , quando volgendo lo sguardo intorno , si accorse di una grossa scialuppa la quale seguiva esattamente la sua rotta . Che gli spagnuoli mi abbiano seguito ? penso` . Stava per gettarsi fra i barconi ancorati nella rada , quando udi` una voce a gridare : Ehi , alt o facciamo fuoco ! L' amburghese udendo quella voce aveva ritirati i remi . Luserni ! esclamo` . Ohe ! Siete della Folgore ? Toh ! esclamo` la medesima voce . Che uno squalo mi divori vivo se quell' uomo non e` l' amburghese ! La grossa scialuppa che era montata da dodici marinai , con un' ultima spinta aveva abbordata l' imbarcagione dell' amburghese ed un uomo si era slanciato a prora , gridando con un marcatissimo accento ligure : Sei proprio tu , Wan Stiller ? Si` , mastro Luserni . Ed il cavaliere ? Sta per essere preso . Dici ? ... Che se non prendiamo il forte , il signor di Ventimiglia cadra` nelle mani degli spagnuoli . In quel momento un colpo di colubrina rimbombo` sulla torre di levante di San Giovanni de Luz . E` Carmaux che sbaraglia gli spagnuoli , disse Wan Stiller . Ma non sono che in tre e non hanno che una sola carica . Dammi due dei tuoi uomini mastro e tu corri ad avvertire Morgan . Il capitano e` rinchiuso nella torre di levante . E tu dove vai ? Ad avvertire il signor di Grammont . All' alba i filibustieri daranno l' assalto al forte . Vieni dal mare ? Si` , rispose il ligure . Mi ha mandato il signor Morgan per avere ordini dal capitano . Dove si trova la Folgore ? Incrocia dinanzi alla rada . Dirai al signor Morgan d' assalire il forte dalla parte del mare , mentre il signor di Grammont lo attacchera` dalla parte di terra . Addio e non perdere tempo ! ... Due uomini con Wan Stiller , disse il mastro . Pronti a riprendere il largo ! Un momento dopo l' imbarcazione dell' amburghese , rinforzata da due robusti rematori , correva verso la gettata , mentre la grossa scialuppa riprendeva la lotta contro le onde , dirigendosi verso le dighe del porto . Appena sbarcato , l' amburghese si volse verso i due filibustieri dicendo loro : Recatevi subito al palazzo del governatore ed avvertite il signor di Grammont che il Corsaro Nero si trova assediato nella torre di levante . Fra poco vi raggiungero` anch' io . Poi parti` correndo , cercando di orientarsi fra le numerose vie della citta` che conosceva a malapena . Non fu cosa facile ritrovare il palazzo della marchesa di Bermejo , ma finalmente riusci` a giungervi . Nel momento in cui entrava nel giardino , due uomini che montavano due bellissimi e vigorosi cavalli , stavano per uscire . Dov' e` la marchesa ? chiese Wan Stiller . E` partita , rispose uno dei due . Da quando ? Da tre ore . Non cercate d' ingannarmi , disse l' amburghese , con voce minacciosa . Ho da farle una comunicazione della massima importanza . Vi ripeto che e` partita . Per dove ? Per Tampico , da cui s' imbarchera` per la Spagna . La rivedrete voi ? Andiamo a raggiungerla . Le direte che tutto e` stato scoperto , che Sandorf e` stato gravemente ferito e che il signor di Ventimiglia si trova assediato e che aspetta il signor di Grammont . Io sono il suo maggiordomo , disse lo spagnuolo che aveva parlato . Le vostre parole le saranno riferite . Ditele che io sono stato mandato espressamente dal signor di Ventimiglia per avvertirla del tradimento e che si guardi . Poi usci` sempre correndo , dal giardino , mormorando : Una donna astuta , quella marchesa . Ha preso in tempo le sue precauzioni . Quando giunse al palazzo del governo stava per albeggiare . Una viva agitazione regnava sulla vasta piazza . Bande di filibustieri giungevano da tutte le parti , trascinando cannoni , rotolando barili di polvere , portando scale lunghissime tolte dalle chiese . Ufficiali e mastri d' equipaggio entravano ed uscivano dal palazzo del governo , mentre nelle vicine vie si udivano le trombe ed i tamburi suonare a raccolta . Di quando in quando dei grossi drappelli partivano a passo di corsa , dirigendosi verso l' estremita` della rada , dove giganteggiava la massa imponente di San Giovanni de Luz . Grammont e` uomo di parola , mormoro` Wan Stiller . Si prepara ad espugnare il forte . Si apri` il passo fra i filibustieri che entravano e uscivano dal palazzo del governatore e sali` nella sala che guardava sulla piazza , dove vide Grammont discutere animatamente con Laurent e con parecchi comandanti di navi . Il gentiluomo francese appena lo vide gli mosse sollecitamente incontro , esclamando : Finalmente ! ... Cosa e` accaduto adunque al signor di Ventimiglia ? I due marinai che mi hai mandato ne sapevano quanto me . Quando l' ho lasciato , la guarnigione del forte si preparava ad assalirlo , signore , rispose Wan Stiller . Che sia gia` stato preso ? Ne dubito , signore . Stava per barricarsi in una stanza del torrione di levante . Orsu` , Laurent , non perdiamo tempo e prepariamoci ad assalire vigorosamente il forte . Stava per uscire , quando alcuni colpi di cannone rimbombarono dalla parte del porto . Che significa cio` ? si chiese , arrestandosi . Che i nostri uomini abbiano gia` cominciato l' attacco senza attendere noi ? Ve lo dico io , signore , disse Wan Stiller . Queste sono cannonate della Folgore . Anche la nave del Corsaro Nero e` della partita ? Si` , signore ; ho fatto avvertire Morgan . Ecco un potente aiuto sul quale io non avevo contato . Poi volgendosi verso i numerosi ufficiali che ingombravano la sala , grido` : Andiamo , signori ! ... L' attacco e` cominciato ! Le bande dei filibustieri si erano gia` ammassate sulla penisoletta , alla cui estremita` s' ergeva il forte di San Giovanni de Luz , e si erano preparate per dare l' assalto alle torri di ponente , le quali presentavano minor robustezza di quelle che guardavano la baia di Vera Cruz . Quei torrioni pero` , rinforzati da bastioni merlati altissimi e da lunette , e armati da numerosi cannoni di grosso calibro , avevano un aspetto cosi` imponente da spaventare i piu` audaci filibustieri . L' alba era appena sorta , quando i filibustieri , armati solamente di pistole e di sciabole d' arrembaggio , cominciarono ad avanzare sotto la condotta di Laurent e di Grammont . Quantunque tutti avessero compreso le gravi difficolta` che presentava quell' impresa , pure quegli arditi uomini avevano accettato con entusiasmo la proposta fatta loro dai capi , trattandosi di liberare il Corsaro Nero , il piu` popolare ed il piu` amato di tutti i filibustieri della Tortue . Grammont e Laurent , d' accordo con Wan Horn , il quale era stato incaricato di sorvegliare la citta` , onde impedire una sollevazione da parte degli abitanti , avevano deciso di assalire il formidabile castello da due parti , per dividere il presidio . Il primo pero` doveva dare vigorosamente l' assalto , mentre il secondo , che aveva minor numero d' uomini , doveva limitarsi a tormentare i difensori e minacciare i torrioni che guardavano verso il mare . Erano le sette quando le squadre di Grammont giunsero a tiro di fucile dai bastioni di ponente . Gli spagnuoli si erano raggruppati in buon numero dietro agli spalti , decisi ad opporre una resistenza disperata ed a farsi uccidere piuttosto che arrendersi . Dalla parte del mare non avevano lasciato che poche squadriglie per far fronte alla Folgore , i cui cannoni tuonavano senza posa , diroccando le merlature delle torri e tempestando gli spalti , dietro ai quali si trovavano le grosse artiglierie del forte . All' apparire delle prime squadre dei filibustieri di Grammont , le artiglierie di grosso calibro degli spagnuoli avevano subito cominciato un fuoco infernale , battendo tremendamente le spianate che si estendevano dinanzi alle torri ed alle cinte di ponente e fracassando gli alberi dietro i quali si erano appostate le avanguardie . I filibustieri invece di rispondere , si erano limitati a disperdersi , appiattandosi fra le alte erbe o dietro ai cespugli , ma dopo ogni scarica s' affrettavano a guadagnare , strisciando come serpenti , dieci o quindici passi , per poi tornare a sdraiarsi al suolo . Quella manovra , suggerita da Grammont , limitava immensamente le perdite , poiche` di rado le grosse palle dell' artiglieria spagnuola , piu` atte a sconquassare grosse navi che uomini isolati , colpivano nel segno . Quando pero` i filibustieri giunsero dinanzi all' ultima spianata , lontana soli trecento metri dai fossati dei bastioni , le cose cominciarono a volgere subitamente alla peggio per gli assalitori . Le piccole artiglierie erano entrate in scena , tirando a mitraglia e quei nembi di schegge , sparate rasente al suolo dalle feritoie aperte alla base dei torrioni , spazzavano alla lettera la spianata , mutilando o fulminando i filibustieri . Grammont si era alzato in piedi , gridando : All' assalto ! ... Il Corsaro Nero ci aspetta ! Un urlo immenso , selvaggio , scoppia fra gli assalitori . Alla carica ! ... Morte agli spagnuoli ! I quattrocento uomini che formavano il corpo del gentiluomo francese si scagliano innanzi portando le scale ed incoraggiandosi con clamori spaventevoli . Non vi erano che trecento metri da attraversare per giungere ai fossati , ma erano trecento metri senza riparo . Il fuoco degli spagnuoli raddoppia . Dai bastioni , dalle feritoie , dai merli delle torri le artiglierie tuonano con un crescendo assordante . Le palle , le granate , la mitraglia cadono dovunque solcando e sollevando il suolo e facendo larghi vuoti fra gli assalitori . I filibustieri , malgrado le grida dei loro capi , esitano . Alcuni , piu` audaci , sono giunti nei fossati e hanno rizzate le scale , ma non osano spingersi in alto e affrontare quel fuoco d' inferno che semina la morte dovunque . Avanti ! grida Grammont , mettendosi alla testa d' un drappello di bucanieri . Il Corsaro Nero e` lassu` . Si slancia arditamente in mezzo al fumo e fa gettare sul fossato un ponte volante . Una scarica di mitraglia colpisce in pieno coloro che lo seguono e la squadriglia audace si sfascia come un castello di carta . In quel momento una nuova truppa di filibustieri si precipita sulla spianata . Sono gli uomini di Laurent . Respinti a loro volta si erano affrettati a raggiungere le bande di Grammont , sperando di riuscire meglio da quel lato . Quel soccorso infonde un coraggio disperato alle bande del gentiluomo francese . Scendono nei fossati , piantano le scale e si slanciano all' assalto , tentando di allontanare gli spagnuoli a furia di bombe lanciate a mano . Vani sforzi . I difensori rovesciano le scale nei fossati e fanno piovere , addosso agli assalitori , macigni e acqua bollente , mentre le artiglierie continuano a spazzare le spianate . La partita sembra ormai perduta ! I filibustieri , stremati da quegli inutili tentativi , fulminati dai cannoni e dai moschetti dei difensori del castello , si ripiegano sulla seconda spianata portando con loro i feriti . I due capi della filibusteria , con una banda composta di uomini scelti , tentano ancora uno sforzo supremo , ma a loro volta si vedono costretti a indietreggiare per non farsi sterminare da quella tempesta di ferro e di piombo . Ad un tratto delle urla acute scoppiano dietro alle ultime bande . Sono pianti di donne e grida d' uomini spaventati , atterriti . Che succede ? grida Grammont . Uno spettacolo strano , inaspettato , si presenta agli sguardi del gentiluomo francese . Quattro o cinque dozzine di persone , parte frati e parte monache , s' avanzano , fra grida e pianti , portando delle lunghe scale . Dietro a loro ed ai fianchi marciano un centinaio di filibustieri colle armi in mano , sagrando e minacciando . Cosa vengono a fare qui quei frati e quelle monache ? chiese Grammont , stupito . E` stata un' idea di Morgan , risponde un filibustiere . Morgan ! ... E` sbarcato dalla Folgore ? E` giunto or ora . E cosa vuole farne di quei religiosi ? Li manda a piantare le scale nei fossati . I frati ! ... Egli spera che gli spagnuoli sospendano il fuoco . Sono troppo religiosi per ucciderli 4 . Io credo invece che il governatore di San Giovanni de Luz non li risparmiera` e compiango fin d' ora quei disgraziati . I frati e le monache , fra le urla e le minacce dei filibustieri , malgrado lo spavento che li invade , s' avanzano attraverso la spianata portando le scale . Invano chiedono grazia e cercano , con pianti e lamenti , d' impietosire i loro guardiani . Gli spagnuoli vedendoli avanzarsi , sospendono per un momento il fuoco . Essi esitano a sterminare quei miseri . Risparmiateci ! gridano le monache , alzando le braccia verso i soldati affollati sulle torri . Grazia ! ... Non fate fuoco ! gridano i frati . Quel momento d' esitazione dura poco . Il governatore del castello ha compreso il progetto infernale dei filibustieri . Deciso a difendersi ed a risparmiare la sua guarnigione , fa giuocare le sue artiglierie contro i religiosi ed i loro guardiani , facendo strage degli uni e degli altri . Le bande , riorganizzate da Grammont e da Laurent , protette da quella schiera , sono pero` giunte nuovamente sull' ultima spianata . Una rabbia tremenda anima tutti . Senza badare al fuoco sempre tremendo degli spagnuoli , si rovesciano nei fossati , issano le scale e montano all' assalto con slancio meraviglioso . Gli spagnuoli rovesciano su di loro massi , palle di ferro e fanno fuoco coi moschetti , non potendo piu` far uso delle artiglierie e li accolgono a colpi d' alabarda e di spada . Piu` nulla trattiene i filibustieri , ormai giunti sui primi bastioni . Con granate cacciano gli spagnuoli dai merli e dalle piattaforme e irrompono furiosamente nel forte . L' ostinata resistenza del presidio e le gravissime perdite subite li avevano resi feroci . Quanti nemici cadono in mano vengono spietatamente trucidati . Gli spagnuoli , respinti , fuggono verso le ultime torri , cercando di opporre una disperata resistenza e di arrestare lo slancio dei filibustieri colle colubrine piazzate sulle terrazze . Le artiglierie della Folgore li obbligano a sgombrare ed a rifugiarsi nei cortili interni . Grammont e Laurent fanno puntare su quei disgraziati tutte le artiglierie della fortezza , intimando la resa . Di cinquecento non erano ridotti che a duecento e per la maggior parte feriti . Il governatore ed i principali ufficiali si erano fatti bravamente uccidere sulle terrazze delle torri . Ritentare la lotta sarebbe stata una follia inutile e s' arresero , ammainando , colla morte nel cuore , il grande stendardo di Spagna che avevano cosi` valorosamente difeso . Wan Stiller , che aveva sempre combattuto a fianco di Grammont , si era volto verso il gentiluomo , dicendogli : Andiamo a trovare il Corsaro Nero , ora , mio signore . Qui non vi e` piu` nulla da fare . Credi che sia ancora vivo ? Non solo , ma io sono convinto che si trovi ancora barricato nel torrione di levante . Ti seguo , mio bravo amburghese , disse Grammont . Mentre i filibustieri disarmavano i prigionieri , l' amburghese ed il gentiluomo si diressero verso il torrione , le cui merlature erano state smantellate dalle artiglierie della Folgore . Alla base della scala che conduceva sulla piattaforma , inciamparono in un cadavere . Io conosco quest' uomo , disse l' amburghese , curvandosi . Forse il soldato che vi ha condotti qui ? chiese Grammont . No , signore , e` Diego Sandorf . Il fiammingo che doveva fare delle preziose rivelazioni al Corsaro ? Si` , signor di Grammont . Aveva ricevuto una stoccata dal capitano . Salirono sulla piattaforma e scesero la stretta gradinata che metteva nell' interno della torre . A mezza discesa trovarono un altro cadavere . Era quello d' un sergente spagnuolo . Ecco qui un altro che ha ricevuto una stoccata in pieno petto , disse Wan Stiller . Il capitano non ha risparmiato nemmeno questo povero diavolo . Giunti in fondo alla scala si trovarono dinanzi alla porta ferrata . Che siano chiusi qui dentro ? si chiese Wan Stiller . Alzo` il fucile che teneva in mano e percosse furiosamente la porta . Questa subito cedette , non essendo stata chiusa internamente . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller , tergendosi colla sinistra alcune gocce di sudore . Non vi e` nessuno qui ! ... L' avete trovato ? chiese in quel momento una voce . Il signor di Grammont e l' amburghese si volsero e videro Morgan il quale scendeva precipitosamente la scala , seguito da alcuni marinai della Folgore . Pare che qui non vi sia piu` il Corsaro , rispose l' amburghese , con voce strozzata . Armo` il fucile e si slancio` risolutamente nella vasta camera , segui`to dal signor di Grammont e da Morgan . Tuoni e uragani ! esclamo` . Il Corsaro e` scomparso ! La caccia all' Alambra In quell' ampio stanzone doveva essere avvenuta una lotta tremenda , disperata . Il pavimento e perfino le pareti erano chiazzate di sangue e qua e la` si vedevano spade e alabarde spezzate , elmetti fracassati , scuri scheggiate , sbarre di ferro contorte e brandelli di stoffa e piume sbrindellate . In un angolo giacevano due cadaveri , col cranio sfondato , in un altro v' era un sergente spagnuolo col petto squarciato o da un formidabile colpo di sciabola o da un colpo di scure e presso la feritoia che guardava verso il mare ve n' erano altri due . L' amburghese ed i suoi compagni , con un solo sguardo si erano accertati che fra quei cadaveri non vi era alcuno degli uomini che cercavano . Che siano stati presi vivi ? si chiese Wan Stiller . Cosa ne dite , signor Morgan ? Io dico che , se sono stati fatti prigionieri , li ritroveremo in qualche torre del castello . In quel momento udirono una voce fioca a mormorare : Da bere ! ... Quella voce era partita dall' angolo piu` oscuro della stanza . Morgan con due salti si era slanciato verso quel luogo . Un altro soldato giaceva dietro ad alcuni barili e ad un vecchio affusto di colubrina . Era un giovane ancora imberbe , dai lineamenti delicati , quasi un ragazzo . Aveva ricevuto un colpo di spada nel fianco destro ed aveva le vesti macchiate di sangue , il quale doveva essergli uscito in gran copia dalla ferita . Vedendo Morgan , aveva subito allungata la destra per impugnare una spada che si trovava a portata della mano . Lascia stare quell' arma , giovanotto , gli disse Morgan . Noi non vogliamo farti alcun male . Non siete voi dei filibustieri ? chiese il giovane soldato con voce fioca . E` vero , pero` non siamo qui venuti per ucciderti . Credevo che voi voleste vendicare il Corsaro Nero . Siamo venuti a cercarlo . E` ormai lontano , mormoro` lo spagnuolo . Cosa vuoi dire ? chiese il signor di Grammont che aveva raggiunto Morgan . Che e` stato condotto lontano . Dove ? Il soldato colla destra indico` la feritoia che guardava verso il mare . Vuoi dire che e` stato imbarcato ? chiese Morgan , impallidendo . Lo spagnuolo fece col capo un cenno affermativo . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller . Spiegati , disse il signor di Grammont , con voce minacciosa . Il soldato cerco` di sollevarsi , mormorando : Da bere ... da bere ... prima ... Wan Stiller si levo` dalla cintura una fiaschetta quasi piena d' acqua mescolata abbondantemente a rhum di Giamaica e la porse al ferito il quale la vuoto` avidamente , intanto che Morgan colla sua fascia di seta gli arrestava il sangue che usciva ancora lentamente dalla ferita . Grazie , mormoro` lo spagnuolo . Potrai ora parlare ? gli chiese Grammont . Ora mi sento meglio . Spicciati , adunque ; io ardo d' impazienza . Come vi ho detto , il Corsaro Nero non si trova piu` a San Giovanni de Luz , disse il ferito . Egli si trova gia` in mare , a bordo d' un vascello spagnuolo , in rotta per Cardenas di Cuba , onde consegnarlo al duca fiammingo . A Wan Guld ! esclamarono i tre filibustieri . Si` , a Wan Guld . Per Plutone e Vulcano ! grido` Morgan . Tu menti , disse Grammont . Quando io assalivo il forte , il Corsaro doveva trovarsi ancora qui . No , signore , rispose lo spagnuolo . E poi a quale scopo mentire ? Non sono io in vostra mano ? Ingannandovi non salverei certamente la mia vita . Eppure qualche ora prima che giungesse la Folgore e che aprisse il fuoco contro il castello , il Corsaro Nero si trovava in questa torre , disse Wan Stiller . Questo e` vero , rispose lo spagnuolo . Si era rinchiuso in questo stanzone assieme ad un marinaio che chiamavasi Carmaux e ad un negro di statura gigantesca . Il nostro primo assalto per impadronirci di loro era andato a vuoto ; quando pero` udimmo le cannonate della Folgore , rinnovammo il tentativo , risoluti ad averli nelle nostre mani . Approfittando d' un passaggio che i filibustieri ignoravano , piombammo alle loro spalle , impegnando un combattimento disperato . Il Corsaro Nero ed i suoi due compagni si difesero terribilmente , uccidendo parecchi dei nostri ; ma finalmente furono oppressi dal numero , disarmati e legati . La Folgore bombardava allora il torrione ed i vostri uomini assalivano i bastioni di ponente ; ci restava pero` libera la via del settentrione . Il governatore , indovinando lo scopo dell' attacco , fece imbarcare i prigionieri su di una scialuppa che si trovava nascosta fra le scogliere , e sotto buona scorta li fece condurre , inosservati , nelle lagune , dinanzi alle quali incrociava un vascello spagnuolo in attesa di nostri ordini . Come sai tu questo ? chiese Morgan . Tutti conoscevano questo progetto del governatore , onde sottrarvi il Corsaro Nero . Il nome di quella nave ? chiese Morgan . L' Alambra . La conosci tu ? Sono venuto nel Messico a bordo di essa . E` una nave da guerra ? E buona veliera anche . Quanti cannoni ? Una decina . La raggiungero` , disse Morgan , volgendosi verso il signor di Grammont . Chiamo` alcuni filibustieri affidando il ferito alle loro cure , poi usci` seguito da Morgan e da Wan Stiller . La notizia che il Corsaro Nero non era stato trovato nel castello si era ormai propagata fra i filibustieri , rendendoli cosi` furiosi da temere che trucidassero tutti i prigionieri spagnuoli . Ci volle tutta l' autorita` di Grammont e di Laurent per frenare la loro collera e impedire un massacro . Le informazioni date dal giovane spagnuolo riuscirono esattissime . Interrogati separatamente numerosi ufficiali , tutti furono concordi nell' affermare che il Corsaro Nero , dopo una lotta tremenda , era stato fatto prigioniero assieme ai due compagni ed imbarcato su di una scialuppa per tradurlo a bordo dell' Alambra . Non vi rimane che una cosa sola da fare , mio caro Morgan , disse il signor di Grammont , volgendosi al luogotenente della Folgore . Prendere il largo senza perdere tempo e dare la caccia al vascello spagnuolo . E` quello che faro` , signore , rispose l' inglese . Dovessi combattere contro l' intera squadra del Messico , io salvero` il cavaliere di Ventimiglia . Metto a vostra disposizione uomini e cannoni . Non ne ho bisogno , signor di Grammont . La Folgore e` armata formidabilmente e montata da centoventi uomini che non temono la morte . Quando prendete il largo ? Subito , signore . Non voglio che quella nave guadagni troppa via . Se giungesse a Cardenas prima di me , pel Corsaro Nero la sarebbe finita , poiche` il duca non lo risparmierebbe . Non mi consolerei giammai che quel valoroso dovesse terminare la sua gloriosa carriera su una forca infame , come i suoi disgraziati fratelli . La Folgore e` buona veliera , signor di Grammont e giungera` prima a Cardenas . Guardatevi dai cattivi incontri . Non temo nessuno . Quando partirete voi , signore ? Non piu` tardi di domani c' imbarcheremo tutti per la Tortue . Abbiamo saputo che un grosso corpo spagnuolo s' avanza a marce forzate per sorprenderci in Vera Cruz e noi non saremo cosi` sciocchi d' aspettarlo . Direte al Corsaro Nero che il sacco della citta` ha fruttato sei milioni di piastre e che altri due ne ricaveremo dal riscatto dei prigionieri . Io serbero` la parte che gli aspetta . Voi sapete che il signor di Ventimiglia non ci tiene al denaro e che la sua parte l' abbandona al suo equipaggio . Addio , Morgan , spero di venirvi incontro piu` tardi . Cuba non e` molto lontana dalla Tortue e dalla punta di Samana . Si strinsero la mano ; poi l' inglese lascio` il forte che i filibustieri stavano saccheggiando e fece ritorno in citta` assieme a Wan Stiller ed a cinquanta uomini della Folgore . Quattro imbarcazioni li aspettavano sul molo . I filibustieri s' imbarcarono e , attraversato il porto , raggiunsero la Folgore che si era messa in panna all' estremita` della gettata , in vicinanza del faro . Appena giunto a bordo , Morgan fece schierare l' equipaggio dicendo : Il nostro capitano e` in mano degli spagnuoli e naviga a quest' ora nel Golfo del Messico per essere consegnato al suo mortale nemico , il duca fiammingo , l' assassino del Corsaro Rosso e del Corsaro Verde . Desidero che voi mi aiutiate nell' impresa difficile che io sto per tentare onde sottrarlo ad una morte certa . Che ognuno faccia il suo dovere d' uomo valoroso . Un grido immenso di furore aveva accolto quel triste annuncio . Andiamo a salvarlo ! urlarono tutti . E` quello che io tentero` , rispose Morgan . Rompete le file e mettiamoci in caccia senza perdere tempo ! Pochi minuti dopo la Folgore si rimetteva alla vela , salutata dagli hurra` dei filibustieri affollati sui torrioni e sui bastioni del forte e da alcuni colpi di cannone . Usciti dal porto , Morgan mise la prora direttamente all' est , per giungere innanzi a tutto al capo Catoche che separa l' Yucatan dalla punta estrema di Cuba . Vi era il pericolo di incontrare in quei paraggi la flotta del Messico o di dare dentro agli incrociatori che vegliavano dinanzi all' Avana , ma Morgan contava sulla velocita` della Folgore per sfuggire l' una e gli altri . Il vento era favorevole ed il mare quasi tranquillo , quindi vi era la speranza di raggiungere in brevissimo tempo le coste della grande isola , la cosi` detta Perla delle Antille , di piombare su Cardenas prima che arrivasse l' Alambra e prepararle un agguato dinanzi al porto . Giungeremo in tempo , disse Morgan a Wan Stiller che lo interrogava . La nave spagnuola non deve avere piu` di ventiquattro ore di vantaggio su di noi , una vera miseria per la nostra Folgore . E quel dannato duca ? Questa volta non ci sfuggira` piu` , Wan Stiller . Dovessi mettere a ferro ed a fuoco tutte le coste settentrionali di Cuba . Ha una fortuna strana quell' uomo . E` gia` la terza volta che il capitano lo tiene sotto la punta della sua spada e che gli sfugge . Si direbbe che e` protetto da Belzebu` . Anche la fortuna si stanchera` di essergli propizia , disse Morgan . Intanto la Folgore , tagliata la grande corrente del Gulf Stream che saliva verso il nord costeggiando le spiagge dell' America Centrale , si era slanciata , leggera come un gabbiano e rapida come una rondine marina , sulle acque del Golfo Campe`che . I marinai , quantunque fossero certi di non scoprire cosi` presto la nave spagnuola che conduceva il loro capitano , si erano messi in sentinella sui pennoni , sulle coffe e sulle crocette , ansiosi di segnalarla . Occhi e cannocchiali scrutavano attentamente l' orizzonte cercando un punto bianco o nero che indicasse la presenza dell' Alambra . Vane ricerche pero` , perche` la notte scese senza che alcun vascello si fosse scoperto in alcuna direzione . Morgan , da uomo prudente , non accese i fanali regolamentari . L' equipaggio dell' Alambra avrebbe potuto vederli , sospettare la presenza di qualche nave lanciata sulle loro tracce e cambiare rotta . L' indomani ancora nulla di nuovo e nemmeno nei giorni seguenti , non ostante l' attenta vigilanza dei marinai . Era forse la nave avversaria salita molto al nord per ingannare gli inseguitori od invece era scesa molto al sud , tenendosi presso le coste ? Comunque fosse , la Folgore giunse al capo Catoche senza averla veduta . La traversata dello stretto di Yucatan si compi` senza cattivi incontri e venti ore dopo , spinta da un fresco vento dell' ovest , la nave corsara toccava il capo S . Antonio che e` il piu` occidentale dell' isola di Cuba . Proprio da quel momento percio` dovevano cominciare i veri pericoli e che si doveva raddoppiare la vigilanza a bordo della Folgore . Le coste settentrionali dell' isola anche in quell' epoca erano molto frequentate dalle navi spagnuole , anzi i governatori dell' Avana mantenevano continuamente una flottiglia nei dintorni della capitale per impedire qualsiasi colpo di mano da parte dei filibustieri . Quindi Morgan , stabili` una guardia permanente sulle coffe , composta di alcuni gabbieri muniti di cannocchiali di lunga portata , fece spiegare quanta piu` tela pote` , compresi i coltellacci e gli scopamari , fece caricare le artiglierie e si getto` risolutamente verso il nord est per passare al largo dei paraggi frequentati dalle navi nemiche . Fu una corsa splendida , meravigliosa , condotta con somma perizia da quell' abile luogotenente , che doveva piu` tardi acquistarsi una cosi` grande fama e come marinaio e come condottiero . La Folgore , carica di vele fino ai contropappafichi , non ostante la violenza dei colpi di vento che sono sovente cosi` pericolosi anche per le navi meglio equilibrate , passo` quasi inosservata dinanzi agli incrociatori che stazionavano a guardia dell' Avana , sfuggendo lestamente alla caccia datagli da una nave d' alto bordo , rimasta ben presto indietro . Due giorni dopo Morgan piegava bruscamente verso il sud , mettendosi in panna a meno di tre miglia da Cardenas , quasi all' entrata dell' ampia baia formata dai capi Hicanos e Cruz del Padre . La prudenza lo consigliava a non accostarsi troppo alle spiagge , onde non farsi sorprendere e bloccare da navi provenienti dal largo . Si tratta ora di sapere se l' Alambra e` gia` entrata nel porto o se si trova ancora in mare , disse Morgan all' amburghese che lo interrogava . Io ho un bel guardare , signor luogotenente , rispose Wan Stiller , ma non mi riesce di scorgere alcuna nave nella baia . Siamo troppo lontani e la costa e` cosi` sinuosa che riesce difficile a poterle scoprire . E come faremo noi a sapere se l' Alambra si trova qui ? Si fa una visita alla cittadella , rispose Morgan con voce tranquilla . E gli spagnuoli ? Si dice che vi siano anche dei fortini ben armati qui . Si evitano . In qual modo signore ? Sono le sette , disse Morgan , guardando il sole prossimo a tramontare dietro il Pan de Matanzas , enorme cono roccioso che giganteggiava isolato verso l' ovest . Fra un' ora le tenebre piomberanno ed il mare diventera` color dell' inchiostro . Chi potra` vedere una scialuppa ? Andremo a visitare Cardenas in una barca ? Si` , tu andrai a terra , mio bravo amburghese . E cosa dovro` fare ? Interrogare qualcuno per sapere se Wan Guld e` ancora qui e vedere se l' Alambra si trova in porto . Vado a fare i miei preparativi , signore . Affrettati : la nave che cerchiamo puo` giungere qui da un momento all' altro . Mentre l' amburghese sceglieva i suoi uomini che dovevano accompagnarlo in quella pericolosa spedizione , il sole scompariva rapidamente dietro al Pan de Matanzas e le tenebre cominciavano a calare . L' oscurita` era appena scesa che gia` l' amburghese abbandonava il ponte della nave , seguito da otto uomini , scelti fra i piu` coraggiosi ed i piu` abili rematori dell' equipaggio . Una baleniera , scialuppa rapidissima , stretta di fianchi e molto leggera , era stata gia` calata in mare , a tribordo della Folgore . Mi raggiungerai al capo Hicanos , disse Morgan , che si era curvato sul bordo . Sii prudente e bada di non farti cogliere . Lascero` in pace gli spagnuoli , rispose l' amburghese . Si sedette a poppa , alla barra del timone e fece segno ai rematori di prendere il largo . La Folgore intanto si era rimessa al vento e correva gia` verso il capo Hicanos , essendo da quella parte che doveva giungere l' Alambra , ammesso che non fosse gia` entrata in porto . La baia di Cardenas e` una delle piu` ampie che si trovano nella grande isola di Cuba . Essa e` formata da due lunghissime penisole che si estendono per parecchie miglia verso il settentrione , collegandosi quasi a varii gruppi d' isolette le quali , molto opportunamente , fanno argine all' irrompere dei marosi . Proprio all' estremita` meridionale che si trova la cittadella di Cardenas . In quei tempi pero` non aveva l' importanza che ha oggidi` , non consistendo che in un gruppo di abitazioni ed in parecchie raffinerie di zucchero difese da due fortini di legno . Serviva pero` di stazione alle navi costiere , trovandosi a non molta distanza dall' Avana e quasi di fronte alla Florida , allora colonia spagnuola . La scialuppa , protetta dalle tenebre , attraverso` velocemente la baia in quel momento deserta e ando` ad approdare al molo , senza che nessuno l' avesse scorta . La prima cosa che i filibustieri videro fu una grossa nave a tre alberi , una fregata a giudicarla dalla forma , ancorata di fronte alla cittadella . Aveva le vele imbrogliate , come se aspettasse l' alta marea od il vento favorevole per prendere il largo . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller , scorgendola . Se la Folgore entrava in porto , trovava del pane pei suoi denti . Cosa fa qui questa nave ? Mio caro amburghese , disse un marinaio che gli sedeva vicino , mi nasce un sospetto . Quale , Martino ? Che gli spagnuoli ci aspettino qui ! E` la presenza di questa nave che te lo fa supporre ? Si` , Wan Stiller . Ebbene , vuoi che te lo dica , Martino ? Io sono del tuo parere . In tal caso qualcuno avra` avvertito il governatore dell' Avana che il Corsaro Nero e` stato catturato , disse un altro marinaio . Certo , rispose Wan Stiller . In quale modo ? Non vi puo` essere che una sola supposizione . Ossia ? Che l' Alambra sia appoggiata all' Avana . E che invece di quella nave il governatore abbia mandato qui questo vascello ? Si` , rispose l' amburghese . Brutto affare per noi , disse Martino . Appureremo pero` subito se i nostri sospetti sono giusti . Vedo una barca di pescatori che si accosta alla riva . Andremo ad abbordarla ? Si` , rispose Wan Stiller , con voce decisa . Badate pero` che non vi sfugga ne` una parola italiana , ne` francese od inglese . Noi dobbiamo farci credere spagnuoli che vengono dall' Avana o da Matanzas . Acqua in bocca a tutti , disse Martino . Lasceremo parlare te solo , che parli lo spagnuolo come un vero castigliano . La barca da pesca , che doveva essere entrata in porto dopo il tramonto , non era lontana piu` di quattrocento metri e manovrava in modo da passare fra il vascello e la baleniera . Era un piccolo veliero ad un solo albero , sostenente una gran vela latina al pari delle orche della Spagna settentrionale e non doveva essere montato da piu` di una mezza dozzina di pescatori . Wan Stiller , che desiderava abbordarlo prima che toccasse terra , gli taglio` abilmente la via , intimando all' equipaggio di mettersi in panna , ossia attraverso il vento . Vedendo che la baleniera era montata da uomini armati , i pescatori non esitarono ad obbedire , credendo probabilmente d' aver da fare con marinai appartenenti alla nave d' alto bordo . Cosa desiderate , signor comandante ? chiese il timoniere del piccolo veliero , gettando una fune onde la baleniera potesse ormeggiarsi . Venite dal largo ? chiese l' amburghese cercando di sopprimere l' accento tedesco . Si` , comandante . Avete incontrato nessuna nave ? Ci e` sembrato d' aver scorto un vascello verso il capo Hicanos . Da guerra ? Almeno ci parve tale , rispose il pescatore . A quanti alberi ? A due . Hanno veduto la Folgore , penso` l' amburghese , facendo una smorfia . Poi aggiunse a voce alta : Non deve essere quello che aspettiamo . Conoscete l' Alambra ? La corvetta ? Si` , disse Wan Stiller . E` stata qui qualche volta . Non e` ancora giunta ? Nessuno l' ha veduta . Ed il duca Wan Guld e` ancora qui ? E` sempre a bordo di quella fregata , ma ... non appartenete a quella nave ? Noi siamo giunti or ora da Matanzas con ordini di quel governatore per S . E . il duca . Lo troverete a bordo . Credevo che quella fregata fosse gia` partita . Sta completando le sue provviste dovendo recarsi alla Florida e poi si dice che attenda una nave che e` gia` stata segnalata dal governatore dell' Avana . Sara` l' Alambra . Io non ve lo posso assicurare signore , ma puo` darsi che sia proprio quella . Si dice che conduca un capo filibustiero molto famoso . Tuoni d' Amburgo ! mormoro` Wan Stiller . Grazie , buona notte . Vado ad abbordare la fregata . Lascio` andare la gomena e mentre il piccolo veliero riprendeva la corsa , dirigendosi verso il molo , la baleniera viro` sul posto , mettendo la prora in direzione della fregata . Non era che una semplice mossa eseguita per ingannare i pescatori , non avendo l' amburghese alcuna intenzione di mostrarsi all' equipaggio spagnuolo di quel colosso . Quando vide che i pescatori si erano ormai ormeggiati al molo , torno` a virare di bordo e si diresse verso il capo Hicanos dove l' attendeva la Folgore . Arrancate a tutta lena , diss' egli ai suoi uomini . Noi stiamo per giuocare una carta disperata . La baleniera correva come una focena , balzando agilmente sopra le onde che entravano attraverso gli isolotti sparsi all' imboccatura del porto . I marinai , consapevoli del grave pericolo che correva il loro comandante , facevano sforzi prodigiosi , tendendo i muscoli in modo da far quasi scoppiare la pelle delle loro braccia . I colpi di remo si succedevano affrettati , perfettamente regolari pero` , poiche` se quegli uomini erano i piu` famosi bersaglieri del mondo erano pure abilissimi canottieri . Non erano ancora trascorsi tre quarti d' ora , da che l' amburghese aveva interrogati i pescatori , che gia` la baleniera giungeva presso l' estremita` della penisola che forma il capo Hicanos . La Folgore era la` , in panna , sorvegliando l' entrata del porto , colla prora volta a ponente , come se si preparasse a correre incontro al suo signore ad aprirgli la prigione con un tremendo colpo di sperone . Ohe , una gomena ! grido` l' amburghese . Notizie buone ? grido` Morgan che si era curvato sul bordo . Preparatevi a partire , signore , rispose l' amburghese . Stiamo per venire presi fra due fuochi . La Folgore fra due fuochi Mentre Morgan , senza attendere maggiori schiarimenti , dava ordine di mettersi immediatamente alla vela e di mettere la prora verso Matanzas , l' amburghese ed i suoi uomini salivano rapidamente a bordo . La baleniera fu subito issata coi paranchi e saldata alle grue di cappone . Gravi notizie dunque ? chiese Morgan conducendo l' amburghese sul ponte di comando . Il duca sa gia` che il Corsaro e` a bordo dell' Alambra , signore , disse Wan Stiller . Me l' ero immaginato . E dove si trova quella nave ? Ha appoggiato sull' Avana , non puo` quindi tardare a giungere . L' assaliremo subito . Non in queste acque , signore . Il duca e` a bordo d' una fregata . Ecco una notizia che mi da` molto fastidio . Due navi ed il cavaliere da salvare ! ... Un' impresa difficile . Corriamo verso l' Avana , signore . Prima che la fregata si muova noi avremo gia` liberato il capitano . Morgan imbocco` il porta voce e comando` : Accendete i fanali e due gabbieri sulle crocette . Quindi scese sul cassero e si mise a fianco del pilota per dirigere personalmente la nave , sapendo che la costa era sparsa di numerose isolette e di banchi di sabbia molto pericolosi . Il vento era favorevole tanto per la Folgore quanto per una nave che fosse partita dall' Avana , soffiando dal sud . Morgan , superata la punta d' Hicanos , diresse la Folgore verso ponente , in modo pero` da poter passare dinanzi a Matanzas , potendosi dare il caso che l' Alambra , per tema di essere segui`ta da qualche nave filibustiera , si fosse rifugiata in quel porto in attesa dell' alba . Speriamo che non vi sia , disse Morgan a Wan Stiller , il quale lo aveva raggiunto . Mi spiacerebbe dare battaglia sotto la costa ed a cosi` breve distanza dall' Avana e da Cardenas . I colpi di cannone metterebbero in allarme tutte le guarnigioni e potrebbe giungerci addosso una squadra intera . Credete che sospettino la nostra presenza in queste acque ? Non ancora , rispose Morgan . Abbiamo fatto un viaggio rapidissimo e senza aver destato sospetti . Io sono convinto che ci credono ancora nel Golfo di Campe`che e che ... La frase gli fu tagliata da una voce che partiva dalla crocetta dell' albero maestro : Badate ! aveva gridato il gabbiere di guardia . Fanali dinanzi a noi ! Morte e sangue ! esclamo` Morgan , balzando verso la murata . Sarebbero i fanali dell' Alambra ! ... E non siamo che a tre miglia da Cardenas ! esclamo` l' amburghese , impallidendo . Mi pare gia` di vedere la fregata alle nostre spalle . Scorgi la nave ? grido` Morgan , imboccando il porta voce . Si` , vagamente , rispose il gabbiere . Esce da Matanzas ? No , mi pare che venga da ponente . E si dirige qui ? Punta verso Hicanos . Allora non puo` essere che l' Alambra , disse Morgan , coi denti stretti . Non lasciamola entrare in Cardenas o avremo addosso due navi invece d' una , disse Wan Stiller . La costringero` a prendere il largo , disse Morgan con voce risoluta . La fregata ci sarebbe di troppo in questo momento . Imbocco` nuovamente il porta voce , gridando : Ai pezzi gli artiglieri e gli altri a posto di combattimento . Respinse il pilota ed afferro` la ribolla del timone , mentre gli artiglieri accendevano le micce , gli archibugieri si disponevano dietro alle murate , sul castello di prora e sulle coffe e gli uomini della manovra ai bracci delle vele e sui pennoni . I due fanali , avvertiti dal gabbiere dell' albero maestro , si cominciavano a discernere anche dal ponte della Folgore : risaltavano nettamente sul fondo tenebroso dell' orizzonte , riflettendosi in acqua con tremolii vaghi che ora s' allungavano come se dovessero toccare il fondo del mare e che ora s' accorciavano . Dalla loro direzione , si capiva anche a prima vista che quella nave cercava di avvistare il capo Hicanos per entrare poi in Cardenas . La vedi ? chiese Morgan a Wan Stiller . Si` , rispose l' amburghese . Se fossi certo di aver da fare coll' Alambra non esiterei un momento ad assalirla . E la fregata ? Siamo ancora troppo vicini a Cardenas , signore . Allora accontentiamoci di darle la caccia . All' alba vedremo cosa ci converra` di fare . Morgan spingeva la Folgore verso la costa , stringendo il vento piu` che poteva , onde impedire alla supposta corvetta di virare di bordo e di rifugiarsi nel vicino porto di Matanzas . Gli era necessario che si allontanasse da quelle spiagge per poterla piu` tardi catturare fuori di portata dalla nave di Wan Guld . Uomo valentissimo in cose di mare , Morgan si teneva quasi certo della riuscita . Lascio` che la Folgore continuasse la sua corsa fino all' altezza di Matanzas , poi virando bruscamente di bordo mosse velocemente , con vento in poppa , addosso alla nave segnalata , minacciandole il fianco . Quella manovra , molto sospetta , doveva aver allarmato gia` gli spagnuoli . Temendo gia` la comparsa dei filibustieri , appena si avvidero che la Folgore mostrava l' intenzione di abbordarli , non esitarono piu` a mettere la prora al nord , unica via di scampo che oramai rimanesse loro . Morgan aveva operato in modo da impedire loro di retrocedere verso Matanzas e di rifugiarsi in Cardenas . Avendo tutto il vento in favore , poteva ormai tagliare la via verso ponente e levante . La nave spagnuola pero` , anche fuggendo , aveva sparato un colpo in bianco per intimare alla filibustiera di fermarsi e di farsi conoscere . Che nessuno risponda ! comando` Morgan . Fuori gli scopamari ed i coltellacci e diamole vigorosamente la caccia . La spagnuola vedendo che la Folgore non obbediva all' intimazione , anzi che cercava di stringerla da vicino , lancio` in aria due razzi e poi diede fuoco ai suoi otto pezzi d' artiglieria . Quella scarica simultanea non poteva avere che uno scopo solo , trovandosi la Folgore ancora fuori di portata dai proiettili : avvertire la guarnigione di Cardenas e la fregata del pericolo che correva e revocare aiuto . Il rimbombo di quegli otto pezzi doveva infatti udirsi non solo al di la` della punta di Hicanos , bensi` anche a Matanzas e forse piu` lontano ancora . Morgan aveva mandato un grido di gioia . Il Corsaro e` a bordo di quella nave ! Si` , disse l' amburghese che alla luce dei lampi aveva potuto scorgere sufficientemente la nave . E` la corvetta ! Non ci sfugge piu` . Ma ci ha segnalati , signore . A momenti avremo alle spalle la fregata di Wan Guld . Daremo battaglia ad entrambe , se sara` necessario . Uomini del mare ! ... Il Corsaro e` la` ... Andiamo all' abbordaggio ! Un urlo immenso s' alzo` a bordo della filibustiera : Viva il Corsaro ! ... Andiamo a salvarlo ! L' Alambra , poiche` non v' era piu` alcun dubbio che si trattasse veramente di quella nave , fuggiva a tutte vele sciolte verso il nord , come se avesse intenzione di cercare un rifugio in mezzo alle innumerevoli isole e isolette che fanno argine alla Florida . Sapendosi molto meno armata della Folgore e anche meno solida , non aveva osato impegnare la lotta , dubitando forse del pronto intervento della fregata . Era d' altronde una nave dotata di eccellenti qualita` nautiche e d' una tale velatura , da poter gareggiare colle piu` rapide navi del golfo del Messico . Morgan si era subito accorto che aveva a che fare con una vera nave da corsa , poiche` la Folgore , quantunque avesse spiegate tutte le sue vele , perfino i coltellacci e gli scopamari , non era riuscita , almeno di primo slancio , a guadagnare via sull' avversaria . Morte e sangue ! esclamo` . Ecco una nave che ci fara` correre per bene e che non si lascera` raggiungere cosi` facilmente . Ma bah ! la nostra Folgore finira` per prenderla ! Lo sparviero avra` ben presto ragione della rondine marina ! Abbiamo trovato pane pei nostri denti , signore , disse Wan Stiller . La filibustiera seguiva gia` con poco vantaggio l' Alambra , che correva sempre verso il nord . Tuoni d' Amburgo ! ... esclamo` qualche ora dopo Wan Stiller . Dei punti luminosi ? Si` , signor Morgan . Dove ? In direzione di Cardenas . Fulmini ! E` la fregata che si prepara a darci la caccia ! Udite ? In lontananza si era udita una cupa detonazione prodotta da qualche grosso pezzo d' artiglieria . Bisogna aumentare la corsa o domani noi ci troveremo fra due fuochi , disse Morgan . Abbiamo spiegate tutte le vele , signore . Fa' spiegare qualche fiocco sul bompresso e qualche straglio fra il maestro ed il trinchetto . Il posto non manchera` . Proviamoci signore , disse l' amburghese scendendo in coperta . Mentre i filibustieri tentavano di aggiungere nuove vele alla loro nave , l' Alambra continuava a fuggire mantenendo vittoriosamente la distanza . Non aveva che un paio di miglia di vantaggio , ma tale distanza era sufficiente per mantenersi fuori del fuoco nemico , non avendo le artiglierie usate in quell' epoca l' immensa portata di quelle d' oggi . Il suo comandante non aveva fatto alcun tentativo per piegare verso le coste di Cuba e cercare un rifugio in qualche porto . Comprendendo che cambiando rotta avrebbe perduto il vantaggio del vento , sia pure per pochi minuti , aveva continuata la sua corsa verso il nord . Probabilmente aveva il suo scopo per mantenere quella direzione . Sapendo che il duca aveva divisato di recarsi in quei paraggi per cercare la giovane fiamminga , aveva presa quella direzione colla speranza di venire , presto o tardi , raggiunta dalla fregata e di prendere i filibustieri fra due fuochi . Morgan , furioso di veder la Folgore tenuta in scacco da quella corvetta , mentre aveva creduto di poterla subito abbordare e di costringerla a rendere il Corsaro , si sfogava con terribili minacce . Anche i suoi uomini erano diventati furibondi . Ingiuriavano la spagnuola , prorompevano in minacce , spiegavano nuovi velacci che aggiungevano alle estremita` dei pennoni e di quando in quando , impotenti a frenarsi , facevano qualche scarica . Guai se in quel momento fossero venuti all' abbordaggio ! Morte e sangue ! esclamo` Morgan , volgendosi verso l' amburghese che non lo lasciava un solo momento . E` incredibile ! La nostra Folgore non riesce a spuntarla ! Pure , signore , mi sembra che qualche cosa abbiamo guadagnato , disse Wan Stiller . Gettate il loch ! grido` Morgan . Il mastro d' equipaggio aiutato da due marinai getto` a poppa la funicella , trattenuta subito da un pezzo di legno quasi triangolare e la lascio` filare contando i nodi , mentre uno dei suoi aiutanti rovesciava le due fialette di vetro contenenti la finissima sabbia , l' antico orologio , ma ridotto a minime proporzioni . Stop ! grido` il marinaio , quando tutta la sabbia fu passata . Quante miglia ? chiese Morgan al mastro , che contava i nodi della funicella . Undici , signore . Una bella velocita` in fede mia , disse l' amburghese . Quella corvetta fila bene . Troppo bene , rispose Morgan . Ci tiene in iscacco . E la fregata ? Vedo ancora i due punti luminosi , ma e` ancora ben lontana . Ohe ! Badate ai banchi ! ... Due uomini a prora e pronti a scandagliare , e quattro gabbieri sulle crocette ! Le due navi che da sei ore correvano con velocita` straordinaria , si trovavano gia` nei pericolosi paraggi dello stretto della Florida . In quell' ampio canale , percorso dalla corrente del Gulf Stream , si trovano moltissime isole ed isolette ed anche grandi banchi di sabbia , i quali rendevano la navigazione difficilissima . Ve ne son disseminati dappertutto , formando come un' immensa barriera , la quale descrive un ampio semicerchio attorno alle coste meridionali della Florida e lascia solamente pochi passaggi . Gia` le scogliere di Double Headed e quelle di Elbom erano comparse ad oriente delle due navi , mostrando minacciosamente le loro sponde rocciose , dirupate e difese da file di scoglietti , contro i quali si frangeva , con molto impeto , la grande corrente del Golfo . Morgan , avendo osservato che l' Alambra aveva cercato di accostarsi a quegli isolotti , per un momento aveva avuto il sospetto che , disperando di sfuggire alla caccia , il suo comandante avesse avuto l' intenzione di fracassare la nave in mezzo a quelle rocce o che vi cercasse qualche passaggio pericoloso , per mandare in secco la Folgore . Lo spagnuolo pero` , dopo di aver costeggiato per due o tre gomene le isolette di Elbom , aveva rimessa la prora verso il nord , dirigendosi verso le isole dei Pini . Quella manovra , non seguita dal furbo filibustiere , aveva permesso alla Folgore di guadagnare duecento metri sulla nave avversaria . Non era gran cosa , pure non era nemmeno una distanza disprezzabile , poiche` col vantaggio acquistato durante quelle otto ore di caccia accanita , la filibustiera si trovava gia` a portata di cannone . Fra qualche ora le palle dei nostri pezzi da caccia cadranno sulla coperta dell' Alambra , disse Morgan , a cui nulla sfuggiva . Noi saluteremo l' alba bombardando la spagnuola . Ed io non vedo piu` i fanali della fregata , signore , disse Wan Stiller . Li avra` spenti per ingannarci . Lo credete , signor Morgan ? Il duca non ci lascera` ; te lo assicuro . Quel volpone si sara` gia` accorto d' aver da fare con noi e non ci lascera` tranquilli . E glielo daremo , e` vero signore ? Ecco che siamo a tiro della spagnuola : artiglieri , pronti ai vostri pezzi ! ... La musica comincia ! Purche` le nostre palle non uccidano i nostri , signore . Non temere , amburghese , disse Morgan . I nostri cannonieri hanno gia` ricevuto l' ordine di non far fuoco che contro l' alberatura . Arrestata la nave , andremo all' abbordaggio . E tanto piu` presto l' abborderemo meglio sara` per noi , disse l' amburghese , il quale osservava il cielo con inquietudine . Il tempo accenna a cambiare , signore , e le burrasche che imperversano in questi paraggi fanno paura ai piu` audaci marinai . Me ne sono accorto , rispose Morgan . Il mare accenna a montare ed il vento tende a girare all' est . Nell' Atlantico deve fare tempesta . I due lupi di mare non s' ingannavano . Oltrepassate le isole di Headed , le due navi cominciarono ad incontrare le prime ondate che venivano dall' oceano . Trovando resistenza nella corrente del golfo , la quale , come si disse , sbocca nell' Atlantico seguendo le coste meridionali della Florida , quei marosi rimbalzavano furiosamente , provocando controondate pericolose . Anche il vento comincio` ad aumentare , sibilando fra l' attrezzatura , e sbatacchiando fortemente le vele . Con un salto improvviso era girato dal sud all' est , prendendo le due navi di traverso ed abbattendole sul tribordo in causa dell' immensa superficie di tela spiegata . Non vi era un momento da perdere . Morgan , che non voleva compromettere la sua nave , fece chiudere i pappafichi e i contropappafichi , ammainare coltellacci e scopamari e prendere terzaruoli sulle vele basse . La corvetta d' altronde aveva eseguita l' identica manovra , anzi per maggior precauzione aveva imbrogliate anche le due rande . Facciamo attenzione , disse Morgan al pilota , che aveva ripreso il suo posto alla ribolla del timone . Qui si sta giuocando non solo la nostra pelle bensi` anche la Folgore : Se ci coglie la tempesta in mezzo a tutte queste scogliere , non so come potremo cavarcela . Signore , disse Wan Stiller , l' Alambra si getta fra le isole . Mille morti ! ... Dove vuole condurci quella dannata nave ? grido` Morgan . E rivedo i fanali della fregata , signore . Ancora ! In quel momento due lampi balenarono sulla coperta dell' Alambra e si udi` in alto il rauco sibilo dei proiettili . Pochi istanti dopo , in lontananza , rimbombo` cupamente una detonazione . E` la fregata che risponde , disse Morgan , torcendosi rabbiosamente la barba . Se fra un' ora non abbordiamo l' Alambra per noi sara` finita . La vendetta di Wan Guld Se la nave spagnuola si trovava a mal partito , essendo ormai sotto il tiro della filibustiera , nemmeno i corsari si trovavano in un letto di rose . Coll' uragano che s' avanzava rapidamente dall' Atlantico , colle rocce , le isole , gli isolotti ed i banchi che si succedevano senza interruzione a destra , a sinistra e dinanzi , e con quelle due navi cosi` vicine , correvano pericolo di trovarsi da un momento all' altro in condizioni estremamente pericolose . La corvetta poteva arrestarsi , far fronte al nemico che la inseguiva e tener fors' anche duro fino all' arrivo della fregata , la quale ormai aveva segnalata la sua presenza con quegli spari . Le onde , che ingrossavano a vista d' occhio e che diventavano sempre piu` impetuose presso le isole , dovevano favorirla , rendendo difficile l' abbordaggio . Morgan aveva subito compreso il pericolo ed indovinato l' audace disegno del comandante spagnuolo . Sali` sulle griselle dell' albero maestro , spingendosi fino sulle crocette e guardo` attentamente verso il sud . In quella direzione gia` lampeggiava ed il tuono rombava cupamente , propagandosi fra le procellose nubi . I fanali della fregata scintillavano sul fosco orizzonte , ma non si poteva giudicare con esattezza a quale distanza si trovava la nave . Aspettiamo un lampo , mormoro` . Poi prenderemo una decisione . Attese alcuni minuti , tenendosi stretto alle funi per resistere alla furia del vento ed alle scosse che subiva l' albero , finche` un gran lampo che divise le nubi come una immensa scimitarra , facendo scintillare il mare fino agli estremi limiti dell' orizzonte , gli permise di distinguere la fregata . E` a otto miglia per lo meno , disse . Prima che sia qui impieghera` un' ora , e in sessanta minuti si possono fare molte cose . Discese rapidamente , si slancio` sul ponte di comando ed imboccato il porta voce per dominare meglio il fragore delle onde , tuono` : Fuoco di bordata ! ... Pronti per l' abbordaggio ! Un grido di gioia irruppe da tutti i petti , a quel comando lungamente atteso . In un baleno tutti i filibustieri presero i loro posti di combattimento , mentre gli artiglieri puntavano i loro pezzi . La corvetta allora non si trovava che a sei o settecento metri dalla Folgore e stava per virare di bordo , onde evitare l' isola del Piccolo Pino che le si mostrava a tribordo . Subito i due grossi cannoni da caccia della filibustiera avvamparono con un accordo ammirabile , prendendo la nave avversaria di traverso e sfondando le murate di babordo e di tribordo . Piu` alto , nell' alberatura ! grido` Morgan che alla luce d' un lampo aveva potuto constatare gli effetti di quella prima scarica . La corvetta , solamente danneggiata nella sua opera morta , viro` di bordo quasi sul posto e rispose con una bordata dei suoi quattro pezzi di tribordo , colpendo la filibustiera presso la linea di galleggiamento . Ah ! Si risponde vigorosamente ! esclamo` Morgan . L' uragano , quasi fosse geloso di quel combattimento , entrava in lizza a sua volta con grande sfoggio di lampi e di tuoni . Il vento , scatenatosi quasi improvvisamente , cominciava a ruggire tremendamente , spingendo addosso alle navi vere trombe d' acqua . Corsari e spagnuoli pero` pareva che non si preoccupassero gran che dell' uragano . Erano intenti a rovinarsi le navi per poi distruggersi da vicino . In mezzo ai tuoni assordanti , fra le onde che scuotevano sempre piu` impetuosamente le navi , in mezzo all' acqua che cadeva a torrenti sulle tolde , combattevano con rabbia estrema , cannoneggiandosi furiosamente . La corvetta , inferiore per artiglierie , si difendeva disperatamente , ma aveva la peggio . I pezzi da caccia della filibusteria , abilmente maneggiati , la coprivano di ferro , sfondandole i madieri , fracassandole le murate e le imbarcazioni , crivellandole il cassero ed il castello di prora e recidendole pennoni , vele e cavi in gran numero . I filibustieri , ansiosi di abbordarla , non le lasciavano un momento di tregua , ed infuriavano maggiormente , risoluti ad impadronirsene , prima che giungesse la fregata del duca fiammingo . Dieci minuti dopo con una bordata le fracassavano l' albero maestro , arrestandola nel bel mezzo della sua corsa . La caduta di quel colosso , spaccato quasi alla base da una palla da trentasei , sposto` bruscamente il suo equilibrio , facendola inclinare sul tribordo . Era il momento atteso da Morgan . All' abbordaggio ! grido` . Fuori i para bordi ! Mentre i marinai gettavano lungo i fianchi delle enormi palle di canape intrecciato per ammorzare l' urto , Morgan formo` la colonna d' assalto coi fucilieri e con parte degli artiglieri , concentrandola sul castello di prora e sul cassero . La corvetta , non piu` guidata , andava attraverso alle onde minacciando di arenarsi sui banchi dell' isola del Piccolo Pino . Il suo equipaggio non aveva pero` rinunciato alla difesa e continuava a sparare i pezzi della batteria . Attenti ! grido` ad un tratto Morgan , che aveva presa la ribolla del timone . Fermi in gambe ! La Folgore , quantunque fortemente scrollata dalle onde , s' avvicinava alla povera corvetta , la quale ormai si trovava impotente a sfuggirle . Alle scariche degli spagnuoli rispondevano i due cannoni da caccia della coperta i quali tiravano a mitraglia , spazzando la nave da prora a poppa . Ad un tratto avvenne un urto spaventevole . La Folgore aveva cacciato il suo bompresso fra le sartie di trinchetto della nave nemica , poi , sospinta dall' onda , l' aveva investita con tale violenza da fracassarle parecchi madieri di babordo . Mentre i gabbieri lanciavano i grappini d' abbordaggio per stringere le due navi ed evitare nuovi urti , Morgan alla testa dei fucilieri si era gia` slanciato sulla tolda dell' Alambra , urlando : Arrendetevi ! Gli spagnuoli irrompevano allora in coperta , salendo dalle batterie . All' intimazione del filibustiere , rispondono con un urlo di guerra : Viva la Spagna ! ... Avanti ! grida Morgan . I filibustieri accorrono da tutte le parti . Scendono dal cassero , si slanciano dal castello di prora , si calano dai paterazzi e dalle sartie , piombano dai pennoni di trinchetto e di maestra . In mezzo alla pioggia che si rovescia sulle due navi , fra gli urti , i cozzi violenti , i muggiti orrendi delle onde e gli scrosci assordanti delle folgori , s' impegna una lotta atroce . L' acqua si mescola al sangue e scorre fra i piedi dei combattenti , sfuggendo a stento fra i crepacci delle murate . L' urto dei filibustieri e` stato cosi` impetuoso , da costringere gli spagnuoli , assai inferiori di numero , a ripiegarsi confusamente verso il castello di prora dove hanno piazzato un cannone . Mentre i suoi uomini si preparano ad espugnare quel posto , Morgan , seguito dall' amburghese e da alcuni fidi , si slancia verso il cassero lasciato libero dal nemico . Con pochi colpi di scure sfonda la porta del quadro e si precipita giu` dalla scala , gridando : Cavaliere ! ... Signor di Ventimiglia ! ... Una voce a lui ben nota echeggia dietro la porta d' una cabina . Per centomila diavoli ! Siete voi , signor Morgan ? Carmaux ! esclamo` l' amburghese , scagliandosi contro la porta con tale furia da sfondarla di colpo . Adagio , amici , grida Carmaux . Dov' e` il capitano ? chiese Morgan . Nella cabina vicina assieme a Moko . Liberi ? Legati , signore . Mentre alcuni marinai liberavano Carmaux , Morgan e gli altri sfondavano la porta della cabina attigua . Il Corsaro e Moko giacevano al suolo strettamente legati ed attaccati ad un grosso anello di ferro . Il signor di Ventimiglia aveva mandato un grido : I miei uomini ! ... Presto , cavaliere , disse Morgan . Stiamo per venire assaliti da una fregata ! E questa nave ? E` ormai conquistata . E la mia Folgore ? Puo` ancora sostenere una seconda lotta . Datemi una spada ! Eccovi la mia , signore , disse Morgan . Venite ! ... Mostreremo agli spagnuoli come sanno combattere i filibustieri ! Il signor di Ventimiglia si slancio` sulla scala balzando sul cassero . A me , uomini del mare ! tuono` . Un urlo uscito da cento petti vi rispose : Viva il capitano ! La battaglia era finita a bordo della corvetta . Gli spagnuoli , impotenti a resistere al formidabile assalto dei filibustieri , s' erano arresi deponendo le armi . Se la nave era stata conquistata , il pericolo non era pero` cessato per la Folgore . La fregata del duca s' avanzava minacciosa , sormontando le onde che l' assalivano da tutte le parti . Quella massa enorme , colla sua immensa alberatura , faceva impressione alla livida luce dei lampi . Il Corsaro Nero non era pero` uomo da lasciar tempo ai suoi uomini d' impressionarsi . Abbandonate la corvetta ! tuono` . Ed i prigionieri ? gridarono alcuni marinai . Abbandonateli al loro destino : la nave sta per rompersi sulle scogliere . In ritirata ! grido` Morgan . I filibustieri non esitano piu` . Gettano in mare le armi cedute dagli spagnuoli , inchiodano i pezzi d' artiglieria onde renderli inservibili , spezzano a colpi di scure la ribolla del timone e , tagliati i grappini d' abbordaggio , si rovesciano a bordo della Folgore . Ai bracci delle manovre ! grida il Corsaro . Pronti a virare ! La Folgore abbandona la corvetta nel momento in cui la poppa di questa va a infrangersi contro una scogliera . Ai vostri pezzi ! comanda il Corsaro . La filibustiera , tornata al vento , si slancia verso la costa settentrionale dell' isola per fuggire nel canale che bagna le coste della Florida , ma il Corsaro s' accorse che ormai era troppo tardi per eseguire quella manovra . La fregata aveva gia` superata la punta del Pino e piombava addosso alla povera filibustiera , favorita dal vento e anche dalle onde . Signore , disse Morgan , che si teneva presso il Corsaro . E` impossibile prendere il largo . Lo vedo , rispose il signor di Ventimiglia , con voce calma . Chi comanda quella nave ? Il duca , signore . L' assassino dei miei fratelli ? ... Lui , cavaliere . Ed io stavo per fuggire mentre quest' uomo viene ad assalirmi ! ... Uomini del mare ! ... Vendetta pel Corsaro Rosso e pel Verde ! ... L' uomo che li ha uccisi sta dinanzi a noi ! ... All' abbordaggio ! ... All' abbordaggio ! ... Si` , vendetta o la morte ! urlarono i filibustieri . E sia , disse Morgan . Con questi uomini possiamo compiere qualunque miracolo . Il Corsaro Nero s' era messo alla ribolla del timone con a fianco Wan Stiller , Carmaux ed il negro . Fermo incrollabile fra i furiosi rollii della nave che le onde , diventate spaventevoli , scuotevano orribilmente , fra i lampi , i tuoni ed i fischi del vento , il Corsaro guidava impavido la Folgore . I suoi occhi , ogni volta che un lampo rompeva l' oscurita` , si dilatavano e si fissavano sul cassero della nave nemica , cercando avidamente il suo mortale nemico . Egli sentiva per istinto che il vecchio fiammingo doveva trovarsi la` , al timone , a guidare la fregata in mezzo alla tempesta e che anche lui lo cercava . I filibustieri lo guardavano con un misto d' ammirazione e di terrore superstizioso . Capivano vagamente che qualche cosa di tremendo stava per accadere fra quei due formidabili avversarii . Gia` la Folgore era giunta a cinquecento passi dalla fregata , senza che ne` da una parte ne` dall' altra fosse stata sparata una sola cannonata , quando fra le due navi si videro due immense ondate luminose . Correvano l' una contro l' altra , colle creste scintillanti . Pareva che in mezzo a loro guizzassero getti di piombo fuso o di zolfo liquefatto . Nel vederle un grido di terrore era echeggiato fra l' equipaggio della filibustiera . Anche Morgan era diventato pallidissimo . I due corsari sono rimontati a galla ! esclamo` Carmaux , facendosi il segno della croce . Essi vengono ad assistere alla morte del loro assassino . Ed alla nostra , mormoro` Wan Stiller . Le due ondate si erano incontrate proprio dinanzi alla Folgore , accavallandosi confusamente col fragore del tuono , poi si erano sciolte scorrendo lungo i fianchi della nave come due immensi torrenti di fuoco . Nel medesimo istante un lampo accecante aveva rotta l' oscurita` , illuminando la filibustiera e la grossa fregata . Il Corsaro Nero ed il duca fiammingo si erano veduti . Entrambi guidavano le loro navi ; entrambi avevano il medesimo sguardo terribile . Quella livida luce non era durata che tre secondi , ma erano bastati perche` i due formidabili avversarii si guardassero e forse si comprendessero . Due grida erano subito partite su ambi i vascelli . Fuoco ! aveva gridato il Corsaro . Fuoco ! aveva urlato il fiammingo . Le due navi avvamparono simultaneamente . La lotta era cominciata fra quell' orribile rimescolamento d' acqua , lotta tremenda , senza quartiere . La grossa fregata sembra un vulcano . Le sue batterie , piene di cannoni , vomitano senza posa torrenti di palle e di granate e scagliano uragani di mitraglia , ma anche la filibustiera non dorme : ogni volta che l' onda la inalza , i suoi cannoni tuonano con fracasso orrendo e le sue palle non vanno tutte perdute . I marosi fanno trabalzare le due navi , le scuotono come piume , le sollevano o le precipitano negli avvallamenti o balzano a bordo spazzando la coperta e minacciando di sfracellare contro le murate gli uomini che sono al servizio dei pezzi di coperta . L' acqua entra per gli sportelli ed invade le batterie , correndo fra le gambe degli artiglieri , ma cosa importa ? Le due navi non s' arrestano , anzi corrono l' una incontro all' altra , impazienti di distruggersi e di abbandonare i loro rottami alle onde . Il Corsaro Nero ed il vecchio fiammingo le guidano e quei due uomini hanno gia` giurato di mandare tutti a picco , pur di mettere fine al loro terribile odio . Le loro voci , del pari possenti , risuonano senza posa fra gli urli della tempesta e lo scrosciare delle artiglierie . Fuoco ! ... Fuoco ! ... Ad ogni lampo che rompe le tenebre , si scambiano uno sguardo saturo d' odio . Essi si cercano sempre , come se avessero paura di non vedersi piu` allo stesso posto . Ma no , anche il vecchio fiammingo non desidera piu` evitare il suo rivale , anzi anche lui lo cerca . Lo si rivede sempre al timone , coi capelli bianchi sciolti al vento , cogli occhi in fiamme , saldo come il Corsaro , colle mani raggrinzate attorno al frenello della ribolla . Lo vedi ? chiese Carmaux all' amburghese , dopo un nuovo lampo . Si` , rispose Wan Stiller . Non abbandoniamo il Corsaro . No , amico Stiller , qualunque cosa succeda , noi non lo lasceremo , e se quel sinistro vecchio giunge fino a noi la paghera` cara . Moko ! Cosa vuole il compare bianco ? chiese il negro . Veglia sul padrone . Non lo abbandonero` nemmeno durante l' abbordaggio . Guardati dal duca . Intanto le due navi continuavano la loro pazza corsa cannoneggiandosi furiosamente . Le palle cadevano fitte dappertutto , sfondando le murate ed i madieri , spezzando pennoni , troncando corde e fulminando artiglieri ed archibugieri . La grossa fregata , piu` pesante e meno maneggiabile , si sbandava spaventosamente , minacciando ad ogni istante di sommergersi ; la Folgore invece volteggiava sulle creste dei marosi come un immenso uccello marino , tuonando sempre con lena crescente . Gia` due volte aveva scaricati i suoi cannoni di babordo spazzando il ponte della fregata e facendo dei grandi vuoti fra gli archibugieri radunati in coperta per l' abbordaggio . Le aveva spezzato il bompresso , sconquassato il castello di prora e danneggiato gravemente anche il cassero , non ricevendo in cambio che poche palle . A cento passi pero` le due navi , inalzate contemporaneamente da un' ondata gigantesca , si erano scaricate addosso due tremende bordate . L' effetto era stato disastroso per entrambe . L' albero di trinchetto della filibustiera , spaccato all' altezza della coffa , era rovinato in coperta trascinando nella caduta anche l' alberetto di maestra e sbandando spaventosamente la nave . La fregata invece era stata rasata come un pontone . Urla terribili avevano accolto quelle scariche . Era la fine per entrambe le navi . Non ci rimane che morire sul ponte del nemico , aveva detto Carmaux . Qui finisce il Corsaro Nero . Carmaux s' ingannava : non era ancora finita . Il signor di Ventimiglia con un colpo di timone aveva rialzata la sua nave , ed approfittando d' una raffica furiosa l' aveva spinta addosso alla fregata che si trovava nell' impossibilita` di governare . Fra le urla di terrore degli spagnuoli e gli ultimi spari delle artiglierie , la sua voce risuono` potente ancora : Uomini del mare ! ... All' abbordaggio ! Un' onda solleva la filibustiera e l' avventa contro la nave nemica . La prora , affilata come uno sperone ed a prova di scoglio , penetra nel fianco sinistro della fregata , producendole uno squarcio immenso e vi rimane incastrata . Il Corsaro aveva gia` abbandonato il timone e si era scagliato verso prora colla spada in pugno , urlando : A me , uomini del mare ! I filibustieri accorrevano da tutte le parti , urlando come demonii . Senza pensare che la fregata , rotta quasi in due dallo sperone della Folgore , sta per inabissarsi , si rovesciano confusamente addosso agli spagnuoli , trincerati fra gli alberi ed i pennoni caduti in coperta . Fra le onde che spazzano ormai i ponti , muggendo e rompendosi fra gli attrezzi e le gambe dei combattenti e gli scrolli e trabalzi che subiscono le due navi , s' impegna una lotta omerica a colpi di spada , di sciabola , di scure e di pistola . Gli spagnuoli , sapendosi ormai perduti , vogliono vendere almeno cara la vita . Due volte piu` numerosi dei corsari , oppongono una fiera resistenza . Morgan alla testa di trenta o quaranta uomini prende gli spagnuoli di fianco per cercare di giungere sul cassero , dove spera di trovare il duca , ma anche da quella parte trova una resistenza cosi` accanita da dover ripiegarsi sulla Folgore . Ad un tratto , quando la Folgore s' era gia` staccata e l' acqua irrompeva , col fragore del tuono , attraverso l' immenso squarcio della fregata , una voce tuonante urla : Morirete tutti ! I combattenti s' arrestano un momento . Tutti guardano verso poppa . La` , ritto sul cassero , presso la ribolla del timone , coi capelli scarmigliati , la lunga barba bianca scompigliata , scorgono il duca . In una mano stringe una pistola e nell' altra una fiaccola accesa che il vento ravviva . Morirete tutti ! ripete il vecchio con voce terribile . La nave salta ! Il Corsaro aveva fatto atto di scagliarsi innanzi per raggiungere il suo mortale nemico e cacciargli la spada nel cuore . Moko , pronto come un lampo , l' aveva afferrato fra le robuste braccia , sollevandolo come una piuma . A me , Carmaux , grida . Mentre il terrore inchioda i combattenti sulle tavole che stanno per aprirsi sotto la spinta della polveriera , balza sopra la murata e si precipita in mare senza abbandonare il padrone . Due uomini sono piombati dietro di lui : Carmaux e l' amburghese . Mentre un' ondata enorme li spinge al largo , rotolandoli fra la spuma , una luce accecante rompe le tenebre , segui`ta da un orribile rimbombo che si ripercuote lungamente sul mare . Quando il Corsaro ed i suoi compagni tornano a galla , la fregata , sventrata , sminuzzata dallo scoppio della polveriera , era scomparsa negli abissi del canale della Florida . Ad una grande distanza invece , la Folgore , completamente disalberata e fiammeggiante , andava attraverso le onde , trasportata verso l' Atlantico dalla corrente del Gulf Stream . I naufraghi Passato il primo istante di stupore e , diciamolo pure , di terrore , il negro e Carmaux si erano messi in cerca d' un rottame onde non venire travolti dalle onde che li assalivano da tutte le parti , ora spingendoli in alto ed ora precipitandoli pazzamente nei baratri . Attorno a loro danzavano disordinatamente tronconi d' albero , pennoni a cui erano ancora appese vele , pezzi di fasciame , di murate , di ponti , casse , barili e cordami appesi a bancacce , a grue , a traverse , a bastingaggi . Non vi era che da scegliere . Vedendo passare a breve distanza un pezzo di cassero capace di accogliere non quattro ma anche venti persone , il negro e Carmaux lo abbordarono , issandovisi sopra . Il Corsaro e Wan Stiller si dibattevano a breve distanza , nuotando faticosamente fra le onde incalzanti . Prendete questa fune ! grido` Carmaux , gettando loro un pezzo di paterazzo che era ancora attaccato al rottame . Tenete saldo ! La corda , lanciata destramente , cadde fra i due nuotatori . Afferrarla strettamente e raggiungere la zattera fu l' affare di pochi istanti pel Corsaro e pel suo compagno . Qui , signore , disse Carmaux , aiutando il cavaliere . Su questo rottame noi potremo forse resistere fino al termine dell' uragano . Il Corsaro , appena in salvo , aveva subito guardato verso l' est . Pareva tranquillo , pero` i suoi occhi tradivano una viva ansieta` che non riusciva a nascondere . Cercate la Folgore , e` vero capitano ? chiese Carmaux che gli si era coricato a fianco , tenendosi stretto al paterazzo . Si` , rispose il signor di Ventimiglia , con un sospiro . Cosa sara` accaduto della mia nave ? L' ho veduta sparire in direzione dell' Atlantico . Era senz' alberi , e` vero ? Si` , capitano . L' esplosione deve aver sradicato anche l' albero maestro . Allora e` perduta , disse il signor di Ventimiglia , con voce sorda . Il fuoco era anche scoppiato a bordo . Allora la si dovrebbe vedere . Io credo , signore , che qualche isola o qualche scogliera ce la nasconda . Non so cosa darei perche` si salvasse . Avete veduto Morgan nel momento in cui la fregata stava per saltare ? Era stato respinto a bordo della Folgore , disse Wan Stiller . Sei certo di cio` ? Si` , capitano . L' ho veduto io sul castello di prora , mentre rincuorava i suoi uomini a ritentare l' assalto . Se egli e` sfuggito allo scoppio , forse la Folgore potra` ancora salvarsi , disse il Corsaro . Se potesse almeno tornare qui e raccoglierci ! disse Carmaux . Egli deve averci veduti saltare in mare . Non contiamo su di lui in questo momento , rispose il signor di Ventimiglia . Appoggiato a Moko , s' era rizzato sulle ginocchia e scrutava attentamente l' orizzonte , spingendo gli sguardi sul tenebroso Atlantico . Cercava fra quelle onde il corpo del duca o tentava di scoprire la sua Folgore ? Probabilmente l' uno e l' altra . Anche Carmaux e Wan Stiller , che si tenevano disperatamente aggrappati alla gomena legata fra le due estremita` del rottame , interrogavano ansiosamente l' orizzonte . Alla vivida luce dei lampi essi vedevano le isole e le scogliere , ma la Folgore pareva che fosse scomparsa fra quelle onde mostruose che avevano gia` inghiottita la gigantesca nave spagnuola e tutti quelli che la montavano . Non si scorge nulla , disse ad un tratto Carmaux , con un sospiro . Devono essere morti tutti . Il duca ha venduta cara la sua vita , disse l' amburghese . Quell' uomo doveva essere fatale ai filibustieri . Ma egli dorme finalmente in queste acque , dove pure si trovano le sue vittime e ti dico io che non tornera` piu` a galla . I fratelli del capitano hanno avuto la loro vendetta . Che uomo terribile pero` , Carmaux ! Mi pare di vederlo ancora , ritto sull' alto cassero , cogli occhi sfolgoranti d' odio , i suoi lunghi capelli bianchi sciolti al vento , colla fiaccola in mano ! Un momento che non scordero` mai in tutta la mia vita , amburghese . E quell' orribile rimbombo ! ... L' ho ancora nel cervello ! In quel momento si udi` il Corsaro a gridare : La` ! ... La` ! ... Guardate ! ... La Folgore ! Carmaux e Wan Stiller erano balzati in piedi come spinti da una molla . Sul tenebroso orizzonte , ma ad una grande distanza , si scorgeva distintamente una fiamma gigantesca che ardeva al di sopra d' una nave . Ora pareva che toccasse le tempestose nubi ed ora che scendesse in fondo agli abissi del mare . Appariva , scompariva , poi tornava a mostrarsi piu` viva , piu` scintillante di prima lanciando in aria nembi di scintille e nuvoloni di fumo a riflessi sanguigni . Il Corsaro la seguiva attentamente cogli sguardi , coi lineamenti alterati da una emozione profonda , tendendo le braccia verso di essa come se avesse voluto afferrarla . La mia nave ! ... La mia Folgore ! mormorava con voce rotta da un singhiozzo . Essa si perde ... Morgan , salvala ! La filibustiera s' allontanava sempre con vertiginosa rapidita` lasciandosi indietro una lunga colonna di scintille . Il vento e le onde la trascinavano nell' Atlantico per inghiottirla forse piu` tardi . Per alcuni minuti ancora i filibustieri poterono scorgerla , poi nave e fiamme scomparvero bruscamente dietro le isole che si estendevano in quella direzione . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller , asciugandosi alcune gocce di freddo sudore che gl' imperlavano la fronte . E` finita ! ... Chi sa che non riesca ancora a salvarsi , disse Carmaux . Andra` a rompersi fra le isole o verra` inghiottita dall' Atlantico . Non disperiamo ancora , amburghese . I nostri uomini non sono di quelli che si perdono d' animo e non si lasceranno assorbire dalle onde senza lotta . Taci ! ... Cosa odi ? In lontananza eransi udite alcune detonazioni . Era la Folgore che chiamava soccorso od erano scoppiati dei barili di polvere ? Signore , disse Carmaux . Cosa succede a bordo della nostra nave ? Il Corsaro non rispose . Erasi coricato sul rottame , colla testa stretta fra le mani , come se avesse voluto nascondere l' emozione che gli alterava il viso . Egli piange la sua nave , disse Carmaux a Wan Stiller . Si` , rispose l' amburghese . Quale disastro ! ... Non poteva esser piu` completo ! ... Lasciamo i morti e pensiamo a noi , Carmaux . Corriamo un grave pericolo . Lo so , amburghese . Se non usciamo da queste scogliere , le onde sfracelleranno il rottame e noi insieme . Non possiamo tentare nulla ? Hai veduta la costa ? Si` , poco fa , alla luce d' un lampo . Non deve essere molto lontana , e` vero Carmaux ? Cinque o sei miglia . Riusciremo ad approdare ? Vedo che le isole dei Pini sono gia` scomparse . Cio` vuol dire che le onde ed il vento ci spingono verso terra . Il rottame intanto trabalzava disordinatamente fra le onde che lo assalivano da tutte le parti . S' alzava ora da una parte ed ora dall' altra , imprimendo ai disgraziati naufraghi delle scosse cosi` brusche , da sbatterli l' uno contro l' altro o s' abbassava improvvisamente negli avvallamenti dei marosi , per poi rimontare e librarsi sulle creste spumeggianti . Alcuni momenti un' onda si sfasciava sulla coperta col fragore del tuono , subissando i filibustieri e minacciando di strapparli dalla corda e di sfracellarli . Fortunatamente erano usciti dal labirinto d' isole , sicche` non correvano , almeno pel momento , il pericolo di venire scagliati contro qualche punta rocciosa e uccisi di colpo : pero` anche in quel vasto canale , formato dalle coste meridionali della Florida e le isole dei Pini , da Sombrero , Alligatore ed altre , il mare si manteneva tempestosissimo . Ai primi albori Carmaux e Wan Stiller avevano gia` nuovamente veduta quella terra che per loro rappresentava , almeno momentaneamente , la salvezza : non era molto lontana ed essendo bassa , pareva non presentare pericoli , anche investendovi contro . Il sole cominciava a mostrarsi attraverso gli squarci delle nubi . Di quando in quando qualche raggio guizzava rapidamente fra uno squarcio dei vapori , illuminando quelle montagne d' acqua rotolanti sul fondo sabbioso dei banchi . Signore , disse ad un tratto Carmaux , trascinandosi verso il Corsaro , il quale stava sdraiato a fianco del gigantesco negro . Siamo presso la costa . Il signor di Ventimiglia si era alzato , guardando la costa che si delineava a meno di ottocento metri , spiegandosi dall' est all' ovest . Non vi e` nulla da fare , disse . Lasciamo che le onde ci spingano . Sara` tremendo l' urto ? La spiaggia e` bassa , Carmaux . Tenetevi pronti a gettarvi in acqua appena il rottame tocchera` i banchi . Sara` la terra ferma quella o qualche grande isola ? chiese Wan Stiller . E` la Florida , rispose il Corsaro . Le isole le abbiamo gia` lasciate al sud . Allora avremo da fare coi selvaggi . Mi hanno detto che ve ne sono molti e ferocissimi su quella terra , disse Carmaux . Procureremo di evitarli . Ecco i primi banchi , disse Moko , il quale essendo il piu` alto di tutti , poteva vederli meglio degli altri . Non abbandonate la gomena se prima non vi do il comando , disse il Corsaro . Quando toccheremo lasciatevi trasportare dalle onde . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller , il quale si sentiva accapponare la pelle nel vedere quei marosi rompersi con furore contro la spiaggia . Mi par gia` di sentirmi fracassare fra le scogliere ! Attenti ! grido` il Corsaro . Tenetevi stretti ! Un' onda aveva preso il rottame e l' aveva sollevato , spingendolo bruscamente innanzi . La zattera s' inclino` spaventosamente fino quasi a rovesciarsi , scrollando poderosamente i disgraziati naufraghi , poi scese in un avvallamento con rapidita` prodigiosa , rollando e beccheggiando disperatamente . Si udi` uno schianto , poi avvenne un urto cosi` violento che i quattro filibustieri si sentirono balzare in alto . Un pezzo di rottame si era staccato , ma il restante non si era sfasciato . Anzi , preso da una seconda e piu` enorme ondata , fu slanciato nuovamente innanzi . Pronti a lasciar la gomena ! grido` il Corsaro . Ci siamo gia` ? chiese Carmaux , che si sentiva affogare dalla spuma . Via tutti ! L' onda che passava li porto` via , mentre la zattera si sfasciava con fracasso su un bassofondo o su una scogliera che fosse . I quattro filibustieri furono travolti fra la spuma , rotolati fra le sabbie del lido , pestati , sbattuti , poi con un' ultima spinta lanciati sulla spiaggia . Fuggite ! grido` il Corsaro , vedendo un' altra onda correre addosso alla riva . Carmaux ed i suoi compagni , quantunque zoppicando , salirono di corsa il pendi`o e andarono a cadere dinanzi ad alcuni alberi , fuori di portata dai colpi di mare . Per centomila vascelli ! esclamo` Carmaux , con voce rotta . Tutto cio` si chiama aver fortuna ! ... Vedremo in seguito se la buona stella continuera` a proteggerci . Le coste della Florida La Florida , sulle cui rive i venti e le onde avevano spinto i quattro filibustieri , e` una grande penisola che , staccandosi dal continente dell' America Settentrionale , si prolunga per trecento e ottanta miglia fra il mare delle Antille e l' Atlantico . Anche oggidi` e` una delle meno note ed una delle meno popolate dell' Unione Americana , non avendo ancora raggiunto i centomila abitanti ; a quell' epoca poi era un paese assolutamente selvaggio , che inspirava terrore ai naviganti , quantunque gli spagnuoli fossero riusciti a fondare alcune citta` lungo le coste orientali ed occidentali . Al settentrione ed al centro la Florida e` tuttora un' immensa foresta , interrotta solamente da piccole catene di montagne che si prolungano verso il nord ovest ; a mezzodi` invece non vi e` altro che una immensa palude bagnata ora dalle acque dell' oceano ed ora dalle piogge invernali che non trovano scolo . L' aspetto di quelle terre sature d' acqua , coperte da foreste di pini e di cipressi , e` cosi` triste che finora nessun colono ha osato spingersi a mezzodi` del lago di Okeechobee . Sono passati circa quattrocento anni dalla scoperta di quella penisola , eppure quella parte che viene bagnata dal mare e dalla corrente del Gulf Stream e` ancora disabitata . Le febbri che imperano al disotto di quelle tristi e cupe foreste hanno costretto l' europeo e l' americano di razza bianca a fuggire verso regioni piu` salubri e piu` soleggiate . La scoperta di questa terra la si deve ad una strana leggenda . Ponce de Leon , uno dei piu` intraprendenti avventurieri spagnuoli , aveva udito a raccontare dagli indiani di S . Domingo e di Porto Ricco che in una penisola , situata a settentrione della Perla delle Antille , si trovava una fonte miracolosa che aveva l' incredibile proprieta` ... di ringiovanire le persone ! L' avventuriero , gia` molto innanzi negli anni e pieno di acciacchi , presta fede alla mirabolante leggenda e decide di andare alla scoperta della fonte . Organizza una spedizione e , nel 1512 , salpa per quel misterioso paese , deciso anche a conquistarlo . Le ricchezze favolose scoperte nel Messico , nel Peru` e nella Venezuela non dovevano mancare anche in quella terra . Il credulo spagnuolo naviga adunque verso settentrione e scopre la regione desiderata , alla quale impone il nome di Florida , per la bellezza meravigliosa dei fiori che ne coprivano le sponde . Interroga gli indiani che trova accampati in quelle paludi e , ricevuta conferma dell' esistenza della miracolosa fonte , si slancia audacemente nell' interno , scoprendo cosi` il continente americano , ma non certamente l' acqua che doveva ridonargli la perduta gioventu` . Dopo Ponce de Leon , ritornato piu` vecchio di prima e completamente sfinito dalle fatiche , succede nel 1515 Vasques d' Aylien , ma gl' indiani , accortisi che mirava alla conquista delle loro terre , gli trucidano parte degli equipaggi e lo costringono ad imbarcarsi piu` che in fretta . Nel 1517 Naevaey , uno dei conquistatori del Messico , avendo udito parlare delle prodigiose ricchezze della Florida , esistite soltanto nel cervello esaltato di alcuni avventurieri , invade quelle terre alla testa di seicento uomini e cade con tutti i suoi , vinto dalle frecce e dalle mazze di quegli arditi indiani . Tre soli sfuggono al massacro e riescono , dopo una marcia delle piu` straordinarie , a giungere nel Messico , attraversando successivamente il Missisipi` , la Luigiana ed il Texas . A questo secondo disastro ne succede un terzo . Gli spagnuoli , punto scoraggiati , organizzano una nuova spedizione che viene affidata a Fernando de Soto , uno dei piu` intrepidi compagni di Pizzarro , il famoso conquistatore del Peru` . Si componeva di dodici navi montate da mille e duecento uomini , con duecento cavalli , parecchi pezzi d' artiglieria e venti preti che dovevano incaricarsi della civilizzazione degl' indiani . Quella numerosa truppa , la piu` forte che si fosse veduta fino allora , spinta dalla sete dell' oro penetra nell' interno , percorre battagliando incessantemente la Georgia , le Caroline , l' Alabama , il Misuri e ritorna nella Florida senza capo , morto di febbre nell' Arkansas , e ridotta a soli duecento uomini morenti di fame ! Non fu che nel 1565 che gli spagnuoli , sotto la condotta di Mendez de Avila , il fondatore di S . Agostino che e` anche oggidi` una delle principali citta` di quella regione , riuscirono a stabilirsi definitivamente nella Florida previo consenso di quei fieri indiani , i cui discendenti dovevano piu` tardi dare tanto filo da torcere anche agli Stati Uniti . Il Corsaro ed i suoi compagni , sottrattisi all' assalto delle onde , si erano lasciati cadere dinanzi ad un gruppo di pini altissimi , di aspetto funebre , che si torcevano , gemendo lugubremente , sotto gli ultimi soffi dell' uragano . Erano cosi` sfiniti da quella lunga lotta , durata piu` di quattro ore , da non potersi piu` reggere in piedi . Erano inoltre affamati e assetati , essendo rimasti quasi sempre immersi nell' acqua salata . Mille tuoni ! esclamo` Carmaux , che si tastava i fianchi per accertarsi che le sue costole non avevano ceduto . Mi sembra ancora impossibile di essere vivo . Scampare prima alle cannonate , poi all' esplosione , quindi alla tempesta ! E` troppa fortuna in fede mia . Purche` non siamo al principio delle nostre tribolazioni ! disse Wan Stiller . L' importante per ora e` di essere giunti qui vivi e senza membra rotte , mio caro amburghese . E senz' armi , e` vero ? Io ho il mio coltello ed il capitano non ha perduta la sua misericordia . Anche noi abbiamo i nostri coltelli , dissero l' amburghese ed il negro . Allora non abbiamo piu` da tremare . Vedremo pero` cosa farai col tuo coltello quando incontreremo gl' indiani , disse l' amburghese . Sai che queste tribu` hanno una passione spiccata per le costolette umane ? Lo dici per spaventarmi ? No , Carmaux . Mi hanno detto che e` stato su queste spiagge che gl' indiani hanno mangiato il capitano Penna Bianca ed il suo equipaggio . Lo conoscevi tu ? Per bacco ! Un valoroso che non aveva paura nemmeno del diavolo ! E che e` finito sulla graticola come un rombo o come una bistecca . Allora bisogna cercare di tenerci lontani da quei messeri che non hanno rispetto per le polpe dei bianchi . E neanche di quelle dei negri , disse l' amburghese , ridendo . Lasciamo in pace gli indiani e andiamo a procurarci la colazione aggiunse Carmaux . Sotto questi alberi possiamo trovare forse qualche cosa . Compare sacco di carbone , vuoi che andiamo a vedere ? Wan Stiller rimarra` intanto a guardia del capitano . Andiamo , disse il negro , armandosi d' un grosso ramo d' albero privo di fronde . Mentre si preparavano a frugare la foresta che si estendeva dinanzi a loro , il Corsaro Nero era salito su d' una roccia che si elevava per una decina di metri e di la` scrutava attentamente il mare , spingendo gli sguardi verso l' est . Senza dubbio cercava ancora di scoprire la sua nave che l' uragano aveva spinta nell' Atlantico ; vana speranza pero` , poiche` le onde ed il vento dovevano ormai averla trascinata molto lontana e forse di gia` fracassata in mezzo alle isole . Veglia su di lui , disse Carmaux all' amburghese . Povero capitano ! Temo che non rivedra` piu` mai la sua valorosa nave . Vieni , compare sacco di carbone . Se troveremo qualche orso lo accopperemo a legnate . Il filibustiere che non perdeva mai il suo buon umore , nemmeno nelle piu` gravi circostanze , si armo` d' un nodoso randello e si caccio` risolutamente nella foresta seguito dal negro . Quella parte della Florida era coperta da pini maestosi , alti quaranta , cinquanta e talvolta perfino sessanta metri , con foglie grandissime , d' un verde pallido , lunghe piu` di mezzo metro e la corteccia del tronco bigia e lamellata . Queste piante , che sono innumerevoli nelle parti meridionali della Florida , crescono per lo piu` su terreni argillosi , bianchi , compatti ed impenetrabili all' acqua e coperti da strati di frutte gia` decomposte , accumulatesi da secoli e secoli e sui quali , camminando , si saltella e si rimbalza . Crescendo questi vegetali ad una certa distanza gli uni dagli altri , Carmaux ed il suo compagno non erano costretti a cercarsi i passaggi . Tutt' al piu` si vedevano costretti a scivolare in mezzo alle radici enormi che spuntavano da ogni parte , non trovando posto in quel suolo impenetrabile . Al di sotto di quei giganti non si vedevano ne` cespugli , ne` altre piante da fusto . Si estendevano solamente zone di un' erba dura ed amara , che le stesse capre rifiutano e che si chiama olgahola e strati di lenzie , specie di funghi bellissimi , lucenti , a riflessi argentei e madreperlacei , molto pericolosi a mangiarsi . Carmaux ed il suo compagno , dopo di essersi inoltrati nella foresta per tre o quattrocento metri , si erano arrestati per ascoltare . Sui piu` alti rami di quei giganteschi vegetali si vedevano volteggiare dei volatili e si udivano dei pispigli e dei trilli , ma sotto , nessun rumore e nessun animale . Vedi nulla , compare sacco di carbone ? chiese Carmaux al negro . Non vedo che degli scoiattoli volanti , rispose il gigante , il quale osservava attentamente i tronchi dei pini . Sono eccellenti ma troppo difficili a prendersi . Toh ! esclamo` Carmaux . Che in questo paese vi siano degli uccelli che volano non mi stupisce , ma degli scoiattoli che hanno le ali la mi pare grossa . Tu puoi vederli , compare . Guarda quel pino che si eleva sopra tutti gli altri . Non li vedi ? Carmaux guardo` la pianta che il negro gl' indicava e dovette convenire che il compare sacco di carbone non aveva inventato assolutamente nulla . Fra i rami del gigantesco vegetale vi erano infatti numerosi scoiattoli , i quali si divertivano a fare delle vere volate sugli alberi vicini . Non erano piu` grossi dei topi comuni , colla pelle grigio argentea sopra e bianca sotto , con orecchie piccolissime e nere , il muso roseo e la coda bellissima e molto folta . Quegli agili animaletti avevano sui fianchi una specie di membrana che si univa ai piedi posteriori e che aprendosi permetteva loro di spiccare dei salti di quaranta o cinquanta passi . Piu` che volare pero` pareva che guizzassero come i pesci . Non ho mai veduto nulla di simile , disse Carmaux , il quale seguiva , con stupore , quelle volate incredibili . Peccato che non abbiamo un fucile . Rinunciamo a quella colazione , compare , disse il negro . Non e` fatta per noi . Troveremo di meglio ? Taci ! Hai udito qualche orso ? Il grido di un' aquila . Non saranno i nostri bastoni che l' accopperanno , compare . E` il grido di un' aquila pescatrice , compare bianco . E che cosa vuoi concludere ? Che troveremo nel nido la nostra colazione . Una frittata ? E forse dei buoni pesci . E non ci caveranno gli occhi le tue aquile ? Si aspetta che vadano a pescare . Vieni , compare , so dove hanno il nido . Il negro che guardava in aria , spiando le cime dei pini , si mise a strisciare in mezzo alle radici che serpeggiavano in tutte le direzioni e ando` a fermarsi dinanzi ad un' altissima pianta di specie diversa , che cresceva quasi isolata in mezzo ad una piccola radura . Era uno dei noci neri , piante queste che raggiungono delle dimensioni enormi , molto ricche di fronde e che producono una specie di mandorla di qualita` mediocre . Danno un legno nero , pregiatissimo per costruzioni e ricercato dagli ebanisti . Su uno dei piu` grossi rami si vedeva una specie di palco che aveva una larghezza di sei piedi su una lunghezza di otto , formato con rami abilmente intrecciati e cogli interstizii chiusi da muschi e da foglie secche . Alla base dell' albero vi erano molti avanzi di pesci corrotti , i quali esalavano odori pestilenziali che facevano arricciare il naso al buon Carmaux . E` quello il nido delle tue aquile ? chiese questi al negro . Si` , rispose il gigante . Non vedo i proprietarii . Ecco il maschio che arriva ; ritorna dalla pesca . Un volatile di dimensioni straordinarie volteggiava al disopra dei pini , descrivendo degli ampii giri che a poco a poco si ristringevano . Era un' aquila che misurava almeno tre metri in lunghezza e le cui ali spiegate toccavano insieme i sette e fors' anche gli otto . Aveva il dorso nero e la testa e la coda bianca e mostrava delle unghie poderose . Fra il becco teneva un grosso pesce ancora vivo , poiche` lo si vedeva dibattersi e contorcersi disperatamente . Che uccellaccio ! esclamo` Carmaux . E molto pericoloso , aggiunse il negro . Le aquile pescatrici non hanno paura degli uomini e li assalgono intrepidamente . Non vorrei far conoscenza con quel becco , compare sacco di carbone . Aspetteremo che il volatile se ne sia andato . Che abbia i piccini nel nido ? Si` , rispose il negro . Non vedi qui questi gusci d' uovo color del caffe` ? E d' una bella grossezza anche . Questi gusci indicano che i piccoli sono nati . L' aquila dopo d' aver volteggiato qualche po' sopra i pini , come se avesse voluto accertarsi che non vi erano nemici nei dintorni , era calata sul nido . Il negro , che ascoltava attentamente , udi` in alto delle grida roche indicanti la presenza degli aquilotti . Il maschio aveva abbandonato loro la preda ed i piccoli facevano festa al genitore . Preparati a scalare l' albero , disse a Carmaux . Se tardiamo non troveremo piu` nulla di quel bel pesce . L' aquila era tornata ad alzarsi . Giro` ancora qualche po' sopra l' albero , poi parti` velocemente in direzione del mare . I due filibustieri con un salto s' aggrapparono ai rami inferiori della pianta , poi aiutandosi l' un l' altro , raggiunsero rapidamente il nido . Quella piattaforma , costruita cosi` robustamente da poter reggere anche un uomo senza pericolo che si sfondasse , era piena di avanzi di pesci e di penne ed era occupata da due aquilotti grossi gia` quanto due bei capponi . In mezzo a quegli avanzi , oltre il pesce appena abbandonato dal maschio , ve n' erano altri due della specie delle palamite , pesanti alcuni chilogrammi . I due piccoli vedendo apparire il negro si erano slanciati coraggiosamente verso di lui gridando e cercando di colpirlo negli occhi , ma Moko non si era dato subito gran pensiero di loro . Consegno` a Carmaux i pesci , dicendogli : Scendi subito , possiamo venire sorpresi . Stava per accoppare con due pugni gli aquilotti , quando vide una grand' ombra proiettarsi sul nido , quindi udi` un grido furioso . Alzo` gli occhi e vide piombarsi addosso un' aquila di dimensioni maggiori della prima . Era la femmina , la quale forse vegliava sulla cima di qualche pino , mentre il maschio erasi recato alla pesca . Compare ! grido` , estraendo rapidamente il coltello . Lascia andare i pesci e seguimi . Abbandono` il nido e si lascio` scivolare fino alla biforcazione dei rami , onde appoggiarsi al tronco e non correre il pericolo di venire gettato giu` da qualche colpo d' ala . Carmaux l' aveva prontamente seguito dopo d' aver gettati i pesci a terra . L' aquila si era scagliata contro l' albero tentando di passare fra i rami e di gettarsi addosso ai due filibustieri . La smisurata lunghezza delle sue ali non glielo permetteva troppo facilmente . Gridava forte , arruffava le penne e batteva vivamente il lungo becco giallastro e uncinato . Carmaux e Moko vibravano colpi di coltello alla cieca , cercando di aprirgli il petto o di troncarle un' ala . L' uccellaccio , visto che non poteva assalirli di fronte , giro` attorno all' albero e trovato un varco fra i rami , vi si caccio` dentro aggrappandosi disperatamente al tronco : con un colpo di becco lacero` la giubba di Carmaux e con un colpo d' ala per poco non precipito` a terra il negro . Addosso , compare ! grido` Carmaux , il quale si era riparato prontamente dietro un ramo . Appoggiandosi solidamente al tronco , il negro colla sinistra afferro` l' inferocito volatile per un' ala e coll' altra le vibro` una coltellata ferendolo in mezzo al petto . Stava per replicare il colpo , quando l' aquila con una scossa disperata si libero` dalla stretta , inalzandosi fino al nido . Delle gocce di sangue cadevano attraverso le fessure della piattaforma , scorrendo lungo il tronco dell' albero . Fuggiamo ! grido` Moko . Il maschio sta forse per arrivare . Ed io non ho alcun desiderio d' incontrarlo , disse Carmaux . Aggrappandosi ai rami , il bianco ed il negro toccarono il suolo senza essere stati oltre disturbati dall' aquila , la quale gridava a piena gola per attirare l' attenzione del compagno . Raccolti i pesci se la diedero a gambe , cacciandosi nella parte piu` folta della pineta e nascondendosi in mezzo ad un folto cespuglio . Dannati uccellacci ! esclamo` Carmaux , asciugandosi il sudore che gli bagnava la fronte . Non avrei mai creduto che due uomini come noi dovessero fuggire dinanzi a loro . Ora basta , torniamo al campo . Si` , ma facciamo il giro della spiaggia per provvederci di molluschi . Andiamo pure , compare . Erano appena usciti dal cespuglio , quando il negro si fermo` esclamando allegramente : Compare , avremo anche le frutta ! Perdinci ! esclamo` Carmaux . Ma tu hai degli occhi d' aquila . Un po' che andiamo innanzi tu sei capace di scoprire anche dei biscotti . Se non dei veri biscotti possiamo trovare qualche cosa che li surroghi . Dove sono queste tue frutta ? Guarda quell' albero . Sul margine della pineta sorgeva un gruppo di arbusti che parevano appartenere alla famiglia delle magnolie , i cui rami portavano degli splendidi fiori purpurei a riflessi nerastri , foggiati a coppa , molto grandi e nel cui interno si vedevano mazzetti di frutta grosse come cetriuoli . Erano delle enormi grandiflore , piante che crescono in gran numero nelle terre umide della Florida meridionale e le cui frutta , refrigeranti e di gusto discreto , sono ricercate dagli indiani . Sono quelle le frutta che prometti ? chiese Carmaux . Si` , compare . Andiamo a farne raccolta . Diedero il sacco agli arbusti e , fatta un' ampia provvista di quei cetriuoli , uscirono dalla foresta avanzandosi lungo il lido . Carmaux , che oltre ad essere affamato era anche molto assetato , succhiava avidamente le frutta , pure confessando che se erano ricche d' acqua non avevano molto sapore . Il mare a poco a poco s' era calmato . Solamente di quando in quando una grossa ondata veniva a rompersi , con molto fragore , contro la spiaggia spruzzando di spuma perfino gli ultimi alberi della foresta . In mezzo a quei cavalloni si vedevano apparire e scomparire numerosi rottami , avanzi della misera fregata fatta scoppiare dal duca . Vi erano pezzi di pennoni , di fasciame , di murate , di puntali , e di corbetti . Non si scorgevano pero` ne` barili ne` casse . Tutti rottami inutili , disse Carmaux , che si era fermato ad osservarli . Vi fosse almeno qualche barile di biscotti o di carne salata ! Andiamo , compare , disse il negro . Vedo Wan Stiller ed il padrone ritti sullo scoglio : aspettano la nostra colazione . Si rimisero in cammino seguendo la spiaggia sabbiosa , cosparsa di alghe strappate dal fondo del mare dalle ondate . Gia` non distavano che poche centinaia di passi dall' accampamento , quando tutto d' un tratto videro dinanzi a loro la sabbia muoversi , poi gonfiarsi , quindi aprirsi lasciando il passo ad un' orribile bestia la quale si avvento` contro di loro mandando un muggito spaventevole . Carmaux era stato rovesciato al suolo , mentre il negro aveva avuto il tempo di balzare indietro , urlando : Guardati , compare ! ... E` un diavolo di mare ! Fra le foreste Quel mostro che si teneva in agguato fra le sabbie e che Moko aveva asserito essere un diavolo di mare , nome datogli dagli abitanti delle coste del Messico e conservato anche oggidi` dai coloni della Florida , era un grosso pesce della specie dei cefalopodi , di forme appiattite come quelle delle razze , largo e lungo quanto la vela d' una nave , pesante almeno un migliaio di chilogrammi e d' aspetto ributtante . La sua pelle era irta di punte uncinate , assai robuste , la sua testa era armata di un paio di corna simili a quelle dei tori e la sua coda , molto lunga e che si dice sia velenosa , era lunga e tagliente come la lama d' una lancia . Questi mostri , fortunatamente rari al giorno d' oggi , si tengono celati fra le sabbie , tenendo la bocca , che e` larga quanto quella d' un forno , a fior di terra e sempre aperta , pronta ad inghiottire tutto cio` che loro si presenta . Carmaux , quantunque si fosse sentito gelare il sangue a quell' improvvisa apparizione , non aveva perduta la testa . Vedendo a pochi passi la bocca del mostro , con un fulmineo volteggio s' era slanciato due metri piu` indietro , rotolando fra le gambe del negro . Fuggiamo , compare ! grido` il negro . In quel momento il Corsaro e l' amburghese , attirati dalle loro grida , giungevano correndo . Il primo aveva impugnata la sua misericordia ed il secondo il coltello . Vedendo il mostro , il Corsaro si era fermato dicendo : Non accostatevi ! ... E` velenoso ! Mettiamolo almeno in fuga , disse Wan Stiller , raccogliendo un macigno che le onde avevano rotolato fino la` e scagliandolo contro il mostro . I quattro filibustieri vedendo altri sassi dispersi per la spiaggia , si misero a raccoglierli e cominciarono a pestare il diavolo di mare , il quale impotente a far fronte a tanta tempesta , cercava di guadagnare l' acqua . Muggiva come un toro in furore , agitava le corna e batteva la coda rovesciando addosso ai suoi persecutori ammassi di fango . Finalmente con un ultimo sforzo pote` raggiungere il mare e tuffarvisi lasciando alla superficie un cerchio di sangue . Va' a trovare tuo compare Belzebu` ! grido` Carmaux , lanciando un ultimo masso . Mi ha fatto provare una tale emozione , che per poco non ho perduto l' appetito . Tornarono al loro accampamento , presso lo scoglio che aveva servito d' osservatorio al Corsaro , mettendosi all' ombra di alcuni pini altissimi che crescevano fra splendidi cespi di coreopsidi gialle col disco porporino , di anemoni di varii colori e gruppetti di violette selvatiche . Raccolsero della legna morta ed avendo conservati i loro acciarini , con del muschio ben secco accesero un bel fuoco , mettendo ad arrostire i pesci rubati alle aquile pescatrici . Un quarto d' ora dopo i quattro filibustieri davano l' assalto all' arrosto non lasciando che le spine . Ed ora , discorriamo , disse Carmaux volgendosi verso il capitano . Suppongo che non avremo il desiderio d' immobilizzarci eternamente fra queste sabbie , in attesa del passaggio d' una nave . Che rimanendo qui non avremo alcuna probabilita` di salvezza , rispose il Corsaro . Avete qualche idea ? Io so che la baia di Ponce de Leon e` qualche volta frequentata da pescatori cubani che vanno a cacciare i lamantini . Andremo dunque la` ad aspettarli . Dubito , capitano , che prendano a bordo dei loro legni dei filibustieri . Se lo faranno sara` per consegnarci poi alle autorita` dell' Avana o di Matanzas . Chi potra` riconoscere in noi dei filibustieri ? Noi tutti parliamo bene lo spagnuolo e possiamo fingerci naufraghi di quella nazione . E` vero , capitano , disse Carmaux . E se invece si costruisse una zattera coi rottami che le onde spingono alla spiaggia e si andasse in cerca della Folgore chiese Wan Stiller . Puo` essersi arenata presso le isole dei Pini . Non pensiamo alla mia nave , disse il Corsaro , con un sospiro . L' uragano deve averla spinta nell' Atlantico e le onde forse l' hanno inghiottita . Il mio nemico e` morto , ma quale perdita per me ! ... Morgan e tutti i miei marinai valevano bene la vita di quel traditore . Orsu` , non parlate mai piu` della mia nave e lasciate che la sanguinante ferita si rimargini . E` lontana quella baia , capitano ? chiese Carmaux . In una dozzina di giorni vi potremo giungere . E gl' indiani ? ... Non cadremo nelle loro unghie ? Forse desidererei incontrarli , quantunque si dica che siano ferocissimi , disse il Corsaro , con voce cupa . Incontrare quei fieri uomini ! esclamo` Wan Stiller , con ispavento . Guardiamoci da loro , capitano . Tu dunque hai dimenticata la notte nella quale io uccisi il fiammingo Sandorf ? chiese il Corsaro . Si` , disse Carmaux . Il fiammingo aveva detto che Honorata Wan Guld era naufragata su queste coste . Si direbbe che il destino ci abbia guidati appositamente qui . Noi appureremo se Sandorf ha detto la verita` , disse il Corsaro , ne` lasceremo questi paraggi senza aver chiarita la cosa . Cio` detto si era alzato di scatto , col viso sconvolto da un dolore intenso , e si era messo a passeggiare agitatamente lungo la spiaggia . Pareva che egli cercasse di soffocare dei singhiozzi che gli facevano nodo alla gola . Povero capitano , disse Carmaux , con voce commossa . Egli l' ama ancora . Si` , disse Wan Stiller . Da quella notte fatale in cui l' ha abbandonata alle onde su quella scialuppa , non e` stato piu` lui . Il Corsaro era ritornato dicendo con voce breve : Partiamo ! I tre marinai si erano alzati , raccogliendo i loro nodosi bastoni e alcune frutta che avevano conservate per levarsi la sete , nel caso che non trovassero acqua dolce . Il Corsaro si era levato dalla fascia una bussoletta d' oro che portava appesa ad una catenella e aveva consultata la direzione . Taglieremo la penisola delle Sabbie , disse . Risparmieremo un lungo quanto inutile giro . L' immensa foresta stava dinnanzi a loro , formata da pini immensi e da frassini . Non volendo subito attraversarla si misero a costeggiarla per tenersi , piu` che era possibile , in vicinanza del mare . Il lido si prestava per una marcia rapida , essendo piano e cosparso di fuchi i quali impedivano che il piede affondasse nelle sabbie . Per di piu` offriva anche di che cibarsi , essendovi numerosi crostacei e sopratutto molte ostriche . Moltissimi uccelli marini volteggiavano sopra le dune gridando a piena gola , senza manifestare alcun timore per la presenza dei filibustieri . Si vedevano bande di rincopi , quei disgraziati volatili che per la strana disposizione dei loro becchi sono costretti a volare a fior d' acqua , aspettando pazientemente che i pesciolini vadano da loro stessi a gettarsi nella gola sempre aperta ; truppe di corvi di mare , grossi come galli e cosi` feroci ed audaci da gettarsi addosso a tutte le bestie ferite che riescono a trovare ; poi parecchie coppie di fetonti , chiamati anche paglie in coda , avendo due lunghe piume o calami pendenti , e di sterne , ossia rondini di mare . Ahi ! La cena sara` dura da guadagnare , diceva sospirando . Con questi bastoni non faremo mai nulla . Dopo un' ora di marcia , i naufraghi giungevano su di una spiaggia coperta da un fitto strato di fuchi . Vedendo quegli ammassi di alghe , Carmaux si era fermato pensando al diavolo di mare . Che si nascondano qui sotto di quegli orribili mostri ? disse . Non sono cosi` comuni come credi , rispose il Corsaro . I quattro filibustieri si erano inoltrati su quegli ammassi di fuchi , quando udirono sotto i loro piedi varie detonazioni . Cosa succede ? chiese Carmaux . Si direbbe che in mezzo a queste alghe siano nascoste delle castagnole . Tac ! ... Tif ! ... Tum ! ... Che bella musica . Sono vesciche di mare , disse il Corsaro . Non inquietarti , Carmaux . Il capitano non si era ingannato . Quelle vesciche sono dei veri molluschi della specie delle fisalie e dei discolabi , appartenenti all' ordine degli acefali ossia dei senza testa , che la marea spinge in gran numero sulle spiagge assieme alle alghe fluttuanti sulla superficie del mare . Decomponendosi , si riempiscono d' aria e sotto la pressione dei piedi scoppiano con molto rumore . Se poi si toccano colle mani , sembrano formati di materie ardenti lasciando sulle dita delle bruciature molto dolorose . Attraversato quell' ampio strato di fuchi senza aver incontrato nessun altro diavolo di mare , i naufraghi giunsero la` dove volavano le sterne . Con grande stupore di Carmaux , quei volatili invece di fuggire piombarono addosso ai naufraghi assordandoli con grida acute e volteggiando in tutti i sensi , senza dimostrare alcuna paura . Le sterne sono d' una audacia incredibile e non si possono scacciare nemmeno a fucilate . Tutt' al piu` si alzano dopo i primi spari , poi tornano a volare attorno ai cacciatori senza dimostrare alcuna paura . Carmaux si era subito provato ad abbattere quelle che gli passavano vicine a colpi di bastone , ma per quanto studio vi mettesse percuoteva nel vuoto , poiche` se le sterne sono imprudenti , hanno anche un volo cosi` fulmineo che riesce difficile il colpirle . Ti stancheresti inutilmente , compare , disse Moko , il quale rideva a crepapelle , vedendo il filibustiere roteare il bastone come un indemoniato . E` vero , disse Carmaux . Pare impossibile , eppure non riesco a prenderne neppure una . E mi pare che ti deridano , disse Wan Stiller . Si` , le briccone ! Ci vendicheremo sui loro nidi . Guarda , compare , la spiaggia e` seminata di uova . Per un tratto immenso si vedevano delle piccole buche in forma di coppe , scavate nella sabbia , contenenti ognuna due o tre uova giallo verdastre , a puntini bruni e rossi e grosse quasi quanto quelle delle galline : Ve n' erano tante da fare una frittata per duecento e piu` persone . I filibustieri , malgrado le proteste assordanti dei volatili , si misero a saccheggiare i nidi , vuotando rapidamente le uova fresche e gettando in mare quelle ormai troppo vecchie . Carmaux sopratutto ne fece una tale scorpacciata , da affermare di poter far a meno , per quel giorno , della cena . Da uomo prudente , pero` , si riempi` tutte le tasche , invitando i compagni a fare altrettanto . Ci daranno forza , diceva . Terminata la raccolta , il Corsaro , vedendo che la spiaggia scendeva verso il sud , si volse verso la foresta , onde evitare l' immenso giro della penisola delle Sabbie . Peccato , disse Carmaux . Almeno la spiaggia ci dava delle uova . Ma nemmeno un bicchiere d' acqua , disse Wan Stiller . Hai ragione , camerata , disse Carmaux . E aggiungo anzi che ne berrei volentieri una sorsata . Nella foresta non manchera` , disse Moko . Il Corsaro , orientatosi colla sua bussola , si caccio` sotto gli alberi , procedendo di buon passo . Quella foresta era di una bellezza meravigliosa . Sotto l' ombra dei pini bellissimi , disposti quasi simmetricamente , cresceva una seconda foresta formata per lo piu` da cespi di splendidi rododendri alti quasi dieci metri , con rami grossi quanto la coscia d' un uomo , coperti di fiori porporini e da ammassi di passiflore , piante arrampicanti , che crescono in forma di festoni ed i cui fiori purpurei con stami a pistilli bianchi rappresentano tutti gli istrumenti della Passione . Vi si vedono infatti il martello , i chiodi , il ferro della lancia e perfino la corona di spine . Il profumo poi che esalano e` soavissimo . In mezzo a quelle piante numerosi uccelli cicalavano : colombi dalla testa bianca , grossi quanto i nostri , colle piume del petto e del collo d' uno splendido verde dorato e le gambe rosse ma molto lunghe ; tringhe , specie di allodole con gambe pure lunghissime , volatili molto apprezzati per la squisitezza delle loro carni e pappagalluzzi verdi e gialli molto chiassosi . Che siamo condannati a vivere di uova ? chiese a Moko . La cosa finira` col diventare noiosa . Cosa ne dici , compare sacco di carbone ? Troveremo qualche cosa di piu` solido , rispose il negro . Vi sono anche dei grossi animali in questa regione . E quali ? Degli orsi , per esempio . Bella figura che faremo coi nostri bastoni ! Preferisco che stiano lontani per ora . Non mancano i lupi . Preferirei mangiare dei cani , compare . Sei difficile da accontentare , disse il negro , ridendo . Vi sono pero` anche molti serpenti a sonagli velenosissimi , degli alligatori neri , dei caimani e degli indiani mangiatori di uomini bianchi . Superata la foresta di pini , erano entrati in una seconda , formata esclusivamente di palme bellissime , alte trenta o quaranta piedi , coronate da lunghe foglie palmate che ricadevano elegantemente con spate di un superbo violetto iridiscente , listate di porpora . Mille profumi inebbrianti circolavano sotto quella foresta , esalanti dai fiori azzurri delle pontedeire , dalle coreopsidi gialle , dalle passifore e dalle tigridie , le quali spiegavano al sole i loro bellissimi fiori a coppa , scarlatti e occhiuti come la coda d' un pavone ed il pelo della tigre americana . Splendida ! aveva esclamato quell' incorreggibile chiacchierone di Carmaux . Non ho mai veduto una foresta cosi` bella ! Ma senz' acqua , disse l' amburghese . Ne troveremo perfino troppa e fra non molto , disse il Corsaro . Tutta la Florida meridionale e` una palude . Aspetta che abbiamo attraversata questa zona boscosa e non ti lamenterai piu` della mancanza d' acqua . Come il Corsaro aveva predetto , tre ore dopo essi giungevano in mezzo a terreni paludosi interrotti da stagni d' acque nere e putride , dove si vedevano dei serpenti alligatori , neri come l' ebano , assai grossi e colla testa appiattita . Degli uccelli acquatici volavano al di sopra degli stagni , tantali verdi , ibis bianche , anitre fischianti , e sulle rive , semi nascoste fra i canneti , si vedevano anche non poche coppie di quei barocchi uccellacci tutti collo e gambe , coi becchi storti , chiamati fenicotteri o fiammanti , avendo le candide ali orlate di una splendida tinta rosea . Quegli stagni erano il principio delle immense paludi che occupano almeno la terza parte di quella vasta penisola , spingendosi fino al tetro lago di Okeechobee , cupe solitudini popolate solo da melanconici cipressi e da pini , con acque nere e stagnanti , sede delle livide febbri , officina della morte . Che brutto paese ! esclamo` Carmaux , il quale si era arrestato . Si direbbe che noi stiamo per attraversare un immenso cimitero . Ci accampiamo qui , padrone ? chiese Moko Il sole sta per tramontare e piu` innanzi vedo una gran palude . Fermiamoci , disse il Corsaro . Finche` dura un po' di luce andrete in cerca della cena . A breve distanza scorreva un rigagnoletto d' acqua limpida . Si dissetarono , poi con dei rami di pino improvvisarono un ricovero onde ripararsi dall' umidita` della notte che e` pericolosissima in quelle regioni . Mentre Wan Stiller accendeva il fuoco per tener lontani i serpenti che dovevano essere numerosi in quei luoghi , Carmaux ed il negro si spinsero verso la gran palude che si scorgeva attraverso i pini . Dopo d' aver costeggiato alcuni stagni , giunsero sulle rive della palude o meglio del lago , fermandosi presso ad alcuni coni di fango , alti un piede , allineati in mezzo alle canne . Che cosa sono ? chiese Carmaux con stupore . Dei nidi di uccelli ? Non indovini , compare ? chiese Moko , il quale si guardava intorno con una certa apprensione . No davvero , compare sacco di carbone . Sono nidi di caimani . Fulmini ! ... Vieni a vederli , finche` i caimani sono lontani . Carmaux ed il negro s' avvicinarono , osservandoli curiosamente . Erano , come si disse , dei coni non piu` alti d' un terzo di metro , composti di ramicelli , di muschi intrecciati e di fango . Quelle piccole costruzioni sembravano piene di terra ben battuta , ma raschiatala , Moko mise allo scoperto una decina di uova , grosse quanto quelle di un' oca , un po' piu` allungate pero` , col guscio bianchissimo , rugoso e tutto a disegni . E da queste uova nascono quei bestioni ! esclamo` Carmaux , con stupore . E quante ve ne sono in questi nidi ? Ordinariamente trenta . E non le covano le caimane ? S' incarica il calore solare di schiuderle . Buttiamole nella palude . Bada , compare , sono mangiabili . Puah ! ... Le lascio a te , compare . Io non mangero` mai simili uova . Troveremo forse qualche cosa di meglio . Toh ! ... Ehi ! ... Chi suona il tamburo ? ... Degl' indiani forse ? Verso la palude si udiva un rulli`o molto forte che pareva provenisse da un vero tamburo . A volte pero` cessava per cambiarsi in un mugghio rauco simile a quello del toro . Che cosa succede ? chiese Carmaux che si guardava intorno , con inquietudine . Ascolta bene , compare , disse il negro con voce tranquilla . Da dove ti pare che venga questo rulli`o ? Per la mia morte ! Si direbbe che il tamburo si trovi sotto le acque di questa palude . Si compare , perche` chi suona si trova precisamente sott' acqua . Allora e` un pesce ... Tamburo , disse Moko . Vieni , compare ; noi lo prenderemo . Toh ! ... e questo sibilo ! ... L' odi ? Si` , compare . E` un pesce pompiere che si gonfia . Prenderemo anche quello ? E` velenoso . Alla larga ! ... Zitto e seguimi . Il negro aveva raccolto da terra un lungo ramo di pino , perfettamente diritto e spoglio di rami , e all' estremita` vi aveva legato il suo lungo ed acuminato coltello , formando una specie di lancia che poteva servire anche , bene o male , da fiocina . Si porto` in mezzo ai canneti che coprivano le rive della palude e si curvo` sull' acqua . A pochi passi cresceva una aristolochia , pianta acquatica irta di foglie ovali , con fiori lividi in forma di sifone ed il tronco della grossezza d' una botte , sorretta da un gran numero di grosse radici . Era precisamente presso quella pianta che si udiva a rullare il tamburo . Sta nascosto li` sotto , disse il negro a Carmaux , che lo aveva seguito . Speri di prenderlo ? Non mi sfuggira` . Il negro , con un' agilita` e destrezza straordinarie in un uomo cosi` gigantesco , balzo` sul tronco dell' aristolochia e scruto` attentamente le piante acquatiche . Pareva che presso le radici succedesse qualche lotta subacquea . Le larghe foglie si torcevano , i rami oscillavano violentemente e dei fiotti di spuma salivano dal fondo , rompendosi alla superficie . Che il pesce tamburo sia stato assalito ? mormoro` il negro . Prendiamolo prima che qualcuno ce lo mangi . Vedendo l' acqua a gonfiarsi , immerse rapidamente la lancia . Una piccola ondata si ruppe fra le radici della aristolochia , poi una specie di cilindro sorse improvvisamente , sferzando vivamente l' acqua . Il negro , lesto come un gatto , aveva afferrato quel corpo , stringendolo con ambe le mani . Si provo` a tirare , ma non ostante la sua forza prodigiosa , non ne venne a capo , essendo quel cilindro estremamente liscio . Aiutami Carmaux ! grido` . Il filibustiere era gia` balzato fra le radici della pianta , tenendo in mano una cordicella . In un baleno fece un nodo scorsoio e strinse quella specie d' anguilla al disopra delle pinne . Ohe ! Issa ! grido` poi . I due uomini si misero a tirare con quanta forza avevano . Il pesce , non ostante i suoi contorcimenti , saliva , pero` pareva che fosse estremamente pesante o che rimorchiasse qualche cosa . Era una anguilla grossissima , di venticinque o trenta chilogrammi , col dorso bruno ed il ventre argenteo , colla mascella inferiore adorna di dieci o dodici barbiglioni che gli davano un aspetto assai strano . E non era sola . Attaccato fortemente , trascinava con se` anche un altro abitante delle acque , molto piu` grosso e piu` pesante , formato da una scatola ossea coperta da una specie di corazza cornea ed irta di spine . Cosa abbiamo pescato ? chiese Carmaux , afferrando colla sinistra il coltello . Lascialo andare , Carmaux , disse Moko . E` un pesce tabacchiera . Che ha abboccato il tamburo ? Si` , compare . Con un colpo ben aggiustato costrinse quello strano crostaceo a lasciare l' anguilla che era stata gia` tirata fra le radici . Come era brutto ! esclamo` Carmaux . E non mangiabile , compare , disse il negro . Quei pesci non hanno che un po' di carne filamentosa ed un fegato enorme ed oleoso . Accontentiamoci del tamburo . Stavano per balzare verso la riva , quando un grido di terrore sfuggi` ad entrambi . Mille tuoni ! esclamo` Carmaux , impallidendo . Siamo fritti ! Il baribal A quindici passi da loro , fermo presso un pino enorme , stava uno di quegli orsi neri chiamati baribal , di dimensioni enormi . Era uno dei piu` bei campioni della specie , col pelame corto , ispido , lucentissimo , che diventava fulvo solamente ai lati del muso . Era lungo piu` di due metri , alto uno dalla zampa alla spalla e grossissimo . Questi orsi , anche oggidi` sono abbastanza numerosi non solo nelle foreste della Florida , bensi` anche in quelle delle regioni piu` settentrionali degli Stati Uniti , dove fanno dei grandi guasti , devastando i campi e decimando anche gli armenti , essendo ad un tempo erbivori e carnivori . Carmaux e Moko , scorgendo quel nemico inaspettato , da cui nulla di buono potevano aspettarsi , si erano ritirati frettolosamente sul tronco dell' aristolochia , guardandolo con diffidenza . Compare ! Carmaux ! Ecco una sorpresa che non m' aspettavo ! E che ci fara` sudare freddo , compare , disse Moko . E non ce ne siamo nemmeno accorti ! Se l' avessimo veduto venire almeno saremmo fuggiti . Per poco , Carmaux . Questi orsi neri corrono velocemente e non si trovano imbarazzati a raggiungere un uomo . Cosa facciamo ? Aspettiamo , compare . Che l' orso se ne vada ? Non trovo altro mezzo migliore . L' orso pareva che si divertisse davvero della paura dei due filibustieri . Piantato sulle sue zampe deretane , come un gatto che aspetta il momento opportuno di gettarsi sul sorcio , guardava coi suoi occhietti maliziosi e mobilissimi i due poveri pescatori , sbadigliando in modo da slogarsi le mascelle . Pel momento pero` non dimostrava intenzioni ostili , anzi sembrava che non avesse alcun desiderio di abbandonare il suo posto per accostare i due filibustieri . Tuoni ! esclamo` Carmaux , che cominciava a perdere la pazienza . Mi pare che sia una faccenda molto lunga . Sono molto pericolosi questi orsi ? Hanno delle unghie d' acciaio e posseggono una forza prodigiosa . Coi nostri coltelli non verremo a capo di nulla . Diavolo ! esclamo` Carmaux , grattandosi furiosamente la testa . Il capitano comincera` a inquietarsi della nostra prolungata assenza . Un' idea ! Gettala fuori compare , disse il negro . Proviamo ad imbarcarci ? Ad imbarcarci ! esclamo` Carmaux , guardandolo con stupore . Hai scoperta qualche scialuppa tu ? No , compare , ma dico che si potrebbero tagliare le radici di questa pianta e far servire il tronco da barca . Tu sei un genio , compare sacco di carbone ! A me forse non sarebbe mai venuta una simile idea ! Mio caro orsaccio questa volta ti gabbiamo ! Al lavoro compare . Sono pronto , Moko . L' aristolochia che serviva loro di rifugio , come si disse , aveva il tronco grosso quanto una botte , sostenuto da parecchie radici piantate nel fondo della palude e che emergevano da tutte le parti . Bastava reciderle per far cadere la pianta e servirsene come d' una zattera , molto incomoda e` vero , ma sufficiente per sostenere quei due uomini . Carmaux ed il negro si misero quindi a recidere quelle radici , maneggiando abilmente i coltelli . Ne avevano troncate piu` di mezze , quando videro l' orso abbandonare il suo posto e scendere lentamente verso la riva . Ehi , compare , viene ! esclamo` Carmaux . L' orso ? Pare che sia curioso di sapere cosa facciamo . O che abbia intenzione di assalirci ? Il baribal , vinto forse dalla curiosita` , s' apriva il passo fra i canneti che ingombravano la riva , accostandosi al luogo occupato dai due filibustieri . Non sembrava pero` che fosse di cattivo umore , poiche` di quando in quando s' arrestava come se fosse indeciso fra l' andare innanzi ed il tornare indietro . Giunto a quindici o venti passi dalla riva , si alzo` sulle zampe deretane per meglio vedere a quale genere di lavoro si erano dedicati i due filibustieri , poi di certo sodisfatto torno` ad accovacciarsi , continuando a sbadigliare . Moko , disse Carmaux , che riprendeva animo . Mi nasce un dubbio . Quale , compare ? Che il nostro orso abbia piu` paura di noi ! Sono pazienti e difficilmente assalgono per primi . Egli sa che noi non possiamo rimanere eternamente qui e ci aspetta sulla riva . Non ti fidare , sono feroci . Lega intanto l' anguilla ad un ramo . Attento , compare , il tronco sta per cadere in acqua . L' aristolochia , priva ormai di quasi tutte le sue radici , si curvava lentamente sull' acqua . Ad un' ultima scossa del negro cadde del tutto sprofondandosi quasi tutta , ma poi torno` subito a galla . Il negro e Carmaux s' erano messi a cavalcioni del tronco , tenendosi aggrappati ai rami . Udendo quel tonfo l' orso si era alzato , ma invece di precipitarsi verso la riva era fuggito verso la foresta a tutte gambe . Ehi , compare grido` Carmaux . Te lo dicevo io che il tuo ferocissimo orso aveva piu` paura di noi ! E` scappato vigliaccamente come se gli avessimo sparato contro una cannonata . Che non sia un' astuzia per aspettarci a terra ? Ti dico che il tuo orso e` un poltrone e che se lo incontro gli rompero` le reni a bastonate , disse Carmaux . Andiamo a terra , compare , e torniamo al campo ad arrostire la nostra anguilla . Con pochi colpi di piede spinsero il tronco verso la riva e sbarcarono . Carmaux raccolse il suo bastone , si getto` in ispalla il pesce tamburo e si diresse verso il bosco seguito dal negro . Dobbiamo pero` confessare che procedeva con molta precauzione , guardandosi intorno con sospetto e che , non ostante le sue rodomontate , aveva ancora indosso un po' di paura e nessuna voglia di rivedere l' orso . Giunto sul margine della pineta si arresto` per ascoltare , poi non udendo alcun rumore si rimise in cammino dicendo : Se n' e` proprio andato . Non fidiamoci , compare . Forse ci spia e si tiene pronto a piombarci addosso , disse Moko . Stava per cacciarsi sotto gli alberi , quando un grido strano lo inchiodo` al suolo . In mezzo alle piante , una voce che pareva quasi umana aveva gridato ripetutamente : Dum ka duj ! ... Dum ka duj ! ... Compare ! esclamo` . Gl' indiani ! ... Dove li vedi ? chiese il negro . Non li vedo ma li odo . Ascolta . Dum ka duj ! ... Dum ka duj ! ... Che sia il grido di guerra degli antropofaghi ? Si` , del botauro mokoko , rispose il negro , ridendo . Chi e` questo signore ? Un magnifico arrosto da preferirsi al pesce tamburo . Vieni compare , noi lo prenderemo . Ma chi ? Il botauro mokoko . Zitto e seguimi . Quelle strane grida erano uscite da un cespuglio formato da un gruppo di pontedeire . Il negro s' arresto` guardando attentamente fra il fogliame , poi , alzato bruscamente il bastone foggiato a lancia , lo scaglio` abilmente dinanzi a se` . Il dum ka duj cesso` improvvisamente . Preso ? chiese Carmaux . Eccolo ! rispose Moko che si era slanciato in mezzo ai cespugli . E` piu` pesante di quanto credevo . Il volatile che aveva cosi` abilmente trafitto colla lancia era alto piu` di due piedi . Aveva le penne bruno nerastre rigate , il becco giallo e acutissimo e gli occhi molto dilatati . Bell' uccello ! esclamo` Carmaux . E sopratutto squisito , disse Moko , quantunque viva di pesci . E un pescatore ? Ed anche un gran cacciatore , poiche` si pasce anche di piccoli uccelli che divora interi . Allora ... Vuoi dire compare ? Invece di rispondere Carmaux aveva fatto un salto indietro , impugnando il suo nodoso bastone . Cos' hai ? chiese il negro . Mi e` parso d' aver veduto l' orso . Dove ? In mezzo a quei cespugli . Ancora quell' animalaccio ! Moko ! Compare ! Battiamocela . E le legnate che volevi dargli ? Sara` per un' altra volta , disse Carmaux . Raccolsero il botauro mokoko e se la diedero a gambe , trottando come due cavalli spronati a sangue . Dopo un quarto d' ora , ansanti e trafelati , giungevano all' accampamento . Siete inseguiti ? chiese il Corsaro , balzando in piedi colla misericordia in pugno . Abbiamo veduto un orso , capitano , disse Carmaux . Vi segue ? Pare che si sia fermato . Allora abbiamo tutto il tempo per cenare , rispose tranquillamente il Corsaro . Vi era gia` una bella distesa di carboni ardenti . Carmaux taglio` il pesce tamburo , ne infilo` un pezzo di tre o quattro chilogrammi in una bacchetta verde e lo mise sul fuoco , girandolo lentamente onde si arrosolasse per bene . Venti minuti dopo i quattro corsari davano l' assalto all' arrosto , lodandone la squisitezza e la delicatezza . Giacche` non si vede , dormiamo , disse il Corsaro . Chi monta il primo quarto di guardia ? Carmaux , disse Moko . Egli gia` non ha paura degli orsi . E te lo mostrero` , compare sacco di carbone , rispose il filibustiere , piccato . Lascia che si mostri e vedrai che cosa sono capace di fare . Allora affidiamo a te le nostre costolette , disse l' amburghese . Buona guardia , camerata . Mentre i suoi compagni si cacciavano sotto la capannuccia , Carmaux si sedette presso il fuoco , tenendo a fianco la lancia del negro . Nel bosco e verso la palude si udivano certi rumori che non rassicuravano molto il bravo filibustiere , non pratico di quelle regioni . Di quando in quando il silenzio veniva rotto da lontani muggiti che parevano mandati da tori , ma che invece erano dovuti ai caimani della palude ; poi si udivano sotto i cespugli delle grida ora acute ed ora rauche , poi piu` lontano il triste ululato di qualche lupo vagante in cerca di preda . Di quando in quando invece rane e ranocchi improvvisavano concerti assordanti che coprivano tutti quei diversi rumori . Carmaux ascoltava attentamente e si guardava intorno . Non temeva ne` i lupi ne` i caimani , i primi troppo codardi per assalire in piccolo numero l' accampamento ed i secondi troppo lontani : aveva solamente paura di quel maledetto orso . Si direbbe che io ho perduto il mio coraggio , mormorava . Eppure ho infilzato un bel numero di nemici , meglio armati e forse piu` pericolosi di quel bestione . Si era alzato per fare il giro della capannuccia , quando a breve distanza udi` un urlo che gli gelo` il sangue nelle vene . L' orso ! esclamo` . Che si sia cacciato nel cervellaccio l' idea di volermi mangiare ? Siamo in quattro , mio caro , e ti faremo ballare rompendoti il groppone a legnate . Scivolo` sotto la capannuccia e sveglio` Moko e Wan Stiller . Su , camerati , disse . L' orso viene . Dov' e` ? chiese l' amburghese , raccogliendo un pesante randello semi acceso . Non deve essere lontano , rispose Carmaux . Odi ? Un secondo urlo , piu` potente del primo , ruppe il silenzio della notte . E` l' orso , e` vero Moko ? chiese Carmaux . Si` , rispose il negro . Andiamo a scovarlo , disse Wan Stiller . Eccolo ! esclamo` Moko . Un orso , probabilmente l' istesso che si era mostrato presso la palude e che poi li aveva seguiti , era uscito da una macchia di pontedeire e si dirigeva verso l' accampamento , dondolando comicamente la massiccia testaccia . I tre filibustieri si erano riparati dietro al fuoco , coprendo contemporaneamente la capanna . L' ha proprio con noi , disse l' amburghese . Svegliamo il capitano , disse Carmaux . E` inutile , rispose il Corsaro , comparendo dietro di loro . Lo vedete ? chiese Carmaux . Si` , e mi pare che sia ben grosso . Potra` offrirci degli eccellenti prosciutti . L' orso accortosi che gli avversarii erano nuovamente aumentati di numero , si era fermato a cento metri dall' accampamento , guardando con diffidenza il fuoco che ardeva vicino alla capannuccia . I quattro filibustieri si mantenevano immobili , colla speranza di deciderlo ad avvicinarsi . Tutto d' un tratto pero` il plantigrado fece un brusco voltafaccia e parti` al galoppo scomparendo in direzione della palude . Lo avevo detto io che era un pauroso , disse Carmaux . Si sara` finalmente persuaso che e` meglio se ne stia lontano . I suoi compagni stettero qualche po' seduti attorno al fuoco poi , convinti che il bestione avesse definitivamente rinunciato alle sue idee bellicose , ripresero l' interrotto sonno . La notte trascorse senz' altri allarmi , quantunque due o tre lupi si fossero avvicinati all' accampamento urlando a piu` riprese lugubremente . All' alba i quattro filibustieri riprendevano la marcia costeggiando la grande palude la quale si prolungava verso l' ovest . Gli antropofaghi della Florida Per tre giorni i filibustieri s' avanzarono attraverso a foreste di pini e di cipressi , costeggiando vaste paludi dalle acque nere e fangose , pullulanti di caimani e di serpenti alligatori , poi al quarto , completamente privi di viveri , non avendo incontrato alcun animale da uccidere , si arrestavano sulle rive di un fiume che serpeggiava in mezzo ad una boscaglia . Da dodici ore non avevano mangiato che poche manate di tupelas , specie di prugne , piuttosto grosse , di forma oblunga , eccellenti a mangiarsi , ma non sufficientemente nutritive , specialmente per uomini che marciavano dall' alba al tramonto . Ci fermeremo qui tutta la giornata , disse il Corsaro , vedendo che i suoi uomini non potevano piu` reggersi in piedi . La baia gia` non deve essere molto lontana . E noi ci metteremo in caccia , disse Carmaux , al negro . Questo fiume non deve essere sprovvisto di pesci . Non allontanatevi troppo , disse il Corsaro , il quale , aiutato dall' amburghese , stava costruendo una capannuccia . Non batteremo che i dintorni , rispose Carmaux . Vieni compare , e speriamo di ritornare carichi di selvaggina e di pesci . Presero i loro randelli , vi attaccarono i loro pugnali onde servirsene come lance e si misero a costeggiare il fiume battendo le folte erbe ed i cespugli colla speranza di far uscire qualche tartaruga . La foresta che si estendeva sulle due rive non era formata esclusivamente di pini e di cipressi . Qua e la` si vedevano macchie d' alberi da cetriuoli , specie di magnolie dal tronco liscio e alte piu` di trenta metri , con foglie larghissime e una grande quantita` di fiori d' una tinta bianco turchiniccia che espandevano un soave profumo di violetta . Vengono chiamati alberi da cetriuoli , perche` le frutta ne hanno la forma e anche la grossezza . Sono pero` rossi a completa maturazione e vengono adoperati per metterli in infusione , rimedio eccellente per combattere le febbri intermittenti . Si vedevano pure macchie di sassifraghi dal legno nero , il fogliame d' un verde appannato , di aspetto triste , di noci nere , piante d' aspetto maestoso , altissime , frondose , e di rododendri formanti cespi alti dieci metri , con rami grossi quanto la coscia d' un uomo e coperti di fiori porporini e di magnolie che espandevano profumi cosi` acuti da stordire . Numerosi uccelli si levavano da tutte le parti all' apparire dei due filibustieri , ma fuggivano cosi` rapidamente da rendere vano ogni tentativo per abbatterli . Fenicotteri , tantali verdi , ibis bianche , anitre , palombi dalla testa bianca volteggiavano in mezzo alle piante , mentre lungo le rive del fiume si vedevano fuggire dei bellissimi galli dal collare , uno dei volatili piu` ricercati per la squisitezza delle sue carni e che si pagano carissimi dai ghiottoni americani e non poche galline sultane , col becco e gli occhi rossi , la gola ed il petto purpurei , le ali e la coda turchine e verdi ed il groppone bianco . Guarda quelle gallinelle , disse il negro , indicando parecchie coppie di uccelli somiglianti alle nostre pernici , grige di piume . Sono eccellenti , compare . E quell' uccellaccio la` , tutto gambe , che ha le penne bruno rossicce e la testa picchiettata di bianco ? Come si chiama ? E` un curlam , chiamato anche becco a lancetta . E perche` , compare sacco di carbone ? Perche` il suo becco e` cosi` duro ed aguzzo da somigliare ad una lama d' acciaio . L' uccello se ne serve per tenere testa ai cani e anche ai cacciatori . E quell' altro che rade le acque del fiume e che ha le penne verdi dorate sopra e bianche sotto e la coda mezza nera e mezza rossa ? E` un jacamar , una specie di tordo marino , molto squisito . E quella bestia la` , accovacciata sulla riva del fiume ? Cosa credi che sia compare ? Un orso lavatore . Tuoni ! ... Un altro orso ! esclamo` Carmaux , facendo un salto . Non pericoloso pero` , compare . Guardalo bene . Quell' animale , che il negro aveva chiamato un orso lavatore , non era piu` grosso di un cane barbone . Aveva il muso molto appuntito come quello dei sorci , la coda lunga e ricca di peli come quella d' una volpe , il pelame grigio giallognolo a screziature nere . Questi orsi , poiche` appartengono alla famiglia dei plantigradi , quantunque non rassomiglino ne` ai neri , ne` ai grigi , ne` ai bruni , si chiamano anche raccoon o procioni e sono affatto inoffensivi . Abitano le foreste ricche d' acqua e sono per lo piu` notturni , pero` non e` raro incontrarli anche di giorno . La loro unica occupazione e` la pesca . Passano delle lunghe ore sulle rive dei fiumi e degli stagni , cercando pesci , molluschi , gamberi e larve , che mettono poi da parte , avendo l' abitudine di non mangiare il cibo se prima non lo hanno ben lavato e parecchie volte . L' animale scoperto da Carmaux , stava appunto preparandosi la colazione . Aveva ammucchiati parecchi piccoli pesci , dei ranocchi e dei gamberi e colle zampe anteriori li manipolava lavandoli nella corrente . E quell' animaletto lo chiami un orso ! esclamo` Carmaux , scoppiando in una risata . Lo e` , compare , rispose Moko . E` mangiabile ? I negri hanno una vera passione per la carne di quegli animali . Allora cerchiamo di catturarlo . E` quello che volevo proporti . Carmaux ed il negro si misero a strisciare in quella direzione , tenendosi sottovento onde l' orso non li fiutasse . L' animale era pero` cosi` occupato a lavare i cibi , da non accorgersi del grave pericolo che correva . Dieci minuti dopo Carmaux ed il compagno giungevano a quindici passi , nascondendosi dietro un cespo di pontedeire . Tiri ? chiese Carmaux . E non lo sbagliero` , rispose il negro , alzando la lancia . Gia` stava per scagliare l' arma , quando si udi` in aria un leggero sibilo . Una freccia era partita da una macchia di rododendri ed era andata a colpire il povero orso lavatore alla gola , attraversandogliela da parte a parte . Carmaux e Moko erano balzati in piedi , esclamando : Gl' indiani ! Quasi nell' istesso momento quattro pelli rosse , di statura alta , semi nudi , colla testa adorna di piume e armati di archi e di mazze pesantissime , balzarono fuori dal cespuglio , fermandosi dinanzi ai due filibustieri , stupiti da quella improvvisa comparsa . Carmaux ! Moko ! Fuggiamo ! Gambe , compare . Stavano per prendere la corsa , quando altri cinque indiani , armati come i primi , comparvero dietro ai due filibustieri , tagliando loro la ritirata . Che gli uomini bianchi si fermino , disse uno di quegli indiani in cattivo spagnuolo . Moko , siamo presi , disse Carmaux , arrestandosi . Prepariamoci a vendere cara la pelle , rispose il negro , impugnando la lancia . Ci faremo uccidere inutilmente . Che gli uomini bianchi depongano le armi , disse l' indiano che aveva parlato e che doveva essere il capo del drappello , a giudicarlo dalle tre penne d' aquila che portava infisse nella capigliatura . Se non obbediscono noi li uccideremo . Invece di deporre la lancia , Moko con un moto fulmineo si getto` contro il secondo drappello colla speranza di aprirsi il passo e di slanciarsi nella foresta . Gl' indiani , che forse si aspettavano quella mossa , in un baleno strinsero la loro linea e scagliatisi sul fuggiasco lo atterrarono , strappandogli la lancia . Sei o sette mazze si alzarono su di lui , mentre il capo indiano diceva con voce minacciosa : Arrenditi o sei morto ! Ogni resistenza sarebbe stata vana , anzi pericolosa , poiche` gl' indiani parevano disposti ad eseguire la minaccia . Il negro che si preparava a difendersi disperatamente coi pugni , si lascio` legare senza opporre resistenza , onde non uccidessero anche Carmaux , il quale ormai si era arreso . Compare , disse questi al negro . E` meglio non farsi ammazzare pel momento ; la speranza di poter sfuggire a questi birboni non e` ancora perduta . Fingiamo di rassegnarci a servire loro da cena o da colazione . Ed il capitano ? Non facciamo comprendere agl' indiani che abbiamo dei compagni . Il Corsaro e l' amburghese non potrebbero opporre maggior resistenza di noi . Mentre si scambiavano queste parole , le pelli rosse , radunate presso la riva del fiume , pareva che tenessero consiglio . Discutevano animatamente , si curvavano al suolo come se esaminassero le tracce lasciate sul terreno dai due prigionieri , poi giravano attorno ai cespugli ed alle macchie , quindi tornavano a radunarsi parlando a voce bassa . Moko , disse Carmaux , che non li perdeva di vista . Mi pare che sospettino che noi abbiamo dei compagni . E` vero , compare , rispose il negro . Che riescano a sorprendere anche il capitano ? Lo temo , compare . I nostri compagni sono accampati a breve distanza da qui e forse hanno acceso il fuoco in attesa della colazione . Il fumo li tradira` . Brutto affare se dovessero venire presi anch' essi , disse Carmaux . Sarebbe la nostra rovina . In quel momento il capo indiano si avvicino` a loro , dicendo sempre in un pessimo spagnuolo : Voi non siete soli . T' inganni , capo , rispose Carmaux . Noi non abbiamo alcun compagno . L' uomo bianco cerca di sviare le nostre ricerche , ma non vi riuscira` . Noi abbiamo veduto del fumo alzarsi in mezzo agli alberi . Qualche indiano avra` acceso la legna per cucinarsi la colazione . Qui non vi e` che la nostra tribu` , disse il capo . Quel fuoco e` stato acceso dai tuoi compagni . Allora va a cercarli . E` quello che faremo , uomo bianco . Voglio pero` sapere quanti sono . Molti ed hanno delle armi che tuonano e che mandano fuoco . Gli uomini rossi conoscono le armi degli spagnuoli e non le temono , disse il capo con fierezza . I nostri avi ci hanno insegnato ad affrontarle . Fece legare i prigionieri al tronco d' un albero , mise a guardia di loro due guerrieri di statura quasi gigantesca , armati di pesantissime mazze , poi si inoltro` sotto gli alberi seguito da tutti gli altri indiani . Tuoni d' inferno ! esclamo` Carmaux , digrignando i denti . Anche il capitano e` perduto ! ... Temo , compare , che non ci rimanga da vivere che poche ore . Gli spagnuoli , colle loro crudelta` , hanno resi quest' indiani feroci e percio` non ci risparmieranno . La morte non mi fa paura , compare . Vorrei pero` sapere in quale modo ce la daranno . Si dice che tormentino atrocemente i prigionieri prima di spedirli all' altro mondo . L' ho udito a raccontare anch' io , rispose Moko . Proviamo ad interrogare questi due indiani , se ci comprendono . Ditemi , uomini rossi , cosa vuol farne il capo di noi ? chiese Carmaux , volgendosi verso i due giganti che si erano seduti presso l' albero . Vi mangeremo , rispose uno dei due indiani , con un sorriso atroce . Canaglie ! grido` Carmaux , con voce spezzata . Ci volete mangiare ! ... Tutti i prigionieri si arrostiscono . Compare ! esclamo` Carmaux , mentre un freddo sudore gli bagnava la fronte . Se non troviamo un mezzo per fuggire per noi e` finita . Il negro non rispose . Si era curvato per quanto glielo permettevano i legami e pareva che ascoltasse con estrema ansieta` . Hai udito qualche grido ? Mi pare . Che abbiano gia` sorpreso il capitano ? Tuoni ! Un clamore assordante si era alzato in mezzo ai pini ed ai cipressi che si estendevano lungo il fiume . Assaltano il campo ! esclamo` Carmaux con angoscia . Le grida erano subito cessate . L' assalto doveva essere stato cosi` improvviso da evitare qualsiasi resistenza da parte del Corsaro Nero e dell' amburghese . I due guardiani si erano alzati e guardavano sotto gli alberi . Vengono ? chiese loro Carmaux . I vostri compagni sono presi , rispose uno dei due giganti . Diceva il vero poiche` alcuni istanti dopo si videro comparire gl' indiani i quali trascinavano i due filibustieri . Il Corsaro e anche l' amburghese avevano le vesti a brani , ma non pareva che avessero ricevute ferite . Certamente dopo una breve resistenza si erano arresi per non farsi accoppare a mazzate . Capitano ! grido` Carmaux , con voce strozzata . Anche tu , Carmaux ! esclamo` il signor di Ventimiglia . Mi ero immaginato che eravate stati presi . Siamo nelle mani degli antropofaghi , signore ! I due filibustieri furono legati con fibre vegetali e gettati dinanzi all' albero a cui stavano attaccati Carmaux ed il negro . Il capo indiano venne ad accoccolarsi dinanzi a loro , mentre i suoi uomini stavano tagliando dei rami per improvvisare forse delle barelle . Sei tu il capo di questi uomini ? chiese , volgendosi verso il Corsaro . Si` , rispose questi . Come vi trovate qui ? Gli uomini dalla pelle bianca non hanno mai abitato queste foreste . Siamo naufragati . Si e` rotta una di quelle grandi case galleggianti ? Si e` sfasciata sulle scogliere . Gli sguardi del capo ebbero un lampo di cupidigia . Tu mi dirai dove si e` spezzata . Io so che quelle grandi case galleggianti contengono sempre delle ricchezze . Le onde hanno spazzato via ogni cosa , rispose il Corsaro . Tu cerchi d' ingannarmi . A quale scopo ? Per raccogliere tu quelle ricchezze , ma non le avrai perche` noi ti mangeremo . Saremo un po' duri , disse il Corsaro con ironia . Andiamo , disse il capo , alzandosi . I suoi guerrieri avevano preparate le barelle formate con rami di pino legati con liane . Presero i quattro prigionieri e ve li coricarono sopra . Il drappello , preceduto da quattro esploratori , si mise in marcia dirigendosi verso l' ovest , ossia in direzione del mare . Capitano , disse Carmaux , il quale veniva dietro al Corsaro . Che sia proprio finita per noi ? Tutto e` nelle mani di Dio , Carmaux . Se la nostra ultima ora e` giunta , sapremo morire da forti . Siamo sfuggiti all' esplosione ed alle ire del mare per finire nel ventre di questi ributtanti antropofaghi ! Sarebbe stato meglio che ci avessero divorati gli squali . Morire in un modo o nell' altro e` tutt' uno , Carmaux . Anch' io avrei preferito cadere sul ponte della mia nave , fra il rombo delle artiglierie e le grida di guerra degli equipaggi ... ma bah ! ... Si compia il mio destino . Intanto gl' indiani marciavano rapidamente , costeggiando la riva sinistra del fiume che era quasi sgombra di cespugli . Solamente di quando in quando dei macchioni di palme e di platani , avvolti fra un caos di cobee arrampicanti che formavano dei grandi festoni con ghirlande di fiori vivaci , si spingevano fino sulla riva , costringendo le pelli rosse ad aprirsi il passo a gran colpi di mazza . A mezzogiorno il drappello si arrestava sul margine di un laghetto formato dal fiume . Arrostirono l' orso lavatore che non avevano dimenticato , aggiungendovi alcuni conigli che avevano uccisi lungo la via e delle prugne di tupelas . I prigionieri non furono dimenticati , anzi ebbero una porzione molto abbondante . Hanno paura che dimagriamo , disse Carmaux , con un comico sospiro . Potessi diventare magro come un' aringa ! Non guadagneresti molto , disse Wan Stiller . Questi indiani sarebbero capaci d' ingrassarti a forza . Come le anitre del mio paese . Io pero` non ho ancora perduta la speranza di fuggire . disse il corsaro Sognate la liberazione ? chiese Wan Stiller . La tenteremo . In quale modo ? Questi indiani non mi sembrano cosi` sciocchi da permetterci di andarcene . Ti dico che qualche cosa noi faremo . Avete qualche piano , capitano ? Forse , rispose il Corsaro . Sapete che ho nascosta la misericordia ? Come , voi non l' avete data agli indiani ? chiesero Carmaux e Wan Stiller . No , ho avuto il tempo di cacciarmela sotto il panciotto . Cosa potrete fare con quell' arma ? chiese Carmaux . Potra` servirci a tagliare le corde innanzi a tutto , rispose il Corsaro . Non vale una pistola , capitano . Puo` esserci ugualmente utile , mio bravo Carmaux . Una mano robusta che la sappia adoperare non si trovera` imbarazzata a uccidere una sentinella . Amici , non disperiamo ancora . Questa sera sapremo se vi sara` qualche probabilita` di prendere il largo . La loro conversazione fu interrotta dagli indiani . Terminato il pasto , s' erano rialzati ricollocando i prigionieri sulle barelle . Fatto il giro del laghetto , il drappello si caccio` sotto una folta pineta , i cui tronchi pero` permettevano il passaggio senza dover ricorrere alle mazze , non essendo circondati da cespugli . Il capo pareva che avesse molta fretta di giungere al villaggio poiche` incitava sovente i portatori delle barelle ad allungare il passo . Un po' prima del tramonto il drappello giungeva improvvisamente sulla riva del mare . La costa in quel luogo formava un' ampia insenatura difesa da alcune file di scogliere e sulla spiaggia si vedevano numerose canoe scavate nei tronchi di pino , adorne a prora di teste di coccodrillo . All' estremita` della baia i prigionieri scorsero due dozzine di capanne allineate su una doppia fila , formate con tronchi e coperte di foglie secche . Il tuo villaggio ? chiese il Corsaro al capo che gli camminava a fianco . Dei nostri pescatori , rispose l' indiano . Il grosso della tribu` abita sui fianchi di quella montagna . Il Corsaro alzo` gli occhi e vide dietro il bosco di pini ergersi una collina coperta di fitte piante , sulle cui pendici si scorgevano numerosi gruppi di capanne . E` numerosa la tua tribu` ? chiese il Corsaro . Numerosa e potente , rispose l' indiano con orgoglio . Allora vi sara` un re . Il capo lo guardo` , ma non rispose , anzi si allontano` per mettersi alla testa del drappello . Una mezz' ora dopo i guerrieri giungevano al piccolo villaggio dei pescatori . Parecchi indiani , quasi interamente nudi , non avendo che un piccolo perizoma stretto ai fianchi e delle penne sulla testa , si erano precipitati verso i prigionieri mandando grida minacciose ed agitando le mazze , le lance e certi coltellacci di pietra molto affilati . Il capo con un gesto li trattenne , poi fece condurre i quattro prigionieri dinanzi ad una grande gabbia costruita con solidissimi rami di noce hickorys e coperta , nella parte superiore , di quell' erba dura e amara che pullula nelle terre salate della Florida e che viene chiamata algochloa . I quattro corsari furono spinti dentro , facendoli passare per una stretta apertura , che fu poi subito chiusa con robuste traverse . Per ora rimarrete qui , disse il capo , volgendosi verso il Corsaro . E quando ci mangerete ? La vostra vita dipende dal genio del mare . Chi e` questo genio del mare ? Cio` non ti riguarda , rispose il capo volgendogli le spalle ed allontanandosi . Capitano , chiese Carmaux . Chi sara` questo genio ? Non ne so piu` di te , rispose il signor di Ventimiglia . Suppongo pero` che sia qualche grande capo , il comandante supremo della tribu` o qualche stregone . Se avesse un po' di compassione per noi ! Non crearti delle illusioni , Carmaux . Allora non ci resta che tentare la fuga . E` quello che faremo piu` tardi . Non vi sono che due sentinelle a guardia della gabbia . Purche` piu` tardi non vengano raddoppiate . Lo si vedra` , Carmaux . Orsu` , corichiamoci e fingiamo di dormire . Piu` tardi , quando tutti gli abitanti del villaggio dormiranno profondamente , tenteremo qualche cosa . Moko ! Padrone . Tu che possiedi una forza prodigiosa , saresti capace di spezzare queste sbarre ? Mi sembrano molto solide , capitano , pero` spero di riuscirvi . Senza rumore . Mi ci provero` . Carmaux , tu devi tentare di rodere le tue corde . I denti sono buoni , capitano , e con un po' di pazienza tagliero` i miei legami . Vedo che facendo qualche sforzo posso accostare le mani alle labbra . Benissimo ! E le sentinelle ? chiese Wan Stiller . Le sorprenderemo e le pugnaleremo . E dopo ? Avremo addosso tutti gli abitanti del villaggio . Le scialuppe non sono lontane e fuggiremo subito in mare . Chiudete gli occhi ed aspettate il mio segnale . La fuga dei corsari A poco a poco i rumori erano cessati nel villaggio dei pescatori ed i fuochi accesi presso le capanne si erano spenti . Non si udiva altro che il monotono e regolare fragore delle onde , spinte dalla marea , che venivano ad infrangersi sulla sponda . Gli indiani che dovevano aver pescato tutta la giornata , a giudicare dalla straordinaria quantita` di pesce messo a seccare su certe graticole di legno rizzate sulla riva , si erano addormentati ed il drappello dei cacciatori , che aveva camminato dall' alba al tramonto , non aveva tardato ad imitarli . Solamente le due sentinelle che erano state collocate presso la gabbia , vegliavano ancora , sedute presso un falo` gia` quasi semispento , ma non dovevano tardare a chiudere gli occhi . La loro conversazione languiva ed il Corsaro , che non le perdeva di vista , si era accorto che facevano sforzi straordinarii per non abbandonarsi in braccio a Morfeo . Doveva essere la mezzanotte quando gli ultimi tizzoni del falo` , non piu` ravvivati , si spensero completamente . Per alcuni minuti ancora le braci proiettarono verso la gabbia qualche po' di luce sanguigna , poi anche quelle si coprirono di cenere e l' oscurita` piombo` in quel luogo . Le due sentinelle si erano sdraiate l' una presso all' altra e russavano . E` il momento , disse il Corsaro , dopo essersi assicurato che nessun altro indiano vegliava attorno alla gabbia . Si sono addormentati ? chiese Carmaux . Non li odi a russare ? Purche` non fingano di dormire , capitano ! Non mi fido affatto di questi indiani . Rompi le corde , Carmaux . Le ho rose cosi` bene che si spezzeranno subito , capitano . Allora affrettati . Il marinaio contrasse le braccia piu` che pote` , poi le fece scattare allargandole di colpo . Le corde vegetali , gia` intaccate in varii punti dai suoi acuti denti , si spezzarono . Ecco fatto , capitano , disse . Frugami nel petto , disse il signor di Ventimiglia . La misericordia l' ho nascosta qui . Il filibustiere caccio` una mano sotto il panciotto di seta nera del Corsaro e trovo` il pugnale , un' arma affilatissima , d' una robustezza eccezionale , di acciaio di Toledo , il migliore che si conoscesse in quei tempi . Ora recidi le nostre corde , disse il signor di Ventimiglia . Adagio , non far rumore . Carmaux , dopo d' essersi assicurato che le sentinelle non si erano mosse , s' accosto` ai suoi compagni e taglio` destramente i loro legami . Almeno potremo morire difendendoci , disse il Corsaro stiracchiandosi le membra indolenzite da quelle legature . Cosa devo fare capitano ? chiese il negro . Levare due traverse della gabbia . Il negro ed il marinaio passarono dalla parte opposta onde essere piu` lontani dalle due sentinelle ed intaccarono risolutamente una delle sbarre . Il legno era durissimo , essendo di noce nero , ma Moko aveva il pugno solido ed il pugnale tagliava come un rasoio . Bastarono cinque minuti per recidere parte della traversa . Afferrarono la sbarra e facendo forza insieme la staccarono . S' udi` un leggero scricchioli`o , poi piu` nulla . Fermi ! mormoro` il Corsaro . Quantunque il rumore fosse stato leggierissimo , uno dei due indiani si era alzato brontolando . I quattro filibustieri s' erano sdraiati prontamente l' uno vicino all' altro , mettendosi a russare . L' indiano , sospettoso come tutti i suoi compatriotti , rimosse coll' estremita` della lancia i tizzoni , alzando qualche scintilla , poi sempre brontolando fece il giro della gabbia e ritorno` presso il compagno senza essersi accorto che una sbarra era stata gia` levata . Rimase qualche minuto ritto , guardando la luna che allora cominciava ad alzarsi specchiandosi nel mare poi , rassicurato dal continuo e regolare russare dei prigionieri , torno` a sdraiarsi . I quattro filibustieri rimasero per un buon quarto d' ora immobili , temendo che il sospettoso indiano li spiasse , poi s' alzarono silenziosamente e Moko e Carmaux ripresero il lavoro intaccando la seconda sbarra . Onde evitare lo scricchioli`o , la recisero completamente alla base ed in alto e poi la fecero cadere . Capitano , possiamo andarcene , disse Carmaux , con un filo di voce . Diedero un ultimo sguardo ai due indiani i quali non si erano piu` mossi , poi uno alla volta abbandonarono la gabbia . Dove fuggiremo ? chiese Wan Stiller . Verso il mare , rispose il signor di Ventimiglia . C' impadroniremo d' una scialuppa e prenderemo il largo . Andiamo , disse Carmaux . Ho la febbre indosso . Fecero il giro della gabbia e si slanciarono verso la spiaggia la quale non era lontana piu` di duecento passi . Cola` vi erano due dozzine di scialuppe o meglio di canoe , molto pesanti essendo scavate nel tronco d' un albero e munite di pagaie col manico corto e la pala assai larga . I filibustieri unendo i loro sforzi ne spinsero una in acqua . Gia` stavano per balzarvi dentro , quando si videro piombare addosso le due sentinelle . Il primo arrivato si scaglio` contro il negro , alzando la mazza e gridando : Arrenditi o ti uccido ! Il negro con una mossa fulminea evito` il colpo che doveva fracassargli il capo poi , afferrato l' indiano attraverso il corpo lo sollevo` come che fosse una piuma e lo scaglio` dieci passi lontano facendogli fare un superbo volteggio . Il secondo indiano , spaventato dalla forza erculea del gigante e anche dalla misericordia che brillava nelle mani del Corsaro , fuggi` verso il villaggio urlando a squarciagola . Presto , imbarchiamoci ! grido` il Corsaro , slanciandosi verso la canoa . I tre filibustieri l' avevano seguito , afferrando subito le pagaie . Nel villaggio si udivano delle grida furiose e si vedevano agitarsi delle ombre umane . Gl' indiani , ormai avvertiti della fuga dei prigionieri , si preparavano a dare la caccia . Forza , amici , disse il Corsaro che si era pure impadronito d' una pagaia . Se fra mezz' ora non siamo fuori della baia verremo ripresi . La canoa , spinta velocemente , si era staccata dalla spiaggia , dirigendosi verso le scogliere che difendevano la baia contro la furia dei marosi . I filibustieri arrancavano con lena disperata , tendendo i muscoli fino a farli quasi scoppiare . Soprattutto Moko , il cui vigore era colossale , imprimeva tali colpi alla sua pagaia , da sbandare la canoa fino al bordo superiore . Gl' indiani , passato il primo momento di confusione , si erano rovesciati verso la spiaggia , gettando in acqua cinque o sei imbarcazioni , fornite ognuna di sei remi . Vedendo i fuggiaschi dirigersi verso le scogliere , arrancarono celeremente verso l' uscita della baia per impedire loro di prendere il largo . Avendo maggior numero di remi , quella manovra doveva riuscire senza troppe difficolta` . Tuoni d' Amburgo ! esclamo` Wan Stiller , che si era accorto delle intenzioni dei nemici . Fra poco avremo la via chiusa . Vento d' inferno ! grido` Carmaux . Stiamo per venire presi , capitano . Il Corsaro aveva abbandonato per un momento il remo , guardando le scialuppe indiane , le quali stavano gia` per giungere all' uscita della baia . Non possiamo piu` prendere il largo , disse . Cerchiamo di approdare su quella spiaggia , disse Carmaux , indicando il lato sud della baia . Vi sono alberi e cespugli e potremo forse far perdere le nostre tracce . Animo ! ... Date dentro ai remi ! La canoa viro` di bordo sul posto e riprese la corsa , mentre gl' indiani , credendo che i fuggiaschi volessero sforzare l' uscita della baia , si stendevano fra le scogliere per chiudere il passo . Accortisi pero` della intenzione dei filibustieri , lasciarono tre scialuppe a guardia del passaggio e colle altre si misero in caccia per catturarli prima che potessero toccare terra . Erano troppo lontani per avere qualche speranza di riuscire . Il Corsaro approfitto` subito del vantaggio per guidare la canoa dietro una scogliera onde sottrarla agli occhi degli indiani . Li costringeremo a dividersi , disse . Forza , amici ! ... La riva e` vicina ! Con pochi colpi di remo superarono la distanza che li separava dalla costa ed arenarono l' imbarcazione su di un banco di sabbia . Essendo riparati dalla scogliera , giunsero inosservati sotto i primi alberi , partendo a tutta corsa . Dove andavano ? Non lo sapevano , ne` pel momento si preoccupavano della direzione . A loro bastava di guadagnare via e di cercare un rifugio . La foresta era fitta , essendo composta d' immensi noci neri , di tapelas , grandissime piante colle foglie fittissime raggruppate in rosette , di enormi grandiflore e di ammassi di rododendri i quali formavano dei cespi enormi e cosi` folti da impedire quasi il passo . I fuggiaschi percorsero un chilometro tutto d' un fiato , e s' arrestarono dinanzi ad un noce colossale , il cui tronco era coperto da liane e da cobee ricadenti in festoni . Lassu` , disse il Corsaro . Il rifugio e` trovato . Aggrappandosi alle liane ed alle cobee , i quattro filibustieri raggiunsero i rami superiori , nascondendosi in mezzo al fitto fogliame . Gli indiani giungevano urlando come indemoniati . Avevano acceso dei rami di pino e frugavano le macchie , minacciando , imprecando ed avventando dovunque colpi di lancia e di mazza . Essi passarono presso l' albero senza nemmeno arrestarsi e scomparvero in mezzo alla foresta , sempre urlando e tutto fracassando sul loro passaggio . Buon viaggio , disse loro Carmaux . Vi auguro di non tornare piu` mai . Non li aspetteremo di certo , disse Wan Stiller . Cosa ne dite , capitano ? Che ce ne andremo , rispose il signor di Ventimiglia . Da qual parte ? chiese Carmaux . Verso la spiaggia . Stavano per abbandonare i rami ed aggrapparsi alle liane , quando videro due forme massicce sbucare da un cespuglio ed accostarsi rapidamente all' albero . Non regnando che una luce molto debole sotto la gigantesca pianta , quantunque la luna brillasse in tutto il suo splendore , li` per li` non seppero con quali esseri avevano da fare . Non mi pare che siano indiani , disse Carmaux , il quale si era subito arrestato . Mi sembrano due orsi , disse Moko , rabbrividendo . Vento d' inferno ! Non ci mancherebbe altro ! Dopo gl' indiani gli orsi ! Vediamo , disse il capitano , curvandosi innanzi ed aggrappandosi solidamente alle liane . Abbiamo da fare con due veri orsi , signori , disse Wan Stiller , il quale era disceso di qualche metro . Mi pare anzi che abbiano intenzione di dare la scalata all' albero . Gli indiani devono averli spaventati e cercheranno anch' essi di rifugiarsi quassu` , disse il Corsaro . O che vengano per mangiarci ? chiese Carmaux . E non abbiamo che un pugnale per difenderci ! La legna non manca qui . Ehi , Moko , spezza qualche grosso ramo . Mentre il negro stava per obbedire , i due orsi , dopo una breve esitazione , s' erano aggrappati alle liane , cacciando i loro unghioni , solidi come l' acciaio , nel tronco dell' albero . Come si sa , tutti gli orsi , eccettuati i bianchi , sono ottimi arrampicatori . Ordinariamente vivono a terra , ma quando le bacche cominciano a scarseggiare nei boschi , salgono sugli alberi per divorarne le frutta . I due orsi non dovevano quindi incontrare molte difficolta` per dare la scalata alla noce , tanto piu` che il tronco era coperto di piante arrampicanti le quali dovevano facilitare loro molto la salita . Capitano , esclamo` Carmaux . L' hanno proprio con noi ! Moko sei pronto ? Ho spezzato un grosso ramo , signore , rispose il negro . Gli orsi sentiranno se pesa ! Io ti aiutero` colla misericordia . Eccoli , disse Wan Stiller , salendo rapidamente e mettendosi in salvo su di un grosso ramo . I due orsi erano gia` giunti presso la prima biforcazione dei rami . Udendo pero` quelle voci umane si erano arrestati come se fossero indecisi . Moko che si trovava a due metri da loro , alzo` il nodoso bastone , ed appioppo` al piu` vicino una legnata da fracassargli di colpo la spina dorsale . Il povero animale mando` un urlo altissimo che fece rintronare la foresta , poi allungo` le zampe e rovino` pesantemente , al suolo , schiantando quanti rami incontro` nella sua caduta . Il compagno , spaventato da quell' accoglienza , si lascio` scivolare lungo il tronco e giunto al suolo fuggi` precipitosamente , grugnendo e soffiando . Quasi nel medesimo istante un drappello d' indiani sbucava fra i cespugli slanciandosi verso l' albero . Probabilmente avevano udito l' urlo mandato dal plantigrado , cosi` tremendamente conciato dal negro e s' erano affrettati ad accorrere per vedere di che cosa si trattava . Vedendo l' animale steso alla base dell' albero , cominciarono a sospettare che fra i rami si nascondessero degli uomini . Uno di essi accese alcuni pezzi di pino e li scaglio` fra le fronde . Uno ando` proprio a cadere addosso a Carmaux , strappandogli una esclamazione di dolore . Urla feroci salutarono quel grido . Ah ! Miserabile che sono ! esclamo` Carmaux , strappandosi i capelli . Vi ho perduti ! ... Lo eravamo anche senza il tuo grido , disse il signor di Ventimiglia . Gl' indiani non se ne sarebbero andati senza esplorare l' albero . Ora non ci rimane che arrenderci , disse Wan Stiller . La graticola ci aspetta . Una voce ben nota , quella del capo che li aveva fatti prigionieri sulla riva del fiume , grido` loro : Che gli uomini bianchi scendano ! Ogni resistenza sarebbe inutile . Preferiamo morire combattendo , grido` il Corsaro , spingendosi verso il tronco dell' albero , per mettersi al riparo dalle frecce . Vi accordiamo salva la vita . Si` , pel momento . Il genio del mare vi protegge . Non ti credo , rispose Wan Stiller . Scendete ! No , disse il Corsaro . Allora vi affumicheremo e daremo fuoco all' albero , grido` il capo . E se fosse vero che il genio del mare ci protegge ? chiese Moko . Sara` il capo supremo della tribu` o qualche stregone . Signor capo , disse Carmaux . Si potrebbe parlamentare col genio del mare ? Gli uomini bianchi non devono vederlo , rispose l' indiano . Potremo intendercela meglio con lui . Orsu` , finitela o faccio incendiare tutte le piante che circondano l' hickorys . Mi pare che non vi sia piu` nulla da fare qui , disse l' amburghese . Questo selvaggio mettera` in opera la minaccia . Giacche` il genio del mare ci protegge , arrendiamoci , disse il signor di Ventimiglia . La misericordia l' ho nascosta e se ci si presentera` l' occasione ritenteremo il colpo . Ah ! ... Vedo la mia pelle in pericolo , sospiro` Carmaux . E rimanendo quassu` non la salveresti , vecchio mio , disse Wan Stiller . Scendete ? grido` l' indiano che cominciava a perdere la pazienza . Eccoci , rispose il Corsaro , aggrappandosi alle liane e lasciandosi scivolare lungo il tronco . Appena giunto a terra si senti` afferrare e stringere da dieci corde vegetali , in modo da non poter fare piu` alcun movimento . I suoi compagni non ebbero migliore trattamento . Eh , signor capo , disse Carmaux . E` in questo modo che il genio del mare ci protegge ? Si` , rispose l' indiano con un feroce sorriso . Aspettate la notte del Kium e vedrete cosa ne faremo di voi . Ci mangerete , e` vero ? La tribu` e` impaziente di assaggiare la carne bianca e la nera . Per sapere quale e` la migliore ? chiese Wan Stiller . Te lo diremo quando ti avremo mangiato , rispose l' indiano con un atroce sorriso . Fece gettare i prigionieri su quattro barelle improvvisate con rami ed il drappello riprese la via del villaggio , attraversando la foresta . La regina degli antropofaghi Parecchi giorni erano trascorsi senza che alcun avvenimento fosse venuto ad interrompere l' angosciosa esistenza dei disgraziati corsari . Dopo la loro cattura erano stati nuovamente rinchiusi nella gabbia di legno la quale era stata rinforzata con nuove traverse ed affidata alla sorveglianza di sei guerrieri armati di mazze , di archi e di coltellacci di pietra , coll' incarico di trucidare i prigionieri al menomo tentativo di fuga . Se erano rigorosamente guardati giorno e notte , gl' indiani pero` non li avevano ne` trascurati , ne` importunati . Anzi per proteggerli dal sole avevano coperto parte della gabbia con rami e li avevano sempre nutriti abbondantemente con selvaggina arrostita , frutta e pesce . Un giorno il Corsaro , che cominciava a trovare quell' agonia eccessivamente lunga e troppo angosciosa , vedendo il capo che li aveva ripresi , si risolse d' interrogarlo per sapere quanto sarebbe ancora durata . E` tempo di finirla , disse . Noi siamo convenientemente ingrassati . L' indiano lo guardo` senza rispondere , stupito forse da quello straordinario sangue freddo . Poi dopo qualche esitazione , disse : E` il genio del mare che non vuole ancora che vi si mangi . Mi dirai almeno quali sono le intenzioni del genio del mare . Tutti le ignorano . Sa chi noi siamo ? Ho detto a lui che voi siete uomini bianchi e l' ho veduto a piangere . Il genio ? Si` , rispose l' indiano . Ama gli uomini bianchi ? E` bianco anche lui . Non potremo mai vederlo ? Si` , fra poco , al tramonto . Dove ? ... Apparira` sulla cima di quella scogliera che si estende dinanzi alla baia . Oggi sacrifichera` un caimano alle divinita` del mare . Ma cos' e` questo genio ? Un uomo od una donna ? Una donna . Una donna ! esclamo` il Corsaro , impallidendo . E` la regina della tribu` . Il Corsaro era rimasto come fulminato . Guardava l' indiano cogli occhi smisuratamente dilatati , mentre il suo pallore aumentava di momento in momento ed il petto gli si sollevava affannosamente . Una donna ! ... Una donna ! ripete` con voce strozzata . Quale dubbio ! ... Se fosse Honorata ! ... Gran Dio ! ... Mi avevano detto che era naufragata su queste spiagge ! ... Capo , lascia che io la veda ! ... E` impossibile , rispose l' indiano . Ella sta bagnandosi in mare . Dimmi il suo nome ! grido` il Corsaro , che era in preda a tale esaltazione da far temere che impazzisse . Ti ho detto che si chiama il genio del mare . Come e` sbarcata qui ? L' abbiamo raccolta in mezzo alle onde , fra i rottami d' una nave . Quando ? Noi non sappiamo misurare il tempo . So che in quell' epoca avevamo combattuto contro le tribu` del settentrione . Conta le lune ! grido` il Corsaro , con crescente ansieta` . Non le ricordo . Dille alla tua regina che noi siamo corsari della Tortue . Si` , dopo il sacrificio , disse l' indiano . E che io sono il cavaliere di Ventimiglia . Mi ricordero` di questo nome . Addio , mi si aspetta sulla scogliera . Cio` detto l' indiano s' allontano` a rapidi passi , dirigendosi verso la spiaggia dove gia` si vedevano numerose scialuppe cariche di selvaggi , pronti a prendere il largo . Il signor di Ventimiglia si era voltato verso i suoi compagni . Era trasfigurato : al pallore cadaverico di poco prima era successo un rossore febbrile , mentre nei suoi occhi balenava una viva fiamma . Amici , disse con voce spezzata . Ella e` qui ! ... Voi non ne avete ancora la certezza , signore , disse Carmaux . Ti dico che Honorata e` qui ! grido` con esaltazione . Possibile che la duchessa fiamminga sia diventata la regina degli antropofaghi ? esclamo` Wan Stiller . E se fosse invece un' altra ? Qualche spagnuola sfuggita ad un naufragio ? No , il cuore mi dice che quella donna e` la figlia di Wan Guld . Saremo salvi o saremo perduti ? si chiese Carmaux . Il Corsaro non rispose . Aggrappato alle sbarre della gabbia , ansante , affannato , colla fronte imperlata d' un freddo sudore , guardava verso la scogliera sulla cui cima doveva fra poco apparire il genio del mare . Un tremito convulso agitava le sue membra . La cerimonia del sacrificio era cominciata . Una moltitudine d' indiani aveva invasa la spiaggia , mentre numerose scialuppe percorrevano la baia dirigendosi verso la scogliera . Verso il mare si udivano dei canti strani e ad intervalli risuonavano dei colpi sordi che parevano mandati da un enorme tamburo . La regina degli antropofaghi , circondata dai capi e dai piu` famosi guerrieri della tribu` , doveva aver cominciati i sacrifici destinati alle divinita` del mare . Le rocce pero` impedivano ai corsari di vedere la strana cerimonia . Gl' indiani accalcati sulla spiaggia si erano inginocchiati e univano le loro voci a quelle che venivano dalla scogliera . Era un canto triste , monotono , senza scatti , che rassomigliava al misurato rompersi delle onde contro la costa . Ad un tratto pero` si fece un gran silenzio . Tutti gl' indiani si erano sdraiati al suolo , colla fronte appoggiata sulla sabbia . Il sole era allora prossimo al tramonto . Scendeva in mare fra due nuvole color del fuoco , mandando i suoi ultimi raggi proprio sulla cima della scogliera . Tutto all' intorno le acque scintillavano , come se dei getti d' oro fuso si fossero mescolati o fossero sorti dalle profondita` del mare . Il Corsaro non distaccava gli sguardi dalla vetta sulla quale doveva apparire la regina degli antropofaghi . Il cuore gli batteva cosi` forte da rompergli il petto , mentre stille di sudore gli solcavano il volto ritornato pallidissimo . Carmaux , Wan Stiller e Moko , pure in preda ad una viva ansieta` , si erano collocati ai suoi fianchi . Guardatela ! esclamo` improvvisamente Carmaux . Sul fondo infuocato del cielo era comparsa una forma umana . Si teneva ritta sulla punta estrema della scogliera , colle braccia tese verso la tribu` che gremiva la spiaggia . La distanza che la separava dai filibustieri era tale da impedire a questi di poterla ravvisare , ma il cuore del Corsaro aveva provato un sussulto . Qualche cosa , come una specie di corona di metallo , probabilmente d' oro , scintillava sulla testa della regina ed un ampio mantello , che pareva formato di piume variopinte , l' avvolgeva dalle spalle ai piedi . Anche alle braccia , che sembravano nude , scintillavano dei pezzi di metallo , forse dei braccialetti o dei monili . Le chiome erano sciolte e ondeggiavano leggiadramente attorno al volto della regina , sotto i primi soffi della brezza notturna . La vedete , signore ? chiese Carmaux . Si` , rispose il Corsaro , con voce soffocata . La riconoscete ? Ho un velo dinanzi agli occhi ... ma il mio cuore batte forte e mi dice che quella donna e` la stessa che io ho abbandonata sul mare tempestoso dei Caraibi . In quell' istante una voce robusta , potente , quella del capo indiano , echeggio` per l' aria : Guerrieri rossi ! ... La nostra regina proclama sacri gli uomini bianchi , figli delle divinita` marittime ! ... Sventura a chi li tocca ! Il sole in quel momento scomparve e l' oscurita` scese rapida , celando agli sguardi dei corsari la regina degli antropofaghi . Il signor di Ventimiglia si era lasciato cadere , nascondendosi il viso fra le mani . Ai suoi compagni era sembrato di udire come un sordo singhiozzo . Gl' indiani avevano abbandonata la spiaggia e anche le scialuppe erano approdate . Passando dinanzi alla gabbia , uomini , donne e fanciulli s' inchinavano come se i prigionieri fossero diventati , di punto in bianco , delle vere divinita` . Il passaggio era gia` terminato , quando si vide comparire il capo , seguito da quattro guerrieri che portavano dei rami resinosi accesi . Con un colpo di mazza sfondo` quattro sbarre e , preso il Corsaro per una mano , gli disse : Vieni ! La regina ti attende . Le hai detto il mio nome ? chiese il signor di Ventimiglia . Si` . Dimmi se ha i capelli biondi o neri . Come l' oro . Honorata ! esclamo` il Corsaro , comprimendosi il petto con ambe le mani . Andiamo ! ... Conducimi dalla regina ! L' indiano attraverso` il villaggio che pareva deserto , non scorgendosi alcun lume brillare nelle capanne ne` udendosi alcun rumore , si caccio` sotto la foresta che la luna cominciava ad illuminare e un quarto d' ora dopo s' arrestava dinanzi ad una vasta abitazione la quale sorgeva in mezzo ad una macchia di magnolie . Era una costruzione che non mancava d' una certa eleganza , colle pareti coperte di stuoie dipinte a vivaci colori , con una veranda che le girava tutto intorno ed un doppio tetto terminante a punta per ripararla meglio dai cocenti raggi del sole . Una lampada , avanzo certamente di qualche nave naufragata in quei paraggi , illuminava vagamente l' interno , lasciando nella penombra buona parte della vasta stanza . Il Corsaro , pallido come un cencio lavato , si era arrestato sulla soglia . Gli pareva d' avere un denso velo dinanzi agli occhi . Entra , gli disse il capo , il quale si era arrestato al di fuori assieme ai quattro guerrieri . La regina e` qui ! Una forma umana , avvolta in un ampio mantello di penne di jacamar verdi e oro a strisce fiammeggianti , con in testa una corona d' oro , si era staccata dalla parete opposta , avanzandosi lentamente verso il Corsaro . Giunta a tre passi da lui , apri` il mantello gettando contemporaneamente indietro , con un rapido moto del capo , l' opulenta capigliatura bionda che le scendeva sulle spalle e sul petto in pittoresco disordine . Era una splendida creatura di venti o ventidue anni , colla pelle rosea , gli occhi grandi , che mandavano vivi lampi , con una bocca piccolissima , che lasciava intravedere dei denti piccoli come granelli di riso e scintillanti come perle . Aveva il corpo racchiuso in una specie di camicia di seta azzurra , stretta ai fianchi da una cintura d' oro e le braccia cariche di monili di gran valore ed in mezzo al petto portava l' emblema del sole , in argento massiccio . Il Corsaro era caduto in ginocchio dinanzi a lei , esclamando con voce soffocata : Honorata ! ... Perdono ! La regina degli antropofaghi , o meglio la figlia di Wan Guld , era rimasta immobile dinanzi a lui . Il seno pero` le si sollevava impetuosamente , mentre dei sordi singhiozzi le morivano sulle labbra . Perdonami , Honorata , ripete` il Corsaro , tendendo le braccia . La regina si curvo` su di lui e lo rialzo` , mormorando con voce rotta : Si` , t' ho perdonato ... la notte istessa in cui tu mi abbandonasti sul mare dei Caraibi ... Tu vendicavi i tuoi fratelli . Poi scoppio` in pianto , nascondendo il bel volto sul petto del fiero scorridore del mare . Cavaliere , mormoro` . T' amo ancora ! Il Corsaro aveva mandato un grido di gioia suprema e si era stretta al cuore la giovane donna . Ad un tratto pero` si stacco` da lei quasi con orrore , coprendosi il viso colle mani . Sorte fatale ! esclamo` . Parliamo cosi` , mentre fra me e te il triste destino che mi perseguita ha gettato tanto sangue ! Honorata udendo quelle parole era indietreggiata , mandando un grido . Ah ! esclamo` . Mio padre e` morto ! Si` , disse il Corsaro con voce cupa . Egli dorme il sonno eterno nei baratri del gran golfo , nella stessa tomba ove riposano i miei fratelli . Me l' hai ucciso ... singhiozzo` la povera giovane . E` il destino che te l' ha ucciso , rispose il Corsaro . Egli si e` inabissato col suo vascello , mentre cercava di trarmi nella gran tomba umida , dando fuoco alle polveri . E tu sei sfuggito alla morte ! Dio non ha voluto che io morissi senza rivederti . Perdono per mio padre ! Le anime dei miei fratelli sono placate , disse il Corsaro con voce funebre . E la tua ? La mia ! ... L' uomo che odiavo non vive piu` e oltre la tomba non sopravvive la vendetta . La mia missione e` finita . E anche l' amor tuo e` morto , cavaliere ? singhiozzo` Honorata . Un sordo gemito fu la risposta . Ad un tratto il Corsaro prese la giovane per una mano , dicendole : Vieni ! ... Dove vuoi condurmi ? Bisogna che veda il mare . La trasse fuori dalla casa e la condusse verso la foresta , inoltrandosi sotto i grandi alberi . Il capo indiano ed i suoi guerrieri , ad un cenno della regina , si erano arrestati , mentre si disponevano a seguirla . La notte era splendida , una delle piu` belle che il Corsaro avesse ammirato sotto i tropici . La luna splendeva in un cielo purissimo , sgombro di qualsiasi nube , proiettando i suoi raggi azzurrini , sui giganteschi pini e sui funebri cipressi della foresta . L' aria era calma , tiepida , carica di profumi deliziosi delle magnolie , delle coreopsidi gialle e delle passiflore . Un silenzio quasi assoluto , pieno di pace e di mistero , regnava al di sotto dei grandi vegetali . Solamente di quando in quando , in lontananza , si udiva il frangersi dell' onda mossa dalla marea . Il Corsaro aveva cinta colla destra la sottile vita della giovane donna , la quale da canto suo aveva posato il biondo capo sulla spalla di lui . Camminavano lentamente , in silenzio , ora occultandosi sotto la fosca ombra dei vegetali ed ora comparendo alla luce dell' astro notturno . Morire cosi` , fra il profumo dei fiori e la luna dinanzi agli occhi , sotto queste ombre misteriose , disse ad un tratto Honorata . Potessero in questo momento le mie palpebre chiudersi per sempre e non riaprirsi piu` mai ! Si` , la morte , l' oblio ! rispose il signor di Ventimiglia con voce cupa . Il mare cominciava ad apparire attraverso i tronchi degli alberi . Scintillava come una immensa lastra d' argento e tremolava vagamente sotto la spinta della marea . L' onda muggiva cupamente , frangendosi con crescente fragore . Il Corsaro si era arrestato presso una gigantesca passiflora e guardava con una specie d' ansieta` la brillante superficie del mare . Si sarebbe detto che in mezzo a quei flutti argentei cercasse di scoprire qualche cosa . Essi dormono laggiu` , disse ad un tratto . Forse a quest' ora sanno che noi siamo uniti e rimontano a galla per maledirci . Cavaliere ! esclamo` Honorata , con terrore . Quali follie ! Credi tu che l' odio sia spento nell' anima tormentata di tuo padre ? Credi tu che il suo cadavere non si agiti sapendoci vicini ? Ed i fratelli miei , ai quali avevo giurato l' esterminio di tutta la sua razza ? Si` , essi rimontano a galla , prosegui` il Corsaro che pareva fosse in preda ad una viva esaltazione . Io li vedo salire dagli abissi del mare a guizzare attraverso le onde luminose . Essi vengono a imprecare contro il nostro amore , essi vengono a rammentarmi i miei giuramenti , essi vengono a dirci che fra me e te vi sono quattro cadaveri ... del sangue ... dell' odio ... Dell' odio ... Ed essi forse ignorano quanto io ti ho amata e quanto io ti ho pianta . Honorata , dopo quella notte fatale che ti abbandonai sola , in mezzo alla tempesta , affidandoti alla misericordia di Dio ! ... Guardali , Honorata , guardali ... Ecco il Corsaro Verde ... ecco il Rosso ... ecco tuo padre ... e anche l' altro mio fratello ucciso sulle terre di Fiandra ... Cavaliere ! esclamo` la giovane , atterrita . Ritorna in te ! ... Vieni ! ... Vieni ! ... Voglio vederli ! ... Voglio dire loro che io t' amo ! ... Che ti voglio mia sposa ! ... Che le loro anime ritornino negli abissi del Gran Golfo e che non risalgano piu` mai alla superficie . Il Corsaro , che pareva avesse smarrita completamente la ragione , trascinava Honorata verso la spiaggia . I suoi occhi mandavano strani bagliori e un tremito convulso agitava le sue membra . La giovane regina degli antropofaghi si lasciava condurre senza opporre resistenza , quantunque comprendesse che il Corsaro correva incontro alla morte . Quando giunsero sulla spiaggia , la luna stava per tramontare in mare . Un' immensa striscia d' argento si proiettava sull' acqua , la quale pareva che tutto d' un tratto avesse acquistata una trasparenza insolita . Il Corsaro si era arrestato , curvo innanzi , cogli occhi smisuratamente dilatati , fissi in quella striscia scintillante . Li vedo ! ... Li vedo ! ... esclamo` . Ecco le quattro salme che salgono dal fondo del mare e che si coricano sull' onda luminosa ! ... Essi ci guardano ! ... Vedo i loro occhi scintillare come carbonchi attraverso i flutti ! ... Non hai udito tu il gemito di mio fratello morto in Fiandra ? E` la brezza notturna che sibila fra i cipressi , disse la giovane . La brezza ! ... esclamo` il Corsaro come se non avesse compreso . No , e` vento che viene dalla Fiandra ! ... E` l' urlo di mio fratello assassinato ai piedi della rocca ! ... E questo grido ? L' hai udito tu ! ... E` del Corsaro Verde ! ... Io l' ho udito la sera che abbandonavo il suo cadavere fra le onde del mar dei Caraibi ! ... E questo e` il gemito del Corsaro Rosso ! ... Anche Carmaux e Wan Stiller l' hanno udito la notte nella quale io rapivo la sua salma dalla forca di Gibraltar . E questo rombo che mi rintrona gli orecchi ? ... E` la fregata che salta ! ... La nave che tuo padre ha inabissato ! ... Vieni , anche la nave rimonta a galla ! ... Forse risalira` anche la mia Folgore che l' Atlantico mi ha inghiottita ! ... Il Corsaro , sempre tenendo stretta al suo fianco la giovane donna , scendeva la spiaggia . Le onde mosse dalla marea si frangevano fra le sue gambe e ricadevano gorgogliando e scintillando sotto gli ultimi bagliori della luna . Aveva sollevata fra le robuste braccia la giovane regina e si avanzava fra i flutti , gridando : Vengo ! ... Fratelli ! ... Vengo ! Ad un tratto s' arresto` . Aveva gia` l' acqua alla cintura e le onde gli rimbalzavano fino alle spalle . Dove sono io ? si chiese . Cosa sto per commettere ? ... Honorata ! ... La giovane l' aveva avvinghiato al collo ed i suoi biondi capelli s' erano attortigliati attorno al Corsaro . La vita o la morte ? gli chiese . L' amor tuo , rispose la giovane con un filo di voce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L' indomani Carmaux , Moko , Wan Stiller e gli indiani , perlustrando la spiaggia , trovavano sulla sabbia la corona ed il mantello di piume della regina e la misericordia del Corsaro . Contate le scialuppe , avevano trovato che ne mancava una . Conclusione Tre mesi dopo gli avvenimenti narrati , un legno corsaro spinto dalla tempesta , andava a rifugiarsi nella baia abitata dagli antropofaghi . Era montato da sessanta filibustieri guidati da Sharp , un altro che doveva piu` tardi acquistare grande rinomanza fra gli scorridori del mare , colla seconda impresa di Panama . Avevano appena gettate le a`ncore quando videro staccarsi dalla spiaggia una scialuppa montata da due bianchi e da un negro di statura atletica . Erano Carmaux , Wan Stiller e Moko . Dopo la misteriosa scomparsa della regina e del Corsaro , nella loro qualita` di divinita` marittime , erano stati proclamati liberi , affidando anzi a loro il supremo comando della tribu` , e di quella liberta` avevano subito approfittato per abbandonare i loro sudditi e rifugiarsi a bordo della nave corsara . Fu da Sharp , che avevano gia` conosciuto alla Tortue , che appresero , con stupore , che Morgan e la maggior parte dei suoi compagni erano riusciti a salvarsi non solo , ma anche a ricondurre all' isola la Folgore , quantunque mezza fracassata dall' esplosione prima e dalla tempesta poi . Tornati quindici giorni dopo alla Tortue , Carmaux , l' amburghese ed il negro poterono finalmente rivedere i loro compagni e Morgan che avevano creduti inghiottiti dall' Atlantico ed informarli della misteriosa scomparsa del signor di Ventimiglia e della figlia di Wan Guld . Varie spedizioni furono tosto organizzate da Grammont , da Laurent , da Wan Horn , da Sharp e da Harris , i piu` famosi capi della filibusteria e dallo stesso Morgan . Navi furono mandate a perlustrare le coste della Florida e perfino alle isole Bahama ma con nessun risultato . Il Corsaro Nero era scomparso senza lasciar traccia in nessuna terra . Solamente sei anni piu` tardi , quando gia` Morgan era diventato famoso colla sua ardita e fortunata spedizione di Panama e si era ritirato alla Giamaica a godersi le ricchezze immense accumulate , da un capitano fiammingo che veniva dall' Europa gli veniva consegnato un piccolo scudo d' oro che portava nel mezzo gli stemmi del signor di Ventimiglia e di Wan Guld , e che asseriva essergli stato dato da un vecchio marinaio italiano . 1 Acquavite . 2 Questa pianta oggidi` non si trova che in certe vallate del Peru` e della Bolivia . 3 A queste formiche i naturalisti hanno dato il nome di myrme cosistus melliger . 4 Piu` tardi Morgan era ricorso a quel crudele mezzo anche a Porto Bello per impadronirsi d' un forte , la cui guarnigione opponeva fiera resistenza . 1 . L' abbordaggio dei malesi Quella notte tutto il mare che si stende lungo le coste occidentali del Borneo era d' argento . La luna che saliva in cielo col suo corteo di stelle , attraverso una purissima atmosfera , versava torrenti di luce azzurrina d' una dolcezza infinita . I naviganti non potevano sperare una notte migliore , poiche` anche il mare era calmissimo e solamente una fresca brezza , impregnata de` mille profumi di quell' isola meravigliosa , lo faceva appena appena increspare . Una gran nave a vapore che veniva dal settentrione scivolava dolcemente fra il banco di Saracen e l' isola di Mangalum , fumando allegramente . Sulla sua scia nottiluche e meduse salivano rendendo piu` viva la luminosita` delle acque . Vi era festa quella sera a bordo , poiche` il salone centrale era tutto illuminato . Un pianoforte sonava un waltzer di Strauss , mentre la voce robusta d' un tenore vibrava , lanciandosi attraverso gli sportelli aperti ed espandendosi lontano sul mare d' argento . Ad un tratto un grido si alza a prora . Stop in macchina ! Il capitano che era salito sul ponte per fumare liberamente una pipata di acre tabacco inglese , appena udito quel comando si precipito` giu` dalla passarella e grido` : Good God ! chi ferma la mia nave ? Sono io , capitano , disse un marinaio avanzandosi . Con qual diritto ? Comando io qui ! Perche` abbiamo dinanzi a noi una flottiglia di pescatori malesi , giunta non so come , e quella flottiglia e` ben grossa . Se non ci lasceranno il posto , passeremo sui loro maledetti prahos e manderemo in fondo al mare tutti quei vermi che li montano . E se fossero invece pirati , signore ? Non e` la prima volta che assaltano anche i piroscafi . Corpo d' un tuono ! Vediamo ! Il capitano sali` sul castello di prora , dove gia` si trovava l' ufficiale di rotta e guardo` nella direzione che il marinaio gl' indicava . Venticinque o trenta grossi prahos , colle loro immense vele variopinte sciolte al vento , s' avanzavano lentamente contro il piroscafo , coll' evidente intenzione di tagliare il passo . Dietro quella flottiglia poi , una piccola nave a vapore che pareva uno yacht bordeggiava per non sopravvanzare i velieri , lanciando attraverso la luce lunare una colonna di fumo nerissimo misto a scorie scintillanti . Corpo d' un tuono ! grido` il capitano . Che cosa vogliono quei velieri ? Non mi pare affatto che peschino . Si volse verso l' ufficiale di quarto che aspettava i suoi ordini e gli disse : Signor Walter , fate caricare il cannone di prora con della buona mitraglia e rallentare la corsa . Chi credete che siano , comandante ? Io non lo so ; ma so che navighiamo in mari battuti dai pirati bornesi e malesi . Non dite nulla a nessuno non voglio guastare la festa organizzata in onore di S . M . la Graziosa Vittoria . L' ufficiale diede rapidamente gli ordini ricevuti ai marinai di quarto , che si erano radunati sul castello di prora non poco impressionati dall' avvicinarsi di quella misteriosa flottiglia . La marcia del piroscafo si era subito rallentata , ma i passeggeri non si erano accorti di nulla , poiche` il tenore accompagnava al piano un altro waltzer di Strauss , Sangue Viennese . Quattro uomini , guidati dall' armaiuolo di bordo , smascherarono rapidamente il cannone celato sotto un grosso incerato e si misero a caricarlo . I prahos intanto continuavano la loro marcia con un insieme meraviglioso , approfittando della brezza che soffiava dal sud . Il piccolo battello a vapore li scortava sempre , girando pei due fianchi della doppia colonna . Non vi era ormai piu` alcun dubbio : erano pirati ferocissimi che movevano all' abbordaggio del piroscafo . Se fossero stati dei pescatori , vedendo avanzarsi la nave a vapore , non avrebbero tardato a dividersi per non perdere le loro reti . Il capitano e l' ufficiale di quarto si erano messi in vedetta , mentre un quartiermastro distribuiva in fretta fucili e munizioni e faceva salire in coperta la guardia franca per prestare man forte nel caso di un attacco . Signor Walter , che cosa ne pensate di tutto cio` ? chiese il capitano , il quale appariva assai preoccupato . Temo che quelle canaglie vengano a guastare la festa . Abbiamo delle armi . Ma quella flottiglia e` dieci volte piu` numerosa di noi . Voi sapete come sono armati i prahos da corsa . Si` , lo so purtroppo ! rispose il capitano . La flottiglia in quel momento si trovava a soli cinquecento metri dal piroscafo . Con una rapida manovra apri` le due linee e lascio` il passo allo yacht a vapore , il quale si spinse audacemente innanzi . Trascorse qualche minuto , poi una voce poderosa , che copri` quella del tenore , s' alzo` sul mare gridando minacciosamente : Stop in macchina ! Il capitano aveva imboccato un portavoce ed aveva prontamente chiesto : Chi siete voi e che cosa volete da noi ? Divertirci a bordo della vostra nave . Avete detto ? Che questa sera mi sento in grado di ballare un waltzer . Fate aprire le file o faccio fuoco ! Accomodatevi rispose la misteriosa voce con un po' d' ironia . La sirena dello yacht aveva fatto udire il suo urlo . Era certamente un comando , poiche` i trenta prahos in un baleno si disposero su due colonne e mossero velocemente e risolutamente contro la nave , la quale si era fermata . Belt , tira un colpo di cannone su quei vermi ! grido` il capitano . L' armaiuolo fece tremare il pezzo con un rombo che si ripercosse anche nel salone centrale , dove i passeggeri si divertivano . La risposta fu fulminea . Sei prahos avevano scaricate le loro grosse spingarde , facendo scrosciare la mitraglia sulle lastre metalliche della nave , mentre altre sei scagliavano in coperta una tempesta di chiodi , ma ad un' altezza da non poter colpire gli uomini . Quasi subito un lampo baleno` sulla prora dello yacht e l' albero di trinchetto , spaccato sopra la coffa con matematica precisione , cadde in coperta con grande fracasso . I passeggeri atterriti avevano interrotta la festa e tentato d' invadere il ponte ; ma l' ufficiale di quarto , appoggiato da otto marinai armati di carabine e di sciabole d' arrembaggio , aveva chiuso inesorabilmente il passo cosi` agli uomini come alle signore , dicendo : Nulla , nulla : sono affari che riguardano gli uomini di mare . Per la seconda volta la voce poderosa echeggio` sulla prora dello yacht : Arrendetevi o scateno tutte le mie artiglierie . Voi non potrete resistere nemmeno dieci minuti . Canaglia ! che cosa vuoi da noi ? grido` il capitano , furioso . Ve l' ho gia` detto : divertirmi a bordo della vostra nave e null' altro . E saccheggiarci ? Ah , no ! Ve ne do la mia parola d' onore . La parola d' un bandito . Oh , signor mio , non sapete ancora chi io sia . Fate calare subito la scala e date ordine che si riprenda la festa . Vi accordo un solo minuto . La resistenza era impossibile . Quei trenta prahos dovevano disporre di almeno sessanta spingarde e portare equipaggi numerosi ed agguerriti negli abbordaggi . Per di piu` vi era l' artiglieria dello yacht , artiglieria grossa senza dubbio , capace di aprire delle falle a fior d' acqua ed affondare il vapore in meno di cinque minuti . Giu` la scala ! comando` subito il capitano , vedendosi ormai perduto . Lo yacht , una splendida nave a vapore di trecento tonnellate , armata di due grossi pezzi da caccia , s' avanzo` fra i prahos e venne ad ormeggiarsi sul tribordo del piroscafo , proprio sotto la scala . Un uomo sali` subito , segui`to da trenta malesi armati di carabine , di parangs e di kriss . Lo sconosciuto che voleva divertirsi indossava un elegantissimo costume di flanella bianca e portava in testa un ampio sombrero colle ghiande d' oro , come usano i ricchi messicani . Nella fascia di seta azzurra portava un paio di pistole a doppia canna col calcio d' avorio laminato in oro ed una corta scimitarra di manifattura indiana colla guaina d' argento finemente cesellato . I marinai avevano portati dei fanali , cosicche` lo sconosciuto comparve finalmente in piena luce . Era un bell' uomo di statura alta , fra i quarantacinque e quarantotto anni , con una lunga barba ormai brizzolata abbondantemente . Fisso` i suoi occhi scuri , quegli occhi che sono comuni solamente agli spagnuoli ed ai portoghesi , sul capitano dicendo : Buona sera , comandante . Lo sconosciuto parlava tranquillamente come un uomo che e` sicuro di se` . D' altronde i trenta malesi si erano allineati dietro di lui , piantando sul ponte , con un rumore pauroso , le enormi lame dei loro parangs . Chi siete ? chiese il capitano sbuffando . Un nababbo indiano che ha voglia di divertirsi rispose lo sconosciuto . Voi , un indiano ? Che carote mi venite a vendere ? Ho sposato una rhani che governa una delle piu` popolose provincie dell' India e percio` posso farmi passare per un indiano , quantunque io sia nativo del Portogallo . E con quale diritto hai fermato la mia nave ? Corpo d' un tuono ! Faro` rapporto alle autorita` di Labuan . Nessuno ve lo impedira` . State certo che lo faro` , signor ... Yanez . Yanez , avete detto ? esclamo` il capitano . Io ho udito ancora questo nome . Voi dovete essere il compagno di quel formidabile pirata , che si fa chiamare pomposamente la Tigre della Malesia . V' ingannate , comandante ; in questo momento non sono che un principe consorte che viaggia per svagarsi . Con un seguito di trenta prahos ! Se vi ho detto che sono un nababbo ! Questi piccoli capricci me li posso levare . Abbordando le navi in piena corsa come un volgare pirata ! Che cosa pretendete voi ? La consegna del piroscafo ed il saccheggio dei passeggeri ? Yanez si mise a ridere . I nababbi sono troppo ricchi per aver bisogno di queste miserie , signor mio . Lo Stato frutta a mia moglie milioni e milioni di rupie . Concludete . E` da un po' che voi mi canzonate . Date ordine ai passeggeri che riprendano le danze e rassicurateli sulle mie intenzioni . Siete straordinario ! esclamo` il capitano , che cadeva di sorpresa in sorpresa . Vi avverto che se non obbedite subito lancero` trecento uomini all' abbordaggio della vostra nave , e son uomini che non hanno mai avuto paura ne` del Profeta ne` del diavolo . Vi avverto inoltre che dispongo di settanta bocche da fuoco , che vi copriranno tutti di mitraglia , nel caso che vi saltasse il ticchio di opporre la menoma resistenza . Guidatemi , comandante ; paghero` lautamente il vostro disturbo . Si levo` dalla cravatta di seta azzurra una superba spilla d' oro montata su un diamante grosso come una nocciola e gliela porse , aggiungendo : Chiudete gli occhi e prendete . E` un diamante del Guzerate d' un' acqua bellissima . Vedendo che il capitano , al colmo dello stupore , non si muoveva , lo prese per la giacca e gli pianto` la spilla all' altezza del colletto , dicendo : Accontentatemi , dunque ! Il ballo sara` ben pagato ! Ormai ogni resistenza era inutile . I prahos avevano compiuta la loro congiunzione intorno al piroscafo ed i loro equipaggi non aspettavano che un comando del nababbo , per montare all' arrembaggio e spazzare via tutti , uomini e donne . Venite disse lui coi denti stretti , bestemmiando in cuor suo , quantunque avesse ricevuto un regalo principesco . Voi mi date la parola d' onore che rispetterete i miei passeggeri ? Parola di rajah ! rispose l' uomo che si chiamava Yanez , con una leggera punta d' ironia . Non sono gia` un bandito , anche se ho una scorta di prahos malesi . Attraversarono la tolda e scesero insieme nel gran salone centrale splendidamente illuminato . I trenta malesi , silenziosi , minacciosi , li avevano seguiti , tenendo snudati i loro terribili parangs , coi quali d' un sol colpo potevano far volare una testa . I banditi dell' arcipelago si schierarono all' estremita` del salone , su due linee compatte , mentre Yanez si avanzava col sombrero in mano verso i passeggeri , che non osavano piu` fiatare , e diceva : Signore , riprendano , prego , le loro danze , e gli uomini facciano da cavalieri . I miei uomini non ammazzeranno nessuno , malgrado il loro aspetto poco rassicurante , perche` sotto il mio pugno di ferro diventano agnellini . Una bionda miss tutta vestita di bianco e con ricchi pizzi sedeva al pianoforte , e guardava da vera inglese , piu` con curiosita` che con apprensione , la scena che stava per succedere . Il tenore invece era prudentemente scomparso per paura che la sua voce guastasse i nervi del terribile uomo , che comandava da vero padrone su una nave non sua . Miss , disse alla suonatrice , inchinandosi galantemente e togliendosi il cappello poco fa , navigando al largo , io ho udito suonare un waltzer che da molti anni non ho piu` danzato . Vorreste essere cosi` gentile di ripeterlo ? Suonavo il Sangue Viennese , signor ... Chiamatemi pure milord , o meglio Altezza , essendo io un rajah indiano che ha gia` dato non poco da fare ai vostri compatriotti . Ebbene , Altezza ? balbetto` la miss . Replicatemi quel waltzer , ve ne prego . L' ho danzato una sera a Batavia e me lo ricordo ancora . Quello Strauss , bisogna dirlo , e` insuperabile nello scrivere i waltzer . Ma vi era qualcuno poco fa che cantava in questa sala . Dove si e` cacciato quel signore ? Non sono gia` un' orca marina per divorarlo in un solo boccone e me ne appello a voi , signore e signorine . Un giovinotto roseo e paffuto coi capelli biondi e gli occhi azzurri fu spinto innanzi da una energica signora olandese od inglese che fosse , la quale gli disse : Canta dunque Wilhelm ! Sua Altezza desidera udirti . Piu` tardi signora , rispose il portoghese . L' alba non e` ancora spuntata . Il capitano , che si mordeva rabbiosamente i baffi malgrado il magnifico regalo che aveva ricevuto e che non doveva valere meno di mille rupie , si fece minacciosamente innanzi a Yanez , chiedendogli : Voi avete detto che l' alba non e` ancora spuntata ? Chiamatemi Altezza prima di tutto . Io vi ho chiamato finora capitano . Sia pure , Altezza ; ma vi chiedo se voi avreste l' idea d' immobilizzare il mio piroscafo fino a domani mattina . Siamo attesi a Brunei . Da chi ? chiese Yanez ironicamente . Da quel famoso sultano ? E` troppo occupato a digerir lo champagne che si fa mandare dalla Francia e che beve come acqua fresca . Ora lasciateci tranquilli e non guastate piu` oltre la festa colle vostre proteste , che d' altronde non otterranno alcun effetto . Poi , volgendosi verso i trenta malesi , immobili e silenziosi come statue di bronzo , sempre appoggiati sui loro sciaboloni , aggiunse : La` c' e` la forza ! Giro` intorno uno sguardo e lo fisso` su una bellissima signora dalle forme opulenti , che si pavoneggiava in un azzurro vestito di percallo adorno di trine di Bruxelles . Signora , le disse togliendosi il sombrero e facendo un profondo inchino . Vorreste farmi l' onore di concedermi un waltzer ? Non sono piu` giovane , eppure sono sicuro di ballarlo meglio di tutti quelli che si trovano qui . Volentieri , Altezza , rispose prontamente la signora . Miss , volete cominciare ? Approfittiamo dell' immobilita` del piroscafo . Subito , Altezza , rispose la giovane pianista . Fece scorrere le sue agili dita sui tasti , poi attacco` vigorosamente il magnifico waltzer di Strauss , facendo echeggiare tutta l' ampia sala . Yanez , sempre cortese , quantunque un po' beffardo , porse la mano alla sua dama , dicendole : Approfittiamone . Di che cosa , Altezza ? chiese la signora con visibile emozione . Questa e` la tregua di Dio , e io percio` saro` con voi tutti un perfetto gentiluomo . Non chiedo altro che di divertirmi e di farmi obbedire . Signora , sono ai vostri ordini . Lo strano nababbo indiano abbraccio` la dama e mentre la giovane miss suonava vigorosamente , si slancio` traverso il salone , danzando con grazia sufficiente , data la sua eta` . Tutti gli altri , impressionati dalla presenza dei malesi , erano rimasti immobili . Nessuno aveva osato seguire quel terribile uomo , quantunque , pur danzando , avesse gridato replicatamente : Divertitevi dunque , signore ! Che cosa aspettate ? Il pianoforte , un ottimo Roeseler , vibrava superbamente nella magnifica sala . Yanez continuava a danzare , ma i suoi occhi irrequieti si fissavano di quando in quando sui passeggeri , come se cercasse qualcuno . Ad un tratto , fra l' ansieta` generale , s' interruppe . Un uomo , che indossava una casacca rossa ad alamari d' oro , calzoni di tela candidissima entro alti stivali alla scudiera , con due lunghi favoriti biondi che gli scendevano lungo le gote , si era aperto il passo attraverso i passeggeri . Yanez si curvo` verso la dama e le disse : Permettete , signora ? Riprenderemo la danza un po' piu` tardi . Mosse diritto verso l' uomo che indossava la divisa rossa , cosi` cara agl' inglesi , con un moto fulmineo trasse ed armo` le pistole e gliele punto` contro il petto . Un grido di spavento echeggio` nella gran sala , subito soffocato dal rumore sordo e minaccioso dei parangs malesi che venivano piantati nel tavolato . Signor mio , gli disse volete farmi l' onore di dirmi chi siete ? Un uomo protetto dovunque dal largo vessillo inglese rispose l' altro , pur impallidendo poiche` era affatto inerme . L' Inghilterra pensera` piu` tardi , se credera` , a prendersi la sua rivincita e vendicare una offesa fatta ad uno dei suoi ambasciatori . Per il momento il padrone sono io qui . Con quale diritto ? chiese l' inglese . Del piu` forte . Questa non e` una ragione , bandito ! Vi prego di chiamarmi Altezza , perche` la grande Inghilterra ha riconosciuto perfettamente i diritti che io ho su una grande provincia prossima al Bengala . E che cosa pretendereste da me ? Vi siete dimenticato , milord , di chiamarmi Altezza . Ai banditi dell' Arcipelago malese non accordo un tanto onore . Ed io milord , me ne infischio altamente . Chi siete ? Parlate o fra pochi secondi qui vi sara` un uomo morto . Tanto v' interessa ? chiese l' inglese , pallido d' ira , arretrando d' un passo . Certo , milord . E se mi rifiutassi ? Vi ucciderei ! rispose freddamente Yanez , appoggiandogli contro il petto le due magnifiche pistole . E l' Inghilterra ... Si` , vi vendichera` , troppo tardi per vostra disgrazia . La sua bandiera non e` ancora giunta a coprire questo piroscafo . Non volete dirmi chi siete ? Ve lo diro` io allora . Voi siete l' ambasciatore inglese che l' Inghilterra manda a Varauni a sorvegliare , o meglio a spiare gli atti di quell' imbecille di sultano . Mi sono ingannato ? L' inglese era rimasto come fulminato . Aveva capito d' aver dinanzi a se` un uomo capace di eseguire alla lettera la minaccia e di farlo stramazzare , con quattro palle di pistola nel petto , sanguinante sul tappeto del gran salone . Il momento era tragico . Nessuno fiatava . La bionda miss aveva interrotto il suo waltzer , mentre i trenta malesi avevano fatto un passo innanzi , facendo scintillare minacciosamente , alla luce delle innumerevoli candele , le loro enormi sciabole . 2 . L' ambasciatore inglese Mai l' inglese , anche durante le sue cacce in India od in altre regioni dell' Asia , aveva veduto la morte cosi` vicina . Yanez , fermo a due passi di distanza , teneva sempre puntate le pistole e le sue mani non avevano un tremito . Un rifiuto , una esitazione , e quattro spari avrebbero echeggiato la` dove fino allora aveva vibrato il pianoforte . Orsu` ! disse Yanez , alzando un po' le pistole . Vi decidete si` o no ? Per Giove ! Io a quest' ora , preso cosi` fra l' uscio e il muro o , se vi piace meglio , fra la vita e la morte , non avrei esitato . E` vero che un portoghese non e` un inglese . Insomma che cosa volete da me ? chiese l' uomo dai favoriti rossi . Vi faccio osservare che non mi avete chiamato ancora Altezza , milord . Io non vi riconosco questo titolo . La corona che mia moglie , la rhani , porta sulla fronte , ai confini del Bengala , e` abbastanza pesante , signor mio , per farvi rispettare le persone . Sono un rajah e basta . Ditemi invece chi siete voi . Sono due minuti che attendo la vostra risposta e che aspetto di graziare od uccidere un uomo . L' inglese , quantunque facesse degli sforzi supremi per mantenersi tranquillo , impallidiva a vista d' occhio . La risposta ! ripete` Yanez . Che cosa volete fare di me ? Io non lo so ancora . Solamente impedirvi di andare a Varauni come ambasciatore dell' Inghilterra , perche` quel posto verra` occupato da un' altra persona che io ora non posso nominare . E vorreste arrestarmi ? Certo , milord : vi imbarchero` sul mio yacht , dove sarete trattato con tutti i riguardi possibili . E fino a quando ? Fino a quando piacera` a me . E` un sequestro di persona . Chiamatelo come volete , milord : a me non disturberete con questo i miei sonni . Ed ora , milord , conducetemi nella vostra cabina e consegnatemi le credenziali per il sultano del Borneo . E` troppo ! urlo` l' inglese . Ma obbedendo salvate la vita . Sbrigatevi : abbiamo annoiato abbastanza queste signore e queste signorine . Si era voltato e fatto un cenno . Subito quattro malesi , robusti come piccoli tori , lo raggiunsero in mezzo alla sala . Voi , poi grido` Yanez volgendosi verso la scorta sempre immobile al primo tentativo di rivolta fate fuoco . Prese un candeliere che si trovava sul pianoforte e spinse avanti l' inglese , il quale ormai non si sentiva piu` in caso di tentare la menoma resistenza . Andiamo ! gli disse . Attraversarono il salone , aprendosi il passo fra i passeggeri terrorizzati ed impotenti , e sempre seguiti dai quattro malesi raggiunsero il quadro di poppa , dove si trovavano le cabine di prima classe . Yanez si era messo a leggere i cartellini attaccati alle porte che portavano il nome , cognome e condizione dei viaggiatori . Sir William Hardel , ambasciatore inglese lesse . E` dunque questa la vostra cabina ? Si` , signor brigante ! rispose l' inglese , furibondo . Fareste meglio a chiamarmi Altezza : ve l' ho gia` detto . Aprite , signor mio . Sir William non oso` rifiutarsi . Si sentiva addosso i quattro malesi , i quali pareva avessero una voglia pazza di metterlo a pezzi coi loro terribili parangs . La porta fu aperta ed i sei uomini entrarono in una bellissima e spaziosa cabina ammobiliata con molto lusso e soprattutto con buon gusto . Yanez che osservava tutto , balzo` verso il canterano dove si trovava una pistola ; la prese e la passo` ai suoi uomini , dicendo al disgraziato ambasciatore : Certe volte succedono delle cose che non si possono prevedere , e sono quasi certo che se voi aveste potuto afferrare prima di me quell' arma , me l' avreste scaricata nel petto . Le occasioni non mancheranno rispose sir William . Mentre i malesi lo attorniavano per impedirgli di fare il menomo atto di ribellione , apri` la sua grossa e splendida valigia di pelle gialla cogli angoli d' acciaio . Sono qui le credenziali ? chiese Yanez . Si` , bandito . Fatemele vedere . Sono in quel pacco di carta rossa sigillata . Benissimo . Il portoghese spezzo` i bolli , tolse l' involucro e trasse diversi documenti che scorse rapidamente . Sono in perfetta regola , Sir William Hardel . Li rimise nel bagaglio , poi volgendosi verso due dei suoi uomini aggiunse : Portate tutto cio` a bordo del mio yacht . Assassino ! grido` l' inglese . Mi private perfino delle mie vesti e del mio denaro ! No , Sir William , lo metto solamente al sicuro . Ed ora che cosa volete fare di me ? Seguirete questi due altri uomini , i quali hanno precedentemente ricevuto tutti gli ordini necessari . Badate di non tentare la fuga , perche` allora avreste da far i conti coi parangs e so io come tagliano . Il mio governo non lascera` impunita una simile infamia . Certo , Sir Hardel , rispose Yanez un po' beffardamente . Non so per altro chi lo avvertira` . I passeggeri della nave o il capitano . Appena saranno giunti a Varani telegraferanno al governatore di Labuan . Non sono ancora giunti nella capitale del sultanato . Andiamo , signor ambasciatore , che` io non voglio farmi sorprendere all' alba da qualche cannoniera , quantunque abbia una flottiglia poderosa . I due malesi ad un cenno del portoghese avevano afferrato strettamente per le braccia il povero Sir , e gli altri portavano la valigia che pareva pesantissima . Quando tornarono nel gran salone ancora tutti vivi , i passeggeri mandarono un gran sospiro di soddisfazione ed assistettero , al pari dei marinai perfettamente immobili , all' uscita dell' ambasciatore . Il capitano del piroscafo si avvicino` a Yanez , chiedendogli con voce rabbiosa : Che cosa volete ancora da noi ? Finire il waltzer con quella graziosa signora rispose il portoghese tranquillamente . Ancora ? E quando ve ne andrete fuori dai piedi ? Ah , c' e` tempo , capitano . S' avvicino` al pianoforte , dove stava sempre seduta la bionda miss e le disse : Signorina , per circostanze indipendenti dalla mia volonta` ho dovuto interrompere il ballo . Vorreste riprenderlo ? Ah , i waltzer di Strauss sono veramente meravigliosi ! Quest' uomo e` pazzo ! penso` certo il capitano . Yanez si era voltato bruscamente , col viso scuro , verso il comandante . Signor mio , gli disse vorreste dirmi come vi chiamate ? Tanto v' interessa ? Non si sa mai . John Foster : io non ho paura a dirvelo . Grazie . Trasse di tasca un piccolo libriccino legato in pelle ed oro e scrisse quel nome , poi mosse , sempre pacato , sempre magnifico nella sua grande calma , verso la signora colla quale aveva incominciato il waltzer e che pareva lo aspettasse . Volete finirlo ... signora ? ... Lucy Wan Harter . Ah ! Un' olandese ? Si , Altezza . Mi ricordero` di voi . Il waltzer era incominciato ed i passeggeri , vedendo il terribile uomo slanciarsi fra i vortici della danza e sorridere alla sua dama , dapprima timidamente , poi piu` animatamente avevano seguito l' esempio ma guardando bene di tenersi lontani dalla coppia che danzava al centro del salone . Solamente il tenore non si era piu` fatto udire . Lo spavento doveva aver paralizzati i suoi mezzi vocali . Il waltzer era terminato e Yanez aveva condotto verso un divano la bella olandese , la quale non cessava di fissarlo intensamente , con quell' olimpica calma che e` una specialita` dei popoli bagnati dal freddo e tempestoso mare del Nord . Una profonda ansieta` si era impadronita di tutti . Pareva che si chiedessero che cosa voleva ora fare il terribile uomo . Yanez si asciugo` il sudore che gli bagnava la fronte , poi disse , volgendosi verso i passeggeri : Signore e signori : vi accordo dieci minuti per far portare i vostri bagagli in coperta . Il capitano , che digrignava i denti presso il pianoforte , si slancio` innanzi colle pugna chiuse chiedendo : Che cosa volete fare ora , furfante ? Mia Altezza desidera vedere una nave saltare in aria rispose francamente il portoghese . La mia ? E` della Compagnia ; quindi non e` affatto vostra . Mi e` stata affidata . Difendetela , se vi credete abbastanza forte . Io sono un uomo che non rifiuta mai un combattimento . Miserabile pirata ! Mi avete preso per il collo e cercate ora di strozzarmi . La nave , non voi . Avete trenta prahos , fatene saltare uno se volete divertirvi , o anche mezza dozzina . Oh ! Siete spiccio , voi . E` ora di finirla con questa infame canagliata . Yanez trasse un portasigari tempestato di brillanti , levo` una sigaretta , l' accese , e dopo d' aver gettato in aria alcune boccate di fumo profumato , disse con voce che non ammetteva replica : Quando io avro` finito di fumare questa sigaretta , il piroscafo dovra` essere sgombro delle persone che lo montano . I macchinisti sono stati tutti arrestati ed ho fatto gia` collocare presso i forni un barile contenente cento chilogrammi di polvere . Su via , capitano : fate portare in coperta i bagagli delle signore e dei signori e date ordine che si mettano in mare tutte le scialuppe . Bisogna che vi uccida : ricordatevi di John Foster . Anzi , mi segnero` il vostro nome . Talvolta gli uomini s' incontrano quando meno credono . Ed io spero bene di trovarvi un giorno ! ruggi` il capitano al colmo dell' esasperazione . Ed io saro` lieto di offrirvi una buona bottiglia di vino portoghese a bordo del mio yacht . Badate che ho fumato gia` mezza sigaretta e che i miei malesi cominciano ad impazientirsi . Corpo d' un tuono ! Obbedisco alla forza brutale d' un bandito ! Principe ! disse Yanez un po' beffardamente . Degli ordini erano stati dati e trasmessi agli uomini che si trovavano in coperta , sorvegliati da altri trenta malesi , perfettamente armati , sbarcati da uno dei trenta grossi prahos . I passeggeri , terrorizzati dal pensiero che quel terribile uomo facesse da un momento all' altro saltare il piroscafo , salivano confusamente sulla tolda . Yanez li aveva preceduti coi suoi malesi . I marinai stavano calando le scialuppe e ritirando dal boccaporto di maestra le valigie dei passeggeri . Una grande confusione si era manifestata tra quelle cento e cinquanta persone . Tutti si spingevano innanzi per essere i primi a scendere nelle scialuppe . Solamente la bella dama olandese conservava una calma olimpica . Yanez , vedendo gli uomini piu` vigorosi travolgere i piu` deboli , si slancio` innanzi , seguito da una ventina di malesi . Prima i fanciulli ! grido` poi le signorine , poi le signore e ultimi gli uomini . Se non mi obbedite , faccio spazzare il ponte da una scarica . Sapendo ormai con quale individuo avevano da fare , i passeggeri si fermarono . I malesi d' altronde avevano imbracciate le loro pesanti e corte carabine di mare , pronti a far fuoco al primo segnale del loro capo . Calmatevi ! disse Yanez levando un' altra sigaretta . Non ho ancora dato ordine di accendere la miccia che ho fatto collocare sul barile . Avete tempo di fare i vostri comodi . Poi , vedendo passare la bella dama olandese sospinta dagli altri , la trasse dal gruppo . Signora , le disse dove andate ? A Varauni o a Pontianak ? A Varauni , signore . Allora spero di rivedervi presto . Anche voi andate nella capitale del Sultanato ? Lo spero . Si tolse da un dito un superbo anello con un magnifico rubino e glielo porse : Signora Lucy , riprese per avermi fatto divertire . Ed io lo terro` carissimo , perche` datomi da un uomo che non ha paura di nessuno . Le diede il braccio e le fece largo fra i passeggeri che si affollavano addosso alle murate , impazienti di scendere nelle imbarcazioni gia` tutte messe in acqua . Finche` io sono qui non v' e` alcun pericolo , signori miei , perche` non ho alcun desiderio di saltare in aria colle macchine di questa nave . Lasciate il posto a questa signora ! La sollevo` fra le robuste braccia , passandola sopra il bastingaggio e l' affido` a due marinai che si trovavano sulla piattaforma della scala . Cio` fatto , il portoghese si appoggio` ad un argano , continuando a fumare e a sorvegliare anche il salvataggio . I malesi erano sempre intorno a lui per prestargli man forte . Gia` a bordo non rimanevano che poche persone , le quali si affrettavano a portare i loro bagagli , quando si mostro` il capitano della nave , che fino allora non si era fatto vedere , occupato probabilmente a mettere in salvo le carte di bordo e la cassa . Spero , signore , gli disse , affrontandolo iratamente , che noi ci rivedremo . E perche` no , capitano ? rispose Yanez . Non trascinerete continuamente per il mare la vostra flottiglia senza prendere qualche volta terra : guai a voi , se vi trovo in qualche porto ! Sapete come si trattano i pirati ? Si appiccano rispose il portoghese , continuando a fumare . Ricordatevi del capitano John Foster . Ho gia` marcato il vostro nome . Il comandante si morse le pugna , poi volse bruscamente le spalle bestemmiando . Raggiunse la scala e si fermo` ancora un istante per urlare contro Yanez impassibile : Ladro ! tre volte ladro ! La risposta fu un' ironica risata . Le scialuppe ben cariche di passeggeri si allontanavano frettolosamente , tentando di raggiungere l' isola di Mangalum , la quale non distava piu` d' una quindicina di miglia verso levante . E` pronto tutto ? grido` Yanez imboccando il porta voce della sala macchine . Salite subito ed accendete la miccia . Un momento dopo quattro uomini s' arrampicavano lestamente su per la scala di ferro e si slanciavano in coperta . Presto , capitano , brucia ! disse uno dei quattro . In ritirata ! comando` Yanez . Lo yacht si trovava sempre ormeggiato contro la scala di babordo ed aveva i fuochi accesi . I trenta malesi ed il loro capo salirono a bordo . La sirena lancio` un fischio acuto e la piccola nave s' allontano` passando fra i prahos i quali avevano allargate le loro linee . Il grosso piroscafo abbandonato a se` stesso , sempre pieno di luce , fluttuava lentamente , scotendo le catene delle a`ncore . Yanez aveva fatto arrestare il suo yacht a cinquecento metri e si era collocato a poppa , per non perdere nulla dello spettacolo . Accanto a lui era comparso un vecchio malese , tutto rugoso , coi capelli completamente bianchi . E` guerra questa ? chiese Yanez al vecchio . Cominciamo bene , signore . Io per altro avrei conservato quella bella nave . E che cosa ne avrei potuto fare ? In qualunque porto io l' avessi condotta mi avrebbero arrestato , percio` preferisco distruggere tutto . Mi accusino pure i passeggeri , se lo vorranno : non li temo . E` solamente da quel John Foster che puo` giungere il pericolo , ma noi saremo a Varauni ben prima di lui se ... Un lampo accecante squarcio` in quel momento la nave , segui`to da un rimbombo assordante . Il barile era scoppiato e la nave affondava . Per alcuni istanti una pioggia di rottami cadde sul mare , per un giro larghissimo , poi la massa che beveva acqua in quantita` enorme dai suoi fianchi squarciati , affondo` da poppa , alzando la prora come una lama mostruosa . Rimase un momento in quella posizione , poi affondo` rapidamente , formando un gran gorgo . Assestiamo ora i nostri affari , caro Sambigliong . In questo momento io non ho bisogno della flottiglia che hai assoldata , quindi per ora puoi metterla al sicuro nella baia d' Ambong . Se le cannoniere inglesi od olandesi la incontrano , non la lasceranno tranquilla ed io ci tengo ad aver sotto mano questi legni . E come farete a trasmettermi i vostri ordini ? Manderai a Varauni il praho di Padar , che e` il piu` leggero e il piu` rapido e che ha l' aspetto d' un onesto veliero . Di Mompracem in questo momento non occuparti . Non e` ancora suonata l' ora di prenderla d' assalto ; e poi agira` ora piu` la diplomazia che la forza . Avete null' altro da dirmi , signor Yanez ? Cerca di guardarti dalle cannoniere e di non lasciare la barca senza mio ordine . E Sandokan ? Veglia sulle frontiere del Sultanato insieme coi suoi dayachi ed e` pronto a varcare le montagne di Cristalli . Metteremo il Sultano fra due fuochi e giacche` gl' inglesi hanno commessa la sciocchezza di cedergli Mompracem , avra` da fare con noi . Parti , Sambigliong : ho fretta di rivedere Varauni dopo tanti anni . Fu calata in mare una scialuppa ed il vecchio fu trasbordato sul veliero piu` grosso . I capi , avvertiti degli ordini dati da Yanez , fecero spiegare quanta tela avevano , essendo il vento favorevole e dopo dieci minuti s' allontanavano verso il settentrione per rifugiarsi ad Ambong . Sul posto non era rimasto che il praho di Padar , un magnifico veliero lungo e sottile come una feluca , che con una buona brezza poteva ridersene anche delle cannoniere tartarughe che l' Olanda e l' Inghilterra andavano laggiu` per impedire , sempre con scarso profitto , la pirateria . Forza in macchina ! grido` Yanez . Lo yacht balzo` sulle onde come un puro sangue che per la prima volta sente lo sprone del cavaliere , e si slancio` verso il sud est , lasciandosi dietro una superba scia fosforescente , in mezzo alla quale le belle meduse , simili a globi di luce elettrica , danzavano . Il piccolo praho si era pure messo in corsa , scivolando silenziosamente sulle acque illuminate . Benissimo ! disse Yanez quando la flottigla non fu piu` visibile . Non credevo che i nostri affari cominciassero cosi` bene . Andiamo a scambiare due parole con quel caro Sir William Hardel . Sara` certamente di pessimo umore : ho pero` del the` da offrirgli e si calmera` . Prese un canocchiale , che in quel momento un malese aveva portato in coperta e lo punto` verso tutte le direzioni . Nulla : solo il gran mare d' argento , senza una macchia oscura che potesse far sospettare la presenza d' una cannoniera o d' un incrociatore . La fortuna sorride sempre agli antichi pirati di Mompracem mormoro` . Ma mi sono imbarcato in un' avventura che non so dove finira` , poiche` gl' inglesi di Labuan non mancheranno di appoggiare il sultano . D' altronde che cosa puo` fare un principe consorte alla corte dei rajah d' Assam ? Far saltare sulle mie ginocchia mio figlio per farmi ridere dietro da quei grandi nababbi maleducati e invidiosi ? Surama d' altronde sa che io sono un uomo d' azione , incapace quindi di addormentarmi fra i profumi ed i balli delle bajadere . Ehi , cuoco , e` pronto il the` ? Si , signor Yanez , rispose il cuciniere , avanzandosi con un gran vassoio d' argento cesellato e relativo servizio di chicchere , di terrine e di zuccheriere . Allora seguimi : andiamo ad addomesticare John Bull . Scese la scaletta ed entro` nel quadro , ammobiliato con molto buon gusto ed attraversato il salotto , ampio , spazioso e bene illuminato , apri` la porta d' una cabina segnata col numero 3 . Due malesi vegliavano coi parangs in mano e le carabine in ispalla , pronti a mandare all' altro mondo il disgraziato ambasciatore , se avesse tentata la fuga . Buon giorno , Sir William , disse famigliarmente Yanez entrando . La risposta fu un urlo da belva . Il portoghese lo guardo` con finto stupore . I miei uomini vi hanno usata qualche scortesia per ritrovarvi cosi` eccitato ? Parlate ed io li faro` fucilare . E` voi che io vorrei far fucilare , canaglia ! Forse le palle che devono togliermi dalla terra non sono ancora state fuse rispose Yanez alzando le spalle . Su via calmatevi , Sir William , e prendete il the` con me , un the` squisito , perche` io uso solo quello che i cinesi chiamano polvere di cannone . Andate al diavolo ! urlo` l' inglese . Vi calmera` i nervi : voi , come inglese , lo dovete sapere meglio di tutti gli altri . Bevetevelo voi , il vostro the` ; e poi io non mi fido . Mi credereste capace di avvelenarvi ? Dopo quello che avete fatto , io vi credo capace di assassinare freddamente un gentiluomo . Voi non mi conoscete . Molti anni or sono s' e` parlato a lungo su questi mari di due audaci malandrini , che si facevano chiamare , uno la Tigre della Malesia e l' altro il signor Yanez de Gomera . Io non sono mai stato ne` l' uno , ne` l' altro . Eppure dal capitano del piroscafo ho udito pronunciare il vostro nome e Domeneddio mi ha dato due buoni orecchi per udire . Perfino troppo larghi ! stava per aggiungere Yanez insolentemente . Ma si trattenne a tempo per non far uscire completamente dai gangheri il discendente di John Bull . Prese una sedia e si sedette dinanzi al tavolino , su cui fumava il the` , spandendo un delizioso profumo . Sir William , fatemi compagnia disse il portoghese . L' ambasciatore , che fiutava avidamente l' aroma della bevanda preferita dagli inglesi , increspando di quando in quando il naso come un gatto in collera , non seppe piu` resistere alla tentazione . Berrete anche voi con me ? chiese . Saro` anzi il primo , se cio` non vi fara` dispiacere . Cosi` sarete completamente al sicuro da un avvelenamento che io non ho mai sognato . L' inglese , che non poteva piu` resistere , prese a sua volta una sedia e si mise in faccia a Yanez con un gomito appoggiato sul tavolino . Prese la tazza che il portoghese gli porgeva e la vuoto` tutta d' un fiato , a rischio di bruciarsi la gola . La bevanda cinese produsse in quel momento sull' ambasciatore l' effetto contrario di calmare i suoi nervi , poiche` si rizzo` di colpo picchiando un terribile pugno sul tavolo e urlando : Ed ora mi spiegherete che cosa volete fare di me , malandrino ! Vi ho gia` detto dieci volte che io sono un rajah indiano . Come chiamo voi Sir , chiamate me Altezza . Quando sarete appiccato . Allora aspetterete un bel po' , Sir William . Ho della pazienza da vendere . Aspettereste troppo , Sir . Insomma volete dirmi perche` mi avete fatto rapire da quel piroscafo ? Che intenzioni avete voi a mio riguardo ? Yanez apri` tranquillamente il suo astuccio , sempre pieno di sigarette e lo porse all' inglese , dicendogli : Dopo il the` una buona sigaretta fa bene . E vi sara` dentro probabilmente qualche narcotico . Scegliete a vostro piacimento la mia e la vostra : cosi` sarete perfettamente sicuro . Se fossi un cattolico , vi crederei il diavolo disse Sir William dopo d' aver aspirato qualche boccata . Non ho tanto onore rispose Yanez ridendo . Allora spiegatevi . Subito , signor ambasciatore . Come vi ho detto io sono un rajah indiano e non sono mai stato capace di poter ottenere nemmeno un semplice console , che vegliasse sull' andamento del mio Stato . Avendo appreso , per una strana combinazione , che l' Inghilterra mandava nientemeno che un ambasciatore a quell' imbecille di Sultano , vi ho portato via . E che cosa farete di me ? Vi condurro` in India , dove vi offriro` un posto principesco alla mia corte , con dodicimila rupie all' anno . Siete contento , Sir William ? Credo ben poco alle vostre parole . Allora non parliamone piu` . Io so che mi trovo prigioniero , mentre dovrei esser libero . Mi avete detto poco fa che avete della pazienza da vendere : aspettate dunque , Sir William . Che cosa ? Qualche morte violenta ? Yanez si era alzato . Dai sabordi bene sprangati di ferri entravano le prime luci dell' alba . Sir William , disse sara` meglio che prendiate un poco di riposo . Spero di rivedervi piu` tardi . Si tocco` colla destra l' orlo del sombrero , senza che l' inglese si degnasse di rispondere ed usci` dalla cabina , mentre i due malesi riprendevano il loro posto dinanzi alla porta . 3 . Uno spettacolo selvaggio Quarant' otto ore piu` tardi lo yacht , sempre segui`to a breve distanza dal praho di Padar , entrava a tutto vapore nell' ampia baia di Varauni o di Brunei colla bandiera inglese inalberata sulla maestra . Varauni e` la Venezia delle isole della Sonda , perche` costruita su palizzate e tagliata da un gran numero di ponti di bambu` di aspetto pittoresco . E` una graziosa cittadina di diecimila abitanti , che talvolta salgono a quindici , con pochi palazzi di stile arabo indiano , abitati per lo piu` dai ministri e dai grandi della Corte . D' interessante ha quello del Sultano , con vari ordini di logge tutte di marmo bianco scolpito e vaste terrazze e giardini e giardini splendidi , dove passeggiano le sue duecento mogli . La vecchia batteria del forte di Batar , vedendo la bandiera inglese sventolare sulla maestra dello yacht , sparo` due colpi coi suoi vecchi cannoni di ferro , i quali fortunatamente non scoppiarono . Era il saluto che dava alla nave . Un momento dopo lo yacht rispondeva con altri due colpi e dopo d' avere sfilato in mezzo a due fitti ranghi di prahos e di giongs , si ancoro` ad una delle boe riservate alle navi a vapore , attendendo che l' ufficiale di porto facesse la sua visita . Il praho di Padar intanto aveva continuata la sua marcia per ancorarsi presso le calate . Non erano trascorsi dieci minuti , quando una barca coi bordi dorati ed i remi scolpiti e montata da un personaggio importante , a giudicarlo dalla ricchezza del suo sarong e dalla mole del suo turbante , e spinta da otto robusti rematori , abbordo` lo yacht . La scala fu subito abbassata ed il funzionario del sultano sali` a bordo , nel medesimo tempo che Yanez compariva con una fiammante giacca rossa ad alamari d' oro , calzoni bianchi , stivali alla scudiera , un elmo di tela sul capo circondato da un nastro azzurro . In una mano teneva il pacco delle credenziali . Chi siete ? chiese , muovendo incontro al bornese . Il segretario particolare di S . M . il Sultano del Borneo . E perche` siete venuto voi invece dell' ufficiale di porto ? Per portare piu` presto all' ambasciatore che la grande Inghilterra ci ha destinato , i saluti del mio signore . Chi vi ha detto che io sarei giunto oggi ? Vi attendevamo da parecchi giorni , milord ; e vedendo entrare il vostro yacht colla bandiera inglese , ci siamo subito immaginati che voi dovevate trovarvi qui . A che ora potro` presentare al Sultano le mie credenziali ed i miei omaggi ? Vi ricevera` , milord , nell' aloun aloun , dove oggi avremo uno splendido combattimento fra tori selvatici e tigri . Volete far colazione con me ? No , milord : il mio Signore mi aspetta con impazienza , e la mia testa potrebbe correre qualche pericolo . Chi verra` a prendermi ? Io , milord . Potete andare . Il segretario fece un profondo inchino e ridiscese nella barca , mentre Yanez si volgeva verso un dayaco di statura quasi gigantesca , chiedendogli : Tu conosci la citta` , Mati ? Come il vostro yacht , padrone . Io ti apro un credito illimitato , affinche` tu mi acquisti prima di questa sera qualche palazzotto , ove possa dare delle feste e dei ricevimenti . M' incarico io , padrone . Allora possiamo far colazione concluse Yanez . Due barche , cariche di frutta d' ogni specie : banane , noci di cocco , durion , mangostani ecc . erano in quel momento giunte . Venivano da parte del Sultano , al quale premeva di tenersi caro l' ambasciatore del potente leopardo inglese . Stavano per allontanarsi , dopo d' aver scaricato , quando un grido colpi` i remiganti . Help ! Help ! Le due imbarcazioni si erano fermate , e i battellieri guardavano verso i sabordi di poppa . Yanez che aveva pure udito quel grido fece loro un cenno imperioso di allontanarsi . Per Giove ! esclamo` il portoghese Questo Sir William minaccia di darmi gia` dei grattacapi . Bisogna che dia l' ordine d' ora in poi che nessuna scialuppa si avvicini alla mia nave . La tavola era stata preparata sul ponte sotto una tenda . Un buon cuoco indiano aveva preparata una colazione eccellente all' inglese . Yanez , che non era mai privo di appetito , fece la sua parte d' onore al pasto ; poi dopo d' aver sorbita una buona tazza di caffe` , ando` a sdraiarsi su un seggiolone a dondolo collocato sul castello di prora , in attesa del ritorno del segretario . La magnifica baia di Varauni si svolgeva dinanzi ai suoi occhi nitidamente e cosi` pure la citta` , essendo i vari quartieri costruiti in prossimita` del mare . Un gran numero di barche solcava le acque , montate da malesi , da dayachi , da bornesi e da cinesi , i quali si recavano a sbarcare le merci di numerosi velieri schierati in buon ordine di fronte alla citta` . Di quando in quando qualche grossa e massiccia giunca cinese , dalla prora quadra e la velatura a stuoie , usciva verso il largo accompagnata da non pochi prahos i quali spiccavano magnificamente , colle loro vele variopinte , sul luminoso orizzonte . Gli equipaggi cantavano allegramente , lanciando delle note poderose che sfondavano gli orecchi , lieti di tornarsene al mare . La baia di Varauni non era ormai piu` quella di una volta . Nella sua profonda insenatura i pirati si erano radunati in buon numero per dare la caccia ai velieri che passavano al largo o che tentavano di entrare in relazioni amichevoli . Si ricordano ancora le stragi orrende commesse da quei formidabili predoni del mare che non avevano per capo un Sandokan per frenarli . Nel 1769 il capitano inglese Padler aveva tentato di ottenere un sicuro asilo dentro la baia , infuriando al di fuori una tempesta spaventevole . La sera stessa tutto l' equipaggio , compresi gli ufficiali , veniva trucidato a colpi di parangs e di kriss . Nel 1788 era stata purtroppo la volta d' un altro comandante inglese . Ancoratosi nella baia , vi era stato assalito da centinaia di prahos . Malgrado la disperata difesa dell' equipaggio , nessun marinaio era stato risparmiato da quei sanguinari predoni . Nel 1800 fu al capitano Panien che tocco` egual sorte . La strage fu completa , e la nave data alle fiamme per levarle le ferramenta e le lastre di rame , e formarne chiodi atti a caricare le loro spingarde . Fra il 1806 , il 1811 e il 1814 la pirateria ebbe un terribile risveglio . Le navi che entravano nel porto venivano prese d' assalto con ferocia inaudita e poi arse . Ma una delle piu` grosse che fecero quei malandrini e` la seguente . L' Inghilterra fino dal 1734 aveva stabilita una colonia all' estremita` dell' isola di Balembang . I pirati malesi vi piombano sopra e distruggono ogni cosa , aiutati dai sululiani . Ben pochi coloni furono quelli che ebbero il tempo di salvarsi a Pulo Condor , un' isola mezza francese e mezza cinese , che si faceva ancora temere . Nel 1809 gli scorridori del mare , furibondi di vedere la colonia ristabilita , piombano ancora su Balembang , trucidando inesorabilmente uomini , donne e fanciulli . Quasi nello stesso tempo un maggiore olandese , certo Maller , che esplorava l' interno del Borneo , veniva barbaramente assassinato dai cacciatori di teste fra le impenetrabili boscaglie di quella grande terra . La pazienza dell' Inghilterra e dell' Olanda , che aveva fiorenti colonie lungo le coste meridionali ed occidentali dell' isola , era esaurita . Era tempo di mettervi rimedio . Le cannoniere vecchie e scarse di velocita` incaricate d' impedire la pirateria , giungevano troppo tardi per sorprendere gli agilissimi prahos malesi che filavano col vento . La finissima diplomazia inglese , d' accordo col governo dell' Aja , aveva avuto , come sempre , un tratto di genio . Giacche` i pirati si professavano , a loro modo , mussulmani convinti , manda a prendere a Mascate un non si sa se vero discendente degli imani o se falso , e lo scaraventa fra quelle tribu` di malandrini , col suo bravo turbante verde sul capo , come uno stretto parente del grande Maometto . Pare impossibile , il Corano fa piu` effetto dei pezzi delle cannoniere inglesi ed olandesi ! Alla foce del cristallino Varauni , che scende dalle montagne dell' interno , si costruisce una citta` per ospitare degnamente il figlio del turbante verde , reduce dalla Mecca , che probabilmente non aveva mai veduta . L' apparenza aveva salvato capra e cavoli . Il primo sultano , sapendo di aver per sudditi dei pirati impenitenti , dapprima aveva tollerato certe scorrerie . L' impiccagione dell' equipaggio di un praho , che aveva assalito uno yacht di piacere nelle acque di Mangalum , aveva prodotto su quei feroci scorridori una certa impressione . Il veliero era entrato in porto con grappoli di appiccati , pendenti dai pennoni . Vi era stata una sosta , ma durata pochissimo . La razza malese e` prolifica come i vermi ; non coltiva le sue terre d' una fertilita` meravigliosa e preferisce montare all' abbordaggio . Le distruzioni dei velieri continuarono negli anni seguenti , finche` il figlio del Sultano , appoggiato dalle cannoniere di Labuan e di Pontianak , aveva posto rimedio ad uno stato di cose intollerabile , che poteva attirargli addosso i fulmini di quelle nazioni europee che avevano laggiu` delle colonie . La punizione era stata terribile . Il figlio del Sultano , sentendosi appoggiato dalle artiglierie degli uomini bianchi , un brutto giorno aveva fatto entrare nella baia una mezza dozzina di velieri pieni di appiccati . La terribile azione servi` . A poco a poco la pirateria scomparve , tranne che al nord della grande isola bornese , dove i sultanelli si tenevano annidati in fondo alle loro profonde baie coperte di banchi di sabbia che rendevano inaccessibile l' entrata alle cannoniere . Ad ogni modo quel tratto di energia di Selim Bargasci Amparlang , il quale aveva creduto bene di aggiungere un nome malese al suo mussulmano , aveva dato maggiori frutti di prima . Gli abbordaggi erano cessati e pochissimi se ne contavano nel 1848 , quando fu conquistato Labuan da parte degl' inglesi , sempre ferocemente invadenti . Varauni , come tanti altri porti della Malesia , era diventato un asilo sicuro ai velieri che giungevano dall' Indocina o da Canton o da Calcutta . Ma quella calma poteva essere piu` apparente che reale , poiche` il malese non puo` vivere senza montare all' abbordaggio . La polvere e il lampo dell' acciaio lo inebriano ; le grida di guerra e di morte lo entusiasmano al massimo grado . Un uomo di grande volonta` come Yanez avrebbe potuto scatenare un uragano e mettere Varauni a ferro ed a fuoco ... Il cronometro di bordo segnava due ore meno dieci minuti , quando il gigantesco Mati fece la sua comparsa a bordo . Dunque ? chiese Yanez . Tutto combinato , signore : vi ho preso in affitto una palazzina che somiglia al palazzo del Sultano , ammobiliata tutta in stile cinese . Quando potro` prenderne possesso ? Questa sera stessa . Chiama il mio chitmudgar . Un momento dopo un indiano saliva sul ponte , dicendo : Sono ai vostri ordini , Altezza . Quando io saro` sbarcato , tu seguirai Mati , visiterai la palazzina che mi ha preso in affitto e preparerai tutto il necessario per dare domani sera una gran festa . Si` , Altezza . Nient' altro ? Yanez non rispose . Aveva veduto staccarsi dalla riva la barca dipinta in rosso colle bordature d' oro , montata da dodici remiganti e dal segretario del Sultano . Apri` una borsetta e levo` diversi superbi gioielli . Qui vi e` da accontentare una mezza dozzina di favorite mormoro` . Questa spedizione costera` cara , ma siamo sempre ricchi e poi la corona dell' Assam non l' ho ancora impegnata . La barca si avanzava rapidissima . I dodici battellieri si accompagnavano in cadenza col remo una selvaggia canzone . Giunse in un lampo sotto la scala , ormeggiandosi , ed il segretario sali` a bordo , dicendo : Milord , il Sultano vi aspetta all' aloun aloun ed e` molto impaziente di vedervi . Veramente avrebbe potuto offrirmi un ricevimento ufficiale nel suo palazzo rispose Yanez freddamente . Ormai lo spettacolo non si poteva rimandare , senza provocare , da parte della popolazione , dei disordini . Partiamo . Scese nella scialuppa , salutato dai battellieri da un urlo selvaggio identico a quello che usavano cento od anche cinquant' anni prima , quando si scagliavano all' abbordaggio e si sedette a fianco del segretario , il quale teneva il timone . Sulla gettata una folla considerevole , composta di burghisi , di macassaresi , bornesi , malesi , dayachi , cinesi e negritos , si era radunata attorno ad un carro tutto dipinto in verde , con una cupoletta dorata sostenuta da sei colonnette e trascinato da due zebu` , specie di buoi di piccola taglia , con molta gobba e che sono buonissimi corridori . La curiosita` di vedere il nuovo ambasciatore aveva trattenuto ancora sulle gettate molte persone , quantunque lo spettacolo dell' aloun aloun , tanto caro a quelle popolazioni di istinti sanguinari , fosse imminente . Yanez sbarco` a terra preceduto dal segretario , degnandosi appena di salutare i presenti collo stik di cui si era munito e sali` tranquillamente sul carro , sedendosi su un larghissimo cuscino di seta cremisi con fiocchi d' oro . Il cocchiere , un giovane malese , torse subito ferocemente la coda ai due animali , i quali partirono a corsa sfrenata , con grande pericolo di rompere le gambe ai viandanti , i quali erano costretti a gettarsi , alla lettera , dentro i negozi o dentro le case , senza osare di muovere alcuna protesta , poiche` sapevano bene che il Sultano sarebbe stato inesorabile e delle teste ne avrebbe fatte tagliare senza nemmeno contarle . Dopo dieci minuti di corsa rapidissima , attraverso vie sfondate e polverose , fiancheggiate per lo piu` da casolari malesi e dayachi , il carro giungeva sul luogo ove stava per svolgersi il grande spettacolo . In una vasta prateria si ergeva una specie di anfiteatro , ma formato esclusivamente di canne bambu` , le quali erano state intrecciate in forma di gabbia per impedire che le tigri si portassero via gli spettatori . Migliaia e migliaia di persone , prementi , impazienti , avevano occupato tutte le gradinate , facendo un chiasso infernale . In una piattaforma , abbellita da tappeti e da festoni di seta verde , insegna del potere , stava il Sultano del Borneo S . A . Selim Bargasci Amparlang . Il signore del Borneo , come tutti i sultanelli delle isole Indomalesi , non era gia` un gigante e non aveva affatto un aspetto guerresco . Era un cosettino smilzo , color del pane bigio , cogli occhietti brillantissimi ed un po' di barba al mento che cominciava gia` a brizzolarsi . Indossava una lunga tunica di seta verde ricamata in oro , e portava sul capo un turbante di dimensioni monumentali . Poteva tenersi per altro ben sicuro , poiche` dietro di lui , altre ad un gran numero di malesi e dayachi , stavano ritti cento rajaputi indiani , sempre pronti ad un suo cenno a portare lo spavento nella capitale . Yanez sali` una scala coperta da un ricco tappeto persiano , giunto laggiu` chi sa in seguito a quali vicende , e si presento` al Sultano , toccandosi appena con un dito la tesa dell' elmo , come si conveniva al rappresentante di una nazione cosi` potente , da mangiarsi tutto il sultanato in ventiquattro ore . Siate il benvenuto alla mia corte ! gli disse il Sultano . Il vostro arrivo mi era gia` stato annunciato . Dubitavo che vi fosse toccato qualche spiacevole accidente . Sapete bene che i mari nostri , per quanto io faccia , non sono mai sicuri . Sono giunto col mio yacht , Altezza , rispose Yanez e la mia nave porta sempre dei buoni pezzi di cannone capaci di contrabbattere vantaggiosamente tutte le spingarde , i lila` ed i mirim dei pirati . Sedetevi presso di me , milord , non si aspettava che voi per cominciare lo spettacolo . Se siete stato in India , ne avete veduti altri simili . E molti , Altezza . Ma io vi offriro` qualche cosa di piu` interessante : una battaglia di lanceri fra le tigri . Abbiamo fatto molte grosse battute tutta la settimana scorsa e siamo ben provvisti di animali . Questi spettacoli sono sempre assai emozionanti e si vedono volentieri . Volete che dia il segnale ? Tutto e` pronto . Il Sultano alzo` un braccio . Tosto si udirono tre squilli sonori di tromba , i quali ottennero dalla parte degli spettatori un profondissimo silenzio . Da un capannone costruito all' estremita` del grandioso recinto si slancio` sull' arena un magnifico toro tutto nero , di forme vigorose , colla fronte ampia e le corna incurvate in avanti . Doveva essere una bestia selvaggia , presa da poco nel fondo di qualche fossa , poiche` aveva ancora gli occhi iniettati di sangue per la lunga prigioni`a . Appena fatta una corsa furiosa di quindici o venti passi , si arresto` di colpo fiutando l' aria , sferzandosi i fianchi colla coda e mandando dei sordi ed impressionanti muggiti . Il povero animale sentiva certamente il pericolo . Altri tre squilli echeggiarono e da un' altra capanna situata quasi sotto il palco del Sultano , si slancio` fuori una tigre , annunciandosi con un a ou ug che fece sussultare il toro . Non era una di quelle magnifiche tigri reali che si trovano solamente nel Bengala . Quelle che popolano le isole del mar della Sonda sono piu` basse di zampe , piu` tozze ; ma non sono meno ardite delle altre . La belva , che doveva aver capito di che cosa si trattava , invece di muovere direttamente contro l' avversario che l' aspettava ben piantato sulle zampe e colla testa bassa , si accovaccio` al suolo lanciando un secondo a ou ug non meno impressionante del primo . Urla feroci partivano dai dieci o quindicimila spettatori . Paurosa ! Il toro ti guata ! Saltagli addosso e provati a mangiarlo , se sei capace . La tigre riceveva filosoficamente le piu` atroci ingiurie e si guardava bene dall' assalire il poderoso avversario , il quale invece cominciava a dare segni d' impazienza . Attento , milord disse il Sultano cacciandosi fra i denti , neri come i chiodi di garofano , un miscuglio d' areca , di betel e di calce viva . Lo spettacolo diventera` interessante . Mi pare per altro che la tigre abbia poca premura di provare le corna del toro rispose Yanez . Al momento opportuno assalira` , ve lo dico io . Guardate ! Guardate ! Non era la tigre che muoveva all' attacco bensi` il toro , il quale pareva che fosse impaziente di finirla . Fece a corsa sfrenata due volte il giro del recinto , sollevando un nuvolone di polvere , poi si arresto` dietro la belva , obbligandola a cambiar fronte . Le grida e le invettive erano cessate . Tutti gli spettatori , in piedi sui banchi , assistevano all' impressionante lotta , senza quasi piu` respirare . Il toro s' incolleriva . Batte` parecchie volte i larghi zoccoli , come per provocare uno scatto da parte dell' avversario , poi non avendo ottenuto alcun effetto , carico` all' impazzata colla testa quasi rasente al suolo . La tigre , sorpresa nell' agguato , spicco` quattro o cinque salti , poi con una magnifica volata piombo` fra le corna dell' avversario , mordendogli ferocemente la testa e strappandogli le spalle . Il povero animale che perdeva sangue in gran copia , era partito a galoppo furioso , tentando di schiacciare la belva contro le palizzate del recinto . Un nuvolone di polvere li aveva avvolti , togliendoli agli occhi degli spettatori , i quali apparivano in preda ad un entusiasmo veramente delirante . Compi` due volte il giro dell' aloun aloun , poi si arresto` bruscamente sotto il palco reale e con una scossa irresistibile scaglio` in aria l' avversario . Un grande urlo di spavento si alzo` fra gli spettatori . La tigre non era piu` ricaduta al suolo , ma si teneva fortemente aggrappata ai bambu` che si piegavano verso il palco , minacciando di scagliarsi addosso ai grandi dignitari del sultanato . L' attacco pareva quasi certo , poiche` la bestia maligna aveva gia` posate le zampe anteriori sul palco , quando Yanez d' un balzo si alzo` e si getto` dinanzi al Sultano . Impugnava le sue magnifiche pistole indiane . Rintronarono quattro spari e la belva , fulminata dall' infallibile bersagliere , stramazzo` nell' arena , mandando un urlo spaventevole . Il toro , vedendola cadere le si era scagliato prontamente sopra , piantandole nel petto le sue aguzze corna . La sollevo` di peso e la trascino` fra la polvere sfondandole il petto . Il Sultano , che era diventato grigiastro per lo spavento , ossia pallido , si era voltato verso Yanez , il quale teneva ancora in mano le pistole fumanti . Milord , gli disse con voce tremante voi mi avete salvata la vita . Non mi dovete nulla , Altezza , perche` ho salvata anche la mia rispose il portoghese . Che polso fermo avete ! Ah , ba' ! A venti passi colle mie pistole posso spengere delle candele . Dovete essere anche un gran tiratore di carabina . Certo , Altezza . Volete una prova dell' abilita` degl' inglesi ? Fatemi portare qui due fucili dai vostri rajaputi e preparatevi a gettare in aria una rupia . A quale scopo ? Per bucarla al volo . Il Sultano fece segno ad uno dei suoi segretari , e pochi istanti dopo il portoghese si trovava in possesso di due bellissime carabine di fabbrica indiana , colle canne abbronzate ed il calcio pesantissimo perche` laminato in ferro . Quando volete , Altezza ... disse , dopo d' aver provato i grilletti . Il Sultano aveva tratto da una borsa a maglia d' oro una rupia e si era alzato in piedi per lanciarla piu` lontana che fosse stato possibile . Il disco argenteo brillo` per qualche istante fra i raggi del sole , poi fu portato via e scaraventato all' opposta estremita` del recinto . Yanez aveva fatto il suo primo colpo , ma aspettava l' occasione di farne un altro piu` strabiliante . Aveva lasciata cadere la carabina scarica ed aveva presa l' altra , puntandola verso il centro del recinto . Si udi` un altro sparo ed il toro cadde sulle ginocchia , colla testa attraversata da una palla conica . Un gran grido d' entusiasmo si alzo` fra gli spettatori , i quali non si aspettavano quell' aggiunta al programma . Milord , fate paura disse il Sultano . Se tutti gl' inglesi tirano cosi` , non saro` certamente io che impegnero` i miei rajaputi . Cadrebbero falcidiati come spighe mature rispose Yanez sorridendo . Volete che continuiamo lo spettacolo ? Se puo` far piacere a Vostra Altezza , sia pure . Ad un segnale di tromba , venti uomini armate di lance si erano avanzati nell' arena su una fila compatta , mentre dall' altra parte si scagliavano fuori dalla capanna un' altra tigre ed una superba pantera nera , dal pelame leggermente chiazzato con delle sfumature magnifiche . I due animali , appena liberi , si guardarono l' un l' altro come per chiedersi perche` li avevano rimessi in liberta` ; poi la pantera , meno paziente della compagna ed anche piu` sanguinaria , si mise a strisciare verso gli uomini i quali aspettavano a pie` fermo l' attacco , tenendo una linea di lance in direzione obliqua ed un' altra verticale . Abituati , come i lottatori indiani , a quegli spettacoli sanguinari , non manifestavano nessuna apprensione . Il Sultano d' altronde era la` sempre , pronto ad incoraggiarli con un gesto . La tigre , vedendo la compagna muovere all' attacco , dopo una breve esitazione a sua volta si mise in moto , spiccando una serie di balzi altissimi , come per ben assicurarsi prima della elasticita` dei muscoli . Un grand' urlo di gioia aveva accolto la decisione della fiera . Lo spettacolo doveva diventare estremamente interessante e anche pericoloso pei lanceri . Per qualche minuto la pantera s' avanzo` a zig zag , come se fosse indecisa sulla via da scegliere , poi si scaglio` all' attacco con velocita` fulminea , mandando un grido sordo . I lanceri avevano fatto un passo innanzi , mostrando le lunghissime ed aguzze punte delle loro armi . La belva , vedendo balenare dinanzi ai suoi occhi tutte quelle punte minacciose , tento` di arrestarsi , ma ormai era troppo tardi . I lanceri si erano a loro volta gettati innanzi e l' avevano ricevuta sulle estremita` delle terribili aste , bucandola in diverse parti del corpo . Una pioggia di sangue fumante cadde su di loro , ma tennero fermo finche` il corpo cesso` di agitarsi . La tigre , vedendo l' accoglienza fatta alla sua compagna , quantunque spaventata da urli e da oltraggi d' ogni specie , aveva battuto in ritirata , scattando come se tutta l' arena fosse coperta di molle . Pezzi di banchi , bastoni , frutta , le piovevano addosso , ma senza deciderla . E` una paurosa , disse il Sultano , volgendosi verso Yanez . Volete mostrarmi uno dei vostri meravigliosi tiri , milord ? Se lo desiderate saro` ben contento di soddisfarvi ancora , Altezza , rispose il portoghese . Date un fucile a milord . Un sergente dei rajaputi porto` un paio di carabine . Yanez ne prese una , guardo` se era carica , fece cenno ai lanceri di ritirarsi e miro` la belva che non cessava di scattare , rifiutandosi ostinatamente di venire ad un corpo a corpo . Un gran silenzio si era fatto . Si sarebbe detto che tutte quelle migliaia e migliaia di spettatori trattenevano perfino il respiro , per non perdere nulla di quella caccia di nuovo genere . Yanez cambio` posizione tre o quattro volte , poi , vedendo la tigre presentarglisi di fronte , sparo` . Un uragano di applausi saluto` l' abile bersagliere , il quale dopo aver freddato il toro fulmino` la figlia sanguinaria delle jungle . Milord , disse il Sultano , domani vi aspetto al mio palazzo . Lo spettacolo ormai e` finito . 4 . L' attacco alla cannoniera Da tre giorni Yanez si godeva gli ozi di Varauni , dividendo il suo tempo fra la corte , dove il Sultano non mancava mai di far danzare qualche centinaio di bajadere fatte venire dall' India con grandi spese , e fra le feste . Nel suo palazzotto aveva dato gia` ricevimenti , invitando anche i pochi europei che si trovavano nella capitale del Sultanato , quantunque potessero costituire per lui un pericolo . Gia` trovava che tutto andava per il meglio , che il Sultano era abbastanza grazioso , che i vini della corte erano eccellenti , quando una notizia fulminea interruppe la sua vita beata . Aveva gia` dato ordine , la mattina del quarto giorno , che lo yacht accendesse i fuochi per fare una escursione intorno alla vasta baia , quando vide entrare nel suo gabinetto da lavoro Padar , il mastro del piccolo praho da corsa , che aveva da qualche tempo inviato verso Mangalum , perche` l' informasse della sorte toccata ai naufraghi . Quantunque fosse un uomo non facile ad impressionarsi , il mastro appariva in preda ad una vivissima agitazione . Ebbene , che cosa c' e` ? chiese Yanez , riaccendendo la sigaretta che aveva lasciata spegnere . Sta per cadere la luna o il sole ? State per essere sorpreso e dentro il porto , capitano , rispose il mastro . Da chi ? Una cannoniera olandese ha incontrato le scialuppe dei naufraghi e le rimorchia qui . Per Giove ! Il portoghese getto` via la sigaretta , e si mise a camminare a grandi passi per il gabinetto . Fuma lo yacht ? chiese a Padar . Le sue macchine sono accese . Qui bisogna tentare un colpo di testa disperato . Una cannoniera non e` gia` un incrociatore e coi miei grossi pezzi da caccia non dubito di metterla presto fuori combattimento . E` lontana ? Non sara` qui prima d' un paio d' ore . Allora salviamo subito lo yacht . Trovero` poi qualche scusa per persuadere quell' imbecille di Sultano che io dovevo difendermi . Una storia ! Chi me la da` ? ... L' ho bell' e` trovata . Andiamo , Padar , perche` qui si corre il pericolo di naufragare tutti . Si mise in testa l' elmo di tela , prese le sue famose pistole e lascio` il palazzotto , seguito dal mastro e da una mezza dozzina di malesi , equipaggiati perfettamente per la guerra e che indossavano il pittoresco costume dei cipay indiani . Essendo giorno di mercato , le vie attigue al porto erano quasi deserte , cosi` Yanez e la sua scorta poterono imbarcarsi senza quasi essere stati notati . Lo yacht era sotto pressione e dietro di lui stava ancorato il praho di Padar , il quale poteva , colle sue due grosse spingarde ed i suoi trenta uomini d' equipaggio , dare molto filo da torcere ai salvatori dei naufraghi . Yanez , come sempre , aveva fatto rapidamente il suo piano : inseguire al largo ed offrire agli olandesi , senza nessuna testimonianza , una vera battaglia . Si sentiva forte coi suoi due cannoni da caccia che lanciavano una palla a mille e cinquecento metri , distanza allora sconosciuta fra le flotte anglo indiane . E poi sapeva di poter contare assolutamente sui suoi malesi ed i suoi dayachi . Al primo comando , nessuno si sarebbe rifiutato di montare all' abbordaggio coi parangs in pugno . Lo yacht , che filava a tutto vapore , passo` a cento braccia dalla cannoniera , quasi sfidandola , poi si slancio` innanzi , segui`to dal praho da corsa . Vedendolo passare , i passeggeri che affollavano le scialuppe a rimorchio della cannoniera , erano saltati in piedi , agitando forsennatamente le mani e lanciando clamori minacciosi : Eccolo , il pirata ! Fate fuoco su di lui , se avete del sangue nelle vene . Montate all' abbordaggio ed impiccate tutte quelle canaglie all' alberatura dello yacht . Su via , se avete del fegato ! La cannoniera si era bruscamente arrestata , poi aveva compiuto un mezzo giro verso tribordo e siccome , per un caso straordinario , non aveva tutte le sue macchine completamente sgangherate , il suo equipaggio taglio` gli ormeggi delle scialuppe e si mise valorosamente in caccia . Aveva per altro dinanzi a se` un vero corridore del mare , capace di farsi inseguire fino a Calcutta senza permetterle di sparare una sola volta il suo pezzo poppiero . Yanez , sempre tranquillo , sempre calmo , era salito sul ponte di comando ed aveva lanciato in macchina un ordine : A tiraggio forzato , finche` potrete resistere . Posso contare su di voi ? Si` ! aveva risposto il capo macchinista . A me , Mati ! Il gigantesco dayaco sorse come un diavolo a sorpresa dal boccaporto del quadro e si slancio` verso il portoghese , chiedendogli : Che cosa desiderate , signor Yanez ? Sei sempre sicuro del tiro dei tuoi pezzi ? Scommetterei di portare via con una palla la sigaretta che in questo momento sta fumando il capitano . E` una pipa . Niente di meglio , signor Yanez . Nello spezzarsi fara` piu` fracasso . Ma non rispondo dei baffi . Non occuparti di quelli . A Varauni vi sono ancora dei bravi barbieri indu` che glieli rimetteranno a posto . Allora non chiedo altro . Mi date carta bianca ? Si` , ma piu` tardi , quando avremo fatto correre la cannoniera al largo . Abbassa la bandiera inglese ed innalza sul picco la gloriosa bandiera delle invincibili tigri di Mompracem . Il vessillo inglese cadde , svolazzando sul quadro , mentre al suo posto veniva innalzata una bandiera tutta rossa che portava nel mezzo una testa di tigre . I malesi dell' equipaggio salutarono quel vessillo , che ricordava le loro glorie passate , con un urlo altissimo . Guai se Yanez in quel momento li avesse scagliati all' abbordaggio ! I figli delle vecchie tigri , incanutiti fra il fumo delle artiglierie e lo strepitar dell' acciaio , non avevano tralignato . La cannoniera , abbandonate le sei scialuppe ai loro remi , aveva cominciato a forzare le macchine . Invece di carbone doveva bruciare qualche altra sostanza piu` ardente , poiche` dopo cinquecento passi aveva cominciato a guadagnare via . Il fumo che il vento spingeva fino sullo yacht era fortemente impregnato d' alcool . Per accelerare la corsa gli olandesi gettavano dentro i forni casse di ginepro , con grande disperazione dei macchinisti che avrebbero preferito vuotarle nel loro sacco , anziche` innaffiare il carbone . A quattrocento metri la cannoniera sparo` un colpo in bianco per invitare la nave fuggiasca ad arrestarsi , sotto minaccia di subire un bombardamento in piena regola . Mati si era avvicinato a Yanez , il quale passeggiava tranquillamente sul quadro colla sua eterna sigaretta fra le labbra . Ma doveva essere un po' preoccupato , perche` l' aveva lasciata spegnere . Signor Yanez , che cosa dobbiamo fare ? gli chiese . Salutarli colla bandiera delle tigri di Mompracem . Ci prenderanno a palle . E con palle risponderemo . Va' a collocarti al pezzo da caccia di poppa . Quando sara` giunto il momento verro` io a rettificare la mira . Caccia dentro una buona granata da trentadue pollici e mandala fra le tambure di quel vecchio corvaccio di mare . Lo arresteremo in piena volata . E gli uomini ? Tutti in coperta dietro ai bastingaggi . In qualche modo devono aiutarci . Ah , vi e` anche il praho di Padar . Colle sue spingarde potra` spazzare la tolda ad una buona distanza . Va' Mati : si preparano a demolire il nostro yacht . Il malese si getto` giu` dal ponte di comando e si porto` dietro al pezzo poppiero , un magnifico pezzo da trentasei di buon calibro . Intanto i malesi ed i dayachi che formavano l' equipaggio , si erano gettati dietro le murate , passando le canne delle carabine sulle brande arrotolate sul bastingaggio . Erano tutti calmi e tranquilli come se si trattasse , non gia` di una battaglia disperata , ove il piu` debole era fatalmente condannato a soccombere , ma come se si preparassero a dei semplici tiri di combattimento in alto mare . Ognuno aveva portato presso di se` la terribile sciabola bornese , che valeva molto meglio di tutte le sciabole d' abbordaggio in uso nella marina europea ed americana . Yanez accese un' altra sigaretta , si fece versare dal suo chitmudgar un buon bicchiere d' harak siamese , poi passo` rapidamente in rivista i suoi uomini . Gli artiglieri ai pezzi ! disse colla sua voce sonora ed incisiva . La battaglia sta per cominciare . Cercate di coprire innanzi tutto il praho di Padar , perche` non voglio assolutamente che venga affondato . Dieci macassaresi , che passavano pei migliori artiglieri delle isole della Sonda , erano balzati sui due pezzi , guidati da due quartiermastri . Padar aveva gia` puntato il pezzo da trentasei , mirando la coperta della cannoniera . Yanez , che era un cannoniere di grande fama come era abilissimo bersagliere , rettifico` di qualche punto la mira , poi disse : Vediamo Mati che cosa sai fare ora . Hai a tua disposizione due pezzi ben piu` grossi di quelli che porta la cannoniera . Il cannoniere stava per obbedire , quando due fragorose detonazioni risonarono al largo , ripercuotendosi entro gli avvallamenti delle onde . Gli olandesi avevano prevenuto i malesi , sparando un colpo sullo yacht ed un altro sul praho di Padar , il quale faceva sforzi disperati per non rimanere indietro e farsi catturare . Il tiro era bensi` troppo alto , poiche` la prima palla passava fra le antenne della piccola nave a vapore , spezzando semplicemente un pennone , la seconda aveva attraversato le due vele del praho , toccando qualche corda delle manovre fisse . A te , Mati ! disse Yanez . Approfitta ! Il mastro si curvo` sul pezzo , rettifico` ancora di qualche linea la mira , sotto la sorveglianza del portoghese , e scateno` un uragano di ferro e di fuoco . La granata attraverso` il praho che si frapponeva fra lo yacht e la cannoniera e cadde sul ponte di quest' ultima , disperdendo per un momento gli uomini che si erano raccolti intorno ai pezzi . Lesto , Mati ! disse Yanez . Non addormentarti sui tuoi allori . Qui si tratta di distruggere o di venire distrutti , poiche` se quella cannoniera riesce ad approdare a Varauni , noi verremo presto o tardi appiccati come pirati . Facciamo sparire i testimoni che ingombrano . Ed i naufraghi non ci accuseranno egualmente ? Lascia che me la cavi io col Sultano . Sotto le mie mani faro` di lui quello che vorro` . Spara , per Giove ! Mati corse sul castello di prora , dove il pezzo , montato su un perno gigante , poteva sparare in tutte le direzioni e fece nuovamente fuoco lanciando una granata fra le tambura di babordo , le cui pale furono sgangherate assieme con le ferramenta . Anche il praho era entrato in linea di combattimento , scagliando sulla cannoniera , ormai quasi immobilizzata , nembi di mitraglia . La battaglia si era impegnata d' ambe le parti con grande ardore . Gli olandesi , quantunque costretti ad arrestarsi , non avevano cessato il fuoco . Una ventina d' uomini di fanteria marina appoggiava i pezzi a colpi di carabina , prendendosela col praho di Padar che non era difficile mettere fuori di combattimento , quantunque l' abile mastro , approfittando d' una fresca brezza di ponente , si fosse assai allontanato , mettendosi sotto la protezione dello yacht . I colpi spesseggiavano da una parte e dall' altra , scotendo fortemente le tre piccole navi . Turbini di fumo biancastro , attraversati da lunghe lingue di fuoco , li avvolgevano , rendendoli in certi momenti quasi invisibili . Yanez , vedendo che l' affare diventava serio , aveva assunto il comando del pezzo di poppa e ogni mezzo minuto scagliava , alla linea di galleggiamento dell' olandese , dei grossi proiettili . Ormai si trattava di vita o di morte ed i malesi ed i dayachi non davano indietro dinanzi al fuoco della cannoniera , quantunque parecchi cadessero sul ponte uccisi o storpiati . Le loro carabine appoggiavano vigorosamente i due pezzi dello yacht e le due spingarde del praho , decimando rapidamente gli artiglieri ed i fucilieri olandesi , troppo inferiori di numero per sostenere una battaglia contro i figli delle vecchie tigri di Mompracem . La fine si avvicinava . Yanez aveva assunta la direzione dei due pezzi e sfondava con grossi proiettili conici di buon ferro i madieri dell' avversaria , aprendole delle vie d' acqua . Gli olandesi , quantunque crudelmente decimati , resistevano disperatamente , sapendo che non avrebbero trovato quartiere da uomini che avevano inalberato il vessillo di Mompracem . Il loro fuoco per altro diventava di momento in momento meno intenso . Uno dei loro pezzi era stato imbroccato con matematica precisione e non serviva piu` a nulla , mentre l' altro , troppo scaldato dalla frequenza delle scariche , tirava male . Tuttavia non ammainavano la bandiera del loro paese , che pareva avessero inchiodata sul picco per impedire di scorrere , perche` gia` sapevano che non avrebbero trovata merce` . Yanez , sempre calmo , sempre impassibile , aiutato da Mati , raddoppiava i tiri , lanciando sul povero legno una tempesta di ferro . Specie sui suoi fianchi batteva poderosamente per aprirvi delle vie d' acqua . I madieri infatti , sotto l' urto dei proiettili , si spaccavano , aprendo delle falle quasi a fior d' acqua . Ad ogni scarica la povera cannoniera sussultava e si agitava , come se fosse presa dal male della tarantola . Ad un tratto si udi` una sorda detonazione . Che cosa e` successo ? chiese Mati a Yanez . L' acqua ha invaso le macchine e le ha fatte esplodere . E quella gente ? Ci hanno assaliti senza che noi avessimo loro fatto alcun male . S' affoghino tutti . E dopo ? Al dopo ci pensero` io , Mati , rispose il portoghese con un sorriso , gettandosi bruscamente da parte , mentre un pezzo di murata veniva sfondato . Alzo` la voce : Padar ! Raddoppia il fuoco ! Spazza via tutto ! La cannoniera offriva uno spettacolo spaventevole . Il suo albero delle segnalazioni era caduto insieme con le griselle e le sartie , e dai boccaporti spalancati irrompevano grandi nuvole di fumo biancastro , prodotte ormai non piu` dai pezzi , bensi` dalle macchine . Per quattro o cinque minuti ancora i due legni tempestarono il legno avversario , spazzandolo da poppa a prora , poi la cannoniera subi` un altro scoppio che le disarticolo` i corbetti ed il fasciame . Cominciava a bere a garganella . Attraverso i fori aperti dalle palle , l' acqua si precipitava in grande quantita` , invadendo la stiva . Lo yacht ed il praho avevano sospeso il fuoco . Gli olandesi invece , prima di sommergersi consumavano le loro ultime cartucce . Per un po' fu un sibilar di palle sopra lo yacht ed il veliero di Padar , poi la moschetteria bruscamente cesso` . La cannoniera , sventrata dalla doppia esplosione delle sue macchine , affondava , girando lentamente su se stessa . In altre circostanze certamente Yanez non avrebbe assistito impassibile alla fine di quei valorosi , che piuttosto di calare la bandiera , preferivano farsi ingoiare dal mare . La testimonianza di quegli uomini era troppo pericolosa . Meglio sopprimerli pur con dispiacere , per la salvezza generale . La cannoniera continuava a girare su se stessa , barcollando come se avesse troppo bevuto . Ad un tratto si rovescio` violentemente su un fianco e si capovolse di colpo , scomparendo entro un gran gorgo spumeggiante . Se avessi avuto i mezzi di poterli salvare , tutto avrei forse tentato disse Yanez il quale appariva assai commosso e turbato . Infine si tratta dell' esistenza di tutti ed il grandioso piano ideato da Sandokan di prendere il Sultano fra due fuochi sarebbe terminato prima del principio . D' altronde , io non li ho cercati , non sono stato il primo ad assalire . Fece colle mani portavoce e grido` con quanta voce aveva in gola : Padar ! Accosta ! Il piccolo praho , che era sfuggito miracolosamente al fuoco della cannoniera , spicco` una bordata ed ando` ad ormeggiarsi sotto la scala . Monta ! grido` Yanez . Il mastro sali` lestamente a bordo , mentre il portoghese scendeva nel quadro , dove l' ambasciatore inglese continuava ad urlare come un forsennato . Pirati ! Mascalzoni ! Chi mandate a fondo ? Aprite o la grande Inghilterra sapra` trarre una vendetta esemplare . Yanez impugno` una pistola ed apri` la porta della cabina , dicendo : Signor ambasciatore , preparatevi a fare un viaggio . Per dove , miserabile ? urlo` l' inglese , mettendosi in guardia di boxe . Per la baja di Gaya , per ora . Io non ho affari in quei paesi , mio caro pirataccio . Non m' interessa affatto . E se mi rifiutassi ? Vi farei imbarcare colla forza , signor ambasciatore . Siete un americano , voi ? Perche` ? Perche` quella brava gente d' oltre Atlantico non ha mai avuto scrupoli . Non sono affatto uno yankee , signor mio . Agite bensi` come quelle brave persone . Certo , quando si tratta di salvare sessanta uomini che sono stati affidati a me . E che cosa avete fatto ora , canaglia ? Ben poca cosa rispose Yanez . Una cannoniera mi dava fastidio , ed io l' ho affondata . Ero nel mio diritto . Il diritto dei pirati ! Lasciate andare le parole , Sir . Che cosa volete che vada a fare dunque al Borneo ? La vostra patria e` sempre stata una grande divoratrice di terre . Lassu` vi sono delle terre vergini da conquistare . Inalberate la bandiera rossa e vedrete gl' indigeni accorrere a frotte a baciarla . Voi vi burlate di me . Io ? No , Sir : non sono mai stato serio come ora . E che cosa pretendereste ? D' imbarcarvi , vi ho detto : siete sordo ? Sento magnificamente , mia cara canaglia ! Ah , la prendete su questo tono ? Mati ! Il maestro dello yacht che doveva aver gia` ricevuto degli ordini , irruppe entro la cabina , accompagnato da quattro robusti malesi , i quali non tardarono a rendere all' impotenza l' irascibile figlio di John Bull . Imbarcatelo ! comando` Yanez . Padar sa gia` che cosa deve fare di questo brav' uomo , che a Varauni potrebbe procurarmi delle grandi noie che io non desidero affatto . L' inglese , malgrado la sua disperata resistenza , fu chiuso e legato dentro un' amaca e portato di peso sul ponte dello yacht . Canaglia ! urlava o meglio ruggiva . La grande Inghilterra mi vendichera` . Quella minaccia non aveva prodotto alcun effetto sui malesi e sui dayachi , i quali si sentivano troppo sicuri sotto un capo che si chiamava Yanez . L' inglese fu calato sul praho e portato in una cabina di fondo . Padar ! grido` Yanez . Sai che cosa devi fare . Ti aspetto presto a Varauni . Allarga ! Il piccolo veliero rovescio` le sue vele al vento e si allontano` rapidissimo , mentre lo yacht riprendeva la sua corsa verso la capitale del Sultanato . 5 . Un terribile momento Cominciava ad imbrunire , quando lo yacht entro` nella vasta e pittoresca baia di Varauni , salutando la bandiera del Sultano con un colpo di cannone , subito restituito dalla vecchia crollante batteria . La piccola nave si era appena ancorata alla boa , quando Mati che osservava attentamente tutto , segnalo` la barca dipinta in rosso coi bordi dorati , che quattro giorni prima aveva trasportato Yanez all' aloun aloun . Signore , disse , precipitandosi nella cabina dove il portoghese stava visitando una cassetta d' acciaio piena di diamanti indiani e di smeraldi e rubini birmani . Viene ... Chi ? Il segretario del Sultano . E ti inquieti per questo , amico ? Ho qui di che corrompere tutti i favoriti di S . A . Fa bene a venire , perche` non gli ho ancora offerto nessun regalo . E dopo ? Dopo ? Mio caro , abbiamo una nave a vapore sotto pressione , sempre pronta a prendere il largo . Chi mi dara` la caccia ? I giongs sgangherati del Sultano ? Ne mettesse in linea anche venti , noi passeremmo ugualmente su di loro . E poi a Gaya abbiamo una riserva imponente , capace di bombardare la citta` ed anche di prenderla d' assalto . Non fidatevi del Sultano . Uh ! Un vero fanciullone ! Prese una manata di rubini , di diamanti e di smeraldi , se li mise in tasca e richiuse la cassetta che doveva contenere parecchi milioni . Andiamo a vedere che cosa desidera quella mezza scimmia , disse salendo in coperta . La barca , che era montata da dodici remiganti , era gia` sotto la scala . L' antipatico segretario in un baleno fu a bordo , salutando Yanez solamente con un mezzo inchino . Che cosa abbiamo dunque di nuovo , amico ? gli chiese bonariamente il portoghese . Il segretario tiro` il fiato , sgrano` gli occhi e dopo d' aver fatto una brutta smorfia , disse con un certo sforzo : S . A . vi aspetta a cena . Accetto subito , perche` questa corsa al largo mi ha fatto venire un appetito da pesce cane . Speriamo che sia di buon umore . Lo e` sempre , quando ha bevuto . Allora ci penso io . Padar ! Signore ! Metti in un canestro dodici bottiglie di gin con qualcuna di champagne e portalo nella barca . Andate solo ? Formami una buona scorta di dodici uomini ed io rispondo di tutto . Poi , avvicinandosi al segretario e levandosi dalla tasca un magnifico rubino , gli disse : Amico , vi prego di gradire questo come ricordo dell' ambasciatore dell' Inghilterra . Il segretario , con grande stupore del portoghese , il quale sapeva quanto erano venali i bornesi , invece di allungare la mano , la ritiro` . Rifiutate ? gli chiese . Se non so ancora chi siete voi . Come ? ... Briccone ! Non ho presentato le mie credenziali in piena regola al tuo padrone ? Eppure vi sono molte persone che vi accusano . Di essere un furfante ? Io non lo so , milord . Ah , la vedremo rispose Yanez . Per Giove , per chi mi si prende ? Per una scimmia delle foreste bornesi ? Il mio naso non e` ancora diventato rosso , ne` si e` screpolato . Su via , prendete : vale almeno duecento fiorini e potrete far felice qualche bella fanciulla del vostro harem . Questa volta il segretario fu pronto ad allungare la mano e a chiudere le dita intorno al rubino . Avra` degli invitati questa sera il Sultano ? gli chiese Yanez . A me piace molto la compagnia . Temo che ne troverete troppa , dopo la cena . Niente di meglio : improvviseremo una festa da ballo e faremo saltare le belle bornesi . Andiamo , signor segretario . Si passo` nella fascia le due pistole indiane che Padar gli porgeva , raccomando` di tenere la nave sempre sotto vapore ed i pezzi carichi e scese nell' imbarcazione colla sua scorta completamente equipaggiata , come se dovesse entrare subito in campagna . La calma del portoghese era per altro piu` apparente che reale , poiche` gli era sorto il dubbio che il Sultano lo mettesse dinanzi ai naufraghi della nave a vapore e che gli domandasse anche stretto conto della cannoniera , che piu` nessuno aveva veduto rientrare nella baia , mentre le detonazioni dei pezzi erano state udite da non poche persone . Ma confidava nella sua straordinaria audacia e sul suo sangue freddo , per giuocare la terribile partita che si presentava con pessime carte , e colla speranza di vincere ancora . La scialuppa , spinta dai suoi dodici remi energicamente manovrati , varco` la baia ed approdo` dinanzi alla gettata , dove l' attendeva il carro dalla cupola dorata e le colonnine bianche , tirato dagli zebu` . Seguitemi alla corsa disse Yanez ai suoi uomini , mentre i piccoli bovi partivano , galoppando abbastanza bene . I dodici malesi , abituati alle lunghe corse attraverso alle foreste , si erano slanciati dietro il carro , tenendosi ben vicini . In meno di dieci minuti giunsero dinanzi al bellissimo palazzo del Sultano tutto bianco e leggero , con cupolette e lunghe gallerie . Mezza compagnia di rajaputi si trovava schierata dinanzi alla porta . Yanez la passo` in rivista ; poi preceduto dal segretario sali` un grandioso scalone illuminato da un gran numero di lanterne cinesi , le quali lasciavano piovere sotto di loro una luce dolce e tranquilla . Ad ogni pianerottolo vi erano altre guardie in alta tenuta e completamente armate . Quell' apparato di forze diede un colpo al cuore di Yanez . Che vada proprio a gettarmi come uno stupido nella bocca della tigre del Borneo ? si era domandato con una certa apprensione . Ah , no , no ; io spero di avere ancora qualche buona carta da giuocare . Calma e sangue freddo , amico . Dopo d' aver attraversato alcune verande piene di fiori e di vasi cinesi e giapponesi , il segretario lo introdusse in una immensa galleria , dalle cui balconate si potevano scorgere benissimo le navi che entravano ed uscivano dalla baia . Una tavola lunghissima era stata preparata . Vasellame d' argento scolpito , bicchieri di vero cristallo scintillavano sotto le venti lampade cinesi . Il Sultano , che indossava il solito costume di seta bianca e che portava al fianco una scimitarra dalla guaina d' oro , troppo pesante per le sue braccia , era gia` a tavola insieme coi suoi due ministri ed una mezza dozzina di cortigiani dalla pelle assai oscura e che indossavano dei sarongs assai vistosi , a fiorami larghi . Ah , siete qui , milord ! esclamo` vedendo entrare Yanez . Vi fate aspettare . Sono tornato tardi , Altezza . Dove siete stato dunque ? A cacciare in alto mare . Ed avete preso ? Quattro miserabili rondoni di mare , che i pesci cani si sono mangiati sotto i miei occhi . Deve essere bello cacciare in mare , a bordo d' una rapida nave come la vostra . Qualche volta si` , Altezza . M' inviterete domani a fare una corsa ? Il mio yacht e` a vostra disposizione . Allora possiamo cenare . Dei giovani malesi s' avanzarono tosto , portando su dei grandi piatti d' argento fritture di pesce , arrosto di babirussa , cavallette in salsa piccante , delle mostruose frittate . Yanez aveva fatto cenno all' uomo che portava il canestro pieno di bottiglie . Altezza , disse permettete di offrirvi quanto ho di meglio a bordo del mio yacht . Voi siete ben gentile , milord , rispose il Sultano con un certo sorrisetto che non tranquillizzo` affatto Yanez . La cena , quantunque assai abbondante , fu rapidamente divorata , poi , dopo le frutta , Yanez sturo` una bottiglia di champagne ed empi` il bicchiere del Sultano , dicendo : Lunga vita a Vostra Altezza . Dove si fabbrica questo vino ? chiese il Sultano , il quale aveva gia` vuotato d' un colpo il bicchiere . In Francia , Altezza . E` un paese che ho udito solo vagamente nominare . Vi piace , Altezza ? Domani , se ne avete delle altre di queste bottiglie , le vuoteremo a bordo del vostro yacht . Quella insistenza di recarsi a bordo della sua piccola nave aveva messo una pulce in un orecchio a Yanez . Guai se non si fosse sbarazzato del vero ambasciatore ! Il capitombolo sarebbe stato completo . Fu portato del moka eccellente , servito in tazze giapponesi color del cielo dopo la pioggia , poi il Sultano , che pareva molto di buon umore , rovesciandosi improvvisamente sullo schienale della sua larga e comoda sedia di bambu` sormontata da uno stemma vistoso che rappresentava un' isola fra il mare burrascoso , chiese bruscamente a Yanez , il quale non aveva mancato di accendere la sua sigaretta , mentre i ministri ed i favoriti masticavano noci d' areca , con una sensualita` bestiale , lanciando sul bianco pavimento dei ripugnanti getti di saliva rossastra . Sapete , milord , che cosa si dice nella mia capitale ? Non mi sono mai occupato dei pettegolezzi degli altri rispose il portoghese , il quale conservava un sangue freddo meraviglioso . La voce e` grave , milord e nella mia qualita` di Sultano io devo appurare che cosa ci puo` essere di vero in quelle dicerie che vi offendono molto da vicino . Chi , Altezza ? chiese Yanez . Voi . Che cosa si dice dunque di me ? Dite pure Altezza . Il Sultano esito` qualche istante a rispondere , poi disse : Quando siete uscito dalla baia , non avete incontrato delle scialuppe piene di naufraghi , rimorchiate da una cannoniera ? Si` , le ho incontrate . Quella cannoniera ora non e` piu` ritornata , milord , disse il Sultano , con voce grave . E spero che non tornera` mai piu` rispose audacemente il portoghese . Perche` ? Perche` in questo momento si trova coricata sul fondo del mare , completamente crivellata dalle mie artiglierie . L' avete assalita ? Avevo ricevuto ordine formale dal mio governo di dare la caccia a quella nave a vapore che apparteneva al rajah di Balaba . Non e` possibile ! esclamo` il Sultano . Aveva la bandiera olandese sul suo albero . Io l' ho veduta perfettamente da questa galleria . Una bandiera non vuol dir nulla , Altezza , rispose Yanez sorridendo . Si fa presto a cambiarla . Come vi ho detto quella cannoniera era stata acquistata , non si sa ancora presso quale stato , dal rajah delle isole , coll' evidente intenzione di corseggiare il mare . Spero che non vorrete darmi a bere , Altezza , che quel rajah non eserciti la pirateria su vasta scala . Non lo nego rispose il Sultano . Ho avuto da dolermi di lui parecchie volte e la lezione che gli avete data in nome dell' Inghilterra l' approvo pienamente . L' avete dunque affondata quella nave ? Dopo un combattimento durato appena qualche ora . E` bene armato il vostro yacht ? Ed anche bene montato , aggiunse Yanez . E ditemi , milord , i vostri pezzi non hanno fatto fuoco su nessuna altra nave ? No , Altezza . Eppure vi sono delle persone che hanno lanciato contro di voi delle terribili accuse . Voi sareste responsabile dell' affondamento d' un vapore che veniva dal nord . Devono aver scambiato il mio yacht per un altro e puo` anche darsi , poiche` mentre navigavo verso la baia , mi parve d' averne veduto uno filare a tutta velocita` all' orizzonte . Un altro yacht ? Si` , Altezza . Appartenente a chi ? Ah , questo non lo so . Che il rajah delle isole si prepari a farmi la guerra ? si chiese il Sultano con voce tremante . Finche` ci saro` io , nessuna nave entrera` nel porto , se non sara` di commercio . Siete ora convinto della mia innocenza ? Mi resta ancora un dubbio . Che cosa vorreste fare ? Nella veranda attigua ci sono trenta o quaranta dei naufraghi giunti colle scialuppe . Yanez impallidi` , ma non perdette il suo sangue freddo . Fateli venire dunque disse . Io li confondero` . Il Sultano batte` le mani . Una porta , che fino allora era stata custodita da quattro rajaputi , fu aperta , ed i naufraghi entrarono guidati da John Foster , il capitano del vapore affondato . Vi erano uomini ed anche signore , e queste non erano meno furibonde di quelli . Yanez si era alzato per sfidare meglio la bufera che gli si addensava sul capo . Il capitano , vedendolo , lo minaccio` col pugno e gridando : Ecco l' infame pirata ! Si` e` quello che ha affondata la nostra nave senza alcun motivo . Fatelo impiccare ! Vendetta ! Vendetta , Altezza ! Yanez li lascio` dire , guardandoli ben bene ad uno ad uno , poi avendo potuto il Sultano ottenere un po' di silenzio , disse : Siete ben certi che sia stato io od un altro ? Voi ! urlo` John Foster . Vi ho riconosciuto . Vi sono delle persone che si rassomigliano . Voi siete il pirata ! Io vi mostrero` ora che voi stati affondati da uno yacht che non era il mio . Fra i naufraghi aveva veduto Lucy Wan Harter , la bella olandese , la quale aveva assistito alla scena tumultuosa senza aprir bocca . Signora , le disse , muovendole incontro e` vero che quattro settimane or sono noi siamo stati insieme , ad un the` danzante offerto dal governatore di Macao ? Verissimo rispose la donna , malgrado le occhiate furibonde dei suoi vicini . Che divisa indossavo quella sera ? Quella d' ambasciatore inglese . E` troppo ! vocio` John Foster , agitando le braccia come le ali d' un molino . Tacete ! disse il Sultano . Milord , riprendete la parola . Quella sera a questa signora io ho regalato un anello che brilla ancora in un suo dito . E` vero ? Verissimo rispose l' olandese sempre calma . Voi vedete , Altezza , che queste persone si sono ingannate . Qualche altro yacht puo` averli assaliti e colati a fondo , guidato da un uomo che per una singolare combinazione mi rassomiglia . Vi si inganna , Altezza ! grido` John Foster , che pareva li` li` per scoppiare dalla bile . Io accuso formalmente quell' uomo di aver affondato il mio vapore e di aver portato via un personaggio che si diceva ambasciatore . Se si visitasse il suo yacht lo si troverebbe ancora . Basta ! disse il Sultano . Coi vostri urli non avete provato niente , ed io debbo credere alle parole di quella signora . Potete ora ritirarvi . Yanez fece un segno a Lucy Wan Harter , affinche` non uscisse col gruppo . John Foster fu l' ultimo a varcare la porta della veranda e , tendendo nuovamente il pugno verso Yanez , gli grido` : Non saro` contento finche` non vi avro` ammazzato . Il portoghese rispose con un' alzata di spalle . Voi dunque , signora , disse il Sultano , facendola sedere alla sua tavola affermate di aver conosciuto a Macao milord . L' ho detto e lo sostengo . Indossava la divisa d' ambasciatore ? Si` , Altezza . Allora vi e` qualche briccone che vi rassomiglia straordinariamente , milord , disse il Sultano . Vorrei scovare quell' uomo ed appiccarlo all' antenna della mia bandiera . Per ora non c' e` da pensarci , Altezza , rispose Yanez . Fatto il colpo , non sara` cosi` stupido da ritornar qui . Mi viene ora un dubbio , milord . Quale ? Che quei naufraghi abbiano scambiata la cannoniera del rajah delle isole per il vostro yacht . Lo sapremo subito . Si volse verso la bella olandese che stava sorseggiando un bicchiere di champagne , e le chiese : L' attacco e` avvenuto di giorno o di notte , signora ? Di notte e molto inoltrata . Chi guidava quegli uomini ? Un personaggio che vi rassomigliava . Vedete , Altezza , che quei naufraghi mi hanno accusato a torto . Quella sera erano ciechi come talpe e , probabilmente , ubriachi , cio` che accade sovente ai marinai inglesi . Altezza , i vostri ordini per domani . Voi mi avete detto che desiderate visitare il mio yacht e fare una corsa al largo . Dopo il mezzodi` saro` sulla vostra nave . Yanez affondo` una mano nella tasca e trasse una manata di pietre preziose , le une piu` splendide delle altre e le depose sulla tavola , facendo sprigionare dalle loro faccettature lampi bianchi , rossi , verdi , azzurri . Altezza , disse queste le distribuirete fra le vostre donne . Dopo che mi saro` servito io rispose il Sultano , il quale fissava le pietre con due occhi scintillanti . A questo penserete voi . Si alzo` e porse galantemente il braccio alla bella olandese , poi , rivoltosi al Sultano soggiunse : Finche` quel furibondo capitano non se ne sara` andato , voi sarete mio ospite , Altezza . Quell' uomo e` capace di tutto , anche di uccidervi . Fortunatamente ci siete voi , milord . Vi assicuro che quando comincio una battaglia non faccio nessuna economia di proiettili . Si mostri e lo calero` a fondo . E farete bene a non risparmiarlo , milord . Basta che lo incontri e vedrete che cannonate gli sparero` nei fianchi . Posseggo dei pezzi d' una potenza grandissima . Dovreste farmene avere anche a me disse il Sultano . Chi vi minaccia ? Quello yacht misterioso che va , viene , affonda navi in alto mare , turba i miei sonni . Vorrei anzi farvi una proposta , milord . Dite pure , Altezza . Se facessimo una corsa fino all' isola di Balaba , per mostrare a quell' insolente tirannello che ho dei pezzi cosi` grossi da spianargli la capitale ? Accettereste , milord ? Si` , purche` mi procuriate un ottimo pilota pratico di quelle scogliere e di quei frangenti . Vi mandero` a bordo il mio grande ammiraglio . Benissimo , Altezza . Faremo colazione a bordo del mio yacht , poi andremo a cacciare le rondini di mare sulle sponde di quelle isole . Si dice che siano salangane , e` vero ? Si` , milord . Voi mi permettete di far tuonare i vostri pezzi contro la capitale del rajah delle isole . Gliela incendieremo , Altezza . Milord , buona notte . Yanez aveva ridato il braccio alla bella dama bionda , la quale , pur conservando un gran sangue freddo , apparve piuttosto inquieta per le minacce di John Foster . Non tremate , signora , le disse Yanez sono qui io a proteggervi e tengo sotto le mie mani una scorta capace di montare all' abbordaggio anche in questo momento . Quel Foster avra` da fare con me . Altezza , a domani . La scorta si era messa in fila , colle carabine ad armacollo per essere piu` pronta a far fuoco , e con i pesanti e terribili parangs alla cintola . Il drappello stacco` una lanterna cinese e lascio` il palazzo del Sultano , inoltrandosi attraverso le oscurissime viuzze della capitale del sultanato . Grazie , signora , le disse Yanez . Di che cosa ? gli domando` la flemmatica olandese . Di avermi salvato . E` costato cosi` poco . Una semplice menzogna , che nessuno poteva contraddire . E che , ritardata , mi avrebbe creato dei gravissimi imbarazzi col Sultano . Tutto e` finito bene ora , milord , ed il Sultano non vi secchera` due volte . Eh , non bisogna fidarsi di questi orientali doppi e falsi . Cosi` discorrendo , sempre seguiti dalla scorta , si erano avanzati su una via piuttosto larga , fiancheggiata da un numero infinito di viuzze . Yanez che si teneva in guardia , aspettandosi qualche brutto tiro da parte dell' irascibile John Foster , ad un certo momento si era fermato , dicendo : Passate dietro di me , signora . Attenti ! Delle ombre erano sbucate da un viottolo ed avevano invasa la strada . Dovevano essere certamente i marinai del piroscafo affondato . Due colpi di pistola rintronarono , squarciando coi lampi la profondissima oscurita` . Yanez si getto` prontamente da un lato e comando` : Fuoco ! La scorta fece una scarica , spazzando la via . Si udirono urli , bestemmie , gemiti ; poi una voce minacciosa tono` in mezzo all' oscurita` : Cane ! Avro` la tua pelle ! Era John Foster . 6 . Una pesca emozionante Erano appena suonate le due , quando S . A . Selim Bargasci Amparlang giungeva a bordo dello yacht nella solita scialuppa colorita di rosso e coi bordi d' oro . Era accompagnato da due ministri , dal suo segretario particolare e da una piccola scorta formata da sei rajaputi tutti d' aspetto brigantesco , con barbe immense e baffi irsuti che salivano fin quasi ai turbanti . Yanez era gia` a bordo colla bella olandese , che voleva sottrarre a qualunque costo alle vendette di John Foster , e fu pronto a ricevere il Sultano sulla scala , con un profondissimo inchino e un amabile sorriso . Altezza , disse siete ormai mio prigioniero . Il Sultano l' aveva guardato con inquietudine , facendo una dietro l' altra tre o quattro smorfie . Il portoghese , che se n' era accorto , fu pronto a soggiungere : Faremo una magnifica gita al largo , Altezza , e spero che faremo buona caccia lungo le coste di Balaba . Come ? Vorreste spingervi fino la` , milord ? E perche` no ? E se ci assalgono ? Ci difenderemo . Faro` anzi issare sull' albero la vostra bandiera , per far comprendere a quelle canaglie che la lezione viene solamente da voi . Che uomo siete voi ? Un uomo , Altezza , rispose il portoghese sorridendo . Volete che salpiamo ? Intanto vi faro` visitare il mio yacht . Lo desideravo assai disse il Sultano . Perche` ? Per chiarire un punto molto oscuro . Volete dire ? Mi hanno detto che voi avete qui un prigioniero . Chi e` stato ? Ve lo diro` piu` tardi . Io ho dunque dei nemici accaniti nella vostra capitale ? Veramente non si amava vedere , dagli altri stati , un ambasciatore inglese . Non ve ne occupate . Siete sotto la mia protezione . Yanez ebbe un sorriso ironico . O tu sotto la mia ? mormoro` . Volete farmi vedere il vostro yacht , milord ? Subito , Altezza . Aspettate che dia il comando di salpare e di riattivare i fuochi , poiche` spingero` la mia nave alla massima velocita` . Lancio` a destra ed a sinistra alcuni ordini , secchi , taglienti , subito eseguiti dall' equipaggio che , quantunque composto di malesi e di dayachi , manovrava come quello d' un vascello da guerra . Altezza , venite disse . Vi offriro` qualche bottiglia di quel vino bianco che assaggiaste ieri sera . E che tornero` a gustare rispose il Sultano . Dopo aver percorsa tutta la tolda , scesero nel quadro , seguiti dalla signora olandese , dai due ministri e dal segretario . Tutte le cabine erano spalancate , in modo che se qualcuno vi si fosse trovato prigioniero sarebbe stato subito scoperto . Il Sultano ammiro` il salotto , montato con molto buon gusto , poi si caccio` dentro tutte le cabine , osservando attentamente quanto vi si trovava . Una nave magnifica ! disse . Mi sentirei capace di sfidare con questa anche il rajah delle isole . E noi lo sfideremo . Eh ! eh ! Non correte tanto ! Una palla di cannone od un colpo di spingarda fa presto a giungere ed allora i miei buoni sudditi rimarrebbero senza il loro Sultano . Non accadra` niente di grave , Altezza , rispose Yanez , mentre il chitmudgar sturava delle bottiglie di champagne . E poi , se non vi fate temere , un giorno o l' altro i pirati delle isole entreranno nella vostra baia e vi daranno dei grossi fastidi , se non ci saro` io a difendervi . Lo so purtroppo rispose il Sultano , vuotando d' un colpo solo la coppa . Un fischio in quel momento echeggio` . Lo yacht aveva levato le sue ancore e filava , a tutto vapore , verso la bocca della baia . Saliamo in coperta , Altezza , disse Yanez e cominciamo la caccia . Tu , chitmudgar , portaci da bere sul ponte . Lasciarono il quadro e montarono la scala del quadro , fermandosi sul ponte di comando . La baia si presentava in tutta la sua meravigliosa bellezza , colle sue isolette , coi suoi quartieri malesi , cinesi e dayachi , tuffati in una vera orgia di sole . Lo yacht procedeva rapidissimo , a tiraggio forzato , sollevando dinanzi alla prora delle vere ondate e lasciandosi dietro la poppa una scia gorgogliante , in mezzo alla quale balzavano di quando in quando dei famelici pesci cani . Delle fregate , delle sule , dei rondoni di mare , passavano rapidissimi sopra la piccola nave , mandando grida gioconde . Di tratto in tratto un albatro , grosso quasi quanto un' aquila , varcava lo yacht , salutando i viaggiatori con dei grugniti sonori che mal si addicevano ad un volatile . Al largo invece i pesci volanti sorgevano in truppe , mostrando ai raggi del sole le loro alette variopinte , poi si rituffavano per cadere probabilmente in bocca alle dorate , le quali fanno grandi stragi di quei disgraziati abitanti del mare che nemmeno il volo puo` sottrarre ad una morte orribile . Frescava al largo . La brezza di ponente sferzava la superficie del mare , facendolo increspare fino agli estremi limiti dell' orizzonte . Un' ondata di quando in quando si avanzava colle creste irte di spuma e si rompeva contro la prora dello yacht con un rombo sonoro , imprimendogli una scossa assai brusca che metteva sottosopra tutto cio` che si trovava in coperta . Yanez aveva fatto portare quattro fucili da caccia , splendide armi inglesi che aveva acquistato a Calcutta e le aveva messe a disposizione dei suoi ospiti , dicendo : Signori , la caccia e` aperta ! Non sara` cosi` facile fucilare le rondini marine con questi trabalzi aveva risposto il Sultano . E` perche` non avete ancora il piede dei marinai . Vi mostrero` io come si puo` fare una buona caccia anche con mare grosso . Un albatros , uno splendido uccellaccio marino che aveva delle ali straordinariamente sviluppate , passava in quel momento sopra la poppa dello yacht . Yanez , lesto come una saetta , prese uno dei fucili da caccia , miro` qualche istante , poi lascio` partire due colpi . Il volatile , mitragliato in pieno corpo , agito` disperatamente le ali tentando di sostenersi ancora in aria , poi cadde a capofitto in mare ... proprio dentro la bocca d' un enorme pesce cane . Ah ! I furfanti divoreranno tutta la nostra selvaggina , milord , disse il Sultano . Ritorneremo a Varauni senza nemmeno una semplice rondine marina . La gita non e` ancora finita , Altezza , rispose il portoghese . Prima che il sole tramonti voglio vedere la tolda della mia nave coperta di pennuti . Ci tengo io , sapete , agli uccelli di mare e se me li farete assaggiare saro` ben lieto . Nel mio palazzo o qui ? Preferirei qui rispose il Sultano . Vi e` piu` liberta` . Come volete , Altezza ! Anch' io ho un cuoco che vale quanto pesa . A voi ! Ecco un bel colpo ! Una fregata passava in quel momento , tenendo le ali perfettamente distese . Era seguita da uno stormo di rondoni di mare e di petrelli , i quali invano si sforzavano di tenerle dietro . Su , Altezza , disse Yanez . E` il buon momento . Il Sultano alzo` il fucile e lascio` partire i due colpi . La fregata rinchiuse le ali , raggrinzo` le zampe e piombo` a capofitto in bocca ad un altro squalo . Il Sultano aveva mandato un urlo di rabbia . Ma non ci possiamo sbarazzare di quei ghiottoni che sono pronti a divorarci l' arrosto , milord ? Se voleste , potrei offrirvi una caccia impressionante al pescecane . Ah , si` , si` ! grido` il Sultano , battendo le mani come un fanciullo . Yanez mando` un fischio stridente , che fece balzare Mati colla velocita` d' una gazzella . Gli sussurro` sottovoce alcuni ordini , poi grido` in macchina di arrestare lo yacht . Voi me ne regalerete uno , se avrete la fortuna di catturarne disse il Sultano . Sono pessimi , Altezza . Pei cinesi , e regalato dal loro buon Sultano , andra` benissimo e non ne rimarranno nemmeno le spine . E` molto tempo che debbo loro un regalo in cambio di un superbo zaffiro . Mangino il pesce cane allora ! disse Yanez , il quale non aveva potuto trattenere un sorriso . Mati , seguito da sei uomini , era ricomparso sul ponte , portando un ancorotto da pennello , con tre patte , tutto avvolto in una stoffa rossa . In una branca aveva cacciato ben dentro un pezzo di lardo del peso di sette o otto chilogrammi . Alla ghirlanda fu fissata una robusta catena , la quale fu poi passata all' argano poppiero per poter estrarre piu` facilmente il bestione , nel caso , non improbabile , che avesse abboccato . Come abbiamo detto , la corsa era stata interrotta e lo yacht ondeggiava dolcemente in mezzo ad un' acqua cosi` trasparente da dare le vertigini . Nei mari dell' India e della Sonda , quando non soffia vento e l' onda non rimescola il fondo , l' acqua acquista una trasparenza meravigliosa . Certe volte si possono vedere dei pesci nuotare a cento o centocinquanta metri di profondita` . L' ancorotto fu subito calato a tribordo della nave , mentre altri marinai si armavano di scuri e di parangs . Il Sultano , il suo seguito , la bella olandese e Yanez si erano curvati sulla murata , ansiosi di assistere a quella straordinaria caccia . L' ancorotto si vedeva benissimo , essendo stato immerso ad una profondita` di venti metri . Il suo rivestimento rosso doveva richiamare prontamente l' attenzione delle ingorde tigri del mare . Questi si chiamano divertimenti milord disse il Sultano . Se io avessi un ministro come voi , sarei l' uomo piu` felice del Borneo . Se vorrete , Altezza , oltre a delle crociere , noi faremo anche delle partite di caccia . Le tigri non devono mancare fra i boschi dei monti del Cristallo . Purtroppo , milord . Andremo a scovarle e ornerete colle loro pelli le vostre splendide verande . Ho nelle vene sangue arabo e malese , potete quindi immaginarvi come io ami la caccia . Gli e` che i miei ministri hanno paura a seguirmi . In quel momento una grande ombra sorse dalle profondita` del mare e sali` verticalmente in direzione dell' ancorotto . Ma al momento di urtarvi contro , si era lasciata ricadere , agitando debolmente le pinne e la coda . Che ritorni ? chiese il Sultano . La voracita` vincera` il pericolo rispose Yanez . Abbiate un po' di pazienza , Altezza . Non ci vuole fretta per prendere questi bestioni . La` , vedete ? Ecco l' ombra che risale . Il pesce cane infatti risaliva a poco a poco , attratto irresistibilmente da quel pezzo di lardo che costituiva infatti un buon boccone . Passo` qualche minuto , poi lo squalo , che discendeva sempre attraverso alle acque trasparenti a malincuore , sempre colla testa in aria e gli occhi fissi sull' ancorotto , riprese lo slancio , portandosi all' altezza dell' ancorotto . Che nessuno parli disse Yanez . Lasciatelo fare . Si trattava d' un superbo charcarias , lungo sette metri , con una bocca cosi` vasta da poter contenere un uomo ripiegato . Ma doveva essere una vecchia pelle , perche` invece di correre subito all' assalto del pezzo di lardo , si mise a descrivere intorno all' ancorotto degli ampi giri , che a poco a poco , ma molto lentamente , si restringevano . Tutti quegli stracci rossi , ond' era avvolto l' ancorotto , dovevano dargli l' illusione di aver da fare con un bel pezzo di carne ancora sanguinante . Come tutti i mostri della sua specie , diffidava , e quando stava per abboccare , sia che si spaventasse delle ombre degli uomini saliti sulle murate o del fondo dello yacht , con un brusco slancio si allontanava . Ma la fenomenale voracita` di quei terribili abitanti del mare doveva vincere la prudenza . Un altro bestione era giunto ed allora il primo , temendo che volesse portargli via la colazione , si slancio` innanzi , apri` la sua immensa bocca semi circolare ed inghiotti` d' un colpo l' ancorotto , il lardo ed un bel tratto di catena . Un grido altissimo si era alzato fra i malesi ed i dayachi dello yacht . E` preso ! E` preso ! Lo squalo aveva dato indietro , tentando di troncare con un colpo di denti la catena , poi era rimasto quasi immobile . Dalla sua bocca usciva del sangue che si mescolava all' acqua . Issa adagio ! grido` Yanez . Otto uomini si erano precipitati verso l' argano , appoggiandosi con tutta la loro forza sulle aspe . Sentendo lo strappo , lo squalo intui` probabilmente il pericolo , poiche` si mise a dibattersi disperatamente , quantunque ad ogni scossa le punte delle patte dovessero lacerargli il palato e rompergli i denti . Mati , issa ! aveva ripetuto Yanez . Ormai e` nostro ! I marinai diedero un altro colpo all' argano , provocando una seconda e piu` dolorosa strappata . Lo squalo non opponeva piu` resistenza . Si fingeva morto , ma certo nessuno si lasciava ingannare . Tiriamogli disse il Sultano . Non ora , Altezza : quando l' avremo issato sul ponte . Potremo trarlo dall' acqua ? Tra dieci minuti lo vedrete saltare fra le murate del mio yacht . Oh , issa ! Fu dato un terzo giro all' argano . Questa volta il pesce cane , pazzo di dolore , volteggio` disperatamente fra le acque trasparenti , lasciandosi dietro una lunga striscia di sangue . Tocco` la superficie , mostrandosi un momento , poi torno` ad affondare , mordendo ferocemente la catena , ma senza riuscire a troncarla , perche` Mati ne aveva scelta una delle migliori . Quantunque orribilmente ferito , il mostro non la intendeva di lasciarsi estrarre dal mare , ma l' argano virava senza posa ed ogni colpo impresso alle aspe lo costringeva a fare nuovi volteggi . Bello , bellissimo ! esclamava il Sultano , il quale per non perdere nulla di quella pesca interessante si era aggrappato alle griselle della maestra . E con tanti divertimenti , i miei ministri imbecillissimi mi facevano raccontare delle storie dalle vecchie dell' harem ! Ci voleva questo inglese per strapparmi da quella specie di prigionia e farmi cambiare un po' vita . Vengano ora a dirmi che non e` un ambasciatore e li mettero` al posto io ! Il charcarias intanto non cessava di dibattersi , sempre con maggior lena , quantunque avesse gia` perduto una bella quantita` di sangue . Ora cercava di affondare , colla speranza di strappare col proprio peso la catena , poi si slanciava verso la superficie , guizzando forsennatamente e sollevando colla possente coda delle vere ondate . Erano sforzi inutili ! Ogni colpo d' argano l' avvicinava al terribile momento . Fermo ! grido` ad un tratto Yanez . Lasciamolo un po' asfissiare ! L' enorme pesce era giunto finalmente a galla . La sua bocca era piena di sangue gorgogliante ed era orribile a vedersi . Una patta aveva attraversata la sua mascella inferiore e l' uncino si scorgeva benissimo al di fuori . I suoi occhi azzurrastri si erano fissati intensamente sugli uomini che stavano in piedi sulle murate per fargli la festa . Un altro colpo d' argano lo trasse piu` che mezzo fuori dall' acqua . Allora comincio` la vera lotta per la terribile tigre del mare che non voleva assolutamente morire . Dava alla catena certi strappi da far piegare lo yacht , poi , sfinita , si arrestava un momento per ricominciare subito i suoi contorcimenti disperati . Alcuni uomini erano accorsi con degli arpioni , pronti a tirarlo in coperta . Altri avevano impugnato le sciabole . Per cinque minuti Yanez lascio` che il mostro boccheggiasse , poi fece un segno agli uomini che stavano all' argano , gridando nel medesimo tempo : Via tutti ! Salvatevi sulle griselle ! Con pochi colpi di tamburo lo squalo fu tratto fino al capo di banda e la` ricevette la prima sciabolata , datagli da Mati . Subito i ramponi si misero all' opera aiutati da un gancio sospeso all' estremita` del pennone . Tutti tiravano rabbiosamente , gridando e sagrando , mentre gli altri , compreso il Sultano , i ministri e Yanez , si mettevano in salvo sulle griselle spingendosi fino alle coffe , per non perdere nulla della terribile caccia . Con un' ultima strappata , il gigantesco abitante delle acque , che misurava quasi sette metri , fu portato sopra il bordo e lasciato cadere in coperta . Si salvi chi puo` ! gridavano i marinai , aggrappandosi alle sartie ed ai paterazzi . Lo squalo rimase un momento immobile , come se fosse stupito di non trovarsi piu` nel suo naturale elemento , poi spicco` un salto verso il castello di prora , dove l' aspettavano alcuni uomini armati di carabine . Si sollevo` sulle pinne pettorali , mandando fuori un rauco brontolio somigliante al tuono udito in lontananza , poi si avvento` all' impazzata contro le murate , tentando di sfondarle . La sua coda formidabile sferzava furiosamente , con certi colpi che sembravano spari di fucile . Una scarica di carabine lo colpi` , arrestandolo di botto ; eppure non era ancora morto , poiche` quei mostri posseggono una vitalita` incredibile . Rimase un momento fermo , sforzandosi di troncare un' ultima volta la catena , poi vomito` sulla tolda dello yacht un mezzo barile di sangue . E` nostro ! E` nostro ! urlarono i marinai , accorrendo coi parangs e colle carabine . Il povero pesce cane era davvero preso e anche ben morto . Fu spinto contro una murata , perche` non ingombrasse la manovra e lo yacht riprese la sua velocissima corsa verso il settentrione , mentre il Sultano guardava con viva curiosita` il mostro , stropicciandosi allegramente le mani e borbottando : I miei cari sudditi gialli saranno contenti di me . Ecco un dono veramente principesco che li compensera` largamente della pietra preziosa che mi hanno donato . Lo credevo piu` minchione ! mormoro` Yanez , il quale lo aveva udito . Stiamo in guardia col sangue malese ! 7 . La crociera dello yacht Frescava sempre al largo , mitigando la brezza il gran calore equatoriale che si riversava sullo yacht come una pioggia di fuoco . Sotto la tenda tesa sopra il cassero , il Sultano , il suo seguito , la bella olandese e Yanez si erano seduti intorno ad una tavola per dare fondo alle ultime bottiglie di champagne e fare strage di sigarette e di noci di betel . Il Sultano , messo in buon umore da quel vino gorgogliante , che non aveva mai bevuto , scherzava . Pareva un buon ragazzo , portato via da un collegio e mandato a divertirsi sulla spiaggia o a bordo di qualche barca peschereccia . Milord , diceva , fumando una sigaretta del portoghese come piacerebbe anche a me di possedere una nave a vapore ! Ve ne sono sempre in vendita , Altezza , nei porti indiani e anche cinesi . Non vi mancheranno i fondi , suppongo . E` che non ho mai trovato un galantuomo , milord , rispose il Sultano . Io avevo un nipote a cui ero molto affezionato e che avrebbe potuto un giorno succedermi , perche` non ho figli maschi . Incaricai lui di comperarmi una piccola nave a vapore . Parti` infatti , per Hong Kong dove i fondi che dovevano servire per l' acquisto si squagliarono sui battelli fioriti , com' ebbe l' audacia di narrarmi . Era d' appetito vostro nipote , Altezza , rispose Yanez . E poi sapeva bene di avere nelle sue vene sangue di Sultano fuso con pietre preziose . E non torno` piu` ? chiese la bella olandese . Dopo due mesi me lo vidi comparire dinanzi , tutto piangente , con una corda al collo perche` lo strozzassi . E gli perdonaste ? disse Yanez . Precisamente cosi` , milord : io volevo assolutamente possedere un battello a vapore e lo rimandai in Cina , accompagnato da un ministro . Ed anche quella nave naufrago` fra i battelli di fiori delle belle cinesi ? disse Yanez . Avete indovinato , milord : dopo un mese mio nipote tornava ancora dinanzi a me , tutto compunto , implorando il mio perdono e dicendomi , a sua discolpa , che era stato truffato dai cinesi . Rinunziai alla nave a vapore ; ma la testa di mio nipote si trova in fondo alla baia , insieme con quella del ministro che l' accompagnava . Forse non aveva pratica negli acquisti disse Yanez . Se era l' uomo piu` scaltro che vi fosse alla mia corte ! Il Sultano prese un bicchiere colmo di champagne e lo vuoto` d' un fiato , dicendo poi : Anneghiamo quella brutta avventura . Si erano alzati e diretti verso il castello di prora , su cui era pure stata tesa la tela . Il mare , percosso di traverso dai raggi del sole , pareva che fiammeggiasse tutto . In mezzo a quell' orgia di luce i soliti uccelli marini volteggiavano . Ad oriente le coste del Borneo si profilavano abbastanza distinte e verso il settentrione una specie di forma nebbiosa indicava l' isola del rajah delle isole . Volete proprio spingervi lassu` , milord ? chiese il Sultano . Giungeremo troppo tardi . Voglio mostrare a quei pirati i colori della vostra bandiera che ho gia` fatta innalzare sulla maestra rispose Yanez . Preferirei rimettere questa dimostrazione navale ad un altro giorno . Ora che Balaba e` in vista ? Temo che v' immischiate in qualche brutta avventura , milord , quantunque io abbia sempre la massima fiducia nelle vostre qualita` guerresche e marinaresche . Prima di mezzanotte noi saremo a Varauni dinanzi al vostro palazzo . Lo yacht affrettava , anzi precipitava la corsa , balzando sulle acque come un balenottero . L' elica e gli stantuffi funzionavano rabbiosamente , facendo gemere i madieri ed i corbetti sotto i loro colpi affrettati . Yanez aveva preso un canocchiale e guardava attentamente verso l' isola di triste fama , la quale pareva ormai che corresse incontro alla rapida nave , mostrando le sue baie profonde e le sue imponenti scogliere . Su quelle acque tranquille si vedevano numerosi prahos e giongs , colle vele semi spiegate per essere piu` pronti a mettersi in corsa . Tutti gli uomini al posto di combattimento ! grido` Yanez . E tu , Mati , spara una cannonata . Sono curioso di sapere che cosa accadra` . Mostriamo a quella canaglia che la pazienza del Sultano del Borneo e` esaurita e che e` giunta l' ora delle punizioni . Poi , volgendosi verso la bella olandese , le disse : Ritiratevi , signora : fra poco qui passera` la morte . Il prode Sultano , udendo quelle parole , fece una brutta smorfia e guardo` con inquietudine i suoi due ministri ed il segretario , senza trovare in loro alcun incoraggiamento , poiche` restavano li` impalati , come se si fossero tramutati in bronzo . Mati era balzato sul castello di prora e si era messo dietro al pezzo . Una detonazione fragorosa si ripercosse entro le profonde baie di Balaba , con sinistro fragore . Le vedete , Altezza , se si svegliano quelle canaglie ? disse Yanez al Sultano , il quale pareva piu` morto che vivo . Ritorniamo indietro , milord . Aspettate che guardino bene che e` la vostra bandiera che sventola su questa nave . Il sole e` ancora alto : potranno vedere la mezzaluna d' argento sul fondo verde . Bastera` cosi` , milord . Oh , aspettate ! Non fate vedere che il Sultano , dopo essersi spinto fino qui a sfidarli , batte in ritirata dinanzi a loro . E se vengono all' abbordaggio ? Per Giove ! Ci difenderemo , Altezza . Dodici o quindici prahos , insieme a qualche giong , si erano radunati presso l' uscita d' una baia , mettendosi subito alla vela . Schieratisi su due linee , mossero arditamente verso lo yacht , salutandolo a colpi di spingarda e di mirim . Due colpi di cannone , sparati da Mati e da Yanez , resero quei terribili combattenti piu` prudenti . Invece di spingersi subito all' attacco , con stupore del Sultano , ammainarono in segno di saluto le loro rosse bandiere e si rifugiarono novamente dentro la baia . Come ? esclamo` il Sultano . Hanno dunque paura della mia bandiera ? Ve lo avevo detto , Altezza , che sarebbe bastato farla sventolare dinanzi ai loro occhi . Voi siete un uomo assolutamente straordinario . A voi dovro` la salvezza e la tranquillita` del mio Stato . Che cosa potro` fare per voi ? Nient' altro che essere riconoscente all' Inghilterra rispose il portoghese . Io sono stato mandato qui per sbarazzarvi di tanti nemici che insidiano il vostro trono . Volete che torniamo indietro ? Si` , si` ! esclamo` il Sultano , ancora spaventato dal rombo delle spingarde e dei grossi pezzi dello yacht . Mentre la flottiglia piratesca si ritirava precipitosamente dentro la baia , sparando ancora qualche colpo , lo yacht viro` di bordo e torno` velocemente verso il sud , radendo quasi le coste del Borneo . Mati si era avvicinato a Yanez . Anche gli altri ? chiese . Certo : voglio che il Sultano si senta ben sicuro con me fino al giorno in cui lo perdero` . Non ha nemmeno sospettato lontanamente che quei prahos erano nostri . Quel merlo non e` davvero uno stregone e poi i suoi ministri lo hanno ormai incretinito . Abbiamo l' altra mezza flottiglia nella baia di Gaya ? Si , signor Yanez . Andremo a ripetere questa innocua farsa , che non e` costata a nessuno nemmeno una goccia di sangue . Mati scosse la testa . Perdonate , signor Yanez , ma io non riesco a capire lo scopo di questa fulminea crociera . Lo comprenderai meglio un altro giorno , ossia quando il Sultano , ritenendosi ormai perfettamente sicuro nelle sue acque , verra` portato via sotto i nostri occhi . Osereste tanto ? La Tigre della Malesia avrebbe gia` osato molto di piu` . A me ora conviene agire con estrema prudenza dopo l' affondamento della cannoniera e del piroscafo . Un giorno o l' altro qualche ufficiale di S . M . Britannica od Olandese verranno a reclamare la mia testa . Ma spero di essere allora io il padrone di Varauni . Mi basta aver sotto mano i cinesi . Noi ora dovremo lavorare tra loro . Bisognerebbe avere delle conoscenze . Ho pensato a tutto : questa sera andremo a trovare un vecchio taverniere cinese , che un tempo ha fatto molto per Mompracem , tenendoci informati , a rischio di essere appiccato , delle mosse delle navi inglesi . Silenzio : il Sultano ! A Sua Altezza , sospettosa come tutti i piccoli tirannelli delle isole della Sonda , non era sfuggito quel colloquio , quantunque non avesse potuto comprendere nemmeno una parola di quanto era stato detto . Si direbbe che qui si congiura disse , salendo sul castello ed abbordando Yanez e Mati . Volete tentare qualche altra dimostrazione navale ? Certo , Altezza ! rispose Yanez . La baia di Gaya e` un vero nido di pirati e anche la` io debbo fare sventolare i colori della vostra bandiera , se vorrete essere piu` tardi temuto e rispettato . Se lasciate che tutte quelle canaglie si rafforzino , un brutto giorno voi vedrete entrare i loro prahos nella baia e non sara` il vostro palazzo , ne` la vecchia batteria che li ricaccera` al largo . E i miei rajaputi ? Si` , dei bellissimi uomini assai costosi , ma che appunto perche` sono pagati troppo bene non avranno il coraggio di guardare in viso la morte . Mati ! Un altro colpo di cannone ! Lo yacht in quel momento passava dinanzi ad un' alta costa che pareva fosse stata squarciata dalla rabbia dei marosi . In una tranquilla baia , protetta da un gran numero di scogliere , stavano all' ancora una quindicina di grossi prahos . Anche questa volta i pirati , credendo d' aver da fare con qualche meschina giunca proveniente dai porti della Cina , furono solleciti a spiegare le vele e spingersi frettolosamente al largo , mandando urla ferocissime . Mati , calma il loro ardore disse Yanez . I due pezzi da caccia tonarono , formando quasi una sola detonazione ; ma , cosa strana , quegli abilissimi artiglieri che non avevano avuto paura di attaccarsi anche alla cannoniera , con quei colpi non spezzarono ne` un pennone , ne` un albero . Si sarebbe detto che i pezzi erano stati caricati solamente a polvere . Anche le spingarde dei pirati , quantunque sparate furiosamente e a non grande distanza , non avevano prodotto alcun guasto allo yacht . Vedete , Altezza , disse Yanez al Sultano basta mostrare a quelle canaglie la nostra gloriosa bandiera per far tremare le mani agli artiglieri ed ai fucilieri . Come vedete , vi si teme ancora . La flottiglia , dopo aver fatto grande spreco di polvere , poiche` nessun proiettile era giunto sullo yacht , riordino` le sue file e si ritrasse lentamente dentro quella larga apertura che penetrava in una vasta baia . Il sole in quel momento stava per tuffarsi in mare . A ponente tutta la distesa d' acqua scintillava come bronzo fuso . Gli uccelli marini , vedendo avanzarsi la notte , lanciavano un ultimo saluto prima di raggiungere i loro nidi inaccessibili . La flottiglia , obbedendo certamente a qualche ordine misterioso , era appena scomparsa , quando due vele rossastre e ben gonfie di vento che spingevano innanzi un agilissimo praho , tagliarono il disco solare oscurandone per un momento la luce . Padar ! mormoro` Yanez . Io credo che in tutta la Sonda non si possa trovare un marinaio piu` valente di lui . Il suo praho vola come gli uccelli marini . Milord , disse il Sultano , indicando al portoghese le due vele . Fate affondare quel legno . Perche` , Altezza ? Per impedirgli di attaccarci quando le tenebre saranno scese . Io non posso affondare quel veliero , che e` montato forse da onesti trafficanti . Attirerei l' odio contro la vostra bandiera , invece di renderla amata . Lasciatelo quindi andare . Vorrei vedere come sparerebbero i vostri uomini in caso di pericolo disse il Sultano . Le occasioni non mancheranno , Altezza . Vedete quell' albero che si erge su quella roccia che protegge la baia di Gaya ? Ora vi mostrero` come i miei uomini sanno servirsi dei loro pezzi . Mati , spezzami con una palla di cannone quell' albero . Il mastro cannoniere , che comprendeva a volo i pensieri del suo padrone , monto` sul cassero , mentre lo yacht volava col vento in poppa . Il colpo si fece molto aspettare , ma strappo` un grido di ammirazione dalle labbra del Sultano , dei ministri e dei marinai . L' albero era stato spaccato a meta` altezza con un tiro veramente prodigioso . Ecco come sparano i miei uomini , Altezza ! disse Yanez al Sultano . Con cosi` abili artiglieri non dovete aver paura quando vi trovate a bordo del mio yacht . Lasciate che il rajah delle isole esca dal suo covo e vedrete come i miei uomini ridurranno i suoi velieri . Ah , questi uomini bianchi ! esclamo` il Sultano . Come sono meravigliosi ! Poi si sedette su una sedia e vuoto` l' ultima bottiglia di champagne che era rimasta , brindando abbastanza galantemente agli occhi azzurri e profondi della bella olandese . Le ombre della sera calavano sul mare come una volata di corvi . Le ultime luci erano scomparse , ma altre , e non meno belle , si scorgevano di gia` ballonzolare fra le onde . Nottiluche , meduse larghe come ombrelli , pelargonie che s' aprivano come altrettanti fiori , montavano a galla in quantita` enorme , facendosi stracciare dall' acuto sperone dello yacht . Di quando in quando un avido pesce cane veniva a gettare lo sgomento fra tutti quei molluschi . Le luci allora si spegnevano subito : meduse e pelargonie si lasciavano affondare rapidamente , per poi risalire qualche minuto dopo a mostrare i loro smaglianti colori . Lo yacht s' avanzava sempre rapidissimo , quasi a tiraggio forzato , seguendo le sinuosita` della costa , sgombre , per un vero caso , di quelle migliaia di scoglietti che rendono difficilissimi gli approdi alla grande isola del Borneo , anche a mare tranquillo . Alle dieci di sera i gitanti , pienamente soddisfatti della loro corsa , entravano senz' altro nella baia di Varauni , segnalata da due piccoli fanali a olio , collocati su modeste torricelle . Lo yacht aveva appena sparato un colpo , quando la solita barca rossa coi bordi dorati mosse velocemente incontro al Sultano ed al suo seguito . Milord , disse il regnante , mentre alcuni marinai calavano nella scialuppa il pesce cane ricordatevi che il mio palazzo e` aperto per voi a tutte le ore . Ci rivedremo ben presto , Altezza . Sono un appassionato cacciatore e vorrei fare una corsa fino ai monti Cristalli , che sono cosi` ricchi di belve , a quanto si dice . E vorreste condurre anche me ? Se e` possibile . Vedremo rispose il Sultano evasivamente . Tese la destra all' ambasciatore e scese nella sua barca , seguito dai due ministri e dal segretario . La bella olandese era rimasta a bordo . Yanez segui` cogli sguardi la scialuppa che si allontanava , poi torno` verso Lucy Wan Harter , la quale pareva che lo aspettasse . Signora , le disse la mia nave e` a vostra disposizione . Volete che mi fermi qui ? Non vi provate a scendere a terra dopo le minacce del capitano del piroscafo . E voi ? Io ho da sbrigare qualche faccenda a Varauni rispose Yanez . Siete un uomo misterioso ! Perche` , signora ? Non siete ambasciatore ed ho udito il vostro chitmudgar chiamarvi Altezza . Ditemi una buona volta chi siete ! Io non posso tradire , signora , i segreti della Tigre della Malesia . Della Tigre della Malesia , avete detto ? esclamo` la bella olandese con una certa commozione . Avreste conosciuto quel terribile uomo ? Lucy Wan Harter stette un momento silenziosa , poi disse : Si` , io ho conosciuto l' eroe della Malesia . Quando ? chiese Yanez . Due anni or sono , sulle coste della baia di Poitou . Due anni or sono io ero nell' India disse il portoghese . Vorreste narrarmi in quale circostanza , signora , avete conosciuto quel formidabile uomo ? Tornavo da Hong Kong , dove avevo sepolto mio marito , minato da un male che non perdona . Ah ! Siete vedova ? Si , signore ... Chiamatemi semplicemente milord , o , se vi piace meglio , Altezza , avendo io sposata una principessa indiana . Allora vi chiamero` milord , per non destare dei sospetti nel Sultano . Una notte un terribile uragano coglie la nostra nave che era a vela , non avendo trovato vapori in partenza per il Borneo . La bufera era cosi` violenta che la nave , presa da un vero ciclone , fu subito gettata fuori dalla sua rotta e scaraventata in mezzo a vere montagne d' acqua . Tutta la notte il disgraziato veliero erro` , sbattuto fra le tenebre , senza alcun possibile governo . Ad un tratto uno schianto spaventevole copri` il fragore delle onde sempre incalzanti ; la nave aveva urtato contro uno scoglio e la sua prora si era sfasciata . Dove vi aveva cacciato l' uragano ? Nella baia di Poitou . Continuate , signora , disse Yanez . La notte fu spaventevole . Tutti temevamo che da un momento all' altro la nave , la quale sospinta sempre dalle onde continuava a cozzare contro lo scoglio , si sfasciasse completamente . Fortunatamente quel veliero era , come dicono gli americani , a prova di scoglio e resistette tenacemente , quantunque la stiva fosse stata in gran parte inondata . Cominciavamo a consolarci dello scampato pericolo , quando verso l' alba udimmo i marinai urlare : I pirati ! i pirati ! Difendetevi ! Una flottiglia di dieci grossi prahos s' avanzava dal fondo della baia , la quale flottiglia era montata da un gran numero d' uomini color olivastro o bronzastro . Malesi e dayachi disse Yanez con un sorriso . Conosco quella gente . E poi ? Ci credevamo ormai irremissibilmente perduti , quando uno di quei prahos ci abbordo` ed un uomo sali` lestamente la scala , seguito da una numerosa scorta . Alto di statura , occhi ancora pieni di fuoco , con una barba brizzolata leggermente ed i capelli neri , e` vero , signora ? disse Yanez . La bella olandese non aveva potuto trattenere un gesto di stupore . Indossava una casacca di velluto verde , stretta da una fascia azzurra , calzoni d' egual colore ed alti stivali di pelle gialla colla punta un po' rialzata . Al fianco portava una scimitarra colla guaina d' oro , sulla cui impugnatura brillava un grosso diamante . Mi sono ingannato , signora Lucy ? Me lo avete descritto cosi` fedelmente che mi pare di vedermelo ancora dinanzi . Quali rapporti avete voi con quel terribile uomo ? Permettetemi di non rispondere a questa domanda . Un segreto di Stato ? Forse ! Continuate , signora . Ci credevamo tutti morti , invece nulla successe . Il terribile uomo ci rassicuro` subito di non aver la piu` lontana idea di saccheggiarci e ci offri` i suoi servigi ed i suoi prahos . E vi porto` alla costa . Si` , milord , rispose la bella olandese . E devo anche aggiungere che fu gentilissimo con tutti . Sandokan non e` piu` l' uomo d' una volta disse Yanez . Le sue furie di sangue ormai si sono calmate e non lotta che contro coloro che l' assalgono . Signora , io vi lascio perche` ho a terra un appuntamento di premura . Ricordatevi che in mia assenza siete la padrona assoluta del mio yacht . Grazie milord : quando ci rivedremo ? Domani , signora . Yanez strinse la bella mano che la dama olandese gli porgeva , sali` la scala del cassero ed accese una sigaretta , chiamando : Mati ! Il mastro dello yacht , udendo la voce del comandante , fu pronto ad accorrere . Metti una scialuppa in acqua disse Yanez . Andiamo a terra ? Devo rivedere quel vecchio cinese . In quel momento fra la luce proiettata dai due fanali sospesi alle griselle di babordo e di tribordo , comparve un' ombra , la quale si avvicino` rapidamente al portoghese . Kammamuri ! esclamo` Yanez . Vi ho raggiunto col praho di Padar . Che cosa volevate che io facessi nella baia di Gaya ? Lontano da voi o da Tremal Naik io sono un uomo morto . Hai fatto benissimo , perche` tu mi sarai necessario . C' e` da lavorare ? E molto . Non domando altro . Va' a prenderti una carabina e seguimi con due malesi di Padar . Mati ! In acqua la scialuppa ! 8 . Le furie sanguinarie di John Foster I pochi lumi a olio che illuminavano le gettate stavano per spegnersi , quando la scialuppa di Yanez prese terra , insieme con Kammamuri e i due malesi di scorta . Mati , che aveva accompagnato il padrone , perlustro` rapidamente la riva , poi ritorno` verso la scialuppa dicendo : Nulla , signor Yanez . Nessun uomo in agguato ? No . Sbarchiamo ! Chi temete ? chiese Kammamuri , ergendo il suo poderoso torso e le sue braccia muscolose , mentre faceva tintinnare con una mossa energica i grossi orecchini che gli pendevano dagli orecchi . Il capitano del vapore . Padar ti avra` gia` raccontato quanto ci e` accaduto . Si` , signor Yanez . Nell' India quando un uomo da` noia gli si fa subito , possibilmente , un passaporto per l' altro mondo . E` quello che cercheremo di fare anche noi , se ci capitera` fra i piedi rispose il portoghese . Sono sicuro che quell' uomo e` sempre in agguato in Varauni per giocarmi un brutto tiro . Ci guarderemo dal lui , signor Yanez . Andiamo al kampong cinese , e` vero ? Si` , mi preme vedere un vecchio celestiale , che in altri tempi ha reso a me ed alla Tigre della Malesia dei segnalati favori . Speriamo che non sia morto . Mandarono indietro i marinai della scialuppa , dopo averli avvertiti che nella notte non sarebbero tornati a bordo dello yacht , e saltarono sulla gettata che in quell' ora era quasi deserta . Solo pochi gruppi di malesi , raggomitolati intorno ai vecchi cannoni che servivano d' ormeggio alle navi , stavano chiacchierando e masticando del betel , lordando di rosso tutte le pietre del pavimento . In lontananza luccicava una fila di lumi , accesi dinanzi alle taverne del kampong . Yanez , che conosceva gia` la citta` , si orizzonto` rapidamente e guidato da quelle lanterne che spandevano delle luci multicolori , si fece rapidamente innanzi , seguito da vicino dai suoi uomini , i quali , al pari di lui , in quell' ora , in un luogo ormai quasi deserto , temevano un qualche attentato . Per dieci minuti seguirono la rena , osservando attentamente i piccoli gruppi dei malesi che sonnecchiavano all' aria aperta , poi si cacciarono in un dedalo di viuzze fangose , puzzolenti , fiancheggiate da case di stile cinese ancora di bell' aspetto . La luce non mancava poiche` gli abitanti , seguendo le abitudini dei loro paesi , avevano appese dinanzi alla porta delle lanterne monumentali . Passarono cosi` dinanzi a sette o otto taverne che portavano dei titoli rimbombanti ed entrarono in una che portava dipinto sul fanale un battello carico di fiori , come se si trovasse sul Sikiang ossia sul meraviglioso fiume delle Perle che feconda la Cina meridionale . Dev' esser qui disse Yanez . Giorni fa venni a ronzare da queste parti , e pero` sono sicuro di non sbagliarmi . Questa e` la taverna del vecchio compare . Apri` la porta sgangherata , che invece di vetri aveva dei fogli di carta oliata , ed entro` risolutamente tenendo le mani sul calcio delle sue famose pistole indiane . Il cinese doveva aver fatto una bella fortuna , poiche` invece d' una semplice stanza era riuscito a montare parecchie salette , dove dei celestiali , sdraiati su delle lunghe sedie di bambu` , si ubriacavano sconciamente d' oppio , lanciando in aria nuvoli di fumo oleoso e fetente . Vi e` una stanza libera ? chiese Yanez . Andiamo ad occuparla prima che giungano altre persone . Nessuno deve sapere quello che io diro` al vecchio Kien Koa . Infatti la saletta , tappezzata con carta di thung ormai sbiadita , ma che pur faceva una bella figura colle sue lune sorridenti ed i draghi vomitanti enormi getti di fuoco , era deserta . Un ragazzo cinese , giallo come un limone , che aveva un codino lungo appena tre dita , segno evidente che il suo padrone glielo scorciava per punirlo delle sue mancanze , fu lesto ad accorrere . Doy , il padrone , disse Yanez . Vi sara` una mancia generosa se farai presto . Il fanciullo scomparve lesto come uno scoiattolo e poco dopo ritornava seguito da un vecchio cinese che sembrava ormai una mummia , ma con due lunghi baffi pendenti ed una magnifica coda che gli giungeva fino a terra . Vestiva di cotone rosso a grandi fiorami , e nella cintura portava , come per indicare la sua qualita` , due coltellacci atti a sgozzare . Vedendo l' uomo bianco , il celestiale s' inchino` , muovendo contemporaneamente le mani distese sul petto , poi disse : Sono ai vostri ordini : suppongo che vorrete cenare . Si` rispose Yanez se la vostra cucina non sara` a base di lombrichi salati e di prosciutti di cane . Ho per voi , milord , degli occhi di montone all' aglio , che farebbero risuscitare anche un morto . Perche` mi avete chiamato milord ? Un tempo ci siamo conosciuti , ma da allora sono trascorsi moltissimi anni e molti avvenimenti sono accaduti . Voi siete Kien Koa , e` vero ? Si` , milord . Avanti colla cena allora . Stamani nella baia hanno pescato delle magnifiche aragoste e molti calamari . Servite un po' dell' uno ed un po' dell' altro . Piu` tardi poi riprenderemo il nostro discorso , che fino ad ora e` poco interessante . Il cinese chiamo` a raccolta i suoi garzoni , tutti brutti esseri sparuti e quasi privi della coda , e fece preparare la tavola . Portate delle bottiglie , comando` Yanez . Noi non siamo bevitori di the` . Subito , milord . Ho ricevuto appunto ieri una cassa di vino portoghese che fara` proprio per voi . Che fortuna ! esclamo` Yanez , ironicamente . Hanno pescato , hanno scannato montoni e spedito bottiglie per farci cenare allegramente . Su via , vecchio Kien Koa , fa' portare intanto gli occhi di montone conditi coll' aglio . Ne ho mangiati altre volte e li ho trovati sempre buoni . Alle chiamate del padrone , i garzoni si affrettarono a stendere sulla tavola una tovaglia di carta , deponendovi poi sopra due splendide aragoste ed un piatto d' occhi che , se producevano un certo effetto strano a guardarli , dovevano essere nondimeno assai appetitosi . Yanez , Kammamuri ed i due malesi di scorta avevano appena cominciato a mangiare , quando dei nuovi avventori invasero la taverna , facendo un chiasso indemoniato . Che debba pentirmi di essere venuto qui ? si chiese il portoghese . Questi nuovi arrivati sono inglesi e , come al solito , alticci . Fortunatamente ci hanno lasciati tranquilli . Che cosa temete , signor Yanez , dagl' inglesi ? chiese Kammamuri . Che cosa vuoi ? dopo che la loro nave e` stata affondata , si sono fissati nel cervello che io ne sia stato l' autore . Mentre vi trovavate lontano , e` vero , signor Yanez ? Io sono sempre lontano quando succedono dei malanni rispose il portoghese . E la Tigre della Malesia ? Si avanza lentamente dal suo Stato e non dev' essere ormai lontana dalle frontiere del sultanato . Spazzeremo tutti ? Abbiamo delle forze imponenti . Vedremo : per ora preferisco giocare d' astuzia col Sultano . Ma la riconquista di Mompracem e` decisa ? Non tornero` nell' Assam se prima non vedro` sventolare sull' alta roccia , dove un giorno sorgeva la capanna e la batteria di cannoni , la rossa bandiera colla testa di tigre . Ed il mio padrone ? Mi pare che siano trascorsi ormai dei lunghissimi mesi . Eppure , mio caro Kammamuri , lo abbiamo sbarcato appena venti giorni or sono nella baia di Poitou . Come sei impaziente , tu ! Avra` raggiunto Sandokan ? Aveva sei prahos di scorta , quindi non gli poteva succedere alcun malanno . Avevano fatto sturare delle bottiglie di quel famoso vino portoghese che somigliava molto all' aceto e , non potendo avere di meglio , si erano messi a bere . Ora riprendiamo la conversazione con Kien Koa . Se non abbiamo dalla nostra i cinesi , nemici accaniti dell' elemento malese e dayaco , i rajaputi del Sultano , quantunque non numerosi , potrebbero darci molto da fare . Poi , vedendo passare un garzone , gli grido` dietro : Mandaci quella mummia di Kien Koa . Il vecchio , che doveva aver qualche dubbio sul vero essere di Yanez , non si fece pregare e si sedette alla tavola . Ebbene disse il portoghese non mi si conosce piu` ? No , milord , quantunque io sia certo d' avervi incontrato in qualche luogo . Sapete dove ? No , davvero ? A Mompracem . Il vecchio cinese ebbe un sussulto e divenne terreo . Allora continuo` Yanez Kien Koa non era un onesto taverniere , e quando si prestava l' occasione , corseggiava colla sua giunca rispettata da tutte le tigri di Mompracem . Chi siete voi ? Il fratello della Tigre della Malesia . Il cinese si lascio` sfuggire un grido di stupore e alzo` le mani come per abbracciare il portoghese , il quale prudentemente si getto` indietro , per evitare quella stretta poco piacevole . Voi ! esclamo` . Si` , si` ! Sono trascorsi moltissimi anni , eppure , guardandovi bene , il vostro viso non mi e` sconosciuto . Come mai , milord , vi trovo ora qui ? Prima rispondi ad una mia domanda , Kien Koa , disse Yanez . Chi comanda nel kampong giallo ? Sempre io , signore . Allora tu sei in grado di conoscere come i tuoi sudditi la pensino verso il Sultano . E` un ladro ! grido` il cinese . Non si puo` piu` andare innanzi . Ci tosa come fossimo un branco di pecore , e guai a rivoltarsi ! Allora fucilazioni ed annegamenti in massa nella baia . Guardate quanto quell' uomo e` avaro : per tenercelo in buona gli abbiamo regalato uno zaffiro che non costa meno di mille tael . E come vi ha compensati ? chiese Yanez ridendo . Con un lurido pesce cane a cui ha fatto prima togliere le pinne per metterle nello sciroppo . Canaglia . Lo sapevo disse Yanez poiche` il pesce cane che vi ha regalato il vostro buon Sultano l' ho pescato io quest' oggi , fuori della baia di Varauni . E non vi ha dato nemmeno un sapeki od un fiorino ! Il Sultano non usa pagare mai , a quanto pare . Usa derubare o meglio scannare noi cinesi . Solamente sull' oppio , che e` l' articolo principale della nostra importazione , quel miserabile si prende una cassa ogni due . E cosi` , siete furibondi ? Siamo risoluti a rivoltarci . Non e` gia` la prima volta che noi facciamo tremare quel poltrone . Quello che ci manca e` solamente un capo . E se questo capo fosse la Tigre della Malesia ? Che si mostri soltanto , ed io scatenero` i miei uomini attraverso le vie di Varauni . In quanti siete ? In mille e cinquecento rispose il cinese . Avete armi ? Se non molte da fuoco , moltissime da taglio , milord . Un giorno Sandokan salvo` la tua giunca , mentre stava per naufragare sulle scogliere delle Remades , e risparmio` la tua testa , quella dei tuoi uomini e le tue ricchezze . Me ne ricordo benissimo , milord . Ora sta per giungere il momento di aiutare le tigri di Mompracem . Siamo in buon numero e spazzeremo via il Sultano : cosi` non vi taglieggera` piu` . Fosse vero ! esclamo` il cinese alzando le braccia . In quel momento in una delle sale attigue , occupata dagl' inglesi , scoppio` un alterco terribile . Le stoviglie volavano in tutte le direzioni , pestando nasi ed ammaccando occhi , con un fracasso indemoniato . Kien Koa si alzo` un po' inquieto , guardando Yanez . Non temere gli disse questi io saro` sempre pronto a proteggerti contro quegli ubriaconi . Il chiasso era finito , ma le bestemmie si seguivano con un crescendo spaventoso . Erano grida selvagge , urli rauchi pieni di minaccia , ma i bicchieri non volavano piu` , forse per il semplice motivo che tutti dovevano essere stati distrutti . Yanez , non molto tranquillo , a sua volta si era alzato , facendo segno a Kammamuri ed ai due malesi di tenersi pronti . Ad un tratto fece un gesto d' ira : John Foster ! esclamo` . Il capitano della nave che io ho affondata e che ha giurato di farmi la pelle . Avra` prima da fare con noi ! disse Kammamuri . Ne abbiamo spacciati nell' India di questi prepotenti ! In quell' istante il vecchio cinese ricomparve , cacciato innanzi a calci da una mezza dozzina di marinai , guidati da John Foster e sconciamente ubriachi . Il disgraziato strillava come se gli togliessero la pelle di dosso e spiccava dei salti da ranocchio , per risparmiare la parte piu` rotonda del suo corpo . John Foster l' aveva afferrato per il codino e lo spingeva , urlando ferocemente : Cane d' un celestiale ! Tu non tornerai in Cina col tuo codino . Chi ve l' ha detto , signor mio ? grido` Yanez , affrontando risolutamente l' inglese . Ci siamo anche noi e non siamo uomini da tollerare prepotenze da parte di marinai sconciamente ubriachi . Il comandante della nave rimase un momento silenzioso , poi balzo` innanzi , urlando : Ah , il pirata ! Vedremo se uscirai vivo di qui ! Abbiamo un grosso conto da saldare io e te , e vorrei liquidarlo prima di domani mattina , canaglia ! Chiamatemi milord , o Altezza ! rispose il portoghese . Ve l' ho gia` detto che sono un nababbo indiano che viaggia i mari della Malesia per divertirsi . E per affondare anche le navi , e` vero , signor nababbo straccione ? Io credo che voi , John Foster , abbiate sognato e che la vostra nave galleggi ancora e forse coi fuochi accesi . Per la morte di Urano ! Siete un magnifico commediante . E tu , John Foster , un imbecille che va in cerca di qualche dura lezione . Da chi ? Da me rispose Yanez . L' inglese inarco` le braccia e prese la guardia di boxe , scatenando uno dietro l' altro una mezza dozzina di pugni dati con vigore straordinario . Yanez aveva fatto un salto indietro , poi aveva levato dalla cintura un coltello americano , chiamato bowie knife , dalla lama solidissima e taglientissima . Capitano , gli disse , facendo scattare la molla del coltello , se volete provarvi , sono uomo da tenervi testa . Voi avete bevuto troppo questa sera ed una buona cavata di sangue potrebbe salvarvi . Per la morte di Noe` ! A me cavare del sangue ! Sara` il tuo che faro` uscire a grandi zampilli dalla tua carcassa . L' insolente , aveva appena terminate quelle parole , quando Kammamuri , che sino ad allora era rimasto silenzioso , piombo` sul brutale capitano , e gli appioppo` un ceffone cosi` sonoro , da mandarlo a baciare la parete di fronte . I cinque o sei marinai che accompagnavano l' inglese avevano tratti risolutamente i coltelli e si erano gettati innanzi , credendo di aver facilmente ragione dell' ambasciatore . Anche i malesi erano balzati innanzi , puntando le carabine e gridando imperiosamente : Giu` i coltelli , o facciamo fuoco . John Foster , inferocito dalla durissima lezione avuta , appena rimessosi in gamba era tornato alla carica impugnando un coltellaccio . Ti buchero` come un maiale , Altezza ! disse . Voglio vedere se nelle tue vene scorre sangue azzurro o rosso . Hai troppa paura , amico , rispose Yanez . Sei pallido come un morto e , quando uno impallidisce dinanzi al pericolo , vuol dire che non ha coraggio da vendere . Io ? urlo` John Foster ferocemente . Non sapete ancora chi io sia . Come voi non sapete ancora chi sia io ! rispose Yanez . Il pirata che ci ha affondato il piroscafo . Andate a dirlo al Sultano . Quello e` un cretino ! non capisce e non vuol capir niente . Lasciamo che il Sultano dorma i suoi sonni tranquilli e sbrighiamo tra noi la nostra faccenda . I miei uomini ed i vostri serviranno da testimoni . Se non si avventeranno , al momento opportuno , contro di voi . Allora , mio caro John Foster , risponderemo con dei colpi di fuoco e vedremo chi avra` la peggio . Yanez s' avvicino` ad una finestra e strappo` una mezza tenda di nanchino , avvolgendosela intorno al braccio sinistro . John Foster si mise a ridere : Ecco come sono questi coraggiosi predatori del mare . Si fasciano prima per paura d' un taglio ! Ah , ah ! Ah , ah ! fecero i marinai in coro . Yanez aveva fatto un gesto energico . Kammamuri ed i due malesi avevano subito puntato le loro carabine contro i marinai , minacciando di far fuoco . John Foster disse Yanez con voce grave . Se volete attaccare briga con me per sfogare le vostre furie sanguinarie di bestia feroce ... A me bestia feroce ? Io sono qui pronto ad aspettarvi a pie` fermo prosegui` Yanez . Vi avverto per altro che se i vostri uomini faranno un solo passo innanzi , comandero` il fuoco . Basta colle chiacchiere , per centomila pesci cani ! grido` l' irascibile capitano . Sono impaziente di vedere il vostro sangue principesco o piratesco che sia . Kien Koa , disse Yanez al cinese fa' chiudere la porta affinche` nessuno venga a disturbarci . Cio` detto si mise in guardia , avanzando il braccio sinistro riparato dalla tenda e spinse ben avanti la gamba destra per evitare qualche colpo di sgambetto . E` comodo il signore ? grido` il capitano . Ho l' abitudine di non aver mai fretta quando devo dare una lezione ad un individuo come voi . E voi credete di tener nelle vostre mani la mia pelle ? Oh , oh ! La vedremo caro principe . Si era messo anche lui in guardia , a tre passi dal portoghese . Un silenzio profondo regnava nella saletta , quel silenzio prodotto da una estrema ansieta` . Nemmeno i marinai , minacciati dalle tre carabine della scorta , avevano piu` osato ribattere parola . Anzi avevano ricacciati nelle cinture i coltelli di manovra che poco prima impugnavano come se dovessero montare da un momento all' altro all' assalto . John Foster si paro` col braccio e si spinse coraggiosamente innanzi , menando a Yanez un colpo terribile . Il portoghese , abilissimo in tutti gli esercizi anche i piu` pericolosi , si libero` con un salto di fianco . Per tutti i venti del mare ! voi mi fuggite ! urlo` il capitano . Faccio il mio giuoco , signor mio . Che sara` breve , spero . Questo si sapra` piu` tardi . Se non mi scapperete . Ho fatto chiudere le porte , piu` per voi che per me . Questo e` troppo ! Bisogna che vi uccida . Fate pure : io vi aspetto . John Foster tento` un secondo colpo , che Yanez paro` rapidamente colla lama del suo coltello . L' inglese , che aveva la punta imbrogliata fra le pieghe della tenda , fu costretto a fare un gran salto indietro . Pare che siate voi ora che fuggite disse Yanez ironicamente . Dove avete imparato la scherma col coltello , voi ? Nella Spagna che e` la terra classica per questi terribili corpo a corpo . Non capisco piu` nulla borbotto` il capitano , il quale pareva un po' impensierito . Eppure con quest' arma sono sempre stato forte anch' io . Gl' inglesi si battono meglio a pugni . Io no , perche` voglio vedere di che colore e` il vostro sangue . Non ci tengo nemmeno io : e` una lotta da facchini . A voi , John Foster ! Yanez era piombato improvvisamente sul capitano e gli aveva vibrato un terribile colpo in pieno petto . Anche l' inglese era certamente assai abile nella terribile scherma col coltello , poiche` fece ancora in tempo a parare . Un momento di ritardo ed io ero spacciato , borbotto` . Era diventato pallidissimo e la sua fronte si era coperta d' un freddo sudore : mai aveva veduto la morte cosi` da vicino . Yanez aveva ripresa la sua magnifica guardia , quella guardia che nella Spagna distingue i valienti , ed aspettava il momento opportuno . Porto` un primo attacco , che costrinse l' inglese a indietreggiare nuovamente ; poi un secondo , quindi un terzo . Il capitano , che non riusciva piu` a tener testa a quella grandine di colpi , stava per essere messo contro il muro . Badate di non farvi inchiodare ! gli disse Yanez . Mi dispiacerebbe per il mio coltello , il quale potrebbe spuntarsi . Uh , che sicurezza ! Non abbiamo ancora finito , signor mio . E nemmeno io sono ancora morto rispose John Foster . Spero che lo sarete fra poco . Ah ! Il capitano aveva fatto un altro salto di fianco , tentando di spaccare il cuore al portoghese . Fortunatamente il portoghese non aveva l' abitudine di farsi sorprendere . Paro` col braccio sinistro , poi attacco` a fondo . Non fu la punta del coltello che colpi` l' inglese : fu l' impugnatura del bowie knife , la quale , spinta a tutta forza , fracasso` una mascella all' avversario . L' inglese rimase un momento ritto , sputo` una boccata di sangue mescolata a diversi denti , poi allargo` le braccia e si lascio` cadere di peso al suolo , mandando un' imprecazione . Ne avete abbastanza , John Foster ? chiese Yanez , facendo un passo innanzi . Sotto , marinai ! urlo` l' inglese con voce che piu` nulla aveva d' umano . I malesi , udendo quel grido , alzarono le carabine e le puntarono contro i marinai , mentre Yanez impugnava le sue pistole e gridava con voce minacciosa : Chi si avanza e` un uomo morto ! Se avete assistito allo spettacolo dell' aloun aloun offertomi dal Sultano , vi sarete persuasi che io non manco mai il bersaglio quando sparo un colpo . Sotto , marinai ! ripete` John Foster , sputando un altro paio di denti . I quattro uomini , tenuti in rispetto dalle carabine dei malesi , volsero le spalle e si allontanarono rapidamente , bestemmiando e minacciando . Altezza , disse l' irascibile capitano , il quale era stato coricato su un traliccio di fumatori d' oppio questa sera le ho prese , ma guardatevi da me , poiche` tutto tentero` per perdervi e smascherarvi . Andate a raccontarlo al Sultano . Ve l' ho gia` detto . Se e` sempre ubriaco ! Aspettate il mattino per andarlo a trovare . Almeno avra` la testa libera . Ricorrero` ad altre persone ben piu` potenti di quell' imbecille rispose il capitano del piroscafo . Buona sera ; ci rivedremo presto . Volete un consiglio ? Fate sorvegliare attentamente il vostro yacht . Se vorrete investirlo sarete padronissimo rispose il portoghese . Ditemi l' ora ed il momento . Non ho mai ora io . Gia` , i banditi sorprendono sempre a tradimento ! disse Yanez , dardeggiando sull' inglese uno sguardo feroce . Kien Koa , apri la porta a queste canaglie , prima che qui succeda una strage . Signor Yanez , disse Kammamuri con voce commossa voi vi esponete troppo . E` necessario farsi temere da certe mignatte ! rispose il portoghese . D' altronde non ho ricevuto nemmeno una semplice scalfittura , quantunque quell' uomo , devo riconoscerlo , sia assai forte . A bordo , Kammamuri : temo qualche brutta sorpresa da parte dei naufraghi . Kien Koa , disse poi ci rivedremo domani . Prepareremo il nostro piano di guerra che tu maturerai , mentre io andro` in campagna col Sultano . E` necessario divagarlo quel povero uomo o finira` per diventare un tale cretino da non capire nemmeno che il suo trono e` meno sicuro di quello che crede . A me malesi ! Tenete pronte le carabine ! Staccarono una lanterna di carta oliata e lasciarono la taverna preceduti dai malesi e da Kammamuri , i quali ispezionavano attentamente tutti gli sbocchi delle viuzze , temendo un improvviso attacco da parte dei marinai . La notte era oscurissima e soffiava forte il vento sopra i quartieri di Varauni , ululando sinistramente . Alta la lanterna ! aveva comandato Yanez . Il dito sul grilletto delle carabine . Percorsero un mezzo chilometro , scendendo verso il porto e raggiunsero la scialuppa legata ad un palo e montata da due dayachi . Nulla di nuovo ? chiese a loro Yanez . Non vi fidate , signore , risposero . Delle scialuppe sono venute a ronzare questa sera intorno allo yacht . Chi le montava ? Mi parvero bianchi . Ho capito : si tratta di aprire quattro occhi invece di due . E credo che farete bene , signor Yanez . Qualche brutto giuoco lo tenteranno di certo contro di noi . Quel capitano deve essere un pessimo individuo . Io lo so rispose Yanez . Sono scampato dalle sue coltellate per non so quale miracolo . A quest' ora io dovrei essere morto . Aspettiamoci da lui , quando sara` guarito , qualunque cosa . Dovevate finirlo , signor Yanez . Sarebbe stata una ingenerosita` rispose il portoghese . Ne avra` nondimeno per un bel po' , quantunque quegli inglesi siano duri come macigni . In quell' istante la scialuppa urto` contro qualche cosa di molle che pareva galleggiasse a fior d' acqua . Stop ! grido` il timoniere . Yanez si era slanciato verso prora , tenendo la lampada che aveva presa nella taverna di Kien Koa . Un annegato o un tradimento ? si era chiesto . Con suo stupore vide galleggiare sul mare una pelle di cavallo o di bue , la quale pareva che avesse servito a nascondere qualcuno . Prese le sue famose pistole indiane e sparo` quattro colpi contro quella , colla speranza di ammazzare il nuotatore , nel caso che si fosse trovato sotto la pelle . Nessun grido si udi` . Ci siamo ingannati disse il portoghese ma questa pelle abbandonata qui mi da` dei gravi sospetti . A bordo , amici ! Cinque minuti dopo si trovavano tutti a bordo dello yacht . 9 . Una partita di dadi che finisce male Quella notte nessuno dormi` tranquillo a bordo dello yacht , per la paura d' un attentato da parte degli inglesi , i quali dovevano essere furibondi della magra figura fatta perfino dinanzi ai cinesi . Gli uomini di guardia furono raddoppiati ed armati e la grossa scialuppa fu messa in acqua per potere , in caso di pericolo , imbarcarsi subito . Yanez , che era abituato a dormire pochissimo e che aveva non poche preoccupazioni , era rimasto in coperta insieme con Kammamuri , e passeggiava agitatissimo fra i due alberi di trinchetto e di maestra coll' eterna sigaretta in bocca . Signor Yanez , disse l' indiano mi sembrate assai inquieto . Temo che quelle canaglie tentino qualche cosa contro di me . Avete dei cannoni e dei fucili per metterli al posto . Qui , mio caro , non siamo nell' Assam , dove un rajah puo` permettersi qualunque capriccio . Vi sono dei residenti esteri nel Borneo meridionale , inviati dall' Olanda e dall' Inghilterra e che hanno sempre sotto mano delle cannoniere . Avete la flottiglia dei prahos . Che impegnero` al piu` tardi possibile rispose il portoghese . Quella e` la riserva per dare l' ultimo colpo a Mompracem ... Ma non senti quest' acre odore , tu ? Si` , signor Yanez . Si direbbe che brucia della pece insieme con dello zolfo . Dobbiamo chiarire subito questo mistero . Stacco` uno dei fanali di guardia e si diresse verso il cassero , poiche` era appunto da quella parte che l' acre odore si espandeva . Subito s' accorse che una sottile colonna di fumo saliva lungo la ruota di poppa ed il timone . Guardando attentamente , vide balenare quasi a fior d' acqua un po' di luce . Al fuoco ! Al fuoco ! grido` . In coperta la guardia franca ! Armate la scialuppa e le pompe . Poi sparo` le pistole in direzione del fuoco . Alla scialuppa , Kammamuri ! disse . Mi bruciano lo yacht . In un lampo lasciarono la nave e si diressero , scortati da una dozzina d' uomini , verso il timone in quel punto dove fra questo e la ruota poppiera brillava una fiamma azzurrastra . Ah , furfanti ! grido` Yanez . Me lo immaginavo qualche brutto tiro da parte di quella gente . Fortunatamente siamo giunti in tempo . Il fuoco infatti non guadagnava gran che , quantunque trovasse della pece e delle vernici da divorare . Dei pezzi di legno erano stati cacciati dietro il timone da una mano colpevole . I marinai si preparavano a spegnere il focherello , quando Kammamuri disse : Signor Yanez , ancora la pelle di bue o di cavallo ! Dov' e` ? Proprio dietro lo yacht . Ha servito a nascondere dei nuotatori . D' ora innanzi bisognera` sorvegliare piu` attentamente la nostra nave . Pochi secchi d' acqua erano bastati a spegnere il fuoco . La pelle fu levata e tirata sulla scialuppa , ma ormai non vi era piu` nessuno nascosto sotto . I birbanti sono scappati ! disse Yanez . Che i pescicani li mangino . Lo auguro di cuore anch' io aggiunse Kammamuri . Fecero due o tre volte il giro dello yacht , poi , non avendo scorto piu` nessuno , tornarono a bordo . Il portoghese fumo` un' ultima sigaretta e ando` a coricarsi nella sua cabina , dopo d' aver dato ordine di svegliarlo subito se qualche altro fatto fosse avvenuto . La notte invece passo` tranquillissima ed il criminoso tentativo degli inglesi di incendiare lo yacht non si ripete` . Probabilmente i colpi di pistola che Yanez aveva sparato in varie direzioni li avevano persuasi a ritornare al piu` presto alla riva . L' alba era appena spuntata , tingendo pittorescamente in rosa le case di Varauni volte verso il mare , quando la bella olandese sali` in coperta , dove Yanez l' aspettava dinanzi ad un servizio da the` d' argento di manifattura indiana . Come ? Siete gia` ritornato ? Vi credevo ancora in citta` . L' ho lasciata tardi Varauni rispose il portoghese , versando la profumata bevanda . Vi e` accaduto nulla ? Una piccola rissa col capitano del vapore , terminata con un colpo di coltello che spero non avra` gravi conseguenze . Vogliono proprio vendicarsi di voi . Ed anche di tutti noi , signora , poiche` alle due del mattino hanno tentato d' incendiare lo yacht . E sono fuggiti ? Se li avessi presi , a quest' ora li vedreste pendere dai pennoni con una cravatta di canape al collo . To' ! Ecco il segretario del Sultano ! Che non possano fare a meno della mia presenza a corte ? Guardo` verso le montagne del Cristallo , che si ergevano maestose , coronate di foreste , poi si volse alla olandese e le chiese : Amate la caccia , signora ? Si` , milord : sono sempre vissuta nelle colonie , ed ho imparato a servirmi delle armi da fuoco . Allora proporremo al Sultano , giacche` desidera distrarsi , una gita fino alle grandi foreste . La` troveremo selvaggina in quantita` prodigiosa . In quel momento la barca del Sultano abbordo` lo yacht ed il segretario comparve sul ponte col viso cosi` sconvolto che Yanez non pote` fare a meno di chiedergli : Brucia Varauni ? Il mio signore vi aspetta e subito . Che cosa e` successo dunque ? Non ve lo saprei dire , milord ma pare che siano successi dei gravi avvenimenti che vi riguardano . Me ? fece Yanez colla sua solita calma un po' ironica . Voi , milord . Qualcuno mi cerca forse ? Credo . Chi e` ? Un capitano olandese . E che cosa vuole da me ? Non lo so , milord . Yanez fece un gesto di contrarieta` , ma non perdette un solo momento la sua calma meravigliosa . Quando e` giunto ? chiese . Ieri sera . Con quale nave ? In una scialuppa costiera proveniente da Pontianak . Ecco l' affare della cannoniera ! mormoro` il portoghese . E come potrebbero incolpare me della sua distruzione ? Ah , la vedremo . Poi aggiunse alzando la voce : Kammamuri , una scorta di dodici uomini completamente equipaggiati da guerra . Signora , volete accompagnarci ? Se si tratta di un mio compatriota , mi rincresce dirvi che rifiuto . Avete ragione , signora . Lasciate a me la cura di sbrogliare questa matassa . Mati ! Signore ! rispose il mastro accorrendo . Che lo yacht rimanga sotto pressione sempre . Yanez e Kammamuri scesero nella barca , seguiti dal segretario e dalla scorta composta per meta` di dayachi di statura quasi gigantesca e per l' altra meta` di malesi , meno alti ma piu` membruti e certamente piu` terribili dei primi in un combattimento . Signor Yanez , disse l' indiano che cosa puo` essere successo ? Lo sapremo da quel signore che si e` preso il disturbo di navigare tre o quattro giorni in mezzo alle scogliere . Tuttavia non siete tranquillo . Ah no , ma noi non dobbiamo dimenticare che abbiamo due ritirate : una verso il mare e l' altra tra i monti del Cristallo che Sandokan e Tremal Naik devono aver occupati . Mati non si lascera` cogliere e nemmeno predare . D' altronde abbiamo sempre sotto mano la flottiglia e prenderemo il Sultano fra due fuochi . La barca , spinta dai dodici vogatori , attraverso` la baia e si fermo` su una gettata sulla quale si vedevano il carro dalla cupola dorata e dalle colonne bianche e due zebu` assai gobbi . Tutto e` pronto disse Yanez , provandosi a scherzare . Il Sultano deve avere urgente bisogno di me . Monto` sul carro assieme col segretario e Kammamuri , e parti` seguito dalla scorta . Cinque minuti dopo , non senza un po' di preoccupazione , il portoghese saliva le scale del palazzo e si faceva annunciare al monarca , il quale in quel momento stava prendendo il caffe` sotto una delle magnifiche gallerie prospettanti il mare , insieme coi suoi cortigiani . Quello che impressiono` subito Yanez , fu un drappello di cipai neerlandesi , perfettamente equipaggiati , colle tuniche rosse ed i calzoni bianchi . Un capitano , un bellissimo uomo della flemmatica Olanda stava dietro al drappello , tenendo la sciabola sguainata come se si preparasse a ordinare il fuoco . Il portoghese con un colpo d' occhio misuro` le forze degli avversari e sicuro di tenerli tutti sotto il suo pugno di ferro , mosse verso il Sultano , chiedendogli : Che cosa e` successo dunque , durante la mia assenza ? Dovreste dire voi , milord , dove siete stato ieri sera . A bere una bottiglia di pessimo vino portoghese nel quartiere cinese . Voi , milord , siete padronissimo di bere finche` volete , ma non dovete crearmi delle noie coi rappresentanti europei . Per Maometto ! una meschina rissa provocata da alcuni marinai inglesi . Pretendereste che mi fossi lasciato scannare come un montone , senza difendermi ? Si dice per altro che vi sia un morto e che quel morto sia un capitano inglese . E` morto come me , Altezza , rispose Yanez . Gli ho dato solamente una dura lezione per levargli la voglia di tormentarmi e di tendermi degli agguati . Degli agguati , avete detto ? disse il Sultano . Quei marinai hanno perfino tentato di dar fuoco al mio yacht . Il capitano olandese , un uomo di altissima statura , roseo come una fanciulla e con una lunga barba bionda , in quel momento si fece innanzi e disse a Yanez : Vorreste dirmi signore chi siete voi ? Un ambasciatore inviato qui dal mio governo a dare la caccia ai pirati che infestano le baie settentrionali dell' isola . Pare , signor ambasciatore , che nell' attesa di scambiare colpi di cannone coi malesi , ve la prendiate anche con altre navi , che non hanno mai commessa nessuna pirateria . Vorreste dire ? Che giorni sono una delle nostre cannoniere e` entrata nella baia di Varauni e non e` piu` tornata al suo ancoraggio . Sara` stata colta da un ciclone rispose Yanez . Le coste del Borneo sono pericolosissime per chi non le conosce a fondo ed una disgrazia fa presto a succedere . Fortunatamente , milord , noi abbiamo le prove che il vostro yacht ha aperto il fuoco contro la cannoniera . Voi venite a raccontarmi delle grosse frottole , che non berremo ne` io , ne` il Sultano . Chi sono le persone che affermano d' avermi veduto far fuoco ? Dei pescatori di trepang che si trovano dinanzi alle scogliere della baia di Tiga . Ebbene , signore , io vi smentiro` prontamente . Ad un suo cenno la scorta si avanzo` attraverso la spaziosa galleria , e si fermo` dinanzi al capitano neerlandese . Questi uomini sono tutti ferventi maomettani , quindi potete credere loro quando mettono in campo il loro grande Profeta . Parlate , amici , disse Yanez . Chi ha sparato per primo , noi o la cannoniera ? La cannoniera , risposero i malesi ed i dayachi . Lo giuriamo sul Corano . Allora doveva aver avuto qualche motivo per assalirvi rispose il capitano . E` dunque proibito oggidi` di venire a pescare sulle coste del Borneo ? chiese Yanez seccato . Voi non siete il Sultano . Rappresento una potenza europea . Ed anch' io rispose il portoghese . E l' Inghilterra vale qualche cosa di piu` dell' Olanda , signor mio . Qui si cerca d' ingannarmi disse il capitano . Per quale motivo avete armato uno yacht , quando gia` l' Olanda e l' Inghilterra si sono impegnate di dare un colpo finale alla pirateria ? Non sareste per caso voi un avventuriero simile a James Brooke ? Anche quello aveva cominciate le sue imprese armando una nave , lo schooner il Realista . Benissimo ! E dovrete riconoscere anche che ha fatto piu` James Brooke che tutte le cannoniere dell' Olanda e dell' Inghilterra . Forse che non si chiamava lo sterminatore dei pirati ? Se il numero di quei banditi e` scemato , lo dobbiamo appunto a quel valente marinaio . James Brooke aveva patenti di corsa contro i pirati . Ne avete voi ? Mostratemele . Un ambasciatore non fa il corsaro , signor mio , rispose dignitosamente Yanez . Io sono in perfetta regola perche` ho presentato al Sultano le mie credenziali . Che si vorrebbero leggere a Pontianak aggiunse subito il capitano . Con quale diritto l' Olanda s' immischia negli affari dell' Inghilterra ? Tuttavia , per dimostrarvi che io sono in perfetta regola , andremo a visitare il governatore di quella colonia . Sara` una corsa di quattro giorni appena , fra l' andata ed il ritorno , perche` il mio yacht e` un sorprendente camminatore . Voi mi proponete questo ? Certo . Che vi possa essere qui un equipaggio ? Si occupera` il governatore di Pontianak di verificare la cosa . Il capitano ed il Sultano si scambiarono uno sguardo . Altezza , disse il primo voi avete letto le credenziali di milord ? Si` , capitano , rispose il Sultano . E le avete trovate in perfetta regola ? Il mio ministro le ha esaminate e da quelle carte risulterebbe realmente che milord e` un ambasciatore inglese . Si parla dello yacht sulle credenziali ? No rispose uno dei ministri che stava seduto accanto al Sultano . Ecco il punto oscuro . Ebbene , andiamo a chiarirlo a Pontianak , a condizione che siano primi i cannoni olandesi a salutare la bandiera dello yacht . Vi prometto questa piccola soddisfazione rispose il capitano ma vi domando anch' io un piccolo favore . Dite pure rispose Yanez . D' imbarcare anche la mia scorta sul vostro yacht . C' e` posto per tutti e , non faccio per dire , ma la mia cucina di bordo la troverete insuperabile . A quando la partenza ? A questa sera , al levarsi della luna . Ho bisogno di un po' d' alta marea per uscire dalla baia . Saremo all' appuntamento disse il capitano , inchinandosi leggermente dinanzi al portoghese . Questi rispose al saluto e se ne ando` tranquillamente colla sua scorta , dopo avere stesa la mano al Sultano , il quale pareva piu` che mai convinto di aver dinanzi a se` un ambasciatore della potentissima e temuta Inghilterra . Il portoghese invece non era piu` tranquillo , e sul suo viso si leggeva una intensa preoccupazione . Aveva capito che stava per imbarcarsi in avventura che avrebbe potuto avere conseguenze incalcolabili . Appena a bordo , fece salire Padar , il cui praho veleggiava sempre lentamente dinanzi all' apertura della baia in attesa di ordini . Mati e Kammamuri si erano uniti a loro . Cattive notizie , e` vero , signor Yanez ? disse l' indiano . Non sono infatti molto soddisfacenti . Ho per altro sempre in fondo al mio sacco qualche sorpresa straordinaria che rimedia a tutto . E andrete a Pontianak ? Io ? Sei pazzo , Kammamuri . Sara` invece il capitano che andra` prigioniero alla baia di Gaya : cosi` terra` compagnia al vero console inglese . E come ve lo leverete d' attorno ? Con un colpo che , te lo dico fin d' ora , sara` magnifico . Quando saremo in alto mare , noi arresteremo tutti i cipai neerlandesi ed il loro capitano e li passeremo a bordo del praho di Padar , affinche` vada a metterli al sicuro . Non ci dara` da fare la scorta ? Niente affatto . Vedrai come io giochero` quel flemmatico capitano . Ah , io ho bisogno di te , Kammamuri . Parlate , signor Yanez . Desidero che il capitano non veda la sua compatriotta . Sarebbe un testimone troppo compromettente . Che cosa devo fare ? Condurla a casa mia con una piccola scorta , affinche` sia protetta dalle furie feroci di John Foster . E` tutto questo ? Per il momento si` . Scesero verso il porto e presero posto nelle scialuppe , che si erano ormeggiate dinanzi alla gettata , e tornarono sollecitamente a bordo , dove li aspettava la colazione . Nel pomeriggio , Yanez fece chiamare Padar , il mastro del piccolo e velocissimo praho , e gli diede lunghe istruzioni . Era ormai risoluto non solo di sbarazzarsi della scorta neerlandese , ma anche del capitano , e di mandarli a villeggiare a bordo della flottiglia che stava sempre all' a`ncora dinanzi alla profonda e sicurissima baia di Gaya . I beccaccini devono abbondare laggiu` aveva detto tra se` il portoghese quindi gli olandesi , grandi mangiatori di volatili acquatici , non avranno da lagnarsi . In quanto al capitano ci penso io a farlo cadere nella rete senza nemmeno sparare un colpo di pistola o impegnare battaglia coi cipai . Questa sera faremo festa a bordo , e l' harak scorrera` a fiumi in onore del capitano . La bella olandese era gia` scesa a terra , accompagnata da una piccola scorta , per proteggerla contro le violenze del capitano , quando una scialuppa abbordo` lo yacht . Era montata dal capitano e dai cipai neerlandesi , i quali avevano indossati dei costumi fiammanti , orlati oro , per farsi meglio ammirare dall' equipaggio del signor ambasciatore . Yanez , prontamente avvertito , sali` in coperta e mosse incontro all' olandese , dicendogli cortesemente : Siete l' ospite gradito a bordo del mio yacht . Grazie rispose ruvidamente il capitano , fingendo di non vedere la mano che il portoghese gli porgeva . Possedete una bella nave , milord , e splendidamente armata . E soprattutto rapidissima . Sfido tutti i prahos della Malesia a darmi la caccia ed a raggiungermi . Dove vi siete armato ? A Hong Kong . E nessuno ha protestato , sapendo che la vostra intenzione era quella di dirigervi verso il Borneo ? E perche` , capitano ? Molti altri inglesi , che montavano delle splendide navi e formidabilmente armate , si sono mostrati nelle acque di Varauni , di Labuan e di Mompracem e hanno fatto le loro cacce senza disturbi . Ah , siete un cacciatore voi ? Conto al mio attivo una mezza dozzina di tigri e due pantere nere . E che cosa venivate a cercare ora qui ? Delle altre pantere nere , avendo promesso due pellicce ad un ministro inglese . Volete che salpiamo ? Fate pure . Yanez lancio` in macchina il comando e subito l' elica si pose a turbinare e lo yacht balzo` come un cetaceo , filando rapidissimamente e dirigendosi verso l' uscita della baia . Era il tramonto . Gruppi di prahos , colle loro altissime vele variopinte sciolte alla brezza , entravano in porto manovrando con quell' abilita` che distingue i marinai malesi . Una grossa giunca , proveniente dai porti della Cina , di forme tozze e pesanti , colle vele formate di vimini intrecciati , sfuggita chi sa per quale miracolo agli attacchi dei pirati bornesi , s' avanzava dondolandosi comicamente , mentre l' equipaggio piuttosto numeroso strillava a piena gola . Al largo il cielo era purissimo ed il mare appena mosso . Solamente molto da lontano di quando in quando un' ondata s' avanzava e si sfasciava contro le scogliere con delle vere detonazioni . Lo yacht , superate le squadriglie dei prahos , affretto` la corsa con un rombo sonoro . Nella scia , pesci cani e delfini si trastullavano in gran numero , giocherellando fra la spuma e , per un caso strano , senza mordersi . Yanez ed il capitano olandese erano saliti sul castello di prora per abbracciare piu` ampio orizzonte . Se i miei uomini resistono dinanzi ai fuochi , noi domani saremo a Pontianak prima che il sole tramonti . E mi conducete volentieri ? E perche` no ? Non sapete che correte il pericolo di venire arrestato ? Da chi ? Dal governatore . In tal caso non farei altro che stendere attraverso la tolda la bandiera inglese : sarei curioso di sapere chi sarebbe tanto audace di calpestarla . Vi reputate molto forte voi ! disse il capitano . Certo che non sono un minchione ! rispose il portoghese , ridendo . Capitano , questa sera vi e` festa a bordo , e spero che voi ed i vostri cipai vi partecipereste . Preferirei che i cipai dormissero nelle loro amache . Di che cosa mi credete capace ? grido` Yanez . Dopo quello che ha commesso al Borneo James Brooke , noi abbiamo una grande paura di quelli che navigano in questi mari . Sicche` un milord non puo` prendersi il capriccio di armare uno yacht per venire a cacciare nel Borneo ? Si` , ma sotto la sorveglianza delle nostre cannoniere . Vengano pure ! rispose Yanez . Sul picco del mio yacht sventola una bandiera che non si offende impunemente . Se sara` veramente inglese ... Che cosa vorreste dire ? Che anche James Brooke cambiava sovente bandiera . James Brooke era un avventuriero , mentre io ho presentato al Sultano le mie credenziali in perfetta regola . Avute da chi ? Dal mio governo rispose Yanez energicamente . Le avete a bordo ? Si` . Il governatore di Pontianak le esaminera` . Potrei rifiutarmi a questo arbitrio . In tal caso entreranno in ballo le cannoniere e tanto peggio per chi ne tocchera` . Per questo non ho paura , capitano , rispose Yanez . Credo per altro che non valga la pena di guastarci l' appetito con parole inutili . Facciamo un po' di festa a bordo questa sera e ceneremo allegramente . Il mio cuoco quando vuole sa compiere dei veri miracoli . Desidererei che i miei uomini non vi partecipassero . Questa sarebbe un' offesa che mi fareste . Giacche` si presenta l' occasione lasciate che si divertano . In quell' istesso momento la campana di bordo annunzio` che la cena era pronta . Yanez , il capitano e Kammamuri scesero nel quadro di poppa splendidamente illuminato , dove si trovava imbandita una ricchissima tavola , con posate e vasellame d' argento di stile indiano . La cena , come si puo` capire , era a base di pesce , pescato poco prima dai marinai nella baia di Varauni e cucinato splendidamente . Vi figuravano delle sogliole larghe come un cappello , dei calamaretti minuscoli croccanti , delle aragoste di dimensioni straordinarie e datteri di mare in grande quantita` , e per di piu` frutta eccellenti , comperate al mercato prima della partenza . Abbondavano soprattutto le bottiglie , fra le quali figuravano le ultime di champagne che Yanez ancora possedeva . I due uomini , sfogata un po' la loro bile , si misero a mangiare tranquillamente con grande appetito ed a chiacchierare , mentre Kammamuri conservava un mutismo assoluto . Sul ponte anche i cipai neerlandesi si divertivano al suono di una fisarmonica suonata da un meticcio di Pimer . Mati , che aveva ricevuto delle istruzioni rigorose , aveva fatto portare molti canestri pieni di bottiglie di harak , ed i danzatori , sfidati dai marinai dello yacht e del praho , che erano saliti a bordo , bevevano a garganella . Mai si erano trovati in mezzo a tanta abbondanza ! 10 . Una corsa attraverso il mare Mentre i cipai neerlandesi , i malesi e i dayachi fraternizzavano saldando la loro nuova amicizia con nuove bottiglie , che salivano senza posa dalla stiva , malgrado le proibizioni dell' olandese , Yanez , dopo aver rettificata la rotta dello yacht , il quale navigava in paraggi pericolosissimi tutti irti di frangenti e di scogliere , era tornato nel quadro . Il capitano si era attaccato alle ultime bottiglie di champagne e pareva di umore piu` trattabile , se non allegro . Va tutto bene ? chiese a Yanez . Benissimo , capitano . Filiamo lungo la costa occidentale a grande velocita` , mantenendoci al largo . Qui vi sono mille trappole aperte per le navi . Lo so . E mi spiacerebbe perdere il mio yacht , perche` non ne troverei facilmente un altro come questo . Capitano , accettate una partita a dadi ? Inganneremo un po' il tempo . Volentieri rispose l' olandese . Tutti i coloniali sono giocatori furibondi . Arrischiamo qualche fiorino ? Come vorrete voi , milord . Kammamuri , porta un bossolo e dei dadi e delle altre bottiglie . Giacche` il mare e` tranquillo , passeremo qualche ora in allegra compagnia . Il silenzioso indiano apri` un cassetto e tolse gli oggetti chiesti , tutti d' avorio e graziosamente scolpiti . La posta ? chiese Yanez al capitano . Vorrei che fosse il vostro yacht , milord . Non e` facile procurarsi nelle acque cinesi delle buone navi e dovrei perdere qualche mese , mentre io ho molto da fare a Varauni . Non saprei per qual motivo . Il Sultano e` tranquillissimo ed i dayachi dell' interno non si sono piu` fatti vedere di qua dalle montagne del Cristallo . E se la calma fosse piu` apparente che reale ? disse Yanez . Da un corriere del Sultano io ho saputo che delle bande bene armate si radunarono appunto sulle montagne , pronte probabilmente a scendere . Chi le guida ? Qualche avventuriero ? Si teme che sia quel terribile rajah del lago che ha strappato al Sultano una buona parte dei suoi territori settentrionali . E che una volta era signore di Mompracem , se non m' inganno . Cosi` e` stato raccontato anche a me . Capitano , punto cinque fiorini . Ed io altrettanti , rispose l' olandese . Bevettero un altro bicchiere , poi Yanez prese il bossolo e getto` i dadi sul tappeto . Cinque ! Come cinque ? grido` il capitano . Voi avete un quattro , mio caro signore . Gettate voi . Undici ! disse l' olandese intascando la posta . Ancora ? chiese Yanez , il quale da qualche momento prestava attento orecchio ai rumori che giungevano dal di fuori . Sempre rispose il capitano , con voce un po' acre . Gettate . Sette ! Come , sette ? urlo` il capitano , alzandosi e scagliando il bossolo e i dadi contro le pareti della cabina . Voi volete derubarmi , signor ambasciatore . Ebbene disse Yanez , il quale si era pure alzato ed aveva fatto un cenno a Kammamuri che si trovava dietro l' olandese . Io vi obblighero` a dire che ho fatto sette ! Aveva fatto due passi indietro togliendosi dalla cintura le famose pistole indiane e le aveva puntate risolutamente sull' olandese dicendogli : Dite che siete voi che cercate di derubarmi . Siete dunque un bandito per venire a giocare con delle pistole alla cintura ? Nel nostro paese si usa cosi` per non farci saccheggiare . Giu` quelle pistole , per la morte mia ! Confessate che ho fatto un sette ed io le abbasso rispose il portoghese . E` una lite che voi cercate con me ? E se fosse cosi` ? Ho i miei cipai neerlandesi in coperta , signor mio . Ma per chiamarli dovreste passare dinanzi alle mie pistole ed io sono un tiratore meraviglioso , non meno dei vostri coloni del capo di Buona Speranza . Largo , bandito ! ruggi` il capitano . No , qui si capitola , se si vuole uscire . Vorreste assassinarmi per cinque miserabili fiorini che sono pronto a restituirvi ? Non e` il denaro che mi occorre , capitano , e` la vostra persona . Che cosa intendete di dire ? Che , giacche` avete commessa la sciocchezza d' imbarcarvi sul mio yacht , vi faro` prigioniero . Con quale diritto ? Con quello del piu` forte : al Borneo non se ne conosce un altro migliore . Apritemi il passo ! No ! Il capitano si curvo` , poi si scaglio` come una catapulta contro Yanez . Ma Kammamuri , che sorvegliava attentamente ogni mossa dell' olandese , era stato lesto ad afferrarlo per la cintura ed a rovesciarlo su un divano . Nell' istesso momento due giganteschi dayachi si gettavano sul disgraziato olandese , riducendolo all' impotenza con vari metri di funicella . Voi agite come i briganti ! Falso ambasciatore ! gridava il malcapitato . Mi renderete conto di questa offesa . E d' altre ancora , se vorrete , ma piu` tardi , perche` in questo momento ho molto da fare . Che cosa vorrete fare di me ? Appiccarmi ? Mai piu` , capitano : vi mando solamente a fare una gita fino alla baia di Gaya a cacciare i beccaccini . Si dice che abbondino straordinariamente intorno a quelle paludi . E dopo ? Dopo , non so : per ora contentatevi di quello che vi ho detto . Un altro al mio posto avrebbe approfittato dell' occasione , sopprimendo per sempre , colla spesa di quattro palle , un uomo che piu` tardi potrebbe darci non pochi fastidi . E` inutile che cerchiate di resistere , perche` ho abbastanza uomini per ridurvi al dovere . Il capitano si era lasciato cadere sul divano , completamente accasciato , guardato a vista dai dayachi . Ora disse Yanez a Kammamuri sbarazziamoci anche degli altri . Li manderemo tutti a cacciare . Stacco` dalla parete una scimitarra e sali` in coperta preceduto dal taciturno indiano . Sul ponte la festa era al colmo . Malesi , dayachi e cipai , gia` molto alticci , danzavano disordinatamente , urtandosi ed atterrandosi . Sara` questione d' un momento per impadronirci di questi ubriachi disse Yanez . Mati ! Il mastro accorse a poppa , respingendo le coppie danzanti a pugni ed anche a suon di calci . Che cosa desiderate , signor Yanez ? gli chiese . E` pronto il tuo praho a ricevere i prigionieri per condurli alla baia di Gaya ? Le vele sono sciolte e la brezza e` propizia per spingerci piuttosto verso il nord che verso il mezzodi` . Occupiamoci dei cipai . Un fischio stridente taglio` l' aria e , come per incanto , le coppie dei danzatori rimasero strettamente avvinte fra le braccia dei malesi e dei dayachi . La scena si era svolta cosi` rapidamente che i neerlandesi non avevano avuto il tempo di impugnare le armi , tanto stretti li tenevano i ballerini che funzionavano da dame , lesti di gambe e anche di braccia . Su via , Mati , grido` Yanez spreca un po' di polvere . Ne abbiamo abbastanza nella Santa Barbara da sostenere un combattimento anche contro dieci cannoniere . E piu` tardi , signor Yanez , chiese il mastro dove andremo a fare le nostre provviste ? La flottiglia e` ben fornita ed avremo polvere e palle finche` vorremo . E` vero , signor Yanez . Mi dimentico sempre che alla baia di Gaya noi avremo sempre un appoggio formidabile . Ed e` percio` che montiamo lassu` rispose il portoghese . Desidero vedere i miei velieri per averli sottomano al momento opportuno . Conto quasi piu` sulla flottiglia che sulle bande che Sandokan fa scendere attraverso i monti del Cristallo . Non sara` con una flottiglia terrestre che noi riprenderemo Mompracem al Sultano . Dovremo forzare le cannoniere a uscire al largo e ad accettare una disperata battaglia . Una battaglia che vinceremo , spero , coll' aiuto della flottiglia . Se poi ci vedremo sopraffatti , entreremo nella baia di Varauni e bombarderemo la citta` , cominciando dal palazzo del Sultano . I cinesi saranno pronti a tener testa ai rajaputi del tirannello ed a cacciarli nella baia , disse Yanez . La preparazione e` stata un po' lunga forse , nondimeno io conto di tener Mompracem in pugno . Non correte troppo , signor Yanez ? Vedrai l' ultima battaglia che noi daremo sotto le spiagge di Mompracem , isola che infine appartiene a noi ! Non dubitare dell' impresa , Mati , poiche` noi stringeremo il Sultano dalla parte di terra e di mare e lo costringeremo alla resa della nostra isola , se vorra` godere della sua liberta` . Siamo piu` forti di quello che credi . Vedrai che cosa accadra` quando le bande di Sandokan caleranno dalle montagne ! Sono stati imbarcati quegli ubriaconi ? Tutti , signor Yanez . Ti dirigerai senza indugio verso la baia di Gaya , premendomi sapere che cosa e` accaduto dell' ambasciatore vero . Io ti scortero` per un bel tratto , per proteggerti dall' attacco di qualche cannoniera . Il praho di Padar e` abbastanza armato per tenere in freno quegli uccelli del malaugurio . Mi fido meglio dei miei pezzi da caccia , che gia` hai veduti alla prova . Scendi e spiega le vele : pensa che se il capitano ti fugge tutto e` perduto . Dalle mie mani , signor Yanez , non uscira` di sicuro rispose Padar , il quale si era unito al gruppo per ricevere le sue ultime istruzioni . Devo battere il largo ? Sara` molto meglio che ti tenga lontano dalle coste . Una disgrazia fa presto a succedere ed i nostri legni sono contati . Va bene , signor Yanez ; spero di darvi quanto prima delle buone notizie sulla nostra squadriglia . Scese nel praho , le vele furono orientate e subito filo` verso il settentrione , scortato a piccolo vapore dallo yacht . Aveva divisato di passare molto a ponente di Labuan , isola nei cui porti gl' inglesi tenevano sempre un buon numero di cannoniere e qualche incrociatore . Alle sei del mattino quella terra si profilava sul luminoso orizzonte colle sue pittoresche borgate e la sua capitale . Dal fondo d' una baia salivano sottili pennacchi di fumo , i quali annunciavano la presenza di navi a vapore . Yanez , che non voleva subire nessun' altra visita , fece aumentare la velocita` dello yacht , passando fra Labuan e Karaman , quindi si slancio` risolutamente verso il settentrione , sempre seguito dal rapidissimo e leggero praho di Padar . Fino a mezzodi` nulla accadde di notevole . Verso le una Yanez fece una scoperta che lo impressiono` assai . Quattro colonne di fumo , visibili solamente col canocchiale , si espandevano nella gran luce dell' orizzonte formando come dei parapioggia . Mati aveva abbordato subito il portoghese , il quale continuava a guardare intensamente . Che credi che siano ? gli chiese . Cannoniere di certo , signor Yanez , rispose il mastro dello yacht . Che andiamo proprio a dar di cozzo in quelle canaglie eterne , che vogliono mettere sempre il loro naso negli affari altrui ? Io sono sicuro di farmi inseguire senza lasciarmi raggiungere fino nei mari della China , poiche` prima di lasciare Varauni ho avuta la precauzione di empire per bene le carboniere . E` per il praho di Padar che temo . Con piccola brezza puo` sfidare una nave a vapore ed anche superarla rispose Mati . Se si getta verso i bassifondi della costa , nessuna cannoniera osera` dargli la caccia . Fa' salire Padar . Cinque minuti dopo il mastro del piccolo praho era sul ponte dello yacht . Amico , gli disse confidenzialmente il portoghese , saresti capace di trarti d' impiccio ? Ci pensero` io a stornare l' attenzione delle cannoniere . Che cosa devo fare ? Te lo ha detto poco fa Mati . Gettarsi verso la costa e navigare sui bordi dei frangenti . Il tuo legno che pesca pochissimo puo` sfidarli impunemente . Dove ci ritroveremo ? Alla baia . Non so il perche` , ma non sono tranquillo . Temo che tutti i nodi giungano al pettine e che rendano la mia posizione insostenibile . Signor Yanez , siamo ancora molto indietro colla riconquista di Mompracem ! Lascia il tempo al tempo , per Giove ! Quando non ne potremo piu` , daremo battaglia per terra e per mare . Va' e non preoccuparti di me . Vedrai come le faro` correre ! Il mastro ridiscese sul suo piccolo praho , gia` armato come se da un momento all' altro dovesse succedere un combattimento ed il veliero , dopo aver descritto un paio di bordate , filo` verso le coste occidentali del Borneo . A tutto vapore , in macchina aveva gridato Yanez . Si preparino i cannoni . Lo yacht aveva preso quasi subito la spinta , dirigendosi la` dove si scorgevano sempre le colonne di fumo , che una grande calma manteneva quasi immobili . Yanez si era rimesso in osservazione insieme a Kammamuri . Se avessimo solamente dei prahos , la faccenda sarebbe assai seria disse Kammamuri . Che siano cannoniere inglesi di Labuan ? Scommetterei cento sterline contro un fiorino rispose Yanez . Dobbiamo giocare un gran colpo . Niente affatto : una grande corsa a tiraggio forzato e niente di piu` . Non mi lascero` certamente cogliere in un combattimento dove avrei tutto da perdere e nulla da guadagnare . Ci tengo a conservare intatte le mie macchine per dare l' ultimo colpo quando noi ci rovesceremo come tigri sul Sultano e poi su Mompracem . Mezz' ora dopo le colonne di fumo erano raggiunte . Si trattava d' una piccola squadriglia di cannoniere , uscita probabilmente dai porti di Labuan . Scorgendo lo yacht si fermarono e virarono di bordo , mettendosi su due colonne . Ah , vogliono darci la caccia ! disse Yanez . Le faremo correre . Si mise al timone , chiamo` in coperta tutta la guardia franca ed a sua volta cambio` rotta . Le quattro cannoniere si erano subito messe in caccia , dubitando che quello yacht fosse un legno sospetto . Un colpo in bianco non ottenne altro risultato che di affrettare la corsa del legno , il quale , con una insolente bravata , passo` sulla fronte delle due colonne , salutando con una scarica di fucile . Ah , ah ! fece Yanez , accendendo una sigaretta ed appoggiandosi alla ribolla del timone . Datemi pure la caccia , miei cari ! Lo yacht avanzava a gran corsa , fumando allegramente . Una cannoniera sparo` un colpo a palla per costringere la piccola nave a fermarsi ; ma il proiettile si perdette sul mare , senza toccare ne` l' alberatura , ne` la macchina . Signor Yanez , devo rispondere ? disse Mati al portoghese . Non sprechiamo le nostre palle , amico . Potremmo rimpiangerle piu` tardi . Un colpo sulle tambure ? Non e` necessario . Ed il praho ? Fila magnificamente e non si lascera` raggiungere . Quel Padar e` veramente un abilissimo marinaio . Infatti il veliero manovrava splendidamente sui bassifondi della costa , radendo audacemente i margini dei frangenti , sui quali le cannoniere non avrebbero potuto seguirlo . Dopo cinque minuti un altro colpo di cannone parti` e passo` sopra lo yacht , senza nemmeno toccarlo , poiche` ormai navigava assai al largo , ad una distanza ragguardevole . Quella seconda cannonata fece scattare Yanez . Per chi ci prendono quei signori ? si chiese . Facciamo un po' vedere che anche noi siamo in grado di difenderci . Sull' abitacolo di poppa aveva spiegata una carta marina delle coste del Borneo e rilevava attentamente la profondita` delle acque . Qui ! disse ad un tratto , segnando una croce con una matita rossa . Pina si prestera` al mio giuoco , e mettero` a dura prova le cannoniere . Mi sembrate allegro , signor Yanez , disse Kammamuri . Che cosa avete scoperto ? Un banco , attraverso il quale noi passeremo senza toccare , mentre le cannoniere rimarranno in panna rispose il portoghese , stropicciandosi allegramente le mani . Ohe` , caricate carbone in macchina ! Anche le cannoniere forzavano i loro fuochi , ma senza riuscire a guadagnare nemmeno un quarto di nodo sullo yacht , il quale manteneva la sua corsa rapidissima solo per tenersi fuori dal tiro delle artiglierie . Ed infatti gli inseguitori , quantunque armati di un solo pezzo grosso , collocato sulla piattaforma di poppa su un piano girante , non facevano economia di polvere . Ad ogni istante le cannoniere si coprivano di polvere e , dopo un rombo rauco dei proiettili , cadevano nelle acque dello yacht . Yanez , certo del fatto suo , le lasciava fare e non si occupava che di studiare attentamente i bassifondi d' un' isoletta che gia` si delineava verso il settentrione . Cadranno nella trappola ! mormorava e qualcuno si fracassera` le costole . Basta che mi seguano . La caccia era divenuta animatissima . Le quattro cannoniere facevano sforzi disperati per giungere a portata di cannone . Dai loro camini usciva un densissimo fumo misto a scorie . I colpi del cannone intanto spesseggiavano , senza alcun risultato , poiche` Yanez , abilissimo marinaio , si studiava di mantenere la distanza . Verso le quattro lo yacht , il quale non aveva cessato di forzare le sue macchine , giungeva in vista d' un' isola di mediocre estensione , contro le cui coste si rompeva furiosamente la risacca . Pina disse Yanez . Ecco il momento di sbarazzarci di tutti quei curiosi e di arrestarli al volo senza aver bisogno di servirmi dei miei splendidi pezzi da caccia . Sulla fronte di ponente dell' isola pare che si estendessero dei numerosi banchi , poiche` la` specialmente i cavalloni si formavano e si sfasciavano tonando come pezzi d' artiglieria . Un gigantesco lenzuolo di spuma candidissima si estendeva verso il largo . Yanez continuava a guardare intensamente . Puo` darsi che ci sfragelliamo tutti , se la sorte non ci arride . Un altro preferirebbe dare battaglia : io no . Mati ! Signore ! rispose il mastro accorrendo . Sul castello di prora con quattro uomini e lo scandaglio . Mi dirai esattamente la profondita` . Si tratta della pelle di tutti . Si , signor Yanez . Il comando era stato appena dato che i cinque uomini scandagliavano dinanzi la prora dello yacht . Quanti piedi ? chiedeva ansiosamente Yanez . Sette , signore . Scandaglia , piu` innanzi , verso i frangenti . Subito , signore . Quanto ? Cinque piedi . Mi bastano . Si porto` a poppa e prese la ribolla del timone , non fidandosi di nessuno in quel supremo istante in cui erano in giuoco le sorti di tutti . Gia` lo sperone dello yacht navigava fra la distesa di spuma . La risacca , fortissima attraverso i frangenti , sbatteva poderosamente i fianchi della piccola nave imprimendole un fortissimo movimento di rolli`o e di beccheggio . Ad un tratto la voce di Yanez echeggio` potentissima fra i muggiti delle onde : Attenzione ! Passiamo ! Tenetevi stretti ! Le cannoniere , vedendo lo yacht filare sicuro verso i frangenti , non avevano cambiato rotta , colla speranza di trovare anche esse acqua bastante . Procedevano in colonna di fila , alla distanza di trecento passi l' una dall' altra , manovrando imprudentemente sui banchi . Un' onda , preso da poppa lo yacht , lo sollevo` e lo porto` dall' altra parte delle secche . Si udi` a bordo uno scricchiolio . La piccola nave a vapore doveva toccare almeno colla colomba , solcando il banco . L' onda portava sempre lo yacht , spingendolo poderosamente avanti con dei movimenti continui di rolli`o e di beccheggio . La prima cannoniera arrivo` come un lampo sul frangente , credendo di attraversare come gia` aveva fatto lo yacht . La sua prora s' alzo` spaventosamente , poi ricadde fra la spuma della risacca , rimanendo per un momento immobile . Fuoco di bordata ! grido` il portoghese . Fatti onore , Mati ! Due colpi di cannone rimbombarono l' un dietro l' altro , colpendo in pieno la prima cannoniera , la quale oscillava terribilmente fra la risacca . I due camini della cannoniera furono rovesciati sul ponte , con un fracasso infernale , storpiando non pochi uomini . Lo yacht , sempre sollevato dall' onda , ormai era passato sopra il frangente e non correva piu` alcun pericolo . Era la prima cannoniera di fila per colonna che si trovava a mal partito , poiche` , credendo di trovare fondo sufficiente , si era anch' essa scagliata a tutto vapore sul banco . Fuoco di bordata ! comando` per la seconda volta Yanez . Tirate alle tambure ! I due grossi pezzi da caccia tornarono a tuonare con un accordo mirabile , mentre il veliero di Padar , che si trovava ancora in vista , copriva i ponti con nembi di mitraglia sparati dalle grosse spingarde di prora e di poppa . D' improvviso la cannoniera mostro` altissimo il suo sperone attraverso il frangente , poi ricadde con un rombo spaventevole sulle rocce , sfasciandosi . Un grido altissimo si era alzato a bordo dello yacht : Vittoria ! Viva il signor Yanez ! Potevano ben gridare forte , poiche` l' audace e pericolosissima manovra del portoghese aveva messo lo yacht al sicuro da un possibile bombardamento e da un inseguimento . Il frangente era la` , sempre pronto ad interrompere la marcia delle cannoniere . O fermarsi o farsi sfasciare . Gli inseguitori sparavano furiosamente , rispondendo colpo per colpo alle mitragliate del piccolo veliero , alle cannonate di Mati . Erano peraltro sforzi vani , poiche` lo yacht si trovava fuori di portata e filava ormai rapidissimo verso il settentrione per raggiungere al piu` presto la baia di Gaya . Nel frattempo il praho di Padar , approfittando della confusione e della protezione dei grossi pezzi da caccia della nave a vapore , si era gettato verso la costa e si vedeva navigare ad una grande distanza , con tutte le sue immense vele sciolte al vento . Manovrava sui frangenti con una sicurezza meravigliosa , rifugiandosi entro le piccole baie che s' allargavano di quando in quando dinanzi a lui e che non erano altro che lunghissimi canali , navigabili solamente per i piccoli legni . Mati ! Un' altra scarica ! grido` Yanez . Approfittiamo finche` le cannoniere ci sono a tiro . I poderosi cannoni da caccia tornarono a tonare , sgangherando la cannoniera che si trovava attraverso i frangenti , poi lo yacht , leggero e rapido come una rondine marina , s' allontano` a tutto vapore , senz' altro occuparsi degli inseguitori , i quali del resto si trovavano ormai impotenti a riprendere la caccia . 11 . La fuga dell' ambasciatore La baia di Gaya , situata dinanzi alla foce del Kabatuan , e` uno dei posti piu` meravigliosi per nascondervi una flottiglia , essendo quei paraggi tutti irti di scoglietti estremamente pericolosi e battuti sempre da una risacca violentissima , la quale rende l' approdo assai difficile . Quantunque lo yacht fosse dotato di macchine abbastanza potenti , soltanto il giorno seguente dopo il mezzogiorno pote` fare la sua entrata nella baia . Non aveva ancora gettata l' a`ncora , che l' intera flottiglia mosse all' aperto in linea di battaglia , credendo di aver da fare con qualche nemico . La bandiera delle tigri di Mompracem sventolante sul picco dello yacht rassicuro` subito quei terribili scorridori del mare i quali senz' altro si accingevano a montare all' abbordaggio . Un praho si arresto` sotto la scala di babordo della piccola nave a vapore e comparve un uomo , che dava segni della piu` violenta disperazione . Signore , disse giacche` avete due pistole alla cintura , scaricatele contro il mio petto , poiche` io ho meritato la morte . Che cosa dici , Ambong ? chiese Yanez al colmo dello stupore . Credevo di trovarvi qui tutti occupati a cacciare i beccaccini ed ora tu mi domandi di passarti per le armi ! Una grande disgrazia e` accaduta , signor Yanez : l' ambasciatore inglese e` fuggito . Corpo di Giove ! grido` il portoghese , facendo un salto indietro . Che cosa mi racconti ? La verita` , signore . Come ha fatto a fuggire ? Corrompendo due dei vostri indiani . E` molto tempo che e` fuggito ? chiese Yanez , il quale era rimasto sinistramente impressionato da quella notizia , che poteva avere piu` tardi conseguenze incalcolabili . Due sere or sono rispose il capo della flottiglia . Su che cosa e` fuggito ? Su una scialuppa . Non hai mandato i tuoi legni ad inseguirla ? L' abbiamo cercata tutta la notte , signor Yanez , ma con esito negativo . Certo si sara` rifugiata a Labuan . Credi che abbia avuto il tempo necessario per raggiungere quell' isola ? In quarant' otto ore , anche a remi , quando il mare e` tranquillo , se ne fanno delle miglia ! Quell' uomo mi e` assolutamente necessario disse Yanez . Se ci denuncia , noi verremo considerati come pirati ed appiccati . Non ci hanno ancora presi , signore . E non ci prenderanno tanto facilmente . Ritornate a Varauni ? Daro` prima la caccia alla scialuppa dell' ambasciatore . Quell' uomo , libero , e` piu` pericoloso di una squadra d' incrociatori . Temo che le cose si complichino assai , prima della calata di Sandokan dai Monti del Cristallo . Ba' , andremo intanto un po' in campagna col Sultano . In campagna ? Non spira buon' aria per me a Varauni , e sara` meglio che mandi qui anche il mio yacht e che io tenti di avvicinarmi alla Tigre della Malesia . Tieni raccolta la squadriglia e , se avrai qualche novita` , mandami il praho di Padar il quale non tardera` a giungere . Dovremo rimanere inoperosi ? Per ora e` necessario . Quando dovremo raggiungervi ? Ti mandero` Padar ad avvertirti . Quello che ti raccomando e` di tenere ben raccolta la flottiglia , poiche` non si sa quello che puo` succedere da un momento all' altro . Apri gli occhi ; non ti lasciar sorprendere e non ti muovere . Lo yacht fischio` e si mosse verso l' uscita della baia , spingendosi assai al largo . Dobbiamo cercarlo disse Yanez a Kammamuri . In mano nostra sara` piu` prezioso di cento ostaggi . Se e` riuscito a raggiungere Victoria , e` probabile che domani qualche novita` succeda a Varauni . Vorreste dire ? Che qualche incrociatore potrebbe fare la sua comparsa per chiedere mie notizie . Chi sa : non disperiamo . Lo yacht filo` lungo le scogliere esterne , contro le quali il mare si frangeva con impeto irrefrenabile , sollevando i fondi . Un uomo in vedetta sulla crocetta ! Cinque sterline a chi riuscira` a segnalarmi la scialuppa . Tu intanto , Mati , fa' preparare le nostre artiglierie , poiche` non sara` improbabile che incontriamo ancora le cannoniere . Colla promessa del premio abbastanza vistoso , non uno , bensi` parecchi uomini erano saliti sull' alberatura , armati di forti cannocchiali di marina . Lo yacht , dopo una breve corsa di venti o trenta nodi , cambio` rotta dirigendosi sollecitamente verso l' isolotto di Dehuan , il quale ha nascondigli quasi introvabili . Passarono parecchie ore senza che nessun fatto accadesse a bordo del piccolo vapore , il quale continuava a divorare carbone senza risparmio per tenersi in alta pressione , nel caso che le cannoniere si fossero nuovamente mostrate . Gia` sessanta miglia erano state percorse , ora verso il largo ed ora verso le coste del Borneo , sui cui frangenti si scorgeva ancora navigare il praho di Padar , quando le vedette gridarono : Scialuppa sottovento ! Yanez era balzato sul ponte di comando col suo cannocchiale . Un piccolo galleggiante , che non doveva essere che una scialuppa , costeggiava in quel momento l' isola di Dehuan . E` strana ! esclamo` il portoghese , il quale allungava macchinalmente i tubi dell' istrumento . Non vedo che due uomini a bordo . Vi e` almeno l' ambasciatore ? chiese Kammamuri . Non riesco a scoprirlo . Che sia gia` sbarcato in qualche luogo ? E` possibile ; e cio` mi seccherebbe . Mati ! Signore ! Ci arriveresti con una cannonata ? Il bersaglio e` piccolo , signor Yanez , tuttavia non dispero di colpirlo . Fate largo a prora , voialtri . Sali` sul castello dove era stato gia` caricato il cannone da caccia prodiero , corresse parecchie volte la mira , poi scateno` un uragano di fuoco , di fumo e di ferro . In alto si udi` il rombo del proiettile allontanarsi , seguito poco dopo da una sorda detonazione . Il mastro , per essere piu` sicuro del fatto suo , aveva caricato il suo pezzo con una granata da trentadue e l' aveva scaraventata sotto la poppa della scialuppa , coprendo di chiodi i due uomini che la montavano . Mancato ! disse Yanez , il quale non staccava il cannocchiale dagli occhi . Un momento , signore , rispose Mati . Forse che non sono piu` il miglior artigliere della flottiglia ? Passo` all' altro cannone da caccia , pure caricato con una granata e fece fuoco alla distanza di sette od ottocento metri . La scialuppa questa volta venne affondata , ma i due uomini che la montavano avevano avuto il tempo di gettarsi in acqua , prima che l' esplosione fosse avvenuta . Una baleniera in mare ! grido` Yanez . In caccia , ragazzi ! Mantengo il premio che ho promesso . Una scialuppa leggera e sottile fu subito calata , e otto uomini vi presero posto con Mati , Kammamuri ed il portoghese . I due uomini che si erano gettati in acqua nuotavano vigorosamente , cercando di raggiungere l' isola la quale era vicinissima . Per paura di venire salutati da qualche colpo di carabina , si tenevano piu` che fosse possibile sott' acqua , non facendo che delle rare apparizioni alla superficie . Birbanti ! esclamo` Yanez . Scappate pure , ma noi vi prenderemo egualmente . Date dentro ai remi , ragazzi ! I rematori non avevano proprio bisogno di alcun incoraggiamento , poiche` lavoravano di gran lena , spingendo sempre piu` innanzi la baleniera . In quel momento i due uomini approdarono e scomparvero in mezzo alle scogliere dell' isolotto , scappando con una velocita` da far invidia alle lepri . Signor Yanez , disse Kammamuri pare che se ne vadano . Non lascero` loro il tempo di raccogliere troppi granchi di mare . Li sorprenderemo questa sera , piu` tardi che ci sara` possibile . Un fuoco che arda fra quelle scogliere si scorgera` facilmente . Dopo un quarto d' ora anche la baleniera approdava in fondo ad una piccola ansa , tutta circondata di scogliere gigantesche , coperta da legioni e legioni di uccelli marini . Vediamo un po' dove sono scappati quei furfanti disse Yanez . La costa e` sabbiosa e non avranno perduto il loro tempo a cancellare le loro orme . A terra il drappello da sbarco ! Sei uomini , con Mati e Kammamuri , risposero all' appello , arrampicandosi lestamente su per la riva . Con un solo sguardo il portoghese aveva scoperto le tracce dei due fuggitivi impresse ancora sulla sabbia , la quale aveva conservata l' umidita` dei piedi . Lassu` disse , indicando un' altura coperta da una ricca vegetazione . Cercheranno un rifugio nelle foreste . Che vi sia con loro anche l' ambasciatore ? chiese Kammamuri . Io non l' ho veduto , ma potrei essermi ingannato . Preparate le armi e seguitemi . Attraversarono correndo la spiaggia sabbiosa , per paura di venire salutati da qualche colpo di fuoco e , tenendosi dietro le rocce , giunsero ben presto alla base dell' altura . Credo inutile spingere per ora l' inseguimento disse Yanez . Lasciamo che si accampino . La sera gia` cominciava a calare e le tenebre scendevano lungo i fianchi dell' altura , avvolgendola tutta . Le tigri di Mompracem , che si tenevano sicurissime di catturare i fuggiaschi , si accamparono in mezzo ad una macchia , aspettando che qualche luce segnalasse loro la presenza dei due furfanti . Nell' interno dell' isola regnava un profondo silenzio . Solamente dalla parte del mare si udivano le onde rumoreggiare cupamente e si vedevano sbalzare sopra le scogliere , coprendole di spuma talvolta fosforescente . Trascorsero un paio d' ore , occupate da parte degli inseguitori a rilevare i primi scaglioni dell' altura , poi , finalmente , attraverso la limpidissima luce lunare , si vide alzare un pennacchio di fumo misto ad alcune scintille . Si scaldano o stanno preparandosi la cena disse Yanez , dopo d' aver rilevata colla bussola la direzione della colonna di fumo . La digestione sara` pessima , perche` io ho l' abitudine di non perdonare mai i traditori , siano indiani , malesi o dayachi . Su , ragazzi , in caccia ! E guardatevi da qualche probabile colpo di fucile , poiche` quegli uomini devono essere armati . Si disposero in fila indiana , con Mati alla testa , e cominciarono la scalata dell' altura , passando lestamente fra le grandi macchie che ne coprivano i fianchi . La colonna di fumo era sempre visibile , poiche` i fuggiaschi avevano scelto proprio la cima del cono . Avanzando con precauzione , sovente carponi , tra le piante foltissime , verso le nove della sera il drappello raggiungeva una discreta altezza . I fuggiaschi fino allora non avevano dato segno di vita , dopo il fuoco acceso nella boscaglia . Non era pero` prudente assalirli direttamente , potendo darsi che avessero salvato qualche fucile . A duecento metri sotto il cono Yanez divise il suo drappello in modo da impedire ogni scampo . Erano ormai vicini , poiche` delle faville , trasportate dal vento , cadevano in mezzo alle macchie occupate dalle tigri di Mompracem . Adagio disse Yanez a Kammamuri . I birbanti si terranno certamente in guardia e non si lasceranno prendere senza opporre resistenza . In mezzo alle piante un fuoco brillava vivissimo ed espandeva un profumo appetitoso , come se su quei tizzoni si cucinasse qualche testuggine marina o qualcuna di quelle gigantesche ostriche chiamate di Singapore , che s' incontrano spesso . Che degli uomini si fossero accampati sulla cima di quella specie di cono non vi era dubbio , poiche` si udivano di quando in quando dei sommessi bisbigli e l' urto dei coltelli . La linea delle tigri di Mompracem si era rapidamente ristretta per piombare compatta sull' accampamento e sorprendere i fuggiaschi , occupati certamente a cenare . Il profumo di fritto di tartaruga o ragno di mare od ostrica gigante cominciava ad espandersi sotto le piante , cacciando attraverso ai raggi purissimi della luna dei piccoli getti di fumo . Sali alla mia destra tu , Kammamuri , disse Yanez all' indiano . Quegli uomini li abbiamo sottomano e credo che non ci fuggiranno piu` , a meno d' un miracolo . Sali quella cresta che sta di fronte a te , mentre io monto l' opposta . Li prenderemo in mezzo e non ne lasceremo scappare neppure uno . Si` , signor Yanez . Avverti i tuoi uomini di tenere la carabine pronte . Non si sa mai quello che puo` succedere e non vorrei che l' ambasciatore fosse scappato con qualche altro dei tuoi uomini . Ci terremo in guardia , signor Yanez , disse Kammamuri . Spingiamoci avanti . Sono pronto . Non far rumore , perche` si tratta di sorprenderli . E noi li sorprenderemo rispose l' indiano . Yanez , udendo gli accampati parlare sopra la sua testa , si era cacciato in mezzo ai foltissimi cespugli , premendogli di sapere che cosa dicevano i fuggiaschi . Trascinandosi innanzi sui gomiti e sulle ginocchia , si diresse verso dove luccicava il fuoco , il quale lanciava di quando in quando getti di fumo e di faville . Avanzatosi una quindicina di passi , il portoghese si trovo` dinanzi ad un albero enorme che aveva un tronco colossale , e che doveva essere certamente un teck . Dietro quella pianta due uomini stavano seduti intorno ad un fuoco , colle gambe allargate per meglio asciugarsi . Sui tizzoni arrosoliva una gigantesca ostrica di Singapore , la quale aveva gia` aperto , al contatto col fuoco , le sue valve . Sono essi mormoro` Yanez . Se non li prendiamo questa sera , non li prenderemo piu` ; ed allora chi sa che cosa potra` succedere . I testimoni pericolosi vanno soppressi e voglio dare a questi traditori una lezione indimenticabile . Raggiunse cautamente il grossissimo albero e si mise a girare intorno al tronco , tenendo le dita sul grilletto delle fide pistole . Aveva appena compiuto il giro , quando un' ombra umana gli sorse dinanzi , gridandogli : Arrenditi o sei morto ! Vedendo luccicare una canna di fucile , il portoghese si era gettato prontamente a terra , per evitare una scarica in pieno petto . Arrenditi ! ripete` la voce . A chi lo dici , a me ? Ad una tigre di Mompracem ? Ava`nzati e ti daro` quello che meriti . Oh , signor mio rispose il fuggiasco con fare altezzoso qui non siamo a Varauni e nessun Sultano vi proteggera` . So difendermi da me , amico , rispose il portoghese e questa e` la prova . Aveva mandato un grido : Avanti tutti ! prendiamoli ! La fila indiana delle tigri di Mompracem si era in un lampo ristretta ed era piombata furiosamente sull' accampamento , colla carabina puntata , urlando ferocemente : Arrendetevi , o siete tutti morti . Un uomo , che stava tagliando l' ostrica gigante di Singapore , era balzato in piedi , tenendo in pugno un coltellaccio . Ah , cane ! grido` . Ancora tu ? Sei il diavolo , che vieni a scovarci dappertutto ? Yanez che aveva la buona abitudine di non farsi mai sorprendere , spiano` le sue due pistole , dicendo : Getta quell' arma , o ti uccido . Io sono il tuo signore , e percio` ho diritto su di te di vita e di morte essendo tu un mio suddito . Adagio , signore ! gridarono diverse voci . Intanto la scorta sbarcata dalla scialuppa era balzata in piedi e tentava di accerchiare il portoghese . Giu` quell' arma o sparo , ripete` Yanez . Non vedi che sei ridicolo ? Vorresti impegnare una lotta contro di noi tutti muniti di carabine e d' armi bianche ? Getta via il coltello ! L' indiano digrigno` i denti , si contorse come un serpente , poi lascio` cadere il coltellaccio , dicendo : Grazia , rajah . Dimmi innanzi tutto dov' e` il tuo compagno . E` qui il furfante ! grido` in quel momento Kammamuri spingendo innanzi a pugni e calci un uomo che aveva sorpreso nascosto fra due rocce . Ecco come i miei sudditi portano anche qua gli eterni tradimenti dell' India nera disse Yanez con amarezza . Piombo` sui due miserabili e con due formidabili pugni li rovescio` l' uno sull' altro semistorditi . Miserabili ! grido` . Dov' e` l' ambasciatore inglese ? E` fuggito rispose uno dei due indiani con voce rauca . Chi lo ha fatto evadere ? Dinar . Ah , sei stato tu , buffone , che mi hai compromesso ! Dov' e` scappato l' ambasciatore ? Voglio saperlo subito : mi capite , miserabili ? Ci ha traditi , Altezza , disse Dinar . Ci aveva fatto mettere in mare due scialuppe ed una notte la sua scomparve , lasciando noi in pieno mare . Dove si e` diretto ? Io lo voglio sapere . Diceva di voler raggiungere Labuan . E a quest' ora l' avra` gia` raggiunta disse il portoghese . Io vi avevo condotto con me credendovi due persone fidate ed incorruttibili . Bell' esempio che avete dato ! Stette un momento silenzioso , poi volgendosi verso i suoi uomini , disse : Impadronitevi di queste canaglie e conducetele verso la spiaggia . Che cosa volete fare , signor Yanez ? chiese Kammamuri . Dare un esempio terribile . Andiamo , amici . I due indiani furono afferrati , strettamente legati colle mani dietro il dorso e condotti giu` dal cono sotto la sorveglianza del portoghese , di Kammamuri e di Mati . Lo yacht bordeggiava lentamente intorno all' isola , fumando allegramente . Al largo nessuna nave appariva . Anche le cannoniere erano scomparse . Mancavano due o tre ore allo spuntare del sole , quando il drappello giunse sulla spiaggia , presso il luogo ove si era arenata la scialuppa . Scavate una fossa disse Yanez . La rhani , mia moglie , ha condannati questi traditori per mia bocca . Si eseguisca . Gli uomini della scialuppa erano scesi portando dei kampilangs e dei parangs , i quali potevano servire benissimo come zappe in suolo cosi` sabbioso . La buca fu scavata ai piedi dei traditori , i quali non osavano nemmeno guardare in viso il loro signore ; poi un drappello armato prese posto dinanzi a loro . Yanez , un po' commosso quantunque ben deciso a dare una terribile lezione ai traditori , si volse per non vedere . Sei spari rimbombarono . I due assamesi , colpiti dal piombo , erano precipitati nella fossa , la quale era stata subito ricoperta . Giustizia e` fatta ! disse Yanez . Rammentatevi che coi traditori io saro` implacabile e che con me non conviene scherzare troppo . E l' ambasciatore ? chiese Kammamuri . Lasciamo che corra per ora , faremo tuttavia una puntata verso Labuan per tentare di catturarlo . Prevedo dei grossi fastidi , eppure non dispero di sapermela cavare abbastanza bene . Che cosa contate di fare , ora ? Di partire per la campagna . L' indiano guardo` il portoghese con sorpresa : Per la campagna ? Si` : ho promesso al Sultano di condurlo nelle grandi foreste dei Monti del Cristallo per farvi grosse cacce . Lassu` vi deve essere gia` Sandokan e sara` meglio che io cerchi di raggiungerlo , poiche` ormai a Varauni comincia a spirare una pessima aria per noi . Balzo` nella scialuppa e fece segno ai rematori di vogare subito . Un quarto d' ora dopo Yanez ed i suoi compagni , un po' rattristati , giungevano sullo yacht . 12 . Tigri e leopardi Ehi , Mati ti sei addormentato sui tuoi pezzi ? No , signor Yanez . Aspetto la buona occasione per fare un doppio colpo . Quella gente peraltro non scherza . Ci teniamo sempre fuori di portata . Come sono noiose quelle cannoniere ! Non ne hanno avuto abbastanza dunque ? Pare di no rispose Mati , il quale si teneva ritto dietro al pezzo prodiero , pronto a scatenarlo . Tre cannoniere filavano all' orizzonte , dando vigorosamente la caccia allo yacht , il quale era stato ritrovato . Dei colpi di cannone rimbombavano di quando in quando con un crescendo pauroso , ma non producevano nessun effetto , poiche` le tigri di Mompracem si guardavano bene , approfittando della maggior velocita` , di lasciarsi prendere nel campo di tiro . Lo yacht per la seconda volta aveva avuto la disgrazia di trovare sulla sua rotta le cannoniere di Labuan le quali avevano saputo trarsi abbastanza d' impiccio dai frangenti colla perdita d' una sola nave . La caccia era cominciata furiosa , terribile , accanita , attraverso le scogliere dell' isola che si profilavano verso il sud , formando dei vasti gruppi . Mati non dormiva pero` sui suoi pezzi . Come abbiamo detto , aspettava la buona occasione per fare uno splendido tiro . Una palla era gia` arrivata fino allo yacht , attraversandolo in tutta la sua lunghezza , senza colpire le parti vitali della nave . Mati ! grido` Yanez , il quale cominciava ad impazientirsi vuoi che ti surroghi ? Un momento ancora , signore . Aspetto le cannoniere sulla mia traversa . Cominciano a colpirci . Ed io colpiro` loro . Un colpo di cannone risuono` , facendo tremare lo yacht dalla carena fino ai pomi dell' alberatura . Mati aveva fatto fuoco e da buon artigliere aveva portato via il fumaiuolo della prima cannoniera . Un fumo intenso si era sparso per il ponte , avvolgendo tutta la piccola nave . Bravo Mati ! grido` Yanez . Questo non e` ancora niente , signore . Una granata da trentadue pollici attraverso le tambure bastera` ad arrestare quel volteggiatore del malanno . Sbrigati , prima che giunga qualche incrociatore . Siamo troppo vicini a Labuan . Queste cannonate possono essere udite a Victoria e gl' inglesi ci lanceranno dietro qualche altro pezzo grosso che ci dara` dei fastidi . E` pronto il pezzo poppiero ? chiese Mati . Si` risposero gli artiglieri , i quali stavano caricandolo . A me disse il mastro dello yacht . Un' altra palla aveva attraversata la piccola nave , smussando un pennone e troncando alcune sartie . Mati fisso` le cannoniere con occhi feroci , si curvo` sul pezzo , regolo` la mira , poi diede fuoco . La detonazione non era ancora terminata di rombare sul mare e di ripercuotersi fra le scogliere , quando la cannoniera che teneva la fila della colonna si arresto` bruscamente . La granata l' aveva colpita sotto la tambura di babordo , sgangherandole le pale e le ferramenta . Un grande evviva aveva salutato quel colpo maestro . Ecco Mati che si risveglia , disse Yanez , il quale fumava la sua eterna sigaretta dietro il pezzo ancora fumante . Questo non e` che il principio , mio bravo cannoniere . Vedi di aprirci il passo da questa parte e dare addosso a quella nave sospetta che abbiamo scorto avvicinarsi all' isola . La situazione dell' yacht era tutt' altro che brillante . Yanez , contrariamente alle sue abitudini , si era lasciato sorprendere dentro una profonda baia dell' isola di Pina , la quale pero` per la sua speciale conformazione lasciava supporre che avesse due uscite . Una nave , non ancora bene identificata e che tuttavia aveva l' apparenza d' un incrociatore inglese e di buon tonnellaggio , era stata scorta a ronzare verso le coste settentrionali dei frangenti e ad avanzarsi con estrema prudenza . Doveva aver scoperta la seconda uscita ed aspettava che l' yacht , stretto dalle cannoniere , si mostrasse , per dargli battaglia . Lesto , Mati , grido` Yanez . Ricordati che oggidi` il miglior cannoniere deve sparare tutti i suoi pezzi . Fracassami quella trottola , dunque . Un altro colpo di cannone rimbombo` a bordo dell' yacht , avvolgendo di fumo tutta la prora . Yanez si era curvato innanzi come se avesse voluto seguire la marcia fulminea del proiettile . Bene , Mati ! esclamo` . Un altro colpo come questo e noi avremo ragione di queste mignatte . Una volta al largo non temo piu` nessuno , essendo la mia nave la piu` rapida di tutte . Mati aveva fatto infatti un colpo piu` meraviglioso del primo . La sua granata aveva colpito la seconda cannoniera , quasi alla linea di immersione , costringendola ad imbarcare acqua in grande quantita` . Il piccolo legno , che non poteva piu` manovrare , avendo il suo compagno di testa ricevuto un terribile urto nelle ruote , raccolse le sue ultime forze e si getto` sulla scogliera per non andare a picco . I pezzi erano pero` ancora in buono stato e poteva percio` far passare alle tigri di Mompracem un angoscioso quarto d' ora . Le tre cannoniere , appoggiandosi alla costa , avevano ripreso il fuoco , alternando proiettili e scariche di mitraglia di nessuna efficacia a tanta distanza . Soli i grossi cannoni da caccia dell' yacht potevano avere ancora ragione . Qualche palla era passata attraverso alla tolda , cadendo in mare a brevissima distanza , essendo i pezzi degl' inglesi troppo deboli . Yanez sali` sul castello di prora e si rese un esatto conto della situazione . Dei tre legni , due erano stati messi fuori di combattimento , pero` rimanevano intatte le artiglierie . La faccenda s' imbroglia , mormoro` il portoghese . Se tentassimo l' altra uscita , appoggiandoci sulla flottiglia ? Orsu` , non lasciamoci prendere in trappola come sorci . Qui ci vuole un colpo di testa , Kammamuri ! L' indiano , che si trovava sul ponte di comando , accorse alla chiamata . Amico , gli disse il portoghese , io ho bisogno da te d' un grande piacere . Parlate , signor Yanez . Questa baia a quanto pare deve avere due uscite . Vorrei che tu ti recassi al secondo sbocco per dirmi qual' e` la nave che cerca di tenerci prigionieri . Prendi la baleniera e otto uomini con un lila` : ti potra` servire . Va bene , signor Yanez . Potete tener duro qualche ora ? Anche fino a stasera . Allora tutto andra` bene . La baleniera era stata messa in acqua : Kammamuri si mise al timone e la leggiera imbarcazione parti` rapidissima , mentre si riprendeva , da una parte e dall' altra , il cannoneggiamento . Delle palle di tratto in tratto fioccavano nello specchio d' acqua battuto dalla scialuppa , ma erano palle ormai morte che non potevano piu` offendere . Mati , disse Yanez al mastro dello yacht cerca di mettere fuori combattimento anche la terza cannoniera . Sarei ben lieto di servirvi , signore , ma il tiro non e` piu` diretto , poiche` essa si tiene celata dietro le scogliere . Spara egualmente : abbiamo abbondanza di munizioni e poi vi e` la flottiglia che e` pure ben fornita . Proviamo rispose il cannoniere . I due pezzi da caccia spararono un paio di colpi senza alcun esito , poiche` la cannoniera si teneva ostinatamente nascosta dietro le altissime scogliere e dietro le consorelle , le quali si frapponevano generosamente fra lei e i colpi dello yacht . La va male ! mormoro` Yanez , il quale aveva gettata via con rabbia la sua sigaretta . Eppure bisogna uscire a qualunque costo . Aspettiamo Kammamuri . Il duello d' artiglieria continuava da una parte e dall' altra , con un grande fracasso ed un grande spreco di polvere e di proiettili . Le palle rombavano raucamente attraverso alla baia , cadendo fra le scogliere . Di quando in quando un pezzo di roccia saltava sotto lo scoppio d' una granata ed era tutto quello che potevano ottenere le tre cannoniere . Mati , disse Yanez lascia il posto a me allora . Non ancora , signore . Ti concedo tre colpi . Troppo pochi , signor Yanez . Tuttavia faro` il possibile per accontentarvi ... Si nasconde : proviamo il fuoco indiretto . Stava per salire sul castello di prora , quando fu annunciato il ritorno della baleniera . Spinta da dieci remi avanzava con velocita` fulminea , movendo verso lo yacht . E` lui grido` Mati , mentre sparava un' altra cannonata , il cui proiettile era andato a spaccarsi contro una roccia , scrostandone un pezzo . Yanez era balzato verso la scala . L' indiano ormai aveva abbordata la piccola nave a vapore e montava i gradini a quattro a quattro . Il passaggio esiste , signor Yanez , disse . Vi e` un' altra uscita verso il settentrione . Chi la guarda ? Una nave assai piu` grossa d' una cannoniera . Un incrociatore ? Credo . E` solo ? Si` , signor Yanez . Il passo e` accessibile al mio yacht ? Lo scandaglio ha dato dovunque otto e nove piedi . Ne abbiamo piu` del bisogno . E` verso il settentrione la bocca , mi hai detto ? Si` , signor Yanez . Giacche` non si possono smontare quelle cannoniere , daremo battaglia all' altra nave . Dei miei cannoni sono sicuro , come sono sicuro della velocita` . Kammamuri ! Signore ! Un' altra gita ancora . Anche dieci , se volete . Sara` una spedizione un po' pericolosa , perche` tu devi andare a rilevare la squadriglia dei nostri prahos . Chi volete assalire ? Nessuno per ora , ma in caso disperato daremo l' abbordaggio e vedremo come finiranno queste cose . I forti siamo ancora noi . Quella nave mi prendera` d' infilata , signor Yanez . Guardero` io la baleniera ed anche terro` d' occhio lo yacht . Perduto per perduto dobbiamo tentare tutto per non finire in questa baia i nostri giorni . Se vedro` che l' affare sara` serio , aspettero` questa notte per dare una grossa battaglia . Andiamo , Kammamuri : i minuti sono preziosi e siamo ancora molto lontani dalla riconquista di Mompracem . Scese nella baleniera e diede ordine di avanzare nel canale , tenendosi prudentemente al riparo delle altissime scogliere che sorgevano sulle due rive . Anche lo yacht si era mosso per proteggere i fuggiaschi , i quali correvano il pericolo di finire male in quella specie di trappola , con due aperture guardate . Dei colpi di cannone si succedevano di quando in quando , ora sparati dallo yacht ed ora dalle cannoniere , ma piu` che altro per far comprendere che vigilavano e che erano pronti a difendersi , poiche` tutti i proiettili cadevano al di la` delle rocce . L' acqua era abbastanza profonda e veniva spinta dalla marea che rumoreggiava cupamente dentro le caverne marine , con un frastuono talvolta impressionante . Kammamuri e Mati per precauzione sondavano continuamente per non dare dentro a qualche banco di sabbia . Il canale diventava di momento in momento piu` tortuoso , pur conservando sempre una larghezza rispettabile . Siamo ancora lontani ? chiese Kammamuri . Una mezz' ora . Dove hai scorto quella nave ? Da un' altura . Sbarchiamo anche noi ed andiamo a vedere . Presero terra sulla riva destra , mentre lo yacht gettava le sue a`ncore verso quella sinistra e si arrampicarono lestamente sulle rupi che in quel luogo apparivano assai alte . Guardiamoci da qualche colpo di cannone disse Yanez . Se si tratta di un incrociatore avra` dei pezzi non meno potenti dei miei . Se si potesse avvertire la squadriglia ... disse Kammamuri . Ci penso gia` da qualche tempo rispose il portoghese , il quale pareva che avesse perduto il suo solito buon umore . Potra` la baleniera uscire inosservata ? Si` , se aspetteremo la notte . La luna si alzera` molto tardi . M' incarico io di raggiungere la flottiglia , signor Yanez . Non sara` una cosa facile . Dove non puo` passare una nave , una piccola imbarcazione sfugge all' attenzione degli uomini di guardia . Avevano raggiunta la cima di un' altissima roccia , la quale dominava un gran tratto di canale . Un pennacchio di fumo che si alzava sopra una grossa macchia nera , colpi` subito il portoghese . Quella non e` una cannoniera disse aggrottando la fronte . Si tratta di un incrociatore ed anche molto grosso , mio caro Kammamuri . Tenterete la battaglia ? No , senza l' aiuto della flottiglia . Lo yacht mi preme troppo e non vorrei ritornare a Varauni con degli squarci e con gli attrezzi rovinati . Il Sultano potrebbe insospettirsi di piu` e dei sospetti ne ha gia` abbastanza su di noi . Sembra un cretino , ma in fondo e` un furbo . Che cosa fate allora ? Aspettiamo la notte , e allora andrai alla baia per soccorsi . Che la flottiglia giunga tutta compatta , poiche` saremo costretti a dare l' abbordaggio a quella nave che c' impedisce di uscire . Ridiscesero la roccia e tornarono verso lo yacht , dopo d' aver lasciato due uomini di guardia a terra . Le artiglierie tacevano . L' ultima cannoniera non si era sentita abbastanza forte da seguire lo yacht ed aveva preferito rimanere all' a`ncora in compagnia delle consorelle , sui cui pezzi potevano almeno ancora contare . Durante il pomeriggio Yanez fece spingere una esplorazione verso la prima uscita della baia , temendo che le cannoniere nel frattempo avessero ricevuto dei rinforzi . Le notizie riportate da Kammamuri erano state consolanti , poiche` le tre piccole navi si tenevano ancorate una addosso all' altra colle artiglierie pronte a far fuoco per impedire allo yacht di battersela in pieno mare . Verso il tramonto Yanez , non udendo nessuna cannonata , prese nuovamente terra e sul luminoso orizzonte pote` finalmente scorgere la nave che lo aspettava per dargli battaglia . Si trattava di un vero incrociatore , superiore per tonnellaggio allo yacht almeno quattro volte e certamente bene armato . Ecco un osso duro da rodere ! disse Yanez a Kammamuri , il quale lo aveva seguito . Qui ci vuole assolutamente la flottiglia , o non usciremo di qua senza grossi guasti . Quando vorrete , io sono pronto a partire rispose l' indiano . Aspetta che scendano le tenebre . Il vento e` propizio ed i prahos potranno essere qui prima dell' alba . Non abbiamo per ora alcuna fretta . Per la seconda volta ritornarono a bordo , e poi l' indiano , appena il sole scomparve , s' imbarco` sulla baleniera accompagnato da dieci robusti remiganti , che al momento opportuno potevano diventare dei terribili fucilieri . Lo yacht lascio` l' ancoraggio per accompagnarla fino all' uscita del canale e per proteggerla efficacemente coi suoi pezzi da caccia ; poi quando Yanez ebbe vista la scialuppa scomparire sul mare tenebroso , torno` indietro . Era diventato eccessivamente nervoso . Camminava con inquietudine sulla nave , distruggendo continuamente delle sigarette e borbottando . La notte era scesa assai oscura , essendovi dei vapori in alto , i quali intercettavano completamente perfino la pallidissima luce di qualche astro che di quando in quando si mostrava occhieggiando sul mare . Una leggera fosforescenza peraltro si manifestava presso le scogliere che la baleniera seguiva , tenendosi dietro ai frangenti . Si direbbe che tutto congiura contro di noi ! disse Yanez a Mati , il quale appariva non meno inquieto . Sperate che la baleniera possa passare ? Io credo di si` . Forse noi abbiamo fatto male a non unirci alle bande della Tigre della Malesia che scendono dai Monti del Cristallo . E l' isola come avremmo potuto riprenderla ? Camminando sull' acqua ? E` vero , signor Yanez . Una flottiglia era necessaria per conquistare l' isola . Credete che troveremo una grande resistenza da parte delle truppe del Sultano ? Ai primi colpi di spingarda scapperanno come conigli , quantunque i rajaputi godano fama di essere dei guerrieri valorosi . Ah ! questa impazienza angosciosa mi uccide disse il portoghese gettando in acqua la sua ventesima sigaretta . E` ancora presto , signore . La baleniera non puo` essere ancora qui . Yanez era salito sul castello di prora e si era seduto sull' argano ricominciando a fumare sigarette su sigarette . Le ore intanto passavano e la nave sospetta fumava sempre dinanzi alla seconda uscita della baia . Girava lungo i frangenti con grande precauzione , badando di non toccare in qualche scoglio e spaccarsi , cio` che era facilissimo . Verso le quattro del mattino gli uomini di guardia dello yacht tornarono precipitosamente incontro a Yanez . Vi erano con loro Kammamuri e Padar , il capo della flottiglia . Signor Yanez ? disse l' indiano ecco i rinforzi che giungono . La flottiglia si e` gia` messa alla vela e sta per arrivare . Ti hanno cannoneggiato ? Mi hanno sparato contro un solo colpo , che per buona fortuna e` andato a vuoto . La nave e` sempre al largo ? Si` , signor Yanez . Sta in guardia e ci aspetta all' agguato per bombardarci . Padar ! Signore ! E` completa la flottiglia ? Tutti i prahos sono stati radunati ed anche qualche giong . Di quanti uomini disponi ? Di una trentina sulla baleniera . Passali sul mio yacht e cominciamo la danza . Saro` io che daro` il segnale della grande orchestra . In un momento i compagni di Padar salirono a bordo e le ancore furono salpate , mentre la scialuppa veniva issata alla grue di babordo . Forza in macchina ! comando` allora il portoghese . Vedremo se vinceranno le tigri malesi od i leopardi inglesi . Mati , prendi il comando del cannone poppiero , mentre io mi occupo di quello prodiero . Yanez aveva ritrovata la sua grande calma . Impartiva gli ordini senza fretta , incisivi , taglienti . Monto` sul castello di prora dove si trovava uno dei due grossi pezzi da caccia , e lancio` attraverso alla semioscurita` un rapido sguardo . Una massa spiccava dinanzi all' uscita del canale e manteneva i suoi fuochi sotto pressione , poiche` di quando in quando salivano in alto delle scorie . Dei prahos per il momento nessuna traccia . Dovevano essersi nascosti fra le scogliere dell' isola , pronti a precipitarsi all' abbordaggio al primo segnale di combattimento . Tutto va bene mormoro` il portoghese . Vediamo di quali pezzi dispone quel notturno leopardo . Avra` peraltro da fare i conti coi pezzi dei prahos e dei giongs e subira` una vera tempesta di fuoco , se non mi lascera` il passo libero . Nemmeno questa volta io temo di lasciare la mia pelle sulle coste del Borneo . L' incrociatore aveva acceso i suoi tre fuochi : verde , rosso e bianco in alto sul trinchetto . Doveva reputarsi ben forte per mostrarsi cosi` e segnalarsi al tiro delle artiglierie nemiche . Yanez fece un segno a Mati , il quale aspettava i suoi ordini a qualche passo di distanza : l' abilissimo cannoniere fece col capo un cenno affermativo e sali` sul cassero collocandosi dietro al secondo pezzo da caccia . Successe un breve silenzio . Tutti gli uomini erano in coperta armati di carabine e di parangs , per montare all' abbordaggio al momento opportuno . Finiamola ! disse Yanez . Un gran lampo squarcio` le tenebre , seguito da un rimbombo assordante . La detonazione non era ancora cessata , quando una moltitudine di lampi s' alzarono verso le scogliere dell' isola . Yanez aveva fatto fuoco e la flottiglia correva ferocemente all' attacco . L' incrociatore per un momento stette zitto , come se volesse rendersi conto di tutti quei velieri che gli si stringevano addosso , tempestandolo a colpi di lila` , di mirim e di spingarde . Si udiva distintamente la mitraglia scrosciare sui fianchi di ferro del leopardo inglese . Ad un tratto anche la nave si illumino` tutta , con un fracasso spaventevole . Pezzi grossi e pezzi di medio calibro sparavano all' impazzata contro la flottiglia , senza riuscire a disorganizzare le sue linee . Yanez e Mati avevano ripreso il fuoco . Lo yacht si era portato a cinquecento metri dall' uscita del canale e si trovava quasi di fronte all' incrociatore . Dopo qualche minuto vi fu un' altra sosta , poi tutte le armi da fuoco si unirono per rendere la lotta piu` sanguinosa . La flottiglia , che si batteva splendidamente , era gia` quasi sotto l' incrociatore e minacciava di prenderlo di assalto . Guai se tutti quegli equipaggi fossero riusciti a salire sui ponti ! La battaglia non ebbe che la durata di pochi minuti . Il leopardo , oppresso dal fuoco , sgangherato , con molti attrezzi caduti in coperta , aveva fatto macchina indietro , scomparendo abbastanza lestamente fra le ombre della notte , cio` che lasciava supporre che avesse avuto qualche guasto in macchina . Segui` un cupo rimbombo di artiglierie grosse e piccole , poi la flottiglia che non aveva ricevuto nessun ordine di abbordare l' incrociatore , fuorche` in caso disperato , si ripiego` abbastanza in buon ordine nel canale , con non poche attrezzature maltrattate . Ambong , il capo , sali` a bordo dello yacht , dove Yanez lo aspettava . Sono ai vostri ordini , signore . Dobbiamo dare la caccia alla nave ? No : mi preme troppo conservare intatta la mia flottiglia rispose il portoghese . E poi non voglio distruggere quando non c' e` necessita` . L' incrociatore e` scappato ? Se ne vada pure a Labuan a racconciarsi . E noi ? Rimarrete sempre all' a`ncora nella baia . E` probabile che fra pochi giorni io abbia bisogno di voi , nel qual caso ti mandero` Padar con ordini precisi che non dovrai discutere . Stette un momento silenzioso , accarezzando il grosso pezzo da caccia , poi chiese al capo della flottiglia : Tu , Ambong , conosci il Kabatuan ? L' abbiamo salito insieme , signore , per aiutare il rajah del lago . E` probabile che noi facciamo una puntata fino alla base dei Monti del Cristallo , avanti le cateratte . Di cio` parleremo . Ora ho bisogno di riposarmi un po' e di divertirmi col Sultano . A quei divertimenti rinuncerei subito , signor Yanez , disse Kammamuri . Troverete piu` pericoli che soddisfazioni . Eppure un po' di sosta ci vuole , per non scatenare contro di noi d' un colpo solo l' Inghilterra , l' Olanda ed il Sultano , quantunque Mompracem appartenga ormai a quest' ultimo . Ce la dara` ? Ce la prenderemo rispose il portoghese . Ambong , sciogli la flottiglia e ritorna ai tuoi ancoraggi . 13 . Un altro attentato Sbarazzata l' uscita del canale , lo yacht , che in quel brevissimo combattimento non aveva riportato quasi alcuna avari`a , si spinse risolutamente al largo per raggiungere al piu` presto la baia di Varauni . Delle gravi inquietudini avevano cominciato ad assalire Yanez , temendo un ritorno offensivo da parte degli olandesi di Pontianak , alleati forse colle cannoniere inglesi di Labuan e delle Tre Isole . Sul fondo tenebroso del cielo i tre fanali dell' incrociatore spiccavano vivamente , rispecchiandosi nelle acque tenebrose . Dei colpi di cannone sarebbero stati ancora possibili , ma Yanez ormai non aveva che una sola idea : rivedere il Sultano e sistemare i suoi affari , i quali erano purtroppo assai imbrogliati . Carico` le macchine e si slancio` innanzi , imboccando audacemente il canale della baia che era stato completamente sgombrato dai prahos della flottiglia . Non dispero che tutto vada bene mormoro` il portoghese . Tutto sta nel saper prendere il tempo , e per ora l' incrociatore non tornera` alla carica . I miei cannoni da caccia devono averlo maltrattato molto seriamente . E poi chi puo` inseguire il mio legno una volta uscito in mare e col timone sotto la mia mano ? Mi diano la caccia se hanno coraggio . Monto` sul ponte di comando dove lo aspettava Mati , sempre pronto a far ruggire i due pezzi da caccia , prese la ribolla , si orizzonto` sulla bussola e grido` : Macchina avanti ! La piccola nave a vapore descrisse degli zig zag ed usci` al largo coi suoi bravi fanali accesi per mostrare ai nemici che non aveva paura . Superato il frangente che si stendeva dinanzi al canale , la nave a vapore sfilo` sulla fronte degli ultimi prahos , che si ripiegavano verso Toga , in gruppo quasi serrato . L' incrociatore era sempre in vista , poiche` mostrava sempre i suoi fanali , ma si trovava ormai a piu` di dodici o quindici nodi dalla costa . Yanez , dopo d' aver rilevata esattamente l' uscita del canale , si slancio` risolutamente , piegando verso le coste occidentali del Borneo . Per il momento nessun pericolo poteva minacciarlo , poiche` le cannoniere si trovavano quasi immobilizzate dinanzi all' ultima uscita . Ad ogni modo Yanez , sempre prudente , prese subito le sue precauzioni chiamando in coperta tutta la guardia franca aumentata dagli uomini di Padar , il cui praho aveva gia` perfino troppi fucilieri , se non puntatori cannonieri . Via ! grido` Yanez . Andiamo a ritrovare quell' amabile Sultano dalla faccia color pan bigio e dagli occhi piu` falsi di quelli d' un gaviale . Le a`ncore erano salite fino alle grue di cappone e lo yacht si era messo in corsa velocissima , tutto avvolto da un gran fumo che non trovava abbastanza sfogo attraverso i camini . Sfioro` per la seconda volta i frangenti , avanzando con estrema precauzione , poi si getto` impetuosamente al largo , balzando sulle onde del mar della Malesia . Aveva percorsi appena sei o sette nodi , quando un lampo baleno` sotto il fanale dell' incrociatore , seguito dal ben noto sibilo rauco d' un grosso proiettile . L' incrociatore , quantunque fosse assai lontano , si provava ancora a sparare con un successo assolutamente negativo . La palla attraverso` lo yacht senza nemmeno intaccare l' alberatura e si tuffo` in mare , sollevando un alto fiotto . Che debba pentirmi di aver impedito alle tigri di Mompracem di abbordarlo ? si chiese Yanez . Ba' , deve avere le macchine guaste e per inseguire il mio legno ci vuole ben altro ! Con un rapido colpo d' occhio abbraccio` la situazione . I prahos si allontanavano sempre , svanendo fra le tenebre , per raccogliersi nella baia di Toga ; solo l' incrociatore si ostinava , quantunque battuto , a tenere ancora il campo , tenendosi bensi` sempre fra i duemila e i duemila cinquecento metri e fumando sempre debolmente . Yanez , che conosceva ormai la costa dell' isola , avendola rilevata esattamente sulla carta , lancio` risolutamente il suo yacht verso il sud sfiorando con pazza temerita` i frangenti ed i banchi . Era vero che Kammamuri e Mati sondavano senza tregua , dando esattamente la profondita` dell' acqua . Con poche volate passo` al di fuori dell' isola , tuffandosi e mantenendosi nella risacca , per non farsi troppo scorgere dall' incrociatore , poi , raggiunta quasi la bocca meridionale dove si trovavano le cannoniere , viro` prudentemente al largo . Le piccole navi peraltro non avevano lasciato i loro ancoraggi , tanto piu` che due erano state gettate alla costa per impedire che affondassero . Ormai sono pulci ! mormoro` Yanez . Sara` bravo chi mi fermera` . La costa , sempre irta di frangenti pericolosissimi e di scogliere , si delineava abbastanza nettamente benche` cominciassero le tenebre ad alzarsi . Lo yacht , dopo d' aver fatto una rapida puntata verso l' uscita del canale , piego` risolutamente in direzione di Varauni , porto che contava di raggiungere dopo il mezzodi` . Ebbene , signor Yanez , disse Kammamuri , avvicinandosi al portoghese , il quale osservava distrattamente una coppia di delfini , che fuggiva dinanzi alla rapida nave , lasciandosi indietro una scia fosforescente non potete lamentarvi di questa nottata . Finche` mi trovo sul mare poco temo , perche` ho sempre la speranza di scappare da una parte o dall' altra . E` la terra che comincia a farmi impressione e vorrei che Sandokan e Tremal Naik fossero gia` qui . Che cosa temete ora ? Quella barca olandese misteriosamente sparita non tardera` a produrre un certo effetto a Pontianak e quei pacifici coloni sono capaci di reclamare la mia testa anche non avendo nessuna prova contro di me . Siete pur sempre un console della grande Inghilterra disse Kammamuri . Un ambasciatore assai male piantato , poiche` io credo che anche il Sultano abbia su di me dei gravi dubbi . Imbarchiamolo e portiamolo via . La` , la` , non correte troppo , focoso indiano ; la diplomazia non deve mai essere stata il tuo forte ; e poi il colpo decisivo lo serbero` in ultimo , quando si trattera` di costringerlo a restituire l' isola alle vecchie tigri di Mompracem . Ed ora che cosa andiamo a fare a Varauni ? Andiamo in campagna rispose Yanez . Pare che il Sultano non abbia rifiutato una grande battuta fra le boscaglie dei Monti del Cristallo . Ci spingeremo avanti piu` che ci sara` possibile , in modo da incontrare le avanguardie di Sandokan . D' altronde un po' di riposo fara` bene a tutti . Fa' portare in coperta il the` e delle sigarette , spiega la bandiera inglese sul picco e lasciamo per ora che le cose seguano il loro corso . Il portoghese sorseggio` senza affrettarsi la profumata bevanda , accese la sigaretta e si mise a passeggiare fra l' albero di trinchetto e quello maestro , respirando di quando in quando a pieni polmoni la fresca brezza del mattino . Pina era ormai lontana , ma la costa continuava a delinearsi sempre piu` rocciosa . Il mare , tormentato dagli alti e dai bassi fondi , si scagliava con tale impeto da gettare perfino in secco qualche mostruoso pescecane . Come Yanez aveva previsto , non fu che verso le due del pomeriggio che lo yacht fece la sua entrata nella baia , immediatamente salutato da alcuni colpi di cannone . L' eco dell' ultima detonazione non era ancora cessato , quando la solita barca rossa si stacco` dalla spiaggia . Doveva condurre qualche individuo importante , poiche` un grande ombrello di seta verde occupava quasi tutta la poppa . Per Giove ! esclamo` Yanez , inarcandole sopracciglia . Il Sultano ! Questa visita non mi portera` delle buone nuove di certo . Ma se vuole , venga pure a prendere il caffe` con me . Chiacchiereremo di molte cose interessanti . Fu passato al cuoco l' ordine di preparare il moka , poi Yanez , dopo aver fatto schierare tutte le sue forze sul ponte per impressionare il tirannello orientale , mosse verso la scala . Non si era ingannato . Era proprio il Sultano che per la seconda volta si degnava di visitare lo yacht , sempre accompagnato dai suoi ministri piu` o meno abbrutiti dai liquori e dalle orgie , che regnavano eterne nello splendido palazzo dalle meravigliose verande e dalle gallerie di purissimo stile arabo . Sua Altezza sali` lestamente a bordo , alzando i lembi della sua sottana di seta bianca attraversata alla cintura da un nastro di seta verde , e mosse col volto ilare incontro a Yanez , dicendogli : Vi aspettavo da molti giorni , milord , ed ero un po' inquieto per la vostra sorte . Sapete bene che i nostri mari non sono sempre sicuri . La nave e` salda e bene armata , Altezza , e non ho l' abitudine di volgere le spalle al nemico . Vi vedo in forze ! E` vero , Altezza . La mia nave aveva bisogno di altri venti uomini di quarto , per non sfinire quelli che avevo e sono andato ad arruolarli . E dove ? A Pontianak e col consenso del governatore olandese . Com' e` finita dunque la vostra faccenda ? Come doveva finire rispose il portoghese . Le mie credenziali sono state riconosciute esattissime e nessuno ha sollevato alcuna obiezione , poiche` tutti sanno che la grande Inghilterra sta sempre pronta in difesa dei suoi sudditi . Eppure , milord ... Spiegatevi , Altezza , mentre prendiamo il caffe` insieme . Non piu` tardi di ieri sera e` giunta in porto un' altra cannoniera olandese a chiedere conto di cio` che poteva essere accaduto ad una certa scialuppa che voi gia` conoscete . E che cosa avete risposto ? chiese il portoghese , mentre Kammamuri e Mati servivano il caffe` in tazze d' argento cesellato . Che io non posso avere gli sguardi cosi` lunghi da sapere quello che e` successo in mare , fuori dalla mia baia . E l' olandese ? Ha alzato le spalle , mi ha bevuto un paio di bottiglie di harak , poi se n' e` andato non so da qual parte . Vi ha fatto delle minacce ? Velatamente si` . Ah ! esclamo` il portoghese . Ignorava dunque che qui vi era uno yacht inglese ? Lo sapeva e anzi lo cercava . Per darmi battaglia forse ? Nelle mie acque non lo permettero` mai . Voi siete sotto la protezione della bandiera del Sultano di Varauni . Altezza , qui cominciano a seccarvi . Volete che riprendiamo il nostro vecchio progetto di andarcene in campagna per qualche tempo ? Durante la nostra assenza tutti si calmeranno a riavrete la pace e la tranquillita` . Nessuna notizia dalle frontiere ? Si dice che delle bande di selvaggi percorrano le cime dei Monti del Cristallo , distruggendo tutte le kotte che incontrano sul loro cammino . Andiamo a cercarli disse Yanez . Noi abbiamo forze sufficienti per fronteggiare qualunque pericolo . Accettate ? Il Sultano stette un momento pensieroso , poi disse bruscamente : Domani mattina vi aspetto al mio palazzo . Faremo delle grosse battute . Una volta ero un bravo cacciatore , ma poi la vita dell' harem mi ha istupidito . Grazie , milord , respirero` con piacere l' aria purissima di quelle foreste che godono fama di essere le piu` salubri del Borneo . Vuoto` la sua tazza e ridiscese nella sua barca , mentre Yanez si stropicciava allegramente le mani . Prima di domani mattina bisogna che io veda il cinese , mormoro` . E` necessario tenere radunate tutte le nostre forze per il grande colpo finale . Compiuta la nostra congiunzione con Sandokan e con Tremal Naik , ci rovesceremo attraverso il Sultanato e guai a chi tentera` chiuderci il passo ! Apriamo gli occhi e soprattutto gli orecchi , poiche` in queste corti orientali il tradimento regna almeno trecento giorni dell' anno . Fece armare la baleniera con otto uomini e si diresse verso il quartiere cinese , premendogli di vedere prima Kien Koa , il quale poteva al momento buono scatenare cinquecento uomini contro la capitale e terrorizzarla di colpo . Per evitare la curiosita` degli oziosi che stazionavano in gran numero sulle calate , masticando noci d' areca e di betel , di tutto parlando fuorche` del magnifico Sultano , la baleniera fece un largo giro ed approdo` alla estremita` meridionale del kampong dei figli del Celeste Impero , fra un caos di giunche ammassate strettamente le une addosso alle altre . Yanez sbarco` con Kammamuri e due uomini di scorta , temendo sempre le furie di John Foster , e si caccio` in mezzo a quelle vie tortuose e fangose , che nessuna mano umana aveva mai riparato , forse fino dalla fondazione di Varauni . A destra ed a sinistra si aprivano delle oscure botteghe , che parevano tane , dove i mercanti cinesi , con un paio d' occhiali di dimensioni esagerate , stavano impassibili , assisi su un pezzo di stuoia , in attesa che l' avventore cadesse da se` nella trappola e si lasciasse pelare per bene . Yanez ed i suoi uomini non ebbero nessuna difficolta` a raggiungere la taverna del cinese , essendo in quel momento le vie molto spopolate . Kien Koa era alla testa dei suoi guatteri , con un grembiule di seta cruda dinanzi e con due coltellacci , chiusi in guaine di cuoio giallo alla cintura . Vedendo il portoghese , licenzio` bruscamente la sua orda , affidandola al capo cuoco e condusse gli amici in una stanzetta deserta . Vi aspettavo con impazienza , milord disse il cinese . Delle gravi notizie corrono attraverso il Sultanato . Di gia` ? chiese Yanez . Come ? Voi sapete qualche cosa ? E perche` no ? Si dice che i dayachi siano in armi e che si preparino a forzare le frontiere del Sultanato . Pare che abbiano gia` espugnato parecchie kotte . Meglio ! disse Yanez . Lasciali fare . Li conoscete ? Ho delle relazioni d' amicizia fra quei dayachi e mi avvertono di quello che succede . Yanez mentiva , ma ormai era certo che Sandokan con Tremal Naik e le tribu` del lago stavano scendendo i Monti del Cristallo per strappare al Sultano la retrocessione di Mompracem , e ne sapeva piu` del bisogno . E voi , milord ? chiese il cinese . Vado incontro ai ribelli , insieme col Sultano . Al Sultano , avete detto ? Per il momento siamo buonissimi amici e non abbiamo che un solo pensiero : quello di annoiarci il meno possibile a Varauni . Sono pronti i tuoi uomini ? Non domandano che un capo e delle armi da fuoco . Avranno l' uno e le altre rispose il portoghese . Sul mio yacht ho armi da fuoco in abbondanza e posso regalarti qualche lila` . Che andra` bene contro i rajaputi disse il cinese . Se non vi fosse qualche guardia , a quest' ora il Sultano sarebbe stato spazzato via non so quante volte , poiche` tutti siamo stanchi di tirannie . Avete altro da dirmi , milord ? Per ora , no : tieni sempre sotto mano i tuoi uomini e al momento opportuno mi vedranno comparire alla loro testa . Addio , amico , io vado in campagna col Sultano per qualche tempo . Se avremo delle notizie importanti , ti mandero` un corriere . Yanez si alzo` , ma proprio in quel momento vide affacciarsi ancora uno degli ultimi naufraghi . Era un pezzo d' uomo di forme perfino troppo erculee , pesante come un ippopotamo , una di quelle persone che in America si vantano di essere meta` cavalli e meta` coccodrilli . Permettete ? chiese spingendo violentemente l' uscio . Che cosa volete , voi ? chiese Yanez balzando in piedi . Ah , ah esclamo` il naufrago . Il pirata ! ... Lo sapevo che una volta o l' altra vi avrei trovato qui e che avrei avuta cosi` l' occasione di vendicare il mio capitano . E che cosa vorreste ? chiese Yanez , scattando . Avrei potuto attendervi una notte oscura sull' angolo di qualche viuzza e piantarvi fra le spalle il mio coltello , che ha sterminato un bel numero di pelli rosse del grande ovest . Ah ! ... Siete californiano disse Yanez un po' ironico . Razza brutale e violenta , che peraltro conserva ancora , non si sa in qual modo , una certa lealta` . Che cosa volete dunque ? Vendicare il mio capitano , possibilmente rispose il californiano mettendo le mani sui fianchi con un gesto provocante e levando dalla cintura una rivoltella . Volete parlare a colpi di fuoco ? esclamo` il portoghese . Vi avverto che non saro` da meno di voi . Ah , ba' ... Un californiano ! esclamo` l' americano , fingendo di puntare la rivoltella . Volete una prova ? Yanez levo` una delle sue famose pistole e , puntandola contro l' insolente che continuava a minacciare , gli disse : Guardate se io non potrei ammazzarvi costi` ! Avete detto ? Che sono pronto ad uccidervi ! urlo` Yanez . Io non sono il capitano . Ehi , amico , non vi scaldate troppo ! gli disse Yanez . Se gli uomini del gran nord ovest americano sparano benissimo , vi sono qui delle persone che potrebbero dare loro dei punti . Mentite ! A me del mentitore ? Una simile offesa non si tollera in America signor mio . Che il diavolo porti all' inferno tutto il grande nord ovest ed una buona parte dei banditi che lo popolano . Voi offendete l' America intera , signor mio . Mi pare peraltro che abbiamo ciarlato anche troppo e penso che fra me e voi si potrebbe finirla subito . Eccovi servito disse Yanez , armando rapidamente una delle sue pistole e puntandola verso il tavolo , occupato dal californiano . Fate questo colpo se siete capace ! La candela che illuminava la tavola , presso cui il californiano si trovava , si spense d' un tratto . Yanez con un colpo meraviglioso ne aveva portato via il lucignolo . Aho ! esclamo` il californiano . Bisogna che vi uccida ! E` un quarto d' ora che lo dite , signor grande uomo del nord ovest americano . Bill , il Buffalo , manterra` la sua parola . Avrei potuto aspettarvi sull' angolo di qualche strada e fulminarvi con un po' di piombo . Ringraziate Iddio che io non ho fretta . Che cosa vorreste dire ? chiese Yanez , il quale teneva sempre impugnate le pistole ancora cariche . Che se voi non mangerete fino all' ultimo questi granchiolini di terra che sono sul tavolo e che voi avete cosparso di cera , io non vi lascero` uscir vivo di qui , signor mio . Non conoscete gli americani ! Forse piu` di quello che credete . Allora urlo` il californiano sedetevi di fronte a me e cominciate a cenare . Se la frittura sara` pessima non sara` colpa mia . La` signor mio o mi scateno ! ... Ho degli uomini qui che saranno sempre pronti ad incatenarvi , disse Yanez , facendo un gesto ai malesi . Kammamuri per primo era balzato avanti , puntando sull' insolente californiano la sua grossa carabina da mare . Good God ! esclamo` lo yankee mi si vuole assassinare ! Se avessi voluto mandarvi all' altro mondo , a quest' ora vi trovereste gia` in poco allegra compagnia . Avete veduto come io tiro ! L' americano era rimasto esitante , ma sempre brandendo la sua rivoltella . Tutte quelle armi da fuoco puntate contro di lui dovevano aver calmato i suoi bollori . Mangiate ! ruggi` finalmente , facendo un gesto di minaccia . Granchiolini conditi con della cera ! Voglio vedervi fare delle brutte smorfie , signor mio . Non aveva fatto attenzione ad un' ombra umana che gli scivolava dietro le spalle e che impugnava uno di quei terribili kriss serpeggianti usati al Borneo . Ad un tratto il californiano stramazzo` a terra , mandando una orribile imprecazione . Il cinese aveva fatto il suo colpo ed aveva piantato ben dentro l' arma fra le due spalle del Buffalo , troncandogli netto la spina dorsale . Andate , milord , disse il figlio del Celeste Impero . Pensero` io a far scomparire quest' uomo . A Varauni vi sono parecchi canali ; e con una simile coltellata non si tira molto innanzi . Che ci aspettino fuori i compagni di quest' uomo ? chiese Yanez . Il cinese stava per rispondere , quando un baccano assordante si fece udire dinanzi alla taverna . Decisamente i naufraghi avevano preso di mira quel luogo , colla speranza di sorprendervi il portoghese . Non uscite , milord , disse il cinese . Potete andarvene egualmente facendo un salto di soli due metri . Dove finiremo ? Nel mio giardino , milord . E` recinto ? Tutto ed anche guardato da uomini armati . Comincio ad essere assai seccato di quegli inglesi che vengono a importunare i miei avventori . E quest' americano ? Ci pensero` io a farlo seppellire nel giardino . Lo cerchino , dopo , i suoi compagni . Il baccano aumentava . Pareva che degli uomini questionassero coi guatteri e cercassero di forzare le porte delle varie salette , a giudicare dai calci che tempestavano . Fuggite , milord , disse il cinese , aprendo la finestra , la quale dava su di un ampio e pittoresco giardino , coltivato quasi tutto a magnolie e lilla . Yanez esitava : non voleva fuggire sempre dinanzi a quegli insolenti che lo provocavano continuamente in attesa della buona occasione di fargli la pelle . Andiamo disse Kammamuri . Non vale la pena d' impegnare qui una battaglia che attirerebbe sul luogo tutti gli abitanti del quartiere cinese e fors' anche i rajaputi . E` vero rispose il portoghese . Ci siamo compromessi fin troppo e non ci conviene spingere oltre le cose . Orsu` , andiamo in campagna a fare strage di tigri , di rinoceronti e di elefanti , in compagnia di quell' imbecille di Sultano . Poi vedremo che cosa succedera` . Scavalco` il davanzale della finestra , si lascio` cadere nel giardino , seguito dai suoi uomini , e scomparve fra i lilla . 14 . Le grandi cacce del Sultano Tutta la popolazione di Varauni era sottosopra ed accorreva verso i magnifici giardini del Sultano , dove si erano radunati battitori , fucilieri e non poche bajadere per divertire il potente signore durante gli ozi serali . Venti carri , tirati da zebu` , forniti tutti di cupoletta dorata , erano stati messi a disposizione dei cacciatori ma con nessun piacere del portoghese che amava la vera caccia emozionante e non quella sfarzosa accompagnata da grande baccano . Il Sultano si era affrettato a concedere un posto nel suo rotabile al suo ambasciatore , di cui pareva non potesse ormai far senza . Milord , gli disse faremo una gita trionfale attraverso i Monti del Cristallo e torneremo qui carichi d' animali . Voi , Altezza , conducete troppa gente disse Yanez . Le bestie scapperanno dinanzi a noi e non si lasceranno cogliere per far piacere ai nostri begli occhi . Voi , milord , non avete mai assistito alle nostre cacce . Qui si usa fare tutto in grande . Preferirei farle diversamente concluse il portoghese . Il corteggio , fiancheggiato da una compagnia di splendidi rajaputi alti e forti e che sembravano statue di bronzo , lascio` finalmente il palazzo fra le acclamazioni della popolazione ed i grugniti minacciosi di alcuni gruppi di cinesi , gli eterni nemici dell' elemento malese in tutta l' Indo Cina . Lasciate le bassure paludose , coperte da una splendida vegetazione , il corteggio continuo` a risalire verso levante fra un continuo schioppetti`o , poiche` i rajaputi , che battevano i lati insieme agli scikari , non cessavano di far fuoco sui piccoli uccelli che si mostravano e che dovevano essere l' avanguardia degli elefanti e di altri grossi animali . Verso il tramonto , sul margine d' una foresta furono rizzate delle bellissime tende di nankino fiorito , ed i cacciatori si accamparono , mentre le bajadere , per non lasciar annoiare il loro signore , intrecciavano danze in mezzo ai giganteschi falo` di giunta wan . Il cuoco aveva gia` preparati i cinquanta o sessanta uccelletti , caduti sotto il piombo dei maldestri tiratori . Il Sultano pareva trionfante per quella cacciagione , come se , invece di poveri volatili , fossero delle tigri , delle pantere nere , dei rinoceronti e degli elefanti . Milord , disse a Yanez , che pranzava sotto la tenda regale , se continueremo di questo passo noi torneremo a Varauni piu` grassi dei mandarini cinesi e senza spendere un fiorino . Tutta questa gente vivra` di caccia , se vorra` mangiare . Dei miei uomini sono sicuro rispose Yanez . Sono tutti famosi cacciatori che hanno affrontata piu` volte perfino la tigre indiana . E` il vostro modo di cacciare , Altezza , che mi garba poco . Non siamo ancora giunti sui grandi territori di caccia riservati a me . Sappiate intanto che i miei battitori preparano una gigantesca caccia agli elefanti selvatici . E` la caccia di notte a pie` fermo , occhi contro occhi , che io apprezzo rispose Yanez . Fatemi scovare una pantera , nera o macchiata non importa , o qualche tigre , ed io vi insegnero` come si caccia nell' India inglese . Ho udito infatti parlare molto di queste strepitose cacce e non mi spiacerebbe provare quelle grandi emozioni . Allora , Altezza , dopo cena voi verrete con me con una piccola scorta di cacciatori , due dei miei e due dei vostri . Lasciate pure in pace le bajadere , che non servirebbero ad altro che a fornire carne fresca ed appetitosa ai carnivori della foresta . Volete ? Non correremo alcun pericolo , ve l' assicuro , e poi voi sapete che quando io faccio fuoco colpisco sempre . Lo so , lo so , milord , rispose il Sultano tuttavia e` bene pensarvi sopra due volte , poiche` le nostre foreste , oltre che un gran numero di carnivori , celano delle scimmie di dimensioni gigantesche . I maias . Si` , milord . E dovremo noi spaventarci per delle scimmie ? L' attrattiva e` troppo bella per rifiutarsi , milord . Poche volte io ho veduto cacciare all' agguato . Allora vi mostrero` io come si caccia . Il Sultano batte` diversi colpi su una lastra di bronzo , facendo accorrere precipitosamente il capo dei battitori . Nulla in vista ? gli chiese . Si` , Altezza : prima del tramonto e` stata scovata una coppia di pantere nere . Sai dove hanno il loro covo ? Si` , Altezza . Allora ci condurrai la` : questa notte voglio dedicarla interamente alla caccia e non agli affari di Stato . Terminarono alla lesta la cena , poi , mentre le bajadere continuavano ad intrecciare danze per divertire i cortigiani ed i ministri , lasciarono quasi di nascosto l' accampamento . Il piccolo drappello era formato dal capo degli scikari , da Yanez , dal Sultano , da quattro cacciatori , fra i quali Kammamuri , e dalla bella olandese . A trecento metri dall' accampamento , la grande foresta cominciava , sinistra e tenebrosa . Fra le grandi piante che proiettavano un' ombra fittissima , si udivano mille vaghi rumori , che parevano prodotti da carnivori e non gia` da babirussa inoffensivi o da semplici cervi . Di quando in quando un urlo acuto , terribile , si propagava sotto le arcate di verzura facendo sussultare perfino Yanez , il quale non era davvero alle prime cacce , e raggrinzare il cuore del Sultano che non era mai stato in vita sua altro che un poltrone . Il capo degli scikari aveva a poco a poco rallentato il passo , cercando fra le macchie oscure una pista che lui solo poteva trovare . Ci avviciniamo disse Yanez a Kammamuri , che gli camminava a fianco . La prudenza di quest' uomo m' indica che qui esiste realmente un pericolo . E rivolto alla olandese soggiunse : Signora , non vi staccate da me . Sono abituata a cacciare , milord rispose Lucy con un adorabile sorriso . Mio fratello era francese e mi ha insegnato per tempo ad affrontare le belve delle grandi foreste . Ma non vi fidate troppo della vostra piccola carabina . Il capo degli scikari in quel momento si era fermato , poi era tornato rapidamente verso il Sultano , il quale faceva degli sforzi straordinari per non mostrare la sua paura . Altezza , disse ci siamo . Le pantere ? chiese il monarca , battendo i denti . Non devono essere lontane piu` d' un colpo di fucile , Altezza . Saranno poi davvero due ? Voi sapete che quando noi battitori rileviamo una pista , non c' inganniamo mai . Il Sultano guardo` Yanez , il quale stava caricando tranquillamente una splendida carabina a due colpi , di forte calibro , adatta per le grosse cacce . Che cosa pensate voi , milord ? chiese . Che all' accampamento riderebbero alle nostre spalle se tornassimo a mani vuote . Per mio conto non lascero` la foresta , senza avere sparato alcuni colpi di fucile . Sentiamo riprese , guardando il capo degli scikari come hai rilevata la pista ? Da un babirussa mezzo divorato scoperto presso una folta macchia . Le pantere devono avere la` dentro il loro covo : sono certo di non ingannarmi . Ecco una bella partita di caccia a pie` fermo , Altezza . Basta saper calmare i nervi e non perdere di vista gli avversari nemmeno un istante . Andiamo , Altezza ? Andiamo pure rispose il Sultano dopo una breve esitazione . Ad un suo cenno il capo degli scikari si era rimesso in cammino , inoltrandosi con precauzione sotto le fitte e tenebrose arcate di verzura . Di quando in quando si arrestava per ascoltare o per trovare la pista , poi riprendeva la marcia cogli occhi ben aperti e gli orecchi in ascolto . Cercava di raccogliere qualche lieve rumore che gl' indicasse dove realmente si nascondevano le due pericolose belve . Yanez lo seguiva passo a passo , col dito sul grilletto della carabina , volendo mostrare al Sultano come si fanno le vere cacce . Kammamuri gli stava a fianco , coprendo la bella olandese , la quale si avanzava intrepidamente attraverso la tenebrosa foresta , senza chiedere aiuto a chicchessia . Per la seconda volta il capo degli scikari torno` indietro , dimostrando una viva agitazione . Dunque ? chiese Yanez . Stanno dinanzi a noi . Due ? Si` , si` , due . Altezza , disse il portoghese , volgendosi verso il Sultano prendete le vostre precauzioni . Le pantere , nere o macchiate , hanno lo slancio lungo e piombano facilmente e di sorpresa sul cacciatore . Che cosa devo fare ? chiese il monarca , la cui voce tremava sempre . Non allontanarvi da me e far fuoco a colpo sicuro . Gli e` che non sono mai stato un forte tiratore . Ci siamo noi , Altezza , e se le due pantere vorranno passare , avranno da fare i conti con noi . Mise la carabina in posizione di sparare e s' avanzo` verso una macchia gigantesca e tenebrosa che il capo degli scikari gli indicava . Gli altri lo seguivano in gruppo serrato , per essere piu` pronti ad aiutarsi in caso di pericolo . Dentro la macchia qualche cosa doveva avvenire , poiche` si udivano ad intervalli oscillare dei rami e crepitare le foglie secche . Adagio , signor Yanez , disse Kammamuri . Noi non sappiamo ancora se le pantere sono imboscate sopra o sotto la macchia . I loro occhi fosforescenti non tarderanno a tradirle rispose il portoghese . Si era fermato a cinquanta passi dalla macchia ed aveva raccolto un grosso sasso . Vediamo se s' inquietano mormoro` . Di solito quelle belve non temono l' uomo ed attaccano risolutamente . Altezza , amici , signora , attenzione ! Prese la pietra e la getto` a tutta forza in mezzo alla macchia . Dapprima non si udi` nessun rumore , poi segui` un grido breve , rauco , gutturale , poco forte . Sono proprio la` disse Yanez , e soggiunse : Circondiamo la macchia . Poggia a destra , Kammamuri , colla signora e due cacciatori ; e voi , Altezza , raccogliete tutto il vostro coraggio e venite a guardare in faccia le belle bestie che popolano le vostre foreste . Siete pronti ? Si` , rispose per tutti Kammamuri . Avanti adunque : io spingero` risolutamente l' attacco . I due piccoli drappelli si erano messi in marcia , avanzandosi con grandi precauzioni . D' improvviso un' ombra nera scatto` dal mezzo d' un cespuglio e ando` a cadere quasi alle spalle della bella olandese . Kammamuri , che non aveva perduto il suo sangue freddo , si volto` e fece rapidamente fuoco . La belva si contorse un momento , poi si allontano` scattando . Ma non aveva piu` lo slancio primiero , percio` si poteva dedurre che fosse rimasta ferita . Inseguiamola ! disse Yanez , slanciandosi . Fate fuoco prima che scomparisca fra le macchie . Tutti si erano messi a correre , sparando a casaccio , poiche` la pantera si guardava bene dal mostrarsi e continuava a sgattaiolare , quantunque ferita , fra i cespugli . Si erano avanzati d' una cinquantina di passi , continuando a sparare , quando si udi` echeggiare un grido di donna . Yanez aveva avuto appena il tempo di vedere la bella olandese fra le braccia di quei formidabili urangs utangs o maias od anche meias , che popolano le piu` folte foreste del Borneo e che formano il terrore di tutti , essendo dotati d' una forza piu` che gigantesca . A me ! ... A me ! ... gridava la bella olandese . Il quadrumane , che l' aveva sorpresa fra i rami di un' arenga saccarifera , gia` scappava con la preda a tutte gambe , tentando di raggiungere la grande foresta dove doveva avere il suo rifugio . Yanez aveva ancora una canna carica , ma non ebbe il coraggio di spararla , perche` poteva colpire , insieme coll' urang utang , la giovane donna . Anche gli altri di erano ben guardati dal far fuoco , sicche` l' enorme quadrumane pote` in pochi salti raggiungere un gruppo di giganteschi alberi e scomparire con rapidita` straordinaria fra il fogliame . Cento fiorini a chi la salva ! grido` il Sultano . Ci voleva ben altro che promettere dei premi ! ... Era necessario agire rapidamente , prima che l' urang utang si allontanasse troppo e si rifugiasse nel suo nascondiglio . Badate alla pantere , voi , disse Yanez . A me , Kammamuri ! I due uomini si erano slanciati verso la grossa macchia d' alberi , in mezzo ai quali doveva nascondersi il terribile urang utang , mentre rimbombavano alcuni spari . Lasciali fare grido` Yanez all' indiano . Non e` affare nostro ; essi se la sbrighino come meglio possono . Con una volata avevano raggiunta la macchia e la` si erano fermati dinanzi ad una vera muraglia di verzura , che pareva impenetrabile . Bisogna marciare sulle radici disse il portoghese . Aiutati coi gomuti e coi rotangs . Altri due spari erano in quel momento echeggiati verso la radura che avevano lasciata . Le pantere si alleavano al quadrumane per dare addosso ai disturbatori delle grandi foreste . Se la cavino come possono ripete` Yanez . Mi preme piu` la signora Lucy che quella mummia di Sultano . E dove si sara` cacciato questo maias ? E` quello che anch' io mi domando disse Kammamuri . Che l' abbia strangolata ? No , no ; la ritroveremo ancora viva , se riusciremo a scoprire il nascondiglio . Cio` che non sara` facile , mi pare , fra tutti questi rami e questi ammassi di verzura che si accavallano cosi` fitti , sebbene quei bestioni siano molto grossi . Si` , molto , ma ... taci ... In mezzo alla foltissima macchia si udi` come un sordo grugnito , che termino` con un certo rumore , che parve una scarica di pugni nell' ampio petto dell' urang . Siamo piu` vicini di quello che credevamo rispose Yanez , il quale si era bruscamente fermato alzando il fucile . Il rapitore di donne non e` lontano . M' impressiona il silenzio della signora . Sara` certamente svenuta . Tese gli orecchi , si alzo` sulle radici , tentando di raggiungere il gruppo centrale della macchia , poi riprese le mosse , sempre seguito dal fedele Kammamuri . In lontananza non si udivano piu` rimbombare colpi di fucile . Erano scappate le pantere , o invece gli uomini avevano preso prudentemente il largo ? Era forse piu` probabile la seconda ipotesi , essendo le pantere tali animali da spaventare l' uomo piu` coraggioso , quando si sono slanciate . Yanez e Kammamuri intanto continuavano ad inoltrarsi nella grande macchia , badando a non far rumore , poiche` gli urangs hanno un udito finissimo . Avevano percorsi cinquanta o sessanta metri , passando sopra le radici , quando il portoghese si arresto` di colpo raccogliendo di su un cespuglio un pezzo di gonnella . La veste della signora Lucy ! disse con voce commossa . Ah , povera donna ! ... Che siamo vicini al nido ? chiese l' indiano . Non deve essere lontano : ascolta bene . Odi nulla tu ? Si direbbe che sulla cima della macchia passi come una corrente d' aria rispose Kammamuri . Sono gli urangs che russano . Gli urangs avete detto ? Certo ! Sono due ? Si` , il maschio e la femmina . Il maschio si forma una vera famiglia ed ama la sua pelosa meta` . L' impresa sara` dura . Siamo bene armati , Kammamuri e bravissimi cacciatori . Quando spariamo un colpo , sappiamo sempre dove va a colpire la palla . In quell' istante cadde dall' alto un proiettile , il quale traforo` la macchia con un fragore minaccioso . Che cosa e` caduto ? chiese Kammamuri sotto voce . Potrebbe essere un durion che` ci troviamo in questo momento appunto sotto uno di quegli altissimi alberi . Quando le frutta sono mature , si staccano da se` e costituiscono un vero pericolo per coloro che s' inoltrano nelle foreste . Ma puo` darsi anche che sia stato l' urang a mandarci questo poco gentile messaggio , che se ci avesse presi sul cranio non ci avrebbe lasciato nemmeno un lembo di pelle . In quel momento un grido che rassomigliava al vagi`to d' un bambino , echeggio` al disopra della folta macchia . I due cacciatori si erano novamente arrestati scrutando il fitto fogliame . Lassu` sussurro` ad un tratto Yanez . Lo vedi lassu` ? Che cosa ? Il nido degli urangs . Vedo infatti sulla cima di un grande albero una massa enorme che potrebbe essere benissimo un nido . Non far rumore . Se gli urangs si svegliano , sono capaci di far passare un brutto quarto d' ora alla signora Lucy . Sali su quel gruppo di rotangs tu , mentre io cerchero` egualmente di pervenire fin lassu` . Sangue freddo e grande calma , perche` l' affare non sara` facile a sbrigarsi . Per la seconda volta , al di sopra della tenebrosa macchia , si udi` il vagi`to . Un piccolo urang si lagnava . Su disse Yanez . Si erano gia` aggrappati ai rotangs , quando un altro proiettile attraverso` , fischiando , la macchia , facendovi un vero squarcio . Un momento dopo ne giungeva un terzo che per poco non accoppava il portoghese , quantunque avesse avuto la precauzione di tenersi al riparo contro il tronco di un sagu . E` un bombardamento in piena regola ! mormoro` Yanez , evitandone un terzo . Che cosa si fa qui ? Si guardo` intorno . Kammamuri continuava a salire per suo conto , seguendo il gran fascio di rotangs , che pendeva dal grand' albero su cui si trovava il gigantesco nido degli urangs . Avanzava cauto , servendosi piu` dei piedi che delle mani , per essere piu` pronto ad imbracciare il fucile . E` gia` a buon punto , mormoro` il portoghese . Cerchiamo di raggiungerlo . La grandine di proiettili era cessata , forse perche` il durion era stato rapidamente spogliato delle sue pericolosissime frutta . Era il momento opportuno per avanzare . Yanez si getto` ad armacollo la carabina , si aggrappo` al suo fascio di rotangs e comincio` a salire prestando attento orecchio ai rumori che provenivano di sopra la macchia . Ad un tratto un urlo acuto , che parve il ruggito di un leone , squarcio` l' aria , seguito da un tamburellare sonoro prodotto da gran colpi di pugno in mezzo al petto . Yanez si era fermato sulla biforcazione d' un ramo , puntando la carabina per proteggere l' indiano , il quale continuava la sua salita con un coraggio assolutamente straordinario . Una massa enorme , una specie di piattaforma formata da grossi rami incrociati e legati da rotangs , si ergeva a pochi metri sopra la testa dell' indiano . Era il nido degli urangs . Trascorsero alcuni istanti d' attesa angosciosa per Yanez , il quale mirava sempre il nido , deciso a dare battaglia a tutti i suoi abitanti , poi un altro ruggito rimbombo` accompagnato da un furioso scricchioli`o di rami . Gli urangs dovevano essersi accorti che si stava per tentare l' assalto al loro nido e si preparavano alla difesa , una difesa certamente spaventosa , poiche` quei quadrumani sono alti quasi come un uomo , con certe braccia che sembrano tronchi d' albero , tutti irti di gruppi di muscoli . Sono , dopo i gorilla , le scimmie piu` formidabili che si trovino sulla superficie del globo e non hanno alcun timore ad affrontare l' uomo , anche armato di fucile , quando la rabbia frenetica li prende . Yanez , vedendo che non cadevano piu` dall' alto dei durion , aveva ricominciato a salire , non volendo lasciare solo Kammamuri nel momento dell' attacco . Un' ombra era comparsa sul margine del nido , una forma quasi umana , la quale squassava furiosamente i rami dell' albero , mandando di quando in quando dei ruggiti . Cerchiamo di gettarlo giu` mormoro` Yanez . Sara` sempre uno di meno . Diede un ultimo sguardo all' indiano il quale non cessava di salire , poi si fermo` alla biforcazione di un altro ramo e punto` la carabina . Un lampo squarcio` le tenebre , seguito da una fragorosa detonazione e da un fracassi`o che pareva prodotto dallo spezzarsi di parecchi rami . L' urang che si trovava sull' orlo del nido ora non si vedeva piu` . Era piombato attraverso la macchia come un bolide fracassandosi le braccia e le gambe . Bel colpo ! esclamo` imprudentemente Kammamuri , il quale si trovava ormai sotto la piattaforma . Una zampa vellosa l' afferro` in quel momento per il collo e lo tenne sospeso in aria . Uno degli urangs , probabilmente il maschio , si era precipitato sull' indiano , pronto a farlo a pezzi . Non ci voleva gran che per un animale dotato d' una forza erculea veramente spaventosa . A me , signor Yanez ! aveva gridato l' indiano , il quale invano si era appoggiato ai rotangs colla speranza di paralizzare quella trazione . Eccomi Kammamuri ! grido` il portoghese . Poi due colpi di carabina rimbombarono formando quasi una detonazione sola . Toccato ! grido` l' indiano , il quale aveva sentito subito allentare la stretta spaventosa . Il meias si mantenne per qualche minuto ritto sull' orlo del nido , percotendosi furiosamente il petto il quale risonava come una gran cassa , poi le forze improvvisamente lo tradirono e piombo` a sua volta attraverso la macchia , fracassandosi le membra . E` morto , signor Yanez ! grido` Kammamuri , il quale si era prontamente rimesso dalla terribile emozione provata . Saliamo , amico : non troveremo che qualche piccolo urang , impotente a difendersi . Si aggrapparono novamente ai rotangs e ripresero la salita , giungendo ben presto sotto l' ampio nido . 15 . Il tradimento dei naufraghi Gli urangs utangs o meias o maias come li chiamano i dayachi , sono le scimmie piu` formidabili che abitano le grandi isole della Sonda . Non hanno la statura straordinaria dei gorilla africani , sono ordinariamente alti non piu` d' un metro e mezzo ma le loro braccia sono davvero spaventose , toccando perfino i due metri . La faccia di quei quadrumani e` larga , il petto poderoso , il collo lo hanno corto e rugoso , perche` provvisto d' un sacco d' aria che permette loro di mandare dei veri ruggiti che risuonano sinistramente nelle foreste . Per lo piu` hanno un pelame rosso ruggine , arruffato , ed abitano le grandi foreste non abitate dagli uomini , situate nelle bassure umide della foce deigrandi fiumi ; e sono cosi` robusti , che nessun animale potrebbe lottare con loro . Anche assalito da un sauriano , il meias salta rapidamente addosso all' avversario e puntandogli un ginocchio sulle spalle gli strappa d' un colpo solo la mascella . Non si sa che vi siano stati combattimenti di urangs con pantere o con animali di maggiori proporzioni . Probabilmente sapendosi ben decisi a vendere cara la pelle , si evitano a vicenda con quella certa cura che il leone africano mette nel tenersi lontano dai gorilla , dai quali potrebbe avere in pochi istanti tutte le costole fracassate , poiche` quei terribili figli delle selve vanno sovente armati di poderosi randelli che sanno maneggiare con precisione e con forza spaventosa . L' indiano ed il portoghese , certi ormai di non correre piu` alcun pericolo , dopo la caduta del maschio , con un agile volteggio erano saliti sulla larga e solida piattaforma , formata di grossissimi rami gettati attraverso a delle biforcazioni . Un vagito era giunto subito agli orecchi dei violatori del nido . Yanez con un ultimo slancio piombo` su uno scimmiotto , non piu` alto di mezzo metro , ma che si era subito messo in guardia per contrastargli il passo . Che cosa vuoi , macaco ? chiese il portoghese . Lottare con noi ? Estrasse le sue pistole , le scarico` nel petto del piccolo urang ; poi rimosse ansiosamente un ammasso di foglie secche sotto le quali si vedevano apparire delle vesti bianche . Signora Lucy ! grido` Yanez , chinandosi verso la bella olandese e sbarazzandola da tutto cio` che la copriva . Siete ferita ? No , milord , ma un ritardo sarebbe stato per me fatale , perche` quell' enorme scimmia non staccava un solo istante i suoi occhietti neri e brillanti da me . Ho provato delle angosce terribili , milord . Il mio timore era che quegli urangs si precipitassero brutalmente su di me e mi scaraventassero attraverso la macchia . Ed erano capaci di farlo , signora , rispose Yanez . Sono bestie maligne , che fanno piu` paura delle pantere e delle tigri . Una carezza fatta al piccolo urang , che voi avete or ora ammazzato , deve avermi salvata la vita , poiche` la femmina gia` stava per scagliarsi su di me . Il piccolo mostro mi si era pure gettato addosso , tentando di strapparmi i capelli e le vesti , ma non osai reagire . Anzi accarezzai il muso dello scimmiotto , placando cosi` di colpo la madre , la quale un momento prima , come ho detto , pareva ben disposta ad afferrarmi e scaraventarmi nel vuoto . Una manovra molto facile disse Yanez per delle bestie che posseggono muscoli d' acciaio . E gli altri dove sono , milord ? Cacciano per loro conto rispose il portoghese se pure non sono tutti fuggiti . Io non odo piu` alcun colpo di fuoco . Signor Yanez , disse l' indiano senza aiuti non potremo calare la signora . Vediamo se rispondono , innanzi tutto , rispose il portoghese . Aveva armata la carabina e l' aveva puntata in alto . Risono` un primo colpo , poi , dopo un breve intervallo , un altro . L' indiano aveva fatto altrettanto , cercando di misurare piu` o meno matematicamente il tempo . Erano trascorsi dieci minuti , quando degli urli spaventevoli s' alzarono attraverso la macchia , accompagnati da varie scariche di fucile . Pareva che una meteora si fosse rovesciata verso quella parte della foresta ed era veramente una meteora , poiche` se il cielo era tutt' altro che minaccioso , si vedevano gli alberi sradicati di colpo come durante i piu` terribili cicloni e travolti al suolo come fuscelli . Lucy , Yanez e Kammamuri erano balzati in piedi , caricando precipitosamente le armi . Questa e` una fuga di elefanti selvatici disse Yanez , il quale se ne stava presso l' orlo del nido . I battitori del Sultano devono averne scoperto qualche grossa truppa ed ora le da`nno la caccia . Non vi muovete , signora , poiche` v' e` piu` probabilita` di prenderci qualche palla di fucile o qualche tronco sulla testa giu` sotto di noi che quassu` . Noi possiamo considerarci come in una piccola fortezza che nessun elefante sara` capace di prendere d' assalto . Un urto terribile avveniva sotto la macchia in quel momento , con un fragore assordante . Si udivano continuamente voci umane , poi barriti di elefanti e sibili di palle tirate a casaccio . Pareva che tutta la foresta ondeggiasse sotto una improvvisa convulsione . Gli alberi , investiti dalle enormi masse lanciate a corsa sfrenata , cadevano al suolo sradicati , come se una immensa falce li avesse percossi alla base . Che carica ! disse Kammamuri . Sono diventati da un istante all' altro , questi selvaggi , dei grandi cacciatori ? Che slancio ! ... Bada alla tua testa , amico , consiglio` Yanez . Non odi come fischiano le palle ? E sento anche i pezzi di piombo fra i tronchi del nido , signore . Fortunatamente questi hanno uno spessore tale da metterci completamente al coperto . La carica continuava sempre piu` tremenda , sotto la foresta . I bornesi spaventavano i pachidermi con fuochi d' artifizio e con fuochi a salve , costringendoli a dirigersi la` dove il capo dei battitori aveva preparata la grande trappola , poiche` quelle cacce si fanno sempre in grande . Quando un Sultano desidera procurarsi degli elefanti , fa mandare i suoi battitori nella grande foresta , accompagnati da parecchi pachidermi ammansati . Sono le femmine che si prestano a questo tradimento , poiche` i maschi si azzufferebbero terribilmente , facendo crollare i pali che formano la prigione , la quale viene mascherata da un gran numero di piante alzate li` per li` . Per fare quelle battute occorre uno spazio immenso ed occorrono pure molti uomini i quali devono , prima di tutto , piantare profondamente nel suolo dei tronchi d' albero cosi` fitti , che i grossi pachidermi non possano passare . Una volta che la truppa , spaventata dai cacciatori , si getta dentro la trappola , ha poche speranze di uscita , poiche` le mal fide femmine , con richiami e con carezze ed anche , all' occorrenza , con dei buoni colpi di proboscide , la conducono direttamente dentro , come se provassero una gioia feroce a privare della liberta` degli animali che fino a quel giorno scorrazzavano le foreste . Dietro ogni tronco d' albero si cela un uomo , armato d' un laccio formato di robustissime fibre di gomuti per incatenare i piedi ai prigionieri se si rivoltassero . Pare che la caccia stia per finire disse Kammamuri a Yanez . Se discendessimo ? Per pigliare qualche palla di rimbalzo ? I sudditi del Sultano non fanno economia di munizioni e sparano come coscritti mal pratici . Anche quassu` , signor Yanez , i proiettili non cessano di fischiare . Gettati col ventre contro il nido rispose il portoghese , e dopo un momento soggiunse : Eppure mi viene un sospetto . Quale , signor Yanez ? Che fra i battitori del Sultano vi siano anche dei naufraghi del vapore , poiche` il fuoco continua in modo inquietante , mentre non vi sono piu` da uccidere ne` urangs e tanto meno elefanti . Che si siano infiltrati anche fra il seguito del Sultano ? chiese la bella olandese . Scommetterei una palla di fucile contro un diamante del valore di duemila fiorini . Udite questi colpi di fuoco che sono proprio diretti verso di noi ? Qui sotto vi e` la zampa di quel dannato John Foster , lo giurerei . Che voglia la vostra pelle ? Parrebbe , signora Lucy : sono gia` due volte che tenta togliermi la vita , ma spero di essere ancora buono a difenderla contro quel cattivo lupo di mare . In quel momento tre palle di fucile fischiarono agli orecchi del portoghese , costringendolo a gettarsi precipitosamente nel fondo del nido . E` proprio contro di noi che fanno fuoco , signor Yanez disse l' indiano , il quale si guardava bene di mostrarsi , per non ricevere un proiettile nella testa . E` quassu` che sparano e non contro gli elefanti . Lasciamoli fare , per ora . A nostra volta ci prenderemo una rivincita . Finche` quel John Foster non se ne sara` andato , noi saremo esposti ad un continuo pericolo . E da`gli coi colpi di fucile ! disse Kammamuri . Che i naufraghi abbiano vuotata la polveriera del vapore per sprecare tanti proiettili ? Bada alla tua testa , invece . Non corre nessun pericolo , signor Yanez , anche perche` quei marinai sparano come uomini che hanno impugnato per la prima volta le armi . E se provassimo a rispondere anche noi , signor Yanez ? Giacche` ci assalgono , difendiamoci . Siamo nel nostro diritto . Lascia fare a me , Kammamuri : la prima palla la voglio collocare a posto come m' intendo io . Intanto aveva attraversato il nido carponi , tenendo la carabina nascosta sotto la casacca . La foresta era sempre in convulsione . Gli elefanti , spaventati dai fragori assordanti prodotti da centinaia e centinaia di tam tam percossi furiosamente , continuavano a galoppare in fuga spaventevole . Alberi , cespugli , tutto andava all' aria come falciati da una banda di titani , e gli scricchiolii sempre piu` impressionanti si confondevano con barriti formidabili . Pareva che sotto la macchia fosse avvenuto uno scontro fra gli elefanti selvaggi che continuavano le loro corse precipitose ed i battitori , i quali rispondevano con dei colpi di fuoco . Ad un tratto il durion su cui si trovava collocato il nido degli urangs subi` una scossa cosi` forte , da fare stramazzare l' uno sull' altro la bella olandese , Kammamuri e Yanez . Si era udito uno schianto terribile , come se la gigantesca pianta avesse ceduto contro i continui assalti di quelle enormi masse di carne , che si scagliavano attraverso il bosco cercando di aprirsi un passaggio e di evitare la trappola che li aspettava nella parte piu` fitta gia` precedentemente preparata dai battitori . L' albero cade ! grido` Kammamuri . Che nessuno abbandoni il nido , ordino` Yanez . Ci potra` essere ancora utile . Un nuovo urto aveva sradicata la pianta , la quale s' inchinava lentamente , traendo seco molte altre piante . Non sparare , Kammamuri , aveva detto Yanez . Conserviamo i nostri colpi per quando saremo a terra . Qui ci hanno preparato un tradimento , e si cerca di farci cadere senza combattimento . Fortunatamente non ci hanno ancora nelle loro mani . Credete che sia un tiro dei naufraghi ? chiese Kammamuri . Ormai ne sono convinto . Eppure non ne ho veduti nel campo del Sultano . Si saranno guardati bene dal mostrarsi rispose Yanez . Invece io qualcuno ne ho veduto disse la bella olandese . L' ho sorpreso due sere or sono mentre discuteva animatamente col Sultano . Non ci mancavano che quei pesci cani d' acqua dolce ! Ne abbiamo perfino troppi dei fastidi sulle spalle ed eccone un altro che giunge . Fortunatamente ho sottomano dodici uomini che non si terranno quando io diro` loro di dare addosso ai rajaputi del Sultano . Ohe` ! ... Tenetevi fermi ! ... Si cade ! Il durion continuava infatti ad inclinarsi verso il suolo , seco trascinando degli ammassi enormi di rotangs e di gomuti , fra i quali si dibattevano disperatamente alcune di quelle brutte scimmie bornesi chiamate nasi lunghi , perche` hanno un' appendice rossa , screpolata , come se vivessero esclusivamente di liquori inebrianti . Yanez aveva cinto alla vita la bella olandese e la teneva appoggiata all' orlo del nido degli urangs , il quale poteva servire per attutire in qualche modo il colpo . L' albero si andava abbassando sempre piu` , ma senza scosse , perche` gli elefanti dovevano essere stati cacciati nella trappola , non udendosi piu` che dei barriti lontani . A una ventina di metri dal suolo l' albero ebbe una prima sosta , poi riprese a cadere , quantunque fosse trattenuto da un vero ammasso di piante parassite . Vedi nessuno sotto di noi ? chiese Yanez a Kammamuri , il quale aveva fatto un brusco movimento come se cercasse di scoprire qualche persona . Si` , signor Yanez , rispose l' indiano . Ho scorto delle ombre umane raccolte intorno al tronco d' una pianta . Che siano i naufraghi ? Ne ho il sospetto . Yanez , quantunque avesse coraggio da vendere , si passo` una mano sulla fronte e guardo` con inquietudine la bella olandese , la quale invece conservava sempre la sua calma meravigliosa . Prendete le mie pistole , signora , le disse e non badate a uccidere . Se quelle canaglie ci prendono , ci faranno passare un terribile quarto d' ora . Grazie , milord , rispose Lucy . So adoperare questi gingilli . In quel momento il durion , dopo aver fracassato col suo peso enorme un gruppo di sagu e di palme , fece una nuova discesa , appoggiando i rami al suolo . Una voce furiosa si alzo` subito : Ah , birbanti ! Finalmente vi abbiamo presi ! Un' ombra umana si era slanciata in mezzo alla radura , dove il durion si appoggiava , e tendeva minacciosamente il fucile . Ehi , compare , disse Yanez , tentando di scherzare . E` con noi che l' avete ? Certo : sono diversi giorni che aspettiamo pazientemente l' occasione di vendicare il vostro infame atto di pirateria ed anche il colpo dato a John Foster . E` vivo ancora il comandante ? chiese il portoghese , il quale cercava di guadagnare tempo colla speranza che qualcuno giungesse . Ah , canaglia ! urlo` il marinaio , cercando di avanzarsi fra i forti rami del durion . Hai ancora voglia di scherzare ? Aspetta di cadere nelle nostre mani , e ti leveremo per sempre la voglia di ridere delle disgrazie degli altri . Intanto , alto la` o faccio fuoco ! grido` Yanez , il quale si teneva sempre dietro al parapetto del nido degli urangs , coricato a fianco della bella olandese . Fate fuoco ? ... Osereste darci battaglia ? Sono sempre vissuto fra le battaglie rispose Yanez colla sua solita voce ironica . Io non posso vivere se non fra i colpi di fucile . Camerati ! grido` il marinaio , tentando di farsi piu` avanti . Prendiamo questi pirati , e giacche` qui non c' e` quell' imbecille di Sultano , appicchiamoli subito . Toddy , dammi la tua corda . Un altro uomo armato di fucile si era avanzato , agitando una funicella . A te prima , allora ! grido` Yanez , facendo rapidamente fuoco . Toddy cadde colle braccia allargate , senza mandare un grido . Una palla lo aveva fulminato . Alcuni spari rimbombarono qualche istante dopo . Un gruppo d' uomini , poco numeroso fortunatamente , rispondeva all' aggressione , quantunque si trovasse impacciato da una vegetazione cosi` fitta , che non permetteva loro di prendere la mira . Da' dentro , Kammamuri , disse Yanez all' indiano . Qui giochiamo ben altro che l' isola di Mompracem . Il maharatto , il quale si teneva prudentemente dietro un enorme ramo , lascio` partire due colpi i quali furono seguiti da un alto vociare e da uno scrosciare di foglie secche . Gli assalitori , sapendo d' aver da fare con uomini risoluti e benissimo armati , per il momento avevano rinunciato alla lotta , salvandosi nel folto della macchia . Avrei preferito che si spingessero all' assalto disse il portoghese . La nostra situazione peraltro e` abbastanza buona ed i rami ci accordano larga protezione . Signora Lucy non alzate la testa se vi preme la vita , poiche` non e` solamente con noi che l' hanno quei ribaldi . La voce del marinaio torno` ad echeggiare preceduta da una lunga sequela di bestemmie : Vi arrendete si` o no ? Abbiamo fretta , per la morte di Saturno ! E noi , nessuna rispose il portoghese , il quale cercava di scoprire qualcuno degli assalitori per mandarlo a tener compagnia a quello che aveva gia` attraversato lo Stige . Siamo ancora in quattro e non so come potreste resistere ad un nostro abbordaggio . E noi siamo in venti rispose il portoghese . Mentite , perche` vi abbiamo seguiti passo passo da Varauni fino a qui e non possedete che tre bocche da fuoco . Piu` terribili delle tue . Ah , basta , basta , signor mio ! ... Abbiamo chiacchierato abbastanza . Abbiate la bonta` di lasciare il vostro rifugio e di farvi stringere al collo una solida funicella . Vieni a stringerla , dunque . Due colpi di fucile , che andarono a vuoto fra la moltitudine di rami e di piante parassite , rimbombarono subito dopo , accompagnati da minacce feroci . Amici , disse Yanez al maharatto ed alla signora olandese non rispondete che a colpo sicuro , per conservare fino all' ultimo momento le nostre cariche . Quei ribaldi tendono a farci esaurire le munizioni . Dove si saranno cacciati gli uomini del Sultano ? si chiese con angoscia l' indiano . E la nostra scorta ? Ah , se fosse qui , questi uomini sarebbero a quest' ora tutti fuori di combattimento . Ehi , Kammamuri , disse Yanez non sognare l' India misteriosa coi suoi misteriosi idoli , e occupa il tuo tempo a decimare quei ribaldi prima che giungano sotto e ci prendano . Pare che non abbiano alcuna premura di avanzare , signor Yanez , rispose l' indiano . Puoi dire invece che non hanno premura di far fagotto per l' altro mondo . Ormai sanno che le nostre palle non vanno perdute . Se andassimo a scovarli ? Sono in quattro e non hanno voglia di fare una brutta figura in questo momento , sapendo ormai che la nostra polvere non la bruciamo come coscritti inesperti . Eppure ritorno sempre alla mia prima idea , signor Yanez , disse Kammamuri . Questo assedio puo` continuare delle settimane . Volete occuparvi per cinque minuti della signora Lucy ? Che cosa vuoi fare ? Vado a fucilare quei mascalzoni rispose risolutamente l' indiano . Datemi le vostre pistole e vedrete come li faro` urlare . E le palle non le conti ? Al mio paese si combatte sotto il fuoco con dei semplici fastelli di legna disse Kammamuri . E non muoiono al tuo paese ? Ma che ! Basta saper eseguire a tempo il salto della pantera . Un giuoco che io non ho mai fatto , ma che stimerei pericolosissimo , mio caro Kammamuri , almeno per chi non conoscesse a fondo questo paese . Fate invece come me , signor Yanez , e vedrete che daremo non poco da fare a quei traditori rispose Kammamuri . Si era messo a rompere dei rami , formando dei grossi fastelli , composti per la maggior parte di piante resinose . Volete venire , signor Yanez ? chiese l' indiano . Provochiamo prima una scarica , amico , cosi` ci rimarranno da fare meno salti della pantera . Appoggio` la sua carabina su una spalla dell' indiano e , dopo di avergli raccomandata la massima immobilita` , lascio` partire due colpi in direzione dell' albero sotto il quale si celavano i naufraghi . Quattro spari risposero quasi subito e delle palle si cacciarono crepitando , fra i tronchi che formavano il nido degli urangs , sibilando agli orecchi degli assediati . Sparate anche voi , signora , disse Yanez alla bella olandese , la quale aveva gia` impugnate le pistole indiane . La flemmatica donna si accomodo` prima sul parapetto del nido per non esporsi troppo al tiro dei traditori , poi fece fuoco . Nello stesso tempo Kammamuri dava fuoco al suo fastello formato di rami resinosi e lo lanciava destramente verso l' albero . Una grande fiammata si alzo` , mostrando al portoghese , sempre in agguato , quattro individui che si tenevano raggruppati al piede d' un gigantesco pombo . Ecco il giorno ! mormoro` Yanez , imbracciando la carabina . Con questa luce si potrebbero far cadere a uno a uno . E` meglio affrontare gli elefanti selvatici delle grandi foreste , che quegli esseri umani che nascondono un cuore da tigre . Il portoghese parlava , ma agiva anche , perche` approfittando subito di quella luce , fece nuovamente fuoco , e fu imitato dalla bella olandese e dall' indiano . Degli uomini , dopo d' aver risposto al fuoco , erano caduti dinanzi al gigantesco albero , esponendosi al pericolo di venire arrostiti , poiche` le foglie secche avevano preso fuoco insieme coi ricchi e resinosi festoni di giunta wan , che calavano giu` lungo l' enorme pianta . A terra ! grido` Yanez , vedendo che i bricconi scappavano come lepri . Diamo loro la caccia e cerchiamo di raggiungere la nostra scorta . Stava per abbandonare il nido degli urangs , quando un fischio giunse ai suoi orecchi , modulato su diversi toni . Mati ! esclamo` . Siamo salvi ! Poi lancio` una sequela d' imprecazioni . Mati , qui ! riprese . Perche` hai abbandonato il mio yacht ? Presagisco qualche sventura . Si mise due dita in bocca e rispose al segnale . Un momento dopo il mastro dello yacht , accompagnato da una scorta di dodici uomini , usciva dalla macchia e si avanzava verso il gigantesco durion . Yanez si era gia` lasciato cadere a terra , mentre Kammamuri aiutava la bella olandese . Tu , Mati ! esclamo` facendo un gesto di stupore . Che cosa vieni a fare qui ? A salvare il mio signore rispose il mastro dello yacht . Che cos' e` dunque accaduto durante la mia assenza ? Delle cose gravissime , signor Yanez . Qui si prepara un doppio agguato , uno nella baia contro il nostro yacht ed un altro in queste foreste . Spie`gati meglio , Mati . Il capo del kampong cinese , che e` venuto a ritirare , a vostro nome , uno stock d' armi , mi aveva avvertito che si sarebbe cercato di uccidervi durante le grandi cacce . Da parte dei naufraghi ; e` vero ? Si` , signor Yanez . Ed il mio yacht chi lo comanda ? Padar . Nessuno lo minaccia ? Non lo so , signore , poiche` l' altra mattina giunsero nella baia tre cannoniere , due inglesi ed una olandese , ed affondarono le loro a`ncore in modo da chiudere il passo . Sono diventati tutti pazzi a Varauni , durante la mia assenza ! esclamo` Yanez . Lo credo un po' , signore , perche` i nostri equipaggi non possono piu` scendere sulle calate senza essere disturbati da bande di malesi piombate non si sa da dove . Hanno assalito i miei uomini ? Non ancora , ma credo che non tarderanno a farlo . Il Sultano vi abbandona alla vostra sorte e non interverra` di certo nei vostri affari , signor Yanez . Che cosa mi consigli di fare ? Di rimanere qui , capitano , disse un marinaio dello yacht , che giungeva in quel momento sudato ed infangato fino ai capelli . Anche tu qui ! esclamo` Yanez . Rechi qualche grave notizia tu pure ? Si` . Da ieri mattina il vostro yacht e` stato sequestrato per ordine dei comandanti delle cannoniere rispose il marinaio . Crolla dunque tutto intorno a noi ? Dopo aver tanto lavorato , vedremo svanire questo bel sogno ! Che cosa fare ora ? Vi consiglio anch' io di rimanere in questi luoghi fino all' arrivo delle bande di Sandokan disse Mati . A Varauni sareste meno sicuro aggiunse l' altro . E Padar che cosa ha fatto ? Non ha protestato contro il sequestro del mio yacht ? Dite anche del piccolo veliero , che e` stato pure messo in quarantena . Egli ha fatto coprire i ponti colla bandiera inglese , dopo aver avvertito che qualunque persona fosse salita a bordo , sarebbe stata gettata in mare . Non v' era altro da fare ! mormoro` Yanez . O impegnare la lotta in condizioni disastrose o , per il momento , cedere . Andiamo a trovare il Sultano . Guardatevi da lui , signor Yanez , disse Mati poiche` il cinese mi ha avvertito che si tenterebbe di farvi la pelle . 16 . La stanza da letto dell' elefante Quantunque l' isola del Borneo sia piuttosto scarsa di elefanti e abbondi invece in modo straordinario di carnivori , tuttavia la battuta organizzata dal seguito del Sultano aveva ottenuto risultati grandiosi . Un grosso drappello di elefanti , che scendeva dalle Montagne del Cristallo , era stato sorpreso a tempo , un po' prima della caccia delle pantere , ed i poveri pachidermi , spaventati da colpi di fuoco , e da palle di canapa imbevute di resina , si erano diretti a poco a poco verso l' agguato precedentemente allestito , in piena foresta . Per intraprendere simili cacce occorrono molte persone e molto spazio , poiche` si tratta di chiudere i malcapitati bestioni dentro una enorme gabbia formata da due ordini di pali non piu` alti di un uomo . Appena dentro , degli agili mahut si cacciano fra le zampe dei colossi e con un coraggio che rasenta la follia gettano loro dei lacci . Ogni volta che si intraprende una simile caccia molti uomini ci lasciano la pelle , ma in quei paesi non ci si bada , non avendo la vita umana quasi nessun valore . Durante la battuta i pachidermi resi furiosi dai colpi di fuoco e dai gongs che venivano percossi furiosamente , avevano fatto parecchie corse furiose attraverso la foresta , prima di lasciarsi incanalare fra i pali , che dovevano condurli alla grande gabbia . Molti erano riusciti a prendere il largo , ma una trentina , tutti belli e vigorosi , dopo essersi inutilmente spossati contro le piante , abbattendone moltissime , avevano dovuto lasciarsi imprigionare nella grande trappola . E da questa non sarebbero usciti che dopo essere stati bene ammansati dai cornacs e da una mezza dozzina di elefantesse , le quali si prestano assai volentieri a calmare i piu` riottosi , percuotendoli a gran colpi di proboscide ed anche atterrandoli . Il Sultano , avvertito del felice esito della gigantesca caccia , aveva piantato le pantere , senza piu` occuparsi del suo milord , ed aveva raggiunto alla lesta il suo campo . Sotto una vasta e comoda tenda finalmente Yanez riusci` a scovarlo fra quel pandemonio di battitori , di cortigiani , di rajaputi e bajadere le quali urlavano a squarciagola non meno degli uomini . Vedendolo comparire dinanzi con quella nuova scorta , il Sultano si era alzato , movendogli incontro . Ah , milord ! esclamo` . Di dove venite voi ? Spero che avrete la pelle delle due pantere nere che vi siete lasciato fuggire . Ho ucciso qualche cosa di meglio , Altezza rispose Yanez asciuttamente . Se volete la pelle di due urangs mandate i vostri scikari nella macchia vicina a quella dove noi cacciavamo . To' ! Ed io che credevo che voi , milord , vedendo gli elefanti rovesciarsi attraverso la foresta , foste corso a rifugiarvi in qualche luogo sicuro . Siete sempre un tiratore meraviglioso . Riparleremo piu` tardi delle cacce , Altezza , se credete : io sono venuto qui per chiedervi delle spiegazioni . Non sareste piu` il mio buon milord ? disse il Sultano con una sottile punta d' ironia . Anzi lo saro` sempre , avendo ricevuto incarico dal mio paese di proteggervi con tutte le mie forze contro i nemici interni ed esterni . Selim Bargasci Amparlang , colpito dalla gravita` di quelle parole aveva fatto un gesto di stupore . Si` , Altezza , rispose il portoghese mentre io cerco di difendervi , voi nascondete nel vostro accampamento dei sicari , che per poco non hanno ucciso me e la signora olandese . Che i pirati siano giunti fino qui ? Io non ho veduto intorno a me che della gente appartenente alla mia corte e ben conosciuta . Eppure , Altezza , e` proprio un miracolo se sono sfuggito ai colpi di fucile di quegli uomini che si tenevano imboscati sull' orlo della macchia battuta dalle pantere . E non sapete dirmi chi sono quei birbanti che osano sparare contro un ambasciatore inglese per crearmi piu` tardi mille grattacapi ? Se non m' inganno , sono quei tali che continuano a gridare ai quattro venti che sono stati colati a fondo da me . Cominciano a diventare noiosi quei signori e vi lascio carta bianca di fucilarli come cani , in qualunque luogo li troviate . Io son pronto a proteggervi , milord . Sapete che cosa e` successo alla baia ? I miei corrieri quando cacciano lasciano da parte gli avvenimenti anche piu` importanti , per correre dietro ad un semplice babirussa . Quali nuove avete dunque ricevuto , milord ? Che il mio yacht e` stato sequestrato . Da parte di chi ? domando` Sadi Bargasci , alzando la voce e lanciando uno sguardo minaccioso sui suoi ministri . Dall' uomo che da mesi e mesi va gridando a tutti i venti che io ho affondato la sua nave . Ed ha osato tanto ? Chi lo ha aiutato nell' impresa ? Alcune cannoniere che pare siano venute da Labuan . Si ignora dunque che solamente io comando sulle acque della mia baia e che nessuno puo` intraprendere alcuna impresa senza il mio permesso ? Pare che sia cosi` , Altezza , rispose Yanez poiche` se domani avessi il desiderio di tornarmene in India o ... Ma , milord , in questi paesi quando un uomo da` troppe noie si spedisce in un mondo migliore , con una palla attraverso il corpo . Quell' uomo mi ha dato troppe noie di gia` e finira` per compromettermi cogl' inglesi di Labuan e fors' anche cogli olandesi di Pontianak . Che cosa dovrei fare ? Aspettarlo in mezzo alla foresta , scambiarlo per un urango e fucilarlo senza pieta` rispose il Sultano . Questa sera io vi offro l' occasione di sbarazzarvi per sempre di quella mignatta . Spiegatevi meglio , Altezza , disse Yanez , stringendo le pugna e lanciando sui cortigiani , i quali sorridevano ironicamente , degli sguardi terribili . Dico che dovete ucciderlo ; e io non vorrei trovarmi al posto di quell' uomo quando voi sparerete la vostra carabina o le vostre pistole . Mi pare di sentirmi gia` lacerare le carni dal piombo . E` un assassinio quello che mi consigliate , Altezza , disse Yanez . Un uomo che cade nelle nostre immense foreste , vi rimane per sempre , perche` nessuno si e` mai occupato nel mio Stato di andare a cercare i cacciatori disgraziati . Io ve ne assolvo fin d' ora . Purche` non manchiate il colpo , certo l' occasione non vi manchera` , milord ... Ma i miei battitori hanno scoperto il letto d' un elefante solitario , che seguiva in coda la grossa truppa , e noi ora andremo a sorprenderlo . Quando la passione della caccia mi prende , non mi arresto piu` . Rassicuratevi , milord , e cenate con me , con una proboscide cotta al forno insieme con due zampe . Non avrete mai mangiato niente di piu` appetitoso . Il Sultano aveva fatto un segno al suo cuoco , ed in un baleno dinanzi alla tenda furono stese delle bellissime stuoie variopinte , coperte da gigantesche foglie di banano . Proprio dinanzi alla tenda , alla vista di tutti , un fuoco bruciava lentamente spandendo intorno balsamici aromi . Che cosa vi e` in quel forno ? chiese la bella olandese a Yanez , il quale , malgrado le sue molte preoccupazioni , si sentiva ancora disposto a dare l' assalto al gigantesco arrosto . Vi e` una testa di elefante intera , signora , rispose il portoghese . Un vero boccone da Sultano , ve lo assicuro . E non avete osservato in questo Selim Bargasci Amparlang qualche cosa di diverso dall' ultima volta che l' abbiamo veduto ? Purtroppo signora , ma ormai e` troppo tardi per dare indietro e sarebbe pericoloso per tutti noi se facessimo ritorno a Varauni . Quantunque sia ben certo che si tentera` di uccidermi , i grandi boschi sono piu` sicuri , per ora , della costa . Non vi insospettisce questa caccia ? Si` e no , rispose Yanez . D' altronde , non andremo soli ; e se si tentera` di sopprimerci , daremo una battaglia disperata . Aspettate che le bande della Tigre della Malesia siano discese dai Monti del Cristallo disse Kammamuri , il quale assisteva al colloquio . Senza il rajah del lago noi non potremmo condurre a buon fine la grande impresa . Ho gia` spedito due corrieri verso i boschi della montagna perche` facciano affrettare la marcia della Tigre della Malesia e di Tremal Naik . I malesi ed i dayachi sono grandi camminatori e le orde del re del lago potrebbero giungere qui in brevissimo tempo . Una folata di scintille in quel momento li avvolse , costringendoli a rifugiarsi sotto la tenda dove il Sultano ed i suoi ministri li aspettavano armati di coltellacci da far paura . Due robusti malesi avevano disperso i rami aromatici che bruciavano sopra il forno ed avevano messo allo scoperto la buca ardente in fondo alla quale , avvolta in foglie di banano , crepitava una intera testa d' elefante . A colazione , signori , disse il Sultano , il quale pareva che avesse riacquistato un po' del suo buon umore . Assaggeremo questa , in attesa di provare quella del solitario . Il monumentale arrosto era stato , dopo laboriose fatiche , levato dal forno e deposto su di uno strato di foglie di areca . Un profumo squisito sfuggiva da quella massa cucinata coi suoi immensi orecchi e la sua proboscide . Abbiamo bisogno di prender vigore per cacciare l' elefante solitario nella sua stanza da letto . Dei piatti d' argento cesellato di manifattura indiana gli abitanti di Borneo non sono che dei famosi armaiuoli , merce` il loro acciaio naturale che dopo essere stato fucinato mostra le sue vene erano collocati dinanzi ai convitati . Ma non era solamente il Sultano che si permetteva quel lusso , poiche` l' accampamento era illuminato da fuochi , sui cui tizzoni ardevano , crepitando , trombe , piedi e cosce intere d' elefanti . La colazione fu fatta alla lesta avvicinandosi l' alba , poi il Sultano , che da qualche momento pareva inquieto , disse a Yanez : Milord , volete formare voi il drappello di caccia ? Pochi uomini ma sicuri , poiche` i solitari se montano in furore nessuno piu` li arresta , nemmeno il cannone . Permettete che conduca anche la signora ? Se non ha paura , venga pure . Io conto di avere , fra un paio d' ore , la testa del solitario . Mi aspetterete presso il capo degli scikari , il quale avra` anche stamane la direzione della caccia . Andiamo dunque a vedere questa camera dell' elefante rispose Yanez . Dopo un' abbondante bevuta di toddy , quel vinello dolciastro e spumante che si ricava dalle arenghe saccarifere , la tenda fu calata sul dinanzi , in modo che nessuno potesse vedere cio` che succedeva nell' interno . Il Sultano attese qualche minuto , accese una torcia resinosa , poi batte` leggermente su di un gong sospeso all' ossatura principale della tenda . Un istante dopo un uomo entrava . Se Yanez si fosse trovato ancora la` non avrebbe tardato a riconoscerlo per John Foster , il terribile capitano che aveva giurato di vendicare la sua nave . Siamo soli disse Selim Bargasci Amparlang , muovendo incontro al marinaio quindi possiamo discorrere tranquillamente senza che nessuno ci oda , poiche` ho fatto circondare la tenda . Mi avete fatto chiamare ? chiese John Foster togliendosi con rabbia uno straccio insanguinato che gli cingeva il collo e gettandolo al suolo . Dite piuttosto che vi ho fatto cercare , perche` fino a poche ore fa ignoravo la vostra presenza nel mio accampamento . E mi sarei anche guardato dal farmi scorgere rispose l' irascibile inglese giacche` io non ho potuto ottenere da voi nessuna protezione . Quale motivo vi ha spinto qui ? La vendetta ! rispose il capitano , digrignando i denti . Io non me ne andro` se non avro` prima abbattuto quell' avventuriero che minaccia di mettere a soqquadro il vostro Stato . Voi dunque non lo credete un autentico ambasciatore inglese . No , Altezza . Eppure le sue credenziali erano in perfetta regola . Le ha rubate . Lo dite , ma le prove ? E io non vorrei fare una tale offesa alla potente Inghilterra , la quale potrebbe togliermi il Sultanato . Che cosa vorreste fare , Sir ? Levar di mezzo quell' uomo prima che vi procuri delle noie infinite e dei grandi pericoli . Conoscete la storia di James Brooke e di Muda Hassim rajah di Sarawak ? Perfettamente , e mi guardo percio` da certi avventurieri che piombano sulla Malesia come se fosse una terra di conquista . Altezza , sapete con quale nave e` giunto quel terribile avventuriero , che dopo pochi mesi si era acquistato il titolo terribile di sterminatore di pirati ? Con una nave bene armata dalla Compagnia delle Indie che mitraglio` inesorabilmente tutti gli abitanti della costa . E questo ambasciatore , chiamiamolo per il momento cosi` , con che cosa e` giunto ? Pure con una nave rapidissima e fortemente armata . Anzi , montata da equipaggio piu` numeroso di quel che avete creduto . Voi sapete qualche altra cosa e non volete dirmela , osservo` il Sultano . Quando avete lasciato la costa ? Qualche ora prima di mezzanotte , guidato da uno dei vostri scikari . E` vero che la` , nella mia capitale , si minacciano dei gravi disordini ? Io so che delle risse ferocissime sono avvenute fra i marinai dello yacht dell' ambasciatore rispose il capitano . Contro chi ? Pare che dopo la nostra partenza , tutta la popolazione della vostra capitale sia stata presa da un fremito guerresco , poiche` non si parla che di stragi . Saranno quei maledetti cinesi ! disse il Sultano . Lo so che cercano di minare il mio trono e di mandarmi a gambe levate ! Dovro` devastare , come venticinque anni fa , il kampong degli uomini gialli e fare una grande raccolta di teste umane da regalare anche ai dayachi dell' interno . Ma voi perche` siete venuto qui ? chiese il Sultano dopo un breve silenzio . Un lampo feroce illumino` gli occhi dell' irascibile inglese . Sono venuto per ucciderlo , perche` non tocchi a voi cio` ch' e` toccato al Sultano di Sarawak . Vi dico che voi finirete come Muda Hassim : perderete il trono e la vita . Non correte tanto , Sir , disse il Sultano . Ho sottomano una guardia imponente , che non teme gli assalti degli abitanti di Varauni . Sia pure , ma mentre voi vi divertite alle cacce , nel kampong cinese si trama contro di voi . Chi ve l' ha detto ? grido` il Sultano scattando . L' ho saputo . Aizzati da chi ? Dal preteso ambasciatore ! disse l' inglese , con voce acre . Che cosa vuole dunque quell' uomo da me ? Scavarvi sotto i piedi un abisso e compromettervi cogli inglesi di Labuan e cogli olandesi dei porti del sud . E perche` , Sir ? Politica europea , Altezza . Se mi lasciassero vivere tranquillo questi avventurieri europei , dei quali ho sempre avuto a dolermi , farebbero molto meglio . Ho sempre dinanzi agli occhi l' esempio di James Brooke e non voglio perdere il trono e la vita in mezzo ad una rivoluzione spaventevole . Voi mi dite , Sir , che i cinesi si agitano ? Tutti lo sanno a Varauni e credo che ben pochi dei vostri sudditi dormano i loro sonni tranquilli . Per quei pappagalli gialli ho la mia guardia ! disse il Sultano . E poi , non hanno armi da fuoco a loro disposizione . Potreste ingannarvi , Altezza , perche` io ho veduto con questi miei occhi scaricare dallo yacht delle casse che dovevano contenere dei fucili . E ceduti a chi ? grido` il tirannello , facendo un gesto d' ira . Al capo Kamponkang cinese rispose John Foster . Quell' uomo viene a portarmi la guerra in casa ? Mi stupisce , Altezza , che ve ne siate accorto cosi` tardi , poiche` ho sempre udito dire che i bornesi in fatto di astuzia non hanno chi li raggiunga in tutta la famiglia malese . Che cosa mi consigliate di fare ? chiese il Sultano , il quale si era messo a passeggiare per la tenda , tenendo la destra chiusa intorno alla guardia d' oro della sua splendida scimitarra . Anche i miei ministri mi avevano detto cio` che voi mi avete asserito ora disse il Sultano . Sopprimetelo ! Voi odiate quell' uomo perche` vi ha , come affermate , mandato a fondo un piroscafo : perche` non l' avete fatto assassinare a Varauni ? Mi ci sono provato , Altezza , ma ho avuto la peggio . Tutto dipende dal non avere scelto bene il momento opportuno , ma se volete vendicarvi di quell' avventuriero senza nulla rischiare , io sono pronto a darvene i mezzi . Voi , Altezza ! esclamo` John Foster , facendo due passi innanzi . Non lo proteggete , dunque ? Vi confesso che quest' uomo comincia a farmi paura e sarei ben lieto se trovassi un altr' uomo coraggioso e risoluto che lo facesse cadere sotto queste foreste . Metto a vostra disposizione la mia carabina ed anche il mio coltello da caccia , che vale assai meglio dei vostri kriss . Dov' e` questo milord ? Sta preparando la caccia ad un elefante solitario che fu scoperto ieri sera e che ai primi albori andra` ad appoggiarsi al suo albero . Saremo soli ? Non correte troppo , Sir , disse il Sultano . Se continuate cosi` finirete col domandare a me di sbarazzarvi di quell' individuo che vi da` tante noie . Viaggia sempre con una scorta imponente formata di uomini saldi al fuoco come i vostri rajaputi ? Saremo quasi soli . Allora tutto andra` bene rispose il capitano . Tra una mezz' ora andiamo a scovare l' animale in un luogo gia` scelto . Quando le vedete comparire , invece di abbattere il bestione , ammazzate l' uomo , e tutto e` fatto . Nessuno potra` dir nulla : si tratta di un accidente di caccia ; ed io non avro` da rispondere della vita di uno sconosciuto che viene a cacciarsi fra i miei battitori senza essere stato invitato . Siete un buon tiratore ? Si` , Altezza . Allora milord , fra un paio d' ore non sara` piu` vivo disse il Sultano . Cosi` voi vi sarete vendicato e mi avrete sbarazzato di un uomo che comincia a preoccuparmi . Non chiedo di meglio ! esclamo` John Foster , battendo la palma sulla doppia canna della sua carabina inglese . Il primo colpo che uscira` di qui abbattera` per sempre quell' uomo . Badate che anche lui e` un famoso tiratore . Me l' hanno gia` detto , Altezza , ma io non faro` fuoco che di sorpresa e quando mi si presentera` proprio a tiro . Il Sultano prese il fiasco di toddy che era rimasto sulla tavola ed empi` due tazze , dicendo : Alla vostra salvezza ed alla morte di milord . Piu` tardi io sapro` ricompensarvi largamente di quanto avrete fatto per me . I due furfanti vuotarono le tazze , senza che un muscolo dei loro visi li tradisse , poi il Sultano fece cenno all' inglese di uscire . Avete capito ? gli disse . Invece dell' elefante sara` l' uomo che cadra` . Trovatevi un posto adatto per un buon agguato . Corpo di Satana ! ruggi` John Foster , facendo volteggiare la carabina . Andiamo a cacciare l' elefante . Era appena scomparso , quando il Sultano percosse leggermente la piastra di bronzo sospesa all' ossatura della tenda . Un istante dopo i due lembi di tela della tenda esterna venivano allontanati dai rajaputi della guardia e Yanez faceva la sua entrata , seguito dal fedele cacciatore indiano che portava in ispalla due grosse carabine di forte calibro . La bella olandese , sempre flemmatica e sorridente , l' aveva accompagnato , armata d' una piccola carabina inglese colla quale aveva fatto gia` dei tiri famosi insieme con suo fratello . Il portoghese , abituato a dubitare di tutto e di tutti , appena entrato aveva fissato i suoi sguardi sulle due tazze che erano ancora rimaste presso al fiasco di toddy come se avesse indovinato che avevano bevuto alla sua morte imminente . Milord , disse il Sultano , avanzandosi verso Yanez voi volete farmi perdere l' occasione di avere questa sera per cena una squisita testa d' elefante . Il solitario deve essere gia` in moto per raggiungere la sua stanza da letto e fare la sua solita dormita fino a mezzodi` . Avete un parco pieno di pachidermi , Altezza , rispose il portoghese , il quale osservava attentamente tutto . Avete forse qualche invitato per questa sera ? Perche` mi fate questa domanda ? chiese il Sultano trasalendo . Come avete indovinato che questa sera io avro` degli amici carissimi ai quali da molto tempo ho promesso una testa di elefante intera ? Sono stati poco fa qui quei vostri amici ? chiese Yanez , fissando intensamente il Sultano , il quale si era affrettato a coprirsi gli occhi colle mani , come se non potesse sopportare quello sguardo gravido di minacce . Altezza , aggiunse Yanez , colla sua solita calma posando le mani sulle sue pistole io ho viaggiato molto nelle isole della Sonda e lungo le coste del Borneo . Ed ho sempre udito raccontare che quando un uomo si copre gli occhi , augura ad altri prossima la morte . Finora io non ho motivi di lagnarmi di voi , quantunque mi abbiano detto che i cinesi si agitano , dopo che hanno ricevuto da voi delle armi da fuoco . Quello che ve l' ha raccontato e` un pazzo , Altezza , poiche` io sono venuto al Borneo per fare una semplice crociera e nient' altro . Siate franco , Altezza , voi avete ricevuto poco fa quell' uomo che si lamenta sempre della perdita della sua nave . L' ho invitato infatti a cacciare l' elefante rispose il Sultano . Assieme con me ? chiese il portoghese trasalendo . Egli mi ha assicurato di essere un bravissimo cacciatore . Lo vedremo alla prova . Avete formato il drappello di caccia ? Si` , Altezza . Vi prendera` parte la vostra scorta ? I miei uomini sono tutti abili tiratori che non si arrestano ne` dinanzi ad un elefante , ne` dinanzi ad un rinoceronte . Vi dico questo perche` se l' elefante solitario si accorge della presenza di molte persone se ne va e non ritorna piu` . Andiamo milord : l' alba spunta , come vedete , ed e` questo il momento propizio per sorprendere il bestione grigio nella sua stanza da letto . Degli uomini erano entrati portando delle tazze di toddy . Poi il capo degli scikari si fece avanti e disse : E` l' ora , signori . Partiamo ! rispose il Sultano . Andiamo a fare la conoscenza con questi elefanti solitari che si dice siano terribili . Vostra Altezza disse sorridendo la bella olandese mi regalera` l' orecchio destro , che e` un boccone prelibato . Avevo gia` pensato , signora , di farvene l' offerta rispose il Sultano . Afferro` un martelletto di legno e si mise a battere rapidamente sulla lastra di bronzo , producendo un fracasso infernale . 17 . Un tragico duello Un fascio di luce rosea , d' una infinita dolcezza , aveva invaso la foresta che si estendeva intorno all' immenso accampamento , quando il primo drappello di cacciatori si mise in marcia per fare una visita alla stanza da letto dell' elefante . Era composto del portoghese , di Kammamuri , della bella olandese , del capo degli scikari e del Sultano . Gia` i battitori in gran numero avevano svolte le loro file accerchiando un gran tratto di foresta , dove supponevano si trovasse il terribile solitario . Un elefante solitario e` sempre di pessimo umore . Cacciato , non si sa bene per quali motivi , dalla sua tribu` se ne va di foresta in foresta non sognando che stragi . Segue a distanza i suoi compagni d' un tempo , sognando forse i giuochi fatti insieme , poi si rifugia in una foresta foltissima , dove si prepara la sua stanza da letto . Guai allora a chi si avvicina a lui ! Carica all' impazzata , anche delle legioni di cacciatori e , se cade , non muore invendicato . La stanza da letto dell' elefante solitario e` ben semplice . Non si compone che di un albero vuoto al quale il pachiderma la sera si appoggia per fare le sue dormite fino all' alba o quasi . Quell' albero peraltro e` traditore ed un giorno tornera` fatale al povero colosso , insidiato anche al Borneo , come nell' India , come nell' Africa . Gl' indigeni che vivon di caccia s' accorgono subito che quello e` il posto d' un elefante dal cattivo stato della pianta , la quale presenta sempre da un lato dei guasti nella corteccia . Il colosso , appena svegliato , ama grattarsi come un mortale qualunque e finisce con lo scortecciare la sua misera stanza da letto , e cosi` si tradisce da se` . Eppure questi solitari , che vengono chiamati anche capi grigi , difendono ferocemente la loro stanza , alla quale pare che si affezionino assai . Nondimeno i dayachi ed i malesi , quantunque privi per lo piu` di buone armi da fuoco , non esitano a dar loro la caccia ma ricorrendo ad una sottilissima astuzia . Scoperto l' albero , lo segano per un certo tratto , sicche` quando il pachiderma , stanco delle sue lunghe corse , vi si appoggia contro , stramazza abbattendo l' intero suo rifugio . E` quello il momento d' impegnare la grande lotta . I selvaggi bornesi , che hanno del coraggio da vendere , piombano sul caduto coi kampilangs e gli recidono ferocemente il tendine d' Achille per impedirgli di risollevarsi e di prendere la fuga . Le frecce avvelenate nel succo dell' upas , scagliate da qualche mezza dozzina di cerbottane , fanno il resto . Come abbiano detto , il piccolo drappello si avanzava attraverso la grande foresta , per giungere al rifugio del pachiderma . Gli scikari , a grande distanza , per non farlo spaventare , seguitavano l' accerchiamento , guardandosi bene dal mostrarsi . Milord , disse la bella olandese a Yanez che le teneva compagnia che cosa ne dite di questa caccia ? Io ho accettato di prendervi parte , ma senza alcun entusiamo . Sara` una caccia come un' altra rispose il portoghese ma piu` pericolosa . Guardatevi dal lasciarvi accostare dalla testa grigia , perche` un colpo di proboscide e` presto scagliato e guai a chi tocca . Forse non pensavo in questo momento al solitario rispose la giovane donna . Pensavo piuttosto al Sultano . E perche` , signora ? Io non l' ho trovato stamane del suo solito umore e non vorrei che questa caccia vi portasse sventura . A me ? esclamo` Yanez . Eppure io scommetterei che ieri sera qualche cosa e` stata complottata sotto la tenda del Sultano . E` una vostra supposizione . Puo` essere rispose la bella olandese che accompagnava sempre Yanez , sorvegliando tutte le folte macchie della foresta , come se temesse di veder sbucare una banda di rajaputi o di dayachi . Il fatto e` che voi non mi sembrate tranquilla , signora , rispose il portoghese . Avete notato nell' accampamento del Sultano qualcosa di straordinario ? No : ho osservato solamente che quell' uomo era assai confuso quando voi siete entrato sotto la sua tenda , milord . Rassicuratevi , signora : tutte le volte che ci ha ricevuto , ha tenuto sempre di fronte a me un contegno ambiguo . Si direbbe che mi crede un nemico cosi` formidabile da sbalzarlo dai Monti del Cristallo . Ragione di piu` milord , per raddoppiare la vigilanza . Dove avete lasciata la vostra scorta ? Si trova insieme agli scikari e non dubitate che al mio primo segnale accorrera` compatta , pronta a misurarsi colla guardia indiana del Sultano . Noi camminiamo e non li vediamo , ma anche essi camminano e non ci perdono di vista un solo istante . Volete una prova ? Si erano in quel momento fermati sull' orlo di una macchia foltissima , composta quasi esclusivamente di banani delle cui frutta facevano strage i quadrumani . State attenta , signora , disse Yanez . Udite nessun rumore voi ? No , un silenzio assoluto regna sotto quelle gigantesche foglie . Eppure la mia scorta in questo momento cammina , seguendoci a brevissima distanza . Fece colle mani portavoce e grido` per tre volte con voce sonora : Mati ! Un momento dopo da un fascio di gomuti , svelto ed agile , si slanciava a terra il mastro dello yacht , gridando : Aru ? Aru ! aveva risposto il portoghese che voleva dire : avanzate . Come va la battuta , mio bravo amico ? Finora , signore , gli scikari agiscono lontano da noi e non posso controllare le loro mosse rispose Mati . Hai notato fra quei battitori alcuni rajaputi della guardia del Sultano ? Ve ne sono piu` di quanti credete , signor Yanez , rispose il mastro , il quale appariva un po' turbato . Sapresti dirmi che cosa fanno quegli uomini fra le guardie ? M' immagino che vorranno prendere parte alla caccia , signor Yanez . Temi qualche sorpresa , tu ? Vi confesso che non sono tranquillo . Quegli indiani potevano rimanere a guardia della tenda del Sultano . I tuoi uomini li tieni sempre in pugno ? chiese Yanez . Quando daremo il segnale convenuto , li vedrete comparire . E dove marciano ora che non si vedono , ne` si odono ? chiese la bella olandese . Sono scimmie od esseri umani ? Sono quadrumani , quando vogliono attraversare una foresta senza destare l' attenzione dei nemici , ed uomini , quando si tratta di battersi ... Oh ! ... La` ! ... Ecco il capo grigio che viene ad occupare la sua camera da letto . Preparate tutte le vostre armi o noi verremo spazzati via in una carica spaventosa , dalla quale nessuno ci salvera` . Il drappello era giunto sulle rive d' un piccolo stagno presso cui sorgeva solitario un pombo maestoso che i battitori dovevano aver segato in buona parte . Una massa enorme , grigiastra , armata di due zanne formidabili , era improvvisamente comparsa fra la nebbia che i primi raggi del sole facevano gia` alzare . Il solitario s' avanzava tranquillo , sicuro della sua forza smisurata , senza barrire . Era un magnifico pachiderma , d' alta taglia , colla fronte larga , le zampe anteriori altissime come gli elefanti indiani , i quali sono i piu` belli che producano le grandi isole della Sonda e la terra del Siam , gia` tanto famosa pei suoi elefanti bianchi . La bella Lucy si era messa a fianco del portoghese , come per difenderlo da qualche tradimento . Teneva sollevata la gonnella per essere piu` lesta a scappare in caso di pericolo , e fissava freddamente il colosso che emergeva dalla nebbia , tenendo imbracciata la sua piccola carabina inglese , la quale , se era di dimensioni modeste , aveva bensi` una grande forza di penetrazione . Milord , disse tenetevi presso di me e forse non oseranno tentare il tradimento che sospetto . Si dice che i rajaputi , che sono i guerrieri piu` cavallereschi che abbia l' India , risparmiano nei loro combattimenti le donne . Temete dunque sempre qualche sorpresa ? chiese Yanez , armando precipitosamente la sua carabina . Sempre , milord , ed io condivido in parte i timori della signora disse Kammamuri . Mi pare che ci abbiano tratto in un agguato per farci spazzar via o dal solitario o dai rajaputi . Al vostro posto io non avrei accettata una simile partita di caccia . E` peraltro ancora da cominciare , disse il portoghese ed armi da fuoco ne abbiamo anche noi per respingere qualsiasi attacco . Badate , signor Yanez disse in quel momento Kammamuri . L' elefante era uscito dalla nebbia e percorreva la fronte dello stagno mandando di quando in quando dei sordi barriti che sembravano dei brontolii prodotti da una gigantesca gran cassa vibrante . Signor Yanez , disse Kammamuri al portoghese non andate piu` avanti , io conosco le furie sanguinarie di questi terribili solitari . Vedrete fra poco alla prova quel bestione . Ci saremo anche noi a calmarle , mio caro , rispose Yanez . Abbiamo delle buone palle coniche dentro le carabine , rinforzate da un leggero strato di rame . Ma non vi siete accorto che l' elefante non e` piu` solo ? Guardate dietro di lui e ditemi che cosa sono quelle masse che si avanzano attraverso la nebbia . Il portoghese , quantunque poco facile ad impressionarsi , si era fermato contro il tronco d' un durion , puntando la carabina . Infatti il pachiderma non era piu` solo . Quattro altri colossi , armati di denti lunghissimi che dovevano pesare non meno di mezzo quintale , si avanzavano lungo la riva nebbiosa dello stagno , mandando di quando in quando dei barriti che annunciavano certamente una imminente carica . L' esiliato si era accompagnato con altri che forse si trovavano nelle sue medesime condizioni e quella banda formidabilmente spaventosa non cessava di avanzare verso il drappello , stretta probabilmente dagli scikari che battevano le macchie piu` folte della selva . Guardatevi ! ... La vostra piccola carabina non potra` ottenere che degli scarsi risultati . Non mirate alla fronte , bensi` alla congiuntura della spalla . Soltanto quando un proiettile si caccia fra quelle ossa tarpa le forze a quei terribili animali . Si` , signor Yanez , disse Kammamuri gettatevi fra i cespugli e dietro gli alberi . Ci sono gia` . Sotto gli altri ! ... Seguitemi , Signora Lucy , disse Yanez . Vi e` poco da scherzare . Badate a voi invece , milord , rispose la bella olandese . Non vorrei che la camera da letto del solitario diventasse la vostra tomba , milord . E noi non contiamo nulla , signora ? Ora siamo in pochi , ma fra un momento diventeremo tanto numerosi da tener testa alla carica di cento elefanti . Seguitemi , signora , e tenetevi dietro l' albero e dietro le macchie , per potere sfuggire piu` rapidamente all' assalto che ormai non tardera` . Il capo grigio suona gia` la sua fanfara di guerra . Il colossale elefante che ne guidava altri tre , vedendo quelle persone , si era fermato d' un tratto e andava fiutando l' aria a diverse altezze . L' enorme corpaccio vibrava tutto , come se avesse nascosto dentro qualche grosso istrumento musicale . Yanez si era appoggiato fortemente contro l' albero , per non essere travolto nella corsa che doveva essere certamente terribile . Qui ci vuole dell' altra gente mormoro` . Siano maledetti i capricci del Sultano ! Attraverso la nebbia si vedevano apparire e scomparire delle ombre umane , le quali accennavano a scendere verso lo stagno per tagliare il passo al terribile capo grigio e alla sua piccola ma non poco temuta banda . Via disse Yanez proviamo qualche colpo prima . Gli e` che siamo in pochi per arrestare la caccia che non risparmiera` nessuno di noi ... Per Giove ! E la mia scorta che segue i battitori ? Si mise due dita in bocca e mando` un acutissimo fischio , che ebbe subito la sua risposta di tra i cespugli costeggianti lo stagno . E` Mati che guida la vostra scorta , signor Yanez , disse Kammamuri . Questo segnale lo conosco benissimo , avendolo udito molte volte sullo yacht . Il capo grigio , udendo quel sibilo acuto , si era precipitato nello stagno sollevando una gigantesca ondata fangosa . Sprofondo` fino al ventre , agitando rabbiosamente la proboscide , poi prese di nuovo terra barrendo spaventosamente . In quel momento alcuni spari risuonarono fra gli alberi . La scorta del portoghese cominciava la sua battaglia contro i colossi . Sparate anche voi ! grido` il portoghese . Dobbiamo distruggere il drappello che quell' irascibile vecchione tenta di scagliare contro di noi . Tutti si erano gettati a terra , nascondendosi fra gli sterpi che erano numerosi in quel luogo , ed avevano cominciato a tirare schioppettate con furore . L' irascibile capo grigio , conscio della sua forza straordinaria , si era provato a tentare la carica , ma fatti pochi passi cadde sulle ginocchia , rompendosi una delle magnifiche zanne . Yanez ed i suoi compagni l' avevano crivellato di palle , arrestando in tempo l' attacco , ma rimanevano ancora in piedi gli altri , i quali gia` tentavano di guadagnare lo stagno per giungere sulla fronte della boscaglia . Non vi muovete ! disse Yanez , vedendo la bella olandese ed il Sultano alzarsi . Se ci scoprono , siamo perduti e nemmeno la scorta ci salvera` . Lasciate fare a me ! Vieni , Kammamuri . Ricaricarono rapidamente le carabine e lasciarono il loro nascondiglio per cercare di arrestare anche i compagni del solitario . Badate a quello che fate , signore ! disse l' indiano . Sono sicuro dei miei colpi ed in questo momento la mia mano non trema . Passarono dietro le grandi piante che formavano la fronte della foresta e comparvero bruscamente quasi sulle rive dello stagno . Un elefante , vedendo il portoghese , gli si lancio` contro all' impazzata , sferzando l' aria colla sua tremenda proboscide . Aveva peraltro di fronte un uomo non nuovo alle grosse cacce e che possedeva un sangue freddo meraviglioso , che non lo abbandonava mai , nemmeno durante i piu` gravi pericoli . Signor Yanez ! grido` l' indiano . A me il piu` grosso ; a te il piu` piccolo , per ora rispose il portoghese . Balzo` in mezzo ai cespugli che coprivano la base delle grandi piante e s' avanzo` , risolutamente , contro i quattro mostri . Stava per fare fuoco , quando uno sparo rintrono` verso l' opposta fronte della foresta , che non doveva ancora essere stata occupata dagli scikari . Un momento dopo una palla gli portava via il cappello . Qualche centimetro piu` sotto ed il valent' uomo era finito . Udendo quello sparo tutti erano balzati in piedi , temendo qualche tradimento . Solamente il Sultano aveva preferito sdraiarsi fra le fresche erbe della foresta . Chi ha fatto fuoco contro di me ? urlo` il portoghese , avvicinandosi all' elefante , la cui massa poteva servirgli da barricata . La risposta fu uno scroscio di risa . Canaglia ! ... Mo`strati , se non sei un vile ! grido` Yanez . Allora eccomi ! John Foster era scivolato fra due cespugli ed invece di far fuoco contro gli elefanti , pareva volesse decimare i cacciatori . Voi ! grido` Yanez , non poco impressionato da quell' apparizione . Miserabile , che cosa volete ? Non vedete che stiamo per essere spazzati via tutti e che con noi vi e` anche il Sultano ? Non saro` certamente io , signor pirata , che vi portero` aiuto rispose il capitano dell' affondato piroscafo . Volete lasciarci ammazzare tutti ? Crepate ! E` troppo , signor Foster ; ed ora , anche se vi sono gli elefanti , vi daro` una tale lezione da farvela ricordare per sempre . Accompagnato dal fido indiano aveva raggiunto l' enorme corpaccio del capo grigio e vi si era gettato dietro , per evitare i colpi dell' inglese . Mati ! grido` . Tieni testa agli elefanti , solamente per pochi minuti . Se non puoi sloggiarli , incendia le erbe . Cio` detto imbraccio` la carabina e guardo` verso il luogo dove l' inglese erasi mostrato affrettandosi poi a scomparire , sapendo forse con che tiratore aveva da fare . Signor Foster , il Sultano ci guarda disse Yanez . Degnatevi mostrarvi perche` non si faccia un brutto concetto dei marinai della grande Inghilterra . Signor pirata urlo` l' inglese con voce rauca mostratemi solamente un pezzo del vostro viso per far vedere a Sua Altezza come gl' inglesi puniscono le canaglie vostre pari . Eh , signor mio rispose Yanez , il quale si guardava bene dall' esporsi ai tiri del traditore non avete ancora in tasca la mia pelle . Ma l' avro` , per tutti i fulmini e tutti gli uragani ! ... Finche` vi tenete nascosto , io non posso darvi la giusta punizione che vi spetta . In quel momento un colpo di fucile scoppio` a fianco del portoghese . Kammamuri , avendo potuto scorgere l' inglese , benche` si tenesse prudentemente nascosto fra i cespugli , aveva sparato ma disgraziatamente aveva mancato il bersaglio . L' inglese aveva salutato quel colpo con una beffarda risata e per un momento era scomparso fra gli alberi per sfuggire all' urto dei pachidermi , il quale diventava sempre piu` tenace , malgrado le scariche della piccola scorta . Non ti mostri ancora ? grido` Yanez . Non ho nessuna fretta di mandarvi a pirateggiare sui mari dell' altro mondo . Avete gli elefanti alle spalle . Me ne rido io ! rispose l' inglese . Poteva infatti ridersene per un momento , poiche` si era gettato in mezzo ad uno sterpeto , attraversato qua e la` da fortissime fibre di rotangs che , quando sono tese , posseggono la resistenza delle gomene di fili di rame o d' acciaio , quali sono oggi quelle di molte navi , sia a vapore , sia a vela . Gli elefanti non potevano lanciarsi in mezzo a quello sterpeto senza ammazzarsi , tanto piu` che i cespugli erano difesi da alberi di grosso fusto , resistenti anche all' urto di quei massicci bestioni . Un pachiderma , credendo di trovare un passaggio , si era provato a scagliarsi in mezzo alla macchia , dove l' inglese , pur tenendosi nascosto , non cessava di tirare schioppettate ora contro la scorta del portoghese , ora contro i giganti delle foreste bornesi . Il colosso che aveva tentato di assalire alle spalle l' inglese , non aveva avuto proprio fortuna . Caricando colla solita furia , si era scagliato fra i rotangs ed i gomuti , tentando di sfondarli a colpi di tromba . Era gia` penetrato e distava pochi passi dall' inglese , quando la sua tromba cadde , falciata d' un colpo solo . L' enorme appendice aveva urtato contro un rotang ed era stata tagliata . Un barrito spaventevole , seguito da clamori paurosi ed impressionanti , annunzio` la morte del pachiderma , il quale era caduto sulle ginocchia vomitando dal naso mutilato , con rapide pulsazioni , un sangue nero e spumeggiante che cadeva come pioggia rossa sullo sterpeto . John Foster , che doveva conservare una calma ammirabile anche dinanzi a quell' estremo pericolo , si era voltato d' un tratto ed aveva fatto fuoco replicatamente . Il gigante , gia` mutilato , aveva ricevuto la scarica negli occhi . Disgraziatamente ve n' erano altri due che s' avanzavano attraverso gli sterpi , come se fossero ben risoluti di vendicare i loro compagni . Yanez , che non perdeva di vista ne` l' inglese ne` i colossi , attese qualche istante colla speranza forse che gli elefanti si incaricassero di togliergli quel pericoloso avversario , ma poi , sprezzando la vita , si slancio` all' aperto tentando di raggiungere ancora l' enorme corpaccio del capo grigio . Fa' come me , dannato inglese ! grido` se e` vero che tu non hai paura di me . Ecco , io mi offro ai tuoi colpi e tu fa' altrettanto coi miei , se e` vero che sei un coraggioso . Il Sultano intanto vedendo che le cose andavano troppo per le lunghe , con una serie di fischi acutissimi aveva fatto accorrere venti o trenta scikari , i quali battevano le macchie dietro lo sterpeto per spingere i giganti verso lo stagno . Un altro animalaccio , niente spaventato dell' orribile fine del suo compagno , che rantolava a terra completamente dissanguato , aveva preso lo slancio e si era rovesciato la` dove l' ostinato inglese si nascondeva . Ma non aveva miglior fortuna , poiche` dopo il primo impeto ando` a urtare colla testa contro una fila di rotangs tesa fra due altissimi alberi come una vera corda d' acciaio . Si udi` un schianto spaventevole , seguito da barriti altissimi e dal crepitare delle piante che reggevano le fortissime liane malesi , che offrono maggiore resistenza anche di quelle americane . I due alberi , quantunque di mole enorme , erano stati sradicati e giacevano al suolo attraverso gli sterpi . Il disgraziato pachiderma non aveva avuto piu` fortuna del suo compagno . Lanciato colla velocita` di una locomotiva attraverso a tutti quegli ostacoli , era caduto sopra un calamus , resistente come l' acciaio , il quale l' aveva decapitato in un attimo . Ne` gli altri due , vedendo alzarsi delle nuvolette di fumo di sopra ai cespugli , si erano fermati . John Foster , scovato dai bruti delle grandi foreste i quali si preparavano a farlo a pezzi od a schiacciarlo contro il tronco d' un albero , si era precipitato fuori dalla brughiera urlando a squarciagola : Se fra voi vi e` un europeo , accorra in mio aiuto perche` e` dovere di tutti gli uomini bianchi di proteggersi . Allora eccomi , John Foster , grido` il portoghese . Si era appena mostrato , che l' inglese gli sparo` contro una nuova fucilata colla speranza di assassinarlo a tradimento . Ah , miserabile ! grido` il portoghese , il quale aveva evitato il proiettile , lasciandosi cadere precipitosamente a terra . Ma si alzo` subito , e armato della sua infallibile carabina , si slancio` innanzi . L' inglese , pressato anche dagli elefanti , si era dato alla fuga attraverso lo sterpeto , colla speranza d' intanarsi nella grande selva . Fermati , briccone , o faccio fuoco ! grido` Yanez , il quale si spingeva audacemente innanzi preceduto da Mati e da alcuni uomini della sua scorta . Avro` la tua pelle ! rispose l' inglese . L' ho giurato ed io sono uomo da mantenere i miei giuramenti . Ed anche i tuoi tradimenti , indegni d' un europeo ! John Foster continuava a correre coll' agilita` d' una gazzella , quantunque non fosse piu` giovane . Tre volte si fermo` dietro l' enorme massa del capo grigio e dopo essersi gettato a terra urlo` : Ecco la palla che ti uccidera` , infame pirata ! Aveva gia` puntata la carabina , mirando il portoghese , quando un colpo di fuoco prevenne il suo . La bella olandese , che aveva assistito fino allora a quel tragico duello senza manifestare alcuna emozione , aveva sparato , e l' inglese era caduto a fianco del capo grigio , colla testa attraversata da un proiettile conico foderato di rame . Grazie , signora , le disse Yanez . Non scordero` mai che mi avete salvata la vita . Anch' io avevo dei debiti di riconoscenza verso di voi , milord , rispose Lucy colla sua solita voce pacata . Ed ora ? Cerchiamo di trarci d' impaccio meglio che possiamo . Qui soffia un vento strano , che sa di tradimento . Il portoghese ricarico` le sue armi , avendo sparato prima qualche colpo contro i pachidermi , poi grido` : Se vi preme la vita , stringetevi tutti intorno a me . Poi , lanciando verso il Sultano uno sguardo minaccioso , aggiunse : Che scherzo mi avete preparato , Altezza ? Una partita di caccia e niente altro . Ci sono gia` a terra dei colossi e vi lagnate ? Vorrei vedere i vostri scikari . Non possono lasciare in questo momento la battuta rispose il Sultano con voce un po' tremula . Badate , Altezza , che se invece preparano qualche nuovo tradimento , il primo colpo di fucile che sparero` sara` per voi . Su , tutti intorno a me ! 18 . L' assalto dei rajaputi Anche se John Foster era caduto per non risollevarsi piu` mai , il pericolo non era cessato , poiche` i pachidermi superstiti correvano sfrenatamente attraverso lo sterpeto , per raggiungere i cacciatori . Yanez , formato il drappello , colla bella olandese al centro , si era sollecitamente diretto verso il margine della grande foresta , per ripararsi sotto le piante d' alto fusto . Di quando in quando , pur ritirandosi rapidamente , sparavano qualche colpo tentando di cacciare quegli ostinati bestioni che pareva avessero giurato la perdita di quel gruppo di persone . Il portoghese si era messo a fianco del Sultano e lo sorvegliava attentamente : Kammamuri teneva d' occhio il capo degli scikari , che dal canto suo pareva che avesse voglia di tornarsene al campo . Per un quarto d' ora il drappello continuo` la sua marcia sempre dietro la fronte della foresta , poi Yanez diede il segnale della fermata . Erano giunti sulle rive d' un corso d' acqua interrotto da numerosi isolotti bassi , e proprio di fronte al maggiore avevano scoperto una roccia alta un centinaio di metri , assolutamente inaccessibile ai pesantissimi pachidermi . Ecco una magnifica posizione strategica disse Yanez , quando ebbero raggiunta la cima . Da questo posto noi sorveglieremo le mosse sospette degli scikari che non mi rassicurano affatto . Temete un tradimento , signore ? chiese l' indiano sotto voce . Che cosa dice il tuo cuore ? Che quell' inglese ha spezzata la tregua che regnava tra noi ed il Sultano . Questo e` il momento di prendere una grande decisione o nessuno di noi uscira` vivo da queste foreste , che si prestano cosi` meravigliosamente agli agguati . Gettiamoci su Varauni , solleviamo i cinesi e mettiamo tutto a ferro ed a fuoco , signor Yanez . Se avessi sottomano la scorta di Sandokan , a quest' ora mi sarei gettato anche contro gli uomini del Sultano . Che vogliano farci prigionieri ? E` quello che sospetto . La faccia del Sultano non mi rassicura affatto . In questo momento siamo troppo pochi per impegnare una lotta a fondo . Non vi e` che una cosa sola da fare . Mandare Mati al campo del Sultano affinche` mi riconduca tutta la mia scorta . E gli elefanti , signore ? Pare che si siano calmati , Kammamuri . Infatti i pachidermi , quantunque fossero riusciti finalmente ad attraversare lo sterpeto , dopo una breve esplorazione si erano spinti verso il fiume , probabilmente coll' idea di salvarsi su qualche isola . Di tratto in tratto qualche proiettile li raggiungeva , anche se lontani e faceva far loro dei balzi , accompagnati da un concerto assordante di barriti . Pareva quasi che dalla grande foresta fossero accorsi altri colossi a prendere parte al combattimento iniziato dal povero capo grigio . Altezza , disse Yanez , accostandosi al Sultano il quale si teneva ben vicino al capo dei battitori sapreste dirmi come finira` questa partita di caccia ? Come tante e tante altre rispose il monarca con voce un po' beffarda . Ne avete gia` abbastanza degli elefanti ? Eppure , come avete veduto , non sono poi cosi` pericolosi . Io non parlo dei colossi ribatte` Yanez con voce acre bensi` dei vostri scikari che non vedo piu` . Essi continuano la battuta , milord . Vi ho detto che volevo andare alle cime dei Monti del Cristallo per verificare una voce che corre insistente al campo . Ossia ? disse il portoghese trasalendo e facendo appello a tutto il suo sangue freddo per non tradirsi . Che delle bande di guerrieri dayachi armati di fucili hanno lasciato il lago Kini Balu` e marciano verso la mia frontiera . Guidate da chi ? Da un guerriero famoso , che e` riuscito a stabilirsi un trono quasi accanto al mio . E` lui che ha pienamente debellate le orde sanguinarie di quel terribile rajah del lago , contro il quale mi sono provato ad armeggiare piu` volte , prendendo piu` legnate che allori , e lasciando nelle mani dei cacciatori di teste un numero spaventevole di crani . Non avete delle kotte sulla vostra frontiera ? chiese Yanez . Certamente vi sono dei fortini scaglionati nei burroni delle montagne ed anche sulle cime . Lasciate allora che le guarnigioni se la cavino come meglio potranno . Il Sultano scosse il capo , poi disse con voce triste : I miei guerrieri non valgono niente , milord , quando manca loro l' aiuto della mia guardia indiana . Dove l' avete mandata quella colonna che non si e` piu` veduta ? Alla frontiera ; se quello sconosciuto scende attraverso i miei Stati , e` capace di portarmi la guerra in casa . Ben lo sa quel terribile e misterioso rajah del Kini Balu` , che lo aveva accolto da amico nella sua capitale . Ha perduto il trono ? Anche la vita , milord , poiche` quando si e` visto nell' impossibilita` di difendersi , ha dato fuoco alle polveri , ed e` saltato in aria insieme con la sua famiglia . Ho udito parlare vagamente di questa storia disse Yanez . E che cosa contate di farci fare ? Una corsa verso i Monti del Cristallo rispose il Sultano . Sotto quelle immense foreste noi avremo selvaggina d' ogni specie da abbattere . Ed intanto ? Io preferirei , per mio conto , tornarmene al mio campo per riposarmi sotto la mia tenda e sotto la fida sorveglianza della mia guardia . Che cosa dovremmo fare qui tutta la notte , esposti all' umidita` del fiume e senza cena ? Ebbene , Altezza , disse Yanez risolutamente io vi avverto che sono pronto ad andare innanzi , ma fra i vostri uomini non mi sento piu` al sicuro dopo il tradimento ordito dall' inglese . Il Sultano fece un gesto d' impazienza e guardo` a lungo il capo di battitori , che gli stava sempre ritto dinanzi , ma sotto la stretta sorveglianza di Kammamuri . Milord , disse finalmente voi mi avete date troppe seccature e dopo d' aver tanto desiderato un ambasciatore della grande Inghilterra , ora sento che ne farei a meno . E se fosse troppo tardi ? Che cosa volete dire , milord ? chiese il Sultano spaventato . Che se la guerra rumoreggia ai vostri confini , delle flottiglie sono pronte , ad un mio ordine , ad entrare nella baia per aprire il fuoco . Voi fareste questo ? Certo , Altezza . Con qual diritto ? Col diritto dell' uomo che difende la propria pelle . Voi vedete delle congiure dovunque , milord ! Io non vedo niente : le intuisco . Allora , milord , e` ora di farvi sapere che qui vi e` un Sultano , a cui tutti debbono obbedienza . Spiegatevi meglio , Altezza . Sequestro voi e la donna e vi conduco al mio campo come ostaggi . Con quali forze ? chiese il portoghese ironicamente . Forse col capo degli scikari che e` gia` mezzo morto di paura ? Ci vuole ben altro per gente come noi ! Non volete venire ? No rispose Yanez . Anzi vi avverto che bruceremo tutte le nostre cartucce . Il capo degli scikari , obbedendo ad un gesto del suo signore , prese la carabina e punto` la bocca verso il petto della bella olandese dicendo : O mi seguite o faccio fuoco ! Yanez , che gia` sospettava qualche tradimento , si era precipitato sul Sultano strappandogli l' arma e l' aveva atterrato , mentre Mati , Kammamuri e la bella olandese tenevano in freno il capo degli scikari . Altezza , disse il portoghese con voce terribile se uccidete quella donna , vi faro` saltare le cervella . Aveva gettata via la carabina tolta al traditore e armato rapidamente le sue pistole . Volete uccidermi ? chiese il monarca , con voce tremante . Non ne ho alcun desiderio , se voi nulla tenterete contro di noi finche` non saremo giunti fra le Montagne del Cristallo . Lassu` farete quello che vorrete . Il Sultano digrigno` i denti come una giovane tigre , poi con una mossa di fianco si sottrasse al tiro immediato delle pistole . Me lo avevano detto che voi eravate un pirata qualunque , invece d' un ambasciatore d' una grande potenza che io rispetto . Ho avuto torto di non prestare orecchio ai consigli dei miei ministri . Dei vostri diplomatici ! disse Yanez ironicamente . Quella gente finira` per succhiarvi tutte le rendite del Sultanato . Vi fu un breve silenzio . Il Sultano , coricato a terra , tremava verga a verga , e faceva invano dei segni misteriosi al capo degli scikari , il quale , vedendosi minacciato da parecchie carabine , non aveva piu` osato muoversi . Orsu` , milord , disse finalmente il Sultano , con voce rauca . Che cosa volete da me ? Che mi seguiate fino ai Monti del Cristallo per vedere che cosa succede alle vostre frontiere . E la mia scorta ? La vostra ? Per ora rimarra` al campo . Volete farmi perdere il trono e fors' anche la vita , milord ? Sento per istinto che intorno a me si congiura per strapparmi il potere . Silenzio ! impose Yanez . Per entrare nel vostro accampamento ci vorra` qualche parola d' ordine o qualche segnale ? Che cosa volete ancora ? Assalire i miei battitori e le mie bajadere ? No , voglio far giungere qui al piu` presto la mia scorta . Io devo rispondere della vostra vita e non voglio cacciarvi in qualche brutta avventura , che potrebbe cominciare sulle Montagne per finire a Varauni . Nella mia capitale ? urlo` il Sultano , tentando di alzarsi . Fermo Altezza o faccio fuoco ! Datemi qualche segnale o qualche parola perche` uno dei miei uomini entri nel vostro campo e vada a radunare la mia scorta . Il Sultano ebbe una lunga esitazione , poi si strappo` da un dito un pesante anello d' oro e lo getto` ai piedi del portoghese , dicendo : Ecco . Non basta dire ecco , Altezza , perche` voi rimarrete come ostaggio con noi finche` io lo credero` opportuno . L' anello porta il mio sigillo rispose il povero Sultano , tergendosi il sudore freddo che gli colava dalla fronte . Non vedendo piu` armi spianate si era alzato : anche Yanez aveva rimesse nella cintura le famose pistole . Si avvicino` al capo degli scikari , che non era meno terrorizzato , e gli sussurro` rapidamente alcune parole , in una lingua che nessuno poteva comprendere . Non avrete l' intenzione di prepararci qualche nuovo agguato ? disse il portoghese . No ; anzi lo incarico di accompagnare il vostro uomo , affinche` non gli tocchi qualche disgrazia e perche` impedisca ai miei ministri di intervenire in questo affare . Fate pure , Altezza . Gia` voi rimarrete ben sorvegliato e al primo tentativo di fuga , vi faro` fucilare senza misericordia . La partita e` aperta , ma non chiusa ancora ; e` vero , milord ? chiese il Sultano . C' e` del tempo per assestare questa piccola faccenda , che se ha recato offesa al Sultano del Borneo , per poco l' Inghilterra non perdeva uno dei suoi ambasciatori . Si era voltato verso Mati , il quale pareva impaziente di andare a radunare la scorta . I miei uomini me li condurrai tutti qui ed al piu` presto , gli disse . Guardati dai tradimenti , amico , e segui i consigli del mio uomo che d' imboscate se ne intende . Tolse da un taschino del panciotto un cronometro d' oro tempestato di brillanti colle sue cifre , regalo certamente di Surama , poi riprese : Sono appena le due : dopo il tramonto voi potete essere qui . Se troveremo il passo libero disse Kammamuri . Gli elefanti non si scorgono piu` , e credo che nessuno vi dara` degli impicci . Andate . Il capo degli scikari e Mati presero le loro armi e dopo d' aver osservato attentamente se in qualche luogo si scorgevano i pachidermi , scesero rapidamente la rupe calando sulle rive del fiume . Yanez li seguiva attentamente cogli sguardi , come se sospettasse qualche tradimento . Anche se i suoi compagni non sembravano tranquilli poiche` pensavano ai rajaputi , fanteria validissima che ha sempre degli ottimi tiratori , e che potevano da un momento all' altro venire in cerca del loro padrone . Erano trascorsi cinque minuti , quando fra i boschi che si stendevano lungo le rive del fiume si udi` un colpo di fuoco . Yanez era balzato in piedi guardando il Sultano , il quale , seduto su di una roccia , fingeva di non vederlo . Un altro tradimento , Altezza ? gli chiese . Voi sognate tradimenti dovunque , milord rispose il Sultano . La cosa diventa ormai troppo noiosa . Spiegatemi allora voi perche` i miei uomini , appena discesi , sono stati costretti a sparare ? Grande Allah ! Avranno ammazzato qualche babirussa per la loro cena . Sapete bene che siamo tutti senza viveri . In quell' istante un secondo colpo di fucile rimbombo` sotto gli alberi , seguito quasi subito da un vero fuoco di fila . I rajaputi assalgono i nostri amici ! grido` Yanez . Non v' inquietate per Mati , signore . Egli e` un uomo da cavarsela sempre , anche nelle piu` terribili circostanze . E se me lo ammazzano ? Ci sono anch' io , signor Yanez , e una corsa verso i Monti del Cristallo per chiedere aiuti alla Tigre della Malesia non mi spaventa . Dei proiettili cominciavano a miagolare sopra la rupe , scrostando dei larghi pezzi di tufo . Un uomo era uscito dalla foresta e correva , con velocita` fulminea verso il luogo occupato da Yanez e dai suoi compagni . Mati ! esclamo` Kammamuri . Coi rajaputi alle spalle ! aggiunse il portoghese . Signora Lucy , gettatevi in mezzo alle rocce e non vi mostrate , poiche` quegli indiani sono ottimi bersaglieri . E voi , signor Yanez ? chiese Kammamuri , il quale si era gettato prudentemente dietro ad un enorme masso . Le`vati la tua fascia di seta , e lega prima di tutto il Sultano rispose il portoghese . Se vorranno salire fin qui , con un simile ostaggio nelle nostre mani , possiamo noi imporre delle condizioni . L' indiano si era levato la ricca sciarpa ed aveva eseguito prontamente l' ordine . Miserabili ! Che cosa fate ? grido` il monarca , diventando grigiastro , ossia pallidissimo . Cerchiamo di impedirvi di fuggire rispose Yanez , facendo balenare agli ultimi raggi del sole le canne delle sue famose pistole . Questo e` un assassinio ! urlo` il Sultano . Che in tutti i casi commetteranno i vostri rajaputi , poiche` il primo che si mostrera` quassu` , segnera` l' ultima ora del vostro regno . Io ho il diritto di farmi liberare . Ed io quello d' impedirvi di preparare qualche altro tradimento sotto le foreste dei Monti del Cristallo . Voi non siete il Sultano del Borneo . E` vero : ma sono un tale uomo da mettere a ferro ed a fuoco tutto il vostro regno . Guardatevi , perche` le bande condotte dalla terribile Tigre della Malesia stanno intanto calando sulle vostre terre . Mi vendichero` ! ... Si` , il piu` tardi possibile rispose Yanez . Poi volgendosi verso Kammamuri ed additandogli il Sultano , gli disse : Prendi quell' uomo e portalo sulla cima di quella rupe , e cerca che sia bene in vista . Vedremo se la sua guardia avra` il coraggio di fargli fuoco addosso . E poi , signor Yanez ? chiese l' indiano . Avresti paura a fare una corsa notturna fino ai Monti del Cristallo insieme con me ? Con voi andrei anche per la seconda volta a dare la caccia agli ultimi thugs indiani . Per ora quelli non ci da`nno nessun fastidio ; quindi non dobbiamo occuparci che dei rajaputi . I quali hanno pur essi nelle vene sangue indiano osservo` , non senza una punta di malizia , il maharatto . Le scariche a salve erano cessate , ma il combattimento non doveva essere ancora terminato . Dei colpi isolati rimbombavano sempre dentro le foreste costeggianti il fiume . Mati batteva in ritirata , bruciando le sue cartucce . Facciamo ora qualche cosa anche noi disse Yanez . Non lasciamo che i rajaputi si avanzino tranquillamente e conquistino la nostra posizione . Prima che giungano qui , il Sultano non sara` piu` vivo , se non cesseranno il fuoco . Sali` su una roccia insieme con Kammamuri , lancio` uno sguardo lungo le rive del fiume , poi avendo scorto un piccolo gruppo di rajaputi , sparo` a sua volta due colpi , costringendo quegl' indiani , per quanto coraggiosi , a mettersi nuovamente in salvo sotto le foreste . Anche Kammamuri aveva consumato un paio di cariche , appoggiato dalla bella olandese , la quale sparava meravigliosamente e pacatamente , come se si trovasse in un campo di tiro . Quanto durera` questa tregua ? si chiese il portoghese , guardando Kammamuri . Se i rajaputi ci assediano , saremo costretti ad arrenderci per forza , non avendo nulla da porre sotto i denti . Credete che la Tigre della Malesia stia gia` scendendo la frontiera per tenderci la mano ? Sandokan non puo` essere lontano . Il posto dei corrieri e` sul Sirdar e la` noi troveremo sue notizie . Che cosa devo fare ? Partire senza indugio ed approfittare della notte per far correre i rajaputi . Cerca di unirti a Mati , se lo potrai , e che Dio ti protegga , mio bravo e fedel servitore . 19 . Le bande della Tigre La luna , una luna magnifica , che rischiarava le foreste come in pieno giorno , sfiorava gli altissimi alberi dei Monti del Cristallo , quando una piccola banda d' uomini comparve in fondo ad un burrone che conduceva allo stagno di Sirdar . Non erano piu` di cinquanta , ma il loro aspetto era tutt' altro che rassicurante . Vi erano malesi e dayachi dell' interno , i famosi cacciatori di teste , tutti armati di fucili e di sciabole spaventevoli , che solamente a vederle , facevano gelare il sangue nelle vene . Per di piu` alcuni portavano sulle loro robuste spalle delle lunghe canne le quali non erano altro che delle spingarde . Pareva che altri uomini valicassero piu` in alto i passi delle montagne , poiche` il silenzio della notte veniva di quando in quando interrotto da un lontano rotolamento di massi . All' estremita` del burrone percorso da quella piccola truppa , bruciava un gran fuoco acceso sulla riva d' un pantano . Due uomini , seduti sul tronco d' un albero , discorrevano tranquillamente , senza preoccuparsi , a quanto sembrava , dei pericoli che potevano presentarsi da un momento all' altro . Uno era il vero tipo del malese , intensamente bruno , con delle sfumature rossastre sugli zigomi ; l' altro invece , il quale si appoggiava ad una superba carabina a due colpi montata in argento ed in madreperla , era il puro tipo dell' indiano . Entrambi erano alquanto attempati , ma robusti ancora ed in grado di compiere anche da soli delle grandi gesta . Dimmi disse il malese all' indiano , il quale da qualche tempo dava segni d' impazienza non ti sembra strano che Yanez non ci abbia ancora mandato qualche corriere ? Mati , il mastro dello yacht , deve conoscere il paese ed io credo che sapra` giungere presto qui , mio caro Tremal Naik . Ti confesso che non sono punto tranquillo , Tigre della Malesia . Ho sempre il timore che al signor Yanez ed alle flottiglie sia toccata qualche disgrazia . Vorrei sapere anch' io che cosa e` successo degli uomini che abbiamo sbarcato sulla costa . Eppure , io credo che fra poco avremo qualche nuova . Conosco troppo bene Yanez , e mi pare di vederlo venirci incontro , poiche` sa che anche noi siamo esposti a dei gravi pericoli . Ci sono sempre alle costole i cacciatori di teste ? Si` , signor Sandokan . Non ci vogliono assolutamente lasciare . Hanno dunque sempre bisogno di teste quei sanguinari selvaggi ? disse la Tigre della Malesia , facendo un gesto d' ira . Lo sapete al pari di me che razza di birbanti sono quegli uomini : hanno sempre bisogno di guarnire le loro capanne con teste umane per terrorizzare i loro avversari . Taci , Tremal Naik , disse in quel momento la Tigre della Malesia , alzandosi di scatto e mandando un fischio per far accorrere i suoi uomini , i quali si erano gia` riuniti a poco a poco sulle rive dello stagno . Un colpo di fucile ! e` vero , Sandokan ? chiese l' indiano . Mi e` parso . I dayachi non posseggono armi da fuoco disse la Tigre della Malesia se non sono assoldati da noi . Le loro cerbottane non fanno rumore , pur uccidendo inesorabilmente . La piccola truppa che era scesa attraverso il burrone dello stagno , aveva subito messo in batteria due spingarde , volgendo le bocche verso la boscaglia . Tutti si erano messi in ascolto , allarmati da quel colpo di fuoco che non poteva essere stato certamente sparato da amici . Trascorsero alcuni minuti d' angosciosa aspettativa , poiche` il drappello sapeva benissimo di avere dinanzi ed alle spalle i famosi cacciatori di teste , i quali sono i piu` prodi di tutti gli isolani della Malesia . Dopo quello sparo , echeggiato lontano , in mezzo alla grande e tenebrosa foresta , non avevano udito piu` nulla . Tuttavia il drappello non aveva disarmato e si teneva pronto a respingere qualunque assalto che venisse dall' altra parte dello stagno . Che ci siamo ingannati , Sandokan ? chiese Tremal Naik al formidabile capo delle tigri di Mompracem . No , e` stato un colpo di fuoco rispose il malese , lanciando uno sguardo alla sua piccola truppa . Conosco le carabine dei miei uomini ed uno sparo lo riconoscerei fra mille , perche` le nostre armi hanno un calibro ben maggiore delle carabine usate dagli inglesi . Rispondiamo , Tigre della Malesia ? Per segnalare ai cacciatori di teste il nostro accampamento ? No , Tremal Naik : preferisco aspettare ancora . D' altronde siamo in buon numero e abbiamo le spingarde che sono cosi` temute dai dayachi . Trascorsero altri cinque minuti . Una tigre affamata , che andava in cerca della sua cena , fece udire il suo spaventoso ed impressionante ahough ; ma il colpo di fucile non si ripete` sotto la tetra boscaglia . Ci domanda le nostre costolette disse Tremal Naik , il quale avendo vissuto moltissimi anni nell' India non pareva troppo agitato . Che assalga l' uomo che ha tirato il colpo ? Anche a me e` venuto questo dubbio , Sandokan , rispose l' indiano . Che cosa faresti tu ? Andrei a cercare l' uomo che ha segnalata la sua presenza con quel colpo di fucile . Ne abbiamo ammazzate abbastanza nelle Sunderbunds del Gange e lungo le rive del fiume sacro , per spaventarci dell' urlo di quell' affamata . La notte non e` tanto oscura , ed anche sotto la foresta sapremo guardarci dal mangiatore d' uomini . La Tigre della Malesia fece un gesto , ed un brutto e vecchio malese , che aveva il viso ed il petto rigati di colpi di sciabola , si fece innanzi , chiedendo : Che cosa vuoi , capo ? Che tu tenga duro fino al nostro ritorno rispose Sandokan . Se i tagliatori di teste tenteranno l' assalto al campo , lavora di mitraglia , giacche` abbiamo portato fino qui le nostre piu` grosse spingarde . Bada , capo ! ... La foresta nasconde mille tradimenti , specialmente quando e` percorsa dai selvaggi della frontiera . Io e Tremal Naik per il momento basteremo . Voglio cercare assolutamente l' uomo misterioso che s' avanza nella foresta , malgrado l' urlo della tigre . Non puo` essere che uno degli uomini di Yanez , ne sono sicuro . Diede alla sua banda uno sguardo , poi soddisfatto di vedere quei formidabili scorridori delle foreste in linea di combattimento , pronti a respingere qualsiasi attacco , si getto` sulle spalle la carabina e si allontano` , dicendo a Tremal Naik : Vieni , amico : o troveremo l' uomo o troveremo la tigre . Volsero i talloni al piccolo accampamento e si cacciarono risolutamente sotto la tenebrosa boscaglia , ben decisi a trovare l' uomo che aveva fatto fuoco , malgrado la presenza della terribile belva . La luna , filtrando attraverso le fronde , disegnava sul terreno delle chiazze curiosissime , brillanti per la rugiada notturna . I due uomini s' avanzarono guardinghi per un cinquanta passi , tendendo gli orecchi ad ogni istante , poi Sandokan disse : Sia un amico o un nemico , noi provocheremo qualche altro colpo di fucile . Se la tigre non ha mangiato il misterioso corriere disse l' indiano . Gli uomini di Yanez hanno fatto le campagne dell' India e conoscono troppo bene le bag , per lasciarsi sorprendere . Proviamo . Si tolse la carabina e si mise in ascolto per qualche istante . Aveva gia` alzata l' arma , quando improvvisamente l' urlo spaventoso della tigre echeggio` novamente in mezzo alle foreste . Pare furiosa disse Tremal Naik . Che l' uomo abbia mancato il colpo , o la belva sia stata ferita ? Vediamo disse Sandokan . Sparo` un colpo , il quale rumoreggio` sinistramente sotto la tenebrosa foresta ripercotendosi a lungo attraverso i sentieri e gli squarci . Un ahough minaccioso fu la prima risposta che risono` non troppo lontano , poi dopo qualche minuto s' udi` un altro sparo ma meno forte degli altri . L' abbiamo alla nostra destra disse Sandokan . Non puo` essere un dayaco . No , ma ha per alleata la tigre rispose l' indiano , il quale nelle Sunderbunds indiane aveva fatto delle vere stragi di quelle sanguinarie belve . Bada che non ci sorprenda : e` piu` vicina dell' uomo . Gli occhi li abbiamo anche noi e siamo abituati a vedere anche in mezzo alle tenebre . Pieghiamo , Tremal Naik , e stiamo attenti . Se la tigre ci ha fiutati , come e` probabile , si mettera` alle nostre calcagna per tentare ora il colpo su di noi . Si` , ci arrivera` addosso quando meno ce l' aspettiamo . Avendo trovato nella foresta uno squarcio larghissimo , aperto dagli elefanti o dai rinoceronti , vi si cacciarono dentro , tenendo le dita sui grilletti delle carabine . Sandokan si era gia` affrettato a ricaricare la sua arma , per non trovarsi quasi inerme al momento opportuno . Nella foresta regnava ora un gran silenzio , rotto appena appena dallo stormire delle fronde , agitate leggermente dal venticello notturno . Sotto le foglie secche si udivano di quando in quando dei sussurrii e dei sibili piu` o meno acuti , che annunciavano la presenza di non pochi rettili . Sempre coll' orecchio teso , lo sguardo fisso sui cespugli e sulle grosse macchie , i due uomini cominciavano a marciare coraggiosamente cercando il misterioso corriere . Avevano percorso altri cinque o seicento passi , quando Tremal Naik , che si trovava dinanzi , si getto` bruscamente a terra , sussurrando : La bag . L' hai veduta ? chiese Sandokan senza dimostrare alcuna apprensione . Un' ombra e` scivolata verso quella cupa macchia che si stende dinanzi a noi . Non sei certo peraltro che sia la tigre . Son certo che non tardera` a farsi vedere . Se sono coraggiose quelle del Bengala , quelle del Borneo non sono meno , e non scappano davanti all' uomo . Che abbia il suo covo in mezzo a quelle piante ? Lo sospetto , Sandokan . Andiamo allora a cercarla disse risolutamente il terribile capo dei pirati di Mompracem . Non voglio che si mangi il corriere . Si erano fermati entrambi , fiutando intensamente l' aria , la quale si era impregnata di quell' acuto odore di selvatico che si lasciano sempre dietro le bestie feroci . La senti ? chiese Tremal Naik . Si` rispose Sandokan . Non e` possibile ingannarsi . Si guardo` intorno ed avendo scorto a terra un pezzo di ramo secco , lo raccolse e lo lancio` a tutta forza in mezzo alla macchia per provocare l' attacco della belva . Fra gli sterpi si udi` un brontolio minaccioso , poi uno scrosciare di foglie secche . E` la` dentro disse Tremal Naik . E ci aspetta al varco aggiunse Sandokan . Cerchiamo di scoprire i suoi occhi e di fulminarla con una palla in fronte . Mettiti alla mia destra , amico . Spareremo meglio ambedue . L' indiano si scosto` di qualche passo , si curvo` fino a terra , spingendo gli sguardi acutissimi dentro la macchia , poi si alzo` dicendo : E` dinanzi a noi . E l' uomo ? Chi sa dove e` andato a finire . Lo cercheremo piu` tardi , quando ci saremo sbarazzati di questo pericoloso vicino , che conta di cenare colle nostre polpe . Sangue freddo e avanti ! Si gettarono entrambi carponi , spingendo piu` innanzi che potevano le loro terribili carabine e cercando ansiosamente gli sguardi della belva . Un buffo d' aria umida , che sapeva di serra , impregnata di miasmi , porto` per la seconda volta fino a loro l' odor di selvatico della bag . Vedi nulla tu , Tremal Naik ? chiese Sandokan all' indiano che gli stava accanto . Nella macchia regna un buio pesto . Eppure la bestiaccia e` la` dentro ! Oh , ne sono convinto anch' io . Cerca i suoi occhi . Non riesco a scoprirli ! Vuoi che passiamo innanzi e che riprendiamo il nostro cammino ? Questa tigre ci e` di piu` ... Non ti fidare , perche` se e` affamata , ci segue per piombarci addosso al momento opportuno . Eppure non possiamo rimanere eternamente qui immobilizzati , mentre forse quel corriere misterioso cerca di raggiungere lo stagno . Che cosa vuoi fare , Sandokan ? Scacciarla rispose il capo dei pirati di Mompracem . Non sara` la prima che cadra` sotto i nostri colpi . Si era nuovamente alzato , e con una pazza temerita` si era avvicinato alla macchia , tenendo la carabina puntata . Un rauco mugoli`o lo avverti` che il pericolo era piu` vicino di quanto aveva creduto . Tremal Naik , disse vuoi fare la parte della preda vivente ? Tu sai che io non sbaglio mai . Sono pronto rispose il coraggioso indiano . S' avvicino` ad una fibra di rotangs e vi si appese con le mani , scotendola fortemente . La liana , che passava in mezzo alle macchie , vibro` parecchie volte attirando l' attenzione del carnivoro . Sandokan , cinque passi piu` indietro , nella classica posa del vero tiratore , aspettava trattenendo il respiro . Ad un tratto un' ombra si abbatte` sui rotangs che Tremal Naik stringeva , tentando di portar via l' uomo che si offriva cosi` storditamente ai suoi denti ed ai suoi artigli . In quel medesimo istante due colpi partirono dalla carabina di Sandokan . La belva , che cercava di issarsi sui rotangs per raggiungere l' indiano allargo` le zampe anteriori , mando` fuori un ruggito cavernoso , poi s' abbandono` . E` nostra ! grido` l' indiano , il quale si preparava a sparare il colpo di grazia , nel caso che ve fosse stato bisogno . Ed anche il corridore misterioso fra pochi minuti cadra` nelle nostre mani . Una voce umana si era alzata in mezzo ad una seconda macchia , gridando minacciosamente : Chi vive ? E` a te , mio caro , che lo domandiamo rispose prontamente Sandokan . O ti mostri , o noi ti passiamo per le armi , come la tigre che abbiamo abbattuta in questo momento . Saccaroa ! ... Quale voce ! esclamo` il corriere misterioso , il quale pareva che non ci tenesse affatto a farsi innanzi . Sareste voi la Tigre della Malesia ? Mi conosci ? Sono uno degli uomini del capitano Yanez , signore , rispose lo sconosciuto . Mati ! ... Il mastro dello yacht ! esclamarono Sandokan e Tremal Naik , facendosi innanzi . Si` , sono io rispose il valoroso marinaio . Sono due giorni che frugo tutti i burroni dei Monti del Cristallo per cercarvi . E` accaduta qualche disgrazia a Yanez ? chiese premurosamente Sandokan . Sono venuto a chiedere il vostro aiuto . E` stato preso , forse ? Non ancora ; ma credo che prima di domani sera si trovera` preso e ben legato , nelle mani dei rajaputi del Sultano che assediano la collina , sulla quale si sono rifugiati i nostri poveri compagni . Come ? Il Sultano che si e` messo in guerra , ora ? chiese Sandokan . Ah , l' avra` da fare con noi . Contavo di sorprenderlo nella sua capitale : tanto meglio se riusciremo a prenderlo qui . E la flottiglia ? E lo yacht ? Per ora sono tutti in salvo rispose Mati quantunque si dica che delle cannoniere inglesi ed olandesi si aggirino nel porto . Ecco il momento di decidere risolutamente la riconquista di Mompracem disse Sandokan . Torniamo allo stagno , raduniamo tutte le nostre bande ed andiamo in soccorso dei nostri amici . Neppure i rajaputi fanno paura alla vecchia Tigre della Malesia . Orsu` , Tremal Naik : in ritirata , alla lesta ! I minuti possono diventare troppo preziosi . Siamo lontani dallo stagno ? Appena una mezz' ora di marcia , Tremal Naik , rispose Sandokan . Andiamo , amici . Batterono , perlustrando qua e la` , la fronte della foresta , poi si misero rapidamente in cammino , per accorrere in aiuto del disgraziato portoghese e di Kammamuri , che doveva essere rimasto lassu` insieme con la bella olandese per sorvegliare il Sultano e le mosse dei rajaputi . Certamente doveva essergli mancata l' occasione di lasciare la roccia per non farsi fucilare dalle guardie indiane . Prima di un quarto d' ora , Sandokan , Tremal Naik e Mati si trovavano radunati sulle rive dello stagno . Intorno a loro tre o quattrocento uomini , per la maggior parte dayachi dell' interno , avevano preso posizione con una quarantina di spingarde ed un paio di lila` . Formate le linee e partiamo senza indugio disse Sandokan ai selvaggi guerrieri , scesi dai Monti del Cristallo . Tu , Mati , ci guiderai . E la flottiglia ? chiese il mastro dello yacht . Non sarebbe meglio farla radunare nella baia di Varauni ? Per ora occupiamoci di liberare Yanez rispose la Tigre della Malesia . Non e` ancora giunta l' ora di riprenderci l' isola di Mompracem . Le bande si disposero su cinque file , si caricarono delle spingarde e dei lila` e si misero in marcia dietro a Mati , il quale segnava la via insieme con Tremal Naik e Sandokan . La mezzanotte era gia` suonata e la luna stava per tramontare , quando in lontananza si udirono delle detonazioni . Yanez forse ? chiese Sandokan ansiosamente a Mati . Senza dubbio e` lui , che si difende contro i rajaputi e contro gli scikari del Sultano . Daremo a quelle canaglie una spaventosa battaglia , che li persuadera` a non misurarsi piu` colle Tigri di Mompracem . Che sia ancora con loro il Sultano ? chiese Tremal Naik . Certamente , poiche` Yanez , perche` non fuggisse , l' ha collocato sulla punta d' una roccia , e cio` anche per impedire ai rajaputi di far fuoco contro il loro signore . Ecco un ostaggio prezioso : se quell' uomo cadra` nelle nostre mani , Mompracem non tardera` a ritornare in possesso delle Tigri della Malesia . 20 . Tigri indiane e tigri malesi Purtroppo il disgraziato portoghese , quando si credeva ormai salvo , era stato strettamente assediato dai rajaputi , i quali si trovavano in buon numero , perche` a loro si erano aggiunti parecchi battitori . La fuga notturna , che Yanez aveva progettata con Kammamuri , era andata a vuoto , a cagione del fuoco intensissimo dei nemici . Da quarant' otto ore non avevano potuto fare un passo e nemmeno un pasto , perche` la roccia era o pareva aridissima . Inquietissimi , arrabbiati , si aggiravano intorno all' accampamento sparando di quando in quando qualche colpo contro i rajaputi per tenerli lontani . La fame intanto li tormentava terribilmente . Anche il Sultano , abituato a prendere i suoi pasti regolari , non aveva cessato di urlare per avere la colazione e la cena . Signor Yanez disse Kammamuri , dopo alcune scariche dei rajaputi che per poco non avevano colpito la bella olandese . E` impossibile resistere . Lo so , mio caro , rispose il portoghese , il quale strisciava fra le rocce , come se cercasse qualche cosa non si puo` avere sempre fortuna . Credete che Mati sia riuscito a raggiungere Sandokan ? Lo spero . Con tanti nemici che lo attendono per fargli la pelle ? Mati non e` uomo da lasciarsi sorprendere e , quantunque senza aiuti , passera` di certo attraverso le linee dei rajaputi . Quando finira` questo assedio ? Io suppongo che durera` finche` non riceveremo qualche aiuto , almeno da parte della nostra scorta . Ed intanto non abbiamo nulla da mettere sotto i denti . Si` , il piombo delle guardie rispose Yanez , il quale continuava a seguire collo sguardo un profondo crepaccio che solcava l' orlo della rupe . Che cosa cercate dunque ? chiese Kammamuri . La cena . Dove ? Poco fa , mentre le guardie del Sultano facevano fuoco , ho veduto un animale entrare in quella larga fessura . Che sia una tigre , signor Yanez ? Non oseranno venire contro di noi , con tutto il baccano che fanno i battitori . Andiamo a vedere . Si volse verso la bella olandese , la quale stava al riparo di due rocce per non ricevere qualche palla e le disse : Aspettateci un momento , signora e , se il Sultano vorra` tentare la fuga , avvertiteci subito . Gl' impediro` di andarsene rispose la signora colla sua solita calma . Yanez e Kammamuri presero i fucili , quantunque fossero persuasi che le armi bianche sarebbero bastate , poi ripresero l' esplorazione , spinti da quella fame che da quarant' otto ore li straziava . Con grande stupore di Kammamuri la spaccatura si era improvvisamente allargata dinanzi a loro , mentre poco prima si era mostrata sottile quasi come un nastro . Dove ci conduce ? chiese . In una piccola caverna di certo rispose Yanez , il quale si avanzava colla testa bassa per non farsi fucilare dai rajaputi , che occupavano ostinatamente le rive del fiume attraversato dagli elefanti . Che ci sia proprio qualche animale davanti a noi ? Se ti ho detto che ho veduto un' ombra e due occhi cosi` grossi che sembravano lanterne . Volete scherzare , signor Yanez ? Vedrai , amico . Percorsero tutta intera la spaccatura e si fermarono dinanzi ad un masso spaccato in parte , il quale pareva che avesse dietro un gran vuoto . Chi direbbe che c' e` qui una piccola caverna ? disse Yanez . Ora so dove si e` rifugiato quello strano animale , che per occhi porta delle lampade . Attento che non vi mangi una mano , signor Yanez . In un vuoto cosi` stretto non puo` ricoverarsi un grosso animale . M' immagino gia` con chi avremo da fare . Qualche orso malese ? No , no ! Ceneremo con un piccolo tarsio spettro , brutto animale a vedersi ma non cattivo a mangiarsi . Scese nella fenditura , armo` per precauzione una delle sue pistole e si avvicino` alla nicchia . Due enormi punti luminosi , che mandavano una vivissima luce , colpirono subito la sua vista . Un bru samuinoli ! esclamo` il portoghese . Me l' ero immaginato . Quassu` nessun altro animale avrebbe potuto vivere , senza fare delle lunghe salite e delle faticose discese . Amico Kammamuri , aiutami . Sono animali che si lasciano prendere , senza fare troppo i cattivi . In mezzo alla nicchia stava aggomitolato uno stranissimo animale , col muso informe che terminava in una bocca impossibile a descriversi . Per Giove ! Se e` brutto ... esclamo` Yanez , dando indietro . Chi e` che avra` il coraggio d' impadronirsi di quell' animale che si dice lanci dai suoi occhi tutte le maledizioni delle fate e dei maghi delle foreste ? Sono quarant' otto ore che il mio stomaco non cessa di reclamare una colazione od un pranzo rispose Kammamuri . Sia brutto fin che vuole , noi lo mangeremo , quantunque mi sembri di proporzioni molto modeste . Poteva dire modestissime , poiche` non era piu` grosso di un coniglio . Un boccone di carne dopo tanta fame l' avevano guadagnato e non volevano lasciarlo ai rajaputi . Il maharatto caccio` il braccio nella nicchia , afferro` stretto l' animale senza lasciarsi spaventare dai bagliori verdastri che non cessava di proiettargli addosso , poi lo trasse fuori , strangolandolo . Se dovremo contare su queste provviste , sara` un affare magro , signor Yanez , disse Kammamuri . Qui non troveremo due libbre di carne . Ci contenteremo rispose il portoghese , il quale osservava col piu` vivo interesse il tarsio spettro . Chi sa che intanto non arrivino le bande di Sandokan . Purche` non giungano prima quelle dei rajaputi ! Oh ! ... Abbiamo in nostra mano il Sultano e con un simile ostaggio si puo` respingere l' attacco , quasi senza sparare un colpo . Aveva appena pronunciate quelle parole , quando nel volgere la testa verso il Sultano , che come abbiamo detto si trovava sempre legato sulla cima d' una roccia , lo vide fare colla testa una serie di segnali . In guardia , Kammamuri ! mormoro` Yanez . I rajaputi giungono . E noi andremo loro incontro ! rispose l' animoso maharatto . Ma anche con cotesta brutta bestia . Perche` , signore ? I tarsi sono temuti peggio delle palle dei lila` , perche` credono che siano dei terribili stregoni . E se scappassimo intanto ? Vedo il Sultano che continua a far segnali . Vado a calmarlo subito io . Ci ha dato gia` troppe seccature e non ne posso piu` . Stavano per uscire dalla fenditura , quando a pochi passi di distanza scoppiarono alcune fucilate . Dei rajaputi o scikari , approfittando dell' oscurita` od anche della poca guardia che facevano gli assediati , avevano guadagnato la traversa della roccia e , scivolando di masso in masso nel piu` profondo silenzio , stavano per mettere i piedi sull' altura . Presto ! grido` Yanez . Getto la bestia ? Si` , in mezzo alle file . Vedrai come scappano . Bada di non beccarti una fucilata . Il maharatto , quantunque gli spiacesse assai di perdere quel poco di cena che il suo stomaco reclamava imperiosamente da tante ore , balzo` sulla costa della fenditura , a rischio di buscarsi un colpo di fucile , lancio` l' animale e scappo` a tutte gambe . I rajaputi , che erano riusciti a scalare inosservati la roccia , vedendo piombarsi addosso quello strano animale , i cui occhi conservavano ancora un po' di luce , mandarono un altissimo urlo di spavento e si precipitarono novamente attraverso i massi , senza avere il coraggio di fermarsi un solo istante . L' orrore che hanno , cosi` gl' indiani come i malesi , pei tarsi spettri e` tale , che quando riescono a scovarne qualcuno , si affrettano ad accecarlo per timore che quella strana luce , che sembra veramente mandata da un paio di fanali , getti su di loro dei terribili malefizi . Il fatto sta che la cena del maharatto ottenne un successo insperato , perche` gli assalitori tutti abbandonarono la posizione . Vedrai che per ora non verranno a seccarci disse Yanez all' indiano . Dove si trova uno di quegli animali l' indiano non passa . Ma abbiamo perduta le cena , signore . Stringi ancora la cintola . E` tutta stretta . Ci rifaremo piu` tardi . Invidio la vostra calma signor Yanez , ma preferirei aver messo in corpo quella bestia , buona o cattiva non importa . Che cosa fa dunque il Sultano ? Non c' e` dubbio nemmeno per me . Quell' uomo fa dei segnali . Mettiti in guardia colla signora ed i quattro uomini e lascia che vada a dire quattro parole a quel terribile monarca . Si vedono i rajaputi ? Sono passati sotto la gobba della roccia e si tengono ben lontani da quella bestia miracolosa . Allora andiamo un po' a chiacchierare coll' amico . Apri gli occhi e non ti lasciar prendere . Vi prometto di vegliare anche sulla signora Lucy . Yanez percorse un tratto della rupe , spingendo gli sguardi in fondo , poi , non vedendo piu` i rajaputi , si accosto` al Sultano , il quale pareva molto avvilito del suo insuccesso . E` inutile che vi agitiate , Altezza , gli disse Yanez . Finche` noi saremo quassu` , i vostri uomini non oseranno montare all' attacco , mentre voi , continuando il vostro misterioso giuoco di segnalazioni , potreste correre il pericolo di prendere due colpi di pistola . Ah , infame pirata ! strillo` il Sultano , facendo sforzi disperati per rompere i legami , ma senza riuscirvi . Non e` ancora finita questa commedia ? Ma che ! Non finira` che all' isola di Mompracem , Altezza . La` noi giocheremo la nostra piu` interessante partita . A Mompracem ? esclamo` il Sultano , scricchiolando i denti . Che cosa volete dire , mio bel milord senza incarichi diplomatici ? Che giacche` i vostri uomini hanno finalmente capito che , sparando quassu` , potrebbero ammazzare anche il grande monarca del Borneo , si potrebbe venire una buona volta a delle spiegazioni . E` vero , Altezza : io non sono mai stato ambasciatore del governo inglese , perche` le carte che vi ho mostrate le avevo prese al vero ambasciatore . Scherzate , milord ? Vi ripeto che questa partita di piacere non finira` se non a Mompracem . Sara` la` che noi , Altezza , proveremo se valgono meglio le carabine dei vostri rajaputi o quelle dei malesi e dei pirati che abbiamo assoldati in buon numero e che vegliano gia` da un buon mese a ponente ed a levante del vostro Stato . Chi siete dunque voi ? urlo` il Sultano . Vi ricordate dei terribili tigrotti di Mompracem ? Avevano due capi : uno ando` a conquistarsi un trono nell' India , e l' altro , che sarebbe la famosa Tigre della Malesia , si e` aperto un varco verso il nostro grande lago , facendosi proclamare rajah . E` impossibile ! Voi scherzate , milord , e credete di divertirvi alle mie spalle . Cosi` poco , Altezza , che io sono il non meno famoso Yanez de Gomera , chiamato un giorno anche la Tigre bianca . Non vi sciogliero` quei lacci che a Mompracem . Ed avreste il coraggio di passare attraverso la mia capitale ? In quanti siete voi ? Piombano dai Monti del Cristallo le bande che hanno un solo scopo : inalberare la rossa bandiera dei terribili pirati di Mompracem , a dispetto degl' inglesi e degli olandesi . Voi avete conquistati dei troni , e venite ad assalirmi per un isolotto che non varrebbe due colpi di fucile ? Da sei mesi gl' inglesi , d' accordo con gli olandesi , hanno ceduto a voi l' isola . E con l' ordine di proibirne la riconquista a qualunque partita di pirati . Noi non siamo ormai piu` scorridori del mare , Altezza : io sono rajah di un grande regno indiano , che si chiama Assam , e la Tigre ha fatto gia` un bel buco nei vostri stati , sicche` comprendo come Mompracem ormai non valga piu` una battaglia . Ma vi assicuro , Altezza , che siamo ben decisi a batterci per terra e per mare . E non contate gl' inglesi ? Certo . E gli olandesi ? Andremo a domandare loro , sulle prore dei nostri prahos , fra nembi di mitraglia , perche` s' immischiano in faccende che non li riguardano . Sono protettori di Varauni e di Mompracem , milord , e ci terranno a difendermi . Yanez sorrise cerimoniosamente , poi riprese : Per ora voi rimarrete mio prigioniero fino alla costa , se non piu` innanzi , e vi prevengo che sono ben risoluto a far valere su voi tutti i miei diritti di pirata , giacche` mi credete tale . Avrete da fare i conti colla mia guardia ! Ronza da lontano , senza osare di mostrarsi : e` vero che vi eravate voi per bersaglio . In quel momento due colpi di fucile rimbombarono verso il margine della roccia . Chi ha fatto fuoco ? chiese Yanez . Io , signore , rispose il maharatto . Rimontano ? Pare . E Mati che non ritorna a portarci notizie di Sandokan ! La faccenda si aggrava , e non so come andra` a finire , quantunque tenga fra le mie mani il Sultano . Vuoi una carabina di rinforzo , Kammamuri ? Sarebbe meglio che veniste a vedere che cosa succede sulle rive del fiume . I rajaputi si ammassano in quella direzione come per prepararsi a un qualche combattimento . Che le bande di Sandokan si avvicinino ? si chiese Yanez . Punto` le sue pistole contro il disgraziato Sultano per spaventarlo maggiormente , poi segui` il maharatto , la bella olandese e gli uomini di scorta , i quali si erano ben nascosti fra i massi . Qualche cosa doveva infatti accadere alla base della roccia , poiche` si vedevano gruppi d' uomini attraversare continuamente il fiume e si udivano , per l' aria tranquilla e silenziosa , echeggiare numerosi comandi . Alcuni rajaputi avevano tentato di raggiungere il Sultano , colla speranza di liberarlo , ma poi dinanzi ad un attacco fulmineo degli assediati , ridiscesero anch' essi verso il fiume . Che cosa dici ? chiese Yanez a Kammamuri , il quale aveva fatto nuovamente fuoco , ma senza successo , poiche` anche gli assedianti si guardavano bene dall' esporsi al tiro di quelle famose carabine . Della gente scende dai Monti del Cristallo rispose l' indiano . Non possono essere che le bande di Sandokan : ormai ne sono convinto . Teniamoci pronti ad aiutarle come meglio potremo . Dinanzi a loro , oltre il fiume , scendevano gli ultimi contrafforti dei Monti del Cristallo ed era verso quel punto che i rajaputi spingevano di quando in quando delle avanguardie . Se un pericolo li avesse minacciati , non avrebbero tolto cosi` precipitosamente l' assedio . Era di la` che il nemico doveva venire , quel nemico gia` annunciato da tanto tempo , sempre in armi sulle frontiere del Borneo e della regione dei laghi . Yanez , Kammamuri , Lucy e gli uomini della scorta , piegati innanzi sopra le rocce , non staccavano gli sguardi da quelle montagne , ascoltando attentamente . Pareva che delle truppe numerose scivolassero nei burroni , poiche` di quando in quando nelle basse valli si udivano rotolare dei massi o dei tronchi d' albero spostati dai guerrieri per aprirsi il passo verso il fiume . Vengono disse Yanez . Sono essi ! ... Siamo salvi ! ... Ormai Mompracem ricadra` nelle nostre mani e la strapperemo per sempre al Sultano . E se c' ingannassimo ? chiese il maharatto . Ho udito raccontare che di quando in quando i dayachi dell' interno sconfinano per provvedersi di teste umane . Non ci lanceremo fra le braccia di questi salvatori a occhi chiusi rispose il portoghese . Se i dayachi hanno dei famosi parangs e dei kampilangs che tagliano come rasoi , noi abbiamo delle buone carabine ancora in nostra mano . Vorrei darvi un consiglio , signor Yanez , disse l' indiano . Di' pure . Se approfittassimo dell' assenza dei rajaputi per lasciare questo luogo e scendere verso il fiume ? Anche a me era venuta la medesima idea disse il portoghese . Scappiamo pure , purche` non si lasci andare il Sultano , che per noi e` assolutamente necessario per riconquistare Mompracem . M' incarico io di lui , signore ; e se non mi seguira` colle buone , lo faro` urlare come un lupo , se pure non lo precipitero` giu` dalle rocce . Siete pronta a seguirci , signora Lucy ? chiese Yanez . Non vi spaventa l' idea di trovarvi in mezzo a due bande combattenti ? Niente affatto , signore , rispose la calmissima creatura , battendo col palmo sulla sua piccola carabina indiana . A me basta questa per difendermi . A te il Sultano , Kammamuri , disse Yanez . Bada che non ti sfugga . Rispondo di tutto . Il portoghese si avanzo` verso il ciglione della roccia che strapiombava nel fiume , dietro gli ultimi contrafforti delle Montagne del Cristallo , ed ascolto` a lungo . Dentro i burroni si udivano sempre rotolare delle valanghe di massi , come se una piccola armata si fosse ormai incanalata verso gli sbocchi . Il segnale innanzi tutto disse Yanez . Sparate solamente pochi colpi ed a radi intervalli anche . Se l' uomo che guida quelle bande e` veramente la Tigre della Malesia , rispondera` . Alzarono le carabine e spararono quattro colpi con un certo intervallo fra l' uno e l' altro . Quello era il segnale stabilito con Sandokan e con Tremal Naik , per intendersi a lunghe distanze . Successe un breve silenzio , poi parve che tutti i Monti del Cristallo venissero presi d' assalto da orde che dovevano venire dall' interno . Si sparava anche nei burroni , con furia incredibile , e non erano solamente colpi di carabina che le bande della Tigre della Malesia sparavano , poiche` di quando in quando una serie di forti detonazioni lacerava l' aria . Erano le spingarde ed i lila` delle bande che si provavano a mordere la carne dei rajaputi schierati lungo la riva del fiume . Sbrighiamoci ! grido` Yanez . Andiamo incontro ai salvatori . Stringetevi in gruppo , mettetevi in mezzo il Sultano e scendiamo verso il piano , prima che la battaglia diventi generale . Che nessuno si disperda o rimanga indietro , altrimenti cadra` fra le mani dei rajaputi , i quali proveranno sul vostro collo il filo dei loro tarwar . Subito il maharatto fece un salto verso il Sultano e lo afferro` strettamente per le braccia , dicendogli con voce minacciosa : O seguirci , o dormire per sempre quassu` in vista dei Monti del Cristallo . 21 . Una battaglia di giganti La battaglia era cominciata furiosissima fra le tigri malesi e le tigri indiane , ansiose di provare il loro leggendario valore . Le bande della Tigre della Malesia si erano incanalate in un largo burrone , dopo d' aver collocato una mezza dozzina di spingarde sul margine di un' altura . Un urlo tremendo , impressionante , aveva fatto echeggiare le montagne : le tigri , piu` o meno umane , facevano a gara per provare prima di tutto la forza dei loro polmoni , credendo di spaventarsi a vicenda . Mompracem ! Mompracem ! Varauni ! Varauni ! Poi seguirono delle scariche di fucili , moschetti e spingarde . La lotta doveva essersi impegnata ferocemente d' ambo le parti , poiche` le guardie del Sultano , quantunque assai inferiori , non avevano dato addietro di un solo passo ; anzi avevano attaccato risolutamente con lo jatagan , per difendersi dai parangs degli avversari . Non era un semplice scontro quello che si combatteva nei burroni dei Monti del Cristallo , bensi` una vera battaglia , poiche` Sandokan disponeva di un bel numero di bocche da fuoco , le quali aprivano , ad ogni istante , fra le linee nemiche , degli orribili squarci sanguinosi . Yanez , Kammamuri , Lucy , i loro compagni ed il Sultano assistevano dall' alto a quella battaglia , che doveva finire in un massacro , poiche` le tigri indiane valevano per valore e per ferocia le tigri della Malesia . Si erano gettati tutti contro terra , per non venire fulminati dalle scariche che rimbombavano verso gli ultimi contrafforti , dove Sandokan aveva collocata tutta la sua artiglieria , per aprirsi il passo verso il fiume . I rajaputi , fanteria saldissima , ostacolavano ferocemente il passo colle armi da fuoco e colle armi bianche , tentando a loro volta di disperdere gli avversari sotto le grandi foreste dei Monti del Cristallo . Tengono duro i miei compatriotti ! disse Kammamuri , il quale ammirava i rajaputi lanciati in una carica furiosa coi tarwar in pugno . Daranno da fare anche alle vecchie tigri di Mompracem rispose Yanez , il quale stava ancora supino a terra continuando i proiettili a fischiare in tutte le direzioni . Che ricaccino sulla montagna le bande della Tigre della Malesia ? Finche` Sandokan avra` le sue artiglierie , opporra` una resistenza formidabile . Lasciamo fare a lui : vedrai che quel tremendo uomo condurra` la battaglia meravigliosamente . E se noi approfittassimo del momento , signor Yanez , per scendere nella pianura portando con noi il Sultano ? Era quello che volevo proporre , rispose il portoghese . Guai se questo tirannello ci sfugge di mano ! Egli solo puo` firmare la resa di Mompracem . Non perdiamo altro tempo qui , signor Yanez , disse Kammamuri . I rajaputi potrebbero avere il sopravvento , ed allora la riconquista di Mompracem non sarebbe stata altro che uno splendido sogno . Signora , disse Yanez , volgendosi verso la bella olandese , la quale , collocata sull' orlo di una roccia , assisteva alla battaglia che diventava di momento in momento piu` sanguinosa . Avreste paura a seguirci fino al fiume ? Con voi , no , milord , rispose la giovane donna . Correremo dei pericoli . Non saranno i primi . Kammamuri , affido a te il Sultano . Se non obbedisce , ricorri ai grandi mezzi . Si` , signor Yanez , rispose l' indiano , precipitandosi sul monarca ed afferrandolo strettamente pei polsi . Furfanti ! urlo` il Sultano , tentando di ribellarsi . Taci , cornacchia ! rispose Kammamuri , minacciandolo subito con una pistola . Cammina , o lascerai quassu` la tua pelle . Se non viene , spingilo disse Yanez . Gli rompero` le ossa , signore , anche se e` un Sultano . Il minuscolo drappello si era rapidamente formato . Yanez apriva la marcia con Lucy , poi seguivano il Sultano , tenuto bene stretto dal maharatto , il quale non cessava di giurare ad ogni passo di accopparlo , poi gli altri quattro uomini di scorta . Tutta la vallata solcata dal fiume rintronava formidabilmente in quell' istante . Le bande dei rajaputi e della Tigre della Malesia erano venute a contatto e si assalivano con un furore impossibile a descriversi . L' artiglieria si era cacciata come un cuneo dentro le linee nemiche e le spazzava , mandandole a soqquadro , senza che quei poveri indiani potessero opporre nemmeno una semplice spingarda . Le perdite erano gravi d' ambo le parti , poiche` di quando in quando le orde correvano all' attacco colle armi bianche , cozzando tarwar contro kampilangs e contro parangs . Urli spaventevoli salivano di tratto in tratto , facendo molta impressione alla bella olandese , la quale pareva che avesse perduto molto del suo sangue freddo in quel supremo momento . Yanez sorpasso` rapidamente le rocce battute dai proiettili , raggiunse una specie di canale e vi si butto` dentro animosamente dicendo : E` questo il momento di aiutare gli amici . Tenendosi per mano , procedendo curvi per non esser colpiti da qualche scarica , i fuggiaschi scendevano , guardando di non cadere in mezzo a qualche imboscata di rajaputi , cio` che era probabilissimo , poiche` i fidi guerrieri del Sultano tentavano ogni sforzo per finirla con quel gruppo di avventurieri . Si erano immersi in dense nubi di fumo prodotte dalle artiglierie di Sandokan e di Tremal Naik , le quali avanzavano sempre , mitragliando vigorosamente le guardie del Sultano che cadevano in gran numero sulle rive del fiume , senza poter opporre una efficace resistenza . Non valevano le carabine ne` le spingarde cariche di chiodi , ne` i lila` , quei piccoli cannoncini che lanciano delle palle da un paio di libbre , cosi` i corti troppo leggeri tarwar non potevano avere certamente ragione in un urto coi terribili kampilangs . Yanez ed i suoi compagni continuavano a scendere attraverso a certi canaluzzi aperti dalle acque , che permettevano il passaggio . Il rimbombo della battaglia toccava in quel momento il suo culmine . Sandokan e Tremal Naik avevano rovesciate le loro bande , forzandole verso le rive del fiume . Signor Yanez , disse Kammamuri come finira` questa faccenda ? Mi pare che i rajaputi oppongano una tenace resistenza . Quando verranno all' arma bianca colle tigri della Malesia , vedrai che se ne andranno . In quell' istante una voce grido` in inglese : Chi vive ? Amici ! rispose Yanez . Vi chiediamo il favore di venire avanti a fare la nostra conoscenza . Chi siete ? Gli avventurieri di Varauni forse ? Per Giove ! esclamo` Yanez sussultando io l' ho udita un' altra volta questa voce ; ma dove ? Ve lo diro` io , milord , disse la bella olandese . Sul piroscafo che avete affondato . Avete ragione , signora , sarebbe una vera fortuna catturare ad un tempo il Sultano ed il vero ambasciatore inglese . Con simili ostaggi si possono dettare delle condizioni anche a Labuan . Chi vive ? ripete` in quel momento la voce dello sconosciuto . Rispondete , o faccio fuoco . C' e` posto anche per voi , signor mio , disse Yanez , un po' ironicamente , cercando cogli sguardi in tutte le direzioni . Combattono tutti e possiamo combattere anche noi , ma vi avverto che vi spazzeremo via subito , se non siete dei nostri . Combatto per mio conto . Un piacere anche quello . Da vero inglese . Certo ! rispose l' ambasciatore , il quale peraltro non osava uscire dai turbini di fumo che ingombravano la vallata . Chi combatte verso i Monti del Cristallo ? Le guardie del Sultano . Attaccano gli avventurieri di Varauni ? Da tutto questo fracasso si potrebbe supporlo . Vorreste avere la gentilezza di venire a salutare il Sultano del Borneo ? Il Sultano del Borneo ! E` qui che vi aspetta . Come si trova qui , invece di essere fra le sue guardie ? I rajaputi all' ultimo momento hanno preferito abbandonare il loro Signore , dopo d' averlo dissanguato . Oh , fidatevi degli indiani ! ... Buoni combattenti una volta lanciati , ma troppo capricciosi . Siamo a contatto ? O pare a me ? Un uomo di alta statura , che portava delle immense fedine rosse , era uscito dalla nuvolaglia di fumo e si era diretto verso il gruppo di Yanez . Attento Kammamuri , disse il portoghese . Anche quell' uomo ci e` necessario . Se non vi spiace lo catturo io disse la bella olandese . D' una donna non si deve avere paura . State in guardia , signora . Prendete le mie pistole che valgono meglio della vostra carabina . Lo sconosciuto si era finalmente mostrato , domandando arrogantemente : Chi siete voi ? La risposta gliela diede subito Kammamuri , il quale aveva lasciato per un momento il Sultano che si trovava ora sotto la sorveglianza della bella olandese . Con un salto fulmineo gli piombo` addosso e con un urto irresistibile lo atterro` . L' ambasciatore , che non si aspettava certamente quella brutta sorpresa , cadde come un bue colpito da un colpo di mazza . Me l' hai guastato , Kammamuri ? chiese Yanez . Tu possiedi una forza muscolare che bisogna lasciarla in pace piu` che si puo` . Gl' inglesi sono duri rispose il maharatto . A voi ! ... Ecco che gia` apre gli occhi e che inarca le mani , come se volesse impegnare qualche partita di boxe . Saltagli addosso prima che scappi : e` troppo prezioso anche quello . Kammamuri era gia` piombato sull' ambasciatore , martellandogli la testa a forza di pugni . Basta ... mi arrendo disse il disgraziato , il quale faceva degli sforzi supremi per rimettersi in piedi . Ne hai abbastanza ? chiese l' indiano . Volete accopparmi ? Non cosi` presto . Lega le mani anche a quest' uomo , uniscilo al Sultano e cerchiamo di raggiungere al piu` presto Varauni disse Yanez . Come ! ... E Sandokan ? A quest' ora sa quello che deve fare , se Mati lo ha raggiunto , come credo . E che cosa andiamo a fare a Varauni noi , mentre qui si combatte ? Andiamo a scatenare la rivoluzione , mio caro . Quando le tigri giungeranno in vista della baia , puo` darsi che la rossa bandiera sventoli al di sotto delle gettate . Orsu` , fuggiamo prima che i combattenti ci travolgano . Rimanere piu` a lungo sulle rive del fiume , battute da terribili scariche di carabine e spazzate dalla mitraglia delle spingarde , sarebbe stato pericoloso . Yanez , che aveva ormai formato rapidamente il suo piano , passo` attraverso la boscaglia tirandosi dietro il Sultano e l' ambasciatore . Erano giunti allora nel centro del fuoco . Da tutte le parti le palle balzavano e rimbalzavano fischiando , troncando le cime dei cespugli e facendo scappare tutti gli animali selvatici che ancora vi si potevano trovare . Benche` le tigri della Malesia avessero attaccato a fondo e risolutamente , non erano ancora riuscite a sgominare la salda fanteria indiana , la quale si faceva trucidare sul posto piuttosto che arrendersi . Tra la melma del fiume i cadaveri si ammonticchiavano , speventosamente mutilati a colpi di tarwar o di parangs , poiche` ormai cosi` le tigri come gl' indiani avevano abbandonate le armi da fuoco , diventate quasi inutili . Solamente le spingarde , collocate sugli avvallamenti dei Monti del Cristallo , continuavano ancora a sparare per diradare le file della tenacissima guardia , che cadeva senza gloria . Yanez , con un rapido colpo d' occhio , prima di abbandonare la roccia , si era formata un' idea piu` o meno esatta del corso d' acqua e guidava tranquillamente la sua schiera , quantunque di quando in quando delle folate di mitraglia passassero in aria ed anche rasente il suolo . Suo scopo era quello di liberarsi dalle strette dei rajaputi , che da un momento all' altro potevano rinserrarli e fare una ecatombe di quei pochi eroi . A raggiungere la Tigre della Malesia , impegnata con tutte le sue forze , non vi era nemmeno da pensarci . Una sola cosa rimaneva da fare ormai a Yanez : gettarsi su Varauni , sollevare i cinesi , e scatenare l' insurrezione prima del ritorno del Sultano . Adoperando abilmente la sua piccola avanguardia , il portoghese , che conservava un sangue freddo meraviglioso , riusci` finalmente ad aprirsi la via del fiume . Al di la` vi era la grande foresta ancora tenebrosa , non essendo sorta l' alba . I rifugi non potevano mancare . Uno sforzo supremo , signora , disse Yanez alla bella olandese . Dobbiamo passare attraverso un cerchio di fuoco . Io sono pronta a tutto rispose la flemmatica creatura , battendo col palmo della destra sulla canna della sua piccola carabina . Consideratemi come un soldato , milord . Se tutte le donne fossero come voi , quanti malanni si eviterebbero ! Alla guerra si va per combattere , milord , rispose Lucy . Non crediate poi che io sia impressionata troppo per questa battaglia che si combatte intorno a noi . Ecco il buon sangue del settentrione ! mormoro` il portoghese . Kammamuri , a me ! Il maharatto , che stava tempestando di busse l' ambasciatore ed anche il Sultano , i quali con grandi urli cercavano di fare accorrere verso di loro la guardia , perche` li liberasse , s' avanzo` sulla riva del fiume roteando ferocemente il kampilang sul capo dei due prigionieri per terrorizzarli . A te la donna , Kammamuri , gli disse Yanez . Se fra un quarto d' ora non avremo sorpassato le ali della battaglia , non so che cosa accadra` di noi . Sento per istinto che i bornesi del Sultano giocheranno una terribile carta . La guardia e` ormai quasi mezzo distrutta rispose l' indiano . E non conti gli scikari dell' accampamento ? Vedrai che giungeranno anch' essi per darci addosso . Dobbiamo attraversare il fiume ? Si` , Kammamuri . Brutto momento , con tutti questi proiettili che sibilano da tutte la parti ! Non ci badare : sparano a casaccio ; e poi hanno addosso le tigri di Mompracem e queste non lasceranno ai bornesi il tempo di spazzarci via tutti . Signora Lucy , in acqua ! Non ci annegheremo ? Non sarebbe impossibile l' essere divorati dai gaviali che infestano sempre i corsi del Borneo , ma spero che con tutto questo baccano non avranno voglia di scherzare . Il baccano era diventato veramente spaventoso : infatti , nella vallata del fiume pareva in certi momenti che saltassero in aria dei lembi interi di foresta . Continuava la sanguinosa battaglia fra le guardie del Sultano e le tigri di Mompracem con una furia incredibile . Le bande , stanche di fucilarsi , si assalivano all' impazzata , cercando di rovesciarsi nella fiumana . Sotto ! non cessava di gridare Yanez , il quale porgeva una mano alla bella olandese . La nostra salvezza sta nella nostra rapidita` . Badate ai coccodrilli . Erano riusciti a sfondare gli ultimi cespugli che si accavallavano disordinatamente sulla riva della fiumana e dopo aver ascoltato per rendersi conto dei progressi della battaglia , si cacciarono risolutamente fra le acque limacciose e nerastre , tentando la traversata prima che giungessero i formidabili rajaputi , i quali tenevano testa al nemico valorosamente pur cadendo decimati dalle scariche delle spingarde e dei lila` . Tenendosi per mano , passando di banco in banco , i fuggiaschi , i quali traevano sempre con loro il Sultano e l' ambasciatore , erano giunti quasi presso la riva opposta , quando un fracasso piu` spaventevole echeggio` in mezzo alla foresta che sorgeva di fronte al drappello . Che cosa succede ? grido` Yanez , il quale si era arrestato su un isolotto fangoso . Questi sono elefanti ! Si` , signore disse Kammamuri , che sorvegliava attentamente i suoi prigionieri , i quali tentavano di quando in quando di approfittare della confusione per filarsela per loro conto . Tigri malesi , tigri indiane ed elefanti ! ... Chi uscira` vivo da questa sinistra vallata ? Signore , attraversiamo prontamente l' ultimo braccio di fiume disse Kammamuri . Vi e` laggiu` qualche cosa che potra` offrirci un rifugio contro tutti , almeno per un po' di tempo . Una massa oscura si era delineata verso la riva e di proporzioni capaci . Invece di uno dei soliti prahos , pareva che dei minatori cinesi avessero abbandonato in quel luogo una giunca . Come si sa le costruzioni fluviali dei mongoli sono d' una resistenza a tutta prova . Piu` che navi , sembrano cassoni , ottimi per le tranquille navigazioni , ma pessimi velieri invece in altomare . Basti il dire che ogni anno la sola provincia di Canton non perde mai meno di diecimila marinai . Si` , la` ! grido` Yanez , il quale teneva sempre per mano l' olandese . Passando di banco in banco , il drappello riusci` finalmente a raggiungere quella massa oscura che si era arenata sulla riva , rompendosi diverse costole . Ecco la nostra salvezza ! disse Yanez , salendo rapidamente la scala del piccolo veliero sconquassato . Se gli elefanti ci bloccavano in mezzo al fiume eravamo perduti . Ma quali elefanti credete che siano ? chiese la bella olandese . Quelli che i battitori hanno catturato per conto del Sultano e che ora rovesciano attraverso alle foreste per sfondare le nostre bande . Potremo noi resistere qui ? Questo veliero e` pesante come una roccia ed opporra` anche ai pachidermi una resistenza straordinaria . Non monteranno all' abbordaggio quassu` quei bestioni ? Non abbiate questo timore , signora . Le loro linee si spezzeranno contro questo ammasso di legname . Eccoli che giungono ! ... Disgraziati quelli che si trovano nella foresta . A terra i prigionieri e prepariamoci a fucilare i colossi . Li lego , signore , disse Kammamuri , spingendo il Sultano e l' ambasciatore verso l' albero maestro e gettando su di loro una mezza gomena . Ora si provino a scappare ! In quel momento le bande degli elefanti , raccolte giorni prima dagli scikari del Sultano nel mezzo della foresta , si scagliavano con impeto irrefrenabile nel fiume , muovendo verso la veliera . Si trattava di cinquanta e forse piu` pachidermi , tutti di mole enorme , capaci di spazzare da soli un esercito . Giunti sulle rive del fiume , si arrestarono come stupiti dall' enorme baccano che echeggiava nella vallata , continuando sempre la battaglia ; poi il capo fila , preso da una rabbia improvvisa , si abbatte` sulla giunca tentando spostare l' enorme massa . Come era da prevedersi cadde sulle ginocchia colla testa fracassata , mentre Kammamuri , Yanez , la bella olandese e gli uomini della scorta bruciavano furiosamente le loro cartucce . 22 . All' assalto di Varauni Lo spettacolo che presentava quella fronte di pachidermi era terrificante . I mostruosi animali , invasati dall' ira , si erano pure gettati a due , a quattro , a piccoli gruppi contro il veliero , sfondandolo in vari luoghi . La massa peraltro aveva resistito al grande urto e solo il timone , d' altronde affatto inutile , se n' era andato , portato via da un tremendo colpo di proboscide . Disgraziatamente gli elefanti , che pareva avessero giurata la distruzione della carcassa , ad un tratto erano riusciti a montare sul banco che reggeva la carena . Una salva di barriti impressionanti saluto` quel primo successo , poi i colossi ripresero la loro opera di distruzione , scagliandosi come catapulte . Amici , grido` Yanez , che non aveva mai veduta la morte tanto vicina tenete duro , o quelle bestie maligne ci manderanno ad affogare nel fiume . Questi sono peggiori dei rajaputi del Sultano . Il secondo assalto era cominciato piu` spaventoso del primo . Quei cinquanta e piu` animalacci , invasi da un vero furore di distruzione , scuotevano tremendamente il piccolo veliero , il quale minacciava di venire , da un momento all' altro , ricacciato nelle acque profonde . Sotto gli urti sempre piu` formidabili , i madieri cadevano strappati da terribili colpi di denti , che traforavano il legname come se fosse un semplice cartone . L' alberatura oscillava ed a poco a poco si sgangherava , lasciando cadere in coperta ora un pennone ed ora un ammasso di sartie . I fuggiaschi , spaventati , non risparmiavano le cartucce . Ogni volta che un elefante alzava la proboscide , una palla si piantava subito nella sua gola e lo faceva cadere sulle ginocchia . Mentre gli elefanti assalivano , alleati senza saperlo del Sultano , la battaglia continuava sul fiume . Detonazioni terribili giungevano di quando in quando fino a bordo del veliero , e di quando in quando una palla di spingarda e di lila` , lanciata certamente a casaccio , arrivava . Chi aveva la peggio erano gli elefanti , i quali si mantenevano ostinatamente esposti sulla linea del fuoco , sopportando non poche scariche di mitraglia che producevano sui loro corpacci delle ferite spaventose . Signor Yanez , disse Kammamuri nel momento in cui dieci o dodici elefanti si scagliavano all' assalto del veliero dove finiremo noi ? Nel fiume piuttosto che a Mompracem ? La nostra situazione non e` certamente bella rispose il portoghese , il quale non cessava di sparare a fianco della bella olandese , facendo ogni volta una vittima . Ma non credo che sia disperata . Questi bestioni finiranno per stancarsi . Che si avanzino le tigri di Mompracem ? Non odi come risuonano i loro colpi ? Nemmeno i rajaputi del Sultano avranno molto da ridere . Quel Sandokan sa fare i suoi affari , specialmente quando si tratta di spingere un combattimento . Aho ! Un urto formidabile , che pareva prodotto dall' accavallarsi di furiose ondate , aveva in quel momento scossa la giunca , spezzandole l' albero di bompresso . Tutte le murate tremarono come se fossero li` li` per aprirsi , dei corbetti saltarono fuori , piantandosi come lance immani nelle carni degli assalitori . Guardatevi dall' alberatura ! grido` Yanez , il quale non aveva cessato di fare fuoco in prima linea . I colossi parvero un po' sorpresi dalla resistenza che opponeva alle loro masse quell' ammasso di legnami , poi presi novamente da un vero delirio di distruzione tornarono alla carica a gruppi . In un momento le murate furono fracassate a colpi di proboscide ed i terribili animali fecero la loro comparsa , tentando di portar via i naviganti . Un mergher bruttissimo , ma che possedeva un naso gigantesco , si pianto` ben solido sul banco , proprio sotto il tribordo della giunca ; strappo` due metri di murata ed afferrato Kammamuri comincio` a scuoterlo tenendolo sospeso in alto . Un urlo d' orrore era echeggiato fra i fuggiaschi , i quali credevano che fosse sonata la loro ultima ora . Lasciate fare a me ! grido` il portoghese , e fece subito fuoco a bruciapelo . L' elefante sentendosi arrostire il naso dalla polvere , lascio` andare Kammamuri senza fargli alcun male , ma poi , quantunque fosse stato ferito , si avvento` innanzi spezzando in pochi colpi tutte le manovre fisse delle alberature ; poi , con un' agilita` che non si sarebbe mai supposta in un corpaccio simile , monto` audacemente all' abbordaggio , minacciando di sterminare i fuggiaschi a colpi di proboscide . Avvenne allora una scena comicissima . La tolda della vecchia veliera cinese , tarlata da chi sa quanti anni di navigazione , si era aperta , ed il mostruoso animale , dopo d' aver mandato un barrito terribile , era scomparso nella stiva , sfondando col suo enorme peso la carena . Yanez non lo aveva perduto di vista un solo istante . Guai se il colosso fosse diventato padrone della stiva . La giunca poteva considerarsi ormai perduta . Infatti il bestione , rimessosi in gambe dal capitombolo , quantunque tutto sconquassato e coperto di sangue , aveva cominciato ad assalire le murate , sfondando gruppi di madieri e di puntali . Tutti con me ! grido` Yanez , il quale conservava sempre il suo ammirabile sangue freddo . Questa e` l' ultima ora della nostra vita ... Seguitemi , amici , e non badate alle munizioni ; e` necessario stanare quel furfante prima che ci affoghi . Udite ? Ci si mette ora ! L' elefante , irritato dalla ferita e dal trovarsi rinchiuso , continuava a caricare attraverso la stiva , strappando con furore i puntali per far cadere l' intero ponte . I fuggiaschi , quantunque spaventati , si erano precipitati dietro Yanez , decisi a finirla con quell' animalaccio che diventava di momento in momento piu` pericoloso . Sotto ! grido` Kammamuri , il quale se l' era cavata con delle semplici contusioni . O via lui , o noi nel fiume . Si erano scagliati tutti nella stiva , la quale era illuminata da un paio di quelle gigantesche lanterne di carta oleata , a grandi fiorami , che i cinesi preferiscono a qualunque luce . Il colosso aveva preso possesso della stiva e non stava inoperoso . Dopo d' aver fatto strage di puntali , si era scagliato contro il fasciame sfondando qua e la` i madieri . Il pericolo era imminente . Mirate da fermo ! grido` Yanez , il quale conduceva il drappello . La giunca oscillava spaventosamente , sotto le corse pazze del furibondo animale e sotto gli urti continui dei pachidermi che erano rimasti intorno al banco . Dei getti d' acqua cominciavano ad entrare , precipitandosi verso poppa con grande fragore . Una prima scarica segui` il comando del portoghese , poi un' altra ancora . Il pachiderma , crivellato in pieno , si alzo` di colpo sulle zampe posteriori e tento` di prendere la corsa per stritolare con un solo urto quel gruppo di persone , ma le forze lo tradirono e cadde di quarto con immenso fragore , vomitando dalla proboscide un getto di sangue spumoso . Nel medesimo istante la giunca , urtata da tutte le parti dagli altri animali , veniva spinta verso le acque profonde dove la corrente era abbastanza rapida . Siamo vivi per miracolo ! disse Yanez . Se giungeva fino a noi , faceva una brutta marmellata dei nostri poveri corpi . Kammamuri , tieni d' occhio i prigionieri . Sono sempre sotto la canna del mio fucile , signore , rispose l' indiano . Signora Lucy , ed anche voialtri , salite in coperta e cerchiamo di sbarazzarci ora anche degli altri . Corriamo il pericolo di morire affondati . La giunca era ancora circondata dai pachidermi , i quali la seguivano ostinatamente a nuoto , tentando di distruggerle le murate . Cerchiamo di calmare ora un po' anche questi bricconi ! disse Yanez . Che abbiano il diavolo in corpo ? Io non ho mai veduto delle bestiacce cosi` furibonde . Se non avessimo trovato questo legno , poveri noi ! Lo spettacolo che presentavano quei quaranta o cinquanta colossi saltellanti sui banchi , sempre dietro la giunca , od agitantisi furiosamente fra le acque limacciose della fiumana , era sempre impressionante . Fortunatamente la corrente aumentava di momento in momento , tanto che il vecchio veliero cinese si allontanava da tutti quegli ostacoli , sicche` non potevano piu` dare delle vecchie cariche attraverso i banchi che non avevano continuita` . Yanez , Lucy , gli uomini di scorta ed anche Kammamuri avevano ripreso il fuoco ben decisi a sbarazzarsi di quei noiosi . Di quando in quando un colosso , colpito o presso l' occhio o alla giuntura della spalla , si lasciava andare , barrendo orribilmente . Qualcuno affondava di colpo , come se fosse pieno di piombo , qualche altro invece sballonzolava sulla corrente , facendo sforzi disperati per riguadagnare la riva . La battaglia duro` approssimativamente una buona mezz' ora , con grande consumo di munizioni , ma finalmente i colossi , convintisi di aver tutto da perdere e nulla da guadagnare nel continuare l' inseguimento , tagliarono obliquamente la fiumana e si posero in salvo verso la riva destra , la quale era coperta da immense piante . Ne` i ripetuti bagni , ne` le scariche furiose che avevano ricevuto in buon numero , erano state sufficienti a calmarli , quantunque molti perdessero sangue da varie ferite . Non potendo ormai prendersela colla giunca , perche` troppo lontana , si sfogavano contro le piante mettendo rabbiosamente a terra , a gran colpi di proboscide e di testa , enormi tronchi e cespugli su spazi vasti quanto una foresta di discrete dimensioni . Che il diavolo se li porti ! esclamo` Yanez , il quale era novamente salito in coperta coi compagni , dopo di aver ben fatto legare i prigionieri , ai quali teneva troppo per perderli . Si sono mai veduti animali cosi` dannati ? Eccoci colla giunca sgangherata che beve allegramente da tutte le parti . Se per un po' quel demonio avesse continuata la sua corsa , ci avrebbe affogati tutti . Insieme a lui pero` disse Lucy . Magra consolazione , signora . Ed ora , milord ? Ove andiamo ? Cercheremo di raggiungere le tigri di Mompracem o proseguiremo il nostro viaggio ? Esito a dar di cozzo nei rajaputi . Che non siano stati ancora vinti ? Le spingarde tuonano ancora lassu` , signora , ed abbastanza vivamente . Giacche` le guardie del Sultano finora non si mostrano , lasciamoci andare lungo il fiume e tentiamo di aprire alla Tigre della Malesia la via di Varauni . Ci potremo giungere ? Tutti i corsi d' acqua che scendono dai Monti del Cristallo finiscono nella baia e questa nave non tornera` alla montagna . Che Sandokan scenda sempre lungo il fiume ? chiese Kammamuri . E` la sua strada rispose Yanez . Giacche` e` entrato nella vallata , continuera` la sua marcia verso il mare e ci seguira` alle spalle . Che lo sappia ormai che lo precediamo ? Certamente ; e fara` anche il possibile per raggiungerci al piu` presto . Potremo entrare in Varauni senza farci prendere ? Ci fingeremo onesti commercianti cinesi , raccomandati al capo del quartiere . Lascia che Sandokan si spiani la strada ; noi seguiamo la nostra ed apriamo gli occhi . Oltre i rajaputi potremmo incontrare gli scikari del campo . Che cosa sara` successo della nostra scorta , signor Yanez ? Che l' abbiano massacrata ? Io non credo che avranno osato tanto . Orsu` , cerchiamo di tappare alla meglio gli strappi , per non affondare prima di giungere in vista della Capitale . Abbassiamo le vele e serviamocene per cacciarle fra i madieri . La giunca era stata ridotta in uno stato veramente miserando dal terribile elefante che era riuscito ad abbordarla . Tutti i puntali della stiva giacevano gli uni sopra gli altri , insieme a squarcidi tolda . Dei buchi , aperti dai denti , foracchiavano qua e la` la carena e da quelli l' acqua non cessava di entrare , accumulandosi nella sentina . Fortunatamente il fiume era basso e sparso d' un numero infinito di banchi coperti di cespugli , al disopra dei quali volteggiavano nubi di uccellacci acquatici . In caso di pericolo un arenamento era facilissimo . Credevo che fossimo ridotti in piu` cattive condizioni disse Yanez , il quale aveva fatto tutto il giro della giunca . Questi buchi si potranno , con un po' di pazienza , turare tanto per giungere fino alla Capitale . Signora Lucy , mettetevi in sentinella , mentre noi tenteremo qualche operazione . Non si vede anima viva disse la bella olandese . Se volete che fucili dei volatili ! ... Eh ! ... Chi sa che dietro a quelli non si avanzino i rajaputi incalzati dalle tigri di Mompracem ? Che disgrazia non avere qualcuna delle spingarde che possiede Sandokan ! disse Kammamuri . Ne avremo in maggior numero . Non abbiamo la nostra formidabile flottiglia , che e` ancora intatta e raccolta nella baia , ed il nostro yacht ? Pensavo appunto al vostro legno , signore , in questo momento disse l' indiano . Cerchiamo di abbordarlo e di prendere il largo per ricondurre la flottiglia . Noi sul mare , Sandokan e le tigri di Mompracem in citta` , appoggiati dai cinesi , chi ci terra` testa ? Se il Sultano vorra` riacquistare la sua liberta` , dovra` firmare a noi , dovesse perdere il trono , la retrocessione della gloriosa isola dei pirati della Malesia . Se potessi raggiungerla senza che la guarnigione e le cannoniere se ne accorgessero , me ne riderei di tutti i Sultani del Borneo disse Yanez . Sono pero` sempre inquieto per Sandokan . Che sia stato arrestato ? Puo` aver trovato delle kotte sul suo cammino e quelle piccole fortezze , quantunque costruite solamente con tronchi d' albero , oppongono delle lunghe resistenze . In quell' istante sulla riva sinistra del fiume , coperta da folte boscaglie , si vide sorgere una grossa colonna di fumo . La fronte di Yanez si era annuvolata . Per Giove ! esclamo` il brav' uomo , ma senza troppo allarmarsi . Che le guardie del Sultano siano gia` qui ? ... Non si odono che dei lontanissimi spari , signore , rispose l' indiano . Si combatte ancora a grande distanza . Non aveva ancora terminato di parlare , quando parecchi uomini apparvero bruscamente fra le canne che coprivano la riva , prendendo risolutamente di mira la vecchia e sgangherata veliera . Erano una ventina , tutti abbronzati , con piccoli turbanti grigiastri a strisce bianche . Gettatevi dietro le murate ! grido` prontamente Yanez , mentre partiva qualche colpo di fucile . Gli assalitori avevano presa rapidamente posizione all' estremita` di una minuscola penisola , gridando : Ferma , o facciamo fuoco ! Hai udito , Kammamuri ? chiese Yanez , rialzandosi prontamente . Queste voci ci sono note . Che quegli uomini siano quelli che avevamo lasciato al campo del Sultano ? Lo spero , per quanto la cosa mi sembri inverosimile . Ferma ! grido` un altro uomo , che pareva comandasse il gruppo . Accostatevi alla riva o vi seguiremo fino a Varauni . Signor mio ! grido` Yanez , saltando sulla murata della giunca . E` cosi` che si salutano i vecchi camerati ? I venti uomini , udendo quella voce , alla loro volta si erano alzati , facendo dei grandi gesti di stupore . Il signor Yanez ! il signor Yanez ! gridavano tutti , precipitandosi verso la riva . Da dove sbucate adunque ? chiese il portoghese . Sono trent' ore che vi cerchiamo attraverso le foreste , per rifornirvi la scorta rispose il capo . Non credevamo di trovarvi qui , su questo fiume , in mezzo ad una battaglia spaventosa che non accenna ancora a finire . Sapete che le tigri si avanzano , spingendosi innanzi i rajaputi ? Non avete potuto congiungervi con Sandokan ? No , signor Yanez . Le guardie del Sultano ci chiudono la via e non siamo in tanti da assalirle , specialmente in mezzo alle foreste . Ebbene , verrete a Varauni con noi disse il portoghese . Aspetteremo la` Sandokan . Kammamuri prese una gomena e la getto` verso la riva , sicche` la giunca pote` accostarsi a terra . I venti uomini della scorta si precipitarono in coperta , mandando grida d' allegrezza . Mai s' aspettavano di certo una simile fortuna . Temevo che vi avessero massacrati tutti disse Yanez al capo della scorta . L' ordine era stato gia` dato di fucilarci come anitre , signore , quando noi , vedendoci perduti , attaccammo risolutamente il campo attraversandolo a gran corsa . Lo credereste ? Tutti quei poltroni , invece di chiuderci il passo , ci lasciarono andare e noi ne approfittammo per piegare verso il fiume . Avevamo gia` udito rombare le spingarde della Tigre della Malesia ed anche i lila` , ma ci trovammo sempre dinanzi le guardie del Sultano che combattevano con furore sotto le foreste , difendendo il terreno palmo a palmo . Dove si trova il campo degli scikari e dei cacciatori ? Scomparsi tutti , signore , ai nostri primi colpi di fucile . Scappati dove ? A Varauni . A nemico che fugge ponti d' oro ! quantunque avrei desiderato piuttosto vederli insieme coi rajaputi . Io credo che ormai a noi non occorra far altro che allungare le mani e raccogliere Mompracem . disse Yanez . Continuiamo il nostro viaggio e cerchiamo di raggiungere la baia , inosservati . 23 . Nella baia Due giorni dopo la giunca piu` sgangherata che mai e di gia` quasi piena d' acqua , dopo d' aver attraversato parecchie paludi , giungeva improvvisamente nella baia di Varauni , affondando le a`ncore ad una notevole distanza dalla costa . Quantunque i rajaputi li avessero lasciati scendere tranquillamente il fiume , forse perche` troppo fortemente pressati dalle bande di Sandokan e di Tremal Naik , Yanez voleva essere sicuro del fatto suo , prima di sbarcare e di cadere fra le mani degli olandesi e degl' inglesi , le cui cannoniere si scorgevano all' uscita della baia . Fu con un grande sospiro di sollievo che scorse il suo valoroso yacht ancora intatto , col piccolo praho sempre a poppa , pronto a ricominciare la battaglia . La citta` sembrava tranquilla ; nelle paludi invece le spingarde rumoreggiavano sempre e fuochi altissimi si alzavano , annunciando l' incendio delle kotte della capitale . La Tigre della Malesia , con quella ferocia e quella ostinazione che l' avevano resa famosa , non aveva cessato di dare la caccia ai rajaputi , colla speranza di ricongiungersi presto con Yanez e colla flottiglia . Il Sultanato se ne va all' aria prima di Mompracem disse il portoghese , il quale non staccava i suoi occhi dal suo yacht . Che giunga la nostra squadra e che i cinesi di Kien Koa ci diano una mano , e vedremo se noi non sapremo riprenderci il nostro grande scoglio di Mompracem . Prima peraltro di prendere una decisione e d' impegnare l' ultima lotta , che sara` certamente spaventosa , vediamo che cosa dicono i nostri prigionieri . Se cedono niente di meglio . Kammamuri , che era stato avvertito , spingeva gia` sul ponte della giunca il Sultano e il non meno disgraziato ambasciatore inglese . Avevano entrambi un' aria da funerale e guardavano il portoghese il quale in quel momento non li guardava certo di buon occhio . La scorta aveva tratti i kampilangs ed i parangs e li aveva piantati sul tavolato con un fragore pauroso . Pareva che si disponessero a decapitare senz' altro i prigionieri . A noi due , Altezza , disse Yanez , rivolgendosi al Sultano . L' impresa delle tigri della Malesia , che per tanti e tanti anni tennero il Mompracem sottomesso , difendendolo contro gl' inglesi , gli olandesi ed anche contro i vostri prahos , sta per terminare . Fra poco , a dispetto di tutti , noi saremo padroni della vostra capitale e delle acque della baia e guai a chi tentera` di arrestarci il passo ! Che cosa volete dunque voi , ancora ? grido` il Sultano furioso . Mi avete seccato abbastanza e vi siete perfino dimenticato che io sono un principe , mentre voi non siete probabilmente altro che un miserabile avventuriero , arruolato fra le bande della Tigre della Malesia o meglio di quel terribile rajah del lago , che ha fatto gia` un gran vuoto intorno alle mie frontiere . Ma vi ho detto anche che sulla mia fronte sta una corona ben piu` pesante della vostra e che sono un vero principe anch' io ! Chiedetene qui al signor ambasciatore , che conosce l' India , se l' Assam vale il vostro Sultanato . L' inglese , che continuava a digrignare silenziosamente i denti ed a tirarsi il biondo pelo , udendo quelle parole mando` un grido , seguito subito da una bestemmia . Good God ! esclamo` . Sareste voi lo sposo o meglio il principe consorte della rhani dell' Assam ? Che cosa vi trovereste di straordinario in questo ? Che cosa fate qui , voi ? La corte dell' Assam non si trova in Malesia . Per me mi trovo bene dovunque , purche` abbia da divertirmi con quel caro fratellino che si chiama la Tigre della Malesia . E che siete venuto a fare ? A conquistare Mompracem , il glorioso scoglio dei pirati della Malesia , sulla cui vetta non vedo piu` sventolare , da quasi vent' anni , la rossa bandiera della pirateria adorna di tre teste di tigre . Siete pazzo ! Io vi mostrero` presto il contrario , milord , rispose Yanez . Volete firmare insieme col Sultano la retrocessione di Mompracem alle tigri della Malesia ? Oh , mai ! grido` l' ambasciatore . Andate pure a guadagnarvi quello scoglio , se vi preme e se sarete capaci di conquistarlo . E voi , Altezza ? L' ho avuto in consegna dagli inglesi e dagli olandesi dietro la promessa di non abbassare giammai la bandiera verde del Sultanato e di non lasciarlo riconquistare dai pirati . Sono le vostre ultime parole ? chiese Yanez con voce minacciosa . I due prigionieri esitarono un po' a rispondere e guardarono sospettosamente i malesi ed i dayachi della scorta , i quali avevano alzate le gigantesche sciabole , facendole roteare sopra le proprie teste . Vorreste assassinarci ? chiese l' ambasciatore . Non dimenticate che dietro di me vi e` l' Inghilterra . E` lontana troppo in questo momento ! disse il portoghese ironicamente . Il vostro governo non si disturbera` per cosi` poco . Allora lasciatemi tornare al mio palazzo disse il Sultano . Questa commedia e` durata perfino troppo e non ne posso piu` . Si` , vi lascero` andare . Ma quando la bandiera dei pirati sara` alzata su Mompracem . Kammamuri ! Signore ! Sono in buono stato le tre scialuppe che abbiamo trovato nella stiva ? Per raggiungere la terra si` , signor Yanez . Per ora basta . Conduci via questi signori e da' loro un altro buon giro di corda alle mani ed ai piedi ; e voialtri , amici , continuo` , volgendosi verso gli uomini della scorta issate subito le imbarcazioni ed armatele . Volete proprio sbarcare , milord ? chiese la bella olandese . Dobbiamo aiutare Sandokan , signora , ed aprirgli il passo della capitale . E le cannoniere ? Non s' incaricheranno certo di assalire delle semplici scialuppe montate da pochi uomini . E non manderete ad avvertire la Tigre della Malesia che anche voi vi muovete ? Quattro dei miei scenderanno nelle paludi e si avanzeranno finche` troveranno le bande . Ho gia` dato loro tutte le istruzioni . E noi ? Andiamo a raggiungere il cinese prima di tutto . Se il quartiere e` pronto a levarsi in armi , tutto andra` bene . E lo yacht ? Io spero che fra tre ore sara` in mia mano . Mi e` necessario per andare a raccogliere i miei legni e prendere gli olandesi alle spalle . Signora , imbarchiamoci . Tre scialuppe , che potevano appena stare a galla , erano state messe in acqua . Una viro` subito , quasi sul posto , e rientro` nel fiume , dove la battaglia , dopo una breve sosta , aveva ripreso maggiore slancio . Le altre due , coi prigionieri , Yanez , Lucy e la scorta , si diressero sollecitamente verso la capitale del Sultano che fiammeggiava fra un mare di mostruose lanterne di talco e di carta oleata . La battaglia , che si combatteva ormai quasi in vista dei bastioni , aveva messo in subbuglio la popolazione che fino allora era rimasta tranquilla . Le cannoniere per le prime si erano mosse , accostandosi alle gettate per proteggere i loro sudditi ed il Sultano , abbandonando imprudentemente lo yacht ed il piccolo praho i quali d' altronde non avevano dato nessun motivo di sospetto . Yanez , a cui nulla sfuggiva , se n' era subito accorto . Imbecilli ! esclamo` . I rajaputi aprono le porte di Varauni a Sandokan ed a Tremal Naik . Un colpo risoluto e domani sul Mompracem isseremo la bandiera delle tigri . Mi occorre un uomo di buona volonta` . Sono sempre primo io signore rispose il maharatto . Che cosa devo fare ? Dirigerti verso il quartiere cinese ed avvertire Kien Koa di quanto sta per succedere . Debbo ordinargli di scatenare i suoi cinquemila uomini ? Si` , e che li tenga a disposizione di Sandokan . E voi ? M' impossesso dello yacht e del praho e giacche` piu` nessuno li guarda , corro a raccogliere la flottiglia . Guardate di non farvi catturare , signore . Non pensare a me : guarda che confusione comincia a regnare ormai nella baia ! Chi fara` attenzione alla mia scialuppa ? Lesti , amici : i minuti sono troppo preziosi . Era proprio quello il momento di agire per condurre a buon fine , con un colpo poderoso , la riconquista di Mompracem , che le onde avevano ormai ridotto ad un semplice scoglio accessibile alle navi piratesche . La calma , che regnava poco prima nella baia e sulle gettate , era stata bruscamente spezzata . Pareva che qualche terribile avvenimento cominciasse a svolgersi . In lontananza , verso le paludi , lingue di fuoco si alzavano , lanciando attraverso le tenebre immensi fasci di scintille , che la brezza marina spingeva verso le graziose terrazze dei palazzi del Sultano , i quali si trovavano piu` esposti . Anche all' estremita` del quartiere cinese dei bagliori sinistri avanzavano , stendendosi al di sopra delle lunghissime file dei velieri ancorati lungo le gettate . Delle giunche , dei prahos , dei padevekan del Macassar e moltissimi giongs , allentavano gli ormeggi e prendevano precipitosamente il largo , a tutte vele , intralciando le manovre delle cannoniere inglesi ed olandesi , le quali si trovavano quasi immobilizzate . Obbedivano quegli equipaggi ad una parola d' ordine avuta dal capo del quartiere cinese per favorire l' uscita dello yacht ? Era probabile , poiche` tutti quei legni erano montati da figli del celeste impero , bene armati , pronti evidentemente a sostenere le tigri di Mompracem , che un giorno avevano protetto i loro contrabbandi . La scialuppa di Yanez , montata da otto malesi , da Lucy e dai due prigionieri i quali erano stati nascosti sotto una vecchia stuoia , procedeva rapidissima . Nessuno pensava ad arrestarla ; anzi ! ... il cerchio di velieri si stringeva sempre intorno alle navi da guerra e s' apriva rapidissimo dinanzi ai fuggiaschi , aprendo come un vasto solco formato da un buon numero di legni sempre in moto . Ogni volta che una giunca si avvicinava alla scialuppa , si udivano i marinai gridare , volti verso Yanez , il quale si teneva a fianco della bella olandese : Sie ! Sie ! Presto ! Presto ! Le cannoniere pero` , quasi si fossero accorte che per il momento non era Varauni che correva pericolo , si cacciarono pure ostinatamente dentro quel solco , dove potevano muoversi con maggiore liberta` . Grida e minacce s' alzavano sui ponti e dietro ai pezzi . Fate largo ! Via , o facciamo fuoco ! Sgombrate , celestiali ! Tornate ai vostri ancoraggi ! I velieri cinesi non obbedivano e continuavano ad opporre i loro grossi fianchi alla protezione della scialuppa , la quale ormai si trovava ad una sola mezza gomena dallo yacht e dal piccolo praho . Ad un tratto una giunca , montata da una cinquantina d' uomini armati di fucili , taglio` per un momento il passo alla scialuppa . Non era che per eseguire una manovra , poiche` dall' altra parte del solco s' avanzava una nave da guerra fumando e sbuffando . Questa , trovandosi improvvisamente dinanzi quel grosso veliero , fu costretta a cambiare rotta . Quasi nel medesimo istante un giovane cinese si gettava in acqua e dopo poche bracciate raggiungeva la scialuppa . Yanez gli aveva puntato contro una pistola , gridandogli : Indietro ! No , mio signore : mi manda il mio padrone , Kien Koa . Sali subito . E voi approfittate dell' occasione per impadronirvi del vostro yacht . Per il momento i nostri velieri vi proteggono . Ma che cosa e` successo ? Le bande della Tigre non sono ancora sotto le kotte e la mia flottiglia e` lontana . V' ingannate , signore : i vostri legni in questo momento accorrono in aiuto del vostro yacht . Avvertiti da chi ? Dal mio padrone . Vi sono altre cannoniere che vengono da Labuan e che cercano di distruggere la vostra flottiglia prima che si concentri nella baia . Gl' inglesi e gli olandesi ormai hanno scoperto tutto e si preparano a difendere il Sultanato . Ah , si` ? ... Ma solo intorno a Mompracem si decideranno le sorti della battaglia . Il Sultano d' altronde e` sempre qui : lo vedete ? Avete saputo conservarlo bene disse il cinese ridendo . Come , si sapeva che io l' avevo fatto prigioniero ? I corrieri del mio padrone , lanciati in buon numero sulle vostre tracce , anche per proteggervi , avevano riferito ogni cosa . Dunque si sapeva qui che le bande della Tigre scendevano dai Monti del Cristallo ? E che scendevano per il fiume , battagliando ferocemente coi rajaputi del Sultano . Eccoci allo yacht : e` gia sotto pressione . Approfittiamo dell' argine dei velieri che ci protegge dalle cannoniere . In un lampo la scialuppa passo` rasente il piccolo praho , dove Padar alzava le mani per salutare il capo che tornava , poi s' arresto` sotto la scala . Su , signora , disse Yanez , aiutando Lucy . Poi , puntando un dito verso Padar , gli grido` : Alza le vele e seguimi subito : la flottiglia s' avanza dal nord e la Tigre piomba su Varauni dall' est . Ai vostri pezzi , amici ! Tutti a posto di combattimento ! Andiamo ad imbarcare le bande che battagliano gia` sotto le kotte della capitale . Lo yacht descrisse un mezzo giro e si caccio` dentro uno di quei canali formati dalle provvidenziali giunche cinesi , muovendo a tutto vapore verso il quartiere cinese . Il piccolo praho lo segui` immediatamente manovrando con rara abilita` fra quella moltitudine di galleggianti che tenevano sempre strette le cannoniere . A Varauni si udivano le spingarde delle bande tonare . La Tigre e Tremal Naik , dopo due giorni di sanguinosissimi combattimenti , erano giunti dinanzi alle kotte e le assalivano furiosamente , disperdendo gli ultimi rajaputi e gli ultimi mercenari malesi , sempre piu` disposti a darsela a gambe che a difendere il loro signore . Nel quartiere cinese si combatteva pure . Le orde di Kien Koa quantunque formate per la maggior parte di negozianti , piu` o meno panciuti , si erano gettate attraverso i quartieri malesi , tutto devastando e tutto saccheggiando . Delle fiammate s' alzavano qua e la` . Vi era il pericolo che quella notte Varauni intera andasse all' aria insieme col suo Sultano . Yanez , sempre protetto da quella grande massa di velieri che si aggiravano in tutti i sensi per impedire lo sbarco agli equipaggi delle navi da guerra , aspettava ansiosamente l' arrivo delle bande di Sandokan , combattenti ormai nel cuore della citta` . Una viva inquietudine tormentava il suo animo : era la flottiglia che lo impensieriva , poiche` senza di quella nessun imbarco sarebbe stato possibile . Che non giunga in tempo ? Questo egli chiedeva , guardando verso le scogliere che chiudevano , verso settentrione , la baia : Se tardano le cannoniere finiranno per sfondare questa massa di velieri e catturarmi . Che tutto debba crollare proprio ora ? E Sandokan che tarda anche lui a giungere ? Eppure i cinesi gli aprono la strada ! Ad un tratto gli sfuggi` un grido . Verso il nord , al di la` delle scogliere , aveva udito rombare vari colpi di spingarda . Ecco la flottiglia che giunge ! disse . Coraggio amici ! Fra pochi minuti saremo padroni della baia e muoveremo su Mompracem . Quasi nello stesso momento urli spaventevoli echeggiarono verso le gettate , accompagnati da nutrite scariche di fucileria e di spingarde . Attraverso i ponti , gettati sugli ampi e pittoreschi canali , centinaia e centinaia di malesi fuggivano all' impazzata , perseguitati ferocemente da gruppi di cinesi che mandavano clamori selvaggi . Dei gruppi di rajaputi avevano preso posizione all' estremita` dei ponti ed avevano aperto il fuoco per proteggere i sudditi del Sultano da un probabile macello . Yanez balzo` sul ponte di comando e vide , attraverso il fumo che si alzava fra i quartieri , spuntare finalmente le grosse ed agguerrite bande della Tigre della Malesia e di Tremal Naik . Cinquanta ore di combattimento non avevano fiaccato ancora quei terribili uomini , cresciuti fra il tuonare delle artiglierie . Apertosi il passo attraverso il fiume , respingendo senza posa le guardie del Sultano , erano riusciti a rovesciarsi sulla citta` , dopo d' aver trucidato i difensori delle kotte , ed ora s' avanzavano verso le gettate pronti ad imbarcarsi ed a riprendere la battaglia terribile con novello vigore . Che nessuno lasci lo yacht ! grido` Yanez . Se le cannoniere fanno fuoco , rispondete come meglio potete . Cio` detto si era calato dalla poppa saltando sulla gettata , contro la quale il piccolo legno si era appoggiato per opporre l' ultima resistenza . Solo Padar , il comandante del piccolo praho , l' aveva seguito , scendendo lungo l' antenna poppiera del suo veliero . Tutti fuggivano sulle gettate , sicche` il portoghese ed il dayaco poterono avanzarsi fino alle prime case senza incontrare resistenza . Eccoli , signore ! grido` ad un tratto Padar . Ecco la Tigre che marcia in testa alle sue bande , con Tremal Naik e Mati , ed ecco anche Kammamuri che guida un' orda di cinesi . Finalmente ! esclamo` il portoghese . Corri loro incontro e fa' intanto imbarcare i due capi sul mio yacht . E` gia` qui , signore ! ... Eccolo che sbuca , su due colonne , fra il passo del nord . Per Giove ! Questo si chiama aver fortuna ! ... Va' , corri , mentre io organizzo l' imbarco e preparo la lotta . Odo il cannone rombare al largo . Delle navi da guerra devono dare la caccia ai nostri prahos . Tanto meglio ! ... La festa sara` spettacolosa ! E ritorno` sollecitamente allo yacht , mentre la fucileria aumentava , spazzando le sommita` dei ponti e gli argini dei canali tenuti dagli ultimi difensori del disgraziato Sultano di Varauni . 24 . La riconquista dello scoglio In citta` ormai la lotta era , si puo` dire , quasi terminata , poiche` i forti figli dell' India avevano dovuto cedere dinanzi agli incessanti urti delle bande del rajah del lago calate dai Monti del Cristallo . Solo nei quartieri malesi si battagliava ancora e si saccheggiava , poiche` i cinesi non avevano ancora smesso di dare addosso agli odiati sudditi del Sultano , loro implacabili nemici . Sandokan e Tremal Naik , alla testa delle loro bande sempre vittoriose , comprendendo che il momento terribile si avvicinava , accorrevano guidati dal capo del quartiere cinese e da Kammamuri che avevano trovato , per salvare Yanez il quale stava per passare un brutto quarto d' ora . La flottiglia , e` vero , accorreva pure in gran furia , avendo ormai scorto lo yacht ed il piccolo praho di Padar , rinserrati contro una gettata da tutta quella folla di velieri ; i quali non potevano opporre alcuna resistenza . Le cannoniere olandesi ed inglesi , accortesi finalmente che una grande bufera si levava sul Sultanato , stavano per entrare risolutamente in azione . Un ritardo di un quarto d' ora poteva essere fatale a tutte le tigri di Mompracem . Aprite il fuoco pei primi ! grido` Yanez , vedendo che le navi da guerra tentavano di speronare i velieri cinesi per raggiungere lo yacht ed affondarlo prima che giungesse la flottiglia . Gli altri ci aiuteranno . I due pezzi da caccia girarono sui loro perni e scagliarono sopra le cannoniere due uragani di mitraglia , sorprendendo gli equipaggi che si trovavano ancora in coperta , esposti a tutti i tiri . I cinesi dei velieri , vedendosi appoggiati , a loro volta avevano fatto fuoco coi loro fucili e colle loro pistolacce . Le cannoniere virarono sul posto per non farsi tagliare fuori dalla flottiglia che giungeva a vele spiegate , sfilando dinanzi alle gettate , si spinsero al largo per tre o quattro gomene , quindi a loro volta fecero tuonare i loro bronzi massacrando specialmente i manovratori delle navi cinesi . Alternavano palle e mitraglia in cosi` grande quantita` , da temere che lo yacht dovesse andare all' aria , poiche` i cinesi , spaventati dal quel diluvio di fuoco , cominciavano a scappare da tutte le parti , non avendo da opporre che semplici fucili . Sandokan e Tremal Naik si erano subito accorti del grave pericolo che correva Yanez e con una manovra fulminea avevano collocate in batteria , sul margine della gettata , le spingarde ed i lila` , rispondendo vigorosamente al fuoco delle navi da guerra . Nel medesimo tempo era pure accorso Ambong , il capo della flottiglia . A rischio di farsi mitragliare dalle spingarde di Sandokan , i trenta splendidi prahos si gettarono dinanzi allo yacht , coprendolo interamente , e fulminarono le navi da guerra , spazzando i loro ponti e massacrando i loro artiglieri che erano allo scoperto sul cassero di poppa . Tutta la baia rimbombava di cannonate e di fucilate con un crescendo spaventevole , poiche` anche i cinesi erano tornati alla riscossa coi loro archibugi . Sandokan e Tremal Naik , seguiti da Kammamuri , da Mati e dal capo del quartiere cinese giunsero in quel frattempo a bordo dello yacht . I due primi , uno alla volta , si gettano fra le braccia del portoghese , mentre le cannoniere , impotenti a reggersi in tanta tempesta di ferro , prendono nuovamente il largo , dirigendosi la` dove scorgevano delle colonne di fumo che indicavano la presenza di altre navi da guerra , provenienti probabilmente da Mompracem e dalla colonia inglese di Labuan . Il nostro scoglio non e` ancora nelle nostre mani disse la Tigre della Malesia ma giacche` abbiamo finalmente compiuta la nostra congiunzione , non dubito piu` di strapparlo al Sultano ed ai suoi protettori . Voglio vedere sventolare , almeno per una volta ancora , la mia rossa bandiera sul picco dove sorgeva la mia abitazione . No , no Sandokan , rispose Yanez . Se i bornesi vorranno il loro Sultano e gl' inglesi il loro ambasciatore che si trovano in mia mano , dovranno firmare la cessione assoluta dell' isolotto agli antichi proprietari . Penseremo piu` tardi a renderlo inespugnabile . Ben detto , disse Tremal Naik . Mompracem ritorni alle vecchie tigri della Malesia . Mentre si scambiavano frettolosamente quelle parole , i prahos , malgrado i colpi di cannone che sparavano le cannoniere , pur continuando la ritirata , procedevano all' imbarco delle bande . I poveri malesi ed i dayachi , sfiniti dalle marce e dai combattimenti , non si reggevano quasi piu` , eppure con uno sforzo supremo si affollavano sui velieri , lasciandosi cadere quasi subito sui ponti come intontiti . Per il momento non vi era bisogno di loro , poiche` la ritirata delle navi da guerra continuava e rapidissima , quindi i loro capi potevano lasciarli riposare alcune ore . Mompracem era ancora lontana e l' ultima battaglia si doveva combattere attorno alle sue rive . Kien Koa , disse Yanez al capo del quartiere cinese , nel momento in cui stavano ritirando gli ormeggi per ora ti nominiamo capo di Varauni , a condizione che si finiscano i massacri ed i saccheggi . Ve lo prometto , milord , rispose il cinese . Ormai non abbiamo nemici da combattere , poiche` io credo che ben pochi di quei disgraziati rajaputi siano riusciti a salvarsi . Cercate pero` di salvare la mia testa , se il Sultano tornera` qui . Conta su di noi , amico . Intanto sgombra e metti fine alle stragi . Una stretta di mano prima a me disse Sandokan . Un giorno io ti ho salvata la vita quando facevi il contrabbandiere . Lasciate che ve la baci , Tigre della Malesia , rispose il cinese , che aveva le lagrime agli occhi . Va' , va' , vecchio mio e pensa a mettere un po' d' ordine in Varauni o brucera` tutto e non rimarra` vivo un solo malese . In quel momento le voci poderose di Mati e di Ambong si fecero udire fra gli ultimi colpi di cannone ed il crepiti`o delle ultime fucilate . In caccia per il Mompracem ! L' imbarco era stato terminato . Anche le bocche da fuoco , piccole e grosse , erano state caricate sui prahos e disposte a prora per controbattere meglio il fuoco dei fuggenti . La flottiglia in pochi istanti si riordino` , s' apri` il passo fra le giunche che salutavano freneticamente gli equipaggi , e si slancio` verso l' uscita della baia , preceduta dallo yacht i cui grossi cannoni da caccia non stavano zitti un solo momento , avendo una portata maggiore di tutte le altre armi . Varauni bruciava in vari luoghi , ma i combattimenti pareva cominciassero a cessare , probabilmente merce` l' intervento del capo del quartiere cinese ; e dalla prora si vedevano fumare le cannoniere , disposte su due gruppi , in completa ritirata e battute dai pezzi dello yacht . Piu` lontano , al di la` delle scogliere , altre colonne di fumo s' alzavano , senza piu` tentare di forzare l' entrata della baia . Che ci tendano un agguato ? chiese Sandokan , il quale aveva appena fatta allora la conoscenza colla bella olandese . Forse ci siamo , ma io preferisco un combattimento terrestre . I prahos ormai , quantunque sempre buoni , hanno fatto il loro tempo e non possono gareggiare , al largo , colle navi da guerra . Ci attirano verso Mompracem disse Yanez , il quale esaminava attentamente le navi fuggenti con un forte cannocchiale . Hai contato quelle altre colonne di fumo ? Si` , Sandokan : se le cannoniere si raggruppano , ne avremo dodici dinanzi a noi . Fortunatamente alcune devono essere state gia` assai maltrattate dai nostri fuochi e soprattutto dai tuoi pezzi da caccia . Troveremo qualche guarnigione al Mompracem ? chiese Tremal Naik , il quale appariva un po' inquieto . Non ti occupare dei pochi bornesi che il Sultano avra` collocati sull' isolotto rispose Sandokan . I miei uomini li cacceranno in mare senza far uso delle armi da fuoco . Ah ! ... Ecco la flottiglia nemica che si e` radunata al di la` delle scogliere . Vedremo se vorra` respingerci dentro la baia di Varauni . Infatti le cannoniere fuggenti avevano raggiunte le altre che scendevano dal settentrione , ma avevano quasi subito continuata la loro corsa , muovendo rapidamente verso levante . Le cannoniere di rinforzo si erano affrettate ad eseguire la identica manovra . Sandokan guardo` Yanez . Che vogliano rimorchiarci verso Mompracem o Labuan ? chiese . La loro rotta e` per Mompracem . Che abbiano degli altri rinforzi anche la` ? Puo` darsi . Ormai siamo in corsa ed il vento e` favorevole ai nostri legni , i quali possono gareggiare con quelle macchine mezzo sconquassate : ci diano battaglia o no , corriamo sul Mompracem . Aspetta un momento : voglio avvertirli prima che a bordo del mio yacht tengo prigioniero il Sultano ed anche l' ambasciatore d' Inghilterra , che era stato destinato a Varauni . Vedrai che si guarderanno dallo sparare , almeno per ora , su di noi . Conoscendo il portoghese perfettamente le segnalazioni di bandiera , diede alle cannoniere l' avvertimento , poi comando` alla flottiglia di riprendere vigorosamente la caccia . Il mare , tranquillo quantunque il vento si facesse sentire , favoriva l' inseguimento . Le cannoniere , dopo l' avvertimento ricevuto , avevano sparato qualche colpo di cannone sui prahos , guardandosi bene di toccare lo yacht , il quale si trovava libero di agire . E come ne approfittavano Yanez e Sandokan , due insuperabili artiglieri ! I due pezzi da caccia tonavano ad ogni istante , costringendo le navi da guerra ad affrettare la ritirata . Di quando in quando peraltro le due squadriglie facevano una breve sosta per tempestarsi furiosamente di proiettili , poi la corsa veniva ripresa . Tutta la notte la caccia continuo` attivissima , senza pero` che i prahos avessero potuto raggiungere i fuggiaschi , i quali , quantunque possedessero delle vecchie macchine semisgangherate , avevano sempre maggior vantaggio sul vento che non soffiava regolarmente . Solo lo yacht avrebbe potuto spingersi innanzi , ma nemmeno la Tigre della Malesia si sentiva in grado di impegnarsi a fondo senza l' appoggio dei velieri . Anche il giorno seguente fu la medesima cosa . Spreco di proiettili da una parte e dall' altra , con scarsi risultati , combattendo sempre a distanza . Verso il tramonto un grido immenso , entusiastico , s' alzo` imponente su tutti i prahos . Un isolotto era comparso all' orizzonte , circondato da un gran numero di scogliere : era Mompracem , l' antico asilo delle terribili tigri della Malesia , che un giorno avevano fatto tremare il Borneo intero e le colonie inglesi ed olandesi . Sandokan e Yanez avevano fissati i loro sguardi d' aquila sul picco , che da un lato scendeva a piombo sul mare e dove venti anni prima sorgeva la loro abitazione , circondata piu` sotto dai formidabili villaggi malesi . Entrambi erano profondamente commossi . La nostra terra , un tempo invincibile ! esclamo` Sandokan . Ce l' hanno strappata ed ora noi gliela riprenderemo , checche` debba succedere . Si` rispose il portoghese . Prima di tornare in India a rivedere Surama che sta per regalarmi un erede al trono , spero di contemplare ancora una volta , dall' alto di quella rupe , il mare della Malesia . La sua voce fu soffocata da un rimbombo assordante . Le cannoniere , che si trovavano ormai quasi a ridosso al Mompracem , all' entrata d' una baia in fondo alla quale si scorgevano dei ridotti e delle fortificazioni , si erano decise a dare battaglia , contando certamente sull' appoggio della guarnigione . Sotto tutti ! aveva segnalato Yanez , mentre Sandokan e Tremal Naik , pur abili cannonieri , rispondevano coi due pezzi da caccia . Con una manovra fulminea i trenta velieri si spiegarono in semicerchio e si spinsero risolutamente addosso alle navi da guerra , decisi ad abbordarle . Una gigantesca nube di fumo si stese sul mare , attraversata da lampi . Fischiava la mitraglia delle spingarde , ruggivano i grossi proiettili dello yacht e delle cannoniere . Di quando in quando urli spaventevoli uscivano da quel nuvolone . All' attacco ! ... All' abbordaggio ! ... Viva la Tigre della Malesia ! ... Riconquistiamo il nostro isolotto ! Dei prahos affondavano , altri si arenavano , ma anche le cannoniere non si trovavano a loro agio e fu peggio per loro quando il grosso della flottiglia , dopo averle spinte dentro la baia , le abbordo` . Nessuno poteva esistere all' assalto delle bande malesi e dayache , una volta che queste erano state lanciate . In meno di mezz' ora cinque cannoniere furono prese , due altre affondate dai pezzi da caccia dello yacht . Le altre , sconquassate , cogli equipaggi piu` che decimati , avevano avuto appena il tempo di riprendere il largo per cercare un rifugio a Labuan o nei porti danesi delle coste orientali e meridionali . La guarnigione dei ridotti , composta d' altronde di sole due compagnie di bornesi e di una di rajaputi , vedendo le bande sbarcare e minacciare un attacco a fondo , si erano affrettate ad innalzare la bandiera bianca . Dopo vent' anni , Sandokan e Yanez finalmente sbarcavano sul loro isolotto che mai piu` avevano creduto di riconquistare . Grazie , fratellino mio , disse la Tigre della Malesia al portoghese , mentre si avviavano su per l' alta rupe ed i loro equipaggi e le bande disarmavano la guarnigione . Questa rivincita io la devo tutta a te ! Ba' ! rispose Yanez . Cominciavo ad annoiarmi alla corte dell' Assam , quantunque adori la mia Surama . Ho preso tre mesi di vacanza e ti giuro che mi sono divertito . E ci lascerai presto ? Surama , come ti ho detto , sta per regalarmi un erede , e Tremal Naik e Kammamuri devono essere i padrini . E se non fosse un maschio ? chiese Sandokan , sorridendo . Tutti i maghi della corte me l' hanno assicurato . E se per un caso straordinario , mettiamo , s' ingannassero anche loro ? Allora la nascitura avra` una bella madrina olandese , poiche` la signora Lucy Wan Harter mi ha promesso di seguirmi alla corte d' Assam , non avendo ormai piu` interessi al Borneo . Sara` una buona compagna per mia moglie . E tu ? Ritornerai al lago ? Io esclamo` la Tigre della Malesia Ora che lo scoglio e` mio , ne faro` un baluardo formidabile , capace di frenare le ingordigie degli olandesi e degli inglesi . Vengano ad assalirmi e troveranno le tigri pronte a riceverli ! Saro` cosi` rajah del lago di Kini Balu` e rajah di Mompracem ! Povero Sultano di Varauni ! Saro` di lui un fedele alleato , lo vedrai . Erano giunti sulla cima della roccia , dove un giorno sorgeva la loro temuta dimora . Si avanzarono , tenendosi per mano , fino all' orlo dell' abisso ed ascoltarono il fragore della risacca che saliva netto attraverso le tenebre . Quanti ricordi ! disse Yanez . Troppi ! aggiunse Sandokan , con un sordo singhiozzo . Pensi sempre alla tua defunta Marianna . Sempre ! rispose la Tigre , quasi ferocemente . Non me la strappero` mai dal cuore . Stettero parecchi minuti sul margine dell' abisso , poi retrocessero lentamente , mentre dietro di loro Tremal Naik , Kammamuri , Mati ed alcuni malesi spiegavano ai venti del mar Malese la rossa bandiera degli antichi pirati , adorna di tre teste di tigre . Conclusione Il giorno seguente il disgraziato Sultano , che era naturalmente stufo della sua prigionia , segnava la cessione dell' isolotto agli antichi pirati di Mompracem , poi veniva imbarcato per Varauni con una forte squadra , per mettere a posto i cinesi se avessero continuato a saccheggiare ed incendiare . L' ambasciatore inglese l' aveva seguito , non avendo bisogno Sandokan di cosi` pericolosi personaggi nel suo isolotto . Yanez , Tremal Naik e Kammamuri si trattennero al Mompracem quasi un mese , per rimettersi completamente dalle lunghe fatiche provate , poi un bel mattino lo yacht accese i fuochi per raggiungere l' India . Lucy , la bella olandese , che aveva sbrigato in quel tempo i suoi affari e che desiderava ardentemente vedere la rhani dell' Assam , era gia` a bordo . L' addio fra Sandokan ed i partenti fu commovente . Se gl' inglesi ti minacciassero gli disse Yanez pensa che ho tesori e truppe . Io saro` sempre pronto ad accorrere in difesa del nostro glorioso isolotto , che non deve ormai piu` ricadere . La bandiera della Tigre non si calera` che colla mia morte . rispose Sandokan . Pochi minuti dopo lo yacht partiva fra il tuonare delle spingarde della flottiglia . La mezzanotte del 20 aprile 1847 , un acquazzone diluviale , accompagnato da scrosci di folgore e da impetuosi soffi di vento subissava la solitaria e selvaggia Mompracem , isola situata sulle coste occidentali di Borneo , e il cui nome bastava in quei tempi a spargere il terrore a cento leghe all' intorno . L' abitazione della Tigre della Malesia , posta come aquila su di una gran rupe tagliata a picco sul mare , a cinquecento passi dalle ultime capanne del villaggio di Gjehawem , quella notte , contro il solito , era illuminata . Dai vetri colorati di una stanza a pianterreno , uscivano getti di luce rossigna , che rischiaravano fantasticamente le asperita` delle roccie e le trincee e le gabbionate sparse all' esterno . Diamo un' occhiata a questa stanza , luogo favorito del terribile capo dei pirati di Mompracem . Era questo un salotto alquanto vasto , colle pareti sepolte sotto pesanti tessuti di broccatello , di velluto cremisi e di sete di Francia , qua e la` sgualciti , macchiati e rattoppati , e col terreno coperto da morbidi tappeti di Persia , sfolgoranti d' oro e di colori . Nel mezzo faceva bella mostra un tavolo intarsiato d' ebano e fregiato d' argento , destinato forse un tempo , a qualche sfondolato riccone delle Filippine , e tutto ingombro di bottiglie e di calici del piu` puro cristallo di Venezia . Addossati agli angoli , grandi scaffali , coi vetri infranti , chi sa per qual capriccio del pirata , riboccanti di anelli d' oro , di arredi sacri contorti o schiacciati , di vasi di metallo prezioso , di perle e di cumuli di diamanti e di brillanti mescolati assieme , scintillanti come tanti soli , sotto i riflessi della gran lampada dorata sospesa al soffitto . In un canto un divano turco , non meno ricco per dorature e sculture , colle frange strappate e le stoffe infangate e spesso insanguinate ; in un altro un armonium incrostato d' oro , colla tastiera di avorio , che portava qua e la` certi segni , da credere che fossero stati fatti a colpi di scimitarra , avventati forse dal pirata nei suoi momenti di delirio , e per ogni dove , ammonticchiati alla rinfusa , ricchi costumi , quadri dalle tele screpolate , dovuti forse a celebri pennelli , tappeti arrotolati , lampade rovesciate , bottiglie ritte o capovolte , porcellane infrante , moschetti indiani rabescati , brunite carabine , tromboni di Spagna , e spade , scimitarre , scuri , piccozze e pugnali , bruttati di sangue e di resti di cervella ! In quella sala , cosi` stranamente arredata , su di una poltrona , colla testa fra le mani , come di chi medita , se ne stava Sandokan , il sanguinario capo dei pirati di Mompracem . Quest' uomo , meglio conosciuto sotto il nome di Tigre della Malesia , che da dieci anni insanguinava le coste del mar malese , poteva avere trentadue o trentaquattro anni . Era alto di statura , ben fatto , con muscoli forti come se fili d' acciaio vi fossero stati intrecciati , dai lineamenti energici , l' anima inaccessibile a ogni paura , agile come una scimmia , feroce come la tigre delle jungla malesi , generoso e coraggioso come il leone dei deserti africani . Aveva una faccia leggermente abbronzata e di una bellezza incomparabile , resa truce da una barba nera , con una fronte ampia , incorniciata da fuligginosi e ricciuti capelli che gli cadevano con pittoresco disordine sulle robuste spalle . Due occhi di una fulgidezza senza pari , che magnetizzavano , attiravano , che ora diventavano melanconici come quelli di una fanciulla , e che ora lampeggiavano e schizzavano fiamme . Due labbra sottili , particolari agli uomini energici , dalle quali , nei momenti di battaglia , usciva una voce squillante , metallica , che dominava il rombo dei cannoni , e che talvolta si piegavano a un melanconico sorriso , che a poco a poco diventava un sorriso beffardo fino al punto di trovare il sorriso della Tigre della Malesia , quasi assaporasse allora il sangue umano ! Da dove mai era uscito questo terribile uomo , che alla testa di duecento tigrotti , non meno intrepidi di lui , aveva saputo in poco volger d' anni farsi una fama si` funesta ? Nessuno lo avrebbe potuto dire . I suoi fidi stessi lo ignoravano , come ignoravano pure chi egli si fosse . Qualcuno , che voleva saperla piu` lunga di tutti , o che forse realmente sapeva qualche cosa , opinava che fosse un Sambas delle coste settentrionali del Borneo , qualche altro invece , opinava che fosse un Malese , o un Giavanese , o un Dajacho . A ogni modo si sapeva che egli era il piu` terribile e il piu` capriccioso dei pirati della Malesia , un uomo che piu` di una volta era stato visto bere sangue umano , e , orribile a dirsi , succiare le cervella dei moribondi . Un uomo che amava le battaglie le piu` tremende , che si precipitava come un pazzo nelle mischie piu` ostinate dove piu` grande era la strage e piu` fischiava la mitraglia ; un uomo che , nuovo Attila , sul suo passaggio non lasciava che fumanti rovine e distese di cadaveri . Pero` se questa belva , se questo uomo tigre era cosi` sanguinario , non mancava di una certa generosita` , che lo rendeva piu` attraente . Quante e quante volte egli aveva rimandato , rifiutando persino il riscatto , dei prigionieri , nemici suoi personali . Quante e quante volte , dopo aver lottato ore e ore contro una nave ostinatamente difesa , con gran strage dei suoi pirati e con gran pericolo di se` stesso , vintala , la lasciava ripartire senza nulla esigere in compenso , e senza che i suoi tigrotti osassero alzare la voce . Cosi` , come era generoso , questo strano selvaggio , era pur cavalleresco . Il singolar uomo , quando gli veniva dato di fare prigioniere delle donne , usava verso di esse mille cortesie , improvvisando feste e banchetti , e continuando in tal modo fino a che la smania della guerra lo riprendeva . Allora , una bella notte , le faceva imbarcare a bordo dei suoi prahos , e senza chiedere uno spillo che fosse uno spillo , senza voler accettare un ringraziamento , le conduceva alla costa piu` vicina , e prima che potessero riaversi dalla sorpresa di quella strana generosita` , le sbarcava , per ripigliare di poi la sua vita libera e avventuriera . Erano gia` parecchie ore che il pirata se ne stava li` , sdraiato sulla poltrona , colla fronte stretta fra le mani , lo sguardo cupo e le labbra contratte . Il primo tocco della mezzanotte , suonato da un orologio della stanza vicina , venne a trarlo da quella immobilita` piu` che strana . Si levo` girando all' intorno lo sguardo ancor piu` torvo , tracanno` d' un fiato una tazza ricolma d' un liquore color ambra , e calcandosi ben in capo il verde turbante cosparso di piccoli diamanti , apri` la porta e usci` . Egli s' inoltro` in mezzo a un labirinto di trincee sfondate che parevano aver sostenuto piu` di un assalto , fra terrapieni che non conservavano che l' ombra di se` stessi , d' antiche armi infrante e da rottami d' ogni sorta , in mezzo ai quali facevano lugubremente capolino scheletri umani dalle vuote occhiaie e monti d' ossami . Nel passare , il pirata mise i piedi su di un teschio umano , che s' infranse crocchiando . Maledetto ! esclamo` la Tigre . S' arresto` sull' orlo della rupe . La notte era tempestosa ; il vento ruggiva fra le trincee e sul tetto accuminato della capanna sfilacciando la bandiera color di sangue che ondeggiava sulla cima di una grande antenna , e il mare muggiva furiosamente ai piedi delle scogliere , e i tuoni rombavano orrendamente fra le masse vaporose . Diede uno sguardo al villaggio di Gjehawem che stendevasi ai suoi piedi , l' asilo dei suoi cari tigrotti , poi guardo` attentamente il mare aspettando che un lampo lo rischiarasse . Stette cinque minuti immobile , sull' orlo della rupe , colle braccia incrociate aspirando voluttuosamente il vento infuocato del sud , lasciandosi flagellare dalla pioggia e collo sguardo fisso sullo sconvolto oceano , poi ritorno` senza affrettarsi all' abitazione . Vuoto` un' altra coppa e torno` a sdraiarsi sulla poltrona . Non vi resto` che un istante , parve indeciso , ritorno` alla porta tendendo l' orecchio e facendo un brusco voltafaccia si porto` dinanzi l' armonium . Qual contrasto ! esclamo` egli . Al di fuori il ruggito del vento e del mare e qua io ! Fece scorrere le magre dita sulla tastiera traendone alcuni suoni che a poco a poco presero l' apparenza di una romanza suonata con lentezza estrema , appena appena distinta fra lo scatenarsi della tempesta . A poco a poco ando` accelerandosi quasi volesse esprimere il veloce pensiero del suonatore , per poi ritornare lenta e melanconica fino a morire tra i soffi del vento . Sandokan si arresto` nel momento che riprendeva la bizzarra romanza . Il suo occhio brillante si fisso` sulla porta semiaperta per la quale si introducevano sprazzi di pioggia , e parve ascoltare . Quasi nel medesimo istante un fischio acuto e prolungato risuono` al di fuori . E` lui ! mormoro` il pirata e si diresse verso l' uscita colla dritta appoggiata sull' impugnatura del kriss . La tempesta si scatenava allora con tutta violenza , ma erano gli ultimi sforzi che faceva . Gia` una tinta chiara s' intravvedeva all' oriente , segno che le nubi spossate cominciavano a lasciar un varco . Il pirata si spinse fino alla scala , accosto` le dita alle labbra e , aspettando un momento in cui tutti quei fragori parevano acquetarsi , mando` un fischio prolungato , modulato , a cui vi rispose un secondo del tutto simile partendo fra le piante della pianura sottostante . Il mio uomo e` arrivato in buon punto . Perdeva la pazienza brontolo` Sandokan . Un' ombra si disegno` appie` della tortuosa scala , che a poco a poco prese l' aspetto di un uomo avvolto in un gabbano di tela cerata . Aiutandosi colle mani e coi piedi come scimmia e lottando contro il vento che minacciava portarlo via per precipitarlo nell' abisso , giunse fino alla piattaforma . Sei tu , Yanez ? domando` Sandokan movendogli incontro . In persona rispose quell' uomo , con l' accento straniero . I due valentuomini entrarono assieme nell' abitazione rinchiudendo la porta . Sandokan prese posto dinanzi la tavola empiendo due bicchieri , mentre l' altro , gettando in un canto il gabbano grondante acqua e una ricca carabina indiana , faceva altrettanto . Alla tua salute , Sandokan ! esclamo` egli tracannando in un sol fiato il liquore . Alla tua , Yanez rispose il pirata , ma non lo vuoto` che a meta` . Il nuovo arrivato non era abbronzato come il formidabile pirata , ne` si bello . Era un uomo di mezzana statura , ma agile come un' anguilla , allegro come lo poteva essere un marinaio che nuota nel lusso e si avvoltola nell' oro e con un misto di fierezza e di cortesia che lo facevano apparire a prima vista un nobile cavaliero . E infatti l' occhio non poteva ingannarsi ; Yanez de Gomera era un nobile portoghese delle Celebe , uno di quegli uomini che emigrando aveano centuplicato il patrimonio e con che , divoratolo in pazzie e ridotto sul lastrico , aveva avuto il coraggio di farsi marinaio , trafficando con un piccolo prahos di poco valore fra le isole della Malesia . Era giunto ancora a raccozzare un po' di oro col quale pensava d' impiantare una nuova fattoria a Borneo , quando cadde sotto le unghie di Sandokan , che per una di quelle bizzarrie inesplicabili , gli aveva lasciato la vita e , non contento di condurselo a Mompracem , aveva finito col farsene un amico , un confidente . Yanez de Gomera , un discendente degli antichi avventurieri del Portogallo , aveva finito col diventare un pirata come il suo padrone e amico . Non vi era arrischiata spedizione che egli non vi partecipasse quando Sandokan la guidava e l' ordinava , non vi erano ostacoli che lo arrestassero quando egli ve lo mandava . Era come un anello del formidabile pirata , pronto a farsi ammazzare per lui alla prima occasione , un uomo che aveva le medesime bizzarrie e i medesimi capricci e che aveva finito col chiamarlo fratello . Tra lui e il pirata non vi erano secreti ; quei due uomini parevano nati l' un per l' altro : la morte sola avrebbe potuto dividerli . Ebbene , Yanez , sono sei ore che ti aspetto disse Sandokan , empiendo il bicchiere di lui . La tempesta mi ha sorpreso alle Romades rispose Yanez . Vedi , Sandokan , il cattivo genio vi aveva messo la sua coda e soffiava come un' anima dannata sollevando il mare a prodigiosa altezza , sbattendo il povero prahos fino alle nubi . Si sudava sangue per impedire che il legno affondasse . Il formidabile pirata sorrise guardando suo fratello , il Portoghese , come lo chiamava lui . Ti confesso che per poco vi lasciava la pelle . Eravamo sui frangenti dell' isola tanto da credere che il povero prahos vi si sfasciasse sopra , quando il buon genio ci ha spinti alla baia . E la crociera ? Tu , Yanez , mi promettevi dei prahos da saccheggiare , non e` vero ? Il Portoghese fece scoppiettare le dita come uomo contento , e tracannando il secondo bicchiere continuo` : Non aver fretta Sandokan ; avrai la tua parte di cadaveri . Ieri mattina un Malese che pescava alle Romades , un pirata dalla faccia verde come un alligatore , e` venuto a trovarmi a bordo del mio prahos con fare misterioso . Il brav' uomo , sicuro di guadagnarsi qualche bella perla , mi disse che al largo delle isole si vedevano delle vele . Non aveva terminato che gia` ripigliava il mare colla prua al sud ; i miei uomini fremevano gia` come tigri , che fiutano del sangue . Sandokan si fece piu` attento . Le sue labbra poco prima sorridenti si ritrassero mostrando i denti . Oh ! Oh ! esclamo` egli a mezza voce . Tira innanzi , Yanez . E` presto fatto . Il vento a mezzodi` , cangio` girando al sud e non fu piu` possibile avanzare che a forza di remi . Solamente verso sera , un' ora prima che la tempesta cominciasse a ruggire , giungemmo alla vista delle Romades , malaugurate terre che paiono protette dai cattivi geni . Le tenebre calavano come uno stormo di corvi , il mare montava spumeggiando , il vento ringhiava , ma la caccia non per questo si abbandono` . Tutti volevano vedere sangue . E l' hanno veduto ? domando` Sandokan fattosi pensieroso . No , per mille milioni di diavoli . Potemmo vedere al largo uno dei prahos che , a tutte vele spiegate , cercava approdare . Ti giuro , Sandokan , che aveva ventre rigonfio e portamento rispettabile . Ma il maledetto fu perduto di vista , ancor prima che si potesse abbordarlo . Le tenebre e la tempesta andavano allora d' accordo per aiutarlo , e chi sa ora dove si e` cacciato . Tanto meglio ! Tanto meglio ! ripete` Sandokan sorridendo . E perche` , di grazia ? chiese Yanez lasciando andare un pugno sulla tavola . Perche` domani pure io prendero` parte alla festa . M' immagino ormai qual via tenevano quei legni e indovino quale sia il loro carico . Lo vedrai , Portoghese , almeno uno cadra` in nostre mani . I nostri tigrotti potranno bere sangue . Bene , e poi dove si andra` ? chiese Yanez versandosi da bere . Il pirata parve pensasse , poi si alzo` , fece due o tre volte il giro della stanza e tocco` per la seconda volta la tastiera dell' armonium . Il Portoghese si accontento` di crollare la testa , e di sorseggiare il trasparente liquore , guardando distrattamente nel fondo del bicchiere . Accadeva spesso che la Tigre , per uno di quei capricci inesplicabili , suoi proprii , lasciasse sospesa la domanda e si racchiudesse in un ostinato silenzio , che alcuno sarebbe stato capace di rompere . Lasciamolo suonare mormoro` l' avventuriero e , per non annoiarsi del tutto , ando` a staccare una vecchia mandola , coll' intenzione senza dubbio di accompagnarlo . Non aveva ancor toccate le corde , che Sandokan cesso` dal suonare . S' avvicino` bruscamente al tavolo , e guardando fissamente il Portoghese , gli domando` con voce alquanto sorda : Hai veduto alcun pirata delle coste del Borneo ? Si` , ho veduto Akamba rispose il Portoghese . Che nuove di Labuan ? Quegli avvelenatori di popoli , quei rubaterre , quei cani di Inglesi , sono sempre la` accampati sull' isola ? Credi tu , Sandokan , che il capitano Rodney Mundy avesse fatto una inutile comparsa a bordo dell' Iris ? Quei ladroni , dove gettano l' occhio , si fanno padroni . Hai ragione Yanez . Ma di' a loro , che muovan un dito contro Mompracem ! ... La Tigre della Malesia , se l' osassero , saprebbe bere tutto il sangue delle loro vene ! Lo so , Sandokan . Ascoltami ora . Ti ascolto . Sai che ho udito ancora parlare della Perla di Labuan ? Ah ! fe` il pirata scattando in piedi . Ecco la seconda volta che questo nome mi giunge agli orecchi e che tocca stranamente una corda sconosciuta del mio cuore . Sai , Yanez , che questo nome mi colpisce singolarmente ? Sai almeno che cosa sia questa Perla di Labuan ? No . Non so ancora se animale o donna . Ad ogni modo mi mette curiosita` . In tal caso , ti diro` che e` una donna . Una donna ? ... Non l' avrei mai sospettato . Si` , fratellino mio , una giovanetta dai capelli castani profumati , dalle carni lattee , dagli occhi incantevoli . Akamba , non so ancora in qual modo , la pote` vedere una volta , e mi disse che per dimenticarla , gli occorrono fiumi di sangue , e almen cinquanta abbordaggi . Ah ! fe` il pirata con voce leggermente agitata . Akamba ha detto questo ? Sicuro . Deve essere , questa Perla , una creatura celeste per toccare il cuore di quel selvaggio . E` quello che penso pur io , Sandokan . Sai , che io darei il meglio del mio bottino della settimana scorsa per vederla ? Sandokan non rispose . Solo le sue labbra si contrassero in istrana maniera , lasciando a nudo i denti , bianchi come l' avorio e accuminati come quelli di una tigre . Vivaddio ! esclamo` il Portoghese . Te lo confesso sinceramente , Sandokan , che mi sento scottare dalla voglia di fare un giretto verso quella dannata isola . So , so bene che non sono che idee , ma ... E perche` non sono che idee ? chiese con tono beffardo Sandokan . Chi di noi , andra` a gettar l' ancora sulle coste di Labuan ? Sono troppo pericolose oggi . Ah ! esclamo` Sandokan . Nol sai chi sara` l' audace , che spicchera` il volo per Labuan ? In fede mia , nol saprei . Ebbene , fratello mio , quest' audace saro` io , la Tigre della Malesia ! ... Sandokan ! esclamo` il Portoghese spaventato . Tu ti vuoi perdere ! La fronte della Tigre s' annebbio` e lo sguardo si fece fosco . Guarda , Sandokan continuo` Yanez . Tu sei valoroso fra i valorosi , che fai mordere la polvere ai piu` valenti campioni di Borneo . Le tue braccia accerchiano potentemente questi mari che possono chiamarsi tuoi . Tu devii le palle dirette sul tuo petto e spunti le armi , ma la forza talvolta cede al numero , e potrebbe darsi che a Labuan incontrassi un nemico potente e forte quanto te e fors' anche piu` , che potrebbe accerchiarti , avvilupparti , soffocarti . Che ne dici , Sandokan ? Il pirata non disse verbo ; solo la sua fronte s' ottenebro` ancor piu` e le labbra semi aperte lasciarono sfuggire un rauco sospiro che sembrava un lontano ruggito . Vedi ripiglio` Yanez , tutti han giurato in questi mari la tua perdita . Il tuo nome suona troppo alto fra queste isole ed insolita e` la tua audacia . Credi tu che l' affamata Inghilterra non abbia gettato lo sguardo sulla nostra Mompracem e non abbia teso delle reti a Labuan ? Se puoi , domanda che fa quel fumante incrociatore , di cui tu me ne hai parlato . Non puo` essere che una spia , non puo` essere che un leone silenzioso nel deserto che s' aggira attorno la tenda dell' Arabo , aspettando il momento opportuno per precipitarvisi contro . Se tu vai a Labuan , ti piombera` addosso prima che tu tocchi le coste dell' isola maledetta . Ma incontrera` la Tigre ! ... esclamo` Sandokan che tramutavasi tutto . E sia . Il leone perira` nella lotta , ma il suo ruggito giungera` fino alle spiaggie dell' occidente . Cento nuovi leoni si slancieranno sulle traccie della Tigre , fino a che verra` un di` che la incontreranno intavolando una suprema pugna . Morranno dei leoni , ma morra` anche la Tigre ! Io ? ... Sandokan si era alzato mugolando come la Tigre della Malesia . Un sinistro sorriso sfiorava le labbra contratte pel furore , mentre gli occhi lanciavano lampi e le mani raggrinzate brandivano fremendo un' arma immaginaria . Fu un lampo . Torno` a sedere vuotando fino all' ultima goccia il contenuto del suo bicchiere . Hai ragione diss' egli perfettamente calmo . Credi tu che abbiamo parlato bene ? Troppo bene , fratello mio . E che recarsi a Labuan sia la massima delle imprudenze ? Si` . Ebbene , che hai deciso ? Sandokan stette un momento sopra pensiero , poi con voce vibrante , metallica , irrevocabile : Andro` a Labuan a vedere la Perla , dovessi abbordare l' incrociatore e misurarmi con tutti gl' Inglesi dell' isola ! ... E siccome il Portoghese stava per ribattere la parola , stizzito : Silenzio disse con gesto imperioso . Silenzio , fratello mio . Cosi` voglio ! ... I pirati di Mompracem All' indomani , ancor prima che le sei fossero suonate , Sandokan e il Portoghese erano in piedi , sorseggiando una tazza di the , che un garzone dalla tinta giallognola aveva loro preparato . Ebbene , Sandokan disse il Portoghese , sei ancora fermo nella tua idea ? Fermissimo , fratello mio rispose il pirata . E lasciarti tu sfuggire una si` bella occasione , d' abbordare dei prahos carichi di mercanzie preziose , pel capriccio di recarti a Labuan ? Oibo` ! Non aver paura , Yanez . L' interesse innanzi tutto . Sicche` , daremo la caccia ai due legni ? Certamente . Dove vedo sangue , e dove c' e` occasione di fiutare polvere , ci corro . Per poi andarti a far assassinare a Labuan ? Ah ! Sandokan , tu tronchi il mio sogno di andar a finire la mia vita in una citta` dell' oriente . Pueh ! fe` il pirata alzando sdegnosamente le spalle . Che belle idee d' avventuriero . Cospetto ! Vorresti tu che una volta tanto ricco da sfidare la miseria , me ne restassi ancora a Mompracem , come un sorcio in trappola ? In tal caso , non prenderai parte alla spedizione . Non vedrai questa Perla , e potrai continuare i tuoi sogni . Eh ! Non lo pensare nemmeno , Sandokan . La Perla ti attira adunque ? Niente affatto . Ma lasciarti partire senza di me , sarebbe metterti la corda al collo per appiccarti . Senza la mia prudenza a quest' ora saresti morto le cento volte . Lo credi ? chiese la Tigre con tono incredulo . Si` , perdio , che lo credo . Ed io niente affatto . Perche` , di grazia ? Perche` ? ... Perche` io sono invulnerabile ! ... Tu vuoi burlarmi , Sandokan . Zitto la` , fratello mio . I prahos , non sono d' umore di aspettare che tu finisca i tuoi discorsi . Prendi la tua carabina e scendiamo al villaggio . I nostri tigrotti , mi pare di vederli , s' impazientano . Hanno sete e sete di sangue . Il Portoghese caccio` fuori un sospirone , e maledicendo in cuor suo la Perla di Labuan , staccata dalla parete una pesante carabina , segui` la Tigre di gia` uscita . L' uragano era del tutto cessato , lasciando solo qualche nube sull' orizzonte e le traccie del suo passaggio nelle foreste dell' isola . Il sole , sciolti gli ultimi vapori , brillava all' oriente colla solita fulgidezza , versando torrenti di fuoco nel mare ancor agitato dai soffi della notte , e sulle verdeggianti pianure , in mezzo alle quali scorrevano numerosi ruscelli e torrenti , che parevan filoni d' argento liquido , scesi da miniere inesauribili . I due pirati scesero la tortuosa scala , e si diressero verso la spiaggia , presso la quale prahos d' ogni dimensione e in completo armamento da guerra , danzavano all' ancora . La loro comparsa fece uscire dalle capanne del villaggio tutti i pirati che le abitavano . Essi corsero come un sol uomo a schierarsi dinanzi ai due capi presentando colle loro cento divise e le loro cento tinte , uno spettacolo bizzarro . Vi si vedevano in mezzo dei Cinesi dalla tinta gialla come poponi col pen sse 1 nazionale ; Indiani dal capo rasato , cui una continua vita di pericoli aveva dato loro una certa dose di coraggio del quale mancano generalmente i loro compatrioti ; dei Malesi dalla statura bassa , ma membruti e robusti , dalla faccia quadra , piatta , ossuta , a tinta fosca ; dei Battiassi di una carnagione fuliggine chiara e ancor piu` piccoli ma forse piu` robusti e che al coraggio aggiungevano ferocia d' antropofagi ; dei Lampunghi non molto dissimili dai Cinesi ; dei Negritos d' orribile struttura e dalle teste enormi , e un miscuglio di Giavanesi dai piacevoli lineamenti , di Daiassi del Borneo sanguinarissimi , dei Bughisi , di Macassaresi e infine dei Tagali delle Filippine . Erano piu` di duecento uomini , duecento tigrotti raccozzati in tutte le terre della Malesia , senza scrupoli e senza religione , ciechi istrumenti della terribile Tigre della Malesia , cui una parola sola bastava per magnetizzarli , e una sola minaccia per farli tremare , mentre che dinanzi alla mitraglia e ai moschetti non avevano mai tremato ! Sandokan getto` uno sguardo di compiacenza sui suoi tigrotti , come amava chiamarli . Ehi ! Patau , salta innanzi diss' egli . Un uomo di bassa statura , ma dalle forme di una robustezza eccezionale , un Malese che fino dai primi anni aveva fiutato la polvere di cannone sui prahos pirateschi , si stacco` dalla banda e si fece innanzi con un dondolamento di lupo di mare . Sei tu , se non m' inganno , che vorresti vedere la Perla di Labuan ? chiese la Tigre . Si` , capitano rispose il Malese . Sei tu , che ti lagni sempre di aver sete di sangue ? Si` , Tigre della Malesia . Il tuo tigrotto ha sempre sete . Sta bene . Armerai due dei piu` rapidi prahos . Ti voglio accontentare . Il Malese non aveva ancora ascoltato l' ultima parola che gia` volava , tirandosi dietro con un fischio mezza banda . In meno che non si dica i due piu` rapidi legni si trovavano pronti a sciogliere le vele . Bene disse la Tigre , che non faceva a meno d' ammirare con legittimo orgoglio i suoi uomini . Tutti sono smaniosi di andare a Labuan a vedere questa Perla ; per Allah ! danzeranno tutti al tuonar dei cannoni ! Vieni , Yanez . Nel momento che i due capi stavano per dirigersi alle imbarcazioni amarrate sulle sabbie , un indigeno dalla tinta nera come l' inchiostro , dalle labbra grosse come quelle degli africani , il naso stiacciato , gli occhi torvi e brillanti come quelli di una civetta , sbucando dalle foreste circostanti , avvicinossi a loro . Oh ! l' orribile mostro ! esclamo` Yanez segnalandolo al suo compagno . Ah ! sei tu , Nini Balu ? disse Sandokan arrestandosi . Mi hai l' aria , di portarci qualche novita` . Su , cattiva creatura , sciogli la tua lingua da vipera . Un sospiratore affannato fuma in vista dell' isola rispose il selvaggio . Sandokan aggrotto` la fronte , e porto` involontariamente una mano sull' impugnatura del kriss . Tu vuoi dirmi che un incrociatore bordeggia al largo ? Il selvaggio fece un cenno affermativo col capo . Che fa questo vascello ? chiese la Tigre con voce rauca . Ci spia . Non fidarti , Tigre , di quella bestia nera . Ha un malefizio nel ventre . Sandokan non rispose . Egli miro` distrattamente e per alcuni istanti l' onda che veniva a morire quasi ai suoi piedi , poi volgendosi bruscamente verso Yanez : Hai udito , fratello ? domando` egli . A meno di non essere sordo , sicuramente rispose il Portoghese . Yanez disse gravemente il pirata , quel fumante incrociatore non mi da` a pensare , finche` io batto il mare . Ma tu sai quanto il mare sia ampio , e quanto sia facile perdere di vista il nemico ; finche` io lo cerco , potrebbe piombare sull' isola e dar fuoco al nostro covo . Ora occorre un uomo di ferro per impedire che si bombardi il villaggio . Tu rimarrai . E tu ? domando` il Portoghese . In quanto a me proseguo la via che mi son fissato di tenere . Andro` , se mi si offre il destro dopo la presa dei legni , non solo a veder la Perla , ma a bombardare Vittoria , la citta` di Labuan . Ti occorrono venti prahos per lo meno , Sandokan . Alla Tigre della Malesia basta il suo ruggito per ispaventare il leone disse Sandokan fieramente . Poi si volse e fece un gesto a Patau , che avvicinossi come un lampo . Quaranta tigrotti a bordo dei prahos disse . Bada che sieno tutti assetati . Attaccheremo l' incrociatore ? chiese imprudentemente il Malese . Cio` non ti riguarda , rettile . Spicciati , per Cristo ! Il Malese si allontano` senza fiatare . Scelse quaranta dei piu` coraggiosi uomini , la maggior parte Daiassi , Malesi e Battiassi e li fece imbarcare a bordo dei due legni assieme a due cannoni di rinforzo . Sandokan torno` a volgersi verso il Portoghese , che sembrava pensieroso e di cattivo umore . Suvvia ! A che tenermi il broncio ? gli disse . Avrai la tua parte di bottino lo stesso , lo sai bene . Vorrai dei prigionieri ? Te li portero` . Vorrai sangue da bere ? Te ne portero` una nave carica . Che vuoi di piu` ? Ah ! Sandokan ! Ho il presentimento che questa spedizione ti sia fatale . Lascia i presentimenti alle femmine , Yanez . Orsu` , i prahos mercantili non mi aspettano , lo sai . Addio , fratello . Addio , Sandokan . Che la buona stella ti guidi . I due pirati si abbracciarono , come solevano far sempre quando intraprendevano una spedizione , dove non erano sicuri di tornar sempre . Poi la Tigre , colla testa alta , la carabina in mano , l' occhio acceso e le labbra contratte a un feroce sorriso , s' allontano` . Sali` in una ricca imbarcazione , e in pochi colpi di remo raggiunse il suo prahos . Le ancore , in meno che nol si dica , furono strappate dal fondo e le grandi vele furono sciolte al vento da una squadra di diavoli color verde oliva o nero fuliggine , che parevano dotati della potente agilita` delle scimie . Rotta per le Romades ! si accontento` di dire Sandokan , poi ando` sedersi a prua sulla culatta del suo cannone favorito , con lo sguardo acuto , che avrebbe sfidato quello d' un' aquila , rivolto al sud . I due legni , coi quali la Tigre stava con la sua solita intrepidezza per intraprendere la caccia dei mercantili e di poi la spedizione sulle pericolose coste di Labuan , appartenevano a quella specie conosciuta nella Malesia sotto il nome di prahos o di prali` . Erano due legni bassi di scafo , di forma allungata e snella , piu` alti a poppa che a prua , e provvisti sottovento di bilanciere per impedire che una raffica improvvisa li rovesciasse e sopravento di un largo sostegno di bambu` per la zavorra . Portavano vele della lunghezza di quaranta e piu` metri di forme allungate , composte di striscie di grossa tela di cotone dipinta , con pennoni tesi obliquamente , fatti di bambu` strettamente legati con fibre di rotang , e alberi triangolari , grossi , un lato dei quali veniva formato dalla coperta del prahos . Avevano doppi timoni per meglio dirigerli , un casotto sul ponte chiamato attap , l' attrezzatura tutta di bambu` , di rotang e di fibre di gamuti , e grossi cannoni a prua e spingarde dal lungo tiro , per poter gareggiare colle navi meglio armate . Al comando di Sandokan , i due legni pirateschi si affrettarono a prendere il largo descrivendo curve con matematica precisione per evitare le scogliere che fanno pericolosa corona all' isola , e bruschi angoli per non urtare contro le secche e i banchi madreporici . Una volta usciti da quel laberinto , quantunque il vento fosse un po' debole , misero la prua al sud , guizzando e rimbalzando come palle elastiche sulle onde , filando senza darlo a vedere tre e quattro nodi all' ora , rapidita` sufficiente per poter raggiungere i legni mercantili , che dovevano camminar assai meno . Tutti i pirati , benche` la distanza fosse ancora ragguardevole dalle Romades , e nessuna vela apparisse all' orizzonte , si misero in osservazione , i piu` agili a cavalcioni dei pennoni per abbracciare maggior spazio e gli altri in piedi sulle murate , aggrappati alle sartie e alle griselle . Quaranta cannocchiali viventi , in pochi minuti , scrutavano i trentadue punti della bussola , spiando la preda non solo , ma anche il fumante incrociatore , verso il quale avevano qualche apprensione . Non era nemmeno da supporsi che avessero paura di esso o che temessero un incontro , malgrado la sproporzione delle forze . Avrebbe bastato che si fosse fatto vedere e che la Tigre ordinasse l' abbordaggio per espugnarlo . Solo avevano qualche timore che si unisse a qualche altro legno , e che sbarcasse improvvisamente soldati su qualche punto mal guardato di Mompracem . Anche la Tigre della Malesia pensava all' incrociatore , ma non si preoccupava tanto . Pure , volendo assicurarsi di cio` che pensavano i suoi uomini sulla probabile presenza di quel legno , chiamo` Patau . Il Malese fu lesto ad accorrere . Credi tu chiese la Tigre , che quel maledetto negro non ci abbia ingannati ? E perche` avrebbe voluto ingannarci ? disse il Malese . Nini Balu e` una creatura , che non sarebbe capace di trattare colle giacche rosse 2 . Sono sicuro , per mio conto , che il sospiratore affannato spii l' isola colla speranza di ornare le sue antenne di impiccati . Le labbra della Tigre si piegarono a una smorfia , che voleva essere un sorriso . Credi tu che i nostri uomini si preoccupino della presenza di questo legno ? Oibo` esclamo` Patau con un' alzata di spalle . Per preoccupare i tigrotti di Mompracem , guidati dalla Tigre della Malesia , occorrerebbero cento navi , e ancor queste sarebbero poche . Vedete , capitano . Alla sola idea che quel sospiratore affannato ci spia , tutto il mio sangue bolle e quello dei miei compagni fuma . Quando l' incontreremo , il sangue diverra` fuoco , e voi sapete cio` che vuol dire . Succedera` un massacro e nella macchina getteremo a bruciare cadaveri anziche` carbone . Lo so , Patau , che un di` o l' altro , ne ho la certezza , ci capitera` alle spalle . Ci spia , ma freme al mio nome , e trema dinanzi alla mia potenza . Guarda : forse ha gettato dei liquori fra gli indigeni di Mompracem , forse sa che io ho abbandonato il mio covo , e forse non ignora su quale terra io muova , ma non ardisce inseguirmi . Quaranta uomini , quaranta tigrotti gli fan paura e si tace ! E` roba vecchia , capitano . Quelle giacche rosse non sono forti che coi deboli . Non avete udito dire come siano sbarcati a Labuan ? Tiravano cannonate per misurarsi con quei miserabili selvaggi , che non avevano mai fiutato polvere di cannone . Lo so disse la Tigre sordamente . Ma vorrei essere stato io laggiu` coi miei prahos . L' Iris non sarebbe piu` tornato su queste coste , e il suo comandante Rodney Mundy sarebbe andato a trovare le madrepore appeso al suo ponte di comando . Ah ! esclamo` il Malese con tono di rimpianto . Bisognerebbe andare un di` o l' altro a Labuan . Sarebbe il mio sogno . E chi dice , Patau , che io non vi andro` ? Uno strano capriccio mi ha preso , Malese mio : voglio andar a vedere la Perla . Il Malese fece un salto indietro . Per Allah ! esclamo` egli sorpreso . Vi avrebbe toccato il cuore questa Perla ? Una nube oscuro` la fronte della Tigre della Malesia . Ah ! ghigno` Sandokan . Credi tu che il mio cuore , inaccessibile a ogni passione , abbia perduto la sua invulnerabilita` ? No , capitano . Ma dicesi che questa Perla sia cosi` bella ! ... Le mie bellezze , Patau , se tu nol sai , non sono che le pugne , i fiumi di sangue , e i monti di cadaveri . La Tigre della Malesia non conosce altre bellezze . La fronte di Sandokan s' aggrotto` e la sua faccia prese una truce espressione . Volse bruscamente le spalle al Malese , e si mise a guardare attentamente il mare , senza aggiungere altra parola . I prahos continuarono la loro caccia , veleggiando sempre verso le Romades , accelerando la corsa pel vento che andava prendendo forza , guizzando come pesci , tagliando nettamente a prua le spumeggianti onde , che spruzzavano fino alla Tigre . Man mano che la distanza scemava , tutti gli occhi dei marinai prendevano maggior potenza visiva . Le pupille si allargavano scrutando il meridionale orizzonte , e le mani si avvicinavano insensibilmente alle carabine , alle scuri e alle sciabole d' arrembaggio , quasi indovinassero prossima la presenza dei legni mercantili , mentre quelle fiere figure d' uomini parevano acquistare novella forza , novella ferocia , cento volte raddoppiata dal magnetico sguardo della Tigre . E infatti i prahos mercantili , segnalati il giorno precedente , non dovevano essere gran fatto lontani . Se si erano arrestati alle Romades , il che poteva essere facile , dovevano apparire fra breve tempo , calcolando la loro destinazione per Labuan o Varauni . A ogni modo , sia in pieno mare o sotto costa , fossero pure sotto quella di Borneo , non potevano sfuggire . Avrebbe bastato una parola di Sandokan per decidere i pirati ad assalirli anche in mezzo a un porto , sotto i cannoni dei forti . Guarda sottovento ! grido` d' un tratto un Dayasso che erasi arrampicato fino alla banderuola della maistra . Sandokan , a quel grido , si rizzo` . Getto` uno sguardo sul ponte del suo prahos e uno su quello che veniva dietro a venti soli passi lontano , e parve che fremesse . Attraverso` la coperta e ando` a mettersi egli stesso al timone . Non bisogna scherzare negli arrembaggi , dove il piu` piccolo fallo puo` causare un urto e una catastrofe . Egli respinse Patau . Il cannone di prua non domanda che di ruggire gli disse . Fa in modo che possa mordere . Bene , capitano , mordera` rispose il Malese . A un suo fischio sei dei piu` risoluti pirati si misero ai lati dell' abbronzato pezzo che pareva volesse rizzar da solo la fumigante bocca verso gli orizzonti del mezzodi` . I due prahos parvero accelerassero la corsa . In due bordate si spinsero innanzi di quattrocento metri , scuotendo di dosso la spuma delle onde . I quaranta pirati balzarono in piedi come un uomo solo colle armi di gia` in mano , l' occhio sanguinoso fisso al sud ove scorgevasi un punto giallastro che sembrava radere l' orizzonte a tratti , ora scomparendo come se fosse colato a picco e ora rialzandosi impercettibilmente , ma tanto da poterlo scorgere nuovamente e riconoscerlo non gia` per la bianca spuma di un' onda ma per la vela di un prahos che veleggiava verso l' est . E` una vela ! esclamo` un Battiasso dalla statura colossale , dalla tinta color ferro . E chi dice di no ? domando` un Tagalo delle Filippine dalla carnagione rossastra e col viso tagliato a rombo . Ma non vedi tu , che e` sola ? Eh ! eh ! esclamo` un Malese dall' incedere furbesco . Che sieno fuggiti gli altri due adunque ? Bisognera` crederlo , Ragno di Mare rispose Patau volgendosi verso il suo compatriota . Vi ha da scommettere che gli altri due hanno volto la prua al sud o che hanno naufragato durante la notte . Buon per loro , che avrei voluto veder l' equipaggio danzare sotto il ferro del mio cannone . Silenzio la` ! esclamo` Sandokan . Ai vostri pezzi voi ; alle carabine i moschettieri . La conversazione fu tagliata nettamente . Gli artiglieri si precipitarono ai loro pezzi e tutti gli altri , eccetto quattro uomini destinati alla manovra del prahos , si affollarono a prua e alle murate , pronti ad avventarsi all' assalto al primo abbordaggio . In un minuto il piu` profondo silenzio regno` sui due legni pirateschi che veleggiavano l' un accanto all' altro ; tutti gli occhi fissavano la bianca vela che lenta lenta ingrandiva , gareggiando nel riconoscere prima la portata , gli uomini e le armi . Passo` mezz' ora senza che la minima parola fosse pronunciata a bordo , tanta era l' autorita` di Sandokan su quegli uomini di solito cosi` turbolenti e durante questa mezz' ora la vela si accosto` ai due rapidi prahos che manovravano in maniera da tagliare la ritirata dell' est e dell' ovest . Lasciato il varco al sud e al nord , sgombri per un gran tratto d' ogni terra , un inseguimento diventava su quelle due vie un nunnulla e l' abbordaggio sicuro . Con un uomo come Sandokan non vi era da sperare nella fuga ; bisognava dare o accettare battaglia , pugnare finche` restava sangue nelle vene e poi soccombere . Man mano che si avvicinavano i due rapidi legni dei pirati , la vela ingigantiva lasciando vedere a poco a poco le murate del vascello , che fu in breve riconosciuto per un gran prahos mercantile , uno di quei legni che esercitano il lucroso traffico fra le isole della Malesia , e che uno dei pirati , benche` fosse abbastanza distante , asseri` essere uno dei tre scorti il giorno precedente . Yanez mi aveva parlato di tre navigli mormoro` Sandokan . Dove si sono cacciati gli altri due ? Si morse le labbra quasi con collera , poi diresse il suo prahos sul legno mercantile , in maniera da poterlo abbordare a prua , mentre l' altro prendeva il largo tagliando la ritirata sulla via dell' ovest e abbordarlo , se occorreva , a poppa . A due miglia di distanza il mercantile , un po' affogato per l' eccessivo carico e cattivo camminatore , si arresto` correndo piccole bordate come indeciso sulla via da prendere . Certamente era stato messo in sospetto dalla presenza di quei due prahos , che eseguivano una manovra non troppo rassicurante . Bordeggio` cosi` per tre o quattro minuti , come volesse assicurarsi delle intenzioni dei due legni da preda , poi cangio` bruscamente rotta , e virando di bordo batte` prudentemente in ritirata . Tanto ci voleva a riconoscerci ? mormoro` Sandokan , poi alzando la voce : ehi , Patau , prepara il tuo cannone , e voi , tigrotti , prendete i moschetti . La danza non durera` molto , ma a ogni modo ci divertiremo . Il povero legno mercantile doveva ben comprendere che la fuga sarebbe stata quasi impossibile e un combattimento , fra due fuochi , disastroso . Senza dubbio la sinistra fama della Tigre della Malesia era giunta all' orecchio dell' equipaggio per quanto da lungi venisse e la vicinanza di Mompracem doveva accertare i timori . Sandokan , che non perdeva d' occhio il mercantile , pote` assicurarsi coi propri occhi che l' equipaggio preparavasi a una disperata resistenza . Venti minuti dopo , i due prahos erano seicento metri dal fuggiasco . La rossa bandiera dei pirati , in mezzo alla quale campeggiava una tigre , sali` maestosamente sull' albero di sinistra . Patau disse Sandokan , fa cantare il tuo cannone . Patau non aspettava che questo comando , accese la miccia e si avvicino` al cannone . Di repente una detonazione fortissima scoppio` al largo e una nube di fumo si alzo` a poppa del prahos mercantile . Due tavole della murata di tribordo del legno da prenda saltarono sotto la palla . Ne` Sandokan , ne` l' equipaggio si mossero . Patau diede fuoco al suo pezzo . L' effetto fu pronto . La palla del calibro da sei sfondo` la murata poppiera del mercantile e investi` il cannone ancor fumante sollevandolo dall' affusto . Le grandi vele un istante dopo vennero ammainate sul ponte , e una scialuppa venne calata in mare . Sei o sette uomini vi presero posto coll' evidente intenzione di fuggire prima che arrivassero i pirati . Il rimanente dell' equipaggio si raduno` invece a poppa smascherando un secondo cannone deciso a difendersi . Ah ! esclamo` Sandokan , saltando in piedi col volto abbuiato . Vi sono dei vigliacchi a bordo di quel legno come vi sono dei coraggiosi . Patau , affondami quella scialuppa ! I codardi non meritano la mia generosita` ! ... Bene capitano rispose il Malese con un satanico sogghigno . Se al primo colpo non li mando all' inferno , non sono piu` Patau ! Il cannone era stato caricato e Patau non manco` alla parola . La scialuppa fu spaccata a meta` e un nembo di mitraglia lanciato dall' altro prahos spazzando il mare istecchi` i nuotatori . Bravo Patau ! esclamo` Sandokan . E ora , amico mio , rasa come un pontone quel legno . Andra` a farsi raddobbare di poi a Varauni a nostre spese . I coraggiosi sono degni di noi . Fa in modo che le tue palle non abbiano a mordere che del legno . I due prahos correvano sopra al povero legno mercantile colla rapidita` delle aquile , manovrando in maniera di poterlo abbordare da due lati . I cannoni ripigliarono la infernale musica fracassando gli attrezzi , alternando violente scariche di mitraglia che laceravano vele e recidevano corde . Il legno mercantile rispondeva vigorosamente col suo unico pezzo cercando , se non di vincere , almeno di vendere caramente la vita . Tira ! Tira che sei un coraggioso ! gridava Sandokan entusiasmato . Tu sei degno di combattere contro di me ! ... I due prahos avvolti fra fitte nubi di fumo dalle quali scattavano lampi e uscivano detonazioni volteggiavano attorno al legno mercantile che virava a furia di remi , di bordo , presentando la prua sulla quale si affollavano i difensori . Barra sottovento ! grido` d' un tratto Sandokan che aveva impugnata la scimitarra . Il suo prahos abbordo` il mercantile sotto l' anca di tribordo ad onta della sua moschetteria e delle precipitose manovre dell' equipaggio nemico . Sandokan , benche` i grappini d' arrembaggio non fossero ancora stati lanciati , si raccolse su se` stesso col kriss fra i denti , come una tigre che sta per avventarsi , quando una mano robusta lo trasse indietro . Il Ragno di Mare gli si rizzo` accanto coprendolo col suo petto d' atleta , e bestemmiando tento` saltare sul prahos mercantile dove un marinaio toglieva di mira la Tigre della Malesia . Non ebbe il tempo , ma si getto` dinanzi a Sandokan e ricevette in sua vece la fucilata in pieno volto . Il povero Ragno cadde in mare colla testa fracassata . Sandokan getto` un muggito da toro ferito , e aggrappandosi alla bocca di un cannone , si isso` in meno che se lo dica sulla coperta del legno mercantile . L' intero equipaggio annerito dal fumo e insanguinato si avvento` contro di lui cercando respingerlo . A me , miei prodi ! urlo` il pirata spaccando la testa al primo venuto . Dieci o dodici pirati risposero all' appello . Si arrampicarono come scimie lungo i bordi e aiutandosi coi paterazzi saltarono sul ponte circondando l' equipaggio . Nel medesimo tempo l' altro prahos abbordava il legno a poppa . I suoi uomini irruppero colle scuri alzate vociferando spaventosamente . Che nessuno li tocchi ! tuono` la voce della Tigre . Sono degli eroi ! Fu compreso . I pirati circondarono l' equipaggio , lo disarmarono e lo legarono senza spargere goccia di sangue . La Tigre si avvicino` al capitano del prahos . Tu sei un brav' uomo disse . I tuoi uomini sono degni del loro comandante . Io ti lascio la vita ! Il capitano del prahos lo guardo` come trasognato . Sandokan poggio` le mani sulle spalle di lui e guardandolo fisso : Dove vai ? gli chiese . A Labuan rispose macchinalmente il capitano . Tu conosci quell' isola ? Si` . Parlami della Perla di Labuan . Chi e` ? Una donna . Di qual razza ? Inglese . Le labbra di Sandokan si contrassero mostrando i denti . Dove ha la sua casa ? domando` egli con voce sorda . Nelle foreste della costa occidentale . Grazie , mio prode disse Sandokan . Ola` ! Gettate un barile d' oro a questi giovinotti ! Nessuno dei pirati apri` bocca , per opporsi a un si` strano comando . Del resto non era la prima volta che la Tigre della Malesia agiva in tal modo . Fu ubbidito , e il barile d' oro , con sorpresa dei marinai del prahos mercantile , che si chiedevano se sognassero o avessero da fare con qualche deita` marittima , passo` a bordo del legno . Sandokan torno` ad avvicinarsi al capitano . Guardami in volto ! esclamo` bruscamente egli . Chi sei ? chiesero i marinai ad una voce . La Tigre della Malesia ! ... Prima ancora che l' equipaggio tornasse in se` dalla sorpresa e dalla paura , Sandokan era gia` a bordo del suo legno circondato dai pirati . La Tigre stese la mano verso l' est , ve la tenne per qualche tratto cosi` orizzontalmente , poi con voce metallica , stridente , collerica : Tigrotti , a Labuan ! a Labuan ! ... L' incrociatore Abbandonato il disalberato e sdruscito legno mercantile , i due prahos pirateschi , con due uomini di meno , ripresero la corsa verso Labuan , l' isola della Perla , che Sandokan ormai voleva ad ogni costo vedere . Il vento dell' ovest era inoltre propizio per portarsi al nord est e giungere all' indomani allo spuntar del sole e forse la stessa notte all' isola . Bisognava pero` agire con estrema prudenza poiche` , per quanto fossero forti e risoluti , potevano incontrare piu` di un incrociatore che sbarrasse la via o almeno inceppasse la spedizione . Tutti sapevano che il regno di Borneo , la cui capitale non distava gran tratto , benche` si prestasse volentieri alla pirateria e mantenesse prahos pirateschi per proprio conto , poteva , fosse solo per attirarsi le simpatie della nuova colonia , armare la sua flotta e lanciarla contro Sandokan . Tutti sapevano che quelli di Borneo erano gelosi di quelli di Mompracem che si erano fatti una si` formidabile nomea . I due prahos presero arditamente la pericolosa via senza esitare . Sandokan , fatti ripulire i ponti , raggiustare gli attrezzi , tappare i fori delle bombe , fatto dispensare il pranzo del mezzodi` , accese la pipa che somigliava a un narghile` turco e ando` a sedersi sul medesimo cannone , dove il povero Ragno di Mare si era cosi` generosamente sacrificato per lui . Egli rimase mezz' ora senza dir parola , immobile , concentrato , assaporando la calma dopo la pugna , seguendo con occhio distratto le mosse del suo equipaggio che terminava di raggiustare le ultime gomene danneggiate dalla mitraglia . D' improvviso si scosse e piantando gli occhi su Patau , gli fe` cenno d' avvicinarsi . Una profonda ruga solcava l' ampia sua fronte e fumava con maggior furia di prima . Egli guardo` per alcuni minuti e in silenzio il Malese , che non ardiva fiatare sospettando qualche rabbuffo . Dov' eri nel momento dell' abbordaggio ? chiese egli alfine con voce calma e grave ma che tradiva un lampo di collera . Al vostro fianco rispose il Malese . Hai veduto cadere il Ragno di Mare ? Pensa bene e parla meglio . Chi l' uccise ? Il Malese rabbrividi` fino alla punta dei capelli e se fosse stato bianco sarebbe diventato pallido come un morto . Se si fosse trattato di precipitarsi all' abbordaggio dove la mitraglia mordeva e sibilava se ne sarebbe infischiato della paura , fosse pure stato sicuro di lasciarvi la pelle , ma dinanzi a Sandokan , cui bastava uno sguardo per inchiodare su due piedi i piu` ricalcitranti , egli si` , tremava . Ebbene ? domando` qualche istante dopo Sandokan senza abbandonare il suo posto , ne` la canna della gran pipa e senza nemmeno guardare in volto il Malese che tremava come avesse la febbre . Una palla di cannone arrischio` Patau e dette indietro mentre l' equipaggio sogghignava contento che quel Malese del diavolo fosse stato innalzato fino a un grado cosi` invidiato per essere precipitato chi sa dove da una sola parola del terribile padrone . Non si amava a bordo Patau perche` derubava silenziosamente i camerati valendosi della sua autorita` , e senza che alcuno osasse farne parola al capitano . Si aveva paura di entrambi , ma ben differentemente . Sandokan alla risposta del Malese aveva fatto un legger movimento , ma fu tutto . Egli continuo` : Il tuo posto era accanto a me giacche` non ti avevo affidato il timone . Quando noi giungeremo a Mompracem , ti farai fucilare ! Vattene ! Non si poteva scherzare con un simile uomo , ne` arrischiare parola . Commettere una vigliaccheria a bordo sarebbe stato un far ruggire la Tigre . Il Malese senza batter ciglio , conservando quella fierezza in lui abituale , si allontano` come se si trattasse di un nonnulla . Sandokan lo richiamo` . Potrebbe darsi che si avesse a incontrare l' incrociatore diss' egli . Mi occorre un uomo : tu puoi essere quello giacche` ti ho spacciato per Mompracem ; morire combattendo e` un favore che io solo accordo ai coraggiosi . Alla prima cannonata , arresterai la palla col tuo petto . Grazie , capitano ! esclamo` il Malese e contento della sentenza del suo formidabile capo , di cui nessuno avrebbe osato mettere in dubbio l' infallibilita` , se ne ando` al timone . Sabau ! grido` egli guardando sempre il mare e come parlasse a se` stesso . Un altro Malese di bassa statura , ma di membra gagliarde , dalla faccia quadra anziche` no , ossuta , dal naso schiacciato e grosso , dagli occhi piccoli ma brillanti , dalla bocca grande con le labbra grosse , la tinta fosca e vestito con un solo paio di corti calzoni rossi , si fece innanzi dondolandosi comicamente . Tu non sei stato il primo a saltare sul prahos dopo di me ? domando` Sandokan . Infatti , mi sono trovato sul ponte alle prese con uno di quei mascalzoni rispose egli . Bene , quando la palla di cannone sfondera` il petto del tuo compatriota , subentrerai nel comando . La giustizia era finita per quell' uomo singolare che si faceva chiamare la Tigre . Egli abbandono` il cannone , diede uno sguardo alle due grandi vele gonfie sotto il vento dell' ovest , un altro all' altro prahos che seguiva la via del primo rigorosamente dritta e si mise a passeggiare da prua a poppa colla fronte serena ed un sorriso bonario . Durante la giornata i due legni pirateschi continuarono a veleggiare in quella parte di mare compresa fra Mompracem e le Romades all' ovest , la costa di Borneo all' est e nord est , e Labuan colle Tre Isole al nord , senza trovare il minimo impaccio e senza scorgere alcuna di quelle vele che di solito si mostrano si` numerose in quei paraggi , recandosi o partendo dalla capitale del regno di Varauni . Gia` da parecchi anni la fama di Sandokan si era sparsa su quei ristretti mari , e solamente i grossi vascelli con numerosi equipaggi o prahos armati da guerra arrischiavano la traversata diretta . I piu` si tenevano sotto la costa , sicuri di poter sbarcare e di salvare almeno le vite se non il carico o approfittando di qualche giornata burrascosa o di qualche notte oscura per prendere il largo . Sandokan non ignorava piu` quelle astuzie , diventate ormai tanto vecchie da essere conosciute anche sulle spiaggie di Mompracem , e sarebbe bastato passare una notte in vista della costa per essere sicuri al mattino di far ritorno con un carico completo delle piu` preziose merci del paese , cosa che non mancava mai pero` di fare a rischio di cadere in un' imboscata , quando trattavasi di spedizioni di minerale giallo . La notte cadde con quella rapidita` che e` propria delle regioni equatoriali dove il sole , anziche` tramontare , si tuffa . Tutti i lumi vennero spenti a bordo dopo la cena , non amando essere scoperti e di vedere a loro agio , le vele in parte terzarolate per premunirsi dagli improvvisi colpi di vento che non mancano in quei capricciosi mari , e le sentinelle scelte fra gli uomini piu` intrepidi e dalla vista piu` acuta , che sapevano scorgere , per quanto le tenebre fossero fitte , una nave due miglia lontano . Alle otto i due equipaggi si ritirarono in massa e senza far rumore guadagnando le loro amache oscillanti , senza perdere tempo a spogliarsi delle poche vesti , pronti a prendere posto ai cannoni e ai moschetti al primo all' arme , la qual cosa non di rado avveniva , sia per respingere un attacco di qualche notturno leone che spingeva la sua audacia fino a irritare la Tigre , sia per piombare su qualche inoffensivo legno e rischiararlo a colpi di cannone . Sandokan rimase sul ponte assieme agli uomini di guardia , assiso a poppa tenendo una delle ribolle , collo sguardo che balzava dalla bussola al mare , porgendo ascolto al lieve russar degli addormentati e al frangersi dell' onda sulla prua del legno . Si avrebbe detto che quell' uomo cercasse di raccogliere qualche rumore estraneo a quello del mare . Chi sa ? un lontano colpo di cannone , che poteva tuonare in direzione di Mompracem , o che cercasse colla potenza del suo occhio da tigre di attirare la preda fuggente e di scoprirla ; chi sa ? forse il fumante cacciatore . Gli uomini di guardia confusi fra gli attrezzi , seduti o ritti , parevano condividere i pensieri del loro capo . Gli occhi loro , che rilucevano come carboni nella profonda oscurita` , balzavano dalle vele al mare scrutandolo nei piu` lontani orizzonti , cercando avidamente una preda sempre sospirata o un pericolo . Poco montava che si dovesse sfidare colpi di cannone e colpi di scure , con gran pericolo della pelle ; bastava loro veder della preda , menar le mani insanguinate su cento e cento vittime , tuffarle in nuovo sangue , ubbriacarsi al fumo della polvere e veder morti e morti mutilati , guazzar sui bagnati ponti . Ma nessuna vela si mostrava nel cerchio abbracciato da quei potenti occhi , fuorche` le tenebre sovrastanti ai flutti color di inchiostro che rimuggivano sordamente come uscissero da un abisso e che venivano a cozzare sulla prua del prahos frangendovisi sopra e lasciando solo allor intravveder un leggero scintillio , che si cangiava sulla scia in un gorgogliamento luminoso perfettamente visibile in quella oscurita` . Alla mezzanotte il vento , sino allora debole , sembro` svegliarsi colla comparsa della luna , che faceva capolino fra le nubi . I due prahos parvero rialzarsi sotto quella nuova spinta e accelerarono la corsa verso l' est poggiando di qualche quarto al nord , dirigendosi verso le Tre Isole , che non dovevano esser gran fatto distanti . E invero poco dopo , rischiarate dalla luna , che tornava a mostrarsi in uno squarcio dei negri vapori , furono vedute tutte e tre benche` vi sia fra loro una rispettabile distanza . Parevano uscire dal mare come improvvisamente , di un color fosco , di una struttura piu` bizzarra che pittoresca in quell' ora , vere sentinelle avanzate di Labuan e di Borneo , che potrebbero far solida barriera alla baia di Varauni dalla quale non distano molto . Sandokan appena che pote` vederle abbandono` la ribolla a uno de` suoi uomini e discese nella sua piccola cabina . La vista di quelle isole faceva quasi a lui credere di esser a Labuan che voleva dire lontano dal fumante incrociatore che alla mattina navigava presso le coste meridionali di Mompracem , e quindi libero da un improvviso attacco da parte sua che avrebbe potuto riuscire disastroso . La cabina di Sandokan era ben ristretta a bordo di quel prahos ; non mancava pero` di una certa eleganza non dissimile da quella della sua abitazione , e che non toglieva che vi dormisse a suo agio . Era un caos di piccoli mobili gli uni piu` graziosi degli altri , ma gli uni piu` avariati degli altri , un miscuglio di sete e di tappeti che l' ingombravano , che la soffocavano addirittura sotto le pesanti pieghe e in mezzo alle quali vedevansi armi mescolate a bottiglie e tazze con bombe . Sandokan , senza levarsi un nulla del vestito , si stese in mezzo ai tappeti e non tardo` ad addormentarsi come un uomo della sua tempra , cui un cuor di ferro soffoca le urla delle vittime cadute sotto l' acciaio dell' assassino e i cui occhi non vedono ne` le ombre ne` il sangue . Tutta la notte i due prahos veleggiarono in pieno mare , sempre in vista delle Tre Isole , correndo bordate per la lenta raffica , che a poco a poco collo spuntar del giorno girava all' est . Ma per quanto il vento divenisse contrario non impediva che i due rapidi legni guadagnassero via , aiutati di tratto in tratto dai remi manovrati da robuste braccia che li avean conosciuti fin dalla piu` tenera eta` . Al primo raggio di sole , che invase bruscamente il mare scacciandone la cupa tenebra , sette od otto miglia lontano fu veduta Labuan . Quasi nel medesimo istante Sandokan comparve sul ponte . Patau ! esclamo` egli con quel tono che non ammetteva replica ne` ritardo per quanto minimi fossero . Il Malese abbandonando il remo in un sol salto gli fu vicino , sempre col medesimo volto fra l' ilare e il furbesco , come un uomo che ha ormai dimenticato la palla di cannone . Comandante ! rispose egli facendosi innanzi francamente . La tua palla ? domando` Sandokan con strano sogghigno . E` sul petto rispose il Malese , la prima che parte sara` mia . Bene , conosci tu una baia dove non si possa essere molestati da quei cani dell' Australia ? La conosco . Bene , dirigi i prahos . Ad un ordine del Malese i due legni da preda virarono di bordo dirigendosi verso il sud dell' isola . Labuan e` un lembo di terra che dista appena otto leghe da Borneo e che ha una circonferenza di circa venticinque miglia . Si eleva a 24 metri sul livello del mare ; semplici alture tengono luogo di catene di monti , numerosi corsi d' acqua tengono luogo di fiumi , ma i piu` durante la stagione calda lasciano il letto completamente asciutto . Ha pero` magnifiche foreste che potrebbero somministrare eccellenti legnami da costruzione , una graziosa vallata con pascoli al nord est dove finisce in una tranquilla baia . Vedute pittoresche rendono piacevole il soggiorno su quel lembo di terra , che ogni giorno acquista piu` importanza grazie le scoperte di vene di carbon fossile che si trovano in gran numero , specialmente nelle vicinanze dei fiumi . Gl' indigeni non sono numerosi e sono tanto stupidi , che illusi dalla presenza degli stranieri e da regali di due soldi , si sottomisero al velenoso giogo inglese che lentamente ma sicuramente andra` decimandoli per isbarazzarsi di esseri che potrebbero un giorno dar noia alla giovane colonia . Fu nel 1846 , 24 dicembre , che il capitano Rodney Mundy comparve pel primo a bordo dell' Iris e che ne prese bellamente possesso , dopo di avere spaventati i nativi facendo tuonare le sue artiglierie , come volesse mostrare a quegli esseri semplici la potenza del leopardo inglese . Ed essi , dopo le danze d' onore e una festa si sottomisero senza alzar una sola arma in difesa della terra natia . Da quel tempo gli Inglesi vi avevano fondato la cittadella di Vittoria e si affrettavano a lanciare in mare vapori di ferro per reprimere la pirateria flagello di quei disgraziati mari . Sandokan non lo ignorava , no , ed era anzi per questo che voleva prendere terra nel fondo di qualche canale , di qualche seno al sicuro da improvvisi attacchi per poter poi agire a suo bell' agio . I due prahos , dopo di aver fiancheggiato per breve tratto la costa coperta da fitti alberi , in mezzo ai quali torreggiava qualche tek , navigando lentamente e con estrema prudenza per non dar sospetto a qualche colono che battesse i dintorni , si cacciarono silenziosamente in un piccolo fiume , che alla foce avevasi scavato poco a poco un seno semi nascosto da piante palustri . Le ancore furono gettate con buona riuscita su di un fondo sabbioso , le vele ammainate senza far rumore come lo dovevano due visitatori che volevano mantenersi incogniti , e i prahos spinti verso la riva destra , nascondendoli del tutto sotto l' ombra dei grandi alberi e dei canneti , che fiancheggiavano una piccola palude di due o trecento metri di estensione . Un incrociatore che avesse battuto la costa , non sarebbe riuscito a scoprire quei due legni pirateschi che si tenevano imboscati come le tigri nel delta del Gange che spiano , sotto le grandi foglie acquatiche , la preda . Sandokan e Patau sbarcarono , mentre che il restante dell' equipaggio rimaneva a bordo rigorosamente consegnato . Bisognava agire piu` che prudentemente per affrettare i piani del formidabile capo , che gia` contava non solo di veder la Perla , ma di mettere a ferro e fuoco se non tutta almeno una parte dell' isola . Armati entrambi di carabine indiane e di scuri , i due pirati s' internarono senza dir verbo sotto la foresta , che lasciava qua e la` qualche varco , tracciato talvolta dalla mano umana ma il piu` dalla naturale disposizione delle piante , che si rizzavano in mille guise differenti , ora ritte , ora inclinate e talvolta contorte come giganteschi serpenti . Sandokan guido` il Malese per un duecento passi sotto la foresta , come conoscesse di gia` il cammino , poi si arresto` ai piedi di un durion colossale le cui frutta pericolose per le cadute che il piu` delle volte riescono mortali per l' incauto che vi passa sotto , si agitavano leggermente sotto uno stormo di tucani dal becco colossale , che parevano affaccendarsi nella costruzione dei loro strani nidi . Ascolta , Patau diss' egli . La vicinanza di nemici , che godono fama di possedere potenti navi e potenti congegni di distruzione , non ti nascondero` che mi inquieta per Mompracem , la mal difesa isola che non saprebbe resistere dinanzi ai loro cannoni , e che e` d' uopo ci rimanga . L' intenzione di queste giacche rosse dacche` si sono stabilite su questi malaugurati mari , e` evidente che mira a portare un colpo fatale alla pirateria ; fuggono la nostra presenza , ma spiano e cercano di tagliarci la ritirata invadendo i nostri selvaggi covi . Lo so rispose il Malese . Mompracem e` troppo vicina a Labuan , offre troppe mire per quei ladri di terre , e un di` o l' altro non mi meraviglierei che una intera flotta si presentasse dinanzi al villaggio e cominciasse una danza infernale a suon di cannone . E` cio` che vado pensando anch' io da vario tempo . Vedi , la presenza di questo incrociatore , che fuma silenziosamente su queste onde , non mi rassicura punto riguardo alle sue intenzioni che puzzano di polvere cento miglia lontano . E` d' uopo che uno di noi , Mompracem o Labuan , abbia a cedere le armi al piu` forte . Spenta la pirateria , la Malesia sara` morta . Se io rimanessi in vita disse Patau senza commuoversi , agirei prontamente . La colonia va crescendo di giorno in giorno , grazie alla scoperta del carbone che attira maledettamente tutte le navi da guerra dei dintorni ; oggi e` un pugno di uomini che l' abitano , domani saranno due , da qua un anno cento . Le difficolta` allora saranno cento volte raddoppiate , le mosse difficili sotto l' occhio degli incrociatori e poco a poco la pirateria cadra` . Sandokan rimase colle braccia incrociate a mirare il Malese , come per commentar le sue parole che trovava piu` che giuste , poi ripiglio` la via senza smascherare l' audace progetto che lo rodeva . Patau lo segui` , cacciandosi come il padrone sotto cespugli spinosi dove vi era pericolo di lasciarvi mezze vesti , tendendo l' orecchio per raccoglier ogni estraneo rumore e coll' occhio in guardia sulle piante vicine , dove poteva darsi che qualche tigre se ne stesse imboscata aspettando la preda al varco o che qualche serpe si dondolasse da qualche ramo pronto ad avviluppare il primo venuto e stritolarlo tra le vischiose anella con una di quelle strette cui non resistono forze umane . Per mezz' ora quei due uomini proseguirono il difficile cammino senza scambiare una sola parola , poi Sandokan torno` ad arrestarsi facendo cenno al compagno di tacersi . Aveva udito lontano un abbaiar di cani che sembravano seguire qualche pesta di selvaggina e che andavano rapidamente avvicinandosi , ed a cui talvolta univasi uno squillo di tromba . Vi sono degli uomini che cacciano disse Sandokan dopo di avere ascoltato attentamente . Si vede che questi dannati Inglesi non perdono tempo . Sono sicuro che cacciano le ultime tigri sfuggite alle armi degli indigeni ; ovunque e` distruzione dove passa l' avvelenato loro soffio . Ma dove andiamo ? chiese Patau che non comprendeva lo scopo della passeggiata . Dove vuoi che andiamo , se non si va in cerca della Perla ? Ma questi uomini ? Io credo che mostrarci sia pericoloso . Potrebbe darsi , Patau . Ma a noi occorrono notizie per sapere dove si trova questa Perla e come vanno le faccende della colonia . Tiriamo innanzi . I due pirati , anziche` battere prudentemente in ritirata , si riposero in cammino dirigendosi verso il luogo dove udivasi squillare la tromba e abbaiare i cani . A poco a poco gli alberi poco prima strettamente uniti , cominciarono diradarsi dando luogo a praticelli e a radure cespugliose in mezzo alle quali s' innalzavano gran numero di piante di pepe , che avviticchiandosi ai rami degli arenga e degli artocarpus , formavano grandi reti vegetali e festoni ricadenti , dove garrivano leggiadri uccelletti e svolazzavano battaglioni di lucertole volanti . I latrati dei cani si udivano allora tanto vicini che i due pirati , temendo essere scoperti , si nascosero dietro ad un aloe` la base del cui tronco spariva fra gigantesche erbe . Quasi subito apparve un indigeno in calzoncini bianchi , tenendo a guinzaglio un grosso mastino che ringhiava fiutando la terra . Ecco il mio uomo disse Sandokan all' orecchio di Patau . Non farti vedere , Malese mio ; non all' armiamo questo stupido schiavo delle giacche rosse , questo schifoso rettile , questo miserabile piu` codardo di tutti i popoli della Malesia . Getto` al Malese la carabina e si caccio` fra i cespugli circostanti senza far rumore e in maniera di abbordare il selvaggio di fronte . Alla sua improvvisa comparsa il bracconiere si arresto` tra il sospettoso e lo spaventato . Che vai cacciando , sulle mie terre ? domando` brutalmente Sandokan piantandosi dinanzi a lui e vibrando un potente calcio al mastino che gli abbaiava contro . La tigre rispose l' indigeno . Chi e` questo furfante che si permette di calpestare i miei campi ? Lord Haawen . Ah ! fe` Sandokan ghignando . Una giacca rossa . La colonia comincia adunque ad avere certi signori che si permettono di cacciare sulle terre altrui ? Non sono di loro le terre ? Gli antichi padroni sono morti . Sandokan torno` a sogghignare ma con quel sogghigno crudele che faceva rabbrividire e parve che volesse fulminare il selvaggio colla potenza dei suoi occhi . Ah ! esclamo` il pirata . Tu rimpiangi adunque l' istante in cui l' Iris si mostro` su queste coste e che i tuoi accolsero danzando ? Forse . Sandokan si passo` la mano sulla fronte e stette per qualche istante in silenzio come pensasse . Poi guardando fisso fisso il selvaggio : Odimi bene , maledetto schiavo gli disse . Sai tu che la colonia fu condannata ad essere distrutta da un uomo potente , la cui sua comparsa basterebbe per incutere spavento ? No , stenterei d' altronde a crederlo . Nemmeno se quest' uomo si chiamasse ... Egli s' arresto` bruscamente mordendosi le labbra . Chi ? ... Silenzio disse il pirata ponendosi un dito sulle labbra . Silenzio ! Dimmi ora , hai mai udito parlare della Perla di Labuan ? E chi , in Labuan , non ne avrebbe udito parlare ? Chi e` ? Un genio benefico , che nulla ha di comune colle giubbe rosse . La conosci tu , questa Perla ? Si` , l' ho veduta . Dove abita ? A un miglio da questo luogo rispose il selvaggio . Potrei vederla io ? Si` , lo potreste . Indicami il modo . Bastera` che vi nascondiate dietro qualche albero del parco . Tutte le mattine va a passeggiare al chiosco chinese . Una vampa inesplicabile sali` in volto al pirata . Trasse un pugno d' oro e lo diede al selvaggio che lo guardo` istupidito . Grazie , amico gli disse . E ora va ... va , e non volgerti piu` mai indietro . Il selvaggio se ne ando` correndo . Sandokan aspetto` che fosse abbastanza lontano da non vederlo piu` , poi ritorno` presso il Malese che lo aspettava impazientemente . Ebbene ? chiese Patau . Tutto va bene , tigrotto rispose Sandokan . Domani vedremo la Perla . E le giacche rosse ? Sono piu` forti di prima . Ah ! esclamo` il Malese sospirando . I bei giorni sono finiti . Crederesti tu che la Tigre avesse paura ? Cento leoni sarebbero pochi per incatenare la gran Tigre . Ritorniamo , Malese . Sandokan raccolse la carabina e si diresse verso la costa seguito da Patau . Non avevano ancor percorso cento metri , che un colpo di cannone rombo` verso l' alto mare . La Tigre della Malesia caccio` fuori un ruggito come di belva ferita , poi precipitossi verso la foresta agitando come un forsennato la carabina . Vieni , Patau ! Vieni ! grido` egli , facendo salti da tigre . Vedo del sangue ! I due pirati in cinque minuti attraversarono il lembo della foresta e giunsero al fiumicello . Nel medesimo tempo un secondo colpo di cannone rombo` sul mare , e in mezzo a un denso fumo che volteggiava nell' aria assieme a scintille , fu veduto il fumante incrociatore che moveva a tutto vapore verso la costa , sbarrando la ritirata ai legni da preda ! Pirati e Incrociatori Non vi era da ingannarsi sulla manovra dell' incrociatore che cominciava a scagliare i piu` grossi proiettili alla foce del fiume . Aveva fiutato la presenza dei prahos pirateschi , e , benche` non potesse ancora averli visti , ne indovinava la posizione , perche` le sue palle erano passate pochi pollici sopra le murate perdendosi nella piccola palude . Non vi era tempo da perdere se non si voleva farsi schiacciare ancor prima di poter agire ; bisognava abbandonare il pericoloso posto dove vi era la probabilita` di venir presi fra due fuochi da terra e da mare . Giacche` la manovra era riuscita e l' incrociatore li aveva scoperti con rara sagacita` , il meglio da farsi era quello di assalirlo . Vinti o vincitori bisognava guadagnare il largo . Sandokan e Patau in pochi istanti avevano guadagnato i prahos , dove si era ormai organizzata la difesa ; i cannoni caricati , gli uomini sotto le armi : non si domandava che di abbordare il vapore malgrado la sua mole , i suoi uomini tre volte piu` numerosi e la colossale portata delle sue artiglierie . Andiamo , figliuoli , salpate le ancore , issate le vele , impugnate le armi ! grido` il capitano . Il miserabile che viene a sfidarci nei nostri nascondigli non puo` essere che un coraggioso . Ci aspetta . Tanto meglio , si danzera` nel sangue disse un Malese mordendo la lama della sua scimitarra . Ci ubbriacheremo di polvere ! esclamo` un Daiasso che si accostava ghignando a uno dei cannoni . I due prahos con una scossa furono allontanati dalle paludose rive , nel mentre una terza palla fischiava fra gli alberi troncandone i rami . Le vele terzarolate per non avere impicci sul ponte vennero tese al vento . I due legni , senza rispondere alle provocazioni nemiche per riserbarsi i colpi a buona portata , si spinsero in mezzo al fiumicello portandosi sull' altra riva la cui ombra delle grandi piante bastava per sottrarli agli occhi piu` acuti . Si trattava di sbucare improvvisamente in mare e di muovere arditamente all' abbordaggio , ancor prima che il nemico pensasse alla ritirata . Possedendo la macchina nel ventre , era lui il padrone che poteva portarsi da un luogo all' altro , evitare un incontro che fosse pericoloso e battere in breccia colle sue artiglierie assai piu` potenti di quelle dei pirati . Sandokan aveva di gia` calcolato sui numerosi vantaggi di lui e cercava sventarli giuocando d' astuzia . Non abbiamo fretta diss' egli a Patau che si teneva alla barra . Cerchiamo di risparmiare i nostri uomini che sono contati , non esponiamo troppo i nostri legni al fuoco dell' assalitore che ha potenti cannoni : lo abborderemo questa notte , se occorre . Non lasciamolo sfuggire giacche` il leone si e` gettato dinanzi alla tigre . L' incrociatore avea preso posto a seicento metri dalla costa e si teneva sotto macchina senza gettare il piu` piccolo ancorotto onde tenersi completamente libero nei suoi movimenti , assalire o retrocedere , determinato a scovare i pirati a colpi di cannone . Il suo pezzo di prua , senza dubbio un grosso cannone , tuonava ogni cinque minuti cangiando direzione , tirando a caso , non giungendo a scorgere i due legni che , semi nascosti e nel piu` profondo silenzio , scendevano lenti lenti la corrente aspettando l' istante di correre all' abbordaggio . Tutti i pirati erano pronti a qualunque sacrificio , decisi di sbarazzare il loro mare da un nemico si` potente che finiva col diventare uno spauracchio anche pei piu` coraggiosi . Ognuno si giurava di farla finita una volta giunto sul ponte dell' incrociatore , scannare il nemico benche` tre volte piu` numeroso o almeno farlo saltare colla Santa Barbara . Sandokan aveva dato gli ordini precisi , niuno li avrebbe cangiati ; guerra avea promesso , guerra doveva essere . La vittoria sarebbe venuta dopo . I due prahos continuarono a scendere la corrente senza piu` inquietarsi delle detonazioni dell' incrociatore . Le palle fischiavano nei boschi abbattendo gli alberi , rimbalzando fino al fiume , forando piu` d' una volta le vele , ma non si rispondeva . Si voleva mordere la carne del leone . A venti metri dalla foce fu visto il legno nemico che continuava a tirare col solo pezzo di prua . Patau ad un segno del capitano si curvo` sul cannone che pareva impaziente di ruggire . Guarda ! Guarda ! esclamo` Sandokan volgendosi verso il prahos che veniva dopo . Una nube di fumo sfuggi` dalla prua del legno da guerra seguita da una detonazione che si ripercosse sotto gli alberi della costa . La prua del prahos fu passata da un proiettile come fosse stata di cartone , facendo saltare le tavole del castello su cui poggiava il cannone . Il pezzo si rovescio` mentre una colonna d' acqua si precipitava fischiando nella stiva . Quei cani la` tirano a meraviglia ! esclamo` un Daiasso , che si precipito` con tre o quattro altri compagni sotto coperta , dove l' acqua di gia` invadeva il paramezzale . Se non ci sbrighiamo , la sara` finita prima di filare cento braccia mormoro` un Giavanese . Silenzio ! grido` Sandokan facendo lampeggiare la lama della scimitarra . Il legno da guerra alla vista dei due prahos pirateschi aveva , dopo il colpo di cannone cosi` fortunatamente riuscito , fatto un mezzo giro a tribordo dirigendo la prua verso il nemico , pel quale pareva avere un certo rispetto che poteva chiamarsi un po' di paura , ad onta della sua mole e della sua potente artiglieria . Si udiva sul suo ponte rullare il tamburo e squillare la tromba come in un giorno di battaglia , uomini che comandavano e lo sbuffar della macchina che vomitava torrenti di fumo dalla ciminiera ristretta in mezzo ai quali scintillavano delle scorie . Da ogni parte si vedevano artiglieri in posizione dietro i loro pezzi col cordone tira fuoco in mano pronti a bombardare il nemico con turbini di ferro , soldati dalle giacche rosse visibili a grandi distanze e che offrivano un sicuro bersaglio e marinai armati di carabine issati sulle coffe , sui pennoni , sulle sartie , sulle griselle che gesticolavano vivamente impazienti di cominciare il loro formidabile fuoco di moschetteria . Sandokan a tutti quei preparativi , a tutte quelle mosse del legno da guerra che si teneva sotto vapore per battere in ritirata dinanzi a trentasette uomini , si era messo a ridere . Quell' uomo singolare trovava che tutti quei preparativi erano ancor pochi dinanzi a lui , cui il nome sol bastava a triplicare le forze dei suoi pirati . Eh ! esclamo` egli rizzandosi quanto era lungo . Non scherziamo di troppo , figli miei , che il leone ha aperte le sue unghie . Orsu` , tigrotti miei , mano ai remi e a tutta velocita` all' arrembaggio senza risparmiare , fra mezzo , qualche moschettata . Una volta sul ponte , sangue e cadaveri ! Sangue ! Sangue ! urlarono come un sol uomo i due equipaggi . Ai remi ! Ai remi ! comando` Patau sempre in posizione dietro al suo cannone , che andava accarezzando . Trenta uomini , trenta macchine dalle braccia d' acciaio , si precipitarono sotto coperta dei due prahos che si tenevano a una rispettabile distanza l' un dall' altro per non offrire una mira troppo facile al nemico . Due secondi dopo i legni corsari , guizzanti come pesci , rapidi come battelli a vapore , uscivano a tutta velocita` in pieno mare abbandonando ogni precauzione , movendo dritti al legno da guerra che continuava a presentare la prua a meno di cento metri dalla costa . Ah ! esclamo` Sandokan quando vide la coperta del suo prahos quasi sgombra . La danza sara` tremenda , ma si danzera` , se il birbante non si risolve a fuggire . Egli si avvicino` a prua , dove Patau e quattro compagni lo aspettavano dietro il pezzo . Esamino` per qualche istante il legno nemico che aveva sospeso il fuoco intento senza dubbio in qualche audace manovra , e volgendosi verso il Malese sempre impassibile : Orsu` , Patau , non abbiamo un istante da perdere . Seicento metri sono come seicento colpi di cannone , bastanti per fracassare le ali ai nostri legni . Colpo per colpo , occhio per occhio , dente per dente . Quando non avrai piu` occhio sicuro , cedi il posto e arresta la palla col petto ! Bene , capitano rispose il Malese . Or mi vedrete all' opera ! Patau era uno dei migliori artiglieri che contasse la pirateria , un brav' uomo in fatto di colpi di cannone che sapeva dare alle palle una direzione infallibile che fracassavano sempre . Egli si curvo` sul suo pezzo mirando il ponte dell' incrociatore , poi si rizzo` colla miccia in mano . Ancor prima che Sandokan avesse dato il comando , un lampo baleno` a prua dell' incrociatore seguito da una sorda detonazione . La maistra fu tagliata nettamente come un giunco e precipito` sul ponte coprendolo a meta` colla sua vela e coi suoi pennoni , mentre l' altro prahos rispondeva fracassando il bompresso che volo` in mare a meno di un piede dal cannone ancora fumante . I nostri uomini cominciano bene ! disse Sandokan , traendosi di sotto le pieghe della vela . Animo , Patau , rispondi alla provocazione ! Fracassa loro qualche albero o fa saltare quel dannato cannone di prua . Eccomi , capitano . Colpo per colpo ! Occhio per occhio ! rispose il Malese . Avvicino` la miccia e die` fuoco . Il cannone s' infiammo` ruggendo , vomitando ferro e fumo ; il suo proiettile che si allontanava pochi metri sopra il livello del mare ando` a schiantare la passerella del comandante con matematica precisione , mozzando nel medesimo colpo la ciminiera il cui fumo si sparse pel ponte soffocando i combattenti di babordo che dovettero abbandonare il posto . Ehi , Patau ! esclamo` Sandokan cacciando la barra a tribordo . Non addormentarti sul pezzo ; fracassa se puoi la macchina a quel leone , fa saltare il suo magazzino delle polveri , fa mordere alle tue palle i cannoni del nemico . Non vedi tu , che si addormenta ancora ? Il vascello da guerra , colpito ripetutamente , pareva sorpreso di quel fuoco cosi` matematicamente diretto . Il suo pezzo di prua non ruggi` piu` , l' equipaggio si ritrasse dietro le murate precipitosamente , e il legno virando ancora presento` il tribordo al nemico che si avanzava ratto ratto a tutta forza di remi . Pareva che si disponesse in maniera da fulminare con i suoi sei o sette pezzi i due legni corsari , che certamente non dovevano trovarsi a tutto loro agio in quel terribile duello , dove tutti i possibili svantaggi erano a loro conto . Sandokan stesso parve inquietarsi di quella manovra . Il nemico ci schiaccera` ! esclamo` egli . Se non l' abbordiamo tra cinque minuti saremo battuti . In un salto si precipito` sotto coperta . I quindici uomini remigavano furiosamente coi pugnali fra i denti facendo sforzi sovrumani , incoraggiandosi col gesto e coll' esempio , promettendosi reciprocamente morti e sangue . Non occorreva di piu` per fargli raddoppiare le forze che toccavano l' estremo . Non perdete un colpo di remo ! Il nemico ci fugge ! grido` Sandokan arrivando fino ai banchi . Tuoni di Satana ! esclamo` il Malese che tendeva i muscoli fino a farli quasi scoppiare . Dobbiamo adunque salire in coperta coi moschetti ? domando` un Daiasso . Silenzio ! Ai remi ! Ai remi ! comando` Sandokan . Un nuovo colpo di cannone scoppio` al largo . Una palla di piccolo calibro , facendo saltare una tavola due piedi sotto il ponte , scoppio` nella stiva a pochi passi da Sandokan , che rimase impassibile . Una scheggia rimbalzando contro un' ancora , ando` a fracassare la testa di un remigante che rotolo` senza gettare un grido sotto i banchi spruzzando i compagni di sangue e di cervella . Vedete che la danza comincia disse freddamente Sandokan e risali` in coperta mentre i suoi uomini remigavano furiosamente inebbriandosi nel sangue dell' estinto compagno . Quel dannato la` non perde i suoi colpi mormoro` Patau . Ecco che si sveglia . Fuoco , Patau ! Rompi le ali e fa saltare quella dannata batteria ! grido` Sandokan . Ancora il legno nemico lo prevenne . Due colpi di cannone scoppiarono simultaneamente e due palle prendendo due diverse direzioni giunsero ancora una volta a destinazione . I due prahos ricevettero la scarica in pieno ventre e lo scoppio che ne segui` porto` la morte di due remiganti . Ah ! miserabile ! urlo` Patau . E` cosi` che si risponde . Aspetta un po' , vedrai ! Per la seconda volta accosto` la miccia al cannone . La detonazione non era ancor terminata che il legno nemico parve incendiarsi . Un uragano di ferro volo` sui due prahos allora lontani quattrocento passi , a cui risposero urla di furore e le scariche delle spingarde di poppa . Pirati , remi e artiglieri andarono sottosopra sotto il nembo di mitraglia ; i due prahos furono rasati come pontoni . Non avea ancor finito la scarica che ne segui` una seconda , poi il legno da guerra avvolto in nembi di fumo , crepitante sotto la moschetteria che grandinava palle sul nemico reso impotente in mezzo a quella tempesta che sfasciava i deboli suoi legni , si mise a indietreggiare a tutta velocita` portandosi fuori di un possibile abbordaggio a seicento metri piu` lontano . Ah ! miserabile ! urlava Sandokan rimasto illeso fra quell' uragano di scaglie . Patau e due uomini rovesciati dalla caduta del trinchetto e dal cannone a meta` sprofondato sul castello schiantato , si rizzarono quasi subito . Il pezzo d' artiglieria , trascinato in mezzo al ponte solcato in mille guise dal ferro nemico , fu in batter d' occhio caricato e puntato . Abbiamo da continuare la manovra ? domando` il Malese che si accingeva a rispondere ancora . Sandokan non rispose . Egli guardo` il legno nemico lontano un chilometro e piu` che fumava puntando le artiglierie verso la costa e che virava di prua con insolente provocazione , forte del suo diritto e dei suoi potenti mezzi . Egli misuro` coll' occhio la distanza , guardo` i prahos e si morse le labbra . Tirar innanzi , inseguire quel nemico fuggente che aveva il vento nel ventre e si` numerose artiglierie , sarebbe stata una pazzia . I due prahos di gia` seriamente avariati era da vedersi sarebbero stati sfasciati ancor prima di giungere all' abbordaggio . Tanto valeva farsi uccidere sotto la costa da pari a pari , in terra , petto contro petto , arma contro arma . Egli si avvicino` a Patau . Noi abbiamo preso una falsa via diss' egli . Il nemico e` piu` forte di quanto credevo . Non vedi tu che ci sfugge quando tentiamo abbordarlo ? Un cannone contro sei , e` troppo ! ... Lo so bene io . Se non avesse la macchina nel ventre ! rispose il Malese quasi ferocemente . E due soli cannoni aggiunse uno dei pirati che succhiavasi il sangue colante da un dito mozzato . Un' ultima prova , Patau . Fammi largo , va a rianimare i miei uomini nella stiva , fa avvicinare il prahos , lega i due legni assieme . Due cannoni e due spingarde possono ben far ruggire la tigre e mordere il leone che fugge come un codardo ... Va , Patau , va ! Se giungo ad abbordarlo ti prometto cento cadaveri . Il Malese scomparve nella stiva e ne usci` un momento dopo traendosi dietro il drappello ridotto a soli dodici uomini . Con un fischio chiamo` gli uomini dell' altro prahos . Il restante della manovra si compie` con fantastica rapidita` ; i legni si trovarono ormeggiati , formando un sol ponte che presentava una formidabile batteria al nemico , ancor prima che questi potesse comprendere il piano del pirata . Dinanzi alla batteria venne gettato tutto cio` che poteva servire per un riparo . Botti ripiene di palle , rottami , ancore , vecchi cannoni inchiodati che formavano parte della zavorra , e dietro a quella barricata si affollarono i pirati colle mani raggrinzate sulle carabine e i denti stretti sulle lame dei pugnali che scintillavano fra le labbra frementi . Otto uomini , i feriti , ma ancor robusti manovravano di remi al di sotto dei ponti , che scricchiolavano sotto i piedi dei combattenti anelanti carneficina . La nave da guerra aveva allora arrestata la mossa retrograda . La ciminiera smozzata eruttava nubi di fumo e le ruote mordevano le acque spumeggianti . Essa si avanzava diritta alla batteria galleggiante colle gole fumanti dei cannoni puntati sul nemico e lo sperone a meta` sommerso quasi avesse l' audace progetto di cozzarvi contro . Era quello che aspettava Sandokan . Un minuto dopo i cannoni da ambo le parti ricominciavano la musica infernale . Si rispondeva colpo per colpo , palla per palla , mitraglia per mitraglia . Le due macchine da guerra si fulminavano a vicenda , in un duello mortale , movendosi incontro , proteggendosi con uragani di ferro , che sibilavano nell' aria e che mordevano tigre e leone , frantumando attrezzi , atterrando uomini . Non si scorgevano quasi piu` , avvolti com' erano tra nembi di fumo che una calma assoluta manteneva al di sopra dei ponti , ma che montava ? Da ambe le parti si ruggiva con egual furore , da ambe le parti si mordeva malgrado la sproporzione dei mezzi e delle forze . I due prahos non la cedevano al vascello . Lampeggiavano , eruttavano ferro , non perdevano ne` un colpo , ne` un momento che poteva a loro costare una completa rotta . Forati , rasati , schiantati di tavole , sdrusciti , avanzavano non ostante la tempesta di palle che struggeva lo scarso quanto coraggioso equipaggio . Il delirio si era impadronito di quegli uomini che scemavano a vista d' occhio sotto il tiro micidiale del numeroso nemico , che si teneva sempre fuori di portata di un abbordaggio dove avrebbe potuta avere la peggio . Patau , fedele alla parola data , aveva arrestato col suo petto la palla tirata sul suo cannone , ed era morto al suo posto , ma che montava ? Gli artiglieri dei due prahos erano per meta` fuori di combattimento , gli uni senza braccia dalle cui ferite uscivano torrenti di sangue spumoso , gli altri coi fianchi squarciati dalla mitraglia e il rimanente morti , ma che valeva ? Nuovi artiglieri manovravano ai pezzi , uno dei quali era stato smontato , e facevano bravamente il loro dovere forando , spezzando , struggendo , e dietro a essi si affollavano tutti gli altri , anelanti , anneriti malgrado il fosco colore delle loro pelli dalla polvere dei cannoni e dei moschetti . Il ferro turbinava attorno ad essi , staccava braccia e forava petti , troncava gambe e fracassava teste , sibilava sui ponti facendo saltar le tavole , schiantando le murate , tracciando solchi profondi nei piu` duri legni . Il fumo avviluppava quei due poveri legni corsari ridotti a brani , che non avevano piu` l' apparenza di velieri , ma sopra di essi ruggivano ancor delle tigri affamate , assetate di sangue che calpestavano i cadaveri dei compagni per farsi innanzi , che guazzavano nel sangue , che agitavano le armi , che chiamavano , che insultavano , che urlavano contro il nemico che sfuggiva l' abbordaggio . Si vedevano volti foschi , raggrinzati pel furore , occhi iniettati di sangue che schizzavano fuoco a ogni lampeggiar dei cannoni , bocche che masticavano i pugnali sotto i denti freneticamente stretti , mani che facendosi scudo coi cadaveri dei compagni traevano moschettate colla speranza di abbattere a ogni colpo un nemico e in mezzo ad essi , Sandokan , che colla scimitarra in pugno rianimava i combattenti fra un nembo di palle che saltavano e fischiavano a lui dintorno , ora bestemmiando e comandando con una voce che risuonava come una tromba fra tutte quelle detonazioni e quegli scoppi e che ora diventava ruggente come il ruggito della Tigre della Malesia di cui egli ne portava il nome . La terribile battaglia duro` venti minuti , non di piu` . D' ambe le parti vi fu una breve sosta durante la quale Sandokan , prevedendo la completa disfatta dei suoi , comando` la ritirata . Il nemico incalzava valendosi delle sue potenti artiglierie , sei volte maggiori di quelle che possedevano i pirati ridotte si puo` dire a un nulla . I due prahos tutti sdrusciti , tutti un foro , mezzi pieni d' acqua che continuava trapelare malgrado i tappi frettolosamente cacciati dai pirati , non si mantenevano piu` a galla , e non erano piu` in caso di tener ancora testa in pieno mare a quel vascello ferrato . Artiglieri e marinai non erano in un miglior stato : ci voleva assolutamente la ritirata per non venire totalmente schiacciati , e la ritirata , comandata per la prima volta in tanti anni di pugne dalla Tigre , comincio` lenta lenta per quanto lo permettevano gli uomini di bordo gran parte dei quali erano morti o feriti . Il legno da guerra non per questo si arresto` , e parve deciso a inseguire i due legni fino sotto costa malgrado la poca profondita` delle acque e i numerosi banchi subacquei . Arresto` la sua mossa retrograda e comincio` avanzarsi a piccolo vapore , eruttando pari a vulcano fumo e fiamme . Le palle ricominciarono a grandinare fitte fitte sui due poveri prahos , facendoli a brani . L' opera di distruzione ricomincio` piu` tremenda di prima . Ah ! ricominci adunque , nave maledetta ! esclamo` Sandokan con indicibile accento . Seguimi sino alla costa , vieni assalirmi laggiu` al fiume se hai del coraggio , lancia i tuoi uomini a terra . Darei tutto il mio sangue per misurarmi petto a petto coi tuoi marinai . Egli volse uno sguardo attorno e misuro` la distanza che lo separava dalla costa . Vi erano quattrocento metri ancora da percorrere , distanza sufficente per venire completamente schiacciati prima di giungere alle prime scogliere . Egli mando` una bestemmia , fece un salto da tigre e scartando col rovescio della scimitarra tre uomini avventossi sul cannone di prua ancor fumante . Tutti a bordo del mio prahos ! grido` con voce tonante . Taglia le corde ! Tutti ai remi ! Se si vuol giungere salvi alla costa bisogna raggiungerla in meno di quaranta secondi . I pirati sparsi sui due ponti si slanciarono su quello di Sandokan che pareva essere in miglior stato dell' altro . Le corde furono tagliate , la carcassa abbandonata alle onde coi suoi cadaveri e coi suoi due pezzi smontati , e gli uomini che ancor avevano delle braccia scesero nella stiva affollandosi ai remi . Sandokan e tre artiglieri rimasero soli sul ponte a rispondere al fuoco del nemico . Orsu` , figli miei , del coraggio ! disse Sandokan , acquistando quella calma che occorre a un artigliere . Siamo stati respinti se non battuti ; la danza continua e noi danzeremo ! Quell' uomo singolare , senza curarsi delle scariche tremende del nemico che fulminava il prahos , si accosto` con tutta calma al suo unico pezzo soffiando sulla miccia , con l' occhio in fiamme che tradiva la collera . Egli si curvo` sul pezzo mentre il legno volava verso la costa . Aspetta , miserabile , ti fracassero` il tuo pezzo di prua ! Lo scoppio accompagno` l' ultima parola . Sandokan fece un salto innanzi in mezzo al fumo quasi volesse seguire coll' occhio l' invisibile palla , cui egli avea saputo dare una direzione infallibile . Un momento dopo una nube di fumo si alzo` da prua dell' incrociatore , e le tavole del castello saltarono assieme al pezzo designato ed agli uomini che lo manovravano . Egli sorrise . Colpo per colpo mormoro` egli mentre i suoi uomini caricavano il cannone . Una palla partita dal legno nemico sibilo` alle sue orecchie . Gli manco` il respiro , mentre una seconda rimbalzava sull' ancorotto e scoppiava rumorosamente nella stiva al di sotto del cassero . Oh ! Oh ! La cosa diventa seria . Aspetta un po' , aspetta ! muggi` egli . Il suo secondo colpo parti` fortunato come il primo . La maistra spaccata a due piedi sopra il ponte precipito` attraverso la prua con tutti i suoi uomini delle coffe e dei pennoni . Una ventina di marinai caddero in mare . Il fuoco della nave si arresto` quasi subito per dar tempo ai suoi di cominciare l' opera di salvataggio . Quel momento di tregua basto` per salvare il prahos , che a tutta forza dei suoi quindici remi guadagno` la costa cacciandosi nelle paludi del fiumicello . Era tempo . Il povero legno corsaro empito a meta` d' acqua non si sosteneva piu` ; affondava lentamente sotto il peso , gemeva come un morente che non sa decidersi abbandonare la vita . Sandokan , che abbandonato il cannone aveva ripreso la ribolla , dovette arenarlo per impedire di andarsene completamente a picco . I suoi uomini uscivano allora dalla stiva dove l' acqua giungeva fino ai loro fianchi . Avevano abbandonato i remi per impugnare le armi pronti a ricominciare la lotta sempre con l' eguale coraggio e coll' egual ferocia . Sandokan li arresto` con un gesto e li chiamo` intorno a se` , mentre che sul mare il cannone continuava a tuonare contro il prahos abbandonato che a poco a poco sprofondava . Non una parola disse Sandokan quando li ebbero contati . Quindici uomini perduti , quindici di meno che rivedranno Mompracem e nulla di piu` . Siamo ancora forti , e il vascello , in non miglior stato di noi , e` ancora la` ad aspettarci . Noi andremo ancora in mare ad attaccarlo . Nessuno di quegli uomini disse verbo , tanto erano obbedienti e tanto credevano alla voce del capo . Solo Sabau si fece innanzi , non per fare osservazioni e meno ancora per lamentarsi benche` avesse un braccio ferito da una scheggia di mitraglia , ma per reclamare il suo diritto . Patau e` morto disse il Malese . Debbo prendere il suo posto ? E` giusto rispose Sandokan . Vedi , mio bravo Malese , siamo stati respinti , ma non battuti , da un nemico che si nasconde dietro il ferro , che rugge piu` di noi e che ha piu` denti . Non possiamo rimanere noi , i pirati di Mompracem , prigionieri su quest' isola che e` terra di loro . Il nemico ci spia , ci taglia la ritirata perche` e` forte . Ci faremo ammazzare ma e` d' uopo che abbandoniamo oggi queste coste che domani saranno nostre . Mi comprendi tu , Sabau ? Si tratta di sforzare il passo , ecco tutto rispose il Malese . Giacche` l' ordinate , si fara` . Si` , lo si fara` risposero in coro , ma con truce espressione i pirati affollati attorno il capo . Sono le sei continuo` Sandokan guardando il sole . Fra tre ore tutto sara` oscuro , non vi sara` lume di sorta , le tenebre saranno con noi . Usciremo in pieno mare e senza trar cannonate in silenzio come ombre , e quando il nemico si accorgera` della gherminella noi saremo a Mompracem . E poi ? E poi ? domandarono i pirati , le cui dita fremevano stringendo le armi . Sandokan si mise a sogghignare : Poi diss' egli con voce cupa , vi faro` vedere Labuan rischiarata dagli incendi , vi faro` vedere ruscelli di sangue umano scorrere pei boschi , e vi faro` vedere una montagna di scheletri ! Volse le spalle alla sua banda che applaudiva freneticamente e ando` a sedersi con Sabau a prua , puntando il cannone verso l' ingresso della foce , in maniera da poter difendere l' entrata contro un possibile attacco . I suoi uomini , curati in furia i feriti , senza che questi emettessero il piu` piccolo lamento quantunque ve ne fossero di quelli ai quali la mitraglia aveva scarnato orrendamente braccia e gambe , si rimisero a lavorare con un ardore che giungeva al delirio . Bisognava nelle tre o quattro ore che rimanevano rendere quel prahos sconquassato e sdruscito , navigabile se si voleva sfuggire la notte stessa alla crociera . Il lavoro fu subito cominciato da quei pirati , in mezzo ai quali trovavansi dei carpentieri che avrebbero dato dei punti a carpentieri europei e marinai cui nulla era impossibile . Cominciarono a turare i fori fatti dalle palle con tappi di diverse grossezze , turare le lacerature fatte dalla mitraglia , mediante lamine di rame , e ribattere le tavole schiantate , e raddrizzare le murate abbattute . L' acqua della stiva venne vuotata a furia di mastelli mancando di pompa , i timoni vennero rimontati e gli alberi rialzati assicurandoli colle manovre vecchie e coprendoli con nuove vele di ricambio . Vennero prese anche misure contro un nuovo attacco potendosi dare che quantunque la notte fosse oscura la fuga venisse scoperta , ricominciando cosi` la battaglia che ne` il prahos ne` l' equipaggio sarebbero stati capaci di sostenere . Non avendo che un solo cannone , essendo stato l' altro smontato assieme alle spingarde , venne rizzata dinanzi una barricata con tronchi d' albero e botti ripiene di terra onde proteggerlo . Alle otto , nel momento che il sole precipitava all' orizzonte , tutto era pronto per la fuga ; non restava che spingere il prahos nell' acqua . La nave da guerra aveva da un' ora cessato il fuoco che non otteneva altro vantaggio che quello di bombardare le foreste e si era portata al largo sicura che in quella notte i pirati non avrebbero tentata la fuga . Alle nove un pirata fu mandato da Sandokan fino alla costa . Attraverso` le foreste e ritorno` assicurando che l' incrociatore dormiva all' ancora . Era il momento scelto senza aspettar la mezzanotte in cui di solito si tentano le fughe o gli attacchi e il nemico veglia forse piu` attentamente d' ogni altra ora . Andiamo disse Sandokan abbandonando il suo posto . Silenzio assoluto , soprattutto . Egli fece un leggero cenno a Sabau . Basto` . Quindici pirati entrarono nell' acqua e con una scossa spinsero il prahos nel fiume . Il ferito La notte , come aveva predetto Sandokan , era piu` oscura della bocca di un forno spento . Non si vedeva a venti passi lontano , tanto erano fitte le tenebre che parevano scese appositamente a favorire la fuga del prahos . Non luna in cielo , non stelle che si riflettessero sulle acque , non quel chiarore che proiettano le nubi quando l' astro delle notti risplende sopra di esse . Appena appena si distinguevano i tronchi d' albero della foresta lontana al piu` dieci metri sulle due rive . Confusi gli uni cogli altri , curvi o raddrizzati , messi la` come tanti muti spettatori , formavano colla massa del cupo fogliame una oscurita` ancor piu` densa , in mezzo alla quale il prahos scivolava silenziosamente seguendo il filo dell' acqua . I soli rumori che si udissero erano i lievi cigolii dei timoni giranti sui cardini , il tremolar delle alte frondi appena , appena agitate da un soffio profumato dell' est , il gorgoglio dell' acqua che si frangeva dolcemente sulle sponde , il grido rauco degli animali notturni vaganti sotto le foreste in cerca di preda e il respiro degli uomini che se ne stavano sdraiati sulle tavole del ponte , coll' occhio fisso verso il mare , l' orecchio attento per raccogliere i minimi rumori del largo e le mani raggrinzate anziche` tese sulle armi , che avevano finito di scintillare dopo l' ultimo lume spento a bordo . Il prahos scendeva la corrente lentamente , ma tanto da bastare per guadagnare in meno di cinque minuti il mare e per non far il minimo rumore che potesse svelar la silenziosa fuga . Si teneva sulla riva destra , rasentando colle cime degli alberi le frondi sporgenti della foresta . Sandokan e Sabau , entrambi ai timoni , confusi fra tre o quattro tronchi d' albero che servivano di difesa a quel punto si` importante , rattenendo il respiro , guidavano la silenziosa navicella con mille precauzioni , cogli occhi dilatati come cercassero una preda nascosta fra i giunchi della riva . Il prahos che continuava a scendere , d' un tratto si arresto` , dopo un breve strofinio . Sandokan , indovinando che l' ostacolo non poteva essere che una secca , non batte` ciglio . Arrestati ? domando` Sabau , con un fil di voce . V' e` il nemico alla foce ? Non e` nulla ; lascieremo subito la secca rispose Sandokan . L' equipaggio , quantunque ignorasse la causa , non si mosse . Solo si udi` che armavano le carabine , mentre gli uomini di prua , camminando come fantasmi , si curvavano sul cannone di gia` bell' e carico . La marea monta disse Sandokan dopo qualche minuto di silenzio occupato a osservare le acque . Il tempo passa . Non si potrebbe por mano ai remi ? mormoro` il Malese . E` inutile , il rumore e` pericoloso nel luogo ove ci troviamo . Non vedi tu nulla sulla sponda opposta ? Nulla , fuorche` la massa nera della foresta . Il nemico non sospetta di nulla . Bene , aspettiamo ! ... E Sandokan senza dire una sillaba di piu` , aspetto` che la marea montasse . Passo` un quarto d' ora , poi si udirono dei fremiti a prua , qualche scricchiolio sotto la chiglia , poi il prahos , sempre in silenzio , torno` a galleggiare . A una parola gettata sottovoce da Sandokan agli uomini della manovra , una piccola vela dipinta a nero come le tenebre , un fiocco , fu spiegato sul bompresso . Il legno filando appena qualche miglio all' ora , superata la barra delle scogliere e gl' isolotti di sabbia visibili sol per l' onda che ci gorgogliava attorno , usci` tacitamente in pieno mare . Il vascello ? domando` Sandokan , cacciando la barra un po' all' orza . Eccolo laggiu` , a mezzo miglio sopravvento . Dorme all' ancora mormoro` Sabau . Ah , il furfante ha preso il largo adunque ? Bene , peggio per lui ; il campo sara` piu` vasto . Il legno da guerra aveva cautamente frapposto piu` di mezzo miglio fra se` ed i pirati , pei quali pareva avere le sue paure , quantunque li avesse completamente fiaccati . Dormiva all' ancora ma non del tutto ; i fanali di posizione brillavano al loro posto e dalla ciminiera usciva qualche scintilla , che andava perdendosi fra l' alberatura seminascosta in un pennacchio di fumo appena visibile . Vi era da credere che la fuga riuscisse . Il campo era vasto ; si poteva scendere al sud , o salire per qualche miglio al nord , e per quanto i cannocchiali da notte fossero puntati , si poteva sfuggire alle indagini e anche a un inseguimento . Tutto va bene mormoro` Sandokan sogghignando . Il diavolo e` con noi , come direbbe il mio buon fratello Portoghese . Saremo a Mompracem ancor prima che il miserabile se ne accorga . Si puo` gettare da un lato la prudenza ? domando` il Malese che si rodeva dall' impazienza . Oibo` ! Coprirsi di vele potrebbe essere pericoloso . Il bianco col nero contrasta . Il vento era debole , ma il mare perfettamente tranquillo e oscuro come fosse un mare d' inchiostro ; il prahos sotto la sua piccola vela , si mise a filare direttamente all' ovest , tenendosi un mezzo miglio al sud dal vascello , la cui macchina brontolava . Pareva che tutto dovesse andare a meraviglia , grazie l' audace manovra del corsaro e l' imprudenza del nemico che nel momento in cui si doveva maggiormente vegliare , abbandonava il posto . La distanza fra Labuan e Mompracem non e` molta , tutta riducendosi a 60 miglia , che con vento e con remi manovrati dalle braccia di ferro dei fuggiaschi , dovevansi fare in una notte o poco piu` . Si poteva al mattino trovarsi in vista della costa amica , che equivaleva alla completa riuscita ; che montava se l' incrociatore dava la caccia alle spalle ? Al primo colpo di cannone tutti i pirati di Mompracem sarebbero usciti sui loro prahos in mare e per quanto filasse il piroscafo e facesse ruggire le bocche dei cannoni , non avrebbe certamente potuto sfuggire a quel formidabile assalto dei piu` arditi pirati dell' intera Malesia . Sandokan , sempre al timone accanto a Sabau , misurava la distanza che lo separava dall' incrociatore visibile solo pei suoi fanali di posizione e per la sua mole . Contava metro per metro , cercava di poter scorgere cio` che succedeva sul legno nemico , fremeva d' impazienza e di collera , e allontanandosi ruggiva in cuor suo di dover abbandonare quella preda colossale . Quel singolar uomo quasi quasi dolevasi di fuggirsene cosi` silenziosamente come un ladro notturno . Avrebbe desiderato qualche colpo di cannone , un abbordaggio e infine una pugna corpo a corpo , una vendetta soddisfatta , quando avesse pur da ricevere una scheggia di mitraglia attraverso il corpo . In quei momenti , egli credeva di essere tanto forte da poter distruggere da solo quell' equipaggio sei volte piu` numeroso e i suoi uomini dividevano i medesimi pareri . Un all' arme non sarebbe stato accolto che con un urlo di gioia . Il prahos a poco a poco sotto nuovi soffi di vento , che spiravano dalla costa , accelero` sensibilmente la corsa lasciandosi dietro una scia che talvolta scintillava quasi da credere alla vicinanza di un lembo di mare fosforescente . Sabau noto` quel scintillio che poteva attirare l' attenzione degli uomini di guardia del piroscafo e sorridendo , anziche` spaventarsi , ne fece osservazione a Sandokan . Vedete voi la scia che diventa talvolta luminosa ? mormoro` il Malese . La vedo , Sabau rispose Sandokan . La fosforescenza fra poco crescera` . Navigheremo come in un mare illuminato . La fortuna non e` con noi , ma forse e` un vantaggio . Sandokan sorrise e guardo` a poppa . Attorno al timone parevano scaturire vivide scintille e la scia prima biancheggiante diventava raggiante come se una luna splendesse sotto i flutti d' inchiostro . A prua , l' acqua che spumeggiava prendeva la medesima tinta , visibile fra quella oscurita` profonda a due o tre miglia distante . Fra i pirati distesi sul ponte si udi` un lieve mormorio , qualche bestemmia , qualche sogghigno , e tutti gli occhi si volsero al legno da guerra sempre addormentato sulle sue ancore e lontano gia` quasi un miglio . Dormono adunque ? mormoro` Sandokan tormentando la ribolla del timone . Il prahos continuo` a filare sotto il suo piccolo fiocco , smuovendo i flutti che si facevano ognor piu` fosforescenti sotto le migliaia e migliaia di uova di pesci . Aveva gia` percorso una quarantina di metri senza che alcun segnalasse quell' insolito chiarore , quando un grido formidabile , un richiamo risuono` dal mare . I pirati si levarono come un sol uomo colle armi in pugno . All' armi ! All' armi ! aveva gridato una voce che il vento aveva portato fino al prahos . Sangue di Satana , siamo scoperti ! esclamo` un pirata di colossale statura , i cui occhi brillavano come quelli di un gatto fra la profonda tenebri`a . Tanto meglio ! esclamo` Sabau , alzando la scimitarra . Il prahos si arresto` . I flutti appena appena agitati tornarono diventare oscuri e la scia scomparve . Il grido era partito dal legno da guerra , non vi era dubbio . Per quanto la smania di avventarsi sul nemico ardesse nel petto di Sandokan , egli cerco` di rendere invisibile il suo legno troppo lontano dall' incrociatore per venire a un abbordaggio e troppo debole di artiglierie per ingaggiare un terribile duello . Non movetevi ! comando` egli con quel tono di voce che non ammetteva replica . La medesima voce di prima , che il vento portava , si fece udire al largo : All' armi ! All' armi ! ... Tra il silenzio generale appena rotto dalle ondulazioni del prahos e dalla brezza che fischiava debolmente tra le manovre , si udi` il rullo del tamburo risuonare sul legno nemico . Si batteva la carica . I pirati non si mossero , decisi , come erano sempre , a tutto , pronti a sfidare una nuova tempesta di ferro e ad arrampicarsi sui fianchi del legno nemico . Sandokan era con loro ; bastava . Il tamburo continuava a rullare . Un istante dopo , malgrado la lontananza , s' udirono le catene che si torcevano nelle cubie e i colpi secchi dell' argano . Si salpavano le ancore , la battaglia era sicura . Al tuo pezzo Sabau ! disse brevemente Sandokan . Quattro uomini con lui ! Si ubbidi` sempre nel piu` profondo silenzio . Nel medesimo istante una fiamma lampeggio` sul ponte del piroscafo , seguita da una forte detonazione . L' acqua rimbalzo` fino a poppa del prahos . I proiettili piovono mormoro` Sandokan . Bene , tanto peggio per lui ! Un fumo rossastro sfuggiva a gran volute dalla ciminiera . Si udirono le ruote rimordere le acque spumeggianti , e si videro i fanali cangiar posizione . Il piroscafo fu visto avanzare a tutto vapore sul prahos che sempre immobile nelle acque fosforescenti , attendeva impassibile lo scontro . Ai remi , voi ! comando` Sandokan nel momento che una seconda detonazione scoppiava al largo e che una nuova palla faceva saltar l' acqua a prua . Il prahos viro` immediatamente di bordo , descrivendo un semi cerchio colla prua volta al vascello nemico , che correva alla carica , coll' evidente intenzione di colarlo a fondo . La fuga non poteva ormai piu` tentarsi con un si` rapido camminatore , la ritirata su Labuan nemmeno sotto il fuoco schiacciante di un nemico si` potente in fatto di artiglierie . Il meglio era di incontrarlo evitando un urto , abbordarlo a babordo o a tribordo secondo i casi , arrampicarsi sul ponte e intavolare una pugna disperata . Uno dei due dovea scomparire . Tanto meglio : vi sarebbe stato piu` sangue e piu` cadaveri ! Entrambi si scorgevano : l' uno pei suoi fanali , l' altro per la scia fosforescente . Entrambi si udivano : l' uno per il sospirar della macchina ansante , l' altro pel battere dei remi . Il fuoco , palla e scaglia , s' incomincio` con egual furia , per ischiacciarsi a vicenda prima dell' urto . Orsu` , Sabau , la partita non e` eguale , ma siamo sempre noi i pirati di Mompracem . Fa adunque ruggire il tuo pezzo e frangimi una di quelle ruote che mordono le acque comando` Sandokan . Il prahos volava ratto ratto , incontro al legno da guerra che arrivava a tutto vapore , mostrando la prua tagliata quasi ad angolo retto , come uno sperone affilato . Sabau comincio` col suo pezzo la musica infernale , protetto dietro la barricata mirando i fianchi del colossale nemico , che rispondeva a tratti , tempestando , ruggendo , infiammandosi , rompendo le tenebre e il silenzio per ogni dove . In meno di cinque minuti il disgraziato legno che aveva un bel da fare a rispondere , fu demattato sotto un fuoco di dieci o dodici bocche che scagliavano palle e mitraglia . Il ferro strideva sulle tavole del ponte , sui fianchi , sulla barricata e fra gli attrezzi frantumati . Ruggiva , saltava , lacerava , spezzava , turbinava ; ai fori aggiungeva strappi , alle avarie aggiungeva avarie . Il cannone fu smontato , Sabau fulminato accanto al suo pezzo , la barricata sfondata , il timone infranto , e i remi furono schiantati assieme alle murate e ai banchi . L' acqua comincio` a penetrare nella stiva ; i remiganti abbandonando i feriti bestemmianti e dibattentisi fra il liquido elemento che li affogava , salirono sul ponte cosparso di rottami disperdendosi dietro le barricate , cercando sostenersi con un inefficace fuoco di moschetteria . In meno di cinque minuti un terzo erano stati sventrati dall' uragano di ferro . Sandokan solo , cui pareva un genio infernale miracolosamente proteggesse , rimaneva impassibile fra quel turbinio di mitraglia che sdrusciva il legno affondante . In piedi a poppa , con un remo in mano e la scimitarra fra le labbra , gettava di quando in quando una specie di ruggito soffocato come la tigre della Malesia che si vede presa dai cacciatori . La partita era perduta ; impossibile resistere a quel vulcano irrompente senza un pezzo d' artiglieria . Non restava che morire , ma morire onoratamente sul ponte del nemico dopo di aver venduta ben cara la vita . Dodici soli uomini ancor rimanevano sul ponte frantumato del prahos che coi fianchi aperti se ne andava a picco , ma dodici uomini assetati di sangue , guidati da un capo il cui valore era popolare in quei mari , e che valevano ancora i quaranta partiti da Mompracem . A me , miei pirati ! esclamo` Sandokan , fino allora rimasto muto . I dodici combattenti cogli occhi stravolti , i pugni chiusi come tenaglie attorno alle armi , facendosi scudo coi cadaveri dei compagni lo raggiunsero a poppa dove manovrava ancora al remo . Tre o quattro feriti che bestemmiavano sotto i rottami , vomitando torrenti di sangue a ogni scossa , si sforzarono di ubbidire ancora alla voce del capo ; essi caddero ai piedi dei rimasti urlando come tigri . All' abbordaggio ! Vendetta ! Vendetta ! Ah ! cane di un nemico ! esclamo` un Daiasso , mentre una palla gli troncava una mano . Il piroscafo avventando fiancate sopra fiancate sul prahos sdruscito che non avea piu` l' apparenza di un legno , era allora a soli venti metri da poppa e proseguiva la corsa per affondarlo col suo sperone . Sandokan si aggrappo` al remo con ambe le mani . Lancia un grappino ! esclamo` egli virando di poppa per evitare l' urto . Il piroscafo era a pochi passi distanti e cercava alla sua volta di virare spazzando il mare a tribordo ; le sue onde giungevano fino al prahos che rollava penosamente , e sul ponte del quale i pirati moschettavano i marinai delle artiglierie per nascondere l' audace manovra . Di repente avvenne un cozzo sul babordo seguito da uno scricchiolio sinistro ; il prahos si piego` a tribordo imbarcando le prime onde che si precipitarono fischiando nei boccaporti . Lancia ! Lancia ! urlo` Sandokan abbandonando il remo ed afferrando la scimitarra . Il grappino giunse fino ai pennoni del trinchetto e vi si infisse fra le gomene . Il prahos che affondava viro` di bordo seguendo il piroscafo che accelerava la via . Sandokan si aggrappo` come una scimia alla gomena . A bordo ! A bordo ! urlo` egli cercando dominare colla voce il crepitar della moschetteria . Quel comando basto` . I pirati aiutandosi a vicenda , aggrappandosi su per gli sportelli delle batterie , giungono alle murate e si scagliano sul ponte come una banda di affamati lupi , ancor prima che il nemico abbia a respingere l' audace invasione . Ammazza ! Ammazza ! urlo` Sandokan precipitandosi fra i combattenti . I primi che si parano dinanzi cadono sotto i suoi colpi ed i suoi uomini lo seguono seminando la via di cadaveri . Si scagliano sui cannoni massacrando gli artiglieri , urlano , si dimenano , tempestano colpi a diritta e a manca valendosi dell' oscurita` per accrescere la confusione , poi simili a tigri , sbaragliati gli uomini di prua , si gettano sul ponte a testa bassa . Ammazza ! Ammazza ! urlava Sandokan agitando la scimitarra insanguinata fino all' elsa . Il tamburo batteva la carica . L' equipaggio dell' incrociatore , sbandato e smarrito per un istante , si era raccozzato a poppa attorno ai comandanti e si precipitava innanzi caricando alla baionetta mentre la moschetteria degli uomini installati sulle coffe cominciava a mordere sibilando fra gli attrezzi . Non vi era ne` da arrestarsi ne` da dare indietro . I pirati ridotti a nove , ma diventati nove leoni , si gettano coraggiosamente sulla punta delle baionette e intavolano a mezzo ponte una lotta micidiale , cercando sfondare quella muraglia umana per giungere alla Santa Barbara e far saltare con essi la nave . Sono uno contro dieci , ma in quel momento non si contano . Avventano colpi disperati , troncano braccia e aprono teste , urlano per ispargere maggior terrore nelle file nemiche , cadono , indietreggiano , si avanzano come le onde del mare , si aggrappano ai combattenti dilaniandoli coi denti e colle unghie , facendosi scudo coi corpi dei cadaveri ; perdono le armi infrante ma strappano quelle dei nemici incalzanti e ricominciano l' omerica lotta fra i gemiti dei feriti . Il valore doveva cedere al numero . Moschettati sopra , sciabolati a tergo , ributtati dinanzi , avviluppati da un nemico dieci volte meglio armato e che diventava ognor piu` numeroso , muoiono vendendo cara la vita , ma muoiono . Sei uomini cadono trafitti in meno di venti secondi . Sandokan e gli altri , coperti di ferite colle scimitarre in pugno sono costretti a retrocedere dinanzi quella barriera irta di armi ; facendosi strada fra i moribondi , si precipitano a prua tentando con uno sforzo disperato d' arrestare quella valanga di gente col cannone . A mezza via Sandokan rotola sul ponte insanguinato con una palla nel petto . Getto` un ruggito di dolore . I suoi uomini gli si stringono d' attorno . Ammazza ! Ammazza ! urlo` ancora il ferito e sollevandosi con uno sforzo disperato si preparo` a far testa al nemico che correva all' assalto colla baionetta . L' urto fu terribile . I tre pirati , che si erano gettati dinanzi al loro capo facendo scudo coi loro corpi , caddero fulminati . Ma non cosi` avvenne della Tigre della Malesia miracolosamente salvata dai suoi prodi . Il formidabile uomo gettando il suo urlo di guerra spacco` la testa al primo uomo che gli si paro` dinanzi , poi gettando da un lato l' arma seminfranta , abbrancando un marinaio e sollevandolo con forza erculea malgrado la ferita che mandava fiotti di sangue , si avvento` contro una delle murate . Frantumare la testa del poveretto con una terribile stretta , scavalcare le murate e precipitarsi in mare prima che le baionette l' avessero toccato , fu per lui l' affare di un lampo . Ma un tale uomo , dotato di una energia sovrumana e del coraggio della tigre , quantunque ferito e spossato , non doveva si` facilmente morire . Mentre il piroscafo proseguiva la sua via trasportato dalle ultime battute delle ruote egli con un colpo di tallone risali` silenziosamente a galla , e rattenendo con ferrea volonta` i gemiti che gli strappava la ferita al contatto dell' elemento corrosivo , si mise a nuotare come un pesce verso l' est senza lasciare traccie , senza destar attenzioni e con tutta la velocita` di cui era capace un marinaio come lui . Il legno da guerra virava allora trecento passi lontano . Esso si avanzo` descrivendo un gran cerchio attorno al luogo ove si era inabissato il pirata , coll' intenzione di tagliarlo in due collo sperone . Non bisognava lasciar vivere uno di quegli uomini di una razza maledetta , che durante dodici ore di una lotta sanguinosa aveva tenuto in scacco uno dei piu` valorosi legni della marina inglese . Ma Sandokan , se il legno lo cercava attivamente , egli era ben deciso di sfuggire , di tutto tentare per guadagnar la costa che non doveva essere gran fatto lontana e meditar di la` una strepitosa vendetta . Egli si era arrestato immerso per quattro quinti , protetto dall' oscurita` , rannicchiato quasi su se` stesso nel liquido elemento a lui tanto famigliare senza gettare un sospiro , senza fare un gesto , senza movere occhio . Galleggiava come un rottame abbandonato pel quale si poteva prenderlo se fosse stato scorto . Il piroscafo compi` il suo giro mordendo le acque , poi si arresto` come cercasse indagare quei flutti da lui agitati e ripiglio` le ricerche tagliando quello spazio in mille guise , virando da babordo a tribordo colla speranza di incontrare il nuotatore , e di lacerarlo o di stritolarlo sotto le ruote . L' equipaggio intero fornito di fanali era sparso sulle murate , sulle griselle o calumato fino alle patte delle ancore per cercare di scoprirlo . Ma la manovra non riusci` benche` lo sperone e le ruote passassero a pochi piedi da Sandokan sempre immobile e qualche palla tirata a casaccio facesse rimbalzar l' acqua a pochi pollici dal suo capo . Dieci minuti dopo il piroscafo , sicuro che il pirata erasi annegato o era caduto sotto il dente di qualche pesce cane , si allontanava a tutta forza della sua macchina dirigendosi verso il nord , lasciandosi dietro una scia fosforescente , gorgogliante , in mezzo alla quale ondulava qualche cadavere . Sandokan , appena fu sicuro che la distanza e il fragor delle ruote soffocavano piu` che sufficientemente il rumor dell' onda tagliata dalle sue braccia , dopo di aver passato la cintola sulla ferita per arrestare l' emorragia e d' averla bene stretta , ricomincio` a nuotare con tutte le forze che ancor rimanevano nel suo corpo impoverito di sangue . Egli non gemeva ad onta degli atroci dolori che soffriva ma si mordeva le labbra con una specie di furore , alternando fra una battuta e l' altra una bestemmia , un giuramento , comprimendo colle dita la cintola stretta sulle labbra della ferita dalle quali usciva un filo di sangue che si mesceva coi flutti d' inchiostro . Tutta la sua ira , tutta la sua vendetta era la` , su quel piroscafo che dopo averlo battuto fuggiva , su quel piroscafo che lo aveva sconfitto per la prima volta in vita sua , su quell' incrociatore che scorrazzava quei mari non suoi , su quel fantasma potente quanto terribile che avea fatto mordere la polvere alla Tigre della Malesia . Lottando disperatamente fra le acque sfinito per la perdita del sangue , quell' uomo aveva dei momenti in cui sfuggendo la costa si metteva insensatamente a inseguire il piroscafo che a poco a poco impiccioliva scomparendo fra le tenebre , lo chiamava , bestemmiava , lo sfidava , alzando le mani raggrinzate , frementi , strette come attorno l' impugnatura di un' arma immaginaria , scagliandogli contro mille insulti , mille minacce . Oh ! allora si` pareva dar ragione a quel nome di Tigre della Malesia , e come nella pugna digrignava i denti , gli occhi mandavano lampi , e lanciava quel sordo mugolio che lo rassomigliava alla tigre . Ma a poco a poco quei deliri , quella collera insensata sparvero , sfumarono , e il formidabile pirata richiamato alla realta` ripiglio` il faticoso esercizio , cercando la costa avvolta fra fitte tenebre che non permettevano ancora di scorgerla rimandando in cuor suo quella vendetta , che per lui era la vita . Nuoto` cosi` parecchio tempo , soffermandosi tratto tratto per ripigliar fiato e per istrapparsi di dosso le vesti onde acquistare maggior liberta` nelle mosse , poi comincio` sentirsi spossato . Rallentava le mosse , sentivasi irrigidire le estremita` dei piedi e delle mani , e la ferita strappavagli lugubri gemiti . Pure non era uomo da cedere si` facilmente . Voleva vivere per potersi vendicare , per potere un giorno schiacciare alla sua volta il maledetto che lo aveva battuto . Con una mano raggrinzata sulla ferita , facendo sforzi sovrumani , continuo` a tirar innanzi deciso a guadagnare le coste di Labuan . E` d' uopo che viva ! andava esclamando egli ferocemente fra una battuta e l' altra dei piedi . Bisogna che io vendichi i miei prodi ! Bisogna che ritorni io il padrone del mare . Dove sono queste maledette coste di Labuan ? Ah ! Perla , quanto mi sei costata ! Eppur ti voglio vedere ! Egli cosi` parlando si animava , mordeva la spume , tendeva i pugni battendoli quasi con furore su quei flutti che egli diceva suoi , quasi volesse far comprendere a loro che egli era il padrone . Si arresto` per la ventesima volta affranto da quegli sforzi erculei , ansante , coll' occhio stravolto , cercando l' isola e coll' orecchio teso per accogliere il fragore della risacca che ne segnalasse la vicinanza . Si aggomitolo` su se` stesso , gettando rauchi gemiti lasciandosi portare dal flusso che lo spingeva verso la costa . Le membra si irrigidivano per la perdita del sangue e per la spossatezza , il respiro diventava affannoso , gli occhi si velavano sotto ombre sanguinose e mille rumori gli risuonavano nelle orecchie , mille urli disperati , mille chiamate a cui parevano unirsi ruggir di bronzi e detonazioni di moschetti , che la febbre mille volte raddoppiava . Il pirata , che vedeva consumarsi quella energia sovrumana che lo sosteneva anche nei piu` terribili frangenti , rimase la` immobile per cinque minuti semi svenuto , delirante , porgendo orecchio a quelle credute grida che gli parevano dei compagni , poi rompendo quella immobilita` che a poco a poco lo perdeva , stese le braccia irrigidite riprendendo , con quella potente volonta` in lui abituale , il penoso cammino in mezzo a quei flutti sempre piu` neri e nella piu` profonda oscurita` . Percorse ancora venti passi , poi avvenne fra lui e un oggetto non ancora definibile un urto . Credette in sulla prima di aver da fare con qualche pescecane , e si tuffo` cercando fra le vesti lacerate il suo kriss dalla lama serpeggiante ancora infisso nella larga cintola e l' afferro` con moto convulso . Ancora un nemico adunque ! penso` egli con collera concentrata . Ricomparve alla superficie ; avvenne un nuovo urto , allungo` le braccia e afferro` un rottame che galleggiava in balia dei flutti . Pareva fosse un pezzo di ponte , senza dubbio di uno dei due prahos , e che poteva offrire un valido aiuto alle esauste sue forze . Vi si aggrappo` disperatamente uscendo a meta` dalle acque e scoprendo la ferita dalla quale usciva ancora qualche goccia di sangue dalle labbra rigonfie . Per due ore , quell' uomo che non voleva morire , pericolosamente ferito , lotto` contro il sonno e lo svenimento che lo assalivano , sempre a meta` immerso , aggrappato al rottame che lo traeva insensibilmente alla costa . Furono due ore di patimento indescrivibile , due ore che parevano due secoli , poi cadde sfinito sul rottame lasciandosi trasportare dal flusso , credendo talvolta di udire il fragor della risacca o le grida di naviganti o lo sbatter di remi o i tuffi dei pesci cani . Alle tre del mattino avvenne un cozzo che il fece tornare in se` . Tese le braccia , allungo` le gambe raggrinzate ed irrigidite e getto` uno sguardo all' intorno mentre un fragore insolito rimuggiva attorno . Era a poche braccia dalla costa dove il flusso ve l' aveva tratto . Abbandono` il rottame e traballando come un ubbriaco sui banchi di sabbia , dopo di aver lottato venti volte colla risacca che lo rispingeva , guadagno` con mille stenti una riva bassa , sabbiosa , coronata di fitte foreste dove cadde affranto in mezzo alle alghe . Febbre e delirio La ferita poteva essere se non mortale certamente pericolosissima , chiedeva una pronta cura se non fosse stato altro per arrestarne l' emorragia che poteva compromettere la vita del pirata . Sandokan non lo ignorava , e appena pote` riaversi un po' dalla spossatezza , penso` subito a medicarsi , con tutte le misere risorse che gli offrivano le piante medicinali della foresta . Con sforzo supremo , aiutandosi colle mani e coi piedi , bestemmiando e gemendo egli si trascino` fino ai primi alberi e dopo di essersi appoggiato al tronco di un betel a poca distanza da un rivoletto d' acqua , esamino` a lungo l' orribile ferita . Aveva ricevuto una moschettata quasi a bruciapelo a segno che la carne portava ancora le tracce del fuoco ; la palla era penetrata nel fianco sinistro al di sotto della quarta costola e dopo di essere sdrucciolata fra le ossa , era andata a perdersi nell' interno senza aver toccato , a quanto pareva , le parti vitali . A ogni modo se non era mortale , poteva diventarlo per mancanza di un pronto soccorso ; Sandokan non l' ignorava , e ritrovando la sua potente energia anche in quei momenti supremi , dove le ore di vita potevano essere contate , si preparo` a medicarsi con tutte le risorse che poteva disporre . Egli appresso` le magre dita alla ferita le cui labbra erano gonfie pel continuo contatto dell' acqua marina , e non badando alle orribili sofferenze , l' apri` , l' esamino` con occhio pratico e la preme` facendone uscire un rivoletto di sangue , dapprima leggermente tinto e poi di un bel rosso . Bene mormoro` fra i denti . Si guarira` ! Vi era tanta energia in queste ultime parole , da credere che fosse lui il padrone della sua vita ; vi era tanta fiducia in quell' anima di ferro sostenuta dalla vendetta , che non dubito` piu` di guarire , ad onta delle scarse sue risorse , ad onta della mancanza d' aiuti , e della terra straniera su cui riposava . Si trascino` senza emettere un sol gemito fino al rivoletto d' acqua , la principale medicina che egli possedesse , e spruzzo` ripetutamente la ferita , poi facendo a brani un lembo della sua camicia di fina battista , fece alcune filacce , e la fascio` con mano abile . Il piu` era fatto , si trattava ora di cercare qualche erba a lui solo nota e di godere un lungo riposo . Il mezzo di trarsi d' impiccio sarebbe venuto dopo . Bevette qualche sorso d' acqua per calmare la sete ardente che lo divorava cagionata da una violenta febbre , sosto` ancora pallido e disfatto sostenendosi colle mani e colle gambe , credendosi sempre in procinto di venir meno , poi riprese le mosse , gemendo lugubremente . Bisognava cercar una di quelle erbe , ed egli era uomo da trovarla , e la trovo` a poca distanza di un gruppo di bambu` . Era una pianticella alta al piu` sei pollici con ramoscelli pieghevoli , e foglie lunghe lunghe . Il pirata , facendo uno sforzo che gli costo` una centesima imprecazione , strappo` le radici e senza badare alla terra raggruppata attorno , si diede a masticarla finche` l' ebbe ridotta a una specie di pasta gommosa , che applico` sulla ferita . Aveva appena terminato che l' energia l' abbandono` per la seconda volta . Chiuse gli occhi che roteavano un cerchio di sangue , strinse i denti nuotanti fra la bava , cerco` sostenersi brancolando come per trovare un appoggio alle mani e rotolo` appie` dei bambu` bestemmiando Dio e Maometto . Dieci volte tento` rialzarsi digrignando i denti come una tigre , destando colle sue urla gli echi delle foreste , poi spossato cedette e cadde in una specie di svenimento che duro` piu` di una mezz' ora . Quando torno` in se` una sete ardente lo divorava e la febbre gli faceva provare interminabili tremiti a onta del sole che brillava . Si stropiccio` gli occhi , poi si mise a strisciare cercando raggiungere il torrente , ma non vi riusci` . Allora quell' uomo si rizzo` sulle ginocchia alzando le braccia verso il cielo come una minaccia , come una sfida insensata e dal suo sguardo sembro` scaturissero scintille . Si credette piu` forte che mai . A me , mie forze ! E` d' uopo vivere ! Si rizzo` girando attorno lo sguardo torvo , sostenendosi per un miracolo di potente energia e cammino` o meglio barcollo` fino al rivoletto dove cadde sulle ginocchia . Non voleva di piu` ; tuffo` le avide labbra fra le gorgoglianti acque , bagno` una seconda volta la ferita . Tento` una seconda volta di rialzarsi ma non fu capace e ando` ad appoggiarsi ai piedi di un arecche , le cui sei od otto foglie di una sproporzionata grandezza non minore di quindici piedi su sette di larghezza proiettavano una benefica ombra . Egli rimase cinque , dieci e forse piu` minuti immobile , col capo appoggiato al tronco dell' albero e le braccia conserte , guardando il mare che si apriva a lui dinanzi , quasi volesse indovinare cio` che succedeva a Mompracem , poi si scosse . La sua faccia s' abbuio` terribilmente , i suoi occhi s' accesero d' uno strano fuoco , le labbra si contrassero fremendo mostrando i denti . Un pazzo scoppio di risa gli usci` dalla gola . Ah ! esclamo` egli con rauca voce che pareva proprio il ruggito di una tigre . Chi avrebbe detto che un giorno Sandokan avrebbe morso la polvere sotto i colpi di un incrociatore ? Chi avrebbe detto che la Tigre della Malesia avesse a cedere dinanzi a un leone ? E chi avrebbe detto che la Tigre ferita si ricovererebbe nella tana del nemico ? Oh ! quando vi penso sento ardermi il sangue dalla vendetta ! ... Una spaventevole bestemmia echeggio` sotto le volte fronzute di grandi alberi facendo tacere le scimie verdi che dondolavano sulle cime dei piu` alti rami . Il pirata torno` a guardare il mare sempre tranquillo e la terra su cui riposava . Che importa continuo` egli con maggior ira battendo coi pugni chiusi la terra , che importa se oggi vinto e ferito mi trovo su questa odiata terra delle giacche rosse , quando domani questi luoghi che mi hanno visto approdare spossato e dissanguato non avranno piu` abitatore alcuno e non conserveranno piu` traccia di se` ? ... Che importa se oggi il leone ha il ruggito piu` forte della Tigre malese , quando domani sara` lui che mordera` la polvere e sopra di lui sibileranno mille lingue di fuoco che struggeranno i suoi discendenti ? Non si conosce ancor bene la potenza del mio braccio , il mio nome , il mio odio tutto accumulato su questo palmo di terra che dovrebbe fremere al mio soffio ! Bene , battuto oggi , vincitore senza pieta` domani ! Il pirata , cosi` parlando , si animava come assaporasse di gia` la vendetta , agitava le braccia come brandisse una scimitarra di fuoco pronta a frantumare l' intera Labuan , fremeva e si dimenava bestemmiando . Il dolore della ferita lo ricondusse alla realta` ; egli divenne cupo e si morse le dita . Pazienza , Sandokan continuo` egli poi su altro tono , la tigre della Malesia sa spiare la sua preda senza fretta e senza rumore , cerchiamo imitarla . Non sarei piu` il medesimo uomo se avessi a dimenticare l' onta di una sconfitta . Mompracem e` laggiu` al ponente , la vendetta mi dara` la forza di raggiungerla , dovessi farmi schiavo di queste giacche rosse . Sono ancora il terribile Sandokan ; malgrado la mia ferita , sapro` trarmi d' impaccio anche sulla terra di loro ... no , sulla terra del fuoco , sulla terra del Borneo ! Stette un' ora nella medesima posizione , appoggiato al tronco d' arecche , coll' occhio scintillante , fisso sul mare le cui onde venivano a morire gorgogliando a pochi passi lontano , quasi volesse invocare da esse , che egli chiamava sorelle , un aiuto e porgendo orecchio al sibilo del sangue impoverito , al battito precipitoso del cuore e ai tremiti della febbre che lo divorava . Si sentiva stordito , spossato , ammalato ; il sangue gli affluiva in testa e i denti battevano come galoppo formidabile ; ando` ancora a spegnere la sete al ruscello tuffandovi avidamente le labbra , le mani , la testa . I dolori ricominciarono accompagnati da una spossatezza indefinibile . La ferita gli strappava gemiti , le forze lo abbandonavano a onta di tutta la sua energia . Lotto` ancora dieci volte trascinandosi alla riva del ruscello per tuffar la fronte ardente e spegnere la sete che lo divorava , confondendo Dio e gli uomini , invocando il Portoghese , i suoi pirati , la sua Mompracem , poi ricadde sfinito appie` dell' arecche nel mentre che il sole dopo di aver compiuto il suo giro si tuffava nel mare dopo un breve quanto magnifico crepuscolo . La notte ! La notte ! esclamo` il ferito sollevando la terra a lui d' intorno colle unghie . Oh ! io non voglio dormire , voglio esser forte , ancora forte . Il nemico e` la` mi potrebbe spiare ... no , non voglio dormire io ... non voglio ! Si porto` ambe le mani sulla ferita dolorosa e si rizzo` in piedi . Giro` lo sguardo verso la foresta che diventava rapidamente oscura e al mare che diventava color d' inchiostro , parve indeciso sulla via da prendere , poi si getto` sotto gli alberi , movendo diritto , senza saper il dove , ne` il perche` . Camminava per non dormire , per non essere sorpreso dal nemico che forse vegliava ; camminava per non cadere nelle sue mani . Nel suo delirio credeva che gli Inglesi fossero la` ad aspettarlo , pronti a precipitarsi su di lui appena addormentato . Credeva sempre di udire le grida degli inseguitori , i loro colpi di fucile , l' abbaiar dei loro feroci cani e fuggiva , ad onta della ferita , cadendo , rialzandosi , lasciando lembi del suo vestito ridotto a brani fra i cespugli , incespicando nelle radici , scalando alberi atterrati , precipitandosi nei ruscelli , bestemmiava , malediceva , ruggiva come la tigre agitando il suo kriss la cui impugnatura tempestata di diamanti scintillava come una face quando un raggio di luna vi batteva sopra . Continuo` la forsennata corsa per dieci minuti , internandosi sempre piu` nelle foreste , destando tutta la selvaggina dei dintorni , poi si arresto` anelante , smarrito . Alzo` le braccia come un pazzo invocando la vendetta celeste su quella terra , che pareva ardesse sotto i suoi piedi , lascio` sfuggire un urlo da disperato e battendo l' aria colle mani , ruino` al suolo come un albero schiantato dal vento . Allora alla febbre si aggiunse il delirio . La testa pareva fosse li` per iscoppiargli , pareva che dieci uomini la martellassero simultaneamente facendogli saltare il cervello . La ferita malgrado le filacce incomincio` a sanguinare , ma pareva fuoco che uscisse dal petto e che ardesse le carni , la terra , le foreste e l' isola intera . Le forze lo abbandonarono ancora nel momento che tentava riprendere la sfrenata corsa e ricadde sui cespugli . Via di qua ... via di qua ! urlava egli in preda al delirio e alla febbre . Che volete voi , giacche rosse ... su questa terra ? ... Via da questi mari ... sono miei ! Largo alla Tigre ... largo ai pirati di Mompracem ... largo ai padroni di questo mare ... essi berranno il vostro sangue ... essi succieranno le midolle delle vostre ossa ... berranno nei vostri teschi ... arderanno le vostre navi ... le terre , le citta` , i villaggi ! Che volete voi ? Non avete terre in vostra patria ? ... ladri , avvelenatori di popoli ... via di qua ! via di qua ! Cosi` parlando , il pirata si rotolava fra i cespugli mordendo la terra , strappando le radici colle unghie e coi denti . Urlava come una belva feroce , si rizzava sulle ginocchia , si batteva il capo , si torceva le braccia , stritolava i cespugli in una potente stretta . Egli credeva di aver dinanzi a se` degli Inglesi , e mordeva credendo mordere i loro crani . Io battuto ? ... La Tigre risorgera` ! ... vi abbrucera` col solo ruggito ... vi disperdera` , fossero pur cento leoni contro essa ! ... sangue di Maometto ; io soffro per loro ... sulla terra di loro ... ma la pagheranno ... aspettate , aspettate ... vedro` i vostri volti al balenar dei cannoni ! Del sangue , del sangue io ho sete ... datemi del sangue di loro ... traetelo dalle loro vene ... datemi delle carni ... carni di loro ... che palpitino sotto le mie dita ... datemele , io le divorero` ! ... Sono ferito ... la palla avvelenata di loro suscita un vulcano nel mio petto ... la sento ardere ... ma guariro` , voglio vivere ... , capisci leone d' Inghilterra ... voglio vivere ! voglio vedere la Perla di Labuan ! Ah ! maledetta Perla , fosti la mia ruina ! Uno scroscio di risa diaboliche irruppe dalle sue labbra perdendosi nel fondo delle foreste . Si arresto` colle mani contratte fra i capelli , fremente per la febbre , divorato dalla sete . Pareva che un fuoco immane gli ardesse nel petto , che la terra su cui posava fosse il fondo di una caldaia in ebollizione . Stette alcuni minuti in silenzio , poi ripiglio` i suoi pazzi discorsi , destando gli echi delle foreste , agitando le mani come per allontanare delle ombre invisibili , degli scheletri , dei fiumi di sangue . Via di qua , via ! ... Che volete , orribili ombre ? ... Via quei fantasmi , volgete altrove quegli occhi di fuoco ... Essi mi divorano ! Che volete voi , nudi scheletri dalle bianche ossa e dalle vuote occhiaie ? ... Che avete da gemere ... che avete da fare crocchiar quelle dita e quei piedi ? ... Perche` quelle costole spezzate , quelle ossa frantumate ... quei teschi aperti ... via , via ! Non sono Sandokan io forse ? Sangue ... fiumi di sangue e monti di cadaveri ... sempre sangue e fantasmi . Ah ! Sei tu Patau ... la palla di cannone ti ha infranto il petto ... Ah ! siete voi ... tutti voi che ho ammazzato ... andate , andate laggiu` nella fossa ... nella gran fossa delle giacche rosse . Non verro` ! non verro` ! La notte fu orribile . Il pirata in preda alla febbre e al delirio , non sogno` che fiumi di sangue dove cercava invano di spegnere la sete , schiere di fantasmi avvolti nei loro sudari bianchi , e i cui occhi si fissavano nei suoi , scheletri che danzavano attorno a lui facendo crocchiar le ossa e facendo udir diabolici scoppi di risa , e una processione di uomini di tutte le razze , gementi , urlanti , coi fianchi aperti , colle teste spezzate a gran colpi di scimitarra o di scure , colle membra troncate donde uscivano fiotti di sangue e coi corpi traforati , scarnati in mille guise da palle di cannone e da mitraglia . Ma a poco a poco tutte quelle visioni , le une piu` spaventevoli delle altre , rappresentanti le vittime di lui , disparvero ed egli cadde in un profondo torpore , in una specie di sonno di cui ne avea tanto bisogno , ma che duro` qualche ora . Quando si sveglio` era ancora notte , ma era piu` calmo . Credeva bene di esser morto ! mormoro` egli guardandosi attorno con un misto di spavento e di sorpresa . Ricompose le fascie della ferita , state rimosse durante il delirio , poi udendo il lieve mormorar di un ruscelletto vi si trascino` e spense la sete . La febbre cessava a poco a poco e vi era da credere che all' indomani stesse assai meglio della sera . Trovo` un posto fra i cespugli dove si accomodo` alla meglio a pochi passi dal ruscelletto , e aspetto` pazientemente il mattino , cogli occhi fissi al levante spiando ansiosamente l' apparir di qualche chiarore che segnalasse l' aurora . Le ore passavano lente lente quasi avessero raddoppiato la lunghezza abituale , la` sotto quelle fitte foreste , dove l' oscurita` era piu` fitta che mai . Il tempo passava con una lentezza spaventevole pel ferito , abbandonato senza risorse fra quegli alberi , fra atroci sofferenze . Contava minuto per minuto , piu` ancora , battito per battito . Qual supplizio ! Egli ruggiva in cuor suo , e ideavasi orologi ai quali faceva rotear le sfere ; faceva volare nella sua mente il tempo , maledicendo la lentezza di quei minuti altre volte si` rapidi e bestemmiava contro il sole che non appariva mai . Al di sotto dei grandi alberi poi udivasi le urla delle fiere che vagavano in cerca di preda , altro supplizio non meno spaventoso , dove il ferito provava tutte le emozioni della paura malgrado il suo coraggio , quando quelle urla andavano avvicinandosi . Se fosse stato sano , se ne sarebbe bene infischiato di loro , ma sfinito di forze , quasi impotente di lottare , in quella pericolosa situazione , armato di un solo kriss , era ben altra cosa . Le tigri , forse le ultime che scorrazzavano le foreste , ruggivano balzando nei cespugli o arrampicandosi sui rami per attendere la selvaggina all' agguato , a cui si univano le strida delle scimie accoccolate sulle piu` alte cime degli alberi , affannate a respingere quei potenti carnivori o a mettersi in salvo , e l' abbaiar dei cani vaganti e il grugnir dei babirussa o dei cignali scovati . Sandokan prestava orecchio a tutti questi concerti , a quei differenti rumori , rattenendo i gemiti , immobile fra i cespugli , col kriss in mano . Non si inquietava che delle tigri , quei carnivori potenti che avrebbero potuto piombare su di lui e farlo a brani ancor prima che avesse a pensare a difendersi . Vi era da stare all' erta tutta la notte . Le ore , lente lente , passarono alfine , dopo una notte passata fra il delirio e l' angoscia . La luna che scintillava al di sopra degli alberi , senza tramandar uno di quei bei raggi d' argento al di sotto , tanto era fitto il fogliame , comincio` a impallidir a poco a poco man mano che una luce biancastra dapprima e rossa un po' piu` tardi compariva al levante e le stelle impallidirono con essa . Il pirata respiro` ; le tenebre se ne volavan via dinanzi alla luce . Il sole apparve come improvvisamente illuminando la foresta , facendo tacere tutti quei concerti notturni , penetrando anche nei piu` reconditi luoghi . Sandokan si scosse trascinandosi fino al rivoletto d' acqua , dove lavo` la ferita sempre infiammata e sempre dolorosa , applicandovi nuove filaccie e radici masticate . Era estremamente debole , ma la febbre era cessata , un segno infallibile per credere che la guarigione benche` lenta incominciava . Egli risolse di compierla ad onta di tutti gli ostacoli . Abbisognava del cibo per richiamare le forze e rinnovare il sangue , quindi la necessita` di trovarne . Non aveva che un kriss , un' arma quasi inutile per atterrare la selvaggina che il ferito non avrebbe potuto raggiungere , ma se non poteva contare su di essa , poteva almeno contare sugli alberi fruttiferi , che in quelle foreste non mancano . Labuan , quantunque sia un lembo di terra , gode la medesima feracita` di Borneo , dalla quale pare sia stato staccato in seguito a qualche formidabile cataclisma . Tutti gli alberi della Malesia hanno i loro rappresentanti , senza dimenticare anche il velenoso upas che si mostra in qualche luogo non troppo recondito dell' isola . Non manca ne` di sagu` , ne` di magnifici artocarpi , ne` di cavoli palmisti , ne` di canne da zucchero , piante che possono dare un alimento , se non troppo sostanzioso , almeno salubre ed eccellente . Sandokan non ignorava cio` , e quantunque la ferita lo facesse sempre soffrire , si mise in cerca di uno di quegli alberi , camminando come un ubbriaco o trascinandosi come un serpente quando le forze lo abbandonavano , arrestandosi per riprendere lena e ricominciando la penosa marcia fra fitti cespugli . Oh ! trovero` bene io qualche cavolo palmista o qualche sagu` , che abbia a sfamarmi mormorava egli continuando a strisciare fra erbe taglienti e acute spine . Animo , non lasciamoci abbattere finche` l' energia non viene meno , e le forze mi sorreggono , sono ancora Sandokan , la Tigre della Malesia . Attraverso` i cespugli in mezzo a centinaia e centinaia di tronchi , che si innalzavano in mille guise , gli uni piu` alti degli altri , inclinati o diritti o torti e lisci , frondosi o semi spogli , e si arresto` dinanzi un piccolo albero , di tre o quattro metri di altezza , le cui foglie erano ricoperte di una fina polvere biancastra . Lo conobbe subito . Un sagu` ! esclamo` egli . Infatti il prezioso albero , cosi` comunemente sparso in tutta la Malesia , faceva capolino fra tutti gli altri , circondato da erbe gigantesche e da cespugli spinosi . E` una delle piante piu` utili che oltre crescere spontaneamente nelle foreste viene con premura coltivata dagli indigeni , somministrando essa una fecola nutritiva al sommo grado che fa le veci della farina . Non viene molto alta , tre o quattro metri al piu` , fa parte della gran famiglia delle palme , alle quali occorrono ben sette anni per giungere al loro pieno sviluppo e che amano i luoghi paludosi o almeno umidicci . Il sagu` , la sostanza farinosa e piacevole che essa da` e che viene smerciata in gran quantita` su tutte le isole della Malesia , non e` che la midolla della pianta , bianca di colore , umida , nicchiata fra gl' interstizi di una fitta rete fibrosa , che si taglia a pezzetti rammollendola nell' acqua ottenendone ben un cento o centocinquanta chilogrammi . Era una vera fortuna pel ferito l' incontro di un albero si` prezioso . La polvere biancastra sparsa sulle foglie indicava che la fecola era giunta a perfetta maturanza ; nulla di piu` facile che cibarsene . Sandokan , adoperando il kriss , si mise all' opera febbrilmente . Taglio` a pezzetti la parte fibrosa tanto da poter bastare per alcuni giorni , la tuffo` per pochi minuti nel ruscello , poi si mise a morderla per calmare la fame che cominciava tenagliarlo trovando un po' di sollievo in quel magro pasto . Non bastava . Aveva un organismo di una robustezza eccezionale ; bisognava trovare qualche cosa da aggiungere a quel pasto , della carne se fosse stato possibile . Impotente di abbattere qualche capo di selvaggina , si rivolse al mare cercando qualcuna di quelle enormi ostriche che quattro individui di non comune appetito sono imbarazzati a divorare . Il mare non era troppo lontano ; lo udiva muggire e frangersi sulle rupi e sulle scogliere . Raccolse la sua provvista , bagno` ancora una volta la piaga e facendo sforzi da gigante cammino` o meglio si trascino` fino alla spiaggia . Posso trovare qualcuna di quelle ostriche giganti mormoro` egli . Il mio sangue e` povero , bisogna rinnovarlo . La guarigione verra` dopo . Taglio` un bambu` di quindici piedi d' altezza e ne aguzzo` una delle estremita` col kriss , fatto cio` si spinse nell' acqua vicino alle scogliere , scandagliando i crepacci , sostenendosi a mala pena contro l' impeto della risacca che si faceva sentire con qualche violenza . Perlustro` ad una ad una le fessure facendone uscire frotte di pesciolini , troppo agili per venire afferrati , mosse le alghe in mezzo alle quali si appiattavano lunghe anguille , frugo` sui banchi di sabbia rimescolando ostriche piccole e granchi , e continuo` ad avanzarsi coll' acqua fino alle ginocchia , avvicinandosi a un banco sabbioso di pochi piedi sott' acqua . L' ostrica non deve mancare la` , su quel banco , che si presenta a si` buon punto pensava egli . E infatti il marinaio non s' ingannava . Vide una di quelle ostriche colossali chiamate di Singapura , a meta` seppellita nelle sabbie , capace di nutrire per lo meno due uomini . La raggiunse tuffandosi fino alle anche , si curvo` , e con uno sforzo che gli costo` piu` di un gemito , la strappo` dalle sabbie . Ecco cio` che io cercava ; che importa ora se sono ferito quando accanto a me ho un ruscello e dei viveri ? Non andro` no , a battere la porta delle giacche rosse finche` le forze mi resteranno ; vivro` nei boschi come una tigre , e una volta guarito sapro` ben io trovare la via per ritornare a Mompracem . Del resto , i miei uomini non mi hanno dimenticato . Raggiunse la riva affranto , dove sosto` , sedendosi sulla grande ostrica , che aveva rinchiuso prudentemente i suoi bivalvi . Occorreva del fuoco per farli riaprire ; il kriss per quanto fosse di una tempra eccezionale non sarebbe riuscito a nulla contro il guscio di uno spessore notevole . Getto` uno sguardo attorno , ando` a raccogliere una bracciata di legne secche , sparse in gran quantita` nei dintorni , colle dovute precauzioni per non trovare qualche velenoso rettile nel cavo di esse , o dei ragni se non del tutto pericolosi almeno cagionanti la febbre , e tagliando due pezzi di legno dalla tinta biancastra e lucente , si mise a strofinarli vigorosamente l' un contro l' altro finche` ne trasse una fiammella . Non ci voleva altro . Le legne presero fuoco come esca , mettendo in fuga insetti , ragni e qualche serpentello innocuo , e quando furono semi consumate , getto` la colossale ostrica sui carboni ardenti . L' effetto fu istantaneo : i due gusci si apersero lasciando uscire un solleticante profumo . Ritiratala dal braciere , il pirata sedendosi in mezzo alle erbe e dimenticando per un istante e la ferita e la situazione disperata in cui si trovava , assali` la colossale ostrica aiutandosi colla lama del kriss . Non aveva ancor inghiottito venti bocconi che l' abbaiar di un cane venne a ferire le sue orecchie . Abbandono` per un momento l' ostrica e tese le orecchie , per nulla contrariato dell' abbaiar di quell' animale , che forse poteva guidare qualche cacciatore , e chi sa , forse qualche indigeno . Ah ! se fosse un indigeno della costa o un barcaiuolo che possedesse un canotto ! esclamo` egli . Saprei ben io trascinarlo fino a Mompracem per caricarlo poi d' oro , a meno che non diventasse un pirata . Possa non essere una giacca rossa , alla quale io nulla chiedero` . Ferito , pur morente , finche` l' energia e l' odio per la loro razza maledetta mi sosterra` , rifiutero` i loro aiuti , i loro veleni . Tutti ignorano su questo lembo di terra chi io mi sia ; il selvaggio potra` ospitarmi senza paure . Dopo di aver ascoltato alcuni istanti , Sandokan credette bene di aspettar la comparsa del cane o del cacciatore , terminando il pranzo , la cui carne molle ed eccellente gli solleticava l' appetito . Ad onta della ferita , sbarazzo` mezzo guscio . Aspettiamo disse egli distendendosi mollemente sulle erbe . Forse l' uomo o il cane si mostreranno . Gli abbaiamenti continuavano , talvolta avvicinandosi e talvolta allontanandosi . Pareva che l' animale seguisse qualche pista . Sandokan gia` s' impazientiva , quando udi` una detonazione in lontananza . E` una giacca rossa ! esclamo` egli rizzandosi sulle ginocchia . Che la tigre la divori ! Non si occupo` piu` ne` del cane ne` del cacciatore , che d' altronde parevano allontanarsi e si corico` sotto un arecche . Rimase tutto il di` la` sotto , conservando una immobilita` completa , l' unica medicina occorrente per la ferita gia` pericolosamente infiammata per gli sforzi incontrati nella pesca e nella passeggiata sotto le foreste . Con tutto cio` la febbre torno` ad assalirlo con nuovo vigore , e prima che il sole tramontasse , batteva i denti , provava ancora atroci dolori e cominciava a delirare . Quell' uomo che non avea mai saputo che fosse paura , l' ebbe a provare quando il sole calo` al ponente e le tenebre cominciarono a invadere la foresta . Ebbe paura della notte , e , deciso a tutto affrontare anziche` addormentarsi , raccogliendo le ultime forze si ripose in cammino , aggravando il male . Dove andava ? Egli nol sapeva . Vagava sotto i grandi alberi provando brividi interminabili come fosse nelle regioni polari , con un vulcano nel cervello , cogli occhi di bragia e il kriss convulsivamente stretto . Avrebbe fatto paura al piu` coraggioso isolano se avesse avuto la sfortuna d' incontrarlo . A poco a poco la marcia fra quei cespugli , quelle spine che gli strappavano gli ultimi lembi di veste , fra quei tronchi dove vi cozzava il capo senza vederli , fra quelle erbe taglienti come tante lame flessibili , divenne rapida . Ebbe paura , lui , il pirata , Sandokan , la Tigre della Malesia , il cui solo grido avrebbe bastato per far fuggir mezza popolazione . Il delirio torno` ad impossessarsi di lui colla febbre , si credette inseguito e si mise a fuggire . Qua ... qua ... giacche rosse ! Sono io ... Sandokan , la Tigre ... sono io ! urlava egli . Precipito` la corsa senza sapere ove andasse , varcando ruscelli e cespugli , scalando alberi e attraversando paludi in miniatura , cadendo e risollevandosi come la sera precedente . Correva come un forsennato , invocando le giacche rosse colla spuma alle labbra , cogli occhi fuori dall' orbite . Volava incespicando ogni cento passi , non udendo piu` nulla attorno fuorche` il celere martellar del cuore , senza provare i dolori della ferita , soffocati dal delirio . Quanta via percorse , non pote` mai saperlo . Il fatto si e` che si trovo` d' improvviso dinanzi a una prateria solcata da un fiumicello scaricantesi in un ampio stagno , nel fondo della quale , in riva alle acque , sorgeva qualche cosa di nero che pareva una abitazione . Sosto` un momento , anelante , senza forza di gridare , poi si precipito` nella prateria continuando la sua sfrenata corsa . Fece cento , forse duecento passi colla schiuma alle labbra , le mani nell' aria , poi rotolo` come fosse fulminato al suolo e vi rimase immobile , irrigidito , lasciando sfuggir un ultimo gemito che si perde` fra le tenebre della notte . La Perla di Labuan All' indomani , dopo la corsa insensata della notte , quando torno` in se` , era chiaro . Il sole , appena appena sorto , illuminava la prateria , i lontani alberi della foresta , il ruscello , lo stagno , l' abitazione intravveduta la sera precedente e di piu` una mezza dozzina di uomini che curvi su di lui spiavano ansiosamente ogni suo movimento . Egli si stropiccio` gli occhi e fece un gesto per fuggire . Povero uomo ! esclamo` una voce commossa , che , quantunque parlasse la lingua delle giacche rosse , non aveva quell' accento secco e imperioso che il pirata solea credere . Egli si scosse tutto . Credette di essere in preda a un sogno , torno` a stropicciarsi gli occhi , poi esamino` a uno a uno quegli uomini sempre curvi su di lui , che parevano interessarsi del suo stato . Cinque erano indigeni dai volti stupidi e insignificanti , il sesto un bianco . Se l' occhio non s' ingannava , pareva avesse una cinquantina d' anni . Alto , ben fatto , ma con quella rigidezza che e` il distintivo particolare della razza anglo sassone , poteva essere ancora un bell' uomo ad onta dell' eta` . Un volto simpatico , aperto , benche` incorniciato da capelli rossi , occhi intelligenti , due mani aristocratiche anzi che no e delle braccia che dovevano esser dotate di una forza non comune . Vestiva semplicemente : un gran cappello bianco sul capo una cupola circondata da un velo una giacca di stoffa azzurra , pantaloni di pelle e lunghi stivali a risvolta completavano l' abbigliamento . Non vi era da ingannarsi sulla sua origine . Sandokan lo riconobbe per una giacca rossa , pure non tento` di fuggire . Comprendeva che una nuova fuga , un giorno ancora passato nelle foreste , avrebbe causato infallibilmente la morte . Era un Inglese che lo raccoglieva , meglio ; il gioco non sarebbe riuscito piu` ridicolo . Un Inglese curare Sandokan , la Tigre della Malesia ! Vi era ben da ridere ; la storiella raccontata a Mompracem avrebbe senza dubbio furoreggiato . D' altronde , quell' individuo pareva un galantuomo . Lo avrebbe curato e nulla di piu` , come si cura un ferito trovato sulla via . Non lo conosceva , nessuno sapeva che egli avea approdato a quelle coste in seguito a una moschettata e ad una tremenda rotta . Le risorse non mancavano per farsi credere un onesto marinaio , caduto sotto il piombo dei pirati di Mompracem . Tuttavia , per ingannar meglio il valentuomo , cerco` di rizzarsi come per fuggire . Povero uomo ! ripete` la medesima voce . Non movetevi , siamo amici . Verrete meco ! Lasciatemi ! Lasciatemi ! esclamo` Sandokan . Non ho nulla ... piu` nulla da darvi . Al diavolo ! Non siamo gia` pirati noi da derubarvi . Vi sembra che ne abbia il volto adunque ? disse l' Inglese sorridendo . Orsu` , calmatevi , nessuno vi torcera` un capello . Sandokan lo guardo` mezzo diffidente e con l' occhio torvo , quasi volesse leggere nell' animo di quell' uomo . Non siete dunque pirati , voi ? chiese egli con accento si` ingenuo da convincere un dayak stesso . Non ve lo dissi ? Andiamo , povero uomo , rimanendo all' aperto morrete . Io vi curero` . Sandokan , malgrado cercasse esser calmo , trasali` e strinse le pugna . Si avrebbe detto che fosse li li per ripigliar la fuga attraverso le foreste malgrado la ferita , ma si arresto` e chiuse gli occhi per nulla vedere , soffocando l' ira che gli saliva alla gola . Dovete soffrire molto , ma cerchero` di guarirvi disse l' Inglese curvandosi su di lui e toccando la ferita . Si` , che soffro ! esclamo` Sandokan con voce sorda . A un cenno dell' Inglese , i cinque indigeni lo sollevarono con tutte le possibili precauzioni , e malgrado egli ruggisse in cuor suo , si lascio` trasportare a forza di braccia all' abitazione . Era dessa senza dubbio la miglior casa che sorgesse in Labuan dopo quella del governatore . Un vero palazzo di legno col tetto di zinco , dove le fenestre numerose , ma ben disposte avevano un po' di architettura gotica , e dove i fregi non mancavano . Una veranda indiana girava attorno , rinchiusa da persiane dipinte a vivaci colori , e dove le piante arrampicanti , dividendosi in mille rameggi gli uni piu` bizzarri degli altri , avevano preso sede , avanzandosi ancora piu` sopra fino alle fenestre e ancora piu` in alto fino ai camini del tetto . Si elevava sulle rive dello stagno sopra il quale si passava con un ponte levatoio , e ai cui fianchi staccava si` solide stecconate , alte tre o quattro metri , indispensabili per quei luoghi frequentemente visitati dai pirati di Mompracem e delle Romades . Un gran giardino riboccante dei piu` bei e piu` preziosi alberi e dei piu` rari fiori stendevasi a perdita d' occhio al di la` delle palizzate cosparso di piccoli chioschi chinesi , di gran graticci di filo di ferro entro ai quali garrivano i piu` graziosi uccelli della Malesia e munito del relativo padiglione dalle pareti verdeggianti ombreggiato da un colossale albero della canfora il cui tronco non sarebbe stato abbracciato da dieci uomini . Gli indigeni portando Sandokan che concentrato tutto nella sua ira nulla vedeva e nulla udiva , traversarono il ponte levatoio preceduti dall' Inglese e dopo esser passati per una fila di stanze arredate con eleganza , lo deposero in una di esse , ampia quanto mai , tappezzata in rosso , le cui grandi fenestre gotiche davano sul giardino . Il ferito fu disteso su di un letto e messa a nudo la ferita ; l' Inglese la esamino` attentamente come un uomo che se ne intende . Vi fece passare sopra leggermente una spugna bagnata di acqua fresca , alleviando l' atroce dolore che pativa il pirata , vi applico` un cataplasma d' esca e un miscuglio di sostanze vegetali di cui il ferito stesso ignorava l' effetto e la provenienza , vi sovrappose delle filacce e fascio` il tutto con abile mano . Non movetevi se lo potete , solo coricatevi sul fianco corrispondente al cataplasma e il capo alquanto rialzato disse l' Inglese . Non dite parole che potrebbero causarvi una debolezza estrema , dormite e non pensate che a guarire . D' altronde non avrete ad annoiarvi ; vi presentero` io una graziosa infermiera che sapra` rallegrarvi nei momenti di malinconia . Il ferito , facendo uno sforzo su se` stesso sorrise . Allungo` la mano , poi ritirandola : A chi dovro` dimostrare la mia gratitudine ... per le cure avute ? A James Guillonk , capitano di vascello di S . M . Britannica , la regina Vittoria . Il ferito fece un balzo sul letto mentre le mani si raggrinzavano sulle coperte . Capitano di vascello ! Capitano di vascello avete detto ? esclamo` egli con truce accento . Che diavolo vi trovate di strano ? chiese flemmaticamente l' Inglese che non capiva . Ascoltate , James Guillonk . Io era ferito , laggiu` sotto le foreste che mordeva la polvere sotto il piombo di un pirata , quando vidi una nave ... si` una nave che fumava . Ho veduto una lotta mostruosa fra la nave e dei prahos ... una carneficina ... oh si` , terribile carneficina dove i pirati pugnavano come tanti eroi ... Eravate voi che guidavate quella ... quella nave ? Non ero io , tacete , non una parola di piu` disse l' Inglese accostando un dito alle labbra . Ve lo proibisco severamente ; ecco , guardate che la febbre vi assale , poi verra` il delirio . Il delirio ! esclamo` Sandokan senza comprendere . Non ho paura io del delirio ne` di loro ! Egli soffoco` a meta` la parola li` li` per uscirgli e ricadde spossato fra le coperte . L' Inglese accosto` ancora un dito sulle labbra raccomandandogli silenzio e si ritiro` sulle punte dei piedi seguito da quattro indigeni . Il quinto resto` a guardia del ferito piantandosi dinanzi ai vetri . Sandokan ad onta delle raccomandazioni alzo` il capo e guardo` intorno . La stanza era vasta e riccamente arredata , tappezzata in rosso , il color favorito del pirata che gli rammentava i suoi fiumi di sangue e era illuminata da due grandi fenestre gotiche attraverso i vetri delle quali si scorgeva un lembo del padiglione col suo colossale albero della canfora e coi suoi artocarpi dalle grosse frutta e i filari di cedri di un gran viale che attraversava il giardino . Il pirata vide in un canto della stanza un pianoforte sul quale erano sparpagliati in un grazioso disordine libri di musica , ninnoli chinesi leggiadramente lavorati , una tavolozza , delle tele dipinte e dei pennelli . Nel mezzo della stanza un tavolo riccamente intarsiato con una scacchiera d' ebano e d' avorio , in cui gli scacchi , alcuni rovesciati ed altri in piedi , parevano indicare che la partita era terminata poco tempo prima , forse la sera precedente . Addossato a una parete vide un canape` , sul quale eravi ancora un lavoro di donna non ancor finito e presso il suo letto un ricco sgabello con un libro semi aperto con un fiore appassito e schiacciato fra le pagine che esalava ancora un soave profumo . Tese una mano verso quel libro , lo chiuse e guardo` la legatura , in mezzo alla quale campeggiava un nome impresso a lettere dorate . Marianna ! lesse egli . Chi puo` essere mai questa donna ? Il pirata senza potersene render conto nel leggere quel nome che non aveva e non poteva aver nulla di strano , si senti` agitato da una bizzarra sensazione . Qualche cosa di dolce colpi` il cuore di lui , quel cuore d' acciaio che aveva la ferocia della tigre , e sussulto` . Marianna ! ripete` egli con strana intonazione . Qual nome ! ... L' apri` senza far rumore , gettando uno sguardo sull' indigeno sempre immobile dinanzi ai vetri . Non conteneva che delle annotazioni in una lingua che non pote` comprendere , benche` qualche parola avesse molta somiglianza colla lingua di Yanez . Ando` senza volerlo a cercar quel fiore , un gelsomino , lo prese delicatamente con quelle dita che non conoscevano che l' impugnatura delle armi , l' alzo` fino agli occhi e lo miro` a lungo . Lo fiuto` piu` volte con ardente alito , lo fisso` quasi volesse indovinare qual mano l' aveva racchiuso in quel libro , provando un non so che nel cuore , un tremito , una sensazione vaga , ignota , voluttuosa , e lui , il sanguinario , l' uomo di guerra , si senti` stranamente spinto a portare quel fiore alle labbra ! ... Ripose quasi con dispiacere quel fiore fra le pagine , colloco` il libro sullo sgabello e torno` a coricarsi dimenticando il luogo dove si trovava , la ferita , la febbre . Marianna ! ripete` per la terza volta e socchiuse gli occhi fantasticando su quel nome . Si addormento` tranquillamente ad onta della febbre che lo divorava , sognando non gia` fiumi di sangue , fantasmi dagli occhi di fuoco , scheletri dalle ossa crocchianti e vuote occhiaie , ma foreste immense di una bellezza incomparabile , fiumi tranquilli mormoranti fra le praterie , montagne vaghe e in mezzo a tutto cio` un nome gigantesco , immane , tracciato a grandi lettere d' oro che lo abbagliavano , dapprima confuso , poi piu` chiaro e infine leggibile . Era ancora il nome di Marianna ! Ma il sonno e il sogno non durarono molto . La febbre si sviluppo` terribilmente e pericolosamente accompagnata dal delirio . Si sveglio` che il sole calava al ponente ed ebbe paura come le notti precedenti , malgrado che la situazione fosse cangiata . Egli si mise ad agitarsi urlando come un insensato . Via queste tenebre ... via questi fantasmi che aspettano il calar del sole ! Via , non vedete che mi guardano ancora , che mi abbruciano coi loro sguardi di fuoco ? ... Ah ! ecco gli scheletri ... danzate , danzate figli delle giacche rosse ... ecco del sangue , dei teschi riboccanti di vino , delle membra lacerate ... ovunque sangue , armi , armati , morti , moribondi ! ... Annegatemi tutti questi mostri dalle gole spalancate ... dite loro che non ho paura ... sono la Tigre , capite , la Tigre ! ... Egli si arresto` non udendo piu` la voce di James Guillonk che cercava calmarlo , e che passava da uno stupore all' altro nell' udire questi strani discorsi . Poi ripiglio` l' insensato quanto pericoloso vociare , che poteva tradirlo precipitandolo fra le braccia dei Britanni assetati del suo sangue . Oh ! non ho paura io ... tutte le giacche rosse non mi fanno tremare ... sono la Tigre ... la Tigre dei mari . M' hanno assassinato ... ho la loro palla che mi abbrucia come fosse di fuoco ... la` , l' ho avuta la` , a bordo di quell' odiata nave ... da essi , quando faceva strage di giacche rosse ! ... Oh ! mi vendichero` ... atrocemente si` , mi vendichero` . Tutto a ferro e a fuoco ! ... La` , la` , Mompracem , non tremare ... la Tigre e` la` sul mare , spiando sempre . Ferro e fuoco ! ... Poi la visione parve cangiare improvvisamente . Si levo` a meta` , cogli occhi stranamente fissi sul tavolo della stanza , e stese le mani nervosamente raggrinzate verso di esso . Di chi e` quel nome ... di chi e` quel nome che risuona qua entro ... nel cuore della Tigre ? ... che mi fa fremere ? Chi giuoco` la` su quella scacchiera ? ... Vedo una mano , fina ... vedo una fanciulla che mi sorride ... mi tende le braccia ... e` bionda perche` e` razza delle giacche rosse ! Mi sorride ... il mio cuor freme ... sanguina ... Il suo nome , il suo nome ... io lo sapeva ! Ah ! non mi rammento piu` ! Il pirata cadde spossato sul letto gettando un gemito ; si agito` ancora come cercasse abbracciare qualche cosa che pareva sfuggirgli , poi cadde in un profondo torpore che somigliava al sonno . Lord James lo contemplo` colle braccia incrociate e la fronte leggermente corrugata . Aveva udito i bizzarri discorsi usciti dalle labbra del ferito , dei discorsi che potevano gettarlo su di una traccia e pensava . Come potevano mai entrarci le giacche rosse ? Non poteva aver compreso il vero significato della parola , ma sospettava che cio` riguardasse quelli della sua razza . E poi , quei cadaveri , quel sangue , quel nome di Tigre che si dava , quelle stragi , e di piu` quella Mompracem , il fantasma di Labuan , il formidabile nido di pirati , aveva tutto cio` qualche cosa di si` strano , che preoccupava vivamente l' Inglese . Se fosse un pirata ! esclamo` egli e si arresto` a contemplare quel fiero tipo che allora dormiva . Usci` senza far rumore , riservandosi di chiedere una spiegazione all' indomani , dopo di averlo raccomandato a due indigeni e di avergli fatto preparare un calmante . Quando Sandokan si sveglio` era tardi . Non si rammentava quasi nulla di cio` che aveva detto durante la notte , solo degli scheletri che parevano aver danzato intorno a lui e dei fiumi di sangue . Bevete questa tazza disse uno degli indigeni presentandogliela colma di vino . Sandokan la vuoto` senza dir verbo , ma provando un vero sollievo . Egli giro` lo sguardo attorno come cercasse qualche cosa e lo fermo` ancora sul libro del fiore leggendo il singolar nome , provando la medesima emozione del giorno precedente . Allungo` la mano come per prenderlo , ma vedendo i due indigeni che lo guardavano con curiosita` , si trattenne . Avete passato una cattiva notte disse uno degli indigeni . Ah ! fe` Sandokan alquanto contrariato di vederseli vicini . Avete parlato sempre , gridando come un insensato continuo` l' indigeno . Il pirata sussulto` e si fece piu` attento . Non si rammentava di cio` che avea detto , forse poteva essersi tradito senza saperlo . Colse l' occasione a volo . Voi mi dite che io ho parlato ? domando` egli colla massima calma guardando il negro . Si` , avete parlato di sangue , di navi , di scheletri , di giacche rosse e di mille altre stranezze . E di Mompracem ? E di ... il nome che stava per uscirgli incautamente gli si arresto` fra le labbra . Si` , di Mompracem disse ingenuamente l' indigeno . Quel nome meraviglio` il padrone . Sandokan , malgrado fosse coraggioso si senti` invadere da un vago timore . Mi sono tradito ! mormoro` egli gettando uno sguardo all' intorno come cercasse un' arma . Ebbe per un istante l' idea di scagliarsi sui due indigeni e di darsi alla fuga dopo averli strozzati , ma si freno` . Poteva essersi ingannato ; risolse aspettar gli eventi , deciso pero` a non lasciarsi prendere vivo . Avrebbe ben saputo lui prendere il largo a momento opportuno . Egli stava per intavolar il discorso su piu` vasta scala , quando lord James entro` . Come state , giovanotto mio ? domando` egli movendo verso il letto . I corpi d' acciaio sono sempre d' acciaio ; guariscono a dispetto di tutte le ferite del mondo . Sandokan sorrise , ma scrutando gli occhi dell' Inglese come per leggervi il pensiero che gli attraversava la mente . Intravvide una ruga piu` profonda del giorno innanzi sulla sua fronte , ma non si smarri` . Mi sento piu` forte che mai rispose egli . I miei ringraziamenti , milord , per le vostre cure . Non parliamone piu` , saro` abbastanza ricompensato nel vedervi guarito . Sapete che questa notte eravate in preda al delirio . Non vi nascondero` che dalle vostre labbra sono usciti strani discorsi . Ah ! esclamo` Sandokan sorridendo . Ho adunque parlato ? Non mi ricordo piu` . Vi diro` poi cosa diceste . Ma una domanda prima di tutto ; quantunque conosca in voi un personaggio d' alto grado , non so ancora chi siate . Vorreste dirmi qual vento vi spinse su queste coste ? Ascoltatemi , milord disse Sandokan . Il mio nome forse non vi riescira` nuovo , godendo una certa fama sulle coste della Malesia e specialmente a Schaja dove mio fratello e` ragia` . Mi chiamo Whu Pulau e fui mandato in questi mari da mio fratello con un prahos carico di belzoino pel sultano di Varauni . Ho avuto la sfortuna d' incontrare dei prahos pirateschi coi quali venni a combattimento . Fui vinto , il mio equipaggio scannato e io ferito potei scampare miracolosamente al loro furore . L' Inglese stese la mano che Sandokan strinse non senza ribrezzo . Bene , mio degno amico , una spiegazione ora disse il lord . Avete parlato questa notte di Tigre , di cui vantaste le sanguinose gesta . Siete voi che portate un tal nome ? Si` rispose Sandokan che involontariamente trasali` . I miei guerrieri mi diedero questo nome pel mio valore . Sono il terrore dei miei nemici e segnatamente dei pirati . Non e` tutto continuo` flemmaticamente il lord . Avete parlato di giacche rosse e di un' isola temuta : Mompracem . E` un punto oscurissimo per me . Ah ! fe` Sandokan fremendo . Con queste giacche rosse , noi Malesi vogliamo significare i pirati , credendo che le loro stoffe siano sempre arrossate di sangue . In quanto a Mompracem e` l' isola dalla quale i pirati sbucano , un gran nido , milord , che bisognerebbe distruggere dopo aver raccozzato forze considerevoli . Vi ha un formidabile uomo cola` . Lo so , si chiama Sandokan , che porta un nomignolo poco differente dal vostro . Si chiama la Tigre della Malesia , un uomo di prodigioso coraggio , che getta il guanto di sfida in faccia all' Inghilterra ma che cadra` . Questi mari che chiama suoi , diverranno nostri . Sarebbe tempo aggiunse Sandokan con sorda voce , mentre un lampo scattava dai suoi occhi . L' Inglese esamino` ancora la ferita applicandovi nuove compresse . Il pirata lo lascio` fare , ma un tremito convulso lo agitava tutto e le carni si raggrinzavano sotto lo sforzo potente che faceva per frenare lo scoppio di rabbia . Vi fu un momento che egli alzo` il capo digrignando i denti , e che si senti` preso da una pazza voglia di afferrare pel collo l' infermiere e di strangolarlo . Ruggi , ruggi contro la Tigre della Malesia , figlio di una razza maledetta mormoro` egli quando si trovo` solo . Quando mi vedrai illuminato dal balenar dei cannoni , a bordo dei miei prahos movendo su questa isola che chiami tua , saprai chi io mi sia . Il pirata diverra` allora un eroe leggendario della storia Malese , e il mio nome ancora di qua a cent' anni spargera` il terrore su queste coste come oggi . Dovunque il mio sguardo si fissera` non lasciera` che tracce di ferro e di fuoco ! Il formidabile uomo tese il pugno come se giurasse odio eterno alla schiatta dei Britanni , poi i suoi occhi caddero involontariamente sul libro posato sullo sgabello . La sua ira svani` tutta . Era solo . Afferro` macchinalmente il libro e lo guardo` a lungo quasi con tenerezza , leggendo per la ventesima volta quel nome di donna . Poi le avide dita cercarono il gelsomino abbandonato e appassito fra quei fogli , lo prese ancora delicatamente e lo fiuto` . Le sue labbra ardenti per la febbre , che non avevano sorriso che coll' espressione della tigre , sorrisero dolcemente , in un senso che egli stesso non giunse a comprendere , e quelle labbra che non avevano baciato che le lame delle armi arrossate di sangue , cercarono su quel fiore un bacio ! ... Ritrasse la mano subitamente . Sono pazzo ! mormoro` egli . La voce uscita da quelle labbra aveva un' intonazione che lo spavento` . Egli premette ambe le mani sul cuore che batteva con insolita violenza , e stette li` , muto , anelante cogli occhi fissi su di un punto immaginario che pareva ingigantire , nel mezzo del quale vedeva un nome : Marianna ! D' improvviso udi` risuonare dei passi nella stanza vicina . Sussulto` e volse istintivamente gli occhi alla porta . Il cuore non batteva piu` , saltellava e bruciava come vulcano . Entro` il lord che ando` verso il letto col piu` amabile sorriso . Dietro a lui Sandokan scorse un' ombra , una fanciulla alla cui vista egli getto` un grido di ammirazione e di sorpresa . Quella fanciulla che andava avvicinandosi a lui guardandolo con curiosita` , sfiorando appena appena il tappeto , era la piu` bella e la piu` splendida che il pirata avesse mai visto . Era di media statura , di tinta bianca rosea , con una testolina ammirabile , con occhioni azzurri come l' acqua del mare , una fronte d' incomparabile precisione sotto la quale spiccavano sopracciglia leggiadramente arcuate di un castagno chiaro , un nasino le cui nari mobili dovevano dilatarsi nella collera e nelle passioni e due labbra coralline , che sembravano mature ciliege . Lunghi capelli , sottili , profumati , ondulati , di un biondo lucente che parevano fili d' oro , scendevano in pittoresco disordine sul busticino scollacciato in mezzo al quale spiccavano bianche rose e spilloni dalla capocchia d' argento . Nel vedere quella graziosa figura dalla taglia elegante , dal portamento superbo , il pirata si senti` scuotere fino al fondo dell' anima . Lui , il sanguinario avventuriere , la terribile Tigre della Malesia , che non avea mai provato emozioni che non fossero da belva , si senti` suo malgrado affascinato . Il suo cuore che poco prima batteva lo senti` ardere , abbruciare , parve che un improvviso fuoco gli scorresse per tutte le vene . Resto` li` immobile , come istupidito , col volto stravolto senz' essere capace di staccare i suoi occhi dalla fanciulla . Oh ! esclamo` il lord sorpreso da quello strano cangiamento . Che volto scomposto che avete : state forse male ? No ! ... No ! ... esclamo` vivamente il pirata scuotendosi . Lasciatemi in tal caso presentarvi mia nepote , Lady Marianna Guillonk , una donna col cuore da fanciulla ... Marianna Guillonk ! ... Marianna Guillonk ! ... balbetto` Sandokan . E che , trovate strano il mio nome ? chiese la giovanetta con un incantevole sorriso . Sandokan udendo quella voce trasali` di nuovo . Non aveva mai udito una voce si` dolce risuonare ai suoi orecchi abituati alla terribile musica del cannone . Si credette in preda a un sogno . Non trovo nulla di strano nel vostro nome , adorabile milady diss' egli galantemente . Trovo solo che questo nome e` il piu` bello di tutti quelli che udii nel mio paese , e che lo imparai a conoscere ancor prima di aver veduto colei che lo portava . Ah esclamo` la leggiadra lady arrossendo . E come ? L' ho letto su quel libro che vedete li` . Senza sapere il perche` mi impressiono` in una strana maniera e indovinai che colei che cosi` si chiamava non doveva essere meno bella . Adulatore diss' ella sorridendo . Poi , cangiando bruscamente tono : E` vero che i pirati vi ferirono ? Il volto di Sandokan s' abbuio` , ma fu un lampo . Si` diss' egli sordamente . Mi vinsero e mi ferirono . Oh ! ma guariro` e allora guai a loro ! Soffrite molto ? Se soffro ? ... Ah ! milady , le sofferenze non avevano nome prima , ma ora non sento piu` nulla . Mi pare che la vostra voce apporti mille balsami che alienano l' atroce dolore della ferita . Sarebbe mai possibile , amico mio , che la voce di una fanciulla abbia la potenza di alienare le sofferenze di un guerriero ? chiese il lord ridendo . Sandokan non rispose . Egli si era improvvisamente avvicinato al volto della giovanetta sul quale una emozione sconosciuta faceva correre una rosea nube sulle seriche gote e la contemplava con un misto di stupore e di ammirazione e la fissava con due occhi che mandavano fiamme . Si ritiro` tremando , facendo udire un sordo brontolio , passandosi a piu` riprese una mano sulla fronte imperlata di sudore . Milady ! ... esclamo` egli con istrana intonazione . Mio Dio che avete ? chiese ella sorpresa . Voi portate un altro nome , un nome ancora piu` bello di Marianna Guillonk . Quale ? chiesero ad un tempo la giovanetta e il lord . Si` ... Voi siete la Perla di Labuan . Non potete essere che voi che portate un si` bel nome . Il lord fece un gesto di sorpresa . Come sapete voi , che venite dalla Malacca , che mia nepote si chiama la Perla di Labuan ? Non e` possibile che questo nome datomi dagl' indigeni , sia giunto sino a quelle coste disse lady Marianna arrossendo . No , non l' ho mai udito a Schaja , ma l' ho udito alle Romades . Mi si parlo` di una fanciulla d' incomparabile fulgidezza disse il pirata con slancio appassionato . Di una fanciulla i cui biondi capelli erano piu` lucenti dell' oro , piu` fini dei fili di seta , piu` profumati dei piu` odorosi gelsomini del Borneo , i cui occhi erano piu` azzurri del cielo piu` puro , e piu` dolci dello sguardo piu` languido e la cui voce aveva la proprieta` di affascinare e di toccare le corde degli animi piu` inaccessibili ! ... Si` , voi siete la Perla di Labuan ! Non potete essere che voi che portate un tal nome . Ah ! Tante grazie si attribuiscono a questa povera Perla disse la lady ridendo . In fede mia , credo di non meritarne tante . E io credo che se ne attribuisca ancora poche ! esclamo` il pirata con fuoco . Non ho mai veduto nella mia patria una giovanetta che rassomigli alla Perla ! Vi sarebbe dubbio che la Perla avesse affascinato anche la Tigre ? chiese il lord celiando . E perche` no ? disse Sandokan vivamente . Non ha affascinato tutti i pescatori della costa ? ... Ah ! voi scherzate disse la giovanetta facendosi di bragia . Ve lo dico io . Mi narrarono che persino un pirata del Borneo ne fu affascinato . Oh ! fe` il lord sorpreso . Che quei maledetti si sieno spinti fino alla mia abitazione ! My God ! la sarebbe curiosa . No , milord . Fu la voce di lady Marianna che l' affascino` . Ma come ? La udi` passando col suo prahos sotto la costa . I pescatori mi assicurano che la voce della lady superava quella di una sirena . Burlone disse la giovanetta . Non vi ho detto che pur io , che mi chiamano a Schaja la Tigre , quando vi udii parlare mi parve di non sentire piu` il dolore della ferita ? Orsu` , Marianna disse il lord gaiamente . Affascina adunque completamente questa Tigre . Se le sole parole spengono il dolore , una romanza sono sicuro che lo fara` guarire . Si` ! ... Guariro` ! ... Guariro` ! ... esclamo` Sandokan . Vi era un accento d' ingenuita` , un tale accento di sicurezza in quell' esclamazione che la giovanetta ne fu colpita . Prese macchinalmente la mandola . Appena che tocco` le corde Sandokan sussulto` come se una pila elettrica l' avesse toccato . La giovanetta noto` quel sussulto , nondimeno si mise a cantare una romanza accompagnandola delicatamente coll' istrumento . Cantava ella in una lingua straniera che il pirata non aveva mai udito , in una lingua piu` dolce del suono della mandola , modulata , carezzevole che toccava il cuore . Le onde sonore , di una infinita dolcezza , lo inebbriavano , lo affascinavano e a segno che il sanguinario avventuriero che non avea mai gustato che la musica dei cannoni , si senti` suo malgrado commosso , si senti` trasportato in un nuovo mondo . Spiava ansiosamente le mosse di quelle labbra coralline , quasi volesse colla potenza del suo sguardo farne uscire nuove parole che trovavano un eco sconosciuto nel piu` profondo del suo cuore , che scuotevano le fibre d' acciaio del suo corpo e che gli giungevano agli orecchi come musica divina . Egli era la` , muto , anelante , rattenendo il respiro quasi temesse turbare coll' alito quella voce melodiosa , cogli occhi fissi su colei che cantava : pareva che volesse attirare quelle parole , inebbriarsi di quei suoni , scolpirsi in mente le dolcezze di quella lingua ignota . Quando la giovanetta fini` , quando quell' impareggiabile voce , dopo di aver vibrato con novella energia mori` sulle corde della mandola , egli era ancora la` , colle braccia tese come attirasse l' incantatrice , collo sguardo fiammeggiante fisso in quello umido di lei , colle labbra frementi , colle orecchie tese , col cuor sospeso . Ascoltava ancora e avrebbe voluto ascoltar sempre . La voce del lord lo trasse da quell' estasi dov' era piombato . Ebbene , mio prode amico , come trovate la romanza di mia nepote ? Oh ! esclamo` Sandokan con slancio appassionato e quasi selvaggio . La trovai sublime come era sublime colei che la cantava . Nel mio paese non ho mai udito una simile voce piu` dolce del mormorio dei ruscelli , piu` modulata del gorgheggio degli uccelli ! ... Il lord sorrise mentre la giovanetta arrossiva guardandolo fisso . La conversazione duro` ancora qualche tempo aggirandosi ora sui pirati , ora sulla penisola malese ed ora su Labuan , poi essendosi fatto tardi , il lord si ritiro` colla nepote , dopo di aver stretto la mano che il pirata francamente gli porgeva . Il pirata rimasto solo , stette a lungo a guardare la porta per la quale erano usciti , come uomo che medita : poi si scosse bruscamente . Il suo volto poco prima pallido erasi allora coperto di un vivo rosso e gli occhi poco prima malinconici si erano dilatati enormemente . Qualche cosa gli rumoreggio` in fondo al petto ma non usci` ; le labbra che fremevano come avessero la febbre si chiusero e i denti si strinsero come volessero impedire l' uscita di una frase che pareva volesse irrompere . Stette cosi` un minuto , due , tre , tutto in sudore , colle mani nei capelli , ansante poi le labbra si schiusero : Ah ! esclamo` egli con una voce che pareva quella di una belva e improntata di un vivo spavento . L' amerei io forse ? ... La guarigione Marianna dei conti Guillonk era nata sotto il bel cielo d' Italia da padre inglese e da madre napoletana . Perduti ancor fanciullina i genitori , ed erede di una cospicua sostanza , era stata raccolta da lord James suo zio , uno dei piu` intrepidi lupi di mare della flotta britannica , un vero marinaio d' antica schiatta , ruvido , quasi direi brutale , incapace di provare affezione per chicchessia e quindi incapace di provare affezione per l' orfana . Questo lupo di mare , imbarazzato di trovarsi fra le braccia una nepote , e non fidandosi d' altra parte d' abbandonarla a mani straniere , per nulla disposto allora a piantar radici in terra , l' aveva per cosi` dire rapita dalle spiaggie napoletane portandola seco sui mari . Per piu` di sei anni l' aveva abituata alla dura vita marinaresca , per piu` di sei anni l' avea menata a ramingar pel mondo da un porto all' altro , da un' isola a un' altra , da un continente a un altro , fino a che un bel di` , per un inesplicabil capriccio , si era fermato a Labuan dove aveva piantato casa . Una volta collocata la fanciulla , datale per compagna una napoletana , l' aveva abbandonata completamente a se` stessa , affaccendandosi a cacciare da mane a sera nelle foreste dell' isola o a tentare spedizioni contro i pirati che si era giurato di sterminare . Mai che il lupo avesse rivolto una dolce parola all' orfana , mai che avesse dimostrato per lei qualche affetto . Si contentava di non contrariare i gusti di lei , pur sempre tenendola in certo qual modo prigioniera fra quelle foreste , come fosse geloso che le fuggisse . Marianna a tal modo era cresciuta come una specie di selvaggia fra quei boschi , segregata dal mondo civile , contraccambiando , nel fondo dell' anima , l' indifferenza del rozzo lupo di mare . Si era rinchiusa in quel piccolo mondo cinto d' alberi e recinto di fiori che coltivava con passione , e benche` avesse per lungo tempo rimpianto le pittoresche rive del Tirreno , aveva finito a poco a poco coll' abituarsi a quella vita austera , ma che non mancava di poesia , coltivandosi da se` , in una maniera tutta sua . Amava circondarsi di fiori perche` in certo qual modo le rammentavano quelli della sua patria , amava l' immensita` perche` sapeva trovarvi la poesia del suo paese , amava il mare perche` le ricordava quello delle spiaggie napoletane , amava la musica perche` le sembrava la voce dei suoi compatrioti . Era cresciuta coraggiosa ed energica quanto dolce e sensibile . Scorrazzava intrepida , quale Diana cacciatrice , le foreste , affrontando arditamente il cignale , sfidando la tigre stessa che ritiravasi dinanzi la canna dell' infallibile sua carabina , inseguendo leggera come un capriolo il babirussa . Attraversava da sola tutte le foreste , senza temere il selvaggio imboscato , pel solo scopo di spingersi fino al mare per vederlo calmo o irritato e gorgheggiare sulle sue rive al tramontar del sole , o per destare gli echi dei boschi col dolce suono della chitarra o della mandola , o per guizzare come una naiade nelle baie , per nulla impaurita della presenza dei pesci cani . Se era intrepida altrettanto era buona e dolce , pietosa . Si recava presso i selvaggi accampati nelle paludi per recare loro soccorsi . Aiutava gli uni e gli altri , curava i feriti o gli ammalati , in maniera che tutti quelli dei dintorni la riguardavano come un buon genio e l' ammiravano come fosse una donna soprannaturale . Tutti accorrevano da lei , dalla Perla di Labuan come la chiamavano , sicuri che non li avrebbe respinti , e sarebbe forse bastata una sua parola , un cenno , per sollevare quei bruti , e avventarli contro i suoi compatrioti . S' era in certo qual modo formato un piccolo regno , dove imperava padrona assoluta , s' era formato un piccolo mondo che lei dirigeva a capriccio . Marianna era giunta cosi` in sui diciassett' anni crescendo libera e doppiamente libera dopo la morte della sua compagna napoletana , che aveva amato come una seconda madre e lungamente pianta , come si puo` piangere l' ultimo ricordo che rammenti la patria lontana e che in sul piu` bello si spenga . Era cresciuta fra quelle grandi foreste che amava forse come quelle degli Appennini o del Vesuvio , su quelle spiagge ben differenti ma che riguardava come quelle incantate del Tirreno , cresciuta solitaria , orfana , senza un affetto , senza una carezza , senza una dolce parola . Non aveva mai provato fino allora le emozioni sublimi dell' amore , in mezzo ai suoi boschi non aveva mai udito il suo cuoricino palpitare affannosamente , battere in una nuova maniera ; ma dopo che aveva veduto il pirata , che` non sognava ne` sospettava in lui la sanguinaria Tigre della Malesia , dopo di aver mirato quell' ardita figura di selvaggio , che aveva la nobilta` di un sultano e la galanteria di un cavaliero d' Europa , dopo di aver mirato quel fiero volto che aveva del guerriero e dell' eroe , e quegli occhi scintillanti dai quali trapelava il coraggio indomito di una natura eccezionale , lei , la fragile e cara fanciulla , aveva provato un inesplicabile turbamento , una emozione insolita , aveva sentito un fuoco strano invaderla , fuoco che scorrevale piu` rapido per le vene , man mano destavansi le ardenti passioni della sua natura meridionale . Dopo di aver favellato con lui , di averlo affascinato coll' incantesimo della sua voce , col suo sorriso , col suo sguardo , era stata alla sua volta affascinata , e invano cercava spezzare questo fascino che la turbava , fascino che minacciava inghiottirla , invano cercava allontanare quegli occhi scolpiti sul suo cuore che bruciavano come carboni ardenti , e invano cercava stordirsi seppellendosi fra i suoi fiori , ma senza piu` trovare quella calma , quella serenita` che provava prima di aver veduto il pirata . Se Sandokan pero` aveva ammaliato lei , lei aveva pure ammaliato Sandokan . Entrambi lo dovevano comprendere , poiche` entrambi provavano le medesime emozioni , i medesimi battiti , la medesima fiamma ; i loro pensieri se avessero potuto confidarseli li avrebbero trovati stessi , eguali come i loro sentimenti . All' indomani Marianna era ancora dal pirata assieme al lord , il quale trovava dilettevole la compagnia del ferito , che riguardava sempre come uno dei piu` arditi guerrieri della Malesia , che parlava di guerra , di marina , che raccontava le sue sanguinose spedizioni contro i pirati delle coste , o le grandi caccie intraprese nell' interno della penisola . La giovinetta prestava pur essa orecchio a quei fantastici racconti ammirando sempre piu` quel preteso Malese che ai suoi occhi prendeva la figura di un eroe degno degli eroi d' Omero , racconti che pero` il pirata dinanzi alla giovanetta andava modificando a poco a poco fino a scendere a parlare di futili o di belle cose , che non si avrebbe mai creduto che uscissero dalle labbra della terribile Tigre della Malesia . Bisognava udirlo allora , quando la sua voce tonante e metallica cangiava tono per diventare dolce , affascinante . Bisognava udirlo , quando dimenticando le sue pugne e le sue stragi parlava colla giovanetta di alberi , di fiori , di caccie , di feste e persino di mode e di vesti ! Era una commedia , ma una commedia che egli stesso prendeva per realta` , e nella quale sentivasi trasportato in un nuovo mondo , nella quale provava strane emozioni , nella quale il suo cuore batteva precipitosamente e sentivasi preso da una strana febbre . Non provava allora le sofferenze attutite , scemate dall' armoniosa voce della lady che egli trovava mille volte superiore a quella del cannone e persino i ricordi della sua isola si cancellavano , sfumavano dimenticati fra i racconti della giovinetta che gli parlava della sua terra natia , del bel cielo d' Italia , dell' azzurro Tirreno , delle incantevoli sue coste e delle superbe sue citta` . Lui , il terribile e sanguinario pirata comprendeva infine che un legame piu` forte dell' amicizia lo univa a lei , comprendeva infine che questo legame fino come la seta andava ogni di` ingrossando , comprendeva infine che ormai una corrente di reciproca simpatia si era stabilita fra i loro cuori e che infine si amavano ! I giorni cosi` volavano rapidi per entrambi come baleni e la guarigione del pirata volava aiutata potentemente dalla forza dell' amore , amore che sempre ingigantiva , mille volte raddoppiato dall' ardente natura del selvaggio . E infatti venti giorni dopo , il ferito pote` abbandonare senza fatica il letto e presentarsi dinanzi a lord James nel momento che questi entrava . Oh ! mio degno amico , voi in piedi ! esclamo` il lord vedendoselo dinanzi . Vi meravigliate , milord ? chiese Sandokan sorridendo . Mi pare essere rimasto a letto fin troppo . Gli uomini di guerra , checche` se ne dica , sono formati d' acciaio . Come vi sentite ? Ma benissimo , milord ! Mi sento forte come una colonna di ferro . A proposito , i miei piu` caldi ringraziamenti , milord , tanto a voi che alla vostra cara nepote . A simili persone bisogna essere riconoscenti anche non volendolo . Via , non parliamo di ringraziamenti . Fra gente di guerra non si usa . Al contrario , milord , e vi confesso che senza di voi , per quanto fossi stato forte , a quest' ora sarei morto da un bel pezzo . La mia riconoscenza non cessera` mai , tenetelo ben in mente , milord , mai ! ... Andiamo , faro` il contraccambio di questa ospitalita` quando voi verrete a Schaja . Sarete il re delle nostre feste . Il lord si mise a ridere , stringendo la mano che Sandokan francamente gli porgeva . Verro` disse il lupo di mare , ve ne do la mia parola , e se caso mai avrete bisogno di un aiuto per prendere la rivincita contro i pirati di Mompracem , pensate a me . La fronte di Sandokan si abbuio` . Egli si avvicino` vieppiu` all' Inglese . Guardate qui disse con istrana voce . La ferita si e` chiusa , ma rimane un segno bianco : la cicatrice . E` un segno che non si cancellera` piu` mai : un segno che in ogni ora , in ogni tempo mi rammentera` dei miei feritori . Quando ritornero` nella mia patria , a me allora la vendetta . Vedro` fuoco e sangue ! ... Se l' Inglese avesse potuto comprendere il vero significato di quelle parole avrebbe rabbrividito . Ma egli tutto ignorava , non sospettava ne` poteva sospettare che chi parlava in tale guisa fosse la Tigre della Malesia che giurava di guazzare nel sangue inglese . Vedete continuo` Sandokan sul medesimo tono . E` la prima volta che subii una disfatta , e quegli uomini che han fatto mordere la polvere alla Tigre , la pagheranno ben cara . Fate conto di tornare in breve a Schaja ? chiese il lord . Non abbiate fretta , amico mio , che` la vendetta piu` lunga e` e piu` diventa matura . I pirati sono la` , annidati nella loro formidabile isola , mille miglia lontani dall' idea di volerla abbandonare . Avrete sempre tempo di vendicarvi . Rimarrete fra noi fino a completa guarigione e mia nepote s' incarichera` di non farvi annoiare , ora che ha una profonda ammirazione per voi . Sandokan lo guardo` con sguardo balenante . Per lui , rimanere ancora su quella terra che forse cominciava ad amare , rimanere ancora presso quella fanciulla che aveva saputo affascinarlo , accanto a Marianna era la vita . Non chiedeva di piu` , dimenticava Mompracem . Che importava a lui che i suoi tigrotti lo aspettassero , quando poteva vedere quella fanciulla divina ? Che importava , se non assaporava sangue , quando assaporava la felicita` di trovarsi presso lei ? Che importava se non udiva il tuonare dei cannoni , quando la voce di lei era piu` dolce del ruggito dei fumanti bronzi ? Che importava infine rischiare di essere scoperto , forse preso , forse ucciso , quando sentiva il cuore battere d' amore , quando respirava la medesima aria che respirava lei , quando si sentiva amare ? Lui , la Tigre , tutto avrebbe sacrificato per provare ancora quelle emozioni sino allora mai provate a Mompracem . Ascoltatemi , lord James disse il pirata con emozione . Questi luoghi , dove ho passato dei momenti di suprema felicita` , per me sono sacri . Accetto l' ospitalita` che voi mi offrite , e se mai un giorno , non dimenticate queste parole che potrebbero avverarsi , se mai un giorno avessimo a trovarci sul campo di battaglia , non gia` amici , ma nemici e ben fieri nemici colle armi in pugno , sapro` sempre serbare la mia riconoscenza . Sandokan si tacque incrociando le braccia sul petto , col volto animato da una strana collera . Il lord lo guardo` stupefatto per alcuni istanti , senza riuscire a trovar parola , poi avvicinandosi bruscamente al pirata impassibile : Non vorrei credere che fosse il delirio che vi facesse parlare diss' egli . Che mai andate parlando di nemici e di pugne , se le relazioni fra la mia e la vostra patria sono cordialissime ? Andiamo , amico mio , io credo che non tramerete certamente qualche insurrezione pericolosa nelle nostre colonie malesi . Non potete comprendermi , milord . Ho detto anche troppo ; tronchiamo questo discorso che potrebbe diventare imbarazzante e mettermi al punto di dover mentire . Tronchiamolo , giacche` lo volete disse lord James . Ne avro` la spiegazione quel di` che noi ci troveremo sui campi di battaglia . E ora , amico mio , restate senza timori . Troverete in me un uomo leale piu` un amicone che vi terra` allegro , sperando di trovare il contraccambio a Schaja . Mi permettete ora una domanda ? Cento , milord , se lo volete rispose Sandokan che cominciava pero` a tenersi in guardia . Il vostro prahos , quale rotta teneva ? Rotta per Varauni . Avevo da concludere un trattato con quel sultano . L' Inglese lo guardo` un momento in silenzio come commentasse la risposta , poi continuo` : Ho una nave ai miei ordini , mio prode amico . Quando sarete annoiato di abitare in questo brano di terra , se me lo permetterete vi condurro` io a Varauni , dovendomi recare in quei paraggi . Credete che la mia presenza possa esservi di qualche utilita` ? La fronte di Sandokan torno` ad oscurarsi . Era imbarazzato a rispondere non sapendo cosa avrebbe potuto fare a Varauni , dove aveva invece tutto da temere . Non chiedeva , una volta guarito , che di tornare a Mompracem , alla sua terribile isola . Pure non esito` a rispondere . Forse la vostra presenza mi sarebbe di grande utilita` disse egli , poi un lampo gli baleno` in mente . Andiamo , milord , non nascondetemi che la vostra presenza a Varauni ha un significato . Infatti rispose l' Inglese accarezzandosi il mento , ha un importante significato . I pirati di Mompracem , amico mio , scorrazzano troppo arditamente questi mari . Crescono di audacia e di numero , e a dirla fra noi , minacciano seriamente le sorti della nostra colonia . Non abbiamo sufficienti forze per assaltare direttamente il loro covo e chiediamo il potente aiuto del sultano di Borneo . Ah ! fe` Sandokan quasi sardonicamente , ma in modo che il lupo di mare non potesse accorgersene . Questi pirati , di cui io ho fatto disgraziatamente la prova della loro audacia , sono veramente forti ? Sarebbe mai vero , che Labuan avesse paura ? Non si ha paura di Mompracem , ma di quel bravaccio che si appella la Tigre della Malesia . E` un uomo che ha del sangue nelle vene , un uomo che mette i brividi a tutti i popoli delle coste . Non puo` essere un uomo quello la` , ma uno spirito malefico uscito dall' inferno ; e` un essere pieno di risorse e di coraggio . Vi credero` , lord James , ma quando andro` a Varauni non dimentichero` di raccomandarlo particolarmente al sultano . Lo faremo scomparire e io saro` della partita con tutti i miei prahos . La palla di moschetto l' ho sempre nel petto . Ecco cio` che io voleva , amico mio . Quando saremo a Varauni parleremo di piu` : la` concerteremo il nostro attacco contro l' isola maledetta della Tigre Malese . Il lord trasse l' orologio e guardo` le ore , mentre Sandokan lo fissava con occhi di fuoco . Sono le quattro disse il lord . Devo recarmi presso alcuni amici onde concertare qualche bella partita di caccia per la domane . Voi che mi avete detto di essere forte come una colonna di ferro , potete fare un giro nel parco , dove sara` probabile che abbiate a trovare Marianna . Sandokan senti` un fremito percorrergli le ossa . Una vampa gli sali` in volto e senti` il cuore battere in maniera da credere che volesse spezzarsi . Era quello che aveva sognato , potersi trovare con lei , da solo a solo , per confessarle forse la gigantesca passione che lo divorava . Arrivederci , mio bravo amico disse il lord uscendo . Il pirata non aspetto` nemmeno che la porta si chiudesse del tutto . In un balzo fu dinanzi ai vetri della fenestra percorrendo con un solo sguardo da cima al fondo l' intero parco . La` , in mezzo ai fiori , all' ombra dei grandi alberi , accarezzata dal profumato soffio tropicale , vide lady Marianna seduta o meglio abbandonata su di un tronco di albero sradicato , muta , pensierosa , colle dita sulle corde della mandola . Gli parve una celeste visione : tutto il sangue gli afflui` in volto e rimase li` , immobile , come trasognato , cogli occhi fissi sulla giovanetta rattenendo persino il respiro . D' un tratto dette vivamente indietro come se un abisso si fosse aperto dinanzi . Il suo volto s' oscuro` improvvisamente prendendo una espressione truce , feroce . Un gran scoppio di riso satanico usci` dalle labbra : senti` per un istante che ridiventava la Tigre della Malesia . E che ! esclamo` egli con una voce che piu` nulla aveva d' umano . Non sarei forse piu` io il pirata di Mompracem ? Sono cangiato adunque io , per sentirmi attratto verso una fanciulla ? Io ! ... Io ! ... Che non ho mai provato che gli stimoli del guerriero e della belva ! ... Io , che porto il nome di Tigre della Malesia ! ... Dimentico forse che la mia selvaggia Mompracem e che tutti i miei tigrotti m' aspettano per ricominciare le leggendarie imprese di Sandokan ? Io , dimenticherei forse che questa fanciulla che mi affascina , e` figlia di quella schiatta maledetta alla quale ho giurato odio e odio ? Dimentico io che le forze umane di Varauni e di Labuan si preparano per ischiacciarmi ? ... Via questa visione , via questi fremiti che non sono degni della Tigre . Spegniamo questo vulcano che arde nel mio cuore e facciamo sorgere cento e cento barriere insuperabili fra me e quella visione che mi mette il fuoco nelle vene , fra me e quella sirena che mi seduce , che mi affascina ! Su , su , Tigre ! fa udire il tuo ruggito , divora la riconoscenza che io devo a lei che ha alleviato i miei dolori e a lui che mi ha curato . Su , va , fuggi da questi luoghi , ritorna a quel mare che senza volerlo ti spinse su queste coste , ritorna ad essere Sandokan , il sanguinario e temuto pirata della terribile Mompracem ! ... Sandokan cosi` parlando si era rizzato dinanzi ai vetri coi pugni chiusi , tutto fremente , tutto fuoco . Gli parve essere diventato un gigante , gli parve vergogna d' aver un sol istante amato , e gli parve di udire le urla dei suoi tigrotti che lo chiamavano alla pugna e di fiutare odor di polvere . Volle dare indietro , volle fuggire , ma non fu capace di muovere un passo . Egli rimase la` , inchiodato dinanzi la fenestra come che una forza sovrumana ve lo tenesse cogli occhi che parevano schizzare dalle orbite , fissi sulla giovanetta : il pirata , la Tigre , torno` a diventare uomo e per di piu` amante ! Marianna ! Marianna ! ... esclamo` egli e alla invocazione di quel nome tutta la sua ira per quella figlia d' Inghilterra svani` . Si era allontanato passo passo dalla fenestra nell' istante che era ridiventato l' antico pirata di Mompracem ; egli torno` ad avvicinarsi cozzando il capo contro i vetri . Le sue mani si portarono involontariamente sul bottone : esito` un momento senza fiatare , senza staccare gli occhi dalla giovanetta che non sospettava nemmeno di essere spiata , poi con rapido gesto , ma senza far rumore , apri` la fenestra e si sporse all' infuori . Un buffo d' aria tiepida e profumata penetro` nella stanza . Respirando quegli effluvi provenienti dai fiori di lei , senti` inebbriarsi , senti` ridestarsi piu` forte che mai quella passione un momento prima soffocata , si senti` suo malgrado vinto . Le sue labbra lanciarono avidamente un bacio nell' immensita` dello spazio e i suoi occhi cercarono scorgere il bel volto di Marianna semi nascosto fra le ombre dei grandi alberi . Il pirata l' ammiro` in silenzio , fremente , anelante , trasognato . La febbre lo assaliva , si sentiva il fuoco scorrere per le vene e guizzare in tutte le parti del corpo e fiammeggiare nel cuore ; gli pareva che nubi di fuoco scorressero dinanzi ai suoi occhi , in mezzo alle quali brillava la divina figura di Marianna . Una pazza idea s' impadroni` di lui . Misuro` l' altezza che lo separava dal giardino , come la tigre misura lo slancio per avventarsi sulla preda , e quantunque superasse i dodici piedi , guadagno` il davanzale e salto` fra le aiuole . Bisogna che la veda ancora una volta , una sola mormoro` egli quasi fuori di se` . Voglio godere ancora quella felicita` che io provavo presso di lei ... vederla ancora , poi me ne andro` . Fuggiro` senza dirle una parola , come un ladro che ha paura di essere preso ... me ne ritornero` al luogo donde sono partito , alla mia Mompracem ... nella mia isola fra i miei pirati . Se rimanessi la febbre mi abbrucierebbe ... non sarei piu` io la Tigre , non sarei piu` libero ... Orsu` , ancora una volta , poi seppelliro` quel nome a me tanto caro e quei ricordi , e ritornero` Sandokan . Il pirata , senza fare piu` rumore di un serpente si mise a strisciare verso lei che volgeva il capo . Si avanzava con gli occhi infuocati fissi su lei , aspirava colla volutta` di un orientale le emanazioni dei fiori che parevano l' alito di lei , si inebbriava in mezzo a quelle piante , in mezzo a quelle aiuole . Era allora a dieci passi dalla giovanetta , nascosto dietro a un albero , quando la vide muoversi , agitarsi , alzare il volto verso il cielo , poi nascondersi il volto fra le mani . Ella rimase per qualche tempo cosi` , come assorta in dolorosi pensieri , poi le sue mani si portarono sulle corde della mandola , e la sua voce vibrante , dolce , carezzevole , improntata di una viva tristezza risuono` sotto le grandi volte di verzura destando gli echi delle foreste , aleggiando al disopra dei fiori che parevan piegare gli steli . Il pirata , nell' udirla , credette essere in preda a un sogno . Tutti i suoi progetti di fuga sfumarono come per incanto , e rimase come inchiodato dietro l' albero , spiando i piu` lievi movimenti , porgendo attento ascolto a quella voce che scuoteva le sue fibre , che lo trasportava in un nuovo mondo . Restero` ! esclamo` egli . Restero` ! Dovessi sacrificare il mio nome e la mia potenza ! ... Poi , senza aspettar altro , delirante , si mise a fuggire attraverso i viali con passo rapido . Giunse sotto la fenestra e con un balzo guadagno` il davanzale . Aveva paura di non sapersi piu` padroneggiare , aveva paura di fuggire abbandonando quei luoghi che cominciava ad amare . Era appena entrato che lord James capito` . Era piu` sorridente del solito . Amico mio , sapete cacciare la tigre ? domando` egli al pirata . La tigre ! esclamo` Sandokan come non comprendesse il significato di quella domanda . E che , non usate cacciare la tigre voi , nella Malacca ? Si` ... si` , e` la mia passione rispose il pirata . Benone , amico mio . Domani caccieremo la tigre ! La caccia alla tigre Durante tutta la sera Sandokan non si era fatto vedere , ne` da lei , ne` dal lord , accusando di provare un po' di sfinimento e una violenta emicrania , il che non gli avrebbe impedito alla domani di trovarsi fra i primi a cacciare la tigre . Non era che una scusa per trovarsi solo ; non vi erano emicranie di sorta per lui che non le aveva mai provate , ne` sfinimenti ; sentivasi piu` forte che mai . Voleva esser solo , per prepararsi per la caccia cui egli riguardava ben sotto altro scopo . Era turbato dopo gli avvenimenti della giornata , che gli avevano aperto un nuovo avvenire , che l' avevano spinto su di una nuova via , che avevano cangiato la Tigre della Malesia , forse prossima a lasciare per sempre quei mari che aveva bagnati di tanto sangue . Aveva il fuoco nelle vene , non sapeva dominarsi piu` . Arrischiava l' ultima carta prima di precipitarsi perdutamente in mezzo a una nuova avventura , che per lui era la vita . Egli giro` e rigiro` attorno la stanza come una belva rinchiusa nella sua gabbia , cercando allontanare quella visione che lo seguiva passo passo nell' ombra , che gli sussurrava nuove parole , che lo affascinava suo malgrado : poi si arresto` , come poche ore prima , dinanzi alla fenestra che guardava sul giardino come in preda a un sogno , e guardo` senza sapere il perche` al di fuori . Guarda mormoro` egli cercando rompere le tenebre che avvolgevano il parco . Guarda ! Qua la felicita` , qua una vita nuova , qua lei e laggiu` Mompracem , una vita d' avventuriere , una tempesta di ferro , del sangue , i miei uomini , il Portoghese ! Quale di queste due vie ? Tutto il mio sangue bolle , quando penso a quella fanciulla che non ho mai veduto nei miei sogni ; il fuoco mi serpeggia nelle vene , entro le quali scorre piombo fuso ! Si direbbe ch' io l' amo , che l' antepongo alla mia vita di uomo sanguinario . Il mio cuore rugge al sol pensiero che e` figlia delle giacche rosse , ma sanguina al pensiero che io dovessi dimenticarla ! Prima era il terror dei mari , prima non aveva mai provato emozioni , non aveva gustato che sangue e sangue ... e ora , non gusto che lei , non respiro che l' alito di lei , non provo che emozioni per lei . Il mio mondo e` lei ! ... Il pirata apri` la fenestra , aspiro` l' aria fresca della notte . La notte era magnifica , stellata , una notte tropicale ; egli senti` il sangue rimescolarsi , turbinargli , il cuore fiammeggiare . Con un balzo precipito` nel giardino ancor prima che potesse rendersi conto di quella mossa . Rimase incerto , ascoltando lo stormir delle fronde e il sibilar del sangue negli orecchi . Se io fuggissi ? si chiese egli . Se io frapponessi fra me e quella visione divina la foresta , poi il mare , poi ... poi dell' odio , perche` ha del sangue di loro ! Ritornerei libero laggiu` ... senza nulla rimpiangere ... senza farle conoscere che io l' amo di gia` , ancor prima che lei abbia ad amarmi ! Sandokan fece alcuni passi come avesse preso una risoluzione movendo verso le mura del parco , poi s' arresto` come lo spavento l' avesse inchiodato al suolo . Getto` uno sguardo attorno , vide i grandi alberi che parevano messi la` per spiarlo , vide quei fiori il cui profumo lo inebbriava , vide il tronco atterrato dove poco prima era seduta lei , vide su di esso la mandola poi qualche cosa di bianco . Fece un passo , due , poi dieci dirigendosi verso quel luogo col passo furtivo di un ladro . Era la` mormoro` egli con voce commossa . Era la` , quella giovanetta affascinante , era la` che cantava ed io ero laggiu` a udirla , ebbro , trasognato ! ... Se io non la vedessi mai piu` ? ... Se io non la udissi mai piu` ? ... Se fuggissi ? ... Egli giro` nuovamente attorno lo sguardo e lo fermo` sulla mandola , presso la quale vide un oggetto bianco . Egli si avvicino` come spintovi da una forza sopranaturale , senz' essere capace di staccare da esso gli occhi , e l' afferro` con mano convulsa . Era un fiore , una rosa dei boschi che la giovanetta s' era dimenticata . Il pirata l' ammiro` a lungo come si ammira una cosa sacra , fiuto` piu` volte il delicato profumo che esalava , la porto` alle labbra , la bacio` con appassionato trasporto . Stette un minuto , due , forse tre , cosi` col fiore attaccato alle ardenti labbra , poi lo nascose nel petto e marcio` dritto alle palizzate . Andiamo rantolo` egli . Tutto sara` finito . Egli si arresto` nel momento che stava per pigliare lo slancio e varcarle . Un singulto gli serro` la gola , un tremore lo prese . Egli nascose il volto fra le mani mugolando come una belva . Ma no ! Ma no ! ... esclamo` egli . Non posso varcare questa cinta , non posso allontarmi da questi luoghi , nol posso , no , nol posso . Che s' inabissi Mompracem e i pirati , io restero` ! ... Egli si era allora messo a correre pel parco volgendo le spalle alle palizzate , quasi avesse paura di dover varcarle , e come avesse paura di pentirsi di quelle parole uscitegli dalle labbra , che erano per lui una sentenza . Rientro` nella stanza due ore dopo , trafelato per la corsa , affranto , tutto in sudore , piu` cupo che mai . Quando , dopo di aver a lungo esitato , si trovo` ancora in quella stanza dalla quale era fuggito coll' intenzione di non rivederla mai piu` , un profondo singhiozzo gli usci` dalle frementi labbra . Ah ! esclamo` egli con tono di rimpianto . La Tigre della Malesia tramonta ! ... Egli passo` la notte senza sapere il come , senz' essere capace di chiudere occhio . Solo verso il mattino pote` addormentarsi , ma fu un dormire di poche ore , poiche` fu improvvisamente svegliato da un nitrire di cavalli , da un abbaiar di cani e da un vociare d' uomini . Si vesti` in un lampo , apri` la fenestra con precauzione per non essere visto , e guardo` . Sei o sette cavalieri , armati di fucili , di pistole e di coltelli a doppio taglio , erano entrati nel parco accompagnati da un branco di grossi cani . Sei , a giudicarli dalle vesti e dal fare , erano coloni dei dintorni , il settimo era un bello ed elegante ufficiale di marina , dal portamento altero e aristocratico . Sandokan guardo` quest' ultimo con particolare attenzione , e senza sapere il perche` , provo` una puntura al cuore , provo` un sentimento quasi direi di gelosia e d' invidia . La sua fronte nell' ammirarlo s' aggrotto` a piu` riprese e le labbra si sporsero sdegnosamente . Ma non apri` bocca e rientro` proprio nel momento che il lord bussava alla porta gridando : In piedi , amico mio , in piedi che i cacciatori sono arrivati . Non bisogna dormire quando si vuol scovare la tigre . Sandokan si affretto` ad aprire . Ah ! siete voi , milord ? diss' egli con voce calma . E chi potrebbe essere mai ? Su , spicciatevi che i cavalli sono pronti , i cani abbaiano impazienti di mordere il pelo della belva , e i battitori sono in campagna . Il sole fra pochi minuti si levera` . Sono pronto , milord . E vostra nepote rimarra` alla villa sola ? chiese Sandokan arrestandosi nel momento che stava per varcare la porta della stanza . Che dite mai ? Ha nelle vene del sangue di due razze . Non ha paura di una tigre , dovesse pur esser la piu` terribile della Malesia . In fede mia , che non se ne consolerebbe mai piu` che la si avesse a lasciar sola nel momento che tutti gli altri cacciano nelle sue foreste ; di piu` , vi diro` , che arde dal desiderio di vedere un Malese a cacciar una belva si` pericolosa . Lei ha detto cio` ! esclamo` Sandokan che non credeva o che non voleva credere . Si` amico mio , e stara` in voi a far vedere come caccia un Malese . E lo vedra` milord . Se vi ha una tigre , sara` mia e la pelliccia sara` sua . Sandokan aveva pronunciato quelle parole con tutto il fuoco suggeritogli dalla passione . Tigre della Malesia contro tigre di Labuan ! Dovevano cadere l' una o l' altra . Avrebbe ben saputo lui guadagnar la partita sotto gli occhi di Marianna . Egli alzo` il capo con un gesto altero ; ricominciava a essere Sandokan . Andiamo , milord , sono con voi . Ardo dal desiderio di trovarmi di fronte a questa tigre . Lo credero` rispose l' Inglese . I Malesi godono fama di essere valenti cacciatori , e mia nepote avra` agio di potersene assicurare coi propri occhi . Sara` contentissima poi di avere la pelliccia . Uscirono e attraversate tre o quattro stanze entrarono in un elegante salotto , tappezzato di ogni sorta di armi , dove Sandokan aveva solo da scegliere . Fu cola` che trovo` Marianna in completo abbigliamento da cacciatrice . Pareva Diana , piu` bella che mai , fresca come una rosa dei boschi e nell' attitudine fiera di una cacciatrice provetta . Nel vederla , Sandokan senti` il fuoco serpeggiargli nelle vene . Egli mosse verso di lei con passo sollecito e strinse fremendo la mano che la giovinetta gli tendeva , e che avrebbe voluto coprire di baci . Voi qui ? disse ella sorridendo e arrossendosi in una volta . La ferita e` adunque cicatrizzata ? Perfettamente , milady rispose Sandokan . Oh ! credetelo , la vostra presenza , la vostra voce , le vostre affettuose cure di cui serbero` memoria anche quando ritornero` nella mia patria , hanno fatto piu` che tutti gli empiastri dei medici . Vedete ? io mi sento piu` forte di prima . E voi dite di serbarne memoria anche quando sarete laggiu` , nel vostro paese ? domando` la giovanetta la cui voce tremula scese fino al fondo del cuore di lui . Si` ... mi capite , milady . Non mi dimentichero` mai , mai ! ... Fra loro due regno` un breve silenzio intanto che il lord esaminava delle carabine , poi il pirata cangiando tono e avvicinandosi alla giovanetta che lo contemplava con tristezza : E` vero adunque che verrete a cacciare la tigre con noi , nella foresta ? Certamente rispose con vivacita` ella . Non sono io adunque una cacciatrice ? Mio zio ve lo disse . Avete mai veduto cacciare il terribile animale da un Malese ? Mai , ed ecco cio` che aspetto di vedere . Si dice che quelli della vostra razza siano cosi` valenti . Si` , si` , valenti rispose Sandokan , che in quell' istante avrebbe lottato con cento tigri . Che adoperano meglio il kriss che la carabina . Oh ! io vorrei vedere tutto cio` . Sandokan trasse il suo kriss dalla cui impugnatura scatto` un lampo . Egli lo mostro` alla giovanetta che sembrava atterrita alla vista di quell' arma sulla cui lama scorgevansi tracce di sangue . Vedete disse egli sorridendo , quest' arma e` il nostro piu` fedele amico , al quale noi dedichiamo una specie di culto superstizioso . Con essa io ammazzero` la tigre o io non saro` piu` un Malese ! No , no ; potrebbe capitarvi sventura ! esclamo` la giovanetta con tale accento che il pirata ne freme` . Voi avete esternato il desiderio di possedere la pelle della tigre . L' avrete e da me ! Il lord aveva finita la scelta delle armi e tornava verso di essi . Oh ! il magnifico kriss ! esclamo` egli vedendo quello che impugnava Sandokan . In fede mia , milord , e` una arma ammirabile e di una tempra eccezionale . Non falli` mai , e meno oggi fallira` la tigre . Io inchiodero` la belva come la inchiodava alla Malacca . Con tutto cio` non rifiuterete una eccellente carabina , che ha abbattuto piu` di un colosso delle foreste indiane , un' arma che sara` infallibile come il vostro kriss . Certamente , milord . Potrebbe darsi che una palla di carabina diventasse indispensabile . Sandokan si getto` a bandoliera l' arma , l' Inglese ne prese un' altra simile cacciandosi nelle tasche un paio di corte pistole e Marianna stacco` una piccola carabina indiana incrostata d' argento e di madreperla , sospendendosi per di piu` un elegante pugnaletto dal manico dorato alla cintura . I cavalli impazienti scalpitavano nel parco , i cani abbaiavano e i battitori si mettevano allora in campagna . Gl' invitati chiamavano il lord salendo nei piani superiori . Andiamo , i miei compagni ci aspettano . Non sarebbe giusto farci aspettare . Uscirono . Nel momento che entravano in un secondo salotto Marianna che era divenuta pensierosa , si avvicino` al pirata , che le veniva dietro . Non commettete imprudenze colla tigre diss' ella con voce supplichevole . Morto voi , e per cagione mia , non me ne consolerei piu` ! Milady ... mormoro` Sandokan con voce soffocata . Mi avete compreso . Non voglio la pelle della tigre ; essa mi farebbe paura . Non siete voi che parlate ... non potete aver paura di una pelle ... voi che venite a cacciare con noi il terribile animale . Milady , non mettetemi al punto di dover mancare alla mia parola . E se ve l' ordinassi ? ... Non vorrei vedervi ferito una seconda volta per cagion mia . Non fatelo , milady ! esclamo` Sandokan che non si padroneggiava piu` . Sarei capace di violare la vostra proibizione . Lasciatemi . La` dove la vostra palla fallira` , il mio kriss uccidera` . Sarebbe stata follia voler arrestare quell' uomo che la passione dominava . La giovanetta non parlo` piu` , ma lo guardo` con due occhi nei quali trapelava un dolce rimprovero . Sandokan la comprese , ma non volle far vista di comprendere ; aveva promesso e la pelle della tigre doveva infallibilmente essere sua . La comitiva li aspettava nel salone . Il lord , dopo di averli salutati e dopo che essi complimentarono la bella cacciatrice , presento` ad essi Sandokan , che si trasse d' impaccio colla maggior disinvoltura del mondo . Quantunque avesse tutto da temere da parte degli ufficiali di marina , che potevano averlo riconosciuto durante il terribile combattimento fra il piroscafo e il prahos , non tremo` , ne` si smarri` . A ogni modo , nessuno sospetto` in lui il terribile pirata e complimentarono il Malese di Schaja . Non mancava che partire . Scesero nel parco dove i cavalli li aspettavano trattenuti da palafrenieri e dove i bracchi di alta statura e dalle mascelle di ferro abbaiavano tirando il guinzaglio . Andiamo , signori disse il lord mentre aiutava sua nepote a salire in sella di un piccolo cavallo bianco . La caccia comincia , la tigre si tiene nei dintorni fuggendo dinanzi ai battitori . Non sara` che colpa nostra , se lasciamo fuggire un si` superbo capo di selvaggina . Pensate che mia nepote e` della partita e che brama la sua pelle ; mi raccomando a voi . Non ci sfuggira` disse l' elegante ufficiale di marina verso il quale Sandokan provava un sentimento di gelosia . Se la mia palla non fallira` avro` l' onore di presentare la pelliccia a lady Marianna . E io avro` l' onore di pugnalare la tigre ancor prima che la pelle sia stata guasta da una palla disse Sandokan guardando fissamente il giovanotto . Nella Malacca non si usa rovinare la pelliccia con del piombo . A vostro piacimento rispose il lord , guardate pero` di non farvi ammazzare . La tigre e` un animale che non ischerza . Il segnale della partenza fu dato e la cavalcata usci` dal parco in gruppo serrato . Sandokan , che montava un magnifico cavallo sauro colla spigliatezza di un cavaliere consumato , si era spinto alla destra della giovanetta , mentre il lord si teneva alla sua sinistra . Il pirata , calmo ma fiero , determinato a tutto per pugnalare la tigre ad onta delle raccomandazioni della giovanetta , non aspettava che l' istante di porsi all' opera . Aveva appesa la carabina all' arcione e stringeva il kriss . La foresta appena fuori dal recinto erasi fatta fitta ma permetteva ai cavalli di avanzare e di galoppare tenendo dietro ai battitori e ai bracconieri che li precedevano di cinquecento passi . Si doveva circondare la foresta che aveva un' estensione di quasi due miglia , appena che fosse segnalata la tigre per togliere ogni scampo di fuga e restringersi fino a imprigionarla nel suo covo o fra qualche gruppo di alberi . Doveva essere la` che si doveva affrontarla , e siccome ognuno non ignorava la resistenza che simili belve oppongono , si voleva essere riuniti per aiutarsi a vicenda . Era la` che l' ufficiale e Sandokan , l' uno col fucile e l' altro col kriss dovevano disputarsi la vittoria tenuta fra le unghie del terribile animale . La cavalcata percorse un cinque o seicento passi , arrestandosi tratto tratto per non precedere i battitori che avanzavano prudentemente , e per trovare un passaggio fra i fitti cespugli spinosi e fra i grandi alberi . Stava per dividersi in due colonne per meglio tirar innanzi , quando si udi` improvvisamente lo squillo della tromba di John il capo bracconiere . I cavalieri si affrettarono a quel segnale ad armare le carabine . Animo , signori , la tigre e` stata segnalata grido` il lord . Ognuno al suo posto . Il drappello si divise quasi subito prendendo differenti vie per accerchiar subito la foresta . Sandokan si getto` a destra dove lo precedevano mezzi cavalieri , Marianna si getto` a sinistra non senza prima aver gettato uno sguardo supplichevole al pirata , che rispose con un cenno della mano . In pochi minuti ognuno si trovo` separato da centinaia e centinaia di metri , gli uni slanciati fuori dalla foresta , gli altri dietro i cani che abbaiavano sulla pista , e i piu` coraggiosi slanciati dietro i battitori , che segnalata la presenza della tigre si affrettavano a lasciar il varco ai cacciatori . A me , ora , a me ! esclamo` Sandokan quando si vide solo . E` tempo di mostrare a quell' ufficiale che vanta la palla della sua carabina , chi io mi sia . Tigre della Malesia contro la tigre di Labuan ! Lo squillo di tromba erasi udito mezzo miglio lontano verso il centro della foresta . Non esito` un solo istante e cacciati gli sproni nel ventre del cavallo , coll' occhio in fiamme e il kriss fra le labbra parti` alla carriera . Attraverso` un lembo di foresta che tendeva diventare piu` intricata che mai , una vera rete di durion , di rotang , di cavoli palmisti , di banani , dove vi era tutta la probabilita` di rompersi il collo . L' attraverso` senza arrestare il suo cavallo che sembrava avere le ali ai piedi , tendendo l' orecchio all' abbaiar dei cani che seguivano le orme ora ritrovandole fra le erbe ed ora smarrendole . A lui occorreva trovare la tigre , investendola con quello slancio e quella forza in lui abituale , pugnalarla pur perdendo un lembo di carne prima che quel cane d' Inglese avesse a toccarla con la sua palla , e riportare la spoglia insanguinata a Marianna . Passo` dinanzi a sei o sette battitori che correvano in preda allo spavento gettando i bastoni e ponendo mano alle scuri . Egli rattenne violentemente il cavallo che piego` i garretti gettando un nitrito . Dove fuggite ? domando` egli arrestando uno dei fuggiaschi . La tigre ! La tigre ! esclamo` egli tentando svincolarsi da quella morsa che stritolavagli il polso . In qual direzione ? Spicciati , negro d' inferno , che mi occorre la pelle ! esclamo` Sandokan . Laggiu` , in mezzo a quel gruppo di alberi , presso quel fossato . Il pirata lascio` andare il battitore che fuggi` dietro ai compagni , raccolse le briglie , impugno` il kriss e spinse risolutamente il cavallo verso il luogo additato . Giunto alla macchia formata da una ventina di rotang fiancheggiati da fitti cespugli spinosi , in mezzo ai quali abbaiavano tre o quattro bracchi col naso a terra , il corsiero comincio` a impennarsi e recalcitrare . Un forte odore di selvaggina appestava l' aria , odore particolare alle tigri , che si mantiene anche qualche tempo dopo che sono passate . Sandokan balzo` d' arcione , lego` il cavallo che continuava a sferrare calci e nitrire , armo` la carabina e dopo aver girato lo sguardo sui rami degli alberi per assicurarsi che non gli piombasse addosso a tradimento il terribile animale , si fece strada fra i cespugli . Quasi subito , con quell' occhio infallibile d' un cacciatore provetto come era lui , scorse le tracce della tigre impresse sul terreno umidiccio . Segui` cautamente le orme accompagnato dai cani , smovendo i rami colla canna della carabina e s' arresto` dinanzi a un piccolo stagno la cui acqua era stata appena smossa . La tigre e` passata di qua mormoro` egli sommessamente . Non deve essere lontana . Ha fatto smarrire la traccia saltando di ramo in ramo . Astuzie troppo vecchie , mia cara ! Torno` al cavallo , risali` in sella e lo spinse innanzi . Non aveva percorso cento metri che udi` la detonazione di una carabina accompagnata da un' esclamazione , che lo fece trasalire . Diresse il cavallo verso il luogo ov' era partito il colpo , e in mezzo a una piccola radura vide la milady coll' arma ancor fumante in mano . In un baleno le fu vicino . Ah ! esclamo` egli frenando a malapena la gioia che traboccava dal suo cuore . Siete voi milady ? E chi potrebbe mai essere se non io ? rispose la giovanetta , non dissimulando la sua sorpresa . Siete stata voi a tirare quel colpo di fucile ? I miei complimenti per la vostra audacia . Non mi adulate disse Marianna arrossendo . Del resto , mi sembro` che la tigre non fosse stata nemmeno toccata . Voi rimpiangete il vostro colpo , o meglio la pelle della tigre . Ebbene , milady , non la rimpiangerete a lungo . Dovessi perdere ambe le braccia , io ve la daro` . Sandokan nel dire queste parole , vi aveva messo tanto fuoco che la giovanetta ebbe paura . No ! ... No ! ... esclamo` ella vivamente . Non commettete pazzie per un capriccio che esternai nel momento in cui non misurava l' estensione del pericolo . Sapete , che se io avessi a vedervi nuovamente ferito , e per causa mia , ne avrei rimorso ? Sandokan nel mentre lei parlava , si era avvicinato ancor piu` . Si sentiva preso da una strana febbre , il sangue gli affluiva tutto in viso . Gli parve sognare : egli dimentico` per un istante la tigre . Milady diss' egli con vivacita` , che importerebbe se io avessi a perdere un braccio , quando una volta ferito tornassi a provare quelle care cure che provai , quando una palla di moschetto mi condusse tra queste foreste , dove voi siete regina ? Che m' importerebbe d' esser mutilato , quando avessi agio di udire ancora la vostra divina voce , quando respirassi la medesima aria che respirate voi , quando calcassi il suolo calcato dal vostro piedino , quando potessi ancora inebbriarmi dei vostri sguardi , dei vostri sorrisi ? ... Laggiu` nelle mie selvagge foreste non proverei piu` queste gioie che hanno commosso il cuor della Tigre ... Sentite , milady , io fremo tutto , e il cuore lo sento sanguinare , al pensare che verra` il di` in cui un abisso sara` scavato fra noi , un abisso che mi togliera` per sempre la vostra vista . Egli prese le mani della giovinetta . La sua voce si commosse stranamente . Milady , milady ! ... esclamo` egli con iscoppio improvviso . Guardate , uditemi ! La prima volta che vi ho veduto , ho sentito il mio cuore fremere , battere , e io che non aveva mai provato le dolci emozioni dell' amore , quel di` le provai ! ... Quando udii la vostra voce , sentii il sangue bollirmi , quando respirai il profumo delle vostre labbra , mi sentii inebbriare , e quando ripenso che verra` il di` della separazione , mi sento mordere atrocemente il cuore da un lampo di gelosia , da un lampo di pazzo amore ! ... La giovanetta dinanzi a quell' appassionata ed improvvisa confessione , rimase muta , presa suo malgrado , da profonda ammirazione per quell' uomo , che ai suoi occhi prendeva la figura di un eroe . Si senti` commossa . Il pirata si era avvicinato ancor piu` . L' ardente suo alito si confondeva con quello di lei , il suo volto toccava quasi quello di lei . Egli prosegui` con un tono che scendeva nel cuore dell' orfana come la piu` dolce musica del mondo e che attingeva nello sfogo della passione . Oh ! non irritatevi , milady , se vi confesso che la follia m' ha preso , che la mia testa si e` smarrita , se io , quantunque figlio di una razza di colore , mi sentii preso d' ammirazione per voi e che sperai che voi mi avreste amato ! ... Lasciate che ve lo dica , che questo amore ha vinto l' inaccessibile cuor della Tigre , il terror di questi mari ; lasciate che ve lo dica , che non sogno che voi , che non vedo che voi , che dimenticherei patria , amici e parenti per voi ; lasciate che ve lo dica , che per voi mi sentirei tanto forte da pugnare da solo contro mille giacche rosse ! ... Milady , volete esser mia ? Faro` di voi la regina di questi mari , la regina della Malesia . A un vostro cenno , cento uomini , cento tigri , cui non valgono ne` cannoni , ne` eserciti sorgeranno al mio grido , struggeranno citta` , massacreranno i difensori , detronizzeranno e rajah e sultani , per preparare un regno a voi . Dite tutto cio` che l' ambizione vi suggerira` e voi l' avrete . Ho uomini , ho navi , ho cannoni , ho oro , sono forte , sono potente . Per voi , nulla mi sarebbe impossibile ! ... Marianna lo guardo` sorpresa , affascinata da quel turbini`o di promesse , da quegli occhi di fuoco che la fissavano stranamente , da quella voce che trovava nel suo cuore un eco delizioso . Rimase per qualche istante muta , senz' essere capace di ritirare le mani che il pirata stringeva con frenesia . Ma chi siete adunque voi ? chiese ella alfine con un tono di voce che fe` trasalire il pirata . Chi io mi sono ? ... esclamo` Sandokan . Non chiedetemelo , milady , non chiedetemelo ! Fra loro successe un breve silenzio . Sandokan cinse con ambe le braccia la giovanetta e l' attiro` a se` , quasi volesse levarla di sella , Ascoltatemi , milady diss' egli con cupa voce . Vi sono delle nubi rosse attorno al mio nome e delle fitte tenebre che nessuno ardirebbe sollevare ; vi ha del terrore , del terribile attorno a me . Porto un nome che mette spavento , che e` piu` potente di quello del sultano di Borneo ; posseggo tanta forza da far tremare Labuan stessa ! ... E un uomo cosi` potente e` sceso fino ad amare una povera orfana , una derelitta ... Non proseguite , milady , non proseguite ! l' interruppe Sandokan con violenza . Queste parole sono un delitto . Vi ho veduto , fui affascinato , ho sentito di amarvi . Ditemi una parola , lasciate cadere dalle vostre divine labbra una confessione , dite anche voi che mi amate e farete di me il piu` felice degli uomini che vi colmera` di gioie , che deporra` ai vostri piedi un regno . E` adunque proprio vero che voi mi amate ? chiese ella con voce soffocata . E lo dubitereste , milady ? Vi amo tanto che vorrei morire cosi` al vostro fianco , e colle vostre mani strette fra le mie . Uditemi , milady : se credete che io non sia degno di alzare gli occhi fino a voi , se credete che io figlio della Malesia , io selvaggio che porto un nome lugubre quanto terribile , non possa aspirare alla vostra mano , mettetemi alla prova . Mi sentirei tanto forte da sollevare il mondo intero per voi . Parlate , io obbediro` come uno schiavo , subiro` cio` che voi m' imporrete senza un lamento , senza un sospiro . Volete che io diventi re per darvi un trono ? Lo diventero` . Volete che io , che vi amo di gia` alla follia , ritorni nella mia patria ? Vi ritornero` perche` voi me l' avrete ordinato . Volete che io mi ammazzi dinanzi a voi ? Mi ammazzero` perche` voi l' avrete voluto . Parlate : ho la febbre , sento che la mia testa si smarrisce , sento che il sangue mi arde il cuore e le vene . Parlate , milady , parlate ! E voi farete tutto cio` per colei che si chiama Marianna , per l' orfana ? Si` milady , lo farei , oggi , domani , sempre ! Vi era un tale accento di verita` in quelle parole , vi era un tal fuoco che la giovanetta trasali` tutta . Le sue mani si abbandonarono in quelle di lui che le porto` alle labbra . Si senti` affascinata . Amatemi sospiro` ella . E quando tornerete laggiu` , non dimenticatemi troppo presto . Il pirata getto` un urlo giammai uscito da gola umana . Nel medesimo istante risuono` una detonazione a duecento passi lontana , seguita da altre due tirate a egual distanza . La tigre ! esclamo` la giovanetta . Sara` vostra grido` il pirata e col pugnale nella dritta , gli occhi sfavillanti d' ardire , delirante , caccio` gli sproni nel ventre del cavallo che parti` alla carriera seguito dalla giovanetta che sentivasi attirata verso quell' uomo che metteva a repentaglio la sua vita per mantenere una parola . A duecento passi lontano vi erano i cacciatori riuniti , in mezzo ai quali si scorgeva l' elegante ufficiale di marina che si avanzava verso un gruppo d' alberi colla carabina in mano . Cola` abbaiavano sei o sette bracchi ai quali rispondevano i ruggiti della tigre messa alle strette . Sandokan si getto` d' arcione e corse verso di essi . La giovanetta lo seguiva sulla cavalla bianca con cuor sospeso , pallida , impaurita , ma fiera di veder lui che si preparava a pagare il debito . La tigre ! La tigre ! grido` il lord che caricava la carabina . E` mia ! E` mia ! grido` Sandokan che raddoppio` di velocita` . Pareva una seconda tigre che sbucasse fra i cespugli . Egli capito` come un lampo fra i cacciatori , col kriss sollevato , la cui impugnatura percossa dai raggi del sole , mandava baleni . Whu Pulau ! grido` la giovanetta che si senti` venir meno . La pelle della tigre ! Voglio la pelle della tigre ! urlo` Sandokan . L' ufficiale di marina lo precedeva di pochi passi . Lo videro abbassare la canna della carabina prendendo di mira la terribile belva , la quale aggrappata a un colossale ramo di un albero della canfora colle pupille contratte , gettava formidabili miagolamenti simili a ruggiti , agitando la coda da destra a manca , e sollevando la corteccia colle unghie . Pareva pronta a piombare sulla vittima da essa scelta . Pareva che fosse li` li` per slanciarsi . Il colpo parti` , ma il fumo non era ancor dissipato che la tigre , senza essere toccata , attraversava lo spazio cozzando contro il cacciatore che fu atterrato dall' urto . S' udi` un grido di spavento a cui fece eco uno scoppio di risa sinistre emesso dalla Tigre della Malesia . Egli , armato del suo terribile kriss , con un balzo di dieci piedi si era gettato dinanzi alla belva che stava per ripigliare lo slancio gettandosi sul semicerchio dei cacciatori . Le due tigri s' incontrarono di fronte , entrambe ruggenti , entrambe terribili . Fu un lampo . Il pirata le si scaglio` addosso rovesciandola con forza sovrumana , e prima ancora che la belva sorpresa da tanta audacia potesse dilaniarlo coi denti e cogli artigli , l' afferro` per la gola stringendo con tal forza da soffocare i ruggiti . Coi piedi ne inchiodo` al suolo le zampe . Guarda ! ... Guarda chi io mi sono ! grido` Sandokan fremente . La lama serpeggiante del kriss guidata da un braccio d' acciaio si sprofondo` fino all' impugnatura nel cuore della tigre , che cadde ruggendo per non piu` rialzarsi . Un urrah fragoroso accolse quella caduta . Il pirata illeso , gettato uno sguardo di sfida sprezzante sul giovane ufficiale di marina , si avvicino` alla giovanetta ancor muta di terrore e con un gesto di cui sarebbe andato altero un rajah : Milady ! le disse . La pelle della tigre e` vostra ! ... Il tradimento Il pranzo dato da lord James , dopo che la caccia fu finita , fu uno dei piu` splendidi ed insieme dei piu` allegri , che fossero mai stati dati nella palazzina . La cucina inglese e quella malese vi erano magnificamente rappresentate , la prima con giganteschi beefsteak ed enormi pudding , capaci di produrre una indigestione allo stesso Gargantua e la seconda con costole di tigre alla salsa piccante , con teneri bambu` simili agli asparagi , con pinne di pesce cane e con nidi di rondini salangane all' aceto , che furono a unanimita` di voti dichiarate eccellenti . Durante tutto il pranzo il pirata fu il re della tavola come la Perla di Labuan ne fu la regina . Vi furono elogi pel primo sul suo coraggio , sulla sua abilita` senza esempi , sul suo sangue freddo veramente straordinario , e ve ne furono per la giovanetta sulla sua rara intrepidezza d' amazzone e sulla sua audacia non comune in una donna . In questi ultimi elogi si distinse in particolare il giovane ufficiale di marina , che pareva avere per di piu` un mondo di attenzioni forse troppo spinte per la leggiadra lady , attenzioni che spesso chiamavano sulle labbra del lord un sorriso di mal celata gioia e su quelle di Sandokan un diabolico e sprezzante sogghigno . Quando gli ospiti giunsero allo champagne , i brindisi cominciarono su tutta la linea . Uno dei cacciatori , pel primo , alzando la tazza nella quale spumeggiava la trasparente bevanda , bevette alla salute di Sandokan . Amici ! grido` egli con tono enfatico . Beviamo alla salute di questo valente cacciatore che io proclamo primo fra i valorosi . Hurra` per Whu Pulau ! I suoi compagni fecero eco mentre che il pirata s' inchinava colla maggior disinvoltura . Alzo` alla sua volta la tazza ricolma e guardando fisso la giovanetta seduta a lui di fronte : Signori , beviamo alla salute della Perla di Labuan che io proclamo la piu` bella della Malesia ! Il secondo brindisi ottenne un effetto dieci volte maggiore del primo , e quel nome risuono` piu` volte nella sala , con gran soddisfazione della giovanetta che arrossi tutta sotto lo sguardo di fuoco del pirata . Signori disse il lord , nei vostri brindisi spero che non dimenticherete di bere alla memoria della povera tigre . Orsu` , signori , un brindisi alla tigre di Labuan . La proposta fu accettata con iscrosci di risa dall' allegra brigata che non si fece pregare . Solo Sandokan non alzo` la sua tazza . La sua fronte s' abbuio` stranamente . Il lord sorpreso noto` quell' improvviso cangiamento . Lo urto` col gomito . Che diavolo andate fantasticando , mio prode amico ? diss' egli . Trovate forse che il mio brindisi non sia di buon gusto per rimanervene li colla tazza ancor colma ? Se credete che bere alla salute di una tigre morta , porti sventura , berremo alla salute d' una tigre viva . Non e` cio` che mi preoccupa rispose Sandokan con impercettibile sogghigno . Credete voi , milord , che il nome di tigre di Labuan ben si adatti a quella che ho ucciso ? Ma certamente dissero in coro i cacciatori . Non era forse delle foreste di Labuan ? Infatti , sin qui avete ragione . Ma a che regione appartiene Labuan ? Alla Malesia rispose il lord che non capiva nulla di quelle strane domande . Sicuro , milord . Ora , fra noi Malesi , quando si ammazza una tigre , non le si da` il nome del luogo cui appartiene , ma bensi` il nome della regione cui la terra appartiene . La tigre appartiene alla regione malese . Bene , signori , io brindo alla Tigre della Malesia ! Il pirata , soffocando uno scroscio di risa che gli montava alle labbra , vuoto` la tazza ma nessuno lo imito` . Tutti guardarono Sandokan stupiti , mentre la giovanetta lo mirava con una specie di spavento colla tazza mezza vuota fra le mani . Ebbe un sospetto , ma si dileguo` come un lampo . Ebbene , signori disse il pirata con istrana intonazione che un attento orecchio avrebbe potuto trovare beffarda , direte or voi , che il mio brindisi sia di cattivo gusto ? ... Infatti disse il lord , lo trovo di pessimo gusto . Sapete a chi avete brindato ? A una tigre , mi sembra , alla Tigre della Malesia ! E non sapete , che questo e` il nome di un uom fatale , al quale ogni buon Inglese deve la sua parte di odio e di disprezzo , e pur voi la vostra ? La Tigre della Malesia , e` il nome del pirata di Mompracem ! Ah ! Quell' uomo formidabile , il padrone di questi mari , colui che fa tremare Borneo e Labuan , colui che m' ha cacciato una palla nel petto , si chiama la Tigre della Malesia ! esclamo` Sandokan che assaporava la forza di quelle parole come la tigre assapora il sangue . Ecco un brindisi ben strano , milord ! Mille volte strano disse l' ufficiale di marina che lo guardava fisso come cercasse di rammentarsi il luogo ove aveva o gli era parso di aver veduto quell' ardita figura . Ma vi diro` , signore , che correte troppo ; credo che invece di aver brindato alla Tigre della Malesia viva , abbiate brindato alla Tigre della Malesia morta . E che ? Il terribile pirata , sarebbe adunque morto ? chiesero in coro i cacciatori . Vi ha da sperarlo rispose flemmaticamente l' ufficiale . Non avete udito parlare del combattimento avvenuto tre settimane fa , durante il quale le sorti della nostra nave furono sospese a un filo ? I due prahos pirateschi , che ci abbordarono , si crede che fossero guidati dalla Tigre in persona . Ebbene ? E cosi` ? Noi li abbiamo battuti , li abbiamo affondati quei legni , e non uno degli uomini che li montavano pote` sfuggire al fuoco dei nostri cannoni , o se lo pote` , in si` cattivo stato da non poter essere capace di guadagnare la costa . Se la Tigre era con essi , fu uccisa . Sandokan , mentre l' ufficiale parlava , erasi bruscamente alzato . I suoi occhi balenavano come nei giorni di battaglia e le sue mani fremevano come stringessero ancora la scimitarra o il terribile kriss cento e cento volte tinto nel sangue del nemico . Egli si mise a ridere , d' un riso strano , satanico , beffardo . Voi avete parlato di due prahos pirateschi , non e` vero ? chiese egli . Quando io navigava verso Varauni , in vista di queste coste 3 li vidi entrambi . Potevano avere a bordo una quarantina d' uomini , una quarantina di pirati della piu` terribile razza che mi massacrarono l' equipaggio e mi allogarono una palla nel petto . Ero laggiu` , sotto le foreste ferito , quando attaccarono la vostra nave . Ah ! voi eravate la` ! esclamo` l' ufficiale con mal celata ira e guardandolo con diffidenza . Avete assistito alla loro spaventevole rotta . Si` rispose Sandokan beffardamente . E confesso che se furono battuti , si batterono come tanti eroi . L' ufficiale aggrotto` la fronte e si morse le labbra . Stette un momento muto , poi volgendosi bruscamente verso il pirata che si era cosi` storditamente cacciato in una via irta di spine : Quando siete stato ferito ? gli chiese . Il 24 aprile ; il 27 sono arrivato delirando all' abitazione del lord . A quale distanza dalle coste di Labuan avvenne il combattimento fra voi e i pirati ? Sandokan non rispose ; guardo` fisso l' ufficiale . I loro sguardi s' incontrarono entrambi scintillanti , entrambi provocanti , entrambi diffidenti . Credo che mi sottoponiate ad un interrogatorio diss' egli alfine . Oibo` ! esclamo` l' ufficiale cercando di dare un tono meno altero alla sua voce , e` una domanda che vi dispensa , se volete , dal rispondere . Mi meraviglio soltanto , come quelli della costa non abbiano udito il cannoneggiamento . Eravamo assai lontani da Labuan e il vento soffiava dall' est . Credo bene , colla mia palla nel corpo di aver fatto nuotando una dozzina di miglia . Del resto , che importano questi particolari disse vivamente lord James . Vinti o vincitori , i pirati non avranno lunga vita nel loro dannato covo , e non daranno molto da fare alla nostra nascente colonia che s' allarga ogni di` a dispetto di tutti i loro prahos e del loro capo . Guardate , amici , un brindisi per Labuan . Alla prosperita` di Labuan ! risposero in coro i cacciatori alzando i bicchieri e vuotandoli in una volta . Alla prosperita` di Mompracem ! rispose Sandokan rovesciando il suo sulla tavola . Oh ! Oh ! Mompracem ! esclamo` il lord mentre l' ufficiale diventava pallido come un cadavere . E che ? Avete dimenticato adunque , milord , i nostri progetti ? disse Sandokan ridendo . Orsu` , quando un' isola deve scomparire coi suoi abitanti merita bene un brindisi . Beviamo ! Beviamo , allora beviamo ! risposero i cacciatori . Un mese di vita per essa e poi la morte . La morte ripete` Sandokan , e come essi vuoto` sino all' ultima goccia il bianco liquore . L' ora erasi fatta tarda . L' isola , dove le foreste presentavano ancora i medesimi pericoli come prima che venisse occupata , sia da parte delle tigri ancor numerose , sia da parte degli indigeni non troppo contenti dei nuovi padroni , percorrerla a ora troppo inoltrata non era prudente . Fu quindi da parte dei cacciatori che abitavano abbastanza lontano dato il segnale della partenza dopo i soliti ringraziamenti e le solite strette di mano , dove non ando` esente Sandokan quantunque fremesse all' idea di stringere le dita alle giacche rosse . Alle dieci scendevano le scale dirigendosi verso i cavalli di gia` sellati che scalpitavano con impazienza . Il lord , la giovanetta e il pirata li accompagnavano . Signori disse il lord , io spero di vedervi fra breve per una nuova partita di caccia . Il mio amico che oggi ha dato saggio della sua portentosa valenti`a nella caccia della tigre non manchera` di darne un secondo nella caccia del babirussa . Chi sa che voi , William , non siate piu` fortunato . Lo saro` rispose il giovane ufficiale con voce sorda . Ora avrei da farvi una preghiera . Parlate . Si tratta forse di intraprendere qualche caccia nei vostri domini ? Non e` cio` , milord . Se lo potete domani cercate di venir da me , si tratta di Labuan . Vi saro` e il gentiluomo fece un passo indietro come per congedare i cavalieri , i quali partivano al galoppo . Sandokan stette li` a guardare colui che portava il nome di William con ira mal repressa e si sentiva mordere , suo malgrado , il cuore da un lampo di gelosia . Augurata la buona notte , dopo di aver stretto la mano della giovanetta che la senti` tremare nella sua , il pirata cupo e meditabondo si ritiro` nella sua stanza . Egli si arresto` come altre volte dinanzi ai vetri delle fenestre colle braccia incrociate come solea fare quando qualche pensiero oscuro attraversava la sua mente , e gli occhi fissi sugli alberi del parco lievemente scossi dalla brezza notturna . Il pirata era valoroso quanto perspicace . Trascinato dalla sua usuale temerita` , nata da un gran disprezzo che aveva per quegli uomini che egli chiamava derisoriamente giacche rosse , aveva compreso che erasi gettato troppo storditamente in una via mille volte pericolosa , aveva compreso che aveva voluto troppo deridersi di essi facendoli brindare alla Tigre della Malesia e a Mompracem . Lord James , che aveva viva affezione per lui , non poteva aver nutrito alcun sospetto sulla sua personalita` , quantunque la sua comparsa su quelle terre e la ferita avessero dei punti che si legavano un po' troppo chiaramente colla spedizione dei pirati e ancor piu` chiaramente colla disfatta subita dai prahos . Gli altri , i coloni , se avevano avuto qualche sospetto , potevano averlo bandito in gran parte , se non del tutto , essendo inammissibile che un lupo di mare come era il lord si fosse lasciato ingannare cosi` grossolanamente ; ma il giovane ufficiale di marina che aveva per di piu` un forte motivo per svelare il pirata , attinto nella rivalita` e nella gelosia , poteva andare sino al fondo delle cose e improvvisamente smascherarlo . Il pirata si era dato troppo a conoscere e in maniera da suscitare forti sospetti a un sagace . Quei brindisi , quelle parole la cui ironia , benche` finemente nascosta , non poteva essere a tutti sfuggita , lo avevano gettato in un passo imbrogliato , in un passo che poteva chiamarsi piu` che pericolosissimo . Ho parlato troppo mormoro` il pirata abbandonando la fenestra . Mi sono troppo beffato del nemico , ma non ho paura , sono sempre la Tigre della Malesia . Se usciro` da questo ginepraio senza malanni , avro` ben da ridere a Mompracem , quando raccontero` ai miei tigrotti che degli Inglesi hanno brindato alla loro prosperita` . Si getto` vestito sul letto , non senza essersi prima assicurato che il suo fedele kriss , appena tinto nel sangue della tigre di Labuan , era a portata della sua mano e s' addormento` sognando . Si sveglio` che il sole , facendo capolino fra il fogliame dei grandi alberi , penetrava nella stanza attraverso i vetri . Sorseggio` una gran tazza di the portatogli da un indigeno e scese nel parco dove trovo` il lord che stava per salire a cavallo onde trovarsi per tempo all' appuntamento dell' ufficiale . Il pirata lo guardo` attentamente in volto come volesse leggergli negli occhi . Il volto del lord era calmo come il solito . Siete mattiniero , mio giovane amico ! domando` il lord salutandolo spigliatamente . Infatti , milord , il dormire non e` fatto per gli uomini di guerra . E che ? A cavallo si` presto ! Ecco , cio` che mi annoia e` che per mia disgrazia dovro` lasciarvi solo . Ma non perdete tempo e cercate se e` possibile di scovare qualche bel babirussa nei boschi o di abbattere qualche dozzina di tucani che non mancano nel fondo del parco . Mia nepote dopo il mezzodi` verra` pur essa a cacciare e sara` orgogliosa di cacciare a fianco di un Malese , che spedisce cosi` freddamente le tigri all' inferno . E dal canto mio saro` felice di avere una si` graziosa compagna disse Sandokan che fremette di gioia al pensare di trovarsi assieme a lei . Non perdera` il tempo inutilmente con me , e se la fortuna mi sorridera` , mi terro` obbligato a regalarle una seconda pelle di tigre . Non fidatevi troppo , amico mio disse il lord . Voi siete troppo impetuoso , vi gettate troppo perdutamente fra le unghie della tigre che potrebbe dilaniarvi . Non abbiate fretta ; i boschi sono ancora la` a dar rifugio alle terribili belve , i miei amici hanno sempre dei moschetti pronti e della buona volonta` per venirmi a trovare ; fra non molto imprenderemo una seconda caccia contro un' altra tigre . E non pensate voi , milord , che il tempo vola ? disse Sandokan . E che monta ? Siamo ancor giovani , e le tigri sono sempre la` ad aspettarci . Non e` cio` che io dico . Avete dimenticato che un di` o l' altro bisognera` partire ? E che , avete forse fretta d' abbandonarmi ? Il vostro paese e` in pace , per cui non richiede il vostro braccio , i pirati di Mompracem sono annidati e non hanno voglia di abbandonare i loro dannati covi : casa mia e` casa vostra . Rimanete finche` non vi dispiace ; quando la noia ci prendera` entrambi , allora ci metteremo in mare , e allora ricomincieremo la vera vita che cerchiamo entrambi . Sarebbe ridicolo da parte mia se rifiutassi una tale offerta o se insistessi ancora . Sono vostro ospite , milord , e sara` dovere da parte mia di contraccambiarvi quando approderete alle mie terre . Ora che ci siamo compresi , arrivederci , amico mio . Questa sera , del resto , io saro` di ritorno . Buon viaggio , milord rispose Sandokan . L' Inglese sprono` il cavallo e usci` dal parco prendendo un sentiero che conduceva a Vittoria . Il pirata lo segui` collo sguardo fino a che scomparve dietro gli alberi e quando si rivolse una profonda ruga segnava la sua fronte . Egli porse orecchio al galoppo del cavallo che andava allontanandosi , col cuore oppresso e in preda a una viva inquietudine . E` partito mormoro` egli e il pirata per la prima volta in vita sua sospiro` per quell' Inglese che lo aveva curato colla sollecitudine di un padre , che l' aveva ospitato in casa sua senza conoscerlo , che lo aveva forse amato e piu` di tutto che lo aveva tratto sulla via di Marianna . Egli si mise a percorrere il parco con passo agitato , incerto , passandosi spesso la mano sulla fronte come volesse scacciare un nero pensiero , e fini` col sedersi sul medesimo tronco d' albero atterrato dove aveva veduto seduta la giovanetta , mormorando con un tono di voce che aveva perduta la beffarda intonazione della Tigre : Via ! ... Se lo avessi a trovare dinanzi a me colle armi in pugno , da fiero nemico , lo risparmiero` ! ... Il suo sguardo acceso da una cupa fiamma si rassereno` . Le sue mani presero involontariamente la mandola di Marianna ; nel toccare le corde , si senti` come elettrizzare . Era qua , nel medesimo luogo ove io mi trovo , bella , divina , quel giorno che io stoltamente meditavo la fuga ! ... Mi sembra ancora un sogno di amarla , io , che ignorai sempre che fosse libare nella tazza dell' amore per libare nella tazza colma di sangue umano ! ... Chi , chi avrebbe detto , che la terribile Tigre della Malesia un di` avesse ad amare ? E l' amo , e l' amo , e l' amo ! ... Vi ha del fuoco nelle mie vene , del fuoco nel mio cuore , del fuoco nel mio cervello , del fuoco nelle mie ossa ! ... Sono tutto fuoco , che la passione sempre piu` attizza , man mano che il mio amore per quell' essere divino ingigantisce . E l' amo , e l' amo , e l' amo , come giammai uomo alcuno amo` , e tanto che per lei mi farei Inglese , che per lei mi farei schiavo , che per lei abbandonerei la burrascosa vita dell' avventuriere per la quale ho sacrificato un terzo della mia vita , che per lei sarei capace di maledire questo mare , che considero come sangue delle mie vene ! ... Il terribile pirata , la Tigre della Malesia , sarebbe capace di scomparire colla sua potenza a un sol cenno di lei , tanto e` grande l' amore che nutro per la Perla di Labuan . Egli chino` la fronte sulle mani e stette li` meditando . D' un tratto si rizzo` fremente , coi pugni convulsamente stretti , gli occhi stravolti . E se rifiutasse il pirata ! ... esclamo` egli con voce che sibilava fra i denti . Oh ! non e` possibile ! Non e` possibile ! Se lei avra` orrore del baratro , nel fondo del quale urlano cento vittime , lo colmero` . Se avra` orrore del fiume di sangue umano che mi circonda , lo berro` tutto ! ... Dovessi vincere Borneo intera per darle un regno , dovessi immolare altre cento vittime , dovessi dar fuoco a Labuan e calpestare il cadavere del lord ... sara` mia , mia , mia ! Il pirata si era messo a camminare , col volto trucemente sconvolto , le labbra semi aperte come assaporasse di gia` il sangue delle nuove vittime che si proponeva immolare per far felice e potente colei che amava . Percorse il parco in tutta la sua lunghezza , tutto concentrato in tenebrose idee e fini` col sedersi ancora sul tronco atterrato presso la mandola . Non vi rimase che dieci secondi . Una voce a lui ben nota , che sapeva trovare la via del cuore anche attraverso le tempeste che la circondavano , lo fece balzare in piedi . Egli indietreggio` fino al tronco di un albero barcollando come ubbriaco , pallido , tremante . In trent' anni il pirata non aveva provato emozione simile . La giovanetta , abbigliata da cacciatrice , coi capelli sciolti , lo sguardo animato , le guancie soffuse di un colorito roseo , moveva verso di lui seguita da un indigeno armato sino ai denti . Ah ! mio prode amico diss' ella sorridendo leggiadramente . La poesia dei fiori sarebbe forse attraente anche per un guerriero del vostro stampo ? Milady , la poesia e` il fiore dei forti rispose il pirata rimettendosi prontamente e portando galantemente alle labbra la mano che la giovanetta gli tendeva . A quale fortuna questa visita ? La giovanetta trasali` ; una vampa le sali` in volto e guardo` commossa il pirata , dopo di aver gettato un' occhiata sospettosa all' intorno . Accosto` il dito alle labbra come per intimargli il silenzio . Venite disse con un filo di voce . Afferro` per una mano il pirata , che si lascio` condurre dove ella volle , come un fanciullo . La giovanetta lo condusse in un piccolo chiosco chinese semi nascosto fra un boschetto d' aranci e contornato da graticci di bambu` . Ella si lascio` cadere su di un divano di raso rosso facendo cenno al pirata di sedersele accanto . L' indigeno resto` di guardia al di fuori colla carabina montata . Era tanto bella cosi` , coi capelli profumati sciolti sulle spalle , pallida per l' emozione , cogli occhi che brillavano di uno strano fulgore , che il pirata ne fu affascinato . Ascoltate disse la giovanetta , facendo uno sforzo . Ieri sera vi ho udito ... avete lasciato uscire dalle vostre labbra delle parole ... delle strane parole , che mi colpirono sinistramente , dolorosamente ... Amico mio , m' e` balenato nel cuore un sospetto ... Oh ! strappatemi questo terribile sospetto ! Ditemi , mio prode amico : se la giovanetta che nei momenti di dolore vi ha alleviato le vostre pene , se colei che voi diceste d' amare , vi chiedesse una confessione , la fareste voi ? Il pirata , che mentre la giovanetta parlava erasi avvicinato tanto che il profumato respiro di lei accarezzava come alito profumato l' abbronzato suo volto , nell' udire le ultime parole , si ritrasse vivamente indietro . I suoi lineamenti si scomposero trucemente . Parve che vacillasse sotto un improvviso colpo . Milady ! disse d' un tratto dopo alcuni momenti di perplessita` , afferrando appassionatamente le mani di lei . Milady ! Per voi tutto mi sarebbe possibile . Parlate : se vorrete un regno andro` a rovesciare un re per darvelo , se ho da vendicarvi andro` a mettere a ferro e a fuoco la terra che voi mi designerete e ne scannero` gli abitanti , se dovro` farvi una rivelazione , per quanto sia essa terribile , io , la Tigre , la faro` ! ... Marianna alzo` gli occhi su di lui . I loro sguardi egualmente espressivi , quello del pirata scintillante che mandava bagliori sinistri , e quello della giovanetta lagrimoso e supplichevole s' incontrarono . Si guardarono per alcuni istanti in silenzio , entrambi in preda ad una viva emozione e ad un' ansieta` che per loro era nuova . Marianna per la prima ruppe quell' incanto , che poteva pur chiamarsi fascino . Non ingannatemi , mio prode amico diss' ella con voce soffocata . Qualunque voi siate , l' amore che mi nacque per voi non si spegnera` . Re o bandito , vi amero` egualmente ! Un profondo sospiro che parve un sordo ruggito usci` dalle labbra del pirata . Egli cadde alle ginocchia della Perla di Labuan . Ah ! esclamo` , con voce tremula . Quanto sei generosa , adorata Marianna ! E` il mio nome adunque , il mio vero nome che vuoi sapere , creatura celeste ? Bene , amor mio , se ti ho ingannato ieri non t' ingannero` piu` mai . Si` , amico mio , il tuo nome , il tuo nome ! Sandokan si passo` a piu` riprese la nervosa mano sulla fronte madida di sudore . Le vene del collo gli si gonfiarono prodigiosamente come sotto uno sforzo violento . Odimi , Marianna , diss' egli , con selvaggio tono , vi ha un uomo che impera su questi mari che egli chiama suoi , vi ha un uomo che e` il flagello di queste coste , un uomo che fa tremare tutti gli abitanti di queste isole , un uomo che seco trasse centinaia e centinaia di vittime , che tinse piu` di cento volte il suo ferro nel sangue , vi ha un uomo in questi mari , il cui nome suona come una campana funebre ! ... Marianna , hai tu mai udito parlare della terribile Tigre della Malesia ? Guardami in volto , guardami Marianna . Io sono la Tigre ! ... La giovanetta mando` involontariamente un grido d' orrore e si coperse il volto colle mani . Un ruggito eruppe dalle frementi labbra del pirata . Egli tese le mani supplicanti verso di lei . Marianna ! esclamo` egli con voce strozzata . Non respingermi , non maledirmi , non ispaventarti . Fu la fatalita` che mi trascino` a diventare pirata , fu la fatalita` che mi pose questo terribile nome di Tigre della Malesia , come fu la fatalita` che mi fece diventare si` tremendo , si feroce . Gli uomini furono inesorabili con me , che nulla aveva a loro fatto spingendomi mio malgrado a scegliere questa carriera piena di sangue e di vittime . Si` , fui assassino , fui senza pieta` , fui sanguinario , odiai e odiai come giammai creatura umana odio` ; ma gli uomini del mio cuore ne avevano fatto un vaso ricolmo di fiele e di vendetta che voleva uno sfogo . Era ricco , era potente , aveva un regno , aveva sudditi , e loro tutto mi tolsero , e avvelenarono le mie piu` care felicita` . Non aveva io forse diritto di vendicarmi di questi uomini che furono con me senza pieta` ? Qual delitto commetto io ? Forse quello di comprendere nelle mie rappresaglie tutti gli uomini indistintamente ? E non sono pure inesorabili anche gli altri ? Non mi danno la caccia su tutti i mari , come se io fossi una belva feroce , perche` io mi vendico contro coloro che mi morsero il cuore ? Non cercano tutti i mezzi possibili per annientare questa mia potenza che mi son fatta col mio coraggio ? Marianna ! Marianna ! dillo tu , se io non aveva il diritto di vendicarmi di questi uomini . Dillo tu , dillo ! ... Si` ! Si` ! esclamo` con voce soffocata la giovanetta , che senti` allora di amarlo piu` che mai . Ah ! tu confessi adunque che io non sono un assassino , che io non sono un miserabile . Tu confessi adunque che la Tigre della Malesia e` degna d' amarti ? Dimmi colle tue labbra divine che tu mi ami e io , la terribile Tigre , divento tuo schiavo ! Si` , Sandokan . Ti amo ! Ti amo e piu` oggi che ieri ! Il pirata l' attiro` a se` e la circondo` colle braccia tremanti . Un lampo di sconfinata gioia illuminava il suo truce volto , e le labbra , quelle labbra da tigre che avevano bevuto sangue umano , si apersero ad un sorriso di indefinibile felicita` . Mia , tu sarai mia adunque ! esclamo` egli con voce appassionata , ardente , accarezzevole . Tu sarai della Tigre della Malesia , del pirata ! Parla ora , Marianna , parla che io sono tutto tuo . Vorrai essere regina ? Non avrai che a parlare e io diverro` tanto forte da farmi re per darti una corona e un regno . Vorrai essere ricca , la piu` ricca del mondo ? Non avrai che da aprire le labbra e io andro` a saccheggiare l' India per coprirti di diamanti , di oro e di perle . Vuoi , perche` abbi ad amarmi senza paura , che io mi faccia Inglese ? Io , che odio tremendamente i tuoi compatrioti , mi faro` Inglese . Vuoi che io abbandoni la mia sinistra carriera e il pirata scompaia dal mondo ? Andro` a incendiare i miei prahos perche` non abbiano piu` a corseggiare ; andro` a inchiodare i miei cannoni perche` non abbiano piu` a ruggire ; andro` a struggere il mio covo sulla mia amata Mompracem e tradiro` i miei compagni , il mio stesso fratello Yanez e il pirata , la Tigre si eclissera` , morra` . Dimmi cio` che vuoi , chiedimi l' impossibile e io lo faro` . Per te , mi sentirei capace di sollevare l' intero mondo e di precipitarlo attraverso gli spazi del cielo ! ... La giovanetta si chino` verso di lui sorridendo , cingendo con le bianche manine la sua testa . No , Sandokan diss' ella commossa . No , mia valorosa Tigre . Non ti chiedo che di amarti e di concedermi un lembo di terra lontana da questi luoghi che per entrambi sono irti di pericoli , un lembo di terra dove possiamo amarci senza paure . Si` ! Si` ! esclamo` il pirata delirante . Si` , se tu vorrai , io ti portero` lontano lontano da questi luoghi che ridestano in entrambi dolorosi ricordi , tanto lontano che ogni pericolo per me scompaia , tanto lontano da non udirne parlare piu` mai , ne` della mia Mompracem , ne` della tua Labuan . Ti portero` su una di quelle isole solitarie , in uno di quegli eden che tu vai sognando , dove noi potremo andare assieme e danzare sulle onde del mare fra le brezze del levante , unico mio ricordo , e dove potremo andar a danzare sotto le foreste poetiche , tua unica rimembranza di Labuan . Parla , dillo , e io ti portero` lontano da questi luoghi e da questi popoli , dove dimenticati , ma felici , potranno vivere assieme , come due colombi innamorati , il terribile pirata che si e` lasciato dietro torrenti di sangue e la gentile Perla di Labuan , dove una lagrima saranno i nostri dolori , un sospiro i nostri ricordi , un bacio le nostre gioie ! Oh ! dillo Marianna , che tu verrai ! ... Si` , mio valoroso Sandokan , io verro` , io verro` ! ... Senti ora , senti amico mio . Ti sovrasta un pericolo , ti sovrasta una scure . E` orribile , ma i miei compatrioti hanno sete del tuo sangue e ti tendono un agguato . Il pirata indietreggio` bruscamente guardando con due occhi spaventati la giovanetta . Marianna ! ... Marianna ! ... grido` egli . Sandokan continuo` Marianna con maggior emozione . Se io ti chiedessi un sacrificio , se io ti pregassi per compierlo , lo faresti tu ? Tu mi fai paura , Marianna ! Dimmi cio` che vuoi , e per quanto questo sacrificio sia terribile , te lo giuro , io lo compiro` . Sandokan , ti si tende un agguato , ti si prepara un tradimento . Io tremo per te , io ho paura . Parti , mio prode amico , parti ... Io lo voglio . Partire ? Partire ? esclamo` Sandokan con disperato accento . Ma io non ho paura ! Sono la Tigre ! Sandokan , ti prego , parti finche` ne hai il tempo . Mi pare di vedere i miei compatrioti correre per le foreste anelanti del tuo sangue . Ah ! Sandokan , bisogna che tu parta , che tu ritorni alla tua isola . Ho dei sinistri presentimenti . Per tutta risposta Sandokan si precipito` su di lei e la sollevo` . La sua faccia poco prima commossa aveva preso una truce espressione ; i suoi occhi balenavano , le sue tempie si gonfiavano e le labbra lasciavano vedere i denti . Quanto sei bella ! ... Quanto sei bella ! . , . . esclamo` egli con istrana voce . Marianna ! tu mi metti il fuoco nelle vene . Le sue avide mani parvero volessero lacerare i tessuti . Poi dette indietro come spaventato . No , No ! ripete` egli con voce strozzata . Rimango ! Rimango ! ... Rimango ! ... Egli stette li` per alcuni istanti a mirarla col volto maggiormente cupo , poi facendo un improvviso voltafaccia , preso chi sa da quale bizzarria , si mise a fuggire pel parco febbricitante , e scagliossi nella foresta ruggendo come la tigre di cui portava il nome , varcando ruscelli , alberi atterrati e cespugli quasi da credere che fosse diventato pazzo . Il pirata non si arresto` che alla riva del mare ancora colla febbre indosso , senza sapere come si trovasse la` , poi ritorno` indietro attraversando ancora la foresta , smarrendosi dieci volte di seguito , perdendo mezza giornata nell' uscirne e ritorno` alla villa al cader del giorno . Egli domando` del lord . Non e` arrivato rispose uno degli indigeni , che ebbe paura di quell' uomo che pareva proprio pazzo . Bene , lo aspettero` . Sali` nel salotto senza prendere nulla . La giovanetta era la` , inginocchiata dinanzi a una immagine colle mani congiunte . Il pirata vide due lagrime , due perle , solcare a lei le guancie e senti` il cuore sanguinargli . Marianna ! esclamo` egli . E` forse perche` io sono un pirata che tu piangi ? ... Tu qui ? grido` la giovanetta . Sandokan , parti ... ho paura ... ritorna a Mompracem , ritorna ! Paura ? La Tigre della Malesia e` qui : non piangere Marianna , non mi avranno . In quell' istante si udi` il galoppo di un cavallo , che si avanzava nel parco . Sandokan , senza sapere il perche` , trasali` e porto` la mano al kriss . La giovanetta si alzo` con ispavento . Eccoli ! Sono essi ! Fuggi Sandokan ... fuggi ! Io ! Io ! ... La voce del lord risuono` sulle scale . Sandokan fiero , ma calmo , gli mosse incontro . Lord James entro` , ma non era piu` lo stesso uomo partito alla mattina . Le rughe della sua fronte erano piu` profonde che mai , lo sguardo torvo , e vestiva la divisa di capitano di marina . Egli respinse con un gesto sdegnoso la mano che gli porgeva il pirata . Sandokan impallidi` e senti` il sangue affluirgli al viso . La giovanetta getto` un grido di spavento . Se io fossi stato un uomo come voi gli disse il lord con accento freddo e sprezzante , anziche` domandare ospitalita` a un nemico mi sarei lasciato morire nel fondo di una foresta . Ritirate quella mano lorda del sangue di cento vittime e gettate quel pugnale che vi disonora ! Signore ! esclamo` Sandokan , che capiva ormai di essere stato scoperto e che si apparecchiava a vendere caramente la vita . Non toccatemi ; la Tigre della Malesia potrebbe mordere la mano che l' ha guarita . Non un accento di piu` in mia presenza . Andate ! e il lord gli addito` la porta . Il pirata getto` uno sguardo sulla giovanetta inginocchiata dinanzi all' immagine , in preda allo spavento , semi svenuta . Fe` atto di precipitarvisi sopra , ma si freno` , ammutoli` , e a lenti passi col portamento di un rajah , colla mano dritta sull' impugnatura del kriss e la testa alta , si diresse verso la porta , discese le scale , e soffocando i battiti del cuore giunse al parco . Allora getto` un vero ruggito e impugno` il kriss la cui lama scintillo` ai raggi della luna . A duecento passi lontano , dinanzi alle palizzate del parco si estendeva una linea di soldati pronti a piombare su di lui al primo squillo di tromba . Egli si arresto` sull' ultimo gradino . La caccia al pirata Se fosse stato in altri tempi , a quei tempi dove libero d' ogni legame si chiamava la Tigre della Malesia , il pirata , quantunque male armato e di fronte ad un nemico cento volte piu` numeroso , non avrebbe esitato un sol istante a gettarsi sulle punte delle baionette e aprirsi una strada in mezzo alle palle . Ma ora aveva una giovanetta che lo aspettava ansante , ma ora la sua vita era impegnata , ora amava , ora non era piu` libero e non si poteva sforzare il passo irto di pericoli colla sicurezza di uscirne vittorioso . Vinto e prigioniero sarebbe stato per lui la morte ignominiosa sulla forca degli assassini e forse la morte di lei . Ma non si smarri` . Per quanto i pericoli fossero giganteschi egli era l' uomo che non aveva paura . Tradito slealmente dal lord , che dopo averlo cacciato dalla sua casa lo gettava fra le braccia dei sanguinari Britanni che anelavano di vedere il suo sangue , non gli restava che di battere in ritirata e giuocare d' astuzia . La giovanetta lo avrebbe aiutato . Non poteva ancora essere stato scorto dai soldati appostati lungo le palizzate del parco dietro gli alberi e i cespugli . Egli risali` le scale col kriss in mano ed entro` nel salotto dove il lord , poco prima , gli aveva additato la porta . L' Inglese era ancora la` dove l' aveva lasciato , colle braccia incrociate , e un sorriso freddo , sdegnoso sulle labbra . Solo la giovanetta era scomparsa . Milord ! disse Sandokan con voce rauca . Se io vi avessi ospitato , se vi avessi onorato della mia amicizia , e poi conosciuto per un figlio delle giacche rosse , vi avrei additato la porta , ma non tradito . Laggiu` , imboscati sulla medesima via dove io passero` , vi sono degli uomini . Non attendono che un segnale per gettarsi sulla Tigre disarmata . Vergogna ; cento codardi guidati da un uomo sleale contro un solo pirata ! Signore ! esclamo` il lord rialzando fieramente il capo . Non disonorate piu` oltre la mia casa colla vostra presenza . Voi che mi chiamate sleale , voi , che chiamate codardi degli uomini che hanno sfidato il fuoco in venti battaglie , siete un miserabile ! Siete un assassino , perche` assassinate vigliaccamente la gente inoffensiva , siete un ladro perche` derubate onesti trafficanti , siete un codardo perche` indietreggiate dinanzi a una baionetta . La Tigre della Malesia a quei sanguinari insulti si scaglio` sul lord , fremente d' ira , cogli occhi iniettati di sangue , col kriss alzato . Egli si mise a sogghignare atrocemente . Voi avete mentito ! gli urlo` agli orecchi . La Tigre mai saccheggio` pel solo capriccio di saccheggiare , mai assassino` gente inoffensiva , mai bevette il sangue di un uomo che non fu suo nemico . Mille voci si alzeranno in ogni tempo a difendermi : le voci delle donne che io sbarcai libere sulle coste senza aver torto capello , le voci di quei marinai che io lasciai sfuggirmi di mano perche` non tanto forti da pugnare con me , le voci di coloro che mi videro in cento pugne primo all' attacco e ultimo nella ritirata . Ritirate quegli insulti , ritirate quelle parole , milord . Sarei capace di dimenticarmi di cio` che vi dissi un giorno quando mi curaste . Sarei capace di mordere la mano che mi guari` ! Tacete ! Uscite da questa casa , uscite vi dico grido` il lord , che perdeva la flemma britannica . Per gettarmi sulle punte delle baionette , non e` vero , milord ? disse Sandokan beffardamente . Ma che pretendete adunque da me ? Che facciate indietreggiare quei soldati e che si lasci libero il passo alla Tigre della Malesia . Non rifiutatelo : sarei capace di barricarmi in questa villa che voi dite che io disonoro , e darle fuoco e bruciarla con me anziche` arrendermi . Guardatevi , milord , guardatevi . La Tigre ha sete di sangue umano . A noi due adunque , Tigre della Malesia urlo` il lord , a noi due ; uno o l' altro dovra` morire . Il lord aveva tratto la sciabola . Il pirata impugno` il kriss . I due nemici , terribili nemici , colle armi in pugno si guardarono fieramente provocandosi collo sguardo . Lo sapeva io , che lo sleale gentiluomo , dopo avermi tradito , mi avrebbe assassinato sogghigno` Sandokan facendo un salto indietro . Orsu` , milord , i momenti sono preziosi . Fate ritirare i vostri uomini . Per tutta risposta l' Inglese fece una brusca mossa e si porto` dinanzi alla porta sbarrandola colla sciabola , poi strappando da un chiodo un corno da caccia , mando` una nota prolungata . Ah ! traditore ! esclamo` Sandokan , che senti` il sangue ribollirgli per l' ira . E` tempo , sciagurato , che la Tigre cada nelle nostre mani . Fra due minuti i miei uomini saranno qui , fra cinque daranno l' assalto , fra ventiquattr' ore il pirata sara` morto . Sandokan mando` un sordo ruggito . Con un salto felino s' impadroni` di una pesante seggiola , la sollevo` sopra il suo capo e si slancio` sulla tavola . Faceva paura . In quell' istante si udi` al di fuori lo squillo di una tromba seguita subito da un grido straziante . Sandokan ! Sandokan ! gridava una voce , che il pirata riconobbe in quella di Marianna . Sangue ! ... Sangue ! ... urlo` egli , e scaravento` la seggiola contro il lord precipitandovisi dietro . Arrivo` un secondo dopo , nel momento che il lord stordito dall' urto stava per abbandonare la posizione ritirandosi nel corridoio . Egli vi cozzo` col capo e con tal violenza da rovesciarlo di colpo al suolo . La Tigre della Malesia alzo` il kriss su di lui , sogghignando . Uccidimi , assassino ! gli disse freddamente il lord . Rammentatevi cio` che vi dissi alcuni giorni fa disse il pirata , abbassando l' arma . Gli strappo` la sciabola , l' impugno` , cacciossi il kriss fra le labbra , e , senza aggiungere parola , slanciossi nel corridoio sbarrando la porta dietro di se` . Marianna ! ... Marianna ! ... esclamo` egli movendo verso la stanza della giovanetta . Sandokan ! Sandokan ! grido` ella precipitandosi fra le sue braccia . Il pirata getto` un urlo da tigre ferita e la strinse furiosamente al petto . Fuggi , Sandokan ! ... Ho veduto i soldati ! ... Li ho veduti , amor mio . Ma non avranno viva , no , la Tigre della Malesia . Egli la trasse verso la fenestra , e la contemplo` un istante al chiaro di luna , delirante , fuori di se` , ebbro d' amore . Sandokan , abbi pieta` di me , fuggi ! Ho veduto le punte delle baionette ! esclamo` ella . Marianna ! ... Marianna , sarai mia non e` vero ? Sempre mia , del pirata , della Tigre ? ... Tua , sempre tua , Sandokan mormoro` la fanciulla , che si sentiva venir meno . Il pirata accosto` le sue labbra a quelle di lei , poi rizzandosi con un lampo d' orgoglio : Ora a me , cani d' Inglesi ! Io mi batto per lei ! ... Bacio` un' ultima volta la giovanetta caduta in ginocchio , scavalco` il davanzale e mentre gl' Inglesi si avanzavano battendo la carica , precipitossi dalla fenestra e si caccio` in mezzo ai cespugli senza essere stato scorto . Gl' Inglesi in grosso numero , che il pirata stimo` piu` di cinquanta , dopo il segnale dato dal lord col corno da caccia , avevano subito marciato sulla villa formando un vasto cerchio che andava man mano restringendosi , fino a render impossibile la fuga dell' assediato che stretto fra un cerchio di baionette e avviluppato in una rete di fuoco avrebbe dovuto infallibilmente arrendersi . Un comandante , che Sandokan riconobbe subito per colui che il lord aveva chiamato col nome di William , li guidava facendo a loro frugare i cespugli quando diventavano troppo fitti , animato senza dubbio piu` dalla gelosia e dalla vendetta che dal dovere , prendendo tutte le precauzioni possibili , perche` l' aborrito rivale non potesse sfuggire o gettarsi improvvisamente sui suoi soldati . Il pirata , ancor col cuor oppresso e dilaniato dalla passione , ma ben deciso ad uscir vincitore da quella lotta ineguale preparatagli slealmente da lord James , o almen morire eroicamente dopo di aver venduto ben raramente la vita nascosto fra fitti cespugli , a duecento metri dalle palizzate del parco , rimaneva immobile senza fiatare , rattenendo l' ira che gli rumoreggiava nel petto e comprimendo i battiti del cuore . Aveva dinanzi a se` un nemico cinquanta volte piu` numeroso , un nemico che non gli avrebbe dato quartiere fuorche` per vederlo danzare all' estremita` di qualche albero con una corda al collo , che spiava i minimi nascondigli , movendo innanzi coi fucili spianati diretti verso la casa dove supponevano che ancor si tenesse nascosto . Sapeva che per vincere , per isfuggire alla mortal stretta , alla cerchia d' armi e d' armati , bisognava giuocare d' astuzia , spiare l' istante per aprirsi il passo col ferro in pugno , supplire coll' audacia la forza che mancava dinanzi a tanti leoni . Una volta sfuggito alle loro palle , avrebbe saputo ben lui far ismarrire le sue traccie laggiu` sotto le fitte foreste a dispetto di tutti gl' Inglesi di Labuan , a guadagnare le coste per quanto ben guardate fossero dagli incrociatori e mettersi in mare navigando verso Mompracem , sia su di una canoa scavata colle proprie armi o sopra di un prahos . Una volta raggiunti i suoi lidi , la sua isola , il suo covo , avrebbe saputo ben lui allora ritornare per rivedere Marianna , la Perla di Labuan . Avanti cani , avanti figli di una razza maledetta ! mormoro` egli afferrando la sciabola . La Tigre della Malesia non trema dinanzi a cinquanta leoni armati e ruggenti ; la Tigre non si lascia vincere due volte ne` si lasciera` prendere viva . Meglio cader pugnando da eroe coll' armi in pugno su di un cumulo di cadaveri , sotto gli occhi di lei , col nome di lei sulle labbra , anziche` cadere nelle loro mani . Venite , venite a disputarmi la vita se avete del coraggio , venite a disputarmi la liberta` , vieni tu , William , a disputarmi la giovanetta dagli occhi azzurri : troverete la Tigre ! Mille uomini , in questo istante che io porto con me la promessa di lei , in questo istante che il suo sguardo lagrimoso mi segue , in questo istante che anelo la vendetta , non saprebbero arrestarmi . Mille cannoni non sarebbero capaci di sbarrarmi la via , mille navi non sarebbero capaci d' arrestare la mia canoa : mi sento tanto forte da pugnare con l' Inghilterra tutta ! Il pirata cosi` parlando digrignava i denti e sentiva mille lingue di fuoco guizzargli nel petto , e mirava con occhio truce gl' Inglesi che si avanzavano passo a passo , fremendo tutto di gioia al pensiero di tuffar le armi nel loro sangue e sotto gli occhi di lei , pugnare col nemico cosi` numeroso . Quando li vide a venti passi dai cespugli , si rizzo` sulle ginocchia raccogliendosi su se` stesso come la tigre che sta per avventarsi sulla preda . Avanti ! Avanti ! mormoro` egli con indefinibile espressione di odio e di ferocia . Il cerchio andava restringendosi sempre piu` man mano che si avvicinava all' abitazione del lord dalla quale non usciva il piu` piccolo rumore , tanto da credere che gli abitanti si fossero dati alla fuga o fossero caduti sotto il ferro del pirata . Quel silenzio pareva preoccupare vivamente i soldati , che tendevano l' orecchio con un misto di ansieta` e di timore , esprimendo le loro opinioni e i loro terrori con voce sommessa . Che il nostro uomo abbia fatto un massacro di tutti gli abitanti ? diceva un soldato . Si sarebbe udita qualche moschettata , qualche grido , qualche altro segnale diceva un altro . Eh ! salto` su a dire un Irlandese riconoscibile per la sua pronuncia . I pirati sono come i gatti , saltano , graffiano e fuggono senza far rumore . Non sarei sorpreso se egli avesse preso di gia` il volo . Gl' Inglesi si avvicinarono ancora di alcuni passi gettando uno sguardo sospettoso sulla casa . Il pirata si raccolse , allontano` senza far rumore i rami , e misuro` la distanza stringendo come una morsa la sciabola e facendo passare il kriss dalle labbra alla mano sinistra . Egli stava per avventarsi su di essi e aprirsi il passo attraverso le punte delle baionette , quando il corno da caccia di lord James risuono` . Ancora un segnale ! esclamo` il pirata rattenendo lo slancio . Il cerchio dei soldati si arresto` quasi subito . Il tamburo batte` la carica rumorosamente . Ah ! Il pirata e` imboscato attorno la casa , adunque ? disse un soldato . Non li ha ammazzati . La Tigre non ci sfuggira` . Attenti , giovanotti , passo rapido ma sicuro , orecchio e occhio in guardia e pronti a cacciare mezzo piede di lama nel carcame di quel miserabile comando` un caporale . Il pirata guardo` quell' uomo attraverso il fogliame e sorrise la` sotto , dinanzi al nemico che lo avrebbe crivellato di ferite se lo avesse potuto scorgere , e accarezzando la lama della sua sciabola strappata dalle mani di una giacca rossa fisso` il sanguinoso sguardo in quello dell' insultatore . La carica si batte` accompagnata da squilli di tromba . I cinquanta uomini si precipitarono innanzi rapidamente attraverso i cespugli movendo verso la villa . Il pirata misuro` la distanza alzando la sciabola . Non li aspetto` . Si rizzo` tra i rami come una spaventevole apparizione , fece un salto di dieci passi da invidiare una tigre , piombo` come un lampo sul nemico che si avanzava coi fucili montati , spacco` in due la testa del caporale facendone schizzar le cervella e scomparve sotto gli alberi ancor prima che gli Inglesi potessero riaversi dall' inaspettato attacco . Aveva le ali ai piedi ; il pericolo raddoppiava la velocita` . Se non riusciva a porsi in salvo nei boschi dopo di aver varcate le palizzate prima che il nemico pensasse ad organizzare in furia un inseguimento , quella fuga poteva diventargli fatale . Si slancio` sul recinto con un solo salto aggrappandosi ai rami degli alberi e si getto` sulle rive dello stagno , lo passo` a guado in meno di quello che lo si dica e si diede alla fuga nel mezzo della foresta , protetto dalle tenebre senza pensare che a frapporre tra se` ed i suoi nemici la maggior distanza possibile . Nel momento che egli eseguiva quel secondo salto non meno ammirabile del primo sulla palizzata , gli Inglesi si erano lanciati come un sol uomo sulle sue traccie . Egli li aveva uditi , aveva raccolte le loro grida di furore e le detonazioni delle loro armi , le cui palle recidevano i rami degli alberi e si schiacciavano contro i tronchi , ma ormai se ne rideva del loro numero e della superiorita` dei mezzi . Libero nella foresta dopo essere quasi miracolosamente fuggito a un pericolo si` grande nel momento in cui credevano di averlo nelle mani , non li temeva piu` , la` , sotto gli alberi dove aveva agio di spiegare le astuzie della tigre , di far perdere le sue traccie ai piu` fini segugi , di opporre la rapidita` al numero , il valore alla forza preponderante di quei che anelavano di vendetta , che volevano il suo sangue . Che importava a lui che tutta Labuan si mettesse in caccia quando era libero , armato , quando a ogni passo avea un rifugio , un nascondiglio impenetrabile , un mare che egli considerava come un amico , una giovanetta che gli soffiava all' orecchio la parola : t' amo ? Non sarebbero stati capaci , no , di afferrare la Tigre della Malesia viva in mezzo al suo elemento , la` , dove si preparava a lottare con quella ferocia che spaventava i piu` coraggiosi , dove si correva pericolo di vederla sorgere sotto a ogni cespuglio , sotto ogni ramo o piombare dall' alto degli alberi e dove toccava colpire . Mi si venga a trovare sotto le foreste , mi scovino questi miserabili cacciatori che fremono dinanzi alla tigre di Labuan ; essi cadranno dinanzi alla Tigre della Malesia , fuggiranno come una banda di fanciulli spaventati dinanzi al ruggito di una belva . Solchino i mari coi loro fumanti incrociatori , battano i cespugli coi loro cani e coi loro cavalli , chiamino alle armi la popolazione intera , ma io passero` . Il mio prahos passera` la` dove cento altri sono caduti , la mia sciabola si aprira` un varco la` fra mille baionette , dove i piu` coraggiosi sono caduti . Mi ha detto di ritornare a Mompracem per rivedermi vincitore sotto le mura del suo parco , e lo saro` . Si` , Marianna , si` , fanciulla divina , degna della Tigre della Malesia , ritornero` per istrapparti da questi luoghi donde hanno scacciato colui che tu dicesti d' amare , per vendicarne l' affronto , e per trasportarti nella mia isola , nella mia Mompracem , fra i miei , e di la` ove tu vorrai ! Le grida degli Inglesi man mano che si allontanava nella foresta correndo come un cavallo , andavano affievolendosi sempre piu` e le detonazioni diventavano piu` rare . Il pirata si arresto` un istante ai piedi di un gigantesco albero della canfora , per riprendere il respiro , per scegliere la via da prendersi in mezzo a quelle centinaia e centinaia di piante , le une piu` grandi delle altre , dove si vedeva come smarrito ad onta della sua solita perspicacia e per pensare sul da farsi in una posizione tanto difficile , su di un' isola nemica , con cinquanta uomini alle calcagna che gli davano la caccia . La notte era chiara , grazie alla luna che brillava in un cielo senza nubi , spandendo i suoi raggi azzurrini di una infinita dolcezza , di una trasparenza vaporosa , che brillavano sulle fitte verzure , punteggiando in mille differenti guise il terreno coperto di rami e di foglie , scintillanti per la rugiada . Il pirata avrebbe voluto che la notte fosse piu` oscura della culatta di un cannone da trentadue per correre meno pericolo di essere scorto dai suoi numerosi nemici di gia` lanciati sulle sue tracce per imboscarsi e sorprendere con piu` facilita` qualche cacciatore troppo audace e cacciarsi dietro di lui nel dedalo della foresta . Aveva da guardarsi dalle palle che potevano da un istante all' altro piovere su di lui e fargli battere l' aria colle mani . Il nemico ha cominciato l' inseguimento disse il pirata dopo di aver rattenuto il respiro e teso l' orecchio per cercar di raccogliere i minimi rumori . Non bisogna commettere ne` pazzie ne` imprudenze , non bisogna aver fretta ma aspettare che abbia smarrito le tracce o perduta ogni speranza di raggiungermi . Essi pensano che io corra verso il mare per cercar qualche prahos : bene , io volgero` le spalle , fuggiro` nella foresta e guai a loro se avranno l' ardire di venirmi a scovare . Raccolse tutta la sua energia e tutte le forze centuplicate dall' amore e dall' odio , dalla liberta` e dalla sete di vendetta , e , colla sciabola in pugno , dopo di essersi orizzontato colle stelle , volse le spalle alla costa e s' interno` nella foresta dirigendosi a oriente , con passo silenzioso e rapido . Non conosceva i luoghi che aveva percorso una sola volta durante la caccia della tigre , ma tirava innanzi colla sicurezza di un indigeno , seguendo un sentieruzzo quasi invisibile che credeva conducesse nel piu` folto dei boschi , aprendosi spesso il passo fra cespugli spinosi a colpi di sciabola , scalando tronchi d' albero abbattuti chi sa da quanti secoli per decrepitezza e dal fulmine , e ora ricettacolo di un mondo d' insetti schifosi , arrampicandosi sui rami quando alberi troppo riuniti formavano una barriera che non poteva venir superata che mediante una scalata , che il pirata tosto eseguiva coll' agilita` di una scimia verde , senza far gemere i rami e senza smovere le foglie , rumori che avrebbero potuto destare l' attenzione di qualche cercator di piste . Continuo` cosi` a camminare , o meglio a strisciare , per piu` di un' ora , arrestandosi quando un uccello spaventato dalla sua presenza levavasi mandando strida di terrore o quando un animale selvatico prendeva la fuga urlando , e giunse sulle rive di un torrentello largo al piu` sei o sette piedi e le cui sponde erano coperte da fitte piante . Egli si fermo` un istante , guardando attentamente a dritta , a manca , dinanzi e di dietro , e assicurato del silenzio profondo che regnava a lui d' intorno , entro` nel letto fangoso . Non conoscono ancora tutte le astuzie della Tigre mormoro` egli sorridendo a fior di labbra . Questa notte forse non ardiranno darmi la caccia in mezzo a questi alberi ma domani non si accontenteranno di ronzar sul limite della foresta . Hanno dei cani , degli animali intelligenti , ai quali il lord dara` da fiutare qualcuno dei miei cenci , e si metteranno in cerca di me assieme a questi maledetti . La Tigre della Malesia sara` inseguita come la tigre di Labuan e da mastini e da cacciatori , cercata d' albero in albero , di cespuglio in cespuglio , a me adunque l' astuzia per far smarrire ogni mia traccia . Il pirata rimonto` il torrentello per un centinaio di passi , coll' acqua fino alle ginocchia , camminando su di un letto limaccioso dove penava a tenersi in piedi fra foglie e rami imputriditi e vermi d' acqua che schiacciava a centinaia , aprendo spesso colle dovute precauzioni le fronde degli alberi curvi , arrestandosi e abbassandosi . Bisognava far perdere le traccie non solo agli uomini ma anche ai cani e vi si adoperava a tutta lena . Non si arresto` che di fronte a un ramo colossale che si tendeva orizzontalmente al di sopra delle acque mormoranti . Ecco con che far impazzire i piu` arrabbiati cercatori di piste mormoro` egli e si rizzo` a forza di braccia , strisciandovi sopra fino a guadagnare il tronco dell' albero , e cominciando la sua marcia aerea . Per lui arrampicarsi di ramo in ramo come una scimia , passare di albero in albero senza far rumore , era un giuoco che aveva fatto cento volte nelle foreste di Borneo e di Mompracem . Sarebbe stato capace di percorrere cento miglia in quella maniera , passando sopra le teste dei nemici , senza destare la loro attenzione . Aveva di gia` replicata sei volte l' audace manovra , quando un rumore , che sarebbe facilmente sfuggito a un orecchio che non fosse stato il suo , giunse fino a lui . Arresto` la pericolosa ascensione e ascolto` rattenendo il respiro , colla sciabola fra i denti e l' occhio in guardia , fisso al di sotto del folto fogliame . Due uomini , due ombre silenziose si avanzavano cinquanta passi lontano , curvi fino a terra , osservando minutamente le foglie calpestate e i rami spezzati . Non tardo` a conoscerli per due soldati . Ecco il nemico mormoro` egli . Mi ha preceduto o mi sono io smarrito ? I due cercatori di piste , dopo di aver percorso alcuni passi , si arrestarono guardandosi attorno con un movimento pauroso che non sfuggi` alla Tigre . Uno di essi guardo` nell' aria scrutando fissamente il fogliame . Sai , John , che io ho una paura maledetta nel trovarmi sotto queste foreste ? disse egli . Lo so , e io non vado esente dallo stesso sentimento rispose il compagno . L' uomo che noi cerchiamo non e` un uomo , e` una tigre , che si nasconde anche sotto una foglia e che potrebbe capitarci addosso come il fulmine e mandarci al diavolo entrambi . Hai tu veduto come ha spacciato quel povero caporale ? Perdio , se l' ho veduto ! Ah ! E` ben un terribile uomo quello che noi andiamo cercando . Si correva all' assalto credendolo barricato nella casa , e invece era nascosto fra i cespugli come una tigre . L' ho veduto un sol istante , ma t' assicuro che mi e` bastato , e che non vorrei vederlo mai piu` . Ha spaccato nettamente il cranio , al povero uomo ed e` scomparso lasciandoci con un palmo di naso . Ma lord Guillonk , che diavolo faceva che non fu capace di ammazzarlo nella sua stanza ? Ammazzarlo ? Credi tu che si possa ammazzare cosi` facilmente il terribile bandito che non ha paura di cinquanta dei piu` coraggiosi soldati d' Inghilterra incanutiti nelle piu` sanguinose battaglie ? A quanto mi si racconto` , egli si e` gettato sul valoroso capitano come una tigre , e dopo di averlo atterrato , quantunque non possedesse che un solo kriss , l' ha disarmato prendendo poi la fuga , senza lasciar traccie di se` preferendo saltar giu` da una fenestra anziche` incomodarsi a scendere le scale . Credi tu , Harry , che si giungera` a prenderlo ? Io ne ho i miei dubbi . E io ho i miei , John . Quell' uomo e` il diavolo in persona , che sara` capace di elevare una barriera insuperabile fra se` e i suoi inseguitori , barriera che durera` fino a che trovera` mezzo di imbarcarsi e di veleggiare verso la sua dannata Mompracem a dispetto degli incrociatori . Che pazza idea che ha avuto di venir ad approdare a Labuan . Ma a onta di tante difficolta` , non mancano coloro che sperano di pigliarlo . Uno di questi e` il baronetto William , quello che fa gli occhi dolci a lady Marianna . Egli ha giurato che vivo o morto prendera` la Tigre ; credo che sia il prezzo del matrimonio stabilito con lord James . Si fa presto a dirlo , che vivo o morto si prendera` , il bello si e` a scovarlo prima di tutto , e chi sa dove diavolo questo pirata si sara` nascosto . Io scommetto che mentre noi lo cerchiamo da questa parte , e gli altri frugano la costa occidentale , egli vola invece verso le coste settentrionali . Hai ragione , e il nostro isolamento mi preoccupa . Non abbiamo che il sergente Willis che ci segue . Non so chi ci potra` aiutare se ci troviamo di fronte al terribile pirata . Pieghiamo all' ovest Harry . E il sergente ? Al diavolo il sergente ! Quando non ci vedra` piu` , pigliera` pur egli la via all' ovest , ben sapendo che il pirata si e` diretto al sud , dove si dice che vi sia un prahos ancorato . Andiamo allora . Willis si trarra` d' impiccio da se` . I due soldati , dato uno sguardo all' intorno per iscarico di coscienza , se la batterono rapidamente scomparendo sotto gli alberi . Il pirata , che non aveva perduto sillaba dei loro discorsi , quando non udi` piu` i loro passi , si lascio` scivolare fino a terra senza rumore . Bene diss' egli . Si ha paura della Tigre , ma la si insegue . Tutti mi danno la caccia piegando verso le coste occidentali e meridionali , dove si dice essere un prahos , benissimo , sapro` regolarmi per volgere loro le spalle . Stiamo attenti pero` ; ho un sergente alle calcagna , Willis . Lo incontrero` . Egli riprese la silenziosa marcia , dirigendosi all' est , dove sapeva non esservi cacciatori . Entro` una seconda volta nel torrente , e guadagno` la riva opposta sbarrata da una fitta cortina di cespugli , si apri` il passo e rientro` nella foresta sempre piu` oscura . Stava per guadagnare un albero sul quale contava di passare il restante della notte per ripigliare all' indomani la fuga quando una voce imperiosa , minacciosa gli grido` agli orecchi : Se fate un passo , se fate un gesto , siete morto ! ... Giro Batoe Un uomo si era rizzato bruscamente dietro un cespuglio a cinque soli passi di distanza , col fucile teso orizzontalmente . Il pirata che si era arrestato , senza provare il minimo spavento alla terribile intimazione , senza abbandonare la sciabola che brandiva , pronto a servirsene , aveva subito riconosciuto in quell' ombra , che pareva decisa a eseguire alla lettera la minaccia , un Inglese che non dubito` piu` fosse il sergente Willis poco prima nominato dai cercatori di piste . Il singolar uomo , che si credeva , quantunque armato di una sola sciabola e di un solo kriss , tanto forte da far scomparire con un soffio quella giacca rossa , e che trovava sommamente ridicolo il misurarsi con uno solo , dinanzi alla minaccia che poteva costargli la vita , si mise a ridere , ma con quel riso che faceva fremere i piu` coraggiosi e che arresto` lo slancio del sergente che forse si sentiva tentato di lasciare partire la fucilata . Sai tu chi io mi sono ? domando` Sandokan accentando ogni parola e fissandolo con due occhi che brillavano come due carboni accesi , nella semi oscurita` . Eh ! fe` il sergente che si senti` suo malgrado correre un brivido per le ossa . Non occorre essere ne` lord Guillonk , ne` il baronetto William , per riconoscere il capo dei pirati di Mompracem . Credi tu di non ingannarti ? domando` il pirata la cui voce sibilava come il sibilo di un serpente . Oh ! Scommetterei una settimana della mia paga contro un penny , che voi siete Sandokan . No , io sono la Tigre della Malesia . I due uomini si misurarono collo sguardo e in silenzio , l' uno fremente d' ira , beffardo , minaccioso , quantunque la sua vita pendesse da una palla di fucile , l' altro fermo come una rupe ma spaventato e sorpreso di trovarsi , in piena foresta , di fronte a quell' uomo il cui valore e la cui ferocia era popolare . Orsu` disse Sandokan dando in uno scroscio di risa che l' eco della foresta ripete` . Orsu` , sergente Willis , se hai del coraggio per azzuffarti colla Tigre , a noi due . Come sapete il mio nome ? domando` l' Inglese che ebbe un superstizioso terrore . Guarda , cane d' Inglese . Pochi minuti fa , due uomini camminavano a cento passi da me seguendo la mia pesta o credendola di seguire . Sono piombato su di essi come l' aquila piomba sulla sua preda , li ho fatti parlare . Io sapeva che tu mi eri vicino , che mi spiavi dietro il cespuglio . E che avete fatto dei miei uomini ? Quando la Tigre ha sete beve sempre sangue rispose Sandokan con voce lugubre , cercando spaventare il soldato per gettarsi improvvisamente su di lui . I loro corpi sono distesi dietro quelle arecche coi fianchi aperti . Ah ! brigante ! esclamo` il soldato che indietreggio` prendendolo di mira . Sangue , Willis ! Sangue ! urlo` il pirata alzando la sciabola . Il colpo non parti per l' umidita` della polvere . Ancor prima che il sergente potesse impugnare la daga , Sandokan l' atterro` serrandogli la gola con due mani di ferro . Grazia ! grazia ! balbetto` il poveretto che si sentiva strozzare . Sandokan apri` le mani e si alzo` raccogliendo il fucile di lui . Ando` a sedersi a tre passi di distanza , fissando sul soldato due occhi che facevano paura . Vedi gli disse con accento marcato ma cupo . La Tigre della Malesia non si puo` uccidere , e` invulnerabile . Come potevi tu ammettere che io , spirito infernale , mi lasciassi ammazzare ? Io , che sfidai il fuoco di mille cannoni , io che affrontai la morte in cento abbordaggi , io che sono protetto da Belzebu` ? Ah ! esclamo` il soldato battendo i denti dalla paura . Voi siete uno spirito infernale ? Te l' assicuro . Fui io che arrestai la tua palla nel momento che stava per partire . Voi mi fate paura . Lo credo . L' Inglese si passo` le mani attorno al collo . E` vero che non mi avete strangolato ? Vero , cane d' un sergente rispose Sandokan . Senti ora , tu sei coraggioso , vuoi essere pirata ? Oh ! ... Mai ! Mai ! Hai ragione . E` tuo dovere il restar fedele alla tua bandiera . Parliamo d' altre cose allora , ma bada di non ingannar la Tigre : potrebbe capitarti sventura . Dove credono che io sia fuggito ? Nei boschi rispose il soldato . E` poco . Parla ancora , ma spicciati , che i momenti per me sono preziosi . E se io non volessi parlare ? In tal caso ti farei saltare le cervella . Sarebbe una vittima di piu` , che aggiungerei alle altre . Bene , si crede che siate fuggito verso la costa occidentale nascondendovi nelle paludi o nelle foreste o in qualche capanna d' indigeni , aspettando l' occasione di raggiungere le coste del sud ove si crede che abbiate un prahos . Non crediate pero` di sfuggire alle ricerche dei miei compatrioti : sono tutti in caccia dietro le vostre orme , guidati da un baronetto che pare abbia qualche conto da saldare . Non ne so di piu` , potete uccidermi se lo credete , ho parlato anche troppo . Quando io nel parco ho spacciato quel caporale , che ha fatto il baronetto William ? Ah ! Voi , lo conoscete anche ? Si e` morso le dita , ha bestemmiato , ha urlato inveendo contro lord Guillonk che vi aveva lasciato fuggire , poi si e` precipitato nella villa . Si dice che abbia parlato a lungo col capitano , che vi sia stata qualche promessa fra loro , cui non sarebbe estranea lady Marianna ; il fatto e` che si mise in caccia con tutti i suoi uomini senza perdere un sol istante . Ah ! esclamo` Sandokan sogghignando . Ecco cio` che io voleva sapere . Io e lui ! ... Stette un momento come immerso in un doloroso pensiero , poi cangiando tono : Spogliati della tua divisa ; ti faccio dono della vita . Il soldato ubbidi` . Sandokan bene o male la indosso` , senza dimenticare ne` la cintola , la cartucciera , e il berretto che si calco` bene in testa . Nel trovarsi cosi` vestito , da giacca rossa , si mise a ridere . Non havvi contingente indiano o malese a Labuan ? domando` al soldato che lo guardava attonito . Che volete fare del mio vestito ? Non abusate del mio grado e del mio nome . Se vuoi che ci lasciamo da buoni amici , non aprir bocca , senza che io l' ordini . Orsu` , fra coloro che mi danno la caccia , non vi sono uomini di colore ? Non ingannarmi , Willis ; sarei capace di ritornare . Vi sono degli indiani , fanteria del Bengala rispose il sergente . Bene , io passero` per un indiano disse Sandokan . E ora non fare resistenza . Trasse da saccoccia una corda , e lego` le mani e i piedi al soldato che non ardiva resistere . Finito cio` , se lo carico` sulle spalle colla stessa facilita` che fosse un fanciullo e lo porto` in mezzo ad una folta macchia assicurandolo con una forte liana a un ramo ; vi getto` accanto la sciabola dopo di averla spezzata in due e si accinse a partire . Voi dite di salvarmi , ma non sapete che mi gettate fra le unghie della tigre ? disse l' Inglese spaventato . Bah ! fe` Sandokan . Le tigri non sono si` numerose come credi dopo quella che ho ammazzato ieri in questi dintorni . Ringrazia colei a cui devi la vita ; non dimenticarti di Marianna Guillonk . Cio` detto il pirata , nelle vesti d' Inglese , si allontano` , dopo aver cambiata carica al fucile . Quando mi si vedra` , passero` per un sergente della fanteria del Bengala mormoro` egli . Passero` in mezzo a tutti i cacciatori a fronte alta , come un bravo comandante . Una gherminella non sara` mai riuscita cosi` bene ; Marianna stessa , la cara fanciulla , ridera` pur essa quando gliela raccontero` . A quel nome involontariamente evocato , la fronte del pirata s' oscuro` e i lineamenti del volto si contrassero dolorosamente . Egli porto` le mani al cuore e un gemito gli usci` dalle labbra . Silenzio , silenzio mormoro` egli con cupa voce . Non nominiamola , non pensiamo a lei . Sento che impazzisco , sento il cuore lacerarsi . Avanti , tiriamo avanti . Si rimise in cammino con passo rapido stringendosi fortemente il petto , come volesse arrestare i battiti precipitosi del cuore . Cammino` tutta la notte facendo due sole fermate per tracannare un sorso di wisky trovato nella botticella del sergente , e sul far del giorno giunse ad una piccola radura circondata di colossali artocarpi . Stava per sedersi dietro un cespuglio per prendere un po' di riposo , quando si senti` chiamare . Ohe ! camerata ! Ohe ! Che diavolo andate cercando col naso a terra ? grido` una vociaccia rauca . Il pirata , per nulla spaventato , giro` attorno lo sguardo e vide distesi sotto un albero due soldati che riconobbe subito per quelli veduti alla notte . Avevano i fucili gettati a terra e prendevano il sole fumando colle loro pipe senza preoccupazioni di sorta . Ehi ! grido` Sandokan accentuando la pronuncia inglese . E cosi` che voi cacciate ? Abbiamo cacciato tutta la notte rispose colui che aveva udito chiamarsi Harry , e senza trovare la traccia del pirata . Due minuti di riposo e poi , affe` di Dio ! dietro come cani a quel miserabile ! A quale compagnia appartenete ? domando` Sandokan che rideva in cuor suo della gherminella . A quella del sergente Willis . L' avete incontrato voi ? Egli cacciava all' oriente . Abbiamo cacciato assieme , e la pista e` stata scoperta rispose il pirata ma senza avvicinarsi . Credo che voi farete bene avvisare i cacciatori dei dintorni di portarsi immediatamente al sud , se si vuol giungere in tempo di arrestarlo . Venti sterline al sole per chi avra` l' onore di scoprirlo . Voi , sergente , mi assicurate che la pista fu trovata ? chiese John saltando in piedi . Sicuro , e farete bene a non perdere tempo . Portate l' ordine all' intera compagnia di spingersi rapidamente al sud , e fate parlare al comandante William . Spicciamoci , amici , o il pirata prendera` il volo : venti sterline e un rapido avanzamento stanno nell' aria . Tutti al sud , mi capite , al sud . Non ci voleva di piu` per allettare i due soldati . Raccolsero i fucili , cacciarono in tasca le pipe e augurato il buon giorno se la batterono con una certa rapidita` per spargere la buona novella , scomparendo sotto gli artocarpi . Il pirata li segui` fino che pote` collo sguardo , poi torno` a cacciarsi in mezzo alla macchia mormorando : Abbiamo del tempo ; finche` riposero` , essi mi sbarazzeranno la strada fino alla costa . Chino` la testa sullo zaino , si assicuro` che il fucile era a portata della sua mano e si addormento` senza piu` preoccuparsi dei nemici , piu` che sicuro di trovare al suo svegliarsi la strada libera . Quanto dormi` non avrebbe potuto dirlo , ma certamente poco , poiche` il sole era ancor alto . Fu svegliato da una repentina detonazione che risuono` sotto la foresta , accompagnata da un galoppo precipitato . Che mi abbiano scoperto ? mormoro` il pirata svegliandosi del tutto e raccogliendo la carabina . Si rizzo` sulle ginocchia e allontanando i cespugli con infinite precauzioni guardo` . In sulle prime non vide nulla ; udi` solo il precipitato galoppo di un cavallo e credette che si trattasse di qualche cacciatore lanciato dietro a qualche babirussa , ma ben presto vide sbucare da una fitta macchia un uomo che non esito` a riconoscere per un Malese , il quale , con un kriss in una mano e un grossissimo randello nell' altra , attraverso` in un lampo la radura , cacciandosi sotto un cespuglio vicino . Quasi subito comparve un cavaliere col fucile ancor fumante in mano . Era un Inglese , un soldato , che pareva in sulle furie , bestemmiando con vivacita` e dando violenti strappi al cavallo che si impennava . Egli balzo` d' arcione , prendendo una pistola che armo` . Ah ! la canaglia era nascosta laggiu` fra i cespugli , dove strisciava come un serpente gridava egli ponendosi a cercare con somma attenzione . L' ho veduto appena , appena , ma mi e` bastato per riconoscerlo . My God ! Era proprio il terribile Sandokan , la Tigre della Malesia . Se questo cavallo del diavolo non si fosse imbizzarrito , a quest' ora lo avrei nelle mani , ma non mi scappera` , no . Andiamo , giovanotto mio , non perdiamo tempo , frughiamo ben bene i cespugli e guardiamoci attorno . Bisogna guadagnare le cinquanta sterline promesse dal baronetto . Il cavaliere , terminato il suo monologo , colla sciabola nella mano dritta e la pistola nella sinistra , penetro` nelle macchie , allontanando prudentemente i rami coll' arma e frugandovi nel mezzo colla punta , andando e venendo , bestemmiando in buon inglese . Mentre il soldato frugava , Sandokan sempre nascosto fra i cespugli , cercava di vedere il Malese che aveva poco prima attraversato la radura facendosi inseguire pel terribile pirata . Ma per quanto si allungasse e girasse attorno gli occhi non ne venne a capo ; si avrebbe detto che il fuggiasco fosse sparito sotto terra . Chi puo` esser mai questo Malese ? si domando` Sandokan . Se ha tanta premura di non farsi vedere , non puo` essere che un individuo sospetto . Se fosse uno dei miei tigrotti ? La supposizione non era niente affatto ardita . Poteva darsi che quelli di Mompracem giustamente impensieriti del ritardo dei prahos e dell' assoluta mancanza di notizie , avessero spedito uno dei legni a Labuan . Sandokan non esito` piu` a credere che quell' individuo , che tenevasi celato , fosse un pirata di Mompracem . In tal caso diss' egli , bisogna guardare che non venga scoperto e mandare al sud quel bestemmiatore . Non puo` riconoscermi , ne sono certissimo . Stava per alzarsi e farsi vedere , quando dieci passi lontano vide muoversi i cespugli e apparire una testa . Torno` quella testa a sparire , ma non tanto presto che Sandokan non avesse a riconoscerla . Egli rattenne a malapena un grido . Giro Batoe ! esclamo` . Ah , il mio bravo Malese ! Giro Batoe era uno dei piu` intrepidi tigrotti di Mompracem , che aveva fatto parte della disgraziata spedizione sulle coste di Labuan . Sandokan , se ben si ricordava , lo aveva veduto cadere ferito ai suoi piedi e poi precipitare in acqua nella disunione dei due prahos . Come trovavasi li` , era difficile saperlo . Senza dubbio era stato raccolto da qualcuno o aveva nuotando raggiunta la costa . Ecco un brav' uomo che bisogna salvare mormoro` Sandokan e senza esitar piu` si rizzo` uscendo a meta` dai cespugli , nel mentre che il Malese sorpreso dalla vicinanza del soldato , che aveva tutte le ragioni per crederlo un Indiano lanciato dietro le sue traccie , si aggomitolava su se` stesso per rendersi meno visibile . Il cavaliere che andava e veniva bestemmiando vide subito Sandokan . To` ! un soldato ! esclamo` il cavaliere guardandolo come un uomo che non crede ai propri occhi . Cercate un babirussa , che frugate tutti i cespugli dei dintorni ? domando` Sandokan . Non e` il momento questo , amico mio , bisogna aspettare la notte , e una notte magnifica , se lo si vuol trovare . Il babirussa ! E` un animale ben peggiore quello che io vado cercando , una vera tigre con denti e artigli capaci di spacciarci entrambi prima di prendere le armi . Non cacciate voi forse il pirata di Mompracem ? Senza dubbio rispose Sandokan . Sono imboscato da tre ore , e sempre sulla sua pista . Sulla sua pista ? E io ho scovato il pirata in persona . Non l' avete veduto voi attraversare la radura ? In fede mia , non ho udito che il vostro colpo di carabina . Scommetterei che il furbo ha preso il volo verso il sud dove si dirigono le sue traccie . Si dice che corra come un cervo , e senza un cavallo non si riuscira` a prenderlo ; se prendete la via del sud , non mi stupirei che aveste a trovarlo . A trovarlo sarebbe forse facile rispose il cavaliere raggiungendo il suo cavallo . Il difficile e` a prenderlo , e vi confessero` che non mi sentirei d' averne il coraggio se non vi fossero una cinquantina di sterline , sulle quali conto per fondare una fattoria una volta gettata la sciabola del soldato . Andiamo , sergente , gl' Indiani sono tutti cavalieri , montate con me . E voi lo pensate ? disse con vivacita` Sandokan che gettava di tratto in tratto uno sguardo ove si teneva imboscato il Malese . Se noi lo inseguiamo verso il sud , credete che il pirata si lasciera` inseguire su quella strada , quando alle spalle non vi ha nessun nemico ? Si nascondera` in qualche macchia , dove un cane non sara` capace di trovarlo e si seppellira` sotto i pantani se non trovera` meglio d' inerpicarsi sulle cime degli alberi come una scimia e poi un passo a dritta , un altro a destra , un semi cerchio e indietro al galoppo ridendosi dello stratagemma . Noi lo inseguiamo tutti e due al sud ed egli fugge al nord . Per San Gilles ! Voi avete ragione , sergente . L' ho sempre detto io , che un Indiano e` furbo quanto un pirata disse il cavaliere . Sicche` , voi restate e io vado a stanarlo . Sicuro e guardate se sara` possibile di allogargli una buona palla nella testa o almeno di cacciarlo dalla mia parte . Vi giuro sulla barba di Brama , che non mi scappera` . State in guardia pero` , sergente disse l' Inglese salendo in sella . Stava per allentare le redini e partire , quando Sandokan l' arresto` con un cenno della mano . Una parola , se me lo permettete gli disse . Due , sergente , se volete . Ma spicciatevi , che mi sembra di udire il tintinni`o delle cinquanta sterline di lord William . Voi avrete piu` occasione di me di recarvi alla villa di lord James . Lo credo , dal momento che i miei compagni si son accampati nel parco . Cercate di vedere lady Marianna e ditele che il malese Whu Pulau ha passato felicemente le linee delle giacche rosse . Non mancherete di ricevere un pugno di fiammanti sterline . Non manchero` di farlo . E chi sarebbe questo Malese ? Alto la` ! Non parliamo di cose che riguardano solo la lady . Andate , amico mio , o il pirata fara` tanta via da far crepare il vostro cavallo prima di raggiungerlo . Sono una bestia ! Avete ragione , sergente e il cavaliere , salutato militarmente , sprono` il cavallo e parti` alla carriera internandosi nelle foreste . Corri , corri , animale mormoro` Sandokan accarezzandosi la barba con compiacenza . Lady Marianna avra` mie nuove dal mio stesso nemico . Stette un momento li` immobile , pensieroso , triste , poi si diresse verso i cespugli ove se ne stava Giro Batoe che aveva assistito senza batter palpebra alla conversazione , fuori di se` dalla gioia nel rivedere il suo terribile capo ancor vivo . Ohe ! Giro Batoe ! grido` Sandokan . Un urlo di gioia vi rispose e il Malese facendo un salto di dieci piedi gli cadde alle ginocchia . Ah ! mio capitano ! esclamo` il Malese con voce rotta e le lagrime agli occhi . Che diavolo ! Il mio tigrotto Giro Batoe sarebbe capace di lagrimare come una femminuccia ! esclamo` Sandokan rialzandolo . Ah ! mio capitano , vi ho tanto pianto e sento tanta gioia nel rivedervi sano e salvo , che sarei capace di singhiozzare . Non vi hanno adunque ucciso laggiu` , sui prahos ? Ucciso ? Uccidere la Tigre della Malesia ? Cio` non avverra` mai , mi capisci , Giro Batoe , mai ! Le giacche rosse non hanno abbastanza ferro per toccarmi il cuore . Orsu` , parla ora : per qual caso ti trovi qui ? Non avrete dimenticato la terribile battaglia che abbiamo ingaggiato alla foce del fiumicello con quell' infernal incrociatore , nella quale abbiamo subi`to una sanguinosa disfatta . No , Giro Batoe , ti giuro che quella sconfitta la vendichero` e atrocemente . Si` , mio capitano , la vendicheremo e mi faro` ammazzare il giorno , in cui ordinata una levata d' armi , non faro` saltare le ruote della nave maledetta . Orbene , i due prahos erano stati legati , il ferro turbinava e ruggiva coprendo i nostri ponti di morti e di feriti ; ad una scarica di mitraglia caddi ai vostri fianchi con una scheggia di ferro alla testa , svenni . Che accadesse di poi , non lo so . Quando rinvenni mi trovai in mezzo a un cumulo di cadaveri su uno dei legni che era stato da voi abbandonato . Vidi i vostri uomini battere in ritirata verso la costa ; gridai per chiamarli , ma la voce del cannone copriva la mia . Il prahos su cui mi trovava , sventrato da un diluvio di ferro , affondo` . Mi aggrappai a un rottame e dopo due ore di sforzi inenarrabili e patimenti atroci guadagnai la costa , e di la` assistei alla seconda fase del combattimento . Oh ! Era pur bello , superbo , quel prahos che lottava contro il gigante , avvampando da ogni lato , mordendo , ruggendo . Mi pareva assistere a una battaglia , dove gli uomini fossero diventati giganti ed eroi . Bene ! esclamo` Sandokan , con legittimo orgoglio . E poi ? Poi , quando ho veduto che tutti erano morti , e che mi mancavano i mezzi per recare la fatal notizia a Mompracem , dopo aver a lungo pianto la morte dell' eroica Tigre e dei suoi tigrotti , mi internai nelle boscaglie , vivendo di frutta , di radici , di vermi . Cosi` , di passo in passo stimolato dalla paura capitai in questi dintorni piantando dimora . Aiutato da alcuni indigeni che ebbero pieta` del mio misero stato dissodai un lembo di terra e mi costrussi una capannuccia , aspettando tempi migliori per abbandonare questi maledetti luoghi . Rosi il freno per tre settimane , e gia` disperava di rivedere qualcuno dei miei compagni , quando udii che voi eravate vivo e che vi si dava la caccia . Credetti impazzire di gioia e partii all' istante , e nel cercarvi fui scoperto dal cavaliere inglese . Fu una fortuna , capitano , che egli mi inseguisse . Senza di lui non vi avrei forse mai trovato e non sarei piu` tornato alla costa per mettermi in mare colla mia canoa . Tu sei un valentuomo , Giro Batoe , e sono io che te lo dico , la Tigre della Malesia . Grazie , mio valoroso capitano disse il Malese commosso . Ma voi , come siete sfuggito al massacro ? Ne parleremo piu` tardi disse Sandokan cangiando tono , poi raccogliendo il moschetto : Tu mi hai parlato di una capanna e di un palmo di terra coltivato , non e` vero ? Si` , e dove troverete l' occorrente per isfamarvi , se avete dell' appetito e qualche sorso di acquavite che ho potuto procurarmi dagli indigeni raccontando loro qualche storiella o facendo qualche servigio . Tu mi hai parlato di una canoa sulla quale contavi raggiungere Mompracem , non e` vero ? Si` , una canoa che ho costruito scavando il tronco di un albero , aiutato da un giovane indigeno , una barca pericolosa , mio capitano , ma che sapra` filare all' ovest quando la Tigre della Malesia la guidera` . Siamo lontani dal mare ? domando` Sandokan fattosi pensieroso . Un mezzo miglio al piu` . La canoa e` nascosta fra fitti cespugli e non chiede che d' esser gettata in mare . Bene , andiamo alla capanna allora , poi penseremo alla partenza . Ma e i nemici ? chiese il Malese . Sono capaci di scoprirci e di sorprenderci . Il nemico , Giro Batoe , ci insegue sulla via del sud . Del resto , non sono un sergente della fanteria Bengala ? I due pirati senza aggiungere parola si misero in cammino senza piu` curarsi del cavaliere che correva dietro alle cinquanta sterline ne` degli altri che potevano battere i dintorni . Attraversarono la radura e penetrarono sotto la foresta camminando con passo rapido su di un terreno sparso di radici , che s' intrecciavano in mille guise quasi da prenderle per migliaia e migliaia di serpenti piu` o meno grossi , piu` o meno lunghi , e in mezzo a lunghe erbe spinose dove si tuffavano fino alle anche , un vero luogo d' imboscate ove sarebbe stato difficile l' evitarle . Camminiamo con prudenza disse Sandokan al compagno e rimani dietro di me . Vedendo la tua testa nuda e le tue vesti a brani , si potrebbe benissimo scambiarti per la Tigre e buscarti una fucilata malgrado la mia presenza . Gl' Inglesi sono testardi . Camminarono per un quarto d' ora verso il nord , piegando alquanto verso l' occidente , senza incontrare il nemico , attraversando numerosi torrenti sulle cui rive si scorgevano le traccie di recenti passaggi , e giunsero a un piccolo sentiero appena visibile , dove il Malese si caccio` lestamente allungando il passo . Quando fu alla fine tese la mano e mostrando qualche cosa di oscuro : Ci siamo . Ecco la capanna . La canoa La capanna di Giro Batoe si rizzava a poca distanza dalle rive di un ruscello , al coperto di un grande artocarpo che la proteggeva contro i raggi cocenti del sole e contro le pioggie . Era una baracca anziche` un' abitazione , capace di ricoverare tutt' al piu` un indigeno che non sapesse procurarsi di meglio nel mezzo della foresta . Era bassa quanto mai , stretta tanto da potervisi appena muovere , costretta grossolanamente con rami intrecciati a erbe e col tetto terminante a cupola , mal formato , coperto di foglie d' arecche , una mezza dozzina delle quali erano state piu` che sufficienti a tale uopo . L' interno non valeva meglio dell' esterno , tutto riducendosi a un letto di foglie secche , a una provvista di legna , a una scodella gigantesca di terra cotta , frutto dell' industria indigena e a due sassi mezzi sepolti nella cenere che servivano di camino . Non si poteva star comodi , ma a ogni modo offriva un rifugio e una difesa contro i venti e gli abitanti troppo pericolosi della foresta . Giro Batoe , nell' entrare , fece fuggire un mondo d' insetti che avevano di gia` preso alloggio , e fece gli onori della capanna al capitano che non pareva malcontento di prendere un po' di riposo e di satollarsi . Vedete capitano la mia abitazione non offre comodi di sorta , ma e` sempre preferibile alle abitazioni degli indigeni che puzzano d' olio di pesce e di carne corrotta . Se volete dormire avete un letto che sara` forse migliore di quello che offre la foresta ; se avete sete vi ha una scodella sempre ripiena di acqua limpida ; se avete fame vi sono delle frutta e una dozzina di costolette di babirussa giovane che ho avuto la fortuna di sorprendere nel suo covo . Non domando di piu` , Giro Batoe ; e` anche troppo quando si ha fame e si sa di avere dei bracchi a due gambe alle calcagna . Accendi un po' di fuoco e arrostisci un pezzo di carne . Non avrete d' aspettare che si cucini , capitano , e frattanto sbarazzatemi , se vi piace , un po' di quelle frutta che occupano mezza abitazione . Troverete degli ananassi succolenti , delle patate che non avete mai gustato a Mompracem , delle frutta d' artocarpo d' inverosimile grossezza e delle noci di arecche che non domandano che di essere masticate . La mia dispensa e` a vostra disposizione . Il Malese , intanto che Sandokan poneva a profitto le parole di lui assaltando un cavolo palmista che non pesava meno di venti libbre , afferro` due pezzi di legno e si mise a fregarli l' un contro l' altro fino a trarre una fiamma colla quale accese le legne accumulate sul primitivo focolare . Sapete , capitano , che questo fumo potrebbe essere scorto dagli Inglesi ? Non sarei per nulla meravigliato se fra qualche ora ci facessero una sgradita visita . E che , Giro Batoe , ti danno tanto a pensare adunque essi ? chiese Sandokan che divorava un pezzo di cavolo il cui sapore gli rammentava quello delle mandorle . Io me ne infischio di tutti i soldati di Labuan . Non e` per me , capitano , ma per voi . Se tra coloro che ci inseguono , vi fosse qualcuno che anche sotto la truccatura di sergente vi conoscesse ? Avete un' aria troppo fiera , uno sguardo troppo vivo per credervi un indiano . Non dartene pensiero , tigrotto mio . Se essi capitano mi daro` l' aria di uno stupido indiano , e comandero` loro di fare un fronte indietro verso il sud . Non vi ha che un uomo che io temo , il baronetto William , ma e` assai lontano . Oh ! Avete fatto delle conoscenze ? chiese Giro Batoe che metteva sui carboni ardenti un grosso pezzo di babirussa . E perche` no ? Ho trovato modo di stringere amicizia con personaggi alti , con baroni e conti io , il pirata che essi volevano appiccare io , la Tigre della Malesia ! Sandokan diede un gran scroscio di risa , al quale fece eco il Malese . Suvvia continuo` , ci rivedremo fra breve con quel povero lord James che mi lascio` scappare senza soddisfare il conto dell' ospitalita` accordatami . Sai Giro Batoe , che fra una diecina di giorni noi ritorneremo su quest' isola a dispetto di tutte le giacche rosse e dei loro piroscafi ? Oh ! capitano ! esclamo` il Malese sorpreso . Voi pensate di ritornare ? Si tratta di fare un massacro di tutti gl' Inglesi della colonia ? Se e` cosi` , ci prepareremo a mordere . Non si tratta di far scorrere un fiume di sangue , Giro Batoe disse Sandokan con voce sorda . Ho un appuntamento . Con chi ? Non chiedermi nulla , Giro Batoe . Solo tieni in mente cio` che ti dico : questo appuntamento dara` un colpo mortale a Mompracem . Voi mi fate paura . Non una parola di piu` su questa faccenda . A pranzo , ora che l' arrosto e` pronto . Questa notte penseremo a metterci in mare colla prua volta al nostro nido . Il Malese levo` il babirussa dai carboni e lo presento` al capitano su di una gran foglia d' arecche , poi ando` a frugare in un angolo della stanza , sollevo` la terra colla punta del kriss , trasse una bottiglia a meta` spezzata , ma ricoperta accuratamente da un pezzo di tela , e ritorno` verso di lui guardandone il contenuto con occhio ardente . Dell' acquavite , mio capitano ! diss' egli deponendo la bottiglia dinanzi a lui . Ho dovuto tanto lavorare per poterla guadagnare o meglio strappare agli indigeni , e la teneva nascosta come un liquido prezioso per rinforzarmi una volta preso il mare . Ora siamo due marinai , che non hanno bisogno di una sorsata per lottare contro le onde e contro i venti ; potete vuotarla fino all' ultima goccia . Grazie , Giro Batoe , ma ne avrai la tua parte rispose Sandokan che mangiava per due come un uomo che non e` sicuro all' indomani di fare il medesimo pasto . Orsu` , devi avere fame dopo l' inseguimento che quasi ti costava o un braccio di meno o un sonno per tutta l' eternita` . Siedi di fronte a me e fa gli onori della tua capanna . Se vuoi questa notte avere del coraggio per passare sotto il naso degli incrociatori e dinanzi la bocca dei loro cannoni , e della forza per manovrare al remo , se il vento ha la malaugurata idea di non soffiare , empi il tuo stomaco . Domani forse non ne avrai il tempo . E` giusto , capitano rispose il Malese , che assali` vigorosamente l' arrosto , masticando con certi denti da far invidia a un gaviale . E supponendo che una palla di cannone , guidata da una mano cattiva , venisse a sfasciare il nostro povero canotto , che si fara` ? Vedete , sono cose che potrebbero capitare . Ebbene , non sei capace di nuotare forse ? Ci tufferemo e guizzando sott' acqua come i pesci raggiungeremo la costa e di la` la capanna . Gli alberi non mancano , le nostre armi hanno ancora del filo per tagliare , il fuoco si fa presto ad accenderlo , e nulla di piu` facile con tutto cio` costruire una seconda canoa . Passeranno due giorni , quattro , una settimana , un mese se vuoi , ma bisognera` che una volta o l' altra gl' incrociatori prendano il volo per altri lidi . Sara` quello il momento per ritornare a Mompracem . E poi , credi tu che i nostri amici non si metteranno in mare ? Il Portoghese , per esempio , non ignora che la mia intenzione era quella di venir a incrociare sulle coste di Labuan per vedere la Perla . Quando vedra` passare i giorni senza che noi abbiamo a mandar nuove , s' immaginera` che ci e` accaduta una disgrazia . Lo credo , e poi quando io sono a fianco di voi , mi sembra di essere a Mompracem . Sandokan si mise a sorridere , poi vuoto` mezza acquavite e porgendo la bottiglia al compagno che allungavasi per vedere se ne rimaneva una goccia : Bevi , Giro Batoe , e rinchiudimi la capanna . Il sole e` ancor alto e a mio dire non devono essere ancora le quattro ; abbiamo del tempo prima che diventi notte oscura . Non si potra` dormire una volta a bordo della canoa . Nulla di meglio d' approfittare dell' occasione . E se vengono gl' Inglesi ? domando` il Malese , che tremava per Sandokan . Te lo dissi ancora , li manderemo al sud e la Tigre si distese sul letto di foglie colla faccia abbuiata e la mente fissa alla giovanetta , che temeva di abbandonare nelle braccia del lord e forse in quelle del baronetto William . Il Malese vuotato sino all' ultima goccia il contenuto della bottiglia , spense il fuoco , chiuse la porta e si aggomitolo` in un angolo della capanna sognando di trovarsi gia` a Mompracem in mezzo ai suoi compagni avvoltolandosi sui frutti di tanti saccheggi e librandosi su cento bottiglie di acquavite . Sandokan pero` non fu capace di chiudere occhio . Non gia` per tema del nemico , ne` per le difficolta` che poteva incontrare nell' abbandonare le coste di Labuan , ma perche` sentivasi atrocemente morso da una terribile gelosia e assalito da una folla di tetri pensieri che invano cercava scacciare . Che poteva mai essere accaduto di Marianna dopo che egli si era precipitato dalla fenestra ? Che era avvenuto fra il lord e il baronetto William ? Quali misure mai avevano prese per infrangere l' amore nato fra l' ultima discendente dei conti Guillonk e la terribile Tigre della Malesia ? Ah ! esclamo` il pirata dimenandosi sul suo letto di foglie . Darei mezza della mia vita per trovarmi ancora in quella abitazione . Povera Marianna , chi sa quali timori agiteranno il suo picciol cuore . Forse mi credera` vinto , prigioniero , insanguinato , fra le catene dei miei nemici e chi sa , fors' anche morto . Vorrei perdere goccia a goccia tutto il mio sangue pur di rivederla , purche` strapparla da quelle angoscie , purche` dirle che la Tigre della Malesia e` viva e piu` viva anche di prima . Orsu` , coraggio , che ne ho proprio bisogno . Questa notte fuggiro` meco portando il suo giuramento e ritornero` alla mia isola , al mio covo e poi ... si` , per Cristo , poi , dovessi farmi una seconda volta moschettare , dovessi perdere una seconda volta quaranta tigrotti , ritornero` . Ritornero` per istrapparla dalle mani di quell' odiato rivale , ritornero` per vendicare i miei prodi che caddero sotto il ferro delle giacche rosse ! Si` , l' avro` , sara` mia , mia . E allora ... Il pirata si tacque portandosi ambe le mani agli occhi e sospiro` dolorosamente . Allora faro` cio` che lei vorra` . Non l' ho giurato io ? Non le ho detto che per lei tradirei i miei tigrotti , darei un addio e per sempre alla mia vita d' avventuriere , alla mia isola , al mio mare e a tutto cio` che fino a oggi mi ha allettato , mi ha fatto vivere ? Si` tutto faro` per questa sublime giovanetta che ha saputo colpire l' inaccessibile cuore della Tigre della Malesia . Tutto faro` per questa giovanetta che io amo , che io adoro , che io idolatro ! Il pirata passo` il tempo pensando sempre alla giovanetta , che parevagli talvolta vedere dinanzi triste e lagrimante . Quando il sole cadde all' occidente e le tenebre ebbero invaso tutti i recessi della foresta egli sveglio` il Malese che russava come un tapiro . Andiamo , Giro Batoe , non perdiamo un momento di piu` diss' egli . La notte e` oscura : le stelle e la luna sono coperte da un nero velo di nubi . vieni , Malese , vieni , che ho la febbre . Sento che se io restassi una mezz' ora di piu` mi rifiuterei di seguirti . Oh ! che vi salta mai in testa ? Vi sarebbe dubbio che ... Zitto , per la barba di Allah ! Zitto , Giro Batoe ! esclamo` Sandokan quasi con ira . Dov' e` la canoa ? Nascosta sotto un banano . Bastera` farla scorrere sui truogoli per spingerla in mare . Vi hai cacciato qualche cosa entro ? Ho pensato a tutto , capitano . Non manca ne` d' un albero , ne` d' una vela , ne` di pagaie . Di piu` , vi ho posto un gran vaso ricolmo d' acqua e una provvista di frutta capaci di nutrirci fino a Pulo Condor . Sta bene : andiamo , Giro Batoe . Cio` che non ci e` di nessuna utilita` , lascialo qui . Potrebbe darsi che domani avessimo a ritornare a questa capanna . Lo so io , capitano . Non sara` facile varcare la crociera , ma infine lo si tentera` . Udite come le foglie degli alberi stormiscono ? E` buon segno : il vento non manchera` e noi fileremo rapidi e in silenzio verso Mompracem . Forse domani potremo ridere di averla fatta bella alle giacche rosse di Labuan . Sandokan non rispose e si mise in marcia , non gia` rapidamente come l' avrebbe voluto il Malese che sentivasi scottar la terra sotto i piedi , ma lentamente , stentatamente a malincuore . A lui , che venti giorni prima avrebbe dato una delle sue braccia per poter ritornare a Mompracem , ora riusciva atrocemente penoso allontanarsi da quest' isola , sulla quale lasciava senza difesa la donna del suo cuore . A ogni passo che faceva e che l' avvicinava al mare , parevagli che un lembo del suo cuore gli si staccasse e parevagli che la distanza che lo separava dalla Perla di Labuan accrescesse spaventosamente . Andiamo , andiamo mormoro` egli . Tiriamo innanzi , siamo forti , fuggiamo . Poi , si` , poi ritornero` , ma ritornero` vincitore e la rivedro` in mezzo ai miei trionfi . Dieci giorni per me , sembrano l' eternita` , ma passeranno . La notte , come l' avevano predetto , era oscurissima , senza luna e senza stelle essendo coperte da grossi e foschi nuvoloni . Non si vedeva a dieci passi lontano , ma il Malese era come un nittalopo e conosceva a menadito quei luoghi . Si cacciava senza esitare sotto i cespugli , in mezzo ai quali strisciava come un serpente , scalava come una scimia gruppi d' alberi che sbarravano il cammino , aggrappandosi alle liane e ai rotang e senza far rumori di sorta , quantunque avesse la certezza che il nemico si trovasse lontano e che Sandokan colla sua divisa di sergente avrebbe bastato per far abbassar qualsiasi moschetto . Il suo compagno lo seguiva , imitando tutte quelle aeree manovre , taciturno , tutto concentrato nelle sue pene , col volto alterato da un atroce dolore . Per un' ora continuarono a camminare , l' un vicino all' altro , poi Giro Batoe s' arresto` tendendo l' orecchio . Udite questo fragore che giunge quasi indistintamente sino a noi ? chiese egli . Lo odo : e` il mare rispose Sandokan . Dove si trova la tua canoa ? Qui vicino . Egli guido` la Tigre attraverso una folta cortina di fogliame e fatti cinquecento passi torno` a fermarsi additando il mare che brontolava al largo e le cui onde venivano a spumeggiare ai piedi della foresta . Ci siamo diss' egli sottovoce . Vedete laggiu` , sotto le foglie di quel banano qualche cosa di nero che ha una forma allungata ? E` la canoa . Andiamo a dare un' occhiata sulla spiaggia . Fa oscuro ma si puo` distinguere un incrociatore che dorme all' ancora . Ah ! esclamo` Giro Batoe . Se quei maledetti fossero andati al sud ! Ma non vale ; siamo tanto piccini rispetto a essi , che non ci vedranno . I due pirati guadagnarono il limite della boscaglia e scesero sulla costa . Il mare era negro come fosse diventato d' inchiostro e , fin dove giungeva lo sguardo , perfettamente deserto . Alla canoa ! comando` Sandokan facendo uno sforzo nel pronunciare quella parola che per lui era tremenda . Il Malese lo condusse sotto il banano , che colle sue gigantesche foglie nascondeva per intero l' imbarcazione . Sandokan l' esamino` attentamente . Era una pesante barcaccia scavata nel tronco d' un albero col fuoco e col ferro , e somigliante a quelle che adoperano gli indiani dell' Amazzoni e i polinesiani del Pacifico . Sfidare il mare con simile battello dalle forme barocche era follia , sarebbe bastata un' onda per capovolgerla , ma i due pirati non erano gente da dare indietro . La fecero scorrere sui truogoli e in meno che lo si dica la spinsero in mare . Il Malese fu lesto a saltarvi entro e a prendere i remi . Venite , capitano , venite ! diss' egli . La strada fra mezz' ora non potrebbe essere piu` libera . Un minuto ancora , Giro Batoe rispose Sandokan , con voce sorda . Poi andremo a Mompracem . Strappo` un pezzo di carta da un libricino , frugo` nelle tasche , trasse una matita e per quanto la notte fosse oscura scrisse a gran caratteri queste parole : A lady Marianna Guillonk . Varcate le linee nemiche felicemente , imbarcato per Mompracem . Chi avesse a trovare la carta , portarla immediatamente a lei . Ordine di lord James Guillonk . WHU PULAU IL MALESE . L' appese a un ramo basso , in maniera da esser veduto a qualche distanza , poi balzo` nella canoa chiudendo gli occhi e gettando un sospiro che sembrava un profondo ruggito . E ora diss' egli , a Mompracem ! ... Il vento soffiava dall' est , vale a dire propizio . L' albero fu rizzato , la vela tesa e la canoa leggermente sbandata , comincio` a filare rapidamente verso l' ovest lasciandosi dietro una striscia fosforescente che andava oscurandosi mano mano che si allontanava dalla costa , frapponendo fra il cuor del pirata che si sentiva commosso per la prima volta e quello della giovanetta traboccante d' angoscia e di spavento , il mare della Malesia . Il pirata si assise a poppa manovrando al remo che serviva di timone , e il Malese a prua alla vela , l' uno taciturno e cupo e l' altro sorridente e felice , l' uno cogli occhi sanguinosamente fissi su Labuan che allontanandosi perdevasi fra le tenebre , l' altro cogli occhi fissi verso il punto ove sorgeva Mompracem che andava man mano avvicinandosi . Orsu` disse il Malese che aveva notato quel rapido cangiamento operatosi nel capitano . Diventate cupo ora che si tratta di avvicinarsi alla nostra isola ? Si direbbe che rimpiangete quasi Labuan . Si` che la rimpiango mormoro` con voce sorda Sandokan . La rimpiango , Giro Batoe ! Oh ! Avete forse lasciato qualche cosa laggiu` che vi dispiace di abbandonare ? In fede mia , che comincio a credere che Labuan vi abbia ammaliato . Eppure continuo` il Malese , ci si dava una caccia accanita , ci si inseguiva vigorosamente per i boschi e si cercava tagliarci la via per mare . Consolatevi , capitano , di averla fatta grossa agli Inglesi . Vorrei domani esser io la` , a vederli mordersi le dita pel furore e per udir le maledizioni delle loro donne . Sapete , capitano , che ci odiano anch' esse . Oh ! Non tutte ! esclamo` Sandokan torcendo la pagaia fino al punto di farla gemere . Oh ! mormoro` Giro Batoe sorpreso . Trovate forse , capitano , che quelle vipere sieno da meno degli uomini ? Taci , Giro Batoe ! Se tu avessi a ripeterlo quell' insulto , mi sentirei capace di precipitarti nei flutti ! ... Vi era un tale accento di minaccia , un che di imperiosita` , che il Malese non ardi` parlare . Egli si accontento` di guardare il pirata che fissava Labuan con due occhi di fuoco , comprimendo i battiti del cuore con ambe le mani e la faccia sconvolta da un terribile dolore . Gl' Inglesi l' hanno stregato ! mormoro` Giro Batoe guardando la Tigre con occhio compassionevole . Il vento si manteneva stabile . La canoa filava rapidamente piu` di quello che si avrebbe potuto credere , malgrado la sua pesantezza e il suo scafo barocco che infrangeva le onde anziche` tagliarle . In capo a mezz' ora si trovava a piu` di due miglia da Labuan che cominciava a scomparire del tutto fra le tenebre . Il Malese , lasciando il capitano in preda ai suoi pensieri , temendo che interrompendolo non avesse a effettuare la minaccia , di cui lo sapeva capace , si teneva all' erta vegliando attentamente cogli occhi volti ora al sud , ora all' est , all' ovest e al nord , per paura che qualche incrociatore si mostrasse improvvisamente sulla linea dell' orizzonte e prendesse la canoa a colpi di cannone . Nessun naviglio si mostro` peraltro e la canoa pote` veleggiare tranquilla tutta la notte , durante la quale Sandokan non fece una sol parola ne` stacco` mai gli occhi da Labuan . All' indomani ai primi raggi del sole si trovavano a piu` di venticinque miglia dalle coste di Labuan ormai scomparse da parecchie ore dall' orizzonte . Nessun aveva dormito sebben il mare si fosse tenuto fortunatamente calmo , e poi chi l' avrebbe pensato in quei momenti in cui il pericolo poteva capitare da un istante all' altro ? Sandokan , che man mano che si allontanava , provava tutte le dolorose impressioni di un cuore che amava furiosamente e i morsi di una terribile gelosia che nessuna cosa avrebbe valso a soffocare , non l' avrebbe fatto , e il Malese che fremeva dalla gioia all' idea di avvicinarsi a Mompracem e di averla fatta alle giacche rosse non l' avrebbe sognato . Di piu` , la manovra esigeva delle braccia vigorose e maestre per dirigere una imbarcazione cosi` pericolosa , dove si correva pericolo di trovarsi nell' acqua alla prima raffica . Quando il sole apparve del tutto sull' orizzonte il vento scemo` di qualche poco ma non tanto da impedire di filar senza fatica due nodi . A quella leggera alterazione Sandokan , che teneva ancora gli occhi fissi verso il luogo ove era scomparso Labuan , si volse verso il Malese . Ma non era piu` l' innamorato della notte , era ridiventato la Tigre , il cui sguardo balenante , affascinante , magnetizzava . Quanta via credi tu che abbiamo fatto ? chiese egli dopo qualche istante di silenzio . Una trentina di miglia , Tigre della Malesia rispose Giro Batoe e avrebbe voluto aggiungervi qualche altra parola , ma la minaccia della notte lo freno` . Sandokan lo guardo` a lungo fisso fisso . Ah ! esclamo` egli alfine . Credi tu che io meriti ancora il mio antico nome ? Si` , capitano , e oggi , e domani , sempre . Sapeva io , che non avreste tardato a ridiventare il terribile uomo di una volta . Hai scorto in me qualche segno di debolezza , per credere che lo avessi perduto ? Forse ieri sera quando lasciavamo le spiagge di Labuan ? No , ma eravate agitato , mi pareva che foste un po' impazzito . Parlavate si` stranamente , guardavate in certo modo la terra che noi ci lasciavamo a poppa e mi avete minacciato cosi` bruscamente ... Avevi ragione , Giro Batoe disse Sandokan tristamente . Ma se tu sapessi cio` che io soffriva qua entro ... Basta , tutto e` finito e ridivendo la Tigre della Malesia assetata di sangue e anelante la vendetta ! Lo sapeva , capitano . Fu un lampo di pazzia che vi colse ieri sera . Sandokan increspo` le labbra ad un amaro sorriso e porto` un dito alle labbra come per intimargli silenzio . Stette un momento sopra pensiero , poi torno` alla pagaia mentre Giro Batoe si sedeva a prua alla scotta della vela , tenendo gli occhi fissi all' ovest . La canoa beccheggiando pericolosamente , affondando nei cavi delle onde , le cui creste spumeggianti giungevano fino ai bordi , riprese la via lasciandosi a poppa le Tre Isole . La navigazione fu lenta pel vento che nelle ore piu` calde cesso` dal soffiare . Alla notte vi fu qualche colpo di mare che empi` a meta` la pesante imbarcazione e qualche colpo di vento che obbligo` i due pirati a prendere i terzaruoli per diminuire la superficie della vela . Tutto il giorno seguente la canoa filo` all' ovest sempre lottando penosamente coi marosi . Al cader del sole , il Malese che si teneva in piedi a prua , segnalo` la tanto sospirata costa della selvaggia e temuta Mompracem . A Mompracem Sandokan nel rivedere quell' isola , baluardo della sua potenza e della sua grandezza in quei mari , che non a torto chiamava suoi , senti` che ridiventava la Tigre della Malesia . La profonda ruga che solcava la sua fronte scomparve istantaneamente e la malinconica espressione del suo volto sfumo` per dar luogo all' usuale espressione truce , terribile che incuteva rispetto e paura ai suoi medesimi tigrotti . Il suo occhio triste s' illumino` , fiammeggio` e le sue labbra sorrisero col riso beffardo , crudele che somigliava tutto a quello della tigre . Quantunque la distanza fosse ancora notevole , con uno di quegli sguardi che avrebbero sfidato piu` di un cannocchiale , ispeziono` d' un sol tratto la costa che gli si presentava dinanzi e si rese subito conto di cio` che era accaduto durante la sua assenza nell' isola . Il villaggio era ancora in piedi ; i terrapieni e le palizzate e le scarpe e controscarpe che costituivano la sua difesa , erano ancora al loro posto accresciute anzi di numero , segno certissimo che nessun incrociatore aveva tentato un assedio o uno sbarco . Solo dei trenta prahos , che di solito sonnecchiavano nella piccola baia , parecchi ne mancavano . Tuttavia i pirati non si preoccuparono di molto , immaginandosi che fossero usciti per corseggiare . Le tenebre , che calavano rapide , posero in breve fine alle loro investigazioni . Il vento era scemato , ma la canoa , quantunque assai lentamente , continuava ad avanzare verso le coste ormai quasi invisibili di Mompracem . Si poteva smarrirsi , stante la mancanza di stelle , coperte da un nero velo di fitti vapori che erravano nell' aria da due giorni ma fortunatamente i lumi e i fuochi accesi nelle capanne vennero in loro soccorso per indicare la via . Unendo i remi alla vela , i due pirati , dopo due ore sani e salvi , e senza aver destato l' allarme , sbarcavano sulla riva a duecento passi dalla rupe tagliata a picco sul mare , sulla cui cima stava come un' aquila l' abitazione della Tigre . Tirata a secco la canoa , che minacciava di venir capovolta dalla risacca , raccolte le armi e tutto cio` che vi era di buono da asportare , si diressero senza far rumore verso la rupe , alla cui base spumeggiava il mare con prolungati muggiti . Sandokan , nel sentirsi sotto i piedi la sua isola , che faceva parte della sua vita , che considerava carne del suo corpo , come il mare faceva parte del suo sangue , respiro` , e forse per un momento , per un lampo dimentico` Labuan e forse Marianna . S' inoltro` con passo rapido fino ai piedi della rupe , seguito dal Malese che credeva di essere in preda a un sogno , parendogli ancora impossibile di trovarsi sulla sua cara terra , e guadagno` il primo gradino della tortuosa scala scavata nel vivo sasso che metteva alla cima . Giro Batoe diss' egli con qualche emozione volgendosi verso il Malese che erasi arrestato . Giro Batoe , ora che siamo giunti a Mompracem , torna alla tua capanna . Abbiamo da dire lassu` certe cose che devono essere un secreto per gli altri . Va , di' ai tuoi compagni che io sono giunto e nulla di piu` . Bene , capitano disse il Malese , che non era meno commosso di lui . Voi mi avete strappato da quell' isola dove io soffrivo come fossi sui carboni ... Capitano , se vi sara` bisogno di sacrificare qualche uomo ... fosse pure per quella che voi dite d' aver lasciato laggiu` , pensate a me . Grazie , Giro Batoe ... vattene ora , vattene e il pirata , ricacciando nel fondo del cuore il ricordo involontariamente evocato dal Malese , sali` rapidamente i gradini elevandosi fra le tenebre . Raggiunse la vetta , si mostro` un istante dinanzi alle trincee sfondate in mezzo alle quali facevano sempre capolino avanzi di scheletri umani , guardo` con un misto d' orgoglio e di fierezza la bandiera rossa che sventolava sulla cima della capanna , getto` uno sguardo lontano , lontano verso l' oriente in direzione di Labuan , rattenendo per un istante i veloci battiti del cuore , aspiro` il vento della notte come aspirasse il profumo di Marianna , e si avvicino` ratto ratto verso la porta della capanna mandando un profondo sospiro . Nell' interno brillava un lume . Passando presso ai vetri d' una fenestra , vide un uomo che stava seduto dinanzi a un tavolo , colla testa fra le mani . Riconobbe a prima vista suo fratello , il Portoghese . Apri pian piano la porta ed entro` senza che Yanez lo udisse . Egli si arresto` : Ebbene , Yanez , hai dimenticato la Tigre della Malesia ? chiese improvvisamente Sandokan cercando comporre le sue labbra a un sorriso che invece si atteggiarono a una smorfia . La frase non era ancor terminata che il Portoghese rovesciando il tavoliere era saltato in piedi . Indietreggio` gettando un grido di sorpresa e di gioia , si stropiccio` gli occhi credendosi in preda a una allucinazione , poi si precipito` fra le braccia di lui che lo strinse al petto come fosse stata la giovinetta . Tu , Sandokan ! Tu , Sandokan ! esclamo` egli fuori di se` . Ah ! amico mio , io ti credeva ben perduto . Perduto ? Oibo` , Yanez , e tu pensi che la Tigre possa perdersi ? Ma , disgraziato amico , dove sei stato che non abbiamo ricevuto piu` tue nuove ? Ah ! Credi tu adunque , che non vedendoti piu` tornare , e non trovandoti ne` alle Romades , ne` a Labuan , ne` alle Tre Isole , ne` alle coste del Borneo , non ti abbia creduto morto ? Parla , spicciati , fratellino mio . Che hai fatto in tanti giorni mentr' io ho avuto la debolezza di piangerti ? Dove sono i tuoi prodi ? Che puo` mai esserti accaduto che per un si` lungo tempo sei scomparso ? Hai forse saccheggiato qualche reame di Borneo , o la Perla di Labuan ti ha stregato ? Spicciati , fratellino mio : di' su qualche cosa . Invece di rispondere a tutte quelle domande , che non parevano finir piu` , Sandokan si mise a guardarlo cogli occhi torvi e il volto abbuiato . Egli incrocio` le braccia e si avvicino` all' armonium quasi gli saltasse l' idea di mettersi a suonare . Il Portoghese con un salto gli si pose dinanzi risoluto a impedirlo . Orsu` disse Yanez un po' contrariato da quel silenzio . Parla , che significa quel vestito da soldato che ti da` l' aria di una giacca rossa bell' e buona e quel volto truce ? Ti e` accaduta disgrazia ? Disgrazia ! esclamo` Sandokan con voce rauca . Ma ignori adunque che dei miei uomini non rimane che il malese Giro Batoe ? Ignori adunque che tutti sono caduti pugnando sulle coste di Labuan , dove io non sono sfuggito che per un miracolo di sovrumana energia . Senti , Yanez , ho una palla nel corpo , una palla delle giacche rosse , e ho del fuoco che serpeggia nelle vene , e che sale fino al cervello , sino al punto di farmi quasi impazzire ! Battuto ! Tu ... la Tigre della Malesia ! E` impossibile ! E` impossibile ! Tu vuoi burlarmi Sandokan . Si` , Yanez , si` , mi hanno battuto , mi hanno vinto e per di piu` la Tigre fu ferita ! Buon per loro , che la ferita che vomitava sangue l' hanno curata colle loro mani , ma in cambio di cio` , m' hanno stregato . Capisci , Yanez ? Il mio equipaggio fu sterminato , e io , io sono stregato ! ... Il pirata fece scorrere con gesto convulso una seggiola accanto a quella poco prima occupata dal Portoghese , e dopo di aver vuotato l' un dietro l' altro parecchi bicchieri ripieni di wisky come cercasse calmare l' ira che l' assaliva , terribile ira che spesso cangiava in un tremendo delirio , con voce rotta o animata , rauca o sibilante , stridula o ruggente , alternando gesti violenti e imprecazioni , racconto` filo per filo l' assalto del prahos mercantile , il combattimento col piroscafo , l' abbordaggio nel momento che il proprio legno affondava , la ferita , le sofferenze , e la guarigione . Ma quando venne a parlare della Perla di Labuan , tutta la sua ira , con gran sorpresa del Portoghese , sfumo` . La sua voce , poco prima rauca e quasi ruggente , prese allora un altro tono diventando dolce , accarezzevole , appassionata . Decanto` con slancio poetico le bellezze della lady , parlo` di quegli occhi grandi , dolci , melanconici , azzurri come l' acqua del mare e che lo aveano commosso , parlo` di quei capelli lunghi , piu` biondi dell' oro , piu` fini della seta , piu` profumati dei fiori , parlo` di quella voce incomparabile , angelica , che aveva trovato un eco delizioso nella profondita` del suo cuore scuotendone le fibre d' acciaio e di quelle mani che sapevano trar dalla mandola quei suoni si` dolci , che lo avevano affascinato , che lo avevano incantato . Dipinse colla viva passione di un' anima che ama alla follia , quei cari momenti passati assieme a lei , quei cari momenti durante i quali dimenticava e la sconfitta , e la vendetta , e i suoi pirati e la sua temuta Mompracem , quelle delizie che non aveva mai provato in tanti anni di pugne , e delle quali conservava ancora si` cara memoria . Cosi` narro` la caccia alla tigre , la confessione del suo amore , per poi scendere fino all' inseguimento nelle foreste , allo stratagemma col sergente Willis , all' incontro di Giro Batoe e infine all' abbandono di Labuan . Vedi , Yanez diss' egli con accento ancora commosso , nel momento che io mettevo piede nella canoa , mi parve che si staccasse un lembo del mio cuore . Fu un momento terribile , un momento supremo quell' istante in cui abbandonava quell' isola dove viveva la mia amata Marianna : avrei voluto subissare la canoa e Giro Batoe , avrei voluto far rientrare il mare nel seno della terra perche` non lo valicassi piu` mai e far sorgere in sua vece un mare di fuoco ! In quel momento avrei voluto far saltare Mompracem e tutti i suoi tigrotti , perche` non m' attirassero piu` mai , e avrei voluto non essere mai stato la Tigre della Malesia ! ... Ah ! Sandokan ! esclamo` Yanez con tono di rimprovero . Non rimproverarmi , Yanez , non rimproverarmi . Se tu sapessi cosa io provo qua entro , nel cuore , in questo cuore che io credeva essere di ferro , che io credeva inaccessibile a qualsiasi passione ! Guarda , Yanez , sono si` innamorato di quella Perla che se io me la vedessi dinanzi , che se io udissi da quelle labbra sulle quali ho posate le mie , che tradissi i miei compagni , mi sentirei capace di tradirli ! ... Se quella voce che m' inebbrio` sin dalla prima volta che l' udii , mi chiedesse di far fuoco a Mompracem lo farei , se mi chiedesse di farmi Inglese , io , la Tigre della Malesia ... si` , si` Yanez , lo sento che lo farei ! ... Ho sempre il fuoco nelle vene che mi flagella e che mi pare consumi a poco a poco le mie carni , e sento che l' amero` oggi , domani , sempre , perche` l' ho trovata divina , perche` mi ha inebbriato , perche` ha avuto il coraggio di amare la Tigre della Malesia . Dal giorno che l' ho veduta , Yanez , dal giorno che mi fe` gustare l' ebbrezza dell' amore mi sono sentito cangiare . Mi pare di avere sempre il delirio , mi pare che tutti i ricordi della mia vita terribile si cancellino , mi pare che un nuovo orizzonte mi si schiuda dinanzi . Sono stregato , sono ammaliato , Yanez , sono innamorato alla follia . Ovunque volga lo sguardo non vedo che Marianna aggirarsi raggiante a me d' intorno , che m' accompagna ne` miei sogni , ne` miei pensieri , ovunque vedo quel genio scintillante di bellezza che mi affascina , che mi abbrucia ! ... Il pirata si alzo` con gesto brusco e il volto alterato e i pugni stretti . Fece due o tre giri attorno alla stanza come cercasse allontanare quel fantasma divino , e calmare le ansie che lo divoravano , poi ritornando presso il Portoghese sempre immobile , ma che lo guardava fra il compassionevole e il collerico , disse : Ascolta , Yanez , tu non lo crederai , eppure l' amore di quella fanciulla la cui bellezza mi rende pazzo , e` radicato fortemente nel mio cuore come il sentimento della mia vita , che nessuno al mondo varrebbe a strapparlo . Credi tu che prima di lasciarmi vincere non abbia lottato ? Oh ! Io ho atrocemente lottato , ma non valsero le mie ire per quella figlia che scende dalle giacche rosse , ne` la ferrea volonta` della Tigre che e` caduta sotto la potenza di quello sguardo magnetico . Quante volte , quando i ricordi della mia vita sanguinaria mi assalirono , ho tentato di spezzare la catena . Quante volte , quando al pensiero di dover forse abbandonare il mare , il mio sangue , ho tentato di spezzarlo , e quante volte infine , pensando che per averla avrei pur dovuto spegnere la Tigre della Malesia , perdere quel nome a me tanto caro , quel nome di cui vo cosi` altero , ho cercato di fuggire , e sempre invano . Mi sono trovato fra due abissi : la` Mompracem coi suoi pirati , sfavillante fra il balenar dei cannoni e galleggiante in un mar di sangue , e qui lei ; mi son trovato fra due abissi sui quali mi sono librato per un istante esitando . Sono precipitato nel secondo , dal quale nessuna forza umana sarebbe capace di trarmi . Sono di lei ! La Tigre morra` ! ... Se volessi svellere questa fiamma che m' arde non lo saprei fare , non lo potrei . Invano cercherei di cacciare quel genio , quel fantasma dei miei sogni . Invano cercherei rompere quel fascino che mi incatena . Ne` le battaglie , ne` le emozioni di una vita agitata , ne` l' amore dei miei uomini , ne` fiumi di sangue , ne` monti di cadaveri , sarebbero capaci d' infrangerlo . Un' ombra , un' immagine si frapporrebbe fra me e queste battaglie , fra me e queste grandi emozioni , e spegnerebbe l' antica energia della Tigre , e questa ombra e questa immagine sarebbe ancora lei . No ! ... No ! ... Yanez , non potrei dimenticarla e se pur lo volessi avrei paura . No ! Non lo farei dovesse costarmi e il mio nome , e la mia isola e la mia gloria ! ... Il pirata dopo aver dato libero sfogo alla passione , si era arrestato per la seconda volta . Egli s' avvicino` al Portoghese che pareva ascoltasse ancora e gli disse con voce rotta : Yanez ! ... Trovi tu , che la Tigre della Malesia amando si sia disonorata ? ... Credi tu che io , perche` la follia mi prese , non sia piu` degno di te ? ... Yanez ! ... Yanez ! ... Il Portoghese per tutta risposta gli si getto` fra le braccia . Sandokan se lo strinse al petto con frenesia . Che dici mai , Sandokan ? Qualunque cosa avvenga io ti saro` sempre amico , ti seguiro` ove tu andrai anche sino in capo al mondo e trovero` sempre che tu sarai degno di me . Tu sei stato stregato , amico mio , tu oggi sei innamorato , ma domani ho la sicurezza che non vi penserai piu` e che sarai guarito , che ritornerai a essere la Tigre della Malesia dal cuore inaccessibile . Ah ! Non ripetermi queste parole , Yanez . Ho giurato che Marianna Guillonk sara` mia e lo sara` ! Il Portoghese lo guardo` piu` commosso che incollerito . Odimi , Sandokan . Io credo che tu ami questa fanciulla che chiami divina , ma hai tu pensato seriamente alle conseguenze che potrebbero derivare da questo tuo amore ? Che diranno i pirati della Tigre della Malesia , quando la vedranno correre sulle traccie di una fanciulla ? ... Che si dira` ? ... Si` , che si dira` di quest' uomo che vantava avere un cuore di granito ? Si dira` che anche un pirata ha un cuore per amare , come hanno amato i gran guerrieri dell' antichita` . Si dira` , per chi non vorra` credere che io realmente sono innamorato , che le giacche rosse mi hanno stregato perche` mi temevano . Ah ! Sandokan , mi sembra ancora impossibile che tu abbia potuto amare una figlia inglese . No ! esclamo` il pirata con violenza . No , figlia inglese , no ! Essa mi ha parlato di un mare azzurro piu` bello del nostro mare malese , che lambe i piedi della sua patria , di una terra che e` coperta di fiori e che e` dominata da un fumante vulcano , di un eden che non e` l' Inghilterra , dove si parla una lingua armoniosa che nulla ha di comune con quella inglese . Ti credo , Sandokan , ma sei sicuro che suo zio acconsentira` a cedertela ? Guardati bene attorno : avrei paura che le giacche rosse approfittassero di questo amore per tenderti un agguato ; tu lo sai che sono anelanti di vedere il tuo sangue . E che ? Crederesti tu , Yanez , che io abbia bisogno del consenso del lord per farla mia ? Crederesti tu che io avessi paura di loro ? Non sono ancora un pirata di Mompracem ? Non sono ancora la Tigre della Malesia che comanda la terribile orda dei tigrotti ? Non ho dei prahos per varcare il mare e approdare a Labuan ? Non ho cannoni per far saltare gl' incrociatori e spezzare i piu` insormontabili ostacoli ? Si` , Yanez , la rapiro` e senza il permesso del lord ! E quando l' avrai rapita , che ne farai ? La faccia di Sandokan s' abbuio` . Quando l' avro` rapita diss' egli , faro` cio` che lei vorra` . Sara` il momento in cui si decideranno per sempre le sorti di Mompracem . E tu vuoi proprio tornare a Labuan ? Si` , e a rapirla in pieno giorno e piu` presto di quello che tu creda . Laggiu` ho un rivale , Yanez : il baronetto William . Chi e` quest' uomo ? Un maledetto che vorrebbe disputarmi la mano della lady , un maledetto che ho la certezza che non indietreggera` dinanzi a qualsiasi ostacolo pur di farla sua , un maledetto infine che potrebbe rapirmela . Tu lo vedi , Yanez , bisogna che io mi rechi a Labuan per impedire che questo rapimento possa accadere . E se questo William te la portasse via ? Non dirlo , Yanez . Rapirmela sarebbe uccidermi . Ma sei sicuro che questa fanciulla ti seguira` a Mompracem ? Se si rifiutasse ? Non supporlo un solo istante , Yanez ; essa mi seguira` . Me lo ha giurato quando mi amava sotto il nome di Whu Pulau ed e` tornata a giurarmelo quando mi amo` sotto il mio vero nome di Sandokan . E poi , chi dice che io l' abbia a trarre a Mompracem ? Se lei vorra` lasciero` per sempre il mio nido , dove a onta di una carriera sanguinosa , passai momenti felici , e la condurro` lontana , lontana , dove vorra` , forse nella sua lontana patria , che ancora rimpiange . Tra i due pirati successe un breve silenzio , durante il quale si guardarono l' un l' altro fissamente . E tu vorresti proprio arrischiarti ancora sulle coste di Labuan , dove fosti battuto ? chiese Yanez . Si` . Ma sai , Sandokan , che quei luoghi ci portarono sempre sfortuna , e che gl' Inglesi oggi sono piu` forti che mai ? Sai che oggi non siamo piu` noi che dettiamo le leggi e che essi minacciano Mompracem e che aspettano il momento opportuno per distruggerci ? La Tigre della Malesia si mise a sogghignare , ma con quel sogghigno suo particolare che metteva i brividi . Yanez diss' egli con fierezza . Quando si tratta di far valere i miei diritti di pirata sono sempre la Tigre della Malesia che fa tremare i forti e che sgomenta gl' intrepidi . Quando si tratta di far conoscere la mia audacia , sapro` condurre ancora i miei tigrotti alla vittoria , malgrado gl' incrociatori e le fortezze . Oggi non e` solo il mio diritto e la mia audacia che mi spingono a Labuan : vi ha una fanciulla che io amo alla pazzia . Quando sara` venuto l' istante di agire mi vedrai all' opera . La` , dove vedrai brillare la lama della mia scimitarra e il mio kriss troverai cadaveri ; quando udrai la mia voce , troverai il nemico disfatto . Giammai mi sono sentito tanto forte come oggi . Bene , vuoi farla tua ? Sia . Non parliamone piu` ; quando si trattera` di partire , si partira` : una cosa sola ora ti chiedo e sara` l' ultima che ti chiedera` il tuo amico , il tuo fratello d' armi , poi farai cio` che ti parra` . Parla , Yanez rispose Sandokan , ma che gia` si preparava a rifiutare . Quando credi che si prendera` il largo ? Tu devi aver gia` destinato il giorno . Vi ha di piu` , ho destinato l' ora , se ti piace . Devo trovarmi all' appuntamento la mezzanotte del 6 maggio . Ah ! Un appuntamento , di gia` ? esclamo` il Portoghese corrugando la fronte . Si` , e al quale non manchero` , dovessi sfidare tutti gl' Inglesi di Labuan ! Allora tu partirai il di` innanzi . Bene , bada a me , parti dieci giorni dopo . Dieci giorni dopo ! Sei pazzo , Yanez ? Non sai adunque che io pavento quel rivale fino a che sono qui ? Lo so , Sandokan , ed e` bene per lasciargli tempo di compiere il suo progetto se ne ha qualcuno di ardito , o almeno a far credere a lei che ti hanno ammazzato o annegato durante la fuga , togliendole ogni speranza di rivederti . Credi a me , sarebbe il meglio che potesse toccarti , e sarebbe meglio per noi . Lasciarmela rapire ? ... Farla piangere ... soffrire ... farle spargere delle lagrime ! Mai , Yanez , mai ! grido` il pirata fuori di se` . E sei tu che me lo dici , tu , quello che io chiamava mio fratello ? Dimmi , quale scopo avevi per parlarmi in tal guisa ? Quello di salvare Mompracem ! rispose gravemente il Portoghese . Il pirata si nascose il volto fra le mani e mando` un sordo gemito , che pareva un ruggito . Il Portoghese ebbe pieta` di lui . Capi` sino a qual punto fosse innamorato quel terribile uomo . Povero amico , sei adunque atrocemente ferito ? gli domando` egli , cangiando tono . Si` , sono ferito ... atrocemente ferito ! Vedi , m' hai cagionato tanto male , che un pugnale nel cuore me ne avrebbe fatto meno . Sandokan si diresse bruscamente verso la porta , che apri` furiosamente . Dove vai ? gli domando` il Portoghese arrestandolo con ambe le mani . Ritorno a Labuan rispose con voce rauca il pirata . Domani dirai ai miei uomini che gl' Inglesi mi hanno ucciso . Non udranno piu` mai parlar di me , e tu sarai la nuova Tigre ... io ritorno da lei ! Sandokan ! esclamo` Yanez circondandolo con ambe le braccia e traendolo verso di se` . Sei pazzo tu per ritornare a Labuan , solo , con simil volto , laggiu` , dove ti daranno la caccia come una belva feroce , dove non avrai un amico che ti difenda , quando a Mompracem vi sono cento e piu` uomini pronti a seguirti in capo al mondo ? Rimani , Sandokan , lo voglio . Voglio che tu ritorni l' antica Tigre della Malesia pur amando . I due pirati si precipitarono l' un nelle braccia dell' altro e rimasero cosi` , stretti . Un fischio prolungato , un fischio d' allarme li separo` bruscamente . Entrambi lo riconobbero . Giro Batoe ! esclamo` Sandokan , slanciandosi verso la porta sospettando qualche cosa d' insolito . Giro Batoe ! ripete` il Portoghese , che aggrotto` la fronte , seguendolo frettolosamente . La notte era egualmente oscura come poche ore innanzi , ma con tutto cio` i due pirati scorsero il Malese che saliva come una scimia facendo i gradini a quattro a quattro . In pochi istanti giunse fino alla piattaforma . Siete voi capitano ? domando` egli avanzandosi frettolosamente . Si` , e che vuoi , Giro Batoe ? Che significa la tua presenza a un' ora cosi` tarda e in un luogo ove non hai nulla da fare ? domando` Sandokan con voce collerica . Spicciati : se sei venuto per parlare , parla , se non hai nulla di serio ritorna alla tua capanna prima che mi venga l' idea di gettarti dalla rupe . Saro` breve . I prahos sono giunti ora disse Giro Batoe . Bene , e poi ? domando` il Portoghese . Se era per venire a dirci questo , potevi andartene a dormire . Non e` tutto . Hanno portato delle notizie inquietanti . A quanto udii un incrociatore si e` fatto vedere al sud dell' isola . Pare che sia venuto da Labuan , e che abbia idea di mostrarsi dinanzi al villaggio . Ah ! esclamo` Sandokan . Credono adunque le giacche rosse , che noi siamo ancora in mare ? Se sono venuti per questo , possono tornare a Labuan . Che hanno detto i nostri uomini ? In fede mia , capitano , non si inquietano tanto e si sono accontentati di porre alcuni buoni artiglieri dietro i terrapieni del sud . Hanno creduto bene di lasciar dormire il capitano Yanez . Si ignora adunque che sono ritornato da Labuan ? Perfettamente , Tigre della Malesia . Non mi avrebbero creduto , e poi l' effetto sara` piu` grandioso e piu` inaspettato quando comparirete in persona . Credete che abbia fatto male ? No , mio bravo Giro Batoe . Va a dir loro di raddoppiare le sentinelle e di caricare i cannoni . No , rimani , che voglio preparare io una graziosa burla al piroscafo quando navighera` in queste acque . Che hai in capo di fare ? domando` il Portoghese . Lo vedrai , Yanez . Aspettiamo il suo arrivo ; sono sicuro che non tardera` a presentarsi dinanzi al villaggio . I tre pirati si accomodarono all' aperto , sedendosi sulle trincee sfondate accanto agli scheletri , cogli occhi rivolti al sud , l' uno accarezzandosi il mento come uomo che ha trovato cio` che cercava , e gli altri due curiosi di veder cio` che doveva accadere . Passo` un' ora senza che il piroscafo segnalato si mostrasse all' orizzonte , e durante la quale nessuno dei tre disse parola . Si credeva gia` che avesse preso il largo , quando all' alba furono veduti i suoi fanali ancora accesi che brillavano nella semi oscurita` . Veniva dal sud , navigando a un duecento passi dalla costa e avanzandosi a piccolo vapore . Si sarebbe detto che con una insolente bravata volesse sfidare i pirati di Mompracem . Eccolo disse il Portoghese . La canaglia si crede di essere ben forte per passare sotto costa . Meglio cosi` : avra` agio di vedermi senza l' aiuto di cannocchiali rispose Sandokan . Ohe ! Giro Batoe , accendi un fuoco presso di me , bisogna che mi scorga bene , che gli mostri che la Tigre della Malesia e` ancora viva . Il Malese non se lo fece ripetere . In pochi istanti accese un gigantesco falo` capace di essere veduto a venti miglia in mare . Bene disse Sandokan . Ora scendi al villaggio e di`ai miei tigrotti di imboscarsi dietro le batterie . Quando alzero` la mia bandiera che facciano ruggire i cannoni . Il piroscafo continuo` ad avanzare attirato da quel chiarore insolito passando dinanzi al villaggio a piccolo vapore e a meno di quaranta passi dalla costa . Quando giunse dinanzi alla gran rupe , Sandokan uscendo dall' ombra comparve improvvisamente accanto al fuoco : egli si arresto` sull' estremo ciglione colle braccia tese verso di lui e l' occhio fisso su di un uomo che si teneva in piedi sul ponte di comando . William ! William ! esclamo` egli con iscoppio furioso . La Tigre ! esclamo` quell' uomo che non era altro che il baronetto William . Guardami in volto ! Guardami ! urlo` la Tigre della Malesia avvicinandosi ancor piu` all' abisso sotto il quale rimuggiva il mare con fracasso . Sono vivo ! Vi rispose una tremenda bestemmia seguita da una scarica di fucili . Arrivederci a Labuan ! disse Sandokan ghignando . Ci ritroveremo , maledetto da Dio e quel di` berro` il tuo sangue ! Si vedevano allora un centinaio di ombre agitarsi sulle batterie del villaggio . Sandokan afferro` la rossa sua bandiera e la levo` mostrandola al piroscafo , il quale cercava di virare di bordo per accostarsi alla spiaggia . Un primo colpo di cannone tenne dietro a quel comando , poi dieci , venti , cinquanta : le trincee , i terrapieni , le lunette , i fossati , i prahos in un baleno s' empirono di fumo ruggendo . Una tremenda grandinata di ferro piovette sul piroscafo demattandolo e rasandolo come un pontone , costringendolo a prendere il largo a tutto vapore , mentre che i pirati correndo sulla costa gridavano ad una voce : Viva Mompracem ! Viva la Tigre della Malesia ! Il caporale inglese La nuova che Sandokan era ritornato , si era sparsa colla rapidita` del lampo in tutta l' isola . Il piroscafo non era ancora scomparso che una folla delirante , composta dei piu` vecchi campioni della pirateria , era di gia` salita sulla rupe a felicitare il gran capo del suo ritorno . Era tanta la gioia che animava quei tigrotti , che pareva proprio che volessero soffocarlo fra gli abbracci . Sandokan si sentiva suo malgrado commosso di quelle prove di simpatia dei suoi uomini , e seppellendo per un istante l' abisso che lo separava da loro nella sua qualita` di gran capo , abbracciava e lasciavasi abbracciare da tutti . Era un delirio d' ambe le parti . Non si parlo` ne` dei morti , ne` della sconfitta , non si udi` il piu` piccolo lamento uscire dalle labbra di quegli uomini abituati a ogni sorta di pericoli e di dolori quantunque piu` di uno avesse perduto l' amico , il fratello e persino il figlio . Quegli uomini o meglio quei tigrotti si sarebbero vergognati di spargere una lagrima dinanzi alla Tigre della Malesia , che era il loro dio . Non si parlo` nemmeno di vendetta , ben sapendo che la terribile Tigre non avrebbe lasciato impunita una tal sanguinosa rotta . Amici ! disse Sandokan , dopo di aver ascoltato le loro felicitazioni . Amici ! Gli e` pur vero che un leone che aveva denti cento volte piu` numerosi di noi , che aveva artigli cento volte piu` lunghi , che ruggiva assai di piu` , ha fatto mordere la polvere alla Tigre della Malesia ; ma non abbiate timore , che verra` il tempo in cui gli si dara` alla sua volta il colpo di grazia . Voi l' avete veduto il brigante venir a fumare insolentemente fin sotto le temute nostre coste , credendo che la Tigre fosse morta , ma voi lo avete pur veduto fremere e tremare , quando mi scorse lassu` sulla mia roccia , accanto alla mia bandiera piu` vivo di prima e assetato di vendetta ! No , tigrotti , no , gli eroi che caddero pugnando sotto la coste dell' isola maledetta non rimarranno invendicati , ve lo giuro . Andremo ancora su quella terra esecrata , e cola` renderemo pur noi ruggito per ruggito , ferro per ferro , sangue per sangue . Quel giorno tigri e leoni lotteranno fino all' ultimo sangue e i tigrotti di Mompracem divoreranno i leoncini di Labuan ! ... Quelle parole , pronunciate con quell' accento feroce col quale le sapeva pronunciare la Tigre della Malesia , furono affascinanti : i capi della pirateria si sentirono correre per le ossa un fremito di terribile entusiasmo . Ogni braccio alzo` un' arma e un solo grido irruppe tremendo da tutti i petti : Sangue ! Sangue ! Sangue ! ... E sangue sia ! rispose Sandokan . L' adunanza ad un suo cenno si sciolse . I pirati scesero alla spiaggia urlando sempre con quanta voce avevano in corpo . Sandokan stette li` a guardare i suoi tigrotti che parevano impazziti . Crollo` ripetutamente il capo con gesto ripieno di disperante tristezza e si volse verso Yanez col volto tetro . Ho ancora la voce della Tigre della Malesia , ma sento di non averne piu` il cuore mormoro` egli cupamente . Sandokan disse il Portoghese posando le sue mani sulle di lui spalle , quando saremo a Labuan avrai anche il cuore dell' antica Tigre della Malesia . Si` , allora ... e poi ? domando` il pirata , guardandolo in volto . Poi , sara` cio` che Dio vorra` . Vattene a dormire , tu sei ammalato . Lo so , Yanez , ma ancora per poco . Guariro` ! Il pirata che si sentiva affranto per le sofferenze fisiche e morali rientro` nella capanna , dopo di aver lanciato uno sguardo di fuoco verso l' oriente . Il Portoghese invece discese la scala avviandosi alla spiaggia , coll' intenzione senza dubbio di intraprendere qualche cosa di serio . La Tigre della Malesia , dopo di aver sorseggiato qualche tazza di the che usava come fosse un Chinese di Canton , si sedette dinanzi al tavolo piu` cupo che mai . Con mano nervosa fece saltare i tappi di una mezza dozzina di bottiglie di wisky , la sua bevanda prediletta e che usava senza parsimonia . Si mise a bere con una specie di rabbia , vuotando un dopo l' altro parecchi bicchieri quasi avesse l' intenzione di soffocare la gelosia che lo rodeva e i timori che l' agitavano . Si arresto` al sesto bicchiere . Ah ! esclamo` con voce sempre piu` sorda . Potessi addormentarmi e non risvegliarmi che il di` della partenza . Questo amore mi rode atrocemente ; questa impazienza mi uccide ! ... Si mise a camminare per la stanza calpestando i tappeti , rovesciando le bottiglie e infrangendo i cristalli ammucchiati negli angoli , poi ando` fermarsi dinanzi all' armonium che apri` . Darei mezzo del mio sangue per poter cantar pur io una di quelle care canzoni che lei cantava quando languiva vinto e ferito sul letto del dolore . E non e` possibile , non mi rammento piu` nulla . Era una lingua straniera , e quando la udiva mi sembrava di essere ebbro ... ah ! come eri bella allora , come eri divina Marianna ! ... Fece scorrere le sue dita sulla tastiera e si mise a suonare cercando rammentarsi qualche nota che non gli fosse del tutto sfuggita , arrestandosi per cercarne qualche altra che non trovava piu` e tentando ma invano di imitare la voce della napoletana . Dalle note flebili e dolci allora balzo` improvvisamente a quelle sorde , cui voleva improntare d' ironia e di sogghigni , poi si mise a suonare rapidamente cio` che gli saltava in capo , quasi volesse stordirsi . Tocco` tre o quattro di quelle romanze selvaggie , tutte sue proprie , poi s' arresto` come se un nuovo pensiero l' avesse colpito . Ritorno` al tavoliere colla testa in fiamme e afferrando con mano convulsa un bicchiere lo empi` sino all' orlo . Egli guardo` attentamente in fondo della tazza . Ah ! Vedo gli occhi di lei nel fondo della tazza ! esclamo` ridendo d' un riso insensato . La vuoto` , la empi` e torno` a vuotarla , guardandone sempre il fondo come lo attirasse . Ah ! Ah ! continuo` il pirata che perdeva a poco a poco le facolta` mentali sotto l' ubbriachezza che s' impadroniva di lui . Ah ! Ah ! Vedo tutto rosso , tutto sangue ! ... Avanti , fantasmi , avanti , venite a sedere di fronte a me , la` , bevete , bevete ... il liquore arde ma addormenta , il mondo sembra un sogno dorato , si` , tutto un sogno dorato ... bevete , bevete che le giacche rosse dormono anch' esse , bevete , bevete che dorme anche la Perla ! ... Il pirata continuo` a bere senza piu` numerare i bicchieri , ingollando il wisky come fosse semplice acqua , abbandonandosi a una terribile ebbrezza che diventava per lui un sollievo , alternando alle parole insensati scrosci di risa . Marianna ! gridava egli alzando le braccia come cercasse di afferrarla e tentando di abbandonare la seggiola . Marianna , aspetta ancora , che i miei pirati abbiano bevuto sangue , poi verro` da te . Aspetta che le polveri bagnate dal wisky sieno asciutte , che le scimitarre sieno lucenti , e poi ti raggiungero` a dispetto del lord , poi saro` tuo come tu sarai mia ... Si` , si` , io verro` a Labuan che dovra` fremere al mio avvicinarsi e accompagnato dal corteo dei fantasmi che chiedono vendetta , che chiedono sangue ... Io sono forte , sono l' aquila di Mompracem , il dio dei miei pirati ... aspetta ancora , io vengo . Sandokan cerco` rizzarsi poi si mise a ridere d' un riso stupido e continuo` a bere . Verro` dove tu vorrai , amor mio continuo` egli , laggiu` , in un' isola deserta , in un eden , lontano da questi mari che potrebbero attirarmi , lontano da questi fantasmi che assordano le mie orecchie giorno e notte , lontano dai miei uomini che potrebbero tradirti , che potrebbero ucciderti , avvelenarti , perche` io rimanga sempre la terribile Tigre della Malesia ! Guarda ... guarda , Marianna , io ti portero` meco , partiremo soli , di notte ... si` di notte oscura perche` non abbiano a farti paura e non abbiano a separarci . Andremo a trovar le gioie nell' isola che ti ho promesso , e il Portoghese ... capisci , il mio fratello , verra` con noi , ci difendera` ! ... Su , su , bevete anime perdute , bevete con me che le giacche rosse dormono ancora . Ah ! Ah ! Ah ! ... Sturo` una seconda bottiglia e si verso` da bere girando attorno uno sguardo inebetito . Gli sembro` vedere delle ombre volare dinanzi agli occhi che ghignando folleggiassero mostrando kriss , scuri e scimitarre insanguinate . In una di esse , che sogghignava piu` di tutte credette di scorgere il baronetto William . Si senti` preso da un impeto di collera e tremo` tutto digrignando i denti . Egli agito` le braccia come volesse afferrarlo . Ti vedo ... si` , ti vedo , odo i tuoi sogghigni , maledetta giacca rossa , ma se posso afferrarti guai , guai a te . La Tigre della Malesia succera` il tuo cervello . Tu vuoi rubarmela , lo vedo nei tuoi occhi nei quali leggo come su un libro aperto ; tu ridi perche` hai il lord , lo stupido che ha curato il pirata , l' insensato che mi ha lasciato fuggire ! Ah ! Ah ! Non riderai troppo , mi vedrai tra breve illuminato dalle fiamme degli incendi , in mezzo alle fiamme come mi hai veduto ancora , quando passavi ... non mi ricordo piu` dove ... ma mi hai veduto ! Se hai sete vieni a bere nella mia tazza che non contiene ora veleno . Vieni a bere anche tu come hanno bevuto i fantasmi ! ... Il pirata alzo` la tazza come per presentarla all' ombra , poi la lascio` cadere spezzandola . Torno` a ridere . Non si vuol che beva ? Chi e` che non lo vuole ? Ah ! siete voi , tutti i miei uomini ! Vedi , Marianna , non vogliono che io ti ami perche` hai del sangue ... del sangue inglese . Si` , deve essere cosi` , non vogliono che ami ! Ah ! Ah ! Ma ti faro` mia lo stesso , poi faro` cio` che tu vorrai , si` io li tradiro` ... saranno puniti , Mompracem cadra` , e Labuan ... oh ! Cadra` pure , cadra` ! ... Egli era giunto allora al colmo dell' ebbrezza . Si senti` prendere da una smania di distruggere e rovescio` il tavolino mandando sottosopra e bottiglie e tazze che si infransero con fracasso . Dopo reiterati sforzi pote` rizzarsi e si mise a camminare per la stanza barcollando , aggrappandosi alle mobiglie . Vi vedo tutti , si` , vi vedo , ma aspettate che ora giungera` la Tigre ! ... Silenzio schifosi cani . Chi dice che io non sia la Tigre ? Il delirio , il tremendo delirio che l' assaliva nei momenti di furore e d' ebbrezza lo prese . Sostenendosi a malapena , appoggiandosi ai muri , rovesciando il vasellame e spezzando le vetraglie e urlando come un pazzo s' impossesso` di una scimitarra . La guardo` per alcuni istanti con feroce gioia , lascio` sfuggire dalle labbra un gran scroscio di risa selvaggie e si mise a menare colpi disperati correndo dietro ai fantasmi che parevagli vederseli folleggiar d' intorno , lacerando le tappezzerie , avventando tremendi colpi sugli scaffali , sulle tavole , sulle casse , sull' armonium , brancolando , incespicando , ridendo , bestemmiando e ruggendo come una belva feroce . Guai a colui che in quei momenti gli si fosse presentato dinanzi . Il Portoghese stesso non sarebbe stato risparmiato dalla scimitarra del delirante . Urlo` per mezz' ora , combattendo come un dannato come se si trattasse di dover sbaragliare un intero esercito , facendo piovere dai vetri infranti degli scaffali torrenti d' oro , d' argento e di perle , poi le forze gli vennero improvvisamente meno e cadde in mezzo ai rottami addormentandosi profondamente . Dormi` tre o quattro ore e quando si sveglio` trovossi coricato sull' ottomana dove i suoi Malesi l' avevano portato . I vetri spezzati erano stati gia` tolti di la` , gli ori e le perle erano state ricollocate scrupolosamente al loro posto , i mobili rovesciati erano stati raddrizzati e raggiustati alla meglio . Solo si vedevano le traccie lasciate qua e la` dalla scimitarra sulle muraglie e sulle tappezzerie ancora lacerate . Il pirata si stropiccio` gli occhi e si passo` piu` volte le mani sulla fronte come cercasse rammentarsi dell' accaduto . Non posso aver sognato mormoro` egli . Si` , era ubbriaco e mi sentiva felice , oh ! si` , molto felice . Orsu` , il fuoco spento ricomincia a serpeggiarmi nelle vene . Che non lo possa io spegnere mai piu` ? Si strappo` di dosso la divisa del sergente Willis , indosso` nuove vesti , scintillanti per le perle sparse a profusione , e usci` . Il sole era ancora alto ; non potevano essere che le quattro . Aspiro` una boccata d' aria marina che dissipo` compiutamente gli ultimi resti dell' ubbriachezza e percorse collo sguardo il mare che estendevasi a perdita d' occhio ai suoi piedi . Egli rimase li` alcuni minuti , collo sguardo fisso fisso all' est , verso Labuan , col volto tristo e truce insieme , poi scese la scala dirigendosi alla spiaggia dove i suoi pirati lavoravano attivamente attorno a nuove trincee ed ai terrapieni . Chiamo` Giro Batoe che s' affaccendava a porre in batteria un enorme cannone . Il Malese fu lesto ad avvicinarglisi . Dov' e` il Portoghese ? gli domando` Sandokan . Ha preso il largo a bordo di uno dei piu` rapidi prahos , dopo di essersi intrattenuto a parlar qualche tempo con un indigeno . Mi sembro` che parlassero di una pericolosa spedizione ma non ha preso con se` che una ventina d' uomini . Non sai dove andava adunque ? chiese Sandokan , diventato d' un tratto pensieroso . No , non ha detto nulla rispose il Malese . Mi pareva pero` preoccupato . Da dove veniva l' indigeno ? Dal nord e ha preso pure il Portoghese la via del nord accelerando la corsa coi remi . Doveva avere gran fretta . Sandokan stette qualche istante silenzioso guardando il mare poi volgendosi bruscamente verso il Malese che lo guardava attentamente come volesse leggergli negli occhi : Va a prendermi un moschetto , Giro Batoe . Andremo a cacciare il cignale nella foresta . Il Malese parti` come il vento e torno` poco dopo colla carabina . Sandokan se la getto` ad armacollo e internossi col compagno nella foresta vicina . Batterono i dintorni tutta la giornata senza aver scambiato parola , ammazzando una dozzina di pappagalli e un piccolo babirussa sorpreso in una macchia . Dopo di aver percorso parecchie miglia , lasciando qualche brano di vesti fra le spine e di aver fatta una breve fermata nella capanna di un Cinese a vuotare una bottiglia di tafia` , ritornarono alla spiaggia al tramontare del sole . Sandokan che alla mattina era cupo , pareva felice . Domando` ancora del Portoghese , ma non era ritornato . Quella risposta lo preoccupo` e divenne pensieroso . Che si sia spinto fino sulle coste di Labuan ? mormoro` egli . Che ne pensi tu , Giro Batoe ? Io penso che egli avra` fiutato qualche cosa d' insolito , capitano rispose il Malese che sgambettava ai suoi fianchi . Il negro deve avergli comunicato qualche cosa d' importante dalla fretta con cui prese il largo . Chi sa che non si tratti d' Inglesi ? Non sarei sorpreso se stesse cacciando qualche vaporiera verso Labuan . Potrebbe darsi , Giro Batoe , solo mi sorprende come abbia preso con se` cosi` pochi uomini . Si` ma ha fatto imbarcare i tre piu` grossi cannoni da caccia che vi sieno in Mompracem , e ha scelto il fiore dei coraggiosi . Con simili forze , si possono fare grandi cose , capitano . Ah ! E` cosi` adunque ? disse Sandokan . In tal caso , preoccuparsi sarebbe una follia . Ehi ! Giro Batoe , cercami tre o quattro dei piu` arrabbiati bevitori fra i capi dei prahos e vieni con essi a trovarmi lassu` . Ho bisogno di bere , ho bisogno di dormire . Senza wisky non chiuderei occhio . Egli ritorno` alla sua capanna . Giro` e rigiro` a casaccio fra le trincee come cercasse qualche cosa e fini` col sedersi sul ciglione della rupe coi piedi penzolanti , guardando all' oriente cercando scoprire il prahos del Portoghese e lanciando i suoi pensieri al di la` del mare verso Labuan e meglio ancora alla villa . Rimase cosi` fino a notte inoltrata , inebbriandosi` dell' aria marina , pensieroso , ancora cupo , porgendo orecchio al muggito del mare che frangevasi furiosamente ai piedi della rupe e mirando quelle onde che pur bagnavano le coste dell' isola di Marianna , poi rientro` nella sua capanna dove i capi dei prahos lo aspettavano colle tazze colme in mano . Passo` una gran parte della notte gozzovigliando con loro , e ando` a dormire a ora assai tarda , dopo di aver vagato a lungo sulla piattaforma della rupe , per calmare le arsure che lo divoravano . Dormi` pochissimo e sempre sognando cose lugubri ; venne destato da Giro Batoe all' alba . Che vuoi ? chiese Sandokan . Il Portoghese e` in vista della costa rispose il Malese . Sandokan s' affretto` a uscire e scorse subito il prahos che veleggiava a tre o quattro miglia dalle coste , colla rossa bandiera ondeggiante a poppa . Il povero legno era ridotto in uno stato compassionevole . L' albero di trinchetto era spezzato raso il ponte , quello di maistra si sosteneva a malapena con una fitta rete di paterazzi e di sartie . Murate e madieri erano tutti fracassati , schiantati e tempestati di stoppacci che chiudevano numerosissimi fori . Se non m' inganno , il prahos si e` ben battuto disse Sandokan . Come mai non trae a rimorchio preda alcuna ? Potrebbe darsi che avesse nella stiva qualche tonnellata di minerale giallo rispose Giro Batoe . Forse ... Oh ! Dimmi , Giro Batoe , non vedo sul ponte vicino a un cannone , un uomo che sembra legato ? Per Allah ! Egli porta un vestito rosso ! Sangue di Maometto ! esclamo` Giro Batoe portando le mani dinanzi agli occhi per ripararli dal sole . Quell' uomo la` e` una giacca rossa . Eh ! Sarebbe una bella presa , capitano , per avere notizie da Labuan . Ma vuoi tu che Yanez si sia spinto fino alle coste di quell' isola ? Bisogna che abbia calato a picco qualche vaporiera . A ogni modo andiamo a vedere . I due pirati scesero sulla spiaggia dove si erano radunati tutti i pirati del villaggio . Il prahos che avanzava frettoloso era allora vicinissimo . Il Portoghese Yanez scorgendo Sandokan alzo` le mani in aria stropicciandole l' una contro l' altra con far allegro . Buona preda , Sandokan ! grido` poscia additando il soldato inglese . Cinque minuti dopo il legno gettava l' ancora nella piccola rada . L' imbarcazione venne calata in mare e porto` a terra Yanez , il soldato inglese e sette pirati piu` o meno gravemente feriti . Ebbene , fratello disse Sandokan . Da dove vieni ? Puoi vederlo che vengo dal mare rispose Yanez , e che ti porto una preda preziosissima che pescai proprio nel momento che se ne andava a picco . Vieni lassu` alla nostra capanna , Sandokan , e ti raccontero` qual valore abbia questa preda . Hai saccheggiato qualche brigantino inglese ? Oppure ti sei spinto fino a Labuan ? Ne` l' uno ne` l' altro , amico mio . Non ho preso nemmeno un pugno d' oro , ho invece ricevuto ferro a volonta` che ha demattato completamente il mio povero legno , una vera pioggia di bombe che faceva saltare i miei uomini sopra e sotto coperta . Che tempesta ! Mi ha ammazzato due tigrotti e me ne ha rovinato altri sei o sette . Orsu` , fratello mio , andiamo alla capanna e tu , Giro Batoe , tieni bene d' occhio questa giacca rossa e sta attento che non abbiano a guastarmela interamente . La raccomandazione capitava a tempo , poiche` i pirati avevano circondato il prigioniero strappandogli la barba e i capelli e lacerandogli per derisione i suoi argentati galloni da caporale . Giro Batoe affrettossi a levare dalle loro mani il povero diavolo che urlava di dolore e lo condusse nella sua capanna dopo di averlo ben bene legato . Yanez e Sandokan salirono sulla piattaforma della rupe e s' accomodarono fra le trincee . Orsu` , Yanez , racconta disse la Tigre . Non vedi che io ardo d' impazienza ? Sei stato a Labuan ? Per quanto il prahos camminasse , non avrei avuto il tempo per essere di ritorno cosi` presto . Quando ti lasciai , aveva l' idea di corseggiare nelle acque dell' isola per cercare se era possibile di avere qualche notizia sulla lady . Stava per dare gli ordini opportuni perche` armassero uno dei piu` grandi prahos quando incontrai il Nano che veniva dal nord ov' era stato a pescare . Bene , e poi ? Il birbone mi racconto` che mentre tornava s' imbatte` in un sospiratore affannato che andava frugando i seni della nostra isola . Tu sai gia` , che un sospiratore affannato e` una vaporiera . E tu l' hai inseguita ? Aspetta un po' , fratello mio , che abbiamo del tempo dinanzi . Mi sono messo subitamente in mare col fiore dei piu` coraggiosi e tre dei piu` grossi cannoni che abbia Mompracem . A sera scoprimmo la vaporiera che fumava allegramente ritornandosene a Labuan . Con un colpo di cannone la facciamo avvisata che noi eravamo vicini , uno stupendo colpo che va a mozzarle nettamente la ciminiera . Viriamo di prua tagliandole la ritirata e cominciamo la musica . Bisogna proprio dire che avesse a bordo gente dal fegato grosso . Ruggivano come noi e ci malmenavano per bene , ma per mille saette ! la coprimmo di ferro . I suoi fianchi si aprivano crepitando sotto la nostra mitraglia che batteva furiosamente in breccia e il suo ponte si seminava di cadaveri . Fumava e fischiava cosi` terribilmente da credere sul serio che fosse sempre li` li` per saltare . Gli tiriamo una bordata sul ponte con tutti e tre i cannoni . Due giacche rosse che si tenevano in piedi sulla murata di poppa come equilibristi giapponesi , capitombolano in mare . Era quello che voleva . La vaporiera infuriava e non parlava di resa , non vi era da guadagnare continuando la danza ; gli mandiamo un' altra fiancata , in forma di saluto sull' attrezzatura e cediamo il passo . Mentre se ne fuggiva tutta fumante , credendo ancor un sogno di averla scampata bella , noi peschiamo bravamente i due uomini ; uno era morente colla testa fracassata e l' altro era vivo e te lo riporto . Egli ha l' aria di saperla molto lunga sul conto di quel baronetto di cui tu me ne hai parlato , e di piu` , viene da Labuan . Da Labuan ? esclamo` Sandokan . E che ti racconto` egli ? Eh ! Il mariuolo ha la lingua corta , Sandokan , e ho dovuto penare per farlo cantare . Vieni con me , Yanez ; noi lo faremo parlare e a chiare note . Si alzo` rapidamente , scese la scaletta e raggiunse in un lampo la capanna di Giro Batoe , sempre seguito dal Portoghese che si stropicciava allegramente le mani come uomo che e` perfettamente contento . Il soldato , un caporale a giudicarlo dai resti dei gradi lasciatigli dai pirati , era legato solidamente a un anello di ferro e guardato da Giro Batoe che non era riuscito a strappargli una parola , dopo di avergli parlato inglese , malese e cinese . Alla vista di Sandokan , egli manifesto` qualche sorpresa , guardandolo attentamente dalla testa ai piedi ma senza dir verbo . Mi riconosci forse ? domando` il pirata avvicinandosi , mentre Giro Batoe , a un cenno del Portoghese , usciva . Il caporale si strinse nelle spalle ed ebbe un sorriso la cui espressione non isfuggi` al pirata . Se ti avessi visto una sola volta disse egli , non avrei dimenticato mai un volto cosi` truce come il tuo , che sa di pirata a una lega di distanza . Bene disse freddamente Sandokan , guardami bene in volto . Io sono la Tigre della Malesia ! L' Inglese si mise a sogghignare crollando ripetutamente il capo con moto dubitativo . La Tigre della Malesia non puo` essere ritornata a Mompracem . Essa e` ancora laggiu` , a Labuan , sotto le foreste inseguita come una vera tigre da tutti i cacciatori della colonia . Forse a quest' ora e` anche morta . Guarda , io era nella villa di lord Guillonk quando i tuoi hanno circondato il parco ; ho atterrato il lord e sono passato in mezzo alle baionette dopo di aver spaccato la testa a uno che aveva avuto l' ardire d' insultarmi . Il baronetto , che voi chiamate William , comandava la spedizione ; m' inganno io ? No ; io faceva parte di coloro che circondavano il parco rispose il soldato . Io sono fuggito sotto la foresta continuo` Sandokan , ho spogliato il sergente Willis dopo di averlo battuto , ho ingannato tutti i soldati cosi` travestito , e sono giunto alla costa la sera del 26 aprile col Malese che ti custodiva poco fa . Credi ora tu che io sia la Tigre della Malesia ? Potrebbe darsi rispose il soldato , che pero` non dubitava piu` di avere la Tigre in persona dinanzi . Sai che la Tigre sarebbe capace di bere il tuo sangue e di strapparti il cuore e divorarlo ancor palpitante . Forse ! Ma il soldato , nel pronunciare la parola impallidi` , la qual cosa non sfuggi` a Sandokan che lo guardava attentamente . Discorriamo allora e non cacciarti in mente di restar muto . Quando io sono fuggito dove m' avete dato la caccia ? Il soldato non rispose , anzi si morse le labbra perche` non uscisse una sola parola . Cominci male , cane d' Inglese ! esclamo` Sandokan che si senti` preso da un impeto di collera . Bada bene , vi sono kriss che tagliano un corpo in diecimila pezzi , tenaglie roventi che strappano la carne a brano a brano , piombo liquefatto da far sorseggiare ai ricalcitranti e del fuoco per farli arrostire lentamente . Voi mi avete dato la caccia verso il sud , te lo diro` io , poi siete ritornati al nord e non trovandomi , sospettando che io avessi di gia` preso la fuga , vi siete messi in mare . Bene , parlami ora del baronetto William e di lord Guillonk . Che ha fatto il primo ? Io non lo conosco , non so nulla ; mi hanno mandato al nord rispose il caporale . Sandokan pose mano al kriss . Avvicinossi al caporale che impallidiva come un morto e glielo punto` alla gola facendone uscire una goccia di sangue . Il prigioniero getto` un grido di dolore . Parla o ti ammazzo disse freddamente il pirata senza staccare il kriss che beveva sangue . Parlero` , lasciatemi ! parlero` , vi diro` tutto . Il baronetto e` ritornato alla villa piu` cupo del solito e bestemmiando . Vi aveva cacciato tutta la giornata , la notte e il di` seguente ora all' occidente e ora al sud senza trovarvi . Egli aveva promesso al lord di portare la vostra testa , per avere la mano di sua nepote , milady Marianna . Quando ha veduto che le ricerche riuscivano infruttuose , era in preda al furore . Ha comandato ai piroscafi di mettersi in mare . Continua , continua ! esclamo` Sandokan , che non perdeva sillaba . Io faceva parte della scorta del baronetto e sono salito con lui nella villa dove il lord lo aspettava ansiosamente , bestemmiando per non potersi mettere anche lui in caccia . Aveva una ferita in una gamba fattagli inavvertitamente dalla Tigre della Malesia nel mentre che disputavagli il passo . Lo aveva ferito dunque io ? Spicciati , parla , se ti e` cara la vita . , la Tigre accidentalmente a quanto asseri` egli , l' aveva ferito . Il lord udendo come la caccia non fosse riuscita perdette la calma e invei` contro il baronetto che giurava di pigliarvi tardi o presto . Non si calmo` che dopo qualche ora , ma la sua ira torno` a scoppiare quando vide sua nepote milady ... Lei ! Lei ! Marianna ! esclamo` il pirata , che senti` il sangue montargli alla testa . Parla ! Parla , cane d' Inglese , spicciati ma non ingannarmi , capisci . Mi sentirei capace di farti a brani colle mie mani . Il soldato vedendolo in quella maniera , ebbe paura . Un' occhiata del pirata l' obbligo` a tirar innanzi . Ne segui` una scena violenta diss' egli con voce tremante . La giovanetta piangeva , invocando pieta` per voi . Ah ! esclamo` Sandokan con voce che non aveva piu` nulla di umano . Lo senti Yanez ? Lo senti ? Continuate disse il Portoghese . Ma un avviso prima : se parli avrai la liberta` e se taci ti faremo abbruciar vivo . Bada che le tue parole sieno vere . Tu rimarrai qui prigioniero finche` noi andremo a Labuan , quindi al nostro ritorno potremo sapere se tu hai mentito . Tira innanzi ora e sta bene in guardia . Non v' ingannero` rispose il soldato che si vedeva in piena balia dei pirati . La giovanetta pregava , il lord bestemmiava contro la Tigre . Fu allora che la lady , che dicesi si sia innamorata del terribile corsaro , udendo che lo si insultava , si precipito` addosso al suo zio giurando che sarebbe fuggita se non cessava dal vituperare un nome a lei tanto caro . Il lord dopo un vivo alterco la lascio` sola uscendo col baronetto William ... Bene , e poi ? chiese Sandokan che sentivasi il cuore battere furiosamente . Hanno parlato a lungo assieme , e il lord ha finito col cedere la mano di sua nepote al baronetto a patto che questi entro un anno gli porti la testa della Tigre . Avanti ! Avanti ! ... Fra tre o quattro giorni lady Marianna Guillonk diverra` la moglie del baronetto William Rosenthal ! Sandokan aveva gettato uno spaventevole urlo come di belva ferita . Egli barcollo` e chiuse gli occhi . Fra tre giorni ! Fra tre giorni ! ruggi` egli con indefinibile accento . Si raddrizzo` , avvicinossi al soldato che non capiva il perche` di quella terribile alterazione , e l' afferro` per le braccia tenagliandogli le carni e scuotendolo con furore . Guardami bene in volto ! gli grido` agli orecchi . Io sono la Tigre della Malesia ! Oh ! ... Se tu mi hai ingannato guai a te ! Vi giuro che dissi la verita` . Sta bene . Tu rimarrai e io volero` a Labuan . Quando tornero` sarai libero e ti daro` tanto oro quanto pesi , ma se hai mentito , ti faro` soffrire mille torture . Vattene , cane , e medita . Il pirata si volse al Portoghese che lo guardava fisso colle braccia incrociate . Partiamo , Yanez gli disse con voce risoluta . Partiamo , Sandokan rispose il Portoghese . E i due uomini uscirono a rapidi passi . La spedizione di Labuan L' audace quanto rapida risoluzione di Sandokan non aveva che uno scopo : impedire il matrimonio , si dovesse pure mettere a ferro e a fuoco l' intera Labuan , rubando la giovanetta che ormai si credeva in pieno diritto di far sua . La spedizione , alla quale prendeva parte anche il Portoghese , fu deciso che avesse a comporsi per prima di un solo prahos montato da un numero limitato di scelti pirati , onde non allarmare gli incrociatori inglesi . Sandokan non ignorava che una imprudenza poteva cagionare una vera catastrofe , come non ignorava che fosse capace di fare lord James per impedire che sua nepote avesse a cadere fra gli artigli della Tigre della Malesia . Poteva darsi che il maledetto insospettito avesse ad abbandonare Labuan portando seco Marianna , e si ritirasse nei possedimenti inglesi di Sarawak sotto la potente protezione di James Brooke , e il pirata che sentiva di non poter guarire dalla terribile malattia che albergava nel suo cuore , voleva a ogni costo distruggere anche il piu` piccolo dei sospetti . L' ordine di mettersi in mare venne , di conseguenza , subito dato . I pirati , che da tanto tempo agognavano questa spedizione su Labuan per dissetarsi , e trarne tremenda vendetta , al comando della Tigre si precipitarono come un sol uomo verso i prahos , agitando furiosamente scimitarre e scuri . Vendetta ! Sangue ! Sangue ! Abbiamo sete Tigre ! moriamo dalla sete ! erano le sole grida che si udivano uscire da quella folla frenetica entusiasmata . Sandokan dovette usare tutta la sua autorita` per impedire che s' imbarcassero tutti ; egli ne scelse venticinque dei piu` risoluti , e dei piu` forti , anime perdute che avrebbero messo a sacco la Mecca stessa quantunque maomettani , vere tigri che non avrebbero esitato un solo istante a gettarsi anche su di un reggimento intero . Uno dei piu` grandi e dei piu` solidi prahos , coi madieri rivestiti di lamine di ferro , armato di quattro cannoni da dodici e zeppo d' armi , fu subito messo a disposizione dell' audace banda . Un momento prima di partire , mentre che l' equipaggio stava imbarcando una mezza dozzina di spingarde di grosso calibro , Sandokan chiamo` attorno a se` tutti i pirati della costa e mostrando loro il Malese Gira Batoe : Ecco un uomo che ha la fortuna di essere coraggioso come una vera tigre disse egli . E` uno dei due che sopravvissero alla sfortunata spedizione di Labuan . Mentre io parto , ubbidite a lui come ubbidivate a me . Stette un momento silenzioso guardando il mare , poi traendolo verso la spiaggia : Ascoltami , Giro Batoe gli disse . Noi andiamo a Labuan ; tu conosci la foce del fiumicello e puoi condurre dei prahos alla piccola palude senz' essere visto dagli incrociatori . Tu sai che venticinque uomini sono pochi per cozzare contro gl' Inglesi dell' isola che si tengono in guardia . Odimi bene ora : lascia scorrere due giorni , poi vieni a raggiungermi alla palude con una settantina dei piu` valorosi tigrotti e due prahos . Io saro` la` ad aspettarti . Bene , capitano , vi saro` rispose il Malese . Un' ultima raccomandazione , Giro Batoe . Fa` sorvegliare attentamente il caporale ; se ci scappa puo` rovinarci . Addio . Cio` detto Sandokan , salutato da tutti i pirati , sali` sul prahos dove l' aspettava Yanez . Partiamo diss' egli brevemente . A un cenno del Portoghese la gomena fu ritirata a bordo e le vele furono sciolte . Il piccolo legno abbandono` la darsena e usci` in pieno mare colla prua volta a Labuan . Il cielo era sereno e il mare calmo come l' olio , pero` al sud apparivano certe nuvolette di una tinta particolare e di una forma strana , che non promettevano nulla di buono . Sandokan che oltre essere un cannocchiale vivente poteva chiamarsi un barometro vivente , fiuto` qualche perturbamento atmosferico non troppo lontano . Tuttavia non se ne inquieto` , prima conoscendo le buone qualita` nautiche del suo legno che aveva lottato piu` volte coi piu` terribili cicloni , poi deciso di tutto sfidare purche` approdare il piu` presto che fosse possibile a Labuan , dove i piu` forti motivi lo spingevano . Se alcuna forza umana fu mai capace di arrestarmi , meno ancora mi arrestera` la tempesta diss' egli al Portoghese . Mi sento tanto forte nella passione da sfidare anche la natura . Credi che avremo tempesta ? chiese Yanez . Si` , fratello mio , e una tempesta che se non m' inganno ci fara` rollare terribilmente . E non la temi ? Temerla ! Come posso temerla , quando Marianna m' aspetta , quando Marianna corre un pericolo ? Vedi , Yanez , sono ammalato , ma atrocemente ammalato e a segno , che se io avessi a perdere la cara giovanetta , mi suiciderei . Ho la gelosia che mi avvelena il sangue , mi sembra avere mille serpi che rodano il cuore , mi sembra avere un vulcano qua , in mezzo al petto e che mi faccia ribollire il sangue . Bisogna che la faccia mia , come tu vedi , perche` io possa guarire e la faro` . Non mi fanno paura ne` le loro navi , ne` le loro forze , solo ho paura dei tradimenti , ma mi sento tanto forte e le forze mi vanno cosi` crescendo man mano che mi avvicino a Labuan e che la passione ingigantisce da sfidarli . Sfiderei Maometto e Dio stesso . Ma vorresti tu cacciarti sotto il naso di qualche incrociatore , Sandokan , se esso avesse l' idea di sbarrarti la strada ? Sarebbe pazzia , sarebbe un mettere in sull' avviso il lord ed il baronetto che si affretterebbero a ritirarsi in mezzo ai loro compatrioti se non trovano di meglio di battere in ritirata fino a Sarawak per essere piu` sicuri . E che , Yanez , vorresti tu che io dovessi ritornarmene a Labuan un' altra volta ? No , te lo giuro , fratel mio , attacchero` qualsiasi legno che mi sbarrera` la via . Non dico questo . Se si vuol arrivare in tempo d' impedire il matrimonio e di prevenire la loro fuga , bisognera` andar innanzi anche se dieci incrociatori vegliano . Ma abbiamo prudenza , non destiamo all' armi che in questi momenti sono piu` che pericolosi ; cerchiamo assumere l' aria di onesti trafficanti in rotta per Varauni tanto da ingannare i piu` astuti lupi di mare . Quando saremo fuor di pericolo faremo rotta falsa , e con quattro bordate e una arrancata , se il vento non ci sara` propizio , andremo a Labuan . Si trovera` bene qualche fiumicello o qualche calanca da nascondere il prahos a occhi troppo indiscreti . Hai ragione , Yanez , giuocheremo di astuzia ora , poi giuocheremo col cannone . Meno che sara` possibile , Sandokan disse il Portoghese . Siamo venticinque e dei piu` risoluti , altri sessanta verranno dopo : benissimo , saremo in tutto novanta tigrotti , ma non bisogna commettere pazzie e urtarsi con tutta Labuan . A che creare imbarazzi quando si possono evitarli ? Non mi hai assicurato tu , che la giovanetta ti seguira` ovunque ? Si` , essa me lo ha giurato rispose Sandokan il cui ricordo gli strappo` un sospiro . Bene , nulla di piu` facile , una bella notte , il piu` presto che sia possibile onde evitare guai , andare al parco senza destar all' armi . Comprendi il resto . Se la rapiro` senza far fracasso , quando gl' Inglesi si saranno accorti del bel tiro , noi saremo lontani e su falsa via perche` non abbiano a raggiungerci coi loro dannati vapori che filano di piu` dei piu` rapidi prahos . Andremo sulle coste del Borneo per esempio , mentre essi fileranno verso Mompracem . Vi sara` un doppio giuoco . E credi tu che la villa non sia guardata , Yanez ? Oh ! Io li conosco quel lord e quel baronetto : essi sanno bene che sia capace di fare la Tigre . Dormiranno con un sol occhio o meglio ancora , saranno svegli con qualche compagnia di soldati o di marinai , coi quali bisognera` venire bravamente alle mani . Il Portoghese si mise a mordere i mustacchi come faceva quando era imbarazzato . Io penso , Sandokan disse egli , che tu possa avere ragione . In tal caso ti suggerisco una via di mezzo senza aver bisogno di precipitare gli avvenimenti nel fondo dei quali si potrebbe trovare una seconda sconfitta e tu sai che si sfugge difficilmente due volte a simili pericoli . Non arrischiamo i nostri venti uomini contro delle muraglie dietro le quali vi possono essere delle centinaia d' uomini . Prendiamo le cose con calma e aspettiamo gli altri . Che ne dici ? Sandokan non rispose . Il suo sguardo dopo aver percorso il mare erasi arrestato sulla nuvoletta poco prima osservata che andava sempre piu` oscurandosi . Orsu` , fratello , a che vai pensando ? chiese Yanez . Che il tuo piano potrebbe convenire ad altri ma non a me . Ma lasciamo le cose li` come stanno . Sai , Yanez , che le giacche rosse avranno un alleato ? Un alleato ? Forse il sultano di Borneo ? O forse quel dannato Inglese che governa a Sarawak ? Ne` l' uno ne` l' altro fino ad ora . Parlo dell' uragano che si avanza a gran passi . Il miserabile fra poco verra` a subissarci colle sue ondate . Ma non aver paura , Yanez , che lo sfideremo . Io andro` a Labuan a dispetto di tutte le tempeste del globo . Credi tu che il vento ruggira` ? Si` e fortemente , ma saremo pronti a riceverlo . Lo vedrai , Yanez , domani a notte getteremo l' ancora sulle coste di Labuan . Sandokan abbandono` il Portoghese che si era messo a guardare le nubi con qualche inquietudine , e ando` a sedersi sul cannone di prua col capo stretto fra le mani e gli occhi fissi all' oriente fantasticando sui suoi progetti . Egli si sentiva suo malgrado invaso da mille timori , non per la tempesta della quale se ne rideva , non per Mompracem che ormai era destinata a tramontare ma per la giovanetta abbandonata fra le braccia del lord e del baronetto . L' impazienza lo rodeva come lo rodeva la gelosia . Calcolava la distanza che lo separava da Labuan , contava metro per metro la via guadagnata , trovando che il vento era debole e il suo prahos una carcassa . Avrebbe voluto colla forza della sua passione animare quel legno , spingerlo e animare egualmente quel vento che a poco a poco scemava , e accorciare la via che per la prima volta in sua vita trovava terribilmente lunga . Anche i suoi uomini , quantunque solamente animati dalla vendetta , che avevan giurato compiere e ben strepitosamente , s' impazientavano . Andavano e venivano pel ponte imprecando al vento che non trovavano abbastanza buono , cangiavano velatura ogni dieci minuti per cercar di accelerar la corsa aggiungendovi qualche nuovo fiocco di loro invenzione e ponendosi spesso ai remi , nonostante che il legno divorasse senza fatica i suoi quattro o cinque nodi all' ora e continuasse a crescere sotto i primi buffi di vento umido del sud e sud ovest . Dell' uragano che minacciava scoppiare seriamente , e che in quei mari sa infuriare e ben terribilmente , non se ne inquietavano di troppo . Abituati , sino dall' infanzia , a quei pericoli , che essi chiamavano di seconda classe , abituati a combatterli a bordo dei prahos , se ne ridevano . Tutto sarebbe terminato con qualche vela lacerata e dei buoni colpi di mare , un nulla infine che non avrebbe impedito di andarsene a Labuan e di approdarvi all' indomani al calar del sole . Il vento accrebbe di velocita` dopo il mezzodi` quando si trovavano a una ventina di miglia da Mompracem , segno infallibile che la tempesta , che andava formandosi al sud , cominciava a predisporsi per iscoppiare o alla notte o all' indomani . Le nubi piccine e che potevano essere sfuggite a piu` di qualche occhio alla mattina , cominciarono con una mossa che avrebbe sembrato impercettibile a levarsi sull' orizzonte prendendo una tinta fosca e distendendosi su larga zona . Chiunque , nel vederle , si sarebbe affrettato a virar di bordo e cacciarsi prudentemente in qualche sicura baia aspettando che tutto fosse passato , ma Sandokan quantunque si trovasse a sole venti miglia da Mompracem , ove sapeva di trovar un rifugio piu` che sicuro , non lo penso` nemmeno e meno ancora lo pensarono i suoi uomini che avevano cieca fiducia in lui . Lo aveva detto che ne` gli uomini ne` le tempeste di tutto il globo lo avrebbero arrestato ed era uomo da mantenere la parola . Che importava se il vento ruggiva , se il mare si gonfiava , se il prahos rollava e beccheggiava , se perdeva vele e alberi , quando lei era la` , quando forse lo aspettava , quando si correva pericolo di non ritrovarla piu` mai ? Fosse stato pur sicuro di approdare a Labuan una seconda volta ferito o come naufrago , solo e con le giacche rosse alle calcagna a inseguirlo per la seconda volta attraverso le foreste , non gli sarebbe importato purche` trovarsi a Labuan e giungere in tempo di rapirla prima della catastrofe . Solo il Portoghese ebbe qualche timore sulla buona riuscita della spedizione . Egli l' espose a Sandokan . L' uragano si addensa , fratello mio . Sarai tu capace di sfidarlo impunemente ? Il nostro prahos e` un buon legno , non vi ha da dubitare , ma la via e` ancora lunga e potrebbe darsi che dovessimo cambiare rotta . Non credi tu che sia cosa saggia poggiare su Mompracem fino a che la burrasca si sia un po' sfogata ? Il caporale inglese ha detto fra quattro giorni , quindi il tempo mi pare piu` che sufficiente per lasciar passare il tifone che ordinariamente non dura molto . Non pensarlo nemmeno , Yanez disse il pirata . Non ho mai avuto paura di una tempesta e meno l' avro` oggi che si tratta di Marianna . Un ritardo , mi capisci , potrebbe diventarmi fatale e un sospetto potrebbe precipitare la catastrofe . Anzi io penso che questo mare infuriato ci sia di aiuto per passare inosservati la crociera . E sui pericoli di un naufragio , hai tu pensato ? Annegata la Tigre , sarebbe la morte di lady Marianna . Il pirata si mise a sogghignare . Il naufragio non lo temo , e la morte della Tigre non avverra` ne` oggi , ne` domani , ne` mai . Mi sento invulnerabile e sento pure che tocchero` le coste di Labuan sano e salvo ! Il pirata aveva pronunciato queste parole con una sicurezza tale da credere quasi che fosse egli il padrone assoluto dei destini umani . Il Portoghese credette bene di lasciar li` il discorso ben sapendo che la Tigre non avrebbe ceduto . Persuadere un tale uomo , che credevasi invincibile , sarebbe stata follia . La velocita` del prahos si accelero` ancor piu` verso le sette della sera , raggiungendo i sei nodi , velocita` piu` che bastante per trovarsi all' indomani sulle coste di Labuan . Pareva che il legno fosse diventato un vero pesce guizzante , meglio ancora pareva un gigantesco uccello che radesse le onde , il cui becco ne era il bompresso e le ali le enormi vele . Qualche ora dopo verso il nord fu segnalato un grosso brigantino , un bel mercantile dal ventre rigonfio , per far uso di una frase piratesca , la cui vista desto` qualche idea di saccheggio fra i pirati . Ma Sandokan che non aveva ne` voleva perdere tempo , sebben la presa di quel vascello promettesse bei guadagni vedendolo venire dal sud , la via che ordinariamente tengono le navi provenienti dall' India , da Giava , da Sumatra o dal Timor e che si recano a Varauni o alle Filippine , cariche delle piu` preziose merci da far venir l' acqua in bocca a un pirata meno innamorato di lui o meno frettoloso , lascio` che il brigantino continuasse tranquillamente la sua via , il che fece dire a qualche pirata che la Tigre della Malesia era cangiata , certamente stregata durante il suo soggiorno nelle foreste di Labuan . Tuttavia , e` d' uopo dirlo , nessuno ardi` mormorare ; i piu` ammisero che se agiva cosi` doveva avere le sue buone ragioni di cui non erano obbligati , ne` autorizzati a indagare . Solo il Portoghese , che , come si disse , godeva una confidenza illimitata , ardi` farne parola . Che diavolo disse egli fra il serio e il malizioso , hai tu gia` dimenticato il tuo mestiere , Sandokan ? Forse si accontento` di dire il pirata e poi , cangiando tono , il brigantino , Yanez , non e` gia` inglese , ne` m' interessa molto . A qual pro sacrificare uomini che oggi sono indispensabili quanto rari , pel capriccio di guadagnare delle stoffe o delle spezierie che non si saprebbe ove porle e perdere del tempo che e` piu` prezioso di tutti gli ori della mia capanna ! Non lamentarti troppo presto , Yanez , potrebbe venir un giorno che per volonta` di lei abbia a stancarti di tante prede e assieme a te stancare i miei uomini . Bene , Sandokan disse il Portoghese abbassando la voce , potrebbe adunque darsi che tu tornassi la Tigre ? Si` , se lei lo vorra` ; non capisci che oggi la Tigre e` incatenata e che la mia volonta` non dipende che da lei ? Ma cercherai almeno tu di persuaderla a seguirti a Mompracem e di diventare la compagna della Tigre ? Guarda , perduto tu , fuggito con lei o morto , Mompracem cadra` . Perdera` quella potenza che tu le avevi dato . Vivo tu , e ancor pirata , brillera` tanto , acquistera` una fama si` grande , da eclissare e far fremere gli stranieri annidati su questi mari . Vi sono centinaia di Malesi e di Dayachi , che alla prima tua chiamata , correrebbero a Mompracem a ingrossare la formidabile schiera dei pirati . Lo so , Yanez , e forse lo tentero` . Ma vuoi tu che io releghi lei in una isola selvaggia come la mia , fra gente che sa solo trar archibusate e menar il kriss e la scure ? Vuoi tu che io ne faccia una piratessa di lei , cosi` timida , cosi` dolce , cosi` buona ? Vuoi tu che la getti in mezzo al sangue , che le mostri per ogni dove scheletri umani e stragi ? Vuoi tu che la soffochi col fumo dei nostri moschetti , che la esponga a un eterno pericolo , che l' assordi con le urla dei combattenti , con gemiti di feriti , col ruggito dei cannoni ? Dimmi , Yanez , lo faresti tu ? Il Portoghese lo guardo` , crollando il capo con dubbio ... e non rispose . No , Yanez continuo` il pirata con accento appassionato , io non lo faro` mai ! mai ! ... Sicche` questi sono gli ultimi giorni per Mompracem ? Pensa , Sandokan , a quei tempi in cui tu brillavi per la tua potenza , a quei giorni in cui il ruggito della Tigre della Malesia spandeva il terrore per trecento miglia all' intorno , a quei giorni dove tu eri il padrone assoluto di questi mari . Ho pensato a tuttocio` rispose la Tigre con voce soffocata . Ebbene , Sandokan , e non ti ha detto nulla il cuore ? Si` , l' ho sentito sanguinare . E nondimeno lasci morire la tua potenza , lasci morire la grandezza di Mompracem . Come puoi soffocare quei ricordi tanto cari ? Non lo so , ma li soffoco . Vorrei allontanarli per sempre , vorrei distruggerli , non vorrei ... , no , non vorrei mai essere stato la Tigre della Malesia . E tuttocio` ... E tuttocio` per Marianna Guillonk rispose il pirata quasi con ferocia . Ma bisogna bene che tu abbia ad amarla per anteporla alla tua gloria . Immensamente , Yanez . Giammai uomo al mondo amo` come amo io la Perla di Labuan . In quell' istante un lampo abbagliante squarcio` le tenebre illuminando il mare che montava a vista d' occhio muggendo spaventosamente . Sandokan si scosse tutto : rialzo` fieramente il capo come lo sapeva rialzare quando era Tigre e stendendo la mano verso il sud : La tempesta ! ... Attraverso` il ponte e si colloco` alla ribolla del timone , nel mentre che i suoi tigrotti saltati in piedi si disponevano ai bracci delle manovre pronti a sostenere i primi assalti del mare . Avanti , uragano , io non ti temo disse Sandokan . Ti sfido ! I primi colpi di vento umido capitavano di gia` dal sud con quella rapidita` che sogliono acquistare nelle tempeste , accompagnati dai primi colpi di mare . Il prahos colla velatura ridotta si mise a filare all' oriente , tenendo bravamente testa agli elementi che cominciavano a scatenarsi , e senza deviare di una sola linea dalla rotta di Labuan non ostante i violenti rollii e beccheggi . Pero` la tempesta , come si credeva , non iscoppio` interamente e la notte passo` relativamente tranquilla , rotta solo dal muggito del mare e dallo scrosciar delle scariche elettriche che pareva crescessero a ogni istante d' intensita` , dallo scricchiolar dell' alberatura che si curvava sotto i soffi ripetuti , dal fischiar delle corde che si urtavano le une colle altre scorrendo nei boscelli cigolanti e dal crepitar delle vele che sbattevano vivamente sotto i rollii o i beccheggi . Sandokan in tutta la notte non abbandono` la ribolla del timone , e il Portoghese non lascio` un istante il ponte . Approfittando di quella tregua lasciata dall' uragano , aiutato dai pirati , si affaccendo` ad assicurare i cannoni e le spingarde , armi la cui perdita sarebbe stata un' illimitata disgrazia , da che si correva verso le pericolose coste di Labuan . Nel medesimo tempo non si dimentico` di assicurare le imbarcazioni e qualche manovra che a suo credere non presentava una certa solidita` . All' indomani l' uragano si scateno` in tutta la sua terribile maesta` , seguito da tutto un corteo di lampi , di fulmini e di pioggia . Capito` improvvisamente verso le dieci del mattino , mettendo sottosopra l' oceano che monto` in un batter d' occhio . Le nubi accavallate e minacciose sin dal giorno prima si illuminarono sotto la luce dei lampi , abbassandosi tanto da tuffare i loro negri lembi nel seno delle acque spumeggianti , le quali si urtavano fra mille fragori a cui rispondevano tutti i tuoni del cielo . Il povero prahos , vero guscio di noce che sfidava la natura irritata , fu battuto , soffocato sotto le montagne d' acqua che correvano all' assalto urlando ; barcollava furiosamente sulle creste dei marosi irritati , veniva precipitato negli abissi per essere di poi sobbalzato nuovamente fino alle nubi , rovesciando tutti gli uomini e perdendo ora un lembo di tela strappatagli dal vento e ora un attrezzo portatogli via da un colpo improvviso di mare . Con tuttocio` , Sandokan non dava indietro , non diminuiva di un centimetro la superficie delle vele enormemente gonfie deciso a tenere la sua rotta per Labuan a dispetto della tempesta . Fermo alla ribolla del timone , cogli occhi in fiamme , coi lunghi capelli sciolti al vento , irremovibile fra gli scatenati elementi che ruggivano a lui d' intorno , pareva ancora la Tigre della Malesia , che non contenta di aver sfidato gli uomini , sfidava la natura . I suoi pirati , aggrappati alle manovre , se ne stavano impassibili dinanzi a quei furiosi assalti del mare , conservando quella calma che e` tanto necessaria all' uomo di mare in quei momenti supremi , e tenendo gli occhi fissi sulla Tigre pronti a eseguire i piu` pericolosi comandi a dispetto del vento e delle ondate . Il prahos , un vero giocattolo , tutto coperto dalle sue immense vele che rumoreggiavano con iscoppi che somigliavano a scariche di piccoli pezzi d' artiglieria , non cessava un sol istante dal correre , tenendo bravamente testa al mare che sempre piu` infuriato avventava le sue ondate fino al mostravento degli alberi . Si sbandava sempre piu` spaventosamente , si drizzava pari a cavallo imbizzarrito , gemeva maledettamente , si tuffava sferzando le acque colla prua , si lasciava rubare dalla coperta tutto cio` che non era ben legato , ma non dava indietro ne` torceva cammino di una sola quarta . La terribile lotta continuo` cosi` il giorno intero e senza che l' uragano cessasse un sol minuto , anzi la sera raddoppio` d' intensita` accrescendo cosi` l' orror della notte . La situazione peggioro` qualche ora dopo che si fe` oscuro e a segno che Sandokan dovette suo malgrado lasciarsi andare un po' al nord ma senza diminuire la superficie delle vele , che straordinariamente gonfie curvavano gli alberi minacciando di spezzarli . Non vi si vedeva piu` ; il mare saltava a bordo muggendo e coperto di candida spuma , scuotendo sempre piu` il povero legno che rollando disperatamente precipitavasi negli avvallamenti delle onde dalle quali non ne usciva che a gran pena e a prezzo di manovre e fatiche senza nome . Lottare piu` a lungo , tenere ancora la via dell' est ostinatamente contrastata dal vento e dalle onde che andavano a gara per infuriare , quasi avessero giurato di misurarsi in una formidabile tenzone , sarebbe stata follia . Il legno cominciava a fendersi , i madieri minacciavano di disunirsi per dar passaggio a vie d' acqua e gli alberi di spezzarsi . Il Portoghese lo vide , e capi` che era imprudenza ostinarsi piu` a lungo a tener testa a quegli elementi scatenati . Si stacco` dalla murata alla quale sino allora erasi tenuto aggrappato e stava per avvicinarsi a Sandokan per indurlo a cangiare rotta , quando una detonazione scoppio` improvvisamente al largo . Un istante dopo l' albero di maistra del prahos spaccato a meta` da una palla di cannone , ruinava sul ponte ! La villa di lord James Dopo la repentina quanto brutale aggressione , che con simile tempo e in momenti cosi` critici i pirati non s' avrebbero giammai aspettato , il povero prahos scomparve nel cavo di un' immensa onda , dalla quale non usci` che perdendo il rimanente dell' alberatura . Sandokan , rovesciato coll' equipaggio da quel violento rollio , appena che fu capace di rizzarsi , abbandonata la ribolla del timone a rischio di compromettere la sicurezza del legno , si slancio` con un sol salto a prua , cercando scoprire l' audace che insolentemente lo sfidava in mezzo all' uragano . Ah ! Ah ! esclamo` egli sogghignando . Vi sono degli incrociatori che battono il mare e provocano con simile tempesta ? Infatti l' aggressore , che in mezzo a quel formidabile rimescolamento del mare , trovava modo di sparar cannonate con matematica precisione , era un gran vascello a vapore sul cui picco sventolava la rossa bandiera inglese e sulla cima dell' alberetto di maistra il gran nastro dei legni da guerra . Il birbante era a meno di seicento metri , e cercava di far fronte alle onde che l' assalivano furiosamente a prua , inabissandosi enormemente e sbandando spaventosamente per l' eccessivo peso della sua costruzione di ferro . Tutti sul ponte ! esclamo` Sandokan ripigliando la ribolla del timone nel momento che il prahos abbandonato a se` stesso si gettava fuori di via portandosi al nord . Dobbiamo rispondere ? chiese un marinaio , che si teneva aggrappato a una delle spingarde , pronto a farla cantare . Un secondo colpo di cannone rimbombo` , la palla fischio` agli orecchi dei pirati . Ah ! birbante ! esclamo` Paranoa , che aveva preso la miccia . Una montagna d' acqua precipitossi contro il vascello che fu violentemente respinto verso il nord , nonostante che la sua macchina non cessasse di funzionare . Il prahos senza vele e terribilmente battuto fu alla sua volta portato duecento passi piu` vicino all' incrociatore che si sforzava di raggiungerlo . Ehi ! Sandokan ! esclamo` il Portoghese . Noi diamo indietro , gettandoci in bocca al leone ! Se la continuera` cosi` non approderemo piu` a Labuan , senza un lembo di tela e sotto il cannone del maledetto . Silenzio ! comando` la Tigre , senza abbandonare il timone . Rizzate un pezzo di albero e una trinchettina . Il prahos fu lanciato al nord di venti passi dopo essere stato dondolato per qualche tratto sulla cresta di un' onda , offrendo punto di mira all' incrociatore , che respinto alla sua volta tirava sempre col suo grosso cannone di prua . Una nuova palla frantumo` l' estremita` del pennone di trinchetto . I pirati si misero a urlare come aquile cercando puntare uno dei cannoni . Sangue di Maometto , giu` un albero ! grido` il Portoghese . Lasciate che la canaglia strepiti . I momenti erano preziosi . Il povero legno mutilato , senza direzione e senza stabilita` per l' assoluta mancanza di vele , andava attraversando le onde con ispaventevoli rollii minacciando di ingavonarsi in uno degli avvallamenti e di non uscirne mai piu` non ostante gli sforzi disperati di Sandokan , che tentavo rimetterlo sulla via dell' est manovrando a timone . I pirati , abbandonando i cannoni , divenuti inutili fra tutto quel diavolio , fra quei colpi di mare che spazzavano da un capo all' altro e incessantemente il ponte e i cui colpi sarebbero stati incerti fra quei violenti rollii , si misero all' opera senza smarrirsi d' animo , cercando di rizzare un po' d' attrezzatura e di spiegare un lembo di tela per dar un po' di stabilita` al legno . A prezzo di fatiche inenarrabili , di pericoli senza nome dove piu` di un uomo fu ferito , battuto contro le murate o sul punto di esser portato via , fu stabilito un alberetto di trinchetto assicurandolo con nuove sartie , valendosi dei lampi per servirsi di un po' di luce che mancava quasi del tutto . Una trinchettina fu stabilita un po' piu` tardi , malgrado il vento che dieci volte di seguito l' abbatte` prima di essere spiegata e malgrado il cannoneggiare del piroscafo le cui palle per buona ventura non colpivano che raramente il segno . La manovra audace e pericolosa , quasi impossibile su quel piccolo prahos che il piu` delle volte scompariva fra le onde , fu eseguita colla maggior intrepidezza possibile sotto gli occhi della Tigre che non abbandonava un sol istante la ribolla . Tenetevi saldi ! esclamo` il Portoghese nel momento che una gigantesca ondata si precipitava sul legno e che Sandokan si preparava a virar di bordo portandosi all' est . Il prahos fu subissato per meta` quantunque trasportato verso le nubi , ma fu tutto . Viro` di prua e mentre che il piroscafo impotente di far fronte alle onde per la sua mole e per qualche avariame nelle sue tambure , continuava a indietreggiare perdendo via , sfogando il suo malumore con ripetute quanto inefficaci scariche d' artiglieria , il piccolo legno , offrendo il fianco ai colpi di mare , colla sua trinchettina crepitante ed enormemente gonfia , si slancio` all' est ripigliando la lotta colla tempesta . Dieci minuti dopo , grazie alla sua velocita` che diventava ognor crescente sotto nuovi soffi , perdeva di vista il piroscafo che indietreggiava al nord , ponendosi alla cappa , senz' altre detonazioni . Si mise a filare direttamente a Labuan che doveva essere vicina , malgrado l' infuriare delle onde che lo assalivano con novella furia sul tribordo senza voler cedere di una linea , sferzando l' acqua che spumeggiava , fra rollii maledetti che potevano diventare funesti , talora avventato sulle creste , talora precipitato negli abissi mobili . Avanzo` cosi` per mezz' ora , col pericolo di scomparire per sempre in qualche cavo delle onde o di cozzare contro qualche scogliera , cercando la costa che non si riusciva ancora a scorgere ma che doveva essere a poca distanza , guidato dalla ferrea mano di Sandokan , cui nulla avrebbe fatto torcer cammino , fiero di poter lottare su quei mari che chiamava suoi , di domare quelli elementi scatenati , di passare la` dove era stato battuto il piroscafo quattro volte , e forse piu` , piu` grosso del suo legno . Ehi ! esclamo` d' un tratto il Portoghese che si era avanzato fino al trinchetto . Terra dritto l' asta di prua ! Labuan ! Labuan ! esclamo` Sandokan che scatto` in piedi come spinto da una molla . Attenzione alle secche a tribordo ! grido` un Malese , additando un luogo ove il mare spumeggiava a prodigiosa altezza , frangendovi sopra con terribile fracasso . Paranoa ! disse Sandokan volgendosi verso un Dayacho a lui vicino e che occupava fra la banda un posto distinto dovuto alla sua abilita` di nocchiere . Prendi la ribolla . Il pirata obbedi` . Sandokan si lancio` a prua , malgrado i violenti rollii e i colpi di mare e guardo` . La costa si disegnava chiaramente a quattrocento metri distante rischiarata dai lampi , libera dai pericolosi frangenti che sogliono circondare quelle terre della Malesia , ma dirupata e senza presentare approdi di sorta , senza presentare alcun rifugio dove il prahos vi si potesse cacciare per mettersi al coperto dalle onde incalzanti . Il pirata getto` una bestemmia . Saccaroa ! esclamo` egli servendosi dell' esclamazione abituale . Dove siamo noi ? Certamente a Labuan disse il Portoghese che si teneva a lui vicino aggrappandosi a uno dei cannoni . Lo so bene io , ma dove cacciarsi con simile tempesta ? Non vi sono seni ne` approdi pel nostro prahos . Egli sara` schiacciato contro la costa se ci avviciniamo ancor piu` . Ah ! Se la canaglia cessasse un po' dall' infuriare ! Orsu` , Sandokan , che facciamo noi ? Viriamo di bordo e lasciamoci andare al nord come il piroscafo . Non possiamo approdare . Il pirata lo guardo` per alcuni istanti in silenzio col volto truce , poi tendendo improvvisamente ambe le mani verso le dirupate coste di Labuan : Yanez ! diss' egli improvvisamente . Noi approderemo ! Approderemo ? Ma non vedi , Sandokan , che la costa non offre rifugio ? Che importa ? Marianna mi aspetta , Yanez ; oggi cada il mondo , noi approderemo . Ma il prahos ? Si sfracellera` contro la costa e non so chi di noi si salvera` . Hai paura , Yanez ? chiese il pirata , la cui voce sibilava come il vento . Tu sai che vicino a te non ho paura nemmeno del diavolo . Sta bene : allora approderemo . Il prahos , spinto dal vento e dalle onde , si trovava a trecento passi dalla costa . Paranoa ! grido` Sandokan . Muovi dritto lungo la costa e guardati dai banchi . Poi , volgendosi verso i suoi tigrotti che lo miravano trasognati : Voi , preparate l' imbarcazione e issatela fino alla murata . La lanceremo in mare . Che intenzione poteva mai avere il pirata ? Voleva egli frantumare il prahos contro le scogliere della costa generando una catastrofe ? I marinai , che non avevano mai avuto paura , si guardarono tuttavia in volto con ansieta` ; peraltro ubbidirono ciecamente e sollevarono a forza di braccia l' imbarcazione fino alla murata di tribordo mettendovi entro due carabine , munizioni , remi e viveri per parecchi giorni . Sandokan si avvicino` al Portoghese , che guardava con ispavento quegli strani preparativi . Sali nell' imbarcazione , Yanez gli disse . Ma che vuoi fare , insensato ? Approdare a Labuan , a dispetto della tempesta e delle scogliere . Ma tu vuoi annegarti ? Sandokan per tutta risposta lo afferro` e sollevandolo come fosse un fanciullo lo depose nella imbarcazione . Paranoa ! grido` egli dipoi , correndo a poppa . Io debbo approdare a Labuan . Sta attento ora a quanto ti diro` . Quando ti daro` l' avviso , vira di bordo e lasciati trasportare al nord finche` la tempesta durera` . Sali al nord fino a che tornera` a calmarsi il mare , poi ridiscendi fino a queste coste , e va a gettare l' ancora a quel fiumicello che ti descrissi . Io ti aspettero` col Portoghese alla piccola palude . Bene capitano disse il Dayako . Ma voi ? ... Approdero` . Vi lascierete la vita , capitano . Taci , Paranoa . La Tigre della Malesia e` sempre la stessa . Il pirata , deciso di affrontare tutto pur di giungere a tempo di strappare la giovanetta dalle mani del lord e del baronetto , sali` nell' imbarcazione . A cento metri di distanza dalla costa , si alzo` in piedi afferrando un remo , mentre il Portoghese ne prendeva un altro . Un' onda gigantesca correva allora sul povero prahos che tentava di virare per presentargli la poppa . Gli capito` addosso come un lampo , sollevandolo fino alle nubi : s' udi` uno schianto formidabile . Lascia andare ! grido` Sandokan che vide la murata sfasciarsi . Vira ! Vira ! . . L' imbarcazione abbandonata a se` stessa fu portata via coi coraggiosi che la montavano . Quasi nel medesimo tempo il prahos viro` di bordo fuggendo verso il nord . Arranca , Yanez , arranca ! grido` Sandokan che remigava disperatamente . Approderemo a Labuan ! Un' altra onda capito` addosso e avvolse la piccola imbarcazione . Per Giove ! esclamo` il Portoghese . Dove andiamo ? Arranca ! Arranca ! Andiamo a Labuan ! E l' urto ? Zitto , guarda la costa . L' imbarcazione dondolata spaventosamente s' avvicinava alla costa portatavi dalle onde . Percorse in meno di due minuti cinquanta passi : sali` una montagna d' acqua , precipito` in un abisso poi avvenne un cozzo violento . I due intrepidi sentirono mancarsi il fondo della scialuppa sotto i piedi . Mezza chiglia staccata dall' urto se ne ando` . Sandokan ! Sandokan ! esclamo` il Portoghese , che vedeva la scialuppa affondare . Tieni saldo , Yanez ... La voce fu soffocata da un tremendo colpo di mare che avventossi contro di loro . La scialuppa fu sollevata ; si dondolo` un istante sulla cresta di un' onda poi torno` a toccare . Il controcolpo l' avvento` contro la costa , spingendola fino ai primi alberi , contro i quali si frantumo` . I due pirati rotolarono senza saper il come in mezzo alle sabbie del lido . Afferra le armi ! grido` Sandokan saltando in piedi . Il Portoghese , quantunque stordito dall' urto e scorticato tutto , lo ubbidi` . Salvate le armi e una parte di viveri , i due uomini miracolosamente scampati al naufragio si affrettarono a ritirarsi sotto gli alberi , mentre che le onde finivano di spazzare via i rottami della povera scialuppa . Sandokan , guadagnata la foresta col compagno , fresco come avesse sbarcato con tempo calmo , piu` forte che mai perche` si sentiva sul terreno ove viveva pur lei , felice di aver guadagnata quella costa tanto contrastata , non aveva ancor respirato che gia` parlava di mettersi in cammino non ostante la pioggia che cadeva a catinelle . Non conosceva , ne` poteva conoscere il luogo ove era approdato ma non se ne impensieriva . Egli raccolse il fucile coll' evidente intenzione di scendere al sud fino a trovare il fiumicello e di la` portarsi alla villa e cercar di agire subito quantunque mancasse l' appoggio dei suoi uomini . Andiamo , Yanez diss' egli , volgendosi verso il compagno che si era tranquillamente sdraiato fra le erbe sotto un arecche , le cui foglie servivano a meraviglia d' ombrello . Ho il fuoco nelle vene , l' impazienza e la gelosia mi rodono . Perdere un sol minuto che forse e` prezioso mi sembra un delitto . Non vedi , non te ne accorgi che noi siamo a Labuan , sulla terra dove brilla la mia stella ? Che diavolo ti salta in capo , Sandokan ? disse il Portoghese che non divideva le impazienze del compagno . Sono ancora tutto stordito dall' urto dovuto al tuo insensato piano : siamo appena sfuggiti a un pericolo , che tu mi parli di riprendere la via per gettarti in un ginepraio irto di armi . Ma non vedi , Yanez , che il tempo vola e che lei forse corre pericolo ? Se noi avessimo a giungere troppo tardi per strapparla dalle mani dei due miserabili , che faro` mai io ? Se tu sei debole io saro` forte e ti portero` fra le mie braccia : vieni adunque . La terra mi brucia i piedi , io tremo tutto all' idea che sono a Labuan e che lei e` la` . Andiamo a salvarla , mi sembra che corra un pericolo cento volte maggiore di quello che l' Inglese mi ha detto , mi sembra di udire le sue grida che chiamano soccorso , mi pare di vedere tendere le sue braccia verso di me ! ... Non aver fretta Sandokan , non ci fuggira` . Tu mi hai detto che ti ama e che quantunque debole sa nei momenti supremi spiegare una energia sovrumana ; sono sicuro che essa non si lasciera` vincere ne` rapire prima dei dieci giorni , i suoi rapitori non ardiranno usare violenze di sorta contro di lei . Sono giacche rosse , lo sappiamo , ma non mancano di cavalleria . Cederanno di fronte a una giovanetta . E poi , pensi tu di gettarti storditamente nelle loro unghie per farti prendere e ammazzare ? La spedizione se ne andra` in fumo , tu sarai appiccato e io assieme a te , e lei morra` di dolore se ti ama tanto , come mi hai detto e come ha confessato il caporale che presi a quella vaporiera . Aspettiamo : la Tigre e` spesso paziente . Ma se tu sapessi cio` che io provo trovandomi su questa terra ! esclamo` Sandokan con voce rauca . Lo so , tu sei ammalato e gravemente , ma non commettiamo imprudenze che possono riuscire fatali tanto a te che a lei . Vedi , fratello mio , io sono bianco e la so lunga piu` di un selvaggio della Malesia in fatto di amori . Fa tempesta , un magnifico tempo per togliere ogni idea di prendere il largo anche a un lupo di mare . Piove , un magnifico mezzo per cavar la voglia a un galante di far viaggiare la giovanetta . Nulla di meglio adunque che aspettare come aspettano essi . Forse il caporale ha esagerato , forse la villa e` guardata da qualche compagnia di giacche rosse . Vorresti tu assalire la villa per farti ammazzare con qualche moschettata ? Ma credi tu , Yanez , che io abbia paura di un pugno di giacche rosse ? Sono la Tigre , e oggi sono tanto forte da che la passione ingigantisce , che sfiderei Labuan da me solo . Lo so , Sandokan , ma le palle non hanno rispetto pei coraggiosi e volano senza dar l' avviso , meglio ancora , senza farsi vedere . Fa scuro , piove e il vento fischia , ma e` sempre giorno , e non si puo` passare inosservati . Vuoi tu andar alla villa ? Bene , noi vi andremo e assieme , ma aspettiamo almeno la notte . Devono essere le quattro , stiamocene imboscati fino alle sei , poi ci metteremo in marcia . Questa notte , se vuoi , noi la vedremo . Vederla ? E io dovro` aspettare fino allora , Yanez ? disse il pirata che fremeva tutto a quell' idea . Certamente , Sandokan , e vedrai che il tempo non sara` perduto . L' uragano puo` calmarsi , il vento scemare , e il prahos scendere sino a questi luoghi . Orsu` , gettati sotto questo arecche e lascia che piova . Sandokan parve indeciso . Egli guardo` il Portoghese sperando di risolverlo a partire , poi cedette e si getto` sotto l' albero mandando un sospiro roco , senza pronunciare una parola di piu` , ma col sangue infiammato dalla passione e la faccia trucemente sconvolta . La pioggia continuava a cadere e l' uragano a infuriare sul mare , il quale agitato sino agli estremi limiti dell' orizzonte si sollevava in enormi ondate spumeggianti , frangendosi sulla spiaggia e sulle secche con tal violenza da portarne gli spruzzi fino ai due pirati , quantunque lontani un centinaio di passi . Quella vista desto` qualche inquietudine nei loro cuori , riguardo al prahos che fuggiva al nord . Povero prahos disse il Portoghese , dopo qualche istante di silenzio . Credi tu , Sandokan , che si salvera` ? Quando noi lo abbiamo lasciato , era in un tristo stato . Senza alberi e colle murate a meta` sfondate . Se egli facesse naufragio e andasse a picco ? Sai , Sandokan , che sarebbe una brutta disgrazia . Lo so rispose l' interpellato , che prestava orecchio attento a tutti quei fragori . E se cio` dovesse accadere ? Sentiamo , che faresti tu , se ci manca l' appoggio delle loro forze ? Che farei ? esclamo` il pirata quasi sorridendo . Assalteremo noi la villa , se fa d' uopo . Io la rapiro` lo stesso . Tu corri sempre , Sandokan , e non pensi che due uomini per quanto valenti sieno , non sono che poca cosa dinanzi a una cinquantina di moschetti . Vorresti tu aspettare Giro Batoe ? domando` Sandokan , che crollava di gia` il capo in senso negativo . Ma certamente , fratello mio . Fra due giorni al piu` , non sara` qui ? Due giorni ! esclamo` Sandokan , colla medesima intonazione di un uomo che voglia esprimere l' eternita` . Due giorni ! E come vorresti che io faccia a stare due giorni senza che abbia a vederla ? Chi dice di stare due giorni senza vederla ? Anzi bisogna farle sapere che noi siamo qui , pronti ad approfittare della prima occasione per rapirla . Lo vedrai , fratello mio , questa notte andremo a spiare nel parco per vedere se si puo` farle qualche cenno . E se non si puo` ? Allora aspetteremo i nostri tigrotti e una volta riunitili daremo bravamente l' assalto alla villa e porteremo via la Perla dopo di aver scannate tutte le giacche rosse onde non abbiano a portare notizie a Vittoria . Una volta avutala in nostra mano e portatala a Mompracem ce ne rideremo di tutti gli Inglesi di Labuan . Che ne dici ? Credo che tu abbia ragione , Yanez mormoro` il pirata , e alzandosi si diresse verso la spiaggia . Il Portoghese lo lascio` fare , ma senza pero` perderlo di vista . Aspetto` che la pioggia cessasse un po' , poi caricatosi della carabina e dei viveri , lo chiamo` . Vieni , Sandokan diss' egli . Credo sia ora di metterci in cammino senza aspettare che l' oscurita` sia tanto fitta da non permetterci di fare dieci passi senza urtare contro i tronchi degli alberi . Lo credo bene rispose il pirata che si provo` a sorridere . Andiamo , Yanez , che mi sento la terra scottare ancora sotto i piedi . La foresta non presentava ne` passaggi , ne` indicazioni sufficenti per giungere alla villa di lord James , ma Sandokan era uno di quegli uomini che indovinano i sentieri e che sanno dirigersi senza aver bisogno di bussola o di stelle , come gli uomini dei boschi . Ignorava a qual distanza si trovasse il fiumicello nel quale erasi cacciato coi due prahos la prima volta che aveva approdato a Labuan ; ma che importava ? Sapeva che si trovava al sud e che la villa distava da esso un paio di miglia , e cio` era piu` che sufficiente per guidarlo all' uno o all' altra e di giungervi prima che la notte finisse . Egli si mise in viaggio pel sud colla sicurezza di un indigeno pratico dell' isola . L' uragano che si era fatto sentire si` vivamente sul mare si era egualmente fatto sentire nelle foreste di Labuan . Numerosi alberi , i piu` vecchi campioni delle boscaglie , abbattuti dalla folgore e dagli impetuosi soffi di vento giacevano in gran numero sparsi qua e la` , alcuni totalmente appoggiati contro la terra e altri sospesi a diverse altezze , arrestati nella loro caduta dalle liane e da altri alberi , sotto o sopra i quali erano obbligati a passare i pirati . Cespugli lacerati , frantumati , spogli ; rami torti e contorti , ammassi di fogliame , immense quantita` di frutta erano disperse per ogni dove , e in mezzo a quelle urlavano scimie ferite , grugnivano babirussa e stridevano uccelli . Malgrado i tanti ostacoli che incontrava sul suo cammino , Sandokan non si arrestava un sol minuto , ne` si smarriva . Cammino` diritto fino a che le tenebre furono calate , si fermo` sull' orlo di un sentiero , alla cui vista trasali` . Egli lo addito` al Portoghese . Che significa cio` ? chiese questi , che sbuffava come una foca . Siamo forse su di un sentiero pericoloso ? No disse Sandokan con voce soffocata . E` il sentiero che mena alla villa ! Oh ! Oh ! Cosi` presto adunque ? Orsu` , la fortuna e` con noi , Sandokan . Tira innanzi , ma bada bene di non commettere pazzie . La Tigre della Malesia non aspetto` nemmeno che avesse finito . Armata prudentemente la carabina per non cadere in qualche agguato , si slancio` rapidamente sul sentiero ansimante , col cuore che gli batteva furiosamente , la febbre addosso e la fronte tutta inondata di sudore . Egli si mise a trottare tanto che il Portoghese penava a tenergli dietro . Marianna ! ... Fanciulla divina ! ... Mia stella ! ... Amor mio ! ... andava esclamando egli divorando la via . Non aver piu` paura , che son qua io , la Tigre della Malesia ! In quel momento il pirata si sentiva tanto forte che avrebbe superato mille ostacoli per giungere alla villa . Cento baionette , cento cannoni , la morte stessa non sarebbero stati capaci di arrestare la Tigre . Anelava , si sentiva divorare da un immane fuoco che ardevagli nel petto , si sentiva prendere dallo spavento e mille timori lo agitavano , i timori di non ritrovarla , i timori di giungere troppo tardi . Egli a poco a poco si mise a correre come un pazzo , varcando alberi e cespugli e torrenti , colla mente fissa tutta alla villa , dimenticando il Portoghese che lo seguiva , bestemmiando , intimandogli su tutti i toni di arrestarsi . Ehi ! Sandokan pazzo diabolico , che ti salta in capo ? Aspetta un po' , anima dannata , che ti raggiunga , fermati per mille spingarde ! Vuoi farti ammazzare ? Alla villa ! Alla villa ! rispondeva invariabilmente il pirata che aveva le ali ai piedi . Oh ! guai ! Guai , se arrivo tardi ! ... Aveva allora , malgrado le continue raccomandazioni di Yanez , abbandonato ogni prudenza e correva come corresse all' assalto , invocando le giacche rosse , colla carabina alzata quasi da credere che volesse accoppare qualcuno . Calpestava i rami dei cespugli che si spezzavano crepitando pericolosamente , frantumava le radici degli alberi , lacerava impetuosamente le liane , si arrampicava come una scimia sui tronchi atterrati e saltava come un cervo le siepi e i cento altri ostacoli che sbarravano il sentiero . Buon per lui che l' uragano non ristava dall' infuriare , coprendo i rumori di quella pazza corsa col rumoreggiare del tuono , col gemito degli alberi e delle frondi scosse dai violenti buffi di vento che urlava sotto le oscure foreste . Corse per dieci minuti cosi` , poi si arresto` bruscamente . Al chiaror di un lampo aveva scorto le palizzate del parco elevarsi a cento passi innanzi . Il Portoghese lo raggiunse rattenendolo violentemente , nel momento che il pirata stava per precipitarvisi contro . Ma frenati adunque , testardo ! esclamo` Yanez . Vuoi che ci ammazzino tutti e due prima di vedere la villa ? Non hai veduto le palizzate ? Sono quelle del parco , quelle della villa . Vieni , Yanez , vieni ! esclamo` il pirata cercando trascinarlo via . Ho il delirio ! Ma non sai , disgraziato , che dietro quelle palizzate vi possono essere imboscate delle giacche rosse ? Le giacche rosse ! esclamo` Sandokan come non avesse compreso ; poi , dando in uno scroscio di risa che il tuono soffoco` a meta` , ma credi adunque , Yanez , che io abbia paura di loro questa notte ? Lo so , lo so ripete` il Portoghese . Ma possono ammazzarti , puoi compromettere lei , la giovanetta , Marianna ! Il pirata si arresto` di botto guardandolo con strana espressione al chiarore dei lampi . Lo comprese . Puoi aver ragione rispose egli . Ma io voglio vederla , mi capisci , Yanez , voglio entrare laggiu` . Vi entreremo , Sandokan , ma frenati . Un' imprudenza potrebbe perdere te e lei . Vieni ora . Il Portoghese lo trasse con precauzione sino alle palizzate , poi si arrampico` su come un gatto , e dopo essersi assicurato che tutto era silenzio si lascio` cadere nel parco . Sandokan esegui` la stessa manovra , frenandosi con ferrea volonta` . Capiva che un' imprudenza era piu` che sufficiente per mandare all' aria la spedizione con tanta audacia e con tanta speranza intrapresa . Essi attraversarono il parco che pareva completamente deserto e tenendosi al coperto degli alberi giunsero a un centinaio di passi dalla villa , seppellita fra le tenebre . Il Portoghese teneva stretto il pirata , le cui mani parevano bruciare . Dov' e` ? Dov' e` ? chiese Sandokan che tento` liberarsi dalla stretta per gettarsi verso la porta . Non muoverti , fratello mio . Tu devi sapere dov' e` la sua stanza . Si` , si` rispose il pirata con voce soffocata . Lassu` , sopra quel pergolato . Bene , aspettiamo che un po' di luce ci permetta di vederla . Ma prudenza , non farci ammazzare soprattutto . Il lampo non si fece a lungo attendere illuminando colla sua livida luce la villa . Il pirata dette indietro gettando un vero ruggito , trascinando con se` il Portoghese . Che hai veduto ? domando` quest' ultimo , senza abbandonarlo . Che ho veduto ? esclamo` Sandokan con voce rauca . Hanno sbarrato le sue finestre con un' inferriata ! ... Bene , e io ho veduto un uomo imboscato laggiu` accanto al padiglione . Vegliano ; e` segno che lei e` ancora nella villa . E io ? Che dovro` fare io che voglio vederla ? chiese Sandokan con voce strozzata . Oibo` , questa volta non fa per noi . Vieni con me , Sandokan , lo vedrai . No ! No ! Lasciami , io voglio vederla ! Il Portoghese lo afferro` con ambe le braccia e lo trascino` sotto gli alberi malgrado la sua disperata resistenza . Odimi bene , Sandokan disse il Portoghese con voce grave nel momento che un nuovo lampo seguito da un formidabile scroscio illuminava la villa e la sentinella . Se tu commetti imprudenze , desterai l' allarmi , ci prenderanno a moschettate , saremo respinti malgrado il nostro valore , il domani tutto sara` perduto : tu mi comprendi . Ritiriamoci senza far rumore e domani agiremo . Sai tu il luogo che frequenta quando esce nel parco ? Ti comprendo , Yanez rispose Sandokan che tornava in se` . Frequenta il chiosco chinese . Bene , andiamo a cercarlo , e` d' uopo che essa sappia che noi siamo qui . Il pirata lo capi` . Egli quantunque provasse tutte le pene dell' inferno nell' allontanarsi da quel luogo , lo condusse al chiosco chinese , in quel medesimo luogo dove le aveva confessato per la prima volta il suo nome e dove lui le aveva giurato amore . Vi entrarono . Era deserto : ma per quanto fosse oscuro , Sandokan vide la mandola della giovanetta al di sopra del tavolino intarsiato d' ebano e di avorio . Egli l' addito` al Portoghese e l' accosto` alle labbra . Povera Marianna ! esclamo` egli con voce che aveva dello strazio . E` questo il luogo che suol frequentare , non e` vero Sandokan ? Si` , questo il luogo ove viene a respirare il profumo dei suoi fiori , questo il luogo ove viene a cantare le sue dolci canzoni e il luogo dove lei mi giuro` eterno amore ! ... Bene , lacera un foglio di carta dal tuo libro . Fa oscuro , ma i tuoi occhi vedono ancora : scrivi cio` che ti diro` . Il pirata obbedi` come un fanciullo e scrisse : Siamo noi . Domani , a notte , procura una fune . Alle dodici lasciala calare , io saro` da te . Non aver paura di nulla . Veglio . LA TIGRE DELLA MALESIA . Il Portoghese lascio` cadere la carta nell' interno della mandola , ma in maniera da potersi scorgere , mentre Sandokan strappati alcuni fiori ve li gettava sopra . I due pirati si guardarono in volto al chiaror dei lampi ; l' uno calmo l' altro febbricitante . Andiamo , Sandokan disse il Portoghese , rompendo l' incanto . Andiamo , Yanez ripete` Sandokan con voce soffocata e uscirono a rapidi passi . Cinque minuti dopo varcavano le palizzate e si cacciavano sotto le foreste . Il pirata e la giovanetta La notte era oscura e sempre tempestosa . Il vento ruggiva sotto le oscure boscaglie , torcendo in mille guise i rami , strappando le foglie , piegando o sradicando gli alberi e la folgore guizzava fra le nubi accompagnata da formidabili tuoni . Era una vera notte d' inferno , propizia per tentare un audace colpo di mano sulla villa , se gli uomini dei prahos vi fossero stati . I due pirati battevano rapidamente in ritirata senza curarsi della pioggia , della folgore che scendeva dal cielo ogni minuto , e degli alberi che potevano fiaccarli nella loro strepitosa caduta . Preso il sentiero che li aveva poco prima guidati alle palizzate del parco , si allontanavano con passo silenzioso e quasi furtivo , senza scambiarsi una parola , ma coll' occhio in guardia e le mani sulle carabine , dirigendosi all' ovest . Non volevano allontanarsi troppo da quei luoghi per vegliare attentamente sulla giovanetta e sugli Inglesi , ma volevano tuttavia porre una certa distanza fra se` stessi e la villa per isventare qualsiasi inseguimento e per non correre rischio di essere scoperti . Il pirata camminava innanzi guardandosi dai rami che cadevano a ogni istante spezzati dal vento che continuava a ruggire tremendamente , dalle frutta che precipitavano al suolo rimbalzando e spaccandosi e dagli alberi che scossi furiosamente minacciavano di cadere . Il Portoghese lo seguiva stropicciandosi allegramente le mani , guardandosi attorno attentamente per non vedersi capitare all' improvviso addosso qualche giacca rossa imboscata . Questi era felice , quegli era cupo , quantunque gli avvenimenti della notte fossero stati tutt' altro che disgraziati , come avevano creduto che potesse essere . Il povero ammalato si ritirava colla morte nel cuore , contando i passi che l' allontanavano dalla sua cara Perla , come li aveva contati prima , quando si avvicinava pieno di speranza , di timore , di passione e di gelosia . Gli pareva che , ritirandosi , un lembo nel cuore gli si staccasse . Era evidente che la Perla era ancora alla villa , che il baronetto non l' aveva rapita , poiche` quelle sentinelle appostate attorno all' abitazione non vi sarebbero state se la giovanetta fosse stata portata via . Ma sapere che lei era ancora la` , non bastava pel povero innamorato , che aveva sognato di vederla , di parlare e , piu` ancora , che aveva sognato di rapirla . Era poco per quell' uomo che amava alla follia , per quel selvaggio che per vederla aveva sfidato tanti e tanti pericoli , avventurandosi in quei luoghi dove da ogni cespuglio poteva partire una palla e freddarlo , e che per farla sua aveva giurato di sacrificare il suo nome , la sua gloria e , se ce ne fosse stato bisogno , anche l' ultimo dei suoi compagni , l' ultimo dei suoi cari tigrotti , che riguardava come suoi fratelli , piu` ancora , come suoi figli . Oh ! esclamo` egli . Potessi almeno questa notte vederla , potessi almeno questa notte stringerla fra le mie braccia e rapirla , rapirla dalle mani dei maledetti che la tengono prigioniera ! Egli mando` fuori un profondo sospiro che pareva un rauco suono . Il Portoghese che gli veniva dietro l' udi` . Che ! Che hai fratellino mio da sospirare ? chiese egli sorpreso . Per mille spingarde ! Tu puoi essere contento di questa notte . Non del tutto , Yanez rispose il pirata . Sperava di poterla , dopo tanti giorni , rivedere . Tu esageri , Sandokan ; non sono ancor quattro o cinque giorni che l' hai lasciata . E poi , che vale vederla questa notte quando domani sapra` che tu ronzi nei dintorni vegliando , e che domani a notte darai la scalata . Allora fratello mio , potrai parlare a tuo agio , e fors' anche strappar quella maledetta inferriata . Ma come vorresti tu che io salga , quando vi sono delle giacche rosse in agguato ? E poi credi tu , Yanez , che il lord non istia in guardia ? Dal momento che degli uomini vegliano , e` segno che hanno paura di noi , e chi sa , forse hanno saputo qualche cosa della spedizione . Oh ! Oh ! Ecco che la faccenda diventa seria , fratello mio , e che tu ragioni meglio di me quantunque tu sii pericolosamente ammalato . E` evidente che sospettano una nostra visita su queste coste , pero` ho molte speranze per credere che tu darai la scalata senza troppi impicci . Vedi , Sandokan , la notte ventura non sara` certamente migliore di questa . L' elettricita` si dice che addormenti , e che il vento faccia ben presto russare o chiudere gli occhi , un magnifico espediente per rendere ciechi e sordi gli uomini di guardia . Noi siamo gente che non va soggetta a simili debolezze , e ne approfitteremo a meraviglia . Varcate le palizzate , striscieremo come serpenti e ci accosteremo alle giacche rosse : dieci dita attorno alla gola , un bavaglio onde non abbiano a urlare , una corda per renderli impotenti , e poi all' opera . Darai la scalata senza essere disturbato ; tu parlerai e io vegliero` . Lo vedrai , fratellino mio . Sei ora tu , Yanez , che corri troppo disse Sandokan che si provo` a sorridere a quelle magnifiche idee del bravo Portoghese . Se lei domani non uscisse nel parco ? Se lei ignorasse che noi siamo qui ? Uhm ! fe` il Portoghese , socchiudendo gli occhi . La partita sarebbe perduta , Sandokan ; a proposito , giacche` parli di fiaschi , mi viene in capo un' altra idea . Quale ? domando` Sandokan arrestandosi nel momento che un albero schiantato precipitava a terra . Bada bene dove poni il piede e osserva i mariuoli della foresta , Sandokan . Potrebbero schiacciarti , ne` piu` ne` meno di un babirussa . Una vera fortuna per le giacche rosse e in ispecie pel baronetto William . Taci , Yanez , taci ! esclamo` Sandokan che senti` la gelosia mordergli atrocemente il cuore . Bene , non parliamone ; tu diventi la Tigre , quando odi quel nome . Parliamo d' altro , se vuoi , della mia idea per esempio . Sai , Sandokan , che io ho paura che gl' Inglesi abbiano trovato la nostra carta e che questa notte ci tendano un agguato ? Non ti sembra cosa possibile ? Potrebbe darsi disse seccamente il pirata . E` chiaro , che se gl' Inglesi troveranno la carta , circonderanno il parco per prenderci dentro . Ma vorresti tu per questo rinunciare di recarti laggiu` alla villa ? Oh ! Io vi andro` , fossi sicuro che cento giacche rosse mi aspettano colle carabine montate . E io verro` con te , Sandokan , te lo assicuro , purche` non abbi a commettere imprudenze e galoppare come ier notte che pareva che tu fossi diventato pazzo . Ah ! Tu verrai adunque ? Cospetto ! E` roba vecchia . Ma se tu ti metti a urlare e diventi pazzo , ti avviso che volto le spalle e lascio che tu vada a farti ammazzare solo . Il pirata sorrise . Saro` prudente diss' egli . Purche` abbia pero` a vederla e a parlarle . La vedrai e le parlerai . Lascia che ti conduca io , e ogni cosa andra` bene . Avevano percorso allora un miglio e piu` , ora seguendo un sentiero , ora un altro , e ora cacciandosi in mezzo ai boschi per far perdere le loro traccie nel caso che agli Inglesi saltasse il ticchio di seguirle . Sandokan , stimando essere la distanza piu` che sufficiente per non venire scoperti , si arresto` . Tagliate tre o quattro gigantesche foglie d' arecche e sovrappostele a due bastoni messi orizzontalmente , in maniera da formare un tetto , vi si cacciarono tutti e due sotto coricandosi in mezzo a folte erbe a mala pena umide . Odi questo fragore ? chiese Sandokan dopo qualche istante di silenzio . Si` rispose il Portoghese . Deve essere una raffica che sta per capitare . No , e` il mare , Yanez . Orsu` , con simile tempo non e` possibile che i prahos possano approdare : dormiamo . Chi sa che domani Giro Batoe e Paranoa non sieno al fiumicello . I due pirati accomodatisi alla meglio , chiusero gli occhi e mentre gli elementi si scatenavano al di fuori curvando tutte le foreste , si addomentarono , non ostante la umidita` che li irrigidiva . La notte non fu senza dubbio buona con tutto quel diavoli`o , con quei ruggiti ognor piu` formidabili del vento , quei crepitii degli alberi schiantati ruinanti al suolo , quel gemere dei rami contorti e quella pioggia che non cessava dal cadere , trapelando anche fra le foglie della misera tettoia . Tuttavia i due pirati dormirono della grossa e si svegliarono a ora assai tarda , verso il mezzodi` , nel momento in cui la tempesta , dopo di aver raggiunto la massima intensita` , cominciava a scemare . Andiamo , Yanez disse Sandokan dopo di aver rinnovato per precauzione la carica della carabina . Abbiamo dormito abbastanza e il fiumicello non deve essere troppo vicino . Credi tu adunque che il prahos di Paranoa abbia approdato ? chiese Yanez . Non ho speranze ; la tempesta infurio` tutta la notte . Chi sa dove il povero legno fu trascinato . Tuttavia andiamo al fiumicello . Il povero Paranoa senza dubbio e` ancora lontano , e forse sta lottando coll' uragano . E` difficile poter approdare a qualche costa con simile tempo . Lo so , Yanez . Sentiamo , Sandokan , e se non tornasse mai piu` ? Se si fosse annegato ? Corpo di una spingarda ! Sai che le cose cominciano a volgere alla peggio e che la stella di Mompracem comincia a tramontare ? Si` , comincia a tramontare e saro` io che , per Marianna , la faro` scomparire per sempre . E non ti sgomenti ? Sgomentarmi ? Ah ! se tu sapessi , Yanez , quale strazio io provo , quando penso che verra` il di` in cui la mia fama perira` , quando penso che il mio nido rimarra` deserto , la mia isola diverra` muta e che non rivedro` piu` mai questi mari che chiamavo miei ! ... Io , la Tigre , il pirata , non rivederli piu` mai questi mari ! ... Oh ! Questo piu` mai mi si arresta alla gola come una palla di cannone e mi strazia atrocemente il cuore ! ... Eppure la tremenda parola uscira` quando la giovanetta comandera` alla Tigre . Se tu non fossi gravemente ammalato , ti direi : vieni , Sandokan , fuggiamo da questi luoghi , andiamo a piantar radici su di un' altra isola dove non possa giungere il nome di Marianna . Mai ! Mai ! Yanez ! esclamo` il pirata . Cada Mompracem , s' oscuri la mia gloria , si disperda il mio nome , mi si strappi e il mio mare e l' ultimo dei miei tigrotti , ma dimenticare lei , abbandonarla , mai ! Lo so , che tu sei stregato , che tu sei innamorato morto , che e` impossibile fartela dimenticare quella donna . Orsu` , non parliamone piu` , dove e` il fiumicello ? Deve essere laggiu` . Tiriamo innanzi allora , e cerchiamo di tenerci in mente la via che percorriamo . Vi ha della distanza da qui alla villa , e questa notte , colle tenebre , si potrebbe smarrirsi . Non aver paura , Yanez . Saprei trovare la via che mena alla villa a occhi chiusi . Vi ha una stella che brilla sulla palazzina : la mia . La foresta andava a poco a poco diradandosi , lasciando il posto a piccole radure in mezzo alle quali sorgevano avanzi di capanne d' indigeni . Il pirata riconobbe quasi subito quei luoghi , quantunque li avesse percorsi correndo e delirante , e allungo` il passo fino a che giunse alla piccola palude . Si arresto` un momento cercando un passaggio , e l' attraverso` conducendo il compagno sul medesimo luogo dove avevano approdato i prahos nella prima spedizione alla malaugurata isola . Vi si vedevano ancora le traccie lasciatevi dal secondo prahos , quando respinto e semi spezzato era venuto a rifugiarsi per subire le riparazioni . Qua e la` si vedevano ancora bombe , moschetti spezzati , scimitarre e scuri infrante , cordaggi , lembi di tela , rimasugli d' attrezzi e pezzi di murate . Sandokan , gettato un cupo sguardo a quegli avanzi , che gli rammentavano la sua prima sconfitta , si spinse fino al fiumicello . Guardo` verso la foce , ma era deserta ; solo il mare si frangeva sui banchi e sulle scogliere lottando contro la corrente . L' avevano preveduto . La tempesta che continuava a infuriare dal sud non doveva aver permesso al povero legno disalberato di trovarsi in quel luogo . Forse , se non era naufragato , a quell' ora poteva essere ancora rifugiato o alla baia di Kimais o nelle cale dell' isoletta Pulo Tiga . Poveri compagni disse Yanez con sincera commozione . Forse essi rimpiangono il momento di non aver naufragato a Labuan . Se la maledetta tempesta cessasse o girasse al nord ! Credi tu che giungerebbero in tempo per riunirsi ai prahos di Giro Batoe` ? domando` Sandokan . Non ne ho speranza , fratello mio ; arriveranno sempre tardi , se non saranno di gia` annegati ; e tu , Sandokan , hai calcolato su Giro Batoe` ? Ne sono certo che ormai avra` preso il mare , ma non so quando potra` approdare con simil tempesta . Io temo che abbia a trovarsi ben impacciato . Una suposizione : se non giungesse piu` ? Se non giungesse piu` ! esclamo` Sandokan che provo` un brivido al solo pensarlo . Potrebbe darsi . Due prahos non veleggiano troppo bene colla tempesta e le collisioni non sono difficili accadere quando gli elementi sono in collera . Se essi naufragassero ? Taci , Yanez , io non lo crederei mai ! rispose il pirata che senti` grosse gocce di sudore imperlargli la fronte . Ma infine , si potrebbe ammetterlo . Non siamo gia` noi i padroni degli elementi . Che faresti tu , Sandokan ? Io ? Ebbene , Yanez , in tal caso la rapiro` senza i loro aiuti ! Il Portoghese crollo` il capo , ma non lo contrario` . Sapeva che sarebbe stato piu` facile arrestare con una palla un piroscafo che arrestare la passione di lui . Egli cangio` discorso e accennando il fiumicello : E` qui , Sandokan , che tu hai approdato , quando venisti per la prima volta a Labuan ? Si` , qui rispose il pirata , che aggrotto` la fronte . Allora ero la Tigre , non avevo visioni dinanzi agli occhi , non avevo passioni nel cuore , non avevo catene attorno le braccia . Mi hanno battuto , ci siamo difesi ma ben terribilmente difesi contro l' incrociatore che ci sfidava . Mi hanno ferito , e quella palla , che conservo ancora nel mio petto come un ricordo di essi , mi ha condotto tra le braccia della giovanetta . Ho ben ragione di dire che quella palla uccidera` per sempre la Tigre ! Rimpiangi adunque quella sconfitta e quella palla , Sandokan ? domando` il Portoghese . No , Yanez , no ! rispose Sandokan con voce rauca . Non la rimpiangero` mai ! Il pirata discese fino alla riva seguito dal compagno , e dopo di aver contemplato per qualche tempo la corrente e la circostante foresta come per rammentarsi degli avvenimenti di quella giornata , si diresse verso il mare poco distante additando al Portoghese alcuni alberi violentemente schiantati e forati dove vi si vedevano ancora le tracce delle palle di cannone del piroscafo . Egli tirava alla foresta disse Sandokan che diventava piu` cupo man mano si avvicinava alla spiaggia . Si arresto` un istante colle braccia tese verso il luogo dove era avvenuta la tremenda pugna fra il prahos e l' incrociatore , percorse tre o quattro volte con passo agitato la costa avvicinandosi ai banchi e alle scogliere contro le quali muggiva e rimuggiva il mare e fini` col sedersi sul tronco di un albero atterrato , colla testa stretta fra le mani e gli occhi fissi su quelle acque irritate , quasi volesse cercare ancora un vestigio dei due legni affondati dal fuoco dell' incrociatore o qualche traccia del suo valoroso equipaggio forse di gia` completamente divorato dagli squali . Il Portoghese lo lascio` assorto nelle sue meditazioni e ando` frugando fra le scogliere cercando qualche ostrica gigante di Singapura . Non ando` molto che ne trovo` una simile a quella trovata da Sandokan quand' era ferito , e la riporto` alla spiaggia dopo di aver corso venti volte il pericolo di essere portato via dai colpi di mare . Accendere il fuoco ed aprirla , fu per lui l' affare di un momento . Orsu` , fratello mio , lascia i prahos sott' acqua e i morti in bocca ai pesci diss' egli . Vieni a dare un colpo di dente a questa tenera polpa e un altro a questi durion che hanno una polpa che pare crema . Ai morti vi penserai piu` tardi . Hai ragione , Yanez rispose Sandokan sforzandosi , ma invano , a sorridere . Il pasto fu fatto in silenzio e rapidamente a pochi passi dal mare , dopo di che seppellito il rimanente dei viveri , per preservarli dal dente degli animali o da quello degli indigeni , si rimisero in cammino sotto le foreste dirigendosi alla villa . Potevano essere le cinque di sera . Il tempo era piu` che sufficiente per arrivare all' appuntamento , ma volevano trovarsi prima che l' oscurita` fosse perfetta per prendere certe misure di precauzione giudicate indispensabili . Sapevano di giuocare una carta pericolosa , dove una inavvertenza poteva venire corrisposta a buoni colpi di carabina , e si sa che le palle non rispettano nemmeno gl' innamorati , come non rispettano i coraggiosi . Giunsero nei dintorni della villa , avanzando con l' occhio e l' orecchio in guardia , spiando prudentemente i cespugli che potevano nascondere qualche giacca rossa , porgendo attento ascolto a tutti i rumori della foresta , allo stormire delle foglie , allo spezzarsi dei rami , agli urli delle belve . Essi s' imboscarono a duecento passi dalle palizzate nel mezzo di una folta macchia , aspettando la notte . Dal luogo ove si trovavano , era facile vedere cio` che poteva succedere nel parco e nella palazzina . Sandokan pote` distinguere il lord a una delle fenestre assieme ad un ufficiale inglese , e gli parve anche veder lady Marianna col volto appoggiato alle sbarre di ferro , ma non si mosse e freno` l' impazienza e i timori che l' assalivano . Il Portoghese dal canto suo , arrampicandosi come una scimia su di un albero tenendosi nascosto nel fogliame , vide altre sei o sette giacche rosse passeggiare nel parco e accanto al padiglione una sentinella armata di fucile con baionetta inastata . I maledetti hanno paura mormoro` egli all' orecchio di Sandokan dopo di essere disceso . Vegliano bene . Non monta , Yanez , chi sa che tutti quei soldati non sieno che semplici invitati ? Infatti qualche tempo dopo , prima che l' oscurita` fosse completa , il Portoghese dall' alto dell' osservatorio vide un drappello di sedici o diciotto soldati abbandonare la villa . Cerco` guardare ove si dirigessero , ma non pote` indovinarlo . Essi scomparvero sotto la foresta dopo di aver fatto un ultimo saluto al lord che si affretto` a rientrare . L' oscurita` si accrebbe qualche ora dopo tanto di impedire di scorgere gli alberi a venti passi lontano . Verso la mezzanotte , i due pirati , che si erano tenuti nascosti sotto la macchia contando minuto per minuto , si alzarono . Andiamo ! disse Sandokan che non sapeva piu` dominarsi . Andiamo , Yanez , che sono tutto fuoco ! Hai notato tu la sentinella che si tiene presso il padiglione ? domando` il Portoghese arrestandolo . Si` , l' ho notata , ma la spaccieremo . Io ho le mie corde , tu hai il bavaglio . Vieni , Yanez , ho la febbre ; il delirio mi prende . Attraversarono i duecento passi e giunsero alle palizzate del parco come la notte precedente . Il Portoghese le varco` pel primo ; guardo` sotto gli alberi e fra le aiuole porgendo orecchio al fischiar del vento che scuoteva il fogliame , poi rassicurato che nessuno vegliava li` vicino , si lascio` cadere dall' altro lato . Sandokan lo raggiunse subito dopo , e si nascosero sotto la fitta tenebria degli alberi cacciandosi fra i cespugli . Il nemico dorme disse il Portoghese all' orecchio di lui , che si frenava a gran pena . Vedi nessun lume , vedi nessuna ombra alla fenestra di lei ? Io sono diventato cieco . Fa troppo oscuro per veder qualche cosa . Andiamo , Sandokan , silenzio e prudenza innanzi a tutto . Si misero a camminare senza movere le foglie , a passi furtivi , tenendosi nascosti dietro ai tronchi d' albero e ai cespugli , strisciando fra le aiuole , facendo meno rumore di un serpente . Essi giunsero cosi` fino a cento passi dal padiglione dove se ne stava la sentinella mezza addormentata sulla sua carabina . D' un tratto Sandokan si arresto` e vacillo` come un bue sotto la mazza del beccaio . Aveva veduto una forma bianca appoggiata alle sbarre di ferro di una fenestra e che tendeva le mani verso di lui . Tutto il sangue gli afflui` alla testa . Marianna ! Marianna ! mormoro` il pirata giungendo le mani verso la forma bianca che pareva un' ombra . Egli , l' uomo che aveva sfidato cento volte la morte , che era vissuto fra il sangue e le stragi , in quel momento supremo ebbe paura ma questa duro` un lampo . Si rizzo` coll' energia della tigre , gettando un sordo ruggito che era un appello alle sue forze , e cacciandosi in mezzo ai cespugli senza muoverli , coll' occhio in fiamme , i capelli irti sul capo , colla febbre addosso , il fuoco nell' anima , striscio` verso il padiglione sempre seguito da Yanez che non fiatava . Egli sorse alle spalle della sentinella semi addormentata come uno spettro e in un baleno l' atterro` chiudendogli la bocca con una mano , mentre coll' altra gli serrava la gola con tal forza che nessun gemito usci` dalle labbra . Il Portoghese era la` . Sei pollici di lama nel cuore e la sentinella passo` dalla vita alla morte senza emettere un sospiro . Il pirata getto` un urlo di gioia soffocato e si lancio` verso la palazzina . Trovo` una fune a nodi sotto le sue mani e mentre che il Portoghese si appostava accanto al cadavere , si mise a salire con tutta la rapidita` infusagli dalla passione . Egli giunse al balcone senza quasi sapere il come e senti` due braccia che sporgendo fra le sbarre lo circondarono sorreggendolo . Gli si rimescolo` tutto il sangue . Sei tu Sandokan ? chiese una voce che lo scosse fino al fondo dell' anima . Marianna ! Marianna ! mormoro` egli , coprendo di baci le mani della giovanetta . Finalmente ti vedo ! Tu sarai mia , non e` vero ? Tua , Sandokan , in vita e in morte mormoro` la giovanetta , ebbra d' amore . Non mi aveva adunque ingannato il mio cuore , quando batteva di speranza e mi diceva che tu saresti venuto . Ah ! Sandokan , quanto ho sofferto ! E io , amor mio , credi tu che non abbia sofferto ? Sento ancora il cuore che mi sanguina , la gelosia che mi rode , sento la febbre che mi divora . Marianna ! Dal giorno che sono fuggito inseguito come una belva dai tuoi , cacciato di foresta in foresta , moschettato , sciabolato , ho tanto sofferto laggiu` nella mia isola selvaggia , che mi domando ancora se quelle sofferenze furono un sogno . Credo di aver compiuto miracoli per isfuggire ai miserabili che volevan bere il mio sangue , e per ritornare alla mia Mompracem . Quando ho udito per la bocca di un prigioniero che tuo zio ti vendeva al baronetto , sono partito senza indugiar un istante . Ho affrontato la tempesta , ho affrontato gl' incrociatori , ho corso mille pericoli , ma che importa quando sono giunto qui e che ti vedo ? Sandokan ! Sandokan ! mormoro` la giovanetta incrociando le mani attorno al collo del pirata . Ascolta , Perla di Labuan disse Sandokan stringendola contro le sbarre di ferro che avrebbe voluto svellere a onta della loro grossezza . Tu sei prigioniera nelle mani di loro , ma io ti liberero` dovessi porre Labuan a ferro e a fuoco . Non ho che mio fratello , il Portoghese , il buon Yanez , oggi , ma domani i miei uomini approderanno : quaranta tigri che al mio grido si getteranno sulla casa e io ti portero` meco ove tu vorrai . La giovanetta ebbe paura . Lo guardo` con ispavento accostando il suo volto a quello di lui . Due lagrime , due perle , caddero sulle labbra del pirata che senti` il cuore sanguinargli a quel contatto . Non piangere , Marianna , io vorrei ricambiare quelle lagrime con goccie del mio sangue . Non aver paura , amor mio , ti liberero` e berro` il sangue dei miserabili che ti hanno rinchiusa fra queste sbarre di ferro . Ho paura , Sandokan . Perche` venire su queste coste dove ti si spia , dove ogni cespuglio nasconde un nemico , dove si veglia giorno e notte ? Io fremo tutta a pensare a tanta audacia e tutto per me ! Per te , Marianna , io vorrei fare cento volte di piu` di cio` che feci . Che importa a me se il nemico anela il mio sangue , che importa a me se egli mi spia o mi ferisce , quando ti ho veduta , quando ti ho stretta fra le mia braccia , quando mi sono inebbriato dei tuoi sospiri ? Posso io aver paura quando tu mi aspetti e mi ami poiche` giurasti d' amarmi ? Dillo , Marianna , posso aver paura ? ... Anima divina ! Avrei sfidato cento volte la morte per trovarmi qui , questa sera , sospeso ad una fune , diviso da sbarre di ferro , ma fra le tue braccia ! ... E se ti sorprendessero ? Dio mio , che sarebbe mai di me se avessero ad ucciderti ! Oh ! Non parlare cosi` , non dire queste parole Marianna ! esclamo` Sandokan . Vi ha qualcuno che mi protegge . Chi ? Che ne so io ? Dio , Maometto o il diavolo , so che qualcuno veglia sulla Tigre della Malesia . E poi , che importa se questa invulnerabilita` venisse meno e mi assassinassero , quando morrei stretto fra le tue braccia ? Guarda , quando saliva questa fune , sulla cui cima m' aspettava la Perla di Labuan , mi pareva salire in paradiso . La giovanetta si sforzo` a sorridere . Non illudermi , Sandokan . Tutti in questa villa hanno sete del tuo sangue . Lo so , ma nol berranno , te lo giuro Marianna . Non aver paura , che la sentinella e` morta e che Yanez , il mio buon fratello , veglia sotto i miei piedi . Lasciami che io goda questi momenti di sublime felicita` che mi inebbriano e de` quali ho tanto bisogno dopo tante sofferenze . Ah ! Se tu sapessi , Marianna , quanto io ti amo ! Non puoi mai e poi mai immaginarlo . Sento di diventare pazzo dalla gioia , al pensare che tu fra poco sarai mia , e che mi seguirai sull' isola della felicita` , sull' isola incantata , dove potremo amarci senza paure , senza ansie , senza pericoli . Gli e` adunque vero , mio prode amico , che tu abbandonerai la tua Mompracem , che tu abbandonerai il mare che tu chiamavi sangue delle tue vene e tutto cio` per me ? disse la giovanetta . E` vero adunque che tu dimenticherai la fama che tanto ti fece brillar fra i pirati della Malesia ? E` vero adunque che tu ti lascierai incatenare senza un lamento , senza un sospiro ? Qualche cosa che pareva un singulto usci` dalle labbra del pirata . Si` , creatura celeste , si` abbandonero` tutto , mi lasciero` incatenare senza lamenti , senza rimpianti disse il pirata con veemenza furiosa . Si` , noi andremo lontani a godere la felicita` che nella mia isola sarebbe impossibile trovare ; si` , noi andremo su di un' altra terra , dove non udro` piu` ne` il fragor dei cannoni ne` le urla dei miei tigrotti , ne` piu` mai il nome della Tigre della Malesia ! ... Quel caro nome che un di` andavo orgoglioso di possedere , quel caro nome che era la mia gloria , la mia potenza , la mia vita ! ... Il pirata chino` la testa sul petto e forse qualche stilla cadde dai suoi occhi . Un fischio debole , ma abbastanza distinto gli fe` rialzare la testa . Era il fischio d' allarme di Yanez . L' hai udito , Marianna ? mormoro` egli . L' ora tremenda della separazione e` giunta ; mio fratello ha mandato il segnale . Dei pericoli vagano fra le ombre della notte . La giovanetta lo strinse contro i ferri della fenestra . Due lagrime caddero sul maschio volto del pirata che accosto` le labbra a quelle di lei . Il rumore di un bacio risuono` fra le tenebre . Sandokan , adorato Sandokan ! esclamo` la giovanetta mentre i singhiozzi sollevavano il suo petto . Marianna ! Se non ci vedessimo piu` mai ? Non dirlo , non dirlo , Marianna . Dimmi , amor mio , che vuoi che faccia ; per te mi sento capace di fare l' impossibile . Vuoi che io rimanga , io rimarro` , vuoi che tenti infrangere questi ferri che ti tengono prigioniera , io lo tentero` , vuoi che io dia fuoco alla villa per tentare di rapirti , io lo daro` . Parla , la tua bellezza mi rende pazzo . Mi sentirei capace di espugnare da solo a solo la fortezza ! ... No , Sandokan , nol farai . Va , noi corriamo pericolo : va , e quando tu sarai tanto forte da poter lottare coi miserabili che mi tengono prigioniera , verrai a liberarmi e io saro` tua , tua per sempre ... Ah ! ecco il terribile momento ! ... Ma tu , anima divina , vuoi rimaner sola in bali`a di essi ? No , Marianna , io rimarro` qua a difenderti ! La giovanetta l' attiro` ancora una volta a se` , bagnandolo delle sue lagrime . Il pirata senti` un groppo che forse era un singhiozzo montargli alla gola . Il fischio del Portoghese giunse agli orecchi dei due amanti . Lo odi tu , Sandokan ? Vi ha qualche pericolo , va , parti , mio nobile amico ; io te lo comando . Il pirata stava per ubbidire , quando un terribile grido risuono` nella stanza . Due mani di ferro strapparono la giovanetta dalla fenestra facendola cadere sulle ginocchia . Miserabili ! ... urlo` una voce furiosa che Sandokan riconobbe per quella del lord . Marianna ! Marianna ! grido` egli tentando risalire all' inferriata . Non ebbe il tempo . La corda fu recisa e il pirata abbandonato a se` stesso precipito` roteando nel vuoto ! Due pirati in una stufa Ogni altro uomo che non fosse stato la Tigre della Malesia o per lo meno un Malese si sarebbe senza dubbio rotte le gambe o la testa in quella repentina caduta , ma non cosi` avvenne per quell' uomo che oltre essere fatto d' acciaio possedeva l' agilita` del felino . Aveva appena toccato terra , sprofondando nelle aiuole , che gia` era in piedi col kriss in mano sbuffante d' ira , pronto a precipitarsi contro la porta e tentarne arditamente l' assalto . Il Portoghese fortunatamente gli era vicino . Egli gli salto` addosso e lo trascino` via , nel momento che una fucilata scoppiava a una delle fenestre . Vieni , insensato ! grido` Yanez , sollevandolo fra le braccia . Vuoi farti ammazzare ? Lasciami , Yanez , noi la rapiremo . All' assalto ! All' assalto ! urlo` il pirata afferrando la carabina . Tre o quattro canne di fucile apparvero alle fenestre togliendoli di mira . Fuggi ! Fuggi ! Sandokan ! grido` una voce che il pirata riconobbe per quella di lady Marianna . Il pirata fece un salto di quindici piedi salutato da una scarica di fucili , una palla dei quali gli porto` via il grosso diamante del turbante . Si volto` ruggendo come una tigre , e scarico` la sua carabina contro una delle fenestre frantumando i vetri e colpendo un Inglese che cadde al suolo sfracellandosi la testa . Sono qua Marianna ! Sono qua ! tuono` Sandokan tendendo le mani verso la giovanetta che si teneva disperatamente aggrappata alle sbarre della fenestra malgrado tutti gli sforzi del lord per trascinarla via . Fuggi ! Fuggi ! grido` ella per l' ultima volta . La porta della palazzina si apri` fragorosamente . Una mezza dozzina di soldati armati di carabine , guidati da un sergente che Sandokan riconobbe in Willis e una decina d' indigeni portanti torcie accese e armati di pistole . comparvero slanciandosi all' aperto . Il Portoghese fece fuoco attraverso il fogliame . Il comandante barcollo` e cadde gettando un urlo di dolore , e mentre gli altri si arrestavano attorno a lui spaventati dall' improvviso attacco , i due pirati si diedero alla fuga tenendosi sotto gli alberi per non offrire punti di mira , caricando le armi e cercando di dirigersi verso le palizzate , che quantunque nascoste dalle tenebre , sapevano trovarsi sulla loro via . Percorsero cinquanta passi prima che gl' Inglesi pensassero a inseguirli e si gettarono fra le aiuole scomparendo del tutto dai loro occhi abbagliati dal chiaror delle torcie . Fila diritto , se non vuoi farti prendere disse il Portoghese , nel momento che Sandokan s' arrestava . Non so decidermi a partire , Yanez ! ... Io ho paura a lasciarla sola . , sento le sue grida impresse nel mio cuore ... Yanez , se noi ritornassimo ? disse il pirata con voce rotta armando la carabina per far fronte al nemico . Nemmen sognarlo , fratello mio ! esclamo` il Portoghese , che gli afferro` le braccia deciso a impedirgli il passo . Non correra` alcun pericolo lei ; essa e` una donna energica . Siamo noi che corriamo pericolo di buscarci una palla nella schiena . Fila diritto , che le canaglie vengono colle loro dannate torcie . Non sono che sedici , io li ho contati . Possiamo gettarci su di essi e sbaragliarli . Ritorniamo . Non commettiamo pazzie , testardo pirata ! Essi , essi hanno sedici palle , noi ne abbiamo due . Che valgono le nostre forze e il nostro coraggio quando il piombo fischia ? Domani , mi comprendi , Sandokan , daremo l' assalto . Il pirata non si mosse . La sua testa era in rivoluzione , la passione lo faceva delirare . Egli guardo` il Portoghese con occhio supplichevole . L' altro , cui premeva la pelle d' entrambi , fu inflessibile . I minuti volano , ti ho detto di fuggire , Sandokan . Vieni , lei lo vuole , io lo voglio : ti portero` se non fuggi . Un soldato apparve quaranta passi lontano con una torcia in mano la cui luce illuminava la canna della carabina e la punta della baionetta . Altri quattro comparvero dietro di lui mettendosi a frugare le macchie . I due pirati non esitarono piu` , e fuggirono d' accordo , cercando le palizzate . Passarono senza arrestarsi dinanzi al chiosco chinese , si tuffarono in mezzo ai fiori , guizzarono fra i cespugli , lasciando qualche lembo di veste nei rosai e si precipitarono verso il fondo del parco salutati da un nuovo colpo di carabina tirato a casaccio . Essi raggiunsero le palizzate senza essere scorti , mentre che i soldati e gli indigeni li cercavano su una falsa via , andando e venendo fra le macchie , sfogando il loro malumore con imprecazioni . Si screditano mormoro` il Portoghese che in fondo era ancora un po' cristiano . Andiamo , Sandokan , la via mi sembra libera , e mentre essi c' inseguono all' ovest o all' est , noi filiamo al sud con tutta sicurezza . Non aver paura per lei che sapra` cavarsi d' impiccio meglio di noi . Lascia che le cose questa notte vadano cosi` e vedrai che avro` l' onore di stringere la sua mano e tu di stringerla fra le braccia , dopo un brillante attacco . Si` , domani rispose Sandokan , che si avvicino` quasi con ripugnanza alla palizzata . Gia` stava per prendere lo slancio e varcarla , quando il Portoghese lo arresto` bruscamente , facendolo curvare fino a terra . Non moverti ! gli mormoro` egli all' orecchio , accovacciandoglisi vicino . Zitto ! Il pirata tese l' orecchio , ma non udi` che il sibilar del vento che faceva gemere gli alberi della foresta e stormire le fronde . Che hai veduto ? gli chiese sotto voce Sandokan , che non vedeva nulla . Non ho veduto alcuno , ma ho udito un ramo spezzarsi dietro la palizzata . Puo` essere stata una bestia o il vento che ha fatto cadere qualche ramo morto . Non lo odi tu soffiare ? No , non fu una bestia , fu un uomo , te l' assicuro , Sandokan . Mi e` persino parso di udirne una voce . Ci scommetterei il diamante del mio turbante contro una piastra , che dietro la palizzata vi sono delle giacche rosse che ci aspettano colla sicurezza di prenderci . Non ti ricordi del drappello che abbandono` la villa al calar del sole ? Hai ragione , Yanez . Esso andava a imboscarsi , ma noi saremo piu` astuti di quei soldati . Aspetta che vada ad assicurarmene . Sandokan , diventato prudente , si alzo` , senza fare piu` rumore di un insetto volante , lento per non far stridere le foglie secche , guardandosi dinanzi , di dietro e ai fianchi . Stette un momento cosi` in ascolto , rattenendo persino il respiro , poi si arrampico` colla leggerezza di un gatto sulle palizzate . Non aveva ancora raggiunto la cima , che udi` al di la` alcune voci e dei passi . Si isso` con maggior precauzione e getto` un rapido sguardo sotto il bosco : vide una dozzina e piu` di ombre che si appostavano dietro gli alberi . Egli si affretto` a ritornare raggiungendo il Portoghese . Non ti sei ingannato , Yanez . Il nemico ci tende un agguato al di la` delle palizzate ; ma avra` da far con me prima di prenderci . E` il drappello che tu hai veduto partire , e che allarmato dalle detonazioni dei fucili , e` ritornato . Che abbiano sospettato la nostra presenza , che ci tendano un' imboscata ? Affrettiamoci a battere in ritirata , fratello mio , finche` la via e` libera . I prahos possono essere giunti . Taci , Yanez mormoro` Sandokan . Odi , essi parlano . Due voci si udivano al di la` delle palizzate , l' una imperiosa , l' altra rauca . Il vento portava i loro discorsi chiaramente agli orecchi dei pirati , che senza curarsi dei soldati che frugavano il parco a quattrocento metri di distanza , si misero in ascolto . Queste moschettate , non c' e` dubbio , segnalano la presenza dei nemici diceva la voce imperiosa . Non perdiamo un istante in vane chiacchiere , giovanotti miei , allargatevi e imboscatevi dietro gli alberi . Chi dice che questi nemici non sieno pirati guidati dalla Tigre in persona , che tentano una delle loro solite mariuolerie ? Mi comprendi , Bob , essi sono nel parco , e noi tendiamo la rete entro la quale cadranno . Non perdiamo colpi , soprattutto . State sicuro , luogotenente , che i maledetti non ci sfuggiranno questa volta . Non possono essere molti loro , mentre noi siamo in grosso numero capace di far fronte a un battaglione di essi . Fossero anche dodici noi siamo sempre trentasei . Le canaglie sono cresciute bene di numero mormoro` il Portoghese all' orecchio di Sandokan . Taci , Yanez rispose egli , stringendo una delle sue mani con tal violenza da farne scricchiolar le ossa . Si dice che il mariuolo ripiglio` la voce imperiosa , quello che si fa chiamare pomposamente la Tigre della Malesia , sia pazzamente innamorato della nepote di lord Guillonk , un boccone destinato al baronetto . Eh ! Si vede che il selvaggio non manca di buon gusto , e vi ha di piu` , Bob , che milady ne e` innamorata . Non lasciamoci sfuggire una si` bella preda amico mio , sulla cui testa pesa un migliaio di sterline . Se la Tigre della Malesia ha avuto l' imprudenza di cacciarsi in questi luoghi , per quanto sia astuta e coraggiosa non ci fuggira` si` facilmente come l' altra volta . Sapete , comandante , che bisogna essere ben bravi per filarsela a Mompracem dopo di averci spediti al sud , e per mostrarsi poi al baronetto senza curarsi dei cannoni del piroscafo e delle migliori carabine ! Lo so , amico mio , quel mariuolo e` l' uomo piu` audace che abbia incontrato in vita mia , ma non la fara` lunga . Si parla di gia` di una poderosa spedizione a Mompracem , e chi sa che , a quest' ora , non abbiano intrapreso qualche cosa di buono intendendosela a meraviglia cogli indigeni e con qualche pirata corrotto a furia d' oro . Mi capirai bene , Bob , che , caduta Mompracem e appiccata la Tigre , Labuan brillera` . Lo so , comandante , ma stiamo in guardia . Ecco che gli uomini sono al loro posto ; tocchera` al lord e agli altri rimasti nella villa a scovarlo , se si trova nel parco . Si aveva ragione di temere e di mandarci all' agguato . La notte buona e` venuta , e lo sfido io a uscire vivo dal recinto . Bene , Bob , al tuo posto laggiu` a trenta passi dietro quell' artocarpo . Tre carabine su sessanta passi sono piu` che sufficienti per arrestare un pirata , per quanto corra . Va , e orecchi aperti ! Dove odi il fischio , tutti dietro e senza perdere tempo . Le mille sterline mi sembrano di gia` in tasca . I due pirati udirono il rumore secco delle carabine che si armavano , e il passo dell' uomo chiamato Bob che andava allontanandosi , a prendere il suo posto . Il comandante non si mosse e resto` senza dubbio li` dietro . Egli conta sulle mille sterline senza di me disse Sandokan sogghignando . Bisogna bene che sia un uomo prezioso per mettermi una simile taglia sul capo ; tocca a me a farli viaggiare ancora . Che facciamo noi ? domando` il Portoghese guardando il compagno che pareva pensasse . Egli getto` uno sguardo verso i soldati e gl' indigeni . Cercavano sempre all' estremita` opposta del parco . Siamo circondati disse Sandokan . Se tentiamo la fuga avremo una quarantina d' uomini alle spalle prima di aver percorso cento passi . Tu mi hai detto che la vita e` preziosa , lei mi ha detto che morto io morra` anch' essa ! Bene , se non sono piu` la Tigre per tentare quelle pazze imprese dove l' audacia suppliva il coraggio , giuochero` coll' astuzia dell' uomo dei boschi . Vieni , Yanez , la vedrai bella . Ecco che parli bene , Sandokan . Ma dove andremo noi , che siamo circondati ? Fida in me , Yanez , e vedrai che non te ne lagnerai . Questa notte accontentiamoci di far perdere le traccie e di nasconderci in un luogo dove non sapranno trovarci . Domani , accada cio` che si vuole , prenderemo il volo . Spicciati . I due pirati si alzarono colle carabine sotto al braccio , e si allontanarono a lenti passi tenendosi sotto le piante per non essere scorti dai soldati , che gironzolavano nel parco . Sandokan condusse il suo compagno in mezzo alle aiuole e di la` al chiosco chinese . Vi entro` e cammino` fino al fondo dove sapeva esservi una serra di fiori ; apri` , senza far rumore , la porta e getto` uno sguardo nell' interno . Vi erano entro dei vasi di tutte le forme e dimensioni , i cui fiori delle piante esalavano un penetrante profumo , e qua e la` delle sedie di bambu` d' estrema leggerezza . Non era cio` che cercava , ma un' enorme stufa che poteva nascondere nel suo interno tre uomini della fatta dei due pirati . Dove diavolo mi conduci ? domando` il Portoghese che non capiva nulla . Credi tu che le giacche rosse non penetreranno in questa serra con un migliaio di sterline che luccicano davanti ai loro occhi ? Certamente , Yanez , che penetreranno in questa serra disse Sandokan . Ma io credo che non saltera` a loro il ticchio di venirci a cercare nel fondo di una stufa . Il Portoghese diede in un grande scoppio di risa . In una stufa ? ... Sicuro , ci nasconderemo in questa stufa . Ma sai , Sandokan , che noi diverremo piu` neri del piu` nero africano ? Non importa , Yanez ; l' avventura sara` piu` magnifica . GI' Inglesi , e soprattutto il lord , mai piu` s' immaginarono che un giorno in questa stufa si nasconderebbe la Tigre della Malesia . Andiamo , fratello mio , entra pel primo . Ma , Sandokan ... ti pare ? Se vi entra la Tigre , puoi entrarvi anche tu . O la stufa o le moschettate degli Inglesi , Yanez : non vi ha da scegliere . Il Portoghese non esito` piu` e sparve nell' interno della stufa strisciando per l' imboccatura . Sandokan , dopo di aver dato un ultimo sguardo agl' Inglesi che cominciavano a dividersi , ma accresciuti di numero , lo segui` . I due pirati si trovarono nell' interno della stufa annerita afferrandosi per le mani , ma senza vedersi tanto l' oscurita` era profonda . Il Portoghese lascio` libero sfogo alla sua ilarita` non ostante la pericolosa situazione . Chi potra` immaginarsi che noi ci troviamo in una stufa ? diss' egli tasteggiando le pareti caliginose . Non parliamo troppo , Yanez , potrebbero udirci e trovarci : gl' Inglesi si dirigevano verso il chiosco . E se essi venissero a vedere nella stufa ? esclamo` il Portoghese che rabbrividi` al solo pensarlo . Sai , Sandokan , che essi ci prenderebbero senza che noi avessimo a difenderci . Corpo di una spingarda ! La sarebbe magnifica . Ma non tanto facile a farsi , amico Yanez . Siamo come in una fortezza quantunque oscura e troppo ristretta , e non vi riusciranno che dopo un lungo assedio , e vedrai che noi al bisogno lo sosterremo gagliardamente . Si` , noi abbiamo le nostre carabine e munizioni sufficienti per mandare al diavolo tutti gli assedianti , ma bisognera` capitolare quando si morra` di fame , a meno che tu non trovi maniera di cangiare la caligine in viveri belli e buoni . E poi , la nostra fortezza ha delle muraglie deboli a quanto sembra , e quelle canaglie pur di guadagnare mille sterline sarebbero capaci di porre in batteria un pezzo di cannone e di fulminarci . Sei tu ora che corri , Yanez disse il pirata che fidava forse troppo nelle sue forze e nelle scarse risorse che aveva a sua disposizione . Prima che il cannone abbatta le muraglie , ci slanceremo noi all' assalto . Il foro e` ristretto , ma si uscira` a dispetto delle loro carabine . Taci , mi fai venire i brividi , Sandokan , colle tue parole . Io non so come l' andrebbe a finire una volta assediati , ma certamente a nostro svantaggio . Io ho paura delle palle che non si vedono . Non parlare : ecco gl' Inglesi mormoro` Sandokan , che trasse il kriss impugnandolo con mano ferma . Si udivano delle voci che andavano avvicinandosi assieme ad un calpestio . Sandokan , dopo di aver raccomandato assolutamente silenzio e immobilita` completa al compagno , si abbasso` tasteggiando il suolo coperto di cenere e di fuliggine e strisciando verso l' apertura sporse il capo . Il chiosco era ancora oscuro , ma dieci passi lontano vide un drappello di sette od otto soldati che andava avvicinandosi seguiti da due indigeni che portavano le torcie . Capi` che si preparavano a visitare la piccola e graziosa abitazione , e si ritiro` lestamente chiudendo con precauzione lo sportello di ferro della stufa . Eccoli mormoro` egli toccando il Portoghese , che non fiatava piu` . Stiamo pronti a tutto , e se ci scoprono non indugiamo a saltar fuori appoggiando la fuga con due colpi di carabina . Tiriamo giusto e picchiamo sodo . Un filo di luce penetro` nella stufa , attraverso le fessure dello sportello . I due pirati si gettarono sulle ceneri spiando le mosse del nemico colle mani sulle carabine . Il drappello fece la sua entrata nel chiosco e si mise a rovistarlo spostando i grandi vasi di fiori e sollevando persino i sedili . Il Portoghese rabbrividi` . Se gl' Inglesi , ai quali premeva , senza dubbio , guadagnare le mille sterline e liberarsi da un uomo si` pericoloso che ogni di` cresceva d' audacia , minacciando direttamente le sorti di Labuan , rovistavano a quel modo , era da vedersi che l' ampiezza della stufa avrebbe loro dato nell' occhio . Sandokan stesso ebbe questo timore , e si affretto` a battere in ritirata verso il fondo della negra fortezza , sollevando una nube di cenere e di caligine , seguito dal Portoghese . Teniamoci pronti a saltar fuori diss' egli al compagno . Le nostre negre figure sono sicuro che faranno scappare quei poltroni . Zitto che parlano , Sandokan . Odi ? Che il maledetto pirata abbia preso il volo disse un soldato , che andava smovendo con precauzione i vasi o che si sia inabissato nelle viscere della terra ? Quel diavolo d' uomo sarebbe capace di farlo , poiche` per parte mia , non esito a prenderlo per un figlio di Belzebu` , checche` se ne dica . E io , credi che sia di parere contrario ? disse un altro soldato , che doveva avere la sua parte di paura dalla voce tremula . Non l' ho veduto io per la prima volta avventarsi da solo contro cento soldati ? E non l' ho veduto io la seconda volta cadere da un secondo piano senza fracassarsi ne` una gamba ne` un braccio ? Questa Tigre della Malesia mi mette paura nel sentirla solo a nominare . Ma Tigre o non Tigre , il miserabile qui e` venuto e qui vi lasciera` le ossa disse un terzo soldato . Noi battiamo il parco , i nostri compagni circondano le palizzate , come vuoi , James , che abbia a fuggire ? Scommetterei la paga di due mesi contro un solo penny che noi lo prenderemo . Ma come vuoi trovarlo , se egli e` uno spirito ? ripiglio` la prima voce . Uno spirito ? ... Tu sei matto , James . Guarda mo` se i marinai dell' incrociatore che distrussero i suoi prahos alla foce del fiumicello non gli allogarono una buona palla nelle costole ? Lord Guillonk , che ebbe la sfortuna di curare il maledetto , asseri` che la ferita gettava sangue eguale al nostro . Ora ammetti tu che gli spiriti abbiano sangue ? No . Allora non e` piu` uno spirito , ma un uomo in carne ed ossa . Cerchiamo attivamente e vedrai che lo troveremo , il brigante . Uhm ! fe` colui che si chiamava James . Non ho speranza che lo si abbia a trovare . Se si crede a me , io dico che ormai fila come un cervo fra le foreste , e chi sa ? forse si e` anche imbarcato , quantunque il mare non sia troppo calmo . E poi disse un altro soldato , credete , amici , che anche scovato , si lasciera` prendere si` facilmente ? Quel demonio d' uomo , se e` veramente un uomo , poiche` anch' io ho i miei rispettabili dubbi , prendera` il volo passando dinanzi alle nostre carabine , senza che le palle l' abbiano a toccare . Andate a domandare al povero Willis , se e` ancora vivo , come il pirata l' ha giuocato sotto le foreste . My God ! mi narrava che dinanzi al terribile uomo , tremava come una foglia . E credi tu che io non tremi la mia parte , malgrado le mille sterline che mi luccicano dinanzi agli occhi ? Non e` da dubitarsi , amici miei , che tre o quattro di noi andranno domani a trovare Belzebu` , prima di prenderlo . La Tigre non ischerza , signori : morde e graffia mortalmente . Un brivido di spavento corse per le ossa dei soldati , che investigavano con maggior prudenza , temendo la improvvisa comparsa del pirata . Se Sandokan non avesse saputo che il parco era circondato , non avrebbe esitato a balzar fuori , sicuro di porre in fuga quel drappello non troppo coraggioso . Il pirata non e` venuto a nascondersi in questo chiosco disse un soldato . Orsu` andiamo a cercarlo altrove . Oibo` disse un altro , cui il premio di mille sterline metteva un certo coraggio addosso . Vedo la` una serra con certi vasi , dove il valentuomo potrebbe tenersi celato . Mano alle carabine e dito sul grilletto , amici miei . I soldati in gruppo coi due indigeni s' avanzarono in mezzo alle piante . La luce penetrava nella stufa attraverso le fessure , illuminando i volti anneriti dei due pirati , che si tenevano immobili come due statue . Guarda , James disse d' un tratto un soldato . Ecco la` una stufa che mi sembra ben ampia per contenere una mezza compagnia di pigmei del re d' Abissinia . Hanno bisogno di gran caldo questi fiori rari . Possibile , amico mio ; ma io penso che si potrebbe trovare la` entro il nostro uomo . Lo sportello fu aperto e un guizzo di luce penetro` nell' interno , ma insufficiente per rischiarare l' intera stufa . Il soldato vi caccio` a meta` la testa , ma la ritiro` quasi subito starnutando . Non vi ha che caligine che mi ha acciecato disse egli bestemmiando . Tutto e` nero come la notte piu` buia di questo mondo . Al diavolo le stufe e l' idea che un uomo si possa trovare in quell' inferno ! Era ridicola disse un soldato , ridendo . Ed ecco il nostro amico piu` nero di un africano . I soldati dettero in uno scroscio di risa a cui vi si associo` l' annerito , e dopo di aver fatto il giro della serra , sicuri che il pirata non si trovava piu` nel chiosco , si allontanarono , ripigliando le loro ricerche nel parco . Il Portoghese quando non li udi` piu` , emise un sospirone che pareva volesse durare un quarto d' ora . Corpo di una spingarda ! esclamo` egli . Credo di aver vissuto dieci anni in dieci minuti . Sai , fratellino mio , che noi possiamo accendere un cero alla madonna di Lisbona , d' averla scappata bella . Io credevo di non dover uscire piu` vivo da questa stufa . Lo credo bene , Yanez disse Sandokan , che rideva fino a slogarsi le mascelle . Nel momento che quella canaglia d' Inglese introduceva la testa nella stufa , ho veduto passare come una nube rossa dinanzi ai miei occhi . Ti assicuro , Yanez , che non mi sarei , pero` , lasciato prendere si` facilmente ; avrei avuto denti e artigli per tutti e dieci . E avresti dato cosi` l' all' armi mettendoci alle calcagna tutti quelli che sono imboscati dietro le palizzate . E` meglio che sia passata cosi` liscia . Lo so , Yanez , e voglio sperare che a quei codardi non saltera` piu` in capo di ritornare al chiosco . Possiamo ormai considerare questa serra come casa nostra . E vorrai tu rimanere in eterno fra questi fiori che ci soffocano ? Non abbiamo viveri , e per di piu` non si puo` dormire con tutta tranquillita` . Non ti nascondo che mi trovo a disagio in questo luogo , sapendo che i prahos sono in viaggio e che forse sono anche arrivati . Io non dico di rimanere lungo tempo qui , Yanez ; appena che la vigilanza delle giacche rosse sara` rallentata , noi prenderemo il volo . I prahos , non aver timore che possano venir scoperti ; Giro Batoe , tu sai che e` un uomo che la sa lunga e che e` pratico piu` di me di questi luoghi . Ma i viveri ? Ne troveremo . Ho veduto nella serra degli ananassi e degli aranci d' inverosimile grossezza che non aspettano che il momento di venire mangiati . Usciamo , Yanez , dalla nostra fortezza , e andiamo a fare le nostre provviste dopo di aver dato un' occhiata alle mosse delle giacche rosse . Animo , cammina innanzi . Il Portoghese , che in quella stufa sentivasi mancare il respiro , non se lo fece ripetere e spingendo innanzi la carabina per ogni precauzione , striscio` all' aperto avendo cura di saltare immediatamente sui vasi per non lasciare traccie nere sul suolo . Sandokan lo segui` quasi subito . Al di fuori era sempre oscuro , ma i loro occhi abituati alla oscurita` della stufa distinsero facilmente gli aranci che non indugiarono a saccheggiare per ispegnere la sete e calmare gli stiracchiamenti dello stomaco . Non far rumore e non moverti , Yanez , io andro` a vedere come va la faccenda disse Sandokan . Io stimo cosa imprudente allontanarsi dal chiosco , fratello mio . Rimani e lascia che le cose corrano da se` senza arrischiare di venir scoperto , o peggio ancora , di ricevere qualche scarica in pieno volto . Saro` prudente , lo vedrai , Portoghese . Bisogna che io vada a vedere qualche cosa per ideare il mio piano . E che vuoi vedere , quando noi ci troviamo in una fortezza dove il nemico non torna piu` ? Al diavolo il tuo piano , che con simile notte non puo` diventare che pericoloso . Vedremo domani mattina cio` che bisognera` fare . Il pirata crollo` il capo , mise la sua carabina nelle mani del Portoghese e traendo il kriss , la sua arma favorita , disse : Lasciami andare ; io saro` piu` agile della scimia e piu` prudente d' un babirussa . Fra dieci minuti ritorno . Il Portoghese non si oppose piu` , quantunque paventasse per cio` che poteva fare Sandokan . Questi usci` , aprendo senza far rumore i cristalli ed entrando nel chiosco diede una rapida occhiata all' interno , rattenendo il respiro cogli orecchi tesi , e assicurato dal silenzio che regnava , lo attraverso` , camminando sulla punta dei piedi . Il drappello poco prima composto di soli sedici soldati era cresciuto fino a una ventina di piu` , e diviso in piccoli gruppi batteva le aiuole e i cespugli , procedendo colle torcie , e decisi piu` che mai a impadronirsi del pirata quantunque mettesse loro un certo spavento addosso , sicuri che era ancora nel parco . Egli si strinse nelle spalle . Usci` del tutto dal chiosco e guardo` attentamente la villa lontana un trecento passi . Vide la fenestra della giovanetta illuminata e sussulto` impugnando il kriss . Se potessi rapirla ! mormoro` il pirata , che aveva l' idea di tentare un ardito colpo di mano . Fece tre o quattro passi tenendosi piu` basso che poteva per non essere scorto dai soldati , poi si arresto` cogli occhi fissi sulla fenestra sempre illuminata . Egli pote` distinguere un' ombra che passava dinanzi ai vetri seguita da un' altra . Abbasso` lo sguardo dinanzi alla porta e vide una terza ombra , una sentinella che si teneva immobile ma sbarrando l' entrata colla carabina , e che senza dubbio non si sarebbe lasciata si` facilmente avvicinare ne` ammazzare come la prima caduta sotto il kriss del Portoghese . Sandokan che aveva gia` progettato il suo piano si arresto` indeciso guardando fissamente la sentinella immobile . Soldati di sopra , soldati di sotto ! mormoro` egli coi denti stretti , tormentando l' impugnatura del kriss . L' esitazione non duro` che un lampo per quell' uomo che non conosceva paure . Tento` l' avventura e si mise ad avanzare coll' occhio fisso sui gruppi dei soldati , che andavano e venivano pel parco per non lasciarsi tagliare la ritirata . Ma non aveva ancor fatto venti passi che la sentinella si scosse , alzando la carabina . Chi va la` ? grido` il soldato con voce rauca e punto` l' arma verso la nera ombra che si arresto` . Il fantasma delle giacche rosse La partita oltre essere compiutamente perduta , minacciava diventare seriamente pericolosa pel pirata . Non era da presumersi che la sentinella , stante la oscurita` e la distanza , avesse potuto ben scorgerlo dietro il cespuglio dov' erasi nascosto , tuttavia poteva sparargli addosso almeno per assicurarsi se era stata una visione dell' occhio , o realmente un uomo . L' intimazione si ripete` , ma senza che il soldato scaricasse l' arma e abbandonasse il posto e senza che Sandokan ardisse fare il piu` piccolo passo . Alla terza , il pirata , temendo che chiamasse all' armi , quantunque ardesse dalla smania di compiere la sua temeraria impresa , si mise a indietreggiare a lenti passi tenendosi dietro ai tronchi d' albero , cogli occhi sempre fissi sul soldato , che non abbandonava la sua minacciosa posizione . Bestemmiando in cuor suo e digrignando i denti per l' ira , Sandokan in pochi istanti raggiunse il chiosco e guadagno` la serra dove il Portoghese l' aspettava con viva ansieta` . Ebbene , che hai veduto ? chiese quest' ultimo , che nel rivederlo respiro` largamente . Nulla che sia in nostro favore , Yanez rispose Sandokan con collera . La casa e` guardata da sentinelle , il parco e` battuto da soldati , le palizzate sono circondate . Questa notte non si potra` tentare nulla . Benissimo , fratello mio , a meraviglia ! Agiremo col sole , se quelle giacche rosse , che il buon Dio confonda , ci lascieranno fare . Voglio credere che non rimarranno in eterno in questo parco . Ma non hai tu pensato alla giovanetta che forse si strugge dal dolore credendomi forse morto o prigioniero ? Giusto Allah ! vorrei dare cento goccie del mio sangue per risparmiarle una sola lagrima ! Lo so , Sandokan , ma checche` sia , lei si trova in una situazione mille volte migliore della nostra . Non dartene pensiero di lei ora , e occupiamoci invece di noi che ci troviamo abbastanza in male acque . Ci occuperemo , Yanez , e una volta salvi , penseremo allora a liberar lei . Orsu` , questa notte nulla si puo` fare . Cerchiamo di approfittare della tregua che ci lasciano le giacche rosse e dormiamo un po' . Dormire ! esclamo` il Portoghese . E non sai tu che questa tregua potrebbe venire rotta da un momento all' altro ? Il nemico non ritornera` in questi luoghi che ha gia` visitato , te l' assicuro , Yanez . Andiamo , coricati dietro questi vasi , dormiremo con un occhio aperto . Il Portoghese quantunque non si fidasse troppo di dormire colle giacche rosse cosi` vicine , ubbidi` , e si stese dietro ai vasi , imitato da Sandokan . Ma ne` l' uno ne` l' altro furono capaci di chiudere un occhio e passarono il rimanente della notte , il Portoghese pensando ai mezzi per tentar la fuga e ai prahos e Sandokan alla giovanetta verso alla quale aveva dei timori che non riusciva a scacciare e levandosi di tratto in tratto per spiare le mosse delle giacche rosse . Quando spunto` il giorno gl' Inglesi rovistavano ancora i cespugli e le aiuole , accresciuti assai di numero . Se li vedevano andare e venire , senza mai stancarsi e sempre dubbiosi di non aver ben frugato , gettando sotto sopra i fiori e sfogando la loro ira con frequenti imprecazioni all' indirizzo della Tigre Malese . I due pirati , dato nuovamente il sacco agli aranci che abbondavano nel fondo della serra , di una grossezza meravigliosa non inferiore alla testa di un fanciullo , di quella specialita` chiamata dai malesi bua` kadangsa , per ogni prudenza tornarono a cacciarsi nella stufa , dopo di aver cancellato minutamente le traccie di fuligine lasciate sul terreno e sui vasi . Quantunque il chiosco fosse stato scrupolosamente esaminato , gli Inglesi potevano ritornare , per assicurarsene meglio alla luce del giorno . Un filo di luce che penetrava per lo sportello bastava a illuminare vagamente si` , ma sufficientemente l' interno della negra fortezza , e la medesima fessura permetteva altresi` con un po' di pazienza di spiare le mosse delle giacche rosse . I due fuggiaschi si accomodarono fra la cenere e la caligine che li soffocava , ponendo mano tranquillamente al frutto del saccheggio , e aspettando pazientemente il momento di spiccare il volo , senza destare all' armi e correre nuovi pericoli . Verra` bene il momento in cui essi sgombreranno il parco disse Sandokan sbucciando uno degli enormi aranci . Quando essi vedranno che io non sono piu` nascosto ne` fra i cespugli ne` in mezzo ai fiori si metteranno in campagna seguendo qualche nuova traccia che crederanno la mia . Sara` allora che noi guadagneremo la foresta . Anche di giorno ? chiese il Portoghese che trovava piu` che pericoloso prendere il largo col sole . Se sara` possibile , lo tenteremo anche di bel mezzogiorno , fratello mio . Sono impaziente di prendere il largo e di raggiungere i miei prahos , che devono essere di gia` arrivati o che arriveranno durante la giornata . Bisogna spicciarsi prima che il lord se ne fugga a Vittoria nel bel mezzo dei suoi compatrioti , dove sara` ben difficile assalirlo nel cuore della colonia sotto il fuoco del fortino e degli incrociatori . E poi disse Yanez hai tu udito cio` che diceva quell' ufficiale questa notte ? Egli parlava di una spedizione che si prepara su Mompracem o che si e` di gia` preparata . Io ho i miei timori ; quell' uomo non parlava per spaventarci poiche` ignorava che dietro la palizzata vi eravamo noi , che ne dici Sandokan ? Gli e` ben anche per questo , che vorrei spicciarmi a compiere il rapimento rispose il pirata , che aggrotto` ripetutamente la fronte . Se essi attaccano la nostra isola , quando il fiore delle genti si trova lontano , non so come andra` a finire . Tu sai , Yanez , che i sessanta uomini che sono con noi formano il nucleo dei pirati , che tutti gli altri quantunque piu` numerosi non sono che Cinesi , Siamesi , Birmani e pochi Bughisi , Giavanesi o Malesi su cui contare ; di piu` le trincee sono ancora deboli e le artiglierie piu` grosse e meno vecchie trovansi ancora imbarcate a bordo dei prahos . E se , al nostro ritorno , trovassimo il nido occupato ? chiese il Portoghese , che rabbrividi` tutto al solo dirlo . Lo rioccuperemo rispose calmo calmo Sandokan . Sessanta pirati , guidati dalla Tigre della Malesia , tu sai che sono capaci di fare miracoli . Vorrei vederlo , Yanez : ne farei un massacro di tutte le giacche rosse , facendo scorrere veri fiumi di sangue e formar trincee a furia di cadaveri . E se le nostre forze fossero cosi` deboli da non poter tentare la conquista di Mompracem ? ... Il pirata ammutoli` , guardandolo fisso al vago chiarore che penetrava dallo sportello della stufa . Bene diss' egli dopo qualche istante di silenzio , allora volgero` la prua al sud o al nord , e me ne andro` su altre isole . Allora avro` la giovanetta assieme con me e per me sara` tutto . E tu , disgraziato , lascieresti la tua Mompracem nelle mani delle giacche rosse senza nulla fare per riconquistarla ? Sandokan scatto` in piedi col kriss stretto convulsivamente in mano e gli occhi accesi . Senti` per un istante l' odio per quella razza maledetta riprenderlo , senti` per un istante di ridiventare la terribile Tigre della Malesia , ma fu un lampo . Egli ricadde nella cenere mandando un profondo sospiro . Ebbene , Sandokan ? La lasciero` nelle loro mani rispose freddamente , ma cupamente , la Tigre . Marianna bastera` per consolarmi della perdita della mia isola . E` inutile , tutto e` inutile ! esclamo` il Portoghese . La Tigre e` stregata , e` moribonda . Egli lascio` il compagno nel fondo della stufa e striscio` verso lo sportello mettendosi in osservazione . Di la` , egli pote` vedere una diecina di giacche rosse , che battevano ancora , ma quasi svogliatamente , i cespugli e` le ultime aiuole del parco . Era evidente che tutti gli altri , sicuri che il pirata avesse di gia` preso il largo , si erano messi in campagna , prendendo diverse direzioni , e guardando attentamente la costa per agguantarlo prima che si mettesse in mare . Il Portoghese che le pensava tutte comincio` ad avere qualche paura per i prahos che potevano veleggiare al largo e forse trovarsi di gia` nel fiumicello . Se gl' Inglesi guardavano la costa , i legni correvano pericolo di venire scoperti . Il Portoghese senti` assalirsi dalle caldane . Eccoci in un bell' impiccio mormoro` egli . Da che la Tigre della Malesia e` stata stregata , tutto va di male in peggio e a rapidi passi . Una tempesta sulle spalle che ci ha abbandonati nel bel mezzo dei nemici e che forse ci ha affondato un prahos coi suoi venti valentuomini ; un inseguimento che minaccia di non finir piu` o di terminare con qualche palla nelle costole ; dei prahos che minacciano di venire scoperti e bombardati magnificamente da quei maledetti piroscafi di ferro e una spedizione al nostro nido nel fondo della quale si vede e con molte probabilita` l' ultimo colpo di grazia per Mompracem ! Non ci voleva di piu` . Che hai fatto mai , Sandokan ? Il Portoghese scosse la testa pur rassegnato e sospiro` pensando con visibile spavento alle conseguenze della presa di Mompracem che lo precipitava nella miseria . Certamente che gl' Inglesi non avrebbero mancato nella loro visita di struggere il villaggio e di saccheggiarlo ben bene prima , rubandone le incalcolabili ricchezze di Sandokan , sulle quali egli si avvoltolava pensando di finire la vita in mezzo all' oro in qualche citta` d' Oriente , come andava da qualche tempo sognando . Il Portoghese ebbe paura e torno` a sospirare . Noi rimarremo senza una piastra e senza un risdagliero mormoro` egli . Vorro` vedere che diavolo pensera` di fare Sandokan colla milady , quantunque i nostri kriss non manchino di grossi diamanti . Getto` un' occhiata verso gl' Inglesi mandandoli ben volentieri al diavolo e rientro` . Che hai veduto Yanez ? domando` Sandokan sempre seduto nel fondo della caliginosa stufa . Pochi soldati e molta miseria dinanzi agli occhi , fratello mio disse il Portoghese . Non ti comprendo . Che diamine mi vai parlando di miseria ? chiese Sandokan sforzandosi a sorridere . Hai tu dimenticato di gia` la spedizione di Mompracem ? Ci portera` la miseria , amico mio . Hai veduto tu quegl' Inglesi partire o hai udito forse il cannone tuonare ? domando` Sandokan ridendo . In fede mia no , ma l' ufficiale lo ha detto e tu pure udisti le sue parole . Dal parlare al fare amico mio , corre un gran tratto . Io non parlo di Mompracem ora , parlo di prendere il largo abbandonando questa stufa entro la quale mi sento soffocare . Come stanno le cose al di fuori ? Non ho veduto che una decina di soldati e mi sembrano stanchi di frugare . Tutti gli altri a quanto pare si sono messi in campagna , correndo dietro al fantasma cercandolo nella foresta e forse , forse in riva al mare , implicando pericolosamente l' avvicinarsi dei prahos che sono forse al largo . Ah ! fe` Sandokan che meditava qualche piano . Non aver paura pei nostri prahos , Yanez , essi non si lascieranno si` facilmente scoprire o non si avvicineranno se hanno pur qualche sospetto . E poi , credi tu che tutti possano distinguere un prahos corsaro da un mercantile ? Nascosto una parte dell' equipaggio e qualche spingarda o qualche cannone , cacciato un nuovo timone nell' acqua per farne i due , e messa un po' di zavorra sottovento nel sostegno di bambu` , improvvisato con quattro tavole l' attap casotto o tettoia di bambu` che sogliono avere al centro della coperta i prahos specialmente mercantili e ammainati i fiocchi , ecco di che ingannare i piu` astuti soldati e fors' anche un incrociatore . Cio` non mi preoccupa , Yanez , bensi` mi da` da pensare la via che hanno preso le giacche rosse . Se non sappiamo dove sono quei maledetti , la fuga riesce difficile se non impossibile . Sara` difficile il saperlo disse il Portoghese che non trovava modo di uscire da quel garbuglio . L' oscurita` questa notte e` abbastanza fitta per potersi arrischiare senza sapere se i nemici sieno al sud o al nord . Ah ! se potessi rapire uno di quegli uomini che girano pel parco ! Bella pazzia . Sarebbe un farci scoprire . Sandokan alzo` le spalle . Aspetta diss' egli improvvisamente al Portoghese . Credo di avere una buona idea ; rimani nella stufa e lascia che io veda coi miei propri occhi come stanno le cose al di fuori : chi sa che non abbiamo a tentare un bel colpo ? Abbandono` silenziosamente la stufa , attraverso` il chiosco e spintosi fino alla porta guardo` la posizione che occupavano gli Inglesi . Erano ridotti in minor numero di prima quando li aveva contati il Portoghese ; erano cinque o sei , qualcuno disperso fra le aiuole , gli altri sdraiati all' ombra degli alberi fumando pacificamente colle loro pipe . Il pirata guardo` le palizzate con uno sguardo d' onde trapelava ira e dolore . Una sentinella vegliava alla porta come la notte precedente allontanandosi raramente di piu` di due o tre passi , un' altra colla baionetta in canna , stava appoggiata a una fenestra del primo piano . Tutte le altre fenestre erano chiuse o semi chiuse , eccetto quelle del lord . Dormono o fingono dormire mormoro` Sandokan ma vegliano attentamente le sentinelle . La fanciulla e` ancora la` , guardata chi sa come , ma sempre la` . Vegliate pure maledetti , cingetela pure d' armi la mia Perla , io la strappero` dalle vostre unghie . Oh , si` , ve la rapiro` prima che vi salti l' idea di trascinarla a Vittoria . Stette un momento cogli occhi fissi sulle fenestre della giovanetta colla fronte aggrottata , poi alzo` macchinalmente la testa verso quella del lord . Egli strinse i pugni e fece atto di slanciarsi innanzi . Aveva veduto una persona a quella fenestra che riconobbe subito . Ah ! Sei tu , maledetto lord ! Sei tu il carnefice della mia Perla . Se ti potessi avere in mia mano ! ... Lo miro` con indicibile espressione di ira , poi , quando lo vide rientrare getto` uno sguardo sui soldati lontani un seicento passi e noto` che uno di essi stava allontanandosi dai compagni , prendendo l' ombroso sentiero che conduceva al chiosco . Si ritiro` rapidamente guadagnando la serra e chiamo` il Portoghese sdraiato sul fondo della stufa . Fratel mio , spicciati , salta fuori che il nostro uomo si avvicina disse Sandokan rapidamente . Il Portoghese che lo aveva perfettamente compreso striscio` lestamente all' aperto piu` nero d' un africano . Hai veduto qualche giacca rossa avvicinarsi al chiosco ? domando` egli scuotendo la caligine di dosso . Si` , un Inglese ha preso il sentiero che mena a questa parte . Guarda , fratello mio , a me occorre quest' uomo per sapere qualche cosa sulla caccia che ci danno i suoi compagni nella foresta . E vorresti tu impadronirtene ? domando` il Portoghese che ebbe paura . Certamente e per farlo ben parlare sulla punta del mio kriss disse Sandokan entrando nel chiosco . E i suoi compagni ? Non pensi tu , Sandokan , che abbiano a vederci o a udirlo , poiche` non sara` tanto facile strozzargli la voce e portarlo qua entro senza destare all' armi , e tu sai che la nostra situazione e` scabrosa . Lo so , ma ho tutto calcolato . I suoi compagni sono distanti piu` di seicento passi quindi non possono udire facilmente qualche gemito o qualche rumore , e gli alberi bastano per nasconderci . Mi occorre assolutamente questa canaglia se vuoi prendere il largo e marciare con qualche sicurezza nella foresta senza andarci a gettare in bocca al leone . Orsu` , spicciati , egli e` appena distante quattrocento passi . Non ti fidare troppo , Sandokan , delle nostre forze disse il Portoghese che esitava . Se getta un grido o se manchiamo il colpo la sara` finita per noi . E poi credi tu che se parlera` dira` il vero ? Questi cani di Inglesi hanno due lingue come hanno due cuori . Lascia pensare a me , Yanez : io lo faro` cantare e a voce alta , e` la verita` , e credilo che avra` tanta paura nel trovarsi fra le mani della Tigre che non mi ingannera` . Presto , mettiti in mezzo a quei fiori dietro la porta e non fiatare . Quando saltero` alla gola strozzandogli la voce , afferralo bene per le mani e gettatelo sulle spalle . Lo porteremo nella serra e una volta la` raccontera` cio` che noi vorremo sapere . Uhm ! Tu ti cacci in un ginepraio donde non so come farai a uscire . Tu pensi piu` a farlo cantare su cio` che successe alla palazzina che riguardo la nostra fuga . E se egli , a mo' di esempio , gridasse ? Non perderemo tempo , Yanez , e prenderemo il largo a costo di farci inseguire da tutti i mariuoli della villa dopo di avergli cacciato dieci pollici di lama fra le costole disse Sandokan freddamente . Non esitare piu` , prepara i garretti per fare un magnifico salto appena che io l' avro` atterrato e guardati bene dalla carabina della sentinella che e` abbastanza vicina per farti scoppiare la testa con una palla . E hai pensato tu a questa , Sandokan ? domando` il Portoghese doppiamente allarmato . Non aver paura di quel poltrone , Yanez ; i cespugli che sono abbastanza fitti non gli permetteranno di vederci . Spicciati , non fare rumore ne` muoverti prima che il nostro uomo sia passato . Eccolo che si avvicina , presto , getta a terra la carabina che per ora non ci e` di alcuna utilita` . Faro` cio` che tu vorrai , Sandokan , ma ho paura che la cosa non passi cosi` tranquilla come tu credi . Il pirata , la cui audacia non cedeva ad alcun timore ne` ad alcuna esitazione , si strinse nelle spalle e ando` ad appostarsi dietro alla porta del chiosco , pronto a piombare con un salto da tigre sul soldato e afferrarlo pel collo onde strozzargli la voce . Il Portoghese , deposta la carabina , gli si mise di dietro . Il soldato era allora lontano un centinaio di passi . Era un uomo mingherlino , che dovea mancare di forza , ma non di agilita` ne` di energia , e che veniva innanzi con un dondolamento di lupo marino , col naso alzato , gli occhi volti sbadatamente sugli alberi . La sua carabina gli pendeva da una spalla colla bocca rivolta verso a terra mille miglia lontano di sospettare di correre pericolo . Sandokan urto` col gomito il Portoghese e strizzo` l' occhio furbescamente , poi , dopo di aver dato uno sguardo al soldato , gli si accosto` , avvicinando le labbra a uno dei suoi orecchi . La faccenda non sara` difficile mormoro` egli . In un volger di mani il nostro uomo sara` a terra senza emettere un lamento . Prudenza , fratello mio rispose il Portoghese , che , per ogni precauzione , trasse il kriss . Il soldato percorse cinquanta passi , sempre col naso all' aria ; era ormai fuori di vista dei suoi compagni , che andavano frugando i cespugli presso le palizzate . Sandokan allargo` le gambe , tese le mani innanzi e si raccolse su se` stesso . Il soldato percorse altri trenta passi . Sandokan si slancio` , l' afferro` pel collo serrandoglielo come preso fra una morsa d' acciaio e in meno che non si dica lo atterro` . Per quanto fosse stata rapida e potente la stretta , il disgraziato pote` gettare un grido . Yanez ! esclamo` Sandokan . Il Portoghese era li` . Afferro` per le braccia il soldato e lo sbatte` violentemente contro il suolo stordendolo , poi se lo carico` sulle spalle e rientro` precipitosamente nel chiosco mentre che i soldati , allarmati da quel grido lamentevole , si precipitavano sul sentiero . Fa presto , Yanez , entra nella serra disse rapidamente Sandokan stringendo sempre piu` la gola del prigioniero a segno di farvi penetrare le dita e farne uscire il sangue . Per Giove ! Siamo stati scoperti ! esclamo` il Portoghese entrando in furia nella serra . Non aver paura , Yanez , hanno udito solamente il grido e il nostro uomo non gridera` mai piu` . Gettalo a terra . Il Portoghese si affretto` ad ubbidire . Sandokan , stracciando un lembo del suo turbante , lo imbavaglio` strettamente e gli lego` le mani dietro il dorso . Portalo nella stufa e resta vicino ad esso . Non far rumore , fratello mio , io vado a spiare il nemico . Il pirata si slancio` nel chiosco armando la carabina , e , nascondendosi prudentemente fra le piante , guardo` . I sette od otto soldati avevano udito il grido ed erano stati allarmati , ma senza , a quanto pareva , aver ben compreso di che si trattasse , e ben lungi dal credere che il loro compagno fosse stato cosi` arditamente rapito . Sandokan li vide avvicinarsi al sentiero che menava al chiosco , guardando sotto gli alberi e interrogandosi a vicenda , indecisi sul da farsi , poi uno di essi additava la carabina gettata fra le erbe , che i pirati non avevano avuto la precauzione di raccogliere . Egli lancio` una bestemmia e per un istante ebbe l' idea di darsi precipitosamente alla fuga , ma si rattenne deciso di aspettar la fine degli avvenimenti , risoluto a strappar qualche rivelazione al prigioniero cosi` audacemente conquistato e al prezzo di tanti pericoli . I soldati che ormai avevano la certezza che chi aveva gettato il grido era stato il loro compagno , si slanciarono sul sentiero avvicinandosi a rapidi passi verso la malaugurata carabina e gettando uno sguardo abbastanza diffidente sul chiosco . Sandokan si affretto` a battere in ritirata e raggiunse nella serra il Portoghese che teneva il soldato sotto le ginocchia mostrandogli in modo espressivo la punta del kriss assicurando che era avvelenata . I soldati vengono da questa parte , Yanez , cacciati nella stufa e trascina con te il prigionero . Ma se vengono , ci scopriranno ! esclamo` il Portoghese che si guardo` attorno con ispavento . Lascia pensare a me , non ci hanno ancora scoperti . Solo hanno trovato la carabina che abbiamo lasciata a terra . Non perdiamo tempo allora , fratello mio , filiamo raccomandandoci alle nostre gambe . Sei matto , per farci passare per le armi prima di giungere alla cinta . Cacciati nella stufa mentre che io faccio scomparire le nostre traccie . Spicciati , fratello mio , io li sento venire rapidamente . Non ci voleva di piu` . Il Portoghese getto` nella sua oscura fortezza , come aveva chiamato ma che ora chiamava una magnifica trappola , le due carabine e vi si caccio` lestamente entro ritirando colle braccia il prigioniero , che legato e imbavagliato non faceva veruna resistenza ne` gettava il piu` piccolo gemito . Sandokan , soffiate via le traccie che potevano tradirli e cancellate frettolosamente le macchie di sangue , si affretto` a imitarlo chiudendo prudentemente lo sportello . Era tempo . Un istante dopo , i soldati giungevano dinanzi al chiosco e facevano le loro supposizioni sul grido e sull' arma trovata e sulla scomparsa del suo padrone che aveva un non so che di soprannaturale che sgomentava i piu` coraggiosi . Che Harry abbia voluto burlarsi di noi nascondendosi dietro a qualche cespuglio ? diceva un soldato la cui voce robusta giungeva distintamente alle orecchie dei due pirati . Il ragazzo e` burlone disse un altro soldato . Ma credo che in questi momenti non sia d' umore di fare degli scherzi . Non avete udito che il suo grido era strozzato come quello di un uomo che viene improvvisamente preso per la gola ? Che si sia nascosto entro il chiosco ? Non e` ammissibile che l' abbiano portato via , cosi` , sotto ai nostri occhi . E perche` no ? disse una voce nasale dalla pronuncia scozzese . Avete dimenticato che questa notte il pirata trovavasi nel parco ? Chi l' ha veduto varcare le palizzate ? Non sarebbe da meravigliarsi , se il terribile uomo che beve sangue umano avesse rapito il nostro camerata per dissanguarlo . E che ? Vorresti tu , Dik , che fosse ancora nel parco ? Chi dice che il birbante non sia un fantasma , uno spirito infernale che abbia la proprieta` di scomparire nel tronco di un albero o di nascondersi dietro a una foglia ? Non puo` essere , te lo ripeto , non e` uno spirito . Io scommetto invece , che Harry ci ha fatto una burla fingendo di essere stato portato via e che si tiene nascosto dietro qualche vaso del chiosco , ascoltando i nostri discorsi . Ohe ! Harry ! grido` una voce nasale . Da una banda gli scherzi . My God ! Ti pare che abbiamo voglia di scherzare ? Ohe ! Rispondi , birbante . Naturalmente nessuno rispose . Il povero prigioniero , mezzo strangolato , legato e imbavagliato , quantunque udisse i discorsi dei suoi camerati e si struggesse dall' ira , non poteva non solo articolar sillaba ma nemmeno muoversi . E non l' avrebbe d' altronde ardito , vedendo le due lame dei kriss dei pirati a pochi pollici dalla sua gola . Questo prolungato silenzio rinnovo` fra i soldati il timore che lo sfortunato Harry fosse caduto vittima della Tigre Malese . Che facciamo ? chiese alfine un soldato . Per Bacco ! Cerchiamolo , amici ; non bisogna abbandonare un simile camerata . Orsu` , entriamo prima nel chiosco . I due pirati , nell' udire che i soldati si preparavano a visitare il chiosco , malgrado il loro coraggio , sentirono rizzarsi i capelli sulla fronte . Che facciamo , fratello mio ? chiese il Portoghese con un filo di voce . Cominciamo col cacciare dieci pollici di lama nella gola di questo prigioniero , che potrebbe tradirci rispose freddamente Sandokan . Sei matto ! Potrebbe agitarsi , potrebbe mandare qualche gemito . Non muoviamoci anzi e prepariamoci a difenderci . Credo che tu abbi ragione , Yanez . Non far rumore allora e mettiti dinanzi allo sportello a fracassarmi la testa del primo Inglese che appare . Io preparero` dal canto mio un bel gioco per prendere il largo . Il Portoghese armo` la carabina dirigendone la canna verso lo sportello , mentre che il pirata scandagliava senza far rumore la grossezza delle pareti colla punta del kriss . Contento di quell' esame si curvo` sul prigioniero . Giovanotto mio diss' egli con voce da non mettersi in dubbio , se tu cerchi di parlare farai conoscenza col mio kriss e bada bene , Harry , che la punta l' ho avvelenata di fresco col succo dell' upas . Bada ora ai casi tuoi se vuoi vivere . I soldati erano penetrati allora nel chiosco e rovistavano minutamente i cuscini , i vasi e le tavolette , procedendo con somma cautela , coll' idea che il fantasma si trovasse nascosto sotto o dietro a essi . Io non vorrei trovarmi di fronte alla Tigre disse uno di essi la cui voce tremava . Sapete , compagni , che non sarei sorpreso di trovarlo dietro a qualche vaso occupato a bere il sangue del povero Harry . Ma io non vedo nulla . Entriamo nella serra ma armi in mano , giovanotti miei , io sento un certo odore che lo si direbbe di sangue caldo . To' ! Cos' e` questo che macchia la soglia della porta ? Per mille bombe , sangue ! esclamo` un soldato che dovette impallidire nel riconoscerlo . La faccenda diventa seria e il povero Harry , amici miei , e` bell' e spacciato . Io credo che troveremo il suo corpo dietro un vaso . Se si ritornasse a chiamare un rinforzo ? Io vi giuro che se vedo comparire la Tigre io me la batto , e in fede scozzese che lascio le mille sterline e il corpo di Harry . Non so chi inseguira` uno spirito che beve sangue umano e che si nasconde dietro una foglia diventando un moschino o una farfalla . Ora che siamo qui tiriamo innanzi disse uno che doveva essere il piu` coraggioso della banda . Ve lo ripeto che non puo` essere uno spirito . Orsu` , non lasciamoci sfuggire una si` bella occasione per comperare cento botti di gin e per fare una baracca tremenda . Un po' di coraggio , tiriamo innanzi . A onta delle sue parole incoraggianti , i soldati e lui medesimo procedevano con estrema lentezza . Dio ! Dell' altro sangue che va sino alla stufa ! esclamo` una voce . Oh ! Oh ! Il nostro uomo si nasconderebbe nella stufa ? ... L' esclamazione repentina fu udita dai due pirati . Il Portoghese senti` rizzarsi i capelli sulla fronte ; Sandokan balzo` in piedi gettando un sordo ruggito che fu inteso dal nemico spaventato . Afferra la carabina e tienti pronto a seguirmi ! esclamo` Sandokan al Portoghese . Egli si appoggio` colla spalla contro la parete che dava nel fondo della serra , l' unica via libera . Si udi` un sordo scricchioli`o seguito da un rauco brontolio . La Tigre ! esclamarono i soldati che si diedero a precipitosa fuga . Quasi nel medesimo istante la parete fu sfondata , e i due pirati approfittando dello spavento del nemico , balzando attraverso i rottami , si diedero alla fuga dirigendosi a tutte gambe verso le palizzate . Attraverso le foreste Era tanto lo spavento e la sorpresa causati dal crepiti`o della stufa che ruinava e dalla improvvisa comparsa del terribile pirata e del suo compagno , che questi , prima ancora che i soldati potessero riaversi , por mano alle armi e inseguirli , facendo salti da tigri , precipitandosi da un lato all' altro del sentiero e cacciandosi dietro gli alberi e i cespugli per evitare le palle , avevano di gia` varcato le palizzate del parco e si erano messi fuori di portata . Avevano ritrovato le loro gambe da cervi e senza badare agli squilli di tromba che segnalavano la loro fuga e alle detonazioni inutili si gettarono sul primo sentiero che si paro` loro innanzi , passando rapidi in mezzo ai cespugli , alle piante e agli alberi sradicati dall' uragano , varcando ruscelli e stagni , intenti a far perdere le tracce con frequenti ascensioni sui rami e manovre da scimie sui rotang che tenevano luogo di liane , e a mettere una notevole distanza fra essi e il nemico che doveva essersi lanciato dietro . La tromba che risuonava sempre fragorosamente nel parco e le detonazioni che si seguivano a rapidi intervalli , bastavano per dare le ali ai piedi . Quei segnali dovevano essere intesi dai cacciatori , e poteva darsi che piu` tardi avessero alle spalle il grosso della truppa : bisognava guadagnar tempo finche` ne rimaneva . La fantastica corsa duro` un' ora senza che l' uno ne` l' altro parlasse di arrestarsi , sempre internandosi nel piu` fitto dei boschi dove i passaggi diventavano difficili , poi rallentarono la fuga , dopo di aver percorso una distanza che Sandokan non stimo` inferiore a quattro miglia . Un cavallo stesso non ne avrebbe fatto di piu` , e cominciarono allora a prendere quelle precauzioni che esige una fuga in mezzo al nemico che poteva improvvisamente sorgere dietro a ogni cespuglio , a ogni albero o in mezzo alle erbe , abbastanza alte per nasconderlo . Ripigliarono fiato per un minuto , senza scambiar una parola per non consumare le forze cosi` preziose in quei pericolosi momenti , poi gettate le carabine ad armacollo che diventavano di grave impaccio , si misero a trottare cercando di fare il menomo rumore possibile , cacciandosi fra tronchi d' albero cosi` uniti dove sarebbe penata a passare una tigre , e continuando le evoluzioni aeree che diventavano ogni istante piu` indispensabili . Man mano che si allontanavano dal parco , la foresta ripigliava la foltezza che caratterizza le foreste tropicali , dove riesce sommamente difficile trovare un sentiero e meno ancora radure , che scompaiono in breve tempo sotto l' invasione dei vegetali . Dappertutto alberi e alberi riuniti , mescolati confusamente , gli uni alti , lisci , enormi , gli altri nodosi , contorti , bassi , che univano reciprocamente i loro rami e intrecciavano le frondi . Dappertutto fitti cespugli , incassati , stretti , fra quei bizzarri colonnati , dappertutto radici che potevansi scambiare a prima vista con giganteschi boa constrictor , che sbarravano la via rasente terra , che s' incrociavano in mille guise , alcune descrivendo archi che un geometra non vi avrebbe trovato di che dire sulla loro esattezza , altre descrivendo spirali o serpentine o angoli , e in mezzo alle quali vagavano formiche verdi o nere di sproporzionata grandezza e con mandibole di ferro . Una vera rete poi allacciava stretta stretta e cespugli e alberi e radici , formata da rotang calamus appartenenti alla famiglia delle palme , che si prolungano per piu` di cento metri , da gambir uncaria altri arrampicanti sproporzionati e preziosissimi , e da piper nigrum allo stato selvatico sulle cime dei quali urlavano battaglioni di feroci scimiotti . I due pirati , in mezzo a quella fitta foresta che poteva chiamarsi ancora vergine , dovettero abbandonare la marcia a piedi per cominciare la marcia aerea . Aggrappandosi a tutti quei fili di rete , cominciarono la scalata con una sveltezza e agilita` da invidiare le scimie , raggiungendo le piu` alte cime degli alberi , scendendo e poi tornando a risalire , moltiplicando cosi` gli ostacoli per gli inseguitori , che certamente non sarebbero stati capaci di trovarli in quella porzione di foresta cosi` intricata . Percorsi un cinque o seicento passi , dopo di aver venti volte arrischiato di cadere da altezze che mettevano le vertigini , si arrestarono affranti in mezzo ai rami di un bua` ma`mplam , le cui frutta , quantunque detestabili pei palati europei a causa del loro forte sapore di resina , potevano servir a loro di cibo , e che colle fibre di rotang saldamente intrecciate potevano a loro servire di amache comodissime e fresche . Di' ora disse Sandokan quando si fu accomodato che gli Inglesi ci vengano a trovare . Sfido tutti i loro dannati cani a venirci scovare . Sfido io ! esclamo` il Portoghese al quale pareva ancora un sogno di essere riuscito a svignarsela dal parco . Sai , fratello mio , che noi siamo proprio fortunati ? Trovarci in una stufa con una giacca rossa , venire scoperti e prendere il volo sotto il tiro di mezza dozzina di carabine , tutto cio` ha dell' incomprensibile . Ma dunque , hanno proprio tanta paura della Tigre ? Bisogna crederlo e se vuoi , Yanez , un po' troppo paura per eguagliarmi a uno spirito che succia sangue e che tiene relazioni collo spirito del male disse Sandokan che rideva ancora sui discorsi degli Inglesi . Non avrei mai creduto di mettere tanto spavento colla mia sola comparsa a degli uomini bianchi . Orsu` , io son decisamente la Tigre , fino a che rimarro` solo e non manco di fortuna . Quando penso che mi hanno precipitato da una fenestra perche` mi fratturassi le gambe , che sono sfuggito alle loro moschettate e che mi sono cacciato in una stufa per prendere il largo quando si preparavano ad assediarmi , incomincio a credere d' essere uno spirito . E io saro` il primo a crederlo , Sandokan , come lo credono le giacche rosse , che si sono lasciate sfuggire una si` bella occasione per guadagnare le mille sterline . Una bella somma , in fede mia , che non si ha torto di spendere per catturare un uomo della tua fatta , che si reca ad abboccamenti malgrado una cinquantina di carabine messe la` per ispiarlo . Tu hai giuocato una magica carta , amico mio , coll' abilita` di un giuocatore provetto . A proposito , che ne sara` mai della tua giovanetta ? Vedi , colla tua audacia , hai accresciuti i timori da parte di essi e specialmente del lord che non si lasciera` cogliere alla sprovveduta , e che circondera` ben bene di baionette la villa , se non gli salta in capo la malaugurata idea di prendere alla sua volta il largo e di fuggirsene a Vittoria . Lo credi tu , Yanez ? domando` il pirata che si fece cupo in volto e che rompeva convulsivamente i ramoscelli . Sicuro , potrebbe darsi che il valente uomo per precauzione vada a nascondere la graziosa nepote nel centro della colonia , sotto i cannoni del fortino e dei piroscafi . La cosa diverrebbe estremamente seria e cento volte piu` pericolosa . Pericolosa ? Sia , giacche` tu lo vuoi , ma non estremamente seria , poiche` andrei a rapirla anche a Sarawak sotto i soldati di James Brooke . Ascoltami , Yanez , io sono tanto risoluto , che affronterei le forze riunite di Labuan , Sarawak e Varauni purche` farla mia , e senza esitare un sol istante . Nessun ostacolo sara` tanto grande da arrestare la passione che arde nel mio cuore . Se occorre , arrischiero` non solo le sorti di Mompracem ma anche la vita dei miei pirati . E` cosa vecchia , amico mio , e la malattia non si vincera` che colla giovanetta . Ma hai calcolato , Sandokan , che noi a Labuan non abbiamo che quaranta uomini o sessanta se vuoi che mi tenga assai largo , e che a Mompracem non ve ne resta che un centinaio al piu` ? Con simili forze non si sfida la potenza di Sarawak . Oggi , ma domani , da qui una settimana , un mese , due anche , si potrebbe sfidarla . Nella Malesia vi sono cento e cento tribu` piratesche che proseguono il lavoro sanguinoso e distruttore da secoli ; vi sono piu` di cinquemila tigri che conoscono la fama della Tigre della Malesia e che mi seguirebbero assieme a tutti i Dayacchi di Borneo , purche` alzassi la voce promettendo oro agli uni e teste da sospendere come trofei alle loro capanne agli altri . Lo so , Sandokan , e la malattia che ti rode sarebbe capace di farti tentare anche questo mezzo terribile , e tentarne di maggiori . Del resto vedremo come andranno le cose prima , e se il lord pensera` a prendere il largo . Sono supposizioni mie quelle che esposi e nulla di piu` . Se e` vero che la giovanetta possiede quell' energia di cui mi hai parlato , non so se si lasciera` si` facilmente portar via , sapendo che tu vegli e che aspetti l' arrivo dei tuoi uomini per liberarla . Si` , essa possiede tanta energia da pareggiarsi su questo punto forse alla Tigre della Malesia . Sono sicuro che , se fosse libera , tenterebbe la fuga e si caccerebbe nelle foreste malgrado le tigri e gl' indigeni . Oh ! ... Ma non vi stara` a lungo fra le unghie di quel sinistro vecchio , che vorrebbe gettarla fra le braccia del dannato William . No , per Allah ! Non vi rimarra` a lungo . Sogni tu , di gia` , di dare bravamente la scalata alla fenestra ? E perche` no ? disse con violenza Sandokan rizzandosi a meta` sull' oscillante amaca . Uhm ! fe` il Portoghese . Credi tu che i nostri tigrotti sieno li` ad aspettarti ? Non dimenticare che siamo in piena foresta . Andremo a trovarli al fiumicello . Tu corri come un piroscafo , Sandokan . Non hai pensato che il nemico ci cerca e che potrebbe sorprenderci ? Bah ! Due colpi di carabina saranno sufficienti per metterli in fuga . Io me ne rido di questo nemico . Vorrei un po' vedere se sarebbe capace di trovarci . Gl' Inglesi , Yanez , non sono fatti per cercare le piste , ne` per girare su terre che non conoscono che sulle loro carte scarabocchiate , che chiamano geografiche . Un uomo dei boschi puo` passare sotto il loro naso , dondolarsi sopra le loro teste e scomparire senza che loro l' abbiano a vedere . Mi fido molto poco , Sandokan , delle tue parole . Hai torto . Ne vuoi una prova ? Una prova ? Che vorresti far tu ? Passare in mezzo alle loro carabine e raggiungere i prahos senza che se ne accorgano . Tu ti cacci in un ginepraio . Hai troppa fretta per tentare l' attacco della villa , che si dovrebbe fare senza troppo rumore e con un mondo di precauzioni . Non ho fretta , ma seguo il destino che mi guida . Io leggo nel libro dell' avvenire . E credi tu di veder del chiaro nel libro dell' avvenire ? chiese Yanez , crollando il capo come uomo che creda assai poco . No , al di la` del chiaro vedo oscuro , vedo delle tenebre fitte , fitte , piu` nere di quelle che io abbia mai veduto in vita mia , ma nel fondo vedo una stella , Yanez , vedo un punto luminoso che brilla piu` vivo che mai . Ti credero` . Ne dubiti ? Chi sa . Forse credo del tutto . Ebbene vieni allora , andiamo a passare in mezzo alle carabine delle giacche rosse . Tu vuoi commettere qualche pazzia . Restiamo in questo nostro nido giacche` abbiamo avuto la fortuna di trovarlo e lascia che le giacche rosse si allontanino . Non commettero` pazzie ; vieni , Yanez ! Prima che il sole sia del tutto tramontato noi giungeremo sulle rive del fiumicello . Non si ode rumore alcuno , la foresta e` fitta , abbiamo le nostre armi e sappiamo strisciare come serpenti . Di chi puoi aver paura ? Il Portoghese , quantunque avesse le sue paure , curioso da una parte di sapere qualche cosa sui prahos si arrese . Dissetatisi col succo bua` ma`mplam che sapeva maledettamente di resina , s' aggrapparono ai rotang e ai gambir uncaria che serravano l' albero e si calarono fino a terra . Il bello era uscire da quella foresta e guadagnare il fiumicello . Sandokan stesso si trovava smarrito e non sapeva qual via prendere . Io credo che noi ci troviamo in bell' impiccio , Sandokan disse Yanez che non era capace di vedere nemmeno il sole per potersi orientare . Da qual parte si andra` ? Ti confesso , che mi trovo smarrito rispose Sandokan . Ma presto o tardi usciremo di qua e troveremo il fiume . Ecco qua un passaggio che una volta deve essere stato un sentiero . Le piante lo hanno coperto e sono si` unite da non lasciar passare un piccolo babirussa , ma passeremo con un po' di pazienza . Orsu` , andiamo avanti , e bada bene di non schiacciare la coda di qualche serpente e di prepararti a fare delle ascensioni meravigliose . Avanti allora ! I due pirati si cacciarono come due serpenti in mezzo alle piante , cercando seguire il sentiero tagliato ogni istante da lunghe liane rampicanti e da immense ragnatele dal grosso filo setoso , procedendo ora coll' occhio rivolto a terra per non incespicare nelle radici o per non calpestare incautamente qualche velenoso rettile e ora rivolto sugli alberi per non ricevere sulla testa qualche frutto pericoloso , e movendo con precauzione i rami e le foglie per non destar all' armi . Ben presto ripresero le salite sui rotang o sui gambir , mettendo in fuga o irritando i semnopithecus maurus , scimie dal pelame nero e dalla coda lunga , chiamate comunemente in Malesia bigit , le quali , facendo ridicole smorfie e salti con una destrezza meravigliosa , vedendo turbati i loro recessi , si vendicavano scagliando frutta e ramoscelli sui due intrusi . Camminando cosi` a casaccio , mettendo in fuga colle loro ardite manovre di clown nubi di uccelli che aveano piantato in mezzo a quei fitti alberi i loro nidi sicuri che nessun essere umano sarebbe giunto sin la` e calpestando qualche serpentello o qualche dozzina di sanguisughe dei boschi , i due pirati poterono uscire da quell' imbroglio dopo qualche ora e raggiungere un torrentello che pareva segnare la fine di quella gigantesca macchia . Al di la` estendevasi una radura verdeggiante , solcata da fiorellini di vari colori , circondata da boschi ma meno fitti , dove si poteva camminare piu` rapidamente e forse con meno pericolo . Fecero una sosta dissetandosi nelle fresche acque e discutendo sulla via da tenersi . Sandokan non tardo` a orizzontarsi dopo di aver osservato attentamente i dintorni dei quali conservava un vago ricordo . Io devo esser passato di qui disse egli ritornando presso il Portoghese che , sdraiato sulla riva del torrente , si occupava a masticare dei bua` ma`mplam di miglior sapore dei precedenti . Ecco qua un' impronta che si adatta a meraviglia alle mie scarpe lasciata su questo terreno umidiccio , ed ecco la` sul tronco di quel mango selvatico le traccie di una scalata che devono esser state fatte da me . Sarebbe forse il luogo ove ho atterrato il sergente Willis ? Mi sembra che questi luoghi ti sieno famigliari , Sandokan . Bada bene a non condurmi in bocca al leone . Il pirata anziche` rispondere si mise a frugare fra le macchie ; vide un ramo rotto a terra , poi traccie distinte e delle macchie di sangue ancora visibili sulle erba e sulle radici . Continuo` le indagini e non ando` a lungo che trovo` dei brandelli di stoffa bianca che riconobbe subito per suoi . Egli li mostro` al Portoghese . Che diavolo hai trovato tu , fratello mio , che vai osservando tanto quelle striscie come fossi diventato un mercante ? Le robe mie , Yanez , che hanno servito a legare il povero sergente che hai cosi` bene spacciato sulla porta della villa . Vedi , ecco qua un ramo rotto che mi aveva servito d' appoggio , la` delle traccie di sangue che e` mio , uscitomi dalla mano appena ferita dalla palla di lui . Il povero uomo se fosse qui se ne ricorderebbe bene anche lui . Un luogo propizio per le imboscate , adunque ? disse il Portoghese che si guardo` istintivamente all' intorno . Forse , ma non ci arresteremo rispose Sandokan . Io si` che conosco la via che ho percorso vestito da sergente inglese , una bella truccatura , Yanez , che mi ha aiutato a meraviglia per trarmi d' impiccio facendo viaggiare tutti i soldati nei luoghi ove era impossibile trovarmi ; vieni con me che io ti guidero` , se non al fiumicello , almeno alla capanna di Giro Batoe . Andiamo , ma non aver furia , Sandokan . Scandagliamo il terreno prima . Dopo aver ascoltato attentamente e di essersi assicurati che fra le grida dei semnopithecus maurus , le grida dei pappagalli e lo stormir delle foglie agitate dal venticello non udivasi ne` grida . di cacciatori , ne` detonazioni di moschetti , attraversato con un salto il torrente , tornarono a cacciarsi sotto gli alberi che andavano diradandosi sensibilmente . Malgrado che il sole calasse rapido all' occidente e l' oscurita` andasse facendosi sempre piu` fitta nei boschi , Sandokan un' ora dopo giunse ad una piccola spianata in fondo della quale rizzavasi qualche cosa di nero , che aveva una forma accuminata ben differente dai cespugli che la dominavano . Che e` ? chiese Yanez sorpreso . La capanna di Giro Batoe rispose Sandokan . Fece venti passi , poi si arresto` bruscamente armando la carabina . Aveva visto un' ombra rizzarsi improvvisamente fra le macchie e scivolare rapida all' interno della capanna . Per quanto fosse buio , riconobbe in quell' ombra una creatura umana . Fermati , Yanez diss' egli . Ho veduto un uomo entrare nella capanna . Che sia un Inglese ? E` passato troppo rapidamente perche` io lo avessi ben a distinguere . Mi aveva pero` piu` l' aria di un indigeno o per lo meno di un orang utang che d' Inglese . Che facciamo adunque ? Per conto mio , direi di prendere il largo prima che abbiano a capitarci malanni . Io penso invece di tirar innanzi , Yanez disse Sandokan . Giro Batoe mi aveva detto esservi degli indigeni nelle vicinanze della sua capanna . Prendi la carabina e andiamo un po' a vedere . I due pirati si avvicinarono cautamente a quella baracca di foglie e di bambu` e s' arrestarono dinanzi la porta spingendo entro lo sguardo . Quasi nel medesimo istante un uomo si precipito` in mezzo a loro gettando un urlo di pazza gioia . Mio capitano ! Signor Yanez ! e il malese Giro Batoe in persona cadde alle loro ginocchia . L' ussaro La comparsa del bravo Malese fu accolta dai capi della pirateria con un vero urlo di gioia . Tutti i timori che cominciavano ad assalirli sulla sorte dei prahos svanirono in un lampo . Sei tu , proprio tu , proprio il mio Giro Batoe ? disse Sandokan , sollevandolo da terra . Credevo proprio che la fatalita` me lo avesse rapito . Di' su , Malese mio , dove sono i prahos ? Il Malese lo sguardo con occhi spaventati , senza aprir bocca . Sei diventato muto ? chiese Yanez . Zitto , non qui , nella capanna balbetto` Giro Batoe . Possono udirci . I tre pirati si affrettarono ad entrare nell' abituro e a rinchiudere prudentemente la porta per non attirare l' attenzione di qualche cacciator di piste , che potevasi trovare nei dintorni . Il Malese accese un po' di fuoco . Ebbene , Giro Batoe ? chiese Sandokan , che ardeva di impazienza . Dove sono i prahos ? Spicciati , per l' inferno che sento gravitarmi una pietra sullo stomaco . Il Malese mando` un sospiro e per la seconda volta fisso` il capitano con occhi smarriti e la faccia sconvolta . Sembrava spaventato . Sandokan e il Portoghese gli si slanciarono addosso . L' ansieta` era dipinta sulle loro faccie . Giro Batoe ! ... Capitano ! rispose il Malese con un filo di tremula voce . Per Giove ! Che hai tu ? Che ti e` accaduto ? Dove sono i tuoi uomini ? I miei ? Sono in vista della costa , i miei , quelli del mio prahos . E gli altri ? Disgrazia ! Disgrazia ! ... gemette Giro Batoe . Che ne fu degli altri legni ? Tu sei partito con piu` di un prahos . Si` , ma sono perduti . La Tigre mando` un ruggito straziante e si caccio` le mani nei capelli . Il Portoghese indietreggio` . Chi hai incontrato ? chiese con truce accento Sandokan . Degli incrociatori forse ? No , non ho veduto navi nemiche . E allora ? Fu la tempesta ! La Tigre mando` una bestemmia . Ah ! La tempesta ! La tempesta ! muggi` egli . Fu la mia sventura , il mio ultimo colpo di grazia . Egli si prese la testa fra le mani e stette qualche minuto cosi` , cogli occhi torvamente fissi a terra . Narra , Giro Batoe , narra disse Yanez che non aveva piu` sangue nelle vene . Come ando` la cosa ? Sono partito da Mompracem con tre legni e sessanta uomini . Ebbene ? La tempesta infuriava . A mezza via fra Labuan e Mompracem un prahos fu inghiottito dalle onde . Ah ! maledette onde ! Tira innanzi comando` Sandokan . Tentai salvare gli uomini che lo montavano , ma mi fu impossibile . Fui trascinato verso Labuan e perdetti di vista l' altro legno che sparve fra le tenebre . Mi parve vederlo disalberato . E poi ? Poi sono giunto a Labuan dove approdai mettendomi in cerca di voi . Capitano , se credete che io sia colpevole , arrestero` la prima palla di cannone , come la arresto` Patau . Sandokan non rispose . Incrocio` le braccia , la sua faccia si fe` cupa , lo sguardo torvo divento` sfavillante . Un singulto , uno straziante singulto gli lacero` la gola , una bestemmia usci` dalle frementi labbra , ma fu tutto . Fece due volte il giro della capanna con agitazione nervosa , poi si arresto` dinanzi a Giro Batoe e , guardandolo fisso , con voce grave gli disse : Lo sapeva , Giro Batoe , che tu saresti venuto e che la tempesta che mi rapi` Paranoa e tutti i suoi , avrebbe egualmente rapito qualche altro prahos . E` una fatalita` , ma che si rompera` dinanzi al ruggito della Tigre della Malesia ; si` , io rompero` questa fatalita` che si libra al disopra di Mompracem minacciando la nostra potenza . Via , quanti uomini hai tu ? Venti rispose il Malese guardando il pirata la cui faccia cupa si rasserenava a poco a poco . Venti uomini ! E sono tutti questi degli ottanta che sono partiti dalla mia ... Mompracem ! Ma Paranoa , dov' e` egli ? Dov' e` ? Al nord se non ha naufragato rispose Sandokan che piegato un istante si rialzava piu` indomito di prima . Tutto volge alla peggio , Giro Batoe , ma se la tempesta ci ha battuto e se gl' Inglesi si armano e accrescono di numero e di potenza , noi li sfideremo entrambi . Si` , diverro` la Tigre e guai ad essi se oseranno opporre il ferro al ferro ! Ma che vuoi far tu con venti uomini ? domando` il Portoghese , che credeva di gia` la spedizione andata a male . Che voglio fare ? esclamo` Sandokan con violenza e interrompendo la passeggiata . Ascolta , Yanez , tutti i nostri progetti di assalti sono crollati dinanzi alla fatalita` , dovro` cangiar giuoco ora che le forze son venute meno quando piu` io sperava e che ne aveva bisogno , ma riusciremo . Ho giurato che io la strappero` la mia Marianna dalle mani di quel mostro che si chiama suo zio . Ho giurato che la faro` mia , che la portero` meco nella mia isola , e tu sai che io sono uomo da mantenere la parola . Lascia che io abbia compiuto questa grand' opera , che io sia guarito da questa malattia che mi abbrucia e poi vedrai la stella di Mompracem brillare piu` viva di prima . Poveri tigrotti ! ... Il pirata si mise a camminar con passo agitato per la capanna , colle braccia incrociate , la testa china , gli occhi torvi e le labbra contratte che lasciavano vedere i denti stretti . Si vedeva lo spasimo di un atroce dolore dipinto sul suo maschio volto . Egli divenne cupo come la notte piu` cupa conficcandosi le unghie nella carne , rattenendo un singulto che gli montava a intervalli alla gola uscendo dal cuore che in quei momenti doveva sanguinare , pensando e ripensando a quegli uomini , ai suoi tigrotti che il formidabile pirata riguardava come carne delle sue membra , come il mare era sangue delle sue vene , e sui quali non doveva piu` mai contare . La Tigre miro` con ispavento la minaccia che balenava su Mompracem , la ruina della sua isola che si approssimava , e forse in cuor suo , maledi` l' istante in cui si era invaghito della giovanetta . Poveri compagni ! mormoro` egli con voce rauca e l' esclamazione gli si soffoco` fra le labbra con un basso ruggito . Ma l' emozione , il dolore per i suoi uomini inghiottiti senza gloria fu un lampo . La passione riprese il sopravvento e rialzando il capo con orgogliosa fierezza , si fermo` dinanzi a Giro Batoe che lo contemplava assieme al Portoghese , tristamente . Dov' e` il tuo prahos ? domando` egli con quella calma e con quell' accento imperioso che adoperava in altri tempi . A sei o sette miglia al largo ; non attende che il mio segnale per approdare rispose il Malese . Bisogna che approdi questa notte stessa . Gl' incrociatori potrebbero scoprirlo e rubarmi quest' ultima speranza . Sandokan disse il Portoghese avvicinandosi al suo amico sempre cupo e pensieroso . Sentiamo : sogni ancora di rapir la giovanetta ? Se sogno ? Credi tu , Yanez , che la malattia sia guarita o che la Tigre vinta la seconda volta abbandoni l' impresa ? Vedi , Mompracem , io lo so , e` perduta forse per sempre , ma lei vive , lei e` sempre la` ad aspettarmi e io l' avro` . Che importa se le forze sono venute meno alla Tigre ? Che importa se gli Inglesi sono cento volte piu` forti di noi ? Alla forza noi opporremo l' astuzia , al ruggito del leone l' agilita` della Tigre . Andiamo a far approdar il prahos , e` d' uopo che salvi almeno coloro che ancor mi restano . Ma che vuoi mai fare ? Siamo deboli , Sandokan , non lasciarti guidare dalla passione che potrebbe perderti . Perdermi ? Che io voglio fare ? disse il pirata che si senti` ingigantire invece di spaventarsi . Credi tu che gli ostacoli sieno capaci d' arrestarmi Yanez ? Vieni , tu mi vedrai domani stesso all' opera . Ci imboscheremo sfidando le forze del prepotente che crede spaventare i pirati di Mompracem , spieremo l' istante in cui meno vegliera` per piombargli addosso come tante aquile e schiacciarlo . Mi bastera` un momento per rapir Marianna , lo capisci fratello mio ? Tu vuoi ancora rapirla , Sandokan disse il Portoghese che non approvava la violenza del suo compagno . E` l' unica risorsa che mi rimane . Lascia che io la veda un sol istante nel parco e sara` mia . Vieni ora , andiamo al prahos . I tre pirati uscirono dalla capanna nel piu` profondo silenzio . Giro Batoe , il piu` pratico di quei luoghi , si mise alla testa , e facendoli passare per certi sentieri noti ai soli indigeni e a lui , attraversando numerosi torrentelli di cui Labuan pare che abbondi , facendoli scalare alberi e passare fra cespugli spinosi , li condusse al mare senza avere incontrato anima viva . Egli si mise a guardare attentamente all' ovest scrutando il fosco orizzonte e mostro` ad essi un punto luminoso appena distinto , che si poteva facilmente scambiare con una stella , ma che lentamente scivolava sui neri flutti . E` il fanale sospeso al pomo della maistra diss' egli . Possiamo andare alla foce del fiumicello , che e` poco lontana . Qual segnale devi fare perche` si avvicini ? domando` il Portoghese guardando il punto luminoso che continuava a camminare . Accendere due fuochi sulla spiaggia . Un fuoco solo era segnale di allontanarsi maggiormente rispose il Malese . Essi percorsero un mezzo miglio camminando sulla sabbia in mezzo a numerosi gusci d' ostriche , di crostacei e ad ammassi di alghe , gettando di tratto in tratto qualche occhiata verso la foresta oscura e il fanale . Essi giunsero verso la mezzanotte alla foce del fiumicello , le cui acque , scorrendo con lieve mormori`o fra le rive ristrette e boscose , si mescevano con quelle del mare che andavano ritirandosi per la bassa marea . Con un colpo d' occhio , i pirati si assicurarono che era perfettamente deserto . Non vedo luoghi troppo propizi per nascondersi disse il Portoghese , dopo di aver esaminato le rive . Se gl' Inglesi vengono a perlustrare i dintorni , lo vedranno senza dubbio , anche se si tirasse a secco in mezzo alle erbe e gli alberi . Non lo scopriranno , Yanez disse Sandokan . Noi lo nasconderemo in mezzo alle canne della piccola palude , coprendolo ben bene di rami e di foglie dopo di aver levati gli alberi e tutte le manovre . Giro Batoe , fa il segnale . Il Malese non perdette tempo . Raduno` un fascio di legne che raccolse sul limite del bosco e accese due fuochi a una certa distanza l' un dall' altro . I tre pirati videro da li` a poco il fanale del prahos sparire per dar luogo a un fanale rosso . Giro Batoe spense i due fuochi . Fra mezz' ora saranno alla spiaggia diss' egli . Ho raccomandato di tenersi sempre sotto vela per poter avvicinarsi o prendere il largo al menomo pericolo . I tre pirati si sederono sulla spiaggia cogli occhi fissi sul rosso fanale che andava a poco a poco avvicinandosi . Dopo dieci minuti il prahos era visibile . Aveva le sue immense vele spiegate e fendeva le onde rapido come un lampo e senza rumore : si sarebbe potuto scambiarlo per un gigantesco uccello dalle ali lunghe quaranta e piu` metri . Arrivo` presto alla costa , imbocco` senza arrestarsi il fiumicello e getto` l' ancora di fronte alla piccola palude . I tre pirati lo raggiunsero e salirono a bordo accolti da fragorosi battimani . Sandokan con un gesto li fe` tacere . Silenzio diss' egli . Fatevi a me d' intorno . L' equipaggio lo circondo` . Siamo soli continuo` egli senza lasciar trapelar commozione veruna dalla voce . Tutti gli altri sono morti , uccisi dalla fatalita` che gravita tremenda su di noi ; che nessuno parli , che nessuno si lamenti , che nessuno faccia la minima obiezione . La Tigre della Malesia lo vuole . Bene risposero in coro i marinai con ferma voce . Nessun parlera` . Siamo forse spiati , forse dei nemici vagano in questi dintorni ; silenzio assoluto adunque e prudenza ! Io lo comando . Giro Batoe , fa ammainare gli alberi e le vele , fa scomparire ogni manovra elevata e caccia il prahos sulla riva sinistra in mezzo ai canneti . Fallo scomparire sotto un ammasso di fogliame e di rami in modo che alcun occhio possa riconoscerlo e getta l' imbarcazione in acqua . Fra poco io partiro` . Non aggiunse una parola di piu` , e scese col Portoghese nella cabina mentre che i suoi uomini , ciechi strumenti dei suoi voleri , senza emettere ne` un lamento ne` un sospiro , si mettevano febbrilmente al lavoro sotto la direzione di Giro Batoe . Dato il sacco alle provvigioni , il Portoghese e la Tigre si stesero sulle brande per dormire , ma per quanto quest' ultimo lo cercasse , non gli fu possibile . Tetri pensieri , paure , inquietudini , lo assalivano e gli strappavano , suo malgrado , imprecazioni , ruggiti e forse forse dei singhiozzi . Per quanto forte , feroce , fatalista fosse , il terribile uomo non riusciva a rassegnarsi alla perdita di quei cari compagni , di quei cari tigrotti , fautori della sua gloria , che aveva per tanti e tanti anni tratto di vittoria in vittoria , ne` sapeva rassegnarsi alla perdita completa della sua cara Mompracem , della sua temuta isola , che ormai , sprovvista di difensori , potevasi chiamare morente . Quantunque avesse di gia` intravveduto il prossimo tramontar della sua stella in quei mari , il prossimo tramontar della sua potenza , del suo nome , all' ultimo momento sentivasi straziare il cuore , sentivasi mancare la forza . Per quell' uomo , benche` innamorato alla follia , era atroce veder cadere brano a brano quella nomea che a prezzo di tanto sangue aveva acquistato . Si levo` dalla branda , dove tutta la notte s' era agitato ruggendo , mugolando , che il sole si era alzato , e si lascio` cadere su di un sedile , colla testa stretta fra le raggrinzate dita . Ah ! esclamo` egli , con voce strozzata . Il pirata sta per spirare , la Tigre , quella terribile Tigre che un di` andava orgogliosa del suo nome , sta per morire e morire per sempre . Marianna ! Marianna ! se tu sapessi quanto mi strazi il cuore ! Se tu sapessi quanto mi costa amarti , quanto mi costa abbandonare la mia terribile carriera , che era la mia gloria ! ... Orsu` , era fatalita` , era destino che io , dopo aver tanto brillato , dopo aver guazzato nel sangue di coloro che mi morsero il cuore , di aver sparso il terrore per duecento miglia a me d' intorno , avessi ad amare ! Un giorno il mio cuore era di granito , un giorno non sapeva amare che le stragi , che le guerre , che la mia Mompracem , che il mio mare , che i miei tigrotti ... e ora non so amare che lei , Marianna , la nepote di una giacca rossa , d' un nemico ! Giorno e notte sento il fuoco dell' amore che mi arde il cuore , che serpeggia come piombo fuso nelle mie vene ; giorno e notte non vedo che lei che volteggia dinanzi ai miei occhi , che mi sorride , che mi affascina , che mi accieca , che spegne l' ultima mia volonta` , l' ultima mia forza che potrebbe ancora essere capace di spezzare la catena che mi lega a lei ! Non sono piu` la Tigre , non sono piu` il terribile Sandokan ; sento di essere un' ombra ammalata , atrocemente rosa dall' amore , e destinata a perire fra le braccia di quell' incantatrice dagli occhi azzurri e dai capelli d' oro che mi ha domato dopo avermi distrutto i miei tigrotti , i miei figli ! ... Il pirata alzo` le braccia , con gesto disperato e chiuse gli occhi movendo le labbra come cercassero un bacio nell' aria . Stette cosi` un minuto , due , cinque , immobile trasognato , poi torno` in se` . Getto` un sospiro ; il passato ricomparve assieme all' avvenire , entrambi tenebrosi , sfilando dinanzi ai suoi sguardi e rabbrividi` , suo malgrado , di spavento , ma fu tutto . Fece qualche passo per la stretta cabina poi sali` in coperta dove il Portoghese lo aspettava di gia` con qualche impazienza . I suoi ordini erano stati puntualmente eseguiti durante la notte , di maniera che il prahos era completamente scomparso a qualsiasi sguardo d' Inglese . Giro Batoe dopo di aver fatto ammainare gli alberi , e levate le vele , l' aveva fatto trascinare fra i canneti dalla riva sinistra , ricoprendolo di un ammasso di rami e di alberelli , che lo nascondevano del tutto . La sola imbarcazione galleggiava fra la riva e anch' essa semi nascosta tra le erbe . Credeva che dormissi per due giorni interi disse il Portoghese movendogli incontro con sollecitudine . No , Yanez rispose Sandokan . Progettava il mio piano . Ecco tutto . Ebbene che pensi di fare ? Bada bene , Sandokan , che se si deve giuocare giuochiamo in silenzio e con astuzia . Lo so , e ci metteremo subito in campagna . Non bisogna lasciarci sfuggire la minima occasione per porsi all' opra . Scegli dieci fra i piu` agili e coraggiosi uomini e , assieme a Giro Batoe , imbarcali . Mi occorrono e bene equipaggiati . I dieci uomini , la maggior parte Malesi e Bughisi , di un provato coraggio e di una agilita` da dare dei punti alle scimie stesse , furono scelti in un batter d' occhio . Furono imbarcati assieme ad alcune coperte , una tenda , munizioni e una grossa provvista di viveri . Sandokan , prima di unirsi ad essi , chiamo` il sottocapo . Ikaut diss' egli volgendosi verso il Dayacco . Tu rimarrai con dieci uomini al prahos per ogni possibile evento ; bada a essere prudente e non attirare l' attenzione delle giacche rosse che possono girare nei boschi o navigare sul mare . Eseguisci ciecamente gli ordini che ti saranno mandati , e tienti pronto a qualsiasi ora per prendere il largo . Bene , capitano , fidatevi di me disse Ikaut . Quando me l' ordinerete , il prahos sara` in mare prima di un' ora . Sandokan prese posto nell' imbarcazione , e i tredici uomini attraversato il fiumicello sbarcarono sulla riva opposta . Dove andiamo noi ? domando` il Portoghese guardando Sandokan sul cui volto brillava un raggio di contentezza . Lo vedrai , Yanez , noi compieremo il nostro progetto senza rumore , ma con torrenti di sangue . Caricatisi dei viveri , armi e munizioni , la tenda e coperte , si misero in marcia attraverso i boschi , dirigendosi senza rumore , e senza fretta verso la villa che poteva distare tre chilometri . Sandokan dopo di aver guardato con qualche attenzione un mango selvatico contornato da rotang e da cespugli che lo coprivano a meta` si arresto` . Tu rimarrai qui diss' egli , volgendosi a uno dei suoi uomini . Pianterai il tuo domicilio , ti terrai nascosto o nei cespugli o nel fogliame . Trecento metri alla tua sinistra hai il fiume e quindi il prahos col quale avrai facile relazione e gli trasmetterai i miei comandi , e a trecento metri verso il bosco avrai un tuo compagno . Spia , riferisci a esso cio` che tu vedi che di bocca in bocca passera` sino a me . Mi comprendi ? Una catena ti unisce al prahos e a me ; abbi prudenza e che la fortuna ti sia propizia . Gli fu dato una coperta , la sua parte di munizioni , qualche po' di viveri e lasciato . Mentre egli preparava il suo domicilio fra i cespugli , il drappello continuo` la marcia , fino a che , ad altri trecento o trecentocinquanta metri , fu posta una nuova sentinella . La manovra si ripete` , descrivendo una gran curva a una certa distanza dalla villa , fino a che Sandokan , il Portoghese e Giro Batoe giunsero sul sentiero che menava a Vittoria , la cittadella di Labuan , a una distanza di circa tre o quattro chilometri dal fiumicello . Standosene cola` accampati , spiando ogni occasione propizia , potevano avere una continua relazione col prahos senza essere scoperti e ricevere o trasmettere notizie e comandi . Le sentinelle che avevano posto , erano uomini che non si lasciavano si` facilmente scovare , capaci di attraversare una intera foresta passando di ramo in ramo a mo' delle scimie sia di giorno che di notte , senza destare attenzione , passando sopra la testa del piu` astuto cercatore di piste . Hai compreso il mio piano ? domando` Sandokan al Portoghese che si stropicciava le mani da uomo contentissimo . Perfettamente , fratellino mio rispose egli . Avevo ragione di dire che la Tigre e` piu` forte del leone . Si` , e ne vedrai ancor di belle , Yanez . Noi siamo sul sentiero di Vittoria a un seicento metri dalla villa , nulla puo` sfuggirci di cio` che puo` succedere , e se il lord ha qualche idea di darsi alla fuga per sottrarre la giovanetta alle mie zanne , avra` da che far con me , per quanti soldati abbia . In un baleno posso radunare ventitre tigri o in un baleno prendere il mare . Lo vedrai . Il campo fu rizzato in mezzo a tre banani selvatici , i quali completamente avviluppati fra una rete di rotang e di gamuti , nascosti ai piedi da fitti quanto alti cespugli , permettevano ai pirati di passare i giorni senza essere con tanta facilita` scoperti . La tenda tenuta assai bassa e di color scuro che si poteva confondere colle piante , fu rizzata , e i tre uomini con una grossa provvista di viveri , bene armati , e con qualche bottiglia di wisky vi presero posto aspettando pazientemente gli eventi , senza perdere di vista il sentiero lontano una sessantina di passi . Non erano passate sei ore , che Giro Batoe era andato a prendere notizie dalla prima sentinella imboscata sulla cima di un gluga . Fu nel ritornare che l' orecchio fino del Malese fu colpito da un lontano rumore , appena distinto che doveva venire dal sentiero che conduceva a Vittoria . Senza comprendere da cio` che provenisse , in pochi salti guadagno` la tenda . All' erta capitano ! esclamo` egli . Qualche cosa succede sul sentiero ; io ho udito un certo rumore che non rassicura troppo . Gl' Inglesi di gia` ? mormoro` il Portoghese , che , da uomo prudente , tendeva la mano verso la sua ricca carabina . Non lo potrei accertare . L' essere che lo produce deve trovarsi assai lontano disse Giro Batoe . Possiamo prendere le nostre precauzioni disse Sandokan . Puo` essere qualcuno che si avvicina alla villa . Venite . Usci` seguito dai compagni e si spinse fino al sentiero dove appoggio` l' orecchio al suolo . Non tardo` a udire un suono precipitato che andava avvicinandosi rapido e che la superficie della terra trasmetteva chiaramente . Mi sembra un cavallo diss' egli , alzandosi . Se fosse un cavaliere che si recasse alla villa ? In tal caso consiglierei di lasciarlo passare tranquillamente rispose il Portoghese . Lasciarlo passare ? esclamo` Sandokan che gli baleno` in mente un sospetto e un nuovo piano . Se fosse il baronetto ? Sangue di Maometto , guai a lui , e poi baronetto o soldato , mi occorre , amici miei . Se si reca alla villa , deve recarsi per qualche cosa ; presto Giro Batoe , vammi a prendere una corda e tendiamogli un agguato per farlo cadere . Farlo cadere ? Egli si difendera` , sparera` fucilate , pistolettate e mettera` in all' arme quelli della palazzina . Tu , Sandokan , ti vuoi perdere . Lascia fare a me , Yanez . Il cavaliere s' avvicina rapidamente , e` segno che ha molta fretta . Il cavallo che viene alla carriera cadra` di colpo secco trascinando l' uomo ; noi gli saremo addosso prima che abbia tempo di porre mano alle armi . Ma che diavolo vuoi farne di questo cavaliere ? Il pirata sorrise furbescamente accostando un dito alle labbra per invitarlo a tacere . Aiuto` il malese Giro Batoe a tendere una solida corda attraverso il sentiero , ben assicurata a due tronchi d' albero e tanto bassa da rimaner nascosta dalle erbe . Lascia che s' avvicini , Yanez disse poscia , e l' uomo sara` nostro senza far fracasso . Tu , Giro Batoe , va a imboscarti dietro quel folto cespuglio e appena che il cavallo cade afferralo per la briglia . Noi penseremo al cavaliere . Il Malese si affretto` a ubbidire e sparve in mezzo alla macchia posta sull' altro lato del sentiero . Sandokan e Yanez si nascosero in mezzo alle folte erbe in vicinanza della corda . Il galoppo del cavallo andava allora avvicinandosi rapido , e udivasi tratto tratto un lungo fischio , senza dubbio emesso dal cavaliere . Il cavallo vi urtera` contro come un prahos col vento in poppa avventato contro uno scoglio disse Sandokan . Spero di far viaggiare tutti i soldati del parco al sud dell' isola piu` facilmente dell' altra volta . Ah ! lord James , mi conoscerai meglio ! Vorresti impicciarti in qualche pericolosa faccenda ? chiese Yanez . Non so che diavolo intenda di fare . Lo saprai fra breve , e ti avviso prima che tu avrai una parte importante in questa faccenda . Diverrai un elegante cavaliere inglese . Io ! Io un cavaliere inglese ! Sei pazzo , Sandokan . La Tigre si mise un dito sulle labbra raccomandandogli silenzio . Il cavaliere inglese che pareva venisse da Vittoria , comparve sul sentiero a trecento passi di distanza . Era un bel giovanotto sui ventisei anni , robusto , dal volto fiero , vestito da ussaro , che cavalcava con eleganza estrema . Pareva avesse assai fretta , e spronava vivamente il suo cavallo morello che col petto chiazzato di candida bava andava alla carriera colle crini al vento . Sandokan urto` Yanez . Attento gli soffio` all' orecchio . Il cavallo s' avvicinava rapido come una freccia , eccitato dalla briglia , dallo sprone e dal fischio che il cavaliere emetteva . Capito` come un fulmine addosso alla corda . Fece un balzo indietro gettando un nitrito doloroso e rotolo` fra le erbe seco trascinando l' ussaro . I pirati erano li` . Ancor prima che il cavaliere potesse liberarsi dalle staffe e porre mano alla sciabola gli furono addosso . Giro Batoe salto` alla testa del cavallo e afferrando le briglie lo tenne fermo , e Sandokan e Yanez si precipitarono sull' uomo riducendolo all' impotenza . Non opporre resistenza gli disse Sandokan passando due dita di ferro al collo di lui e dandogli una stretta . Sciogli la lingua appena che ti e` passata la paura e bada , giovanotto mio , di non ingannare . Ehi ! Giro Batoe , lega il cavallo che potrebbe piu` tardi esserci di qualche utilita` . Il Portoghese , mentre che Giro Batoe si affrettava a ubbidire , lego` saldamente le mani dell' ussaro , che non ardi` opporre resistenza e presolo fra le braccia lo porto` sotto la tenda per farlo parlare a loro comodo . Orsu` ora sei nelle nostre mani e hai dei kriss alla gola disse Sandokan sedendosi accanto al soldato . Tu devi avere qualche lettera per lord James , e` facile capirsi . Lasciami un po' vedere cio` che contiene . Il pirata , malgrado le proteste dell' ussaro , si mise a rivoltare le sue tasche e non tardo` a far saltare fuori una lettera che lesse avidamente . Era diretta al lord James Guillonk e scritta dal baronetto William Rosenthal . Non conteneva che poche parole , ma abbastanza importanti . Il baronetto faceva avvisato il lord che un prahos piratesco era stato veduto da un piroscafo e lo raccomandava di ben vegliare su lady Marianna , sospettandosi che la Tigre guidasse quel legno . Notizie vecchie disse Sandokan , quando l' ebbe letta . Se egli sapesse che io sono di gia` a Labuan e che sto per rapirla ! ... Intasco` la lettera dopo di aver attentamente guardata la scrittura come volesse imprimersela bene in mente e torno` sedersi . Il baronetto mi pare che si occupi molto di noi disse il Portoghese . Si` , Yanez rispose Sandokan . E si occupa molto della giovanetta , ma per poco . Hai qualche progetto nuovo ? Chi sa ? poi volgendosi nuovamente verso il soldato : giovanotto mio , le notizie che rechi a lord James sono vecchissime e a me occorrono notizie freschissime . Che fa il baronetto William ? Ah ! fe` il soldato sogghignando , credi tu che io voglia parlare ? Quando avro` parlato tu mi ammazzerai egualmente , lo si sa . Chi e` uscito vivo dalle mani dei pirati ? To' , scommetterei che tu sei quel ladrone che si da` pomposamente il nome di Tigre . Credo che tu abbia indovinato , cane d' Inglese disse Sandokan mentre un lampo d' ira balenavagli negli occhi . Bada pero` bene a misurar le parole ; il tuo cranio potrebbe darsi che mi servisse da tazza ! Si dice che tu beva sangue umano , sarebbe piu` giusto che tu lo bevessi nel cranio di un soldato . Non metterti in testa pero` che io abbia a parlare o che io abbia paura di un miserabile come sei tu . Mi hai preso tendendomi agguato , perche` avresti avuto paura a misurarti con me , sono caduto stupidamente nelle tue mani , fa cio` che credi . Quando il tuo kriss si cacciera` nella mia gola , fingero` di essere gia` morto . Se tu non mi avessi offeso , ti lascierei libero perche` tu sei coraggioso . Giro Batoe , afferrami quest' uomo e fa in maniera che fra un' ora sia a bordo del prahos . E` il primo uomo che regalo a essi ; che ne facciano cio` che vogliono purche` domani o posdomani veda la sua testa sull' asta della mia bandiera . Va , io ne faro` di meno delle sue notizie che saranno sempre false . Il Malese mise un bavaglio sulle labbra del soldato che si era messo urlare dibattendosi , poi afferrandolo fra le sue robuste braccia lo porto` seco . Sandokan per un istante cupo si volse verso il Portoghese e spiegando la lettera : Yanez , sapresti tu imitare questa scritta in maniera che il lord non abbia ad accorgersene che non e` del baronetto ? Uhm ! Non sara` tanto facile , ma infine con un po' di pazienza si puo` riuscire . Ma che vorresti farne tu ? Aspetta ; Giro Batoe , alla prima sentinella spogliami quell' uomo che ho bisogno delle sue vesti disse Sandokan voltosi al Malese . Ti abbisognano le sue vesti , adunque ? domando` il Portoghese . Tu mi hai un piano che non giungo a comprendere . Lo saprai , Yanez . Tu vedi che la villa e` troppo bene guardata e che noi siamo troppo deboli per tentare un assalto dove le probabilita` di una rotta sono tutte volte contro di noi . Bisogna che quei soldati se ne vadano , ed e` percio` che ho bisogno di una falsa lettera e delle vesti di quel soldato . Tu sei bianco , non si puo` sospettare che tu sia un pirata , la sarebbe ridicola ; parli bene l' inglese da farti credere un nativo di Calcutta , sei coraggioso quando bisogna esserlo e sei stato soldato . Il cavallo e` ancora la` , indosserai le vesti d' Inglese e andrai alla villa facendoti credere proveniente da Vittoria cogliendo il momento di dire due parole alla giovanetta da parte mia . Acconsenti tu , Yanez , a far tutto cio` per me ? Te ne serbero` ricordo finche` avro` sangue nelle vene . Sono tuo , Sandokan ! Disponi di me come vuoi . Mi hai salvato , mi hai chiamato fratello , devo ubbidirti : e` mio dovere . Grazie , Yanez , io sapeva che tu eri un uomo fatto per me . Grazie , e ora scrivimi questa lettera . Ecco il piu` difficile , fratello mio , tuttavia scrivero` . Dammi la lettera che vediamo bene il carattere . Esamino` la scrittura fina ed elegante , per qualche tempo , poi traendo un calamaio e una penna dal fondo delle saccoccie si mise a scarabocchiare su alcuni fogli di carta della quale non mancava mai . Provo` e riprovo` per mezz' ora , poi quando credette di essere riuscito a imitarlo , scrisse cio` che gli dettava il pirata . Mylord , I pirati hanno abbandonato da sei giorni Mompracem e sono sbarcati sulle nostre coste senza che i piroscafi abbiano potuto impedirlo . La Tigre della Malesia li guida , forse decisa a mettere in opera i suoi tenebrosi progetti su vostra nepote . Ho avuto notizie della sua comparsa al parco e della scalata , della fuga e della vostra caccia sfortunata , ma ora non abbiate timore . Un combattimento si e` impegnato al sud dell' isola fra i pirati e le nostre truppe e una parte di essi colla Tigre sono stati battuti . Ignoro la vera localita` del luogo , ma credo che la moschetteria che continua durare bastera` per guidare gli aiuti , che dovrete spedire immediatamente per ordine del Governatore . Coraggio , mylord , un ultimo sforzo e i banditi trincerati fra gli alberi , stretti per terra e per mare fra poco cadranno dinanzi al valore dei nostri soldati e con essi la Tigre . Mandateli e che Dio sia con loro . I miei saluti a voi e a vostra nepote che fra breve rivedro` . Vostro BARONETTO ROSENTHAL WILLIAM . Il Portoghese aveva appena terminato che Giro Batoe era di ritorno colle vesti del cavaliere senza dimenticare la sciabola . Hai consegnato il tuo uomo ? domando` freddamente Sandokan suggellando la lettera , dopo di averla letta . Si` , mio capitano , e credo che fra poco si pentira` di aver troppo beffato la Tigre rispose il Malese . Yanez prese le spoglie del soldato e le indosso` dopo essersi liberato dalle sue . Erano un po' strette e piu` lunghe , ma non vi fece caso . Cinse la cintola colla sciabola , si appicco` gli speroni ai lunghi stivali , si calco` in capo il gran cappello da ussaro , e sali` con tutta serieta` in arcione raccogliendo le redini . Mi hai compreso , Yanez , consegnerai la lettera al lord e parlerai a Marianna disse Sandokan tirandosi da un lato . Bene , fratello mio , e vedrai che mi comportero` da vero soldato . Lascia le briglie , Giro Batoe . Quasi nel medesimo istante il Portoghese sprono` il cavallo e parti` alla carriera , mentre i compagni ritornavano alla tenda . La missione del Portoghese La missione del Portoghese era senza dubbio una delle piu` arrischiate che avesse sognato in vita sua e delle piu` strane . Avrebbe bastato una parola sfuggita a caso , un sospetto , una mancanza , una risposta fuor di senso e forse un motto per tradirlo , quantunque avesse dovuto sembrare assai strano il trovare un pirata in un bianco . Egli non ignorava che la carta che stava giuocando per conto di Sandokan era pericolosa , ma si preparava a sostenere la sua parte di soldato inglese colla spigliatezza e sagacia di Lusitano , che aveva raddoppiata la malizia e il coraggio nella sua vita d' avventuriere . Si rizzo` fieramente in sella raccogliendo le briglie , stringendo le ginocchia , e fantasticando entro di se` sul miglior modo di fare la sua comparsa dinanzi al lord senza compromettere la situazione , spinse risolutamente il cavallo verso la villa . In pochi minuti supero` i seicento metri che lo dividevano e si arresto` dinanzi al cancello del parco . Chi va la` ? domando` un soldato posto in sentinella dietro ai cespugli togliendolo freddamente di mira . Ehi ! giovanotto , abbassa il tuo fucile che non sono gia` un babirussa da cacciarmi una palla nelle reni . Ordine di William Rosenthal ! Il nome fece piu` effetto dello scherzo . Il soldato , che aveva le sue ragioni per diffidare , abbasso` l' arma e apri` il cancello . Si prendono adunque tante precauzioni in questo luogo ? domando` Yanez sorridendo . My God ! quasi crederei che all' intorno formicolano dei nemici , e che lord Guillonk tenga dei tesori nelle sue cantine anziche` botti di Xeres o di Porter . Non venite da Vittoria ? domando` la sentinella che manifestava qualche sorpresa alle parole del Portoghese . Certamente , e vi sorprende cio` ? Si vede che i soldati in campagna perdono la bussola sulle notizie . Voi lo credete ; ignorate adunque , che i pirati ronzano attorno al parco e che la Tigre in persona tento` arditamente di penetrare nell' abitazione per rapirvi la milady ! ... Mi sembra impossibile che non abbiate incontrato qualcuno di quei furfanti . Voi andate spifferando robe vecchie da provincia , amico mio disse Yanez che si preparava a raggiungere la villa . I pirati non solo hanno preso il largo , ma si battono colle nostre truppe al sud , capitanati dalla Tigre , un pezzo d' uomo , giovanotto mio , che fa venir i brividi al solo vederlo , ma che la sua testa vale un migliaio d fiammanti sterline . Orsu` , preparate il vostro bagaglio per andarvene alla guerra ; io conto fra poco di essere della partita . Dite davvero , camerata ? Altro che , ed ecco qua la lettera che il baronetto William Rosenthal spedisce a lord Guillonk perche` vi mandi al campo anziche` lasciarvi a poltrire in questo parco e il Portoghese , girato sui talloni , si diresse alla palazzina . Fu allora che egli vide i soldati accampati in bell' ordine nel parco , colle tende rizzate , i fucili in fasci e i fuochi accesi pel rancio e numerose sentinelle messe a guardia delle palizzate . Uhm ! fe` egli contando il piccolo esercito . Quante precauzioni per una lady , che ama un pirata e che non e` amata da suo zio . Vi sono piu` di cinquanta uomini fra Malesi , Indiani ed Europei ; un osso duro da rodere . Speriamo che fra poco vadano a passeggiare nelle foreste del sud . Arresto` il cavallo dinanzi alla porta di fronte a una seconda sentinella che lo esaminava scrupolosamente dalla testa ai piedi e smonto` nel momento che uno staffiere prendeva per le briglie il cavallo . Lord James Guillonk ? domando` brevemente Yanez mostrando la lettera . Salite e troverete l' aiutante del lord rispose la sentinella , tirandosi da un lato . Il Portoghese , raccogliendo tutta la sua audacia per giuocare la terribile carta , affettando la massima calma e rigidezza di un vero anglo sassone , messa la sciabola sotto il braccio sali` le scale ed entro` in un salotto . L' aiutante di campo del lord , un luogotenente dalla faccia ardita e le mosse meccaniche , gli venne incontro . Comandante disse il Portoghese salutando militarmente , e misurando scrupolosamente le parole colla flemma britannica . Una lettera per lord Guillonk da parte del baronetto William Rosenthal . Credo che farete bene a consegnargliela subito . Avete da parlare personalmente al lord ? chiese l' ufficiale , prendendo la lettera e leggendo con attenzione l' indirizzo . Non al lord , ma a lady Marianna Guillonk rispose audacemente Yanez . Il luogotenente lo guardo` sorpreso pero` non fece osservazione alcuna . Aspettatemi qui s' accontento` di dire . Il Portoghese rimasto solo si mise a guardare scrupolosamente la sala , le fenestre , misurando l' altezza e la scala . Per satanasso ! mormoro` egli stropicciandosi come era di consueto le mani . Entrare per queste fenestre non sara` affar serio una volta ammazzate le sentinelle . Sandokan mio , credo che noi rapiremo la bella senza bisogno di buttar giu` tutte le porte . Era a tal punto delle sue riflessioni quando il luogotenente rientro` . Milord vi aspetta per avere migliori informazioni su questi avvenimenti assai laconicamente descritti nella lettera . Il Portoghese senti` un brivido corrergli per le ossa . Il momento terribile si avvicinava dove occorreva la maggior audacia e sangue freddo per ingannare i due gentlemen senza dare alcun sospetto e per non imbrogliarsi o lasciarsi sfuggire qualche parola portoghese . Yanez mio mormoro` il Portoghese mentre attraversava la sala flemmaticamente . Abbi prudenza e sangue freddo per sostenere la baracca . Entro` col luogotenente in un salotto arredato con somma eleganza , e seduto su di una gran seggiola a spalliera vide il lord vestito semplicemente di bianco , colla lettera spiegazzata fra le mani , col volto pensieroso , ma collo sguardo acceso . Gli si avvicino` salutandolo , e aspetto` di venire interrogato . Voi avete detto di venire da Vittoria , non e` vero ? domando` il lord con voce grave nel quale accento trapelava la stizza . Si` , milord rispose Yanez spigliatamente . Siete forse agli ordini del baronetto di Rosenthal nella qualita` di sua ordinanza ? Potete parlarmi di lui e di Vittoria . Osero` dire a V . O . che godo la sua confidenza , nella qualita` di suo lontano parente . Ah ! fe` il lord senza muoversi d' una linea . Non sapevo cio` ; in tal caso voi non ignorerete cio` che e` scritto sulla lettera . No , milord , posso recitarvela parola per parola . Era una precauzione , nel caso che i pirati me la rubassero o che la perdessi . I pirati ! esclamo` il lord la cui fronte si aggrotto` . Parlatemi dei pirati ; dove sono essi ? La lettera lo dice , sono al sud impegnati in un sanguinoso combattimento colle nostre truppe . Si aveva saputo che la Tigre aveva abbandonato Mompracem con tre o quattro prahos e il fiore delle sue genti e che avea approdato sulle nostre coste durante la tempesta . Uno dei nostri piroscafi li scorse , li bombardo` per qualche tratto , ma il vento e le onde lo costrinsero a ritirarsi con qualche danno nell' attrezzatura e nella macchina . Non si ignora cio` che intraprese l' audace pirata sulla villa allo scopo di rapire milady vostra nepote , ne` la caccia che gli si diede nelle foreste . La caccia ! esclamo` il lord irritato . Andate a cacciar voi quel miserabile che si nasconde persino in una stufa ! Lo si sa , milord , che quella Tigre e` piena di risorse , ma credo che questa volta non ritornera` mai piu` alla sua isola . Una cannoniera , che navigava al largo da queste coste , scorse un prahos sul quale erasi imbarcato il pirata sbucar da un fiumicello e veleggiare verso il sud . La caccia falli` anche per la cannoniera , ma noto` il posto ove i pirati sbarcarono e dove si imboscarono con altri compagni sopraggiunti di li` a poco . E sono andati ad assaltarli ? chiese il lupo di mare che fece un salto sulla seggiola col volto diventato raggiante . Si` , milord . Tutte le truppe disponibili imbarcate sui piroscafi e sulle cannoniere filarono al sud e sbarcarono a notte oscura , prendendo posto dinanzi e ai fianchi del nemico in maniera di tagliare la ritirata . Il combattimento si comincio` da parte di una mano di pirati guidati dalla Tigre in persona , mentre che i piroscafi sfasciavano i prahos . Siete sicuro che era la Tigre che li comandava ? domando` l' Inglese che stentava a crederlo . Si` , gli ufficiali l' hanno conosciuto dal turbante a piume rosse , dalla scimitarra e dal kriss la cui impugnatura e` piena di grossi diamanti . La lotta fu sanguinosa e lunga ma i nostri hanno vinto e ora si preparano a un attacco generale appena saranno giunti i rinforzi e farla finita per sempre con questa razza di pirati , che minacciano audacemente Labuan . Il lord torno` a diventare cupo . Stette alcuni istanti in silenzio cogli occhi fissi a terra , poi rialzando la testa e guardando Yanez : La lettera non dice quanti soldati dovro` spedire . Io credo che dieci uomini piu` o dieci uomini meno non sieno gran cosa . Il Portoghese aggrotto` lievemente la fronte e si morse le labbra , ma non si smarri` . Io credo che farete bene a mandare al sud tutti i vostri soldati diss' egli . Si tratta di schiacciare completamente i pirati . Voi parlate , ma senza conoscere chi sia la Tigre della Malesia . Voi dite che e` la` , circondato dai nostri soldati e in procinto di venire sconfitto e preso , ma io ho paura di quell' uomo . Egli sarebbe capace di prendere il volo e di recarsi qui con un pugno dei suoi tigrotti . Non dimenticate che egli ha giurato di rapire mia nepote . Se credete che la Tigre sia capace di fare questo , prendete le vostre precauzioni senza che sieno ne` poche ne` troppe . Tuttavia credo che abbiate a ingannarvi sulla sua fuga : difficilmente si passa attraverso a delle truppe quando queste hanno giurato di vedere il sangue della Tigre . Chi sa ? Luogotenente , sceglietemi dieci dei piu` gagliardi e dei piu` risoluti uomini della vostra compagnia , e fate agli altri piegare le tende . I primi rimarranno con me , e i secondi partiranno pel sud . Voi li condurrete il piu` presto che sia possibile sul luogo del combattimento . Bene milord , e poi ? E poi , una volta battuta la Tigre tornate a Vittoria . Potrebbe darsi che io mi vi recassi fra qualche giorno . Il luogotenente saluto` e usci` colla medesima calma e come andasse a fare una semplice passeggiata . Il lord s' alzo` e si mise alla fenestra a guardare i soldati che levavano in fretta e in furia il campo , piegando le tende , caricandosi degli zaini e sciogliendo i fasci di fucili . Egli rimase li` in osservazione alcuni minuti e poi rientro` fermandosi dinanzi al Portoghese impassibile . Voi mi avete detto di essere il confidente di William , non e` vero ? Ditemi , che fa egli a Vittoria ? Quando partii stava raccogliendo dei soldati per correre in aiuto dei combattenti rispose Yanez . Bene , e` un giovanotto che fara` carriera . A proposito , non vi ha incaricato di consegnare qualche lettera a mia nepote ? No , milord , mi ha incaricato solo di portare i suoi saluti a lady Marianna e ... Ebbene ... Si capisce . Qualche complimento , lo indovino . Il lord chiamo` un indigeno che s' affretto` a comparire . Dove trovasi Marianna ? gli chiese . Nel salotto azzurro , milord rispose il negro . Accompagnate questo giovanotto e annunciatelo per un parente del baronetto William . Andate , amico mio , portate i saluti del vostro comandante , intanto che io preparo la lettera pel Governatore . Era quello che Yanez desiderava , di vedere lady Marianna per comunicarle i progetti di Sandokan . Segui` con passo sollecito l' indigeno , attraverso` due o tre corridoi e dopo di essere stato annunciato entro` trepidante nel salotto azzurro . In sulle prime non vide che fiori e tappezzerie , ma poi distinse una forma umana abbandonata su di un canape` , vestita con un lungo accappatoio bianco . Quantunque non l' avesse mai veduta prima d' allora , riconobbe subito lady Marianna . La giovanetta era sdraiata sui cuscini , circondata dai piu` rari fiori , che empivano la stanza di soavi profumi , sostenendo con una mano la testa , in una posa graziosa , in un abbandono malinconico , voluttuoso che colpi` il Portoghese a onta della sua indifferenza pel debole sesso . Pallida , quasi tetra , cogli occhi azzurri e scintillanti fissi a terra , coi capelli biondi a riflessi dorati sciolti sulle spalle , colle labbra sottili e coralline strette , coperta dell' accappatoio bianco che lasciava indovinare le sue ammirabili forme , come avvolta in una nebbia vaporosa , misteriosa sembrava una dea meditabonda che fece ribollire il sangue al cavaliere rimasto la` ad ammirarla . Al rumore che fece lui entrando , si scosse lentamente come uscisse da un sogno e alzandosi a meta` fisso` in lui l' azzurro sguardo sul quale brillava qualche cosa di umido e stette a guardarlo , sorpresa , quasi irritata , passandosi nervosamente la fine mano nel folto dei capelli profumati . Ah ! Siete voi che venite da Vittoria ? disse la giovanetta con voce malinconica , affievolita , quasi tetra dopo qualche istante di silenzio . Si` , milady , e fui incaricato di qualche commissione per voi disse il Portoghese che si trovava un po' imbarazzato alla presenza di quella giovanetta che trovava sublimamente bella piu` di quanto gliela avesse descritta suo fratello Sandokan . Da parte di lord William , non e` vero ? domando` lei con una ironia che non sfuggi` all' orecchio di Yanez . Egli esito` guardandosi attorno per veder se nessun l' ascoltava , poi avvicinandosi con un far misterioso alla giovanetta : Una preghiera , milady . Credete che noi siamo realmente soli e che nessuno ci possa udire ? Ella corrugo` lievemente la fronte guardandolo fisso come volesse indovinare cio` che significavano quelle parole . Se noi siamo realmente soli ? esclamo` ella con qualche stupore . Che significa questa domanda , signore ? Io credo che per raccontarmi qualche cosa sul baronetto Wi`lliam , il prezioso amico di mio zio James , non occorrano precauzioni . Ecco cio` che v' inganna , milady ; non si tratta di quel diavolo d' Inglese ma ben di un altro uomo ben piu` forte e piu` potente . Ella lo guardo` con fierezza , poi alzandosi bruscamente e avvicinandosi a lui . Andate a chiudere quella porta , ma una parola , prima . Non fidatevi troppo di me , ne` abusate : potreste pentirvi . Il Portoghese ubbidi` e chiuse accuratamente la porta dopo essersi assicurato che nessuno spiava e ritorno` verso la giovanetta che lo aspettava colla fronte aggrottata e l' occhio acceso . Le si avvicino` e in maniera da essere udito solo da lei : Milady , io non sono soldato inglese disse egli . Ho adoperato queste vesti per giungere sino a voi e parlarvi di Sandokan . Di Sandokan ! ... esclamo` la giovanetta precipitandosi verso di lui cangiata tutta . Di Sandokan , della Tigre della Malesia ? ... Si` , milady , ma non parlate troppo forte , potreste tradirmi . Sandokan deve avervi parlato sovente di me , di suo fratello il Portoghese , di Yanez , egli me lo ha detto . Io sono mandato da lui . Ah signore ! esclamo` Marianna afferrandogli le mani . Si , si` , mi parlava sovente del suo buon fratello il Portoghese , ma parlatemi di lui , e` vivo , e` morto , si trova ancora nei dintorni ? Dio mio , quanto ho sofferto da quella notte ! Abbassate la voce , milady , le mura possono avere orecchie . Uditemi , egli e` vivo , piu` vivo di prima , piu` innamorato che mai , e sempre piu` deciso a rapirvi malgrado l' accrescere degli ostacoli . Ah ! signore , qual bene mi fate ! Credeva che in quella terribile notte fosse caduto vittima della sua audacia . Morto ? In fede mia , io credo che la Tigre , che e` sfuggita al fuoco di cento abbordaggi , non morra` mai sul campo di battaglia . Ma come avete potuto sfuggire all' inseguimento dei miei compatrioti ? Ascoltatemi , lady Marianna . Voi sapete che il lord taglio` la corda alla quale tenevasi aggrappato Sandokan . Orbene , la Tigre cadde , ma proprio come un felino senza farsi il menomo male . Ah ! Una volta a terra , tutte e due dopo di aver risposto al fuoco delle sentinelle ci rifugiammo nella gran stufa , che si trova nel chiosco chinese . Per ventiquattr' ore rimanemmo in quella negra fortezza , poi pigliammo il largo quando gli Inglesi credevano di tenerci in loro mano . Ma da allora la fortuna ci volse le spalle . Degli ottanta pirati che dovevano aspettarci soli venti ne trovammo ; gli altri si erano annegati . Mompracem e` minacciata , le forze scarseggiano ed ora tutto va di male in peggio pei tigrotti della Malesia . Oh ! ma rassicuratevi , lady ! Se le forze ci sono venute meno al momento d' agire , non cosi` il coraggio e l' astuzia , ed ecco che , grazie a questa , voi mi vedete qui dopo di aver spedito , mediante una falsa lettera , i vostri compatrioti al sud . Mentre io arrischio la missione e vi proteggo , Sandokan e i suoi si trovano imboscati a trecento passi da qui aspettando l' istante propizio per venirvi a salvare . Ah ! signore , e` proprio vero quello che mi raccontate ? esclamo` la giovanetta , tergendo due lagrime , due vere perle che le stillavano da quegli occhi poco prima ripieni di fierezza e di fuoco . E` la verita` , milady , e sono pronto a darvene una prova disse Yanez . Vi credo , signore , vi credo . Ma se venisse scoperto ? Se lo arrestassero ? Dio mio , qual pensiero ! Scoprirlo ! Avanti che abbiano da pigliare Sandokan bisogna che radunino un esercito , milady . Non abbiate alcun timore per lui . Sentite ora , milady . Siete risoluta a seguire la Tigre della Malesia se avesse a liberarvi ? E ne dubitate ? Non ha giurato di amarmi fino all' ultimo respiro ? Non mi ha giurato di farmi sua ? Perche` non dovrei seguire quell' uomo che ha arrischiato la vita per venirmi a dire che mi ama ? Perche` non dovrei diventare la sposa di quell' uomo che per me infrange la sua carriera , calpesta i suoi doveri , disperde la sua potenza ? Si` , lo seguiro` e dove egli vorra` condurmi . La giovanetta cosi` parlando si era alzata con fierezza . Poi sosto` , si tacque , impallidi` e nascose il volto fra le mani . Milady disse il Portoghese con voce commossa , l' avvenire che vi aspetta puo` essere oscuro ; l' uomo che vi offre la sua mano e` un pirata , e` la sanguinaria Tigre della Malesia , ma quest' uomo , che io studiai per cinque anni , so che e` capace di farvi felice e che vi adora alla follia . Lo so , signore , lo so , e io ricambio questo ardente amore che il pirata ha per l' orfana . Si` , lo ripeto , saro` sua , lo seguiro` dove egli vorra` condurmi e uniti cancelleremo il passato , lurido di sangue . Fra il Portoghese e Marianna successe un breve silenzio , poi quest' ultima con novella energia che attingeva nella passione che ardeva nel suo cuore , forse con egual forza di quello di Sandokan , continuo` : Che importa se il passato di lui fu tetro , pieno d' orrore e di vittime ? La passione lo cancellera` nel suo come nel mio cuore , abbandoneremo questi luoghi per entrambi forse cari , tanto per frapporre migliaia di leghe , tanto da non udirne parlare piu` mai . Io dimentichero` la mia isola dove sono cresciuta , soffochero` i miei ricordi d' infanzia , spezzero` il vincolo che mi lega ai miei compatrioti : lui dimentichera` la sua Mompracem , soffochera` i ricordi della sua passata carriera , e spezzera` il vincolo che lo univa ai suoi pirati . Io saro` sua come lui sara` mio , la debole creatura a fianco del terribile uomo , la Perla di Labuan legata alla Tigre della Malesia . Si` , diteglielo , che saro` sua oggi , domani , sempre dinanzi a Dio e agli uomini ! Ah ! divina milady ! esclamo` Yanez precipitandosi alle sue ginocchia . Parlate , che volete che faccia , che volete che tenti ? Io faro` per voi tutto cio` che vorrete per istrapparvi da questa prigione e vedervi libera e felice accanto al mio buon fratello Sandokan . Che volete fare che io sono prigioniera ? Bisogna liberarvi , milady . Ditemi , vi lasciano mai uscire dal parco ? Uscire ? E lo pensate voi , Yanez ? Da quella notte che Sandokan mi venne a vedere , non misi mai piede fuori dalla cinta del parco . Mio zio , che vorrebbe gettarmi fra le braccia del baronetto Rosenthal o per lo meno unirmi a qualche ragia` del Borneo per dare un brano di terra all' ingorda sua patria , non mi lascierebbe uscire nemmeno scortata da venti soldati . Ha paura che lo si tradisca , sospetta di tutto e di tutti . Non pensatelo nemmeno che mi si possa rapire fuori dalle palizzate o che ceda a lasciarmi andare sposa della Tigre . Mi ha giurato che sceglierebbe di uccidermi con un colpo di pistola . Ah ! miserabile ! esclamo` Yanez che vide capitombolare l' idea d' assaltare la villa . Questa cosa mi mette in un bell' imbarazzo . Ascoltate milady , io bisogna che oggi parli con Sandokan per metterlo al corrente della situazione e per ideare un nuovo piano . Potro` parlarvi questa sera senz' essere veduto ? Si` , mi vedrete . Quando suoneranno le sette , recatevi in questa stanza . Anzi io preghero` mio zio che vi lasci cenare con noi . Siamo intesi allora , milady . Io raggiungo immediatamente Sandokan e vado a progettare con lui un nuovo piano per liberarvi . La giovanetta gli si avvicino` cogli occhi umidi e prendendogli le mani con voce commossa gli disse : Se lo vedete , ditegli che io sono pronta a tutto e che saro` solo di lui . E ora , che potro` mai fare per voi ? Per me ? esclamo` Yanez che s' inebbriava dell' ardente alito di lei . Mi bastera` il vedervi felice . Andate , andate , cuor nobile ! Io non vi dimentichero` mai ! Il Portoghese usci` come ubbriaco , abbagliato , affascinato dalla leggiadra lady . Per Giove ! esclamo` egli dirigendosi verso il salotto dove lo attendeva il lord . Aveva ben ragione mio fratello di chiamarla ammirabile , di chiamarla divina . Non ho mai veduto nulla di simile in vita mia . Egli trovo` lord James con una lettera in mano . A quella vista impallidi` e credette seriamente che la baracca cosi` arditamente architettata fosse li` li per crollare . Tuttavia riordinando le idee per un momento scosse e raccogliendo l' astuzia che ancor rimaneva giuoco` audacemente l' ultima carta , facendo in un baleno il suo piano . Una lettera ! esclamo` egli con sorpresa , guardando il lupo di mare . Che devo farne io , milord ? La consegnerete al Governatore da parte mia e direte al baronetto William , se potete ancora trovarlo , di essere prudente . Mi permettete una parola , milord ? Il baronetto William nella sua qualita` di parente mi ha incaricato di rimanere alla villa e di vegliare attentamente su vostra nepote lady Marianna , con vostro permesso . Non vi nascondo che ha sempre paura della Tigre . Egli vi ha detto questo ? domando` lord James , sorridendo bonariamente . In tal caso , rimanete e fate buona guardia ; avro` sempre agio di mandare questa lettera al Governatore . Come il baronetto io temo l' audacia di quel pirata del diavolo . Mi permettete allora , milord , di fare una passeggiata nei dintorni e di visitarli per bene , onde non s' abbia a nascondere qualcuno di quei miserabili . Non ho mai avuto paura di quella razza che si danno pomposamente il nome di tigrotti . Badate , giovanotto mio , di essere prudente , e forse parlate con meno sprezzo di quella gente che oggi ha raggiunto un grado di audacia che mette sgomento ai piu` intrepidi . Un giorno parlava anch' io come voi , ma ora le opinioni sono cangiate . Tuttavia , vedete , e` molto probabile che essi sieno partiti . Ne avete incontrato venendo da Vittoria ? Nemmeno uno , milord , e credo che non ne incontrero` nemmeno in questi dintorni . Del resto saro` di ritorno prima di notte . Fate come vi piace e se questa sera ne avrete il tempo , venite a trovarmi a tavola . Voi siete soldato e io capitano , ma le distinzioni cessano dinanzi agli uomini che sanno d' essere entrambi gentlemen e quando si sa che le parentele possono da un istante all' altro restringersi . Voi mi potrete comprendere , giovanotto , che siete intimo del baronetto William . Perfettamente , milord rispose Yanez con sottile ironia che non pote` essere compresa dal lord , accompagnandola con un sorriso . Il lord fece un cenno , congedandolo . Il Portoghese , dopo aver salutato , si allontano` flemmaticamente , contento alfine di essere libero , e dippoi scese nel parco passando dinanzi alla sentinella . Con un colpo d' occhio si assicuro` che i soldati erano di gia` partiti pel sud in cerca dell' invisibile nemico . Egli si mise a ridere stropicciandosi le mani con fare contento . Tutto andava a meraviglia , bastava prendere l' occasione a volo , approfittarne e operare audacemente . Se il lord aveva sventato tutte le trame , tutti i tentativi di Sandokan , questa volta doveva inevitabilmente cadere nel laccio con tanta arte teso . Vincitore per due volte doveva essere vinto e ben battuto . Bah ! esclamo` Yanez uscendo dal cancello trascinandosi dietro con un rumor di ferraccio la sciabola . La gherminella sara` magnifica , riuscira` senza rumori e senza pericoli . Sfido io che quel diavolo di Sandokan facesse tante pazzie per giungere a rapirla , e` tanto bella , tanto cara ! ... Hanno ragione , si amano e finiranno per diventar felici a dispetto del dannato vecchio . E io , che diavolo faro` io , quando Mompracem non avra` piu` tigrotti ? Orsu` compiro` il mio sogno e andro` a finire la mia vita in qualche angolo di una citta` d' estremo oriente , a Batavia , a Singapura , a Canton , o qualche altra , a meno che non segua mio fratello e l' adorabile sua sposa . Cosa possibilissima del resto . Uhm , come finira` poi la baracca ? Crollo` due o tre volte il capo , come uomo che vede oscuro attraverso i suoi sogni dorati e allungo` il passo seguendo il sentiero di Vittoria , guardando a destra e a manca . Non ando` molto che udi` un debole fischio che riconobbe subitamente . E` Sandokan mormoro` egli , e rispose al segnale con un fischio , raddoppiando il passo . La Tigre , seguita da Giro Batoe , si rizzo` dietro a un cespuglio e gli corse incontro saltandogli al collo . Parla ! Parla ! Parla , fratellino mio ! esclamo` Sandokan . L' hai veduta ? Le hai parlato ? Racconta , che io brucio tutto , io fremo fino alla punta dei capelli . Non solo ho compiuto la mia missione come un Inglese rigidissimo , ma l' ho veduta e le ho parlato di te e , per Giove ! l' ho trovata divina , tanto che mi pareva di diventare pazzo , di essere ubbriaco dinanzi a lei . A vederla piangere mi son ... A vederla piangere ! urlo` Sandokan con una intonazione che aveva dello strazio . Dimmi chi fu a farla piangere che io vado a strappare il cuore al maledetto che l' ardi` , che vado a cangiare quelle lagrime in fiotti di sangue . Dimmelo , Yanez , che` la Tigre ha sete , terribilmente sete ! Diventi idrofobo . Chi vuoi che sia stato a farla piangere , se non l' amore che nutre per te ? Ah ! fanciulla sublime ! esclamo` il pirata . Su , raccontami ogni cosa , Yanez , te ne prego . Il Portoghese non se lo fece dire due volte e narro` per filo e per segno tutte le peripezie della sua pericolosa missione . Vedi , Sandokan fini` egli , non bisogna fidarsi troppo delle nostre forze , poiche` in quella casa posso assicurarti che vi e` ancora una ventina d' uomini fra soldati e indigeni , che al primo allarme si barricheranno in casa . E poi , vedi , il lord disse che l' ammazzerebbe sua nepote anziche` lasciarsela rapire . Voglio credere che sia una fola , pero` bisogna tenerne conto . Non si sa mai che possa accadere . Orsu` , se hai qualche cosa da dirmi , spicciati che il lord mi aspetta a cena . E vedrai Marianna ? Sfido io . Ah ! Potessi vederla pur io e rapirla sotto gli occhi di quel maledetto lord . Mezzi pericolosi , fratello mio . Credi a me , non adoperiamo la violenza per rapirla . Venti uomini barricati in una casa , valgono quanto un esercito . E non potresti tu questa notte metterti in sentinella e aprirci la porta dopo di aver freddato mezzi soldati ? Mi pare che il piano sia eccellente e che con un po' d' audacia si possa condurlo a buon fine . Uhm ! che giuoco pericoloso , Sandokan ! Non sara` facile ammazzare cinque o sei individui senza far rumore . E poi , credi tu che una volta entrati nella palazzina si sia padroni della piazza ? Tutti si desteranno , le sentinelle che vegliano dinanzi la camera della lady ci piglieranno a moschettate , il lord fara` improvvisare barricate e per avanzare bisognera` espugnare camera per camera sotto un fuoco infernale , sotto una pioggia di palle di quindici o venti carabine . E infine , il lord , trovandosi alle strette , potrebbe essere capace d' eseguire la minaccia di far saltare le cervella alla sua vezzosa nepote che mi pare non ami troppo . Morta lei , tutto sara` finito e tu sarai piu` ammalato di prima . Il ragionamento del Portoghese era logico , tanto logico che spavento` Sandokan . Il lord , in un momento di disperazione , poteva lasciarsi trascinare al punto di commettere un assassinio , era chiaro , chiarissimo . Il piano ideato crollo` come un castello di carte sotto il soffio di un fanciullo . Ma , a ogni modo , bisognava rapirla , prima che gl' Inglesi accortisi della burla potessero ritornare o capitare nuovi ostacoli da parte del baronetto . L' uragano poteva addensarsi e scoppiare , e in maniera da far fallire tutti gli sforzi del pirata o almeno da renderli cento volte piu` difficili . Sandokan lo sapeva ; bisognava prevenire lo scoppio e in breve tempo . Ebbene , fratello mio , che te ne pare dei miei ragionamenti ? domando` il Portoghese . Credi tu che io possa tentare il colpo ? No , Yanez , tu parli bene , ma il tempo vola : nell' aria vi sono delle nubi che potrebbero minacciare una burrasca . Bisogna che io la rapisca prima che si sappia a Labuan che io mi trovo qui con venti soli uomini , e che Mompracem e` senza difesa . Ascolta , vedi tu queste pillole nere ? disse Sandokan aprendo una scatola e facendo vedere delle pallottine che tramandavano un odore particolare . Bene , delle pillole che sono senza dubbio velenose disse Yanez dopo di averle fiutate e guardate attentamente . Non del tutto , Yanez ; contengono un potente narcotico che sospende per sei ore la vita . Possono esser utili quando la sfortuna potrebbe farci cadere prigionieri delle giacche rosse e fingerci morti per poi risuscitare senza bisogno di medici . Non credi che si potrebbe farne inghiottire qualcuna alla giovanetta ? Seppellita , penseremo noi a trarla dalla tomba . Uhm ! seppellirla dopo sei ore ? Non si fa cosi` presso le giacche rosse , amico mio , che diffidando sempre dei morti , sogliono avere la mania d' aspettare un giorno o due prima di precipitarli in una buca . Inghiottita la pillola , dopo sei ore la giovanetta tornera` viva , e la burla sara` finita . Non e` cio` che bisogna tentare ; credo di avere un piano piu` migliore . Spicciati allora , Yanez ! Il tempo vola , io temo sempre di vedermela rapire da quel cane di William . Odimi bene , Sandokan . Il lord crede , bene o male , piu` o meno , che i pirati abbiano abbandonato i dintorni e che sieno tutti al sud . Io ho udito , che ha qualche idea per maggior sicurezza di recarsi a Vittoria e di stabilirvisi per un certo tempo . Perche` non potrei io , che comincio a godere qualche confidenza per la parentela del baronetto William , deciderlo a intraprendere domani il viaggio ? Ah ! esclamo` il pirata , stringendo fra le braccia il Portoghese . Se tu sapessi fare cio` , Yanez ! Si potrebbe farlo . Una volta in viaggio , la faccenda non sara` difficile ; venti uomini contro venti , ad armi eguali e con coraggio diverso . Una lotta magnifica , moschettate e colpi di kriss , una dozzina di cadaveri , qualche grido e si rapisce la giovanetta dopo di aver freddato sin dal primo urto il lord onde non abbia a compiere la sua lugubre idea . Freddarlo ! mormoro` Sandokan , diventando tetro . Non bisogna farlo , Yanez ; ho promesso quando mi curo` di salvargli in ogni occasione la vita . Ha la mia parola e la Tigre della Malesia la manterra` . Come vuoi , Sandokan , faremo un macello invece delle giacche rosse . Tu mi hai compreso , fa armare il prahos acciocche` sia sempre pronto a prendere il largo , raduna i tuoi uomini sul sentiero , e al momento opportuno , agisci . Io faro` la mia parte di soldato , ma vegliero` invece sul lord e alla prima moschettata lo atterro . Tu e i tuoi farete il rimanente . E` tardi , non bisogna far troppo aspettare un capitano che invita a pranzo un semplice soldato e impazientare troppo quell' adorabile lady . Addio , Yanez , e rammentati di cio` che ti dissi . Quando avrai bisogno di un uomo che sia terribile quanto valoroso , ricordati della Tigre della Malesia . Il Portoghese fece un legger saluto colla mano , e , messasi la sciabola sotto il braccio , si diresse a lenti passi verso la villa . Il rapimento Quando vi giunse , la cena era di gia` pronta nel salotto azzurro della lady . Il lord passeggiava in lungo e in largo colla rigidezza di un Inglese nato sulle rive del Tamigi , colle braccia incrociate e la faccia piu` cupa del solito . Lady Marianna invece era seduta dinanzi ad una delle fenestre che guardavano sul giardino , cogli occhi fissi sugli ultimi raggi di sole che andavano nascondendosi dietro gli alti alberi delle foreste . Alla comparsa del Portoghese , il lord s' arresto` e la giovanetta si volse figgendogli in volto i suoi grandi occhi azzurri nei quali balenava una fiamma umida . Ah ! siete voi , amico mio disse il lord . Cominciava a temere che vi fosse capitata qualche disgrazia . Disgrazia ! esclamo` Yanez scambiando con Marianna un rapido sguardo rassicurante . In fede mia , milord , non sono piu` i tempi in cui si correva pericolo di buscarsi una palla nelle reni solo allontanandosi di pochi passi dal giardino . Non avete trovato nemmeno un pirata adunque ? Io credeva che qualcuno di quei ribaldi si tenesse ancora celato in questi dintorni . Non ho trovato neanche la piu` piccola traccia di loro . Credo di aver percorso piu` di due miglia internandomi sotto le foreste e frugando i cespugli . Anzi mi sono recato fino al fiumicello dove mio cugino William mi aveva detto che si riunivano di solito i tigrotti di Mompracem . Che volete che vi dica , mi sembra impossibile che la Tigre abbia abbandonato questi luoghi . Non crederei nemmeno se avessi visitato io albero per albero , cespuglio per cespuglio , macchia per macchia . Ma quale interesse poteva mai avere la Tigre per ronzare continuamente attorno a questa villa ? Se fosse stata ripiena di botti di sterline ... Il lord lo guardo` con occhio tetro , diede uno sguardo a sua nepote che continuava a guardare gli ultimi raggi di sole in apparenza calma quantunque triste , e traendo il Portoghese dall' altro lato della sala con una specie di folle rabbia . Quale interesse poteva avere egli ? disse il lord con ira ma in modo di non essere udito da lei . Credete voi che quel miserabile tentasse i suoi assalti e le sue notturne scalate in mezzo a cinquanta soldati pel solo scopo di saccheggiare la villa ? Egli e` un uomo che , a quanto mi si disse , possiede ricchezze incalcolabili , frutto di dieci anni di assassini e di sangue , incapace di arrischiare una spedizione per guadagnare una mezza dozzina di migliaia di sterline . No , giovanotto mio , una strana passione ha invaso la Tigre della Malesia , una passione nata al tempo in cui io , vinto dalla pieta` di un ferito , dall' energia di quell' essere , l' ho stoltamente curato strappandolo alla morte , passione che ora deve essere ingigantita nel suo cuore di selvaggio . Una passione ! esclamo` Yanez fingendo d' ignorare tutto . E che passione potrebbe esser mai nata alla Tigre della Malesia ? Quale ? disse il lord con voce sorda . Voi avete veduto mia nepote , si dice che sia bella , io l' ignoro , ma deve essere cosi` se ha scosso le fibre di un si` terribile assassino . Egli ha osato alzare gli occhi sino a lei , sino all' ultimo rampollo di una stirpe senza macchia , sino all' ultima discendente di una razza di eroi , dei conti Guillonk . Egli l' ama , deve amarla colla feroce passione di un selvaggio , di un pirata , centuplicata dalla posizione , dal baratro che li separa . Mi capite ora ? Perfettamente , milord , ma bisogna essere ben pazzi per sperare una simile unione , e ben folli per sfidare gl' Inglesi di Labuan . Si` , pazzo e folle . Non l' ho veduto io stesso passare in mezzo a cento carabine lasciandosi dietro nuovi cadaveri , sfuggire alle piu` attive ricerche , per poi ritornare attrattovi dalla potente passione che lo domina e che lo fa impazzire ? Non l' ho veduto io stesso dar arditamente la scalata fra cinquanta soldati dopo di aver aggiunte nuove vittime al suo numero per vederla , per parlarle , per dirle che l' amava ? Non l' ho precipitato io stesso troncando la corda da un' altezza ragguardevole e senza che il maledetto si fratturasse le gambe ? Esso ha il diavolo nel corpo , e` un uomo di ferro , e una tigre , una vera tigre . Avete fatto male , milord , bisognava ucciderlo anziche` precipitarlo . I pirati sono tutti come le tigri . Lo so , ma chi poteva supporre che fosse lui che tentava a quell' ora la scalata ammazzandomi le sentinelle ? Avevo un pugnale in mano , ho fatto quello che poteva fare , ecco tutto . Ah ! perche` l' ho curato e accolto nella mia casa ? E lady Marianna non gli poteva far comprendere che non l' amava ? disse il Portoghese cui baleno` in mente un' idea . Lei ! esclamo` lord James , guardando con occhi truci la giovanetta sempre immobile dinanzi alla fenestra . Ho avuto la disgrazia di raccogliere nella mia casa una donna che non sa che sia l' onore dei conti Guillonk , una donna che sara` la mia sventura ! Lui ha saputo soggiogare , ammaliare quel cuore che io credeva debole bensi` ma fiero , e la sciagurata l' ama ! Il lord si morse le labbra per non lasciar sfuggire una bestemmia , una maledizione , e crollo` il capo guardando ancora la giovanetta con due occhi piu` truci che mai dove trapelava una collera appena frenata e incrocio` macchinalmente le braccia gettando un rauco suono . Il Portoghese lo guardava sogghignando . E che pensate mai di fare voi , milord ? domando` Yanez , cercando di dare serieta` al suo volto diabolicamente ironico . Che penso di fare ? esclamo` il lord come uscisse da un sogno . Sentite , mi fu affidata dal padre suo , dal mio buon fratello , che mi raccomando` di farle da padre , e credo di averlo fatto , brutalmente se volete perche` io ero un uomo di mare che non sapea che fosse famiglia . Mio dovere e` di conservare all' ultima discendente dei conti Guillonk un nome senza macchia e lo faro` . Io sono il padrone , sono io che comando , lei e` mia , ne faro` cio` che vorro` . So che mi odia , ma che importa ? Io credo di non averla mai amata come lei non mi ha mai amato , ma voglio che quella passione per un assassino abbia a morire . Le ho destinato il baronetto di Rosenthal , un discendente di gloriosa famiglia e di piu` un uomo di mare , e non avra` che lui , io lo voglio , guai chi osera` opporsi . Ma , milord , e se lei l' amasse proprio questo pirata , se quest' uomo , questo assassino cangiasse vita , abbandonasse questi luoghi per sempre , facendo crollare con se` la potenza di Mompracem lasciando libero il varco a Labuan ? Mai ! Mai ! Ho troppo orgoglio inglese per acconsentire questa unione che mi disonora . Anziche` darla alla Tigre della Malesia , all' assassino di cento vittime , scelgo gettarla fra le braccia dell' ultimo dei miei mozzi . Milord , ma sapete che la Tigre della Malesia potrebbe sfuggire ai soldati e precipitarsi sulla villa dando arditamente l' assalto ? Egli e` un uomo che potrebbe farlo , e che credo lo fara` se ama realmente vostra nepote . Lo credete voi ? E credete che quando io mi vedro` stretto dai pirati , se cio` potra` succedere , che io mi lasci vincere ? Eh ! milord , quell' assassino sarebbe capace d' espugnare la villa per quanto ben difesa . E allora la milady sara` sua . Sua ! Prima che abbia mettere una mano su di lei , io le faro` saltare le cervella . Meglio la morte che il disonore . E voi vorreste uccidere una fanciulla si` cara , vostra nepote , l' ultima discendente dei conti Guillonk ? L' uccidero` ! rispose freddamente lord James con tal accento da non lasciar alcun dubbio sulla terribile decisione . Il Portoghese lo guardo` con ispavento e ammutoli` . Negli occhi del lord lesse la verita` di quella minaccia . Ebbe paura . Ascoltate , milord disse egli dopo qualche istante d' esitazione . Io credo che abbiate ragione , ma perche` non scegliere qualche altro mezzo per far perdere al pirata ogni speranza di farla sua ? Potete salvare ben vostra nepote senza ucciderla . Per quanto sia potente la Tigre della Malesia , non ardira` assalire Vittoria . Perche` non recarsi ad abitare cola` , sotto la protezione del forte , dei piroscafi , del piccolo esercito , del Governatore e del baronetto William che sapra` farsi amare da lei ? Recarmi a Vittoria ? E perche` no ? disse il lord come parlando a se` stesso . Soffrira` abbandonare questi luoghi ove e` cresciuta e che mi diceva di amare come le spiaggie del Tirreno , ma infine sara` sempre meglio di una palla di pistola nella testa . E si potrebbe approfittare del momento in cui i pirati sono assediati dalle nostre truppe incalzo` il Portoghese . Approfittare ? disse il lord crollando il capo . Non mi fido , avrei paura che i pirati si nascondessero nei dintorni per assalirmi malgrado la mia scorta . Non ho che venti uomini , dieci dei quali sono indigeni , piu` propensi ad unirsi ai pirati che a prestare man forte a noi . No , giovanotto mio , io avrei paura . Ma , milord , se voi aspettate , le nostre truppe possono essere battute , e i pirati ritornare e assalire la villa . Pensatevi bene , milord . Ho percorso i dintorni , sono venuto da Vittoria con una lettera e non ne ho incontrato nemmeno uno . Vi credo , ma diffido sempre . Tuttavia ci pensero` , e poi , credete che mia nepote abbandonera` questi luoghi facilmente ? Voi siete suo zio , milord continuo` Yanez che preparava audacemente l' agguato in cui doveva cadere . E infine , si tratta della salvezza comune . Badate a me , approfittate dell' occasione e domani stesso partite per Vittoria . Ventidue uomini valgono bene ventidue pirati , che infine hanno dell' audacia , ma mancano essenzialmente di forza . Urlano molto , ma mordono poco . Vi pensero` ripete` il lord che non pareva disposto ad arrendersi . Andiamo a cena , giovanotto , che dovete aver fame . Si assisero dinanzi alla tavola bene imbandita dove non mancava ne` il pudding il pasticcio nazionale , ne` i tradizionali beefsteak . Una dozzina di bottiglie delle migliori cantine d' Europa erano ben disposte attorno ad una lampada chinese di talco che tramandava una scialba e misteriosa luce . Marianna disse il lord , facendo quasi uno sforzo per dare alla sua voce un tono meno sprezzante del solito . Che volete ? chiese la giovanetta bruscamente senza volgere il capo . Se credete ... Lasciatemi cosi` , io sto male , mi soffoco rispose Marianna con una voce fievole che pareva un lamento . Sempre la stessa mormoro` il lord crollando con impazienza il capo . La cena fu fatta in silenzio colla flemma tutta propria degli Inglesi che Yanez sforzavasi imitare . Furono vuotate parecchie bottiglie , venne sorseggiato il the e poi accesi i zigari . Il lord non apriva bocca e Yanez non ardiva interromperlo occupato a progettare nuovi piani per decidere il lupo di mare a fare i suoi bagagli e partire per Vittoria . Erano passate due ore , quando il lord improvvisamente si alzo` e guardando fisso il luogo dove trovavasi sua nepote : Marianna le disse , se e` vero che avete bisogno di aria , vi permetto di scendere nel parco sotto la scorta di questo giovanotto . Voglio sperare che i pirati a quest' ora saranno lontani e forse completamente distrutti , e credetelo bene , anche quella Tigre della Malesia ... Via non parliamo piu` di lui : spero che voi avrete gia` dimenticato quel bandito . Il Portoghese agli ultimi bagliori del crepuscolo , vide la giovanetta alzarsi con una mossa da leonessa ferita . Ella tese ambo le braccia con un gesto di suprema minaccia verso il lord che le volgeva le spalle , e parve si volesse slanciare verso di lui . Si freno` , incrocio` macchinalmente le braccia sull' affannoso seno , e avvicinandosi alla tavola : Grazie , milord diss' ella con tono ironico guardando con profondo disprezzo e mal celata ira . Grazie ... Milady , se aggradite la mia compagnia s' affretto` a dire Yanez che temeva si scatenasse fra zio e nepote una bufera . Grazie , cavaliere rispose Marianna . Si appoggio` al braccio di lui e pallida , fremente , col volto scomposto usci` , lasciando il lord solo immerso nei suoi tetri pensieri . Quattro soldati armati sino ai denti si unirono a essi tenendosi pero` a una rispettosa distanza . Le ombre della notte erano di gia` scese , ma la luna brillava in cielo illuminando come di giorno i grandi alberi , e le grandi distese di fiori , che un venticello fresco fresco , imbalsamato faceva stormire e piegare lievemente . Marianna si arresto` un istante in mezzo al gran viale , mirando la natura addormentata e inebbriandosi di quei olezzanti soffi , poi s' abbandono` al braccio di Yanez gettando un gemito strappatogli dalla passione e dal dolore e tergendo due brillanti lagrime , che sgorgavanle dagli occhi . Ella guardo` Yanez che sembrava ubbriaco , che sentivasi affascinato dinanzi a tanta avvenenza . Ah ! Quanto soffro , amico mio diss' ella . Mi pare che il cuore mi venga strappato brano a brano ... Parlatemi , si` , parlatemi di lui , credo di averlo ben meritato . Milady disse il Portoghese , traendola su di un piccolo sentiero boscoso senza che ella vi si opponesse . Il maledetto ha l' oltraggio sulle labbra e il veleno in petto , ma non l' avra` a lungo , io vi vendichero` entrambi . Non piangete , signora , io credo di non aver mai pianto perche` sono cattivo , ma mi commuovo al punto d' irritarmi e di precipitare la vendetta contro di lui . Uditemi , tutto e` crollato per questa notte , ma credo che domani sarete libera , felice , lontana . Sandokan e` sempre nei dintorni coi suoi uomini , che spia il momento per rapirvi , che vi ama piu` di prima , deciso a tutto . Ho bisogno del vostro aiuto , signora , per dar l' ultima mano alla trama ordita . Oh ! Parlate , parlate , Yanez , io faro` tutto cio` che voi vorrete ! esclamo` la giovanetta . Ogni sacrificio sara` per me una gioia , sono forte , piu` forte di quello che voi abbiate a supporlo . Ordinatemi di pugnalare le mie sentinelle , io sarei capace di farlo , ordinatemi di fare cio` che una donna non ha mai fatto e io lo faro` . La passione , lo sprezzo , gli oltraggi saranno capaci di darmene la forza . Soffoco , vi sono dei momenti che mi sembra d' impazzire , dei momenti in cui commetterei dei delitti ! La disperazione m' invade , sento che le sofferenze sono troppo atroci per la mia anima , che la catena e` troppo pesante : no , no , non mi lasciero` vincere , non mi lasciero` gettare fra le braccia di quel baronetto che io odio con tutte le forze della mia anima . L' avvenire e` oscuro , ma che monta ? Forse la vita sara` burrascosa ma che vale , quando io saro` libera a fianco di lui , io debole a fianco al forte che sapra` difendermi ? Dal giorno in cui fui brutalmente strappata dalle spiaggie della mia patria non ho avuto piu` bene ; dal momento che ho sentito d' amare non ho avuto che disprezzo e oltraggio , e` troppo e tutto da lui , da quell' uomo che si chiama mio zio ! Sono vissuta sotto il suo disprezzo , senza mai una parola , senza mai una consolazione per l' orfana , per la derelitta , sotto il suo braccio di ferro , calpestata , un giorno abbandonata , un altro prigioniera . E tutto cio` perche` ho un cuore , perche` ho sentito d' amare un uomo che non e` il suo baronetto ! Due grosse lagrime che andavano aumentando sotto le palpebre irrigarono il pallido volto della giovanetta , rischiarato dallo scialbo chiarore della luna . Il Portoghese senti` il sangue gonfiarsi nelle vene e la strinse teneramente . Non piangete , signora , Sandokan e` la` , io sono qui a vegliare pronto a dare tutto il mio sangue per voi . Vi amo come una sorella , forse piu` ; io vi difendero` , saro` vostro fratello . Volete che io vi rapisca questa sera stessa per strapparvi dalle mani di lui ? Guardate , io sento invadermi dall' ebbrezza nel sangue , sarei capace di diventare una tigre pur io , quattro uomini soli ci seguono , io vado a trucidarli . Poi a me la vendetta per quell' uomo che vi fece tanto soffrire per tanti anni . No , mio valoroso compagno mormoro` la giovanetta . Lui e` mio zio ! ... Lasciate , potrebbe uccidervi . Ah ! divina milady ! E sia giacche` lo volete lo risparmiero` come voleva risparmiarlo Sandokan . Ascoltatemi , questa notte non si fara` nulla , rimarrete ancora prigioniera in questi luoghi , ma sara` l' ultima . Domani sarete lontana , tanto lontana da fargli perdere ogni speranza di raggiungervi . Voi potete ancora fare uno sforzo , sara` pur l' ultimo . Pregate il lord , decidetelo a recarsi a Vittoria il piu` presto possibile prima che l' uragano che minaccia abbia a scoppiare . Andare a Vittoria ! Ma non sapete che una volta laggiu` , venti cannoni tuoneranno contro i pirati ? Il Portoghese si mise sorridere , e accostando le labbra alle orecchie di lei dopo di aver guardato i quattro soldati : Non e` che uno stratagemma , milady diss' egli . I pirati si tengono imboscati , e quando noi passeremo , si getteranno sul drappello , e vedrete che Sandokan sapra` ben ruggire in quel momento . Mi comprendete , succedera` una lotta di pochi momenti , la scorta sara` sbaragliata , il lord reso impotente e voi cadrete nelle mani della Tigre . Non abbiate paura , io veglio e al primo segnale , alla prima minaccia che il lord osasse farvi , io lo atterro . Domani a sera noi saremo lontani da queste esecrate coste . Ma sapete che mio zio sarebbe capace di uccidermi , anziche` lasciarmi cadere nelle mani dei pirati ? Ve lo ripeto , milady , non abbiate paura di nulla che me ne incarico io di difendervi : vi giuro che non vi torcera` un sol capello o , per Giove ! io l' ammazzo ! No ! No ! esclamo` vivamente Marianna . Non toccatelo : e` l' ultimo dei conti Guillonk ! M' accontentero` di metterlo fuori di combattimento , d' impedirgli che abbia a mordervi . Non una parola ora , milady . Appoggiate la mia domanda presso il lord , cercate di deciderlo a partire e niente di piu` . Siete pronta a farlo ? Sono pronta a tutto . Saro` solo della Tigre della Malesia e per diventar sua faro` anche l' impossibile . E non ve ne pentirete , milady . Credetelo , il sangue dei conti Guillonk vale quanto il sangue di Sandokan . Ma chi e` adunque questo Sandokan ? Quali vicende mai lo trassero a diventare pirata e per di piu` un terribile pirata ? Voi ne sapete qualche cosa , non dite di no . Fatemi conoscere colui al quale io andro` sua sposa . Il Portoghese non rispose . Yanez . Milady . Ve ne prego . Uditemi , milady disse Yanez con voce grave . Fu il destino , o meglio la fatalita` che precipito` quest' uomo che chiamasi la Tigre dai gradini di un trono al pirata . Aveva vent' anni appena quando sali` sul trono di Maludu , un regno che trovasi vicino alle coste settentrionali del Borneo . Terribile , forte come un leone , coraggioso come una tigre , in breve volger di tempo aveva raccolto attorno a se` tutti i popoli vicini dopo averli vinti , a segno che a ventidue anni estendeva la sua potenza fino alle rive del Koti e alle frontiere del regno di Borneo . Queste imprese gli furono fatali . Inglesi dapprima , Spagnuoli dopo , Olandesi piu` tardi , il sultano di Borneo , i ragia` di Koti e quelli del lago di Kini Balou , paventando che finisse col soggiogare l' intera isola , e scacciarli dai loro domini , cominciarono a tramare contro di lui . Le sollevazioni cominciarono sulle coste fomentate dai bianchi , poi presero piede nell' interno , sicche` tutto il paese in breve tempo sollevossi contro di lui . Invano lotto` , invano schiaccio` gli uni e gli altri . La sua famiglia cadde sotto il ferro degli assassini : padre , madre , sorelle caddero mutilati ai suoi piedi . Le truppe passarono sotto le bandiere dei nemici , i suoi amici lo abbandonarono , altri lo tradirono , ed egli dovette salvarsi colla fuga seguito da un pugno di valorosi che non lo vollero lasciare nemmeno nella sciagura . Erro` parecchi anni sulle spiagge settentrionali dell' isola , ora inseguito come belva feroce , ora senza viveri , ora senza mezzi , trascinandosi qua e la` a capriccio , cercando indarno di riacquistare il perduto regno e di vendicare l' assassinata famiglia . Spinto dalla miseria , dall' odio , dalla vendetta , precipito` di pendio in pendio , finche` si fece pirata . S' imbarco` su di un prahos , abbandono` le spiaggie della sua patria giurando atroce vendetta e approdo` a Mompracem . Era forte , era prode , era terribile . Formo` una banda , e devasto` il mare . Inglesi , Spagnuoli , Olandesi , Bornesi , non ebbero da lui quartiere . Assaporo` il sangue , s' inebbrio` della polvere del cannone , divento` la Tigre della Malesia . Voi sapete il resto . E il ragia` di Maludu si fece pirata mormoro` dolorosamente Marianna . Si` , pirata e che immolo` di proprio pugno piu` di cento vittime . E che avrebbe potuto fare d' altronde quest' uomo che la vendetta rodeva e che la miseria accompagnava ? Ma non fu assassino , milady , credetelo , fu vendicatore e niente di piu` . Non importa . Ragia` o pirata , guerriero o assassino , sarei stata egualmente sua ! esclamo` con fierezza Marianna . Erano giunti allora nel fondo del parco vicini alle palizzate . Il Portoghese ebbe per un istante l' idea di afferrare la gi`ovanetta e di varcarle . I quattro soldati che lo seguivano ed una sentinella che stava semi nascosta dietro una macchia di lilla` , lo fecero desistere dall' audace progetto . Ritorniamo , milady diss' egli . La fuga sarebbe impossibile con questi cinque uomini . Ritorniamo che il lord ci aspetta . Ci aspetta mormoro` Marianna , rabbrividendo in modo che Yanez la senti` . Non abbiate paura , milady disse il Portoghese . Sara` l' ultima volta che vi parlera` . Marianna emise un profondo sospiro che parve un gemito e chino` il capo sul petto che sollevavasi sotto i singhiozzi . Quando ritornarono , trovarono il lord seduto dinanzi al tavolo . Era ancora cupo , pensieroso , forse occupato a commentare le proposte del Portoghese . Era evidente che quell' uomo , che non conosceva , ne` aveva mai conosciuto passioni , che voleva conservare il suo nome senza macchia , aveva paura lasciando la villa di cadere in qualche agguato tesogli dalla Tigre . Coraggio , milady , io intavolero` il discorso mormoro` Yanez all' orecchio della giovanetta , mentre entrava nella sala . Si` , faro` tutto cio` che voi vorrete rispose Marianna e si lascio` cadere anziche` sedersi su di una seggiola , ma risoluta a tutto tentare . Il lord vedendo Yanez si scosse e alzo` gli occhi sempre torvi su di lui , guardandolo per qualche tratto in silenzio . Siete ritornato disse alfine con un sorriso ma che si cangio` invece in un sogghigno diabolico . E i pirati ? Nemmeno l' ombra , milord , ve lo dissi , essi sono scomparsi . Ebbene , avete pensato per far partenza verso Vittoria ? Vittoria ! esclamo` egli come non si ricordasse piu` di nulla . Ah ! si` , mi rammento di cio` che mi avete detto , ma credo di aver pensato che sara` meglio attendere qui il baronetto . Finita la spedizione , egli si affrettera` a ritornare , ne sono certo . Non mi fiderei , milord , e io credo che lady vostra nepote sia dell' egual parere . Si ignorano le sorti del combattimento . E` vero , Marianna ? chiese il lord con tono ironico guardando fisso e quasi con diffidenza la nepote . Si` rispose seccamente la giovanetta . Datemi la liberta` , io sono ammalata , soffoco , conducetemi via da questi luoghi che non sono piu` per me . Fate di me cio` che volete , ma allontanatemi da questo carcere ove mi sento avvelenare . Il lord sussulto` guardandola con maggior diffidenza . Era la prima volta che la udiva parlare in tal guisa , che parlava di Vittoria per la quale aveva sempre nutrito una avversita` strana . Che voleva dir cio` ? Era forse cangiata ? Lo credette . Avete adunque dimenticato il pirata ? Era ben tempo , milady , credetelo disse egli con maggior ironia . Il Portoghese vide una fiamma balenare negli occhi della giovanetta , mentre che impallidiva . Porto` la mano sull' elsa della sciabola e avrebbe spaccato la testa all' oltraggiatore se non si fosse rammentato della promessa data . Si freno` . Sapeva che la pazzia che vi aveva preso sarebbe cessata assieme all' ammirazione per quell' eroe da coltello continuo` il lord sull' egual tono . Se fossi voi , mi sentirei umiliata di averlo amato un sol istante . La giovanetta si rizzo` colla faccia pallida , altera , cogli occhi in fiamme come una tigre furibonda . Non continuate , non oltraggiate ! esclamo` ella con tale accento che il lord ne fremette . Stettero alcuni istanti in silenzio , guardandosi l' un l' altro , come due tigri che si misurano collo sguardo prima di avventarsi addosso . Lui era uomo e cedette , dominato dagli occhi fiammeggianti di lei , dall' alterigia , dalla maesta` della fanciulla . Giacche` lo volete non ne parlero` piu` diss' egli . Domani andremo a Vittoria , e voi mi seguirete . Il Portoghese , che aveva di gia` tratta a meta` la sciabola , respiro` , asciugandosi le goccie di sudore che imperlavano la sua fronte . La giovanetta dopo quello sforzo , pur conservando la sdegnosa alterezza , si ritirava a lenti passi ; il lord non si mosse . Fatevi condurre nella vostra stanza disse il lord al Portoghese , quando la giovanetta si fu allontanata . Yanez s' inchino` , auguro` la buona notte e si ritiro` dopo aver gettato un bieco sguardo su di lui . Un indigeno lo condusse in una elegante stanza tappezzata a rosso che suppose fosse la medesima abitata da Sandokan . Ah ! miserabile ! esclamo` egli quando trovossi solo . Avrei dato mezzi dei miei tesori per vendicarla . Ma sta pur certo , maledetto d' inferno , che non la tormenterai a lungo ; vi ha una voce che mi dice che noi un giorno ci rivedremo su altre terre . Quel di` sara` la tua ultima ora . Si getto` sul letto vestito e cerco` addormentarsi , ma non vi riusci` che a ora assai tarda . Quando si alzo` il sole era gia` alto . Apri` la fenestra e guardo` nel parco , credendo vedervi i cavalli pronti per la partenza e i soldati occupati a levar le tende . Con sua grande sorpresa e , diciamolo pure , terrore , vide il giardino completamente vuoto . Solo le sentinelle passeggiavano dinanzi alla cancellata . Avrebbe il lord cangiato idea ? penso` egli . Usci` e si reco` nel salotto , ma non trovo` ne` lord James ne` la milady . Interrogo` un indigeno ma gli rispose di non aver ricevuto ordine alcuno di prepararsi a partire . Aspettiamo mormoro` il Portoghese . Qualche cosa succedera` . Venne mezzodi` , ma il tanto sospirato ordine di mettersi in viaggio non fu dato . Il Portoghese comincio` a impensierirsi , tanto piu` che nessuno dei due si faceva vedere . Le paure cominciarono ad assalirlo : temette che la trama fosse stata scoperta , che Sandokan si fosse fatto incautamente vedere , o che la giovanetta si fosse improvvisamente ammalata . Egli passo` il rimanente della giornata in un' ansia continua , e gia` disperava della riuscita del suo ardito giuoco , quando alle sei di sera venne in furia comandato ai soldati di abbandonare i loro posti e di piegare le tende e agl' indigeni di fare i preparativi per la partenza . Il Portoghese respiro` ed affrettossi a recarsi nella sala dove i servi erano affaccendati a fare i bagagli . Dalla fenestra pote` veder gli staffieri che s' affannavano ad insellare i cavalli e i soldati che si caricavano degli zaini . Pochi momenti dopo comparvero lord James e sua nepote . Lui era vestito da viaggio , in bassa tenuta di capitano di marina e armato sino ai denti . Non mancava ne` di sciabola ne` di carabina e nemmeno di pistole ; pareva che dovesse recarsi alla guerra . Lei era vestita leggiadramente d' amazzone , con un giubbettino di velluto e lunga veste di seta azzurra che faceva doppiamente risaltare il pallore e la bellezza del suo volto e sul capo un berrettino piumata che s' inclinava graziosamente sui dorati capelli . Il Portoghese che l' osservava attentamente vide due lagrime tremolarle sugli occhi , e sul suo volto scolpito uno sgomento , un affanno che lo spavento` . Non era piu` l' energica fanciulla del giorno innanzi che aveva parlato con tanto fuoco e tanta fierezza . L' idea di un rapimento pareva atterrirla , l' idea di dover abbandonare e per sempre quei luoghi pareva angosciarla , e l' idea di gettarsi in un avvenire tetro , oscuro nelle braccia di un pirata che portava il terribile nome della Tigre della Malesia , pareva che la spaventasse . Quando sali` a cavallo , abbondanti lagrime solcarono le pallide guancie che una passione gigantesca aveva dimagrite e infossate , e il suo seno si sollevo` sotto i singhiozzi che le montavano alla gola . Ella si aggrappo` alla sella e vacillo` come stesse per cadere , volgendo un mesto sguardo su quei luoghi che piu` mai doveva rivedere , a quei luoghi dove era vissuta e cresciuta , e che ora perdeva per sempre per seguire il destino e forse la fatalita` che la spingeva irresistibilmente verso la Tigre della Malesia . Il Portoghese , con una mano sul calcio della pistola per prevenire qualche catastrofe , spinse risolutamente il suo cavallo verso di lei . Coraggio , milady mormoro` egli , l' avvenire e` vostro ! e si mise al suo fianco a due passi dal lord che non diceva verbo . Si misero in marcia colle carabine montate , gli occhi fissi sui due lati del sentiero , gli orecchi in guardia per raccogliere i menomi rumori che indicassero la vicinanza del nemico ; ognuno , malgrado le asserzioni della lettera del baronetto , diffidava e primi fra questi il lord che scrutava le circostanti foreste , gettando di tratto in tratto uno sguardo torvo verso la nepote , sguardo terribile nel quale brillava una sinistra fiamma , una suprema minaccia . Il Portoghese vi lesse con ispavento in quegli occhi la risoluzione d' ucciderla anziche` lasciarsela rapire . Quattro soldati a piedi aprivano la marcia , calpestando le alte erbe del sentiero con prudenza , altri sei a cavallo camminavano ai lati facendo scudo al lord e alla giovanetta , mentre otto indigeni , non meno armati degli altri ma forse meno risoluti , venivano dietro con lesto passo senza scambiare una parola . Erano giunti allora a mezzo chilometro dalla villa , quando Yanez , alzandosi repentinamente sulla sella colla sciabola in pugno , mando` un fischio acuto , il segnale che doveva avvertire Sandokan del loro avvicinarsi . Il lord si arresto` di botto . Che fate ? domando` egli , afferrando la carabina e guardandolo sospettosamente . Chiamo i miei uomini rispose freddamente Yanez , alzando la sciabola verso di lui pronto a spaccargli il capo . Ah ! traditore ! urlo` il lord che comprese la trama . Quasi nel medesimo istante si udi` una scarica violenta partita dai due lati del sentiero . Tre cavalieri e quattro indigeni caddero fulminati , e venti uomini , venti tigri colle scuri in mano irruppero dai circostanti boschi gettando urla indescrivibili , caricando il drappello , spaventato , sorpreso dall' inaspettato attacco . Sandokan in persona , armato della terribile scimitarra di gia` insanguinata sino all' elsa , si avvento` alla testa degli Inglesi che si riparavano dietro i cavalli , cercando opporre una disperata resistenza . Egli spacco` il capo al primo che gli capito` tra i piedi nel momento che questo stava per tirargli un colpo di pistola quasi a bruciapelo . Il lord getto` un vero ruggito . Colla pistola in pugno si spinse verso la giovanetta che si aggrappava disperatamente al collo del suo cavallo . Ma il Portoghese era li` . Con un balzo da tigre afferro` la lady che veniva meno , e sollevandola fra le braccia vigorose cerco` di passare in mezzo agli Inglesi che si difendevano furiosamente dietro i cavalli ammazzati . Largo ! Largo ! urlo` cercando dominare colla voce il fracasso della moschetteria . Non fu udito ; Marianna gli svenne fra le braccia . Egli la depose al suolo nel mentre che il lupo di mare pallido di furore gli si faceva addosso colla sciabola alzata . Ebbe appena il tempo di parare colla sua arma il colpo mirato alla testa . Ah ! miserabile ! gli grido` Yanez saltandogli addosso . Aspetta un po' , vigliacco , che ti faccia assaggiare la punta del mio ferro . Il lord gli tiro` una pistolettata , ma la palla mal diretta si perde` altrove . I due uomini impugnate le sciabole si precipitarono furiosamente l' un contro l' altro , sbuffando come leoni , misurandosi terribili fendenti , saltando a destra e a manca , stringendosi coi pugnali , l' uno risoluto a sacrificarla anziche` lasciarsela rapire e l' altro a difenderla . Ne` l' uno ne` l' altro cedeva , ne` l' uno ne` l' altro paventava delle palle , ne` della carneficina che accadeva a loro d' intorno , ne` si commoveva alle urla strazianti dei feriti che si torcevano a loro vicini bestemmiando e insanguinando le erbe . Mentre loro due s' azzuffavano con accanimento senza pari , disputandosi la disgraziata fanciulla che non dava piu` segno di vita , Inglesi e pirati si assalivano con egual furia , cercando di respingersi vicendevolmente . I primi , ridotti a solo un pugno di combattenti , messisi dietro ai cavalli , facevano intrepidamente fronte ai tigrotti di Mompracem , difendendosi col coraggio infuso dalla disperazione , sostenuti validamente dagli indigeni che menavano ciecamente le mani , confondendo le selvagge loro urla a quelle tremende dei pirati . Colpivano di punta e di taglio , roteavan i fucili servendosene dei calci come di mazza , avanzavano , infuriando sempre piu` , incoraggiandosi colla voce e coll' esempio . La Tigre , colla scimitarra in pugno , invano tentava di sfondare quella parete umana per portar aiuto al Portoghese che s' affannava a respingere i crescenti e turbinosi attacchi del lord . Ruggiva come una vera belva , fendeva teste , squarciava petti , troncava gambe e braccia , smussava armi , s' avventava pazzamente sulle punte delle baionette , trascinando seco la terribil sua banda che mugolava ai suoi fianchi colle scuri alzate tinte e ritinte nel sangue del nemico . Per dieci minuti Inglesi e pirati si batterono , afferrandosi l' un l' altro e cercando rovesciarsi e scannarsi , poi i primi cedettero . La Tigre trascino` un' ultima volta all' assalto i suoi tigrotti , che riuscirono a spezzare quella trincea vivente ed impadronirsi dei cavalli tanto ostinatamente disputati . Tieni saldo , Yanez ! urlo` la Tigre che avanzava penosamente tempestando il nemico che tentava con ogni suo sforzo di arrestarlo . Tieni saldo che ci sono ! Proprio in quel medesimo istante la sciabola del Portoghese si spezzo` . Egli trovossi disarmato con la giovanetta accanto . Impallidi` orribilmente . Aiuto , Sandokan ! vocio` egli . Il lord si precipitava su di lui coll' arme alzata . Non si smarri` . S' abbasso` , evito` il colpo , si fece sotto e s' aggrappo` disperatamente al lupo di mare . Tutti e due rotolarono al suolo digrignando i denti e mordendosi l' un l' altro come tigri . Gli Inglesi allora retrocedevano e cadevano l' un dietro l' altro sotto la scimitarra della Tigre e le scuri dei pirati . Il lord se ne avvide , e cerco` liberarsi dalla stretta del Portoghese per assassinare la giovanetta , ma non vi riusci` . Ah ! brigante ! urlo` egli serrandosi stretto contro il petto Yanez e colle gambe e colle mani . Ehi ! John ! Ammazzami la mia nepote ! Te lo comando ! Un soldato ferito e tutto insanguinato si stacco` dal gruppo dei combattenti . Sandokan lo vide impugnare la daga e saltare addosso alla giovanetta . Getto` un urlo terribile , disperato , straziante . Yanez ! Yanez ! Salvala ! Il Portoghese lo udi` , vide e comprese tutto . Raduno` tutte le sue forze , si rizzo` traendo seco il lord , e girando su se` stesso cozzo` furiosamente contro il soldato che cadde lungo disteso , poi stringendo le magre dita attorno al collo del lupo di mare , con una violenta scossa lo scaravento` contro il tronco di un albero stordendolo . Quel momento basto` . La Tigre , spezzata la barriera dei combattenti piombo` sul soldato che rosso di collera cercava d' alzarsi e gli fracasso` il cranio con tal violenza da farne spruzzar le cervella a dieci passi di di stanza , poi saltatolo via afferro` la giovanetta e la sollevo` gettando un urlo di gioia selvaggia . Mia ! Mia ! Mia ! ruggi` egli con indefinibile accento . Se la strinse contro il petto , e fuggi` attraverso le foreste seguito dai suoi tigrotti , che avevano allora allora finito di scannare l' ultimo Inglese . Il lord rimase solo sul luogo della pugna , torcendosi e bestemmiando in mezzo ai cadaveri . La moglie della Tigre La notte era magnifica . La luna , quell' astro solitario delle notti serene , splendeva in un cielo senza nubi , spandendo la pallida sua luce di un azzurrognolo trasparente , d' una infinita dolcezza , al di sopra delle oscure e misteriose foreste , illuminando le mormoranti acque del fiumicello e specchiandosi con vago tremoli`o sui flutti dell' ampio mare della Malesia . Un soave venticello , carico delle esalazioni profumate delle grandi piante , agitava con lieve sussurrio le frondi , scendendo verso la marina a corrugar la placida distesa delle acque e morendo di poi nei lontani orizzonti dell' ovest . Tutto era silenzio , tutto era mistero , tutto era pace . Sol di tratto in tratto udivasi la risacca che rompevasi con monotono fragore sulle deserte sabbie del lido , il gorgoglio dei fiumicelli che andavano a portare il loro tributo nel gran bacino salmastro , e il gemito della brezza che pareva un flebile lamento , al quale faceva talvolta eco un singhiozzo che elevavasi dal ponte del prahos di Sandokan . Il veloce legno piratesco aveva allora lasciato la foce del fiumicello e filava ratto ratto verso l' ovest , spintovi dal vento che sibilava lamentosamente fra gli attrezzi , silenzioso come un fantasma dalle immense ali , lasciandosi addietro le coste di Labuan che cominciavano a confondersi fra le tenebre , portando seco i superstiti della spedizione . Tre sole persone vegliavano sul suo ponte : il Portoghese , taciturno , triste , cupo , seduto a poppa colla dritta sulla barra del timone , assorto in dolorosi pensieri , e Sandokan e la giovanetta seduti a prua , all' ombra delle vele , accarezzati dalla brezza , stretti in un tenero amplesso . Il pirata teneva stretta contro il suo petto la bella fuggitiva e andava tergendo colle punte delle dita le lagrime che brillavano sulle ciglia di lei , emettendo di tratto in tratto un rauco sospiro , un profondo ruggito a ogni singhiozzo che sollevava il suo affannoso seno . Senti , amor mio diceva egli posando le ardenti labbra sui biondi e profumati capelli di lei . Senti ! Noi andremo lontani , lontani da questi mari e da queste isole , dove ogni onda e ogni scoglio ridesta in me dolorosi e truci ricordi , ti faro` felice , grandemente felice , saro` tuo in vita e in morte , e seppelliremo il passato in modo che non ne udremo parlarne piu` mai , piu` mai ! Non avremo piu` lagrime , non avremo dolori , non avremo rimpianti ; il mio mare , la mia isola , la mia potenza , la mia gloria , il mio temuto nome , la sanguinaria mia vita d' avventuriere , io dimentichero` per sempre fra i tuoi sorrisi , e tu dimenticherai per sempre la tua lontana patria , la tua isola , il tuo unico parente , nell' amor mio . Senti , fanciulla adorata , sino ad oggi fui pirata , trascinatovi dalla fatalita` e dalle sventure , fino ad oggi fui assassino , fino ad oggi tuffai le mie mani e il mio ferro nel sangue delle vittime , fino ad oggi fui crudele , fui feroce , fui tremendo , fui Tigre ... ma non lo saro` mai piu` , no , mai piu` ! Soffochero` per sempre i ricordi della passata mia vita , lurida di sangue , frenero` l' impeto della mia natura selvaggia , sacrifichero` il mio mare che un di` andavo orgoglioso di dire mio , e struggero` la mia isola che un di` chiamava mia e la terribile banda che fe` la mia gloria . Non piangere , adorata Marianna , l' avvenire che ci aspetta non sara` lugubre , non sara` tetro , non sara` oscuro , ma bensi` un avvenire ridente , un avvenire pieno di felicita` , dove un sorriso saranno le gioie , e un bacio i nostri deliri d' amore ! Guarda , non aveva mai amato , perche` mi sembrava che fosse vergogna per la Tigre amare , ma il di` che ti ho veduta , sentii il sangue gonfiarmisi nelle vene , sentii il mio cuore di granito palpitare e ardere d' immenso amore , e una emozione sconosciuta , indefinibile , voluttuosa scuotermi tutte le fibre ! Quando ti udiva , mi pareva essere trasportato in un nuovo mondo , quando ti vedeva provavo delle scosse terribili che mi schiantavano l' anima dalla gioia , quando i tuoi sguardi celesti si fissavano nei miei , parevami diventare un altro uomo , un altro essere e dimenticava allora di essere stato pirata e tacevansi le voci delle vittime da me immolate che m' accompagnavano lugubremente nei miei sogni urlandomi dietro : assassino ! ... Marianna ! Marianna ! continuo` il pirata con voce improntata di suprema tenerezza , sarai mia , non torneremo piu` su questo mare della Malesia che bagna le coste delle nostre due isole , non rivedremo le selvagge foreste che a entrambi erano care , non rivedremo questi luoghi che ci han veduti crescere , vivere , amare ! Mai piu` rivedrai i tuoi fiori che ti facevan felice anche fra le ansie e i dolori , non rivedrai piu` le coste dell' isola maledetta che pur ti parevan ridenti , perderai patria , perderai parenti , perderai tutto come perdero` tutto io , ma che importa ? Ti daro` una nuova isola piu` bella , piu` poetica , piu` gaia , piu` ridente , ti daro` una nuova patria sulla quale potrai amarmi senza paure , sulla quale potremo mane e sera ripeterci quella divina parola che per noi e` tutto : ti amo e sono tua ! Marianna ! divina fanciulla , ti amo , ti amo ! Oh ! Ripeti anche tu questa parola che mi rende felice , che non udii mai risuonare alle mie orecchie in tutta la mia vita burrascosa , mai , mai , mai ! La giovanetta s' abbandono` nelle braccia di lui , che la strinse teneramente al petto , e appoggiato il suo volto irrigato di lagrime sulla sua spalla : Si` , Sandokan , ti amo , ti amo , ti amo ! ... E come giammai donna alcuna amo` sulla terra ! Un ruggito di delirante gioia irruppe dal petto del formidabile uomo . Le sue labbra baciarono i dorati capelli di lei , la fronte nivea e le coralline labbra consumando le lagrime che scendevano lungo le pallide gote . Si` , Marianna , tu sarai mia , e io ti difendero` contro il mondo intero , e ti faro` felice e felice come giammai donna alcuna lo fu dal di` che schiatta umana visse . Non piangere amor mio , non prestar orecchio alle funeste voci che ti dissero essere con me l' avvenire incerto e oscuro . Tergi quelle lagrime che mi straziano atrocemente il cuore , quelle lagrime che io vorrei ricambiare con goccie del mio sangue . Ah ! quanto ti amo ! Non ho sognato che questo momento , averti fra le mie braccia , per dirti in faccia a questo mio mare che mi attrasse fin dall' infanzia che ti adoro . Non ho sognato che questo momento di stringerti al mio petto , di baciare le tue divine labbra , di sentire il tuo picciol cuore palpitare sul mio ! Oh ! Vicino a te , mi sembra non essere piu` la sanguinaria Tigre della Malesia : mi sembra essere un altro uomo ! ... Non tremare , non aver paura , non udrai piu` la voce brutale di tuo zio , ne` le parole del maledetto , di William . Di' a loro che vengano a strapparti dalle mie braccia , da quelle della Tigre della Malesia , di' a loro che vengano a misurarsi col mio braccio vincitor di cento pugne . Io li disperdero` , li faro` a brani coi miei denti . Oggi siamo in questi mari , domani saremo nella mia isola , nel mio inaccessibile nido dove non avranno l' ardire di venirmi ad attaccare , a quel nido che mette sgomento agli audaci , paura ai valorosi , e poi , quando tu vorrai , quando ogni pericolo sara` passato , lascieremo per sempre questi luoghi ! Su altre terre , dove non udremo la voce dei nemici , dopo di avere scavato un baratro fra noi e i ricordi , andremo a godere la felicita` che non potremmo godere su queste isole ! Si` mormoro` la giovanetta . Andremo lontani , da dimenticarle per sempre ... da non udirle nominare piu` mai ! Marianna mando` un sospiro che pareva un gemito e svenne fra le sue braccia . Il pirata si curvo` su di lei , ebbro di amore , delirante , strinse il seno palpitante contro quello di lui e spense in un bacio ardente l' ultimo ricordo dell' assassino . Quanto e` bella ! mormoro` egli con voce appassionata . E sara` di un pirata , di un assassino ! Si strinse il capo fra le mani quasi volesse soffocare il turbine delle memorie e un singhiozzo gli monto` alla gola . Mia ! Mia ! ripete` egli con indefinibile accento di selvaggia passione . Fui pirata , perche` la sventura mi vi ha spinto , fui assassino perche` il mio cuore traboccava d' odio e di vendetta , ho bagnato questi mari di sangue di cento e cento vittime , ma non lo sara` piu` ! Fuggiro` con lei lontano da questi luoghi ove ogni cosa mi rammenta la vita passata , ove ogni onda mi rammenta una goccia di sangue , ove ogni scoglio mi rammenta un assassinio . Il mio nome morra` , la Tigre della Malesia non fara` piu` udire il suo ruggito , fuggiro` dai miei compagni che pur tanto amava . Sara` un sacrificio pur grande pel cuore di un pirata , ma lo faro` . Sarai mia , fanciulla divina , ti rendero` felice , saro` come uno schiavo sottomesso ai tuoi capricci : il pirata morra` . Saro` un altro uomo ! Sandokan si precipito` sulla fanciulla svenuta e la sollevo` fra le sue braccia . Nel medesimo istante una larga mano si poso` su una delle sue spalle e una voce grave lievemente commossa , gli disse : Fratello mio , lascia gli amplessi e i baci ora , impugna la scimitarra , che il nemico c' insegue ! ... Il pirata si volse con feroce urlo stringendo con frenesia la giovanetta quasi paventasse si volesse strappargliela e si trovo` di fronte a Yanez che con un braccio teso indicava un punto luminoso all' orizzonte verso Labuan . Yanez ! Yanez ! esclamo` Sandokan . Senti , fratello mio disse il Portoghese . Or ora ho scorto quel lume all' oriente ; vedo laggiu` un pericolo per noi , una nave che vola sulle nostre traccie forse desiosa di riacquistare la preda che tu hai rapito a Labuan , forse un incrociatore irto di armi e pieno d' armati . Lascia gli amplessi e le emozioni ora . Mira il pericolo : difendila ! Si` ! Si` ! Difenderla , difenderla ! urlo` il pirata , che ritornava la Tigre . Guai a chi tentera` sbarrarmi la via che mi conduce alla felicita` , guai a lui ! Di' che vengano a misurarsi meco . Io sarei capace in questo istante , sotto gli occhi di lei , di pugnare col mondo intero . No , non me la lasciero` strappare . Sarai mia , Marianna , sempre mia ! Il pirata cosi` parlando sembrava invaso dal delirio , si animava , la voce sua vibrava per la commozione e per l' ira come la lama di una spada , stringeva la giovanetta con una specie di folle furore contro il suo petto , e gli occhi balenavano ai raggi della luna come diventassero di fuoco . Egli getto` uno sguardo sul lume che pareva avvicinarsi e si strappo` di fianco la scimitarra come volesse difendersi contro di esso . In quell' istante la fanciulla torno` in se` gettando un sospiro , soffocata sotto la stretta furibonda del pirata . Sandokan ! Sandokan ! esclamo` ella gettando le braccia attorno al collo di lui con un movimento di spavento . Eccomi , Marianna , non aver paura , non ti strapperanno dal mio fianco le giacche rosse rispose Sandokan , agitando la scimitarra . No , non ti avranno . Io sono la Tigre , ti difendero` contro tutti essi . Perche` quella scimitarra ? Mi fa paura , Sandokan . Non siamo lontani adunque da Labuan ? Non siamo liberi noi ? Il pirata la guardo` con suprema tenerezza ed esito` per un istante . Poi , traendola dolcemente verso poppa senza che ella vi si opponesse , le mostro` colla punta della scimitarra il lume che brillava sopra una grande ombra a riflessi bianchi . Una stella ! esclamo` la giovanetta , che per un movimento istintivo si serro` contro di lui . Una stella ? mormoro` Sandokan coll' arma sempre tesa verso il punto luminoso . No , amor mio , no , Marianna , non e` una stella quella che brilla laggiu` sopra quell' ombra , e` un occhio che scruta avidamente il mare cercandoci , e` un fanale che segna una nave , un incrociatore lanciato da quel maledetto sulle nostre traccie irto di armi , carico d' armati , assetati del mio sangue . Mio Dio ! Ho paura , Sandokan disse la giovanetta aggrappandosi disperatamente a lui , che la contemplava rapito . Non aver paura , sei al mio fianco , sotto la difesa di quest' arma che ha vinto cento pugne sanguinose , a fianco della Tigre della Malesia , che non ha mai tremato di spavento . Tutti gl' Inglesi di Labuan e Borneo , non sarebbero capaci di strapparti dalle mie braccia . Guai a loro , se avessero tanta audacia d' affrontare la Tigre delirante . Guai a loro ! Mille uomini cadranno prima di giungere sino a te . Non aver paura , amor mio , sono sempre qua ! Ma se ti uccidessero , Sandokan , che ne sarebbe mai di me ? Chi mi difendera` dopo ? Uccidermi ? esclamo` Sandokan rizzando l' alta statura mentre un lampo d' orgoglio guizzava negli occhi . Sono invulnerabile ! E vi difendero` io , milady disse il Portoghese traendo alla sua volta la scimitarra dinanzi a lei . Si` , Marianna , saremo in due che ti difenderemo , due tigri che non hanno mai tremato , due tigri della selvaggia Mompracem . Le due scimitarre s' incrociarono dinanzi alla giovanetta , che chiuse gli occhi al lampo che ne scatto` sotto i raggi della luna . L' incrociatore , che mezz' ora prima era una semplice ombra indefinibile , era allora visibile appieno coi suoi alberi che spiccavano sul fondo chiaro del cielo , avvolti dal nero fumo della macchina , in mezzo al quale scintillavano alcune scorie che salivano a una certa altezza . La prua affilata tagliava le acque che spumeggiavano chiaramente al chiaro dell' astro notturno , e il vento dell' oriente portava sino al prahos il fragor delle tambure che battevano frettolosamente i flutti . Vieni ! Vieni ! maledetto da Dio ! esclamo` Sandokan con veemenza , minacciandolo colla scimitarra mentre coll' altro braccio cingeva la fanciulla spaventata . Vieni a sfidar la Tigre se hai sangue nelle vene , di' a tuoi cannoni di ruggire , alle giacche rosse d' impugnare le loro armi . Io non ti temo ! Se io ruggo , guai a te ! Quella minaccia parve che venisse intesa dall' incrociatore che trovavasi un miglio appena lontano . Un lampo abbagliante guizzo` improvvisamente a prua seguito da una sorda detonazione . Una palla fece saltar l' acqua appena a dieci passi da poppa , spruzzando Giro Batoe che trovavasi al timone . La Tigre della Malesia si mise a sogghignare ma con quel sogghigno tutto suo proprio che agghiacciava sempre il sangue . Aspetta un po' , maledetto da Dio , poi vedrai la Tigre all' opera ! tuono` egli , minacciandolo con aria truce e mostrandogli l' abbronzato suo cannone . Un secondo lampo baleno` a prua del legno seguito da una detonazione piu` forte . Il Portoghese si scosse tutto . In coperta ! comando` egli correndo a prua . Su , tigrotti di Mompracem : vi ha sangue da bere . Sandokan ! Sandokan ! esclamo` Marianna , stringendosi timidamente al suo fianco . Ho paura . I pirati uscivano allora dalla stiva , mugolando come tigri . Sandokan prese per mano la giovanetta . Vieni , amor mio le disse dolcemente . Ti condurro` nel tuo nido al riparo delle bombe di quegli uomini che sino a ieri erano tuoi compatrioti , e che oggi sono tuoi nemici ! S' arresto` un istante , fissando con bieco sguardo il piroscafo che sforzava la sua macchina al punto di correre il rischio di farla saltare , poi porse il braccio alla lady , attraverso` il ponte con passo fermo , calmo , ma superbo , e la condusse nel sottoponte , nella cabina . Era questa una stanzetta che giustificava pienamente il nome di nido datale dal pirata , arredata con un gusto ed una eleganza la piu` squisita . Le pareti erano scomparse sotto ricche stoffe di seta cremisi e il pavimento era coperto da tappeti indiani che rifulgevano per l' oro e l' argento sparsovi a profusione . Ricchissimi mobigli intarsiati d' avorio e di madreperla occupavano gli angoli ; dal soffitto pendeva una gran lampada dorata e in un canto ardeva su di un tripode della polvere di sandalo che spandeva un profumo soave , inebbriante . Il pirata guardo` sorridendo Marianna che sembrava sorpresa . Vedi le disse , mentre un nuovo colpo di cannone rombava sul mare . Questo e` il tuo nido , questo e` il tuo mondo , e tu sarai la cara colomba che l' abitera` . E` sospeso sui flutti , e` mobile , ma e` sicuro . Non aver paura delle palle dei miserabili che bersagliano il mio legno : esse non ti toccheranno mai , mi capisci , Marianna , mai ! Le lamine di ferro che corazzano la poppa le arresteranno e la mia scimitarra infrangera` le armi delle giacche rosse che ardiranno salire sul ponte del mio legno . No , no , non ti rapiranno , mia adorata fidanzata : per farlo , bisognera` che abbiano a passare sul corpo dei miei tigrotti e poi sul mio , il che non accadra` mai . Sono invulnerabile ! Di' pure a loro che ruggano , di' pure a loro che tuonino contro il mio prahos che e` dieci volte inferiore del loro piroscafo , di' pure che vengano all' abbordaggio , io li vincero` , io li fulminero` come il fulmine di Allah che folgora gli empi . E` la Tigre della Malesia che te lo dice , Marianna , e puoi credere ad essa che giammai menti` , che giammai s' inganno` ! Si` , mio valoroso campione , ti credo mormoro` la giovanetta che sentivasi presa da immensa ammirazione per quell' uomo terribile che parlava in tal guisa . Ma se ti uccidessero ? Tutti ti odiano , tutti han giurato di vendicarsi su di te , e tutte le loro palle saran dirette contro il tuo petto da eroe . E credi tu , Marianna , che io sia l' uomo che abbia paura ? Credi che la Tigre della Malesia li tema ? Guarda , mi sento tanto forte , mi sento tanto possente , che sarei capace d' arrestare colle mie mani le bombe delle loro artiglierie ! Ah ! Sandokan ! Ho paura . No , non tremare , amor mio , non pensarlo nemmeno che essi abbiano a sfondare il mio petto . Vi ha una voce che mi dice che io sono invulnerabile , vi ha una voce interna che mi dice che lassu` v' e` qualcuno che protegge la Tigre . Ho lottato per tanti anni dinanzi la bocca dei cannoni ruggenti , mi sono precipitato tante e tante volte in mezzo alla mitraglia e giammai una scheggia intacco` le mie carni e le mie ossa ! ... Fu solo a Labuan , su quella terra esecrabile , su quelle coste maledette , che una palla che tengo ancora in petto mi colpi` ! ... Ma non fu tanto forte da troncare la vita della Tigre , e non ve ne sara` una seconda capace di troncarla . Bisogna che io viva , ora che tu sei mia , ora che la felicita` tanto bramata dal giorno che ti vidi mi aspetta , e vivro` a dispetto dei loro cannoni ! Mio Dio , ma e` dunque vero che tu lo proteggi ! esclamo` la giovanetta alzando le mani giunte verso il cielo . Si` disse il pirata con una sicurezza che avrebbe convinto il piu` incredulo . Vi ha qualcuno che mi protegge , il mio bel genio che mi guida e che mi rende invulnerabile . Rimani , Marianna , nel tuo nido , senza tremare , fanciulla divina . Io lassu` , sul ponte , faro` scudo col mio petto alle palle del nemico e la mia scimitarra sapra` difenderti contro mille di essi . Non avrai paura , non e` vero Marianna ? No , Sandokan , no mio valoroso , non avro` paura , ne` tremero` quando i cannoni ruggiranno . Saro` forte perche` tu ti batti per me ! Il pirata si precipito` verso la giovanetta caduta in ginocchio e prendendo teneramente la testa di lei fra le mani ne bacio` le labbra . La contemplo` rapito un istante inebbriandosi nell' ardente alito di lei , poi si rizzo` ebbro d' amore e di volutta` . Il suo occhio s' infiammo` sotto un sinistro lampo e fremente , superbo , battendo fieramente il piede con una intonazione che avrebbe fatto tremare il nemico se fosse stato li` a udirlo , esclamo` : Ritorno Tigre ! e si slancio` verso la scala salendo sul ponte di gia` invaso dai suoi uomini . Dio mio , salvalo ! Non sara` piu` pirata , non sara` piu` assassino ! esclamo` la giovanetta e cadde sulle ginocchia . L' equipaggio del prahos svegliato di soprassalto fin dal primo colpo di cannone e dalla voce del Portoghese , non aveva perduto un sol momento . Compreso di che si trattava , senza manifestare ne` meraviglia , ne` timore , malgrado la sproporzione di forze , si era gettato bravamente ai cannoni pronti a rispondere al terribile invito dell' incrociatore . I piu` abili artiglieri avevano di gia` accese le miccie e vi soffiavano sopra e stavano per cominciare il duello senza nemmeno aspettare il comando quando comparve la Tigre . Alla vista di quell' uomo , che da solo valeva cento combattenti , dinanzi al quale i piu` intrepidi fremevano , ritornato il pirata leggendario di Mompracem , trasformato , tutto fuoco e furia , un sol grido scoppio` a bordo del prahos che giunse sino al piroscafo . Viva la Tigre ! urlarono i pirati alzando le scimitarre . Viva la Tigre ! Largo a me ! Largo alla Tigre della Malesia ! esclamo` Sandokan respingendo gli artiglieri . Bastero` io solo per struggere il maledetto da Dio ! Era proprio la Tigre che cosi` parlava . Aveva gli occhi che sembravano carboni accesi , il volto aveva assunto quell' espressione feroce e ardita insieme che lo rendeva si temuto in quei mari , le labbra avevano ritrovato il sorriso atroce della Tigre , e parevano assaporare sangue umano . Pareva ingigantito di dieci cubiti . Visto cosi` in quella posa , coi capelli sciolti al vento , animato , minaccioso , quasi ruggente , sembrava una belva che spiasse anelante la preda per dissetarsi nel suo sangue . Egli si pianto` fieramente dinanzi ai cannoni , cogli occhi fissi sull' incrociatore che si avanzava sempre sforzando la macchina e mordendo furiosamente le acque colle ruote , quasi volesse attirarlo colla potenza della sua vista , affascinarlo , bruciarlo coll' ardente alito , e tendendo le mani verso di lui come in una suprema minaccia . Qua ! Qua ! esclamo` egli con quella voce vibrante e metallica . Essa e` sotto di me , riparata dal mio petto che non la cedera` ai tuoi cannoni , difesa dalle mie armi che spunteranno le tue . Vieni a riprenderla se ne sei capace . Questa e` la mia patria , qui vi ha la mia rossa bandiera che la ricopre , vieni ! Non sarai capace di struggere il mio legno , non abbatterai la mia bandiera , non farai tacere i cannoni che la difendono , non mi strapperai la giovanetta che ha detto d' amarmi . Qui vi ha la Tigre della Malesia ! Fa ruggire i tuoi cannoni , vieni abbordarmi , se ne sei capace : io ti sfido ! Il pirata , che si sentiva in quel momento tanto forte da cozzare anche contro la flotta dell' Inghilterra intera , con un balzo da leone afferro` la sua rossa bandiera e mostrandogliela : Vieni ! Vieni ! tuono` egli . La Tigre ti aspetta per infrangerti ambe le ali ! Pianto` il vessillo accanto a se` , poi fiero , rumoreggiante d' ira e di furore , sali` sul capo di banda colle mani incrociate sul petto , fissando trucemente il piroscafo che davagli vigorosamente la caccia , vomitando torrenti di fumo nero e denso dal camino troppo ristretto . I tigrotti , entusiasmati dalla presenza del terribile loro capo , avidi di sangue , trepidanti di cominciare la lotta , impotenti di frenare la loro impazienza , per la seconda volta si gettarono sui cannoni drizzando le fumiganti bocche contro il vascello . La Tigre con un gesto li arresto` . Non ancora ! diss' egli con voce rauca . Non ancora ! Lasciatelo venire ! I pirati , quantunque quel comando paresse a loro strano in quei momenti in cui vi era maggior bisogno di agire per arrestare quella nave che cercava abbordarli , ubbidirono ciecamente sicuri che se la Tigre cosi` agiva doveva avere i suoi scopi che essi non erano obbligati a indagare . Il Portoghese stesso arresto` la mano che stava per dar fuoco al cannone e calpesto` la miccia , domandandosi pero` quale pazza idea era saltata in capo a suo fratello . Voleva forse egli farsi inseguire fino a Mompracem per tentar di poi uno dei suoi giuochi per cui andava tanto famoso ? Non era possibile ammetterlo , stante la distanza che separavali ancora dall' isola e la rapidita` del vascello da guerra che s' avvicinava sempre piu` al prahos . Voleva forse egli aspettarlo e dargli arditamente l' abbordaggio , vendicando la disastrosa rotta subita sulle coste di Labuan ? Il Portoghese fremette tutto a tal pensiero , non gia` per se` , ma per suo fratello e per Marianna . Per quanto i tigrotti fossero stati risoluti , e il loro capo terribile , sarebbero stati inevitabilmente schiacciati dal numero preponderante degli Inglesi , numero che sorpassava i centocinquanta . Chi sa , aspettiamo disse Yanez . Al momento opportuno faro` sentire la mia voce . Sandokan era sempre al suo posto , sulla murata poppiera , col piede sulla culatta di uno dei cannoni , calmo , tranquillo , ma minaccioso , seguendo attentamente le mosse del piroscafo che fendeva furiosamente le acque . La sua fronte andava man mano corrugandosi profondamente e i suoi occhi talora s' infiammavano e si fissavano in una strana maniera sul ponte del legno nemico . Yanez , seguendo la direzione del suo sguardo , s' accorse che osservava minutamente l' equipaggio inglese , come se cercasse di scoprire un volto a lui ben noto . Non dubito` piu` che Sandokan tentasse di scoprire il suo rivale , il baronetto William . E infatti non s' ingannava . Il pirata lo cercava avidamente colla potenza del suo sguardo d' aquila , ma dovette in breve accertarsi che il maledetto , l' aborrito ufficiale , non c' era . Non lo vedo , non lo vedo mormoro` ferocemente la Tigre contraendo le labbra a un satanico sorriso che tradiva la collera . Tanto peggio per lui . Lo ritrovero` laggiu` alla mia isola e lo daro` in pasto ai miei tigrotti ! Aveva appena finito che una fiamma guizzo` sul legno nemico , che continuava avanzare mordendo colle ruote strepitosamente le tranquille acque . Il proiettile attraverso` il ponte del prahos forando le due vele a pochi passi dalla testa del pirata . Ah ! Ah ! esclamo` questi che fremette d' ira . Tira , maledetto da Dio , tira che io non ti temo . Quando la Tigre sara` irritata , verra` a far saltare le tue ruote . Vedrai ! Ti arrestero` al volo ! Altre due fiamme scattarono dai sabordi di tribordo accompagnate da una doppia detonazione . Una delle palle venne proprio a investir la culatta del cannone sul quale Sandokan posava un piede . Il pirata non si mosse , non fiato` , non batte` nemmeno ciglio : solo continuo` a sogghignare beffardamente . Successe una breve tregua , prahos e vascello continuarono la loro rotta colle prue all' ovest , l' uno perdendo via e l' altro avvantaggiandosi sempre piu` , poi questi ricomincio` il cannoneggiamento piu` rapido , piu` forte , piu` preciso . Una grandine di palle comincio` a piovere e fischiare attorno al prahos , rimbalzando e scrosciando contro i bordi corazzati , smussando o spezzando i pennoni , frantumando o schiantando le murate , e strisciando o saltando sul ponte . La Tigre a quel tempestar di proiettili si scosse tutto . Si raddrizzo` fieramente mostrando i denti , tese minacciosamente le mani verso il piroscafo e parve che fosse li` per slanciarsi in coperta , ma si freno` ancora e ripiglio` l' immobilita` truce di poco prima . Non ancora , non ancora mormoro` egli . Non vedrebbero mia moglie . Per dieci minuti il piroscafo cannoneggio` il piccolo legno che non faceva alcun sforzo per mettersi fuori di portata , poi le detonazioni scemarono a poco a poco fino a che cessarono del tutto . Allora una bianca bandiera sali` sbattendo vivamente sul picco della randa . A quella vista s' udi` un mormori`o minaccioso sul ponte del prahos . Ah ! esclamo` Sandokan ghignando . Mi invitano d' arrestarmi , d' arrendermi , io , la Tigre ! ... Yanez , fa issare la mia rossa bandiera sull' alberetto di maistra ! Ma ... azzardo` il Portoghese . Silenzio ! tuono` la Tigre . Io voglio vedere il fuoco ! Giro Batoe , a un cenno di Yanez , fe` salire la rossa bandiera della pirateria , in mezzo alla quale campeggiava lugubremente un teschio umano . Un colpo di vento la sciolse e si mostro` spiegata al piroscafo . Tira ora , tira ! urlo` Sandokan . Fa ruggire i tuoi cannoni , arma i tuoi uomini , empi la tua macchina di carbone , fatti innanzi , che non ho paura ! Voglio vedere il tuo fuoco e mostrarti mia moglie illuminata al baleno delle tue artiglierie ! Il vento andava allora crescendo man mano che avvici`navasi l' alba , raddoppiando la celerita` del prahos . Il piroscafo che s' accorse di questo , ricomincio` furiosamente il cannoneggiamento , sforzandosi di guadagnar il piu` presto che fosse possibile via , temendo che il piccolo legno gli sfuggisse . Il suo camino eruttava fumo e scorie come un vulcano e le sue ruote turbinavano fragorosamente , e la macchina fischiava e ruggiva in tal modo da temere che fosse si` li per iscoppiare davvero . Ma ben presto dovette comprendere che perdeva via . Il piccolo legno piratesco , coperto dalle sue immense vele , poco a poco prese un' andatura piu` celere , non piu` guizzando ma volando sulle acque , di maniera che dopo dieci minuti le palle del vascello non giungevano piu` che a intervalli , e una parte di queste giungevano sulla scia . Sandokan con tutto cio` non si mosse , ne` stacco` gli occhi dal vascello . Il Portoghese che non capiva gli si avvicino` . Ma che vuoi tu fare , fratello mio , vuoi che una palla ti faccia saltare ? domando` Yanez . Aspetta , Yanez , e poi lo vedrai rispose il pirata . Non e` ancor tempo , ma non sara` lontano : ecco la mia luce che segna l' alba . Vuoi trascinare questo legno sino a Mompracem per poi abbordarlo , coll' aiuto degli altri prahos ? No , non vedra` Mompracem quel legno . Io lo arrestero` al volo appena che il sole gli permettera` di vedermi . Essi ignorano che io l' abbia rapita , essi ignorano che ci troviamo assieme su questo prahos : voglio che ci veggano . Yanez , fa portare sul ponte un mortaio . Se non frantumero` le sue ruote al primo colpo , io non saro` piu` Sandokan ! Sara` l' ultima impresa della Tigre della Malesia , che poi morra` per sempre ! Mi comprendi , Yanez , per sempre ! Il Portoghese lo guardo` in silenzio , mandando un sospiro , poi si affretto` a ubbidire , nel mentre che una palla strisciando sul ponte dopo di aver scavato un solco sfondava di rimbalzo le murate di prua perdendosi in mare . Sandokan non si mosse . Nella stiva , fra il ferraccio che formava la zavorra , eravi un mortaio , pezzo della portata di otto che solevano avere i piu` rapidi prahos corazzati , quando si trattava di qualche ardua impresa dove le bombe potevano essere necessarie . Esso fu portato sul ponte e assicurato saldamente agli anelli di esso . Il Portoghese lo carico` , con una di quelle bombe di otto pollici , del peso di 21 chilogrammi , che con una carica di 2 . 21 forniscono ben 28 scheggie , il cui effetto puo` diventare funesto anche per uno dei piu` grossi piroscafi . Dopo di che , volgendosi a Sandokan che non perdeva di vista le mosse dell' incrociatore : Tocca a te , fratello mio , compi la tua impresa da vera Tigre di Malesia ! disse egli . Aspetta ancora ! Aspetta ! rispose Sandokan . E` d' uopo che egli mi veda a fianco di lei ! Il vento che cresceva faceva volare il prahos che pareva sfiorare appena l' acqua , allontanandolo sempre piu` dal piroscafo che si sforzava di dargli ancora la caccia o di arrestarlo a colpi di cannone . Il legno da guerra avvampava a ogni istante e tuonava con crescente furia ; pareva un vulcano erompente , vomitante palle e mitraglia . La corsa duro` da entrambe le parti ancora un' ora , durante la quale la luna e le stelle impallidirono sotto i primi albori . Poco dopo un raggio di sole , il primo , guizzo` attraverso due nubi illuminando il mare . E ora a me ! grido` Sandokan con un sorriso indefinibile . Vo mostrarti le mie bombe e mia moglie ! A un suo cenno il prahos si mise a bordeggiare lasciando cosi` il piroscafo avvicinarsi , poi si mise dietro il mortaio con la miccia in mano , calcolando la distanza , tracciando di gia` coll' occhio la via che doveva tenere il proiettile . Il legno da guerra approffittava . Si avanzava rapido sbuffante , fumigante . Ricomincio` il cannonneggiamento con novella furia , senza , perdere un sol istante , a palla e a scaglia . Il ferro turbinava sul prahos che continuava impassibilmente le sue bordate , faceva saltare gli ultimi resti delle murate , forava le vele e troncava gomene , saltava sul ponte strappandone le tavole , scivolava sulla corazza , fischiando attorno all' equipaggio riparato dietro ai cannoni . Sandokan mirava sempre , impassibile , incrollabile fra la pioggia di palle . Fuoco ! urlo` d' un tratto egli facendo un salto indietro , mentre che il mortaio avvampava tuonando . Si curvo` sul famigerato pezzo , rattenendo il respiro , colle labbra strette , la fronte abbuiata e gli occhi fissi innanzi a se` come volesse seguire l' invisibile proiettile che s' allontanava ratto ratto , sfiorando le onde . S' udi` una seconda detonazione : respiro` . La bomba scoppio` con inaudita violenza fra i raggi di una delle ruote del vascello , facendone saltar le ferramenta e la tambura . Il piroscafo s' inchino` sul fianco lacerato e si mise a girare su se` stesso sotto le battute dell' altra ruota che mordeva ancora le acque . Quasi subito una densa colonna di fumo sfuggii dall' enorme falla per la quale si precipitava , fischiando , l' acqua . Marianna ! Marianna ! urlo` Sandokan slanciandosi verso il boccaporto nel momento che Yanez e i tigrotti saltavano sui cannoni . Egli afferro` la giovanetta , la trascino` a poppa , la sollevo` fino al capo di banda e nel mentre che il ferro turbinava ruggendo a lui d' intorno la mostro` superbamente al piroscafo gridando : Ecco la moglie della Tigre ! ... Quasi nel medesimo istante il prahos virava di bordo . Il ritorno a Mompracem Punito l' insolente , libero ormai da ogni impaccio , quantunque mezzo ruinato , colle murate cadenti , il ponte qua e la` schiantato , le vele in piu` parti forate e lacerate e le manovre danneggiate dai turbini di mitraglia , il prahos riprese la corsa verso Mompracem colla velocita` propria di quei leggeri legni che sfidano i piu` rapidi clipper della marina dei due mondi . La giovanetta dopo di essere stata presentata ai suoi compatrioti qual moglie della Tigre fra il ruggito dei cannoni , affranta dalle fatiche fisiche e morali , erasi affrettata a ritirarsi nella sua cabina e gustarvi un po' di sonno , e tutti i pirati , passato il pericolo , ne avevano seguito l' esempio guadagnando le oscillanti loro amache . Sul ponte eran rimasti soli tre uomini : Giro Batoe che fumava nella sua pipa seduto a poppa colla barra del timone in mano , e Yanez e Sandokan che passeggiavano pel ponte , l' uno tranquillo come il solito e l' altro invece cupo , malinconico , colla faccia scomposta e gli occhi che rifulgevano come carboni accesi , fissi sul mare che brontolava spumeggiando al largo . Orsu` , Sandokan disse improvvisamente il Portoghese , urtandolo . A che diavolo vai pensando che sei tetro ? Rimpiangi forse quello che hai fatto per la giovanetta ? No , Yanez rispose Sandokan , sussultando e con aria che invano sforzavasi far parere tranquilla . No , rimpiango il passato , ecco tutto . Credi tu che un pirata non abbia un cuore per rimpiangere cio` che dovra` abbandonare per sempre ? Guardando questo mare che solchero` per l' ultima volta in questi luoghi , mi sento commosso ; guardando questo prahos che fra poco non rivedro` piu` mai mi sento il cuore sanguinare , pensando che la Tigre morra` per sempre mi sento invadere dallo spavento come seppellissero me stesso . E` l' ultimo sospiro , l' ultimo rimpianto di un cuore che si sente straziare . Ma ho giurato che morro` , ho giurato che i pirati scompariranno da questi luoghi , che saro` tutto suo : manterro` cio` che promisi . Ma dei tuoi uomini che ne succedera` , Sandokan ? Senza la Tigre che li guidi , che sara` di Mompracem , della nostra isola ? Succedera` cio` che il destino aveva disposto . Essi abbandoneranno il mestiere , dimenticheranno il passato come lo dimentichero` io , e Mompracem ritornera` muta come lo era prima che la Tigre comparisse sulle sue coste : ecco tutto . Povera Mompracem ! esclamo` Yanez con profondo rammarico . Io cominciava ad amarla come fosse la mia vera patria . E io , credi tu che non l' amassi ? Credi tu che non amassi questo mare , questi legni , quegli uomini che mi chiamavano con orgoglio la Tigre ? Se io fossi capace di piangere , piangerei , ma non ho mai saputo che sia lagrimare . Orsu` , Yanez , il passato e` morto , un altro avvenire ben differente ci aspetta : quello preparatoci dal destino , seguiamolo . I pirati scompariranno ! Lo so . E` pur triste abbandonare questi luoghi ove noi eravamo i padroni , sparire pezzo a pezzo , disperderci dopo tanti anni . Triste ! Triste ! ripete` il pirata con voce sorda e con una commozione di cui non si sarebbe mai creduto capace . Ascolta , fratello mio , quando noi giungeremo a Mompracem che pensi di fare tu ? Non vi rimarrai , lo so , ma dove andra`i con lei ? No , non vi rimarro` piu` , io l' ho giurato a lei . Ah ! se lei lo volesse , Mompracem tornerebbe a brillare e tanto da offuscar per sempre Labuan che ora sta ingigantendo sulle nostre ruine . Non lo vuole , ha paura del sangue , trema al fragor del cannone , e sia . I pirati morranno per sempre nella mia isola . Se fosse un' altra donna , l' abbandonerei , la sfuggirei dopo di averla ricondotta a Labuan , ma con lei non saprei farlo , io l' amo troppo , tanto da anteporla a ogni cosa , tanto da sacrificare i miei uomini e tanto che senza di lei , sarei capace di morire . Rivedro` ancor una volta Mompracem , poi , quando il mare sara` libero , quando ogni tema che si abbia a rapirmela sara` scomparsa , c' imbarcheremo e faremo vela ... Per dove ? L' ignoro , Yanez : andro` dove lei vorra` ; sia su di un' isola , sia nella lontana sua patria , per me sara` lo stesso , purche` andiamo lontani da questi luoghi che non sono piu` per noi . Non credere , fratello , che io cio` faccia perche` sia stregato . No , gli e` solo perche` sono diventato un altro uomo , perche` sento d' amarla furiosamente , e accanto a lei mi pare d' essere felice , oh ! si` , mille volte felice . Tutto il mondo , per me , sta rinchiuso in lei , e in lei sola . Ti comprendo , Sandokan . Guarda , pur io che non ho mai amato , mi sentirei capace di fare per lady Marianna quanto sei capace di far tu . Lo sapevo , Yanez , che anche tu l' avresti adorata . Ella affascinerebbe Dio e il diavolo . Il pirata abbandono` bruscamente il Portoghese , fece alcuni passi pel ponte , guardandolo fisso verso l' est , poi tornando verso di lui , Yanez disse , cangiando tono . Credi tu che le giacche rosse verranno ad assalirmi nella mia isola ? Guarda , ho delle idee si` strane quest' oggi che la tengo stretta nelle mie braccia quell' adorabile fanciulla , che mi sgomentano in un modo nuovo . Io che non ho mai avuto paura , si direbbe che quest' oggi provo un sentimento di timore . Non so , forse saranno ubbie , ma mi sembra di veder buio e molto buio a me d' intorno . E non ti nascondero` che anch' io ho i miei timori , Sandokan rispose Yanez . Non voglio credere che il lord abbia a rassegnarsi a lasciare l' unico rampollo dei conti Guillonk nelle mani di un pirata , quale sei tu . Temo che egli abbia a tentare un disperato assalto contro Mompracem , e probabilmente fra non molto . Credo che tu abbia ragione , ma la tana della Tigre sara` inespugnabile ! Giammai Olandese , o Inglese , Spagnolo , o Bornese , ardi` approdare alle temute coste della mia Mompracem , e voglio sperare che il maledetto da Dio , per quanto l' ira lo spinga e gl' infonda coraggio , non lo tentera` . Aspetta che noi giungiamo all' isola e mi vedrai all' opera . Io fortifichero` tanto il villaggio , da far dare indietro anche la flotta riunita dell' Inghilterra e dell' Olanda . Avresti per caso cangiato idea ? Che vuoi dire ? Tu parli di trincerarti cosi` bene , da credere che tu abbia abbandonato il progetto d' abbandonare Mompracem . Un amaro sorriso sfioro` le labbra della Tigre . No diss' egli non rimarro` nel mio nido per sempre . La Tigre della Malesia , te lo dissi ancora , non e` piu` l' uomo d' una volta . Me ne staro` a Mompracem in attesa degli Inglesi , e quando li avro` battuti , quando avro` fatto saltare le ruote dei loro ferrati vascelli , in modo che non sieno capaci di inseguirmi e d' abbordarmi in alto mare , spieghero` le ali e me ne andro` . E se gli Inglesi fossero di gia` sbarcati , a Mompracem ? Ti ricordi cio` che disse quell' ufficiale , dietro le palizzate del parco ? ... Sandokan lo guardo` fisso , mostrando i denti . Ebbene diss' egli m' avvicinero` all' isola colle dovute precauzioni . Se l' hanno presa , veleggero` al sud . Guai al vascello che ardira` seguirmi . Guai a lui ! ... Volse improvvisamente le spalle al Portoghese e ando` a prua , appoggiandosi alla murata , guardando fissamente il mare che gorgogliava quasi ai suoi piedi . Un rauco gemito gli usci` dalle labbra e si strinse il capo fra le mani . Ah ! esclamo` egli , quasi ferocemente . E` atroce abbandonare questo mare nel quale vissi tanti anni , questo mare che amava come fosse sangue delle mie vene , che idolatrava , che chiamava mio , mio ! Povero mare , dovro` lasciarti per sempre ! Non udro` piu` mai il tuo ruggito che era la voce a me piu` cara dopo il rombo del cannone , non affrontero` piu` le tue tempeste che erano simili alle ire della mia anima , non ti daro` piu` sangue delle mie vittime , perche` io sono stregato , perche` io sono come morto ! Eri mio e diverrai di loro , perche` il nodo che ci univa si e` spezzato sotto il sentimento dell' amore e un abisso senza fondo fu dischiuso fra di noi due ! Va ! presto non ci vedremo piu` ! Questi luoghi saranno morti perche` il ruggito della Tigre si soffochera` , perche` i suoi prahos non solcheranno piu` le tue onde , perche` il cannone tacera` per ogni dove , perche` i pirati saranno scomparsi . Diverrai un pacifico mare senza furore , senza fragori , bagnando le coste di Mompracem domate ; non avrai piu` quei fumiganti rottami che io ti dava un tempo quasi ogni di` , non sarai piu` accresciuto dal sangue delle vittime , non sarai piu` il mio mare , perderai il tuo amico , il tuo fratello , rimarrai solo ! Tu piangi , tu spumeggi dinanzi la prua del mio ultimo prahos piratesco , ti lamenti , i pesci come te si lamentano , il vento geme e io credi tu che non pianga al pensiero di non vederti piu` mai ? Guarda , io soffro piu` che mi si strappasse la carne a brani ! E` deciso che io abbia a morire fra le braccia della fanciulla che mi ha strappato dalle tue , che abbia a morire lontano lontano dai tuoi amplessi , senza piu` udire la tua voce che allettava la mia anima nei tempi che ero il signore di Mompracem , e chi sa in quali terre straniere , ove mi avranno trascinato i sentimenti dell' amore . Vi ha qualche cosa che mi si arresta alla gola , del dolore che empie il mio cuore , qualche lagrima che bagna gli occhi dell' antico pirata . Le gioie che ho provato accanto a te , quelle gioie che mi rendevano qualche volta felice in mezzo ai miei trionfi di sangue , non le provero` piu` , mai piu` ! Morra` la mia potenza , come morra` la mia e tua voce e per sempre ! E tutto per lei ! ... Il pirata si curvo` verso le onde , che continuavano a spumeggiare dinanzi alla prua del prahos , guardandole con occhio intenerito , ascoltando i gorgoglii di esse , e sospiro` . Forse in quel momento rimpiangeva l' istante il cui destino l' aveva trascinato sulle spiaggie di Labuan e l' istante in cui aveva amato la fanciulla . Egli si passo` la mano sulla fronte come per iscacciarsi i neri pensieri che l' assalivano e qualche cosa di umido brillo` nei suoi occhi . Tutto per lei ! continuo` egli . Per la fanciulla abbandonero` ogni felicita` del passato , dimentichero` questi luoghi pur cari anche pel cuor di un pirata , i miei legni che amava come fratelli , Mompracem che riguardava come la mia gloria , la mia potenza , dimentichero` la mia isola , il mio nome guadagnato a prezzo di cento vittime e di fiumi di sangue , dimentichero` i miei poveri tigrotti che tanto mi amarono , e infine tronchero` la mia tremenda vendetta contro coloro che assassinarono e mia madre , e i miei fratelli e le mie sorelle , contro coloro che mi precipitarono dal trono al fango ! ... Non piu` vita agitata , non piu` lotta , non piu` massacri e sangue da bere , non piu` armi , non piu` ruggiti di cannoni , ne` odor di polvere . Una capanna nel fondo d' una foresta , un sorriso per le gioie , un bacio pei deliri ! ... La sua fronte s' aggrotto` , poi si spiano` e lo sguardo poco prima fiammeggiante si spense . Egli porto` le mani agli occhi , giro` su se` stesso per qualche istante , poi si avvicino` al boccaporto di poppa e discese senza far rumore nella cabina attigua a quella di Marianna . S' arresto` sospeso , udendo parlare . No , no diceva con voce affannata la giovanetta . Lasciatemi ... lasciatemi che sono di lui , della Tigre della Malesia ... Perche` volete separarmi , perche` volete strapparmi dal suo fianco quando ha giurato d' amarmi ? ... No , no , non voglio William : mi fa paura , l' odio , lo esecro ... Via tutti , non voglio vedervi mai piu` , sono della Tigre ! ... Il pirata sospiro` e scosse il capo . Il suo sguardo s' inteneri` . No , Marianna , no , non li vedrai mai piu` ! mormoro` egli . Non aver paura , anima mia , che sono qua io a difenderti , io , la Tigre ! Apri` la porta della cabina che dava in quella di lei e guardo` . La giovanetta dormiva respirando affannosamente , agitando le mani fra le tappezzerie che la coprivano . Il pirata la contemplo` con indefinibile dolcezza , colle braccia incrociate , anelante , cogli occhi fissi sul volto di lei , beandosi come fosse trasportato in un nuovo mondo , attirato , affascinato . Egli indietreggio` a lenti passi . Sogna mormoro` egli . Guarda ! Chi direbbe che non e` divina ? Si` , sprofondi Mompracem , scompaiano i pirati , precipiti il mare nelle viscere della terra , muoia per sempre la Tigre ! Si` , saro` maggiormente felice accanto a lei ! Il pirata fu li` li` per precipitarsi verso la giovanetta e stringerla fra le braccia , ma si freno` , e quantunque la volutta` cominciasse a invaderlo da fargli girar il capo , si ritiro` con quella potente volonta` che sapeva dominar le piu` ardenti passioni e torno` nella sua cabina . No mormoro` egli con quell' accento risoluto che non ammetteva esitanze , ne` debolezze no , non e` ancora mia . So che mi ama , che comprende il gigantesco sacrificio del pirata che portava il nome di Tigre della Malesia , non basta ? Quando saro` lontano da questi luoghi , in altre terre , sara` mia , tutta mia , me lo ha detto , lo sento , come io ho detto che saro` suo . Avro` ancora da lottare co' miei nemici , lo so . Essi cercheranno con tutti i mezzi possibili di rapirmela per dare l' ultimo colpo al pirata di Mompracem , ma lottero` con tutte le forze di cui era capace l' antica Tigre , mostrero` ad essi , che se era formidabile nei tempi passati quando sol trattavasi di sangue e di saccheggi , sono ancora tale per difendere cio` che io chiamo la mia esistenza , la mia felicita` . Poi morro` , morro` per sempre , che monta ? Sara` una nuova vita per me , accanto a quella creatura sublime , e chi sa , forse piu` dolce , piu` felice di quella passata , e senza vittime e senza sangue . Il pirata si mise a girare nella stretta cabina , ora truce in volto e ora col sorriso sulle labbra , porgendo di tratto in tratto ascolto all' affannoso respiro della giovanetta . Si arresto` tre o quattro volte colla testa fra le mani , quasi volesse soffocare i pensieri che l' assalivano suo malgrado , poi sali` in coperta . Il prahos filava sempre ma con lentezza . Il vento era caduto , soffiava a tratti irregolari , tondeggiando debolmente le grandi vele , che finivano a poco a poco collo sbattere e cadere lungo i triangolari alberi come fossero senza vita . Il malaugurato congiurerebbe anche esso contro di me ? mormoro` Sandokan , gettando uno sguardo sul mare . Egli guardo` l' equipaggio che s' affaccendava contro le murate sfondate , dietro il ponte qua e la` schiantato , cercando di porre un po' d' ordine a bordo e rinnovando le manovre danneggiate dalla mitraglia del nemico , e si avvicino` al Portoghese che , curvo sulla ribolla del timone , guardava attentamente all' oriente , difendendo gli occhi dal raggio del sole con ambe le mani . Credo che tu giunga a proposito , Sandokan disse Yanez voltandosi verso di lui . Mi pare che questa volta le nubi si accavallino sull' orizzonte piu` del solito , malgrado il sole . Delle nubi ? disse Sandokan , guardando il cielo che era puro . Dove le trovi tu , Yanez , che non sono capace di vederne una ? Tu non comprendi ; guarda laggiu` diritto la punta della tua bandiera , non vedi tu all' orizzonte qualche cosa , che un occhio pratico direbbe fumo ? Corpo di un satanasso ! Non m' inganno io , e` mezz' ora che ho notato quel pennacchio nebbioso . Sandokan , facendosi un paraocchi con le mani , osservo` con qualche inquietudine il punto indicato . Si` diss' egli , dopo qualche istante di osservazione . Vedo un pennacchio grigiastro che mi ha tutta l' apparenza di essere fumo . E` fumo di carbon fossile , Sandokan , te lo posso assicurare . Un piroscafo adunque ? Vuoi che quelli di Labuan si sieno di gia` messi in mare per darci la caccia ? Non e` possibile , non lo posso credere . Ah ! Se essi venissero ad assalirmi in mare ... Che faresti ? Che farei ? ... Tuoni di Dio ! La Tigre berrebbe tutto il loro sangue ! Tutto , fino all' ultima goccia . Uhm ! Siamo debolucci , fratello mio . Non vorrei che il nostro prahos subisse un secondo bombardamento . E` vero che noi abbiamo ancora in fondo alla stiva qualcuna di quelle brave bombe che fecero saltare le ruote al colosso di ferro , ma ! ... To` ! E se quello laggiu` fosse il piroscafo di questa notte ? E` impossibile che sia lo stesso , Yanez . Gli ho fatto un' avaria troppo grossa , per potersi servire delle sue ruote . Anche se fosse riuscito a turare la falla , e avesse spiegato le sue vele , sarebbe difficile ammettere che egli ci fosse si` vicino . Quei legni la` , coi loro scafi di ferro , camminano assai male col vento . Eppure e` fumo , e siccome , che io sappia , non vi sono vulcani in questi paraggi , bisogna dire che quel fumo proviene da un vascello a vapore . Non v' ingannate , capitano Yanez disse Giro Batoe , che si era avvicinato . Guardate come quel pennacchio sale diritto e sottile . Esce da una ciminiera bella e buona . Tanto peggio per lui rispose Sandokan . Incontrera` la Tigre , ma la Tigre smaniosa di venire alle mani , la Tigre assetata di sangue e affamata di carne umana . Al piroscafo ho fatto saltare una ruota , a quello che ci insegue faro` saltare la polveriera . Ve lo giuro . Finche` sono in questi mari , sento di possedere il braccio e la ferocia dell' antica Tigre di Mompracem , sento di essere invulnerabile , sento di avere tanta forza da far tremare ancora Labuan e di empire questi flutti che poco fa si lamentavano dinanzi la prua del mio prahos , di rottami e di cadaveri . Sta in guardia , fratello disse Yanez . Non sono piu` i tempi da commettere pazzie . Le palle volano sempre , e senza darne l' avviso , tu ben sai , e una potrebbe colpire anche la Tigre quantunque si creda invulnerabile , e fors' anche colpire lady Marianna . Difendiamoci , e difendiamoci bene , ma senza lasciare che quei legni , che di solito sono irti di cannoni e zeppi d' armati , si avvicinino di troppo . Non dimenticare che abbiamo a bordo tredici soli tigrotti , tredici coraggiosi che non temono ne` Dio ne` il diavolo , ma infine sempre pochi . E non bisogna neppur dimenticare , che a Mompracem ve ne sono pochi di buoni aggiunse Giro Batoe . Bisogna risparmiare piu` che sia possibile gli uomini , se si vuole essere tanto forti da tenere in scacco gl' Inglesi che ci assalirono nel nostro villaggio . Credi tu adunque , che le giacche rosse verranno ad attaccarci ? chiese Sandokan . Certamente , Tigre , e ci scommetterei tutto il peculio che tengo nella mia capanna . Il lord mi pare che sia uno di quegli individui che non perdonano certe cose . Gl' Inglesi avranno paura a seguirlo , e` da indovinarsi , poiche` malgrado la loro potenza Mompracem e` ancora piu` forte di Labuan . Ma l' oro vincera` la paura . Sandokan fece un cenno affermativo col capo , ma non apri` labbra . Egli guardava fissamente il pennacchio grigiastro . Non aveva paura tuttavia provava qualche inquietudine , nel vederlo avvicinarsi sempre piu` . Non per se` , ma per Marianna , che temeva gli venisse sempre ripresa . Guarda , Yanez disse d' un tratto . Non iscorgi tu , in mezzo a quella colonna di fumo , un' asta che si direbbe un albero senza pennoni ? Si` , fratello mio , e vi ha di piu` , che per quanto giri lo sguardo non sono capace di vederne che uno solo . Ola` ! Giro Batoe , tira un' occhiata anche tu che hai l' occhio di lince . Il Malese aggrotto` le sopracciglia e guardo` attentamente coi suoi piccoli occhi neri , dotati di una potenza visiva assai forte . E` un albero senza antenne disse egli ed uno solo con un nastro sulla cima . Allora non puo` essere un piroscafo . Sara` una cannoniera . Si` disse Sandokan . Ecco la` che comincia a spuntare il ponte di comando assai elevato , la ciminiera , e la prua assai bassa tagliata ad angolo retto . Ohe ! Vorrebbe per caso tentare d' attaccarci e riuscire la` dove un piroscafo sei volte piu` grosso fu vinto ? Una cannoniera ! esclamo` una voce dolce ma che non tremava , a lui accanto . Il pirata si volse , rapidamente e si trovo` dinanzi a Marianna , che lo guardava sorridendo . Ah ! Sei tu , Marianna ! diss' egli , stringendosela al cuore con gesto appassionato . Ti credeva ancora addormentata nel tuo nido . Oibo` ! Mi credi adunque una donna che muore di paura ? No , no , lo so che tu sei forte e intrepida . Ti ho veduto affrontare audacemente la tigre di Labuan e cio` basta . E hai proprio bisogno di essere coraggiosa , Marianna . Ci minaccia forse qualche nuovo pericolo ? Chi sa ? Abbiamo da lottare e da lottare molto , da soffrire e da soffrire molto ancora per essere felici . Gli uomini della tua razza , ne ho la certezza , verranno ad assalirci per istrapparti dalle braccia della Tigre . Oh ! Non parlare cosi` , Sandokan ! esclamo` vivamente Marianna . Ma perche` vuoi che essi vengano a separarci , quando io diro` a loro che rinnego la mia nazionalita` e che vicino a te sono felice ? Perche` ? E me lo chiedi ? disse Sandokan emettendo un doloroso sospiro . Dimentichi che tu sei l' ultima dei conti Guillonk e che io sono un pirata ? ... Ma non lo sarai piu` , non e` vero , Sandokan ? Ed essi comprenderanno che con me tu diverrai un altro uomo , che la Tigre scomparira` dai mari della Malesia . Si` , fanciulla divina , si` , la Tigre morra` colla sua isola , coi suoi tigrotti rispose Sandokan con voce amara . Ma essi , credi tu che per questo ci lascieranno in pace ? No , verranno a bombardarci coi loro cannoni e a moschettarci colle loro carabine . Ma non tremare , Marianna , non avere paura che essi abbiano a prendermi ed a rapir te . Io sento d' essere capace per te di pugnare col mondo intero . Ti portero` nella temuta mia isola , nella mia Mompracem , e la` non avranno il coraggio di cannoneggiarci . La Tigre nel suo covo e` inattaccabile ! Marianna lo guardo` con profonda ammirazione , ma i suoi occhi tradivano le inquietudini dell' anima . Il pirata comprese cio` che passava nella mente di lei . La prese , la trasse a se` vicino , e con voce bassa e risoluta : Ti comprendo , Marianna le disse . Tu hai paura di Mompracem , ma non vi rimarrai per molto tempo . Passato ogni pericolo , noi l' abbandoneremo e non la rivedro` piu` mai ! ... piu` mai ! ... Si` , mio adorato Sandokan , non rivedremo piu` mai ne` Labuan ne` Mompracem mormoro` la giovanetta emettendo un profondo sospiro . Un rauco gemito usci` dalle labbra del pirata e l' abbronzato suo volto si altero` dolorosamente . Piu` ! Piu` ! ripete` egli con voce che invano sforzavasi di render ferma . Le sue mani passarono piu` volte sulla sua fronte imperlata di sudore e stranamente aggrottata , poi si tesero verso la cannoniera che avanzava a vista d' occhio . Non e` che una cannoniera disse poi cangiando tono . Non ci fara` male di sorta : noi siamo dieci volte piu` forti di essa . Credi tu che ci assalira` ? Forse , ma sarebbe pazzia , Marianna . Vieni a vederla . Egli condusse la giovanetta a poppa . La cannoniera era lontana allora un quattro o cinque miglia , quindi perfettamente visibile . Poteva essere della portata di un centocinquanta tonnellate , bassa di scafo , colla poppa quasi a livello delle onde , il ponte di comando assai elevato e un solo albero nel mezzo sprovvisto di antenne e di grisolle . Si scorgeva pochissimo equipaggio in coperta e portava un sol cannone a poppa di poco superiore a quelli del prahos . E` uno di quei legni che battono le coste per difenderle dalle irruzioni dei pirati disse Yanez , avvicinandosi a Sandokan . Rapidi finche` si vuole , ma impotenti per misurarsi coi prahos di Mompracem . Tuttavia mi pare che si diriga verso di noi osservo` Giro Batoe che stava al timone . Per conoscerci da vicino e se fosse possibile per arrischiare un attacco . Non bisogna dimenticare che sulla testa di mio fratello Tigre pesa una taglia di mille sterline . E` una bella sommetta che potrebbe tentare quei gaglioffi . Ma quella cannoniera la` non porta bandiera inglese disse Sandokan che da qualche istante la osservava con profonda attenzione . Oh ! Oh ! fe` Yanez . Vi si immischierebbe forse qualche altra nazione ? E` una bandiera olandese affermo` Giro Batoe . Per Allah ! non m' inganno io . Olandese ! esclamo` Marianna . Ma come mai gli Olandesi si collegano con quelli di Labuan ? E` cosa facile a spiegarsi rispose Sandokan . Noi siamo pirati , e tutte le nazioni si son messe d' accordo per estirpare la pirateria che essi chiamano un flagello bello e buono . Gli Olandesi , gl' Inglesi o anche i compatrioti di mio fratello , quantunque non troppo calorosamente , ronzano attorno a Borneo . Il piroscafo ci ha additati alla cannoniera e questa ha creduto bene di tentare la caccia . To' , guarda , Sandokan , non lo dicevo io ? disse il Portoghese . Ecco la valente cannoniera che diventa prudentissima . Infatti il legno da guerra aveva a poco a poco rallentata la corsa . Procedette per qualche tratto , bordeggiando a dritta e a sinistra come indeciso , poi viro` bruscamente di bordo e s' allontano` dirigendosi al nord ovest . Dieci minuti dopo era tanto lontano da essere fuori di portata dei cannoni del prahos . Si vede che non si sente tanto forte da cimentarsi con noi disse Sandokan . D' altronde e` meglio cosi` tanto pel nostro prahos quanto per lui . Non avrei dato una sterlina delle sue ruote . Non credere pero` , che quella furba di cannoniera abbia a lasciarci osservo` Yanez . Io scommetterei che la birbona , pur tenendosi a debita distanza , non ci perdera` di vista e non si lasciera` sfuggire l' occasione propizia per gettarsi improvvisamente su di noi . Guarda , Sandokan , ecco che torna a virare e che ci si mette alle calcagna . Il Portoghese aveva detto il vero . La cannoniera aveva fatto un fronte indietro e si era slanciata dietro al prahos che filava rapido come una freccia , e per tutto il giorno lo segui` ostinatamente . Nessuno pero` ebbe a inquietarsi della sua presenza , ben sapendo che se avesse avuto la temerita` d' assalirli , avrebbe avuto indubitatamente la peggio . Nemmeno Marianna ebbe paura , rassicurata dalla presenza della Tigre e dei suoi formidabili tigrotti . La giornata passo` senza incidenti , e la sera venne senza che la felicita` dei due amanti venisse in nulla turbata . Marianna disse Sandokan , quando il sole si tuffo` nelle onde . Puoi ritirarti nel tuo nido senza timori . Quella malaugurata cannoniera per questa notte non ci dara` fastidi , ne son sicuro , e meno domani che saremo in vista della nostra isola . Va , io vegliero` e , dopo di me , vegliera` mio fratello Yanez . Sara` l' ultima notte che tu rimarrai rinchiusa nella stretta tua cabina : domani riposerai nel covo della Tigre sulla inaccessibile rupe della temuta mia Mompracem . Egli la bacio` in volto nel mentre che le onde mormoravano dolcemente a prua e che la brezza gemeva fra gli attrezzi del legno , poi , mentre ella scendeva la stretta scala , ando` a sedersi a poppa prendendo egli stesso la ribolla del timone in mano . I suoi occhi si fissarono sulla cannoniera che fumava a mezzo miglio di distanza , ne` si staccarono piu` , nemmeno un momento , nemmeno un atomo . Alla mezzanotte egli era ancora la` e non avrebbe abbandonato quel posto se il Portoghese non fosse venuto in persona per surrogarlo . Vattene a dormire , Sandokan disse Yanez traendolo da poppa quasi con violenza . Tu hai bisogno di riposare ; non scordarti che Mompracem ha ancora bisogno della sua Tigre , ma della Tigre forte , terribile , come lo era una volta . Hai ragione rispose Sandokan guardando un' ultima volta i fanali della cannoniera . Fratello , dei pericoli vagano fra le ombre della notte ; fa in modo che questi non t' abbiano a cogliere alla sprovveduta . Vigila , ma vigila come vigilai io . Tu sai che trattasi di Marianna , vale a dire di cio` che ho piu` caro al mondo ; io diverrei pazzo se accadesse disgrazia a lei . Fingero` di essere innamorato della lady disse Yanez sorridendo . Che vuoi di piu` ? Nessuna mossa della cannoniera sfuggira` ai miei occhi per quanto le tenebre possano diventare fitte . Orsu` , vattene a dormire . Il pirata s' allontano` , scese nella cabina senza far il minimo rumore per la tema di svegliare la giovanetta , e dopo essersi assicurato che costei dormiva , si getto` nella sua amaca colla speranza di trovarsi all' alba sotto le coste di Mompracem . Tutta la notte pero` fu agitatissimo . Sogni spaventevoli lo svegliavano di frequente e l' ansieta` impedivagli di ripigliare il sonno per quanto tentasse di chiudere gli occhi . Piu` volte si alzo` e si accosto` alla tramezzata che dividevalo dalla cabina di Marianna per udire se respirasse o se era proprio vero che non gli era ancora stata rapita , piu` volte s' accosto` allo sportello che guardava il mare tentando vedere la cannoniera e piu` volte infine in preda a timori e ad angoscie inesplicabili si spinse fino sul ponte per assicurarsi coi propri occhi che Yanez e i tigrotti vegliavano e che nessun pericolo minacciava il suo legno . Non piglio` sonno che verso il mattino , ma fu di breve durata . Fu improvvisamente svegliato dal Portoghese che scendeva con fracasso la scala . Sandokan ! grido` questi . Salta in piedi che siamo in vista di Mompracem . Per mille fulmini ! Vi ha la rivoluzione laggiu` ! Mompracem ! La rivoluzione ? esclamo` il pirata saltando giu` dall' amaca . Che e` mai successo ? Che vuoi che ne sappia io ? Mi pare che sia tutto sottosopra . Che dici ? Avrebbero gl' Inglesi effettuato la minaccia ? Yanez ! ... Ho paura Sandokan che abbiano bombardato Mompracem ! La Tigre emise un ruggito d' ira e di dolore . Arretro` di due passi colle mani nei capelli , poi infilo` la scala , giunse sul ponte e si precipito` a prua dove si erano aggruppati i suoi tigrotti . Il sole era allora levato e mostrava Mompracem lontana appena due miglia . Sandokan , abbassando gli occhi verso la marina , vide che mezzo villaggio era ruinato , e che dei quindici o diciotto prahos che dovevano galleggiare nella piccola rada piu` che mezzi mancavano , e che tre o quattro giacevano arenati sul lido , senz' alberi , senza manovre e coi ventri squarciati , frantumati . Alzo` gli occhi verso la gigantesca rupe , ma sulla cima vide ancora appollaiata come aquila la sua gran capanna , sulla quale ondeggiava ancora superba la rossa bandiera della pirateria ornata da una testa da morto . Egli respiro` . Riabbassando gli occhi scorse sul lido una quarantina di pirati che andavano e venivano , affaccendandosi dietro le palizzate semi infrante , dietro ai terrapieni scombussolati , dietro alle trincee e alle batterie in gran parte cadenti o distrutte . Vedi ? gli chiese Yanez che lo aveva raggiunto . Guarda la` , quanti prahos mancanti , quanti cannoni smontati , quanti rottami accumulati sulle batterie e quante breccie nei bastioni . Vedo disse Sandokan con voce sorda . Gl' Inglesi hanno approfittato della nostra assenza per tentare la distruzione del covo della Tigre . Hanno bombardato da capo a fondo il nostro villaggio . Sandokan emise un profondo sospiro . Ah ! mormoro` egli con accento straziante . La mia potenza , il mio nome , la mia fama , si sono spente ! ... E spente per sempre ! ... La regina di Mompracem Pur troppo Mompracem , l' inaccessibile nido dei pirati , la sede della terribile Tigre della Malesia , era stata attaccata e bombardata . GI' Inglesi , messi probabilmente al corrente della spedizione che Sandokan aveva intrapresa sulle coste di Labuan , seco portando il fiore dei suoi uomini , piu` che sicuri di trovare l' isola quasi indifesa , l' avevano improvvisamente e con forze schiaccianti assalita ed erano corsi un pelo di prenderla definitivamente e di dare l' ultimo colpo di grazia alla gia` crollante potenza dei pirati . Ancora una mezz' ora di tempo , e forse meno , e il saccheggio avrebbe tenuto dietro alla distruzione delle trincee ; ancora un ritardo , e tutti i cannoni sarebbero stati inchiodati , il villaggio interamente incendiato , la dimora della Tigre violata e la rossa bandiera della pirateria abbattuta e per sempre . Quando Sandokan e i suoi uomini sbarcarono , tutti i pirati di Mompracem , la maggior parte feriti , stavano schierati sulla spiaggia , cupi , tremanti , colle teste chine sul petto come colpevoli dinanzi alla giustizia . Tigre della Malesia disse uno dei capi facendosi innanzi a Sandokan che contemplava con truce espressione quelle ruine ancor fumanti . Noi abbiamo fatto quanto era possibile per iscacciare il nemico che sbarco` nel momento che noi eravamo alla scorreria , seco portando il caporale inglese . Se tu credi che noi siamo colpevoli , subiremo senza lamento la condanna che tu ci imporrai . Sandokan non rispose . Un doloroso sospiro sollevo` l' ampio petto e crollo` con gesto di scoraggiamento la testa . Egli guardo` con ispavento lo scarso drappello di prodi , ridotto a una cinquantina di uomini dei cento e piu` che aveva lasciato ; egli guardo` quelle trincee sfondate che ormai non offrivano un riparo sufficiente contro la incalzante potenza degli Inglesi , a quel villaggio semi arso , a quelle coste un di` tanto temute e or violate , e provo` una terribile stretta al cuore . Tigre della Malesia ! esclamarono i pirati tendendo supplicanti le mani verso di lui . Sandokan si prese la testa fra le mani con gesto disperato . Un rauco singulto gli monto` alla gola . Andate , andate , miei prodi ! disse egli con accento straziante . Vi perdono . Egli getto` le braccia attorno al collo di Marianna che lo guardava tristamente e l' abbraccio` senza dir verbo . Sandokan mormoro` la giovanetta . Coraggio mio prode amico . E` la fatalita` che cosi` vuole . Si` , Marianna , la fatalita` rispose Sandokan con impeto feroce . La fatalita` che s' e` giurata di spezzare la mia potenza e d' infrangere compiutamente il cuore dell' antica Tigre . Ah ! E` troppo ! E` troppo , Marianna ! La giovanetta lesse sul suo volto tutti i dolori che laceravano la sua anima . Ebbe pieta` e paura . Lo prese per le mani e traendolo dolcemente verso la spiaggia : Sandokan gli disse con voce rapida ma ferma . Tu rimpiangi la tua passata grandezza , tu soffri atrocemente , lo leggo nei tuoi occhi , non puoi dire di no . Senti , mio eroe , vuoi tu che io rimanga teco a Mompracem , fra i tuoi tigrotti ? Vuoi tu che io divenga la moglie della Tigre della Malesia ? Vuoi tu che io mi faccia piratessa , che io impugni come te la scimitarra , che io combatta al tuo fianco ? Dillo , Sandokan , lo vuoi tu ? ... La voce della giovanetta era ferma , ma si capiva quanto le costasse quella proposta . Lei , la giovanetta che si commoveva alla vista di un ferito , lei , la gentil Perla di Labuan assuefatta alla poetica vita dei boschi , trarla e tenerla in un' isola di pirati , a Mompracem , travolgerla fra le pugne , mostrarle stragi , morti e moribondi ? Chi l' avrebbe fatto ? Sandokan ne fu commosso . La guardo` con occhi stravolti , con ammirazione , ma comprese l' immenso sacrificio . Si precipito` verso di lei quasi fuori di se` , l' abbraccio` delirante , poi , traendola verso la costa : Tu sei divina ! le disse . Tu sei insuperabile , ma io non voglio che tu diventi la moglie di un pirata , non lo voglio , no . Sarebbe una mostruosita` che io ti obbligassi a rimanere a Mompracem , che io avessi ad assordarti coi fragor dei cannoni , colle urla dei feriti , che ti mostrassi ogni di` massacri orrendi e che ti esponessi ad un eterno pericolo . Due felicita` sarebbero troppe , non le voglio . No , andremo lontani da questi luoghi , tanto che non possa udire ne` il tuonar dei bronzi , ne` le urla delle vittime . Non tentarmi , Marianna , non tentarmi . Lascia che abbandoni la mia potenza e la mia gloria e che si spenga il mio nome . Avro` te , e tu sarai piu` di tutto quello che io perdo . Ah ! esclamo` Marianna . E` proprio vero adunque che mi ami piu` della tua isola e dei tuoi uomini ! Si` , anima mia , piu` di tutti rispose Sandokan baciando i suoi dorati capelli . E` destino che la mia potenza abbia a cadere , Marianna . Lascia che si compia questo destino inesorabile . Egli torno` bruscamente verso la sua banda che lo guardava con viva ansieta` . Compagni diss' egli con quell' accento fermo , altero , risoluto che imponeva . Io vi ringrazio di cio` che voi avete fatto sino ad oggi per me , per sostenere il mio nome , per compiere la mia tremenda vendetta contro coloro che mi straziarono il cuore , per difendere la mia isola e la mia bandiera . Tigrotti , io vi chiedo ancora un favore che probabilmente sara` l' ultima volonta` della Tigre della Malesia , volonta` che io voglio sperare che nessun di voi ardira` osteggiare . Parlate , capitano , parlate ! esclamarono ad una voce i pirati , affollandosi attorno a lui . Ascoltatemi , miei prodi . Il nemico ci e` alle spalle ; voi potete vederlo laggiu` in quella cannoniera che fuma arditamente presso le nostre coste , e che non e` altro che l' avanguardia . Le giacche rosse hanno forti motivi per ritornare sulla nostra isola ; quello di vendicare coloro che noi uccidemmo sotto le foreste di Labuan , e di strapparmi la donna che condussi meco ; mia moglie ! Fra qualche giorno essi saranno qui , ne ho il presentimento , e saranno qui numerosi e potenti piu` determinati ad espugnare l' isola che non lo fummo noi ad espugnare le Romades . Voi mi capite . Sara` l' ultima partita che noi giocheremo a Mompracem ma io voglio che questa partita s' abbia a vincere a ogni costo . L' ultima volonta` della Tigre voglio che si compia con un corteo di scheletri e con un fiume di sangue ! Tigre della Malesia disse Balamc , uno dei capi accanto a voi noi diverremo tigri pur noi , che a un vostro cenno sapranno morire come sono morti eroicamente coloro che pugnarono sulle coste dell' isola maledetta . Difenderemo fino all' ultimo anelito , fino a che avremo una goccia di sangue nelle vene e la forza di alzare un' arma la nostra Mompracem , voi e vostra moglie giacche` lo volete . Ordinate : noi siamo pronti a sacrificare le nostre vite . Perche` parlare ai vostri tigrotti di ultima volonta` ? Quale mai sara` l' audace che avrebbe tanto ardire di toccarvi colla sua scimitarra ? Quale mai sara` la palla che non si spezzera` contro l' invulnerabile vostro petto ? Sandokan lo guardo` commosso . E chi non poteva commuoversi alle parole di quei prodi , che , dopo aver perduto i loro compagni , offrivano ancora le loro vite a colui che era stato la causa delle loro sventure ? La Tigre ruggi` in cuor suo di non poter spezzare le catene di Marianna e di riporsi alla testa di quegli eroi . Soffoco` un singulto che salivagli alla gola . Compagni diss' egli quasi con ira . Vi ha la fatalita` che dopo averci perseguitati ci condanna . Curvate anche voi il capo sotto questo crudele destino che e` inesorabile . Lo curvo pur io che mi si chiamava la Tigre ! ... Egli volse altrove la faccia sulla quale leggevansi le traccie d' un dolore sconfinato , porse il braccio a Marianna sui cui occhi brillavano due lagrime , che andavano ingrossandosi sotto le palpebre , e si allontano` col capo inclinato sul petto . Il Portoghese lo segui` , dopo aver gettato un triste sguardo sugli avanzi della terribile banda , le cui faccie cupe esprimevano una disperata rassegnazione . Fatalita` ! Fatalita` ! Fatalita` ! ripete` Yanez . Sei pur troppo con noi senza pieta` . Essi salirono la stretta gradinata che menava sulla cima della rupe , seguiti dagli occhi di tutti i pirati che parevano li guardassero come per l' ultima volta e che s' empivano a poco a poco di lagrime . Sandokan attraverso` rapido la piattaforma con Marianna , prima che questa potesse vedere fra le trincee sfondate gli scheletri umani ancor dispersi , ed entro` nella sua dimora . Marianna disse Sandokan con sospiro . Questa era l' antica abitazione della Tigre della Malesia , questo era il covo tanto temuto dove viveva Sandokan pirata ... E` tuo , fino a che tu rimarrai sull' isola di Mompracem , poi ritornera` deserto come prima che io avessi ad abitarlo ... E` un nido lugubre , nel quale si svolsero terribili drammi ; un nido indegno di ospitare la Perla di Labuan , ma sospeso sull' abisso , inaccessibile a ogni essere umano , e sul quale il nemico non potra` giungere che dopo aver freddato l' ultimo pirata di Mompracem e d' essere passato sul mio corpo . Marianna , se tu fossi diventata la regina di Mompracem , l' avrei abbellito , ne avrei fatto una reggia ... Orsu` , a che parlare di cose impossibili ? Tutto e` morto o sta per morire . Sandokan porto` le mani al cuore e il suo volto si sconvolse dolorosamente . Marianna gli getto` le braccia attorno al collo . Sandokan , tu soffri , tu hai il cuore spezzato , tu mi nascondi i tuoi dolori diss' ella . No , Marianna . Non sono che commosso . La vista di quegli uomini feroci , la vista di quegli eroi che piangevano mi ha impressionato , mi ha ... Sandokan ! ... Che vuoi , anima mia , li amo e mi pare che mi si spezzi qualche cosa nel petto all' idea di doverli lasciare . Orsu` questa sera svelero` ogni cosa a loro , che tutto ignorano . E` d' uopo che tutti lo sappiano e che si preparino alla separazione . E di me , che diranno di me , causa di tutte le sventure che colpirono la sfortunata loro isola ? Ah ! Sandokan ! ... Oh ! Non temere , anima mia ! esclamo` Sandokan , i cui occhi s' accesero di sdegno al sol pensarlo . Nessuno ardira` gettare un' accusa contro la Perla di Labuan , nessuno ardira` alzare una mano verso di te . Guai , guai all' audace che l' oserebbe . La Tigre gli berrebbe tutto il sangue delle vene dopo avergli fatto soffrire mille indicibili tormenti . Non supporlo , Marianna . Sono per essi la terribile Tigre della Malesia , il loro capo , il loro padrone , il loro dio ! ... Ma , nel fondo del cuore , malediranno la Perla che strappo` dalle loro braccia la Tigre . Sandokan emise un ruggito furioso . Non ti malediranno nemmeno nei loro cuori : io lo voglio ! ... Egli trasse a se` la giovanetta e , cangiando tono : Marianna , questa sera io li chiamero` tutti attorno a me , e diro` a loro ogni cosa prima che abbiano a lottare per l' ultima volta col nemico sulle spiagge della mia isola . E` d' uopo che sappiano che io voglio che tu sia difesa , e` d' uopo che giurino che essi faranno dei loro petti scudo a te , e` d' uopo che abbiano a sacrificarsi per difendere la Perla di Labuan , la moglie del loro capo , della Tigre . Questa notte tu sarai la regina di Mompracem , e percio` voglio che tu sii brillante , onde abbia ad affascinarli come hai affascinato me che pur aveva un cuore inaccessibile per lo strale dell' amore . Mi tenteranno , invocheranno la passata nostra grandezza , la nostra potenza un di` formidabile , ma saro` irremovibile come la rupe su cui mi trovo ; ti tenteranno poiche` tu abbia a rimanere , ti pregheranno , piangeranno fors' anche ai tuoi piedi , ma giacche` non vuoi essere la regina della mia isola , rifiuterai , e rifiuterai senza esitazioni , senza paura . Orsu` , siamo forti all' ultima ora . La fatalita` gravita su di noi : si compiano i destini d' Allah . Io scompaio e dietro di me scompariranno i pirati e Mompracem . I suoi occhi rotearono trucemente nelle orbite e si copersero d' un velo sanguigno . Afferro` la giovanetta , la sollevo` e accosto` le sue labbra a quelle di lei . Lascia , lascia , che io libando l' amore sulle tue labbra divine disperda i miei dolori e soffochi i miei tormenti ! La depose a terra , poi getto` un fischio . I due Malesi addetti all' abitazione comparvero . Ecco la vostra padrona disse loro . Chiamatemi Ladgia . La donna che portava questo nome comparve un istante dopo . Era questa una Dajacha superba , come sono in generale tutte quelle della sua razza , dal portamento ardito , dal volto leggiadro , con occhi che brillavano d' un fuoco selvaggio . Aveva le gambe e le braccia cariche d' anelli di rame e d' ottone che tintinnavano graziosamente quando camminava , i capelli rialzati e abbelliti da lunghe e variopinte piume , e portava attraverso il corpo una cintura di anelli sostenenti di una corta bidang di stoffa rigata . Questa ragazza , che era la piu` bella che vantassero i dajachi laut del Borneo , Sandokan l' aveva adottata come figlia dopo che suo padre era stato ucciso in un abbordaggio . Egli l' aveva mandata a prendere appositamente alle Romades dove viveva , per farne un dono a lady Marianna . Ladgia disse il pirata . Tu porti un nome di guerra dovuto alla tua audacia e al tuo coraggio . Ecco qui la tua padrona , sappi difenderla e proteggerla come la proteggero` e la difendero` io . Stette un istante muto , poi , volgendosi verso Marianna : Coraggio , amor mio . Finche` rimani su questa terra , sii la regina di Mompracem . Usci` con passo rapido come volesse nascondere l' emozione che tornava a riprenderlo . Yanez lo segui` . Essi discesero sulla spiaggia nella quale andavano e venivano tacitamente i tigrotti di Mompracem . La cannoniera fumava sempre a poche miglia dalla costa , andando e venendo , ora dirigendosi al nord , ora all' est , e ora avvicinandosi fino a tre o quattrocento passi dalla temuta isola . Pareva che cercasse qualche cosa , e che s' impazientisse . Sandokan indovino` subito che aspettava degli aiuti da Labuan per cominciare il bombardamento del villaggio , e fremette di paura , non per se` , non pei suoi tigrotti , ma ancora per Marianna . Lo vedi , Yanez diss' egli volgendosi al Portoghese e indicando con gesto scoraggiante la cannoniera . Tutto e` finito per la povera Mompracem . Hai paura di quella vaporiera ? Credi tu che sara` sola a bombardarci e a tentarne l' assalto ? Essa aspetta dei rinforzi , aspetta quelli di Labuan e fors' anco la flotta di Sarawak ! Ah ! Yanez , ho un funesto presentimento radicato nel cuore , il presentimento che domani o dopodomani la nostra bandiera venga abbattuta per sempre , e le nostre coste fino a ieri inviolabili e temute , abbiano a cadere nelle mani dei nostri rivali di Labuan . Ma ci difenderemo estrenuamente disse Yanez . Abbiamo ancora cannoni , polveri e palle , abbiamo ancora dei tigrotti assetati che sotto la condotta della Tigre della Malesia faran prodigi di valore . Vedrai , Sandokan , che non avranno tanto ardire d' assaltare la Tigre nel suo covo . Non illuderti , Yanez rispose tristamente il pirata . La nostra potenza se ne e` andata colla morte dei nostri tigrotti . E poi credi tu che gl' Inglesi non sappiano che io sono stregato ? Credi tu che la Tigre si gettera` perdutamente sul nemico come faceva nei tempi passati quando non aveva catene e il cuore inaccessibile ? Ah ! Yanez ! la mia gloria e` tramontata per sempre col mio nome ! Ma allora noi corriamo un serio pericolo e prima di tutti lady Marianna ! La Tigre si scosse e lo guardo` fissamente . Marianna ! esclamo` egli . Se tu non senti di possedere l' antico tuo valore , e` certo che gli Inglesi irromperanno sulle nostre coste e che ci piglieranno tutti quanti . Chi sara` mai quella mano che ardira` alzarsi sulla moglie della Tigre ? chiese Sandokan , rizzandosi fieramente . Credi tu che io me la lasciero` rapire ? Morra` il mio nome , la mia potenza , la mia isola , ma Marianna , giammai ! E se gli Inglesi ci respingessero ? Mi ritirerei nelle foreste , e di poi prenderei il mare . E se ti mettessero alle strette , se ti circondassero , se la fuga fosse diventata impossibile ? In tal caso darei fuoco alle polveri e salterei abbracciato a Marianna , colla mia bandiera e i miei tigrotti . Si vede che tu parli seriamente . E io con chi morro` abbracciato ? A Ladgia disse Sandokan , sforzandosi a sorridere mentre il Portoghese si imbarazzava . Io so che tu l' ami , Yanez . In fede mia , tu indovini proprio , amico mio , e sia . L' ho amata alle Romades , l' amero` egualmente a Mompracem , e se mi tocchera` morire , morro` abbracciato a Ladgia . Lavorero` per due , difendero` tutte e due , rizzero` da me solo una trincea . Andiamo allora , Yanez , mi occorrono uomini per fare delle batterie da difendere il villaggio contro i bombardatori . I pirati di gia` si erano messi febbrilmente al lavoro . Una parte di essi abbattevano e trasportavano alberi aiutati da una dozzina d' indigeni dei dintorni , altri empivano i gabbioni di terra rizzando terrapieni di uno spessore non comune , e altri ancora piantavano palizzate fitte , empiendole di rottami , di macigni , di ferraccio . Si picchiava , si zappava , si abbatteva stimolati dalla Tigre e dal Portoghese che li incoraggiavano colla voce e coll' esempio . I piu` abili artiglieri lavoravano dietro ai cannoni . Mettevano in batteria i piu` grossi riparandoli con lastroni di ferro e palizzate , preparavano le spingarde disarmando i prahos che ormai dovevano cadere sotto il fuoco del nemico , eccetto tre , i piu` rapidi e i piu` solidi , destinati per le coste occidentali onde proteggere la fuga se questa diventasse necessaria . Gli armaiuoli , e fra di essi se ne contavano dei piu` esperimentati , che avrebbero potuto dar dei punti a quelli indiani , si affaccendavano a schiodar cannoni che fortunatamente erano in numero ragguardevole . L' intera giornata fu passata attorno alle trincee e ai terrapieni e alle batterie , dove la stessa Marianna si adopero` aiutata da Ladgia , una vera guerriera , a porre in batteria una piccola spingarda . Prima di sera il villaggio , se non era inespugnabile , presentava almeno degli ostacoli non facili a superarsi . Quei quaranta uomini avevano lavorato per cento . Ventidue bocche da fuoco dei calibri di 18 e di 12 erano state messe in batteria sulla sinistra del villaggio , altre dieci della medesima portata , con parecchie spingarde , erano sulla destra , e tre grossi cannoni da 24 in un terrapieno isolato sul dinanzi del villaggio . Palizzate e trincee , fossati e terrapieni , si succedevano su ben quattro linee , presentando quattro difese , dietro le quali potevano ritirare i cannoni . Appena che il sole si tuffo` nelle onde , i tre prahos , bene armati , con un equipaggio di venti uomini fra i quali la meta` indigeni presero silenziosamente il largo dirigendosi verso le coste meridionali per guadagnare di poi quelle occidentali . Uno di essi , il piu` grande e il meglio armato , portava la maggior parte delle incalcolabili ricchezze di Sandokan , frutto di sei e piu` anni di saccheggi . La sua stiva riboccava addirittura di oro , di perle , di diamanti , in quantita` tale da arricchire Pontianak , Varauni e Sarawak assieme . Qualche momento dopo Yanez , Ladgia , Giro Batoe e trenta dei piu` devoti e piu` coraggiosi pirati che avesse Mompracem , salivano la rupe ed entravano nella capanna per dare l' ultimo addio alla loro vita d' avventurieri , per dare l' ultimo addio alla loro esausta potenza , e al nome della Tigre che doveva fra poco morire per sempre . La sala dell' abitazione era stata arredata col maggior lusso possibile . Scintillanti lumiere versavano torrenti di luce sugli arazzi tempestati d' oro e d' argento e sulle mobiglie incrostate di madreperla . Nel mezzo era stata preparata una gran tavola che si curvava sotto il peso dei tondi d' argento finamente cesellati , delle ammirabili tazze ricolme di spumanti vini , delle bottiglie e degli enormi mazzi di fiori che si alzavano a gran piramidi spandendo all' intorno un profumo soave penetrante che inebriava , al quale si frammischiava il profumo delicatissimo della polvere di sandalo che ardeva sui vasi di bronzo . Sandokan e Marianna di li` a un poco apparvero a braccio l' un l' altro , prendendo posto in mezzo alla banda . Lui era vestito in velluto rosso , il suo colore favorito , il colore del sangue , col turbante verde sul capo sormontato da un gran pennacchio smaltato di perle , e i due kriss alla cintola dall' impugnatura d' oro massiccio . Aveva un' aria si` fiera , si` truce , si` maestosa che imponeva e che faceva insieme tremare . Lei invece era abbagliante , bella , divina , piu` bella che mai , vestita in velluto nero sul quale rilucevano stelline d' oro , colle braccia nivee nude e coperte di braccialetti , i capelli biondi sparsi sulle semi nude spalle in un pittoresco disordine e sul capo un gran diadema di diamanti che mandava baleni sotto i riflessi delle numerose lampade . Pareva una regina , una divinita` , piu` ancora un' apparizione soprannaturale avvolta in una nebbia luminosa , una apparizione che incuteva rispetto , che affascinava , che metteva i brividi , che faceva girar la testa a tutti , tanto era quella sera bella la Perla di Labuan . I pirati , i piu` rozzi , i piu` sanguinari , i piu` vecchi incanutiti al fuoco di cento battaglie furono soggiogati . Un grido di stupore , d' ammirazione irruppe da tutti i petti , e nella mente d' ognuno baleno` l' ardita idea di farne d' essa la loro padrona , la loro regina . Il pranzo fu il piu` sontuoso che fosse mai stato dato a Mompracem . Sandokan in tutta la sua durata non apri` bocca , e rivolse tutte le sue attenzioni a Marianna , non piu` sanguinario pirata , ma fidanzato innamorato alla follia , e cosi` pure le volsero tutti i pirati , che non staccavano un sol istante gli occhi fissi in quelli azzurri e scintillanti di lei . Gareggiavano per dimostrarle maggior affezione , e tutti rimuginavano nelle loro menti sempre l' idea di fare della Perla di Labuan la Perla e la regina di Mompracem . Di gia` qualche parola era stata gettata furtivamente di convitato in convitato , e Sandokan stesso la udi` . Pure non disse ancora verbo : solo la sua fronte s' oscuro` , i suoi sguardi piu` volte perdettero la loro truce espressione per dar luogo a un lampo di gioia , a un lampo di speranza . Alla fine del banchetto Sandokan si alzo` . Pareva imbarazzato , evitava gli sguardi dei suoi tigrotti che lo fissavano in istrano modo , e la sua faccia si era fatta oscura , tetra , quasi feroce . S' indovinava che una terribil battaglia ferveva nella profondita` del suo cuore . Amici diss' egli alfine con una voce quasi cupa , disperata . Amici , gli e` una dolorosa missione quella che la fatalita` tremenda che gravita su di noi , m' impose , ma ho giurato di compierla e ubbidisco ciecamente quantunque mi strazi il cuore e me lo faccia sanguinare tutto . Voi mi avete veduto lottare senza posa e senza pieta` per compiere quella terribile vendetta che aveva giurato di intraprendere contro coloro che mi precipitarono dal trono nella polvere . Voi mi avete veduto pugnare qual tigre , per innalzare la nostra potenza e rendere forte e temuta Mompracem che noi adottammo per patria . Voi mi avete veduto condurvi per quasi dieci anni di vittoria in vittoria senza mai aver indietreggiato , senza mai aver esitato e , piu` di tutto , senza essere mai stato vinto . Amici , la fatalita` oggi e` piombata su di noi , la fortuna ci ha abbandonati nel bel mezzo dei nostri trionfi , siamo irremissibilmente condannati a perire , e perire dopo aver tanto brillato , dopo di esserci acquistati una si` bella e terribile nomea . Sconfitti a Labuan , vinta ed incatenata la Tigre da un amore soprannaturale , bombardate e violate le coste di Mompracem , senza forze e senza aiuti e` d' uopo cedere , e` d' uopo morire . Compagni , il destino mi spinge , mi trascina ad emigrare . Non so piu` ruggire , non ho piu` forze , non ho piu` sete , non ho piu` armi che mi sono state infrante dall' amore e dalla fatalita` ... Tigrotti , la stella di Mompracem , bisogna che lo dica , dopo aver tanto brillato , s' e` spenta ! Non accusatemi , non maleditemi , non piangete , miei prodi , non disperatevi . Combatteremo ancora una volta contro il nemico che ci viene ad assalire nei nostri covi , poi abbandoneremo questi luoghi che non son piu` nostri . Dio ! Dio ! Quanto e` atroce perdere in una sola volta e nome , e gloria , e potenza , e isola , e mare . Ah ! fatalita` , fatalita` , sei ben terribile ! La Tigre s' arresto` con la faccia orribilmente scomposta e la fronte inondata di freddo sudore . Un disperato ruggito usci` dalle labbra contorte . I pirati non dissero parola , non si mossero , non emisero lamento alcuno . Solo i loro occhi che non avevano mai pianto s' empirono di lagrime che inondarono i loro volti anneriti dal fumo dei cannoni e dai venti del mare . Compagni continuo` Sandokan con una voce che lo strazio dell' anima rendeva strozzata . Tergete quelle lagrime e serbatele per altri tempi , quando noi saremo lontani da questi luoghi che un di` erano nostri . Coraggio , tigrotti , bisogna emigrare , e` la legge che ci imporranno i forti , ma emigrerete assieme a me , assieme all' antico vostro capo , alla Tigre della Malesia . Vi comprendo , era quest' isola la vostra patria , era la terra sulla quale eravate cresciuti e divenuti potenti , ma la fatalita` cosi` vuole . Credete che io non soffra nell' abbandonare questi luoghi che erano a me tanto cari ? Se fossi capace di piangere , piangerei come voi , ma non so piangere . Orsu` , miei prodi , e` la legge che subiscono anche gli eroi , andremo a morire su altri lidi dimenticando il passato , e non saremo piu` i pirati della formidabile Mompracem . Voi perderete il vostro nome come io perdero` il mio che mi ero guadagnato a prezzo di cento vittime . Curviamo , curviamo il capo sotto il destino , lo curva la Tigre della Malesia stessa ! ... Capitano ! Mio capitano ! esclamo` Giro Batoe che piangeva come un fanciullo . E vorrete voi emigrare da questi luoghi che erano vostri ? Rimanete , sarete ancor la Tigre dei passati tempi , andremo a radunar nuovi pirati , rialzeremo ancora le sorti di Mompracem , diverremo leoni , struggeremo Labuan , porremo a ferro e a fuoco Sarawak e Varauni . Rimanete , rimanete , capitano , noi saremo forti esclamarono i pirati tendendo le braccia verso di lui . Compagni ! Vi ha il destino che ci condanna rispose Sandokan ; vi ha una fanciulla che io amo e sento che accanto a essa non sarei capace di ritornare la Tigre di una volta . No ! No ! Se voi nol vorrete , io emigrero` da solo . Il mio cuore e il braccio non sono piu` miei , sono della giovanetta che ha avuto il coraggio di amarmi . Tutto e` suo ! Tutto e` suo ! Milady esclamo` Giro Batoe . Rimanete fra noi , sarete la regina di Mompracem , vi si coprira` d' oro , avrete cento e cento tigri che vi difenderanno di` e notte , vi daremo un regno , vi faremo potente , noi saremo vostri schiavi . Milady ! disse Balamc ammaliato da quella seducente giovanetta che trovava degna diventasse regina . Non avrete che da parlare perche` cento pirati si alzino a ubbidirvi . I nostri petti e le nostre armi faranno scudo contro i colpi del nemico , quando voi lo vorrete andremo a conquistare un regno , tutto per voi ci sara` possibile di fare a un vostro cenno . Giammai Mompracem avra` tanto brillato sotto di voi e della Tigre della Malesia ! Tra i pirati vi fu un' esplosione di delirio . I piu` giovani supplicavano , i piu` vecchi piangevano dinanzi a lei . Rimanete fra noi ! gridavano i pirati affollandosi dinanzi a Sandokan e alla giovanetta . Rimanete fra noi ! Fu allora che la giovanetta sino allora sorda alle preghiere , si alzo` . Con un gesto da regina fece fare silenzio . Sandokan diss' ella con voce che non tremava . E se io rimanessi fra questi prodi a Mompracem ? E se io spezzassi il vincolo ormai invisibile che mi lega a Labuan ? Se io diventassi una nemica di quella patria derisoria che non amo piu` , e dalla quale non ebbi che una goccia di sangue ? E se io infine diventassi come sono essi una bandita , dillo , Sandokan , dillo , Tigre della Malesia , mi ameresti egualmente tu ? Tu , Marianna , rimanere a Mompracem ! esclamo` Sandokan precipitandosi verso di lei delirante . E saresti tu capace di farlo , amor mio ? Lo voglio ! esclamo` fieramente la giovanetta . Un urlo di gioia irruppe dai petti dei pirati . Venti armi si innalzarono incrociandosi sul suo petto . Ella cadde fra le braccia di Sandokan chiudendo gli occhi , mentre i pirati gridavano ad una voce : Viva la regina di Mompracem ! Il bombardamento di Mompracem All' indomani il delirio si era impadronito dei pirati . Non erano piu` uomini , erano titani che lavoravano con energia sovrumana per fortificare la loro isola minacciata , titani che s' affannavano attorno alle batterie e alle trincee , che battevano furiosamente le rupi per istaccarne scheggione da far barricate , che scavavano fossati , che rotolavan botti ricolme di sassi , che portavan sacchi zeppi di terra , che mettevano in batteria cannoni , mortai e spingarde , che preparavano mine per ogni dove , che empivano gabbioni di rottami e che abbattevano alberi per elevare palizzate lungo la costa , che affilavano armi e che fondevano palle e bombe a migliaia . La regina di Mompracem , bella e scintillante d' oro e di perle come la sera precedente era la` per animarli . Incoraggiava gli uni , con un sorriso che li faceva delirare vieppiu` , stimolava gli altri colla voce , saliva intrepida sulle batterie a puntare ella stessa assieme a Ladgia i cannoni e portava con quelle sue manine delicate le bombe dando l' esempio a tutti . Sandokan vi era pure , e lavorava con un' attivita` febbrile che pareva pazzia . Altro che titano ! La Tigre della Malesia movevasi rapida come un lampo accorrendo ovunque , facendo il lavoro che dieci uomini non sarebbero stati capaci di fare , demolendo i fianchi delle rupi , sollevando pietroni enormi e trascinando da solo e cannoni colossali e alberi spropositati . Faceva l' impossibile , e non meno di lui faceva il Portoghese le cui forze si erano centuplicate . Nessuno perdeva un sol istante di tempo che era preziosissimo . La cannoniera fumava sempre al medesimo luogo spiando i loro lavori e cio` bastava per mettere il fuoco nelle loro vene , ben sapendo che aspettava l' arrivo di nuove navi per cominciare l' attacco . Verso il mezzodi` giunse al villaggio una meta` dei pirati che avevano condotti i prahos sulla costa occidentale , e le notizie che essi portarono non furono inquietanti . Una cannoniera spagnola era stata veduta al sud dell' isola in rotta a quanto pareva per le Romades , ma non si era arrischiata a gettarsi sui loro legni ; in quanto alle coste occidentali erano perfettamente sgombre da qualsiasi nemico , e in caso di ritirata si poteva prendere il largo senza grandi pericoli . Tuttavia disse uno di essi a Sandokan che l' interrogava vi sono traccie evidenti della comparsa degl' Inglesi . Gl' indigeni me ne hanno parlato , e pare che sieno sbarcati piu` di una volta tentando aver relazioni con essi . E gl' indigeni che pensano delle giacche rosse ? domando` Sandokan . Hanno avuto abboccamenti con essi ? E` difficile saperlo da quei dannati rettili , capitano . Mi hanno assicurato che li odiano , che non vogliono saperne di visi bianchi , e udendo come essi tentino un colpo di mano sull' isola , il Nano mi parlava di portarci aiuti . Non fidiamoci troppo di loro disse il Portoghese entrando in discorso . Sono traditori belli e buoni , quei furfanti . Tuttavia una trentina d' indigeni potrebbero esserci di grande aiuto mormoro` Sandokan . Non siamo che trentanove o quaranta , un piccolo numero dinanzi alla spedizione inglese che immagino sara` formidabile . E` bensi` vero che siamo quaranta tigri , che tutti abbiamo giurato di difendere Marianna e Mompracem , ma chi sa ? Ti ricordi , Yanez , che ti dissi di leggere nell' avvenire ? Ebbene : vedo ancora tutto oscuro , quantunque io sia ancor ritornato la Tigre ! Eh ! Bisogna bene che sieno forti le giacche rosse per cozzar contro le nostre batterie o sfondare le nostre trincee disse il Portoghese . Non vedi , Sandokan , che abbiamo fatto di questo villaggio una rocca che crederei inespugnabile ? Lo vedo , ma il nemico puo` esser pur egli forte . To' ! Guarda , Yanez , mi sembra vedere delle colonne grigie laggiu` all' oriente , senza dubbio colonne di fumo . Ecco la cannoniera che se ne va ; essa deve aver scorto gli aiuti che aspetta da tanto tempo . Il nemico ! esclamarono Giro Batoe e due o tre pirati , che si tenevano sull' alto delle batterie . Sandokan e il Portoghese si precipitarono sui terrapieni dove la giovanetta li aveva preceduti , mentre i pirati davano gli ultimi colpi di zappa a un quarto fossato e mettevano in batteria gli ultimi cannoni e le ultime spingarde . Delle colonne di fumo e dei punti bianchi si scorgevano allora all' orizzonte , verso i quali si dirigeva a tutto vapore la cannoniera . Nessuno pose in dubbio che fosse il nemico che si avvicinava all' isola per tentare audacemente l' occupazione o almeno la completa distruzione di quel formidabile nido di pirati che per tanti anni aveva scorrazzato i mari . Non era ancora possibile determinare le sue forze , ma dalle colonne di fumo e dalle vele , era facile a capirsi che doveva essere potente . Piroscafi e velieri non mancavano , e se li vedevano gareggiare di celerita` a poca distanza gli uni dagli altri . Balamc che sali` sulla gran rupe assicuro` essere una vera flotta in mezzo alla quale si trovavano parecchi prahos . Sandokan , a fianco della giovinetta ritta intrepidamente sulle batterie e circondata dai pirati che avevano in furia abbandonato i lavori , con quegli occhi che sfidavano i piu` potenti cannocchiali , esaminava e contava attentamente i vascelli che s' avvicinavano rapidamente alle temute coste di Mompracem . Comprese subito quanto fosse forte il nemico e pur lo compresero i suoi pirati , ma non vi fu alcuno che facesse il minimo segno che dinotasse sorpresa o timore . Erano preparati a tutto ; le flotte riunite di Labuan , Borneo e Sarawak non sarebbero state capaci di scuotere il loro ammirabile coraggio . Che valeva se il nemico era sei , dieci , venti volte anche piu` numeroso quando alla loro testa avevano la Tigre , l' uomo dalle imprese leggendarie , terribile come i tempi passati ? Che valeva se il nemico aveva cento cannoni di piu` quando la regina era con loro ad animarli e quando il loro villaggio era stato reso inespugnabile ? Tigrotti ! grido` Sandokan con quella voce che affascinava e che scuoteva le fibre . Ecco il nemico ! I pirati vi risposero alzando le scuri , i moschetti e le scimitarre facendo con questo scudo alla regina che si teneva fieramente ritta a fianco alla Tigre e un solo grido sfuggi` da tutti i petti . Viva la regina di Mompracem ! Compagni continuo` Sandokan sguainando la terribile sua scimitarra cento volte tinta nel sangue umano . Il nemico e` forte , forse risoluto ad espugnare i nostri covi e dare un colpo mortale alla nostra Mompracem , alla nostra patria adottiva . Non avra` pieta` , non ci dara` quartiere che per trascinarci sulle forche di Vittoria , vogliono la nostra regina e me , la Tigre della Malesia che tanta paura a loro cagiona . Mi affido a voi , ai tigrotti di Mompracem . Siamo pochi , ma tutti risoluti e prodi e bisogna vincere a qualsiasi costo , vincere per sostenere e rialzare le cadenti sorti della pirateria e della nostra isola . Che nessuno tremi , che nessuno si sgomenti , che nessuno indietreggi : turbini di ferro finche` le palle e la polvere non vengono meno , poi innanzi colle scuri e le scimitarre . Io saro` il primo a darne l' esempio . Rammentatevi che siamo i tigrotti di Mompracem , che io sono la Tigre e che coloro che furono assassinati sulle coste di Labuan chiedono vendetta . Ovunque rottami , cadaveri e fiumi di sangue ! Io lo voglio ! ... Non vi voleva che la Tigre per mettere fuoco nei petti di quei pirati , e per cangiare gli uomini in tanti eroi . Si` ! Si` ! Battiamoci ! urlarono ad una voce i pirati . Morte alle giacche rosse ! Vendetta ai nostri compagni ! Capitano ! esclamo` Giro Batoe . Siamo quaranta tigri che da sedici ore abbiamo fatto dono delle nostre vite a Mompracem , non domandiamo che di provare le nostre forze . Sotto il comando della Tigre saremo quattrocento , sotto gli occhi di milady saremo quattromila . Lo sapevo di aver dei prodi , abbracciatemi , compagni , e possiate difendere colei che amo piu` di Mompracem ! I pirati si precipitarno uno a uno fra le braccia del formidabile uomo . Milady disse Balamc . E` d' uopo che il nemico prima di giungere fino a voi passi sul corpo di quaranta tigri . Le nostre artiglierie vi copriranno di fuoco , i nostri petti vi faranno scudo , le nostre scimitarre abbatteranno coloro che alzeranno il braccio contro di voi ! Essi non vi avranno : lo vogliamo ! Grazie , amici miei , e se la sorte arridera` a Mompracem , rimarro` per sempre fra voi disse la giovanetta . Alle armi ! Alle armi ! grido` Sandokan , trascinando seco Giro Batoe e la sua banda . Viva la regina di Mompracem ! Viva Sandokan ! gridarono i pirati e scomparvero dietro le palizzate e le batterie . I provvedimenti per mettere la giovanetta e la sua compagna fuori di pericolo e i preparativi per una ritirata se questa malgrado la resistenza diventasse necessaria furono presi . Le due donne furono internate nella foresta al riparo di una rete d' alberi sotto la guardia di Inioko , un Dajacco vigoroso e risoluto , capace di far fronte a un intero drappello di soldati . La separazione della giovanetta da Sandokan non fu senza lagrime . Marianna disse il pirata nel momento che stava per dividersi . Non temere , ne` il maledetto da Dio , ne` i suoi ti avranno come non avranno me . Non morro` , poiche` le palle che mi hanno rispettato per tanti anni mi rispetteranno pur oggi che pugno in difesa dei miei diritti e anche di una fanciulla . Si` , se io saro` costretto a cedere , cedero` e fuggiremo assieme , non sarai piu` regina di Mompracem , ma sarai egualmente mia . Forse sarebbe meglio cosi` . Va , fra poco , vinto o vincitore , avrai mie nuove . La giovanetta si sciolse dalle sue braccia piangendo e parti assieme a Ladgia che non era meno commossa di lei dopo la separazione col Portoghese , ed entrarono sotto le foreste guidate da Inioko che dolevasi essere condannato a udir il cannone senza poterlo adoperare . Egli le condusse sul luogo ove eran radunati una trentina di cavalli di gia` bardati , nel mentre che Giro Batoe , Balamc e una mezza dozzina di pirati invadevano i villaggi indigeni e facevano una razzia dei piu` valorosi che mandavano frettolosamente al campo . Al villaggio vi era ora tutto sottosopra . Sandokan e il Portoghese , dopo di aver ricacciate le emozioni nel fondo del cuore , l' uno tornato Tigre e l' altro tigrotto , risoluti a giuocare l' ultima loro carta , e a vendere cara la vita o la liberta` , davano gli ultimi colpi di mano alle trincee , alle palizzate , alle batterie , assieme ai loro uomini . Si caricavano frettolosamente i cannoni , si ponevano in batteria quelli ancor a terra , si accumulavano palle e granate , si aprivano le polveriere , si rafforzavano le barriere , si empivano d' acqua i fossati , deviando il corso dei torrenti , si tiravano a secco i prahos onde non potessero venire presi e servire di fortezza agli assalitori , e si affondavano quelli che non potevansi salvare . Non si tralascio` di porre in opera tutti i mezzi suggeriti dall' arte per rendere inespugnabile il villaggio , ne` si tralascio` di prendere ogni precauzione suggerita dall' imminente pericolo . Ogni cosa in quei momenti era buona per moltiplicare gli ostacoli contro un possibile assalto degli Inglesi . I tradimenti non furono neppure essi dimenticati . Si scavarono trabocchetti entro i quali potessero precipitare i nemici , si prepararono mine , si empirono i fossati d' ammassi di rami spinosi e si piantarono nel fondo punte di ferro avvelenate con succo dell' upas . In venti minuti , prima che le navi giungessero a tre miglia dalla costa , il villaggio era stato cangiato in una vera rocca , difficile a distruggersi e impossibile ad espugnare . La flotta nemica era piu` forte e piu` numerosa di quella che era apparsa in sul principio . Disponeva di potenti mezzi di distruzione , e possedeva numerosi equipaggi , raccozzati fra tre o quattro differenti razze . Si scorgevano Inglesi , distinguibili per le giacche e i berretti rossi e per la flemma con cui manovravano ; Olandesi colle azzurre divise ; una mano di Spagnuoli montata su di una cannoniera e che vociavano come aquile , dei guerrieri del sultano di Varauni coi loro lunghi scudi , i loro gran turbanti , e armati di picche e di moschettoni a pietra , e certi uomini dai volti feroci , seminudi , dagli atteggiamenti fieri , armati di certe scuri e certe scimitarre di una forma strana , che li davano a conoscere per pirati delle coste del Borneo , rivali accaniti di quelli di Mompracem , che l' oro del baronetto e una certa gelosia li avevano determinati a unirsi alla spedizione . Era una vera armata per nulla inglese ma guidata da Inglesi , un' armata formidabile contro la quale bisognava ben guardarsi e ben difendersi , superiore di assai a quella di Mompracem che disponeva di valorosi bensi` , ma sempre pochi difensori . Mille tuoni ! esclamo` Yanez , con ira mal celata . Non avrei mai creduto che quel cane di lord James giungesse a riunire tante navi e tanti uomini . Egli conto` due grandi piroscafi , mercantili per forma , ma meglio armati dei vascelli da guerra , e dietro a essi la cannoniera olandese che da tre giorni spiava Mompracem , una cannoniera spagnuola , un grosso brigantino vecchio di scafo ma zeppo di cannoni , e una mezza dozzina di prahos colla bandiera del sultano di Borneo e altrettanti legni pirateschi . Quantunque fidasse nelle forze della Tigre il bravo Portoghese si sgomento` . Che ti pare Sandokan ? chiese egli . Meglio cosi` risposte la Tigre con un sorriso ironico e feroce . Sono forti , tanto meglio : danzeremo addirittura fra turbini di ferro . E` l' ultima lotta che io imprendero` : guardati , o flotta , da Mompracem e da me ! ... Giro Batoe e Balamc ritornavano in quel mentre seguiti da una quarantina di indigeni che avevano adescato a furia di oro e di promesse . Il Nano era fra essi e si poteva credere che egli operasse prodigi di valore . Non erano gia` pirati , quegli uomini che guidava , non avevano fama di prodi tuttavia avevano acquistato una certa dose di coraggio di cui mancano generalmente quelli della loro razza , e si alleavano facilmente ai loro padroni quando vi era da guadagnare qualche manata d' oro e meglio ancora , se vi era da vuotare una bottiglia di acquavite . Non resistevano all' urto , ma sapevano tirar moschettate con rara precisione e adoperare i cannoni , manovra che avevano appreso con facilita` sotto i loro maestri , quantunque le prime volte avessero provato una paura indiavolata a tanto fracasso . Sandokan per incoraggiarli vieppiu` , fece sfondare un barilotto di arak che fu in un momento vuotato da quei bevitori . Nano diss' egli mentre si dispensavano a essi le armi e si mettevano ai cannoni io ho bisogno di te , tu lo comprendi ; quelli che vedi laggiu` vogliono rubarci l' isola , se vi riescono diverranno i padroni , e come hanno reso schiavi tutti i popoli a loro soggetti , renderanno pure schiavi te e la tua tribu` . Siamo forti pero` , riusciremo forse a metterli in fuga , ma siamo pochi ; se tu riuscirai a fare cio` che ti domando , venti botti di arak e un vestito rosso saranno il premio della vittoria . Arak ! Arak ! esclamo` il beone fiutando il bariletto con una avidita` da macaco . Ohe ! Vi ha dell' arak nell' aria , la Tigre lo promette , cerchiamo di fare qualche cosa . Lo vedrai , capitano , quei gridatori in giacca rossa prenderanno il largo . La conversazione fu punteggiata dal primo colpo di cannone che parti` da uno dei piroscafi , la cui palla fece saltare la terra sulle sponde di un fossato . Sandokan raddrizzo` l' alta statura con un gesto di suprema fierezza guardando il piroscafo . Vincerai ! esclamo` egli dolorosamente portando la mano al cuore . Lo sento , ma non mi avrai vivo come non avrai Marianna Guillonk ! Voglio farti comprendere quanto possa la Tigre prima di abbandonare il suo covo , e di che siano capaci gli ultimi pirati di Mompracem . E ora , fatalita` , compi cio` che hai cominciato : io ti aspetto ! Il pirata getto` uno sguardo all' intorno come volesse imprimersi per l' ultima volta nel cuore quei luoghi che una voce interna diceva che non avrebbe veduto mai piu` , e sospiro` . Qualche cosa di umido comparve sui suoi occhi , non gia` una lagrima poiche` quell' uomo non sapeva piangere , ma che forse era piu` che fosse una lagrima , e si diresse alle batterie . La flotta , dopo di aver tirato il primo colpo , era andata avvicinandosi mantenendosi su di una linea che comprendeva la larghezza della costa occupata dal villaggio . Vedendo che i pirati non rispondevano cercava di abbreviare e di tentar forse lo sbarco fidente nelle proprie forze . Sandokan la lascio` avvicinarsi fino a ottocento passi , poi salto` su uno dei piu` grossi cannoni della batteria centrale , alzando la scimitarra . Compagni , ai vostri pezzi grido` egli con voce tonante . Non vi trattengo piu` ; sbarazzatemi il mare da questi prepotenti . Fuoco ! Trentasei cannoni e una dozzina di spingarde difendevano il villaggio . Al comando della Tigre i terrapieni , le trincee , le palizzate avvamparono su tutta la linea formando una sola denotazione capace di essere udita alle Romades . Sembro` che il villaggio intiero saltasse in aria e la terra fremette fino alle spiaggie . Nubi di fumo avvolsero le batterie , ingigantendo sotto nuovi colpi , che si succedevano furiosamente distendendosi sulla sinistra ove tiravan le spingarde manovrate dagli indigeni . La flotta qua e la` danneggiata non istette molto a rispondere . Piroscafi e cannoniere , brigantino e prahos si coprirono alla loro volta di fumo , presentando i fianchi al villaggio . I loro colpi si succedevano non meno rapidi di quelli dei pirati , con una precisione che sgomentava , tempestando le opere di difesa , avanzandosi obliquamente a piccolo vapore e con qualche vela , sostenuti da un violento fuoco di moschetteria , che se non riusciva contro le batterie , molestava e non poco i difensori . Non si perdeva un colpo ne` da una parte ne` dall' altra , si gareggiava di celerita` e di precisione , s' infuriava da ambe le parti , risoluti a esterminarsi da lontano e piu` tardi da vicino . La flotta aveva la supremazia del numero dei combattenti , aveva la supremazia delle bocche da fuoco che non la cedevano ne` in numero , ne` in portata a quelle del villaggio , e aveva di piu` il vantaggio di spandersi , isolarsi e muoversi , facendo spesso andar a vuoto i colpi del nemico . Ma con tutto cio` non guadagnavano . Era bello vedere quel villaggio difeso da un pugno di prodi , che avvampava da tutti i lati rispondendo colpo per colpo , vomitando bombe e torrenti di mitraglia che fracassavano madieri , struggevano manovre , sventravano uomini . Aveva ferro per tutti , ruggiva piu` forte che non ruggissero i cannoni uniti della flotta , puniva i bravacci che venivano a sfidarlo a poche centinaia di metri dalle formidabili coste demattandoli degli alberi , faceva indietreggiare i piu` audaci che tentavano uno sbarco , e per tre miglia intorno faceva saltar le acque del mare . La Tigre era in mezzo ai suoi , cogli occhi in fiamme , ritto dietro un grosso cannone da 24 , che scatenava dalla sua fumigante gola uragani di ferro ad ogni istante senza mancare una sola volta . Il formidabile uomo a ogni denotazione del suo mostro di bronzo , che fracassava i fianchi al piu` grosso dei piroscafi , urlava : Fuoco ! Fuoco ! Spazzatemi questo mare , sventratemi queste navi , struggetemi questi uomini che sono ancor bambini ! E la sua voce non andava perduta . I pirati conservando un ammirabile sangue freddo , determinati a restare al loro posto finche` vi era una trincea in piedi e a morire sui loro pezzi anziche` retrocedere , aiutati dagli indigeni che vi si prestavano vigorosamente , infuriavano a ogni comando della Tigre . Senza badare alla tempesta di ferro che ruggiva attorno ad essi , che lacerava le palizzate , che faceva saltare terrapieni , che sfondava gabbioni , che schiantava le loro capanne , se li vedevano salire intrepidamente sulle opere danneggiate e puntare le loro artiglierie . Un prahos piratesco fu fatto saltare dopo averlo incendiato con una bomba nel mentre che cercava con una insolente bravata di approdare appie` della rupe . I suoi rottami giunsero fino alle prime palizzate del villaggio e i tre o quattro uomini che erano scampati all' esplosione furono fulminati dalla mitraglia ancor prima che potessero approdare . Un secondo prahos che cercava imitare l' audace manovra del primo fu compiutamente demattato ammazzandogli mezzo equipaggio e sarebbe colato a picco senza l' aiuto della cannoniera olandese che tirando furiosamente col suo grosso pezzo di poppa , fece tacere per un istante il fuoco diretto su esso , e lo trasse a rimorchio al largo . Venite a sbarcare ! grido` Sandokan puntando il suo cannone sulla cannoniera . Voglio vedervi ! Venite a misurarvi cogli ultimi pirati di Mompracem ! Voi siete fanciulli e noi siamo giganti ! Tuoni di Dio ! urlava dal canto suo il Portoghese dando fuoco al suo cannone . Bisogna proprio fare un massacro di quei cani la` prima d' indurli a battere in ritirata ? Aspettate un po' , giovanotti miei , che vi faccia assaggiare una porzione di mitraglia rovente . Tuoni di Dio ! Faccio una marmellata di tutti voi ! ... E si continuava a tuonare gagliardamente , vomitando bombe e mitraglia contro la flotta che invano sforzavasi avvicinarsi alle coste della terribile isola . Tutte le navi qua e la` danneggiate , andavano e venivano a tratti , tentando ogni sorta d' astuzie , avanzando obliquamente e rompendo bruscamente la rotta , facendosi sotto le scogliere fino a soli 200 metri dal villaggio , scagliando torrenti di bombe per far saltar le trincee e avventando turbini di ferraccio per fulminare gli artiglieri , ma terminando sempre col torcere cammino e tornare ad allontanarsi semi sventrate . Era da vedersi che finche` i bastioni tenevano saldo , le polveri non venivano meno e gli uomini non cadevano , sarebbe stato impossibile tentare uno sbarco . La flotta dovette pur comprenderlo , poiche` desistette improvvisamente dall' avvicinarsi e si porto` al largo , dividendosi per non offrire troppi punti di mira , movendosi rapida e concentrando tutti i suoi colpi sui cannoni per ismontarli . Questa ritirata fu terribile pei pirati . La flotta comincio` in breve ad infuriare con maggior lena del villaggio , battendo furiosamente in breccia contro le batterie piu` deboli scacciandone a viva forza gli artiglieri che si sentivano incapaci di far fronte a tanta pioggia di ferro . Centinaia e centinaia di bombe cadevano fitte fitte dinanzi ai terrapieni che , sconquassati dalle terribili esplosioni che si succedevano senza posa , ruinavano nei fossati , schiantando con formidabili scrosci le palizzate , trascinando seco e gabbionate , e cannoni ed artiglieri , che venivano subito dopo fulminati da terribili scariche di moschetteria . Non meno danno faceva la mitraglia che le cannoniere scagliavano incessantemente . Scrosciava maledettamente sulle opere di difesa frantumando gli alberi e sollevando i sassi e le pietre , si cacciava fischiando nelle feritoie , fulminando i pirati che invano cercavano di ripararsi da tanta grandine di ferro . In meno di dieci minuti la prima linea di bastioni fu sfasciata . I fossati s' empirono di rottami , sei cannoni saltarono e tre delle piu` grosse spingarde dovettero essere abbandonate in mezzo a una decina di cadaveri . Un istante dopo i bastioni di destra non rispondevano che a rari intervalli e a gran fatica , e la seconda fila di trincee cominciava pur essa a ruinare sotto il crescente turbine di ferro che avventava furiosamente la flotta . La Tigre della Malesia tuttavia non si smarri` . Egli fece drizzare tutti i cannoni su uno dei due piroscafi che maggiormente arrecava danno alle trincee , il quale fu costretto a rispondere alle batterie di sinistra e del centro , lasciando cosi` tempo agli artiglieri di quello di destra di ritirarsi dietro la seconda linea di fortificazione trasportando seco i cannoni . Per mezz' ora il legno dovette sostenere quel terribile cannoneggiamento , che gli spezzava le murate , che gli frantumava alberi e pennoni , che lo forava in tutti i versi e che gli struggeva l' equipaggio . Fuoco su di lui ! Fuoco ! urlava incessantemente la Tigre . Sventratelo , spezzategli le ali , fatemelo saltare ! Il legno tutto sconquassato , tutto sdruscito , quasi senza uomini , senza cannoni , senza alberi , comincio` ad affondare . Una bomba di otto pollici , del peso di 21 chilogrammi che fornisce voluminose scheggie , lanciatagli da Giro Batoe con uno dei mortai , determino` la sua sorte . Una falla enorme s' apri` a prua , per la quale si precipitarono in massa le acque . L' attenzione degli altri legni si volse allora a salvar i naufraghi . Numerose imbarcazioni solcarono i flutti , ma pochi scamparono al fuoco terribile dei pirati che per cosi` dire le polverizzava . In dieci minuti il piroscafo affondo` seco trascinando gli uomini che ancor rimanevano in coperta proprio nel momento che uno dei prahos saltava per lo scoppio della Santa Barbara . Il fuoco per poco fu sospeso dalla flotta , le cui sorti volgevano alla peggio , ma in breve ricomincio` e con maggior furia di prima . Le batterie di destra furono nuovamente ridotte al silenzio e i pirati per la seconda volta dovettero sgombrarle e ritirarsi dietro i secondi terrapieni , e quindi costretti a ripiegarsi dietro ai terzi di gia` mezzo rovinati . Le batterie del centro , oppresse alla loro volta , distrutte sotto le bombe che si succedevano senza intervalli , ne seguirono l' esempio e non rimase che la trincea di sinistra , la piu` forte e la meglio armata , esposta al tiro di tutti i legni . Sandokan cercava rianimare i combattenti colla sua presenza , puntando egli stesso i pezzi o facendo fuoco alla testa dei piu` abili tiragliatori , ma doveva pur egli convincersi che il momento della ritirata non sarebbe stato lontano . Ruggiva in cuore all' idea di dover perdere la sua isola , ma forse in fondo benediva la flotta che poneva fine alla pirateria . Non era piu` la Tigre , lo sapeva , non era piu` il medesimo uomo di un tempo ora che amava . Si avrebbe detto che , pur facendo prodigi di valore , dando esempio ai deboli e ai forti , mancasse di quella pazza temerita` per cui andava tanto famoso . E` il destino mormoro` egli , tergendo la fronte madida di sudore nel mentre che Giro Batoe rotolava al suo fianco col petto fracassato da una palla di cannone . Lo sapeva , era destino ! Una delle polveriere del villaggio salto` pochi minuti dopo con terribile violenza . Sei indigeni e tre pirati , fra i quali Balamc , furono seppelliti sotto le macerie , e dalla scossa i terrapieni franarono , mentre i legni infuriavano con maggiore energia . La prima trincea si dovette abbandonare assieme a mezze artiglierie , ridotte inservibili , e a ben venti cadaveri . Fu tentato l' ultimo sforzo per arrestare il nemico che si avanzava verso la costa . Si diresse ancora una volta il fuoco contro l' altro piroscafo , cercando di mandarlo a picco , ma non vi riuscirono . I cannoni erano troppo pochi per pensare a lui solo e le difese troppo ruinanti per sopportare il fuoco degli altri legni . La seconda trincea salto` assieme alla seconda barriera che seppelli` il Nano con una decina dei suoi uomini . Sandokan ! esclamo` Yanez , precipitandosi verso di lui col volto annerito dalla polvere . La posizione e` insostenibile . Lo so rispose il pirata , dando fuoco a un mortaio colla speranza di frantumare le ruote del piroscafo . Se noi rimaniamo ancora , nessun di noi sfuggira` alle loro bombe . Sandokan emise una bestemmia . Getto` uno sguardo disperato sui superstiti ridotti a soli ventisei pirati , e una ventina d' indigeni , che continuavano freddamente il loro dovere . Conto` le artiglierie che rimanevano : non erano che sette pezzi . La flotta andava avvicinandosi formando un semi cerchio attorno le cadenti batterie opprimendoli sotto un turbine di ferro , mentre le truppe da sbarco si affollavano nelle imbarcazioni galleggianti ai fianchi dei legni . Uno dei prahos aveva di gia` gettato l' ancora presso le prime scogliere e i suoi uomini si apparecchiavano a prendere posizione . La partita era irreparabilmente perduta . Fra pochi momenti gli assalitori , venti volte forse piu` numerosi , doveano sbarcare e attaccare alla baionetta le cadenti batterie e sterminare gli ultimi pirati , affranti , feriti , decimati . Per un istante Sandokan ebbe la pazza idea di voler contrastare lo sbarco all' arma bianca con un pugno di prodi , ma fu un lampo . Le ultime batterie ruinarono sotto i piedi dei difensori che rimasero allo scoperto esposti al fuoco della flotta . Un ritardo di pochi istanti poteva diventare funesto ; le prime scariche di mitraglia cominciavano a decimare quei prodi che ancor non sapevano decidersi ad abbandonare quei luoghi . Bisognava ritirarsi . E Sandokan , sacrificando l' isola , la sua potenza e persino il suo nome , anziche` sacrificare gli ultimi avanzi dei suoi tigrotti , raccogliendo tutte le sue forze per pronunciare quella parola giammai uscita dalle labbra della Tigre , con una voce che pareva il ruggito di una belva , comando` la ritirata . Nel momento che i tigrotti colle lagrime agli occhi , il cuore straziato evacuavano le fumanti batterie , salvandosi nei boschi , il nemico sbarcava massacrando gli agonizzanti a colpi di baionetta . La stella di Mompracem s' era estinta per sempre ! ... Sul mare La ritirata , dolorosa parola per ogni coraggioso e doppiamente dolorosa per quei pirati che mai l' avevano udita pronunciare in tanti e tanti anni di battaglia , effettuavasi ordinata e rapidamente . Era pure straziante per quegli uomini l' abbandonare quei cari luoghi testimoni della loro potenza e grandezza ; era atroce per quegli eroi evacuare quell' isola che avevano chiamato propria ed evacuarla lasciandola in mano al nemico , eppur non potevano far altrimenti . Spenti i piu` prodi campioni della pirateria , arsi i loro legni , arse le loro capanne , le loro batterie , abbattuta la loro bandiera , vinta e domata la terribile Tigre della Malesia , senza forze e senza mezzi , non rimaneva altro che emigrare ed abbandonare quelle temute coste prima che il nemico avesse a spegnere totalmente i superstiti . Ridotti a un drappello di soli ventidue uomini , la maggior parte feriti , ma ancora validi , ancora assetati di sangue , ancora anelanti di vendetta , colla morte nel cuore , colle lagrime agli occhi , essi continuavano la ritirata senza scambiar una parola seguendo la Tigre che marciava alla loro testa ai fianchi di Yanez . Quest' uomo veramente strano e terribile che si faceva chiamare Tigre della Malesia , quantunque sconfitto , quantunque avesse perduto la sua isola che egli chiamava carne delle proprie membra , quantunque avesse perduto il suo mare che chiamava sangue delle sue vene , quantunque in un sol colpo avesse perduto e la sua potenza , e la sua gloria e fors' anco il suo nome un di` cotanto formidabile , conservava in quella ritirata una calma veramente ammirabile . Si avrebbe quasi detto che egli , che ci teneva tanto un tempo alla sua fama , fosse quasi quasi contento , e chi sa , forse in fondo in fondo poteva essere vero . Era da tanto tempo che aveva preveduto la decadenza della sua isola , che vi si era a poco a poco rassegnato . Del resto sentivasi egli stesso impotente di lottare con quelli di Labuan ormai troppo forti , e sentiva di non poter essere piu` la Tigre di una volta dalle pazze imprese , ora che aveva dietro di se` una giovanetta che amava alla follia , ora che era stato affascinato dalla Perla di Labuan . Nondimeno era inquieto e sul suo volto si scorgevano traccie evidenti di una commozione forte che non riusciva interamente a nascondere . Venite , tigrotti diss' egli nel momento che questi si arrestavano quasi saltasse loro in mente di ritornare ai loro distrutti lari . Chi rimane su questa terra che non e` piu` nostra , e` morto . A che adunque arrestarsi , a che adunque sperare , quando il nostro villaggio e i nostri bastioni non sono piu` la` a porgerci un rifugio , quando i cannoni sono diventati muti , quando i prahos furono infranti , quando le nostre armi sono spezzate ? Volete farvi assassinare dalle baionette dei vigliacchi che ci assalirono cento volte piu` numerosi di noi ? Volete che essi abbiano a mietere gli ultimi fiori di Mompracem che forse un di` potranno rifiorire ? Venite , perdio , venite ! Abbiamo ancora da pugnare e chi sa , forse da pugnare terribilmente . Si udivano in lontananza le grida dei vincitori che davano il sacco al villaggio , che bruciava assieme alle batterie . Sandokan raddoppio` il passo , traendosi dietro con un gesto energico i suoi uomini e si diresse verso un torrente disseccato sulle cui rive si aggirava Inioko . Marianna dov' e` ? domando` il pirata cercandola collo sguardo . Sono laggiu` tutte e due , vi aspettano ansiosamente rispose Inioko . E che ne fu ? ... Abbiamo noi vinto , capitano ? Sandokan non rispose che crollando ripetutamente il capo , poi attraversato il letto del torrente , si diresse rapidamente verso le due donne che gli movevano incontro . La giovanetta nel vederlo getto` un grido di gioia ; il pirata l' accolse fra le sue braccia senza dir verbo e la strinse contro il suo petto . Ella , compresa di cio` che era successo al villaggio , indovino` la rotta . Povero Sandokan , poveri pirati ! esclamo` ella con sincero cordoglio . Io cominciava ad amare di gia` Mompracem . Si` , amor mio , siamo stati battuti rispose Sandokan . I forti hanno vinto schiacciando i prodi . La fatalita` fu inesorabile . E ora che facciamo noi ? domando` Ladgia volgendosi verso il Portoghese . Si emigra rispose Yanez . Sandokan , il nemico ci e` alle spalle , non perdiamo minuti che sono preziosi . I pirati giungevano l' un dietro l' altro conducendo i cavalli . Non mancava che salire in sella . Amici disse Sandokan , volgendosi verso i suoi uomini . Diamo un ultimo addio a questi luoghi e partiamo . Nessuno rimproverera` gli ultimi pirati di aver ceduto il campo senza averlo contrastato . E` inutile rimanere , emigriamo finche` la via e` libera , cerchiamo salvarci prima che i vincitori abbiano ad assassinare fino all' ultimo i tigrotti di Mompracem . Coraggio miei poveri compagni . Voi siete stati testimoni dei miei sforzi per arrestare l' invasore ; nessuno di voi potra` rimproverare la Tigre , non e` vero ? No , no risposero in coro i pirati . Non ti rimprovereranno mai ! Lo sapeva io che i miei uomini erano ancora gli stessi dopo la sconfitta disse Sandokan commosso . Era scritto lassu` che Mompracem dovesse cadere , che la Tigre finisse di ruggire , che i pirati scomparissero . Siamo stati vinti , ma non domati , ci hanno scacciati da questi luoghi che erano nostri , ma ci siamo ben difesi . Compagni ! Gli e` doloroso emigrare , finire la vostra gloriosa carriera in terra straniera , ma il destino l' ha voluto . Seguiamolo , espatriamo giacche` non abbiamo piu` forze per lottare col prepotente nemico che ci ha vinti , la Tigre ne da` l' esempio , e voi lo seguirete . A quale scopo farsi assassinare quando ogni generoso sforzo riescira` inutile ? Voi piangete , e io credete che non abbia il cuore che sanguini ? In terra straniera avrete ancora forze sufficienti per ritornare pirati . Vi sono ancora delle isole nella Malesia per offrirvi rifugio . Andatevi , consolidatevi , create una nuova societa` con una nuova Tigre ; chi sa ? Forse un di` potrete ritornare a Mompracem e far tremare ancora i leoni di Labuan . Ma voi , ove andate ? domandarono i pirati che alle parole di Sandokan singhiozzavano . Io non sono piu` la Tigre rispose amaramente Sandokan . Non contate piu` su di me che appartengo corpo e anima all' avvenire . Vi guidero` finche` vi sara` bisogno , vi difendero` coll' antico valore di cui andava orgoglioso , poi , quando non avrete piu` bisogno di me , vi sciogliero` da ogni impegno . Non so piu` ruggire , non ho piu` il braccio armato , non saprei vivere su di un' altra isola come pirata . Ho bisogno di riposo , la mia carriera e` finita . Dei singhiozzi gli montavano alla gola , mentre i pirati e la giovanetta piangevano come fanciulli . Era pur commovente veder le lagrime solcare le brunite gote di quei prodi , e i singhiozzi sollevare quei petti di ferro . Lo stesso Portoghese , il filosofo , non sapeva rattener le lagrime e piangeva come un fanciullo accanto a Ladgia . Non piangete continuo` Sandokan . Se gli Inglesi vedessero le lagrime solcar le gote degli eroici tigrotti di Mompracem , riderebbero , essi che tremavano dinanzi alla nostra potenza , essi che impallidivano dinanzi al nostro valore . Vi comprendo , amici miei , e` atroce abbandonare e perdere ogni cosa ed essere stati per di piu` vinti . Ma chi sa , che un giorno guidati da un altro capo valente , non abbiate a ricambiare queste lagrime in fiume di sangue . Io allora non saro` piu` fra voi , ma ... Egli s' interruppe . Un nodo gli serro` la gola . Capitano ! Capitano ! ... esclamarono i pirati , circondandolo . Perche` non rimanete fra noi , voi , si` valoroso ? Non siamo piu` adunque noi i figli della Tigre ? Non tentatemi , amici , non lo posso , e` impossibile , l' antica Tigre e` condannata a morire lontana dalla sua isola e dal suo trono ... Amici , non parliamone piu` , avrei ora a chiedere un favore ai miei tigrotti . Me lo accorderete voi , in memoria dei servigi che vi resi ? Vi rispose una voce sola : Parlate ! Parlate ! Il nostro sangue e le nostre vite son sempre vostre . Bene disse Sandokan prendendo per mano Marianna e conducendola in mezzo ad essi . Voi ieri l' avevate gridata regina di Mompracem : la sconfitta l' abbatte` col suo trono . E` d' uopo che essa abbia ad uscire dall' isola sana e salva . La difenderete voi ? Si` ! Si` ! urlarono i pirati sguainando le scimitarre e i kriss . Viva lady Marianna ! Viva la moglie della Tigre ! Grazie , miei buoni amici disse la giovanetta commossa . Mi ricordero` di voi e di Mompracem fino all' ultimo respiro . Grazie , tigrotti ripete` Sandokan , tendendo le mani verso di loro . E ora , a cavallo , miei prodi , a cavallo ! Bisogna abbandonare le coste prima che il nemico abbia a tagliarci la ritirata . Era passato anche troppo tempo . Sandokan aiuto` la giovanetta a salire a cavallo nel mentre che Yanez faceva altrettanto colla Dajacca e diede il segnale della partenza . I cavalli spronati a sangue partirono alla carriera , seguendo un sentieruzzo aperto fra immense boscaglie che menava alle spiaggie occidentali . Sandokan apriva la via , allontanando i rami e recidendo colla scimitarra le liane che attraversavano il sentiero e dietro a lui veniva Marianna . Yanez , Ladgia e i pirati galoppavano in coda colle armi in pugno per essere pronti a qualsiasi attacco . A mezzanotte essi giunsero in vista dei fuochi accesi nel villaggio degli indigeni , presso al quale dovevano trovarsi i tre prahos speditivi due giorni innanzi . Ognuno nel vederli respiro` . E` il mare questo che mugge ? chiese la giovanetta a Sandokan . Si` , Marianna , e` il mare rispose il pirata sospirando . Non avrai paura a seguirmi sul mare , non e` vero , anima mia ? No , non avro` paura quando tu verrai con me . Tu sei forte e basterai a difendermi contro ogni pericolo . Si` , Marianna , la mia scimitarra ti difendera` e il mio petto ti fara` scudo , e spuntera` le armi dei maledetti . Non ti toccheranno finche` avro` una goccia di sangue nelle vene e un tigrotto sui prahos . Te lo giuro ! La giovanetta lo guardo` con occhi lagrimosi . Sandokan la comprese e avvicinando il suo cavallo a quello di lei : Non avranno ne` l' uno ne` l' altro . Poi , cangiando tono : ho mille risorse , che tutti ignorano . La Tigre non morra` mai . Sprono` un' ultima volta il suo cavallo e rizzandosi in sella mando` un lungo fischio che era un segnale . Due fischi simili vi risposero e i fuochi del villaggio si spensero subitamente . Orsu` grido` egli volgendosi verso coloro che lo seguivano . La fortuna e` ancora con noi : i prahos sono all' ancora . I ventiquattro cavalieri entrarono alla carriera nel villaggio , schiamazzando . Sandokan balzo` d' arcione , aiuto` Marianna a discendere e mosse assieme ai suoi compagni verso gli uomini dei prahos . Il nemico ? chiese brevemente egli gettando uno sguardo ai tre legni che sonnecchiavano in una piccola baia . Non fu veduto su queste coste rispose uno dei marinai . Ma ... non si e` forse mostrato dinanzi al villaggio , capitano ? Si` , puoi ben comprendere l' esito della pugna disse il pirata sordamente . Vinto , la fatalita` ci spinge di piu` a emigrare ; la fatalita` ci spinge ad abbandonare la nostra Mompracem . Fa armare i tuoi legni , bisogna affrettarsi . Tenendo per mano Marianna , egli si spinse fino alla spiaggia e scruto` con un colpo d' occhio il mare sepolto fra le tenebre . Tu lo vedi , Marianna disse il pirata dopo essersi assicurato che alcun lume brillava sul fosco orizzonte . Noi abbandoneremo senza essere visti queste care coste un di` tanto potenti e or vinte e domani saremo lontani , fuori dai pericoli che ci minacciano oggi , tanto lontani da far perdere ai leoni , che hanno vinto le tigri e che agognano la loro regina , ogni speranza di raggiungerci . Io questa notte perdero` la mia isola che ho tanto amato , il mio nome terror dei forti e del quale andava orgoglioso , tu perderai quel trono che sarebbe stato potente , tanto da schiacciare col suo peso Labuan e Borneo uniti , quella grandezza alla quale ti avevano innalzato i pirati di Mompracem . I miei uomini perderanno la Tigre e la speranza di ritornare un giorno a questi luoghi e rifiorire . Mi seguirai tu malgrado tante perdite dove io ti condurro` ? Si` , Sandokan , io ti seguiro` ove tu vorrai rispose la giovanetta passandogli amorosamente le braccia attorno al collo . Ti seguiro` oggi , domani , sempre . Che importa se non rivedro` piu` ne` Labuan , ne` Mompracem ? Che importa se io perdo quel trono che mi avevi dato , quando tu sei ancora mio ? Non e` forse tu che io amava sopra ogni cosa ? Si` , lo so , Marianna mormoro` il pirata stringendola appassionatamente fra le braccia . Vedi , tu non sai cio` che io perdo in questa notte maledetta , non potrai giammai comprendere i dolori che straziano il cuore di un pirata che si vede strappare la sua isola , vera carne delle sue membra , dopo di aver assistito all' assassinio di tanti prodi che chiamava suoi figli . Tu non indovini i timori che agitano la mia anima che era di ferro . Se non avessi te , io sarei capace di rimanere , di disputare palmo a palmo il terreno all' invasore , di seguire nella morte coloro che mi hanno preceduto , e non lo faccio perche` non posso farlo , perche` io voglio vivere per te , perche` voglio difenderti contro i leoni che ti minacciano , e dissipare le inquietudini che mi agitano . Senti , Marianna , non ho mai avuto paura , e si direbbe che in questa notte , dopo la sconfitta , io ho paura ! Non lo credero` , mio valoroso , tu sei ancora la Tigre . Essi hanno ancora paura di te , tremano . La Tigre ! esclamo` il pirata con accento doloroso . Essa e` morta , Marianna , o se non lo e` del tutto e` moribonda ; io lo sento , il mio braccio non possiede piu` l' antico vigore , l' anima non e` piu` di ferro , il cuore e` incatenato , il ruggito si e` spento sotto i soffi della fatalita` e sotto l' ardente alito di una fanciulla divina che amo . Io sento che non tornero` piu` a Mompracem , per ritornare a farla brillare , sento che sono morto . E sia , non mi lamentero` giammai che tu abbia incatenato la belva , che tu l' abbia domata ; era scritto lassu` che cosi` dovesse accadere , che Sandokan non morrebbe sul mare ne` sulla sua isola , ma fra le braccia di una fanciulla . Il pirata sospiro` , poi , cangiando bruscamente tono e discorso : Marianna diss' egli , partiamo . Partiamo prima che l' uragano che ci minaccia si scateni , prima che la Tigre nel momento supremo del sacrificio abbia a risvegliarsi , prima che i tigrotti abbiano tempo di pentirsene . Il mare e` libero , i prahos ci aspettano pronti a prendere il largo , il vento e` propizio . Partiamo prima che l' alba dissipi le tenebre . Partiamo , Sandokan , e quando noi avremo varcato la crociera , su qual terra pianteremo il nido ? Sulla terra che tu vorrai , amor mio , su di una terra ove la Perla di Labuan possa ritrovare i suoi boschi e i suoi fiori , senza rimpiangere la sua lontana patria . Tu sceglierai , io ti seguiro` ovunque , purche` il grido di Mompracem non lo possa udire mai piu` . I prahos erano stati accostati alla spiaggia e avevano salpate le ancore e spiegate le enormi loro vele , che si gonfiavano di gia` sotto i soffi della tramontana . I pirati , cupi e taciturni , non aspettavano che il segnale dell' antico capo per imbarcarsi . Sandokan , tenendo per mano la fanciulla , li raggiunse . Egli si arresto` in mezzo a essi e addito` i tre prahos . Amici diss' egli con voce che si sforzava di rendere calma , il momento di partire e` giunto . Un ultimo addio alla nostra isola , che tornera` ad addormentarsi sul mare come dormiva prima che noi vi piantassimo le nostre capanne , e poi prendiamo il largo . Il destino lo vuole . Attraverso` i suoi uomini con passo fermo , mentre i piu` vecchi singhiozzavano e i piu` giovani lagrimavano e sali` risolutamente a bordo del prahos piu` grosso . Dieci dei piu` forti della banda lo seguirono . Il Portoghese con Ladgia con altrettanti pirati prese posto nel secondo prahos che portava tutti i tesori di Sandokan e Inioko cogli ultimi che rimanevano occupo` il terzo , il minore dei tre e il meno armato , ma nondimeno capace di tener fronte a una cannoniera . Il segnale venne dato un momento dopo , e i tre legni sotto il vento settentrionale , taciti e protetti dalle ombre della notte , presero il largo portando seco gli ultimi superstiti della formidabile banda di Mompracem . Sandokan , a fianco della giovanetta che appoggiava il capo sul suo petto , era in piedi a poppa , per vedere un' ultima volta quelle coste che non doveva riveder piu` mai . I suoi uomini gli facevano corona , cogli occhi fissi su quelle vette che a poco a poco si perdevano fra le tenebre , testimoni della passata grandezza dei pirati in quei mari . I piu` vecchi campioni della pirateria piangevano come fanciulli , tendendo le robuste braccia verso la loro isola con gesto disperato . Compagni ! disse Sandokan , alzando le braccia sopra di essi . Diamo un ultimo addio a questi luoghi , e cerchiamo seppellire il passato sperando nell' avvenire , che una voce interna mi dice sara` ridente per entrambi . Oggi perdiamo l' isola , oggi perdiamo il mare , la nostra potenza , la nostra patria , domani forse la riconquisterete , facendo pagar cara l' audacia dei potenti che hanno schiacciato i deboli : i fiori che muoiono oggi , potranno rifiorire domani . Chi dice che non ritornerete a Mompracem , e che non abbiano a ritornare ancora i tempi della Tigre ? Chi dice che oggi io fuggiasco , senza artigli e senza forza per ruggire , non abbia a guidarvi ancora di vittoria in vittoria ? Chi sa , potrebbe forse venire un giorno che l' addormentato avesse svegliarsi e ritornare il pirata ? Emigriamo oggi che siamo deboli , salviamoci dai colpi di un nemico senza pieta` , e dimentichiamo il passato . Via queste lagrime che non sono degne di un pirata di Mompracem ! Vedete , io non piango , eppur soffro egualmente la perdita del mio mare , della mia isola che amava sopra ogni cosa , dei miei compagni che formavano la mia potenza e che amava come fossero miei figli , e di piu` il nome che non udro` forse piu` mai ! ... Non ditelo , non ditelo ! esclamarono i pirati . Oh ! si` , lo udremo ancora . Non e` vero che ritornerete fra noi ? Non e` vero che tornerete la terribile Tigre dei tempi passati ? La Tigre scosse il capo con gesto disperato . Non lo posso , ve lo dissi ancora , noti sono piu` libero , non ho piu` forze , non so piu` ruggire . Ho delle catene che mi legano e che non posso spezzare ; ho paura che non ci rivedremo piu` mai . Poveri compagni ! Poveri tigrotti di Mompracem ! ... Il pirata trasse a se` Marianna , e spense un singhiozzo che salivagli alla gola in un bacio sulle sue labbra . Essa mi ha domato diss' egli mostrandola ai pirati con gesto appassionato . Sono suo ! Alzo` il capo , e guardo` il mare con inquietudine . Egli trasali` nello scorgere due punti luminosi che solcavano l' orizzonte . Emise un ruggito soffocato : si volse verso i suoi uomini come una belva rabbiosa . Voi mi parlavate poco fa di vendetta , di sangue , di pugne diss' egli con voce arrangolata , serrandosi fortemente al petto Marianna quasi che temesse che gli venisse strappata . Ebbene , ecco laggiu` due leoni , che aspettano il momento opportuno per gettarsi sulla Tigre e sui suoi figli . Su , su , tigrotti ! Impugnate le armi ! Io divento ancora una volta la Tigre della Malesia assetata di sangue e di vendetta ! Un urlo di furore s' alzo` fra i suoi uomini , al quale risposero quelli degli altri prahos che avevano egualmente scorto il nemico , che s' avanzava tacitamente . Ogni braccio alzo` la scimitarra , minacciando i due prepotenti che venivano a sfidarli persino sul mare . Anche sul mio mare , adunque , vieni a inseguirmi ? muggi` Sandokan con terribile accento . Oh ! non mi avrai finche` mi rimarra` la forza d' alzare il braccio e stringere un' arma , non mi vincerai per due volte di seguito . Maledetto da Dio ! Su , tigrotti , su , tutti colle armi in pugno ! La Tigre della Malesia vi guida e la vostra regina vi addita la vittoria ! Non ci voleva di piu` per animare i pirati , che ardevano di vendetta e che sognavano con un disperato combattimento di riacquistare la perduta Mompracem . Tuttavia non bisognava commettere pazzie e gettarsi perdutamente contro i due vascelli che potevano essere cinquanta volte piu` forti di loro . Sandokan lo comprese pel primo e s' accorse che una seconda pugna sarebbe stata piu` che pericolosa pei suoi uomini , prodi ma pochi , per se` e per Marianna . Dominando la smania di vendicarsi e l' ira che bollivagli in petto , anziche` muovere incontro ai due vascelli ordino` di volgere la prua all' oriente . Compagni diss' egli , intimando silenzio a coloro che chiamavano il nemico . Prima di cimentarsi in un ultimo combattimento che potrebbe rinnovare la sconfitta di oggi , tentiamo d' ingannare coloro che c' inseguono . Quando suonera` il momento di dare l' abbordaggio o d' ingaggiare la battaglia , colla sicurezza di vincere , ne daro` il segnale primo di tutti . Non compromettiamo inutilmente gli ultimi avanzi della pirateria , che potrebbero un giorno risorgere . L' oscurita` favoriva la fuga ; nulla di meglio che effettuarla , finche` rimaneva il tempo . I pirati , ubbidienti alle parole dell' antico capo , paventando una seconda sconfitta , si appigliarono al suo proposto partito . I tre prahos che un momento prima veleggiavano al sud , virarono di bordo e senza essere stati scorti , si diedero alla fuga verso l' ovest lasciandosi alle spalle l' isola . Il vento era anche propizio , non troppo forte per poter intraprendere una gara di celerita` coi legni nemici che erano forniti di macchina , ma sufficiente per frapporre una rispettabile distanza prima che l' alba avesse a dissipare le tenebre e metterli allo scoperto . Sandokan spero` di poter isfuggire al nemico che non sospettava sicuramente la presenza dei prahos . Marianna diss' egli , volgendosi verso la giovanetta pallida bensi` ma fiduciosa al pari di lui . Il nemico e` la` , ma non ci ha scorti ; non temere di nulla , noi ti difenderemo fino all' estremo . Prima che i maledetti abbiano a porre la mano su di te per trascinarti ancora nella loro isola , bisognera` che mi abbiano ad uccidere . Non tremo , Sandokan , tu lo vedi rispose la giovanetta che ad onta di cio` si sentiva assalita da funeste inquietudini . Lo so che tu e i tuoi mi difenderanno , lo so che i pirati sono ancora forti . Io non ho paura come non ne ebbi ieri . Si` , non hai paura , io so che tu sei coraggiosa . Eppure ... no , non ti avranno , io rispondo della tua difesa . I tre prahos , a una distanza di cinquanta passi l' un dall' altro , continuavano la fuga passando a poche miglia dai due fanali che parevano avvicinarsi come eseguissero una perlustrazione in quel tratto di mare . Tutti i pirati , armati sino ai denti , caricati i cannoni , manovravano in silenzio sui ponti , senza perderli di vista , cercando indovinare la manovra senza dubbio un po' strana delle due navi . Si avrebbe detto che senza rumori , eccetto quelli delle macchine che rantolavano e le battute delle ruote che mordevano le acque , cercassero di avvicinarsi ai tre legni , che sfilavano come ombre confuse tra le tenebre , verso l' ovest . Che ci avessero di gia` scoperti ? mormoro` Sandokan , che sentiva l' inquietudine di nuovo assalirlo . Ohe ! grido` d' un tratto una voce che fu conosciuta per quella del Portoghese . Non vedete che ci danno la caccia ? I due legni nemici , un piroscafo e una cannoniera , quegli stessi che avevano preso parte al bombardamento , descrivendo un brusco angolo avevano cangiato via . Essi mossero arditamente quanto inaspettatamente verso i tre prahos lontani allora mezzo miglio ; i loro camini eruttavano nubi di fumo dai riflessi rossastri e le ruote mordevano precipitosamente le acque . Ah ! miserabili ! esclamo` Sandokan mentre i pirati gettavano un urlo di furore correndo ai cannoni . Dio mio , io sono perduta ! mormoro` la giovanetta appoggiandosi al braccio di Sandokan , che la sosteneva . Non ancora , non ancora ! rispose il pirata . Marianna , raggiungi la tua cabina , e lascia a me la forza per ischiacciarli . Un colpo di cannone parti` dal piroscafo che giungeva a tutto vapore cercando separare i tre prahos . La palla fischio` alle orecchie di Sandokan , mentre una seconda palla partita dalla cannoniera che gia` cercava di abbordare il legno del Portoghese , smussava l' albero di maistra . Inioko apri` subito dopo il fuoco , imitato dagli artiglieri degli altri prahos . Nella cabina , anima mia ! esclamo` Sandokan , commosso . Bisogna che io sia completamente libero perche` ritorni la Tigre della Malesia . Afferro` fra le vigorose braccia la giovanetta e mentre che la mitraglia fischiava a lui d' intorno frantumando con orrendi scrosci gli attrezzi , si precipito` nella cabina . Marianna si aggrappo` disperatamente al suo collo nel momento che pigliava lo slancio per risalire la scala . Sandokan ! Sandokan ! esclamo` ella con voce tremante . Non lasciarmi cosi` , non allontanarti dal mio fianco ... Ah ! Sandokan , ho paura ... ho paura , ho sinistri presentimenti . Il pirata se la stacco` con dolce violenza . Non tremare , amor mio le disse . Lascia che io salga in coperta , lascia ch' io provi ancora una volta le emozioni che provavo quando ero Tigre , lascia che io oda ancora una volta il ruggito dei cannoni e il sibilo delle bombe e le urla dei morenti , che io veda ancora sangue e cadaveri . Bisogna che io ti difenda . Ah ! Se tu sapessi quali sinistri timori mi assalgono ! mormoro` la giovanetta . Rimani presso di me e io ti difendero` dalle armi dei miei compatrioti . Sandokan ! Sandokan ! ... Il cannone tuonava furiosamente in coperta e si udivano le urla terribili dei combattenti e i gemiti strazianti dei feriti . Sandokan si svincolo` dalla giovanetta e si scaglio` come un forsennato verso la scala urlando : Sangue ! Sangue ! La Tigre della Malesia ha sete ! Guai chi tocca mia moglie ! Io la difendo ! ... La cannoniera si batteva disperatamente contro il prahos del Portoghese che le faceva saltar i suoi uomini e che le frantumava le ruote , le murate e gli alberi , a meno di mezzo miglio di distanza . Il piroscafo assaliva invece con vantaggio il prahos di Sandokan e quello del Dajacco coprendoli di ferro , fracassando i loro fianchi , smontando le artiglierie e sventrando i marinai . La comparsa della Tigre rianimo` i pirati che si sentivano impotenti dinanzi a tanta pioggia di bombe e di mitraglia . Il terribile uomo si mise in persona a uno dei cannoni , urlando sempre ferocemente . Ho sete ! Ho sete ! Venite a prenderla se avete sangue nelle vene . La Tigre della Malesia difende la Perla di Labuan ! Ma , ad onta che le sue palle tempestassero il gran vascello con matematica precisione , le sorti volgevano alla peggio pei pirati . La pioggia di ferro continuava a cadere piu` fitta che mai sdruscendo e rasando come pontoni i due poveri legni . Era da vedersi che fra pochi minuti tutto sarebbe stato finito . La Tigre della Malesia getto` un urlo disperato . Egli fece imbarcare tutti gli uomini dell' altro prahos sul suo legno , poi traendo la scimitarra comando` risolutamente l' assalto . Su , miei prodi tigrotti tuono` egli cercando dominare il crescente fracasso delle artiglierie . All' abbordaggio ! All' abbordaggio ! La disperazione centuplicava le sue forze come quelle dei compagni . Rispondendo coi due cannoni che rimanevano ai venti del piroscafo , i tredici pirati , manovrando ai remi , spinsero lo sdruscito legno sotto le tambure del vapore , assordando l' aria colle loro grida minacciando il nemico che non sostava un sol minuto dal mitragliarli per arrestarli . Non aver paura Marianna , io vengo ! urlo` un' ultima volta Sandokan , mentre la giovanetta lo invocava . Poi alla testa dei suoi uomini , intanto che il prahos del Portoghese piu` fortunato metteva la cannoniera fuor di combattimento , colla scimitarra in pugno e il kriss fra i denti , diede l' abbordaggio inerpicandosi sulle tambure , sciabolando i primi uomini che cercavano contrastare il passo . Egli si precipito` in coperta come un toro ferito . Sono la Tigre ! Sono la Tigre ! urlo` egli , facendo balzi da belva . Guai chi mi tocca ! Dieci uomini lo seguivano con Inioko . Essi andarono a cozzare furiosamente contro i marinai , che correvano a loro incontro colle scuri alzate e si mescolarono assieme a loro , pugnalando i piu` vicini e sciabolando i piu` lontani . Sandokan che si trovava fra i primi , sospinto dall' onda dei combattenti si trovo` di fronte al comandante , che riconobbe subito . Dov' e` Marianna ? chiese questi parando un colpo di scimitarra che sarebbe stato capace di fendere una rupe . Ah , sei tu , William ! urlo` il pirata sprofondando il kriss nel ventre di un soldato che rotolo` ai suoi piedi . Fece un salto di tre metri sopra le armi del nemico , che l' incalzava , e piombo` come una tigre sul baronetto che non ebbe il tempo di parare l' urto . La scimitarra gli spacco` il cranio e lo rovescio` fra i combattenti . Ammazza ! Ammazza ! urlo` il pirata , cercando aprirsi il varco fra i soldati a colpi di scimitarra . Non vi riusci` . Sdrucciolo` , cerco` rialzarsi e torno` a sdrucciolare . Quel momento basto` . Ricevette una mazzata sul capo col rovescio di una scure e cadde mezzo morto fra i cadaveri che ingombravano il ponte . I prigionieri Quando torno` in se` , ancora stordito dal terribile colpo ricevuto in mezzo al cranio , la Tigre della Malesia si trovo` incatenata nella stiva del vascello nella impossibilita` di muoversi . In sulle prime si credette in preda a un terribile sogno , ma il dolore che gli martoriava il capo , le carni straziate qua e la` dalle punte delle baionette e delle sciabole , le vesti lacerate e le catene che gli serravano i polsi e i piedi , lo richiamarono in breve alla realta` . Nondimeno non volle credersi prigioniero e si rizzo` , scuotendo furiosamente le catene che mandarono un suono lugubre . Si guardo` d' attorno con occhi smarriti , ma non vide che le umide pareti della stiva e botti accavallate le une sulle altre che gemevano sotto il rollio lento e misurato della nave . Cerco` il suo fedele kriss e la sua scimitarra , ma non trovo` ne` l' uno ne` l' altra . Egli batte` la testa addolorata contro le botti , come volesse svegliarsi . Fu allora che s' accorse di essere proprio sveglio e di essere prigioniero nel fondo del vascello . Emise un ruggito d' ira , di dolore e di vergogna . Marianna ! Marianna ! mugghio` lo sventurato pirata con accento disperato . Dove sei tu , fanciulla divina , rispondi anima mia , dove sei ? ... La Tigre della Malesia che non aveva mai saputo cosa fosse paura ebbe in quel terribile momento a provarla . Senti` smarrirsi la ragione , confondersi , si senti` alfine impotente ; un eccesso di tremendo furore lo prese . Si getto` a terra , contorcendosi disperatamente colla spuma alle labbra , gli occhi fuori dall' orbite . Ruggi` , urlo` , bestemmio` , maledi` , invoco` , supplico` . Marianna ! Marianna ! ripeteva egli fuori di se` scuotendo i ferri e cercando di spezzarli . Marianna ! Dove sei tu , amor mio , anima mia , fanciulla adorata , mia felicita` ? Dove sei tu ? Rispondi , rispondi al tuo Sandokan , alla sventurata Tigre della Malesia . Mompracem , mia isola , carne delle mie membra , mia patria , dove sei , che e` avvenuto di te ? Yanez , mio buon fratello , compagni , tigrotti miei , siete adunque tutti morti , proprio tutti ? Oh ! Non e` possibile : non lo voglio credere ... Io son pazzo ! Per dieci minuti , si rotolo` per terra , empiendo la stiva delle sue urla disperate , poi si sollevo` e cerco` precipitarsi verso la scala che metteva capo al boccaporto , ma i ceppi lo fecero cadere sulle ginocchia . Mando` un gemito . Torno` a guardarsi attorno con ispavento , col volto orribilmente contraffatto . Ma dove sono ? si chiese egli . Che e` successo dopo che caddi sul ponte del legno nemico ? Che e` accaduto di Marianna che abbandonai senza difesa sullo sdruscito e affondante prahos ? E` morta ? E` viva ? ... Che e` avvenuto degli ultimi tigrotti di Mompracem ! Sono io solo rimasto vivo fra tanti e per essere trascinato sul patibolo di Labuan ? Ah ! Ironia del destino ! ... Tutti morti ! Morta la mia fidanzata , morto Yanez , morti i miei prodi , morto persino l' eroico Inioko ? Fatalita` , quanto sei terribile contro di me ! Egli s' arresto` di botto , sorpreso nell' udire una voce uscire dal vano lasciato fra due imbarcazioni rovesciate . Inioko ! diceva quella voce . E chi dice che io son morto ? Sandokan trasali` . Non era dunque solo in quella prigione ? Si rizzo` , scuotendo le catene . Un analogo fragore rispose a poca distanza e la medesima voce di prima , riprese : E chi dice che io sia morto ? Ho forse l' aspetto di un morto ? Possibile che sia nel ventre di un vascello subissato ? Inioko ! esclamo` Sandokan che riconobbe la voce del bravo Dajacco . Inioko ! Inioko colla testa fasciata , apparve fra le due imbarcazioni . Egli sbarro` tanto di occhi . Un altro morto ! diss' egli con profondo terrore . Oh ! ... La Tigre della Malesia ! ... Capitano ! Capitano ! ... Il Dajacco vacillo` come un ubbriaco , poi facendo salti da kanguro si precipito` verso di lui . Non e` vero che siete morto , mio capitano ? esclamo` egli , toccandolo . La Tigre non puo` essere morta , era invulnerabile . No rispose Sandokan curvandosi su di lui . Non sono morto , la sola anima credo che abbia finito di vivere . Lo sapevo io che la Tigre l' avrei riveduta . Vi ho veduto cadere dopo di aver fatto macello di quelle canaglie , ma non potevano avervi ancora ucciso . Ah ! mio capitano , io piango dalla gioia nel trovarvi qui vivo . Ah ! tu mi hai visto cadere ! Tu ti battevi ancora adunque quando mi hanno stordito ! Racconta ! Racconta ! Io non mi rammento piu` di nulla , non ho veduto piu` nulla dopo la mazzata . Ne sai nulla di Marianna ? E` morta essa ? Morta ? ! esclamo` Inioko sorpreso . In fede mia , chi avrebbe potuto uccidere la regina di Mompracem ? Ah , non e` morta adunque ! urlo` Sandokan . Racconta Inioko , parla Dajacco mio , che ne hanno fatto di essa ? Aspettate , capitano : ora mi ricordo . Voi eravate caduto , io mi batteva ancora alla testa di tre o quattro valorosi , cercando portarvi soccorso . Mi trovavo addosso alla murata di babordo quando vidi una decina di giacche rosse guidati da un luogotenente precipitarsi sul ponte del vostro prahos che stava per affondare . La giovanetta spaventata dall' acqua che aveva invaso la cabina chiamava disperatamente aiuto invocandovi , essi l' avevano riconosciuta . Era viva , ancora viva , ancora mi chiamava e io non poteva salvarla ! esclamo` Sandokan . Maledizione ! Io li ho veduti risalire a bordo portandola fra le braccia . Doveva essere svenuta , ma non morta , poiche` un momento prima la udii colle mie orecchie chiamarvi per nome . Eravamo quattro , feriti e accerchiati , ma credetelo , mio capitano , ci siamo avventati sul nemico colla speranza di liberarla . Non fu possibile , io caddi sotto un colpo di manovella che mi fece svenire , mentre essa veniva trasportata in una delle cabine ancora svenuta . E` adunque a bordo di questo vascello ? L' hai proprio veduta coi tuoi occhi che non era morta ? Non e` morta , capitano , posso affermarlo senza timore ; come posso assicurarvi che essa e` a bordo del piroscafo . Sandokan mando` un urlo di gioia . La speranza di tentare la liberazione di Marianna , quantunque incatenato , e senza armi , gli baleno` nella mente . Senti` le forze centuplicarsi e si senti` capace di infrangere i ceppi che lo imprigionavano . Marianna ! Marianna ! esclamo` egli , alzando le braccia verso il ponte . Oh ! ti liberero` , si` , ti salvero` fanciulla divina ! Aspetta che io esca di qui , e vedrai che io tornero` a strapparti anche in mezzo a mille uomini , anche in mezzo a mille cannoni , a mille piroscafi . Ma come farete mai voi a liberarla ? chiese Inioko . Non abbiamo un uomo su cui contare a bordo di questo legno , non abbiamo armi ! Lascia pensare a me , Inioko . Se occorre tornero` a diventare la sanguinaria Tigre della Malesia , rioccupero` Mompracem , chiamero` sotto le bandiere tutti i pirati della Malesia , trucidero` mille uomini per farmi un nome ancor piu` terribile . Finche` avro` una goccia di sangue nelle vene , la forza d' impugnare la scimitarra , pugnero` per liberare colei che chiamai mia moglie . Che importa se dopo avermi scacciato dalla mia isola , di avermi assassinato i miei tigrotti , mi hanno fatto prigioniero ? Non sono io forse ancora Sandokan dalle leggendarie imprese , la temuta Tigre della Malesia ? Che importa se oggi mi hanno strappato la mia fidanzata , quando ho veduto l' aborrito rivale ruinare fulminato ai miei piedi ? Che la portino a Labuan o a Sarawak , in India o in Inghilterra , la raggiungero` a qualsiasi costo . Giurai nei boschi di Labuan e di poi sulle spiagge di Mompracem , che Marianna Guillonk diverrebbe mia sposa , e lo diverra` . Ma non vedete adunque che camminiamo verso la forca e che abbiamo le catene alle mani e ai piedi ? Marciamo verso la forca ! Credi tu , Inioko , che io non sappia trovare il mezzo per uscire da quest' orrida prigione ? Siamo senz' armi , siamo senza aiuti , circondati da un nemico che ha giurato di trascinarci sulle forche di Labuan , ma la Tigre della Malesia ha mille risorse . Inioko , prima che abbiamo a giungere in vista delle coste maledette , noi saremo liberi . Il pirata aveva pronunciato tali parole con tanta sicurezza da credere seriamente che avesse in mano i mezzi per tentare la fuga . Voi mi fate strabiliare , capitano disse Inioko . Sara` possibile . E dite che ritorneremo in mare ? Si` , e liberi sul libero mare . E una volta sui flutti , che si fara` ? Una domanda , prima , Inioko . Che ne fu del Portoghese ? Io caddi nel momento che frantumava le ruote della cannoniera . La fortuna era con lui , capitano rispose Inioko . Aveva uomini di ferro a bordo del suo prahos e cannoni che ruggivano con matematica precisione . Spezzo` le ruote alla cannoniera , la dematto` dei suoi attrezzi , l' abbordo` dopo averle distrutto tre quinti dell' equipaggio e l' incendio` . Quando il piroscafo lo insegui` egli era di gia` lontano e fuori di portata delle artiglierie . Dove diavolo e` andato a cacciarsi ? Io l' ignoro , ma scommetterei la mia testa che egli alla lontana ci segue e che forse medita di abbordare il piroscafo . Non fara` nulla , egli e` troppo debole . E tutti gli altri sono morti adunque ? Tutti morti colle armi in pugno disse Inioko , asciugandosi di nascosto una lagrima . Morti ! mormoro` con cupo dolore Sandokan prendendosi la fronte fra le mani . Io non li vedro` piu` adunque quei miei prodi , quei miei figli ! Non li rivedremo piu` mai ripete` il Dajacco . Erano duecento i tigrotti di Mompracem e duecento sono morti . Poveri compagni ! E tu hai veduto cadere Singal , il prode Singal , uno dei piu` vecchi campioni della pirateria , che pugno` in cento abbordaggi ? Si` , mio capitano , io l' ho veduto cadere al mio fianco spaccato da una palla di cannone . E il valoroso Saugau , il leone delle Romades , anch' egli hai veduto morire ? E` morto . Io l' ho veduto precipitare in mare colla testa sfracellata da una scheggia di mitraglia . Sono tutti morti , proprio morti adunque , quegli eroi che io traeva all' abbordaggio del piroscafo che ci vinse ? Tutti . Io li ho veduti cadere ad uno ad uno sul ponte del prahos e piu` tardi sul ponte del vascello . La fatalita` pesava su di noi . Fatalita` ! Fatalita` ! ripete` Sandokan ferocemente . E fui io a trarre alla morte quella schiera di prodi che si chiamavano i tigrotti di Mompracem ! Il pirata tacque e s' immerse in dolorose meditazioni . Inioko si accovaccio` in un angolo della stiva , aspettando colla impassibilita` propria dei selvaggi gli eventi , mentre il piroscafo , con lieve rollio , continuava la sua corsa verso Labuan sotto la poderosa spinta delle grandi ruote che turbinavano con crescente rapidita` sui suoi fianchi . Sandokan , passato il primo momento di commozione e ricacciati nel fondo del cuore i neri pensieri che lo assalivano , si mise a meditare per tentare la fuga . Non ignorava che lo si trasportava a Labuan e che una volta giunto a Vittoria lo si avrebbe impiccato , e che ne` le preghiere di Marianna ne` l' influenza del lord , assai dubbia pero` , l' avrebbero salvato . Di qui la necessita` di prendere il volo prima di giungere in vista dell' isola esecrata . Uomo di ferro , coraggioso come il leone , feroce come la Tigre , astuto come un selvaggio , quantunque senza mezzi , aveva la sicurezza di riuscire nel suo piano . Non so su chi contare mormoro` egli seguendo il filo dei suoi pensieri , ma sono ancora la Tigre della Malesia , l' uomo dalle mille risorse e dalle leggendarie imprese . Non ho meco nemmeno un' arma per tentare arditamente un assalto , non ho nemmeno le forze , ma mi rimane l' astuzia che sara` in mano un' arma potente . Oh ! non aver paura , anima diletta , non tremare , adorata Marianna , non mi trascineranno , no , sul pennone infame degli assassini , non ti sacrificheranno , no , a un altro uomo . Essi sono forti , noi siamo deboli , ma aspetta che io sia libero da questi ceppi , che io nuoti libero sul mio mare , e poi verro` a salvarti a dispetto del lord e di tutti i tuoi compatrioti . Aspetta , fanciulla divina , che la falsa morte faccia di me un falso cadavere , che la Tigre si addormenti sull' onde , per risvegliarsi libera , e poi mi vedrai all' opera . Tremino allora coloro che cercheranno sbarrarmi la via che mi conduce a te , tremino quei rivali che avranno osato parlarti d' amore e tremino coloro che avranno ardito lanciarti un insulto . Il lord stesso sacrifichero` se cerchera` d' arrestarmi ; cadra` fulminato ai miei piedi come vi cadde il maledetto William sul ponte di questo piroscafo . Il pirata digrigno` furiosamente i denti e strinse le pugna con gesto minaccioso . Stette un momento li` immobile e cupo , cogli occhi torvi fissi a terra , poi si volse bruscamente verso il Dajacco . Inioko ! grido` . Il tigrotto accorse , saltellando come un kanguro , facendo stridere lugubremente le catene . Eccomi , capitano . Potresti tu assicurarmi che Yanez sia ancora libero ? Vi occorrerebbe forse Yanez ? Si` . Senza di lui , la fuga diverrebbe la nostra morte . Oh ! esclamo` Inioko . Avete di gia` progettato la fuga . Ma le armi ? Lascia a me la cura di fabbricare le armi . Abbi fiducia nella Tigre della Malesia , che tutto puo` . Orsu` , si tratta di sapere se il Portoghese e` libero , ora . E` mia opinione che ci segua a corta distanza . Ha con se` degli uomini bravi e un prahos , che sfida un vascello a vapore dei piu` rapidi . Ecco cio` che mi interessa sapere , prima di farmi gettare in mare . Una volta sulle onde , penserei io a salvare la mia fidanzata . Che diavolo andate dicendo , capitano ! esclamo` Inioko spaventato . Hai paura di farti buttare in mare ? Nemmen per sogno . Ma chi ci gettera` ? GI' Inglesi . Non capisco . A quale scopo ? Che se ne fa di un cadavere ? Lo si mette in un' amaca e lo si getta nel gran cimitero umido rispose il Dajacco . Cosi` faranno di noi , ma non aver paura che noi risusciteremo . Te lo giuro . E una volta risuscitati torneremo a fare i pirati ? Ah ! se cio` si avverasse , se noi tornassimo ancora a Mompracem ! Una nube oscuro` la fronte di Sandokan ; egli scosse con furore i ferri che lo incatenavano . Lascia i pirati ! esclamo` con ira che poteva scambiarsi per disperazione . I pirati non hanno piu` nulla da fare su questi mari che non appartengono piu` alla Tigre della Malesia . I forti sono spenti . Non risorgeranno piu` mai , e poi , a qual pro ? Tiriamo un velo sul passato e guardiamo in faccia l' avvenire che e` ancora oscuro , e forse terribile . Tutto e` morto adunque ? E tutto muore attorno a noi , perfino le speranze , e poi a chi tocchera` morire ? A noi forse ? Si` , tutto e` finito per la pirateria , Inioko disse Sandokan con istrazio . Non mi rimane piu` nulla da tentare su questi mari , fuorche` la liberazione di Marianna , che sara` l' ultima impresa della Tigre della Malesia , se pur non seguiro` nella tomba coloro che mi han preceduto . E se la liberate , dove andrete poi ? Dove andro` ? L' ignoro , ne` cerchero` il saperlo ; purche` fugga da questi luoghi , non voglio altro ... Andro` dove lei vorra` , se pur tornera` a esser mia ! ... Potessi ancora stringerla fra le mie braccia , potessi ancora sentire i battiti del suo cuore contro il mio petto , potessi ancora udire la sua voce , respirare il suo profumo che mi inebbriava e posare le mie labbra sulle sue ! ... Mille tuoni ! Perche` non provero` ancora quelle emozioni sublimi ? Perche` ? ... Voi nutrite sempre la speranza di rapirla disse Inioko . Ma non vedete che siamo circondati d' armati ? Ma io le spuntero` , le infrangero` queste armi muggi` Sandokan con furore . Ah , credono loro di aver vinta per sempre la Tigre ? Credono loro di averla domata incatenandola . No , ira di Dio ! Guarda ! ... Il pirata , raccogliendo la sua erculea forza , raddoppiata dall' esaltazione a cui era in preda , torse i ferri che gli stringevano i polsi , li apri` , li spezzo` e li scaglio` contro le pareti della stiva , poi abbassandosi con una violenta strappata separo` la catena che gli univa i piedi . Egli si rizzo` fieramente coi pugni stretti , la faccia truce . Guarda la Tigre libera ! esclamo` egli . In quel medesimo istante il boccaporto di poppa si sollevo` e la scala gemette sotto il peso di un uomo che scendeva . Sandokan afferro` una manovella risoluto a difendersi prima di farsi incatenare ; il Dajacco , quantunque in ceppi , raccolse l' aspa d' un argano . Un soldato armato di carabina colla baionetta inastata comparve e dietro a lui un luogotenente e un marinaio armato sino ai denti . Nello scorgere Sandokan libero e colla manovella minacciosamente alzata , essi s' arrestarono . Oh ! potete scendere disse il pirata , ghignando e abbassando l' arma . Ma che non vi salti in testa l' idea di volermi incatenare . La Tigre potrebbe diventare rabbiosa . Il soldato e il marinaio lo presero freddamente di mira , nel mentre che il luogotenente colla sciabola sguainata gli si avvicinava . Gli e` per presentarmi due uomini in si` ridicola posa che siete sceso in questa stiva ? chiese Sandokan beffardamente . Potevate risparmiarmi questo grottesco divertimento . Non e` per cio` che sono disceso nella gabbia della Tigre rispose il luogotenente . So che due fucili non sono capaci di spaventare un uomo come voi , il cui coraggio e` popolare quanto la ferocia . Prendo solo delle precauzioni . Si ha paura adunque della Tigre della Malesia ? Non lo avrei creduto dopo che se l' ebbe incatenata . E perche` no ? Chi ha veduto la Tigre combattere non potra` mai vantarsi di non aver avuto paura . Infine che volete ? Ho avuto un ordine . Ola` disse volgendosi verso i suoi marinai , liberate questi uomini dai loro ceppi . Non ho bisogno di voi , ho saputo spezzarli da me ! esclamo` fieramente Sandokan , battendo i piedi sul tavolato . Lo vedo bene io : e chi non l' avrebbe indovinato ? Incatenate una tigre con un filo di ferro , essa lo spezzera` . Il pirata , un momento prima cupo , si raddolci` . Egli si avvicino` al luogotenente . Io sono un pirata disse Sandokan , voi siete un luogotenente . Una barriera e` gettata fra di noi , un abisso senza fondo e` scavato sotto , ma cio` non m' impedira` che per un lampo la distanza che ci separa abbia a scomparire . Ditemi , comandante , chi vi ha dato quest' ordine ? Io lo indovino ma aspetto da voi il saperlo . Io l' ho avuto da una persona che me ne prego` , ecco tutto rispose il luogotenente imbarazzato da quella domanda . Da Marianna Guillonk ! esclamo` Sandokan con una fermezza che avrebbe assicurato chiunque . Non potete negarlo . Ebbene , fu milady in persona , non lo neghero` . Trovate forse che sia strano che io abbia ceduto alle sue preghiere ? Anziche` rispondere il pirata gli si avvicino` maggiormente intanto che i soldati liberavano dai ferri il Dajacco . Il luogotenente , che non si fidava troppo di quel formidabile uomo che lo sapeva capace di tutto , indietreggio` vivamente . Non abbiate paura disse Sandokan , gettando la manovella . Non vi chiedo che una preghiera , l' ultima se volete . Potete parlare , io vi dissi di gia` che siete un valoroso quantunque un pirata e io amo i valorosi . Cerchero` rispondervi . Il pirata curvo` il capo e incrocio` le braccia sul petto fissando il luogotenente . Qualche cosa di umido gli brillava negli occhi . Comandante diss' egli senza voler sembrare commosso . Ditemi , che ne fu di milady ? Che fa ella ? E viva ancora ? Milady ! mormoro` il luogotenente , corrugando la fronte . Essa e` a bordo , non ve lo nascondero` , e sotto la mia salvaguardia , dal momento che e` morto il baronetto in seguito alla ferita . L' ho salvata nel momento che il prahos affondava , senza ferite , malgrado la tempesta di ferro che ruggiva attorno a lei , ecco tutto . E` viva , sofferente ... credo che voi farete bene a non pensare piu` a lei ne` lei a voi . Il pirata si senti` invadere da una voglia sfrenata di strangolare il luogotenente ma rattenendosi : E` vero adunque che mi si trarra` a Labuan ? domando` egli con voce sorda , frenando l' ira che ruggivagli in core . Il luogotenente non rispose e si accontento` di guardarlo , ma si leggeva chiaramente cio` che voleva dire . Oh ! esclamo` Sandokan , cercando sorridere . Non ho paura , potete parlare liberamente come si parlasse ad un altro ; la Tigre che ha sfidato la morte in cento pugne ha l' anima inaccessibile . Posso indovinare la sorte che mi attende a Vittoria . Vi sono da tanti anni preparato , oh si` da tanti anni ! Ebbene , Tigre , vi condurro` a Labuan , l' ho promesso al lord , al baronetto e di piu` ho ordini formali . Siete coraggioso , ebbene non vi nascondero` che un pennone e una corda vi aspettano . Lo vogliono , non gia` perche` siate un pirata , poiche` voi siete uno di quegli uomini che non si possono chiamare tali dopo cio` che avete fatto , ma per liberare questi mari da un nemico che minaccia di continuo le sorti di Labuan . Vedete , se fossi io , vi darei un posto nell' esercito delle Indie anziche` appiccarvi . Ve ne ringrazio , luogotenente , ne serbero` ricordo di voi se la fortuna potra` , e chi sa , non ridete , farmi libero . Hanno torto di appendermi o forse di sperarlo , se essi come dite voi lo fanno pel solo scopo di schiacciare la Tigre che non si poteva domare , tuttavia non commento , ne` domandero` grazia . Sono ancora troppo orgoglioso di me stesso per abbassarmi sino a tal punto . Eppure , vedete , nel momento che voi ci davate la caccia , io abbandonava Mompracem per non ritornarvi mai piu` , non gia` perche` avessi paura di Labuan ne` di Varauni , non gia` perche` le forze mi fossero venute meno poiche` sarei stato capace di sfidare entrambe le potenze e far sorgere armati sol battendo i piedi , ma solo perche` la Tigre incatenata da Marianna Guillonk dopo tanti anni di guerra agognava il riposo . Mi hanno preso colle armi in mano , mi condannino , io non mi lamento . Non amate piu` dunque lady Guillonk ? domando` il luogotenente sorpreso di quello strano cangiamento . Non l' amo piu` ? esclamo` Sandokan con uno slancio appassionato . E chi potrebbe dire che la Tigre della Malesia non ama piu` la Perla di Labuan ? Ascoltatemi , luogotenente , finche` avro` una goccia di sangue amero` Marianna , finche` avro` la forza di pronunciare una sillaba , diro` qui , come di fronte al patibolo , dinanzi a voi e in faccia al lord , che sara` mia moglie ! Se voi sarete capace di appendermi , e credetelo ne dubito , nel momento che la corda stringera` la mia gola , ripetero` la medesima cosa . Ponete qua Mompracem e la` Marianna e io abbandonero` la prima per la seconda . Datemi la liberta` e imponetemi che io non veda mai piu` la giovanetta : e io rifiutero` . Concedetemi la vita e fate morire lei , io accettero` la morte . Che volete di piu` ? Comprendete ora fino a qual punto io l' ami ? Perche` volete che io abbia tratto alla ruina la mia potenza , se non era per lei ? Perche` volete che abbia abbandonata quella vita d' avventure che amava sopra ogni cosa , se non avessi amato di piu` Marianna ? L' amo , ma l' amo come non amo` mai uomo alcuno , con tutte le forze della mia vita . La sola morte , e forse non ancora , potrebbe solo farmela dimenticare all' altro mondo . Mi sentirei capace per lei di sprofondare il piroscafo su cui mi trovo con tutti gli uomini che sonvi sopra , se fossi sicuro con tale sforzo di sottrarla ai vostri artigli e farla mia . Dite ad essa che mi preghi di renderla libera , e voi vedrete fare da me , cio` che non sarebbero capaci cento uomini ! Vi credero` ma non del tutto rispose il luogotenente con un sorriso incredulo . Badate a me , noi siamo piu` numerosi di quello che nol crediate , piu` astuti di quello che supponete e piu` forti della Tigre stessa . Vedete , io ho la convinzione di portarvi a Labuan e di vedervi , non con gioia , credetelo , appeso a uno dei pennoni dei nostri incrociatori . Lo crederete voi ? chiese la Tigre con aria cupa . Ve lo giuro . E io no . Sapete che io , in un momento di disperazione , quando vedessi che ogni tentativo di lottare fosse vano ... Che fareste ? Chi sa . Potrei consegnarvi la Tigre morta anziche` viva . Tentereste mai un suicidio ? esclamo` il luogotenente spaventato . E allora , che succederebbe di lady Marianna ? Sandokan lo guardo` stranamente . Potrebbe darsi che mi ammazzassi disse lugubremente . Che ne sarebbe dipoi della mia fidanzata e` facile indovinarlo . Io muoio , lei morra` . Ci ritroveremo ancora , in cielo o all' inferno poco monta . Saro` egualmente felice . E la pirateria ? Non e` spenta ? Avete ragione mormoro` il luogotenente . Guardate , se voi tentaste un suicidio , da uomo d' onore , ve lo giuro che non mi opporrei . Spenta la Tigre , Labuan non sara` piu` oltre inquietata ne` piu` avra` da temere . In quanto a lady Marianna sara` un' altra faccenda . Non lo permettero` mai che una si` vezzosa creatura abbia a troncare la bella sua vita . Avete forse fatto qualche progetto che riguardi la fidanzata della Tigre ? chiese Sandokan sordamente . Non tentate nulla contro di lei ! Potrebbe toccarvi la medesima sorte che tocco` al baronetto William . Una volta che voi foste morto ... Sarei capace di sorgere dalla tomba per venirvi a divorare il cuore e succiare il sangue delle vostre vene ! Non vi credero` che in parte . Ho i miei dubbi per credere che siate tanto potente da uscire da un sepolcro ben chiuso . Come vi piace disse Sandokan ironicamente . Avrei a farvi ora un' ultima preghiera . Voi siete il comandante di questa nave , nessuno quindi potra` avere tanto coraggio di farvi osservazioni di sorta . Luogotenente , io sono sul punto di morire : vorreste lasciarmi vedere per l' ultima volta Marianna Guillonk ? Non e` il pirata che ve lo chiede , e` il fidanzato della Perla di Labuan . Ho avuto l' ordine di tenervi rigorosamente separati , qualora la fortuna mi avesse dato di prendervi tutti e due . Credo d' altronde che sarebbe meglio per voi morire senza vederla . A qual pro farla piangere ? E` forse per un raffinamento di crudelta` che me lo negate ? disse con ira la Tigre . Io non credeva che un onorato soldato scendesse a fare l' aguzzino ! Il luogotenente impallidi` . Ve lo giuro diss' egli , n' ebbi l' ordine . Per darvi una prova dell' affetto che nutro per voi e per lady Marianna , vi accordo il permesso di vederla . Ritirate ora quelle parole che offendono un soldato mio pari . Le ritiro . E quando potro` vederla ? Fate in modo che abbia a stringerla per l' ultima volta fra le mie braccia prima che la nave giunga a Labuan . Lo faro` , ma non una sillaba di quanto e` stato detto fra noi . Saro` muto come una tomba . Del resto fra poco io saro` morto , ve lo assicuro . Addio , allora . Avro` l' onore di farvi io i funerali : saranno semplici . Un tuffo in mare e buona notte . Era quello che desiderava : essere seppellito nell' umida tomba dei marinai . Grazie , capitano , di quanto avete fatto e farete per me . La Tigre anche nell' altro mondo non si scordera` mai di voi . Il luogotenente si allontano` chiamando i soldati e sali` in coperta . Sandokan rimase li` colle braccia incrociate , un diabolico sorriso sulle labbra e la faccia illuminata da un gran raggio di gioia . Inioko lo scosse dalle sue meditazioni . Vi ha portato buone nuove ? chiese il Dajacco , facendosigli d' accanto . Orsu` capitano , voi mi sembrate felice . Si` , Inioko rispose Sandokan , posando le mani sulle di lui spalle . Sono felice , piu` felice di quanto lo sia stato in dieci anni di carnificine . Non sai tu dunque che fra poco rivedro` la mia adorata Marianna , che le parlero` , che la stringero` fra le mie braccia ? Che importa se il cappio del boia pende sulla mia testa , quando le avro` detto ancora una volta che l' amo , quando udro` ripetere dalle divine sue labbra la medesima confessione , quando le diro` che neppur la morte sara` capace di separarci ? E se la fuga riuscisse vana ? La Tigre della Malesia si raddrizzo` fieramente e tendendo le mani raggrinzate verso il ponte della nave : Se tutto riuscisse inutile , apriro` i fianchi del vascello e ci seppelliremo tutti in fondo al mare . Sara` l' ultima vendetta della Tigre della Malesia ! L' ultima volonta` della Tigre L' intero giorno passo` pel pirata in continue ansie . Ne` la giovanetta , ne` il luogotenente si fecero vedere , ne` notizia alcuna gli fu recapitata ; solo scesero nella stiva due soldati che gli recarono il cibo , ma per quanto venissero interrogati in dieci lingue differenti , nessuna parola usci` dalle loro labbra . Venne la sera , e ancora nessuna nuova era giunta al pirata ; egli non sapeva capacitarsi di un tal procedere , dopo la promessa del luogotenente . Che poteva essere succeduto a bordo ? Era Marianna seriamente ammalata tanto da riescirle impossibile di scendere nella stiva ? Oppure il luogotenente aveva cangiato idea , o aveva voluto fargli balenar un lampo di speranza , per semplice capriccio , per una raffinata crudelta` ? Sandokan , in preda a mille timori e a mille angoscie , non dormi` un sol minuto . Tutta la notte s' aggiro` per la stiva , ruggendo come un leone in gabbia , facendosi cento domande che non avevano mai risposte . Nei momenti d' ira si metteva a saltare come una tigre inferocita , smovendo e rovesciando con fracasso le botti , salendo e discendendo come un pazzo la scala che menava al boccaporto , urlando e bestemmiando contro il luogotenente , contro il lord , contro il destino . Venti volte chiamo` la giovanetta e venti volte , lasciandosi trascinare dal suo focoso temperamento , si armo` della manovella e si spinse fino al boccaporto coll' idea di sfondarlo e di salire sul ponte a dispetto dei soldati . Non si freno` che a gran stento e solo per la paura di peggiorare la sua condizione e quella di Marianna . L' alba spunto` che vegliava ancora . Al primo raggio di sole che penetro` dal fenestrello , Sandokan sali` la scala che menava sul ponte . Voglio ben vedere io che mi si dira` ? mormoro` egli con ira . Hanno paura questi maledetti Inglesi che io abbia a fuggirmene con lei sotto i loro occhi ? Bisogna che la veda a qualunque costo , che le parli , che le insinui la speranza di rivedermi prima di farmi gettare in mare . E poi , come fuggire senza l' aiuto di lei ? S' arresto` sotto il boccaporto e tese l' orecchio . Non si udiva che il potente soffio della macchina e il passo cadenzato degli uomini di guardia . Stava per chiamare quando noto` che un uomo s' avvicinava al boccaporto ; il cuore gli batte` precipitosamente quando lo udi` arrestarsi li` vicino e una voce che diceva : Andate ad avvertire la Tigre . Sandokan , per non essere sorpreso in quell' atteggiamento che poteva scambiarsi per un tentativo di fuga , fu pronto a ridiscendere e a svegliare Inioko . Quasi nel medesimo istante , il boccaporto si sollevo` , e comparve un cadetto di marina accompagnato da due soldati colle baionette in canna . Essi s' arrestarono dinanzi alla Tigre . A qual onore debbo la vostra visita ? domando` Sandokan affettando la massima calma e movendo a loro incontro . Non avvicinatevi di troppo anzitutto disse il cadetto che aveva i suoi motivi di aver paura e non meno di lui coloro che l' accompagnavano . Ho ricevuto l' ordine di riporre i ceppi a voi e al vostro compagno . Comprenderete , che un uomo che porta il nome della Tigre e che ne emula troppo bene gli istinti e la ferocia , non potrebbe essere lasciato libero dinanzi a lady Guillonk . Non sara` che un semplice atto di prudenza che finira` presto . Sandokan , che alla parola ceppi stava per gettarsi sui tre malcapitati soldati , udendo che si trattava di Marianna si freno` quantunque trovasse una bizzarria quel procedere . Che potevano temere da lui che era il fidanzato ? Avete forse timore che io abbia a valermi di lei per tentare una fuga impossibile ? diss' egli beffardamente . Non e` cio` , ve lo ripeto , e` una semplice precauzione del comandante . Se i ceppi sono troppo pesanti , potete rimanere libero ma sotto la guardia di uno di noi . Non si udra` cio` che voi direte , non vi si impedira` nulla , fuorche` di trarla con voi in un suicidio . Non avete che a scegliere , vedete bene che si hanno ancora dei riguardi per l' antica Tigre . Ebbene , dite al vostro comandante che preferisco essere libero . Uditemi ora , se io ponessi la mia mano nella vostra senza farvi alcun male e se io impegnassi la mia parola di ritornarvi milady quando lo vorrete voi viva e non gia` morta , mi si crederebbe ? Vi sono cose che debbono rimanere sepolte fra me e lei . Ne parlero` al comandante , dubitatene pero` . La Tigre e` sempre la Tigre rispose il cadetto congedandosi . Risali` coi due soldati accompagnati dal sorriso beffardo del pirata . Quando il boccaporto ricadde non sorrideva piu` . Inioko diss' egli , questa sera noi morremo , e ora ritirati in un angolo ove non possa udire cio` che si dira` fra me e Marianna . Non aver paura sull' esito della nostra fuga . Noi domani saremo liberi sul libero mare . Bene capitano rispose Inioko che non dubitava di una sola parola della Tigre e si affretto` a ritirarsi in un angolo . Sandokan , col cuore traboccante di gioia , quasi delirante , si mise appie` della scala attendendo con impazienza la giovanetta . Non attese a lungo . Il boccaporto torno` a sollevarsi , e Marianna pallida , livida , lagrimante ma ferma comparve sostenuta dal luogotenente . Il pirata gettando un urlo di gioia vi si precipito` incontro . Marianna ! Mia adorata Marianna ! esclamo` egli stringendola fra le sue braccia . Sandokan ! mio valoroso Sandokan , credeva non vederti mai piu` ! e la giovanetta scoppio` in singhiozzi . Il luogotenente colla fronte abbuiata si sedette sull' ultimo gradino della scala deponendo la sciabola e le pistole bell' e montate . Il pirata trascino` la giovanetta aggrappata alle sue braccia in fondo alla stiva . Coraggio , Marianna diss' egli curvando il capo sul volto di lei . Coraggio , mia adorata fanciulla , non piangere cosi` , tergi quelle lagrime che fanno sanguinare il mio cuore . Non sono ancora vivo io , non sei tu fra le mie braccia , fra le braccia del tuo valoroso Sandokan , che ti ha difeso per tanto tempo e che tornera` a difenderti ? Crudele , acche` amareggiare questi ultimi momenti in cui ci vediamo con delle lagrime ? Vedi fanciulla divina , tu mi fai piangere ! E come vuoi tu , Sandokan , che io non abbia a piangere nel momento della terribile separazione ! esclamo` la giovanetta singhiozzando e serrando le braccia attorno al collo del pirata . Perche` ci siamo amati per venire un giorno separati dalla morte ? No , io non voglio che tu muoia , voglio che tu viva . Che hai tu fatto perche` abbi a meritarti la morte ? Forse perche` sei un valoroso ! Non morrai , mio Sandokan ; io ti liberero` , ti difendero` . Venite a prenderlo se ne siete capaci , io vi faro` a brani coi miei denti ! Non e` vero , Sandokan , che ritorneremo liberi , che noi andremo lontani da questi luoghi che sono maledetti , su di un' isola deserta , dove le nostre gioie saranno un bacio e i nostri dolori saranno una lagrima ? Si` , amor mio , noi ritorneremo liberi rispose Sandokan accarezzando la vaga fanciulla che se lo stringeva amorosamente al petto con una forza di cui non si avrebbe creduta capace . Liberi e felici , lontani da queste terre che non possono inspirarci felicita` , cosi` , fra le mie braccia , colle mie labbra sulle tue , seppellendo il passato nel fondo dei cuori . Vedi , io non morro` , quantunque la morte mi attenda , come dicono i tuoi compagni , sulle rive di Labuan , e la fuga mi sia resa impossibile colla forza . No , non morro` , te lo giuro , mia adorata Marianna . Mi hanno vinto , sono circondato d' armi e d' armati , sono rinchiuso fra muraglie di ferro , col mare al di sotto e la forza brutale al di sopra ma a un tuo cenno tutto cio` cadra` , e io ritornero` libero come lo era prima . Si` , si` , voglio vederti libero , e io verro` con te , non e` vero , mio Sandokan ? Non mi abbandonerai tu , non e` vero ? Fuggiremo assieme , tu mi difenderai e io faro` scudo col mio corpo ai colpi dei miei compatrioti che non ardiranno toccarmi , ti seguiro` ovunque , per mari e foreste , fra pericoli e privazioni senza un lamento . L' amore mi dara` forza per seguirti sino al cuore dell' Asia se tu lo vorrai ; un tuo sorriso sara` sufficiente per farmi felice . Non ci siamo giurati eterno amore in faccia a Dio , al tuo mare , sull' isola ? Perche` dovremo separarci quando ci amiamo ? Il pirata l' attiro` a se` e la guardo` in silenzio tristamente . Perche` tu mi guardi , senza rispondere ? chiese la giovanetta con dolce rimprovero . Dubiti che sia capace di seguirti nella fuga , che non abbia il coraggio di affrontare i medesimi pericoli che affronterai tu , che non abbia forze sufficienti ? Non aver timori , non aver riguardi per me , trattami come un pirata , peggio ancora , come una schiava . Vuoi che sia forte ? Lo saro` . Vuoi che ti pugnali un uomo ? Saro` capace di farlo con queste mani di femmina . Vuoi che non tremi ? Non tremero` . Vorrai tu fuggire solo e abbandonarmi nelle mani dei miei compatrioti che odio con tutte le forze della mia anima , vorrai tu separarci per sempre ? Se morrai nell' impresa , voglio morire anch' io al tuo fianco ; tu lo sai che non sarei capace di sopravviverti . Marianna ! disse il pirata commosso . Ma non sai adunque che sono prigioniero ; che la morte pende sul mio capo ? Non parlare di prigionia , non parlarmi di morte , mio Sandokan , tu non morrai , io lo sento . Sarebbe inaudita crudelta` separare due esseri che si amano . Oh ! Nessuno sarebbe capace di farlo , no , nessuno . Dio non lo permetterebbe . Marianna ! E` la fanciulla che parla , ma e` la fatalita` che comanda ; hai dimenticato tu che io fui pirata e nemico giurato degli Inglesi ? Non morro` , giacche` lo vuoi , ritornero` ancora libero , ma per ora niente di piu` . Anche la Tigre della Malesia e` forte solo fino a un certo punto ; ascolta amor mio , ascolta . Egli lancio` uno sguardo sospettoso sul luogotenente che stava seduto impassibilmente sull' ultimo gradino della scala , colle braccia incrociate sul petto . Poi traendo la giovanetta piu` lontano che fosse possibile e abbassando la voce le disse : Marianna , Dio m' e` testimone che darei per te il mio sangue fino all' ultima stilla ; Dio mi e` testimone che se potessi dare la vita per riscattare la tua liberta` , la darei . Non lo posso , che vuoi che faccia ? Ma non temere , che se la felicita` innalzata con tanti sforzi , con tante lagrime e con tanto sangue , e` caduta , io la rialzero` . Odimi , anima diletta , tu rimarrai fra i tuoi compatrioti , e` assolutamente necessario , e bisogna che mi obbedisci : appena che io potro` , verro` a salvarti , te lo giuro . Orsu` coraggio , non hai piu` da temere da parte del baronetto William che calpestai morente sotto i miei piedi . Marianna ! Sara` l' ultimo sacrificio che tu compirai . La giovanetta non rispose ; essa si nascose il volto fra le mani e proruppe in lagrime , abbandonandosi fra le braccia di Sandokan . Marianna continuo` il pirata stringendola teneramente . Non sono io che te lo comando , e` ancora il destino che ci perseguita , questo destino che fiacco` la mia potenza e che mi strappo` la mia isola , ma non ci perseguitera` a lungo , amor mio , poiche` verra` la mia volta che lo infrangero` . Perche` io possa evitare la morte che mi attende , che sarebbe piu` dolorosa di una momentanea separazione , e` d' uopo che tu rimanga e che ti lasci trasportare ancora sull' isola maledetta ad affrontare le penose incertezze del passato e le ire del lord tuo zio . Non vuoi che ti lasci ? Io rimango , ma essi mi uccideranno . No ! No ! esclamo` Marianna . Lasciami sola , ma salvati , ma fuggi . Guarda , io non piango piu` , io sono forte , pronta a sfidare ancora le tempeste sull' isola di Labuan . Ma tu tornerai a liberarmi , non e` vero , mio amato Sandokan ? Si` , Perla di Labuan , ritornero` per farti mia , lo giuro su Allah e sui pirati che morirono per me . Odimi bene adesso . Bisogna che questa notte io sia lontano col mio prode Inioko e ho bisogno assoluto di te per favorire la fuga . Mi aiuterai tu ? Si , faro` tutto cio` che tu vorrai , io sono tua schiava . Vuoi che corrompa il luogotenente ? Io lo corrompero` . Vuoi che pugnali le sentinelle che guardano il boccaporto ? Io le uccidero` . Vuoi che ti fornisca armi ? Io andro` a rubarle . Parla , comanda , io mi sento capace di emulare le gesta della Tigre della Malesia ! Non chiedo tanto , mia povera Marianna disse Sandokan commosso . Guardami bene e non perdere sillaba di quanto ti diro` . Volse le spalle al luogotenente , trasse da saccoccia una piccola scatola , la medesima di cui aveva parlato a Yanez a Labuan , e l' apri` . Egli mostro` alla lady , sorpresa , delle pillole rossiccie che esalavano un odore particolare acutissimo . Vedi queste pillole ? diss' egli a Marianna che pareva spaventata . Esse m' aiuteranno per tentare la mia fuga . Sono formate di parecchi veleni delle foreste di Maludu e hanno la proprieta` di addormentare o meglio di sospendere la vita per sei ore , dopo le quali colui che le inghiotti` si risveglia perfettamente senza provare la menoma alterazione fisica . Danno la morte , una morte perfetta che inganna il medico piu` esperto , e che alcuna bevanda , alcuna operazione , riesce a rompere , tutt' altro , cangerebbero il sonno fittizio in un sonno eterno . E tu vuoi inghiottire una di quelle pillole ? esclamo` Marianna con ispavento . E se non ti svegliassi mai piu` ? E` l' unica risorsa che mi rimane per tornar libero rispose freddamente Sandokan . Non morro` , ne sono sicuro avendone fatto piu` d' una volta l' esperimento . Dopo sei ore , ne` un minuto di piu` ne` un minuto di meno , sono sempre ritornato in vita . E quando sarai addormentato che succedera` ? Vuoi farti seppellire vivo a Labuan ? Oh ! Non farlo , Sandokan . Non mi seppelliranno , Marianna , lo vedrai . Il luogotenente mi promise , se alla morte ignominiosa del pirata scegliessi il suicidio , di gettarmi in mare come un vero marinaio . Ora puoi comprendere ; mi addormentero` , mi si credera` morto in seguito ad un potente veleno , saro` un uomo d' impiccio a bordo , nulla di meglio che sbarazzarsene in fretta e gettarlo ai pesci . Se io aspettassi di far cio` a Labuan , oltre di correre il pericolo di venire seppellito vivo , correrei quello di venire appeso . E ti farai precipitare in mare come un cadavere ! esclamo` la giovanetta che tremava all' idea di vederlo gettare nei flutti . E perche` no , se la fuga lo esige ? Ascoltami bene , Marianna , sarai tu che al momento opportuno darai l' ordine di gettarmi nella mia umida tomba . Avrai la precauzione di lasciarmi completamente libero , senza branda e senza vesti e senza palle ai piedi , onde una volta ritornato in vita possa valermi della mia liberta` e delle mie forze per nuotare senza ostacoli . Questa sera prima del calar del sole , Inioko e io ci addormenteremo senza gemiti , senza rumori , ma segnalando la falsa morte con un urlo . Odimi bene , Marianna . Noterai accuratamente il secondo , sul tuo orologio , in cui fu emesso , conterai sei ore minuto per minuto , e dieci secondi prima getterai dei salvagente in mare onde abbiano ad esserci utili e delle armi , se sara` possibile , appese a essi . Aspetterai , facendoci alzare fino al capo di banda , impiegherai tre secondi nel comando e cadremo in mare , due secondi prima delle sei ore . Il piroscafo continuera` la sua rotta fra le tenebre e noi saremo liberi sul libero mare . Ed io rimarro` sola mormoro` tristamente Marianna . Sola , senza alcuno che mi confortera` , senza alcuno che mi difendera` . Il pirata soffoco` un singulto e appoggiando le mani sulle spalle di lei guardandola fissamente in volto : Marianna diss' egli . Se io fuggo lo faccio per te , per tornare a farti mia . Rimarrai sola sul piroscafo che ti trascinera` sulla terra odiata , mentre io raggiungero` i miei ultimi compagni . Rimarrai prigioniera , mentre io saro` libero , ma ti giuro che ti salvero` . Dovessi ritornar pirata di Mompracem , dovessi ritornar la sanguinaria Tigre della Malesia , dovessi immolar il lord stesso , porre a fuoco Labuan intera , empirla di sangue e di cadaveri , ritornerai mia , ancora mia ! Tu lo vedi , io non posso ora trascinarti meco nella fuga che chiede sforzi sovrumani , e un sangue freddo che solo un pirata puo` possedere . Se tu non rimani , chi potra` gettarci in mare nel momento stabilito per non risvegliarci ancora a bordo del piroscafo o per dormire per sempre negli abissi dell' oceano ? E poi , sarai tu capace di nuotare per un giorno , due , tre forse , lottando coi flutti e cogli squali ? Tutta la mia energia e la mia forza , non potrebbero salvarti . Lo credi tu , adorata Marianna ? Si` , tu hai ragione , adorato Sandokan , sarebbe la morte per entrambi . Si` , rimarro` , ritornero` a Labuan e di la` aspettero` la tua risurrezione . Ma potrai tu sfuggire a tanti pericoli che ti aspettano in mare ? Non morrai tu ? No , Marianna , non morro` . Dove non potrebbe riuscire una femmina riuscira` un pirata . Del resto , non rimarro` lungo tempo in mare , trovero` il prahos del buon Yanez , che ho la certezza che segue il piroscafo . Una volta sul suo legno , io mi slanciero` sulle tue traccie , e per quanto lontano abbiano a portarti , io ti ritrovero` ! ... Ah ! continuo` egli con rabbia mordendosi ferocemente le dita . Perche` mi chiamai la Tigre della Malesia , perche` divenni vendicatore , pirata e assassino , attirandomi addosso le ire dei popoli che si frappongono come orribile spettro fra me e lei ? Se non lo fossi mai stato , non mi troverei in catene a bordo di questa nave maledetta e trascinato verso il patibolo . Se non lo fossi stato , non sarei giammai stato diviso da quest' essere che io idolatro . Maledetto sia il giorno in cui la fatalita` mi precipito` dal trono sulle spiagge di Mompracem ! Maledetto sia il di` che impugnai la scimitarra per compiere la mia terribile vendetta ! ... Lo sciagurato si prese la testa fra le mani e se la strinse disperatamente . Sandokan mormoro` la giovanetta con voce supplichevole . E non sono forse tua lo stesso ? Che importa se fosti pirata , quando io ti amo e ti giuro che non saro` d' altro uomo ? Che importa se oggi ci e` giuocoforza separarci , quando noi torneremo a riunirci ? Non sapeva io forse chi era colui al quale dedicava il mio amore e la mia vita ? Eroe eri allora ed eroe sei pur oggi che sei prigioniero ! La faccia di Sandokan , poco prima sconvolta dalla disperazione , si rassereno` . Le sue labbra s' aprirono a un sorriso d' immenso affetto . Apri` le braccia e attiro` a se` la giovanetta stampando sulle sue labbra un ardente bacio . Quanto sei buona , quanto sei nobile , mia povera Marianna . Si` , ritorneremo liberi e felici ; si` , realizzeremo quei cari sogni , che noi facevamo quella notte che lasciammo le coste di Labuan , sul ponte del mio prahos . Hai ragione , Marianna ! Ero pazzo quando parlava , ma se tu sapessi quali angoscie s' ascondono nel mio petto , se tu sapessi quali timori m' agitano , quanto sanguini il mio cuore in questo terribile momento della separazione ! ... Se non ti avessi mai piu` a vedere ? Se smarrissi le tue traccie ? Se non tornassi piu` ? ... Dio ! quali funesti pensieri ! ... Non parlare cosi` , Sandokan . Dio non permetterebbe queste cose ; no , sarebbe ingiusto . Mi ritroverai , ritornerai a salvare la tua Marianna , oh ! si` , lo sento . Saro` sola a sostenere le ire del brutale mio zio , ma le sosterro` gagliardamente . L' amore mi dara` la forza per rimaner incrollabile dinanzi a lui , e l' amore dara` a te la forza di trionfare sugli ostacoli . Ah ! Perche` non posso rimanere a difenderti , perche` , perche` ? ... grido` il pirata . Silenzio , Sandokan , ti si potrebbe udire disse Marianna ponendogli un dito sulle labbra . Coraggio , mio prode amico , ritorna a diventar la Tigre della Malesia dal cuore inaccessibile a ogni paura , che` credo sia questo il momento in cui ne avrai bisogno . Siamo forti , giacche` occorre di esserlo ; un ultimo addio e poi ... Ella s' interruppe ; i singhiozzi le soffocarono la voce . No , no , non abbandonarmi , Marianna , rimani ancora presso di me , prima che abbiamo a separarci chi sa mai per quanto tempo . Ho tante cose da dirti e tante , mia povera fidanzata . Tu rimarrai qui fino a che la falsa morte m' avra` chiuso le palpebre . Si` , rimarro` , Sandokan . Voglio vederti fino all' ultimo istante della separazione e nessuno ardira` strapparmi di qui . I due fidanzati non s' abbandonarono un sol istante , malgrado le proteste del luogotenente che voleva metter fine a quel colloquio per tutti e due doloroso . Sandokan raccontava mille e mille cose alla Perla di Labuan che l' ascoltava inebbriata , affascinata . Le parlava di felicita` celesti su isole deserte , su mari sconfinati , sotto boschi misteriosi , fra fiori profumati , dimenticando che il cappio del boia pendevagli sul capo . Le ore furono minuti , i minuti furono atomi pei due fidanzati . La sera venne a empir di tenebre la stiva senza che essi se ne fossero accorti tanto erano estranei a tutto cio` che non fosse amore . La voce metallica del luogotenente , che era ritornato al suo posto , venne a troncare brutalmente i loro dorati sogni e richiamarli alla spaventevole realta` . Milady diss' egli avvicinandosi di due passi e rispettosamente . E` d' uopo che abbiate a lasciarlo . Credo di aver fatto cio` che io poteva fare , vi compiango e vi comprendo , ma non voglio espormi ai rimbrotti di lord James che non mancherebbe di farmeli . Verro` disse la giovanetta tristamente . Ritornero` fra coloro che dicono chiamarsi miei compatrioti e che sono uomini senza cuore . Milady ! ... esclamo` il luogotenente punto sul vivo . Se fossi io il governatore di Labuan non trascinerei la Tigre a Vittoria e fossi stato un altro comandante non avrei giammai acconsentito a un colloquio col pirata . Mi accusate a torto . E perche` allora non ci lasciate liberi , perche` non lasciate che due cuori si amino ? Perche` spezzare il filo che li univa ? Non comando , ubbidisco , ecco tutto , milady . Orsu` , il tempo vola , io v' aspetto appie` della scala . Un ultimo addio ancora . Il momento della separazione era giunto , a che pro prolungarlo ? Le tenebre erano calate nella stiva che a poco a poco ritornava oscura . Era il momento scelto per tentare l' ardito piano che doveva sei ore piu` tardi rendere pienamente liberi i due prigionieri . Marianna ! mormoro` Sandokan con voce commossa attirando a se` la fanciulla che si struggeva in lagrime . Marianna ! non piangere , noi ci rivedremo fra breve , e andremo a vivere su altre terre senza pericoli e senza ambascie . Separiamoci giacche` la liberta` lo esige , coi cuori pieni di speranza per l' avvenire , che sembra di gia` sorriderci . Siamo forti . Si` , forti , ma e` proprio vero che noi abbiamo a separarci ? esclamo` la fanciulla , appoggiando il capo sul suo petto . Non e` forse un doloroso sogno ? Perche` separare due esseri che si amano , che si adorano , due cuori che battono assieme della medesima passione ? Non e` un sogno , anima mia , e` la cruda realta` , ma la separazione sara` breve , te lo giuro . Odimi , Marianna , tu eseguirai gli ordini che ti ho dato senza esitazioni , senza paure , se vuoi che abbia a ritornare ancora libero per salvarti , e mi aspetterai sia a Labuan o a Sarawak , a Pontianak o nell' India o nell' Inghilterra stessa , fidando nella mia parola . Ti raggiungero` dovessi gettar sottosopra il mondo intero . Andiamo , adorata fanciulla , un ultimo bacio , un ultimo addio . La giovanetta impotente di rassegnarsi a una separazione che la spaventava , piangeva . Il pirata si sentiva suo malgrado inumidire gli occhi e perdere il sangue freddo . Egli si curvo` sul volto inondato di lagrime di lei . Marianna diss' egli con voce soffocata che cercava rendere , ma invano , ferma . Perche` prolungare questi momenti preziosi egualmente dolorosi per entrambi ? Vedi , sono penosi ... Ah ! perche` non posso trarti meco nella fuga , perche` ? Se io lo potessi ti trarrei meco dovessi perdere stilla per stilla il mio sangue , la mia vita e non lo posso , non lo potro` giammai ! Andiamo , siamo forti in questi momenti in cui e` d' uopo di essere maggiormente risoluti , separiamoci ma non per sempre , noi ci rivedremo . Oh ! si` , noi ci rivedremo mio Sandokan , ci rivedremo ! mormoro` la fanciulla tergendo con uno sforzo le lagrime . Bene , cosi` mi piaci , ora riconosco in te la Marianna dei tempi passati , la Perla che vidi nelle foreste di Labuan . Lascia che io ti contempli un' ultima volta . Sollevo` dal suo petto il biondo capo di Marianna e lo contemplo` per un istante e in silenzio , affascinato , poi prendendolo delicatamente fra le mani : Oh ! Quanto ti amo , sublime creatura ! esclamo` egli quasi fuori se` . Quanto ti amo , quanto ti adoro ! ... E bisogna separarci ! ... Soffoco` un gemito e terse una goccia umida che forse era una lagrima , che scendeva rapida sulle brune gote . Parti , Marianna disse poi cangiando bruscamente tono . Abbracciamoci un' ultima volta e poi va , va ... Se tu rimani , la Tigre della Malesia sarebbe capace di piangere ! La bacio` ancora una volta nel mentre che un rauco urlo di disperazione morivagli fra le strette labbra . Va , Marianna ripete` egli , volgendo la faccia altrove per non vederla allontanarsi . Sandokan ! Sandokan ! Il pirata si nascose il volto fra le mani e fece due o tre passi indietro traballando come un ubbriaco . Ah ! Sandokan ! esclamo` la sventurata Marianna gettando un grido straziante . Marianna volle slanciarsi dietro a lui , ma le forze le vennero meno ; il luogotenente la ricevette fra le sue braccia e si allontano` portandola di peso . Quando Sandokan si scopri` , il boccaporto si era gia` abbassato e la stiva era tornata deserta . Egli si caccio` le mani nei capelli . E` finita ! Tutto e` finito ! esclamo` con voce cavernosa . Non mi rimane piu` che d' addormentarmi sulle onde . Possa un giorno rivedere ancora colei che amo immensamente ! Se ne stette per mezz' ora rinchiuso in un feroce silenzio , colla fronte stretta terribilmente fra le mani , poi si scosse e rialzo` con gesto risoluto la testa . Ogni emozione era allora scomparsa dal suo volto ; solo gli occhi gli brillavano di una cupa fiamma . Inioko diss' egli con esaltazione . Bisogna che noi fuggiamo , bisogna che ritorniamo liberi ... Ah ! E` atroce abbandonarla ... S' interruppe e porto` le mani al cuore . Capitano , non lasciatevi abbattere . Non so decidermi , Inioko , ad abbandonare questo vascello che porta la mia fidanzata . E` orribile perdere colei che avevo rapita dopo tanti sforzi , dopo tante lotte , tante sofferenze ... perderla , cosi` , dopo averla tanto amata ... Capitano , lasciate i lamenti ai deboli ... Si` , hai ragione . Orsu` , mi seguirai in mare ? E che , dovrei io abbandonare il mio capitano nel momento del pericolo ? Vi seguiro` anche in capo al mondo . Grazie , mio valoroso Inioko . Coraggio ora , che fra dieci minuti cadremo fulminati per ritrovarci sei ore dopo liberi su libero mare . S' avvicino` al fenestrello che aprivasi al di sotto della batteria e guardo` attentamente al di fuori . Il mare era agitato e spumeggiava attorno al vascello sotto le battute delle ruote , ma lontano era quasi calmo . Guardo` a dritta e a manca se apparisse qualche terra o qualche vela , ma non vide ne` l' una ne` l' altra . Il mare era libero fino agli estremi limiti dell' orizzonte . Tutto e` deserto mormoro` il pirata indietreggiando . Non monta , l' amore mi dara` la forza di compiere cio` che non avrebbe potuto compiere uomo alcuno ; la speranza mi sosterra` in mezzo ai flutti , per quanto essi sieno estesi , e la liberta` la forza per vincerli . Si avvicino` al suo compagno colla scatola in mano e mostrandogli due pillole all' ultimo baglior del crepuscolo : Una per me e una per te gli disse . Tu l' inghiottirai quando io ne daro` l' esempio , ne` un secondo prima , ne` un secondo dopo . Bene , capitano rispose Inioko prendendola con precauzione fra le dita . Sia pur veleno , la inghiottiro` al vostro comando . Sandokan lo condusse appie` della scala , diede un ultimo sguardo alla tenebrosa stiva , mando` l' ultimo sospiro . E ora , dormiamo , sospendiamo la vita per isvegliarci liberi sul libero mare . Inghiottila , Inioko , inghiottila ! I due pirati la trangugiarono nel medesimo istante chiudendo gli occhi . Marianna ! a me ! urlo` Sandokan e cadde assieme al compagno come fulminato appie` della scala , mentre il grido ripercotevasi nella stiva e le tenebre si chiudevano silenziosamente su di essi ... Quel grido , per quanto la macchina sbuffasse e le ruote sollevassero le acque , fu udito in coperta . La giovanetta , che pallida ma ferma si teneva presso il boccaporto , l' udi` . Sembro` che il cuore le si staccasse e che le forze esauste fossero li` per venir meno . Il boccaporto fu levato . Il luogotenente e sei o sette marinai scese frettolosamente nella stiva e urtarono contro i due supposti cadaveri stesi appie` della scala l' un sull' altro . Il luogotenente sorpreso , si curvo` su di essi mentre si portavano dei lumi . Li esamino` , cerco` sollevarli credendo si trattasse di uno svenimento quantunque ne dubitasse , e pose una mano sui cuori . Non battevano piu` ; e i due corpi erano freddi come due veri cadaveri , mentre i volti erano orribilmente contratti . Indovino` , ma non tutto . Sono morti diss' egli . I due disgraziati si sono avvelenati . Chiamate il medico . Il valent' uomo non pote` far altro che constatare la morte . Credete proprio , dottore , che sieno realmente morti o che sieno solamente sotto l' influenza di un narcotico ? domando` il comandante . Non conosco narcotici che possano arrestare in simil guisa la vitalita` : sono proprio morti , posso assicurarvelo . Forse e` meglio cosi` mormoro` il luogotenente . Orsu` , portateli in coperta . Li getteremo in mare come l' avevo promesso . Mentre i marinai e i soldati alzavano i due falsi cadaveri , egli sali` in coperta e si avvicino` col berretto in mano alla milady che sembrava aspettare con una calma apparente la spiegazione di quel grido , tenendosi appoggiata a una delle murate . Signora disse gravemente il luogotenente , dovro` io parlare francamente di cio` che e` avvenuto dei prigionieri ? Oh ! Potete parlare , signore , so di gia` di che si tratta rispose Marianna , portando il fazzoletto agli occhi . Ebbene , sono morti ! Credo che una simile morte sia da preferirsi a quella ignominiosa che li aspettava a Labuan . La giovanetta non sparse lagrima alcuna . S' avvicino` vivamente a lui e prendendogli le mani : Luogotenente diss' ella con voce rotta ma energica . Vivi appartenevano a voi , morti appartengono a me ; lascierete voi che io compia l' ultima volonta` di colui che fu il mio fidanzato ? Vi lascio libera di fare quello che meglio vi piacera` rispose il luogotenente . Ascoltate un consiglio che vi do , milady : gettateli in mare prima che abbiano a giungere a Labuan . Il governatore , quantunque sieno di gia` morti , potrebbe ancora farli appendere . Non li appenderanno ! esclamo` Marianna con vivacita` . Ordinate ora che sieno portati a poppa e che mi lascino sola . Il luogotenente s' inchino` e diede ordine ai marinai d' ubbidire . I due falsi cadaveri vennero collocati su due tavole e portati a poppa pronti ad essere precipitati nella umida tomba . Marianna s' inginocchio` accanto a Sandokan irrigidito , e contemplo` mutamente il suo volto scomposto dalla potente azione del narcotico , ma che conservava ancora quella maschia fierezza che incuteva timore e rispetto . Allora , senz' essere veduta , si trasse dal corsetto due pugnali e taglio` lentamente le sue vesti in piu` parti ; gli infisse una delle due armi nella cintola nascosta sotto la tunica ed egualmente fece al Dajacco . Andate , miei valorosi mormoro` ella con profonda emozione , e poi tornate vincitori a liberare la vostra regina di Mompracem . Ella rimase presso i due falsi cadaveri , contando sull' orologio ora per ora , minuto per minuto , secondo per secondo con una pazienza inaudita . Alle dodici e mezza si alzo` , pallida , ma risoluta . Comprendeva che la menoma debolezza , la piu` piccola esitazione poteva tornare fatale ai due pirati . E` tempo mormoro` ella , gettando un ultimo sguardo sulle sfere dell' orologio che seguivano impercettibilmente il loro corso . La Tigre della Malesia m' ha detto che sia forte e io forte saro` . S' avvicino` alla murata di poppa cogli occhi fissi sul timoniere che guardava la bussola volgendole le spalle . Stacco` senza rumore due salva gente e approfittando del momento in cui il piroscafo s' inchinava , li getto` in mare . Li segui` collo sguardo finche` le fu possibile , poi calma , impassibile , ricacciando nel piu` profondo del cuore l' emozione che l' assaliva , si diresse verso prua e si fermo` dinanzi al luogotenente . Signore gli disse con voce ferma . Si compia l' ultima volonta` della Tigre . Sono ai vostri comandi , milady rispose il luogotenente facendo un gesto ai suoi uomini . Quattro marinai seguirono Marianna a poppa . Essi sollevarono le due tavole mortuarie all' altezza della murata pronti a gettare i cadaveri sui neri flutti . Non ancora ! esclamo` Marianna frenando a gran pena le lagrime e soffocando i singhiozzi . S' avvicino` a Sandokan e poso` le sue labbra su quelle gelide di lui . I suoi occhi si velarono di pianto . Addio , mia valorosa Tigre , addio mormoro` ella con voce rotta . Addio ! ... Dio ! ... Dio ! ... Dammi forza ! ... Era l' una meno tre secondi . Gia` un impercettibile fremito agitava le membra di quei due cadaveri che dovevano risuscitare sui flutti . Lasciate andare ! esclamo` Marianna con un filo di voce , cadendo sulle ginocchia . I marinai alzarono i due cadaveri e li precipitarono in mare che si chiuse sopra di essi , nel mentre che il piroscafo s' allontanava portando la sventurata giovanetta verso le coste maledette di Labuan ! Yanez La sospensione della vita , come avea detto Sandokan , doveva durare sei ore ne` un secondo di meno , ne` un secondo di piu` , per lo che , appena che toccarono i flutti , ritornarono istantaneamente alla vita , senza provare la menoma alterazione di forze ne` di sensi . Ritornati a galla , dopo essersi immersi per una diecina di metri , essi girarono gli occhi attorno . Scorsero subito , a meno di una mezza gomena di distanza , la nera massa del piroscafo che allontanavasi a tutto vapore , soffiando fragorosamente . Primo moto di Sandokan fu quello di mettersi a inseguirlo , nel mentre che Inioko , ancora stordito da quella strana risurrezione , prendeva prudentemente il largo per non correre il rischio di venire scoperto . La Tigre s' arresto` pero` quasi subito lasciandosi dondolare fra le onde , cogli occhi fissi su quel legno che continuava allontanarsi portando la sventurata Marianna . Un profondo ruggito , un gemito soffocato gli rumoreggio` in fondo al petto e venne a morirgli sulle labbra increspate . Partita , rapita ! mormoro` egli con voce semi spenta dal dolore . Oh ! povera Marianna , mia povera fidanzata ! ... Un impeto di follia lo prese e per qualche tratto segui` il vascello dibattendosi disperatamente fra le acque , facendo sforzi sovrumani per raggiungerlo . Egli s' arresto` per la seconda volta spingendo l' acuto suo sguardo dietro al legno che ormai era diventato quasi invisibile per la tenebra e per la lontananza . Egli tese le braccia verso di lui . Tu mi sfuggi e mi sfuggi portando teco la meta` del mio cuore , ma ti raggiungero` , orribil nave , e quel di` che mi arrampichero` sui tuoi fianchi ... Ah ! potesse venire quel di , potessi riavere la mia diletta fra le mie braccia , potessi almeno farla mia per sempre ! ... Va , va , allontanati , ma per quanto ampio sia il globo ti raggiungero` e ti ardero` assieme a tutti coloro che tu porti , oh ! si` , lo giuro , lo giuro e sul mio Dio e sui miei defunti tigrotti . Si rovescio` rabbiosamente sulle onde e volse le , spalle alla nave nuotando con quanta rapidita` poteva , quasi avesse paura che l' attirasse . Egli raggiunse Inioko , che s' agitava come un pesce fra il liquido elemento , aspettandolo ansiosamente . Ah ! Inioko , tutto e` finito , ho l' anima infranta ! esclamo` lo sciagurato . E` perduta e forse ... e forse per sempre ! Coraggio , capitano disse il Dajacco . Non e` il momento di pensare ora alla vostra fidanzata che e` sicura sul piroscafo . Sicura ! Non dire cosi` , Inioko . La salveremo , capitano . Oh ! si` , si` , la salveremo , Inioko , dovesse la sua liberta` costarmi la vita . Andiamo , capitano , non stremate le vostre forze con una inutile disperazione . Rammentatevi che abbiamo bisogno di essere forti per uscire vivi da questo mare . E poi , vedrete che noi torneremo a liberarla , appena che avremo ritrovato il capitano Yanez . Si` , hai ragione , Inioko , sarebbe follia stremare queste forze che sono si` preziose in questi momenti . Orsu` , dimentichiamo ogni cosa , siamo forti , ritorniamo ancora una volta la Tigre della Malesia , Inioko , avanti ! ... Io do l' esempio ! Il vasto mare della Malesia si estendeva dinanzi a loro , sepolto fra fitte tenebre , completamente deserto , senza una scogliera od un isolotto su cui approdare ed attendere la comparsa del Portoghese , senza una vela che segnalasse la presenza di qualche naviglio , o un fumo , od un lume che segnalasse qualche piroscafo . Per ogni dove vedevasi onde spumeggianti , che si urtavano le une contro le altre fragorosamente , aizzate dal venticello notturno che sibilava alle orecchie dei due nuotatori . Tacitamente per non consumar forze si` preziose in quel terribile frangente , i due pirati , a pochi passi l' un dall' altro , continuavano la via ma avanzando con estrema lentezza , con mosse meccaniche , lente , misurate , l' un cupo quantunque cercasse di mostrarsi calmo , e l' altro tranquillo e felicissimo di averla fatta si` bella agli Inglesi . Sandokan non poteva si` facilmente inghiottire quella forzata separazione dalla Marianna che amava alla follia . Che mai ne sarebbe avvenuto di lei una volta tratta ancor sulle maledette coste di Labuan tra le braccia del lord ? Questa domanda che non avrebbe potuto trovar risposta alcuna , agitava terribilmente il cuor ammalato di lui , lo circondava di timori gli uni piu` sinistri degli altri che invano cercava scacciare . Ruggiva d' ira , malediva il destino e la pirateria causa di tutti i suoi mali , e in quei momenti in cui la disperazione laceravagli il cuore malediva l' istante in cui aveva abbandonato il piroscafo . Di tratto in tratto , egli si volgeva indietro per fissare i fanali della nave che andavano perdendosi all' orizzonte , e si sentiva preso da una pazza voglia di lanciarsi dietro ad essi . Rallentava allora le mosse , finiva coll' arrestarsi fra i flutti gorgoglianti gettando rauchi sospiri che confondevansi coi muggiti del mare . Non valeva ne` il pericolo , ne` le onde , ne` le chiamate del suo compagno per ismoverlo da quella disperata contemplazione . Lascia rispondeva egli a ogni chiamata del Dajacco . Lascia che veda ancora i suoi occhi , che oda ancora la sua voce . Nella febbre gli pareva che i fanali del piroscafo fossero gli occhi della giovanetta e che la possente voce del mare fosse quella di lei , e rimaneva la` , coll' ira rumoreggiante nel petto , nel cervello , la maledizione sulle labbra , inerte , con mille pensieri , abbandonato fino a che le onde finivano col coprirlo e inghiottirlo . Ma quando il piroscafo scomparve del tutto fra le tenebre , che i fanali non furono piu` visibili sull' orizzonte , comprendendo alfine che ogni speranza pel momento era perduta , rivolse tutti i suoi pensieri al prahos del Portoghese . Ritornato a galla dopo l' ultima contemplazione , egli si mise a nuotare dirigendosi all' ovest cercando ansiosamente collo sguardo una vela o almeno un fanale che indicasse la sua presenza in quei luoghi . Andiamo , Inioko diss' egli senza quasi alterazione di voce , andiamo , io ritorno ancora la Tigre . Vieni , valoroso mio , cerchiamo il Portoghese ; tutta la mia speranza e` la` , bisogna che lo trovi , bisogna che abbia il suo aiuto per ritornare a strappar ancora la giovanetta ai maledetti che me l' hanno rapita . Vieni , mi sembra avere il fuoco nelle vene che mi spinge all' ovest ; mi sentirei capace di filar cento miglia per trovare mio fratello Portoghese . Ecco che voi parlate bene , che ritornate la Tigre disse Inioko . Lasciate cio` che e` accaduto e pensiamo al presente che a quanto sembra non e` del tutto chiaro . To' , guardate , mio capitano ! che vale lamentarsi , quando noi siamo ancor liberi ? Sia cio` che si vuole , una volta liberi si possono intraprendere grandi cose e ritornarcene laggiu` a Labuan a far parlare i nostri fucili contro quei dannati , che contavano appenderci per la gola , e rapir ancora sotto i loro occhi la lady . Non sara` difficile , quantunque siamo ben in pochi . To' , se si tornasse ancora a Mompracem ? Mompracem ! mormoro` Sandokan con un sospiro . Lascia Mompracem , che e` morta , Inioko , e pensiamo al Portoghese . Vi penso , ma guardate un po' che per quanto giri lo sguardo all' ovest , al nord e al sud non sono capace di vedere un lume ne` un lembo di tela che segnali il prahos . Sapete , capitano , che sarebbe una faccenda seria se egli non comparisse ! Non lo credero` mai , Inioko . Mio fratello Yanez non puo` averci abbandonati , egli ci seguiva , ne sono certo . Ci seguira` , benone , ma se il povero uomo fosse stato pur egli catturato un po' piu` tardi ? I due nuotatori provarono un brivido . Poteva bene darsi che il Portoghese , vinta la cannoniera , fosse stato alla sua volta vinto da qualche altro naviglio , per esempio dal brigantino o dai prahos del Sultano . Sarebbe la fatalita` cosi` accanita da privarci anche di quest' ultima speranza ? mormoro` irato Sandokan . Non lo voglio credere , non voglio ammetterlo , Inioko , non pensiamolo nemmeno , ma a ogni modo saro` ancor capace di uscir vivo da questo mare per quanto sia ampio e per quanto abbia a infuriare . Andiamo , tiriamo innanzi , conservando piu` che sia possibile le nostre forze , fino a incontrare qualche aiuto . Guarda , amico mio , mi rammento di aver detto a lei di gettarci qualche oggetto galleggiante in mare . Perche` non avremo a incontrarlo ? Oh ! esclamo` il Dajacco . Ecco che le cose cangiano volto , e la fortuna e` con noi . Se e` vero quello che dite , cerchiamo . L' onda stancava i muscoli dei nuotatori che , per quanto fossero robusti , avrebbero dovuto fra tre o quattro ore venir meno ; era quindi di massima necessita` cercare quei galleggianti , onde trovare un punto d' appoggio e aspettare cosi` la comparsa del sole per prendere qualche decisione sulla via da tenersi e approdare a qualche isola o incontrare il Portoghese , se era ancor libero . I due nuotatori , allargandosi notevolmente e l' un dall' altro , onde non isfuggissero ai loro occhi quei galleggianti che cercavano , si misero ad avanzare , seguendo la scia lasciatasi dietro dal piroscafo . Vagarono per un quarto d' ora , moltiplicando i giri e le ricerche , e gia` disperavano d' incontrar quelli che tanto cercavano , credendo che la giovanetta non avesse avuto il tempo di gettarli in mare , quando Sandokan , che si volgeva spesso , quasi cercasse discernere ancora i fanali del piroscafo , credette vedere due oggetti ondeggiare a una trentina di passi dietro di se` . Si sollevo` a meta` fuor dai flutti , e pote` assicurarsi che non s' ingannava . Inioko diss' egli , volgendosi verso il compagno che lo precedeva di una ventina di metri , respirando rumorosamente . Non vedi laggiu` qualche cosa che sulle onde trastullasi ? Il Dajacco , dopo di essere stato piu` volte coperto dalle onde , s' arresto` , gettando uno sguardo dietro di se` . Eh ! esclamo` egli . Mi sembra di vedere due oggetti , che somigliano a due anelli . Sarebbero essi i due galleggianti promessi dalla nostra regina , oppure due pesci di nuovo conio ? No , non sono pesci , ma i due galleggianti che quell' adorabile Perla di Labuan ha gettato in mare per noi . Ah ! quanto vorrei abbracciarti , amata Marianna ! esclamo` il pirata commosso fino al fondo dell' anima . Non pensate alla lady ora disse Inioko . Ella v' inquieta e vi rende pazzo . Sandokan mando` un sospiro e si diresse verso i due oggetti intravveduti . Erano due salvagente , due anelli di sughero coperti da una grossa tela , che permettevano di trovare un punto d' appoggio anche con mare forte . Ah ! esclamo` Sandokan , afferrandone uno , sapeva bene che ella avrebbe fatto tutto cio` che le avrei chiesto . Orsu` , Inioko , caccia la testa dentro e fa passare pure le braccia . Una volta che noi abbiamo sotto le ascelle questi oggetti possiamo andare fino alle Tre Isole . Alle Tre Isole ! E voi non pensate che non abbiamo viveri , e che per di piu` navighiamo in un mare dove i pesci cani si sono acquistati una triste celebrita` ! Mi vengono i brividi a pensare che le mie gambe possono offrire un bel boccone a quei terribili ghiottoni . Sandokan , quantunque coraggioso , alla osservazione del Dajacco fremette . Non ignorava che navigavano su di un mare battuto da numerose bande di ferocissimi squali . Non sarebbe stato niente difficile che una coppia di quei mostri , se non una dozzina intera , avesse ad assalirli o si avvicinasse sott' acqua a mozzare a loro le gambe . Non mancherebbe che questo , dopo la ferocita` degli uomini disse Sandokan , gettando uno sguardo indagatore all' intorno . In fede mia , Inioko , non saprei come l' andrebbe a finire , se qualcuno di loro apparisse e ci desse la caccia . Chi sa che non abbiano ad accorgersi della nostra presenza ? E` difficile l' ammetterlo . Siffatti pesci fiutano la preda a grandi distanze . Per buona fortuna , ho qui alla cintura un pugnale messovi ancora da quella povera Marianna . Guarda , Inioko , quanto fu previdente quell' adorabile creatura ! Si frugo` nella cintola e vi trovo` il pugnaletto messovi dalla giovanetta , Inioko vi trovo` il suo . Ikaut ! esclamo` il Dajacco allegramente . Vedete , mio capitano , io mi sento preso da profonda ammirazione per quella fanciulla che ha tanto fatto per noi . Trovo che essa e` degna della Tigre e che e` giusto che voi abbiate ad amarla tanto . E` piu` valorosa che nol fosse una Dajacca dei nostri monti e piu` previdente che un Dajak laut . Adorabile milady ! Sarebbe poco , Inioko , adorabile , chiamala divina ! esclamo` il pirata con slancio appassionato . Divina sarebbe ancor poco ! Tacete , capitano , voi parlate troppo alto e attirerete i pesci cani se forse ve ne ha qualcuno a un due o trecento passi lontano . Mi sembra anzi di aver veduto qualche cosa , laggiu` dinanzi a noi , trastullarsi fra la spuma . Potra` essere uno d' essi . E` la paura che ti fa vedere pesci cani ovunque , Inioko , se ve ne fosse uno a dieci miglia lontano sarebbe di gia` alle nostre spalle . Tuttavia mi tacero` , orsu` , passa il capo nel tuo salva gente e tiriamo pian piano innanzi . Il Dajacco ubbidi` e si fe` passare l' anello galleggiante sotto le ascelle , dopo di aver bevuto piu` di qualche tazza d' acqua salata che si affretto` a rigettare , e i due nuotatori senza sforzo , meravigliosamente sostenuti , coi pugnali fra le mani , si misero ad avanzare lentamente , abbandonandosi di tratto in tratto all' ondeggiare dei flutti che pareva invitarli a dormire , cosa che quei due uomini sarebbero stati capaci di fare se la tema dei pesci cani non avesse loro messo addosso un certo sentimento timoroso che non riuscivano a scacciare , malgrado i ragionamenti filosofici . Questo timore che dapprima era un semplice sentimento , specie in Sandokan che non aveva mai temuto ne` gli uomini , ne` il mare e meno ancora gli squali , ingiganti` siffattamente nel Dajacco , che non osava quasi muoversi per la tema di attirar i feroci nemici , e raggrinzava le gambe per non offrire ad essi un troppo grosso boccone . Aveva pure un bell' assicurarlo il suo compagno , ma il valoroso che aveva affrontato per tanti anni il fuoco , si sentiva realmente preso dallo spavento , e gettava occhiate a destra e a manca , dinanzi e di dietro , e non potendo tuffarsi per guardare sott' acqua , onde accertarsi che alcuno di essi si trovava li` accanto , vibrava calci per ogni dove . Ikaut ! esclamava egli a ogni assicurazione di Sandokan , che procedeva tranquillo guardando invece all' ovest per cercare di scoprire il prahos del Portoghese . Ikaut ! Avete un bel dire , mio capitano , che siamo armati e che i pesci cani , se ve ne fossero , sarebbero di gia` qui e alla superficie anziche` sott' acqua , ma non mi tranquillizzo . Vi confesso che se non ho mai avuto paura degli uomini e del mare , ho una paura dannata di essi , che godono una certa fama nei mari della Malesia da far rabbrividire . Se uno di essi nuotando sott' acqua venisse a mozzarmi le gambe ? Coi salvagente sotto le ascelle , i due nuotatori , l' uno irritato contro il Portoghese che non si mostrava , e l' altro tutto intento ai suoi pesci cani immaginari , almen pel momento , continuavano cosi` avanzare sulla via dell' ovest nella piu` profonda oscurita` , battuti dalle onde , che talvolta incontrandosi li coprivano , un po' irrigiditi all' estremita` dei piedi sempre tuffati . Si tenevano prudentemente l' un accanto all' altro per portarsi un vicendevole aiuto , arrestandosi quando sembrava loro di vedere qualche cosa che avesse l' apparenza di un pesce , e facendo i loro commenti sul Portoghese , che pareva tardasse , e assai , a comparire all' orizzonte . Sandokan era inquieto piu` del compagno e aveva ben ragioni di esserlo dipendendo la loro salvezza tutta dal Portoghese . Senza di questi , tutte le speranze di lanciarsi sulle traccie del piroscafo e di raggiungerlo prima che toccasse Labuan , cadevano inevitabilmente su tutta la linea . Senza mezzi di sorta , senza uomini e senza navi , era impossibile che la Tigre riuscisse a salvare la fidanzata , innanzi che tornasse a cadere nelle mani del lord , che poteva trasportarla a Sarawak , forse in India e fors' anche in Inghilterra . Il pirata non riusciva a dominare i timori e le angoscie che agitavano il suo animo . Si rizzava di frequente sulle spalle del Dajacco e scrutava avidamente il fosco orizzonte , sfogandosi in maledizioni e in bestemmie senza numero contro il cielo e contro l' inesorabile fatalita` che continuava sempre a perseguitarlo . Ma dov' e` , dunque , questo disgraziato Yanez ? mormorava egli , con crescente ira . Ha forse egli preso la fuga , lasciandomi solo a lottare contro questo inesorabile destino ? Perche` non si mostra ? Perche` non viene ad aiutarmi per seguire la nave maledetta che trascina la mia fidanzata verso le orride coste di Labuan ? Ah ! Yanez ! non ti credeva capace di lasciare cosi` tuo fratello ! ... Voi parlate a rovescio disse Inioko che s' arrabbiava contro le onde che lo coprivano . Il povero Yanez , che voi accusate , sta forse per venire . Io non posso ammettere che quel brav' uomo , cosi` affezionato a voi , ci abbia abbandonati . Via , che andate mai dicendo , mio capitano ? Verra` , tu dici , ma non si mostra . Sono due ore che scruto l' orizzonte , ma non vedo ne` un fanale ne` una vela . Sara` ancora lontano , ecco tutto . Il piroscafo era un buon camminatore e voi sapete che i nostri prahos , che sono rapidi come le palle di fucile quando soffia buon vento , sono altrettanto lenti quando dura la calma . E poi , chi sa mai in quale stato fu ridotto il suo legno nel duello contro la cannoniera . Lasciamogli un po' di tempo e vedrete che egli ci raggiungera` . Zitto ! esclamo` Sandokan improvvisamente . Zitto ! Egli si appoggio` alle spalle d' Inioko e usci` a meta` fuori dei flutti , spingendo lo sguardo verso il sud , dove una massa nera solcava il mare . Per quanto facesse oscuro , i suoi occhi distinsero in quella massa un gran vascello . Inioko diss' egli ricadendo in acqua e con voce lievemente commossa , ho scorto una nave al sud appena a mezzo miglio da noi . Non so ancora a qual bandiera appartenga , ma e` sempre una nave ; se arrischiassimo un grido d' aiuto ? Una nave ! esclamo` il Dajacco sorpreso . Da dove diavolo e` sbucata che non l' abbiamo vista prima ? Oh ! La faccenda mi pare che diventi imbarazzante . Siete sicuro che non sia il prahos del Portoghese ? Fa abbastanza oscuro per ingannarsi . No , e` un vascello , ne sono sicurissimo , Inioko . Sta fermo che io l' osservi un po' meglio . Torno` ad arrampicarsi sulle spalle del Dajacco e guardo` ancora il vascello che navigava verso l' est , quasi da credere che avesse l' idea d' avvicinarsi a loro . Guardando bene , riconobbe in lui un grosso brigantino , il quale rammentavagli un po' vagamente quello stesso che aveva preso parte al bombardamento di Mompracem . Non un grido , Inioko ! esclamo` egli , abbassandosi bruscamente . O che io m' inganno di molto , o che quel brigantino e` il medesimo che prese parte all' attacco del villaggio . Il vecchio birbone mi ha l' aria di essere tutto lui : non un grido adunque . Sta avvicinandosi , ci passera` a poca distanza , ne sono sicurissimo . Cerchiamo di non essere scorti , se vuoi ancor essere libero . Sarebbe lui ancora ? Ed io che contava di venir raccolto e che stava per gettare un grido d' aiuto . Ma come puo` esser mai qua ? E chi potrebbe saperlo ? Forse cerca il Portoghese e forse viene dal nord , dopo di aver girato Mompracem , ignorando ancora la battaglia col piroscafo e colla cannoniera . Strappati di dosso quel salva gente e sta pronto a tuffarti od a portarti al largo . Abbandonati frettolosamente i due galleggianti , i due pirati , cui premeva evitare quell' incontro pericoloso , si tuffarono senza far rumore per non destare l' attenzione degli uomini di guardia e si misero a nuotare sott' acqua come i pesci . Il brigantino , poiche` era proprio lui , irto di cannoni e con piu` di qualche attrezzo frantumato , dopo di aver fatto una bordata all' ovest ed un' altra al sud , come indeciso sulla via da prendere , si dirigeva al nord est movendo verso i due pirati , che , tuffandosi a intervalli , spiavano attentamente le sue mosse . Aveva i fanali spenti , forse per sorprendere i legni pirateschi che credeva ancora in mare , e filava a tutte vele spiegate , lasciandosi dietro una striscia fosforescente . Esso passo` a venti braccia dai pirati che si erano affrettati a scomparir sott' acqua non tanto presto pero` che uno degli uomini di guardia avesse scorto qualche cosa di sospetto in quel tuffo che gli strappo` una esclamazione . Oh ! aveva gridato il marinaio . Se non fossi sicuro che abbiamo una zigaena da poppa , avrei creduto di vedere due teste . Il nome zigaena , o pesce martello come lo si vuol chiamare , o peggio ancora balance fish , come lo chiamano gl' Inglesi , che giunse alle orecchie di Inioko , gli fece gelar il sangue nelle vene e , dimenticando ogni prudenza , caccio` la testa fuori dell' acqua , gettando uno sguardo smarrito all' intorno per cercar di scorgere il terribile pesce . Vi sono due zigaene a poppa forse ? grido` la medesima voce che il vento portava sino al Dajacco . Comprendendo il pericolo di venir scoperto torno` a tuffarsi , urtando contro il compagno che aveva di gia` in mano il pugnale . Risalirono entrambi a galla guardandosi in volto , dondolandosi fra la scia del brigantino che si era di gia` allontanato di un centinaio e piu` di metri grazie al buon vento che lo spingeva sulla via dell' est . Una zigaena ! esclamo` il Dajacco , che si dimenava nei flutti come un diavolo nella pila benedetta . Una zigaena ! Che sia vero ? Non aver paura che sono qua io disse la Tigre . L' ho udito distintamente colle mie orecchie , capitano rispose Inioko . Oh ! Non moviamoci piu` , potrebbe aver seguito la scia della nave e potrebbe anche spiarci . Maledetto pesce ! Il Dajacco , cosi` parlando , si aggomitolava su se` stesso credendo sempre di sentirsi mozzar le gambe e non si moveva piu` , rattenendo persino il respiro , nel mentre che Sandokan deciso di sbarazzarsi del pericoloso nemico , a onta delle raccomandazioni del compagno , batteva le acque per ogni dove . Egli vi portera` via le gambe , non movetevi , capitano , lasciatelo che se ne vada in pace diceva Inioko con voce tremula . Sangue del demonio ! Eccolo ! ... Infatti la zigaena che sino allora aveva giuocherellato nella scia del vascello , comparve vicina a loro , alzando fuor dalla spuma il suo bizzarro capo foggiato a martello , alle cui estremita` brillavano i grandi occhi giallastri . Alla vista dei due nuotatori parve piu` sorpresa che irritata e s' arresto` a pochi passi di distanza battendo fragorosamente l' acqua colla possente sua coda . Ah ! Anche tu sei tra i piedi ! esclamo` Sandokan traendo il pugnale e levandolo verso di essa . Lasciatela andare , capitano s' affretto` a dire Inioko , cui la vicinanza del pericolo incuteva pero` coraggio . Questo affamato pesce ci assalira` , tigrotto mio . Tanto vale assalirlo direttamente prima che si getti su di noi ; orsu` , prestami man forte . Ma la zigaena non era d' umore d' aspettarli . Si tuffo` , ricomparve alla superficie , e contrariamente ai suoi istinti feroci , prese il largo , seguendo ancora la scia del brigantino . In pochi istanti fu tanto lontana da non esser piu` visibile . I due nuotatori tuttavia non si mossero , ne` lasciarono i pugnali . Solo si tuffarono piu` volte , per assicurarsi che il vorace squalo non capitasse sott' acqua . Inioko torno` a segnalare il nemico che avanzavasi rumorosamente scuotendo a dritta e a manca la testa . Esso si mise a girare e a rigirare attorno a essi , ora allargando e ora restringendo i cerchi , e cacciando fuori rauchi e profondi sospiri . Sta in guardia , Inioko disse Sandokan . La canaglia giuoca , per ora , ma potrebbe stancarsi e venirci addosso prima che abbiamo a pensarlo . Aggrappati al salva gente e filiamo pian piano , verso l' ovest . Chi sa che non abbia a stancarsi di seguirci . Se venisse qualcuno in nostro aiuto ! mormoro` il povero Dajacco . Anche questi pesci dopo gli uomini ! Lascia i lamenti e guardati dai denti che mi sembrano molto acuti . Orsu` , in ritirata colla prua all' ovest ! Colla sinistra attorno al salvagente e la dritta armata del pugnale , volgendo la faccia alla zigaena che giuocherellava a dieci o dodici metri di distanza , rovesciandosi rumorosamente fra le onde , i due pirati si misero in viaggio , urlando e battendo l' acque colle gambe per tener lontano il terribile pesce . La manovra non riusci` . La zigaena dopo mezz' ora era ancora li` , continuando i suoi giuochi , sollevando colla possente sua coda vere trombe d' acqua che giungevano fino ai nuotatori , mostrando i suoi acuti ed enormi denti ed emettendo certi sospironi da paragonarsi al tuono udito in lontananza . D' un tratto fece un balzo gigantesco e si precipito` verso i due pirati . Proprio in quel momento Inioko getto` un urlo di gioia . Capitano ! ... Capitano ! ... balbetto` egli . La zigaena s' arresto` , batte` ripetutamente l' acqua colla coda , giro` su se` stessa e s' allontano` rapidamente , lasciandosi dietro una scia gorgogliante e luminosa . Sandokan che aveva alzato il pugnale si volse verso il Dajacco che cercava sollevarsi fuori dalle onde . Che vedi ? Che hai ? gli chiese egli rapidamente . Guardate laggiu` , al sud ovest ! ... Per Allah ! ... Vedo un fanale ... un punto luminoso ... Ah ! capitano ! La Tigre guardo` . Un fanale bianco solcava l' orizzonte a tre o quattrocento gomene e andava avvicinandosi in furia . E` Yanez ! esclamo` egli . Per Allah ! Capitano ! guardate ! ... Che vedi ancora ? Gran Dio ! Non e` lui ! La terribile esclamazione gli fu strappata dalla vista di due altri fanali che seguivano a corta distanza il primo . Il Portoghese non poteva avere con se` altri legni dacche` tutti i tigrotti di Mompracem erano morti . Sarebbe stata follia ammetterlo . Che facciamo adunque ? Chi sono mai ? . No , non e` Yanez quello la` rispose con ira Sandokan . Maledizione ! ... E chi possono essere mai ? L' ignoro . Forse sono navi mercantili , che possono raccoglierci . E forse navi nemiche . Capitano ! ... Ti comprendo , Inioko . Piglia il pugnale : navi nemiche o no , noi c' imbarcheremo . Grida aiuto . Ma ... Sono la Tigre ! disse superbamente Sandokan . Se le navi sono nemiche , cadranno sotto i miei artigli . Inioko getto` un urlo altissimo chiamando aiuto ! Un momento dopo s' udi` un' archibugiata al largo . Hai udito ? chiese Sandokan . Si , ci hanno intesi e fors' anche scorti rispose Inioko . Prepara il tuo pugnale . Potrebbe darsi che avessimo a batterci . I tre legni andavano avvicinandosi rapidamente , dirigendosi verso di loro . Sandokan , dalle vele enormi riconobbe in essi tre prahos . Senza saper rendersi conto del perche` , senti` il cuore battergli con veemenza . Ola` ! grido` egli con voce tonante . Chi siete ? Tigri ! rispose una voce partita dal prahos piu` vicino . Sandokan usci` a meta` dalle onde . Tigri ! Tigri ! esclamo` egli . Inioko ! Sono tigri ! ... Yanez ! Yanez ! Per Giove ! Chi mi chiama ? chiese una voce . Io , Sandokan , la Tigre della Malesia ! ... Gli rispose un gran grido , un grand' urlo di gioia partito dai tre prahos . Viva la Tigre ! ... Viva Sandokan ! Il primo prahos era vicino . I pirati lo raggiunsero in meno che lo si dica e si issarono sul ponte . Un uomo s' avvento` contro la Tigre e lo strinse contro il suo petto . Ah ! mio povero fratello ! ... Credeva non rivederti mai piu` . Sandokan poso` il capo sul petto di Yanez , ed emise un singulto che fu coperto dalle urla dei marinai dei tre legni , che , pazzi di gioia , gridavano a squarciagola : Viva la Tigre ! Viva Sandokan ! Vendetta ! Sangue ! Egli rimase alcuni istanti abbracciato a Yanez , poi improvvisamente rizzossi e tese minacciosamente le mani verso l' oriente . Compagni ! tuono` egli , a Labuan ! A Labuan ! La Tigre della Malesia ve lo comanda ! ... Un minuto dopo i tre legni viravano in furia di bordo veleggiando verso le coste dell' isola indicata . Il piroscafo Data la rotta , scelti gli uomini di guardia , installati gl' individui dalla vista piu` acuta sui pennoni delle grandi vele , per non lasciar fuggire il piroscafo e fatti spegnere i fanali di bordo , per non attirare l' attenzione di qualche incrociatore , Sandokan ed il Portoghese s' affrettarono a scendere nella cabina di poppa per venire a spiegazione e per progettare i loro piani onde poter riacquistare la perduta regina di Mompracem . Il primo , cupo e scoraggiato , si lascio` cadere su di una panca dinanzi al tavolino , l' altro , gaio come sempre , sedette a lui di fronte , stappando un fiascone di wisky ed empiendo due grandi tazze . Orsu` , fratello mio disse questi . Per quale miracolo ti trovo ancora vivo , mentre ti credevo da un pezzo appiccato a qualche pennone ? Sai che io sono assai sorpreso e che mi sembra ancora impossibile di vederti qui ? Per mille spingarde ! Bisogna dire che qualche buon' anima prega per te e fors' anco pei tigrotti di Mompracem . Chi sa ? mormoro` Sandokan . Lascia li` ora cio` che riguarda me e parliamo invece di te . Dove hai trovato quei due legni che ti seguono ? Come mai ti trovi qui invece di dormire d' un sonno eterno in fondo al mare ? Se tu sei sorpreso di avermi trovato vivo io sono egualmente sorpreso di veder te accompagnato da tante forze . Il Portoghese vuoto` l' una dietro l' altra tre o quattro tazze di liquore , poi , dopo di essere rimasto qualche istante silenzioso : Sandokan disse . Ti ricordi quella notte che la flotta nemica ci assali ? Non lo scordero` mai . Quella notte perdetti la mia Mompracem , il mio mare , i miei tigrotti , la mia potenza e persino la mia Marianna . Marianna ? E dove trovasi essa ? Silenzio , Yanez , continua il tuo racconto ora . Avro` sempre il tempo di riaprire la ferita che mi strazio` il cuore . Bene , io quella notte fatale fui assalito da una cannoniera , che si era fissa in capo di abbordarmi . Ci battemmo accanitamente per mezz' ora , io tentando di aprirmi il passo per accorrere in tuo aiuto , essa cercando d' impedirmelo . I miei cannoni ebbero il sopravvento e la maledetta , sventrata , ando` a picco con tutti i suoi uomini . Bravo , Yanez . Hai vendicato la rotta di Mompracem . Prosegui . Quando l' affondai , il tuo prahos sdruscito si sfasciava e tu eri alle prese col nemico sul ponte del piroscafo . Stimando essere pazzia il voler tentare di liberarti , fuggii , m' allontanai , poi , quando vidi il piroscafo andarsene , mi misi a seguirlo a gran distanza sperando di poterti una notte o l' altra salvare dando improvvisamente l' abbordaggio . Ah ! Gli e` proprio vero che tu mi seguivi ? Ne aveva la sicurezza . Per mille spingarde ! Come pensare altrimenti ? Si , seguii il piroscafo ma il vento scemo` il giorno dopo , e io rimasi assai indietro per quanto i tigrotti arrancassero furiosamente . Alla sera aveva perduto di vista la cima degli alberi del legno , ma non disperai e continuai a seguirlo sulla via delle Romades sicuro che avrei finito col raggiungerlo . Alto la` , Yanez . Non ti sembrava strano che il vascello navigasse verso le Romades anziche` verso le Tre Isole ? Sicuro , ma io lo seguii nella sua rotta quantunque temessi che alle Romades si tenesse ancorata una parte della flotta . Basta cosi` , continua , Yanez . Erano passate gia` ventiquattr' ore quando scorsi due legni che mi avevano l' apparenza di due prahos pirateschi . Ah ! E chi erano ? Aspetta un momento . Innalzai la bandiera di Mompracem , e con mia gran sorpresa vidi che pure essi ne alzavano una di simile . Venimmo a parlamento e riconobbi che uno era il prahos di Paranoa che ci porto` a Labuan e l' altro il prahos di Maratua che faceva parte della flotta di Giro Batoe . Ah ! Ma come mai erano ancora vivi ? Non s' erano adunque annegati i loro equipaggi ? No , tanto e` vero che ci seguono . Tu sai che la tempesta infuriava soffiando dal sud tremendamente . Si` , me lo ricordo . Paranoa fu trascinato verso il settentrione e ando` ad arenarsi col suo legno sull' isola Pulo Gaya . Maratua invece ando` a dar di cozzo contro le scogliere della baia d' Ambong . Perdettero molto tempo a raggiustare i loro legni , poi scesero al sud e s' incontrarono sulle coste di Mompracem . Hanno approdato a Mompracem , hai detto ? interrogo` la Tigre . Chi abita la mia isola ? Chi prese il posto della Tigre della Malesia ? Parla , Yanez , parla ! ... Non trovarono che le fumanti ruine del nostro villaggio e delle nostre batterie . GI' Inglesi avevano sgombrato . La Tigre mando` fuori un sospirone . Meglio cosi` mormoro` egli . Meglio cosi` . Ti sta ancora a cuore Mompracem ? Sempre ! Sempre , Yanez ! rispose cupamente Sandokan . Dacche` ho perso la mia isola mi pare d' aver perduto un lembo del mio cuore , mi pare che mezza della mia vita se ne sia andata . Lascia la nostra povera isola , Sandokan ! Pensiamo invece a Marianna . Il pirata , che si era fatto torvo in viso , rialzo` con fiero gesto il capo che teneva curvo sul petto . Ah ! si` ! esclamo` egli con veemenza . Pensiamo a lei . Dove l' hai lasciata ? Di` dove l' ho abbandonata invece . Come vuoi . Si trova sul piroscafo che mi assali e che mi assassino` l' intero equipaggio . E` 4 ancora prigioniera nelle mani di loro . Buon per me che non vive piu` il rivale che mi faceva tremare . Oh ! Quel baronetto ... L' ho ucciso , l' ho veduto cadere ai miei piedi col cranio spaccato , ho veduto correre pel ponte del legno maledetto il suo sangue . E ora , che facciamo adunque ? Riprendiamo la lotta con Labuan . Sei sempre ammalato . Sempre e oggi piu` terribilmente di ieri , a segno che questa malattia mi spaventa . Non guariro` mai piu` se non riavro` Marianna . Ma siamo in una posizione disperata : Mompracem l' abbiamo perduta , le nostre forze sono scarse , gl' Inglesi sono potenti dopo che si allearono al Sultano di Varauni . La Tigre , che era prossima a morire , e` ridiventata la Tigre di Mompracem , Yanez . Ho ancora sete di sangue , sento di aver riacquistate tutte le mie forze , sento di essere ancora capace di ruggire , di mordere , di portare la desolazione e lo spavento dove il mio sguardo si fissera` . Sarei capace di ridurre Labuan in un deserto seminato di cadaveri . Vuoi proprio andare ancora a Labuan ? Aspetta un po' , Yanez . Quale via credi che abbia preso il piroscafo ? Sicuramente la via di Labuan . Il lord deve essere ancora a Vittoria . Allora daremo la caccia al piroscafo . E se non lo raggiungiamo ? Quel dannato ha il vento nella stiva . Sbarcheremo a Vittoria . Tu sei pazzo . Lascia fare a me . Ti giuro , Yanez , che se non riesco a riavere Marianna , la Tigre dara` fuoco a Vittoria . Sandokan si alzo` , tracanno` un ultimo bicchiere di wisky e sali` in coperta , seguito da Yanez , che erasi fatto pensieroso . La notte era chiara per la luna che era allora sorta all' est . I tre legni , distanti un duecento passi l' un dall' altro , divoravano la via sotto il vento dell' ovest che spirava fortissimo , gonfiando le enormi vele . I pirati sparsi qua e la` sui ponti s' affaccendavano , dietro ordine dei capi , a preparare i cannoni , che fortunatamente si trovavano in buon numero a bordo . Sandokan ando` a sedersi a prua , guardando la vasta distesa d' acqua che brontolava e si alzava in grosse ondate , riflettendo bizzarramente l' argentea luce dell' astro notturno . S' era appena accomodato sulla carretta di un cannone , quando i suoi occhi distinsero in mezzo ai flutti un oggetto risplendente che ondulava , ora tuffandosi ed ora tornando a galla . Egli si alzo` di scatto . Yanez ! esclamo` vivamente . Fa poggiare . Che vedi ? Forse un incrociatore ? chiese il Portoghese accorrendo a lui vicino mentre il timoniere ubbidiva al comando . No , vi ha qualche cosa che galleggia laggiu` . Non so , ho uno strano presentimento che quell' oggetto mi riguardi . Uhm ! fe` il Portoghese . Come mai potrebbe quella roba la` interessare la Tigre ? Ola` , timoniere , poggia dritto quel galleggiante . Poggia presto . Il prahos cangio` rotta , dirigendosi verso l' oggetto indicato che in pochi istanti venne raggiunto . Un marinaio fu calato in mare e lo afferro` gettandolo a Sandokan che lo prese con vivacita` . Era una scatola di latta di quelle che s' adoperano usualmente per rinchiudervi il tonno . Sandokan strappo` il coperchio e trasse una carta umidiccia che era appiccicata nel fondo . Oh ! esclamo` Yanez . Che significa cio` ? Questo e` qualche documento prezioso . Non capisco il come . Lo saprai . Il mio cuore me lo dice . Spiego` la carta sulla quale scorgevansi alcune linee di una calligrafia fina ed elegante . Sandokan tremo` come fosse stato preso da un terribile accesso di febbre . Yanez ! Yanez ! ... balbetto` egli . Il Portoghese s' impadroni` d' una lanterna e rischiaro` la lettera . Leggi , Sandokan , leggi . Io ardo come te . Tuoni di Dio ! Io sono diventato cieco , non vedo nulla . Il Portoghese gli tolse la lettera di mano e lesse : Aiuto ! Mi si conduce alle Tre Isole dove il lord verra` a prendermi per condurmi a Sarawak . Sono perduta . MARIANNA . Sandokan nell' udire quelle parole aveva gettato un terribile urlo , un urlo straziante . Egli alzo` le mani , cacciandosele disperatamente nei capelli e vacillo` come fosse stato colpito da una palla nel cuore . Perduta ! ... Perduta ! ... Il lord ! ... ruggi` egli . Yanez e i pirati lo avevano circondato e lo guardavano con ansieta` , con commozione . Pareva che soffrissero le medesime pene che soffriva la povera Tigre . Fratello ! disse Yanez . Noi la salveremo , te lo giuro . La Tigre , curva , scatto` in piedi col volto contraffatto : Tigrotti ! grido` egli con impeto furioso . Abbiamo delle giacche rosse da esterminare , di quelle giacche rosse stesse che ci assalirono e ci sconfissero a Mompracem , che mi fecero prigioniero . Vendetta ! Vendetta ! vociarono i pirati . Tigrotti , abbiamo la regina prigioniera . La voglio libera ! La voglio mia ! Viva la regina ! Sangue ! Abbiamo sete ! E io vi faro` dissetare nel sangue inglese . Alle Tre Isole , tigrotti ! Alle Tre Isole ! Tutti alle Tre Isole ! Abbiamo sete ! I tre prahos cangiarono rotta , dirigendosi alle Tre Isole lontane tutt' al piu` una ventina di miglia . I pirati che gia` credevano di avere nelle loro mani il piroscafo e spegnere alfine la terribile loro sete nel sangue dell' odiato nemico , si misero febbrilmente all' opera per essere pronti a cominciare la pugna , che senza dubbio doveva essere tremenda . Caricavano i cannoni a mitraglia , mettevano in batteria le spingarde smontate , aprivano i barili di polvere , ammonticchiavano a prua ed a poppa un' enorme quantita` di bombe , toglievano le manovre inutili e rinforzavano le altre , improvvisavano barricate sui ponti , preparavano i grappini d' abbordaggio . Persino dei recipienti di bevande alcooliche e di petrolio venivano da loro portati sul ponte per dar fuoco , se occorreva , ai legni ed incendiare cosi` il piroscafo e distruggere tutti coloro che lo montavano . Sandokan li animava col gesto e colla parola , promettendo a tutti botti di sangue e teste d' Inglesi . Ah ! andava esclamando egli di tratto in tratto . Potessi giungere in tempo di salvarla ! La salveremo disse Yanez che fumava accanto a lui guardando fissamente il mare per vedere se le Tre Isole comparivano sull' orizzonte . Il bello sara` a trovarlo , il maledetto . Dove diavolo si sara` rifugiato ? Se vi fosse qualche cittadella , si sarebbe sicuri di trovarlo ancorato li` presso , ma che io sappia , le Tre Isole non hanno che dei villaggi insignificanti o per lo piu` piantati entro terra . Non aver paura di questo , Yanez rispose Sandokan . Noi lo troveremo per quanto si sia ben nascosto . Sulle coste meridionali della prima isola si trova una gran baia profonda e sono piu` che sicuro che si sara` ancorato la` . Tutto sta che noi abbiamo a giungere in tempo di sorprenderlo colla giovanetta a bordo . E in qual modo , fratellino mio , lo assaliremo ? A cannonate prima , colle scimitarre dopo . E` roba vecchia , codesta . Ma non puoi aver dimenticato che sul piroscafo si trova Marianna . Ebbene ? ... Che vuoi dire ? Per Giove ! Credi tu che gli Inglesi se la lascieranno rapire una seconda volta ? Quando i miei tigrotti , guidati dalla Tigre della Malesia , giungeranno sul ponte del legno nemico , vorro` ben vedere quale Inglese sopravvivera` per disputarmi la fidanzata . Preghiamo Allah che vi possiamo arrivare prima che la nave del lord apparisca ; del resto rispondo io . E non ti rammenti che tento` di fare il lord , quando noi gli rapimmo la lady ? Sandokan senti` i capelli rizzarglisi sulla fronte . Me lo ricordo mormoro` con voce cupa . Tento` di ammazzarla . Lo so , e crederesti tu ... Non e` possibile , Yanez . Non credo nulla , ma il comandante potrebbe aver ricevuto l' ordine di farle saltar le cervella , nel caso che venisse assalito . E dunque ? chiese Sandokan , con un filo di voce . E dunque bisognera` impedire che questa sventura accada . Ma come ? ... Su , parla , Yanez , hai qualche piano in testa ? Forse . Gettalo fuori , per mille tuoni ! Io son tutto in sudore , tremo tutto di spavento . Oh ! ... Se venisse uccisa ! Guai ! ... Guai ! Non le sopravviverei un solo istante ! ... Innanzi a tutto bisognera` spacciare il comandante della nave . Sicuro , ma come ? Con un colpo di pistola . Una volta a bordo del suo legno non sara` difficile mandarlo a gambe levate col cervello bruciato . Una volta a bordo del suo legno ! Ma come si salira` ? Ecco che ci siamo disse Yanez . Tu sai che fra i legni che bombardavano Mompracem ve n' erano parecchi del Sultano di Borneo . Si` , lo ricordo disse Sandokan trucemente . Benissimo . Io inalbero sul mio prahos la bandiera del Sultano , vesto i miei uomini come le guardie di Varauni ed entro tranquillamente nella baia . Ah ! Yanez ! esclamo` Sandokan , stringendoselo al petto . Sta fermo , fratellino mio disse il Portoghese . Una volta nella baia vado ormeggiare il mio legno presso il piroscafo e salgo sul suo ponte colla scusa di dire due parole al comandante . I miei uomini saranno li` : saltiamo in coperta e facciamo un massacro di tutte le giacche rosse ... E Marianna ? ... No , Yanez , qualche cane d' Inglese potrebbe raggiungerla nella sua cabina ed ammazzarmela . E allora che vuoi fare ? Quanti pirati abbiamo ? Una quararantina e piu` . Benone . Quaranta compreso me c' imbarchiamo sul tuo legno . Tu sali sul piroscafo con una lettera indirizzata a Marianna . Farai tanto che gliela consegnerai nella cabina , e una volta raggiuntala ti barricherai assieme . Bastera` un tuo fischio per farci avvisati che tu sei al sicuro : ci arrampicheremo sul piroscafo e faremo un macello di tutti gl' Inglesi . E se ci scoprissero prima di avvicinarci al vascello ? Come ? Chi sa . GI' Inglesi qualche volta sono furbi . Non mettermi paure indosso , Yanez disse Sandokan . A ogni modo ... Faro` piu` di quello che san fare mille uomini uniti . In quell' istante si udi` la voce squillante di Inioko gridare : Ohe ! Guarda le Tre Isole ! Sandokan e il Portoghese si precipitarono a prua . L' ultima pugna della Tigre Le Tre Isole apparivano a tre o quattro miglia di distanza , appena appena visibili per la profonda oscurita` . Nessun fuoco brillava sulle dirupate loro coste e nessuna nave , per quanto i pirati girassero attorno i loro occhi , veleggiava nelle loro vicinanze . Isole e acque parevano deserte e addormentate . Sandokan , appena si fu accertato che erano propriamente esse , comando` di ammainare le vele e agli altri prahos d' avvicinarsi bordo contro bordo . Compiuta l' unione dei tre legni , fece subito innalzare sugli alberi di maistra la gran bandiera del Sultano di Borneo , e portare le artiglierie sul suo prahos piu` grande , piu` solido e quello portava tutti i suoi tesori . Dei quarantasei uomini che aveva , quaranta passarono sul suo ponte , dopo di essersi camuffati alla meglio tanto da passare per marinai e guerrieri di Varauni . Compagni diss' egli chiamandoli attorno e intimando a loro il piu` assoluto silenzio . La partita che noi giuochiamo e` terribile , non dimenticate che sara` l' ultima pugna che imprendera` la Tigre della Malesia , quindi l' ultima volta che noi ci troveremo di fronte alle giacche rosse , e l' ultima occasione che ci si presenta per vendicare e coloro che furono assassinati lungo le coste di Labuan e coloro che vennero sventrati sulle coste di Mompracem . Voglio vedere sangue , mi capite , e tanto sangue da coprire l' onta che subimmo sulla nostra isola . Si` , sangue , torrenti di sangue , fiumi di sangue ! mugolarono ferocemente i tigrotti . Tanto sangue da arrossare il mare della Malesia ! Abbiamo la nostra regina da strappare dalle mani dei nostri nemici : Marianna Guillonk , mia moglie ! Ve la daremo ; dovessimo morir dal primo all' ultimo . Sta bene . Silenzio ora , e tutti pronti a intavolare la pugna ; appena che io daro` il segnale tutti sul ponte del piroscafo . Nessun Inglese sfuggira` alla nostra vendetta . Contate su noi risposero in coro i tigrotti . Sandokan fece cenno a meta` di loro di scendere nella stiva , per non allarmare con tanta gente il piroscafo , poi comando` agli altri due legni di prendere il largo e di tenersi lontani dalle Tre Isole piu` che fosse possibile , per non venire presi . E ora diss' egli volgendosi a Inioko , che aspettava i suoi ordini , volgi la prua alle Tre Isole e andiamo alla baia . Il piroscafo e` la` . Le vele vennero nuovamente sciolte e il veloce legno , silenzioso come un fantasma , si diresse verso la prima isola , al sud della quale aprivasi una baia profonda . I pirati rimasti sul ponte , puntati i cannoni e prese alcune disposizioni per poter abbordare il legno caso mai che venissero riconosciuti , si stesero sul ponte coi kriss fra le labbra e le carabine a portata della mano . Yanez disse Sandokan . Vammi a scrivere questa lettera . Qui viene il buono disse il Portoghese . Se il luogotenente per avventura conoscesse la scrittura del lord ? Non gli lascierai vedere la lettera . La consegnerai nelle mani di Marianna . Si fa presto a dirlo , ma sara` difficile a farlo . Se quell' animale di comandante non me lo permettesse ? Chi sa , potrebbe darsi che sospettasse di me . Quando tu dirai di aver ricevuto dal lord il comando di consegnare la lettera nelle mani di lady Marianna , vedrai che il luogotenente ti lasciera` fare . Tu sai che gli ordini superiori non si alterano a bordo dei legni inglesi . Ti credo , fratello mio , ma non do due piastre della mia pelle . E infine che vuoi che io scarabocchi ? Sandokan per alcuni istanti medito` . Odi disse poi . Potrebbe darsi che il luogotenente , per precauzione o per qualche altra ragione , avesse ad accompagnarti nella cabina , e impedirti cosi` di parlare con Marianna . Scriverai quindi sulla lettera che noi siamo pronti a dare l' abbordaggio al vascello e che stia in guardia . Eccomi qua un nuovo impaccio dinanzi agli occhi disse Yanez . Quale ? Se il luogotenente restasse anch' egli nella cabina , come potro` io barricarmi ? Hai un kriss : lo caccierai fino all' impugnatura nella schiena di lui . Tu parli con una sicurezza tale da far credere che tutto sia facile . E` l' ultimo colpo che tentiamo , Yanez . Hai ragione , Sandokan . Orsu` , siamo forti anche nell' ultimo colpo . Sandokan gli prese la mano e gliela strinse commosso . Ah ! quanto sei buono , Yanez ! esclamo` egli . Lascia stare le lodi , fratello mio disse il Portoghese sorridendo . Animo , conduci il prahos in porto . Prima che vi arriviamo , la lettera sara` finita . Il bravo Portoghese sparve pel boccaporto di poppa e Sandokan si porto` a prua cogli occhi fissi sull' isola piu` vicina , e precisamente all' ingresso della baia che aprivasi verso il sud fra una doppia fila di scoglietti madreporici . Il prahos continuava ad avanzare lentamente colle vele terzarolate e la gran bandiera del Sultano di Borneo spiegata sulla cima dell' albero maestro . Esso giunse dinanzi alla baia nel momento che il sole usciva dal mare , rischiarando quasi improvvisamente le Tre Isole . I pirati scattarono in piedi . S' udi` tosto un grugnito di gioia ; ogni mano si porto` istintivamente alle impugnature delle scimitarre e dei kriss . Qualcuno afferro` la carabina , e qualche altro la miccia dei cannoni . Silenzio ! comando` la Tigre della Malesia . Proprio nel mezzo della baia stavasene ancorato il piroscafo ; la bandiera inglese ondeggiava sul picco dell' albero di mezzana e dalla ciminiera usciva un legger pennacchio di fumo grigiastro . Sandokan riconobbe subito in quel piroscafo quello stesso che lo aveva assalito sotto le coste di Mompracem e che lo aveva fatto prigioniero . Tremo` tutto . La` vi ha la mia fidanzata mormoro` egli cupamente . La` vi sono quei cento Inglesi che mi schiacciarono : bene , fra un' ora vedro` cento cadaveri dissanguati , orribilmente mutilati dalla mia scimitarra . Si volse ai suoi tigrotti , che guardavano trucemente il naviglio . Egli e` la` diss' egli . Lo vedete ? Lo vediamo risposero con impeto feroce i tigrotti . La` trovasi la moglie della Tigre della Malesia , quella che voi gridaste regina di Mompracem . La libereremo per ritornarla alla Tigre . Non basta . Io odio quegli uomini . Noi li esecriamo , Tigre , e abbiamo sete di sangue . Che nessuno ci sfugga . Io lo comando . I tigrotti risposero con un mugolio furioso . Vogliamo sangue ! Vogliamo cadaveri ! Vogliamo vendetta ! risposero ad una voce . Bene , voi avrete tutto cio` che chiedete . Yanez ! Il Portoghese comparve , portando la lettera . Egli era camuffato da capitano di marina bornese , con un gran turbante in capo ed una bella casacca verde in mezzo alla quale campeggiava lo stemma del Sultano . Il piroscafo ? chiese egli , mettendo piede sul ponte . Il maledetto dorme all' ancora rispose Sandokan . Il lord non e` ancora arrivato , ma potrebbe trovarsi qui fra pochi momenti : e` quindi di assoluta necessita` che noi abbiamo ad agire subitamente . E` giusto , fratello mio . Orsu` allora , spicciamoci . Io salgo a bordo del legno , e al primo fischio voi date l' abbordaggio ; siamo intesi , ma , per Giove ! non tardate . Se il colpo non riesce , tu lo sai che io non usciro` vivo dalla cabina della lady . Fidati di me , Yanez . Sento d' essere ancora una volta la Tigre della Malesia : si tratta di liberare Marianna , la mia fidanzata , piu` ancora , mia moglie , e cio` basta . Ho il sangue che mi bolle , ho indosso una smania furiosa di uccidere , di scannare , di sbranare . Andiamo , vattene sotto coperta con Ladgia , e voi , tigrotti miei , giu` quelle armi e componete un po' cristianamente i vostri musi feroci . Bisogna che gl' Inglesi non abbiano a sospettare di nulla . Sandokan gli strinse fortemente la mano . Coraggio , Yanez . Giuoco la mia ultima partita . Arrivederci sul vascello nemico in mezzo a un monte di cadaveri ! Strinse fra le braccia la Tigre della Malesia e Ladgia , poi si slancio` a prua , gridando : Inioko , metti pur la prua dritta al piroscafo . Coraggio , tigrotti ! Abbiamo lassu` un fiume di sangue da bere . Il prahos veleggio` subito verso la baia . Oltrepasso` la doppia fila di scogliere e si avvicino` al vascello fermo su due ancore . Tre o quattro uomini si mostrarono sul castello di prua . Chi va la` ? chiese una delle sentinelle . Varauni rispose Yanez . Notizie importanti da Vittoria . Ola` , Inioko , lascia andare l' ancorotto e fa filare tanta catena fino a che andiamo a collo della nave . Attento alle tambure e all' urto ! Fuori i parabordi , voi altri . Prima che le sentinelle aprissero bocca , per impedire , secondo i regolamenti , che il legno si avvicinasse troppo , i pirati avevano ammainate le vele e gettata l' ancora . Il prahos abbordo` il piroscafo sotto la poppa in maniera che gli alberi toccassero le murate , per agevolare la salita a bordo . Dov' e` il comandante ? chiese Yanez . Scostate il legno disse una sentinella . Al diavolo i regolamenti rispose il Portoghese . Spicciatevi , per Giove ! Andatemi a chiamare il comandante , che ho degli ordini pressanti da comunicargli . Il capitano saliva allora sul ponte . Egli s' avvicino` alla murata di poppa , e , vista la lettera che Yanez mostravagli , fece gettare una scala . Coraggio mormoro` Yanez , volgendosi ai tigrotti che guardavano trucemente il piroscafo . Prima di salire , volse uno sguardo a poppa del prahos . I suoi occhi s' incontrarono con quelli fiammeggianti di Sandokan , che si teneva celato sotto una tela che copriva il boccaporto . Si scambiarono un gesto impercettibile che voleva dire mille cose . In meno che lo si dica , il bravo Portoghese si trovo` sul ponte del piroscafo . Si senti` invadere da un po' di timore , ma la sua faccia non tradi` il turbamento dell' animo . Capitano diss' egli , inchinando spigliatamente dinanzi al comandante del vascello . Una lettera per lady Marianna Guillonk . Da dove venite ? Da Labuan . Chi ve la diede ? Lord James Guillonk in persona . L' avete veduto adunque voi ? Che fa ? Sta armando un brigantino per venirvi a raggiungere rispose Yanez con voce ferma . Egli mi ha incaricato di consegnare questa lettera alla lady sua nepote . E per me , non vi diede alcuna lettera ? chiese il capitano . Nessuna , comandante . Cio` e` strano . Non vi comunico` nemmeno ordini ? Nessuno . Date qua la lettera che gliela consegnero` io a lady Marianna . Mille scuse , comandante , ma ho avuto ordine di consegnarla io in persona a sua nepote disse audacemente Yanez . In tal caso venite con me . Gliela daremo assieme . Yanez rabbrividi` e senti` gelarsi il sangue nelle vene . Sono perduto mormoro` egli fra se` . Se Marianna mi conoscesse ? ... Tuttavia non si smarri` , ne` rifiuto` la compagnia del capitano , per paura di destare sospetti . Solo caccio` una mano in tasca per assicurarsi che il kriss era al suo posto . Andiamo capitano disse poi , facendo uno sforzo per padroneggiare l' emozione che lo assaliva . Getto` una rapida occhiata al prahos . Arrampicati sugli alberi vi erano sei o sette pirati e avevano un piede appoggiato sulla murata del piroscafo . Pareva che fossero li` li` per avventarsi sui marinai inglesi , che li osservavano mutamente e con qualche curiosita` . Egli segui` il capitano e scese assieme a lui la scala che conduceva alle cabine di poppa . Il povero Portoghese si senti` rizzarsi i capelli sulla fronte , quando udi` il capitano bussare leggermente ad un uscio . Chi e` la` ? chiese una voce che Yanez riconobbe subito per quella di lady Marianna . Un messaggio di lord Guillonk vostro zio rispose il capitano . La porta si apri` e furono introdotti in una vasta cabina riccamente addobbata e nel mezzo della quale stavasene ritta la fidanzata della Tigre , pallida , abbattuta , ma fiera . Ella nello scorgere Yanez che conobbe subito , impallidi` ancor piu` e s' appoggio` alla spalliera di una sedia . Ma non getto` grido alcuno , non fece il piu` piccolo gesto di sorpresa , che potesse tradire il coraggioso Portoghese . Ella ricevette dalle sue mani la lettera , l' apri` macchinalmente e la lesse con una calma veramente ammirabile . Yanez fu subito lesto a tirarsi indietro : tremava tutto come se avesse la febbre ed era diventato bianco come un panno lavato . D' un tratto fece due passi verso lo sportello della cabina che guardava il mare . Capitano diss' egli con voce stridula e alterata . Mi pare di vedere un piroscafo che si dirige verso questa baia . Il comandante si precipito` verso lo sportello , credendo davvero che un piroscafo fosse in vista . Era quello che Yanez voleva . Gli si fece silenziosamente alle spalle col kriss in mano . Gli mise quattro dita sulla bocca per impedirgli di mandare il piu` piccolo suono , poi rovesciandolo bruscamente addosso a una sedia , gli sprofondo` l' arma fino all' impugnatura nel cuore . L' Inglese cadde a terra fulminato vomitando sangue . Lady Marianna non pote` frenare un grido d' orrore . Tuoni di Dio ! mormoro` cupamente Yanez . Silenzio , sorella mia . Asciugo` freddamente la insanguinata lama del kriss sulle vesti del morto e si avvicino` a Marianna , stringendole la mano con passione . Sorella mia le disse . Non emettete grida che potrebbero tradirmi e cercate di essere forte se volete che vi salviamo . Sandokan e i tigrotti sono qui , l' avete letto sulla lettera , e fra cinque minuti daranno battaglia a quelli del piroscafo . Coraggio , adorata sorellina . Ah ! Yanez ! disse la giovanetta , stringendosi ai suoi fianchi . Vi capisco , un assassinio vi mette sgomento , ma non poteva fare a meno di pugnalare quel povero diavolo . Dio mi perdonera` . E Sandokan , e la Tigre , e il mio fidanzato ? Oh ! parlatemi di lui ! Ve lo dissi che e` nascosto nel prahos e che attende il mio segnale per cominciare il massacro . Non abbiamo tempo da perdere . Siete ancora risoluta ad abbandonarvi completamente nelle braccia di mio fratello ? Sempre , Yanez , sempre ! esclamo` con fuoco la giovanetta . Bene , allora all' opera . Avete armi ? Potrebbe darsi che voi foste costretta ad ammazzare qualcuno di questi cani che vi tengono prigioniera . Marianna apri` un cassetto e ne levo` due pistole . Sono pronta a tutto disse poi . La moglie della Tigre della Malesia deve mostrarsi degna del suo terribile consorte . Andiamo , milady , barrichiamoci , prima che gl' Inglesi abbiano ad accorgersi della mia presenza . Afferro` un armadio e lo trascino` presso la porta , e sopra vi accumulo` alla meglio tavolini , cassetti e scranne , formando una solida barricata , dietro alla quale potevasi opporre una lunga resistenza . E ora diss' egli quando ebbe finito , diamo il segnale . Coraggio , milady , mano alle pistole . Ma che succedera` mai ? chiese con emozione la giovanetta . Un massacro e nulla piu` rispose freddamente Yanez . S' avvicino` al fenestrino , trasse da saccoccia una chiave e mando` un lungo e acuto fischio . Egli torno` rapidamente verso Marianna , che aveva caricato le pistole . Attenzione ! esclamo` egli , traendo la scimitarra e le sue armi da fuoco . D' un tratto si udi` un terribile grido , il grido di guerra dei tigrotti di Mompracem : Sangue ! Sangue ! Viva la Tigre della Malesia ! ... Vi tenne dietro una scarica violenta di carabine , poi urla indescrivibili , bestemmie , invocazioni , gemiti , lamenti , comandi precipitosi e un calpestio , un cozzar d' armi , un rumor sordo di corpi che cadevano . Yanez ! balbetto` Marianna pallida come una morta . Coraggio , tuoni di Dio ! Viva la Tigre della Malesia ! vocio` il Portoghese . Si udirono delle voci che s' avvicinavano alla cabina , poi la scala scricchiolare sotto il peso di alcuni uomini . Capitano ! Capitano ! grido` una voce . Yanez si scaglio` verso la porta colla scimitarra nella dritta e una pistola nella sinistra , appoggiandosi contro le mobiglie . Marianna ne segui` l' esempio . Capitano ! Aprite , per mille boccaporti ! gridarono tre o quattro voci . Viva la Tigre della Malesia ! urlo` ancora Yanez . S' udi` una bestemmia tremenda poi un colpo contro la porta e uno schianto . Yanez e la giovanetta raddoppiarono gli sforzi per tener salda la barricata . Segui` un secondo , un terzo , poi un quarto colpo . Si apri` una fessura per la quale s' introdusse la canna di una carabina . Yanez ! Yanez ! grido` la giovanetta . Tenete saldo ! esclamo` il Portoghese . Con una mano abbasso` l' arma , coll' altra appoggio` la pistola sulla fronte di un soldato e gli fece saltare le cervella . Marianna , dal canto suo , fece fuoco su di un marinaio che rotolo` fulminato al suolo . Gli altri due risalirono in furia la scala urlando : Tradimento ! Tradimento ! ... Le fucilate continuavano sul ponte del vascello , e le urla echeggiavano piu` forti che mai , urla di agonizzanti e urla di vincitori . Tratto tratto fra quei fragori s' udiva la tonante voce della Tigre della Malesia , che comandava l' assalto , alla quale teneva dietro sempre piu` tremendo il grido di guerra dei pirati di Mompracem . Marianna era caduta in ginocchio e Yanez , smanioso di sapere come volgessero le cose sul ponte , s' affaccendava a levar le mobiglie , per saltar fuori e prendere a tergo gl' Inglesi , qualora ve ne fosse stato bisogno , quando si udi` urlare : Al fuoco ! ... Al fuoco ! ... Si salvi chi puo` ! ... Il Portoghese impallidi` . Tuoni di Dio ! esclamo` egli . Con uno sforzo disperato rovescio` la barricata , si slancio` verso Marianna , l' avvinghio` fra le sue braccia e usci` in furia colla scimitarra in pugno . Venite , milady , o siamo perduti . Dense nubi di fumo avevano di gia` invaso la corsia e nel fondo si vedevano le fiamme che uscivano dal deposito di carbone e dalle cabine degli ufficiali` . Aiuto , Yanez ! Dio mio , la Santa Barbara ! esclamo` Marianna . Yanez , tenendola sempre fra le braccia , sali` la scala e guadagno` il cassero . La pugna durava ancora piu` feroce che mai fra Inglesi e pirati . Qua e la` si scorgevano gruppi di cadaveri orribilmente mutilati , nuotanti fra torrenti di sangue , agonizzanti che gemevano contorcendosi rabbiosamente , combattenti che si azzuffavano tremendamente , rovesciandosi , calpestandosi e scannandosi a vicenda , e per ogni dove armi infrante e insanguinate . In mezzo a tutti si vedeva Sandokan , che invulnerabile fra le palle e i colpi di baionetta , faceva strage d' Inglesi . Al fuoco ! Al fuoco ! grido` il Portoghese saltando in coperta e cacciando dieci pollici di lama nella schiena di un contromastro che si azzuffava contro Inioko . Il grido fu udito . I quindici o venti Inglesi che ancora restavano in piedi si diedero alla fuga per salvarsi nelle imbarcazioni , ma furono circondati e ammazzati , addosso alle murate . La Tigre della Malesia si precipito` incontro a Yanez e ricevette fra le braccia Marianna . Getto` un urlo di gioia giammai uscito da gola umana . Marianna ! Marianna ! ... esclamo` egli . La giovanetta si aggrappo` al suo collo . Nel medesimo istante si udi` una cannonata rombare verso l' alto mare . La Tigre della Malesia caccio` fuori un ruggito rabbioso . Il lord ! Il lord ! Tutti a bordo del mio prahos ! Non aver paura , Marianna , sono qua io ! Il prahos si era fatto sotto la scala di tribordo . Sandokan con Marianna , Yanez e tutti i pirati che erano scampati alla pugna , portando i feriti , abbandonarono il vascello che , in preda alle fiamme , bruciava come un fastello di legna secca . S' udi` una seconda e poi una terza cannonata . Le vele in un lampo furono spiegate , i pirati diedero mano ai remi , ed il piccolo legno usci` a tutta velocita` dalla baia , inoltrandosi verso l' alto mare . Sandokan trasse Marianna a prua e la coperse colla lama della sua scimitarra . A seicento passi a tribordo galleggiavano i rottami dei due prahos lasciati indietro da Sandokan , e a quattrocento passi a babordo veleggiava un grosso brigantino colla bandiera inglese sul picco della randa . I pirati si gettarono ai cannoni . Fermi tutti ! grido` Sandokan . Egli tese la scimitarra verso la prua del brigantino , sulla quale stavasene un uomo colle mani appoggiate sul bompresso . Guardalo , Marianna , guardalo ! diss' egli . La giovanetta getto` un grido di spavento . Mio zio ! Mio zio ! balbetto` ella smarrita . Guardalo per l' ultima volta ! ... Ah ! Sandokan ! ... Tuoni di Dio , e` lui ! urlo` Yanez con accento terribile . Alzo` la carabina e lo prese di mira . Sandokan gli strappo` l' arma di mano . Egli e` per me sacro disse con aria tetra . Il brigantino si avanzava rapidamente . Egli tiro` un primo colpo di cannone sul prahos ; la palla smusso` l' albero di maistra abbattendo la bandiera della Tigre della Malesia . Sandokan porto` la destra al cuore e la sua faccia si sconvolse . Addio vita ! mormoro` egli dolorosamente . Addio Tigre ! ... Abbandono` bruscamente Marianna , si abbasso` sul cannone di poppa e miro` a lungo . Il brigantino tirava furiosamente alternando alle palle scariche tremende di mitraglia . Sandokan non si moveva : mirava sempre . Di repente si raddrizzo` accostando la miccia . Il cannone s' infiammo` ruggendo , scuotendo tutto il prahos : vi tenne dietro uno scroscio formidabile e l' albero di maistra del brigantino ruino` in mare con tutta l' attrezzatura schiantando le murate . Guarda ! ... Guarda ! ... esclamo` la Tigre . Il brigantino s' arresto` di botto virando di prua e si die` a cannoneggiare il prahos che s' allontanava sempre . Sandokan afferro` Marianna , la trasse a poppa , sali` sulla murata e la mostro` al lord che bestemmiava e urlava come un pazzo a prua del brigantino . Guarda mia moglie ! Poi retrocesse a lenti passi colla fronte abbuiata , gli occhi torvi , le labbra strette , i pugni chiusi e scosse disperatamente la testa . A Giava ! A Giava , alla terra della liberta` ! mormoro` con voce spenta . Il brigantino tirava con maggior furia a palla e a scaglia e la distanza cresceva sempre piu` . La Tigre immobile come una statua cogli occhi in fiamme mirava il legno nemico , come trasognato , come ebbro , sordo alle parole di Marianna che lo pregava di togliersi di la` , sordo alle parole di Yanez , sordo alle parole dei suoi pirati . D' un tratto le detonazioni diminuirono d' intensita` e cessarono poco dopo del tutto . La Tigre fece un passo innanzi , due , tre , barcollando , ando` a poppa poi si volse indietro e getto` un grido straziante , un grido disperato , strozzato . Dio ! Dio ! La Tigre della Malesia e` per sempre morta ! Giro` su di se` stesso come albero sradicato dal vento , cadde fra le braccia dell' adorata sua Marianna e quell' uomo che non aveva mai pianto in vita sua scoppio` in singhiozzi ! ... 1 La treccia 2 Inglesi cosi` chiamati per le giacche rosse che portano i soldati di infanteria di marina 3 Nell' originale queste cose Nota per l' edizione elettronica Manuzio 4 Nell' originale E Nota per l' edizione elettronica Manuzio Un lupo di mare Non avete udito mai parlare di mastro Catrame ? No ? ... Allora vi diro` quanto so di questo marinaio d' antico stampo , che godette molta popolarita` nella nostra marina : ma non troppe cose , poiche` , quantunque lo abbia veduto coi miei occhi , abbia navigato molto tempo in sua compagnia e vuotato insieme con lui non poche bottiglie di quel vecchio e autentico Cipro che egli amava tanto , non ho mai saputo il suo vero nome , ne` in quale citta` o borgata della nostra penisola o delle nostre isole egli fosse nato . Era , come dissi , un marinaio d' antico stampo , degno di figurare a fianco di quei famosi navigatori normanni che scorrazzarono per si` lunghi anni l' Atlantico , avidi di emozioni e di tempeste , che si spinsero dalle gelide coste dei mari del nord fino a quelle miti del mezzogiorno , che colonizzarono la nebbiosa Islanda e conquistarono il lontano Labrador , quattro o forse cinquecento anni prima che il nostro grande Colombo mettesse piede sulle ridenti isole del golfo messicano . Quanti anni aveva mastro Catrame ? Nessuno lo sapeva , perche` tutti l' avevano conosciuto sempre vecchio . E` certo pero` che molti giovedi` dovevano pesare sul suo groppone , giacche` egli aveva la barba bianca , i capelli radi , il viso rugoso , incartapecorito , cotto e ricotto dal sole , dall' aria marina e dalla salsedine . Ma non era curvo , no , quel vecchio lupo di mare ! Procedeva , e` vero , di traverso come i gamberi , si dondolava tutto , anche quando il vascello era fermo e il mare perfettamente tranquillo , come se avesse indosso la tarantola , tanta era in lui l' abitudine del rollio e del beccheggio ; ma camminava ritto , e quando passava dinanzi al capitano o agli ufficiali teneva alto il capo come un giovinotto , e da quegli occhietti d' un grigio ferro , che pareva fossero li` li` per chiudersi per sempre , sprizzava un bagliore come di lampo . Ma che orsaccio era quel mastro Catrame ! Ruvido come un guanto di ferro , brutale talvolta , quantunque in fondo non fosse cattivo : poi superstizioso come tutti i vecchi marinai , e credeva ai vascelli fantasmi , alle sirene , agli spiriti marini , ai folletti , ed era avarissimo di parole . Pareva che faticasse a far udire la sua voce , si spiegava quasi sempre a monosillabi e a cenni , non amava percio` la compagnia e preferiva vivere in fondo alla tenebrosa cala , dalla quale non usciva che a malincuore . Si sarebbe detto che la luce del sole gli faceva male e che non poteva vivere lontano dall' odore acuto del catrame , e forse per questo gli avevano imposto quel nomignolo , che poi doveva , col tempo , diventare il suo vero nome . Chi aveva mai veduto quell' uomo scendere in un porto ? Nessuno senza dubbio . Aveva un terrore istintivo per la terra , e quando la nave si avvicinava alla spiaggia , lo si vedeva accigliato , lo si udiva brontolare , e poi spariva e andava a rintanarsi in fondo del legno . Di la` nessuno poteva trarlo ; guai anzi a provarsi ! Mastro Catrame montava allora in bestia , alzava le braccia e quelle manacce callose , incatramate , dure come il ferro e irte di nodi , piombavano con sordo scricchiolio sulle spalle dell' imprudente , e i mozzi di bordo sapevano se pesavano ! Per tutto il tempo che la nave rimaneva in porto , mastro Catrame non compariva piu` in coperta . Accovacciato in fondo alla cala , passava il tempo a sgretolare biscotti con quei suoi denti lunghi e gialli , ma solidi quanto quelli del cignale , a tracannare con visibile soddisfazione un buon numero di bottiglie di vecchio Cipro , alle quali spezzava il collo per far piu` presto , e a consumare non so quanti pacchetti di tabacco . Quando pero` udiva le catene contorcersi nelle cubi`e1 e attorno all' argano , e lo sbattere delle vele e il cigolare delle manovre correnti entro i rugosi boscelli , si vedeva la sua testaccia apparire a poco a poco a fior del boccaporto e , dopo essersi assicurato che la nave stava per ritornare in alto mare , compariva in coperta a comandare la manovra . Sembrava allora un altro uomo , tanto che si sarebbe detto che invecchiava di mano in mano che si avvicinava alla terra e che ringiovaniva di mano in mano che se ne allontanava per tornare sul mare . Forse per questo si sussurrava fra i giovani marinai che egli fosse uno spirito del mare e che doveva esser nato durante una notte tempestosa da un tritone e da una sirena , poiche` quello strano vecchio pareva si divertisse quando imperversavano gli uragani , e dimostrava una gioia maligna che sempre piu` cresceva , allora che piu` impallidivano dallo spavento i volti dei suoi compagni di viaggio . Da che cosa provenisse quell' odio profondo che mastro Catrame nutriva per la terra ? Nessuno lo sapeva , e io non piu` degli altri , quantunque mi fossi piu` volte provato ad interrogarlo . Egli si era contentato di guardarmi fisso fisso e di voltarmi bruscamente le spalle , dopo pero` avermi fatto il saluto d' obbligo , poiche` mastro Catrame era un rigido osservatore della disciplina di bordo . Del resto tutti lo lasciavano in pace , mai lo interrogavano , poiche` lo temevano e sapevano per esperienza che aveva la mano sempre pronta ad appioppare un sonoro scapaccione , malgrado l' eta` , e qualche volta anche faceva provare la punta del suo stivale . Gli uni lo rispettavano per l' eta` , gli altri per paura . Lo stesso capitano lo lasciava fare quello che voleva , sapendo che in fatto di abilita` marinaresca non aveva l' eguale , che poteva contare su di lui come su d' un cane affezionato , sebbene ringhioso , e che valeva a far stare a dovere l' equipaggio anche con una sola occhiata , ne` mancava mai al suo servizio . Una sera pero` , mentre dai porti del Mar Rosso navigavamo verso i mari dell' India , mastro Catrame , contrariamente al solito , commise una mancanza che fece epoca a bordo del nostro veliero : fu trovato nientemeno che ubriaco fradicio in fondo alla cala ! ... Come mai quell' orso , che da tanti anni aveva dato un addio ai forti liquori che tanto piacciono ai marinai e che mai una volta si era veduto barcollare pel soverchio bere , si era ubriacato ? Il caso era grave ; ci doveva entrare qualche gran motivo , e il nostro capitano , che voleva veder chiaro in tutto , ordino` un' inchiesta , su per giu` come fanno le nostre autorita` quando accade qualche grosso avvenimento . E la nostra inchiesta approdo` a buon porto , poiche` si constato` con tutta precisione che mastro Catrame si era ubriacato per errore ! Qualche burlone aveva mescolato fra le bottiglie di Cipro una di rhum piu` o meno autentico , e il vecchio lupo l' aveva tracannata tutta senza nemmeno accorgersi della sostituzione . Un mastro che si ubriaca durante la navigazione non la puo` passar liscia , e tanto meno doveva passarla mastro Catrame , che era cosi` rigido osservatore delle discipline marinaresche . Quale brutto esempio , se lo si fosse graziato ! Il capitano con tutta serieta` ordino` che si portasse il colpevole sul ponte appena l' ebrezza fosse passata , e avverti` l' equipaggio di tenersi pronto per un consiglio straordinario . Dopo due ore mastro Catrame , ancora stordito da quella abbondante libazione , che avrebbe potuto riuscire fatale a uno stomaco meno corazzato , compariva in coperta torvo , accigliato , coi peli del volto irti . I suoi occhietti correvano dall' uno all' altro marinaio , come se volessero scoprire il colpevole di quella brutta gherminella . Il capitano , appena lo vide , gli ando` incontro , lo prese ruvidamente per un braccio e lo fece sedere su di un barile che era stato collocato ai piedi dell' albero maestro . Con un cenno fece radunare attorno al colpevole l' equipaggio , poi , affettando una gran collera che non provava e facendo la voce grossa per darsi maggior importanza , disse : Papa` Catrame , lo chiamava cosi` , sapete che i regolamenti di bordo condannano il marinaio che si ubriaca durante il servizio ? Il lupo di mare fece un cenno affermativo e barbuglio` un fate . Quest' uomo e` colpevole ? chiese il capitano , volgendosi verso l' equipaggio , che rideva sotto i baffi , sapendo gia` come doveva finire quella commedia . Si` , si` , confermarono tutti . Se tu fossi piu` giovane , ti farei chiudere nella cabina coi ferri alle mani e ai piedi ; ma sei troppo vecchio . Ebbene , io cambio la pena condannandoti a sciogliere quella lingua , che e` sempre muta , per dodici sere . Orsu` , papa` Catrame , taglia i gherlini2 che la tengono legata , accendi la tua pipa e narraci dodici storie , le piu` belle che sai e ne devi sapere , veh ! e tu , dispensiere , reca una bottiglia del piu` vecchio vino di Cipro che troverai nella mia cabina , onde la lingua del vecchio orso non si secchi . Avete capito ? Una salva d' applausi accolse le parole del capitano , a cui fece eco un sordo grugnito di mastro Catrame , non so poi se di contentezza per essere sfuggito ai ferri o di malcontento per dover sciogliere la lingua . Il vascello maledetto Ecco papa` Catrame seduto sul barilotto , colle gambe incrociate alla maniera dei turchi , e circondato da tutti i marinai i quali sbarrano tanto d' occhi e aguzzano per bene gli orecchi per non perdere una sillaba dl quanto egli sta per narrare . L' Oceano Indiano era cosi` calmo da permettere a tutti il timoniere eccettuato di prendere parte a quelle narrazioni interessanti e meravigliose . Un leggero vento che veniva dalle coste d' Africa spingeva la nave verso l' Est , a quella terra strana che si chiama India , e dalla quale eravamo ancora lontani , tanto da poter udire tutte le dodici novelle richieste dal nostro amabile capitano . Mastro Catrame , dopo d' aver reclamato con un gesto e un' occhiata uno scrupoloso silenzio da parte di tutto l' uditorio , tracanno` d' un sol fiato un grande bicchiere di vecchio Cipro per snebbiarsi il cervello , spezzo` coi lunghi denti gialli da vecchio topo un eccellente sigaro d' Avana che gli porgeva il capitano , l' accese con visibile soddisfazione , poi disse con voce grossa e da oltre tomba : Io appartengo a una generazione che e` quasi tutta spenta , poiche` sono vecchio , vecchio assai , e tutti quelli che m' hanno veduto mozzo riposano in fondo alla grande tazza3 da molti anni , o dentro il ventre di qualche grosso pescecane . Si fermo` , quand' ebbe cio` detto , guardandoci con malizia per vedere quale effetto avesse prodotto quella lugubre prefazione che metteva i brividi , poiche` aveva una intonazione strana , paurosa ; poi continuo` : Sono vissuto in un' epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasmi , agli esorcismi per calmare le tempeste o per sciogliere le grandi trombe marine , alle sirene che venivano a cantare sotto la poppa delle navi attirando gli incauti marinai , agli spiriti del mare , a Nettuno , il re degli abissi oceanici , alla comparsa dei marinai naufragati , ai mostri , alle streghe , alle figlie della spuma . Voi non credete piu` a tutto cio` , le chiamate leggende paurose , inventate da uomini ubriachi o dalla fantasia tetra dei popoli nordici ; ma v' ingannate . Papa` Catrame ha veduto molto : le sirene , i morti , i vascelli fantasmi e piu` ancora . Il vecchio lupo di mare , dopo questo secondo esordio non meno lugubre del primo , giro` intorno un altro sguardo . Nessuno fiatava , ne` batteva ciglio : eravamo tutti impressionati e i volti dei mozzi e dei giovani marinai erano impalliditi . Solo il capitano si manteneva impassibile , e le sue labbra si erano atteggiate ad un sorriso beffardo . Papa` Catrame rimase alcuni istanti silenzioso per raccogliere meglio le idee , indi riprese : Non ricordo piu` l' epoca , poiche` sono trascorsi moltissimi anni ed io ero ancora un ragazzo , non piu` mozzo , ma non ancora marinaio . Avevo preso imbarco su di una grande fregata a tre ponti , un tipo di nave che non si trova piu` , poiche` tutto e` cambiato ora , cambiate le navi , come le abitudini marinaresche . Si chiamava la Santa Barbara : ma il capitano , uno spregiudicato che non temeva ne` Dio , ne` il diavolo , che bestemmiava da mane a sera come il leggendario olandese del vascello fantasma , e non credeva in nulla , le aveva imposto un altro nome : il Caronte . Brutte storie correvano sul conto di quella fregata , comandata da quel dannato , un vero dannato , ve lo dice papa` Catrame ! Si diceva che tutte le notti , nel fondo della tenebrosa cala , si udivano dei misteriosi fragori e dei gemiti ; che nelle corsi`e4 si vedevano passare delle ombre bianche che poi scomparivano , e che sulla cima degli alberi appariva sovente una fiammella azzurra . Si diceva ancora che tutte le notti un marinaio nero nero , col viso coperto da una lunga barba rossa , entrava nella cabina del capitano per giocare e bere . Chi fosse , io non ve lo saprei dire ; ma i marinai del Caronte sussurravano che doveva essere messer Belzebu` : altri invece asserivano che era uno dei marinai fatti ingiustamente appiccare dal capitano , poiche` quell' uomo era crudele e aveva ucciso parecchi dei suoi per un nonnulla . Insomma tutti avevano paura , e quando la nave approdava , non pochi marinai disertavano , temendo di finirla male in compagnia di quel tizzone d' inferno . Un abate , che un tempo era stato amico del capitano , aveva cercato di persuadere il testardo bestemmiatore a ridare alla nave il primiero nome e a ravvedersi , ma non era riuscito a nulla ; anzi aveva avuto in risposta delle minacce ; e il nome di Caronte era rimasto . Avevamo percorsi parecchi oceani e , cosa davvero strana , nessuna tempesta ci era toccata ; ma i rumori continuavano a bordo della fregata , e di notte nessun marinaio avrebbe osato scendere solo e senza lume in fondo alla cala . Si sarebbe lasciato frustare a sangue col gatto a nove code5 piuttosto di calarsi in quella nera voragine . Cosi` pero` non la poteva durare . Il bestemmiatore era ormai giudicato : il vascello dell' olandese dannato doveva aver bisogno di un marinaio , e voi dovete sapere che su quella nave maledetta , destinata a navigare in eterno fra una continua tempesta , non salgono che gli empi e i crudeli . Avevamo lasciate le coste dell' Africa diretti all' America meridionale , al Callao . Appena lasciato il porto , un marinaio cadde da un pennone e si annego` prima che si avesse avuto il tempo di mettere le imbarcazioni in acqua ; al secondo giorno un pennone cadeva dall' albero di trinchetto e piombava ai piedi del capitano , che per poco non rimase ucciso ; al terzo giorno una procellaria venne a svolazzare tre volte sopra la nostra nave e precisamente sopra la cabina del bestemmiatore . La procellaria e` l' uccello delle tempeste e porta con se` la sventura . Allora si credeva che fosse l' anima di un marinaio morto , e fra l' equipaggio si sussurro` subito che era quella del disgraziato caduto dall' albero e che veniva ad avvertirci di qualche grave sciagura . Un superstizioso terrore aveva invaso tutto l' equipaggio . Un viaggio cosi` male cominciato non doveva finire bene : qualche cosa di grave stava per accadere , lo si sentiva per istinto ; ma il capitano non se ne preoccupava , anzi pareva che , come l' olandese maledetto , volesse sfidare il destino e i decreti del Cielo . Bestemmiava piu` del solito , maltrattava l' equipaggio piu` dell' usato , beveva e giocava da mane a sera . Ma ecco che un giorno , quando ci trovavamo nei pressi del Capo Horn , l' aria si fa buia ed il mare monta . Sulla sconfinata distesa d' acqua calano , come un immenso stormo di corvi , le tenebre , e il vento fischia attraverso l' alberatura in un modo diverso dal solito , poiche` quei fischi erano stridenti , e di tratto in tratto pareva che nel fondo degli abissi marini urlassero dei dannati . Nella stiva si udivano dei fragori paurosi ; era un rotolare di catene , quantunque la` catene non ve ne fossero , erano boati profondi , poi gemiti . Voi direte che erano i puntelli dei ponti , i corbetti6 o il fasciame che scricchiolava . No ! Ve lo dice papa` Catrame ! Un fremito di paura corse per le membra di tutto l' uditorio a quella solenne affermazione del vecchio marinaio . I mozzi si strinsero attorno ai marinai , e i marinai addosso agli ufficiali . In quel momento si sarebbe udita volare una mosca , tanto era profondo il silenzio che regnava sulla nave , e si sentivano distinti i palpiti di tutti i cuori . Gli occhi di ciascuno erano fissi fissi sul mastro , che pareva assumesse proporzioni gigantesche e che diventasse di momento in momento piu` bianco , piu` diafano , e come uno dei paurosi fantasmi che popolavano la cala del Caronte . Verso il tramonto , riprese papa` Catrame con voce cupa , ecco apparire in lontananza il Capo Horn , il temuto promontorio dell' America meridionale . Parve allora che il mare raddoppiasse la sua ira , non altrimenti che quello del Capo di Buona Speranza , quando l' olandese maledetto vendette l' anima al diavolo , per superarlo malgrado la tempesta . In cielo guizzavano lampi abbaglianti e il tuono rombava incessantemente , facendo tremare perfino gli alberi della nostra nave ; fra le nubi sibilava e strideva il vento , e le onde si accavallavano con una rabbia tale che non vidi piu` mai dopo d' allora , quantunque abbia affrontato di poi non so quanti uragani . L' equipaggio , spaventato , smarrito , pregava ; ma il capitano , no imprecava orrendamente contro il Cielo e invocava Satana per aiutarlo a superare il promontorio . Ed ecco ad un tratto apparire sulle spumeggianti onde un punto nero che si avvicina a noi con fulminea rapidita` : era la procellaria , quella stessa che era venuta a svolazzare tre volte sul ponte , dopo la morte del marinaio . Giro` ancora tre volte attorno a noi e si fermo` sopra il nostro vento7 dell' albero di mezzana . E` l' anima del marinaio ! esclamarono tutti . Sciagura ! sciagura ! ... Ritorni all' inferno ! urlo` il capitano , e , puntato un fucile , fece fuoco due volte contro l' uccello , ma senza colpirlo , poiche` volo` via lentamente , fece tre giri ancora attorno al Caronte e sparve fra le onde . Ci allontanammo dal capitano , inorriditi , esclamando : Sciagura ! ... sciagura ! ... Egli ci rispose con un uragano di imprecazioni orribili . Il mastro d' equipaggio , un vecchio dalla barba bianca , che credeva come me al ritorno delle anime , scese nella sua cabina , prese la croce e la pianto` sulla prua del legno . Quell' atto rese piu` che mai furibondo il bestemmiatore . Slanciatosi giu` dal ponte di comando , balzo` sul castello di prua e getto` la croce in mare ! Quasi subito un lampo livido baleno` fra le nubi , seguito da un rombo cosi` spaventevole che cademmo tutti tramortiti sul ponte . Quando ci rialzammo la giustizia di Dio era compiuta : l' empio giaceva ai piedi dell' albero maestro senza vita : un fulmine l' aveva ucciso ! ... Allora sulla linea fosca dell' orizzonte vedemmo il mare alzarsi a prodigiosa altezza , mentre sulle alte rocce del Capo Horn lampeggiava ; poi apparve fra una luce sanguigna un gran vascello tutto nero , colle vele pure nere sciolte al vento e guidato da un uomo di statura gigantesca . Era il vascello dell' olandese maledetto , che veniva a reclamare l' anima del bestemmiatore ! Correva con una velocita` spaventevole , urtato da tutte le parti da onde mostruose e sulla cima dei suoi alberi brillavano tre fiamme azzurre . Percorse un tratto dell' orizzonte , poi scomparve improvvisamente come se si fosse inabissato . Voi mi direte che era una nave qualunque , ingrandita dalla nostra paura , poiche` voi non credete al vascello fantasma ; ma io l' ho veduto coi miei occhi , e gli occhi di papa` Catrame erano buoni in quel tempo ! Voi direte che ho creduto di vedere , ma io vi affermo che ho veduto bene e nessuno potra` mai farmi credere il contrario . Volete sapere di piu` ? Quando l' indomani gettammo in mare il cadavere del bestemmiatore , lo vedemmo alzarsi tre volte sopra l' acqua ; poi le onde se lo presero e lo portarono lontano lontano , verso il luogo ove era scomparso il vascello fantasma . Papa` Catrame e` qui ancora , ma il capitano del Caronte e` a bordo dell' olandese , dannato anche lui a navigare eternamente sul mare tempestoso fra il Capo Horn e quello di Buona Speranza ! ... Un silenzio glaciale accolse la sinistra chiusa del vecchio marinaio . Nessuno fiatava , all' infuori del capitano , che sorrideva sempre : si sarebbe detto che tutti avevano paura di volgersi per la tema di scorgere il vascello maledetto solcare l' orizzonte . Su tutti i volti si leggeva un superstizioso terrore e i mozzi specialmente erano pallidissimi . Papa` Catrame centellino` un altro bicchiere di Cipro , si mise la bottiglia sotto il braccio , ci auguro` la buona notte con tono canzonatorio e discese dal barile per tornare nella cala , quando il nostro capitano , che non aveva cessato di sorridere durante la intera narrazione , gli fe` cenno di arrestarsi : E` questa la tua storia ? gli chiese con voce beffarda . Si` , rispose il mastro , stupito per quella interrogazione . Dunque tu credi all' esistenza del vascello fantasma ? Se credo ! ... L' ho veduto coi miei propri occhi ! O hai creduto di vederlo ? Mastro Catrame lo guardo` con certi occhi che pareva volessero dire : Ma voi impazzite ? Catrame , disse il capitano , diventato serio . Non ti e` mai passato pel capo il dubbio di aver veduto male o di essere stato ingannato da qualche fenomeno ? Mai , signore , rispose il mastro , sempre piu` stupito . Dimmi allora : hai mai udito parlare del miraggio , o , se meglio ti piace , della fata morgana ? Non so cosa volete dire . Allora ti spieghero` io . Sul mare , come sugli ampi deserti , specialmente sul Sahara , per esempio , avviene talvolta un fenomeno strano , ma spiegabilissimo . Quando gli strati dell' aria , dilatati pel contatto caldo col suolo o con una distesa d' acqua che ha una certa temperatura ed aventi una densita` differente , non si mescolano a quelli soprastanti , fanno vedere delle curiosissime illusioni d' ottica : di una semplice roccia ti fanno vedere un' isola verdeggiante , di un canotto un vascello , di un vascello un naviglio mostruoso , di un uomo un gigante , eccetera . Ora cosa pensi tu dell' apparizione del preteso olandese ? Che gli scienziati hanno inventato delle belle frottole , signore . No , Catrame : la frottola ce l' hai data da bere tu , o meglio sei stato corbellato da un semplice miraggio . Il grande vascello che tu hai veduto e che credevi appartenesse all' olandese maledetto , il quale , se non lo sai , non e` mai esistito , era una nave qualunque che passava all' orizzonte , ingrandita e trasformata dalla fata morgana . Ah , Catrame , come sei credulo ! ... Il mastro lo guardava trasognato . Stette parecchi minuti immobile fissando il capitano , poi si allontano` a lenti passi e sparve pel boccaporto . Benche` quella spiegazione scientifica fosse giusta , fu poco persuasiva pel nostro equipaggio , ed io scommetterei che quella notte piu` d' un marinaio non dormi` e che gli uomini di guardia aguzzarono piu` volte gli occhi per vedere se all' orizzonte appariva il legno dell' olandese maledetto . Il passaggio della linea Per tutto il giorno seguente papa` Catrame non comparve sul ponte della nave . Rintanato nella cala , aveva dormito come un ghiro , russando come una trottola d' Allemagna . Svegliatosi , sorseggio` cio` che era rimasto nella bottiglia e divoro` con un appetito da pescecane la razione recatagli dai mozzi . Del resto , la sua presenza in coperta non era necessaria , poiche` il tempo si manteneva tranquillo , l' oceano era liscio come uno specchio , e il vento debole . Quando pero` il sole scomparve all' orizzonte e la luna si alzo` in cielo , riflettendosi vagamente nell' azzurra e limpida superficie del mare , si udi` la scala del boccaporto maestro scricchiolare , e poco dopo si vide apparire il vecchio marinaio . Aspiro` avidamente una boccata d' aria marina , percorse il legno da prua a poppa , con quel suo dondolamento che lo faceva rassomigliare a un orso bianco , diede una sbirciata alle vele senza guardare in viso nessuno , carico` flemmaticamente la sua corta pipa , nera come la camicia di uno spazzacamino , poi ando` a sedersi con tutta gravita` sul barile e parve immerso in profondi pensieri . Tosto i marinai , a due , a tre alla volta , i piu` coraggiosi prima , i paurosi poi , ed i superstiziosi ultimi , s' avvicinarono silenziosamente al vecchio marinaio , circondandolo . Il capitano fu l' ultimo a giungere , tenendo in mano un' altra bottiglia . Tutti rispettavano il raccoglimento del vecchio , e certo nessuno avrebbe osato strapparlo alle sue meditazioni ; ma la pazienza non era la virtu` del capitano . Ola` , papa` Catrame , sei morto ? gli chiese . II vecchio alzo` il capo e , fissando il comandante , gli domando` a bruciapelo : Credete al re del mare , voi ? Il capitano scoppio` in una risata fragorosa , ma nessun marinaio lo imito` . Bensi` tutti lo guardarono con stupore , come se fossero meravigliati che egli non prestasse fede a cio` che narrava papa` Catrame . Il lupo di mare non mostro` tuttavia di offendersi , pero` la sua fronte si corrugo` , e , battendo con quelle mani callose e irte di nodi i bordi del barile , esclamo` : Me lo direte poi ! Ricadde nelle sue meditazioni , ma per pochi istanti , poiche` ad un tratto si scosse , come se avesse trovato quello che cercava nei suoi lontani ricordi , e disse : Oggi non si costuma piu` ; i lodevoli usi degli antichi marinai sono messi da un lato come ferravecchi inservibili , e non si crede che valga la pena di rendere omaggio a Nettuno , il re degli abissi marini . Che importa se le navi affondano piu` spesso che una volta ? Sono casi , dicono gli scettici ; sono accidenti , affermano gli spregiudicati . Al diavolo le superstizioni dei vecchi marinai ! Lasciamo da parte le leggende , distruggiamo tutto , che` il mondo deve rifarsi . Non e` cosi ? Papa` Catrame fece udire un riso stridulo , beffardo , che aveva un non so che di strano , e che parve si ripetesse fino in fondo alla stiva . La linea ! riprese poi . Chi oggi , passando la linea , rende omaggio al re del mare ? Peuh ! Hanno altro pel capo i marinai moderni , che di pensare a Nettuno ! Ma quale vendetta si prende talora questo re del mare ! Oh che ! credete forse che gli antichi marinai abbiano inventato la cerimonia per far ridere voi , spregiudicati ? O credete che un tempo pensassero a divertirsi frammezzo alle onde incalzanti e ai sibili diabolici del vento ? No , no ; e papa` Catrame , se cosi` vi parla , ne ha il motivo . Voi siete giovani , e nulla sapete sul passaggio della linea , che oggi si celebra al piu` con una innaffiata del ponte ; ma un tempo era una cerimonia importante , e nessun marinaio , per quanto audace , avrebbe osato passarvi sopra , poiche` la vendetta di Nettuno presto o tardi lo avrebbe infallantemente colpito . Ora ve lo provero` . Papa` Catrame rattizzo` la pipa col suo pollice incombustibile , sorseggio` un buon bicchiere che gli offriva il capitano , reclamo` con un gesto maestoso il piu` assoluto silenzio , e dopo di essersi accomodato sul barile , principio` la sua seconda e non meno interessante narrazione . Un destino strano , incomprensibile , mi spinse sempre a prendere imbarco sulle peggiori navi della nostra marina ; e io non le cercavo , veh ! Quasi tutti i capitani che ho servito nella mia lunga , lunghissima carriera marinaresca , erano bestemmiatori o scredenti . Non badavano alle nostre tradizioni , non badavano ai nostri vecchi usi , non credevano ne` alle sirene , ne` alle figlie della spuma , ne` ai mostri marini , a nulla insomma . Mi ero imbarcato in qualita` di gabbiere su di una vecchia corvetta , di cui ora non ricordo il nome , poiche` sono passati da quell' epoca lunghi anni . Era una gran nave pero` , buona veliera , un po' vecchia , si` , ma colle costole ancora robuste , destinata ai lunghi viaggi dell' Oceano Atlantico e dell' Indiano , e percio` costretta a passare sovente la linea equatoriale . Il capitano aveva sempre , fino allora , conservato l' usanza di rendere il dovuto omaggio al re del mare , quando dall' emisfero settentrionale passava nell' emisfero australe , e mai aveva avuto a pentirsene . Anzi soleva dire che , appunto per quello , la sua corvetta godeva una buona protezione ; ed infatti mai una tempesta fatale l' aveva sorpresa , e quelle ordinarie le aveva facilmente vinte . Ma gli uomini purtroppo cambiano , e anche il nostro capitano , seguendo l' andazzo dei tempi , a poco a poco si era mutato , diventando uno spregiudicato . Avvenne or dunque che la nostra corvetta si trovo` un giorno nei pressi della linea equatoriale . Voi gia` sapete che questa linea e` puramente geografica , e percio` invisibile : e` un semplice parallelo , egualmente distante dai due poli . L' equipaggio , fedele alle tradizioni marinaresche , comincio` a fare i preparativi onde procedere al battesimo , e rendere quindi il dovuto omaggio a Nettuno , il quale si dice abiti in prossimita` della linea . Oh , allora erano bei tempi ! Voi siete giovani , e non potete avere che una pallida idea di quella cerimonia che faceva battere il cuore del marinaio , perche` sapeva di compiere un dovere che lo metteva al coperto dal furore degli oceani . Quando echeggiava sul ponte di comando : Ecco la linea ! una viva emozione s' impadroniva di tutti : ufficiali , marinai e mozzi , eccoli tutti in movimento per prepararsi alla festa . La gran gala , formata dalle bandiere di tutti gli Stati del mondo e dalle bandiere dei segnali , saliva maestosamente in aria , distendendosi fra l' albero di mezzana e la punta del bompresso , e il vessillo nazionale s' innalzava maestosamente sul picco della randa , salutato da un colpo di cannone . Si frugavano e rifrugavano le casse di tutti , si spogliavano le cabine dell' ufficialita` e dei passeggeri per ornare l' opera morta , e dappertutto si stendevano tappeti , arazzi e scialli variopinti , tramutando la nave in un' immensa sala , sfolgorante pei lucenti metalli dell' attrezzatura e per le tinte vivaci di tutto quel pandemonio di bandiere svolazzanti e di stoffe spiegate al vento . Il mastro d' equipaggio e una dozzina dei piu` robusti marinai scomparivano , mentre gli altri preparavano le pompe e i mastelli pel battesimo , tanto piu` gradito al re del mare quanto piu` era abbondante Nel momento preciso che il vascello passava la linea , ecco giungere sotto l' anca di tribordo o di babordo un' imbarcazione adorna di arazzi e di bandiere , montata da una dozzina di tritoni e da un vecchio che raffigurava Nettuno . Una voce grossa grossa si alzava dal mare , chiedendo : E` battezzato il vascello ? No ! rispondeva l' equipaggio . Ammainate la scala , dunque ! comandava la voce grossa . La scala d' onore veniva tosto calata : i marinai si schieravano a prua coi mastelli pieni d' acqua , dinanzi e attorno alle pompe ; gli ufficiali e i passeggeri a poppa . Il re del mare saliva gravemente sul ponte . Era un vecchio dalla lunga barba , adorno di conchiglie , recante in capo una corona di metallo e nella sinistra un tridente . Lo seguivano dodici marinai camuffati da tritoni , carichi di conchiglie e di alghe marine . Il re , che era rappresentato dal mastro , si avanzava verso il capitano , seguito da tutto il suo stato maggiore , e dopo di aver ricevuto un lungo inchino da parte dell' intera ufficialita` , chiedeva al comandante : Hai pagato il tuo tributo al re del mare ? No , rispondeva il capitano . Allora ti battezzo . Cosi` dicendo , prendeva una tinozza piena d' acqua e la rovesciava sul capo di lui inondandolo completamente . Quello era il segnale del battesimo generale . Le pompe , energicamente manovrate , inondavano passeggeri e ufficiali , e le tinozze si vuotavano sul capo di tutti . Torrenti d' acqua correvano da prua a poppa , recando il dovuto tributo al re del mare , e la battaglia si prolungava fino al completo esaurimento delle forze di ambe le parti . La nave , cosi` battezzata , poteva allora sfidare impunemente i furori degli oceani , poiche` Nettuno la proteggeva ; ma guai a non farlo ! Il tributo d' acqua si cambiava in una ecatombe umana , e papa` Catrame , che e` ancora qui , vivo per miracolo , lo sa ! Il vecchio marinaio per la terza volta s' interruppe , girando sull' attento equipaggio un lungo sguardo , come per accertarsi che tutti lo ascoltavano religiosamente ; ricarico` la pipa , l' accese , indi continuo` : Come vi dissi , la nostra corvetta era giunta nei pressi della linea : fra qualche ora doveva lasciare l' emisfero settentrionale per entrare in quello meridionale . Il nostro mastro , rigido osservatore delle tradizioni marinaresche , si reco` sul ponte di comando seguito da tutto l' equipaggio , e disse al capitano : La linea e` vicina , signore ; Nettuno esige il suo tributo . Vada al diavolo Nettuno e tutti i suoi tritoni rispose lo scettico . Il mastro impallidi` . Volete chiamare la sfortuna a bordo , signore , disse . Me ne rido della collera di Nettuno , io . Ma l' equipaggio ... Basta cosi` , rispose ruvidamente il capitano . Sono padrone io a bordo : andatevene ! Sali` sul ponte di comando , ordino` di sciogliere tutte le vele , perfino gli scopamari e i coltellacci , e , per colmo di spavalderia insensata , fece ammainare la bandiera , onde togliere al re del mare ogni idea che lo si volesse salutare . La corvetta , spinta da un buon vento , s' inoltro` verso la linea ; ma , cosa strana davvero , camminava piu` lenta del solito , e pareva che ad ogni istante fosse li` li` per arrestarsi . I marinai sussurravano che erano i tritoni del re del mare che si aggrappavano alla carena per non lasciarla passare ; ma il capitano crollava il capo e faceva aggiungere sempre nuove vele a quelle gia` sciolte . A mezzogiorno preciso la corvetta passava la linea . Quasi nel medesimo istante un fremito agito` la tranquilla distesa dell' oceano , e dalla profondita` degli abissi usci` un cupo rimbombo . Poco dopo un' onda immensa sorse agli estremi confini dell' orizzonte , si distese e venne a rompersi con cupi muggiti sulla prua della nave . Ci guardammo l' un l' altro , stupiti e spaventati , e , parola di papa` Catrame , vi era di che spaventarsi . Interrogammo ansiosamente gli ufficiali : ci dissero che , per un caso strano , un fenomeno , non so se maremoto o cos' altro , era avvenuto nel momento preciso in cui passavamo la linea . Ci credete voi ? Io no , e scommetterei che non ci credevano neanche gli ufficiali , perche` erano pallidi come tutti noi . Anche il capitano era diventato serio serio , e la sua fronte si era aggrottata ; ma egli era testardo come un guascone , e non voleva credere a Nettuno , ne` alla potenza di questo re . Ed ecco ad un tratto sorgere all' orizzonte una nube , nera come il bitume . Voi non lo crederete forse ; ma io , con questi occhi ho veduto che quella nube aveva tre punte acute , rassomiglianti a un gigantesco tridente . Eravamo tutti muti per lo spavento : ufficiali , marinai e mozzi erano diventati pallidissimi allo scorgere quella sinistra nube , nel cui seno guizzavano lampi sanguigni . Pareva che Nettuno avesse rizzato dinanzi a noi il suo immane tridente per impedirci il passo ; e cosi` doveva essere , poiche` poco dopo il vento girava bruscamente al sud , soffiando di fronte a noi . Cresceva la sua violenza di minuto in minuto , poi era caldo come se uscisse dalle voragini dell' inferno , e sollevava con forza irresistibile l' oceano , alzando la gran nube , che si estendeva minacciosamente sopra il nostro capo , e conservando sempre la sua bizzarra forma . Dagli abissi del mare uscivano muggiti e boati profondi , il vento urlava su tutti i toni attraverso il sartiame dell' alberatura , nell' aria rombava incessantemente il tuono e lampeggiava . Talvolta tra le raffiche furiose , ci pareva di udire una voce possente che ci gridasse : Non passa la linea chi non mi saluta ! ... Invano il nostro capitano , che non voleva arrendersi al re del mare , comandava manovre , girava di bordo per prendere vento largo , e tentava di avanzare bordeggiando : la nave veniva respinta dalle onde e dal vento . Tre volte ripassammo la linea , e tre volte fummo ricacciati nell' emisfero settentrionale . Scoppiavano le vele , cedevano le manovre correnti , si piegavano come stuzzicadenti gli alberi e i pennoni , si sfondavano le murate , cresceva la paura in tutti ; ma il testardo non voleva capitolare , e tornava sempre piu` irato alla carica , deciso di mandarci tutti a bere nella grande tazza salata , piuttosto che retrocedere . Parve che la fortuna sorridesse all' audace , poiche` a mezzanotte , dopo dodici ore di lotta disperata , la corvetta ripassava la linea , entrando nell' emisfero australe . Ma Nettuno aveva decretato la fine del testardo comandante . Un' ora dopo , una montagna d' acqua rovesciava la corvetta sul tribordo . Cosa sia poi accaduto , non ho mai potuto saperlo con precisione . Mi ricordo confusamente d' aver veduto non so quante onde precipitarsi con orribile frastuono sul povero legno , di aver udito urla , invocazioni disperate , gemiti , scricchiolii , uno spezzarsi di legni , poi piu` nulla . Quando rinvenni , mi trovai nel fondo di una scialuppa , solo sul burrascoso oceano . Come ero la` ? Non lo seppi mai . La tempesta mi porto` lontano lontano dal luogo del naufragio . Rimasi in mare dieci giorni , mangiando una delle mie scarpe e aprendomi due volte una vena per dissetarmi . Quando una nave mi raccolse , ero ridotto in uno stato da far compassione : giallo come un melone , asciutto come un' aringa , tutto pelle ed ossa . Dei miei compagni non ebbi piu` notizia ; si sono salvati , o riposano in fondo agli abissi marini ? Io lo ignoro ancora ; ma se qualcuno fosse sopravvissuto a quell' orribile catastrofe , l' avrei incontrato in qualche angolo del mondo e invece nessuno mai mi apparve . Sono tutti morti : il cuore me lo dice . Papa` Catrame col dorso della mano spazzo` via due lagrime che gli solcavano le incartapecorite gote , si mise la pipa in tasca e scosse malinconicamente il capo , brontolando : Non si creda piu` ora al re del mare ! ... A quale re ? chiese il capitano . A quello creato dalla vostra balzana fantasia ? Non e` cosi` , mastro Catrame ? Un tempo si poteva credere all' esistenza di Nettuno forse , come si e` creduto all' esistenza delle sirene e a cento altre corbellerie ; ma oggi no , vecchio mio . Simili storie si lasciano ai marinai vecchi e barbogi ... Ma la corvetta ... Una tempesta qualunque l' ha affondata , Catrame . Ma quell' onda immensa ... Un maremoto , mastro mio . Ma quella nube ... Una nube pur che sia . Forse che non ne hai mai vedute di quelle che hanno tre , cinque , dieci , venti punte ? ... Va' a dormire , papa` Catrame , e lascia la` Nettuno che non e` mai esistito e il battesimo della linea che non e` un omaggio reso al re degli abissi , ma una carnevalata inventata da allegri marinai . Va' , va' e bevi il resto della mia bottiglia . La campana dell' inglese Anche durante la terza giornata papa` Catrame non comparve in coperta . Voleva essere solo per frugare nei vecchi ricordi , onde prepararci una delle sue funebri leggende , o l' eta` gli pesava troppo sul groppone ? Chi puo` dirlo ? Quando pero` alla sera lascio` la cala e sali` sul ponte , mi parve che fosse di cattivo umore . Non saluto` nessuno , non guardo` ne` il mare , ne` l' alberatura , e non chiese se fosse accaduto alcunche` di straordinario . Ando` a sedersi sul suo barile , si prese il capo fra le mani e parve assopito . Dovevamo aspettarci qualche paurosa storia , poiche` il narratore non era d' un umore da farci ridere . Cosa mai ruminava nel suo vecchio cervello imbevuto di pregiudizi ? Niente d' allegro di certo , tanto piu` ch' egli era un vecchio triste come le leggende che ci raccontava , e fantastico come le popolazioni che vivono sotto i nebbiosi orizzonti dei mari del nord . Papa` Catrame , disse il capitano , cosa ti frulla pel capo questa sera , che hai un viso da funerale ? Sono triste , rispose il vecchio , scuotendosi . Forse che il mio Cipro ti mette indosso la malinconia ? Se e` cosi , andro` a torcere il collo a quel birbone di musulmano che me lo ha venduto . Il vostro Cipro e` eccellente . Forse che sei ammalato ? Papa` Catrame scosse il capo , come per dire di no ; poi alzo` lentamente gli occhi e , fissandoli su di noi , disse , con voce che faceva un certo senso : Credete voi alla campana dei morti ? Ci guardammo in viso l' un l' altro con stupore , misto a una certa paura . Di quale campana intendeva parlare il vecchio mastro ? Non rispondendo nessuno , chiese : Avete mai udito suonare la campana sotto il mare , durante le tempeste , prima o dopo una disgrazia ? Papa` Catrame , disse il capitano , vaneggi , o sogni ? ... No , rispose il vecchio con energia , non sogno e non vaneggio ; e qualcuno di voi deve averla udita qualche volta . Le antiche storie narrano , diss' egli , dopo alcuni istanti di silenzio , che durante le tempeste , le vittime del mare salgono alla superficie e suonano la campana , per chiedere ai naviganti una prece . Voi sorridete ora , perche` non credete alle vecchie narrazioni marinaresche ; ma aspettate un po' ! Piu` tardi , voi tutti che mi ascoltate , crederete alla campana dei morti , perche` papa Catrame l' ha udita suonare in mezzo all' ampio oceano . Che storia funebre dev' esser quella che ci racconterai ! disse il capitano . Se continui di questo passo , spaventerai tanto questi miei lupicini , che al primo approdo scapperanno tutti , per non ritornare piu` mai sul mare . Papa` Catrame alzo` le spalle , accese il suo pezzo di sigaro per umettarsi la lingua , poi comincio` la sua terza novella , fra l' attenzione generale . Avevo stretta amicizia con un marinaio inglese , imbarcato sullo stesso legno che io montavo . Non saprei proprio dirvi che tipo fosse : era stravagante , eccentrico come tutti i suoi compatrioti , superstizioso come una femminuccia e di umore sempre tetro . Parlava poco , beveva invece molto , e quando traballava , non faceva che parlare dei morti , poiche` aveva sempre una lugubre idea nel cervello , quella di morire molto presto . Ogni volta che la nave lasciava un porto , egli veniva a bordo colle tasche completamente vuote , convinto che quello doveva essere l' ultimo viaggio . Del resto , era un eccellente camerata , con un cuore grande assai , e pagava sovente da bere ai compagni piu` poveri , faceva piaceri a tutti , e , soprattutto , era un bravo marinaio , rispettoso verso gli ufficiali , audace nelle tempeste e buon cristiano ; poiche` quantunque inglese di nascita , era irlandese di origine , e voi sapete che gl' irlandesi sono cattolici come noi . Mastro Catrame si gratto` la testa , come per fare scaturire dal cervello qualche cosa , poi disse : Si chiamava ... Aspettate un po' ... la memoria si e` fatta debole , e non ha mai ritenuto i nomi ... Si` , ... e` cosi` , ... quell' originale si chiamava Morthon , un nome non allegro , come ben vedete ; e forse per questo parlava sempre di morti . Avevamo lasciato i porti dell' America del Sud , diretti alle isole Mascarene , non ricordo piu` se a quella di Borbone , o a quella dell' Unione . Morthon , fedele alle sue abitudini , aveva dissipato nelle taverne del Brasile e della Repubblica Argentina tutti i suoi risparmi , ed era tornato a bordo un' ora prima della partenza , colle tasche penzolanti . Avevo notato pero` che si era imbarcato di assai cattivo umore , e che il suo viso , butterato dal vaiolo , aveva un' aria da funerale , come dovevo averla io poco fa , quando lo disse il capitano . Presentiva forse la sua imminente fine ? Io lo credo , poiche` quel povero marinaio non doveva piu` rivedere ne` le nebbiose spiagge della sua Inghilterra , ne` le verdeggianti sponde della Erinni Irlanda . Un giorno , o meglio , una sera , che eravamo di quarto sul ponte , egli mi si avvicino` col viso disfatto , gli occhi strabuzzati , e mi chiese : L' odi tu ? ... Che cosa ? domandai io sorpreso . Non odi proprio nulla ? Nulla , fuorche` il vento che geme fra il sartiame e le vele . E` strano ! disse . Compare Morthon , hai sonno stasera : va' nella tua cuccia , gli dissi . Egli mi guardo` con due occhi pieni di terrore , e si allontano` piu` tetro che mai . La sera seguente eccolo avvicinarsi ancora a me , col viso ancora stravolto e bagnato di un freddo sudore , e farmi le stesse domande . Io cominciavo a credere che il cervello di quel povero inglese si fosse guastato , e non vi feci piu` caso . Cinque sere dopo , trovandoci noi quasi in mezzo all' Atlantico australe , Morthon , che di giorno in giorno diventava piu` cupo e piu` taciturno , mi afferro` bruscamente per un braccio serrandomelo come una morsa , e trascinatomi violentemente verso poppa , mi chiese con voce affannosa : Ma non l' odi tu ? Tu sei pazzo , Morthon , gli risposi . Quale strana idea tormenta il tuo cervello ? Egli mi guardo` fisso , quasi non credesse alle mie parole , poi emise un profondo sospiro , come se gli si fosse levato di dosso un gran peso che gli opprimeva il cuore , e si terse il sudore che gl' inondava il pallido viso . Non m' inganni tu ? chiese dopo pochi istanti . Non odi proprio nulla ? Ascolta bene , Catrame , ascolta attentamente . Mi curvai sul bordo , tesi per bene gli orecchi e ascoltai a lungo , ma nessun suono strano giunse fino a me all' infuori del rompersi delle onde . Guardai Morthon ; egli mi fissava con due occhi da far paura , con un' ansieta` estrema , come se dalla mia risposta dipendesse la sua vita . Non odo nulla che possa spaventarti tanto , gli dissi . Parla : cosa odi tu ? Ho udito suonare poco fa una campana , e sono cinque sere che quei funebri rintocchi giungono ai miei orecchi , mi rispose con voce rotta . Lo guardai con spavento . Un' antica leggenda marinaresca dice che , quando un marinaio ode la campana , e` segno che sta per morire , poiche` e` la campana dei camerati che riposano nel fondo degli abissi oceanici che lo chiama . Se Morthon la udiva , evidentemente stava per morire , poiche` i compagni lo aspettavano nell' umida tomba , nel regno dei coralli . Non volli spaventarlo , e gli dissi che era una pazzia il credere alle antiche leggende , che la sua era un' idea fissa nel cervello , e che non s' inquietasse . Non mi rispose : s' allontano` pensieroso , tetro , borbottando fra se` non so quali parole . Non lo rividi piu` per parecchi giorni . Seppi poi che si era ammalato , e che di quando in quando veniva colto da accessi furiosi . Due settimane dopo ricomparve in coperta , e appena mi vide , mi disse : Catrame , so che sono condannato , perche` la campana la odo sempre . Se morro` , ricordati di me ; e quando mi getteranno in mare , recita una prece pel tuo vecchio camerata . Ma bada , Catrame ! Se tu ti dimenticassi , verrei anch' io a suonarti la campana ... La sera stessa una violenta bufera si scatenava sull' Atlantico , nella notte Morthon cadeva dalla cima del contropappafico , sfracellandosi il cranio sui gradini del ponte di comando ! ... La campana de naufraghi l' aveva chiamato ! ... Papa` Catrame si fermo` : pareva in preda ad una viva emozione , ed era diventato piu` pallido del solito . Afferro` la bottiglia di Cipro , ne tracanno` una buona meta` , come se volesse soffocare quei dolorosi ricordi , poi , con voce lenta , monotona , riprese : All' indomani , mentre continuava a imperversare la tempesta , il cadavere del disgraziato mio camerata veniva gettato in mare , senza che si potesse recitare l' uffizio dei morti , poiche` le onde non ci davano tregua e la nave correva serio pericolo . In mezzo a quella confusione non mi ricordai le ultime parole del morto , e la prece ando` in fumo . Non pensavo quasi piu` a Morthon , quando la terza notte dopo la sua morte , mentre il mare era tranquillo e a bordo regnava un profondo silenzio , udii squillare in fondo agli abissi una campana . Credetti di essermi ingannato , e mi curvai sul bordo per meglio ascoltare . Sotto le acque io udii distintamente suonare una campana ; rabbrividii , e credetti per un momento d' impazzire per lo spavento . Morthon manteneva la sua promessa ! M' inginocchiai sulla prua della nave , e mormorai una prece per l' anima del povero inglese . Subito quel funebre suono cesso` , ne` da quella sera piu` mai lo udii . Noi rimanemmo tutti silenziosi , guardando con spavento papa` Catrame , e , tendendo gli orecchi , ci pareva di udire echeggiare sotto le onde dell' Oceano Indiano la campana dell' inglese . Uno scroscio di risa ci strappo` dal nostro raccoglimento . Era il capitano che cosi` rideva . Che lugubre storia ! diss' egli . Dimmi , papa` Catrame : avevi bevuto molto quella sera ? Il vecchio lancio` su di lui uno sguardo irato , poi rispose : Nemmeno un sorso d' acqua . Allora sei stato ingannato , vecchio mio . Forse che i vostri famosi scienziati hanno trovato la spiegazione di quel funebre suono ? chiese il mastro con pungente ironia . Gli scienziati non c' entrano ; ma la spiegazione te la dara` un uomo di mare . Ah ! esclamarono i marinai con tono incredulo . Dimmi , Catrame , riprese il capitano , quando udisti la campana , dove si trovava la tua nave ? Presso l' isola di Los Picos . Allora ti diro` che il suono veniva di la` . Ecco una cosa che non credero` mai , signore . E perche` ? Perche` non ci sono ne` chiese , ne` conventi cola` . Lo so . E nemmeno uomini . Lo so . E dunque ? Che l' abbiano suonata le rocce ? No : le onde , rispose il capitano con voce solenne . Voi mi fate impazzire ! esclamo` il mastro ; non vi comprendo piu` . Catrame , riprese il capitano dopo alcuni istanti di silenzio , quando presso ad un' isola deserta contornata da banchi o da scogliere pericolose non vi e` un faro che avverta le navi , sai che cosa si mette ? Non lo so , rispose il mastro brusco brusco . Si mette una botte galleggiante o un gavitello qualunque sospendendo a una gabbia di ferro una campana . Concludo : il tuo inglese era un pazzo , un maniaco che si era fisso in capo di morire , e il suono funebre che tu hai udito , veniva dalla campana collocata per ordine dell' Ammiragliato inglese presso i banchi di Los Picos , onde avvertire le navi del pericolo . Non erano ne` i morti ne` gli uomini che la suonavano , ma semplicemente le onde che scuotevano il galleggiante gavitello . Hai capito , vecchio superstizioso ? In quell' istante nel ventre del nostro legno udimmo echeggiare un campana . Ci alzammo tutti di scatto , pallidi , atterriti ; papa` Catrame , cadde dal barile , emettendo un grido . Il capitano proruppe in una seconda e piu` clamorosa risata . Ecco cosa fa la paura ! disse . Credete che sia la campana de morti , e invece e` la nostra che chiama alla guardia gli uomini di quarto ! ... Buona sera , papa` Catrame , e bada che l' inglese non venga , qui sta notte , a tirarti le gambe ! La croce di Salomone Alla quarta novella di mastro Catrame , nessun uomo dell' equipaggio si fece vivo . Tutti avevano paura delle funebri leggende di quel vecchio , tremavano ad ogni rumore che si udiva nel fondo della stiva , paventando la comparsa dei fantasmi del Caronte ; impallidivano se una nave qualunque passasse all' orizzonte , nel pensiero che fosse quella dell' olandese maledetto , e trasalivano ogni volta che le onde muggivano piu` forte contro i fianchi del vascello , credendo di udire la campana dell' inglese o di veder comparire il re del mare . Ne avevano fin troppo di quelle leggende , e se papa` Catrame continuava su quel tono , molto probabilmente nessuno sarebbe piu` rimasto a bordo , appena la nave avesse toccato i porti dell' India . Quella sera papa` Catrame rimase un bel pezzo solo , seduto sul barile ; ma egli non parve inquietarsi di cio` . Trasse di tasca un largo foglio di carta , prese un pezzo di carbone , scrisse alcune righe con un carattere zoppo e gobbo , ed appiccico` quella specie di cartello sull' albero di maestra . Cio` fatto , torno` al suo barile , si accomodo` meglio che pote` e , accesa la vecchia sua pipa , si mise a fumare come un turco . Tutti avevamo notato la singolare manovra del vecchio e , spinti da una irresistibile curiosita` , ci avvicinammo all' albero per vedere cosa stava scritto sul foglio . Ci volle non poca fatica a decifrare quegli sgorbi , poiche` mastro Catrame scriveva come un marinaio , facendo certe aste grosse e certe code che non si sapeva dove andavano a terminare . Alla fine pero` riuscimmo a leggere fra la piu` alta meraviglia la seguente bizzarra dicitura : Come una croce di Salomone facesse diventare mastro Catrame re di un' isola ! Cosa significa quella roba li ? chiese un gabbiere . Perbacco ! esclamo` il capitano . E` il titolo della novella di stasera . Come ! Papa` Catrame e` stato re ? ... esclamarono tutti . Lo dice lui . Che storia e` mai questa ? E c' entra una croce di Salomone ! Papa` Catrame e` impazzito ! L' inglese gli ha tirato le gambe e la paura gli ha sconvolto il cervello . Silenzio ! esclamo` il capitano con tono imperioso . Non si giudicano le persone prima dei fatti ... Marche ! Andiamo a udire la novella del vecchio lupo ! ... Quando papa` Catrame ci vide tutti intorno seduti dinanzi al suo barile , ci guardo` con un sorriso di compiacenza e si stropiccio` allegramente le mani . Senza dubbio era contento della sua trovata originale per farci accorrere . Tu , papa` Catrame , ci prometti stasera una storia meravigliosa disse il capitano , e pare che questa volta non c' entrino ne` vascelli fantasmi , ne` morti che suonano le campane . Se ci farai stare allegri ti prometto non una , ma sei bottiglie di vino di Spagna , di quello che fa andare in solluchero gli uomini della tua eta` . Saro` allegro , rispose il mastro con un sorriso sardonico . Niente leggende dunque , stasera ? La leggenda entra sempre nelle mie narrazioni . Il capitano fece una smorfia di malcontento ; ma papa` Catrame lo rassicuro` con un gesto . Se fosse una storia sinistra , non sarei qui a raccontarla , disse . Tocco` a me ; ma sebbene abbia corso un brutto pericolo e per poco non sia stato messo allo spiedo come un capretto , non e` punto paurosa . Apri per bene il becco e canta , vecchio mio . Le trombe ! esclamo` mastro Catrame . Ecco un fenomeno che fa raddrizzare i capelli ai piu` vecchi e ai piu` audaci marinai , che fa impallidire i capitani e gli ufficiali e quasi morire di paura i passeggeri che si avventurano sull' oceano . Chi di noi non ha tremato di spavento all' avvicinarsi di quelle colonne d' acqua turbinose , che sconvolgono il mare , che abbattono quanto incontrano sul loro passo , che travolgono le navi piu` gigantesche , sollevandole come semplici pagliuzze , per poi cacciarle rotte capovolte in fondo agli abissi ? Chi non ... Ola` ! papa` Catrame , disse il capitano interrompendolo . Cosa c' entrano le trombe colla croce di Salomone , il tuo regno e il tuo spiedo ? Un po' di pazienza , signore . Lascia le trombe marine e tira avanti , dunque . Tutti le conosciamo , perbacco ! Voi forse avrete udito parlare del tremendo naufragio dell' Albert nell' Oceano Pacifico , parecchi anni or sono , al 14' di latitudine sud e al 204' di longitudine est . Lo udii narrare quando ero ragazzo , rispose il capitano . So che fu sollevato da una tromba marina e poi cacciato a fondo . Sapete per quale motivo si perdette ? No ! esclamarono tutti . Per una croce di Salomone che il mastro di bordo non ebbe il tempo di fare . Oh ! esclamarono i marinai con tono incredulo , mentre il capitano rideva a crepapelle . Ascoltate e poi giudicate , aggiunse mastro Catrame imperturbabilmente . Come vi sarete gia` immaginato , io facevo parte dell' equipaggio dell' Albert , un grande veliero che batteva bandiera inglese e che era destinato al trasporto degli emigranti dal Celeste Impero nella California . Avevamo gia` attraversato quattro volte il grande oceano e , quantunque poche volte lo avessimo trovato degno di chiamarsi Pacifico , pure nulla di grave ci era mai toccato . Durante il quinto viaggio , nei pressi dell' arcipelago dei Navigatori , che si chiama anche di Samoa , ecco un furioso uragano assalire la nostra nave . Si lotta disperatamente per non venire trascinati verso una delle tante isole che ingombrano quel grande mare , sapendo che erano popolate da certi brutti musi color cioccolatta e regolizia , i quali hanno la brutta abitudine di cacciare nella pentola o di mettere allo spiedo quei disgraziati che il loro buon padre l' oceano spinge sulle loro spiagge . Tutti i nostri sforzi riescono vani . La nave traballa come un marinaio che ha bevuto tre bottiglie di rhum , si rovescia ora sul babordo ed ora sul tribordo , imbarcando vere montagne d' acqua ; i suoi alberi oscillano come fossero per andare in pezzi ; la prora , percossa sempre piu` furiosamente , comincia a fendersi , e l' oceano fa la sua comparsa nella stiva . Si poteva ancora sperare ; ma no , che` il diavolo volle metterci anche lui la coda . Erano le quattro pomeridiane , non un minuto di piu` ne` di meno , quando vedemmo staccarsi dalla massa delle nubi una specie di cono . A poco a poco si allunga , si raccorcia , poi torna ad allungarsi , come se venisse attirato da una forza misteriosa . Sotto a quella specie di tromba il mare si alzava a spaventosa altezza , poi ricadeva , formando una specie di vortice , indi tornava ad alzarsi come se avesse una voglia matta di stringere la mano a quel pezzo di nube . Quel brutto gioco durava da dieci minuti , quando finalmente mare e nube si unirono . Ecco la tromba formata , ma quale tromba ! Era una colonna grossa quanto un' isola ; la nube aspirava il mare con furia estrema , il vento la portava con un moto rotatorio vertiginoso e la spingeva addosso a noi che non eravamo piu` in grado di evitarla , poiche` il timone si era spezzato e tutte le nostre vele erano ridotte a pochi brandelli ... Papa` Catrame si fermo` per riprendere lena e per vuotare un altro bicchiere di Cipro ; poi , guardandoci fissi , ci chiese bruscamente : Credete voi all' efficacia della croce di Salomone ? Si` , risposero alcuni . No , dissero altri . Il capitano invece si strinse nelle spalle e sorrise beffardamente . Allora diro` , a quelli che non credono , che non hanno mai provato a fare una croce di Salomone dinanzi a una tromba marina , poiche` , se l' avessero fatta , avrebbero veduto la terribile colonna d' acqua rompersi all' istante , disse mastro Catrame con un tono cattedratico . Credete voi che i nostri vecchi non abbiano spezzato delle trombe , per insegnare a noi questo mezzo infallibile ? Ora si dice che vi sia un altro mezzo . Ma che ! E` la croce che ci vuole , e ve lo dice papa` Catrame ! L' ho veduta fare non una , ma dieci , venti , cinquanta volte , e la tromba si e` rotta sempre prima di giungere addosso alla nave , oppure ha girato al largo . Bastava che il piu` vecchio marinaio di bordo si recasse a poppa , tracciasse la magica croce o sul coronamento o sulla ribolla8 del timone e la colonna roteante si sfasciava . Ma basta ; ripigliamo la narrazione , o non la finiro` prima di domani mattina . Aspettate un po' ! ... ah si` ! per mille boccaporti ! ... E` proprio cosi` : la tromba si avvicinava con rapidita` vertiginosa e noi ci trovavamo nell' assoluta impossibilita` di evitarla . Bisognava adunque tracciare subito la croce , o per noi era proprio finita . Il nostro mastro o bosmano , come lo chiamano i marinai d' oltre Manica , un vecchio di non so quanti anni , per la prima volta in vita sua perde la flemma e la rigidita` della sua razza , e corre , anzi vola verso poppa per tracciare sul coronamento la magica croce . Ma anche in questo disgraziato viaggio , ecco messer Belzebu` che ci mette la sua coda , e il povero bosmano scivola rompendosi la testa . La tromba , non piu` frenata dalla potenza misteriosa della croce , ci piomba addosso , ci investe , ci alza in aria . Se dovessi dirvi cosa ho veduto e provato in quel momento , vi giuro che non saprei farlo nemmeno oggi . Ho udito un frangersi di legnami , un laceramento di vele , poi fischi strani , muggiti orribili , e ho veduto turbinare la nave fra il mare e le nubi , in mezzo a una immensa colonna d' acqua . Mi sono sentito sollevare a prodigiosa altezza , poi mi sono trovato , non so ancora come , sotto le onde . Quando tornai a galla non vidi piu` ne` la tromba , ne` la nave , ne` i miei compagni ; pero` tutto all' intorno galleggiavano , urtandosi furiosamente , pezzi di fasciame , pezzi d' alberi , antenne , casse , botti e non so quanti altri oggetti . La catastrofe era completa ; l' Albert era stato inghiottito dalla tromba marina , dopo di essere stato disarticolato dalla violenza dell' acqua . Ero io l' unico superstite di quel tremendo naufragio , o qualche altro si trovava presso di me ? Pel momento non riuscii a saperlo , poiche` nessuna voce umana rispose alle mie disperate grida . Piu` tardi pero` , un anno o due dopo , appresi con gioia che parecchi miei compagni si erano miracolosamente salvati e fra loro anche quel disgraziato bosmano , unica causa della perdita dell' Albert . Ah ! se quel malaugurato inglese non avesse avuto tanta fretta , forse sarei ancora a bordo di quel magnifico veliero e chissa` con quale paga ! ... Papa` Catrame mando` un sospirone lungo quanto la gomena di un' ancora , che mise in allegria tutto l' uditorio , prese animo mandando giu` una mezza bottiglia che il camerotto9 gli porgeva , si puli` le labbra col dorso della mano e continuo` la narrazione . Vi confesso che avevo indosso una grande paura nel trovarmi solo sull' immenso oceano , in bali`a delle onde che mi cacciavano in corpo non so quanti bicchieri d' acqua , facendomi sternutare come chi fiuta tabacco per la prima volta . E avevo maggior paura sapendo di trovarmi in paraggi abitati da non pochi di quei divoratori di marinai che si chiamano pescecani . Non volevo pero` morire prima di lottare e disputare la mia pelle alle onde , dibattendomi come il diavolo nell' acqua santa . Dopo di aver errato una buona mezz' ora , ora spinto innanzi , ora indietro , ed ora sballottato con molto poca gentilezza , raggiunsi finalmente un rottame dell' Albert . Era un pezzo della nostra cucina , la coperta se non m' inganno , e mi faceva molto comodo , tanto anzi che mi vi sdraiai sopra e , non lo crederete , mi addormentai d' un sonno cosi` profondo che vi assicuro non mi avrebbe svegliato nemmeno la gran campana di Pechino . Figuratevi quale fu il mio stupore quando , riaperti gli occhi , mi trovai non piu` sul tetto della mia cucina , non piu` sull' oceano , ma mollemente disteso sopra la fresca erba , all' ombra di superbi alberi che avevano foglie lunghe un paio di metri , non so piu` se fossero cocchi artocarpi o areche ; ma cio` poco conta . Mi levai a sedere credendomi lo zimbello d' un sogno , e solo allora mi accorsi che ero circondato da trenta o quaranta brutti musi , color del pepe e della cioccolatta , nudi come Adamo , cioe` no , poiche` portavano un anello infilato nel naso , e sul capo due o tre penne d' uccelli del paradiso . Vedendomi ancor vivo , quei furfanti sbarrarono certe bocche da mettere i brividi . Pareva che loro si aprisse mezza la testa d' un sol colpo , e mostravano certe file di denti da fare invidia a un coccodrillo . Ridevano come pazzi battendosi il ventre con ambe le mani , e si stropicciavano l' un l' altro il naso con tale energia da allungarlo mezzo palmo . Credetti di venire colto dalla febbre terzana , e ne avevo ben il motivo , non ignorando che quegli allegri messeri hanno la brutta abitudine di mangiare i naufraghi , e mi pareva di sentirmi precipitare in un pentolone a bollire colla salsa verde o di sentirmi passare attraverso il corpo un immane spiedo . Vi giuro che in quel momento mandai di cuore alla malora quel furfante di bosmano , causa unica di tutte le mie disgrazie , poiche` se quella benedetta croce ... Sappiamo il resto , papa` Catrame , interruppe il capitano . Lascia li` la croce di Salomone e tira innanzi , che sono curioso di sapere come fini` il tuo regno . Ripiglio il filo , disse il mastro . La mia paura duro` pochi minuti , poiche` colla piu` grande sorpresa vidi quei selvaggi , che a prima vista avevo scambiato per antropofaghi voracissimi , usarmi mille sorta di cortesie . Gli uni mi strofinavano le membra , gli altri mi rinfrescavano con certi ventagli di foglie o mi offrivano frutta o venivano a strofinare il loro naso contro il mio in segno di amicizia , usando gl' isolani del Pacifico salutarsi in questo bizzarro modo . Quando mi videro tranquillo e sazio , con cenni mi invitarono a seguirli e mi condussero in un grande villaggio , dalla cui popolazione venni accolto con grandi dimostrazioni di gioia . Cola` mi posero in capo una corona di piume , mi passarono nel naso un anello di rame e mi condussero finalmente in una comoda capanna , facendomi capire che d' ora innanzi io ero il loro re ! Corbezzoli ! esclamai . Mai marinaio fu cosi` fortunato ! Piu` tardi pero` dovevo accorgermi che specie di fortuna era quella toccatami ! Mi sento ancora venire i brividi , tutte le volte che ci penso . Ma non divaghiamo . Eccomi adunque re di quell' isola in causa di quella disgraziata croce . I miei sudditi si facevano in quattro per portarmi i prodotti piu` succulenti della terra e del mare . Nella mia capanna piovevano tutte le mattine pesci d' ogni specie , maialetti arrostiti con certe radici appetitose , frutta squisite e vasi ripieni d' una specie di birra assai piccante . Figuratevi se papa` Catrame , che e` sempre stato un gran divoratore , come lo sono in generale tutti i marinai , non approfittava di tanto ben di Dio ! Mangiavo come un lupo tre colazioni al mattino , due pranzi nel pomeriggio e tre o anche quattro cene durante la notte . In capo ad un mese ero diventato tanto grasso che dovetti far allargare la porta della mia regale dimora e rifare quattro volte il mantello di tela di gelso regalatomi dal mio popolo . Non esito a credere che sarei diventato grosso come un elefante o per lo meno quanto un rinoceronte , se avessi continuato quella vita beata ; ma cosi` non doveva avvenire . Un bel mattino , anzi un brutto mattino , ricevo la visita di sei grandi dignitari , sei capi valorosi , ma anche maestri di gastronomia , a quanto seppi poi . Credetti che venissero a trovarmi per affari riguardanti il mio regno , anzi mi ero messo in capo l' idea che venissero a trattare il mio matrimonio con qualche bellezza color regolizia , onde la mia dinastia non si spegnesse con me ; ma indovinate quale fu la mia meraviglia quando li vidi avvicinarsi con certe facce sospette , che tradivano un' ardente bramosia , ed esaminarmi con profonda attenzione , palpandomi le braccia e le cosce . Li udii discorrere tra di loro in una lingua che non conoscevo , poi mi fecero un profondo inchino e se ne andarono . Rimasi perplesso , non sapendo a cosa attribuire quella accurata visita . Credetti che i miei sudditi avessero paura che io non mangiassi abbastanza e che deperissi , sicche` quel giorno feci sei colazioni , quattro pranzi e cinque cene . Ahime` ! dovevano essere le ultime ! Alla sera , mentre stavo digerendo tranquillamente la mia quinta cena , ecco tornare i sei visitatori accompagnati dal cuoco di corte e sottopormi ad un' altra minuziosa visita . Quand' ebbero terminato se ne andarono con un nuovo e piu` rispettoso inchino : mentre pero` uscivano , udii queste misteriose parole : E` fissato per domani ! Siamo intesi ! Cominciai a pensare seriamente . Cosa c' entrava il cuoco di corte ? Quell' uomo non era un alto dignitario e avevo ben diritto di offendermi di quella mancanza di etichetta . E poi , a che intendevano di alludere con quel a domani ? Diventai inquieto e andai a cercare il mio primo ministro . Lo trovai in cucina occupato a far pulire un pentolone cosi` grande da contenere due uomini ! ... Potete immaginare se rimasi stupito . Come mai il mio primo ministro si occupava del vasellame di cucina ? Kara Olo ! esclamai con severo cipiglio . E` cosi` che voi curate gli affari dello Stato ? Poffare ! un ministro che fa lavorare i guatteri ! ... Vergognatevi , pezzo d' asino ! ... Maesta` , diss' egli umilmente . Procuro che tutto sia pronto pel grande banchetto di domani . Un banchetto ? esclamai . Forse che il mio popolo intende di offrirmi un pranzo nazionale ? Questa volta fu Kara Olo che mi guardo` con sorpresa . Ma siete voi che date il pranzo alla popolazione ! esclamo` . Io ! ... Ma si` , maesta` , rispose candidamente il mio primo ministro . Siete abbastanza grasso , e stavo misurando questa pentola per assicurarmi se era capace di contenervi ! ... Compresi tutto fin troppo ! Si stava per mangiare il re , Catrame I ! Era per questo che mi avevano portato tante e tante ghiottonerie ! Rimasi un bel pezzo senza respirare e senza muovermi . Io scommetto che in quel momento dovevo essere bianco come un gabbiano e che , se mi avessero aperta una vena , non sarebbe uscita una sola goccia di sangue . Mi trascinai nel mio appartamento , bagnato da capo a piedi d' un gelido sudore . Non so quante ore rimasi accasciato sul mio trono . Quando tornai in me , la notte stava per andarsene , ma un silenzio assoluto regnava ancora nel mio villaggio . Avevo preso una risoluzione disperata . Presi un pennello tinto di nero e vergai , con mano abbastanza sicura , queste parole sulla parete della mia regale dimora : RINUNCIO AL TRONO : MANGIATE IN MIA VECE IL MIO PRIMO MINISTRO . CATRAME I Diedi un pugno alla mia corona , aprii il mio coltello da marinaio , che avevo gelosamente conservato , infilai la porta , attraversai il bosco e , giunto sulla riva del mare , balzai in una canoa , abbandonando senza rimpianto il mio regno e i miei sudditi . Otto giorni dopo venivo raccolto da un bastimento danese . La paura di venire raggiunto e messo a cuocere nella salsa verde e la fame m' avevano ridotto in cosi` breve tempo a pelle ed ossa . Se i miei ex sudditi mi avessero veduto , non so di quanto si sarebbero allungati i loro nasi . E cosi` , disse il capitano , tu , papa` Catrame , per una croce di Salomone non fatta sei diventato re . Bella fortuna , perbacco ! ... Tanto bella , signore , rispose papa` Catrame con gravita` , che vi avrei regalato la mia corona col massimo piacere . Sarei almeno diventato grasso . Per ingrassare poi i vostri sudditi . Buona notte : torno nella mia cala ! ... Un momento , Catrame . Desiderate , capitano ? Darti un consiglio . Quando vedrai una tromba marina , lascia andare la croce di Salomone , che e` stata inventata per gli sciocchi o per i superstiziosi , e fa' sparare un colpo di cannone ; senza palla , se cosi` ti piace . Bastera` la detonazione per romperla : te lo assicuro io . Buona notte , Catrame , primo ed ultimo ! I fantasmi dei mari del Nord La quinta sera l' ex re dei selvaggi non comparve in coperta . Era risalito all' ora del pranzo , aveva divorato la sua razione con un appetito da vecchio pescecane , poi , vedendo che il mare era sempre tranquillo e il vento costante , si era rintanato , portando con se` una grossa provvista di biscotti e gli avanzi del pasto . L' equipaggio , che ci prendeva gusto a quelle narrazioni piu` o meno fantastiche , si era radunato per tempo attorno al barile , disputandosi i primi posti ; ma papa` Catrame non si fece vivo . Era ammalato , oppure aveva alzato un po' troppo il gomito ? Non lo si pote` sapere , poiche` il vecchio orso mai ce lo disse , e il camerotto , che mandammo nella cala per vedere e saperci riferire qualche cosa , torno` in coperta con la faccia pesta da una ciabatta tiratagli contro . Aspettammo fino alle nove , poi fino alle dieci , ma invano . Alcuni , malgrado il superstizioso terrore che ispirava quello strano vecchio e la brutta accoglienza toccata al camerotto , ardirono scendere in fondo alla stiva ; ma non ci seppero dire altro che l' orso marino russava come un tasso , anzi come un contrabbasso scordato . Il capitano , che voleva molto bene al suo mastro e che chiudeva uno e anche tutti e due gli occhi sulle originalita` di lui , ordino` che per quella sera lo si lasciasse tranquillo . Avra` la lingua stanca , diss' egli ridendo . Perbacco ! Ha parlato piu` in queste sere , che in tutta la sua vita . Tutti obbedirono , ma un vivo malumore regno` a bordo e gli uomini di guardia si annoiarono mortalmente , specialmente quelli del primo quarto , che si erano abituati a passarlo dinanzi al barile del vecchio marinaio . L' indomani papa` Catrame riapparve in coperta all' ora del pasto ; ma anche questa volta si porto` via gli avanzi e ando` a celarsi in fondo alla cala . Giunta la sera , non diede segno di vita . Ah ! briccone ! esclamo` il capitano . Che il furbo creda di aver terminata la sua pena ? Ola` ! Due uomini scendano nella cala e dicano al mastro che , se non viene a sciogliere la lingua , lo passo ai ferri per gli altri otto giorni . Andate ! Dieci minuti dopo papa` Catrame era nuovamente seduto sul suo barile , circondato da tutto l' equipaggio , ansioso di udire la quinta novella . Il mastro era di umore cattivo e certo aveva obbedito pel solo timore che il capitano facesse eseguire alla lettera la minaccia di passarlo ferri . Non dovevamo aspettarci quindi una allegra storiella ; lo leggevamo negli occhi del narratore . E` pronta la tua lingua ? chiese il capitano , assumendo un' aria arcigna . Papa` Catrame fece un gesto affermativo . Parla adunque ! Il mastro curvo` la testa sul petto per concentrarsi , mentre attorno lui si faceva un religioso silenzio ; frugo` e rifrugo` nel suo cervello alcuni minuti , poi socchiudendo gli occhi grigi ci chiese : Avete mai fatto voi un viaggio nelle regioni polari ? Nessuno rispose , eccettuato il capitano che borbotto` un si` . Comprendo , riprese papa` Catrame con ironia . A nessuno di voi garba sfidare i freddi intensi del polo artico o antartico . Bei marinai , perbacco ! Le costipazioni vi hanno fatto paura ! ... La` ... la` ! ... i marinai moderni tremano dinanzi ad un orso bianco e non osano affrontare i fantasmi polari ! ... I fantasmi del polo ! ... Ecco il titolo della mia quinta novella , e se non vi garba , buona notte a tutti e vado nella cala . Adagio , papa` Catrame , disse il capitano Questa sera non andrai a dormire nella tua tana prima di averci narrata la quinta novella , a meno che tu non preferisca di dormire colle manette . Orsu` , fantasmi o folletti , orsi o lupi , tira innanzi , che` tutti ti ascoltiamo . Ehi , camerotto , versa un buon bicchiere al nostro narratore e recagli una dozzina quei grossi sigari di Manilla , affinche` cessi il broncio e ci mostri un viso un po' piu` da cristiano . Diamine ! Hai una cera da turco questa sera , mio caro orso marino . Il vecchio mastro , che era di umore assai nero , si rabboni` un po' ; vuoto` con visibile soddisfazione l' eccellente Cipro del capitano , e diede fuoco a uno di quei deliziosi sigari , inghiottendo ed eruttando vere nubi di fumo . Il polo artico ! riprese egli . Chi non si sente correre un brivido nell' avvicinarsi a quell' oceano misterioso , coperto di immensi campi di ghiaccio , scintillanti ai sanguigni riflessi dell' aurora boreale e coperti da quei pesanti e diacciati nebbioni , che pare si aprano a stento dinanzi all' affilato sperone delle navi ? E` la` , in quelle solitudini desolate , dove non cresce una pianta sulle gelide isole , che si stende una notte non interrotta di sei mesi ; e` di la` che si staccano quegli immensi campi di ghiaccio che le correnti portano fino sulle coste della Norvegia e su quelle della Scozia e dell' Irlanda ; la` dove gelano il vino , il petrolio , l' acquavite , il cognac e perfino il mercurio , e non soltanto i nasi , ma le mani e i piedi ai disgraziati marinai che si avventurano fra quelle alte latitudini o spinti dall' avidita` del guadagno o dall' amore per la scienza o dalla potente curiosita` di sollevare il velo che si stende attorno a quel punto misterioso che si chiama polo ; e` la` infine dove si vedono talvolta delle ombre giganti errare fra i nebbioni e le nevi , che appariscono animali immensi dalle forme strane e fantasmi enormi che passano a fianco delle navi e dinanzi agli occhi degli atterriti equipaggi ; che si odono fra i fischi del vento boreale urla , muggiti orribili , scrosci spaventevoli che nessuno sapra` mai da quali creature sono emessi , ma che le leggende dei popoli nordici attribuiscono ai maghi che circondano il punto misterioso , quel punto che costo` la vita a tanti marinai di tutte le nazioni del mondo e che ora dormono il sonno eterno sotto i campi di ghiaccio , nel seno di quell' oceano spaventevole . Cospettaccio ! esclamo` un giovane gabbiere . Mi fate venire la pelle d' oca , papa` Catrame ! Che racconto lugubre ! ... Il vecchio orso fece intendere un grugnito minaccioso e agito` nervosamente le braccia . Se il gabbiere fosse stato piu` vicino , avrebbe sentito quanto erano pesanti le sue mani . Asino ! brontolo` il vecchio . Se m' interrompi ancora , t' insegnero` io a rispettare il tuo mastro . O che ! sono diventato io il tuo buffone forse ? ... Ventre di balena ! Se ... Ohe` , papa` Catrame , basta ! disse il capitano . Questa sera pizzichi troppo . Ripiglia il filo ; e voi ... silenzio , o vi faccio fare un bagno . L' imprudente gabbiere si ritiro` lestamente dietro all' albero cogli occhi bassi ; ma l' irascibile mastro brontolo` due buoni minuti prima di riprendere la sua disgraziata narrazione . Dovete sapere adunque , che avevo preso imbarco su di un brigantino , il quale aveva per scopo di esplorare non so quali isole dell' Oceano Artico , onde rintracciare gli avanzi di due navi cola` perdutesi assieme agli uomini che le montavano e ad un ammiraglio che le guidava verso il polo . Forse l' ammiraglio Franklin ? chiese il capitano , che era diventato assai attento . Mi pare che si chiamasse appunto cosi` , rispose papa` Catrame . Allora voi andavate in cerca dell' Erebo e del Terror o degli avanzi di queste navi . Si` , si` , le chiamavano appunto cosi` , disse il mastro , dopo alcuni istanti di riflessione . Ma cio` non importa , tanto piu` che non abbiamo trovato ne` l' una , ne` l' altra , e che siamo tornati a casa mezzo morti dal freddo , tutti ammalati di scorbuto , cioe` non tutti , poiche` due o tre sono stati portati via dai fantasmi del polo . Il capitano proruppe in un' allegra risata . Ridete ! esclamo` papa` Catrame colla piu` alta meraviglia . Forse che voi non avete mai udito parlare di quei fantasmi giganteschi ? Tutti i marinai che si sono avventurati fra quelle gelide e desolate regioni li hanno veduti , e anche i marinai che non hanno mai messo piede al di la` del circolo artico lo sanno , poiche` i popoli nordici ne parlano da secoli e secoli . Lo so , rispose il capitano ridendo sempre , anzi diro` che anch' io ho veduto dei mostri immensi , dei fantasmi spaventevoli e molte cose ancora . E non credete ? Continua ora la tua narrazione ; udiamo cosa dicono i marinai di quelle apparizioni paurose . Mastro Catrame crollo` il capo con una mossa che fece ridere tutti , facendo nel medesimo tempo un gesto di commiserazione per l' incredulita` del suo capitano , poi riprese lentamente : Lasciato il porto di Liverpool , ci dirigemmo verso il nord , e il vento fu cosi` favorevole che ventidue giorni dopo ci trovavamo in un mare assai vasto , che i geografi hanno voluto chiamare baia di Baffin . Guardate un po' se un mare si deve chiamare baia ! ... Eppure e` cosi` , non saro` certamente io che rimettero` le cose a posto . Ma lasciamo questa questione e tiriamo innanzi a gonfie vele . Non so dirvi con precisione dove la nostra nave si trovasse , quando una sera calo` sul mare un nebbione cosi` fitto che gli uomini di poppa non riuscivano a distinguere un oggetto qualunque posto un palmo al la` del loro naso , e quelli di prua a discernere la scotta10 della trinchettina , che pure , come voi tutti sapete , viene a legarsi sulla murata prodiera . Fino allora l' equipaggio aveva affrontato i freddi e i ghiacci con molto coraggio , nulla di straordinario essendo accaduto durante quel primo mese di navigazione ; ma quella sera una inquietudine generale regno` a bordo , essendosi sparsa la voce che noi andavamo in cerca di due equipaggi morti in mezzo a quei deserti di neve . I vecchi marinai , sia perche` erano spaventati o perche` volevano provare il coraggio dei giovani , diedero la stura alle lugubri leggende polari , narrazioni paurose che facevano venire altro che la pelle d' oca , come disse poco fa il gabbiere . Nani e giganti venivano a galla a centinaia , insieme coi mostri orrendi che abitano gli abissi boreali , genii del mare cattivi e buoni , dalle lunghe barbe e coperti di pelli dal lungo vello ; poi i marinai morti in quelle regioni , che vagavano fra i nebbioni , e chi piu` ne sa , piu` ne metta . Comunque sia , al calar di quel nebbione , un certo terrore si manifesto` fra l' equipaggio poiche` le antiche leggende nordiche dicono che e` allora appunto che appariscono i maghi , i naufraghi e i mostri . Io pero` , che ero un po' incredulo , mi tenevo tranquillo e altro non cercavo che di riscaldarmi con dei buoni bicchieri di brandy e di gin , liquori che abbondavano a bordo del veliero americano . La nebbia intanto continuava a calare sempre piu` densa , sempre piu` pesante , come se volesse schiacciarci , e in mezzo a quell' oscura atmosfera si udiva il vento fischiare e ululare sopra le nostre teste , fra gli alberi , i pennoni e i cordami ; sul gelido mare echeggiavano di tratto in tratto dei sordi fragori , e delle larghe ondate venivano a rompersi con lunghi muggiti contro i fianchi della nostra nave . Io credo che fossero ghiacci che si capovolgevano ; ma i marinai , il cui spavento cresceva di minuto in minuto , sussurravano che erano i morti delle due navi naufragate o i maghi del polo o i re marini . Vi confesso che nel vedere quel nebbione diventare sempre piu` fosco , nell' udire continuamente quei fragori e quegli ululati , cominciavo anch' io a provare qualche cosa di piu` dell' inquietudine e che certi momenti sentivo il cuore diventarmi piccolo piccolo . Poco dopo la mezzanotte , ecco apparire improvvisamente , attraverso quel freddo e pesantissimo nebbione , come una luce sanguigna che balenava or qua e or la` , diventando talora intensa e talvolta diminuendo bruscamente , come se fosse li` per spegnersi . Cosa era ? Io non ve lo saprei dire , quantunque il nostro capitano ci assicurasse che doveva essere un' aurora boreale che appariva al di la` del nebbione . Io pero` stento anche ora a crederlo , poiche` , qualunque cosa dicano i signori scienziati , non ho mai veduto un' aurora di quella specie , la quale si muoveva come se avesse indosso la tarantola . Ah ! papa` Catrame ! esclamo` il capitano . Aspettate , signore , rispose il mastro serio serio . Quantunque quella luce color del sangue facesse su tutti noi un certo effetto , non ci spaventammo troppo , essendo sempre assai lontana , o almeno pareva che lo fosse . Ma il brutto venne dopo . Mi ero recato a poppa per accendere la mia pipa , quando udii un grande chiasso alzarsi a prua , cioe` chiasso precisamente no , perche` erano grida di terrore . Capitano ! capitano ! gridavano gli uni . Si salvi chi puo` ! vociavano gli altri . I leoni ! ... gli elefanti ! ... i mostri del mare ! ... Corsi verso prua e vidi uno spettacolo che mai non scordero` , dovessi vivere per tutta l' eternita` . Su di una costa dirupata , che la luce misteriosa tingeva pure di rosso , vidi avanzarsi verso il mare un mostro enorme , alto almeno dieci metri , con una coda immensa , la cui estremita` spazzava la neve , e una bocca cosi` vasta da mangiare due uomini in un sol boccone . Dietro a quello ne vidi parecchi altri , tutti enormemente grandi , galoppare con balzi giganteschi verso di noi e schierarsi sulla spiaggia . Li contai : erano tredici , notate bene , tredici ! Eravamo tutti istupiditi dallo spavento , pallidi come cadaveri , coi capelli irti e gli occhi sbarrati e senza voce . Che specie di mostri erano quelli ? Erano forse i giganteschi animali che si ritrovano in quasi tutte le leggende dei popoli nordici , oppure d' altra specie e piu` voraci ? Io so che al polo o nelle terre che lo circondano vivono orsi bianchi , lupi , volpi , buoi muschiati ; ma ignoravo che vi fossero altri animali , e di quella grandezza poi ! ... Il mastro guardo` il capitano per vedere quale viso facesse , e noi pure lo guardammo : egli rideva tranquillamente ! Non mi credete ? chiese il vecchio mastro , lasciando andare un poderoso pugno sull' orlo del barile . Non ero ubriaco io ! ... Ti credo , papa` Catrame , e sono anzi certo che tu hai veduto coi tuoi propri occhi quei mostri : ma continua e lascia che io rida a mio comodo . Ventre di foca ! ... Non irritarti , orsaccio ; tira innanzi . Quegli animalacci si fermarono alcuni minuti sulla sponda , guardandoci e agitando le loro smisurate code , come se si sentissero spinti dal desiderio di gettarsi contro la nave e divorarci tutti , cosa poco difficile davvero per quelle bocche immani ; poi , non so se avessero preso paura di qualche nuovo animale piu` potente o d' altro , fecero un dietro fronte e scomparvero con fantastica rapidita` in mezzo alla sanguigna atmosfera . Non saprei dire quanto tempo rimanemmo senza essere capaci di pronunciare una sola parola , tanto era lo spavento che ci aveva invasi . Supplicammo il capitano di allontanarsi da quella costa , temendo un improvviso ritorno di quei mostri , assicurandolo che dovevano averceli mandati i maghi che vegliano attorno al polo ; ma egli si strinse nelle spalle e minaccio` di metterci ai ferri se parlavamo ancora di simili corbellerie ! ... Corbellerie , le chiamava lui ! ... Ventre di foca ! ... Se quegli animali avessero posto piede sul ponte , chi sa che pasto avrebbero fatto di noi tutti . Gia` , si sa , gl' increduli ci sono sempre stati , e quelli li` non prestano fede alle leggende del mare . Ma i maghi del polo non dovevano tardare a dare una smentita a quel signor capitano , dimostrando a fatti la loro esistenza e l' immane loro possa . Infatti una mezz' ora piu` tardi , in mezzo a quella luce che balzava ad ogni istante dal Nord Ovest al Nord Est , con delle vibrazioni strane , come se dietro di essa soffiasse un vento impetuoso , ecco apparire improvvisamente due barche immense , lunghe almeno cinquanta metri , montate da due giganti alti piu` di trenta braccia , i quali tenevano in pugno due smisurati remi a doppia pala . Avevano le membra coperte da lunghi peli , un cappuccio villoso avvolgeva la loro testa e sul dinanzi di quelle barche colossali si ergeva una specie di rampone da balenieri ; ma che rampone ! ... Scommetterei che misurava almeno quaranta metri e che la sola punta pesava un mezzo quintale . Si avvicinarono alla nostra nave , che era immobile in mezzo al fitto nebbione , poi si arrestarono a cinque o seicento metri . Si scambiarono dei cenni , additandosi il nostro legno , indi tracciarono nell' aria dei segni misteriosi , e ci gridarono per tre volte , con una voce che pareva il ringhio d' un animale irritato : Tombok ! tombok ! tombok ! ... Io non so che cosa significassero quelle parole , e nessuno mai lo seppe ; ma certo era un ordine perentorio di tornare indietro , se non volevamo seguire sotto i ghiacci eterni dell' oceano polare i disgraziati equipaggi delle due navi comandate dall' ammiraglio inglese . Vedendo che la nave non si muoveva e che , allibiti dallo spavento come eravamo , non pronunciavamo parola , alzarono simultaneamente i loro immensi ramponi e diressero le acute punte contro di noi . Guai se li avessero lanciati ! Io sono persuaso che avrebbero passato da parte a parte i fianchi corazzati del veliero colla massima facilita` . Fu quello un terribile momento per tutti noi ; eravamo come inchiodati sul ponte e , per quanti sforzi facessimo per fuggire , una mano misteriosa ci tratteneva la` , ai nostri posti ; volevamo gridare , ma le nostre lingue pareva che fossero ingommate al palato e non emettevano che dei suoni inarticolati . Il capitano , che era il solo che non provasse quella strana emozione e quella specie di paralisi che aveva colpito le nostre membra e la nostra lingua , vedendo le minacciose mosse dei due giganti , trasse una pistola e fece fuoco . Allora accadde un fenomeno curioso e insieme spaventevole . Il colpo di pistola parve ai nostri orecchi che fosse forte come lo scoppio d' un cannone ; i due giganti girarono le barche e scomparvero non so dove , poiche` piu` non si videro ; la luce sanguigna si spense di colpo e la nebbia ci avvolse piu` strettamente come se volesse schiacciare la nave o gravitare tanto su di essa da affondarla . Poi in mezzo a quella gelida tenebri`a udimmo scricchiolii acuti , tonfi , cozzi violenti e fragori sinistri che parevano prodotti da montagne di ghiaccio spaccantisi e capovolgentisi , e il vascello fu sollevato e scosso furiosamente da muggenti ondate , le cui creste spumeggianti rimbalzavano sopra le murate con mille urli . Ricordero` sempre quella notte passata fra i ghiacci del polo , in quella regione dei fantasmi e dei mostri ; notte fatale , poiche` parecchi dei nostri marinai perdettero la vita pochi giorni appresso . Infatti dopo quell' avvertimento il nostro veliero fu preso dai ghiacci , stritolato dalle pressioni che senza dubbio venivano dalle magiche arti di quei due giganti e dei loro tredici animali . Ando` a picco durante una notte tempestosa , fra la nebbia e la neve che calavano furiosamente su quelle terre desolate e su quei gelidi mari , e parecchi miei camerati lo seguirono in fondo agli abissi . Io sono qui a raccontare quel viaggio disastroso , poiche` ebbi la fortuna di venire raccolto l' anno seguente da un baleniere danese sulle sponde del canale di Lancaster ; ma quei disgraziati dormono a fianco degli equipaggi dell' infelice ammiraglio , coperti dagli eterni ghiacci dell' oceano polare , dimenticati da tutti . Il mare muggira` sulle loro teste , l' aurora boreale illuminera` la loro umida tomba ; ma nessuna creatura vivente mai forse si spingera` fino a quelle alte latitudini , per recare un fiore o spargere una lagrima sulle vittime dei fantasmi polari . Papa` Catrame alzo` il capo e , guardando fisso fisso il capitano , disse : Ridete ora , voi che a nulla credete ! Sui disgraziati che il mare travolse nei suoi abissi no , ma sui tuoi mostri e sui tuoi giganti lascia , papa` Catrame , che rida . Non credete voi dunque alla leggende nordiche ? No . E avete veduto anche voi dei mostri e dei giganti nelle regioni polari ? Si` , papa` Catrame . Dimmi : sai cos' e` il miraggio ? Si` , mi avete detto che fa vedere navi capovolte , citta` rovesciate , isole che non esistono e ... Sai come si chiama il miraggio polare ? Miraggio al polo ! ... Eh ! via , voi scherzate ! Si chiama rifrazione , e questo fenomeno e` piu` frequente nei climi freddi che in quelli caldi , e ti fa apparire una volpe cinquanta volte piu` grande , un battello lungo come una corazzata , un uomo alto come lo spettro di Brokken nella Foresta Nera , eccetera . La luce sanguigna era l' aurora boreale , i tredici mostri erano lupi o volpi , i due giganti due poveri esquimesi montati sui loro kayak , ed essi , a loro volta , ingannati dalla rifrazione avevano preso il vostro vascello per una balena immensa o per qualche cosa di simile . Ah ! papa` Catrame ! A quante cose credevano i nostri vecchi marinai ! ... Il mastro non rispose . Fece un gesto di commiserazione , scosse piu` volte il capo , borbotto` fra se` non so che cosa e se ne ando` senza augurarci la buona notte . Se la paura di passare dritto ai ferri non l' avesse trattenuto , sono certo che avrebbe dato del pazzo all' incredulo capitano . I fuochi misteriosi Il giorno seguente l' oceano fu agitatissimo , essendosi levato un vento assai caldo , che veniva dai deserti della costa araba , la quale non distava che poche decine di leghe . Due volte , durante la giornata , fummo costretti a prendere terzaruoli11 sulle vele basse , onde diminuire la superficie della tela , e ad imbrogliare i pappafichi e i contropappafichi12 . Verso il tramonto pero` , il vento diminui` sensibilmente , ed anche il mare si calmo` un poco , sicche` papa` Catrame , che senza dubbio aveva molto calcolato su quel cambiamento di tempo , sperando di evitare la sesta novella , di buona o cattiva voglia fu costretto a prendere posto sul barile . Ma quel vecchio orso prima di sciogliere la lingua brontolo` assai , perdette un buon quarto d' ora nel caricare la pipa e si soffio` il naso almeno dodici volte e con un tal fracasso da assordarci . Quando pero` si fu sfogato a modo suo , mettendo a dura prova la pazienza dell' uditorio , si decise ad aprire la bocca . Narrano le leggende ... incomincio` . Basta di leggende ! esclamo` il capitano . Auff ! non la finirai piu` adunque con quelle vecchie storie ? Non vi garbano ? Ne ho le tasche piene , papa` Catrame . Il mastro si mise a sogghignare , ma in certo modo da far rabbrividire tutto l' equipaggio . Ah ! esclamo` egli , lisciandosi il mento e tirandosi la bianca barba . Non vogliono udire le antiche leggende ? Benissimo ... Allora cambieremo rotta e correremo prima un paio di bordate . Ci guardo` poi uno per uno , come volesse prima assicurarsi che c' eravamo tutti , indi ci chiese : Avete mai veduto voi , durante certe notti , brillare dei fuochi sul mare ? ... Abbiamo veduto il fuoco di sant' Elmo scintillare sulla cima degli alberi , rispondemmo . Papa` Catrame si strinse nelle spalle , mentre un sorriso beffardo gli spuntava sulle sottili labbra . Sant' Elmo e i suoi fuochi non hanno a che fare colla mia domanda . Vi ho chiesto se avete veduto dei fuochi apparire in mezzo alle onde . Mi pare di averne veduto uno su di una spiaggia deserta , disse un timoniere . Tu sei un asino ; chiudi la bocca e non aprirla se non ti do il permesso . Si dice ... Si fermo` per vedere quale faccia avesse il capitano , ma , vedendolo tutto attento , continuo` : Si dice adunque , e non solo da poco tempo , ma da molti secoli , che su certi mari di quando in quando appariscono , e specialmente di notte , dei fuochi che pare salgano dalla profondita` degli oceani e che mandano una luce intensa . Cosa siano , io non ve lo saprei dire ; ma si diedero molte spiegazioni piu` o meno stravaganti , piu` o meno vere , piu` o meno paurose . Alcuni dicono che si formano per una combinazione di gas , sviluppatisi da qualche grosso cetaceo galleggiante a fior d' acqua ; altri che sono accesi da feroci predatori entro gusci , per attirare le navi contro qualche vicina scogliera e quindi impadronirsi degli avanzi ; altri ancora affermano che provengono da vulcani sottomarini ; ma i piu` ritengono che siano segnali misteriosi che fanno i naufraghi del mare per attirare le navi in qualche grave pericolo ed avere nuovi compagni in fondo agli abissi marini , o per salvarle . Credete ora a quella versione che meglio vi piace ; a me poco cale , giacche` so che non credereste a cio` che io voglio dire in proposito . Per Giove ! esclamo` il capitano . Ci vuol poco a indovinare che tu credi alle fiamme dei naufraghi ! Si` , di quelli morti malamente , proruppe il mastro con profonda convinzione . Ma lasciamo la` ; io credo , mentre voi non credete affatto ; ebbene , non se ne parli piu` e tiriamo innanzi , o , prima che finisca la mia pena , non mi rimarra` un pezzo di lingua . La storia che sto per raccontarvi si e` svolta appunto nei mari della grande penisola indiana . Montavo in quel tempo un vascello olandese , poiche` io ebbi sempre la mania di cambiare sovente nave , onde percorrere l' orbe terracqueo in tutti i sensi e apprendere le manovre che sono in uso presso i marinai delle altre nazioni . Portava un nome cosi` barbaro che non me lo ricordo piu` , per quanto abbia messo a prova il mio cervellaccio ; ma questa dimenticanza non influisce , ne` diminuisce l' interesse della mia novella . Vi diro` pero` che quella nave non godeva la fiducia di nessuno , e che era destinata a finir male . Infatti , quando venne varata , tre marinai erano rimasti uccisi , e voi sapete che una nave battezzata col sangue , anziche` collo champagne , non porta fortuna ; piu` tardi un piroscafo americano le aveva dato una tale speronata sotto l' anca di babordo , da mandarla a picco in tredici minuti , proprio dinanzi al porto di Rotterdam , e voi non ignorate che una nave rimessa a galla non e` mai sicura , poiche` si dice che abbia una forte tendenza a ritornare in fondo al mare . Saranno ubbie di vecchi marinai superstiziosi , ma io vi dico che quella nave camminava molto male ; che quando la si caricava affondava piu` di tutte le altre ; che quando veniva colta da una tempesta , tendeva sempre a precipitare negli avvallamenti delle onde , come se avesse una voglia matta di tornar a riposare in fondo all' oceano , senza occuparsi di quei poveri diavoli che la montavano . E poi , se aveste udito come gemeva ! pareva che si lagnasse ad ogni colpo di mare ; scricchiolava tutta , i suoi puntelli si piegavano come stuzzicadenti , le sue costole cedevano e si udiva la chiglia torcersi con profondi brontolii . Vi assicuro che la spina dorsale di quella compatriota del vascello fantasma non era gran fatto solida , e tutti noi che la montavamo provammo piu` volte delle forti paure . Aggiungete che a bordo correva una strana diceria , che faceva impallidire tutti gli uomini dell' equipaggio ogni volta che tornava al loro pensiero . Si diceva che un vecchio marinaio che passava per un indovino di prima forza e che aveva assistito all' immersione della nostra nave dopo la speronata dell' americano , aveva fatto un brutto pronostico , cioe` aveva detto che sarebbe tornata ad affondare il giorno in cui avesse incontrato uno di quei fuochi misteriosi che sorgono dal fondo dell' oceano . Io saro` superstizioso , ma ho sempre creduto che certe navi abbiano una tendenza spiccata a scendere negli strati oscuri del mare e non galleggino che a grande stento . La mia doveva essere una di quelle , tanto piu` che era stata disgraziata fino dal principio della sua discesa nelle onde . Ride qualcuno di voi ? ... Increduli ! ... Vi auguro di montare una nave eguale a quella olandese , e vorrei essere presente il giorno in cui vi toccasse la disgrazia che colpi papa` Catrame e i suoi compagni . Ora aprite gli orecchi e non fiatate piu` ! Malgrado il funebre augurio del vecchio indovino e i grandi difetti della nave , avevamo fatto parecchi viaggi senza che ci toccasse alcun che di grave . Pero` tutte le notti gli uomini di guardia aguzzavano gli sguardi , temendo sempre di scorgere la fatal fiamma , e ogni volta che scorgevano un punto luminoso , la luce di un faro o il fanale di posizione di qualche nave , trasalivano e correvano a svegliare i compagni , temendo che il nostro legno cominciasse a inabissarsi . Tanta era anzi la certezza di sentirselo mancare sotto i piedi , che alcuni asserivano d' averlo veduto abbassarsi di parecchi pollici nel momento che la suoneria di bordo batteva i dodici tocchi , per poi risalire lentamente al primiero livello , appena i primi albori rischiaravano l' orizzonte . Era un vascello stregato ? chiesero alcuni marinai , che si sentivano accapponire la pelle a quel racconto pauroso . Che ne so io ! rispose papa` Catrame . Vi diro` che anch' io credetti una volta di sentire la nave abbassarsi lentamente e che , quando rimonto` , la vidi tracciare attorno a se stessa un largo cerchio di spuma , precisamente come fanno le balene e i grandi mammiferi marini , allorche` salgono alla superficie del mare per respirare ... Papa` Catrame s' interruppe per lasciare che la curiosita` impressionasse meglio l' uditorio , si bagno` il gorgozzule con un sorso di Cipro , si liscio` per la centesima volta il mento e la barba , aveva tale mani`a quella sera , poi con un certo accento che fece correre piu` d' un brivido , riprese il filo della narrazione . Avevamo lasciato il Madagascar con un carico d' avorio nero diretti a Calcutta ... Ah ! voi sbarrate gli occhi e mi guardate come tanti punti ammirativi ? ... Non sapete dunque cosa sia l' avorio nero ? Ecco gli scienziati moderni ! ... Quell' avorio era composto di schiavi africani destinati alle piantagioni di indaco , essendo allora la tratta permessa , senza che gl' incrociatori delle nazioni europee si immischiassero , come fanno oggi in quel genere speciale di merci viventi . Erano certi pezzi d' uomini alti come i nostri granatieri , con certi muscoli e certi pugni che , se vi davano uno scapaccione , vi mandavano da poppa a prua a baciare il bompresso13 . Quella disgraziata nave aveva preso il largo di mala voglia . Non so cosa avesse , ma camminava piu` lentamente d' una lumaca ; quando eravamo costretti a bordeggiare , si inchinava tanto da far temere che da un istante all' altro si rovesciasse o , come diciamo noi , s' ingavonasse ; e quando le onde la scuotevano , s' abbassava pesantemente negli avvallamenti e non voleva saperne di rimontare . Si sarebbe detto che aveva un' anima e che quell' anima aveva giurato di andar a riposare in fondo a quel mare da cui gli uomini l' avevano tratta . Se vi narrassi degli scricchiolii che emetteva e dei fragori che si udivano in fondo alla stiva ad ogni colpo di mare , vi farei rizzare i capelli . In certi momenti pareva che qualche mostro battesse sotto la chiglia , come per avvertirla che era tempo di tornare sotto le onde . Ed infatti , specialmente di notte , si udivano dei fragori inesplicabili , che sembravano prodotti da un immane martello . Eppure navigavamo in pieno oceano e la carena ne` toccava , ne` urtava contro alcuna scogliera , ne` sopra alcun banco . Eravamo giunti a circa cento leghe dalla foce del Gange , un fiume immenso che solca l' India e sulle cui sponde sorge Calcutta . Bene o male , la nave si era spinta fino a quel punto , ma non pareva disposta a tirare molto innanzi , poiche` camminava sempre piu` lentamente e gli scricchiolii erano diventati cosi` insistenti e cosi` acuti , che c' impedivano perfino di dormire . Il capitano , temendo che da un istante all' altro il legno si disarticolasse in causa della cattiva sua costruzione , procedette ad una visita , ma non riscontro` alcuna avaria ; solo s' accorse che sotto l' anca di tribordo , e cioe` nel punto dove lo sperone del piroscafo americano l' aveva colpita , penetravano poche gocce d' acqua . I puntelli parevano solidi , i corbetti sempre uniti al fasciame , i bagli a posto , le ruote di prua e di poppa salde e il paramezzale appariva dritto , cio` che indicava come la chiglia non avesse ceduto d' un solo centimetro , malgrado i numerosi viaggi che aveva fatto e le non poche tempeste superate . Calo` la notte , buia come la culatta di un cannone o il fondo d' un barile di catrame , senza luna e senza stelle . Il mare era diventato color dell' inchiostro : pero` in mezzo alle larghe ondate si scorgevano di tratto in tratto dei fugaci bagliori . Era un principio di quel fenomeno che chiamano fosforescenza marina e che e` comune nei mari dei climi caldi , oppure li produceva qualche causa misteriosa ? Non ve lo saprei dire . Anche il vento quella sera aveva nei suoi fischi un non so che di strano , che faceva su tutti noi una certa impressione . Le undici erano suonate da pochi minuti nella cabina del capitano , ed io avevo montato il mio quarto di guardia da poco piu` di un' ora , quando il timoniere , che stava appoggiato alla ribolla del timone , giacche` in quel tempo la ruota ancora non era in uso , mi disse : Catrame , ascolta attentamente . Rabbrividii , paventando qualche cosa di sinistro , e tesi gli orecchi . Udii distintamente tre forti colpi che venivano dalla carena del legno e che rintronavano nella stiva . Pareva proprio che qualcuno avesse vibrato tre potenti martellate contro la chiglia , e , fossero i miei occhi o la paura o la realta` , vidi la nave trabalzare tre volte e ricadere pesantemente , sollevando una grande onda circolare . Che la nave abbia toccato ? chiesi sottovoce . E` impossibile , mi rispose il timoniere . Siamo ancora lontani dalle coste indiane e , che io sappia , il golfo del Bengala non ha bassifondi . Che i negri vogliano spaventarci ? Va' a vedere se dormono . Feci appello al mio coraggio e scesi nel frapponte . Gli schiavi stavano sdraiati uno addosso l' altro e dormivano profondamente , anzi russavano sonoramente come tante grancasse . Risalii in coperta piu` spaventato di prima e nel momento in cui montavo i due ultimi gradini , udii risuonare nelle profondita` del legno altri tre colpi sordi , simili a quelli di prima . La cosa cominciava ad impensierirmi : o il legno toccava su qualche bassofondo , o stava per avverarsi la sinistra profezia del vecchio marinaio . Di li` non si poteva scappare . Riferii al timoniere quanto avevo veduto e udito . Lo vidi diventare pallido come un morto e farsi il segno della croce . Vedi alcun fuoco apparire sul mare ? mi chiese balbettando . Girai gli occhi in tutte le direzioni , ma era buio ; anche quei misteriosi bagliori che poco prima si scorgevano attorno alla nave , erano scomparsi . Trascorse un' altra mezz' ora fra la piu` viva ansieta` per tutti noi , ed i misteriosi rumori non si ripeterono . Pero` la nave scricchiolava piu` di prima , e ai nostri orecchi giungeva una specie di gorgoglio , che pareva prodotto da una fuga d' acqua . Non ci facemmo gran caso , credendo che fossero le onde che s' infrangessero contro la prua . Ad un tratto ecco risuonare distintamente i tre colpi di prima ; ma questa volta erano cosi` potenti che tutti gli uomini di quarto li udirono . Non saprei descrivervi il terrore che s' impadroni` di tutti noi , in quel terribile momento . Se fosse apparso dinanzi alla prua della stregata nave un mostro spaventevole , non avremmo provato un' emozione cosi` forte , poiche` un certo coraggio tutti l' avevamo ; ma quell' inesplicabile mistero ci faceva agghiacciare il sangue e rizzare i capelli . D' improvviso un grido immenso echeggio` a prua , ma un grido di terrore e di disperazione . Guardai : la` , sulla oscura linea dell' orizzonte , una grande fiamma d' una limpidezza ammirabile , che spandeva sul mare circostante una viva luce , brillava . Era una fiamma perfettamente immobile , tranquilla , piu` larga che lunga , ma che nel mezzo formava tre punte acute . Eravamo perduti : la sinistra profezia del vecchio marinaio olandese si avverava ! ... Quasi nel medesimo tempo udimmo sorgere dal frapponte urla terribili . Gli schiavi sentivano per istinto che la loro ultima ora era suonata , o scorgevano anch' essi , attraverso alle pareti della nave , la misteriosa fiamma ? Pazzi di terrore , ci eravamo aggruppati tutti a prua , e guardavamo sempre quella luce . Una forza inesplicabile ci teneva come inchiodati sul ponte , e ci sentivamo affascinati da quel bagliore che rischiarava il lontano orizzonte , nell' egual modo dell' uccello che si sente affascinare dagli occhi del serpente . Una voce ci strappo` da quella immobilita` strana : Si salvi chi puo` ! ... la nave affonda ! ... Era stato il capitano a gettare quel grido d' allarme . Ci curvammo sui bordi e vedemmo che la nave affondava lentamente con un largo dondoli`o . In un baleno calammo in acqua i canotti . Nel momento di entrarvi udimmo i poveri negri mandare grida strazianti . Essi pure si erano accorti che il vascello andava a picco . Seguito da alcuni coraggiosi compagni , scesi nel frapponte e tentai di spezzare le catene che stringevano quei disgraziati , ma il tempo mancava . La nave oscillava fortemente , scricchiolava sinistramente , fremeva tutta , e giu` nella cala si udivano i muggiti delle acque irrompenti nella stiva e l' urtarsi dei legnami galleggianti . Fuggii in coperta assieme a coloro che mi avevano seguito . Balzai nel canotto ormeggiato sotto la poppa e ci allontanammo colla massima celerita` , onde non venire travolti e inghiottiti dal gorgo . La nave affondava lentamente , ma irresistibilmente , come se fosse attratta in fondo al mare da una forza misteriosa . Girava su di se stessa come si trovasse in mezzo di un vortice ; dal frapponte si elevavano urla d' angoscia emesse dai poveri negri , i quali vedevano montare l' acqua senza poterla evitare perche` trattenuti dalle catene e si sentivano a poco a poco affogare ; gli alberi oscillavano come se fossero li` li` per spezzarsi o cadere in coperta con tutta l' attrezzatura , e dal fondo del legno provenivano di quando in quando dei colpi sordi , prolungati , che si ripetevano nei nostri cuori , mentre all' orizzonte brillava piu` limpida che mai la grande fiamma ! ... Ad un tratto una sorda detonazione rintrono` nella profondita` del vascello e il ponte , sotto la spinta dell' aria interna , compressa dal montare continuo dell' acqua , salto` in aria come sotto la spinta d' una polveriera che scoppia . Allora il legno affondo` rapidamente : sparvero le sue murate , i primi pennoni , poi i secondi , i terzi , gli ultimi , e finalmente le punte degli alberetti . Per alcuni istanti udimmo risuonare sotto le acque le urla del nostro carico vivente , poi un' onda , una specie di muraglia liquida , si distese muggendo sul mare e la nave stregata scese in fondo agli immensi e tenebrosi abissi del golfo del Bengala . Quasi subito la fiamma che brillava all' orizzonte si spense , e ci trovammo avvolti nella piu` profonda oscurita` . Guardai l' orologio : erano le tre del mattino meno sei minuti . Rabbrividii : proprio in quell' ora , due anni prima , quella nave era calata in mare sotto la speronata del piroscafo americano ! ... Due ore dopo le nostre scialuppe approdavano a Sangor , la prima isola che s' incontra alla foce del Gange . Prima di sbarcare guardammo verso il Sud : il mare era deserto e ancora tenebroso e la fiamma non era piu` riapparsa . La profezia del vecchio olandese si era avverata ! ... Mastro Catrame scosse il capo e parve immergersi in profondi pensieri . Un funebre silenzio segui` quella paurosa narrazione ; eravamo tutti vivamente impressionati e i nostri occhi scorrevano il mare indiano , temendo di scorgere ad ogni istante quella misteriosa fiamma . Anche il capitano taceva . Mastro Catrame stette alcuni minuti raccolto , poi , alzando lentamente il capo e fissando il capitano , gli chiese : Non ridete ora ? Guardammo l' interrogato : aveva il capo chino sul petto , le braccia strettamente incrociate , e pareva che facesse uno sforzo straordinario per sciogliere quell' enigma . Non ridete ? ripete` il vecchio . Nemmeno questa volta il capitano rispose ; egli pensava sempre . Un sorriso di trionfo apparve sulle labbra di papa` Catrame . Scese dal barile , si mise sotto il braccio la sua bottiglia semivuota e se n' ando` senza guardarci . Ma mentre scendeva la scala che metteva nella stiva , udivamo risuonare , ad intervalli , il suo riso beffardo . Il vascello dei topi Fosse la paura che a poco a poco aveva invaso il nostro equipaggio , fosse perche` navigavamo su quel mare sotto le cui onde riposava il vascello stregato , o il riso schernevole del vecchio mastro che risuonava ancora nei nostri orecchi , o il cambiamento operatosi nel nostro capitano di solito cosi` scettico e che rideva ad ogni chiusa di quelle novelle , o qualche altra cosa , quella notte a bordo del nostro veliero regno` come una specie di terrore . Gli uomini di guardia pareva che fossero diventati muti : guardavano ansiosamente l' oscura distesa d' acqua , temendo sempre la comparsa di quella fiamma dalla luce limpida e tranquilla ; trasalivano ogni volta che la nave , nel sormontare le larghe ondate dell' oceano , vibrava e scricchiolava , credendo di udire i tre colpi misteriosi , e guardavano sovente i fianchi , paventando di vederli a poco a poco discendere nei profondi abissi . Due volte , nel momento del cambiamento della guardia , papa` Catrame mostro` il suo grigio capo a livello del boccaporto , facendo udire quel suo riso beffardo che faceva rabbrividire , perche` pareva il riso d' un uomo che torna dall' altro mondo . Durante il giorno pero` non si fece vivo e , cosa insolita , nemmeno il capitano lascio` la sua cabina , ne` al mezzodi` sali` in coperta per rilevare il punto . Pensava egli alla novella del vecchio ? Oppure era rimasto tanto profondamente impressionato , da temere l' incontro di quel funebre narratore , lui che spiegava ogni fenomeno e che rideva sempre ? Aspettammo con viva curiosita` la sera . Appena il sole apparve tuffarsi nelle onde dell' oceano , papa` Catrame sali` tranquillamente in coperta e ando` a prendere il solito posto . Sorrideva ancora , e i suoi occhietti grigi brillavano d' una fiamma maligna . Quando l' equipaggio lo vide , si ritiro` da una parte come se fosse apparso uno spettro e si rifugio` a prua e a poppa . Quella sera egli poteva ritornare comodamente nella sua cala , poiche` nessuno sarebbe andato a udire la sua settima novella . Egli non parve inquietarsi menomamente dell' assenza dei suoi uditori . Aspetto` pazientemente un quarto d' ora , fumando un Manilla , poi ando` in cerca di una striscia di carta , vi traccio` sopra qualche cosa e , come l' altra volta , appiccico` quello strano avviso sull' albero di trinchetto . Per qualche po' nessuno oso` appressarsi , credendo di leggere chissa` quale funebre titolo ; ma a poco a poco la curiosita` vinse tutti , e ci avvicinammo . Un allegro scroscio di risa usci` da tutte le bocche . Il vascello dei topi ! ... esclamarono . Cosa mai sara` ? ... Che i topi abbiano mangiato qualche spirito del mare ? Che papa` Catrame abbia perduto un pezzo di orecchio ? Andiamo a udirlo ! ... L' intero equipaggio accorse in massa , circondando papa` Catrame e il suo barile . In quel momento piu` nessuno pensava alla fiamma misteriosa e alla tetra profezia del vecchio olandese . Il mastro , quando ci vide seduti , si mise a ridere , mostrando i suoi lunghi denti . Ah ! siete qui , ragazzacci ! esclamo` . Lo sapevo che il titolo vi avrebbe fatto accorrere . Ma basta colle storie funebri ! ... esclamarono tutti . Silenzio ! tuono` papa` Catrame . Questa sera voglio farvi ridere . Viva papa` Catrame ! ... Tappate le , bocche ! Non e` permesso emettere di queste grida , che possono venire interpretate come un segno di rivolta contro le autorita` di bordo , disse il mastro fra il serio e il burlesco . Ora vi narrero` come l' ex re dei selvaggi sia diventato un domatore di topi . Ma ... . prima di tutto , credete voi all' istinto di quei piccoli roditori ? Stavamo per rispondere , quando dietro di noi udimmo una voce esclamare : Un momento , papa` Catrame ! ... Ci voltammo come un solo uomo e ci trovammo dinanzi il capitano che si era avvicinato senza che nessuno lo udisse . Il vecchio mastro a quella vista sussulto` , e la sua fronte si copri` di rughe grosse quanto un dito mignolo . Cosa stava per succedere ? Un momento , ripete` il capitano , poi continuerai la tua settima novella . Ritorniamo per un po' alla nave stregata e alla fiamma misteriosa . Il viso di papa` Catrame si fece oscuro . Dimmi , vecchio mio , riprese il comandante : a quale distanza dalla foce del Gange la nave olandese ando` a picco ? A sedici o diciotto nodi , rispose il mastro . E tu credi che quella fiamma avesse un' origine misteriosa ! esclamo` il capitano , scoppiando in una risata . Ignori tu dunque che gl' indiani affidano i cadaveri dei loro cari alla corrente del Gange , convinti che il sacro fiume li conduca direttamente in Cielo , e che quei cadaveri si accumulano dinanzi alle coste ? Ebbene ? chiese il mastro con voce appena distinta . Ho spiegato l' enigma e anche questa volta smentiro` la tua poco allegra leggenda . Il fuoco che voi avete veduto non aveva origini misteriose , ma proveniva dai gas sprigionatisi dalla massa dei cadaveri , gas che nei climi caldi molto facilmente si accendono . Forse anche tu hai osservato piu` volte questo fenomeno nei nostri cimiteri , durante le calde sere d' estate . I colpi d' origine misteriosa che voi udivate , erano prodotti dalle onde che battevano contro la chiglia e i fianchi del vascello , il quale forse era stato costruito con legnami eccessivamente sonori , oppure le ondate si ripercuotevano nella stiva in causa della sua speciale costruzione , cosa che non mi sorprende , avendo gli olandesi dei legni di forme diverse dai nostri . Infine il legno non ando` a picco per magiche arti , ne` per la profezia del vecchio olandese , ma in causa della falla dell' americano , riapertasi , nel momento in cui s' accendevano i gas sprigionatisi dai cadaveri che il Gange aveva spinto in mare . Ora dammi pure dell' incredulo ; ma per me l' enigma e` spiegato . Continua intanto la tua storia , e ridiamo un po' ! ... Papa` Catrame pareva fulminato . Egli rimase parecchi minuti immobile , cogli occhi fissi sul capitano , piu` pallido di un morto , poi lancio` uno sguardo pauroso sul mare , da levante ad occidente , finalmente scosse il capo , borbottando a piu` riprese : Increduli ! ... increduli ! ... Incrocio` le braccia sul petto e non parlo` piu` . Aspettammo : sembrava che egli avesse dimenticati i suoi topi . Pensava forse alla incredulita` di certa gente ? Io lo sospetto . Ebbene , papa` Catrame , ti sei addormentato sulla tua fiamma o in mezzo ai tuoi topi ? chiese lo spietato comandante . Sono dieci minuti che attendiamo il principio della settima novella . Il vecchio mastro emise un sospirone che veniva proprio dal profondo del cuore , fece un gesto di cui non riuscimmo ad afferrare il significato , poi comincio` la sua storia . A parecchi di voi sara` toccato , e non una , ma piu` volte , di imbarcarsi su vascelli popolati da legioni di topi ; ma certo non vi sara` accaduto di vederne tanti quanti ne ho trovati io su di un vecchio legno norvegiano . Voi sapete che i topi che s' imbarcano , facendosi trasportare gratuitamente da un punto all' altro del nostro globo e vivendo alle spalle del cuciniere di bordo , per lo piu` appartengono alla specie norvegiana , razza immensamente prolifica , piu` robusta di quella comune e di una voracita` veramente spaventevole . Quando prendono posto sul legno , nessuno lo sa ; ma un bel giorno , quando meno lo sospettate , li vedete comparire tra le fessure della stiva e due o tre mesi dopo ne vedete cento , poi mille , poi dei reggimenti interi . Io dunque mi ero ingaggiato a bordo d' un veliero norvegiano , un legno vecchio quanto l' arca di Noe` , tutto sdruscito per i lunghi viaggi , colla chiglia gobba e che a prima vista s' indovinava dover essere una vera topaia . Essendo io rimasto a terra nel porto di Stavanger e avendo dato rapidamente fondo ai miei magri risparmi , presi senza esitare imbarco , colla speranza di trovare posto su un vascello un po' piu` giovane e piu` solido in qualche porto piu` fortunato . Eccoci adunque in pieno mare con un carico di legnami destinato ai porti islandesi e un ventina di quintali di formaggi affidatici da non so quale negoziante danese . Bella fortuna doveva toccare a quel povero diavolo ! Anche senza fare naufragio , il carico sarebbe giunto a destinazione con una grande breccia , ve l' assicuro io . Ma non per conto nostro , veh ! Oibo` , eravamo galantuomini noi ; non cosi` pero` i passeggeri gratuiti che scorrazzavano la stiva , infischiandosi di noi e delle nostre trappole . Non essendovi posto nella camera comune dell' equipaggio , ed amando io rimaner solo , avevo steso la mia branda in una piccola cabina , cioe` in un buco , dove non potevo stare in piedi , tanto era bassa . Mi ricordo che si trovava sotto la dispensa . Finito il mio quarto di guardia della mezzanotte , mi ritirai colla certezza di dormire come un ghiro . Ero tanto stanco che appena sdraiato chiusi gli occhi , russando fortemente . Ma un concerto strano , di cui non riuscii a spiegare la causa sulle prime , mi sveglio` ben presto . Erano grida , anzi strida , cosi` acute da trapassarmi i timpani degli orecchi . Mi alzo a sedere , accendo uno zolfanello e guardo . Corbezzoli ! ... Che spettacolo ! ... Il mio nido brulicava di topi d' ogni eta` e grandezza , topi vecchi coi denti lunghi e gialli e certi baffi grigi da fare invidia a un veterano della guardia napoleonica , topi adulti , topi piccoli , maschi e femmine , che battagliavano ferocemente per disputarsi un buco che metteva nella dispensa . Venivano su dalla stiva a colonne , a battaglioni , a reggimenti , con un gridio assordante , accalcandosi in quello stretto spazio e montandosi gli uni addosso agli altri . Io non ho mai avuto paura dei topi ; ma vi assicuro che nel vedere quell' esercito che pareva non finisse piu` , mi sentii correre un non so che sotto la pelle . Mi levai le scarpe e le scagliai in mezzo all' orda . Credete che fuggissero ? Mai piu` ; anzi , tutt' altro ! Quelle canaglie s' accorsero che nella branda vi era della carne fresca da rosicchiare , ed ecco i piu` vecchi e piu` audaci arrampicarsi su per le pareti , correre sul soffitto e piombarmi addosso . Non volli saperne di piu` . Diedi un calcio alla branda e fuggii in coperta , inseguito da sette od otto dei piu` voraci che tentavano di mordermi i polpacci . Andai a lagnarmi cogli uomini di quarto , ma essi mi risero sul muso . Quei bravi norvegiani trovarono cosa naturalissima che un vecchio bastimento del loro paese pullulasse di quegli amabili compagni ! Cosa importava loro se una brutta notte rosicchiavano l' orecchio a qualche uomo addormentato , o facevano dei formidabili vuoti nella dispensa del cuoco ? Bah ! erano inezie , quelle ! Se pero` la pensavano cosi` quei flemmatici camerati , papa` Catrame ci teneva assai ai suoi orecchi , e giurai di non tornare piu` in quel brutto covo di roditori . Malgrado il freddo acuto che si faceva sentire , mi decisi di dormire in coperta , sotto una vela ; ma , lo credereste ? nemmeno la` ero al sicuro dalla voracita` di quei mostri . Dal mio nascondiglio vedevo bande di roditori correre per la coperta , saltellare fra le gambe degli uomini di quarto , che non s' incomodavano punto a levare i talloni per schiacciarne qualcuno , salire sugli alberi , arrampicarsi sulle sartie , e abbasso e in alto si udivano acute strida . Io sono certo che , se noi tutti avessimo abbandonato quel legno , i topi non si sarebbero trovati imbarazzati a guidarlo . Ventre di foca ! ... Come sarebbe stato bello l' incontro d' un vascello con un equipaggio di rosicchianti ! ... Ma bando agli scherzi e tiriamo innanzi . L' audacia di quei mostri cresceva di giorno in giorno , al punto di essere un vero pericolo non solo per me , ma per tutti . Avevano invaso le cabine di poppa e la camera comune dei marinai , rosicchiando i materassi e le coperte , cacciandosi nelle casse , dove facevano una vera rovina di vestiti , penetrando nella dispensa del cuciniere , e quivi divorando prosciutti , formaggi , salami , quanto insomma vi era di buono . In capo a una settimana un marinaio aveva perduto mezzo orecchio , un altro un pezzo di naso e i baffi , un terzo un mezzo dito del piede destro ; nella dispensa non si trovava piu` una briciola di salumeria , ed io avevo perduto tre paia di scarpe , divorate in una sola notte da sei topi grigi , grossi come gatti , i quali fuggirono a tutte gambe , mandando delle allegre strida , quando apersi la mia cassa per constatare il danno . Dovetti sborsare tre lire e quarantadue centesimi ed un pacco di tabacco , se volli procurarmene un altro paio : ma erano cosi` immense che i miei piedi vi si perdevano ; e si che ho certe basi da far concorrenza ad un elefante . Di fronte a simili disastri e a tanti orecchi rosicchiati , il flemmatico equipaggio comincio` a scuotersi e il capitano , che ci teneva un po' al suo naso , ch' era il piu` lungo di tutti , ordino` una battuta generale , la quale costo` al nemico la perdita di undici giovani reclute e di un vecchio generale , trovato dentro la dispensa , nel ventre di una scatola di tonno : il ghiotto ne aveva mangiato tanto da non essere piu` in grado di balzare fuori . Vedemmo poi che i formaggi di quel disgraziato negoziante danese erano scemati della meta` e ridotti in uno stato tale , che il capitano credette di metterli a disposizione dell' equipaggio , il quale , ve lo assicuro , gradi` il dono col massimo piacere , anzi gli fece tanto onore che due settimane dopo tutti quegli uomini parevano balbuzienti . Quella vittoria non soddisfece nessuno , tanto piu` che la notte stessa altri due uomini perdevano mezzo naso e scomparivano dodici paia di scarpe . Se la continuava di quel passo fra breve a bordo non doveva rimanere piu` un uomo col naso intatto e , per colmo di disgrazia , nemmeno una scarpa ! Eppure cominciava a fare un tal freddo da rendere pericolosa la mancanza degli stivali , ed i piedi gelavano ... e come ! ... Dopo una penosa navigazione il nostro vecchio legno era giunto all' altezza delle Faeroer , gruppo d' isole che si trova a circa mezza via fra le coste settentrionali della Scozia e quelle meridionali dell' Islanda , quando fummo assaliti da un orribile tempaccio che mise in subbuglio il mare e il cielo . Il nostro disgraziato legno rollava e beccheggiava disperatamente , e i suoi fianchi rattoppati si curvavano sotto l' impeto crescente delle onde . Io cominciavo a vedermela un po' brutta , perche` temevo che quella vecchia carcassa da un momento all' altro si spezzasse in due e la prua fuggisse lasciando li` la poppa . Mi rassicurai pero` , pensando che la nave era carica di legname e che le tavole di salvezza , in caso disperato , non mancavano . Era calata la notte e il vento del Nord soffiava con estrema violenza sbrindellandoci le vele , quando vedemmo uscire dal boccaporto di maestra una massa nerastra che si stendeva pel ponte con rapidita` straordinaria . Sorpresi e un po' spaventati , ci avvicinammo per vedere con quale specie di animali avevamo da fare . Immaginate quale fu il nostro terrore nello scorgere che da quell' apertura uscivano a migliaia e migliaia i topi della stiva . Volgemmo i talloni piu` presto che ve lo possiate immaginare e ci salvammo a prua e a poppa , armandoci di traverse , di aspe e di manovelle per combattere quel nuovo pericolo , che poteva essere piu` grave e piu` minaccioso dell' uragano . Quella strana emigrazione pareva che non finisse piu` . Il boccaporto vomitava come un vulcano in piena eruzione ; uscivano topi d' ogni razza e grossezza , con mille strida , e invadevano il ponte da una estremita` all' altra , arrampicandosi su per gli alberi , su pei pennoni , su per i cordami . In un quarto d' ora non vi era piu` uno spazio libero in coperta , eccettuati il cassero e il castello di prua , dove noi ci tenevamo , respingendo furiosamente quelle orde divoratrici a colpi di spranga e di manovella . Pareva che non uscissero dalla nave , ma dalle viscere della terra tanti e tanti erano . Io credo di essere al disotto del vero nello stimarne il numero a trecentomila . Mi capite ! trecentomila topi , tutti affamati e che contavano di mangiarci vivi e ripulire le nostre ossa meglio d' un preparatore anatomico ! Bella prospettiva avevamo dinanzi agli occhi ! L' uragano infuriava sempre , mettendo sottosopra il mare , il quale ci assaliva da tutte le parti , smanioso di sfondare la nostra arca di Noe` ; gli alberi minacciavano di piombarci sul capo assieme ai pennoni , e il ponte era coperto di topi , pronti a darci addosso e intaccare i nostri polpacci ! In quel momento avrei dato la vecchia mia pelle per una pipata di tabacco . La nostra paura pero` fu di breve durata , poiche` il temuto assalto dei famelici roditori , almeno pel momento , non si effettuo` . Pareva anzi che fossero spaventati e che cercassero la nostra compagnia senza intenzioni ostili . Di essi quelli che erano riusciti ad arrampicarsi sul castello di prua , dove io mi trovavo , invece di morderci , si nascondevano fra le nostre gambe e stavano quieti . Ora , che mai li aveva costretti a invadere la coperta del vascello ? Io cominciai a diventare inquieto , sapendo che quello non era l' istinto delle detestate bestiacce . Certo qualche pericolo ci minacciava e i roditori lo sentivano : in caso diverso non avrebbero abbandonata la stiva dove potevano godere quasi completa sicurezza . Voi ridete ! ... Si vedra` fra poco se io avevo ragione o torto di pensarla cosi` ... Papa` Catrame si fermo` , lasciandoci ridere a nostro bell' agio , si stropiccio` le mani con una certa contentezza , accese un altro mozzicone di sigaro , poi continuo` : Benche` la nostra nave non fosse governata , e nessuno osasse scendere in coperta , dove i topi continuavano ad ammucchiarsi , battagliando ferocemente , teneva bene il mare e pareva che non corresse un immediato pericolo . Scricchiolava dalla ruota di prua a quella di poppa , dalla chiglia alla coperta , si sollevava penosamente sulle onde , ma teneva fronte all' uragano colle malferme costole ed i molti suoi anni . Due ore dopo , pero` , vedemmo irrompere dal boccaporto altri battaglioni di topi , forse gli ultimi , i quali si rovesciarono confusamente addosso ai compagni . Erano i piu` giovani forse e meno esperti , che avevano preferito saccheggiare ancora una volta la nostra disgraziata dispensa prima di abbandonare la stiva . Quasi contemporaneamente giunse ai nostri orecchi un sordo muggito che ci fece impallidire , come Macbeth dinanzi all' ombra di Banco . Ohe` , papa` Catrame , che sfoggio d' erudizione ! esclamo` il capitano . Anche delle tragedie tiri in campo , per abbellire i tuoi racconti ! Credete forse che non conosca Macbeth ? disse il mastro , un po' risentito . Ho alzato per quindici sere il telone quando si recitava a bordo del Fox , onde ingannare l' inverno fra i ghiacci della baia di Melville . Bella carica , perbacco ! ... esclamo` il comandante , ridendo a crepapelle . Si fa quello che si puo` , rispose modestamente il mastro . Ma lasciatemi finire la storia o questa notte non dormira` nessuno . Sono rimasto ... Va bene : quando udimmo un muggito che ci fece impallidire . Dapprima non sapemmo a che cosa attribuirlo ; ma ascoltando con profonda attenzione , ci accorgemmo che proveniva da una fuga d' acqua . La vecchia nave aveva ceduto in qualche punto e beveva allegramente , riempiendosi come un otre . I topi , quei furboni , guidati dal loro meraviglioso istinto , avevano previsto il disastro e si erano rifugiati per tempo in coperta , onde non annegare . A bordo del povero legno non tardo` a subentrare la paura e la confusione . Quei pacifici norvegiani cominciavano a perdere la testa e mi parevano tutti ubriachi o pazzi . Correvano da una parte all' altra , affollandosi presso le scialuppe , onde essere pronti a imbarcarsi nel momento in cui la nave avesse dato l' ultimo addio alle stelle e al sole , e battagliavano ferocemente colla moltitudine dei topi , tentando di respingerli nella stiva , ma senza pero` ottenere verun risultato , poiche` i rosicchianti rispondevano con pari ferocia , mordendo spietatamente i talloni e i polpacci dei nemici . Io non mi davo grande pensiero , essendo certo che il vascello non sarebbe affondato con tutto quel carico di legname che aveva in corpo e che le onde presto o tardi avrebbero spazzato via quei reggimenti di molesti roditori . Alle undici di sera il veliero era immerso fino alle murate e le onde balzavano furiosamente in coperta , portando via i piccoli mostri a centinaia ; ma ne restavano sempre . Alla mezzanotte caddero i due alberi trascinando con loro tutta l' attrezzatura ; ed il vecchio legno , quantunque fosse quasi tutto sommerso , galleggiava sempre . Verso le due , vinto dal sonno e dalla stanchezza , mi cacciai dietro una botte , mi copersi alla meglio con un velaccio e , malgrado il pericolo che si faceva di momento in momento piu` grave e l' invasione dei topi che si rifugiavano sul cassero e sul castello di prua per non lasciarsi portare via dalle onde , m' addormentai . Quanto dormii ? Nol seppi mai , perche` quando riapersi gli occhi era ancora notte e l' equipaggio norvegiano era scomparso ! ... Senza dubbio , nel timore che il legno affondasse da un istante all' altro , avevano messo in mare le imbarcazioni ed erano fuggiti senza prendersi la briga di cercarmi . Non mi spaventai troppo , quantunque la mia situazione non fosse molto brillante . Checche` succedesse , ero piu` contento di trovarmi a bordo della mia carcassa che sulle imbarcazioni , con un tempaccio cosi` orribile . Il mare era sempre cattivo e pareva che non dovesse calmarsi tanto presto ; la nave , immersa fino alla linea della coperta , galleggiava sempre , meglio anzi di prima , e non vi era alcun pericolo finche` non si spezzava ; i topi si trovavano aggruppati a migliaia intorno a me , ma pel momento pareva che non avessero idee bellicose . E piu` tardi ? Ecco quello che mi chiedevo con insistenza , giacche` la fame non doveva tardare a spingere quei reggimenti contro le mie gambe . Mi decisi di non perdere tempo , onde trovarmi pronto a lasciare il legno appena il mare me lo avesse permesso . Innalzai una preghiera a Dio , mi armai di una scure e in meno di un' ora costruii una piccola zattera , capace di sostenermi , e mi vi coricai sopra , in mezzo a una banda di topi d' ogni eta` , che forse avevano l' intenzione di tenermi poco allegra compagnia . Spunto` il giorno , il mare non si calmo` ; cadde la notte e divenne piu` cattivo , anzi tanto che certi momenti non sapevo piu` se la nave galleggiasse ancora o fosse andata a picco , tante erano le onde che la coprivano . Come se questo non bastasse , ecco la fame spingere addosso a me i miei compagni di naufragio . Pareva che si fossero passati la parola d' ordine , poiche` tutto d' un tratto li vidi serrare le file e scagliarsi contro le mie gambe con furore senza pari . Balzai in piedi brandendo la scure e mi posi a picchiare con rabbia estrema a destra e a sinistra , dinanzi e di dietro , saltando or sull' una e or sull' altra gamba per schiacciare quanti piu` potevo di quei maledetti . Ma la marea montava : ai battaglioni succedevano i battaglioni , ai reggimenti i reggimenti , e questi piu` affamati di quelli . Avevano giurato di spolparmi fino all' ultimo osso . Fortunatamente le onde si rovesciavano ad ogni istante sul povero legno e spazzavano via centinaia di assalitori ; ma non bastava . Sentivo quei mostri corrermi su per le gambe , cacciarsi nella mia casacca , balzarmi sulle spalle e mordermi gli orecchi . Mi credetti perduto ! ... Proprio in quel momento Dio ebbe compassione della pelle di papa` Catrame , poiche` un' onda gigantesca spazzo` la prua della nave e mi porto` via assieme alla zattera . Ebbi appena il tempo di aggrapparmi ai cordami che legavano le tavole , e mi trovai in mezzo al mare . Per due giorni lottai fra la vita e la morte , ma finalmente l' uragano cesso` e il mare divenne tranquillo . Dove ero ? Io lo ignoravo . Se una nave tardava a venire in mio aiuto , non so come sarebbe finita , non avendo meco nemmeno una briciola di pane . Mi sento fremere tutte le volte che penso a quel momento . Ma non avevate preso qualche pezzo di stoccafisso ? chiese un gabbiere . O una dozzina di biscotti ? chiese un altro . No . In una tasca pero` trovai un topo dal pelame quasi bianco , tanto era vecchio , con due baffi piu` lunghi di quelli del capitano Baffone , che forse voi tutti avrete conosciuto o almeno udito nominare ; in un' altra un simpatico di lui figlio , con due occhietti intelligenti ; nella terza una femmina con due poppanti topolini ! Nonno , padre , madre e figli ! una famiglia intera che contava di spassarsela nel fondo delle mie saccocce . Un altro li avrebbe afferrati per la coda e gettati in mare , ma io no ; li presi delicatamente per gli orecchi e li deposi sulla mia zattera . Non si sa mai ! Nella condizione in cui mi trovavo , cogli intestini che brontolavano per la fame , quella famigliola poteva servirmi a qualche cosa . Che diamine ! Non sono mai stato uno schizzinoso , io ! Eppure , guardate che originale e` papa` Catrame ! Dopo quattro ore mi ero tanto affezionato ai miei compagni di sventura , che ci avrei pensato quattordici volte prima di immolarli al mio ventricolo . Prendevo gusto a vederli saltellare per la piccola zattera ed arrampicarsi su per le mie gambe , emettendo strilli di contentezza . Perfino il vecchio nonno , che dapprima si era dimostrato molto diffidente a mio riguardo , si degnava di venire ad accoccolarsi sulle mie scarpe , per rosicchiare le suole . La famiglia non era pero` completa . Frugando nelle mie tasche trovai un altro giovane rampollo , un topolino grosso come una nocciola , che si era nascosto nella mia pipa . Mi accorsi della sua presenza quando stavo per accenderla e poco manco` che il disgraziato piccino rimanesse abbruciato . Ecco adunque attorno a me il vecchio Catramone , il signore e la signora Catrame , i giovani Catramino e Catrametto e il microscopico mastro Pipa ; e se aveste veduto come accorrevano quando li chiamavo per nome ! Disgraziatamente la mia situazione si complicava . La zattera non andava ne` innanzi , ne` indietro ; nessuna terra appariva in vista , non avevo un tozzo di pane e la fame cresceva sempre , ed io continuavo a stringere la cintola . I miei occhi si posavano sempre , con ardente bramosia , sulla mia famigliola , e i miei denti pregustavano quelle tenere carni il vecchio l' avrei serbato per ultimo , perche` doveva essere duro e coriaceo , e avevo gia` deciso di sacrificarli , quando finalmente comparve una nave danese in rotta per la Scozia . Fummo tutti salvi , e potemmo divorare una copiosa razione nella dispensa del cuciniere . Credo di aver mangiato cinque zuppe colla cipolla senza fermarmi e non so quanti piatti di carne . Quando sbarcai a Liverpool , i miei sorci erano meglio ammaestrati dei cani e mi dimostravano un' affezione immensa . Non seppi pero` resistere alle dieci ghinee offertemi da un eccentrico inglese e li cedetti ; vi giuro pero` che in vita mia non provai un dispiacere eguale come nel momento in cui mi separai dai miei antichi compagni di sventura . Non sono sicuro , ma credo di essermi sentito inumidire gli occhi , io che non ho mai pianto ! Un clamoroso scroscio di risa accolse la fine della settima storia ; perfino il capitano rideva , specialmente nel mirare il viso contristato di papa` Catrame . E i norvegiani ? chiedemmo . Dio deve averli puniti , poiche` non udii piu` mai parlare di loro . Io credo che siano tutti annegati . Papa` Catrame si alzo` , sguscio` fra l' uditorio e si allontano` dicendo : A domani sera , se non mi coglie qualche malanno . E sparve nella stiva . Le sirene Alle otto precise papa` Catrame era al suo posto , pronto a raccontarci l' ottava storia . Guardammo il suo volto incartapecorito , per indovinare se fosse di buono o cattivo umore , poiche` da questo si poteva argomentare se la novella era allegra o triste . Le nostre investigazioni riuscirono pero` vane , poiche` il suo volto nulla diceva . Solo notammo che pareva un po' nervoso : egli non faceva altro che levare di bocca la vecchia pipa e cacciarvi dentro il suo pollice , quantunque essa tirasse meglio del solito . Era imbarazzato a trovare l' argomento ? o il suo cervellaccio tardava a risvegliarsi ? Io credo che fosse una cosa e l' altra ; infatti rimase silenzioso piu` di un quarto d' ora , continuando a frugare e rifrugare nella pipa . Alla fine , quand' ebbe tracannato un paio di bicchieri , la sua me moria si sveglio` come per incanto . Credo e non credo , comincio` egli . Oh ! ... oh ! ... esclamo` il capitano . Papa` Catrame a poco a poco diventa incredulo . No , rispose il mastro gravemente . Ma su cio` che sono per narrarvi conservo dei dubbi , non avendo potuto constatare la cosa con piena sicurezza . L' argomento deve essere importante , esclamo` il capitano . Si tratta di qualche mostro di nuova specie ? D' un mostro precisamente non si tratta , rispose il marinaio con serieta` ; si tratterebbe anzi d' una vaga donna . Un oh ! di sorpresa usci` da tutte le bocche , e vi era di che . Come mai mastro Catrame , quell' orsaccio , che quando vedeva una donna fuggiva come se avesse dinanzi il diavolo , si occupava del gentil sesso ? Ventre di balena ! esclamo` il capitano . Questa volta papa` Catrame vuole morire . Fuori la novella ! gridarono tutti . Il titolo ! ... Il titolo ! tuono` una voce . Il titolo ? disse il mastro . Eccolo : le sirene ! ... Un clamoroso scoppio di risa tenne dietro a quell' annuncio ; rideva il capitano fino a slogarsi le mascelle , ridevano i marinai , e si tenevano i fianchi perfino i mozzi . Ah ! papa` Catrame ! esclamo` il capitano . Tu credi ancora a simili frottole ? ... Eh via ! ... perbacco ! ... Sii un po' piu` serio . Papa` Catrame le sballa grosse come una corazzata ! gridarono tutti . Adagio , ragazzi , disse il mastro , che faceva fronte colla maggior calma a quello scoppio d' ilarita` . Ho detto fin da principio che credo e non credo ; ma qualche cosa di vero ci deve essere . Oh ! perbacco ! sono secoli e secoli che i marinai parlano delle sirene . A quale scopo avrebbero inventato simili frottole ? Qualche cosa di vero , lo ripeto , ci deve essere , quantunque non abbia ancora potuto verificare esattamente quanto ce ne sia . Voi ridete pure ; ma se continua la celia , pianto su due piedi l' uditorio e vado a passare la mia notte nella cella dei prigionieri . Avete capito ? Ventre di foca ! e` un po' troppo ! ... Corpo d' una spingarda ! basta cosi` , o ... Silenzio ! tuono` il capitano , o il vecchio Catrame scoppia come una caldaia a trenta atmosfere . Con uno sforzo prodigioso frenammo la nostra ilarita` e il silenzio piu` profondo regno` attorno al mastro . Ritorno al Caronte , riprese Catrame , a quel brutto vascello che si diceva fosse popolato di fantasmi e di folletti e il cui comandante fece la fine miseranda che voi tutti conoscete . Pero` la storia che sto per narrarvi non e` tanto lugubre come sembrerebbe a prima vista . Quando il caso che ora apprenderete accadde , la fregata si chiamava ancora Santa Barbara ; la comandava un altro capitano e nella stiva non si udivano ne` gemiti ne` cigolii di catene . Con me si era imbarcato un giovane ufficiale , i cui modi un po' bizzarri mi avevano subito colpito . A quale nazione appartenesse non riuscii mai a saperlo ; ma non doveva essere italiano , poiche` masticava orribilmente la nostra dolce lingua ; pareva anzi che venisse da un paese molto lontano : era bruno come un meticcio dell' America , aveva maniere strane , un temperamento concentrato , e mangiava cibi affatto diversi dai nostri . Doveva essere di buona famiglia e di casta molto elevata , perche` notai che il capitano lo trattava quasi da eguale e aveva per lui molti riguardi . Non so il perche` , fino dal primo momento che mi vide mi dimostro` una certa simpatia . Fosse la mia barba imponente , o fossero i miei modi franchi , modestia a parte , o perche` ero un buon compagno quando si trattava di vedere il fondo di qualche bottiglia , egli mi chiamava sovente nella sua cabina , mi mesceva da bere ; ed io ogni sera tornavo alla mia branda colle gambe malferme e la testa pesante ; sovente anche quell' uomo strano chiacchierava con me , mentre cogli altri non apriva mai bocca . Avevamo lasciato la citta` del Capo di Buona Speranza diretti in Australia , non ricordo bene se a Melbourne o a Brisbane : un viaggetto di almeno tre mesi , se il vento ci fosse stato sempre propizio : altrimenti la traversata si sarebbe prolungata ancora di piu` . Il mio ufficialetto , di passo in passo che ci allontanavamo da terra , invece di diventare piu` allegro , come fa il vero marinaio , intristiva sempre piu` . Lo sorprendevo talora colla testa stretta fra le mani , la fronte annuvolata , le labbra strette e una faccia da uomo piu` ammalato che sano . Talvolta lo udivo sospirare profondamente , borbottare non so quali parole in una lingua sconosciuta , e in quei giorni non barattava con me due sillabe , anzi mi trattava molto ruvidamente . Invano mi rompevo il capo per indovinare il motivo di quella crescente tristezza . Se avessi avuto i galloni d' oro , l' avrei interrogato ; ma nella mia condizione non era permesso , e poi veh ! , mastro Catrame e` un uomo che sa stare al suo posto , osservando le distanze . Un giorno , mentre entravo nella cabina per portare al mio ufficialetto non so quale ordine , lo sorpresi cogli occhi bagnati di lagrime ... Rimasi di stucco e , ve lo confesso , scandolezzato . Che diamine ! Un marinaio , anzi un ufficiale che piange ! Poffare ! Il motivo doveva essere molto grave per lasciar cadere quell' acqua dolce . Appena mi vide , si terse quasi con rabbia quei lucciconi , vergognoso di essersi lasciato sorprendere da me ; ma poi , quasi fosse vinto da un nuovo dolore , si lascio` cadere su di una sedia , nascondendosi il viso fra le mani . Ve lo figurate come mi trovai io in quel momento , dinanzi al mio ufficialetto . Volevo fuggire , ma avevo timore che si offendesse ; volevo rimanere , ma temevo che mi mettesse alla porta ; ero insomma sui tizzoni ardenti e non so che cosa avrei fatto per diventare tanto piccolo da potermi nascondere sotto il tavolo . Invece il mio ufficialetto non si offese , ne` si sdegno` . Mi fece cenno di chiudere la porta , poi , piantandomi in viso due occhi che facevano paura , mi chiese a bruciapelo : Catrame , hai avuto delle affezioni nella tua gioventu` ? ... Lo guardai trasognato . Perche` chiedeva a me simili cose , a me che non mi sono occupato d' altro che di a`ncore , di vele , di pennoni ? ... E poi , e poi ... Lasciamo correre ... Alto la` , papa` Catrame , disse il capitano . Tu ci nascondi qualche particolare e non dici tutta intera la verita` . Quel lasciamo correre mi fa sospettare qualche ... Eh ! m' intendo io ! Che ? chiese il vecchio con una certa inquietudine che non sfuggi` a nessuno di noi . Tu pure , un tempo , hai corso la cavallina ... Io ! ... esclamo` il mastro , la cui faccia si oscuro` . Io ! ... Trincio` l' aria due o tre volte colla destra e colla sinistra , come se volesse scacciare qualche cosa , poi riprese con voce aspra : Lasciatemi finire ... , o io me ne vado nella cabina coi ferri alle mani e anche ai piedi , se volete mettermeli . Lasciamo correre adunque e vediamo cos' ha da fare quell' ufficiale piagnucolone colle sirene , disse il capitano . Dunque , riprese il mastro , sono rimasto quando l' ufficiale mi rivolse a bruciapelo quella stravagante domanda . Rimasi imbarazzato , tanto ero lontano dall' attendermi una simile interrogazione , e non riuscii che a borbottare tre o quattro parole , che certo egli non comprese , poiche` nemmeno io sapevo quello che dicessi . Avesse capito un no , o un si` , l' ufficiale continuo` , coll' aria di un uomo che non ha tutto il cervello solidamente incastrato nella zucca : Dimmi tu se io posso essere felice nel trovarmi cosi` lontano da lei ! E forse non la rivedro` piu` mai , forse morra` per me , e anch' io , lo sento , finiro` presto questa esistenza tormentosa . Io non sapevo cosa rispondere ; giravo e rigiravo le dita nel mio berretto e non vedevo il momento di darmela a gambe . Non m' intendevo io di simili cose ... E poi ... come mai gli era saltato in capo di prendermi per suo confidente ? Continuo` cosi` a parlare un bel pezzo della sua donna , senza che io comprendessi gran che , avendo in quel momento nel cervello altro da pensare e indosso una certa vergogna che non saprei spiegarvi . Quando il cielo volle , mi lascio` libero , e vi potete immaginare con quanta lestezza sgattaiolai sul ponte . Per quindici giorni non misi piu` piede nella sua cabina per paura che mi facesse qualche altra simile domanda o che mi riparlasse della sua infelicita` e della sua donna . Egli d' altronde non mi mando` piu` a chiamare e non comparve che rade volte sul ponte . Era pero` sempre abbattuto , pallido , triste , e nei suoi occhi brillava una strana fiamma . Vi confesso che mi faceva paura tutte le volte che mi fissava : c' era qualche cosa di sinistro in quelle pupille ; e per quanto chiudessi gli occhi , me le vedevo balenare sempre dinanzi , e le vedevo anche alla notte luccicar in fondo alla mia branda o negli angoli piu` oscuri della mia piccola cabina , sotto le sedie , sull' orlo del tavolo o sulle pareti . Io incominciavo davvero a temere che quell' uomo mi avesse affascinato , o comunicato la sua pazzia ; poiche` io lo ritenevo un vero pazzo ... Papa` Catrame s' interruppe , guardandoci , e fosse l' impressione o altro , anche nei suoi occhi vedemmo in quel momento balenare un lampo simile a quello che egli scorgeva negli occhi del misterioso ufficialetto . Era un baleno d' una tinta indefinibile , che ci metteva indosso un certo malessere . Si sarebbe detto che ci affascinava ! ... A poco a poco pero` quel lampo si spense , il vecchio fece una mossa brusca come per risvegliarsi e continuo` la sua curiosa storia , ma con voce stanca , spossata : Una sera , mentre mi trovavo nella stiva ritirando certe gomene che dovevano servire pel ricambio d' un paterazzo , mi sentii improvvisamente battere sulla spalla . Mi volsi e nella semioscurita` vidi quei due occhi che mi guardavano con un' ostinata fissazione . Non scorgendo di primo colpo l' ufficialetto , mi sentii prendere da un vivo terrore e lasciai cadere le gomene per fuggire ; ma una mano di ferro mi trattenne violentemente , mentre una voce mi sussurrava agli orecchi : L' ho veduta ! ... M' alzai di scatto , e mi trovai dinanzi all' ufficiale , al pazzo . Chi ? chiesi coi denti stretti . Lei ! ... Non so chi mi trattenne dal rispondergli male . Ero arcistucco di quel pazzo da catena , tanto piu` che cominciava a farmi paura . Vedendo che io rimanevo impalato dinanzi a lui senza parlare , mi ripete` con una intonazione pazza : Ti ho detto che l' ho veduta . Ebbene ? chiesi , alzando le spalle . Era bella , sai ? Ne ho piacere . E mi ha detto che mi vuole sempre bene . Tanto meglio . E che tornera` a trovarmi . Buon segno . Vieni a bere nella mia cabina : ti parlero` di lei . Mi sono sentito imperlare la fronte d' un freddo sudore a quella proposta , non perche` mi dispiacesse il bere , anzi tutt' altro : ma trovarmi solo con quel pazzo ! cio` non mi andava a sangue . Gli risposi che ero di quarto e che dovevo conferire col capitano ; che percio` per quella sera mi dispensasse dal tenergli compagnia . Non attesi nemmeno la sua risposta e salii piu` che in fretta sul ponte , mandando un altro marinaio a compiere l' operazione delle gomene , temendo di ritrovare ancora il pazzo . L' indomani mi mando` a chiamare , ma mi guardai bene di andare nella sua cabina e gli feci dire che ero ammalato . Non so se credesse alla mia malattia , o si fosse accorto che io non volevo piu` saperne di lui : mi ricordo che mi lascio` tranquillo , e io fui contentissimo , e lo sarei stato di piu` se si fosse dimenticato di me . Quando pero` lo vedevo apparire in coperta , fuggivo piu` che in fretta e andavo a nascondermi nel pozzo delle catene , onde non potesse trovarmi . Egli , non vedendomi , domandava di me ; ed i miei camerati , che sapevano ogni cosa , gli rispondevano sempre che ero ammalato od occupato in qualche importante lavoro per ordine espresso del capitano . L' ufficiale allora sospirava lungamente e tornava nella sua cabina piu` cupo che mai . Eravamo giunti presso le coste australiane , anzi gia` le avevamo scorte durante il giorno , quando una sera mi imbattei in quel maniaco . Vi assicuro che passai un brutto quarto d' ora , quantunque sia stato l' ultimo . Mi trovavo seduto a poppa , dietro la ruota del timone , attendendo la fine del mio quarto di guardia per andarmene a dormire . Ora che mi ricordo , appunto quella sera la fregata aveva imboccato lo stretto di Bass , larghissimo canale che divide la costa australiana dall' isola di Van Diemen , ed eravamo a poche miglia dall' isola di King . Avevo socchiuso gli occhi e stavo per addormentarmi , quando mi sentii toccare in fronte da una mano gelida . Alzai bruscamente il capo , e vidi dinanzi a me l' ufficiale , cogli occhi strabuzzati , il viso piu` terreo del solito , i capelli irti . Cosa volete ? chiesi preparando le gambe per fuggire . La` ! ... la` ! ... esclamo` egli con voce strozzata , indicandomi la scia spumeggiante della nave . Cosa vedete ? gli chiesi . Lei ! ... In mare ? Eh via , signore , voi sognate . No , Catrame ! esclamo` egli . L' ho veduta ! ... Quantunque non credessi un ette a quello che mi diceva , mi curvai sul bordo e guardai attentamente nella scia ; ma nulla vidi , nemmeno la testa di un pescecane . Calmatevi , gli dissi , vedendolo in preda a una viva eccitazione . Non vi e` nulla in mare . Ma si` , riprese con sovrumana energia . Ti dico che l' ho veduta la` , in mezzo alla spuma . Sara` stato uno scherzo dei vostri occhi . Egli non rispose ; si era slanciato innanzi come un vero pazzo , sporgendosi mezzo fuor dal bordo , e guardava fissamente con quegli occhi che mandavano strani bagliori . Guardala ! ... guardala come e` bella ! ripete` . Guardai , piu` spinto dal desiderio di accontentarlo che dalla curiosita` . Ebbene , ... voi non mi crederete , eppure vidi sorgere in mezzo alla scia della nave , fra la candida spuma , una testa ! ... Faceva buio , e` vero , ma la spuma era bianca , quasi fosforescente , e quella testa spiccava nettamente ! ... L' ho veduta due volte emergere , poi sparire , e giurerei di aver udito un suono , una voce che mi parve umana . Se mi chiedeste se era bella o brutta , se era bionda o bruna , non ve lo saprei dire , poiche` lo stupore che provai era cosi` forte da impedirmi di veder bene ; ma avevo visto una testa umana : di questo sono certo ... Un beffardo scroscio di risa interruppe papa` Catrame : era il capitano che si burlava di lui . Il vecchio alzo` le spalle e continuo` : Rimasi parecchi minuti come pietrificato , dinanzi a quella inaspettata visione . L' ufficiale mi strappo` da quello stupore pauroso , dicendomi : L' hai veduta ? Non seppi dir di no e fu male , poiche` , appena ebbi fatto quel cenno affermativo , il povero pazzo supero` d' un balzo la murata e si slancio` a capofitto in mare , gridando : Eccomi , Manuelita ! ... Gettai un grido di terrore , e con un colpo di coltello lasciai cadere un gavitello14 . Il capitano , subito informato , comando` di virare di bordo e di mettere in mare le imbarcazioni . Tornammo sul luogo ; ma tutte le nostre ricerche furono vane : il povero pazzo non ricomparve piu` mai alla superficie ! ... Era stato proprio affascinato da una sirena ? chiesero i mozzi . Chi puo` dirlo ? rispose papa` Catrame . Io non ho potuto vederla bene , essendo la notte oscura ; ma ... forse i nostri vecchi non hanno inventato le sirene ! Il capitano fece ancora udire il suo riso beffardo . Sai cos' era quella testa , papa` Catrame ? disse poi . Non lo so , rispose il mastro , bruscamente . Era quella di una foca ! Sara` , ma non lo credo . Si` , papa` Catrame , era una foca dello stretto di Bass ; e aggiungero` , per meglio convincerti , che in quel braccio di mare sono numerose quanto le tinche dei nostri stagni e che di notte si puo` scambiare la loro testa rotonda con quella di una creatura umana . Sei persuaso ? Il mastro non rispose ne` si` , ne` no , ma ci lascio` , brontolando piu` del solito . Il serpente marino Anche la nona sera , mastro Catrame fu puntuale come il cronometro di bordo . Battevano le otto quando si vide il suo berretto , vecchio di almeno mezzo secolo , spuntare dal boccaporto , poi apparire quel lungo corpo magro , ma ancora robusto . Si spinse fino a prua per osservare lo stato del mare e del cielo , fece bracciare la vela di parrocchetto onde prendesse piu` vento , diede uno sguardo alla bussola per accertarsi dell' esattezza della ruota , poi accese la sua pipa e ando` a sedersi al suo solito posto , sul trono , come diceva scherzando l' equipaggio . Pochi istanti dopo , tutto l' uditorio era a lui d' intorno , poiche` la curiosita` non scemava , anzi cresceva ogni sera , e tutti avrebbero voluto che il capitano prolungasse ad altri giorni ancora la pena del povero vecchio , quantunque certe volte avesse narrato delle storie cosi` lugubri da sconvolgere il sangue a piu` d' uno e mettere indosso a tutti delle brutte paure . Papa` Catrame doveva , durante il giorno , aver gia` pensata e preparata la sua novella , poiche` , appena seduto , senza preamboli e senza farci attendere , come era solito , disse : Vi narrero` questa sera l' incontro da me fatto d' un mostro spaventevole , di cui si sono occupati a lungo i cosi` detti scienziati , alcuni affermandone l' esistenza e altri negandola spudoratamente . Non intendo parlare di uno di quei mostri immensi che i popoli nordici chiamano kraken , ne` di quello segnalato da Olaus Magnus , vescovo di Upsala , e che si disse avesse un miglio di lunghezza e somigliasse piu` a un' isola che a un pesce ; ne` di quell' altro veduto da un prete scandinavo e sul cui corpo celebro` la santa messa , avendolo scambiato per una roccia . No : papa` Catrame e` piu` ragionevole di quello che sembra , ne` e` poi tanto credenzone quanto lo giudica il signor capitano , e a frottole cosi` colossali non presta fede . Non dico che quei due santi uomini non possono aver veduto dei mostri enormi , forse simili a quello incontrato dal comandante dell' avviso a vapore Alecto , fra Madera e le isole Canarie , or son pochi anni , e di cui si conserva ancora un pezzo di coda o di braccio a Santa Croce di Tenerife ; quello era un polipo , grandissimo si` , ma non tale da scambiarlo per un' isola . Lasciamo pero` andare questi kraken delle leggende nordiche e occupiamoci del mio mostro . L' hai proprio veduto tu ? gli chiese il capitano , che prestava una profonda attenzione . Coi miei occhi . Di giorno ? Di notte : c' era pero` la luna e ci si vedeva abbastanza bene . Allora cominciano a nascermi dei dubbi . E quali , se e` permesso conoscerli ? chiese il vecchio con tono risentito . Te li diro` piu` tardi ; ora prosegui perche` non sappiamo ancora di quale mostro tu intenda parlare . Ebbene , avete mai udito parlare del serpente marino ? Si` , si` , esclamarono tutti . Credete alla sua esistenza ? Nessuno rispose ; tutti ci guardammo l' un l' altro in viso , non sapendo dire ne` si` , ne` no ; ma sono certo che i piu` inclinati al meraviglioso , come tutti i marinai , avrebbero risposto in modo affermativo , piuttosto che negativamente . Forse non credete , riprese papa` Catrame ; ma avete torto , poiche` , ve lo ripeto , l' ho veduto io coi miei occhi . Come dissi , l' esistenza di questo mostruoso serpente fu messa lungamente in dubbio anche dai piu` vecchi marinai ; pero` alcuni affermarono , in epoche diverse , di averlo incontrato . Le opinioni loro naturalmente sono disparate : altri dicevano che era lungo piu` di mille metri , altri cinquecento : altri riducevano la misura a piu` modeste proporzioni , a cento , a cinquanta ; non pero` a meno . Chi dice che e` dotato di una forza cosi` potente da stritolare fra le sue spire un vascello ; chi invece essere gelatinoso come i polipi e senza consistenza ; alcuni narrano di essere stati assaliti e altri di averlo invece veduto fuggire , appena s' accorse di essere stato scoperto . L' equipaggio di una nave danese affermo` di averne tagliato a mezzo uno con un colpo di sperone e che le due parti perdettero tanto sangue da arrossare il mare per un tratto di mille metri quadrati . Bum ! esclamo` il capitano . Aveva una cantina nel corpo quel serpente ? Non ne so piu` di voi , rispose serio serio papa` Catrame . Quanto a me , non presto che una fede molto relativa a tutti questi racconti . Ora lasciatemi proseguire e non m' interrompete , se desiderate che me la sbrighi presto , poiche` sento che la mia lingua s' ingrossa con questo faticoso esercizio , e se non mi affretto a dire , finiro` di perderla . Navigavo da circa tre anni a bordo di un barco maltese , che faceva dei lunghi viaggi in America , nell' Estremo Oriente e anche nel grande Oceano Pacifico ; un buon veliero , forse il migliore che io abbia montato in tanti anni di navigazione , e comandato dal piu` amabile capitano che abbia conosciuto . Durante questo lungo tempo nulla di straordinario era accaduto . Navigavamo come tranquilli passeggeri che vanno a diporto pel mondo , anziche` come poveri marinai , e mangiando bene e bevendo meglio , senza mai aver incontrata una di quelle formidabili tempeste che fanno rizzare i capelli ai piu` coraggiosi e stringere il cuore anche a chi non e` alle prime sue armi . Il capitano , che era un epulone e anche un mattacchione , offriva di quando in quando dei banchetti al suo equipaggio , o delle bicchierate memorabili che facevano dei grandi vuoti nella sua cantina . Quando poi il tempo era tranquillo e la notte illuminata dalla luna , non mancava mai d' improvvisare delle feste da ballo fra l' albero di trinchetto e quello di mezzana . Un giorno , mentre ci disponevamo a lasciare l' isola di Tonga , che fa parte , anzi e` la principale , del gruppo omonimo , un capo indigeno , a cui avevamo fatto dei regali , ci mando` a bordo due granchi ladri . Cosa sono i granchi ladri ? chiedemmo tutti , eccettuato il capitano , il quale senza dubbio sapeva cos' erano . Ve lo dico subito in quattro parole , rispose il mastro . Sono dei granchi grossi assai , con delle morse cosi` potenti che spaccano una noce di cocco colla massima facilita` . Vivono in grande numero nelle isole dell' Oceano Pacifico , presso alle spiagge , onde essere piu` vicini agli alberi di cocco , sui tronchi dei quali si arrampicano per mangiare le frutta . Gli isolani sono ghiotti della loro carne e li cercano avidamente ; se poi sia eccellente o no io lo ignoro , non avendone mai assaggiata . Ma , disse il capitano , cosa c' entrano qui i birgus latro questo e` il vero nome di quei granchi col serpente di mare ? Tu divaghi , papa` Catrame . C' entrano per qualche cosa , signore , rispose il mastro , poiche` furono quei due granchi a chiamare sul nostro veliero le disgrazie . E come mai ? Io non lo so ; il cuoco di bordo mi disse con tutta serieta` che quelle bestie portano sfortuna e non si e` ingannato , poiche` dopo la loro comparsa cominciarono tempeste , disgrazie e facemmo l' incontro del serpente di mare . Oh ! diamine ! esclamo` il capitano , schiattando dalle risa . Lo vedrete fra poco , rispose il mastro sempre serio e grave . Passo sopra alle tempeste che ci assalirono poco dopo , ai due o tre marinai che si ruppero le braccia e le gambe sempre per colpa di quei granchi che ci avevano attirato addosso l' ira del re del mare tal e` almeno la mia convinzione , poiche` si dice fra gl' isolani , che siano quei crostacei i suoi favoriti , e vengo al punto piu` interessante . Se ben mi ricordo , stavamo attraversando quel tratto di oceano che si estende fra le isole dell' arcipelago di Mendana e la costa d' America , quando una sera , mentre stavamo danzando e bevendo in buona allegria , si verifico` un fenomeno che non solamente ci sorprese , ma ci spavento` assai . Il nostro legno filava quattro o cinque nodi all' ora , spinto da buon vento largo , quando a poco a poco rallento` la corsa , finche` rimase quasi immobile sul tranquillo mare ! Dapprima credemmo che il vento fosse improvvisamente cessato , ma i mostravento15 spiegati sulla cima degli alberi indicavano il contrario , e poi le vele erano sempre gonfie , segno evidente che tiravano ancora . Meravigliati d' un tal fatto , che per noi tutti era inesplicabile , ci precipitammo verso prua per vedere se qualche ostacolo si opponeva alla corsa del nostro legno : nulla appariva . Gettammo la sonda per vedere se vi era qualche banco , ma lo scandaglio non tocco` fondo , quantunque fosse sceso a quattrocentocinquanta braccia . Guardammo a poppa , temendo che qualche mostro si fosse aggrappato al timone , e nulla si vide che potesse convalidare il nostro sospetto . Nessuno sapeva spiegare quello strano e sorprendente fenomeno . Alcuni dicevano che qualche grande polipo si era attaccato alla nostra chiglia e ci aveva fermati ; altri dicevano che forse il mare era in quel punto cosi` denso da impedirci di avanzare e che per conseguenza dovevamo virare di bordo ; ma erano sciocchezze a cui nessuno prestava fede . Il nostro barco rimase quasi immobile per un buon quarto d' ora , poi tutto d' un tratto si mise a veleggiare colla primiera velocita` . Pero` , allorche` si mosse , vedemmo a poppa il mare gonfiarsi e ribollire , e un marinaio assicuro` di aver veduto qualche cosa di nerastro agitarsi fra la spuma , come un braccio smisurato o un immenso cilindro . Ci aveva fermati qualche mostro marino di nuova specie , e non altro . Per quella sera pero` nulla potemmo sapere . Durante tutta la notte l' intero equipaggio veglio` sul ponte , giacche` nessuno pensava a dormire , e parecchi uomini si tennero armati di ramponi e di carabine . Nulla accadde , fino verso le due del mattino . Allora , un gabbiere che si era arrampicato sulla crocetta dell' albero di trinchetto , asseri` di aver veduto , appena un miglio sottovento , un cono ergersi dal mare , simile ad una tromba marina . Non ho potuto constatare il fatto coi miei occhi : ma mi sembra tuttavia che potesse essere una tromba , giacche` il vento era leggero , l' oceano tranquillo o quasi , e il cielo sgombro di ogni nube . Verso l' alba pero` vidi il mare sollevarsi sotto la poppa del nostro legno e intesi distintamente una specie di fischio , poco meno acuto di quello che ordinariamente emettono i serpenti . Questo nuovo fenomeno ci spavento` e anche il nostro capitano comincio` a impensierirsi , tanto piu` che si sospettava la presenza d' un mostro marino . Virammo di bordo cambiando rotta , colla speranza di fargli perdere le nostre tracce , ed infatti il nostro barco filo` verso nord senza incidenti durante tutta la giornata . Gia` ci rallegravamo di essere scampati a quel misterioso pericolo , quando , due ore dopo calato il sole , ecco la nostra nave a poco a poco arrestarsi e poi oscillare abbastanza fortemente da bordo a tribordo . Il nostro stupore si cambio` in una vera paura da non potersi descrivere . Dal capitano all' ultimo mozzo erano tutti pallidi ed io tremavo piu` degli altri . Guardammo tutto intorno alla nostra nave , ma nulla appariva a fior d' acqua . Eppure il rollio continuava e tanto che credemmo di venire da un istante all' altro gettati in mare e subissati . L' oscurita` accresceva la nostra paura : il cielo si era coperto e la luna e le stelle non proiettavano sulla nera superficie dell' oceano nessun chiarore che permettesse di distinguere alcuna cosa con precisione . Piu` tardi , la nostra attenzione venne attirata da un potente fischio che veniva dal largo . Corremmo tutti a prua stringendo le armi , credendoci assaliti dal misterioso mostro che ci seguiva con tanta ostinazione . La` , a sole due gomene da prua , un mostro enorme , che non si poteva ben distinguere in causa dell' oscurita` , navigava in modo da tagliarci il passo , ruttando una specie di nebbia o di fumo . Si teneva quasi tutto sommerso ; ma dietro alla sua testa che poteva essere lunga venti metri , vedevamo distendersi sul mare un corpo lungo lungo , serpeggiante , che si perdeva verso il Nord . Non so quanto misurasse tutto intero poiche` , come dissi , la notte era oscura ; ma io non esito ad affermare che superava un miglio . Virate di bordo ! tuono` il capitano con voce strozzata per l' emozione . Non so come , in meno di venti secondi la manovra fu eseguita e il nostro legno fuggi` verso il Nord ; ma percorse sei o sette gomene , si trovo` dinanzi alla coda del mostro che fu tagliata nettamente per meta` e con una facilita` tale che nessuno di noi s' accorse del menomo urto ! ... Era di burro quel serpente ? chiese il nostro capitano , guardando con aria ironica mastro Catrame . Di burro ! ... Vi basti sapere che al mattino trovammo nella sentina un piede d' acqua entrata da due fori perfettamente regolari , del diametro di quindici o venti centimetri , aperti uno a babordo , un po' sopra il paramezzale , e l' altro a poppa . Ditemi che specie di denti aveva quel serpente di burro . E siete andati a picco ? chiedemmo . No , rispose papa` Catrame . Ci riusci` facile chiudere quei due fori e asciugare la stiva col mezzo delle pompe ; ma tale fu lo spavento provato da quell' incontro , che parecchi marinai si ammalarono . Io saro` un credulone , ma dico che , se quei due granchi non fossero stati a bordo , chissa` , il re degli abissi marini non ci avrebbe mandato addosso quel formidabile serpente , la cui esistenza molti mettono in dubbio . Cio` detto , il vecchio scese dal barile e fece per andarsene ; ma il capitano , che da qualche minuto era diventato pensieroso , lo fermo` con un gesto . Una spiegazione ? chiese il vecchio , aggrottando la fronte . Forse . Non credereste a cio` che vi ho narrato ? Non credo al tuo serpente , il quale non esiste che nel cervello degli ignoranti . Mastro Catrame alzo` il suo curvo dorso , punto` le mani sui fianchi guardo` il suo eterno contraddittore con un' aria di sfida . Che fossimo tutti ciechi ! esclamo` . Spiegate voi adunque questo fenomeno ! Si` , disse il capitano , come parlando fra se stesso , deve essere cosi` ... ne sono certo ... Ebbene , riprese poi ad alta voce e sostenendo serenamente lo sguardo fosco del vecchio , ti spieghero` io tutto . Non posso assicurare per quale motivo la vostra nave sia stata fermata e scrollata ; ma io ritengo che si fosse aggrappato alla vostra chiglia qualche mostro fornito di braccia potenti , un polipo gigante , per esempio , oppure un cefalopodo . Questi polipi hanno dei tentacoli che raggiungono e talvolta sorpassano una lunghezza di dieci metri , sono dotati di una forza straordinaria e possono far oscillare una nave anche grossa . Il caso non sarebbe nuovo . Ammettiamolo , rispose il mastro . In quanto al serpente marino vi siete tutti ingannati , cominciando dal tuo amabile capitano . Sono convintissimo che voi abbiate incontrato nient' altro che una pacifica balena , occupata a pranzare fra un banco di alghe . Le dimensioni del capo del preteso serpente , che era invece l' intero corpo del cetaceo , le nubi di vapore , che lanciava dagli sfiatatoi , e il fischio acuto bastano per dimostrare che io non mi inganno . La coda del serpente non era altro che un lungo banco di alghe , eccellente pastura delle balene ; se cosi` non fosse , la vostra nave non avrebbe tagliato l' appendice del mostro smisurato . Hai veduto tu quella coda contorcersi o sollevare ondate quando la vostra nave la investi` ? ... Dimmelo francamente , papa` Catrame . No , rispose il mastro , che si grattava furiosamente la testa , ma quei due buchi ? ... Quei due buchi ! ... Ecco il punto oscuro . Un polipo non puo` averli fatti , un cetaceo nemmeno , un pesce spada no , quantunque sovente pianti il suo corno nella carena delle navi , ma senza riuscire ad attraversarla e ... Ah ! ... ah ! ... Questa e` bella ! ... Ridete ! esclamo` il mastro . Vi e` da ridere , papa` Catrame , e come ! ... rispose il capitano . Dimmi : li avevate mangiati i due granchi ladri ? ... I due granchi ! ... mormoro` il mastro , che parve colpito . Ma no , perbacco ! ... Erano chiusi in una cassa e ... Cosa vuoi dire ? Che quando asciugammo la sentina , li trovammo nascosti cola` . I furboni avevano rotto la cassa ; eppure era grossa e solida . Sappi allora , papa` Catrame , che il vostro legno era stato sabordato16 dai due fuggiaschi . Avevano sete , e colle loro robuste morse , che fendono le durissime noci di cocco , hanno praticato quei due buchi per bere . Ah ! ... vecchio mio , che granchio hai preso ! ... Va' a dormire e per domani sera prepara qualche cosa di meglio . Il mastro non fiatava piu` : guardava il capitano come trasognato , con certi occhi che parevano quelli d' un pazzo . Quando si alzo` , lo udimmo mormorare : Decisamente colle mie novelle non faro` mai fortuna ! ... Quella notte , non so per qual capriccio , il vecchio non discese nella sua cala e dormi` sul ponte , fra due velacci e un rotolo di gomene . Le murene Anche durante il giorno papa` Catrame rimase sempre sul ponte , passeggiando con gravita` da prua a poppa , lungo la murata di tribordo , che era il suo riparto favorito , avendo sempre manifestato , non so per quale motivo , una avversione decisa per quella di babordo . Fumo` senza interruzione , lascio` andare un paio di sonori scapaccioni ai mozzi , perche` si erano permessi di interrogarlo sul titolo della decima novella ; ma non scambio` una parola con nessuno . Pareva preoccupatissimo , assorto in profonda meditazione , tanto da non darsi pensiero ne` della nave , ne` dell' equipaggio , ne` della manovra . Ci voleva poco a capire che era di umore non troppo buono e che quei continui smacchi che gli venivano dal nostro capitano gli bruciavano . Ma forse piu` di tutto gli pesava la smentita recisa all' esistenza del famoso serpente di mare , cosi` miseramente fatto naufragare dal suo eterno contraddittore . Mi provai ad interrogarlo , ed egli mi saluto` senza rispondere . Per rabbonirlo un po' gli offersi un sigaro ; lo prese ringraziandomi con un cenno del capo , se lo caccio` mezzo in bocca , ma prosegui` la sua passeggiata sempre accigliato , sempre pensieroso . All' ora dei pasti non venne a sedere fra noi ; si prese la sua razione , la fece sparire in otto bocconi , poi continuo` il suo avanti e indietro colla precisione d' un orologio . Non si fermo` che alla sera , allorquando la soneria di bordo fece udire le otto ore . Allora si assise sul barile e attese l' uditorio , tenendo gli occhi fissi sul ponte . Papa` Catrame ha il cervello in burrasca , disse il nostro capitano , sedendosi dinanzi all' albero . Ma , bah ! la faremo passare raddoppiando la razione di Cipro . Ehi , camerotto ! Due bottiglie pel mio vecchio mastro ! ... Stasera voglio che beva un paio di bicchieri di piu` ! Udendo quel comando papa` Catrame alzo` il capo , facendo una smorfia di allegrezza vi dico tra parentesi che era pazzo pel Cipro del nostro comandante e non aveva torto , essendo proprio di quello buono ; poi apri` gli occhi , che fino allora aveva tenuti socchiusi , ed emise un brontoli`o di soddisfazione . Udiamo adunque , vecchio mio , la decima novella , disse il capitano . Vediamo se stasera c' e` qualche cosa da spiegare senza farti andare in bestia . Mastro Catrame si liscio` la bianca barba , tossi` tre volte , poi guardando fisso il capitano gli disse : Questa sera non spiegherete nulla . E perche` , se e` lecito saperlo ? Perche` la storia e` autentica e non puo` avere altra spiegazione che la mia . Di che si tratta adunque ? Di un altro vascello che fu improvvisamente fermato , mentre navigava a gonfie vele sul libero mare . Da uno scoglio ? No : da un pesce che da molti secoli gode fama di arrestare i piu` grandi legni . Oh , diavolo ! ... esclamo` il capitano ironicamente . Cosa puo` essere mai ? Udiamo questo interessante e meraviglioso fatto . Ti assicuro che ecciti la mia curiosita` , papa` Catrame . Il vecchio mastro , a cui non era sfuggito l' accento ironico del nostro amabile capitano , scrollo` le spalle con una cert' aria da impiparsene e diede la stura alla sua decima novella . Sono trascorsi da quell' epoca cinquant' anni , diss' egli , eppure il fatto toccatomi l' ho presente come se fosse accaduto ieri , e se volete sapere perche` lo ricordo tanto bene , vi diro` che da quel giorno porto una traccia profonda sul mio braccio destro , una cicatrice , che ancora , specialmente quando il tempo si cambia , mi fa provare degli acuti dolori . Voi tutti saprete forse cos' e` una giunca , e se lo ignorate vi diro` che e` un bastimento cinese dalle forme quadre e pesanti , d' una costruzione tutt' altro che sicura , che porta vele formate da giunchi intrecciati e due alberi irti di banderuole d' ogni dimensione o di teste di drago orribili . Per una circostanza che e` inutile vi riferisca , ero rimasto a Canton , che e` una delle piu` ricche citta` dell' Impero Celeste , senza imbarco . La terraferma mi era diventata odiosa allora come oggi , e non sentendomi sotto i piedi il ponte rollante d' un vascello , soffrivo come se mi trovassi sui carboni ardenti ; quindi era necessario prendere un imbarco , se non volevo ammalarmi e morire di noia . Aggiungo poi che la questione pecuniaria s' imponeva seriamente , poiche` io ho avuto sempre l' abitudine di non mettere da parte uno spicciolo . E infatti , che dovevo farne io dei risparmi ? Poiche` si ha da morire nella gran tazza , e` meglio andarsene colle tasche vuote , visto e considerato che laggiu` , in fondo agli abissi , mancano le taverne , e che i pesci non vendono bottiglie . Vi pare ? Benissimo , perbacco ! esclamarono i marinai . Or dunque , eccomi a bordo di quella pesante carcassa , in compagnia d' una dozzina di marinai color dello zafferano e dalle zucche pelate , e sotto gli ordini d' un imponente capitano nanchinese , grasso come un rinoceronte , con una coda lunga un metro e sessantasei centimetri , e un paio di baffi senz' anima che gli scendevano fino alla cintola . Senza che ve lo dicessi , voi sapete che i baffi di tutti i cinesi non hanno fibra dura e che , invece di tenersi ritti , si curvano umilmente verso terra . E` questione di razza . Ve lo figurate voi il vecchio Catrame , cioe` no , poiche` allora io ero giovane e la mia barba era ancora nera e la mia zucca capelluta , ve lo figurate , dico , in compagnia di quel codato equipaggio , che quando parlava strideva come una lima che morde il ferro e gorgogliava come la gola d' un capodoglio ? Poi mangiava tutto il giorno riso , servendosi di certe bacchettine d' avorio , e tutte le sere s' ubriacava sconciamente d' oppio . Eh , se non ci fossi stato io a raddrizzare di quando in quando la ribolla del timone o a dirigere la rotta , non so dove quella povera giunca sarebbe andata a finire . Ma io divago un po' troppo , come diceva ieri o l' altra sera il capitano , riprese papa` Catrame , gettando uno sguardo malizioso sul nostro comandante , e percio` torno all' argomento , tanto piu` che comincio a sbadigliare a mo' di un orso che non dorme da tre settimane . Adunque avevamo lasciato Canton diretti alle coste orientali dell' Australia , onde cercare quei molluschi che somigliano a un cilindro , coriacei , buoni da nulla , ma che i cinesi apprezzano piu` dei topi salati , del giovane cane in stufato e della salsa di giang seng . Si chiamano ... Corpo di Giove ! ... hanno un nome cosi` barbaro da far disperare un galantuomo ... Ah ! ... si` ... Oloturie o trepang , disse il capitano . Benissimo ... , proprio cosi` ; ... olea ... , olo ... Orsu` , la mia lingua s' ingrossa coi nomi barbari e non vuole pronunciarli ; ma non importa l' ha detto il capitano per me . Bene o male , eravamo giunti sulle coste australiane , e dopo due mesi avevamo fatto un carico completo di quei molluschi . Sciogliemmo le vele verso il Nord , impazienti i miei camerati celestiali di rivedere le cupole a scaglie di ramarro della loro Canton ed io di piantare quella poco allegra compagnia e la carcassa che l' imbarcava . Eravamo giunti nei pressi dello stretto di Torres e stavamo per imboccare quel pericoloso passo , quando vidi il capitano curvarsi parecchie volte sul coronamento di poppa e fare dei segni bizzarri . Sorpreso e curioso , lo interrogai ; ma era cosa tutt' altro che facile l' intendersi ; sicche` non riuscii a comprendere nulla . Per istinto pero` sentivo che qualche cosa di serio era avvenuto o stava per avvenire . Infatti verso sera la nostra giunca , che pur era una discreta veliera , a poco a poco comincio` a rallentare la corsa , come il vascello di cui vi parlavo nel mio precedente racconto . Andai a trovare il capitano , che era seduto a poppa , per sapere il motivo di quel rallentamento , ed egli si accontento` di fare un gesto che poteva tradursi con un : Aspettiamo , che` nulla posso fare . Mi rivolsi all' equipaggio , e tutti mi fecero un gesto eguale . Lo sapevano il motivo o no ? Non ne so piu` di voi . Intanto la giunca rallentava sempre ; sentivo sotto la carena un certo dondolio che nulla di buono pronosticava ; eppure il vento soffiava sempre e il mare era tranquillo entro lo stretto . Salii sulla prua per meglio conoscere e spiegare quello strano fenomeno , quando il legno si arresto` cosi` bruscamente da farmi fare una brutta volata in mare . Allorche` tornai alla superficie mi sentii afferrare per un braccio e penetrare nelle carni certi denti aguzzi come lame e solidi come fossero d' acciaio . Allungai la mano libera e afferrai una specie di serpente lungo lungo ; si dibatteva il mostro , ma le mie dita erano robuste e non lasciai la preda finche` non la sentii come morta . I celestiali , che si erano accorti del mio salto involontario , vennero in mio aiuto con un canotto e mi trasportarono a bordo insieme col serpente . Voi forse direte che io sognavo ; eppure , appena misi i piedi sul ponte , la giunca riprese le mosse e continuo` a navigare colla celerita` di prima . Indovinereste quale pesce avevo strangolato ? No , risposero tutti . Una murena , che misurava due metri di lunghezza ! ... Guardammo papa` Catrame , che si era arrestato , chiedendogli cogli occhi che cosa voleva dire ; egli invece guardava noi , stupito della nostra sorpresa . E che ! esclamo` egli con superbo disprezzo , forse che non sapete cos' e` una murena ? Un coro di proteste si alzo` fra l' equipaggio : E` un' anguilla ! ... Ne abbiamo viste delle centinaia . Ne abbiamo mangiate delle dozzine . E dunque ! esclamo` il vecchio . Non sapete che le murene arrestano le navi ? Ma che razza di marinai siete voi non parlo degli ufficiali , da ignorare una cosa simile ? Ne parlavano persino i romani , ai tempi di Remo e di Romolo , due fratelli stati allattati da non so quale bestia : e voi , dopo non so quante migliaia d' anni che questo fatto e` constatato , voi , che siete o vi dite uomini di mare , non conoscete ancora la potenza delle murene ? Domandate un po' al capitano se non fu una murena ad arrestare una nave di non so quale condottiero romano , mentre inseguiva non so quale principe , o console , o imperatore . Oh ! che ignoranti ! ... I marinai , confusi , rossi fino agli orecchi , guardarono il capitano , che penava a frenare le risa . Papa` Catrame ha ragione : la storia ha registrato il fatto citato , rispose questi . Il mastro lascio` andare due poderosi pugni sul barile e parve che fosse per impazzire dalla contentezza , a quella solenne affermazione del nostro comandante . Avete capito , ragazzacci increduli ? esclamo` con aria trionfante . Perfino i romani del signor Remo e del signor Romolo conoscevano queste cose . Si` , disse il capitano , tutti gli antichi popoli si sono occupati e non poco delle murene , ed affermarono che queste specie di anguille sono capaci di arrestare una nave , e la storia cita parecchi fatti . E anche le adoravano , le murene , disse il mastro . Si` , ma per ghiottoneria , rispose il capitano . Gli opulenti romani le allevavano con cura in certe piscine appositamente scavate , le nutrivano senza risparmio , somministrando loro perfino carne umana , davano a ciascuna un nome e le ammaestravano , onde accorressero a baciare le loro mani . La bizzarria di non so piu` quale imperatore romano giunse al punto di adornare le sue murene con pendenti d' oro . Udite ! esclamo` il mastro . Ad un tratto il capitano incrocio` le braccia e , cangiando tono , disse : Papa` Catrame , ora basta ! Che i romani ed altri popoli abbiano creduto che le murene fossero cosi` potenti da arrestare una nave , padronissimi . Ma credi tu che noi prestiamo fede a simili corbellerie ? Ah no , perbacco ! Vecchio Catrame , t' inganni ! Il mastro , che era all' apogeo del suo trionfo , a quel cambiamento di tono e a quelle parole illividi` , e per poco non cadde dal barile . Ma ... come ... i romani ... borbotto` con un filo di voce Lascia andare i romani e le loro corbellerie . Io ti dico che sei pazzo se credi che la tua giunca sia stata fermata dalla murena che ti morse . Nell' Oceano Pacifico questi pesci sono grandi assai , ma incapaci di fermare nemmeno una barca . Eppure la giunca ... Si e` fermata , vuoi dire . Io non so per quale motivo e fenomeno , ma suppongo che navigasse sui bassifondi dello stretto , e tu sai che in quello di Torres sono numerosi ; la marea , che forse in quel momento montava , vi avra` rimessi a galla dopo pochi minuti . Ma levati dal capo la credenza che sia stata una murena . I vecchi marinai , imbevuti di pregiudizi ed attaccati alle antiche leggende , possono ancora prestare fede alle murene : noi no , papa` Catrame ... Prendi le tue due bottiglie e va' a riposare la lingua e le stanche membra . Il mastro non fiato` piu` . Si terse due goccioloni di sudore , non so se caldi o freddi , prese le sue due bottiglie e discese barcollando nella sua cala . La nave feretro sul mare ardente Le dure smentite del nostro capitano , il quale per altro non mirava che a dissipare la nebbia d' antichi pregiudizi a pro del nostro equipaggio , al pari di tutti gli altri fuor di misura ignorante e credulone , dovevano aver prodotto un profondo effetto sul povero condannato . Infatti l' indomani papa` Catrame non comparve sul ponte , e quando fu sera non lascio` la cala . Lo si mando` a chiamare dieci volte di seguito , ma fu inflessibile . All' undicesima tiro` dietro al camerotto tutte e due le scarpe e alla dodicesima scaglio` alle gambe d' un timoniere , che era sceso per persuaderlo a salire , tutta la sua batteria di bottiglie , vuote , intendiamoci . Il capitano lo lascio` fare , gli mando` anzi due fiaschi del vino suo piu` gradito , che il vecchio orso accolse con un brontolio di contentezza e che vuoto` subito , poiche` mezz' ora dopo lo udimmo russare con tal fracasso da destare l' eco nella stiva . Il secondo giorno pero` , o , meglio la seconda sera , il mastro , riconoscente alla cortesia del nostro allegro capitano , sali` in coperta . Pareva contento : aveva un sorrisetto misterioso sulle labbra e lanciava sul capitano degli sguardi maliziosi . Che in quelle ventiquattro ore di riposo avesse scavato , nei suoi vecchi ricordi , qualche fatto da imbarazzare il suo eterno contraddittore ? Io lo sospettai vedendolo cosi` di buon umore , mentre tutti credevano che fosse imbronciato . Quando ci vide attorno al suo barile , il suo sorriso misterioso divenne piu` marcato e nei suoi occhietti grigi brillo` un lampo . Restano ancora due sere per espiare la mia pena , comincio` egli . Ho narrato dei fatti a me succeduti e mi avete riso sulla faccia come se vi narrassi delle frottole inventate nell' oscurita` della cala ; ho citato nomi ed autori e voi avete voluto sfatarli ; ho creduto di divertirvi e invece mi avete trattato come un buffone di qualche tirannello africano o peggio . Ritorno quindi alle storie lugubri e paurose : quelle almeno sono certo che non le spiegherete , e chi non vuole udirmi , vada a dormire . M' avete capito ? Se papa` Catrame spera di vederci andare a dormire per risparmiare il resto della sua pena , s' inganna , disse il capitano . Io rimango e aspetto l' undicesima novella . Anche noi ! esclamarono in coro i marinai , che non avrebbero lasciati i loro posti nemmeno per dieci boccali del miglior vino . Papa` Catrame fece un gesto dispettoso , ma dovette rassegnarsi , poiche` nessuno si moveva . Storie allegre o tristi , doveva narrarle tutte . Sta bene , diss' egli coi denti stretti ; ma forse vi pentirete . La novella di stasera s' intitola : La nave feretro sul mare ardente . Che storia e` mai questa ! esclamo` il capitano . Tu vuoi proprio spaventare i mozzi . Tanto meglio , rispose il mastro ruvidamente . A chi non accomoda il titolo , vada a dormire . Con tuo permesso rimarremo tutti qui , vecchio brontolone . Papa` Catrame scrollo` le spalle , si raccolse per alcuni istanti , poi comincio` : Vi narrero` un' avventura assai bizzarra , forse la piu` strana che mi sia toccata in tanti anni di navigazione , e che non fui capace di spiegare mai , quantunque mi sia torturato il cervello non so quante volte . Voglio vedere se il nostro capitano e` capace di fare un po' di luce su questo tenebroso fatto . Speriamolo , papa` mio , disse il capitano . Bada pero` che sia una storia vera . E` toccata a me , e questo puo` bastarvi per credere alla esattezza dell' avventura . Ditemi innanzi tutto : avete mai udito parlare della nave feretro ? Si dice , e non da ora , ma da molti , moltissimi anni , che di quando in quando si incontra un vascello tutto nero che veleggia da solo , senza aver bisogno d' un equipaggio che lo manovri e lo guidi , che porta con se` un carico completo di feretri . Le leggende di molti popoli non solo europei ma anche di altri continenti , dicono che quel vascello fantasma racchiude le salme di marinai morti durante le tempeste , o quelle dei piu` valenti guerrieri spenti combattendo sul mare per sante cause , o i cadaveri di quegli audaci scorrazzatori del mare che si chiamarono normanni , tutti resti di persone affidate all' oceano da secoli e secoli e riunite sulla nera nave . Cosa ci sia di vero in tutto cio` , io lo ignoro ; ma che la nave feretro esista e` vero , poiche` io l' ho incontrata e l' ho veduta coi miei occhi . Tu ! esclamo` il capitano con tono incredulo . Io , signore , rispose il mastro con voce solenne , io ! ... Udiamo adunque questa bizzarra avventura , riprese il capitano Se e` vera , non so come potro` spiegarla . Non la spiegherete , signore : ve l' assicuro , rispose il mastro . Mi ero arruolato su di un brigantino messicano che faceva il traffico con la Cina ed il Giappone , attraversando tre o quattro volte all' anno l' Oceano Pacifico settentrionale . Avevamo lasciato il porto di Callao sul finire della primavera , se ben ricordo , diretti al Giappone , dove contavamo di fare un grosso carico di seta per le bellezze americane . Il buon vento , che in quella stagione spira quasi sempre in favore delle navi che vanno dall' oriente verso l' occidente , in quindici giorni ci aveva spinto fino al 220' parallelo 17 senza che alcun avvenimento turbasse la calma che regnava a bordo , quando un giorno , pochi minuti prima che calasse il sole , facemmo una strana scoperta . Mentre stavamo terminando la nostra cena , un gabbiere che si trovava sulla coffa di maestra occupato a fare un legaccio a un boscello18 , ci segnalo` un bastimento che navigava parallelamente a noi , a una distanza di quattro miglia . Non era una cosa straordinaria di certo , quantunque in quella porzione d' oceano sia abbastanza raro un tale incontro . Essendosi pero` il giorno precedente manifestato un guasto nella nostra bussola , il capitano volle approfittare di quella occasione per chiedere alla nave segnalata la giusta rotta , e diresse il brigantino verso il Nord . Mezz' ora dopo , noi eravamo ad un miglio dal vascello , sicche` potemmo osservarlo a nostro agio . La sua andatura , la sua immersione e la disposizione delle sue vele attrassero la nostra attenzione . Era un grande veliero tutto dipinto in nero , coi suoi tre alberi carichi di tela , ma coi pennoni orientati gli uni sottovento e gli altri sopravvento , senza regola , ed era cosi` immerso che l' acqua giungeva fino agli ombrinali19 . Ma , cosa ancora piu` sorprendente , non portava alcuna bandiera , e ne` sul ponte di comando , ne` sul cassero di poppa , ne` sul castello di prua , ne` in coperta si vedeva alcun marinaio . Il nostro capitano , ritenendo che gli uomini fossero sdraiati dietro alle murate di babordo o dietro alle imbarcazioni , fece spiegare le bandiere dei segnali , pregando quell' equipaggio invisibile di porsi in panna ; ma nessuno apparve ! Converrete che la cosa era strana . O l' equipaggio si era ubriacato e dormiva della grossa , o quella nave era stata abbandonata per qualche motivo . Eppure senza bisogno di braccia continuava a navigare , filando piu` di noi . Sparammo un colpo di spingarda , ma non ottenemmo miglior frutto : nessun uomo comparve , nessuno ci rispose . Essendo calata in quel frattempo la notte , la nave misteriosa scomparve nelle tenebre ; pero` , qualche ora dopo , e da lontano , scoprimmo parecchie fiammelle che brillavano distintamente fra la profonda oscurita` . Da che provenivano ? Non riuscimmo a saperlo ; non essendovi pero` alcuna terra in vista , arguimmo che quei fuochi dovevano brillare sul vascello poco prima segnalato . Lascio immaginare a voi a quante chiacchiere diede luogo quel misterioso incontro . Alcuni dicevano che forse quella nave era montata da pirati , i quali dovevano aver avuto paura di noi ; altri che era il vascello fantasma dell' olandese maledetto ; altri ancora asserivano invece , e con tutta serieta` , che doveva essere la nave feretro , anzi aggiungevano che appunto in quella porzione dell' Oceano Pacifico era stata incontrata pochi anni prima da un capitano di Acapulco . Tutta la notte vegliammo attentamente in coperta , temendo che il triste legno da un istante all' altro ci investisse o ci facesse qualche brutto gioco ; ma nulla apparve sulla fosca linea dell' orizzonte . Soltanto un gabbiere assicuro` di aver veduto ancora , fra le undici e la mezzanotte , brillare quelle fiammelle che ci avevano tanto spaventati . Finalmente l' alba , cosi` ansiosamente attesa , spunto` , e l' oceano apparve completamente libero : la nave incontrata la sera precedente era scomparsa ! ... Trascorsero tre giorni , durante i quali essa piu` non riapparve , benche` l' equipaggio intero vegliasse attentamente e per turno , ed un uomo si tenesse sulla crocetta di maestra , munito d' un potente cannocchiale . Cominciavamo gia` a rassicurarci , quando al tramonto del quarto giorno il nostro timoniere grido` : Nave sottovento ! ... Salimmo tutti in coperta e distinguemmo infatti , verso il Nord , un tre alberi di dimensioni non comuni ; ma la distanza era tale da non permetterci di osservarlo minutamente . Un gabbiere si isso` sulla crocetta e punto` un cannocchiale in quella direzione . E` la nave feretro ! esclamo` . Mettete la prua al Nord e si spieghino i coltellacci e gli scopamari20 ! , comando` il nostro capitano . Voglio vedere chiaro in questa misteriosa avventura . Quantunque fossimo tutti impressionati , anzi , se devo dire esattamente la verita` , vivamente spaventati , temendo quell' incontro , obbedimmo , e il nostro brigantino filo` come una rondine marina verso il Nord , alla caccia del vascello fantasma . La nostra velocita` cresceva di minuto in minuto ; ma anche quella del vascello inseguito , che forse era meglio costruito e che portava piu` vele di noi , era rapida , poiche` la distanza non scemava che lentamente . Anche quella volta giungemmo a un miglio di distanza ; indi le tenebre calarono e non riuscimmo piu` a distinguere nulla . Pero` avevamo avuto tempo di osservare che il ponte della nave era sempre deserto , che la sua immersione si manteneva come prima , e che i suoi pennoni non avevano subito alcun cambiamento , quantunque il vento avesse preso diversa direzione . Cercammo tutta la notte , ora dirigendoci verso il Nord , ora verso l' Ovest , ma senza risultato ; nemmeno le fiamme apparvero , cosicche` , non potendo proseguire in modo alcuno , fummo costretti ad abbandonare le nostre ricerche con grande rincrescimento del capitano , che contava di fare una grossa preda , giacche` quella nave sembrava abbandonata dal suo equipaggio . Noi pero` eravamo convinti che fosse la nave feretro ed infatti non dovevamo tardare ad averne la prova La sesta sera nulla apparve nel momento in cui il sole tramontava ; ma piu` tardi accadde un avvenimento straordinario , che spavento` tutti , eccetto il capitano . Erano le undici . Il nostro brigantino navigava colla velocita` ridotta , essendo il vento alquanto forte , e colla prua sempre all' Ovest , quando scorgemmo tutto ad un tratto , ad una grande distanza , un vivo chiarore . Si sarebbe detto che il mare era in fiamme , o che sotto le onde splendeva un altro sole , o che avvampava un vulcano . Si vedevano guizzare in tutte le direzioni lingue rosse , azzurre o verdastre . colle selvagge contrazioni dei serpenti ; balzavano per ogni dove fasci di scintille ogni volta che le onde fosforescenti s' urtavano , e sotto a quella specie di distesa di bronzo liquefatto , si distinguevano dei ribollimenti strani che parevano prodotti da legioni di mostri contorcentisi . Cos' era ? Il capitano diceva che era una fosforescenza marina d' un chiarore ammirabile , prodotta da ammassi enormi di certi pesci o da miriadi di uova ; ma nessuno di noi gli credeva , quantunque non ignorassimo che anche gli scienziati hanno dato tale spiegazione di siffatto fenomeno . Ci dirigemmo a quella volta e , giunti sull' estremo lembo di quel mare ardente o fosforescente che fosse , vedemmo ferma , proprio nel mezzo , una massa nera che spiccava nettamente su quel fondo scintillante . La riconoscemmo di colpo . La nave feretro ! gridammo tutti . Finalmente ! esclamo` il nostro capitano . Avanti ! Invece di ubbidire , il timoniere lascio` la ribolla e i gabbieri abbandonarono i bracci delle manovre , dichiarando formalmente che nessuno lo avrebbe seguito . Perbacco ! Non avevamo alcuna intenzione di andarci ad impacciare col vascello dei morti ! E fummo ben contenti di rimanere a bordo . Vedendoci risoluti e decisi a ribellarci se avesse insistito , il nostro capitano fece calare una scialuppa in mare e discese solo , dicendoci : Aspettatemi qui adunque : la preda sara` tutta mia . Afferro` i remi e con un coraggio ammirabile entro` nel mare fosforescente , dirigendosi verso la nave misteriosa . Arrancava con sovrumana energia , facendo volare sotto i colpi di remo sprazzi di scintille , e teneva gli occhi costantemente fissi sul tre alberi , che era perfettamente immobile , quantunque avesse sempre le vele sciolte e il vento soffiasse ancora . Di mano in mano che la scialuppa si allontanava , invece di sembrare piu` piccola , sia che un fenomeno d' ottica ovvero il terrore ci falsasse la vista , pareva assumere proporzioni gigantesche e che il nostro capitano diventasse sempre piu` grande . Finalmente lo vedemmo raggiungere la nave , deporre i remi e balzare sopra le murate che erano a fior d' acqua . Quasi nel medesimo istante , come se quello fosse stato un segnale , la luce intensa che si stendeva sotto le onde si spense bruscamente , e tutto divenne oscuro come il fondo di un barile di catrame ! ... Il nostro terrore accrebbe smisuratamente quando , in mezzo al profondo silenzio che regnava fra le tenebre , ci giunse agli orecchi un grido acuto che veniva dal largo , come un grido d' orrore . L' aveva emesso il nostro capitano , o qualche altro essere umano ? Attendemmo col cuore stretto dall' angoscia , ma non udimmo piu` nulla , ne` vedemmo ritornare la scialuppa . Passarono due , tre , quattro ore , ed il nostro comandante non riapparve . Il terrore cresceva a bordo di momento in momento , e nessuno ardiva slanciarsi verso la nave misteriosa : eravamo istupiditi dallo spavento . Verso le quattro udimmo improvvisamente a prua un urto . Facendoci coraggio uno coll' altro , salimmo sul castello e scorgemmo la scialuppa del capitano , che le onde o qualche corrente marina o il flusso avevano ricondotta verso di noi . Gettammo una corda munita d' un uncino e la rimorchiammo fin sotto la scala . Solo allora ci accorgemmo che dentro vi giaceva il nostro capitano ! Lo portammo a bordo : non dava quasi piu` segno di vita , era bianco come un cencio lavato , bagnato di freddo sudore e i capelli gli erano incanutiti tutti . Abbandonammo subito quei paraggi funesti , temendo che una grave sciagura cogliesse anche noi . Al nostro povero capitano vennero prodigate le piu` affettuose cure , ma non rinvenne che il giorno seguente . Le prime parole che pronuncio` furono queste : I feretri ! ... Quanti feretri ! ... Poi fu subito assalito da un delirio furioso , durante il quale non faceva altro che parlare di morti e di sepolture . Dai suoi discorsi riuscimmo a capire che quella nave era piena di casse contenenti centinaia di morti . Non vi era piu` dubbio : avevamo incontrato la nave feretro ! ... Il delirio del nostro capitano non cesso` piu` ; il disgraziato era diventato pazzo furioso . Mori` tre giorni dopo il nostro arrivo al Giappone e le sue ultime parole furono : I feretri ! ... I feretri ! ... Oh ! le orribili code ! ... Ora quel coraggioso capitano , vittima della propria audacia , riposa nel piccolo cimitero europeo di Yokohama . Pace alla sua salma ! ... Papa` Catrame tacque per alcuni istanti , poi , guardando il nostro comandante , gli chiese a bruciapelo : Cosa ne dite voi ? ... Il capitano invece di rispondere si alzo` , prese papa` Catrame per un braccio , lo fece sedere fra l' uditorio e , accomodatosi sul barile , reclamo` con un gesto il silenzio di tutti . Noi , sorpresi per quella novita` e curiosi di sapere cosa stava per succedere , aprimmo ben bene gli occhi , tenendoli fissi su di lui . Anche il vecchio mastro era sorpreso , ed era diventato un po' inquieto . Dovete sapere , miei lupicini , comincio` il nostro capitano , che esiste un popolo industriosissimo , d' una frugalita` senza pari , di un' avarizia incredibile , il quale ha una tendenza assai accentuata per l' emigrazione . La terra che egli occupa e` d' una fertilita` prodigiosa , le sue ricchezze minerali sono incredibili , l' industria occupa milioni di braccia ; ma non basta per mantenere tutto quel popolo , che e` il piu` numeroso dell' Asia , poiche` la sua cifra ascende a circa quattrocentocinquanta milioni . Adunque una parte di quel popolo e` costretta ad emigrare , sebbene la sua emigrazione non sia di lunga durata . Lascia la patria momentaneamente , invade le contrade piu` ricche del globo , si adatta a tutti i lavori dai piu` lucrosi a quelli piu` meschini , mangia quel tanto che basta per tenersi in piedi , accumula soldo su soldo , e un bel giorno ritorna all' ombra delle sue pagode a scaglie di ramarro , dei suoi tetti di porcellana , delle sue splendide torri a nove piani con le piu` ardite arcate . Muoiono taluni di quegli emigrati in terra straniera ? Non importa : la loro salma riposera` egualmente sulla terra della patria , e i bonzi21 del suo villaggio o della citta` andranno egualmente a pregare sulla sua fossa . Questo popolo , voi l' avrete indovinato gia` , e` il cinese . Alcuni anni or sono , i figli del Celeste Impero avevano fissato gli sguardi sulle coste americane bagnate dalle onde dell' Oceano Pacifico . La notizia della favolosa scoperta dell' oro nella nuova California aveva attraversato l' oceano , ed ecco salpare a migliaia e migliaia i codati figli del Celeste Impero , avidi di approdare anch' essi a quella preziosa regione . Bastarono pochi anni , anzi pochi mesi si puo` dire , perche` tutte le coste fossero infestate da quegli emigrati . Il piccolo commercio cadde in gran parte nelle loro mani , invasero tutti i posti disponibili , cacciarono i braccianti e gli artieri , facendo loro una guerra accanita a colpi di ribasso sulle mercedi , e le loro colonie in breve divennero numerose e fiorenti . Ma il clima nuovo , le privazioni che s' imponevano per accumulare rapidamente grandi ricchezze , le fatiche od altro , facevano dei grandi vuoti fra quella popolazione di emigrati , e moltissimi non ritornarono piu` in patria a godere i risparmi e a riposare sul suolo natio . E il morire all' estero rincresceva assai ai gialli figli del Celeste Impero . Gli intraprendenti americani fiutarono un buon affare , ed una societa` si costitui` in breve , offrendo agli emigrati cinesi di trasportare in patria le salme dei loro compatrioti . Ecco comparire adunque le navi feretro , lugubri vascelli che salpavano con un carico completo di morti . Con un processo speciale si impediva al morto di infracidire subito , lo si rinchiudeva in un feretro , lo si portava a bordo e dopo cinque o sei settimane lo si sbarcava nei porti del Celeste Impero , e i parenti lo tumulavano nella terra natia . Queste navi esistono ancora , salpano ogni mese da San Francisco di California o da Monterey , e i soci della compagnia fanno splendidi guadagni alle spalle dei poveri morti . Cosa ne penserete ora dell' incontro fatto da mastro Catrame ? Che era una nave piena di cinesi morti portati in patria , risposero i marinai , ridendo come pazzi , mentre il viso di papa` Catrame si allungava a vista d' occhio . E` proprio cosi` , vecchio mastro , disse il capitano . La nave dei morti , che hai veduto , non era altro che una nave feretro americana che trasportava verso la Cina un carico di defunti . Ignoro i motivi che avevano costretto l' equipaggio americano ad abbandonarla ; ma forse si era aperta improvvisamente una falla , che poi si rinchiuse forse per qualche feretro incastratosi nell' apertura o per altra cagione . Avendo ancora le vele sciolte , pote` continuare a navigare , finche` trovo` un ostacolo , forse un banco sottomarino che l' arresto` . Se il tuo capitano non avesse ignorato l' esistenza delle navi feretro della compagnia americana , non sarebbe diventato pazzo per lo spavento ; e forse a quest' ora sarebbe ancora vivo ed occupato a vuotare un buon fiasco di mezcal22 in qualche ottima posada23 di Acapulco ... Si alzo` e , battendo una mano sulle spalle del mastro che era diventato pensieroso : Hai compreso ? disse : bada , papa` Catrame , di non sognare la nave feretro ed i suoi morti . Ci allontanammo , chi per montare il quarto di guardia e chi per recarsi a dormire ; ma il mastro rimase seduto al suo posto , immerso in profondi pensieri . L' apparizione del naufrago La condanna di papa` Catrame stava per terminare ; ancora una novella e poi la sua lingua , dopo tanto lavoro , doveva alfine riposare , e molto probabilmente per un bel pezzo . Era pero` tempo : poiche` la nostra nave stava per avvistare le coste indiane , e se il vento avesse continuato a mantenersi buono , il giorno seguente dovevamo scoprire le vette delle grandi montagne . Disgraziatamente per mastro Catrame , che calcolava appunto su quel vento per giungere in India prima della sera e quindi evitare la novella che gli restava da raccontare , alla notte successe una calma quasi completa , che duro` per tutto il giorno . Quando il sole scomparve , eravamo ancora assai lontani dalla costa , forse un trecento miglia . Papa` Catrame parve dapprima contrariato e tardo` una buona mezz' ora prima di lasciare la cala ; ma finalmente risali` sul ponte e non ci sembro` di cattivo umore . Forse si consolava pensando che era l' ultima sera . Chissa` pero` se invece non gli spiacesse di finire la pena , addolcita dalle eccellenti bottiglie del nostro capitano ? Amava tanto quel delizioso Cipro , che non gli si faceva ingiuria a pensarlo . Animo , papa` Catrame , disse il capitano , quando lo vide seduto sul famoso barile : tira fuori la tua miglior novella , allegra o funebre non importa ; ma bada che sia interessante . Se piacera` a tutti , in compenso ti regalero` ... Indovina . Due bottiglie , rispose il mastro , leccandosi le labbra . No : il barile che ti serve da trono . Cosa volete che ne faccia ? Per Giove ! Lo spillerai , vuotandolo un po' per sera , ma senza ubriacarti , veh ! ... Me lo darete pieno ? chiese il vecchio , i cui occhi brillarono di cupidigia . Pieno , e di quel Cipro che tanto ti piace . Ventre di balena ! Mi ubriachero` un' altra volta per guadagnare un altro barile . Alto la` ! papa` Catrame : che` alla seconda sbornia ti cambio pena e ti carico di ferri per un mese . Sai il proverbio : Uomo avvisato ... con quel che segue . Ora lasciamo le chiacchiere e narraci la tua ultima novella . Il titolo ! esclamarono tutti . L' apparizione del naufrago , rispose papa` Catrame . Fate silenzio e lasciatemi parlare . Stava per aprire la bocca , quando lo vedemmo improvvisamente trasalire e poi diventare pallido pallido , mentre la fronte gli si imperlava di sudore . Il suo viso manifestava una viva ansieta` . Cosa avete ? chiedemmo . Ti senti male , papa` Catrame ? domando` alla sua volta il capitano alzandosi . Il mastro non rispose : pareva che ascoltasse con profondo raccoglimento . Non avete udito nulla ? chiese egli , dopo qualche istante . Nulla , rispondemmo stupiti . Egli mando` un gran sospiro , poi , tergendosi il sudore , mormoro` : Mi pareva di averla udita . Che ? ... chiese il capitano . La voce di mastro Aniello . Chi e` questo Aniello ? ... Un mio amico morto sul mare ... To' ! E` strano ... si direbbe che e` una mania ... eppure mi pare sempre di udire quel grido tutte le volte che penso a lui ! ... Quanti misteri nasconde questo mare ! ... Papa` Catrame tacque : pareva che ascoltasse ancora : ma non si udivano che i sibili del venticello notturno attraverso l' attrezzatura e il gorgogli`o dell' acqua , tagliata dall' acuto sperone del veliero . Nessuno di noi osava rompere il silenzio di quel vecchio originale : si sarebbe pero` detto che una vaga paura ci aveva invasi , e anche il capitano pareva , forse per la prima volta , impressionato . Finalmente papa` Catrame si scosse , si passo` una mano sulla fronte quasi volesse cacciare lontano da se` non so quale doloroso ricordo , poi comincio` : Non avete mai udito parlare dell' apparizione dei naufraghi ? Io non avevo mai creduto che un amico affezionato o un parente adorato potesse ricomparire dopo la sua morte ; ma ho dovuto arrendermi all' evidenza di questo strano fenomeno , se fenomeno puo` chiamarsi . Le leggende del mare sono piene di tali apparizioni , e , per quanto sembrino incredibili , vennero registrate da molti e molti autori . I bretoni affermano che , quando un marinaio muore durante una tempesta , comparisce la notte seguente sulle spiagge del paese natio e ne da` l' annuncio con grida lamentevoli ; che quando una moglie muore nella propria casa , apparisce al marito che si trova lontano , sullo sterminato mare , fra le onde del primo uragano . Anche gl' inglesi credono a queste apparizioni : e` nota la storia dell' apparizione di una giovane donna , annegatasi sul mare e che per lungo tempo fu vista aggirarsi sulle spiagge gallesi coperta di alghe e di conchiglie , e si dice che ancora oggi , durante certe notti oscure e tempestose , se ne odono i lamenti ; ed e` pure nota e ancora commentata in tutta la marina britannica la fine miseranda d' uno dei piu` brillanti e audaci ufficiali di mare , diventato pazzo in seguito ad un bacio ricevuto da sua sorella morta in Inghilterra , la quale gli era apparsa nella cabina nello stesso momento in cui cessava di vivere . Se dovessi citare tutti i racconti che corrono fra gli equipaggi dei due mondi , non finirei piu` . Mi contentero` di raccontarvi cio` che tocco` a me , alcuni anni or sono , nell' Atlantico settentrionale , a mille e duecento miglia dalle coste europee . Vi presento un bel tipo di marinaio innanzi tutto : mastro Aniello . Eravamo cresciuti assieme , ci eravamo imbarcati come mozzi assieme e sullo stesso vascello , e ci volevamo un gran bene , come se fossimo fratelli . Quando giungevamo in qualche porto , scendevamo sempre in compagnia , e che bevute , figlioli miei ! Erano bei tempi quelli : le tasche sempre piene , e poi giovani tutti e due . Del vino ne abbiamo ingollato tanto da far navigare una corvetta di prima classe . Un giorno pero` , il diavolo volle metterci la sua coda , e la nostra amicizia subi` un fiero colpo . Mastro Aniello aveva messo gli occhi su di una bruna figlia della sua terra nati`a ; il suo cuore prese fuoco come le ardenti lave dell' Etna ... e la sposo` . Pare impossibile ! Un marinaio di quello stampo , innamorarsi di una donna ! ... Uh ! quando ci penso , getterei in mare il mio berretto ! ... Ci lasciammo , amici sempre , ma non piu` fratelli come prima . La donna gli aveva rubato il cuore , e per me non ne restava che un briciolo grosso quanto il salivagnolo che tengo in bocca . Passarono parecchi anni senza che io nulla sapessi di lui , quando me lo vidi giungere sul vascello che montavo , non ricordo piu` se in un porto della Turchia o della Spagna . Si era arruolato in qualita` di quartiermastro fra il nostro equipaggio . Ma non era piu` il mio Aniello d' un tempo , allegro , buono , senza pensieri pel capo . Era invecchiato di dieci anni , triste , taciturno , d' un umore sempre nero . La sua donna era morta , la sua barca da pesca era andata a picco in una notte tempestosa , ed egli era ridiventato marinaio ; ma si vedeva che ancora piangeva la bruna figlia del paese nati`o , e come la piangeva ! ... Guardate un po' cosa doveva toccare a quel lupo di mare ! ... Ventre di foca ... Non l' avesse mai veduta quella donna ! ... Dunque mastro Aniello era diventato irriconoscibile : parlava solo di rado , viveva da parte e non beveva quasi piu` . Eh ! se avesse vuotato delle bottiglie , l' umor nero se ne sarebbe andato qualche volta ; ma non c' era verso che volesse arrendersi ai miei ottimi consigli . Bei consigli d' ubriacone ! esclamo` il capitano . Papa` Catrame finse di non intendere e continuo` : Una sera ci trovavamo circa trecento miglia lontano dalle coste dell' America settentrionale . Il tempo era cattivo : soffiava un ventaccio rigido che veniva dai banchi di Terranova e le onde montavano all' assalto del nostro vascello come un branco di molossi affamati , urlando su tutti i toni . Io ero di guardia alla ruota del timone e mi affaticavo a mantenere il legno sulla buona rotta , quando vidi avvicinarsi a me mastro Aniello , col viso scomposto e gli occhi stravolti . Catrame , mi disse , credi tu che i morti ritornino ? Che ubbi`e ti saltano pel capo ? risposi . Ti pare che questo sia il momento di parlare di cose cosi` lugubri ? Va' a bere una bottiglia , Aniello , e scaccia le melanconie . Egli crollo` il capo e riprese : Dunque tu non credi ? No , risposi . E cosa diresti se io ti dicessi che poco fa , dinanzi alla prua della nave , fra due onde , ho veduto apparire la mia donna ? Lo guardai rabbrividendo ; mi ricordavo della storia dell' ufficiale inglese , e non ignoravo le dicerie dei marinai bretoni . Hai veduto male , Aniello , diss' io , cercando di apparire calmo . Egli mando` un profondo sospiro e mi lascio` , mormorando non so quali parole . L' indomani , quando lo rividi sul ponte , mi parve che fosse piu` triste del solito . Sali` sul castello di prua senza guardarmi in viso , e stette li` parecchie ore , immobile , col viso alterato , gli occhi fissi fissi sulle onde e le braccia strettamente incrociate . Povero Aniello ! ... Cercava fra quelle onde l' apparizione veduta nella notte ? O forse il suo cervello non era piu` fermo come prima e gli danzava nella zucca ? Lo lasciai fare , ma non lo perdetti d' occhio , poiche` sentivo per istinto che quel disgraziato doveva finire male la sua vita . Da quel giorno infatti notai che cercava avidamente la morte . Si esponeva dove le onde si rovesciavano con maggior furia sul nostro legno ; s' avventurava , con una temerita` che faceva raddrizzare i capelli sulle piu` alte cime della alberatura e si spingeva fino all' estremita` dei pennoni , anche durante le piu` fiere tempeste , per fare un nodo o per aggiustare una fune . Invano io lo rimproveravo e gli dicevo che simili prodezze bisognava lasciarle ai mozzi , piu` agili e piu` lesti di lui : crollava il capo , mi faceva cenno di tacere e mi lasciava li` senza pronunciare una sola parola . Eravamo giunti a mezza via fra l' America e l' Inghilterra , quando fummo sorpresi da un violentissimo uragano , uno dei piu` formidabili che io abbia veduti e provati . Il nostro vascello pareva che fosse diventato un semplice guscio di noce . Rollava disperatamente , s' inabissava fino al capo di banda , imbarcava ad ogni istante vere montagne d' acqua e si rovesciava sui fianchi con tale violenza da farci ruzzolare come botti , da babordo a tribordo . Quantunque fosse ancora giorno , l' oscurita` era quasi completa . Si sarebbe detto che il sole era andato a passeggiare nell' altro emisfero e che le tenebre si erano imposte alle nubi . Ad un tratto si spezza l' alberetto di maestra , rimanendo sospeso per un semplice paterazzino24 . Il vento e le onde gl' imprimevano tali scosse , da temere che da un istante all' altro ci piombasse sul capo . Nessuno ardiva salire lassu` per spingerlo in mare , poiche` la furia del vento era tale da trascinare con se` l' uomo piu` saldo e robusto . D' improvviso apparisce sul ponte mastro Aniello . Vede l' alberetto e si slancia verso le griselle25 per salire . Compresi che quell' uomo andava a cercare la morte . Lo raggiunsi nel momento in cui stava per montare sui primi scalini . Disgraziato , cosa fai ? gli chiesi . Non vedi che lassu` vi e` la morte ? Egli mi guardo` con due occhi che mandavano vivi bagliori , con due occhi da pazzo , e sorrise tristemente . La morte ! ... esclamo` con voce rauca . Forse che Aniello la teme ? Va' , Catrame , e se muoio , ricordati di me . Con una spinta irresistibile mi allontano` , poi sparve fra l' oscurita` , e mentre saliva , lo udivo ridere , ma d' un riso che faceva fremere e raggrinzare il cuore . Alla vivida luce d' un lampo lo vidi sull' alto dell' albero lottare contro il vento che cercava di spingerlo nello spumeggiante abisso , inerpicarsi sulle esili griselle delle crocette , poi afferrare l' oscillante alberetto . Cosa accadde poi ? L' oscurita` non mi permise di vedere altro ; ma d' improvviso udii echeggiare tra i fischi del vento e i muggiti dell' oceano un urlo acuto , terribile , e distinsi a stento una massa confusa piombare fra le onde . Mastro Aniello era caduto insieme coll' alberetto e il mare li aveva inghiottiti entrambi ! ... Papa` Catrame si arresto` : era pallido e sulla sua fronte rugosa vidi apparire delle grosse gocce di sudore . Sembrava che ascoltasse di nuovo : si era curvato verso il tribordo e impallidiva sempre piu` . Ascoltammo anche noi ; fosse illusione od altro , udimmo o ci sembro` di udire in lontananza un grido che pareva d' uomo . Avete udito ? chiese mastro Catrame , con voce alterata . Non ho udito nulla , rispose il capitano . Eppure ! ... Hai scambiato qualche scricchiolio del legname con un grido . Tira innanzi , papa` Catrame , che sono curioso di sapere come termina la tua storia . E` una cosa strana , riprese il vecchio marinaio , come parlando fra se` . Ho sempre quel grido straziante negli orecchi , quel grido che mi parve come un ultimo addio dell' amico d' infanzia ! ... Povero Aniello ! Chissa` quale pensiero gli passo` pel capo , nel momento in cui piombava nell' oceano dall' alto della crocetta ! Orsu` , pensiamo ad altro . Tutte le manovre tentate per salvare quel disgraziato , riuscirono vane . L' uragano ci trascinava verso l' Est con furia irresistibile , e l' amico mio trovo` fra le onde la morte , che con tanta ostinazione cercava . Da quel momento cominciai a provare delle misteriose paure e quasi quasi dei rimorsi . Se gli avessi impedito di salire su quell' albero , forse sarebbe ancora vivo . Sia maledetta quella notte ! ... Per lungo tempo fui in preda ad una viva agitazione e negli orecchi avevo sempre quelle parole che egli mi aveva dette pochi giorni prima che morisse : Catrame , credi tu che i morti ritornino ? ... Devono ritornare , si` , checche` ne dicano gli spregiudicati , e anche Aniello doveva tornare . Lo sentivo attorno a me , sebbene non lo vedessi ancora . Quando di notte io scendevo nella cala , mi pareva di veder dinanzi a me un' ombra piu` nera e piu` densa delle tenebre ; udivo dei fruscii strani nelle corsie della nave e , quando mi trovavo solo , tintinnare i bicchieri e le bottiglie e oscillare la mia branda , anche se il mare era perfettamente tranquillo . Avro` sognato forse , quantunque so che ero desto ; ma una notte sentii due labbra gelide posarsi sulla mia fronte e un' altra volta svolazzare qualche cosa attorno al viso . In quei momenti , sempre mi tornava alla memoria quella frase : I morti ritornano , e sentivo agghiacciarmi il cuore . Erano passati due mesi . Avevamo toccato le coste inglesi ed eravamo ripartiti per quelle americane con un carico di cotoni lavorati . Una sera , mentre ci trovavamo presso a poco nel punto dove si era inabissato mastro Aniello , nello scendere nella stiva udii distintamente un grido che pareva sorgesse dalle profondita` dell' oceano . Era il grido echeggiato fra l' uragano due mesi innanzi , era quello emesso da Aniello nel momento in cui piombava giu` dall' albero . Atterrito , risalii in coperta e mi diressi a prua , spinto da una forza misteriosa . La notte era cupa : soffiava forte il vento , e il mare si rompeva furioso contro il nostro veliero . D' improvviso , a una gomena di distanza , vidi apparire sulla superficie dell' oceano un largo flotto di spuma , poi balzare su un alberetto , e aggrappato a quello un uomo . L' apparizione si spiego` manifesta sulle onde e distinsi nettamente mastro Aniello , coperto di conchiglie e di alghe marine . Mi guardo` per alcuni istanti , mi fece un segno colla destra a mo' di saluto , poi s' inabisso` in mezzo ad un cerchio fosforescente che spiccava vivamente fra la profonda oscurita` . Voi direte che in quel momento io sognavo , o che il mio cervello non era a posto , o che i miei occhi hanno creduto di vedere ; ma io vi rispondo di no ! Ero sveglio come sono ora , il vento era gelido e non permetteva di sognare o di dormire in piedi , ne` avevo assaggiato un sorso di vino o di liquore . Rimasi come inchiodato sul castello di prua , pazzo di terrore , cogli occhi fissi sul muggente oceano , parendomi sempre di vedere riapparire il morto , e nei miei orecchi sentivo risuonare dei funebri rintocchi , come quella notte terribile in cui udii la campana dell' inglese Morthon . Quando mi tolsero di la` , poiche` da solo non sarei stato capace di fare un passo , io deliravo . Caddi ammalato , non so se per lo spavento o per l' emozione provata , e nei miei deliri mi pareva di sentire sulla fronte il freddo bacio di mastro Aniello e di vedermelo ricomparire dinanzi pallido come i morti , seminudo e cogli occhi sbarrati , fissi su di me , come in quel momento in cui lo vidi sorgere dagli abissi dell' oceano , tra il candido flotto di spuma . Guarii ... , le visioni sparvero ... , la paralisi che mi colse passo` ... trascorsero molti anni ... , eppure tutte le volte che mastro Aniello mi torna alla memoria , odo ancora quel grido straziante , e chissa` ... forse non cessera` se non colla mia morte ... Mastro Catrame tacque , chinando il capo sul petto . Nessuno osava parlare : eravamo anche noi impressionati vivamente da quella triste storia . Anche il capitano taceva e mi pareva che fosse diventato pallido come il vecchio marinaio . Per parecchi minuti un profondo silenzio regno` a bordo del nostro legno , appena rotto dal flebile lamento del vento e dal frangersi delle onde . Ad un tratto il capitano si scosse e , guardando il mastro , che continuava a tacere : Hai sognato , papa` Catrame , disse . Il vecchio crollo` il capo . No , rispose poi . La paura ti ha fatto vedere l' amico tuo . No , ripete` il mastro . Forse fu una ... E` inutile ! esclamo` il mastro con tono energico . I naufraghi riappariscono ! ... In quell' istante sul mare s' alzo` un grido acuto , un grido che pareva voce umana . Balzammo tutti in piedi lividi pel terrore , mentre mastro Catrame precipitava dal barile , urlando con voce strozzata : Lo udite ? ... E` lui ! ... Il capitano era impallidito come noi . E` impossibile ! esclamo` . Il grido si fece riudire , e questa volta piu` chiaro e vicino . E` lui ! ripete` mastro Catrame con voce tremante . Il capitano fece un gesto di furore e si slancio` verso la murata prodiera , mentre tutti gli altri si stringevano attorno al vecchio marinaio . Uno scroscio di risa echeggio` a prua . Ah ! un dugongo ! 26 , disse il capitano . L' India ci e` vicina Un dugongo ! esclamarono i marinai , respirando . Mastro Catrame si alzo` lentamente , si terse il freddo sudore che gli inondava la fronte e se ne ando` balbettando : Eppure i morti ritornano ! E sparve nella stiva , mentre il veliero correva ratto verso l' India , le cui coste spiccavano nettamente fra i pallidi raggi dell' astro notturno , il vento mormorava dolcemente fra l' attrezzatura , e l' onda gorgogliava attorno allo sperone , mandando strani bagliori . Il giorno dopo , il nostro veliero gettava l' ancora nel porto di Bombay , di fronte all' isola di Salsette . Mastro Catrame , come era sua abitudine , rimase rintanato nelle tenebrose cavita` della cala ; quell' uomo aveva in orrore la terra e quando si sentiva vicino alla costa non avrebbe abbandonato la sua nave per cento bottiglie di vino di Cipro . Io , avendo compiuto il mio impegno col capitano e contando di rimanere in India qualche tempo , prima di abbandonare la nave volli rivedere una volta ancora il vecchio mastro . Lo trovai in fondo alla sua cala , sdraiato a fianco del famoso barile che il capitano , come aveva promesso , gli aveva donato , e pieno di quell' eccellente Cipro cosi` caro financo ai mussulmani . Quando mi vide si alzo` , spillo` un gran bicchiere , e , offrendomelo col piu` amabile sorriso che fosse mai apparso su quelle labbra d' orso , mi disse : Vi auguro buona fortuna , signore , e spero , nel prossimo viaggio , di vuotare in vostra compagnia un altro boccale di questo delizioso vino . Poi , mentre io sorseggiavo il contenuto del bicchiere , mi si pianto` dinanzi colle braccia incrociate sul petto , guardandomi fisso fisso . Mi pareva imbarazzato e dimenava la lingua come se avesse voluto dire qualche cosa d' altro , senza pero` osarlo . Orsu` , papa` Catrame , diss' io ridendo . Cosa vi frulla pel capo ? ... Ma ... e` che ... non so ... Parlate , perbacco ! Vi faccio paura forse ? Il vecchio si guardo` d' intorno come per assicurarsi che nessuno poteva udirlo all' infuori di me , poi mi si avvicino` con una cert' aria misteriosa e mi disse , grattandosi il capo : Io so ... che voi scrivete ... Se un giorno avrete del tempo da gettar via ... eh , per Giove ! ... Avanti , papa` Catrame . Ebbene ... il colpo ormai e` partito . Ditemi : vi spiacerebbe scrivere le mie leggende ? Non per me , veh ! ma per quegli increduli che vorrebbero gettar tra i ferri vecchi le leggende del mare . Con tutto il piacere ; se avro` tempo , vi prometto di scriverle . Il vecchio mastro mi strinse vigorosamente la destra , mentre mi diceva : Spero di rivedervi . Sono vecchio , assai vecchio , ma ho la pelle salda ancora . Ci lasciammo . Mentre pero` stavo per salire la scala , egli mi richiamo` . Mi dimenticavo una cosa , mi disse . Si frugo` nel petto e stacco` da un piccola cordicella un pezzo di corallo in forma di corno . Prendete , mi disse : cio` vi portera` fortuna ! ... E ci separammo entrambi commossi . Che uomo ! Che uomo era quel mastro Catrame ! Fine . 1 Aperture che si trovano a prua delle navi e per dove passano le catene delle a`ncore . 2 Gherlino : piccola fune che serve per ammainare le bandiere dei segnali . 3 Espressione marinaresca che significa il mare . 4 Corridoi che conducono nelle batterie . 5 Staffile formato da nove funicelle , un tempo in uso nella marina per punire i ribelli . 6 Costole della nave . 7 Specie di banderuola che si colloca sulla cima degli alberi . 8 Barra del timone o asta . 9 Mozzo addetto al servizio di poppa . 10 Fune che serve per manovrare le vele . 11 Ridurre la superficie delle vele mediante nodi speciali . 12 Cosi` si chiamano le vele piu` alte dell' alberatura . 13 Albero situato a prora , teso quasi orizzontalmente e che serve di sostegno ai fiocchi . 14 Salvagente . 15 Specie di banderuole che si collocano sulla cima degli alberi . 16 Termine marinaresco che significa bucato . 17 Si tratta , evidentemente del 220' merdiano . I paralleli sono 90 verso nord e 90 verso sud dell' equatore Nota per l' edizione elettronica Manuzio 18 Specie di carrucola . 19 Piccoli fori aperti a fior della coperta e che servono di scolo all' acqua . 20 Vele supplementari che si aggiungono alle altre per accrescere la velocita` della nave . 21 Preti buddisti . 22 Specie di birra messicana . 23 Albergo , trattoria . 24 Fune di poca grossezza e che serve di sostegno agli alberetti . 25 Scale di corda . 26 Grosso mammifero che vive presso le coste e che emette delle grida acute . Indica la vicinanza delle spiagge . LOS JURAMENTADOS DI SOLU' I MOROS ! ... I MOROS ! ... Questo grido rimbomba per le vie di Manilla , opulenta capitale delle Filippine , come un colpo di tuono . Una fiumana di gente , pazza di terrore , coi visi pallidi , gli occhi stralunati , si scaglia come un uragano attraverso il magnifico ponte , a dieci grandi arcate , che unisce la Ciudad , ossia la citta` spagnuola , ai sobborghi popolosi di Binondo e di Santa Cruz , che formano la cosi` detta Citta` Chinese . Quei fuggiaschi si spingono l' un l' altro , urlando , si rovesciano , si calpestano , ma si rialzano e riprendono la corsa vociando sempre : I moros ! ... I moros ! ... Vi sono uomini , vi sono donne , vi sono fanciulli ; vi sono spagnuoli , tagali , chinesi , negozianti , marinai , facchini , barcaioli del Passig e perfino soldati , ma tutti fuggono come se avessero alle spalle una banda di fiere assetate di sangue . Delle donne , travolte da quella marea umana che ha un impeto irresistibile , cadono , ma quella fiumana vi passa sopra ; dei fanciulli , sfiniti o malamente urtati , scompariscono fra quei corpi e rimangono stesi al suolo fracassati , insanguinati , ma chi si occupa di loro in quel momento ? ... Tanto peggio pei deboli ! ... La folla , attraversato il ponte , entra nella Ciudad , rovesciando le sentinelle e le guardie doganali che stanno dinanzi ai bastioni e si dilegua per le vie , urlando sempre : Fuggite ! ... Si salvi chi puo` ! ... I moros ! ... I moros ! ... Le porte delle case si chiudono precipitosamente con fracasso ; i negozianti abbassano d' un colpo solo le griglie di ferro che proteggono le loro botteghe ; gli erbivendoli lasciano i loro banchi e si salvano in tutte le direzioni senza piu` occuparsi delle loro ceste ripiene di frutta squisite e di vegetali d' ogni specie ; i merciai ambulanti gettano all' aria le loro casse e si precipitano la` dove scorgono ancora qualche porta aperta ; i cocchieri pubblici sferzano i cavalli a sangue e corrono dietro alla folla , senza badare se le ruote urtano qualche disgraziato rimasto indietro , o se lo travolgono . Le finestre invece si aprono e voci impaurite chiedono affannosamente : Dove sono ? ... Vengono da Binondo ! ... rispondono alcuni fuggiaschi , ma senza arrestarsi . Ma chi ? Los juramentados ! Por la santa Virgen ! ... Eccoli ! ... I moros ! ... I moros ! ... Alle armi ! ... tuona una voce . Giu` chi ha le brandill ! ... Urla spaventevoli , che fanno agghiacciare il sangue , scoppiano dalla parte del ponte . Un istante dopo dieci o dodici uomini semi nudi , color del bronzo cupo , cogli occhi iniettati di sangue , colla spuma , ma di color sanguigna , alle labbra , si scagliano attraverso il ponte come una volata di uccelli da rapina . Non sembrano uomini , ma demoni sbucati dall' inferno . Sono tutti di alta statura , dalle spalle larghe , dal petto ampio ; ma dalle braccia e le gambe magre che sembrano formate di corde d' acciaio ricoperte di pelle cotta e ricotta . Non indossano che un certo sottanino scolorito , ma alle gambe , alle braccia , ed al collo portano anelli di rame , monili di perle di vetro e di denti di cignale e sul capo delle fascie svolazzanti che sembrano formate da corde vegetali intrecciate . Tutti quegli uomini , che sembrano pazzi od in preda ad un terribile accesso di furore sanguinario , stringono nelle destre quelle pesanti sciabole , a lama larga , fabbricate con acciaio d' una tempra eccezionale e che gli isolani delle Solu` chiamano parangs , armi formidabili che d' un colpo troncano la testa all' uomo piu` vigoroso . Corrono come cervi , coi lunghi capelli svolazzanti , coi visi contratti , tenendo le armi alzate . Nessuno puo` spaventarli : nessuno puo` arrestarli . Solo una scarica di fucili o la mitraglia d' un pezzo d' artiglieria potrebbe domare quelle tigri . Chi sono adunque quei formidabili uomini che non temono la morte e che cosi` poco numerosi , osano avventurarsi fra le vie d' una citta` , in mezzo ad una popolazione di circa centocinquantamila anime e una guarnigione di otto diecimila soldati , scelti tra i piu` valorosi della guarnigione iberica ? ... Dei pazzi ? ... Forse peggio , poiche` quei moros , come li chiamano gli spagnuoli , hanno giurato sul Corano di uccidere e uccideranno , dovessero scagliarsi contro una selva di baionette od in mezzo ad una grandine di mitraglia . Non sono dei veri mori , ma degli isolani delle Solu` , gli abitanti dell' antico covo dei pirati ; dei malesi infine , ma votati alla morte . Un giorno , quei disgraziati , al pari di tanti altri della loro razza , si erano accorti d' aver dilapidato spensieratamente le loro ricchezze , le loro terre e forse perfino l' ultima loro capanna e che per di piu` si erano ingolfati nei debiti . Le leggi del loro paese li avevano lasciati cadere in balia dei loro creditori , i quali potevano ben venderli come schiavi assieme alle mogli ed ai figli . I panditas , ovvero i preti maomettani , uomini crudeli e fanatici , ne avevano approfittato per sfogare il loro livore contro gl' infedeli , ossia gli spagnuoli . Avevano offerto ai debitori il riscatto delle loro famiglie , ma a condizione che diventassero juramentados , ossia che giurassero solennemente di uccidere il maggior numero di nemici . Cos' e` la morte pel malese ? ... Ne` piu` ne` meno d' uno di quei molteplici fenomeni dell' esistenza , a cui si assoggettano senza pensarvi sopra un solo secondo . Ed ecco i debitori diventati juramentados . Un praho solulano qualunque aveva trasportato gli uomini votati alla morte , alla foce del Passig , onde potessero compiere le loro truci gesta piu` ferocemente che fosse possibile , in mezzo alla numerosa popolazione della capitale dell' arcipelago e dopo d' averli ubriacati d' oppio fino all' esaltazione , fino alla pazzia , l' equipaggio li aveva scatenati . Quei dodici uomini , che dovevano morire , se volevano salvare le loro famiglie , ma uccidere , si erano scagliati sulla popolazione che si affollava sul quai di Binondo , tracciando in mezzo ad essa un solco sanguinoso ; poi , attraverso il borgo si erano gettati sul ponte del Passig dietro ai fuggenti , per entrare nella Ciudad prima che l' allarme si spargesse e si alzassero i ponti levatoi . Una donna , che era stata travolta dalla folla ed orribilmente calpestata , vedendo avvicinarsi quella schiera di demoni , aveva cercato di rialzarsi e di fuggire verso l' estremita` del ponte , ma il primo juramentado d' un balzo le fu sopra , e con un fendente del suo parang la fece ricadere con la testa spaccata fino al mento . Un soldato di fanteria marina , che si trovava a guardia d' una scialuppa a vapore ormeggiata presso il quai balzo` a terra stringendo un fucile armato di baionetta e tento` , con un coraggio disperato , di far fronte alla banda . Il disgraziato non conosceva forse i juramentados di Solu` . Non aveva ancora appuntata la baionetta che stramazzo` al suolo colle braccia tronche e la gola spaccata . Ebbe appena il tempo di mormorare , fra i fiotti di sangue che lo soffocavano : Valgame Dios ! ... 1 e spiro` . I juramentados , passato il ponte , si precipitano nelle vie della Ciudad , senza che alcuno ardisca arrestarli dinanzi le barriere del bastione . Sanno che cola` vi sono altre vittime da fare e soprattutto vittime spagnuole , ed irrompono per le vie come torrente spaventoso . Alcuni colpi di fucile partono dalle finestre : dei macigni e dei rottami rimbalzano sulle vie da essi percorse , ma non si arrestano . Qualcuno cade e viene tosto finito a fucilate come una bestia feroce , ma gli altri continuano la corsa agitando furiosamente le loro armi , di gia` tinte nel sangue . Sull' angolo d' una strada s' imbattono in un gruppo di fuggiaschi . Piombano su di loro , ne fanno scempio e riprendono la corsa lasciandosi dietro un gruppo di morti e di moribondi . Erano giunti all' estremita` della piazza d' Armi , quando di fronte alla statua di Ferdinando VII s' imbattevano in una ricca portantina sorretta da quattro indigeni , da quattro tagali . I portatori , vedendoli avvicinarsi , abbandonarono precipitosamente le traverse e si salvarono fra gli alberi dell' orto botanico , mandando urla di terrore . A quelle grida risponde un altro che esce dalla portantina , un grido di donna . La porta viene aperta ed una giovane signora balza agilmente fuori , girando all' intorno uno sguardo smarrito . Quella disgraziata , che sta per subire la sorte toccata agli altri incontrati da quei fanatici sanguinarii , e` d' una singolare bellezza . Puo` avere sedici o diciassette anni , ma puo` averne anche meno . E` una figurina gentile , ma di taglia elegante quantunque piccola , con due occhi d' un nero profondo che tradiscono la sua origine spagnuola , sormontati da folte e nere sopracciglia dall' ardita arcata ; con due labbra rosse come corallo che mostrano dei denti candidi , col naso diritto ma delle narici mobili che caratterizzano il tipo delle isolane di Luzon , coi capelli oscuri , sciolti sulle spalle e colla pelle bruna . Non porta ne` gioielli , ne` vezzi di perle come le sue concittadine di Manilla e non indossa vesti di gran lusso ne` a vivaci colori . Non ha che un semplice vestito di mussola azzurra a fiorami e sul capo una leggera ciarpa di seta bianca , la manta . Vedendosi sola inarco` le sopracciglia , ma ad un tratto impallidi` , gettando un grido d' orrore . Aveva scorto i juramentados , i quali le correvano addosso come una torma di lupi affannati , roteando i parangs . Un istante ancora e quella bella testa doveva cadere al suolo , spiccata da quelle armi formidabili e quel giovane corpo doveva stramazzare nella polvere , vomitando sangue . Ma al grido d' orrore della fanciulla , un altro vi aveva fatto eco . Due uomini , uno vestito all' europea e l' altro da chinese , che si erano riparati in un vicino caffe` , hanno veduto e non curanti della loro vita , si sono precipitati in aiuto della giovinetta . Il primo e` un uomo sui trent' anni , dai lineamenti arditi , che indicano un coraggio a tutto prova . Sembra che appartenga a quella splendida e intelligente razza formata dall' incrocio del sangue europeo con quello degli indigeni delle Filippine , poiche` ha la pelle un po' bruna , dai riflessi rossastri , gli occhi grandi , neri , tagliati a mandorla , i capelli pure nerissimi ed inanellati , i denti d' una bianchezza abbagliante e la corporatura robusta , ma dotata di quell' agilita` che distingue gl' isolani della Filippine . L' altro , che sembra piu` attempato di una mezza dozzina d' anni , ha invece la pelle giallo pallida , gli occhi leggermente obliqui con strani bagliori , la fronte alta e spaziosa solcata gia` da qualche precoce ruga , le labbra strette , sottili ed il mento appuntito , coperto da una barba rada , il capo in gran parte rasato e adorno di una barba come usano i chinesi . La sua statura e` piu` alta del compagno e piu` robusta e piu` muscolosa . Quell' uomo , che tutto indica appartenga alla razza chinese , deve possedere una forza veramente eccezionale ed una energia non comune negli uomini della sua razza . I due coraggiosi si gettano dinanzi alla giovinetta che si e` aggrappata allo sportello della portantina , col capo nascosto tra le braccia , come se volesse ripararlo dai colpi degli assassini . L' uomo bruno estrae rapidamente una rivoltella e apre un vero fuoco di fila , ma il suo compagno abbassa invece bruscamente l' arme che aveva pure estratta , mentre un sorriso crudele gli spunta sulle labbra . La fanciulla bianca ! ... esclama , con accento sdegnoso . Ma i colpi dell' uomo bruno sono stati sufficienti . Un moro , il capo fila , cade colla fronte bruciata , poi un secondo , poi un terzo . Gli altri deviano e si gettano verso l' orto botanico , ululando ferocemente . La strage sta per finire . L' allarme e` stato dato , e da tutte le parti accorrono soldati e cittadini armati . Un tagalo , un altro coraggioso , affronta la terribile benda . Tiene in pugno una specie di forca di legno col manico lungo e le due punte armate di spine e rinchiuse , all' estremita` , da un altro fascio di spine . E` la brandill , l' arma migliore per arrestare i fanatici juramentados . La forca cade sull' ultimo selvaggio , imprigionandogli il collo . Il miserabile , arrestato di colpo , lacerato dalle spine che gli si cacciano nelle carni , cade in ginocchio . Nell' istesso istante un fuoco infernale parte dagli alberi del giardino . Due dozzine di soldati , accorsi dal forte S . Giacomo , fucilano senza misericordia i moros , i quali cadono l' uno sull' altro in un fascio . E` finita ; i fanatici , crivellati dalle palle , non si rialzeranno piu` per continuare l' orribile strage e la popolazione di Manilla , un istante prima terrorizzata dalla furia sanguinaria di quei formidabili uomini , puo` scendere tranquillamente nelle vie per numerare le vittime . La bruna giovane intanto , miracolosamente sfuggita alla morte , dopo un istante di stupore e di sbalordimento , aveva alzati gli occhi sul salvatore che le stava ancora dinanzi colle braccia incrociate sul petto , in un atteggiamento quasi triste . Appena lo vide , un grido le sfuggi` e s' appoggio` alla portantina , come se le forze le fossero venute meno . Voi ... tu ... Romero ! balbetto` Si` , io , rispose l' uomo dagli occhi neri , con accento triste . Tu non credevi di trovarmi qui , e` vero Teresita ? ... Lo vedi : e` il destino che mi spinge sempre sui tuoi passi . Ah ! ... Romero ! ... Ti devo la vita ! ... esclamo` la giovane , tendendogli la mano . Il meticcio afferro` vivamente quella mano , le cui dita erano adorne di anelli di grande valore , se le porto` al cuore , ma subito l' abbandono` . A quale scopo , disse , con voce cupa . Tutto deve finire tra me e te . No , Romero , mormoro` la giovane , nella cui voce si sentiva dello strazio . Non parlare cosi` ! ... Sono un meticcio , lo sai . Non ho nelle vene il sangue puro degli spagnuoli e sono un proscritto , peggio ancora , un uomo condannato e che i tuoi compatriotti sarebbero ben felici di vedere morto . Qui e` delitto parlare di liberta` ; qui e` delitto amare la terra natia e tuo padre me l' ha dimostrato ... Addio ! ... Forse non ci rivedremo mai piu` ! ... Vado dove si combatte e dove si muore . Il meticcio , cosi` dicendo , aveva fatto un passo indietro per ritirarsi , ma la giovane spagnuola lo aveva rapidamente trattenuto , afferrandogli strettamente ambe le mani . Romero ! ... esclamo` , mentre i suoi occhi si empivano di lagrime . Romero ... tu non puoi lasciarmi cosi` ... non lo devi ... perche` io ti voglio sempre bene . Un sorriso amaro contrasse le labbra dell' uomo di colore . Tu mi vuoi bene , lo so , disse . Ma lui , tuo padre , che mi ha condannato all' esilio , che mi odia , che mi disprezza ? ... A quale scopo lottare , quando la speranza non sussiste ? ... A quale scopo vivere e soffrire ancora ? ... I miei fratelli muoiono per la liberta` di questa terra e io voglio andare a morire al loro fianco . No , Romero ! ... E` il destino che cosi` vuole . Partiro` : l' ho giurato , Teresita . E tu che mi vuoi bene , tu che per me hai tanto sofferto , andrai a lottare contro i miei fratelli , contro mio padre ? ... Tuo padre ! disse il meticcio con voce sorda . E` vero , Romero ... perdona ... mormoro` la giovanetta , soffocando un singhiozzo . Addio , Teresita , disse Romero , facendo uno sforzo che doveva straziargli il cuore . Possono accorgersi che io sono tornato e se mi arrestassero , domani non sarei piu` vivo . Se morro` nelle trincee di Cavite o di Bulacan , il mio ultimo pensiero sara` pel nostro infelice amore e l' ultima mia parola sara` per te . E tu partirai ? ... Domani , all' alba . E non ci rivedremo piu` ? Forse , se la morte mi risparmiera` ; ma non lo credo , poiche` io la cerchero` . E` necessario che io ti veda ancora . Non negarmi questo favore che puo` essere l' ultimo , Romero ! disse Teresita , piangendo . Ho le ore contate . Lo voglio , Romero . Sia . Questa sera . Dove ? ... Nel padiglione del parco . Ti attendero` con Manuelita . E tuo padre m' uccidera` . A mezzanotte dormira` ! Concedimi quest' ultimo colloquio , Romero . Ebbene , ci saro` . Ho la tua parola . L' hai , Teresita . La giovane spagnuola si asciugo` rapidamente le lagrime con un fazzoletto adorno di pizzi , s' avvolse il capo nella manta , che aveva lasciato cadere sulle spalle e balzo` leggera come un uccello , nella portantina . I quattro tagali , che erano ritornati , l' alzarono e si misero rapidamente in marcia , scomparendo dietro gli alberi del giardino . Il meticcio non si era mosso . Col capo chino , gli sguardi ardenti fissi sulle piante che celavano la portantina , la fronte burrascosamente aggrottata e le braccia strettamente incrociate sul robusto petto che gli si sollevava impetuosamente , pareva che col pensiero seguisse la bruna fanciulla . Sembrava che avesse dimenticato tutto : il pericolo tremendo che correva di venire scoperto , arrestato e forse ucciso ; il compagno dagli occhi obliqui che lo aveva seguito e perfino il luogo dove si trovava . Quale destino mi sara` serbato ? mormoro` finalmente , con un lungo sospiro . Un uomo di colore ! ... Come se anch' io non avessi , nelle mie vene , il sangue di questi superbi dominatori ? ... E disprezzano me , la mia razza , i miei fratelli , mentre l' insurrezione rugge sulle loro teste ! ... Si guardo` d' intorno come se cercasse il compagno e lo vide frammischiato alla folla che si era raggruppata attorno ai cadaveri dei juramentados , ma s' accorse pure che quegli occhi obliqui lo fissavano attentamente . Nel sorprendere quello sguardo , che pareva acuto come la lama d' un pugnale , Romero trasali` . Mi spiava , mormoro` . S' avvicino` alla folla e battendo sulle spalle del compagno , il quale si era affrettato a rivolgere la sua attenzione sui cadaveri dei moros , gli disse : Vieni , Hang Tu . L' uomo dalla pelle gialla lo segui` , dicendo : Sono proprio morti , Romero . Lo credo , rispose il meticcio , sforzandosi di sorridere . E` una vera disgrazia che siano stati uccisi cosi` presto . Avrebbero potuto abbatterne qualche centinaio di questi bianchi . Ma anche degli uomini di colore , Hang Tu . Quelle belve non rispettano nessuno quando sono scatenate . E` per questo che hai fatto fuoco su di loro , e` vero Romero ? chiese Hang Tu , con sottile ironia . No , e` stato per salvare una fanciulla . Una bianca , disse Hang , con disprezzo . Una fanciulla , ti dico . Forse che noi facciamo la guerra alle donne ? ... No , ma quella meritava ben la morte . Lei ! ... Almeno suo padre avrebbe pianto . Ah ! ... Tu l' hai riconosciuta ? ... Si` , Romero , ed e` per questo che non ho fatto fuoco sui moros . Spenta lei , la patria , o meglio l' insurrezione , avrebbe avuto la tua forte anima ed il tuo robusto braccio . IL GIGLIO D' ACQUA ED IL LOTUS BIANCO Il meticcio si era arrestato all' estremita` del ponte che unisce la Ciudad a Binondo , guardando fisso il compagno , il cui viso , da giallo che era , aveva assunto una leggera tinta verdognola , mentre nei suoi occhi lampeggiava una cupa fiamma . Pareva che volesse scoprire i pensieri che turbinavano nel cranio di quel discendente del Celeste Impero . Forse nelle parole di quell' uomo aveva indovinato , fra l' ardente amore per la liberta` , una tenebrosa minaccia per la fanciulla . Orsu` , Hang Tu , disse finalmente , che t' importa se quella donna sta fra me e l' insurrezione ? ... Forse che abbandonando Macao , la terra dell' esilio che ci ha ospitato per tre mesi , salvandoci dalla morte decretataci da questi dominatori , non ho giurato di consacrare l' anima e le braccia alla liberta` delle isole ? ... Ma quella donna ti sara` fatale . Lei , povera fanciulla ? L' amor suo , Romero . Taci , Hang Tu , disse il meticcio , con triste accento . Spezza tutto , infrangi ogni vincolo con questa razza che da secoli ci opprime e che disprezza te , me , ed i nostri fratelli . Taci , Hang . Tu l' ami , continuo` l' implacabile cinese , tu che sei uomo di colore ! ... Credi tu che suo padre acconsentira` a dartela in isposa ? ... Lui , il maggiore che guerreggia con furore contro i nostri fratelli ; lui che ti ha fatto arrestare e che ti avrebbe fatto fucilare se io , con una pronta fuga , non ti avessi salvato conducendoti al Macao ; lui che t' ha incendiato le immense piantagioni ereditate dai tuoi padri , che ti ha gettato sul viso tutto il suo disprezzo , che ti ha deriso quando hai avuto l' ardire di chiedere la mano di sua figlia e che ti ha respinto come un cane , peggio ancora , come un lebbroso ? ... E tu vuoi bene a sua figlia ! ... Mi vuol bene anch' essa , Hang . Si` , l' affetto d' una donna bianca , l' affetto di una nemica ! ... Non si puo` voler bene ad un uomo , quando questi volge le armi contro i fratelli , piu` ancora , contro il proprio padre . Sono le sorti della guerra e le comprendera` . No , Romero . La razza bianca odia troppo la nostra terra perche` Teresita possa perdonare a te , d' aver impugnato le armi contro la sua patria . Quella fanciulla conta sul tuo amore per strappare all' insurrezione un uomo valoroso come te , un nemico che puo` diventare il braccio destro dei nostri capi e forse il supremo dittatore delle operazioni guerresche dei guerrilleros . Io ? ... Tu , Romero . A noi manca un duce capace di intraprendere dei colpi audaci contro le citta` tenute dagli spagnuoli e che renda forti le nostre . Tu sei ingegnere , tu t' intendi di cose di guerra , puoi dirigere un assedio , puoi insegnare a noi come si trincera una posizione . Vedi bene quanto tu sei necessario a noi e quanto conta su di te l' insurrezione . E non ti basta che io abbia giurato di combattere per la liberta` , Hang ? Ma quella fanciulla ? ... Che importa agli insorti che io abbia affetto per una donna bianca o di colore ? ... Ed il cuore ? ... Sara` libero come il tuo braccio ? ... Avresti tu il coraggio di lottare contro il padre della donna alla quale vuoi tanto bene ? ... Si dubita della mia fedelta` , adunque ? chiese il meticcio con voce sorda . No , ma ... Forse che non sono stato io ad organizzare il colpo di mano che doveva darci Manilla ? ... Forse che non sono stato io ad armare i trecento uomini che lavorarono nelle mie piantagioni ed il primo che ha innalzato il vessillo della rivolta ? ... Si dimentica di gia` che gli spagnuoli mi hanno condannato alla fucilazione , che le mie ricchezze sono state confiscate , le mie piantagioni distrutte , la mia stessa casa data alle fiamme ? ... Non sono che sei ore che sono tornato dall' esilio , affrontando il pericolo di venire scoperto , non per dire a Teresita che io le voglio sempre bene , ma per combattere a fianco dei miei fratelli di colore e morire in mezzo a loro . Lo so , Romero , e nessuno lo ignora ; ma temiamo di quella fanciulla e del fortissimo affetto che hai per lei . E` vero , mormoro` il meticcio , passandosi la destra sulla fronte ardente . Hang Tu era diventato bruscamente muto . Aveva passato un braccio sotto il sinistro del meticcio e scendevano uniti verso il molo di Binondo che era affollato di persone . Schiere di chinesi dalle teste semi pelate , ma adorne di lunghe code , dalle facce quasi squadre , ma cogli zigomi assai sporgenti , dalle tinte piu` o meno giallastre e coperti da grandi cappelli di fibre di rotang in forma di giganteschi funghi , passavano e ripassavano , chiacchierando con vivacita` e ridendo rumorosamente . Vi erano grassi negozianti che sfoggiavano delle ricche e lunghe kao tz , ossia casacche di seta a fiorami di tinte vivaci e che calzavano delle comode ha tz , ossia grandi scarpe bianche dall' alta suola di feltro ; dei ricconi che facevano pompa delle loro lunghe hoal , ossia tuniche abbottonate sui fianchi , con piastroni di seta finemente ricamati e delle grandi pieghe , e dei facchini quasi nudi , ma che nella cintola portavano l' inseparabile ventaglio e la non meno inseparabile pipa per fumare l' oppio . In mezzo a quell' onda di cappellacci e di code agitatisi come serpenti , strepitavano dei tegali , i veri indigeni delle isole , dei pezzi di giovanotti , dalle forme eleganti ma insieme robuste , dal colorito rossastro , con delle gradazioni giallo bronzine o ramigne , pittoreschi colle loro bianche camicie di percallo svolazzanti sopra i pantaloni ed adorne di ricami ; o passavano silenziosi , tetri , i malesi dalle facce ossute ed oscure con gradazioni verdastre ed olivastre , cogli occhi sempre contratti e minacciosi e la cintura armata dell' inseparabile kriss , quel pugnale di forma serpeggiante , colla punta sovente avvelenata e cosi` terribile nelle mani di quei fieri isolani . Quelle tre razze , un giorno acerrime nemiche , pareva che sul molo di Binondo se la intendessero fra di loro . I chinesi ed i tagali soprattutto , chiacchieravano insieme colla migliore concordia e molto rumorosamente . Commentavano le ultime notizie della guerra che si combatteva cosi` vicina alla capitale , senza piu` occuparsi delle numerose navi , delle giunche , dei prahos e dei giong che stavano ancorate dinanzi al molo , in attesa di venire caricate o scaricate . Pareva che inaspettati avvenimenti avessero assorbita tutta l' attenzione di quegli uomini , dimenticando i loro affari . Hang Tu continuava a condurre il meticcio attraverso quella gente , senza piu` parlare . I chinesi , i tagali e i malesi , come se avessero ricevuta una parola d' ordine , pareva che non si degnassero di gettare un solo sguardo su quei due , ma s' affrettavano a scostarsi per lasciare il passo libero . Solo di quando in quando Romero sorprendeva uno strizzamento d' occhi rapido come il lampo o un gesto fulmineo . Ad un tratto , in mezzo a quel voci`o si udi` echeggiare un fischio acuto . Hang Tu trasali` e s' affretto` a dirigersi verso una stretta viuzza che tagliava in due il popoloso quartiere mentre le folla si aggruppava prontamente dietro a lui ed al meticcio , come per opporre una barriera alle loro spalle . Cio` significa che qualche sospettoso spagnuolo ci seguiva , rispose il chinese . E questa gente ? Ci salva , opponendo fra noi e la spia un ostacolo insormontabile . Ma se e` uno spagnuolo , saranno costretti ad aprirgli il passo . E` vero , ma i malesi sono lesti di mano ed il curioso non farebbe dieci passi in mezzo alla folla senza ricevere un buon colpo di kriss . Che gli spagnuoli abbiano sospettato il nostro ritorno ? Lo temo , Romero , ma quando vorranno prenderci , noi saremo lontani . Binondo non e` la Ciudad . Ma dove mi conduci ora ? ... Lo saprai presto . A mezzanotte devo essere libero . Lo sarai , disse il chinese Poi , dopo alcuni istanti di silenzio riprese : E` la fanciulla bruna che t' aspetta , e` vero ? ... Si` . L' avevo indovinato . Bada che il maggiore d' Alcazar non e` piu` dinanzi a Cavite , ma qui ! Lo so , riprese il meticcio , con un sospiro . Il padre della fanciulla ti odia , Romero . Lo so . Forse ti tendera` un agguato per privare l' insurrezione del tuo braccio . Non conosci Teresita d' Alcazar , Hang Tu . Non sara` lei che ti prepara il tradimento , ma ... si sospetta che tu sia qui , ed il maggiore e` un uomo che non dorme con due occhi chiusi . Saro` armato . Vuoi un consiglio , Romero ? ... Parti senza rivederla . Cosa potrebbe dirti ? ... Che ti vuol bene ? ... Lo sai o almeno lo credi ... Taci , Hang , disse il meticcio con voce minacciosa . Tu non hai il diritto di ferirmi il cuore . No , ma l' amico affezionato ha il dovere di vegliare su di te . Ancora dei dubbi ? ... No , ma temo l' affetto di quella fanciulla . Ho giurato . Lo vedremo fra poco . Cosa vuoi dire ? ... Pensavo alle stranezze del destino . Non ti comprendo , Hang . Non importa : affrettiamoci , Romero . Ci attendono . Chi ? ... I patriotti . Il chinese aveva affrettato il passo , inoltrandosi nelle viuzze interne di Binondo , abitate quasi esclusivamente dalle numerose colonie di chinesi e malesi di Manilla , viuzze fetide , fangose , sfondate e oscure anche in pieno meriggio , tanto sono strette . Case , casette ed anche semplici capanne di paglia e di fango , ma tutte coi tetti arcuati e sormontati dalle banderuole o dei draghi cigolanti sugli arrugginiti sostegni , le une addossate alle altre , e senza ordine . Essendo il sole gia` prossimo al tramonto , dinanzi a quelle abitazioni era stata gia` accesa qualcuna di quelle monumentali lanterne di carta oliata , che spandono quella luce scialba , malinconica , tanto cara ai coduti figli del Celeste Impero . Hang Tu percorse rapidamente parecchie stradicciuole che erano deserte e s' arresto` dinanzi ad una casa d' aspetto tetro , colle pareti screpolate , colle arcate dei tetti minaccianti rovina , colle invetriate delle piccole finestre formate di conchiglie semitrasparenti tagliate a quadretti e fissate su di un telaio di legno . Sulla porta , semi nascosta da un basso muricciuolo , destinato , secondo le credenze dei chinesi , ad impedire l' entrata agli spiriti maligni , si vedevano delle figure malamente disegnate e peggio dipinte , rappresentanti le tre incarnazioni del filosofo chinese Lao Tse , sormontate da due sentenze scritte su carta incollata e che volevano dire : Dirimpetto a me possa sorgere la ricchezza . E l' altra : Possano i favori del Tien cielo scendere su questa porta . Hang Tu si volse verso il meticcio , dicendogli : Ci siamo . Ma dove ? chiese Romero , con una certa ansieta` . Dove ci aspettano . Getto` un rapido sguardo sulla viuzza a malapena rischiarata da una lanterna che ardeva sull' angolo d' una casa , poi accosto` le dita alle labbra , mandando tre fischi acuti . Un istante dopo , la porta della casa d' aspetto sinistro s' apriva senza far rumore ed un chinese di statura quasi gigantesca , con un cappello di fibre di rotang sul capo ed una lunga casacca di tela azzurra , stretta alla cintura da una larga fascia sostenente due rivoltelle , comparve , dicendo : Eccomi , Hang Tu . I figli del Lotus bianco e del Giglio d' acqua sono pronti ? ... Si` , Hang . Siamo sicuri ? ... Vi sono sessanta uomini disseminati nel quartiere . Nessun bianco potra` avvicinarsi senza essere scorto e pugnalato . E` necessario che si vegli attentamente , poiche` conduco con me l' uomo atteso . Manderemo altri venti uomini nel quartiere malese . Va bene . Hang Tu prese Romero per una mano , attraverso` la porta girando il muricciuolo e s' inoltro` in un corridoio tortuoso ed oscuro , ma procedendo speditamente , senza esitazioni , come un uomo che gia` conosce la via . Dopo d' aver disceso parecchi gradini , introdusse il meticcio in un salotto privo di finestre , ma illuminato da una grande lanterna coi vetri di corna di bufalo ridotte in sottilissime lastre , e adorni di fiori variopinti . Quella stanza doveva trovarsi sottoterra , ma nessuna traccia di umidita` si scorgeva sulle pareti , che erano coperte di carta fiorita di Tug e adorne di arazzi di seta color rosso fuoco a grandi disegni rappresentanti mostruosi draghi vomitanti fuoco e lune sorridenti . Non vi era nessun mobile , nemmeno una semplice sedia di bambu` , ma invece negli angoli si vedevano degli enormi fasci d' armi : carabine indiane , fucili a retrocarica di provenienza europea e di varii sistemi , pistole e rivoltelle , sciabole , catane giapponesi taglienti come rasoi , parangs del Mindanao , pugnali , coltellacci , kriss e perfino delle spingarde di grosso calibro . Mi attenderai qui , disse Hang Tu a Romero . Una domanda , prima . Parla . Dove mi trovo ? Nella sede delle due societa` segrete chinesi Giglio d' acqua e Lotus bianco . Ho udito parlare di queste potenti societa` . Sai che hanno abbracciata la causa dell' insurrezione ? ... Lo ignoravo . Te lo dico ora . Ma che cosa vogliono da me ? ... Esse rappresentano in Manilla l' insurrezione . Che cosa vuoi concludere ? ... Che devi giurare a loro fedelta` e poi ... Continua , disse il meticcio , vedendo che il chinese si era arrestato . Poi ti eleggeranno comandante delle forze degli insorti che guerreggiano nella provincia di Cavite . Io , capo ? ... Lo si vuole . E contro chi dovro` battermi ? ... Lo decidera` la sorte . Il meticcio rialzo` vivamente il capo , che aveva tenuto fino allora chino sul petto , e guardo` il chinese , ma questi aveva un aspetto tranquillo e i suoi occhi nulla tradivano . Attendimi , disse finalmente Hang Tu , che aveva sopportato quell' esame , senza che un muscolo del suo volto giallastro trasalisse . S' avvicino` ad una porta di legno di tek che si scorgeva all' estremita` della sala sotterranea e batte` tre colpi su di una lastra di metallo , un gong . Le vibrazioni argentine del disco non erano ancora cessate , che la porta si apri` , richiudendosi tosto , ma senza far rumore , dietro le spalle del chinese . Romero era rimasto immobile in mezzo la sala , porgendo attento orecchio a vaghi rumori che provenivano dalla parte ove il suo compagno era scomparso . Pareva che dietro la robusta porta di tek , un grande numero di persone bisbigliassero . Ad intervalli regolari echeggiava come un lontano fragore d' armi , ma subito si spegneva ed il bisbiglio misterioso tosto ricominciava . Senza dubbio , nei sotterranei della casa , d' aspetto sinistro , si teneva una riunione numerosa , per discutere sui mezzi piu` adatti per sopprimere le truppe spagnuole o si tramava qualche audace colpo di mano contro la popolazione bianca di Manilla , per strappare il formidabile baluardo ai dominatori . Cinque minuti erano appena trascorsi , quando Hang Tu rientro` dicendo : Vieni , Romero : i fratelli ti attendono . LE SOCIETA` SEGRETE DEI CHINESI Il meticcio , udendo quelle parole , aveva provato , senza sapere il perche` , un fremito . Non aveva paura di affiliarsi a quelle misteriose sette importate dalla China e che ora avevano dato le loro ricchezze e le loro forze pel trionfo della liberta` delle Filippine ; non tremava per le terribili punizioni che infliggono agli uomini , anche lontanamente sospetti della loro fedelta` agli statuti sociali : non temeva le arti segrete di Hang Tu per strappargli dal cuore la passione per Teresita , pure non si sentiva tranquillo varcando la porta che doveva metterlo in presenza dei membri delle potenti associazioni . Sentiva vagamente che un pericolo misterioso lo circondava , ma senza sapere quale . Attraversata la sala , il chinese lo introdusse in un nuovo corridoio che pareva scendesse ancora , poi lo fece passare sotto una strana volta formata da otto enormi clave sorrette da otto chinesi , da otto membri dell' associazione . Subito due altri chinesi s' impadronirono di Romero , gli tolsero la casacca e la camicia gettandogli addosso un manto di seta bianca , ma che lasciavagli scoperta la spalla destra . Perche` la cerimonia dovesse essere completa , avrebbero dovuto sciogliergli la coda , come prescrivevano gli statuti sociali del Giglio d' acqua , del Lotus bianco e del Tien Tai , ossia della Societa` del Cielo , della Terra e dell' uomo , come protesta del servaggio dei chinesi contro l' imposizione dei Mantsciuri conquistatori , ma essendo Romero un meticcio , questo particolare fu lasciato da parte avendo i capelli alla moda europea . Cio` fatto , Hang Tu introdusse l' amico in un' ampia sala dove si trovavano raccolti un centinaio e piu` affiliati , parte chinesi , altri malesi , tagali e meticci , forse i capi piu` influenti del partito insurrezionale di Manilla . Erano tutti armati di sciabole , o di catane o di parangs , le cui lame d' acciaio finissimo scintillavano vivamente , sotto la luce d' una mezza dozzina di grandi lanterne di talco . Hang condusse il meticcio ad una estremita` della sala dove sorgeva un piccolo padiglione detto dei Fiori Rossi , perche` le tende che l' adornavano erano dipinte a peonie color del sangue , e preso un bacino di porcellana azzurra di Ming , ripieno d' acqua raccolta nel fiume chinese di Siam Ho , spruzzo` replicatamente il neofita . Tosto i cento uomini , che si trovavano cola` radunati , si schierarono su due file , ed alzarono le armi formando come una volta d' acciaio . Hang fece passare Romero sotto le lame fiammeggianti e minacciose , poi , giunto nel mezzo , lo fece inginocchiare su di un cuscino di seta cremisi , mentre otto spade si puntavano sulla spalla nuda del nuovo affiliato , facendo uscire alcune gocce di sangue . Sono morti i tuoi parenti ? gli chiese Hang , che funzionava da grande maestro . No , rispose il meticcio , con sorpresa . Devi giurare che sono morti , disse il chinese con voce solenne , cosi` vogliono i nostri statuti . Lo giuro . Ripetilo . Lo giuro . Un lampo di gioia baleno` negli occhi obliqui di Hang . Tu hai giurato , gli disse , questa formula significa che non puoi piu` riconoscere alcun legame terrestre e che devi rinunciare a tutto per darti , corpo ed anima , alle nostre societa` che qui rappresentano l' indipendenza delle Filippine . Il meticcio , udendo quelle parole , fece atto d' alzarsi , ma le punte delle otto spade l' obbligarono a rimanere in ginocchio . Aveva compreso che quella formula stava per costargli la perdita della fanciulla amata ed aveva pur compreso dove l' aveva tratto l' astuto chinese . Hang , mormoro` . Per l' indipendenza della patria , rispose il chinese , che lo aveva ben capito . Romero chiuse gli occhi e chino` il capo . La liberta` della patria gli rubava l' affetto di Teresita . Un affilato aveva intanto recato un vaso di porcellana color del cielo dopo la pioggia , contenente dell' avarak ed aveva mescolato alla forte bevanda alcune gocce di sangue raccolte sulla spalla del meticcio . Bevi , Romero Ruiz , disse Hang , porgendogli la coppa . Il neofita la vuoto` senza pronunciare una parola . Ormai era in piena bali`a di quegli uomini ; ormai aveva dato il cuore e l' anima all' associazione . Romero Ruiz continuo` il chinese rialzandolo , mentre le otto spade venivano ritirate . Sei nostro ed hai giurato di difendere la liberta` delle isole contro i nostri secolari oppressori . Si` , rispose il meticcio , a voce bassa , ma mi hai schiantata l' anima . Hang Tu finse di non udirlo e se lo fece sedere a fianco , su uno scanno coperto di seta rossa fiorata , poi , mentre i congiurati formavano dinanzi a loro un ampi semi cerchio , disse : S' introducano i corrieri . Un istante dopo due malesi , un chinese ed un meticcio entravano . Tutti quattro erano cenciosi , magrissimi e portavano in volto le tracce di lunghe sofferenze . Pareva che fossero giunti di recente dai campi degli insorti , poiche` le loro vesti erano ancora imbrattate di fango . Hang Tu fece avvicinare il meticcio , chiedendogli : Da dove vieni ? ... Dalle rive dell' Imus , capo , rispose il corriere . Che cosa fanno gli spagnuoli ? Si sono accampati presso Dasmarinas e pare che puntino verso Salitran . Chi li comanda ? ... I generali Lachambre e Cornell . E poi ? ... Il generale Zabala` presta loro mano forte col mag ... Basta , lo interruppe Hang Tu , con vivacita` . Conosco l' altro . I patriotti hanno fortificato Salitran ? ... Lo credono inespugnabile . Lo sforzo del maggiore sara` contro Salitran adunque ? Si` , capo . Tutte le colonne convergono sull' Imus . Hang , con un gesto , lo invito` a ritirarsi e fece avanzare il chinese . Tu vieni ? gli domando` . Da Franquero . E` vero che quella fortezza e` caduta nelle mani degli spagnuoli ? Il generale Jaramille l' ha espugnata il 16 febbraio . Da tre giorni ! esclamo` Hang , con doloroso stupore . E gli insorti ? ... Si ritirano sui monti combattendo . Maledizione ! ... E Pamplona ? ... E` pure caduta , capo , disse uno dei due malesi avanzandosi . E` stata occupata dal colonnello Barranquer dopo un vivo bombardamento che ha costato la vita ad un centinaio dei nostri . Tristi notizie ! disse Hang , con un sospiro . Ed a Bocoor che cosa si fa ? ... Continua il bombardamento da parte della squadra spagnuola , ma i patrioti resistono sempre , disse il secondo malese . E Cavite Vieja ? ... Tiene sempre testa agli spagnuoli . Ma oggi si diceva a Binondo che le popolazioni del fiume Zarate erano state domate . E` vero ? ... Si` , capo , risposero i due malesi , ma gli uomini validi sono fuggiti e andranno a rinforzare le nostre bande . Hang Tu si alzo` e volgendosi verso i congiurati che conservavano un religioso silenzio , malgrado quelle cattive notizie recate dai campi dell' insurrezione , disse : Amici , gli oppressori stanno per darci forse un colpo mortale . Mentre Cuba resiste vittoriosamente ai reggimenti del generale Veyler sacrificando i suoi piu` valorosi figli per l' indipendenza , noi che avevamo cominciato l' insurrezione con tanti successi , stiamo per essere vinti . Le tigri delle isole , gli antropoidi , come ci chiamano sdegnosamente questi uomini dalla pelle bianca , non devono perire . Pensate che siamo sette milioni , mentre essi non sono che tremila e che nelle nostre vene scorre il sangue di tante valorose razze e dei piu` celebri predatori dell' arcipelago . Guerra a morte contro questi oppressori , contro questi orgogliosi bianchi che ci gettano in viso il loro disprezzo . Trionfano oggi , ma essi tremano , perche` sanno che le tigri delle isole sfidano impavide la morte . A Bataan , a Laguna , a Cavite , a Pampanga , a Bulacan , a Malabon , a Noveleta si resiste ancora e non cederemo dinanzi ne` ai fucili , ne` ai cannoni spagnuoli . Conquistino pure le nostre citta` , ma ci rimarranno le selve e le montagne . Meglio la liberta` delle fiere lassu` o nei profondi recessi delle boscaglie che la schiavitu` qui . Organizziamoci , amici . Io vi ho condotto un uomo che dara` del filo da torcere agli spagnuoli , un uomo che pel primo ha dato il segno dell' insurrezione , che conosce gli uomini bianchi meglio di me e di voi tutti uniti , che ha studiato nella lontana Europa e che e` il primo martire della liberta` . Ruiz Romero , io capo delle associazioni del Lotus Bianco e del Giglio d' acqua e gran maestro del Tien Tai , capo supremo degli insorti di nazionalita` chinese , ti nomino capo supremo degli insorti della provincia di Cavite . Giura che tu difenderai fino all' estremo le nostre fortezze contro le quali puntano tutte le forze della Spagna ; giura che tu combatterai contro qualunque comandante spagnuolo fosse pure tuo amico , fosse pure tuo parente . Giuralo , Ruiz Romero : la patria lo vuole . Lo giuro , rispose il meticcio , che si sentiva come affascinato dagli sguardi ardenti del chinese che in quel momento erano fissi nei suoi . Sta bene : domani partiremo per recarci a difendere Salitran prima di tutto . Poi volgendosi verso uno dei congiurati , chiese : E` tutto pronto ? ... Tutto , capo . L' ora ? ... Alle quattro . Il luogo ? ... Dinanzi la casa di Fang . Sgombriamo prima che possano sorprenderci . In pochi momenti la sala sotterranea si vuoto` . Non rimasero che il meticcio e Hang Tu . Sei soddisfatto , amico ? chiese questi . Temo che tu abbia troppa fidanza sulle mie forze , rispose Romero . No : io ti conosco , gl' insorti tutti ti apprezzano e desideravano il nostro ritorno . Tu sei di quegli uomini che posseggono una energia straordinaria e che possono esercitare una influenza grandissima sulle masse dei combattenti . Io ti ho collocato al tuo vero posto . Senza uno scopo segreto , Hang ? ... Chissa` ! rispose il chinese , mentre le sua fronte s' increspava . Tu mi hai fatto nominare capo degli insorti della provincia di Cavite per allontanarmi da Teresita , e` vero ? ... La Perla di Manilla , come chiamano qui la fanciulla bianca , poteva produrre piu` male col suo affetto che gli spagnuoli colle loro armi , rispose il chinese con voce grave . Un capo all' insurrezione mancava per riordinare le proprie forze e solamente tu potevi esserlo . Perderai il cuore della fanciulla , ma forse renderai la liberta` alle isole . Vedi bene , questa vale l' altro . Romero non rispose , ma sospiro` a lungo . Ti comprendo , rispose Hang , dopo alcuni istanti di silenzio . La Perla di Manilla ti aveva stregato e tu soffri . Si` , soffro , rispose il meticcio , quasi con rabbia . L' amor della patria e` grande , ma il cuor che sanguina e` un martirio atroce , Hang . Io maledico il giorno in cui i miei occhi s' incontrarono con quelli di Teresita , Hang ! ... Io vorrei non averla mai veduta sul mio cammino , o vorrei avere la forza di soffocare la passione nata nel mio cuore , questa fiamma che divora e che nell' esilio non si e` spenta . La patria , la liberta` ! ... Io l' amo questa terra che dovrebbe ormai essere nostra e per la quale tutto ho perduto , tutto ho sacrificato , ma tu non potrai mai comprendere , Hang , quanto sia pur grande l' affetto mio per quella fanciulla figlia dei nemici nostri . Orsu` , si compia il mio triste destino e non se ne parli piu` . La patria chiede il mio sangue , la mia vita e sia ! ... Tu mediti la morte , Romero ? disse Hang nella cui voce ci era una accento di commozione . Che t' importa ? ... Credi tu che io possa essere felice , anche se tu mi hai fatto creare capo degli insorti ? ... Le vicende della guerra spegneranno la tua passione , Romero . Mai , Hang . Il mio martirio non cessera` se non quando io cadro` , spento dalle palle degli spagnuoli . Tu che potresti un giorno diventare il capo supremo delle nostre isole ? ... Si` , ma il cuore sarebbe allora morto . Maledetta bianca ! ... Taci , Hang . L' odio , quanto odio suo padre . Taci ! ... Taci ! ... E sia : vieni . Il meticcio getto` il mantello di seta bianca , riprendendo le sue vesti ; poi entrambi lasciarono la sala , riattraversarono il salotto ed il corridoio ed uscirono sulla viuzza oscura che era gia` tornata deserta . Il chinese getto` un rapido sguardo a destra ed a sinistra , poi si mise in cammino , segui`to dal meticcio che era ricaduto nei suoi tristi pensieri . Giunto all' estremita` della via lancio` un fischio modulato , ma breve . Due uomini che si tenevano celati nell' angolo oscuro d' una casa , si fecero innanzi . E` libera la via ? chiese Hang . Non vi e` una sola guardia fino al quai del Passig , risposero i due congiurati . Hang riprese il cammino con Romero , inoltrandosi nelle luride stradicciuole del quartiere malese , ed un quarto d' ora dopo si trovavano sul molo di Binondo . Non vi era alcuna persona a quell' ora . Solamente dinanzi al quai si scorgevano degli uomini che vegliavano sul ponte di alcune giunche cinesi e di alcuni prahos malesi , che avevano le vele spiegate , come se quelle navicelle fossero pronte a prendere il largo . Sono le undici , disse Hang , arrestandosi . Vuoi essere libero ? E` necessario , rispose Romero . Sei deciso di recarti dalla Perla di Manilla ? ... L' ho promesso . Sta in guardia , Romero . Saro` forte . Possono capitarti brutte sorprese . Sono preparato a tutto . Sarai tentato , Romero . Saro` fedele ai miei giuramenti . Alla patria ? disse Hang , con voce grave . Alla patria , rispose il meticcio , con voce soffocata . Sei armato ? Che cosa debbo temere ? Chissa` ? ... il destino e` talvolta cosi` strano , te lo dissi gia` . Non temo nessuno . Bada che suo padre e` qui . Se mi assale , mi difendero` . Rammentati che devi vivere per l' indipendenza delle isole . Non mi faro` uccidere . Addio ; a domani dinanzi alla casa di Fang , se non ci rivedremo prima . Vuoi seguirmi , forse ? ... Hang non rispose . Si era calato sulla fronte il grande cappello in forma di fungo e si era allontanato rapidamente dirigendosi verso una giunca , il cui equipaggio stava per ritirare le gomene che la tenevano legata al molo . Andiamo , mormoro` Romero , avvolgendosi in un manto dai vivaci colori , che fino allora aveva tenuto sul braccio . La terribile lotta sta per cominciare o per finire . Apri` con un colpo secco una di quelle lunghe ed affilate navaje che usano gli spagnuoli e se la passo` nella cintola , dove gia` stava celata la rivoltella che lo aveva cosi` ben servito contro i moros e s' avvio` lentamente verso il ponte di Binondo , per entrare nella Ciudad . TERESITA D' ALCAZAR L' arcipelago delle Filippine , su cui si svolse la sanguinosa insurrezione del 1896 97 , quasi contemporaneamente a quella non meno tremenda di Cuba , e` uno dei piu` splendidi possessi che la Spagna abbia salvato dallo sfacelo delle sue tante numerose colonie . Si compone di piu` di cinquecento isole , ma due sole sono grandissime : Luzon che e` la principale , vasta quanto il doppio e piu` della nostra Sicilia , e Mindanao , di cui buona parte e` ancora indipendente . Altre sette sono pure di grandezza considerevole : Palavan , Samar , Panai , Mindoro , Leite` , Negros e Zebu` . Le altre minori sono Bohol , Marsbate , Mactan , Marinduque , Burias , Calmina , Bassilan , Catanduanes , Pelillo , Babuiane , ecc . Magellano , il grande navigatore che pel primo compi` il giro attorno al mondo , fu il primo ad approdare su quelle terre , il 16 marzo del 1521 ; ma non pote` sottoporle al dominio della Spagna , essendo stato ucciso sull' isola di Mactan mentre combatteva in favore del re di Zebu` . Vent' anni piu` tardi , Villalobos vi sbarcava pure chiamando quelle isole Filippine ; ma difettando le sue navi di viveri , si vide pure costretto ad abbandonarle senza aver fondata nessuna colonia . L' onore di sbarcare i primi uomini bianchi doveva spettare a Michele Lopez de Legaspi , cola` giunto intorno al 1561 ; ma l' onore della conquista di Luzon doveva toccare al nipote Salacedo , il quale , con un coraggio inaudito , alla testa di soli duecentocinquanta uomini , riusciva a debellare i principi tagali , donando alla patria una delle piu` floride colonie . La sua salita fu rapida , sorprendente , malgrado le acri discordie scoppiate fra i maestrati ed i prelati prima , fra il clero secolare e gli ordini religiosi dopo , e fra le varie fanterie piu` tardi . In poco volgere d' anni , merce` l' emigrazione dei chinesi , artefici valenti e mercanti abilissimi , Manilla pote` diventare uno dei piu` ricchi emporii di quei mari con immenso vantaggio delle finanze spagnuole , le quali traevano da quella colonia ricchezze non inferiori a quelle che traevano dal golfo del Messico . La dura oppressione dei conquistatori da un lato e le mire ambiziose del vicino impero chinese , non tardarono pero` a provocare sanguinose insurrezioni che sconvolsero , a piu` riprese , quelle ricche isole , mettendo in pericolo la sovranita` ispanica . Sfuggite miracolosamente alla spedizione chinese del bandito Limacon , che nel 1574 , con sessantadue navi , duemila pirati e millecinquecento donne aveva tentato di sorprendere Manilla , nel 1603 scoppia la prima insurrezione entro le mura della capitale . Trentacinquemila chinesi fra mercanti ed agricoltori , istigati da messi dell' imperatore del Celeste Impero , alzano il vessillo dell' insurrezione . Una donna tagala , maritata ad un chinese , svela ad un sacerdote la congiura , ma i ribelli non indietreggiano e trucidano gli avamposti spagnuoli . Gli abitanti di Manilla di razza bianca comprendono il pericolo e si armano . Soldati , sacerdoti , frati , donne , fanno argine all' insurrezione e dopo una lotta sanguinosa riescono a domarla colla morte di ventitremila nemici . Nel 1639 , i chinesi spiegano per la seconda volta il vessillo dell' insurrezione e in quarantamila assalgono gli spagnuoli , ma sono nuovamente disfatti e solo settemila sfuggono alla strage orribile . Da quelle due ribellioni , soffocate nel sangue e tramandate di padre in figlio , e` nato l' odio fra la razza gialla e la razza bianca , odio conservato con pari ferocia e costanza , attraverso quasi tre secoli . I maltrattamenti degli oppressori da una parte , le ladrerie dei collettori che raddoppiavano o triplicavano a loro esclusivo vantaggio le tasse gravanti sui malesi e sui tagali , ed altre insurrezioni qua e la` scoppiate e ferocemente soffocate , diedero in breve ai chinesi altri formidabili alleati ; la razza olivastra e quella rossastra , i discendenti dei piu` rapaci predatori dell' arcipelago sululano e dei nativi , dei primi proprietari del suolo . La fusione di queste tre razze di colore , un tempo rivali e che crearono quei vigorosi e intelligenti sangue misti chiamati meticci , sognanti costituzioni liberali , preparo` le insurrezioni di questo secolo . Nel 1824 , nella capitale echeggia il primo grido di liberta` . La rivolta delle colonie spagnuole d' America aveva avuto il suo contraccolpo anche nel lontano arcipelago , ed alcuni ufficiali spagnuoli , unitamente ad alcuni negozianti , avevano preparato la rivolta . Erano pochi , ma animosi e si sapevano spalleggiati dalle razze di colore , anelanti di vendicarsi . I ribelli s' impadronirono d' una porta della citta` , assalirono il palazzo del governo e uccisero il vicere` ; ma i vincitori del mattino , alla sera venivano oppressi dalle truppe rimaste fedeli alla bandiera spagnuola e tradotti al patibolo o mandati in esilio . Alcuni anni piu` tardi , un secondo tentativo non ebbe miglior fortuna , ed i patriotti finirono quasi tutti sotto le palle delle truppe e della popolazione bianca . Il sangue di quegli insorti non era stato pero` sparso inutilmente . Le tre razze di colore , stanche di promesse non mantenute , di riforme male concepite , insofferenti del secolare disprezzo dei conquistatori e dell' orgoglio castigliano , ed incoraggiati dai successi degli insorti cubani , verso la fine del 1896 ordirono la grande congiura che doveva scoppiare come un colpo di fulmine e sorprendere la Spagna , tanto piu` che nessuna cosa l' aveva fatta sospettare . Il primo colpo avrebbe dovuto riuscire mortale alla potenza spagnuola , senza la confessione d' una donna di colore . Non si trattava dell' organizzazione di poche bande armate , ma d' un colpo di mano entro le mura della capitale e che doveva costare la vita a tutta la popolazione bianca . Romero Ruiz , uno dei piu` ricchi piantatori di Luzon , un uomo di valore e di genio , laureatosi ingegnere in Europa , l' aveva organizzato e preparato , quantunque non s' ignorasse che amava una fanciulla bianca , la Perla di Manilla , figlia di uno dei piu` valorosi ufficiali del presidio spagnuolo , aiutato da Hang Tu , uno dei capi piu` potenti e piu` fieri della colonia chinese , gran maestro delle associazioni del Lotus bianco , del Giglio d' acqua e del Tien Tai , ed uno dei piu` ardenti partigiani della liberta` delle isole . La morte del generale Blancos , comandante supremo delle forze spagnuole , quantunque combattuta da Romero che non voleva inaugurare l' insurrezione con un assassinio , era stata decretata dal partito giallo . Un malese al suo servizio doveva ucciderlo a tradimento , ma la comparsa di un certo numero di servi che avevano portate con loro le armi dei padroni , avevano destati i primi sospetti . Le autorita` spagnuole , avvertite della trama ordita da un canapaio prima , poi da un vecchia malese che aveva narrato ogni cosa al suo confessore , non si erano lasciate sorprendere . Mentre il governatore faceva arrestare centinaia di congiurati , un impiegato superiore ed un avvocato armarono prontamente due squadroni di volontari i quali , colla loro fermezza , s' imposero alla popolazione di colore che stava per cominciare la lotta . Il colpo era fallito prima che scoppiasse , Romero e Hang Tu , protetti da amici , con una pronta fuga avevano avuto il tempo di lasciare la citta` , quando gia` era stata decretata la loro morte , riparando a Canton . Ma mentre si fucilavano o si deportavano gli arrestati , la rivolta si era estesa fuori Manilla , nonostante lo scarso numero dei ribelli . Il primo colpo era stato portato contro Calnacan , localita` distante due sole leghe dalla capitale , ma il drappello dei congiurati era stato subito respinto . Formato per lo piu` di malesi sanguinarii , aveva preso la rivincita sul monastero a cui apparteneva il frate che aveva accolta la delazione della vecchia malese . Uccisa la delatrice , applicata la pene del ling chi2 al suo confessore e trucidati o annegati gli altri , si era sbandata per sollevare le popolazioni di Bulacan , Pampagan , Laguna , Nueva Ecija , Batangas e Cavite . Pareva che le forze spagnuole del generale Blancos , messesi tosto in campagna , avrebbero dovuto soffocare subito quel primo moto insurrezionale , tanto piu` che i capi erano stati o fucilati o deportati o costretti a cercare riparo all' estero , ma l' idea della liberta` e l' odio secolare contro la razza spagnuola avevano messe profonde radici . In pochi giorni quelle poche centinaia d' insorti erano diventate migliaia . La rivolta avvampo` come un incendio intorno a Manilla , facendo il suo centro in Cavite Vieja ed in Bulacan . Gl' insorti che trovavano nei municipii dei preziosi alleati e nella gendarmeria , la cui riforma aveva aperto l' adito ai meticci ed agli indigeni , dei valorosi compagni , non fuggivano piu` ma combattevano con ferocia . Lotte sanguinose erano gia` avvenute negli ultimi mesi del 1896 e verso la meta` del febbraio 1897 , ed atrocita` inaudite erano state commesse d' ambo le parti , quando deludendo le crociere della flotta spagnuola e sfidando la fucilazione a cui erano stati condannati dal consiglio di guerra , presieduto dal maggiore d' Alcazar , ricomparvero i due primi campioni della sommossa : Ruiz Romero e Hang Tu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il meticcio , lasciato il chinese sul molo di Binondo , s' avanzava lentamente verso il ponte , col viso mezzo nascosto nell' ampio mantello infioccato e la destra sul manico della lunga ed affilata navaja . Era triste e cupo . Quel colloquio che un giorno avrebbe ardentemente desiderato , non gli sorrideva in quella notte in cui stava per partire e combattere forse contro il padre della fanciulla amata e contro i compatriotti di lei . Quale amore disgraziato era il suo , lottante per la liberta` della terra natia ed i palpiti del cuore ! ... Che tenebroso avvenire gli si preparava senza le piu` lontane speranze d' un sorriso , d' un raggio di luce ! Quand' anche l' insurrezione avesse trionfato ; quand' anche gli odiati oppressori venissero vinti , chi avrebbe dato a lui la fanciulla che amava ? ... Avrebbe il padre di lei , fiero nemico dei ribelli , il piu` orgoglioso dei castigliani , accordato il perdono al condannato a morte , al capo forse piu` possente dell' insurrezione ? ... O non avrebbe , per la liberta` delle isole , infranto anche l' affetto della Perla di Manilla che pur , sino allora , aveva resistito a tutto ? ... Avrebbe ella avuto il coraggio di volere bene al nemico piu` formidabile della sovranita` spagnuola , su quelle terre del Grand' Oceano ? ... E` triste , e` triste , ripeteva Romero , seguendo il filo dei suoi dolorosi pensieri . La patria m' infrangera` l' anima e fara` di me il piu` infelice degli uomini , ma Romero Ruiz non tradira` il vessillo dell' insurrezione , per quanti martirii possa costare al suo povero cuore . D' altronde la morte la cerchero` e presto tutto sara` finito ; tale doveva essere il destino mio . Cerchiamo di essere forti in questo colloquio che forse sara` l' ultimo . Povera Teresita ! ... Meglio sarebbe stato che i nostri sguardi mai si fossero incontrati . Soffoco` un sospiro ed affretto` il passo . Al palazzo di citta` suonavano le undici e doveva percorrere parecchie vie prima di giungere all' abitazione del maggiore d' Alcazar . All' estremita` del ponte , dinanzi alla porta della Ciudad , vegliavano due sentinelle , essendo state raddoppiate le guardie dopo i primi moti insurrezionali i quali potevano avere un contraccolpo anche nella capitale , dove numerosissimi erano ancora i tagali , i chinesi ed i meticci , ma Romero passo` risolutamente dinanzi a loro , certo di non venire riconosciuto , specialmente con quell' oscurita` . Non pote` pero` sfuggire ad una interrogazione dei due soldati . Dove vi recate a quest' ora ? gli fu chiesto . Dal maggiore D' Alcazar , rispose il meticcio risolutamente . Siete atteso ? Si` , ed ho fretta . Passate . Il meticcio entro` nella Ciudad con passo affrettato , ma prima di voltare l' angolo delle prime case si guardo` alle spalle per accertarsi che non era seguito . Tranquillizzato da quel lato , s' inoltro` attraverso una serie di vie piuttosto strette , ma fiancheggiate da grandi edifizii d' aspetto severo , quasi tetro . La Ciudad e` la citta` militare dove risiedono le truppe e la popolazione bianca , anzi la popolazione veramente spagnuola . E` una vera fortezza , cinta di bastioni giganteschi ed angolosi , difesi da ampi fossati , ma male tenuti , piu` pieni di liquido fangoso che d' acqua e coperti di piante palustri , con sei sole porte e muniti di ponti levatoi ed un forte d' aspetto minaccioso : quello di San Giacomo . Le vie della citta` hanno un aspetto assolutamente malinconico , niente attraente per gli europei che sono di nazione spagnuola , quantunque siano per lo piu` larghe , dritte , ombreggiate di piante coperte di erbe che nessuno si cura di estirpare . Quei palazzoni dalle nere muraglie , screpolati dai violenti terremoti del 1645 , 1796 , 1852 , 1860 , 1864 e quello ultimo del 1879 , quelle immense e numerose chiese , quei monasteri pure numerosissimi , producono un' impressione triste . Le casette ad un solo piano , colle loro logge adorne di fiori , fabbricate ultimamente per meglio resistere alle furiose scosse di terremoti , da`nno pero` ora , ad una parte della fortezza , un carattere un po' civettuolo . Romero , che conosceva a menadito la citta` , avendovi soggiornato a lungo , dopo aver attraversato parecchie vie , tenendosi prudentemente addosso ai muri per non incappare in qualche guardia notturna , pochi minuti prima della mezzanotte giungeva dinanzi ad un edificio maestoso , che aveva piu` l' apparenza d' una fortezza che d' un palazzo , colle mura annerite ed al pari delle altre screpolate per le convulsioni del suolo , spalleggiato da un ampio giardino difeso da alte muraglie merlate , ma in parecchi luoghi diroccate . Nessun filo di luce trapelava attraverso le persiane delle numerosissime finestre e nemmeno dinanzi al grandioso portone vegliava alcuna sentinella . Romero getto` all' interno un lungo sguardo , poi rassicurato di essere affatto solo , segui` le mura del giardino finche` si trovo` dinanzi ad un piccolo padiglione di pietra , sormontato da un terrazzo coperto di grandi vasi di fiori . Qualche sprazzo di luce filtrava attraverso le persiane del pianterreno le quali erano cosi` basse che un uomo di media statura avrebbe potuto aprirle . M' aspetta , mormoro` . Povera Teresita ! ... S' avvicino` ad una finestra , e dopo una breve esitazione batte` , colle nocche delle dita , alcuni colpi . Un istante dopo la porticina del padiglione s' apriva senza far rumore ed il meticcio entrava in un elegante salotto colle tende di percallo azzurro , adorno di grandi vasi di porcellana chinese o giapponese e contenenti delle piante rare , i cui fiori spandevano all' intorno dei profumi acuti , tanto cari alle donne spagnuole . Una lampada pure chinese , velata di pizzi , lasciava cadere una pallida luce , la quale si rifletteva sui tavolini chinesi laccati e sulle poltroncine di bambu` pure incrostate di lacca e di scagliette di madreperla , che ammobiliavano la stanza . Teresita , vestita d' un semplice accappatoio bianco a ricami , ma che faceva spiccare doppiamente la sua bruna carnagione ed i suoi occhi neri , con una rapida mossa aveva preso Romero per una mano traendolo sotto la lampada , mentre Manuelita , la sua fida donna , una bellissima ragazza tagala , dagli occhioni dolci , quantunque leggermente obliqui , s' affrettava a chiudere la porta . Grazie , Romero , disse la fanciulla , con voce rotta . Avevo dubitato per un istante che tu venissi , ma vedo che mi ero ingannata e che ti avevo giudicato male . Hai dubitato , disse il meticcio , e perche` , Teresita ? ... E me lo chiedi ? ... Temevo che tu ormai avessi dimenticato la figlia di colui che si e` mostrato cosi` spietato verso di te . Io non odio tuo padre . Lui ! ... che ti ha condannato a morte , che ha distrutto le tue ricchezze , che ti ha reso povero ed infelice e che ti ha costretto a riparare in terra straniera ? ... Un soldato deve compiere il proprio dovere , Teresita . Un altro qualunque , al suo posto , avrebbe fatto altrettanto contro di me , che mi ero schierato fra i nemici della tua patria . Ma lui ti odia , Romero , disse la fanciulla , con uno scroscio di pianto . Lo so , Teresita , rispose il meticcio , con voce cupa , pure io non l' odio . In lui io non vedo che un nemico dell' indipendenza delle isole , e null' altro . A lui ho perdonato tutto , il suo disprezzo verso di me , perche` nelle mie vene non scorre il sangue puro della razza bianca , il male che mi ha fatto e anche le inenarrabili torture del mio cuore . Si` , le tue torture ! ... Quanto devi aver sofferto nelle terre dell' esilio , mio Romero ! Si` , ma per te , Teresita . Ah ! ... Non mi avevi dimenticata adunque , diss' ella , sorridendo attraverso le lagrime . No , avevo portato con me l' affetto della Perla di Manilla . Ma quante angosce , Teresita ! ... Ti avevo sempre dinanzi agli occhi , sai ! ... Mi pareva anche laggiu` , sulle spiagge degli uomini gialli , di udire sempre la tua voce a ripetermi quelle parole da te pronunciate la notte prima del colpo di mano , che doveva dare a noi insorti la capitale Te o la morte ! ... . Io anelavo di ritornare qui per rivederti , fosse pure per un solo istante , mi fosse pure costata la vita ... Romero si era bruscamente interrotto , come se si fosse spaventato di aver detto tanto . Parlo in questo modo , diss' egli con amarezza , mentre invece tutto dovrebbe finire fra noi . Romero ! ... esclamo` Teresita , con un singhiozzo . Non parlare cosi` , gran Dio ! ... Si` , tutto deve finire , mia Teresita . La patria sta fra noi . La patria ! ... Si` , perche` io domani diverro` uno dei piu` implacabili nemici della tua razza e tu non mi potrai piu` voler bene . T' inganni , Romero . No , Teresita . Non si puo` amare un nemico della propria patria , ed io sto per diventarlo . Fra poche ore forse io uccidero` i tuoi fratelli , forse io lottero` contro lo stesso tuo padre . Non e` possibile , Romero ! ... esclamo` la fanciulla con accento straziante . No , tu non partirai , tu non andrai a lottare nei campi degli insorti , tu non esporrai il tuo corpo ai colpi dei miei compatriotti ... E` l' indipendenza di queste isole che mi chiama , e` la patria . Ma quegli uomini saranno tutti uccisi un giorno , mio Romero , ed io non voglio che tu muoia . Essi credono di vincere la Spagna , essi s' illudono di cacciare i miei compatriotti in mare e s' ingannano . La mia patria e` troppo forte e troppo fiera per rinunciare alla lotta . Ma anche l' insurrezione e` potente , Teresita , e lottera` finche` avra` un solo uomo ed una sola carica di polvere . Ma tu non sei uomo di colore come sono quasi tutti gli insorti . Nelle tue vene scorrono pure delle gocce del sangue dei bianchi , di sangue spagnuolo . E` vero ed e` per questo che i tuoi compatriotti mi chiamano sdegnosamente meticcio , ed e` per questo che tuo padre si frappone fra noi due come se il sangue tagalo di mia madre non fosse pari di quello degli uomini d' Europa . No ! ... Il meticcio non puo` amare la donna bianca ; e` uno schiavo , un lebbroso . Romero ! esclamo` Teresita , non parlare cosi` . Che importa se i miei orgogliosi compatriotti ti chiamano meticcio , quando io ti voglio bene ? Ma tuo padre ? ... chiese Romero che , era in preda ad una viva eccitazione . Tu hai salvato la vita a sua figlia . Ed in compenso sarebbe felice di potermi far fucilare come ribelle , rispose il meticcio , con amarezza . Teresita si era lasciata cadere su di una sedia col viso nascosto fra le mani e piangeva in silenzio , soffocando i singhiozzi che le sollevavano il seno . Il meticcio colle braccia incrociate sul petto , la fronte increspata , s' era messo a passeggiare pel salotto , mentre Manuelita , immobile come una statua di bronzo , vegliava alla porta che metteva sul giardino . Parti ? ... chiese ad un tratto la fanciulla , rialzandosi e tergendosi le lagrime . All' alba , rispose Romero . Sei deciso ? ... Ho giurato , Teresita . E ... non tornerai piu` ? ... chiese ella , tornando a scoppiare in singhiozzi . Forse un giorno , se la morte mi avra` risparmiato . Ma io non voglio che tu muoia , Romero ! esclamo` Teresita posando il bruno capo sul robusto petto di lui . La mia morte sarebbe forse un bene per entrambi . A quale scopo continuare questo infelice affetto , quando non vi e` alcuna speranza di realizzare il dolce sogno vagheggiato ? ... La guerra scavera` fra noi un abisso che non si colmera` piu` mai , mia Teresita . E ti rechi ? ... A difendere Salitran . A Salitran ! ... esclamo` la fanciulla , indietreggiando vivamente . Tu vai a combattere contro mio padre ! ... Tuo padre sara` dinanzi a Salitran ! ... Hang Tu vede un triste disegno nel tuo cuore ! Chi e` codesto Hang Tu , Romero ? ... Un uomo che forse ha la piu` grande anima di patriota , ma che forse sara` fatale al nostro affetto , Teresita . Mi hanno fatto giurare di difendere Salitran perche` essi sapevano che dovevo lottare contro tuo padre . Io sono un disgraziato , maledetto dal destino ! ... E tu non rinuncerai a lottare contro mio padre ? ... Non lo posso piu` , Teresita Ah ! ... Tu me lo ucciderai , Romero . No , te lo giuro . Io tutto ho perdonato a lui . Ma lui ? ... Ho paura ... ho un triste presentimento , amico mio , disse la giovinetta con voce rotta dal pianto . Se cosi` fosse ... se m' uccidesse ... si compia pure il mio destino . Ma io ti voglio bene , Romero ! ... Ed io , credi che non voglia bene alla Perla di Manilla ? ... Forse che sarei qui venuto mentre i miei compatriotti , questa i stessa notte forse , muoiono per la liberta` ? ... Credi tu che non sarei corso ai loro campi per battermi al loro fianco ? ... No , tu non saprai mai , Teresita , quanto abbia sofferto per te questo mio povero cuore e quanto ... Romero si era bruscamente interrotto . Al di fuori della strada , era echeggiato un fischio breve , ma modulato e che egli ben conosceva . Impallidi` , poi fece un gesto di stupore . Hang Tu ! ... mormoro` . E` un segnale d' allarme . Si libero` dolcemente dalle braccia della giovanetta e s' avvicino` alla finestra , aprendo silenziosamente le persiane . Un uomo avvolto in un grande serape` a vivaci colori e col capo nascosto da un ampio cappello di fibre di rotang simile a quello usato dai chinesi , stava fermo in mezzo alla via , col viso volto verso le muraglie del giardino . Sei tu , Hang ? chiese il meticcio . Si` , rispose il chinese . Fuggi o ti arresteranno . Gli spagnuoli hanno saputo che noi siamo sbarcati e se non ti affretti , non lascerai piu` la Ciudad . Attendimi . Il meticcio rinchiuse la persiana e nel volgersi si senti` stringere le mani da Teresita . Ti cercano ! esclamo` ella , con terrore . Si` , ma non mi prenderanno , rispose Romero , alzando fieramente il capo . Ho delle armi e mi difendero` . E tu parti ? ... Se rimango possono uccidermi e bisogna che oggi viva per la liberta` delle isole ... e per te . Ah ! ... Mi vorrai sempre bene ? Si` , Teresita , e chissa` che un giorno la fatalita` non si stanchi di perseguitarci . Un secondo fischio risuono` sotto le finestre . Va' , parti mio valoroso , disse la giovanetta . Io non voglio che i miei compatriotti ti uccidano . Ah ! quanto dolore in questa separazione e forse ... non ti rivedro` piu` ! Un nuovo scroscio di pianto le soffoco` la voce . Il meticcio la bacio` in fronte , poi mentre la giovane si abbandonava fra le braccia di Manuelita , riapri` la persiana , scavalco` il davanzale e si slancio` nella via dicendo ad Hang : Eccomi ! ... Appartengo ora all' insurrezione ! ... IL FIORE DELLE PERLE Hang tu si era messo rapidamente in cammino senza aver rivolto all' amico una parola . Pareva in preda ad una viva inquietudine e pur affrettando il passo , volgeva la testa da tutte le parti , come se temesse di veder sbucare improvvisamente dei nemici . Invece di seguire le mura del giardino , si era gettato in mezzo ad un dedalo di viuzze che un tempo dovevano essere fiancheggiate da grandi case , ma che ora si trovavano ingombre di rottami , di muraglie screpolate , di colonne semi crollanti , tristi avanzi delle scosse tremende del suolo vulcanico e delle ire dell' Albay , un vulcano quasi sempre eruttante lave e fiamme . Romero , assorto nei suoi pensieri , lo seguiva macchinalmente , senza curarsi di sapere dove lo conducesse , ne` di conoscere il motivo di quella rapida marcia che somigliava ad una fuga precipitosa , ma dopo alcuni minuti , vedendo che Hang Tu non accennava ad arrestarsi , anzi che raddoppiava sempre piu` il passo , ad un certo momento si arresto` , dicendo : Ma dove andiamo ? ... Questa non e` la via che conduce al ponte di Binondo . Ti salvo , rispose il chinese . Ma se nessuno mi ha veduto entrare nella Ciudad ? ... Cosa importa ? ... So che tutti gli alguazil hanno mandato guardie nei sobborghi e che alle sentinelle hanno dato ordine di non lasciar uscire dalla citta` alcun mulatto , senza averlo diligentemente esaminato . Qualcuno ci ha scoperti adunque ? ... I traditori non mancano mai . Ma dove andiamo ora ? ... Ti faccio guadagnare la campagna . Prima dell' alba sarai ben lontano da Manilla . Ma se mi hai detto che non si puo` uscire dalla Ciudad ? ... Uscirai egualmente . E` per questo che sei venuto a troncare il mio colloquio con Teresita ? Per questo e forse per altro , rispose Hang Tu , con un sorriso strano . Eccoci dinanzi ai bastioni ... Ma se salto giu` mi spezzeranno le gambe . Invece di rispondere , il chinese mando` il suo solito fischio . Un altro , quasi simile , tosto vi rispose . I miei uomini sono puntuali , disse Hang . S' arrampico` lentamente sulla scarpa e si trovo` dinanzi a due chinesi che parevano fossero scaturiti da terra . Quei due uomini tenevano in mano una lunga fune a nodi e dalle loro spalle pendevano due fucili . E` tutto pronto ? chiese Hang . Si` , capo . Li avete veduti ? ... Si sono avvicinati pochi minuti or sono al fossato . Hanno i cavalli ? Quattro e tutti di buona razza . Than Kiu` e` brava ed intelligente , disse Hang , con voce leggermente commossa . A Romero parve che soffocasse a meta` un profondo sospiro , ma non vi fece caso . Sapeva che Hang aveva talvolta delle bizzarrie inesplicabili . Ad un cenno del capo delle societa` segrete , i due chinesi calarono la corda nel fossato del bastione che s' apriva sei metri piu` sotto , ingombro di piante acquatiche e di fango . Addio , disse Hang , abbracciando il meticcio , mentre la sua voce pareva che diventasse maggiormente commossa . Se le palle dei nemici uccideranno uno di noi , ci rivedremo un giorno nell' altra vita . Addio ! ... esclamo` Romero , stupito . Ma non vieni tu ? No , Romero ; ma se la morte mi risparmiera` , spero di raggiungerti presto sulle trincee di Salitran e di combattere al tuo fianco per l' indipendenza delle isole . Ma perche` non fuggi con me , mentre ti si cerca ? ... Altri avvenimenti stanno per scoppiare e le mia presenza in Manilla e` necessaria . Ma quali ? ... Lo so io forse ? ... Il caso puo` preparare delle sorprese che io ignoro e che non posso prevedere . Va' , Romero : al di la` del fossato troverai due uomini ed una guida sicura , fedele ... forse troppo fedele ... Vegliera` su di te , ma tu veglia su di lei . Chi e` quella guida ? Lo saprai fra poco . Addio , o meglio arrivederci presto dinanzi a Salitran . I due capi dell' insurrezione si abbracciarono un' ultima volta , poi il meticcio si aggrappo` alla fune a nodi che i due chinesi tenevano con mani sicure , e scese rapidamente nel fossato . Avendo , le radici delle piante acquatiche , formato come un reticolato attraverso al fango , gli riusci` facile raggiungere la riva opposta senza bagnarsi . S' arresto` un momento e guardo` verso la cima dell' enorme bastione , giganteggiante nelle tenebre . Proprio sull' orlo egli vide Hang Tu immobile come una statua di granito , coll' ampio cappello abbassato sul viso e le braccia incrociate . Pareva che il capo degli uomini gialli fosse immerso in profondi pensieri e che non si ricordasse piu` del grave pericolo che correva standosene lassu` , a cosi` breve distanza dai posti di guardia . Romero gli fece un saluto colla mano , ma senza che Hang rispondesse o si scuotesse da quella immobilita` . Sali` la scarpa erbosa , tenendosi curvo per non farsi scorgere dai soldati che potevano vegliare nell' angolo del bastione , dove s' ergevano delle casematte , e raggiunse la via esterna di circonvallazione , gettandosi prontamente in mezzo ai gruppi d' alberi . Qui , Romero Ruiz , disse una voce . Il meticcio si volse e scorse quattro cavalli che si tenevano immobili sotto la fosca ombra d' un tamarindo colossale . Tre erano montati , ma il quarto aveva la sella vuota . Siete voi gli uomini mandati da Hang Tu ? chiese Romero Si` . Il meticcio getto` uno sguardo sui suoi compagni di viaggio . Due erano robusti giovani malesi , dalle membra massicce ed il corpo tarchiato , ma il terzo pareva piu` un fanciullo che un uomo . Essendo pero` avvolto in un ampio mantello di seta bianca a fiori ed a disegni , che gli copriva buona parte del viso ed avendo in capo un cappello di paglia di Manilla a grandi tese e adorno d' una piuma , non si poteva vedere che fosse , ne` quale eta` potesse avere , ma Romero pel momento non si occupo` di quel misterioso compagno , che pareva volesse serbare l' incognito . Sali` sul cavallo che uno dei due malesi teneva per la briglia , un vigoroso destriero che doveva correre come il vento , colla testa leggera , il ventre stretto ed i garretti solidi , probabilmente un animale derivato da un incrocio di sangue arabo e spagnuolo , e diede il segnale della partenza . Il fanciullo si mise alla testa , i due malesi alla retroguardia ed il piccolo drappello parti` di galoppo , tenendosi sotto l' ombra degli alberi . Romero , sempre assorto ne` suoi pensieri , non si curava della via che battevano . Sapendo pero` che gli spagnuoli avevano disposto intorno alla capitale numerosi drappelli di soldati , per impedire qualsiasi colpo di mano da parte degli insorti , aveva messo davanti alla propria sella un fucile a retrocarica di ultimo modello , che aveva trovato sospeso all' arcione e si era cinto una cartucciera ben fornita che gli aveva dato uno dei due malesi . I quattro cavalli galopparono dieci minuti tenendosi a breve distanza dalla via che gira intorno alla citta` , poi la guida si spinse attraverso a campi coltivati raggiungendo il margine d' un bosco di banani dalle foglie gigantesche . S' arresto` un momento ascoltando con profondo raccoglimento , scambio` alcune rapide parole coi due malesi , poi fece cenno di avanzare . Uno dei due giovanotti passo` all' avanguardia tenendo il fucile fra le mani e la guida si mise a fianco di Romero , come se volesse proteggerlo da qualche improvviso assalto e fargli scudo col proprio corpo . Solo allora Romero s' accorse che le vesti di quel fanciullo tale almeno lo credeva ancora tramandavano un delicato profumo di lilla` ! Quell' odore , assolutamente incompatibile per un uomo , fosse pure per un giovanetto che si esponeva audacemente ai pericoli della guerra , lo stupi` . Ma chi sei tu ? chiese . Un fanciullo od una donna ? ... Than Kiu` , mio signore , rispose la guida , ma con una voce cosi` dolce , cosi` armoniosa , che pareva il gorgheggio di uno di quei gentili usignoli ai quali i chinesi han dato il nome di cantatori di Mongolia . Than Kiu` ! esclamo` Romero . Questo e` un nome di donna e se non m' inganno , nella lingua dei Celestiali significa Fiore delle Perle . Si` , mio signore , rispose la guida , con maggiore dolcezza . Allora sei una fanciulla . Del Celeste Impero , mio signore . Ma chi ti ha incaricato di venire con me ? Hang Tu . Ma quell' uomo e` pazzo ! Perche` , mio signore ? Esporre una fanciulla agli orrori della guerra ! Non temo la guerra . Tu non sai che cosa sia . Ho udito il cannone rombare a Malaban e ultimamente a Dasmarinas . Tu ! esclamo` il meticcio , che cadeva di sorpresa in sorpresa . Io , mio signore . E tu hai adoperato il fucile ? ... Si` , contro gli spagnuoli . Strana creatura ! ... Vendicavo mio fratello . Chi era tuo fratello ? ... La giovane chinese non rispose e chino` il capo sul petto , ma dopo alcuni istanti disse : Forse sta per morire . Si trova nella mani degli spagnuoli ? ... Non ancora , rispose Than Kiu` , dopo una breve esitazione , ma puo` venire preso da un istante all' altro . E tu vieni con me a combattere gli spagnuoli a Salitran ? Si` . Qualche imperioso motivo ti costringe a recarti in quella citta` ? Mi hanno detto di guardarti cola` ed io obbedisco . Conosci la via ? Meglio di qualunque altro forse . Una fanciulla ! ... So dove si trovano le avanguardie dei nemici e forse meglio di tutti . Ti hanno affidato a me , ed io ti condurro` a Salitran , mio signore , dove ti presentero` ai capi degli insorti . E ti conoscono ? ... E mi obbediranno anche . Ma chi sei tu adunque ? ... Than Kiu` , rispose la fanciulla . Poi senza aggiungere altro sprono` il cavallo e si addentro` nel bosco , seguendo un sentieruzzo appena visibile e dove l' oscurita` era cosi` profonda , da non potersi quasi distinguere i tronchi degli alberi che lo fiancheggiavano . Romero l' aveva seguita assieme ai due malesi che gli si erano messi alle spalle . Non vedevano quasi piu` la fanciulla , ma il delicato profumo dei lilla` che esalavano le vesti della strana creatura e che si espandeva come un' onda in mezzo alle tenebre , bastava per guidarlo . Egli la seguiva come fosse attratto da una forza misteriosa , da una volonta` potente contro la quale non avrebbe forse potuto resistere e seguendola pensava a lei . Chi poteva essere quella donna , che Hang Tu gli aveva messo al fianco per guidarlo , attraverso alle molte insidie dei nemici , fino a Salitran ? ... E perche` una donna invece di un uomo che avrebbe potuto essergli di maggiore aiuto , nel momento del pericolo ? ... Quali occulte mire avevano deciso il potente capo delle societa` segrete a dargli quella compagna ? Vaghi timori cominciavano ad infiltrarsi nel suo animo e pensava ora a tutte quelle parole oscure , inesplicabili , che il chinese aveva pronunciato piu` volte il giorno innanzi e quella sera istessa , nel momento della separazione . Che cosa meditava quell' uomo dal cuore e dagli sguardi impenetrabili ? ... Il pensiero del meticcio , cosi` meditando , si rivolgeva a Teresita e senza sapere il perche` , si sentiva invadere da profonde inquietudini . Aveva paura di qualche tenebrosa trama a danno della fanciulla bianca che aveva abbandonata a Manilla . Quel timore a poco a poco divenne cosi` intenso , cosi` tormentoso , da non poterlo piu` vincere . Sentiva per istinto che qualche cosa di tremendo doveva accadere nella capitale mentre si cercava di allontanarlo . Than Kiu` ! ... esclamo` . La fanciulla che continuava ad inoltrarsi nel bosco , udendo la voce del meticcio s' arresto` , dicendo : Che cosa desidera il mio signore ? ... Rivolgerti una domanda . Sono la schiava del mio signore , che puo` chiedermi tutto . Sapresti dirmi perche` Hang Tu e` rimasto a Manilla ? ... Forse . Hai udito parlare della Perla di Manilla ? ... La fanciulla non rispose . Mi hai udito ? ... Si` , mio signore , rispose Than Kiu` , con un accento nel quale si sentiva come una vibrazione triste . La conosci ? ... Il Fiore delle Perle puo` aver udito parlare della Perla di Manilla , ma le perle del mio paese non hanno voce . Che cosa vuoi dire ? chiese Romero , con stupore . Invece di rispondere alla domanda , Than Kiu` arresto` il proprio cavallo dicendo : Taci : ascolta ! ... Attraverso la foresta si udiva allora come un lontano rimbombo , che rapidamente s' avvicinava . Pareva che un grosso numero di pesanti animali galoppasse in mezzo o ai margini di quell' enorme agglomerato di piante , dirigendosi verso la capitale delle Filippine . Gli spagnuoli ? chiese Romero . Si` , rispose Than Kiu` , con un tono di voce che tradiva una viva inquietudine . Qualche squadrone di cavalleggeri che ritorna ? ... Di certo , ma vorrei sapere perche` corrono verso la capitale , mentre gl' insorti si battono a Bulacan , a Cavite , a Salitran ed a Malaban . Che temano un colpo di mano sulla Ciudad ? ... Lo ignoro , rispose la giovane chinese , ma con un certo imbarazzo che non isfuggi` al meticcio . O lo sai ? chiese questi . Taci , mio signore , o ci faremo prendere . Con un agilita` sorprendente era balzata a terra , ed aveva fatto sdraiare il suo cavallo sotto le ampie foglie d' un gruppo di sagu , avvolgendo la testa dell' animale in una ricca gualdrappa infioccata , che aveva tolta dall' arcione . I due malesi ed il meticcio fecero altrettanto e si nascosero dietro i quattro cavalli coi fucili in mano . Il fragore s' avvicinava sempre . Ormai non si poteva piu` ingannarsi : un grosso gruppo di cavalli , forse uno squadrone galoppava attraverso la foresta movendo verso la capitale . Di tratto in tratto si udivano anche i tintinnii delle sciabole dei cavalieri e dei comandi imperiosi . Dieci minuti dopo i quattro insorti videro sfilare , a meno di cento passi , una lunga fila di cavalli montati da soldati spagnuoli , i quali tenevano in mano una lunga fila di moschetti come se temessero qualche improvvisa sorpresa . Era uno squadrone del reggimento Luzon , in pieno assetto di guerra . Fortunatamente non s' accorse della presenza dei quattro ribelli e passo` oltre scomparendo fra le tenebre . Than Kiu` attese che si allontanasse , poi quando ogni rumore cesso` fece rialzare il cavallo , balzo` in arcione e si rimise in marcia , facendo cenno a Romero e ai due malesi di seguirla . Pareva molto inquieta e preoccupata . Non rispondeva piu` alle domande di Romero e di tratto in tratto si fermava per ascoltare . Un quarto d' ora dopo un altro fragore simile al primo si udi` , ma verso la riva del Passig . Pareva che un altro squadrone di cavalleggeri si dirigesse verso la capitale . Than Kiu` si era nuovamente arrestata , interrogando i due malesi in una lingua che il meticcio non comprendeva , poi aveva ripreso le mosse , ma eccitando il suo cavallo . Aveva pero` preso un' altra direzione , come se volesse avvicinarsi al canale meridionale del Passig che va a finire verso Las Pinas . La marcia continuo` per un' altra mezz' ora sempre in mezzo al bosco , poi la giovane chinese torno` ad arrestarsi . Scese nuovamente di sella e si fermo` dinanzi al proprio cavallo , incrociando le braccia sul seno , ma senza pronunciare sillaba . Che cosa vuoi ? chiese Romero . Bisogna arrestarci qui , mio signore , rispose ella . Perche` ? Gli spagnuoli hanno chiuso tutti i passi . Ho scorto or ora i fuochi dei loro accampamenti . Ritorniamo a Manilla ? ... Than Kiu` scosse il capo , dicendo : No : attenderemo la notte ventura . Nascosti qui ? ... Than Kiu` offrira` un ricovero al suo signore . Prese il cavallo per la briglia , si caccio` in mezzo ad un macchione enorme di aranci , di borassi , di banani selvatici e di alberi gommiferi che colle loro smisurate foglie dovevano anche , in pieno meriggio , proiettare un' ombra assai cupa , e poco dopo s' arrestava dinanzi ad una casupola mezzo diroccata , dicendo : Ecco il rifugio degli insorti quando sono costretti ad arrestarsi . Il mio signore non correra` pericolo alcuno . I MISTERI DI THAN KIU` Quella casupola sepolta in mezzo alla foresta che serviva di rifugio agli insorti provenienti dai campi delle provincie meridionali , recanti notizie dei congiurati di Manilla , era una vera catapecchia , colle pareti di tronchi d' albero sconnesse , col tetto crollante , ma circondata da quattro o cinque felci colossali che la celavano completamente . Anche passando vicino al macchione , nessuno di certo avrebbe potuto supporne l' esistenza ; poteva quindi sfuggire anche alle indagini degli spagnuoli , i quali d' altronde non si occupavano delle bande e degli insorti . Udendo avvicinarsi i cavalli , un uomo era uscito tenendo in mano un vecchio moschettone . Non era ne` un tagalo , ne` un chinese , un malese , ma uno di quei brutti abitanti dell' interno delle isole chiamati igoroti o negritos eta , veri pigmei , poiche` di rado superano l' altezza di un metro e quaranta centimetri , coi capelli lanosi come quelli dei negri , il viso corto , le pinne del naso allargate , le labbra grosse , gli occhi piccoli , il corpo esile , le spalle curve e la pelle nerastra , fuligginosa . Questi strani esseri , che per la loro tinta e pei loro lineamenti si staccano completamente dai tagali , sono veri selvaggi che errano sui monti e fra i boschi dell' interno senza fabbricarsi ricoveri , nutrendosi di radici , di miele , di frutta , o di selvaggina quando riescono ad abbatterne qualche capo . Vedendo Than Kiu` ed i due malesi che doveva aver riconosciuti quantunque l' oscurita` fosse intensa sotto le grandi felci , abbasso` il moschetto e si tiro` da un lato per lasciar entrare la giovane chinese ed il meticcio . L' interno della casupola non valeva meglio dell' esterno . Era uno stanzone ingombro di armi da fuoco e da taglio e di alcuni mucchi di foglie secche che dovevano servire da letti , ed ammobiliato con una rozza tavola ed alcune scranne di bambu` , forse costruite dal negrito . Un ramo resinoso , che spandeva piu` fumo che luce , cacciato in un crepaccio del suolo , lo illuminava , ma cosi` scarsamente che gli angoli rimanevano immersi nell' oscurita` . Il meticcio , stanco delle vicende della notte e dalle fatiche , si era lasciato cadere su di una scranna , mentre la giovane chinese si era appoggiata alla tavola senza sbarazzarsi ne` del cappello ne` del mantello . Aveva voltato le spalle alla luce della torcia , ma spiava ogni minimo movimento di Romero e sembrava che si tenesse pronta ad ogni suo cenno . Pareva pero` che il meticcio si fosse completamente dimenticato della sua compagna di viaggio e che la lunga veglia lo avesse vinto poiche` non si era piu` mosso . Il ramo resinoso si era spento e l' oscurita` aveva invaso bruscamente l' interno della capanna , ma ne` l' uno , ne` l' altro avevano pronunciato una sola sillaba . Due volte i malesi che si erano messi di guardia dinanzi alla porta della capanna , erano entrati per chiedere forse degli ordini o per accendere una nuova torcia , ma Than Kiu` , con un gesto silenzioso , li aveva rimandati , poi aveva ripresa la sua immobilita` . Si sarebbe detto che temeva di turbare il riposo del meticcio o di distrarlo dai suoi pensieri , ignorando ella se dormisse o se meditasse . Ad un tratto Than Kiu` si scosse , lasciando cadere bruscamente il mantello di seta che l' avvolgeva . Romero aveva pronunciato un nome : Teresita ! ... Gli era sfuggito quel nome mentre dormiva e sognava della bruna fanciulla ? ... E` probabile . Than Kiu` aveva alzato lentamente il capo che fino allora aveva tenuto chino sul seno , ed un sospiro le era uscito dalle labbra , ma era cosi` lieve che nessuno avrebbe potuto udirlo . Le sue braccia pero` , che teneva strette al petto , provarono un tremito tradito da un leggero tintinnio metallico , prodotto forse da alcuni braccialetti o da alcuni gioielli che portava ai polsi . Torno` pero` ad irrigidirsi , ma tenendo gli sguardi sempre fissi sul meticcio , il quale a poco a poco si era appoggiato alla parete , come se ormai il sonno lo avesse completamente vinto . Intanto le tenebre lentamente si diradavano . Spuntava l' alba e dalla porta rimasta aperta cominciava ad entrare un po' di luce pallida , che rapidamente si tingeva di riflessi color di rosa d' una infinita dolcezza . Anche attraverso ai tronchi sconnessi delle pareti , altri sprazzi di luce entravano , mentre l' aria s' infiltrava piu` fresca e profumata dall' olezzo degli aranci che crescevano in mezzo alla macchia . Al di fuori , fra i rami degli alberi , una coppia di cyrtostomus , piccoli uccelli dai colori brillanti a riflessi metallici , simili a trochilidi americani , cinguettavano allegramente , salutando la imminente comparsa del sole . D' improvviso Romero alzo` il capo , come se si fosse bruscamente svegliato , rialzando con una mano i bruni riccioli che gli scendevano sulla fronte . Rimase un momento immobile come trasognato , poi si alzo` di scatto , col piu` vivo stupore dipinto sul viso . Than Kiu` gli stava dinanzi , ancora appoggiata alla tavola , ma aveva lasciato cadere anche il cappello e mostrava il suo viso , che durante tutta la notte aveva tenuto costantemente coperto . Il Fiore delle Perle , pur appartenendo ad un' altra razza , poteva ben gareggiare per bellezza colla Perla di Manilla e produrre una viva impressione anche sul cuore di Romero . Quella giovanetta , nata all' ombra delle pagode del Celeste Impero e trasportata , chissa` in seguito a quali vicende , sotto il dolce clima delle isole ispaniche , era forse una delle piu` belle e delle piu` perfette creature nate dall' incrocio della razza mongola con quella mantsciura . Era piu` alta di Teresita , mirabilmente sviluppata , dalla pelle candida , senza quei riflessi leggermente giallastri che si scorgono sui volti delle donne chinesi delle provincie meridionali , anzi d' una tinta quasi alabastrina , ma con certe sfumature indefinite che solo si scorgono sull' avorio . I suoi occhi , lievemente inclinati , d' un nero intenso e che avevano una espressione dolce e malinconica , quasi triste , erano velati da superbe ciglia brune e fitte ; il suo naso non era depresso come quello delle donne di razza tartara ; le sue labbra rosse , sottili , mostravano denti piccoli come granelli di riso , e d' una bianchezza delicata . Aveva i capelli nerissimi , con certi riflessi metallici che facevano spiccare maggiormente la bianchezza marmorea della pelle , raccolti intorno a tre spilli d' oro terminanti in tre grosse perle ; il corpo racchiuso entro una casacca di seta azzurra a fiori di vivaci colori , stretta alla cintura da una larga fascia rossa ricamata in oro ; calzoncini ampi , pure di seta , ma bianca ad arabeschi gialli , ed i piedi piccoli come una foglia di rosa , per usare una espressione chinese , nascosti entro scarpine di broccato a punta rialzata e colla suola di feltro bianco . Non portava gioielli ne` agli orecchi , ne` al collo . Solamente ai polsi aveva alcuni cerchietti d' oro sormontati tutti da una perla di notevole valore . La giovane chinese , poiche` doveva essere molto giovane , forse al pari della Perla di Manilla , non si era mossa . I suoi occhi pero` , sotto le folte ciglia che quasi li nascondevano , non si erano staccati dal meticcio . Than Kiu` , sei tu ? ... chiese Romero . Si` , mio signore , rispose la chinese , con voce dolce . Hai vegliato , mentre io dormivo ? ... Si` , mio signore . Invece di riposare ? ... Than Kiu` non aveva sonno . Strana fanciulla ! ... mormoro` Romero . Noi amiamo sognare cogli occhi aperti . E sognavi del tuo paese forse , delle cupole dorate od a scaglie dorate di ramarro della tua lontana citta` natia , o delle albe del tuo Celeste Impero ? Forse . Sognavi anche tu . Io ? ... Si` , mio signore . Ah ! ... E` vero , sognavo battaglie . E perle , disse Than Kiu` , socchiudendo gli occhi . Si` , anche questo e` vero , rispose Romero , con un sospiro . Sognavo della Perla di Manilla . Udendo queste parole , un leggero rossore si diffuse sul viso alabastrino della giovane chinese , ma si dileguo` subito . In quel momento entravano i due malesi portando su un vecchio vassoio alcune chicchere di the` fumante , che deposero sulla tavola unitamente ad alcune focacce di frumento . Than Kiu` offri` graziosamente una tazza della profumata bevanda a Romero , scusandosi di non potergli dare , almeno pel momento , di meglio ; bagno` appena le sue vermiglie labbra in un' altra , poi volgendosi verso i due malesi che parevano attendessero di venire interrogati , chiese loro se l' igoroto era tornato . Avuta una risposta negativa , la bianca fronte della giovane chinese si corrugo` , mentre i suoi begli occhi tradivano una viva inquietudine . La cosa puo` diventare grave , mormoro` . Temi che l' abbiano ucciso ? chiese Romero . Than Kiu` non rispose . Si era gettata sulle spalle l' ampio mantello di seta bianca , si era messa sul capo il suo grazioso Manilla ed aveva preso la sua piccola carabina , una splendida arma colla canna rabescata ed il calcio intarsiato di madreperla . Dove vai ? chiese Romero . Mi attenderai qui , mio signore . Mentre tu vai forse ad affrontare un pericolo ? ... Oh ! ... mai , Than Kiu` . Tu non sai dove si trovano gli spagnuoli e non conosci questa foresta , rispose la giovane chinese . Mi preme accertare una cosa . Quale ? ... Te lo diro` piu` tardi , mio signore . Io voglio seguirti . No , e` l' ordine del capo delle societa` segrete , disse Than Kiu` , con fermezza incrollabile . Tu devi obbedire , mio signore . D' altronde la mia assenza sara` breve , spero . Fece cenno ad un malese di seguirla ed esci` senza aggiungere sillaba . Romero aveva fatto alcuni passi come se volesse seguirla , ma l' altro malese gli aveva sbarrato il passo dicendo : No , padrone . Bisogna obbedire a Than Kiu` . Ma chi e` quella fanciulla ? ... Forse comandera` piu` di me , nominato capo supremo degli insorti della provincia di Cavite ? chiese Romero , con stupore . Per ora devi obbedire , padrone . Ma chi e` adunque quella fanciulla ? ... Than Kiu` . Lo so che si chiama cosi` , ma da dove viene , chi sono i suoi genitori ? ... Lo ignoriamo tutti , ma sappiamo che tutti le obbediscono . Io non l' ho mai veduta prima d' ora . Forse t' inganni , padrone , poiche` ella ti conosceva prima di ieri sera e l' ho udita io parlare sovente di te . Ma dove ? ... A Manilla , e piu` tardi nel campo degl' insorti . Conosceva me ? ... Si` , padrone . E` strana ! ... Non mi ricordo d' averla incontrata nelle vie della Ciudad . Una fanciulla chinese cosi` graziosa , non puo` sfuggire inosservata . E` molto tempo che abita a Manilla ? ... Non lo so . Dove si trovava , prima che scoppiasse l' insurrezione ? ... Non lo ricordo . O meglio non vuoi dirmelo Puo` essere , rispose il malese , con un sorriso malizioso . Poi per tagliar corto quel dialogo usci` , mettendosi di guardia alla porta della capanna . Da una bisaccia che gli pendeva dal fianco aveva estratto un pizzico di siri , miscuglio formato di noci d' arecchie ridotte in polvere , di una piccola dose di succo concentrato dell' amaro e astringente gambir e di un po' di calce viva , l' aveva avviluppato accuratamente in un pezzetto di foglia di betel e si era messo a masticare , con visibile soddisfazione , quella piccola pallottola , lanciando di quando in quando getti di saliva rossastra che pareva mescolata a sangue . Romero , conoscendo la cocciutaggine dei malesi , si era seduto dinanzi alla casupola , aspettando pazientemente il ritorno della giovane chinese . Le ore pero` trascorrevano , ma nessuno tornava , nemmeno il negrito che doveva aver lasciata la capanna prima dell' alba . Il meticcio , le cui inquietudini aumentavano , temendo che qualche disgrazia fosse toccata alla valorosa Than Kiu` , aveva piu` volte proposto al malese di andarla a cercare , ma questi si era limitato a rispondere che la chinese non era donna da lasciarsi sorprendere dagli spagnuoli . Erano circa le due pomeridiane , quando gli acuti sensi del malese percepirono qualche cosa . S' alzo` rapidamente afferrando il fucile che teneva a portata delle mani , ma poco dopo torno` a sedersi , dicendo : Tornano . Romero respiro` . L' eroica fanciulla che esponeva per lui , con un sangue freddo straordinario ed un' audacia incredibile per una donna , la vita , cominciava a destare nel suo cuore un' ammirazione che poteva diventare pericolosa per la Perla di Manilla . Poco dopo Than Kiu` giungeva dinanzi alla capanna , seguita dal malese e dal brutto negrito . Pareva che avesse fatto una semplice passeggiata , poiche` le sue vesti non erano punto disordinate ; solamente il suo volto latteo era diventato leggermente roseo . Dai suoi sguardi pero` traspariva una viva ansieta` . Finalmente ! esclamo` Romero , senza nascondere la gioia che provava nel rivederla . Tu mi hai fatto provare molte angosce , fanciulla . Than Kiu` sorrise , mentre nei suoi occhi neri brillava un rapido lampo . Prese il meticcio per una mano e trattolo nella capanna , disse , ma con un accento che tradiva una profonda inquietudine : Hang Tu corre un grave pericolo . Lui ! ... esclamo` Romero . Come le sai tu ? ... Le truppe spagnuole accampate nella provincia , si ripiegano precipitosamente su Manilla . Tanto meglio ; ci lasceranno il passo libero per giungere a Salitran . Non e` Salitran che bisogna salvare ora , ma Hang Tu , mio signore . Non ti comprendo . Oggi gli insorti tentano un colpo di mano entro le mura della capitale , per costringere il generale Polavieja a sospendere l' investimento di Cavite , la quale non e` abbastanza fortificata per resistergli , e per lasciare a te il tempo di rendere Salitran inespugnabile . E chi tentera` il colpo ? Hang Tu . Per uccidere tutti gli spagnuoli di Manilla ? ... Disgraziato ! Mi uccidera` Teresita ! ... Lui ! ... No , mio signore . Se non lui i suoi malesi ed i suoi chinesi od i tagali . Quando quegli uomini sono scatenati , diventano tigri assetate di sangue al pari dei juramentados e non risparmiano ne` donne , ne` fanciulli . Hang Tu la proteggera` , disse Than Kiu` , ma con voce sorda . Voglio tornare a Manilla . Volevo proportelo , quantunque il mio cuore si ribelli . Perche` , Than Kiu` ? ... La giovane chinese fece un gesto negativo col capo , poi riprese con voce lenta : Cio` riguarda il Fiore della Perle e non la Perla di Manilla . Che cosa vuoi dire , strana fanciulla ? Partiamo , mio signore , Hang Tu ignora che gli spagnuoli , avvertiti del colpo di mano da qualche traditore , accorrono in aiuto della capitale . Se non se ne accorgeranno , tutti quei prodi saranno schiacciati ed io non voglio che Hang muoia . Lo ami forse ? Si` ... ma come un fratello . Poi , dopo un sospiro , aggiunse con voce triste : Tu non comprenderai forse mai il Fiore delle Perle . Usci` rapidamente dalla A1 capanna senza spiegarsi di piu` , sali` sul cavallo che il negrito teneva per la briglia e lo lancio` ventre a terra attraverso il bosco , gridando : Seguitemi o sara` troppo tardi ! Romero ed i malesi balzarono in arcione e si lanciarono sulle sue tracce , spronando i corsieri . Than Kiu` galoppava sempre , ma non teneva una via dritta . Ora abbandonava il bosco spingendo il cavallo in mezzo alla campagna coltivata , ora vi rientrava per poi uscirne di nuovo . Forse sapeva ormai dove si erano accampati gli spagnuoli e con quei giri li evitava per non venire arrestata . Tre ore dopo i quattro cavalieri giungevano a poche centinaia di passi dalle massicce mura della Ciudad . Than Kiu` , aveva con una violenta strappata , arrestato il destriero . Alcuni spari erano echeggiati al di la` dei bastioni , seguiti dalle grida furiose di : Viva i tagalos ! ... Morte agli spagnuoli ! ... La giovane era diventata pallidissima , come se tutto il sangue le fosse ritornato al cuore . Troppo tardi ? chiese Romero , che l' aveva raggiunta . Si` , rispose ella con voce soffocata , guardandolo fisso . Andiamo a morire coi fratelli , disse il meticcio , con voce risoluta . Avanti ! ... Viva la liberta` ! ... Si` , andiamo a morire , mormoro` il Fiore delle Perle con un sospiro . La mia felicita` doveva avere le durata d' un fiore reciso dalla pianta ! LA CONGIURA DI MANILLA Il colpo di mano ordito dalle societa` segrete chinesi , spalleggiate dagl' indigeni manillesi , dai meticci e dai fieri malesi , era stato tentato nel momento in cui Romero e Than Kiu` giungevano presso i bastioni della capitale . Quell' ardita mossa aveva per iscopo , come aveva detto la giovane chinese , di impedire al generale Polavieja , comandante supremo delle truppe spagnuole operanti contro gl' insorti accampati al sud della capitale , di assalire Cavite che era il quartiere generale dell' insurrezione e la cui caduta poteva scoraggiare e avvilire le bande dei patriotti . Hang Tu , il valoroso chinese , era stato l' anima della congiura . Sapendo di poter contare sui gendarmi di razza indigena che anelavano l' istante di rivolgere le armi contro i loro superiori per gittarsi di poi nella campagna e raggiungere le bande insorte di Bulacan a di Cavite , nel pomeriggio del 25 febbraio 1897 , aveva dato convegno ai congiurati nei dintorni della caserma , per poi rovesciarli nella vie della Ciudad , approfittando del momento in cui la popolazione bianca si trovava nelle sue abitazioni a digerire tranquillamente il pasto serale . I ribelli non erano numerosi , ma bene armati e risoluti a tutto . Erano circa trecento , reclutati fra i piu` robusti tagali di Binondo e Santa Cruz , e fra i piu` arditi chinesi del porto ; ma sapevano di poter contare sulla numerose colonie di gente di colore , abitanti nei sobborghi e soprattutto sui malesi , gente valorosa e indifferente alla morte . Erano circa le 6 , quando i congiurati , che fino allora si erano accontentati di passeggiare dinanzi al quartiere dei gendarmi tagalos non ostante l' intenso calore che regnava nelle vie della capitale , ad un segnale di Hang Tu , che era allora giunto armato d' un fucile a retrocarica e di rivoltella , scortato da alcuni capi insorti delle societa` segrete del Lotus bianco e del Giglio d' acqua , si rovesciarono confusamente verso il grande fabbricato , urlando : Morte agli spagnuoli ! ... Viva la liberta` ! ... Hang Tu , che li guidava , con un colpo di fucile aveva freddato la sentinella spagnuola , che si trovava dinanzi alla garretta , ancora prima che quel disgraziato soldato avesse avuto il tempo di dare l' allarme . A quel primo sparo , altri ne tennero dietro , ma piu` collo scopo d' intimorire la popolazione che di fare , almeno pel momento , della vittime . I carabinieri tagalos , udendo quelle detonazioni , avevano dato di piglio alle armi e si erano affacciati alle finestre , gridando pure : Morte agli spagnuoli ! ... Viva l' indipendenza della isole ! Il tenente di picchetto Rodriguez , il solo ufficiale che in quel momento si trovava nel quartiere , si era slanciato verso la porta seguito da un sergente e da un caporale , spagnuoli , sperando di giungere in tempo per barricarla , ma una scarica li aveva stesi al suolo senza vita . Il primo colpo era riuscito . I ribelli irruppero nella caserma saccheggiando il magazzino della armi e della munizioni e rinforzati dai carabinieri tagali che avevano abbracciata la loro causa , attraversarono correndo il ponte , urlando sempre : Morte agli spagnuoli ! ... Viva i tagalos ! ... Viva l' indipendenza ! ... La loro mossa era stata cosi` rapida , che nessuno aveva osato arrestarli . Le guardie stesse del ponte erano fuggite precipitosamente al loro avvicinarsi , per non venire fatte inutilmente a pezzi . Occorrevano delle armi per fornire gli abitanti dei quartieri chinesi , tagali e malesi , che ne erano quasi sprovvisti ; ma Hang Tu sapeva che ve ne erano nella caserma della guardie civiche di Binondo e guidava gl' insorti verso quella parte . Sapeva gia` d' incontrare una seria resistenza , ma contava sull' audacia dei congiurati e sulla numerosa popolazione del sobborgo . L' assalto alla caserma era stato dato con vigore . Gl' insorti , guidati dal chinese e dai capi delle societa` segrete , aprirono un fuoco violento contro il quartiere , e contro la robusta porta che era stata prontamente chiusa e barricata . Sarebbe stato necessario qualche pezzo d' artiglieria per ottenere qualche risultato , ma il tempo mancava per disarmare i prahos malesi ancorati lungo la calata . Le truppe della Ciudad potevano giungere da un istante all' altro e prendere i ribelli fra due fuochi . Mentre riusciva vana la fucilata dei congiurati , cominciava a menar strage quella delle guardie civiche . Quei soldati , nascosti dietro le finestre , rispondevano con una grandine fitta di proiettili e senza esporsi ad alcun pericolo . Gia` parecchi insorti erano caduti , fra i quali qualche capo delle societa` segrete . Anche Hang Tu , che combatteva arditamente alla testa dei suoi chinesi e dei gendarmi , incoraggiandoli colle parole e coll' esempio , aveva avuto l' ampio cappello di fibre di rotang attraversato da una palla , mentre un' altra , colpendolo di rimbalzo , gli aveva tracciato un solco sanguinoso sulla fronte . La partita era perduta . La guardia civica , invece di arrendersi , come avevano sperato gl' insorti , si preparava ad assalirli e per di piu` sul ponte del Passig , si vedevano accorrere grossi drappelli di cacciatori . Bisognava pensare a salvarsi o prepararsi a morire vendendo cara la vita . Hang Tu , furioso per quella ostinata resistenza , tre volte aveva tentato di dar fuco alla porta del quartiere gettandovi contro dei fasci di legna infiammata , ma era stato costretto a retrocedere . Stava per mettersi alla testa di un gruppo di animosi per tentare di dare la scalata alle finestre , quando si udirono alcuni insorti , forse i meno risoluti , gridare : I cacciatori ! ... Fuggite ! ... I ribelli , udendo quelle grida e vedendo la guardia civica irrompere dalla porta che era stata rapidamente aperta e lanciarsi sulla via colle baionette calate , si sbandarono . Intorno ad Hang Tu non erano rimasti che sessanta o settanta uomini , per lo piu` carabinieri e pochi chinesi con una mezza dozzina di malesi . A me , amici ! ... urlo` il capo delle societa` segrete . Mostriamo agli spagnuoli ed ai vili che fuggono , come sanno morire gli insorti . Non erano piu` in grado di tener testa alle guardie civiche che stavano per caricarli . Continuando la fucilata , si ritirarono nella vicina via dell' Assuncion che poteva , in caso di disfatta , offrire un rifugio attraverso il sobborgo del Tondo e si arrestarono sull' angolo , organizzando una disperata resistenza . Sfondarono rapidamente alcuni negozi e colle mobilie che si trovavano dentro improvvisarono una barricata abbastanza solida . Hang Tu stava disponendo i suoi fedeli dietro a quei ripari , quando dall' opposta estremita` della via scorse quattro cavalli bianchi di spuma , montati da tre uomini e da una fanciulla che aveva un grande mantello bianco svolazzante , avanzarsi di gran galoppo . Credendoli spagnoli , aveva gia` dato il comando di aprire fuoco su di loro , quando li riconobbe . Un vivo stupore si dipinse sul suo viso . Romero ! ... grido` . Si` , Hang Tu . rispose il meticcio , che essendo innanzi a tutti , lo aveva raggiunto . Sono io , e vengo a morire per l' indipendenza di Luzon . Disgraziato ! ... ed io che credevo di salvarti ! ... Silenzio , amico ! ... Qui si tratta di battersi bene e non di parlare . Era sceso da cavallo e si era lanciato sulla barricata col fucile in mano , gridando con voce tuonante Coraggio fratelli ! ... Ci battiamo per la liberta` ! ... Than Kiu` era pure giunta ed aveva messo piede a terra . Hang Tu le era corso incontro . Il volto di quell' uomo , che era rimasto impassibile dinanzi alla morte , tradiva in quell' istante una mortale angoscia . Anche tu qui , Than Kiu` ! balbetto` egli . L' ho segui`to , rispose la chinese con voce tranquilla . Ma qui si muore , mia povera Than Kiu` ! Un pallido sorriso sfioro` le labbra della giovane . Che importa , disse . Sara` piu` felice il Fiore delle Perle che la Perla di Manilla . Ma questo ritorno ... mentre ti credevo in via per Salitran ? ... Venivamo a dirti che le truppe accampate nelle provincie accorrevano per soffocare l' insurrezione della capitale . Siamo giunti troppo tardi , ma cosi` voleva il destino . Ed hai voluto seguire Romero ? Si` , Hang . Il chinese si terse alcune gocce di freddo sudore che gli bagnavano la fronte . Povera Than Kiu` ! mormoro` . Confidiamo nel nostro valore e prepariamoci a morire da forti . Non temo la morte , Hang , rispose la giovane con energia . Se le fredde ali del genio delle tombe mi toccassero , cadro` a fianco di lui e sara` la mia ultima felicita` . Si compia la volonta` del tien cielo , disse il chinese con rassegnazione . Intanto le fucilate rombavano furiose fra le due fila di case . Le guardie civiche , che erano comandate dal colonnello Fierro , avevano preso posizione di fronte all' imboccatura della via , tirando contro la barricata , mentre le piu` audaci cercavano di avvicinarsi di soppiatto , tenendosi presso le muraglie delle abitazioni . Gl' insorti pero` , quantunque fossero tre volte meno numerosi , resistevano tenacemente , respingendo i primi tentativi d' assalto con scariche nutrite . Romero , che in quel momento pareva avesse dimenticato tutto , perfino la Perla di Manilla , sfidava intrepidamente la morte . Ritto su di un banco , con gli occhi sfavillanti d' audacia , pieno d' entusiasmo , faceva fuoco quasi senza interruzione , gridando : Viva la liberta` ! ... Coraggio amici ! ... Il sangue dei martiri non va perduto . Accanto a lui , mezza riparata da un enorme rotolo di canapi , si era collocata Than Kiu` . La valorosa fanciulla conservava una calma ammirabile , un sangue freddo da muovere ad invidia i soldati piu` agguerriti . Puntava senza precipitazione la sua piccola carabina , mirava senza che le sue piccole e delicate mani tremassero e faceva fuoco soltanto quando era certa del colpo . Pareva che scegliesse con cura estrema i nemici , i nemici che cercavano di abbattere il meticcio , Hang Tu si era collocato all' estremita` opposta della barricata ed al pari di Romero sfidava , sorridendo , i colpi degli avversari , senza prendersi la briga di ripararsi . La resistenza di quel drappello minacciava di prolungarsi molto tempo . Parecchi gendarmi ed alcuni chinesi erano caduti e giacevano , sanguinanti , fra i mobili fracassati della barricata , ma gli altri non arretravano e tenevano in iscacco le guardie . Il colonnello Fierro aveva tentato gia` due volte di superare l' ostacolo e di sloggiare i difensori a colpi di baionetta , ma al terzo tentativo era caduto in mezzo alla via con due palle nel petto ed era spirato sul posto . 3 Ad un tratto alcuni insorti che si erano spinti verso l' angolo opposto della via , per cercare dei soccorsi , tornarono precipitosamente verso la barricata , gridando : I cacciatori ! ... Si salvi chi puo` ! ... Hang Tu , udendo quelle grida , si era precipitato giu` dalla barricata mandando un urlo di fiera ferita . In due salti raggiunse Than Kiu` , la sollevo` fra le robuste braccia come fosse una bambina e la poso` su uno dei quattro cavalli che un malese teneva per le briglie . Va' , fuggi , le disse . Mai , rispose la fanciulla . Fra pochi minuti nessuno di noi sara` vivo E morro` anch' io Non lo voglio , Than Kiu` ! Allora fuggiamo tutti . Il sobborgo del Tondo non e` ancora stato occupato . Hang Tu esitava . Abbandonare quella barricata cosi` ostinatamente difesa e gia` bagnata del sangue di tanti compagni gli sembrava una vigliaccheria , ma non voleva che la fanciulla morisse . In quel momento , all' estremita` opposta della via , si udirono le trombe dei cacciatori che suonavano la carica . Un ritardo di pochi istanti poteva diventare fatale ai difensori . In ritirata ! ... tuono` Hang Tu . I ribelli , udendo la voce del capo si ripiegarono confusamente , mentre le guardie civiche irrompevano nella via mandando urla di vittoria . Romero scarico` un' ultima volta il fucile in mezzo agli assalitori che si avanzavano come una fiumana , poi balzo` sul suo cavallo , mentre Hang Tu faceva altrettanto , prendendone uno che gli era stato condotto dinanzi dai due malesi . I ribelli , che erano rimasti in cinquanta , si slanciarono dietro ai loro capi , i quali fuggivano attraverso le vie del sobborgo di Tondo , facendo alcune scariche contro i cacciatori che s' avanzavano a passo di corsa . Dove andiamo ? chiese Romero ad Hang Tu . Se non incontriamo ostacoli , cercheremo di giungere nei quartieri chinesi e malesi per sollevarli . Temo che sia troppo tardi , Hang . Odo delle detonazioni echeggiare in quella direzione e mi pare che si estendano . Se non potremo giungere cola` , ci getteremo nella campagna . La ritirata dei ribelli si eseguiva in fretta e con disordine . I carabinieri tagalos seguivano di corsa i cavalli , pur fuggendo , di quando in quando , rispondevano al fuoco di quei disgraziati . La paura cominciava ad invadere anche i piu` risoluti . Erano cosi` giunti presso la chiesa del Tondo , vasto edificio dalle solide pareti , quando all' estremita` del sobborgo si videro apparire alcuni soldati . Era uno dei drappelli che il colonnello Zime`nes aveva lanciati nei sobborghi , onde tenere in freno le popolazioni di colore che potevano unirsi agli insorti . Ancora una volta i fuggiaschi stavano per venire presi fra due fuochi . Hang Tu , disse Romero , arrestando il cavallo . Prepariamoci a morire . Io si` , ma tu no , rispose il chinese , la cui fronte si era abbuiata . Ti affido Than Kiu` : salvala , mentre io proteggo la tua fuga . La salverai tu , ma non io . Non accetterebbe . Allora morremo tutti . O cercheremo di salvarla entrambi . Ormai la partita e` perduta . Poi rizzandosi sulle staffe tuono` : Amici , ogni resistenza e` inutile : salvatevi ! ... Ci ritroveremo a Salitran ! ... Caccio` gli sproni nel ventre del cavallo e carico` disperatamente il drappello spagnuolo colla rivoltella nella sinistra e una pesante sciabola giapponese nella destra , una di quelle armi dalla lama larga e pesante , somiglianti a giganteschi rasoi e che chiamansi catane . Romero , Than Kiu` ed uno dei due malesi l' avevano seguito . I carabinieri tagalos ed i pochi malesi e chinesi sfuggiti alla morte , si erano subito sbandati gettandosi nelle vie laterali ; ma il gruppo maggiore , meno fortunato , aveva urtato contro una colonna di cacciatori ed aveva dovuto retrocedere precipitosamente , riparando nella chiesa del Tondo . Nessuno di quei disgraziati doveva salvarsi , poiche` assaliti da tutte le parti , dopo una breve ma disperata resistenza , doverono arrendersi in numero di trenta per venire piu` tardi fucilati o esiliati alle Caroline . Intanto Hang Tu ed i suoi compagni , sfuggiti miracolosamente incolumi alla prima scarica del drappello , erano riusciti ad aprirsi un varco attraverso ai soldati e prendere il largo . Avendo pero` appreso da alcuni abitanti del sobborgo che ogni uscita era sbarrata dalle truppe , dopo un breve consiglio si erano diretti verso Binondo , passando fra le strette viuzze del quartiere malese , colla speranza di trovare rifugio nella sede delle societa` segrete o nella casa di uno dei loro numerosi amici . Avevano gettato via i fucili che potevano tradirli ed avevano nascoste le rivoltelle sotto le casacche , sperando d' ingannare la sorveglianza degli spagnuoli , fingendosi tranquilli borghesi che ritornavano da una cavalcata . Le fucilate pero` che rombavano qua e la` ancora , li inquietavano . Le truppe del colonnello Zime`nes inseguivano senza misericordia gli ultimi superstiti dell' insurrezione e potevano arrestarli come sospetti d' aver preso parte al colpo di mano . Ora nessuno di essi ignorava , che se venivano riconosciuti , sarebbero stati inesorabilmente condannati alla morte . Temo che sia troppo tardi per poter uscire da Binondo , disse Hang , gettando uno sguardo d' angoscia su Than Kiu` . Romero si era arrestato , porgendo attento orecchio agli spari che echeggiavano sempre piu` vicini . Ad un tratto sprono` il cavallo , dicendo : So dove trovare un rifugio . Da chi ? chiese Hang Tu . Nella villa di Teresita . non distiamo che tre o quattrocento passi . Taci ! ... Perche` , Hang ? chiese Romero , stupito . Than Kiu` non ci seguirebbe . Lei ? ... Ed il motivo ? ... Lo ignoro . Sara` disabitata la villa ? Lo spero . Meglio cosi` : affrettiamoci . Gli spari si avvicinavano e qualche insorto era gia` comparso in fondo alla via , fuggendo a precipizio . I quattro cavalieri lanciarono i destrieri al galoppo , arrestandosi poco dopo dinanzi ad una elegante costruzione , la quale sorgeva all' estremita` d' un piazzale cinto da ortaglie . LE DUE RIVALI La villa che il maggiore d' Alcazar , al pari dei piu` ricchi spagnuoli della colonia si era fatto costruire nel sobborgo di Binondo , non era uno di quei massicci edifizi che somigliano a fortezze e che si vedono nella Ciudad . Era una palazzina civettuola di stile chinese , a doppio tetto , colle punte rialzate ad arco e coperta di tegole azzurre , con una veranda che le girava intorno , riparata da sottili stuoie di nipa a disegni bizzarri ed a colori e fiancheggiata da due ampie tettoie destinate alla servitu` ed ai cavalli . Dietro a quella costruzione si estendeva un ampio parco , dove crescevano i piu` pregiati alberi della flora spagnuola ed indo malese , difeso da alte muraglie di recente costruite e che all' opposta estremita` terminava in un chiosco graziosissimo , colle pareti di pietra ed un tetto acuminato , sormontato da un' alta antenna sostenente un drago argentato . Le finestre della palazzina erano chiuse , ma a Romero parve di scogere attraverso le fessure d' una persiana , un raggio di luce . Al chiosco , diss' egli ad Hang Tu , che pareva attendesse una risposta . La` non correremo alcun pericolo . Disgraziatamente , proprio in quel momento , due ribelli attraversavano correndo la piazza , inseguiti da lontano da alcuni cacciatori . Troppo tardi , disse Hang Tu . Seguitemi , rispose invece Romero . I cacciatori li avevano pero` veduti e supponendo d' aver da fare con degli insorti , avevano sparato contro di loro alcune fucilate , senza pero` colpirli . Romero lancio` il suo cavallo lungo le mura del parco che in quel luogo descrivevano una curva , seguito dai compagni . Giunto presso il chiosco arresto` il destriero e rizzandosi sulla sella si aggrappo` al margine superiore della cinta , dicendo ad Hang Tu : Porgimi la fanciulla . Ma i cavalli ? Affidateli a me , disse il malese . Faro` correre gli spagnuoli . Romero , che si era messo a cavalcioni della muraglia , afferro` la giovane che Hang Tu gli porgeva , poi entrambi si lasciarono cadere in mezzo ad un' aiuola che stava sotto . La terra mossa di recente basto` a preservarli . Il capo delle societa` segrete si era pure arrampicato sulla cinta . Stava per raggiungerli , quando comparvero i cacciatori . Alcuni spari rintronarono . Un cavallo cadde , ma gli altri tre partirono ventre a terra , eccitati dalle grida del malese . Hang Tu si era pure lasciato cadere nel parco . Essendo le tenebre gia` calate , aveva la speranza di non essere stato scorto . I tre fuggiaschi udirono i cacciatori passare correndo presso la muraglia , poi allontanarsi dietro ai cavalli che galoppavano furiosamente nelle vie interne di Binondo . Siamo salvi , disse Romero . Quel bravo giovanotto si e` tirato dietro i soldati allontanandoli . Mi spiacerebbe che quel valoroso non riuscisse a salvarsi . Pram Li e` astuto , rispose Hang Tu . Spero di ritrovarlo ancora vivo a Salitran o nella foresta . Venite nel chiosco . Io lo conosco e potremo passare la notte senza essere disturbati . Ma e` disabitata la villa ? ... Temo il contrario Hang Tu . Mi e` sembrato di vedere un lume nella palazzina . E se gli abitanti venissero nel chiosco ? ... Non vengono mai . Solamente Te ... Un rapido cenno del chinese , lo costrinse a troncare la frase . Continua , mio signore , disse Than Kiu` , che aveva ascoltato il meticcio con viva attenzione . Lascia andare le parole , Than Kiu` , disse Hang . Cerchiamo ora di salvare te e noi . Romero si era aperto il passo attraverso i fiori che coprivano l' aiuola e si era diretto verso il chiosco , dalle cui persiane non trapelava alcun raggio di luce . La porta cedette sotto la semplice pressione della mano e Romero entro` , ma con una certa precauzione , temendo che nell' interno vi fosse qualcuno . S' arresto` un momento scrutando le tenebre che si erano addensate nell' interno della graziosa costruzione , ma non udi` alcun rumore , ne` vide agire alcuna ombra . Il cuore del meticcio pero` , che non aveva tremato durante la sanguinosa lotta , batteva forte in quel momento . Se Teresita fosse qui ! aveva mormorato inoltrandosi . Hang Tu e la giovane chinese erano pure entrati nel chiosco il quale pareva pieno di fiori , tanto era acuto il profumo che si estendeva fra le pareti dell' elegante edificio . I loro occhi , abituandosi a poco a poco a quell' oscurita` , cominciavano a discernere confusamente qualche cosa : grandi vasi di porcellana , sedili di bambu` , tavolini eleganti e piante che pareva si arrampicassero fino al soffitto , per ricadere poi in pittoreschi festoni . Chi abita qui ? chiese Than Kiu` , che si era arrestata nel mezzo al chiosco . Non lo so , aveva risposto bruscamente Hang Tu . Ma tu lo sai , e` vero , mio signore ? ... Spagnuoli , rispose Romero , sentendosi urtare dal chinese . Che tu conosci , e` vero ? ... Si` , Than Kiu` . E sono nostri nemici ? ... Forse . Strana idea , mio signore , di trovare rifugio nella casa dei nemici . Silenzio Than Kiu` , disse Hang , con tono imperioso . Qualcuno puo` udirci . La fanciulla ammutoli` ; ma a Romero parve di udirla bisbigliare un nome , mentre faceva tintinnare convulsamente i braccialetti d' oro . Hang Tu si era spinto presso la porta . Verso la palazzina gli era sembrato di udire un tumulto e di aver veduto alcuni lumi rapidamente dietro le persiane . Che cosa sta per succedere ? ... mormoro` . Che i cacciatori mi abbiano veduto varcare la cinta e che non avendo potuto raggiungere Pram Li , siano ritornati per visitare il parco ? Anche Romero aveva udito delle grida che pareva venissero dall' estremita` opposta del parco e si era affrettato a raggiungerlo . Che abbiano preso dei ribelli che cercavano , al pari di noi , di salvarsi nelle ortaglie ? chiese . Temo che si tratti di noi , rispose Hang . Che la fanciulla bianca si trovi nella palazzina ? ... Ieri sera , lo sai , era nella Ciudad . L' ho veduto parlare con te . Pure la villa e` abitata , poiche` vedo dei lumi . Se fosse Teresita ? ... Meglio che non vi fosse , rispose il chinese , con voce cupa . Ci salverebbe , Hang . Non lo desidererei . L' odi sempre ? Forse t' inganni , Romero . Non si tratta di me . E di chi adunque ? ... Il chinese non rispose . Mi hai udito , Hang ? Si` . E dunque ? Nulla ho da dire . Uomo misterioso ! Hang Tu tacque , ma sospiro` , mentre i suoi occhi si rivolgevano nell' interno del chiosco , guardando Than Kiu` che era rimasta immobile , ritta accanto ad un grande vaso giapponese contenente dei bei fiori di lilla` . Intanto verso la palazzina cresceva il tumulto . Si udivano delle voci ed i lumi poco prima scorti continuavano a passare e ripassare dietro le persiane . Romero , disse il chinese , dopo un breve silenzio . Si perlustra la casa del maggiore . Lo temo anch' io , Hang . Sloggiamo prima che i soldati perlustrino il parco . In quale modo ? ... Le muraglie sono alte e non abbiamo piu` i cavalli per giungere sulla cima . Vi sara` forse qualche albero che ci potra` aiutare a scalarle . Non perdiamo tempo o ci faremo prendere . Entro` nel bosco e chiamo` Than Kiu` . Vieni , le disse . Corriamo un grave pericolo . Fuggiamo ? chiese la giovane . Si` . Meglio cosi` , mormoro` Than Kiu` . Si cacciarono tutti e tre in mezzo alle aiuole ed agli alberi seguendo le mura del parco , sperando di trovare qualche passaggio o qualche pianta che protendesse i suoi rami verso la via , ma dopo aver percorso cento passi s' accorsero che da quella parte non vi era alcuna probabilita` di uscire . Stavano per retrocedere verso il chiosco , quando Hang Tu credette di scorgere un' ombra umana nascondersi dietro un gruppo di alberi . Lesto ed agile come una tigre , si slancio` da quella parte colla catana in pugno e vide cadersi dinanzi una donna , la quale aveva gridato con voce mezzo strozzata dalla paura : Aiuto ! ... Sono morta ! ... Il chinese , temendo di venire tradito , aveva gia` alzata la terribile lama , quando udi` Romero esclamare : Manuelita ! ... Hang Tu si era fermato . Manuelita , disse chi e` questa donna ? ... Devo ucciderla o risparmiarla ? ... Invece di rispondere , il meticcio si era precipitato verso la fida domestica di Teresita , la quale era caduta in ginocchio , coprendosi il capo colle mani , come per ripararlo dal fendente e l' aveva rialzata , dicendole : Non temere , sono io . La tagala aveva scostate le mani e guardava il meticcio , come trasognata . Voi , signor Ruiz ! ... esclamo` finalmente . Io , Manuelita . Ma dunque cercano voi ? ... Chi ? ... I cacciatori che stanno visitando la palazzina . Ah ! Sanno che sono qui ? ... Almeno lo sospettano . E` stato pronunciato il mio nome ? Si` , signor Ruiz . E` impossibile che mi abbiano veduto varcare le mura del parco . Hanno detto che voi comandavate i ribelli che si erano trincerati nella via dell' Assuncion e che vi avevano veduto fuggire a cavallo assieme ad altri tre compagni . E poi ? chiese il meticcio , con ansieta` . E che poi dinanzi le mura del parco avevano fatto fuoco sui cavalli , ma che uno solo lo avevano veduto montato . E credono che io mi sia salvato nel giardino ? Si` , signor Ruiz . Maledizione ! ... Ed io ero qui venuta prima di loro , per accertare se la cosa era vera e salvarvi . Tu ? ... Teresita e` qui . Lei qui ? ... Lo sospettavo ! ... Ma da quando ? Da stamane . Che cosa dobbiamo fare , Manuelita ? ... Retrocedere nel chiosco . I cacciatori vorranno visitarlo . Vi sara` la mia padrona per impedirlo . Presto , fuggite ! ... Romero e Hang Tu si erano affrettati a obbedire , comprendendo che il pericolo era imminente , ma la giovane chinese non si era mossa . Vieni , disse Hang . Ella scosse il capo . Ti uccideranno se rimani . Che importa , rispose Than Kiu` , con voce cupa . Ma farai uccidere anche lui , le sussurro` agli orecchi Hang Tu , il tempo puo` rimarginare la ferita . No , Hang . Ma il Fiore delle Perle puo` aprirne un' altra , mi comprendi ? Than Kiu` non rispose , ma lo segui` ; appena pero` si trovo` nel chiosco s' avvicino` a Romero che si era arrestato in mezzo al salotto tenendo gli sguardi fissi sui viali del parco , spiando forse la venuta di Teresita , e , posandogli una mano sulla spalla , gli chiese a bruciapelo : A chi Than Kiu` , dovra` la sua vita ? ... La voce della chinese , pronunciando quelle parole , aveva perduto quell' accento dolce , armonioso , che aveva colpito il meticcio la prima volta che l' aveva udita . Era diventata severamente imperiosa , dura , quasi metallica . Than Kiu` ! ... disse Hang , con tono di rimprovero . Ma la giovane non l' ascoltava piu` . Parla , Romero Ruiz , continuo` , quasi con violenza . A chi ! ... rispose il meticcio , stupito da quel tono , che suonava come una minaccia . Che importa a te se dobbiamo la nostra salvezza ad una spagnuola ? Ma e` che quella spagnuola si chiama la Perla di Manilla , e` vero ? Than Kiu` ! ... ripete` Hang . Ma che cosa vuoi dire , fanciulla ? chiese Romero . Che sara` la Perla di Manilla che avra` salvato il Fiore delle Perle . E non lo vuoi tu ? ... Than Kiu` , invece di rispondere , fece udire un riso stridulo che echeggio` sinistramente fra le tenebre . Fanciulla ! ... esclamo` Romero . Tu odii Teresita , adunque ? No , poiche` la donna bianca uccidera` la donna del paese del sole ; la Perla delle isole infrangera` la Perla del Fiume Giallo . Taci , Than Kiu` ! ... disse Hang , con voce sorda . Taci ! ... Ma la fanciulla del Celeste Impero non aveva obbedito ed aveva aggiunto , con un accento che aveva qualcosa di funebre , di immensamente triste e che pareva si spegnesse in un singhiozzo : Than Kiu` non rivedra` piu` le dorate cupole del paese natio ! I lilla` non vivono in terra straniera . E` il loro destino . Ma tu ... mi vuoi bene forse ? ... chiese Romero , che finalmente aveva compreso tutto . Taci , disgraziato ! ... esclamo` Hang Tu . Un' ombra bianca era comparsa dinanzi alla porta ed aveva chiamato : Romero , Romero ! ... Teresita ! ... rispose il meticcio . La spagnuola era entrata precipitosamente , mandando un grido di gioia a cui aveva fatto eco , nell' angolo piu` oscuro del chiosco , un singhiozzo . Intanto Manuelita , entrata anch' essa dopo di aver chiusa la porta del chiosco ed abbassate le persiane per impedire che al di fuori si potesse scorgere cio` che accadeva nell' interno , aveva accesa una lampada che si trovava su di un tavolo . Appena Teresita si accorse della presenza di Hang Tu e della chinese , si era bruscamente separata da Romero . Gli sguardi neri e scintillanti della spagnuola e quelli vellutati e profondi della chinese si erano incontrati ; ma entrambi erano diventati acuti come le punte di due lame . La fiamma che brillava entro quegli occhi era minacciosa d' ambo le parti . Chi e` questa fanciulla ? ... chiese finalmente Teresita , coi denti stretti . Romero ! ... Hang Tu aveva fatto un passo innanzi , dicendo : La mia donna , mormoro` . E` vero , Romero ? ... Si` , Teresita , rispose il meticcio , facendo uno sforzo per mascherare il suo turbamento . Than Kiu` era rimasta immobile e silenziosa , ma cosi` pallida da temere che le forze le venissero meno . Lentamente si era appoggiata ad un grande vaso del Giappone entro cui cresceva rigogliosa una peonia chinese dai fiori color di fuoco ed aveva nascosto il viso fra le larghe foglie , come se non potesse piu` oltre sopportare quella scena che doveva farle sanguinare il cuore . Hang Tu , che le stava vicino , vedeva stillare , attraverso le foglie , delle goccioline che parevano perle ed aveva compreso che la povera fanciulla del paese del sole piangeva silenziosamente , senza che un singhiozzo o un tremito tradisse il suo dolore . Teresita aveva rivolti gli sguardi su Romero come se avesse voluto leggergli nel cuore la verita` di cio` che aveva detto , poi lo aveva tratto rapidamente verso una finestra , dicendogli : Bada Romero ! ... Tu forse non conosci ancora le figlie della vecchia Spagna . Ti voglio bene , Teresita , le sussurro` il meticcio . Tu lo sai e ne hai avuto le prove . E` vero , Romero , sono pazza , perdonami , disse la giovanetta con voce raddolcita . Non si affronta la morte , come l' hai sfidata tu l' altra sera , venendo nella Ciudad , se non si ama . Ma perche` sei venuto con quei chinesi ? ... Fuggivano assieme con me . E non ti hanno ferito i miei compatriotti ? ... No , Teresita . Folle ! ... Gettarti in mezzo all' insurrezione mentre io tremo ad ogni istante per la tua vita ... Finiranno con l' ucciderti , mio Romero . Si batte anche tuo padre . Ma per l' onore della bandiera . Ed io per la mia , Teresita . Ma non sai che ti cercano ? ... Ma ignori tu , che in questo momento si fruga nella palazzina per arrestarti e ucciderti ? ... Lo so , Teresita . Ma io ti salvero` , amico mio ! esclamo` la giovanetta , con suprema energia . I miei compatriotti non ti strapperanno dal mio fianco . Tradisci la patria . La patria ? ... Sei tu la mia patria , in questo istante . Sei tu che corri il pericolo di venire spento , non la vecchia Spagna . Guerra infausta che spinge anche gli uomini che hanno nelle vene lo stesso sangue a distruggersi l' un l' altro e che avventa i figli a pugnare contro la madre . Padrona , disse in quell' istante Manuelita , che origliava presso la porta , essi vengono . I soldati ? ... chiese la giovanetta con un tremito convulso . Si` , padrona , odo i loro passi . Non entreranno qui , dove si trova la figlia del maggiore d' Alcazar . Non temere , Romero : bisognera` che passino attraverso il mio corpo . Io corro il pericolo di comprometterti dinanzi ai tuoi compatriotti , Teresita , disse Romero . Io tremo al pensiero che un giorno possano dire che la figlia del maggiore d' Alcazar salvava dei ribelli , mentre suo padre combatteva contro l' insurrezione . Se e` destino che io debba morire , lascia che si compiano i decreti del cielo e che ... . Teresita gli aveva troncata la frase ponendogli un dito sulle labbra . Gli fece cenno di non muoversi , abbasso` rapidamente e chiuse le tende di percallina rosa nascondendolo agli sguardi di qualunque persona che fosse entrata , mentre Manuelita faceva altrettanto con Hang Tu , copri` la lampada con un globo di cristallo azzurro cupo per rendere il salotto quasi oscuro , poi avvicinandosi a Than Kiu` , che non si era piu` mossa , le disse : Non una parola , o siete perduti . Il Fiore delle Perle non rispose , ne` sollevo` il capo che teneva sempre nascosto fra le foglie della peonia . Solamente il suo corpo provo` un fremito , ma che subito cesso` . Al di fuori si udivano delle persone avvicinarsi al chiosco e delle parole scambiate rapidamente . Aprite , disse ad un tratto una voce imperiosa . Teresita , calma , serena , risoluta a tutto , non si fece ripetere due volte il comando e mentre colla sinistra teneva la lampada , colla destra fece saltare il chiavistello , dicendo , con una voce che pareva tremasse per la collera : Che cosa volete voi ? ... L' ODIO DI HANG TU Ritta sull' ultimo gradino , colla fronte increspata , gli occhi scintillanti , i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle , la giovane spagnuola doveva avere l' aspetto d' una donna che non si lascia ne` imporre , ne` impressionare . Vedendosi dinanzi un giovane ufficiale dei cacciatori , che teneva nella destra la sciabola sguainata e nella sinistra una rivoltella , lo guardo` freddamente , facendo cadere su di lui i raggi azzurrognoli della lampada , ripetendo con un tono secco : Che cosa volete voi ? ... Il tenente , che non si aspettava certo di trovare cola` quella giovanetta , ne` una simile accoglienza , rimase cosi` stupito , da non trovare subito una risposta . Orsu` , parlate , disse Teresita , con un moto d' impazienza . Ma ... senorita ... balbetto` l' ufficiale , abbassando la sciabola . Cerchiamo dei ribelli . Dei ribelli ! esclamo la Perla , simulando un vero stupore . Eh ! ... volete scherzare , senor ? ... Vivaddio ! ... No , senorita . Sono entrati in questo giardino , sono stati veduti . Cercateli nel giardino , adunque . Non li abbiamo trovati ne` nella palazzina , ne` nel parco , senorita . E volete che siano nascosti qui ? ... Ma ... io non so ... Signor tenente , sapete chi abita qui ? ... Il maggiore d' Alcazar . E io sono la figlia del maggiore d' Alcazar , disse Teresita , con alterigia . Il tenente , sconcertato , sorpreso , aveva fatto due passi indietro . Se ora volete entrare nel chiosco , per vedere se la figlia del maggiore d' Alcazar ha nascosto dei ribelli , fatelo , continuo` la giovanetta , con ironia . Entrate , tenente . Perdono ... senorita ... Se avessi saputo che qui si trovava la figlia del maggiore , non avrei osato di disturbarla . Avete fatto il vostro dovere e nulla devo perdonarvi , disse Teresita , con voce raddolcita . Io credo , signore , che vi abbiano ingannato dicendovi che dei ribelli sono entrati in questo giardino , poiche` ne` io , ne` le mie donne abbiamo veduto alcuno ; abbiamo udito degli spari bensi` , ma al di la` della cinta . Eppure senorita alcuni uomini che montavano dei rapidi cavalli sono stati veduti arrestarsi presso la cinta . Ma poi avranno continuato la fuga . Cosi` deve essere avvenuto , rispose il tenente . I miei cacciatori hanno frugato tutto il parco e non hanno trovato alcun ribelle . E` una vera disgrazia , senorita , che ci siano sfuggiti , poiche` si sa che due di essi erano persone pericolosissime , due dei capi piu` influenti dell' insurrezione . Teresita provo` un brivido nell' apprendere che erano stati riconosciuti , pure padroneggiandosi , chiese con calma : E sono costoro ? ... Il meticcio Ruiz Romero ed il chinese Hang Tu . Erano essi che difendevano ostinatamente le barricate della via dell' Asuncion . Forse a quest' ora saranno in marcia per Bulacan . O per Cavite , senorita . Perdonate se vi ho disturbata . Buona notte , signore , e buona fortuna . Il tenente s' inchino` gentilmente dinanzi a lei , ringuaino` la sciabola e torno` verso la palazzina , seguito da dieci o dodici cacciatori che avevano perlustrato , ma invano , i dintorni del chiosco . Teresita attese che scomparissero fra le piante , poi rinchiuse la porta e mentre Manuelita rialzava la fiamma della lampada , scosto` le tende che nascondevano Romero , dicendo con voce soffocata per la gioia : Sei salvo , mio valoroso ! Grazie , Teresita , disse il meticcio , che era vivamente commosso . Ti devo anch' io la vita . Vedi che mi e` costata ben poca fatica , disse la giovane , che rideva e piangeva ad un tempo . Ah ! ... se potessi io disporre della tua vita ! ... Che cosa faresti , Teresita . T' impedirei di partire pei campi degli insorti . Sarebbe impossibile , mia fanciulla . Si direbbe che Romero Ruiz e` un codardo . Ma i tuoi compagni non amano forse . No , non amano le donne bianche come te ... Romero ! ... Non rimproverare il destino che mi ha spinto sui tuoi passi , Teresita , e poi ... S' interruppe , poi aggiunse con voce triste : Giunge l' ora della separazione . Parti ? ... chiese la giovane , con viva commozione . Ora ? ... Mentre puoi cadere in un' imboscata ? ... Mentre possono ucciderti sotto i miei occhi ? ... Le tenebre mi proteggeranno . Domani sarebbe troppo tardi . E vai ? ... A Salitran od a Cavite . Tu vai a cercare la morte , Romero . No , disse Hang Tu che era uscito dal suo nascondiglio e che si era silenziosamente avvicinato a loro . No , perche` Hang Tu vegliera` su di lui . Poi fissando la giovanetta con uno sguardo strano , aggiunse , sorridendo amaramente : Io t' odiavo , Perla di Manilla , come odiavo tuo padre che m' ha condannato a morte e che m' avrebbe fatto fucilare , se gli amici miei non mi avessero salvato . A te tutto perdono , hai la parola di Hang Tu . Un giorno , forse comprenderai quante stille di sangue abbia costato questo perdono al cuore di Hang Tu e quante lagrime ai begli occhi d' una fanciulla . Afferro` bruscamente per un braccio Than Kiu` , strappandolo al gran vaso giapponese a cui si era aggrappata , e prima ancora che Teresita , stupita da quel misterioso linguaggio , aprisse le labbra per chiedergli una spiegazione , si diresse verso l' uscita dicendo : Partiamo , o noi non rivedremo il tramonto di domani . Aveva aperta la porta e stava per scendere nel parco , ma ad un tratto s' arresto` , poi indietreggio` vivamente , posando la destra sull' impugnatura della catana . Un uomo , un ufficiale , colla sciabola sguainata nella destra ed una rivoltella nella sinistra , stava fermo sull' ultimo gradino . Lui ! ... aveva esclamato il chinese , con un intraducibile accento d' odio . L' ufficiale era entrato rapidamente chiudendo dietro di se` la porta . Era un uomo sulla quarantina , di statura imponente , dalla pelle bruna , con due folti baffi neri , ma un po' brizzolati e dai lineamenti energici . I suoi occhi , neri e scintillanti come quelli della Perla di Manilla , si fissarono sul meticcio con un lampo minaccioso , poi sulla spagnuola . Voi ! ... esclamo` , con voce sibilante . Teresita aveva mandato un grido di terrore ed era caduta in ginocchio , esclamando : Mio padre ! ... Il maggiore d' Alcazar , poiche` era proprio lui , aveva fatto due passi verso Romero puntandogli sul petto la rivoltella e dicendo : Vi uccido , signor Ruiz . Il meticcio non si era mosso . Aveva incrociate le braccia e guardando tranquillamente il maggiore , aveva risposto : Non mi difendo : fate fuoco , signore . Ma Teresita , dopo il primo istante di terrore , si era prontamente rialzata e con una rapida mossa si era slanciata fra il padre e Romero , dicendo con voce quasi minacciosa : Tu non lo ucciderai , padre mio ! Than Kiu` non aveva gettato alcun grido . Aveva fatto solamente un passo avanti , ma stringendo nella piccola mano una rivoltina che teneva nascosta nella fascia e l' aveva puntata risolutamente sul maggiore . Hang Tu aveva pero` veduto quella mossa e negli sguardi della giovane chinese aveva scorto un lampo minaccioso . Quantunque il capo degli uomini gialli odiasse mortalmente lo spagnuolo , pure aveva trattenuto la mano armata che si preparava a far fuoco , mormorando : No , Than Kiu` . Il maggiore d' Alcazar , che pareva in preda ad un terribile accesso di collera , tento` di respingere Teresita , ma questa resistette , ripetendo con piu` energia : Tu non lo ucciderai , padre mio . Sei tu che m' impedirai di ammazzare questo ribelle ? ... chiese lo spagnuolo . Si` , poiche` tu non puoi uccidere colui che ha salvato la vita a tua figlia . Contro chi ? ... Dai parangs dei moros , padre mio . Il maggiore aveva abbassato il braccio . Il lampo d' ira che gli brillava negli occhi a poco a poco si spegneva : parve anzi che una rapida commozione passasse , come un fremito , sul suo bruno e fiero volto . E` lui che t' ha salvata ? chiese con voce lenta . Si` , padre , e senza di lui tu non avresti piu` la tua Teresita . Ed era pure lui che questa sera si batteva nella via d' Asuncion . Si` , maggiore , rispose Romero . Che cosa siete venuto a fare qui , Romero Ruiz ? ... Sarebbe stato meglio per voi rimanere lontano da Manilla . La morte non la temo , maggiore d' Alcazar . E se io vi facessi arrestare ? Fatelo , disse Romero , con freddo accento . Ma tu non lo farai , padre mio , disse Teresita . Tu non puoi perdere per due volte quest' uomo . Il sangue spagnuolo e` generoso e non si macchia di vilta` , e poi , io amo quest' uomo . Si` , un ribelle disse il maggiore con amarezza . E` un prode , padre mio . Che volge le armi contro tuo padre . No , contro la Spagna , signore , disse Romero . Voi combattete per la vostra bandiera e io combatto per quella innalzata dai miei fratelli di colore . Una bandiera che si ripieghera` presto , signor Ruiz . Chissa` , signor d' Alcazar . Soffocheremo l' insurrezione , non dubitate . E noi sapremo morire da forti . Voi , lo so , siete coraggioso , ma gli altri ? ... Avreste fatto meglio voi , che avete nelle vostre vene sangue di spagnuoli , ad abbracciare la nostra causa . Avete invece scavato un abisso : mi comprendete ? Ringuaino` la sciabola , poi avvicinandosi verso la porta , disse bruscamente : Seguitemi . Padre mio ! grido` Teresita , mettendosi dinanzi a Romero . Il maggiore d' Alcazar paghera` il suo debito verso Romero Ruiz , disse lo spagnuolo . Lo salvi ? ... O lo perdo . Che cosa vuoi dire ? Quando l' insurrezione ricevera` il colpo mortale , lo saprai . Ah ! ... Tu me lo uccidi ! ... Non io : lo uccidera` la guerra . Ma io l' amo , padre mio . Una figlia della vecchia Spagna non puo` amare i nemici della patria , disse il maggiore , con voce cupa . M' ha salvato la vita . Ed io gliela salvo ora . Orsu` , seguitemi o sara` troppo tardi . Vedendo che Romero esitava , lo afferro` strettamente per un braccio e lo trasse seco . Hang Tu li aveva seguiti , ma Than Kiu` , prima di uscire , si era arrestata dinanzi a Teresita . Gli occhi profondi e vellutati della celestiale si fissarono in quelli della spagnuola che erano bagnati di lagrime , ma avevano perduto la loro dolcezza . Un lampo sinistro illuminava le pupille della figlia del paese del sole . Gli occhi del Fiore delle Perle hanno pianto a lungo , le disse con accento selvaggio , ma gli occhi della Perla di Manilla piangeranno pure molto e saranno lagrime di sangue . Poi s' allontano` frettolosamente e raggiunse Hang Tu . Il maggiore d' Alcazar camminava rapidamente ed in silenzio , a fianco di Romero . Segui` per qualche tratto le mura del parco , apri` un piccolo cancello di ferro ed usci` sulla via . Due cacciatori che si trovavano appostati dietro l' angolo di un muro , vedendo quel gruppo di persone , furono lesti ad avanzarsi , intimando il Chi vive ? ... Il maggiore d' Alcazar , rispose lo spagnuolo . Sgombrate . Una stradicciola , che serpeggiava fra le mura di parecchi giardini , si apriva di fronte al chiosco . Il maggiore vi si inoltro` facendo cenno a Romero di seguirlo e di affrettare il passo , e ad Hang Tu e alla giovane chinese di tenersi presso di lui . Giunto all' estremita` , due altre sentinelle cercarono d' arrestarlo , ma appena riconosciutolo , s' affrettarono a ritirarsi . Sarebbe bastata una semplice parola per far arrestare i tre ribelli , ma il leale soldato manteneva scrupolosamente la promessa , pur sapendo di dare all' insurrezione due dei piu` valorosi campioni che avrebbero potuto , un giorno , creare dei gravi imbarazzi ai soldati spagnuoli . Giunto all' estremita` della via , in aperta campagna , si arresto` guardando attentamente a destra ed a sinistra , dove si scorgevano confusamente delle piantagioni di canne da zucchero , poi volgendosi verso Romero : Una spiegazione ora , signor Ruiz , disse . Parlate , rispose Romero . Come vi trovavate in casa mia ? ... Vi siamo entrati per sfuggire l' inseguimento dei cacciatori . O mia figlia v' aspettava ? ... No , signor d' Alcazar . Ella ignorava che noi ci eravamo nascosti nel chiosco . Volete un consiglio ? ... Dimenticatela . Mi vuol bene , signore . Ed io vi odio , signor Ruiz . Ah ! ... E` vero , disse Romero , con amarezza . Io sono un sangue misto , un meticcio . No , ma vi odio poiche` siete uno di quei nemici che per vincervi farete spargere alla Spagna torrenti di sangue . Senza di voi , fra quindici giorni l' insurrezione potrebbe venire spenta , mentre ora chissa` se la nostra bandiera ondeggera` ancora su Cavite . So quanto valete , Ruiz , e so quanto vi si teme . Volete Teresita ? ... Lasciate l' insurrezione . Oh mai ! ... esclamo` Romero . non tradiro` i fratelli , maggiore d' Alcazar , dovesse il mio cuore venire infranto . E sia . Poi additandogli la deserta campagna : Andate , prosegui` siete liberi , ma spero un giorno di incontrarvi . Mi reco a difendere Salitran . Spero che un giorno ci rivedremo . Addio : ho pagato il mio debito . Si volse per ritornare verso il sobborgo , ma Hang Tu gli sbarro` il passo . Il chinese aveva rialzato l' ampio cappello che fino allora aveva tenuto abbassato nascondendogli quasi l' intero viso , e teneva in pugno la rivoltella : Maggiore d' Alcazar , gli disse , mi conoscete ? Hang Tu ! ... esclamo` lo spagnuolo . Si` , Hang Tu , il capo delle societa` segrete che voi avete fatto condannare alla fucilazione . Potrei uccidervi , ma invece vi risparmio . Voi mi avete salvata la vita ed ora sono io che rinuncio a prendermi la vostra ; nulla quindi piu` debbo a voi per cio` che avete fatto ora ed il mio odio rimane intatto . Addio , o meglio arrivederci a Salitran , maggiore d' Alcazar . ATTRAVERSO I PAESI DELL' INSURREZIONE I due insorti e Than Kiu` , volte le spalle alle ultime case dei popolosi sobborghi di Manilla , si allontanavano rapidamente per non farsi sorprendere , prima che l' alba spuntasse , dalle truppe spagnuole che dovevano essersi concentrate nei dintorni della capitale . La fanciulla chinese , piu` pratica di tutti dei luoghi e che sapeva dove si trovavano accampate le forze del generale Polavieja operanti contro Cavite , e quelli di Lachambre e Cornell che miravano ad espugnare Salitran e d' impadronirsi delle rive dell' Imus , li guidava . Invece di prendere la via costiera che metteva a Las Pinas , si dirigeva verso il sud est come se avesse voluto avvicinarsi alle montagne che costeggiano la vasta Laguna della Baia , dalla quale esce il fiume Passig . Hang Tu , che aveva piena fiducia nella sagacia della giovane , e Romero , entrambi silenziosi e preoccupati dagli avvenimenti della sera , la seguivano senza chiederle dove li conducesse . La notte era oscura assai e favoriva la loro fuga . Un velo di vapori , che il vento marino spingeva dal golfo di Manilla verso le montagne della Laguna , copriva il cielo , offuscando gli astri ed intercettando del tutto la luce della luna . Nessun abitante , ne` alcun accampamento di soldati si scorgevano sui margini delle immense piantagioni che i ribelli attraversavano . Solo di quando in quando , in lontananza , si udivano i latrati di qualche cane vigilante la capanna di qualche povero coltivatore tagalo o chinese . In aria invece volteggiavano numerosi quei brutti ed enormi pipistrelli , comunissimi in tutte le isole malesi ed anche nell' arcipelago delle Filippine , col corpo lungo circa quaranta centimetri e le ali membranose larghe oltre un metro , prese insieme . Than Kiu` camminava sempre , con passo leggero , ma rapido . Quel corpiccino che sembrava cosi` delicato e quasi privo di sangue , doveva possedere una resistenza straordinaria . Si sarebbe detto che sotto la pelle cosi` diafana nascondeva dei muscoli intrecciati con fili d' acciaio . Attraversate tre o quattro piantagioni di canne da zucchero e d' indaco , senza arrestarsi un solo momento , si era avanzata lungo il margine d' una foresta di felci arboree e di palme , ma giunta presso i primi alberi , aveva cominciato a rallentare il passo . Pareva che temesse una sorpresa o qualche pericolo , poiche` ascoltava di frequente con estrema attenzione e non si rimetteva in marcia se non dopo d' aver scrutato attentamente le macchie vicine . Che cosa temi ? chiese Hang Tu , raggiungendola . Io non so ancora dove ci conduci . Non me lo hai nemmeno chiesto , rispose Than Kiu` . Tu conosci la via meglio di me , ma mi sembra che noi non andiamo verso Las Pinas . La` stanno le truppe del generale Cornell . Ma mi hanno detto che sull' Imus vi sono i nostri . Si` , guardati dalla 1' e 2' compagnia dei cacciatori del generale Zabala . Si potrebbe passare fra di loro . E cadremo fra le due brigate del generale Cornell . Tu la sai piu` lunga d' un generale , disse Hang Tu , sorridendo . Quanta intelligenza nella tua piccola testa ! Romero non aveva pronunciato una sillaba , ma aveva guardato la giovane chinese con ammirazione . Gli sembrava impossibile che quella fanciulla sapesse tante cose e che conoscesse cosi` bene tutte le mosse e tutte le posizioni degli spagnuoli . Dove vuoi condurci , Than Kiu` ? chiese Hang . Verso la Laguna della baia . Cola` non vi sono soldati spagnuoli . Ma giungeremo in tempo per organizzare la difesa di Salitran ? ... I cavalli delle isole corrono come il vento e Salitran non verra` assalita cosi` presto . Ma dove troveremo dei cavalli noi ? ... Lo so io e forse troveremo Pram Li . Venite . Una domanda ancora . Temi che vi siano degli spagnuoli in questo bosco ? ... Tutto puo` darsi . Sanno dove gl' insorti hanno le loro spie e possono aver preparato delle imboscate . Ecco un prezioso avvertimento , disse Hang , estraendo la catana e la rivoltella . Passa dietro di noi , Than Kiu` . Than Kiu` non si lascia sorprendere , rispose la giovane , e poi non teme la morte . Si era rimessa in cammino , ma tenendo in pugno la rivoltina , s' avanzava pero` sempre con precauzione , poiche` oltre gli spagnuoli che potevano aver occupato il bosco , aveva da temere i serpenti i quali si trovano numerosissimi anche nelle provincie meridionali di Luzon , specialmente dove vi sono delle grandi macchie . I pitoni sono comuni e cosi` pure i boa e non mancano i rettili velenosi . Ve ne sono alcuni piccoli il cui morso produce una morte quasi fulminante , come ve ne sono invece altri che raggiungono dimensioni esagerate , poiche` si dice che misurino perfino trenta piedi , ossia dieci metri . Quella foresta pero` pareva che non celasse quei pericolosi ospiti , non udendosi alcun sibilo in nessuna direzione . Si vedevano invece , saltellare fra le erbe , a mo' delle rane , parecchi animaletti alti quindici o venti centimetri , forniti di grandi occhi rotondi , che luccicavano come quelli delle civette . Erano i tarsi spettri , i piu` strani esseri che si possa immaginare e che formano una delle piu` singolari curiosita` dell' arcipelago delle Filippine . Questi animaletti , che sono d' indole notturna e che vivono celati nei boschi , hanno la testa rassomigliante alle rane , ma col muso in forma di cono , una bocca larghissima che sembra una squarcio , due occhioni rotondi , gialli , fosforescenti e grandissimi , gli orecchi che somigliano a due cucchiai piantati su di un corto manico , le gambe anteriori brevissime e terminanti in dita nodose e ossute e quelle posteriori tre volte piu` lunghe e spelate fino a meta` . Il loro pelame e` finissimo , leggermente lanoso , bruno giallognolo , ma bianchiccio sul capo . I tarsi sono riguardati come spiriti maligni e sono sfuggiti da tutti gli isolani ; ma Than Kiu` non si preoccupava della loro presenza in quel bosco o non credeva alle superstizioni . Concentrava invece tutta la sua attenzione sulle macchie piu` fitte per guardarsi dai nemici , sospettando sempre la loro vicinanza . Aveva gia` percorso un mezzo miglio avanzando lentamente , seguita da vicino da Hang Tu e da Romero , il quale aveva pure impugnata la rivoltella , quando s' arresto` bruscamente . Un oggetto indefinibile , ma che parve ai suoi occhi come una linea sottile , le era passato dinanzi , emettendo un fischio acuto . Che cos' e` questo sibilo ? ... chiese Romero . Io l' ho udito ancora nel mio paese , rispose Hang Tu . E` un segnale . Si` , disse Than Kiu` . e` passata dinanzi a me una freccia di guerra . Fece cenno ai suoi compagni di non muoversi , poi ando` a frugare in mezzo ad una macchia di gambir e ritorno` mostrando loro una sottile asta . Era una freccia lunga un metro , ma invece della punta aveva uno zufolo . Deve averla lanciata un chinese , disse Hang Tu . I nostri soldati usano tali frecce , quando di notte vogliono avvertire qualcuno . Than Kiu` aveva compreso che un pericolo li minacciava e si era affrettata a retrocedere verso un macchione di palme sontar , i cui tronchi sostenevano fitti festoni di pepe selvatico . Hang Tu e Romero si erano affrettati a raggiungerla mettendosele ai fianchi onde proteggerla , nel caso che degli spagnuoli si mostrassero . Passarono alcuni minuti , poi in cima ad un frondoso pombo , enorme albero che produce degli aranci grossi come la testa d' un bambino e che cresceva a circa cinquanta passi dal macchione , si udi` uno stormire di fronde , come se qualcuno si aprisse un passaggio fra i rami . Hang Tu e Romero , che avevano alzati gli sguardi , scorsero ben presto una forma umana , la quale scendeva rapidamente , aggrappandosi ad alcuni calami che si erano avviticchiati al colossale tronco . Quell' uomo , che pareva possedesse un' agilita` straordinaria , tale da sfidare anche le scimmie , toccato il suolo , si era arrestato un istante , poi si era messo a strisciare verso il nascondiglio degli insorti . Una spia degli spagnuoli ? ... aveva chiesto Hang Tu , puntando la rivoltella . No , aveva risposto Than Kiu` , abbassandogli il braccio . E` uno dei nostri . Tu sai molte cose che io ignoro , disse il chinese . So dove si trovano i posti degl' insorti incaricati di vegliare sulle mosse degli spagnuoli . Lo vedo , Than Kiu` . Intanto l' uomo si era accostato fino a pochi passi , ma poi si era arrestato dietro il tronco d' un' arenga saccharifera . Sei tu , Sheu Kin ? chiese la fanciulla sottovoce e facendo un passo innanzi . Colui che portava quel nome scivolo` rapidamente fra le piante sarmentose del pepe selvatico , dicendo : Avevo sospettato in voi degl' insorti ed avevo lanciato la freccia di guerra per arrestarvi . Avete fatto bene , poiche` gli spagnuoli da ieri sera hanno sorpreso il posto d' osservazione . Sono felice di rivederti , Than Kiu` . Sheu Kin era , come lo diceva il suo nome , un chinese che poteva aver diciott' anni , ma d' aspetto robusto . Teneva ancora in mano l' arco col quale aveva lanciato il dardo munito di zufolo , ma alla cintura portava una rivoltella ed un lungo coltello . Sei un bravo e fedele giovanotto , disse Than Kiu` . Sapevo di non ingannarmi affidandoti la sorveglianza di questa foresta . Sono partiti gli spagnuoli ? ... No , Than Kiu` . Vi sono due dozzine di uomini accampati intorno al posto . Cio` e` grave . Ero venuta qui per avere alcuni cavalli e alcune armi per me ed i miei compagni . Vi saranno , rispose il giovane chinese . Il mio cane aveva fiutato i nemici prima che entrassero nella foresta ed ho potuto fuggire assieme ai cavalli dei corrieri giunti ieri dalle rive dell' Imus . Dalle rive dell' Imus ? ... chiese Hang Tu . Quali notizie recavano ? Parla , disse Hang Tu , udendo che il giovane chinese dopo di aver guardato sospettosamente Hang e Romero , esitava . Questi sono due capi dell' insurrezione . Brutte nuove , rispose Sheu Kin . Il generale Lachambre si preparava ad assalire i posti degli insorti sulle rive dell' Imus . Per spingersi su Salitran ? chiese Romero . Si` , rispose il chinese . Allora bisogna partire senza ritardo , Hang Tu . Lo so , disse il capo delle societa` segrete . Se Salitran cade , anche Cavite e Noveleta non potranno resistere a lungo , alle forze riunite di terra e di mare . Guidaci , Sheu Kin , disse Than Kiu` . Abbiamo molta fretta . Il giovane chinese si alzo` e si mise in marcia , cacciandosi in mezzo a macchini di sontar , di felci arborescenti , di betel , di areca , di sagu e di banani , le cui grandi foglie proiettavano un' ombra cosi` fitta , da non potersi scorgere alcun oggetto a tre passi di distanza . Than Kiu` , Hang e Romero , erano costretti a tenersi ben vicini al chinese per non perderlo di vista e per evitare i tronchi delle piante e gli smisurati calami che s' intrecciavano a tutte le altezze . Sheu Kin pero` pareva che avesse gli occhi degli animali notturni poiche` procedeva speditamente e senza esitare , evitando facilmente tutti gli ostacoli che ingombravano il cammino . Dopo dieci minuti , avverti` i compagni che il terreno s' abbassava . Ad Hang ed a Romero parve di scendere entro una cupa valletta , o meglio in una gola , le cui pareti erano coperte di piante dalle foglie gigantesche che s' incrociavano sulle loro teste , impedendo di scorgere , o quasi , il cielo . Dove andiamo ? chiese Hang . Sheu Kin lo sa , rispose Than Kiu` , che camminava dietro il giovane chinese . Ben presto la gola comincio` ad allargarsi , diventando un po' piu` chiara . Le piante erano scomparse , ma le pareti erano sempre altissime e sulle loro cime si vedevano curvarsi i grossi e fronzuti alberi della foresta Sheu Kin si era arrestato dinanzi ad una nera apertura che pareva s' internasse nel fianco della valletta . Attendetemi , disse . S' inoltro` entro quella spaccatura che doveva condurre in qualche caverna , e poco dopo usciva conducendo tre cavalli completamente bardati e dai cui arcioni pendevano tre fucili . Sono vostri , diss' egli . I corrieri ne troveranno altri a Manilla . Sono gia` avvertiti che il posto e` stato sorpreso dagli spagnuoli . E` necessaria la tua presenza in questo bosco ? gli chiese Than Kiu` . Attendevo l' alba per fuggirmene fino a Salitran . Credo che ormai piu` nessun insorto si dirigera` qui per rifornirsi d' armi e di cavalli . Vieni con noi . Ma non abbiamo che tre cavalli , disse Hang . Sheu Kin salira` dietro di me , rispose la fanciulla . Balzarono in arcione e si misero in cammino . Il giovane chinese , che si teneva dietro Than Kiu` , aveva domandato d' inoltrarsi nella valletta per riguadagnarsi il bosco , onde allontanarsi verso la Laguna della Baia ed evitare gli appostamenti spagnuoli che sapeva essere numerosi intorno alla capitale . Il terreno cominciava a salire ; ma era assai aspro , interrotto da crepacci , da macigni caduti dall' alto ed ingombro di vecchi tronchi d' alberi che finivano d' imputridire in fondo a quella grande spaccatura . I tre cavalli pero` , tre vigorosi animali e di buona razza , varcavano facilmente quegli ostacoli e pareva che fossero impazienti di giungere sul piano per lanciarsi al galoppo . Il giovane chinese tuttavia consigliava i cavalieri di frenarli , non essendo certo che l' uscita della gola fosse libera . Gli spagnuoli che avevano occupato il posto di rifornimento dei corrieri insorti , potevano essersi accorti di quei notturni viaggiatori ed aver teso un agguato . Verso le quattro del mattino , quando il cielo cominciava a rischiararsi , i fuggiaschi giungevano all' estremita` della valletta . Dinanzi a loro si estendeva la tenebrosa foresta , composta di macchioni d' alberi e di cespugli . Adagio , aveva detto Sheu Kin . In quell' istante si udi` una voce a gridare . Chi vive ? ... Espana e Luzon ! ... grido` il chinese . Poi volgendosi verso Hang Tu e Romero : Carichiamo o non usciremo piu` da questa trappola . Il capo degli uomini gialli ed il meticcio si gettarono dinanzi a Than Kiu` , poi lanciarono i cavalli al galoppo , armando i fucili . Alcune ombre umane si agitavano sull' orlo del bosco e pareva che si disponessero a chiudere il passo . Fuoco ! ... urlo` Hang Tu . Tre spari echeggiarono , poi tre cavalli caricarono a corsa sfrenata , passando come un uragano in mezzo ad alcuni soldati che si erano gittati precipitosamente a destra ed a manca . Una scarica rintrono` . I soldati , accortisi dell' inganno , avevano pure fatto fuoco . Il cavallo di Than Kiu` , che era l' ultimo , fece un brusco scarto , mandando un nitrito di dolore , ma continuo` la corsa . La fanciulla si era mantenuta in sella , ma si era accorta che il povero animale era stato colpito . Sheu Kin ! ... esclamo` . Lascialo correre finche` ha forza , rispose il chinese , che si teneva aggrappato alla sella . Romero aveva pero` udito il grido della giovane . Con una violenta strappata costrinse il proprio cavallo a moderare la corsa , poi quando si vide passare accanto Than Kiu` , allungo` le robuste braccia e la levo` d' arcione . Il momento era stato ben scelto , poiche` poco dopo il cavallo montato da Sheu Kin stramazzava pesantemente al suolo , spaccandosi la testa contro il tronco d' un albero . Il suo cavaliere , proiettato innanzi dal colpo , giro` due volte in aria , ma ebbe la fortuna di andare a cadere nel bel mezzo d' un folto cespuglio le cui fronde bastarono per impedirgli di fracassarsi le ossa . Morte di Fo ! ... Chi e` caduto ? grido` Hang Tu , arrestando il proprio cavallo . Il giovane chinese , invece di rispondere , si rialzo` con una agilita` che indicava come nulla si fosse guastato e con un balzo si trovo` dietro al capo degli uomini gialli . Avanti ! ... grido` , stringendo le ginocchia e tenendosi alla sella . Delle detonazioni rimbombavano verso l' uscita della valletta e se ormai non potevano produrre danno ai fuggiaschi che erano fuori di portata dai colpi , potevano pero` attirare l' attenzione di altri soldati . I due cavalli , malgrado quel doppio carico , mantenevano un galoppo rapidissimo , evitando abilmente gli ostacoli che incontravano sul loro cammino . Hang Tu e Sheu Kin si erano messi alla testa : Romero veniva dietro , sostenendo fra le braccia la giovane chinese . Quella corsa furiosa duro` una mezz' ora , poi i due cavalli cominciarono a rallentare . Le piante si diradavano ed il terreno saliva rapidamente . La pianura boscosa si tramutava in collina e piu` oltre in montagna . L' alba spuntava fugando rapidamente le tenebre ed al calore soffocante della notte succedeva una fresca brezzolina , vivificante e carica del profumo di mille piante in fiore . Gli uccelli cominciavano a cinguettare sulle piu` alte cime degli alberi . Le ciarliere gazze aprivano , ai primi raggi del sole , le loro ali screziate d' azzurro brillante ; gli aironi si stiracchiavano le loro lunghe gambe ; le splendide colombe , coronate dalle piume scintillanti d' oro e d' azzurro , si preparavano ad innalzarsi , mentre i grossi calao , dal becco enorme , mostruoso , facevano udire le loro grida sgradevoli , somiglianti allo stridere d' una ruota male unta . Anche le scimmie che sono piuttosto numerose nelle foreste delle Filippine e soprattutto in quelle di Luzon , si preparavano a lasciare i loro rifugi notturni . Sugli alberi fruttiferi si vedevano agitarsi non pochi di quei ridicoli quadrumani chiamati Bacantan , dal corpo svelto , la coda lunga , dal pelame ricco e morbido di color bruno piu` o meno chiaro , alti circa un metro e mezzo , ma con un viso assai strano . Figuratevi che hanno la barba gialla , il labbro superiore spaccato ed un naso rosso come quello dei seguaci di Bacco e cosi` lungo e adunco , che quei poveri animali sono costretti a tenerselo quasi sempre in mano per non fracassarselo contro i rami degli alberi . Non mancavano nemmeno i macachi chiamati Monjet , altre scimmie barbute , colla testa piatta , il pelame verde bruno , la coda lunga e che quando vogliono divertirsi , vanno a percuotere , per ore di seguito , le grosse canne di bambu` , improvvisando dei concerti molto rumorosi . Hang Tu , vedendo che il terreno continuava a salire e che i cavalli faticavano assai con quel doppio peso , si era arrestato , dicendo a Sheu Kin : Dove andiamo ? ... I nostri animali non possono condurci fino a Salitran , se siamo costretti a raddoppiare il cammino . Vi e` una fattoria sulla cima di questo colle , rispose Sheu Kin . Cola` troveremo dei cavalli . Conosci il proprietario ? ... Si` , ed e` un malese . Allora non vi e` da temere . I cavalli dopo un breve riposo s' erano rimessi in cammino , ma Romero e Hang erano discesi per non affaticarli troppo e procedevano insieme , coi fucili sotto il braccio . Il terreno saliva sempre , ma la foresta continuava a diradarsi . S' alzavano qua e la` gruppi di fichi , alberi che crescono splendidamente in quelle isole , mentre tutte le altre piante di provenienza europea intisichiscono , producendo frutta avvizzite ; macchioni di alberi gommiferi , di grossi e fronzuti tamarindi , di felci colossali , di nipa dalle bellissime foglie e di tigli detti del pitro , piante che da`nno delle fibre tigliose bellissime che unite colla seta servono a fabbricare dei tessuti di meravigliosa finezza , assai apprezzati e molto ricercati sui mercati chinesi e giapponesi . Di passo in passo che salivano , l' orizzonte si allargava . Attraverso agli squarci della foresta , i cavalieri potevano gia` scorgere la vasta baia di Manilla solcata da numerosi velieri e da cannoniere che lanciavano in aria nuvoli di fumo nerissimo e piu` oltre , verso il nord , la selva di campanili della Ciudad e piu` indietro i popolosi sobborghi del Passig . Giunti sulla cima del colle , che era quasi sgombra di piante , apparve ai loro sguardi la vastissima Laguna della Baia che e` divisa da quella di Manilla da un istmo largo poco piu` di sette miglia , colla sua isola di Talim che ne occupa il centro e le sue isolette affollate dinanzi all' uscita del fiume . Hang Tu , salito sulla cima d' una rupe in compagnia di Romero , aveva volto ansiosamente gli occhi verso il mare , seguendo attentamente la curva pronunciatissima che descrive la baia di Manilla verso le coste meridionali . Eccolo il baluardo dell' insurrezione , diss' egli , con un certo entusiasmo . Lo vedi , Romero ? Il meticcio aveva arrestato lo sguardo su un grosso gruppo di casette biancheggianti all' estremita` d' una lunga lingua di terra . Dinanzi ad esso si vedevano parecchi punti neri , sovra i quali s' alzava come una nebbia oscura . Cavite , disse , la vedo . In quel momento un sordo colpo di cannone rimbombo` in lontananza , ripercotendosi poco dopo fra le rocce della collina , seguito da un secondo , poi da un terzo . A Cavite si combatte , disse Sheu Kin , che li aveva raggiunti . Si` , la flotta la bombarda , rispose Hang Tu , la cui fronte si era abbuiata . Finche` i nostri tengono Salitran , non v' e` pericolo , disse Romero . Le cannoniere spagnuole non riusciranno a scacciare da Cavite i nostri fratelli . Ma se Salitran non potesse resistere ? ... Chi impedirebbe poi al generale Polavieja di prendere i nostri alle spalle , assalendoli dalla parte di terra ? ... Vi e` Noveleta ancora . Verra` espugnata presto , Romero . Non potra` resistere a lungo agli assalti delle numerose truppe spagnuole . Ma noi andremo a scatenare l' insurrezione nelle province settentrionali . Luzon e` vasta e fra i monti del centro nessuno potrebbe sloggiarci , ne` domarci . Lo si vedra` , disse Hang Tu , crollando il capo . Lasciarono quella specie d' osservatorio e girando attorno ad una vetta , scesero in una stretta valle dove si scorgevano piccole piantagioni di zenzero e di canne da zucchero e piu` oltre una casa di bell' aspetto , cinta da uno steccato , entro cui pascolavano numerosi cavalli e buoi . LA PRIMA SCARAMUCCIA Il malese , proprietario di quella villetta , fece ottima accoglienza ai due capi insorti ed a Than Kiu` , presentati dal giovane chinese , mettendo a loro disposizione la sua casa , i suoi animali , i suoi servi e anche la sua borsa . Era un vecchio isolano di Mindanao , emigrato giovanissimo a Manilla e che aveva gia` preso parte a piu` d' una insurrezione . Fiero nemico della dominazione spagnuola , aveva abbracciata la causa degli uomini di colore , aiutando i suoi confratelli , con armi e denari , non avendo potuto , in causa dell' eta` troppo avanzata , unirsi a loro . Il brav' uomo prego` gli ospiti di fermarsi alcune ore nella propria casa per rifocillarsi e riposarsi , consigliandoli a partire alla sera per evitare l' incontro delle bande nemiche che da Dasmarinas a Las Pinas si concentravano verso l' Imus . Hang Tu ed i suoi compagni , che erano stanchissimi , non rifiutarono il cortese invito , tanto piu` che la valorosa Than Kiu` , malgrado la sua forza d' animo , appariva molto abbattuta dopo quelle due notti insonni . Fecero onore al copioso pasto fatto allestire dal vecchio malese , poi si ritirarono nelle stanze loro assegnate per prendere un po' di riposo , mentre Sheu Kin si recava nel recinto a scegliere i piu` vigorosi e piu` rapidi cavalli , per forzare le linee spagnuole . Alle sei di sera , quando il sole cominciava a scendere verso il mare , i tre insorti e la giovane chinese si rimettevano in sella , scendendo verso la Laguna della Baia , volendo evitare Las Pinas che sapevano occupata da una parte delle truppe del generale Cornell . Sheu Kin , che si era recato piu` volte a Salitran ed a Cavite e che aveva percorse le sponde occidentali del lago , li guidava attraverso l' istmo . Hang Tu gli teneva dietro , ed ultimi venivano Romero e Than Kiu` i quali cavalcavano l' uno a fianco all' altra . La chinese taceva sempre , ma di tratto in tratto guardava il compagno , il quale pareva tanto pensieroso da non curarsi di guidare il cavallo . Gia` due o tre volte Than Kiu` , che vegliava attentamente , aveva trattenuto l' animale sull' orlo di alcuni crepacci , senza che il cavaliere se ne fosse accorto . Quell' indifferenza da parte del meticcio , addolorava assai la giovane . I suoi occhi pieni di dolcezza malinconica , a poco a poco s' inumidivano e negli angoli si raccoglievano lentamente due grosse lagrime ; pure nessun sospiro , nessun sussulto tradiva quell' intenso dolore . Soffriva in silenzio . Una brusca scossa del cavallo , il quale aveva incespicato in una grossa radice , strappo` finalmente Romero dai suoi pensieri . Alzando il capo verso Than Kiu` , la quale si era abbassata per afferrare le briglie , rimase colpito dall' espressione dolorosa di quel bel viso . Che cos' hai , fanciulla ? ... le chiese . Nulla , rispose Than Kiu` . Tu piangi . Che importa al mio signore , che il Fiore delle Perle rida o pianga ? ... A lui deve bastare che sia lieta la Perla di Manilla . Taci , Than Kiu` . Perche` nominarmela ora ? ... Forse che il mio signore non pensava a lei in questi istanti ? ... chiese la giovane , con amarezza . Non era l' insurrezione che occupava la sua mente . Che cosa ne sai tu , fanciulla ? ... Gli sguardi del Fiore delle Perle vedono lontano . Si` , e` cosi` , ed a Than Kiu` rincresce che io pensi a Teresita . disse Romero , con un sospiro . Povera fanciulla ! ... Anche tu sei una vittima del destino , al pari di me . Tu ! ... esclamo` Than Kiu` . Forse che la Perla di Manilla non ti vuole bene ? ... E` il mio amore che forse non fiorira` mai e che forse mai sara` vivificato da un solo raggio di sole . Il sangue dei bianchi lo uccidera` , al pari del gelido vento della Mantsciuria che spegne i lilla` del Fiume Giallo E` il destino che cosi` vuole , mia povera fanciulla . Io non potro` mai far rifiorire l' amor tuo . Si` , perche` fra noi sta la donna bianca ! esclamo` la giovane , con uno scatto di collera selvaggia . Ma le perle talvolta s' infrangono e puo` toccare la mala sorte a quella di Manilla . Non minacciare , Than Kiu` , disse Romero . Tu hai il cuore troppo gentile per odiare . Tu non sai , mio signore , quanto odio puo` racchiudere il cuore delle donne del mio paese . Sembriamo fiori delicati destinati a crescere , vivere e spegnersi fra i paraventi fiorati delle nostre case , ma invece s' ingannano tutti . Vibra potente l' anima nei nostri corpi . Ma tu non puoi serbare rancore a Teresita che t' ha salvata la vita , Than Kiu` . E credi , mio signore , che io ci tenessi alla mia vita ? ... Quando il cuore sanguina , quando l' esistenza diventa un martirio , quando le speranze si dileguano , quando i sogni svaniscono per sempre e non ritornano piu` , la morte non si teme . Forse che i fiori vivono senza il sole e la rugiada ? ... Forse che le farfalle dei verdi prati si reggono , quando rugge la tramontana ? ... Forse che gli uccelli cinguettano , quando il verno piomba sulle pianure della Mongolia ? ... La morte ? ... L' ho sfidata tante volte senza tremare dinanzi a Cavite e l' ho tante volte invocata , prima che tu ritornassi dalle lontane sponde del mio paese natio . La mia stella non brillera` piu` , lo sento . Essa brilla fulgida sulla testa della donna bianca . Cosi` doveva accadere : lo splendore delle perle bianche offusca quelle gialle che si traggono dalle acque del paese del sole . Prima che io tornassi dalle sponde del tuo paese natio ! Esclamo` Romero , stupito . Ma chi sei tu adunque ? ... Than Kiu` , rispose la fanciulla . Ma da dove vieni ? Dal mio paese . Ma chi ti ha condotta a Manilla ? Hang Tu . Quando ? ... Che t' importa ? ... Voglio saperlo . Vi e` un mistero nella tua vita . T' inganni . Lo sapro` da Hang Tu . E Hang Tu ti dira` che io sono Than Kiu` . Ma tu mi conoscevi adunque prima che io riparassi nella tua patria ? Forse . E ... Si` , ti volevo bene , ma cio` non ti deve piu` interessare . Io non sono la Perla di Manilla . Bizzarra fanciulla ! Ma dimmi chi sei ? Te l' ho detto : io sono Than Kiu` . Poi allentando le briglie raggiunse Hang Tu , il quale discorreva col suo compatriotta , interrogandolo sulle posizioni occupate dagli spagnuoli nei dintorni di Dasmarinas . Romero non aveva cercato di trattenerla . Quel colloquio stava per diventare imbarazzante per lui , quantunque avesse desiderato vivamente di conoscere il mistero che avvolgeva quella singolare figlia del Celeste Impero . Pure in fondo al cuore , compiangeva quell' ardita fanciulla che gli aveva gia` dato , in due soli giorni , tante prove del suo strano affetto , sfidando per lui e senza tremare , la morte . Orsu` , mormoro` egli , sospirando . Io sono uno di quei disgraziati che il destino ha condannato a una eterna infelicita` e che irradiano intorno a loro una triste influenza ... Saro` fatale a tutti quelli che mi amano e che mi avvicinano e fors' anche all' insurrezione . Meglio sarebbe , che una palla mi uccidesse sulle trincee di Salitran . Intanto Sheu Kin e Hang Tu continuavano a scendere la collina , cercando i passaggi migliori , essendo la china assai aspra ed interrotta sovente da crepacci e da burroni profondi , entro i quali potevano precipitare i cavalli . Fortunatamente i vapori che ingombravano il cielo erano stati ricacciati verso il mare dal vento del sud e la luna era sorta splendida , illuminando la vasta distesa d' acqua della laguna , la quale scintillava con vaghi tremolii argentei . In fondo , presso le sponde , si vedeva qualche lume che ora appariva ed ora scompariva . Era forse il fanale di qualche cannoniera nemica che perlustrava i seni , per sorprendere qualche posto d' insorti . Alla mezzanotte i quattro cavalieri galoppavano nella pianura , tenendosi ad un miglio dalle sponde del lago . Camminavano verso il sud ovest , ma al di qua del versante dell' Imus , per non dare di cozzo contro i soldati del generale Cornell , che sapevano scaglionati a breve distanza da quel piccolo corso d' acqua . Se i cavalli resistevano a quella corsa , potevano sperare di giungere nei campi degl' insorti prima del mezzodi` , non ignorando che tenevano alcuni posti avanzati fino nei dintorni di Tunasan . Alle quattro del mattino furono pero` costretti a fare una fermata sul margine d' una piantagione di caffe` , per non stremare completamente le povere bestie e per prendere un po' di riposo . Essendo il luogo deserto , approfittarono per dormire qualche po' sotto la guardia della giovane chinese , prevedendo che la notte successiva non ne avrebbero avuto il tempo . Alle sei si rimettevano in arcione , inoltrandosi in una vallata che pareva dividesse i due versanti dell' istmo , mentre dalla parte del mare si udivano rombare delle interminabili detonazioni , che gli echi delle alture ripercuotevano con un lungo e pauroso rimbombo . A Cavite si combatteva senza dubbio . Forse la flotta spagnuola tornava a assalire quel punto importante , fortemente tenuto dagli insorti , cercando di distruggere i ridotti e le trincee per aprire , piu` tardi , il passo alle truppe del generale Polavieja . Dalla parte dell' Imus non si udiva invece nessuna detonazione . Probabilmente il generale Lachambre non osava ancora assalire Salitran . Giungeremo in tempo , disse Hang Tu , a Romero . Due o tre giorni possono bastare a noi per riordinare una difesa tenace . Si` , purche` gl' insorti abbiano costruito delle trincee attorno alla borgata . Vi sono dei capi intelligenti a Salitran . Ho piena fiducia in Marion Duque , uno dei piu` fieri nemici degli spagnuoli , in Castillo , un valoroso e in Carrido , un buon capobanda e soprattutto astuto . Speriamo , Hang . Alle dieci , attraversano a guado l' Imus , piccolo corso d' acqua che scaricasi nella baia di Cavite , ma a parecchie miglia dalla cittadella d' Imus , la quale doveva essere stata occupata , ed ora in procinto di cadere nelle mani dei soldati del generale Lachambre . Al di la` del fiume apparivano le prime tracce della feroce , spietata lotta impegnata fra i bianchi a gli uomini di colore . Si vedevano intere piantagioni di canne da zucchero distrutte dal fuoco , piantagioni di caffe` devastate , case in rovina ; e di tratto in tratto carogne di cavalli di gia` spolpate dalle bande numerose di corvi , che volteggiavano in aria gracchiando sinistramente . Forse in quelle vicinanze , piccole bande insorte si erano scontrate coi nemici od avevano fatto delle scorrerie per distruggere con bestiale furore , le proprieta` di alcuni coloni spagnuoli . Quella regione , pochi mesi prima abitata e fiorente di ricchi raccolti , era stata tramutata in un vero deserto . Gli abitanti erano scomparsi o forse erano stati uccisi ; le fattorie erano state incendiate e saccheggiate , i campi rovinati e forse per molti anni . Grandi fortune erano state forse distrutte in poche ore dalle fiamme scatenate probabilmente dai malesi , i piu` feroci , i piu` astiosi ed i piu` insaziabili predoni di tutte le razze dell' isola . Non tardarono ad apparire anche le prime vittime della guerra , le quali dimostravano con quanta ferocia si combatteva d' ambo le parti , ma soprattutto dalle sanguinarie popolazioni d' origine sulo malese . Accanto ad una casa in rovina , mezza divorata dal fuoco , Romero ed i suoi compagni scorsero un vecchio spagnuolo inchiodato sul tronco d' un albero , con una di quelle corte lance che usano i costieri del Borneo . Probabilmente quel disgraziato era il proprietario della distrutta fattoria ed era stato cosi` trattato unicamente perche` la sua pelle , invece di essere gialla , od olivastra o rossiccia , era semplicemente bianca . Piu` oltre , presso un' altra abitazione pure diroccata , ne videro , un altro , un giovane e robusto spagnuolo appeso ad un ramo pei piedi e col corpo irto di giavellotti . La sua testa era scomparsa e doveva essere stata raccolta da qualcuno di quei tristi raccoglitori di crani che sono ancora cosi` numerosi nell' interno di Mindanao , malgrado quell' isola sia sotto la dominazione spagnuola . Ma un miglio piu` innanzi , i soldati bianchi dovevano essersi presa la rivincita su quelle bande di predoni feroci , poiche` in mezzo ad un solco , otto o dieci insorti , fra malesi e tagali , gia` mezzo spolpati dai corvi , giacevano l' uno accanto all' altro e allineati come se fossero stati fucilati da un plotone di cacciatori . I cavalieri , temendo una sorpresa e non essendo certi delle ultime mosse degli spagnuoli , procedevano ora con prudenza , evitando di accostarsi ai macchioni di canne o di alberi entro i quali potevano celarsi dei posti avanzati . Ai calcoli del giovane chinese non dovevano trovarsi lontano dai campi degli insorti , avendo gia` attraversato l' Imus da alcune ore . Da un momento all' altro potevano incontrare qualche banda operante al sud di Salitran . Il paese , che diventava a poco a poco boscoso , impediva loro di spingere gli sguardi lontano , tanto piu` che si manteneva assolutamente piano . Pero` sentivano per istinto che doveva trovarsi a breve distanza dal luogo ove si erano impegnate le prime scaramucce e sentivano pure per istinto di tenersi in guardia . Ad un tratto Sheu Kin , che cavalcava dinanzi a tutti , segnalo` delle nubi di fumo che s' alzavano in mezzo ad una foresta , la quale si estendeva per un vasto tratto verso il nord ovest . E` fumo d' accampamenti , diss' egli . Saranno spagnuoli o insorti , gli accampati ? ... chiese Hang Tu . Non bisogna avventurarci a casaccio nella foresta , per non cadere nel mezzo di qualche reggimento di cacciatori . La` devono trovarsi i nostri , disse Than Kiu` . Se non m' inganno , il capo banda , Tung Tao doveva trovarsi a sud di Salitran coi suoi tagali . Procederemo adagio e coi fucili in pugno . Di galoppo , Hang ! grido` Romero , che si trovava dieci passi piu` lontano . Abbiamo gli spagnuoli alle spalle . Morte di Fo ! ... Sei cavalleggeri erano improvvisamente comparsi sull' orlo d' una piantagione di banani , ad una distanza di quattro o cinquecento passi . Probabilmente quei soldati si erano appiattiti in mezzo alle gigantesche foglie di quelle splendide piante , per spiare le mosse degli insorti che accampavano nella foresta ed avendo scorto i quattro cavalieri , erano balzati in arcione per cercare di catturarli prima che potessero rifugiarsi in mezzo agli alberi . Passa avanti , Than Kiu` , grido` Hang . Lascia a me e a Romero l' incarico di respingere quei nemici . No , rispose la giovane so battermi anch' io al pari di te . Non hai il fucile tu . Ho la rivoltella e mi basta . Di galoppo ! ... grido` Hang . cerchiamo di guadagnare il bosco . I quattro cavalli si erano lanciati ventre a terra , ma non potevano durare a lungo , essendo assai stanchi per quella faticosa marcia , mentre quelli degli spagnuoli parevano ben riposati . La foresta pero` non era lontana e dietro ai tronchi degli alberi , gl' insorti potevano ripararsi e difendersi . Hang Tu e Romero si erano riuniti dietro a Than Kiu` per difenderla , mentre Sheu Kin , che aveva il cavallo migliore , affrettava la corsa per giungere prima di tutti al bosco e prender posizione . I sei cavallegeri spronavano furiosamente i loro piccoli ma veloci animali di razza andalusa ed intimavano l' alt , accompagnandolo con la minaccia di aprire il fuoco in caso di rifiuto , ma ne` Hang , ne` Romero si curavano di rispondere . A trecento passi uno di loro , il capo fila sparo` un colpo di moschetto ; ma senza ottenere alcun risultato , in causa della distanza e delle brusche scosse che gl' imprimeva il cavallo . Hang Tu questa volta si volse a meta` , punto` rapidamente il fucile e fece fuoco . Il cavaliere cadde unitamente all' animale , ma non doveva aver ricevuto lui il colpo , poiche` si rialzo` quasi subito rispondendo con una seconda moschettata , il cui proiettile fischio` agli orecchi dei fuggiaschi . A te , Romero ! grido` Hang , preparandosi a ricaricare l' arma . Il meticcio aveva gia` spianata la sua carabina , senza rallentare il galoppo del proprio cavallo . Fece fuoco in mezzo al gruppo ed un altro animale , dopo d' essersi inalberato bruscamente , cadde di quarto scavalcando il soldato che lo montava . Noi macelliamo i cavalli e risparmiamo invece i cavalieri , grido` Hang , esasperato . Che cosa importa , rispose Romero . I caduti non ci seguiranno . Ma tirano meglio degli altri . Odi ? Si` , e credo ... Romero non pote` continuare la frase . Una palla di moschetto era giunta e aveva colpito il cavallo presso le ultime vertebre fracassandogli di colpo la spina dorsale . Il povero animale era caduto fulminato , trascinando nella caduta il cavaliere il quale , per sua mala sorte , era rimasto con una gamba sotto quella pesante massa . Than Kiu` , udendo Romero mandare un grido , con una violenta strappata che per poco non l' aveva balzata di sella , aveva frenato il proprio animale . Vedendo il meticcio a terra impallidi` , poi senza badare ai proiettili che gia` ricominciavano a fischiare , si lascio` scivolare dall' arcione e si precipito` verso di lui . Hang Tu si era pure arrestato , ma invece di correre in aiuto del compagno aveva snudata la catana e pareva che si preparasse a caricare disperatamente il drappello nemico . Mio signore , esclamo` Than Kiu` , con voce tremante . Sei ferito ? No , ma fuggi , rispose Romero , che aveva ricaricato precipitosamente il fucile . Fuggi ; essi stanno per piombarci addosso . Than Kiu` non ha paura e ti difendera` , mio signore , rispose la fanciulla , con fierezza . Si era lasciata cadere dietro il cadavere del cavallo , accanto al meticcio , ed aveva estratta la rivoltella , puntandola risolutamente contro i nemici . Ma fuggi , salvati ! ripete` Romero . Vuoi farti uccidere ? ... Morro` accanto a te . Vengono ! ... I quattro spagnuoli caricavano di galoppo . Avevano appesi all' arcione i moschetti e snudate invece le sciabole . Ancora pochi istanti e piombavano su quei tre coraggiosi che li attendevano senza tremare . Il vezzoso capo del Fiore delle Perle stava forse per venire brutalmente fracassato da quelle terribili armi . Hang Tu , fermo come una rupe , colle ginocchia strette ai fianchi del cavallo , collo sguardo tetro e sanguigno , colla larga e pesante catana alzata e colla carabina sulla sella , si era collocato dinanzi ai due suoi compagni per sostenere il primo urto . Gia` i quattro cavallegeri non distavano che cento passi , quando verso il bosco echeggiarono improvvisamente dieci o dodici spari , seguiti da urla feroci . Gli spagnuoli fecero un brusco voltafaccia e fuggirono verso la piantagione , seguiti dai loro due compagni che erano stati scavalcati . Una banda d' uomini , composta per la maggior parte di malesi e di tagali , armati di alcuni fucili , ma soprattutto di lance e di sciaboloni bornesi , si era precipitata fuori dalla boscaglia empiendo l' aria d' urla selvagge . Alla loro testa cavalcava Sheu Kin . Gl' insorti ! esclamo` Hang , respirando . Si era gettato rapidamente di sella , e con una vigorosa scossa aveva liberato Romero dal peso che lo teneva inchiodato al suolo . Sei ferito ? gli chiese . No rispose questi . Poi , rialzandosi , s' avvicino` a Than Kiu` e posandole le mani sulle spalle , disse : Grazie , valorosa fanciulla . Il Fiore delle Perle non rispose , ma il suo viso s' imporporo` , mentre le sue labbra si schiudevano ad un sorriso , ed un lampo d' immensa gioia le illuminava i begli occhi . NEL CAMPO DEGL' INSORTI Quella foresta , come avevano supposto , era occupata da un grosso stuolo d' insorti capitanati da uno dei piu` ardenti autonomisti , da Tung Tao , 4 un meticcio di sangue europeo dal lato del padre e malese della madre , uno dei primi che aveva abbracciata la causa dell' insurrezione ed anche uno dei piu` valorosi . Quelle bande , composte di varie razze , si erano cola` accampate per difendere Salitran , che si trovava ad un solo miglio innanzi , da un colpo di mano degli spagnuoli , i quali erano stati gia` segnalati verso il sud est . Nulla di piu` strano e di piu` pittoresco di quel campo d' insorti , dove si trovavano mescolati uomini appartenenti a tante razze diverse e di costumi cosi` variati , persone d' una civilta` che non era inferiore a quella degli spagnuoli ed altre che erano affatto barbare , selvagge , sanguinarie . Un disordine assoluto vi regnava . Era un caos di tende piantate senza regola , di capannucce improvvisate , di tuguri d' ogni forma e dimensione , di semplici tettoie , di ripari assolutamente primitivi , ma piu` che sufficienti pei malesi e pei tagali abituati ordinariamente a dormire all' aria aperta , di uomini , di cavalli , di fasci d' armi dove si vedevano gli arnesi piu` micidiali accanto a lance quasi primitive . Pareva che quasi tutte le svariate razze dell' estremo oriente , si fossero date convegno in quel campo . V' erano gruppi di meticci derivanti da incroci di sangue europeo col tagalo , o col chinese , o col malese , tipi gagliardi , di carattere vivace , dall' intelligenza svegliatissima e che costituivano il nerbo dell' insurrezione ; bande di malesi membruti , di statura bassa , dalla faccia quadra e ossuta , dagli occhi piccoli e torvi , dalla bocca larga armata di denti acuti come quelli delle fiere , ma anneriti dal soverchio uso del betel e dalla carnagione piu` o meno fosca , con riflessi olivastri o d' un rosso mattone , ma alquanto smunto . Erano quasi tutti nudi , non avendo che qualche corta camicia o qualche gonnellino , e portavano alla cintura due o tre di quei terribili pugnali a lama serpeggiante , lunghi un piede e colla punta avvelenata nel succo dell' upas . Piu` oltre vi erano bande di tagali dal volto quasi romboidale , ossuto , ma simpatico , cogli occhi vivaci e leggermente obliqui e la pelle rossastra , ma con certe sfumature giallo bronzine : uomini operosi , coraggiosi e fidati . Le aspre fatiche del campo non avevano punto influito sul loro carattere vanitoso e facevano ancora pompa delle loro camice ricamate , dei loro calzoni bianchi e dei loro ornamenti d' argento , nonche` delle loro croci dorate che usavano portare al collo . Poi venivano gruppi di chinesi colle loro facce color dei limoni maturi , le loro lunghe code sfuggenti sotto gli ampi cappelli di fibre di rotang , gli occhi obliqui , le zimarre variopinte e fregiate di draghi orribili e colle loro cintole piene d' armi , e munite pure dell' insuperabile ventaglio , oggetto di assoluta necessita` ; gruppi di bughisi d' origine macassarese o mindanese , dall' alta statura , ma di forme eleganti e dalle tinte brune ; di turgiassi dalla pelle quasi bianca , ma a riflessi grigiastri o cenerini , dal volto ovale , gli occhi grandi e bellissimi e la capigliatura nerissima e liscia , non pochi zimbalesi , pangasinansi , illocasi ed igoroti , veri selvaggi che si trovano dispersi nelle montagne delle isole del grande Arcipelago Filippino . Pel momento , tutta quella gente non pareva gran fatto occuparsi della guerra che si combatteva cosi` breve distanza . Avevano radunate in fasci giganteschi le loro armi , ben poche da fuco , ma moltissime da taglio , e tutte formidabili e si divertivano a loro capriccio , interessandosi dei combattimenti dei galli , pei quali tutti quei popoli hanno una passione straordinaria , tale da superare di gran lunga gl' Inglesi , o applaudendo una compagnia di gitani che aveva piantata la sua baracca nel bel mezzo dell' accampamento , od ascoltando con vivo piacere una mezza dozzina di suonatori di chitarra , artisti in tempo di pace , ma corvi rapaci dopo la battaglia , saccheggiatori spietati dei vinti , fossero questi morti o moribondi . Hang Tu , Romero e Than Kiu` , preceduti da Sheu Kin e scortati da una mezza dozzina di malesi armati di lunghi fucili , ma che dovevano essere stati fabbricati un secolo prima , attraversarono l' accampamento salutati ovunque da strepitose acclamazioni , essendosi sparsa rapidamente la voce del loro arrivo , e vennero condotti nella tenda del capo , una specie di padiglione di cotonina rossa , dinanzi al quale , piantate su pali , facevano orribile mostra le teste gia` putrefatte d' alcuni soldati spagnuoli . Tung Tao aveva radunato alcuni sotto capi per decidere sulla sorte d' un chinese arrestato nei dintorni del campo , come sospetto di essere una spia degli spagnuoli e stava per pronunciare la sentenza di morte . Vedendo apparire Hang Tu e Romero , che ben conosceva , si affretto` a sospendere la seduta per fare gli onori di casa . I corrieri delle societa` segrete mi avevano gia` informato del vostro arrivo a Salitran , diss' egli , dopo d' aver stretto la mano ad entrambi e d' aver salutato gentilmente Than Kiu` . Sono felice di essere il primo a ricevervi nei campi degl' insorti e d' offrirvi ospitalita` . Con un cenno congedo` i sotto capi e fece sedere i nuovi venuti su alcune scranne fabbricate con rami d' albero , dicendo , con un sorriso : Non ho di meglio da offrire . Quei dannati spagnuoli mi hanno guastata per tre volte la mia mobilia o meglio ho dovuto lasciarla nelle loro mani per salvare la pelle . Spero pero` , se tutto andra` bene , di rifarmi con quella dei loro palazzi di Manilla . Te lo auguro , Tung Tao , rispose Hang . D' altronde siamo cosi` stanchi che ci basterebbe anche un sasso pur di riposarci . E` da ieri che galoppiamo . Inseguiti dagli spagnuoli ? No , ma avevamo fretta e molta . Il colpo di mano su Manilla e` andato a vuoto , e comprenderai che l' aria di quella citta` non poteva piu` farci bene . I corrieri mi hanno recato la notizia stamane . Hai un servizio d' informazioni accurato , Tung Tao . Se gli spagnuoli potessero averne uno eguale , sarebbero ben contenti . Le spie non mancano anche a loro . Stavo appunto ora per giudicare un tuo compatriotta che si e` lasciato corrompere dall' oro spagnuolo , ma non andra` a raccontare ai nemici cio` che ha veduto nel mio campo . Fra dieci minuti i malesi lo manderanno a trovare il suo Budda . Hai fatto bene , disse Hang . Fosse stato mio fratello non avrei alzato un dito per strappartelo di mano . Muoiano tutti i traditori ! E fra i piu` atroci tormenti , aggiunse il capo malese , con un crudele sorriso . Quali notizie rechi da Manilla ? ... Poco liete , Tung . La` non vi e` da tentare nulla di buono , per ora . La capitale non cadra` piu` nelle nostre mani . Lo so , disse il capo , con un sospiro . Ah ! ... Se fosse riuscita la prima congiura , a quest' ora noi saremmo i padroni di Luzon . Si battono al nord ? ... Matabon e Bulacan resistono sempre , ma temo che gl' insorti non possano marciare sulla capitale . I capi pero` sanno che noi c' impegneremo a fondo a Salitran ed a Cavite e spero che dal canto loro tenteranno qualche cosa per attirarsi addosso una parte delle truppe del generale Polavieja . Vuoi giocare una carta decisiva a Salitran ? Siamo qui venuti per questo . Dalla difesa di Salitran dipende la sorta di Cavite . Spero che gli spagnuoli avranno un osso duro da rodere , se vorranno assalirci . Sono state erette grandi trincee dinanzi a Salitran ed anche sulla strada d' Imus . Chi comanda gl' insorti ? chiese Romero , che fino allora si era limitato ad ascoltare . Marion Duque , Castillo , Gomez ed i due fratelli Hang Kai capi dei mestizos . Dispongono di tredici bande , ma non piu` di due migliaia di buoni fucili . Vi sono dei cannoni ? Alcuni pezzi e qualche mitragliatrice . Si puo` fare molto allora , disse Romero . Se gli spagnuoli ritardano l' attacco d' alcuni giorni , ci troveremo pronti a riceverli . Sara` pero` necessario concentrare in Salitran tutte le bande che si trovano dislocate , non essendovi da temere attacchi alle spalle . Gli spagnuoli non ci assaliranno che marciando sulle vie d' Imus . Io sono pronto a levare il campo , disse Tung Tao . dispongo di quattrocento uomini , di centocinquanta fucili e d' alcune spingarde . Non faccio grande assegnamento sui malesi e sui bughisi , valenti nelle imboscate e negli assalti impetuosi , ma altrettanto cattivi soldati nelle difese ; conto sui miei meticci e sui tagali che sono tutti abili bersaglieri . Avverti i tuoi sotto capi di dare il comando di incolonnare le bande . Qui , a guardia del bosco , bastera` qualche drappello di malesi o di bughisi . Verranno con noi ? chiese Hang Tu . Si` , rispose Romero . Mi preme addensare piu` bande che posso verso il fiume Imus , poiche` il pericolo ci verra` da quella parte . E` vero , disse il capo malese . So che il generale Lachambre cerchera` di guadarlo con forze numerose . I capi che si trovano a Salitran , hanno mandato cola` dei corrieri ? Lo spero . Fra poco lo sapremo con piu` certezza . La caduta di Dasmarinas ci sarebbe di grave danno . I nostri fratelli hanno subi`to troppe sconfitte in questi giorni e se una buona vittoria non viene a rialzare il morale dei combattenti , prevedo dei tristi giorni per l' insurrezione . L' avremo la vittoria , disse Hang Tu . Sei uomo da darcela . Non illuderti , Hang , rispose Romero . Io cerchero` di rendere Salitran inespugnabile , ma tutto dipende dal valore delle nostre bande e tu sai che la loro organizzazione e` tutt' altro che salda . Abbiamo troppi capi e troppe razze diverse . Affrettiamoci a partire ; i minuti possono diventare preziosi , ora che Dasmarinas sta forse per venire espugnata . Accordate una mezz' ora alle mie bande onde levino il campo , disse Tung Tao . Intanto posso offrirvi una colazione , ma ben magra , amici , poiche` nei nostri campi i viveri scarseggiano ora che tutti i contadini hanno abbandonte le piantagioni . Ad una sua chiamata due tagali accorsero e stesero a terra una stuoia di fibre di cocco , destinata a servire da tavola , deponendovi sopra una scimmia arrostita intera , uccisa il giorno innanzi nella foresta , due galline trovate forse in mezzo alle piantagioni ed alcune pagnotte di frumentone . Era tutto quello che poteva offrire il capo delle bande . Romero ed i suoi compagni , che non avevano mangiato dal giorno precedente , assalirono con appetito le vivande e non si arrestarono nemmeno dinanzi alla scimmia , quantunque essa avesse l' aspetto d' un ragazzetto arrostito . Il capo offri` in ultimo una dozzina di tazze di eccellente the` , chiamato dai chinesi shang king , ossia the` profumato , essendo le foglioline mescolate a fiori di mo li che sono una specie di gelsomini , ed alcuni di quei deliziosi sigari di Manilla , presi probabilmente agli spagnuoli caduti durante gli ultimi scontri . Quando uscirono , il campo era in pieno disordine . Uomini d' ogni colore e cavalli in grosso numero correvano in tutte le direzioni per incolonnarsi , mentre le donne ed i fanciulli , del pari numerosissimi , che avevano seguiti i rispettivi mariti e padri con piu` danno che profitto e con grave ingombro durante le rapide mosse delle bande , s' affannavano a levare le tende ed a caricare sugli animali le munizioni ed i viveri . Da ogni parte s' udivano grida , comandi , imprecazioni , lamenti di donne , strilli di ragazzi , squilli di trombe d' ogni specie e nitriti . Tutti s' affrettavano , perche` sapevano che chi rimaneva indietro aveva tutte le probabilita` di cadere nelle mani degli spagnuoli , i quali anelavano di vendicarsi delle atrocita` commesse in tutto il territorio dalle sanguinarie bande dei malesi . Tung Tao ed i suoi amici salirono sui loro cavalli ed andarono a collocarsi agli avamposti , per passare in rassegna le bande e regolarne la marcia . Ad un ordine dei sottocapi , le colonne cominciarono a sfilare , ma senza ordine , non avendo quegli uomini , raccolti nelle campagne ed in mezzo alle foreste , alcuna organizzazione militare . Sfilarono dapprima i mestizos , un centinaio circa , i migliori combattenti sui quali i capi dell' insurrezione molto contavano , essendo i meglio istruiti , i piu` resistenti ed i piu` coraggiosi , poiche` erano forse i soli che combattevano per vero patriottismo . Erano tutti a cavallo , armati di buoni fucili moderni , acquistati dai contrabbandieri giapponesi , ma la loro artiglieria non consisteva che in poche spingarde prese forse ai prahos malesi . Venivano in seguito un centinaio e mezzo di chinesi , discreti soldati , ma che combattevano disordinati e che non erano capaci di resistere alle meravigliose cariche della cavalleria spagnuola e per di piu` male armati , poiche` i piu` non avevano che vecchi fucili e lance . Poi sfilarono i malesi , i tagali , i mindanesi , in una confusione indescrivibile e armati peggio di tutti . Pochi fucili , ma invece gran numero di quei formidabili sciaboloni bornesi chiamati parangs ilang colla punta a doccia , di catane giapponesi somiglianti a mostruosi rasoi , di kriss dalla lama serpeggiante ed avvelenata , di golok , sciabole lunghe e pesanti in forma di coltello e d' origine giavanese , e di lambing , ossia giavellotti corti , ma colla punta micidialissima . Venivano poi ultimi le donne ed i fanciulli , tre o quattrocento , stracciati , sparuti dalle fatiche dei campi e dalle privazioni . Spingevano innanzi i cavalli incaricati dal trasporto delle munizioni , delle tende , dei bagagli e dei viveri , procedendo in disordine e con un chiasso enorme , affrettandosi piu` che potevano per mantenersi a contatto delle bande , sapendo di non avere alle spalle alcuna protezione , poiche` ben poco si curavano di loro i combattenti . Hang Tu , Tung Tao e Than Kiu` raggiunsero al galoppo i mestizos che avevano gia` abbandonata la foresta inoltrandosi in una vasta pianura , dove si vedevano piantagioni distrutte dal fuoco e avanzi di fattorie . Quantunque fossero certi di non incontrare il nemico , essendo vicinissimi a Salitran , i mestizos avevano gia` lanciato a destra ed a sinistra drappelli di cavalieri per proteggere i fianchi delle colonne . Era una precauzione quasi inutile , perche` all' estremita` della pianura si vedevano elevarsi , sopra una grande foresta , numerosissime colonne di fumo , indicanti gli accampamenti degl' insorti a Salitran . Di quando in quando si udivano anche squillare le trombe e muggire le conche di guerra delle bande chinesi , strani strumenti formati con una grande conchiglia del genere triton . I tre capi e la fanciulla chinese , attraversata di galoppo la pianura e seguiti da un forte drappello di meticci , giunsero ben presto nel bosco dove trovarono le prime bande degl' insorti di Salitran , le quali avevano formato una specie di campo trincerato per difendere la cittadella verso il lato sud . Parecchi capi meticci , chinesi , tagali e amlesi , informati del loro arrivo , si affrettarono a raggiungerli , facendo loro una cordialissima accoglienza , non ignorando quanto contava su di essi l' insurrezione . A mezzogiorno Romero e Hang Tu , seguiti da una numerosa scorta , facevano la loro entrata in Salitran , fra l' entusiasmo delle numerosissime bande occupanti le trincee della cittadella . LA BATTAGLIA DI SALITRAN Salitran , sul cui possesso gl' insorti molto contavano per impedire agli spagnuoli di attaccare Cavite dal lato di terra , non era una piazza forte , era anzi , una semplice borgata un po' grossa , chiamata pomposamente citta` , ma di nessuna importanza , poiche` non aveva alcun forte , anzi nemmeno una cinta atta a difenderla da un poderoso attacco Permettendo pero` la sua posizione di dominare il corso dell' Imus , sulle cui rive si concentravano le brigate del generale Cornell , appoggiate dalle truppe del generale Lachambre e di signoreggiare anche il fiume Zapate` , altro centro dell' insurrezione , le bande insorte vi si erano radunate in grosso numero per contrastare il passo agli spagnuoli e vi si erano fortemente trincerate , costruendo parecchie opere di difesa , specialmente palizzate che avevano armate con alcuni piccoli pezzi d' artiglieria . I capi piu` valorosi e piu` popolari , quali Castillo , Marion Duque , Carrido , il capo dei meticci malesi Seng Pao e parecchi altri , avevano assunto il comando delle bande , dichiarando che piuttosto di cedere Salitran si sarebbero fatti uccidere tutti , non ignorando che la perdita di quella piazza portava la perdita anche di Cavite , ossia del baluardo piu` forte dell' insurrezione . Appena avvertiti dell' arrivo di Romero Ruiz e di Hang Tu , i due capi destinati ad assumere la direzione della guerra ed il comando supremo delle bande , Duque , Castillo , Seng Pao e gli altri s' affrettarono a radunarsi nel piccolo palazzo di citta` , che era stato scelto come quartiere generale , per mettersi a loro disposizione . Romero e Hang Tu vi furono ricevuti cogli onori dovuti al loro alto grado , al suono delle trombe e con salve di fucileria . Marion Duque , il capo piu` influente , presento` loro tutti i capi e diede , a nome di tutti , il benvenuto dichiarando di mettersi tutti agli ordini dei nuovi comandanti , nei quali le bande avevano intera fiducia . Quindi fu tenuto una specie di consiglio di guerra per mettere i due capi al corrente delle situazione , per informarli del numero delle bande , dei mezzi di resistenza di cui disponevano e delle posizioni che occupavano i soldati spagnuoli e per informarli d' una notizia grave : la perdita di Dasmarinas , presa d' assalto il giorno innanzi dalle truppe del generale Lachambre dopo una disperata difesa da parte degli insorti , i quali avevano subi`to perdite gravissime . Questa notizia e` grave , signori , disse Romero , che nell' apprenderla era diventato preoccupatissimo . Gli spagnuoli potranno ora passare l' Imus senza che noi possiamo impedirlo e piombarci addosso con forze schiaccianti . Lachambre e Cornell ora si riuniranno e li avremo addosso tutti e due . E` vero , disse Hang Tu , la cui fronte si era offuscata . La via dell' Imus e` ormai libera agli invasori . L' abbiamo pero` fatta occupare da parecchie bande , le quali hanno costruite delle trincee , fece notare Marion Duque . Non potranno impedire la marcia degli spagnuoli , rispose Romero . Le due brigate del generale Cornell non si troveranno imbarazzate a spazzarle via . Gli uomini non mancano nel nostro campo e si possono rinforzarle . No , Duque , disse Romero . La strada dell' Imus non e` una posizione strategica che possa darci una vittoria e correremmo il pericolo di sacrificare inutilmente molti uomini . Le bande che la guardano vi rimangano per ritardare le mosse degli spagnuoli , ma che nessun insorto lasci Salitran . E` qui che noi dobbiamo dare battaglia al generale Lachambre , appoggiati alle nostre trincee , ed e` qui che noi dovremo tentare uno sforzo supremo , disperato , se vogliamo salvare Cavite . Pensate che se Salitran cade , l' insurrezione delle provincie meridionali potrebbe venire schiacciata e non dimenticate che e` al sud di Manilla che il cuore della liberta` batte . Se noi veniamo vinti , saremo colpiti a morte . Ci rimarra` ancora S . Nicola , nel caso d' una sconfitta , disse Castillo . Si` , ma Cavite rimarrebbe scoperta , e assalita dalla parte del mare e da terra , non potrebbe piu` resistere e la perdita di quel baluardo produrrebbe la perdita delle nostre bande . E` vero , disse Hang Tu . E` necessario che la bandiera che sventola sulle mura di Cavite non venga ammainata , poiche` farebbe cadere anche quelle che ondeggiano sulle trincee di Bulacan e di Malabon . All' opera , signori , disse Romero , alzandosi . Approfittiamo della sosta degli spagnuoli per rendere Salitran inespugnabile . Lasciarono il palazzo di citta` e saliti sui loro cavalli , Romero e Hang , seguiti da tutti i capi delle bande , ispezionarono le fortificazioni costruite dagl' insorti dinanzi a Salitran e sulla via dell' Imus , per rendersi un conto esatto della resistenza che poteva offrire la piazza contro le numerose ed agguerrite truppe del generale Lachambre . Vari ridotti e molte palizzate costruite con enormi tronchi d' albero e rinforzate da macigni , erano state innalzate dinanzi alla cittadella , ma Romero , nella sua qualita` d' ingegnere , si era pure subito accorto che non potevano bastare contro l' artiglieria spagnuola , che sapeva essere servita da abilissimi ufficiali e soldati . Contava di erigere ben altre fortificazioni e soprattutto una grande trincea , dietro la quale le bande avrebbero potuto a lungo resistere , nel caso che avessero dovuto subire un primo scacco . Quella ispezione occupo` tutta la giornata e quando i due capi stanchi da quelle lunghe galoppate sotto un sole ardente , si ritirarono nella casa a loro assegnata , la notte era gia` calata da parecchie ore . Sulla porta della casa trovarono Than Kiu` , seduta su di un carro rovesciato . La brava fanciulla , contrariamente alle sue abitudini , non li aveva seguiti , ma non aveva perduto il suo tempo , perche` i due capi trovarono l' alloggio pronto , una buona cena preparata dalle mani del Fiore delle Perle ed un comodo letto . Romero per di piu` , nella sua stanza , trovo` un vaso chinese contenente un grosso mazzo di lilla` che spandeva un' onda di delicato profumo . Indovino` chi aveva messo quei fiori e malgrado le sue preoccupazioni sorrise mormorando : Quanta affezione in quella povera fanciulla ! ... Dei fiori in mezzo al trambusto di questo campo ! ... Povera Than Kiu` ! ... quanta infelicita` ti procurero` forse ! L' indomani tutte le bande , lasciati gli attendamenti che occupavano un vasto tratto dietro a Salitran , si erano poste al lavoro per la costruzione della grande trincea disegnata da Romero . Erano parecchie migliaia d' uomini fra meticci , tagali , malesi , chinesi e sanguemisti di varie razze , che lavoravano con accanimento febbrile , sapendo gia` che il giorno dell' assalto non era piu` lontano . I corrieri giunti nella notte avevano recata la notizia che il generale Lachambre aveva ripreso la sua marcia in avanti , mentre il colonnello Salacedo si preparava a intraprendere una ricognizione verso S . Nicola per poi unire le sue truppe a quelle del primo , mentre altri corrieri provenienti da Manilla avevano informato i capi che le squadre spagnuole avevano ripreso il bombardamento di Cavite , di Binacayan , di Noveleta e di Bacoor , la quale era ormai stata incenerita . Era quindi necessario tener testa , a qualunque costo , alle truppe spagnuole per rialzare il morale delle bande e per non lasciar spegnere la scintilla dell' insurrezione che gia` cominciava ad impallidire dopo due soli mesi di lotta . Romero , Hang Tu , Castillo , Duque , Pao , allarmati da quelle poco liete notizie , facevano sforzi immani per rendere Salitran imprendibile . Giorno e notte vegliavano alla costruzione della grande trincea , temendo che mancasse il tempo per ultimarla , incoraggiando senza posa quelle migliaia di lavoratori . Avevano pero` gia` fatte ultimare le trincee della via d' Imus , scavare fosse coperte da tralicci di bambu` per farvi precipitare dentro la cavalleria spagnuola , nel caso che anche questa avesse preso parte all' assalto ed innalzare qua e la` vari terrapieni che si erano affrettati ad armare con grosse spingarde . Il 5 marzo , i corrieri spediti dagli avamposti avevano gia` recato la notizia che il generale Cornell si era spostato verso l' Imus colle sue due brigate e che la brigata di marina aveva organizzata il convoglio dei viveri . Il 6 , altri corrieri erano giunti , ed avevano riferito che anche il generale Lachambre aveva dato ordine alle sue truppe di prepararsi a lasciare Dasmarinas . Gli avvenimenti precipitavano . Di momento in momento i fucili stavano per tuonare sulle rivve dell' Imus . Quella notte pero` , la grande trincea veniva finalmente ultimata ed armata coi pochi cannoni che possedevano gl' insorti . Romero e Hang Tu , certi ormai di un prossimo attacco , radunarono quell' istessa notte tutti i capi delle bande per dare le ultime disposizioni della battaglia . La difesa della grande trincea doveva venire affidata ai sanguemisti , i meglio armati e meglio disciplinati , mentre le altre bande dovevano occupare le due ali estreme ed irrompere , con cariche vertiginose , contro il nemico . Quando Romero , stanco da quelle lunghe notti insonni , passate quasi sulla grande trincea , verso l' alba fece ritorno alla sua abitazione , trovo` Than Kiu` che lo attendeva sulla porta . L' intrepida fanciulla non doveva aver ancora chiuso gli occhi , tanto era pallida . Vedendo Romero si alzo` , dicendogli , con dolce rimprovero : Il mio signore si ammalera` , se non prendera` piu` riposo . Stiamo per intraprendere una lotta suprema , Than Kiu` , rispose Romero . La mia presenza era necessaria . Sara` per domani ? ... Lo temo . Un fremito passo` sul volto alabastrino della fanciulla . Il mio signore non si esporra` ai colpi dei nemici , disse poi . I capi devono trovarsi la` dove e` piu` grave il pericolo , Than Kiu` . Ma io non voglio che tu muoia , mio signore . Che importa a me la vita ? ... rspose Romero , con tristezza . Non vedi che io spargo attorno a me l' infelicita` ? Sono fatale a tutti coloro che mi avvicinano . Non a tutti . Si` . Than Kiu` , e saro` fatale pure a te . E` vero , mormoro` la fanciulla , con un lungo sospiro , mentre qualche cosa di umido le appariva negli occhi dolci . Triste destino pesa sulla figlia del paese del sole : me l' ha detto anche questa notte lo spirito della madre mia . E` il maleficio della donna bianca . Non parlare di lei , Than Kiu` . Hai ragione , perche` fa male al cuore del mio signore . Taci . Than Kiu` non e` cattiva e tacera` , ma ... Che cosa vuoi dire ? ... chiese Romero vedendo un cupo lampo balenare sotto le lunghe e seriche palpebre della fanciulla . Va' a riposare , mio signore , rispose Than Kiu` . Forse fra poche ore il cannone rombera` sull' Imus ed il mio signore non potra` dormire per molte notti ancora . Tu credi ... Than Kiu` gli fece cenno di tacere . Odi ? ... disse poi . In lontananza si erano udite alcune scariche di moschetteria , le quali pareva che si estendessero lungo le rive dell' Imus . Agli avamposti udivano squillare le trombe e muggire le conche di guerra delle bande chinesi . Romero si era voltato verso le trincee , sulle quali si vedevano gia` precipitarsi le bande . Il nemico , diss' egli corrugando la fronte , ma saremo pronti a riceverlo . Prima che respingano i nostri drappelli , che sono scaglionati sulla via d' Imus , passera` qualche ora , e le bande avranno occupato i loro posti di combattimento . Addio , Than Kiu` , e se una palla m' uccidera` , il mio ultimo pensiero non sara` tutto per Teresita . Un sorriso di gioia infinita apparve sulle rosee labbra della giovane chinese . Grazie , mio signore , mormoro` . Ma se il destino dovesse essere cosi` crudele da farti cadere sotto i colpi degli uomini bianchi , io saro` al tuo fianco a raccogliere il tuo pensiero e a morire con te . Non devi seguirmi . Dove saro` io la morte piombera` spietata . Ma Than Kiu` non ha paura della morte . Vieni , mio signore , la battaglia comincia . Non venire , fanciulla . Ti seguiro` , mio signore . Vieni , vieni : e` cosi` bello morire insieme , in mezzo all' orrore dell' assalto . Ecco Hang Tu che accorre : vieni , mio signore . Il capo delle societa` segrete galoppava verso l' abitazione tuonando : All' armi ! ... All' armi ! ... Viva la liberta` ! ... Le bande accorrevano da tutte le parti fra clamori immensi , per prendere le loro posizioni . Sbucavano dalle vicine foreste al pari di fiere assetate di sangue . I selvaggi malesi ululano come lupi , i tagali , i chinesi , i mindanesi agitavano freneticamente le armi ed incoraggiandosi con urla furiose , paurose , mentre i sanguemisti , piu` calmi , piu` ordinati , si disponevano dietro la prima trincea , mettendo in posizione le artiglierie . I primi corrieri erano gia` giunti , ed avevano recata la notizia che le due brigate del generale Cornell avevano cominciato ad espugnare le trincee tenute dagli insorti sulla via d' Imus , e che si avanzavano fiancheggiate dalle truppe del generale Lachambre e dai cacciatori del generale Zabala` . Romero e Hang Tu , seguiti dalla valorosa fanciulla , si erano portati prontamente al centro della grande trincea , essendo certi che gli spagnuoli avrebbero tentato contro quella il maggiore sforzo , e di la` avevano lanciati alcuni drappelli di cavalieri sulla via d' Imus per conoscere meglio i progressi degli assalitori . Non avendo alcuna fiducia sulle poche bande lasciate alla difesa delle piccole trincee erette sulla via conducente a Dasmarinas , opere di difesa che non potevano resistere a lungo all' artiglieria , volevano almeno sapere da quale parte doveva sbucare il grosso dei nemici . La fucilata continuava a rombare al di la` del fiume e si vedevano alzarsi sopra i boschi colonne di fumo . Di quando in quando si udiva anche la possente voce del cannone . Il combattimento si estendeva sempre , ma pareva pero` che gli insorti , quantunque poco numerosi e sprovvisti d' artiglieria , resistessero tenacemente dietro le trincee . Di tratto in tratto qualche corriere giungeva al campo e recava la notizia che gli spagnuoli continuavano ad avanzare , forzando i passaggi sulla via dell' Imus . Le bande accalcate attorno alla grande trincea , udendo quelle notizie , fremevano e domandavano ad alte grida di lanciarsi innanzi , ma i capi non cedevano , sapendo che non avrebbero potuto resistere , in aperta campagna , ad un attacco di truppe regolari , che erano comandate dai piu` valenti e piu` prodi generali della Spagna . Tre ore dopo , mentre Romero e Hang Tu inviavano alcune bande nei boschi vicini per proteggere le donne ed i fanciulli che si erano cola` rifugiati , si videro i primi fuggiaschi varcare precipitosamente il fiume . Il combattimento sulla via dell' Imus era cessato colla peggio degl' insorti , i quali avevano lasciato buon numero di morti dietro le trincee che avevano ostinatamente difese . Portavano con loro parecchi feriti , onde sottrarli alla rabbia dei vincitori , poiche` in quelle lotte sanguinose , ne` da una parte ne` dall' altra si accordava quartiere . Le due brigate del generale Cornell avevano espugnate tutte le posizioni e si preparavano a guadare il fiume , guidate dal generale Lachambre in persona , mentre il colonnello Arizon , appoggiato dalla brigata marina , si preparava a girare la posizione per attaccare la grande trincea alla baionetta . Il momento terribile s' avvicinava . Le ultime bande passavano precipitosamente il fiume , vigorosamente incalzate dai nemici , senza essere piu` in grado di opporre la minima resistenza . I primi spagnuoli si vedevano gia` comparire dietro gli alberi . Erano il 1' e 2' battaglione dei cacciatori comandati dal valoroso generale Zabala` , che doveva essere l' eroe della giornata . Quelle ammirabili schiere , dallo slancio irresistibile , dai muscoli d' acciaio , rotte a tutte le fatiche di quell' aspra campagna , erano temibilissime ed i capi dell' insurrezione non lo ignoravano . Intanto il generale Lachambre , con una brigata di Cornell , si avanzava rapidamente verso la parte opposta del fiume per mettere in una buona posizione le sue artiglierie , volendo , prima di lanciare i suoi uomini all' assalto , aprire alcune brecce nella grande trincea . Giunto a ottocento metri dalla borgata , fece spianare i suoi cannoni e comando` il fuoco , mentre il colonnello Arizon , appoggiato da Cornell e dalla brigata marina , passava rapidamente a guado il fiume , per prendere posto innanzi alla trincea centrale . La pugna s' impegno` d' ambo le parti , con furore senza pari , fra le urla di Viva la liberta` , lanciate dalle bande e di Viva il Re , lanciate dagli spagnoli . Gl' insorti , ammassati dietro la prima trincea , si difendevano con un coraggio disperato , facendo piovere sui nemici una vera grandine di palle . Le detonazioni rimbombavano dovunque , distendendosi rapidamente a destra e a sinistra della trincea centrale , sulla quale si trovavano Romero , Hang Tu , Than Kiu` e Marion Duque . Le artiglierie spagnuole fulminavano le palizzate demolendo con matematica precisione i grossi tronchi degli alberi ed i cumuli di macigni delle trincee . I capi dell' insurrezione , ritti sulle trincee , coi fucili in mano , incoraggiavano le bande ad una resistenza disperata , lanciando tuonanti grida di : Viva la liberta` ! ... Viva l' insurrezione ! ... Cadevano molti spagnuoli , ma cadevano pure molti insorti sotto le scariche di mitraglia delle artiglierie . La prima trincea , sconquassata , non offriva piu` alcun riparo , ma rimaneva ancora intatta quella grande fatta costruire da Romero . I ribelli vedendo il colonnello Arizon prendere posizione ed i cacciatori organizzarsi in colonna d' assalto , s' affrettarono a ritirarsi dietro la grande trincea , riprendendo subito il fuoco , mentre le bande dei tagali e dei malesi , che occupavano le ali esterne , tentavano delle cariche disperate ululando come fiere . Erano sforzi vani . Le truppe della vecchia Spagna , quantunque avessero subito delle perdite gravissime , essendo costrette a combattere allo scoperto , non cedevano dinanzi agli assalti furiosi e disordinati di quei feroci guerrieri . La giornata minacciava di volgere alla peggio per la causa dell' insurrezione . Tutti i tentativi delle bande per ricacciare i nemici nel fiume non erano riusciti e la caduta di Salitran pareva ormai inevitabile . Romero e Hang Tu che combattevano l' uno accanto all' altro , fra i vortici di fiume , si guardavano in silenzio , tristemente . Non ci resta che farci uccidere , disse poi il primo . Non ancora , rispose il chinese , con voce sorda . L' insurrezione non si spegnera` qui , ma a Cavite ed il nostro braccio potra` ancora giovare . Aspettiamo . Gli spagnuoli intanto guadagnavano terreno , mentre le bande cominciavano a venire invase da un panico che ingigantiva rapidamente . L' assalto era imminente e se i nemici riuscivano a superare la grande trincea , per Salitran era finita . Il generale Lachambre aveva fatto suonare la carica . Le truppe spagnuole , formate le colonne d' assalto , si precipitavano innanzi per conquistare le posizioni alla baionetta . Viva il Re ! ... tuonavano . Viva la reggente ! ... Il loro slancio era irresistibile ; era un fiume che straripava e che doveva abbattere in breve ora i trinceramenti , creduti inespugnabili , di Salitran . Gl' insorti tentarono un ultimo sforzo . Mentre le bande di malesi e dei tagali irrompevano dalle trincee per contrastare il passo ai nemici , i sanguemisti , appoggiati dalle spingarde e dai pochi e piccoli pezzi d' artiglieria , fecero alcune terribili scariche di moschetteria , bruciando le ultime cartucce . Gli spagnuoli , oppressi da quella grandine di piombo e di ferro si erano arrestati esitanti e alcune colonne anzi avevano cominciato ad indietreggiare . La vittoria che oramai tenevano in pugno , poteva loro sfuggire . L' eroico valore di uno dei comandanti salvo` tutto . Il generale Zabala` , comprendendo la gravita` della situazione , si pose alla testa del 1' e 2' cacciatori e trascino` le due colonne all' assalto . Dinanzi alla grande trincea il prode generale cade ferito a morte da due palle , ma ormai lo slancio e` dato . I cacciatori non si arrestano piu` e si scagliano innanzi come un torrente per vendicare il loro comandante . Una pugna terribile , feroce , rapida s' impegna fra le due colonne d' assalto ed i sanguemisti , ma la trincea e` superata , ma la trincea e` superata , i difensori vengono scacciati a colpi di baionetta e rovesciati in Salitran , mentre le due brigate di Cornell e la brigata marina piombavano pure sulla trincea . Per Salitran era finita . Le bande , atterrite , completamente disordinate da quell' impetuoso assalto , fuggivano a precipizio da tutte le parti , travolgendo nella loro corsa furiosa le tende , i carri , i cavalli , le donne ed i fanciulli . Romero , che era salito su un cavallo datogli da un amico di Hang Tu , era stato trascinato da quella folla di fuggenti assieme a Than Kiu` , la quale si era impadronita d' un cavallo abbandonato . Dinanzi alle prime case di Salitran tento` di organizzare un' ultima resistenza per lasciar campo alle donne ed ai fanciulli , che erano rientrati in citta` , di salvarsi ; ma piu` nessuno obbediva alla voce dei capi . Anche i sanguemisti , che pure si erano battuti con tanta tenacia , fuggivano dinanzi ai cacciatori . Than Kiu` , che non lo aveva abbandonato un solo momento , afferro` il cavallo del meticcio per le briglie , dicendo : Vieni , mio signore . Tutto ormai e` perduto . Lascia che mi faccia uccidere , rispose Romero , coi denti stretti . No , mio signore , rispose la fanciulla , senza abbandonare le briglie . Non voglio che tu muoia . In quell' istesso istante giunse Hang Tu seguito da due dozzine di cavalieri fra sanguemisti e chinesi . Sa`lvati , Romero , diss' egli . Rimanere qui sarebbe un sacrificio inutile , mentre possiamo essere ancora utili alla causa dell' insurrezione . Poi vedendo che il meticcio non lo obbediva , afferro` anch' egli le briglie del cavallo e lo trascino` in mezzo all' onda dei fuggiaschi , seguito dalla sua piccola banda . LA CACCIA AI FUGGIASCHI La disfatta degl' insorti era stata completa . Le bande si erano sciolte come la neve sotto gli ardenti raggi del sole equatoriale , fuggendo a precipizio in tutte le direzioni , piu` non obbedendo alla voce dei capi . Prese da un panico immenso , avevano attraversata la citta` come una marea , tutto abbattendo sul loro passaggio , abbandonando nelle mani dei vincitori i viveri , le munizioni , le tende , i cavalli , le donne ed i fanciulli , e si erano disperse in un numero infinito di drappelli , salvandosi fra le foreste , fra le piantagioni , sui monti , senza alcuna meta . In mezzo a quel trambusto orribile era stato impossibile riorganizzarle , per condurle in salvo o verso S . Nicola che si sapeva ancora occupato da numerose bande di ribelli , o verso Cavite che resisteva sempre al bombardamento della squadra spagnuola . I capi che avevano cercato di radunarle attorno a loro si erano trovati senza un solo uomo , ed erano stati costretti a salvarsi per non cadere nelle mani dei vincitori . Solo Hang Tu , piu` fortunato , aveva potuto raggranellare due dozzine d' uomini coi quali operava una precipitosa ritirata verso San Nicola , per condurre in salvo Romero e Than Kiu` . Attraversata Salitran , gia` abbandonata dalle bande , si era affrettato a gettarsi in mezzo ai boschi per sottrarsi all' inseguimento di alcuni drappelli di cavalleria spagnuola , i quali si erano scagliati dietro alle bande fuggenti . Verso Salitran si udivano ancora alcune scariche , ma che diventavano sempre piu` rade . Echeggiavano invece altissime le urla delle donne , che non avevano avuto tempo di seguire i loro fratelli od i loro mariti nella disastrosa ritirata . Hang Tu e Romero tacevano ; entrambi erano tristi , oppressi da quella sconfitta che poteva avere incalcolabili conseguenze sulla causa dell' insurrezione , gia` molto compromessa dopo la caduta di Dasmarinas , ed ora ancor piu` , poiche` il generale Lachambre poteva mettere gran parte delle sue truppe a disposizione del generale Polavieja , operante contro Cavite . Potevano bensi` organizzare una resistenza in S . Nicola , ma le rive del fiume Zapate` erano ormai perdute fino a Pamplona , e Cavite rimaneva scoperta , assalita dalla parte di terra e di mare . Tristi giorni si preparavano per gli autonomisti ed il vessillo inalberato fra tante speranze , minacciava di venire abbassato ben presto sotto gli assalti incessanti degli spagnuoli . Mentre i due capi erano immersi in quei dolorosi pensieri , la piccola colonna continuava la ritirata attraverso le foreste , aizzando sempre piu` i cavalli , temendo giustamente che gli spagnuoli avessero spinto molto innanzi le loro avanguardie per impedire la fuga alle bande . La foresta era silenziosa , ma quella tranquillita` non li rassicurava e percio` si affrettavano , tenendosi in guardia e pronti ad ogni evento . Gia` le tenebre erano calate ed i cavalli cominciavano a dar segno di stanchezza , quando udirono dall' opposta parte della foresta in direzione della Vallata dello Zapate` , alcuni squilli di tromba che dovevano indicare piu` la presenza dei nemici che delle bande fuggenti . Ancora il nemico ? ... chiese Hang Tu , con feroce accento , impugnando il fucile . Non sono adunque contenti della disfatta inflittaci a Salitran ? ... Aveva dato ordine ai suoi uomini di arretrarsi e si era messo in ascolto . Non era piu` possibile ingannarsi . Verso la Vallata dello Zapate` , si udiva una fanfara che suonava la carica e quelle trombe , ormai ben conosciute , appartenevano a cavalleggeri spagnuoli . Che inseguano una delle nostre bande ? ... chiese il chinese , aggrottando la fronte . Mi ricordo d' averne vedute alcune disperdersi in direzione dello Zapate` . E` probabile , rispose Romero . Eppure abbiamo galoppato per bene e dobbiamo essere gia` lontani da Salitran . Purche` questa foresta non ci abbia ingannati . Tu sai , Hang , che e` facile smarrirsi . O che gli spagnuoli abbiano spinto molto innanzi le loro avanguardie ? ... Non ho veduto nessuno squadrone di cavalleggeri muovere all' assalto di Salitran e so che il generale Lachambre ne aveva . Si` , rispose Romero , con voce sorda . I cavalleggeri del maggiore d' Alcazar . Che siano i suoi uomini ? ... Dio ci guardi , poiche` se il maggiore sapesse che noi siamo qui , non ci darebbe tregua , malgrado il tuo affetto per sua figlia . Cercheremo di non incontrarlo . Pero` desidererei quasi il contrario . Ho il mio vecchio conto da saldare con lui , disse Hang , con un sinistro sorriso . Io l' ho pagato . Ma non io . Ti ha salvato , mentre poteva perderti . Hang Tu non perdona . Taci : ripartiamo , disse Romero . Le trombe non si udivano piu` , ma dalla parte della vallata si udivano ad intervalli dei lontani fragori che parevano prodotti dal galoppo furioso di parecchi cavalli . Il drappello si era rimesso in marcia , ma procedeva al passo ed in silenzio , per non farsi scoprire . Tre uomini si erano messi all' avanguardia per trovare i passaggi , essendo l' oscurita` assai fitta , tanto da non permettere di distinguere gli ostacoli che ingombravano il suolo della foresta , ed altri otto alla retroguardia . Gli altri invece si erano raggruppati attorno ai due capi ed a Than Kiu` , per coprirli contro un improvviso attacco . Avevano gia` percorso un mezzo chilometro , girando e rigirando intorno ai macchioni d' alberi , quando i tre uomini dell' avanguardia furono veduti retrocedere vivamente . Che cosa c' e` ... chiesero Hang Tu e Romero . Gli spagnuoli forse ? ... Abbiamo udito il nitrito d' un cavallo , rispose uno di loro . Dove ? ... Dinanzi a noi . Che vi sia qualche cavallo sbandato ? ... chiese Romero al chinese . E` possibile , ma potrebbero essere anche spagnuoli imboscati od accampati . Deviamo , Hang Tu . Vorrei prima accertarmi se abbiamo da fare con nemici od amici . Altri insorti possono aver cercato rifugio in questa foresta e sarei ben lieto d' ingrossare la nostra piccola banda . Che cosa risolvi ? ... Avanziamoci con precauzione , colle armi in pugno . E Than Kiu` ? ... La collocheremo fra noi , disse Hang . Il drappello fu disposto su tre file , cominciando la foresta a diradarsi , poi si ripose in marcia , ma lentamente e con infinite precauzioni . L' avanguardia era stata composta cogli uomini piu` risoluti , affinche` , occorrendo , aprissero il passo con una carica a fondo . La foresta pareva deserta , tanto era profondo il silenzio . Si sarebbe detto che i tre uomini si erano ingannati poiche` nulla indicava la presenza di amici o di nemici . Ad un tratto si udi` una voce a gridare in spagnuolo : Chi vive ? Morte di Buddha ! ... mormoro` Hang Tu . Ci siamo . Poi alzandosi sulle staffe snudando la catana tuono` : Caricate ! ... I cavalli , vigorosamente spronati , partirono ventre a terra per sfondare , con un attacco vertiginoso , la linea dei nemici , ma non trovarono dinanzi a loro alcun ostacolo . Avevano gia` oltrepassata la macchia in mezzo alla quale si era udita echeggiare la voce , quando ricevettero a bruciapelo una terribile scarica . Sette cavalli coi rispettivi cavalieri stramazzarono a destra e a sinistra , mentre Romero , che caricava in prima linea si abbandonava sul collo del suo destriero . Than Kiu` , che si trovava al suo fianco , mando` un grido e lo afferro` per un braccio per impedirgli di cadere , ma il meticcio si era subito rialzato , dicendo : Non e` nulla , Than Kiu` . Poi volgendosi aveva fatto fuoco in mezzo alla macchia , mentre Hang ed i superstiti facevano altrettanto . Spronate ! ... Spronate ! ... urlo` il chinese . I cavalli avevano ripreso la corsa , fuggendo disordinatamente attraverso la foresta , ma gli spagnuoli non li avevano seguiti , paghi di aver scavalcato quei sette cavalieri e fors' anche perche` non possedevano animali . Sei ferito , mio signore ? chiese Than Kiu` , che non aveva abbandonato Romero . E` nulla , ripete` il meticcio , ma con un tono di voce nel quale si sentiva uno spasimo represso della volonta` . Morte di Buddha ! esclamo` Hang , impallidendo . Ti hanno ferito Romero ? Ho ricevuto una palla nel dorso . Ah ! ... dannati ! ... Puoi reggerti ? ... Lo spero . Se puoi resistere quindici minuti , io ti condurro` in un luogo dove potremo sostare . So dove ci troviamo . Resistero` . Sprona ! ... Sprona ! ... I cavalli divoravano la via , non essendo piu` la foresta tanto fitta , ma il meticcio che doveva aver ricevuto una ferita , se non mortale , almeno molto dolorosa , a poco a poco si sentiva mancare . Gia` due volte si era accasciato sul collo del suo animale e Hang Tu e la fanciulla lo avevano sostenuto . Forse la perdita del sangue gli esauriva rapidamente le forze . Dieci minuti erano trascorsi , quando Hang Tu esclamo` : Alto ! ... Arresto` il cavallo e balzo` rapidamente a terra afferrando fra le robuste braccia Romero . Questi vi si era abbandonato , mandando un gemito . Quattro uomini erano accorsi in suo aiuto , ma Than Kiu` li aveva respinti dicendo : No , non toccatelo . Poi aveva prestato man forte al capo degli uomini gialli , il quale si era diretto verso una fattoria mezzo diroccata , contornata da una muraglia . Varcata la cinta , passando attraverso una breccia , Hang e Than Kiu` , con infinite precauzioni , avevano deposto Romero su un mucchio di erbe secche che si trovava nel cortile . Il meticcio era svenuto , ma la sua respirazione era sempre piu` forte . Tu lo salverai , disse Than Kiu` colle lagrime agli occhi . Si` , rispose Hang . Me lo prometti ? Si` ... sorella , mormoro` il chinese con un filo di voce . LA FERITA DEL METICCIO L' edificio entro la cui cinta avevano cercato momentaneo rifugio contro l' inseguimento degli spagnuoli , doveva essere stata una grande fattoria a giudicarla dagli avanzi , e molto probabilmente doveva avere appartenuto a qualche famiglia di chinesi , poiche` si vedevano rizzarsi ancora alcune antenne adorne di draghi . La guerra aveva portato anche cola` le sue stragi , poiche` non rimanevano in piedi che delle muraglie . Il tetto era crollato , i soffitti distrutti forse dal fuoco , erano precipitati , le tettoie , che un tempo dovevano aver riparato numerosi capi di bestiame , erano state pure abbattute , e sul luogo ove sorgevano non si vedevano che grandi ammassi di rottami . Forse alcune bande d' insorti avevano sostenuto qualche lotta contro gli spagnuoli e la fattoria era stata diroccata ed incendiata dai vincitori . Mentre i sanguemisti ed i chinesi del piccolo drappello si disponevano attorno alla cinta per non venire sorpresi dagli spagnuoli , i quali forse si erano lanciati sulle loro tracce , Hang Tu fece accendere un ramo resinoso e si affretto` a esaminare Romero che era ancora svenuto . Avendo notato che la camicia era lorda di sangue dietro la spalla sinistra , la lacero` con un colpo di coltello e vide subito dove l' amico era stato ferito . Una palla lo aveva colpito sotto la scapola , ma senza , a quanto pareva , aver fracassato l' osso . Si era cacciata nelle parti molli ed era uscita sotto il braccio , il quale , per un caso miracoloso , non aveva riportato alcuna scalfittura , mentre avrebbe dovuto essere spezzato . Si trattava di una ferita assai dolorosa , ma non grave . Ebbene ? chiese Than Kiu` , che spiava attentamente gli sguardi del chinese , come se avesse voluto strappargli la verita` . Tutto va bene , rispose Hang , il cui volto si era rasserenato . Credevo che la ferita fosse molto piu` grave . Lo salverai ? ... Si` , Than Kiu` . Non m' inganni , Hang ? ... A quale scopo ? ... Romero e` troppo necessario all' insurrezione , perche` io non debba cercare tutti i mezzi per guarirlo , e poi lo amo piu` che se fosse mio fratello . Ma non apre ancora gli occhi . La ferita e` dolorosissima ed ha perduto molto sangue . Temo della sua vita , Hang , mormoro` la fanciulla con un singhiozzo soffocato . Fra due settimane Romero sara` guarito . E` vigoroso e poi ... vi e` ben altra cosa che affrettera` la sua guarigione , mormoro` il chinese . Quale ? ... L' affezione . Per chi ? ... Taci fanciulla , disse Hang , con un sospiro . Taci , taci ! ... Un chinese , che aveva mandato a cercare dell' acqua , ritornava allora . Hang Tu lavo` accuratamente la ferita di Romero , poi straccio` un pezzo della camicia e lo fascio` con mano lesta ed abile . Aveva appena terminato , che Hang Tu vide gli occhi del meticcio schiudersi lentamente . Mio signore , disse , curvandosi su di lui . Romero , ritornato in se` sorrise alla giovanetta e le strinse la mano . Fece un gesto come se volesse alzarsi , ma emise invece un gemito . Non muoverti , Romero , disse Hang Tu . M' hanno adunque spezzato le spalle ? chiese il meticcio . Tanto valeva che mi avessero ucciso sul colpo . Ringrazia invece quella palla , amico . Se ti colpiva piu` innanzi ti fracassava la spina dorsale . E cosi` ti saro` di grave imbarazzo , Hang . Che cosa vuoi fare di me ? Curarti . Tu , mentre l' insurrezione ha bisogno del tuo forte braccio ? Due settimane non basteranno agli spagnuoli per spegnere la rivolta , e poi non ci arresteremo qui . Costruiremo una barella e ti porteremo a S . Nicola . No , disse Romero scotendo vivamente il capo . Lasciami qui e parti coi tuoi uomini senza perdere il tempo . Forse gli spagnuoli c' inseguiranno e per cagione mia potreste venire raggiunti e presi . Non sono uomo da lasciarmi sorprendere due volte , Romero . Lascia a me l' incarico di condurti in salvo a S . Nicola . Se io ti abbandonassi qui , chi ti curerebbe ? ... Io , disse Than Kiu` . Ma chi vi proteggerebbe contro gli spagnuoli ? ... Non li temo , Hang , disse La fanciulla con fierezza . Lo so , tu sei valorosa , ma l' audacia non vale contro il numero e le fucilate . No , Hang non abbandonera` l' amico suo , non lascera` cadere nelle mani dei suoi nemici il capo piu` valente dell' insurrezione . Non posso essere d' alcuna utilita` all' insurrezione , Hang , mentre invece la privo del tuo vigoroso braccio . Guarirai presto , Romero . Poi vedendo che l' amico apriva le labbra : Basta , aggiunse . Si alzo` ed ando` a trovare i suoi uomini che vegliavano sempre attorno alla cinta , coi quali tenne un breve consiglio sul da farsi . Fu deciso di costruire subito una barella e di abbandonare la istessa notte quella fattoria , onde non farsi sorprendere dagli spagnuoli , avendo ormai la certezza di essere inseguiti . Mentre alcuni cavalieri si disperdevano pel bosco , per sorvegliare i dintorni ed altri s' affrettavano a costruire la barella , Hang , seguito da cinque o sei , si caccio` fra le macerie della fattoria per vedere se era possibile trovare dei viveri , poiche` nella precipitosa ritirata nessuno aveva pensato a provvederne . Le loro ricerche non andarono deluse . Sotto i rottami d' una tettoia rinvennero alcune galline che si tenevano nascoste sotto alcune travi e che dovevano essere ritornate dopo la fuga dei proprietari e la ritirata dei combattenti . Trovarono pure , in un angolo della fattoria , fra i rottami del mobilio , alcune forme di quella specie di cacio fatto con fagioli e piselli mescolati con farina e succhi di varie piante , cosi` abbondantemente usato dai chinesi , ed un mezzo sacco di riso , ma gia` intaccato dal fuoco , nonche` parecchie pentole di rame , assai preziose in quel momento . Per un paio di giorni i viveri erano assicurati e potevano bastare per giungere a S . Nicola , dalla cui borgata non doveva distare molto . Verso la mezzanotte la barella era pronta . Fu resa soffice con alcune bracciate di foglie fresche raccolte da Than Kiu` . Romero vi fu coricato e la piccola colonna si mise lentamente in marcia , inoltrandosi in quella immensa foresta che pareva dovesse estendersi dalle sponde del mare alla laguna di Taal . Quattro cavalieri aprivano la marcia , sei dovevano darsi il cambio nel trasporto del ferito , gli altri dovevano coprire la ritirata . Hang Tu e la fanciulla camminavano ai due lati della barella , pronti a soddisfare il menomo desiderio di Romero . La foresta era tornata folta , rendendo la marcia assai difficile , in causa del grande numero di rotang che s' intrecciavano in tutti i modi possibili e per le enormi radici che serpeggiavano al suolo come immani rettili . Pareva che tutti gli alberi della ricchissima e svariata flora chino malese fossero stati cola` piantati . Ora il drappello s' imbatteva in enormi gruppi di quei bellissimi alberi chiamati del sevo , dal fogliame verde chiaro ed i rami carichi di mazzetti di bacche ricoperte da una sostanza grassa , da cui si ricava una eccellente cera che i chinesi chiamano hiuehyu ; ora in gruppi d' arancio gia` pure carichi di piccole frutta ovali che candite sono squisitissime ; o in colossali alberi della canfora che esalavano da tutti i pori il loro acuto odore , o in gruppi di giuggioli che producono una specie di datteri ; poi in gruppi di wai sho , dai quali si estrae una bellissima tinta gialla , in gruppi di fichi giganteschi , di tamarindi , di felci smisurate che da sole formavano una piccola foresta , infine in gruppi di betel , di areche e d' un numero immenso di piante gommifere . I rami , i calamo e le radici , intrecciandosi in tutti i sensi , formavano talora degli ostacoli che i cavalli si trovavano impossibilitati a superare , se prima gli uomini non aprivano degli squarci a colpi di spada , di catana e di coltello , con grave perdita di tempo e con gravi fatiche , specialmente da parte dei portatori del ferito . Hang Tu cominciava a diventare inquieto , poiche` temeva di smarrirsi in quella gigantesca foresta . Anche i suoi uomini non sapevano piu` dove si trovassero , ne` da qual parte dovevano dirigersi per guadagnare S . Nicola . All' alba , mentre Romero , gia` assalito dalla febbre , era caduto in una specie di letargo , il chinese comando` d' arrestarsi in mezzo a un gruppo enorme di alberi di pepe selvatico , i cui sarmenti , avviticchiandosi gli uni agli altri , formavano un nascondiglio quasi inaccessibile a qualunque nemico . Uomini e cavalli cadevano per l' enorme stanchezza e pel sonno . Solamente Hang e la fanciulla chinese resistevano ancora . Il capo degli uomini gialli distribui` dei viveri , poi fece appello alla buona volonta` di alcuni per mandarli ad esplorare i dintorni , temendo sempre di essere inseguito . Sentiva per istinto che il pericolo non era ancora cessato . Mentre i piu` robusti s' incaricavano di quella faticosa esplorazione , fece accendere il fuoco per mettere a bollire uno dei polli trovati nella fattoria chinese e che aveva serbati per Romero . Intanto Than Kiu` si era seduta accanto al ferito , senza staccare gli occhi da lui . Si era sbarazzata del suo ampio mantello di seta bianca e l' aveva coperto con affettuosa premura , poi colla sua pezzuola gli umettava di quando in quando le labbra arse dalla febbre . La resistenza di quella creatura , che pareva delicata come i lilla` del suo paese , doveva essere meravigliosa , incredibile , poiche` , mentre gli uomini si erano profondamente addormentati , ella si sentiva ancora in grado di vegliare sul povero ferito . Romero dormiva sempre , ma il suo sonno era agitato , come se il suo pensiero fosse tormentato da visioni . Ora il suo respiro diventava affannoso , ora cosi` lieve che pareva che i polmoni avessero cessato di funzionare e le sue labbra si muovessero lasciando talora sfuggire delle frasi tronche . Than Kiu` , coricata presso di lui , colla testa stretta fra le diafane mani , lo spiava ansiosamente , come se avesse voluto indovinarne i pensieri che lo agitavano e strappargli le parole che mormorava . Ad un tratto si rizzo` sulle ginocchia , con uno scatto selvaggio . Un nome era stato pronunciato dal ferito , ma non era quello del povero Fiore delle Perle : Teresita ! aveva mormorato Romero , con un filo di voce . Un lampo cupo baleno` negli occhi della fanciulla , ma subito si spense sotto due lagrime che le scesero lentamente lungo le pallide gote . La donna bianca ! aveva esclamato Than Kiu` , con istrazio . Lei , sempre lei ! ... Anche nei sogni non l' abbandona . Alzo` gli occhi e si vide dinanzi Hang Tu . Il capo degli uomini gialli pareva vivamente commosso , anzi sembrava che un velo di profonda tristezza fosse calato sul fiero volto . Hang , mormoro` Than Kiu` , coprendosi il viso colle mani . L' ho udito , rispose il chinese , con voce cupa . Il suo pensiero e` sempre per lei , anche dormendo . Si` , Than Kiu` , mia disgraziata fanciulla . Meglio sarebbe stato che tu non avessi mai abbandonato le sponde del nostro paese . Almeno non l' avresti mai veduto . Si` , Hang , ma ora e` troppo tardi . Lo spirito del male non mi abbandonera` mai piu` ed il mio martirio non cessera` che colla mia morte . Sia maledetta la donna bianca che ha gettato un maleficio su Romero e che ha infranto il cuore della Perla del fiume giallo . L' odii , e` vero ? Immensamente , Hang . Il destino talvolta e` cosi` strano , Than Kiu` . Che cosa vuoi dire ? ... Potrebbe un giorno darci in mano il padre e la figlia . L' insurrezione forse ? ... Hang scosse tristemente il capo . No , disse , non sara` l' insurrezione che ce li gettera` fra le braccia , Than Kiu` . Tutti i nostri sforzi generosi andranno perduti e la bandiera nostra mai piu` sventolera` sulle vecchie mura di Manilla . La liberta` sognata si spegnera` nel sangue , ma Hang sapra` morire da prode quel giorno . Tu disperi ? ... Si` , non ho piu` speranza . Fra un mese o due le baionette spagnuole avranno trionfato . E noi ? ... E Romero ? ... Noi ? ... Hang Tu , te lo dissi , morra` . Il sangue dei martiri non andra` forse perduto e l' ultimo grido dei patriotti verra` forse un giorno raccolto da altri piu` fortunati . Ma Romero ? ... Fara` fino all' ultimo il suo dovere . Ama la liberta` piu` di tutto . Ma io non voglio che muoia , Hang . Il destino e` nelle mani del cielo , Than Kiu` . Ma tu credi ... Taci , i nostri uomini ritornano . Verso il margine di quell' enorme agglomerato di piante , si erano udite alcune voci , e Hang Tu si era alzato raccogliendo il fucile che teneva accanto e si era avanzato in quella direzione . Non si era ingannato . Gli uomini che aveva mandato in esplorazione ritornavano frettolosamente , come se un pericolo li minacciasse . Gli spagnuoli ? ... chiese Hang . Si` , siamo inseguiti , rispose uno di quegli uomini , la cui voce era affannosa come se avesse fatto una lunga corsa . Ancora ! ... esclamo` il chinese , aggrottando la fronte . Sono lontani ? Forse un miglio . Sono molti ? Una cinquantina . Cacciatori forse ? No , cavalleggeri bene montati e bene armati . Sai chi li comanda ? ... Si` , capo poiche` l' ho veduto ed anche conosciuto . Chi e` ? ... Il maggiore d' Alcazar . Lui ! ... esclamo` Hang Tu , facendo stridere i denti . Lo avevo sospettato . Partiamo , capo , poiche` il maggiore sa che tu e Romero ci guidate . Come sai questo ? ... Mi sono avvicinato ai soldati mentre si erano accampati per dare un po' di riposo ai loro cavalli , ed ho udito che parlavano di te e di Romero Ruiz . Ah ! ... sanno questo ? ... disse Hang . Cio` e` grave , poiche` il maggiore c' inseguira` senza posa e cerchera` ogni mezzo per prenderci ; ma la foresta e` immensa e lo faremo correre a lungo prima che ci raggiunga . Orsu` , sgombriamo e riprendiamo la ritirata . Ma i nostri cavalli sono stanchi , capo . Quelli degli spagnuoli non lo saranno meno , e poi in mezzo a questi alberi ne` i nostri , ne` i loro cavalli potranno galoppare . Un ultimo sforzo , amici , o nessuno di noi vedra` S . Nicola . Fu svegliato Romero , costringendolo a bere alcune tazze di brodo , e poi furono svegliati tutti gli altri . Quantunque le povere bestie fossero ancora mezzo addormentate , il drappello si rimise in marcia , riprendendo la lotta faticosa contro i centomila ostacoli della foresta . Cercavano di affrettare il passo per guadagnare tempo sugli inseguitori , addentrandosi nelle parti piu` selvagge della foresta per poter meglio resistere , in caso d' un attacco . Alcuni uomini erano stati rimandati indietro per vigilare le mosse degli spagnuoli e cercare d' ingannarli , aprendo qua e la` altri passaggi , mentre altri erano stati mandati innanzi per sgombrare la via ai portatori della barella . Una viva inquietudine pero` aveva invaso tutti , temendo ad ogni istante di cadere in una imboscata o di venire raggiunti . Anche Hang Tu , quantunque si sforzasse di parere calmo , non era tranquillo , tanto piu` che non sapeva dove finisse quella grande foresta , ne` in quale direzione fosse situato S . Nicola , il solo rifugio che poteva salvarli . Verso le nove , dopo due ore di continua marcia , un mulatto della retroguardia , che si era spinto molto lontano , reco` finalmente la buona nuova che gli spagnuoli si erano accampati . Hang Tu approfitto` per concedere un po' di riposo alla banda . Erano cosi` stanchi , che uomini e cavalli si coricarono confusamente , gli uni addosso agli altri . Anche la fanciulla , finalmente vinta , si era lasciata cadere accanto a Romero , posandogli una mano su di un braccio , come se avesse avuto paura che durante il sonno gli spagnuoli glielo rapissero . Solamente Hang , il cui vigore doveva essere immenso , era rimasto a vegliare sull' orlo della macchia che riparava la banda , appoggiato al tronco d' un albero , col fucile fra le mani e gli orecchi tesi per raccogliere i piu` piccoli rumori che potessero indicare l' avanzata del nemico . IL RIFUGIO IN MEZZO ALLA FORESTA Hang Tu , insensibile all' intenso calore che regnava sotto la grande foresta , non essendovi sotto la fitta massa di verzura alcun soffio d' aria , vegliava sempre , conservando una immobilita` quasi assoluta . Pareva che il sonno non fosse necessario a quell' uomo di ferro , poiche` le sue palpebre non si abbassavano , anzi sbarrava sempre piu` gli occhi e tendeva costantemente gli orecchi . Non guardava in terra ; guardava invece in alto , sugli alberi , seguendo attentamente le ardite evoluzioni di una banda di cinocefali neri , dal muso largo e piatto , dalla fronte enormemente sporgente , dalla coda rudimentale , dal folto pelame d' un nero intenso , e dalle natiche rosse . E finche` quelle scimmie sospettose non davano alcun segno d' inquietudine , nessun pericolo vi era da temere ; esse avrebbero avvertito l' approssimarsi degli uomini . Porgeva anche attento ascolto ad una banda di gazze azzurre che cicalavano , duecento metri piu` lontano , sulla cima d' un albero della canfora non che alle grida scordate di un gruppo di otarde . Finche` continuavano a strepitare senza abbandonare i loro posti , cio` voleva indicare che quella parte della foresta era ancora deserta . Erano gia` trascorse due ore , senza che Hang avesse notato alcun che di straordinario , quando le otarde improvvisamente zittirono , poi le gazze , quindi le scimmie cominciarono a dare segno d' inquietudine , interrompendo i loro giuochi e salendo e discendendo i rami degli alberi con una certa precipitazione . Hang Tu si era prontamente scosso . Vengono , mormoro` . Bisogna ripartire . Stette alcuni istanti ancora immobile , credendo che si trattasse d' un falso allarme , rincrescendogli assai d' interrompere il riposo dei suoi uomini e soprattutto il sonno della povera Than Kiu` ; ma vedendo che i cinocefali invece di riprendere i loro giuochi s' affrettavano a guadagnare i rami degli alberi vicini per allontanarsi , dette l' allarme . I suoi uomini in un baleno furono in piedi , Than Kiu` si rialzo` prontamente , la barella fu levata e la piccola colonna riprese la ritirata attraverso la piantagione di pepe selvatico , marciando lentamente ma in silenzio . Sei uomini erano gia` stati rimandati indietro per sorvegliare le mosse del nemico e sostenere il primo urto , nel caso che venissero stretti troppo da vicino . Romero si era pure svegliato ed apprendendo che l' inseguimento continuava con accanimento , aveva pregato nuovamente Hang di abbandonarlo per non compromettere la vita di tutti , ma il chinese gli aveva invece imposto di tacere . La marcia era diventata rapida , avendo trovato una specie di sentiero , aperto forse dagli indigeni o da qualche banda di insorti che era stata forse costretta a passare per di la` , ma anche gl' inseguitori non dovevano aver rallentato la caccia , poiche` gli uomini della retroguardia , che si tenevano a quattrocento passi dal grosso , ne avevano udito piu` volte le voci . L' inquietudine tornava a prendere i fuggiaschi ed anche Hang Tu cominciava a dubitare dell' esito di quella ritirata . Piu` volte anzi si era domandato , se non fosse stato meglio trincerarsi in mezzo di una folta macchia ed impegnare una lotta suprema col nemico , ma il timore di vedere sbandarsi i suoi uomini lo tratteneva ancora . Nondimeno era necessario trovare un qualche rifugio , poiche` se questa caccia accanita continuava ancora , avrebbe finito col ridurre i suoi uomini in tale stato di debolezza , da non essere piu` in grado di opporre la menoma resistenza . Aveva piu` volte chiesto ai meticci ed ai chinesi se sapevano dove si trovassero e se nelle vicinanze vi fosse qualche villaggio su cui appoggiare , ma nessuno aveva dato una risposta positiva . Alcuni opinionavano di trovarsi presso lo Zapate` , altri invece di non essere lontani dal mare , ma infine tutti confermavano di essersi smarriti . Di S . Nicola piu` nessuno parlava e forse pel momento non era il caso di pensarvi . Ormai quel posto , ancora tenuto dagl' insorti , doveva trovarsi ben lontano . Alle due , il drappello , avvertito che gli spagnuoli avevano fatta una nuova sosta , prese un po' di riposo , ma per riprendere la marcia un' ora dopo . Gli uomini della retroguardia erano stati scoperti ed erano stati salutati da alcuni colpi di fucile ; fortunatamente avevano avuto il tempo di salvarsi . La distanza spariva rapidamente . Il drappello , impedito dalla barella , minacciava di venire raggiunto prima che calasse la notte . Hang Tu prese un partito disperato . Romero , disse rivolgendosi al ferito . E` necessario uno sforzo supremo da parte tua o verremo assaliti e con ogni probabilita` distrutti . Sono pronto a tutto , rispose il meticcio . Ti ho gia` detto di abbandonarmi . No , non ti abbandonero` nelle mani del maggiore d' Alcazar . Del maggiore d' Alcazar ! ... esclamo` Romero , con accento di dolore . E` lui adunque che c' insegue ? ... Si` . Dovevo immaginarmelo dal suo accanimento . Poi , dopo un breve silenzio , aggiunse : Preferisco cadere in sue mani , piuttosto che in altre . Non ti risparmierebbe egualmente . Chissa` , Hang . Non fidarti della sua generosita` . Che importa a lui che sua figlia ti voglia bene ? ... E` un soldato e non tradira` la sua bandiera , dovesse infrangere il cuore della donna bianca . Forse hai ragione , mormoro` Romero , con tristezza ; ma se e` me che cerca d' avere nelle mani , forse potrei salvare te , Than Kiu` e tutti gli altri . Non ti comprendo . Lascia che mi rechi da lui . A che fare ? ... A mettermi nelle sue mani a condizione che lasci liberi voi tutti . Non accetterebbe , e poi prima di te ci sarei io a tentare questo passo estremo . No , Romero , non siamo ancora vinti ed ogni speranza di salvarci non e` ancora perduta , ma tutto dipende dalle tue forze . Ossia ? ... Potresti , facendo appello a tutta la tua energia , mantenerti in sella ? ... Il bosco comincia a diradarsi e con una rapida galoppata possiamo guadagnare un buon tratto di via sugli inseguitori e giungere a qualche rifugio . Invece di rispondere Romero fece cenno ai portatori d' arrestarsi , poi facendo uno sforzo supremo , non ostante il dolore acuto che doveva produrgli quella mossa , si getto` giu` dalla barella . Mio signore , t' uccidi ! esclamo` Than Kiu` , avvicinandosi a lui per sorreggerlo . Romero la respinse dolcemente , sorridendo . Da me dipende la salvezza di tutti , disse . Conducetemi il mio cavallo . Romero era diventato estremamente pallido e grosse gocce di sudore , probabilmente fredde , gli bagnavano la fronte ; ma una potente volonta` lo manteneva ritto e soffocava gli acuti dolori della ferita . Un chinese aveva condotto il cavallo . Hang Tu afferro` Romero ed aiutato da un meticcio lo pose in sella . Puoi resistere ? gli chiese , con inquietudine . Avanti , rispose invece Romero . Caccio` gli speroni nel ventre dell' animale e parti` di galoppo , fiancheggiato da Hang e Than Kiu` , che si tenevano pronti a sorreggerlo e seguito da tutta la banda . La foresta tornava a diradarsi e permetteva al drappello di avanzarsi rapidamente , lasciando indietro gli spagnuoli . Than Kiu` , che era piu` pallida del ferito e sommamente commossa , chiedeva ad ogni istante : Tu soffri , mio signore . Vuoi che il Fiore delle Perle ti sorregga ? Ma Romero invece di risponderle continuava a comandare : Avanti ! ... Avanti ! ... Pareva che egli non provasse piu` nulla , nemmeno il piu` piccolo dolore e continuava a spronare il proprio cavallo trascinando , in una corsa sfrenata , tutta la banda . Pareva che non udisse nemmeno piu` ne` la voce di Than Kiu` , ne` quella di Hang Tu . Doveva essere in preda ad una specie di esaltazione che gl' impediva di provare l' acerbo dolore che dovevano produrgli le scosse violente del destriero , ma che poteva anche piu` tardi scontare a caro prezzo , forse colla propria vita . Quella corsa vertiginosa duro` un' ora , poi s' arresto` bruscamente . Una abitazione era apparsa sul lembo dell' immensa foresta ed i cavalli si erano fermati dinanzi alla palizzata che la circondava . Un rifugio ! ... aveva esclamato Hang , con gioia . forse siamo salvi . Poi era balzato prontamente a terra e si era precipitato verso Romero . Era tempo . Il valoroso meticcio , esausto da quello sforzo poderoso , cessata la corsa s' era accasciato bruscamente sul collo del suo cavallo , colpito da uno svenimento fulminante . Cadde fra le braccia del chinese come se la vita lo avesse abbandonato . Morto ! ... esclamo` Than Kiu` con voce terribile , fissando su Hang uno sguardo di fuoco . No , non temere , esclamo` il chinese , la cui voce pero` forse per la prima volta , tremava . Romero e` forte . L' aveva preso delicatamente fra le braccia , era entrato nella cinta che circondava la casa , il cui cancello era aperto , ed avendo veduto in un angolo delle sedie , ve lo aveva deposto . Than Kiu` e tutti gli altri lo avevano seguito e lo avevano circondato . Hang appoggio` un orecchio sul petto di Romero ed ascolto` con profondo raccoglimento . Ebbene ? chiese Than Kiu` , con voce minacciosa . Me l' hai ucciso , Hang ? ... No , il cuore batte ancora forte , rispose il chinese , respirando . Romero e` solamente svenuto pel dolore e per lo sforzo eccessivo . Non temere , Than Kiu` , io lo guariro` , specialmente ora che abbiamo trovato un rifugio . Esamino` la ferita . La benda si era spostata sotto i violenti urti di quel galoppo disordinato , e la ferita , riapertasi , sanguinava . Avendo veduto in un angolo del cortile una cisterna , fece attingere dell' acqua , lavo` nuovamente ed abbondantemente la ferita , poi torno` a fasciarla , dopo aver riunito i margini della carne forata dalla palla nemica . Te lo affido , Than Kiu` , disse poi . Io intanto esaminero` questa casa per vedere se e` possibile organizzare qui la resistenza . Gli spagnuoli sono lontani , ma forse domani saranno qui . Si alzo` e , seguito da alcuni uomini , ispeziono` l' abitazione . Era una piccola fattoria , ma solidamente costruita , che pareva fosse appartenuta a qualche famiglia di tagali che la guerra doveva aver scacciato , se pure non l' avevano abbandonata volontariamente per raggiungere le bande insorte che s' erano radunate sulle rive dello Zapate` . Si componeva d' una casa a due soli piani , colle pareti abbastanza resistenti ed in muratura e di due piccole tettoie , il tutto racchiuso da una palizzata robusta , alta due metri e mezzo o tre , capace di resistere a lungo , anche ad un violento assalto . Le due stanze della casetta erano ammobiliate con rozze sedie e tavole ed in una vi erano due letti formati da un alto strato di stuoie di foglie di cocco , e sotto le tettoie Hang Tu scopri` delle provviste considerevoli , del riso , canne da zucchero , frutta secche , noci di cocco , cacao , caffe` e legumi , nonche` parecchi attrezzi campestri , zappe , vanghe , scuri di boscaioli ed un aratro . Non vi era pero` nessun animale , quantunque abbondanti fossero le tracce lasciate da cavalli , da montoni e da volatili . Hang Tu soddisfattissimo , fece il giro della cinta ed avendola trovata dovunque in ottimo stato , comincio` a sperare . Se i miei uomini tengono duro , credo che il maggiore d' Alcazar non ci prendera` cosi` facilmente come spera , mormoro` . Mandero` qualcuno a cercare nei dintorni del fiume per avere soccorsi , ed intanto noi resisteremo finche` avremo una cartuccia . Chiamo` a raccolta i suoi uomini , i quali avevano gia` ricoverati i cavalli sotto la tettoia , ed espose loro le sue intenzioni , le quali vennero tosto approvate , avendo ormai tutti compreso che una nuova ritirata , con Romero ferito , non avrebbe portato che danni gravissimi . Fu deciso che due dei piu` robusti e dei piu` pratici del paese , sarebbero partiti dopo qualche ora di riposo , per cercare di raggiungere le bande che dovevano accampare sulle rive dello Zapate` e poi di barricare il cancello con un ammasso di tronchi d' alberi . Trasportarono dapprima Romero nell' interno della casa , adagiandolo su uno dei due letti ed affidandolo alle cure di Than Kiu` ; poi , mentre i due uomini che dovevano partire prendevano un po' di riposo , gli altri , armatisi delle scuri trovate , si misero frettolosamente al lavoro , abbattendo parecchi alberi per completare la chiusura della cinta . Due ore dopo , appena partiti i due corrieri , il cancello veniva ostruito con una triplice fila di pali , rinforzati da due grossi tronchi d' albero ; ma Hang Tu , non ancora soddisfatto , fece tagliare altre piante per ostruire in gran parte anche le finestre della casa , onde i suoi uomini potessero difendersi senza esporsi troppo ai colpi dei nemici . Quando vide che la piccola fattoria era in grado di poter resistere , accordo` finalmente alcune ore di sonno , mentre due meticci , che erano stati lasciati appositamente in riposo , montavano il primo quarto di guardia sul tetto della casa , per poter meglio scorgere l' avvicinarsi degli spagnuoli . Hang , che si sentiva esausto per quelle lunghe veglie , pote` finalmente coricarsi accanto a Than Kiu` , la quale si era gia` profondamente addormentata presso il ferito . Quando si sveglio` , cominciavano a cadere le tenebre . Il sole era gia` scomparso dietro ad una grande nuvola nera , che pareva s' alzasse dalla parte del mare , e la foresta rumoreggiava sotto le prime raffiche che scuotevano le gigantesche foglie dei banani , dei betel , degli arecche e delle palme , mentre faceva gemere e scricchiolare i flessibili rami dei giganteschi tamarindi e delle piante gommifere . Pareva che un uragano si preparasse a scoppiare . Romero era gia` svegliato e parlava colla fanciulla che gli sorrideva . Hang visito` nuovamente la ferita , la rinfresco` con acqua fatta attingere nella cisterna , costrinse l' amico a sorseggiare alcune tazze di brodo , avendo gia` fatto cucinare un altro pollo , poi usci` . I suoi uomini erano tutti in piedi e stavano preparandosi la cena colle provviste trovate sotto le tettoie . Erano tutti di buon umore , poiche` coll' uragano che minacciava , speravano di passare la notte senza attacchi , rimettendosi completamente , con una buona dormita , dalla stanchezza delle veglie precedenti . Nulla ? chiese Hang . No , capo , risposero . Che gli spagnuoli abbiano perdute le nostre tracce ? ... E` probabile . Non e` uscito nessuno ad esplorare i dintorni ? Si` , io , rispose un chinese , ma non ho veduto alcuno spagnuolo . Speriamo , mormoro` Hang , rientrando nella casa . Se ritardano l' attacco d' un paio di giorni , i soccorsi giungeranno ed il maggiore non ci prendera` piu` . Anche Romero pareva che fosse di buon umore , poiche` continuava a parlare colla fanciulla , come se i dolori gli avessero accordato una tregua . Hang Tu , vedendoli l' uno vicino all' altra , si era arrestato sulla porta della stanza , colle braccia incrociate , guardandoli con una commozione che invano cercava di nascondere . Di tratto in tratto pero` un sospiro profondo sollevava il suo robusto petto e come una nube di profonda tristezza gli passava sulla fronte . Than Kiu` , colla sua voce armoniosa , cinguettava come una cinciallegra , raccontando a Romero non so quali leggende del suo paese , che il ferito ascoltava sorridendo . Pareva che la povera fanciulla del fiume Giallo , fosse in quel momento grandemente felice e che il meticcio avesse scordato il suo affetto per la Perla di Manilla per non ascoltare che il Fiore delle Perle . E non sara` che un sogno , una vana illusione , mormoro` Hang . Quanto sara` terribile , per Than Kiu` , il risveglio ! La donna bianca le sara` fatale e le infrangera` l' anima . Era uscito nuovamente , ma in punta di piedi , per non turbare la fanciulla e si era seduto nel cortile , tenendosi il capo fra le mani . Pensava forse a Than Kiu` , ma anche vegliava , tendendo gli orecchi al sussurri`o crescente del fogliame ed ai primi ululati del vento il quale s' ingolfava attraverso i mille e mille tronchi della foresta . I suoi uomini si erano riparati sotto le tettoie accanto ai cavalli , per mettersi al coperto dai primi goccioloni che cominciavano a crepitare attraverso le foglie , meno quattro , dei piu` robusti che erano rimasti di guardia ai quattro angoli della palizzata , sotto un riparo improvvisato con alcune stuoie . L' uragano a poco a poco s' avanzava . Il tuono rombava di quando in quando fra le tempestose nubi e qualche lampo illuminava la foresta , facendo spiccare gli uomini che si tenevano immobili sotto i ripari . Hang non si muoveva . Ascoltava sempre , senza curarsi della pioggia che lo sferzava . Ad un tratto si alzo` . Uomini di quarto ! grido` . Capo , risposero le guardie . Il nemico s' avvicina . L' udito acuto del chinese non doveva essersi ingannato . In mezzo ai fragori dell' uragano aveva distinto un fischio , un segnale lanciato di certo dai soldati del maggiore d' Alcazar . L' ASSALTO ALLA FATTORIA . I meticci ed i chinesi che dormivano sotto le tettoie , svegliati bruscamente da grido d' allarme del capo , si erano precipitosamente alzati coi fucili in mano e si erano lanciati all' aperto , tenendo le batterie delle armi nascoste sotto le casacche per non inumidire le cartucce . Hang , arrampicatosi sulla palizzata del cancello , aspettava un lampo per vedere se il temuto nemico si fosse realmente avanzato o se si trattava di qualche uomo mandato in esplorazione . Passarono alcuni minuti di viva ansieta` per tutti , poi un gran lampo ruppe bruscamente le tenebre , illuminando la foresta . Per quanto fosse stato rapido , Hang aveva scorto , presso il tronco d' un tamarindo , due soldati , che tenevano puntati i loro moschetti da cavalleggeri verso la palizzata . Non ne aveva scorti altri ma i loro compagni potevano trovarsi poco lontani . Comunque fosse , ormai sapeva che il loro rifugio era stato scoperto e che l' assalto non poteva tardare . Essendo inutile difendere la palizzata , tanto piu` che non poteva offrire un riparo sufficiente in causa delle numerose fessure che si trovavano aperte fra tronco e tronco , comando` ai suoi uomini di ritirarsi nella casa , dietro le cui robuste pareti potevano sfidare impunemente le palle nemiche . Fatta barricare la porta con tutta la mobilia , dispose i suoi uomini dietro le sei finestre del piano superiore , le sole che esistevano , poi discese a pianterreno dove si trovavano Romero e Than Kiu` . E` inutile che nasconda a te la gravita` della situazione , disse al meticcio . Stiamo per venire circondati dai cavalleggeri del maggiore d' Alcazar . Ebbene , ci batteremo , rispose il ferito . Dammi il mio fucile ed aiutami a collocarmi presso qualche finestra . Tu , che hai un braccio quasi immobilizzato ? ... No , amico , disse Hang . Non abbandonerai il tuo letto . E credi che io possa rimanere qui inoperoso , mentre tuonano i fucili ? ... Non sono gli uomini che ci mancano . Romero , uno di piu` o uno di meno non gioverebbe . Sono invece le munizioni che scarseggiano . Possediamo poche cariche ? Appena quattrocento cartucce . Risparmiando i colpi potremo resistere ventiquattro ore . Ma se gli aiuti tardassero a giungere ? Ci faremo uccidere , piuttosto che arrenderci . Hang Tu guardo` Than Kiu` . Questa lo comprese , poiche` disse , con un fiero sorriso : Non preoccuparti di me , Hang . Se vi farete uccidere , saro` felice di morire anch' io al vostro fianco . Speriamo che non sia necessario farci uccidere , disse il chinese . Abbiamo ancora qualche scampo . Quale ? chiese Romero . Lo so io e per ora non te lo diro` . Pensavo che i cavalli potranno esserci utili e poi abbiamo d' altro . Cio` detto , senza spiegarsi di piu` , lascio` la stanza e raggiunse i suoi compagni che si erano divisi in sei piccoli gruppi , collocandosi dietro le piccole finestre mezze barricate . No , diss' egli e` inutile sprecare le nostre forze ed esporci tutti al pericolo . Siamo dodici : sei risponderanno al fuoco e gli altri riposeranno . Soprattutto risparmiate le cartucce e non fate fuoco che a colpo sicuro . In quell' istante , nel bosco , si udi` rimbombare il primo sparo . La palla infilo` una finestra , traverso` la stanza con un acuto sibilo ed ando` a scrostare la parete opposta , ma senza aver colpito alcuno . Non perdono i loro colpi , disse Hang , scotendo il capo . Fortunatamente le pareti sono solide e senza un pezzo d' artiglieria non si abbatteranno . S' affaccio` con precauzione ad una finestra e guardo` fuori . La pioggia era cessata , ma la notte era sempre oscura ed il vento ululava ancora attraverso la foresta , torcendo i rami e le grandi foglie delle piante . Attese che un lampo rompesse quelle tenebre e vide , a cinquanta passi dalla palizzata , quasi dinanzi alla barricata del cancello , alcuni gruppi di cavalleggeri , i quali si tenevano nascosti dietro ai cespugli ed ai grossi tronchi degli alberi . Abbassando rapidamente gli sguardi prima che la livida luce del lampo cessasse , gli parve d' aver veduto , pochi passi piu` innanzi , un ufficiale d' alta statura che stava osservando la cinta . Una vampa brillo` negli occhi del capo degli uomini gialli . Si volto` rapidamente , dicendo al mulatto che gli stava dietro : Dammi il mio fucile . Si accerto` che era carico e lo porto` attraverso i grossi rami che ostruivano parte della finestra , aspettando che un lampo gli permettesse di mirare con maggiore sicurezza . Un altro colpo di moschetto fu sparato dagli assedianti , e precisamente contro la finestra occupata da Hang . La palla fischio` sopra la testa del chinese , ma questi rimase perfettamente immobile . Attendeva sempre , collo sguardo sanguigno fisso nelle tenebre , un secondo lampo . E il lampo non si fece attendere , illuminando sinistramente la foresta . Hang Tu fece udire un crudele sogghigno . Questa volta vedeva distintamente l' ufficiale ed in lui aveva ben distinto il maggiore d' Alcazar , il suo mortale nemico . Premette rapidamente il grilletto e fece fuoco , ma la luce erasi spenta . Si curvo` innanzi tendendo gli orecchi , sperando di udire , fra i fragori della burrasca , qualche grido che annunziasse che la palla era arrivata a destinazione , ma invece rintronarono tre colpi di fucile , i cui proiettili si cacciarono nelle pareti della casa con sordo rumore . Morte di Buddha e di Fo ! ... esclamo` Hang con rabbia . L' ho mancato ! ... Sara` per un' altra volta . Gli spari degli assedianti si succedevano agli spari , ma senza precipitazione . Gli spagnuoli non facevano fuoco se non quando i lampi permettevano loro di scorgere le finestre e mandavano le loro palle entro la stanza con mirabile precisione , ma senza pero` ottenere effetto alcuno , poiche` gli assediati si tenevano nascosti dietro gli angoli del muro o dietro i tronchi degli alberi . Anche i meticci ed i chinesi rispondevano , ma con molta parsimonia , volendo serbare le munizioni pel momento dell' assalto . Facevano fuoco piu` per far comprendere al nemico che possedevano delle buone armi e che vegliavano , che colla speranza di colpirlo , essendo l' oscurita` troppo fitta ed i lampi piuttosto radi . Pure qualche volta le palle non andavano perdute , poiche` gia` tre grida di dolore eransi udite echeggiare nella foresta . Ad un tratto la situazione degli assediati si aggravo` . Gli spagnuoli , che fino allora si erano limitati a sparare con lentezza , avevano ripreso il fuoco con vigore , fulminando le finestre con scariche micidiali . Le palle grandinavano in gran copia , sibilando in tutte le direzioni , scrostando larghi tratti di muro e rendendo pericolosissimi i posti occupati dai difensori . Pareva che con quelle scariche incessanti volessero nascondere qualche sorpresa . Hang Tu , inquieto , s' affaccio` ad una finestra col pericolo di farsi sfracellare il cranio ed attese che un lampo gli permettesse di conoscere cio` che il nemico stava per intraprendere . Lo seppe subito : gli spagnuoli stavano per assalire la palizzata onde cercare di abbatterla . La cosa diventa grave , mormoro` . Domani cercheranno di dare la scalata alle finestre . Chiamo` tutti alle armi , comandando scariche furiose per cercare di respingerli , ma s' accorse ben presto che erano munizioni sprecate . Alcuni gruppi cavalleggeri , mentre i loro compagni continuavano il fuoco , avevano attraversato rapidamente lo spazio scoperto ed approfittando dell' oscurita` erano giunti sotto la palizzata . Volerli snidare di la` ora che si trovavano riparati , non era piu` il caso . Era meglio risparmiare munizioni pel domani . Hang Tu , fatto cessare il fuoco , tese gli orecchi per udire se il nemico si preparava ad abbattere la cinta , ma senza risultato . Guardo` al di fuori per vedere se l' aveva superata , ma nel cortile non vide alcuna ombra . Le sue inquietudini continuavano ad aumentare . Quella manovra misteriosa doveva nascondere qualche cosa di grave . Si vede nulla ? chiese ai suoi uomini . No , risposero tutti . Che cosa tenteranno ? ... Capo , disse un meticcio , temo che ci vogliano arrostire vivi . Bah ! ... Le palizzate non bruceranno cosi` facilmente e poi sono abbastanza lontane dalla casa . Ma il bosco abbonda di piante gommifere e possono aver accumulato dei fasci di rami dietro la cinta . Comincio a credere che tu abbia ragione , ma la casa e` in muratura e non ci arrostiranno . Ma i cavalli ? disse un chinese . Hai ragione , disse Hang . sono legati solidamente ? Si` , capo , risposero gl' insorti . Allora spero che ci possano servire a danno degli assedianti . Getto` uno sguardo sui suoi uomini e ne indico` tre , i meticci piu` vigorosi e piu` audaci della piccola banda . Tenetevi pronti a seguirmi , disse . Tentiamo un' uscita ? chiesero . Forse qualche cosa di meglio . Cio` detto s' accosto` ad una finestra e si mise in osservazione . Il fuoco di moschetteria era cessato , ma pareva che gli uomini nascosti dietro alla cinta fossero occupati in un lavoro misterioso . Hang li udiva parlare ed udiva pure dei leggeri colpi vibrati contro la cinta . I suoi sguardi distinsero anche delle masse oscure che volteggiavano in aria e che pareva fossero lanciate dai soldati che si tenevano nascosti dietro gli alberi . Si` , mormoro` il chinese si preparano ad incendiare la palizzata con fascine di rami resinosi . Il mestizo aveva ragione , ma preparero` anch' io una sorpresa . Poi volgendosi verso i suoi uomini : Se gli spagnuoli cercano d' invadere il cortile , cercate di respingerli con un fuoco vigoroso . Non occupatevi per ora di me : vi raggiungero` presto . Fece cenno ai tre meticci scelti di seguirlo . Scavalco` il davanzale d' una finestra , la quale guardava dalla parte delle tettoie e si lascio` cadere giu` , quasi senza far rumore , quantunque avesse spiccato un salto di quattro metri . I suoi compagni , uno dopo l' altro lo seguirono , senza che gli assedianti si fossero accorti di nulla . I quattro uomini si cacciarono lestamente sotto le due tettoie , dove si trovavano i sedici cavalli . Uditemi , disse Hang . Si curvo` verso i compagni e mormoro` ai loro orecchi alcune parole . Tosto si misero in moto , ma nel piu` profondo silenzio , eseguendo delle manovre che pel momento parevano inesplicabili . Intanto i cavalleggeri , nascosti dietro gli alberi , avevano ripreso il fuoco , sparando contro le finestre , come se volessero attirare altrove l' attenzione degli assediati . Questi , obbedendo agli ordini del capo , avevano subito risposto con molto vigore , mirando la` dove vedevano balenare la polvere . Ad un tratto dietro la cinta fu vista innalzarsi una luce vivissima , la quale si distendeva rapidamente tutta all' ingiro . Delle vampe , dei nuvoloni di fumo e delle scintille che il vento spingeva verso la casa , sorgevano da tutte le parti . La palizzata , che doveva essere stata circondata da grandi fasci di rami resinosi , quantunque fosse stata inumidita dalla pioggia , aveva preso fuoco ed i grossi tronchi cominciavano a cadere . Gli assediati , temendo che il nemico si precipitasse all' assalto o cercasse di metter fuoco anche al fabbricato , sparavano precipitosamente , approfittando della luce sparsa dall' incendio . Le loro palle non andavano perdute poiche` , di quando in quando , qualche soldato troppo coraggioso che si spingeva fuori dagli alberi per sparare con maggiore precisione , cadeva fulminato . Intanto le palizzate avvampavano con violenti crepitii allungando minacciosamente le loro lingue di fuoco verso la casa , con grande pericolo di appiccarsi al tetto . I pali , consunti e carbonizzati , cadevano a due , a tre alla volta , lanciando in aria lembi di scintille che il vento trascinava attraverso gli alberi della foresta come miriadi di stelle , e colonne di fumo le quali entravano per le finestre costringendo i difensori a ritirarsi ed a rallentare gli spari . Hang Tu ed i suoi tre compagni non davano intanto segni di vita , pero` ai bagliori dell' incendio si erano veduti i sedici cavalli allineati su due file sotto la prima tettoia , colla testa volta verso le palizzate . Le povere bestie , atterrite dalla vicinanza delle fiamme , nitrivano disperatamente e s' impennavano , ma pareva che un ostacolo impedisse loro di rompere le linee , per quanti sforzi facessero . La moschetteria continuava . D' ambo le parti gli spari si succedevano senza tregua , ma con piu` fracasso che danno , essendo gli assediati e gli assedianti al pari riparati . Questi ultimi pero` , dopo qualche po' furono visti abbandonare gli alberi protettori , organizzarsi rapidamente su tre piccole colonne e avanzarsi celermente verso la casa sostenendosi con un fuoco infernale . La cinta che si estendeva dinanzi alla piccola fattoria , consunta dal fuoco , era tutta crollata e permetteva l' attacco . Vi erano ancora dei pezzi di palizzata che finivano di bruciare , ma non erano certamente ostacoli insormontabili per gli agili soldati spagnuoli . I meticci ed i chinesi cercavano di respingerli con furiose scariche , ma senza risultato . Forse la mancanza dei due coraggiosi loro capi li rendeva perplessi ed il timore cominciava ad invaderli . D' improvviso , in mezzo allo scrosciare dei fucili , si udi` tuonare la voce di Hang . Lasciate andare ! ... Furono tosto veduti i tre meticci che lo avevano seguito , lanciarsi presso i cavalli colle destre armate di coltelli , poi recidere prontamente qualche cosa , forse delle corde . I sedici cavalli che parevano diventati improvvisamente pazzi , si scagliarono innanzi con impeto irresistibile , varcando con un solo salto i tronchi ancora fiammeggianti . Piombarono come un plotone serrato contro le tre colonne degli spagnuoli che si erano riunite e le sfasciarono mandando tutti a gambe levate , poi scomparvero nella foresta continuando la loro furiosa carica . Hang Tu ed i suoi compagni , vedendo i cavalleggeri fuggire disordinatamente in tutte le direzioni , scaricarono i loro fucili , poi inerpicatisi sul tetto della prima tettoia , guadagnarono la finestra piu` vicina , salvandosi nella stanza superiore . In quell' istesso istante , Romero , sorretto da Than Kiu` , era comparso sulla soglia della porta . Udendo quella furiosa fucilata , accorreva per prendere parte alla lotta . Ci assalgono ? chiese ad Hang . No per ora , rispose il chinese , ridendo . Ho mandato sottosopra le loro colonne d' assalto . Guarda Romero . Il meticcio vide realmente , agli ultimi bagliori dell' incendio , gli spagnuoli che si salvavano precipitosamente nel bosco , credendo forse che dietro i cavalli vi fossero gli insorti . Fuggono ! ... esclamo` , stupito . Ma cos' hai fatto ? Una cosa semplicissima , rispose il chinese . Ho legato i nostri cavalli passando una corda nei loro morsi onde non si disperdessero , poi li ho resi furiosi cacciando nei loro orecchi un po' di cenere calda e li ho lasciati andare . Nessuno poteva resistere ad una simile carica e , come vedi , hanno sgominato i cavalleggeri del nostro maggiore . Ma i nostri cavalli sono perduti . Non potevano esserci piu` di nessuna utilita` , poiche` se delle bande non verranno a liberarci , noi non potremo piu` lasciare questa casa . Va a riposarti , Romero ; credo che per questa notte gli spagnuoli ci lasceranno tranquilli . UN EROE DALLA PELLE GIALLA Fallito il primo assalto , gli assedianti non avevano piu` rinnovato il tentativo , quantunque ormai la palizzata piu` non difendesse la casa . Solamente poco dopo la mezzanotte alcuni soldati avevano cercato di appressarsi alle tettoie forse per incendiarle , ma erano stati scoperti a tempo dalle sentinelle degli assediati e respinti con pochi colpi di fucile . L' indomani la situazione non era cambiata . Gli spagnuoli avevano costrutto alcune barricate con dei tronchi d' albero e si erano accampati dietro a quelle , ma senza nulla intraprendere . Di quando in quando pero` sparavano qualche colpo di moschetto verso le finestre , specialmente se scorgevano la testa di qualche insorto . Hang Tu per questo non era tranquillo , anzi tutt' altro . Se quell' assedio si prolungava ed i soccorsi mandati a cercare tardavano ancora , correvano il pericolo di morire di fame e di sete , poiche` i viveri non potevano bastare per molti giorni e specialmente l' acqua cominciava gia` a scarseggiare , non potendo piu` recarsi alla cisterna senza farsi uccidere dalle sentinelle spagnuole . Che cosa attendevano quei nemici per assalire la casa ? ... Aspettavano anche essi soccorsi , quantunque fossero tre volte piu` numerosi degli assediati e fors' anche quattro , o non volevano esporsi di giorno al fuoco dei bersaglieri che si tenevano celati dietro alle finestre ? ... O forse avevano mandato alcuni uomini a Salitran a prendere qualche piccolo pezzo d' artiglieria per demolire le pareti della casa ed aprire una breccia ? Hang Tu invano si tormentava il cervello per spiegarsi quella immobilita` del nemico , che pure la notte innanzi si era mostrato cosi` tanto premuroso d' impadronirsi di quella casa . Ad ogni modo vegliava attentamente , temendo sempre qualche brutta sorpresa e non perdeva di vista le sentinelle spagnuole . Vegliava anche perche` sperava un momento o l' altro di poter scoprire il maggiore per inviargli una buona palla ma non riusciva a vederlo . La giornata trascorse in continui allarmi , senza pero` che gli spagnuoli accennassero a muoversi e senza che i soccorsi , con tanta pazienza attesi dagli assediati , giungessero . Verso il tramonto parve ad Hang di notare un certo movimento da parte degli assedianti . Gruppi di soldati si radunavano qua e la` , specialmente in mezzo alle macchie piu` fitte , come se si preparassero a prendere posizione per ricominciare il fuoco . Che tentino un vigoroso assalto ? si chiese Hang , crollando il capo . O che preparino qualche sorpresa ? ... Dispose tutti i suoi uomini dietro alle barricate delle finestre e scese da Romero per consigliarsi . Il meticcio gia` migliorava rapidamente , merce` le assidue cure di Than Kiu` , la quale non lo aveva abbandonato un solo momento , e la sua vigorosa costituzione . In venti ore la sua ferita aveva gia` cominciato a rimarginarsi ed i dolori acuti , che prima lo facevano cosi` tanto soffrire , erano quasi cessati . Vedendo comparire il chinese colla fronte aggrottata , Romero indovino` che qualche grave fatto stava per accadere . Si muovono gli spagnuoli ? chiese . Si` , rispose Hang . Si preparano a riprendere il fuoco . Hanno ricevuto qualche pezzo d' artiglieria ? ... Non credo . Allora lascia che sparino a loro comodo . Queste pareti non si abbattono a colpi di fucile , Hang . Pure questo secondo attacco m' inquieta , Romero . Che cosa temi ? ... Non lo so , ma non sono tranquillo . E` bene barricata la porta ? ... E` da quella parte che dobbiamo temere . Faro` raddoppiare gli ostacoli . Sai che cosa m' inquieta , Hang ? Che cosa ? Le tettoie . Gli spagnuoli possono incendiarle e le fiamme comunicarsi al tetto della nostra casa . Sara` cosa prudente mandare lassu` alcuni uomini armati di scure , onde possano tagliare prontamente le travi e gettarle nel cortile . Lo faro` , Romero . A noi il coperto non e` necessario , non avendo da temere una pioggia di granate . E` vero . Cercherai poi di tenere lontani gli spagnuoli , onde non si avvicino troppo alle pareti della casa . Temi che diano la scalata alle finestre ? Forse qualche cosa di peggio . Non possedendo artiglieria gli spagnuoli potrebbero preparare qualche mina per aprire una breccia . Morte di Buddha ! ... esclamo` Hang . Non avevo pensato a questo pericolo . Quante cariche hanno i nostri uomini ? Poche . Ne hanno consumate troppe la scorsa notte , quantunque avessi loro raccomandato di non farne spreco . Ora non possediamo che centosettantadue cartucce . Sono poche , ma ben adoperate possono bastare per infliggere delle perdite terribili agli assedianti . In quell' istante , si udirono echeggiare nel bosco i primi spari . Eccoli che ricominciano , disse Hang . Si prepara una brutta notte . Vi siamo abituati , rispose Romero , sorridendo . Aiutami a salire , Hang . No , mio signore , disse Than Kiu` . Ti stancheresti inutilmente . Mi sento gia` abbastanza forte , rispose Romero E poi non posso rimanere tranquillo , mentre gli altri si battono per salvare me . Voglio vedere anch' io come si svolgera` l' attacco . Forse e` meglio , disse Hang . I nostri uomini hanno molta fiducia in te e la tua presenza li incoraggera` a resistere . Romero s' appoggio` alle braccia del chinese e della fanciulla e sali` al piano superiore . I mulatti ed i chinesi avevano gia` cominciato il fuoco , rispondendo con vigore alle scariche degli assedianti . Non sparavano pero` che due alla volta per non sprecare le cartucce , avendo ormai compreso che dal numero dei colpi dipendeva la salvezza di tutti . Romero s' affaccio` ad una finestra per vedere le posizioni che occupavano gli spagnuoli e s' accorse che minacciavano la fronte della casa . E` da questa parte che noi avremo da temere , disse ad Hang , a meno che non cerchino di attrarre da questo lato tutta la nostra attenzione . Bada alle tettoie ed impedisci loro d' avvicinarsi . Faremo il possibile per tenerli lontani . La lotta prendeva proporzioni allarmanti . Gli spagnuoli , divisi in gruppi e nascosti dietro alle loro trincee , facevano un fuoco infernale contro le finestre , mandando le palle a schiacciarsi contro le pareti interne della stanza . Dietro ai tronchi degli alberi , in mezzo alle macchie piu` vicine ed ai cespugli , i lampi spesseggiavano ed i proiettili cadevano fitti , con lugubri sibili , battendo in ogni luogo . Un chinese che sparava dietro ad una finestra era gia` caduto col cranio fracassato ed un meticcio aveva avuto il braccio sinistro spezzato . Era impossibile resistere a lungo a quella grandine mortale , che diventava di minuto in minuto piu` fitta . I difensori di alcune finestre non osavano piu` avvicinarsi alle barricate , le quali ormai non offrivano piu` un sicuro riparo . Gli spagnuoli intanto avevano cominciato ad avvicinarsi . Riparati dietro ai fasci di grossi rami che facevano rotolare , guadagnavano rapidamente terreno , mirando a giungere presso le tettoie . Hang Tu , Romero e perfino Than Kiu` , la quale aveva ripreso il suo fucile , compivano veri prodigi accorrendo ora ad una finestra , ora ad un' altra per incoraggiare i loro uomini e ricondurli ai loro posti , sfidando intrepidamente i proiettili che sibilavano per la stanza , scrostando dappertutto le pareti . Gli sforzi pero` degli assediati risultavano vani , poiche` gli spagnuoli , niente spaventati da quel vivo fuoco di fucileria , s' avvicinavano sempre . Gia` alcuni erano giunti presso le tettoie e vi si erano rifugiati sotto . Hang Tu , temendo che si preparassero ad incendiarle , armatosi d' una scure , con pochi colpi vigorosi apri` uno squarcio nel tetto della casa e balzo` sulle tegole , seguito da tre o quattro animosi . Vedendo di lassu` che le barricate mobili degli assedianti erano gia` state spinte nel cortile e che s' avvicinavano alla porta della casa , come se il maggiore fosse intenzionato di farla sfondare , si mise a tempestare gli assalitori con una pioggia di tegole , aiutato vigorosamente dai compagni . Intanto quelli della stanza si difendevano disperatamente senza rallentare il fuoco . Anzi , vedendo cadere le tegole , per risparmiare un po' le cartucce avevano cominciato avevano cominciato a far volare dalle finestre i mobili . In mezzo a quel fracasso , si udiva echeggiare , ad intervalli , la voce di Romero . Tenete fermo ! ... gridava il meticcio . Fuoco su quella barricata ! ... Non esponetevi troppo ! ... Risparmiate i colpi ! ... Giu` quella tavola ! ... Gettate quelle sedie ! ... Pareva che quel valoroso avesse riacquistate tutte le sue forze e che la ferita non gli desse alcun fastidio , in quei supremi momenti . Anche Than Kiu` faceva udire la sua voce . Fuoco , fratelli ! ... gridava . Hang ed i suoi compagni continuavano intanto a rovesciare tegole . Terminati quei proiettili , avevano cominciato a strappare le travi e le precipitavano nel cortile con grande fracasso . Gli spagnuoli , oppressi da quella pioggia di palle e da quella gragnola di tegole , di mobili e di pesanti travi che minacciavano di schiacciarli , si erano arrestati . Alcuni di essi , accesi dei rami resinosi , avevano cercato di lanciarli verso le finestre per allontanare i difensori e tentare poi la scalata , ma avevano dovuto abbandonare l' impresa e cercare un precipitoso rifugio dietro la barricate . Pero` gli assedianti non accennavano a ritirarsi e resistevano con una tenacia ammirabile , sparando furiosamente ora contro le finestre ed ora sul tetto e con buon successo , poiche` gia` cinque difensori erano caduti nella stanza ed un compagno di Hang , colpito da parecchie palle mentre si trovava sull' orlo del tetto occupato a strappare una trave , era caduto nel vuoto fracassandosi nel sottostante cortile . D' improvviso , mentre Hang Tu cominciava a dubitare dell' esito della difesa , con sua grande stupore vide gli spagnuoli abbandonare precipitosamente le barricate e salvarsi nel bosco . Anche i soldati che avevano occupate le tettoie si erano ritirati e senza averle incendiate . Che ci giungano soccorsi ? ... esclamo` . Si calo` precipitosamente nella stanza che era piena di fumo chiamando Romero . Che cosa vuoi , Hang ? chiese il meticcio che si era appoggiato ad una parete . Il nemico fugge , disse il chinese . Tanto peggio per noi . Che cosa vuoi dire ? ... Temo che ... Non fini` la frase . Una terribile detonazione era echeggiata dalla parte delle tettoie , mentre un gran lampo illuminava le tenebre . La casa intera traballo` come se fosse stata sollevata da una irresistibile scossa di terremoto , facendo crollare alcune travi del tetto e stramazzare gli assediati ; poi una parte del muro che si appoggiava alle tettoie si squarcio` , rovinando nel cortile con immenso fragore . I meticci ed i chinesi , risollevatisi prontamente , si erano affollati verso la scala , credendo che la casa si sfasciasse tutta , mentre Hang Tu aveva afferrato Romero per trarlo in salvo . Urla di terrore echeggiavano , mentre un denso fumo invadeva la stanza . Pei difensori sarebbe stata finita , se gli spagnuoli avessero approfittato di quel pa`nico per dare la scalata alle finestre o allo squarcio prodotto dalla mina che avevano preparata sotto le tettoie , alla base del muro . Invece , vedendo che la casa , contro le loro previsioni , non era crollata e non avendo forse scorta la larga breccia , in causa probabilmente dell' oscurita` , non avevano ritentato l' attacco . Than Kiu` non vedendoli avanzare , aveva gridato : Fermi tutti ! ... Non corriamo alcun pericolo . Quell' avvertimento giungeva in un buon punto , poiche` i meticci ed i chinesi stavano per rovesciare la mobilia accumulata dietro la porta ed irrompere nel cortile , colla probabilita` di farsi fucilare dagli assedianti , anziche` salvarsi . Hang Tu e Romero si erano spinti verso la prima finestra , ed avevano pure constatato che il nemico non aveva abbandonato le sue trincee . Salite , comando` il chinese . Se uscite , vi farete uccidere . Ma la casa sta per crollarci addosso , risposero gl' insorti . Non vi e` pericolo per ora , disse Romero . Se le pareti hanno resistito alla scossa , non cadranno piu` . I chinesi ed i meticci , che avevano completa fiducia nei loro capi , si erano affrettati a risalire . D' altronde quell' uscita all' aperto non li tentava piu` , sapendo di non poter resistere ad un attacco degli assedianti , ancora troppo numerosi malgrado le perdite subite . Romero e Hang si erano recati a vedere la breccia aperta dall' esplosione . Era grave , ma non irreparabile . La parete che guardava verso le tettoie era stata rotta dalla base al tetto e una parte era crollata lasciando un vano largo un metro e alto due , specialmente a livello del pavimento superiore . Credevo che i danni fossero maggiori , disse Romero . Vi e` pericolo che la muraglia crolli tutta ? chiese Hang . No , rispose il meticcio . E` pero` necessario rinchiudere questa breccia o domani gli spagnuoli ci fucileranno . Non vi sono che i mobili che barricano la porta . Demoliremo quanto rimane del tetto . E credi tu che potremo resistere ancora ? ... Lo spero . Sai che non abbiamo piu` una goccia d' acqua ? ... Per alcuni giorni si puo` sopportare la sete . Ma quante cartucce ci rimarranno ? ... Temo che i nostri uomini ne abbiano ben poche . Quando non ne avremo piu` ci difenderemo colle baionette . Speri sempre nell' arrivo dei soccorsi ? Sempre , Hang . Io invece comincio a dubitare . I due corrieri non possono averci abbandonati . No , ma possono essere stati presi o uccisi . E` vero , Hang , disse Romero , che era stato vivamente colpito da quell' osservazione . Io credo , prosegui` il chinese , che se prima dell' alba non giunge una qualche banda dei nostri , domani gli spagnuoli ci prenderanno , a meno che qualcuno non salvi tutti . In quale modo ? ... Lo si vedra` , rispose Hang Tu , recisamente . Tu vuoi nascondermi qualche cosa . Spiegati . Non e` ancora giunto il momento . D' altronde tutte le speranze non sono perdute . Ricoricati , Romero , o finirai col riaprire la ferita . Tu devi gia` avere la febbre . E` vero , ma non provo che dei lievi dolori . Che potranno domani aggravarsi . Vegliero` io intanto . Hang Tu ed il meticcio avevano trasportati nella stanza alcune stuoie , e Romero , obbedendo alle preghiere dei compagni , vi si era coricato . Il chinese intanto aveva dato gli ordini necessari per abbattere quanto rimaneva del tetto , onde ostruire lo squarcio prodotto dalla mina . Prima di mezzanotte quasi tutte le travi erano state abbassate e collocate dietro all' apertura , formando una barricata capace d' arrestare le palle dei nemici . Hang osservo` un' ultima volta se gli assedianti non avevano abbandonati i loro rifugi e non scorgendo da parte di loro alcuna mossa sospetta , comando` ai suoi uomini di riposarsi . Quando udi` che tutti russavano e vide che anche Romero si era addormentato , s' inerpico` sulla muraglia della casa , mettendosi a cavalcioni d' una trave del tetto che non era stato abbattuto . Da quel punto elevato poteva dominare gran parte del bosco ed anche un largo tratto di pianura che si estendeva verso l' est . Essendo sorta la luna , poteva anche scorgere qualsiasi banda che si avanzasse da quella parte e spiare contemporaneamente la minima mossa degli spagnuoli . Dopo tanto rombare di fucilate , era succeduto un profondo silenzio , a malapena rotto dal russare dei difensori della casa . Assediati e assedianti , stanchi dalla lotta , dormivano tranquillamente , ma per riprenderla , e forse con maggiore ferocia , all' indomani . Hang pero` non chiudeva gli occhi . Guardava sempre verso la grande pianura tendendo gli orecchi , sperando di udire qualche squillo o qualche muggito delle conche di guerra dei chinesi che gli annunciasse il sospirato arrivo dei soccorsi . Di quando in quando anche , parendogli di veder brillare qualche lume fra le piantagioni , si alzava in piedi , mantenendosi in equilibrio sulla trave e spingeva lontano lo sguardo , poi tornava a sedersi , crollando mestamente il capo . Le ore passavano , lunghe come secoli per la vigile sentinella , ma senza alcun frutto . L' alba s' avvicinava ed i soccorsi non si vedevano giungere da nessuna parte . Le stelle cominciavano ad impallidire , mentre verso oriente saliva in cielo una luce biancastra , come un velo alternato a strisce d' un rosa pallidissimo . Le alte cime degli alberi , fino allora nere , si ricoloravano a poco a poco d' un verde cupo dapprima , ma che presto impallidiva . Hang Tu si era alzato . I suoi occhi , che erano diventati ardenti , spaziavano sul bosco e per la pianura spingendosi sempre piu` lontano , fin la` dove la terra si confondeva col cielo . Nulla , mormoro` egli , con una commozione vivissima . Ebbene , sia ! ... Andiamo a morire per lasciare all' insurrezione il suo migliore capo . Abbandono` la trave e si calo` nella stanza senza far rumore . Romero e gli altri dormivano , e solamente le due sentinelle vegliavano . Gli parve pero` che Than Kiu` fosse per svegliarsi . S' avvicino` ai due uomini di guardia , dicendo loro : Non inquietatevi per la mia assenza . Poi s' avvicino` ad una finestra e scavalco` il davanzale . Stava per lasciarsi cadere nel cortile , quando si senti` posare su una spalla una mano . Si volse e si vide dinanzi Than Kiu` . Dove vai , Hang ? chiese la fanciulla , trattenendolo . La voce del Fiore delle Perle era profondamente commossa ed il suo volto era diventato pallidissimo . Vado a salvartelo , disse il chinese . Chi ? ... Romero . Che cosa vuoi fare , Hang ? E` meglio che rimanga all' insurrezione il suo capo supremo , che il capo degli uomini gialli . Io ero il braccio , ma lui e` la mente e vale meglio questa che quello . Ma dove vai ? ... Dal maggiore d' Alcazar . Io tremo , Hang . Leggo nei tuoi occhi una decisione estrema . Ti ho detto che salvero` Romero : addio . Ma non tornerai piu` adunque ? ... Forse mai piu` . Vuoi farti uccidere ? Lo vedremo . Prese la testa di Than Kiu` fra le mani , la bacio` in fronte , tenendo le labbra appoggiate per qualche istante sui capelli di lei , poi si lascio` cadere nel cortile , dicendo con voce commossa : Addio ... sorella . Silenzio ! ... DUE FORMIDABILI NEMICI Hang tu , saltato nel cortile , aveva raccolto un ramo d' albero annodandovi sulla cima il fazzoletto di seta bianca che portava al collo , poi si era diretto verso le barricate occupate dagli spagnuoli con passo fermo , senza la menoma esitazione e colla fronte alta e serena . Tre volte Than Kiu` lo aveva chiamato , ma il fiero capo delle societa` segrete e degli uomini gialli non si era nemmeno voltato ed aveva proseguito il cammino , come se fosse spinto da una implacabile , da una ferrea volonta` . Giunto a quindici passi dal primo gruppo d' alberi , si era arrestato . Una sentinella spagnuola era comparsa e l' aveva preso di mira col moschetto , dicendo : Alt ! ... Sono un parlamentario , rispose il chinese . Che cosa vuoi ? ... Parlare col maggiore d' Alcazar . Sei disarmato ? ... Lo vedi : non ho nemmeno un pugnale . Attendi . Il soldato scambio` alcune parole coi compagni che stavano dietro una barricata , poi dopo alcuni istanti , disse : Puoi avanzarti . Hang Tu s' avvicino` alla trincea senza battere ciglio . Due soldati armati di moschetto gli andarono incontro , lo frugarono per vedere se avesse qualche arma nascosta , senza che il chinese facesse la menoma obbiezione , poi se lo posero in mezzo e lo condussero dietro ad un folto gruppo di palme , dove s' alzava una tenda da campo guardata da due sentinelle . Il maggiore d' Alcazar stava allora per uscire . Vedendo Hang fece un passo indietro , manifestando viva sorpresa . Mi conoscete ? chiese il chinese , levandosi l' ampio cappello di fibre di rotang . Si` , rispose le spagnuolo . Voi siete Hang Tu , un dei due capi dell' insurrezione e che io una sera ... Tacete , disse il chinese , con voce cupa . Certe cose e` meglio non ricordarle dinanzi agli altri . Sia pure . Che cosa desiderate ? ... Parlarvi . A me solo ? ... Si` . Poi vedendo che il maggiore pareva esitasse , aggiunse : Non temete : sono inerme . Un soldato non teme la morte . Entrate nella mia tenda . Fece cenno alle due sentinelle di ritirarsi , poi segui` il chinese . Rimasti soli , quei due uomini si guardarono per un po' in silenzio . Parevano entrambi sorpresi di trovarsi , essi fierissimi nemici , l' uno di fronte all' altro . Che cosa desiderate ? chiese finalmente il maggiore . Una domanda , innanzi a tutto . Parlate . Credete che io valga qualche cosa ? ... Lo credo bene e ve l' ho dimostrato coll' accanimento con cui vi ho inseguito e assediato . Sarei adunque una buona preda per voi . Certo . Ebbene , vengo a mettermi nelle vostre mani , disse Hang , con nobile fierezza . Io , il capo delle societa` segrete chinesi e capo degli uomini gialli e vostro mortale nemico , vengo a dirvi : arrestatemi e fatemi fucilare . Il maggiore d' Alcazar lo guardo` con stupore . Vi arrendete ? ... chiese . Si` , ma ad una condizione . E quale ? ... Che lasciate liberi gli uomini che si trovano rinchiusi in quella casa . La Spagna puo` essere contenta di sopprimere uno dei capi dell' insurrezione . No , disse il maggiore , E` anche l' altro capo che io voglio avere in mano . Romero ? ... Si` , lui , disse il maggiore , con un leggero tremito nella voce . Ma credete voi che gli uomini che difendono quella casa siano ridotti all' estremo ? V' ingannate : hanno ancora delle cartucce e sono ancora in grado d' infliggere ai vostri soldati delle perdite dolorose . Ma finiranno col cedere , poiche` sono deciso a dare l' assalto . E verrete nuovamente respinto . Siamo soldati e la guerra e` il nostro mestiere . L' odiate adunque immensamente Romero ? chiese Hang , fissando il maggiore negli occhi . Forse meno di quello che credete , rispose lo spagnuolo , con un sospiro . Un giorno io ho disprezzato quell' uomo , l' ho anzi odiato , ma non perche` si chiamava Romero Ruiz , ma perche` sentivo che egli sarebbe diventato l' anima dell' insurrezione che covava fra le mura della capitale . Oggi quell' uomo lo stimo : i valorosi , siano pure nemici , si possono ammirare . Ed e` per questo che cercate di averlo in mano per farlo fucilare , disse Hang con amara ironia . Il maggiore non rispose . Si era messo a passeggiare intorno alla tenda , con una certa agitazione e col volto alterato . Pareva che una terribile lotta si combattesse nel suo cuore . Ad un tratto si arresto` dinanzi al chinese e posandogli le mani sulle spalle , gli disse con una certa commozione che cercava invano di nascondere : Credete voi che io non ami mia figlia ? ... E` la sola che io ho e se foste un padre , comprendereste forse quanto soffre il mio cuore per non poterla fare felice ed unirla all' uomo che ama e che credo giammai dimentichera` . Ogni lotta da parte mia sarebbe vana per soffocarle l' affetto per l' uomo che ha scelto , ma quell' uomo si chiama Romero Ruiz e combatte contro la bandiera della vecchia Spagna . Io sono soldato , io ho giurato fedelta` alla mia bandiera , io sono stato mandato a combattere l' insurrezione che minaccia di strappare alla mia patria una delle sue ultime e piu` opulente colonie . Il mio cuore sanguina , sanguinera` forse ancora a lungo , poiche` saro` stato forse io a straziare il cuore di mia figlia , ma la patria esige che io faccia il mio dovere di soldato ... e lo faro` . Voi dunque ucciderete l' uomo amato da vostra figlia ? ... E` il destino che cosi` vuole . L' uomo che ha salvato la vita alla vostra Teresita . Sono un soldato . Rifiutate adunque la condizione propostavi . E` necessario . Ammiro il vostro eroismo , ma un solo capo non mi basta , quando ho la possibilita` di prendere anche l' altro . Eppure vi sareste sbarazzato d' un mortale nemico che ha giurato di uccidervi . Se la sorte mi fara` cadere nelle vostre mani , farete di me cio` che vorrete . I soldati della vecchia Spagna sanno morire da forti , col sorriso sulle labbra . Vorrei vedervi alla prova . Sta bene : addio maggiore , o meglio , arrivederci a presto . Si avvio` verso l' uscita della tenda , ma si arresto` subito vedendo quattro soldati colle sciabole sguainate . Si volse verso il maggiore con uno scatto da tigre , dicendogli : Forse che mi fate arrestare ! ... Ne avrei forse il diritto , non essendo voi un soldato ma un ribelle , ma il maggiore d' Alcazar sa rispettare i valorosi . Siete libero , Hang Tu . Forse io al vostro posto non avrei fatto altrettanto , disse il chinese . Hang Tu non perdona e mantiene i suoi giuramenti . Grazie , ma Dio vi guardi dal farvi cadere nelle mie mani . Cio` detto usci` , attraverso` il campo degli spagnuoli senza guardare ne` a destra ne` a manca , guadagno` il cortile , s' inerpico` sugli avanzi delle tettoie e rientro` nella stanza , tranquillo come era prima uscito . Than Kiu` , vedendolo , gli era mossa incontro . La povera fanciulla era ancora pallidissima ed estremamente commossa . Hang , mormoro` . Ritorni per non lasciarci piu` , e` vero ? Si` , ma forse Romero e` perduto per te e per l' insurrezione , rispose il chinese , con accento scoraggiato . Credo forse che non ci rimanga che di farci uccidere . Dorme sempre ? Si` , ma temo che sia peggiorato . . la febbre lo tormenta e poco fa parlava come un delirante . Veglia su di lui . Chissa` ? ... Forse non tutto e ancora perduto . Che cosa ... Taci ! ... Hang Tu aveva prese le mani della fanciulla , come per invitarla a non fare il menomo gesto , e si era curvato innanzi ascoltando attentamente . Il suo udito acutissimo aveva raccolto un lontano muggito che pareva emesso da una tromba di guerra delle bande chinesi . Abbandono` precipitosamente Than Kiu` e s' arrampico` sulla muraglia , raggiungendo la trave del tetto , sulla quale aveva vegliato tutta la notte . I suoi occhi , che potevano sfidare un cannocchiale , percorsero rapidamente la pianura che si estendeva al di la` della grande foresta e laggiu` , in mezzo alle piantagioni mezze distrutte , vide delle armi luccicanti sotto i primi raggi del sole . Insorti o spagnuoli ? si chiese , con estrema ansieta` . Guardo` piu` attentamente e vide due bande di cavalieri che si dirigevano , a briglia sciolta , verso il bosco . Quantunque fossero ancora assai lontani , distinse in quei cavalieri dei chinesi e dei tagali . I soccorsi giungono ! ... esclamo` Hang , mentre un lampo di gioia gli balenava negli occhi . Credo , maggiore d' Alcazar , che tu abbia perduto una gran bella carta . Ridiscese subito nella stanza , gridando : Tutti in piedi . Bruciamo le ultime cartucce . I suoi uomini si erano precipitosamente alzati , credendo che il nemico si preparasse ad assalirli . Solamente Romero era rimasto sul suo letto . La febbre lo aveva ripreso ed il disgraziato delirava , piu` non ascoltando la voce di Than Kiu` . Amici , disse Hang i nostri corrieri ci conducono i soccorsi attesi e si preparano ad assalire gli spagnuoli alle spalle . Cerchiamo di tenere occupato il nemico onde non ci sfugga . Si slancio` verso la prima finestra col fucile in mano e sparo` contro le sentinelle che vegliavano sulle trincee . I suoi compagni s' affrettarono ad imitarlo , senza piu` risparmiare le cariche . Gli spagnuoli per un po' li lasciarono fare , ma vedendo che il fuoco aumentava sempre e che le palle cominciavano ad importunarli , si disposero in colonna di bersaglieri , rispondendo con pari vigore . Quelle detonazioni avevano due scopi per Hang Tu : attirare l' attenzione delle bande nel caso che non fossero guidate dai due meticci ed impedire al nemico di udire lo scalpiti`o ed i nitriti dei cavalli . Le sue speranza riuscirono pienamente , poiche` dieci minuti dopo , mentre gli spagnuoli , entusiasmati dalla lotta , cominciavano ad avvicinarsi alla casa per tentare un assalto decisivo , si udirono improvvisamente a echeggiare nella foresta urla feroci . Poco dopo una colonna di cavalieri piombava , con una carica irresistibile , alle spalle del nemico , sciabolando i piu` vicini . Il maggiore d' Alcazar , che era accorso per organizzare la resistenza , tento` , alla testa di quindici o venti cavalieri che teneva in riserva nel bosco , di ributtarli con un contro attacco del pari impetuoso , ma fu travolto . Duecento insorti , ben montati e meglio armati , guidati dai due corrieri , si erano precipitati in mezzo a loro . Ogni resistenza era inutile , contro forze cosi` schiaccianti . Gli spagnuoli , presi fra due fuochi , dopo un inutile tentativo di resistenza si erano sbandati in tutte le direzioni , lasciando otto o dieci di loro a terra . Il maggiore d' Alcazar , che era stato solamente scavalcato , aveva avuto il tempo di balzare sul destriero di uno dei suoi uomini che era caduto con un colpo di lancia nel petto , e dopo d' aver respinto gli insorti piu` vicini con un magnifico mulinello della sua sciabola , aveva pure cercato di battere in ritirata , scaricando la sua rivoltella , ma Hang Tu non lo aveva perduto di vista . Con un salto da tigre era balzato nel cortile e si era precipitato sul campo della lotta . Vedendo il suo mortale nemico in procinto di salvarsi , punto` rapidamente il fucile e fece fuoco sul cavallo . La povera bestia , trapassata da parte a parte , s' inalbero` bruscamente , poi cadde di quarto trascinando nella caduta il cavaliere . I chinesi ed i tagali delle bande , i quali seguendo i loro sanguinari istinti avevano gia` decapitato i morti ed i moribondi per portarne in trionfo le teste , si gettarono sul maggiore per finirlo , ma Hang li aveva raggiunti , tuonando : Guai a chi lo tocca ! Quest' uomo e` mio ! ... Poi vedendo che esitavano ad obbedirlo , timorosi che venisse strappata loro la preda , si era gettato in mezzo a quei feroci combattenti , respingendoli a colpi di calcio di fucile . Io sono Hang Tu , grido` , capo degli uomini gialli e delle societa` segrete chinesi . Sventura a chi non mi obbedisce . Poi s' avvicino` al maggiore , e mentre gl' insorti , udendo pronunciare quelle parole con un tono di minaccia , s' affrettavano a retrocedere , lo rialzo` dicendogli : Avete perduto la partita : morrete . Un sorriso sprezzante comparve sulle labbra del fiero soldato . Vi mostrero` come sanno morire gli uomini bianchi , rispose . Non dubito del vostro coraggio e ho avuto occasione di ammirarlo , maggiore d' Alcazar . La vostra ammirazione per me non v' impedisce pero` di uccidermi , rispose lo spagnuolo , con ironia . Apprezzo anch' io gli uomini valorosi , e se voi non vi chiamaste d' Alcazar , Hang Tu vi avrebbe detto a quest' ora : andate , siete libero , perche` siete un prode . Hang Tu , disgraziatamente per voi , mentre i vostri soldati distruggevano le piantagioni mie e di Romero ed incendiavano le nostre case e mi costringevano a fuggire nella mia patria per salvare la vita , quando invece l' insurrezione aveva bisogno di capi risoluti , aveva giurato di uccidervi e Hang , ve lo dissi , non perdona . Ebbene , vendicatevi . Il chinese pareva che non lo avesse udito , poiche` poco dopo , aveva aggiunto con voce cupa : E poi , vi e` una donna fra noi . Il maggiore aveva rialzato prontamente il capo , guardando il chinese . Una donna , disse . Volete vendicare il rifiuto da me dato a Romero Ruiz , di accordargli la mano di mia figlia . Non parlo della donna bianca , rispose Hang . Parlo di Than Kiu` . Than Kiu` ? ... Non e` forse il nome di quella giovane chinese che ho veduto nel chiosco del mio giardino , la sera che vi ho salvato ? ... Si` , rispose Hang , la cui fronte si era oscurata a quel ricordo . E quella fanciulla mi odia ? ... chiese d' Alcazar sempre piu` stupito . Se non voi , vostra figlia . E` una rivale di Teresita ? ... Che importa a voi il saperlo , se fra pochi minuti sarete morto ? ... disse Hang Tu . E` vero , rispose il maggiore posandosi una mano sulla fronte , come se volesse allontanare un importuno pensiero . Fra poco mia figlia rimarra` orfana . Hang Tu , udendo quelle parole , aveva trasalito . Pareva che volesse pronunciare una parola , un ordine che poteva strappare alla morte il padre della fanciulla bianca , ma i suoi sguardi si erano volti lentamente verso la casa ed avevano scorto , ad una delle finestre , il pallido e leggiadro volto di Than Kiu` . Le sue labbra , pronte a lasciare sfuggire quella parola , si erano ora tosto rinchiuse . Orsu` , uccidetemi , disse il maggiore , rizzando l' alta statura . I vostri uomini sono impazienti di vedere il mio sangue . Hang Tu non rispondeva . Pareva una lotta terribile si combattesse nel suo cuore e guardava sempre Than Kiu` che rimaneva immobile accanto alla finestra . Ad un tratto si scosse , come se avesse preso una decisione . Bisogna che tu muoia , disse . Non sono piu` io che lo desidero , e` il destino che lo esige . Poi volgendosi verso le bande che lo attorniavano , continuo` : Vi abbandono quest' uomo . S' allontano` di alcuni passi , si sedette sul tronco d' un albero , si prese la testa fra le mani e non parlo` piu` . Pareva che non avesse nemmeno udito le urla di gioia feroce lanciate dalle bande , nel ricevere quel comando , che doveva spegnere uno dei piu` valorosi soldati della vecchia Spagna . UN SUPPLIZIO SPAVENTEVOLE I chinesi ed i tagali si erano precipitati come un solo uomo verso il maggiore , il quale li aveva attesi colle braccia incrociate , la fronte alta e serena ed un sorriso sprezzante sulle labbra , nell' atteggiamento d' un uomo che sfida imperterrito la morte . Obbedendo ai loro istinti sanguinari , tutti avevano alzate le armi , ululando come una torma di fiere disputatesi la preda , spingendosi e respingendosi per essere i primi a vibrare il colpo mortale , ma ad un tratto si erano arrestati . Un pensiero infernale era balenato nella mente d' un chinese , il quale aveva gridato : Tagliamolo a pezzi ! ... La proposta aveva trovato eco . Si` , avevano risposto alcuni . facciamogli soffrire il ling chi ! ... Alcuni chinesi , i piu` vicini , avevano allungate le mani verso il maggiore e lo avevano atterrato , senza che il valoroso spagnuolo manifestasse il menomo sentimento di terrore per quell' atroce martirio a cui lo condannavano e senza che opponesse la menoma resistenza . Non ignorava cosa fosse il ling chi , parola che significa taglio in diecimila pezzi la pena piu` spaventevole inventata dai chinesi , poiche` consiste nel legare il paziente ad un cavalletto e tagliuzzargli tutte le parti carnose , e strappargli brano a brano ; pure si preparava ad affrontare serenamente quella morte crudele . Gia` alcuni tagali avevano tagliati parecchi rami per improvvisare il cavalletto , quando un chinese di statura gigantesca , che era decorato delle insegne di sotto capo , ebbe un' idea ancora piu` feroce . Non il ling chi , diss' egli . Mattiamolo nella gabbia di bambu` e facciamolo danzare all' estremita` d' un albero . Il divertimento sara` piu` bello . Si` , si` , urlarono altri venti . La gabbia di bambu` ! ... Si` , facciamolo danzare in aria ! ... gridarono altri ancora . La gabbia ! ... la gabbia ! ... gridarono tutti . Alcuni uomini si slanciarono nel bosco dove avevano veduto alcuni macchioni di bambu` e poco dopo ritornavano portando alcuni fasci di quelle canne chiamate teba teba , armate di formidabili spine che producono ferite dolorosissime . Altri , pratici nelle costruzioni di tali gabbie , si misero subito al lavoro con febbrile attivita` , mentre due o tre dei piu` agili , arrampicatisi su di un colossale tamarindo , gettavano una corda vegetale , un lunghissimo calamo , all' estremita` di un ramo flessibile si` , ma tanto solido da sopportare anche un peso considerevole . Il maggiore , che era stato circondato da dieci tagali armati di fucili , assisteva a quei preparativi colla piu` perfetta calma . Nemmeno il sorriso aveva abbandonato le sue labbra ; solamente la sua fronte appariva bagnata d' alcune grosse gocce di sudore . Poteva essere un coraggioso , un uomo che non paventava la morte , ma quei sinistri preparativi dovevano pero` aver scosso la sua fiera anima . Sapeva cos' era il ling chi , ma non ignorava anche il supplizio della gabbia spinosa , un martirio forse piu` spaventevole dell' altro , poiche` piu` lento , piu` atroce . Questa pena , che i chinesi usano per lo piu` contro i prigionieri di guerra , e che usarono non di rado contro i soldati francesi caduti nelle loro mani durante l' ultima campagna del Tonchino e dell' Yun Nan , e` infatti una delle piu` orribili , peggiore del palo dei turchi e dei persiani . L' istrumento usato e` una specie di gabbia di mezzo metro quadrato , formato da otto bambu` spinosi e col fondo pure coperto di spine , le quali non lasciano libero che un piccolo spazio , appena sufficiente da permettere alla vittima di posare i piedi . Al disgraziato condannato si legano le braccia e le gambe onde non possa muoversi , poi viene deposto nella gabbia ed abbandonato a se stesso , privandolo del cibo e dell' acqua . E` allora che il supplizio comincia . Guai se si abbandona un istante , poiche` cade contro le punte acute dei bambu` che gli lacerano le carni . Bisogna che resista finche` puo` , se vuole godere alcuni giorni di vita , ma poi , dopo d' aver lottato contro il sonno e vinto dalla estrema debolezza , viene il momento in cui e` costretto a cadere . Impotente di mantenersi ritto , comincia a oscillare , ma la vista delle punte acute , pronte a lacerarlo , gli danno un ultimo istante di vigore . Si curva , ma si risolleva : la lotta diventa allora spaventosa ; il martirio atroce . La debolezza finalmente lo vince e s' abbandona , impotente a piu` oltre a resistere , contro le punte di bambu` che gli si cacciano nelle carni . Il corpo del povero martire rimane ancora appeso a quelle punte e non si stacca piu` , ma la morte e` sovente lunga a venire . Si sono veduti condannati vivere due o tre giorni in quell' orribile posizione e non si saprebbe dire con precisione se poi morivano per lo strazio o per la mancanza di sonno o per fame . Mancando alle bande il tempo di poter assistere a quella lunga agonia , avevano pensato di issare la gabbia all' estremita` del flessibile ramo di un tamarindo e di farla vivamente dondolare , per assister agli sforzi disperati che avrebbe dovuto fare la vittima per non perdere l' equilibrio e farsi subito infilzarsi dalle punte dei bambu` . Era una specie di supplizio dei pettini , altra tortura usta in China , in cui il condannato , sospeso ad un anello di ferro e ad una carrucola , viene fatto oscillare vivamente , onde vada a farsi strappare le carni contro alcune punte di ferro o d' acciaio infisse in una parete . Terminata la gabbia da quegli abilissimi lavoratori di bambu` , il maggiore fu afferrato , legato per bene onde impedirgli di fare qualsiasi movimento e deposto fra le otto canne , vedendosi fra quelle punte , lo spagnuolo ebbe uno scatto di ribellione . Vili ! grido` con voce tuonante . Io sono un soldato e non un malfattore . Uccidetemi colle vostre armi piuttosto . I chinesi ed i tagali risposero con un' atroce risata . Issa ! ... grido` il sotto capo dei chinesi . Sei uomini si precipitarono verso la corda vegetale per innalzare la gabbia , ma s' arrestarono tosto stupiti ed inquieti . Un grido terribile era echeggiato verso la casa . Fermi o vi uccido tutti ! ... Un uomo si era precipitato fuori dall' abitazione , stringendo in mano un fucile , che teneva impugnato per la canna , come si preparasse a servirsene d' una mazza . Aveva i lineamenti sconvolti da una collera tremenda e gli occhi che brillavano d' una fiamma minacciosa . Hang Tu , che fino allora non si era mosso , come se tutto cio` che si era svolto attorno a lui non lo avesse menomamente interessato , udendo quella voce era balzato in piedi esclamando : Romero ? ... Poi si era gettato innanzi chiudendogli il passo . Hang ! ... grido` Romero , che pareva in preda ad una viva esaltazione . Salva quell' uomo ! No , rispose il chinese , con tono risoluto . E` il padre di Teresita . E` un nemico dell' insurrezione . Ma e` il padre di colei che amo , m' intendi ? L' amore e` una parola che non si conosce , quando si lotta pel trionfo della liberta` e della patria . Qui si combatte e si muore . E` l' uomo che ti ha salvato , Hang . E` l' uomo che io odio . Ebbene , uccidi anche me : il fratello d' armi spenga di suo pugno il fratello . La disperazione del meticcio era diventata tale , che la fiera anima del chinese fu scossa . Fece un cenno ai chinesi ed ai tagali onde si fermassero , ma nessuno obbediva , anzi vedendo che la preda stava forse per sfuggire loro di mano , si preparavano ad affrettare l' esecuzione . Una vampa d' ira guizzo` negli occhi del capo delle societa` segrete . Con un gesto rapido snudo` la formidabile catana e si slancio` innanzi , gridando : Qui comanda Hang Tu , il capo degli uomini gialli . Fate largo ! ... il chinese era terribile a vedersi . La lama scintillante della catana , pareva pronta ad aprire un solco sanguinoso fra quei duecento uomini . Largo ! ... ripete` . Lasciatemi quell' uomo ! ... Tutti retrocessero vivamente dinanzi a lui , meno uno . Era il sotto capo dei chinesi , colui che aveva fatto la proposta di chiudere il maggiore nella gabbia . Quel gigante si era aggrappato alla corda vegetale e non pareva affatto disposto a obbedire . Vattene ! ... gli grido` Hang . No , capo , rispose il chinese . Quest' uomo ce l' hai dato e morra` . Vattene o t' uccido , ripete` Hang . No . La pesante lama del capo delle societa` segrete scese rapida come un fulmine , sulla testa del gigante . Il gigante agito` pazzamente le braccia brancolando nel vuoto , poi stramazzo` al suolo rimanendo immobile . Cosi` muoiano tutti coloro che non obbediscono ai capi dell' insurrezione , disse Hang , gettando sugli uomini che lo circondavano uno sguardo tale da farli tutti indietreggiare . Poi s' avvicino` alla gabbia e disse al maggiore , che teneva fissi gli occhi su Romero : La vostra vita dipende da Romero Ruiz , ma spero di strappargliela ancora di mano . Torno` vicino al meticcio , lo afferro` per un braccio e lo trasse verso una macchia facendolo sedere su di un tronco atterrato , poi incrociando le braccia e sedendosigli di fronte , disse : Ed ora , a noi due ! La voce di Hang era grave , quasi minacciosa ; la sua fronte cupa . Era forse la prima volta che cosi` parlava a Romero , pel quale , fino a pochi minuti prima , aveva nutrito un affetto immenso , piu` che fraterno . Lo guardo` fisso per alcuni istanti in silenzio , ma con uno sguardo cosi` acuto che pareva volesse penetrare fino in fondo all' animo del fratello d' armi , poi disse con voce lenta , ma nella quale si sentiva vibrare una profonda commozione . Che cosa vuoi tu ? Salvarlo , disse Romero . E quali pretese accampi , perche` debba cederti quell' uomo ? ... Hang Tu , non mi sei piu` amico adunque ? ... Lo sono ancora . Allora tu sai che e` il padre di Teresita . E che importa di Teresita all' insurrezione ? ... Quell' uomo e` uno spagnuolo , e` un nemico , e` un comandante di coloro che da quattro mesi combattono con fortuna contro le nostre bande e che ci fanno pagare , con un fiume di sangue , il grido lanciato su queste isole di : viva la liberta` ! ... Essi fucilano i nostri capi che cadono nelle loro mani , perche` vuoi tu ora salvare lui , che e` caduto nelle nostre ? ... Perche` e` il padre della donna che tu ami ? ... Ma la patria vale ben piu` che l' amor tuo per una fanciulla , per una figlia dei nostri nemici , dei nostri oppressori . La liberta` d' un popolo intero vale ben piu` che la felicita` d' un solo uomo , sia pure questo il capo supremo dell' insurrezione , sia pure un prode e si chiami pure Romero Ruiz , il patriotta . Hang , disse Romero . Ho dato tutto per la causa della liberta` , ho perduto tutte le mie ricchezze per essa , ho veduto distruggere le mie piantagioni , demolire le mie case , confiscare i miei beni , ho dato il mio braccio ed il mio ingegno , ho lottato , ho provato le amarezze dell' esilio , ho cercato perfino d' infrangere la passione che m' ardeva il cuore , ho dato perfino il mio sangue ... Forse che non ho il diritto di esigere anch' io qualche cosa da essa ? ... Che cos' e` che chiedo per tutto quello che ho perduto ? ... La vita d' un uomo e nulla di piu` . Ma la vita di quell' uomo puo` essere fatale a qualcuno . A chi ? ... Forse un giorno lo saprai e solo allora comprenderai quante gocce di sangue sara` costata ad Hang Tu , al tuo fratello d' armi che ti ha immensamente amato , che ha vegliato su te come tu fossi un suo figlio , la parola che tu cerchi ora di strapparglieli dalle labbra . Quali parole sono coteste Hang ? ... Che cosa significano ? ... Oh ! Hang Tu non te lo dira` mai . Tu nascondi al tuo fratello d' armi un segreto . Puo` essere , ma questo segreto non appartiene che a me . Hang Tu , amico mio ! Silenzio , Romero . Parliamo del maggiore d' Alcazar . Ebbene , concedimi la vita di quell' uomo . Per salvarlo , per lasciarlo andare libero , per dare ai nostri nemici un capo che potrebbe un giorno piombarci ancora addosso a far strage dei nostri uomini ? Tu hai vantato i tuoi diritti perche` l' insurrezione ti ceda quell' uomo , ma io non ho vantato ancora i miei , Romero . Anch' io ho dato per la causa , pel trionfo della quale combattiamo , la mia vita . Anch' io ho veduto distruggermi dagli spagnuoli , dai soldati di questo nemico che io tengo fra le mie mani , le mie piantagioni e le mie case ; anch' io ho provato l' esilio , sono stato condannato a morte , ho lottato ed ho sofferto ed avevo giurato di vendicarmi se il destino m' avesse gettato dinanzi questo d' Alcazar , che ora tu vuoi strappare alla morte . Perche` Hang Tu che l' ha fatto prigioniero colla propria audacia , non si vendichera` del suo mortale nemico ? Ma tu non dimentichi , Hang , la notte che ci rifugiammo nel suo giardino . Non l' ho scordata . Quest' uomo che tu odii , quella notte ti ha salvato , mentre poteva perderti . Ma anch' io non ho fatto fuoco , quando lo tenevo dinanzi la canna della mia rivoltella . Tu sei generoso , Hang . Forse , ma non lo si puo` essere sempre . Hang Tu , io salvo il padre della fanciulla che amo . E darai un nemico di piu` alla nostra causa . E` bello talvolta mostrarsi generosi . Almeno non si dira` che tutti gl' insorti sono feroci . E rideranno della nostra generosita` e continueranno a combatterci con furore . E` nel loro diritto il difendersi . Ed e` nostro diritto sopprimere i nostri piu` formidabili nemici . Basta , Hang : grazia per lui . L' ami dunque immensamente la fanciulla bianca , per strappare all' insurrezione uno dei suoi piu` temuti avversari ? Si` , l' amo , Hang . Sempre ? ... Sempre . E tu credi di non poterla dimenticare . No . Per nessun' altra donna ? ... chiese Hang , la cui voce tremava . No . Nemmeno per ... Than Kiu` ? ... chiese il chinese , con estrema ansieta` . Than Kiu` ! ... esclamo` Romero io le voglio bene ... Le vuoi bene ! ... grido` Hang , balzando in piedi . Si` , ma come una sorella . Il chinese era diventato pallido come un cencio lavato , anzi livido . Ricadde sul tronco dell' albero come se le forze lo avessero improvvisamente abbandonato , prendendosi il capo fra le mani : Ah ! ... E` vero ... tu non puoi amare le donne del mio paese , mormoro` egli con triste accento . Non sono bianche come la Perla di Manilla . Si era bruscamente rialzato , girando all' intorno uno sguardo smarrito . Pareva che cercasse qualcuno , e che i suoi occhi non vedessero piu` nulla . Che cosa vuoi , fratello ? chiese Romero . Attendimi , rispose il chinese . Sulla porta della casa , appoggiata allo stipite , vi era Than Kiu` , ed il chinese , dopo una breve esitazione , si era diretto verso la fanciulla . Quando le fu vicino , il suo viso era cosi` alterato , che Than Kiu` non pote` trattenere un gesto di meraviglia . Hang , mormoro` . Cos' hai ? ... Nulla rispose il chinese . Vuoi che il padre della donna bianca viva o muoia ? ... Than Kiu` non rispose : guardava il chinese , come se volesse leggergli negli occhi il motivo di quella domanda . Mi hai compreso ? chiese egli . Si` . La vita di quell' uomo sta nelle nostre mani . Ma Romero ? ... balbetto` la fanciulla , con voce alterata . Sei tu che devi decidere . Bada che se tu lo condanni , potrai scavare un abisso immenso fra il cuore della fanciulla bianca e quello di Romero , poiche` non sara` stato Hang Tu che avra` ucciso il maggiore d' Alcazar , ma le bande comandate da Hang Tu e da Romero Ruiz . Scegli ! ... Mi fai paura Hang . Scegli , ripete` il chinese . Io non posso ucciderlo : sono una donna e non ho il fiero cuore come te . Lo salvi adunque ? ... Than Kiu` chino` il capo senza rispondere . Lo vuoi salvare per Romero , e` cosi` , Than Kiu` ? Si` . E avrai riempito l' abisso che io volevo scavare fra la donna bianca e lui . Romero mi sara` riconoscente . Ma amera` sempre la Perla di Manilla . Forse pensera` a me . T' inganni , Than Kiu` . Si compia il mio destino , mormoro` la fanciulla . E sia , disse Hang Tu . Era ritornato presso Romero . La vita del padre della donna bianca non lo dovrai ne` a me , ne` all' insurrezione , gli disse . La devi alla generosita` di Than Kiu` ! Grazie , Hang . Non ringraziarmi , Romero . Io in questo istante salvo un uomo , ma spezzo una vita gentile ed infrango un dolce sogno . Sia : Hang Tu obbedira` ! Estrasse la catana e s' avvicino` alla gabbia , entro la quale si trovava ancora il maggiore d' Alcazar . Romero , in preda ad un vago timore , era balzato in piedi : credette per un istante che Hang , mancando alla parola , alzasse la terribile arma contro lo spagnuolo . Hang Tu ! ... esclamo` con angoscia . Il chinese fece un gesto colla mano , come per rassicurarlo . Con un colpo di catana tronco` i bambu` spinosi , recise le corde che stringevano il maggiore e presolo per un braccio lo condusse vicino a Romero , dicendogli , con fiera nobilta` . E` tuo , fratello : prendilo ! Poi getto` via l' arma e incrocio` le braccia . Romero vi era appressato al maggiore il quale pareva vivamente stupito di trovarsi ancora vivo e gl' indico` un cavallo sellato che si trovava li` vicino , dicendogli : Siete libero , maggiore d' Alcazar . Lo spagnuolo non apri` bocca . Sali` lentamente in sella , raccolse le briglie , poi sprono` il cavallo ; ma quando ebbe fatto pochi passi torno` indietro e avvicinandosi a Romero che era rimasto immobile al pari di Hang Tu , gli stese la mano , mormorando con un tono di voce che leggermente tremava : Grazie , Ruiz . Simili generosita` non si scordano . Poi caccio` vivamente gli sproni nel ventre del cavallo e si allontano` rapidamente , scomparendo in mezzo agli alberi SULLE RIVE DELLO ZAPATE` Un' ora dopo le due bande dei tagali e dei chinesi , capitanate da Hang Tu , abbandonavano la foresta scendendo nella pianura . Romero , che dopo quella forte commozione era stato ripreso da una febbre violenta , era stato collocato su di una nuova barella sorretta da quattro robusti indigeni , non potendo assolutamente montare ancora a cavallo . Than Kiu` , come sempre , lo vegliava , cavalcando presso di lui . Le bande s' affrettavano , temendo di venire sorprese dai soldati spagnuoli del generale Lachambre , i quali avevano cominciato le loro operazioni per impossessarsi delle rive dello Zapate` e scacciare gl' insorti da S . Nicola , coprendo contemporaneamente Pamplona per impedire che venisse occupata dal nemico . Hang Tu avvertito di tuttocio` dai due meticci che gli avevano condotte quelle due bande , da loro incontrate nei pressi dello Zapate` mentre stavano eseguendo una ricognizione , aveva dato ordine di tenersi lontano dalle strade che potevano gia` essere state occupate dalle avanguardie spagnuole e di avanzarsi attraverso le piantagioni e le foreste , volendo evitare qualsiasi combattimento . Sapeva ormai che S . Nicola non era lontana che sette od otto miglia e voleva condurre cola` intatte le bande , tanto piu` che era stato informato come i ribelli disponessero di poche forze per difendere la borgata contro le agguerrite truppe di Lachambre . Alla sera , dopo tre ore di marcia attraverso a piantagioni mezzo distrutte dal fuoco , forse appiccatovi dagl' insorti per poter meglio scorgere l' avanzarsi dei nemici , le due bande si accampavano in mezzo ad un piccolo bosco che coronava la cima d' una collinetta , e che le metteva al coperto da qualsiasi sorpresa . Hang Tu , seguito da alcuni meticci del suo drappello , sali` sulla piu` alta cima , dalla quale poteva dominare una vasto tratto del paese ed anche buona parte delle rive dello Zapate` . Da quella posizione elevata scopri` subito , verso il nord , al di la` del fiume , numerosi punti luminosi brillare fra le tenebre . Suppose che fossero fuochi delle bande insorte accampate intorno a S . Nicola . E` vero , dissero i meticci , che avevano guidato le due bande . A S . Nicola , si veglia per tema d' una sorpresa notturna . Domani mattina possiamo giungere alla borgata , disse Hang , purche` gli spagnuoli non abbiano di gia` occupate le rive dello Zapate` . E` quello che io temo , capo , osservo` uno dei due meticci . Vedo dei fuochi brillare sotto i boschi che si stendono lungo le rive del fiume e precisamente dinanzi a noi . Hang Tu abbasso` gli sguardi verso il fiume , le cui acque scintillavano all' orizzonte , sotto i primi raggi dell' astro notturno che allora sorgeva dietro le foreste e scorse infatti alcune luci tremolanti sotto la cupa ombra degli alberi . La fronte del capo degli uomini gialli s' aggrotto` . Ci avrebbe gia` preceduti il nemico ? mormoro` . Non ho grande fiducia che S . Nicola possa resistere a lungo alle brigate vittoriose del generale Lachambre , ma infine una buona resistenza la si poteva tentare . Poi volgendosi verso i due meticci , chiese : Credete che quei fuochi siano di qualche capo spagnuolo ? Lo crediamo , capo , risposero . Se cosi` fosse , avremmo la via tagliata . Possiamo mandare alcuni cavalieri in esplorazione . E` quello che faro` . Date intanto ordine che si spengano nel nostro campo tutti i fuochi , onde non attirare l' attenzione del nemico ed esporci ad un inutile attacco . Darete pure ordine che nessuno si corichi e che si tengano pronti a ripartire . Vuoi forzare il passo del fiume , capo ? chiese un meticcio . Si vedra` piu` tardi che cosa ci converra` fare . Quattro uomini di buona volonta` risalgano a cavallo e si rechino sulle rive del fiume . Quattro meticci della sua piccola banda si fecero innanzi , dicendo : Siamo pronti a partire . Andate , guardate e tornate presto a riferirmi cio` che avrete veduto . Soprattutto siate prudenti e non fatevi sorprendere . Ridiscese il colle e attraversato il campo , entro` in una capannuccia improvvisata , con rami d' albero , sotto la quale era stato ricoverato Romero . Il meticcio , che ricominciava a migliorare , essendo cessata la febbre , stava parlando con Than Kiu` , La quale si teneva seduta presso di lui ; vedendoli uno vicino all' altra , corrugo` la fronte , ma fu un lampo . Il suo viso aveva prontamente riacquistata la consueta serenita` . Mi sembra che tu stia meglio questa sera , disse a Romero . Si` , fratello , rispose il meticcio , tenendogli la mano . Hang finse di non vederla e ando` ad accoccolarsi presso la porta della capannuccia . Hang , disse Romero , alzandosi a sedere . Tu sei in collera con me , e` vero ? ... Il chinese non rispose . Si era preso fra le mani il capo e pareva che meditasse . Hang , ripete` Romero . Tu sei in collera , perche` io ti ho strappato dalle mani il maggiore d' Alcazar . Anche questa volta il chinese non rispose . Than Kiu` si era alzata pallidissima e guardava ora l' uno ed or l' altro , con viva inquietudine . Hang , diss' ella . Udendo la voce della fanciulla , il chinese aveva alzato il capo , passandosi prima una mano dinanzi agli occhi , come se avesse voluto allontanare una visione o strapparsi qualche furtiva lagrima . Than Kiu` l' aveva veduto e gli si era avvicinata mormorandogli in un orecchio , ma in modo che Romero non potesse udirla . Tu hai pianto , Hang . No , rispose il chinese , con voce appena intelligibile e scotendo il capo . Meditavo . No , tu cerchi ingannarmi . Tu piangi e forse per me . Taci ! ... Poi si alzo` , dicendo con voce tranquilla : Non t' avevo udito , Romero . No , Hang Tu non ha cessato d' amare il suo fratello d' armi , ne` si pentira` di cio` che ha fatto . Hai voluto salvare il padre della donna bianca : forse hai fatto bene . Certe generosita` , talora possono diventare preziose . Orsu` , non se ne parli piu` mai . Ma mi sembri commosso , Hang . No , Romero , sono preoccupato perche` comincio a dubitare dell' avvenire . Vuoi dire ? ... Che la sfiducia comincia a infiltrarsi nel mio animo e che i sogni tanto accarezzati stanno per svanire tutti . Anche il grande ideale comincia ad impallidire . Parli dell' insurrezione forse ? Si` e anche d' altro . Forse che tu non hai piu` fiducia nella nostra causa ? Hang Tu legge talvolta nell' avvenire e l' ha veduto ben fosco . Forse che nuovi disastri hanno colpito la nostra causa ? No , ma prevedo che quest' insurrezione finira` in una catastrofe . Non lo credo . Sai , Romero , che il generale Lachambre e` gia` giunto sulle rive dello Zapate` e che le sue brigate accampano a due miglia da noi ? ... Di gia` ? ... esclamo` Romero , con doloroso stupore . Si` e aggiungero` che la presa di S . Nicola e` forse questione di ore . Ma noi andremo a difenderla . E chi ci aprira` la via attraverso le truppe spagnuole ? ... Queste due bande , che non contano dieci meticci ? Tu sai gia` quanto valgono i tagali ed i miei compatriotti . Siamo tagliati fuori da S . Nicola ? ... Tutto lo indica . E che cosa pensi di fare ? ... Tentero` di attraversare lo Zapate` senza impegnare battaglia . E se tu non riuscissi ? ... E` a te che domando che cosa si dovra` tentare . In questa provincia non vi e` piu` nessuna borgata sulla quale ripiegare e tentare una difesa disperata . Il nostro piano di distrarre le forze che marciano su Cavite lo credo fallito e senza alcuna speranza di rimedio . Ebbene , Hang , noi andremo a Cavite . E` la` che batte il cuore dell' insurrezione e la` andremo a difendere strenuamente il baluardo della liberta` . E lo potremo noi o sara` troppo tardi ? Sai che le truppe del generale Polavieja s' avanzano lungo la penisola ? ... Cercheremo d' ingannarle . O verremo presi e fucilati . Vi e` il mare , Hang . Ma la baia e` guardata dalla flottiglia spagnuola , la quale blocca strettamente Cavite . Ma si puo` , approfittando di una notte oscura , violare il blocco e sbucare sotto le mura della citta` . E` vero , mormoro` Hang Tu , come se parlasse fra se` . Con uomini decisi a tutto , si puo` tentarlo . Si era alzato e si era accostato alla porta , porgendo ascolto ai rumori del campo . Vado a vedere se gli uomini mandati in esplorazione sono giunti , disse . Dalla loro risposta puo` dipendere la nostra sorte e fors' anche quella delle bande che difendono S . Nicola . Fece un gesto d' addio a Romero ed a Than Kiu` ed usci` . Tutti i fuochi erano stati spenti nell' accampamento , ma nessuno dormiva . Chinesi e tagali si erano coricati accanto ai loro cavalli , tenendo le armi a portata della mano , per essere pronti a partire . Hang Tu fece il giro del campo visitando i posti di guardia , temendo sempre una sorpresa da parte degli spagnuoli che ormai supponeva molto vicini , poi ando` a sedersi su di un' alta roccia , dalla quale dominava il corso dello Zapate` e poteva distinguere i fuochi che ardevano sulle sue rive . Non pensava ; spiava con ansieta` il ritorno degli uomini mandati ad esplorare i dintorni . Trascorse una mezz' ora , poi un' ora , senza che nulla potesse scorgere . In fine vide alcune ombre gigantesche galoppare celermente per la pianura e gli acquitrini che si estendevano dietro lo Zapate` , e dirigersi verso il colle occupato dalle due bande . Credette dapprima che fossero cavalleggeri spagnuoli in esplorazione , ma poi s' accorse che erano i suoi quattro meticci . Lascio` la rocca e scese incontro a loro . Gli spagnuoli ? chiese , quando lo ebbero raggiunto . Si` , capo , rispose uno dei due meticci . Abbiamo dinanzi a noi una brigata del generale Lachambre . Ah ! ... sfortuna ! ... esclamo` Hang . Si prepara ad assalire S . Nicola ? ... Sembra che domani , all' alba , debba cominciare l' assalto . Una parte delle truppe ha gia` guadato il fiume e gli altri si preparano pure a passarlo . Credete che sia possibile a noi di attraversarla senza venire scoperti ? ... Forse , passando in mezzo alle paludi , disse un altro meticcio . Vi passeremo , rispose Hang , che pareva avesse presa una pronta decisione . Fate levare il campo . E Don Ruiz ? ... Lo condurremo con noi . Non sarebbe prudente lasciarlo indietro , fosse pure sotto una buona scorta . Affido a voi l' incarico di vegliare su di lui . E noi lo difenderemo , risposero ad una voce i quattro meticci . Gli uomini delle due bande , avvertiti di quanto accadeva , si erano prontamente alzati e si erano ordinati su due colonne , senza far rumore . Hang Tu li passo` in rivista , scelse venti uomini per formare un piccolo corpo d' avanguardia poi , appena ricevuto l' avviso che Romero e Than Kiu` avevano lasciata la capannuccia , diede il comando della partenza , mettendosi al comando del primo gruppo . I duecento uomini scesero la collina nel piu` profondo silenzio e tenendosi sempre sotto l' ombra delle piante , onde i raggi della luna non si riflettessero sulle loro armi , poi giunti nella pianura si cacciarono in mezzo alle piantagioni . Hang Tu , coi suoi venti uomini , si era portato piu` innanzi per esplorare il terreno e per non cadere in qualche imboscata . Procedeva cauto , sostando di frequente per ascoltare e non riprendendo la marcia se non quando era ben certo di non aver dinanzi il nemico . Gli premeva attraversare il fiume inosservato , poiche` al primo allarme poteva tirarsi addosso l' intera brigata che accampava sulle rive e venire schiacciato senza combattimento . Giunto a cinque o seicento passi dallo Zapate` , comando` ai suoi uomini di scendere da cavallo per tema che venissero scorti , e di avviluppare le teste degli animali nelle gualdrappe , onde impedire loro di nitrire , poi si spinse audacemente innanzi attraverso ad un terreno fangoso che annunziava la vicinanza d' una palude . La colonna , che lo seguiva ad una distanza di tre o quattrocento metri , aveva imitato quelle prudenti manovre e s' avanzava lentamente , lungo un argine coperto da macchioni di bambu` . Il terreno diventava cattivissimo , soprattutto pei cavalli , i quali talvolta affondavano fino a mezza gamba in una mota tenacissima , ma Hang Tu non si arrestava . Sentiva dinanzi a se` scorrere il fiume e alla sua destra vedeva brillare , attraverso le piante , i fuochi degli accampamenti spagnuoli . Guai se veniva sorpreso in mezzo a quel pantano che rendevano impossibile qualsiasi carica ; era la perdita di tutti . Ad un tratto alcuni insorti dell' avanguardia , che si erano spinti piu` innanzi , furono visti abbandonare precipitosamente i loro cavalli che si erano affondati fino al ventre e retrocedere precipitosamente . Hang Tu , credendo che fossero stati scoperti da qualche drappello di nemici accampati sulle rive del fiume , si preparava a balzare in sella per slanciarsi avanti , quando udi` alcune parole che gli agghiacciarono il sangue nelle vene . Le sabbie mobili ! ... avevano detto gli uomini che retrocedevano . Non avanzate ! ... Maledizione ! ... esclamo` il chinese . Le sabbie mobili dinanzi e gli spagnuoli ai fianchi ! ... Se riusciremo a salvarci saremo bravi . Guardo` se la colonna lo seguiva o se si trovava ancora sull' argine e la vide ormai impegnata nella palude . Malgrado il suo straordinario coraggio , provo` un fremito di terrore . Il cielo vegli su di noi , mormoro` . Non vi era da pensare a retrocedere . Poteva accadere qualche confusione , la quale non avrebbe tardato ad attirare l' attenzione della brigata del generale Lachambre . Bisognava andare innanzi a qualsiasi costo , tanto piu` che l' alba non era molto lontana . Non era pero` possibile passare la` dove erano stati abbandonati i cavalli . Le povere bestie in pochi istanti erano state inghiottite dal fango e tutti gli altri non avrebbero avuto di certo migliore fortuna . Deviamo , disse Hang , forse procedendo parallelamente alla riva , potremo trovare qualche passaggio . Due uomini , i piu` lesti ed i piu` leggeri ci precedano , e due altri si rechino ad avvertire il grosso della banda del pericolo ed a raccomandare il piu` profondo silenzio . Si tratta della vita di tutti . Due tagali , scelti fra i piu` agili , si posero alla testa dell' avanguardia , esplorando il terreno con le aste delle loro lunghe lance . Ben presto s' accorsero che era impossibile giungere direttamente sulle rive dello Zapate` , ma deviando a destra riuscirono a trovare un fango piu` solido che poteva permettere il passaggio . L' avanguardia ed il grosso della colonna li avevano seguiti in quella nuova direzione , procurando di tenersi esattamente sulle loro tracce per tema che a destra od a sinistra si trovassero altri banchi di sabbie mobili . Tutti erano discesi da cavallo per alleggerire le povere bestie , le quali faticavano assai a levare le zampe da quella poltiglia tenace . Percorsi altri duecento passi , le due guide , vedendo numerosi gruppi di canne palustri crescere qua e la` sulle rive del fiume , tentarono di tagliare la palude in linea retta , ma dovettero tornare ancora , lasciando un cavallo fra le sabbie mobili . Hang Tu cominciava a diventare inquieto . Le stelle impallidivano rapidamente e l' alba stava per fugare le tenebre . Gia` verso gli accampamenti della brigata spagnuola si udivano rumori crescenti e qualche squillo di tromba . Forse la sveglia non era lontana . Presto , presto , ripeteva Hang . se ci sorprendono qui , siamo perduti . Le due guide continuavano ad avanzare scandagliando il fango e affrettando il passo piu` che potevano , cercando sempre un passaggio che permettesse di raggiungere l' argine del fiume , il quale ormai non era lontano che un centinaio di metri . Finalmente si sentirono sotto i piedi un tratto di terreno inondato bensi` , ma resistente . Avanti ! ... esclamarono . Siamo salvi ! ... L' avanguardia ed il grosso della colonna si erano precipitati dietro di loro . L' alba allora spuntava e negli accampamenti spagnuoli le trombe suonavano la sveglia . Le due guide erano gia` giunte a pochi passi dall' argine , quando in lontana si udi` una voce tuonare : Chi vive ? Silenzio , aveva detto Hang Tu ai suoi uomini . Tacete ed affrettatevi . Chi vive ? ... ripete` la voce con tono minaccioso . Hang Tu invece di rispondere balzo` in sella armando il fucile , imitato da tutti gli uomini dell' avanguardia . Uno sparo rintrono` . Una delle guide , che era gia` salita sull' argine , colpita dalla fucilata della sentinella spagnuola , allargo` le braccia e cadde nella palude . Hang Tu , con una spronata , si spinse innanzi e costrinse il cavallo a salire sull' argine . Un secondo sparo rintrono` , ma la palla si perdette altrove . Avanti ! ... urlo` il chinese . Tutta l' avanguardia si era precipitata dietro di lui e si era raggruppata sulla riva dello Zapate` , coi fucili in mano . A trecento passi vi era un piccolo posto spagnuolo , nascosto dietro l' argine . Si componeva di soli pochi uomini , ma aveva aperto arditamente il fuoco , mentre nell' accampamento si udivano le sentinelle a gridare : All' armi ! ... All' armi ! ... Gia` alcune palle avevano scavalcato piu` d' un cavaliere dell' avanguardia ed abbattuto piu` d' un cavallo . Hang Tu si pose alla testa del drappello e carico` a fondo colla catana in pugno . Gli premeva di respingere quel piccolo posto , per lasciare tempo al grosso della colonna di passare il fiume . Sfuggi` miracolosamente al fuoco di due scariche e si slancio` in mezzo a quel piccolo gruppo di soldati , costringendolo a disperdersi . A terra , grido` ai suoi uomini . Occupate l' argine e tenete testa al nemico . Mi bastano due minuti . Poi , mentre i cavalieri balzavano precipitosamente di sella , aprendo il fuoco sui primi drappelli di spagnuoli che accorrevano dall' accampamento piu` vicino , torno` indietro per dirigere il guado del fiume . FRA IL FUOCO E L' ACQUA Il grosso della colonna era giunto disordinatamente sulla riva dello Zapate` , credendosi assalito anche alle spalle e sui fianchi , ma nessun cavaliere aveva ancora osato slanciarsi in acqua , poiche` le lance di alcuni tagali non avevano trovato fondo . Il fiume , ingrossato da qualche recente acquazzone , correva rapido , frangendosi furiosamente contro i due argini e da quella parte non offriva alcun guado . Vi era quindi il pericolo , con tanti cavalli e con il pa`nico che aveva cominciato ad invadere le due bande , che il passaggio terminasse in una catastrofe . Hang Tu con uno sguardo aveva compresa la gravita` della situazione , ma aveva pure capito che non vi era da esitare . O passare rapidamente il fiume , o farsi sterminare dai soldati spagnuoli che gia` accorrevano con forze imponenti da tutti gli accampamenti . L' avanguardia , riparata dietro l' argine , si difendeva vigorosamente con scariche micidiali , ma non avrebbe potuto resistere a lungo all' irrompere della brigata . In acqua ! ... grido` Hang Tu . In quel momento si rammento` di Romero e di Than Kiu` e s' arresto` , gettando uno sguardo angoscioso sui cavalieri che s' affollavano confusamente sulla riva . Romero ! ... grido` . Eccomi ! rispose una voce . Il meticcio Stava per raggiungerlo , aprendosi impetuosamente il passo fra le bande . Udendo i primi spari , si era gettato dalla barella , malgrado le preghiere di Than Kiu` e dei meticci incaricati di vegliare su di lui , e fattosi condurre un cavallo lo aveva montato . Aveva pur lui compreso la estrema gravita` della situazione e da vero capo , non badando ai dolori causati dalla ferita , accorreva in prima fila per organizzare la difesa e guidare le bande attraverso il fiume . Than Kiu` lo aveva seguito coi quattro meticci . Vedendosi di gia` sulla riva , Hang Tu aveva respirato liberamente . Puoi reggerti , Romero ? ... chiese . Si` , rispose il meticcio . Than Kiu` , lascia il tuo cavallo e sali dietro di me . L' acqua non mi fa paura , Hang , rispose la fanciulla . Ma la corrente e` rapida . Sali e aggrappati a me . Il mio cavallo e` vigoroso . Than Kiu` obbedi` . In acqua ! ... gridarono i due capi . Spronarono i cavalli e si slanciarono arditamente nel fiume . I loro uomini , incoraggiati nell' esempio e spaventati dall' accorrere degli spagnuoli , i quali avevano gia` aperto il fuoco , li seguirono confusamente . Quelli che erano rimasti senza cavalli erano balzati in groppa a quelli dei loro compagni o si erano attaccati alle code . La corrente , che era rapidissima , trascinava uomini ed animali , minacciando d' inghiottire gli uni e gli altri . Per maggior disgrazia l' avanguardia , oppressa dal numero , aveva abbandonato l' argine balzando pure in acqua , sicche` gli spagnuoli , giunti sulla riva , sparavano sui cavalieri della retroguardia , spargendo il terrore e la morte . Hang Tu e Romero , in testa a tutti , con furiose speronate cercavano di mantenere a galla i cavalli e di guidarli verso alcuni banchi di sabbia che si vedevano emergere nel mezzo del fiume , mentre Than Kiu` , pur tenendosi stretta al chinese , colla sinistra faceva fuoco contro gli spagnuoli , bruciando tutte le cariche della sua rivoltella . Dietro di loro si dibattevano i chinesi ed i tagali , urlando come indemoniati . Presi da un pa`nico ormai irrefrenabile , si urtavano confusamente per essere i primi a giungere sull' opposta riva , imbarazzando le mosse dei poveri animali , i quali non si mantenevano a galla che con sforzi disperati . Di quando in quando alcuni cavalieri e cavalli , colpiti dalle palle del nemico , scomparivano , trascinati dalla corrente , andavano ad urtare , violentemente contro gli altri , causando nuove disgrazie . Le grida dei fuggiaschi , le urla dei feriti , i nitriti dei cavalli , gli spari ed i muggiti delle acque , formavano un baccano assordante tale da impedire ad Hang Tu e Romero di dare qualsiasi ordine , per evitare che quella precipitosa ritirata si convertisse in un completo disastro . Invano urlavano ai loro uomini di tenersi lontani gli uni dagli altri , per non imbarazzare le mosse dei cavalli e raccomandavano la calma ; la loro voce veniva coperta da quel fracasso assordante . Le linee erano state rotte . Alcuni cavalli , impotenti a resistere all' impeto della corrente , erano stati trascinati lontano e si vedevano dibattersi a tre , quattro e perfino cinquecento metri dal luogo ove si erano tuffati ; altri invece , erano stati respinti verso la riva ed i loro cavalieri erano caduti sotto il fuoco del nemico od erano stati fatti prigionieri . Intanto Hang Tu , Romero e dieci o dodici altri che non li avevano abbandonati , erano giunti sui primi banchi e la` si erano arrestati in attesa dei compagni . Vedendo che gli spagnuoli non cessavano il fuoco e che continuavano ad ingrossare , si nascosero dietro ai cavalli e cominciarono a sparare . I cavalieri che giungevano a due o tre alla volta , li imitavano per rendere meno disastrosa la ritirata degli altri che si trovavano ancora nelle acque profonde . Le palle s' incrociavano sopra il fiume con strani miagolii . Cadevano uomini d' ambo le parti , Ma soprattutto insorti , le cui bande si assottigliavano rapidamente , mentre le compagnie nemiche ingrossavano sempre . Dei duecento insorti , che erano entrati nel fiume , ne rimanevano centocinquanta ; gli altri erano stati inghiottiti dalle acque ed i loro cadaveri , unitamente a quelli dei cavalli , si vedevano arenati presso i banchi o lungo le rive . Hang e Romero , frettolosi di salvare i rimanenti e di sottrarli a quelle scariche micidiali , appena videro approdare gli ultimi cavalieri , comandarono nuovamente la ritirata . Ormai la riva era vicina , e dietro gli alberi che la coprivano potevano trovare un ottimo rifugio . Attraversarono rapidamente i banchi sempre sotto il fuoco che faceva grandi vuoti fra le fila degl' insorti , e si cacciarono in mezzo agli alberi , dove sostarono per attendere i compagni che avevano approdato due o trecento metri piu` lontano . Presto , presto ! gridava Hang , o avremo addosso anche le truppe che hanno guadato il fiume prima di noi . Gl' insorti giungevano alla spicciolata , alcuni ancora a cavallo , altri a piedi e quello che era peggio , senz' armi , avendo dovuto abbandonarle per salvarsi a nuoto . Quando Hang Tu se li vide tutti intorno , ordino` ai cavalieri di prendersi in sella i compagni che avevano perduto i loro animali e diede il comando della partenza , sperando di poter giungere a S . Nicola prima che il generale Lachambre ordinasse l' attacco . La borgata tenuta dagl' insorti non era lontana e con una rapida galoppata si poteva raggiungerla in meno di tre quarti d' ora . Tutta la colonna si era lanciata al galoppo , inoltrandosi in una vallata in mezzo alla quale scorreva un piccolo affluente dello Zapate` , procurando di tenersi nascosta in mezzo agli alberi che coprivano il fondo ed i due pendii . Dalla parte del fiume le detonazioni erano cessate , ma piu` oltre , verso S . Nicola , si udivano squillare le trombe degli spagnuoli . Pareva che il generale si preparasse ad assalire . Speri di giungere in tempo ? chiese Romero , che cavalcava a fianco di Hang . Conduciamo con noi rinforzi gia` stremati dalla lotta e dalla fatica e inoltre avviliti . Faremo quanto potremo . La presenza nostra puo` incoraggiare gli insorti ad una disperata resistenza . Quello che temo , e` di trovare la via tagliata . Cercheremo di girare le posizioni spagnuole . Forse S . Nicola non e` ancora stata circondata . Speriamo , Romero . E la tua ferita ? ... E` gia` un po' cicatrizzata . Fra tre o quattro giorni tutto sara` finito . Non ti producono dolori le scosse del cavallo ? Si` , ma sono sopportabili . In quell' istante , verso il fondo della valle , si udirono a squillare delle trombe , mentre piu` in alto si udivano muggire le conche di guerra delle bande insorte . Hang Tu , con una violenta strappata , aveva fermato il cavallo , guardando con inquietudine verso l' estremita` della valletta . Che gli spagnuoli si muovano ? chiese . Lo credo , rispose Romero , che si era pure arrestato . Questi squilli comandano l' apertura del fuoco . Aveva appena cessato di parlare che si udirono rimbombare in alto , con immenso fragore , due cannonate , poi subito dopo una terza dalla parte di Zapate` . Giungeremo troppo tardi ! ... esclamo` Hang , con rabbia . O non vi potremo nemmeno giungere , colle poche forze di cui disponiamo , disse Romero . Perche` ? ... Guarda lassu` . Non vedi le schiere spagnuole avanzarsi attraverso i boschi , in masse considerevoli ? ... Tutta la prima brigata del generale Lachambre muove all' attacco e forse la seconda ha gia` guadato il fiume e si avanza per tagliare la ritirata agl' insorti . Non importa , Romero ; caricheremo a fondo e passera` chi potra` . Poi rizzandosi sulle staffe e snudando la catana , urlo` : Avanti chi non teme la morte ! ... La colonna si era slanciata al galoppo addentrandosi nella stretta valle , la quale terminava in un' aspra salita che doveva sboccare nei pressi di S . Nicola . Cercavano di affrettarsi , ma la natura del suolo , il quale era ingombro di macigni enormi , di gruppi di alberi e di cespugli , la costringeva di frequente a rompersi o a rallentare . Alcuni cavalieri , sia che possedessero cattivi animali o che si sentissero poco tentati di appressarsi alle forti colonne spagnuole , cominciavano a rimanere indietro per poi dileguarsi al momento opportuno . Intanto verso S . Nicola l' attacco era cominciato con grande vigore e con molto slancio da parte delle due brigate del generale Lachambre , il vincitore di Salitran . Il cannone rombava incessantemente e la moschetteria crepitava dovunque . Al di sopra degli alberi si vedevano alzarsi nubi di fumo bianco , mentre al di sotto si udivano le trombe a squillare la carica e i soldati a gridare . Viva il Re ! ... Viva la Reggente ! ... Pareva che le bande insorte , trincerate nel borgo , si difendessero disperatamente , poiche` anche lassu` il fuoco di moschetteria si manteneva vivissimo , quantunque alcune case incendiate da qualche granata , ardessero come zolfanelli . Romero e Hang nondimeno s' avanzavano sempre , benche` si fossero accorti che la loro colonna andava assottigliandosi rapidamente . Sperava ancora di giungere inosservati alle spalle delle truppe spagnuole , di aprirsi il passo con una carica furiosa e di entrare al galoppo in S . Nicola . Il loro piano doveva pero` in breve fallire . Alcuni spagnuoli che salivano pure la valletta attraverso i boschi , accortisi della presenza di quel gruppo di cavalieri , avevano dato l' allarme e , presa posizione in mezzo ad alcune rupi , avevano cominciato a far fuoco . Hang Tu e Romero , visto che i loro uomini esitavano a spingersi innanzi , si gettarono nei boschi di fronte per sottrarsi a quelle scariche , ma s' avvidero ben presto che anche da quel lato correvano il pericolo di venire , se non distrutti , almeno decimati . Altri soldati che occupavano le alture della valletta , avevano pure aperto il fuoco ed avendo veduto che non riuscivano a danneggiarli , avevano cominciato a rotolare attraverso gli alberi macigni enormi , i quali scendevano con grande fracasso , balzando e rimbalzando e schiantando , nella loro corsa , non poche piante . Alcuni chinesi e tagali , spaventati , avevano abbandonata la partita battendo precipitosamente in ritirata . Hang , disse Romero , stiamo per venire schiacciati entro questa valle . Ma lassu` si combatte ancora , rispose il chinese . Ma credi tu ... La frase gli fu troncata da una serie di spaventevoli detonazioni , che rombavano dalla parte di S . Nicola . Erano scoppiate delle mine od era saltato il deposito delle munizioni degli insorti ? ... Hang Tu stava per ridiscendere verso la valle , quando si udirono a echeggiare , verso l' estremita` , delle grida confuse ma che parevano emesse da centinaia di persone , seguite subito da un terribile fuoco di moschetteria . Romero e tutta la colonna si erano slanciati dietro al chinese e videro scendere nella valle , a precipizio , parecchie centinaia d' uomini mescolati , in una orribile confusione a numerosi gruppi di cavalli lanciati al galoppo . Basto` loro un solo sguardo per comprendere di che cosa si trattava . Erano le bande insorte di S . Nicola che fuggivano all' impazzata , incalzate vigorosamente dalla prima brigata del generale Lachambre , la quale doveva avere gia` superate e conquistate le trincee . Quell' onda di fuggiaschi , in pochi istanti , giunse addosso alla colonna . Era composta di meticci , di tagali , di chinesi , di malesi , di uomini e di donne , ma tutti invasi da un pa`nico irrefrenabile . Hang Tu e Romero si erano slanciati in mezzo agli insorti per arrestarli , ma la loro voce non si udiva piu` fra quell' urli`o formidabile e gli spari che rimbombavano nella stretta valle , destando tutti gli echi . Fermatevi ! ... tuonavano . Volgete la fronte al nemico ! ... Noi siamo i capi dell' insurrezione ! ... Nessuno badava a loro . Tutti fuggivano , gareggiando di velocita` , gettando le armi e le munizioni per essere piu` leggeri , urtandosi , spingendosi e calpestando coloro che cadevano . I cavalli che si trovavano in mezzo a loro , in gran parte privi dei loro cavalieri , accrescevano la confusione ed il numero delle vittime . Le bande passarono come un fiume impetuoso dinanzi alla colonna e si dileguarono in mezzo ai boschi , lasciandosi dietro una lunga fila di morti e di moribondi orribilmente calpestati . Una gran parte dei tagali e dei chinesi , anzi i piu` , che si trovavano con Hang e con Romero , invasi pure da quel pa`nico , li avevano seguiti , malgrado le grida e le minacce dei capi . Era finita . Le truppe spagnuole , ancora una volta vittoriose , avevano abbattuta la bandiera della liberta` che ondeggiava sulle trincee di S . Nicola , ed erano rimaste assolute padrone del campo . L' insurrezione era stata domata sulle rive dello Zapate` , senza speranza che potesse risorgere . Hang Tu e Romero , vedendo che ormai tutto era perduto e che ogni resistenza sarebbe stata vana , si erano pure ripiegati verso l' uscita della valletta , per rivarcare il fiume prima che le brigate del valoroso ed audace generale tagliassero la ritirata . La loro colonna era quasi del tutto sfumata . Attorno a loro non erano rimasti che sei meticci , tre tagali , un chinese e la valorosa Than Kiu` . Percorsero al galoppo la valletta , salutati da parecchie scariche che gettarono a terra un meticcio ed un tagalo e si diressero frettolosamente verso il fiume , sperando cola` di trovare alcune bande di fuggiaschi , ma rimasero delusi . I difensori di S . Nicola , invece di attraversare lo Zapate` per tentare di guadagnare Cavite , la sola localita` ove ancora si combatteva con fortuna da parte degl' insorti , si erano dispersi fra le foreste e le montagne . Cercare di raggiungerli per riordinare la resistenza , non vi era neppure da pensare . Sarebbero state necessarie parecchie settimane ed in quel frattempo le vittoriose bande spagnuole avrebbero avuto il tempo per batterle e ribatterle . Non vi e` nulla da tentare qui , disse Romero ad Hang Tu . Lo Zapate` e Pamplona sono perduti per sempre . Lo temo , rispose il chinese , con un sospiro . Hang Tu legge talvolta nell' avvenire . E lo ha veduto fosco ? Si` , Romero . L' insurrezione pero` non e` ancora spenta , Hang . Cavite , Bulacan , Bacoor , Malabon , Rosario , Noveleta e Santa Cruz sono ancora in mano dei patriotti e resistono sempre . Ma le truppe della vecchia Spagna rispose Hang , sono agguerrite e valorose , Romero . Anch' io , al principio dell' insurrezione aveva una grande fiducia nelle nostre bande , ma lo vedi in che modo esse combattono ? Contiamo troppe sconfitte e ben poche vittorie . Orsu` : in acqua o gli spagnuoli ci piomberanno ancora alle spalle . Al di la` del fiume non avremo piu` da temere , ora che anche la seconda brigata si trova a S . Nicola . Spinsero i cavalli nel fiume ed avendo trovato un guado , raggiunsero felicemente la riva opposta , tagliando l' impetuosa corrente quasi in linea retta . Hang Tu , volendo frapporre fra la sua minuscola banda e le truppe spagnuole una distanza considerevole , tale da non poter venire sorpresa , quantunque fossero tutti stanchi , continuo` la marcia gettandosi verso le montagne che formano la vallata del fiume . Voleva raggiungere un posto elevato e affatto deserto per concedere alcuni giorni di riposo a Romero , prima di tentare la pericolosa e lunga marcia verso Cavite . Nel pomeriggio , avendo trovato un luogo adatto per accampare , dava il segnale della fermata . LE TRISTEZZE DEL FIORE DELLE PERLE Il luogo scelto dal chinese per concedere a Romero ed anche alla valorosa Than Kiu` un riposo d' alcuni giorni , e per lasciare al primo il tempo di guarire completamente , non poteva essere migliore . Era la cima d' una montagna tronca , la quale formava una piccola spianata , difesa all' intorno da enormi macigni e coi fianchi coperti da foltissime foreste , le quali promettevano copiosa selvaggina , cosa necessarissima , poiche` il piccolo drappello si trovava affatto sprovvisto di viveri , avendo tutto perduto nella disastrosa ritirata . Di lassu` i fuggiaschi potevano dominare un vastissimo tratto di paese ed una parte del corso dello Zapate` e quindi osservare anche le mosse delle due brigate del generale Lachambre e prevenire qualsiasi sorpresa , nel caso che qualche compagnia di soldati avesse avuto l' intenzione di snidarli . Fu subito decisa la costruzione d' una capanna per ripararsi dai cocenti raggi del sole e dall' umidita` della notte . Prima che il sole tramontasse , i cinque meticci , aiutati dai due tagali e dal chinese , aveva costruito il ricovero , un capannone di frasche e di rami d' albero , incapace assolutamente di proteggerli contro le palle degli spagnuoli , ma sufficiente per ripararli dalle intemperie . Quella sera dovettero accontentarsi per cibo di alcuni banani trovati nella foresta e di alcuni aranci , magro conforto pei loro stomaci che dal mattino non avevano ricevuto nemmeno un biscotto . Quantunque non vi fosse da temere alcuna sorpresa da parte degli spagnuoli , i quali non erano stati veduti a ripassare lo Zapate` , e non avessero da paventare pericoli da parte degli abitanti della foresta , non essendovi alle Filippine fiere capaci di assalire un uomo , all' infuori dei serpenti pitoni e dei coccodrilli che ordinariamente si tengono nelle bassure e nelle terre inondate , Hang Tu dispose dei quarti di guardia , volendo essere minutamente informato delle mosse del generale Lachambre . Gli premeva conoscere la direzione che avrebbero presi gli spagnuoli per regolarsi sulla via che avrebbe dovuto tenere per giungere sulle sponde del mare senza paura d' incontrarli . Quella prima notte , sulla cima di quell' alta montagna , passo` tranquilla e tutti poterono rimettersi dalle lunghe fatiche sopportate nei precedenti giorni . Da parte degli spagnuoli nulla era stato notato . Pareva che non si fossero ancora mossi da S . Nicola per accorrere ad ingrossare le truppe del generale Polavieja , operanti contro Cavite . L' indomani alcuni meticci si cacciarono nei boschi per cercare di abbattere qualche capo di selvaggina , mentre i tagali andavano in cerca di frutta e di miele , avendo osservato , durante la marcia del giorno precedente , che numerose erano le api selvatiche in quei dintorni . Gli uni e gli altri furono abbastanza fortunati , poiche` prima del mezzodi` ritornavano portando con loro due scimmie lar , quadrumani alti ottanta centimetri , col pelame grigio nero , la faccia nerissima cinta da una fascia di peli bianchi che da` loro un aspetto dei piu` bizzarri e le natiche nude e rosse ; un gatto pescatore , un bell' animale lungo ottantacinque centimetri e alto quaranta , dal pelame grossolano con sfumature di varie tinte e strisce oscure , robusto , selvatico , che vive presso i torrenti ed i fiumi , distruggendo grandi quantita` di pesci , di uccelli e serpenti e assalendo qualche volta perfino i bambini . Avevano inoltre abbattuti parecchi volatili e raccolto parecchi chilogrammi di miele squisitamente profumato , nonche` un bel numero di banani , di grossi aranci , di deliziosi ananassi e di manghi . Avevano anche tentato di raggiungere un branco di grossi cinghiali che erano stati scorti in mezzo ad alcune folte macchie ed anche una coppia di cervi , ma senza riuscirvi . Si ripromettevano pero` di tornare l' indomani per cercare di abbatterne qualcuno . Durante la giornata Hang Tu si mantenne quasi costantemente in osservazione sulla cima della piu` alta roccia , per sorvegliare le mosse delle due brigate spagnuole . Aveva gia` veduto alcuni battaglioni lasciare S . Nicola e allontanarsi lungo la riva opposta dello Zapate` , come se mirassero a scendere verso Pamplona . Verso sera , altri li avevano seguiti prendendo la medesima direzione e cio` lo rassicurava , poiche` tenendosi al di qua del fiume era certo di poter giungere sulle sponde del mare senza incontrarli . Se fra una settimana sei guarito , con una rapida marcia possiamo giungere in vista di Cavite , disse a Romero , che lo aveva raggiunto su quell' alto osservatorio . Possiamo partire anche prima , rispose il meticcio . La mia ferita non mi da` quasi alcun disturbo . No , disse il chinese . A Cavite avremo molto da fare e le fatiche potrebbero inasprire la ferita e farti ricadere ammalato quando avremo maggior bisogno di te . Non c' e` fretta . La piazza e` ben munita e bene armata e terra` testa agli spagnuoli per molto tempo ancora , malgrado il bombardamento della flotta . Vi sono delle bande valorose ? ... Le migliori , Romero , e quasi tutte formate da meticci e da tagali che prima militavano fra le truppe coloniali della Spagna . Vi sono anche buoni cannoni e le munizioni devono abbondare ancora . Chi comanda le vostre forze ? Andrea Bonifacio coi suoi fratelli ed Aguinaldo , tutti capi valorosi ed intelligenti , quantunque siano gelosi gli uni degli altri . 5 Assumeremo noi la difesa della piazza , cosi` sopprimeremo le loro gelosie . A Cavite , gia` prima della nostra partenza da Manilla , erano stati spediti varii corrieri per annunciare a quei capi la decisione dei comitati segreti , cioe` di affidare a noi la direzione suprema delle operazioni guerresche . Forse di giorno in giorno ci attendono . Speriamo di poter resistere a lungo e costringere le truppe spagnuole a lasciare la penisola . Temo che sara` difficile , Romero , specialmente ora che il Lachambre andra` , colle sue truppe , a rinforzare il generale Polavieja e forse a prendere la direzione della campagna . Forse che il Polavieja sta per cedergli il comando supremo delle forze spagnuole ? chiese Romero , stupito . Da alcuni uomini delle bande ho udito che il Polavieja non si trova piu` in grado di dirigere le operazioni militari , in causa del suo male di fegato che lo fa soffrire assai e che gl' impedisce di montare a cavallo . 6 E gli succederebbe certamente il Lachambre . Si` , e questo vale l' altro , per nostra disgrazia . O li avremo tutti e due attorno a Cavite , aggiunse Romero , come parlando a se stesso . Forse , rispose Hang , che si era alzato . Vedi bene che anche il baluardo dell' insurrezione , stretto fra una cerchia di ferro e di fuoco , non potra` resistere a lungo . Ormai , in questa provincia , non ci sono piu` bande capaci di scacciare gli spagnuoli dalla penisola . E` vero , ma se Cavite dovra` cadere , andremo a rianimare le bande che combattono a Malabon ed a Bulacan . Se potremo sfuggire alla cerchia di ferro . M' ingannero` forse , ma il cuore mi dice che la caduta di Cavite sara` fatale a qualcuno di noi due . E sia , disse Romero . Io mi sono gettato in mezzo all' insurrezione per cercarvi la morte . Sei giovane ancora per morire e potresti un giorno diventare ancora felice . Per me e` un' altra cosa : non amo nessuno , fuorche` la liberta` , la patria , mentre tu hai delle persone che ti amano . Che importa , quando la donna che amo non potra` diventare mai mia ? disse Romero , con tristezza . Tu pensi alla donna bianca ! ... esclamo` Hang Tu , mentre la sua fronte si abbuiava . La si dimentica . Teresita ? Vi e` un' altra che ti ama e forse piu` della fanciulla bianca . Lo so ... Than Kiu` , mormoro` il meticcio con un sospiro . Perche` il destino l' ha spinta sui miei passi ? ... Perche` dici questo ? chiese Hang , con voce sorda . Perche` sento che non potro` mai amarla , finche` vi sara` Teresita ... eppure ... Continua . Meriterebbe bene l' amore mio . Quanta affezione in quella valorosa fanciulla ! ... Ed invece le spezzero` il cuore , mentre le devo la mia vita e quella del maggiore d' Alcazar . E non potrai mai amarla ? ... Si` , ma come sorella . Non le bastera` , disse Hang , i cui occhi diventavano tetri . Lo so , ma la fanciulla bianca mi ha stregato , Hang , e non potro` mai dimenticarla . Che vuoi ? ... E` il destino che cosi` esige . E` vero mormoro` Hang . sempre il destino . Than Kiu` morra` infelice . Ma tu ? chiese ad un tratto Romero , volgendosi verso il chinese . E` una fanciulla della tua stessa razza , e` bella , e` ardita e tu sei prode e forte . Ebbene ? chiese Hang coi denti stretti , incrociando le braccia . Che t' impedirebbe di farla felice ? ... Io ! esclamo` il chinese Hang Tu non lo potra` mai . Ma chi te lo impedira` ? ... Hang Tu aveva aperte le labbra come se volesse dargli una pronta risposta , ma poi le rinchiuse convulsivamente e con tanta forza , che i denti stridettero , quindi s' allontano` a lenti passi , scendendo attraverso i boschi della montagna . Parve a Romero che egli fosse in preda ad un' estrema commozione e credette che si fosse allontanato per sottrarsi a qualche nuova interrogazione . Vi e` qualche mistero nella vita di Hang Tu mormoro` il meticcio e forse riguarda anche Than Kiu` . Potro` io un giorno saperlo ? ... Scosse tristemente il capo e s' alzo` per ritornare alla capanna . Alla base della roccia vide la giovane chinese , la quale era seduta su di un macigno , cogli sguardi malinconicamente fissi sulla luna che allora sorgeva all' orizzonte , rossa come un disco di metallo incandescente . Udendo i passi di Romero , Than Kiu` si scosse , poi si rialzo` dicendo : Vieni , mio signore . L' umidita` della notte non fa bene ai feriti . Il meticcio , che era diventato pensieroso , non parve che l' avesse udita , perche` invece le chiese : Hai veduto Hang ? ... Si` , rispose la fanciulla , quasi distrattamente . Mio ... si` , l' ho veduto scendere la montagna . Mio ... Cosa volevi dire , Than Kiu` ? La fanciulla udendo quella domanda , trasali` , poi seguito` , ma con un certo imbarazzo : Volevo dire mio signore . Forse che non ti ho sempre chiamato cosi` ? ... Si` , fanciulla . Poi si era incamminato verso la capanna che sorgeva in mezzo alla spianata , senza aggiungere parola . Than Kiu` lo aveva seguito , ma dopo alcuni passi si era arrestata , dicendo con voce dolce : Il mio signore sta male forse ? ... Mi sembri triste e preoccupato . E` l' insurrezione che mi preoccupa , Than Kiu` , rispose Romero . La giovanetta gli aveva messo una mano sulla spalla e lo aveva fermato , guardandolo attentamente in viso . No , diss' ella , dopo alcuni istanti . Le labbra non dicono cio` che tormenta il tuo cuore , o mio signore . E che vuoi che lo tormenti ? ... La donna bianca , rispose la fanciulla , con voce tremula . E` cosi` lontana , Than Kiu` ! ... Ma tu pensi a lei . Non parlarmi di Teresita , fanciulla . Quel nome fa male a te . E` vero , mio signore . Il Fiore delle Perle , che non trema fra gli orrori delle battaglie , impallidisce quando ode il nome della donna bianca . Taci , fanciulla . La donna bianca portera` sventura alla donna del fiume Giallo . Poi prendendo Romero per una mano e indicandogli una fulgida stella che scintillava sulla linea dell' orizzonte , continuo` : Guardala , mio signore , come brilla la stella della Perla di Manilla . Sono tante sere che io la guardo e la vedo sorgere sempre piu` vivida , e noi , crediamo agli astri . Folli`e , Than Kiu` . No , mio signore . Guarda invece la mia stella che segue quella della donna bianca . La sua luce pallida tremola sempre come se dovesse spegnersi da un istante all' altro . Quando sara` giunta sopra il mio paese morra` e quel di` morra` pure la figlia del paese del sole . La voce della fanciulla si era spenta in un singhiozzo . Ebbene , che importa ? prosegui` , ma con una voce cosi` lieve che pareva un lontano lamento . Il mio signore non m' amera` mai , ma Than Kiu` non rimarra` a lungo infelice . La terra dei suoi padri sta laggiu` , dalla parte ove il sole tramonta e Hang trasportera` nel giardino dei fiori il corpo del Fiore delle Perle , all' ombra dei lilla` e della grande cupola a scaglie di ramarro . La morte non la teme , Than Kiu` : ben venga . La sua voce si era spenta in un secondo singhiozzo e Romero vivamente commosso , aveva attirato verso di se` la disgraziata giovanetta , dicendole : Tu sei infelice , mia povera Than Kiu` , ma credi tu che io sia felice ? ... T' inganni , fanciulla ! ... Il tuo cuore sanguina , ma anche il mio soffre : tu ti lamenti , ma anch' io non sono lieto : tu ami senza speranza ed io , credi che ne abbia ? ... Tu non potrai mai sapere quanto io abbia sofferto per la fanciulla bianca , che l' insurrezione mi ha strappata . Siamo due infelici , Than Kiu` , percossi da un' implacabile destino : ecco tutto . Ma tu ami la donna bianca . Si` , l' amo e` vero , e se dovessi morire , il mio ultimo pensiero sarebbe per lei e per ... te , che amo come una sorella , ma che avrei voluto amare come mia sposa . Mio signore ! ... esclamo` Than Kiu` . Tu mi avresti amata ? ... Si` , coraggiosa fanciulla . Ma la Perla di Manilla non e` ancora tua ! Ma io l' amo , Than Kiu` . Ma se ella morisse ? ... Romero guardo` la fanciulla : era trasfigurata . I suoi lineamenti cosi` gentili , cosi` dolci , velati sempre da una nube di malinconia , erano diventati fieri , mentre una fiamma cupa animava quegli occhi . Se il destino la uccidesse ? ... chiese la giovane chinese con voce sibilante . Than Kiu` , mi fai paura ! esclamo` Romero . Io leggo nei tuoi occhi un triste disegno . La fanciulla non aveva risposto . Si era coperta il viso fra le mani e si era lasciata cadere lentamente al suolo , come se un gelido vento avesse piegato a poco a poco quel rigoglioso fiore del paese del sole . No , la udi` a mormorare poco dopo Romero , con voce soffocata dai singhiozzi . Il mio signore pure morrebbe . Il Fiore delle Perle non potrebbe mai prendere il posto della Perla di Manilla . Fatalita` ! ... Romero si era curvato su di lei per rialzarla , ma prima che le sue mani l' avessero toccata , la fanciulla si era raddrizzata con uno scatto selvaggio . L' umidita` della notte puo` far male al mio signore , disse , con un tono di voce che pareva tranquillo , ma nel quale si sentiva una profonda rassegnazione . Le ferite s' inaspriscono . Si avvio` verso il capannone dinanzi a cui vegliava uno dei meticci , attese che Romero entrasse , poi si sedette dinanzi alla porta avvolgendosi nel suo mantello di seta bianca e posato il capo fra le mani piu` non si mosse . Verso mezzanotte anche Hang Tu ritornava al campo . Era ancora cosi` preoccupato , che non s' avvide di Than Kiu` . Chiese all' uomo di guardia se nulla di nuovo fosse accaduto , poi si sdraio` all' aperto , accanto al fuoco che era stato acceso dietro alcune enormi rocce , affinche` non potesse venire scorto dagli spagnuoli , che potevano ancora trovarsi accampati sulle rive dello Zapate` . FRA COCCODRILLI E SERPENTI Tre giorni dopo , cioe` il 21 marzo , la piccola banda lasciava definitivamente il rifugio , per tentare di giungere a Cavite . Romero , ormai completamente guarito dalla ferita riportata durante la ritirata da Salitran , era in grado di prendere vigorosamente parte all' estrema lotta che si doveva combattere nel piu` forte baluardo dell' insurrezione , contro le truppe riunite dei generali Polavieja e Lachambre . La piccola banda , durante quei sei giorni passati sulla montagna , aveva potuto radunare delle provviste sufficienti per attraversare la distanza che la separava dalle rive del mare , senza essere costretta a ripiegarsi sui villaggi , i quali ormai dovevano essere tutti occupati dagli spagnuoli . Essendo riusciti , i tagali ed i meticci , ad uccidere un piccolo cignale , avevano seccata parte della carne al sole , una ventina circa di chilogrammi , e questi potevano bastare per alcuni giorni . Per maggiore fortuna , quasi tutti gli spagnuoli che avevano preso parte all' assalto di S . Nicola , gia` da quattro giorni erano partiti , seguendo il corso dello Zapate` . Era quindi certo Hang , tenendosi sempre sulle montagne , di poter attraversare il paese senza venire inquietato . Scesa la montagna , Hang Tu aveva guidato i compagni attraverso a certe vallate selvagge e boscose , ma che si dirigevano verso il nord , seguendo due aspre catene di monti . Uno dei tagali , pratico del paese , gli si era messo vicino per le necessarie indicazioni . Pareva che la guerra non avesse lasciata alcuna traccia in quelle vallate . Probabilmente nessun combattimento era cola` avvenuto , essendo lontane da qualunque centro popoloso . Alberi maestosi e antichissimi coprivano i fianchi dei burroni e delle montagne , spingendosi a grandi altezze , abitati solo da numerose bande di scimmie che volteggiavano fra i rami , salutando i cavalieri con grida scordate o con latrati piu` o meno acuti . Si vedevano giganteggiare i tek dal legno durissimo , spingendo le loro cime a cinquanta e piu` metri dal suolo , i laureti cubilaban dai quali si ricava un olio aromatico ricercatissimo , gruppi di papayer , di tornasoli , d' alcanti , di ebani verdi , di legno del ferro , cosi` chiamati perche` le loro fibre sono cosi` resistenti da far rimbalzare le scuri piu` affilate : di superbi cocchi dalle grandi foglie piumate , di latanieri , di tamarindi , di frangipani e d' alberi della cassia , formando tutti insieme delle vere foreste , forse non ancora calpestate da alcun uomo bianco . E` incredibile la feracita` del suolo di quelle isole . Tutte le piante siano d' origine indo malese od europea vi allignano facilmente , anzi da`nno maggior copia di frutta che in qualunque altro paese . Un solo tubero non ha mai potuto svilupparsi su quelle terre , un tubero che puo` invece crescere in qualunque altra regione del globo e senza la menoma difficolta` , ossia la patata . La fauna non mancava di essere rappresentata entro quelle tranquille vallate . Bande di cervi e di cignali si vedevano fuggire attraverso i pendii , nascondendosi entro le piu` cupe macchie e anche non pochi serpenti fuggivano all' avanzarsi dei cavalieri e fra quelli qualcuno anche di quei pericolosi rettili chiamati pitoni tigri , lunghi oltre trenta piedi e dotati di tale forza , da stritolare fra le loro spire perfino un bue . In alto invece svolazzavano bande di kokatoe bianche col capo adorno di un pennacchio color rosa pallido , di pappagalli dalle penne variopinte , di tortorelle verdi e di certi uccellacci chiamati calao delle foreste , mentre in riva ai torrenti , che scendevano i pendii scrosciando , si vedevano non pochi trampolieri col dorso verde , il ventre giallo e la coda azzurra e talvolta qualcuno di quegli strani volatili chiamati tabau , quali hanno talvolta l' abitudine di seppellire le uova in terra , lasciando al calore del sole la cura di schiuderle , ne` piu` ne` meno come fanno i coccodrilli ed i caimani . La piccola banda a mezzodi` fece una fermata di alcune ore in fondo ad una cupa vallata , dove crescevano alcune palme di cocco gia` cariche di noci e alcuni alberi del pane , la cui frutta poteva somministrare una pasta tenera , dolciastra , somigliante per gusto a certe specie di zucche . Alle quattro pomeridiane Hang Tu si riponeva in marcia , seguendo altre vallate , solcate nel mezzo da piccoli corsi d' acqua che pareva si dirigessero tutti verso il mare e tutti ricchissimi di certi pesciolini esili , i quali costituiscono , per quelle isole , un vero flagello , specialmente durante la stagione delle piogge . Straripando i corsi d' acqua , le uova di quei pesciolini si disperdono dappertutto e dopo pochi giorni si ritrovano i piccini in tutti i luoghi , ove regna anche solo l' umidita` . Invadono perfino i pozzi ed i serbatoi corrompendo le acque e se ne trovano in grandissimo numero perfino nelle cantine , nei sotterranei delle chiese ed anche nelle tombe . Il paese , che la piccola banda percorreva , era sempre selvaggio , coperto di antichissime foreste , ma non disabitato del tutto , poiche` di quando in quando , sui fianchi delle montagne , vedevano alzarsi colonne di fumo e si udiva a rullare l' avitam , specie di tamburo adoperato dagli indigeni per accompagnare i mapaganit , ossia cantori di professione che girano pei villaggi . Degli spagnuoli pero` non si vedeva alcuna traccia , segno evidente che le popolazioni di quelle vallate , forse ancora mezzo selvagge , non avevano abbracciata la causa della liberta` , preferendo rimanersene tranquilli nei loro villaggi . Alla sera la banda si accampava sui fianchi boscosi d' una montagna , la quale pareva altissima . Hang Tu avrebbe voluto scalarla per vedere se di lassu` poteva scorgere il mare , ma temendo di smarrirsi dovette rinunciarvi . Il giorno seguente la piccola carovana entrava in una cupa vallata ingombra di piante acquatiche ed interrotta qua e la` da paludi , le cui acque stagnanti esalavano miasmi che potevano produrre febbri pericolose . Essendo chiusa fra alte montagne dai fianchi tagliati quasi a picco , assolutamente inaccessibili agli animali , ed irte di enormi piante che crescevano quasi orizzontalmente , una mezza oscurita` regnava entro quell' umido vallone . Hang Tu non sapeva dove terminasse , ma vedendo che si dirigeva verso il nord , ossia in direzione del mare , credette bene d' inoltrarsi . Procedeva pero` con prudenza , temendo che quelle piante acquatiche e quei pantani nascondessero dei serpenti e dei coccodrilli . I suoi timori dovevano in breve venire confermati , poiche` mentre stava attraversando un banco di sabbia e di fango tenacissimo in parte sommerso , ad un tratto il suo cavallo s' arresto` , mandando un nitrito di spavento . Che vi siano delle sabbie mobili ? si chiese Hang Tu . Non c' e` da fidarsi di questi terreni . Sprono` l' animale per costringerlo a raggiungere un macchione di canne , ma il destriero , invece di avanzare , cerco` di retrocedere , manifestando un vivo terrore . Hang Tu , che cosa succede ? chiese Romero , che gli stava a breve distanza . Non lo so , ma se il mio cavallo e` spaventato deve avere i suoi motivi , rispose il chinese . Affondato nel fango ? ... Non mi pare . Torna indietro ; faremo il giro dall' altra parte . La via non sara` migliore , Romero . Sprono` per la seconda volta e piu` forte di prima , ma invece di obbedire il cavallo s' inalbero` cosi` bruscamente , che per poco il chinese non fu sbalzato di sella . Dannazione ! ... urlo` Hang . Furioso per quella scossa , stava per piantare gli speroni nel ventre dell' ostinato animale , quando vide uscire dal macchione sette od otto orribili rettili , i quali gli si precipitavano incontro colle grandissime mascelle aperte . Era una banda di coccodrilli , formidabili mostri , lunghi dai sei ai sette metri , coi corpi corazzati da scaglie ossee d' un tale spessore da far rimbalzare le palle dei migliori fucili e con certe bocche lunghe un buon metro e armate di denti lunghi e solidi quanto l' acciaio . Hang Tu era coraggioso , ma nel vedersi dinanzi quei rettili impallidi` : Badate ! ... grido` ai compagni . Sono ben piu` terribili degli spagnuoli ! ... Aveva armato rapidamente il fucile , ma prima che lo avesse puntato , un coccodrillo , il capo banda , aveva avventato un tale colpo di coda al cavallo , da spezzargli le gambe anteriori , come se fossero due semplici stecchi . Il povero animale cadde bruscamente sulle ginocchia , sbalzando il cavaliere tre metri piu` innanzi , in mezzo al fango . Romero e Than Kiu` avevano mandato un urlo di terrore , credendo che Hang Tu fosse perduto , ma il valoroso chinese si era prontamente alzato , tenendo ancora in pugno il fucile . Vedendosi dinanzi due coccodrilli aveva scaricato l' arma fra le mascelle aperte del primo fracassandogli il palato , poi estratta rapidamente la catana , con un coraggio disperato si era scagliato contro il secondo , tempestandolo di colpi cosi` terribili , da costringerlo alla fuga . Romero intanto e gli altri tutti , scesi precipitosamente di sella , si erano gettati contro i cinque altri , i quali ormai avevano assalito il cavallo del chinese , stritolandogli la testa e le gambe . Scaricarono le armi , poi impugnati i fucili per la canna , si misero a percuotere furiosamente i musi dei superstiti , per costringere quei ributtanti e feroci mostri a rientrare nella macchia . Un meticcio , vedendo che uno di essi , invece di retrocedere cercava di gettarsi addosso agli altri cavalli , lo insegui` sparandogli contro una fucilata , ma la palla rimbalzo` sulle grosse scaglie senz' altro risultato che di irritare maggiormente il rettile , il quale rispose con un colpo di coda . Il meticcio che si trovava proprio dietro , colpito in pieno petto , fu scaraventato sei passi lontano . Hang Tu , che aveva veduto ogni cosa , si era precipitato in soccorso del disgraziato , ma ormai era troppo tardi . Il meticcio era morto sul colpo . La potente coda del mostro gli aveva sfondato il petto , fracassandogli le costole e perfino la spina dorsale . Il rettile , vedendosi dinanzi quel secondo avversario , cerco` d' investirlo , ma Romero ed i suoi compagni , che erano riusciti a fugare gli altri , furono lesti ad accorrere e con tre o quattro fucilate ben dirette lo abbatterono . Grazie , Romero , disse Hang Tu , porgendo la mano al meticcio . Grazie compagni . Sei ferito ? chiese Than Kiu` che era ancora pallidissima . No , rispose Hang , ma se non avessi avuta la mia fedele catana , credo che gli uomini gialli non avrebbero piu` avuto contare sul loro capo . E quel povero uomo ? ... Non ci rimane che seppellirlo . Ecco un altro valoroso perduto disse Romero . Tutti finiscono cosi` , in questa disgraziata campagna . Capo , disse in quel momento un tagalo , che si era avanzato vero il banco di sabbia . Non e` prudente fermarci qui . Vedo le piante acquatiche muoversi in diversi luoghi e temo che vi siamo altri coccodrilli . E stanno per assalirci , aggiunse un meticcio . Prendiamo il nostro povero compagno onde non serva di pasto a quegli schifosi sauriani e affrettiamoci a cercare un altro passaggio , rispose Hang . Ma il tuo cavallo e` perduto , disse Than Kiu` . Mi resta quello del morto . Afferro` il cadavere del meticcio e abbandono` precipitosamente il banco di sabbia , dirigendosi verso la parte opposta della valle , dove sperava di trovare , sul fianco della montagna , un passaggio migliore . Si ritrovavano in buon punto , poiche` altri dieci o dodici coccodrilli erano usciti dal macchione di piante acquatiche , scagliandosi sul cavallo del chinese che stava spirando sul banco di sabbia . Qualcuno dei piu` arditi cerco` d' inseguire i cavalieri , ma alcuni colpi di fucile li costrinsero ad arrestarsi . Giunti ai piedi della montagna , su di un terreno scoperto e roccioso , i cavalieri sostarono per dare sepoltura al povero meticcio , poi s' allontanarono frettolosamente , ansiosi di abbandonare quell' umida valle , non volendo passare la notte con quei vicini cosi` pericolosi e probabilmente molto affamati . Hang Tu , che era salito dietro a Than Kiu` , aveva raccomandato ai compagni di tenere le armi pronte , avendo scorto , in mezzo alle piante acquatiche , altri gruppi di sauriani . Pareva che in quel luogo si fossero rifugiati tutti i rettili della vallata dello Zapate` , tanto erano numerosi . Il drappello ora s' avanzava tenendosi proprio sotto il fianco della montagna , che talvolta era tagliato a picco , il passaggio si abbassava a livello dei terreni paludosi , serpeggiando fra le piante acquatiche ed i coccodrilli vi si potevano radunare . Piu` d' uno infatti di quei rettili , attirato dal rumore che producevano i cavalli , si mostravano presso il terreno , ma Hang Tu ed i suoi compagni si affrettavano a salutarlo con una tempesta di palle , le quali , qualche volta riuscivano offensive , malgrado le scaglie impenetrabili che corazzavano quei mostri . Ma pareva che anche altri ospiti pure pericolosi si celassero fra le piante e fra gli acquitrini , poiche` dall' alto del sentiero il drappello aveva veduto contorcersi anche numerosi serpenti , per lo piu` lunghi boa e pitoni , rettili che in quelle isole dell' arcipelago Filippino raggiungono dimensioni esagerate , essendosene uccisi di quelli che misuravano perfino ventisei o vent' otto piedi , ossia piu` di nove metri . Quei serpenti non sono velenosi , ma come fu detto , posseggono una tale forza da stritolare fra le loro viscose spire non solo gli uomini piu` robusti , ma perfino dei cavalli e dei buoi . Durante tutta la prima giornata il drappello continuo` ad inoltrarsi in quella vallata , sparando colpi di fucile per tenere lontani quei numerosissimi rettili , e verso il tramonto s' accampava in una seconda vallata molto piu` ampia della prima , ingombra bensi` di piante , ma priva di paludi e quindi anche di coccodrilli . Essendo tutti stanchissimi , dopo una parca cena s' affrettarono a coricarsi sopra ad alcuni fasci di fresche erbe , al riparo d' una fronzuta felce . Avevano pero` radunata una catasta di legna secca per mantenere acceso il fuoco durante la notte e scelti gli uomini di guardia , non per tema degli spagnuoli , ma dei serpenti che non dovevano mancare anche in quella seconda vallata . La notte pareva che dovesse trascorrere tranquilla , poiche` fino al penultimo quarto di guardia nessun allarme aveva svegliato gli uomini . Verso l' alba pero` , Hang Tu e Romero , che riposavano l' uno accanto all' altro , venivano bruscamente svegliati da una vigorosa scossa , segui`ta da una voce che pareva atterrita : Non mandate nessun grido , od e` perduta ! ... I due capi , stupiti e spaventati , avendo subito compreso che si trattava di Than Kiu` , non essendovi con loro nessun' altra donna , si erano prontamente alzati coi fucili in mano , ma senza pronunciare una parola . Dinanzi a loro , nascosto dietro il tronco della felce , stava un tagalo , l' ultimo del quarto di guardia . Il povero indigeno era grigiastro , ossia pallidissimo ed i suoi occhi manifestavano un terrore impassibile a descriversi . Che cos' hai ? ... chiese Hang Tu , con un filo di voce . Capo , balbetto` il tagalo , battendo i denti Than Kiu` da un momento all' altro puo` venire stritolata . Da chi ? ... chiesero Romero ed Hang , con angoscia . Da un pitone che le si e` aggomitolato vicino , forse per godersi il tepore del fuoco . Romero aveva fatto atto di slanciarsi verso la giovane chinese , ma Hang Tu lo aveva trattenuto , dicendogli : Non commettiamo imprudenze ; vediamo prima . Tenendo in mano i fucili armati i due capi fecero il giro della grande felce e gettarono uno sguardo su Than Kiu` . La giovanetta dormiva profondamente , avvolta nel suo ampio mantello di seta bianca , col capo appoggiato ad un braccio , il quale serviva come di guanciale . Accanto a lei , a tre o quattro passi dal fuoco , i cui tizzoni stavano per spegnersi , Hang e Romero videro arrotolato un enorme serpente , un pitone che doveva misurare almeno otto metri di lunghezza e grosso quanto la coscia d' un uomo . La testa dell' immondo rettile si era dolcemente appoggiata su un lembo del mantello della giovane , sicche` se essa si fosse svegliata , avrebbe pure interrotto il sonno del pericoloso vicino . La posizione del Fiore delle Perle era spaventosa . Al primo movimento che avesse fatto , il rettile non avrebbe tardato ad avvolgerla fra le sue potenti spire e stritolarla . Hang e Romero si erano fermati , entrambi pallidissimi ed indecisi . Fare fuoco non osavano , poiche` le palle potevano colpire la giovanetta ed avvicinandosi temevano di svegliare il pitone e precipitare la catastrofe . D' altronde bisognava affrettarsi , poiche` l' alba stava per spuntare ed i cavalli potevano , da un istante all' altro , alzarsi rumorosamente . Hang , che cosa facciamo ? chiese Romero , con terribile ansieta` . Lascia il fucile e impugna la sciabola , mentre io sfodero la catana , rispose il chinese , che aveva conservato il suo sangue freddo . Le armi da taglio sono migliori e piu` sicure contro quei rettili . Lo assaliamo ? ... Si` , ma non facciamo rumore . Finche` Than Kiu` rimane coricata non puo` venire presa fra le spire del pitone , ma se si sveglia e si alza , allora e` perduta . Avanti e silenzio . Impugnando uno la sciabola e uno la catana , s' avanzarono silenziosamente , in punta di piedi , cogli sguardi fissi sul serpente , pronti a scagliarsi su di lui . Gia` non distavano che quattro o cinque passi , quando uno dei cavalli fece udire un nitrito sonoro . Il rettile , svegliato bruscamente , alzo` la testa , ma nel fare quella mossa , colle sue ruvide squame , urto` il bel viso di Than Kiu` . Un grido era sfuggito ad Hang , vedendo che la giovane stava per alzarsi : Non muoverti ! ... Poi i due uomini si erano scagliati innanzi , colle armi alzate . Il pitone , avvedutosi del pericolo , aveva svolte precipitosamente le spire e si era raddrizzato piu` di mezzo , mandando sibili di rabbia . Vedendo presso di se` la chinese , vi si precipito` sopra cercando di stringerla fra le potenti anella , ma Than Kiu` , quantunque si sentisse urtare dalle scaglie del rettile , non si era mossa . La valorosa giovane , al pari di Hang , sapeva che finche` rimaneva a terra aveva la possibilita` di sfuggire alla morte . Hang e Romero con un ultimo balzo furono addosso al mostro . Questi , con una rapida mossa sfuggi` al colpo di catana del primo e cerco` di avvolgere fra le spire il meticcio , passandogli la coda fra le gambe per fargli perdere l' equilibrio , ma aveva trovato degli avversari degni di lui . Romero , con un salto si era sottratto a quel colpo di coda ed aveva risposto con una sciabolata , ma la lama , forse mal diretta , era rimbalzata sulle scaglie del rettile . Hang Tu pero` si era slanciato in soccorso dell' amico , scagliando sulla testa del pitone un tal colpo di catana , da fracassargliela . La lotta non era tuttavia ancora finita . Quantunque cosi` mutilato e sanguinante , il mostro cercava ancora di assalire e di stritolare i suoi avversari . Si dibatteva con furore avvolgendo e svolgendo le spire e balzando ora a destra ora a sinistra , ma altri avversarii accorrevano . I meticci ed il tagalo , svegliatisi , avevano afferrato i fucili , e mentre gli uni strappavano Than Kiu` , due o tre altri avevano scaricate le armi e le palle non erano andate perdute . La sciabola di Romero e la catana del chinese terminarono di uccidere il formidabile rettile in piu` pezzi . Per Buddha e Fo ! ... esclamo` Hang , asciugando l' arma insanguinata . Se non ci affrettiamo a lasciare queste vallate , finiremo per lasciare le ossa . Than Kiu` , disse Romero , avvicinandosi alla giovane chinese , quanto ho tremato per te ! Fanciulla , sei una valorosa e nessun' altra donna avrebbe resistito a simile prova senza morire di spavento . Than Kiu` non voleva morire e non si mosse , rispose la giovane chinese . Grazie del tuo soccorso , mio signore . A cavallo , comando` Hang . sospiro il momento di lasciare queste selvagge vallate . Il drappello si rimise in sella e lascio` frettolosamente quell' accampamento che per poco non diventava fatale al gentile Fiore delle Perle ed ai due capi dell' insurrezione . Tutto quel giorno ed anche il seguente , salvo brevi fermate per prendere un po' di riposo e allestire i pasti , Hang Tu ed i suoi compagni marciarono fra monti e valli , e verso il mezzodi` del terzo , un meticcio che li aveva preceduti per cercare un passaggio in mezzo una gola , ritornava al galoppo annunciando la vicinanza del mare . Tutti s' affrettarono ad attraversare la gola e giunti all' estremita` s' arrestarono , spingendo lontano gli sguardi . IL PADEWAKAN DI HANG KAI A sei o sette miglia , l' azzurra superficie del mare scintillava sotto i raggi del sole , rinchiusa fra la rocciosa costa formata dagli ultimi declivi delle montagne ed una penisola appariva verso l' ovest , la quale terminava in due branche abbastanza allargate . Alcuni punti biancastri , forse delle vele , si scorgevano qua e la` , mentre verso l' est , la costa , che s' abbassava gradatamente , si vedeva tagliata da due corsi d' acqua che si svolgevano , fra il verde pallido delle piantagioni e il verde cupo delle foreste , come due grandi nastri d' argento . Hang Tu e Romero avevano subito concentrata tutta la loro attenzione su quella penisola e precisamente verso la branca piu` vicina , sulla quale si scorgeva un gruppo di punti biancastri , mentre piu` oltre , guardando piu` attentamente , si vedevano dei punti nerastri galleggianti al largo . Cavite ! ... esclamarono entrambi . Si` , Cavite e` di fronte a noi , confermarono gli uomini della piccola banda . E quei punti neri sono le navi che l' assediano , aggiunse Hang . E quella massa bianca che spicca all' estremita` della seconda penisola , e` il forte che difende la baia di Manilla , aggiunse Romero . Guarda , Romero , disse Hang , che aveva voltato le spalle al mare . Vedi tu Imus , che sorge laggiu` presso il fiume ? ... Si` , e piu` oltre scorgo anche Las Pinas . Taci ! ... Una lontana detonazione era echeggiata sul mare e si era ripercossa , con un lungo fragore , fra le vallate delle montagne . Il cannone , disse Hang . La flotta che riprende il bombardamento contro Cavite , rispose Romero . Buon segno . Perche` , Hang ? Cio` indica che la piazza resiste sempre . Non lo dubitavo . Ed io avevo il timore che il Polavieja l' avesse costretta ad arrendersi , assalendola dalla parte di terra . Hang , disse Than Kiu` , che si era spinta piu` innanzi , fino al lembo estremo di una rupe . scorgo alcune case presso la spiaggia , dietro a quella linea di scogliere . Andremo a trovare quegli abitanti . Probabilmente sara` un villaggio di pescatori malesi e quegli arditi marinai non avranno alcuna difficolta` a sbarcarci a Cavite . Ma la flotta ? La inganneremo . Di notte una barca puo` passare senza venire scoperta . Avviciniamoci a quelle case con precauzione pero` , disse Romero . Gli spagnuoli possono averci lasciati alcuni soldati per sorvegliare gli abitanti . Si vedrebbero dalle tende , mentre non ne scorgo alcuna . Ripartiamo , amici ; sono impaziente di avere notizie sui progressi dell' insurrezione . Risalirono a cavallo e si rimisero in cammino scendendo gli ultimi contrafforti delle montagne , ma essendo i declivi assai rapidi impiegarono molto tempo e non giunsero a quel piccolo villaggio che un' ora prima del tramonto . Si componeva di un gruppetto di otto o dieci casupole appena abitabili , costruite con pochi pali e foglie di palma . La gioia di Hang Tu e di Romero fu grande , quando appresero che era un posto d' insorti incaricato di mantenere le comunicazione fra la penisola di Cavite e la costa , per rifornire di armi e di munizioni la piazza assediata . Era comandata da un uomo gia` ben conosciuto dai due capi dell' insurrezione , dal meticcio chinese Hang Kai , un capo che fin dal principio dell' insurrezione si era acquistata una bella fama pel suo coraggio da leone . 7 Hang Kai , condottili nella sua capanna , li mise subito al corrente delle notizie della guerra che si combatteva attorno alla vasta baia di Manilla . Gl' insorti di Cavite resistevano sempre malgrado il bombardamento della flotta ; anzi il 14 marzo avevano respinte vittoriosamente le truppe spagnuole comandate dal colonnello Salcede , che avevano tentato di assalirli dalla parte della penisola . La piazza era ben fornita di munizioni e difesa da grandi trinceramenti , che gli obici delle cannoniere non riuscivano a distruggere . Anche Malabon , quantunque continuamente bombardata , non aveva ceduto , e del pari resistevano gl' insorti di Noveleta , di Rosario e di Bulacan , sebbene questi ultimi fossero stretti da vicino dalle truppe del generale Jaramillo . Cattive nuove invece erano giunte da Paranaque , dove l' insurrezione era stata vinta . Si diceva che molte bande si erano sciolte per ottenere l' indulto assieme alle loro famiglie e che anche le bande di Marion Duque , fuggite dopo la rotta di Salitran , si erano pure disperse , non avendo trovato aderenti fra gli abitanti dei paesi che avevano attraversato . Si diceva inoltre che il generale Lachambre aveva ripresa la marcia per assalire Binacayan , Noveleta e Cavite , le sole localita` tenute dagl' insorti nella provincia di Cavite . Tutte quelle notizie erano in generale migliori di quanto Romero ed Hang s' aspettavano . Disgraziatamente , Hang Kai ne aveva aggiunta un' ultima per loro gravissima ; da quattro giorni , la flotta spagnuola , accortasi che gli assediati di Cavite , tenevano relazioni cogli abitanti delle vicine coste e che da quelli ricevevano soccorsi di munizioni e d' armi , aveva stretto il blocco , rendendo impossibile un approdo dinanzi alla citta` . Hang Tu e Romero si erano guardati in viso con inquietudine . Quella stretta vigilanza della flotta , scombussolava interamente i loro progetti . Vediamo , disse Hang Tu , dopo alcuni istanti di silenzio . Credi assolutamente impossibile deludere la vigilanza delle cannoniere ? ... con una piccola barca che abbia le vele dipinte di nero ? ... Verreste presi e colati a fondo , rispose Hang Kai . Ho tentato due notti di seguito di attraversare lo stretto per sbarcare a Cavite alcune casse di munizioni ed ho dovuto ritornarmene sotto il fuoco della squadra . Cio` e` grave , disse Hang Tu . Cavite era la nostra meta . Credo che la vostra presenza sarebbe piu` utile altrove , continuo` Hang Kai . Qui l' insurrezione non potra` durare a lungo e compiangeremo presto la sorte che tocchera` ai difensori di Cavite e di Noveleta . Che cosa vuoi dire ? Che le due citta` non tarderebbero a cadere . E che cosa ci consiglieresti di fare ? chiese Romero . Di recarvi presso le coste orientali e settentrionali della baia . Il centro dell' insurrezione non e` piu` al sud di Manilla , ma a Bulacan e a Malabon . La` , anche vinti , potreste continuare la campagna , mentre a Cavite non vi rimarrebbe piu` nessuno scampo . Forse hai ragione , Hang Kai , disse il chinese , ma Cavite e` vicina , mentre Malabon e Bulacan sono lontane . Non si tratta che di attraversare la baia . Ma vi e` la flotta . Si puo` tenersi al largo dalle punte estreme della penisola e passare inosservati . Ma anche dinanzi a Malabon vi e` una squadra di cannoniere . Non lo credo e poi la via di terra e` ancora libera e sbarcando ad otto o dieci miglia dalla cittadella , si potrebbe raggiungerla senza correre pericolo . Aggiungi inoltre che Manilla non e` che a poche miglia e vincendo a Malabon si potrebbe portare la guerra sotto le mura della capitale . Credo che tu abbia ragione , disse Romero . Hang Tu alzo` gli occhi guardandolo , come se avesse voluto leggere il pensiero del meticcio , ma tosto li riabbasso` dicendo : Si` , Manilla non e` che a due passi e la` batte il cuore della Spagna , ma avrei preferito andare a difendere Cavite . Poi aveva girato lentamente gli occhi su Than Kiu` , che stava seduta in un angolo della capanna . La fanciulla si era lentamente alzata ed era diventata pallidissima : pareva che il solo nome di Manilla fosse bastato per produrre su di lei una penosa impressione , una vera angoscia . Romero di nulla si era accorto , poiche` aveva ripreso il discorso con Hang Kai , dicendo : Quando credi che potremmo partire ? ... Questa notte , dopo il tramonto della luna . Il vento che soffia dal sud spingera` dei vapori attraverso la baia e l' oscurita` sara` completa . Hai una solida barca ? ... Ho un padewakan macassarese , che fila come una rondine marina anche quando il vento non e` forte . E` armato con due grosse spingarde e montato da arditi marinai . Romero , disse Hang Tu , sei deciso a recarti a Malabon ? ... Dipendera` dal blocco , rispose il meticcio , ma credo ora , Hang Tu , che sia meglio abbandonare Cavite alla sua sorte . Tanto piu` che forse dai capi sareste male ricevuti , aggiunse Hang Kai . Andrea Bonifacio ed Aguinaldo si disputano il comando supremo delle bande . Abbiamo udito parlare dei dissensi di quei due capi , disse il chinese . Orsu` , e` deciso : la causa dell' insurrezione ci chiama a Malabon piuttosto che a Cavite e ci andremo . La patria , innanzi a tutto . Allora possiamo prepararci a partire , disse Hang Kai , alzandosi . Prima che il padewakan sia qui , saranno necessarie due ore e allora la luna si sara` nascosta dietro le montagne . Dove hai il veliero ? chiese Romero . Nascosto alla foce d' un fiumicello , per sottrarlo alle ricerche degli spagnuoli . Verro` ad imbarcarvi qui . Il meticcio era uscito a rapidi passi , chiamando alcuni de` suoi uomini ed erasi allontanato verso l' ovest , seguendo le sinuosita` della spiaggia . Anche Hang Tu e Romero , erano usciti dirigendosi verso la riva , seguiti a breve distanza da Than Kiu` . La notte era calata da qualche ora e come aveva previsto Hang Kai , prometteva di diventare molto oscura . Il vento del sud , che soffiava fresco , aveva spinto sopra l' ampia baia di Manilla grandi strati di vapore , i quali diventavano rapidamente densi , coprendo la luna e le stelle . Verso l' ovest , ossia in direzione della penisola di Cavite , si vedevano parecchi punti luminosi che si riflettevano sulla cupa superficie del mare con vaghi tremolii , bianchi gli uni e rossi e verdi gli altri . Dovevano essere i fanali di posizione della flottiglia spagnuola , bloccante la piazza degli insorti . Formavano un grand' arco , le cui estremita` toccavano la spiaggia di Cavite . Di quando in quando , presso uno di quei lumi , si vedeva balenare un vivido lampo , seguito da una fragorosa detonazione . Era il cannone che faceva udire la sua possente voce . Gli spagnuoli bombardavano la piazza anche di notte , per impedire agl' insorti di rialzare le trincee demolite durante il giorno dagli obici . Altre volte invece , uno sprazzo di luce candida , abbagliante , rompeva improvvisamente le tenebre e scorreva rapidamente pel mare , illuminando per parecchie miglia , poi bruscamente si spegneva . Lo vedi , disse Romero ad Hang Tu . La flotta veglia attentamente e proietta la luce elettrica a grandi distanza , per impedire qualsiasi sbarco . Lo vedo , rispose il chinese , che pareva assai contrariato . Poi soggiunse con un sospiro : Ecco un' altra catastrofe che si prepara . Anche Cavite ha i giorni contati . Ci rimarra` il cuore dell' isola , e la` , su quei monti , si puo` ancora organizzare una lunga e disperata resistenza , Hang , disse Romero . Ce lo dira` il destino , mormoro` il chinese . I due capi dell' insurrezione si erano seduti uno accanto all' altro , seguendo distrattamente i fasci luminosi , che le navi bloccanti Cavite continuavano a proiettare sul mare e le linee di fuoco degli obici , che le cannoniere scagliavano contro le trincee degl' insorti . Anche Than Kiu` si era coricata presso di loro , ma i suoi occhi guardavano altrove , verso oriente , dove sulla linea fosca dell' orizzonte si vedeva brillare ad intervalli un punto luminoso indicante il faro di Manilla . Verso le undici , quando gia` la luna e le stelle furono scomparse dietro le nubi accumulatesi sopra la baia e l' oscurita` era diventata profondissima , il padewakan di Hang Kai si ormeggiava dinanzi alla spiaggia . La notte e` propizia , disse il meticcio al chinese , sbarcando . Il vento soffia forte e prima dell' alba noi saremo a Malabon . Affrettiamoci a prendere il largo . Hang Tu , Romero , la giovane chinese e la loro piccola banda salirono a bordo , portando con loro le armi , essendovi molte probabilita` di doverle adoperare . Le funi furono tosto ritirate ed il piccolo veliero prese prontamente il largo spiegando tutte le vele . Quel padewakan era una vera barca da corsa . Questi lesti velieri che si costruiscono nei cantieri di Macassar , e che sono molto usati in tutto l' arcipelago delle Filippine , somigliano ai prahos malesi , ma sono forse meglio resistenti ed anche piu` rapidi . Pescano poco , sono lunghi dieci o dodici metri , ma hanno una superficie enorme di vele che permette loro di raggiungere delle velocita` straordinarie , anche quando soffiano delle brezze leggere . Veduti ad una certa distanza , assomigliano ad immensi farfalloni volteggianti sulla cima delle onde , poiche` il loro scafo e` cosi` basso che non lo si puo` quasi vedere ad una distanza di due o tre miglia . Hang Kai , che doveva essere un abilissimo marinaio , per meglio ingannare le crociere spagnuole aveva fatto dipingere le gigantesche vele del suo padewakan di nero , onde non si potessero distinguere fra le tenebre , a stivare e perfezionare lo scafo , per poter affrontare impunemente i furiosi venti che soffiano su quell' arcipelago in certe epoche e sfuggire a quelle trombe marine chiamate baguyos , che imperversavano durante i due monsoni . Per di piu` le aveva equipaggiate con una ventina di malesi , marinai impareggiabili ed all' occorrenza valenti soldati , ed armato con due grosse spingarde per potere , nel caso , difendersi contro le cannoniere . Il piccolo veliero si era gettato subito sotto la costa per tenersi piu` lontano che poteva dalla penisola di Cavite , ma attendeva di aver oltrepassato il faro del forte per slanciarsi in mezzo alla baia e muovere direttamente al nord , passando dinanzi alla foce del Passig . Hang Kai sapeva che nelle acque della capitale piu` nulla aveva da temere , fino nei pressi di Malabon . Il padewakan filava rapido come una rondine marina , tenendosi a circa mezzo chilometro dalla spiaggia per evitare i bassifondi . Aveva messo la prora verso la borgatella di Las Pinas , la cui lanterna si distingueva nettamente verso l' est . Hang Tu , Romero e Than Kiu` , appoggiati al coronamento di poppa , tenevano d' occhio i fanali della flottiglia spagnuola , i quali si spostavano , come se le cannoniere eseguissero delle perlustrazioni intorno alle due estreme punte della penisola . Di tratto in tratto un riflettore elettrico lanciava un grande sprazzo di luce dinanzi alle spiagge di Cavite , illuminando le trincee erette dagl' insorti , seguito poco dopo da un colpo di cannone . Qualche volta invece la luce elettrica veniva proiettata sul mare facendo scintillare come flutti d' argento , le onde , ma lo sprazzo luminoso non giungeva fino al padewakan , il quale si teneva sempre presso la costa . Alla mezzanotte , dopo tre o quattro bordate per evitare alcuni banchi di sabbia , il piccolo veliero si trovava all' altezza della seconda penisoletta , sulle cui estremita` sorgeva il forte spagnuolo . Alcuni lumi scintillavano ai piedi della fortezza e scorrevano rapidissimi . Parevano appartenere a torpediniere incrocianti presso le spiagge . Stiamo in guardia , disse Hang Kai ad Hang Tu ed a Romero . Quelle rapide barche sono montate da gente assai curiosa e poi posseggono certi terribili istrumenti , da far saltare in aria anche una grossa giunca . Temi che si spingano fin qui ? chiese Hang . Mi hanno inseguito piu` volte al largo ed una notte sfuggii loro per un puro caso . Credevo ormai che il mio padewakan saltasse con tutti noi . La` ! ... Ve lo dissi io , che sono montati da marinai troppo curiosi . Uno di quei lumi si era staccato dalla costa e si era spinto al largo , come se avesse intenzione di tagliare la via al piccolo veliero . Gli uomini che montavano quella torpediniera o barca a vapore che fosse , non dovevano pero` averlo ancora scorto , poiche` navigava senza fanali . Probabilmente eseguiva una ricognizione a caso . Al largo ! ... comando` Hang Kai . Quattro uomini , i migliori puntatori , alle spingarde . Il veliero si allontanava rapido . Ma anche la torpediniera filava come una freccia e se avesse dovuto continuare la corsa non avrebbe tardato a raggiungerlo . Fortunatamente , dopo di aver percorso due miglia o tre , furono veduti i fanali virare di bordo e allontanarsi in direzione di Cavite . Il primo pericolo e` passato , disse Hang Kai , respirando . Attendiamo il secondo dinanzi a Malabon . LA CACCIA AL PADEWAKAN Il Padewakan , sfuggito miracolosamente alla crociera della flottiglia spagnuola , aveva messa arditamente la prora al nord est , per passare attraverso alla seconda che vigilava dinanzi a Malabon . Hang Kai , sapendo che il secondo pericolo era ben piu` grave del primo e piu` difficile da evitarsi , trattandosi di sfidarlo invece di sfuggirlo , aveva dato gli ordini necessari onde il veliero si trovasse in grado di difendersi nel caso che fosse assalito . Da uomo esperto , aveva fatto gettare dinanzi alle due spingarde ammassi di cordami , botti ripiene di ferraccio che servivano di zavorra e tutti i pennoni di ricambio , formando una specie di barricata per la difesa degli artiglieri , poi aveva fatti portare in coperta e caricare un centinaio di fucili , per fulminare colla maggior velocita` possibile gli assalitori . Aveva inoltre fatto aprire una cassa di bombe da gettarsi a mano , che era destinata ai difensori di Cavite , facendone portare alcune in coperta . Egli sperava con tali proiettili di tener lontane le torpediniere , delle quali aveva molta paura , dopo d' aver corso il pericolo , di saltare in aria colla sua piccola nave . Ora sono tranquillo , disse Hang Tu . Se qualche cannoniera troppo curiosa vorra` fermarci , spero di poterle respingere e di darle la risposta che si merita . Ma resistera` , il tuo padewakan , alle palle di quei grossi cannoni ? domando` il chinese . Io ne dubito . Mi basteranno pochi minuti per condurvi a terra , rispose il marinaio . Che dopo mandino a picco il mio veliero , non m' importa , poiche` io non tornero` piu` al villaggio che abbiamo lasciato . Rimarrai a Malabon ? ... A Cavite non potrei piu` andare ed io non son uomo da rimanere inoperoso , mentre tutti gl' insorti si battono . E` vero , disse Hang Tu . Ah ! ... Che cos' hai ? ... Scorgo di gia` i fanali delle navi ancorate alla foce del Passig . Se questo vento non scema , fra mezz' ora passeremo dinanzi a Manilla . Romero , che gli stava presso , appoggiata alla murata , udendo quelle parole aveva trasalito ; poi si era raddrizzato fissando ardentemente gli occhi verso quei lumicini che indicavano la vicinanza della capitale , mentre un lungo sospiro gli sfuggiva dalle labbra . Than Kiu` che si trovava a due passi da lui , seduta su di un gruppo di cordami e che non lo aveva perduto d' occhio un solo istante , si era accorta della mossa del meticcio . Si alzo` bruscamente , seguendo lo sguardo di Romero , poi gli si avvicino` senza far rumore . Il meticcio continuava a guardare verso la foce del Passig , come se fosse attratto da una curiosita` irresistibile . Si sarebbe detto che egli sperava di veder comparire da quella parte la donna amata e che non aveva riveduto dopo la sua partenza pei campi dell' insurrezione . Than Kiu` gli si era avvicinata tanto da toccarlo , ma pareva che Romero non si fosse accorto . E` laggiu` che brilla la stella della donna bianca , gli disse improvvisamente la giovane chinese . La vedi , mio signore ? ... E` sempre splendida . Romero non si era mosso , ne` aveva risposto . Forse nulla aveva udito . Mi hai compreso , mio signore ? rispose Than Kiu` , dopo alcuni istanti di silenzio . Guarda come luccica sopra Manilla , mentre la mia stella sta per tramontare in mare . Romero guardo` la giovanetta . Una viva commozione gli si scorgeva sui maschi ed energici lineamenti . La vicinanza di Manilla doveva aver scatenata la passione , che invano aveva cercato fino allora di soffocare . Tu soffri , disse Than Kiu` , alla quale nulla era sfuggito . Sia maledetta la donna bianca che tormenta il cuore del mio signore ! Non parlare di lei , mia fanciulla , disse Romero , con voce soffocata . Ma tu soffri . Che importa ? Ed e` sempre la donna bianca che ti fa diventare triste . Si` , mormoro` Romero , con un soffio di voce . E tu non dimenticherai mai quella donna che ti strazia il cuore ? ... Io , al tuo posto , l' avrei odiata . Non si odia chi si ama , Than Kiu` . Ah ! ... E` vero , disse la giovane , con tristezza . Tu l' ami sempre ! In quell' istante , una voce partita da prora , echeggio` . Bada al largo ! ... Ci si da` la caccia ! ... Hang Tu ed Hang Kai avevano abbandonata precipitosamente la murata e si erano lanciati verso poppa , in preda ad una certa inquietudine . Un malese che si era inerpicato sul pennone di trinchetto , aveva lanciato quel grido d' allarme . Che cosa vedi ! chiese Hang Kai . Una cannoniera che ci segue , rispose il malese . Ha spento or ora i suoi fanali , ma vedo le scorie che escono dalla ciminiera . Marcia su noi ? ... Si` . A quale distanza ? chiese Hang Tu . A meno d' un miglio . Hang Kai ed il chinese si erano lestamente arrampicati sulle griselle , raggiungendo il pennone , nulla avendo potuto scorgere dalla tolda in causa della poca elevazione del veliero . Il malese indico` loro una massa nera che si dirigeva verso il padewakan , e sopra la quale s' alzavano delle scorie che scintillavano distintamente fra la profonda oscurita` . Si` , disse Hang Kai , quella cannoniera si prepara a darci la caccia , ma spero di giungere a Malabon prima di essa . Abbordiamola , disse il chinese . Le armi non ci mancano . E ci manderanno a picco , rispose il marinaio . Se noi ci trovassimo sotto la costa oserei impegnare la lotta , ma qui in pieno mare , sarebbe una pazzia . Con due o tre colpi di cannone possono sfasciare il mio legno . Che cosa conti di fare adunque ? ... Di continuare la mia rotta spiegando piu` tela che potremo . Sia , disse Hang Tu . Si erano affrettati a scendere e dopo d' aver informato Romero del pericolo , avevano fatto spiegare due altre vele sopra i pennoni di maestra e di trinchetto per accrescere la velocita` del piccolo legno . La cannoniera segnalata , che si avanzava coi fanali spenti , per sorprenderlo e catturarlo , si era lanciata dietro al fuggiasco forzando la macchina , ma pareva che fosse una mediocre camminatrice , poiche` non guadagnava molto . Nondimeno Hang Kai , Hang Tu e Romero avevano prese tutte le disposizioni per difendersi estremamente . Tutti gli uomini erano stati chiamati in coperta e disposti dietro alle murate mentre i migliori artiglieri avevano caricate frettolosamente le due spingarde . A mille metri , la cannoniera , il cui equipaggio doveva ormai essersi accorto che aveva da fare con un veliero montato da insorti , sparo` una cannonata a polvere per intimare ai fuggiaschi di mettersi in panna8 e lasciarsi visitare , ma Hang Kai si guardo` bene dall' obbedire . Non ricevendo alcuna risposta e vedendo che il piccolo veliero non si arrestava , sparo` una seconda cannonata ; e questa volta i fuggiaschi udirono in aria il sibilio acuto della palla . Fra poco comincera` a grandinare , disse Hang Kai , la cui fronte si oscurava . Abbordiamolo , consiglio` Hang Tu . Siamo in trenta ed io rispondo dei miei uomini . Credo che sia il partito migliore , disse Romero , che aveva gia` armato il suo fucile . Ordinariamente le cannoniere sono montate da equipaggi poco numerosi . Ma a me preme di non esporre la vita dei due migliori capi dell' insurrezione , in un combattimento che non sara` d' alcuna utilita` per la nostra causa , rispose Hang Kai , con voce grave . Finche` ho la speranza di poter sfuggire all' attacco di quella cannoniera , non mi arrestero` . Ma possono colarci a fondo . Non ancora , Hang Tu . La notte e` oscura e tu sai che le palle non hanno occhi e che gli artiglieri non hanno la vista dei gatti . To' ! ... Guarda ! ... Una terza cannonata era echeggiata , ma anche questa volta la palla era passata sopra il padewakan , senza causare alcuna avaria . Stante l' oscurita` e la poca elevazione del veliero , gli spagnuoli erano costretti a far fuoco a casaccio ed avevano ben poche probabilita` di affondare i fuggiaschi prima dell' alba , se non riuscivano a diminuire la distanza . Il padewakan non rispondeva , non essendo le sue spingarde di tale portata da misurarsi col grosso pezzo della cannoniera e poi aveva tutto l' interesse di non indicare la sua rotta esatta . Continuava a fuggire per poter giungere a Malabon prima dello spuntare del sole . Le cannonate intanto continuavano e le palle cominciavano a cadere ben vicine . Gia` due volte avevano fatto spruzzare l' acqua a pochi metri dalla poppa ed una anche traversate le due gigantesche vele , smussando l' estremita` inferiore del pennone di trinchetto . Hang Kai ed i suoi compagni non si preoccupavano delle palle , ma invece molto delle detonazioni , le quali potevano attirare l' attenzione di qualche altra nave spagnuola che facilmente doveva trovarsi in quelle acque . Alle due del mattino la posizione non era di molto variata . Due altre palle avevano colpito il piccolo veliero , una sopra coperta fracassando parte della murata di babordo ed uccidendo due malesi , e un' altra aveva attraversato il ponte , troncando alcuni cavi delle manovre , ma la carena era rimasta intatta e cio` bastava . La cannoniera pero` aveva guadagnato due o trecento passi ed alcune palle di fucile erano gia` giunte sul veliero , forando le vele in piu` luoghi . Hang Tu insisteva sempre per darle battaglia , ma Hang Kai resisteva ostinatamente . Il marinaio sapeva ormai che Malabon non era lontana e sperava ancora di giungervi prima che la nave venisse gravemente danneggiata . Alle due e mezzo un malese che era stato mandato sul pennone di trinchetto , segnalava alcuni punti luminosi che brillavano verso il nord est . Malabon ! ... esclamo` Hang Kai , mandando un grido di gioia . Fra venti minuti noi staremo a terra . Gli spagnuoli , come se avessero compreso che la preda stava per sfuggire a loro , raddoppiavano le cannonate e con qualche successo , quantunque il cielo non accennasse ancora a rischiararsi . Le palle cadevano attorno al veliero e qualcuna attraverso` il ponte fracassando qualche malese . Hang Tu , temendo per la giovane chinese , l' aveva costretta a ripararsi nella piccola camera di prora . Hang Kai , messosi alla barra , guidava il veliero di sua mano , avendo piena conoscenza della costa verso la quale muoveva . I lumi di Malabon erano ormai diventati perfettamente visibili . Ancora un quarto d' ora e tutti erano salvi . Ad un tratto pero` , furono veduti alcuni fanali rossi , bianchi e verdi che pareva si muovessero dinanzi alla costa . Hang Kai era impallidito . Fulmini ! ... urlo` . La costa e` bloccata ! ... A cinque o seicento metri si vedevano masse nere solcare il mare e pareva si dirigessero verso la cannoniera , la quale continuava a far fuoco . Hang Tu e Romero si erano lanciati verso prora . Abbiamo delle navi dinanzi a noi ! ... esclamo` il chinese . Forziamo il blocco , rispose Romero . Forse non siamo ancora stati scoperti . Hang Kai , fila diritto e manda il padewakan addosso la costa : noi saremo pronti a far fuoco . La flottiglia spagnuola pareva che non si fosse ancora accorta dell' avvicinarsi del piccolo veliero , poiche` invece di muovergli incontro per tagliargli la via , si dirigeva verso la cannoniera . Con un po' d' audacia , gl' insorti potevano passare . Che nessuno mandi un grido , disse Romero , e che nessuno faccia fuoco prima del mio comando . Hang Kai , vedendo che le cannoniere accennavano a prendere il largo per tema di arenarsi sui numerosi banchi che si estendono dinanzi alla costa , avevano diretto il padewakan verso il canale di Malabon entro il quale sperava di rifugiarsi prima che la flottiglia si fosse accorta dell' inganno . Gia` si era impegnato in mezzo ai banchi , manovrando fra di essi con meravigliosa sicurezza , quando si udi` a gridare : Fuoco di bordata ! ... Cinque colpi di cannone rintronarono , formando quasi una sola detonazione . Un uragano di mitraglia spazzo` il ponte del veliero rasandolo come un pontone , mentre un obice fracassava parte della poppa . I malesi ed i meticci della piccola banda , sbarazzatisi delle vele che erano cadute in coperta assieme agli alberi , ai pennoni ed alle manovre , scaricarono le spingarde ed i fucili , facendo pero` piu` fracasso che danno . Il padewakan affondava rapidamente , ma ormai era nel canale , entro cui le cannoniere non potevano seguirlo , specialmente con quell' oscurita` . In acqua il canotto ! ... grido` Hang Kai . Una piccola barca che stava in coperta fu subito calata . Hang Tu , Romero e Than Kiu` e quattro uomini che erano stati feriti da quella pioggia di mitraglia vi balzarono dentro , arrancando verso terra , mentre tutti gli altri si gettavano a nuoto . Una cannoniera che si era spinta fino all' entrata del canale , vedendo il piccolo veliero galleggiare ancora , le tiro` contro un' ultima palla , una granata , la quale scoppiando diede fuoco alla cassa delle munizioni . Il povero padewakan , gia` sdrucito e mezzo affondato , volo` in pezzi con un lungo rimbombo , lanciando i suoi rottami fino sui banchi piu` vicini , poi il suo scafo mutilato , scomparve sotto le acque . Ancora un istante di ritardo e saltavamo in aria anche noi , disse Hang Tu , che arrancava con lena disperata . La costa non era che a pochi passi ed alcuni insorti , attirati da quegli spari e dallo scoppio erano accorsi sulla spiaggia , credendo che gli spagnuoli fossero sbarcati . Chi vive ! ... gridarono , puntando le armi verso il canotto . Hang Tu capo delle societa` segrete e Romero Ruiz capo supremo delle bande della provincia di Cavite , rispose il chinese con voce tonante . Le armi furono abbassate e tutti si slanciarono giu` dalla spiaggia . I capi dell' insurrezione siano i benvenuti , disse il comandante del drappello , aiutandoli a sbarcare . I difensori di Malabon saranno orgogliosi di riceverli . IL BOMBARDAMENTO DI MALABON Malabon , al pari di Salitran , di S . Nicola , di Noveleta , di Rosario , di Binacayan e di altre ancora , non era che una semplice borgata di ben poca importanza come popolazione : ma la sua vicinanza a Manilla e la sua posizione le avevano dato un grande valore per gl' insorti , i quali fino dal principio della sommossa l' avevano fortemente occupata e trincerata . Essendo essa situata su di un canale interno , comunicante contemporaneamente colla capitale e con Bulacan , una cittadella importante tenuta dagli insorti , poteva quindi minacciare la prima e ricevere aiuti dalla seconda . Fino allora , quantunque le bande che la occupavano costituissero un vero pericolo per Manilla che si trovava a cosi` breve distanza , le truppe spagnuole non avevano osato attaccarla essendo essa costruita all' estremita` d' un' isola che la metteva al sicuro d' una sorpresa , ma aveva gia` subi`to non pochi bombardamenti da parte del cannoniere , le quali erano riuscite ad isolarla , facendo occupare le rive del canale interno da una parte degli equipaggi . Si sapeva pero` che alcune colonne spagnuole si erano accampate al di la` del canale , aspettando il momento propizio per assalirla ed espugnarla con forze poderose , mentre altre cercavano di tagliarle le comunicazioni con Bulacan , sotto la direzione del generale Jaramillo , il quale si era gia` impadronito di uno dei principali campi degl' insorti uccidendo oltre trecento difensori e fugando tutti gli altri colla perdita d' armi e cavalli . La notizia dello sbarco di Hang Tu e di Romero era stata accolta con viva soddisfazione da tutte le bande di Malabon , le quali gia` cominciavano a dubitare della loro impresa , dopo gli ultimi disastri subiti dagl' insorti della provincia di Cavite e la vicinanza delle truppe spagnuole . La presenza dei due valorosi capi dell' insurrezione , faceva loro sperare giorni migliori ed una resistenza accanitissima . Hang ed il meticcio , dal canto loro , si erano subito messi alacremente all' opera , comprendendo che l' attacco delle truppe spagnuole , combinato coll' azione della squadra , non si sarebbe fatto molto attendere . Mentre il primo si era incaricato di riorganizzare le bande , l' altro si era occupato delle opere di difesa per mettere la piazza in grado di resistere vittoriosamente al bombardamento della flotta . Il tre soli giorni , la loro straordinaria attivita` aveva gia` dato insperati risultati , rendendo Malabon fortissima . Mentre avevano fatto occupare i migliori punti del canale per mantenerlo libero , onde non avere interrotte le comunicazioni con Manilla e specialmente col comitato dell' insurrezione e colle societa` segrete dalle quali potevano sperare aiuti di uomini , d' armi e di munizioni , avevano fatto costruire dalla parte del mare imponenti trincee , armandole con tutti i pezzi d' artiglieria disponibili , per far fronte agli attacchi della flottiglia . Quelle misure di difesa erano state prese in buon punto poiche` il 28 marzo le cannoniere , dopo alcuni giorni di tregua , avevano ripreso vigorosamente il bombardamento , lanciando i loro obici contro le case della borgata . Hang e Romero non si erano per questo mostrati inquieti , ma avevano accettata la tremenda lotta con grande serenita` e calma , risoluti a farsi seppellire sotto le rovine della borgata piuttosto che arrendersi . Da mattina a sera sulle trincee , la` dove le bombe e le palle cadevano piu` fitte , dirigevano intrepidamente il fuoco dei pochi pezzi che la piazza possedeva ; e alla notte riparavano i danni prodotti dalle granate , rinforzando dovunque le difese . Le case della borgata , sotto l' incessante fuoco della flottiglia cadevano in rovina , ma che importava ? Le trincee resistevano e se venivano distrutte , si rialzavano piu` robuste di prima e questo bastava . Quel bombardamento d' altronde non impediva che gl' insorti continuassero a mantenere relazioni coi comitati segreti della capitale . Quasi ogni notte audaci corrieri inviati dalle societa` segrete , deludendo la vigilanza degli spagnuoli , che occupavano le sponde opposte del canale , giungevano , recando notizie della guerra . Cosi` avevano appreso che dovunque le piazze assediate resistevano , che Cavite e Noveleta si difendevano sempre disperatamente , che Bacoor si reggeva ancora , che Rosario aveva tenuto testa al nemico , e quelle notizie mantenevano alto il morale delle bande . Avevano pero` saputo che a Monte Haany gl' insorti erano stati battuti con gravi perdite e che piu` di tremila famiglie e novecento combattenti avevano abbandonato la causa della liberta` , ma la loro fiducia nel buon esito della lotta finale non era stata scossa . Il 31 marzo pero` , una grave notizia era giunta al campo di Malabon e cioe` che gli spagnuoli stavano preparando pel 2 aprile un attacco generale contro Cavite , Rosario e Malabon , per scoraggiare e avvilire le bande con una strepitosa vittoria . Hang Tu e Romero si eran ben guardati dal comunicare ai capi delle bande quelle nuove ; ma avevano prese tutte le misure necessarie per resistere esattamente agli sforzi della flotta , la sola pel momento che poteva agire contro Malabon . Gia` avevano osservato che altre cannoniere e barche a vapore armate d' artiglieria l' avevano raggiunta e che insieme si disponevano a forzare l' entrata del canale per potere , all' occorrenza , sbarcare gli equipaggi . Il 1' aprile un comunicato del comitato segreto , portato da un messaggiero , aveva dato l' annuncio che Cavite e Rosario , strette dalla parte del mare e da terra , si trovavano agli estremi e che a Noveleta si combatteva disperatamente , con poca speranza di vincere . L' indomani la flotta riprendeva con novella furia il bombardamento di Malabon . Le granate e le palle cadevano fitte sulla borgata , malgrado gli sforzi degli assediati per ridurre in silenzio i cannoni delle navi . Le trincee franavano nei fossati costringendo i difensori a ritirarsi continuamente , abbandonando talvolta qualche pezzo d' artiglieria ; le case diroccavano con immenso fracasso accumulando rottami su rottami ; il campanile della chiesa cadeva pezzo a pezzo . Gli scoppi della bombe echeggiavano dappertutto , provocando frequenti incendi che venivano spenti con grandi fatiche e gravi pericoli . Romero , Hang Tu e perfino Than Kiu` , la quale , malgrado le preghiere dei due capi non aveva voluto ritirarsi in un boschetto vicino , dove gia` si erano rifugiate le bande di riserva , non abbandonavano un solo istante le trincee , incoraggiando colla presenza ed il loro sangue freddo i difensori . A mezzodi` , quando piu` furioso diventava il bombardamento , anche sulla opposta sponda del canale , si udi` a tuonare il cannone . Gli spagnuoli , dopo d' aver occupato Obando e Calocan fugando i pochi insorti che vi avevano trovati , si erano avanzati verso il canale per prendere parte alla lotta e prestare valido aiuto alle loro cannoniere . Piazzata una batteria fra i canneti , si preparavano a prendere alle spalle i difensori di Malabon . Udendo gli spari rombare da quella parte , Romero si era affrettato a raggiungere Hang Tu . Stiamo per venire schiacciati , gli disse . Non credevo che gli spagnuoli fossero cosi` vicini . Lo vedo , rispose Hang . Per Malabon temo che sia presto finita . Finita no , poiche` le nostre bande sono ancora intatte ed in grado di battersi vittoriosamente , ma domani la borgata sara` distrutta . Che cosa consigli di fare ? ... Pensare di ridurre al silenzio la batteria . Ma non abbiamo alcun cannone dalla parte del canale . Farai imboscare alcune bande nei canneti a aprirai un nutrito fuoco di moschetteria sugli spagnuoli . Se si accorgono che da quel lato siamo deboli , potrebbero decidersi ad attraversare il canale . E non si puo` piu` contare su alcun soccorso , disse Hang , che era diventato assai pensieroso . Siamo ormai isolati , rispose Romero . Alcuni insorti mi hanno detto che poco fa si udiva tuonare il cannone verso Bulacan . Forse il generale Jaramillo a quest' ora attacca la citta` . Cosi` avremo tutte le vie tagliate . Forse , ma non disperiamo ancora , Hang . I nostri uomini si battono bene . Va' ed affrettati . Mentre il chinese andava a scegliere alcune bande per controbattere il fuoco delle schiere di terra , la flotta continuava il bombardamento , distruggendo la seconda linea di trincee , demolendo nuove case e danneggiando gravemente i pochi pezzi d' artiglieria degl' insorti . Quella grandine di obici duro` tutta la giornata con accanimento senza pari e non cesso` che un' ora dopo il tramonto , quando ormai la meta` dei cannoni degli insorti erano ridotti inservibili e mezza borgata era distrutta . Nemmeno la batteria del canale era stata ridotta in silenzio , malgrado gli sforzi di Hang Tu e dei suoi uomini . Romero , temendo che i marinai della flotta approfittassero delle tenebre per scendere sulla spiaggia e tentare un attacco notturno , aveva fatto chiamare tutte le bande della riserva , disponendole fra i rottami delle trincee , poi aveva dato l' ordine di rialzare nuovi terrapieni , prevedendo per l' indomani un nuovo e piu` disastroso bombardamento . Prese tutte quelle misure , si era incamminato attraverso la borgata per consigliarsi con Hang Tu , che credeva si trovasse ancora sulle rive del canale assieme a Than Kiu` , quando presso l' angolo d' una casa gia` in parte diroccata dagli obici della flotta , si vide tagliare la via da un uomo che pareva lo attendesse . Credendo che fosse qualche spia spagnuola introdottasi nascostamente nella borgata , aveva estratta rapidamente una rivoltella , ma vide subito trattarsi d' un tagalo . Cosa vuoi ? gli chiese , vedendo che l' indigeno non si ritirava per lasciargli il passo . Il tagalo giro` all' intorno un rapido sguardo , come per essere certo che non vi fosse alcuno nei dintorni , poi disse : Vi attendevo , signor Ruiz . Sei forse un messaggero del comitato dell' insurrezione ? chiese Romero . No , ma vengo da Manilla . Sono sbarcato un' ora fa , sfuggendo alla sorveglianza degli spagnuoli . Da Manilla , mormoro` Romero , soffocando un sospiro . E chi ti manda ? ... Una donna . Chi ? ... Invece di rispondere , il tagalo sciolse un nodo della sua camicia e porse al meticcio stupito una piccola conchiglia , entro la quale stava celato un biglietto . Romero , in preda ad una viva agitazione , si era ritirato sotto l' arco di una porta ed acceso uno zolfanello , aveva spiegato rapidamente il biglietto . Conteneva poche parole , scritte con una calligrafia elegante e che il meticcio ben conosceva , ma d' una gravita` terribile : Noveleta , Rosario e Cavite sono cadute e tu sei accerchiato . L' insurrezione non ha piu` bisogno di te ora . Fuggi prima che ti prendano e pensa sempre a chi ti vuol bene . Romero aveva gettato un grido : Teresita ! ... Poi al grido del cuore , aveva tenuto dietro un grido di dolore . Vinta l' insurrezione ! aveva esclamato . Cavite perduta ! ... Ecco che suona l' ultima ora per la liberta` ! ... Poi aveva tentato di lanciarsi attraverso la via per correre da Hang , ma il tagalo lo aveva arrestato , dicendogli : Parto questa notte istessa e domani rivedro` la persona che qui mi ha mandato . Che cosa devo dirle ? ... Romero si era fermato . Ritorni da lei ? chiese , con voce angosciata . Povera Teresita , pensa sempre a me , quantunque io mi batta contro i suoi fratelli e forse ... non la rivedro` piu` mai . Triste destino ! ... Ebbene ? chiese il tagalo . I momenti sono preziosi e se tardo a ripartire , non potrei piu` ritornare a Manilla . Le dirai che io penso sempre a lei e che Romero morra` col suo nome fra le labbra . Volete rimanere qui ? ... E` necessario , rispose Romero , sospirando . Qui forse cadranno domani gli ultimi difensori della liberta` e morro` anch' io con loro . Fuggite con me , signore . La mia barca fila come una freccia ed io vi condurro` a Manilla senza che gli spagnuoli se ne accorgano . Il capo dell' insurrezione non puo` abbandonare i suoi uomini , quando questi stanno per morire . Ma la mia padrona vi ama . Ed anch' io l' amo , ma Romero Ruiz non puo` diventare un vile . Allora addio , signor Ruiz . Una parola ancora . Parlate . Si sa adunque a Manilla che io difendo Malabon ? Gli spagnuoli , o meglio il maggiore mio padrone , lo aveva saputo , ecco perche` sono mandato qui . E` a Manilla il maggiore ? Si` , signor Ruiz . Addio . Dirai a Teresita che il mio cuore appartiene a lei e il mio corpo all' insurrezione . Poi si allontano` rapidamente come se volesse nascondere la sua commozione e si reco` sulle rive del canale , dove Hang Tu stava facendo costruire alcune trincee pei suoi tiragliatori . Il chinese , vedendo Romero , gli era mosso incontro . Buone nuove ? gli chiese . Tristi , rispose Romero . La bandiera della liberta` e` stata abbattuta e forse non ondeggera` piu` mai sulle Filippine . Che cosa intendi di dire ? chiese Hang , impallidendo . Che il baluardo della liberta` e` stato preso ... Cavite ! ... Ed anche Noveleta e Rosario . E noi adunque ? ... A noi non resta che morire . Si` , disse Hang , con voce cupa . Morire , ma sul sangue degli spagnuoli . L' indomani , dopo due ore di bombardamento , malgrado la estrema difesa degl' insorti , Malabon veniva ridotta in cenere e le bande ricacciate nell' interno dell' isola , mentre il generale Jaramillo assaliva gl' insorti di Bulacan costringendoli a fuggire colla perdita di centocinquanta uomini . L' ULTIMA LOTTA Il valore e la tenacia delle truppe spagnuole , dopo quattro mesi di lotte sanguinose , avevano trionfato contro le innumerevoli , ma male organizzate bande degl' insorti . L' ultima ora stava per suonare per l' insurrezione scoppiata nella maggiore isola delle Filippine . Nessuno sforzo , nessun eroismo , poteva piu` rialzare le sorti . Caduta Cavite , Noveleta , Rosario e Malabon , agl' insorti piu` non rimanevano che Bulacan al nord dell' ampia baia , ma gia` stretta da vicino dalle vittoriose truppe del generale Jaramillo ; Santa Cruz sul lago Bay , ma gia` in procinto di cadere , Naie nella provincia di Cavite dove si erano ritirate le bande di Aguinaldo contro le quali si preparava ad agire il generale Sucre alla testa di venti compagnie , e pochi altri luoghi di nessuna importanza , che dovevano cadere al primo assalto . Le sottomissioni erano cominciate su vasta scala , dopo quelle strepitose vittorie . Nella sola provincia di Manilla , dal 2 al 4 aprile novecento insorti e duemila famiglie si erano presentati per l' indulto e millecento combattenti avevano deposto le armi nella provincia di Nueva Eciya , compresa l' intera banda del capo Castillo , la piu` numerosa e agguerrita , mentre dieci mila famiglie avevano abbandonata la causa della liberta` . Malgrado pero` cosi` tanti disastri e cosi` tristi notizie , Romero e Hang Tu non avevano cedute le armi , quantunque fossero convinti dell' inutilita` dei loro sforzi . Dopo d' aver combattuto valorosamente , con coraggio disperato , dinanzi alla borgata che fiammeggiava alle loro spalle , si erano ritirati nell' interno dell' isolotto per mettere le bande , che erano ancora rimaste , al coperto dagli obici della flotta , improvvisando un accampamento a due chilometri dalle rovine di Malabon . Erano ancora in quattrocento , la maggior parte meticci e tagali e tutti bene armati ; ma una sessantina di loro erano feriti piu` o meno gravemente e destinati , in gran parte , a morire , non possedendo medicamenti e non avendo un solo medico . Per di piu` i viveri , distrutti quasi tutti dall' incendio che aveva divorato Malabon , stavano per mancare e le bande erano quasi completamente accerchiate e quindi nell' impossibilita` di poter ricevere soccorsi . Romero ed Hang , dopo d' aver fatto improvvisare alcune trincee , avevano fatto radunare tutti i capi delle bande per risolvere sul da farsi . La nostra posizione e` , se non disperata , certo gravissima , disse Romero , rivolgendosi ai capi . E` necessario prendere una decisiva deliberazione , prima che gli spagnuoli , imbaldanziti dalle vittorie , si risolvano a varcare il canale ed assalirci qui , distruggendo gli ultimi difensori della liberta` . Ormai non possiamo contare che sulle nostre sole forze e sul nostro valore . Nelle regioni del sud l' insurrezione e` domata o quasi , e in quelle settentrionali , le sconfitte dei nostri si succedono sempre piu` disastrose . Anche Bulacan si puo` considerare perduta . L' intenzione mia e di Hang Tu sarebbe di tentare di rompere la cerchia di ferro che minaccia di soffocarci , di attraversare il canale e di raggiungere le montagne dell' isola , per mantenere ancora viva la nostra morente fiamma della liberta` . Manilla per noi e` per sempre perduta e sarebbe follia sperare di prenderla . Sulle rive della Grande Pampanga e del Chica e sulle altre cime del Caraballo de Baler , noi potremo trovare un asilo sicuro ed attendere giorni migliori per riprendere la lotta contro gli avversari . Credo che il vostro piano sia il migliore , rispose un capo banda , dopo d' averlo ascoltato in silenzio . Nella provincia di Manilla piu` nulla ci rimane da fare . Ma non si potrebbe tentare di raggiungere le bande di Bulacan ? chiese un altro capo . Avevamo pensato a questo , riprese Romero , ma noi siamo troppo pochi , per assalire alle spalle le truppe del generale Jaramillo che ci chiudono la via . Si potra` tentare di raggiungerle piu` tardi , scendendo lungo le rive della Grande Pampanga del Rio de Quingua . Riusciremo noi a forzare la cerchia che ci rinserra ? Lo si tentera` , disse Hang Tu . Forse gli spagnuoli non ci credono ancora tanto numerosi e non si attenderanno un attacco da parte nostra . Sara` cosa prudente , osservo` Romero , di mandare alcuni uomini risoluti sulla riva opposta , per spiare le posizioni degli spagnuoli , onde sapere se converra` ripiegare subito su Obando o su Meyca . O su Calocan ? chiese un capo banda . Non bisogna pensarvi , disse Romero . Calocan deve essere gia` occupata dal nemico . E quando tenteremo l' attacco ? chiesero i capi banda . Appena avremo la certezza di poterci ritirare su una o l' altra delle due borgate sopraccennate , rispose Romero . Questa sera gli esploratori attraverseranno il canale e andranno a vedere quale via ci converra` prendere , dopo forzato il passo . E se questo ultimo tentativo risultasse vano ? Morremo tutti col grido di Viva la liberta` sulle labbra , risposero Hang Tu e Romero . E sia , dissero i capi banda . I difensori di Malabon non si arrenderanno . All' opera , fratelli , disse Romero . Dobbiamo costruire le zattere necessarie ad attraversare il canale . La seduta fu sciolta e tutti ritornarono alle loro bande per dare principio alla costruzione dei galleggianti , mentre Hang Tu andava a scegliere gli uomini destinati a prendere parte a quelle pericolose esplorazioni sul territorio occupato dal nemico . Romero , uscendo , si era incontrato con Than Kiu` , che pareva lo attendesse . Ebbene , mio signore ? gli chiese la giovane chinese . Tutto non e` perduto ancora , e` vero ? No , fanciulla , rispose Romero , ma temo che il destino stia per segnare la fine dell' insurrezione . Ma noi fuggiremo da qui . Lo tenteremo , Than Kiu` . E dove andremo ? Nelle regioni settentrionali dell' isola . Un vivido lampo brillo` negli occhi del chinese . Noi andremo lontano da Manilla ! esclamo` . Si` , lontano , forse molto lontano , rispose Romero , con un sospiro . L' aria di Manilla fa male a te , mio signore . E fors' anche a te , e` vero Than Kiu` , disse il meticcio con un malinconico sorriso . A me e` fatale , mio signore . La` , sulle alte montagne del nord , il Fiore delle Perle forse rifiorira` piu` rigoglioso ed il suo cuore soffrira` meno . Non illuderti , mia povera fanciulla . Il mio signore non dimentichera` forse mai la Perla di Manilla ? Than Kiu` , credi tu che i lilla` del tuo paese possono vivere senza il sole ? E` vero , non lo potrebbero , disse la fanciulla , diventando triste . No , i lilla` non germogliano senza il tiepido raggio dell' astro dorato . Lo vedi , Than Kiu` e poi ... chissa` , forse domani piu` nessuno di noi potrebbe essere ancora vivo . Hai dei tristi presentimenti , mio signore ? chiese Than Kiu` , rabbrividendo . Vedo sempre buio nel mio avvenire . Mi sembra che le nere e gelide ali della morte mi sfiorino . Allora noi morremo tutti , mio signore . Anch' io ho sognato questa notte che la morte mi stava vicina , ed ho veduto volteggiarmi intorno lo spirito di mia madre . Triste presagio , mormoro` Romero , che aveva pure provato un brivido . Temo che noi siamo tutti votati alla morte . Morremo insieme , mio signore ! Ma prima di cadere io cerchero` di salvarti , Than Kiu` . Tu sei troppo giovane per dare un addio alla vita . Che importerebbe a me la vita senza di te , mio signore ? Il tuo cuore potrebbe ancora battere per un altro e con maggior fortuna . Quell' altro non avrebbe un' altra Perla di Manilla . La giovane chinese crollo` mestamente il capo , poi disse con suprema energia : Mai , mio signore ! ... Sublime creatura , mormoro` Romero , guardandola con tenerezza . E tanto affetto , tanta costanza dovra` infrangersi contro il destino ! Aveva fatto a Than Kiu` un gesto d' addio e si era allontanato rapidamente , dirigendosi verso il mare . Si recava cola` per vedere se la flotta spagnuola aveva sbarcati i suoi equipaggi nei dintorni delle rovine di Malabon , ma si era anche allontanato per nascondere la sua commozione e per troncare quel colloquio che per lui diventava penoso . La flottiglia che aveva distrutta la borgata , non aveva abbandonate la acque dell' isola , anzi approfittando dell' assenza dei ribelli , le cannoniere che pescavano meno si erano avvicinate all' imboccatura del canale e qualcuna si era gia` ormeggiata sotto la costa , gettando a terra un pontile . Gli equipaggi non erano sbarcati , ma ormai in pochi minuti potevano approdare indisturbati e correre addosso agl' insorti , se le truppe spagnuole di terra si fossero risolute a varcare il canale . Attendiamoci un attacco anche da questa parte , disse Romero . Il pericolo ci stringe da tutte le parti e forse ci schiaccera` ! Quando ritorno` all' accampamento la notte era gia` inoltrata e gli uomini scelti da Hang Tu fra i piu` valorosi , si preparavano a partire per esplorare il terreno sulla riva opposta del canale , in direzione di Obando e di Meyca . Alla mezzanotte quel piccolo gruppo di audaci , imbarcatisi su di una zattera , attraversarono silenziosamente il canale , sbarcando fra i canneti della riva opposta . Hang Tu , Romero e tutti i capi delle bande si erano radunanti sulla spiaggia dell' isola tendendo ansiosamente gli orecchi , ma nessun allarme era echeggiato al di la` del canale , ne` alcuno sparo . Gli esploratori , protetti dalle tenebre , erano riusciti a passare senza essere veduti dagli spagnuoli che dovevano accampare in quei dintorni . Il 4 maggio la situazione degl' insorti di Malabon non vario` . Gli equipaggi delle cannoniere non erano ancora sbarcati e le truppe di terra nulla avevano intrapreso sulla riva opposta del canale , ma i due capi dell' insurrezione per cio` non erano tranquilli . Sentivano per istinto che i nemici si preparavano per un attacco decisivo . Gia` alcune scialuppe erano state vedute all' estremita` del canale , e quelle che indicavano che le truppe di terra si radunavano su qualche punto della costa per tentare , piu` tardi , d' irrompere sull' isola . Alla notte , uno degli otto uomini mandati in esplorazione faceva ritorno , attraversando a nuoto il braccio di mare , ma aveva cattive notizie . Obando era occupata da una forte avanguardia di spagnuoli con qualche pezzo d' artiglieria , e piu` al sud aveva incontrato numerose truppe che marciavano verso il canale . Il 5 alcuni marinai della flotta erano sbarcati cercando di trincerarsi fra le rovine di Malabon . Hang Tu , accorso con alcune bande , era riuscito a sloggiarli dopo un breve combattimento . Anche il 6 avevano rinnovato il tentativo , ma erano stati costretti a ripiegarsi ed imbarcarsi , malgrado fossero stati protetti dal fuoco della squadra . La notte del 7 , gli esploratori ansiosamente attesi dagli assediati , giungevano tutti meno uno che era stato sorpreso e ucciso dai nemici . Si erano spinti fino a Meyca che avevano trovata sgombra di truppe , ma recavano pure la notizia che gli spagnuoli si preparavano a varcare il canale per piombare in gran numero sulle bande , e che gl' insorti erano stati sconfitti nuovamente a Bulacan e anche a Laguna . Era necessario affrettarsi per sfuggire quell' attacco che poteva avere conseguenza disastrose . Un ritardo forse di poche ore poteva diventare fatale . Le zattere erano gia` state costruite per attraversare il canale ed erano state gettate in acqua , entro una profonda insenatura , nascosta da un gigantesco macchione d' alberi . Per ingannare meglio il nemico , fu deciso che Hang Tu , alla testa di alcune bande , avrebbe aperto il fuoco contro gli spagnuoli accampati sulla riva opposta , fingendo di voler forzare il passo in quel punto e contro la flotta ancorata dinanzi alle rovine di Malabon , per lasciar tempo al grosso degl' insorti , sotto la direzione di Romero , di attraversare indisturbati il canale , due chilometri piu` al nord . Alle due del mattino , le due colonne abbandonavano silenziosamente l' accampamento . Prima di dividersi , Romero e Hang Tu si erano abbracciati . Pensa a salvare Than Kiu` e le tue bande , disse il chinese . Io faro` fronte al nemico finche` voi avrete attraversato il canale e se non cadro` nella lotta , piu` tardi verro` a raggiungervi . Ti attendo , aveva risposto Romero . Noi due possiamo ancora ravvivare la morente fiaccola della liberta` . Il grosso delle bande si era messo in marcia verso l' insenatura , mentre quelle di Hang Tu muovevano verso le rovine di Malabon . Un quarto d' ora dopo , alcuni spari echeggiavano verso le spiagge meridionali dell' isola . Il chinese , come aveva promesso , aveva cominciato l' attacco contro la flotta ed aperto il fuoco contro gli accampamenti spagnuoli . Romero affrettava la marcia a fianco di Than Kiu` . Temeva che gli spagnuoli si fossero accorti di quella ritirata e si preparassero a respingere le zattere o che tendessero un agguato fra i canneti dell' opposta riva . Alle due e mezzo , mentre la fucilata diventava piu` furiosa al sud dell' isola e la flotta rispondeva a cannonate , le bande giungevano nel piccolo seno , dove galleggiavano ancora quattro zattere capaci di contenere trenta uomini ognuna . Affrettiamoci , disse Romero . Le due prime bande si imbarchino e prendano posizione sulla riva opposta , poi passeranno gli altri . Indi volgendosi verso Than Kiu` : Finche` i nemici sono lontani , attraversa il canale , le disse . Ma tu ? chiese la giovanetta . Attendo Hang Tu . Temo che egli stia per venire sopraffatto dagli equipaggi della squadra . Odo le fucilate avvicinarsi . I primi centoventi uomini si erano imbarcati conducendo con loro una ventina di feriti . Than Kiu` s' affretto` a balzare sull' ultima zattera . Partite , comando` Romero , poi gli uomini incaricati riconducano subito i galleggianti . I nostri sono inseguiti . Infatti si udivano gli spari echeggiare sempre piu` vicini . Pareva che le bande di Hang Tu si ripiegassero rapidamente . Le quattro grandi zattere presero frettolosamente il largo , dirigendosi verso l' opposta riva del canale . In quell' istante Romero vide alcune masse oscure correre dalla parte di Malabon . Il suo cuore provo` una stretta angosciosa . Non poteva ingannarsi . Le bande di Hang Tu fuggivano disperatamente , incalzate dagli equipaggi delle squadre e fors' anche dalle truppe di terra che si erano risolute ad attraversare il canale . Miei prodi , grido` , rivolgendosi verso le bande che erano rimaste . Andiamo a difendere i nostri fratelli ! ... Getto` un ultimo sguardo sulle quattro grandi zattere che gia` stavano per approdare alla riva opposta , e si slancio` in soccorso di Hang Tu , seguito dagl' insorti . Le bande del chinese , dopo una disperata resistenza , erano state volte in fuga . Alcune compagnie di spagnuoli avevano attraversato il canale e riunitesi cogli equipaggi della squadra erano piombate sugl' insorti costringendoli a ritirarsi precipitosamente . Romero lascio` passare i fuggiaschi affinche` si riordinassero piu` indietro , poi alla testa delle bande si rovescio` contro gli inseguitori , arrestando la loro marcia con un brillante attacco . Hang Tu , che con pochi uomini aveva protetta la ritirata , lo aveva raggiunto . Un breve dialogo , interrotto dagli spari , si impegno` fra i due capi dell' insurrezione . Siamo perduti ! aveva esclamato il chinese . Abbiamo dinanzi tali forze , da non poter piu` vincere . Morremo tutti qui , ma vendendo cara la vita , aveva risposto Romero . E Than Kiu` ? chiese poi Hang , con voce alterata . Ormai e` salva , almeno lo spero , rispose Romero . Ha attraversato il canale ? ... Si` , Hang . Allora posso morire tranquillo . Avanti fratelli ! ... Moriamo per la liberta` ! ... Una lotta terribile , sanguinosa , si era impegnata fra le bande e gli spagnuoli . D' ambo le parti combattevano con furore , senza chiedere , ne` accordare quartiere . Bruciate le ultime cartucce , gli spagnuoli avevano caricate le bande alla baionetta , costringendole a ripiegarsi . Hang Tu e Romero , combattevano come leoni , quantunque il primo avesse ricevuto una puntata in un braccio ed il secondo avesse ricevuto due sciabolate , le quali dopo avergli sdrucita la casacca gli avevano intaccata la pelle , non erano riusciti ad impedire quel primo passo indietro . Una seconda carica , piu` irresistibile della prima aveva sgominate alcune bande . I due capi dell' insurrezione , che vedevano assottigliarsi rapidamente la loro colonna , tentarono un contr' attacco disperato , ma vennero respinti . Gli spagnuoli aumentavano sempre , mentre era molto se cento insorti rimanevano ancora in piedi . Tutto ormai era perduto . Non rimaneva ai due capi che di farsi uccidere . Gia` si preparavano a scagliarsi disperatamente fra le fila nemiche , per vendere almeno cara la vita e morire , come aveva detto il fiero chinese , sul sangue spagnuolo , quando sull' opposta riva del canale , verso il luogo ove erano approdate le zattere , si udirono alcune scariche seguite da urla acute . Hang Tu si era arrestato , gettando un vero ruggito . Hanno assalito i nostri ! ... grido` poi . Romero , andiamo a salvare Than Kiu` ! ... Gli spagnuoli che avevano di fronte li assalivano allora con uno slancio irresistibile , per opprimere quel gruppo d' insorti . Hang Tu e Romero non l' attesero : Fratelli ! ... tuonarono . In ritirata ! ... Le bande , gia` mezzo distrutte , si ripiegarono confusamente slanciandosi dietro ai due capi , ma inseguite vigorosamente dal nemico . In pochi istanti giunsero nella piccola cala , dove gia` erano state ricondotte le zattere . Romero e Hang si erano gia` imbarcati con alcuni uomini ed arrancavano disperatamente verso la riva opposta , dove pareva che fra i canneti si combattesse con estremo furore . Gli altri si gettarono sulle altre tre , ma una affondo` tosto sotto il peso , la seconda , mal diretta , ando` ad arenarsi sulla punta d' un banco sabbioso e solo l' ultima , che portava otto o dieci insorti , pote` prendere il largo . Hang e Romero , che non si erano accorti di nulla e che speravano di portare all' avanguardia un valido aiuto , quando sbarcarono fra i canneti della riva opposta , si trovarono quasi soli . Dei trecento insorti che avevano prima della lotta , solamente dodici o quindici erano riusciti a varcare il braccio di mare . Gli altri erano caduti nel combattimento od erano stati fatti prigionieri . Ma non erano uomini da esitare . Raccolsero la loro piccola colonna , si gettarono in mezzo ai canneti , quantunque la battaglia impegnata dall' avanguardia pareva fosse per finire , poiche` le fucilate si allontanavano rapidamente in direzione di Obando . Avanti ! ... Avanti ! ... ripeteva Hang Tu , con voce strozzata . Si erano messi a correre attraverso i canneti ed i pantani , guidati dagli spari che sempre piu` s' allontanavano . La lotta impegnata dalle prime bande che avevano attraversato il canale , doveva essere stata tremenda , poiche` ad ogni passo si vedevano gruppi di cadaveri , armi , cartucciere vuote , zaini . Vi erano spagnuoli ed insorti confusi insieme , immersi in vere pozzanghere di sangue . Avanti ! ... ripeteva sempre Hang Tu , che udiva gli spari diventare sempre piu` fiochi e piu` radi . Avevano gia` percorso , correndo a precipizio , due chilometri e stavano per cacciarsi dentro un bosco , quando il chinese , che si trovavano dinanzi a tutti , vide sorgere da terra un uomo che aveva la fronte spaccata da un colpo di sciabola e che gli disse , con voce morente : Fermati ! ... capo ... Siamo stati ... distrutti ... Piu` ... innanzi ... vi e` la ... morte ... Siete stati distrutti ! ... urlo` Hang , con disperazione . Si` ... capo ... E Than Kiu` ? E Than Kiu` ... mormoro` il ferito , con un filo di voce . Si` ... l' ho ... veduta ... e` stata ... Parla ! ... Affrettati ! ... grido` Hang Tu , vedendo che il disgraziato stava per ricadere . Presa ... dagli ... spagnuoli ... disse il ferito , facendo un ultimo sforzo . Poi , come se si avesse esauriti , con quelle parole , tutti gli ultimi istanti di vita che ancor gli rimanevano , era caduto al suolo esalando l' ultimo respiro . Hang Tu aveva mandato un urlo di dolore . Prigioniera ! ... aveva esclamato , con un accento straziante , indicibile . Prigioniera ! ... Poi era caduto accanto al morto , e quell' uomo cosi` fiero era scoppiato in singhiozzi , mormorando : Povera sorella ! ... Me la uccideranno ! ... GLI EROI DELL' INSURREZIONE Romero era rimasto come fulminato , apprendendo la triste sorte toccata alla valorosa fanciulla , ma soprattutto nell' aver udito Hang Tu , in quel momento di disperazione , pronunciare quelle parole . Tua sorella ! ... aveva esclamato , dopo un lungo silenzio . Poi vedendo che il chinese non rispondeva e che continuava a singhiozzare , l' aveva sollevato e condotto nella foresta . Gli spari erano cessati , ma forse gli spagnuoli che si trovavano nell' isola si erano imbarcati sulle due zattere e stavano attraversando il canale per distruggere o prendere gli ultimi difensori di Malabon . Era quindi necessario , innanzi tutto , sottrarsi alle loro ricerche per non cadere prigionieri e perdere ogni speranza di essere ancora utili alla disgraziata Than Kiu` . Romero , seguito dai pochi superstiti , s' inoltro` nel bosco finche` trovo` un macchione cosi` fitto da non venire facilmente scoperti , vi fece entrare Hang Tu aprendosi penosamente il passo fra quel caos di rami , di radici e di foglie gigantesche , poi quando credette di non aver piu` nulla a temere da parte degli inseguitori , s' arresto` , dicendo al chinese : Attendimi un istante . Dispose i quindici uomini del drappello intorno al macchione , raccomandando loro di avvertirlo nel caso che i nemici si mostrassero in quei dintorni , poi ritorno` presso Hang Tu e sedendoglisi di fronte , su una grande radice che usciva dal suolo , disse : Ed ora , pensiamo a salvare Than Kiu` ; ma prima di agire non mi negherai una spiegazione , che da tanto tempo attendevo . Parla , Romero , disse Hang . Chi e` Than Kiu` ? ... Mia sorella , rispose il chinese . Sarebbe inutile ingannarti di piu` . Tua sorella ! ... esclamo` Romero . E tu non me lo hai detto ? ... No , e forse non l' avresti mai saputo . Ma perche` , Hang ? ... Perche` ti amava . Prima ancora che io amassi Teresita , forse ? ... Si` , Romero . Ma dove mi aveva veduto ? ... A casa mia , nel sobborgo di Binondo . Ma io mai l' avevo veduta , Hang . Nel nostro paese non si usa presentare le donne , nemmeno ai piu` fidi amici , Than Kiu` t' aveva piu` volte veduto e t' aveva amato in silenzio . Quand' ella mi svelo` il suo amore per te , era troppo tardi . La donna bianca si era impossessata del tuo cuore . E tu non me lo avevi detto ? ... No , poiche` tu avresti potuto credere che Hang Tu non ti amasse che per puro affetto d' amicizia . Per questo ho soffocato sempre in fondo al cuore la confessione , che piu` volte mi stava per sfuggire dalle labbra . E non mi hai odiato , Hang Tu , per aver io preferito un' altra , una figlia di quella razza che noi combattevamo , a tua sorella ? ... Un altro al tuo posto mi avrebbe odiato . Io invece ho ammirato l' immenso amor tuo per quella figlia dei nostri nemici , ed il mio affetto e la mia amicizia per te , lo hai veduto , mai sono scemati . Hang Tu , disse Romero , che era profondamente commosso . Io devo a te ed a Than Kiu` la vita . E che cosa intendi dire ? chiese Hang , alzando il capo . Che se non potro` amare tua sorella , andro` almeno a salvarla od a morire con lei . Che cosa vuoi fare ? ... Lo so io . Romero si era bruscamente alzato , come se avesse presa una incrollabile decisione . Parto , disse , gettando a terra le armi che portava indosso . Forse non ci rivedremo mai piu` , ma quando apprenderai cio` che avra` potuto il tuo fratello d' armi , comprenderai quanto egli avrebbe potuto amare Than Kiu` , se non vi fosse stata la Perla di Manilla . Romero ! ... esclamo` Hang Tu , che si era alzato . Io leggo nei tuoi occhi una risoluzione disperata . Dove vuoi andare ? A salvare la sorella del mio fratello d' armi od a morire nell' impresa . Tu ... solo ed inerme ! ... Quale pazzia stai per commettere ! Nessuna , Hang Tu , rispose Romero , sorridendo malinconicamente . Seguo cio` che m' indica il destino . Ma se tu vai a salvare Than Kiu` , voglio venire anch' io . Non lo puoi , Hang . Ma perche` ? ... Saresti d' imbarazzo al mio disegno . Due uomini possono fare piu` d' uno solo . Basta uno solo , per quello che faro` . Voglio sapere dove tu vai . Ti ricordi d' una frase , detta da un uomo che io avevo strappato alla morte ? ... Certe generosita` non vanno perdute . Ah ! ... Ti comprendo ! ... Tu vai dal maggiore d' Alcazar ! ... Si` , rispose Romero . Addio fratello ! Se io non ritorno piu` , ricordati che se io non avessi dato il mio cuore alla Perla di Manilla , sarei stato ben felice di sposare il Fiore delle Perle . Abbraccio` Hang Tu , poi s' allontano` . Il chinese si era slanciato dietro a lui , ma Romero udendo i passi si era voltato dicendogli : Non puoi seguirmi , fratello : bisogna che io sia solo . Romero ! ... esclamo` Hang con voce commossa . Grande Buddha , cosa stai per fare tu ? ... Te lo dissi : vado a salvartela . Poi era tornato indietro ed i due valorosi uomini si erano nuovamente precipitati l' uno nella braccia dell' altro . Quando si separarono , entrambi avevano gli occhi umidi . Spera , disse Romero , allontanandosi rapidamente e senza volgersi indietro . Uscito dalla macchia s' avvicino` ad uno degli insorti , che vegliava appoggiato al suo fucile . Seguimi , gli disse . Nulla avrai da temere , te lo prometto . Sono ai tuoi ordini , capo , rispose l' insorto . Romero si rimise in cammino , procedendo rapidamente e con passo sicuro . Dove si recava ? ... Lui solo lo sapeva . Giunto sul margine del bosco s' arresto` alcuni istanti per tendere gli orecchi , come se cercasse di percepire qualche lontano rumore , poi riprese la marcia , sempre seguito dall' insorto . Attraverso` i canneti senza piu` arrestarsi , avvicinandosi al canale , sulle cui rive gli ultimi difensori di Malabon avevano combattuta quella lotta sanguinosa , poi si diresse verso il sud , dove si vedevano scintillare , sul tenebroso orizzonte , i fuochi degli accampamenti spagnuoli . Romero si tolse da una tasca un fazzoletto di seta bianca e glielo porse , dicendogli : Lega questo alla canna del tuo fucile e non temere . Ti rechi a trattare la nostra resa ? ... No , seguimi . I fuochi dei bivacchi ingrandivano rapidamente , illuminando le tende ed i fasci delle armi ; ma Romero continuava ad avvicinarsi , come se invece di muovere contro a fieri nemici si recasse fra gli insorti . Era tranquillo , ma quella calma aveva qualcosa di terribile . Giunto a cento passi dalla prima avanguardia si arresto` udendo la voce d' una sentinella a gridare : Chi vive ? ... Un parlamentario degl' insorti , rispose Romero . Fermatevi . Un istante dopo un sergente , seguito da tre soldati armati e muniti d' alcuni tizzoni accesi , gli mosse incontro . Che cosa volete ? chiese il sergente , guardando Romero con stupore . Parlare al comandante , rispose il meticcio . A quest' ora dorme . Direte a lui che Romero Ruiz , capo supremo degl' insorti , ha delle comunicazioni urgenti da fargli . Carrai ! ... esclamo` il sergente . Il capo don Ruiz ? ... Si` , ma gli direte pure che io , prima di entrare nel suo campo , esigo la sua parola d' onore che mi lascera` tornare libero assieme all' uomo che m' accompagna , se non avra` accettato il patto che devo proporgli . Aspetto qui la sua risposta . Attendete il mio ritorno , disse il sergente . Fece cenno ai soldati di rimanere , poi torno` sollecitamente nell' accampamento . Romero avendo veduto poco lontano un albero atterrato , era andato a sedersi , guardando distrattamente i tre soldati , che lo fissavano colla piu` viva curiosita` . Cinque minuti dopo il sergente era di ritorno . Il comandante vi aspetta , disse . Romero si era alzato . Si volse verso l' insorto che lo aveva accompagnato e gli disse : Tu rimarrai qui e condurrai la persona che ti sara` affidata ad Hang Tu . Poi segui` il sergente a testa alta , pallido , ma risoluto a compiere cio` che aveva irrevocabilmente deciso . Attraversate cinque o sei linee di tende , sotto le quali russavano rumorosamente i soldati , e due file di sentinelle , il sergente s' arresto` dinanzi ad una tenda piu` alta e piu` spaziosa delle altre , il cui interno era illuminato . Un colonnello , sulla cinquantina , dalla lunga barba quasi bianca , dallo sguardo vivido e dalla carnagione assai abbronzata dal sole , attendeva Romero dinanzi all' entrata della tenda . Doveva essersi appena alzato , poiche` al fianco non aveva la sciabola , ne` alla cintura la rivoltella . Siete voi Romero Ruiz ? chiese egli , al meticcio . Si` , colonnello , rispose questi , salutandolo . Entrate . Fatemi prima frugare per vedere se ho delle armi . E` inutile , signore , disse il colonnello . Gli uomini valorosi come voi si battono , ma non assassinano . Grazie per la vostra fiducia , colonnello . Entro` risolutamente nella tenda che era illuminata da una lampada ed ammobiliata con un piccolo letto da campo e con due sedie di bambu` e dietro di lui entro` il colonnello , dopo d' aver fatto segno al sergente di allontanarsi . Il vinto ed il vincitore si guardarono alcuni istanti in silenzio , con una certa curiosita` , poi il primo incrociando le braccia e fissando il colonnello , gli chiese bruscamente : Credete voi che il governatore di Manilla sarebbe lieto di poter avere in mano il capo dell' insurrezione ? ... Lo credo bene , rispose lo spagnuolo , che sembrava stupito da quella inaspettata domanda . Voi , signore , siete uno di quegli uomini che avreste potuto dare ancora del filo da torcere , alle vittoriose armi della Spagna . Ebbene , se io , Romero Ruiz , capo supremo degl' insorti , vi dicessi : Vengo a consegnarmi a voi ma ad una condizione , accettereste ? ... Voi ! ... esclamo` il colonnello , con maggiore stupore . Si` , io , disse Romero , con voce risoluta . Ma sapete la sorte che attende i capi dell' insurrezione , don Ruiz ? Lo so , colonnello : la morte . E non vi fa paura ? No , io la sfido serenamente . Ma allora voi porrete per la vostra resa delle gravi condizioni . Forse meno di quello che credete . Parlate . Fra i prigionieri fatti questa notte sulla riva del canale , vi e` una giovane chinese , e` vero ? ... Si` , una fanciulla assai bella e molto valorosa , che si batteva come un vecchio soldato incanutito fra il fuoco e le battaglie . Chiedo la sua liberta` in cambio della mia vita . Scherzate ? ... No , colonnello , rispose Romero , con voce grave . Allora l' amate . No . Ma ... Colonnello , accettate ? ... Voi volete uccidervi . Non importa . Lo volete ? ... Si` , colonnello , rispose Romero , con incrollabile fermezza . Vivaddio ! ... esclamo` lo spagnuolo , che pareva profondamente commosso . Se io in questo istante fossi il comandante supremo delle forza spagnuole , vi direi : simili uomini non si possono uccidere : siete libero , signore . Non lo sono e , pur col cuore rattristato , faro` il mio dovere di soldato . Signor Ruiz , fra cinque minuti la fanciulla sara` libera , ma voi sarete mio prigioniero . Fatelo , disse freddamente il meticcio . A chi dovro` affidare quella giovane ? ... Ad un insorto che l' attende fuori del vostro campo . Gliela consegnero` io in persona . Attendetemi fuori dalla tenda . Il colonnello cinse la sciabola , poi usci` e scomparve fra le tende del campo . Romero si era arrestato fuori dalla tenda . Era sempre tranquillo , ma la sua fronte appariva , alla luce sanguigna dei fuochi , umida , come se un freddo sudore la imperlasse . Trascorsero alcuni minuti , poi vide passare , fra i fuochi dell' accampamento , due cavalieri i quali s' arrestarono alcuni istanti a cento passi dalla tenda , dinanzi ad un grande fuoco come se avessero voluto farsi ben vedere . Romero provo` una scossa al cuore . In quei due cavalieri aveva distinto il colonnello e Than Kiu` , la quale si era avviluppata nel suo mantello di seta bianca . Hang Tu , mormoro` con voce cupa , Il tuo fratello d' armi ha pagato il suo debito , ma perdera` la vita e la donna che ha tanto amato . Segui` cogli sguardi i due cavalieri che si dirigevano verso gli avamposti , poi chiuse gli occhi come se volesse sfuggire ad un' orribile visione . Quando li riapri` , il colonnello spagnuolo stava dinanzi a lui . La fanciulla e` partita , gli disse , con voce triste . Grazie , colonnello , rispose Romero , con un sospiro . Ora potete farmi fucilare . Io no , don Ruiz . A questo penseranno le autorita` militari della capitale . Sia , mormoro` Romero . Morro` sul suolo della Perla di Manilla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VIVA LA LIBERTA' ! Venti ore dopo gli avvenimenti narrati , verso le sei pomeridiane , quando la brezza della sera cominciava a far uscire la popolazione dalle case di Manilla , un uomo indossante il costume tagalo , col capo riparato da uno di quegli ampi cappelli di paglia di riso in forma di fungo usati dai chinesi e che gli nascondeva buona parte del viso , si arrestava dinanzi al vecchio palazzo del maggiore d' Alcazar . Dopo d' aver guardato attentamente le persiane verdi calate dinanzi alle finestre e d' aver sbirciate le due vie che sbucavano ai lati del piccolo piazzale , come se avesse temuto d' esser visto , sali` i tre gradini ed entro` risolutamente nel palazzo . Un domestico tagalo , che sonnecchiava su di una panca di marmo , udendo i passi di quell' uomo , s' alzo` stirandosi le braccia e gli chiese fra uno sbadiglio e l' altro che cercava . Teresita d' Alcazar , rispose lo sconosciuto . La mia padrona . Si` . Avete qualche lettera per lei ? ... No , ma devo parlarle di cose molto gravi . Da parte di chi ? ... Cio` non ti deve interessare , disse seccamente quell' uomo , facendo un gesto d' impazienza . Non sapendo chi voi siate ne` chi vi manda , rifiutera` di ricevervi , disse il domestico . Forse hai ragione . Le dirai questo nome : Hang Tu . Il tagalo , curioso come tutti quelli della sua razza avrebbe voluto sapere di piu` , ma uno sguardo minaccioso del chinese lo costrinse ad andarsene . Pochi istanti dopo scendeva a precipizio le scale , dicendo : La mia padrona vi attende . Ti seguo , rispose il chinese . Lo sapevo che non mi avrebbe fatto aspettare . Sali` un maestoso scalone di marmo e fu introdotto in un salotto elegantemente ammobiliato e profumato da grandi mazzi di gelsomini e di rose , sorretti da vasi del Giappone e della China di dimensioni gigantesche . Fra la penombra prodotta dalle persiane e dalle fitte tende che pendevano dinanzi alla finestra , gli occhi di Hang Tu distinsero subito Teresita , la quale si teneva ritta in mezzo al salotto , vestita di un semplice accappatoio bianco , che le faceva spiccare doppiamente la bruna carnagione e le lunghe trecce della capigliatura corvina . Vedendolo entrare , la giovanetta , che doveva essere gia` in preda ad una viva agitazione , gli era mossa rapidamente incontro , dicendogli con voce rotta : Voi ... qui ! Gran Dio ! ... Cosa e` avvenuto ... di lui ? ... Parlate ... parlate ... vi prego , Hang Tu ... Il chinese era rimasto muto , ma i suoi occhi , ripieni di tristezza ed i suoi lineamenti alterati , parlavan per lui . Teresita , vedendolo in quello stato , aveva mandato un grido . Voi venite a recarmi una terribile notizia , e` vero ? ... esclamo` la giovanetta , con disperazione . Io tremo ... me lo hanno forse ucciso ? ... Uno scroscio di pianto le aveva soffocato la voce . Hang Tu aveva fatto un passo innanzi come per sorreggerla , ma la giovane spagnuola si era raddrizzata , dicendo : Parlate ! ... Voglio saper tutto ! ... Non e` morto , rispose Hang Tu , con voce sorda , ma domani forse non sara` piu` vivo . Che cosa volete dire , gran Dio ? ... Che il vostro Romero si trova nelle mani dei vostri compatriotti e che se voi non lo salvate , domani all' alba verra` fucilato assieme ai capi dell' insurrezione presi a Noveleta , a Cavite ed a Rosario . Teresita aveva mandato un grido straziante : Me lo uccidono ! ... Poi si era slanciata verso la porta gridando : Padre mio ! ... devi salvarlo ! ... Il maggiore d' Alcazar , che doveva trovarsi nel suo gabinetto da lavoro , udendo quel grido e quelle parole , era entrato precipitosamente nel salotto credendo forse che Teresita corresse qualche pericolo . Vedendo Hang Tu , si era arrestato , come fulminato . Mi conoscete , maggiore d' Alcazar ? chiese Hang , facendosi innanzi . Voi ... balbetto` lo spagnuolo impallidendo . Padre mio ! ... grido` Teresita , gettandosi fra di loro : Me lo uccidono ! ... Ma chi ? ... chiese il maggiore . Romero ! ... E chi lo uccidera` ! ... I vostri soldati , disse Hang Tu . I miei ... Soldati , vi ho detto . Romero Ruiz , quello che vi ha strappato alla morte , quello che ama vostra figlia , si trova qui , nelle carceri di Manilla . In mano dei vostri compatriotti . Lui ! ... esclamo` il maggiore , con doloroso stupore . Ma chi lo ha fatto prigioniero ? ... Invece di rispondere , Hang Tu gli si era avvicinato colle braccia strettamente incrociate sul petto e fissandolo con uno sguardo minaccioso , gli disse con voce amara : Ed ora , vediamo la vostra generosita` . L' uomo che vi ha strappato alla morte si trova nelle mani dei vostri compatriotti : pagate il vostro debito , maggiore d' Alcazar . Udendo quelle parole , una rapida commozione aveva alterato il volto dello spagnuolo . Romero prigioniero ! ... esclamo` . Disgraziato ! Padre mio ! ... grido` Teresita , piangendo . Tu forse puoi strapparlo alla morte . Il maggiore d' Alcazar allontano` dolcemente la giovanetta che gli si era aggrappata al collo , poi tendendo una mano verso Hang Tu , disse con voce solenne : Giuro dinanzi a Dio , che io tentero` ogni mezzo per strapparlo alla morte : sperate ! ... Grazie , disse Hang Tu il cui volto abbuiato si rischiarava . Non ringraziatemi ora , poiche` tutto dipende dalle circostanze e fors' anche dal caso . Voi dovrete pero` raccontarmi tutto e molte altre cose che desideravo sapere da voi . Parlate . Il maggiore si volse verso Teresita : Lasciaci soli , figlia mia , le disse . Si` , ma tu lo salverai , e` vero padre mio ? Lo spero . Poi prese Hang Tu per una mano e lo condusse nel suo studio chiudendo la porta . Ditemi , disse , facendo cenno al chinese di sedersi . Romero Ruiz ama mia figlia o quella fanciulla che io ho veduto con lui ? ... Dalla vostra risposta , forse dipende la sua vita . Ama vostra figlia , rispose Hang Tu , con un profondo sospiro . Dicendovi questo , io distruggo il piu` bel sogno da me per tanto tempo accarezzato ed infrango l' anima della fanciulla che mi ha strappato dalle labbra la vostra grazia , ma Hang Tu e` leale e non sa mentire . Poi dopo alcuni istanti di silenzio , gli narro` brevemente chi era Than Kiu` , quanto aveva amato Romero , i disagi affrontati pel valoroso capo dell' insurrezione , l' inutilita` di tanti sacrifici e l' ultima pagina del terribile dramma di Malabon . Romero ha pagato il suo debito verso l' amico , verso il fratello d' armi e verso Than Kiu` concluse il chinese con voce estremamente commossa . Ora spetta a voi pagare il vostro debito verso di lui . Lo paghero` e piu` di quanto possiate credere , rispose il maggiore alzandosi . L' insurrezione ormai sta per finire e Romero non e` piu` un nemico , ma un vinto sfortunato che tutti gli spagnuoli hanno potuto ammirare e stimare . Sara` un terribile colpo per vostra sorella , Hang Tu , ma solo concedendo a Romero la mano di Teresita io potro` forse salvarlo poiche` , con tale matrimonio , lo strapperei all' insurrezione . Than Kiu` si rassegnera` , disse Hang , con fermezza . Salvate colui che io ho amato come fosse mio fratello , piu` ancora , come fosse un figlio e non vi chiedo di piu` . Seguitemi . Assieme a me voi nulla avrete da temere . Vi si credera` un mio domestico e nessuno potrebbe sospettare in voi il capo degli uomini gialli . Si cinse la sciabola , si mise il berretto , poi senza attraversare il salotto fece passare Hang Tu alcune stanze sontuosamente ammobiliate e discese lo scalone . Il tagalo che aveva introdotto il chinese , si trovava ancora seduto presso il portone . Va' ad annunziare al governatore la mia visita , gli disse d' Alcazar . Io ti seguo . Le tenebre erano gia` calate da qualche ora e la popolazione , dopo d' aver respirato un po' di brezza notturna , cominciava a ritirarsi , sicche` le vie erano diventate gia` quasi deserte . Il maggiore d' Alcazar condusse nondimeno Hang Tu attraverso le vie meno frequentate , onde non potesse venire riconosciuto , e non fu se non dopo un lungo giro che giunsero dinanzi all' imponente palazzo del vice re . Il tagalo gia` mandato innanzi , li attendeva presso la sentinella . Siete aspettato , padrone , disse al maggiore . Voi mi attenderete qui , disse lo spagnuolo ad Hang Tu . Sperate . Poi entro` rapidamente nel palazzo . Il chinese s' era seduto , o meglio s' era lasciato cadere su di un sedile di pietra , prendendosi il capo fra le mani . Pareva che meditasse profondamente . Trascorse un' ora , poi un' altra , ma senza che egli se ne accorgesse , ne` senza che facesse un gesto . Ad un tratto s' alzo` di scatto sentendosi battere su una spalla . Vedendosi dinanzi il maggiore d' Alcazar , sussulto` . Ebbene ? gli chiese con voce quasi spenta . Ho ottenuto la sua grazia , rispose lo spagnuolo . Ah ! ... Ma ad una condizione . Quale ? ... Sara` forse terribile per vostra sorella . Parlate . Romero sara` salvo , ma questa notte istessa egli partira` da Manilla sotto la mia sorveglianza , e non potra` mai piu` porre piede su nessuna isola delle Filippine . A mezzanotte una cannoniera ci attendera` presso il ponte del Passig . Potro` io rivederlo prima che parta ? ... chiese Hang Tu con voce rotta . Si` e ... anche Than Kiu` , se lo vorra` . E dove lo condurrete ? ... Lontano dalle colonie spagnuole , in una mia possessione che tengo a Tornate e che costituira` la dote di mia figlia . Partite con Teresita ? ... Si , Hang Tu . Si amano ... siano felici . Grazie per lui , rispose il chinese . Poi aggiunse con uno strano accento : Hang Tu non vedra` tramontare il sole di domani . Qui morranno gli ultimi campioni della liberta` ! ... Quindi s' allontano` a passi rapidi , per sottrarsi a maggiori spiegazioni . Camminava come un pazzo , senza sapere dove andasse , in preda ad un dolore che doveva diventare piu` acuto , di momento in momento . Attraverso` senza quasi accorgersene il ponte del Passig , scese lungo la riva di Binondo , s' inoltro` nelle strette viuzze del sobborgo del Tondo , poi rifece la via percorsa , arrestandosi dinanzi ad una elegante casetta di puro stile chinese . Aveva veduto una grande ombra salire il fiume ed arrestarsi dinanzi all' ultima arcate del ponte . Apri` una porta , sali` una gradinata ed entro` in una stanzetta illuminata da una lanterna di talco , che spandeva sotto di se` una pallida luce . Una donna , una giovanetta , stava seduta presso un tavolo di lacca , col viso nascosto fra le mani . Hang Tu le si avvicino` , le getto` sulle spalle un mantello di seta azzurra a fiorami giallo dorati che stava su di una sedia , poi , prendendola per una mano , le disse con dolcezza : Vieni , sorella . Egli e` salvo , ma tu l' hai perduto per sempre ! La donna bianca ha infranto la mia e la tua vita . Ti seguo fratello , disse il povero Fiore delle Perle , con rassegnazione . Abbandonarono la casa e si diressero verso il ponte del Passig , dove si vedevano scintillare , fra le tenebre , i fanali di posizione di una cannoniera . Quando giunsero presso la riva , videro un gruppo formato da tre persone che pareva li attendesse . Erano il maggiore d' Alcazar , Romero e Teresita , la quale aveva il viso mezzo nascosto da una mantiglia di seta bianca . Romero , staccatosi dal gruppo , si era precipitato verso Hang . I due valorosi si abbracciarono , rimanendo cosi` stretti per parecchi istanti . Pareva che la commozione impedisse loro di articolare una sola parola . Teresita intanto si era avvicinata a Than Kiu` la quale si era arrestata , come se le forze fossero per mancarle . Anche la Perla di Manilla pareva estremamente commossa . Grazie fanciulla , le disse , stringendosela al seno . La Perla di Manilla non scordera` mai il Fiore delle Perle e spera di rivederla un giorno felice . Than Kiu` aveva risposto con un sordo singhiozzo . La cannoniera aveva lanciato allora il fischio della partenza ed i marinai erano scesi sulla gettata , per essere pronti a levare il pontile . Addio , fratello , disse Romero , baciando Hang Tu . Io ti aspetto a Tornate presto . Ormai la liberta` delle isole da noi tanto vagheggiata e` finita e forse per sempre . Forse , fratello , rispose Hang Tu . Va' e sii felice . E ... Than Kiu` ? ... E` rassegnata . Cosi` voleva il destino . Romero si era staccato dal chinese e si era avvicinato alla fanciulla . Perdonami , Than Kiu` , le disse , se io ho distrutto il piu` bel sogno della tua giovinezza . Nulla ho da perdonarti , mio signore , rispose il Fiore delle Perle , con un filo di voce . Poi prendendolo vivamente per una mano e indicandogli la volta stellare , disse : Guarda , mio signore : la mia stella tramonta in mare e quella della donna bianca brilla sopra il tuo capo e piu` fulgida che mai e noi ... crediamo agli astri . Va' , mio signore e sii felice ... La voce le si era spenta in un singhiozzo . Il maggiore d' Alcazar e Hang Tu troncarono quella scena dolorosa , traendo Romero sul ponte della cannoniera , dove gia` si trovava Teresita . Addio , gli disse un' ultima volta il chinese . Non scordarti del tuo fratello d' armi che ti ha immensamente amato . Spinse a bordo il pontile e balzo` sulla calata , dove si arresto` colle braccia incrociate e gli occhi fissi su Romero , mentre ai suoi piedi Than Kiu` singhiozzava , col viso nascosto fra le mani . La cannoniera aveva virato di bordo e scendeva rapidamente il fiume , portando lontano quella coppia felice . Hang Tu , sempre immobile , guardava la nera massa che spariva nelle tenebre . Quando i fanali scomparvero dietro la lanterna chino` il capo sul petto e si sedette accanto a Than Kiu` mormorando : Io ti ho amato tanto , Romero , ma tu non hai amato mia sorella . Fu l' unico rimprovero sfuggito dalle labbra di quell' uomo dall' animo cosi` grande e generoso . Poi si rinchiuse in un cupo silenzio ne` piu` parlo` , ma quando i primi bagliori dell' alba si alzarono in cielo , il viso di Hang Tu apparve bagnato , come se il fiero uomo avesse lungamente pianto . Una scarica che echeggio` dalla parte di Binondo lo strappo` da quella immobilita` , che durava da parecchie ore . S' alzo` con uno scatto selvaggio e cogli occhi in fiamme . Than Kiu` , disse , alzando sua sorella . Vuoi vivere o morire ? La vita del Fiore delle Perle e` spezzata per sempre , disse la povera giovane . Vieni , adunque ! ... La` si fucilano i capi dell' insurrezione ed il sangue dei martiri non va perduto ! ... Prese Than Kiu` per una mano e si diresse rapidamente , sulla piazza del sobborgo , gia` ingombra d' una fitta massa di popolo e di soldati . Le esecuzioni dei capi insorti caduti prigionieri a Cavite , a Noveleta , a Bynacayan ed a Rosario , erano cominciate . Hang Tu afferro` fra le robuste braccia la sorella , s' apri` impetuosamente il passo fra la folla stupita e si slancio` in mezzo al quadrato formato dai soldati , tuonando : Io sono Hang Tu , il capo degli uomini gialli e delle societa` segrete ! Fuoco sul mio petto ! Viva la liberta` ! In quell' istante un drappello di soldati , vedendo che l' ufficiale che lo comandava , abbassava la sciabola , fece fuoco contro sei capi insorti che il consiglio di guerra aveva condannati alla fucilazione . Hang Tu , colpito dalla scarica , era caduto fulminato sui cadaveri dei compagni , seco trascinando , nella caduta , la sorella . Ma Than Kiu` non era stata colpita mortalmente . La bella testolina del Fiore delle Perle , il cui volto si era fatto livido , s' alzo` fra i cadaveri e le sue labbra si schiusero mormorando : Romero ! ... Poi cadde svenuta sul petto sanguinante del fiero chinese . CONCLUSIONE La caduta quasi contemporanea di Cavite Vecchia , di Noveleta , di Malabon e di Rosario , come aveva preveduto il generale Polavieja , aveva dato un colpo mortale all' insurrezione , tale da non poter piu` mai riaversi . Dopo quelle quattro sanguinose battaglie , per gli spagnuoli non fu che una continua vittoria , segui`ta da numerose sottomissioni . Il 10 aprile anche Santa Cruz veniva presa d' assalto , mentre venivano sconfitte le bande insorte di Pamplona e nuovamente quelle di Bulacan . Alla meta` dello stesso mese , in tutte le province meridionali l' insurrezione era domata ed il vittorioso generale tornava in Spagna lasciando l' incarico al vincitore di Salitran e di S . Nicola di continuare la campagna contro le ultima bande , in attesa dell' arrivo del generale Primo Rivera . Il 25 un tentativo d' insurrezione a Jolo , nel gruppo delle Sulu` , fra i deportati , veniva prontamente soffocato colla fucilazione di tutti i capi , mentre nel maggio le truppe spagnuole , sotto la direzione di Primo Rivera e del generale Sucre espugnavano , con venti compagnie , Niaio difeso strenuamente dal capo Aguinaldo , poi Halang , Amadeo e Quintena , facendo prigioniero il capo degli insorti Andrea Bonifacio e finalmente Marangondon . Nel mese di giugno il generale Jaramillo espugnava Talisay , mentre altre colonne spagnuole facevano prigionieri tremila insorti che avevano abbandonata poco prima la citta` . Verso la meta` del mese venivano iniziate le operazioni militari nel centro di Luzon sconfiggendo le ultime bande insorte . Nel luglio l' insurrezione si poteva ormai considerare completamente vinta , dopo nove mesi di sanguinosi combattimenti e dopo la sottomissione della famiglia di Aguinaldo e di cinquemilasettecento insorti . FINE 1 Dio mi perdoni . N . d . A . 2 Orribile pena che consiste nel tagliare il condannato a pezzetti . N . d . A . 3 Il colonello Fierro era uno dei migliori ufficiali del presidio coloniale . N . d . A . 4 Questo capo , caduto pi tardi nelle mani degli spagnuoli e poi evaso miracolosamente dalla Black Hole di Manilla , vive tuttora a Hong Kong , dove si e` rifugiato . N . d . A . 5 Le gelosie fra quei capi degl' insorti dovevano produrre pi tardi , fra di loro , degli odii mortali . Infatti due mesi dopo Aguinaldo faceva assassinare i fratelli di Andrea Bonifacio , per tema che esercitassero troppa influenza sulle bande da lui comandate . N . d . A . 6 Quella notizia era verissima . Il genefrale Polavieja aveva chiesto le sue dimissioni verso la meta` di marzo , in causa del male che lo travagliava , ma poi , rimessosi alquanto in salute , aveva continuato a tenere il comando fino alla fine dell' aprile , quando cioe` l' insurrezione era quasi vinta . N . d . A . 7 Questo Hang KaI , caduto piu` tardi nelle mani degli spagnuoli e condotto nelle prigioni di manilla , vedendo suo fratello ferito , veniva preso da un tale accesso di furore , che inerpicatosi fino ad una botola e passate le braccia attraverso i ferri , riusciva ad afferrare un tenente spagnuolo ed a strangolarlo , quantunque i soldati accorsi in aiuto del loro superiore avessero tentato , a colpi di sciabola , di fargli abbandonare ildisgraziato ufficiale . Spirava pero` poco dopo anche il meticcio , essendogli stata spaccata la gola da una sciabolata . N . d . A . 8 Mettersi attraverso il vento per fermarsi o rallentare la marcia . N . d . A . La notte del 20 dicembre 1849 un uragano violentissimo imperversava sopra Mompracem , isola selvaggia , di fama sinistra , covo di formidabili pirati , situata nel mare della Malesia , a poche centinaia di miglia dalle coste occidentali del Borneo . Pel cielo , spinte da un vento irresistibile , correvano come cavalli sbrigliati , e mescolandosi confusamente , nere masse di vapori , le quali , di quando in quando , lasciavano cadere sulle cupe foreste dell' isola furiosi acquazzoni ; sul mare , pure sollevato dal vento , s' urtavano disordinatamente e s' infrangevano furiosamente enormi ondate , confondendo i loro muggiti cogli scoppi ora brevi e secchi ed ora interminabili delle folgori . Ne` dalle capanne allineate in fondo alla baia dell' isola , ne` sulle fortificazioni che le difendevano , ne` sui numerosi navigli ancorati al di la` delle scogliere , ne` sotto i boschi , ne` sulla tumultuosa superficie del mare , si scorgeva alcun lume ; chi pero` , venendo da oriente , avesse guardato in alto , avrebbe scorto sulla cima di un' altissima rupe , tagliata a picco sul mare , brillare due punti luminosi , due finestre vivamente illuminate . Chi mai vegliava in quell' ora e con simile bufera , nell' isola dei sanguinari pirati ? Tra un labirinto di trincee sfondate , di terrapieni cadenti , di stecconati divelti , di gabbioni sventrati , presso i quali scorgevansi ancora armi infrante e ossa umane , una vasta e solida capanna s' innalzava , adorna sulla cima di una grande bandiera rossa , con nel mezzo una testa di tigre . Una stanza di quell' abitazione e` illuminata , le pareti sono coperte di pesanti tessuti rossi , di velluti e di broccati di gran pregio , ma qua e la` sgualciti , strappati e macchiati , e il pavimento scompare sotto un alto strato di tappeti di Persia , sfolgoranti d' oro , ma anche questi lacerati e imbrattati . Nel mezzo sta un tavolo d' ebano , intarsiato di madreperla e adorno di fregi d' argento , carico di bottiglie e di bicchieri del piu` raro cristallo ; negli angoli si rizzano grandi scaffali in parte rovinati , zeppi di vasi riboccanti di braccialetti d' oro , di orecchini , di anelli , di medaglioni , di preziosi arredi sacri , contorti o schiacciati , di perle provenienti senza dubbio dalle famose peschiere di Ceylan , di smeraldi , di rubini e di diamanti che scintillano come tanti soli , sotto i riflessi di una lampada dorata sospesa al soffitto . In un canto sta un divano turco colle frange qua e la` strappate ; in un altro un armonium di ebano colla tastiera sfregiata e all' ingiro , in una confusione indescrivibile , stanno sparsi tappeti arrotolati , splendide vesti , quadri dovuti forse a celebri pennelli , lampade rovesciate , bottiglie ritte o capovolte , bicchieri interi o infranti e poi carabine indiane rabescate , tromboni di Spagna , sciabole , scimitarre , accette , pugnali , pistole . In quella stanza cosi` stranamente arredata , un uomo sta seduto su una poltrona zoppicante : e` di statura alta , slanciata , dalla muscolatura potente , dai lineamenti energici , maschi , fieri e d' una bellezza strana . Lunghi capelli gli cadono sugli omeri : una barba nerissima gli incornicia il volto leggermente abbronzato . Ha la fronte ampia , ombreggiata da due stupende sopracciglia dall' ardita arcata , una bocca piccola che mostra dei denti acuminati come quelli delle fiere e scintillanti come perle ; due occhi nerissimi , d' un fulgore che affascina , che brucia , che fa chinare qualsiasi altro sguardo . Era seduto da alcuni minuti , collo sguardo fisso sulla lampada , colle mani chiuse nervosamente attorno alla ricca scimitarra , che gli pendeva da una larga fascia di seta rossa , stretta attorno ad una casacca di velluto azzurro a fregi d' oro . Uno scroscio formidabile , che scosse la gran capanna fino alle fondamenta , lo strappo` bruscamente da quella immobilita` . Si getto` indietro i lunghi e inanellati capelli , si assicuro` sul capo il turbante adorno di uno splendido diamante , grosso quanto una noce , e si alzo` di scatto , gettando all' intorno uno sguardo nel quale leggevasi un non so che di tetro e di minaccioso . E` mezzanotte mormoro` egli . Mezzanotte e non e` ancora tornato ! Vuoto` lentamente un bicchiere pieno di un liquido color dell' ambra , poi apri` la porta , s' inoltro` con passo fermo fra le trincee che difendevano la capanna e si fermo` sull' orlo della gran rupe , alla cui base ruggiva furiosamente il mare . Stette la` alcuni minuti colle braccia incrociate , fermo come la rupe che lo reggeva , aspirando con volutta` i tremendi soffi della tempesta e spingendo lo sguardo sullo sconvolto mare , poi si ritiro` lentamente , rientro` nella capanna e si arresto` dinanzi all' armonium . Quale contrasto ! esclamo` . Al di fuori l' uragano e qua io ! Quale il piu` tremendo ? Fece scorrere le dita sulla tastiera , traendo dei suoni rapidissimi e che avevano qualche cosa di strano , di selvaggio e che poi rallento` , finche` si spensero fra gli scrosci delle folgori ed i fischi del vento . Ad un tratto volse vivamente il capo verso la porta lasciata semiaperta . Stette un momento in ascolto , curvo innanzi , cogli orecchie tesi , poi usci` rapidamente , spingendosi fino sull' orlo della rupe . Al rapido chiarore di un lampo vide un piccolo legno , colle vele quasi ammainate , entrare nella baia e confondersi in mezzo ai navigli ancorati . Il nostro uomo accosto` alle labbra un fischietto d' oro e mando` tre note stridenti ; un fischio acuto vi rispose un momento dopo . E` lui ! mormoro` con viva emozione . Era tempo ! Cinque minuti dopo un essere umano , avvolto in un ampio mantello grondante d' acqua , si presentava dinanzi alla capanna . Yanez ! esclamo` l' uomo dal turbante , gettandogli le braccia al collo . Sandokan ! rispose il nuovo venuto , con un accento straniero marcatissimo . Brr ! Che notte d' inferno , fratellino mio . Vieni ! Attraversarono rapidamente le trincee ed entrarono nella stanza illuminata , chiudendo la porta . Sandokan riempi` due bicchieri e porgendone uno allo straniero che si era sbarazzato del mantello e della carabina che portava ad armacollo , gli disse , con accento quasi affettuoso : Bevi , mio buon Yanez . Alla tua salute , Sandokan . Alla tua . Vuotarono i bicchieri e si assisero dinanzi al tavolo . Il nuovo arrivato era un uomo sui trentatre` o trentaquattro anni , cioe` un po' piu` anziano del compagno . Era di media statura , robustissimo , dalla pelle bianchissima , i lineamenti regolari , gli occhi grigi , astuti , le labbra beffarde , e sottili , indizio di una ferrea volonta` . A prima vista si capiva che era un europeo non solo , ma che doveva appartenere a qualche razza meridionale . Ebbene , Yanez , chiese Sandokan , con una certa emozione , hai veduta la fanciulla dai capelli d' oro ? No , ma so quanto volevi sapere . Non sei andato a Labuan ? Si` , ma capirai che su quelle coste guardate dagli incrociatori inglesi , riesce difficile lo sbarco a gente della nostra specie . Parlami di questa fanciulla . Chi e` ? Ti diro` che e` una creatura meravigliosamente bella , tanto bella da essere capace di stregare il piu` formidabile pirata . Ah ! esclamo` Sandokan . Mi dissero che ha i capelli biondi come l' oro , gli occhi piu` azzurri del mare , le carni bianche come l' alabastro . So che Alamba , uno dei nostri piu` feroci pirati , la vide una sera passeggiare sotto i boschi dell' isola e che fu tanto colpito da quella bellezza da fermare la sua nave per meglio contemplarla , a rischio di farsi massacrare dagli incrociatori inglesi . Ma a chi appartiene ? Da alcuni si dice che sia figlia di un colono , da altri di un lord , da altri ancora che sia nientemeno che parente del governatore di Labuan . Strana creatura mormoro` Sandokan , comprimendosi colle mani la fronte . E cosi` ? ... chiese Yanez . Il pirata non rispose . Si era bruscamente alzato in preda ad una viva emozione e si era portato dinanzi all' armonium , facendo scorrere le dita sui tasti . Yanez si limito` a sorridere e , staccata da un chiodo una vecchia mandola , si mise a pizzicarne le corde , dicendo : Sta bene ! Facciamo un po' di musica . Aveva pero` appena cominciato a suonare un' arietta portoghese , allorquando vide Sandokan avvicinarsi bruscamente al tavolo , puntandovi sopra le mani con tale violenza da farlo piegare . Non era piu` lo stesso uomo di prima : la sua fronte era burrascosamente aggrottata , i suoi occhi mandavano cupi lampi , le sue labbra , ritiratesi , mostravano i denti convulsamente stretti , le sue membra fremevano . In quel momento egli era il formidabile capo dei feroci pirati di Mompracem , era l' uomo che da dieci anni insanguinava le coste della Malesia , l' uomo che per ogni dove aveva dato terribili battaglie , l' uomo la cui straordinaria audacia , l' indomito coraggio gli avevano valso il nomignolo di Tigre della Malesia . Yanez ! esclamo` egli con un tono di voce , che piu` nulla aveva d' umano . Che cosa fanno gl' inglesi a Labuan ? Si fortificano rispose tranquillamente l' europeo . Forse che tramano qualche cosa contro di me ? Lo credo . Ah ! Tu lo credi ? Che osino alzare un dito contro la mia Mompracem ! Di' a loro che si provino a sfidare i pirati nei loro covi ! La Tigre li distruggera` fino all' ultimo e berra` tutto il loro sangue . Dimmi , che cosa dicono di me ? Che e` ora di finirla con un pirata cosi` audace . E mi odiano molto ? Tanto che s' accontenterebbero di perdere tutte le loro navi , pur di appiccarti . Ah ! Dubiti forse ? Fratellino mio , sono molti anni che tu ne commetti una peggiore dell' altra . Tutte le coste portano le tracce delle tue scorrerie ; tutti i villaggi e tutte le citta` sono state da te assalite e saccheggiate ; tutti i forti olandesi , spagnoli e inglesi hanno ricevuto le tue palle e il fondo del mare e` irto di navi da te mandate a picco . E` vero , ma di chi la colpa ? Forse che gli uomini di razza bianca non sono stati inesorabili con me ? Forse che non mi hanno detronizzato col pretesto che io diventavo troppo potente ? Forse che non hanno assassinato mia madre , i miei fratelli e le mie sorelle , per distruggere la mia discendenza ? Quale male avevo io fatto a costoro ? La razza bianca non aveva mai avuto da dolersi di me , eppure mi volle schiacciare . Ora io li odio , siano spagnoli , od olandesi , o inglesi o portoghesi tuoi compatrioti , io li esecro e mi vendichero` terribilmente di loro , l' ho giurato sui cadaveri della mia famiglia e manterro` il giuramento ! Se sono pero` stato spietato coi miei nemici , qualche voce spero si alzera` per dire che talvolta sono stato generoso . Non una , bensi` cento , mille voci possono ben dire che tu sei stato coi deboli perfin troppo generoso disse Yanez . Possono dirlo tutte quelle donne cadute in tuo potere che tu hai condotte , a rischio di farti colare a picco dagli incrociatori , nei porti degli uomini bianchi ; possono dirlo le deboli tribu` che tu hai difeso contro le razzie dei prepotenti , i poveri marinai privati dei loro legni dalle tempeste e che tu hai salvati dalle onde e coperti di regali , e cento , e mille altri che ricorderanno sempre i tuoi benefici , o Sandokan . Ma dimmi ora , fratellino mio , che cosa vuoi concludere ? La Tigre della Malesia non rispose . Si era messo a passeggiare per la stanza colle braccia incrociate e la testa china sul petto . A che pensava quel formidabile uomo ? Il portoghese Yanez , quantunque lo conoscesse da lungo tempo , non sapeva indovinarlo . Sandokan , disse dopo qualche minuto , a che cosa pensi ? La Tigre si fermo` guardandolo fisso , ma ancora non rispose . Hai qualche pensiero che ti tormenta ? riprese Yanez . Toh ! Si direbbe che ti crucci perche` gl' inglesi ti odiano molto . Anche questa volta il pirata stette zitto . Il portoghese si alzo` , accese una sigaretta e si diresse verso una porta nascosta dalla tappezzeria , dicendo : Buona notte , fratellino mio . Sandokan a quelle parole si scosse e , fermando con un gesto il portoghese , disse : Una parola , Yanez . Parla adunque . Sai che voglio andare a Labuan ? Tu ! ... A Labuan ! ... Perche` tanta sorpresa ? Perche` tu sei troppo audace e commetteresti qualche pazzia nel covo del tuoi piu` accaniti nemici . Sandokan lo guardo` con due occhi che mandavano fiamme ed emise una specie di sordo ruggito . Fratello mio , riprese il portoghese , non tentare troppo la fortuna . Sta' in guardia ! L' affamata Inghilterra ha messo gli occhi sulla nostra Mompracem e forse non aspetta che la tua morte per gettarsi sui tuoi tigrotti e distruggerli . Sta' in guardia , poiche` ho veduto un incrociatore irto di cannoni e zeppo d' armati ronzare nelle nostre acque , e quello la` e` un leone che altro non attende che una preda . Ma incontrera` la Tigre ! esclamo` Sandokan , stringendo i pugni e fremendo dai piedi al capo . Si` , la incontrera` e forse nella pugna soccombera` , ma il suo grido di morte giungera` fino sulle coste di Labuan ed altri muoveranno contro di te . Morranno molti leoni , poiche` tu sei forte e tremendo , ma morra` anche la Tigre ! Io ! ... Sandokan aveva fatto un salto innanzi , colle braccia contratte pel furore , gli occhi fiammeggianti , le mani raggrinzate come se stringessero delle armi . Fu pero` un lampo : si sedette dinanzi al tavolo , tracanno` d' un sol fiato una tazza rimasta piena e disse con voce perfettamente calma : Hai ragione , Yanez ; tuttavia io andro` domani a Labuan . Una forza irresistibile mi spinge verso quelle spiagge , e una voce mi sussurra che io devo vedere la fanciulla dai capelli d' oro , che io devo ... Sandokan ! ... Silenzio fratellino mio : andiamo a dormire . FEROCIA E GENEROSITA` All' indomani qualche ora dopo che il sole era sorto , Sandokan usciva dalla capanna , pronto a compiere l' ardita impresa . Era abbigliato da guerra : aveva calzato lunghi stivali di pelle rossa , il suo colore favorito , aveva indossata una splendida casacca di velluto pure rosso , adorna di ricami e di frange e larghi calzoni di seta azzurra . Ad armacollo portava una ricca carabina indiana rabescata e dal lungo tiro : alla cintura una pesante scimitarra dall' impugnatura di oro massiccio e di dietro un kriss , quel pugnale dalla lama serpeggiante e avvelenata , tanto caro alle popolazioni della Malesia . Si arresto` un momento sull' orlo della gran rupe , scorrendo col suo sguardo d' aquila la superficie del mare , diventata liscia e tersa come uno specchio , e lo fermo` verso l' oriente . E` la` mormoro` egli , dopo alcuni istanti di contemplazione . Strano destino , che mi spingi laggiu` , dimmi se mi sarai fatale ! Dimmi se quella donna dagli occhi azzurri e dai capelli d' oro che ogni notte conturba i miei sogni , sara` la mia perdita ! ... Scosse il capo come se volesse scacciare un cattivo pensiero , poi a lenti passi discese una stretta scaletta aperta nella roccia e che conduceva alla spiaggia . Un uomo lo attendeva al basso : era Yanez . Tutto e` pronto disse questi . Ho fatto preparare i due migliori legni della nostra flotta , rinforzandoli con due grosse spingarde . E gli uomini ? Tutte le bande sono schierate sulla spiaggia , coi loro capi . Non avrai che da scegliere le migliori . Grazie , Yanez . Non ringraziarmi , Sandokan ; forse ho preparato la tua rovina . Non temere , fratello mio ; le palle hanno paura di me . Sii prudente , molto prudente . Lo saro` e ti prometto che , appena avro` veduta quella fanciulla ritornero` qui . Dannata femmina ! Strangolerei quel pirata che per primo la vide e ne parlo` a te . Vieni , Yanez . Attraversarono una spianata , difesa da grandi bastioni , e armata di grossi pezzi d' artiglieria , di terrapieni e di profondi fossati e giunsero sulle rive della baia , in mezzo alla quale galleggiavano dodici o quindici velieri , che si chiamano prahos . Dinanzi ad una lunga fila di capanne e di solidi fabbricati , che parevano magazzini , trecento uomini stavano schierati in bell' ordine , in attesa d' un comando qualunque per slanciarsi , come una legione di demoni , sulle navi e spargere il terrore su tutti i mari della Malesia . Che uomini e che tipi ! Vi erano dei malesi , di statura piuttosto bassa , vigorosi e agili come le scimmie , dalla faccia quadra e ossuta , dalla tinta fosca , uomini famosi per la loro audacia e ferocia ; dei battias , dalla tinta ancor piu` fosca , noti per la loro passione per la carne umana , quantunque dotati di una civilta` relativamente assai avanzata ; dei dayaki della vicina isola di Borneo , di alta statura , dai lineamenti belli , celebri per le loro stragi , che valsero loro il titolo di tagliatori di teste ; dei siamesi , dal viso romboidale e gli occhi dai riflessi giallastri ; dei cocincinesi , dalla tinta gialla e il capo adorno di una coda smisurata e poi degli indiani , dei bughisi , dei giavanesi , dei tagali delle Filippine e infine dei negritos con delle teste enormi ed i lineamenti ributtanti . All' apparire della Tigre della Malesia , un fremito percorse la lunga fila dei pirati ; tutti gli occhi parvero incendiarsi e tutte le mani si raggrinzarono attorno alle armi . Sandokan getto` uno sguardo di compiacenza sui suoi tigrotti , come amava chiamarli , e disse : Patan , fatti innanzi . Un malese , di statura piuttosto alta , dalle membra poderose , la tinta olivastra e vestito d' un semplice sottanino rosso adorno di alcune piume , si avanzo` con quel dondolamento che e` particolare agli uomini di mare . Quanti uomini conta la tua banda ? chiese . Cinquanta , Tigre della Malesia . Tutti buoni ? Tutti assetati di sangue . Imbarcali su quei due prahos e cedine la meta` al giavanese Giro Batol . E si va ? ... Sandokan gli lancio` uno sguardo , che fece fremere l' imprudente , quantunque fosse uno di quegli uomini che si rideva della mitraglia . Ubbidisci e non una parola se vuoi vivere gli disse Sandokan . Il malese s' allontano` rapidamente , traendosi dietro la sua banda , composta di uomini coraggiosi fino alla pazzia e che ad un cenno di Sandokan non avrebbero esitato a saccheggiare il sepolcro di Maometto , quantunque tutti maomettani . Vieni Yanez disse Sandokan , quando li vide imbarcati . Stavano per scendere la spiaggia , quando furono raggiunti da un brutto negro dalla testa enorme , dalle mani ed i piedi di grandezza sproporzionata , un vero campione di quegli orribili negritos che s' incontrano nell' interno di quasi tutte le isole della Malesia . Che cosa vuoi e da dove vieni , Kili Dalu` ? gli chiese Yanez . Vengo dalla costa meridionale rispose il negato , respirando affannosamente . E ci rechi ? Una buona nuova , capo bianco ; ho veduto una grossa giunca bordeggiare verso le isole Romades . Era carica ? chiese Sandokan . Si` , Tigre . Sta bene ; fra tre ore cadra` in mio potere . E poi andrai a Labuan ? Direttamente , Yanez . Si erano fermati dinanzi ad una ricca baleniera , montata da quattro malesi . Addio , fratello disse Sandokan , abbracciando Yanez . Addio , Sandokan . Bada di non commettere delle pazzie . Non temere ; saro` prudente . Addio e che la tua buona stella ti protegga . Sandokan balzo` nella baleniera e , con pochi colpi di remo , raggiunse i prahos , i quali stavano spiegando le loro immense vele . Dalla spiaggia si alzo` un immenso grido . Evviva la Tigre della Malesia ! Partiamo comando` il pirata , volgendosi ai due equipaggi . Le ancore vennero salpate da due squadre di demoni color verde oliva o giallo sporco e i due legni , fatte due bordate , si slanciarono in pieno mare , beccheggiando sulle azzurre onde del mar Malese . La rotta ? chiese Sabau a Sandokan , che aveva preso il comando del legno maggiore . Diritti alle isole Romades rispose il capo . Poi , volgendosi verso gli equipaggi , grido` : Tigrotti , aprite bene gli occhi ; abbiamo una giunca da saccheggiare . Il vento era buono , soffiando dal sud ovest , e il mare , appena mosso non opponeva resistenza alla corsa dei due legni , i quali in breve raggiunsero una celerita` superiore ai dodici nodi , velocita` veramente non comune ai bastimenti a vela , ma niente straordinaria pei legni malesi , che portano vele immense e hanno scafi strettissimi e leggeri . I due legni , coi quali la Tigre stava per intraprendere l' audace spedizione , non erano due veri prahos i quali ordinariamente sono piccoli e sprovvisti di ponte . Sandokan e Yanez , che in fatto di cose di mare non avevano di eguali in tutta la Malesia , avevano modificati tutti i loro velieri , onde affrontare vantaggiosamente le navi che inseguivano . Avevano conservato le immense vele , la cui lunghezza toccava i quaranta metri e cosi` pure gli alberi grossi , ma dotati di una certa elasticita` e le manovre di fibre di gamuti e di rotang , piu` resistenti delle funi e piu` facili a trovarsi , ma avevano dato agli scafi maggiori dimensioni , alla carena forme piu` svelte e alla prua una solidita` a tutta prova . Avevano inoltre fatto costruire su tutti i legni un ponte , aprire sui fianchi dei fori pei remi ed avevano eliminato uno dei due timoni che portavano i prahos e soppresso il bilanciere , attrezzi che potevano rendere meno facili gli abbordaggi . Malgrado i due prahos si trovassero ancora ad una grande distanza dalle Romades , verso le quali si supponeva veleggiasse la giunca scorta da Kili Dalu` , appena sparsasi la notizia della presenza di quel legno , i pirati si misero subito all' opera , onde essere pronti al combattimento . I due cannoni e le due grosse spingarde vennero caricati colla massima cura , si disposero sul ponte palle in gran numero e granate da lanciarsi a mano , poi fucili , scuri , sciabole d' abbordaggio e sulle murate vennero collocati i grappini d' arrembaggio , da gettarsi sulle manovre della nave nemica . Cio` fatto , quei demoni , i cui sguardi gia` s' accendevano d' ardente bramosia , si misero in osservazione chi sui bastingaggi , chi sulle griselle , e chi a cavalcioni dei pennoni , ansiosi tutti di scoprire la giunca che prometteva un ricco saccheggio , provenendo ordinariamente , tali navi , dai porti della Cina . Anche Sandokan pareva che prendesse parte all' ansieta` e irrequietezza dei suoi uomini . Camminava da prua a poppa con passo nervoso , scrutando l' immensa distesa d' acqua e stringendo con una specie di rabbia l' impugnatura d' oro della sua splendida scimitarra . Alle dieci del mattino Mompracem scompariva sotto l' orizzonte , ma il mare appariva ancora deserto . Non uno scoglio in vista , non un pennacchio di fumo che indicasse la presenza di un piroscafo , non un punto bianco che segnalasse la vicinanza di qualche veliero . Una viva impazienza cominciava a invadere gli equipaggi dei due legni ; gli uomini salivano e scendevano gli attrezzi imprecando , tormentavano le batterie dei fucili , facevano lampeggiare le lucenti lame dei loro avvelenati kriss e delle scimitarre . Ad un tratto , poco dopo il mezzodi` , dall' alto dell' albero maestro s' udi` una voce a gridare : Ehi ! guarda sottovento ! Sandokan interruppe la sua passeggiata . Lancio` un rapido sguardo sul ponte del proprio legno , un altro su quello comandato da Giro Batol , poi comando` : Tigrotti ! Ai vostri posti di combattimento ! In meno che si dica i pirati , che si erano arrampicati sugli alberi , scesero in coperta , occupando i posti loro assegnati . Ragno di Mare disse Sandokan , rivolgendosi all' uomo rimasto in osservazione sull' albero . Che cosa vedi ? Una vela , Tigre . E` una giunca ? E` la vela di una giunca , non m' inganno . Avrei preferito un legno europeo mormoro` Sandokan , corrugando la fronte . Nessun odio mi spinge contro gli uomini del Celeste Impero . Ma chissa` ! ... Riprese la passeggiata e non parlo` piu` . Passo` una mezz' ora , durante la quale i due prahos guadagnarono cinque nodi , poi la voce del Ragno di Mare si fece ancora udire . Capitano , e` una giunca ! grido` . Badate che ci ha scorti e che sta virando di bordo . Ah ! esclamo` Sandokan . Ehi ! Giro Batol , manovra in modo da impedirle di fuggire . I due legni un momento dopo si separavano e , dopo descritto un ampio semicerchio , mossero a vele spiegate incontro al legno mercantile . Era questo uno di quei pesanti vascelli che si chiamano giunche , dalle forme tozze e di dubbia solidita` , usati nei mari della Cina . Appena accortosi della presenza di quei due legni sospetti , contro i quali non poteva lottare di velocita` , si era fermato , inalberando un gran drappo . Nel vedere quel vessillo , Sandokan fece un salto innanzi . La bandiera del rajah Brooke , dello Sterminatore dei pirati ! esclamo` , con intraducibile accento d' odio . Tigrotti ! all' abbordaggio ! all' abbordaggio ! ... Un urlo selvaggio , feroce , s' alzo` fra i due equipaggi , ai quali non era ignota la fama dell' inglese James Brooke , diventato rajah di Sarawack , nemico spietato dei pirati , un gran numero dei quali erano caduti sotto i suoi colpi . Patan , d' un balzo , fu al cannone di prua , mentre gli altri puntavano la spingarda ed armavano le carabine . Devo cominciare ? chiese a Sandokan . Si` , ma che la tua palla non vada perduta . Sta bene ! Di repente una detonazione echeggio` a bordo della giunca , ed una palla di piccolo calibro passo` , con un acuto fischio , attraverso le vele . Patan si chino` sul suo cannone e fece fuoco , l' effetto fu pronto : l' albero maestro della giunca che si era spaccato alla base , oscillo` violentemente innanzi e indietro e cadde in coperta , colle vele e tutti i suoi cordami . A bordo del disgraziato legno si videro degli uomini correre sulle murate e poi sparire . Guarda , Patan ! grido` il Ragno di Mare . Un piccolo canotto , montato da sei uomini , erasi staccato dalla giunca e fuggiva verso le Romades . Ah ! esclamo` Sandokan , con ira . Vi sono degli uomini che fuggono , invece di battersi ! Patan fa` fuoco su quei vili ! Il malese lancio` a fior d' acqua un nembo di mitraglia che sfondo` il canotto , fulminando tutti quelli che lo montavano . Bravo , Patan ! grido` Sandokan . Ed ora , rasami come un pontone quella nave , sulla quale vedo ancora un numeroso equipaggio . Dopo la manderemo a raddobbarsi nei cantieri del rajah , se ne ha ! I due legni corsari ripresero l' infernale musica , scagliando palle , granate e nembi di mitraglia contro il povero legno , spaccandogli l' albero di trinchetto , sfondandogli le murate e le costole , recidendogli le manovre e uccidendogli i marinai che si difendevano disperatamente a colpi di fucile . Bravi ! esclamo` Sandokan , che ammirava il coraggio di quei pochi uomini rimasti sulla giunca . Tirate , tirate ancora contro di noi ! Siete degni di combattere contro la Tigre della Malesia ! I due legni corsari , avvolti da fitte nuvole di fumo , dalle quali scattavano lampi , si avanzavano sempre e in brevi istanti furono sotto i fianchi della giunca . Barra sottovento ! grido` allora Sandokan , che aveva impugnato la scimitarra . Il suo legno abbordo` il mercantile sotto l' anca di babordo , e vi rimase attaccato , essendo stati lanciati i grappini d' abbordaggio . All' assalto , tigrotti ! tuono` il terribile pirata . Si raccolse su se stesso , come una tigre che sta per lanciarsi sulla preda e fece atto di saltare , ma una mano robusta lo trattenne . Si volse , gettando un urlo di furore , ma l' uomo che aveva osato di fermarlo gli era saltato dinanzi , coprendolo col proprio corpo . Tu , Ragno di Mare ! grido` Sandokan , alzando su di lui la scimitarra . Proprio in quell' istante un colpo di fucile partiva dalla giunca e il povero Ragno cadeva sul ponte fulminato . Ah ! grazie , mio tigrotto disse Sandokan . Volevi salvarmi ! Si scaglio` innanzi come un toro ferito , si aggrappo` alla bocca di un cannone , si isso` sul ponte della giunca e si precipito` fra i combattenti con quella pazza temerita` che tutti ammiravano . L' intero equipaggio della nave mercantile si gitto` addosso a lui per contrastargli il passo . A me , tigrotti ! grido` egli , abbattendo due uomini col rovescio della scimitarra . Dieci o dodici pirati , arrampicandosi come scimmie su per gli attrezzi e saltando le murate , si slanciarono in coperta , mentre l' altro praho gettava i grappini d' abbordaggio . Arrendetevi ! grido` la Tigre ai marinai della giunca . I sette od otto uomini che ancora sopravvivevano , vedendo altri pirati invadere la tolda , gettarono le armi . Chi e` il capitano ? chiese Sandokan . Io rispose un cinese , facendosi innanzi , tremando . Tu sei un prode , ed i tuoi uomini sono degni di te disse Sandokan . Dove andavi ? A Sarawack . Una profonda ruga si disegno` sull' ampia fronte del pirata . Ah ! esclamo` con voce sorda . Tu vai a Sarawack . E che cosa fa il rajah Brooke , lo Sterminatore dei pirati ? Non lo so , mancando da Sarawack da parecchi mesi . Non importa , ma gli dirai che un giorno andro` a gettare l' ancora nella sua baia e che la` attendero` i suoi legni . Oh ! la vedremo se lo Sterminatore dei pirati sara` capace di vincere i miei . Poi si strappo` dal collo una fila di diamanti del valore di tre o quattrocentomila lire e , porgendola al capitano della giunca , disse : Prendi , mio valoroso . Mi rincresce di averti malmenato la giunca che tu hai cosi` bene difesa , ma potrai con questi diamanti comperartene dieci di nuove . Ma chi siete , voi ? chiese il capitano , stupito . Sandokan gli si avvicino` e , posandogli le mani sulle spalle , gli disse : Guardami in viso : io sono la Tigre della Malesia . Poi , prima che il capitano e i suoi marinai potessero riaversi dal loro sbalordimento e dal loro terrore , Sandokan e i pirati erano ridiscesi nei loro legni . La rotta ? chiese Patan . La Tigre stese il braccio verso l' est , poi , con voce metallica , nella quale sentivasi una grande vibrazione , grido` : Tigrotti , a Labuan ! a Labuan ! L' INCROCIATORE Abbandonata la disalberata e sdruscita giunca , la quale pero` non correva pericolo di affondare , almeno pel momento , i due legni da preda ripresero la corsa verso Labuan , l' isola abitata da quella fanciulla dai capelli d' oro , che Sandokan voleva ad ogni costo vedere . Il vento si manteneva al nord ovest e assai fresco ed il mare era ancora tranquillo , favorendo la corsa dei due prahos , i quali filavano dieci od undici nodi all' ora . Sandokan dopo di aver fatto ripulire il ponte , riannodare le manovre tagliate dalle palle nemiche , gettare in mare il cadavere del Ragno e di un altro pirata ucciso da una fucilata , e caricare i fucili e le spingarde , accese uno splendido narghile` proveniente senza dubbio da qualche bazar indiano o persiano , e chiamo` Patan . Il malese fu pronto ad obbedire . Dimmi , malese , disse la Tigre , piantandogli in viso due occhi che mettevano paura , sai come e` morto il Ragno di Mare ? Si` rispose Patan rabbrividendo , nel vedere il pirata tanto accigliato . Quando io monto all' abbordaggio , sai qual e` il tuo posto ? Dietro di voi . E tu non c' eri e qui il Ragno e` morto in vece tua . E` vero , capitano . Dovrei farti fucilare per questa tua mancanza , ma tu sei un prode e io non amo sacrificare inutilmente i coraggiosi . Al primo abbordaggio tu ti farai uccidere alla testa dei miei uomini . Grazie , Tigre . Sabau chiamo` poscia Sandokan . Un altro malese , che aveva una profonda ferita attraverso il viso , si fece innanzi . Sei stato tu il primo a saltare , dopo di me , sulla giunca ? gli chiese Sandokan . Si` , Tigre . Sta bene . Quando Patan sara` morto , tu gli subentrerai nel comando . Cio` detto attraverso` a lenti passi il ponte e discese nella sua cabina situata a poppa . Durante la giornata i due prahos continuarono a veleggiare in quel tratto di mare compreso fra Mompracem e le Romades all' ovest , la costa del Borneo all' est e nord est e Labuan e le Tre Isole al nord , senza incontrare alcun legno mercantile . La sinistra fama che godeva la Tigre si era sparsa in quei mari e pochissimi legni ardivano avventurarsi in quei luoghi . I piu` fuggivano quei paraggi , scorrazzati continuamente dai legni corsari e si tenevano sotto le coste , pronti , al primo pericolo , a gettarsi a terra onde salvare almeno la vita . Appena la notte cadde , i due legni terzarolarono le loro grandi vele onde premunirsi contro gli improvvisi colpi di vento , e si avvicinarono l' un l' altro per non perdersi di vista ed essere pronti a soccorrersi vicendevolmente . Verso la mezzanotte , nel momento in cui passavano dinanzi alle Tre Isole che sono le sentinelle avanzate di Labuan , Sandokan comparve sul ponte . Era sempre in preda ad una viva agitazione . Si mise a passeggiare da prua a poppa , colle braccia incrociate , rinchiuso in un feroce silenzio . Pero` di tratto in tratto si arrestava per scrutare la nera superficie del mare , saliva sulle murate per abbracciare un maggiore orizzonte , e poi si curvava e stava in ascolto . Cosa cercava di udire ? Forse il brontolio di qualche macchina che indicasse la presenza di un incrociatore , oppure il fragore delle onde rompentisi sulle coste di Labuan ? Alle tre del mattino , quando gli astri cominciavano ad impallidire , Sandokan grido` : Labuan ! Infatti , verso est , la` dove il mare si confondeva coll' orizzonte , appariva confusamente una sottile linea oscura . Labuan ripete` il pirata , respirando , come se gli si fosse levato un gran peso che opprimevagli il cuore . Dobbiamo andare innanzi ? chiese Patan . Si` rispose la Tigre . Entreremo nel fiumicello che gia` conosci . Il comando fu trasmesso a Giro Batol e i due legni si diressero in silenzio verso l' isola sospirata . Labuan , la cui superficie non oltrepassa i 116 chilometri quadrati , non era in quei tempi l' importante stazione navale che e` oggidi` . Occupata nel 1847 da sir Rodney Mandy , comandante dell' Iris , per ordine del governo inglese che mirava a sopprimere la pirateria , non contava allora che un migliaio di abitanti , quasi tutti di razza malese e forse duecento bianchi . Avevano appena allora fondata una cittadella alla quale avevano dato il nome di Vittoria , munendola di alcuni fortini per impedire che venisse distrutta dai pirati di Mompracem , che parecchie volte ne avevano devastate le coste . Il resto dell' isola era ricoperto di fitti boschi popolati ancora di tigri , e solo rare fattorie erano state fondate sulle alture o nelle praterie . I due prahos , dopo aver costeggiato per alcune miglia l' isola , si cacciarono silenziosamente in un piccolo fiumicello , le cui rive erano coperte da una ricchissima vegetazione , e lo salirono per sei o settecento metri ancorandosi sotto l' oscura ombra di grandi alberi . Un incrociatore che avesse battuta la costa , non sarebbe riuscito a scoprirli , ne` avrebbe mai potuto sospettare la presenza di quei tigrotti , imboscati come le tigri delle Sunderbunds indiane . A mezzodi` , Sandokan , dopo di aver mandato due uomini alla foce del fiumicello e due altri nelle foreste , per non venire sorpreso , armatosi della sua carabina , sbarcava , seguito da Patan . Aveva percorso circa un chilometro inoltrandosi nella fitta foresta , quando si arresto` bruscamente ai piedi di un colossale durion , le cui frutta deliziose , irte di punte durissime , si agitavano sotto i colpi di becco di uno stormo di tucani . Avete veduto qualche uomo ? chiese Patan . No , ascolta rispose Sandokan . Il malese tese l' orecchio e udi` un lontano abbaiare . E` qualcuno che caccia disse rialzandosi . Andiamo a vedere . Ripresero il cammino cacciandosi sotto le piante di pepe , i cui rami erano carichi di grappoli rossi , sotto gli artocarpi o alberi del pane e gli arenga , fra le cui foglie svolazzavano dei battaglioni di lucertole volanti . I latrati del cane si avvicinavano sempre e ben presto i due pirati si trovarono in presenza di un brutto negro , vestito d' un paio di calzoncini rossi e che teneva a guinzaglio un mastino . Dove vai ? gli chiese Sandokan , sbarrandogli la via . Cerco la pista di una tigre rispose il negro . E chi ti ha dato il permesso di cacciare nei miei boschi ? Sono al servizio di lord Guldek . Sta bene ! Dimmi ora , schiavo maledetto , hai udito parlare di una fanciulla che si chiama la Perla di Labuan ? Chi non conosce in quest' isola quella bella creatura ? E` il buon genio di Labuan che tutti amano e tutti adorano . E` bella ? chiese Sandokan , con una viva emozione . Credo che nessuna donna possa eguagliarla . Un forte sussulto agito` la Tigre della Malesia . Dimmi riprese , dopo un istante di silenzio . Ove abita ? A due chilometri da qui , in mezzo ad una prateria . Basta cosi` ; va' e , se ti preme la vita , non volgerti indietro . Gli diede un pugno d' oro e quando il negro fu scomparso si getto` ai piedi di un grande artocarpo , mormorando : Aspettiamo la notte e poi andremo a spiare i dintorni . Patan lo imito` , sdraiandosi all' ombra di un arecche ma colla carabina sottomano . Dovevano essere le nove pomeridiane , quando un avvenimento inatteso venne ad interrompere la loro aspettativa . Un colpo di cannone era echeggiato verso la costa , facendo bruscamente tacere tutti gli uccelli che popolavano i boschi . Sandokan balzo` in piedi colla carabina fra le mani , tutto trasfigurato . Un colpo di cannone ! esclamo` . Vieni Patan ; vedo del sangue ! ... Si scaglio` a balzi di tigre attraverso la foresta , seguito dal malese che , quantunque agile come un cervo , stentava a tenergli dietro . TIGRI E LEOPARDI In meno di dieci minuti , i due pirati giunsero sulla riva del fiumicello . Tutti i loro uomini erano saliti a bordo dei prakos e stavano abbassando le vele essendo il vento caduto . Cosa succede ? chiese Sandokan , balzando sul ponte . Capitano , siamo assaliti disse Giro Batol . Un incrociatore ci sbarra la via alla foce del fiume . Ah ! disse la Tigre . Vengono ad assalirmi anche qui questi inglesi ? Ebbene tigrotti , impugnate le armi e usciamo in mare . Mostreremo a questi uomini come combattono le tigri di Mompracem ! Viva la Tigre ! urlarono i due equipaggi , con terribile entusiasmo . All' abbordaggio ! All' abbordaggio ! Un istante dopo i due legni scendevano il fiumicello e tre minuti piu` tardi uscivano in pieno mare . A seicento metri dalla costa , un grande vascello , della portata di oltre millecinquecento tonnellate e potentemente armato , navigava a piccolo vapore chiudendo la via dell' ovest . Sul suo ponte si udivano rullare i tamburi che chiamavano gli uomini ai posti di combattimento e si udivano i comandi degli ufficiali . Sandokan guardo` freddamente quel formidabile avversario e , anziche` spaventarsi della sua mole , delle sue numerose artiglierie e del suo equipaggio tre e forse quattro volte piu` numeroso , tuono` : Tigrotti , ai remi ! I pirati si precipitarono sotto il ponte mettendo mano ai remi , mentre gli artiglieri puntavano i cannoni e le spingarde . Ora a noi due , vascello maledetto disse Sandokan , quando vide i prahos filare come frecce sotto la spinta dei remi . Subito un getto di fuoco baleno` sul ponte dell' incrociatore e una palla di grosso calibro fischio` fra gli alberi del praho . Patan ! grido` Sandokan . Al tuo cannone ! Il malese , che era uno dei migliori cannonieri che vantasse la pirateria , diede fuoco al suo pezzo . Il proiettile , che si allontanava fischiando , ando` a schiantare l' asta della bandiera . Il legno da guerra , invece di rispondere , viro` di bordo presentando i sabordi di babordo , dai quali uscivano le estremita` di una mezza dozzina di cannoni . Patan non perdere un solo colpo disse Sandokan , mentre una cannonata rimbombava sul praho di Giro Batol . Fracassa gli alberi a quel maledetto , schiantagli le ruote , smontagli i pezzi e quando non avrai piu` occhio sicuro , fatti uccidere . In quell' istante l' incrociatore parve incendiarsi . Un uragano di ferro attraverso` l' aria e colpi` in pieno i due prahos rasandoli come pontoni . Urla spaventevoli di rabbia e di dolore si alzarono fra i pirati , soffocate da una seconda bordata che mando` sottosopra remiganti , artiglierie ed artiglieri . Cio` fatto il legno da guerra , avvolto fra turbini di fumo nero e bianco , viro` di bordo a meno di quattrocento passi dai prahos e si porto` un chilometro piu` lontano , pronto a ricominciare il fuoco . Sandokan , rimasto illeso , ma atterrato da un pennone , si era tosto rialzato . Miserabile ! tuono` egli , mostrando le pugna al nemico . Vile , tu fuggi , ma ti raggiungero` ! Con un fischio chiamo` i suoi uomini in coperta . Presto , gettate una barricata dinanzi ai cannoni e poi avanti ! In un baleno , a prua dei due legni furono accumulati alberi di ricambio , botti piene di palle , vecchi cannoni smontati , e rottami d' ogni sorta , formando una solida barricata . Venti uomini , i piu` robusti , ridiscesero per manovrare i remi , ma gli altri si affollarono dietro alle barricate colle mani raggrinzate attorno alle carabine e i denti stretti sui pugnali che scintillavano fra le frementi labbra . Avanti ! comando` la Tigre . L' incrociatore aveva arrestato la sua marcia retrograda e ora si avanzava a piccolo vapore , vomitando torrenti di fumo nero . Fuoco a volonta` grido` la Tigre . Da ambe le parti si riprese la musica infernale , rispondendo colpo per colpo , palla per palla , mitraglia contro mitraglia . I tre legni , decisi a soccombere , ma non a retrocedere , non si scorgevano quasi piu` , avvolti come erano da immense nuvole di fumo che una calma ostinata manteneva sopra i ponti , ma ruggivano con egual furore e i lampi si succedevano ai lampi e le detonazioni alle detonazioni . Il vascello aveva il vantaggio della sua mole e delle sue artiglierie , ma i due prahos , che la valorosa Tigre conduceva all' abbordaggio , non cedevano . Rasi come pontoni , forati in cento luoghi , sdrusciti , irriconoscibili , gia` coll' acqua nella stiva , gia` pieni di morti e di feriti , continuavano a tirare innanzi , malgrado il continuo tempestare di palle . Il delirio si era impadronito di quegli uomini e tutti altro non chiedevano che di salire sul ponte di quel formidabile vascello e , se non di vincere , almeno di morire sul campo del nemico . Patan , fedele alla parola data , si era fatto uccidere dietro al suo cannone , ma un altro abile artigliere aveva preso il suo posto ; altri uomini erano caduti e altri ancora , orrendamente feriti , colle braccia o colle gambe mozzate , si dibattevano disperatamente fra torrenti di sangue . Un cannone era stato smontato sul praho di Giro Batol e una spingarda non tirava quasi piu` , ma che importava ? Sul ponte dei due legni restavano altre tigri assetate di sangue , che facevano valorosamente il loro dovere . Il ferro fischiava sopra quei prodi , staccava braccia e sfondava petti , rigava i ponti , schiantava le murate , frantumava ogni cosa , ma nessuno parlava di retrocedere , anzi insultavano il nemico e lo sfidavano ancora e , quando un colpo di vento sbarazzava quei poveri legni dai nuvoloni che li coprivano , si vedevano , dietro le semi infrante barricate , volti foschi e raggrinzati dal furore , occhi iniettati di sangue che schizzavano fuoco ad ogni lampeggiar delle artiglierie , denti che scricchiolavano sulle lame dei pugnali e in mezzo a quell' orda di vere tigri , il loro capo , l' invincibile Sandokan , il quale , colla scimitarra in pugno , lo sguardo ardente , i lunghi capelli sciolti sugli omeri , incoraggiava i combattenti con una voce che risuonava come una tromba fra il rimbombo dei cannoni . La terribile battaglia duro` venti minuti , poi l' incrociatore si porto` altri seicento passi piu` indietro , per non venire abbordato . Un urlo di furore scoppio` a bordo dei due prahos , a quella nuova ritirata . Ormai non era piu` possibile lottare con quel nemico che , approfittando della sua macchina , evitava ogni abbordaggio . Sandokan pero` non voleva ancora cedere . Rovesciando con una irresistibile spinta gli uomini che lo circondavano si curvo` sul cannone che era stato caricato , corresse la mira e vi diede fuoco . Pochi secondi dopo l' albero di maestra dell' incrociatore , sparato alla base , precipitava in mare assieme a tutti i bersaglieri delle coffe e delle crocette . Mentre il vascello si arrestava per salvare i suoi uomini che stavano per affogare e sospendeva il fuoco , Sandokan approfittava per imbarcare sul proprio legno l' equipaggio di Giro Batol . Ed ora , alla costa e di volata ! tuono` . Il praho di Giro Batol , che si manteneva a galla per un vero prodigio , fu subito sgombrato ed abbandonato alle onde col suo carico di cadaveri e col suo pezzo d' artiglieria ormai inservibile . Subito i pirati misero mano ai remi ed approfittando dell' inazione del vascello da guerra , s' allontanarono in fretta rifugiandosi nel fiumicello . Era tempo ! Il povero legno , che faceva acqua da tutte le parti , non ostante i tappi cacciati frettolosamente nei fori aperti dalle palle dell' incrociatore , affondava lentamente . Gemeva come un moribondo sotto il peso del liquido invasore e traballava , tendendo ad inchinarsi a babordo . Sandokan , che si era messo alla barra del timone , lo diresse verso la sponda vicina e lo areno` su d' un banco di sabbia . Appena i pirati s' accorsero che non correva piu` alcun pericolo di affondare , irruppero sulla tolda come un branco di tigri affamate , colle armi in pugno , i lineamenti contratti pel furore , pronti a ricominciare la lotta con egual ferocia e risoluzione . Sandokan li arresto` con un gesto , poi disse , guardando l' orologio che portava alla cintura : Sono le sei : fra due ore il sole sara` scomparso e le tenebre piomberanno sul mare . Che ognuno si metta alacremente al lavoro onde il praho , per la mezzanotte , sia pronto a riprendere il mare . Attaccheremo l' incrociatore ? chiesero i pirati , agitando freneticamente le armi . Non ve lo prometto , ma vi giuro che verra` ben presto il giorno in cui noi vendicheremo la sconfitta . Noi mostreremo , al balenare dei cannoni , la nostra bandiera sventolar sui bastioni di Vittoria . Viva la Tigre ! urlarono i pirati . Silenzio tuono` Sandokan . Si mandino due uomini alla foce del fiumicello a spiare l' incrociatore e altri due nei boschi , onde evitare di farci sorprendere , si curino i feriti , poi tutti al lavoro . Mentre i pirati si affrettavano a fasciare le ferite riportate dai loro compagni , Sandokan si reco` a poppa e stette alcuni minuti in osservazione , spingendo lo sguardo verso la baia , il cui specchio d' acqua si scorgeva fra uno squarcio della foresta . Cercava senza dubbio di scoprire l' incrociatore , ma questo pareva che non avesse osato spingersi troppo vicino alla costa , forse per la tema d' incagliarsi sui numerosi banchi di sabbia che cola` si estendevano . Egli sa di tenerci mormoro` il formidabile pirata . Aspetta che noi usciamo nuovamente in mare per sterminarci , ma se crede che io lanci i miei uomini all' abbordaggio s' inganna . La Tigre sa anche essere prudente . Si sedette sul cannone , poi chiamo` Sabau . Il pirata , uno dei piu` valorosi , che si era gia` guadagnato il grado di sottocapo , dopo d' aver giuocata venti volte la propria pelle , accorse . Patan e Giro Batol sono morti gli disse Sandokan con un sospiro . Si sono fatti uccidere sul loro praho , alla testa dei valorosi che cercavano di trascinare addosso alla nave maledetta . Il comando spetta ora a te e te lo conferisco . Grazie , Tigre della Malesia . Tu sarai valoroso al pari di loro . Quando il mio capo mi comandera` di farmi uccidere , saro` pronto ad obbedirlo . Ora aiutami . Radunarono le loro forze , spinsero a poppa il cannone e le spingarde , e le puntarono verso la piccola baia onde spazzarla a colpi di mitraglia , nel caso che le scialuppe dell' incrociatore avessero tentato di forzare la foce del fiumicello . Ora possiamo essere sicuri disse Sandokan . Hai mandato due uomini alla foce ? Si` , Tigre della Malesia . Devono essersi imboscati fra i canneti . Benissimo . Aspetteremo la notte per uscire in mare ? Si` , Sabau . Ci riuscira` d' ingannare l' incrociatore ? La luna si alzera` tardi assai e forse fara` a meno di mostrarsi . Vedo alzarsi delle nubi dal sud . Faremo rotta su Mompracem , capo ? Direttamente . Ed invendicati ? Siamo troppo pochi , Sabau , per affrontare l' equipaggio dell' incrociatore e , poi , come rispondere alle sue artiglierie ? Il nostro legno non e` piu` in grado di sostenere un secondo combattimento . E` vero , capo . Pazienza per ora ; il giorno della rivincita verra` e ben presto . Mentre i due capi chiacchieravano , i loro uomini lavoravano con febbrile accanimento . Erano tutti valenti marinai e fra di loro non mancavano ne` i carpentieri ne` i mastri d' ascia . In sole quattro ore rizzarono due nuovi alberetti , raccomodarono le murate , turarono tutti i fori e rinnovarono le manovre , avendo a bordo abbondanza di cavi , di fibre , di catene e di gomene . Alle dieci il legno poteva non solo riprendere il mare , ma affrontare anche un nuovo combattimento , essendo state rizzate perfino delle barricate formate con tronchi d' albero , onde proteggere il cannone e le spingarde . Durante quelle quattro ore , nessuna scialuppa dell' incrociatore aveva osato mostrarsi nelle acque della baia . Il comandante inglese , sapendo con quali individui aveva da fare , non aveva creduto opportuno impegnare i suoi uomini in una lotta terrestre . D' altronde si credeva certamente sicuro di costringere i pirati alla resa o di ributtarli verso la costa , se avessero tentato di assalirlo o di prendere il largo . Verso le undici , Sandokan , che era risoluto a tentare l' uscita in mare , fece richiamare gli uomini che aveva mandati a sorvegliare la foce del fiume . E` libera la baia ? chiese loro . Si` rispose uno dei due . E l' incrociatore ? Si trova dinanzi alla baia . Lontano molto ? Un mezzo miglio . Avremo spazio sufficiente per passare mormoro` Sandokan . Le tenebre proteggeranno la nostra ritirata . Poi , volgendosi verso Sabau , disse : Partiamo . Tosto quindici uomini scesero sul banco e con una scossa poderosa spinsero il praho nel fiume . Che nessuno mandi un grido per qualsiasi motivo disse Sandokan , con voce imperiosa . Tenete invece bene aperti gli occhi e le armi pronte . Noi stiamo per giuocare una tremenda partita . Si assise presso la barra del timone , con Sabau a fianco e guido` risolutamente il legno verso la foce del fiumicello . L' oscurita` favoriva la loro fuga . Non luna in cielo , anzi nemmeno una stella e nemmeno quel vago chiarore che proiettano le nubi quando l' astro notturno le illumina superiormente . Dei grossi nuvoloni avevano invasa la volta celeste , intercettando completamente qualsiasi chiarore . L' ombra poi proiettata dai giganteschi durion , dai palmizi e dalle smisurate foglie dei banani , era tale che Sandokan penava molto a distinguere le due rive del fiumicello . Un silenzio profondo , appena rotto dal lieve gorgogliare delle acque regnava sul quel piccolo corso di acqua . Non si udiva alcun sussurrio di foglie , non essendovi alcun alito di vento sotto le cupe volte di quei grandi vegetali e anche sul ponte del legno non si udiva alcun mormorio . Pareva che tutti quegli uomini stesi fra la prora e la poppa , non respirassero piu` , per tema di turbare quella calma . Il praho era gia` giunto presso la foce del fiumicello , quando dopo un lieve strofini`o s' arresto` . Arenati ? chiese brevemente Sandokan . Sabau si curvo` sulla murata e scruto` attentamente le acque . Si` disse poi . Vi e` un banco sotto di noi . Potremo passare ? La marea monta rapida e credo che fra pochi minuti potremo continuare la discesa del fiume . Attendiamo adunque . L' equipaggio , quantunque ignorasse in seguito a quale causa il praho si era fermato , non si era mosso . Pero` Sandokan aveva udito lo scricchioli`o ben noto delle carabine che venivano armate ed aveva scorto gli artiglieri curvarsi silenziosamente sul pezzo di cannone e sulle due spingarde . Passarono alcuni minuti d' angosciosa aspettazione per tutti , poi si udirono verso prora e sotto la chiglia degli scricchiolii . Il praho , sollevato dalla marea che montava rapida , scivolava sul banco di sabbia . Ad un tratto si libero` da quel fondo tenace , ondulando lievemente . Spiegate una vela comando` brevemente Sandokan agli uomini di manovra . Bastera` , capo ? chiese Sabau . Per ora si` . Un momento dopo una vela latina venne spiegata sul trinchetto . Era stata dipinta in nero , sicche` doveva confondersi completamente colle ombre della notte . Il praho affretto` la discesa , seguendo i serpeggiamenti del fiumicello . Supero` felicemente la barra passando fra i banchi di sabbia e le scogliere , attraverso` la piccola baia e usci` silenziosamente in mare . Il vascello ? chiese Sandokan , scattando in piedi . Eccolo laggiu` , a mezzo miglio da noi rispose Sabau . Nella direzione indicata si scorgeva confusamente una massa oscura , sopra la quale volteggiavano di quando in quando dei piccoli punti luminosi , certamente delle scorie sfuggite dalla ciminiera . Ascoltando attentamente , si udivano anche i sordi brontolii delle caldaie . Ha i fuochi ancora accesi mormoro` Sandokan . Egli adunque ci aspetta . Passeremo inosservati , capo ? chiese Sabau . Lo spero . Vedi nessuna scialuppa ? Nessuna , capo . Rasenteremo prima la spiaggia , per meglio confonderci colla massa delle piante , poi prenderemo il largo . Il vento era piuttosto debole , ma il mare era calmo come se fosse d' olio . Sandokan comando` di spiegare anche sull' albero maestro una vela , poi spinse il legno verso il sud , seguendo le sinuosita` della costa . Essendo le spiagge coperte di grandi alberi , i quali proiettavano sulle acque una cupa ombra , vi erano poche probabilita` che il piccolo legno corsaro potesse venire scorto . Sandokan , sempre alla barra , non perdeva di vista il formidabile avversario , il quale da un istante all' altro poteva di colpo risvegliarsi e coprire il mare e la costa con uragani di ferro e di piombo . Si studiava d' ingannarlo , pero` in fondo all' animo il fiero uomo si doleva di lasciare quei paraggi senza la rivincita . Avrebbe desiderato di trovarsi gia` a Mompracem , ma avrebbe anche desiderato un' altra tremenda battaglia . Egli , la formidabile Tigre della Malesia , l' invincibile capo dei pirati di Mompracem , aveva quasi vergogna d' andarsene cosi` , alla chetichella , come un ladro notturno . Solamente quest' idea gli faceva bollire il sangue e gli faceva avvampare gli sguardi d' una collera tremenda . Oh ! Come avrebbe salutato un colpo di cannone , anche quale segno di una nuova e piu` disastrosa disfatta ! Il praho si era gia` allontanato di cinque o seicento passi dalla baia e si preparava a prendere il largo , quando a poppa , nella scia , apparve uno strano scintilli`o . Pareva che miriadi di fiammelle sorgessero dalle profondita` tenebrose del mare . Stiamo per tradirci disse Sabau . Tanto meglio rispose Sandokan con un sorriso feroce . No , questa ritirata non era degna di noi . E` vero , capitano rispose il malese . Meglio morire colle armi in pugno che fuggire come sciacalli . Il mare continuava a diventare fosforescente . Dinanzi la prora e dietro la poppa di legno , i punti luminosi si moltiplicavano e la scia diventava ancor piu` luminosa . Pareva che il praho si lasciasse dietro un solco di bitume ardente o di zolfo liquefatto . Quella striscia , che scintillava vivamente fra l' oscurita` circostante , non doveva passare inosservata agli uomini di guardia dell' incrociatore . Da un istante all' altro poteva tuonare improvvisamente il cannone . Anche i pirati , stesi sulla tolda , si erano accorti di quella fosforescenza , pero` nessuno aveva fatto un gesto solo o aveva pronunciato una sola parola che potesse tradire qualche apprensione . Anche loro non sapevano rassegnarsi ad andarsene senza sparare un colpo di fucile . Una grandine di mitraglia sarebbe stata salutata con un urlo di gioia . Erano appena trascorsi due o tre minuti , quando Sandokan , che teneva sempre gli sguardi fissi sull' incrociatore , vide accendersi i fanali di posizione . Se ne sono accorti forse ? si chiese . Lo credo , capo rispose Sabau . Guarda ! Si` , vedo che le scorie sfuggono piu` numerose dalla ciminiera . Si alimentano i fuochi . Ad un tratto Sandokan scatto` in piedi colla scimitarra in pugno . Alle armi ! avevano gridato a bordo del legno da guerra . I pirati si erano prontamente risollevati , mentre gli artiglieri si erano precipitati sul cannone e sulle due spingarde . Tutti erano pronti ad impegnare la lotta suprema . Dopo quel primo grido era successo un breve silenzio a bordo dell' incrociatore , ma poi la stessa voce , che il vento portava nettamente fino al praho , ripete` : Alle armi ! Alle armi ! I pirati fuggono ! Poco dopo si udi` un tamburo rullare sul ponte dell' incrociatore . Si chiamavano gli uomini ai loro posti di combattimento . I pirati , addossati alle murate o affollati dietro alle barricate formate con tronchi d' albero , non fiatavano , ma i loro lineamenti , diventati feroci , tradivano il loro stato d' animo . Le loro dita si raggrinzavano sulle armi , impazienti di premere i grilletti delle loro formidabili carabine . Il tamburo continuava a rullare sul ponte del legno nemico . Si udivano le catene delle ancore stridere attraverso le cubie ed i colpi secchi dall' argano . Il vascello si preparava a lasciar l' ancoraggio per assalire la piccola nave corsara . Al tuo pezzo , Sabau ! comando` la Tigre della Malesia . Otto uomini alle spingarde ! Aveva appena dato quel comando , quando una fiamma brillo` a prora dell' incrociatore , sopra il castello , illuminando bruscamente il trinchetto ed il bompresso . Una detonazione acuta rintrono` , seguita subito dal ronfo metallico del proiettile sibilante attraverso gli strati d' aria . Il proiettile smusso` l' estremita` del pennone maestro e si perdette in mare , sollevando un grande sprazzo spumeggiarne . Un urlo di furore echeggio` a bordo del legno corsaro . Ormai bisognava accettare la battaglia ed era cio` che desideravano quegli arditi schiumatori del mar Malese . Un fumo rossastro sfuggiva dalla ciminiera del vascello da guerra . Si udivano le ruote mordere affrettatamente le acque , i brontolii rauchi delle caldaie , i comandi degli ufficiali , i passi precipitati degli uomini . Tutti si affrettarono a correre ai loro posti di combattimento . I due fanali furono veduti cambiare posizione . Il vascello correva addosso al piccolo legno corsaro per tagliargli la ritirata . Prepariamoci a morire da prodi ! grido` Sandokan , il quale ormai non s' illudeva sull' esito di quella tremenda pugna . Un urlo solo vi rispose : Viva la Tigre della Malesia ! Sandokan , con un vigoroso colpo di barra , viro` di bordo , e mentre i suoi uomini orientavano rapidamente le vele , spinse il legno incontro al vascello per tentare di abbordarlo e scagliare i suoi uomini sul ponte del nemico . Il cannoneggiamento comincio` ben presto da una parte e dall' altra . Si sparava a palla ed a mitraglia . Orsu` , tigrotti , all' arrembaggio ! tuono` Sandokan . La partita non e` eguale , ma noi siamo le tigri di Mompracem ! L' incrociatore si avanzava rapidamente , mostrando il suo acuto sperone e rompendo le tenebre ed il silenzio con un furioso cannoneggiamento . Il praho , vero giuocattolo di fronte a quel gigante , a cui bastava un solo urto per mandarlo a picco spaccato in due , con un' audacia incredibile assaliva pure , cannoneggiando meglio che poteva . La partita pero` , come aveva detto Sandokan , non era eguale , anzi era troppo disuguale . Nulla poteva tentare quel piccolo legno contro quella poderosa nave costruita in ferro , e armata potentemente . L' esito finale , malgrado il valore disperato delle tigri di Mompracem , non doveva essere difficile ad indovinare . Tuttavia i pirati non si perdevano d' animo e bruciavano le loro cariche con mirabile rapidita` , tentando di sterminare gli artiglieri della coperta e di abbattere i marinai delle manovre , sparando furiosamente sul cassero , sul castello di prora e sulle coffe . Due minuti dopo pero` il loro legno , oppresso dai tiri delle artiglierie nemiche , non era altro che un rottame . Gli alberi erano caduti , le murate erano state sfondate e perfino le barricate di tronchi d' albero non offrivano piu` riparo a quella tempesta di proiettili . L' acqua di gia` entrava dai numerosi squarci , inondando la stiva . Pure nessuno parlava di resa . Volevano morire tutti , ma lassu` , sul ponte nemico . Le scariche intanto diventavano sempre piu` tremende . Il pezzo di Sabau era ormai stato smontato e mezzo equipaggio giaceva sulla tolda massacrato dalla mitraglia . Sandokan comprese che l' ultima ora stava per suonare per le tigri di Mompracem . La sconfitta era completa . Non era piu` possibile far fronte a quel gigante che vomitava ad ogni istante nembi di proiettili . Non rimaneva che tentare l' abbordaggio , una pazzia , poiche` nemmeno sul ponte dell' incrociatore la vittoria poteva arridere a quei valorosi . Non restavano in piedi che dodici uomini , dodici tigri pero` guidate da un capo il cui valore era incredibile . A me , miei prodi ! grido` egli . I dodici pirati , cogli occhi stravolti , schiumanti di rabbia , colle pugna chiuse come tenaglie attorno alle armi , facendosi scudo coi cadaveri dei compagni , gli si strinsero attorno . Il vascello correva allora a tutto vapore addosso al praho , per affondarlo collo sperone , ma Sandokan , appena lo vide a pochi passi , con un colpo di barra evito` l' urto e lancio` il suo legno contro la ruota di babordo del nemico . Avvenne un urto violentissimo . Il legno corsaro si piego` sul tribordo imbarcando acqua e rovesciando morti e feriti in mare . Lanciate i grappini ! tuono` Sandokan . Due grappini d' arrembaggio s' infissero nelle griselle dell' incrociatore . Allora i tredici pirati , pazzi di furore , assetati di vendetta , si slanciarono come un sol uomo all' arrembaggio . Aiutandosi colle mani e coi piedi , aggrappandosi agli sportelli delle batterie e alle gomene , s' arrampicarono su per la tambura , raggiunsero le murate e si precipitarono sul ponte dell' incrociatore , prima ancora che gli inglesi , stupiti da tanta audacia , avessero pensato a ributtarli . Colla Tigre della Malesia alla testa si scagliarono contro gli artiglieri , massacrandoli sui loro pezzi , sbaragliarono i fucilieri che erano accorsi per sbarrare loro il passo , poi , tempestando colpi di scimitarra a destra e a sinistra , si diressero verso poppa . Cola` , alle grida degli ufficiali , si erano prontamente radunati gli uomini della batteria . Erano sessanta o settanta , ma i pirati non si fermarono a contarli e si gettarono furiosamente sulle punte delle baionette impegnando una lotta titanica . Avventando colpi disperati , troncando braccia e spaccando teste , urlando per spargere maggior terrore , cadendo e rialzandosi , ora indietreggiando ed ora avanzando , per alcuni minuti tennero testa a tutti quei nemici , ma , moschettati dagli uomini delle coffe , sciabolati a tergo , incalzati dinanzi alle baionette , quei valorosi caddero . Sandokan e quattro altri , coperti di ferite , colle armi insanguinate fino all' impugnatura , con uno sforzo poderoso si aprirono il passo e tentarono di guadagnare la prua , per arrestare a colpi di cannone quella valanga d' uomini . A meta` del ponte Sandokan cadde colpito in pieno petto da una palla di carabina , ma subito si rialzo` , urlando : Ammazza ! Ammazza ! ... Gli inglesi si avanzavano a passo di carica colle baionette calate . L' urto fu mortale . I quattro pirati che si erano gettati dinanzi al loro capitano per coprirlo , sparvero fra una scarica di fucili , rimanendo stecchiti ; ma non cosi` accadde alla Tigre della Malesia . Il formidabile uomo , malgrado la ferita che mandava fiotti di sangue , con un salto immenso raggiunse la murata di babordo , abbatte` col troncone della scimitarra un gabbiere che cercava di trattenerlo e si getto` a capofitto in mare , scomparendo sotto i neri flutti . LA PERLA DI LABUAN Un tale uomo dotato di una forza cosi` prodigiosa , di una energia cosi` straordinaria e di un coraggio cosi` grande , non doveva morire . Infatti , mentre il piroscafo proseguiva la sua corsa trasportato dalle ultime battute delle ruote , il pirata con un vigoroso colpo di tallone risaliva a galla e si portava al largo , per non venire tagliato in due dallo sperone del nemico o preso a colpi di fucile . Rattenendo i gemiti che gli strappava la ferita e frenando la rabbia che lo divorava , si rannicchio` , tenendosi quasi del tutto sommerso , in attesa del momento opportuno per guadagnare le coste dell' isola . Il legno da guerra virava allora di bordo , a meno di trecento metri . Si avanzo` verso il luogo dove si era inabissato il pirata , colla speranza di sbranarlo sotto le ruote , poi torno` a virare . Si arresto` un momento , come se volesse scrutare quel tratto di mare da lui agitato , poi ripiglio` la marcia tagliando in tutti i versi quella porzione d' acqua , mentre i marinai , calatisi nella rete della delfiniera e sulle bancazze , proiettavano per ogni dove la luce di alcuni fanali . Convinto dell' inutilita` delle ricerche , alla fine s' allontano` in direzione di Labuan . La Tigre emise allora un grido di furore . Va' , vascello esecrato ! esclamo` . Va' , ma verra` il giorno in cui ti mostrero` quanto sia terribile la mia vendetta ! Si passo` la fascia sulla sanguinante ferita , per arrestare l' emorragia che poteva ucciderlo , poi , raccogliendo le proprie forze , si mise a nuotare , cercando le spiagge dell' isola . Venti volte pero` il formidabile uomo si arresto` per guardare il legno da guerra che appena appena distingueva e per lanciargli dietro una terribile minaccia . Vi erano certi momenti in cui quel pirata , ferito forse mortalmente , forse ancora assai lontano dalle coste dell' isola , si metteva ad inseguire quel legno che gli aveva fatto mordere la polvere e lo sfidava con urla che piu` nulla avevano di umano . La ragione finalmente la vinse , e Sandokan riprese il faticoso esercizio scrutando le tenebre che gli nascondevano le coste di Labuan . Nuoto` cosi` per parecchio tempo , fermandosi di tratto in tratto per riprendere lena e sbarazzarsi delle vesti che lo impacciavano , poi senti` che le forze gli venivano rapidamente meno . Gli si irrigidivano le membra , la respirazione gli diventava sempre piu` difficile , e per colmo di disgrazia la ferita continuava a gettar sangue , producendogli dolori acuti pel contatto coll' acqua salata . Si raggomitolo` su se stesso e si lascio` trasportare dal flusso , agitando debolmente le braccia . Cercava di riposare alla meglio per riprendere lena . Ad un tratto senti` un urto . Qualche cosa lo aveva toccato . Era stato un pescecane forse ? A quell' idea , non ostante il suo coraggio da leone , si senti` accapponare la pelle . Allungo` istintivamente la mano e afferro` un oggetto scabroso che pareva galleggiasse a fior d' acqua . Lo tiro` a se` e vide che si trattava d' un rottame . Era un pezzo di coperta del praho a cui erano ancora appese delle funi e un pennone . Era tempo mormoro` Sandokan . Le mie forze se ne andavano . Si isso` faticosamente sul rottame , mettendo allo scoperto la ferita , dai cui margini , gonfi e rosi dall' acqua marina , usciva ancora un filo di sangue . Per un' altra ora , quell' uomo che non voleva morire , che non voleva darsi vinto , lotto` colle onde , che volta a volta sommergevano il rottame , ma poi le forze gli vennero meno e s' accascio` su se stesso , colle mani pero` chiuse ancora intorno al pennone . Cominciava ad albeggiare quando un urto violentissimo lo strappo` da quell' accasciamento , che poteva anche chiamarsi quasi uno svenimento . Si alzo` faticosamente sulle braccia e guardo` dinanzi a se` . Le onde si frangevano con fracasso intorno al rottame , accartocciandosi e spumeggiando . Pareva che rotolassero su dei bassifondi . Attraverso come ad una nebbia sanguigna , il ferito scorse a breve distanza una costa . Labuan mormoro` . Approdero` qua , sulla terra dei miei nemici ? Ebbe una breve esitazione ma poi , radunate le forze , abbandono` quelle tavole che lo avevano salvato da una morte quasi certa e sentendo sotto i piedi un banco sabbioso , si avanzo` verso la costa . Le onde lo urtavano da tutte le parti , urlandogli intorno come molossi in furore , tentando di abbatterlo ed ora spingendolo , ora respingendolo . Pareva che volessero impedirgli di giungere su quella terra maledetta . S' avanzo` barcollando attraverso i banchi di sabbia e , dopo d' aver lottato contro le ultime ondate della risacca , raggiunse la sponda coronata di grandi alberi , lasciandosi cadere pesantemente al suolo . Quantunque si sentisse sfinito per la lunga lotta sostenuta e per la grande perdita di sangue , mise a nudo la ferita e la osservo` a lungo . Aveva ricevuta una palla , forse di pistola , sotto la quinta costola del fianco destro e quel pezzo di piombo , dopo di essere scivolato fra le ossa , si era perduto nell' interno , ma senza toccare , a quanto sembrava , alcun organo vitale . Forse quella ferita non era grave , ma poteva diventarlo se non si curava prontamente , e Sandokan , che se ne intendeva un po' , lo sapeva . Udendo a breve distanza il mormorio d' un ruscello , si trascino` fino la` , apri` le labbra della ferita diventate gonfie al prolungato contatto con l' acqua marina , e le lavo` accuratamente comprimendole poi fino a far uscire ancora alcune gocce di sangue . Le riuni` per bene , le fascio` con un lembo della sua camicia , unico indumento che ancora teneva indosso , oltre la fascia sostenente il kriss . Guariro` mormoro` egli quand' ebbe finito , e pronunzio` quella parola con tanta energia da credere quasi che egli fosse l' arbitro assoluto della propria esistenza . Quell' uomo di ferro , quantunque abbandonato su quell' isola , dove non poteva trovare altro che nemici , senza un ricovero , senza risorse , sanguinante , senza una mano amica che lo soccorresse , era certo di uscire vittorioso da quella tremenda situazione . Bevette alcuni sorsi d' acqua per calmare la febbre che cominciava a prenderlo , poi si trascino` sotto un arecche le cui foglie gigantesche , lunghe non meno di quindici piedi e larghe cinque o sei , proiettavano all' intorno una fresca ombra . Vi era appena giunto che si senti` mancare nuovamente le forze . Chiuse gli occhi che roteavano in un cerchio sanguigno e dopo d' aver tentato , ma invano , di mantenersi ritto , cadde fra le erbe rimanendo immobile . Non si riebbe che molte ore dopo , quando gia` il sole dopo d' aver toccato l' ostro , scendeva verso occidente . Una sete bruciante lo divorava e la ferita non piu` rinfrescata , gli produceva dolori acuti , insopportabili . Cerco` di rialzarsi per trascinarsi fino al ruscelletto , ma subito ricadde . Allora quell' uomo che voleva essere forte come la fiera di cui portava il nome , con uno sforzo potente , si rizzo` sulle ginocchia , gridando quasi in tono di sfida : Io sono la Tigre ! ... A me mie forze ! ... Aggrappandosi al tronco del betel , si rizzo` in piedi e , mantenendosi su per un prodigio d' equilibrio e d' energia , cammino` fino al piccolo corso d' acqua , sulla cui riva ricadde . Estinse la sete , bagno` nuovamente la ferita , poi si prese il capo fra le mani e fisso` gli sguardi sul mare che veniva a frangersi a pochi passi , gorgogliando sordamente . Ah ! esclamo` egli , digrignando i denti . Chi avrebbe detto che un giorno i leopardi di Labuan avrebbero vinte le tigri di Mompracem ? Chi avrebbe detto che io , l' invincibile Tigre della Malesia , sarei approdato qui , sconfitto e ferito ? Ed a quando la vendetta ? La vendetta ! ... Tutti i miei prahos , le mie isole , i miei uomini , i miei tesori pur di distruggere questi odiati uomini bianchi che mi disputano questo mare ! Cosa importa se oggi mi hanno fatto mordere la polvere , quando fra un mese o due tornero` qui coi miei legni a lanciare su queste spiagge le mie formidabili bande assetate di sangue ? Cosa importa se oggi il leopardo inglese va superbo della sua vittoria ? Sara` lui allora che cadra` moribondo ai miei piedi ! Tremino allora tutti gli inglesi di Labuan , perche` mostrero` alla luce degli incendi la mia sanguinosa bandiera ! Il pirata , cosi` parlando , si era nuovamente rialzato cogli occhi fiammeggianti , agitando minacciosamente la destra come se stringesse ancora la terribile scimitarra , fremente , tremendo . Anche ferito era pur sempre l' indomabile Tigre della Malesia . Pazienza per ora , Sandokan riprese egli , ricadendo fra le erbe e gli sterpi . Guariro` , dovessi vivere un mese , due , tre in questa foresta e cibarmi di ostriche e di frutta ; ma quando avro` ricuperate le mie forze tornero` a Mompracem , dovessi costruirmi una zattera o assalire una canoa ed espugnarla a colpi di kriss . Stette parecchie ore disteso sotto le larghe foglie dell' arecche , guardando cupamente le onde che venivano a morire quasi ai suoi piedi con mille mormoni . Pareva che cercasse , sotto quelle acque , gli scafi dei suoi due legni colati in quei paraggi o i cadaveri dei suoi disgraziati compagni . Una febbre fortissima intanto lo assaliva , mentre sentiva ondate di sangue salirgli al cervello . La ferita gli produceva spasimi incessanti , ma nessun lamento usciva dalle labbra del formidabile uomo . Alle otto il sole precipito` all' orizzonte e , dopo un brevissimo crepuscolo , le tenebre calarono sul mare ed invasero la foresta . Quell' oscurita` produsse un' inesplicabile impressione sull' animo di Sandokan . Ebbe paura della notte , lui , il fiero pirata , che non aveva mai temuto la morte e che aveva affrontato con coraggio disperato i pericoli della guerra ed i furori delle onde ! Le tenebre ! esclamo` egli sollevando la terra colle unghie . Io non voglio che scenda la notte ! ... Io non voglio morire ! ... Si compresse con ambo le mani la ferita , poi si alzo` di scatto . Guardo` il mare ormai diventato nero come se fosse di inchiostro ; guardo` sotto gli alberi indagando la loro cupa ombra ; poi , preso forse da un improvviso assalto di delirio , si mise a correre come un pazzo , internandosi nella selva . Dove andava ? Perche` fuggiva ? Certamente una strana paura l' aveva invaso . Nel suo delirio gli pareva di udire in lontananza l' abbaiare di cani , grida d' uomini , ruggiti di fiere . Egli credeva forse di essere gia` stato scoperto e di venire inseguito . Ben presto quella corsa divenne vertiginosa . Completamente fuori di se` , si precipitava innanzi all' impazzata , scagliandosi in mezzo ai cespugli , balzando sopra tronchi atterrati , varcando torrenti e stagni , urlando , imprecando ed agitando forsennatamente il kriss , la cui impugnatura , tempestata di diamanti , mandava fugaci bagliori . Continuo` cosi` per dieci o quindici minuti , internandosi sempre piu` sotto gli alberi , destando colle sue grida gli echi della foresta tenebrosa , poi s' arresto` ansante , trafelato . Aveva le labbra coperte d' una schiuma sanguigna e gli occhi sconvolti . Agito` pazzamente le braccia , poi rovino` al suolo come un albero schiantato dalla folgore . Delirava ; la testa gli pareva che fosse li` li` per iscoppiare e che dieci martelli gli percuotessero le tempie . Il cuore gli balzava nel petto , come se volesse uscirgli e dalla ferita gli sembrava che uscissero torrenti di fuoco . Credeva di vedere nemici dappertutto . Sotto gli alberi , sotto i cespugli , in mezzo alla frane ed alle radici che serpeggiavano per suolo , i suoi occhi scorgevano uomini nascosti , mentre per l' aria gli sembrava di veder volteggiare legioni di fantasmi , e di scheletri danzanti intorno alle grandi foglie degli alberi . Degli esseri umani sorgevano dal suolo gementi , urlanti , chi colle teste sanguinanti , chi colle membra tronche e coi fianchi squarciati . Tutti ridevano , sghignazzavano , come se si beffassero dell' impotenza della terribile Tigre della Malesia . Sandokan , in preda ad uno spaventevole accesso di delirio , si rotolava al suolo , si alzava , cadeva , tendeva le pugna e minacciava tutti . Via di qua , cani ! urlava . Cosa volete da me ? ... Io sono la Tigre della Malesia e non vi temo ! ... Venite ad assalirmi se l' osate ! ... Ah ! Voi ridete ? ... Mi credete impotente perche` i leopardi hanno ferita e vinta la Tigre ? ... No , non ho paura ! ... Perche` mi guardate con quegli occhi di fuoco ? ... Perche` venite a danzarmi intorno ? ... Anche tu Patan vieni a deridermi ? . . Anche tu Ragno di Mare ? ... Maledetti , vi ricaccero` nell' inferno da cui siete usciti ! ... E tu Kimperlain , cosa vuoi ? ... non e` bastata dunque la mia scimitarra ad ucciderti ... Via tutti , tornate in fondo al mare ... nel regno delle tenebre ... negli abissi della terra o vi uccidero` ancora tutti ! ... E tu Giro Batol cosa vuoi ? La vendetta ? Si` tu l' avrai perche` la Tigre guarira` ... tornera` a Mompracem ... armera` i suoi prahos ... verra` qui a esterminare i leopardi inglesi tutti ... tutti fino all' ultimo ! ... Il pirata si arresto` colle mani attorno ai capelli , gli occhi strambuzzati , i lineamenti spaventosamente alterati , quindi alzatosi di scatto riprese la sua pazza corsa , urlando : Sangue ! ... Datemi del sangue che spenga la mia sete ! ... Io sono la Tigre del mar Malese ... Corse per parecchio tempo , sempre urlando e minacciando . Usci` dalla foresta e si precipito` attraverso una prateria all' estremita` della quale gli parve di vedere confusamente una palizzata , poi si arresto` ancora cadendo sulle ginocchia . Era sfinito , anelante . Rimase alcuni istanti , accasciato su se stesso , poi tento` ancora di rialzarsi , ma ad un tratto le forze gli vennero meno , un velo di sangue gli copri` gli occhi e stramazzo` al suolo , mandando un ultimo urlo che si perdette fra le tenebre . LORD JAMES GUILLONK Quando torno` in se` , con sua grande sorpresa , non si trovava piu` nella piccola prateria che aveva attraversata durante la notte , bensi` in una spaziosa camera tappezzata di carta fiorita di Tung ed adagiato su di un comodo e soffice letto . A tutta prima si credette in preda ad un sogno e si stropiccio` parecchie volte gli occhi come per destarsi , ma ben presto si convinse che tutto era realta` . Si alzo` a sedere , chiedendosi a piu` riprese : Ma dove sono io ? Sono ancora vivo o morto ? Guardo` attorno , ma non vide alcuna persona a cui potersi rivolgere . Allora si mise a osservare minutamente la stanza ; era vasta , elegante , illuminata da due grandi finestre attraverso i cui vetri si vedevano degli alberi altissimi . In un canto vide un pianoforte , sul quale stavano sparpagliate delle carte di musica ; in un altro un cavalletto con un quadro raffigurante una marina ; nel mezzo un tavolo di mogano con sopra un lavoro di ricamo fatto senza dubbio dalle mani di una donna e presso il letto un ricco sgabello ad intarsi di ebano e di avorio , sul quale Sandokan vide , non senza una viva compiacenza , il fedele suo kriss e presso questo un libro semiaperto , con un fiore appassito fra le pagine . Tese gli orecchi , ma non udi` alcuna voce ; pero` in distanza udivansi dei suoni delicati che parevano gli accordi di una mandola o di una chitarra . Ma dove sono io ? si chiese per la seconda volta . In casa di amici o di nemici ? E chi mai ha fasciata e curata la mia ferita ? Ad un tratto i suoi occhi si fermarono nuovamente sul libro che stava sullo sgabello e , spinto da una irresistibile curiosita` , allungo` una mano e lo prese . Sulla copertina vi era un nome impresso a lettere d' oro . Marianna ! lesse egli . Cosa vuol dire cio` ? E` un nome o una parola che io non comprendo ? Torno` a leggere e , cosa strana , si senti` agitato da una sensazione ignota . Qualche cosa di dolce colpi` il cuore di quell' uomo , quel cuore che era di acciaio e che restava chiuso alle piu` tremende emozioni . Apri` il libro : era coperto d' un carattere leggero , elegante e nitido , ma non riusci` a comprendere quelle parole , quantunque alcune somigliassero alla lingua del portoghese Yanez . Senza volerlo , ma spinto da una forza misteriosa , prese delicatamente quel fiore che poco prima aveva veduto e lo miro` a lungo . Lo fiuto` piu` volte procurando di non guastarlo con quelle dita che altro non avevano stretta che l' impugnatura della scimitarra , provando per la seconda volta una strana sensazione , un misterioso tremito , un non so che nel cuore ; poi quell' uomo sanguinario , quell' uomo di guerra , si senti` vincere da un vivo desiderio di portarlo alle labbra ! ... Lo ripose quasi con dispiacere fra le pagine , chiuse il libro e lo ricolloco` sullo sgabello . Era tempo : la maniglia della porta giro` ed un uomo si fece innanzi , camminando lentamente e con quella rigidezza che e` particolare agli uomini di razza anglosassone . Era un europeo , a giudicarlo dalla tinta della pelle , di statura piuttosto alta e ben complessa . Dimostrava circa cinquanta anni , aveva il viso incorniciato da una barba rossiccia , ma che cominciava ad incanutire , due occhi azzurri , profondi , e nell' insieme si comprendeva un uomo abituato a comandare . Godo di vedervi tranquillo ; erano tre giorni che il delirio non vi lasciava un solo momento di quiete . Tre giorni ! esclamo` Sandokan , stupito . Tre giorni che io sono qui ? ... Ma non sogno io adunque ? No , non sognate . Siete presso buone persone che vi cureranno affettuosamente e che faranno il possibile per guarirvi . Ma chi siete voi ? Lord James Guillonk , capitano di vascello di Sua Maesta` la graziosa imperatrice Vittoria . Sandokan fece un soprassalto e la sua fronte si offusco` , pero` si rimise prontamente e , facendo uno sforzo supremo per non tradire l' odio che portava contro tutto cio` che era inglese , disse : Vi ringrazio , milord , di tutto quello che avete fatto per me , per uno sconosciuto , che poteva essere un vostro mortale nemico . Era mio dovere di accogliere in casa mia un povero uomo , ferito forse mortalmente rispose il lord . Come state ora ? Mi sento abbastanza gagliardo e non provo piu` dolori . Ho molto piacere , ma ditemi , se non vi rincresce , chi vi ha conciato in quel modo ? Oltre la palla che vi estrassi dal petto , il vostro corpo era coperto di ferite prodotte da armi bianche . Sandokan , quantunque si aspettasse questa domanda , non pote` fare a meno di trasalire fortemente . Tuttavia non si tradi` , ne` si perdette d' animo . Se dovessi proprio dirlo , non lo saprei rispose . Ho visto degli uomini piombare di notte , sui miei legni , montare all' abbordaggio e massacrarmi i marinai . Chi erano ? Io non lo so , poiche` fin dal primo urto caddi in mare coperto di ferite . Voi siete stato , senza dubbio , assalito dai tigrotti della Tigre della Malesia disse lord James . Dai pirati ? ... esclamo` Sandokan . Si` , da quelli di Mompracem , che tre giorni fa scorrazzavano i dintorni dell' isola , ma che furono poi distrutti da uno dei nostri incrociatori . Ditemi , dove siete stato assalito ? Nei pressi delle Romades . Giungeste alle nostre coste a nuoto ? Si` , aggrappato ad un rottame . Ma voi dove mi avete trovato ? Sdraiato tra le erbe , in preda ad un tremendo delirio . E voi dove eravate diretto , quando veniste assalito ? Andavo a portare dei regali al sultano di Varauni , da parte di mio fratello . Ma chi e` vostro fratello ? Il sultano di Shaja . Voi adunque siete un principe malese ! esclamo` il lord , stendendogli la mano che Sandokan , dopo una breve esitazione , strinse quasi con ribrezzo . Si` , milord . Son ben lieto di avervi ospitato e faro` il possibile per non farvi annoiare , quando sarete guarito . Anzi se non vi spiacera` , andremo a trovare insieme il sultano di Varauni . Si` e ... Egli si arresto` sporgendo innanzi il capo , come se cercasse di raccogliere qualche lontano rumore . Dal di fuori venivano gli accordi di una mandola , forse gli stessi suoni che aveva udito poco prima . Milord ! esclamo` , in preda ad una viva eccitazione di cui invano cercava di spiegare la causa . Chi e` che suona ? Perche` , mio caro principe ? chiese l' inglese , sorridendo . Non lo so ... ma avrei un vivo desiderio di vedere la persona che cosi` suona ... Si direbbe che questa musica mi tocca il cuore ... e che mi fa provare una sensazione che mi e` nuova ed inesplicabile . Aspettate un istante . Gli fece segno di ricoricarsi e usci` . Sandokan ricadde sul guanciale , ma quasi subito si rialzo` come se fosse stato spinto da una molla . La inesplicabile commozione che lo aveva colpito poco prima , ritornava a prenderlo con maggior violenza . Il cuore gli batteva in maniera tale che pareva volesse uscirgli dal petto ; il sangue gli scorreva furiosamente per le vene e le membra provavano degli strani fremiti . Ma cosa provo io ? si chiese egli . E` forse il delirio che mi assale ancora ? Aveva appena pronunciate quelle parole che il lord rientrava , ma non era solo . Dietro di lui si avanzava , sfiorando appena il tappeto , una splendida creatura , alla cui vista Sandokan non pote` trattenere una esclamazione di sorpresa e di ammirazione . Era una fanciulla di sedici o diciassette anni , dalla taglia piccola , ma snella ed elegante , dalle forme superbamente modellate , dalla cintura cosi` stretta che una sola mano sarebbe bastata per circondarla , dalla pelle rosea e fresca come un fiore appena sbocciato . Aveva una testolina ammirabile , con due occhi azzurri come l' acqua del mare , una fronte d' incomparabile precisione , sotto la quale spiccavano due sopracciglia leggiadramente arcuate e che quasi si toccavano . Una capigliatura bionda le scendeva in pittoresco disordine , come una pioggia d' oro , sul bianco busticino che le copriva il seno . Il pirata , nel vedere quella donna che sembrava una vera bambina , malgrado la sua eta` , si era sentito scuotere fino in fondo all' anima . Quell' uomo cosi` fiero , cosi` sanguinario , che portava quel terribile nome di Tigre della Malesia , per la prima volta in vita sua si sentiva affascinato dinanzi a quella gentile creatura , dinanzi a quel leggiadro fiore sorto sotto i boschi di Labuan . Il suo cuore che poco prima batteva precipitosamente , ora ardeva e nelle vene gli pareva che scorressero lingue di fuoco . Ebbene , mio caro principe , cosa dite di quella graziosa ragazza ? gli chiese il lord . Sandokan non rispose ; immobile come una statua di bronzo , egli fissava la giovanetta con due occhi che mandavano lampi di ardente bramosia e pareva che piu` non respirasse . Vi sentite male ? chiese il lord , che lo osservava . No ! ... No ! esclamo` vivamente il pirata , scuotendosi . Allora permettetemi di presentarvi a mia nipote lady Marianna Guillonk . Marianna Guillonk ! ... Marianna Guillonk ! ... ripete` Sandokan , con accento sordo . Cosa vi trovate di strano sul mio nome ? chiese la giovanetta , sorridendo . Si direbbe che vi ha prodotto molta sorpresa . Sandokan , nell' udire quella voce , trasali` fortemente . Mai aveva udito una voce cosi` dolce accarezzare i suoi orecchi , abituati all' infernale musica del cannone e alle urla di morte dei combattenti . Nulla vi trovo di strano disse con voce alterata . Gli e` che il vostro nome non mi giunge nuovo . Oh ! esclamo` il lord . E da chi lo avete udito ? Lo avevo gia` letto prima sul libro che qui vedete e mi ero immaginato che chi lo portava doveva essere una splendida creatura . Voi scherzate disse la giovane lady , arrossendo . Poi , cambiando tono , chiese : E` vero che i pirati vi hanno gravemente ferito ? Si` , e` vero rispose Sandokan con voce sorda . Mi hanno vinto e ferito , ma un giorno saro` guarito e allora guai a coloro che mi hanno fatto mordere la polvere . E soffrite molto ? No , milady ed ora meno di prima . Spero che guarirete presto . Il nostro principe e` vigoroso , disse il lord , e non mi stupirei di vederlo in piedi fra una decina di giorni . Lo spero rispose Sandokan . Ad un tratto , egli che non staccava i suoi occhi dal viso della giovanetta , sulle cui gote scorreva di quando in quando una nube rosea , si raddrizzo` impetuosamente , esclamando : Milady ! ... Mio Dio , cosa avete ? chiese la lady avvicinandosi . Ditemi , voi portate un nome infinitamente piu` bello di quello di Marianna Guillonk , e` vero ? Quale mai ? chiesero ad un tempo il lord e la giovane contessa . Si` , si` ! esclamo` Sandokan con maggior forza . Non potete essere che voi la creatura che tutti gli indigeni chiamano la Perla di Labuan ! ... Il lord fece un gesto di sorpresa e una profonda ruga gli solco` la fronte . Amico mio disse con voce grave . Come mai voi sapete cio` , mentre mi avete detto che venivate dalla lontana penisola malese ? Non e` possibile che questo soprannome sia giunto fino al vostro paese aggiunse lady Marianna . Non lo udii a Shaja , rispose Sandokan , che per poco non si era tradito , ma bensi` alle Romades sulle cui spiagge sbarcai giorni sono . Cola` mi parlarono d' una fanciulla d' incomparabile bellezza , dagli occhi azzurri , dai capelli profumati come i gelsomini del Borneo ; di una creatura che cavalcava come una amazzone e che cacciava arditamente le fiere ; di una vaga giovanetta che in certe sere , al tramonto del sole , si vedeva apparire sulle sponde di Labuan , affascinando con un canto piu` dolce del mormorio dei ruscelli i pescatori delle coste . Ah ! milady , anch' io un giorno voglio udire quella voce . Tante grazie mi attribuiscono ! rispose la lady ridendo . Si` , e vedo che quegli uomini che mi parlarono di voi hanno detto il vero ! esclamo` il pirata con slancio appassionato . Adulatore disse ella . Mia cara nipote , disse il lord , tu stregherai anche il nostro principe . Ne sono convinto ! esclamo` Sandokan . E quando lascero` questa casa per tornare nel mio lontano paese , diro` ai miei compatrioti che una giovane donna dei visi bianchi ha vinto il cuore di un uomo che credeva di averlo invulnerabile . La conversazione duro` ancora qualche po' , aggirandosi ora sulla patria di Sandokan , ora sui pirati di Mompracem , ora su Labuan , poi , essendosi fatta notte , il lord e la lady si ritirarono . Quando il pirata si vide solo , rimase a lungo immobile , cogli occhi fissi sulla porta dalla quale era uscita quella vaga giovanetta . Pareva che fosse in preda a profondi pensieri e ad una viva commozione . Forse in quel cuore , che fino allora mai aveva provato un battito per alcuna donna , in quel momento imperversava una terribile tempesta . Ad un tratto Sandokan si scosse e qualche cosa , come un suono rauco , gli rumoreggio` in fondo alla gola , pronto a irrompere , ma le labbra rimasero chiuse e i denti si strinsero con maggior forza in un lungo stridio . Egli rimase alcuni minuti li` , immobile , cogli occhi fiammeggianti , il viso alterato , la fronte imperlata di sudore , le mani cacciate entro i folti e lunghi capelli , poi quelle labbra che non volevano aprirsi lasciarono un varco dal quale usci` ratto un nome : Marianna ! Poi il pirata non si freno` piu` . Ah ! esclamo` egli , quasi con rabbia e torcendosi le mani . Sento che io divento pazzo ... che io ... l' amo ! ... GUARIGIONE ED AMORE Lady Marianna Guillonk era nata sotto il bel cielo d' Italia , sulle rive dello splendido golfo di Napoli , da madre italiana e da padre inglese . Rimasta orfana a undici anni ed erede di una cospicua sostanza , era stata raccolta da suo zio James , l' unico parente che allora si trovasse in Europa . In quei tempi James Guillonk era uno dei piu` intrepidi lupi di mare dei due mondi , proprietario di una nave armata ed equipaggiata da guerra , onde cooperare con James Brooke , diventato piu` tardi rajah di Sarawack , all' esterminio dei pirati malesi , terribili nemici del commercio inglese in quei lontani mari . Quantunque lord James , ruvido come tutti i marinai , incapace di nutrire un' affezione qualsiasi , non provasse tenerezze soverchie per la giovane nipote , piuttosto di affidarla a mani straniere , l' aveva imbarcata sul proprio legno conducendola al Borneo ed esponendola ai gravi pericoli di quelle dure crociere . Per tre anni la ragazzina era stata testimone di quelle sanguinose battaglie , nelle quali perivano migliaia di pirati e che diedero al futuro rajah Brooke quella triste celebrita` che commosse profondamente e indegno` i suoi stessi compatrioti . Un giorno pero` lord James , stanco di carneficine e di pericoli , forse ricordandosi di avere una nipote , aveva abbandonato il mare e si era stabilito a Labuan , seppellendosi sotto i grandi boschi del centro . Lady Marianna , che toccava allora il quattordicesimo anno , e che in quella vita perigliosa aveva acquistata un fierezza ed energia unica , quantunque sembrasse un' esile bambina , aveva cercato di ribellarsi ai voleri dello zio , credendo di non potersi abituare a quell' isolamento e a quella vita quasi selvaggia , ma il lupo di mare , che pareva non nutrisse molta affezione per lei , era rimasto inflessibile . Costretta a subire quella strana prigionia , si era interamente data a completare la propria educazione , che fino allora non aveva avuto tempo di curare . Dotata di una tenace volonta` , a poco a poco aveva modificato gl' impeti feroci , contratti in quelle aspre e sanguinose battaglie , e quella ruvidita` contratta nel continuo contatto colla gente di mare . Era cosi` diventata una appassionata cultrice della musica , dei fiori , delle arti belle , merce` le istruzioni di un' antica confidente di sua madre , spenta piu` tardi dall' ardente clima tropicale . Col progredire dell' educazione , pur conservando in fondo all' anima qualche cosa dell' antica fierezza , era diventata buona , generosa , caritatevole . Non aveva abbandonata la passione per le armi e gli esercizi violenti , e ben spesso , indomita amazzone , percorreva i grandi boschi , inseguendo perfino le tigri , o pari ad una najade si tuffava intrepidamente nelle azzurre onde del mar Malese ; ma piu` sovente si trovava la` ove la miseria o la sventura infieriva , recando soccorsi a tutti gli indigeni dei dintorni , a quegli indigeni che lord James odiava a morte , come discendenti di antichi pirati . E cosi` quella fanciulla , colla sua intrepidezza e la sua bonta` e per la sua bellezza , si era meritata quel soprannome di Perla di Labuan , soprannome volato cosi` lontano e che aveva fatto battere il cuore della formidabile Tigre della Malesia . Ma sotto quei boschi , quasi lontana da ogni creatura civile , la bambina , diventata ragazza , non si era mai accorta di essere donna ; ma quando ebbe veduto quel fiero pirata , senza sapere il perche` , ella aveva provato uno strano turbamento . Cos' era ? Ella lo ignorava , ma si vedeva sempre dinanzi agli occhi , e alla notte le appariva in sogno , quell' uomo dalla figura cosi` fiera , che aveva la nobilta` di un sultano e che possedeva la galanteria d' un cavaliere europeo , quell' uomo dagli occhi scintillanti , dai lunghi capelli neri e quel viso su cui leggevasi a chiare parole un coraggio piu` che indomito e un' energia piu` unica che rara . Dopo d' averlo affascinato coi suoi occhi , colla sua voce , colla sua bellezza , era rimasta a sua volta affascinata e vinta . Aveva dapprima cercato di reagire contro quel battito del cuore , che per lei era nuovo , come era nuovo per Sandokan , ma invano . Sentiva sempre che una forza irresistibile la spingeva a rivedere quell' uomo e che non ritrovava la calma di prima che presso di lui ; si sentiva solamente felice quando si trovava al letto di lui e quando gli leniva gli acuti dolori della ferita col suo chiacchieri`o , coi suoi sorrisi , colla sua impareggiabile voce e colla sua mandola . E bisognava vederlo in quei momenti , Sandokan , quando ella cantava le dolci canzoni del lontano paese nati`o , accompagnandole coi delicati suoni del melodioso istrumento . Allora non era piu` la Tigre della Malesia , non era piu` il sanguinario pirata . Muto , anelante , madido di sudore , rattenendo il respiro , per non turbare coll' alito quella voce argentina e melodiosa , ascoltava come un uomo che sogna , come se avesse voluto imprimersi nella mente quella lingua sconosciuta che lo inebriava , che gli soffocava le torture della ferita , e quando la voce , dopo aver vibrato un' ultima volta , moriva coll' ultima nota della mandola , lo si vedeva rimanere a lungo in quella posa , colle braccia tese come se volesse attirare a se` la fanciulla , collo sguardo fiammeggiante fisso in quello umido di lei , col cuore sospeso e gli orecchie tesi come se ascoltasse ancora . In quei momenti egli non si ricordava piu` di essere la Tigre , dimenticava la sua Mompracem , i suoi prahos , i suoi tigrotti e il portoghese , che forse in quell' ora , credendolo per sempre spento , vendicava la sua morte chissa` con quali sanguinose rappresaglie . I giorni cosi` volavano rapidi e la guarigione , potentemente aiutata dalla passione che gli divorava il sangue , procedeva rapida . Nel pomeriggio del quindicesimo giorno il lord , entrato improvvisamente , trovo` il pirata in piedi , pronto ad uscire . Oh ! mio degno amico ! esclamo` allegramente . Sono ben contento di vedervi in piedi ! Non mi era piu` possibile rimanere a letto , milord rispose Sandokan . D' altronde mi sento tanto forte da lottare con una tigre . Benissimo , allora vi mettero` presto alla prova ! In qual modo ? Ho invitato alcuni buoni amici alla caccia d' una tigre che viene sovente a ronzare presso le mura del mio parco . Giacche` vi vedo guarito , stasera andro` ad avvertirli che domani mattina cacciamo la belva . Saro` della partita , milord . Lo credo , ma ditemi ora , spero che rimarrete qualche tempo mio ospite . Milord , gravi affari mi chiamano altrove e bisogna che mi affretti a lasciarvi . Lasciarmi ! Non pensatelo , per gli affari vi e` sempre tempo e vi avverto che io non vi lascero` partire prima di qualche mese ; orsu` promettetemi di restare . Sandokan lo guardo` con due occhi che mandavano lampi . Per lui , rimanere in quella villa , presso la giovanetta che lo aveva affascinato , era la vita , era tutto . Non chiedeva di piu` per il momento . Che importava a lui che i pirati di Mompracem lo piangessero come morto , quando poteva rivedere per molti giorni ancora quella divina fanciulla ? Che importava a lui del suo fedele Yanez , che forse lo cercava ansiosamente sulle sponde dell' isola , giuocando la propria esistenza , quando Marianna cominciava ad amarlo ? E che importava a lui se non udiva piu` il tuonare delle fumanti artiglierie , quando poteva ancora udire la voce deliziosa della donna amata , o provare le terribili emozioni delle battaglie , quando lei gli faceva provare delle emozioni piu` sublimi ? E che importava infine a lui se correva il pericolo di venire scoperto , forse preso , forse ucciso , quando poteva ancora respirare la medesima aria che alimentava la sua Marianna , vivere in mezzo ai grandi boschi dove viveva lei ? Tutto avrebbe dimenticato per continuare ancora cosi` per cento anni , la sua Mompracem , i suoi tigrotti , i suoi legni e perfino le sue sanguinose vendette . Si` , milord , io rimarro` finche` vorrete disse egli , con impeto . Accetto l' ospitalita` che voi cordialmente mi offrite e se mai un giorno , non dimenticate queste parole , milord , noi dovremmo incontrarci non piu` amici , ma fieri nemici , colle armi in pugno , sapro` allora ricordarmi la riconoscenza che vi devo . L' inglese lo guardo` stupefatto . Perche` mi parlate cosi` ? chiese . Forse un giorno lo saprete rispose Sandokan , con voce grave . Non voglio indagare per ora i vostri segreti disse il lord , sorridendo . Aspettero` quel giorno . Trasse l' orologio e guardo` . Bisogna che parta subito , se devo avvisare gli amici della caccia che intraprenderemo . Addio , mio caro principe disse . Stava per uscire , quando si fermo` , dicendo : Se vorrete scendere nel parco , troverete mia nipote , che spero vi terra` buona compagnia . Grazie , milord . Era quello che Sandokan desiderava ; di potersi trovare , anche per pochi minuti , solo con la giovanetta , forse per svelare la gigantesca passione che divoravagli il cuore . Appena si vide solo , si avvicino` rapidamente ad una finestra che guardava su di un immenso parco . La` , all' ombra di una magnolia di Cina tempestata di fiori dall' acuto profumo , seduta sul tronco rovesciato di una arenga , stava la giovane lady . Era sola , in atteggiamento pensoso , colla mandola sulle ginocchia . A Sandokan parve una celeste visione . Tutto il sangue gli afflui` al capo , e il cuore si mise a battergli con veemenza indescrivibile . Egli rimase li` , cogli occhi ardentemente fissi sulla giovanetta , rattenendo perfino il respiro , come se avesse paura di turbarla . Ad un tratto pero` diede indietro , mandando un grido soffocato , che parve un lontano ruggito . La faccia si altero` spaventosamente , prendendo una feroce espressione . La Tigre della Malesia , fino allora affascinata , stregata , ora che si sentiva guarita , improvvisamente si risvegliava . Tornava l' uomo feroce , spietato , sanguinario , dal cuore inaccessibile ad ogni passione . Che cosa sto per fare io ? esclamo` , con voce rauca , passandosi le mani sull' ardente fronte . Ma che sia proprio vero che io amo quella fanciulla ? E` stato un sogno od una inesplicabile pazzia ? Che io non sia piu` il pirata di Mompracem , per sentirmi attratto da una forza irresistibile verso quella figlia di una razza , alla quale io ho giurato odio eterno ? Io amare ! ... Io che non ho provato altro che impeti di odio e che porto il nome di una belva sanguinaria ! ... Dimenticherei io forse la mia selvaggia Mompracem , i miei fedeli tigrotti , il mio Yanez , che mi aspettano chissa` mai in quali ansie ? Dimentico io forse che i compatrioti di quella fanciulla , non aspettano che il momento propizio per distruggere la mia potenza ? Via questa visione che mi ha perseguitato per tante notti , via questi fremiti che sono indegni della Tigre della Malesia ! Spegniamo questo vulcano che mi arde il cuore e facciamo invece sorgere mille abissi fra me e quella sirena incantatrice ! ... Su , Tigre , fa' udire il tuo ruggito , seppellisci la riconoscenza che devi a queste persone che ti hanno curato , va' , fuggi lontano da questi luoghi ritorna a quel mare che senza volerlo ti spinse su queste spiagge , ritorna il temuto pirata della formidabile Mompracem ! Sandokan cosi` parlando si era rizzato dinanzi alla finestra coi pugni chiusi e i denti stretti , tutto fremente di collera . Gli parve di essere diventato un gigante e di udire in lontananza le urla dei suoi tigrotti che lo chiamavano alla pugna e il rombare delle artiglierie . Tuttavia egli rimase la` , come inchiodato dinanzi alla finestra , trattenuto da una forza superiore al suo furore , cogli occhi sempre ardentemente fissi sulla giovane lady . Marianna ! esclamo` ad un tratto . Marianna ! A quel nome adorato , quel trabocco d' ira e d' odio sfumo` come nebbia al sole . La Tigre tornava uomo e per di piu` amante ! ... Le sue mani corsero involontariamente al gancio e con un rapido gesto apri` la finestra . Un buffo d' aria tiepida , carico del profumo di mille fiori , entro` nella stanza . Nel respirare quei profumi balsamici , il pirata si senti` inebriare e ridestarsi nel cuore , piu` forte che mai , quella passione che un momento prima aveva cercato di soffocare . Si curvo` sul davanzale ed ammiro` in silenzio , fremente , delirante , la vaga lady . Una febbre intensa lo divorava , il fuoco gli guizzava per le vene riversandosi nel cuore , nubi rosse gli correvano dinanzi agli occhi , ma anche in mezzo a queste vedeva sempre colei che l' aveva stregato . Quanto rimase la` ? Molto tempo senza dubbio , poiche` quando si scosse , la giovane lady non era piu` nel parco , il sole era tramontato , le tenebre erano calate e in cielo scintillavano miriadi di stelle . Si mise a passeggiare per la stanza , colle mani incrociate sul petto e la testa china , assorto in cupi pensieri . Guarda ! esclamo` , ritornando verso la finestra ed esponendo la fronte ardente alla fresca aria della notte . Qui la felicita` , qui una nuova vita , qui una nuova ebbrezza , dolce , tranquilla ; laggiu` Mompracem , una vita tempestosa , uragani di ferro , tuonar di artiglierie , carneficine sanguinose , i miei rapidi prahos , i miei tigrotti , il mio buon Yanez ! . . Quale di queste due vite ? Eppure tutto il mio sangue arde , quando io penso a questi fanciulla che mi ha fatto battere il cuore ancora prima che la vedessi , e nelle vene mi sento correre del bronzo fuso , quando io penso a lei ! Si direbbe che io l' antepongo ai miei tigrotti e alle mie vendette ! Eppur sento vergogne di me , pensando che ella e` figlia di quella razza che io odio cosi` profondamente ! Se la dimenticassi ? Ah ! tu sanguini mio povero cuore , tu non lo vuoi adunque ? Prima ero il terrore di questi mari , prima non avevo mai saputo cosa fosse affetto , prima non avevo gustato che l' ebbrezza delle battaglie e del sangue ... ed or sento che non potrei gustare piu` nulla lontano da lei ! ... Si tacque porgendo ascolto allo stormire delle fronde e al sibilo del suo sangue . E se frapponessi fra me e quella donna divina la foresta , poi il mare , poi dell' odio ? ... riprese egli . Dell' odio ! E potrei io odiare costei ? Eppure bisogna che io fugga , che ritorni alla mia Mompracem , fra i miei tigrotti ! ... Se io rimanessi qui la febbre finirebbe per divorare tutta la mia energia , sento che spegnerei per sempre la mia potenza , che non sarei piu` la Tigre della Malesia ... Orsu` , partiamo ! Guardo` giu` : tre soli metri lo dividevano dal suolo . Tese gli orecchie non udi` rumore alcuno . Scavalco` il davanzale , e salto` leggermente fra le aiuole e si diresse verso l' albero , sul quale poche ore prima erasi assisa Marianna . Era qui che ella riposava mormoro` egli con voce triste . Oh ! quanto eri bella o Marianna ! ... Ed io non ti rivedro` piu` mai ! ... E non udro` piu` mai la tua voce , piu` ... piu` ! ... Si curvo` sull' albero e raccolse un fiore , una rosa dei boschi , che la giovane lady aveva lasciata cadere . L' ammiro` a lungo , la fiuto` piu` volte , e appassionatamente se la nascose in petto , quindi mosse rapidamente verso la cinta del parco mormorando : Andiamo Sandokan ; tutto e` finito ! ... Era giunto sotto a palizzata e stava per prendere lo slancio , quando retrocesse vivamente , colle mani nei capelli , lo sguardo torvo , emettendo una specie di singhiozzo . No ! ... No ! ... esclamo` egli , con accento disperato . Non posso , non posso ! ... Che si inabissi Mompracem , che si uccidano i miei tigrotti , che si disperda la mia potenza , io rimango ! ... Si mise a correre nel parco come se avesse paura di ritrovarsi sotto le palizzate della cinta , e non si arresto` che sotto le finestre della sua stanza . Esito` un' altra volta , poi con un salto si aggrappo` al ramo di un albero e raggiunse il davanzale . Quando si ritrovo` in quella casa che aveva lasciata colla ferma decisione di mai piu` ritornarvi , un secondo singhiozzo gli rumoreggio` in fondo alla gola . Ah ! ... esclamo` egli . La Tigre della Malesia sta per tramontare ! ... LA CACCIA ALLA TIGRE Quando , ai primi albori , il lord venne a bussare alla porta , Sandokan non aveva ancora chiuso occhio . Ricordandosi della partita di caccia , in un baleno balzo` dal letto , si passo` fra le pieghe della fascia il fedele kriss ed apri` la porta , dicendo : Eccomi , milord . Benissimo disse l' inglese . Non credevo di trovarvi cosi` pronto , caro principe . Come state ? Mi sento tanto forte da rovesciare un albero . Allora affrettiamoci . Nel parco ci aspettano sei bravi cacciatori , i quali sono impazienti di scovare la tigre che i miei battitori hanno cacciata in un bosco . Sono pronto a seguirvi ; e lady Marianna verra` con noi ? Certamente , anzi credo che ci aspetti . Sandokan soffoco` a stento un grido di gioia . Andiamo , milord disse ardo dal desiderio d' incontrare la tigre . Uscirono e passarono in un salotto , le cui pareti erano tappezzate d' ogni specie di armi . Fu cola` che Sandokan trovo` la giovane lady , piu` bella che mai , fresca come una rosa , splendida nel suo costume azzurro , che risaltava vivamente sotto i suoi capelli biondi . Nel vederla , Sandokan si arresto` come abbagliato , poi muovendole rapidamente incontro le disse , stringendole la mano : Anche voi della partita ? Si` , principe ; mi hanno detto che i vostri compatrioti sono valentissimi in simili cacce e voglio vedervi . Io inchiodero` la tigre con il mio kriss e vi regalero` la sua pelle . No ! ... No ! ... esclamo` ella con ispavento . Vi potrebbe toccare qualche nuova disgrazia . Per voi , milady , mi farei sbranare , ma non temete , la tigre di Labuan non mi atterrera` . In quel mentre il lord si avvicino` , porgendo a Sandokan una ricca carabina . Prendete principe disse . Una palla talvolta vale meglio del kriss piu` temperato . Ora andiamo che gli amici ci aspettano . Discesero nel parco dove erano aspettati da cinque cacciatori ; quattro erano coloni dei dintorni , il quinto era invece un elegante ufficiale di marina , Sandokan , nel vederlo , senza sapere precisamente il perche` , provo` subito per quel giovanotto una violenta antipatia , pero` represse quel sentimento e porse a tutti la mano . All' incontro , l' ufficiale lo fisso` lungamente ed in istrana guisa , poi , approfittando del momento in cui nessuno faceva a lui attenzione , si avvicino` al lord , che stava esaminando la bardatura di un cavallo , dicendogli a bruciapelo : Capitano , credo di aver veduto ancora quel principe malese . Dove ? chiese il lord . Non mi rammento bene , ma ne sono certo . Bah ! V' ingannate , amico mio . Lo vedremo in seguito , milord . Sia pure . In sella , amici , che tutto e` pronto ! ... Badate che la tigre e` molto grossa e che ha potenti artigli . La uccidero` con una sola palla e offriro` la pelle a lady Marianna disse l' ufficiale . Spero di ucciderla prima di voi , signore disse Sandokan . Lo vedremo , amici disse il lord . Orsu` , in sella ! I cacciatori inforcarono i cavalli che erano stati condotti cola` da alcuni servi , mentre lady Marianna saliva su un bellissimo poney dal mantello candido come la neve . Ad un segnale del lord tutti uscirono dal parco , preceduti da parecchi battitori e da due dozzine di grossi cani . Appena fuori , il drappello si divise , dovendo frugare un grande bosco che si prolungava fino al mare . Sandokan , che montava un focoso animale , si caccio` in uno stretto sentiero , spingendosi audacemente innanzi onde essere il primo a scovare la belva ; gli altri presero differenti direzioni ed altri sentieri . Vola , vola ! esclamo` il pirata , spronando furiosamente il nobile animale , che seguiva alcuni cani abbaianti . Bisogna che io mostri a quell' impertinente ufficiale , di quanto io sia capace . No , non sara` lui che offrira` la pelle della tigre alla lady , dovessi perdere le braccia o farmi sbranare . In quell' istante uno squillo di trombi echeggio` in mezzo al bosco . La tigre e` stata scoperta mormoro` Sandokan . Vola , destriero , vola ! ... Attraverso` come un lampo un lembo di foresta irta di durion , di cavoli palmisti , di arecche e di colossali alberi della canfora e giunse addosso a sei o sette battitori che fuggivano . Dove correte ? chiese . La tigre ! esclamarono i fuggiaschi . Dov' e` ? Presso lo stagno ! Il pirata discese di sella , lego` il cavallo al tronco di un albero , si mise il kriss fra i denti e afferrata la carabina si spinse verso lo stagno indicato . Si sentiva nell' aria un forte odore di selvatico , odore particolare ai felini e che dura qualche tempo anche dopo il loro passaggio . Guardo` sui rami degli alberi dai quali la tigre poteva balzargli addosso e segui` con precauzione le rive dello stagno , la cui superficie era stata smossa . La belva e` passata di qui disse . La furba ha passato lo stagno per far perdere le tracce ai cani , ma Sandokan e` una tigre piu` astuta . Torno` al cavallo e risali` in arcione . Stava per ripartire , quando udi` a breve distanza uno sparo seguito da una esclamazione il cui accento lo fece trasalire . Si diresse rapidamente verso il luogo ove era echeggiata la detonazione e in mezzo ad una piccola radura scorse la giovane lady , sul suo bianco poney e la carabina ancora fumante in mano . In un baleno le fu vicino , mandando un grido di gioia . Voi ... qui ... sola ! ... esclamo` . E voi , principe , come vi trovate qui ? chiese ella arrossendo . Seguivo le tracce della tigre . Anch' io . Ma su chi avete fatto fuoco ? Sulla belva , ma e` fuggita senza essere stata toccata . Gran Dio ! ... Perche` esporre la vostra vita contro simile fiera ? Per impedirvi di commettere l' imprudenza di pugnalarla col vostro kriss . Avete avuto torto , milady . Ma la fiera e` ancora viva e il mio kriss e` pronto a squarciarle il cuore . Nol farete ! Siete coraggioso , lo so , lo leggo nei vostri occhi , siete forte , siete agile come una tigre , ma una lotta corpo a corpo colla belva potrebbe esservi fatale . Che importa ! Io vorrei che mi causasse tali crudeli ferite , da averne per un anno intero . E perche` mai ? chiese la giovanetta sorpresa . Milady disse il pirata , avvicinandosi vieppiu` . Ma non sapete che il mio cuore scoppia , quando io penso che verra` il giorno in cui io dovro` lasciarvi per sempre e non rivedervi mai piu` ? Se la tigre mi dilaniasse , almeno rimarrei ancora sotto il vostro tetto , godrei un' altra volta quelle dolci emozioni provate , quando vinto e ferito giacevo sul letto di dolore . Sarei felice , assai felice , se altre crudeli ferite mi costringessero a rimanere ancora presso di voi , a respirare la vostra medesima aria , a riudire ancora la vostra deliziosa voce , a inebriarmi ancora dei vostri sguardi , dei vostri sorrisi ! Milady , voi mi avete stregato , io sento che lontano da voi non saprei vivere , non avrei piu` pace , sarei un infelice . Ma cosa avete fatto di me ? Cosa avete fatto del mio cuore che un tempo era inaccessibile ad ogni passione ? Guardate ; al solo vedervi io fremo tutto e sento il sangue bruciarmi le vene . Marianna , dinanzi a quell' appassionata ed improvvisa confessione , rimase muta , stupita , ma non ritiro` le mani che il pirata le aveva prese e che stringeva con frenesia . Non irritatevi , milady riprese la Tigre , con una voce che scendeva come una musica deliziosa nel cuore dell' orfana . Non irritatevi se io vi confesso il mio amore , se vi dico che io , quantunque figlio d' una razza di colore , vi adoro come un dio , e che un giorno anche voi mi amerete . Non so , dal primo momento in cui mi appariste , io non ebbi piu` bene su questa terra , la mia testa si e` smarrita , vi ho sempre qui , fissa nel mio pensiero giorno e notte . Ascoltatemi , milady , tanto e` potente l' amore che mi arde in petto , che per voi lotterei contro gli uomini tutti , contro il destino , contro Dio ! Volete essere mia ? Io faro` di voi la regina di questi mari , la regina della Malesia ! Ad una vostra parola , trecento uomini piu` feroci delle tigri , che non temono ne` piombo , ne` acciaio , sorgeranno e invaderanno gli stati del Borneo per darvi un trono . Dite tutto cio` che l' ambizione vi puo` suggerire e l' avrete . Ho tanto oro da comperare dieci citta` , ho navi , ho soldati , ho cannoni e sono potente , piu` potente di quello che possiate supporre . Dio mio , ma chi siete voi ? chiese la giovanetta , stordita da quel turbinio di promesse e affascinata da quegli occhi che pareva mandassero fiamme . Chi sono io ! esclamo` il pirata , mentre la sua fronte si ottenebrava . Chi sono io ! ... Egli si avvicino` sempre piu` alla giovane lady e , guardandola fissamente , le disse con voce cupa : Vi sono delle tenebre attorno a me che e` meglio non squarciare , per ora . Sappiate che dietro queste tenebre vi e` del terribile , del tremendo , e sappiate pure che io porto un nome che atterrisce tutte le popolazioni di questi mari non solo , ma che fa tremare il sultano del Borneo e perfino gli inglesi di quest' isola . E voi dite di amarmi , voi , cosi` potente mormoro` la giovanetta con voce soffocata . Tanto che per voi mi sarebbe possibile ogni cosa ; vi amo di quell' amore che fa compiere miracoli e delitti insieme . Mettetemi alla prova : parlate e io vi ubbidiro` come uno schiavo , senza un lamento , senza un sospiro . Volete che diventi re per darvi un trono ? Io lo diventero` . Volete che io , che vi amo alla pazzia , ritorni a quella terra dalla quale sono partito , io vi ritornero` , dovessi martirizzare il mio cuore per sempre ; volete che io mi uccida dinanzi a voi , io mi uccidero` . Parlate , la mia testa si smarrisce , il sangue mi brucia , parlate , milady , parlate ! ... Ebbene ... amatemi mormoro` ella , che si sentiva vinta da tanto amore . Il pirata getto` un grido , ma uno di quei gridi che di rado escono da una gola umana . Quasi nello stesso tempo echeggiarono due o tre colpi di fucile . La tigre esclamo` Marianna . E` mia ! grido` Sandokan . Caccio` gli sproni nel ventre del cavallo e parti` come un fulmine , cogli occhi sfavillanti d' ardire e il kriss in pugno , seguito dalla giovanetta che si sentiva attratta verso quell' uomo , che giuocava cosi` audacemente la propria esistenza , per mantenere una promessa . Trecento passi piu` oltre , stavano i cacciatori . Dinanzi a loro , a piedi , si avanzava l' ufficialetto di marina col fucile puntato verso un gruppo di alberi . Sandokan si getto` d' arcioni , gridando : La tigre e` mia ! Pareva una seconda tigre ; spiccava salti di sedici piedi e ruggiva come una fiera . Principe ! grido` Marianna , che era discesa da cavallo . Sandokan non udiva nessuno in quel momento , e continuava ad avanzarsi correndo . L' ufficiale di marina che lo precedeva di dieci passi , udendolo avvicinarsi , punto` rapidamente il fucile e fece fuoco sulla tigre che si teneva ai piedi di un grosso albero , colle pupille contratte , i potenti artigli aperti , pronta a slanciarsi . Il fumo non si era ancora dissipato che la si vide attraversare lo spazio con impeto irresistibile e rovesciare l' imprudente e maldestro ufficiale . Stava per riprendere lo slancio per gettarsi sui cacciatori , ma Sandokan era li` . Impugnato solidamente il kriss si precipito` contro la belva , e prima che questa , sorpresa da tanta audacia , pensasse a difendersi , la rovesciava al suolo , serrandole la gola con tale forza da soffocarle i ruggiti . Guardami ! disse . Anch' io sono una Tigre . Poi , rapido come il pensiero , immerse la lama serpeggiante del suo kriss nel cuore della fiera , la quale si distese come fulminata . Un urrah fragoroso accolse quella prodezza . Il pirata , uscito illeso da quella lotta , getto` uno sguardo sprezzante sull' ufficialetto che stava rialzandosi , poi , volgendosi verso la giovane lady , rimasta muta pel terrore e per l' angoscia , con un gesto di cui sarebbe andato altero un re , le disse : Milady , la pelle della tigre e` vostra . IL TRADIMENTO Il pranzo , offerto da lord James agli invitati , fu uno dei piu` splendidi e dei piu` allegri che fossero stati dati fino allora nella villa . La cucina inglese rappresentata da enormi beefsteaks e da colossali puddings , e la cucina malese rappresentata da schidionate di tucani , da ostriche gigantesche dette di Singapore , da teneri bambu` , il cui sapore rammentava gli asparagi d' Europa e da una montagna di frutta squisite , furono da tutti gustate e lodate . Non occorre dire che il tutto fu innaffiato da gran numero di bottiglie di vino , di gin , di brandy e di whisky , le quali servirono a ripetuti brindisi in onore di Sandokan e della gentile , quanto intrepida Perla di Labuan . Al the` la conversazione si fece animatissima discorrendo di tigri , di cacce , di pirati , di navi dell' Inghilterra e della Malesia . Il solo ufficiale di marina si teneva silenzioso e pareva occupato unicamente a studiare Sandokan , poiche` infatti non lo perdeva un solo istante di vista , ne` si lasciava sfuggire una delle sue parole o un solo dei suoi gesti . Ad un tratto pero` indirizzandosi a Sandokan che stava parlando della pirateria , gli chiese bruscamente : Scusate , principe , e` molto tempo che voi siete giunto a Labuan ? Mi trovo qui da venti giorni , signore rispose la Tigre . Ma per quale motivo non si e` veduta la vostra nave a Vittoria ? Perche` i pirati mi rapirono i due prahos che qui mi conducevano . I pirati ! Voi siete stato assalito dai pirati ? Ma dove ? Nei pressi delle Romades . Quando ? Poche ore prima del mio arrivo su queste coste . V' ingannate di certo , principe , poiche` appunto allora il nostro incrociatore navigava in quei paraggi e nessun colpo di cannone pervenne a noi . Forse il vento soffiava da levante rispose Sandokan , che cominciava a tenersi in guardia , non sapendo dove volesse finire l' ufficiale . Ma come siete giunto qui ? A nuoto . E non avete assistito ad un combattimento fra due legni corsari che si dice fossero guidati dalla Tigre della Malesia ed un incrociatore ? No ! E` strano . Signore , mettereste in dubbio le mie parole ? chiese Sandokan , scattando in piedi . Dio me ne guardi , principe rispose l' ufficiale , con leggera ironia . Oh ! oh ! esclamo` il lord , intervenendo . Baronetto William , vi prego di non avviare dispute in casa mia . Scusate , milord , non ne avevo l' intenzione rispose l' ufficialetto . Non se ne parli piu` adunque , assaggiate invece un altro bicchiere di questo delizioso whisky , poi leviamo la mensa che la notte e` calata e le foreste dell' isola non sono sicure , quando fa oscuro . I convitati fecero un' ultima volta onore alle bottiglie del generoso lord , poi tutti si alzarono e discesero nel parco , accompagnati da Sandokan e dalla lady . Signori disse lord James . Spero che voi mi verrete a trovare presto . Siate certo che non mancheremo dissero in coro i cacciatori . E speriamo che non vi manchi l' occasione di essere piu` fortunato , baronetto William disse , rivolgendosi verso l' ufficiale . Tirero` meglio rispose questi , lasciando cadere su Sandokan uno sguardo corrucciato . Permettetemi ora una parola , milord . Due , mio caro . L' ufficialetto gli mormoro` alcune parole all' orecchio , che nessuno pote` udire . Sta bene rispose il lord , dopo . Ed ora buona notte amici e che Dio vi preservi dai cattivi incontri . I cacciatori salirono in arcione e uscirono dal parco di galoppo . Sandokan , dopo aver salutato il lord che pareva fosse diventato tutto d' un tratto assai di cattivo umore , e stretta appassionatamente la mano alla giovane lady , si ritiro` nella propria stanza . Invece di coricarsi egli si mise a passeggiare in preda ad una viva agitazione . Una vaga inquietudine si rifletteva nel suo viso e le sue mani tormentavano l' impugnatura del kriss . Egli pensava senza dubbio a quella specie di interrogatorio fattogli subire dall' ufficiale di marina e che poteva nascondere un tranello abilmente tesogli . Chi era quell' ufficiale ? Quali motivi lo avevano spinto a interrogarlo in quel modo ? L' aveva forse incontrato sul ponte del piroscafo in quella notte di sangue ? Era stato riconosciuto o l' ufficiale aveva un semplice sospetto ? Si tramava , forse , in quel momento , qualche cosa contro il pirata ? Bah ! disse finalmente Sandokan , alzando le spalle . Se si trama qualche tradimento io sapro` sventarlo , poiche` sento di essere ancora l' uomo che non ha mai avuto paura di questi inglesi . Orsu` riposiamo , e domani vedremo che cosa si dovra` fare . Si getto` sul letto senza spogliarsi , si mise accanto il kriss e s' addormento` tranquillamente , col dolce nome di Marianna sulle labbra . Si sveglio` verso mezzodi` , quando gia` il sole entrava per le finestre rimaste aperte . Chiamo` un servo e gli chiese dove fosse il lord , ma gli fu risposto che era salito a cavallo prima dell' alba , dirigendosi verso Vittoria . Quella nuova , che certo non si aspettava , lo stupi` . Partito ! mormoro` . Partito , senza avermi detto nulla ieri sera . Per quale motivo ? Che si trami proprio qualche tradimento contro di me ? Se stasera egli tornasse non piu` amico , ma fiero nemico ? Che cosa faro` di quest' uomo che mi ha curato come un padre e che e` zio della donna che io adoro ? Bisogna che io riveda Marianna e che io sappia qualche cosa . Discese nel parco colla speranza d' incontrarla , ma non vide nessuno . Senza volerlo si diresse verso l' albero atterrato , ove ella era solita a sedersi e si arresto` , mandando un profondo sospiro . Ah ! Come eri bella o Marianna quella sera che io pensavo a fuggire mormoro` , passandosi una mano sull' ardente fronte . Stolto , io cercavo di allontanarmi per sempre da te , adorabile creatura , mentre anche tu mi amavi ! Strano destino ! Chi avrebbe detto che un giorno io avrei amato una donna ! E come io ora l' amo ! Vi e` del fuoco nelle mie vene , del fuoco nel mio cuore , del fuoco nel mio cervello e del fuoco perfino nelle mie ossa e che sempre cresce a misura che ingigantisce la passione . Sento che per quella donna io mi farei inglese , che per lei mi venderei schiavo , che abbandonerei per sempre la burrascosa vita di avventuriero , che maledirei i miei tigrotti e questo mare che io domino e che considero come sangue delle mie vene . Egli chino` il capo sul petto immergendosi in profondi pensieri , ma d' un tratto si rialzo` con i denti convulsivamente stretti e gli occhi fiammeggianti . E se ella rifiutasse il pirata ! esclamo` , con voce sibilante . Oh , non e` possibile , non e` possibile ! dovessi vincere il sultanato di Borneo per darle un trono o dare fuoco a tutto Labuan , ella sara` mia , mia ! ... Il pirata si mise a passeggiare nel parco , col viso sconvolto , in preda ad una agitazione violentissima che lo faceva tremare dai piedi al capo . Una voce ben nota , che sapeva trovargli la via del cuore anche attraverso le tempeste , lo richiamo` in se` . Lady Marianna era apparsa allo svolto di un sentiero , accompagnata da due indigeni armati fino ai denti e l' aveva chiamato . Milady ! esclamo` Sandokan , correndole incontro . Mio prode amico , vi cercavo diss' ella , arrossendo . Poi accosto` un dito alla labbra , come per raccomandargli il silenzio e presolo per una mano , lo condusse in un piccolo chiosco cinese , semisepolto fra un boschetto di aranci . I due indigeni si fermarono a breve distanza , colle carabine montate . Ascoltate disse la giovanetta , che pareva atterrita . Ieri sera vi ho udito ... avete lasciato sfuggire dalle vostre labbra delle parole che hanno allarmato mio zio ... Amico mio , mi e` balenato un sospetto , che voi dovete strapparmi dal cuore . Ditemi , mio prode amico , se la donna alla quale voi avete giurato amore , vi chiedesse una confessione , la fareste voi ? Il pirata , che nel mentre la lady parlava , le si era avvicinato , a quelle parole si ritrasse bruscamente indietro . I suoi lineamenti si scomposero e parve che vacillasse sotto un fiero colpo . Milady disse , dopo qualche istante di silenzio e afferrando le mani della giovanetta . Milady , per voi tutto mi sarebbe possibile , tutto farei : parlate ! Se io devo farvi una rivelazione , per quanto possa essere dolorosa per entrambi , vi giuro che la faro` . Marianna alzo` gli occhi su di lui . I loro sguardi , quello di lei supplichevole e lacrimoso , quello del pirata scintillante s' incontrarono e si fissarono a lungo . Quei due esseri erano in preda ad una ansieta` che faceva male a entrambi . Non ingannatemi , principe disse Marianna , con voce soffocata . Chiunque voi siate , l' amore che avete suscitato nel mio cuore , non si spegnera` piu` mai . Re o bandito io vi amero` ugualmente . Un profondo sospiro usci` dalle labbra del pirata . E` il mio nome adunque , il mio vero nome che tu vuoi sapere , creatura celeste ? esclamo` . Si` , il tuo nome , il tuo nome ! Sandokan si passo` piu` volte la mano sulla fronte , madida di sudore , mentre le vene del collo gli si gonfiavano prodigiosamente , come se facesse uno sforzo sovrumano . Odimi , Marianna diss' egli , con accento selvaggio . Vi e` un uomo che impera su questo mare , che bagna le coste delle isole malesi , un uomo che e` il flagello dei naviganti , che fa tremare le popolazioni , e il cui nome suona come una campana funebre . Hai tu udito parlare di Sandokan , soprannominato la Tigre della Malesia ? Guardami in viso . La Tigre sono io ! ... La giovanetta mando` involontariamente un grido d' orrore e si coperse il viso colle mani . Marianna ! esclamo` il pirata , cadendo ai suoi piedi , colle braccia tese verso di lei . Non respingermi , non spaventarti cosi` ! Fu la fatalita` che mi fece diventare un pirata , come fu la fatalita` che mi impose questo sanguinoso soprannome . Gli uomini della tua razza furono inesorabili con me , che pur non avevo fatto loro alcun male ; furono essi che , dai gradini d' un trono mi precipitarono nel fango , che mi tolsero il regno , che mi assassinarono madre , fratelli e sorelle , e che mi spinsero su questi mari . Non sono pirata per avidita` sono un giustiziere , il vendicatore della mia famiglia e del mio popolo , nulla di piu` . Ora , se lo credi , respingimi e io m' allontanero` per sempre da questi luoghi , onde non farti piu` paura . No , Sandokan , non ti respingo , perche` ti amo troppo , perche` tu sei prode , tu sei potente , tu sei tremendo , come gli uragani che sconvolgono gli oceani . Ah ! tu m' ami ancora adunque ? Dimmelo colle tue labbra , dimmelo ancora . Si` , t' amo Sandokan , e piu` ora che ieri . Il pirata l' attiro` a se` e se la strinse al petto . Una gioia sconfinata illuminava il suo maschio viso e su quelle labbra errava un sorriso di felicita` sconfinata . Mia ! Tu sei mia ! esclamo` egli delirante , fuori di se` . Parla ora o mia adorata , dimmi che cosa io posso fare per te , che tutto mi e` possibile . Se vuoi andro` a rovesciare un sultano per darti un regno , se vorrai essere immensamente ricca io andro` a saccheggiare i templi dell' India e della Birmania , per coprirti di diamanti e di oro ; se vuoi io mi faro` inglese ; se vuoi che io rinunci per sempre alle mie vendette e che il pirata scompaia , andro` a incendiare i miei prahos , onde non possano piu` corseggiare , andro` a disperdere i miei tigrotti , andro` ad inchiodare i miei cannoni , onde non possano piu` ruggire e distruggero` il mio covo . Parla , dimmi cio` che vuoi ; chiedimi l' impossibile e io lo faro` . Per te mi sentirei capace di sollevare il mondo e di precipitarlo attraverso gli spazi del cielo . La giovanetta si chino` verso di lui sorridendo , cingendogli colle delicate manine il robusto collo . No , mio valoroso , disse , non chiedo altro che la felicita` accanto a te . Portami lontana , in un' isola qualunque , ma dove tu possa sposarmi senza pericoli , senza ansie . Si` , se tu lo vorrai , ti portero` in una lontana isola , coperta di fiori e di boschi , dove tu non udrai piu` parlare della tua Labuan , ne` io della mia Mompracem , in un' isola incantata del grande oceano dove potremo vivere felici come due colombi innamorati ; il terribile pirata che si e` lasciato dietro torrenti di sangue e la gentile Perla di Labuan . Tu verrai , Marianna ? Si` , Sandokan , io verro` . Odimi ora , un pericolo ti sovrasta , forse un tradimento si sta tramando in questi momenti contro di te . Lo so ! esclamo` Sandokan . Lo sento questo tradimento , ma io non lo temo . Bisogna che tu mi ubbidisca , Sandokan . Che cosa devo fare ? Devi partire all' istante . Partire ! ... partire ! ... Ma io non ho paura ! Sandokan fuggi , mentre hai tempo . Ho un funesto presentimento , temo che ti tocchi una sciagura . Mio zio non e` partito per capriccio ; egli deve essere stato chiamato dal baronetto William Rosenthal , il quale ti ha forse conosciuto . Ah Sandokan ! Parti , ritorna ora alla tua isola e mettiti in salvo , prima che la tempesta si scateni sul tuo capo . Invece di ubbidire , Sandokan afferro` la giovanetta e la sollevo` fra le braccia . La sua faccia , poco prima commossa , aveva preso un' altra espressione : i suoi occhi balenavano , le tempie gli battevano furiosamente e le sue labbra si schiudevano , mostrando i denti . Un istante dopo si scaglio` come una belva attraverso il parco , varcando ruscelli , fossati e la cinta , come se avesse paura , o cercasse di fuggire qualcosa . Non si arresto` che sulla spiaggia , dove erro` a lungo senza sapere dove andasse ne` cosa facesse . Quando si decise a ritornare la notte era calata e la luna era sorta . Appena rientrato nella villa chiese se il lord era giunto , ma gli fu risposto che non era stato veduto . Sali` nel salotto e trovo` lady Marianna inginocchiata dinanzi una immagine e col viso inondato di lagrime . Mia adorata Marianna ! esclamo` egli , rialzandola . E` per me che piangi ? Forse perche` io sono la Tigre della Malesia , l' uomo esecrato dai tuoi compatrioti ? No , Sandokan . Ma ho paura , una disgrazia sta per accadere , fuggi , fuggi da qui . Non ho paura io , la Tigre della Malesia non ha mai tremato e ... Si arresto` di colpo , rabbrividendo suo malgrado . Un cavallo era entrato nel parco , arrestandosi dinanzi alla palazzina : Mio zio ! ... Fuggi` Sandokan ! esclamo` la giovanetta . Io ! ... Io ! ... In quel momento istesso entrava nel salotto lord James . Non era piu` l' uomo del giorno innanzi : era grave , accigliato , torvo , e indossava la divisa di capitano di marina . Con un gesto sdegnoso respinse la mano che il pirata audacemente gli porgeva , dicendo con freddo accento : Se io fossi stato un uomo della vostra specie , anziche` chiedere ospitalita` ad un nemico acerrimo , mi sarei lasciato uccidere dalle tigri della foresta . Ritirate quella mano che appartiene ad un pirata , ad un assassino ! Signore ! esclamo` Sandokan , che aveva ormai compreso di essere stato scoperto e che si preparava a vendere caramente la vita . Non sono un assassino , sono un giustiziere ! Non un accento di piu` in casa mia : uscite ! Sta bene rispose Sandokan . Getto` un lungo sguardo sull' amante che era caduta sul tappeto semisvenuta , fece atto di precipitarsi , ma si freno` , e a lenti passi , colla mano destra sull' impugnatura del kriss , la testa alta , lo sguardo fiero , usci` dalla sala e discese i gradini , soffocando , con uno sforzo prodigioso , i battiti furiosi del cuore e la profonda emozione che lo invadeva . Quando pero` giunse nel parco si fermo` , snudando il kriss , la cui lama scintillo` ai raggi della luna . A trecento passi si estendeva una linea di soldati , colle carabine in mano , pronte a fare fuoco su di lui . LA CACCIA AL PIRATA In altri tempi Sandokan , quantunque quasi inerme e di fronte ad un nemico cinquanta volte piu` numeroso , non avrebbe esitato un solo istante a gettarsi sulle punte delle baionette , per aprirsi un passaggio a qualunque costo ; ma ora che amava , ora che sapeva di essere riamato , ora che quella divina creatura forse lo seguiva ansiosamente cogli sguardi , non voleva commettere una simile pazzia , che poteva costargli la vita ed a lei chissa` quante lagrime . Bisognava tuttavia aprirsi un passaggio per raggiungere la foresta e di la` il mare , suo unico scampo . Ritorniamo disse . Poi vedremo . Risali` le scale , senza essere stato scorto dai soldati e rientro` nel salotto , col kriss in pugno . Il lord era ancora la` , accigliato , colle braccia incrociate ; la giovane lady invece era scomparsa . Signore disse Sandokan , avvicinandogli . Se io vi avessi ospitato , se io vi avessi chiamato amico e poi scoperto per un mortale nemico , vi avrei additata la porta , ma non vi avrei teso un vile agguato . Laggiu` , sulla medesima strada che io dovro` percorrere , vi sono cinquanta , forse cento uomini , pronti a fucilarmi ; fateli ritirare e mi si lasci libero il passo . Questa invincibile Tigre ha dunque paura ? chiese il lord , con fredda ironia . Paura io ? No davvero , milord , ma qui non si tratta di combattere , ma di assassinare un uomo inerme . Cio` non mi riguarda . Uscite , non disonorate piu` oltre la mia casa o per Iddio ... Non minacciate , milord , poiche` la Tigre sarebbe capace di mordere la mano che l' ha curata . Uscite , vi dico . Fate prima ritirare quegli uomini . A noi due dunque o Tigre della Malesia urlo` il lord , sguainando la sciabola e chiudendo la porta . Ah ! Lo sapevo io che avreste cercato di assassinarmi a tradimento disse Sandokan . Orsu` , milord , apritemi il passo o io mi getto contro di voi . Il lord , invece di ubbidire , stacco` da un chiodo un corno e lancio` una nota acuta . Ah traditore ! grido` Sandokan , che si senti` ribollire il sangue nelle vene . E` tempo o sciagurato che tu cada nelle nostre mani disse il lord . Fra pochi minuti i soldati saranno qui e fra ventiquattro ore sarai appiccato . Sandokan mando` un sordo ruggito . Con un salto da felino s' impadroni` di una pesante sedia e si slancio` sulla tavola che stava in mezzo alla sala . Faceva paura ; i suoi lineamenti erano ferocemente contratti pel furore , i suoi occhi parevano mandare fiamme , ed un sorriso di belva gli errava sulle labbra . In quell' istante si udi` al di fuori uno squillo di tromba e nel corridoio una voce , quella di Marianna , gridare disperatamente : Fuggi , Sandokan ! ... Sangue ! ... Vedo sangue ! urlo` il pirata . Sollevo` la sedia e la scaglio` con forza irresistibile contro il lord , il quale , colpito in pieno petto , stramazzo` pesantemente al suolo . Pronto come il lampo , Sandokan gli fu sopra col kriss alzato . Uccidimi , assassino rantolo` il lord . Rammentatevi cio` che vi dissi giorni sono disse il pirata . Vi risparmio , ma bisogna che vi renda impotente . Cio` dicendo , con una destrezza straordinaria , lo rivolto` e gli lego` solidamente le braccia e le gambe colla propria fascia . Gli prese poscia la sciabola , e si slancio` nel corridoio , gridando : Marianna , eccomi ! ... La giovane lady si precipito` fra le sue braccia , poi , traendolo nella propria stanza , gli disse piangendo : Sandokan , ho veduto i soldati . Ah ! mio Dio , tu sei perduto . Non ancora rispose il pirata . Io sfuggiro` ai soldati , lo vedrai . La prese per un braccio e condottala dinanzi alla finestra la contemplo` per alcuni istanti ai raggi della luna , fuori di se` . Marianna , disse , giurami che sarai mia sposa . Te lo giuro sulla memoria di mia madre rispose la giovanetta . E mi aspetterai ? Si` , te lo prometto . Sta bene ; io fuggo , ma fra una settimana o due al piu` , io tornero` qui a prenderti , alla testa dei miei valorosi tigrotti . Ora a voi , cani d' inglesi ! esclamo` , rizzando fieramente l' alta statura . Io mi batto per la Perla di Labuan . Scavalco` rapidamente il davanzale e balzo` in mezzo ad una fitta aiuola , che lo celava completamente . I soldati , che erano sessanta o settanta , avevano allora circondato completamente il parco e s' avanzavano lentamente verso la palazzina , coi fucili in mano , pronti a far fuoco . Sandokan , che si teneva imboscato come una tigre , colla sciabola nella destra e il kriss nella sinistra , non fiatava , ne` si muoveva , ma si era raccolto su se stesso , pronto a precipitarsi sul cerchio ed a romperlo con impeto irresistibile . Il solo moto che facesse era quello di alzare il capo verso la finestra , dove sapeva trovarsi la sua diletta Marianna , la quale senza dubbio attendeva , chissa` mai fra quale angoscia , l' esito della lotta suprema . Ben presto i soldati non si trovarono che a pochi passi dall' aiuola , dove egli si teneva sempre celato . Giunti a quel luogo si arrestarono , come se fossero indecisi sul da farsi ed inquieti su quello che poteva succedere . Adagio , giovanotti disse un caporale . Aspettiamo il segnale , prima di andare innanzi . Temete che il pirata si sia imboscato ? chiese un soldato . Temo piuttosto che abbia massacrato tutti gli abitanti della casa , poiche` non si ode alcun rumore . Che sia stato capace di tanto ? E` un brigante capace di tutto rispose il caporale . Ah ! come sarei contento di vederlo danzare all' estremita` di un pennone , con un metro di corda al collo . Sandokan , che non perdeva una sola parola , fece un sordo brontolio e fisso` sul caporale due occhi iniettati di sangue . Aspetta un momento mormoro` , digrignando i denti . Il primo che cade sarai tu . In quell' istante si udi` il corno del lord echeggiare nella palazzina . Ancora un segnale ? mormoro` Sandokan . Avanti ! comando` il caporale . Il pirata e` intorno alla casa . I soldati si accostarono lentamente , gettando sguardi inquieti per ogni dove . Sandokan misuro` collo sguardo la distanza , si rizzo` sulle ginocchia , poi con un salto si scaglio` addosso ai nemici . Spaccare il cranio al caporale e sparire in mezzo ai cespugli vicini fu l' affare di un solo momento . I soldati , sorpresi da tanta audacia , atterriti per la morte del loro caporale , non pensarono subito a far fuoco . Quella breve esitazione basto` a Sandokan per raggiungere la cinta , varcarla con un solo salto e scomparire dall' altro lato . Urla di furore scoppiarono tosto , accompagnate da parecchie scariche di fucili . Tutti , ufficiali e soldati , si slanciarono come un solo uomo fuori del parco , disperdendosi in tutte le direzioni e tirando ovunque fucilate , colla speranza di cogliere il fuggiasco , ma ormai era troppo tardi . Sandokan , miracolosamente sfuggito a quel cerchio di armi , galoppava come un cavallo , inoltrandosi nelle foreste che circondavano la tenuta di lord James . Libero nella fitta boscaglia , dove aveva campo di spiegare mille astuzie , di nascondersi dovunque , di opporre qualunque resistenza , non temeva piu` gli inglesi . Che importava a lui che lo inseguissero , che lo cercassero dovunque , quando ormai aveva lo spazio dinanzi e quando , all' orecchio , una voce gli sussurrava senza tregua fuggi che io t' amo ? Mi si venga a cercare qui , in mezzo alla natura selvaggia diceva egli , correndo sempre . Incontreranno la Tigre libera , pronta a tutto , risoluta a tutto . Solchino pure , i loro furfanti incrociatori , le acque dell' isola ; lancino pure i loro soldati attraverso le boscaglie ; chiamino pure in loro aiuto tutti gli abitanti di Vittoria , io passero` egualmente fra le loro baionette ed i loro cannoni . Ma ritornero` in breve , o fanciulla celeste , te lo giuro , ritornero` qui , alla testa dei miei valorosi , non da vinto , ma come vincitore e ti strappero` per sempre da questi luoghi esecrati ! Di passo in passo che si allontanava , le grida degli inseguitori ed i colpi di fucile diventavano sempre piu` fiochi , finche` si spensero completamente . Si fermo` un momento ai piedi di un gigantesco albero , per riprendere lena e per scegliere la via da percorrere attraverso quelle migliaia di piante , le une piu` grandi e piu` intricate delle altre . La notte era chiara , merce` la luna che brillava in un cielo senza nubi , spandendo sotto le fronde della foresta i suoi raggi azzurrini , d' una infinita dolcezza , e d' una trasparenza vaporosa . Vediamo disse il pirata , orizzontandosi colle stelle . Alle spalle ho gli inglesi ; dinanzi verso l' ovest sta il mare . Se io prendo subito questa direzione posso imbattermi in qualche drappello , poiche` essi supporranno che io cerchi di raggiungere la costa piu` vicina . E` meglio deviare dalla linea retta , che piegare verso il sud e raggiungere il mare a una notevole distanza da qui . Orsu` , in cammino , e occhi e orecchie attenti . Raccolse tutta la sua energia e tutte le sue forze , volse le spalle alla costa , che non doveva essere molto lontana e s' interno` di nuovo nella foresta , aprendosi il passo fra i cespugli con mille precauzioni , scalando tronchi d' alberi caduti per decrepitezza o abbattuti dal fulmine , e arrampicandosi sulle piante , quando si trovava dinanzi ad una barriera vegetale cosi` fitta da impedire il passaggio anche ad una scimmia . Continuo` cosi` a camminare per tre ore , fermandosi quando un uccello spaventato dalla sua presenza si levava , mandando uno strido , o quando un animale selvaggio fuggiva urlando , e si arresto` dinanzi ad un torrente dalle acque nere . Vi entro` , lo risali` per una cinquantina di metri , schiacciando migliaia di vermi d' acqua , e , giunto di fronte ad un grosso ramo , vi si aggrappo` , issandosi su di un frondoso albero . Ecco cio` che basta per far smarrire le mie tracce anche ai cani disse . Ora posso riposarmi , senza tema di venire scoperto . Era la` da una mezz' ora , quando un lieve rumore , che sarebbe sfuggito ad un orecchio meno acuto del suo , si fece udire a breve distanza . Scosto` lentamente le fronde , trattenendo il respiro , e getto` sotto la cupa ombra del bosco uno sguardo indagatore . Due uomini , curvi , fino a terra , si avanzavano , guardando attentamente a destra , a sinistra e dinanzi . Sandokan riconobbe in loro due soldati . Il nemico ! mormoro` . Mi sono smarrito o mi hanno seguito cosi` da vicino ? I due soldati , che cercavano le orme del pirata a quanto pareva , dopo aver percorso alcuni metri si fermarono quasi sotto l' albero , che serviva da ricovero a Sandokan . Sai , John , disse uno dei due , la cui voce tremava , che io ho paura nel trovarmi sotto questa scurissima boscaglia ? Anch' io , James rispose l' altro . L' uomo che cerchiamo e` peggio di una tigre , capace di piombarci improvvisamente addosso e di spacciarci entrambi . Hai veduto come ha ucciso nel parco il nostro compagno ? Non lo scordero` mai , John . Sembrava non un uomo , ma un gigante , pronto a farci tutti in minutissimi pezzi . Credi tu che riusciremo a prenderlo ? Ho i miei dubbi , quantunque il baronetto William Rosenthal abbia promesso cinquanta fiammanti sterline per la sua testa . Mentre tutti noi lo inseguiamo verso l' ovest per impedirgli di imbarcarsi su qualche praho , forse , corre verso il nord o il sud . Ma domani , o posdomani , alla piu` lunga , partira` qualche incrociatore e gli impedira` di fuggire . Hai ragione , amico . E cosi` , che cosa facciamo ? Andiamo prima alla costa , poi vedremo . Aspetteremo prima il sergente Willis , che ci segue ? L' attenderemo alla costa . Speriamo che sfugga al pirata . Andiamo , rimettiamoci in marcia , per ora . I due soldati diedero un ultimo sguardo all' ingiro e si rimisero a strisciare verso l' ovest , scomparendo fra le ombre della notte . Sandokan , che non aveva perduto sillaba dei loro discorsi , attese una mezz' ora , poi si lascio` scivolare dolcemente a terra . Sta bene diss' egli . Mi inseguono tutti verso l' occidente ; io pieghero` sempre verso il sud , dove so ormai di non incontrare nemici . Stiamo attenti pero` . Ho il sergente Willis alle calcagna . Riprese la silenziosa marcia , dirigendosi verso il sud , riattraverso` il torrente e si apri` il passo attraverso una fi`tta cortina di piante . Stava per girare attorno ad un grosso albero della canfora , che gli sbarrava il passo , quando una voce minacciosa , imperiosa , grido` : Se fate un passo , se fate un gesto , vi uccido come un cane ! GIRO BATOL Il pirata senza spaventarsi per quella brusca intimazione , che poteva costargli la vita , si volto` lentamente , stringendo la sciabola , pronto a servirsene . A sei passi da lui , un uomo , un soldato , senza dubbio il sergente Willis menzionato poco prima dai due cercatori di piste , si era alzato dietro ad un cespuglio e lo prendeva freddamente di mira , risoluto , a quanto pareva , a eseguire alla lettera la minaccia . Lo guardo` tranquillamente , ma con due occhi che mandavano strani bagliori , in mezzo a quella profonda oscurita` , e proruppe in uno scroscio di risa . Perche` ridete ? chiese il sergente , sconcertato e stupito . Mi pare che non sia il momento . Rido perche` mi sembra strano che tu osi minacciarmi di morte rispose Sandokan . Sai chi sono io ? Il capo dei pirati di Mompracem . Ne sei ben certo ? chiese Sandokan , la cui voce sibilava in istrano modo . Oh ! Scommetterei una settimana della mia paga contro un penny , che io non mi inganno . Infatti io sono la Tigre della Malesia ! Ah ! ... I due uomini , Sandokan beffardo , minaccioso , sicuro di se` e l' altro , spaventato di trovarsi solo dinanzi a quell' uomo , il cui valore era leggendario , ma risoluto a non retrocedere , si guardarono in silenzio per alcuni minuti . Orsu` ! Willis , vieni a prendermi disse Sandokan . Willis ! esclamo` il soldato , preso da un superstizioso terrore . Come sapete il mio nome ? Nulla puo` ignorare un uomo fuggito dall' inferno disse la Tigre , sogghignando . Voi mi fate paura . Paura ! esclamo` Sandokan . Willis sai che vedo sangue ! ... Il soldato che aveva abbassato il fucile , sorpreso , spaventato , non sapendo piu` se aveva dinanzi un uomo o un demonio , retrocesse vivamente , curando di prenderlo di mira , ma Sandokan , che non lo perdeva di vista , in un baleno gli fu addosso , rovesciandolo a terra . Grazia ! Grazia ! balbetto` il povero sergente , che si vide dinanzi la punta della sciabola . Ti dono la vita disse Sandokan . Devo credervi ? La Tigre della Malesia non promette invano . Alzati e ascoltami . Il sergente si rizzo` , tremante , fissando su Sandokan due occhi spaventati . Parlate disse . Io ho detto che ti dono la vita , ma devi rispondere a tutte le domande che io ti faro` . Dite . Dove credono che io sia fuggito ? Verso la costa occidentale . Quanti uomini ho dietro di me ? Non lo posso dire ; sarebbe un tradimento . Hai ragione ; non ti rimprovero , ti stimo anzi . Il sergente lo guardo` con stupore . Che uomo siete voi ? gli chiese . Vi credevo un miserabile assassino , ma vedo che tutti s' ingannano . Non m' importa . Spogliati della tua divisa . Che cosa volete farne ? Mi servira` per fuggire e niente di piu` . Vi sono dei soldati indiani tra quelli che m' inseguono ? Si` , dei sipai . Sta bene : spogliati e non opporre resistenza , se vuoi che ci lasciamo da buoni amici . Il soldato obbedi` . Sandokan bene o male indosso` la divisa , si cinse la daga e la cartucciera , si mise in capo il berretto e si getto` ad armacollo la carabina . Lasciati legare , ora disse poi al soldato . Voi volete farmi divorare dalle tigri ? Bah ! Le tigri non sono cosi` numerose come credi . Eppoi bisogna che prenda le mie misure , per impedire di tradirmi . Afferro` fra le robuste braccia il soldato che non osava opporre resistenza , lo lego` ad un albero con una solida corda , poi si allontano` a rapidi passi , senza volgersi indietro . Affrettiamoci disse . Bisogna che questa notte raggiunga la costa e m' imbarchi , o domani sara` troppo tardi . Forse col costume che indosso mi sara` facile sfuggire agli inseguitori e prendere imbarco su qualche legno diretto alle Romades . Di la` potro` raggiungere Mompracem e allora . . Ah ! Marianna , mi rivedrai presto , ma terribile vincitore ! ... A quel nome , quasi involontariamente evocato , la fronte del pirata si oscuro` e i lineamenti gli si contrassero dolorosamente . Porto` le mani al cuore e sospiro` . Silenzio , silenzio mormoro` egli , con voce cupa . Povera Marianna , chi sa a quest' ora quali ansie agiteranno il suo cuore . Forse mi credera` vinto , ferito , o incatenato come una belva feroce , fors' anche morto . Darei tutto il mio sangue , goccia a goccia , per rivederla un solo istante , per dirle che la Tigre e` viva ancora e che ritornera` ! Orsu` , coraggio , che ne ho bisogno . Questa notte abbandonero` questi lidi inospitali , portando con me il suo giuramento e ritornero` alla selvaggia mia isola . E poi che cosa faro` io ? Daro` io un addio alla mia vita d' avventuriere , alla mia isola , ai miei pirati , al mio mare ? Ho giurato a lei tutto cio` e per quella creatura sublime , che ha saputo incatenare il cuore inaccessibile della Tigre della Malesia , tutto faro` . Silenzio , non nominiamola piu` o io impazzisco . Avanti , tiriamo innanzi . Si rimise in cammino , con passo piu` rapido , comprimendosi fortemente il petto , come se volesse soffocare i battiti precipitosi del cuore . Cammino` tutta la notte , attraversando ora dei gruppi di giganteschi alberi , delle piccole foreste ed ora delle praterie avvallate e ricche di torrenti , di stagni , cercando di orientarsi colle stelle . Al sorgere del sole si arresto` presso una macchia di durian colossali , per prendere un po' di riposo ed anche per accertarsi se la via era libera . Stava per celarsi in mezzo ad un festone di liane , quando udi` una voce a gridare : Ohe , camerata ! Che cosa cercate la` dentro ? Badate che non si nasconda qualche pirata ben piu` terribile delle tigri del vostro paese . Sandokan , niente sorpreso , certo di nulla avere da temere col vestito che indossava , si volse tranquillamente e vide coricati a breve distanza , sotto la fresca ombra di un arecche , due soldati . Guardandoli attentamente , credette di riconoscere in loro quei due che avevano preceduto il sergente Willis . Che cosa fate voi qui ? chiese Sandokan , con accento gutturale e storpiando l' inglese . Ci riposiamo un po' rispose uno dei due . Abbiamo cacciato tutta la notte e non ne possiamo piu` . Cercavate anche voi il pirata ? ... Si` e vi posso dire , sergente , che abbiamo scoperto le sue tracce . Oh ! fe` Sandokan , fingendo stupore . E dove le avete trovate ? Nel bosco che abbiamo or ora attraversato . E le avete smarrite poi ? Non ci e` stato piu` possibile il ritrovarle disse il soldato con rabbia . Dove si dirigevano ? Verso il mare . Allora siamo perfettamente d' accordo . Cosa volete dire , sergente ? chiesero i due soldati balzando in piedi . Che io e Willis ... Willis ! ... L' avete incontrato ? Si` , e l' ho lasciato due ore fa . Continuate , sergente . Volevo dirvi che io e Willis le abbiamo ritrovate nelle vicinanze della collina rossa . Il pirata cerca di raggiungere la costa settentrionale dell' isola , non vi e` piu` da ingannarsi . Allora noi abbiamo seguito una falsa traccia ! ... No , amici , disse Sandokan , gli e` che il pirata ci ha abilmente giuocati . In quale modo ? chiese il piu` attempato dei due soldati . Risalendo verso il nord , seguendo il letto d' un torrente , il furbo ha lasciato le sue orme nei boschi , fingendo di fuggire verso l' est , poi invece e` ritornato indietro . Che cosa dobbiamo fare , ora ? Dove sono i vostri compagni ? Battono la foresta a due miglia da qui , avanzandosi verso l' est . Tornate immediatamente indietro e date loro l' ordine di dirigersi , senza perdere tempo , verso le spiagge settentrionali dell' isola . Spicciatevi ; il lord ha promesso cento sterline ed un grado a chi scoprira` il pirata . Non ci voleva di piu` per allettare i due soldati . Raccolsero precipitosamente i fucili , si cacciarono in tasca le pipe che stavano fumando e , salutato Sandokan , s' allontanarono rapidamente , scomparendo sotto gli alberi . La Tigre della Malesia li segui` collo sguardo fin che pote` ; poi torno` a cacciarsi in mezzo alla macchia , mormorando : Finche` mi sbarazzano la via io posso fare una dormita di qualche ora . Piu` tardi vedro` cosa potro` fare . Bevette alcuni sorsi di whisky , essendo piena la fiaschetta di Willis , mangio` alcune banane che aveva raccolto nella foresta , poi appoggio` la testa su di un fascio d' erbe e si addormento` profondamente , senza piu` occuparsi dei suoi nemici . Quanto dormi` ? Certamente non piu` di tre o quattro ore , poiche` quando apri` gli occhi il sole era ancora alto . Stava per alzarsi , onde rimettersi in marcia , quando udi` un colpo di fucile sparato a breve distanza , seguito subito dal galoppo precipitoso d' un cavallo . Che mi abbiano scoperto ? mormoro` Sandokan , lasciandosi ricadere in mezzo ai cespugli . Armo` rapidamente la carabina , sposto` con precauzione le foglie e guardo` . Dapprima non vide nulla , udiva pero` il galoppo che si avvicinava rapidamente . Credeva che si trattasse di qualche cacciatore lanciato sulle tracce di qualche babirussa , ma ben presto si avvide di essersi ingannato . Si cacciava l' uomo . Infatti un istante dopo un indigeno o un malese , a giudicarlo dalla tinta nero rossastra della sua pelle , attraversava a gran corsa la prateria , cercando di raggiungere una folta macchia di banani . Era un uomo basso , membruto , quasi nudo , non avente che un gonnellino stracciato ed un cappello di fibre di rotang , ma nella destra impugnava un nodoso bastone e nella sinistra un kriss dalla lama serpeggiante . La sua corsa fu cosi` rapida che a Sandokan manco` il tempo di osservarlo meglio . Lo vide pero` cacciarsi , con un ultimo slancio , in mezzo ai banani e scomparire sotto le gigantesche foglie . Chi sara` costui ? si chiese Sandokan , stupito . Un malese certamente . Ad un tratto un sospetto gli attraverso` il cervello . Se fosse uno dei miei uomini ? si chiese . Che Yanez abbia sbarcato qualcuno per venirmi a cercare ? Egli non ignorava che io mi recavo a Labuan . Stava per uscire dalla macchia per cercare di scorgere il fuggiasco , quando sul margine del bosco comparve un cavaliere . Era un cavalleggero del reggimento del Bengala . Pareva furibondo , poiche` bestemmiava e maltrattava il cavallo spronandolo e tormentandolo con violente strappate . Giunto a cinquanta passi dalla macchia di banani , balzo` agilmente in terra , lego` il cavallo alla radice di una pianta , armo` il moschetto e stette in ascolto , scrutando attentamente gli alberi vicini . Per tutti i tuoni dell' universo ! esclamo` . Non sara` mica scomparso sottoterra ! ... In qualche luogo deve essere nascosto e vivaddio non sfuggira` la seconda volta al mio moschetto . So bene che ho da fare colla Tigre della Malesia , ma John Gibbis non ha paura . Se questo dannato cavallo non si fosse impennato , a quest' ora quel pirataccio non sarebbe piu` vivo . Il cavalleggero , cosi` monologando , aveva sguainata la sciabola e s' era cacciato in una macchia di arecche e di cespugli , allontanando con prudenza i rami . Quegli alberi confinavano colla macchia dei banani , ma v' era da dubitare e he riuscisse a scovare il fuggiasco . E questi si era allontanato , strisciando attraverso le liane e le radici ed aveva trovato un nascondiglio tale da metterlo al sicuro da qualsiasi ricerca . Sandokan , che non aveva abbandonato i cespugli , invano aveva tentato di sapere dove quel malese si fosse celato . Per quanto si allungasse e guardasse sotto e sopra le grandi foglie , non riusciva a vederlo in alcun luogo . Pero` si guardava bene dal mettere il cavalleggero sulla buona via , temendo di tradire quel povero indigeno che si era fatto inseguire per colpa non sua . Cerchiamo anzi di salvarlo mormoro` . Puo` essere uno dei miei uomini o qualche esploratore mandato qui da Yanez . Bisogna mandare altrove quel cavalleggero o finira` col trovarlo . Stava per inoltrarsi , quando a pochi passi vide agitarsi un festone di liane . Volse rapidamente la testa da quella parte e vide apparire il malese . Il povero uomo , temendo di venire sorpreso , stava arrampicandosi su quelle corde vegetali per guadagnare la cima di un mango , fra le cui foglie fittissime poteva trovare un ottimo nascondiglio . Il furbo ! mormoro` . Attese che giungesse fra i rami e che si voltasse . Appena pote` scorgere la sua faccia , a malapena trattenne un grido di gioia , e di stupore . Giro Batol ! esclamo` . Ah ! il mio bravo malese ! ... Come si trova ancora qui e vivo ? ... Eppure mi rammento di averlo abbandonato sul praho affondante , morto o moribondo . Quale fortuna ! ... Costui deve avere l' anima ben inchiodata al suo corpo . Orsu` , salviamolo ! ... Armo` la carabina , fece il giro della macchia e apparve bruscamente sul margine del bosco , gridando : Ehi , amico ! ... Cosa cercate con tanto accanimento ? Avete ferito qualche babirussa ? ... Il cavalleggero udendo quella voce balzo` agilmente fuori dal cespuglio , tenendo il moschetto puntato dinanzi a se` e mando` un grido di stupore : Toh ! Un sergente ! esclamo` . Vi sorprende , amico ? Da dove siete sbucato voi ? Dalla foresta . Ho udito un colpo di fucile e mi sono affrettato a venire qui per vedere che cosa era accaduto . Avete sparato contro un babirussa ? Eh si` , contro un babirussa piu` pericoloso di una tigre disse il cavalleggero , con una collera mal celata . Che bestia era dunque ? Non cercavate qualcuno anche voi ? chiese il soldato . Si` . La Tigre della Malesia , e` vero , sergente ? Precisamente . L' avete veduto il terribile pirata ? No , ma ho scoperto le sue tracce . Ed io , sergente , ho trovato invece il pirata in persona . E` impossibile ! ... Ho fatto fuoco contro di lui . E ... l' avete mancato ? Come un cacciatore novellino . E dove s' e` nascosto ? Temo che ormai sia lontano . L' ho veduto attraversare la prateria e nascondersi per questi macchioni . Allora non lo troverete piu` . Lo temo anch' io . Quell' uomo e` piu` agile d' una scimmia e piu` tremendo d' una tigre . Capace di mandarci tutti e due all' altro mondo . Lo so , sergente . Se non vi fossero quelle cento sterline promesse dal lord Guillonk e sulle quali conto per fondare una fattoria il giorno che gettero` la sciabola , non avrei osato inseguirlo . Ed ora che cosa contate di fare ? Non lo so . Credo che frugando fra queste macchie perdero` inutilmente il mio tempo . Volete un consiglio ? Dite , sergente . Rimontate a cavallo e fate il giro del bosco . Volete venire con me ? In due avremo maggior coraggio , No , camerata . E perche` , sergente ? Volete far fuggire il pirata ? Spiegatevi . Se noi lo inseguiamo tutti e due da una parte , la Tigre fuggira` dall' altra . Voi fate il giro del bosco e lasciate a me la cura di frugare le macchie . Accettato , ma a una condizione . Quale ? Che dividiamo il premio se avete la fortuna di abbattere la Tigre . Non voglio perdere tutte le cento sterline . Vi acconsento rispose Sandokan sorridendo . Il cavalleggero ringuaino` la sciabola , rimonto` in sella , mettendosi dinanzi il moschetto armato e saluto` il sergente , dicendogli : Ci ritroveremo sull' opposto margine della foresta . M' aspetterai molto mormoro` Sandokan . Aspetto` che il cavaliere fosse scomparso fra la macchia , poi si avvicino` all' albero su cui tenevasi nascosto il suo malese , dicendo : Scendi , Giro Batol . Non aveva ancora terminata la frase che gia` il malese cadeva ai suoi piedi , gridando con voce rotta : Ah ... mio capitano ! ... Sei sorpreso di rivedermi ancora vivo , mio valoroso ? Potete crederlo , Tigre della Malesia disse il pirata che aveva le lagrime agli occhi . Credevo di non rivedervi piu` mai , essendo ormai certo che gli inglesi vi avessero ucciso . Ucciso ! Gli inglesi non hanno ferro bastante per toccare il cuore della Tigre della Malesia rispose Sandokan . Mi avevano gravemente ferito , e` vero , ma come vedi sono guarito e pronto a ricominciare la lotta . E tutti gli altri ? Dormono negli abissi del mare rispose Sandokan , con un sospiro . Tutti i valorosi che io trascinai all' abbordaggio del vascello maledetto sono caduti sotto i colpi dei leopardi . Ma noi li vendicheremo , e` vero capitano ? ... Si` , e molto presto . Ma in seguito a quale fortunata circostanza ti ritrovo ancora vivo ? Mi ricordo d' averti veduto cadere morente a bordo del tuo praho , durante la prima lotta . E` vero , capitano . Una scheggia di mitraglia m' aveva colpito alla testa , ma non m' aveva ucciso . Quando tornai in me , il povero praho , che voi avevate abbandonato alle onde , crivellato dalle palle dell' incrociatore , stava per inabissarsi . Mi aggrappai ad un rottame e mi spinsi verso la costa . Errai parecchie ore sul mare , poi svenni . Mi risvegliai nella capanna di un indigeno . Quel brav' uomo m' aveva raccolto a quindici miglia dalla spiaggia , mi aveva imbarcato sulla sua canoa e trasportato a terra . Mi curo` amorevolmente , finche` fui completamente guarito . Ed ora dove fuggivi ? Stavo per recarmi alla costa onde gittare in acqua una canoa da me scavata , quando mi vidi assalito da quel soldato . Oh ! Tu possiedi una canoa ? Si` , mio capitano . Volevi tornartene a Mompracem ? Questa notte . Vi andremo insieme , Giro Batol . Quando ? Questa sera c' imbarcheremo . Volete venire nella mia capanna a riposarvi un po' ? Oh ! ... Tu possiedi anche una capanna ! ... Una catapecchia donatami dagli indigeni . Andiamoci subito . Non puoi rimanere qui senza correre il pericolo di forti sorprendere dal cavalleggero . Tornera` ? chiese Giro Batol , con apprensione . Di certo . Fuggiamo , capitano . Non vi e` fretta . Come vedi sono diventato un sergente del reggimento di fanteria del Bengala , quindi posso proteggerti . Avete spogliato qualche soldato ? Si` , Giro Batol . Quale colpo maestro ! Silenzio , in marcia o avremo addosso il cavalleggero . E` lontana la tua capanna ? Fra un quarto d' ora vi saremo . Andiamo a riposare un po' e piu` tardi penseremo a prendere il largo . I due pirati uscirono dalla macchia e , dopo essersi accertati che non v' era nessuno nei dintorni , attraversarono celermente la prateria raggiungendo il margine della seconda foresta . Stavano per internarsi fra i grandi vegetali , quando Sandokan udi` un galoppo furioso . Ancora quel seccatore esclamo` . Presto , Giro Batol , cacciati in mezzo a quei cespugli ! ... Ohe ! ... Sergente ! ... urlo` il cavalleggero , il quale pareva furibondo . E` cosi` che mi aiutate a prender quel furfante di pirata ? ... Mentre io facevo quasi scoppiare il mio cavallo , voi non vi siete mosso . Il soldato , cosi` dicendo , spronava il suo destriero , facendolo impennare e nitrire di dolore . Aveva gia` attraversato la prateria e si era arrestato presso un gruppo d' alberi che sorgeva isolato . Sandokan si volse verso di lui e gli rispose pacatamente : Avendo ritrovato le tracce del pirata , ho creduto inutile inseguirlo attraverso la foresta . D' altronde vi aspettavo . Avete scoperto le sue tracce ? ... Per mille demoni ! ... Ma quante orme ha lasciato quel briccone ? ... Io credo che si sia divertito ad ingannarci . Lo suppongo anch' io . Chi ve le ha mostrate ? Le ho trovate io . La` la` , sergente ! ... esclamo` il cavalleggero con tono ironico . Che cosa volete dire ? ... chiese Sandokan aggrottando la fronte . Che qualcuno ve le ha indicate . E chi ? ... Ho veduto presso di voi un negro . L' ho incontrato per caso e mi ha tenuto compagnia . Eravate ben certo che fosse un isolano ? Non sono cieco . E dov' e` andato quel negro ? Si e` internato nel bosco . Seguiva la pista d' un babirussa . Avete fatto male a lasciarlo andare . Poteva fornire delle preziose indicazioni e farci guadagnare ancora le cento sterline . Hum ! ... Io comincio a temere che siano ormai sfumate , camerata . Io gia` vi rinuncio e me ne torno alla villa di lord Guillonk . Io non ho paura , sergente . Ohe ! ... Camerata ! ... E continuero` a inseguire il pirata . Come vi piace . Felice ritorno grido` il cavalleggero con ironia . Che il diavolo vi porti rispose Sandokan . Il cavalleggero era gia` lontano e spronava furiosamente il suo cavallo , dirigendosi ancora verso la boscaglia che aveva poco prima attraversata . Andiamo disse Sandokan , quando non lo vide piu` . Se ritorna ancora lo saluto con un buon colpo di carabina . S' avvicino` al nascondiglio di Giro Batol e tutti e due si rimisero in marcia , inoltrandosi nella foresta . Attraversata un' altra radura , si cacciarono in mezzo alle folte piante , aprendosi faticosamente il passo fra un caos di calamus e di rotang che s' intrecciavano in mille guise ed una vera rete di radici , le quali serpeggiavano pel suolo in mille direzioni . Camminarono per un buon quarto d' ora , attraversando numerosi torrenti , sulle cui rive si vedevano delle tracce recenti del passaggio degli uomini , poi giunsero in mezzo ad un macchione fittissimo e cosi` coperto che la luce non poteva quasi piu` penetrarvi . Giro Batol si arresto` un momento ad ascoltare , poi disse , volgendosi verso Sandokan : La mia capanna e` la` , in mezzo a quelle piante . Un asilo sicuro rispose la Tigre della Malesia , con un lieve sorriso . Ammiro la tua prudenza . Venite , mio capitano . Nessuno verra` a disturbarci . LA CANOA DI GIRO BATOL La capanna di Giro Batol sorgeva proprio nel mezzo di quel fittissimo macchione , fra due colossali pombo i quali , coll' enorme massa delle loro fronde , la riparavano completamente dai raggi del sole . Era una catapecchia piu` che una abitazione , appena capace di ricoverare qualche coppia di selvaggi , bassa , stretta , col tetto formato di foglie di banano , sovrapposte a strati e le pareti di rami intrecciati grossolanamente . L' unica apertura era la porta , di finestre nessuna traccia . L' interno non valeva certo di piu` ! Non vi si trovavano che un letto di foglie secche , due rozze pentole d' argilla male cotta e due sassi che dovevano servire da focolare . V' erano pero` dei viveri in abbondanza , delle frutta di ogni specie e anche un mezzo babirussa di pochi mesi , sospeso al tetto per le gambe posteriori . La mia capanna non vale gran cosa , capitano disse Giro Batol . Qui pero` potete riposarvi a vostro agio senza tema di venire disturbato . Perfino gli indigeni dei dintorni ignorano che qui si trova un rifugio . Se volete dormire posso offrirvi questo letto di fresche foglie tagliate questa mattina ; se avete sete ho una pentola ripiena di acqua fresca e se avete fame delle frutta e delle deliziose costolette . Non domando di piu` , mio bravo Giro Batol rispose Sandokan . Non speravo di trovare tanto . Concedetemi una mezz' ora per arrostirvi un pezzo di babirussa . Intanto potrete saccheggiare la mia dispensa . Ecco qui degli ananassi eccellenti , delle banane profumate , dei pombo succulenti come ne avete mai gustati a Mompracem , delle frutta d' artocarpo d' inverosimile grossezza e dei durion che sono migliori della crema . Tutto e` a vostra disposizione . Grazie , Giro Batol . Ne approfittero` perche` sono affamato come una tigre a digiuno da una settimana . Intanto accendero` il fuoco . Non si scorgera` il fumo ? Oh ! ... non temete , mio capitano . Gli alberi sono cosi` alti , e cosi` fitti che non lo permetteranno . Sandokan , che era assai affamato in causa di quelle lunghe marce attraverso la foresta , assali` un cavolo palmista che non pesava meno di venti libre e si mise a sgretolare quella sostanza bianca e dolce che gli rammentava il sapore delle mandorle . Intanto il malese , accumulato sul focolare dei rami secchi , li accendeva servendosi per fare cio` di due pezzetti di bambu` spaccati per meta` . E` assai curioso il sistema usato dai malesi per procurarsi il fuoco senza aver bisogno di zolfanelli . Prendono due bambu` spaccati e sulla superficie convessa di uno fanno una intaccatura . Coll' altra si comincia a fregare su quel taglio , adoperando la costa , dapprima lentamente poi sempre piu` in fretta . Il pulviscolo generato da quello sfregamento a poco a poco si incendia e cade sopra un po' di esca di fibra di gomut . L' operazione e` assai facile e rapida e non richiede una speciale abilita` . Giro Batol mise ad arrostire un bel pezzo di babirussa infilato in una bacchetta verde , sostenuta da due rami forcuti infissi al suolo , poi ando` a frugare sotto un mucchio di foglie verdi traendo un vaso il quale esalava un profumo poco promettente , ma che faceva dilatare le narici al selvaggio figlio della foresta malese . Cosa mi offri , Giro Batol ? chiese Sandokan . Un piatto delizioso , mio capitano . Sandokan guardo` entro il vaso e fece una smorfia . Preferisco le costolette di babirussa , amico mio . Il blaciang non e` fatto per me . Grazie egualmente della tua buona intenzione . L' avevo serbato per le straordinarie occasioni , mio capitano disse il malese mortificato . Sai bene che io non sono un malese . Finche` io saccheggio le tue frutta , manda giu` il tuo famoso piatto . In mare si guasterebbe . Il malese non se lo fece dire due volte e assali` ingordamente la pentola manifestando un grande piacere . Il blaciang e` avidamente ricercato dai malesi i quali , in fatto di alimenti , possono dare dei punti ai cinesi , i meno schizzinosi di tutti i popoli . Non sdegnano i serpenti , non le bestie gia` in putrefazione , i vermi in salsa e nemmeno le larve delle termiti , per le quali anzi fanno delle vere pazzie . Il blaciang passa pero` ogni immaginazione . E` un miscuglio di gamberetti e di piccoli pesci tritati insieme , lasciati marcire al sole e poi salati . L' odore che esala da quell' impasto e` tale da non poter reggere , anzi fa venir male . I malesi ed anche i giavanesi sono tuttavia ghiottissimi per quel piatto immondo e lo preferiscono ai polli e alle costolette succolenti dei babirussa . Mentre attendevano l' arrosto avevano ripresa la conversazione . Partiremo questa notte , e` vero mio capitano ? chiese Giro Batol . Si` , appena la luna sara` tramontata rispose Sandokan . Sara` libera la via ? Lo spero . Temo sempre un altro cattivo incontro , mio capitano . Non preoccuparti , Giro Batol . Non si possono avere dei sospetti su di un sergente . E se qualcuno vi riconoscesse anche sotto quelle vesti ? Non vi sono che pochissime persone che mi conoscono e sono certo che quelle non le ritrovero` sui miei passi . Avete fatto delle relazioni adunque ? E con delle persone importanti , con baroni e conti disse Sandokan . Voi la Tigre della Malesia ? esclamo` Giro Batol , stupito . Poi guardando Sandokan con un certo imbarazzo , gli chiese esitando : E la fanciulla bianca ? La Tigre della Malesia rialzo` bruscamente il capo , fisso` sul malese uno sguardo che mandava cupi bagliori , poi con un sospiro profondo , disse : Taci , Giro Batol . Taci ! Non risvegliare in me terribili ricordi ! ... Stette alcuni istanti silenzioso , tenendosi il capo stretto fra le mani e gli occhi fissi nel vuoto poi parlando come fra se` , riprese : Ritorneremo presto , qui , su quest' isola . Il destino sara` piu` potente della mia volonta` e poi ... anche a Mompracem , fra i miei valorosi , come dimenticarla ? La sconfitta non bastava adunque ? Dovevo lasciare anche il cuore su quest' isola maledetta ! ... Di chi parlate , mio capitano ? chiese Giro Batol , al colmo della sorpresa . Sandokan si passo` una mano sugli occhi come se volesse cancellare una visione , poi scuotendosi , disse : Non chiedermi nulla , Giro Batol . Ma ritorneremo qui , e` vero ? Si` . E vendicheremo i nostri compagni morti combattendo sulle spiagge di questa terra esecrata . Si` , ma forse sarebbe meglio per me di non riveder piu` mai questa isola . Cosa dite capitano ? Dico che quest' isola potra` dare un colpo mortale alla potenza di Mompracem e forse incatenare per sempre la Tigre della Malesia . Voi , cosi` forte e cosi` tremendo ? Oh ! voi non potete avere paura dei leopardi dell' Inghilterra . No , di loro no , ma ... chi potra` leggere nel destino ? Le mie braccia sono ancora formidabili ed il cuore lo sara` ? Il cuore ! Non vi comprendo mio capitano . Meglio cosi` . A tavola Giro Batol . Non pensiamo al passato . Voi mi fate paura , capitano . Taci Giro Batol disse Sandokan con accento imperioso . Il malese non oso` continuare . Levo` l' arrosto che mandava un profumo appetitoso , lo depose su di una larga foglia di banano e lo offri` a Sandokan , poi ando` a frugare in un angolo della catapecchia e da un buco levo` una bottiglia semispezzata , ma accuratamente coperta con un cartoccio formato con una delle fibre di rotang abilmente intrecciata . Del gin , mio capitano disse guardando quella bottiglia con due occhi ardenti . Ho dovuto lavorare non poco per carpirla agl' indigeni e la serbavo per rinvigorirmi in mare . Potete vuotarla fino all' ultima goccia . Grazie , Giro Batol rispose Sandokan con un mesto sorriso . La divideremo fraternamente . Sandokan mangio` in silenzio facendo minore onore al pasto di quanto aveva creduto il bravo malese , bevette qualche sorso di gin poi si stese sulle fresche foglie , dicendo : Riposiamo alcune ore . Intanto calera` la sera e poi dovremo aspettare che la luna tramonti . Il malese chiuse accuratamente la capanna , spense il fuoco e vuotata la bottiglia si aggomitolo` in un angolo sognando gia` di trovarsi a Mompracem . Sandokan invece , quantunque fosse stanchissimo avendo camminato l' intera notte precedente , non fu capace di chiudere gli occhi . Non era gia` per la tema di venire , da un istante all' altro sorpreso dai nemici , non essendo possibile che essi potessero trovare quella capanna cosi` ben celata agli sguardi di tutti . Era il pensiero della giovane inglese che lo teneva desto . Cos' era accaduto di Marianna dopo gli avvenimenti successi ? Cos' era avvenuto fra lei e lord James ? ... E quali accordi erano passati fra il vecchio lupo di mare ed il baronetto William Rosenthal ? L' avrebbe ritrovata ancora a Labuan ed ancora libera al suo ritorno ? Quale tremenda gelosia ardeva nel cuore del formidabile pirata ! E nulla poter fare per quella donna amata ! Nulla , fuorche` fuggire per non cadere sotto i colpi degli odiati avversari ! ... Ah ! esclamava Sandokan , dimenandosi sul letto di foglie , darei mezzo del mio sangue per trovarmi ancora presso quella fanciulla che ha saputo far palpitare il cuore della Tigre della Malesia ! ... Povera Marianna ! Chi sa quali angosce la tormenteranno . Forse mi credera` vinto , ferito , fors' anche morto ! ... I miei tesori , i miei vascelli , la mia isola per poterle dire che la Tigre della Malesia e` ancora viva e che la ricordera` sempre ... ! Orsu` , coraggio ! ... Questa notte lascero` quest' isola maledetta portando con me la sua promessa , ma ritornero` dovessi trascinare con me fino l' ultimo mio uomo ; dovessi impegnare una lotta disperata contro tutte le forze di Labuan ; dovessi subire un' altra sconfitta e venire nuovamente ferito . Sandokan , cosi` pensando , attese che il sole fosse tramontato , poi , quando le tenebre ebbero invasa la capanna e la macchia , sveglio` Giro Batol il quale russava come un tapiro . Andiamo , malese gli disse . Il cielo s' e` coperto di nubi , quindi e` inutile aspettare che la luna tramonti . Vieni subito perche` sento che se io dovessi rimanere qui ancora qualche ora di piu` , rifiuterei di seguirti . E voi lascereste Mompracem per quest' isola maledetta ? Taci Giro Batol disse Sandokan quasi con ira . Dove si trova la tua canoa ? ... A dieci minuti di strada . E` cosi` vicino adunque il mare ? Si` , Tigre della Malesia . Vi hai messo dei viveri dentro ? Ho pensato a tutto , capitano . Non mancano ne` frutta , ne` acqua , ne` i remi e nemmeno la vela . Partiamo , Giro Batol . Il malese prese un pezzo d' arrosto che aveva messo da parte , s' armo` d' un nodoso bastone e segui` Sandokan . La notte non poteva essere piu` propizia disse , guardando il cielo che erasi coperto di nuvoloni . Prenderemo il largo senza venire scorti . Attraversata la macchia , Giro Batol , sosto` un momento per ascoltare , poi rassicurato dal profondo silenzio che regnava nella foresta , riprese la marcia piegando verso l' ovest . L' oscurita` era fittissima sotto quei grandi alberi , ma il malese ci vedeva anche di notte forse meglio dei gatti e poi era pratico dei luoghi . Ora strisciando fra le centomila radici che ingombravano il suolo , ora issandosi fra le fitte reti intrecciate dai lunghissimi calamus e dai nepentes ed ora superando dei tronchi colossali caduti forse per decrepitezza , Giro Batol s' avanzava sempre piu` nella tenebrosa foresta senza mai deviare . Sandokan cupo , taciturno , lo seguiva da vicino , imitando tutte quelle manovre . Se un raggio di luna avesse illuminato il volto del fiero pirata , lo avrebbe mostrato alterato da un intenso dolore . A quell' uomo che venti giorni prima avrebbe dato la meta` del suo sangue per potersi trovare a Mompracem , ora riusciva immensamente penoso l' abbandonare quell' isola sulla quale lasciava sola , ed indifesa , la donna che amava alla follia . Ogni passo che l' avvicinava al mare si ripercuoteva nel suo petto come un colpo di pugnale , e parevagli che la distanza , che lo separava dalla Perla di Labuan , crescesse di minuto in minuto enormemente . Certi momenti egli si arrestava indeciso se dovesse tornare o andare innanzi , ma il malese che si sentiva scottare il terreno sotto i piedi e che sospirava l' istante di imbarcarsi lo decideva a continuare la via facendogli osservare quanto fosse pericoloso il minimo ritardo . Camminavano da un mezz' ora , quando Giro Batol si arresto` improvvisamente , tendendo gli orecchie . Udite questo fragore ? chiese . L' odo : e` il mare rispose Sandokan . Dov' e` la canoa ? Qui presso . Il malese guido` Sandokan attraverso una fitta cortina di fogliame e passata questa gli mostro` il mare che brontolava , infrangendosi sui banchi dell' isola . Vedete nulla ? chiese . Nulla rispose Sandokan i cui occhi percorsero rapidamente l' orizzonte . La fortuna e` con noi : gli incrociatori dormono ancora . Scese la sponda , rimosse i rami di un albero e mostro` un' imbarcazione che si cullava nel fondo di un piccolo seno . Era una barcaccia scavata nel tronco di un grosso albero , col fuoco e con la scure , somigliante a quelle che adoperano gli indiani del fiume Amazzoni e i polinesiani del Pacifico . Sfidare il mare con simile barca di forme barocche era una temerita` senza pari , poiche` sarebbero bastate poche onde per rovesciarla , ma i due pirati non erano persone da spaventarsi . Giro Batol fu il primo a balzarvi dentro ed alzare un alberetto a cui aveva adattata una piccola vela di fibre vegetali accuratamente intrecciate . Venite capitano diss' egli disponendosi a prendere i remi . Fra pochi minuti la via potrebbe esserci tagliata . Sandokan , cupo , colla testa china e le braccia sul petto , stava ancora a terra guardando verso l' est , come se cercasse di discernere , fra la profonda oscurita` ed i grandi alberi , l' abitazione della Perla di Labuan . Pareva che ignorasse che il momento della fuga era giunto e che un piccolo ritardo poteva riuscirgli fatale . Capitano ripete` il malese . Volete farvi prendere dagli incrociatori ? Venite , venite , o sara` troppo tardi . Ti seguo rispose Sandokan con voce triste . Balzo` nella canoa , chiudendo gli occhi e mandando un profondo sospiro . IN ROTTA PER MOMPRACEM Il vento soffiava dall' est , vale a dire che non poteva essere piu` favorevole . La canoa , colla sua vela tesa , filava abbastanza rapidamente inclinata sul tribordo , frapponendo , fra il pirata che si sentiva estremamente commosso e la povera Marianna , il vasto mare della Malesia . Sandokan , assiso a poppa , colla testa tra le mani , non parlava e teneva gli occhi fissi su Labuan che a poco a poco smarrivasi fra le tenebre ; Giro Batol assiso a prua , felice , sorridente chiacchierava per dieci , tenendo gli occhi verso l' ovest , la` dove si doveva mostrare la formidabile isola di Mompracem . Orsu` , capitano disse questi , che non poteva tacere un solo istante . Perche` diventare cupo ora che stiamo per rivedere la nostra isola ? Si direbbe che voi rimpiangiate Labuan . Si` , la rimpiango , Giro Batol rispose Sandokan con voce sorda . Oh ! Forse che vi hanno stregato quei cani d' inglesi ? Eppure , capitano , vi davano la caccia pei boschi e per le pianure , avidi del vostro sangue . Ah ! Vorrei vederli domani se si saranno accorti della vostra fuga , mordersi le dita per la rabbia e vorrei udire le imprecazioni delle loro donne . Delle loro donne ! esclamo` Sandokan , scuotendosi . Si` , poiche` ci odiano forse piu` degli uomini . Oh ! Non tutte Giro Batol ! Sono peggiori delle vipere , capitano , ve l' assicuro . Taci , Giro Batol , taci ! Se tu ripeti quelle parole ti precipito in mare ! ... Vi era un tale accento di minaccia nella voce di Sandokan che il malese ammutoli` di botto . Egli guardo` a lungo il terribile uomo , che fissava sempre Labuan comprimendosi il petto con ambe le mani , come se volesse soffocare un dolore immenso , poi si ritrasse lentamente a prua mormorando : Gli inglesi lo hanno stregato . Tutta la notte , la canoa , spinta dal vento dell' est , filo` senza incontrare alcun incrociatore e comportandosi abbastanza bene , malgrado le onde che di quando in quando la investivano facendola rollare pericolosamente . Il malese , per paura che Sandokan effettuasse la minaccia , non parlava piu` ; seduto a prua scrutava attentamente la fosca linea dell' orizzonte , per vedere se qualche nave appariva . Il suo compagno invece , sdraiato a poppa , non staccava gli sguardi dal luogo ove doveva trovarsi l' isola di Labuan , ormai scomparsa fra le ombre della notte . Navigavano da un paio d' ore , quando gli occhi acutissimi del malese scorsero un punto luminoso brillare sulla linea dell' orizzonte . Un veliero o un legno da guerra ? chiese con ansieta` . Sandokan , sempre immerso nei suoi dolorosi pensieri , non si era accorto di nulla . Il punto luminoso ingrandiva paurosamente e pareva che s' alzasse sempre di piu` sulla linea dell' orizzonte . Quella luce bianca non doveva appartenere che ad un vascello a vapore . Doveva essere un fanale acceso alla cima del trinchetto . Giro Batol cominciava a dimenarsi ; le sue inquietudini aumentavano di momento in momento , tanto piu` che quel punto luminoso pareva che si dirigesse direttamente verso la canoa . Ben presto al di sopra del fanale bianco ne comparvero altri due ; uno rosso ed uno verde . Una nave a vapore disse . Sandokan non rispose . Forse non lo aveva udito . Mio capitano ripete` . Una nave a vapore ! ... Il capo dei pirati di Mompracem questa volta si scosse , mentre un terribile lampo gli balenava nei cupi sguardi . Ah ! ... disse . Si volse con impeto e guardo` l' immensa distesa del mare . Ancora un nemico ? mormoro` , mentre la sua destra correva istintivamente al kriss . Lo temo , mio capitano disse il malese . Sandokan fisso` , per alcuni istanti , quei tre punti luminosi che s' avvicinavano rapidamente , poi disse : Pare che corra verso di noi . Lo temo , mio capitano rispose il malese . Il suo comandante avra` veduto il nostro canotto . E` probabile . Cosa facciamo , mio capitano ? Lasciamolo accostare . E ci prenderanno . Io non sono piu` la Tigre della Malesia , bensi` un sergente dei sipai . E se qualcuno vi riconoscesse ? ... Ben pochi hanno veduto la Tigre della Malesia . Se quella nave venisse da Labuan vi sarebbe da temere ; venendo dal largo potremo ingannare il suo comandante . Rimase zitto per alcuni istanti , fissando attentamente il nemico , poi disse : Abbiamo da fare con una cannoniera . Che venga da Sarawack ? E` probabile , Giro Batol . Giacche` si dirige su di noi aspettiamola . La cannoniera aveva infatti puntata la prora in direzione della canoa e accelerava la corsa per raggiungerla . Vedendola cosi` lontana dalle coste di Labuan , forse credeva che gli uomini che la montavano fossero stati spinti cosi` al largo da qualche colpo di vento ed accorreva per raccoglierli ; forse pero` il suo comandante voleva accertarsi se si trattava di pirati o di naufraghi . Sandokan aveva dato ordine a Giro Batol di riprendere i remi e di mettere la prora in direzione delle Romades , gruppo di isolette situate piu` al sud . Aveva ormai fatto il suo piano per ingannare il comandante . Mezz' ora dopo la cannoniera si trovava a poche gomene dalla canoa . Era un piccolo legno a poppa bassa , armato di un solo cannone situato sulla piattaforma posteriore e attrezzato con un solo albero . Il suo equipaggio non doveva superare i trenta o quaranta uomini . Il comandante , o l' ufficiale di quarto che fosse , fece manovrare in modo da passare a soli pochi metri dalla canoa , poi dato il comando d' arrestare le tambure , si curvo` sul bordo gridando : Alt , o vi faccio colare a fondo ! ... Sandokan si era vivamente alzato , dicendo in buon inglese : Per chi mi prendete ? ... Toh ! ... esclamo` l' ufficiale con stupore . Un sergente dei sipai ! ... Cosa fate voi qui , al largo di Labuan ! ... Vado alle Romades , signore rispose Sandokan . A cosa fare ? Devo portare degli ordini per lo yacht di lord James Guillonk , Si trova laggiu` quel legno ? Si` , comandante . E vi andate su di una canoa ? Non ho potuto trovare di meglio . Badate , perche` vi sono dei prahos malesi che ronzano al largo . Ah ! ... fece Sandokan , frenando a stento la gioia . Ieri mattina ne ho veduti due e scommetterei che venivano da Mompracem . Se avessi avuto qualche cannone di piu` non so se a quest' ora sarebbero ancora a galla . Mi guardero` da quei legni , comandante . Vi occorre nulla , sergente ? No , signore . Buon viaggio . La cannoniera riprese la corsa dirigendosi verso Labuan , mentre Giro Batol orientava la vela per filare verso Mompracem . Hai udito ? gli chiese Sandokan . Si` , mio capitano . I nostri legni battono il mare . Vi cercano ancora , mio capitano . Non crederanno alla mia morte . No di certo . Quale sorpresa pel buon Yanez , quando mi vedra` . Bravo ed affezionato compagno ! Torno` a sedersi a poppa , cogli sguardi sempre fissi in direzione di Labuan e non parlo` piu` . Il malese pero` lo intese parecchie volte a sospirare . All' alba , solo centocinquanta miglia separavano i fuggiaschi da Mompracem , distanza che potevano superare in meno di ventiquattro o trenta ore se il vento non veniva meno . Il malese trasse da un vecchio vaso di terra assicurato ad un traverso della canoa delle provvigioni e le offri` a Sandokan , ma questi , assorto sempre nelle sue contemplazioni e nelle sue angosce , non rispose nemmeno , ne` abbandono` la sua primiera posizione . E` stregato ripete` il malese scuotendo il capo . Se e` vero guai agli inglesi ! ... Durante il giorno il vento cadde parecchie volte e la canoa , che affondava pesantemente nei cavi delle onde , imbarco` piu` volte molta acqua . Alla sera pero` un fresco vento del sud est si levo` , spingendola rapidamente verso l' ovest e si mantenne cosi` anche l' indomani . Al cader del giorno il malese , che si teneva in piedi a prua , scosse finalmente una massa oscura che si elevava sul mare . Mompracem ! ... esclamo` . A quel grido , Sandokan , per la prima volta da che aveva posto piede sulla canoa , si mosse alzandosi di scatto . Non era allora piu` l' uomo di prima : la malinconica espressione del suo viso era completamente scomparsa . I suoi occhi mandavano lampi e i suoi lineamenti non erano piu` alterati dal quel cupo dolore . Mompracem ! esclamo` egli , raddrizzando l' alta statura . E rimase li` a contemplare la sua selvaggia isola , il baluardo della sua potenza , della sua grandezza in quel mare che non a torto chiamava suo . Egli sentiva di ritornare , in quel momento , la formidabile Tigre della Malesia dalle leggendarie imprese . I suoi sguardi , che sfidavano i migliori cannocchiali , scorsero le coste dell' isola , soffermandosi sull' alta rupe dove ondeggiava ancora la bandiera della pirateria , sulle fortificazioni che difendevano il villaggio e sui numerosi prahos che si cullavano nella baia . Ah ! ... Finalmente ti rivedo esclamo` . Siamo salvi , Tigre disse il malese , che pareva impazzisse dalla gioia . Sandokan lo guardo` quasi stupito . Merito ancora adunque questo nome , Giro Batol ? chiese egli . Si` , capitano . Eppure credevo di non meritarlo piu` mormoro` Sandokan , sospirando . Afferro` la pagaia che serviva da timone e diresse la canoa verso l' isola che si immergeva lentamente fra le tenebre . Alle dieci , i due pirati , senza essere stati scorti da alcuno , approdavano presso la grande rupe . Sandokan , nel riporre i piedi sulla sua isola , respiro` a lungo e forse in quel momento non rimpiangeva Labuan , e forse anche per un momento dimentico` Marianna . Giro` rapidamente attorno alla rupe e raggiunse i primi gradini della tortuosa scala che menava alla grande capanna . Giro Batol disse , volgendosi verso il malese che si era arrestato . Torna alla tua capanna , avverti i miei pirati del mio arrivo , ma di' loro che mi lascino tranquillo poiche` lassu` devo dire certe cose , che devono essere un segreto per voi . Capitano , nessuno verra` a disturbarvi , poiche` tale e` il vostro desiderio . Ed ora , lasciate che vi ringrazi di avermi ricondotto qui e che vi dica che se vi occorre un uomo da sacrificare , fosse pure per salvare un inglese o una donna della loro razza , saro` sempre pronto . Grazie , Giro Batol , grazie ... ed ora vattene ! il pirata , ricacciando in fondo al cuore il ricordo di Marianna , involontariamente evocato dal malese , sali` i gradini , elevandosi fra le tenebre . AMORE ED EBBREZZA Giunto sulla cima della grande rupe , Sandokan si fermo` sull' orlo e il suo sguardo si spinse lontano , lontano verso l' est , in direzione di Labuan . Gran Dio ! mormoro` egli . Quale distanza mi separa da quella celeste creatura ! Cosa fara` lei a quest' ora ? Mi piangera` per morto o mi piangera` prigioniero ? Un sordo gemito gli usci` dalle labbra e chino` il capo sul petto . Fatalita` ! mormoro` . Aspiro` il vento della notte come se aspirasse il lontano profumo della sua diletta , poi si avvicino` a lenti passi alla grande capanna , ove era ancora illuminata una stanza . Guardo` attraverso i vetri di una finestra e vide un uomo seduto dinanzi ad un tavolo , colla testa fra le mani . Yanez disse , sorridendo tristemente . Cosa dira` quando sapra` che la Tigre torna vinta e stregata ? Soffoco` un sospiro e apri` pian piano la porta , senza che Yanez lo udisse . Ebbene , fratello disse , dopo qualche istante . Hai dimenticato la Tigre della Malesia ? Le parole non erano ancora terminate , che Yanez si slanciava fra le sue braccia , esclamando : Tu ! tu ! ... Sandokan ! ... Ah ! io ti credevo ormai perduto per sempre ! No , sono ritornato , come ben vedi . Ma disgraziato amico , dove sei stato tutti questi giorni ? Sono quattro settimane che io attendo in preda a mille ansie . Cos' hai tu fatto in tanto tempo ? Hai saccheggiato il sultano di Varauni o la Perla di Labuan ti ha stregato ? Rispondi fratello mio , che l' impazienza mi strugge . Invece di rispondere a tutte quelle domande , Sandokan si mise a fissare in silenzio , colle braccia incrociate sul petto , lo sguardo torvo ed il volto abbuiato . Orsu` disse Yanez , sorpreso per quel silenzio . Parla : cosa significa il vestito che tu indossi e perche` mi guardi cosi` ? Ti e` accaduta qualche disgrazia ? Disgrazia ! esclamo` Sandokan con voce rauca . Ma ignori tu adunque che dei cinquanta tigrotti che io conducevo contro Labuan , non sopravvive che il solo Giro Batol ? Non sai tu adunque che sono caduti tutti sulle coste dell' isola maledetta , sventrati dal ferro degli inglesi , che io sono caduto gravemente ferito sul ponte di un incrociatore e che i miei legni riposano in fondo al mare della Malesia ? Battuto tu ! ... E` impossibile ! E` impossibile ! ... Si` , Yanez , sono stato vinto e ferito , i miei uomini sono stati distrutti ed io ritorno mortalmente malato ! ... Il pirata fece scorrere , con gesto convulso , una sedia fino al tavolo , vuoto` uno dietro l' altro tre bicchieri di whisky , poi con voce rotta o animata , rauca o stridula , alternando gesti violenti e imprecazioni , narro` per filo e per segno tutto cio` che gli era accaduto , lo sbarco a Labuan , l' incontro coll' incrociatore , la pugna tremenda impegnata , l' abbordaggio , le ferita toccatagli , le sofferenze e la guarigione . Quando pero` venne a parlare della Perla di Labuan , tutta la sua ira sfumo` . La sua voce poco prima rauca , strozzata pel furore , prese allora un altro tono diventando dolce , carezzevole , appassionata . Descrisse con slancio poetico le bellezze della giovane lady , quegli occhi grandi , dolci , melanconici , azzurri come l' acqua del mare che lo avevano profondamente commosso ; parlo` di quei capelli lunghi , piu` biondi dell' oro , piu` sottili della seta , piu` profumati delle rose dei boschi ; di quella voce incomparabile , angelica che aveva fatto stranamente vibrare le corde del suo cuore fino allora inaccessibile e di quelle mani che sapevano trarre dalla mandola quei suoni cosi` soavi , cosi` dolci che lo avevano affascinato , che lo avevano incantato . Dipinse colla viva passione i cari momenti passati accanto alla donna amata , momenti sublimi , durante i quali piu` non si ricordava ne` di Mompracem ne` dei suoi tigrotti e in cui dimenticava persino di essere la Tigre della Malesia , venendo poi man mano a narrare tutte le avventure che seguirono dopo , ossia dalla caccia alla tigre , alla confessione del suo amore , al tradimento del lord , alla fuga , all' incontro di Giro Batol e all' imbarco per Mompracem . Odimi , Yanez continuo` egli con accento ancora commosso . Nel momento in cui io mettevo piede nella canoa per abbandonare indifesa quella creatura , ho creduto che mi si lacerasse il cuore . Avrei voluto piuttosto di lasciare quell' isola , subissare la canoa e Giro Batol ; avrei voluto far rientrare il mare nella terra e far sorgere in sua vece un mare di fuoco onde non potessi piu` valicarlo . In quel momento avrei distrutto senza rimpianti la mia formidabile Mompracem , affondati i miei prahos , dispersi i miei uomini e non avere voluto essere mai stato ... la Tigre della Malesia ! ... Ah ! Sandokan ! esclamo` Yanez , con tono di rimprovero . Non rimproverarmi , Yanez ! Se tu sapessi cosa io provo qui , in questo cuore che io credevo di ferro , inaccessibile a qualsiasi passione ! Odimi : io amo quella donna a tale punto che se ella mi apparisse dinanzi e mi dicesse di rinnegare la mia nazionalita` e di farmi inglese ... io , la Tigre della Malesia , che giurai odio eterno a quella razza ... lo farei senza esitare ! ... Ho un fuoco indomabile che mi scorre senza posa nelle vene , che mi consuma le carni ; mi pare di aver sempre il delirio , e di avere un vulcano in mezzo al cuore ; mi pare di diventare pazzo , pazzo ! ... Ed e` dal giorno in cui ho veduto quella creatura che io sono in questo stato , Yanez . E l' ho sempre dinanzi quella visione celeste ; ovunque volga lo sguardo io la vedo sempre , sempre , sempre quel genio scintillante di bellezza che mi abbrucia , che mi consuma ! ... Il pirata si alzo` con brusco gesto , col volto alterato , coi denti convulsamente stretti . Fece alcuni giri attorno alla stanza , come se cercasse di allontanare quella visione che lo perseguitava e calmare le ansie che lo torturavano , poi si fermo` dinanzi al portoghese , interrogandolo collo sguardo , ma questi rimase muto . Tu non lo crederai , riprese Sandokan , ma io ho lottato tremendamente prima di lasciarmi vincere dalla passione . Ma ne` la ferrea volonta` della Tigre della Malesia , ne` il mio odio per tutto cio` che sa di inglese hanno potuto frenare gli impeti del cuore . Quante volte ho tentato di spezzare la catena ! Quante volte quando mi assaliva il pensiero di dover un giorno , per sposare quella donna , abbandonare il mio mare , por fine alle mie vendette , abbandonare la mia isola , perdere il mio nome di cui andavo un di` tanto altero , perdere i miei tigrotti ; ho cercato di fuggire , di porre fra me e quegli occhi affascinanti una barriera insormontabile ! Eppure ho dovuto cedere , Yanez . Mi sono trovato fra due abissi : qui Mompracem coi suoi pirati , fra il balenar dei suoi cento cannoni e i suoi vittoriosi prahos ; la` quell' adorabile creatura dai biondi capelli e gli occhi azzurri . Mi sono librato a lungo esitando e sono precipitato verso quella fanciulla dalla quale , lo sento , nessuna forza umana sapra` strapparmi . Ah ! sento che la Tigre cessera` di esistere ! ... Dimenticala adunque ! disse Yanez scuotendosi . Dimenticarla ! ... E` impossibile Yanez , e` impossibile ! ... Sento che non potro` mai spezzare le catene dorate che ella ha gettate attorno al mio cuore . Ne` le battaglie , ne` le grandi emozioni della vita piratesca , ne` l' amore dei miei uomini , ne` le piu` tremende stragi , ne` le piu` spaventevoli vendette sarebbero capaci di farmi dimenticare quella fanciulla . La sua immagine si frapporrebbe sempre fra me e quelle emozioni e spegnerebbe l' antica energia e il valore della Tigre . No , no , non la dimentichero` mai , sara` mia moglie dovesse costarmi il mio nome , la mia isola , la mia potenza , tutto , tutto ! ... Si arresto` per la seconda volta , guardando Yanez che era ricaduto nel suo mutismo . Ebbene , fratello ? chiese . Parla . Mi hai compreso ? Si` . Cosa mi consigli ? Cosa hai da rispondermi ora che ti ho svelato tutto ? Dimentica quella donna , ti ho detto . Io ! ... Hai tu pensato alle conseguenze che potrebbero derivare da questo insensato amore ? Cosa diranno i tuoi uomini quando sapranno che la Tigre e` innamorata ? E poi cosa farai tu di questa fanciulla ? E diventera` poi tua moglie ? Dimenticala , Sandokan , abbandonala per sempre , ritorna la Tigre della Malesia dal cuore di ferro . Sandokan si alzo` di scatto e si diresse verso la porta che apri` con violenza . Dove vai ? chiese Yanez balzando in piedi . Ritorno a Labuan rispose Sandokan . Domani dirai ai miei uomini che ho abbandonato per sempre la mia isola e che tu sei il loro nuovo capo . Non udranno piu` mai parlare di me , poiche` io non ritornero` mai piu` su questi mari . Sandokan ! esclamo` Yanez afferrandolo strettamente per le braccia . Sei pazzo per ritornare solo a Labuan mentre qui hai navi , hai cannoni e uomini devoti , pronti a farsi uccidere per te o per la donna del tuo cuore ? Io ho voluto tentarti , ho voluto vedere se era possibile sradicare dal tuo cuore la passione che nutri per quella donna che appartiene ad una razza che tu dovevi per sempre odiare ... No , Yanez ! no , non e` inglese quella donna , perche` ella mi ha parlato di un mare azzurro e piu` bello del nostro , e che lambe la sua lontana patria , di una terra coperta di fiori , dominata da un fumante vulcano , di un paradiso terrestre dove si parla una lingua armoniosa , che nulla ha di comune con quella inglese . Non importa : inglese o no , giacche` tu l' ami cosi` immensamente , noi tutti ti aiuteremo a farla tua sposa purche` tu ritorni felice . Puoi ritornare ancora la Tigre della Malesia anche sposando la giovinetta dai capelli d' oro . Sandokan si precipito` fra le braccia di Yanez e quei due uomini rimasero a lungo abbracciati . Dimmi ora , chiese il portoghese , cosa intendi di fare ? Partire piu` presto che e` possibile per Labuan e rapire Marianna . Hai ragione . Il lord , se viene a sapere che tu hai lasciato l' isola e che sei tornato a Mompracem , puo` prendere il largo per paura di vederti ritornare . Bisogna agire prontamente o la partita e` perduta . Va' ora a dormire che hai bisogno di un po' di calma e lascia a me la cura di preparare ogni cosa . Domani la spedizione sara` pronta a salpare . A domani , Yanez . Addio fratello rispose il portoghese , e usci` scendendo lentamente la scaletta . Sandokan , rimasto solo , torno` a sedersi dinanzi al tavolo , piu` cupo e piu` agitato che mai , facendo saltare i tappi di parecchie bottiglie di whisky . Si sentiva il bisogno di stordirsi , per dimenticare per alcune ore almeno quella giovanetta che lo aveva stregato e per calmare l' impazienza che lo rodeva . Si mise a bere con una specie di rabbia , vuotando uno dopo l' altro parecchi bicchieri . Ah ! esclamo` egli . Potessi addormentarmi e non risvegliarmi che a Labuan . Sento che questa impazienza , che questo amore , che questa gelosia mi uccidera` . Sola ! ... Sola a Labuan ! ... E forse mentre io sono qui , il baronetto le fara` la corte . Si alzo` in preda a un violento impeto di furore e si mise a passeggiare come un pazzo rovesciando le sedie , infrangendo le bottiglie ammucchiate negli angoli , spezzando i vetri dei grandi scaffali ripieni di oro e di gioie e si fermo` dinanzi all' armonium . Darei mezzo del mio sangue per poter imitare una di quelle care romanze che ella mi cantava quando languivo vinto e ferito nella villa del lord . E non e` possibile , non mi rammento piu` nulla ! Era una lingua straniera la sua , ma una lingua celeste che Marianna sola poteva conoscere . Oh , come eri bella allora , Perla di Labuan ! Quale ebbrezza , quale felicita` tu versavi nel mio cuore , in quei sublimi momenti , o mia diletta fanciulla . Fece scorrere le dita sulla tastiera suonando una romanza selvaggia , vertiginosa , di un effetto strano , nella quale pareva talora di udire gli scrosci di un uragano o i lamenti di gente che muore . Si arresto` come fosse stato colpito da un nuovo pensiero e ritorno` al tavolo prendendo una tazza ricolma . Ah ! Vedo gli occhi di lei nel fondo disse egli . Sempre i suoi occhi , sempre la sua figura , sempre la Perla di Labuan ! La vuoto` , la riempi` ancora e torno` a guardare dentro . Delle macchie di sangue ! esclamo` . Chi ha versato del sangue nella mia tazza ? . Sangue o liquore , bevi Tigre della Malesia che l' ebbrezza e` la felicita` . Il pirata che ormai era ebbro si rimise a bere con nuova foga , ingollando l' ardente liquido come fosse acqua , alternando imprecazioni e suoni di risa . Si rizzo` , ma ricadde sulla sedia lanciando attorno sguardi torvi . Gli pareva di vedere delle ombre correre per la stanza , dei fantasmi che gli mostravano ghignando scuri , kriss e scimitarre insanguinate . In una di quelle ombre credette di ravvisare il suo rivale , il baronetto William . Si senti` prendere da un impeto di furore e digrigno` ferocemente i denti . Ti vedo , ti vedo maledetto inglese urlo` . Ma guai a te se posso afferrarti ! Tu vuoi rubarmi la Perla , lo leggo nei tuoi occhi , ma io te lo impediro` , verro` a distruggere la tua casa , quella del lord , mettero` a ferro e fuoco Labuan , faro` scorrere dovunque sangue e vi sterminero` tutti ... tutti ! ... Ah ! tu ridi ! ... Aspetta , aspetta che io venga ! ... Egli era allora giunto al colmo dell' ebbrezza . Si senti` prendere da una smania feroce di distruggere tutto , di tutto rovesciare . Dopo reiterati sforzi si sollevo` , afferro` una scimitarra e sostenendosi a mala pena , appoggiandosi ai muri si mise a menare colpi disperati , ovunque , correndo dietro all' ombra del baronetto che pareva sempre gli sfuggisse , lacerando le tappezzerie , frantumando le bottiglie , avventando tremendi colpi sugli scaffali , sulla tavola , sull' armonium , facendo piovere dai vasi infranti torrenti d' oro , di perle e di diamanti , finche` spossato , vinto dall' ebbrezza cadde fra tutte quelle rovine , addormentandosi profondamente . IL CAPORALE INGLESE Quando si sveglio` si trovo` coricato sull' ottomana , trasportatovi dai malesi addetti al suo servizio . I vetri spezzati erano stati tolti di la` , gli ori e le perle erano state ricollocate negli scaffali , i mobili raddrizzati e accomodati alla meglio . Solo si vedevano le tracce lasciate dalla scimitarra del pirata sulle tappezzerie che pendevano ancora lacerate dalle muraglie . Sandokan si stropiccio` parecchie volte gli occhi e si passo` piu` volte le mani sull' ardente fronte come se cercasse di rammentarsi cio` che aveva commesso . Non posso aver sognato mormoro` . Si` , ero ebbro e mi sentivo felice , ma ora il fuoco torna ad avvampare nel mio cuore ; che non lo possa spegnere piu` mai ? Quale passione ha invaso il cuore della Tigre ! ... Si strappo` di dosso la divisa del sergente Willis , indosso` nuove vesti scintillanti d' oro e di perle , si mise in capo un ricco turbante sormontato da uno zaffiro grosso quanto una noce , si passo` fra le pieghe della fascia un nuovo kriss e una nuova scimitarra e usci` . Aspiro` una boccata d' aria marina , che gli dissipo` completamente gli ultimi vapori dell' ebbrezza , guardo` il sole che era gia` assai alto , poi si volse verso oriente guardando in direzione della lontana Labuan e sospiro` . Povera Marianna ! ... mormoro` , comprimendosi il petto . Percorse con quegli occhi d' aquila il mare e guardo` ai piedi della rupe . Tre prahos , colle grandi vele spiegate , stavano dinanzi al villaggio , pronti a prendere il largo . Sulla spiaggia i pirati andavano e venivano , occupati a imbarcare armi , munizioni da bocca e da guerra e cannoni . In mezzo a loro Sandokan scorse Yanez . Buon amico mormoro` . Mentre io dormivo egli preparava la spedizione . Scese i gradini e si diresse verso il villaggio . Appena i pirati lo videro , un immenso urlo echeggio` : Viva la Tigre ! Viva il nostro capitano ! Poi tutti quegli uomini , che parevano fossero stati presi da una subitanea pazzia , si precipitarono confusamente attorno al pirata assordandolo con grida di gioia , baciandogli le mani , le vesti , i piedi , minacciando di soffocarlo . I piu` vecchi capi della pirateria piangevano di gioia , nel rivederlo vivo , mentre lo avevano creduto morto sulle coste dell' isola maledetta . Nessun lamento usciva da quelle bocche , nessun rimpianto pei loro compagni , pei loro fratelli , pei loro figli , pei loro parenti caduti sotto il ferro degli inglesi nella disastrosa spedizione , ma di quando in quando da quei petti di bronzo irrompevano tremende le grida di : Abbiamo sete di sangue , Tigre della Malesia ! Vendetta pei nostri compagni ! ... Andiamo a Labuan a esterminare i nemici di Mompracem . Amici disse Sandokan con quell' accento metallico e strano che affascinava . La vendetta che voi recate non tardera` . Le tigri che io conducevo a Labuan sono cadute sotto i colpi dei leopardi dalla pelle bianca , cento volte piu` numerosi e cento volte piu` armati dei nostri , ma la partita non e` ancora chiusa . No , tigrotti , gli eroi che caddero pugnando sulle spiagge dell' isola maledetta non rimarranno invendicati . Stiamo per partire per quella terra dei leopardi e giunti la` renderemo ruggito per ruggito , sangue per sangue ! Il giorno della pugna le tigri di Mompracem divoreranno i leopardi di Labuan ! Si` , si` , a Labuan ! A Labuan ! gridarono i pirati agitando freneticamente le armi . Yanez , e` tutto pronto ? chiese Sandokan . Yanez parve che non lo avesse udito . Era salito su quel vecchio affusto d' un cannone e guardava attentamente verso un promontorio che si prolungava assai sul mare . Cosa cerchi , fratellino ? gli chiese Sandokan . Vedo l' estremita` d' un albero spuntare dietro quelle scogliere rispose il portoghese . Uno dei nostri prahos ? Quale altro legno oserebbe avvicinarsi alle nostre coste ? Non sono tutti rientrati i nostri velieri ? Tutti meno uno , quello di Pisangu , uno dei piu` grossi e dei meglio armati . Dove l' avevi mandato ? Verso Labuan onde ti cercasse . Si` , e` il praho di Pisangu confermo` un capo banda . Vedo pero` un solo albero , signor Yanez . Che si sia battuto ed abbia perduto il trinchetto ? si chiese Sandokan . Attendiamolo . Chissa` ! ... Puo` recarci qualche notizia da Labuan . Tutti i pirati erano saliti sui bastioni per meglio osservare quel veliero che s' avanzava lentamente , seguendo il promontorio . Quand' ebbe girata la punta estrema , un grido solo sfuggi` da tutti i petti : Il praho di Pisangu ! Era veramente il veliero che Yanez , tre giorni prima , aveva mandato verso Labuan onde cercasse di aver notizie della Tigre della Malesia e dei suoi prodi , ma in quale stato ritornava ! Dell' albero di trinchetto non rimaneva che un troncone ; quello maestro si reggeva a malapena , sostenuto da una fitta rete di sartie e di paterazzi . Le murate non esistevano quasi piu` e anche i fianchi si vedevano gravemente danneggiati e irti di tappi di legno per chiudere i fori aperti dalle palle . Quel legno deve essersi ben battuto disse Sandokan . Pisangu e` un valoroso che non teme di assalire anche le grosse navi rispose Yanez . Toh ! ... Mi pare che conduca qualche prigioniero . Non scorgi una giacca rossa fra i nostri bravi tigrotti ? Si` , mi pare di vedere un soldato inglese legato all' albero maestro disse Yanez . Che l' abbia preso a Labuan ? Non l' avra` certamente pescato in mare . Ah ! ... Se potesse darmi notizie di ... Marianna , e` vero , fratellino mio ? Si` rispose Sandokan , con voce sorda . Lo interrogheremo . Il praho aiutato dai remi , essendo il vento piuttosto debole , s' avanza rapidamente . Il suo capitano , un bornese di alta statura , di forme splendide , che lo faceva rassomigliare ad una superba statua di bronzo antico anche in causa della tinta olivastra , scorgendo Yanez e Sandokan mando` un grido di gioia , poi alzando le mani urlo` : Buona preda ! Cinque minuti dopo il veliero entrava nella piccola baia gettando l' ancora a venti passi dalla sponda . Una scialuppa fu subito messa in mare e Pisangu vi prese posto assieme al soldato ed a quattro rematori . Da dove vieni ? gli chiese Sandokan appena sbarcato . Dalle coste orientali di Labuan , mio capitano disse il bornese . Mi ero spinto cola` colla speranza di avere notizie e son ben felice di ritrovarvi qui e sano ancora . Chi e` quell' inglese ? Un caporale , capitano . Dove l' hai fatto prigioniero ? Presso Labuan . Narra ogni cosa . Stavo perlustrando le spiagge , quando vidi un canotto montato da quell' uomo sbucare dalla foce d' un piccolo fiumicello . Il briccone doveva avere dei compagni sulle due rive , poiche` lo udivo di frequente a mandare dei fischi acutissimi . Feci subito mettere in mare la scialuppa e con dieci uomini gli diedi la caccia , sperando che mi desse vostre notizie . La cattura non fu difficile , ma quando volli abbandonare la foce del fiumicello , m' accorsi che la via era stata chiusa da una cannoniera . Impegnai risolutamente la lotta , scambiando palle e mitraglia in abbondanza . Una vera tempesta , mio capitano , che mi distrusse mezzo equipaggio e che mi rovino` il legno , ma che ridusse a mal partito anche la cannoniera . Quando vidi che il nemico si ritirava , con due bordate presi il largo tornandomene qui piu` che in fretta . E quel soldato viene proprio da Labuan ? Si` , mio capitano . Grazie , Pisangu . Conducete il soldato . Quel disgraziato era stato di gia` spinto sulla spiaggia e circondato dai pirati i quali avevano gia` cominciato a maltrattarlo ed a strappargli di dosso i galloni di caporale . Era un giovanotto di venticinque o ventotto anni , grasso , di statura piuttosto bassa , biondo , roseo e paffuto . Pareva assai spaventato di trovarsi in mezzo a quelle bande di pirati , pero` nessuna parola gli usciva dalle labbra . Vedendo Sandokan , si sforzo` di sbozzare quel sorriso , poi disse con certo tremito nella voce : La Tigre della Malesia . Mi conosci ? gli chiese Sandokan . Si` . Dove mi hai veduto ? Nella villa di lord Guillonk . Sarai stupito di vedermi qui . E` vero . Vi facevo ancora a Labuan e gia` nelle mani dei miei camerati . C' eri anche tu fra quelli che mi davano la caccia ? Il soldato non rispose ; poi crollando il capo disse : La e` finita per me e` vero signor pirata ? La tua vita dipende dalle tue risposte rispose Sandokan . Chi puo` fidarsi della parola d' un uomo che assassina la gente come se bevesse un bicchierino di gin o di brandy ? Un lampo di collera brillo` negli occhi della Tigre della Malesia . Tu mentisci , cane ! ... Come volete rispose il caporale . E parlerai . Hum ! ... Bada ! ... Ho dei kriss che tagliano un corpo in mille pezzi ; ho delle tenaglie roventi per strappare la carne brano a brano ; ho del piombo liquefatto da versarti sulle ferite o da far inghiottire ai ricalcitranti . Tu parlerai o ti faro` soffrire tanto da invocare la morte come una liberazione . L' inglese impallidi` , ma invece di aprire le labbra se le chiuse fra i denti , come se temesse che qualche parola gli sfuggisse . Orsu` , dove ti trovavi quando io ho lasciato la villa del lord ? ... Nei boschi rispose il soldato . Cosa facevi ? Nulla . Tu vuoi burlarti di me . Labuan ha troppo pochi soldati per mandarli a passeggiare nei boschi , senza alcun motivo disse Sandokan . Ma ... Parla , voglio sapere tutto . Io non so nulla . Ah ! No ? La vedremo . Sandokan aveva estratto il kriss e con un rapido gesto l' aveva puntato alla gola del soldato , facendo uscire una goccia di sangue . Il prigioniero non seppe frenare un grido di dolore . Parla o ti uccido disse freddamente Sandokan , senza staccare il pugnale , la cui punta cominciava gia` a rosseggiare . Il caporale ebbe ancora una breve esitazione ma , vedendo negli occhi della Tigre della Malesia un lampo terribile , cedette . Basta ! disse , sottraendosi alla punta del kriss . Parlero` . Sandokan fece segno ai suoi uomini di allontanarsi , poi si sedette assieme a Yanez su un affusto di cannone , dicendo al soldato : Ti ascolto . Cosa facevi nei boschi ? ... Seguivo il baronetto Rosenthal . Ah ! esclamo` Sandokan , mentre un cupo lampo gli brillava negli sguardi . Lui ! ... Lord Guillonk aveva saputo che l' uomo raccolto moribondo e che aveva curato nella propria casa non era un principe malese , ma invece la terribile Tigre della Malesia e d' accordo col baronetto e col governatore di Vittoria aveva preparato l' agguato . E come l' aveva saputo ? Lo ignoro . Continua . Furono raccolti cento uomini e ci mandarono a circondare la villa per impedire a voi la fuga . Questo lo so . Dimmi cos' e` avvenuto dopo , quand' io riuscii a forzare le linee e mi rifugiai nei boschi . Quando il baronetto entro` nella villa , trovo` lord Guillonk in preda ad una tremenda eccitazione . Aveva un ferita alla gamba fattagli da voi . Da me ! ... esclamo` Sandokan . Forse inavvertitamente . Lo credo , perche` se avessi voluto ucciderlo nessuno avrebbe potuto impedirmelo . E lady Marianna ? Piangeva . Sembra che fra la bella fanciulla e suo zio fosse avvenuta una scena violentissima . Il lord l' accusava di aver favorito la vostra fuga ... ed ella invocava pieta` per voi . Povera fanciulla ! esclamo` Sandokan mentre una rapida commozione alterava i suoi lineamenti . L' odi , Yanez ? Continua disse il portoghese al soldato . Bada pero` di dire il vero poiche` tu rimarrai qui fino al nostro ritorno da Labuan . Se avrai mentito non sfuggirai alla morte . E` inutile che io v' inganni rispose il caporale . Riuscito infruttuoso l' inseguimento , noi restammo accampati presso la villa per proteggerla contro il possibile assalto dei pirati di Mompracem . Correvano delle voci poco rassicurabili . Si diceva che dei tigrotti erano sbarcati e che la Tigre della Malesia stava nascosta nei boschi , pronta a piombare sulla villa e a rapire la fanciulla . Cosa sia poi avvenuto , io lo ignoro . Devo pero` dirvi che lord Guillonk aveva preso gli accordi opportuni per ritirarsi a Vittoria , sotto la protezione degli incrociatori e dei forti . Ed il baronetto Rosenthal ? Sposera` fra breve lady Marianna . Hai detto ? ... grido` Sandokan , scattando in piedi . Che egli vi prendera` la fanciulla . Vuoi ingannarmi ? A quale scopo ? Vi dico che fra un mese quel matrimonio si fara` . Ma lady Marianna detesta quell' uomo . Cosa importa a lord Guillonk ? Sandokan mando` un urlo di belva ferita e barcollo` , chiudendo gli occhi . Uno spasimo tremendo aveva scomposto il suo volto . S' avvicino` al soldato e scuotendolo furiosamente , gli disse con voce sibilante : Tu non mi hai ingannato , e` vero ? Vi giuro che ho detto la verita` ... Tu rimarrai qui e noi andremo a Labuan . Se non avrai mentito ti daro` tanto oro quanto pesi . Poi volgendosi verso Yanez , gli disse con voce decisa : Partiamo . Sono pronto a seguirti rispose semplicemente il portoghese . Tutto e` pronto ? Non manca che di scegliere gli uomini che dovranno seguirci . Condurremo con noi i piu` valorosi , poiche` si tratta di giuocare una partita suprema . Lascia pero` qui forze sufficienti per difendere il nostro rifugio . Cosa temi , Yanez ? Gli inglesi potrebbero approfittare della nostra assenza per gettarsi sulla nostra isola . Non oseranno tanto , Yanez . Credo il contrario . Ormai a Labuan sono abbastanza forti per tentare la lotta , Sandokan . Un giorno o l' altro l' urto decisivo dovra` avvenire . Ci troveranno pronti e vedremo se saranno piu` decise e valorose le tigri di Mompracem o i leopardi di Labuan . Sandokan fece schierare le sue bande che contavano piu` di duecentocinquanta uomini , reclutate fra le piu` guerriere tribu` del Borneo e delle isole del mar Malese , e ne scelse novanta tigrotti , i piu` coraggiosi , ed i piu` robusti , vere anime dannate che ad un suo cenno non avrebbero esitato a scagliarsi anche contro i forti di Vittoria , la cittadella di Labuan . Chiamo` poi Giro Batol e mostrandolo alle bande che rimanevano a difesa dell' isola , disse : Ecco un uomo che ha la fortuna di essere uno dei piu` valenti della pirateria , l' unico che sopravvisse dei miei equipaggi nella disgraziata spedizione di Labuan . Durante la mia assenza obbedite a lui come fosse la mia persona . Ed ora , imbarchiamoci , Yanez . LA SPEDIZIONE CONTRO LABUAN I novanta uomini s' imbarcarono sui prahos : Yanez e Sandokan presero posto sul piu` grande e piu` solido , che portava doppi cannoni e una mezza dozzine di grosse spingarde e che per di piu` era difeso da grosse lamine di ferro . Le ancore vennero salpate , le vele orientate e la spedizione usci` dalla baia fra le acclamazioni delle bande affollate sulla riva e sui bastoni . Il cielo era sereno e il mare liscio come se fosse d' olio , pero` verso il sud apparivano alcune nuvolette di una tinta particolare , di una forma strana e che nulla presagivano di buono . Sandokan , che oltre ad essere un cannocchiale eccellente era anche buon barometro , fiuto` un prossimo perturbamento atmosferico , tuttavia non si inquieto` . Se gli uomini non sono capaci di arrestarmi , tanto meno lo fara` la tempesta . Mi sento tanto forte da sfidare anche i furori della natura disse . Temi un violento uragano ? chiese Yanez . Si` , ma non mi fara` tornare indietro . Anzi ci sara` favorevole , fratellino mio , poiche` potremo sbarcare senza essere inquietati dagli incrociatori . E appena a terra , cosa farai ? Non lo so ancora , ma mi sento capace di tutto , di affrontare anche l' intera squadra inglese se cercasse di sbarrarmi la via , come di lanciare i miei uomini contro la villa per espugnarla . Se tu annunci lo sbarco con qualche battaglia , il lord non rimarra` piu` fra boschi , ma fuggira` a Vittoria sotto la protezione del forte e dei navigli . E` vero , Yanez rispose Sandokan , sospirando . E tuttavia bisogna che Marianna sia mia sposa , poiche` sento che , senza di lei , mai si spegnerebbe il fuoco che mi divora il cuore . Ragione di piu` per agire colla massima prudenza , onde sorprendere il lord . Sorprenderlo ! E credi tu che il lord non stia in guardia ? Egli sa che io sono capace di tutto e avra` radunato nel suo parco dei soldati e dei marinai . Puo` essere , ma ricorreremo a qualche astuzia . Chissa` , qualche cosa mi frulla gia` pel capo e potrebbe mutare . Ma , dimmi amico mio , si lascera` rapire Marianna ? Oh ! si` , me lo ha giurato . E la condurrai a Mompracem ? Si` . E , dopo averla sposata , ve la terrai per sempre ? Non lo so Yanez disse Sandokan , emettendo un profondo sospiro . Vuoi tu che la releghi nella mia selvaggia isola per sempre ? Vuoi tu che ella viva per sempre fra i miei tigrotti che non sanno altro che trarre archibugiate , menare il kriss e la scure ? Vuoi tu che io mostri ai suoi dolci occhi , spettacoli orrendi , sangue e stragi per ogni dove , che l' assordi colle urla dei combattenti e il ruggito dei cannoni e che la esponga a un continuo pericolo ? ... Dimmi , Yanez , nel mio caso , faresti tu cio` ? Ma pensa , Sandokan , a cio` che diverra` Mompracem senza la sua Tigre della Malesia . Con te tornerebbe a brillare , tanto da eclissare Labuan e tutte le altre isole e farebbe ancora fremere i figli di quegli uomini che distrussero la tua famiglia e il tuo popolo . Vi sono migliaia di dayaki e di malesi che altro non aspettano che un appello per accorrere a ingrossare la banda delle tigri di Mompracem . Ho pensato a tutto cio` , Yanez . E cosa ti ha detto il cuore ? L' ho sentito sanguinare . E nondimeno lasceresti perire la tua potenza per quella donna . L' amo , Yanez . Ah , non vorrei essere stato mai la Tigre della Malesia ! ... Il pirata che , cosa insolita , era estremamente commosso , si sedette sull' affusto di un cannone prendendosi il capo fra le mani , come se volesse soffocare i pensieri che gli tumultuavano nel cervello . Yanez lo guardo` a lungo in silenzio , poi si mise a passeggiare pel ponte crollando a piu` riprese il capo . Intanto i tre legni continuavano a veleggiare verso l' oriente , spinti pero` da un vento leggero e che per di piu` soffiava irregolarmente , facendo talora rallentare di molto la corsa . Invano gli equipaggi , che erano in preda ad una vivissima impazienza , che calcolavano metro per metro la via percorsa , aggiungevano nuove vele , fiocchi , piccole rande e scopamari per raccogliere maggior vento . La corsa diventava sempre piu` lenta , di mano in mano che le nubi si alzavano sull' orizzonte . Cio` pero` non doveva durare . Infatti verso le nove di sera , il vento comincio` a soffiare con qualche violenza venendo dalla direzione ove s' alzavano le nubi , segno evidente che qualche tempesta sconvolgeva l' oceano meridionale . Gli equipaggi salutarono con liete grida quei soffi vigorosi , niente affatto spaventati dall' uragano che li minacciava e che poteva diventare funesto pei loro legni . Il solo portoghese comincio` a diventare inquieto e avrebbe voluto diminuire almeno la superficie delle vele , ma Sandokan non glielo permise , ansioso come era di giungere presto sulle rive di Labuan , che a lui questa volta sembrava immensamente lontana . All' indomani il mare era cattivissimo . Lunghe ondate che salivano dal sud , percorrevano quel vasto spazio , cozzandosi le une colle altre con profondi muggiti , facendo vivamente rollare e beccheggiare i tre legni . In cielo , poi , correvano sbrigliatamente immensi nuvoloni , neri come la pece e colle frange tinte di un rosso fuoco . Alla sera il vento raddoppio` di violenza minacciando di spezzare gli alberi , se non si diminuiva la superficie delle vele . Qualunque altro navigante , vedendo quel mare e quel cielo , si sarebbe affrettato a poggiare verso la terra piu` vicina , ma Sandokan , che sapeva ormai di essere a settanta od ottanta miglia da Labuan , e che piuttosto di perdere una sola ora avrebbe perduto volentieri uno dei suoi legni , non lo penso` nemmeno . Sandokan disse Yanez che diventava sempre piu` inquieto . Bada che noi corriamo un grave pericolo . Di che temi , fratello mio ? chiese la Tigre . Temo che l' uragano ci mandi tutti a bere nella grande tazza . I nostri legni sono solidi . Ma l' uragano mi pare che minacci di diventare tremendo . Non lo temo , Yanez . Andiamo innanzi , che Labuan non e` lontana . Scorgi gli altri legni ? Mi pare di vederne uno verso il sud . L' oscurita` e` cosi` profonda che non ci si vede al di la` di cento metri . Se ci perdono sapranno ritrovarci . Ma possono anche perdersi per sempre , Sandokan . Non retrocedo , Yanez . Sta' in guardia , fratello . In quel momento un lampo abbagliante squarcio` le tenebre , illuminando il mare fino agli estremi limiti dell' orizzonte , seguito subito da un tuono spaventevole . Sandokan , che era seduto , si alzo` di scatto guardando fieramente le nubi e , stendendo la mano verso il sud , disse : Vieni a lottare con me , o uragano : io ti sfido ! ... Attraverso` il ponte e si mise alla ribolla del timone , mentre i suoi marinai assicuravano i cannoni e le spingarde , armi che non volevano perdere a nessun patto , e tiravano in coperta l' imbarcazione da sbarco e rafforzavano le manovre fisse triplicando i cavi . Le prime raffiche giungevano gia` dal sud , con quella rapidita` che sogliono acquistare i venti nelle tempeste , spingendo innanzi a loro le prime montagne d' acqua . Il praho , colla velatura ridotta , si mise a filare colla rapidita` di una freccia verso oriente , tenendo bravamente testa agli elementi scatenati e senza deviare di una sola linea dalla sua rotta , sotto la ferrea mano di Sandokan . Per mezz' ora duro` un po' di calma , rotta solo dai muggiti del mare e dallo scrosciare delle scariche elettriche che crescevano ad ogni istante di intensita` , ma verso le undici l' uragano si scateno` quasi improvvisamente in tutta la sua terribile maesta` ; mettendo sottosopra cielo e mare . Le nubi , accavallate sin dal giorno innanzi , correvano allora furiosamente attraverso lo spazio , ora sospinte in alto ed ora cacciate cosi` abbasso da toccare , coi loro neri lembi , le onde , mentre il mare si precipitava con impeto strano verso il nord quasicche` fosse una immensa fiumana . Il praho , vero guscio di noce che sfidava la natura irritata , affogato dai marosi che lo assalivano d' ogni parte , barcollava disordinatamente ora sulle creste spumeggianti delle onde e ora nel fondo di mobili abissi , rovesciando gli uomini , facendo scricchiolare gli alberi , sbattere i boscelli e crepitare le vele con tanta forza che parevano fossero sempre li` li` per scoppiare . Ma Sandokan , malgrado quel furioso rimescolamento d' acqua , non cedeva e guidava il legno verso Labuan , sfidando impavido la tempesta . Era bello vedere quell' uomo , fermo alla ribolla del timone , cogli occhi in fiamma , coi lunghi capelli sciolti al vento , irremovibile fra gli scatenati elementi che ruggivano a lui d' intorno ; era ancora la Tigre della Malesia che non contento di aver sfidato gli uomini sfidava ora i furori della natura . I suoi uomini non erano da meno di lui . Aggrappati alle manovre , miravano impassibili quegli assalti del mare , pronti ad eseguire la piu` pericolosa manovra , dovesse costare la vita a tutti . E intanto l' uragano cresceva sempre d' intensita` , quasi volesse spiegare tutta la sua potenza per tenere testa a quell' uomo che lo sfidava . Il mare si alzava in montagne d' acqua che correvano all' assalto con mille urla , mille tremendi ruggiti , avvallandosi le une e le altre e scavando abissi profondi che parevano dovessero giungere fino alle sabbie dell' oceano ; il vento urlava su tutti i toni , spingendo innanzi a se` vere colonne d' acqua e rimescolando orribilmente le nubi , entro le quali rombava incessantemente il tuono . Il praho lottava disperatamente opponendo alle onde che volevano trascinarlo al nord , i robusti fianchi . Si sbandava sempre piu` spaventosamente , si raddrizzava pari a un cavallo imbizzarrito , si tuffava sferzando l' acqua colla prua , gemeva come fosse li` li` per aprirsi in due e certi momenti rollava cosi` tanto da temere che non si sarebbe piu` rimesso in equilibrio . Lottare ancora contro quel mare che diventava sempre piu` impetuoso era follia . Bisognava assolutamente lasciarsi trasportare al nord , come forse avevano gia` fatto gli altri due prahos che da parecchie ore erano scomparsi . Yanez , che comprendeva quanto era imprudente l' ostinarsi in quella lotta , stava per recarsi a poppa onde pregare Sandokan di cambiare rotta , quando una detonazione , che non si poteva confondere collo scroscio di una folgore , echeggio` al largo . Un istante dopo una palla passava fischiando sopra la coperta , smussando il pennone di trinchetto . Un urlo di rabbia scoppio` a bordo del praho , a quella inaspettata aggressione che nessuno certamente aspettava con un simile tempo e in momenti cosi` critici . Sandokan , abbandonata la ribolla ad un marinaio , si slancio` a prua cercando di scoprire l' audace che lo assaliva in mezzo alla tempesta . Ah ! esclamo` egli . Vi sono degl' incrociatori che vegliano ancora ? Infatti l' aggressore , che in mezzo a quel formidabile rimescolamento del mare , aveva lanciata cosi` bene quella palla , era un grosso vascello a vapore sul cui picco sventolava la bandiera inglese e sulla cima dell' alberetto di maestro il gran nastro dei legni da guerra . Cosa faceva in pieno mare con quel tempo ? Incrociava dinanzi le coste di Labuan o veniva da qualche vicina isola ? Viriamo , Sandokan disse Yanez , che lo aveva raggiunto . Si` , fratellino mio . Quel legno sospetta in noi dei pirati diretti a Labuan . Un secondo colpo di cannone tuono` sul ponte del vascello e una seconda palla fischio` attraverso l' attrezzatura del praho . I pirati , non ostante i violenti rollii , si precipitarono verso i cannoni e le spingarde per rispondere , ma Sandokan li arresto` con un gesto . Infatti non vi era bisogno . Il gran vascello , che si sforzava di tener testa alle onde che lo assalivano a prua , inabissandosi quasi tutto sotto il peso della sua costruzione in ferro , veniva suo malgrado trascinato verso il nord . In brevi istanti fu tanto lontano da non temere piu` le sue artiglierie . Peccato che mi abbia trovato in mezzo a questa tempesta disse Sandokan con accento tetro . L' avrei assalito ed espugnato malgrado la sua mole ed il suo equipaggio . Meglio cosi` , Sandokan disse Yanez . Che il diavolo se lo porti e lo cacci in fondo al mare . Ma cosa faceva quel legno in pieno mare mentre tutti cercano un rifugio ? Che siamo vicini a Labuan ? Lo sospetto anch' io . Vedi nulla dinanzi a noi ? Nulla fuorche` montagne d' acqua . Eppure sento che il mio cuore batte forte , Yanez . I cuori talvolta s' ingannano . Non il mio . Ah ! ... Cosa hai veduto ? Un punto oscuro verso l' est . L' ho distinto al chiarore d' un lampo . Ma quand' anche fossimo presso Labuan , come vorresti approdare con simile tempo ? Approderemo , Yanez , dovessi mandare in frantumi il mio legno . In quel momento si udi` un malese gridare dall' alto del pennone di trinchetto : Terra dritto l' asta di prua ! ... Sandokan mando` un grido di gioia : Labuan ! ... Labuan ! ... esclamo` . A me la ribolla . Riattraverso` il ponte malgrado le onde che lo spazzavano ad ogni istante e si mise al timone , lanciando il praho sulla via dell' est . Mentre pero` si avvicinava alla costa , il mare pareva che raddoppiasse di furore , come se volesse impedire ad ogni costo lo sbarco . Onde mostruose , prodotte dai cosi` detti flutti di fondo , balzavano in tutte le direzioni , mentre il vento raddoppiava di violenza rotto dalle alture dell' isola . Sandokan pero` non cedeva e cogli occhi fissi verso l' est continuava impavido la sua via , valendosi della luce dei lampi per dirigersi . Ben presto si trovo` a poche gomene dalla costa . Prudenza , Sandokan disse Yanez che gli si era messo al fianco . Non temere , fratello . Bada alle scogliere . Le evitero` . Ma dove troverai un riparo ? Lo vedrai . A due gomene si disegnava confusamente la costa contro la quale rompevasi con furia indicibile il mare . Sandokan la esamino` per alcuni secondi , poi con un vigoroso colpo di barra piego` a babordo . Attenzione ! grido` ai pirati che stavano ai bracci delle manovre . Spinse il praho innanzi con una temerita` da far drizzare i capelli ai piu` intrepidi lupi di mare , attraverso` uno stretto passo aperto fra due grandi rupi ed entro` in una piccola ma profonda baia , che pareva terminasse in un fiume . La risacca era pero` cosi` violenta entro quel rifugio da mettere il praho in gravissimo pericolo . Era meglio sfidare l' ira del mare aperto che un approdo su quelle sponde spazzate dalle onde rotolanti ed accavallantesi . Non si puo` tentare nulla , Sandokan disse Yanez . Se cerchiamo di accostarci manderemo il nostro legno in frantumi . Tu sei un abile nuotatore , e` vero ? chiese Sandokan . Come i nostri malesi . Delle onde non hai paura . Non le temo . Allora noi approderemo egualmente . Cosa vuoi tentare ? Invece di rispondere Sandokan grido` : Paranoa ! ... Alla barra ! ... Il dayako si slancio` verso poppa afferrando la ribolla che Sandokan gli abbandonava . Cosa devo fare ? gli chiese . Mantenere per ora il praho attraverso il vento rispose Sandokan . Bada di non mandarlo attraverso i banchi . Non temete , Tigre della Malesia . Si volse verso i marinai e disse loro : Preparate la scialuppa e issatela sulla murata . Quando l' onda spazzera` il bordo la lascerete andare . Quali intenzioni aveva la Tigre della Malesia ? Voleva tentare lo sbarco in quella scialuppa , misero giuocattolo fra quelle tremende ondate ? I suoi uomini , udendo quel comando , si guardarono l' un l' altro con viva ansieta` , pure s' affrettarono ad obbedire senza chiedere spiegazioni . Alzarono a forza di braccia la scialuppa e la issarono sulla murata di tribordo , dopo d' avervi messo dentro , per ordine di Sandokan , due carabine , delle munizioni e dei viveri . La Tigre della Malesia s' avvicino` a Yanez dicendogli : Sali` nella scialuppa , fratellino mio . Cosa vuoi tentare , Sandokan ? Io voglio approdare . Noi andremo a fracassarci contro la spiaggia . Bah ! ... Sali Yanez . Tu sei pazzo . Invece di rispondere Sandokan lo prese e lo depose nella scialuppa , poi a sua volta vi balzo` dentro . Un' onda mostruosa entrava allora nella baia muggendo tremendamente . Paranoa ! grido` Sandokan . Sta' pronto a virare di bordo . Devo uscire ancora in mare ? chiese il dayako . Risali verso il nord mettendoti alla cappa . Quando il mare si sara` calmato tornerai qui . Va bene , capitano . Ma voi ? ... Approdero` ... Vi lascerete la vita . Taci ! ... State attenti a lasciar la scialuppa ! Ecco l' onda ! Il cavallone si avvicinava colla cresta coperta di candida spuma . Si spezzo` a meta` dinanzi le due sponde , poi entro` nella baia precipitandosi addosso al praho . In un baleno gli fu addosso avvolgendolo in un nembo di spuma e balzando attraverso le murate . Lascia andare urlo` Sandokan . La scialuppa abbandonata a se stessa fu portata via assieme ai due coraggiosi che la montavano . Quasi nel medesimo istante il praho virava di bordo ed approfittando d' una controondata usciva al largo scomparendo dietro una delle scogliere . Arranchiamo , Yanez disse Sandokan afferrando un remo . Noi sbarcheremo a Labuan malgrado la tempesta . Per Giove ! esclamo` il portoghese . E` una pazzia ! Arranca ! ... E l' urto ? Zitto ! Attento alle onde ! L' imbarcazione si dondolava spaventosamente fra la spuma della risacca , ora scendendo ed ora librandosi fra le creste . Le onde pero` la spingevano verso la spiaggia , la quale , per buona fortuna , scendeva dolcemente ed era priva di scogliere . Sollevata da un' altra ondata percorse cento metri . Sali` una cresta , poi pricipito` , quindi avvenne un urto violentissimo . I due coraggiosi si sentirono mancare il fondo sotto i piedi . La chiglia era stata frantumata di colpo . Sandokan ! grido` Yanez che vedeva entrare l' acqua attraverso le squarciature . Non abbandonare ... La voce fu soffocata da un tremendo colpo di mare succedutosi al primo . La scialuppa fu nuovamente sollevata . Si dondolo` un istante sulla cresta del cavallone poi precipito` innanzi toccando nuovamente , ma le onde rotolanti la spinsero ancora piu` innanzi sbattendola contro il tronco di un albero con tale violenza che i due pirati furono sbalzati fuori . Sandokan , che era andato a cadere in mezzo ad un ammasso di foglie e di rami , s' era subito rialzato raccogliendo le due carabine e le munizioni . Una nuova ondata risaliva allora la sponda . Trovata la scialuppa la rotolo` per qualche tratto , poi la spazzo` via sommergendola . All' inferno tutti gl' innamorati ! grido` Yanez che si era alzato tutto pesto . Sono cose da pazzi , queste . Ma sei ancora vivo ? disse Sandokan ridendo . Volevi che mi fossi accoppato ? Non me ne sarei piu` consolato , Yanez ! Eh ! guarda il praho ! Come ? Non ha preso il largo ? Il veliero ripassava allora dinanzi all' imboccatura della baia , filando colla rapidita` di una freccia . Che fedeli compagni disse Sandokan . Prima di allontanarsi hanno voluto accertarsi se noi siamo approdati . Si strappo` di dosso la larga fascia di seta rossa e la spiego` al vento . Un istante dopo uno sparo echeggiava sul ponte del veliero . Ci hanno scorti disse Yanez . Speriamo che si salvino . Il praho aveva virato di bordo riprendendo la sua corsa verso il nord . Yanez e Sandokan stettero sulla spiaggia finche` poterono scorgerli , poi si cacciarono sotto i grandi vegetali per mettersi al coperto dalla pioggia che cadeva a catinelle . Dove andiamo Sandokan ? gli chiese Yanez . Non lo so . Non sai dove ci troviamo ? E` impossibile per ora . Suppongo pero` di non essere lontano dal fiumicello . Di quale fiume parli ? Di quello che servi` di rifugio al mio praho dopo la battaglia contro l' incrociatore . Si trova presso quel luogo la villa di lord James ? A qualche miglio . Bisognera` quindi cercare prima quel corso d' acqua . Certamente , Yanez . Domani perlustreremo la costa . Domani ! esclamo` Sandokan . E credi tu che io possa attendere tante ore e rimanermene qui inoperoso ? Ma non sai tu adunque che ho il fuoco nelle vene ? Non ti sei accorto che noi siamo a Labuan , sulla terra ove brilla la mia stella ? Vuoi che non lo sappia che ci troviamo nell' isola delle giacche rosse ? Allora tu devi comprendere le mie impazienze . Niente affatto , Sandokan rispose pacatamente il portoghese . Per Giove ! Sono ancora tutto scombussolato e tu pretendi che ci mettiamo in cammino con questa notte d' inferno ! Tu sei pazzo , fratellino mio . Il tempo fugge , Yanez . Non ti ricordi di cio` che ha detto il sergente ? ... Perfettamente , Sandokan . Da un momento all' altro lord James puo` riparare in Vittoria . Non lo fara` certamente con questo tempaccio cane . Non scherzare , Yanez . Non ne ho alcuna voglia , Sandokan . Orsu` , discutiamo con calma , fratellino mio . Tu vuoi andare alla villa ? ... A cosa fare ? ... Per vederla , almeno disse Sandokan , con un sospiro . E per commettere poi qualche imprudenza , e` vero ? ... No . Hum ! ... So di che cosa sei capace . Calma , fratellino mio . Pensa che siamo in due soli e che alla villa vi sono dei soldati . Aspettiamo che i prahos ritornino , poi agiremo . Ma se tu sapessi cosa provo trovandomi su questa terra ! esclamo` Sandokan con voce rauca . Me lo immagino , ma io non posso permetterti di commettere delle pazzie che possono esserti fatali . Vuoi recarti alla villa per accertarti che Marianna vi si trova ancora ? ... Vi andremo , dopo pero` che l' uragano sara` cessato . Con questa oscurita` e questa pioggia non potremmo ne` orientarci ne` trovare il fiumicello . Domani , quando il sole sara` spuntato , ci metteremo in cammino . Per ora cerchiamo un rifugio . Ed io dovro` aspettare fino a domani ? Non mancano che tre ore all' alba . Una eternita` ! ... Una miseria , Sandokan . E poi nel frattempo il mare puo` calmarsi , il vento diminuire di violenza ed i prahos ritornare qui . Orsu` , gettiamoci sotto quell' arecche dalle foglie smisurate , che ci proteggeranno meglio d' una tenda e aspettiamo che spunti l' alba . Sandokan era indeciso a seguire il consiglio . Guardo` il fedele amico sperando di risolverlo ancora a partire , poi cedette e si lascio` cadere presso il tronco dell' albero , mandando un lungo sospiro . La pioggia continuava a cadere con estrema violenza e sul mare l' uragano infuriava sempre tremendamente . Attraverso gli alberi , i due pirati scorgevano le onde accavallarsi rabbiosamente e scagliarsi contro la spiaggia con impeto irresistibile , frangendosi e rifrangendosi . Scorgendo quelle ondate , che invece di scemare sempre piu` ingigantivano , Yanez non pote` trattenersi dal chiedersi . Cosa accadra` dei nostri prahos con simile tempesta ? ... Credi tu , Sandokan , che si salveranno ? ... Se dovessero naufragare cosa succederebbe di noi ? ... I nostri uomini sono valenti marinai rispose Sandokan . Essi sapranno trarsi d' impiccio . E se naufragassero ? ... Cosa potresti fare tu senza il loro aiuto ? Cosa farei ? ... Rapirei egualmente la fanciulla . Tu corri troppo , Sandokan . Due soli uomini , siano pure due tigri della selvaggia Mompracem , non possono affrontare venti , trenta e forse cinquanta moschetti . Ricorreremo all' astuzia . Hum ! Mi crederesti capace di rinunziare al mio progetto ? ... No , Yanez ! ... Io non tornero` a Mompracem senza Marianna . Yanez non rispose . Accese una sigaretta , e si sdraio` in mezzo all' erba che era quasi asciutta essendo protetta dalle larghe foglie dell' albero , chiudendo gli occhi . Sandokan invece s' alzo` spingendosi verso la spiaggia . Il portoghese , che non dormiva , lo vide aggirarsi sul margine della foresta ora salendo verso il nord ed ora ridiscendendo verso il sud . Certamente cercava di orientarsi e di riconoscere quella costa che forse aveva gia` percorsa durante il suo soggiorno in quell' isola . Quando ritorno` cominciava ad albeggiare . La pioggia da qualche ora era cessata ed anche il vento non ruggiva piu` cosi` forte attraverso i mille alberi della foresta . So dove ci troviamo disse a Yanez . Ah ! ... fece questi , preparandosi ad alzarsi . Il fiumicello deve trovarsi verso il sud e forse non e` lontano . Vuoi che andiamo a cercarlo ? ... Si` , Yanez . Spero che non ardirai avvicinarti alla villa di giorno . Ma questa sera nessuno mi tratterra` . Poi aggiunse coll' intonazione di una persona che voglia esprimere l' eternita` : Dodici ore ancora ! ... Quale tortura ! ... Nella foresta il tempo passa presto , Sandokan rispose Yanez sorridendo . Andiamo . Sono pronto a seguirti . Si gettarono in ispalla le carabine , si cacciarono nelle tasche le munizioni e si internarono nella grande foresta , cercando pero` di non allontanarsi troppo dalla spiaggia . Eviteremo le profonde insenature che descrive la costa disse Sandokan . La via sara` meno facile ma piu` breve . Badiamo a non smarrirci . Non temere , Yanez ! La foresta non presentava che rari passaggi , ma Sandokan era un vero uomo dei boschi , che sapeva strisciare come un serpente e dirigersi anche senza stelle e senza sole . Si diresse verso il sud , tenendosi a breve distanza dalla costa onde cercare prima di tutto il fiumicello entro cui erasi cacciato nella precedente spedizione . Giunto la` non era difficile raggiungere la villa che il pirata sapeva essere lontana forse un paio di chilometri . La via pero` , di mano in mano che procedevano verso il sud , diventava piu` difficile in causa della strage fatta dall' uragano . Numerosi alberi , abbattuti dal vento , sbarravano i passaggi , costringendo i due pirati a fare ardite ascensioni e lunghi giri . Poi erano ammassi immensi di rami che imbarazzavano la loro via e immense quantita` di liane che si allacciavano alle loro gambe , ritardando il loro cammino . Tuttavia , lavorando coi kriss , salendo e scendendo , saltando e scalando alberi e tronchi atterrati , tiravano innanzi cercando sempre di non allontanarsi troppo dalla costa . Verso il mezzodi` , Sandokan si arresto` , dicendo al portoghese : Siamo vicini . Al fiume o alla villa ? ... Al corso d' acqua rispose Sandokan . Non odi questo gorgoglio che si ripercuote sotto queste fitte volte di verzura ? ... Si` disse Yanez , dopo aver ascoltato qualche istante . Che sia proprio il fiumicello che noi cerchiamo ? Non posso ingannarmi . Io ho percorso questi luoghi . Andiamo innanzi . Attraversarono lestamente l' ultimo lembo della grande foresta e dieci minuti dopo si trovavano dinanzi ad un piccolo corso d' acqua , il quale sboccava in una baia graziosa cinta d' alberi immensi . Il caso li aveva condotti in quel medesimo luogo dove avevano approdato i prahas della prima spedizione . Vi si vedevano ancora le travi lasciatevi dal secondo , quando respinto dalle tremende cannonate dell' incrociatore erasi cola` rifugiato per riparare le sue gravi avarie . Sulla riva v' erano pezzi di pennoni , frammenti di murate , lembi di tela , cordami , delle palle da cannone , delle scimitarre e delle scuri infrante e dei rimasugli di attrezzi . Sandokan getto` un cupo sguardo su quegli avanzi che gli rammentavano la sua prima sconfitta e sospiro` pensando a quei prodi che erano stati distrutti dal fuoco implacabile dell' incrociatore . Riposano laggiu` , fuori della baia , in fondo al mare disse a Yanez con voce triste . Poveri morti , ancora invendicati ! ... E` qui che tu sei approdato ? ... Si` , qui , Yanez . Allora ero l' invincibile Tigre della Malesia , allora non avevo catene attorno al cuore ne` visioni dinanzi gli occhi . Mi sono battuto come un disperato , trascinando i miei uomini all' abbordaggio con furore selvaggio , ma mi hanno schiacciato . Il maledetto che ci copriva di ferro e di piombo era la` ! ... Mi pare ancora di vederlo come in quella tremenda notte che io l' ho assalito alla testa di pochi prodi . Che momento terribile , Yanez , quale strage ! ... Tutti sono caduti , tutti , meno uno : io ! ... Rimpiangi quella sconfitta , Sandokan ? Non lo so . Senza quella palla che mi colpi` , forse non avrei conosciuto la fanciulla dai capelli d' oro . Tacque e discese verso la spiaggia , spingendo gli sguardi sotto le azzurre acque della baia , poi s' arresto` colle braccia tese , additando a Yanez il luogo ove era avvenuto il tremendo abbordaggio . I prahos riposano laggiu` , disse , chissa` quanti morti contengono ancora nei loro scafi . Si sedette sul tronco di un albero caduto forse per decrepitezza , si prese il capo fra le mani e s' immerse in profondi pensieri . Yanez lo lascio` assorto nelle sue meditazioni e s' avventuro` fra le scogliere frugando , con un bastone acuminato , nei crepacci per vedere se riusciva a scoprire qualche ostrica gigante . Dopo d' aver girovagato per un quarto d' ora , torno` alla spiaggia portandone una cosi` grossa che era imbarazzato ad alzarla . Accendere un bel fuoco ed aprirla fu per lui l' affare di pochi istanti . Orsu` , fratellino mio , lascia i prahos sott' acqua ed i morti in bocca ai pesci e vieni a dare un colpo di dente a questa polpa squisita . Gia` anche pensando e ripensando non fai venire a galla ne` gli uni ne` gli altri . E` vero , Yanez rispose Sandokan sospirando . Quei prodi non ritorneranno in vita piu` mai . La colazione fu squisita . Quell' ostrica gigantesca conteneva una polpa cosi` delicata da fare andare in sollucchero quell' ottimo portoghese , a cui l' aria marina unita ai profumi della foresta avevano aguzzato straordinariamente l' appetito . Terminato quel pasto abbondantissimo , Yanez si preparava a sdraiarsi sotto un superbo durion che torreggiava sulla riva del fiume per fumarsi beatamente un paio di sigarette , ma Sandokan con un gesto gli indico` la foresta . La villa e` forse lontana gli disse . Non sai precisamente dove si trova ? Vagamente , avendo percorso questi luoghi in preda al delirio . Diavolo ! Oh ! Non temere Yanez . Io sapro` trovare il sentiero che conduce al parco . Andiamo , giacche` lo vuoi ; basta pero` di non commettere imprudenze . Saro` calmo , Yanez . Una parola ancora , fratellino . Cosa vuoi ? Spero che attenderai la notte per entrare nel parco . Si` Yanez . Me lo prometti ? Hai la mia parola . Allora in marcia . Seguirono per qualche tratto la riva destra del fiumicello , poi si gettarono risolutamente nella grande foresta . Pareva che l' uragano avesse infuriato tremendamente in quella parte dell' isola . Numerosi alberi , abbattuti o dal vento o dalle folgori , giacevano al suolo ; alcuni si trovavano ancora semisospesi , essendo stati trattenuti dalle liane ed altri interamente coricati . Dappertutto , poi , cespugli lacerati e contorti , ammassi di fogliami e di frutta , rami spezzati , in mezzo ai quali urlavano parecchie scimmie rimaste ferite . Malgrado quei numerosi ostacoli , Sandokan non si arrestava . Continuo` a marciare fino al tramonto , senza mai esitare sulla via da prendere . Calava la sera e gia` Sandokan disperava di trovare il fiumicello , quando si trovo` improvvisamente dinanzi ad un largo sentiero . Cos' hai veduto ? chiese il portoghese , vedendolo fermarsi . Siamo presso la villa rispose Sandokan con voce soffocata . Questo sentiero conduce al parco . Per Bacco ! Che bella fortuna , fratellino mio ! Tira innanzi , ma bada di non commettere pazzie . Sandokan non aspetto` che terminasse la frase . Armata la carabina onde non venire sorpreso disarmato , si slancio` sul sentiero con tanta rapidita` che il portoghese penava a stargli vicino . Marianna ! fanciulla divina ! ... Amor mio ! esclamava divorando la via con crescente rapidita` . Non aver piu` paura che ora ti sono vicino ! ... In quel momento il formidabile pirata avrebbe rovesciato un reggimento intero pur di giungere alla villa . Non aveva paura piu` di nessuno ; la morte stessa non lo avrebbe fatto retrocedere . Anelava , si sentiva invaso da un fuoco intenso che ardevagli nel cuore e nel cervello , agitato da mille timori . Temeva di giungere troppo tardi , di non ritrovare piu` la donna cosi` immensamente amata e correva sempre piu` , dimenticando ogni prudenza , fracassando e schiantando i rami dei cespugli , lacerando impetuosamente le liane , saltando con slanci da leone i mille ostacoli che gli sbarravano la via . Ehi ! Sandokan , pazzo indemoniato diceva Yanez che trottava come un cavallo . Aspetta un po' che ti raggiunga ! Fermati , per mille spingarde , o mi farai scoppiare . Alla villa ! ... alla villa ! rispondeva invariabilmente il pirata . Non si arresto` che dinanzi alle palizzate del parco , piu` per aspettare il compagno che per prudenza o stanchezza . Auff ! esclamo` il portoghese raggiungendolo . Credi che io sia un cavallo per farmi correre cosi` ? La villa non scappa , te l' assicuro io , e poi tu non sai chi puo` celarsi dietro a quella cinta . Non ho paura degli inglesi rispose la Tigre che era in preda ad una viva esaltazione . Lo so , ma se tu ti fai ammazzare , non vedrai piu` la tua Marianna . Ma io non posso rimanere qui , bisogna che io veda la lady . Calma , fratellino mio . Ubbidiscimi e vedrai che qualche cosa potrai vedere . Gli fece cenno di stare zitto e si arrampico` sulla cinta coll' agilita` d' un gatto , guardando attentamente nel parco . Mi pare che non ci sia alcuna sentinella disse . Entriamo dunque . Si lascio` cadere dall' altro lato mentre Sandokan faceva altrettanto e tutti e due s' inoltrarono silenziosamente nel parco , tenendosi nascosti dietro ai cespugli e alle aiuole , e cogli occhi fissi sulla palazzina che si scorgeva confusamente fra le tenebre . Erano cosi` giunti a un tiro d' archibugio , quando Sandokan s' arresto` di botto spingendo innanzi a se` la carabina . Fermati Yanez mormoro` . Cos' hai veduto ? Degli uomini sono fermi dinanzi alla palazzina . Che sia il lord con Marianna ? Sandokan , a cui batteva furiosamente il cuore , si alzo` lentamente e aguzzo` gli occhi guardando quelle figure umane con profonda attenzione . Maledizione ! mormoro` digrignando i denti . Dei soldati ! ... Oh ! oh ! La matassa s' imbroglia brontolo` il portoghese . Cosa si fa ? Se vi sono dei soldati e` segno che Marianna si trova ancora nella villa . Parrebbe anche a me . Attacchiamoli adunque . Sei pazzo ! ... Vuoi farti uccidere ? Noi siamo in due e loro sono forse in dieci , quindici , fors' anche in trenta . Ma bisogna che io la veda ! esclamo` Sandokan guardando il portoghese con due occhi che parevano quelli d' un pazzo . Calmati , fratellino mio disse Yanez afferrandolo strettamente per un braccio onde impedirgli di commettere qualche pazzia . Calmati e forse la vedrai . In qual modo ? Aspettiamo che faccia tardi . E poi ? Ho il mio progetto . Sdraiati qui vicino , frena gli impeti del cuore e non avrai da pentirti . Ma i soldati ? Per Giove ! Spero che andranno a dormire . Hai ragione , Yanez : aspettero` ! Si coricarono dietro un folto cespuglio ma in modo da non perdere di vista i soldati e attesero il momento opportuno per agire . Passarono , due tre , quattro ore , lunghe per Sandokan come quattro secoli , poi finalmente i soldati rientrarono nella villa chiudendo fragorosamente la porta . La Tigre fece atto di slanciarsi innanzi , ma il portoghese lo trattenne rapidamente , poi trascinandolo sotto la fitta ombra d' un grandissimo pombo , gli disse , incrociando le braccia e guardandolo fisso : Dimmi , Sandokan : cosa speri di fare tu questa notte ? Vederla . E credi che sia cosa facile ? ... Hai trovato il modo di poterla vedere innanzi a tutto ? No , ma ... Sa la tua fanciulla che tu sei qui ? ... Non e` possibile . Bisognerebbe quindi chiamarla . Si` . Ed i soldati usciranno poiche` non si puo` ammettere che siano sordi e ci prenderanno a colpi di carabina . Sandokan non rispose . Vedi bene , mio povero amico , che questa notte nulla potresti fare . Posso arrampicarmi fino alle sue finestre disse Sandokan . E non hai veduto quel soldato imboscato presso l' angolo del padiglione ? Un soldato ? ... Si` , Sandokan . Guarda : si vede brillare la canna del suo fucile . Cosa mi consigli di fare adunque ? ... Parla ! ... La febbre mi divora ! ... Sai tu quale parte del parco frequenta la tua fanciulla ? Tutti i giorni si recava a ricamare nel chiosco cinese . Benissimo . Dove si trova ? E` qui vicino . Conducimi cola` . Cosa vuoi fare , Yanez ? Bisogna avvertirla che noi stiamo qui . La Tigre della Malesia , quantunque provasse tutte le pene dell' inferno nell' allontanarsi da quel luogo , si caccio` in un viale laterale e condusse Yanez nel chiosco . Era quello un grazioso padiglioncino , dalle pareti traforate e dipinto a vivaci colori e sormontato da una specie di cupola di metallo dorato , irta di punte e di draghi cigolanti . All' intorno si estendeva un boschetto di lilla` e di grandi cespi di rose della Cina esalanti acuti profumi . Yanez e Sandokan , dopo d' aver armate le carabine , non essendo certi che fosse deserto , v' entrarono . Non vi era nessuno . Yanez accese uno zolfanello e vide sopra un leggerissimo tavolo lavorato , un cestello contenente dei pizzi e del filo e presso di esso una mandola intarsiata di madreperla . Cose sue ? chiese a Sandokan . Si` rispose questi con un accento d' infinita tenerezza . Sei certo che qui ritorni ? E` il suo luogo preferito . E` qui che quella divina fanciulla viene a respirare l' aria imbalsamata dai lilla` in fiore , che viene a cantare le sue dolci canzoni del paese nati`o ed e` qui ove ella mi giuro` eternamente affezione . Yanez stacco` da un libriccino un foglietto di carta , si frugo` in una tasca e trovato un pezzo di matita , mentre Sandokan accendeva un altro zolfanello , scrisse le seguenti parole : Siamo sbarcati ieri durante l' uragano . Domani sera , alla mezzanotte , saremo sotto alle vostre finestre . Procurate una fune per aiutare la scalata a Sandokan . Yanez de Gomera Spero che il mio nome non le sara` ignoto disse . Oh ! No rispose Sandokan . Ella sa che tu sei il mio miglior amico . Piego` la carta e la mise nella cesta da lavoro , in modo che si potesse subito vedere , mentre Sandokan strappate alcune rose della Cina ve le gettava sopra . I due pirati si guardarono in viso l' un l' altro alla livida luce d' un lampo ; l' uno era calmo , l' altro era in preda ad una grande emozione . Andiamo , Sandokan disse Yanez . Ti seguo rispose la Tigre della Malesia , con un sospiro represso . Cinque minuti dopo varcavano le palizzate del parco ricacciandosi in mezzo alla tenebrosa foresta . L' APPUNTAMENTO NOTTURNO La notte era tempestosa , non essendosi ancora calmato l' uragano . Il vento ruggiva e ululava su mille toni sotto le boscaglie , torcendo i rami delle piante e facendo volteggiare in alto masse di fogliame , piegando e sradicando i giovani alberi e scuotendo poderosamente quelli annosi . Di tratto in tratto dei lampi abbaglianti rompevano le fitte tenebre e le folgori cadevano abbattendo ed incendiando le piu` alte piante della foresta . Era una vera notte d' inferno , una notte propizia per tentare un audace colpo di mano sulla villa . Disgraziatamente gli uomini dei prahos non erano la` ad aiutare Sandokan nella temeraria impresa . Quantunque l' uragano infuriasse , i due pirati non si arrestavano . Guidati dalla luce dei lampi cercavano di giungere al fiumicello per vedere se qualche praho avesse potuto rifugiarsi nella piccola baia . Senza curarsi della pioggia che cadeva a torrenti , ma guardandosi bene dal farsi schiacciare dai grossi rami che il vento schiantava , dopo due ore giungevano inaspettatamente presso la foce del fiumicello , mentre per recarsi alla villa avevano impiegato doppio tempo . In mezzo all' oscurita` ci siamo guidati meglio che in pieno giorno disse Yanez . Una vera fortuna con simile notte . Sandokan scese la riva e , atteso un lampo , lancio` un rapido sguardo sulle acque della baia . Nulla , disse colla voce sorda , che sia toccata qualche disgrazia ai miei legni ? Io credo che non abbiano ancora abbandonato i loro rifugi rispose Yanez . Si saranno accorti che un altro uragano minacciava di scoppiare e da gente prudente non si saranno mossi . Tu sai che non e` cosa facile approdare qui quando infuriano le onde ed i venti . Ho delle vaghe inquietudini , Yanez . Cosa temi ? Che siano naufragati . Bah ! I nostri legni sono solidi . Fra qualche giorno noi li rivedremo a giungere . Hai dato l' appuntamento in questa piccola baia , e` vero ? Si` , Yanez . Verranno . Cerchiamo un ricovero , Sandokan . Piove a dirotto e quest' uragano non si calmera` tanto presto . Dove andare ? Vi sarebbe la capanna costruita da Giro Batol durante il suo soggiorno in quest' isola , ma dubito di poterla trovare . Gettiamoci in mezzo a quel macchione di banani . Le gigantesche foglie di quelle piante ci ripareranno alla meglio . Meglio costruire un attap , Yanez . Non ci avevo pensato . Fra pochi minuti possiamo averlo . Servendosi dei kriss tagliarono alcuni bambu` che crescevano sulle rive del fiumicello e li piantarono sotto un superbo pombo , le cui fronde assai fitte erano quasi bastanti per ripararli dalla pioggia . Incrociatili come lo scheletro di una tenda a due tetti pioventi , li coprirono colle gigantesche foglie dei banani , sovrapponendole in modo da formare due tetti pioventi . Come Yanez aveva detto , pochi minuti furono sufficienti per costruire quel riparo . I due pirati vi si cacciarono sotto , portando con loro un grappolo di banani , poi dopo una parca cena composta unicamente di quelle frutta , cercarono di addormentarsi mentre l' uragano si scatenava con maggior violenza , con accompagnamento di lampi e di tuoni assordanti . La notte fu pessima . Parecchie volte Yanez e Sandokan furono costretti a rafforzare la capannuccia ed a ricoprirla di frasche e di foglie di banani per ripararsi dalla pioggia diluviale ed incessante . Verso l' alba pero` il tempo si rimise un po' in calma , permettendo ai due pirati di dormire tranquillamente fino alle dieci del mattino . Andiamo a cercare la colazione disse Yanez , quando si sveglio` . Spero di trovare ancora qualche ostrica colossale . Si spinsero verso la baia seguendo la sponda meridionale e , frugando le numerose scogliere , riuscirono a procurarsi parecchie dozzine di ostriche d' incredibile grossezza ed anche alcuni crostacei . Yanez v' aggiunse dei banani ed alcuni pombo , aranci grossi assai e molto succolenti . Terminata la colazione , risalirono la costa verso il settentrione sperando di scoprire qualcuno dei loro prahos , ma non ne videro alcuno veleggiare al largo . La burrasca non avra` permesso loro di ridiscendere al sud disse Yanez a Sandokan . Il vento ha soffiato costantemente da mezzodi` . Pure sono inquieto assai sulla loro sorte , amico rispose la Tigre della Malesia . Questo ritardo mi fa nascere dei gravi timori . Bah ! ... I nostri uomini sono marinai abilissimi . Durante gran parte della giornata si aggirarono per quelle spiagge , poi verso il tramonto si ricacciarono sotto i boschi per avvicinarsi alla villa di lord James Guillonk . Credi tu che Marianna abbia trovato il nostro biglietto ? chiese Yanez a Sandokan . Ne sono certo rispose la Tigre . Allora verra` all' appuntamento . Purche` sia libera . Cosa vuoi dire , Sandokan . Temo che lord James la sorvegli strettamente . Diavolo ! ... Noi pero` andremo egualmente all' appuntamento , Yanez . Il cuore mi dice che io la vedro` . Bada a non commettere delle imprudenze pero` . Nel parco e nella villa vi saranno certamente dei soldati . Di questo sono certo . Cerchiamo di non farci sorprendere . Agiro` con calma . Me lo prometti ? Si` . Allora andiamo . Procedendo adagio , cogli occhi in guardia , gli orecchi tesi , spiando prudentemente i fitti cespugli ed i macchioni , onde non cadere in qualche imboscata , verso le sette della sera giungevano nelle vicinanze del parco . Rimanevano ancora pochi minuti di crepuscolo , e potevano bastare per esaminare la villa . Dopo essersi accertati che nessuna sentinella si trovava nascosta in quei macchioni , s' avvicinarono alla palizzata e aiutandosi l' un l' altro la scalarono . Lasciatisi cadere dall' altra parte , si cacciarono in mezzo alle aiuole devastate in gran parte dall' uragano e si nascosero fra un gruppo di peonie di Cina . Da quel luogo potevano osservare comodamente cio` che succedeva nel parco e anche nel villino , non avendo dinanzi che dei radi alberi . Vedo un ufficiale ad una finestra del villino disse Sandokan . Ed io una sentinella che veglia presso l' angolo del padiglione disse Yanez . Se quell' uomo rimane cola` anche dopo calate le tenebre , ci dara` non poco fastidio . Lo spacceremo rispose Sandokan risolutamente . Sarebbe meglio sorprenderlo ed imbavagliarlo . Hai qualche corda tu ? Ho la mia fascia . Benissimo e ... la` ! ... Bricconi ! ... Cos' hai Yanez ? Non hai osservato che hanno messo le inferriate a tutte le finestre ? ... Maledizione di Allah ! ... esclamo` Sandokan coi denti stretti . Fratellino mio , lord James deve conoscere molto l' audacia della Tigre della Malesia . Per Bacco ! ... Quante precauzioni ! ... Allora Marianna sara` sorvegliata . Certamente , Sandokan . E non potra` recarsi al mio appuntamento . E` probabile , Sandokan . Ma la vedro` egualmente . In quale modo ? ... Scalando la finestra . Tu gia` avevi previsto cio` e le abbiamo scritto che si procurasse una fune . E se i soldati ci sorprendono ? ... Daremo battaglia . Tu sai che hanno paura di noi . Non dico di no . E che noi ci battiamo come dieci uomini . Si` , quando le palle non fioccano troppo fitte . Eh ! ... Guarda , Sandokan . Cosa vedi ? ... Un drappello di soldati che lascia la villa rispose il portoghese che si era issato su di una grossa radice di un vicino pombo per meglio osservare . Dove vanno ? ... Lasciano il parco . Che vadano a sorvegliare i dintorni ? ... Lo temo . Meglio per noi . Si` , forse . Ed ora aspettiamo la mezzanotte . Accese con precauzione una sigaretta e si sdraio` a fianco di Sandokan , fumando tranquillamente come si trovasse sul ponte di uno dei suoi prahos . Sandokan invece , roso dall' impazienza , non poteva starsene fermo un istante . Di quando in quando si alzava per scrutare cercando di discernere cio` che accadeva nella palazzina del lord o di scoprire la giovanetta . Dei vaghi timori lo agitavano , credendo che gli fosse preparato qualche agguato nei dintorni dell' abitazione . Forse il biglietto poteva essere stato trovato da qualcheduno e recato a lord James invece che a Marianna . Non sapendo piu` frenarsi , continuava ad interrogare Yanez , ma questi continuava a fumare senza rispondere . Finalmente giunse la mezzanotte . Sandokan si era alzato di scatto pronto a slanciarsi verso la palazzina , anche a rischio di trovarsi improvvisamente dinanzi i soldati di lord James . Yanez pero` , che era pure balzato in piedi , lo aveva afferrato per un braccio . Adagio , fratellino gli disse . Tu mi hai promesso di essere prudente . Non temo piu` nessuno disse Sandokan . Sono deciso a tutto . Mi preme la pelle , amico . Tu dimentichi che v' e` una sentinella presso il padiglione . Andiamo a ucciderla adunque . Basta che non dia l' allarme . La strangoleremo . Lasciarono il macchione di peonie e si misero a strisciare fra le aiuole nascondendosi dietro ai cespugli e dietro i rosai di Cina che crescevano numerosi . Erano giunti a circa cento passi dalla palazzina quando Yanez fermo` Sandokan . Lo vedi quel soldato ? gli chiese . Si` . Mi pare che si sia addormentato appoggiato al suo fucile . Tanto meglio , Yanez . Vieni e sii pronto a tutto . Ho preparato il mio fazzoletto per imbavagliarlo . E io ho in mano il kriss . Se manda un grido lo uccido . Si cacciarono entrambi in mezzo ad una fitta aiuola che si prolungava in direzione del padiglione e strisciando come due serpenti giunsero a soli pochi passi dal soldato . Quel povero giovanotto , certo di non venire disturbato , si era appoggiato al muro del padiglione e sonnecchiava tenendo il fucile tra le mani . Sei pronto , Yanez ? chiese Sandokan con un filo di voce . Avanti . Sandokan con un salto da tigre si avvento` sul giovane soldato e afferratolo strettamente per la gola , con una spinta irresistibile lo atterro` . Yanez si era pure slanciato . Con mano lesta imbavaglio` il prigioniero , poi gli lego` le mani e le gambe dicendogli con voce minacciosa : Bada ! ... Se fai un solo gesto ti pianto il mio kriss nel cuore . Poi volgendosi verso Sandokan : Alla tua fanciulla , ora . Sai quali sono le sue finestre ? Oh si` ! esclamo` il pirata che gia` le fissava . Eccole la` , sopra quel pergolato . Ah ! Marianna se tu sapessi che io sono qui ! ... Abbi pazienza , fratellino mio , e se il diavolo non ci mette la coda , la vedrai . Ad un tratto Sandokan retrocesse mandando un vero ruggito . Che hai ? chiese Yanez impallidendo . Hanno chiuso le sue finestre con una inferriata ! Diavolo ! ... Bah ! Non importa ! Raccolse una manata di sassolini e ne lancio` uno contro i vetri producendo un leggero rumore . I due pirati attesero rattenendo il respiro , in preda ad una viva emozione . Nessuna risposta . Yanez lancio` un secondo sassolino , poi un terzo , indi un quarto . D' improvviso i vetri si aprirono e Sandokan , alla azzurra luce dell' astro notturno , scorse una forma bianca che riconobbe subito . Marianna ! sibilo` , alzando le braccia verso la giovanetta che si era curvata sull' inferriata . Quell' uomo cosi` energico cosi` forte , vacillai come se avesse ricevuto una palla in mezzo al petto e rimase li` , come trasognato , cogli occhi sbarrati , pallido , tremante . Un leggero grido irruppe dal petto della giovane lady che aveva subito riconosciuto il pirata . Andiamo Sandokan disse Yanez salutando galantemente la giovanetta , Raggiungi la finestra , ma spicciati che qui non tira buon vento per noi . Sandokan si slancio` verso la palazzina , s' arrampico` sul pergolato e si aggrappo` ai ferri della finestra . Tu ! tu ! ... esclamo` la giovanetta pazza di gioia . Gran Dio ! Marianna ! oh mia adorata fanciulla ! mormoro` egli con voce soffocata coprendole le mani di baci . Finalmente ti rivedo ! Tu sei mia , e` vero , mia , ancora mia ! Si` , tua , Sandokan , in vita e in morte rispose la vaga lady . Vederti ancora dopo d' averti pianto per morto ! E` troppa gioia , amor mio ! Mi credevi adunque spento ? Si` , e ho sofferto assai , immensamente , credendoti perduto per sempre . No , diletta Marianna , non muore cosi` presto la Tigre della Malesia . Sono passato senza essere ferito in mezzo al fuoco dei tuoi compatrioti , ho attraversato il mare , ho fatto appello ai miei uomini e sono tornato qui alla testa di cento tigri , pronto a tutto per salvarti . Sandokan ! Sandokan ! Ascolta ora , Perla di Labuan rispose il pirata . E` qui il lord ? Si` e mi tiene prigioniera temendo la tua comparsa . Ho veduto dei soldati . Si` e ve ne sono molti che vegliano di` e notte nelle stanze inferiori . Sono circondata dappertutto , chiusa fra le baionette e le inferriate , nella assoluta impossibilita` di fare un passo all' aperto . Mio prode amico , temo di non poter mai diventare tua moglie , di non poter mai essere felice , perche` mio zio che ora mi odia non acconsentira` mai a imparentarsi colla Tigre della Malesia e tutto fara` per allontanarci , per frapporre fra me e te l' immensita` dell' oceano e l' immensita` dei continenti . Due lagrime , due perle , caddero dai suoi occhi . Tu piangi ! esclamo` questi con istrazio . Amor mio , non piangere o io divento pazzo e commetto qualche follia . Odimi , Marianna ! I miei uomini non sono lontani , oggi sono pochi , ma domani o posdomani saranno molti e tu sai quali uomini sono i miei . Per quanto il lord barrichi la villa , noi entreremo , dovessimo incendiarla o rovesciare le muraglie . Io sono la Tigre e per te mi sento capace di mettere a ferro e a fuoco non la villa di tuo zio ma Labuan intera . Vuoi che io ti rapisca questa notte ? Non siamo che due , ma se vuoi noi infrangeremo i ferri che ti tengono prigioniera , dovessimo pagare colla nostra vita la tua liberta` . Parla , parla Marianna che il mio affetto per te mi rende pazzo e m' infonde tanta forza da espugnare da solo questa villa ! ... No ! ... No ! ... esclamo` ella . No , mio valoroso ! Morto tu , cosa sarebbe di me ? Credi tu che io ti sopravviverei ? Ho fiducia di te , si` tu mi salverai , ma quando saranno giunti i tuoi uomini , quando tu sarai forte , potente tanto da schiacciare gli uomini che mi tengono prigioniera o da rompere le sbarre che mi rinchiudono . In quell' istante si udi` sotto il pergolato un leggero fischio . Marianna trasali` . Hai udito ? chiese . Si` rispose Sandokan . E` Yanez che s' impazienta . Forse ha scorto un pericolo , Sandokan . Nelle ombre della notte forse si cela qualche cosa di grave per te , o mio prode amico . Gran Dio ! L' ora della separazione e` giunta . Marianna ! Se non ci vedessimo piu` mai ! ... Non dirlo , amor mio , poiche` dovunque avessero a portarti io saprei raggiungerti . Ma intanto ... Si tratta di poche ore , mia diletta . Domani forse i miei uomini giungeranno e sfonderemo queste muraglie . Il fischio del portoghese si udi` un' altra volta . Parti mio nobile amico disse Marianna . Tu corri forse dei grandi pericoli . Oh ! Io non li temo . Parti Sandokan , ti prego , parti prima che ci sorprendano . Lasciarti ! ... Non so decidermi ad abbandonarti . Perche` non ho condotto i miei uomini qui ? Avrei potuto assalire improvvisamente questa casa e rapirti . Ma fuggi` , Sandokan ! Ho udite un passo nel corridoio . Marianna ! ... In quel momento nella stanza echeggio` un urlo feroce . Miserabile ! tuono` una voce . Il lord , poiche` era proprio lui , afferro` Marianna per le spalle cercando di staccarla dai ferri mentre si udivano levare i chiavistelli alla porta del pianterreno . Fuggi ! grido` Yanez . Fuggi Sandokan ! ripete` Marianna . Non vi era un solo momento da perdere . Sandokan , che ormai si vedeva perduto se non fuggiva , con un salto immenso attraverso` il pergolato precipitandosi nel giardino , DUE PIRATI IN UNA STUFA Ogni altro uomo che non fosse stato un malese , si sarebbe senza dubbio rotte le gambe in quel salto , ma non cosi` accadde a Sandokan che , oltre ad essere solido come l' acciaio , possedeva una agilita` da quadrumane . Aveva appena toccato terra , sprofondando in mezzo ad una aiuola , che era di gia` in piedi col kriss in pugno , pronto a difendersi . Il portoghese fortunatamente era li` . Gli salto` addosso e afferratolo per le spalle lo spinse bruscamente verso un gruppo d' alberi dicendogli : Ma fuggi , disgraziato ! Vuoi farti fucilare ? Lasciami Yanez disse il pirata che era in preda ad una viva esaltazione . Assaltiamo la villa ! Tre o quattro soldati apparvero ad una finestra prendendoli di mira coi fucili . Salvati , Sandokan ! si udi` a gridare Marianna . Il pirata fece un salto di dieci passi salutato da una scarica di fucili e una palla gli attraverso` il turbante . Si volto` ruggendo come una fiera e scarico` la sua carabina contro una finestra frantumando i vetri e colpendo in fronte un soldato . Vieni ! grido` Yanez , trascinandolo verso la palizzata . Vieni , testardo imprudente . La porta della palazzina erasi aperta e dieci soldati seguiti da altrettanti indigeni armati di torce si slanciarono all' aperto . Il portoghese fece fuoco attraverso il fogliame . Il sergente che comandava la piccola squadra cadde . Giuoca di gambe , fratellino mio disse Yanez , mentre i soldati si erano fermati attorno al loro capo . Non so decidermi a lasciarla sola disse Sandokan a cui la passione sconvolgeva il cervello . Ti ha detto di fuggire . Vieni o io ti porto . Due soldati comparvero a soli trenta passi e dietro a loro un drappello numeroso . I due pirati non esitarono piu` . Si cacciarono in mezzo ai cespugli e alle aiuole e si misero a correre verso la cinta salutati da alcuni colpi di fucile sparati a casaccio . Fila dritto , fratellino mio disse il portoghese che caricava la carabina , sempre pero` correndo . Domani restituiremo a quei messeri le fucilate che ci hanno sparato dietro . Temo di aver rovinato tutto , Yanez disse il pirata con voce triste . Perche` amico mio ? Ora che sanno che io sono qui non si lasceranno piu` sorprendere . Non dico di no , ma se i prahos sono giunti avremo cento tigri da lanciare all' assalto . Chi resistera` a simile carica ? Ho paura del lord . Cosa vuoi che faccia ? E` un uomo capace di ammazzare sua nipote , piuttosto di lasciarla cadere nelle mie mani . Diavolo ! esclamo` Yanez grattandosi furiosamente la fronte . Non avevo pensato a questo . Stava per fermarsi onde riprendere lena e trovare una soluzione a quel problema , quando in mezzo alla profonda oscurita` vide correre dei riflessi rossastri . Gli inglesi ! esclamo` . Hanno trovate le nostre tracce e ci inseguono attraverso il parco . Via di trotto , Sandokan ! Tutti e due partirono correndo , inoltrandosi sempre piu` nel parco , onde giungere alla cinta . Di passo in passo pero` che si allontanavano , la marcia diventava sempre piu` difficile . Dappertutto alberi grandissimi , lisci gli uni e dritti , nodosi e contorti gli altri , s' ergevano senza lasciare quasi passaggi . Essendo pero` uomini che sapevano orizzontarsi anche per istinto , erano certi di giungere in breve alla cinta . Infatti , attraversata la parte boscosa del parco , si ritrovarono sui terreni coltivati . Passarono senza arrestarsi dinanzi al chiosco cinese ; essendo tornati indietro per non smarrirsi fra quelle gigantesche piante , si cacciarono nuovamente in mezzo alle aiuole e correndo attraverso i fiori giunsero finalmente presso la cinta senza esser stati scoperti dai soldati che perlustravano gia` tutto il parco . Adagio , Sandokan disse Yanez , trattenendo il compagno , il quale stava per slanciarsi verso la palizzata . Gli spari possono aver attirati i soldati che abbiamo veduti partire dopo il tramonto . Sarebbero gia` entrati nel parco ? Eh ! ... Taci ! ... Accovacciati qui vicino ed ascolta . Sandokan tese gli orecchie ma non udi` altro che lo stormire delle foglie . Hai veduto qualcuno ? chiese . Ho udito un ramo a spezzarsi dietro la palizzata . Puo` essere stato qualche animale . E possono essere stati i soldati . Vuoi che ti dica di piu` ? Mi e` sembrato di aver udito delle persone chiacchierare . Scommetterei il diamante del mio kriss contro una piastra che dietro a questa palizzata vi sono delle giacche rosse imboscate . Non ti ricordi del drappello che ha lasciato il parco ? Si` , Yanez . Noi pero` non ci fermeremo nel parco . Cosa vuoi fare ? Assicurarmi se la via e` libera . Sandokan , diventato ora assai piu` prudente , si alzo` senza far rumore e dopo d' aver lanciato un rapido sguardo sotto gli alberi del parco , si arrampico` colla leggerezza d' un gatto , sulla palizzata . Aveva appena raggiunta la cima , quando udi` dall' altra parte delle voci sommesse . Yanez non si era ingannato mormoro` . Si curvo` innanzi e guardo` sotto gli alberi che crescevano dall' altra parte della cinta . Quantunque l' oscurita` fosse profonda , scorse vagamente delle ombre umane radunate presso il tronco d' una colossale casuarina . Si affretto` a scendere e raggiunse Yanez il quale non si era mosso . Tu avevi ragione gli disse . Al di la` della cinta vi sono degli uomini in agguato . Sono molti ? Mi parevano una mezza dozzina . Per Giove ! ... Cosa fare , Yanez ? Allontanarci subito e cercare altrove una via di scampo . Temo che sia troppo tardi . Povera Marianna ! ... Forse ci credera` gia` persi e forse uccisi . Non pensiamo alla fanciulla per ora . Siamo noi che corriamo un grave pericolo . Andiamocene . Taci Sandokan . Al di la` della cinta odo parlare . Infatti si udivano delle voci , una rauca e l' altra imperiosa che parlavano presso la palizzata . Il vento che soffiava dalla foresta le portava distintamente agli orecchie dei due pirati . Ti dico , diceva la voce imperiosa , che i pirati sono entrati nel parco per tentare un colpo di mano sulla villa . Non credo , sergente Bell rispose l' altra . Vuoi , stupido , che i nostri camerati sparino delle cartucce per divertimento ? Tu hai un cervello vuoto , Willi . Allora non potranno sfuggirci . Lo spero . Siamo in trentasei e possiamo vegliare tutta la cinta e radunarci al primo segnale . Su , lesti , distendetevi e aprite bene gli occhi . Forse abbiamo da fare colla Tigre della Malesia . Dopo quelle parole si udirono dei rami a spezzarsi e delle foglie a scrosciare , poi piu` nulla . Quei bricconi sono cresciuti ben di numero mormoro` Yanez curvandosi verso Sandokan . Noi stiamo per venire circondati , fratellino mio , e se non agiamo con somma prudenza cadremo nella rete che ci hanno tesa . Taci ! ... disse la Tigre della Malesia . Odo a parlare . La voce imperiosa aveva ripreso allora : Tu , Bob , rimarrai qui mentre io vado ad imboscarmi dietro a quell' albero della canfora . Tieni il fucile armato e gli occhi fissi sulla cinta . Non temete , sergente rispose colui che era stato chiamato Bob . Credete che abbiamo proprio da fare colla Tigre della Malesia ? Quell' audace pirata si e` pazzamente innamorato della nipote di lord Guillonk , un bocconcino destinato al baronetto Rosenthal , e puoi immaginarti se quell' uomo rimarra` tranquillo . Io sono sicurissimo che questa notte ha tentato di rapirla , malgrado la sorveglianza dei nostri soldati . E come ha fatto a sbarcare senza che sia stato veduto dai nostri incrociatori ? Avra` approfittato dell' uragano . Si dice anzi che dei prahos sieno stati veduti a veleggiare al largo della nostra isola . Quale audacia ! ... Oh ! ... Ne vedremo ben altre ! La Tigre della Malesia ci dara` da fare , te lo dico io , Bob . E` l' uomo piu` audace che io abbia conosciuto . Ma questa volta non ci sfuggira` . Se si trova nel parco non uscira` cosi` facilmente . Basta : al tuo posto , Bob . Tre carabine ogni cento metri possono essere sufficienti ad arrestare la Tigre della Malesia ed i suoi compagni . Non scordarti che ci sono mille sterline da guadagnare se noi riusciamo a uccidere il pirata . Una bella cifra in fede mia disse Yanez , sorridendo . Lord James ti valuta molto , fratellino mio . Aspettino di guadagnarle rispose Sandokan . Si alzo` e guardo` verso il parco . In lontananza vide dei punti luminosi apparire e scomparire fra le aiuole . I soldati della villa avevano perdute le tracce dei fuggiaschi e cercavano a casaccio , aspettando probabilmente l' alba per intraprendere una vera battuta . Per ora non abbiamo nulla da temere da parte di quegli uomini disse . Vuoi che cerchiamo di fuggire da qualche altra parte ? disse Yanez . Il parco e` vasto e forse tutta la cinta non e` sorvegliata . No , amico . Se ci scorgono avremo alle spalle una quarantina di soldati e non potremo cosi` facilmente sfuggire ai loro colpi . Ci conviene per ora nasconderci nel parco . E dove ? Vieni con me , Yanez , e ne vedrai di belle . Tu mi hai detto di non commettere pazzie ed io voglio mostrarti se saro` prudente . Se mi uccidessero , la mia fanciulla non sopravviverebbe alla mia morte , dunque non tentiamo un passo disperato . E non ci scopriranno i soldati ? Non lo credo . D' altronde noi non ci fermeremo molto qui . Domani sera , accada quello che si vuole , noi prenderemo il volo . Vieni Yanez . Ti condurro` in un luogo sicuro . I due pirati si alzarono mettendosi le carabine sotto il braccio e si allontanarono dalla cinta tenendosi nascosti in mezzo alle aiuole . Sandokan fece attraversare al compagno una parte del parco e lo condusse in un piccolo fabbricato ad un solo piano , che serviva da serra pei fiori , e che sorgeva a circa cinquecento passi dalla palazzina di lord Guillonk . Apri` senza far rumore la porta e s' avanzo` a tentoni . Dove andiamo ? chiese Yanez . Accendi un pezzo d' esca rispose Sandokan . Non scorgeranno la luce dal di fuori ? Non vi e` pericolo . Questo fabbricato e` circondato da piante foltissime . Yanez obbedi` . Quella stanza era piena di grandi vasi contenenti delle piante esalanti acuti profumi , essendo ormai quasi tutte in fiore ed ingombra di sedie e di tavolini di bambu` d' estrema leggerezza . All' estremita` opposta il portoghese vide una stufa di dimensioni gigantesche , capace di contenere una mezza dozzina di persone . E` qui che ci nasconderemo ? chiese a Sandokan . Hum ! Il luogo non mi sembra poi tanto sicuro . I soldati non mancheranno di venire ad esplorarlo specialmente con quel migliaio di sterline che lord James ha promesso per la tua cattura . Non ti dico che non vengano . E allora ci prenderanno . Adagio , amico Yanez . Vuoi dire ? Che non verra` a loro l' idea di andarci a cercare entro una stufa . Yanez non seppe frenare uno scoppio di risa . In quella stufa ! ... esclamo` . Si` , ci nasconderemo la` dentro . Diventeremo piu` neri degli africani , fratellino mio . La fuliggine non deve scarseggiare in quel monumentale calorifero . Ci laveremo piu` tardi . Yanez . Ma ... Sandokan ! ... Se non vuoi venire spicciatela tu cogli inglesi . Non v' e` da scegliere Yanez , o nella stufa o farsi prendere . Non si puo` esitare sulla scelta rispose Yanez ridendo . Andiamo intanto a visitare il nostro domicilio per vedere se e` almeno comodo . Apri` lo sportello di ferro , accese un altro pezzo d' esca e si caccio` risolutamente nell' immensa stufa starnutendo sonoramente . Sandokan l' aveva seguito senza esitare . Posto ve n' era a sufficienza , ma vi era anche grande abbondanza di cenere e di fuliggine . Il forno era cosi` alto che i due pirati potevano mantenersi comodamente diritti . Il portoghese a cui l' umore allegro non faceva mai difetto , s' abbandono` ad una ilarita` clamorosa non ostante la pericolosa situazione . Chi mai potra` immaginarsi che la terribile Tigre della Malesia e` venuta a rifugiarsi qui ? disse . Per Giove ! Sono certo che noi la passeremo liscia . Non parlare cosi` forte , amico disse Sandokan . Potrebbero udirci . Bah ! Devono essere ancora lontani . Non quanto credi . Prima di entrare nella serra ho veduto due uomini visitare le aiuole a poche centinaia di passi da noi . Che vengano a visitare anche questo luogo ? Ne sono certo . Diavolo ! ... Se volessero vedere anche la stufa ? Non ci faremo prendere tanto facilmente , Yanez . Abbiamo le nostre armi , quindi possiamo sostenere un assedio . E nemmeno un biscotto , Sandokan . Spero che non ti accontenterai di mangiare della fuliggine . E poi le pareti della nostra fortezza non mi sembrano molto solide . Con un buon colpo di spalla si possono diroccare . Prima che atterrino le pareti ci slanceremo noi all' attacco disse Sandokan , che aveva , come sempre , una immensa fiducia nella propria audacia e nel proprio valore . Bisognerebbe pero` procurarci dei viveri . Ne troveremo , Yanez . Ho veduto dei banani e dei pombo crescere intorno a questa serra e noi andremo a saccheggiarli . Quando ? Taci ! ... Odo delle voci ! Mi fai venire i brividi . Tieni pronta la carabina e non temere . Ascolta ! Al di fuori si udivano delle persone a parlare e ad avvicinarsi . Le foglie scrosciavano ed i sassolini del viale che conduceva alla serra stridevano sotto i piedi dei soldati . Sandokan fece spegnere l' esca , disse a Yanez di non muoversi , poi apri` con precauzione lo sportello di ferro e guardo` fuori . La serra era ancora tutta oscura , pero` attraverso i vetri vide alcune torce a brillare in mezzo ai macchioni di banani che crescevano lungo il viale . Guardando con maggior attenzione scorse cinque o sei soldati preceduti da due negri . Che si preparino a visitare la serra ? si chiese con una certa ansieta` . Rinchiuse con precauzione lo sportello e raggiunse Yanez nel momento che uno sprazzo di luce illuminava l' interno del piccolo edificio . Vengono disse al compagno , il quale non osava quasi piu` respirare . Teniamoci pronti a tutto , anche a slanciarci contro quegli importuni . E` montata la tua carabina ? Ho gia` il dito sul grilletto . Benissimo : sguaina anche il kriss . Il drappello entrava allora nella serra illuminandola completamente . Sandokan che si teneva presso lo sportello vide i soldati smuovere i vasi e le sedie visitando tutti gli angoli dello stanzone . Malgrado il suo immenso coraggio non seppe reprimere un fremito . Se gli inglesi rovistavano in quel modo , era probabile che non sfuggisse ai loro occhi l' ampiezza della stufa . Era quindi da aspettarsi , da un momento all' altro , la loro poco gradita visita . Sandokan si affretto` a raggiungere Yanez il quale si era accovacciato in fondo , semituffato nelle ceneri e nella fuliggine . Non muoverti gli sussurro` Sandokan . Forse non ci scopriranno . Taci ! disse Yanez . Ascolta ! Una voce diceva : Che quel dannato pirata abbia proprio preso il volo ? O che si sia inabissato sottoterra ? disse un altro soldato . Oh ! Quell' uomo e` capace di tutto , amici miei disse un terzo . Se vi dico che quel sacripante non e` un uomo come noi , ma un figlio di compare Belzebu` . Io non sono di parere contrario , Varrez riprese la prima voce con un certo tremito , che indicava come il suo proprietario avesse indosso una buona dose di paura . Non l' ho veduto che una sola volta quell' uomo tremendo e mi e` bastato . Non era un uomo , ma una vera tigre e vi dico che ha avuto il coraggio di scagliarsi contro cinquanta uomini senza che una palla potesse coglierlo . Tu mi fai paura , Bob disse un altro soldato . E a chi non farebbe paura ? riprese colui che si chiamava Bob . Io credo che nemmeno lord Guillonk si sentirebbe l' animo di affrontare quel figlio dell' inferno . Comunque sia noi cercheremo di prenderlo ; e` impossibile che ormai ci sfugga . Il parco e` tutto circondato e se vorra` scalare la cinta vi lascera` le ossa . Scommetterei due mesi della mia paga contro due penny che noi lo cattureremo . Gli spiriti non si prendono . Tu sei pazzo , Bob , a crederlo un essere infernale . Forse che i marinai dell' incrociatore , che sconfissero i due prahos alla foce del fiumicello , non gli hanno cacciato una palla nel petto ? Lord Guillonk che ebbe la sventura di curare la ferita , asseri` che la Tigre e` un uomo come noi e che dal suo corpo usciva sangue eguale al nostro . Ora ammetti tu che gli spiriti abbiano del sangue ? No . Allora quel pirata non e` altro che un briccone molto audace , molto valoroso , ma sempre un furfante degno del capestro . Canaglia mormoro` Sandokan . Se non mi trovassi qui dentro ti farei vedere chi sono io ! Orsu` riprese la voce di prima . Cerchiamolo o perderemo le mille sterline che lord James Guillonk ci ha promesso . Qui non vi e` . Andiamo a cercarlo altrove . Adagio , Bob . Vedo la` una stufa monumentale capace di servire di rifugio a parecchie persone . Mano alle carabine e andiamo a vedere . Vuoi burlarti di noi , camerata ? disse un soldato . Chi vuoi che si vada a nascondere la` dentro ? Non vi starebbero la` dentro nemmeno i pigmei del re d' Abissinia . Andiamo a visitarla , vi dico . Sandokan e Yanez si ritrassero piu` che poterono alla estremita` opposta della stufa e si sdraiarono fra la cenere e la fuliggine per meglio sfuggire agli sguardi di quei curiosi . Un istante dopo lo sportello di ferro veniva aperto e una striscia di luce si proiettava nell' interno , insufficiente pero` per illuminare l' intera stufa . Un soldato introdusse il capo ma subito lo ritrasse starnutendo sonoramente . Una manata di fuliggine , lanciatagli sul viso da Sandokan Io aveva reso piu` nero d' uno spazzacamino e l' aveva mezzo accecato . Al diavolo chi ha avuto l' idea di farmi mettere il naso entro questo magazzino di nerofumo ! ... esclamo` l' inglese . Era ridicola disse un altro soldato . Noi perdiamo qui del tempo prezioso senza nessun risultato . La Tigre della Malesia deve trovarsi nel parco e forse a quest' ora cerca di superare la cinta . Affrettiamoci a uscire dissero tutti . Non sara` qui che noi guadagneremo le mille sterline promesse dal lord . I soldati batterono precipitosamente in ritirata chiudendo con fracasso la porta della serra . Per alcuni istanti si udirono i loro passi e le loro voci , poi piu` nulla . Il portoghese quando non udi` piu` nulla respiro` a lungo . Corpo di centomila spingarde ! ... esclamo` . Mi pare di essere vissuto cento anni in soli pochi minuti . Io ormai non davo una piastra della nostra pelle . Per poco che quel soldato si fosse allungato ci scopriva tutti e due . Si potrebbe accendere un cero alla Madonna del Pilar . Non nego che il momento sia stato terribile rispose Sandokan . Quando ho veduto a soli pochi palmi da me quella testa , ho veduto rosso dinanzi ai miei occhi e non so chi mi abbia trattenuto dal far fuoco . Che brutto affare sarebbe stato ! ... Ora pero` non avremo piu` nulla da temere . Continueranno le loro ricerche nel parco , poi finiranno col persuadersi che noi qua non ci siamo piu` . E quando ce ne andremo ? ... Non avrai certamente l' idea di rimanere qui qualche settimana . Pensa che i prahos possono ormai essere gia` giunti alla foce del fi`umicello . Non ho alcuna intenzione di fermarmi qui , tanto piu` che i viveri non abbonderanno . Aspettiamo che la sorveglianza degli inglesi si rallenti un po' e vedrai che prenderemo il volo . Anch' io ho vivissimo desiderio di sapere se i nostri uomini sono giunti , poiche` senza il loro concorso non sara` possibile rapire la mia Marianna . Sandokan mio , andiamo a vedere se vi e` qualche cosa da porre sotto i denti o da bagnare la gola . Usciamo Yanez . Il portoghese , che si sentiva soffocare entro quella stufa fuligginosa , spinse innanzi la carabina , poi striscio` fino allo sportello saltando lestamente su di un vaso che era vicino onde non lasciare sul suolo tracce della fuliggine . Sandokan imito` quella prudente manovra e balzando di vaso in vaso giunsero alla porta della serra . Si vede nessuno ? chiese . Tutto e` oscuro all' esterno . Allora andiamo a saccheggiare i banani . Si spinsero fino ai macchioni che crescevano lungo il viale e trovati alcuni banani e dei pombo , fecero un' ampia provvista onde calmare gli stiracchiamenti dello stomaco e gli ardori della sete . Stavano per ritornare nella serra , quando Sandokan si arresto` dicendo : Aspettami qui , Yanez . Voglio andare a vedere dove sono i soldati . E` un' imprudenza quella che vuoi commettere rispose il portoghese . Lascia che cerchino dove vogliono . Cosa importa ormai a noi ? Ho un progetto in testa . Al diavolo il tuo piano . Per questa notte nulla si puo` fare . Chi lo sa ? rispose Sandokan . Forse noi possiamo andarcene senza aspettare il domani . D' altronde la mia assenza sara` breve . Porse a Yanez la carabina , afferro` il kriss e si allontano` silenziosamente tenendosi sotto la fosca ombra dei macchioni . Giunto presso l' ultimo gruppo di banani , scorse a grande distanza alcune torce che si dirigevano verso la cinta . Pare che si allontanino mormoro` . Vediamo cosa succede nella palazzina di lord James . Ah ! ... Se potessi vedere , sia pure per un istante la mia fanciulla ... Me ne andrei di qui piu` tranquillo . Soffoco` un sospiro e si diresse verso il viale procurando di tenersi al riparo dei tronchi degli alberi e dei cespugli . Giunto in vista della palazzina , si fermo` sotto una macchia di manghi e guardo` . Il suo cuore sussulto` vedendo la finestra di Marianna illuminata . Ah ! Se potessi rapirla ! mormoro` , fissando ardentemente il lume che brillava attraverso l' inferriata . Fece ancora tre o quattro passi tenendosi curvo al suolo , onde non farsi scoprire da qualche soldato che poteva trovarsi imboscato in quei dintorni , poi si arresto` nuovamente . Aveva scorto un' ombra passare dinanzi al lume e le era sembrata quella della fanciulla amata . Stava per slanciarsi innanzi , quando abbassando gli sguardi vide una forma umana ferma dinanzi alla porta della palazzina . Era una sentinella che stava appoggiata alla sua carabina . Che mi abbia scorto ? si chiese . La sua esitazione duro` un solo istante . Aveva ancora veduto l' ombra della fanciulla ripassare dietro l' inferriata . Senza badare al pericolo si slancio` innanzi . Aveva fatti appena dieci passi quando vide la sentinella imbracciare rapidamente la carabina . Chi vive ? grido` . Sandokan si era arrestato . IL FANTASMA DELLE GIACCHE ROSSE La partita ormai era irrimediabilmente perduta , anzi minacciava di diventare seriamente pericolosa pel pirata e pel suo compagno . Non era da presumersi che la sentinella stante l' oscurita` e la distanza avesse potuto scorgere distintamente il pirata che erasi prontamente nascosto dietro un cespuglio , pero` poteva abbandonare il posto e andarlo a scovare o chiamare altri compagni . Sandokan comprese subito che stava per esporsi ad un grande pericolo , percio` invece di avanzare rimase immobile dietro a quel riparo . La sentinella ripete` l' intimazione , poi non ricevendo alcuna risposta fece qualche passo innanzi piegandosi a destra ed a sinistra per meglio accertarsi cosa si nascondeva dietro al cespuglio ; poi , ritenendo forse di essersi ingannato , torno` verso la palazzina mettendosi a guardia dell' entrata . Sandokan , quantunque si sentisse indosso vivissimo il desiderio di compiere la sua temeraria impresa , si mise a indietreggiare lentamente con mille precauzioni , passando da un tronco all' altro e strisciando dietro ai cespugli , senza staccare gli sguardi dal soldato il quale teneva sempre il fucile in mano , pronto a scaricarlo . Giunto in mezzo alle aiuole affretto` il passo e si caccio` nella serra dove il portoghese lo aspettava in preda a mille ansie . Cos' hai veduto ? gli chiese Yanez . Io ho tremato per te . Nulla di buono per noi rispose Sandokan , con sorda collera . La palazzina e` guardata da sentinelle ed il parco e` percorso in tutti i sensi da numerosi soldati . Questa notte noi non potremo tentare assolutamente nulla . Approfitteremo per schiacciare un sonnellino . Qui non torneranno piu` di certo a disturbarci . Chi puo` assicurarlo ? Vuoi farmi venire la febbre , Sandokan ? Qualche altro drappello puo` passare in queste vicinanze e fare una nuova esplorazione . Mi pare che la vada male per noi , fratellino mio . Se la tua fanciulla potesse trarci da questa cattiva situazione ! Povera Marianna ! Chissa` come sara` sorvegliata ! ... E chissa` come soffrira` non avendo nostre nuove ! ... Darei cento gocce del mio sangue per dirle che noi siamo ancora vivi . Si trova in condizioni ben migliori di noi , fratellino mio . Non darti pensiero per lei per ora . Vuoi che approfittiamo di questo momento di sosta per dormire qualche ora ? Un po' di riposo ci fara` bene . Si` , ma con un occhio aperto . Vorrei dormire con tutti e due gli occhi aperti . Orsu` , sdraiamoci dietro a questi vasi e cerchiamo di dormire . Il portoghese ed il suo compagno , quantunque non si sentissero completamente tranquilli , si accomodarono alla meglio in mezzo ai rosai di Cina cercando di gustare un po' di riposo . Malgrado tutta la loro buona volonta` , non furono capaci di chiudere gli occhi . La tema di veder comparire ancora i soldati di lord James li tenne costantemente svegliati . Anzi parecchie volte per calmare la loro crescente ansieta` si alzarono e uscirono dalla serra per vedere se i loro nemici si avvicinavano . Quando spunto` l' alba gl' inglesi rovistavano ancora il parco con maggior accanimento , frugando i macchioni di bambu` e di banani , i cespugli e le aiuole . Pareva che fossero sicuri di scovare , presto o tardi , i due audaci pirati che avevano commessa l' imprudenza di superare le cinte del parco . Yanez e Sandokan vedendoli lontani , approfittarono per saccheggiare una pianta di aranci che produceva delle frutta grosse come la testa d' un bambino e assai succulente , conosciute dai malesi col nome di bua` kadangsa , poi tornarono a nascondersi nella stufa , dopo d' aver avuta la precauzione di cancellare accuratamente le tracce di fuliggine lasciate sul suolo . Quantunque la serra fosse stata ormai perlustrata , gl' inglesi potevano ritornarvi per meglio assicurarsi , alla luce del giorno , che non si nascondevano cola` i due audaci pirati . Sandokan e Yanez , divorata la loro magra colazione , accesero le sigarette e si accomodarono fra la cenere e la fuliggine aspettando che la notte tornasse a calare per tentare la fuga . Si trovavano cola` da parecchie ore quando a Yanez parve udire al di fuori dei passi . Entrambi si alzarono tenendo in pugno i kriss . Che ritornino ? si chiese il portoghese . Che ti sia ingannato ? disse Sandokan . No : qualcuno e` passato pel viale . Se fossi certo che si trattasse d' un solo uomo uscirei per farlo prigioniero . Sei pazzo , Sandokan . Da lui potremmo sapere dove si trovano i soldati e da quale parte potremmo passare . Hum ! ... Sono certo che ci ingannerebbe . Non l' oserebbe con noi , Yanez . Vuoi che andiamo a vedere ? Non fidarti , Sandokan . Pure qualche cosa bisogna tentare , amico mio . Lascia che esca io . E dovro` io rimanermene qui inoperoso ? Se vi sara` bisogno di aiuto ti chiamero` . Odi piu` nulla ? Va' pure , Yanez . Io mi terro` pronto a slanciarmi fuori . Yanez stette prima alcuni istanti in ascolto , poi attraverso` la serra e usci` all' aperto guardando attentamente sotto i macchioni dei banani . Stando nascosto in mezzo ad un cespuglio vide ancora alcuni soldati che battevano , svogliatamente pero` , le aiuole del parco . Gli altri dovevano ormai essersi spinti fuori della cinta avendo perduta la speranza di ritrovare i due pirati nei pressi della villa . Speriamo disse Yanez . Se entro quest' oggi non ci trovano , si persuaderanno forse che noi siamo riusciti a prendere il largo malgrado la loro sorveglianza . Se tutto va bene questa sera potremo lasciare il nostro nascondiglio e gettarci nella foresta . Stava per ritornare , quando girando gli sguardi verso la palazzina vide un soldato avanzarsi sul viale che conduceva alla serra . Che mi abbia scorto ? si chiese ansiosamente . Si getto` in mezzo ai banani e tenendosi nascosto dietro a quelle gigantesche foglie , raggiunse prontamente Sandokan . Questi vedendolo col viso sconvolto s' immagino` subito che qualche cosa di grave doveva essere accaduto . Sei inseguito forse ? gli chiese . Temo che mi abbiano veduto rispose Yanez . Un soldato si dirige verso il nostro rifugio . Un soldato ? Si` , solo . Ecco l' uomo che mi occorre . Che vuoi dire ? Sono lontani gli altri ? Stanno presso la cinta . Allora lo prenderemo . Chi ? domando` Yanez con ispavento . Il soldato che si dirige a questa volta . Ma tu vuoi perderci , Sandokan . Quell' uomo mi e` necessario . Presto seguimi . Yanez voleva protestare , ma gia` Sandokan si trovava fuori dalla serra . Di buona o cattiva voglia fu quindi costretto a seguirlo onde impedirgli almeno di commettere qualche grossa imprudenza . Il soldato , che Yanez aveva scorto , non distava piu` di duecento passi . Era un giovanotto mingherlino , pallido coi capelli rossi e ancora imberbe , probabilmente un soldato novellino . S' avanzava con noncuranza , fischiando fra i denti e tenendo il fucile ad armacollo . Certamente non si era nemmeno avveduto della presenza di Yanez , poiche` diversamente avrebbe impugnata l' arma e non si sarebbe avanzato senza prendere qualche precauzione o chiamare in suo soccorso qualche camerata . La sua cattura sara` facile disse Sandokan curvandosi verso Yanez che lo aveva gia` raggiunto . Teniamoci nascosti in mezzo a questo macchione di banani e appena quel giovanotto sara` passato gli piomberemo alle spalle . Prepara un fazzoletto per imbavagliarlo . Sono pronto , rispose Yanez , ma ti dico che tu commetti una imprudenza . L' uomo non potra` opporre molta resistenza . E se manda un grido ? Non ne avra` il tempo . Eccolo ! Il soldato aveva gia` oltrepassato il macchione senza essersi accorto di nulla . Yanez e Sandokan di comune accordo gli piombarono alle spalle con un solo slancio . Mentre la Tigre lo afferrava pel collo , il portoghese gli gettava il bavaglio alla bocca . Quantunque quell' attacco fosse stato fulmineo , il giovanotto ebbe ancora il tempo di mandare un urlo acuto . Presto , Yanez disse Sandokan . Il portoghese prese fra le braccia il prigioniero e lo trasporto` rapidamente nella stufa . Sandokan dopo pochi istanti lo raggiunse . Era assai inquieto perche` non aveva avuto il tempo di raccogliere la carabina del prigioniero avendo scorto due soldati slanciarsi verso il viale . Siamo minacciati , Yanez disse , cacciandosi frettolosamente nella stufa . Si sono accorti che abbiamo rapito il soldato ? chiese Yanez impallidendo . Devono aver udito il grido . Allora siamo perduti . Non ancora . Pero` se vedranno a terra la carabina del loro camerata verranno di certo qui a cercare . Non perdiamo tempo , fratellino mio . Usciamo di qui e corriamo verso la cinta . Ci fucileranno prima d' aver percorso cinquanta passi . Restiamo qui nella stufa e aspettiamo con calma gli avvenimenti . D' altronde siamo armati e decisi a tutto . Mi pare che vengano . Non spaventarti , Yanez . Il portoghese non si era ingannato . Alcuni soldati erano gia` giunti presso la serra e commentavano la misteriosa sparizione del loro camerata . Se ha lasciato qui l' arma vuol dire che qualcuno lo ha sorpreso e portato via diceva un soldato . Mi sembra impossibile che i pirati si trovino ancora qui e che abbiano avuto tanta audacia da tentare un simile colpo diceva un altro . Che Barry abbia voluto burlarsi di noi ? Non mi pare che sia il momento di scherzare . Pure non sono convinto che gli sia toccata una disgrazia . Ed io vi dico che e` stato assalito dai due pirati disse una voce nasale dalla pronuncia scozzese . Chi ha veduto quei due uomini varcare la palizzata ? E dove vuoi che siano nascosti ? Abbiamo visitato tutto il parco senza trovare le loro tracce . Che quei furfanti siano veramente due spiriti infernali da potersi nascondere sottoterra o nel tronco degli alberi ? Ohe ! ... Barry ! ... grido` una voce tuonante . Lascia gli scherzi briccone o ti faccio frustare come un marinaio . Naturalmente nessuno rispose . Il giovanotto ne avrebbe avuto ben voglia , ma imbavagliato come si trovava e per di piu` minacciato dai kriss di Sandokan e di Yanez non poteva assolutamente farlo . Quel silenzio confermo` maggiormente nei soldati il sospetto che al loro camerata fosse toccata una disgrazia . Orsu` , cosa facciamo ? disse lo scozzese . Cerchiamolo , amici disse un altro . Abbiamo gia` frugati i macchioni . Entriamo nella serra disse un terzo . I due pirati udendo quelle parole si sentirono invadere da una viva inquietudine . Cosa facciamo ? chiese Yanez . Ammazziamo prima di tutto il prigioniero disse Sandokan risolutamente . Il sangue ci tradirebbe . Credo d' altronde che questo povero giovanotto sia mezzo morto dallo spavento e che non possa nuocere . Sia pure , lasciamogli la vita . Tu mettiti presso lo sportello e fracassa il cranio al primo soldato che tenta di entrare . E tu ? Preparero` una bella sorpresa alle giacche rosse . Yanez prese la carabina , l' armo` e si sdraio` fra la cenere . Sandokan si curvo` verso il prigioniero , dicendogli : Bada che se tu cerchi di mandare un solo grido ti pianto il mio pugnale nella gola e ti avverto che la punta e` stata avvelenata col succo mortale dell' upas . Se vuoi vivere non devi fare un gesto . Cio` detto si alzo` ed urto` le pareti della stufa in diversi luoghi . Sara` una splendida sorpresa disse . Aspettiamo il momento opportuno per mostrarci . Intanto i soldati erano entrati nella serra e rimuovevano con rabbia i vasi , imprecando contro la Tigre della Malesia e anche contro il loro camerata . Non trovando nulla fissarono i loro sguardi sulla stufa . Per mille cannoni ! esclamo` lo scozzese . Che il nostro camerata sia stato assassinato e poi nascosto la` dentro ? Andiamo a vedere disse un altro . Adagio , compagni disse un terzo . La stufa e` abbastanza ampia per nascondere piu` d' un uomo . Sandokan si era allora appoggiato contro le pareti pronto a dare un urto tremendo . Yanez disse . Preparati a seguirmi . Sono pronto . Sandokan udendo aprirsi lo sportello s' allontano` di qualche passo poi si scaglio` . Si udi` un sordo screpoli`o , poi la parete , sfondata da quella scossa poderosa , cedette . La Tigre ! gridarono i soldati , gettandosi a destra ed a manca . Fra il rovinare dei mattoni era improvvisamente apparso Sandokan colla carabina in pugno e il kriss fra i denti . Sparo` sul primo soldato che si vide dinanzi , poi si scaglio` con impeto irresistibile addosso agli altri , atterrandone ancora due , quindi attraverso` la serra seguito da Yanez . ATTRAVERSO LE FORESTE Lo spavento provato dai soldati nel vedersi comparire dinanzi il formidabile pirata era stato tale che subito nessuno aveva pensato a far uso delle proprie armi . Quando , rimessisi dalla sorpresa , vollero riprendere l' offensiva , era ormai troppo tardi . I due pirati , senza badare agli squilli di tromba che partivano dalla villa ed ai colpi di fucile dei soldati sparsi pel parco , colpi sparati a casaccio , non sapendo ancora quegli uomini di cosa si trattava , erano gia` in mezzo alle aiuole ed ai macchioni di cespugli . In due minuti , Yanez e Sandokan , trottando furiosamente giunsero in mezzo ai grandi alberi . Tirarono il fiato e si guardarono intorno . I soldati che avevano cercato di bloccarli nella stufa si erano slanciati fuori dalla serra , urlando a squarciagola e facendo fuoco in mezzo agli alberi . Quelli della villa , comprendendo finalmente che si trattava di qualche cosa di grave e forse sospettando che i loro compagni avessero scovata la formidabile Tigre della Malesia , correvano attraverso al parco per giungere alle palizzate . Troppo tardi , miei cari disse Yanez . Noi giungeremo prima . Via di corsa disse Sandokan . Non lasciamoci tagliare la strada . Le mie gambe sono pronte . Ripartirono entrambi con ugual lena , tenendosi celati in mezzo agli alberi e giunti alla cinta in due slanci la varcarono lasciandosi cadere dall' altra parte . Nessuno ? chiese Sandokan . Non si vede anima viva . Gettiamoci nel bosco . Faremo perdere loro le nostre tracce . La foresta non era che a due passi . Entrambi vi si cacciarono dentro , correndo a perdifiato . Di passo in passo che si allontanavano , la marcia diventava difficilissima . Dappertutto sorgevano fitti cespugli , stretti , incassati fra alberi enormi che lanciavano i loro grossi e nodosi fusti a delle altezze straordinarie e dappertutto strisciavano , intrecciandosi come boa mostruosi , miriadi di radici . Dall' alto poi scendevano , per poi risalire , aggrappandosi ai tronchi ed ai rami dei grandi vegetali , i calamus , i rotang , i gambir , delle vere reti che resistevano tenacemente a tutti gli sforzi , sfidando perfino le lame dei coltelli , mentre piu` sotto il piper nigrum dal prezioso granello , formava degli ammassi tali da rendere vano qualsiasi tentativo di passaggio . A destra , a sinistra , dinanzi e di dietro , si slanciavano in alto durion dai fusti diritti , lucidi , carichi di frutta gia` quasi mature , proiettili eccessivamente pericolosi essendo rivestiti da punte durissime come se fossero di ferro , o gruppi immensi di banani dalle foglie smisurate , o di betel , o di arenghe saccarifere dalle piume eleganti , o di aranci portanti frutta grosse come la testa di un bambino . I due pirati perduti in mezzo a quella fitta foresta , che poteva chiamarsi veramente vergine , si trovarono ben presto nella impossibilita` di avanzare . Sarebbe stato necessario il cannone per sfondare quella muraglia di tronchi d' alberi , di radici e di calamus . Dove andiamo Sandokan ? chiese Yanez . Io non so piu` da quale parte passare . Imiteremo le scimmie disse la Tigre della Malesia . E` una manovra a noi familiare . E molto apprezzabile , anzi , in questi momenti . Si` , poiche` faremo perdere le nostre tracce agl' inglesi che c' inseguono . Sapremo poi dirigerci ? Tu sai che noi bornesi non perdiamo mai la buona direzione , anche se manchiamo di bussola . Il nostro istinto di uomini dei boschi e` infallibile . Che siano gia` entrati in questa foresta gl' inglesi ? Hum ! Lo dubito , Yanez rispose Sandokan . Se fatichiamo noi gia` abituati a vivere in mezzo ai boschi essi non avranno potuto fare dieci passi . Nondimeno cerchiamo di allontanarci presto . So che il lord tiene dei grossi cani e quei dannati animali potrebbero giungerci alle spalle . Abbiamo dei pugnali per sventrarli , Sandokan . Sono piu` pericolosi degli uomini . Orsu` Yanez , forza di braccia . Aggrappati ai rotang , ai calamus ed ai sarmenti dei piper i due pirati si misero a scalare la muraglia di verzura con un' agilita` da fare invidia alle stesse scimmie . Salivano , scendevano , poi tornavano a risalire passando fra le maglie di quella immensa rete vegetale e scivolando fra le smisurate foglie dei foltissimi banani o dei tronchi colossali degli alberi . Alla loro inattesa comparsa , fuggivano schiamazzando le splendide colombe coronate o quelle dette morobo ; i tucani dal becco enorme e dal corpo scintillante di piume rosse ed azzurre scappavano mandando delle note stridenti , somiglianti al cigolare d' un carro male unto ; s' innalzavano , come fulmini , gli argo dalle lunghe code macchiate e sparivano le belle alude dalle penne color turchese , facendo udire dei lunghi fischi . Anche delle scimmie dal naso lungo , sorprese da quell' apparizione , si slanciavano precipitosamente verso gli alberi vicini , mandando grida di spavento , correndo poi a nascondersi nei cavi dei tronchi . Yanez e Sandokan , per nulla inquieti , proseguivano le loro ardite manovre , passando di pianta in pianta senza mai porre il piede in fallo . Si slanciavano fra i calamus con sicurezza straordinaria , rimanendo appesi , poi con un nuovo slancio passavano sui rotang , per poi aggrapparsi ai rami di questo o di quell' altro albero . Percorsi cinque o seicento metri , non senza aver corso piu` volte il pericolo di capitombolare da altezze che mettevano le vertigini , si arrestavano fra i rami di un bua mamplam , pianta che produce delle frutta piuttosto detestabili pei palati europei , essendo impregnate d' un forte odore di resina , ma che pure sono assai nutritive e anche non sgradite agli indigeni . Possiamo riposarci qualche ora disse Sandokan . Nessuno verra` di certo a disturbarci in mezzo a questa foresta . E` come se noi ci trovassimo in una cittadinella ben bastionata . Sai , fratellino mio , che noi siamo stati fortunati a fuggire a quei bricconi ? ... Trovarci in una stufa con otto o dieci soldati intorno e salvare ancora la pelle e` una cosa veramente miracolosa . Devono avere una gran paura di te . Pare che sia cosi` disse Sandokan sorridendo . Che lo abbia saputo la tua fanciulla che tu sei riuscito a prendere il largo ? ... Lo suppongo rispose Sandokan , con un sospiro . Temo pero` che questa nostra impresa decida il lord a cercare un sicuro asilo a Vittoria . Lo credi ? chiese Sandokan , facendosi cupo in volto . Non si terra` piu` sicuro , ora che sa che noi siamo cosi` vicini alla villa . E` vero , Yanez . Bisogna che ci mettiamo in cerca dei nostri uomini . Che siano approdati ? ... Li troveremo alla foce del fiumicello . Se non e` toccata loro qualche disgrazia . Non mettermi dei timori indosso , d' altronde lo sapremo presto . E piomberemo subito sulla villa ? Vedremo cosa ci converra` fare . Vuoi un consiglio Sandokan ? ... Parla , Yanez . Invece di tentare l' espugnazione della villa aspettiamo che il lord esca . Vedrai che non rimarra` molto in questi luoghi . E vorresti assalire il drappello lungo la via ? ... In mezzo ai boschi . Un assalto puo` andare per le lunghe e costare dei sacrifici enormi . Il consiglio e` buono . Distrutta o fugata la scorta , rapiremo la fanciulla e torneremo subito a Mompracem . Ed il lord ? . . Lo lasceremo andare dove vorra` . Cosa importa a noi di lui ? ... Vada a Sarawack o in Inghilterra , poco monta . Non andra` ne` in un luogo ne` nell' altro , Yanez . Vuoi dire ? Che non ci lascera` un momento di tregua e che rovescera` su di noi tutte le forze di Labuan . E t' inquieteresti per cio` ? ... Io ? ... Forse che la Tigre della Malesia ha paura di costoro ? ... Verranno numerosi e potentemente armati e decisi ad espugnare la mia isola , ma troveranno pane pei loro denti . Nel Borneo vi sono legioni di selvaggi pronti ad accorrere sotto le mie bandiere . Basterebbe che io mandassi emissari alle Romades e sulle coste della grande isola per vedere giungere delle decine di prahos . Lo so , Sandokan . Come vedi , Yanez , io potrei , se volessi , scatenare la guerra anche sulle sponde del Borneo e rovesciare orde di selvaggi feroci su quest' aborrita isola . Tu pero` non lo farai , Sandokan . Perche` ? ... Quando avrai rapita Marianna Guillonk tu non ti occuperai piu` ne` di Mompracem ne` dei suoi tigrotti . E` vero fratellino ? ... Sandokan non rispose . Dalle sue labbra pero` usci` un sospiro cosi` potente da sembrare un lontano ruggito . La fanciulla e` piena di energia , e` una di quelle donne che non si farebbero pregare per combattere intrepidamente a fianco dell' uomo amato , ma miss Mary non diverra` mai la regina di Mompracem . E cosi` , Sandokan ? ... Anche questa volta il pirata era rimasto silenzioso . Si era preso il capo fra le mani ed i suoi occhi , animati da una cupa fiamma , guardavano nel vuoto , forse molto lontano , cercando di leggere nell' avvenire . Tristi giorni si preparano per Mompracem continuo` Yanez . La formidabile isola fra pochi mesi , forse meno ancora , fra alcune settimane , avra` perduto tutto il suo prestigio e anche le sue terribili tigri . Orsu` , cosi` doveva accadere . Abbiamo tesori immensi e andremo a godere una vita tranquilla in qualche opulenta citta` dell' estremo oriente . Taci ! disse Sandokan , con voce sorda . Taci , Yanez . Tu non puoi sapere quale possa essere il destino delle tigri di Mompracem . Lo si puo` indovinare . Forse puoi ingannarti . Quali idee hai tu adunque ? Non te le posso dire ancora . Aspettiamo gli avvenimenti . Vuoi che andiamo ? E` ancora un po' presto . Sono impaziente di rivedere i prahos . Gl' inglesi ci possono aspettare sul margine della foresta . Non li temo piu` . Bada , Sandokan . Tu stai per gettarti in un brutto ginepraio . Una palla di carabina bene aggiustata puo` mandarti all' altro mondo . Saro` prudente . Guarda , laggiu` la foresta mi pare che si diradi un po' : andiamo Yanez . La febbre mi divora . Facciamo come vuoi . Il portoghese , quantunque temesse una sorpresa da parte degl' inglesi , i quali potevano essersi avanzati nel bosco , strisciando come serpenti , era del pari impaziente di sapere se i prahos erano sfuggiti alla tremenda burrasca che aveva battute le coste dell' isola . Dissetati col succo di alcuni bua` mamplam , s' aggrapparono ai rotang ed ai calamus che serravano l' albero e si calarono al suolo . Non era pero` cosa facile uscire dalla foresta . Al di la` di un piccolo spazio poco coperto , gli alberi tornavano piu` fitti di prima . Anche Sandokan si trovava un poco smarrito e non sapeva quale direzione tenere per giungere , approssimativamente , nei pressi del fiumicello . Ci troviamo in un bell' impiccio , Sandokan disse Yanez , che non era capace di vedere nemmeno il sole per orizzontarsi . Da qual parte andremo ? Ti confesso che non so se piegare a manca o a destra rispose Sandokan . Mi pare pero` di vedere laggiu` un piccolo sentiero . Le erbe lo hanno ormai ricoperto , pure spero che ci conduca fuori da questo ginepraio e ... Un latrato , e` vero ? Si` rispose il pirata , la cui fronte si era oscurata . I cani hanno scoperto le nostre orme . Cacciano a casaccio . Ascolta . In lontananza , in mezzo alla fitta foresta , si era udito un secondo latrato . Qualche cane era entrato nella immensa macchia vergine e cercava di raggiungere i fuggiaschi . Che sia solo o seguito da degli uomini ? chiese Yanez . Forse da qualche negro . Un soldato non avrebbe potuto cimentarsi fra questo caos . Cosa vuoi fare ? Aspettare a pie` fermo l' animale e ucciderlo . Con un colpo di fucile ? Lo sparo ci tradirebbe , Yanez . Impugna il tuo kriss ed aspettiamo . In caso di pericolo ci arrampicheremo su questo pombo . Si nascosero tutti e due dietro il grosso tronco dell' albero il quale era cinto da radici e da rotang formanti una vera rete e attesero la comparsa di quell' avversario a quattro gambe . L' animale guadagnava via rapidamente . Si udivano a non molta distanza spostarsi dei rami e delle foglie e dei latrati sordi . Doveva aver di gia` scoperto le orme dei due pirati e si affrettava per impedire loro di allontanarsi . Forse , dietro a lui , a distanza vi erano degli indigeni . Eccolo disse ad un tratto Yanez . Un cagnaccio nero , dal pelo irto e le mascelle formidabilmente armate d' acuti denti , era comparso in mezzo ad un cespuglio . Doveva appartenere a quella razza feroce usata dai piantatori delle Antille e dell' America meridionale per dar la caccia agli schiavi . Vedendo i due pirati s' arresto` un momento guardandoli con due occhi ardenti , poi balzando sopra le radici con uno slancio da leopardo , si scaglio` perdutamente innanzi , mandando un ringhio pauroso . Sandokan s' era prontamente inginocchiato tenendo il kriss orizzontalmente , mentre Yanez aveva afferrato la carabina per la canna volendo servirsene come di mazza . Il cagnaccio con un ultimo slancio rovino` addosso a Sandokan , che era il piu` vicino , cercando di azzannarlo per la gola . Se quella bestia era feroce , la Tigre della Malesia non lo era da meno . La sua destra , rapida come il fulmine , si spinse innanzi e la lama scomparve quasi intera fra le fauci dell' animale . Contemporaneamente Yanez gli assestava sul cranio una tale mazzata da sfondarlo di colpo . Mi pare che ne abbia abbastanza disse Sandokan alzandosi e respingendo col piede il cagnaccio gia` agonizzante . Se gli inglesi non hanno altri alleati da mandarci alle calcagna , perderanno inutilmente il loro tempo . Bada che dietro al cane non vi siano degli uomini . A quest' ora avrebbero fatto fuoco su di noi . Andiamo , Yanez . Trottiamo sul sentiero . I due pirati , senza piu` occuparsi d' altro , si cacciarono fra gli alberi , cercando di seguire il vecchio sentiero . Le piante , le radici e soprattutto i rotang e i calamus l' avevano invaso ; nondimeno una traccia abbastanza visibile era rimasta e si poteva seguirlo con minor fatica . Ad ogni istante pero` davano il capo contro certe ragnatele cosi` smisurate e cosi` tenaci da poter imprigionare , senza spezzarsi , i piccoli volatili , oppure incespicavano contro le radici serpeggianti fra le erbe facendo sovente dei brutti capitomboli . Numerose lucertole volanti , spaventate dalla comparsa dei due pirati , fuggivano disordinatamente in tutte le direzioni e qualche rettile , disturbato nel suo sonno , s' allontanava precipitosamente facendo udire qualche sibilo minaccioso . Ben presto pero` anche il sentiero scomparve e Yanez e Sandokan furono costretti a ricominciare le loro manovre aeree fra i rotang , i gambir ed i calamus mettendo in fuga ed irritando i bigit , scimmie dal pellame nerissimo , che abbondano nel Borneo e nelle vicine isole e che sono dotate di una agilita` incredibile . Quei quadrumani , vedendo invasi i loro aerei possessi , non sempre cedevano il passo e talvolta ricevevano i due disturbatori con una vera pioggia di frutta e ramoscelli . Procedettero cosi` un paio d' ore , a casaccio , non potendo rilevare la posizione del sole per potersi orientare , poi avendo veduto scorrere sotto di loro un torrentello dalle acque nere , scesero verso il suolo . Non vi saranno serpenti d' acqua la` dentro ? chiese Yanez a Sandokan . Non troveremo che delle sanguisughe rispose il pirata . Vuoi che approfittiamo di questo passaggio ? Lo preferisco a quello aereo . Vediamo se l' acqua e` profonda . Non sara` alta piu` di un piede , Yanez . Tuttavia assicuriamoci . Il portoghese ruppe un ramo e lo immerse in quel torrentello . Non ti eri ingannato , Sandokan disse . Scendiamo . Abbandonarono il ramo sul quale si erano tenuti fino allora e si calarono nel piccolo corso d' acqua . Si vede nulla ? chiese Sandokan . Yanez si era curvato , cercando di distinguere qualche cosa attraverso le infinite arcate di verzura che si piegavano sul ruscello . Mi pare di scorgere un po' di luce la` in fondo disse . Che la foresta si diradi ? E` probabile , Sandokan . Andiamo a vedere . Reggendosi con molta fatica in causa del fondo limaccioso del piccolo corso d' acqua , si spinsero innanzi , aggrappandosi di quando in quando ai rami che si prolungavano sulla corrente . Degli odori nauseabondi s' alzavano fra quelle acque nere , esalazioni prodotte dal corrompersi delle foglie e delle frutta accumulatesi sul letto . Vi era il pericolo di prendersi una potente febbre . I due pirati avevano percorso un quarto di chilometro , quando Yanez s' arresto` bruscamente , aggrappandosi ad un grosso ramo che si prolungava da una parte all' altra del torrente . Cos' hai , Yanez ? chiese Sandokan , levando il fucile dalla spalla . Odi ! Il pirata si curvo` innanzi ascoltando , poi , dopo qualche istante , disse : Qualcuno si avvicina . Nel medesimo istante un muggito possente , che si sarebbe detto mandato da un toro spaventato o irritato , risuono` sotto le arcate di verzura , facendo tacere di colpo i cicalecci degli uccelli e le risa stridule delle piccole scimmie . In guardia , Yanez disse Sandokan . Abbiamo un maias dinanzi a noi . E anche un altro nemico peggiore forse dell' altro . Cosa vuoi dire ? Guarda la` , su quel grosso ramo che attraversa il fiumicello . Sandokan si alzo` sulla punta dei piedi e lancio` un rapido sguardo dinanzi a se` . Ah ! mormoro` , senza manifestare la menoma apprensione . Un maias da una parte , un hariman bintang dall' altra ! Vedremo se saranno capaci di chiuderci il passo . Prepara il fucile e teniamoci pronti a tutto . L' ASSALTO DELLA PANTERA Due formidabili nemici stavano di fronte ai due pirati ; l' uno non meno pericoloso dell' altro , ma pareva pel momento non avessero alcuna intenzione di occuparsi dei due uomini poiche` , invece di scendere lungo il torrente , si muovevano rapidamente incontro come se avessero avuto intenzione di misurare le loro forze . L' animale che Sandokan aveva chiamato hariman bintang era una splendida pantera della Sonda ; l' altro invece era uno di quei grandi scimmioni , un urang outan , che sono ancora cosi` numerosi nel Borneo e nelle isole vicine e che sono si` tanto temuti per la loro forza prodigiosa e anche per la loro ferocia . La pantera forse affamata , vedendo l' uomo dei boschi passare sulla riva opposta , s' era prontamente slanciata su di un grosso ramo che si curvava quasi orizzontalmente sulla corrente , formando una specie di ponte Come si disse , era una fiera bellissima e altrettanto pericolosa anche . Aveva la taglia e un po' anche l' aspetto di una piccola tigre , colla testa invece piu` rotonda e poco sviluppata , gambe corte e robuste ed il pelame giallo oscuro a macchie ed a rosette piu` fosche . Doveva misurare almeno un metro e mezzo di lunghezza , quindi doveva essere una delle piu` grosse della famiglia . Il suo avversario era un brutto scimmione , alto circa un metro e quaranta centimetri , ma con delle braccia cosi` smisurate da toccare i due metri e mezzo complessivamente . La sua faccia , assai larga e rugosa , aveva un aspetto ferocissimo , specialmente con quegli occhietti infossati e mobilissimi e quel pelame rossastro che la incorniciava . Il petto di quel quadrumane aveva uno sviluppo veramente enorme ed i muscoli delle braccia e delle gambe formavano delle vere nodosita` , indizio di una forza prodigiosa . Questi scimmioni , che gl' indigeni chiamano meias , miass e anche maias , abitano nel piu` folto dei boschi e preferiscono le regioni piuttosto basse e umide . Si costruiscono dei nidi assai spaziosi sulle cime degli alberi , adoperando dei rami grossissimi che sanno disporre abilmente in forma di croce . Sono di umore piuttosto triste e non amano la compagnia . Ordinariamente evitano l' uomo e anche gli altri animali ; minacciati pero` o irritati , diventano tremendi e quasi sempre la loro forza straordinaria trionfa sugli avversari . Il maias , udendo il rauco brontoli`o della pantera , si era arrestato di colpo . Egli si trovava sulla riva opposta del piccolo corso d' acqua , dinanzi ad un gigantesco durion , il quale lanciava il suo splendido ombrello di foglie a sessanta metri dal suolo . Probabilmente era stato sorpreso nel momento in cui stava per dare la scalata all' albero onde saccheggiarlo delle sue numerose frutta . Vedendo quella pericolosa vicina , dapprima si era accontentato di guardarla piu` con stupore che con ira , poi tutto d' un tratto aveva mandato due o tre fischi gutturali , indizio d' un prossimo scoppio di collera . Io credo che noi assisteremo ad una terribile lotta fra quei due animalacci disse Yanez che s' era ben guardato dal muoversi . Non l' hanno con noi , finora rispose Sandokan . Temevo che ci volessero attaccare . Anch' io , fratellino mio . Vuoi che cambiamo rotta ? Sandokan guardo` le due rive e vide che in quel luogo era impossibile dare la scalata e cacciarsi nella foresta . Due vere muraglie di tronchi , di foglie , di spine , di radici e di liane , rinchiudevano il corso d' acqua . Per aprirsi il passo avrebbero dovuto mettere mano ai kriss e lavorare per bene . Non possiamo salire disse . Al primo colpo di coltello , maias e pantera si getterebbero contro di noi di comune accordo . Restiamo qui e cerchiamo di non farci scorgere . La lotta non sara` lunga . Dovremo poi affrontare il vincitore . Probabilmente si trovera` in cosi` cattive condizioni da non contrastarci il passo . Ci siamo ! ... La pantera s' impazienta . Ed il maias non ne puo` piu` dal desiderio di fracassare le costole alla vicina . Arma il fucile , Sandokan . Non si sa mai quello che puo` accadere . Sono pronto a fucilare l' una e l' altro e ... Un ululato spaventoso somigliante un po' al muggito di un toro in furore gli tronco` la parola . L' urang' outan aveva raggiunto il colmo della rabbia . Vedendo che la pantera non si decideva ad abbandonare il ramo e scendere verso la riva , l' urang outan si fece minacciosamente innanzi , mandando un secondo ululato e percuotendosi fortemente il petto il quale risuonava come un tamburone . Quello scimmione faceva paura . Il suo pelame rossastro era diventato irto , il suo volto aveva assunto un' espressione d' inaudita ferocia ed i suoi lunghi denti , che sono cosi` solidi da schiacciare la canna d' un fucile come un semplice bastoncino , stridevano . La pantera , vedendolo accostarsi , si era rannicchiata su se stessa come se si preparasse a slanciarsi , pero` non pareva che avesse fretta ad abbandonare il ramo . L' urang outan con un piede si aggrappo` ad una grossa radice serpeggiante al suolo , poi sporgendosi sul fiume prese con ambo le mani il ramo su cui tenevasi l' avversario e lo scosse con forza erculea facendolo scricchiolare . La scossa fu cosi` potente che la pantera , non ostante avesse piantati nel legno i suoi acuti artigli , non pote` reggere e cadde nel fiume . Fu pero` un lampo . Aveva appena toccata l' acqua che si era gia` slanciata nuovamente sul ramo . Sosto` un momento , quindi si avvento` a corpo perduto sulla scimmia gigante , piantandogli le unghie sulle spalle e nelle cosce . Il quadrumane aveva mandato un ululato di dolore . Il sangue era subito sgorgato e scorreva fra i peli gocciolando nel fiumicello . Soddisfatta del felice risultato di quel fulmineo attacco , la fiera cerco` di staccarsi per riguadagnare il ramo prima che l' avversario tornasse alla riscossa . Con un capitombolo magistrale volteggio` su se stessa , servendosi del largo petto della scimmia come un punto d' appoggio e scatto` indietro . Le due zampe s' aggrapparono al ramo cacciando le unghie nella corteccia , ma non pote` pero` spingersi piu` innanzi , come ne avrebbe avuta l' intenzione . L' urang' outan , malgrado le spaventevoli lacerazioni , aveva allungate rapidamente le braccia e aveva afferrata la coda dell' avversaria . Quelle mani , dotate d' una forza terribile , non dovevano piu` lasciare quell' appendice . Esse si strinsero come due morse , strappando alla fiera un mugoli`o di dolore . Povera pantera disse Yanez , che seguiva con vivo interesse le diverse fasi di quella lotta selvaggia . E` perduta disse Sandokan . Se la coda non si strappa , cosa impossibile , non sfuggira` piu` alle strette del maias . Il pirata non doveva ingannarsi . L' urang outan , sentendosi fra le mani la coda , era balzato innanzi salendo sul ramo . Radunando le sue forze , sollevo` di peso la fiera , la fece volteggiare in aria come se fosse un topo , poi la scaglio` con impeto irresistibile contro l' enorme tronco del durion . Si udi` un colpo secco , come d' una scatola ossea che s' infrange ; indi la povera bestia , abbandonata dal suo nemico , rotolo` inanimata al suolo , scivolando poi fra le nere acque del fiumicello . Il cranio , spaccato di colpo , aveva lasciato sul tronco dell' albero una grande chiazza sanguigna mista a brani di materia cerebrale . Per Giove ! ... che colpo maestro ! ... mormoro` Yanez . Non credevo che quello scimmione potesse sbarazzarsi cosi` presto della pantera . Vince tutti gli animali della foresta , perfino i serpenti pitoni rispose Sandokan . C' e` pericolo che se la prenda anche con noi ? ... E` tanto irritato da non risparmiarci se ci vede . Mi pare pero` che sia in ben cattive condizioni . Gronda sangue da tutte le parti . Sono pero` animalacci i maias da sopravvivere anche dopo d' aver ricevuto parecchie palle nel corpo . Vuoi che attendiamo la sua partenza ? Temo che la cosa vada troppo per le lunghe . Non ha piu` nulla da fare qui . Io ritengo invece che abbia il suo nido su quel durion . Mi pare di scorgere fra il fogliame una massa oscura e delle travi gettate trasversalmente fra i rami . Allora bisogna tornare . Nemmeno a questo ci penso . Dovremmo fare un giro immenso , Yanez . Fuciliamo quello scimmione e andiamo innanzi seguendo questo ruscello . Era quello che volevo proporti disse Sandokan . Siamo abili tiratori e sappiamo lavorare di kriss meglio dei malesi . Avviciniamoci un po' onde non mancare ai nostri colpi . Ci sono tanti rami qui da far deviare facilmente le nostre palle . Mentre si preparavano ad assalire l' urang outan , questo si era accovacciato sulla riva del fiumicello e si gettava colle mani dell' acqua sulle ferite . La pantera l' aveva conciato orribilmente . Le sue potenti unghie avevano lacerato le spalle del povero scimmione e cosi` profondamente da mettere a nudo le clavicole . Anche le cosce erano state atrocemente dilaniate ed il sangue sgorgava copiosamente formando al suolo una vera pozza . Dei gemiti , che avevano qualche cosa di umano , uscivano di quando in quando dalle labbra del ferito , seguiti da ululati feroci . Il bestione non si era ancora calmato e , anche in mezzo agli spasmi , tradiva il suo selvaggio furore . Sandokan e Yanez si erano accostati alla riva opposta onde potersi cacciare prontamente nella foresta , nel caso che avessero mancato ai loro colpi e che l' urang outan non fosse caduto sotto la doppia scarica . Gia` si erano arrestati dietro ad un grosso ramo che si slanciava sopra il fiumicello ed avevano appoggiati su quello i loro fucili per meglio mirare , quando videro l' urang outan balzare improvvisamente in piedi percuotendosi furiosamente il petto e digrignando i denti . Cos' ha ? chiese Yanez . Che ci abbia gia` scorti ? No disse Sandokan . Non e` con noi che sta per prendersela . Che qualche altro animale cerchi di sorprenderlo ? Sta' zitto : vedo dei rami e delle foglie a muoversi . Per Giove ! ... Che siano gl' inglesi ? Taci , Yanez . Sandokan si isso` silenziosamente sul ramo e , tenendosi nascosto dietro un cespo di rotang scendente dall' alto , guardo` verso la riva opposta , la` dove si trovava l' urang outan . Qualcuno s' avvicinava , muovendo con precauzione le foglie . Ignaro forse del grave pericolo che l' attendeva , pareva che si dirigesse precisamente la` dove s' alzava il colossale durion . Il gigantesco quadrumane l' aveva gia` sentito e si era gettato dietro il tronco dell' albero , pronto a piombare su quel nuovo avversario ed a metterlo a pezzi . Non gemeva ne` urlava piu` ; solamente un rauco respiro poteva tradire ancora la sua presenza . Dunque , cosa succede ? chiese Yanez a Sandokan . Qualcuno si avvicina incautamente al maias . Un uomo od un animale ? Non riesco ancora a scorgere l' imprudente . Se fosse qualche povero indigeno ? Siamo qui noi e non lasceremo tempo al quadrumane di massacrarlo . Eh ! ... Me l' ero immaginato . Ho scorto una mano . Bianca o nera ? Nera , Yanez . Mira l' urang outan . Sono pronto . In quell' istante si vide la scimmia gigante a precipitarsi in mezzo ad una fitta macchia , mandando un ululato spaventevole . I rami e le foglie , strappate di colpo dalle possenti mani del bestione , caddero lasciando vedere un uomo . Si udi` un urlo di spavento seguito subito da due colpi di fucile . Sandokan e Yanez avevano fatto fuoco . Il quadrumane , colpito in pieno dorso , si volse ululando e vedendo i due pirati , senza piu` occuparsi dell' incauto che gli si era avvicinato , con un salto immenso , balzo` nel fiume . Sandokan aveva abbandonato il fucile e impugnato il kriss , risoluto ad impegnare una lotta corpo a corpo . Yanez invece , balzato sul ramo , cercava di ricaricare precipitosamente l' arma . L' urang outan , quantunque nuovamente ferito , s' era scagliato addosso a Sandokan . Gia` stava per allungare le villose zampe , quando si udi` , sulla riva opposta un grido : Il capitano . Poi uno sparo rintrono` . L' urang outan si era arrestato portandosi le mani al capo . Rimase un istante ritto , dardeggiando su Sandokan un ultimo sguardo ripieno di rabbia feroce , poi stramazzo` in acqua , sollevando un gigantesco spruzzo . Nel medesimo istante l' uomo , che per poco non era caduto nelle mani dello scimmione , s' era pure slanciato nel fiumicello gridando : Il capitano ! ... Il signor Yanez ! ... Son ben lieto di aver cacciata una palla nel cranio di quel maias . Yanez e Sandokan erano balzati rapidamente sul ramo . Paranoa ! ... esclamo` , allegramente . In persona , mio capitano rispose il malese . Che fai in questa foresta ? chiese Sandokan . Vi cercavo , capitano . E come sapevi tu che noi ci trovavamo qui ? Girando sui margini di questa selva avevo scorto degli inglesi ronzare accompagnati da parecchi cani e mi ero immaginato che cercassero voi . E hai osato cacciarti solo qui dentro ? chiese Yanez . Delle belve non ho paura . Pero` per poco l' urang outan ti faceva a pezzi . Non mi aveva ancora preso , signor Yanez , e come avete veduto , gli ho piantata una palla nella sua testaccia . Ed i prahos sono giunti tutti ? chiese Sandokan . Quando sono partito per mettermi in cerca di voi , nessun altro legno era giunto oltre il mio . Nessun altro ? esclamo` Sandokan , con ansieta` No , mio capitano . Quando hai lasciato la foce del fiumicello ? Ieri mattina . Che agli altri legni sia accaduta qualche disgrazia ? si chiese Yanez , guardando Sandokan con angoscia . Forse la tempesta li avra` trasportati molto al nord rispose la Tigre . Puo` essere avvenuto questo , mio capitano disse Paranoa . Il vento del sud soffiava tremendamente e non era possibile resistergli in modo alcuno . Io ho avuto la fortuna di cacciarmi entro una piccola baia , bene riparata pero` , situata a sessanta miglia da qui , percio` ho potuto ridiscendere presto e trovarmi prima di tutti all' appuntamento . D' altronde , come vi dissi , sono sbarcato ieri mattina ed in questo frattempo anche gli altri legni potrebbero essere giunti . Tuttavia sono molto inquieto , Paranoa disse Sandokan . Vorrei gia` essere alla foce del fiumicello per levarmi queste inquietudini . Hai perduto nessun uomo durante la burrasca ? Nemmeno uno , mio capitano . Ed il legno ha sofferto ? Ha avuto pochissimi guasti che sono gia` stati riparati . Si trova nascosto nella baia ? L' ho lasciato al largo per tema di qualche sorpresa . Sei sbarcato solo ? Solo , mio capitano . Hai veduto nessun inglese ronzare nei pressi della baia ? No , pero` , come vi dissi , ne ho veduto alcuni battere i margini di questa foresta . Quando ? Questa mattina . Da quale parte ? Verso l' est . Venivano dalla palazzina di lord James disse Sandokan , guardando Yanez . Poi , volgendosi verso Paranoa , gli chiese : Siamo molto lontani dalla baia ? Non vi giungeremo prima del tramonto . Tanto ci siamo allontanati ! esclamo` Yanez . Non sono che le due pomeridiane ! ... Abbiamo un bel tratto di via da superare . Questa foresta e` molto vasta , signor Yanez , e anche assai difficile da attraversare . Ci vorranno almeno quattro ore prima di raggiungere le ultime macchie . Partiamo disse Sandokan , che pareva fosse in preda ad una viva agitazione . Hai fretta di giungere alla baia , e` vero , fratellino ? ... Si` , Yanez . Io temo una sventura e forse non m' inganno . Temi che i due prahos si siano perduti ? Pur troppo , Yanez . Se noi non li troviamo alla baia , non li rivedremo mai piu` . Per Giove ! ... Quale disastro per noi ! ... Una vera rovina , Yanez disse Sandokan con un sospiro . Io non so , si direbbe che la fatalita` comincia a pesare su di noi , come se fosse ansiosa di dare un colpo mortale ai tigrotti di Mompracem . E se la disgrazia si avverasse ? ... Cosa faremo noi , Sandokan . Cosa faremo ? ... E tu me lo chiedi , Yanez ? ... Forse la Tigre della Malesia e` un uomo da spaventarsi o da piegare dinanzi al destino ? ... Noi continueremo la lotta , al ferro del nemico opporremo il ferro , al fuoco il fuoco . Pensa che a bordo del nostro praho non vi sono che quaranta uomini . Sono quaranta tigri , Yanez . Guidati da noi faranno miracoli e nessuno sapra` arrestarli . Vuoi scagliarli contro la villa ? ... Questo lo si vedra` . Ti giuro pero` che io non abbandonero` quest' isola senza condurre con me Marianna Guillonk , fossi certo di dover lottare contro l' intera guarnigione di Vittoria . Chissa` , forse dalla fanciulla dipende la salvezza o la caduta di Mompracem . La nostra stella sta per ispegnersi perche` la vedo sempre piu` impallidire , ma non dispero ancora e forse io la vedro` risplendere piu` viva che mai . Ah ! ... se quella fanciulla lo volesse ! ... Il destino di Mompracem sta nelle sue mani , Yanez . E nelle tue rispose il portoghese con un sospiro . Orsu` e` inutile parlarne per ora . Cerchiamo di giungere al fiumicello per accertarci se gli altri due prahos sono tornati . Si` , andiamo disse Sandokan . Con un simile rinforzo mi sentirei capace di tentare anche la conquista dell' intera Labuan . Guidati da Paranoa , risalirono la riva del fiumicello e si cacciarono su di un vecchio sentiero che il malese aveva scoperto qualche ora prima . Le piante , e specialmente le radici , lo avevano invaso , pero` rimaneva ancora uno spazio sufficiente per permettere ai pirati di inoltrarsi senza troppe fatiche . Per cinque ore continue s' avanzarono attraverso la grande foresta facendo di quando in quando una breve fermata per riposarsi , e al tramonto giungevano presso le rive del fiumicello sboccante nella baia . Non scorgendo alcun nemico , scesero verso l' ovest , attraversando una piccola palude che andava a terminare verso il mare . Quando giunsero sulle rive della piccola baia , le tenebre erano di gia` scese da qualche ora . Paranoa e Sandokan si spinsero verso le ultime scogliere e scrutarono attentamente il fosco orizzonte . Guardate , mio capitano disse Paranoa , indicando alla Tigre un punto luminoso , appena distinto , che si poteva scambiare anche con una stella . Il fanale del nostro praho ? chiese Sandokan . Si` , mio capitano . Non lo vedete scivolare verso il sud ? Qual segnale devi fare perche` il legno si avvicini ? Accendere sulla spiaggia due fuochi rispose Paranoa . Andiamo verso la punta estrema della piccola penisola disse Yanez . Segnaleremo al praho la rotta esatta . Si cacciarono in mezzo a un vero caos di scoglietti cosparsi di gusci di conchiglie , d' avanzi di crostacei e di ammassi di alghe e giunsero verso la punta estrema d' un isolotto boscoso . Accendendo qui i fuochi , il praho potra` imboccare la baia senza correre il pericolo d' arenarsi disse Yanez . Lo faremo pero` risalire verso il fiumicello disse Sandokan . Mi preme nasconderlo agli sguardi degli inglesi . M' incarico io di questo rispose Yanez . Noi lo nasconderemo nella palude in mezzo alle canne , coprendolo interamente con rami e con foglie , dopo d' averlo privato degli alberi e di tutte le manovre . Ehi , Paranoa , fa' il segnale . Il malese non perdette tempo . Sul margine d' un boschetto fece raccolta di legna secca , formo` due castelli e , collocatili ad una certa distanza l' uno dall' altro , li accese . Un momento dopo , i tre pirati videro il fanale bianco del praho scomparire e brillare in sua vece un punto rosso . Ci hanno veduti disse Paranoa . Possiamo spegnere i fuochi . No disse Sandokan . Serviranno a indicare ai tuoi uomini la vera direzione . Nessuno conosce la baia , e` vero ? No , capitano . Guidiamoli , adunque . I tre pirati si sedettero sulla spiaggia , tenendo gli occhi fi`ssi sul fanale rosso il quale aveva cambiata direzione . Dieci minuti dopo il praho era visibile . Le sue immense vele erano spiegate e si udiva l' acqua a gorgogliare dinanzi alla prora . Visto fra l' oscurita` , sembrava un uccello gigantesco scivolare sul mare . Con due bordate giunse dinanzi alla baia ed imbocco` il canale , inoltrandosi verso la foce del fiumicello . Yanez , Sandokan e Paranoa avevano abbandonato l' isolotto ed erano retrocessi rapidamente fino sulle rive della piccola palude . Appena videro il praho gettare l' ancora presso i canneti fittissimi della riva , si recarono a bordo . Sandokan con un gesto intimo` il silenzio all' equipaggio , il quale stava per salutare i due capi della pirateria con un intempestivo scoppio di gioia . I nemici non sono forse lontani disse egli . Vi ordino quindi il piu` assoluto silenzio onde non farci sorprendere prima del compimento dei miei progetti . Poi volgendosi verso un sottocapo gli chiese , con una emozione cosi` viva da rendergli la voce quasi tremula : Non sono giunti gli altri due prahos ? . No , Tigre della Malesia rispose il pirata . Durante l' assenza di Paranoa ho visto tutte le coste vicine , spingendomi anche verso quelle del Borneo , ma nessuna delle nostre navi fu veduta in alcuna direzione . E tu credi ? ... Il pirata non rispose : esitava . Parla disse Sandokan . Io credo , Tigre della Malesia , che i nostri due legni si siano fracassati sulle coste settentrionali del Borneo . Sandokan si caccio` le unghie nel petto , mentre un sospiro sibilante gli irrompeva dalle labbra . Fatalita` ! ... Fatalita` ! mormoro` con voce sorda . La fanciulla dai capelli d' oro portera` sventura alle tigri di Mompracem . Coraggio , fratellino mio gli disse Yanez , posandogli una mano sulle spalle . Non disperiamo ancora . Forse i nostri prahos sono stati spinti molto lontani e cosi` gravemente danneggiati da non poter riprendere subito il mare . Finche` non si troveranno i rottami non possiamo credere che si siano sommersi . Ma noi non possiamo aspettare , Yanez . Chi mi dice che il lord si fermera` ancora molto nella sua villa ? ... Anzi , non lo desidererei , amico . Cosa vuoi dire , Yanez ? Che noi abbiamo uomini sufficienti per assalirlo se dovesse abbandonare la sua villa per rapirgli la graziosa nipote . Vorresti tentare un simile colpo ? ... E perche` no ? ... I nostri tigrotti sono tutti valorosi e se anche il lord avesse con se` un numero doppio di soldati , non esiterebbero di certo ad impegnare la lotta . Sto maturando un bel piano e spero che avra` una splendida riuscita . Lasciami riposare questa notte e domani noi cominceremo ad agire . Confido in te , Yanez . Non dubitare , Sandokan . Il praho pero` non possiamo lasciarlo qui . Puo` venire scoperto da qualche legno che si spinga nella baia o da qualche cacciatore che scenda il fiumicello per venire qui a fucilare gli uccelli acquatici . Ho pensato a tutto , Sandokan . Paranoa ha ricevuto delle istruzioni in proposito . Vieni , Sandokan . Andiamo a mangiare un boccone poi gettiamoci sui nostri lettucci . Io , ti confesso , non ne posso piu` . Mentre i pirati , sotto la direzione di Paranoa , smontavano tutte le manovre del legno , Yanez e Sandokan scesero nel piccolo quadro di poppa e diedero il sacco alle provviste . Calmata la fame che da tante ore li tormentava , si gettarono , vestiti come erano , sui lettucci . Il portoghese , che non si reggeva piu` , si addormento` subito profondamente ; Sandokan invece peno` assai a chiudere gli occhi . Tetri pensieri e sinistre inquietudini lo tennero sveglio parecchie ore . Fu solamente verso l' alba che pote` prendere un po' di riposo , ma anche questo fu brevissimo . Quando risali` in coperta , i pirati avevano ultimati i loro lavori per rendere il praho invisibile agli incrociatori che potevano passare dinanzi alla baia od agli uomini che potevano scendere lungo il fiume . Il legno era stato spinto verso il margine della palude , in mezzo ad un canneto foltissimo . Gli alberi colle manovre fisse e correnti erano stati abbassati ed al di sopra della tolda erano stati gettati ammassi di canne , di rami e di foglie disposti cosi` abilmente da coprire l' intero legno . Un uomo , che fosse passato in quei dintorni , lo avrebbe potuto scambiare per qualche macchione di piante disseccate o per un enorme ammasso di erbe e di radici cola` arenatosi . Cosa ne dici , Sandokan ? chiese Yanez , il quale si trovava gia` sul ponte , sotto una piccola tettoia di canne innalzata a poppa . L' idea e` stata buona rispose Sandokan . Ora vieni con me . Dove ? ... A terra . Ci sono gia` uomini che ci aspettano . Cosa vuoi fare , Yanez ? Lo saprai poi . Ohe ! ... In acqua la scialuppa e fate buona guardia . IL PRIGIONIERO Attraversato il fiumicello , Yanez condusse Sandokan in mezzo ad una folta macchia dove si trovavano imboscati venti uomini completamente armati e muniti ognuno d' un sacchetto di viveri e d' una coperta di lana . Paranoa ed il suo sottocapo Ikaut vi erano pure . Vi siete tutti ? chiese Yanez . Tutti risposero . Allora ascoltami attentamente , Ikaut riprese il portoghese . Tu tornerai a bordo e qualunque cosa succeda manderai qui un uomo il quale trovera` un camerata sempre in attesa di ordini . Noi ti trasmetteremo i nostri comandi che dovrai eseguire immediatamente , senza il menomo ritardo . Bada di essere prudente e di non farti sorprendere dalla giacche rosse e non dimenticare che noi , anche se lontani , in un momento possiamo venire informati od informarti di quello che puo` succedere . Contate su di me , signor Yanez . Torna ora a bordo e veglia . Mentre il sottocapo balzava nel canotto , Yanez postosi alla testa del drappello , si metteva in cammino risalendo il corso del piccolo fiume . Dove mi conduci ? chiese Sandokan , che non capiva nulla . Aspetta un po' , fratellino mio . Dimmi , innanzi a tutto , quanto puo` distare dal mare la villa di lord Guillonk ? Circa due miglia in linea retta . Allora abbiamo uomini piu` che sufficienti . Per cosa fare ? Un po' di pazienza , Sandokan . Si oriento` con la bussola che aveva presa a bordo del praho e si caccio` sotto i grandi alberi marciando rapidamente . Percorsi quattrocento metri , si fermo` presso un colossale albero della canfora che si rizzava in mezzo ad un fitto gruppo di cespugli e , volgendosi ad uno dei marinai gli disse : Tu pianterai qui il tuo domicilio e non lo lascerai , per nessun motivo , senza nostro ordine . Il fiume non dista che quattrocento metri , quindi puoi comunicare facilmente col praho ; a egual distanza , verso l' est , vi sara` uno dei tuoi camerati . Qualunque ordine ti venga trasmesso dal praho lo comunicherai al tuo compagno piu` prossimo . Mi hai compreso ? Si` , signor Yanez . Continuiamo adunque . Mentre il malese si preparava una piccola tettoia alla base del grand' albero , il drappello si rimetteva in marcia , lasciando un altro uomo alla distanza indicata . Comprendi ora ? chiese Yanez a Sandokan . Si` , rispose questi , e ammiro la tua furberia . Con queste sentinelle scaglionate nella foresta noi potremo in pochi minuti comunicare col praho anche dai dintorni della villa di lord James . Si` , Sandokan , ed avvertire Ikaut di armare prontamente il praho per prendere subito il mare o di mandarci dei soccorsi . E noi dove andremo ad accamparci ? Sul sentiero che conduce a Vittoria . Di la` vedremo chi si reca o chi esce dalla villa e in pochi momenti potremo prendere le nostre misure per impedire al lord di ruggire a nostra insaputa . Se vorra` andarsene , dovra` fare prima i conti coi nostri tigrotti e vedrai che chi avra` la peggio non saremo certamente noi . E se il lord non si decidesse ad andarsene ? Per Giove ! ... Assaliremo la villa o cercheremo qualche altro mezzo per rapire la fanciulla . Non spingiamo pero` le cose agli estremi , Yanez . Lord James e` capace di uccidere sua nipote piuttosto di vederla cadere nelle mie mani . Per mille spingarde ! ... E` un uomo deciso a tutto , Yanez . Allora giuocheremo d' astuzia . Hai qualche progetto ? Lo troveremo , Sandokan . Non mi consolerei piu` mai se quel briccone dovesse fracassare il capo a quell' adorabile miss . Ed io ? Sarebbe la morte anche della Tigre della Malesia , poiche` non potrei sopravvivere senza la fanciulla dai capelli d' oro . Lo so pur troppo disse Yanez con un sospiro . Quella donna ti ha stregato . O meglio mi ha dannato , Yanez . Chi lo avrebbe detto che un giorno , io che non avevo mai sentito il mio cuore battere ; che non avevo saputo amare altro che il mare , le pugne tremende , le stragi , sarei stato domato da una fanciulla , da una figlia di quella razza alla quale avevo giurato una guerra d' esterminio ? ... Quando vi penso , io sento il mio sangue a ribollire , io sento le mie forze a ribellarsi ed il mio cuore fremere di furore ! ... Eppure la catena che mi avvince non sapro` piu` mai spezzarla , Yanez ; ne` piu` mai saprei cancellare quegli occhi azzurri che mi hanno stregato . Orsu` , non ne parliamo piu` e lasciamo che si compia il mio destino . Un destino che sara` fatale alla stella di Mompracem , e` vero Sandokan ? disse Yanez . Forse rispose la Tigre della Malesia con voce sorda . Erano allora giunti sul margine d' una foresta . Al di la` si estendeva una piccola prateria cosparsa di cespugli e di gruppi d' arecche e di gambir , tagliata a meta` da un largo sentiero che pareva pero` fosse stato poco battuto , essendo l' erba nuovamente cresciuta . Che sia questa la via che conduce a Vittoria ? chiese Yanez a Sandokan . Si` rispose questi . La villa di lord James non deve essere lontana . Scorgo laggiu` , dietro a quegli alberi , le palizzate del parco . Benissimo disse Yanez . Si volse verso Paranoa che li aveva seguiti con sei uomini e gli disse : Va' a rizzare le tende sul margine del bosco , in luogo protetto da qualche folta macchia . Il pirata non si fece ripetere il comando . Trovato un luogo acconcio , fece spiegare la tenda , riparandola all' intorno con una specie di cinta formata di rami e di foglie di banano . Sotto vi mise i viveri che aveva fatto trasportare fino la` , consistenti in conserve , carne affumicata , biscotti ed in alcune bottiglie di vino di Spagna , poi lancio` i suoi sei uomini a destra ed a manca onde battessero il bosco per essere certo che non si nascondesse qualche spia . Sandokan e Yanez , dopo essersi spinti fino a duecento metri dalle palizzate del parco , erano tornati nel bosco , sdraiandosi sotto la tenda . Sei soddisfatto , Sandokan del piano ? chiese il portoghese . Si` , fratello rispose la Tigre della Malesia . Non siamo che a pochi passi dal parco , sulla via che conduce a Vittoria . Se il lord vorra` abbandonare la villa , sara` costretto a passarci a tiro di fucile . In meno di mezz' ora noi possiamo radunare venti uomini risoluti , decisi a tutto e in un' ora avere con noi tutto l' equipaggio del praho . Che si muova e noi gli saremo tutti addosso . Si` , tutti disse Sandokan . Io sono pronto a tutto anche a scagliare i miei uomini contro un reggimento intero . Allora facciamo colazione , fratellino mio disse Yanez , ridendo . Questa gita mattutina m' ha aguzzato l' appetito in modo straordinario . Avevano gia` divorato la colazione e stavano fumando alcune sigarette centellinando una bottiglia di whisky , quando videro entrare precipitosamente Paranoa . Il bravo malese aveva il viso alterato e pareva in preda ad una viva agitazione . Che cos' hai ? chiese Sandokan , alzandosi rapidamente e allungando una mano verso il fucile . Qualcuno si avvicina , mio capitano diss' egli . Ho udito il galoppo di un cavallo . Che qualche inglese si rechi a Vittoria ? No , Tigre della Malesia , deve venire da Vittoria . E` ancora lontano ? chiese Yanez . Lo credo . Vieni , Sandokan . Presero le carabine e si slanciarono fuori dalla tenda , mentre gli uomini della scorta s' imboscavano in mezzo ai cespugli , armando precipitosamente i fucili . Sandokan si spinse verso il sentiero e si getto` in ginocchio appoggiando un orecchio contro il suolo . La superficie della terra trasmetteva distintamente il galoppo affrettato di un cavallo . Si` , un cavaliere si avvicina diss' egli rialzandosi lestamente . Ti consiglio di lasciarlo passare senza disturbarlo disse Yanez . E tu lo pensi ? Noi lo faremo prigioniero , mio caro . A quale scopo ? Puo` recare alla villa qualche messaggio importante . Se noi lo assaliamo egli si difendera` , sparera` il moschetto , fors' anche le pistole e quelle detonazioni possono venire udite dai soldati nella villa . Lo faremo cadere nelle nostre mani senza lasciarli il tempo di porre mano alle armi . Una cosa un po' difficile , Sandokan . Anzi piu` facile di quello che tu credi . Spiegati . Il cavallo s' avanza di galoppo , quindi non potra` evitare un ostacolo . Il cavaliere verra` sbalzato di colpo e noi gli piomberemo addosso impedendogli di reagire . E quale ostacolo vorrai preparare ? Vieni , Paranoa , va' a prendere una fune e raggiungimi subito . Comprendo disse Yanez . Ah ! ... la splendida idea ! ... Si` , prendiamolo , Sandokan ! ... Per Giove , come lo utilizzeremo ! ... Non ci avevo pensato ! ... Di quale idea parli , Yanez ? Lo saprai piu` tardi . Ah ! . . Ah ... Che bel gioco ! ... Ridi ? ... Ho motivo di ridere . Vedrai , Sandokan , come giuocheremo il lord ? ... Paranoa , sbrigati ! ... Il malese , aiutato da due uomini , aveva stesa una solida fune attraverso il sentiero , tenendola pero` cosi` bassa da non potersi scorgere in causa delle alte erbe che crescevano in quel luogo . Cio` fatto era andato a nascondersi dietro un cespuglio , tenendo il kriss in pugno , mentre i suoi compagni si disperdevano piu` innanzi per impedire al cavaliere di continuare la corsa , nel caso che avesse evitato l' agguato . Il galoppo s' avvicinava rapidamente . Ancora pochi secondi ed il cavaliere doveva comparire allo svolto del sentiero . Eccolo ! ... mormoro` Sandokan , che s' era pure imboscato assieme a Yanez . Pochi istanti dopo un cavallo , oltrepassato un macchione , si slanciava sul sentiero . Lo montava un bel giovinotto di ventidue o ventiquattro anni , il quale indossava la divisa dei sipai indiani . Pareva assai inquieto perche` spronava furiosamente il cavallo , lanciando all' intorno sguardi sospettosi . Attento , Yanez mormoro` Sandokan . Il cavallo , vivamente spronato , si slancio` innanzi muovendo rapidamente verso la fune . Ad un tratto lo si vide stramazzare pesantemente al suolo agitando pazzamente le gambe . I pirati erano li` . Prima ancora che il sipai potesse trarsi di sotto al cavallo , Sandokan gli fu addosso strappandogli la sciabola , mentre Juioko lo rovesciava al suolo puntandogli sul petto il kriss . Non opporre resistenza se ti preme la vita gli disse Sandokan . Miserabili ! esclamo` il soldato , cercando di battersi . Juioko aiutato dagli altri pirati lo lego` per bene e lo trascino` presso una folta macchia , mentre Yanez visitava il cavallo temendo che nella caduta si fosse spezzata qualche gamba . Per Bacco ! esclamo` il buon portoghese che pareva contentissimo . Faro` una bella figura alla villa . Yanez sergente dei sipai ! Ecco un grado che non mi aspettavo di certo . Lego` l' animale ad un albero e raggiunse Sandokan che stava frugando per bene il sergente . Nulla ? chiese . Nessuna carta rispose Sandokan . Parlerai almeno disse Yanez , piantando gli occhi sul sergente . No rispose questi . Bada ! gli disse Sandokan con accento da far fremere . Dove eri diretto ? Passeggiavo . Parla ! ... Ho parlato rispose il sergente che ostentava una tranquillita` che non poteva avere . Aspetta a dunque ! La tigre della Malesia si strappo` dalla cintura il kriss e lo punto` alla gola del soldato dicendogli con accento da non mettere in dubbio la minaccia : Parla o ti uccido ! No rispose il soldato . Parla ripete` Sandokan , premendo l' arma . L' inglese mando` un urlo di dolore ; il kriss era entrato nella carne e beveva sangue . Parlero` rantolo` il prigioniero che era diventato pallido come un cadavere . Dove andavi ? chiese Sandokan . Da lord James Guillonk . Per quale motivo ? Il soldato esito` , ma vedendo il pirata avvicinare nuovamente il kriss , riprese : Per recare una lettera del baronetto William Rosenthal . Un lampo di furore baleno` negli occhi di Sandokan a quel nome . Dammi quella lettera ! esclamo` con voce rauca . E` nel mio elmo , nascosta sotto la fodera . Yanez raccolse il cappello del sipai , strappo` la fodera e fece saltare fuori la lettera che subito aperse . Bah ! Cose vecchie disse dopo averla letta . Cosa scrive quel cane di baronetto ? chiese Sandokan . Avverte il lord del nostro imminente sbarco a Labuan . Dice che un incrociatore ha visto uno dei nostri legni correre verso queste coste e lo consiglia di vegliare attentamente . Null' altro ? Oh ! Si` ! Corbezzoli ! Invia mille rispettosi saluti alla tua cara Marianna con un giuramento di eterno amore . Che Dio danni quel maledetto ! Guai a lui il giorno che lo incontrero` sulla mia via ! Juioko disse il portoghese che pareva osservasse con profonda attenzione la calligrafia della lettera . Manda un uomo al praho e fammi portare della carta , delle penne e un calamaio . Cosa vuoi fare di questi oggetti ? chiese Sandokan con stupore . Occorrono al mio progetto . Ma di quale progetto parli ? Di quello che sto meditando da mezz' ora . Spiegati una buona volta . Se non vuoi altro ! Io sto per recarmi alla villa di lord James . Tu ! ... Io , proprio io rispose Yanez con calma perfetta . Ma in qual modo ? Nella pelle di quel sipai . Per Giove ! Vedrai che bel soldato ! Comincio a comprendere . Tu indossi le vesti del sipai , fingi di giungere da Vittoria e ... Consiglio il lord di partire a quella volta per farlo cadere nell' agguato che tu gli preparerai . Ah ! Yanez ! esclamo` Sandokan stringendoselo al petto . Piano , fratellino mio , che non mi guasti qualche braccio . Ti dovro` tutto se riuscirai . Spero di riuscire . Ma tu ti esponi ad un grande pericolo . Bah ! Mi levero` d' impiccio con onore e senza guastarmi . Ma perche` il calamaio ? Per scrivere una lettera al lord . Ti sconsiglio , Yanez . E` un uomo sospettoso e se vede che il carattere non e` preciso puo` farti fucilare . Hai ragione , Sandokan . E` meglio che io gli dica cio` che volevo scrivere . Orsu` , fa' spogliare il sipai . Ad un cenno di Sandokan due pirati slegarono il soldato e lo spogliarono della divisa . Il povero diavolo si credette perduto . Mi uccidete ? chiese a Sandokan . No rispose questi . La tua morte non mi sarebbe d' alcuna utilita` e ti faccio dono della vita ; pero` resterai prigioniero sul mio praho finche` noi rimarremo qui . Grazie , signore . Yanez intanto si vestiva . La divisa era un po' stretta ma tanto fece che in breve fu completamente equipaggiato . Guarda , fratellino mio , che bel soldato disse allacciandosi la sciabola . Non credevo di fare una cosi` splendida figura . Si` , davvero che sei un bel sipai rispose Sandokan ridendo . Ora dammi le tue ultime istruzioni . Ecco qui disse il portoghese . Tu rimarrai imboscato su questo sentiero con tutti gli uomini disponibili e non ti muoverai . Io andro` dal lord , gli diro` che voi siete stati assaliti e dispersi , ma che si sono veduti degli altri prahos e lo consigliero` ad approfittare del buon momento per rifugiarsi a Vittoria . Benissimo ! Quando noi passeremo voi assalirete la scorta , io prendero` Marianna e la portero` al praho . Siamo d' accordo ? Si` , va' mio valoroso amico , dirai alla mia Marianna che io l' amo sempre e che abbia fiducia di me . Va' e che Dio ti guardi . Addio , fratellino mio rispose Yanez abbracciandolo . Balzo` leggermente sul cavallo del sipai , raccolse le briglie , sguaino` la sciabola e parti` di galoppo fischiando allegramente una vecchia barcarola . YANEZ ALLA VILLA La missione del portoghese era senza dubbio una delle piu` arrischiate , delle piu` audaci che quel bravo uomo avesse affrontato in vita sua , perche` sarebbe bastata una parola , un sospetto solo per lanciarlo sulla cima di un' antenna con una buona corda al collo . Nondimeno il pirata si preparava a giuocare la pericolosissima carta con grande coraggio e con molta calma , fidando nel proprio sangue freddo e soprattutto nella sua buona stella che mai erasi stancata di proteggerlo . Si rizzo` fieramente in sella , si arriccio` i baffi per fare piu` bella figura , si accomodo` il cappello inclinandolo civettosamente sull' orecchio e spinse il cavallo alla carriera non risparmiando i colpi di sprone e le sferzate . Dopo due ore di quella corsa furiosa si trovava improvvisamente dinanzi ad una cancellata dietro la quale si elevava la graziosa villa di lord James . Chi vive ? chiese un soldato che stava imboscato dinanzi al cancello , nascosto dietro il tronco di un albero . Ehi , giovanotto , abbassa il fucile che io non son ne` una tigre ne` un babirussa disse il portoghese rattenendo il cavallo . Per Giove ! Non vedi che io sono un tuo collega , anzi un tuo superiore ? Scusate , ma ho l' ordine di non lasciar entrare nessuno senza sapere da che parte viene e cosa desidera . Animale ! Io vengo qui per ordine del baronetto William Rosenthal e mi reco dal lord . Passate ! Apri` il cancello , chiamo` alcuni camerati che passeggiavano nel parco per avvertirli di cio` che accadeva e si fece da una parte . Hum ! fe` il portoghese stringendosi nelle spalle e spingendo innanzi il cavallo . Quante precauzioni e quanta paura regna qui . Si fermo` dinanzi alla palazzina e balzo` a terra fra sei soldati che lo avevano circondato coi fucili in mano . Dov' e` il lord ? chiese egli . Nel suo gabinetto rispose il sergente comandante del drappello . Conducetemi subito da lui che mi preme parlargli . Venite da Vittoria ? Precisamente . E non avete incontrato i pirati di Mompracem ? Nemmeno uno , camerata . Quei furfanti hanno ben altro da fare in questo momento che di ronzare qui . Orsu` , conducetemi dal lord . Venite . Il portoghese fece appello a tutta la sua audacia per affrontare il pericoloso uomo e segui` il comandante affettando la calma e la rigidezza della razza anglosassone . Aspettate qui disse il sergente dopo d' averlo fatto entrare in un salotto . Il portoghese rimasto solo si mise a osservare attentamente tutto per vedere se era possibile un colpo di mano , ma dovette convincersi che ogni tentativo sarebbe stato inutile essendo altissime le finestre e grosse le muraglie e le porte . Non importa mormoro` . Il colpo lo faremo nel bosco . In quel momento rientrava il sergente . Il lord vi aspetta disse additandogli la porta lasciata aperta . Il portoghese si senti` correre per le ossa un brivido e impallidi` un po' . Yanez mio , sii prudente e saldo mormoro` . Entro` colla mano dritta sul cappello e si trovo` in un grazioso gabinetto , arredato con molta eleganza . In un angolo , seduto dinanzi ad un tavolo da lavoro stava il lord , vestito semplicemente di bianco , col volto tetro e lo sguardo corrucciato . Egli guardo` in silenzio Yanez figgendogli gli occhi addosso come se volesse indagare i pensieri del nuovo venuto , poi disse con un accento secco : Venite da Vittoria ? Si` , milord rispose Yanez con voce ferma . Da parte del baronetto ? Si` . Vi ha dato qualche lettera per me ? Nessuna . Avete da dirmi qualche cosa ? Si` , milord . Parlate . Mi ha mandato a dirvi che la Tigre della Malesia e` circondata dalle truppe in una baia del sud . Il lord balzo` in piedi cogli occhi sfavillanti e il viso raggiante . La Tigre circondata dai nostri soldati ! esclamo` . Si` e pare che sia finita per sempre per quel furfante , poiche` non ha piu` scampo . Ma siete ben certo di quello che dite ? Certissimo , milord . Chi siete voi ? Un parente del baronetto William rispose Yanez audacemente . Ma da quanto tempo vi trovate a Labuan ? Da quindici giorni . Voi adunque saprete anche che mia nipote ... E` la fidanzata di mio cugino William disse Yanez sorridendo . Ho molto piacere di fare la vostra conoscenza signore disse il lord stendendogli la mano . Ma ditemi , quando venne assalito Sandokan ? Stamane all' alba mentre attraversava un bosco alla testa di una grossa banda di pirati . Ma quell' uomo e` adunque il demonio . Ieri sera era qui ! Possibile che in sette od otto ore abbia percorso tanta strada ? Si dice che avesse dei cavalli con se` . Ora comprendo . E dov' e` il mio amico William ? E` alla testa delle truppe . Eravate assieme a lui ? Si` , milord . E sono molto lontani i pirati ? Una decina di miglia . Vi ha dato nessun altro incarico ? Mi ha pregato di dirvi di abbandonare subito la villa e di portarvi senza indugio a Vittoria . Perche` ? Voi sapete milord che razza d' uomo e` la Tigre della Malesia . Ha con se` ottanta uomini , ottanta tigrotti e potrebbe vincere le nostre truppe , attraversare in un baleno i boschi e gettarsi sulla villa . Il lord lo guardo` in silenzio come fosse stato colpito da quel ragionamento , poi disse come parlando a se stesso : Infatti , cio` potrebbe accadere . Sotto i forti e le navi di Vittoria mi sentirei piu` sicuro di qui . Quel caro William ha proprio ragione , tanto piu` che la via per momento e` libera . Ah , mia signora nipote ve la strappero` io la passione che avete per quell' eroe da forca ! Dovessi spezzarvi come una canna , mi obbedirete e sposerete l' uomo che vi ho destinato ! Yanez porto` involontariamente la mano all' elsa della sciabola ma si trattenne ben comprendendo che la morte del feroce vecchio a nulla avrebbe giovato con tanti soldati che si trovavano nella villa . Milord disse invece . Mi permettereste di visitare la mia futura parente ? Avete qualche cosa da dirle , da parte di William ? Si` , milord . Vi accogliera` male . Non importa , milord rispose Yanez sorridendo . Io le diro` cio` che mi disse William , poi tornero` qui . Il vecchio capitano preme` un bottone . Un servo subito entro` . Conducete questo signore da milady disse il lord . Grazie rispose Yanez . Cercate di convertirla e poi raggiungetemi che pranzeremo assieme . Yanez s' inchino` e segui` il servo che lo introdusse in un salotto tappezzato in azzurro e ornato da un gran numero di piante , che spandevano all' intorno deliziosi profumi . Il portoghese lascio` che il servo uscisse , poi s' inoltro` lentamente e attraverso le piante che trasformavano quel salotto in una serra , scorse una forma umana , coperta di una candida veste , Egli , quantunque preparato a qualunque sorpresa , non pote` frenare un grido di ammirazione dinanzi a quella splendida giovanetta . Ella era coricata , in una posa graziosa , con un abbandono pieno di malinconia , su di una ottomana orientale dalla cui serica stoffa scaturivano sprazzi d' oro . Con una mano si sosteneva la testolina , da cui cadevano come pioggia d' oro quegli stupendi capelli , che formavano l' ammirazione di tutti e con l' altra strappava nervosamente i fiori che le stavano vicini . Era tetra , pallida , e i suoi occhi azzurri , ordinariamente cosi` tranquilli , mandavano lampi che tradivano la collera mal repressa . Vedendo Yanez avanzarsi , ella si scosse passandosi una mano sulla fronte a piu` riprese , come se si risvegliasse da un sonno e fisso` su di lui uno sguardo acuto . Chi siete voi ? chiese con voce fremente . Chi vi ha data la liberta` di entrare qui ? Il lord , milady rispose Yanez che divorava cogli occhi quella creatura che trovava immensamente bella , piu` di quanto gliela aveva descritta Sandokan . E che volete da me ? Una domanda prima di tutto disse Yanez , guardandosi attorno per assicurarsi che erano proprio soli . Parlate . Credete che nessuno possa udirci ? Ella corrugo` la fronte e lo guardo` fisso , come se volesse leggergli nel cuore e indovinare il motivo di quella domanda . Siamo soli rispose dopo . Ebbene , milady , io vengo da assai lontano ... Da dove ? ... Da Mompracem ! Marianna balzo` in piedi come spinta da una molla e il suo pallore scomparve per incanto . Da Mompracem ! esclamo` arrossendo . Voi ... un bianco ... un inglese ! ... V' ingannate , lady Marianna , io non sono inglese , io sono Yanez ! Yanez , l' amico , il fratello di Sandokan ! Ah signore , quale audacia entrare in questa villa ! Ditemi , dov' e` Sandokan ? Che fa egli ? Si e` salvato o e` ferito ? Parlatemi di lui o mi farete morire . Abbassate la voce , milady ; le pareti possono avere degli orecchie . Parlatemi di lui , valoroso amico , parlatemi del mio Sandokan . Egli e` vivo ancora , piu` vivo di prima , milady . Siamo sfuggiti all' inseguimento dei soldati senza troppa fatica e senza riportare ferite . Sandokan ora si trova imboscato sul sentiero che mena a Vittoria , pronto a rapirvi . Ah ! Dio mio quanto vi ringrazio di averlo protetto ! esclamo` la giovanetta colle lagrime agli occhi . Ascoltatemi ora , milady . Parlate , mio prode amico . Io sono venuto qui per decidere il lord ad abbandonare la villa e ritirarsi a Vittoria . A Vittoria ! Ma giunti la` come mi rapirete ? Sandokan non aspettera` tanto , milady disse Yanez sorridendo . E` imboscato coi suoi uomini , assalira` la scorta e vi rapira` appena fuori dalla villa . E mio zio ? Lo risparmieremo , ve lo assicuro . E mi rapirete ? Si` , milady . E dove mi condurra` Sandokan ? Alla sua isola . Marianna chino` il capo sul petto e tacque . Milady disse Yanez con voce grave . Non temete , Sandokan e` uno di quegli uomini che sanno far felice la donna che amano . Fu uomo terribile , crudele anche , ma l' amore lo ha cambiato e vi giuro , signorina , che mai vi pentirete di essere diventata la moglie della Tigre della Malesia . Vi credo rispose Marianna . Che importa se il suo passato fu tremendo , se ha immolato vittime a centinaia , se ha commesso vendette atroci ? Egli mi adora , egli fara` per me tutto cio` che io gli diro` , io faro` di lui un altro uomo . Io abbandonero` la mia isola , egli abbandonera` la sua Mompracem , andremo lontani da questi mari funesti , tanto lontani da non udirne piu` mai parlare . In un angolo del mondo dimenticati da tutti , ma felici , noi vivremo assieme e nessuno mai sapra` che il marito della Perla di Labuan e` l' antica Tigre della Malesia , l' uomo che ha fatto tremare regni e che ha versato tanto sangue . Si` , io saro` sua sposa , oggi , domani , sempre e l' amero` sempre ! Ah ! divina lady ! . esclamo` Yanez , cadendo alle sue ginocchia . Ditemi cosa posso fare per voi , pur di liberarvi e di condurvi da Sandokan , dal mio buon amico , dal mio fratello . Avete fatto fin troppo venendo qui e vi serbero` riconoscenza fino alla morte . Ma cio` non basta : bisogna decidere il lord a ritirarsi a Vittoria per dar campo a Sandokan di agire . Ma se io parlo , mio zio che e` diventato estremamente sospettoso , temera` qualche tradimento e non abbandonera` la villa . Avete ragione , adorabile milady . Ma credo che ormai abbia deciso di lasciare la villa e di ritirarsi a Vittoria . Se ha qualche dubbio cerchero` io di farlo risolvere . State in guardia , signor Yanez , perche` egli e` assai diffidente e potrebbe fiutare qualche cosa . Siete un bianco , e` vero , ma quell' uomo forse sa che Sandokan ha un amico dalla pelle pallida . Saro` prudente . Vi aspetta il lord ? Si` , milady , mi ha invitato a cena . Andateci , onde non si metta in sospetto . E voi verrete ? Si` , piu` tardi ci rivedremo . Addio milady disse Yanez baciandole cavalierescamente la mano . Andate nobile cuore ; io non vi dimentichero` mai . Il portoghese usci` come ubriaco , abbarbagliato da quella splendida creatura . Per Giove ! esclamo` dirigendosi verso il gabinetto del lord . Non ho mai veduto una donna cosi` bella e , davvero , comincio a invidiare quel briccone di Sandokan . Il lord l' attendeva passeggiando innanzi e indietro , colla fronte aggrottata e le braccia strettamente incrociate . Ebbene , giovinotto , che accoglienza vi ha fatto mia nipote ? chiese con voce dura e ironica . Pare che non ami udir parlare di mio cugino William rispose Yanez . Poco manco` che mi scacciasse . Il lord crollo` il capo e le sue rughe divennero profonde . Sempre cosi` ! Sempre cosi` ! mormoro` coi denti stretti . Si rimise a passeggiare , rinchiuso in un silenzio feroce , agitando nervosamente le dita , poi fermandosi dinanzi a Yanez che lo guardava senza fare un gesto , gli chiese : Cosa mi consigliate di fare ? Vi ho gia` detto , milord , che la miglior cosa da farsi e` quella di andare a Vittoria . E` vero . Credete voi che mia nipote possa un giorno amare William ? gli domando` . Lo spero , milord , ma bisogna prima che la Tigre della Malesia muoia rispose Yanez . Riusciranno a ucciderla ? La banda e` circondata dalle nostre truppe e William le comanda . Si` , e` vero , l' uccidera` o si fara` uccidere da Sandokan . Lo conosco quel giovinotto , e` destro e coraggioso . Tacque ancora e si mise alla finestra guardando il sole che lentamente tramontava . Rientro` dopo pochi minuti dicendo : Voi dunque mi consigliate di partire ? Si` milord rispose Yanez . Approfittate della buona occasione per abbandonare la villa e rifugiarvi a Vittoria . E se Sandokan avesse lasciati alcuni uomini imboscati nei dintorni del parco ? Mi hanno detto che v' era con lui quell' uomo bianco che si chiama Yanez , un audace che forse non cede alla Tigre della Malesia . Grazie del complimento mormoro` in cuor suo Yanez , facendo uno sforzo supremo per trattenere le risa . Poi guardando il lord , disse : Voi avete una scorta sufficiente per respingere un attacco . Prima era numerosa , ma ora non lo e` piu` . Ho dovuto rimandare al governatore di Vittoria molti uomini , avendone lui urgente bisogno . Voi sapete che la guarnigione dell' isola e` molto scarsa . Questo e` vero , milord . Il vecchio capitano s' era rimesso a passeggiare con una certa agitazione . Pareva che fosse tormentato da un grave pensiero o da una profonda perplessita` . Ad un tratto si avvicino` bruscamente a Yanez , chiedendogli : Voi non avete incontrato nessuno venendo qui , e` vero ? Nessuno , milord . Non avete notato nulla di sospetto ? No , milord . Quindi si potrebbe tentare la ritirata ? Lo credo . Eppure dubito . Che cosa milord ! Che tutti i pirati siano partiti . Milord , io non ho paura di quei furfanti . Volete che faccia una gita nei dintorni ? Ve ne sarei grato . Volete una scorta ? No , milord . Preferisco andarmene solo . Un uomo puo` cacciarsi anche in mezzo ai boschi senza attirare l' attenzione dei nemici , mentre piu` uomini difficilmente potrebbero sfuggire ad una sentinella vigilante . Avete ragione , giovinotto . Quando partirete ? Subito . In un paio d' ore si puo` fare molto cammino . Il sole e` prossimo al tramonto . Meglio cosi` , milord . Non avete paura ? Quando sono armato non temo chicchessia . Buon sangue quello dei Rosenthal mormoro` il lord . Andate , giovinotto , io vi aspetto a cena . Ah ! milord ! Un soldato ! ... Forse che non siete un gentleman ? E poi fra breve noi possiamo diventare parenti . Grazie , milord disse Yanez . Fra un paio d' ore saro` di ritorno . Saluto` militarmente , si mise la sciabola sotto il braccio e scese flemmaticamente le scale inoltrandosi nel parco . Andiamo a cercare Sandokan mormoro` , quando fu lontano . Diamine ! Bisogna accontentare il lord ? Vedrai mio caro che esplorazione faro` io ! Puoi essere certo fin d' ora che io non avro` incontrato nemmeno una traccia di pirati . Per Giove ! Che magnifica gherminella ! Non credevo che dovesse avere una cosi` superba riuscita . La cosa non andra` tanto liscia , ma quel birbone di mio fratello sposera` la fanciulla dai capelli d' oro . Per Bacco ! Non era mica di cattivo gusto , l' amico ! Non ho mai veduto una ragazza cosi` bella e cosi` graziosa . Ma dopo , cosa accadra` ? Povera Mompracem , ti vedo in pericolo . Orsu` , non pensiamoci . Se tutto dovesse finir male , andro` a finire la mia vita in qualche citta` dell' Estremo Oriente , a Canton o al Macao , e daro` un addio a questi luoghi . Cosi` monologando , il bravo portoghese aveva attraversata una parte del vasto parco , fermandosi dinanzi ad uno dei cancelli . Un soldato stava di sentinella . Apritemi , amico disse Yanez . Ripartite , sergente ? No , vado ad esplorare i dintorni . Ed i pirati ? Non ve ne sono piu` da queste parti . Volete che vi accompagni , sergente ? E` inutile . Saro` di ritorno fra un paio d' ore . Usci` dal cancello e s' avvio` sul sentiero che conduceva a Vittoria . Finche` fu sotto gli sguardi della sentinella procedette lentamente , ma appena si trovo` protetto dalle piante affretto` il passo cacciandosi in mezzo agli alberi . Aveva percorsi mille passi quando vide un uomo slanciarsi fuori da un cespuglio e chiudergli il passo . Un fucile lo prese subito di mira mentre una voce minacciosa gli gridava : Arrenditi o sei morto ! Non mi si conosce piu` adunque ? disse Yanez levandosi il cappello . Non hai buona vista , mio caro Paranoa . Il signor Yanez ! esclamo` il malese . In carne ed ossa , mio caro . Cosa fai qui , cosi` vicino alla villa di lord Guillonk ? Spiavo la cinta . Dov' e` Sandokan ? Ad un miglio di qui . Abbiamo buone nuove , signor Yanez ? Migliori non potrebbero essere . Cosa devo fare , signore ? Correre da Sandokan e dirgli che l' aspetto qui . Contemporaneamente ordinerai a Juioko di allestire il praho . Partiamo ? Forse questa notte . Corro subito . Un momento : sono giunti i due prahos ? No , signor Yanez , e si comincia a temere che si siano perduti . Per Giove tuonante ! Abbiamo poca fortuna colle nostre spedizioni . Bah ! Avremo uomini bastanti per sgominare la scorta del lord . Va' , Paranoa e sii lesto . Sfido un cavallo . Il pirata parti` colla velocita` di una freccia . Yanez accese una sigaretta poi si sdraio` sotto un superbo arecche fumando tranquillamente . Non erano trascorsi venti minuti quando vide avanzarsi a passo accelerato Sandokan . Era accompagnato da Paranoa e da quattro altri pirati armati fino ai denti . Yanez , amico mio ! esclamo` Sandokan , precipitandoglisi incontro . Quanto ho tremato per te ! ... L' hai veduta ? Parlami di lei , fratello mio ! ... Raccontami ! ... Io ardo dalla curiosita` ! Corri come un incrociatore disse il portoghese , ridendo . Come vedi ho compiuta la mia missione da vero inglese , anzi da vero parente di quel furfante di baronetto . Che accoglienza , mio caro ! ... Nessuno ha dubitato un solo istante di me . Nemmeno il lord ? Oh ! ... Lui meno di tutti ! Ti basti sapere che mi aspetta a cena . E Marianna ? ... L' ho veduta e l' ho trovata cosi` bella da farmi girare il capo . Quando poi l' ho veduta piangere ... L' hai veduta a piangere ! ... grido` Sandokan con accento che aveva dello strazio . Dimmi chi e` stato a farle spargere delle lagrime ! ... Dimmelo ed io andro` a strappare il cuore a quel maledetto che ha fatto piangere quei begli occhi ! ... Diventi idrofobo , Sandokan ? ... Ella ha pianto per te . Ah ! ... Sublime creatura ! esclamo` il pirata . Raccontami tutto Yanez , te ne prego . Il portoghese non se lo fece dire due volte e gli narro` quanto era avvenuto prima fra lui ed il lord e quindi colla fanciulla . Il vecchio sembra ormai deciso a partire , concluse egli , quindi tu puoi ormai essere certo di non ritornare solo a Mompracem . Sii prudente , fratellino , poiche` vi sono non pochi soldati nel parco e dovremo lottare bene per sgominare la scorta . E poi , non mi fido molto di quel vecchio . Sarebbe capace di uccidere sua nipote piuttosto di lasciarsela rapire da te . La rivedrai tu questa sera ? ... Certo . Ah ! ... Se potessi anch' io entrare nella villa ! ... Quale pazzia ! ... Quando si mettera` in marcia il lord ? Non lo so ancora , pero` credo che prendera` questa sera una decisione . Che parta questa notte ? ... Lo suppongo . Come poterlo sapere con certezza ? ... Non vi e` che un mezzo . Quale ? ... Mandare uno dei nostri uomini nel chiosco cinese o nella serra e attendere cola` i miei ordini . Vi sono delle sentinelle sparse nel parco ? Non ne ho veduto che ai cancelli rispose Yanez . Se andassi io nella serra ? ... No , Sandokan . Tu non devi abbandonare questo sentiero . Il lord potrebbe precipitare la partenza e la tua presenza e` necessaria per guidare i nostri uomini . Tu sai bene che conti per dieci . Mandero` Paranoa . E` destro , e` prudente e giungera` nella serra senza farsi scorgere . Appena tramontato il sole varchera` la cinta e andra` ad attendere i tuoi ordini . Stette un momento silenzioso , poi disse : E se il lord cambiasse pensiero e rimanesse nella villa ? ... Diavolo ! ... Che brutto affare ! ... Non potresti tu aprirci la porta di notte e lasciarci entrare nella villa ? E perche` no ? ... Mi sembra un progetto attuabile . Ed a me difficile , Sandokan . La guarnigione e` numerosa , potrebbe barricarsi nelle stanze e opporre una lunga resistenza . E poi il lord , trovandosi alle strette , potrebbe lasciarsi trasportare dall' ira e scaricare le sue pistole sulla fanciulla . Non fidarti di quell' uomo , Sandokan . E` vero disse la Tigre , con un sospiro . Lord James sarebbe capace di assassinare la fanciulla piuttosto di lasciarsela rapire da me . Aspetterai ? ... Si` , Yanez . Se pero` non si decide a partire presto , io tentero` un colpo disperato . Noi non possiamo rimanere molto qui . Bisogna che io rapisca la fanciulla prima che a Vittoria si sappia che noi siamo qui e che a Mompracem vi sono pochi uomini . Io tremo per la mia isola . Se la perdessimo cosa sarebbe di noi ? ... La` vi sono i nostri tesori . Cerchero` di decidere il lord ad affrettare la partenza . Intanto farai armare il praho e radunare qui l' intero equipaggio . Bisogna rompere di colpo la scorta , onde impedire al lord di lasciarsi trascinare a qualche atto disperato . Vi sono molti soldati nella villa ? Una diecina ed altrettanti indigeni . La vittoria e` allora assicurata . Yanez si era alzato . Ritorni ? gli chiese Sandokan . Non si deve far attendere un capitano che invita a cena un sergente rispose il portoghese sorridendo . Quanto t' invidio , Yanez . Non per la cena pero` , e` vero Sandokan ? ... La fanciulla la vedrai domani . Lo spero rispose la Tigre con un sospiro . Addio , amico , va' e decidilo . Vedro` Paranoa fra due o tre ore . Ti attendera` fino alla mezzanotte . Si strinsero la mano e si lasciarono . Mentre Sandokan ed i suoi uomini si cacciavano in mezzo alle piante , Yanez si accese una sigaretta , s' avvio` verso il parco , procedendo con passo tranquillo , come se invece di una perlustrazione tornasse da una passeggiata . Passo` dinanzi alla sentinella e si mise a passeggiare nel parco , essendo ancora troppo presto per presentarsi al lord . Allo svolto di un sentiero s' incontro` con lady Marianna che pareva lo cercasse . Ah , milady , quale fortuna esclamo` il portoghese inchinandosi . Vi cercavo rispose la giovanetta porgendogli la mano . Avete da dirmi qualche cosa d' importante ? Si` , che fra cinque ore partiamo per Vittoria . Ve lo disse gia` il lord ? Si` . Sandokan e` pronto , milady ; i pirati sono stati avvertiti e attendono la scorta . Mio Dio ! mormoro` ella coprendosi il viso con ambo le mani . Milady , bisogna essere forti in questi momenti e risoluti . E mio zio ... mi maledira` , mi esecrera` poi . Ma Sandokan vi fara` felice , la piu` felice delle donne . Due lagrime scendevano lentamente lungo le rosee gote della giovanetta . Piangete ? disse Yanez . Ah ! Non piangete , lady Marianna ! Ho paura , Yanez . Di Sandokan ? No , dell' avvenire . Sara` ridente , perche` Sandokan fara` quello che voi vorrete . Egli e` pronto a incendiare i propri prahos , a disperdere le sue bande , a dimenticare le sue vendette , a dare un addio per sempre alla sua isola e a sfasciare la sua potenza . Bastera` una sola vostra parola per deciderlo . Mi ama immensamente adunque ? Alla pazzia , milady . Ma chi e` quest' uomo ? Perche` tanto sangue e tante vendette ? Da dove e` venuto egli ? Ascoltatemi , milady disse Yanez offrendole il braccio e traendola , su di un ombroso sentiero . I piu` credono che Sandokan non sia che un volgare pirata , sbarcato dalle selve del Borneo , avido di sangue e di prede , ma s' ingannano : egli e` di stirpe reale e non e` un pirata , ma un vendicatore . Aveva vent' anni quando sali` sul trono di Muluder , un regno che trovasi presso le coste settentrionali del Borneo . Forte come un leone , fiero come un eroe dell' antichita` , audace come una tigre , coraggioso fino alla pazzia , in poco volger di tempo vinse tutti i popoli vicini estendendo le proprie frontiere fino al regno di Varauni e al fiume Koti . Quelle imprese gli furono fatali . Inglesi e olandesi , gelosi di quella nuova potenza che pareva volesse soggiogare l' intera isola , si allearono al sultano di Borneo per fiaccare l' audace guerriero . L' oro dapprima e le armi piu` tardi finirono per squarciare il nuovo reame . Dei traditori sollevarono i vari popoli , dei sicari prezzolati spensero la madre , i fratelli e le sorelle di Sandokan ; delle bande potenti invasero il regno in vari luoghi corrompendo i capi , corrompendo le truppe , saccheggiando , trucidando , commettendo atrocita` inaudite . Invano Sandokan lotto` col furore della disperazione , battendo gli uni , schiacciando gli altri . I tradimenti lo raggiunsero nell' istesso suo palazzo , i suoi parenti caddero tutti sotto il ferro degli assassini pagati dai bianchi , ed egli in una notte di fuoco e di stragi pote` a malapena salvarsi con una piccola schiera di prodi . Erro` parecchi anni sulle coste settentrionali del Borneo , ora inseguito come una belva feroce , ora senza viveri , in preda a miserie inenarrabili , sperando di riacquistare il perduto trono e di vendicare l' assassinata famiglia , fino a che una notte , ormai disperando di tutto e di tutti s' imbarco` su di un praho giurando guerra atroce a tutta la razza bianca , e al sultano di Varauni . Approdato a Mompracem assoldo` degli uomini e si die` a corseggiare il mare . Era forte , era prode , era valente ed assetato di vendetta . Devasto` le coste del sultanato , assali` legni olandesi e inglesi , non accordando quartiere ne` tregua . Divento` il terrore dei mari , divento` la Terribile Tigre della Malesia . Voi sapete il resto . E` adunque un vendicatore della sua famiglia ! esclamo` Marianna che non piangeva piu` . Si` , milady , un vendicatore che piange sovente sua madre , i suoi fratelli e le sue sorelle caduti sotto il ferro degli assassini , un vendicatore che mai commise azioni infami , che rispetto` in ogni tempo i deboli , che risparmio` le donne e i fanciulli , che saccheggia i nemici suoi non per sete di ricchezza , ma per levare un giorno un esercito di prodi e riacquistare il perduto regno . Ah ! quanto bene mi fanno queste parole , Yanez disse la giovanetta . Siete decisa ora a seguire la Tigre della Malesia ? Si` , sono sua perche` l' amo e al punto che senza di lui la vita sarebbe per me un martirio . Torniamo alla palazzina adunque , milady . Dio vegliera` su di noi . Yanez condusse la giovanetta alla palazzina e salirono nel salotto da pranzo . Il lord vi era gia` e passeggiava innanzi e indietro colla rigidezza di un vero inglese nato sulle rive del Tamigi . Era cupo come prima e teneva la testa china sul petto . Vedendo Yanez pero` si arresto` , dicendo : Siete qui ? Credevo che vi fosse toccata qualche disgrazia vedendovi uscire dal parco . Ho voluto assicurarmi coi miei occhi che non vi e` alcun pericolo , milord rispose Yanez tranquillamente . Avete veduto nessuno di quei cani di Mompracem ? Nessuno , milord ; possiamo recarci a Vittoria con tutta sicurezza . Il lord stette zitto per alcuni istanti , poi volgendosi verso Marianna che si era fermata presso una finestra . Avete inteso che si va a Vittoria ? le disse . Si` rispose ella asciuttamente . Verrete ? Sapete bene che ogni resistenza da parte mia sarebbe inutile . Credevo che vi dovessi trascinare a forza . Signore ! Il portoghese vide una fiamma minacciosa balenare negli occhi della giovanetta , ma stette zitto , quantunque si sentisse indosso una smania irresistibile di sciabolare quel vecchio . Toh ! esclamo` il lord con maggiore ironia . Per caso non amereste piu` quell' eroe da coltello , che acconsentite a venire a Vittoria ? Ricevete le mie congratulazioni , signora ! Non continuate ! esclamo` la giovanetta con accento tale che fece fremere lo stesso lord . Stettero alcuni istanti in silenzio , guardandosi l' un l' altro come due fiere che si provocano prima di dilaniarsi a vicenda . O cederai o ti spezzero` disse il lord con voce furente . Piuttosto che tu diventi la moglie di quel cane che si chiama Sandokan , ti uccidero` . Fatelo diss' ella , avvicinandosi con aria minacciosa . Vuoi farmi delle scene ? Sarebbero inutili . Sai bene che io sono inflessibile . Invece va' a fare i tuoi preparativi per la partenza . La giovanetta si era arrestata . Scambio` con Yanez un rapido sguardo , poi usci` dalla stanza , chiudendo violentemente la porta . L' avete veduta disse il lord , volgendosi verso Yanez . Ella crede di sfidarmi , ma s' inganna . Vivaddio , la spezzero` . Yanez invece di rispondere si terse alcune gocce di sudore freddo che gli imperlavano la fronte ed incrocio` le braccia per non cedere alla tentazione di porre mano alla sciabola . Avrebbe dato mezzo del suo sangue per sfarsi di quel terribile vecchio che ormai sapeva capace di tutto . Il lord passeggio` per la stanza per alcuni minuti , poi fece cenno a Yanez di sedersi al desco . Il pasto fu fatto in silenzio . Il lord tocco` appena i cibi ; il portoghese invece fece onore ai diversi piatti , da uomo che non sa se e dove potrebbe fare una seconda cena . Avevano appena terminato quando entro` un caporale . Vostro Onore mi ha fatto chiamare ? chiese egli . Dirai ai soldati di tenersi pronti a partire . Per quale ora ? Alla mezzanotte noi lasceremo la villa . A cavallo ? Si` , e raccomanda a tutti di cambiare le cariche ai loro fucili . Vostro Onore sara` servito . Partiremo tutti , milord ? chiese Yanez . Non lascero` qui che quattro uomini . E` numerosa la scorta ? Si comporra` di dodici soldati fidatissimi e di dieci indigeni . Con tali forze noi non avremo nulla da temere . Voi non conoscete i pirati di Mompracem , giovinotto . Se dovessimo incontrarli , non so a chi spetterebbe la vittoria . Mi permettete milord di scendere nel parco ? Cosa volete fare ? Sorvegliare i preparativi dei soldati . Andate , giovinotto . Il portoghese usci` e scese rapidamente la scala mormorando : Spero di giungere in tempo per avvertire Paranoa . Sandokan preparera` una bella imboscata . Passo` dinanzi ai soldati senza fermarsi e , orizzontandosi alla meglio , si caccio` in mezzo ad un viale che doveva condurlo nei pressi della serra . Cinque minuti dopo si trovava in mezzo al macchione di banani , la` dove aveva fatto prigioniero il soldato inglese . Si guardo` intorno per essere certo di non essere stato seguito , poi si avvicino` alla serra spingendo la porta . Subito vide un' ombra nera rizzarglisi dinanzi , mentre una mano gli puntava sul petto una pistola . Sono io , Paranoa disse . Ah ! Voi , padron Yanez . Parti subito , senza arrestarti e va' ad avvertire Sandokan che noi fra qualche ora lasceremo la villa . Dove dobbiamo aspettarvi ? Sul sentiero che conduce a Vittoria . Siete in molti ? Una ventina . Parto subito . Arrivederci presto , signor Yanez . Il malese si slancio` sotto il viale , scomparendo in mezzo alla fosca ombra delle piante . Quando Yanez torno` alla palazzina , il lord stava scendendo la scala della palazzina . Si era cinta la sciabola ed a tracolla portava una carabina . La scorta si teneva pronta . Si componeva di ventidue uomini , dodici bianchi e dieci indigeni e tutti armati fino ai denti . Un gruppo di cavalli scalpitava presso il cancello del parco . Dov' e` mia nipote ? chiese il lord . Eccola rispose il sergente che comandava la scorta . Infatti lady Marianna scendeva in quel momento la gradinata . Era vestita da amazzone , con un giubbettino di velluto azzurro e lunga veste di egual stoffa , costume e tinta che facevano doppiamente risaltare il suo pallore e la bellezza del suo viso . In capo portava un grazioso berretto adorno di piume , inclinato sui dorati capelli . Il portoghese , che l' osservava attentamente , vide due lagrime tremolare sotto le palpebre e sul viso profondamente scolpita una viva ansieta` . Non era piu` l' energica fanciulla di poche ore prima che aveva parlato con tanto fuoco e tanta fierezza . L' idea di un rapimento in quelle condizioni , l' idea di dover abbandonare per sempre suo zio che era l' unico parente che ancora vivesse , che non l' amava , e` vero , ma che aveva avuto per lei non poche attenzioni durante la sua gioventu` , di dover per sempre lasciare quei luoghi per gettarsi in un avvenire oscuro , incerto , fra le braccia di un uomo che si appellava la Tigre della Malesia , parevano atterrirla . Quando sali` a cavallo le lagrime non piu` frenate le caddero abbondanti e alcuni singhiozzi le sollevarono il seno . Yanez spinse il proprio cavallo verso di lei e le disse : Coraggio , milady ; l' avvenire sara` ridente per la Perla di Labuan . Ad un comando del lord il drappello si mise in marcia uscendo dal parco e prendendo il sentiero che conduceva alla imboscata . Sei soldati aprivano la marcia colle carabine in pugno e gli occhi fissi ai due lati del sentiero , onde non venire sorpresi ; seguivano il lord , poi Yanez e la giovane lady , fiancheggiati da altri quattro soldati , e quindi gli altri in gruppo serrato e le armi posate dinanzi la sella . Malgrado le notizie recate da Yanez , tutti diffidavano e scrutavano con profonda attenzione le circostanti foreste . Il lord pareva che non si occupasse di cio` , ma di quando in quando si volgeva lanciando su Marianna uno sguardo in cui si leggeva una grave minaccia . Quell' uomo , lo si capiva , era pronto a uccidere la nipote al primo tentativo da parte dei pirati e della Tigre . Fortunatamente Yanez , che non lo perdeva di vista , si era accorto delle sue sinistre intenzioni e si teneva pronto a proteggere l' adorabile fanciulla . Avevano percorso , nel piu` profondo silenzio , circa due chilometri , quando a destra del sentiero si udi` improvvisamente un leggero fischio . Yanez , che gia` s' aspettava l' assalto di momento in momento , sfodero` la sciabola e si mise fra il lord e lady Marianna . Cosa fate ? chiese il lord , che si era bruscamente voltato . Non avete udito ? chiese Yanez . Un fischio ? Si` . Ebbene ? Cio` vuol dire milord che i miei amici vi circondano disse Yanez freddamente . Ah ! traditore ! urlo` il lord estraendo la sciabola e spingendosi verso il portoghese . Troppo tardi , signore ! grido` questi gettandosi dinanzi a Marianna . Infatti nell' istesso momento due scariche micidiali partirono d' ambo i lati del sentiero , gettando a terra quattro uomini e sette cavalli , poi trenta tigrotti di Mompracem si precipitarono fuori dai boschi , mandando urla indescrivibili e caricando furiosamente il drappello . Sandokan che li guidava , s' avvento` in mezzo ai cavalli , dietro ai quali si erano prontamente radunati gli uomini della scorta e abbatte` con un gran colpo di scimitarra il primo uomo che gli si paro` dinanzi . Il lord getto` un vero ruggito . Con una pistola nella sinistra e la sciabola nella destra si avvento` verso Marianna che si era aggrappata alla criniera della sua cavalla , ma Yanez era balzato a terra . Afferro` la giovanetta , la levo` di sella e stringendosela al petto colle robuste braccia , cerco` di passare fra i soldati e gli indigeni che si difendevano col furore che infonde la disperazione , trincerati , dietro i loro cavalli . Largo ! largo ! grido` egli cercando di dominare colla voce il fracasso della moschetteria e il cozzar furioso delle armi . Ma nessuno badava a lui all' infuori del lord che si preparava ad assalirlo . Per maggior disgrazia o per sua fortuna forse , la giovanetta gli svenne fra le braccia . Egli la depose dietro un cavallo morto nel mentre che il lord , pallido di furore , gli faceva fuoco addosso . Con un salto evito` la palla , poi roteando la sciabola , grido` : Aspetta un po' , vecchio lupo di mare , che ti faro` assaggiare la punta del mio ferro . Traditore , ti uccido ! rispose il lord . Si scagliarono l' uno contro l' altro , uno risoluto a sacrificarsi per salvare la giovanetta , l' altro deciso a tutto pur di strapparla alla Tigre della Malesia . Mentre si scambiavano tremendi fendenti con accanimento senza pari , inglesi e pirati combattevano con pari furore , tentando di respingersi vicendevolmente . I primi , ridotti a un pugno d' uomini , ma fortemente trincerati dietro i cavalli che erano tutti caduti , si difendevano animosamente aiutati dagli indigeni , che menavano ciecamente le mani , confondendo le loro grida selvagge con quelle tremende dei tigrotti . Colpivano di punta e di taglio , facevano roteare i fucili servendosene come fossero mazze , retrocedevano e avanzavano , ma tenevano saldo . Sandokan , colla scimitarra in pugno , tentava , ma invano , di sfondare quella . muraglia umana per portare aiuto al portoghese che si affannava a respingere i turbinosi attacchi del lupo di mare . Ruggiva come una belva , fendeva teste e squarciava petti , s' avventava pazzamente fra le punte delle baionette , trascinando seco la terribile sua banda che agitava le scuri insanguinate e le pesanti sciabole d' abbordaggio . La resistenza degli inglesi non doveva durare pero` molto . La Tigre trascinando un' altra volta i suoi uomini all' assalto , riusci` finalmente a respingere i difensori che si ripiegarono confusamente gli uni addosso agli altri . Tieni saldo , Yanez ! tuono` Sandokan tempestando colla scimitarra il nemico che tentava di chiudergli il passo . Tieni saldo che sto per giungere . Ma proprio in quel momento la sciabola del portoghese si spezzava a meta` . Egli si trovo` disarmato con la fanciulla ancora svenuta e il lord dinanzi . Aiuto , Sandokan ! grido` . Il lord gli si precipito` addosso gettando un urlo di trionfo , ma Yanez non si smarri` . Si trasse rapidamente da un lato evitando la sciabola , poi urto` col capo il lord atterrandolo . Caddero pero` entrambi e si misero a dibattersi cercando di soffocarsi , rotolandosi fra i morti e i feriti . John disse il lord , vedendo un soldato cadere a pochi passi col viso spaccato da un colpo di scure . Ammazza lady Marianna ! Te lo comando ! Il soldato facendo uno sforzo disperato si sollevo` sulle ginocchia colla daga in mano pronto ad ubbidire , ma non ebbe il tempo . Gli inglesi oppressi dal numero cadevano uno ad uno sotto le scuri dei pirati e la Tigre era li` , a due passi . Con un urto irresistibile atterro` gli uomini che ancora rimanevano in piedi , balzo` sul soldato che aveva gia` alzato l' arma e lo uccise con un colpo di scimitarra . Mia ! mia ! mia ! esclamo` il pirata afferrando la giovanetta e stringendosela al petto . Balzo` fuori della mischia e fuggi` nella vicina foresta , mentre i suoi uomini finivano gli ultimi inglesi . Il lord , scagliato da Yanez contro il tronco di un albero , rimase solo e semiaccoppato in mezzo ai cadaveri che coprivano il sentiero . LA MOGLIE DELLA TIGRE La notte era magnifica . La luna , quell' astro delle notti serene , splendeva in un cielo senza nubi , proiettando la pallida sua luce d' un azzurro trasparente , d' una infinita dolcezza , sopra le oscure e misteriose foreste , sopra le mormoranti acque del fiumicello e riflettendosi con vago tremoli`o sui flutti dell' ampio mare della Malesia . Un soave venticello , carico delle esalazioni profumate delle grandi piante , agitava con lieve sussurri`o le fronde e scendendo la placida marina moriva nei lontani orizzonti dell' ovest . Tutto era silenzio , tutto era mistero e pace . Solo di tratto in tratto udivasi la risacca che si rompeva con monotono gorgogli`o sulle deserte sabbie del lido , il gemito della brezza che pareva un flebile lamento e un singhiozzo che s' alzava sul ponte del praho corsaro . Il veloce legno aveva lasciata la foce del fiumicello e fuggiva ratto verso l' occidente , lasciandosi dietro Labuan che ormai confondevasi fra le tenebre . Tre sole persone vegliavano sul ponte : Yanez , taciturno , triste , cupo , assiso a poppa con una mano sulla barra del timone ; Sandokan e la fanciulla dai capelli d' oro , seduti a prua , all' ombra delle grandi vele , accarezzati dalla brezza notturna . Il pirata si stringeva al petto la bella fuggitiva e le tergeva le lacrime che brillavano sulle sue ciglia . Senti , amore mio diceva egli . Non piangere , io ti faro` felice , immensamente felice e saro` tuo , tutto tuo . Noi andremo lontani da queste isole , seppelliremo il mio truce passato e non udremo piu` mai parlare ne` dei miei pirati , ne` della mia selvaggia Mompracem . La mia gloria , la mia potenza , le mie sanguinose vendette , il mio temuto nome , tutto dimentichero` per te , perche` voglio diventare un altro uomo . Odimi , fanciulla adorata , fino ad oggi fui il temuto pirata di Mompracem , fino ad oggi fui assassino , fui crudele , fui feroce , fui tremendo , fui Tigre ... ma non lo saro` piu` . Frenero` gli impeti della mia natura selvaggia , sacrifichero` la mia potenza , abbandonero` questo mare che un di` ero orgoglioso di chiamare mio e la terribile banda che fece la mia triste celebrita` . Non piangere , Marianna , l' avvenire che ci aspetta non sara` tetro , non sara` oscuro , ma bensi` ridente , tutto felicita` . Andremo lontani , tanto da non udire piu` mai parlare delle nostre isole che ci hanno veduti crescere , vivere , amare e soffrire ; perderemo patria , amici , parenti , ma che importa ? Ti daro` una nuova isola , piu` gaia , piu` ridente , dove io non udro` piu` il ruggito dei cannoni , dove non vedro` alla notte folleggiarmi intorno quel corteo di vittime da me immolate che mi urlano sempre : assassino ! No , non vedro` piu` nulla di tutto cio` e potro` ripeterti da mane a sera quella divina parola che per me e` tutto : t' amo e sono tuo sposo ! Oh ! Ripetimi anche tu questa dolce parola che mai udii risuonare agli orecchie miei durante la mia burrascosa vita . La giovanetta s' abbandono` nelle braccia del pirata ripetendo fra i singhiozzi : T' amo , Sandokan , t' amo e come giammai donna alcuna amo` sulla terra ! Sandokan se la strinse al petto , le sue labbra baciavano i dorati capelli di lei e la sua fronte nivea . Ora che sei mia , guai a chi ti tocca ! riprese il pirata . Oggi siamo su questo mare , ma domani saremo al sicuro nel mio inaccessibile nido dove nessuno avra` l' ardire di venirci ad assalire ; poi , quando ogni pericolo sara` scomparso , andremo ove tu vorrai , o mia diletta fanciulla . Si` , mormoro` Marianna , andremo lontani , tanto da non udire piu` mai parlare delle nostre isole . Mando` un profondo sospiro che pareva un gemito e svenne fra le braccia di Sandokan . Quasi nel medesimo istante una voce disse : Fratello , il nemico ci insegue ! Il pirata si volse stringendosi al petto la fidanzata e si trovo` di fronte a Yanez che gli additava un punto luminoso scorrente sul mare . Il nemico ? chiese Sandokan coi lineamenti alterati . Ho veduto ora quel lume : viene dall' oriente , forse laggiu` una nave corre sulle nostre tracce , desiosa di riacquistare la preda rapita al lord . Ma noi la difenderemo , Yanez ! esclamo` Sandokan . Guai a chi tentera` di sbarrarci il passo , guai a loro ! Io sarei capace di pugnare , sotto gli occhi di Marianna , contro il mondo intero . Guardo` attentamente il fanale segnalato e si strappo` dal fianco la scimitarra . Marianna allora tornava in se` . Vedendo il pirata coll' arma in pugno getto` un leggero grido di terrore . Perche` quell' arma sguainata , o Sandokan ? chiese impallidendo . Il pirata la guardo` con suprema tenerezza ed esito` , ma poi traendola dolcemente a poppa le mostro` il fanale . Una stella ? chiese Marianna . No , amor mio , e` una nave che ci insegue , e` un occhio che scruta avidamente il mare cercandoci . Mio Dio ! Ci inseguono adunque ? E` probabile , ma troveranno palle e mitraglia per dieci dei loro . Ma se ti uccidessero ? Uccidermi ! esclamo` egli raddrizzandosi , mentre un lampo superbo gli guizzava negli occhi . Io mi credo ancora invulnerabile ! L' incrociatore , poiche` tale doveva essere , non era piu` una semplice ombra . I suoi alberi spiccavano ormai nettamente sul fondo chiaro del cielo e si vedeva innalzarsi una grossa colonna di fumo in mezzo alla quale volteggiavano miriadi di scintille . La sua prua tagliava rapidamente le acque , che scintillavano al chiarore dell' astro notturno e il vento portava fino al praho il fragore delle ruote mordenti i flutti . Vieni , vieni , maledetto da Dio ! esclamo` Sandokan sfidandolo colla scimitarra , mentre coll' altro braccio cingeva la fanciulla . Vieni a misurarti colla Tigre , di' ai tuoi cannoni di ruggire , lancia i tuoi uomini all' abbordaggio : io ti sfido ! Poi volgendosi verso Marianna che guardava ansiosamente il legno nemico che guadagnava via : Vieni , amor mio le disse . Ti condurro` nel tuo nido dove sarai al riparo dai colpi di quegli uomini che fino a ieri erano tuoi compatrioti e che oggi sono tuoi nemici . Si arresto` un istante fissando sul piroscafo , che forzava le macchine , un bieco sguardo , poi condusse Marianna nella cabina . Era questa una stanzetta arredata con eleganza , un vero nido . Le pareti sparivano sotto un fitto tessuto orientale e il pavimento era coperto da soffici tappeti indiani . I mobili ricchi , bellissimi , di mogano e di ebano intarsiati di madreperla , occupavano gli angoli , mentre dall' alto pendeva una grande lampada dorata . Qui i colpi non ti raggiungeranno , Marianna disse Sandokan . Le lastre di ferro che coprono la poppa del mio legno saranno sufficienti per arrestarli . Ma tu , Sandokan ? Io risalgo sul ponte a comandare . La mia presenza e` necessaria per dirigere la battaglia se l' incrociatore ci assalira` . Ma se una palla ti colpisse ? Non avere questa paura , Marianna . Alla prima scarica lancero` fra le ruote del legno nemico tale granata da fermarlo per sempre . Io tremo per te . La morte ha paura della Tigre della Malesia rispose il pirata con suprema fierezza . E se quegli uomini venissero all' abbordaggio ? ... Io non li temo , mia fanciulla . I miei uomini sono tutti valorosi , sono vere tigri , pronte a morire pel loro capo e per te . Vengano pure all' abbordaggio i tuoi compatrioti ! ... Noi li stermineremo e li cacceremo tutti in mare . Ti credo , mio valoroso campione , pure io ho paura . Essi ti odiano , Sandokan , e per prenderti sarebbero capaci di tentare qualunque pazzia . Guardati da loro , mio prode amico , perche` hanno giurato di ucciderti . Uccidermi ! ... esclamo` Sandokan , quasi con dispregio . Essi uccidere la Tigre della Malesia ! ... Si provino , se l' osano . Mi sembra di essere ora diventato tanto possente , da arrestare colle mie mani , le palle delle loro artiglierie . No , non temere per me , fanciulla mia . Vado a punire l' insolente che viene a sfidarmi , poi tornero` da te . Io intanto preghero` per te , mio valoroso Sandokan . Il pirata la guardo` per alcuni istanti con profonda ammirazione , le prese poi il capo fra le mani e le sfioro` colle labbra i capelli . Ed ora disse poi , alzandosi fieramente . A noi due , maledetto vascello che vieni a turbare la mia felicita` ! ... Mio Dio , proteggilo mormoro` la giovanetta , cadendo in ginocchio . L' equipaggio del praho , svegliato dal grido d' allarme di Yanez , e dalla prima cannonata , era salito precipitosamente in coperta pronto alla lotta . Scorgendo il legno a cosi` breve distanza , i pirati si gettarono bravamente sui cannoni e sulle spingarde per rispondere alla provocazione dell' incrociatore . Gli artiglieri avevano gia` accese le micce e stavano per accostarle ai pezzi , quando Sandokan comparve . Vedendolo comparire sul ponte , un urlo solo s' alzo` fra i tigrotti . Viva la Tigre ! ... Largo a me grido` Sandokan , respingendo gli artiglieri . Bastero` io solo a punire quell' insolente ! Il maledetto non andra` a Labuan a raccontare d' aver cannoneggiata la bandiera di Mompracem ! Cio` detto ando` a collocarsi a poppa , appoggiando un piede sulla culatta di uno dei due cannoni . Quell' uomo pareva che fosse ritornato la terribile Tigre della Malesia d' altri tempi ... I suoi occhi luccicavano come carboni accesi ed i suoi lineamenti avevano presa un' espressione di tremenda ferocia . Si capiva che una rabbia terribile avvampava nel suo petto . Mi sfidi disse . Vieni e ti mostrero` mia moglie ! ... Essa sta sotto di me difesa dalla mia scimitarra e dai miei cannoni . Vieni a prendermela , se ne sei capace . Le tigri di Mompracem ti aspettano ! Si volse verso Paranoa che gli stava vicino , tenendo la barra del timone e gli disse : Manda dieci uomini nella stiva e fa' portare in coperta quel mortaio che io ho fatto imbarcare . Un istante dopo dieci pirati issavano faticosamente sul ponte un grosso mortaio , assicurandolo con alcune funi presso l' albero maestro . Un artigliere lo carico` con una bomba da otto pollici , del peso di ventun chilogrammi e che scoppiando doveva lanciare ben ventotto schegge di ferro . Ora attendiamo l' alba disse Sandokan . Voglio mostrarti , o legno maledetto , la mia bandiera e mia moglie . Sali` sulla murata poppiera e si sedette colle braccia incrociate sul petto e gli sguardi fissi sull' incrociatore . Ma cos' hai intenzione di fare ? gli chiese Yanez . Il piroscafo fra poco sara` a buon tiro e aprira` il fuoco contro di noi . Tanto peggio per lui . Aspettiamo adunque , giacche` cosi` vuoi . Il portoghese non si era ingannato . Dieci minuti dopo quantunque il praho divorasse la via , l' incrociatore era a soli duemila metri . Ad un tratto un lampo baleno` a prua del legno e una forte detonazione scosse gli strati dell' aria , ma non si udi` il fischio acuto della palla . Ah ! esclamo` Sandokan sogghignando . Mi inviti ad arrestarmi e domandi la mia bandiera ? Yanez , spiega il vessillo della pirateria . La luna e` splendida e coi cannocchiali la vedranno . Il portoghese obbedi` . Il piroscafo che pareva che non aspettasse che un segnale , subito raddoppio` la corsa e giunto a mille metri sparo` una cannonata , ma questa non a polvere , poiche` il proiettile passo` fischiando sopra il praho . Sandokan non si mosse , ne` batte` ciglio . I suoi uomini si disposero ai posti di combattimento , ma non diedero risposta ne` all' intimazione ne` alla minaccia . Il vascello continuo` a venire innanzi , ma piu` lentamente , con prudenza . Quel silenzio doveva preoccuparlo , e non poco , ben sapendo che i legni corsari sono sempre armati e montati da equipaggi risoluti . A ottocento metri lancio` un secondo proiettile il quale , male diretto , rimbalzo` in mare dopo di aver rasentata la corazza poppiera del piccolo legno . Una terza palla poco dopo infilava la coperta del praho forando le due vele di maestra e di trinchetto , mentre una quarta si frantumava contro uno dei due cannoni di poppa , lanciando un frammento fino alla murata sulla quale stava seduto Sandokan . Questi si raddrizzo` con un gesto superbo e , tendendo la destra verso il legno nemico , grido` con voce minacciosa : Tira tira , nave maledetta ! Io non ti temo ! Quando tu potrai vedermi , io ti fracassero` le ruote e ti arrestero` di volo . Altri due lampi balenarono sulla prora del piroscafo , seguiti da due acute detonazioni . Una palla ando` a fracassare parte della murata di poppa a soli due passi da Sandokan , mentre l' altra portava via nettamente la testa ad un uomo che stava legando una scotta sul piccolo castello di prora . Un urlo di furore s' alzo` fra l' equipaggio . Tigre della Malesia ! Vendetta ! Sandokan si volse verso i suoi uomini , dardeggiando su di loro uno sguardo corrucciato . Silenzio ! tuono` . Qui comando io . Il legno non ci risparmia , Sandokan disse Yanez . Lascia che tiri . Cosa vuoi aspettare ? L' alba . E` una pazzia , Sandokan . Se una palla ti colpisse ? Sono invulnerabile ! grido` la Tigre della Malesia . Guarda : io sfido il fuoco di quel legno ! Con un balzo erasi slanciato sulla murata poppiera , aggrappandosi all' asta della bandiera . Yanez provo` un brivido di spavento . La luna era sorta sull' orizzonte e dal ponte del legno nemico , con un buon cannocchiale , si poteva distinguere quel temerario che s' esponeva ai colpi di cannone . Scendi , Sandokan ! grido` Yanez . Tu vuoi farti uccidere . Un sorriso sprezzante fu la risposta del formidabile uomo . Pensa a Marianna ! rispose Yanez . Ella sa che io non ho paura . Silenzio ; ai vostri posti ! Sarebbe stato piu` facile arrestare il piroscafo nella sua corsa che decidere Sandokan ad abbandonare quel posto . Yanez , che conosceva la tenacia del suo compagno , rinuncio` ad un secondo tentativo e si ritiro` dietro ad uno dei due cannoni . L' incrociatore , dopo quelle cannonate quasi infruttuose , aveva sospeso il fuoco . Il suo capitano voleva certamente guadagnare maggior via per non sprecare inutilmente le munizioni . Per un altro quarto d' ora i due legni continuarono la loro corsa , poi a cinquecento metri il cannoneggiamento venne ripreso con maggior furia . Le palle cadevano numerose attorno al piccolo veliero e non sempre andavano perdute . Qualche proiettile passava sibilando attraverso la velatura , recidendo qualche corda o smussando le estremita` dei pennoni e qualche altro veniva a rimbalzare o scrosciava contro le piastre metalliche . Una palla attraverso` il ponte , d' infilata , rasentando l' albero maestro . Se fosse passata pochi centimetri piu` a destra , il veliero sarebbe stato arrestato nella sua corsa . Sandokan , non ostante quel pericoloso grandinare , non si muoveva . Guardava freddamente la nave nemica che forzava la sua macchina per guadagnare via , e sorrideva ironicamente ogni volta che una palla gli sibilava agli orecchie . Vi fu un momento pero` che Yanez lo vide balzare in piedi e curvarsi come se fosse li` per slanciarsi verso il mortaio , ma poi riprese quasi subito il suo posto mormorando : Non ancora ! Voglio che tu veda mia moglie ! Per altri dieci minuti il piroscafo bombardo` il piccolo veliero , il quale non faceva alcuna manovra per sottrarsi a quella grandine di ferro , poi le detonazioni a poco a poco diventarono rade finche` cessarono del tutto . Guardando attentamente sull' alberatura del legno nemico , Sandokan vide sventolare una grande bandiera bianca . Ah ! esclamo` il formidabile uomo . Tu m' inviti ad arrendermi ! ... Yanez ! Cosa vuoi fratellino ! Spiega la mia bandiera . Sei pazzo ? Quei birboni riprenderanno il cannoneggiamento . Giacche` si sono stancati , lasciali tranquilli . Voglio che si sappia che chi guida questo praho e` la Tigre della Malesia . E ti salutera` con una grandine di granate . Il vento comincia a diventare piu` fresco , Yanez . Fra dieci minuti noi saremo fuori di portata dai suoi colpi . Sia pure . Ad un suo cenno un pirata attacco` la bandiera alla drizza di poppa e la isso` fino alla punta dell' albero maestro . Un colpo di vento la sciolse e alla limpida luce della luna mostro` il suo colore sanguigno . Tira ora ! Tira ! grido` Sandokan , tendendo il pugno verso il legno nemico . Fa' tuonare i tuoi cannoni , arma i tuoi uomini , empi di carbone le tue caldaie , io ti aspetto ! Voglio mostrarti la mia conquista al baleno delle mie artiglierie ! Due colpi di cannone furono la risposta . L' equipaggio dell' incrociatore aveva di gia` scorta la bandiera delle tigri di Mompracem e riprendeva , con maggior vigore , il cannoneggiamento . L' incrociatore precipitava la marcia per dare addosso al veliero e dargli , occorrendo , l' abbordaggio . Il suo camino fumava come un vulcano e le ruote mordevano fragorosamente le acque . Quando le detonazioni cessavano , si udivano perfino i sordi muggiti della macchina . Il suo equipaggio dovette pero` ben presto convincersi che non era cosa facile gareggiare con un veliero attrezzato a praho . Essendo cresciuto il vento , il piccolo legno , che fino allora non aveva potuto raggiungere i dieci nodi , aveva preso un' andatura piu` rapida . Le sue immense vele , gonfie come due palloni , esercitavano sul legno uno sforzo straordinario . Non correva piu` : volava sulle tranquille acque del mare , sfiorandole appena . Vi erano anzi certi momenti che pareva perfino che si sollevasse e che il suo scafo non toccasse nemmeno l' acqua . L' incrociatore tirava furiosamente , ma ormai le sue palle cadevano tutte nella scia del praho . Sandokan non si era mosso . Seduto accanto alla sua rossa bandiera , spiava attentamente il cielo . Pareva che non si occupasse nemmeno piu` del vascello , che gli dava la caccia con tanto accanimento . Il portoghese , che non capiva quale idea avesse Sandokan , gli si avvicino` dicendogli : Cosa vuoi fare adunque , fratellino mio ? Fra un' ora noi saremo ben lontani da quel legno se questo vento non cessa . Aspetta ancora un po' , Yanez rispose Sandokan . Guarda laggiu` , ad oriente : le stelle cominciano ad impallidire , e pel cielo si diffondono di gia` i primi chiarori dell' alba . Vuoi trascinare quell' incrociatore fino a Mompracem per poi abbordarlo ? Non ho questa intenzione . Non ti comprendo . Appena l' alba permettera` all' equipaggio di quel legno di scorgermi , io puniro` quell' insolente . Tu sei troppo abile artigliere per aspettare la luce del sole . Il mortaio e` pronto . Voglio che vedano chi dara` fuoco al pezzo . Forse lo sanno di gia` . E` vero , forse lo sospettano , ma non mi basta . Voglio mostrare loro anche la moglie della Tigre della Malesia . Marianna ? ... Si` , Yanez . Quale pazzia ! ... Cosi` si sapra` a Labuan che la Tigre della Malesia ha osato violare le coste dell' isola e affrontare i soldati che vegliavano su lord Guillonk . A Vittoria non si ignorera` ormai l' ardita spedizione da te tentata . Non importa . E` pronto il mortaio ? ... E` gia` caricato , Sandokan . Fra pochi minuti noi puniremo quel curioso . Frantumero` una delle sue ruote , lo vedrai , Yanez . Mentre parlavano , verso oriente una pallida luce , che si tingeva pero` rapidamente di riflessi rosei , continuava a diffondersi in cielo . La luna stava tramontando in mare , mentre gli astri continuavano ad impallidire . Ancora pochi minuti ed il sole doveva comparire . Il legno da guerra era allora lontano circa millecinquecento metri . Forzava sempre le macchine pero` perdeva cammino ad ogni minuto . Il veloce praho guadagnava rapidamente aumentando il vento collo spuntare dell' alba . Fratellino mio disse ad un tratto Yanez . Giu` un buon colpo all' incrociatore . Fa' prendere terzaruoli sulle vele di trinchetto e di maestra rispose Sandokan . Quando sara` a cinquecento metri daro` fuoco al mortaio . Yanez diede subito il comando . Dieci pirati s' inerpicarono sulle griselle , abbassarono le due vele ed eseguirono rapidamente la manovra . Ridotta la velatura , il praho comincio` a rallentare la corsa . L' incrociatore , accortosene , riprese il cannoneggiamento , quantunque fosse ancora assai lontano per sperare in un buon successo . Ci volle ancora una buona mezz' ora perche` giungesse alla distanza desiderata da Sandokan . Gia` le sue palle cominciavano a cadere sul ponte del praho , quando la Tigre , slanciandosi bruscamente gia` dalla murata , si colloco` dietro al mortaio . Un raggio di sole era sorto dal mare , illuminando le vele del praho . Ed ora a me ! ... grido` Sandokan , con un sorriso strano . Yanez , metti il legno attraverso il vento ! ... Un istante dopo il piccolo veliero si poneva attraverso al vento , rimanendo quasi in panna . Sandokan si fece dare una miccia che Paranoa aveva gia` accesa e si curvo` sul pezzo , calcolando collo sguardo la distanza . Il legno da guerra , vedendo il veliero ad arrestarsi , approfittava per tentare di raggiungerlo . S' avanzava con crescente rapidita` , fumando e sbuffando ed alternando colpi di granata e proiettili pieni . Le schegge di ferro balzavano per la coperta , forando le vele e recidendo le corde , scivolavano sulle piastre , stridendo e maltrattando i madieri . Guai se quella pioggia fosse durata solamente due minuti . Sandokan , impassibile sempre continuava a mirare . Fuoco ! grido` ad un tratto , facendo un salto indietro . Si curvo` sul fumante pezzo , trattenendo il respiro , colle labbra strette e gli occhi fissi dinanzi a se` , come se volesse seguire l' invisibile traiettoria del proiettile . Pochi istanti dopo una seconda detonazione scoppiava al largo . La bomba era scoppiata fra i raggi della tambura di babordo , facendo saltare , con inaudita violenza , le ferramenta della ruota e le pale . Il piroscafo , colpito gravemente , s' inchino` sul fianco lacerato , poi si mise a girare su se stesso sotto le battute dell' altra ruota la quale mordeva ancora le acque . Viva la Tigre ! urlarono i pirati gettandosi sui cannoni . Marianna ! Marianna ! esclamo` Sandokan mentre il piroscafo rovesciato sul fianco squarciato , imbarcava acqua a tonnellate . La giovanetta a quella chiamata comparve sul ponte . Sandokan la prese fra le braccia , la sollevo` fino alla murata e mostrandola all' equipaggio del piroscafo tuono` : Ecco mia moglie ! Poi mentre i pirati scagliavano sul vascello un uragano di mitraglia , il praho virava di bordo allontanandosi rapidamente verso l' ovest . A MOMPRACEM Punito il legno nemico , il quale aveva dovuto fermarsi per riparare i gravissimi danni causatigli dalla granata , cosi` destramente lanciata da Sandokan , il praho coperto dalle sue immense vele si era subito allontanato , con quella velocita` che e` propria di quel genere di legni i quali sfidano i piu` celeri clippers della marina dei due mondi . Marianna , affranta da tante emozioni , si era nuovamente ritirata nella graziosa cabina e anche buona parte dell' equipaggio aveva lasciata la coperta non essendo il legno minacciato da alcun pericolo , almeno pel momento . Yanez e Sandokan pero` non avevano lasciato il ponte . Seduti sul coronamento di poppa discorrevano fra di loro , guardando di quando in quando verso l' est , dove scorgevasi ancora un sottile pennacchio di fumo . Quel piroscafo avra` molto da fare a trascinarsi fino a Vittoria diceva Yanez . La bomba lo ha conciato cosi` gravemente , da rendergli impossibile ogni tentativo di inseguimento . Credi tu che ce l' abbia mandato dietro lord Guillonk ? No , Yanez rispose Sandokan . Al lord sarebbe mancato il tempo di accorrere a Vittoria e di avvertire il governatore di cio` che era accaduto . Quel legno pero` doveva cercarci forse da qualche giorno . Ormai nell' isola si doveva sapere che noi eravamo sbarcati . Credi tu che il lord ci lascera` tranquilli ? ... Dubito molto , Yanez . Io conosco quell' uomo e so quanto e` tenace e vendicativo . Noi dobbiamo aspettarci , e presto , un formidabile assalto . Che venga ad assalirci nella nostra isola ? ... Ne sono certo , Yanez . Lord James gode molta influenza e per di piu` so che e` ricchissimo . A lui sara` quindi facile noleggiare tutti i legni che sono disponibili , arruolare marinai ed avere l' aiuto del governatore . Fra breve noi vedremo comparire dinanzi a Mompracem una flottiglia , lo vedrai . E noi cosa faremo ? Daremo la nostra ultima battaglia . L' ultima ? ... Perche` dici cosi` , Sandokan ? Perche` Mompracem perdera` poi i suoi capi disse la Tigre della Malesia con un sospiro . La mia carriera sta per finire , Yanez . Questo mare , teatro delle mie imprese , non vedra` piu` i prahos della Tigre a solcare le sue onde . Ah ! Sandokan ... Cosa vuoi , Yanez : cosi` e` scritto . L' amore della fanciulla dai capelli d' oro doveva spegnere il pirata di Mompracem . E` triste , immensamente triste , mio buon Yanez , dover dare un addio e per sempre a questi luoghi e dover perdere la fama e la potenza , eppure dovro` rassegnarmi . Non piu` battaglie , non piu` tuonare di artiglierie , non piu` fumanti carcasse inabissantisi nei baratri di questo mare , non piu` tremendi abbordaggi ! ... Ah ! ... Sento il mio cuore sanguinare , Yanez , pensando che la Tigre morra` per sempre e che questo mare e la mia stessa isola diverranno d' altri . Ed i nostri uomini ? Essi seguiranno l' esempio del loro capo , se lo vorranno , e daranno anche loro un addio a Mompracem disse Sandokan con voce triste . E la nostra isola dopo tanto splendore dovra` rimanere deserta come lo era prima della tua comparsa ? Lo diverra` . Povera Mompracem ! ... esclamo` Yanez con profondo rammarico . Io che l' amavo come fosse gia` la mia patria , la mia terra natia ! ... Ed io credi che non l' amassi ? ... Credi tu che non mi si stringa il cuore pensando che forse non la rivedro` piu` mai e che forse piu` non solchero` , coi miei prahos , questo mare che io chiamavo mio ? ... Se io potessi piangere , vedresti quante lagrime bagnerebbero le mie gote . Orsu` , cosi` voleva il destino . Rassegnamoci , Yanez , e non pensiamo piu` al passato . Eppure non so rassegnarmi , Sandokan . Veder sparire d' un solo colpo la nostra potenza che ci era costata immensi sacrifici , tremende battaglie e fiumi di sangue ! ... E` la fatalita` che cosi` vuole disse Sandokan con voce sorda . O meglio l' amore della fanciulla dai capelli d' oro disse Yanez . Senza quella donna il ruggito della Tigre della Malesia giungerebbe ancora possente fino a Labuan e farebbe tremare , per lunghi anni ancora , gli inglesi ed anche il sultano di Varauni . E` vero , amico mio disse Sandokan . E` la fanciulla che ha dato il colpo mortale a Mompracem . Se non l' avessi mai veduta , chissa` per quanti anni ancora le nostre trionfanti bandiere scorrazzerebbero questo mare , ma ormai e` troppo tardi per rompere le catene che ha gettato su di me . Se fosse stata un' altra donna , pensando alla rovina della nostra potenza , l' avrei sfuggita o ricondotta a Labuan ... ma sento che spezzerei per sempre la mia esistenza , se non dovessi piu` mai rivederla . La passione che mi arde in petto e` troppo gigante per soffocarla . Ah ! ... Se ella lo volesse ! ... Se ella non avesse in orrore il nostro mestiere e non avesse paura del sangue e del rombo delle artiglierie ! ... Quanto farei brillare l' astro di Mompracem accanto a lei ! ... Un trono potrei darglielo o qui o sulle coste del Borneo , ed invece ... Orsu` , si compia il nostro destino . Andremo a dare a Mompracem l' ultima battaglia , poi lasceremo l' isola e faremo vela ... Per dove , Sandokan ? Lo ignoro , Yanez . Andremo dove ella vorra` , molto lontano da questi mari e da queste terre , tanto anzi da non udirne piu` mai parlare . Se dovessi rimanere vicino , non so se saprei resistere a lungo alla tentazione di tornare a Mompracem . Ebbene , sia ; andiamo a impegnare l' ultima pugna e poi si vada pur lontani disse Yanez con accento rassegnato . La lotta sara` pero` tremenda , Sandokan . Il lord ci dara` un assalto disperato . Trovera` la tana della Tigre inespugnabile . Nessuno finora e` stato tanto audace da violare le coste della mia i`sola e non le tocchera` nemmeno lui . Aspetta che noi siamo giunti e vedrai quali lavori noi intraprenderemo per non farci schiacciare dalla flottiglia che mandera` contro di noi . Renderemo il villaggio talmente forte da poter resistere al piu` terribile bombardamento . La Tigre non e` ancora domata e ruggira` forte ancora e gettera` lo sgomento nelle file nemiche . E se dovessimo venire oppressi dal numero ? Tu sai , Sandokan , che gli olandesi sono alleati degl' inglesi nella repressione della pirateria . Le due flotte potrebbero unirsi per dare a Mompracem il colpo mortale . Se dovessi vedermi vinto , daro` fuoco alle polveri e salteremo tutti , assieme al nostro villaggio ed ai nostri prahos . Non potrei rassegnarmi alla perdita della fanciulla . Piuttosto di vedermela rapire preferisco la morte mia e sua . Speriamo che cio` non succeda , Sandokan . La Tigre della Malesia chino` il capo sul petto e sospiro` , poi , dopo qualche istante di silenzio , disse : Eppure ho un triste presentimento . Quale ? chiese Yanez con ansieta` . Sandokan non rispose . Abbandono` il portoghese e si appoggio` sulla murata di prua esponendo l' ardente viso alla brezza notturna . Era inquieto : profonde rughe solcavano la sua fronte e di tratto in tratto dei sospiri gli uscivano dalle labbra . Fatalita` ! ... E tutto per quella creatura celeste mormoro` . Per lei dovro` perdere tutto , tutto , perfino questo mare che chiamavo mio e consideravo come sangue delle mie vene ! Diverra` di loro ; di quegli uomini che da dodici anni combatto senza posa , senza tregua , di quegli uomini che mi hanno precipitato dai gradini d' un trono nel fango , che mi hanno ucciso madre , fratelli , sorelle ! ... Ah ! tu ti lamenti continuo` guardando il mare , che gorgogliava dinanzi la prua del veloce legno . Tu gemi , tu non vorresti diventare di quegli uomini , tu non vorresti tornare tranquillo come prima che io qui giungessi , ma credi che anch' io non soffra ? Se fossi capace di piangere , da questi occhi schizzerebbero non poche lagrime . Orsu` , a che lamentarsi ora ? Questa fanciulla divina mi compensera` di tante perdite . Porto` le mani alla fronte come se volesse scacciare i pensieri che gli tumultuavano nell' ardente cervello , poi si raddrizzo` e a lenti passi scese nella cabina . S' arresto` udendo Marianna a parlare . No , no diceva la giovanetta con voce affannata . Lasciatemi , non appartengo piu` a voi . . Sono della Tigre della Malesia ... Perche` volermi separare da lui ? ... Via quel William , io lo odio , via ... via ! ... Sogna mormoro` Sandokan . Dormi sicura fanciulla che qui non corri pericolo alcuno . Io veglio e per strapparti a me bisognera` che passino sul mio cadavere . Apri` la porta della cabina e guardo` . Marianna dormiva respirando affannosamente e agitava le braccia come se cercasse di allontanare una visione . Il pirata la contemplo` alcuni istanti con indefinibile dolcezza , poi si ritiro` senza far rumore ed entro` nella sua cabina . All' indomani il praho , che aveva navigato tutta la notte con velocita` ragguardevole , si trovava a sole sessanta miglia da Mompracem . Ormai tutti si consideravano al sicuro , quando il portoghese che sorvegliava con grande attenzione , scorse una sottile colonna di fumo che pareva si dirigesse verso l' est . Oh ! esclamo` egli . Abbiamo un altro incrociatore in vista ? Che io sappia non ci sono vulcani in questo tratto di mare . Si armo` di un cannocchiale e si arrampico` fino sulla cima dell' albero di maestra , scrutando con profonda attenzione quel fumo che allora erasi considerevolmente avvicinato . Quando ridiscese la sua fronte era annuvolata . Cos' hai , Yanez ? chiese Sandokan che era tornato in coperta . Ho scoperta una cannoniera , fratellino mio . Poco di male . Lo so che non si arrischiera` di attaccarci , essendo quei legni armati usualmente di un solo cannone , ma sono inquieto per altro motivo . Quale mai ? Quel legno viene dall' est e forse da Mompracem . Oh ! ... Non vorrei che durante la nostra assenza una flotta nemica avesse bombardato il nostro nido . Mompracem bombardata ? chiese una voce argentina dietro di loro . Sandokan si volse rapidamente e si trovo` dinanzi a Marianna . Ah ! Sei tu , amica mia ! esclamo` egli . Ti credevo ancora addormentata . Mi sono alzata or ora , ma voi di cosa parlavate ? Forse che un nuovo pericolo ci minaccia ? No , Marianna rispose Sandokan . Siamo pero` inquieti nel vedere una cannoniera che viene dall' occidente ossia dalla parte di Mompracem . Temi che abbia cannoneggiato il tuo villaggio ? Si` , ma non sola ; una scarica dei nostri cannoni sarebbe bastata per affondarla , Aho ! esclamo` Yanez , facendo due passi innanzi . Cosa vedi ? La cannoniera ci ha scorti e vira di bordo dirigendosi verso di noi . Verra` a spiarci disse Sandokan . Infatti il pirata non si era ingannato . La cannoniera , una delle piu` piccole , della portata di forse cento tonnellate , armata d' un solo cannone situato sulla piattaforma di poppa , si accosto` fino a mille metri , poi viro` di bordo ma non si allontano` del tutto , poiche` si vedeva sempre il suo pennacchio di fumo a una decina di miglia verso l' est . I pirati non si preoccupavano per questo , ben sapendo che quel piccolo legno non avrebbe ardito gettarsi contro il praho , le cui artiglierie erano cosi` numerose da tenere testa a quattro di siffatti nemici . Verso il mezzodi` un pirata , che si era arrampicato sul pennone di trinchetto , per accomodare una fune , segnalo` Mompracem , il temuto covo della Tigre della Malesia . Yanez e Sandokan respirarono , ritenendosi ormai sicuri e si precipitarono verso prua seguiti da Marianna . La` , dove il cielo si confondeva col mare , si scorgeva una lunga striscia ancora di colore indeciso , ma che a poco a poco diventava verdeggiante . Presto , presto ! esclamo` Sandokan che era in preda ad una viva ansieta` . Cosa temi ? chiese Marianna . Non so , ma il cuore mi dice che laggiu` qualche cosa e` accaduto . La cannoniera ci segue sempre ? Si` , vedo il pennacchio di fumo verso l' est disse Yanez . Brutto segno . Lo temo anch' io , Sandokan . Vedi nulla tu ? Yanez punto` un cannocchiale e guardo` con profonda attenzione per alcuni minuti . Vedo i prahos ancorati nella baia . Sandokan respiro` e un lampo di gioia baleno` nei suoi occhi . Speriamo mormoro` . Il praho , spinto da un buon vento , in capo ad un' ora giunse a poche miglia dall' isola e si diresse verso la baia che s' apriva dinanzi al villaggio . Ben presto giunse tanto vicino da discernere completamente le fortificazioni , i magazzini e le capanne . Sulla grande rupe , sulla cima del vasto edificio che serviva di abitazione alla Tigre , si vedeva ondeggiare la grande bandiera della pirateria , ma il villaggio non era piu` florido come era stato lasciato e i prahos non erano piu` tanto numerosi . Parecchi bastioni apparivano gravemente danneggiati , molte capanne si vedevano mezze arse e parecchi legni mancavano . Ah ! esclamo` Sandokan , comprimendosi il petto . Cio` che sospettavo e` accaduto : il nemico ha assalito il mio covo . E vero mormoro` Yanez , con dolore . Povero amico disse Marianna colpita dal dolore che si rifletteva sul viso di Sandokan . I miei compatrioti hanno approfittato della tua assenza . Si` rispose Sandokan scuotendo tristemente il capo . La mia isola , un di` temuta e inaccessibile , e` stata violata e la mia fama si e` oscurata per sempre ! LA REGINA DI MOMPRACEM Pur troppo Mompracem , l' isola ritenuta cosi` formidabile da sgomentare i piu` coraggiosi al solo vederla , era stata violata non solo , ma per poco non era caduta nelle mani dei nemici . Gli inglesi , probabilmente informati della partenza di Sandokan , certi di trovare un presidio debole , si erano improvvisamente portati contro l' isola , bombardando le fortificazioni , colando a fondo parecchi legni e incendiando parte del villaggio . Avevano spinto la loro audacia fino a sbarcare delle truppe per tentare di impadronirsene , ma il valore di Giro Batol e dei suoi tigrotti aveva finalmente trionfato e i nemici erano stati costretti a ritirarsi per tema di venire sorpresi alle spalle dai prahos di Sandokan , che ritenevano poco lontani . Era stata una vittoria , e` vero , ma per poco l' isola non era andata nelle mani del nemico . Quando Sandokan e i suoi uomini sbarcarono , i pirati di Mompracem ridotti a meta` , si precipitarono incontro a lui con immensi evviva , reclamando vendetta contro gli invasori . Andiamo a Labuan , Tigre della Malesia urlavano . Rendiamo le palle che hanno scagliate contro di noi ! Capitano disse Giro Batol facendosi innanzi . Noi abbiamo fatto il possibile per abbordare la squadra che ci assali` , ma non vi riuscimmo . Conduceteci a Labuan e noi distruggeremo quell' isola fino all' ultimo albero , all' ultimo cespuglio . Sandokan , invece di rispondere , prese Marianna e la condusse dinanzi alle orde : E` la patria di costei , disse , la patria di mia moglie ! I pirati vedendo la giovanetta che fino allora era rimasta dietro a Yanez , mandarono un grido di sorpresa e di ammirazione . La Perla di Labuan ! Viva la Perla ! ... esclamarono , cadendo in ginocchio dinanzi a lei . La sua patria mi e` sacra , disse Sandokan , ma fra poco avrete campo di rimandare ai nostri nemici le palle che essi scagliarono su queste coste . Stiamo per venire assaliti ? chiesero tutti . Il nemico non e` lontano , miei prodi ; voi potete scorgere la sua avanguardia in quella cannoniera che gira arditamente presso le nostre coste . Gli inglesi hanno forti motivi per assalirmi : vogliono vendicare gli uomini che noi uccidemmo sotto le foreste di Labuan e strapparmi questa giovanetta . Tenetevi pronti , che il momento forse non e` lontano . Tigre della Malesia disse un capo avanzandosi . Nessuno , finche` uno di noi rimarra` vivo , verra` a rapire la Perla di Labuan ora che la ricopre la bandiera della pirateria . Ordinate : noi siamo pronti a dare tutto il nostro sangue per lei ! Sandokan , profondamente commosso guardo` quei prodi che acclamavano le parole del capo e che , dopo aver perduto tanti compagni , ancora offrivano la loro vita per salvare colei che era stata la principale causa delle loro sventure . Grazie amici disse con voce soffocata . Si passo` piu` volte una mano sulla fronte , mando` un profondo sospiro , porse il braccio alla lady che non era meno commossa e si allontano` col capo chino sul petto . E` finita mormoro` Yanez con voce triste . Sandokan e la sua compagna salirono la stretta gradinata che conduceva sulla rupe , seguiti dagli sguardi di tutti i pirati che li guardavano con un misto di ammirazione e di rammarico , e si fermarono dinanzi alla grande capanna . Ecco la tua dimora diss' egli entrando . Era la mia ; e` un brutto nido dove si svolsero talora cupi drammi ... E indegno di ospitare la Perla di Labuan , ma e` sicuro , inaccessibile al nemico che non potra` forse mai qui giungere . Se tu fossi diventata la Regina di Mompracem , l' avrei abbellito , ne avrei fatto una reggia ... Orsu` , perche` parlare di cose impossibili ? Tutto e` morto o sta per morire qui . Sandokan porto` le mani al cuore e il suo viso si altero` dolorosamente . Marianna gli getto` le braccia al collo . Sandokan tu soffri , tu mi nascondi i tuoi dolori . No , anima mia , sono commosso , ma nulla di piu` . Che vuoi ? Nel ritrovare la mia isola violata , le mie bande decimate e nel pensare che fra poco tutto dovro` perdere ... Sandokan , tu rimpiangi adunque la tua passata potenza e soffri all' idea di dover perdere la tua isola . Odimi , mio eroe , vuoi tu che io rimanga in quest' isola fra i tuoi tigrotti , che impugni anch' io la scimitarra e che combatta al tuo fianco ? Lo vuoi ? Tu ! tu ! esclamo` egli . No , non voglio che tu diventi una donna simile . Sarebbe una mostruosita` l' obbligarti a rimanere qui , l' assordarti sempre col rimbombo delle artiglierie e colle urla dei combattenti ed esporti ad un continuo pericolo . Due felicita` sarebbero troppo e non le voglio . Tu dunque mi ami piu` della tua isola , dei tuoi uomini , della tua fama ? Si` , anima celeste . Questa sera radunero` le mie bande e diro` loro che noi , dopo combattuta l' ultima battaglia , abbasseremo per sempre la nostra bandiera e lasceremo Mompracem . E che cosa diranno i tuoi tigrotti a simile proposta ? Essi mi odieranno sapendo ch' io sono la causa della rovina di Mompracem . Nessuno osera` alzare la voce verso di te . Io sono ancora la Tigre della Malesia , quella Tigre che li ha fatti sempre tremare con un solo gesto . E poi mi amano troppo per non obbedirmi . Orsu` , lasciamo che si compia il nostro destino . Soffoco` il sospiro , poi disse con un amaro rimpianto : L' amor tuo mi fara` dimenticare il mio passato e forse anche Mompracem . Depose sui biondi capelli della fanciulla un bacio , quindi chiamo` i due malesi addetti all' abitazione e : Ecco la vostra padrona disse loro indicando la giovane . Obbeditele come a me stesso . Cio` detto , dopo di aver scambiato con Marianna un lungo sguardo , usci` a rapidi passi e discese sulla spiaggia . La cannoniera fumava sempre in vista dell' isola , dirigendosi ora verso il nord ed ora verso il sud . Pareva che cercasse di scoprire qualche cosa , probabilmente qualche altra cannoniera o incrociatore proveniente da Labuan . Intanto i pirati , prevedendo ormai un non lontano attacco , lavoravano febbrilmente sotto la direzione di Yanez , rinforzando i bastioni , scavando fossati e rialzando scarpe e stecconate . Sandokan si avvicino` al portoghese che stava disarmando i prahos delle loro artiglierie per guarnire un potente ridotto , costruito proprio al centro del villaggio . Nessun' altra nave e` comparsa ? gli chiese . No , rispose Yanez , ma la cannoniera non lascia le nostre acque e questo e` un brutto segno . Se il vento fosse tanto forte da superare la macchina , l' assalirei con molto piacere . Bisogna prendere delle misure per mettere al riparo le nostre ricchezze e in caso di sconfitta preparaci la ritirata . Temi di non poter far fronte agli assalitori ? Ho dei presentimenti sinistri , Yanez ; sento che quest' isola io sto per perderla . Bah ! Oggi o fra un mese e` tutt' uno , dacche` hai deciso di abbandonarla . I nostri pirati lo sanno ? No , ma questa sera condurrai le bande nella mia capanna e la` apprenderanno le mie decisioni . Sara` un brutto colpo per loro , fratello . Lo so , ma se vorranno continuare per proprio conto la pirateria , io non lo impediro` . Non pensarlo ! Sandokan . Nessuno abbandonera` la Tigre della Malesia e tutti ti seguiranno ove vorrai . Lo so , mi amano troppo questi prodi . Lavoriamo , Yanez , rendiamo la nostra rocca se non imprendibile , almeno formidabile . Raggiunsero i loro uomini che lavoravano con accanimento senza pari , rizzando nuovi terrapieni e nuove trincee , piantando enormi palizzate che guarnivano di spingarde , accumulando immense piramidi di palle e di granate , riparando le artiglierie con barricate di tronchi d' albero , di macigni e di lastre di ferro strappate ai navigli saccheggiati nelle loro numerose scorrerie . Alla sera la rocca presentava un aspetto imponente e poteva dirsi inespugnabile . Quei centocinquanta uomini , poiche` a cosi` pochi erano ridotti dall' attacco della squadra e dalla perdita di due equipaggi , che avevano seguito Sandokan a Labuan , e dei quali non si aveva avuto nessuna nuova , avevano lavorato come cinquecento . Calata la notte Sandokan fece imbarcare le sue ricchezze su di un grande praho e lo mando` assieme ad altri due , sulle coste occidentali onde prendere il largo se la fuga fosse diventata necessaria . Alla mezzanotte Yanez , coi capi e tutte le bande , saliva alla gran capanna dove lo aspettava Sandokan . Una sala , ampia tanto da contenere duecento e piu` persone , era stata arredata con lusso insolito . Grandi lampade dorate versavano torrenti di luce facendo scintillare l' oro e l' argento degli arazzi e dei tappeti e la madreperla che adornava i ricchi mobili di stile indiano . Sandokan aveva indossato il costume di gala , di raso rosso e il turbante verde adorno di un pennacchio tempestato di brillanti . Portava alla cintura i due kriss , insegna di gran capo e una splendida scimitarra colla guaina d' argento e l' impugnatura d' oro . Marianna invece indossava un vestito di velluto nero trapunto in argento , frutto di chissa` mai quale saccheggio e che lasciava allo scoperto le braccia e le spalle sulle quali cadevano come pioggia d' oro i suoi stupendi capelli biondi . Ricchi braccialetti adorni di perle d' inestimabile valore e un diadema di brillanti , che mandava sprazzi di luce , la rendevano piu` bella , piu` affascinante . I pirati nel vederla non avevano potuto trattenere un grido di ammirazione dinanzi a quella superba creatura , che essi riguardavano come una divinita` . Amici , miei fedeli tigrotti disse Sandokan chiamando intorno a se` la formidabile banda . Qui vi ho chiamati per decidere la sorte della mia Mompracem . Voi mi avete veduto lottare per tanti anni senza posa e senza pieta` contro quella razza esecrata che assassino` la mia famiglia , che mi rapi` una patria , che dai gradini di un trono mi precipito` a tradimento nella polvere e che mira ora alla distruzione della razza malese , voi mi avete veduto lottare come una tigre , respingere sempre gli invasori che minacciavano la nostra selvaggia isola , ma ora basta . Il destino vuole che mi arresti , e cosi` sia . Ormai sento che la mia missione vendicatrice e` finita ; sento di non saper piu` ruggire ne` combattere come un tempo , sento d' aver bisogno di riposo . Combattero` ancora un' ultima battaglia col nemico che verra` forse domani ad assalirci , poi daro` un addio a Mompracem e andro` lontano a vivere con questa donna che amo e che diverra` mia moglie . Vorrete voi continuare le imprese della Tigre ? Vi lascio i miei legni e i miei cannoni e se preferite seguirmi nella mia nuova patria , vi considerero` ancora come miei figli . I pirati , che parevano atterriti da quella rivelazione inaspettata , non risposero , ma si videro quei volti , anneriti dalla polvere dei cannoni e dai venti del mare , bagnarsi di lagrime . Piangete ! esclamo Sandokan con voce alterata dalla commozione . Ah ! Si` , vi comprendo miei prodi , ma credete che anch' io non soffra all' idea di non rivedere forse piu` mai la mia isola , il mio mare , di perdere la mia potenza , di rientrare nell' oscurita` dopo aver tanto brillato , di aver conquistata tanta fama , sia pure terribile , sinistra ? E` la fatalita` che cosi` vuole e curvo` il capo e poi ora non appartengo che alla Perla di Labuan . Capitano , mio capitano ! esclamo` Giro Batol che piangeva come un fanciullo . Rimanete ancora fra noi , non abbandonate la nostra isola . Noi la difenderemo contro tutti , noi leveremo uomini , noi se vorrete , distruggeremo Labuan , Varauni e Sarawack onde piu` nessuno osi minacciare la felicita` della Perla di Labuan . Milady ! esclamo` Juioko . Rimanete anche voi , noi vi difenderemo contro tutti , noi faremo coi nostri corpi scudo contro i colpi del nemico e se vorrete conquisteremo un regno per darvi un trono . Fra tutti i pirati vi fu un' esplosione di vero delirio . I piu` giovani supplicavano , i piu` vecchi piangevano . Rimanete milady ! Rimanete a Mompracem ! gridavano tutti affollandosi dinanzi alla giovanetta . Questa ad un tratto si avanzo` verso le bande , reclamando con un gesto il silenzio . Sandokan disse con un accento che non tremava . Se ti dicessi rinuncia alle tue vendette e alla pirateria e se io spezzassi per sempre il debole vincolo che mi lega ai miei compatrioti e adottassi per patria quest' isola , accetteresti tu ? Tu , Marianna , rimanere sulla mia isola ? Lo vuoi ? Si` e io ti giuro che non prendero` le armi che in difesa della mia terra . Mompracem sia adunque la mia patria e qui rimango ! Cento armi si innalzarono e si incrociarono sul petto della giovanetta che era caduta fra le braccia di Sandokan , mentre i pirati ad una voce gridarono : Viva la Regina di Mompracem ! Guai a chi la tocca ! ... IL BOMBARDAMENTO DI MOMPRACEM All' indomani pareva che il delirio si fosse impadronito dei pirati di Mompracem . Non erano uomini , ma titani che lavoravano con energia sovrumana a fortificare la loro isola che ormai piu` non volevano abbandonare , dacche` la Perla di Labuan aveva giurato di rimanervi . S' affaccendavano attorno alle batterie , rizzavano nuove trincee , battevano furiosamente le rupi per staccare massi che dovevano rinforzare i ridotti , empivano i gabbioni che disponevano dinanzi ai cannoni , abbattevano alberi per rizzare nuove palizzate , costruivano nuovi bastioni che munivano colle artiglierie levate ai prahos , scavavano trabocchetti , preparavano mine , empivano i fossati di ammassi di spine e piantavano nel fondo punte di ferro avvelenate col succo dell' upas ; fondevano palle , rinforzavano le polveriere , affilavano le armi . La Regina di Mompracem , bella affascinante , scintillante d' oro e di perle , era la` ad incoraggiarli colla sua voce e coi suoi sorrisi . Sandokan era alla testa di tutti e lavorava con una attivita` febbrile che pareva una vera pazzia . Correva dove era necessario il suo intervento , aiutava i suoi uomini a porre in batteria le artiglierie , spezzava rupi per ricavare materiali , dirigeva le opere di difesa su tutti i punti , validamente aiutato da Yanez , che pareva avesse perduta la sua solita calma . La cannoniera , che navigava sempre in vista dell' isola , spiando i lavori , bastava a stimolare i pirati , convinti ormai che attendesse una potente squadra per bombardare la rocca della Tigre . Verso il mezzodi` giunsero al villaggio parecchi pirati che erano partiti la sera innanzi coi tre prahos e le notizie che recarono non erano inquietanti . Una cannoniera che pareva spagnola si era mostrata al mattino diretta verso l' est , ma sulle coste occidentali nessun nemico era apparso . Temo un grande attacco disse Sandokan a Yanez . Gli inglesi non verranno soli ad assalirmi , lo vedrai . Che abbiano fatto lega cogli spagnoli e cogli olandesi ? Si` , Yanez , e il mio cuore mi dice che non m' inganno . Troveranno pane pei loro denti . Il nostro villaggio e` diventato inespugnabile . Forse , Yanez , ma non disperiamo . Ad ogni modo in caso di sconfitta i prahos sono pronti a prendere il largo . Si rimisero al lavoro mentre alcuni pirati invadevano i villaggi indigeni disseminati nell' interno dell' isola , per reclutare gli uomini piu` validi . Alla sera il villaggio era pronto a sostenere la lotta e presentava una cinta di fortificazioni veramente imponente . Tre linee di bastioni , gli uni piu` robusti degli altri , coprivano interamente il villaggio , estendendosi in forma di semicerchio . Palizzate e fossati ampi rendevano la scalata di quei fortini quasi impossibile . Quarantasei cannoni del calibro di 12 , di 18 e alcuni da 24 collocati nel gran ridotto centrale , una mezza dozzina di mortai e sessanta spingarde difendevano la piazza , pronti a vomitare palle , granate e mitraglia sulle navi nemiche . Durante la notte Sandokan fece disalberare e vuotare di tutto cio` che contenevano i prahos , quindi li affondo` nella baia onde il nemico non se ne impadronisse o li sfracellasse e mando` parecchi canotti al largo onde sorvegliare le mosse della cannoniera , ma questa non si mosse . All' alba Sandokan , Marianna e Yanez , che da alcune ore dormivano nella grande capanna , furono bruscamente svegliati da acuti clamori . Il nemico ! il nemico ! si gridava nel villaggio . Si precipitarono fuori della capanna e si spinsero sull' orlo della gigantesca rupe . Il nemico era la` , a sei o sette miglia dall' isola e si avanzava lentamente in ordine di battaglia . Nel vederlo , una profonda ruga solco` la fronte di Sandokan , mentre il viso di Yanez si oscurava . Ma e` una vera flotta mormoro` questi . Dove quei cani d' inglesi hanno raccolto tante forze ? E` una lega che quelli di Labuan mandano contro noi disse Sandokan . Guarda , vi sono legni inglesi , olandesi , spagnoli e perfino dei prahos di quella canaglia di sultano di Varauni , pirata quando vuole e che e` geloso della mia potenza . Ed era proprio vero . La squadra assalitrice si componeva di tre incrociatori di grande tonnellaggio , portanti bandiera inglese , di due corvette olandesi potentemente armate , di quattro cannoniere e d' un cutter spagnoli , e di otto prahos del sultano di Varauni . Potevano disporre tutti assieme di centocinquanta o centosessanta cannoni e di millecinquecento uomini . Sono molti per Giove ! esclamo` Yanez . Ma noi siamo valorosi e la nostra rocca e` forte . Vincerai , Sandokan ? chiese Marianna con voce che tremava . Speriamo , amor mio rispose il pirata . I miei uomini sono audaci . Ho paura , Sandokan . Di che cosa ? Che una palla ti uccida . Il mio buon genio che per tanti anni mi protesse non mi abbandonera` oggi che pugno per te . Vieni Marianna , che i minuti sono preziosi . Scesero la gradinata e si recarono al villaggio , dove i pirati avevano gia` preso posto dietro ai cannoni , pronti a impegnare con gran coraggio la titanica lotta . Duecento indigeni , uomini che sapevano se non resistere ad un urto , almeno trarre archibugiate e anche cannonate , manovra che avevano appreso con facilita` sotto i loro maestri , erano gia` giunti e si erano disposti nei punti assegnati dai capi della pirateria . Buono disse Yanez . Saremo in trecentocinquanta a sostenere l' urto . Sandokan chiamo` sei dei piu` valorosi uomini e affido` loro Marianna , onde la internassero nei boschi per non esporla al pericolo . Va' , mia diletta diss' egli stringendosela al cuore . Se io vinco tu sarai ancora la Regina di Mompracem e se la fatalita` mi fara` perdere , spiccheremo il volo e andremo a cercare la felicita` su altre terre . Ah ! Sandokan , ho paura ! esclamo` la giovanetta piangendo . Tornero` da te , non temere mia diletta . Le palle risparmieranno la Tigre della Malesia , anche in questa pugna . La bacio` in fronte , poi fuggi` verso i bastioni , tuonando : Su tigrotti , che la Tigre e` con voi ! Il nemico e` forte , ma noi siamo ancora le tigri della selvaggia Mompracem . Un urlo solo vi rispose : Viva Sandokan ! Viva la nostra Regina ! ... La flotta nemica si era arrestata a sei miglia dall' isola e parecchie imbarcazioni si staccavano dalle navi conducendo qua e la` numerosi ufficiali . Sull' incrociatore , che aveva inalberate le insegne di comando , si teneva senza dubbio consiglio . Alle dieci le navi e i prahos , sempre schierati in ordine di battaglia , muovevano verso la baia . Tigri di Mompracem ! grido` Sandokan che si trovava ritto sul gran ridotto centrale , dietro un cannone da ventiquattro . Rammentatevi che difendete la Perla di Labuan e quegli uomini la` , che vengono ad assalirci , sono coloro che assassinarono sulle coste di Labuan i vostri compagni ! Vendetta ! Sangue ! urlarono i pirati . Un colpo di cannone parti` in quel momento dalla cannoniera che da due giorni spiava l' isola e per un caso strano la palla abbatte` la bandiera della pirateria , che sventolava sul bastione centrale . Sandokan sussulto` e sul suo viso si dipinse un vivo dolore . Vincerai , o flotta nemica ! esclamo` con voce triste . Il cuore me lo dice ! La flotta si avvicinava sempre , mantenendosi su una linea il cui centro era occupato dagli incrociatori e le ali dai prahos del sultano di Varauni . Sandokan lascio` che si avvicinasse sino a mille passi , poi alzando la scimitarra tuono` : Ai vostri pezzi , tigrotti ! Non vi trattengo piu` : spazzatemi il mare da questi prepotenti . Fuoco ! ... Al comando della Tigre i ridotti , i bastioni , i terrapieni avvamparono su tutta la linea , formando una sola detonazione capace di essere udita fino alle Romades . Sembro` che l' intero villaggio saltasse in aria e la terra fremette fino al mare . Nubi densissime di fumo avvolsero le batterie , ingigantendo sotto nuovi colpi che si succedevano furiosamente distendendosi a destra e a sinistra , dove tiravano le spingarde . La squadra , quantunque assai maltrattata da quella formidabile scarica , non stette molto a rispondere . Gli incrociatori , le corvette , le cannoniere e i prahos si coprirono di fumo tempestando le opere di difesa con palle e granate , mentre un gran numero di abili bersaglieri apriva un vivo fuoco di moschetteria , che se riusciva inefficace contro i bastioni , molestava e non poco gli artiglieri di Mompracem . Non si perdeva colpo ne` da una parte ne` dall' altra , si gareggiava di celerita` e di precisione , risoluti di esterminarsi da lontano prima , e poi da vicino . La flotta aveva la supremazia delle bocche da fuoco e degli uomini e aveva il vantaggio di muoversi e di isolarsi dividendo i fuochi del nemico , ma con tutto cio` non guadagnava . Era bello vedere quel villaggio , difeso da un pugno di prodi , che avvampava da tutti i lati rispondendo colpo per colpo , vomitando torrenti di palle e di granate e uragani di mitraglia , fracassando i fianchi dei navigli , massacrando le manovre e sventagliando gli equipaggi . Aveva ferro per tutti , ruggiva piu` forte di tutti i cannoni della flotta , puniva i bravacci che venivano a sfidarlo a poche centinaia di metri dalle coste , faceva indietreggiare i piu` audaci che cercavano di sbarcare i soldati e per tre miglia faceva saltare le acque del mare . Sandokan , in mezzo alle sue valorose bande , cogli occhi in fiamme , ritto dietro un grosso cannone da 24 , che scatenava dalla sua fumigante gola enormi proiettili , tuonava sempre : Fuoco miei prodi ! Spazzatemi il mare , sventratemi queste navi che vengono per rapire la nostra Regina ! La sua voce non andava perduta . I pirati , conservando un ammirabile sangue freddo fra quella fitta pioggia di palle che sbranava le palizzate , che forava i terrapieni , che sfasciava i bastioni , puntavano intrepidamente le artiglierie incoraggiandosi con clamori tremendi . Un praho del sultano fu incendiato e fatto saltare , mentre cercava , con una insolente trovata , di approdare ai piedi della grande rupe . I suoi rottami giunsero fino alle prime palizzate del villaggio e i sette od otto uomini , scampati all' esplosione , furono fulminati da un nembo di mitraglia . Una cannoniera spagnola , che cercava di avvicinarsi per sbarcare i suoi uomini , fu completamente disalberata e venne ad arenarsi dinanzi al villaggio essendogli scoppiata la macchina . Neppure uno dei suoi uomini si salvo` . Venite a sbarcare ! tuono` Sandokan . Venite a misurarvi colle tigri di Mompracem se l' osate . Voi siete fanciulli e noi giganti ! Era chiaro che finche` i bastioni tenevano duro e le polveri non venivano a mancare , nessuna nave sarebbe riuscita ad avvicinarsi alle coste della terribile isola . Disgraziatamente pei pirati , verso le sei pomeridiane , quando gia` la flotta orribilmente malmenata stava per ritirarsi , giunse nelle acque dell' isola un inaspettato soccorso che fu accolto con strepitosi urrah da parte degli equipaggi . Erano altri due incrociatori inglesi e una grossa corvetta olandese , seguiti a breve distanza da un brigantino a vela ma munito di numerose artiglierie . Sandokan e Yanez nel vedere quei nuovi nemici impallidirono . Compresero ormai che la caduta della rocca era questione di ore , pure non si perdettero d' animo e volsero parte dei loro cannoni contro quei nuovi navigli . La squadra cosi` rinforzata riprese nuova lena avvicinandosi alla piazza battendo furiosamente le opere di difesa , gia` gravemente danneggiate . Le granate cadevano a centinaia dinanzi ai terrapieni , ai bastioni , ai ridotti e sul villaggio , provocando violente esplosioni che diroccavano le opere , frantumando le palizzate , introducendosi attraverso alle feritore . In capo ad un' ora la prima linea dei bastioni non era piu` che un ammasso di rovine . Sedici cannoni erano ridotti inservibili e una dozzina di spingarde giacevano fra le macerie e fra un mucchio di cadaveri . Sandokan tento` un ultimo colpo . Drizzo` il fuoco dei suoi cannoni sulla nave comandante , lasciando alle spingarde di rispondere al fuoco degli altri navigli . Per venti minuti l' incrociatore resistette a quella pioggia di proiettili che lo attraversavano da parte a parte , che gli frantumavano le manovre e gli uccidevano l' equipaggio , ma una granata da 21 chilogrammi lanciatagli da Giro Batol con un mortaio , gli apri` a prua una falla enorme . Il legno s' inclino` su di un fianco affondando rapidamente . L' attenzione delle altre navi si rivolse a salvare i naufraghi e numerose imbarcazioni solcarono i flutti , ma ben pochi scamparono alla mitraglia dei pirati . In tre minuti l' incrociatore affondo` trascinando seco gli uomini che ancora restavano in coperta . La squadra per alcuni minuti sospese il fuoco , ma poi lo riprese con maggior furia e si avanzo` fino a soli quattrocento metri dall' isola . Le batterie di destra e di sinistra , oppresse dal fuoco , furono ridotte in silenzio in capo a un' ora e i pirati furono costretti a ritirarsi dietro la seconda linea dei bastioni e poi dietro alla terza che era gia` mezza rovinata . In piedi e ancora in buono stato , non rimaneva che il grande ridotto centrale , il meglio armato e il piu` robusto . Sandokan non si stancava di incoraggiare i suoi uomini , ma prevedeva che il momento della ritirata non era lontano . Mezz' ora dopo una polveriera saltava con terribile violenza sconquassando le cadenti trincee e seppellendo fra macerie dodici pirati e venti indigeni . Fu tentato un altro sforzo per arrestare la marcia del nemico , concentrando il fuoco su un altro incrociatore , ma i cannoni erano troppo pochi , molti essendo stati imbroccati o smontati . Alle sette e dieci minuti anche il grande ridotto franava , seppellendo parecchi uomini e le piu` grosse artiglierie . Sandokan ! grido` Yanez precipitandosi verso il pirata , che stava puntando il suo cannone . La posizione e` perduta . E` vero rispose la Tigre con voce soffocata . Comanda la ritirata o sara` troppo tardi . Sandokan lancio` uno sguardo disperato sulle rovine in mezzo alle quali soli sedici cannoni e venti spingarde ancora tuonavano e un altro sulla squadra che stava calando in mare le imbarcazioni per gli uomini da sbarco . Un praho aveva gia` gettata l' ancora ai piedi della grande rupe e i suoi uomini si preparavano a prendere posizione . La partita era irreparabilmente perduta . Fra pochi minuti gli assalitori , trenta o quaranta volte piu` numerosi , dovevano sbarcare per attaccare le cadenti trincee alla baionetta e distruggere gli ultimi difensori . Un ritardo di pochi momenti poteva diventare funesto e compromettere la fuga verso le coste occidentali . Sandokan raccolse tutte le forze per pronunciare quella parola giammai uscita dalle sue labbra e comando` la ritirata . Nel momento che i tigrotti della perduta Mompracem , colle lagrime agli occhi , il cuore straziato , si salvavano nei boschi e gli indigeni fuggivano in tutte le direzioni , il nemico sbarcava irrompendo furiosamente , colle baionette calate , contro le trincee dietro le quali credeva di trovare ancora il nemico . La stella di Mompracem si era estinta per sempre ! SUL MARE I pirati ridotti a soli settanta , la maggior parte feriti ma ancora assetati di sangue , ancora pronti a riprendere la lotta , ancora anelanti di vendetta , si ritirarono guidati dai valorosi capi , la Tigre della Malesia e Yanez , miracolosamente scampati al ferro e al piombo nemico . Sandokan , quantunque avesse ormai perduta per sempre la sua potenza , la sua isola , il suo mare , tutto , conservava in quella ritirata una calma veramente ammirevole . Senza dubbio egli che ormai aveva preveduta l' imminente fine della pirateria e che ormai si era abituato all' idea di ritirarsi lontano da quei mari , si consolava pensando che fra tanto disastro gli rimaneva ancora la sua adorata Perla di Labuan . Nondimeno sul suo volto si scorgevano le tracce di una forte commozione , che invano sforzavasi di nascondere . Affrettando il passo , i pirati giunsero in breve sulle rive di un torrente disseccato , dove trovarono Marianna e i sei uomini posti a guardia di lei . La giovanetta si precipito` fra le braccia di Sandokan che se la strinse teneramente al petto . Dio sia ringraziato diss' ella . Tu mi ritorni ancora vivo . Vivo si` , ma sconfitto rispose egli con voce triste . Cosi` volle il destino , mio prode . Partiamo , Marianna , che il nemico non e` lontano . Orsu` , tigrotti , non facciamoci raggiungere dai vincitori . Forse ci rimane ancora da pugnare e terribilmente . In lontananza si udivano le grida dei vincitori e appariva una luce intensa , segno evidente che il villaggio era stato incendiato . Sandokan fece salire Marianna su di un cavallo , fatto cola` condurre fino dal giorno innanzi e la piccola truppa si mise rapidamente in cammino per guadagnare le coste occidentali , prima che il nemico giungesse in tempo a tagliare loro la ritirata . Alle undici di notte , essi giungevano in un piccolo villaggio della costa , dinanzi al quale stavano ancorati i tre prahos . Presto , imbarchiamoci disse Sandokan . I minuti sono preziosi . Verremo assaliti ? chiese Marianna . Forse , ma la mia scimitarra ti coprira` e il mio petto ti fara` scudo contro i colpi dei maledetti che mi oppressero col numero . Egli si spinse sulla spiaggia e scruto` il mare che pareva nero come se fosse d' inchiostro . Non vedo alcun fanale disse a Marianna . Forse potremo abbandonare la mia povera isola senza essere inquietati . Emise un profondo sospiro e si asciugo` la fronte madida di sudore . Imbarchiamoci disse poi . I pirati s' imbarcarono colle lagrime agli occhi ; trenta presero posto sul praho piu` piccolo , gli altri , parte su quello di Sandokan e parte su quello comandato da Yanez che portava gli immensi tesori del capo . Nel momento di salpare le ancore , si vide Sandokan portare le mani al cuore come se nel petto gli si fosse spezzato qualche cosa . Amico mio disse Marianna abbracciandolo . Ah ! esclamo` egli con tetro dolore . Mi sembra che mi si spezzi il cuore . Tu rimpiangi la tua perduta potenza , Sandokan , e la perdita della tua isola . E` vero , amor mio . Forse un giorno la riconquisterai e qui ritorneremo . No , tutto e` finito per la Tigre della Malesia . E poi sento di non essere piu` l' uomo d' altri tempi . Chino` il capo sul petto e s' intese una specie di singhiozzo , ma poi sollevandolo con energia tuono` : Al largo ! ... I tre legni sciolsero le gomene e si allontanarono dall' isola , portando seco gli ultimi superstiti di quella formidabile banda che per dodici anni aveva sparso tanto terrore sul mare della Malesia . Avevano gia` percorso sei miglia quando un urlo di furore scoppio` a bordo dei legni . In mezzo alle tenebre erano improvvisamente apparsi due punti luminosi , i quali correvano addosso alla flottiglia con cupo fragore . Gli incrociatori ! ... grido` una voce . Attenti amici ! Sandokan che si era seduto a poppa cogli occhi fissi sull' isola che scompariva lentamente fra le tenebre , si alzo` gettando un vero ruggito . Ancora il nemico ! esclamo` egli con intraducibile accento e serrandosi al petto la fanciulla che stavagli presso . Anche in mare , maledetti venite a inseguirmi ? Tigrotti , ecco i leoni che ci corrono addosso ! Su tutti colle armi in pugno ! Non ci voleva di piu` per animare i pirati che ardevano di vendetta e che gia` si illudevano , con un combattimento disperato , di riacquistare la perduta isola . Tutti brandirono le armi pronti a montare all' abbordaggio al comando dei capi . Marianna disse Sandokan volgendosi verso la giovanetta , che guardava con terrore quei due punti luminosi scintillanti fra le tenebre . Nella tua cabina , anima mia ! Gran Dio , siamo perduti ! mormoro` ella . Non ancora ; le tigri di Mompracem hanno sete di sangue . Forse sono due poderosi incrociatori , Sandokan ? Fossero anche montati da mille uomini noi li abborderemo . Non tentare un nuovo combattimento , mio prode amico . Forse quei due legni non ci hanno ancora scorti e si potrebbe ingannarli . E` vero , lady Marianna disse uno dei capi malesi . Ci cercano , di questo sono certo , ma dubito assai che ci abbiano veduti . La notte e` oscura e non abbiamo alcun fanale acceso a bordo , quindi e` impossibile che si siano di gia` accorti della nostra presenza . Sii prudente , Tigre della Malesia . Se possiamo evitare una nuova lotta , avremo tutto da guadagnare . Sia rispose Sandokan , dopo alcuni istanti di riflessione . Domero` pel momento la rabbia che mi brucia il cuore e cerchero` di sfuggire al loro abbordaggio , ma guai a loro se dovessero seguirmi nella nuova rotta ! ... Sono deciso a tutto anche ad assalirli . Non compromettiamo inutilmente gli ultimi avanzi delle tigri di Mompracem disse il capo malese . Siamo prudenti per ora . L' oscurita` favoriva la ritirata . Ad un comando di Sandokan il praho viro` di bordo , appoggiando verso le coste meridionali dell' isola , dove esisteva una baia abbastanza profonda per ricoverare una piccola flottiglia . Gli altri due legni s' affrettarono ad eseguire la manovra , avendo ormai compreso quale era il piano della Tigre della Malesia . Il vento , piuttosto fresco , era favorevole , soffiando dal nord est , quindi v' era la possibilita` pei prahos di giungere alla baia prima dello spuntare del sole . Hanno cambiato rotta le due navi ? chiese Marianna che scrutava il mare con viva ansieta` . E` impossibile saperlo per ora rispose Sandokan che era salito sulla murata poppiera per meglio osservare i due punti luminosi . Mi pare che si tengano sempre al largo , e` vero Sandokan ? M' inganno forse io ? T' inganni , Marianna rispose il pirata , dopo alcuni istanti . Anche quei due punti luminosi hanno virato di bordo . E muovono su di noi ? Mi sembra . E non riusciremo a sfuggire loro ? chiese la giovanetta con angoscia . Come lottare colle loro macchine ? Il vento e` ancora debole per imprimere ai nostri legni tale velocita` da gareggiare col vapore . Chissa` pero` , l' alba non e` lontana e all' avvicinarsi del sole , in questi paraggi il vento aumenta sempre . Sandokan ! Marianna ... Ho dei tristi presentimenti ! Non temere , mia fanciulla . Le tigri di Mompracem sono pronte a morire tutte per te . Lo so , Sandokan , eppure io tremo per te . Per me ! esclamo` il pirata con fierezza . Io non ho paura di quei due leopardi che ci cercano per darci ancora battaglia . La Tigre e` stata bensi` vinta , ma non ancora domata . Se una palla ti colpisse ? Gran Dio ! Quale pensiero tremendo , mio valoroso Sandokan ! La notte e` oscura e nessun lume brilla a bordo dei nostri legni e ... una voce partita dal secondo praho , gli taglio` la frase : Ehi , fratello ! Cosa vuoi , Yanez ? chiese Sandokan che aveva riconosciuta la voce del portoghese . Mi pare che quei due vascelli si preparino a tagliarci la via . I fanali che prima proiettavano una luce rossa , ora sono diventati verdi e cio` indica che quei legni hanno cambiata rotta . Allora gli inglesi si sono accorti della nostra presenza . Lo temo , Sandokan . Cosa mi consigli di fare ? Muovere audacemente al largo e tentare di passare in mezzo ai nemici . Guarda : si allontanano l' uno dall' altro per prenderci in mezzo . Il portoghese non si era ingannato . I due legni nemici , che da qualche tempo pareva che eseguissero una manovra misteriosa , si erano bruscamente allontanati . Mentre uno si dirigeva verso le coste settentrionali di Mompracem l' altro muoveva rapidamente verso quelle meridionali . Ormai non vi era piu` da dubitare sulle loro intenzioni . Volevano frapporsi fra i velieri e la costa per impedire a quelli di cercare un rifugio in qualche seno ed in qualche baia e costringerli a prendere il largo per poi assalirli in pieno mare . Sandokan , accortosene , aveva mandato un urlo di rabbia . Ah ! grido` . Volete darmi battaglia ? Ebbene , l' avrete ! Non ancora fratellino grido` Yanez che era salito sulla prora del suo legno . Muoviamo al largo e cerchiamo di passare fra quei due avversari . Ci raggiungeranno , Yanez . Il vento e` ancora debole . Tentiamo , Sandokan . Ohe ! Alle scotte voi e viriamo all' ovest ! I cannonieri ai loro posti ! I tre velieri un istante dopo cambiavano rotta , dirigendosi risolutamente verso l' ovest . I due vascelli , quasi si fossero accorti di quell' audace manovra , avevano quasi subito cambiata pure direzione , muovendo al largo . Certamente volevano prendere in mezzo i tre prahos prima che potessero appoggiare su qualche altra isola . Credendo pero` che muovessero in quella direzione per puro caso , Sandokan e Yanez non cambiarono rotta , anzi ordinarono ai loro equipaggi di spiegare alcuni stragli per cercare di guadagnare maggior via . Per venti minuti i tre velieri continuarono ad avanzarsi , tentando di sfuggire alla stretta dei due vascelli da guerra , i quali tendevano a riunirsi . Tutti i pirati non staccavano i loro sguardi dai fanali , cercando d' indovinare la manovra dei nemici . Erano pero` pronti a far tuonare i cannoni ed i fucili al comando dei loro capi . Gia` con alcune bordate si erano portati molto al largo , quando videro i fanali virare nuovamente di bordo . Un momento dopo si udi` Yanez a gridare : Ohe ! Non vedete che ci danno la caccia ? Ah ! Canaglie ! urlo` Sandokan , con accento intraducibile . Anche sul mare venite ad assalirmi ! Avremo ferro e piombo per tutti ! Siamo perduti , e` vero , Sandokan ? disse Marianna stringendosi al pirata . Non ancora , fanciulla rispose la Tigre . Presto , torna nella tua cabina . Fra pochi minuti le palle grandineranno sul ponte del mio praho . Voglio rimanere al tuo fianco , mio valoroso . Se tu muori , cadro` anch' io presso di te . No , Marianna . Se io ti vedessi vicina a me , mi mancherebbe l' audacia e temerei troppo . Bisogna che io sia libero per tornare la Tigre della Malesia . Aspetta almeno che quelle navi siano qui . Forse non ci hanno ancora veduti . Muovono su di noi a tutto vapore , mia diletta . Io le scorgo di gia` . Sono legni poderosi ? Una corvetta ed una cannoniera . Non potrai vincerle . Siamo tutti valorosi e monteremo all' assalto della piu` grossa . Orsu` , torna nella tua cabina . Ho paura , Sandokan ! esclamo` la giovanetta singhiozzando . Non temere . Le tigri di Mompracem lotteranno con coraggio disperato . In quell' istante un colpo di cannone echeggio` al largo . Una palla passo` , con un ronfo rauco al disopra del praho attraversando due vele . Odi ? chiese Sandokan . Essi ci hanno scoperti e si preparano a darci battaglia . Guardali ! Muovono contemporaneamente tutti e due su di noi per speronarci ! Infatti i due legni nemici s' avanzavano a tutto vapore , come se avessero intenzione di passare addosso ai tre piccoli velieri . La corvetta forzava le sue macchine , eruttando nuvoloni di fumo rossastro e di scorie e si dirigeva verso il praho di Sandokan , mentre la cannoniera cercava di gettarsi contro quello comandato da Yanez . Nella tua cabina ! grido` Sandokan , mentre una seconda cannonata veniva sparata dalla corvetta . Qui vi e` la morte . Afferro` fra le vigorose braccia la giovanetta e la trasporto` nella cabina . In quel mentre un nembo di mitraglia spazzava la coperta del legno , scrosciando sullo scafo e contro l' alberatura . Marianna si aggrappo` disperatamente a Sandokan . Non lasciarmi , mio valoroso disse con voce soffocata dai singhiozzi . Non allontanarti dal mio fianco ! Ho paura , Sandokan ! Il pirata la scosto` con dolce violenza . Non tremare per me le disse . Lascia che vada a combattere l' ultima battaglia , e che oda ancora il rombo delle artiglierie . Lascia che guidi ancora le tigri di Mompracem alla vittoria . Ho dei sinistri presentimenti , Sandokan . Lascia che io resti presso di te . Ti difendero` contro le armi dei miei compatrioti . Bastero` io a ricacciare in mare i miei nemici . Il cannone tuonava allora furiosamente sul mare . Sul ponte si udivano le urla selvagge delle tigri di Mompracem ed i gemiti dei primi feriti . Sandokan si svincolo` dalle braccia della giovanetta e si precipito` sulla scala urlando : Avanti miei prodi ! La Tigre della Malesia e` con voi ! La battaglia infuriava da ambo le parti . La cannoniera aveva assalito il praho del portoghese , tentando di abbordarlo , ma aveva avuto subito la peggio . Le artiglierie di Yanez l' avevano di gia` assai maltrattata , frantumandole le ruote , fracassandole le murate e troncandole perfino l' albero . La vittoria da quel lato non poteva essere dubbia , pero` vi era la corvetta , una nave poderosa , armata di molti cannoni e montata da un equipaggio numerosissimo . Essa si era gettata addosso ai due prahos di Sandokan , coprendoli di ferro e facendo strage di pirati . La comparsa della Tigre della Malesia rianimo` i combattenti , i quali cominciavano a sentirsi impotenti dinanzi a tanto fulminare . Il formidabile uomo si slancio` verso uno dei due cannoni , urlando sempre ferocemente : Avanti miei prodi ! La Tigre della Malesia ha sete di sangue ! Spazziamo il mare e cacciamo in acqua quei cani che vengono a sfidarci ! ... La sua presenza non valeva pero` a cambiare le sorti dell' aspra pugna . Quantunque non mancasse ai suoi colpi e spazzasse le murate della corvetta con nembi di mitraglia , le palle e le granate piovevano incessantemente sul suo legno , demattandolo e sventrando i suoi uomini . Era impossibile resistere a tanta furia . Ancora pochi minuti ed i due poveri prahos sarebbero stati ridotti a due pontoni sdrusciti . Solo il portoghese disputava e con vantaggio , la vittoria alla cannoniera , tirandole delle bordate disastrose . Sandokan con un solo sguardo s' accorse della gravita` della situazione . Vedendo l' altro praho ormai demattato e quasi affondante , l' abbordo` , facendo imbarcare sul proprio legno i superstiti , poi sfoderando la scimitarra urlo` : Su , tigrotti ! ... All' abbordaggio ! ... La disperazione centuplicava le forze dei pirati . Scaricarono d' un solo colpo i due cannoni e le spingarde per spazzare la murata dai fucilieri che la occupavano , poi quei trenta valorosi lanciarono i grappini d' abbordaggio . Non aver paura , Marianna ! grido` un' ultima volta Sandokan , udendo la giovanetta a invocarlo . Poi alla testa dei suoi valorosi , mentre Yanez piu` fortunato di tutti faceva saltare la cannoniera lanciandole una granata nella santabarbara , monto` all' abbordaggio precipitandosi sul ponte nemico come un toro ferito . Largo ! tuono` roteando la sua terribile scimitarra . Sono la Tigre ! ... Seguito dai suoi uomini ando` a cozzare contro i marinai che accorrevano colle scuri alzate e li respinse fino a poppa , ma da prua irrompeva un' altra fiumana d' uomini guidati da un ufficiale che Sandokan subito riconobbe . Ah ! sei tu , baronetto ! esclamo` la Tigre precipitandosi contro di lui . Dov' e` Marianna ? chiese l' ufficiale con voce soffocata dal furore . Eccola , rispose Sandokan , prendila ! Con un colpo di scimitarra lo atterro` , poi gettandosi su di lui gli pianto` il kriss nel cuore , ma quasi nel medesimo tempo stramazzava sul ponte del legno , colpito al cranio col rovescio d' una scure ... I PRIGIONIERI Quando torno` in se` , ancora semintronato dal fiero colpo ricevuto sul cranio , si trovo` non piu` libero sul ponte del proprio legno , ma incatenato nella stiva della corvetta . Dapprima si credette in preda ad un terribile sogno , ma il dolore che gli martoriava ancora il capo , le carni straziate in piu` luoghi dalle punte delle baionette e soprattutto le catene che gli serravano i polsi lo richiamarono in breve alla realta` . Si alzo` scuotendo furiosamente i ferri e getto` all' intorno uno sguardo smarrito , come se non fosse ancora ben sicuro di non trovarsi piu` sul suo legno , poi un urlo gli irruppe dalle labbra , un urlo da belva ferita . Prigioniero ! ... esclamo` digrignando i denti e tentando di torcere le catene . Cos' e` accaduto adunque ? ... Siamo stati ancora una volta vinti dagli inglesi ? ... Morte e dannazione ! ... Qual terribile risveglio ! E Marianna ? ... Cos' e` successo a quella povera fanciulla ? Forse e` morta ! ... Uno spasimo tremendo gli strinse il cuore a quel pensiero . Marianna ! urlo` continuando a torcere i ferri . Fanciulla mia , dove sei tu ? ... Yanez ! ... Juioko ! ... Tigrotti ! ... Nessuno risponde ! ... Siete tutti morti adunque ? ... Ma no e` impossibile , io sogno od io sono pazzo ! Quell' uomo che non aveva mai saputo cosa fosse la paura , in quel momento la provo` . Senti` che smarriva la ragione e si guardo` intorno con ispavento . Morti ! ... Tutti morti ! ... esclamo` con angoscia . Solo io sono sopravvissuto alla strage per venire forse trascinato a Labuan ! ... Marianna ! ... Yanez , mio buon amico ! ... Juioko ! ... Anche tu , mio valoroso , sei caduto sotto il ferro o il piombo dei massacratoti ! ... Meglio sarebbe stato che anch' io fossi morto e trascinato , col mio legno , nei baratri del mare . Dio , quale catastrofe ! ... Poi preso da un impeto di disperazione o di follia , si scaglio` attraverso al frapponte , scuotendo furiosamente le catene e gridando : Uccidetemi ! ... Uccidetemi ! ... La Tigre della Malesia non puo` piu` vivere ! ... Ad un tratto s' arresto` udendo una voce a gridare : La Tigre della Malesia ! ... E` vivo ancora il capitano ? Sandokan si guardo` intorno . Una lanterna sospesa ad una punta , illuminava scarsamente il frapponte , pero` quella luce era sufficiente per poter distinguere una persona . Dapprima Sandokan non vide altro che delle botti , ma poi , guardando meglio , scorse una forma umana accovacciata presso lo scassero dell' albero maestro . Chi siete voi ? grido` . Chi parla della Tigre della Malesia ? domando` invece la voce di prima . Sandokan trasali` , poi un lampo di gioia gli baleno` negli sguardi . Quell' accento non gli era ignoto . V' e` uno dei miei uomini qui ? chiese . Juioko forse ? Juioko ! ... Mi si conosce adunque ? Allora non sono morto ! ... L' uomo si alzo` scuotendo lugubremente delle catene e si fece innanzi . Juioko ! ... esclamo` Sandokan . Il capitano ! esclamo` l' altro . Poi slanciandosi innanzi , cade ai piedi della Tigre della Malesia , ripetendo : Il capitano ! ... Il mio capitano ! ... Ed io l' avevo pianto come morto ! ... Quel nuovo prigioniero era il comandante del terzo praho , un valoroso dayako che godeva fama grandissima fra le bande di Mompracem pel suo valore e per la sua abilita` marinaresca . Era un uomo di statura alta , bene proporzionato , come lo sono in generale i bornesi dell' interno , dagli occhi grandi ed intelligenti e la pelle giallo dorata . Come i suoi compatrioti portava i capelli lunghi ed aveva le braccia e le gambe adorne d' un gran numero di anelli di rame e di ottone . Il brav' uomo , vedendosi dinanzi la Tigre della Malesia , piangeva e rideva ad un tempo . Vivo ! ... Ancora vivo ! ... esclamava . Oh , quale felicita` ! ... Almeno voi siete sfuggito alla strage . Alla strage ! ... grido` Sandokan . Sono morti tutti dunque i valorosi che io trascinavo all' abbordaggio di questa nave ? ... Ohime` ! ... Si` , tutti rispose il dayako con voce rotta . E Marianna ? E scomparsa assieme al praho ? Dimmelo Juioko , dimmelo . No , e` viva ancora . Viva ! ... La mia fanciulla , viva ! ... urlo` Sandokan fuori di se` per la gioia . Sei certo di quello che tu dici ? Si` , mio capitano . Voi eravate caduto , ma io , assieme ad altri quattro compagni , resistevamo ancora quando la fanciulla dai capelli d' oro fu portata sul ponte della nave . E da chi ? Dagli inglesi , capitano . La fanciulla spaventata dall' acqua che doveva aver invasa la cabina , era salita sulla tolda chiamandovi ad alta voce . Alcuni marinai avendola veduta furono pronti a gettare in mare una scialuppa ed a raccoglierla . Pochi minuti che avessero tardato la fanciulla sarebbe scomparsa nel gorgo aperto dal praho . Ed era ancora viva ? ... Si` , capitano . Ella vi chiamava ancora quando la portavano sul ponte . Maledizione ! ... Ed io non poter correre in suo aiuto . Lo abbiamo tentato , capitano . Non eravamo che in quattro ed avevamo intorno piu` di cinquanta uomini che c' intimavano la resa , pure ci avventammo contro i marinai che portavano la Regina di Mompracem . Eravamo troppo pochi per impegnare ancora la lotta . Io fui atterrato , calpestato e poi legato e trascinato qui . E gli altri ? Si erano fatti uccidere dopo d' aver fatto strage di coloro che li accerchiavano . E Marianna si trova a bordo di questa nave ? Si` , Tigre della Malesia . Non e` stata trasbordata sulla cannoniera ? Credo che la cannoniera navighi ormai sott' acqua disse Juioko . Vuoi dire ? Che e` stata colata a fondo . Da Yanez ? Si` , capitano . Allora Yanez e` ancora vivo . Poco prima che mi trascinassero qui , vidi ad una grande distanza il suo praho fuggire a tutte vele spiegate . Durante la nostra pugna aveva messo fuori combattimento la cannoniera , frantumandole le ruote , poi l' ha incendiata . Ho veduto le fiamme alzarsi sul mare ed ho udito , poco dopo , un lontano rombo . Doveva essere la santabarbara che scoppiava . E dei nostri , non e` fuggito nessuno ? Nessuno , capitano disse Juioko con un sospiro . Tutti morti ! mormoro` Sandokan con cupo dolore , prendendosi fra le mani la fronte . E tu hai veduto a cadere Singal , il piu` prode ed il piu` vecchio campione della pirateria . E` stramazzato al mio fianco con una palla di spingarda nel petto . E Sangan , il leone delle Romades ? L' ho veduto cadere in mare colla testa sfracellata da una scheggia di mitraglia . Quale massacro ! ... Poveri compagni ! ... Ah ! ... Triste fatalita` pesava sulle ultime tigri di Mompracem ! Sandokan tacque , immergendosi in dolorosi pensieri . Per quanto si reputasse forte , si sentiva finalmente accasciato da quel disastro che gli era costato la perdita della sua isola , la morte di quasi tutti i prodi che l' avevano fino allora seguito in cento battaglie , e da ultimo la perdita della fanciulla amata . In un tale uomo pero` lo scoramento non doveva durare molto . Non erano trascorsi dieci minuti che Juioko lo vide balzare in piedi cogli sguardi sfavillanti . Dimmi gli disse , volgendosi verso il dayako . Credi che Yanez ci segua ? Ho questa convinzione , mio capitano . Il signor Yanez non ci abbandonera` nella sventura . Anch' io lo spero disse Sandokan . Un altro uomo , al suo posto , avrebbe approfittato della mia sventura per fuggire colle immense ricchezze che tiene nel suo praho , ma lui non lo fara` . Egli mi amava troppo per tradirmi . E che cosa volete concludere , capitano ? Che noi fuggiremo . Il dayako lo guardo` con stupore , domandandosi in cuor suo se la Tigre della Malesia aveva perduta la ragione . Fuggiremo ! ... esclamo` . E come ? Non abbiamo nemmeno un' arma e per di piu` siamo incatenati . Ho il mezzo per farci gettare in mare . Non vi comprendo , capitano . Chi ci buttera` in acqua ? Quando un uomo muore a bordo d' una nave , cosa se ne fa ? Lo si mette in un' amaca con una palla di cannone e lo si manda a tenere compagnia ai pesci . E di noi faranno altrettanto disse Sandokan . Volete suicidarvi ? Si` , ma in modo da poter ritornare poi in vita . Hum ! ... Ho i miei dubbi , Tigre della Malesia . Ti dico che noi ci sveglieremo vivi e liberi sul libero mare . Se voi lo dite , devo credervi . Tutto dipende da Yanez . Egli deve essere lontano . Ma se segue la corvetta presto o tardi ci raccogliera` . E poi ? Poi torneremo a Mompracem o a Labuan a liberare Marianna . Io mi domando se sogno . Dubiti di quanto ti ho detto ? Un poco , lo confesso , mio capitano . Penso che noi non possediamo nemmeno un kriss . Non ci sara` necessario . E che siamo incatenati . Incatenati ! esclamo` Sandokan . La Tigre della Malesia puo` spezzare i ferri che la tengono prigioniera . A me mie forze ! ... Guarda ! ... Torse con furore gli anelli , poi con uno strappo irresistibile li aperse e getto` lontano da se` la catena . Ecco la Tigre libera ! ... grido` . Quasi nel medesimo istante il boccaporto di poppa si alzo` e la scala scricchiolo` sotto il passo di alcuni uomini . Eccoli ! ... esclamo` il dayako . Ora li mando tutti ! ... urlo` Sandokan , che era stato preso da un tremendo accesso di furore . Vedendo al suolo una manovella spezzata , la prese e fece atto di scagliarsi verso la scala . Il dayako fu pronto ad arrestarlo . Volete farvi uccidere , capitano ? gli disse . Pensate che sul ponte ci sono altri duecento uomini e armati . E` vero rispose Sandokan ; gettando lungi da se` la manovella . La Tigre e` domata ! ... Tre uomini si avanzarono verso di loro . Uno era un tenente di vascello , probabilmente il comandante della corvetta ; gli altri due erano marinai . Ad un cenno del loro capo , i due ultimi innestarono la baionetta e puntarono le loro carabine verso i due pirati . Un sorriso sdegnoso comparve sulle labbra della Tigre della Malesia . Avete paura forse ? chiese egli . O siete sceso , signor tenente , per prestarmi quei due uomini armati ? ... Vi avverto che i loro fucili non mi fanno tremare , potevate quindi fare a meno di un cosi` grottesco spettacolo , So che la Tigre della Malesia non ha paura rispose il tenente . Ho preso semplicemente delle precauzioni . Eppure sono inerme , signore . Ma non piu` incatenato , mi pare . Non sono uomo da tenere a lungo le catene ai polsi . Una bella forza , in fede mia , signore . Lasciate le chiacchiere , signore e ditemi cosa volete . Sono stato qui mandato per vedere se avevate bisogno di qualche cura . Non sono ferito , signore . Pure avevate ricevuto una mazzata sul cranio , Che il mio turbante e` stato sufficiente a riparare . Quale uomo ! esclamo` il tenente , con sincera ammirazione . Avete finito ? Non ancora , Tigre della Malesia . Orsu` , cosa volete ? Mi ha mandato qui una donna . Marianna ? grido` Sandokan . Si` , lady Guillonk riprese il tenente . E` viva , e` vero ? chiese Sandokan , mentre un' ondata di sangue gli montava in viso . Si` , Tigre della Malesia . Io l' ho salvata nel momento in cui il vostro praho stava per inabissarsi . Oh ! ... Parlatemi di lei ve ne prego ! ... A quale scopo ? Io vi consiglierei di dimenticarla , signore . Dimenticarla ! esclamo` Sandokan . Oh ! ... Mai ! ... Lady Guillonk e` perduta per voi . Quali speranze potete avere ancora ? ... E` vero mormoro` Sandokan , con un sospiro . Io sono un uomo condannato a morte , e` vero ? Il tenente non rispose , ma quel silenzio valeva quanto un' affermazione . Cosi` era scritto rispose Sandokan , dopo alcuni secondi . Le mie vittorie dovevano fruttarmi una morte ignominiosa . Dove mi conducete ? A Labuan . E mi appiccherete ? Anche questa volta il tenente rimase silenziosa . Potete dirmelo francamente disse Sandokan . La Tigre della Malesia non ha mai tremato dinanzi alla morte . Lo so . Voi l' avete sfidata in cento e piu` abbordaggi e tutti sanno che voi siete l' uomo piu` coraggioso che viva nel Borneo . Allora ditemi tutto . Non vi siete ingannato , voi sarete appiccato . Avrei preferito la morte dei soldati . La fucilazione , e` vero ? Si` rispose Sandokan . Io invece vi avrei risparmiata la vita e vi avrei dato un comando nell' esercito delle Indie disse il tenente . Uomini audaci e coraggiosi come voi sono rari al giorno d' oggi . Grazie della vostra buona intenzione , ma essa non mi salvera` dalla morte . Pur troppo , signore . Cosa volete ? I miei compatrioti , pur ammirando il vostro straordinario valore , hanno sempre paura di voi e non vivrebbero tranquilli anche se vi vedessero lontano da qui . Eppure , tenente , quando voi mi avete assalito io stavo per dare un addio alla mia vita di pirata ed a Mompracem . Volevo andarmene assai lontano da questi mari , non perche` temessi i vostri compatrioti , poiche` se l' avessi voluto , avrei potuto radunare nella mia isola migliaia di pirati e armare centinaia di prahos , ma solo perche` io , incatenato da Marianna , dopo tanti anni di sanguinose pugne , desideravo la vita tranquilla accanto a colei che amavo . Il destino non ha voluto che io potessi realizzare quel caro sogno , e sia . Uccidetemi pure : sapro` morire da forte . Non amate piu` adunque lady Guillonk ? Se l' amo ! esclamo` Sandokan con accento quasi straziante . Voi non potete farvi un' idea della passione che quella fanciulla ha fatto nascere nel mio cuore . Ascoltatemi : ponete qui Mompracem e la` Marianna ed io abbandonero` la prima per la seconda . Datemi la liberta` colla condizione di non riveder piu` mai quella fanciulla e mi vedreste rifiutarla . Cosa volete di piu` ? Guardate ! Io sono disarmato , quasi solo , eppure se avessi la piu` piccola speranza di poter salvare Marianna , mi sentirei capace di qualsiasi sforzo , anche di aprire i fianchi di questo vascello per mandarvi tutti in fondo al mare ! Siamo piu` numerosi di quello che credete disse il tenente con un sorriso d' incredulita` . Sappiamo quanto valete e di che cosa sareste capace ed abbiamo prese le nostre precauzioni per rendervi impotente . Non tentate quindi nulla ; tutto sarebbe inutile . Una palla di fucile puo` uccidere l' uomo piu` coraggioso del mondo . La preferirei alla morte che mi attende a Labuan disse Sandokan con cupa disperazione . Vi credo , Tigre della Malesia . Ma noi non siamo ancora a Labuan e potrebbe succedere qualche cosa prima di giungervi . Cosa volete dire ? chiese il tenente guardandolo con una certa apprensione . Pensereste a suicidarvi ? Cosa importerebbe a voi ? Che io muoia in un modo o nell' altro , il risultato sarebbe identico . Forse non ve lo impedirei disse il tenente . Vi confesso che mi rincrescerebbe assai vedervi appiccare . Sandokan stette un momento silenzioso , guardando fisso fisso il tenente come se dubitasse della verita` di quelle parole , poi chiese : Non vi opporreste voi se mi suicidassi ? No rispose il tenente . Ad un valoroso come voi , non negherei un simile favore . Allora consideratemi come un uomo morto . Io pero` non vi offro i mezzi per finire la vostra vita ! Ho con me il necessario . Qualche veleno forse ? Fulminante . Prima pero` di andarmene all' altro mondo vorrei pregarvi d' un favore . Ad un uomo che sta per morire non si puo` rifiutare nulla . Vorrei vedere un' ultima volta Marianna . Il tenente rimase muto . Ve ne prego insistette Sandokan . Io avevo ricevuto l' ordine di tenervi separati , nel caso che fossi stato tanto fortunato di catturarvi . E poi credo che sarebbe meglio per voi e per lady Marianna , impedire di rivedervi . A quale scopo farla piangere ? Me lo negate per un raffinamento di crudelta` ? Io non credevo che un prode marinaio potesse diventare un aguzzino . Il tenente impallidi` . Vi giuro che ne ebbi l' ordine disse poi . Mi rincresce che voi dubitiate della mia parola . Perdonatemi disse Sandokan . Non vi serbo rancore e per dimostrarvi che io non ho mai avuto alcun odio contro un valoroso vostro pari , vi prometto di condurvi qui lady Guillonk . Darete pero` a lei un grande dolore , lo vedrete . Non le faro` parola del suicidio . Ed allora , cosa vorreste dirle ? Io ho lasciato , in un luogo nascosto , degli immensi tesori e tutti lo ignorano . E vorreste donarli a lei ? Si` , onde ne disponga come meglio le piacera` . Tenente , quando potro` vederla ? Prima di questa sera . Grazie , signore . Promettetemi pero` di non parlarle del vostro suicidio . Avete la mia parola . Eppure , credetelo e` atroce il dover morire , quando ormai credevo di godere la felicita` a fianco di quella fanciulla che amo tanto . Vi credo . Avrei fatto meglio ad affondare il mio praho in alto mare . Almeno sarei sceso negli abissi marini abbracciato alla mia fidanzata . E dove andavate quando i nostri legni vi assalirono ? Lontano , assai lontano , forse in India o in qualche isola del grande oceano . Orsu` , e` finita . Si compia il mio destino . Addio , Tigre della Malesia disse il tenente . Tengo la vostra promessa . Fra poche ore rivedrete lady Marianna . Il tenente chiamo` i soldati che avevano liberato dalle catene Juioko e risali` lentamente in coperta . Sandokan rimase li` a guardarlo , colle braccia incrociate e uno strano sorriso sulle labbra . Vi ha recato buone nuove ? chiese Juioko avvicinandosi . Questa notte noi saremo liberi rispose Sandokan . Ma se la fuga riuscisse vana ? Allora apriremo i fianchi di questo vascello e morremmo tutti ; noi , ma anche loro . Speriamo pero` ; Marianna ci aiutera` . LA FUGA Partito il tenente , Sandokan si era seduto sull' ultimo gradino della scala , colla testa stretta fra le mani , immergendosi in profondi pensieri . Un dolore immenso traspariva dai suoi lineamenti . Se fosse stato capace di piangere , non poche lagrime avrebbero bagnate le sue gote . Juioko si era accoccolato a breve distanza , guardando con ansieta` il suo capo . Vedendolo assorto nei suoi pensieri , non aveva piu` osato interrogarlo sui suoi futuri progetti . Erano trascorsi quindici o venti minuti , quando il boccaporto torno` ad alzarsi . Sandokan vedendo entrare uno sprazzo di luce , si era precipitosamente alzato guardando verso la scala . Una donna scendeva rapidamente . Era la giovane dai capelli d' oro , pallida , anzi livida e lagrimante . Il tenente l' accompagnava , tenendo pero` la destra sul calcio d' una pistola che aveva messa nella cintura . Sandokan era scattato in piedi , mandando un urlo e si era slanciato verso la fidanzata stringendosela forsennatamente al petto . Amor mio esclamo` traendola dalla parte opposta della stiva , mentre il comandante si sedeva a mezza scala colle braccia incrociate e la fronte abbuiata . Finalmente ti rivedo ! Sandokan mormoro` ella scoppiando in singhiozzi . Credevo di non rivederti piu` mai ! ... Coraggio , Marianna , non piangere , crudele , tergi queste lagrime che mi straziano . Ho il cuore infranto , mio prode amico . Ah , non voglio che tu muoia , non voglio che ti separino da me ! Io ti difendero` contro tutti , io ti liberero` , io voglio che tu sia ancor mio . Tuo ! ... esclamo` egli emettendo un profondo sospiro . Si` ritornero` tuo , ma quando ? Perche` quando ? Ma non sai , sventurata fanciulla , che mi portano a Labuan per uccidermi ? Ma io ti salvero` . Tu , si` , forse se mi aiuterai . Hai un progetto adunque ! esclamo` ella delirante per la gioia . Si` , se Iddio mi protegge . Ascoltami , amor mio . Lancio` uno sguardo sospettoso sul tenente che non si era mosso dal suo posto , poi traendo la giovanetta piu` lontana che era possibile , le disse : Progetto una fuga e ho speranza di riuscire , ma tu non potrai venire con me . Perche` , Sandokan ? Dubiti che io non sia capace di seguirti ? Temi forse che mi manchi il coraggio per affrontare i pericoli ? Sono energica e non temo piu` nessuno ; se vuoi pugnalero` le tue sentinelle o faro` saltare questo vascello con tutti gli uomini che lo montano , se e` necessario . E` impossibile , Marianna . Darei mezzo del mio sangue per condurti meco , ma non posso . Mi e` necessario il tuo aiuto per fuggire o tutto sara` vano , ma ti giuro che non rimarrai molto tempo fra i tuoi compatrioti , dovessi levare colle mie immense ricchezze un esercito e guidarlo contro Labuan . Marianna si nascose il capo fra le mani e grosse lagrime inondarono il suo bel viso . Rimanere qui , senza di te mormoro` con voce straziante . E` necessario , mia povera fanciulla . Ascoltami ora . Si trasse dal petto una microscopica scatoletta e apertala mostro` a Marianna alcune pillole d' una tinta rossiccia e che tramandavano un odore acutissimo . Vedi queste pallottoline ? le chiese . Contengono un veleno potente ma non mortale , che ha la proprieta` di sospendere la vita , in un uomo robusto , per sei ore . E` un sonno che somiglia perfettamente alla morte e che inganna il medico piu` esperto . E cosa vuoi fare ? Io e Juioko ne inghiottiremo una ciascuno , ci crederanno morti , ci getteranno in mare , ma poi risusciteremo liberi sul libero mare . Ma non vi annegherete ? No , poiche` io conto su di te . Cosa devo fare ? Parla , comanda Sandokan , sono pronta a tutto pur di vederti libero . Sono le sei disse il pirata estraendo il suo cronometro . Fra un' ora io e il mio compagno inghiottiremo le pillole e manderemo un acuto grido . Tu marcherai esattamente sul tuo orologio il minuto secondo in cui quel grido sara` emesso , conterai sei ore , e due secondi prima ci farai gettare in mare . Procurerai di lasciarci senza amaca e senza palla ai piedi , e cercherai di gettare qualche galleggiante in mare onde ci possa poi giovare e possibilmente vedrai di nascondere qualche arma sotto le nostre vesti . Mi hai compreso bene ? Ho scolpito tutto nella mia memoria , Sandokan . Ma dopo dove andrai ? Ho la certezza che Yanez ci segue ed egli ci raccogliera` . Poi radunero` armi e pirati e verro` a liberarti , dovessi porre Labuan a ferro e fuoco ed esterminare i suoi abitanti . Si arresto` cacciandosi le unghie nelle carni . Maledetto sia il di` in cui mi chiamai la Tigre della Malesia , maledetto sia il giorno in cui divenni vendicatore e pirata , scatenando su di me l' odio dei popoli che si frappone , come orribile spettro , fra me e questa divina fanciulla ! ... Se non fossi mai stato l' uomo sanguinario , almeno non sarei stato incatenato a bordo di questo legno , ne` trascinato verso il patibolo , ne` mai diviso da questa donna che cosi` immensamente amo ! Sandokan ! ... Non parlare cosi` . Si` , hai ragione , Perla di Labuan . Lascia che ti contempli un' ultima volta disse vedendo il tenente alzarsi e avvicinarsi . Sollevo` il biondo capo di Marianna e la bacio` in viso come un forsennato . Quanto ti amo , sublime creatura ! ... esclamo` egli , fuori di se` . E bisogna separarci ! ... Soffoco` un gemito e si terse rapidamente una lagrima che gli rotolava sulla bruna guancia . Parti , Marianna , parti disse bruscamente . Se tu rimanessi , io piangerei come un fanciullo ! Sandokan ! ... Sandokan ! ... Il pirata si nascose il viso fra le mani e fece due passi indietro . Ah ! Sandokan ! esclamo` Marianna , con accento straziante . Volle slanciarsi verso di lui , ma le forze le vennero meno e cadde fra le braccia del tenente che si era avvicinato . Partite ! grido` la Tigre della Malesia , volgendosi altrove e celandosi il viso . Quando si rivolse il boccaporto era stato gia` abbassato . Tutto e` finito ! esclamo` con voce triste . Non mi rimane che di addormentarmi sulle onde del mar Malese . Possa un giorno rivedere felice colei che tanto amo ! ... Si lascio` cadere ai piedi della scala col viso fra le mani e rimase cosi` quasi un' ora . Juioko lo strappo` da quella muta disperazione . Capitano disse . Coraggio , non disperiamo ancora . Sandokan si alzo` con un gesto energico . Fuggiamo . Non domando di meglio . Estrasse la scatoletta e levo` due pillole porgendone una al dayako . Bisogna inghiottirla al mio segnale disse . Sono pronto . Estrasse l' orologio e guardo` . Sono le sette meno due minuti riprese Sandokan . Fra sei ore noi torneremo in vita sul libero mare . Chiuse gli occhi e inghiotti` la pillola mentre Juioko lo imitava . Tosto si videro quei due uomini contorcersi come sotto un violento e improvviso spasimo , quindi stramazzare al suolo emettendo due acute urla . ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Quelle grida , malgrado lo sbuffare della macchina e il fragore delle onde sollevate dalle possenti ruote , furono udite in coperta da tutti e anche da Marianna che gia` le attendeva in preda a mille ansie . Il tenente discese precipitosamente nella stiva seguito da alcuni ufficiali e dal medico di bordo . Ai piedi della scala urto` contro i due creduti cadaveri . Sono morti disse . Quello che temevo e` avvenuto . Il medico li esamino` , ma quel brav' uomo non pote` far altro che constatare la morte dei due prigionieri . Mentre i marinai li sollevavano , il tenente risali` in coperta e si avvicino` a Marianna che si teneva appoggiata alla murata di babordo , facendo sforzi sovraumani per soffocare il dolore che l' opprimeva . Milady le disse . Una disgrazia e` toccata alla Tigre e al suo compagno . La indovino ... Sono morti . E` vero , milady . Signore diss' ella con voce rotta ma energica . Vivi appartenevano a voi , morti appartengono a me . Vi lascio libera di fare di loro cio` che meglio vi aggrada , ma voglio darvi un consiglio . Quale ? Fateli gettare in mare prima che l' incrociatore giunga a Labuan . Vostro zio potrebbe far appendere Sandokan sebbene morto . Accetto il vostro consiglio ; fate portare i due cadaveri a poppa e mi si lasci sola con loro . Il tenente s' inchino` e diede gli ordini necessari , onde si eseguisse la volonta` della giovane lady . Un momento dopo i due pirati venivano collocati su due tavole e portati a poppa , pronti ad essere gettati in mare . Marianna s' inginocchio` accanto a Sandokan irrigidito e contemplo` mutamente quel volto scomposto dalla potente azione del narcotico , ma che conservava ancora quella maschia fierezza che incuteva timore e rispetto . Attese che nessuno facesse a lei osservazione e che le tenebre fossero calate , poi si trasse dal corsetto due pugnali e li nascose sotto le vesti dei due pirati . Almeno potrete difendervi , o miei valorosi mormoro` ella con profonda emozione . Poi si assise ai loro piedi , contando sull' orologio ora per ora , minuto per minuto , secondo per secondo , con pazienza inaudita . Alla una meno venti minuti si alzo` pallida ma risoluta . S' avvicino` alla muratura di babordo e non vista stacco` due salvagente che getto` in mare , poi si diresse verso prua e fermandosi dinanzi al tenente che pareva l' attendesse : Signore , disse , si compia l' ultima volonta` della Tigre della Malesia . Ad un ordine del tenente quattro marinai si recarono a poppa e alzarono le due tavole , su cui posavano i cadaveri , fino al capo di banda . Non ancora disse Marianna rompendo in pianto . S' avvicino` a Sandokan e poso` le labbra su quelle di lui . Senti` a quel contatto un lieve tiepore e una specie di fremito . Un momento di esitazione e con voce soffocata disse : Lasciate andare ! I marinai alzarono le due tavole e i due pirati scivolarono in mare inabissandosi nei neri flutti , mentre il vascello si allontanava rapidamente portando la sventurata giovanetta verso le coste dell' isola maledetta . YANEZ La sospensione della vita , come aveva detto Sandokan , doveva durare sei ore , ne` un secondo di piu` , ne` un secondo di meno , e cosi` infatti doveva essere , poiche` appena inabissatisi , i due pirati tornarono prontamente in loro senza provare la menoma alterazione di forze . Ritornati a galla con un vigoroso colpo di tallone , girarono subito gli occhi intorno . A meno di una gomena scorsero l' incrociatore , che si allontanava a piccolo vapore verso oriente . Primo moto di Sandokan fu quello di inseguirlo , mentre Juioko ancora tutto stordito da quella strana e per lui inesplicabile risurrezione , prendeva prudentemente il largo . La Tigre si arresto` pero` quasi subito lasciandosi dondolare fra le onde , ma cogli occhi fissi su quel legno che gli rapiva la disgraziata fanciulla . Un urlo soffocato gli irruppe dal petto e gli si spense fra le increspate labbra . Perduta ! esclamo` con voce semispenta dal dolore . Un impeto di follia lo prese e per qualche tratto si mise a inseguire il vapore dibattendosi furiosamente fra le acque , poi si arresto` guardando sempre il vascello che a poco a poco si perdeva fra le tenebre . Tu mi fuggi` , orribile nave , portando teco la meta` del mio cuore , ma per quanto l' Oceano sia ampio ti raggiungero` un giorno e squarcero` i tuoi fianchi ! Si rovescio` rabbiosamente sui flutti e raggiunse Juioko , che lo aspettava ansiosamente . Andiamo disse con voce strangolata . Ormai tutto e` finito . Coraggio , capitano , noi la salveremo e forse piu` presto di quello che lo crediate . Taci ! ... Non riaprire la ferita che sanguina . Cerchiamo il signor Yanez , capitano . Si` , cerchiamolo , perche` lui solo puo` salvarci . Il vasto mare della Malesia si estendeva dinanzi a loro sepolto fra fitte tenebre , senza un isolotto su cui approdare , senza una vela o un lume che segnalasse la presenza di una nave amica o nemica . Per ogni dove non si vedevano che onde spumeggianti , le quali si cozzavano le une colle altre con fragore , aizzate dal venticello notturno . I due nuotatori , per non consumare le loro forze cotanto preziose in quel terribile frangente , procedevano lentamente a breve distanza l' uno dall' altro , cercando con avidita` sull' oscura superficie una vela . Di quando in quando Sandokan si arrestava per volgersi verso oriente come se cercasse di scorgere ancora i fanali del piroscafo , poi proseguiva la via emettendo dei profondi sospiri . Avevano gia` percorso un buon miglio e gia` cominciavano a sbarazzarsi delle vesti per essere piu` liberi nei movimenti , quando Juioko urto` in un oggetto che cedette . Un pescecane ! esclamo` egli rabbrividendo e levando il pugnale . Dove ? chiese Sandokan . Ma ... no , non e` uno squalo ! riprese il dayako . Mi sembra un gavitello . E un salvagente gettato da Marianna ! esclamo` Sandokan . Ah ! divina fanciulla ! ... Speriamo che non sia solo . Cerchiamo , amico mio . Si misero a nuotare all' ingiro cercando dovunque , e riuscirono , dopo pochi minuti , a trovare l' altro che non erasi troppo allontanato dal primo . Ecco una fortuna che non mi aspettavo disse Juioko , con tono allegro . Dove ci dirigeremo ora ? La corvetta veniva dal nord ovest , credo dunque che sara` in quella direzione che potremo trovare Yanez . Lo incontreremo poi ? Lo spero rispose Sandokan . Ci saranno pero` necessarie parecchie ore . Il vento e` debole ed il praho del signor Yanez non deve camminare molto . Cosa importa ? Pur di trovarlo , rimarrei in acqua anche ventiquattro ore disse Sandokan . E non pensate ai pescicani , capitano ? Voi sapete che questi mari abbondano di tali ferocissimi squali . Sandokan involontariamente rabbrividi` e giro` all' intorno uno sguardo inquieto . Non vedo finora emergere alcuna coda ne` alcuna pinna disse poi . Speriamo quindi che gli squali ci lascino tranquilli . Orsu` , spingiamoci verso il nord ovest . Se non incontreremo Yanez , continuando in quella direzione , approderemo a Mompracem o sulle scogliere che si estendono verso il sud . Si avvicinarono l' uno all' altro per essere piu` pronti a proteggersi in caso di pericolo e si misero a nuotare verso la direzione gia` scelta , cercando pero` di economizzare le loro forze , non ignorando che la terra era molto lontana . Quantunque fossero entrambi decisi a tutto , la paura di venire da un istante all' altro sorpresi da qualche pescecane , si faceva strada nel loro cuori . Specialmente il dayako si sentiva assalire da un vero terrore . Di quando in quando si arrestava per guardarsi alle spalle , credendo di udire dietro di se` dei colpi di coda e dei rauchi sospiri ed istintivamente raggrinzava le gambe per paura di sentirsele mozzare dai denti formidabili di quelle tigri del mare . Io non ho mai provata la paura diceva egli . Ho preso parte a piu` di cinquanta abbordaggi , ho uccisi di mia mano non pochi nemici e mi sono perfino misurato colle grandi scimmie del Borneo e anche colle tigri delle jungle , eppure ora io tremo come se avessi la febbre . L' idea di trovarmi , da un istante all' altro , dinanzi ad uno di quei ferocissimi squali , mi fa gelare il sangue . Capitano , vedete nulla ? No rispondeva invariabilmente Sandokan , con voce tranquilla . Mi e` sembrato , anche ora , di aver udito dietro di me un rauco sospiro . Effetto della paura . Io non ho udito nulla . E questo tonfo ? E` stato prodotto dai miei piedi . Ho i denti che galoppano . Sii calmo , Juioko . Siamo armati di solidi pugnali . E se gli squali arrivano sott' acqua ? Ci immergeremo anche noi e li affronteremo risolutamente . Ed il signor Yanez non si vede ! ... Deve essere ancora molto lontano . Che lo incontriamo , capitano ? Ho questa speranza ... Yanez mi ama troppo per abbandonarmi al mio triste destino . Il cuore mi dice che egli seguiva la corvetta . Pero` non lo si vede comparire . Pazienza , Juioko . Il vento aumenta a poco a poco e fara` correre il praho . E col vento avremo anche delle onde . Non fanno paura a noi . Continuarono a nuotare , l' uno vicino all' altro , per un' altra ora , scrutando sempre attentamente l' orizzonte e guardandosi intorno per paura di vedere comparire i temuti squali , poi entrambi sostarono guardandosi l' un l' altro . Hai udito ? chiese Sandokan . Si` rispose il dayako . Il fischio d' una nave a vapore , e` vero ? Si` , capitano . Sta' fermo ! ... S' appoggio` alle spalle del dayako e con una spinta usci` di piu` di mezzo fuori dell' acqua . Guardando verso il nord , vide due punti luminosi solcare il mare ad una distanza di due o tre miglia . Una nave si avanza verso di noi disse con voce un po' commossa . Allora possiamo farci raccogliere disse Juioko . Noi non sappiamo a quale nazione appartenga e se e` mercantile o da guerra . Da dove viene ? Dal nord . Rotta pericolosa , mio capitano . Cosi` la penso anch' io . Puo` essere qualche nave che ha preso parte al bombardamento di Mompracem e che va in cerca del praho di Yanez . E la lasceremo andare senza farci raccogliere ? La liberta` costa troppo cara per perderla nuovamente , Juioko . Se noi venissimo nuovamente presi piu` nessuno ci salverebbe e dovrei rinunciare per sempre alla speranza di rivedere Marianna . Ma puo` essere una nave mercantile . Non siamo sulla rotta di quei legni . Vediamo un po' se si puo` distinguere qualche cosa . Torno` ad appoggiarsi alle spalle di Juioko guardando attentamente dinanzi a se` . Non essendo la notte molto oscura , pote` distinguere chiaramente la nave che muoveva loro incontro . Non un grido , Juioko ! esclamo` , ricadendo in acqua . E` un legno da guerra , di questo sono certo . Grosso ? Un incrociatore mi sembra . Sara` inglese ? Non dubito della sua nazionalita` . Lo lasceremo passare ? Non possiamo fare assolutamente nulla . Preparati ad immergerti poiche` quella nave passera` a poca distanza da noi . Presto , abbandoniamo i salvagente e teniamoci pronti . L' incrociatore , tale almeno lo credeva Sandokan e forse con ragione , s' avanzava rapidamente sollevando sui suoi fianchi delle vere ondate in causa delle ruote . La sua direzione era sempre al sud , quindi doveva passare a brevissima distanza dai due pirati . Sandokan e Juioko appena lo videro a centocinquanta metri , s' inabissarono mettendosi a nuotare sott' acqua . Nel momento che risalirono alla superficie per respirare , udirono una voce a gridare : Giurerei d' aver veduto due teste a babordo . Se non fossi sicuro che abbiamo a poppa una zigaena farei mettere una scialuppa in acqua . Udendo quelle parole , Sandokan e Juioko s' erano subito rituffati , ma la loro immersione fu di breve durata . Fortunatamente per loro , quando ricomparvero , videro il vascello allontanarsi rapidamente verso il sud . Si trovavano allora in mezzo alla scia biancheggiante ancora di spuma . Le onde sollevate dalle ruote li sballottavano a destra ed a manca , ora spingendoli in alto ed ora precipitandoli negli avvallamenti . Capitano , in guardia aveva gridato il daydko . Abbiamo una zigaena nelle nostre acque . Avete udito il marinaio ? Si` rispose Sandokan . Prepara il pugnale . Verremo assaliti ? Lo temo , mio povero Juioko . Simili mostri ci vedono male pero` hanno un fiuto incredibile . Il maledetto non avra` seguita la nave , te lo assicuro , Ho paura , capitano disse il dayako , il quale si agitava fra le onde come il diavolo nella pila dell' acqua benedetta . Sii calmo . Finora non la vedo . Puo` arrivarci sott' acqua . Forse la sentiremo giungere . Ed i salvagente ? Stanno innanzi a noi . Due bracciate e li raggiungeremo . Non oso muovermi , capitano . Il povero uomo era in preda ad uno spavento tale che le sue membra si rifiutavano quasi di agire . Juioko , non perdere la testa disse Sandokan . Se ti preme salvare le gambe non devi rimanere li` , semi istupidito . Aggrappati al tuo salvagente e tira il pugnale . Il dayako , rimessosi un po' , obbedi` e raggiunse il suo gavitello il quale ondeggiava proprio in mezzo alla spuma della scia . Ora vediamo se si vede questo pesce martello disse Sandokan . Forse potremo sfuggirlo . Per la terza volta si appoggio` a Juioko e si spinse fuori dell' acqua , girando all' intorno un rapido sguardo . La` , in mezzo alla candida spuma , aveva scorto una specie di gigantesco martello sorgere improvvisamente fra le acque . Stiamo in guardia disse a Juioko . Non dista da noi che cinquanta o sessanta metri . Non ha continuato a seguire la nave ? chiese il dayako , battendo i denti . Ha fiutato l' odore della carne umana rispose Sandokan . Che venga ? Lo vedremo fra poco . Non muoverti e non abbandonare il pugnale . Si avvicinarono l' uno all' altro e si tennero immobili , aspettando con ansieta` la fine di quella pericolosa avventura . Le zigaene chiamate anche pesci martello ed anche balance fish ossia pesci bilancia , sono avversari pericolosissimi . Appartengono alla specie dei pescicani , pero` hanno una forma molto diversa , avendo la testa foggiata a martello . La loro bocca , tuttavia , non la cede a quella dei loro congeneri sia per l' ampiezza , sia per la potenza dei loro denti . Sono audacissimi , hanno una grande passione per la carne umana e quando s' accorgono della presenza d' un nuotatore non indugiano ad assalirlo e tagliarlo in due . Anche a loro pero` riesce un po' difficile afferrare la preda , avendo la bocca quasi al principio del ventre , sicche` devono rovesciarsi sul dorso per poter mordere . Sandokan e il dayako rimasero alcuni minuti immobili , ascoltando attentamente , poi non udendo nulla , cominciarono ad adoperare una prudente ritirata . Avevano gia` percorsi cinquanta o sessanta metri , quando d' improvviso videro comparire , a breve distanza , la ributtante testa della zigaena . Il mostro dardeggio` sui due nuotatori un brutto sguardo a riflessi giallastri , poi mando` un rauco sospiro che parve come un tuono lontanissimo . Stette alcuni istanti immobile , lasciandosi dondolare dalle onde , quindi si precipito` innanzi sferzando poderosamente le acque . Capitano ! ... esclamo` Juioko . La Tigre della Malesia , che cominciava a perdere la pazienza , invece di continuare a ritirarsi , abbandono` bruscamente il salvagente e messosi il pugnale fra i denti , mosse risolutamente contro lo squalo . Anche tu vieni a darci addosso ! ... grido` . Vedremo se la tigre del mare sara` piu` forte della Tigre della Malesia ! ... Lasciatela andare , capitano supplico` Juioko . Voglio finirla rispose Sandokan con ira . A noi , dannato squalo ! ... Il pesce martello , spaventato forse dalle grida e dall' attitudine risoluta di Sandokan , invece di continuare la corsa , s' arresto` rovesciando a destra ed a manca due ondate , poi si tuffo` . Ci viene sotto , capitano grido` il dayako . S' ingannava . Lo squalo un istante dopo ricompariva a galla e contrariamente ai suoi istinti feroci , invece di ritentare l' attacco , si spingeva al largo giuocherellando fra la scia della nave . Sandokan e Juioko stettero alcuni istanti fermi , seguendo cogli occhi lo squalo , poi vedendo che non pensava piu` a loro , almeno pel momento , ripresero la ritirata dirigendosi verso il nord ovest . Il pericolo non era pero` ancora cessato , anzi , la zigaena , pur continuando a giuocherellare , non li perdeva di vista . Con un colpo di coda si slanciava di frequente piu` di mezza fuori dall' acqua per assicurarsi della loro direzione , poi con poche guizzate guadagnava la via perduta , tenendosi sempre a distanza di cinquanta o sessanta metri . Probabilmente voleva attendere il momento propizio per ritentare l' attacco . Infatti poco dopo Juioko , che si trovava un po' indietro , vide lo squalo avanzarsi rumorosamente , scuotendo la sua testa e avventando poderosi colpi di coda . Esso descrisse intorno ai due nuotatori un grande cerchio , poi comincio` a volteggiare ora sotto ed ora a fior d' acqua , tendendo a restringere sempre piu` i suoi giri . Badate , capitano ! grido` Juioko . Sono pronto a riceverlo disse Sandokan . Ed io ad aiutarvi . Ti e` passata la paura ? Comincio a sperarlo . Non abbandonare il gavitello prima che io ne dia il segnale . Cerchiamo intanto di forzare il cerchio . Colla sinistra stretta attorno al salvagente e la dritta armata del pugnale , i due pirati si misero a battere in ritirata , volgendo sempre la faccia allo squalo . Questi non li abbandonava , anzi continuava a stringerli da vicino , sollevando , con la possente coda , vere ondate e mostrando i suoi acuti denti i quali biancheggiavano sinistramente fra l' oscurita` . Ad un tratto fece un balzo gigantesco uscendo quasi tutto dall' acqua e si precipito` addosso a Sandokan che gli stava piu` vicino . La Tigre della Malesia , abbandonato il gavitello , fu pronta ad immergersi , mentre Juioko , reso audace dell' imminenza del pericolo , si scagliava innanzi col pugnale alzato . La zigaena , vedendo Sandokan a scomparire sott' acqua , con un colpo di coda si sottrasse all' attacco di Juioko ed a sua volta si caccio` sott' acqua . Sandokan l' aspettava . Appena se la vide da vicino , le si getto` addosso afferrandola per una delle pinne del dorso e con un terribile colpo di pugnale le squarcio` il ventre . L' enorme pesce , ferito forse a morte , con un brusco contorcimento si sbarazzo` dell' avversario che stava per ritentare il colpo e risali` a galla . Vedendo a due passi il dayako si rovescio` sul dorso per tagliarlo in due , ma Sandokan era pure emerso . Il pugnale , che l' aveva gia` ferita , la colpi` questa volta in mezzo al cranio e con tale forza che la lama le rimase infissa . E prendi anche questi urlo` il dayako , tempestandola di colpi . La zigaena questa volta s' immerse e per sempre , lasciando alla superficie una grande macchia di sangue la quale rapidamente si allargava . Credo che non tornera` piu` alla superficie disse Sandokan . Cosa dici , Juioko ? Il dayako non rispose . Appoggiato al gavitello , cercava di alzarsi per spingere lontani gli sguardi . Cosa cerchi ? gli chiese Sandokan . La` ... guardate ... verso il nord ovest ! urlo` Juioko . Per Allah ! ... Vedo una grande ombra ... un veliero ! Yanez , forse ? chiese Sandokan , con viva emozione . L' oscurita` e` troppo profonda per ben discernerla ma sento che il cuore mi batte forte , capitano . Lascia che salga sulle tue spalle . Il dayako si avvicino` e Sandokan appoggiandosi su di lui , usci` piu` che mezzo fuori dalle onde . Cosa vedete , capitano ? E` un praho ! ... Se fosse lui ! ... Maledizione ! ... Perche` imprecate ? Sono tre , i legni che si avanzano . Siete certo ? Sicurissimo . Che Yanez abbia trovato dei soccorsi ? E` impossibile ! Cosa facciamo adunque ? Sono tre ore che nuotiamo e vi confesso che comincio a essere affranto . Ti comprendo : amici o nemici facciamoci raccogliere . Chiama aiuto . Juioko raduno` le proprie forze e con voce tuonante grido` : Ohe ! ... della nave ! ... Aiuto ! Un momento dopo si udi` al largo un colpo di fucile e una voce che gridava : Chi chiama ? ... Naufraghi . Aspettate . Si videro tosto i tre legni virare di bordo e avvicinarsi rapidamente , essendo il vento alquanto forte . Dove siete ? chiese la medesima voce di prima . Accosta rispose Sandokan . Tenne dietro un breve silenzio , poi un' altra voce esclamo` : Per Giove ! ... O m' inganno assai o e` lui ! ... Chi vive ? Sandokan con una spinta usci` dalle onde fino a mezzo corpo gridando : Yanez ! ... Yanez ! ... Sono io , la Tigre della Malesia ! ... A bordo dei tre legni parti` un solo urlo : Viva il capitano ! ... Viva la Tigre ! ... Il primo praho era vicino . I due nuotatori afferrarono una gomena che era stata loro lanciata e si issarono sul ponte colla rapidita` di due veri quadrumani . Un uomo si avvento` contro Sandokan stringendolo al petto con frenesia : Ah ! mio povero fratello ! ... esclamo` . Credevo di non rivederti mai piu` ! ... Sandokan strinse il bravo portoghese , mentre gli equipaggi gridavano sempre : Viva la Tigre ! ... Vieni nella mia cabina disse Yanez . Tu devi narrarmi tante cose che desidero ardentemente di conoscere . Sandokan lo segui` senza parlare e discesero nella cabina , mentre i legni proseguivano la via a tutte vele spiegate . Il portoghese sturo` una bottiglia di gin e la porse a Sandokan che vuoto` , uno dietro l' altro , parecchi bicchieri . Orsu` , narra , come mai ti ho raccolto in mare mentre ti sospettavo prigioniero o morto a bordo del piroscafo che da venti ore seguo accanitamente ? Ah ! Tu seguivi l' incrociatore ? L' avevo sospettato . Per Giove ! Dispongo di tre legni e di centoventi uomini e vuoi che non lo seguissi ? Ma dove hai raccolto tante forze ? Sai chi comandano i due legni che mi seguono ? No di certo . Paranoa e Maratua . Non si erano adunque affondati , durante la burrasca che ci colse presso Labuan ? No , come lo vedi . Maratua fu spinto verso l' isola di Pulo Gaya e Paranoa si rifugio` alla baia di Ambong . Stettero cola` parecchi giorni a riparare le gravi avarie riportate , poi scesero verso Labuan dove s' incontrarono . Non avendoci trovati alla piccola baia , tornarono a Mompracem ; li incontrai ieri sera mentre stavano per recarsi in India , sospettando che la` noi ci fossimo diretti . E sono sbarcati a Mompracem ? Chi occupa ora la mia isola ? Nessuno , poiche` gli inglesi l' abbandonarono dopo d' aver incendiato il nostro villaggio e fatti saltare gli ultimi bastioni . Meglio cosi` mormoro` Sandokan sospirando . Ed ora , cosa accadde a te ? Ti vidi abbordare il vascello mentre io sventravo la cannoniera a colpi di cannone , poi udii gli urrah di vittoria degli inglesi , indi piu` nulla . Fuggii per salvare almeno i tesori che portavo , ma poi mi misi sulle tracce dell' incrociatore colla speranza di raggiungerlo e di abbordarlo . Sono caduto sul ponte del legno nemico , mezzo accoppato da un colpo di mazza e poi fatto prigioniero assieme a Juioko . Le pillole che , come tu sai , portavo sempre indosso , mi salvarono . Comprendo disse Yanez scoppiando in una risata . Vi hanno gettati in mare credendovi morti . Ma di Marianna , cosa successe ? E` prigioniera sull' incrociatore rispose Sandokan con voce cupa . Chi guidava il vascello ? Il baronetto , ma nella mischia l' uccisi . Me l' ero immaginato . Per Bacco ! Che brutta fine ha fatto quel povero rivale ! Cosa pensi di fare ora ? Cosa faresti tu ? Io seguirei il piroscafo e l' abborderei . E cio` che volevo proporti . Sai dove si dirigeva il vascello ? Lo ignoro , ma mi pare che navigasse verso le Tre Isole , quando io lo lasciai . Cosa andra` a fare cola` ? Qui gatta ci cova , fratellino mio . Camminava molto ? Filava otto nodi all' ora . Quale vantaggio puo` avere su di noi ? Forse di trenta miglia . Allora possiamo raggiungerlo , se il vento si mantiene buono . Ma ... Egli si fermo` udendo sul ponte un movimento insolito e un vociare acuto . Cosa succede ? chiese . Che abbiano scoperto l' incrociatore ? Saliamo , fratellino mio . Abbandonarono precipitosamente la cabina e salirono in coperta . Proprio in quel momento alcuni uomini stavano traendo dall' acqua una cassetta di metallo che un pirata , alla prima luce dell' alba , aveva scorta a poche dozzine di metri dal tribordo . Oh ! ... oh ! ... esclamo` Yanez . Cosa vuol dire cio` ? Che contenga qualche documento prezioso ? Non mi sembra una scatola comune . Noi siamo sempre sulle tracce del piroscafo , e` vero ? chiese Sandokan , che senza sapere il perche` si sentiva agitato . Sempre rispose il portoghese . Ah ! se fosse ... Che cosa ? Sandokan invece di rispondere estrasse il kriss e con un colpo rapido sventro` la scatola . Tosto nell' interno si scorse una carta un po' umida si` , ma sulla quale si rivelavano nettamente alcune righe di una calligrafia fina ed elegante . Yanez ! ... Yanez ! ... balbetto` Sandokan con voce tremante . Leggi , fratellino mio , leggi ! Mi pare di essere diventato cieco ... Il portoghese gli tolse la carta e lesse : Aiuto ! Mi trasportano alle Tre Isole dove mi raggiungera` mio zio per condurmi a Sarawack . Marianna Sandokan nell' udire quelle parole emise un urlo di belva ferita . Alzo` il braccio cacciandosi le mani nei capelli che si strappo` con furore e vacillo` come se fosse stato colpito da una palla . Perduta ! ... perduta ! ... Il lord ? ... esclamo` . Yanez e i pirati lo avevano circondato e lo guardavano con ansieta` , con profonda commozione . Pareva che soffrissero le medesime pene che dilaniavano il cuore di quello sventurato . Sandokan ! esclamo` il portoghese . Noi la salveremo , te lo giuro , dovessimo abbordare il legno del lord o assalire Sarawack e James Brooke che la governa . La Tigre , un istante prima abbattuta da quel fiero dolore , scatto` in piedi col viso contraffatto e gli occhi in fiamme . Tigri di Mompracem ! tuono` egli . Abbiamo dei nemici da esterminare e la nostra Regina da salvare . Tutti alle Tre Isole ! ... Vendetta ! ... urlarono i pirati . Morte agli inglesi e viva la nostra Regina ! ... L' ULTIMA PUGNA DELLA TIGRE Cambiata la rotta , i pirati si misero febbrilmente all' opera , onde prepararsi alla pugna che doveva essere senza dubbio tremenda e forse l' ultima che impegnavano contro l' aborrito nemico . Caricavano i cannoni , montavano le spingarde , aprivano i barili di polvere , ammonticchiavano a prua e a poppa enormi quantita` di palle e di granate , toglievano le manovre inutili e rinforzavano le piu` necessarie , improvvisavano le barricate e preparavano i grappini d' abbordaggio . Perfino dei recipienti di bevande alcooliche furono portati in coperta , onde riversarli sul ponte del legno nemico e incendiarlo . Sandokan li animava tutti col gesto e colla voce , promettendo a tutti di mandare a picco quel vascello che lo aveva tenuto incatenato , e che gli aveva distrutti i piu` prodi campioni della pirateria e rapita la fidanzata . Si` , lo distruggero` quel maledetto , lo incendiero` ! esclamava egli . Dio faccia che giunga in tempo per impedire al lord di rapirmela . Assaliremo anche il lord , se sara` necessario disse Yanez . Chi resistera` all' attacco di centoventi tigri di Mompracem ? Ma se giungessimo troppo tardi e il lord fosse gia` partito per Sarawack a bordo di un rapido legno ? Lo raggiungeremo nella citta` di James Brooke . Piuttosto , quello che mi inquieta e` il modo d' impadronirci dell' incrociatore che a quest' ora deve essere gia` ancorato alle Tre Isole . Bisognerebbe sorprenderlo , ma ... ah ! ... smemorati che siamo ! ... Cosa vuoi dire ? Sandokan , ti ricordi cio` che tento` di fare lord James , quando lo assalimmo sul sentiero di Vittoria ? Si` mormoro` Sandokan che si senti` rizzare i capelli . Gran Dio ! ... E tu vuoi che il comandante ? ... Puo` aver ricevuto l' ordine di uccidere Marianna piuttosto di lasciarla ricadere nelle nostre mani . Non e` possibile ! ... Non e` possibile ! ... Ed io ti dico che tremo per la tua fidanzata . E dunque ? chiese Sandokan con un filo di voce . Yanez non rispose ; pareva che fosse assorto in un profondo pensiero . Ad un tratto si batte` la fronte con violenza , esclamando : Ci sono ! ... Parla , spicciati , fratello . Se hai un progetto , gettalo fuori . Per impedire che una catastrofe possa accadere , bisognerebbe che uno di noi , al momento dell' attacco fosse vicino a Marianna per difenderla . E` vero , ma in qual modo ? Ecco il progetto . Tu sai che , fra la squadra che ci assali` a Mompracem , vi erano dei prahos del sultano del Borneo . Non l' ho dimenticato . Io mi camuffo da ufficiale del sultano , inalbero la bandiera di Varauni e abbordo l' incrociatore fingendomi mandato da lord James . Benissimo . Al comandante diro` che devo consegnare una lettera a lady Marianna e , appena mi trovo nella sua cabina , mi barrico con lei . Al mio fischio voi balzate sul legno e cominciate la lotta . Ah ! Yanez ! esclamo` Sandokan stringendolo al petto . Quanto ti dovro` , se riesci ? Riusciro` , Sandokan , purche` noi giungiamo prima del lord . In quell' istante si udi` gridare sul ponte : Le Tre Isole ! ... Sandokan e Yanez si affrettarono a salire in coperta . Le isole segnalate apparivano a sette o otto miglia . Tutti gli occhi dei pirati scandagliarono quell' ammasso di rupi , cercando avidamente l' incrociatore . Eccolo esclamo` un dayako . Vedo del fumo laggiu` . Si` confermo` Sandokan , i cui occhi parvero incendiarsi . Ecco la` un pennacchio nero alzarsi dietro quelle scogliere . L' incrociatore e` la` ! ... Procediamo con ordine e prepariamoci all' attacco disse Yanez . Paranoa fa imbarcare altri quaranta uomini sul nostro praho . Il trasporto fu subito operato e l' equipaggio , forte di settanta uomini , si raduno` attorno a Sandokan che accennava a voler parlare . Tigrotti di Mompracem diss' egli con quel tono di voce che affascinava e infondeva in quegli uomini un coraggio sovraumano . La partita che noi giuochiamo sara` terribile , poiche` avremo da pugnare contro un equipaggio numeroso piu` di noi e agguerrito , ma rammentatevi che sara` l' ultima battaglia che voi combatterete sotto la Tigre della Malesia e che sara` l' ultima volta che voi vi troverete di fronte a coloro che distrussero la nostra potenza e che violarono la nostra isola , la nostra patria adottiva . Quando io daro` il segnale irrompete coll' antico valore delle tigri di Mompracem sul ponte del legno : io lo voglio ! Li stermineremo tutti esclamarono i pirati , agitando freneticamente le armi . Comandate , Tigre . La` , sul legno maledetto che stiamo per assalire , vi e` la Regina di Mompracem . Voglio che ritorni mia , che ritorni libera ! La salveremo o morremo tutti . Grazie amici ; ai vostri posti di combattimento ora , e sugli alberi piegate le bandiere del sultano . Innalzati i vessilli , i tre prahos si diressero verso la prima isola e piu` precisamente verso una piccola baia in fondo alla quale si vedeva confusamente una massa nera sormontata da un pennacchio di fumo . Yanez , disse Sandokan , preparati che fra un' ora saremo alla baia . E` presto fatto rispose il portoghese , che scomparve sotto il ponte . I prahos continuavano intanto ad avanzare colle vele terzarolate e la gran bandiera del sultano di Varauni sulla cima dell' albero di maestra . I cannoni erano preparati , le spingarde pure e i pirati tenevano le armi sotto mano , pronti a slanciarsi all' abbordaggio . Sandokan , da prua , spiava attentamente l' incrociatore che diventava di minuto in minuto piu` visibile e che pareva fosse ancorato , quantunque avesse la macchina ancora accesa . Si sarebbe detto che il formidabile pirata cercava , colla potenza del suo sguardo , di scoprire la sua adorata Marianna . Profondi sospiri gli irrompevano di tratto in tratto dall' ampio petto , la sua fronte si annuvolava e le sue mani tormentavano impazientemente l' impugnatura della scimitarra . Poi il suo sguardo , che brillava d' un vivo fuoco , percorreva il mare che circondava le Tre Isole come se cercasse di scoprire qualche cosa . Senza dubbio temeva di venir sorpreso dal lord nel furore della battaglia e preso alle spalle . Il cronometro di bordo segnava mezzodi` quando i tre prahos giungevano all' imboccatura della baia . L' incrociatore era ancorato proprio nel mezzo . Sul picco della randa sventolava la bandiera inglese e sulla cima della maestra il gran nastro dei legni da guerra . Sul ponte si vedevano passeggiare parecchi uomini . I pirati , nel vederselo a portata dei cannoni , si precipitarono come un solo uomo sulle artiglierie , ma Sandokan con un gesto li arresto` . Non ancora disse . Yanez ! ... Il portoghese saliva allora camuffato da ufficiale del sultano di Varauni con una casacca verde , larghi calzoni e un grande turbante in capo . In mano teneva una lettera . Cos' hai in quella carta ? chiese Sandokan . E` la lettera che consegnero` a lady Marianna . E cos' hai scritto ? Che noi siamo pronti e che non si tradisca . Ma bisognera` che gliela consegni tu , se vuoi barricarti assieme a lei nella cabina . Non la cedero` a nessuno , sta' certo fratellino mio . E se il comandante ti accompagnasse dalla lady7 . Se vedo che la faccenda s' imbroglia , lo uccido rispose Yanez freddamente . Giuochi una brutta carta , Yanez . La pelle vuoi dire , ma spero di conservarla ancora intatta . Orsu` , nasconditi e lasciami il comando dei legni per pochi minuti e voi tigrotti , componete un po' cristianamente i vostri musi e ricordatevi che siamo fedelissimi sudditi di quella gran canaglia che si fa chiamare il sultano di Borneo . Strinse la mano a Sandokan , si accomodo` il turbante e grido` : Alla baia ! ... Il legno entro` arditamente nel piccolo seno e si avvicino` all' incrociatore seguito a breve distanza dagli altri due . Chi vive ? chiese una sentinella . Borneo e Varauni rispose Yanez . Notizie importanti da Vittoria . Ehi , Paranoa , lascia andare l' ancorotto e fila catena e voi altri fuori i para bordi ! Attenti alle tambure ! ... Prima che le sentinelle aprissero la bocca per impedire al prako di venire bordo contro bordo , la manovra era stata eseguita . Il legno ando` a urtare l' incrociatore sotto l' ancora di tribordo e vi rimase come appiccicato . Dov' e` il comandante ? chiese Yanez , alle sentinelle . Scostate il legno disse un soldato . Al diavolo i regolamenti rispose Yanez . Per Giove ! Avete paura che i miei legni affondino il vostro ? Su spicciatevi , chiamatemi il comandante che ho degli ordini da comunicargli . Il tenente saliva allora sul ponte coi suoi ufficiali . Egli si avvicino` alla murata di poppa e , vedendo Yanez che gli mostrava una lettera , fece abbassare la scala . Coraggio mormoro` Yanez , volgendosi verso i pirati che fissavano con occhio truce il piroscafo . Volse poi uno sguardo a poppa e i suoi occhi s' incontrarono con quelli fiammeggianti di Sandokan , il quale si teneva celato sotto una tela gettata sopra il boccaporto . In meno che lo si dica , il bravo portoghese si trovo` sul ponte del piroscafo . Si senti` invadere da un vivo timore , ma il suo viso non tradi` il turbamento dell' anima . Capitano diss' egli , inchinandosi spigliatamente dinanzi a lui . Ho una lettera da consegnare a lady Marianna Guillonk . Da dove venite ? Da Labuan . Cosa fa il lord ? Stava armando un vascello per venirvi a raggiungere . Vi diede nessuna lettera per me ? Nessuna , comandante . Cio` e` strano . Date la lettera che la consegnero` a lady Marianna . Scusate comandante , ma devo consegnarla io rispose Yanez audacemente . Venite adunque . Yanez si senti` gelare il sangue nelle vene . Se Marianna fa un gesto , io sono perduto mormoro` . Getto` uno sguardo a poppa e vide arrampicati sui pennoni del praho dieci o dodici pirati e altrettanti affollati sulla scala . Pareva che fossero li` li` per avventarsi sui marinai inglesi , che li osservavano curiosamente . Segui` il capitano e scesero assieme la scala che conduceva a poppa . Il povero portoghese si senti` rizzare i capelli quando udi` il capitano bussare a una porta e lady Marianna a rispondere : Entrate . Un messo di vostro zio lord James Guillonk disse il capitano entrando . Marianna si teneva ritta in mezzo alla cabina , pallida , ma fiera . Vedendo Yanez non pote` frenare un sussulto , ma non emise alcun grido . Aveva compreso tutto . Ella ricevette la lettera , l' apri` macchinalmente e la lesse con calma ammirabile . Ad un tratto Yanez , che era diventato pallido come un morto , si avvicino` alla finestra di babordo , esclamando : Capitano , vedo un piroscafo che si dirige a questa volta . Il comandante si precipito` verso il finestrino per accertarsi coi propri occhi . Pronto come il lampo , Yanez gli si fece addosso e lo percosse furiosamente al cranio coll' impugnatura del kriss . Il capitano stramazzo` al suolo mezzo accoppato , senza mettere un sospiro . Lady Marianna non pote` trattenere un grido d' orrore . Silenzio , sorellina mia disse Yanez , che imbavagliava e legava il povero comandante . Se l' ho ammazzato , Dio mi perdonera` . E Sandokan dov' e` ? E` pronto a cominciare la pugna . Aiutatemi a barricarci , sorellina . Prese un pesante armadio e lo spinse verso la porta , accumulandovi poi dietro casse , scaffali e tavoli . Ma cosa sta per succedere ? chiese Marianna . Lo saprete subito , sorellina rispose Yanez traendo la scimitarra e le pistole . Si affaccio` al finestrino ed emise un fischio acuto . Attenzione sorellina disse poi mettendosi dietro la porta colle pistole in pugno . In quell' istante urla terribili scoppiarono sul ponte . Sangue ! ... Sangue ! ... Viva la Tigre della Malesia ! ... Tennero dietro colpi di fucile e di pistola , poi urla indescrivibili , bestemmie , invocazioni , gemiti , lamenti , un cozzar furioso di ferri , un calpestio , un accorrere e un rumore sordo di corpi che cadevano . Yanez ! grido` Marianna che era diventata pallida come una morta . Coraggio , tuoni di Dio ! vocio` il portoghese . Viva la Tigre della Malesia ! ... Si udirono dei passi precipitosi scendere le scale e alcune voci che chiamavano : Capitano ! ... Capitano ! ... Yanez si appoggio` contro la barricata , mentre Marianna faceva altrettanto . Per mille boccaporti ! ... Aprite capitano ! grido` una voce . Viva la Tigre della Malesia ! ... tuono` Yanez . Al di fuori si udirono imprecazioni e urla di furore , poi un colpo violento scosse la porta . Yanez ! esclamo` la giovanetta . Non temere rispose il portoghese . Altri tre colpi sgangherarono l' uscio e una larga fessura fu aperta da un colpo di scure . Una canna di fucile fu introdotta , ma Yanez pronto come un lampo l' alzo` e scarico` attraverso l' apertura una pistola . Si udi` un corpo stramazzare pesantemente a terra , mentre gli altri risalivano precipitosamente la scala , gridando : Tradimento ! ... tradimento ! ... La pugna continuava sul ponte del vascello e le urla echeggiavano piu` forti che mai , mescolate a colpi di fucili e di pistole . Di tratto in tratto , fra tutto quel baccano , si udiva la voce tonante della Tigre della Malesia che lanciava le sue bande all' assalto . Marianna era caduta in ginocchio e Yanez , smanioso di sapere come stavano le cose al di fuori , s' affaccendava a rimuovere le mobilie . D' improvviso si udirono alcune voci gridare : Al fuoco ! ... Si salvi chi puo` ! ... Il portoghese impallidi` . Tuoni di Dio ! esclamo` . Con uno sforzo disperato rovescio` la barricata , taglio` con un colpo di scimitarra i legami che stringevano il povero comandante , afferro` Marianna fra le braccia e usci` correndo . Dense nubi di fumo avevano gia` invaso la corsia e nel fondo si vedevano delle fiamme irrompere dai camerini degli ufficiali . Yanez sali` in coperta colla scimitarra fra i denti . La battaglia stava per finire . La Tigre della Malesia assaliva allora furiosamente il castello di prua , sul quale si erano trincerati trenta o quaranta inglesi . Al fuoco ! grido` Yanez . A quel grido gli inglesi , che ormai si vedevano perduti , balzarono confusamente in mare . Sandokan si volse verso Yanez rovesciando con impeto irresistibile gli uomini che lo circondavano . Marianna ! esclamo` , prendendo fra le braccia la giovanetta . Mia ! ... mia alfine ! ... Si` , tua e questa volta per sempre ! Nel medesimo istante si udi` un colpo di cannone rombare in altomare . Sandokan emise un vero ruggito : Il lord ... Tutti a bordo dei prahos ! ... Sandokan , Marianna , Yanez e i pirati scampati alla pugna , abbandonarono il vascello che ormai bruciava come un fastello di legna secca e s' imbarcarono sui tre legni portando con loro i feriti . In un lampo le vele furono spiegate , i pirati diedero mano ai remi e i tre prahos uscirono rapidamente dalla baia inoltrandosi verso l' alto mare . Sandokan trasse Marianna a prua e colla punta della scimitarra le mostro` un piccolo brigantino che navigava a una distanza di settecento passi , dirigendosi verso la baia . A prua , appoggiato all' albero di bompresso , si scorgeva un uomo . Lo vedi Marianna ? le chiese Sandokan . La giovanetta getto` un grido e si coperse il volto colle mani . Mio zio ! ... balbetto` . Guardalo per l' ultima volta ! ... Ah ! Sandokan ! ... Tuoni di Dio ! ... E` lui ! ... esclamo` Yanez . Strappo` ad un malese la carabina e la punto` verso il lord , ma Sandokan gli fece cadere l' arma . Egli e` per me sacro disse con aria tetra . Il brigantino si avanzava rapidamente cercando di tagliare la strada ai tre prahos , ma era ormai troppo tardi . Il vento spingeva i rapidi legni verso l' est . Fuoco su quei miserabili ! si udi` a gridare il lord . Un colpo di cannone parti` e la palla abbatte` la bandiera della pirateria , che Yanez aveva allora fatta spiegare . Sandokan porto` la destra al cuore e il suo viso divenne piu` tetro . Addio pirateria , addio Tigre della Malesia ! mormoro` dolorosamente . Abbandono` bruscamente Marianna e si abbasso` sul cannone di poppa mirando a lungo . Il brigantino tuonava allora furiosamente , lasciando sui tre legni palle e nembi di mitragli . Sandokan non si muoveva , mirava sempre . D' improvviso s' alzo` accostando la miccia . Il cannone s' infiammo` ruggendo e un istante dopo l' albero di trinchetto del brigantino , spaccato alla base , rovinava in mare schiantando le murate . Guarda ! . . Guarda ! ... esclamo` Sandokan . Seguimi ora ... Il brigantino si era arrestato di colpo virando di bordo , ma continuava a cannoneggiare . Sandokan prese Marianna , la trasse a poppa e mostrandola al lord che urlava come un pazzo sulla prua del suo legno : Guarda mia moglie ! disse . Poi retrocesse a lenti passi colla fronte abbuiata , gli occhi torvi , le labbra strette , ed i pugni chiusi , mormorando : Yanez , la prua a Giava ! ... Giro` due volte su se stesso , poi cadde fra le braccia della sua adorata Marianna e quell' uomo , che non aveva mai pianto in vita sua , scoppio` in singhiozzi mormorando : La Tigre e` morta e per sempre ! ...