Siamo in un momento delicato: un sacco di iniziative puntano a introdurre la programmazione nel primo ciclo anzi nella primaria. Si deve fare ben attenzione a quali obiettivi didattici ci poniamo insieme con l'avvio alla programmazione. Dobbiamo integrare questo avvio con gli obiettivi della scuola in cui entriamo.
Da un messaggio su una mailing list di, prevalentemente, maestri tanti colleghi dicono le stesse cose: <<la scuola primaria è diversa. Le competenze primarie che non acquisisci in queste età "sensibili" non le recupererai più. Se non impari l'italiano perché le ore te le hanno "rubate" per insegnare male l'inglese e l'informatica, finirà che non saprai bene né l'italiano né l'inglese tantomeno l'informatica e soprattutto non riuscirai mai più in seguito ad imparare nient'altro. Se c'è qualcosa che funziona bene in Italia è la scuola primaria, contro la quale, guardacaso si stanno concentrando un po' tutti per distruggerla. ..... ascoltate parlare i "giovani". Non sanno parlare. E chi non sa parlare non sa pensare.>>
Scusate la banalità ma a me sembra che (i) con lo story telling si faccia, appunto, narrazione, (ii) con la soluzione di problemi come gli indovinelli sui numeri si veda applicata una componente della matematica e si impari a trovare ed esprimere sistematicamente (== in maniera algoritmica) la soluzione ad un problema e (iii) con la programmazione si controlli se la soluzione trovata funziona davvero.
Voi che dite? Mi piacerebbe rifletterci e discuterne qui.
Grazie e saluti, Barbara