Interventi vari su Story telling, Scratch e introduzione al digitale in genere

Programmazione fin dalla primaria

Programmazione fin dalla primaria

by Giuseppina Demo -
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Siamo in un momento delicato: un sacco di iniziative puntano a introdurre la programmazione nel primo ciclo anzi nella primaria. Si deve fare ben attenzione a quali obiettivi didattici ci poniamo insieme con l'avvio alla programmazione. Dobbiamo integrare questo avvio con gli obiettivi della scuola in cui entriamo.

Da un messaggio su una mailing list di, prevalentemente, maestri tanti colleghi dicono le stesse cose: <<la scuola primaria è diversa. Le competenze primarie che non acquisisci in queste età "sensibili" non le recupererai più. Se non impari l'italiano perché le ore te le hanno "rubate" per insegnare male l'inglese e l'informatica, finirà che non saprai bene né l'italiano né l'inglese tantomeno l'informatica e soprattutto non riuscirai mai più in seguito ad imparare nient'altro. Se c'è qualcosa che funziona bene in Italia è la scuola primaria, contro la quale, guardacaso si stanno concentrando un po' tutti per distruggerla. ..... ascoltate parlare i "giovani". Non sanno parlare. E chi non sa parlare non sa pensare.>>

Scusate la banalità ma a me sembra che (i) con lo story telling si faccia, appunto, narrazione, (ii) con la soluzione di problemi come gli indovinelli sui numeri si veda applicata una componente della matematica e si impari a trovare ed esprimere sistematicamente (== in maniera algoritmica) la soluzione ad un problema e (iii) con la programmazione si controlli se la soluzione trovata funziona davvero.

Voi che dite? Mi piacerebbe rifletterci e discuterne qui.

Grazie e saluti, Barbara


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Re: Programmazione fin dalla primaria

by Giovanni Mastropaolo -

Le preoccupazioni dei maestri sono comprensibili e penso anche che nella primaria non serva tanto aumentare argomenti ed aggiungere discipline (credo che non si chiamino così nella primaria). L'aver aggiunto la lingua inglese ha già sottratto tempo ad altre competenze solo perché viene vissuta ed agita come una competenza aggiuntiva e non come un altro modo di conoscere una lingua con le sue locuzioni tipiche, un vocabolario, una grammatica, una sintassi (il coordinamento tra i vari maestri della stessa classe può fare molto per "integrare" la lingua inglese anziché per "aggiungerla".

Lo stesso per informatica. Va fatta vivere come un modo diverso di preparare un racconto, di svolgerlo consentendo di entrare in questo mondo (quello della comunicazione con i suoi vocaboli, la sua grammatica, la sua sintassi ....) giocando e apprendendo di fatto il significato dei termini, il rigore logico dei tempi e della successione delle fasi ... e così via.

Per fare questo occorre una lunga fase di formazione dei maestri che devono prima sapere di cosa si stia parlando (molti pensano che sia solo complementare alla matematica) per arrivare all'integrazione dell'informatica nella didattica ordinaria utilizzandola come strumento di  strutturazione di ogni linguaggio di comunicazione.

Non credo sia produttivo aggiungerla come disciplina a sottrazione delle altre o farla vivere in questo modo.

Un chiarimento: parliamo di "programmazione" o di "story telling"?

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Re: Programmazione fin dalla primaria

by Marisa Aimaro -

Concordo pienamente! Sono insegnante di scuola primaria di discipline scientifiche ma fin dagli anni '90 del secolo scorso.....e dai tempi delle schede perforate (ebbene sì, sono unreperto archeologico) ho iniziato l'insegnamento della lingua inglese ed introdotto l'informatica, entrambe non come "materie" nuove ma come modelli di linguaggi comunicativim e vi assicuro che non ho tolto nulla dalla programmazione prevista anzi, ho scoperto vie nuove per veicolare concetti, consolidare competenze e stimolare l'interesse e la partecipazione.

Certo tutto questo ha richiesto un notevole impegno nell'aggiornamento continuo, nella condivisione di esperienze tra colleghi, nella preparazione dei materiali ma sono estremamente orgogliosa per avere in tal modo coinvolto colleghi restii all'innovazione e conosciuto altri docenti animati dallo stesso spirito di iniziativa che mi ha motivato, per quanto mi riguarda non si tratta di togliere o aggiungere ma di integrare tra loro discipline complementari mantenendo nel contempo il contatto con la realtà in cui crescono i nostri alunni.

In reply to Giovanni Mastropaolo

Re: Programmazione fin dalla primaria

by Giuseppina Demo -
La penso anch'io così. Tempo fa ho mandato a Lawrence Williams un messaggio che diceva (scusate il mio inglese): Nowadays we are in a very peculiar moment as for informatics education. Till now Informatics has been taught to students at university courses, in technical schools or in vocational schools specializing in computer science. Today Informatics is going to be taught to:
- schoolchildren who are much younger than previous students and have teachers not specialised in Informatics (sometimes knowing almost nothing of it)
- students in secondary school that will not specialize in computer science.
Thus a new pedagogy/education in computing must be devised and a common work on the problem is necessary by researchers in pedagogy and in computer science because both qualifications are needed. Also best practices already present in schools since several years must be taken into account because some teachers have done precious activities for bringing up to date the education.
E' molto importante non siano i soli informatici a dire cosa fare nelle scuole e come farlo.
A proposito di Un chiarimento: parliamo di "programmazione" o di "story telling"? Secondo me è entrambi: se facessimo story telling in tedesco (tanto per toglierci dall' inglese) faremmo story telling o tedesco? Nel caso della produzione di storie con strumenti digitali (come con una cinepresa o in teatro invece che scrivendo) abbaimo per le mani uno strumento nuovo o diverso di cui sfruttare le potenzialità. E' per l' appunto una questione di integrazione come scrive Giovanni.
Se si vuole fare informatica in classe bisogna integrare altrimenti la si fa diversamente per esempio come attività opzionale.
Saluti, Barbara