L' Historia si puo` veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo , perche' togliendoli di mano gl' anni suoi prigionieri , anzi gia` fatti cadaueri , li richiama in vita , li passa in rassegna , e li schiera di nuovo in battaglia . Ma gl' illustri Campioni che in tal Arringo fanno messe di Palme e d' Allori , rapiscono solo che le sole spoglie piu` sfarzose e brillanti , imbalsamando co' loro inchiostri le Imprese de Prencipi e Potentati , e qualificati Personaggj , e trapontando coll' ago finissimo dell' ingegno i fili d' oro e di seta , che formano un perpetuo ricamo di Attioni gloriose . Pero` alla mia debolezza non e` lecito solleuarsi a tal' argomenti , e sublimita` pericolose , con aggirarsi tra Labirinti de' Politici maneggj , et il rimbombo de' bellici Oricalchi : solo che hauendo hauuto notitia di fatti memorabili , se ben capitorno a gente meccaniche , e di piccol affare , mi accingo di lasciarne memoria a Posteri , con far di tutto schietta e genuinamente il Racconto , ouuero sia Relatione . Nella quale si vedra` in angusto Teatro luttuose Traggedie d' horrori , e Scene di malvaggita` grandiosa , con intermezi d' Imprese virtuose e buonta` angeliche , opposte alle operationi diaboliche . E veramente , considerando che questi nostri climi sijno sotto l' amparo del Re Cattolico nostro Signore , che e` quel Sole che mai tramonta , e che sopra di essi , con riflesso Lume , qual Luna giamai calante , risplenda l' Heroe di nobil Prosapia che pro tempore ne tiene le sue parti , e gl' Amplissimi Senatori quali Stelle fisse , e gl' altri Spettabili Magistrati qual' erranti Pianeti spandino la luce per ogni doue , venendo cosi` a formare un nobilissimo Cielo , altra causale trouar non si puo` del vederlo tramutato in inferno d' atti tenebrosi , malvaggita` e sevitie che dagl' huomini temerarij si vanno moltiplicando , se non se arte e fattura diabolica , attesoche' l' humana malitia per se' sola bastar non dourebbe a resistere a tanti Heroi , che con occhij d' Argo e braccj di Briareo , si vanno trafficando per li pubblici emolumenti . Per locche' descriuendo questo Racconto auuenuto ne' tempi di mia verde staggione , abbenche' la piu` parte delle persone che vi rappresentano le loro parti , sijno sparite dalla Scena del Mondo , con rendersi tributarij delle Parche , pure per degni rispetti , si tacera` li loro nomi , cioe` la parentela , et il medesmo si fara` de' luochi , solo indicando li Territorij generaliter . Ne' alcuno dira` questa sij imperfettione del Racconto , e defformita` di questo mio rozzo Parto , a meno questo tale Critico non sij persona affatto diggiuna della Filosofia : che quanto agl' huomini in essa versati , ben vederanno nulla mancare alla sostanza di detta Narratione . Imperciocche' , essendo cosa evidente , e da verun negata non essere i nomi se non puri purissimi accidenti ... Ma , quando io avro` durata l' eroica fatica di trascriver questa storia da questo dilavato e graffiato autografo , e l' avro` data , come si suol dire , alla luce , si trovera` poi chi duri la fatica di leggerla ? Questa riflessione dubitativa , nata nel travaglio del decifrare uno scarabocchio che veniva dopo accidenti , mi fece sospender la copia , e pensar piu` seriamente a quello che convenisse di fare . Ben e` vero , dicevo tra me , scartabellando il manoscritto , ben e` vero che quella grandine di concettini e di figure non continua cosi` alla distesa per tutta l' opera . Il buon secentista ha voluto sul principio mettere in mostra la sua virtu` ; ma poi , nel corso della narrazione , e talvolta per lunghi tratti , lo stile cammina ben piu` naturale e piu` piano . Si` ; ma com' e` dozzinale ! com' e` sguaiato ! com' e` scorretto ! Idiotismi lombardi a iosa , frasi della lingua adoperate a sproposito , grammatica arbitraria , periodi sgangherati . E poi , qualche eleganza spagnola seminata qua e la` ; e poi , ch' e` peggio , ne' luoghi piu` terribili o piu` pietosi della storia , a ogni occasione d' eccitar maraviglia , o di far pensare , a tutti que' passi insomma che richiedono bensi` un po' di rettorica , ma rettorica discreta , fine , di buon gusto , costui non manca mai di metterci di quella sua cosi` fatta del proemio . E allora , accozzando , con un' abilita` mirabile , le qualita` piu` opposte , trova la maniera di riuscir rozzo insieme e affettato , nella stessa pagina , nello stesso periodo , nello stesso vocabolo . Ecco qui : declamazioni ampollose , composte a forza di solecismi pedestri , e da per tutto quella goffaggine ambiziosa , ch' e` il proprio carattere degli scritti di quel secolo , in questo paese . In vero , non e` cosa da presentare a lettori d' oggigiorno : son troppo ammaliziati , troppo disgustati di questo genere di stravaganze . Meno male , che il buon pensiero m' e` venuto sul principio di questo sciagurato lavoro : e me ne lavo le mani . Nell' atto pero` di chiudere lo scartafaccio , per riporlo , mi sapeva male che una storia cosi` bella dovesse rimanersi tuttavia sconosciuta ; perche' , in quanto storia , puo` essere che al lettore ne paia altrimenti , ma a me era parsa bella , come dico ; molto bella . Perche' non si potrebbe , pensai , prender la serie de' fatti da questo manoscritto , e rifarne la dicitura ? Non essendosi presentato alcuna obiezion ragionevole , il partito fu subito abbracciato . Ed ecco l' origine del presente libro , esposta con un' ingenuita` pari all' importanza del libro medesimo . Taluni pero` di que' fatti , certi costumi descritti dal nostro autore , c' eran sembrati cosi` nuovi , cosi` strani , per non dir peggio , che , prima di prestargli fede , abbiam voluto interrogare altri testimoni ; e ci siam messi a frugar nelle memorie di quel tempo , per chiarirci se veramente il mondo camminasse allora a quel modo . Una tale indagine dissipo` tutti i nostri dubbi : a ogni passo ci abbattevamo in cose consimili , e in cose piu` forti : e , quello che ci parve piu` decisivo , abbiam perfino ritrovati alcuni personaggi , de' quali non avendo mai avuto notizia fuor che dal nostro manoscritto , eravamo in dubbio se fossero realmente esistiti . E , all' occorrenza , citeremo alcuna di quelle testimonianze , per procacciar fede alle cose , alle quali , per la loro stranezza , il lettore sarebbe piu` tentato di negarla . Ma , rifiutando come intollerabile la dicitura del nostro autore , che dicitura vi abbiam noi sostituita ? Qui sta il punto . Chiunque , senza esser pregato , s' intromette a rifar l' opera altrui , s' espone a rendere uno stretto conto della sua , e ne contrae in certo modo l' obbligazione : e` questa una regola di fatto e di diritto , alla quale non pretendiam punto di sottrarci . Anzi , per conformarci ad essa di buon grado , avevam proposto di dar qui minutamente ragione del modo di scrivere da noi tenuto ; e , a questo fine , siamo andati , per tutto il tempo del lavoro , cercando d' indovinare le critiche possibili e contingenti , con intenzione di ribatterle tutte anticipatamente . Ne' in questo sarebbe stata la difficolta` ; giacche' - dobbiam dirlo a onor del vero - non ci si presento` alla mente una critica , che non le venisse insieme una risposta trionfante , di quelle risposte che , non dico risolvon le questioni , ma le mutano . Spesso anche , mettendo due critiche alle mani tra loro , le facevam battere l' una dall' altra ; o , esaminandole ben a fondo , riscontrandole attentamente , riuscivamo a scoprire e a mostrare che , cosi` opposte in apparenza , eran pero` d' uno stesso genere , nascevan tutt' e due dal non badare ai fatti e ai principi su cui il giudizio doveva esser fondato ; e , messele , con loro gran sorpresa , insieme , le mandavamo insieme a spasso . Non ci sarebbe mai stato autore che provasse cosi` ad evidenza d' aver fatto bene . Ma che ? quando siamo stati al punto di raccapezzar tutte le dette obiezioni e risposte , per disporle con qualche ordine , misericordia ! venivano a fare un libro . Veduta la qual cosa , abbiam messo da parte il pensiero , per due ragioni che il lettore trovera` certamente buone : la prima , che un libro impiegato a giustificarne un altro , anzi lo stile d' un altro , potrebbe parer cosa ridicola : la seconda , che di libri basta uno per volta , quando non e` d' avanzo . Quel ramo del lago di Como , che volge a mezzogiorno , tra due catene non interrotte di monti , tutto a seni e a golfi , a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli , vien , quasi a un tratto , a ristringersi , e a prender corso e figura di fiume , tra un promontorio a destra , e un' ampia costiera dall' altra parte ; e il ponte , che ivi congiunge le due rive , par che renda ancor piu` sensibile all' occhio questa trasformazione , e segni il punto in cui il lago cessa , e l' Adda rincomincia , per ripigliar poi nome di lago dove le rive , allontanandosi di nuovo , lascian l' acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni . La costiera , formata dal deposito di tre grossi torrenti , scende appoggiata a due monti contigui , l' uno detto di san Martino , l' altro , con voce lombarda , il Resegone , dai molti suoi cocuzzoli in fila , che in vero lo fanno somigliare a una sega : talche' non e` chi , al primo vederlo , purche' sia di fronte , come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione , non lo discerna tosto , a un tal contrassegno , in quella lunga e vasta giogaia , dagli altri monti di nome piu` oscuro e di forma piu` comune . Per un buon pezzo , la costa sale con un pendi`o lento e continuo ; poi si rompe in poggi e in valloncelli , in erte e in ispianate , secondo l' ossatura de' due monti , e il lavoro dell' acque . Il lembo estremo , tagliato dalle foci de' torrenti , e` quasi tutto ghiaia e ciottoloni ; il resto , campi e vigne , sparse di terre , di ville , di casali ; in qualche parte boschi , che si prolungano su per la montagna . Lecco , la principale di quelle terre , e che da` nome al territorio , giace poco discosto dal ponte , alla riva del lago , anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso , quando questo ingrossa : un gran borgo al giorno d' oggi , e che s' incammina a diventar citta` . Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare , quel borgo , gia` considerabile , era anche un castello , e aveva percio` l' onore d' alloggiare un comandante , e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli , che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese , accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito , a qualche padre ; e , sul finir dell' estate , non mancavan mai di spandersi nelle vigne , per diradar l' uve , e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia . Dall' una all' altra di quelle terre , dall' alture alla riva , da un poggio all' altro , correvano , e corrono tuttavia , strade e stradette , piu` o men ripide , o piane ; ogni tanto affondate , sepolte tra due muri , donde , alzando lo sguardo , non iscoprite che un pezzo di cielo e qualche vetta di monte ; ogni tanto elevate su terrapieni aperti : e da qui la vista spazia per prospetti piu` o meno estesi , ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi , secondo che i diversi punti piglian piu` o meno della vasta scena circostante , e secondo che questa o quella parte campeggia o si scorcia , spunta o sparisce a vicenda . Dove un pezzo , dove un altro , dove una lunga distesa di quel vasto e variato specchio dell' acqua ; di qua lago , chiuso all' estremita` o piu`ttosto smarrito in un gruppo , in un andirivieni di montagne , e di mano in mano piu` allargato tra altri monti che si spiegano , a uno a uno , allo sguardo , e che l' acqua riflette capovolti , co' paesetti posti sulle rive ; di la` braccio di fiume , poi lago , poi fiume ancora , che va a perdersi in lucido serpeggiamento pur tra' monti che l' accompagnano , degradando via via , e perdendosi quasi anch' essi nell' orizzonte . Il luogo stesso da dove contemplate que' vari spettacoli , vi fa spettacolo da ogni parte : il monte di cui passeggiate le falde , vi svolge , al di sopra , d' intorno , le sue cime e le balze , distinte , rilevate , mutabili quasi a ogni passo , aprendosi e contornandosi in gioghi cio` che v' era sembrato prima un sol giogo , e comparendo in vetta cio` che poco innanzi vi si rappresentava sulla costa : e l' ameno , il domestico di quelle falde tempera gradevolmente il selvaggio , e orna vie piu` il magnifico dell' altre vedute . Per una di queste stradicciole , tornava bel bello dalla passeggiata verso casa , sulla sera del giorno 7 novembre dell' anno 1628 , don Abbondio , curato d' una delle terre accennate di sopra : il nome di questa , ne' il casato del personaggio , non si trovan nel manoscritto , ne' a questo luogo ne' altrove . Diceva tranquillamente il suo ufizio , e talvolta , tra un salmo e l' altro , chiudeva il breviario , tenendovi dentro , per segno , l' indice della mano destra , e , messa poi questa nell' altra dietro la schiena , proseguiva il suo cammino , guardando a terra , e buttando con un piede verso il muro i ciottoli che facevano inciampo nel sentiero : poi alzava il viso , e , girati oziosamente gli occhi all' intorno , li fissava alla parte d' un monte , dove la luce del sole gia` scomparso , scappando per i fessi del monte opposto , si dipingeva qua e la` sui massi sporgenti , come a larghe e inuguali pezze di porpora . Aperto poi di nuovo il breviario , e recitato un altro squarcio , giunse a una voltata della stradetta , dov' era solito d' alzar sempre gli occhi dal libro , e di guardarsi dinanzi : e cosi` fece anche quel giorno . Dopo la voltata , la strada correva diritta , forse un sessanta passi , e poi si divideva in due viottole , a foggia d' un ipsilon : quella a destra saliva verso il monte , e menava alla cura : l' altra scendeva nella valle fino a un torrente ; e da questa parte il muro non arrivava che all' anche del passeggiero . I muri interni delle due viottole , in vece di riunirsi ad angolo , terminavano in un tabernacolo , sul quale eran dipinte certe figure lunghe , serpeggianti , che finivano in punta , e che , nell' intenzion dell' artista , e agli occhi degli abitanti del vicinato , volevan dir fiamme ; e , alternate con le fiamme , cert' altre figure da non potersi descrivere , che volevan dire anime del purgatorio : anime e fiamme a color di mattone , sur un fondo bigiognolo , con qualche scalcinatura qua e la` . Il curato , voltata la stradetta , e dirizzando , com' era solito , lo sguardo al tabernacolo , vide una cosa che non s' aspettava , e che non avrebbe voluto vedere . Due uomini stavano , l' uno dirimpetto all' altro , al confluente , per dir cosi` , delle due viottole : un di costoro , a cavalcioni sul muricciolo basso , con una gamba spenzolata al di fuori , e l' altro piede posato sul terreno della strada ; il compagno , in piedi , appoggiato al muro , con le braccia incrociate sul petto . L' abito , il portamento , e quello che , dal luogo ov' era giunto il curato , si poteva distinguer dell' aspetto , non lasciavan dubbio intorno alla lor condizione . Avevano entrambi intorno al capo una reticella verde , che cadeva sull' omero sinistro , terminata in una gran nappa , e dalla quale usciva sulla fronte un enorme ciuffo : due lunghi mustacchi arricciati in punta : una cintura lucida di cuoio , e a quella attaccate due pistole : un piccol corno ripieno di polvere , cascante sul petto , come una collana : un manico di coltellaccio che spuntava fuori d' un taschino degli ampi e gonfi calzoni : uno spadone , con una gran guardia traforata a lamine d' ottone , congegnate come in cifra , forbite e lucenti : a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de' bravi . Questa specie , ora del tutto perduta , era allora floridissima in Lombardia , e gia` molto antica . Chi non ne avesse idea , ecco alcuni squarci autentici , che potranno darne una bastante de' suoi caratteri principali , degli sforzi fatti per ispegnerla , e della sua dura e rigogliosa vitalita` . Fino dall' otto aprile dell' anno 1583 , l' Illustrissimo ed Eccellentissimo signor don Carlo d' Aragon , Principe di Castelvetrano , Duca di Terranuova , Marchese d' Avola , Conte di Burgeto , grande Ammiraglio , e gran Contestabile di Sicilia , Governatore di Milano e Capitan Generale di Sua Maesta` Cattolica in Italia , pienamente informato della intollerabile miseria in che e` vivuta e vive questa citta` di Milano , per cagione dei bravi e vagabondi , pubblica un bando contro di essi . Dichiara e diffinisce tutti coloro essere compresi in questo bando , e doversi ritenere bravi e vagabondi ... i quali , essendo forestieri o del paese , non hanno esercizio alcuno , od avendolo , non lo fanno ... ma , senza salario , o pur con esso , s' appoggiano a qualche cavaliere o gentiluomo , officiale o mercante ... per fargli spalle e favore , o veramente , come si puo` presumere , per tendere insidie ad altri ... A tutti costoro ordina che , nel termine di giorni sei , abbiano a sgomberare il paese , intima la galera a' renitenti , e da` a tutti gli ufiziali della giustizia le piu` stranamente ampie e indefinite facolta` , per l' esecuzione dell' ordine . Ma , nell' anno seguente , il 12 aprile , scorgendo il detto signore , che questa Citta` e` tuttavia piena di detti bravi ... tornati a vivere come prima vivevano , non punto mutato il costume loro , ne' scemato il numero , da` fuori un' altra grida , ancor piu` vigorosa e notabile , nella quale , tra l' altre ordinazioni , prescrive : Che qualsivoglia persona , cosi` di questa Citta` , come forestiera , che per due testimonj constera` esser tenuto , e comunemente riputato per bravo , et aver tal nome , ancorche' non si verifichi aver fatto delitto alcuno ... per questa sola riputazione di bravo , senza altri indizj , possa dai detti giudici e da ognuno di loro esser posto alla corda et al tormento , per processo informativo ... et ancorche' non confessi delitto alcuno , tuttavia sia mandato alla galea , per detto triennio , per la sola opinione e nome di bravo , come di sopra . Tutto cio` , e il di piu` che si tralascia , perche' Sua Eccellenza e` risoluta di voler essere obbedita da ognuno . All' udir parole d' un tanto signore , cosi` gagliarde e sicure , e accompagnate da tali ordini , viene una gran voglia di credere che , al solo rimbombo di esse , tutti i bravi siano scomparsi per sempre . Ma la testimonianza d' un signore non meno autorevole , ne' meno dotato di nomi , ci obbliga a credere tutto il contrario . questi l' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signor Juan Fernandez de Velasco , Contestabile di Castiglia , Cameriero maggiore di Sua Maesta` , Duca della Citta` di Frias , Conte di Haro e Castelnovo , Signore della Casa di Velasco , e di quella delli sette Infanti di Lara , Governatore dello Stato di Milano , etc Il 5 giugno dell' anno 1593 , pienamente informato anche lui di quanto danno e rovine sieno ... i bravi e vagabondi , e del pessimo effetto che tal sorta di gente , fa contra il ben pubblico , et in delusione della giustizia , intima loro di nuovo che , nel termine di giorni sei , abbiano a sbrattare il paese , ripetendo a un dipresso le prescrizioni e le minacce medesime del suo predecessore . Il 23 maggio poi dell' anno 1598 , informato , con non poco dispiacere dell' animo suo , che ... ogni di` piu` in questa Citta` e Stato va crescendo il numero di questi tali - bravi e vagabondi - , ne' di loro , giorno e notte , altro si sente che ferite appostatamente date , omicidii e ruberie et ogni altra qualita` di delitti , ai quali si rendono piu` facili , confidati essi bravi d' essere aiutati dai capi e fautori loro ... prescrive di nuovo gli stessi rimedi , accrescendo la dose , come s' usa nelle malattie ostinate . Ognuno dunque , conchiude poi , onninamente si guardi di contravvenire in parte alcuna alla grida presente , perche' , in luogo di provare la clemenza di Sua Eccellenza , provera` il rigore , e l' ira sua ... essendo risoluta e determinata che questa sia l' ultima e perentoria monizione . Non fu pero` di questo parere l' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore , il Signor Don Pietro Enriquez de Acevedo , Conte di Fuentes , Capitano , e Governatore dello Stato di Milano ; non fu di questo parere , e per buone ragioni . Pienamente informato della miseria in che vive questa Citta` e Stato per cagione del gran numero di bravi che in esso abbonda ... e risoluto di totalmente estirpare seme tanto pernizioso , da` fuori , il 5 decembre 1600 , una nuova grida piena anch' essa di severissime comminazioni , con fermo proponimento che , con ogni rigore , e senza speranza di remissione , siano onninamente eseguite . Convien credere pero` che non ci si mettesse con tutta quella buona voglia che sapeva impiegare nell' ordir cabale , e nel suscitar nemici al suo gran nemico Enrico IV ; giacche' , per questa parte , la storia attesta come riuscisse ad armare contro quel re il duca di Savoia , a cui fece perder piu` d' una citta` ; come riuscisse a far congiurare il duca di Biron , a cui fece perder la testa ; ma , per cio` che riguarda quel seme tanto pernizioso de' bravi , certo e` che esso continuava a germogliare , il 22 settembre dell' anno 1612 . In quel giorno l' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore , il Signor Don Giovanni de Mendozza , Marchese de la Hynojosa , Gentiluomo etc , Governatore etc , penso` seriamente ad estirparlo . A quest' effetto , spedi` a Pandolfo e Marco Tullio Malatesti , stampatori regii camerali , la solita grida , corretta ed accresciuta , perche' la stampassero ad esterminio de' bravi . Ma questi vissero ancora per ricevere , il 24 decembre dell' anno 1618 , gli stessi e piu` forti colpi dall' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore , il Signor Don Gomez Suarez de Figueroa , Duca di Feria , etc , Governatore etc Pero` , non essendo essi morti neppur di quelli , l' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore , il Signor Gonzalo Fernandez di Cordova , sotto il cui governo accadde la passeggiata di don Abbondio , s' era trovato costretto a ricorreggere e ripubblicare la solita grida contro i bravi , il giorno 5 ottobre del 1627 , cioe` un anno , un mese e due giorni prima di quel memorabile avvenimento . Ne' fu questa l' ultima pubblicazione ; ma noi delle posteriori non crediamo dover far menzione , come di cosa che esce dal periodo della nostra storia . Ne accenneremo soltanto una del 13 febbraio dell' anno 1632 , nella quale l' Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore , el Duque de Feria , per la seconda volta governatore , ci avvisa che le maggiori sceleraggini procedono da quelli che chiamano bravi . Questo basta ad assicurarci che , nel tempo di cui noi trattiamo , c' era de' bravi tuttavia . Che i due descritti di sopra stessero ivi ad aspettar qualcheduno , era cosa troppo evidente ; ma quel che piu` dispiacque a don Abbondio fu il dover accorgersi , per certi atti , che l' aspettato era lui . Perche' , al suo apparire , coloro s' eran guardati in viso , alzando la testa , con un movimento dal quale si scorgeva che tutt' e due a un tratto avevan detto : e` lui ; quello che stava a cavalcioni s' era alzato , tirando la sua gamba sulla strada ; l' altro s' era staccato dal muro ; e tutt' e due gli s' avviavano incontro . Egli , tenendosi sempre il breviario aperto dinanzi , come se leggesse , spingeva lo sguardo in su , per ispiar le mosse di coloro ; e , vedendoseli venir proprio incontro , fu assalito a un tratto da mille pensieri . Domando` subito in fretta a se stesso , se , tra i bravi e lui , ci fosse qualche uscita di strada , a destra o a sinistra ; e gli sovvenne subito di no . Fece un rapido esame , se avesse peccato contro qualche potente , contro qualche vendicativo ; ma , anche in quel turbamento , il testimonio consolante della coscienza lo rassicurava alquanto : i bravi pero` s' avvicinavano , guardandolo fisso . Mise l' indice e il medio della mano sinistra nel collare , come per raccomodarlo ; e , girando le due dita intorno al collo , volgeva intanto la faccia all' indietro , torcendo insieme la bocca , e guardando con la coda dell' occhio , fin dove poteva , se qualcheduno arrivasse ; ma non vide nessuno . Diede un' occhiata , al di sopra del muricciolo , ne' campi : nessuno ; un' altra piu` modesta sulla strada dinanzi ; nessuno , fuorche' i bravi . Che fare ? tornare indietro , non era a tempo : darla a gambe , era lo stesso che dire , inseguitemi , o peggio . Non potendo schivare il pericolo , vi corse incontro , perche' i momenti di quell' incertezza erano allora cosi` penosi per lui , che non desiderava altro che d' abbreviarli . Affretto` il passo , recito` un versetto a voce piu` alta , compose la faccia a tutta quella quiete e ilarita` che pote' , fece ogni sforzo per preparare un sorriso ; quando si trovo` a fronte dei due galantuomini , disse mentalmente : ci siamo ; e si fermo` su due piedi . - Signor curato , - disse un di que' due , piantandogli gli occhi in faccia . - Cosa comanda ? - rispose subito don Abbondio , alzando i suoi dal libro , che gli resto` spalancato nelle mani , come sur un leggi`o . - Lei ha intenzione , - prosegui` l' altro , con l' atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull' intraprendere una ribalderia , - lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella ! - Cioe` ... - rispose , con voce tremolante , don Abbondio : - cioe` . Lor signori son uomini di mondo , e sanno benissimo come vanno queste faccende . Il povero curato non c' entra : fanno i loro pasticci tra loro , e poi ... e poi , vengon da noi , come s' anderebbe a un banco a riscotere ; e noi ... noi siamo i servitori del comune . - Or bene , - gli disse il bravo , all' orecchio , ma in tono solenne di comando , - questo matrimonio non s' ha da fare , ne' domani , ne' mai . - Ma , signori miei , - replico` don Abbondio , con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un impaziente , - ma , signori miei , si degnino di mettersi ne' miei panni . Se la cosa dipendesse da me , ... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca ... - Orsu` , - interruppe il bravo , - se la cosa avesse a decidersi a ciarle , lei ci metterebbe in sacco . Noi non ne sappiamo , ne' vogliam saperne di piu` . Uomo avvertito ... lei c' intende . - Ma lor signori son troppo giusti , troppo ragionevoli ... - Ma , - interruppe questa volta l' altro compagnone , che non aveva parlato fin allora , - ma il matrimonio non si fara` , o ... - e qui una buona bestemmia , - o chi lo fara` non se ne pentira` , perche' non ne avra` tempo , e ... - un' altra bestemmia . - Zitto , zitto , - riprese il primo oratore : - il signor curato e` un uomo che sa il viver del mondo ; e noi siam galantuomini , che non vogliam fargli del male , purche' abbia giudizio . Signor curato , l' illustrissimo signor don Rodrigo nostro padrone la riverisce caramente . Questo nome fu , nella mente di don Abbondio , come , nel forte d' un temporale notturno , un lampo che illumina momentaneamente e in confuso gli oggetti , e accresce il terrore . Fece , come per istinto , un grand' inchino , e disse : - se mi sapessero suggerire ... - Oh ! suggerire a lei che sa di latino ! - interruppe ancora il bravo , con un riso tra lo sguaiato e il feroce . - A lei tocca . E sopra tutto , non si lasci uscir parola su questo avviso che le abbiam dato per suo bene ; altrimenti ... ehm ... sarebbe lo stesso che fare quel tal matrimonio . Via , che vuol che si dica in suo nome all' illustrissimo signor don Rodrigo ? - Il mio rispetto ... - Si spieghi meglio ! - ... Disposto ... disposto sempre all' ubbidienza - . E , proferendo queste parole , non sapeva nemmen lui se faceva una promessa , o un complimento . I bravi le presero , o mostraron di prenderle nel significato piu` serio . - Benissimo , e buona notte , messere , - disse l' un d' essi , in atto di partir col compagno . Don Abbondio , che , pochi momenti prima , avrebbe dato un occhio per iscansarli , allora avrebbe voluto prolungar la conversazione e le trattative . - Signori ... - comincio` , chiudendo il libro con le due mani ; ma quelli , senza piu` dargli udienza , presero la strada dond' era lui venuto , e s' allontanarono , cantando una canzonaccia che non voglio trascrivere . Il povero don Abbondio rimase un momento a bocca aperta , come incantato ; poi prese quella delle due stradette che conduceva a casa sua , mettendo innanzi a stento una gamba dopo l' altra , che parevano aggranchiate . Come stesse di dentro , s' intendera` meglio , quando avrem detto qualche cosa del suo naturale , e de' tempi in cui gli era toccato di vivere . Don Abbondio - il lettore se n' e` gia` avveduto - non era nato con un cuor di leone . Ma , fin da' primi suoi anni , aveva dovuto comprendere che la peggior condizione , a que' tempi , era quella d' un animale senza artigli e senza zanne , e che pure non si sentisse inclinazione d' esser divorato . La forza legale non proteggeva in alcun conto l' uomo tranquillo , inoffensivo , e che non avesse altri mezzi di far paura altrui . Non gia` che mancassero leggi e pene contro le violenze private . Le leggi anzi diluviavano ; i delitti erano enumerati , e particolareggiati , con minuta prolissita` ; le pene , pazzamente esorbitanti e , se non basta , aumentabili , quasi per ogni caso , ad arbitrio del legislatore stesso e di cento esecutori ; le procedure , studiate soltanto a liberare il giudice da ogni cosa che potesse essergli d' impedimento a proferire una condanna : gli squarci che abbiam riportati delle gride contro i bravi , ne sono un piccolo , ma fedel saggio . Con tutto cio` , anzi in gran parte a cagion di cio` , quelle gride , ripubblicate e rinforzate di governo in governo , non servivano ad altro che ad attestare ampollosamente l' impotenza de' loro autori ; o , se producevan qualche effetto immediato , era principalmente d' aggiunger molte vessazioni a quelle che i pacifici e i deboli gia` soffrivano da' perturbatori , e d' accrescer le violenze e l' astuzia di questi . L' impunita` era organizzata , e aveva radici che le gride non toccavano , o non potevano smovere . Tali eran gli asili , tali i privilegi d' alcune classi , in parte riconosciuti dalla forza legale , in parte tollerati con astioso silenzio , o impugnati con vane proteste , ma sostenuti in fatto e difesi da quelle classi , con attivita` d' interesse , e con gelosia di puntiglio . Ora , quest' impunita` minacciata e insultata , ma non distrutta dalle gride , doveva naturalmente , a ogni minaccia , e a ogni insulto , adoperar nuovi sforzi e nuove invenzioni , per conservarsi . Cosi` accadeva in effetto ; e , all' apparire delle gride dirette a comprimere i violenti , questi cercavano nella loro forza reale i nuovi mezzi piu` opportuni , per continuare a far cio` che le gride venivano a proibire . Potevan ben esse inceppare a ogni passo , e molestare l' uomo bonario , che fosse senza forza propria e senza protezione ; perche' , col fine d' aver sotto la mano ogni uomo , per prevenire o per punire ogni delitto , assoggettavano ogni mossa del privato al volere arbitrario d' esecutori d' ogni genere . Ma chi , prima di commettere il delitto , aveva prese le sue misure per ricoverarsi a tempo in un convento , in un palazzo , dove i birri non avrebber mai osato metter piede ; chi , senz' altre precauzioni , portava una livrea che impegnasse a difenderlo la vanita` e l' interesse d' una famiglia potente , di tutto un ceto , era libero nelle sue operazioni , e poteva ridersi di tutto quel fracasso delle gride . Di quegli stessi ch' eran deputati a farle eseguire , alcuni appartenevano per nascita alla parte privilegiata , alcuni ne dipendevano per clientela ; gli uni e gli altri , per educazione , per interesse , per consuetudine , per imitazione , ne avevano abbracciate le massime , e si sarebbero ben guardati dall' offenderle , per amor d' un pezzo di carta attaccato sulle cantonate . Gli uomini poi incaricati dell' esecuzione immediata , quando fossero stati intraprendenti come eroi , ubbidienti come monaci , e pronti a sacrificarsi come martiri , non avrebber pero` potuto venirne alla fine , inferiori com' eran di numero a quelli che si trattava di sottomettere , e con una gran probabilita` d' essere abbandonati da chi , in astratto e , per cosi` dire , in teoria , imponeva loro di operare . Ma , oltre di cio` , costoro eran generalmente de' piu` abbietti e ribaldi soggetti del loro tempo ; l' incarico loro era tenuto a vile anche da quelli che potevano averne terrore , e il loro titolo un improperio . Era quindi ben naturale che costoro , in vece d' arrischiare , anzi di gettar la vita in un' impresa disperata , vendessero la loro inazione , o anche la loro connivenza ai potenti , e si riservassero a esercitare la loro esecrata autorita` e la forza che pure avevano , in quelle occasioni dove non c' era pericolo ; nell' opprimer cioe` , e nel vessare gli uomini pacifici e senza difesa . L' uomo che vuole offendere , o che teme , ogni momento , d' essere offeso , cerca naturalmente alleati e compagni . Quindi era , in que' tempi , portata al massimo punto la tendenza degl' individui a tenersi collegati in classi , a formarne delle nuove , e a procurare ognuno la maggior potenza di quella a cui apparteneva . Il clero vegliava a sostenere e ad estendere le sue immunita` , la nobilta` i suoi privilegi , il militare le sue esenzioni . I mercanti , gli artigiani erano arrolati in maestranze e in confraternite , i giurisperiti formavano una lega , i medici stessi una corporazione . Ognuna di queste piccole oligarchie aveva una sua forza speciale e propria ; in ognuna l' individuo trovava il vantaggio d' impiegar per se' , a proporzione della sua autorita` e della sua destrezza , le forze riunite di molti . I piu` onesti si valevan di questo vantaggio a difesa soltanto ; gli astuti e i facinorosi ne approfittavano , per condurre a termine ribalderie , alle quali i loro mezzi personali non sarebber bastati , e per assicurarsene l' impunita` . Le forze pero` di queste varie leghe eran molto disuguali ; e , nelle campagne principalmente , il nobile dovizioso e violento , con intorno uno stuolo di bravi , e una popolazione di contadini avvezzi , per tradizione famigliare , e interessati o forzati a riguardarsi quasi come sudditi e soldati del padrone , esercitava un potere , a cui difficilmente nessun' altra frazione di lega avrebbe ivi potuto resistere . Il nostro Abbondio non nobile , non ricco , coraggioso ancor meno , s' era dunque accorto , prima quasi di toccar gli anni della discrezione , d' essere , in quella societa` , come un vaso di terra cotta , costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro . Aveva quindi , assai di buon grado , ubbidito ai parenti , che lo vollero prete . Per dir la verita` , non aveva gran fatto pensato agli obblighi e ai nobili fini del ministero al quale si dedicava : procacciarsi di che vivere con qualche agio , e mettersi in una classe riverita e forte , gli eran sembrate due ragioni piu` che sufficienti per una tale scelta . Ma una classe qualunque non protegge un individuo , non lo assicura , che fino a un certo segno : nessuna lo dispensa dal farsi un suo sistema particolare . Don Abbondio , assorbito continuamente ne' pensieri della propria quiete , non si curava di que' vantaggi , per ottenere i quali facesse bisogno d' adoperarsi molto , o d' arrischiarsi un poco . Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti , e nel cedere , in quelli che non poteva scansare . Neutralita` disarmata in tutte le guerre che scoppiavano intorno a lui , dalle contese , allora frequentissime , tra il clero e le podesta` laiche , tra il militare e il civile , tra nobili e nobili , fino alle questioni tra due contadini , nate da una parola , e decise coi pugni , o con le coltellate . Se si trovava assolutamente costretto a prender parte tra due contendenti , stava col piu` forte , sempre pero` alla retroguardia , e procurando di far vedere all' altro ch' egli non gli era volontariamente nemico : pareva che gli dicesse : ma perche' non avete saputo esser voi il piu` forte ? ch' io mi sarei messo dalla vostra parte . Stando alla larga da' prepotenti , dissimulando le loro soverchierie passeggiere e capricciose , corrispondendo con sommissioni a quelle che venissero da un' intenzione piu` seria e piu` meditata , costringendo , a forza d' inchini e di rispetto gioviale , anche i piu` burberi e sdegnosi , a fargli un sorriso , quando gl' incontrava per la strada , il pover' uomo era riuscito a passare i sessant' anni , senza gran burrasche . Non e` pero` che non avesse anche lui il suo po' di fiele in corpo ; e quel continuo esercitar la pazienza , quel dar cosi` spesso ragione agli altri , que' tanti bocconi amari inghiottiti in silenzio , glielo avevano esacerbato a segno che , se non avesse , di tanto in tanto , potuto dargli un po' di sfogo , la sua salute n' avrebbe certamente sofferto . Ma siccome v' eran poi finalmente al mondo , e vicino a lui , persone ch' egli conosceva ben bene per incapaci di far male , cosi` poteva con quelle sfogare qualche volta il mal umore lungamente represso , e cavarsi anche lui la voglia d' essere un po' fantastico , e di gridare a torto . Era poi un rigido censore degli uomini che non si regolavan come lui , quando pero` la censura potesse esercitarsi senza alcuno , anche lontano , pericolo . Il battuto era almeno un imprudente ; l' ammazzato era sempre stato un uomo torbido . A chi , messosi a sostener le sue ragioni contro un potente , rimaneva col capo rotto , don Abbondio sapeva trovar sempre qualche torto ; cosa non difficile , perche' la ragione e il torto non si dividon mai con un taglio cosi` netto , che ogni parte abbia soltanto dell' una o dell' altro . Sopra tutto poi , declamava contro que' suoi confratelli che , a loro rischio , prendevan le parti d' un debole oppresso , contro un soverchiatore potente . Questo chiamava un comprarsi gl' impicci a contanti , un voler raddirizzar le gambe ai cani ; diceva anche severamente , ch' era un mischiarsi nelle cose profane , a danno della dignita` del sacro ministero . E contro questi predicava , sempre pero` a quattr' occhi , o in un piccolissimo crocchio , con tanto piu` di veemenza , quanto piu` essi eran conosciuti per alieni dal risentirsi , in cosa che li toccasse personalmente . Aveva poi una sua sentenza prediletta , con la quale sigillava sempre i discorsi su queste materie : che a un galantuomo , il qual badi a se' , e stia ne' suoi panni , non accadon mai brutti incontri . Pensino ora i miei venticinque lettori che impressione dovesse fare sull' animo del poveretto , quello che s' e` raccontato . Lo spavento di que' visacci e di quelle parolacce , la minaccia d' un signore noto per non minacciare invano , un sistema di quieto vivere , ch' era costato tant' anni di studio e di pazienza , sconcertato in un punto , e un passo dal quale non si poteva veder come uscirne : tutti questi pensieri ronzavano tumultuariamente nel capo basso di don Abbondio . Se Renzo si potesse mandare in pace con un bel no , via ; ma vorra` delle ragioni ; e cosa ho da rispondergli , per amor del cielo ? E , e , e , anche costui e` una testa : un agnello se nessun lo tocca , ma se uno vuol contraddirgli ... ih ! E poi , e poi , perduto dietro a quella Lucia , innamorato come ... Ragazzacci , che , per non saper che fare , s' innamorano , voglion maritarsi , e non pensano ad altro ; non si fanno carico de' travagli in che mettono un povero galantuomo . Oh povero me ! vedete se quelle due figuracce dovevan proprio piantarsi sulla mia strada , e prenderla con me ! Che c' entro io ? Son io che voglio maritarmi ? Perche' non son andati piuttosto a parlare ... Oh vedete un poco : gran destino e` il mio , che le cose a proposito mi vengan sempre in mente un momento dopo l' occasione . Se avessi pensato di suggerir loro che andassero a portar la loro imbasciata ... Ma , a questo punto , s' accorse che il pentirsi di non essere stato consigliere e cooperatore dell' iniquita` era cosa troppo iniqua ; e rivolse tutta la stizza de' suoi pensieri contro quell' altro che veniva cosi` a togliergli la sua pace . Non conosceva don Rodrigo che di vista e di fama , ne' aveva mai avuto che far con lui , altro che di toccare il petto col mento , e la terra con la punta del suo cappello , quelle poche volte che l' aveva incontrato per la strada . Gli era occorso di difendere , in piu` d' un' occasione , la riputazione di quel signore , contro coloro che , a bassa voce , sospirando , e alzando gli occhi al cielo , maledicevano qualche suo fatto : aveva detto cento volte ch' era un rispettabile cavaliere . Ma , in quel momento gli diede in cuor suo tutti que' titoli che non aveva mai udito applicargli da altri , senza interrompere in fretta con un oibo` . Giunto , tra il tumulto di questi pensieri , alla porta di casa sua , ch' era in fondo del paesello , mise in fretta nella toppa la chiave , che gia` teneva in mano ; apri` , entro` , richiuse diligentemente ; e , ansioso di trovarsi in una compagnia fidata , chiamo` subito : - Perpetua ! Perpetua ! - , avviandosi pure verso il salotto , dove questa doveva esser certamente ad apparecchiar la tavola per la cena . Era Perpetua , come ognun se n' avvede , la serva di don Abbondio : serva affezionata e fedele , che sapeva ubbidire e comandare , secondo l' occasione , tollerare a tempo il brontoli`o e le fantasticaggini del padrone , e fargli a tempo tollerar le proprie , che divenivan di giorno in giorno piu` frequenti , da che aveva passata l' eta` sinodale dei quaranta , rimanendo celibe , per aver rifiutati tutti i partiti che le si erano offerti , come diceva lei , o per non aver mai trovato un cane che la volesse , come dicevan le sue amiche . - Vengo , - rispose , mettendo sul tavolino , al luogo solito , il fiaschetto del vino prediletto di don Abbondio , e si mosse lentamente ; ma non aveva ancor toccata la soglia del salotto , ch' egli v' entro` , con un passo cosi` legato , con uno sguardo cosi` adombrato , con un viso cosi` stravolto , che non ci sarebbero nemmen bisognati gli occhi esperti di Perpetua , per iscoprire a prima vista che gli era accaduto qualche cosa di straordinario davvero . - Misericordia ! cos' ha , signor padrone ? - Niente , niente , - rispose don Abbondio , lasciandosi andar tutto ansante sul suo seggiolone . - Come , niente ? La vuol dare ad intendere a me ? cosi` brutto com' e` ? Qualche gran caso e` avvenuto . - Oh , per amor del cielo ! Quando dico niente , o e` niente , o e` cosa che non posso dire . - Che non puo` dir neppure a me ? Chi si prendera` cura della sua salute ? Chi le dara` un parere ? ... - Ohime` ! tacete , e non apparecchiate altro : datemi un bicchiere del mio vino . - E lei mi vorra` sostenere che non ha niente ! - disse Perpetua , empiendo il bicchiere , e tenendolo poi in mano , come se non volesse darlo che in premio della confidenza che si faceva tanto aspettare . - Date qui , date qui , - disse don Abbondio , prendendole il bicchiere , con la mano non ben ferma , e votandolo poi in fretta , come se fosse una medicina . - Vuol dunque ch' io sia costretta di domandar qua e la` cosa sia accaduto al mio padrone ? - disse Perpetua , ritta dinanzi a lui , con le mani arrovesciate sui fianchi , e le gomita appuntate davanti , guardandolo fisso , quasi volesse succhiargli dagli occhi il segreto . - Per amor del cielo ! non fate pettegolezzi , non fate schiamazzi : ne va ... ne va la vita ! - La vita ! - La vita . - Lei sa bene che , ogni volta che m' ha detto qualche cosa sinceramente , in confidenza , io non ho mai ... - Brava ! come quando ... Perpetua s' avvide d' aver toccato un tasto falso ; onde , cambiando subito il tono , - signor padrone , - disse , con voce commossa e da commovere , - io le sono sempre stata affezionata ; e , se ora voglio sapere , e` per premura , perche' vorrei poterla soccorrere , darle un buon parere , sollevarle l' animo ... Il fatto sta che don Abbondio aveva forse tanta voglia di scaricarsi del suo doloroso segreto , quanta ne avesse Perpetua di conoscerlo ; onde , dopo aver respinti sempre piu` debolmente i nuovi e piu` incalzanti assalti di lei , dopo averle fatto piu` d' una volta giurare che non fiaterebbe , finalmente , con molte sospensioni , con molti ohime` , le racconto` il miserabile caso . Quando si venne al nome terribile del mandante , bisogno` che Perpetua proferisse un nuovo e piu` solenne giuramento ; e don Abbondio , pronunziato quel nome , si rovescio` sulla spalliera della seggiola , con un gran sospiro , alzando le mani , in atto insieme di comando e di supplica , e dicendo : - per amor del cielo ! - Delle sue ! - esclamo` Perpetua . - Oh che birbone ! oh che soverchiatore ! oh che uomo senza timor di Dio ! - Volete tacere ? o volete rovinarmi del tutto ? - Oh ! siam qui soli che nessun ci sente . Ma come fara` , povero signor padrone ? - Oh vedete , - disse don Abbondio , con voce stizzosa : - vedete che bei pareri mi sa dar costei ! Viene a domandarmi come faro` , come faro` ; quasi fosse lei nell' impiccio , e toccasse a me di levarnela . - Ma ! io l' avrei bene il mio povero parere da darle ; ma poi ... - Ma poi , sentiamo . - Il mio parere sarebbe che , siccome tutti dicono che il nostro arcivescovo e` un sant' uomo , e un uomo di polso , e che non ha paura di nessuno , e , quando puo` fare star a dovere un di questi prepotenti , per sostenere un curato , ci gongola ; io direi , e dico che lei gli scrivesse una bella lettera , per informarlo come qualmente ... - Volete tacere ? volete tacere ? Son pareri codesti da dare a un pover' uomo ? Quando mi fosse toccata una schioppettata nella schiena , Dio liberi ! l' arcivescovo me la leverebbe ? - Eh ! le schioppettate non si da`nno via come confetti : e guai se questi cani dovessero mordere tutte le volte che abbaiano ! E io ho sempre veduto che a chi sa mostrare i denti , e farsi stimare , gli si porta rispetto ; e , appunto perche' lei non vuol mai dir la sua ragione , siam ridotti a segno che tutti vengono , con licenza , a ... - Volete tacere ? - Io taccio subito ; ma e` pero` certo che , quando il mondo s' accorge che uno , sempre , in ogni incontro , e` pronto a calar le ... - Volete tacere ? tempo ora di dir codeste baggianate ? - Basta : ci pensera` questa notte ; ma intanto non cominci a farsi male da se' , a rovinarsi la salute ; mangi un boccone . - Ci pensero` io , - rispose , brontolando , don Abbondio : - sicuro ; io ci pensero` , io ci ho da pensare - E s' alzo` , continuando : - non voglio prender niente ; niente : ho altra voglia : lo so anch' io che tocca a pensarci a me . Ma ! la doveva accader per l' appunto a me . - Mandi almen giu` quest' altro gocciolo , - disse Perpetua , mescendo . - Lei sa che questo le rimette sempre lo stomaco . - Eh ! ci vuol altro , ci vuol altro , ci vuol altro . Cosi` dicendo prese il lume , e , brontolando sempre : - una piccola bagattella ! a un galantuomo par mio ! e domani com' andra` ? - e altre simili lamentazioni , s' avvio` per salire in camera . Giunto su la soglia , si volto` indietro verso Perpetua , mise il dito sulla bocca , disse , con tono lento e solenne : - per amor del cielo ! - , e disparve . Si racconta che il principe di Conde' dormi` profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi : ma , in primo luogo , era molto affaticato ; secondariamente aveva gia` date tutte le disposizioni necessarie , e stabilito cio` che dovesse fare , la mattina . Don Abbondio in vece non sapeva altro ancora se non che l' indomani sarebbe giorno di battaglia ; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose . Non far caso dell' intimazione ribalda , ne' delle minacce , e fare il matrimonio , era un partito , che non volle neppur mettere in deliberazione . Confidare a Renzo l' occorrente , e cercar con lui qualche mezzo ... Dio liberi ! - Non si lasci scappar parola ... altrimenti ... ehm ! - aveva detto un di que' bravi ; e , al sentirsi rimbombar quell' ehm ! nella mente , don Abbondio , non che pensare a trasgredire una tal legge , si pentiva anche dell' aver ciarlato con Perpetua . Fuggire ? Dove ? E poi ! Quant' impicci , e quanti conti da rendere ! A ogni partito che rifiutava , il pover' uomo si rivoltava nel letto . Quello che , per ogni verso , gli parve il meglio o il men male , fu di guadagnar tempo , menando Renzo per le lunghe . Si rammento` a proposito , che mancavan pochi giorni al tempo proibito per le nozze ; e , se posso tenere a bada , per questi pochi giorni , quel ragazzone , ho poi due mesi di respiro ; e , in due mesi , puo` nascer di gran cose . Rumino` pretesti da metter in campo ; e , benche' gli paressero un po' leggieri , pur s' andava rassicurando col pensiero che la sua autorita` gli avrebbe fatti parer di giusto peso , e che la sua antica esperienza gli darebbe gran vantaggio sur un giovanetto ignorante . Vedremo , - diceva tra se' : - egli pensa alla morosa ; ma io penso alla pelle : il piu` interessato son io , lasciando stare che sono il piu` accorto . Figliuol caro , se tu ti senti il bruciore addosso , non so che dire ; ma io non voglio andarne di mezzo . Fermato cosi` un poco l' animo a una deliberazione , pote' finalmente chiuder occhio : ma che sonno ! che sogni ! Bravi , don Rodrigo , Renzo , viottole , rupi , fughe , inseguimenti , grida , schioppettate . Il primo svegliarsi , dopo una sciagura , e in un impiccio , e` un momento molto amaro . La mente , appena risentita , ricorre all' idee abituali della vita tranquilla antecedente ; ma il pensiero del nuovo stato di cose le si affaccia subito sgarbatamente ; e il dispiacere ne e` piu` vivo in quel paragone istantaneo . Assaporato dolorosamente questo momento , don Abbondio ricapitolo` subito i suoi disegni della notte , si confermo` in essi , gli ordino` meglio , s' alzo` , e stette aspettando Renzo con timore e , ad un tempo , con impazienza . Lorenzo o , come dicevan tutti , Renzo non si fece molto aspettare . Appena gli parve ora di poter , senza indiscrezione , presentarsi al curato , v' ando` , con la lieta furia d' un uomo di vent' anni , che deve in quel giorno sposare quella che ama . Era , fin dall' adolescenza , rimasto privo de' parenti , ed esercitava la professione di filatore di seta , ereditaria , per dir cosi` , nella sua famiglia ; professione , negli anni indietro , assai lucrosa ; allora gia` in decadenza , ma non pero` a segno che un abile operaio non potesse cavarne di che vivere onestamente . Il lavoro andava di giorno in giorno scemando ; ma l' emigrazione continua de' lavoranti , attirati negli stati vicini da promesse , da privilegi e da grosse paghe , faceva si` che non ne mancasse ancora a quelli che rimanevano in paese . Oltre di questo , possedeva Renzo un poderetto che faceva lavorare e lavorava egli stesso , quando il filatoio stava fermo ; di modo che , per la sua condizione , poteva dirsi agiato . E quantunque quell' annata fosse ancor piu` scarsa delle antecedenti , e gia` si cominciasse a provare una vera carestia , pure il nostro giovine , che , da quando aveva messi gli occhi addosso a Lucia , era divenuto massaio , si trovava provvisto bastantemente , e non aveva a contrastar con la fame . Comparve davanti a don Abbondio , in gran gala , con penne di vario colore al cappello , col suo pugnale del manico bello , nel taschino de' calzoni , con una cert' aria di festa e nello stesso tempo di braveri`a , comune allora anche agli uomini piu` quieti . L' accoglimento incerto e misterioso di don Abbondio fece un contrapposto singolare ai modi gioviali e risoluti del giovinotto . Che abbia qualche pensiero per la testa , argomento` Renzo tra se' ; poi disse : - son venuto , signor curato , per sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa . - Di che giorno volete parlare ? - Come , di che giorno ? non si ricorda che s' e` fissato per oggi ? - Oggi ? - replico` don Abbondio , come se ne sentisse parlare per la prima volta . - Oggi , oggi ... abbiate pazienza , ma oggi non posso . - Oggi non puo` ! Cos' e` nato ? - Prima di tutto , non mi sento bene , vedete . - Mi dispiace ; ma quello che ha da fare e` cosa di cosi` poco tempo , e di cosi` poca fatica ... - E poi , e poi , e poi ... - E poi che cosa ? - E poi c' e` degli imbrogli . - Degl' imbrogli ? Che imbrogli ci puo` essere ? - Bisognerebbe trovarsi nei nostri piedi , per conoscer quanti impicci nascono in queste materie , quanti conti s' ha da rendere . Io son troppo dolce di cuore , non penso che a levar di mezzo gli ostacoli , a facilitar tutto , a far le cose secondo il piacere altrui , e trascuro il mio dovere ; e poi mi toccan de' rimproveri , e peggio . - Ma , col nome del cielo , non mi tenga cosi` sulla corda , e mi dica chiaro e netto cosa c' e` . - Sapete voi quante e quante formalita` ci vogliono per fare un matrimonio in regola ? - Bisogna ben ch' io ne sappia qualche cosa , - disse Renzo , cominciando ad alterarsi , - poiche' me ne ha gia` rotta bastantemente la testa , questi giorni addietro . Ma ora non s' e` sbrigato ogni cosa ? non s' e` fatto tutto cio` che s' aveva a fare ? - Tutto , tutto , pare a voi : perche' , abbiate pazienza , la bestia son io , che trascuro il mio dovere , per non far penare la gente . Ma ora ... basta , so quel che dico . Noi poveri curati siamo tra l' ancudine e il martello : voi impaziente ; vi compatisco , povero giovane ; e i superiori ... basta , non si puo` dir tutto . E noi siam quelli che ne andiam di mezzo . - Ma mi spieghi una volta cos' e` quest' altra formalita` che s' ha a fare , come dice ; e sara` subito fatta . - Sapete voi quanti siano gl' impedimenti dirimenti ? - Che vuol ch' io sappia d' impedimenti ? - Error , conditio , votum , cognatio , crimen , Cultus disparitas , vis , ordo , ligamen , honestas , Si sis affinis , ... - cominciava don Abbondio , contando sulla punta delle dita . - Si piglia gioco di me ? - interruppe il giovine . - Che vuol ch' io faccia del suo latinorum ? - Dunque , se non sapete le cose , abbiate pazienza , e rimettetevi a chi le sa . - Orsu` ! ... - Via , caro Renzo , non andate in collera , che son pronto a fare ... tutto quello che dipende da me . Io , io vorrei vedervi contento ; vi voglio bene io . Eh ! ... quando penso che stavate cosi` bene ; cosa vi mancava ? V' e` saltato il grillo di maritarvi ... - Che discorsi son questi , signor mio ? - proruppe Renzo , con un volto tra l' attonito e l' adirato . - Dico per dire , abbiate pazienza , dico per dire . Vorrei vedervi contento . - In somma ... - In somma , figliuol caro , io non ci ho colpa ; la legge non l' ho fatta io . E , prima di conchiudere un matrimonio , noi siam proprio obbligati a far molte e molte ricerche , per assicurarci che non ci siano impedimenti . - Ma via , mi dica una volta che impedimento e` sopravvenuto ? - Abbiate pazienza , non son cose da potersi decifrare cosi` su due piedi . Non ci sara` niente , cosi` spero ; ma , non ostante , queste ricerche noi le dobbiam fare . Il testo e` chiaro e lampante : antequam matrimonium denunciet ... - Le ho detto che non voglio latino . - Ma bisogna pur che vi spieghi ... - Ma non le ha gia` fatte queste ricerche ? - Non le ho fatte tutte , come avrei dovuto , vi dico . - Perche' non le ha fatte a tempo ? perche' dirmi che tutto era finito ? perche' aspettare ... - Ecco ! mi rimproverate la mia troppa bonta` . Ho facilitato ogni cosa per servirvi piu` presto : ma ... ma ora mi son venute ... basta , so io . - E che vorrebbe ch' io facessi ? - Che aveste pazienza per qualche giorno . Figliuol caro , qualche giorno non e` poi l' eternita` : abbiate pazienza . - Per quanto ? Siamo a buon porto , penso` fra se' don Abbondio ; e , con un fare piu` manieroso che mai , - via , - disse : - in quindici giorni cerchero` , ... procurero` ... - Quindici giorni ! oh questa si` ch' e` nuova ! S' e` fatto tutto cio` che ha voluto lei ; s' e` fissato il giorno ; il giorno arriva ; e ora lei mi viene a dire che aspetti quindici giorni ! Quindici ... - riprese poi , con voce piu` alta e stizzosa , stendendo il braccio , e battendo il pugno nell' aria ; e chi sa qual diavoleria avrebbe attaccata a quel numero , se don Abbondio non l' avesse interrotto , prendendogli l' altra mano , con un' amorevolezza timida e premurosa : - via , via , non v' alterate , per amor del cielo . Vedro` , cerchero` se , in una settimana ... - E a Lucia che devo dire ? - Ch' e` stato un mio sbaglio . - E i discorsi del mondo ? - Dite pure a tutti , che ho sbagliato io , per troppa furia , per troppo buon cuore : gettate tutta la colpa addosso a me . Posso parlar meglio ? via , per una settimana . - E poi , non ci sara` piu` altri impedimenti ? - Quando vi dico ... - Ebbene : avro` pazienza per una settimana ; ma ritenga bene che , passata questa , non m' appaghero` piu` di chiacchiere . Intanto la riverisco - . E cosi` detto , se n' ando` , facendo a don Abbondio un inchino men profondo del solito , e dandogli un' occhiata piu` espressiva che riverente . Uscito poi , e camminando di mala voglia , per la prima volta , verso la casa della sua promessa , in mezzo alla stizza , tornava con la mente su quel colloquio ; e sempre piu` lo trovava strano . L' accoglienza fredda e impicciata di don Abbondio , quel suo parlare stentato insieme e impaziente , que' due occhi grigi che , mentre parlava , eran sempre andati scappando qua e la` , come se avesser avuto paura d' incontrarsi con le parole che gli uscivan di bocca , quel farsi quasi nuovo del matrimonio cosi` espressamente concertato , e sopra tutto quell' accennar sempre qualche gran cosa , non dicendo mai nulla di chiaro ; tutte queste circostanze messe insieme facevan pensare a Renzo che ci fosse sotto un mistero diverso da quello che don Abbondio aveva voluto far credere . Stette il giovine in forse un momento di tornare indietro , per metterlo alle strette , e farlo parlar piu` chiaro ; ma , alzando gli occhi , vide Perpetua che camminava dinanzi a lui , ed entrava in un orticello pochi passi distante dalla casa . Le diede una voce , mentre essa apriva l' uscio ; studio` il passo , la raggiunse , la ritenne sulla soglia , e , col disegno di scovar qualche cosa di piu` positivo , si fermo` ad attaccar discorso con essa . - Buon giorno , Perpetua : io speravo che oggi si sarebbe stati allegri insieme . - Ma ! quel che Dio vuole , il mio povero Renzo . - Fatemi un piacere : quel benedett' uomo del signor curato m' ha impastocchiate certe ragioni che non ho potuto ben capire : spiegatemi voi meglio perche' non puo` o non vuole maritarci oggi . - Oh ! vi par egli ch' io sappia i segreti del mio padrone ? L' ho detto io , che c' era mistero sotto , penso` Renzo ; e , per tirarlo in luce , continuo` : - via , Perpetua ; siamo amici ; ditemi quel che sapete , aiutate un povero figliuolo . - Mala cosa nascer povero , il mio caro Renzo . - vero , - riprese questo , sempre piu` confermandosi ne' suoi sospetti ; e , cercando d' accostarsi piu` alla questione , - e` vero , - soggiunse , - ma tocca ai preti a trattar male co' poveri ? - Sentite , Renzo ; io non posso dir niente , perche' ... non so niente ; ma quello che vi posso assicurare e` che il mio padrone non vuol far torto , ne' a voi ne' a nessuno ; e lui non ci ha colpa . - Chi e` dunque che ci ha colpa ? - domando` Renzo , con un cert' atto trascurato , ma col cuor sospeso , e con l' orecchio all' erta . - Quando vi dico che non so niente ... In difesa del mio padrone , posso parlare ; perche' mi fa male sentire che gli si dia carico di voler far dispiacere a qualcheduno . Pover' uomo ! se pecca , e` per troppa bonta` . C' e` bene a questo mondo de' birboni , de' prepotenti , degli uomini senza timor di Dio ... Prepotenti ! birboni ! - penso` Renzo : - questi non sono i superiori . - Via , - disse poi , nascondendo a stento l' agitazione crescente , - via , ditemi chi e` . - Ah ! voi vorreste farmi parlare ; e io non posso parlare , perche' ... non so niente : quando non so niente , e` come se avessi giurato di tacere . Potreste darmi la corda , che non mi cavereste nulla di bocca . Addio ; e` tempo perduto per tutt' e due - . Cosi` dicendo , entro` in fretta nell' orto , e chiuse l' uscio . Renzo , rispostole con un saluto , torno` indietro pian piano , per non farla accorgere del cammino che prendeva ; ma , quando fu fuor del tiro dell' orecchio della buona donna , allungo` il passo ; in un momento fu all' uscio di don Abbondio ; entro` , ando` diviato al salotto dove l' aveva lasciato , ve lo trovo` , e corse verso lui , con un fare ardito , e con gli occhi stralunati . - Eh ! eh ! che novita` e` questa ? - disse don Abbondio . - Chi e` quel prepotente , - disse Renzo , con la voce d' un uomo ch' e` risoluto d' ottenere una risposta precisa , - chi e` quel prepotente che non vuol ch' io sposi Lucia ? - Che ? che ? che ? - balbetto` il povero sorpreso , con un volto fatto in un istante bianco e floscio , come un cencio che esca del bucato . E , pur brontolando , spicco` un salto dal suo seggiolone , per lanciarsi all' uscio . Ma Renzo , che doveva aspettarsi quella mossa , e stava all' erta , vi balzo` prima di lui , giro` la chiave , e se la mise in tasca . - Ah ! ah ! parlera` ora , signor curato ? Tutti sanno i fatti miei , fuori di me . Voglio saperli , per bacco , anch' io . Come si chiama colui ? - Renzo ! Renzo ! per carita` , badate a quel che fate ; pensate all' anima vostra . - Penso che lo voglio saper subito , sul momento - . E , cosi` dicendo , mise , forse senza avvedersene , la mano sul manico del coltello che gli usciva dal taschino . - Misericordia ! - esclamo` con voce fioca don Abbondio . - Lo voglio sapere . - Chi v' ha detto ... - No , no ; non piu` fandonie . Parli chiaro e subito . - Mi volete morto ? - Voglio sapere cio` che ho ragion di sapere . - Ma se parlo , son morto . Non m' ha da premere la mia vita ? - Dunque parli . Quel dunque fu proferito con una tale energia , l' aspetto di Renzo divenne cosi` minaccioso , che don Abbondio non pote' piu` nemmen supporre la possibilita` di disubbidire . - Mi promettete , mi giurate , - disse - di non parlarne con nessuno , di non dir mai ... ? - Le prometto che fo uno sproposito , se lei non mi dice subito subito il nome di colui . A quel nuovo scongiuro , don Abbondio , col volto , e con lo sguardo di chi ha in bocca le tanaglie del cavadenti , proferi` : - don ... - Don ? - ripete' Renzo , come per aiutare il paziente a buttar fuori il resto ; e stava curvo , con l' orecchio chino sulla bocca di lui , con le braccia tese , e i pugni stretti all' indietro . - Don Rodrigo ! - pronunzio` in fretta il forzato , precipitando quelle poche sillabe , e strisciando le consonanti , parte per il turbamento , parte perche' , rivolgendo pure quella poca attenzione che gli rimaneva libera , a fare una transazione tra le due paure , pareva che volesse sottrarre e fare scomparir la parola , nel punto stesso ch' era costretto a metterla fuori . - Ah cane ! - urlo` Renzo . - E come ha fatto ? Cosa le ha detto per ... ? - Come eh ? come ? - rispose , con voce quasi sdegnosa , don Abbondio , il quale , dopo un cosi` gran sagrifizio , si sentiva in certo modo divenuto creditore . - Come eh ? Vorrei che la fosse toccata a voi , come e` toccata a me , che non c' entro per nulla ; che certamente non vi sarebber rimasti tanti grilli in capo - . E qui si fece a dipinger con colori terribili il brutto incontro ; e , nel discorrere , accorgendosi sempre piu` d' una gran collera che aveva in corpo , e che fin allora era stata nascosta e involta nella paura , e vedendo nello stesso tempo che Renzo , tra la rabbia e la confusione , stava immobile , col capo basso , continuo` allegramente : - avete fatta una bella azione ! M' avete reso un bel servizio ! Un tiro di questa sorte a un galantuomo , al vostro curato ! in casa sua ! in luogo sacro ! Avete fatta una bella prodezza ! Per cavarmi di bocca il mio malanno , il vostro malanno ! cio` ch' io vi nascondevo per prudenza , per vostro bene ! E ora che lo sapete ? Vorrei vedere che mi faceste ... ! Per amor del cielo ! Non si scherza . Non si tratta di torto o di ragione ; si tratta di forza . E quando , questa mattina , vi davo un buon parere ... eh ! subito nelle furie . Io avevo giudizio per me e per voi ; ma come si fa ? Aprite almeno ; datemi la mia chiave . - Posso aver fallato , - rispose Renzo , con voce raddolcita verso don Abbondio , ma nella quale si sentiva il furore contro il nemico scoperto : - posso aver fallato ; ma si metta la mano al petto , e pensi se nel mio caso ... Cosi` dicendo , s' era levata la chiave di tasca , e andava ad aprire . Don Abbondio gli ando` dietro , e , mentre quegli girava la chiave nella toppa , se gli accosto` , e , con volto serio e ansioso , alzandogli davanti agli occhi le tre prime dita della destra , come per aiutarlo anche lui dal canto suo , - giurate almeno ... - gli disse . - Posso aver fallato ; e mi scusi , - rispose Renzo , aprendo , e disponendosi ad uscire . - Giurate ... - replico` don Abbondio , afferrandogli il braccio con la mano tremante . - Posso aver fallato , - ripete' Renzo , sprigionandosi da lui ; e parti` in furia , troncando cosi` la questione , che , al pari d' una questione di letteratura o di filosofia o d' altro , avrebbe potuto durar dei secoli , giacche' ognuna delle parti non faceva che replicare il suo proprio argomento . - Perpetua ! Perpetua ! - grido` don Abbondio , dopo avere invano richiamato il fuggitivo . Perpetua non risponde : don Abbondio non sapeva piu` in che mondo si fosse . accaduto piu` d' una volta a personaggi di ben piu` alto affare che don Abbondio , di trovarsi in frangenti cosi` fastidiosi , in tanta incertezza di partiti , che parve loro un ottimo ripiego mettersi a letto con la febbre . Questo ripiego , egli non lo dovette andare a cercare , perche' gli si offerse da se' . La paura del giorno avanti , la veglia angosciosa della notte , la paura avuta in quel momento , l' ansieta` dell' avvenire , fecero l' effetto . Affannato e balordo , si ripose sul suo seggiolone , comincio` a sentirsi qualche brivido nell' ossa , si guardava le unghie sospirando , e chiamava di tempo in tempo , con voce tremolante e stizzosa : - Perpetua ! - La venne finalmente , con un gran cavolo sotto il braccio , e con la faccia tosta , come se nulla fosse stato . Risparmio al lettore i lamenti , le condoglianze , le accuse , le difese , i voi sola potete aver parlato , e i non ho parlato , tutti i pasticci in somma di quel colloquio . Basti dire che don Abbondio ordino` a Perpetua di metter la stanga all' uscio , di non aprir piu` per nessuna cagione , e , se alcun bussasse , risponder dalla finestra che il curato era andato a letto con la febbre . Sali` poi lentamente le scale , dicendo , ogni tre scalini , - son servito - ; e si mise davvero a letto , dove lo lasceremo . Renzo intanto camminava a passi infuriati verso casa , senza aver determinato quel che dovesse fare , ma con una smania addosso di far qualcosa di strano e di terribile . I provocatori , i soverchiatori , tutti coloro che , in qualunque modo , fanno torto altrui , sono rei , non solo del male che commettono , ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi . Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue , un giovine schietto e nemico d' ogni insidia ; ma , in que' momenti , il suo cuore non batteva che per l' omicidio , la sua mente non era occupata che a fantasticare un tradimento . Avrebbe voluto correre alla casa di don Rodrigo , afferrarlo per il collo , e ... ma gli veniva in mente ch' era come una fortezza , guarnita di bravi al di dentro , e guardata al di fuori ; che i soli amici e servitori ben conosciuti v' entravan liberamente , senza essere squadrati da capo a piedi ; che un artigianello sconosciuto non vi potrebb' entrare senza un esame , e ch' egli sopra tutto ... egli vi sarebbe forse troppo conosciuto . Si figurava allora di prendere il suo schioppo , d' appiattarsi dietro una siepe , aspettando se mai , se mai colui venisse a passar solo ; e , internandosi , con feroce compiacenza , in quell' immaginazione , si figurava di sentire una pedata , quella pedata , d' alzar chetamente la testa ; riconosceva lo scellerato , spianava lo schioppo , prendeva la mira , sparava , lo vedeva cadere e dare i tratti , gli lanciava una maledizione , e correva sulla strada del confine a mettersi in salvo . E Lucia ? Appena questa parola si fu gettata a traverso di quelle bieche fantasie , i migliori pensieri a cui era avvezza la mente di Renzo , v' entrarono in folla . Si rammento` degli ultimi ricordi de' suoi parenti , si rammento` di Dio , della Madonna e de' santi , penso` alla consolazione che aveva tante volte provata di trovarsi senza delitti , all' orrore che aveva tante volte provato al racconto d' un omicidio ; e si risveglio` da quel sogno di sangue , con ispavento , con rimorso , e insieme con una specie di gioia di non aver fatto altro che immaginare . Ma il pensiero di Lucia , quanti pensieri tirava seco ! Tante speranze , tante promesse , un avvenire cosi` vagheggiato , e cosi` tenuto sicuro , e quel giorno cosi` sospirato ! E come , con che parole annunziarle una tal nuova ? E poi , che partito prendere ? Come farla sua , a dispetto della forza di quell' iniquo potente ? E insieme a tutto questo , non un sospetto formato , ma un' ombra tormentosa gli passava per la mente . Quella soverchieria di don Rodrigo non poteva esser mossa che da una brutale passione per Lucia . E Lucia ? Che avesse data a colui la piu` piccola occasione , la piu` leggiera lusinga , non era un pensiero che potesse fermarsi un momento nella testa di Renzo . Ma n' era informata ? Poteva colui aver concepita quell' infame passione , senza che lei se n' avvedesse ? Avrebbe spinte le cose tanto in la` , prima d' averla tentata in qualche modo ? E Lucia non ne aveva mai detta una parola a lui ! al suo promesso ! Dominato da questi pensieri , passo` davanti a casa sua , ch' era nel mezzo del villaggio , e , attraversatolo , s' avvio` a quella di Lucia , ch' era in fondo , anzi un po' fuori . Aveva quella casetta un piccolo cortile dinanzi , che la separava dalla strada , ed era cinto da un murettino . Renzo entro` nel cortile , e senti` un misto e continuo ronzi`o che veniva da una stanza di sopra . S' immagino` che sarebbero amiche e comari , venute a far corteggio a Lucia ; e non si volle mostrare a quel mercato , con quella nuova in corpo e sul volto . Una fanciulletta che si trovava nel cortile , gli corse incontro gridando : - lo sposo ! lo sposo ! - Zitta , Bettina , zitta ! - disse Renzo . - Vien qua ; va' su da Lucia , tirala in disparte , e dille all' orecchio ... ma che nessun senta , ne' sospetti di nulla , ve' ... dille che ho da parlarle , che l' aspetto nella stanza terrena , e che venga subito - . La fanciulletta sali` in fretta le scale , lieta e superba d' avere una commission segreta da eseguire . Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre . Le amiche si rubavano la sposa , e le facevan forza perche' si lasciasse vedere ; e lei s' andava schermendo , con quella modestia un po' guerriera delle contadine , facendosi scudo alla faccia col gomito , chinandola sul busto , e aggrottando i lunghi e neri sopraccigli , mentre pero` la bocca s' apriva al sorriso . I neri e giovanili capelli , spartiti sopra la fronte , con una bianca e sottile dirizzatura , si ravvolgevan , dietro il capo , in cerchi moltiplici di trecce , trapassate da lunghi spilli d' argento , che si dividevano all' intorno , quasi a guisa de' raggi d' un' aureola , come ancora usano le contadine nel Milanese . Intorno al collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d' oro a filigrana : portava un bel busto di broccato a fiori , con le maniche separate e allacciate da bei nastri : una corta gonnella di filaticcio di seta , a pieghe fitte e minute , due calze vermiglie , due pianelle , di seta anch' esse , a ricami . Oltre a questo , ch' era l' ornamento particolare del giorno delle nozze , Lucia aveva quello quotidiano d' una modesta bellezza , rilevata allora e accresciuta dalle varie affezioni che le si dipingevan sul viso : una gioia temperata da un turbamento leggiero , quel placido accoramento che si mostra di quand' in quando sul volto delle spose , e , senza scompor la bellezza , le da` un carattere particolare . La piccola Bettina si caccio` nel crocchio , s' accosto` a Lucia , le fece intendere accortamente che aveva qualcosa da comunicarle , e le disse la sua parolina all' orecchio . - Vo un momento , e torno , - disse Lucia alle donne ; e scese in fretta . Al veder la faccia mutata , e il portamento inquieto di Renzo , - cosa c' e` ? - disse , non senza un presentimento di terrore . - Lucia ! - rispose Renzo , - per oggi , tutto e` a monte ; e Dio sa quando potremo esser marito e moglie . - Che ? - disse Lucia tutta smarrita . Renzo le racconto` brevemente la storia di quella mattina : ella ascoltava con angoscia : e quando udi` il nome di don Rodrigo , - ah ! - esclamo` , arrossendo e tremando , - fino a questo segno ! - Dunque voi sapevate ... ? - disse Renzo . - Pur troppo ! - rispose Lucia ; - ma a questo segno ! - Che cosa sapevate ? - Non mi fate ora parlare , non mi fate piangere . Corro a chiamar mia madre , e a licenziar le donne : bisogna che siam soli . Mentre ella partiva , Renzo sussurro` : - non m' avete mai detto niente . - Ah , Renzo ! - rispose Lucia , rivolgendosi un momento , senza fermarsi . Renzo intese benissimo che il suo nome pronunziato in quel momento , con quel tono , da Lucia , voleva dire : potete voi dubitare ch' io abbia taciuto se non per motivi giusti e puri ? Intanto la buona Agnese - cosi` si chiamava la madre di Lucia - , messa in sospetto e in curiosita` dalla parolina all' orecchio , e dallo sparir della figlia , era discesa a veder cosa c' era di nuovo . La figlia la lascio` con Renzo , torno` alle donne radunate , e , accomodando l' aspetto e la voce , come pote' meglio , disse : - il signor curato e` ammalato ; e oggi non si fa nulla - . Cio` detto , le saluto` tutte in fretta , e scese di nuovo . Le donne sfilarono , e si sparsero a raccontar l' accaduto . Due o tre andaron fin all' uscio del curato , per verificar se era ammalato davvero . - Un febbrone , - rispose Perpetua dalla finestra ; e la trista parola , riportata all' altre , tronco` le congetture che gia` cominciavano a brulicar ne' loro cervelli , e ad annunziarsi tronche e misteriose ne' loro discorsi . Lucia entro` nella stanza terrena , mentre Renzo stava angosciosamente informando Agnese , la quale angosciosamente lo ascoltava . Tutt' e due si volsero a chi ne sapeva piu` di loro , e da cui aspettavano uno schiarimento , il quale non poteva essere che doloroso : tutt' e due , lasciando travedere , in mezzo al dolore , e con l' amore diverso che ognun d' essi portava a Lucia , un cruccio pur diverso perche' avesse taciuto loro qualche cosa , e una tal cosa . Agnese , benche' ansiosa di sentir parlare la figlia , non pote' tenersi di non farle un rimprovero . - A tua madre non dir niente d' una cosa simile ! - Ora vi diro` tutto , - rispose Lucia , asciugandosi gli occhi col grembiule . - Parla , parla ! - Parlate , parlate ! - gridarono a un tratto la madre e lo sposo . - Santissima Vergine ! - esclamo` Lucia : - chi avrebbe creduto che le cose potessero arrivare a questo segno ! - E , con voce rotta dal pianto , racconto` come , pochi giorni prima , mentre tornava dalla filanda , ed era rimasta indietro dalle sue compagne , le era passato innanzi don Rodrigo , in compagnia d' un altro signore ; che il primo aveva cercato di trattenerla con chiacchiere , com' ella diceva , non punto belle ; ma essa , senza dargli retta , aveva affrettato il passo , e raggiunte le compagne ; e intanto aveva sentito quell' altro signore rider forte , e don Rodrigo dire : scommettiamo . Il giorno dopo , coloro s' eran trovati ancora sulla strada ; ma Lucia era nel mezzo delle compagne , con gli occhi bassi ; e l' altro signore sghignazzava , e don Rodrigo diceva : vedremo , vedremo . - Per grazia del cielo , - continuo` Lucia , - quel giorno era l' ultimo della filanda . Io raccontai subito ... - A chi hai raccontato ? - domando` Agnese , andando incontro , non senza un po' di sdegno , al nome del confidente preferito . - Al padre Cristoforo , in confessione , mamma , - rispose Lucia , con un accento soave di scusa . - Gli raccontai tutto , l' ultima volta che siamo andate insieme alla chiesa del convento : e , se vi ricordate , quella mattina , io andava mettendo mano ora a una cosa , ora a un' altra , per indugiare , tanto che passasse altra gente del paese avviata a quella volta , e far la strada in compagnia con loro ; perche' , dopo quell' incontro , le strade mi facevan tanta paura ... Al nome riverito del padre Cristoforo , lo sdegno d' Agnese si raddolci` . - Hai fatto bene , - disse , - ma perche' non raccontar tutto anche a tua madre ? Lucia aveva avute due buone ragioni : l' una , di non contristare ne' spaventare la buona donna , per cosa alla quale essa non avrebbe potuto trovar rimedio ; l' altra , di non metter a rischio di viaggiar per molte bocche una storia che voleva essere gelosamente sepolta : tanto piu` che Lucia sperava che le sue nozze avrebber troncata , sul principiare , quell' abbominata persecuzione . Di queste due ragioni pero` , non allego` che la prima . - E a voi , - disse poi , rivolgendosi a Renzo , con quella voce che vuol far riconoscere a un amico che ha avuto torto : - e a voi doveva io parlar di questo ? Pur troppo lo sapete ora ! - E che t' ha detto il padre ? - domando` Agnese . - M' ha detto che cercassi d' affrettar le nozze il piu` che potessi , e intanto stessi rinchiusa ; che pregassi bene il Signore ; e che sperava che colui , non vedendomi , non si curerebbe piu` di me . E fu allora che mi sforzai , - prosegui` , rivolgendosi di nuovo a Renzo , senza alzargli pero` gli occhi in viso , e arrossendo tutta , - fu allora che feci la sfacciata , e che vi pregai io che procuraste di far presto , e di concludere prima del tempo che s' era stabilito . Chi sa cosa avrete pensato di me ! Ma io facevo per bene , ed ero stata consigliata , e tenevo per certo ... e questa mattina , ero tanto lontana da pensare ... - Qui le parole furon troncate da un violento scoppio di pianto . - Ah birbone ! ah dannato ! ah assassino ! - gridava Renzo , correndo innanzi e indietro per la stanza , e stringendo di tanto in tanto il manico del suo coltello . - Oh che imbroglio , per amor di Dio ! - esclamava Agnese . Il giovine si fermo` d' improvviso davanti a Lucia che piangeva ; la guardo` con un atto di tenerezza mesta e rabbiosa , e disse : - questa e` l' ultima che fa quell' assassino . - Ah ! no , Renzo , per amor del cielo ! - grido` Lucia . - No , no , per amor del cielo ! Il Signore c' e` anche per i poveri ; e come volete che ci aiuti , se facciam del male ? - No , no , per amor del cielo ! - ripeteva Agnese . - Renzo , - disse Lucia , con un' aria di speranza e di risoluzione piu` tranquilla : - voi avete un mestiere , e io so lavorare : andiamo tanto lontano , che colui non senta piu` parlar di noi . - Ah Lucia ! e poi ? Non siamo ancora marito e moglie ! Il curato vorra` farci la fede di stato libero ? Un uomo come quello ? Se fossimo maritati , oh allora ... ! Lucia si rimise a piangere ; e tutt' e tre rimasero in silenzio , e in un abbattimento che faceva un tristo contrapposto alla pompa festiva de' loro abiti . - Sentite , figliuoli ; date retta a me , - disse , dopo qualche momento , Agnese . - Io son venuta al mondo prima di voi ; e il mondo lo conosco un poco . Non bisogna poi spaventarsi tanto : il diavolo non e` brutto quanto si dipinge . A noi poverelli le matasse paion piu` imbrogliate , perche' non sappiam trovarne il bandolo ; ma alle volte un parere , una parolina d' un uomo che abbia studiato ... so ben io quel che voglio dire . Fate a mio modo , Renzo ; andate a Lecco ; cercate del dottor Azzecca - garbugli , raccontategli ... Ma non lo chiamate cosi` , per amor del cielo : e` un soprannome . Bisogna dire il signor dottor ... Come si chiama , ora ? Oh to' ! non lo so il nome vero : lo chiaman tutti a quel modo . Basta , cercate di quel dottore alto , asciutto , pelato , col naso rosso , e una voglia di lampone sulla guancia . - Lo conosco di vista , - disse Renzo . - Bene , - continuo` Agnese : - quello e` una cima d' uomo ! Ho visto io piu` d' uno ch' era piu` impicciato che un pulcin nella stoppa , e non sapeva dove batter la testa , e , dopo essere stato un' ora a quattr' occhi col dottor Azzecca - garbugli - badate bene di non chiamarlo cosi` ! - , l' ho visto , dico , ridersene . Pigliate quei quattro capponi , poveretti ! a cui dovevo tirare il collo , per il banchetto di domenica , e portateglieli ; perche' non bisogna mai andar con le mani vote da que' signori . Raccontategli tutto l' accaduto ; e vedrete che vi dira` , su due piedi , di quelle cose che a noi non verrebbero in testa , a pensarci un anno . Renzo abbraccio` molto volentieri questo parere ; Lucia l' approvo` ; e Agnese , superba d' averlo dato , levo` , a una a una , le povere bestie dalla sti`a , riuni` le loro otto gambe , come se facesse un mazzetto di fiori , le avvolse e le strinse con uno spago , e le consegno` in mano a Renzo ; il quale , date e ricevute parole di speranza , usci` dalla parte dell' orto , per non esser veduto da' ragazzi , che gli correrebber dietro , gridando : lo sposo ! lo sposo ! Cosi` , attraversando i campi o , come dicon cola` , i luoghi , se n' ando` per viottole , fremendo , ripensando alla sua disgrazia , e ruminando il discorso da fare al dottor Azzecca - garbugli . Lascio poi pensare al lettore , come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie , cosi` legate e tenute per le zampe , a capo all' in giu` , nella mano d' un uomo il quale , agitato da tante passioni , accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente . Ora stendeva il braccio per collera , ora l' alzava per disperazione , ora lo dibatteva in aria , come per minaccia , e , in tutti i modi , dava loro di fiere scosse , e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate ; le quali intanto s' ingegnavano a beccarsi l' una con l' altra , come accade troppo sovente tra compagni di sventura . Giunto al borgo , domando` dell' abitazione del dottore ; gli fu indicata , e v' ando` . All' entrare , si senti` preso da quella suggezione che i poverelli illetterati provano in vicinanza d' un signore e d' un dotto , e dimentico` tutti i discorsi che aveva preparati ; ma diede un' occhiata ai capponi , e si rincoro` . Entrato in cucina , domando` alla serva se si poteva parlare al signor dottore . Adocchio` essa le bestie , e , come avvezza a somiglianti doni , mise loro le mani addosso , quantunque Renzo andasse tirando indietro , perche' voleva che il dottore vedesse e sapesse ch' egli portava qualche cosa . Capito` appunto mentre la donna diceva : - date qui , e andate innanzi - . Renzo fece un grande inchino : il dottore l' accolse umanamente , con un - venite , figliuolo , - e lo fece entrar con se' nello studio . Era questo uno stanzone , su tre pareti del quale eran distribuiti i ritratti de' dodici Cesari ; la quarta , coperta da un grande scaffale di libri vecchi e polverosi : nel mezzo , una tavola gremita d' allegazioni , di suppliche , di libelli , di gride , con tre o quattro seggiole all' intorno , e da una parte un seggiolone a braccioli , con una spalliera alta e quadrata , terminata agli angoli da due ornamenti di legno , che s' alzavano a foggia di corna , coperta di vacchetta , con grosse borchie , alcune delle quali , cadute da gran tempo , lasciavano in liberta` gli angoli della copertura , che s' accartocciava qua e la` . Il dottore era in veste da camera , cioe` coperto d' una toga ormai consunta , che gli aveva servito , molt' anni addietro , per perorare , ne' giorni d' apparato , quando andava a Milano , per qualche causa d' importanza . Chiuse l' uscio , e fece animo al giovine , con queste parole : - figliuolo , ditemi il vostro caso . - Vorrei dirle una parola in confidenza . - Son qui , - rispose il dottore : - parlate - . E s' accomodo` sul seggiolone . Renzo , ritto davanti alla tavola , con una mano nel cocuzzolo del cappello , che faceva girar con l' altra , ricomincio` : - vorrei sapere da lei che ha studiato ... - Ditemi il fatto come sta , - interruppe il dottore . - Lei m' ha da scusare : noi altri poveri non sappiamo parlar bene . Vorrei dunque sapere ... - Benedetta gente ! siete tutti cosi` : in vece di raccontar il fatto , volete interrogare , perche' avete gia` i vostri disegni in testa . - Mi scusi , signor dottore . Vorrei sapere se , a minacciare un curato , perche' non faccia un matrimonio , c' e` penale . Ho capito , disse tra se' il dottore , che in verita` non aveva capito . Ho capito . E subito si fece serio , ma d' una serieta` mista di compassione e di premura ; strinse fortemente le labbra , facendone uscire un suono inarticolato che accennava un sentimento , espresso poi piu` chiaramente nelle sue prime parole . - Caso serio , figliuolo ; caso contemplato . Avete fatto bene a venir da me . un caso chiaro , contemplato in cento gride , e ... appunto , in una dell' anno scorso , dell' attuale signor governatore . Ora vi fo vedere , e toccar con mano . Cosi` dicendo , s' alzo` dal suo seggiolone , e caccio` le mani in quel caos di carte , rimescolandole dal sotto in su , come se mettesse grano in uno staio . - Dov' e` ora ? Vien fuori , vien fuori . Bisogna aver tante cose alle mani ! Ma la dev' esser qui sicuro , perche' e` una grida d' importanza . Ah ! ecco , ecco - . La prese , la spiego` , guardo` alla data , e , fatto un viso ancor piu` serio , esclamo` : - il 15 d' ottobre 1627 ! Sicuro ; e` dell' anno passato : grida fresca ; son quelle che fanno piu` paura . Sapete leggere , figliuolo ? - Un pochino , signor dottore . - Bene , venitemi dietro con l' occhio , e vedrete . E , tenendo la grida sciorinata in aria , comincio` a leggere , borbottando a precipizio in alcuni passi , e fermandosi distintamente , con grand' espressione , sopra alcuni altri , secondo il bisogno : - Se bene , per la grida pubblicata d' ordine del signor Duca di Feria ai 14 di dicembre 1620 , et confirmata dall' lllustriss . et Eccellentiss . Signore il Signor Gonzalo Fernandez de Cordova , eccetera , fu con rimedii straordinarii e rigorosi provvisto alle oppressioni , concussioni et atti tirannici che alcuni ardiscono di commettere contro questi Vassalli tanto divoti di S . M . , ad ogni modo la frequenza degli eccessi , e la malitia , eccetera , e` cresciuta a segno , che ha posto in necessita` l' Eccell . Sua , eccetera . Onde , col parere del Senato et di una Giunta , eccetera , ha risoluto che si pubblichi la presente . - E cominciando dagli atti tirannici , mostrando l' esperienza che molti , cosi` nelle Citta` , come nelle Ville ... sentite ? di questo Stato , con tirannide esercitano concussioni et opprimono i piu` deboli in varii modi , come in operare che si facciano contratti violenti di compre , d' affitti ... eccetera : dove sei ? ah ! ecco ; sentite : che seguano o non seguano matrimonii . Eh ? il mio caso , - disse Renzo . - Sentite , sentite , c' e` ben altro ; e poi vedremo la pena . Si testifichi , o non si testifichi ; che uno si parta dal luogo dove abita , eccetera ; che quello paghi un debito ; quell' altro non lo molesti , quello vada al suo molino : tutto questo non ha che far con noi . Ah ci siamo : quel prete non faccia quello che e` obbligato per l' uficio suo , o faccia cose che non gli toccano . Eh ? - Pare che abbian fatta la grida apposta per me . - Eh ? non e` vero ? sentite , sentite : et altre simili violenze , quali seguono da feudatarii , nobili , mediocri , vili , et plebei . Non se ne scappa : ci son tutti : e` come la valle di Giosafat . Sentite ora la pena . Tutte queste et altre simili male attioni , benche' siano proibite , nondimeno , convenendo metter mano a maggior rigore , S . E . , per la presente , non derogando , eccetera , ordina e comanda che contra li contravventori in qualsivoglia dei suddetti capi , o altro simile , si proceda da tutti li giudici ordinarii di questo Stato a pena pecuniaria e corporale , ancora di relegatione o di galera , e fino alla morte ... una piccola bagattella ! all' arbitrio dell' Eccellenza Sua , o del Senato , secondo la qualita` dei casi , persone e circostanze . E questo ir - re - mis - si - bil - mente e con ogni rigore , eccetera . Ce n' e` della roba , eh ? E vedete qui le sottoscrizioni : Gonzalo Fernandez de Cordova ; e piu` in giu` : Platonus ; e qui ancora : Vidit Ferrer : non ci manca niente . Mentre il dottore leggeva , Renzo gli andava dietro lentamente con l' occhio , cercando di cavar il costrutto chiaro , e di mirar proprio quelle sacrosante parole , che gli parevano dover esser il suo aiuto . Il dottore , vedendo il nuovo cliente piu` attento che atterrito , si maravigliava . Che sia matricolato costui , pensava tra se' . - Ah ! ah ! - gli disse poi : - vi siete pero` fatto tagliare il ciuffo . Avete avuto prudenza : pero` , volendo mettervi nelle mie mani , non faceva bisogno . Il caso e` serio ; ma voi non sapete quel che mi basti l' animo di fare , in un' occasione . Per intender quest' uscita del dottore , bisogna sapere , o rammentarsi che , a quel tempo , i bravi di mestiere , e i facinorosi d' ogni genere , usavan portare un lungo ciuffo , che si tiravan poi sul volto , come una visiera , all' atto d' affrontar qualcheduno , ne' casi in cui stimasser necessario di travisarsi , e l' impresa fosse di quelle , che richiedevano nello stesso tempo forza e prudenza . Le gride non erano state in silenzio su questa moda . Comanda Sua Eccellenza - il marchese de la Hynojosa - che chi portera` i capelli di tal lunghezza che coprano il fronte fino alli cigli esclusivamente , ovvero portera` la trezza , o avanti o dopo le orecchie , incorra la pena di trecento scudi ; et in caso d' inhabilita` , di tre anni di galera , per la prima volta , e per la seconda , oltre la suddetta , maggiore ancora , pecuniaria et corporale , all' arbitrio di Sua Eccellenza . Permette pero` che , per occasione di trovarsi alcuno calvo , o per altra ragionevole causa di segnale o ferita , possano quelli tali , per maggior decoro e sanita` loro , portare i capelli tanto lunghi , quanto sia bisogno per coprire simili mancamenti e niente di piu` ; avvertendo bene a non eccedere il dovere e pura necessita` , per - non - incorrere nella pena agli altri contraffacienti imposta . E parimente comanda a' barbieri , sotto pena di cento scudi o di tre tratti di corda da esser dati loro in pubblico , et maggiore anco corporale , all' arbitrio come sopra , che non lascino a quelli che toseranno , sorte alcuna di dette trezze , zuffi , rizzi , ne' capelli piu` lunghi dell' ordinario , cosi` nella fronte come dalle bande , e dopo le orecchie , ma che siano tutti uguali , come sopra , salvo nel caso dei calvi , o altri difettosi , come si e` detto . Il ciuffo era dunque quasi una parte dell' armatura , e un distintivo de' bravacci e degli scapestrati ; i quali poi da cio` vennero comunemente chiamati ciuffi . Questo termine e` rimasto e vive tuttavia , con significazione piu` mitigata , nel dialetto : e non ci sara` forse nessuno de' nostri lettori milanesi , che non si rammenti d' aver sentito , nella sua fanciullezza , o i parenti , o il maestro , o qualche amico di casa , o qualche persona di servizio , dir di lui : e` un ciuffo , e` un ciuffetto . - In verita` , da povero figliuolo , - rispose Renzo , - io non ho mai portato ciuffo in vita mia . - Non facciam niente , - rispose il dottore , scotendo il capo , con un sorriso , tra malizioso e impaziente . - Se non avete fede in me , non facciam niente . Chi dice le bugie al dottore , vedete figliuolo , e` uno sciocco che dira` la verita` al giudice . All' avvocato bisogna raccontar le cose chiare : a noi tocca poi a imbrogliarle . Se volete ch' io v' aiuti , bisogna dirmi tutto , dall' a fino alla zeta , col cuore in mano , come al confessore . Dovete nominarmi la persona da cui avete avuto il mandato : sara` naturalmente persona di riguardo ; e , in questo caso , io andero` da lui , a fare un atto di dovere . Non gli diro` , vedete , ch' io sappia da voi , che v' ha mandato lui : fidatevi . Gli diro` che vengo ad implorar la sua protezione , per un povero giovine calunniato . E con lui prendero` i concerti opportuni , per finir l' affare lodevolmente . Capite bene che , salvando se' , salvera` anche voi . Se poi la scappata fosse tutta vostra , via , non mi ritiro : ho cavato altri da peggio imbrogli ... Purche' non abbiate offeso persona di riguardo , intendiamoci , m' impegno a togliervi d' impiccio : con un po' di spesa , intendiamoci . Dovete dirmi chi sia l' offeso , come si dice : e , secondo la condizione , la qualita` e l' umore dell' amico , si vedra` se convenga piu` di tenerlo a segno con le protezioni , o trovar qualche modo d' attaccarlo noi in criminale , e mettergli una pulce nell' orecchio ; perche' , vedete , a saper ben maneggiare le gride , nessuno e` reo , e nessuno e` innocente . In quanto al curato , se e` persona di giudizio , se ne stara` zitto ; se fosse una testolina , c' e` rimedio anche per quelle . D' ogni intrigo si puo` uscire ; ma ci vuole un uomo : e il vostro caso e` serio , vi dico , serio : la grida canta chiaro ; e se la cosa si deve decider tra la giustizia e voi , cosi` a quattr' occhi , state fresco . Io vi parlo da amico : le scappate bisogna pagarle : se volete passarvela liscia , danari e sincerita` , fidarvi di chi vi vuol bene , ubbidire , far tutto quello che vi sara` suggerito . Mentre il dottore mandava fuori tutte queste parole , Renzo lo stava guardando con un' attenzione estatica , come un materialone sta sulla piazza guardando al giocator di bussolotti , che , dopo essersi cacciata in bocca stoppa e stoppa e stoppa , ne cava nastro e nastro e nastro , che non finisce mai . Quand' ebbe pero` capito bene cosa il dottore volesse dire , e quale equivoco avesse preso , gli tronco` il nastro in bocca , dicendo : - oh ! signor dottore , come l' ha intesa ? l' e` proprio tutta al rovescio . Io non ho minacciato nessuno ; io non fo di queste cose , io : e domandi pure a tutto il mio comune , che sentira` che non ho mai avuto che fare con la giustizia . La bricconeria l' hanno fatta a me ; e vengo da lei per sapere come ho da fare per ottener giustizia ; e son ben contento d' aver visto quella grida . - Diavolo ! - esclamo` il dottore , spalancando gli occhi . - Che pasticci mi fate ? Tant' e` ; siete tutti cosi` : possibile che non sappiate dirle chiare le cose ? - Ma mi scusi ; lei non m' ha dato tempo : ora le raccontero` la cosa , com' e` . Sappia dunque ch' io dovevo sposare oggi , - e qui la voce di Renzo si commosse , - dovevo sposare oggi una giovine , alla quale discorrevo , fin da quest' estate ; e oggi , come le dico , era il giorno stabilito col signor curato , e s' era disposto ogni cosa . Ecco che il signor curato comincia a cavar fuori certe scuse ... basta , per non tediarla , io l' ho fatto parlar chiaro , com' era giusto ; e lui m' ha confessato che gli era stato proibito , pena la vita , di far questo matrimonio . Quel prepotente di don Rodrigo ... - Eh via ! - interruppe subito il dottore , aggrottando le ciglia , aggrinzando il naso rosso , e storcendo la bocca , - eh via ! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie ? Fate di questi discorsi tra voi altri , che non sapete misurar le parole ; e non venite a farli con un galantuomo che sa quanto valgono . Andate , andate ; non sapete quel che vi dite : io non m' impiccio con ragazzi ; non voglio sentir discorsi di questa sorte , discorsi in aria . - Le giuro ... - Andate , vi dico : che volete ch' io faccia de' vostri giuramenti ? Io non c' entro : me ne lavo le mani - . E se le andava stropicciando , come se le lavasse davvero . - Imparate a parlare : non si viene a sorprender cosi` un galantuomo . - Ma senta , ma senta , - ripeteva indarno Renzo : il dottore , sempre gridando , lo spingeva con le mani verso l' uscio ; e , quando ve l' ebbe cacciato , apri` , chiamo` la serva , e le disse : - restituite subito a quest' uomo quello che ha portato : io non voglio niente , non voglio niente . Quella donna non aveva mai , in tutto il tempo ch' era stata in quella casa , eseguito un ordine simile : ma era stato proferito con una tale risoluzione , che non esito` a ubbidire . Prese le quattro povere bestie , e le diede a Renzo , con un' occhiata di compassione sprezzante , che pareva volesse dire : bisogna che tu l' abbia fatta bella . Renzo voleva far cerimonie ; ma il dottore fu inespugnabile ; e il giovine , piu` attonito e piu` stizzito che mai , dovette riprendersi le vittime rifiutate , e tornar al paese , a raccontar alle donne il bel costrutto della sua spedizione . Le donne , nella sua assenza , dopo essersi tristamente levate il vestito delle feste e messo quello del giorno di lavoro , si misero a consultar di nuovo , Lucia singhiozzando e Agnese sospirando . Quando questa ebbe ben parlato de' grandi effetti che si dovevano sperare dai consigli del dottore , Lucia disse che bisognava veder d' aiutarsi in tutte le maniere ; che il padre Cristoforo era uomo non solo da consigliare , ma da metter l' opera sua , quando si trattasse di sollevar poverelli ; e che sarebbe una gran bella cosa potergli far sapere cio` ch' era accaduto . - Sicuro , - disse Agnese : e si diedero a cercare insieme la maniera ; giacche' andar esse al convento , distante di la` forse due miglia , non se ne sentivano il coraggio , in quel giorno : e certo nessun uomo di giudizio gliene avrebbe dato il parere . Ma , nel mentre che bilanciavano i partiti , si senti` un picchietto all' uscio , e , nello stesso momento , un sommesso ma distinto - Deo gratias - . Lucia , immaginandosi chi poteva essere , corse ad aprire ; e subito , fatto un piccolo inchino famigliare , venne avanti un laico cercatore cappuccino , con la sua bisaccia pendente alla spalla sinistra , e tenendone l' imboccatura attortigliata e stretta nelle due mani sul petto . - Oh fra Galdino ! - dissero le due donne . - Il Signore sia con voi , - disse il frate . - Vengo alla cerca delle noci . - Va' a prender le noci per i padri , - disse Agnese . Lucia s' alzo` , e s' avvio` all' altra stanza , ma , prima d' entrarvi , si trattenne dietro le spalle di fra Galdino , che rimaneva diritto nella medesima positura ; e , mettendo il dito alla bocca , diede alla madre un' occhiata che chiedeva il segreto , con tenerezza , con supplicazione , e anche con una certa autorita` . Il cercatore , sbirciando Agnese cosi` da lontano , disse : - e questo matrimonio ? Si doveva pur fare oggi : ho veduto nel paese una certa confusione , come se ci fosse una novita` . Cos' e` stato ? - Il signor curato e` ammalato , e bisogna differire , - rispose in fretta la donna . Se Lucia non faceva quel segno , la risposta sarebbe probabilmente stata diversa . - E come va la cerca ? - soggiunse poi , per mutar discorso . - Poco bene , buona donna , poco bene . Le son tutte qui - . E , cosi` dicendo , si levo` la bisaccia d' addosso , e la fece saltar tra le due mani . - Son tutte qui ; e , per mettere insieme questa bella abbondanza , ho dovuto picchiare a dieci porte . - Ma ! le annate vanno scarse , fra Galdino ; e , quando s' ha a misurar il pane , non si puo` allargar la mano nel resto . - E per far tornare il buon tempo , che rimedio c' e` , la mia donna ? L' elemosina . Sapete di quel miracolo delle noci , che avvenne , molt' anni sono , in quel nostro convento di Romagna ? - No , in verita` ; raccontatemelo un poco . - Oh ! dovete dunque sapere che , in quel convento , c' era un nostro padre , il quale era un santo , e si chiamava il padre Macario . Un giorno d' inverno , passando per una viottola , in un campo d' un nostro benefattore , uomo dabbene anche lui , il padre Macario vide questo benefattore vicino a un suo gran noce ; e quattro contadini , con le zappe in aria , che principiavano a scalzar la pianta , per metterle le radici al sole . Che fate voi a quella povera pianta ? domando` il padre Macario . Eh ! padre , son anni e anni che la non mi vuol far noci ; e io ne faccio legna . Lasciatela stare , disse il padre : sappiate che , quest' anno , la fara` piu` noci che foglie . Il benefattore , che sapeva chi era colui che aveva detta quella parola , ordino` subito ai lavoratori , che gettasser di nuovo la terra sulle radici ; e , chiamato il padre , che continuava la sua strada , padre Macario , gli disse , la meta` della raccolta sara` per il convento . Si sparse la voce della predizione ; e tutti correvano a guardare il noce . In fatti , a primavera , fiori a bizzeffe , e , a suo tempo , noci a bizzeffe . Il buon benefattore non ebbe la consolazione di bacchiarle ; perche' ando` , prima della raccolta , a ricevere il premio della sua carita` . Ma il miracolo fu tanto piu` grande , come sentirete . Quel brav' uomo aveva lasciato un figliuolo di stampa ben diversa . Or dunque , alla raccolta , il cercatore ando` per riscotere la meta` ch' era dovuta al convento ; ma colui se ne fece nuovo affatto , ed ebbe la temerita` di rispondere che non aveva mai sentito dire che i cappuccini sapessero far noci . Sapete ora cosa avvenne ? Un giorno , - sentite questa - lo scapestrato aveva invitato alcuni suoi amici dello stesso pelo , e , gozzovigliando , raccontava la storia del noce , e rideva de' frati . Que' giovinastri ebber voglia d' andar a vedere quello sterminato mucchio di noci ; e lui li mena su in granaio . Ma sentite : apre l' uscio , va verso il cantuccio dov' era stato riposto il gran mucchio , e mentre dice : guardate , guarda egli stesso e vede ... che cosa ? Un bel mucchio di foglie secche di noce . Fu un esempio questo ? E il convento , in vece di scapitare , ci guadagno` ; perche' , dopo un cosi` gran fatto , la cerca delle noci rendeva tanto , tanto , che un benefattore , mosso a compassione del povero cercatore , fece al convento la carita` d' un asino , che aiutasse a portar le noci a casa . E si faceva tant' olio , che ogni povero veniva a prenderne , secondo il suo bisogno ; perche' noi siam come il mare , che riceve acqua da tutte le parti , e la torna a distribuire a tutti i fiumi . Qui ricomparve Lucia , col grembiule cosi` carico di noci , che lo reggeva a fatica , tenendone le due cocche in alto , con le braccia tese e allungate . Mentre fra Galdino , levatasi di nuovo la bisaccia , la metteva giu` , e ne scioglieva la bocca , per introdurvi l' abbondante elemosina , la madre fece un volto attonito e severo a Lucia , per la sua prodigalita` ; ma Lucia le diede un' occhiata , che voleva dire : mi giustifichero` . Fra Galdino proruppe in elogi , in augu`ri , in promesse , in ringraziamenti , e , rimessa la bisaccia al posto , s' avviava . Ma Lucia , richiamatolo , disse : - vorrei un servizio da voi ; vorrei che diceste al padre Cristoforo , che ho gran premura di parlargli , e che mi faccia la carita` di venir da noi poverette , subito subito ; perche' non possiamo andar noi alla chiesa . - Non volete altro ? Non passera` un' ora che il padre Cristoforo sapra` il vostro desiderio . - Mi fido . - Non dubitate - . E cosi` detto , se n' ando` , un po' piu` curvo e piu` contento , di quel che fosse venuto . Al vedere che una povera ragazza mandava a chiamare , con tanta confidenza , il padre Cristoforo , e che il cercatore accettava la commissione , senza maraviglia e senza difficolta` , nessun si pensi che quel Cristoforo fosse un frate di dozzina , una cosa da strapazzo . Era anzi uomo di molta autorita` , presso i suoi , e in tutto il contorno ; ma tale era la condizione de' cappuccini , che nulla pareva per loro troppo basso , ne' troppo elevato . Servir gl' infimi , ed esser servito da' potenti , entrar ne' palazzi e ne' tuguri , con lo stesso contegno d' umilta` e di sicurezza , esser talvolta , nella stessa casa , un soggetto di passatempo , e un personaggio senza il quale non si decideva nulla , chieder l' elemosina per tutto , e farla a tutti quelli che la chiedevano al convento , a tutto era avvezzo un cappuccino . Andando per la strada , poteva ugualmente abbattersi in un principe che gli baciasse riverentemente la punta del cordone , o in una brigata di ragazzacci che , fingendo d' esser alle mani tra loro , gl' inzaccherassero la barba di fango . La parola frate veniva , in que' tempi , proferita col piu` gran rispetto , e col piu` amaro disprezzo : e i cappuccini , forse piu` d' ogni altr' ordine , eran oggetto de' due opposti sentimenti , e provavano le due opposte fortune ; perche' , non possedendo nulla , portando un abito piu` stranamente diverso dal comune , facendo piu` aperta professione d' umilta` , s' esponevan piu` da vicino alla venerazione e al vilipendio che queste cose possono attirare da' diversi umori , e dal diverso pensare degli uomini . Partito fra Galdino , - tutte quelle noci ! - esclamo` Agnese : - in quest' anno ! - Mamma , perdonatemi , - rispose Lucia ; - ma , se avessimo fatta un' elemosina come gli altri , fra Galdino avrebbe dovuto girare ancora , Dio sa quanto , prima d' aver la bisaccia piena ; Dio sa quando sarebbe tornato al convento ; e , con le ciarle che avrebbe fatte e sentite , Dio sa se gli sarebbe rimasto in mente ... - Hai pensato bene ; e poi e` tutta carita` che porta sempre buon frutto , - disse Agnese , la quale , co' suoi difettucci , era una gran buona donna , e si sarebbe , come si dice , buttata nel fuoco per quell' unica figlia , in cui aveva riposta tutta la sua compiacenza . In questa , arrivo` Renzo , ed entrando con un volto dispettoso insieme e mortificato , getto` i capponi sur una tavola ; e fu questa l' ultima trista vicenda delle povere bestie , per quel giorno . - Bel parere che m' avete dato ! - disse ad Agnese . - M' avete mandato da un buon galantuomo , da uno che aiuta veramente i poverelli ! - E racconto` il suo abboccamento col dottore . La donna , stupefatta di cosi` trista riuscita , voleva mettersi a dimostrare che il parere pero` era buono , e che Renzo non doveva aver saputo far la cosa come andava fatta ; ma Lucia interruppe quella questione , annunziando che sperava d' aver trovato un aiuto migliore . Renzo accolse anche questa speranza , come accade a quelli che sono nella sventura e nell' impiccio . - Ma , se il padre , - disse , - non ci trova un ripiego , lo trovero` io , in un modo o nell' altro . Le donne consigliaron la pace , la pazienza , la prudenza . - Domani , - disse Lucia , - il padre Cristoforo verra` sicuramente ; e vedrete che trovera` qualche rimedio , di quelli che noi poveretti non sappiam nemmeno immaginare . - Lo spero ; - disse Renzo , - ma , in ogni caso , sapro` farmi ragione , o farmela fare . A questo mondo c' e` giustizia finalmente . Co' dolorosi discorsi , e con le andate e venute che si son riferite , quel giorno era passato ; e cominciava a imbrunire . - Buona notte , - disse tristamente Lucia a Renzo , il quale non sapeva risolversi d' andarsene . - Buona notte , - rispose Renzo , ancor piu` tristamente . - Qualche santo ci aiutera` , - replico` Lucia : - usate prudenza , e rassegnatevi . La madre aggiunse altri consigli dello stesso genere ; e lo sposo se n' ando` , col cuore in tempesta , ripetendo sempre quelle strane parole : - a questo mondo c' e` giustizia , finalmente ! - Tant' e` vero che un uomo sopraffatto dal dolore non sa piu` quel che si dica . Il sole non era ancor tutto apparso sull' orizzonte , quando il padre Cristoforo usci` dal suo convento di Pescarenico , per salire alla casetta dov' era aspettato . Pescarenico una terricciola , sulla riva sinistra dell' Adda , o vogliam dire del lago , poco discosto dal ponte : un gruppetto di case , abitate la piu` parte da pescatori , e addobbate qua e la` di tramagli e di reti tese ad asciugare . Il convento era situato - e la fabbrica ne sussiste tuttavia - al di fuori , e in faccia all' entrata della terra , con di mezzo la strada che da Lecco conduce a Bergamo . Il cielo era tutto sereno : di mano in mano che il sole s' alzava dietro il monte , si vedeva la sua luce , dalle sommita` de' monti opposti , scendere , come spiegandosi rapidamente , giu` per i pendi`i , e nella valle . Un venticello d' autunno , staccando da' rami le foglie appassite del gelso , le portava a cadere , qualche passo distante dall' albero . A destra e a sinistra , nelle vigne , sui tralci ancor tesi , brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte ; e la terra lavorata di fresco , spiccava bruna e distinta ne' campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza . La scena era lieta ; ma ogni figura d' uomo che vi apparisse , rattristava lo sguardo e il pensiero . Ogni tanto , s' incontravano mendichi laceri e macilenti , o invecchiati nel mestiere , o spinti allora dalla necessita` a tender la mano . Passavano zitti accanto al padre Cristoforo , lo guardavano pietosamente , e , benche' non avesser nulla a sperar da lui , giacche' un cappuccino non toccava mai moneta , gli facevano un inchino di ringraziamento , per l' elemosina che avevan ricevuta , o che andavano a cercare al convento . Lo spettacolo de' lavoratori sparsi ne' campi , aveva qualcosa d' ancor piu` doloroso . Alcuni andavan gettando le lor semente , rade , con risparmio , e a malincuore , come chi arrischia cosa che troppo gli preme ; altri spingevan la vanga come a stento , e rovesciavano svogliatamente la zolla . La fanciulla scarna , tenendo per la corda al pascolo la vaccherella magra stecchita , guardava innanzi , e si chinava in fretta , a rubarle , per cibo della famiglia , qualche erba , di cui la fame aveva insegnato che anche gli uomini potevan vivere . Questi spettacoli accrescevano , a ogni passo , la mestizia del frate , il quale camminava gia` col tristo presentimento in cuore , d' andar a sentire qualche sciagura . Ma perche' si prendeva tanto pensiero di Lucia ? E perche' , al primo avviso , s' era mosso con tanta sollecitudine , come a una chiamata del padre provinciale ? E chi era questo padre Cristoforo ? Bisogna soddisfare a tutte queste domande . Il padre Cristoforo da *** era un uomo piu` vicino ai sessanta che ai cinquant' anni . Il suo capo raso , salvo la piccola corona di capelli , che vi girava intorno , secondo il rito cappuccinesco , s' alzava di tempo in tempo , con un movimento che lasciava trasparire un non so che d' altero e d' inquieto ; e subito s' abbassava , per riflessione d' umilta` . La barba bianca e lunga , che gli copriva le guance e il mento , faceva ancor piu` risaltare le forme rilevate della parte superiore del volto , alle quali un' astinenza , gia` da gran pezzo abituale , aveva assai piu` aggiunto di gravita` che tolto d' espressione . Due occhi incavati eran per lo piu` chinati a terra , ma talvolta sfolgoravano , con vivacita` repentina ; come due cavalli bizzarri , condotti a mano da un cocchiere , col quale sanno , per esperienza , che non si puo` vincerla , pure fanno , di tempo in tempo , qualche sgambetto , che scontan subito , con una buona tirata di morso . Il padre Cristoforo non era sempre stato cosi` , ne' sempre era stato Cristoforo : il suo nome di battesimo era Lodovico . Era figliuolo d' un mercante di *** - questi asterischi vengon tutti dalla circospezione del mio anonimo - che , ne' suoi ultim' anni , trovandosi assai fornito di beni , e con quell' unico figliuolo , aveva rinunziato al traffico , e s' era dato a viver da signore . Nel suo nuovo ozio , comincio` a entrargli in corpo una gran vergogna di tutto quel tempo che aveva speso a far qualcosa in questo mondo . Predominato da una tal fantasia , studiava tutte le maniere di far dimenticare ch' era stato mercante : avrebbe voluto poterlo dimenticare anche lui . Ma il fondaco , le balle , il libro , il braccio , gli comparivan sempre nella memoria , come l' ombra di Banco a Macbeth , anche tra la pompa delle mense , e il sorriso de' parassiti . E non si potrebbe dire la cura che dovevano aver que' poveretti , per schivare ogni parola che potesse parere allusiva all' antica condizione del convitante . Un giorno , per raccontarne una , un giorno , sul finir della tavola , ne' momenti della piu` viva e schietta allegria , che non si sarebbe potuto dire chi piu` godesse , o la brigata di sparecchiare , o il padrone d' aver apparecchiato , andava stuzzicando , con superiorita` amichevole , uno di que' commensali , il piu` onesto mangiatore del mondo . Questo , per corrispondere alla celia , senza la minima ombra di malizia , proprio col candore d' un bambino , rispose : - eh ! io fo l' orecchio del mercante - . Egli stesso fu subito colpito dal suono della parola che gli era uscita di bocca : guardo` , con faccia incerta , alla faccia del padrone , che s' era rannuvolata : l' uno e l' altro avrebber voluto riprender quella di prima ; ma non era possibile . Gli altri convitati pensavano , ognun da se' , al modo di sopire il piccolo scandolo , e di fare una diversione ; ma , pensando , tacevano , e , in quel silenzio , lo scandolo era piu` manifesto . Ognuno scansava d' incontrar gli occhi degli altri ; ognuno sentiva che tutti eran occupati del pensiero che tutti volevan dissimulare . La gioia , per quel giorno , se n' ando` ; e l' imprudente o , per parlar con piu` giustizia , lo sfortunato , non ricevette piu` invito . Cosi` il padre di Lodovico passo` gli ultimi suoi anni in angustie continue , temendo sempre d' essere schernito , e non riflettendo mai che il vendere non e` cosa piu` ridicola che il comprare , e che quella professione di cui allora si vergognava , l' aveva pure esercitata per tant' anni , in presenza del pubblico , e senza rimorso . Fece educare il figlio nobilmente , secondo la condizione de' tempi , e per quanto gli era concesso dalle leggi e dalle consuetudini ; gli diede maestri di lettere e d' esercizi cavallereschi ; e mori` , lasciandolo ricco e giovinetto . Lodovico aveva contratte abitudini signorili ; e gli adulatori , tra i quali era cresciuto , l' avevano avvezzato ad esser trattato con molto rispetto . Ma , quando volle mischiarsi coi principali della sua citta` , trovo` un fare ben diverso da quello a cui era accostumato ; e vide che , a voler esser della lor compagnia , come avrebbe desiderato , gli conveniva fare una nuova scuola di pazienza e di sommissione , star sempre al di sotto , e ingozzarne una , ogni momento . Una tal maniera di vivere non s' accordava , ne' con l' educazione , ne' con la natura di Lodovico . S' allontano` da essi indispettito . Ma poi ne stava lontano con rammarico ; perche' gli pareva che questi veramente avrebber dovuto essere i suoi compagni ; soltanto gli avrebbe voluti piu` trattabili . Con questo misto d' inclinazione e di rancore , non potendo frequentarli famigliarmente , e volendo pure aver che far con loro in qualche modo , s' era dato a competer con loro di sfoggi e di magnificenza , comprandosi cosi` a contanti inimicizie , invidie e ridicolo . La sua indole , onesta insieme e violenta , l' aveva poi imbarcato per tempo in altre gare piu` serie . Sentiva un orrore spontaneo e sincero per l' angherie e per i soprusi : orrore reso ancor piu` vivo in lui dalla qualita` delle persone che piu` ne commettevano alla giornata ; ch' erano appunto coloro coi quali aveva piu` di quella ruggine . Per acquietare , o per esercitare tutte queste passioni in una volta , prendeva volentieri le parti d' un debole sopraffatto , si piccava di farci stare un soverchiatore , s' intrometteva in una briga , se ne tirava addosso un' altra ; tanto che , a poco a poco , venne a costituirsi come un protettor degli oppressi , e un vendicatore de' torti . L' impiego era gravoso ; e non e` da domandare se il povero Lodovico avesse nemici , impegni e pensieri . Oltre la guerra esterna , era poi tribolato continuamente da contrasti interni ; perche' , a spuntarla in un impegno - senza parlare di quelli in cui restava al di sotto - , doveva anche lui adoperar raggiri e violenze , che la sua coscienza non poteva poi approvare . Doveva tenersi intorno un buon numero di bravacci ; e , cosi` per la sua sicurezza , come per averne un aiuto piu` vigoroso , doveva scegliere i piu` arrischiati , cioe` i piu` ribaldi ; e vivere co' birboni , per amor della giustizia . Tanto che , piu` d' una volta , o scoraggito , dopo una trista riuscita , o inquieto per un pericolo imminente , annoiato del continuo guardarsi , stomacato della sua compagnia , in pensiero dell' avvenire , per le sue sostanze che se n' andavan , di giorno in giorno , in opere buone e in braverie , piu` d' una volta gli era saltata la fantasia di farsi frate ; che , a que' tempi , era il ripiego piu` comune , per uscir d' impicci . Ma questa , che sarebbe forse stata una fantasia per tutta la sua vita , divenne una risoluzione , a causa d' un accidente , il piu` serio che gli fosse ancor capitato . Andava un giorno per una strada della sua citta` , seguito da due bravi , e accompagnato da un tal Cristoforo , altre volte giovine di bottega e , dopo chiusa questa , diventato maestro di casa . Era un uomo di circa cinquant' anni , affezionato , dalla gioventu` , a Lodovico , che aveva veduto nascere , e che , tra salario e regali , gli dava non solo da vivere , ma di che mantenere e tirar su una numerosa famiglia . Vide Lodovico spuntar da lontano un signor tale , arrogante e soverchiatore di professione , col quale non aveva mai parlato in vita sua , ma che gli era cordiale nemico , e al quale rendeva , pur di cuore , il contraccambio : giacche' e` uno de' vantaggi di questo mondo , quello di poter odiare ed esser odiati , senza conoscersi . Costui , seguito da quattro bravi , s' avanzava diritto , con passo superbo , con la testa alta , con la bocca composta all' alterigia e allo sprezzo . Tutt' e due camminavan rasente al muro ; ma Lodovico - notate bene - lo strisciava col lato destro ; e cio` , secondo una consuetudine , gli dava il diritto - dove mai si va a ficcare il diritto ! - di non istaccarsi dal detto muro , per dar passo a chi si fosse ; cosa della quale allora si faceva gran caso . L' altro pretendeva , all' opposto , che quel diritto competesse a lui , come a nobile , e che a Lodovico toccasse d' andar nel mezzo ; e cio` in forza d' un' altra consuetudine . Perocche' , in questo , come accade in molti altri affari , erano in vigore due consuetudini contrarie , senza che fosse deciso qual delle due fosse la buona ; il che dava opportunita` di fare una guerra , ogni volta che una testa dura s' abbattesse in un' altra della stessa tempra . Que' due si venivano incontro , ristretti alla muraglia , come due figure di basso rilievo ambulanti . Quando si trovarono a viso a viso , il signor tale , squadrando Lodovico , a capo alto , col cipiglio imperioso , gli disse , in un tono corrispondente di voce : - fate luogo . - Fate luogo voi , - rispose Lodovico . - La diritta e` mia . - Co' vostri pari , e` sempre mia . - Si` , se l' arroganza de' vostri pari fosse legge per i pari miei . I bravi dell' uno e dell' altro eran rimasti fermi , ciascuno dietro il suo padrone , guardandosi in cagnesco , con le mani alle daghe , preparati alla battaglia . La gente che arrivava di qua e di la` , si teneva in distanza , a osservare il fatto ; e la presenza di quegli spettatori animava sempre piu` il puntiglio de' contendenti . - Nel mezzo , vile meccanico ; o ch' io t' insegno una volta come si tratta co' gentiluomini . - Voi mentite ch' io sia vile . - Tu menti ch' io abbia mentito - . Questa risposta era di prammatica . - E , se tu fossi cavaliere , come son io , - aggiunse quel signore , - ti vorrei far vedere , con la spada e con la cappa , che il mentitore sei tu . - E un buon pretesto per dispensarvi di sostener co' fatti l' insolenza delle vostre parole . - Gettate nel fango questo ribaldo , - disse il gentiluomo , voltandosi a' suoi . - Vediamo ! - disse Lodovico , dando subitamente un passo indietro , e mettendo mano alla spada . - Temerario ! - grido` l' altro , sfoderando la sua : - io spezzero` questa , quando sara` macchiata del tuo vil sangue . Cosi` s' avventarono l' uno all' altro ; i servitori delle due parti si slanciarono alla difesa de' loro padroni . Il combattimento era disuguale , e per il numero , e anche perche' Lodovico mirava piu`ttosto a scansare i colpi , e a disarmare il nemico , che ad ucciderlo ; ma questo voleva la morte di lui , a ogni costo . Lodovico aveva gia` ricevuta al braccio sinistro una pugnalata d' un bravo , e una sgraffiatura leggiera in una guancia , e il nemico principale gli piombava addosso per finirlo ; quando Cristoforo , vedendo il suo padrone nell' estremo pericolo , ando` col pugnale addosso al signore . Questo , rivolta tutta la sua ira contro di lui , lo passo` con la spada . A quella vista , Lodovico , come fuor di se' , caccio` la sua nel ventre del feritore , il quale cadde moribondo , quasi a un punto col povero Cristoforo . I bravi del gentiluomo , visto ch' era finita , si diedero alla fuga , malconci : quelli di Lodovico , tartassati e sfregiati anche loro , non essendovi piu` a chi dare , e non volendo trovarsi impicciati nella gente , che gia` accorreva , scantonarono dall' altra parte : e Lodovico si trovo` solo , con que' due funesti compagni ai piedi , in mezzo a una folla . - Com' e` andata ? - uno . - Son due . - Gli ha fatto un occhiello nel ventre . - Chi e` stato ammazzato ? - Quel prepotente . - Oh santa Maria , che sconquasso ! - Chi cerca trova . - Una le paga tutte . - Ha finito anche lui . - Che colpo ! - Vuol essere una faccenda seria . - E quell' altro disgraziato ! - Misericordia ! che spettacolo ! - Salvatelo , salvatelo . - Sta fresco anche lui . - Vedete com' e` concio ! butta sangue da tutte le parti . - Scappi , scappi . Non si lasci prendere . Queste parole , che piu` di tutte si facevan sentire nel frastono confuso di quella folla , esprimevano il voto comune ; e , col consiglio , venne anche l' aiuto . Il fatto era accaduto vicino a una chiesa di cappuccini , asilo , come ognun sa , impenetrabile allora a' birri , e a tutto quel complesso di cose e di persone , che si chiamava la giustizia . L' uccisore ferito fu quivi condotto o portato dalla folla , quasi fuor di sentimento ; e i frati lo ricevettero dalle mani del popolo , che glielo raccomandava , dicendo : - e` un uomo dabbene che ha freddato un birbone superbo : l' ha fatto per sua difesa : c' e` stato tirato per i capelli . Lodovico non aveva mai , prima d' allora , sparso sangue ; e , benche' l' omicidio fosse , a que' tempi , cosa tanto comune , che gli orecchi d' ognuno erano avvezzi a sentirlo raccontare , e gli occhi a vederlo , pure l' impressione ch' egli ricevette dal veder l' uomo morto per lui , e l' uomo morto da lui , fu nuova e indicibile ; fu una rivelazione di sentimenti ancora sconosciuti . Il cadere del suo nemico , l' alterazione di quel volto , che passava , in un momento , dalla minaccia e dal furore , all' abbattimento e alla quiete solenne della morte , fu una vista che cambio` , in un punto , l' animo dell' uccisore . Strascinato al convento , non sapeva quasi dove si fosse , ne' cosa si facesse ; e , quando fu tornato in se' , si trovo` in un letto dell' infermeria , nelle mani del frate chirurgo - i cappuccini ne avevano ordinariamente uno in ogni convento - , che accomodava faldelle e fasce sulle due ferite ch' egli aveva ricevute nello scontro . Un padre , il cui impiego particolare era d' assistere i moribondi , e che aveva spesso avuto a render questo servizio sulla strada , fu chiamato subito al luogo del combattimento . Tornato , pochi minuti dopo , entro` nell' infermeria , e , avvicinatosi al letto dove Lodovico giaceva , - consolatevi - gli disse : - almeno e` morto bene , e m' ha incaricato di chiedere il vostro perdono , e di portarvi il suo - . Questa parola fece rinvenire affatto il povero Lodovico , e gli risveglio` piu` vivamente e piu` distintamente i sentimenti ch' eran confusi e affollati nel suo animo : dolore dell' amico , sgomento e rimorso del colpo che gli era uscito di mano , e , nello stesso tempo , un' angosciosa compassione dell' uomo che aveva ucciso . - E l' altro ? - domando` ansiosamente al frate . - L' altro era spirato , quand' io arrivai . Frattanto , gli accessi e i contorni del convento formicolavan di popolo curioso : ma , giunta la sbirraglia , fece smaltir la folla , e si posto` a una certa distanza dalla porta , in modo pero` che nessuno potesse uscirne inosservato . Un fratello del morto , due suoi cugini e un vecchio zio , vennero pure , armati da capo a piedi , con grande accompagnamento di bravi ; e si misero a far la ronda intorno , guardando , con aria e con atti di dispetto minaccioso , que' curiosi , che non osavan dire : gli sta bene ; ma l' avevano scritto in viso . Appena Lodovico ebbe potuto raccogliere i suoi pensieri , chiamato un frate confessore , lo prego` che cercasse della vedova di Cristoforo , le chiedesse in suo nome perdono d' essere stato lui la cagione , quantunque ben certo involontaria , di quella desolazione , e , nello stesso tempo , l' assicurasse ch' egli prendeva la famiglia sopra di se' . Riflettendo quindi a' casi suoi , senti` rinascere piu` che mai vivo e serio quel pensiero di farsi frate , che altre volte gli era passato per la mente : gli parve che Dio medesimo l' avesse messo sulla strada , e datogli un segno del suo volere , facendolo capitare in un convento , in quella congiuntura ; e il partito fu preso . Fece chiamare il guardiano , e gli manifesto` il suo desiderio . N' ebbe in risposta , che bisognava guardarsi dalle risoluzioni precipitate ; ma che , se persisteva , non sarebbe rifiutato . Allora , fatto venire un notaro , detto` una donazione di tutto cio` che gli rimaneva - ch' era tuttavia un bel patrimonio - alla famiglia di Cristoforo : una somma alla vedova , come se le costituisse una contraddote , e il resto a otto figliuoli che Cristoforo aveva lasciati . La risoluzione di Lodovico veniva molto a proposito per i suoi ospiti , i quali , per cagion sua , erano in un bell' intrigo . Rimandarlo dal convento , ed esporlo cosi` alla giustizia , cioe` alla vendetta de' suoi nemici , non era partito da metter neppure in consulta . Sarebbe stato lo stesso che rinunziare a' propri privilegi , screditare il convento presso il popolo , attirarsi il biasimo di tutti i cappuccini dell' universo , per aver lasciato violare il diritto di tutti , concitarsi contro tutte l' autorita` ecclesiastiche , le quali si consideravan come tutrici di questo diritto . Dall' altra parte , la famiglia dell' ucciso , potente assai , e per se' , e per le sue aderenze , s' era messa al punto di voler vendetta ; e dichiarava suo nemico chiunque s' attentasse di mettervi ostacolo . La storia non dice che a loro dolesse molto dell' ucciso , e nemmeno che una lagrima fosse stata sparsa per lui , in tutto il parentado : dice soltanto ch' eran tutti smaniosi d' aver nell' unghie l' uccisore , o vivo o morto . Ora questo , vestendo l' abito di cappuccino , accomodava ogni cosa . Faceva , in certa maniera , un' emenda , s' imponeva una penitenza , si chiamava implicitamente in colpa , si ritirava da ogni gara ; era in somma un nemico che depon l' armi . I parenti del morto potevan poi anche , se loro piacesse , credere e vantarsi che s' era fatto frate per disperazione , e per terrore del loro sdegno . E , ad ogni modo , ridurre un uomo a spropriarsi del suo , a tosarsi la testa , a camminare a piedi nudi , a dormir sur un saccone , a viver d' elemosina , poteva parere una punizione competente , anche all' offeso il piu` borioso . Il padre guardiano si presento` , con un' umilta` disinvolta , al fratello del morto , e , dopo mille proteste di rispetto per l' illustrissima casa , e di desiderio di compiacere ad essa in tutto cio` che fosse fattibile , parlo` del pentimento di Lodovico , e della sua risoluzione , facendo garbatamente sentire che la casa poteva esserne contenta , e insinuando poi soavemente , e con maniera ancor piu` destra , che , piacesse o non piacesse , la cosa doveva essere . Il fratello diede in ismanie , che il cappuccino lascio` svaporare , dicendo di tempo in tempo : - e` un troppo giusto dolore - . Fece intendere che , in ogni caso , la sua famiglia avrebbe saputo prendersi una soddisfazione : e il cappuccino , qualunque cosa ne pensasse , non disse di no . Finalmente richiese , impose come una condizione , che l' uccisor di suo fratello partirebbe subito da quella citta` . Il guardiano , che aveva gia` deliberato che questo fosse fatto , disse che si farebbe , lasciando che l' altro credesse , se gli piaceva , esser questo un atto d' ubbidienza : e tutto fu concluso . Contenta la famiglia , che ne usciva con onore ; contenti i frati , che salvavano un uomo e i loro privilegi , senza farsi alcun nemico ; contenti i dilettanti di cavalleria , che vedevano un affare terminarsi lodevolmente ; contento il popolo , che vedeva fuor d' impiccio un uomo ben voluto , e che , nello stesso tempo , ammirava una conversione ; contento finalmente , e piu` di tutti , in mezzo al dolore , il nostro Lodovico , il quale cominciava una vita d' espiazione e di servizio , che potesse , se non riparare , pagare almeno il mal fatto , e rintuzzare il pungolo intollerabile del rimorso . Il sospetto che la sua risoluzione fosse attribuita alla paura , l' afflisse un momento ; ma si consolo` subito , col pensiero che anche quell' ingiusto giudizio sarebbe un gastigo per lui , e un mezzo d' espiazione . Cosi` , a trent' anni , si ravvolse nel sacco ; e , dovendo , secondo l' uso , lasciare il suo nome , e prenderne un altro , ne scelse uno che gli rammentasse , ogni momento , cio` che aveva da espiare : e si chiamo` fra Cristoforo . Appena compita la cerimonia della vestizione , il guardiano gl' intimo` che sarebbe andato a fare il suo noviziato a *** , sessanta miglia lontano , e che partirebbe all' indomani . Il novizio s' inchino` profondamente , e chiese una grazia . - Permettetemi , padre , - disse , - che , prima di partir da questa citta` , dove ho sparso il sangue d' un uomo , dove lascio una famiglia crudelmente offesa , io la ristori almeno dell' affronto , ch' io mostri almeno il mio rammarico di non poter risarcire il danno , col chiedere scusa al fratello dell' ucciso , e gli levi , se Dio benedice la mia intenzione , il rancore dall' animo - . Al guardiano parve che un tal passo , oltre all' esser buono in se' , servirebbe a riconciliar sempre piu` la famiglia col convento ; e ando` diviato da quel signor fratello , ad esporgli la domanda di fra Cristoforo . A proposta cosi` inaspettata , colui senti` , insieme con la maraviglia , un ribollimento di sdegno , non pero` senza qualche compiacenza . Dopo aver pensato un momento , - venga domani , - disse ; e assegno` l' ora . Il guardiano torno` , a portare al novizio il consenso desiderato . Il gentiluomo penso` subito che , quanto piu` quella soddisfazione fosse solenne e clamorosa , tanto piu` accrescerebbe il suo credito presso tutta la parentela , e presso il pubblico ; e sarebbe - per dirla con un' eleganza moderna - una bella pagina nella storia della famiglia . Fece avvertire in fretta tutti i parenti che , all' indomani , a mezzogiorno , restassero serviti - cosi` si diceva allora - di venir da lui , a ricevere una soddisfazione comune . A mezzogiorno , il palazzo brulicava di signori d' ogni eta` e d' ogni sesso : era un girare , un rimescolarsi di gran cappe , d' alte penne , di durlindane pendenti , un moversi librato di gorgiere inamidate e crespe , uno strascico intralciato di rabescate zimarre . Le anticamere , il cortile e la strada formicolavan di servitori , di paggi , di bravi e di curiosi . Fra Cristoforo vide quell' apparecchio , ne indovino` il motivo , e provo` un leggier turbamento ; ma , dopo un istante , disse tra se' : sta bene : l' ho ucciso in pubblico , alla presenza di tanti suoi nemici : quello fu scandalo , questa e` riparazione . Cosi` , con gli occhi bassi , col padre compagno al fianco , passo` la porta di quella casa , attraverso` il cortile , tra una folla che lo squadrava con una curiosita` poco cerimoniosa ; sali` le scale , e , di mezzo all' altra folla signorile , che fece ala al suo passaggio , seguito da cento sguardi , giunse alla presenza del padron di casa ; il quale , circondato da' parenti piu` prossimi , stava ritto nel mezzo della sala , con lo sguardo a terra , e il mento in aria , impugnando , con la mano sinistra , il pomo della spada , e stringendo con la destra il bavero della cappa sul petto . C' e` talvolta , nel volto e nel contegno d' un uomo , un' espressione cosi` immediata , si direbbe quasi un' effusione dell' animo interno , che , in una folla di spettatori , il giudizio sopra quell' animo sara` un solo . Il volto e il contegno di fra Cristoforo disser chiaro agli astanti , che non s' era fatto frate , ne' veniva a quell' umiliazione per timore umano : e questo comincio` a concigliarglieli tutti . Quando vide l' offeso , affretto` il passo , gli si pose inginocchioni ai piedi , incrocio` le mani sul petto , e , chinando la testa rasa , disse queste parole : - io sono l' omicida di suo fratello . Sa Iddio se vorrei restituirglielo a costo del mio sangue ; ma , non potendo altro che farle inefficaci e tarde scuse , la supplico d' accettarle per l' amor di Dio - . Tutti gli occhi erano immobili sul novizio , e sul personaggio a cui egli parlava ; tutti gli orecchi eran tesi . Quando fra Cristoforo tacque , s' alzo` , per tutta la sala , un mormori`o di pieta` e di rispetto . Il gentiluomo , che stava in atto di degnazione forzata , e d' ira compressa , fu turbato da quelle parole ; e , chinandosi verso l' inginocchiato , - alzatevi , - disse , con voce alterata : - l' offesa ... il fatto veramente ... ma l' abito che portate ... non solo questo , ma anche per voi ... S' alzi , padre ... Mio fratello ... non lo posso negare ... era un cavaliere ... era un uomo ... un po' impetuoso ... un po' vivo . Ma tutto accade per disposizion di Dio . Non se ne parli piu` ... Ma , padre , lei non deve stare in codesta positura - . E , presolo per le braccia , lo sollevo` . Fra Cristoforo , in piedi , ma col capo chino , rispose : - io posso dunque sperare che lei m' abbia concesso il suo perdono ! E se l' ottengo da lei , da chi non devo sperarlo ? Oh ! s' io potessi sentire dalla sua bocca questa parola , perdono ! - Perdono ? - disse il gentiluomo . - Lei non ne ha piu` bisogno . Ma pure , poiche' lo desidera , certo , certo , io le perdono di cuore , e tutti ... - Tutti ! tutti ! - gridarono , a una voce , gli astanti . Il volto del frate s' apri` a una gioia riconoscente , sotto la quale traspariva pero` ancora un' umile e profonda compunzione del male a cui la remissione degli uomini non poteva riparare . Il gentiluomo , vinto da quell' aspetto , e trasportato dalla commozione generale , gli getto` le braccia al collo , e gli diede e ne ricevette il bacio di pace . Un - bravo ! bene ! - scoppio` da tutte le parti della sala ; tutti si mossero , e si strinsero intorno al frate . Intanto vennero servitori , con gran copia di rinfreschi . Il gentiluomo si raccosto` al nostro Cristoforo , il quale faceva segno di volersi licenziare , e gli disse : - padre , gradisca qualche cosa ; mi dia questa prova d' amicizia - . E si mise per servirlo prima d' ogni altro ; ma egli , ritirandosi , con una certa resistenza cordiale , - queste cose , - disse , - non fanno piu` per me ; ma non sara` mai ch' io rifiuti i suoi doni . Io sto per mettermi in viaggio : si degni di farmi portare un pane , perche' io possa dire d' aver goduto la sua carita` , d' aver mangiato il suo pane , e avuto un segno del suo perdono - . Il gentiluomo , commosso , ordino` che cosi` si facesse ; e venne subito un cameriere , in gran gala , portando un pane sur un piatto d' argento , e lo presento` al padre ; il quale , presolo e ringraziato , lo mise nella sporta . Chiese quindi licenza ; e , abbracciato di nuovo il padron di casa , e tutti quelli che , trovandosi piu` vicini a lui , poterono impadronirsene un momento , si libero` da essi a fatica ; ebbe a combatter nell' anticamere , per isbrigarsi da' servitori , e anche da' bravi , che gli baciavano il lembo dell' abito , il cordone , il cappuccio ; e si trovo` nella strada , portato come in trionfo , e accompagnato da una folla di popolo , fino a una porta della citta` ; d' onde usci` , cominciando il suo pedestre viaggio , verso il luogo del suo noviziato . Il fratello dell' ucciso , e il parentado , che s' erano aspettati d' assaporare in quel giorno la trista gioia dell' orgoglio , si trovarono in vece ripieni della gioia serena del perdono e della benevolenza . La compagnia si trattenne ancor qualche tempo , con una bonarieta` e con una cordialita` insolita , in ragionamenti ai quali nessuno era preparato , andando la` . In vece di soddisfazioni prese , di soprusi vendicati , d' impegni spuntati , le lodi del novizio , la riconciliazione , la mansuetudine furono i temi della conversazione . E taluno , che , per la cinquantesima volta , avrebbe raccontato come il conte Muzio suo padre aveva saputo , in quella famosa congiuntura , far stare a dovere il marchese Stanislao , ch' era quel rodomonte che ognun sa , parlo` in vece delle penitenze e della pazienza mirabile d' un fra Simone , morto molt' anni prima . Partita la compagnia , il padrone , ancor tutto commosso , riandava tra se' , con maraviglia , cio` che aveva in teso , cio` ch' egli medesimo aveva detto ; e borbottava tra i denti : - diavolo d' un frate ! - - bisogna bene che noi trascriviamo le sue precise parole - - diavolo d' un frate ! se rimaneva li` in ginocchio , ancora per qualche momento , quasi quasi gli chiedevo scusa io , che m' abbia ammazzato il fratello - . La nostra storia nota espressamente che , da quel giorno in poi , quel signore fu un po' men precipitoso , e un po' piu` alla mano . Il padre Cristoforo camminava , con una consolazione che non aveva mai piu` provata , dopo quel giorno terribile , ad espiare il quale tutta la sua vita doveva esser consacrata . Il silenzio ch' era imposto a' novizi , l' osservava , senza avvedersene , assorto com' era , nel pensiero delle fatiche , delle privazioni e dell' umiliazioni che avrebbe sofferte , per iscontare il suo fallo . Fermandosi , all' ora della refezione , presso un benefattore , mangio` , con una specie di volutta` , del pane del perdono : ma ne serbo` un pezzo , e lo ripose nella sporta , per tenerlo , come un ricordo perpetuo . Non e` nostro disegno di far la storia della sua vita claustrale : diremo soltanto che , adempiendo , sempre con gran voglia , e con gran cura , gli ufizi che gli venivano ordinariamente assegnati , di predicare e d' assistere i moribondi , non lasciava mai sfuggire un' occasione d' esercitarne due altri , che s' era imposti da se' : accomodar differenze , e proteggere oppressi . In questo genio entrava , per qualche parte , senza ch' egli se n' avvedesse , quella sua vecchia abitudine , e un resticciolo di spiriti guerreschi , che l' umiliazioni e le macerazioni non avevan potuto spegner del tutto . Il suo linguaggio era abitualmente umile e posato ; ma , quando si trattasse di giustizia o di verita` combattuta , l' uomo s' animava , a un tratto , dell' impeto antico , che , secondato e modificato da un' enfasi solenne , venutagli dall' uso del predicare , dava a quel linguaggio un carattere singolare . Tutto il suo contegno , come l' aspetto , annunziava una lunga guerra , tra un' indole focosa , risentita , e una volonta` opposta , abitualmente vittoriosa , sempre all' erta , e diretta da motivi e da ispirazioni superiori . Un suo confratello ed amico , che lo conosceva bene , l' aveva una volta paragonato a quelle parole troppo espressive nella loro forma naturale , che alcuni , anche ben educati , pronunziano , quando la passione trabocca , smozzicate , con qualche lettera mutata ; parole che , in quel travisamento , fanno pero` ricordare della loro energia primitiva . Se una poverella sconosciuta , nel tristo caso di Lucia , avesse chiesto l' aiuto del padre Cristoforo , egli sarebbe corso immediatamente . Trattandosi poi di Lucia , accorse con tanta piu` sollecitudine , in quanto conosceva e ammirava l' innocenza di lei , era gia` in pensiero per i suoi pericoli , e sentiva un' indegnazione santa , per la turpe persecuzione della quale era divenuta l' oggetto . Oltre di cio` , avendola consigliata , per il meno male , di non palesar nulla , e di starsene quieta , temeva ora che il consiglio potesse aver prodotto qualche tristo effetto ; e alla sollecitudine di carita` , ch' era in lui come ingenita , s' aggiungeva , in questo caso , quell' angustia scrupolosa che spesso tormenta i buoni . Ma , intanto che noi siamo stati a raccontare i fatti del padre Cristoforo , e` arrivato , s' e` affacciato all' uscio ; e le donne , lasciando il manico dell' aspo che facevan girare e stridere , si sono alzate , dicendo , a una voce : - oh padre Cristoforo ! sia benedetto ! Il qual padre Cristoforo si fermo` ritto sulla soglia , e , appena ebbe data un' occhiata alle donne , dovette accorgersi che i suoi presentimenti non eran falsi . Onde , con quel tono d' interrogazione che va incontro a una trista risposta , alzando la barba con un moto leggiero della testa all' indietro , disse : - ebbene ? - Lucia rispose con uno scoppio di pianto . La madre cominciava a far le scuse d' aver osato ... ma il frate s' avanzo` , e , messosi a sedere sur un panchetto a tre piedi , tronco` i complimenti , dicendo a Lucia : - quietatevi , povera figliuola . E voi , - disse poi ad Agnese , - raccontatemi cosa c' e` ! - Mentre la buona donna faceva alla meglio la sua dolorosa relazione , il frate diventava di mille colori , e ora alzava gli occhi al cielo , ora batteva i piedi . Terminata la storia , si copri` il volto con le mani , ed esclamo` : - o Dio benedetto ! fino a quando ... ! - Ma , senza compir la frase , voltandosi di nuovo alle donne : - poverette ! - disse : - Dio vi ha visitate . Povera Lucia ! - Non ci abbandonera` , padre ? - disse questa , singhiozzando . - Abbandonarvi ! - rispose . - E con che faccia potrei io chieder a Dio qualcosa per me , quando v' avessi abbandonata ? voi in questo stato ! voi , ch' Egli mi confida ! Non vi perdete d' animo : Egli v' assistera` : Egli vede tutto : Egli puo` servirsi anche d' un uomo da nulla come son io , per confondere un ... Vediamo , pensiamo quel che si possa fare . Cosi` dicendo , appoggio` il gomito sinistro sul ginocchio , chino` la fronte nella palma , e con la destra strinse la barba e il mento , come per tener ferme e unite tutte le potenze dell' animo . Ma la piu` attenta considerazione non serviva che a fargli scorgere piu` distintamente quanto il caso fosse pressante e intrigato , e quanto scarsi , quanto incerti e pericolosi i ripieghi . Mettere un po' di vergogna a don Abbondio , e fargli sentire quanto manchi al suo dovere ? Vergogna e dovere sono un nulla per lui , quando ha paura . E fargli paura ? Che mezzi ho io mai di fargliene una che superi quella che ha d' una schioppettata ? Informar di tutto il cardinale arcivescovo , e invocar la sua autorita` ? Ci vuol tempo : e intanto ? e poi ? Quand' anche questa povera innocente fosse maritata , sarebbe questo un freno per quell' uomo ? Chi sa a qual segno possa arrivare ? ... E resistergli ? Come ? Ah ! se potessi , pensava il povero frate , se potessi tirar dalla mia i miei frati di qui , que' di Milano ! Ma ! non e` un affare comune ; sarei abbandonato . Costui fa l' amico del convento , si spaccia per partigiano de' cappuccini : e i suoi bravi non son venuti piu` d' una volta a ricoverarsi da noi ? Sarei solo in ballo ; mi buscherei anche dell' inquieto , dell' imbroglione , dell' accattabrighe ; e , quel ch' e` piu` , potrei fors' anche , con un tentativo fuor di tempo , peggiorar la condizione di questa poveretta . Contrappesato il pro e il contro di questo e di quel partito , il migliore gli parve d' affrontar don Rodrigo stesso , tentar di smoverlo dal suo infame proposito , con le preghiere , coi terrori dell' altra vita , anche di questa , se fosse possibile . Alla peggio , si potrebbe almeno conoscere , per questa via , piu` distintamente quanto colui fosse ostinato nel suo sporco impegno , scoprir di piu` le sue intenzioni , e prender consiglio da cio` . Mentre il frate stava cosi` meditando , Renzo , il quale , per tutte le ragioni che ognun puo` indovinare , non sapeva star lontano da quella casa , era comparso sull' uscio ; ma , visto il padre sopra pensiero , e le donne che facevan cenno di non disturbarlo , si fermo` sulla soglia , in silenzio . Alzando la faccia , per comunicare alle donne il suo progetto , il frate s' accorse di lui , e lo saluto` in un modo ch' esprimeva un' affezione consueta , resa piu` intensa dalla pieta` . - Le hanno detto ... , padre ? - gli domando` Renzo , con voce commossa . - Pur troppo ; e per questo son qui . Che dice di quel birbone ... ? - Che vuoi ch' io dica di lui ? Non e` qui a sentire : che gioverebbero le mie parole ? Dico a te , il mio Renzo , che tu confidi in Dio , e che Dio non t' abbandonera` . - Benedette le sue parole ! - esclamo` il giovane . - Lei non e` di quelli che dan sempre torto a' poveri . Ma il signor curato , e quel signor dottor delle cause perse ... - Non rivangare quello che non puo` servire ad altro che a inquietarti inutilmente . Io sono un povero frate ; ma ti ripeto quel che ho detto a queste donne : per quel poco che posso , non v' abbandonero` . - Oh , lei non e` come gli amici del mondo ! Ciarloni ! Chi avesse creduto alle proteste che mi facevan costoro , nel buon tempo ; eh eh ! Eran pronti a dare il sangue per me ; m' avrebbero sostenuto contro il diavolo . S' io avessi avuto un nemico ? ... bastava che mi lasciassi intendere ; avrebbe finito presto di mangiar pane . E ora , se vedesse come si ritirano ... - A questo punto , alzando gli occhi al volto del padre , vide che s' era tutto rannuvolato , e s' accorse d' aver detto cio` che conveniva tacere . Ma volendo raccomodarla , s' andava intrigando e imbrogliando : - volevo dire ... non intendo dire ... cioe` , volevo dire ... - Cosa volevi dire ? E che ? tu avevi dunque cominciato a guastar l' opera mia , prima che fosse intrapresa ! Buon per te che sei stato disingannato in tempo . Che ! tu andavi in cerca d' amici ... quali amici ! ... che non t' avrebber potuto aiutare , neppur volendo ! E cercavi di perder Quel solo che lo puo` e lo vuole ! Non sai tu che Dio e` l' amico de' tribolati , che confidano in Lui ? Non sai tu che , a metter fuori l' unghie , il debole non ci guadagna ? E quando pure ... - A questo punto , afferro` fortemente il braccio di Renzo : il suo aspetto , senza perder d' autorita` , s' atteggio` d' una compunzione solenne , gli occhi s' abbassarono , la voce divenne lenta e come sotterranea : - quando pure ... e` un terribile guadagno ! Renzo ! vuoi tu confidare in me ? ... che dico in me , omiciattolo , fraticello ? Vuoi tu confidare in Dio ? - Oh si` ! - rispose Renzo . - Quello e` il Signore davvero . - Ebbene ; prometti che non affronterai , che non provocherai nessuno , che ti lascerai guidar da me . - Lo prometto . Lucia fece un gran respiro , come se le avesser levato un peso d' addosso ; e Agnese disse : - bravo figliuolo . - Sentite , figliuoli , - riprese fra Cristoforo : - io andero` oggi a parlare a quell' uomo . Se Dio gli tocca il cuore , e da` forza alle mie parole , bene : se no , Egli ci fara` trovare qualche altro rimedio . Voi intanto , statevi quieti , ritirati , scansate le ciarle , non vi fate vedere . Stasera , o domattina al piu` tardi , mi rivedrete - . Detto questo , tronco` tutti i ringraziamenti e le benedizioni , e parti` . S' avvio` al convento , arrivo` a tempo d' andare in coro a cantar sesta , desino` , e si mise subito in cammino , verso il covile della fiera che voleva provarsi d' ammansare . Il palazzotto di don Rodrigo sorgeva isolato , a somiglianza d' una bicocca , sulla cima d' uno de' poggi ond' e` sparsa e rilevata quella costiera . A questa indicazione l' anonimo aggiunge che il luogo - avrebbe fatto meglio a scriverne alla buona il nome - era piu` in su del paesello degli sposi , discosto da questo forse tre miglia , e quattro dal convento . Appie` del poggio , dalla parte che guarda a mezzogiorno , e verso il lago , giaceva un mucchietto di casupole , abitate da contadini di don Rodrigo ; ed era come la piccola capitale del suo piccol regno . Bastava passarvi , per esser chiarito della condizione e de' costumi del paese . Dando un' occhiata nelle stanze terrene , dove qualche uscio fosse aperto , si vedevano attaccati al muro schioppi , tromboni , zappe , rastrelli , cappelli di paglia , reticelle e fiaschetti da polvere , alla rinfusa . La gente che vi s' incontrava erano omacci tarchiati e arcigni , con un gran ciuffo arrovesciato sul capo , e chiuso in una reticella ; vecchi che , perdute le zanne , parevan sempre pronti , chi nulla gli aizzasse , a digrignar le gengive ; donne con certe facce maschie , e con certe braccia nerborute , buone da venire in aiuto della lingua , quando questa non bastasse : ne' sembianti e nelle mosse de' fanciulli stessi , che giocavan per la strada , si vedeva un non so che di petulante e di provocativo . Fra Cristoforo attraverso` il villaggio , sali` per una viuzza a chiocciola , e pervenne su una piccola spianata , davanti al palazzotto . La porta era chiusa , segno che il padrone stava desinando , e non voleva esser frastornato . Le rade e piccole finestre che davan sulla strada , chiuse da imposte sconnesse e consunte dagli anni , eran pero` difese da grosse inferriate , e quelle del pian terreno tant' alte che appena vi sarebbe arrivato un uomo sulle spalle d' un altro . Regnava quivi un gran silenzio ; e un passeggiero avrebbe potuto credere che fosse una casa abbandonata , se quattro creature , due vive e due morte , collocate in simmetria , di fuori , non avesser dato un indizio d' abitanti . Due grand' avoltoi , con l' ali spalancate , e co' teschi penzoloni , l' uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo , l' altro ancor saldo e pennuto , erano inchiodati , ciascuno sur un battente del portone ; e due bravi , sdraiati , ciascuno sur una delle panche poste a destra e a sinistra , facevan la guardia , aspettando d' esser chiamati a goder gli avanzi della tavola del signore . Il padre si fermo` ritto , in atto di chi si dispone ad aspettare ; ma un de' bravi s' alzo` , e gli disse : - padre , padre , venga pure avanti : qui non si fanno aspettare i cappuccini : noi siamo amici del convento : e io ci sono stato in certi momenti che fuori non era troppo buon' aria per me ; e se mi avesser tenuta la porta chiusa , la sarebbe andata male - . Cosi` dicendo , diede due picchi col martello . A quel suono risposer subito di dentro gli urli e le strida di mastini e di cagnolini ; e , pochi momenti dopo , giunse borbottando un vecchio servitore ; ma , veduto il padre , gli fece un grand' inchino , acquieto` le bestie , con le mani e con la voce , introdusse l' ospite in un angusto cortile , e richiuse la porta . Accompagnatolo poi in un salotto , e guardandolo con una cert' aria di maraviglia e di rispetto , disse : - non e` lei ... il padre Cristoforo di Pescarenico ? - Per l' appunto . - Lei qui ? - Come vedete , buon uomo . - Sara` per far del bene . Del bene , - continuo` mormorando tra i denti , e rincamminandosi , - se ne puo` far per tutto - . Attraversati due o tre altri salotti oscuri , arrivarono all' uscio della sala del convito . Quivi un gran frastono confuso di forchette , di coltelli , di bicchieri , di piatti , e sopra tutto di voci discordi , che cercavano a vicenda di soverchiarsi . Il frate voleva ritirarsi , e stava contrastando dietro l' uscio col servitore , per ottenere d' essere lasciato in qualche canto della casa , fin che il pranzo fosse terminato ; quando l' uscio s' apri` . Un certo conte Attilio , che stava seduto in faccia - era un cugino del padron di casa ; e abbiam gia` fatta menzione di lui , senza nominarlo - , veduta una testa rasa e una tonaca , e accortosi dell' intenzione modesta del buon frate , - ehi ! ehi ! - grido` : - non ci scappi , padre riverito : avanti , avanti - . Don Rodrigo , senza indovinar precisamente il soggetto di quella visita , pure , per non so qual presentimento confuso , n' avrebbe fatto di meno . Ma , poiche' lo spensierato d' Attilio aveva fatta quella gran chiamata , non conveniva a lui di tirarsene indietro ; e disse : - venga , padre , venga - . Il padre s' avanzo` , inchinandosi al padrone , e rispondendo , a due mani , ai saluti de' commensali . L' uomo onesto in faccia al malvagio , piace generalmente - non dico a tutti - immaginarselo con la fronte alta , con lo sguardo sicuro , col petto rilevato , con lo scilinguagnolo bene sciolto . Nel fatto pero` , per fargli prender quell' attitudine , si richiedon molte circostanze , le quali ben di rado si riscontrano insieme . Percio` , non vi maravigliate se fra Cristoforo , col buon testimonio della sua coscienza , col sentimento fermissimo della giustizia della causa che veniva a sostenere , con un sentimento misto d' orrore e di compassione per don Rodrigo , stesse con una cert' aria di suggezione e di rispetto , alla presenza di quello stesso don Rodrigo , ch' era li` in capo di tavola , in casa sua , nel suo regno , circondato d' amici , d' omaggi , di tanti segni della sua potenza , con un viso da far morire in bocca a chi si sia una preghiera , non che un consiglio , non che una correzione , non che un rimprovero . Alla sua destra sedeva quel conte Attilio suo cugino , e , se fa bisogno di dirlo , suo collega di libertinaggio e di soverchieria , il quale era venuto da Milano a villeggiare , per alcuni giorni , con lui . A sinistra , e a un altro lato della tavola , stava , con gran rispetto , temperato pero` d' una certa sicurezza , e d' una certa saccenteria , il signor podesta` , quel medesimo a cui , in teoria , sarebbe toccato a far giustizia a Renzo Tramaglino , e a fare star a dovere don Rodrigo , come s' e` visto di sopra . In faccia al podesta` , in atto d' un rispetto il piu` puro , il piu` sviscerato , sedeva il nostro dottor Azzecca - garbugli , in cappa nera , e col naso piu` rubicondo del solito : in faccia ai due cugini , due convitati oscuri , de' quali la nostra storia dice soltanto che non facevano altro che mangiare , chinare il capo , sorridere e approvare ogni cosa che dicesse un commensale , e a cui un altro non contraddicesse . - Da sedere al padre , - disse don Rodrigo . Un servitore presento` una sedia , sulla quale si mise il padre Cristoforo , facendo qualche scusa al signore , d' esser venuto in ora inopportuna . - Bramerei di parlarle da solo a solo , con suo comodo , per un affare d' importanza , - soggiunse poi , con voce piu` sommessa , all' orecchio di don Rodrigo . - Bene , bene , parleremo ; - rispose questo : - ma intanto si porti da bere al padre . Il padre voleva schermirsi ; ma don Rodrigo , alzando la voce , in mezzo al trambusto ch' era ricominciato , gridava : - no , per bacco , non mi fara` questo torto ; non sara` mai vero che un cappuccino vada via da questa casa , senza aver gustato del mio vino , ne' un creditore insolente , senza aver assaggiate le legna de' miei boschi - . Queste parole eccitarono un riso universale , e interruppero un momento la questione che s' agitava caldamente tra i commensali . Un servitore , portando sur una sottocoppa un' ampolla di vino , e un lungo bicchiere in forma di calice , lo presento` al padre ; il quale , non volendo resistere a un invito tanto pressante dell' uomo che gli premeva tanto di farsi propizio , non esito` a mescere , e si mise a sorbir lentamente il vino . - L' autorita` del Tasso non serve al suo assunto , signor podesta` riverito ; anzi e` contro di lei ; - riprese a urlare il conte Attilio : - perche' quell' uomo erudito , quell' uomo grande , che sapeva a menadito tutte le regole della cavalleria , ha fatto che il messo d' Argante , prima d' esporre la sfida ai cavalieri cristiani , chieda licenza al pio Buglione ... - Ma questo - replicava , non meno urlando , il podesta` , - questo e` un di piu` , un mero di piu` , un ornamento poetico , giacche' il messaggiero e` di sua natura inviolabile , per diritto delle genti , jure gentium : e , senza andar tanto a cercare , lo dice anche il proverbio : ambasciator non porta pena . E , i proverbi , signor conte , sono la sapienza del genere umano . E , non avendo il messaggiero detto nulla in suo proprio nome , ma solamente presentata la sfida in iscritto ... - Ma quando vorra` capire che quel messaggiero era un asino temerario , che non conosceva le prime ... ? - Con buona licenza di lor signori , - interruppe don Rodrigo , il quale non avrebbe voluto che la questione andasse troppo avanti : - rimettiamola nel padre Cristoforo ; e si stia alla sua sentenza . - Bene , benissimo , - disse il conte Attilio , al quale parve cosa molto garbata di far decidere un punto di cavalleria da un cappuccino ; mentre il podesta` , piu` infervorato di cuore nella questione , si chetava a stento , e con un certo viso , che pareva volesse dire : ragazzate . - Ma , da quel che mi pare d' aver capito , - disse il padre , - non son cose di cui io mi deva intendere . - Solite scuse di modestia di loro padri ; - disse don Rodrigo : - ma non mi scappera` . Eh via ! sappiam bene che lei non e` venuta al mondo col cappuccio in capo , e che il mondo l' ha conosciuto . Via , via : ecco la questione . - Il fatto e` questo , - cominciava a gridare il conte Attilio . - Lasciate dir a me , che son neutrale , cugino , - riprese don Rodrigo . - Ecco la storia . Un cavaliere spagnolo manda una sfida a un cavalier milanese : il portatore , non trovando il provocato in casa , consegna il cartello a un fratello del cavaliere ; il qual fratello legge la sfida , e in risposta da` alcune bastonate al portatore . Si tratta ... - Ben date , ben applicate , - grido` il conte Attilio . - Fu una vera ispirazione . - Del demonio , - soggiunse il podesta` . - Battere un ambasciatore ! persona sacra ! Anche lei , padre , mi dira` se questa e` azione da cavaliere . - Si` , signore , da cavaliere , - grido` il conte : - e lo lasci dire a me , che devo intendermi di cio` che conviene a un cavaliere . Oh , se fossero stati pugni , sarebbe un' altra faccenda ; ma il bastone non isporca le mani a nessuno . Quello che non posso capire e` perche' le premano tanto le spalle d' un mascalzone . - Chi le ha parlato delle spalle , signor conte mio ? Lei mi fa dire spropositi che non mi son mai passati per la mente . Ho parlato del carattere , e non di spalle , io . Parlo sopra tutto del diritto delle genti . Mi dica un poco , di grazia , se i feciali che gli antichi Romani mandavano a intimar le sfide agli altri popoli , chiedevan licenza d' esporre l' ambasciata : e mi trovi un poco uno scrittore che faccia menzione che un feciale sia mai stato bastonato . - Che hanno a far con noi gli ufiziali degli antichi Romani ? gente che andava alla buona , e che , in queste cose , era indietro , indietro . Ma , secondo le leggi della cavalleria moderna , ch' e` la vera , dico e sostengo che un messo il quale ardisce di porre in mano a un cavaliere una sfida , senza avergliene chiesta licenza , e` un temerario , violabile violabilissimo , bastonabile bastonabilissimo ... - Risponda un poco a questo sillogismo . - Niente , niente , niente . - Ma ascolti , ma ascolti , ma ascolti . Percotere un disarmato e` atto proditorio ; atqui il messo de quo era senz' arme ; ergo ... - Piano , piano , signor podesta` . - Che piano ? - Piano , le dico : cosa mi viene a dire ? Atto proditorio e` ferire uno con la spada , per di dietro , o dargli una schioppettata nella schiena : e , anche per questo , si posson dar certi casi ... ma stiamo nella questione . Concedo che questo generalmente possa chiamarsi atto proditorio ; ma appoggiar quattro bastonate a un mascalzone ! Sarebbe bella che si dovesse dirgli : guarda che ti bastono : come si direbbe a un galantuomo : mano alla spada . E lei , signor dottor riverito , in vece di farmi de' sogghigni , per farmi capire ch' e` del mio parere , perche' non sostiene le mie ragioni , con la sua buona tabella , per aiutarmi a persuader questo signore ? - Io ... - rispose confusetto il dottore : - io godo di questa dotta disputa ; e ringrazio il bell' accidente che ha dato occasione a una guerra d' ingegni cosi` graziosa . E poi , a me non compete di dar sentenza : sua signoria illustrissima ha gia` delegato un giudice ... qui il padre ... - vero ; - disse don Rodrigo : - ma come volete che il giudice parli , quando i litiganti non vogliono stare zitti ? - Ammutolisco , - disse il conte Attilio . Il podesta` strinse le labbra , e alzo` la mano , come in atto di rassegnazione . - Ah sia ringraziato il cielo ! A lei , padre , - disse don Rodrigo , con una serieta` mezzo canzonatoria . - Ho gia` fatte le mie scuse , col dire che non me n' intendo , - rispose fra Cristoforo , rendendo il bicchiere a un servitore . - Scuse magre : - gridarono i due cugini : - vogliamo la sentenza ! - Quand' e` cosi` , - riprese il frate , - il mio debole parere sarebbe che non vi fossero ne' sfide , ne' portatori , ne' bastonate . I commensali si guardarono l' un con l' altro maravigliati . - Oh questa e` grossa ! - disse il conte Attilio . - Mi perdoni , padre , ma e` grossa . Si vede che lei non conosce il mondo . - Lui ? - disse don Rodrigo : - me lo volete far ridire : lo conosce , cugino mio , quanto voi : non e` vero , padre ? Dica , dica , se non ha fatta la sua carovana ? In vece di rispondere a quest' amorevole domanda , il padre disse una parolina in segreto a se' medesimo : queste vengono a te ; ma ricordati , frate , che non sei qui per te , e che tutto cio` che tocca te solo , non entra nel conto . - Sara` , - disse il cugino : - ma il padre ... come si chiama il padre ? - Padre Cristoforo - rispose piu` d' uno . - Ma , padre Cristoforo , padron mio colendissimo , con queste sue massime , lei vorrebbe mandare il mondo sottosopra . Senza sfide ! Senza bastonate ! Addio il punto d' onore : impunita` per tutti i mascalzoni . Per buona sorte che il supposto e` impossibile . - Animo , dottore , - scappo` fuori don Rodrigo , che voleva sempre piu` divertire la disputa dai due primi contendenti , - animo , a voi , che , per dar ragione a tutti , siete un uomo . Vediamo un poco come farete per dar ragione in questo al padre Cristoforo . - In verita` , - rispose il dottore , tenendo brandita in aria la forchetta , e rivolgendosi al padre , - in verita` io non so intendere come il padre Cristoforo , il quale e` insieme il perfetto religioso e l' uomo di mondo , non abbia pensato che la sua sentenza , buona , ottima e di giusto peso sul pulpito , non val niente , sia detto col dovuto rispetto , in una disputa cavalleresca . Ma il padre sa , meglio di me , che ogni cosa e` buona a suo luogo ; e io credo che , questa volta , abbia voluto cavarsi , con una celia , dall' impiccio di proferire una sentenza . Che si poteva mai rispondere a ragionamenti dedotti da una sapienza cosi` antica , e sempre nuova ? Niente : e cosi` fece il nostro frate . Ma don Rodrigo , per voler troncare quella questione , ne venne a suscitare un' altra . - A proposito , - disse , - ho sentito che a Milano correvan voci d' accomodamento . Il lettore sa che in quell' anno si combatteva per la successione al ducato di Mantova , del quale , alla morte di Vincenzo Gonzaga , che non aveva lasciata prole legittima , era entrato in possesso il duca di Nevers , suo parente piu` prossimo . Luigi XIII , ossia il cardinale di Richelieu , sosteneva quel principe , suo ben affetto , e naturalizzato francese : Filippo IV , ossia il conte d' Olivares , comunemente chiamato il conte duca , non lo voleva li` , per le stesse ragioni ; e gli aveva mosso guerra . Siccome poi quel ducato era feudo dell' impero , cosi` le due parti s' adoperavano , con pratiche , con istanze , con minacce , presso l' imperator Ferdinando II , la prima perche' accordasse l' investitura al nuovo duca ; la seconda perche' gliela negasse , anzi aiutasse a cacciarlo da quello stato . - Non son lontano dal credere , - disse il conte Attilio , - che le cose si possano accomodare . Ho certi indizi ... - Non creda , signor conte , non creda , - interruppe il podesta` . - Io , in questo cantuccio , posso saperle le cose ; perche' il signor castellano spagnolo , che , per sua bonta` , mi vuole un po' di bene , e per esser figliuolo d' un creato del conte duca , e` informato d' ogni cosa ... - Le dico che a me accade ogni giorno di parlare in Milano con ben altri personaggi ; e so di buon luogo che il papa , interessatissimo , com' e` , per la pace , ha fatto proposizioni ... - Cosi` dev' essere ; la cosa e` in regola ; sua santita` fa il suo dovere ; un papa deve sempre metter bene tra i principi cristiani ; ma il conte duca ha la sua politica , e ... - E , e , e ; sa lei , signor mio , come la pensi l' imperatore , in questo momento ? Crede lei che non ci sia altro che Mantova a questo mondo ? le cose a cui si deve pensare son molte , signor mio . Sa lei , per esempio , fino a che segno l' imperatore possa ora fidarsi di quel suo principe di Valdistano o di Vallistai , o come lo chiamano , e se ... - Il nome legittimo in lingua alemanna , - interruppe ancora il podesta` , - e` Vagliensteino , come l' ho sentito proferir piu` volte dal nostro signor castellano spagnolo . Ma stia pur di buon animo , che ... - Mi vuole insegnare ... ? - riprendeva il conte ; ma don Rodrigo gli die' d' occhio , per fargli intendere che , per amor suo , cessasse di contraddire . Il conte tacque , e il podesta` , come un bastimento disimbrogliato da una secca , continuo` , a vele gonfie , il corso della sua eloquenza . - Vagliensteino mi da` poco fastidio ; perche' il conte duca ha l' occhio a tutto , e per tutto ; e se Vagliensteino vorra` fare il bell' umore , sapra` ben lui farlo rigar diritto , con le buone , o con le cattive . Ha l' occhio per tutto , dico , e le mani lunghe ; e , se ha fisso il chiodo , come l' ha fisso , e giustamente , da quel gran politico che e` , che il signor duca di Nivers non metta le radici in Mantova , il signor duca di Nivers non ce le mettera` ; e il signor cardinale di Riciliu` fara` un buco nell' acqua . Mi fa pur ridere quel caro signor cardinale , a voler cozzare con un conte duca , con un Olivares . Dico il vero , che vorrei rinascere di qui a dugent' anni , per sentir cosa diranno i posteri , di questa bella pretensione . Ci vuol altro che invidia ; testa vuol esser : e teste come la testa d' un conte duca , ce n' e` una sola al mondo . Il conte duca , signori miei , - proseguiva il podesta` , sempre col vento in poppa , e un po' maravigliato anche lui di non incontrar mai uno scoglio : - il conte duca e` una volpe vecchia , parlando col dovuto rispetto , che farebbe perder la traccia a chi si sia : e , quando accenna a destra , si puo` esser sicuri che battera` a sinistra : ond' e` che nessuno puo` mai vantarsi di conoscere i suoi disegni ; e quegli stessi che devon metterli in esecuzione , quegli stessi che scrivono i dispacci , non ne capiscon niente . Io posso parlare con qualche cognizion di causa ; perche' quel brav' uomo del signor castellano si degna di trattenersi meco , con qualche confidenza . Il conte duca , viceversa , sa appuntino cosa bolle in pentola di tutte l' altre corti ; e tutti que' politiconi - che ce n' e` di diritti assai , non si puo` negare - hanno appena immaginato un disegno , che il conte duca te l' ha gia` indovinato , con quella sua testa , con quelle sue strade coperte , con que' suoi fili tesi per tutto . Quel pover' uomo del cardinale di Riciliu` tenta di qua , fiuta di la` , suda , s' ingegna : e poi ? quando gli e` riuscito di scavare una mina , trova la contrammina gia` bell' e fatta dal conte duca ... Sa il cielo quando il podesta` avrebbe preso terra ; ma don Rodrigo , stimolato anche da' versacci che faceva il cugino , si volto` all' improvviso , come se gli venisse un' ispirazione , a un servitore , e gli accenno` che portasse un certo fiasco . - Signor podesta` , e signori miei ! - disse poi : - un brindisi al conte duca ; e mi sapranno dire se il vino sia degno del personaggio - . Il podesta` rispose con un inchino , nel quale traspariva un sentimento di riconoscenza particolare ; perche' tutto cio` che si faceva o si diceva in onore del conte duca , lo riteneva in parte come fatto a se' . - Viva mill' anni don Gasparo Guzman , conte d' Olivares , duca di san Lucar , gran privato del re don Filippo il grande , nostro signore ! - esclamo` , alzando il bicchiere . Privato , chi non lo sapesse , era il termine in uso , a que' tempi , per significare il favorito d' un principe . - Viva mill' anni ! - risposer tutti . - Servite il padre , - disse don Rodrigo . - Mi perdoni ; - rispose il padre : - ma ho gia` fatto un disordine , e non potrei ... - Come ! - disse don Rodrigo : - si tratta d' un brindisi al conte duca . Vuol dunque far credere ch' ella tenga dai navarrini ? Cosi` si chiamavano allora , per ischerno , i Francesi , dai principi di Navarra , che avevan cominciato , con Enrico IV , a regnar sopra di loro . A tale scongiuro , convenne bere . Tutti i commensali proruppero in esclamazioni , e in elogi del vino ; fuor che il dottore , il quale , col capo alzato , con gli occhi fissi , con le labbra strette , esprimeva molto piu` che non avrebbe potuto far con parole . - Che ne dite eh , dottore ? - domando` don Rodrigo . Tirato fuor del bicchiere un naso piu` vermiglio e piu` lucente di quello , il dottore rispose , battendo con enfasi ogni sillaba : - dico , proferisco , e sentenzio che questo e` l' Olivares de' vini : censui , et in eam ivi sententiam , che un liquor simile non si trova in tutti i ventidue regni del re nostro signore , che Dio guardi : dichiaro e definisco che i pranzi dell' illustrissimo signor don Rodrigo vincono le cene d' Eliogabalo ; e che la carestia e` bandita e confinata in perpetuo da questo palazzo , dove siede e regna la splendidezza . - Ben detto ! ben definito ! - gridarono , a una voce , i commensali : ma quella parola , carestia , che il dottore aveva buttata fuori a caso , rivolse in un punto tutte le menti a quel tristo soggetto ; e tutti parlarono della carestia . Qui andavan tutti d' accordo , almeno nel principale ; ma il fracasso era forse piu` grande che se ci fosse stato disparere . Parlavan tutti insieme . - Non c' e` carestia , - diceva uno : - sono gl' incettatori ... - E i fornai , - diceva un altro : - che nascondono il grano . Impiccarli . - Appunto ; impiccarli , senza misericordia . - De' buoni processi , - gridava il podesta` . - Che processi ? - gridava piu` forte il conte Attilio : - giustizia sommaria . Pigliarne tre o quattro o cinque o sei , di quelli che , per voce pubblica , son conosciuti come i piu` ricchi e i piu` cani , e impiccarli . - Esempi ! esempi ! senza esempi non si fa nulla . - Impiccarli ! impiccarli ! ; e saltera` fuori grano da tutte le parti . Chi , passando per una fiera , s' e` trovato a goder l' armonia che fa una compagnia di cantambanchi , quando , tra una sonata e l' altra , ognuno accorda il suo stromento , facendolo stridere quanto piu` puo` , affine di sentirlo distintamente , in mezzo al rumore degli altri , s' immagini che tale fosse la consonanza di quei , se si puo` dire , discorsi . S' andava intanto mescendo e rimescendo di quel tal vino ; e le lodi di esso venivano , com' era giusto , frammischiate alle sentenze di giurisprudenza economica ; sicche' le parole che s' udivan piu` sonore e piu` frequenti , erano : ambrosia , e impiccarli . Don Rodrigo intanto dava dell' occhiate al solo che stava zitto ; e lo vedeva sempre li` fermo , senza dar segno d' impazienza ne' di fretta , senza far atto che tendesse a ricordare che stava aspettando ; ma in aria di non voler andarsene , prima d' essere stato ascoltato . L' avrebbe mandato a spasso volentieri , e fatto di meno di quel colloquio ; ma congedare un cappuccino , senza avergli dato udienza , non era secondo le regole della sua politica . Poiche' la seccatura non si poteva scansare , si risolvette d' affrontarla subito , e di liberarsene ; s' alzo` da tavola , e seco tutta la rubiconda brigata , senza interrompere il chiasso . Chiesta poi licenza agli ospiti , s' avvicino` , in atto contegnoso , al frate , che s' era subito alzato con gli altri ; gli disse : - eccomi a' suoi comandi - ; e lo condusse in un' altra sala . - In che posso ubbidirla ? - disse don Rodrigo , piantandosi in piedi nel mezzo della sala . Il suono delle parole era tale ; ma il modo con cui eran proferite , voleva dir chiaramente : bada a chi sei davanti , pesa le parole , e sbrigati . Per dar coraggio al nostro fra Cristoforo , non c' era mezzo piu` sicuro e piu` spedito , che prenderlo con maniera arrogante . Egli che stava sospeso , cercando le parole , e facendo scorrere tra le dita le ave marie della corona che teneva a cintola , come se in qualcheduna di quelle sperasse di trovare il suo esordio ; a quel fare di don Rodrigo , si senti` subito venir sulle labbra piu` parole del bisogno . Ma pensando quanto importasse di non guastare i fatti suoi o , cio` ch' era assai piu` , i fatti altrui , corresse e tempero` le frasi che gli si eran presentate alla mente , e disse , con guardinga umilta` : - vengo a proporle un atto di giustizia , a pregarla d' una carita` . Cert' uomini di mal affare hanno messo innanzi il nome di vossignoria illustrissima , per far paura a un povero curato , e impedirgli di compire il suo dovere , e per soverchiare due innocenti . Lei puo` , con una parola , confonder coloro , restituire al diritto la sua forza , e sollevar quelli a cui e` fatta una cosi` crudel violenza . Lo puo` ; e potendolo ... la coscienza , l' onore ... - Lei mi parlera` della mia coscienza , quando verro` a confessarmi da lei . In quanto al mio onore , ha da sapere che il custode ne son io , e io solo ; e che chiunque ardisce entrare a parte con me di questa cura , lo riguardo come il temerario che l' offende . Fra Cristoforo , avvertito da queste parole che quel signore cercava di tirare al peggio le sue , per volgere il discorso in contesa , e non dargli luogo di venire alle strette , s' impegno` tanto piu` alla sofferenza , risolvette di mandar giu` qualunque cosa piacesse all' altro di dire , e rispose subito , con un tono sommesso : - se ho detto cosa che le dispiaccia , e` stato certamente contro la mia intenzione . Mi corregga pure , mi riprenda , se non so parlare come si conviene ; ma si degni ascoltarmi . Per amor del cielo , per quel Dio , al cui cospetto dobbiam tutti comparire ... - e , cosi` dicendo , aveva preso tra le dita , e metteva davanti agli occhi del suo accigliato ascoltatore il teschietto di legno attaccato alla sua corona , - non s' ostini a negare una giustizia cosi` facile , e cosi` dovuta a de' poverelli . Pensi che Dio ha sempre gli occhi sopra di loro , e che le loro grida , i loro gemiti sono ascoltati lassu` . L' innocenza e` potente al suo ... - Eh , padre ! - interruppe bruscamente don Rodrigo : - il rispetto ch' io porto al suo abito e` grande : ma se qualche cosa potesse farmelo dimenticare , sarebbe il vederlo indosso a uno che ardisse di venire a farmi la spia in casa . Questa parola fece venir le fiamme sul viso del frate : il quale pero` , col sembiante di chi inghiottisce una medicina molto amara , riprese : - lei non crede che un tal titolo mi si convenga . Lei sente in cuor suo , che il passo ch' io fo ora qui , non e` ne' vile ne' spregevole . M' ascolti , signor don Rodrigo ; e voglia il cielo che non venga un giorno in cui si penta di non avermi ascoltato . Non voglia metter la sua gloria ... qual gloria , signor don Rodrigo ! qual gloria dinanzi agli uomini ! E dinanzi a Dio ! Lei puo` molto quaggiu` ; ma ... - Sa lei , - disse don Rodrigo , interrompendo , con istizza , ma non senza qualche raccapriccio , - sa lei che , quando mi viene lo schiribizzo di sentire una predica , so benissimo andare in chiesa , come fanno gli altri ? Ma in casa mia ! Oh ! - e continuo` , con un sorriso forzato di scherno : - lei mi tratta da piu` di quel che sono . Il predicatore in casa ! Non l' hanno che i principi . - E quel Dio che chiede conto ai principi della parola che fa loro sentire , nelle loro regge ; quel Dio le usa ora un tratto di misericordia , mandando un suo ministro , indegno e miserabile , ma un suo ministro , a pregar per una innocente ... - In somma , padre , - disse don Rodrigo , facendo atto d' andarsene , - io non so quel che lei voglia dire : non capisco altro se non che ci dev' essere qualche fanciulla che le preme molto . Vada a far le sue confidenze a chi le piace ; e non si prenda la liberta` d' infastidir piu` a lungo un gentiluomo . Al moversi di don Rodrigo , il nostro frate gli s' era messo davanti , ma con gran rispetto ; e , alzate le mani , come per supplicare e per trattenerlo ad un punto , rispose ancora : - la mi preme , e` vero , ma non piu` di lei ; son due anime che , l' una e l' altra , mi premon piu` del mio sangue . Don Rodrigo ! io non posso far altro per lei , che pregar Dio ; ma lo faro` ben di cuore . Non mi dica di no : non voglia tener nell' angoscia e nel terrore una povera innocente . Una parola di lei puo` far tutto . - Ebbene , - disse don Rodrigo , - giacche' lei crede ch' io possa far molto per questa persona ; giacche' questa persona le sta tanto a cuore ... - Ebbene ? - riprese ansiosamente il padre Cristoforo , al quale l' atto e il contegno di don Rodrigo non permettevano d' abbandonarsi alla speranza che parevano annunziare quelle parole . - Ebbene , la consigli di venire a mettersi sotto la mia protezione . Non le manchera` piu` nulla , e nessuno ardira` d' inquietarla , o ch' io non son cavaliere . A siffatta proposta , l' indegnazione del frate , rattenuta a stento fin allora , trabocco` . Tutti que' bei proponimenti di prudenza e di pazienza andarono in fumo : l' uomo vecchio si trovo` d' accordo col nuovo ; e , in que' casi , fra Cristoforo valeva veramente per due . - La vostra protezione ! - esclamo` , dando indietro due passi , postandosi fieramente sul piede destro , mettendo la destra sull' anca , alzando la sinistra con l' indice teso verso don Rodrigo , e piantandogli in faccia due occhi infiammati : - la vostra protezione ! meglio che abbiate parlato cosi` , che abbiate fatta a me una tale proposta . Avete colmata la misura ; e non vi temo piu` . - Come parli , frate ? ... - Parlo come si parla a chi e` abbandonato da Dio , e non puo` piu` far paura . La vostra protezione ! Sapevo bene che quella innocente e` sotto la protezione di Dio ; ma voi , voi me lo fate sentire ora , con tanta certezza , che non ho piu` bisogno di riguardi a parlarvene . Lucia , dico : vedete come io pronunzio questo nome con la fronte alta , e con gli occhi immobili . - Come ! in questa casa ... ! - Ho compassione di questa casa : la maledizione le sta sopra sospesa . State a vedere che la giustizia di Dio avra` riguardo a quattro pietre , e suggezione di quattro sgherri . Voi avete creduto che Dio abbia fatta una creatura a sua immagine , per darvi il piacere di tormentarla ! Voi avete creduto che Dio non saprebbe difenderla ! Voi avete disprezzato il suo avviso ! Vi siete giudicato . Il cuore di Faraone era indurito quanto il vostro ; e Dio ha saputo spezzarlo . Lucia e` sicura da voi : ve lo dico io povero frate ; e in quanto a voi , sentite bene quel ch' io vi prometto . Verra` un giorno ... Don Rodrigo era fin allora rimasto tra la rabbia e la maraviglia , attonito , non trovando parole ; ma , quando senti` intonare una predizione , s' aggiunse alla rabbia un lontano e misterioso spavento . Afferro` rapidamente per aria quella mano minacciosa , e , alzando la voce , per troncar quella dell' infausto profeta , grido` : - escimi di tra' piedi , villano temerario , poltrone incappucciato . Queste parole cosi` chiare acquietarono in un momento il padre Cristoforo . All' idea di strapazzo e di villania` , era , nella sua mente , cosi` bene , e da tanto tempo , associata l' idea di sofferenza e di silenzio , che , a quel complimento , gli cadde ogni spirito d' ira e d' entusiasmo , e non gli resto` altra risoluzione che quella d' udir tranquillamente cio` che a don Rodrigo piacesse d' aggiungere . Onde , ritirata placidamente la mano dagli artigli del gentiluomo , abbasso` il capo , e rimase immobile , come , al cader del vento , nel forte della burrasca , un albero agitato ricompone naturalmente i suoi rami , e riceve la grandine come il ciel la manda . - Villano rincivilito ! - prosegui` don Rodrigo : - tu tratti da par tuo . Ma ringrazia il saio che ti copre codeste spalle di mascalzone , e ti salva dalle carezze che si fanno a' tuoi pari , per insegnar loro a parlare . Esci con le tue gambe , per questa volta ; e la vedremo . Cosi` dicendo , addito` , con impero sprezzante , un uscio in faccia a quello per cui erano entrati ; il padre Cristoforo chino` il capo , e se n' ando` , lasciando don Rodrigo a misurare , a passi infuriati , il campo di battaglia . Quando il frate ebbe serrato l' uscio dietro a se' , vide nell' altra stanza dove entrava , un uomo ritirarsi pian piano , strisciando il muro , come per non esser veduto dalla stanza del colloquio ; e riconobbe il vecchio servitore ch' era venuto a riceverlo alla porta di strada . Era costui in quella casa , forse da quarant' anni , cioe` prima che nascesse don Rodrigo ; entratovi al servizio del padre , il quale era stato tutt' un' altra cosa . Morto lui , il nuovo padrone , dando lo sfratto a tutta la famiglia , e facendo brigata nuova , aveva pero` ritenuto quel servitore , e per esser gia` vecchio , e perche' , sebben di massime e di costume diverso interamente dal suo , compensava pero` questo difetto con due qualita` : un' alta opinione della dignita` della casa , e una gran pratica del cerimoniale , di cui conosceva , meglio d' ogni altro , le piu` antiche tradizioni , e i piu` minuti particolari . In faccia al signore , il povero vecchio non si sarebbe mai arrischiato d' accennare , non che d' esprimere la sua disapprovazione di cio` che vedeva tutto il giorno : appena ne faceva qualche esclamazione , qualche rimprovero tra i denti a' suoi colleghi di servizio ; i quali se ne ridevano , e prendevano anzi piacere qualche volta a toccargli quel tasto , per fargli dir di piu` che non avrebbe voluto , e per sentirlo ricantar le lodi dell' antico modo di vivere in quella casa . Le sue censure non arrivavano agli orecchi del padrone che accompagnate dal racconto delle risa che se n' eran fatte ; dimodoche' riuscivano anche per lui un soggetto di scherno , senza risentimento . Ne' giorni poi d' invito e di ricevimento , il vecchio diventava un personaggio serio e d' importanza . Il padre Cristoforo lo guardo` , passando , lo saluto` , e seguitava la sua strada ; ma il vecchio se gli accosto` misteriosamente , mise il dito alla bocca , e poi , col dito stesso , gli fece un cenno , per invitarlo a entrar con lui in un andito buio . Quando furon li` , gli disse sotto voce : - padre , ho sentito tutto , e ho bisogno di parlarle . - Dite presto , buon uomo . - Qui no : guai se il padrone s' avvede ... Ma io so molte cose ; e vedro` di venir domani al convento . - C' e` qualche disegno ? - Qualcosa per aria c' e` di sicuro : gia` me ne son potuto accorgere . Ma ora staro` sull' intesa , e spero di scoprir tutto . Lasci fare a me . Mi tocca a vedere e a sentir cose ... ! cose di fuoco ! Sono in una casa ... ! Ma io vorrei salvar l' anima mia . - Il Signore vi benedica ! - e , proferendo sottovoce queste parole , il frate mise la mano sul capo bianco del servitore , che , quantunque piu` vecchio di lui , gli stava curvo dinanzi , nell' attitudine d' un figliuolo . - Il Signore vi ricompensera` , - prosegui` il frate : - non mancate di venir domani . - Verro` , - rispose il servitore : - ma lei vada via subito e ... per amor del cielo ... non mi nomini - . Cosi` dicendo , e guardando intorno , usci` , per l' altra parte dell' andito , in un salotto , che rispondeva nel cortile ; e , visto il campo libero , chiamo` fuori il buon frate , il volto del quale rispose a quell' ultima parola piu` chiaro che non avrebbe potuto fare qualunque protesta . Il servitore gli addito` l' uscita ; e il frate , senza dir altro , parti` . Quell' uomo era stato a sentire all' uscio del suo padrone : aveva fatto bene ? E fra Cristoforo faceva bene a lodarlo di cio` ? Secondo le regole piu` comuni e men contraddette , e` cosa molto brutta ; ma quel caso non poteva riguardarsi come un' eccezione ? E ci sono dell' eccezioni alle regole piu` comuni e men contraddette ? Questioni importanti ; ma che il lettore risolvera` da se' , se ne ha voglia . Noi non intendiamo di dar giudizi : ci basta d' aver dei fatti da raccontare . Uscito fuori , e voltate le spalle a quella casaccia , fra Cristoforo respiro` piu` liberamente , e s' avvio` in fretta per la scesa , tutto infocato in volto , commosso e sottosopra , come ognuno puo` immaginarsi , per quel che aveva sentito , e per quel che aveva detto . Ma quella cosi` inaspettata esibizione del vecchio era stata un gran ristorativo per lui : gli pareva che il cielo gli avesse dato un segno visibile della sua protezione . Ecco un filo , - pensava , - un filo che la provvidenza mi mette nelle mani . E in quella casa medesima ! E senza ch' io sognassi neppure di cercarlo ! Cosi` ruminando , alzo` gli occhi verso l' occidente , vide il sole inclinato , che gia` gia` toccava la cima del monte , e penso` che rimaneva ben poco del giorno . Allora , benche' sentisse le ossa gravi e fiaccate da' vari strapazzi di quella giornata , pure studio` di piu` il passo , per poter riportare un avviso , qual si fosse , a' suoi protetti , e arrivar poi al convento , prima di notte : che era una delle leggi piu` precise , e piu` severamente mantenute del codice cappuccinesco . Intanto , nella casetta di Lucia , erano stati messi in campo e ventilati disegni , de' quali ci conviene informare il lettore . Dopo la partenza del frate , i tre rimasti erano stati qualche tempo in silenzio ; Lucia preparando tristamente il desinare ; Renzo sul punto d' andarsene ogni momento , per levarsi dalla vista di lei cosi` accorata , e non sapendo staccarsi ; Agnese tutta intenta , in apparenza , all' aspo che faceva girare . Ma , in realta` , stava maturando un progetto ; e , quando le parve maturo , ruppe il silenzio in questi termini : - Sentite , figliuoli ! Se volete aver cuore e destrezza , quanto bisogna , se vi fidate di vostra madre , - a quel vostra Lucia si riscosse , - io m' impegno di cavarvi di quest' impiccio , meglio forse , e piu` presto del padre Cristoforo , quantunque sia quell' uomo che e` - . Lucia rimase li` , e la guardo` con un volto ch' esprimeva piu` maraviglia che fiducia in una promessa tanto magnifica ; e Renzo disse subitamente : - cuore ? destrezza ? dite , dite pure quel che si puo` fare . - Non e` vero , - prosegui` Agnese , - che , se foste maritati , si sarebbe gia` un pezzo avanti ? E che a tutto il resto si troverebbe piu` facilmente ripiego ? - C' e` dubbio ? - disse Renzo : - maritati che fossimo ... tutto il mondo e` paese ; e , a due passi di qui , sul bergamasco , chi lavora seta e` ricevuto a braccia aperte . Sapete quante volte Bortolo mio cugino m' ha fatto sollecitare d' andar la` a star con lui , che farei fortuna , com' ha fatto lui : e se non gli ho mai dato retta , gli e` ... che serve ? perche' il mio cuore era qui . Maritati , si va tutti insieme , si mette su casa la` , si vive in santa pace , fuor dell' unghie di questo ribaldo , lontano dalla tentazione di fare uno sproposito . N' e` vero , Lucia ? - Si` , - disse Lucia : - ma come ... ? - Come ho detto io , - riprese la madre : - cuore e destrezza ; e la cosa e` facile . - Facile ! - dissero insieme que' due , per cui la cosa era divenuta tanto stranamente e dolorosamente difficile . - Facile , a saperla fare , - replico` Agnese . - Ascoltatemi bene , che vedro` di farvela intendere . Io ho sentito dire da gente che sa , e anzi ne ho veduto io un caso , che , per fare un matrimonio , ci vuole bensi` il curato , ma non e` necessario che voglia ; basta che ci sia . - Come sta questa faccenda ? - domando` Renzo . - Ascoltate e sentirete . Bisogna aver due testimoni ben lesti e ben d' accordo . Si va dal curato : il punto sta di chiapparlo all' improvviso , che non abbia tempo di scappare . L' uomo dice : signor curato , questa e` mia moglie ; la donna dice : signor curato , questo e` mio marito . Bisogna che il curato senta , che i testimoni sentano ; e il matrimonio e` bell' e fatto , sacrosanto come se l' avesse fatto il papa . Quando le parole son dette , il curato puo` strillare , strepitare , fare il diavolo ; e` inutile ; siete marito e moglie . - Possibile ? - esclamo` Lucia . - Come ! - disse Agnese : - state a vedere che , in trent' anni che ho passati in questo mondo , prima che nasceste voi altri , non avro` imparato nulla . La cosa e` tale quale ve la dico : per segno tale che una mia amica , che voleva prender uno contro la volonta` de' suoi parenti , facendo in quella maniera , ottenne il suo intento . Il curato , che ne aveva sospetto , stava all' erta ; ma i due diavoli seppero far cosi` bene , che lo colsero in un punto giusto , dissero le parole , e furon marito e moglie : benche' la poveretta se ne penti` poi , in capo a tre giorni . Agnese diceva il vero , e riguardo alla possibilita` , e riguardo al pericolo di non ci riuscire : che' , siccome non ricorrevano a un tale espediente , se non persone che avesser trovato ostacolo o rifiuto nella via ordinaria , cosi` i parrochi mettevan gran cura a scansare quella cooperazione forzata ; e , quando un d' essi venisse pure sorpreso da una di quelle coppie , accompagnata da testimoni , faceva di tutto per iscapolarsene , come Proteo dalle mani di coloro che volevano farlo vaticinare per forza . - Se fosse vero , Lucia ! - disse Renzo , guardandola con un' aria d' aspettazione supplichevole . - Come ! se fosse vero ! - disse Agnese . - Anche voi credete ch' io dica fandonie . Io m' affanno per voi , e non sono creduta : bene bene ; cavatevi d' impiccio come potete : io me ne lavo le mani . - Ah no ! non ci abbandonate , - disse Renzo . - Parlo cosi` , perche' la cosa mi par troppo bella . Sono nelle vostre mani ; vi considero come se foste proprio mia madre . Queste parole fecero svanire il piccolo sdegno d' Agnese , e dimenticare un proponimento che , per verita` , non era stato serio . - Ma perche' dunque , mamma , - disse Lucia , con quel suo contegno sommesso , - perche' questa cosa non e` venuta in mente al padre Cristoforo ? - In mente ? - rispose Agnese : - pensa se non gli sara` venuta in mente ! Ma non ne avra` voluto parlare . - Perche' ? - domandarono a un tratto i due giovani . - Perche' ... perche' , quando lo volete sapere , i religiosi dicono che veramente e` cosa che non ista` bene . - Come puo` essere che non istia bene , e che sia ben fatta , quand' e` fatta ? - disse Renzo . - Che volete ch' io vi dica ? - rispose Agnese . - La legge l' hanno fatta loro , come gli e` piaciuto ; e noi poverelli non possiamo capir tutto . E poi quante cose ... Ecco ; e` come lasciar andare un pugno a un cristiano . Non ista` bene ; ma , dato che gliel abbiate , ne' anche il papa non glielo puo` levare . - Se e` cosa che non ista` bene , - disse Lucia , - non bisogna farla . - Che ! - disse Agnese , - ti vorrei forse dare un parere contro il timor di Dio ? Se fosse contro la volonta` de' tuoi parenti , per prendere un rompicollo ... ma , contenta me , e per prender questo figliuolo ; e chi fa nascer tutte le difficolta` e` un birbone ; e il signor curato ... - L' e` chiara , che l' intenderebbe ognuno , - disse Renzo . - Non bisogna parlarne al padre Cristoforo , prima di far la cosa , - prosegui` Agnese : - ma , fatta che sia , e ben riuscita , che pensi tu che ti dira` il padre ? Ah figliuola ! e` una scappata grossa ; me l' avete fatta . I religiosi devon parlar cosi` . Ma credi pure che , in cuor suo , sara` contento anche lui . Lucia , senza trovar che rispondere a quel ragionamento , non ne sembrava pero` capacitata : ma Renzo , tutto rincorato , disse : - quand' e` cosi` , la cosa e` fatta . - Piano , - disse Agnese . - E i testimoni ? Trovar due che vogliano , e che intanto sappiano stare zitti ! E poter cogliere il signor curato che , da due giorni , se ne sta rintanato in casa ? E farlo star li` ? che' , benche' sia pesante di sua natura , vi so dir io che , al vedervi comparire in quella conformita` , diventera` lesto come un gatto , e scappera` come il diavolo dall' acqua santa . - L' ho trovato io il verso , l' ho trovato , - disse Renzo , battendo il pugno sulla tavola , e facendo balzellare le stoviglie apparecchiate per il desinare . E seguito` esponendo il suo pensiero , che Agnese approvo` in tutto e per tutto . - Son imbrogli , - disse Lucia : - non son cose lisce . Finora abbiamo operato sinceramente : tiriamo avanti con fede , e Dio ci aiutera` : il padre Cristoforo l' ha detto . Sentiamo il suo parere . - Lasciati guidare da chi ne sa piu` di te , - disse Agnese , con volto grave . - Che bisogno c' e` di chieder pareri ? Dio dice : aiutati , ch' io t' aiuto . Al padre racconteremo tutto , a cose fatte . - Lucia , - disse Renzo , - volete voi mancarmi ora ? Non avevamo noi fatto tutte le cose da buon cristiani ? Non dovremmo esser gia` marito e moglie ? Il curato non ci aveva fissato lui il giorno e l' ora ? E di chi e` la colpa , se dobbiamo ora aiutarci con un po' d' ingegno ? No , non mi mancherete . Vado e torno con la risposta - . E , salutando Lucia , con un atto di preghiera , e Agnese , con un' aria d' intelligenza , parti` in fretta . Le tribolazioni aguzzano il cervello : e Renzo il quale , nel sentiero retto e piano di vita percorso da lui fin allora , non s' era mai trovato nell' occasione d' assottigliar molto il suo , ne aveva , in questo caso , immaginata una , da far onore a un giureconsulto . Ando` addirittura , secondo che aveva disegnato , alla casetta d' un certo Tonio , ch' era li` poco distante ; e lo trovo` in cucina , che , con un ginocchio sullo scalino del focolare , e tenendo , con una mano , l' orlo d' un paiolo , messo sulle ceneri calde , dimenava , col matterello ricurvo , una piccola polenta bigia , di gran saraceno . La madre , un fratello , la moglie di Tonio , erano a tavola ; e tre o quattro ragazzetti , ritti accanto al babbo , stavano aspettando , con gli occhi fissi al paiolo , che venisse il momento di scodellare . Ma non c' era quell' allegria che la vista del desinare suol pur dare a chi se l' e` meritato con la fatica . La mole della polenta era in ragion dell' annata , e non del numero e della buona voglia de' commensali : e ognun d' essi , fissando , con uno sguardo bieco d' amor rabbioso , la vivanda comune , pareva pensare alla porzione d' appetito che le doveva sopravvivere . Mentre Renzo barattava i saluti con la famiglia , Tonio scodello` la polenta sulla tafferi`a di faggio , che stava apparecchiata a riceverla : e parve una piccola luna , in un gran cerchio di vapori . Nondimeno le donne dissero cortesemente a Renzo : - volete restar servito ? - , complimento che il contadino di Lombardia , e chi sa di quant' altri paesi ! non lascia mai di fare a chi lo trovi a mangiare , quand' anche questo fosse un ricco epulone alzatosi allora da tavola , e lui fosse all' ultimo boccone . - Vi ringrazio , - rispose Renzo : - venivo solamente per dire una parolina a Tonio ; e , se vuoi , Tonio , per non disturbar le tue donne , possiamo andar a desinare all' osteria , e li` parleremo - . La proposta fu per Tonio tanto piu` gradita , quanto meno aspettata ; e le donne , e anche i bimbi - giacche' , su questa materia , principian presto a ragionare - non videro mal volentieri che si sottraesse alla polenta un concorrente , e il piu` formidabile . L' invitato non istette a domandar altro , e ando` con Renzo . Giunti all' osteria del villaggio ; seduti , con tutta liberta` , in una perfetta solitudine , giacche' la miseria aveva divezzati tutti i frequentatori di quel luogo di delizie ; fatto portare quel poco che si trovava ; votato un boccale di vino ; Renzo , con aria di mistero , disse a Tonio : - se tu vuoi farmi un piccolo servizio , io te ne voglio fare uno grande . - Parla , parla ; comandami pure , - rispose Tonio , mescendo . - Oggi mi butterei nel fuoco per te . - Tu hai un debito di venticinque lire col signor curato , per fitto del suo campo , che lavoravi , l' anno passato . - Ah , Renzo , Renzo ! tu mi guasti il benefizio . Con che cosa mi vieni fuori ? M' hai fatto andar via il buon umore . - Se ti parlo del debito , - disse Renzo , - e` perche' , se tu vuoi , io intendo di darti il mezzo di pagarlo . - Dici davvero ? - Davvero . Eh ? saresti contento ? - Contento ? Per diana . se sarei contento ! Se non foss' altro , per non veder piu` que' versacci , e que' cenni col capo , che mi fa il signor curato , ogni volta che c' incontriamo . E poi sempre : Tonio , ricordatevi : Tonio , quando ci vediamo , per quel negozio ? A tal segno che quando , nel predicare , mi fissa quegli occhi addosso , io sto quasi in timore che abbia a dirmi , li` in pubblico : quelle venticinque lire ! Che maledette siano le venticinque lire ! E poi , m' avrebbe a restituir la collana d' oro di mia moglie , che la baratterei in tanta polenta . Ma ... - Ma , ma , se tu mi vuoi fare un servizietto , le venticinque lire son preparate . - Di' su . - Ma ... ! - disse Renzo , mettendo il dito alla bocca . - Fa bisogno di queste cose ? tu mi conosci . - Il signor curato va cavando fuori certe ragioni senza sugo , per tirare in lungo il mio matrimonio ; e io in vece vorrei spicciarmi . Mi dicon di sicuro che , presentandosegli davanti i due sposi , con due testimoni , e dicendo io : questa e` mia moglie , e Lucia : questo e` mio marito , il matrimonio e` bell' e fatto . M' hai tu inteso ? - Tu vuoi ch' io venga per testimonio ? - Per l' appunto . - E pagherai per me le venticinque lire ? - Cosi` l' intendo . - Birba chi manca . - Ma bisogna trovare un altro testimonio . - L' ho trovato . Quel sempliciotto di mio fratel Gervaso fara` quello che gli diro` io . Tu gli pagherai da bere ? - E da mangiare , - rispose Renzo . - Lo condurremo qui a stare allegro con noi . Ma sapra` fare ? - Gl' insegnero` io : tu sai bene ch' io ho avuta anche la sua parte di cervello . - Domani ... Bene . - Verso sera ... - Benone . - Ma ... ! - disse Renzo , mettendo di nuovo il dito alla bocca . - Poh ... ! - rispose Tonio , piegando il capo sulla spalla destra , e alzando la mano sinistra , con un viso che diceva : mi fai torto . - Ma , se tua moglie ti domanda , come ti domandera` , senza dubbio ... - Di bugie , sono in debito io con mia moglie , e tanto tanto , che non so se arrivero` mai a saldare il conto . Qualche pastocchia la trovero` , da metterle il cuore in pace . - Domattina , - disse Renzo , - discorreremo con piu` comodo , per intenderci bene su tutto . Con questo , uscirono dall' osteria , Tonio avviandosi a casa , e studiando la fandonia che racconterebbe alle donne , e Renzo , a render conto de' concerti presi . In questo tempo Agnese , s' era affaticata invano a persuader la figliuola . Questa andava opponendo a ogni ragione , ora l' una , ora l' altra parte del suo dilemma : o la cosa e` cattiva , e non bisogna farla ; o non e` , e perche' non dirla al padre Cristoforo ? Renzo arrivo` tutto trionfante , fece il suo rapporto , e termino` con un ahn ? interiezione che significa : sono o non sono un uomo io ? si poteva trovar di meglio ? vi sarebbe venuta in mente ? e cento cose simili . Lucia tentennava mollemente il capo ; ma i due infervorati le badavan poco , come si suol fare con un fanciullo , al quale non si spera di far intendere tutta la ragione d' una cosa , e che s' indurra` poi , con le preghiere e con l' autorita` , a cio` che si vuol da lui . - Va bene , - disse Agnese : - va bene ; ma ... non avete pensato a tutto . - Cosa ci manca ? - rispose Renzo . - E Perpetua ? non avete pensato a Perpetua . Tonio e suo fratello , li lascera` entrare ; ma voi ! voi due ! pensate ! avra` ordine di tenervi lontani , piu` che un ragazzo da un pero che ha le frutte mature . - Come faremo ? - disse Renzo , un po' imbrogliato . - Ecco : ci ho pensato io . Verro` io con voi ; e ho un segreto per attirarla , e per incantarla di maniera che non s' accorga di voi altri , e possiate entrare . La chiamero` io , e le tocchero` una corda ... vedrete . - Benedetta voi ! - esclamo` Renzo : - l' ho sempre detto che siete nostro aiuto in tutto . - Ma tutto questo non serve a nulla , - disse Agnese , - se non si persuade costei , che si ostina a dire che e` peccato . Renzo mise in campo anche lui la sua eloquenza ; ma Lucia non sl lasciava smovere . - Io non so che rispondere a queste vostre ragioni , - diceva : - ma vedo che , per far questa cosa , come dite voi , bisogna andar avanti a furia di sotterfugi , di bugie , di finzioni . Ah Renzo ! non abbiam cominciato cosi` . Io voglio esser vostra moglie , - e non c' era verso che potesse proferir quella parola , e spiegar quell' intenzione , senza fare il viso rosso : - io voglio esser vostra moglie , ma per la strada diritta , col timor di Dio , all' altare . Lasciamo fare a Quello lassu` . Non volete che sappia trovar Lui il bandolo d' aiutarci , meglio che non possiamo far noi , con tutte codeste furberie ? E perche' far misteri al padre Cristoforo ? La disputa durava tuttavia , e non pareva vicina a finire , quando un calpesti`o affrettato di sandali , e un rumore di tonaca sbattuta , somigliante a quello che fanno in una vela allentata i soffi ripetuti del vento , annunziarono il padre Cristoforo . Si chetaron tutti ; e Agnese ebbe appena tempo di susurrare all' orecchio di Lucia : - bada bene , ve' , di non dirgli nulla . Il padre Cristoforo arrivava nell' attitudine d' un buon capitano che , perduta , senza sua colpa , una battaglia importante , afflitto ma non scoraggito , sopra pensiero ma non sbalordito , di corsa e non in fuga , si porta dove il bisogno lo chiede , a premunire i luoghi minacciati , a raccoglier le truppe , a dar nuovi ordini . - La pace sia con voi , - disse , nell' entrare . - Non c' e` nulla da sperare dall' uomo : tanto piu` bisogna confidare in Dio : e gia` ho qualche pegno della sua protezione . Sebbene nessuno dei tre sperasse molto nel tentativo del padre Cristoforo , giacche' il vedere un potente ritirarsi da una soverchieria , senza esserci costretto , e per mera condiscendenza a preghiere disarmate , era cosa piu`ttosto inaudita che rara ; nulladimeno la trista certezza fu un colpo per tutti . Le donne abbassarono il capo ; ma nell' animo di Renzo , l' ira prevalse all' abbattimento . Quell' annunzio lo trovava gia` amareggiato da tante sorprese dolorose , da tanti tentativi andati a vo`to , da tante speranze deluse , e , per di piu` , esacerbato , in quel momento , dalle ripulse di Lucia . - Vorrei sapere , - grido` , digrignando i denti , e alzando la voce , quanto non aveva mai fatto prima d' allora , alla presenza del padre Cristoforo ; - vorrei sapere che ragioni ha dette quel cane , per sostenere ... per sostenere che la mia sposa non dev' essere la mia sposa . - Povero Renzo ! - rispose il frate , con una voce grave e pietosa , e con uno sguardo che comandava amorevolmente la pacatezza : - se il potente che vuol commettere l' ingiustizia fosse sempre obbligato a dir le sue ragioni , le cose non anderebbero come vanno . - Ha detto dunque quel cane , che non vuole , perche' non vuole ? Non ha detto nemmen questo , povero Renzo ! Sarebbe ancora un vantaggio se , per commetter l' iniquita` , dovessero confessarla apertamente . - Ma qualcosa ha dovuto dire : cos' ha detto quel tizzone d' inferno ? - Le sue parole , io l' ho sentite , e non te le saprei ripetere . Le parole dell' iniquo che e` forte , penetrano e sfuggono . Puo` adirarsi che tu mostri sospetto di lui , e , nello stesso tempo , farti sentire che quello di che tu sospetti e` certo : puo` insultare e chiamarsi offeso , schernire e chieder ragione , atterrire e lagnarsi , essere sfacciato e irreprensibile . Non chieder piu` in la` . Colui non ha proferito il nome di questa innocente , ne' il tuo ; non ha figurato nemmen di conoscervi , non ha detto di pretender nulla ; ma ... ma pur troppo ho dovuto intendere ch' e` irremovibile . Nondimeno , confidenza in Dio ! Voi , poverette , non vi perdete d' animo ; e tu , Renzo ... oh ! credi pure , ch' io so mettermi ne' tuoi panni , ch' io sento quello che passa nel tuo cuore . Ma , pazienza ! una magra parola , una parola amara , per chi non crede ; ma tu ... ! non vorrai tu concedere a Dio un giorno , due giorni , il tempo che vorra` prendere , per far trionfare la giustizia ? Il tempo e` suo ; e ce n' ha promesso tanto ! Lascia fare a Lui , Renzo ; e sappi ... sappiate tutti ch' io ho gia` in mano un filo , per aiutarvi . Per ora , non posso dirvi di piu` . Domani io non verro` quassu` ; devo stare al convento tutto il giorno , per voi . Tu , Renzo , procura di venirci : o se , per caso impensato , tu non potessi , mandate un uomo fidato , un garzoncello di giudizio , per mezzo del quale io possa farvi sapere quello che occorrera` . Si fa buio ; bisogna ch' io corra al convento . Fede , coraggio ; e addio . Detto questo , usci` in fretta , e se n' ando` , correndo , e quasi saltelloni , giu` per quella viottola storta e sassosa , per non arrivar tardi al convento , a rischio di buscarsi una buona sgridata , o quel che gli sarebbe pesato ancor piu` , una penitenza , che gl' impedisse , il giorno dopo , di trovarsi pronto e spedito a cio` che potesse richiedere il bisogno de' suoi protetti . - Avete sentito cos' ha detto d' un non so che ... d' un filo che ha , per aiutarci ? - disse Lucia . - Convien fidarsi a lui ; e` un uomo che , quando promette dieci ... - Se non c' e` altro ... ! - interruppe Agnese . - Avrebbe dovuto parlar piu` chiaro , o chiamar me da una parte , e dirmi cosa sia questo ... - Chiacchiere ! la finiro` io : io la finiro` ! - interruppe Renzo , questa volta , andando in su e in giu` per la stanza , e con una voce , con un viso , da non lasciar dubbio sul senso di quelle parole . - Oh Renzo ! - esclamo` Lucia . - Cosa volete dire ? - esclamo` Agnese . - Che bisogno c' e` di dire ? La finiro` io . Abbia pur cento , mille diavoli nell' anima , finalmente e` di carne e ossa anche lui ... - No , no , per amor del cielo ... ! - comincio` Lucia ; ma il pianto le tronco` la voce . - Non son discorsi da farsi , neppur per burla , - disse Agnese . - Per burla ? - grido` Renzo , fermandosi ritto in faccia ad Agnese seduta , e piantandole in faccia due occhi stralunati . - Per burla ! vedrete se sara` burla . - Oh Renzo ! - disse Lucia , a stento , tra i singhiozzi : - non v' ho mai visto cosi` . - Non dite queste cose , per amor del cielo , - riprese ancora in fretta Agnese , abbassando la voce . - Non vi ricordate quante braccia ha al suo comando colui ? E quand' anche ... Dio liberi ! ... contro i poveri c' e` sempre giustizia . - La faro` io , la giustizia , io ! ormai tempo . La cosa non e` facile : lo so anch' io . Si guarda bene , il cane assassino : sa come sta ; ma non importa . Risoluzione e pazienza ... e il momento arriva . Si` , la faro` io , la giustizia : lo liberero` io , il paese : quanta gente mi benedira` ... ! e poi in tre salti ... ! L' orrore che Lucia senti` di queste piu` chiare parole , le sospese il pianto , e le diede forza di parlare . Levando dalle palme il viso lagrimoso , disse a Renzo , con voce accorata , ma risoluta : - non v' importa piu` dunque d' avermi per moglie . Io m' era promessa a un giovine che aveva il timor di Dio ; ma un uomo che avesse ... Fosse al sicuro d' ogni giustizia e d' ogni vendetta , foss' anche il figlio del re ... E bene ! - grido` Renzo , con un viso piu` che mai stravolto : - io non v' avro` ; ma non v' avra` ne' anche lui . Io qui senza di voi , e lui a casa del ... - Ah no ! per carita` , non dite cosi` , non fate quegli occhi : no , non posso vedervi cosi` , - esclamo` Lucia , piangendo , supplicando , con le mani giunte ; mentre Agnese chiamava e richiamava il giovine per nome , e gli palpava le spalle , le braccia , le mani , per acquietarlo . Stette egli immobile e pensieroso , qualche tempo , a contemplar quella faccia supplichevole di Lucia ; poi , tutt' a un tratto , la guardo` torvo , diede addietro , tese il braccio e l' indice verso di essa , e grido` : - questa ! si` questa egli vuole . Ha da morire ! - E io che male v' ho fatto , perche' mi facciate morire ? - disse Lucia , buttandosegli inginocchioni davanti . - Voi ! - rispose , con una voce ch' esprimeva un' ira ben diversa , ma un' ira tuttavia : - voi ! Che bene mi volete voi ? Che prova m' avete data ? Non v' ho io pregata , e pregata , e pregata ? E voi : no ! no ! - Si` si` , - rispose precipitosamente Lucia : - verro` dal curato , domani , ora , se volete ; verro` . Tornate quello di prima ; verro` . - Me lo promettete ? - disse Renzo , con una voce e con un viso divenuto , tutt' a un tratto , piu` umano . - Ve lo prometto . - Me l' avete promesso . - Signore , vi ringrazio ! - esclamo` Agnese , doppiamente contenta . In mezzo a quella sua gran collera , aveva Renzo pensato di che profitto poteva esser per lui lo spavento di Lucia ? E non aveva adoperato un po' d' artifizio a farlo crescere , per farlo fruttare ? Il nostro autore protesta di non ne saper nulla ; e io credo che nemmen Renzo non lo sapesse bene . Il fatto sta ch' era realmente infuriato contro don Rodrigo , e che bramava ardentemente il consenso di Lucia ; e quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor d' un uomo , nessuno , neppure il paziente , puo` sempre distinguer chiaramente una voce dall' altra , e dir con sicurezza qual sia quella che predomini . - Ve l' ho promesso , - rispose Lucia , con un tono di rimprovero timido e affettuoso : - ma anche voi avevate promesso di non fare scandoli , di rimettervene al padre ... - Oh via ! per amor di chi vado in furia ? Volete tornare indietro , ora ? e farmi fare uno sproposito ? - No no , - disse Lucia , cominciando a rispaventarsi . - Ho promesso , e non mi ritiro . Ma vedete voi come mi avete fatto promettere . Dio non voglia ... - Perche' volete far de' cattivi augu`ri , Lucia ? Dio sa che non facciam male a nessuno . - Promettetemi almeno che questa sara` l' ultima . - Ve lo prometto , da povero figliuolo . - Ma , questa volta , mantenete poi , - disse Agnese . Qui l' autore confessa di non sapere un' altra cosa : se Lucia fosse , in tutto e per tutto , malcontenta d' essere stata spinta ad acconsentire . Noi lasciamo , come lui , la cosa in dubbio . Renzo avrebbe voluto prolungare il discorso , e fissare , a parte a parte , quello che si doveva fare il giorno dopo ; ma era gia` notte , e le donne gliel' augurarono buona ; non parendo loro cosa conveniente che , a quell' ora , si trattenesse piu` a lungo . La notte pero` fu a tutt' e tre cosi` buona come puo` essere quella che succede a un giorno pieno d' agitazione e di guai , e che ne precede uno destinato a un' impresa importante , e d' esito incerto . Renzo si lascio` veder di buon' ora , e concerto` con le donne , o piuttosto con Agnese , la grand' operazione della sera , proponendo e sciogliendo a vicenda difficolta` , antivedendo contrattempi , e ricominciando , ora l' uno ora l' altra , a descriver la faccenda , come si racconterebbe una cosa fatta . Lucia ascoltava ; e , senza approvar con parole cio` che non poteva approvare in cuor suo , prometteva di far meglio che saprebbe . - Anderete voi giu` al convento , per parlare al padre Cristoforo , come v' ha detto ier sera ? - domando` Agnese a Renzo . - Le zucche ! - rispose questo : - sapete che diavoli d' occhi ha il padre : mi leggerebbe in viso , come sur un libro , che c' e` qualcosa per aria ; e se cominciasse a farmi dell' interrogazioni , non potrei uscirne a bene . E poi , io devo star qui , per accudire all' affare . Sara` meglio che mandiate voi qualcheduno . - Mandero` Menico . - Va bene , - rispose Renzo ; e parti` , per accudire all' affare , come aveva detto . Agnese ando` a una casa vicina , a cercar Menico , ch' era un ragazzetto di circa dodici anni , sveglio la sua parte , e che , per via di cugini e di cognati , veniva a essere un po' suo nipote . Lo chiese ai parenti , come in prestito , per tutto quel giorno , - per un certo servizio , - diceva . Avutolo , lo condusse nella sua cucina , gli diede da colazione , e gli disse che andasse a Pescarenico , e si facesse vedere al padre Cristoforo , il quale lo rimanderebbe poi , con una risposta , quando sarebbe tempo . - Il padre Cristoforo , quel bel vecchio , tu sai , con la barba bianca , quello che chiamano il santo ... - Ho capito , - disse Menico : - quello che ci accarezza sempre , noi altri ragazzi , e ci da` , ogni tanto , qualche santino . - Appunto , Menico . E se ti dira` che tu aspetti qualche poco , li` vicino al convento , non ti sviare : bada di non andar , con de' compagni , al lago , a veder pescare , ne' a divertirti con le reti attaccate al muro ad asciugare , ne' a far quell' altro tuo giochetto solito ... Bisogna saper che Menico era bravissimo per fare a rimbalzello ; e si sa che tutti , grandi e piccoli , facciam volentieri le cose alle quali abbiamo abilita` : non dico quelle sole . - Poh ! zia ; non son poi un ragazzo . - Bene , abbi giudizio ; e , quando tornerai con la risposta ... guarda ; queste due belle parpagliole nuove son per te . - Datemele ora , ch' e` lo stesso . - No , no , tu le giocheresti . Va , e portati bene ; che n' avrai anche di piu` . Nel rimanente di quella lunga mattinata , si videro certe novita` che misero non poco in sospetto l' animo gia` conturbato delle donne . Un mendico , ne' rifinito ne' cencioso come i suoi pari , e con un non so che d' oscuro e di sinistro nel sembiante , entro` a chieder la carita` , dando in qua e in la` cert' occhiate da spione . Gli fu dato un pezzo di pane , che ricevette e ripose , con un' indifferenza mal dissimulata . Si trattenne poi , con una certa sfacciataggine , e , nello stesso tempo , con esitazione , facendo molte domande , alle quali Agnese s' affretto` di risponder sempre il contrario di quello che era . Movendosi , come per andar via , finse di sbagliar l' uscio , entro` in quello che metteva alla scala , e li` diede un' altra occhiata in fretta , come pote' . Gridatogli dietro : - ehi ehi ! dove andate galantuomo ? di qua ! di qua ! - torno` indietro , e usci` dalla parte che gli veniva indicata , scusandosi , con una sommissione , con un' umilta` affettata , che stentava a collocarsi nei lineamenti duri di quella faccia . Dopo costui , continuarono a farsi vedere , di tempo in tempo , altre strane figure . Che razza d' uomini fossero , non si sarebbe potuto dir facilmente ; ma non si poteva creder neppure che fossero quegli onesti viandanti che volevan parere . Uno entrava col pretesto di farsi insegnar la strada ; altri , passando davanti all' uscio , rallentavano il passo , e guardavan sott' occhio nella stanza , a traverso il cortile , come chi vuol vedere senza dar sospetto . Finalmente , verso il mezzogiorno , quella fastidiosa processione fini` . Agnese s' alzava ogni tanto , attraversava il cortile , s' affacciava all' uscio di strada , guardava a destra e a sinistra , e tornava dicendo : - nessuno - : parola che proferiva con piacere , e che Lucia con piacere sentiva , senza che ne' l' una ne' l' altra ne sapessero ben chiaramente il perche' . Ma ne rimase a tutt' e due una non so quale inquietudine , che levo` loro , e alla figliuola principalmente , una gran parte del coraggio che avevan messo in serbo per la sera . Convien pero` che il lettore sappia qualcosa di piu` preciso , intorno a que' ronzatori misteriosi : e , per informarlo di tutto , dobbiam tornare un passo indietro , e ritrovar don Rodrigo , che abbiam lasciato ieri , solo in una sala del suo palazzotto , al partir del padre Cristoforo . Don Rodrigo , come abbiam detto , misurava innanzi e indietro , a passi lunghi , quella sala , dalle pareti della quale pendevano ritratti di famiglia , di varie generazioni . Quando si trovava col viso a una parete , e voltava , si vedeva in faccia un suo antenato guerriero , terrore de' nemici e de' suoi soldati , torvo nella guardatura , co' capelli corti e ritti , co' baffi tirati e a punta , che sporgevan dalle guance , col mento obliquo : ritto in piedi l' eroe , con le gambiere , co' cosciali , con la corazza , co' bracciali , co' guanti , tutto di ferro ; con la destra sul fianco , e la sinistra sul pomo della spada . Don Rodrigo lo guardava ; e quando gli era arrivato sotto , e voltava , ecco in faccia un altro antenato , magistrato , terrore de' litiganti e degli avvocati , a sedere sur una gran seggiola coperta di velluto rosso , ravvolto in un' ampia toga nera ; tutto nero , fuorche' un collare bianco , con due larghe facciole , e una fodera di zibellino arrovesciata - era il distintivo de' senatori , e non lo portavan che l' inverno , ragion per cui non si trovera` mai un ritratto di senatore vestito d' estate - ; macilento , con le ciglia aggrottate : teneva in mano una supplica , e pareva che dicesse : vedremo . Di qua una matrona , terrore delle sue cameriere ; di la` un abate , terrore de' suoi monaci : tutta gente in somma che aveva fatto terrore , e lo spirava ancora dalle tele . Alla presenza di tali memorie , don Rodrigo tanto piu` s' arrovellava , si vergognava , non poteva darsi pace , che un frate avesse osato venirgli addosso , con la prosopopea di Nathan . Formava un disegno di vendetta , l' abbandonava , pensava come soddisfare insieme alla passione , e a cio` che chiamava onore ; e talvolta - vedete un poco ! - sentendosi fischiare ancora agli orecchi quell' esordio di profezia , si sentiva venir , come si dice , i bordoni , e stava quasi per deporre il pensiero delle due soddisfazioni . Finalmente , per far qualche cosa , chiamo` un servitore , e gli ordino` che lo scusasse con la compagnia , dicendo ch' era trattenuto da un affare urgente . Quando quello torno` a riferire che que' signori eran partiti , lasciando i loro rispetti : - e il conte Attilio ? - domando` , sempre camminando , don Rodrigo . - uscito con que' signori , illustrissimo . - Bene : sei persone di seguito , per la passeggiata : subito . La spada , la cappa , il cappello : subito . Il servitore parti` , rispondendo con un inchino ; e , poco dopo , torno` , portando la ricca spada , che il padrone si cinse ; la cappa , che si butto` sulle spalle ; il cappello a gran penne , che mise e inchiodo` , con una manata , fieramente sul capo : segno di marina torbida . Si mosse , e , alla porta , trovo` i sei ribaldi tutti armati , i quali , fatto ala , e inchinatolo , gli andaron dietro . Piu` burbero , piu` superbioso , piu` accigliato del solito , usci` , e ando` passeggiando verso Lecco . I contadini , gli artigiani , al vederlo venire , si ritiravan rasente al muro , e di li` facevano scappellate e inchini profondi , ai quali non rispondeva . Come inferiori , l' inchinavano anche quelli che da questi eran detti signori ; che' , in que' contorni , non ce n' era uno che potesse , a mille miglia , competer con lui , di nome , di ricchezze , d' aderenze e della voglia di servirsi di tutto cio` , per istare al di sopra degli altri . E a questi corrispondeva con una degnazione contegnosa . Quel giorno non avvenne , ma quando avveniva che s' incontrasse col signor castellano spagnolo , l' inchino allora era ugualmente profondo dalle due parti ; la cosa era come tra due potentati , i quali non abbiano nulla da spartire tra loro ; ma , per convenienza , fanno onore al grado l' uno dell' altro . Per passare un poco la mattana , e per contrapporre all' immagine del frate che gli assediava la fantasia , immagini in tutto diverse , don Rodrigo entro` , quel giorno , in una casa , dove andava , per il solito , molta gente , e dove fu ricevuto con quella cordialita` affaccendata e rispettosa , ch' e` riserbata agli uomini che si fanno molto amare o molto temere ; e , a notte gia` fatta , torno` al suo palazzotto . Il conte Attilio era anche lui tornato in quel momento ; e fu messa in tavola la cena , durante la quale , don Rodrigo fu sempre sopra pensiero , e parlo` poco . - Cugino , quando pagate questa scommessa ? - disse , con un fare di malizia e di scherno , il conte Attilio , appena sparecchiato , e andati via i servitori . - San Martino non e` ancor passato . - Tant' e` che la paghiate subito ; perche' passeranno tutti i santi del lunario , prima che ... - Questo e` quel che si vedra` . - Cugino , voi volete fare il politico ; ma io ho capito tutto , e son tanto certo d' aver vinta la scommessa , che son pronto a farne un' altra . - Sentiamo . - Che il padre ... il padre ... che so io ? quel frate in somma v' ha convertito . - Eccone un' altra delle vostre . - Convertito , cugino ; convertito , vi dico . Io per me , ne godo . Sapete che sara` un bello spettacolo vedervi tutto compunto , e con gli occhi bassi ! E che gloria per quel padre ! Come sara` tornato a casa gonfio e pettoruto ! Non son pesci che si piglino tutti i giorni , ne' con tutte le reti . Siate certo che vi portera` per esempio ; e , quando andera` a far qualche missione un po' lontano , parlera` de' fatti vostri . Mi par di sentirlo - . E qui , parlando col naso , accompagnando le parole con gesti caricati , continuo` , in tono di predica : - in una parte di questo mondo , che , per degni rispetti , non nomino , viveva , uditori carissimi , e vive tuttavia , un cavaliere scapestrato , piu` amico delle femmine , che degli uomini dabbene , il quale , avvezzo a far d' ogni erba un fascio , aveva messo gli occhi ... - Basta , basta , - interruppe don Rodrigo , mezzo sogghignando , e mezzo annoiato . - Se volete raddoppiar la scommessa , son pronto anch' io . - Diavolo ! che aveste voi convertito il padre ! - Non mi parlate di colui : e in quanto alla scommessa , san Martino decidera` - . La curiosita` del conte era stuzzicata ; non gli risparmio` interrogazioni , ma don Rodrigo le seppe eluder tutte , rimettendosi sempre al giorno della decisione , e non volendo comunicare alla parte avversa disegni che non erano ne' incamminati , ne' assolutamente fissati . La mattina seguente , don Rodrigo si desto` don Rodrigo . L' apprensione che quel verra` un giorno gli aveva messa in corpo , era svanita del tutto , co' sogni della notte ; e gli rimaneva la rabbia sola , esacerbata anche dalla vergogna di quella debolezza passeggiera . L' immagini piu` recenti della passeggiata trionfale , degl' inchini , dell' accoglienze , e il canzonare del cugino , avevano contribuito non poco a rendergli l' animo antico . Appena alzato , fece chiamare il Griso . Cose grosse , disse tra se' il servitore a cui fu dato l' ordine ; perche' l' uomo che aveva quel soprannome , non era niente meno che il capo de' bravi , quello a cui s' imponevano le imprese piu` rischiose e piu` inique , il fidatissimo del padrone , l' uomo tutto suo , per gratitudine e per interesse . Dopo aver ammazzato uno , di giorno , in piazza , era andato ad implorar la protezione di don Rodrigo ; e questo , vestendolo della sua livrea , l' aveva messo al coperto da ogni ricerca della giustizia . Cosi , impegnandosi a ogni delitto che gli venisse comandato , colui si era assicurata l' impunita` del primo . Per don Rodrigo , l' acquisto non era stato di poca importanza ; perche' il Griso , oltre all' essere , senza paragone , il piu` valente della famiglia , era anche una prova di cio` che il suo padrone aveva potuto attentar felicemente contro le leggi ; di modo che la sua potenza ne veniva ingrandita , nel fatto e nell' opinione . - Griso ! - disse don Rodrigo : - in questa congiuntura , si vedra` quel che tu vali . Prima di domani , quella Lucia deve trovarsi in questo palazzo . - Non si dira` mai che il Griso si sia ritirato da un comando dell' illustrissimo signor padrone . - Piglia quanti uomini ti possono bisognare , ordina e disponi , come ti par meglio ; purche' la cosa riesca a buon fine . Ma bada sopra tutto , che non le sia fatto male . - Signore , un po' di spavento , perche' la non faccia troppo strepito ... non si potra` far di meno . - Spavento ... capisco ... e` inevitabile . Ma non le si torca un capello ; e sopra tutto , le si porti rispetto in ogni maniera . Hai inteso ? - Signore , non si puo` levare un fiore dalla pianta , e portarlo a vossignoria , senza toccarlo . Ma non si fara` che il puro necessario . - Sotto la tua sicurta` . E ... come farai ? - Ci stavo pensando , signore . Siam fortunati che la casa e` in fondo al paese . Abbiam bisogno d' un luogo per andarci a postare . e appunto c' e` , poco distante di la` , quel casolare disabitato e solo , in mezzo ai campi , quella casa ... vossignoria non sapra` niente di queste cose ... una casa che brucio` , pochi anni sono , e non hanno avuto danari da riattarla , e l' hanno abbandonata , e ora ci vanno le streghe : ma non e` sabato , e me ne rido . Questi villani , che son pieni d' ubbie , non ci bazzicherebbero , in nessuna notte della settimana , per tutto l' oro del mondo : sicche' possiamo andare a fermarci la` , con sicurezza che nessuno verra` a guastare i fatti nostri . - Va bene ; e poi ? Qui , il Griso a proporre , don Rodrigo a discutere , finche' d' accordo ebbero concertata la maniera di condurre a fine l' impresa , senza che rimanesse traccia degli autori , la maniera anche di rivolgere , con falsi indizi , i sospetti altrove , d' impor silenzio alla povera Agnese , d' incutere a Renzo tale spavento , da fargli passare il dolore , e il pensiero di ricorrere alla giustizia , e anche la volonta` di lagnarsi ; e tutte l' altre bricconerie necessarie alla riuscita della bricconeria principale . Noi tralasciamo di riferir que' concerti , perche' , come il lettore vedra` , non son necessari all' intelligenza della storia ; e siam contenti anche noi di non doverlo trattener piu` lungamente a sentir parlamentare que' due fastidiosi ribaldi . Basta che , mentre il Griso se n' andava , per metter mano all' esecuzione , don Rodrigo lo richiamo` , e gli disse : - senti : se per caso , quel tanghero temerario vi desse nell' unghie questa sera , non sara` male che gli sia dato anticipatamente un buon ricordo sulle spalle . Cosi` , l' ordine che gli verra` intimato domani di stare zitto , fara` piu` sicuramente l' effetto . Ma non l' andate a cercare , per non guastare quello che piu` importa : tu m' hai inteso . - Lasci fare a me , - rispose il Griso , inchinandosi , con un atto d' ossequio e di millanteria ; e se n' ando` . La mattina fu spesa in giri , per riconoscere il paese . Quel falso pezzente che s' era inoltrato a quel modo nella povera casetta , non era altro che il Griso , il quale veniva per levarne a occhio la pianta : i falsi viandanti eran suoi ribaldi , ai quali , per operare sotto i suoi ordini , bastava una cognizione piu` superficiale del luogo . E , fatta la scoperta , non s' eran piu` lasciati vedere , per non dar troppo sospetto . Tornati che furon tutti al palazzotto , il Griso rese conto , e fisso` definitivamente il disegno dell' impresa ; assegno` le parti , diede istruzioni . Tutto cio` non si pote' fare , senza che quel vecchio servitore , il quale stava a occhi aperti , e a orecchi tesi , s' accorgesse che qualche gran cosa si macchinava . A forza di stare attento e di domandare ; accattando una mezza notizia di qua , una mezza di la` , commentando tra se' una parola oscura , interpretando un andare misterioso , tanto fece , che venne in chiaro di cio` che si doveva eseguir quella notte . Ma quando ci fu riuscito , essa era gia` poco lontana , e gia` una piccola vanguardia di bravi era andata a imboscarsi in quel casolare diroccato . Il povero vecchio , quantunque sentisse bene a che rischioso giuoco giocava , e avesse anche paura di portare il soccorso di Pisa , pure non volle mancare : usci` , con la scusa di prendere un po' d' aria , e s' incammino` in fretta in fretta al convento , per dare al padre Cristoforo l' avviso promesso . Poco dopo , si mossero gli altri bravi , e discesero spicciolati , per non parere una compagnia : il Griso venne dopo ; e non rimase indietro che una bussola , la quale doveva esser portata al casolare , a sera inoltrata ; come fu fatto . Radunati che furono in quel luogo , il Griso spedi` tre di coloro all' osteria del paesetto ; uno che si mettesse sull' uscio , a osservar cio` che accadesse nella strada , e a veder quando tutti gli abitanti fossero ritirati : gli altri due che stessero dentro a giocare e a bere , come dilettanti ; e attendessero intanto a spiare , se qualche cosa da spiare ci fosse . Egli , col grosso della truppa , rimase nell' agguato ad aspettare . Il povero vecchio trottava ancora ; i tre esploratori arrivavano al loro posto ; il sole cadeva ; quando Renzo entro` dalle donne , e disse : - Tonio e Gervaso m' aspettan fuori : vo con loro all' osteria , a mangiare un boccone ; e , quando sonera` l' ave maria , verremo a prendervi . Su , coraggio , Lucia ! tutto dipende da un momento - . Lucia sospiro` , e ripete' : - coraggio , - con una voce che smentiva la parola . Quando Renzo e i due compagni giunsero all' osteria , vi trovaron quel tale gia` piantato in sentinella , che ingombrava mezzo il vano della porta , appoggiata con la schiena a uno stipite , con le braccia incrociate sul petto ; e guardava e riguardava , a destra e a sinistra , facendo lampeggiare ora il bianco , ora il nero di due occhi grifagni . Un berretto piatto di velluto chermisi , messo storto , gli copriva la meta` del ciuffo , che , dividendosi sur una fronte fosca , girava , da una parte e dall' altra , sotto gli orecchi , e terminava in trecce , fermate con un pettine sulla nuca . Teneva sospeso in una mano un grosso randello ; arme propriamente , non ne portava in vista ; ma , solo a guardargli in viso , anche un fanciullo avrebbe pensato che doveva averne sotto quante ce ne poteva stare . Quando Renzo , ch' era innanzi agli altri , fu li` per entrare , colui , senza scomodarsi , lo guardo` fisso fisso ; ma il giovine , intento a schivare ogni questione , come suole ognuno che abbia un' impresa scabrosa alle mani , non fece vista d' accorgersene , non disse neppure : fatevi in la` ; e , rasentando l' altro stipite , passo` per isbieco , col fianco innanzi , per l' apertura lasciata da quella cariatide . I due compagni dovettero far la stessa evoluzione , se vollero entrare . Entrati , videro gli altri , de' quali avevan gia` sentita la voce , cioe` que' due bravacci , che seduti a un canto della tavola , giocavano alla mora , gridando tutt' e due insieme - li` , e` il giuoco che lo richiede - , e mescendosi or l' uno or l' altro da bere , con un gran fiasco ch' era tra loro . Questi pure guardaron fisso la nuova compagnia ; e un de' due specialmente , tenendo una mano in aria , con tre ditacci tesi e allargati , e avendo la bocca ancora aperta , per un gran sei che n' era scoppiato fuori in quel momento , squadro` Renzo da capo a piedi ; poi diede d' occhio al compagno , poi a quel dell' uscio , che rispose con un cenno del capo . Renzo insospettito e incerto guardava ai suoi due convitati , come se volesse cercare ne' loro aspetti un' interpretazione di tutti que' segni : ma i loro aspetti non indicavano altro che un buon appetito . L' oste guardava in viso a lui , come per aspettar gli ordini : egli lo fece venir con se' in una stanza vicina , e ordino` la cena . - Chi sono que' forestieri ? - gli domando` poi a voce bassa , quando quello torno` , con una tovaglia grossolana sotto il braccio , e un fiasco in mano . - Non li conosco , - rispose l' oste , spiegando la tovaglia . - Come ? ne' anche uno ? - Sapete bene , - rispose ancora colui , stirando , con tutt' e due le mani , la tovaglia sulla tavola , - che la prima regola del nostro mestiere , e` di non domandare i fatti degli altri : tanto che , fin le nostre donne non son curiose . Si starebbe freschi , con tanta gente che va e viene : e` sempre un porto di mare : quando le annate son ragionevoli , voglio dire ; ma stiamo allegri , che tornera` il buon tempo . A noi basta che gli avventori siano galantuomini : chi siano poi , o chi non siano , non fa niente . E ora vi portero` un piatto di polpette , che le simili non le avete mai mangiate . - Come potete sapere ... ? - ripigliava Renzo ; ma l' oste , gia` avviato alla cucina , seguito` la sua strada . E li` , mentre prendeva il tegame delle polpette summentovate , gli s' accosto` pian piano quel bravaccio che aveva squadrato il nostro giovine , e gli disse sottovoce : - Chi sono que' galantuomini ? - Buona gente qui del paese , - rispose l' oste , scodellando le polpette nel piatto . - Va bene ; ma come si chiamano ? chi sono ? - insistette colui , con voce alquanto sgarbata . - Uno si chiama Renzo , - rispose l' oste , pur sottovoce : - un buon giovine , assestato ; filatore di seta , che sa bene il suo mestiere . L' altro e` un contadino che ha nome Tonio : buon camerata , allegro : peccato che n' abbia pochi ; che gli spenderebbe tutti qui . L' altro e` un sempliciotto , che mangia pero` volentieri , quando gliene danno . Con permesso . E , con uno sgambetto , usci` tra il fornello e l' interrogante ; e ando a portare il piatto a chi si doveva . - Come potete sapere , - riattacco` Renzo , quando lo vide ricomparire , - che siano galantuomini , se non li conoscete ? - Le azioni , caro mio : l' uomo si conosce all' azioni . Quelli che bevono il vino senza criticarlo , che pagano il conto senza tirare , che non metton su lite con gli altri avventori , e se hanno una coltellata da consegnare a uno , lo vanno ad aspettar fuori , e lontano dall' osteria , tanto che il povero oste non ne vada di mezzo , quelli sono i galantuomini . Pero` , se si puo` conoscer la gente bene , come ci conosciamo tra noi quattro , e` meglio . E che diavolo vi vien voglia di saper tante cose , quando siete sposo , e dovete aver tutt' altro in testa ? e con davanti quelle polpette , che farebbero resuscitare un morto ? - Cosi` dicendo , se ne torno` in cucina . Il nostro autore , osservando al diverso modo che teneva costui nel soddisfare alle domande , dice ch' era un uomo cosi` fatto , che , in tutti i suoi discorsi , faceva professione d' esser molto amico de' galantuomini in generale ; ma , in atto pratico , usava molto maggior compiacenza con quelli che avessero riputazione o sembianza di birboni . Che carattere singolare ! eh ? La cena non fu molto allegra . I due convitati avrebbero voluto godersela con tutto loro comodo ; ma l' invitante , preoccupato di cio` che il lettore sa , e infastidito , e anche un po' inquieto del contegno strano di quegli sconosciuti , non vedeva l' ora d' andarsene . Si parlava sottovoce , per causa loro ; ed eran parole tronche e svogliate . - Che bella cosa , - scappo` fuori di punto in bianco Gervaso , - che Renzo voglia prender moglie , e abbia bisogno ... ! - Renzo gli fece un viso brusco . - Vuoi stare zitto , bestia ? - gli disse Tonio , accompagnando il titolo con una gomitata . La conversazione fu sempre piu` fredda , fino alla fine . Renzo , stando indietro nel mangiare , come nel bere , attese a mescere ai due testimoni , con discrezione , in maniera di dar loro un po' di brio , senza farli uscir di cervello . Sparecchiato , pagato il conto da colui che aveva fatto men guasto , dovettero tutti e tre passar novamente davanti a quelle facce , le quali tutte si voltarono a Renzo , come quand' era entrato . Questo , fatti ch' ebbe pochi passi fuori dell' osteria , si volto` indietro , e vide che i due che aveva lasciati seduti in cucina , lo seguitavano : si fermo` allora , co' suoi compagni , come se dicesse : vediamo cosa voglion da me costoro . Ma i due , quando s' accorsero d' essere osservati , si fermarono anch' essi , si parlaron sottovoce , e tornarono indietro . Se Renzo fosse stato tanto vicino da sentir le loro parole , gli sarebbero parse molto strane . - Sarebbe pero` un bell' onore , senza contar la mancia , - diceva uno de' malandrini , - se , tornando al palazzo , potessimo raccontare d' avergli spianate le costole in fretta in fretta , e cosi` da noi , senza che il signor Griso fosse qui a regolare . - E guastare il negozio principale ! - rispondeva l' altro . - Ecco : s' e` avvisto di qualche cosa ; si ferma a guardarci . Ih ! se fosse piu` tardi ! Torniamo indietro , per non dar sospetto . Vedi che vien gente da tutte le parti : lasciamoli andar tutti a pollaio . C' era in fatti quel brulichi`o , quel ronzi`o che si sente in un villaggio , sulla sera , e che , dopo pochi momenti , da` luogo alla quiete solenne della notte . Le donne venivan dal campo , portandosi in collo i bambini , e tenendo per la mano i ragazzi piu` grandini , ai quali facevan dire le divozioni della sera ; venivan gli uomini , con le vanghe , e con le zappe sulle spalle . All' aprirsi degli usci , si vedevan luccicare qua e la` i fuochi accesi per le povere cene : si sentiva nella strada barattare i saluti , e qualche parola , sulla scarsita` della raccolta , e sulla miseria dell' annata ; e piu` delle parole , si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana , che annunziava il finir del giorno . Quando Renzo vide che i due indiscreti s' eran ritirati , continuo` la sua strada nelle tenebre crescenti , dando sottovoce ora un ricordo , ora un altro , ora all' uno , ora all' altro fratello . Arrivarono alla casetta di Lucia , ch' era gia` notte . Tra il primo pensiero d' una impresa terribile , e l' esecuzione di essa - ha detto un barbaro che non era privo d' ingegno - , l' intervallo e` un sogno , pieno di fantasmi e di paure . Lucia era , da molte ore , nell' angosce d' un tal sogno : e Agnese , Agnese medesima , l' autrice del consiglio , stava sopra pensiero , e trovava a stento parole per rincorare la figlia . Ma , al momento di destarsi , al momento cioe` di dar principio all' opera , l' animo si trova tutto trasformato . Al terrore e al coraggio che vi contrastavano , succede un altro terrore e un altro coraggio : l' impresa s' affaccia alla mente , come una nuova apparizione : cio` che prima spaventava di piu` , sembra talvolta divenuto agevole tutt' a un tratto : talvolta comparisce grande l' ostacolo a cui s' era appena badato ; l' immaginazione da` indietro sgomentata ; le membra par che ricusino d' ubbidire ; e il cuore manca alle promesse che aveva fatte con piu` sicurezza . Al picchiare sommesso di Renzo , Lucia fu assalita da tanto terrore , che risolvette , in quel momento , di soffrire ogni cosa , di star sempre divisa da lui , piu`ttosto ch' eseguire quella risoluzione ; ma quando si fu fatto vedere , ed ebbe detto : - son qui , andiamo - ; quando tutti si mostraron pronti ad avviarsi , senza esitazione , come a cosa stabilita , irrevocabile ; Lucia non ebbe tempo ne' forza di far difficolta` , e , come strascinata , prese tremando un braccio della madre , un braccio del promesso sposo , e si mosse con la brigata avventuriera . Zitti zitti , nelle tenebre , a passo misurato , usciron dalla casetta , e preser la strada fuori del paese . La piu` corta sarebbe stata d' attraversarlo : che s' andava diritto alla casa di don Abbondio ; ma scelsero quella , per non esser visti . Per viottole , tra gli orti e i campi , arrivaron vicino a quella casa , e li` si divisero . I due promessi rimaser nascosti dietro l' angolo di essa ; Agnese con loro , ma un po' piu` innanzi , per accorrere in tempo a fermar Perpetua , e a impadronirsene ; Tonio , con lo scempiato di Gervaso , che non sapeva far nulla da se' , e senza il quale non si poteva far nulla , s' affacciaron bravamente alla porta , e picchiarono . - Chi e` , a quest' ora ? - grido` una voce dalla finestra , che s' apri` in quel momento : era la voce di Perpetua . - Ammalati non ce n' e` , ch' io sappia . forse accaduta qualche disgrazia ? - Son io , - rispose Tonio , - con mio fratello , che abbiam bisogno di parlare al signor curato . - ora da cristiani questa ? - disse bruscamente Perpetua . - Che discrezione ? Tornate domani . - Sentite : tornero` o non tornero` : ho riscosso non so che danari , e venivo a saldar quel debituccio che sapete : aveva qui venticinque belle berlinghe nuove ; ma se non si puo` , pazienza : questi , so come spenderli , e tornero` quando n' abbia messi insieme degli altri . - Aspettate , aspettate : vo e torno . Ma perche' venire a quest' ora ? - Gli ho ricevuti , anch' io , poco fa ; e ho pensato , come vi dico , che , se li tengo a dormir con me , non so di che parere saro` domattina . Pero` , se l' ora non vi piace , non so che dire : per me , son qui ; e se non mi volete , me ne vo . - No , no , aspettate un momento : torno con la risposta . Cosi` dicendo , richiuse la finestra . A questo punto , Agnese si stacco` dai promessi , e , detto sottovoce a Lucia : - coraggio ; e` un momento ; e` come farsi cavar un dente , - si riuni` ai due fratelli , davanti all' uscio ; e si mise a ciarlare con Tonio , in maniera che Perpetua , venendo ad aprire , dovesse credere che si fosse abbattuta li` a caso , e che Tonio l' avesse trattenuta un momento . Carneade ! Chi era costui ? ruminava tra se don Abbondio seduto sul suo seggiolone , in una stanza del piano superiore , con un libricciolo aperto davanti , quando Perpetua entro` a portargli l' imbasciata . Carneade ! questo nome mi par bene d' averlo letto o sentito ; doveva essere un uomo di studio , un letteratone del tempo antico : e` un nome di quelli ; ma chi diavolo era costui ? Tanto il pover' uomo era lontano da prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo ! Bisogna sapere che don Abbondio si dilettava di leggere un pochino ogni giorno ; e un curato suo vicino , che aveva un po' di libreria , gli prestava un libro dopo l' altro , il primo che gli veniva alle mani . Quello su cui meditava in quel momento don Abbondio , convalescente della febbre dello spavento , anzi piu` guarito - quanto alla febbre - che non volesse lasciar credere , era un panegirico in onore di san Carlo , detto con molta enfasi , e udito con molta ammirazione nel duomo di Milano , due anni prima . Il santo v' era paragonato , per l' amore allo studio , ad Archimede ; e fin qui don Abbondio non trovava inciampo ; perche' Archimede ne ha fatte di cosi` curiose , ha fatto dir tanto di se' , che , per saperne qualche cosa , non c' e` bisogno d' un' erudizione molto vasta . Ma , dopo Archimede , l' oratore chiamava a paragone anche Carneade : e li` il lettore era rimasto arrenato . In quel momento entro` Perpetua ad annunziar la visita di Tonio . - A quest' ora ? - disse anche don Abbondio , com' era naturale . - Cosa vuole ? Non hanno discrezione : ma se non lo piglia al volo ... - Gia` : se non lo piglio ora , chi sa quando lo potro` pigliare ! Fatelo venire ... Ehi ! ehi ! siete poi ben sicura che sia proprio lui ? - Diavolo ! - rispose Perpetua , e scese ; apri` l' uscio , e disse : - dove siete ? - Tonio si fece vedere ; e , nello stesso tempo , venne avanti anche Agnese , e saluto` Perpetua per nome . - Buona sera , Agnese , - disse Perpetua : - di dove si viene , a quest' ora ? - Vengo da ... - e nomino` un paesetto vicino . - E se sapeste ... - continuo` : - mi son fermata di piu` , appunto in grazia vostra . - Oh perche' ? - domando` Perpetua ; e voltandosi a' due fratelli , - entrate , - disse , - che vengo anch' io . - Perche' , - rispose Agnese , - una donna di quelle che non sanno le cose , e voglion parlare ... credereste ? s' ostinava a dire che voi non vi siete maritata con Beppe Suolavecchia , ne' con Anselmo Lunghigna , perche' non v' hanno voluta . Io sostenevo che siete stata voi che gli avete rifiutati , l' uno e l' altro ... - Sicuro . Oh la bugiarda ! la bugiardona ! Chi e` costei ? - Non me lo domandate , che non mi piace metter male . - Me lo direte , me l' avete a dire : oh la bugiarda ! - Basta ... ma non potete credere quanto mi sia dispiaciuto di non saper bene tutta la storia , per confonder colei . - Guardate se si puo` inventare , a questo modo ! - esclamo` di nuovo Perpetua ; e riprese subito : - in quanto a Beppe , tutti sanno , e hanno potuto vedere ... Ehi , Tonio ! accostate l' uscio , e salite pure , che vengo - . Tonio , di dentro , rispose di si` ; e Perpetua continuo` la sua narrazione appassionata . In faccia all' uscio di don Abbondio , s' apriva , tra due casipole , una stradetta , che , finite quelle , voltava in un campo . Agnese vi s' avvio` , come se volesse tirarsi alquanto in disparte , per parlar piu` liberamente ; e Perpetua dietro . Quand' ebbero voltato , e furono in luogo , donde non si poteva piu` veder cio` che accadesse davanti alla casa di don Abbondio , Agnese tossi` forte . Era il segnale : Renzo lo senti` , fece coraggio a Lucia , con una stretta di braccio ; e tutt' e due , in punta di piedi , vennero avanti , rasentando il muro , zitti zitti ; arrivarono all' uscio , lo spinsero adagino adagino ; cheti e chinati , entraron nell' andito , dov' erano i due fratelli ad aspettarli . Renzo accosto` di nuovo l' uscio pian piano ; e tutt' e quattro su per le scale , non facendo rumore neppur per uno . Giunti sul pianerottolo , i due fratelli s' avvicinarono all' uscio della stanza , ch' era di fianco alla scala ; gli sposi si strinsero al muro . - Deo gratias , - disse Tonio , a voce chiara . - Tonio , eh ? Entrate , - rispose la voce di dentro . Il chiamato apri` l' uscio , appena quanto bastava per poter passar lui e il fratello , a un per volta . La striscia di luce , che usci` d' improvviso per quella apertura , e si disegno` sul pavimento oscuro del pianerottolo , fece riscoter Lucia , come se fosse scoperta . Entrati i fratelli , Tonio si tiro` dietro l' uscio : gli sposi rimasero immobili nelle tenebre , con l' orecchie tese , tenendo il fiato : il rumore piu` forte era il martellar che faceva il povero cuore di Lucia . Don Abbondio stava , come abbiam detto , sur una vecchia seggiola , ravvolto in una vecchia zimarra , con in capo una vecchia papalina , che gli faceva cornice intorno alla faccia , al lume scarso d' una piccola lucerna . Due folte ciocche di capelli , che gli scappavano fuor della papalina , due folti sopraccigli , due folti baffi , un folto pizzo , tutti canuti , e sparsi su quella faccia bruna e rugosa , potevano assomigliarsi a cespugli coperti di neve , sporgenti da un dirupo , al chiaro di luna . - Ah ! ah ! - fu il suo saluto , mentre si levava gli occhiali , e li riponeva nel libricciolo . - Dira` il signor curato , che son venuto tardi , - disse Tonio , inchinandosi , come pure fece , ma piu` goffamente , Gervaso . - Sicuro ch' e` tardi : tardi in tutte le maniere . Lo sapete , che sono ammalato ? - Oh ! mi dispiace . - L' avrete sentito dire ; sono ammalato , e non so quando potro` lasciarmi vedere ... Ma perche' vi siete condotto dietro quel ... quel figliuolo ? - Cosi` per compagnia , signor curato . - Basta , vediamo . - Son venticinque berlinghe nuove , di quelle col sant' Ambrogio a cavallo , - disse Tonio , levandosi un involtino di tasca . - Vediamo , - replico` don Abbondio : e , preso l' involtino , si rimesse gli occhiali , l' apri` , cavo` le berlinghe , le conto` , le volto` , le rivolto` , le trovo` senza difetto . - Ora , signor curato , mi dara` la collana della mia Tecla . - giusto , - rispose don Abbondio ; poi ando` a un armadio , si levo` una chiave di tasca , e , guardandosi intorno , come per tener lontani gli spettatori , apri` una parte di sportello , riempi` l' apertura con la persona , mise dentro la testa , per guardare , e un braccio , per prender la collana ; la prese , e , chiuso l' armadio , la consegno` a Tonio , dicendo : - va bene ? - Ora , - disse Tonio , - si contenti di mettere un po' di nero sul bianco . - Anche questa ! - disse don Abbondio : - le sanno tutte . Ih ! com' e` divenuto sospettoso il mondo ! Non vi fidate di me ? - Come , signor curato ! s' io mi fido ? Lei mi fa torto . Ma siccome il mio nome e` sul suo libraccio , dalla parte del debito ... dunque , giacche' ha gia` avuto l' incomodo di scrivere una volta , cosi` ... dalla vita alla morte ... - Bene bene , - interruppe don Abbondio , e brontolando , tiro` a se' una cassetta del tavolino , levo` fuori carta , penna e calamaio , e si mise a scrivere , ripetendo a viva voce le parole , di mano in mano che gli uscivan dalla penna . Frattanto Tonio e , a un suo cenno , Gervaso , si piantaron ritti davanti al tavolino , in maniera d' impedire allo scrivente la vista dell' uscio ; e , come per ozio , andavano stropicciando , co' piedi , il pavimento , per dar segno a quei ch' erano fuori , d' entrare , e per confondere nello stesso tempo il rumore delle loro pedate . Don Abbondio , immerso nella sua scrittura , non badava ad altro . Allo stropicci`o de' quattro piedi , Renzo prese un braccio di Lucia , lo strinse , per darle coraggio , e si mosse , tirandosela dietro tutta tremante , che da se' non vi sarebbe potuta venire . Entraron pian piano , in punta di piedi , rattenendo il respiro ; e si nascosero dietro i due fratelli . Intanto don Abbondio , finito di scrivere , rilesse attentamente , senza alzar gli occhi dalla carta ; la piego` in quattro , dicendo : - ora , sarete contento ? - e , levatosi con una mano gli occhiali dal naso , la porse con l' altra a Tonio , alzando il viso . Tonio , allungando la mano per prender la carta , si ritiro` da una parte ; Gervaso , a un suo cenno , dall' altra ; e , nel mezzo , come al dividersi d' una scena , apparvero Renzo e Lucia . Don Abbondio , vide confusamente , poi vide chiaro , si spavento` , si stupi` , s' infurio` , penso` , prese una risoluzione : tutto questo nel tempo che Renzo mise a proferire le parole : - signor curato , in presenza di questi testimoni , quest' e` mia moglie - . Le sue labbra non erano ancora tornate al posto , che don Abbondio , lasciando cader la carta , aveva gia` afferrata e alzata , con la mancina , la lucerna , ghermito , con la diritta , il tappeto del tavolino , e tiratolo a se' , con furia , buttando in terra libro , carta , calamaio e polverino ; e , balzando tra la seggiola e il tavolino , s' era avvicinato a Lucia . La poveretta , con quella sua voce soave , e allora tutta tremante , aveva appena potuto proferire : - e questo ... - che don Abbondio le aveva buttato sgarbatamente il tappeto sulla testa e sul viso , per impedirle di pronunziare intera la formola . E subito , lasciata cader la lucerna che teneva nell' altra mano , s' aiuto` anche con quella a imbacuccarla col tappeto , che quasi la soffogava ; e intanto gridava quanto n' aveva in canna : - Perpetua ! Perpetua ! tradimento ! aiuto ! - Il lucignolo , che moriva sul pavimento , mandava una luce languida e saltellante sopra Lucia , la quale , affatto smarrita , non tentava neppure di svolgersi , e poteva parere una statua abbozzata in creta , sulla quale l' artefice ha gettato un umido panno . Cessata ogni luce , don Abbondio lascio` la poveretta , e ando` cercando a tastoni l' uscio che metteva a una stanza piu` interna ; lo trovo` , entro` in quella , si chiuse dentro , gridando tuttavia : - Perpetua ! tradimento ! aiuto ! fuori di questa casa ! fuori di questa casa ! - Nell' altra stanza , tutto era confusione : Renzo , cercando di fermare il curato , e remando con le mani , come se facesse a mosca cieca , era arrivato all' uscio , e picchiava , gridando : - apra , apra ; non faccia schiamazzo - . Lucia chiamava Renzo , con voce fioca , e diceva , pregando : - andiamo , andiamo , per l' amor di Dio - . Tonio , carpone , andava spazzando con le mani il pavimento , per veder di raccapezzare la sua ricevuta . Gervaso , spiritato , gridava e saltellava , cercando l' uscio di scala , per uscire a salvamento . In mezzo a questo serra serra , non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione . Renzo , che strepitava di notte in casa altrui , che vi s' era introdotto di soppiatto , e teneva il padrone stesso assediato in una stanza , ha tutta l' apparenza d' un oppressore ; eppure , alla fin de' fatti , era l' oppresso . Don Abbondio , sorpreso , messo in fuga , spaventato , mentre attendeva tranquillamente a' fatti suoi , parrebbe la vittima ; eppure , in realta` , era lui che faceva un sopruso . Cosi` va spesso il mondo ... voglio dire , cosi` andava nel secolo decimo settimo . L' assediato , vedendo che il nemico non dava segno di ritirarsi , apri` una finestra che guardava sulla piazza della chiesa , e si diede a gridare : - aiuto ! aiuto ! - Era il piu` bel chiaro di luna ; l' ombra della chiesa , e piu` in fuori l' ombra lunga ed acuta del campanile , si stendeva bruna e spiccata sul piano erboso e lucente della piazza : ogni oggetto si poteva distinguere , quasi come di giorno . Ma , fin dove arrivava lo sguardo , non appariva indizio di persona vivente . Contiguo pero` al muro laterale della chiesa , e appunto dal lato che rispondeva verso la casa parrocchiale , era un piccolo abituro , un bugigattolo , dove dormiva il sagrestano . Fu questo riscosso da quel disordinato grido , fece un salto , scese il letto in furia , apri` l' impannata d' una sua finestrina , mise fuori la testa , con gli occhi tra' peli , e disse : - cosa c' e` ? - Correte , Ambrogio ! aiuto ! gente in casa , - grido` verso lui don Abbondio . - Vengo subito , - rispose quello ; tiro` indietro la testa , richiuse la sua impannata , e , quantunque mezzo tra' l sonno , e piu` che mezzo sbigottito , trovo` su due piedi un espediente per dar piu` aiuto di quello che gli si chiedeva , senza mettersi lui nel tafferuglio , quale si fosse . Da` di piglio alle brache , che teneva sul letto ; se le caccia sotto il braccio , come un cappello di gala , e giu` balzelloni per una scaletta di legno ; corre al campanile , afferra la corda della piu` grossa di due campanette che c' erano , e suona a martello . Ton , ton , ton , ton : i contadini balzano a sedere sul letto ; i giovinetti sdraiati sul fenile , tendon l' orecchio , si rizzano . - Cos' e` ? Cos' e` ? Campana a martello ! fuoco ? ladri ? banditi ? - Molte donne consigliano , pregano i mariti , di non moversi , di lasciar correre gli altri : alcuni s' alzano , e vanno alla finestra : i poltroni , come se si arrendessero alle preghiere , ritornan sotto : i piu` curiosi e piu` bravi scendono a prender le forche e gli schioppi , per correre al rumore : altri stanno a vedere . Ma , prima che quelli fossero all' ordine , prima anzi che fosser ben desti , il rumore era giunto agli orecchi d' altre persone che vegliavano , non lontano , ritte e vestite : i bravi in un luogo , Agnese e Perpetua in un altro . Diremo prima brevemente cio` che facesser coloro , dal momento in cui gli abbiamo lasciati , parte nel casolare e parte all' osteria . Questi tre , quando videro tutti gli usci chiusi e la strada deserta , uscirono in fretta , come se si fossero avvisti d' aver fatto tardi , e dicendo di voler andar subito a casa ; diedero una giravolta per il paese , per venire in chiaro se tutti eran ritirati - e in fatti , non incontrarono anima vivente , ne' sentirono il piu` piccolo strepito . Passarono anche , pian piano , davanti alla nostra povera casetta : la piu` quieta di tutte , giacche' non c' era piu` nessuno . Andarono allora diviato al casolare , e fecero la loro relazione al signor Griso . Subito , questo si mise in testa un cappellaccio , sulle spalle un sanrocchino di tela incerata , sparso di conchiglie ; prese un bordone da pellegrino , disse : - andiamo da bravi : zitti , e attenti agli ordini - , s' incammino` il primo , gli altri dietro ; e , in un momento , arrivarono alla casetta , per una strada opposta a quella per cui se n' era allontanata la nostra brigatella , andando anch' essa alla sua spedizione . Il Griso trattenne la truppa , alcuni passi lontano , ando` innanzi solo ad esplorare , e , visto tutto deserto e tranquillo di fuori fece venire avanti due di quei tristi , diede loro ordine di scalar adagino il muro che chiudeva il cortiletto , e , calati dentro , nascondersi in un angolo , dietro un folto fico , sul quale aveva messo l' occhio , la mattina . Cio` fatto , picchio` pian piano , con intenzione di dirsi un pellegrino smarrito , che chiedeva ricovero , fino a giorno . Nessun risponde : ripicchia un po' piu` forte ; nemmeno uno zitto . Allora , va a chiamare un terzo malandrino , lo fa scendere nel cortiletto , come gli altri due , con l' ordine di sconficcare adagio il paletto , per aver libero l' ingresso e la ritirata . Tutto s' eseguisce con gran cautela , e con prospero successo . Va a chiamar gli altri , li fa entrar con se' , li manda a nascondersi accanto ai primi ; accosta adagio adagio l' uscio di strada , vi posta due sentinelle di dentro ; e va diritto all' uscio del terreno . Picchia anche li` , e aspetta : e' poteva ben aspettare . Sconficca pian pianissimo anche quell' uscio : nessuno di dentro dice : chi va la` ? ; nessuno si fa sentire : meglio non puo` andare . Avanti dunque : - st - , chiama quei del fico , entra con loro nella stanza terrena , dove , la mattina , aveva scelleratamente accattato quel pezzo di pane . Cava fuori esca , pietra , acciarino e zolfanelli , accende un suo lanternino , entra nell' altra stanza piu` interna , per accertarsi che nessun ci sia : non c' e` nessuno . Torna indietro , va all' uscio di scala , guarda , porge l' orecchio : solitudine e silenzio . Lascia due altre sentinelle a terreno , si fa venir dietro il Grignapoco , ch' era un bravo del contado di Bergamo , il quale solo doveva minacciare , acchetare , comandare , essere in somma il dicitore , affinche' il suo linguaggio potesse far credere ad Agnese che la spedizione veniva da quella parte . Con costui al fianco , e gli altri dietro , il Griso sale adagio adagio , bestemmiando in cuor suo ogni scalino che scricchiolasse , ogni passo di que' mascalzoni che facesse rumore . Finalmente e` in cima . Qui giace la lepre . Spinge mollemente l' uscio che mette alla prima stanza ; l' uscio cede , si fa spiraglio : vi mette l' occhio ; e` buio : vi mette l' orecchio , per sentire se qualcheduno russa , fiata , brulica la` dentro ; niente . Dunque avanti : si mette la lanterna davanti al viso , per vedere , senza esser veduto , spalanca l' uscio , vede un letto ; addosso : il letto e` fatto e spianato , con la rimboccatura arrovesciata , e composta sul capezzale . Si stringe nelle spalle , si volta alla compagnia , accenna loro che va a vedere nell' altra stanza , e che gli vengan dietro pian piano ; entra , fa le stesse cerimonie , trova la stessa cosa . - Che diavolo e` questo ? - dice allora : - che qualche cane traditore abbia fatto la spia ? - Si metton tutti , con men cautela , a guardare , a tastare per ogni canto , buttan sottosopra la casa . Mentre costoro sono in tali faccende , i due che fan la guardia all' uscio di strada , sentono un calpesti`o di passini frettolosi , che s' avvicinano in fretta ; s' immaginano che , chiunque sia , passera` diritto ; stan quieti , e , a buon conto , si mettono all' erta . In fatti , il calpesti`o si ferma appunto all' uscio . Era Menico che veniva di corsa , mandato dal padre Cristoforo ad avvisar le due donne che , per l' amor del cielo , scappassero subito di casa , e si rifugiassero al convento , perche' ... il perche' lo sapete . Prende la maniglia del paletto , per picchiare , e se lo sente tentennare in mano , schiodato e sconficcato . Che e` questo ? pensa ; e spinge l' uscio con paura : quello s' apre . Menico mette il piede dentro , in gran sospetto , e si sente a un punto acchiappar per le braccia , e due voci sommesse , a destra e a sinistra , che dicono , in tono minaccioso : - zitto ! o sei morto - . Lui in vece caccia un urlo : uno di que' malandrini gli mette una mano alla bocca ; l' altro tira fuori un coltellaccio , per fargli paura . Il garzoncello trema come una foglia , e non tenta neppur di gridare ; ma , tutt' a un tratto , in vece di lui , e con ben altro tono , si fa sentir quel primo tocco di campana cosi` fatto , e dietro una tempesta di rintocchi in fila . Chi e` in difetto e` in sospetto , dice il proverbio milanese : all' uno e all' altro furfante parve di sentire in que' tocchi il suo nome , cognome e soprannome : lasciano andar le braccia di Menico , ritirano le loro in furia , spalancan la mano e la bocca , si guardano in viso , e corrono alla casa , dov' era il grosso della compagnia . Menico , via a gambe per la strada , alla volta del campanile , dove a buon conto qualcheduno ci doveva essere . Agli altri furfanti che frugavan la casa , dall' alto al basso , il terribile tocco fece la stessa impressione : si confondono , si scompigliano , s' urtano a vicenda : ognuno cerca la strada piu` corta , per arrivare all' uscio . Eppure era tutta gente provata e avvezza a mostrare il viso ; ma non poterono star saldi contro un pericolo indeterminato , e che non s' era fatto vedere un po' da lontano , prima di venir loro addosso . Ci volle tutta la superiorita` del Griso a tenerli insieme , tanto che fosse ritirata e non fuga . Come il cane che scorta una mandra di porci , corre or qua or la` a quei che si sbandano ; ne addenta uno per un orecchio , e lo tira in ischiera ; ne spinge un altro col muso ; abbaia a un altro che esce di fila in quel momento ; cosi` il pellegrino acciuffa un di coloro , che gia` toccava la soglia , e lo strappa indietro ; caccia indietro col bordone uno e un altro che s' avviavan da quella parte : grida agli altri che corron qua e la` , senza saper dove ; tanto che li raccozzo` tutti nel mezzo del cortiletto . - Presto , presto ! pistole in mano , coltelli in pronto , tutti insieme ; e poi anderemo : cosi` si va . Chi volete che ci tocchi , se stiam ben insieme , sciocconi ? Ma , se ci lasciamo acchiappare a uno a uno , anche i villani ce ne daranno . Vergogna ! Dietro a me , e uniti - . Dopo questa breve aringa , si mise alla fronte , e usci` il primo . La casa , come abbiam detto , era in fondo al villaggio ; il Griso prese la strada che metteva fuori , e tutti gli andaron dietro in buon ordine . Lasciamoli andare , e torniamo un passo indietro a prendere Agnese e Perpetua , che abbiam lasciate in una certa stradetta . Agnese aveva procurato d' allontanar l' altra dalla casa di don Abbondio , il piu` che fosse possibile ; e , fino a un certo punto , la cosa era andata bene . Ma tutt' a un tratto , la serva s' era ricordata dell' uscio rimasto aperto , e aveva voluto tornare indietro . Non c' era che ridire : Agnese , per non farle nascere qualche sospetto , aveva dovuto voltar con lei , e andarle dietro , cercando di trattenerla , ogni volta che la vedesse riscaldata ben bene nel racconto di que' tali matrimoni andati a monte . Mostrava di darle molta udienza , e , ogni tanto , per far vedere che stava attenta , o per ravviare il cicali`o , diceva : - sicuro : adesso capisco : va benissimo : e` chiara : e poi ? e lui ? e voi ? - Ma intanto , faceva un altro discorso con se' stessa . Saranno usciti a quest' ora ? o saranno ancor dentro ? Che sciocchi che siamo stati tutt' e tre , a non concertar qualche segnale , per avvisarmi , quando la cosa fosse riuscita ! stata proprio grossa ! Ma e` fatta : ora non c' e` altro che tener costei a bada , piu` che posso : alla peggio , sara` un po' di tempo perduto . Cosi` , a corserelle e a fermatine , eran tornate poco distante dalla casa di don Abbondio , la quale pero` non vedevano , per ragione di quella cantonata : e Perpetua , trovandosi a un punto importante del racconto , s' era lasciata fermare senza far resistenza , anzi senza avvedersene ; quando , tutt' a un tratto , si senti` venir rimbombando dall' alto , nel vano immoto dell' aria , per l' ampio silenzio della notte , quel primo sgangherato grido di don Abbondio : - aiuto ! aiuto ! - Misericordia ! cos' e` stato ? - grido` Perpetua , e volle correre . - Cosa c' e` ? cosa c' e` ? - disse Agnese , tenendola per la sottana . - Misericordia ! non avete sentito ? - replico` quella , svincolandosi . - Cosa c' e` ? cosa c' e` ? - ripete' Agnese , afferrandola per un braccio . - Diavolo d' una donna ! - esclamo` Perpetua , rispingendola , per mettersi in liberta` ; e prese la rincorsa . Quando , piu` lontano , piu` acuto , piu` istantaneo , si sente l' urlo di Menico . - Misericordia ! - grida anche Agnese ; e di galoppo dietro l' altra . Avevan quasi appena alzati i calcagni , quando scocco` la campana : un tocco , e due , e tre , e seguita : sarebbero stati sproni , se quelle ne avessero avuto bisogno . Perpetua arriva , un momento prima dell' altra ; mentre vuole spinger l' uscio , l' uscio si spalanca di dentro , e sulla soglia compariscono Tonio , Gervaso , Renzo , Lucia , che , trovata la scala , eran venuti giu` saltelloni ; e , sentendo poi quel terribile scampani`o , correvano in furia , a mettersi in salvo . - Cosa c' e` ? cosa c' e` ? - domando` Perpetua ansante ai fratelli , che le risposero con un urtone , e scantonarono . - E voi ! come ! che fate qui voi ? - domando` poscia all' altra coppia , quando l' ebbe raffigurata . Ma quelli pure usciron senza rispondere . Perpetua , per accorrere dove il bisogno era maggiore , non domando` altro , entro` in fretta nell' andito , e corse , come poteva al buio , verso la scala . I due sposi rimasti promessi si trovarono in faccia Agnese , che arrivava tutt' affannata . - Ah siete qui ! - disse questa , cavando fuori la parola a stento : - com' e` andata ? cos' e` la campana ? mi par d' aver sentito ... - A casa , a casa , - diceva Renzo , - prima che venga gente - . E s avviavano ; ma arriva Menico di corsa , li riconosce , li ferma , e , ancor tutto tremante , con voce mezza fioca , dice : - dove andate ? indietro , indietro ! per di qua , al convento ! - Sei tu che ... ? - cominciava Agnese . - Cosa c' e` d' altro ? - domandava Renzo . Lucia , tutta smarrita , taceva e tremava . - C' e` il diavolo in casa , - riprese Menico ansante . - Gli ho visti io : m' hanno voluto ammazzare : l' ha detto il padre Cristoforo : e anche voi , Renzo , ha detto che veniate subito : e poi gli ho visti io : provvidenza che vi trovo qui tutti ! vi diro` poi , quando saremo fuori . Renzo , ch' era il piu` in se' di tutti , penso` che , di qua o di la` , conveniva andar subito , prima che la gente accorresse ; e che la piu` sicura era di far cio` che Menico consigliava , anzi comandava , con la forza d' uno spaventato . Per istrada poi , e fuor del pericolo , si potrebbe domandare al ragazzo una spiegazione piu` chiara . - Cammina avanti , - gli disse . - Andiam con lui , - disse alle donne . Voltarono , s' incamminarono in fretta verso la chiesa , attraversaron la piazza , dove per grazia del eielo , non c' era ancora anima vivente ; entrarono in una stradetta che era tra la chiesa e la casa di don Abbondio ; al primo buco che videro in una siepe , dentro , e via per i campi . Non s' eran forse allontanati un cinquanta passi , quando la gente comincio` ad accorrere sulla piazza , e ingrossava ogni momento . Si guardavano in viso gli uni con gli altri : ognuno aveva una domanda da fare , nessuno una risposta da dare . I primi arrivati corsero alla porta della chiesa : era serrata . Corsero al campanile di fuori ; e uno di quelli , messa la bocca a un finestrino , una specie di feritoia , caccio` dentro un : - che diavolo c' e` ? - Quando Ambrogio senti` una voce conosciuta , lascio` andar la corda ; e assicurato dal ronzi`o , ch' era accorso molto popolo , rispose : - vengo ad aprire - . Si mise in fretta l' arnese che aveva portato sotto il braccio , venne , dalla parte di dentro , alla porta della chiesa , e l' apri` . - Cos' e` tutto questo fracasso ? - Cos' e` ? - Dov' e` ? - Chi e` ? - Come , chi e` ? - disse Ambrogio , tenendo con una mano un battente della porta , e , con l' altra , il lembo di quel tale arnese , che s' era messo cosi` in fretta : - come ! non lo sapete ? gente in casa del signor curato . Animo , figliuoli : aiuto - . Si voltan tutti a quella casa , vi s' avvicinano in folla , guardano in su , stanno in orecchi : tutto quieto . Altri corrono dalla parte dove c' era l' uscio : e` chiuso , e non par che sia stato toccato . Guardano in su anche loro : non c' e` una finestra aperta : non si sente uno zitto . - Chi e` la` dentro ? - Ohe , ohe ! - Signor curato ! - Signor curato ! Don Abbondio , il quale , appena accortosi della fuga degl' invasori , s' era ritirato dalla finestra , e l' aveva richiusa , e che in questo momento stava a bisticciar sottovoce con Perpetua , che l' aveva lasciato solo in quell' imbroglio , dovette , quando si senti` chiamare a voce di popolo , venir di nuovo alla finestra ; e visto quel gran soccorso , si penti` d' averlo chiesto . - Cos' e` stato ? - Che le hanno fatto ? - Chi sono costoro ? - Dove sono ? - gli veniva gridato da cinquanta voci a un tratto . - Non c' e` piu` nessuno : vi ringrazio : tornate pure a casa . - Ma chi e` stato ? - Dove sono andati ? - Che e` accaduto ? - Cattiva gente , gente che gira di notte ; ma sono fuggiti : tornate a casa ; non c' e` piu` niente : un' altra volta , figliuoli : vi ringrazio del vostro buon cuore - . E , detto questo , si ritiro` , e chiuse la finestra . Qui alcuni cominciarono a brontolare , altri a canzonare , altri a sagrare ; altri si stringevan nelle spalle , e se n' andavano : quando arriva uno tutto trafelato , che stentava a formar le parole . Stava costui di casa quasi dirimpetto alle nostre donne , ed essendosi , al rumore , affacciato alla finestra , aveva veduto nel cortiletto quello scompiglio de' bravi , quando il Griso s' affannava a raccoglierli . Quand' ebbe ripreso fiato , grido` : - che fate qui , figliuoli ? non e` qui il diavolo ; e` giu` in fondo alla strada , alla casa d' Agnese Mondella : gente armata ; son dentro ; par che vogliano ammazzare un pellegrino ; chi sa che diavolo c' e` ! - Che ? - Che ? - Che ? - E comincia una consulta tumultuosa . - Bisogna andare . - Bisogna vedere . - Quanti sono ? - Quanti siamo ? - Chi sono ? - Il console ! il console ! - Son qui , - risponde il console , di mezzo alla folla : - son qui ; ma bisogna aiutarmi , bisogna ubbidire . Presto : dov' e` il sagrestano ? Alla campana , alla campana . Presto : uno che corra a Lecco a cercar soccorso : venite qui tutti ... Chi accorre , chi sguizza tra uomo e uomo , e se la batte ; il tumulto era grande , quando arriva un altro , che gli aveva veduti partire in fretta , e grida : - correte , figliuoli : ladri , o banditi che scappano con un pellegrino : son gia` fuori del paese : addosso ! addosso ! - A quest' avviso , senza aspettar gli ordini del capitano , si movono in massa , e giu` alla rinfusa per la strada ; di mano in mano che l' esercito s' avanza , qualcheduno di quei della vanguardia rallenta il passo , si lascia sopravanzare , e si ficca nel corpo della battaglia : gli ultimi spingono innanzi : lo sciame confuso giunge finalmente al luogo indicato . Le tracce dell' invasione eran fresche e manifeste : l' uscio spalancato , la serratura sconficcata ; ma gl' invasori erano spariti . S' entra nel cortile ; si va all' uscio del terreno : aperto e sconficcato anche quello : si chiama : - Agnese ! Lucia ! Il pellegrino ! Dov' e` il pellegrino ? L' avra` sognato Stefano , il pellegrino . - No , no : l' ha visto anche Carlandrea . Ohe , pellegrino ! - Agnese ! Lucia ! - Nessuno risponde . - Le hanno portate via ! Le hanno portate via ! - Ci fu allora di quelli che , alzando la voce , proposero d' inseguire i rapitori : che era un' infamita` ; e sarebbe una vergogna per il paese , se ogni birbone potesse a man salva venire a portar via le donne , come il nibbio i pulcini da un' aia deserta . Nuova consulta e piu` tumultuosa : ma uno - e non si seppe mai bene chi fosse stato - getto` nella brigata una voce , che Agnese e Lucia s' eran messe in salvo in una casa . La voce corse rapidamente , ottenne credenza ; non si parlo` piu` di dar la caccia ai fuggitivi ; e la brigata si sparpaglio` , andando ognuno a casa sua . Era un bisbiglio , uno strepito , un picchiare e un aprir d' usci , un apparire e uno sparir di lucerne , un interrogare di donne dalle finestre , un rispondere dalla strada . Tornata questa deserta e silenziosa , i discorsi continuaron nelle case , e moriron negli sbadigli , per ricominciar poi la mattina . Fatti pero` , non ce ne fu altri ; se non che , quella medesima mattina , il console , stando nel suo campo , col mento in una mano , e il gomito appoggiato sul manico della vanga mezza ficcata nel terreno , e con un piede sul vangile ; stando , dico , a speculare tra se' sui misteri della notte passata , e sulla ragion composta di cio` che gli toccase a fare , e di cio` che gli convenisse fare , vide venirsi incontro due uomini d' assai gagliarda presenza , chiomati come due re de' Franchi della prima razza , e somigliantissimi nel resto a que' due che cinque giorni prima avevano affrontato don Abbondio , se pur non eran que' medesimi . Costoro , con un fare ancor men cerimonioso , intimarono al console che guardasse bene di non far deposizione al podesta` dell' accaduto , di non rispondere il vero , caso che ne venisse interrogato , di non ciarlare , di non fomentar le ciarle de' villani , per quanto aveva cara la speranza di morir di malattia . I nostri fuggiaschi camminarono un pezzo di buon trotto , in silenzio , voltandosi , ora l' uno ora l' altro , a guardare se nessuno gl' inseguiva , tutti in affanno per la fatica della fuga , per il batticuore e per la sospensione in cui erano stati , per il dolore della cattiva riuscita , per l' apprensione confusa del nuovo oscuro pericolo . E ancor piu` in affanno li teneva l' incalzare continuo di que' rintocchi , i quali , quanto , per l' allontanarsi , venivan piu` fiochi e ottusi , tanto pareva che prendessero un non so che di piu` lugubre e sinistro . Finalmente cessarono . I fuggiaschi allora , trovandosi in un campo disabitato , e non sentendo un alito all' intorno , rallentarono il passo ; e fu la prima Agnese che , ripreso fiato , ruppe il silenzio , domandando a Renzo com' era andata , domandando a Menico cosa fosse quel diavolo in casa . Renzo racconto` brevemente la sua trista storia ; e tutt' e tre si voltarono al fanciullo , il quale riferi` piu` espressamente l' avviso del padre , e racconto` quello ch' egli stesso aveva veduto e rischiato , e che pur troppo confermava l' avviso . Gli ascoltatori compresero piu` di quel che Menico avesse saputo dire : a quella scoperta , si sentiron rabbrividire ; si fermaron tutt' e tre a un tratto , si guardarono in viso l' un con l' altro , spaventati ; e subito , con un movimento unanime , tutt' e tre posero una mano , chi sul capo , chi sulle spalle del ragazzo , come per accarezzarlo , per ringraziarlo tacitamente che fosse stato per loro un angelo tutelare , per dimostrargli la compassione che sentivano dell' angoscia da lui sofferta , e del pericolo corso per la loro salvezza ; e quasi per chiedergliene scusa . - Ora torna a casa , perche' i tuoi non abbiano a star piu` in pena per te , - gli disse Agnese ; e rammentandosi delle due parpagliole promesse , se ne levo` quattro di tasca , e gliele diede , aggiungendo : - basta ; prega il Signore che ci rivediamo presto : e allora ... - Renzo gli diede una berlinga nuova , e gli raccomando` molto di non dir nulla della commissione avuta dal frate ; Lucia l' accarezzo` di nuovo , lo saluto` con voce accorata ; il ragazzo li saluto` tutti , intenerito ; e torno` indietro . Quelli ripresero la loro strada , tutti pensierosi ; le donne innanzi , e Renzo dietro , come per guardia . Lucia stava stretta al braccio della madre , e scansava dolcemente , e con destrezza , l' aiuto che il giovine le offriva ne' passi malagevoli di quel viaggio fuor di strada ; vergognosa in se' , anche in un tale turbamento , d' esser gia` stata tanto sola con lui , e tanto famigliarmente , quando s' aspettava di divenir sua moglie , tra pochi momenti . Ora , svanito cosi` dolorosamente quel sogno , si pentiva d' essere andata troppo avanti , e , tra tante cagioni di tremare , tremava anche per quel pudore che non nasce dalla trista scienza del male , per quel pudore che ignora se stesso , somigliante alla paura del fanciullo , che trema nelle tenebre , senza saper di che . - E la casa ? - disse a un tratto Agnese . Ma , per quanto la domanda fosse importante , nessuno rispose , perche' nessuno poteva darle una risposta soddisfacente . Continuarono in silenzio la loro strada , e poco dopo , sboccarono finalmente sulla piazzetta davanti alla chiesa del convento . Renzo s' affaccio` alla porta , e la sospinse bel bello . La porta di fatto s' apri` ; e la luna , entrando per lo spiraglio , illumino` la faccia pallida , e la barba d' argento del padre Cristoforo , che stava quivi ritto in aspettativa . Visto che non ci mancava nessuno , - Dio sia benedetto ! - disse , e fece lor cenno ch' entrassero . Accanto a lui , stava un altro cappuccino ; ed era il laico sagrestano , ch' egli , con preghiere e con ragioni , aveva persuaso a vegliar con lui , a lasciar socchiusa la porta , e a starci in sentinella , per accogliere que' poveri minacciati : e non si richiedeva meno dell' autorita` del padre , della sua fama di santo , per ottener dal laico una condiscendenza incomoda , pericolosa e irregolare . Entrati che furono , il padre Cristoforo riaccosto` la porta adagio adagio . Allora il sagrestano non pote' piu` reggere , e , chiamato il padre da una parte , gli andava susurrando all' orecchio : - ma padre , padre ! di notte ... in chiesa ... con donne ... chiudere ... la regola ... ma padre ! - E tentennava la testa . Mentre diceva stentatamente quelle parole , vedete un poco ! pensava il padre Cristoforo , se fosse un masnadiero inseguito , fra Fazio non gli farebbe una difficolta` al mondo ; e una povera innocente , che scappa dagli artigli del lupo ... - Omnia munda mundis , - disse poi , voltandosi tutt' a un tratto a fra Fazio , e dimenticando che questo non intendeva il latino . Ma una tale dimenticanza fu appunto quella che fece l' effetto . Se il padre si fosse messo a questionare con ragioni , a fra Fazio non sarebber mancate altre ragioni da opporre ; e sa il cielo quando e come la cosa sarebbe finita . Ma , al sentir quelle parole gravide d' un senso misterioso , e proferite cosi` risolutamente , gli parve che in quelle dovesse contenersi la soluzione di tutti i suoi dubbi . S' acquieto` , e disse : - basta ! lei ne sa piu` di me . - Fidatevi pure , - rispose il padre Cristoforo ; e , all' incerto chiarore della lampada che ardeva davanti all' altare , s' accosto` ai ricoverati , i quali stavano sospesi aspettando , e disse loro : - figliuoli ! ringraziate il Signore , che v' ha scampati da un gran pericolo . Forse in questo momento ... ! - E qui si mise a spiegare cio` che aveva fatto accennare dal piccol messo : giacche' non sospettava ch' essi ne sapesser piu` di lui , e supponeva che Menico gli avesse trovati tranquilli in casa , prima che arrivassero i malandrini . Nessuno lo disinganno` , nemmeno Lucia , la quale pero` sentiva un rimorso segreto d' una tale dissimulazione , con un tal uomo ; ma era la notte degl' imbrogli e de' sotterfugi . - Dopo di cio` , - continuo` egli , - vedete bene , figliuoli , che ora questo paese non e` sicuro per voi .' il vostro ; ci siete nati ; non avete fatto male a nessuno ; ma Dio vuol cosi` . una prova , figliuoli : sopportatela con pazienza , con fiducia , senza odio , e siate sicuri che verra` un tempo in cui vi troverete contenti di cio` che ora accade . Io ho pensato a trovarvi un rifugio , per questi primi momenti . Presto , io spero , potrete ritornar sicuri a casa vostra ; a ogni modo , Dio vi provvedera` , per il vostro meglio ; e io certo mi studiero` di non mancare alla grazia che mi fa , scegliendomi per suo ministro , nel servizio di voi suoi poveri cari tribolati . Voi , - continuo` volgendosi alle due donne , - potrete fermarvi a *** . La` sarete abbastanza fuori d' ogni pericolo , e , nello stesso tempo , non troppo lontane da casa vostra . Cercate del nostro convento , fate chiamare il padre guardiano , dategli questa lettera : sara` per voi un altro fra Cristoforo . E anche tu , il mio Renzo , anche tu devi metterti , per ora , in salvo dalla rabbia degli altri , e dalla tua . Porta questa lettera al padre Bonaventura da Lodi , nel nostro convento di Porta Orientale in Milano . Egli ti fara` da padre , ti guidera` , ti trovera` del lavoro , per fin che tu non possa tornare a viver qui tranquillamente . Andate alla riva del lago , vicino allo sbocco del Bione - . un torrente a pochi passi da Pescarenico . - Li` vedrete un battello fermo ; direte : barca ; vi sara` domandato per chi ; risponderete : san Francesco . La barca vi ricevera` , vi trasportera` all' altra riva , dove troverete un baroccio che vi condurra` addirittura fino a *** . Chi domandasse come fra Cristoforo avesse cosi` subito a sua disposizione que' mezzi di trasporto , per acqua e per terra , farebbe vedere di non conoscere qual fosse il potere d' un cappuccino tenuto in concetto di santo . Restava da pensare alla custodia delle case . Il padre ne ricevette le chiavi , incaricandosi di consegnarle a quelli che Renzo e Agnese gl' indicarono . Quest' ultima , levandosi di tasca la sua , mise un gran sospiro , pensando che , in quel momento , la casa era aperta , che c' era stato il diavolo , e chi sa cosa ci rimaneva da custodire ! - Prima che partiate , - disse il padre , - preghiamo tutti insieme il Signore , perche' sia con voi , in codesto viaggio , e sempre ; e sopra tutto vi dia forza , vi dia amore di volere cio` ch' Egli ha voluto - . Cosi` dicendo s' inginocchio` nel mezzo della chiesa ; e tutti fecer lo stesso . Dopo ch' ebbero pregato , alcuni momenti , in silenzio , il padre , con voce sommessa , ma distinta , articolo` queste parole : - noi vi preghiamo ancora per quel poveretto che ci ha condotti a questo passo . Noi saremmo indegni della vostra misericordia , se non ve la chiedessimo di cuore per lui ; ne ha tanto bisogno ! Noi , nella nostra tribolazione , abbiamo questo conforto , che siamo nella strada dove ci avete messi Voi : possiamo offrirvi i nostri guai ; e diventano un guadagno . Ma lui ! ... e` vostro nemico . Oh disgraziato ! compete con Voi ! Abbiate pieta` di lui , o Signore , toccategli il cuore , rendetelo vostro amico , concedetegli tutti i beni che noi possiamo desiderare a noi stessi . Alzatosi poi , come in fretta , disse : - via , figliuoli , non c' e` tempo da perdere : Dio vi guardi , il suo angelo v' accompagni : andate - . E mentre s' avviavano , con quella commozione che non trova parole , e che si manifesta senza di esse , il padre soggiunse , con voce alterata : - il cuor mi dice che ci rivedremo presto . Certo , il cuore , chi gli da` retta , ha sempre qualche cosa da dire su quello che sara` . Ma che sa il cuore ? Appena un poco di quello che e` gia` accaduto . Senza aspettar risposta , fra Cristoforo , ando` verso la sagrestia ; i viaggiatori usciron di chiesa ; e fra Fazio chiuse la porta , dando loro un addio , con la voce alterata anche lui . Essi s' avviarono zitti zitti alla riva ch' era stata loro indicata ; videro il battello pronto , e data e barattata la parola , c' entrarono . Il barcaiolo , puntando un remo alla proda , se ne stacco` ; afferrato poi l' altro remo , e vogando a due braccia , prese il largo , verso la spiaggia opposta . Non tirava un alito di vento ; il lago giaceva liscio e piano , e sarebbe parso immobile , se non fosse stato il tremolare e l' ondeggiar leggiero della luna , che vi si specchiava da mezzo il cielo . S' udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido , il gorgogli`o piu` lontano dell' acqua rotta tra le pile del ponte , e il tonfo misurato di que' due remi , che tagliavano la superficie azzurra del lago , uscivano a un colpo grondanti , e si rituffavano . L' onda segata dalla barca , riunendosi dietro la poppa , segnava una striscia increspata , che s' andava allontanando dal lido . I passeggieri silenziosi , con la testa voltata indietro , guardavano i monti , e il paese rischiarato dalla luna , e variato qua e la` di grand' ombre . Si distinguevano i villaggi , le case , le capanne : il palazzotto di don Rodrigo , con la sua torre piatta , elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio , pareva un feroce che , ritto nelle tenebre , in mezzo a una compagnia d' addormentati , vegliasse , meditando un delitto . Lucia lo vide , e rabbrividi` ; scese con l' occhio giu` giu` per la china , fino al suo paesello , guardo` fisso all' estremita` , scopri` la sua casetta , scopri` la chioma folta del fico che sopravanzava il muro del cortile , scopri` la finestra della sua camera ; e , seduta , com' era , nel fondo della barca , poso` il braccio sulla sponda , poso` sul braccio la fronte , come per dormire , e pianse segretamente . Addio , monti sorgenti dall' acque , ed elevati al cielo ; cime inuguali , note a chi e` cresciuto tra voi , e impresse nella sua mente , non meno che lo sia l' aspetto de' suoi piu` familiari ; torrenti , de' quali distingue lo scroscio , come il suono delle voci domestiche ; ville sparse e biancheggianti sul pendi`o , come branchi di pecore pascenti ; addio ! Quanto e` tristo il passo di chi , cresciuto tra voi , se ne allontana ! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente , tratto dalla speranza di fare altrove fortuna , si disabbelliscono , in quel momento , i sogni della ricchezza ; egli si maraviglia d' essersi potuto risolvere , e tornerebbe allora indietro , se non pensasse che , un giorno , tornera` dovizioso . Quanto piu` si avanza nel piano , il suo occhio si ritira , disgustato e stanco , da quell' ampiezza uniforme ; l' aria gli par gravosa e morta ; s' inoltra mesto e disattento nelle citta` tumultuose ; le case aggiunte a case , le strade che sboccano nelle strade , pare che gli levino il respiro ; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero , pensa , con desiderio inquieto , al campicello del suo paese , alla casuccia a cui ha gia` messo gli occhi addosso , da gran tempo , e che comprera` , tornando ricco a' suoi monti . Ma chi non aveva mai spinto al di la` di quelli neppure un desiderio fuggitivo , chi aveva composti in essi tutti i disegni dell' avvenire , e n' e` sbalzato lontano , da una forza perversa ! Chi , staccato a un tempo dalle piu` care abitudini , e disturbato nelle piu` care speranze , lascia que' monti , per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere , e non puo` con l' immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno ! Addio , casa nati`a , dove , sedendo , con un pensiero occulto , s' imparo` a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d' un passo aspettato con un misterioso timore . Addio , casa ancora straniera , casa sogguardata tante volte alla sfuggita , passando , e non senza rossore ; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa . Addio , chiesa , dove l' animo torno` tante volte sereno , cantando le lodi del Signore ; dov' era promesso , preparato un rito ; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto , e l' amore venir comandato , e chiamarsi santo ; addio ! Chi dava a voi tanta giocondita` e` per tutto ; e non turba mai la gioia de' suoi figli , se non per prepararne loro una piu` certa e piu` grande . Di tal genere , se non tali appunto , erano i pensieri di Lucia , e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini , mentre la barca gli andava avvicinando alla riva destra dell' Adda . L' urtar che fece la barca contro la proda , scosse Lucia , la quale , dopo aver asciugate in segreto le lacrime , alzo` la testa , come se si svegliasse . Renzo usci` il primo , e diede la mano ad Agnese , la quale , uscita pure , la diede alla figlia ; e tutt' e tre resero tristamente grazie al barcaiolo . - Di che cosa ? - rispose quello : - siam quaggiu` per aiutarci l' uno con l' altro , - e ritiro` la mano , quasi con ribrezzo , come se gli fosse proposto di rubare , allorche' Renzo cerco` di farvi sdrucciolare una parte de' quattrinelli che si trovava indosso , e che aveva presi quella sera , con intenzione di regalar generosamente don Abbondio , quando questo l' avesse , suo malgrado , servito . Il baroccio era li` pronto ; il conduttore saluto` i tre aspettati , li fece salire , diede una voce alla bestia , una frustata , e via . Il nostro autore non descrive quel viaggio notturno , tace il nome del paese dove fra Cristoforo aveva indirizzate le due donne ; anzi protesta espressamente di non lo voler dire . Dal progresso della storia si rileva poi la cagione di queste reticenze . Le avventure di Lucia in quel soggiorno , si trovano avviluppate in un intrigo tenebroso di persona appartenente a una famiglia , come pare , molto potente , al tempo che l' autore scriveva . Per render ragione della strana condotta di quella persona , nel caso particolare , egli ha poi anche dovuto raccontarne in succinto la vita antecedente ; e la famiglia ci fa quella figura che vedra` chi vorra` leggere . Ma cio` che la circospezione del pover' uomo ci ha voluto sottrarre , le nostre diligenze ce l' hanno fatto trovare in altra parte . Uno storico milanese - Josephi Ripamontii , Historiae Patriae , Decadis V , Lib . VI , Cap . III , pagg 358 et seq . - che ha avuto a far menzione di quella persona medesima , non nomina , e` vero , ne' lei , ne' il paese ; ma di questo dice ch' era un borgo antico e nobile , a cui di citta` non mancava altro che il nome ; dice altrove , che ci passa il Lambro ; altrove , che c' e` un arciprete . Dal riscontro di questi dati noi deduciamo che fosse Monza senz' altro . Nel vasto tesoro dell' induzioni erudite , ce ne potra` ben essere delle piu` fine , ma delle piu` sicure , non crederei . Potremmo anche , sopra congetture molto fondate , dire il nome della famiglia ; ma , sebbene sia estinta da un pezzo , ci par meglio lasciarlo nella penna , per non metterci a rischio di far torto neppure ai morti , e per lasciare ai dotti qualche soggetto di ricerca . I nostri viaggiatori arrivaron dunque a Monza , poco dopo il levar del sole : il conduttore entro` in un' osteria , e li` , come pratico del luogo , e conoscente del padrone , fece assegnar loro una stanza , e ve gli accompagno` . Tra i ringraziamenti , Renzo tento` pure di fargli ricevere qualche danaro ; ma quello , al pari del barcaiolo , aveva in mira un' altra ricompensa , piu` lontana , ma piu` abbondante : ritiro` le mani , anche lui , e , come fuggendo , corse a governare la sua bestia . Dopo una sera quale l' abbiamo descritta , e una notte quale ognuno puo` immaginarsela , passata in compagnia di que' pensieri , col sospetto incessante di qualche incontro spiacevole , al soffio di una brezzolina piu` che autunnale , e tra le continue scosse della disagiata vettura , che ridestavano sgarbatamente chi di loro cominciasse appena a velar l' occhio , non parve vero a tutt' e tre di sedersi sur una panca che stava ferma , in una stanza , qualunque fosse . Fecero colazione , come permetteva la penuria de' tempi , e i mezzi scarsi in proporzione de' contingenti bisogni d' un avvenire incerto , e il poco appetito . A tutt' e tre passo` per la mente il banchetto che , due giorni prima , s' aspettavan di fare ; e ciascuno mise un gran sospiro . Renzo avrebbe voluto fermarsi li` , almeno tutto quel giorno , veder le donne allogate , render loro i primi servizi ; ma il padre aveva raccomandato a queste di mandarlo subito per la sua strada . Addussero quindi esse e quegli ordini , e cento altre ragioni ; che la gente ciarlerebbe , che la separazione piu` ritardata sarebbe piu` dolorosa , ch' egli potrebbe venir presto a dar nuove e a sentirne ; tanto che si risolvette di partire . Si concertaron , come poterono , sulla maniera di rivedersi , piu` presto che fosse possibile . Lucia non nascose le lacrime ; Renzo trattenne a stento le sue , e , stringendo forte forte la mano a Agnese , disse con voce soffogata : - a rivederci , - e parti` . Le donne si sarebber trovate ben impicciate , se non fosse stato quel buon barocciaio , che aveva ordine di guidarle al convento de' cappuccini , e di dar loro ogn' altro aiuto che potesse bisognare . S' avviaron dunque con lui a quel convento ; il quale , come ognun sa , era pochi passi distante da Monza . Arrivati alla porta , il conduttore tiro` il campanello , fece chiamare il padre guardiano ; questo venne subito , e ricevette la lettera , sulla soglia . - Oh ! fra Cristoforo ! - disse , riconoscendo il carattere . Il tono della voce e i movimenti del volto indicavano manifestamente che proferiva il nome d' un grand' amico . Convien poi dire che il nostro buon Cristoforo avesse , in quella lettera , raccomandate le donne con molto calore , e riferito il loro caso con molto sentimento , perche' il guardiano , faceva , di tanto in tanto , atti di sorpresa e d' indegnazione ; e , alzando gli occhi dal foglio , li fissava sulle donne con una certa espressione di pieta` e d' interesse . Finito ch' ebbe di leggere , stette li` alquanto a pensare ; poi disse : - non c' e` che la signora : se la signora vuol prendersi quest' impegno ... Tirata quindi Agnese in disparte , sulla piazza davanti al convento , le fece alcune interrogazioni , alle quali essa soddisfece ; e , tornato verso Lucia , disse a tutt' e due : - donne mie , io tentero` ; e spero di potervi trovare un ricovero piu` che sicuro , piu` che onorato , fin che Dio non v' abbia provvedute in miglior maniera . Volete venir con me ? Le donne accennarono rispettosamente di si` ; e il frate riprese : - bene ; io vi conduco subito al monastero della signora . State pero` discoste da me alcuni passi , perche' la gente si diletta di dir male ; e Dio sa quante belle chiacchiere si farebbero , se si vedesse il padre guardiano per la strada , con una bella giovine ... con donne voglio dire . Cosi` dicendo , ando` avanti . Lucia arrossi` ; il barocciaio sorrise , guardando Agnese , la quale non pote' tenersi di non fare altrettanto ; e tutt' e tre si mossero , quando il frate si fu avviato ; e gli andaron dietro , dieci passi discosto . Le donne allora domandarono al barocciaio , cio` che non avevano osato al padre guardiano , chi fosse la signora . - La signora , - rispose quello , - e` una monaca ; ma non e` una monaca come l' altre . Non e` che sia la badessa , ne' la priorache anzi , a quel che dicono , e` una delle piu` giovani : ma e` della costola d' Adamo ; e i suoi del tempo antico erano gente grande , venuta di Spagna , dove son quelli che comandano ; e per questo la chiamano la signora , per dire ch' e` una gran signora ; e tutto il paese la chiama con quel nome , perche' dicono che in quel monastero non hanno avuto mai una persona simile ; e i suoi d' adesso , laggiu` a Milano , contan molto , e son di quelli che hanno sempre ragione , e in Monza anche di piu` , perche' suo padre , quantunque non ci stia , e` il primo del paese ; onde anche lei puo` far alto e basso nel monastero ; e anche la gente di fuori le porta un gran rispetto ; e quando prende un impegno , le riesce anche di spuntarlo ; e percio` , se quel buon religioso li` , ottiene di mettervi nelle sue mani , e che lei v' accetti , vi posso dire che sarete sicure come sull' altare . Quando fu vicino alla porta del borgo , fiancheggiata allora da un antico torracchione mezzo rovinato , e da un pezzo di castellaccio , diroccato anch' esso , che forse dieci de' miei lettori possono ancor rammentarsi d' aver veduto in piedi , il guardiano si fermo` , e si volto` a guardar se gli altri venivano ; quindi entro` , e s' avvio` al monastero , dove arrivato , si fermo` di nuovo sulla soglia , aspettando la piccola brigata . Prego` il barocciaio che , tra un par d' ore , tornasse da lui , a prender la risposta : questo lo promise , e si licenzio` dalle donne , che lo caricaron di ringraziamenti , e di commissioni per il padre Cristoforo . Il guardiano fece entrare la madre e la figlia nel primo cortile del monastero , le introdusse nelle camere della fattoressa ; e ando` solo a chieder la grazia . Dopo qualche tempo , ricomparve giulivo , a dir loro che venissero avanti con lui ; ed era ora , perche' la figlia e la madre non sapevan piu` come fare a distrigarsi dall' interrogazioni pressanti della fattoressa . Attraversando un secondo cortile , diede qualche avvertimento alle donne , sul modo di portarsi con la signora . - E ben disposta per voi altre , - disse , - e vi puo` far del bene quanto vuole . Siate umili e rispettose , rispondete con sincerita` alle domande che le piacera` di farvi , e quando non siete interrogate , lasciate fare a me - . Entrarono in una stanza terrena , dalla quale si passava nel parlatorio : prima di mettervi il piede , il guardiano , accennando l' uscio , disse sottovoce alle donne : - e` qui , - come per rammentar loro tutti quegli avvertimenti . Lucia , che non aveva mai visto un monastero , quando fu nel parlatorio , guardo` in giro dove fosse la signora a cui fare il suo inchino , e , non iscorgendo persona , stava come incantata ; quando , visto il padre e Agnese andar verso un angolo , guardo` da quella parte , e vide una finestra d' una forma singolare , con due grosse e fitte grate di ferro , distanti l' una dall' altra un palmo ; e dietro quelle una monaca ritta . Il suo aspetto , che poteva dimostrar venticinque anni , faceva a prima vista un' impressione di bellezza , ma d' una bellezza sbattuta , sfiorita e , direi quasi , scomposta . Un velo nero , sospeso e stirato orizzontalmente sulla testa , cadeva dalle due parti , discosto alquanto dal viso ; sotto il velo , una bianchissima benda di lino cingeva , fino al mezzo , una fronte di diversa , ma non d' inferiore bianchezza ; un' altra benda a pieghe circondava il viso , e terminava sotto il mento in un soggolo , che si stendeva alquanto sul petto , a coprire lo scollo d' un nero saio . Ma quella fronte si raggrinzava spesso , come per una contrazione dolorosa ; e allora due sopraccigli neri si ravvicinavano , con un rapido movimento . Due occhi , neri neri anch' essi , si fissavano talora in viso alle persone , con un' investigazione superba ; talora si chinavano in fretta , come per cercare un nascondiglio ; in certi momenti , un attento osservatore avrebbe argomentato che chiedessero affetto , corrispondenza , pieta` ; altre volte avrebbe creduto coglierci la rivelazione istantanea d' un odio inveterato e compresso , un non so che di minaccioso e di feroce : quando restavano immobili e fissi senza attenzione , chi ci avrebbe immaginata una svogliatezza orgogliosa , chi avrebbe potuto sospettarci il travaglio d' un pensiero nascosto , d' una preoccupazione familiare all' animo , e piu` forte su quello che gli oggetti circostanti . Le gote pallidissime scendevano con un contorno delicato e grazioso , ma alterato e reso mancante da una lenta estenuazione . Le labbra , quantunque appena tinte d' un roseo sbiadito , pure , spiccavano in quel pallore : i loro moti erano , come quelli degli occhi , subitanei , vivi , pieni d' espressione e di mistero . La grandezza ben formata della persona scompariva in un certo abbandono del portamento , o compariva sfigurata in certe mosse repentine , irregolari e troppo risolute per una donna , non che per una monaca . Nel vestire stesso c' era qua e la` qualcosa di studiato o di negletto , che annunziava una monaca singolare : la vita era attillata con una certa cura secolaresca , e dalla benda usciva sur una tempia una ciocchettina di neri capelli ; cosa che dimostrava o dimenticanza o disprezzo della regola che prescriveva di tenerli sempre corti , da quando erano stati tagliati , nella cerimonia solenne del vestimento . Queste cose non facevano specie alle due donne , non esercitate a distinguer monaca da monaca : e il padre guardiano , che non vedeva la signora per la prima volta , era gia` avvezzo , come tant' altri , a quel non so che di strano , che appariva nella sua persona , come nelle sue maniere . Era essa , in quel momento , come abbiam detto , ritta vicino alla grata , con una mano appoggiata languidamente a quella , e le bianchissime dita intrecciate ne' vo`ti ; e guardava fisso Lucia , che veniva avanti esitando . - Reverenda madre , e signora illustrissima , - disse il guardiano , a capo basso , e con la mano al petto : - questa e` quella povera giovine , per la quale m' ha fatto sperare la sua valida protezione ; e questa e` la madre . Le due presentate facevano grand' inchini : la signora accenno` loro con la mano , che bastava , e disse , voltandosi , al padre : - e` una fortuna per me il poter fare un piacere a' nostri buoni amici i padri cappuccini . Ma , - continuo` ; - mi dica un po' piu` particolarmente il caso di questa giovine , per veder meglio cosa si possa fare per lei . Lucia divento` rossa , e abbasso` la testa . - Deve sapere , reverenda madre ... - incominciava Agnese ; ma il guardiano le tronco` , con un' occhiata , le parole in bocca , e rispose : - questa giovine , signora illustrissima , mi vien raccomandata , come le ho detto , da un mio confratello . Essa ha dovuto partir di nascosto dal suo paese , per sottrarsi a de' gravi pericoli ; e ha bisogno , per qualche tempo , d' un asilo nel quale possa vivere sconosciuta , e dove nessuno ardisca venire a disturbarla , quand' anche ... - Quali pericoli ? - interruppe la signora . - Di grazia , padre guardiano , non mi dica la cosa cosi` in enimma . Lei sa che noi altre monache , ci piace di sentir le storie per minuto . - Sono pericoli , - rispose il guardiano , - che all' orecchie purissime della reverenda madre devon essere appena leggermente accennati ... - Oh certamente , - disse in fretta la signora , arrossendo alquanto . Era verecondia ? Chi avesse osservata una rapida espressione di dispetto che accompagnava quel rossore , avrebbe potuto dubitarne ; e tanto piu` se l' avesse paragonato con quello che di tanto in tanto si spandeva sulle gote di Lucia . - Bastera` dire , - riprese il guardiano , - che un cavalier prepotente ... non tutti i grandi del mondo si servono dei doni di Dio , a gloria sua , e in vantaggio del prossimo , come vossignoria illustrissima : un cavalier prepotente , dopo aver perseguitata qualche tempo questa creatura con indegne lusinghe , vedendo ch' erano inutili , ebbe cuore di perseguitarla apertamente con la forza , di modo che la poveretta e` stata ridotta a fuggir da casa sua . - Accostatevi , quella giovine , - disse la signora a Lucia , facendole cenno col dito . - So che il padre guardiano e` la bocca della verita` ; ma nessuno puo` esser meglio informato di voi , in quest' affare . Tocca a voi a dirci se questo cavaliere era un persecutore odioso - . In quanto all' accostarsi , Lucia ubbidi` subito ; ma rispondere era un' altra faccenda . Una domanda su quella materia , quand' anche le fosse stata fatta da una persona sua pari , l' avrebbe imbrogliata non poco : proferita da quella signora , e con una cert' aria di dubbio maligno , le levo` ogni coraggio a rispondere . - Signora ... madre ... reverenda ... - balbetto` , e non dava segno d' aver altro a dire . Qui Agnese , come quella che , dopo di lei , era certamente la meglio informata , si crede' autorizzata a venirle in aiuto . - Illustrissima signora , - disse , - io posso far testimonianza che questa mia figlia aveva in odio quel cavaliere , come il diavolo l' acqua santa : voglio dire , il diavolo era lui ; ma mi perdonera` se parlo male , perche' noi siam gente alla buona . Il fatto sta che questa povera ragazza era promessa a un giovine nostro pari , timorato di Dio , e ben avviato ; e se il signor curato fosse stato un po' piu` un uomo di quelli che m' intendo io ... so che parlo d' un religioso , ma il padre Cristoforo , amico qui del padre guardiano , e` religioso al par di lui , e quello e` un uomo pieno di carita` , e , se fosse qui , potrebbe attestare ... - Siete ben pronta a parlare senz' essere interrogata , - interruppe la signora , con un atto altero e iracondo , che la fece quasi parer brutta . - State zitta voi : gia` lo so che i parenti hanno sempre una risposta da dare in nome de' loro figliuoli ! Agnese mortificata diede a Lucia una occhiata che voleva dire : vedi quel che mi tocca , per esser tu tanto impicciata . Anche il guardiano accennava alla giovine , dandole d' occhio e tentennando il capo , che quello era il momento di sgranchirsi , e di non lasciare in secco la povera mamma . - Reverenda signora , - disse Lucia , - quanto le ha detto mia madre e` la pura verita` . Il giovine che mi discorreva , - e qui divento` rossa rossa , - lo prendevo io di mia volonta` . Mi scusi se parlo da sfacciata , ma e` per non lasciar pensar male di mia madre . E in quanto a quel signore - Dio gli perdoni ! - vorrei piuttosto morire , che cader nelle sue mani . E se lei fa questa carita` di metterci al sicuro , giacche' siam ridotte a far questa faccia di chieder ricovero , e ad incomodare le persone dabbene ; ma sia fatta la volonta` di Dio ; sia certa , signora , che nessuno potra` pregare per lei piu` di cuore che noi povere donne . - A voi credo , - disse la signora con voce raddolcita . - Ma avro` piacere di sentirvi da solo a solo . Non che abbia bisogno d' altri schiarimenti , ne' d' altri motivi , per servire alle premure del padre guardiano , - aggiunse subito , rivolgendosi a lui , con una compitezza studiata . - Anzi , - continuo` , - ci ho gia` pensato ; ed ecco cio` che mi pare di poter far di meglio , per ora . La fattoressa del monastero ha maritata , pochi giorni sono , l' ultima sua figliuola . Queste donne potranno occupar la camera lasciata in liberta` da quella , e supplire a que' pochi servizi che faceva lei . Veramente ... - e qui accenno` al guardiano che s' avvicinasse alla grata , e continuo` sottovoce : - veramente , attesa la scarsezza dell' annate , non si pensava di sostituir nessuno a quella giovine ; ma parlero` io alla madre badessa , e una mia parola ... e per una premura del padre guardiano ... In somma do la cosa per fatta . Il guardiano cominciava a ringraziare , ma la signora l' interruppe : - non occorron cerimonie : anch' io , in un caso , in un bisogno , saprei far capitale dell' assistenza de' padri cappuccini . Alla fine , - continuo` , con un sorriso , nel quale traspariva un non so che d' ironico e d' amaro , - alla fine , non siam noi fratelli e sorelle ? Cosi` detto , chiamo` una conversa - due di queste erano , per una distinzione singolare , assegnate al suo servizio privato - , e le ordino` che avvertisse di cio` la badessa , e prendesse poi i concerti opportuni , con la fattoressa e con Agnese . Licenzio` questa , accommiato` il guardiano , e ritenne Lucia . Il guardiano accompagno` Agnese alla porta , dandole nuove istruzioni , e se n' ando` a scriver la lettera di ragguaglio all' amico Cristoforo . Gran cervellino che e` questa signora ! pensava tra se' , per la strada : curiosa davvero ! Ma chi la sa prendere per il suo verso , le fa far cio` che vuole . Il mio Cristoforo non s' aspettera` certamente ch' io l' abbia servito cosi` presto e bene . Quel brav' uomo ! non c' e` rimedio : bisogna che si prenda sempre qualche impegno ; ma lo fa per bene . Buon per lui questa volta , che ha trovato un amico , il quale , senza tanto strepito , senza tanto apparato , senza tante faccende , ha condotto l' aflare a buon porto , in un batter d' occhio . Sara` contento quel buon Cristoforo , e s' accorgera` che , anche noi qui , siam buoni a qualche cosa . La signora , che , alla presenza d' un provetto cappuccino , aveva studiati gli atti e le parole , rimasta poi sola con una giovine contadina inesperta , non pensava piu` tanto a contenersi ; e i suoi discorsi divennero a poco a poco cosi` strani , che , in vece di riferirli , noi crediam piu` opportuno di raccontar brevemente la storia antecedente di questa infelice ; quel tanto cioe` che basti a render ragione dell' insolito e del misterioso che abbiam veduto in lei , e a far comprendere i motivi della sua condotta , in quello che avvenne dopo . Era essa l' ultima figlia del principe *** , gran gentiluomo milanese , che poteva contarsi tra i piu` doviziosi ddla citta` . Ma l' alta opinione che aveva del suo titolo gli faceva parer le sue sostanze appena sufficienti , anzi scarse , a sostenerne il decoro ; e tutto il suo pensiero era di conservarle , almeno quali erano , unite in perpetuo , per quanto dipendeva da lui . Quanti figliuoli avesse , la storia non lo dice espressamente ; fa solamente intendere che aveva destinati al chiostro tutti i cadetti dell' uno e dell' altro sesso , per lasciare intatta la sostanza al primogenito , destinato a conservar la famiglia , a procrear cioe` de' figliuoli , per tormentarsi a tormentarli nella stessa maniera . La nostra infelice era ancor nascosta nel ventre della madre , che la sua condizione era gia` irrevocabilmente stabilita . Rimaneva soltanto da decidersi se sarebbe un monaco o una monaca ; decisione per la quale faceva bisogno , non il suo consenso , ma la sua presenza . Quando venne alla luce , il principe suo padre , volendo darle un nome che risvegliasse immediatamente l' idea del chiostro , e che fosse stato portato da una santa d' alti natali , la chiamo` Gertrude . Bambole vestite da monaca furono i primi balocchi che le si diedero in mano ; poi santini che rappresentavan monache ; e que' regali eran sempre accompagnati con gran raccomandazioni di tenerli ben di conto ; come cosa preziosa , e con quell' interrogare affermativo : - bello eh ? - Quando il principe , o la principessa o il principino , che solo de' maschi veniva allevato in casa , volevano lodar l' aspetto prosperoso della fanciullina , pareva che non trovasser modo d' esprimer bene la loro idea , se non con le parole : - che madre badessa ! - Nessuno pero` le disse mai direttamente : tu devi farti monaca . Era un' idea sottintesa e toccata incidentemente , in ogni discorso che riguardasse i suoi destini futuri . Se qualche volta la Gertrudina trascorreva a qualche atto un po' arrogante e imperioso , al che la sua indole la portava molto facilmente , - tu sei una ragazzina , - le si diceva : - queste maniere non ti convengono : quando sarai madre badessa , allora comanderai a bacchetta , farai alto e basso - . Qualche altra volta il principe , riprendendola di cert' altre maniere troppo libere e famigliari alle quali essa trascorreva con uguale facilita` , - ehi ! ehi ! - le diceva ; - non e` questo il fare d' una par tua : se vuoi che un giorno ti si porti il rispetto che ti sara` dovuto , impara fin d' ora a star sopra di te : ricordati che tu devi essere , in ogni cosa , la prima del monastero ; perche' il sangue si porta per tutto dove si va . Tutte le parole di questo genere stampavano nel cervello della fanciullina l' idea che gia` lei doveva esser monaca ; ma quelle che venivan dalla bocca del padre , facevan piu` effetto di tutte l' altre insieme . Il contegno del principe era abitualmente quello d' un padrone austero ; ma quando si trattava dello stato futuro de' suoi figli , dal suo volto e da ogni sua parola traspariva un' immobilita` di risoluzione , una ombrosa gelosia di comando , che imprimeva il sentimento d' una necessita` fatale . A sei anni , Gertrude fu collocata , per educazione e ancor piu` per istradamento alla vocazione impostale , nel monastero dove l' abbiamo veduta : e la scelta del luogo non fu senza disegno . Il buon conduttore delle due donne ha detto che il padre ddla signora era il primo in Monza : e , accozzando questa qualsisia testimonianza con alcune altre indicazioni che l' anonimo lascia scappare sbadatamente qua e la` , noi potremmo anche asserire che fosse il feudatario di quel paese . Comunque sia , vi godeva d' una grandissima autorita` ; e penso` che li` , meglio che altrove , la sua figlia sarebbe trattata con quelle distinzioni e con quelle finezze che potesser piu` allettarla a scegliere quel monastero per sua perpetua dimora . Ne' s' ingannava : la badessa e alcune altre monache faccendiere , che avevano , come si suol dire , il mestolo in mano , esultarono nel vedersi offerto il pegno d' una protezione tanto utile in ogni occorrenza , tanto gloriosa in ogni momento ; accettaron la proposta , con espressioni di riconoscenza , non esagerate , per quanto fossero forti ; e corrisposero pienamente all' intenzioni che il principe aveva lasciate trasparire sul collocamento stabile della figliuola : intenzioni che andavan cosi` d' accordo con le loro . Gertrude , appena entrata nel monastero , fu chiamata per antonomasia la signorina ; posto distinto a tavola , nel dormitorio ; la sua condotta proposta all' altre per esemplare ; chicche e carezze senza fine , e condite con quella famigliarita` un po' rispettosa , che tanto adesca i fanciulli , quando la trovano in coloro che vedon trattare gli altri fanciulli con un contegno abituale di superiorita` . Non che tutte le monache fossero congiurate a tirar la poverina nel laccio ; ce n' eran molte delle semplici e lontane da ogni intrigo , alle quali il pensiero di sacrificare una figlia a mire interessate avrebbe fatto ribrezzo ; ma queste , tutte attente alle loro occupazioni particolari , parte non s' accorgevan bene di tutti que' maneggi , parte non distinguevano quanto vi fosse di cattivo , parte s' astenevano dal farvi sopra esame , parte stavano zitte , per non fare scandoli inutili . Qualcheduna anche , rammentandosi d' essere stata , con simili arti , condotta a quello di cui s' era pentita poi , sentiva compassione della povera innocentina , e si sfogava col farle carezze tenere e malinconiche : ma questa era ben lontana dal sospettare che ci fosse sotto mistero ; e la faccenda camminava . Sarebbe forse camminata cosi` fino alla fine , se Gertrude fosse stata la sola ragazza in quel monastero . Ma , tra le sue compagne d' educazione , ce n' erano alcune che sapevano d' esser destinate al matrimonio . Gertrudina , nudrita nelle idee della sua superiorita` , parlava magnificamente de' suoi destini futuri di badessa , di principessa del monastero , voleva a ogni conto esser per le altre un soggetto d' invidia ; e vedeva con maraviglia e con dispetto , che alcune di quelle non ne sentivano punto . All' immagini maestose , ma circoscritte e fredde , che puo` somministrare il primato in un monastero , contrapponevan esse le immagini varie e luccicanti , di nozze , di pranzi , di conversazioni , di festini , come dicevano allora , di villeggiature , di vestiti , di carrozze . Queste immagini cagionarono nel cervello di Gertrude quel movimento , quel brulichi`o che produrrebbe un gran paniere di fiori appena colti , messo davanti a un alveare . I parenti e l' educatrici avevan coltivata e accresciuta in lei la vanita` naturale , per farle piacere il chiostro ; ma quando questa passione fu stuzzicata da idee tanto piu` omogenee ad essa , si getto` su quelle , con un ardore ben piu` vivo e piu` spontaneo . Per non restare al di sotto di quelle sue compagne , e per condiscendere nello stesso tempo al suo nuovo genio , rispondeva che , alla fin de' conti , nessuno le poteva mettere il velo in capo senza il suo consenso , che anche lei poteva maritarsi , abitare un palazzo , godersi il mondo , e meglio di tutte loro ; che lo poteva , pur che l' avesse voluto , che lo vorrebbe , che lo voleva ; e lo voleva in fatti . L' idea della necessita` del suo consenso , idea che , fino a quel tempo , era stata come inosservata e rannicchiata in un angolo della sua mente , si sviluppo` allora , e si manifesto` , con tutta la sua importanza . Essa la chiamava ogni momento in aiuto , per godersi piu` tranquillamente l' immagini d' un avvenire gradito . Dietro questa idea pero` , ne compariva sempre infallibilmente un' altra : che quel consenso si trattava di negarlo al principe padre , il quale lo teneva gia` , o mostrava di tenerlo per dato ; e , a questa idea , l' animo della figlia era ben lontano dalla sicurezza che ostentavano le sue parole . Si paragonava allora con le compagne , ch' erano ben altrimenti sicure , e provava per esse dolorosamente l' invidia che , da principio , aveva creduto di far loro provare . Invidiandole , le odiava : talvolta l' odio s' esalava in dispetti , in isgarbatezze , in motti pungenti ; talvolta l' uniformita` dell' inclinazioni e delle speranze lo sopiva , e faceva nascere un' intrinsichezza apparente e passeggiera . Talvolta , volendo pure godersi intanto qualche cosa di reale e di presente , si compiaceva delle preferenze che le venivano accordate , e faceva sentire all' altre quella sua superiorita` ; talvolta , non potendo piu` tollerar la solitudine de' suoi timori e de' suoi deside`ri , andava , tutta buona , in cerca di quelle , quasi ad implorar benevolenza , consigli , coraggio . Tra queste deplorabili guerricciole con se' e con gli altri , aveva varcata la puerizia , e s' inoltrava in quell' eta` cosi` critica , nella quale par che entri nell' animo quasi una potenza misteriosa , che solleva , adorna , rinvigorisce tutte l' inclinazioni , tutte l' idee , e qualche volta le trasforma , o le rivolge a un corso impreveduto . Cio` che Gertrude aveva fino allora piu` distintamente vagheggiato in que' sogni dell' avvenire , era lo splendore esterno e la pompa : un non so che di molle e d' affettuoso , che da prima v' era diffuso leggermente e come in nebbia , comincio` allora a spiegarsi e a primeggiare nelle sue fantasie . S' era fatto , nella parte piu` riposta della mente , come uno splendido ritiro : ivi si rifugiava dagli oggetti presenti , ivi accoglieva certi personaggi stranamente composti di confuse memorie della puerizia , di quel poco che poteva vedere del mondo esteriore , di cio` che aveva imparato dai discorsi delle compagne ; si tratteneva con essi , parlava loro , e si rispondeva in loro nome ; ivi dava ordini , e riceveva omaggi d' ogni genere . Di quando in quando , i pensieri della religione venivano a disturbare quelle feste brillanti e faticose . Ma la religione , come l' avevano insegnata alla nostra poveretta , e come essa l' aveva ricevuta , non bandiva l' orgoglio , anzi lo santificava e lo proponeva come un mezzo per ottenere una felicita` terrena . Privata cosi` della sua essenza , non era piu` la religione , ma una larva come l' altre . Negl' intervalli in cui questa larva prendeva il primo posto , e grandeggiava nella fantasia di Gertrude , l' infelice , sopraffatta da terrori confusi , e compresa da una confusa idea di doveri , s' immaginava che la sua ripugnanza al chiostro , e la resistenza all' insinuazioni de' suoi maggiori , nella scelta dello stato , fossero una colpa ; e prometteva in cuor suo d' espiarla , chiudendosi volontariamente nel chiostro . Era legge che una giovine non potesse venire accettata monaca , prima d' essere stata esaminata da un ecclesiastico , chiamato il vicario delle monache , o da qualche altro deputato a cio` , affinche' fosse certo che ci andava di sua libera scelta : e questo esame non poteva aver luogo , se non un anno dopo ch' ella avesse esposto a quel vicario il suo desiderio , con una supplica in iscritto . Quelle monache che avevan preso il tristo incarico di far che Gertrude s' obbligasse per sempre , con la minor possibile cognizione di cio` che faceva , colsero un de' momenti che abbiam detto , per farle trascrivere e sottoscrivere una tal supplica . E a fine d' indurla piu` facilmente a cio` , non mancaron di dirle e di ripeterle , che finalmente era una mera formalita` , la quale - e questo era vero - non poteva avere efficacia , se non da altri atti posteriori , che dipenderebbero dalla sua volonta` . Con tutto cio` , la supplica non era forse ancor giunta al suo destino , che Gertrude s' era gia` pentita d' averla sottoscritta . Si pentiva poi d' essersi pentita , passando cosi` i giorni e i mesi in un' incessante vicenda di sentimenti contrari . Tenne lungo tempo nascosto alle compagne quel passo , ora per timore d' esporre alle contraddizioni una buona risoluzione , ora per vergogna di palesare uno sproposito . Vinse finalmente il desiderio di sfogar l' animo , e d' accattar consiglio e coraggio . C' era un' altra legge , che una giovine non fosse ammessa a quell' esame della vocazione , se non dopo aver dimorato almeno un mese fuori del monastero dove era stata in educazione . Era gia` scorso l' anno da che la supplica era stata mandata ; e Gertrude fu avvertita che tra poco verrebbe levata dal monastero , e condotta nella casa paterna , per rimanervi quel mese , e far tutti i passi necessari al compimento dell' opera che aveva di fatto cominciata . Il principe e il resto della famiglia tenevano tutto cio` per certo , come se fosse gia` avvenuto ; ma la giovine aveva tutt' altro in testa : in vece di far gli altri passi pensava alla maniera di tirare indietro il primo . In tali angustie , si risolvette d' aprirsi con una delle sue compagne , la piu` franca , e pronta sempre a dar consigli risoluti . Questa suggeri` a Gertrude d' informar con una lettera il padre della sua nuova risoluzione ; giacche' non le bastava l' animo di spiattellargli sul viso un bravo : non voglio . E perche' i pareri gratuiti , in questo mondo , son molto rari , la consigliera fece pagar questo a Gertrude , con tante beffe sulla sua dappocaggine . La lettera fu concertata tra quattro o cinque confidenti , scritta di nascosto , e fatta ricapitare per via d' artifizi molto studiati . Gertrude stava con grand' ansieta` , aspettando una risposta che non venne mai . Se non che , alcuni giorni dopo , la badessa , la fece venir nella sua cella , e` , con un contegno di mistero , di disgusto e di compassione , le diede un cenno oscuro d' una gran collera del principe , e d' un fallo ch' ella doveva aver commesso , lasciandole pero` intendere che , portandosi bene , poteva sperare che tutto sarebbe dimenticato . La giovinetta intese , e non oso` domandar piu` in la` . Venne finalmente il giorno tanto temuto e bramato . Quantunque Gertrude sapesse che andava a un combattimento , pure l' uscir di monastero , il lasciar quelle mura nelle quali era stata ott' anni rinchiusa , lo scorrere in carrozza per l' aperta campagna , il riveder la citta` , la casa , furon sensazioni piene d' una gioia tumultuosa . In quanto al combattimento , la poveretta , con la direzione di quelle confidenti , aveva gia` prese le sue misure , e fatto , com' ora si direbbe , il suo piano . O mi vorranno forzare , pensava , e io staro` dura ; saro` umile , rispettosa , ma non acconsentiro` : non si tratta che di non dire un altro si` ; e non lo diro` . Ovvero mi prenderanno con le buone ; e io saro` piu` buona di loro ; piangero` , preghero` , li movero` a compassione : finalmente non pretendo altro che di non esser sacrificata . Ma , come accade spesso di simili previdenze , non avvenne ne' una cosa ne' l' altra . I giorni passavano , senza che il padre ne' altri le parlasse della supplica , ne' della ritrattazione , senza che le venisse fatta proposta nessuna , ne' con carezze , ne' con minacce . I parenti eran seri , tristi , burberi con lei , senza mai dirne il perche' . Si vedeva solamente che la riguardavano come una rea , come un' indegna : un anatema misterioso pareva che pesasse sopra di lei , e la segregasse dalla famiglia , lasciandovela soltanto unita quanto bisognava per farle sentire la sua suggezione . Di rado , e solo a certe ore stabilite , era ammessa alla compagnia de' parenti e del primogenito . Tra loro tre pareva che regnasse una gran confidenza , la quale rendeva piu` sensibile e piu` doloroso l' abbandono in cui era lasciata Gertrude . Nessuno le rivolgeva il discorso ; e quando essa arrischiava timidamente qualche parola , che non fosse per cosa necessaria , o non attaccava , o veniva corrisposta con uno sguardo distratto , o sprezzante , o severo . Che se , non potendo piu` soffrire una cosi` amara e umiliante distinzione , insisteva , e tentava di famigliarizzarsi ; se implorava un po' d' amore , si sentiva subito toccare , in maniera indiretta ma chiara , quel tasto della scelta dello stato ; le si faceva copertamente sentire che c' era un mezzo di riacquistar l' affetto della famiglia . Allora Gertrude , che non l' avrebbe voluto a quella condizione , era costretta di tirarsi indietro , di rifiutar quasi i primi segni di benevolenza che aveva tanto desiderati , di rimettersi da se' al suo posto di scomunicata ; e per di piu` , vi rimaneva con una certa apparenza del torto . Tali sensazioni d' oggetti presenti facevano un contrasto doloroso con quelle ridenti visioni delle quali Gertrude s' era gia` tanto occupata , e s' occupava tuttavia , nel segreto della sua mente . Aveva sperato che , nella splendida e frequentata casa paterna , avrebbe potuto godere almeno qualche saggio reale delle cose immaginate ; ma si trovo` del tutto ingannata . La clausura era stretta e intera , come nel monastero ; d' andare a spasso non si parlava neppure ; e un coretto che , dalla casa , guardava in una chiesa contigua , toglieva anche l' unica necessita` che ci sarebbe stata d' uscire . La compagnia era piu` trista , piu` scarsa , meno variata che nel monastero . A ogni annunzio d' una visita , Gertrude doveva salire all' ultimo piano , per chiudersi con alcune vecchie donne di servizio : e li` anche desinava , quando c' era invito . I servitori s' uniformavano , nelle maniere e ne' discorsi , all' esempio e all' intenzioni de' padroni : e Gertrude , che , per sua inclinazione , avrebbe voluto trattarli con una famigliarita` signorile , e che , nello stato in cui si trovava , avrebbe avuto di grazia che le facessero qualche dimostrazione d' affetto , come a una loro pari , e scendeva anche a mendicarne , rimaneva poi umiliata , e sempre piu` afflitta di vedersi corrisposta con una noncuranza manifesta , benche' accompagnata da un leggiero ossequio di formalita` . Dovette pero` accorgersi che un paggio , ben diverso da coloro , le portava un rispetto , e sentiva per lei una compassione d' un genere particolare . Il contegno di quel ragazzotto era cio` che Gertrude aveva fino allora visto di piu` somigliante a quell' ordine di cose tanto contemplato nella sua immaginativa , al contegno di quelle sue creature ideali . A poco a poco si scopri` un non so che di nuovo nelle maniere della giovinetta : una tranquillita` e un' inquietudine diversa dalla solita , un fare di chi ha trovato qualche cosa che gli preme , che vorrebbe guardare ogni momento , e non lasciar vedere agli altri . Le furon tenuti gli occhi addosso piu` che mai : che e` che non e` , una mattina , fu sorpresa da una di quelle cameriere , mentre stava piegando alla sfuggita una carta , sulla quale avrebbe fatto meglio a non iscriver nulla . Dopo un breve tira tira , la carta rimase nelle mani della cameriera , e da queste passo` in quelle del principe . Il terrore di Gertrude , al rumor de' passi di lui , non si puo` descrivere ne' immaginare : era quel padre , era irritato , e lei si sentiva colpevole . Ma quando lo vide comparire , con quel cipiglio , con quella carta in mano , avrebbe voluto esser cento braccia sotto terra , non che in un chiostro . Le parole non furon molte , ma terribili : il gastigo intimato subito non fu che d' esser rinchiusa in quella camera , sotto la guardia della donna che aveva fatta la scoperta ; ma questo non era che un principio , che un ripiego del momento ; si prometteva , si lasciava vedere per aria , un altro gastigo oscuro , indeterminato , e quindi piu` spaventoso . Il paggio fu subito sfrattato , com' era naturale ; e fu minacciato anche a lui qualcosa di terribile , se , in qualunque tempo , avesse osato fiatar nulla dell' avvenuto . Nel fargli questa intimazione , il principe gli appoggio` due solenni schiaffi , per associare a quell' avventura un ricordo , che togliesse al ragazzaccio ogni tentazion di vantarsene . Un pretesto qualunque , per coonestare la licenza data a un paggio , non era difficile a trovarsi ; in quanto alla figlia , si disse ch' era incomodata . Rimase essa dunque col batticuore , con la vergogna , col rimorso , col terrore dell' avvenire , e con la sola compagnia di quella donna odiata da lei , come il testimonio della sua colpa , e la cagione della sua disgrazia . Costei odiava poi a vicenda Gertrude , per la quale si trovava ridotta , senza saper per quanto tempo , alla vita noiosa di carceriera , e divenuta per sempre custode d' un segreto pericoloso . Il primo confuso tumulto di que' sentimenti s' acquieto` a poco a poco ; ma tornando essi poi a uno per volta nell' animo , vi s' ingrandivano , e si fermavano a tormentarlo piu` distintamente e a bell' agio . Che poteva mai esser quella punizione minacciata in enimma ? Molte e varie e strane se ne affacciavano alla fantasia ardente e inesperta di Gertrude . Quella che pareva piu` probabile , era di venir ricondotta al monastero di Monza , di ricomparirvi , non piu` come la signorina , ma in forma di colpevole , e di starvi rinchiusa , chi sa fino a quando ! chi sa con quali trattamenti ! Cio` che una tale immaginazione , tutta piena di dolori , aveva forse di piu` doloroso per lei , era l' apprensione della vergogna . Le frasi , le parole , le virgole di quel foglio sciagurato , passavano e ripassavano nella sua memoria : le immaginava osservate , pesate da un lettore tanto impreveduto , tanto diverso da quello a cui eran destinate ; si figurava che avesser potuto cader sotto gli occhi anche della madre o del fratello , o di chi sa altri : e , al paragon di cio` , tutto il rimanente le pareva quasi un nulla . L' immagine di colui ch' era stato la prima origine di tutto lo scandolo , non lasciava di venire spesso anch' essa ad infestar la povera rinchiusa : e pensate che strana comparsa doveva far quel fantasma , tra quegli altri cosi` diversi da lui , seri , freddi , minacciosi . Ma , appunto perche' non poteva separarlo da essi , ne' tornare un momento a quelle fuggitive compiacenze , senza che subito non le s' affacciassero i dolori presenti che n' erano la conseguenza , comincio` a poco a poco a tornarci piu` di rado , a rispingerne la rimembranza , a divezzarsene . Ne' piu` a lungo , o piu` volentieri , si fermava in quelle liete e brillanti fantasie d' una volta : eran troppo opposte alle circostanze reali , a ogni probabilita` dell' avvenire . Il solo castello nel quale Gertrude potesse immaginare un rifugio tranquillo e onorevole , e che non fosse in aria , era il monastero , quando si risolvesse d' entrarci per sempre . Una tal risoluzione - non poteva dubitarne - avrebbe accomodato ogni cosa , saldato ogni debito , e cambiata in un attimo la sua situazione . Contro questo proposito insorgevano , e` vero , i pensieri di tutta la sua vita : ma i tempi eran mutati ; e , nell' abisso in cui Gertrude era caduta , e al paragone di cio` che poteva temere in certi momenti , la condizione di monaca festeggiata , ossequiata , ubbidita , le pareva uno zuccherino . Due sentimenti di ben diverso genere contribuivan pure a intervalli a scemare quella sua antica avversione : talvolta il rimorso del fallo , e una tenerezza fantastica di divozione ; talvolta l' orgoglio amareggiato e irritato dalle maniere della carceriera , la quale - spesso , a dire il vero , provocata da lei - si vendicava , ora facendole paura di quel minacciato gastigo , ora svergognandola del fallo . Quando poi voleva mostrarsi benigna , prendeva un tono di protezione , piu` odioso ancora dell' insulto . In tali diverse occasioni , il desiderio che Gertrude sentiva d' uscir dall' unghie di colei , e di comparirle in uno stato al di sopra della sua collera e della sua pieta` , questo desiderio abituale diveniva tanto vivo e pungente , da far parere amabile ogni cosa che potesse condurre ad appagarlo . In capo a quattro o cinque lunghi giorni di prigionia , una mattina , Gertrude stuccata ed invelenita all' eccesso , per un di que' dispetti della sua guardiana , ando` a cacciarsi in un angolo della camera , e li` , con la faccia nascosta tra le mani , stette qualche tempo a divorar la sua rabbia . Senti` allora un bisogno prepotente di vedere altri visi , di sentire altre parole , d' esser trattata diversamente . Penso` al padre , alla famiglia : il pensiero se ne arretrava spaventato . Ma le venne in mente che dipendeva da lei di trovare in loro degli amici ; e provo` una gioia improvvisa . Dietro questa , una confusione e un pentimento straordinario del suo fallo , e un ugual desiderio d' espiarlo . Non gia` che la sua volonta` si fermasse in quel proponimento , ma giammai non c' era entrata con tanto ardore . S' alzo` di li` , ando` a un tavolino , riprese quella penna fatale , e scrisse al padre una lettera piena d' entusiasmo e d' abbattimento , d' afflizione e di speranza , implorando il perdono , e mostrandosi indeterminatamente pronta a tutto cio` che potesse piacere a chi doveva accordarlo . Vi son de' momenti in cui l' animo , particolarmente de' giovani , e` disposto in maniera che ogni poco d' istanza basta a ottenerne ogni cosa che abbia un' apparenza di bene e di sacrifizio : come un fiore appena sbocciato , s' abbandona mollemente sul suo fragile stelo , pronto a concedere le sue fragranze alla prim' aria che gli aliti punto d' intorno . Questi momenti , che si dovrebbero dagli altri ammirare con timido rispetto , son quelli appunto che l' astuzia interessata spia attentamente , e coglie di volo , per legare una volonta` che non si guarda . Al legger quella lettera , il principe *** vide subito lo spiraglio aperto alle sue antiche e costanti mire . Mando` a dire a Gertrude che venisse da lui ; e aspettandola , si dispose a batter il ferro , mentre era caldo . Gertrude comparve , e , senza alzar gli occhi in viso al padre , gli si butto` in ginocchioni davanti , ed ebbe appena fiato di dire : - perdono ! - Egli le fece cenno che s' alzasse ; ma , con una voce poco atta a rincorare , le rispose che il perdono non bastava desiderarlo ne' chiederlo ; ch' era cosa troppo agevole e troppo naturale a chiunque sia trovato in colpa , e tema la punizione ; che in somma bisognava meritarlo . Gertrude domando , sommessamente e tremando , che cosa dovesse fare . Il principe - non ci regge il cuore di dargli in questo momento il titolo di padre - non rispose direttamente , ma comincio` a parlare a lungo del fallo di Gertrude : e quelle parole frizzavano sull' animo della poveretta , come lo scorrere d' una mano ruvida sur una ferita . Continuo` dicendo che , quand' anche ... caso mai ... che avesse avuto prima qualche intenzione di collocarla nel secolo , lei stessa ci aveva messo ora un ostacolo insuperabile ; giacche' a un cavalier d' onore , com' era lui , non sarebbe mai bastato l' animo di regalare a un galantuomo una signorina che aveva dato un tal saggio di se' . La misera ascoltatrice era annichilata : allora il principe , raddolcendo a grado a grado la voce e le parole , prosegui` dicendo che pero` a ogni fallo c' era rimedio e misericordia ; che il suo era di quelli per i quali il rimedio e` piu` chiaramente indicato : ch' essa doveva vedere , in questo tristo accidente , come un avviso che la vita del secolo era troppo piena di pericoli per lei ... - Ah si` ! - esclamo` Gertrude , scossa dal timore , preparata dalla vergogna , e mossa in quel punto da una tenerezza istantanea . - Ah ! lo capite anche voi , - riprese incontanente il principe . - Ebbene , non si parli piu` del passato : tutto e` cancellato . Avete preso il solo partito onorevole , conveniente , che vi rimanesse ; ma perche' l' avete preso di buona voglia , e con buona maniera , tocca a me a farvelo riuscir gradito in tutto e per tutto : tocca a me a farne tornare tutto il vantaggio e tutto il merito sopra di voi . Ne prendo io la cura - . Cosi` dicendo , scosse un campanello che stava sul tavolino , e al servitore che entro` , disse : - la principessa e il principino subito - . E seguito` poi con Gertrude : - voglio metterli subito a parte della mia consolazione ; voglio che tutti comincin subito a trattarvi come si conviene . Avete sperimentato in parte il padre severo ; ma da qui innanzi proverete tutto il padre amoroso . A queste parole , Gertrude rimaneva come sbalordita . Ora ripensava come mai quel si` che le era scappato , avesse potuto significar tanto , ora cercava se ci fosse maniera di riprenderlo , di ristringerne il senso ; ma la persuasione del principe pareva cosi` intera , la sua gioia cosi` gelosa , la benignita` cosi` condizionata , che Gertrude non oso` proferire una parola che potesse turbarle menomamente . Dopo pochi momenti , vennero i due chiamati , e vedendo li` Gertrude , la guardarono in viso , incerti e maravigliati . Ma il principe , con un contegno lieto e amorevole , che ne prescriveva loro un somigliante , - ecco , - disse , - la pecora smarrita : e sia questa l' ultima parola che richiami triste memorie . Ecco la consolazione della famiglia . Gertrude non ha piu` bisogno di consigli ; cio` che noi desideravamo per suo bene , l' ha voluto lei spontaneamente . risoluta , m' ha fatto intendere che e` risoluta ... - A questo passo , alzo` essa verso il padre uno sguardo tra atterrito e supplichevole , come per chiedergli che sospendesse , ma egli prosegui` francamente : - che e` risoluta di prendere il velo . - Brava ! bene ! - esclamarono , a una voce , la madre e il figlio , e l' uno dopo l' altra abbracciaron Gertrude ; la quale ricevette queste accoglienze con lacrime , che furono interpretate per lacrime di consolazione . Allora il principe si diffuse a spiegar cio` che farebbe per render lieta e splendida la sorte della figlia . Parlo` delle distinzioni di cui goderebbe nel monastero e nel paese ; che , la` sarebbe come una principessa , come la rappresentante della famiglia ; che , appena l' eta` l' avrebbe permesso , sarebbe innalzata alla prima dignita` ; e , intanto , non sarebbe soggetta che di nome . La principessa e il principino rinnovavano , ogni momento , le congratulazioni e gli applausi : Gertrude era come dominata da un sogno . - Converra` poi fissare il giorno , per andare a Monza , a far la richiesta alla badessa , - disse il principe . - Come sara` contenta ! Vi so dire che tutto il monastero sapra` valutar l' onore che Gertrude gli fa . Anzi ... perche' non ci andiamo oggi ? Gertrude prendera` volentieri un po' d' aria . - Andiamo pure , - disse la principessa . - Vo a dar gli ordini , - disse il principino . - Ma ... - proferi` sommessamente Gertrude . - Piano , piano , - riprese il principe : - lasciam decidere a lei : forse oggi non si sente abbastanza disposta , e le piacerebbe piu` aspettar fino a domani . Dite : volete che andiamo oggi o domani ? - Domani , - rispose , con voce fiacca , Gertrude , alla quale pareva ancora di far qualche cosa , prendendo un po' di tempo . - Domani , - disse solennemente il principe : - ha stabilito che si vada domani . Intanto io vo dal vicario delle monache , a fissare un giorno per l' esame - . Detto fatto , il principe usci` , e ando` veramente - che non fu piccola degnazione - dal detto vicario ; e concertarono che verrebbe di li` a due giorni . In tutto il resto di quella giornata , Gertrude non ebbe un minuto di bene . Avrebbe desiderato riposar l' animo da tante commozioni , lasciar , per dir cosi` , chiarire i suoi pensieri , render conto a se stessa di cio` che aveva fatto , di cio` che le rimaneva da fare , sapere cio` che volesse , rallentare un momento quella macchina che , appena avviata , andava cosi` precipitosamente ; ma non ci fu verso . L' occupazioni si succedevano senza interruzione , s' incastravano l' una con l' altra . Subito dopo partito il principe , fu condotta nel gabinetto della principessa , per essere , sotto la sua direzione , pettinata e rivestita dalla sua propria cameriera . Non era ancor terminato di dar l' ultima mano , che furon avvertite ch' era in tavola . Gertrude passo` in mezzo agl' inchini della servitu` , che accennava di congratularsi per la guarigione , e trovo` alcuni parenti piu` prossimi , ch' erano stati invitati in fretta , per farle onore , e per rallegrarsi con lei de' due felici avvenimenti , la ricuperata salute , e la spiegata vocazione . La sposina - cosi` si chiamavan le giovani monacande , e Gertrude , al suo apparire , fu da tutti salutata con quel nome - , la sposina ebbe da dire e da fare a rispondere a' complimenti che le fioccavan da tutte le parti . Sentiva bene che ognuna delle sue risposte era come un' accettazione e una conferma ; ma come rispondere diversamente ? Poco dopo alzati da tavola , venne l' ora della trottata . Gertrude entro` in carrozza con la madre , e con due zii ch' erano stati al pranzo . Dopo un solito giro , si riusci` alla strada Marina , che allora attraversava lo spazio occupato ora dal giardin pubblico , ed era il luogo dove i signori venivano in carrozza a ricrearsi delle fatiche della giornata . Gli zii parlarono anche a Gertrude , come portava la convenienza in quel giorno : e uno di loro , il qual pareva che , piu` dell' altro , conoscesse ogni persona , ogni carrozza , ogni livrea , e aveva ogni momento qualcosa da dire del signor tale e della signora tal altra , si volto` a lei tutt' a un tratto , e le disse : - ah furbetta ! voi date un calcio a tutte queste corbellerie ; siete una dirittona voi ; piantate negl' impicci noi poveri mondani , vi ritirate a fare una vita beata , e andate in paradiso in carrozza . Sul tardi , si torno` a casa ; e i servitori , scendendo in fretta con le torce , avvertirono che molte visite stavano aspettando . La voce era corsa ; e i parenti e gli amici venivano a fare il loro dovere . S' entro` nella sala della conversazione . La sposina ne fu l' idolo , il trastullo , la vittima . Ognuno la voleva per se' : chi si faceva prometter dolci , chi prometteva visite , chi parlava della madre tale sua parente , chi della madre tal altra sua conoscente , chi lodava il cielo di Monza , chi discorreva , con gran sapore , della gran figura ch' essa avrebbe fatta la` . Altri , che non avevan potuto ancora avvicinarsi a Gertrude cosi` assediata , stavano spiando l' occasione di farsi innanzi , e sentivano un certo rimorso , fin che non avessero fatto il loro dovere . A poco a poco , la compagnia s' ando` dileguando ; tutti se n' andarono senza rimorso , e Gertrude rimase sola co' genitori e il fratello . - Finalmente , - disse il principe , - ho avuto la consolazione di veder mia figlia trattata da par sua . Bisogna pero` confessare che anche lei s' e` portata benone , e ha fatto vedere che non sara` impicciata a far la prima figura , e a sostenere il decoro della famiglia . Si ceno` in fretta , per ritirarsi subito , ed esser pronti presto la mattina seguente . Gertrude contristata , indispettita e , nello stesso tempo , un po' gonfiata da tutti que' complimenti , si rammento` in quel punto cio` che aveva patito dalla sua carceriera ; e , vedendo il padre cosi` disposto a compiacerla in tutto , fuor che in una cosa , volle approfittare dell' auge in cui si trovava , per acquietare almeno una delle passioni che la tormentavano . Mostro` quindi una gran ripugnanza a trovarsi con colei , lagnandosi fortemente delle sue maniere . - Come ! - disse il principe : - v' ha mancato di rispetto colei ! Domani , domani , le lavero` il capo come va . Lasciate fare a me , che le faro` conoscere chi e` lei , e chi siete voi . E a ogni modo , una figlia della quale io son contento , non deve vedersi intorno una persona che le dispiaccia - . Cosi` detto , fece chiamare un' altra donna , e le ordino` di servir Gertrude ; la quale intanto , masticando e assaporando la soddisfazione che aveva ricevuta , si stupiva di trovarci cosi` poco sugo , in paragone del desiderio che n' aveva avuto . Cio` che , anche suo malgrado , s' impossessava di tutto il suo animo , era il sentimento de' gran progressi che aveva fatti , in quella giornata , sulla strada del chiostro , il pensiero che a ritirarsene ora ci vorrebbe molta piu` forza e risolutezza di quella che sarebbe bastata pochi giorni prima , e che pure non s' era sentita d' avere . La donna che ando` ad accompagnarla in camera , era una vecchia di casa , stata gia` governante del principino , che aveva ricevuto appena uscito dalle fasce , e tirato su fino all' adolescenza , e nel quale aveva riposte tutte le sue compiacenze , le sue speranze , la sua gloria . Era essa contenta della decisione fatta in quel giorno , come d' una sua propria fortuna ; e Gertrude , per ultimo divertimento , dovette succiarsi le congratulazioni , le lodi , i consigli della vecchia , e sentir parlare di certe sue zie e prozie , le quali s' eran trovate ben contente d' esser monache , perche' , essendo di quella casa , avevan sempre goduto i primi onori , avevan sempre saputo tenere uno zampino di fuori , e , dal loro parlatorio , avevano ottenuto cose che le piu` gran dame , nelle loro sale , non c' eran potute arrivare . Le parlo` delle visite che avrebbe ricevute : un giorno poi , verrebbe il signor principino con la sua sposa , la quale doveva esser certamente una gran signorona ; e allora , non solo il monastero , ma tutto il paese sarebbe in moto . La vecchia aveva parlato mentre spogliava Gertrude , quando Gertrude era a letto ; parlava ancora , che Gertrude dormiva . La giovinezza e la fatica erano state piu` forti de' pensieri . Il sonno fu affannoso , torbido , pieno di sogni penosi , ma non fu rotto che dalla voce strillante della vecchia , che venne a svegliarla , perche' si preparasse per la gita di Monza . - Andiamo , andiamo , signora sposina : e` giorno fatto ; e prima che sia vestita e pettinata , ci vorra` un' ora almeno . La signora principessa si sta vestendo ; e l' hanno svegliata quattr' ore prima del solito . Il signor principino e` gia` sceso alle scuderie , poi e` tornato su , ed e` all' ordine per partire quando si sia . Vispo come una lepre , quel diavoletto : ma ! e` stato cosi` fin da bambino ; e io posso dirlo , che l' ho portato in collo . Ma quand' e` pronto , non bisogna farlo aspettare , perche' , sebbene sia della miglior pasta del mondo , allora s' impazientisce e strepita . Poveretto ! bisogna compatirlo : e` il suo naturale ; e poi questa volta avrebbe anche un po' di ragione , perche' s' incomoda per lei . Guai chi lo tocca in que' momenti ! non ha riguardo per nessuno , fuorche' per il signor principe . Ma finalmente non ha sopra di se' che il signor principe , e un giorno , il signor principe sara` lui ; piu` tardi che sia possibile , pero` . Lesta , lesta , signorina ! Perche' mi guarda cosi` incantata ? A quest' ora dovrebbe esser fuor della cuccia . All' immagine del principino impaziente , tutti gli altri pensieri che s' erano affollati alla mente risvegliata di Gertrude , si levaron subito , come uno stormo di passere all' apparir del nibbio . Ubbidi` , si vesti` in fretta , si lascio` pettinare , e comparve nella sala , dove i genitori e il fratello eran radunati . Fu fatta sedere sur una sedia a braccioli , e le fu portata una chicchera di cioccolata : il che , a que' tempi , era quel che gia` presso i Romani il dare la veste virile . Quando vennero a avvertir ch' era attaccato , il principe tiro` la figlia in disparte , e le disse : - orsu` , Gertrude , ieri vi siete fatta onore : oggi dovete superar voi medesima . Si tratta di fare una comparsa solenne nel monastero e nel paese dove siete destinata a far la prima figura . V' aspettano ... - inutile dire che il principe aveva spedito un avviso alla badessa , il giorno avanti . - V' aspettano , e tutti gli occhi saranno sopra di voi . Dignita` e disinvoltura . La badessa vi domandera` cosa volete : e` una formalita` . Potete rispondere che chiedete d' essere ammessa a vestir l' abito in quel monastero , dove siete stata educata cosi` amorevolmente , dove avete ricevute tante finezze : che e` la pura verita` . Dite quelle poche parole , con un fare sciolto : che non s' avesse a dire che v' hanno imboccata , e che non sapete parlare da voi . Quelle buone madri non sanno nulla dell' accaduto : e` un segreto che deve restar sepolto nella famiglia ; e percio` non fate una faccia contrita e dubbiosa , che potesse dar qualche sospetto . Fate vedere di che sangue uscite : manierosa , modesta ; ma ricordatevi che , in quel luogo , fuor della famiglia , non ci sara` nessuno sopra di voi . Senza aspettar risposta , il principe si mosse ; Gertrude , la principessa e il principino lo seguirono ; scesero tutti le scale , e montarono in carrozza . Gl' impicci e le noie del mondo , e la vita beata del chiostro , principalmente per le giovani di sangue nobilissimo , furono il tema della conversazione , durante il tragitto . Sul finir della strada , il principe rinnovo` l' istruzioni alla figlia , e le ripete' piu` volte la formola della risposta . All' entrare in Monza , Gertrude si senti` stringere il cuore ; ma la sua attenzione fu attirata per un istante da non so quali signori che , fatta fermar la carrozza , recitarono non so qual complimento . Ripreso il cammino , s' ando` quasi di passo al monastero , tra gli sguardi de' curiosi , che accorrevano da tutte le parti sulla strada . Al fermarsi della carrozza , davanti a quelle mura , davanti a quella porta , il cuore si strinse ancor piu` a Gertrude . Si smonto` tra due ale di popolo , che i servitori facevano stare indietro . Tutti quegli occhi addosso alla poveretta l' obbligavano a studiar continuamente il suo contegno : ma piu` di tutti quelli insieme , la tenevano in suggezione i due del padre , a' quali essa , quantunque ne avesse cosi` gran paura , non poteva lasciar di rivolgere i suoi , ogni momento . E quegli occhi governavano le sue mosse e il suo volto , come per mezzo di redini invisibili . Attraversato il primo cortile , s' entro` in un altro , e li` si vide la porta del chiostro interno , spalancata e tutta occupata da monache . Nella prima fila , la badessa circondata da anziane ; dietro , altre monache alla rinfusa , alcune in punta di piedi ; in ultimo le converse ritte sopra panchetti . Si vedevan pure qua e la` luccicare a mezz' aria alcuni occhietti , spuntar qualche visino tra le tonache : eran le piu` destre , e le piu` coraggiose tra l' educande , che , ficcandosi e penetrando tra monaca e monaca , eran riuscite a farsi un po' di pertugio , per vedere anch' esse qualche cosa . Da quella calca uscivano acclamazioni ; si vedevan molte braccia dimenarsi , in segno d' accoglienza e di gioia . Giunsero alla porta ; Gertrude si trovo` a viso a viso con la madre badessa . Dopo i primi complimenti , questa , con una maniera tra il giulivo e il solenne , le domando` cosa desiderasse in quel luogo , dove non c' era chi le potesse negar nulla . - Son qui ... , - comincio` Gertrude ; ma , al punto di proferir le parole che dovevano decider quasi irrevocabilmente del suo destino , esito` un momento , e rimase con gli occhi fissi sulla folla che le stava davanti . Vide , in quel momento , una di quelle sue note compagne , che la guardava con un' aria di compassione e di malizia insieme , e pareva che dicesse : ah ! la c' e` cascata la brava . Quella vista , risvegliando piu` vivi nell' animo suo tutti gli antichi sentimenti , le restitui` anche un po' di quel poco antico coraggio : e gia` stava cercando una risposta qualunque , diversa da quella che le era stata dettata ; quando , alzato lo sguardo alla faccia del padre , quasi per esperimentar le sue forze , scorse su quella un' inquietudine cosi` cupa , un' impazienza cosi` minaccevole , che , risoluta per paura , con la stessa prontezza che avrebbe preso la fuga dinanzi un oggetto terribile , prosegui` : - son qui a chiedere d' esser ammessa a vestir l' abito religioso , in questo monastero , dove sono stata allevata cosi` amorevolmente - . La badessa rispose subito , che le dispiaceva molto , in una tale occasione , che le regole non le permettessero di dare immediatamente una risposta , la quale doveva venire dai voti comuni delle suore , e alla quale doveva precedere la licenza de' superiori . Che pero` Gertrude , conoscendo i sentimenti che s' avevan per lei in quel luogo , poteva preveder con certezza qual sarebbe questa risposta ; e che intanto nessuna regola proibiva alla badessa e alle suore di manifestare la consolazione che sentivano di quella richiesta . S' alzo` allora un frastono confuso di congratulazioni e d' acclamazioni . Vennero subito gran guantiere colme di dolci , che furon presentati , prima alla sposina , e dopo ai parenti . Mentre alcune monache facevano a rubarsela , e altre complimentavan la madre , altre il principino , la badessa fece pregare il principe che volesse venire alla grata del parlatorio , dove l' attendeva . Era accompagnata da due anziane ; e quando lo vide comparire , - signor principe , - disse : - per ubbidire alle regole ... per adempire una formalita` indispensabile , sebbene in questo caso ... pure devo dirle ... che , ogni volta che una figlia chiede d' essere ammessa a vestir l' abito , ... la superiora , quale io sono indegnamente , ... e` obbligata d' avvertire i genitori ... che se , per caso ... forzassero la volonta` della figlia , incorrerebbero nella scomunica . Mi scusera` ... - Benissimo , benissimo , reverenda madre . Lodo la sua esattezza : e` troppo giusto ... Ma lei non puo` dubitare ... - Oh ! pensi , signor principe , ... ho parlato per obbligo preciso , ... del resto ... - Certo , certo , madre badessa . Barattate queste poche parole , i due interlocutori s' inchinarono vicendevolmente , e si separarono , come se a tutt' e due pesasse di rimaner li` testa testa ; e andarono a riunirsi ciascuno alla sua compagnia , l' uno fuori , l' altra dentro la soglia claustrale . Dato luogo a un po' d' altre ciarle , - Oh via , - disse il principe : - Gertrude potra` presto godersi a suo bell' agio la compagnia di queste madri . Per ora le abbiamo incomodate abbastanza - . Cosi` detto , fece un inchino ; la famiglia si mosse con lui ; si rinnovarono i complimenti , e si parti` . Gertrude , nel tornare , non aveva troppa voglia di discorrere . Spaventata del passo che aveva fatto , vergognosa della sua dappocaggine , indispettita contro gli altri e contro se' stessa , faceva tristamente il conto dell' occasioni , che le rimanevano ancora di dir di no ; e prometteva debolmente e confusamente a se' stessa che , in questa , o in quella , o in quell' altra , sarebbe piu` destra e piu` forte . Con tutti questi pensieri , non le era pero` cessato affatto il terrore di quel cipiglio del padre ; talche' , quando , con un' occhiata datagli alla sfuggita , pote' chiarirsi che sul volto di lui non c' era piu` alcun vestigio di collera , quando anzi vide che si mostrava soddisfattissimo di lei , le parve una bella cosa , e fu , per un istante , tutta contenta . Appena arrivati , bisogno` rivestirsi e rilisciarsi ; poi il desinare , poi alcune visite , poi la trottata , poi la conversazione , poi la cena . Sulla fine di questa , il principe mise in campo un altro affare , la scelta della madrina . Cosi` si chiamava una dama , la quale , pregata da' genitori , diventava custode e scorta della giovane monacanda , nel tempo tra la richiesta e l' entratura nel monastero ; tempo che veniva speso in visitar le chiese , i palazzi pubblici , le conversazioni , le ville , i santuari : tutte le cose in somma piu` notabili della citta` e de' contorni ; affinche' le giovani , prima di proferire un voto irrevocabile , vedessero bene a cosa davano un calcio . - Bisognera` pensare a una madrina , - disse il principe : - perche' domani verra` il vicario delle monache , per la formalita` dell' esame , e subito dopo , Gertrude verra` proposta in capitolo , per esser accettata dalle madri - . Nel dir questo , s' era voltato verso la principessa ; e questa , credendo che fosse un invito a proporre , cominciava : - ci sarebbe ... - Ma il principe interruppe : - No , no , signora principessa : la madrina deve prima di tutto piacere alla sposina ; e benche' l' uso universale dia la scelta ai parenti , pure Gertrude ha tanto giudizio , tanta assennatezza , che merita bene che si faccia un' eccezione per lei - . E qui , voltandosi a Gertrude , in atto di chi annunzia una grazia singolare , continuo` : - ognuna delle dame che si son trovate questa sera alla conversazione , ha quel che si richiede per esser madrina d' una figlia della nostra casa ; non ce n' e` nessuna , crederei , che non sia per tenersi onorata della preferenza : scegliete voi . Gertrude vedeva bene che far questa scelta era dare un nuovo consenso ; ma la proposta veniva fatta con tanto apparato , che il rifiuto , per quanto fosse umile , poteva parer disprezzo , o almeno capriccio e leziosaggine . Fece dunque anche quel passo ; e nomino` la dama che , in quella sera , le era andata piu` a genio ; quella cioe` che le aveva fatto piu` carezze , che l' aveva piu` lodata , che l' aveva trattata con quelle maniere famigliari , affettuose e premurose , che , ne' primi momenti d' una conoscenza , contraffanno una antica amicizia . - Ottima scelta , - disse il principe , che desiderava e aspettava appunto quella . Fosse arte o caso , era avvenuto come quando il giocator di bussolotti facendovi scorrere davanti agli occhi le carte d' un mazzo , vi dice che ne pensiate una , e lui poi ve la indovinera` ; ma le ha fatte scorrere in maniera che ne vediate una sola . Quella dama era stata tanto intorno a Gertrude tutta la sera , l' aveva tanto occupata di se' , che a questa sarebbe bisognato uno sforzo di fantasia per pensarne un' altra . Tante premure poi non eran senza motivo : la dama aveva , da molto tempo , messo gli occhi addosso al principino , per farlo suo genero : quindi riguardava le cose di quella casa come sue proprie ; ed era ben naturale che s' interessasse per quella cara Gertrude , niente meno de' suoi parenti piu` prossimi . Il giorno dopo , Gertrude si sveglio` col pensiero dell' esaminatore che doveva venire ; e mentre stava ruminando se potesse cogliere quella occasione cosi` decisiva , per tornare indietro , e in qual maniera , il principe la fece chiamare . - Orsu` , figliuola , - le disse : - finora vi siete portata egregiamente : oggi si tratta di coronar l' opera . Tutto quel che s' e` fatto finora , s' e` fatto di vostro consenso . Se in questo tempo vi fosse nato qualche dubbio , qualche pentimentuccio , grilli di gioventu` , avreste dovuto spiegarvi ; ma al punto a cui sono ora le cose , non e` piu` tempo di far ragazzate . Quell' uomo dabbene che deve venire stamattina , vi fara` cento domande sulla vostra vocazione : e se vi fate monaca di vostra volonta` , e il perche' e il per come , e che so io ? Se voi titubate nel rispondere , vi terra` sulla corda chi sa quanto . Sarebbe un' uggia , un tormento per voi ; ma ne potrebbe anche venire un altro guaio piu` serio . Dopo tutte le dimostrazioni pubbliche che si son fatte , ogni piu` piccola esitazione che si vedesse in voi , metterebbe a repentaglio il mio onore , potrebbe far credere ch' io avessi presa una vostra leggerezza per una ferma risoluzione , che avessi precipitato la cosa , che avessi ... che so io ? In questo caso , mi troverei nella necessita` di scegliere tra due partiti dolorosi : o lasciar che il mondo formi un tristo concetto della mia condotta : partito che non puo` stare assolutamente con cio` che devo a me stesso . O svelare il vero motivo della vostra risoluzione e ... - Ma qui , vedendo che Gertrude era diventata scarlatta , che le si gonfiavan gli occhi , e il viso si contraeva , come le foglie d' un fiore , nell' afa che precede la burrasca , tronco` quel discorso , e , con aria serena , riprese : - via , via , tutto dipende da voi , dal vostro buon giudizio . So che n' avete molto , e non siete ragazza da guastar sulla fine una cosa fatta bene ; ma io doveva preveder tutti i casi . Non se ne parli piu` ; e restiam d' accordo che voi risponderete con franchezza , in maniera di non far nascer dubbi nella testa di quell' uomo dabbene . Cosi` anche voi ne sarete fuori piu` presto - . E qui , dopo aver suggerita qualche risposta all' interrogazioni piu` probabili , entro` nel solito discorso delle dolcezze e de' godimenti ch' eran preparati a Gertrude nel monastero ; e la trattenne in quello , fin che venne un servitore ad annunziare il vicario . Il principe rinnovo` in fretta gli avvertimenti piu` importanti , e lascio` la figlia sola con lui , com' era prescritto . L' uomo dabbene veniva con un po' d' opinione gia` fatta che Gertrude avesse una gran vocazione al chiostro : perche' cosi` gli aveva detto il principe , quando era stato a invitarlo . vero che il buon prete , il quale sapeva che la diffidenza era una delle virtu` piu` necessarie nel suo ufizio , aveva per massima d' andar adagio nel credere a simili proteste , e di stare in guardia contro le preoccupazioni ; ma ben di rado avviene che le parole affermative e sicure d' una persona autorevole , in qualsivoglia genere , non tingano del loro colore la mente di chi le ascolta . Dopo i primi complimenti , - signorina , - le disse , - io vengo a far la parte del diavolo ; vengo a mettere in dubbio cio` che , nella sua supplica lei ha dato per certo ; vengo a metterle davanti agli occhi le difficolta` , e ad accertarmi se le ha ben considerate . Si contenti ch' io le faccia qualche interrogazione . - Dica pure , - rispose Gertrude . Il buon prete comincio` allora a interrogarla , nella forma prescritta dalle regole . - Sente lei in cuor suo una libera , spontanea risoluzione di farsi monaca ? Non sono state adoperate minacce , o lusinghe ? Non s' e` fatto uso di nessuna autorita` , per indurla a questo ? Parli senza riguardi , e con sincerita` , a un uomo il cui dovere e` di conoscere la sua vera volonta` , per impedire che non le venga usata violenza in nessun modo . La vera risposta a una tale domanda s' affaccio` subito alla mente di Gertrude , con un' evidenza terribile . Per dare quella risposta , bisognava venire a una spiegazione , dire di che era stata minacciata , raccontare una storia ... L' infelice rifuggi` spaventata da questa idea ; cerco` in fretta un' altra risposta ; ne trovo` una sola che potesse liberarla presto e sicuramente da quel supplizio , la piu` contraria al vero . - Mi fo monaca , - disse , nascondendo il suo turbamento , - mi fo monaca , di mio genio , liberamente . - Da quanto tempo le e` nato codesto pensiero ? - domando` ancora il buon prete . - L' ho sempre avuto , - rispose Gertrude , divenuta , dopo quel primo passo , piu` franca a mentire contro se stessa . - Ma quale e` il motivo principale che la induce a farsi monaca ? Il buon prete non sapeva che terribile tasto toccasse ; e Gertrude si fece una gran forza per non lasciar trasparire sul viso l' effetto che quelle parole le producevano nell' animo . - Il motivo , - disse , - e` di servire a Dio , e di fuggire i pericoli del mondo . - Non sarebbe mai qualche disgusto ? qualche ... mi scusi ... capriccio ? Alle volte , una cagione momentanea puo` fare un' impressione che par che deva durar sempre ; e quando poi la cagione cessa , e l' animo si muta , allora ... - No , no , - rispose precipitosamente Gertrude : - la cagione e` quella che le ho detto . Il vicario , piu` per adempire interamente il suo obbligo , che per la persuasione che ce ne fosse bisogno , insistette con le domande ; ma Gertrude era determinata d' ingannarlo . Oltre il ribrezzo che le cagionava il pensiero di render consapevole della sua debolezza quel grave e dabben prete , che pareva cosi` lontano dal sospettar tal cosa di lei ; la poveretta pensava poi anche ch' egli poteva bene impedire che si facesse monaca ; ma li` finiva la sua autorita` sopra di lei , e la sua protezione . Partito che fosse , essa rimarrebbe sola col principe . E qualunque cosa avesse poi a patire in quella casa , il buon prete non n' avrebbe saputo nulla , o sapendolo , con tutta la sua buona intenzione , non avrebbe potuto far altro che aver compassione di lei , quella compassione tranquilla e misurata , che , in generale , s' accorda , come per cortesia , a chi abbia dato cagione o pretesto al male che gli fanno . L' esaminatore fu prima stanco d' interrogare , che la sventurata di mentire : e , sentendo quelle risposte sempre conformi , e non avendo alcun motivo di dubitare della loro schiettezza , muto` finalmente linguaggio ; si rallegro` con lei , le chiese , in certo modo , scusa d' aver tardato tanto a far questo suo dovere ; aggiunse cio` che credeva piu` atto a confermarla nel buon proposito ; e si licenzio` . Attraversando le sale per uscire , s' abbatte' nel principe , il quale pareva che passasse di la` a caso ; e con lui pure si congratulo` delle buone disposizioni in cui aveva trovata la sua figliuola . Il principe era stato fino allora in una sospensione molto penosa : a quella notizia , respiro` , e dimenticando la sua gravita` consueta , ando` quasi di corsa da Gertrude , la ricolmo` di lodi , di carezze e di promesse , con un giubilo cordiale , con una tenerezza in gran parte sincera : cosi` fatto e` questo guazzabuglio del cuore umano . Noi non seguiremo Gertrude in quel giro continuato di spettacoli e di divertimenti . E neppure descriveremo , in particolare e per ordine , i sentimenti dell' animo suo in tutto quel tempo : sarebbe una storia di dolori e di fluttuazioni , troppo monotona , e troppo somigliante alle cose gia` dette . L' amenita` de' luoghi , la varieta` degli oggetti , quello svago che pur trovava nello scorrere in qua e in la` all' aria aperta , le rendevan piu` odiosa l' idea del luogo dove alla fine si smonterebbe per l' ultima volta , per sempre . Piu` pungenti ancora eran l' impressioni che riceveva nelle conversazioni e nelle feste . La vista delle spose alle quali si dava questo titolo nel senso piu` ovvio e piu` usitato , le cagionava un' invidia , un rodimento intollerabile ; e talvolta l' aspetto di qualche altro personaggio le faceva parere che , nel sentirsi dare quel titolo , dovesse trovarsi il colmo d' ogni felicita` . Talvolta la pompa de' palazzi , lo splendore degli addobbi , il brulichi`o e il fracasso giulivo delle feste , le comunicavano un' ebbrezza , un ardor tale di viver lieto , che prometteva a se stessa di disdirsi , di soffrir tutto , piuttosto che tornare all' ombra fredda e morta del chiostro . Ma tutte quelle risoluzioni sfumavano alla considerazione piu` riposata delle difficolta` , al solo fissar gli occhi in viso al principe . Talvolta anche , il pensiero di dover abbandonare per sempre que' godimenti , gliene rendeva arnaro e penoso quel piccol saggio ; come l' infermo assetato guarda con rabbia , e quasi rispinge con dispetto il cucchiaio d' acqua che il medico gli concede a fatica . Intanto il vicario delle monache ebbe rilasciata l' attestazione necessaria , e venne la licenza di tenere il capitolo per l' accettazione di Gertrude . Il capitolo si tenne ; concorsero , com' era da aspettarsi , i due terzi de' voti segreti ch' eran richiesti da' regolamenti ; e Gertrude fu accettata . Lei medesima , stanca di quel lungo strazio , chiese allora d' entrar piu` presto che fosse possibile , nel monastero . Non c' era sicuramente chi volesse frenare una tale impazienza . Fu dunque fatta la sua volonta` ; e , condotta pomposamente al monastero , vesti` l' abito . Dopo dodici mesi di noviziato , pieni di pentimenti e di ripentimenti , si trovo` al momento della professione , al momento cioe` in cui conveniva , o dire un no piu` strano , piu` inaspettato , piu` scandaloso che mai , o ripetere un si` tante volte detto ; lo ripete' , e fu monaca per sempre . una delle facolta` singolari e incomunicabili della religione cristiana , il poter indirizzare e consolare chiunque , in qualsivoglia congiuntura , a qualsivoglia termine , ricorra ad essa . Se al passato c' e` rimedio , essa lo prescrive , lo somministra , da` lume e vigore per metterlo in opera , a qualunque costo ; se non c' e` , essa da` il modo di far realmente e in effetto , cio` che si dice in proverbio , di necessita virtu` . Insegna a continuare con sapienza cio` ch' e` stato intrapreso per leggerezza ; piega l' animo ad abbracciar con propensione cio` che e` stato imposto dalla prepotenza , e da` a una scelta che fu temeraria , ma che e` irrevocabile , tutta la santita` , tutta la saviezza , diciamolo pur francamente , tutte le gioie della vocazione . una strada cosi` fatta che , da qualunque laberinto , da qualunque precipizio , l' uomo capiti ad essa , e vi faccia un passo , puo` d' allora in poi camminare con sicurezza e di buona voglia , e arrivar lietamente a un lieto fine . Con questo mezzo , Gertrude avrebbe potuto essere una monaca santa e contenta , comunque lo fosse divenuta . Ma l' infelice si dibatteva in vece sotto il giogo , e cosi` ne sentiva piu` forte il peso e le scosse . Un rammarico incessante della liberta` perduta , l' abborrimento dello stato presente , un vagar faticoso dietro a deside`ri che non sarebbero mai soddisfatti , tali erano le principali occupazioni dell' animo suo . Rimasticava quell' amaro passato , ricomponeva nella memoria tutte le circostanze per le quali si trovava li` ; e disfaceva mille volte inutilmente col pensiero cio` che aveva fatto con l' opera ; accusava se' di dappocaggine , altri di tirannia e di perfidia ; e si rodeva . Idolatrava insieme e piangeva la sua bellezza , deplorava una gioventu` destinata a struggersi in un lento martirio , e invidiava , in certi momenti , qualunque donna , in qualunque condizione , con qualunque coscienza , potesse liberamente godersi nel mondo que' doni . La vista di quelle monache che avevan tenuto di mano a tirarla la` dentro , le era odiosa . Si ricordava l' arti e i raggiri che avevan messi in opera , e le pagava con tante sgarbatezze , con tanti dispetti , e anche con aperti rinfacciamenti . A quelle conveniva le piu` volte mandar giu` e tacere : perche' il principe aveva ben voluto tiranneggiar la figlia quanto era necessario per ispingerla al chiostro ; ma ottenuto l' intento , non avrebbe cosi` facilmente sofferto che altri pretendesse d' aver ragione contro il suo sangue : e ogni po' di rumore che avesser fatto , poteva esser cagione di far loro perdere quella gran protezione , o cambiar per avventura il protettore in nemico . Pare che Gertrude avrebbe dovuto sentire una certa propensione per l' altre suore , che non avevano avuto parte in quegl' intrighi , e che , senza averla desiderata per compagna , l' amavano come tale ; e pie , occupate e ilari , le mostravano col loro esempio come anche la` dentro si potesse non solo vivere , ma starci bene . Ma queste pure le erano odiose , per un altro verso . La loro aria di pieta` e di contentezza le riusciva come un rimprovero della sua inquietudine , e della sua condotta bisbetica ; e non lasciava sfuggire occasione di deriderle dietro le spalle , come pinzochere , o di morderle come ipocrite . Forse sarebbe stata meno avversa ad esse , se avesse saputo o indovinato che le poche palle nere , trovate nel bossolo che decise della sua accettazione , c' erano appunto state messe da quelle . Qualche consolazione le pareva talvolta di trovar nel comandare , nell' esser corteggiata in monastero , nel ricever visite di complimento da persone di fuori , nello spuntar qualche impegno , nello spendere la sua protezione , nel sentirsi chiamar la signora ; ma quali consolazioni ! Il cuore , trovandosene cosi` poco appagato , avrebbe voluto di quando in quando aggiungervi , e goder con esse le consolazioni della religione ; ma queste non vengono se non a chi trascura quell' altre : come il naufrago , se vuole afferrar la tavola che puo` condurlo in salvo sulla riva , deve pure allargare il pugno , e abbandonar l' alghe , che aveva prese , per una rabbia d' istinto . Poco dopo la professione , Gertrude era stata fatta maestra dell' educande ; ora pensate come dovevano stare quelle giovinette , sotto una tal disciplina . Le sue antiche confidenti eran tutte uscite ; ma lei serbava vive tutte le passioni di quel tempo ; e , in un modo o in un altro , l' allieve dovevan portarne il peso . Quando le veniva in mente che molte di loro eran destinate a vivere in quel mondo dal quale essa era esclusa per sempre , provava contro quelle poverine un astio , un desiderio quasi di vendetta ; e le teneva sotto , le bistrattava , faceva loro scontare anticipatamente i piaceri che avrebber goduti un giorno . Chi avesse sentito , in que' momenti , con che sdegno magistrale le gridava , per ogni piccola scappatella , l' avrebbe creduta una donna d' una spiritualita` salvatica e indiscreta . In altri momenti , lo stesso orrore per il chiostro , per la regola , per l' ubbidienza , scoppiava in accessi d' umore tutto opposto . Allora , non solo sopportava la svagatezza clamorosa delle sue allieve , ma l' eccitava ; si mischiava ne' loro giochi , e li rendeva piu` sregolati ; entrava a parte de' loro discorsi , e li spingeva piu` in la` dell' intenzioni con le quali esse gli avevano incominciati . Se qualcheduna diceva una parola sul cicali`o della madre badessa , la maestra lo imitava lungamente , e ne faceva una scena di commedia ; contraffaceva il volto d' una monaca , l' andatura d' un' altra : rideva allora sgangheratamente ; ma eran risa che non la lasciavano piu` allegra di prima . Cosi` era vissuta alcuni anni , non avendo comodo , ne' occasione di far di piu` ; quando la sua disgrazia volle che un' occasione si presentasse . Tra l' altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi , per compensarla di non poter esser badessa , c' era anche quello di stare in un quartiere a parte . Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine , scellerato di professione , uno de' tanti , che , in que' tempi , e co' loro sgherri , e con l' alleanze d' altri scellerati , potevano , fino a un certo segno , ridersi della forza pubblica e delle leggi . Il nostro manoscritto lo nomina Egidio , senza parlar del casato . Costui , da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere , avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar li` , per ozio , allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall' empieta` dell' impresa , un giorno oso` rivolgerle il discorso . La sventurata rispose . In que' primi momenti , provo` una contentezza , non schietta al certo , ma viva . Nel vo`to uggioso dell' animo suo s' era venuta a infondere un' occupazione forte , continua e , direi quasi , una vita potente ; ma quella contentezza era simile alla bevanda ristorativa che la crudelta` ingegnosa degli antichi mesceva al condannato , per dargli forza a sostenere i tormenti . Si videro , nello stesso tempo , di gran novita` in tutta la sua condotta : divenne , tutt' a un tratto , piu` regolare , piu` tranquilla , smesse gli scherni e il brontoli`o , si mostro` anzi carezzevole e manierosa , dimodoche' le suore si rallegravano a vicenda del cambiamento felice ; lontane com' erano dall' immaginarne il vero motivo , e dal comprendere che quella nuova virtu` non era altro che ipocrisia aggiunta all' antiche magagne . Quell' apparenza pero` , quella , per dir cosi` , imbiancatura esteriore , non duro` gran tempo , almeno con quella continuita` e uguaglianza : ben presto tornarono in campo i soliti dispetti e i soliti capricci , tornarono a farsi sentire l' imprecazioni e gli scherni contro la prigione claustrale , e talvolta espressi in un linguaggio insolito in quel luogo , e anche in quella bocca . Pero` , ad ognuna di queste scappate veniva dietro un pentimento , una gran cura di farle dimenticare , a forza di moine e buone parole . Le suore sopportavano alla meglio tutti questi alt' e bassi , e gli attribuivano all' indole bisbetica e leggiera della signora . Per qualche tempo , non parve che nessuna pensasse piu` in la` ; ma un giorno che la signora , venuta a parole con una conversa , per non so che pettegolezzo , si lascio` andare a maltrattarla fuor di modo , e non la finiva piu` , la conversa , dopo aver sofferto , ed essersi morse le labbra un pezzo , scappatale finalmente la pazienza , butto` la` una parola , che lei sapeva qualche cosa , e , che , a tempo e luogo , avrebbe parlato . Da quel momento in poi , la signora non ebbe piu` pace . Non passo` pero` molto tempo , che la conversa fu aspettata in vano , una mattina , a' suoi ufizi consueti : si va a veder nella sua cella , e non si trova : e` chiamata ad alta voce ; non risponde : cerca di qua , cerca di la` , gira e rigira , dalla cima al fondo ; non c' e` in nessun luogo . E chi sa quali congetture si sarebber fatte , se , appunto nel cercare , non si fosse scoperto una buca nel muro dell' orto ; la qual cosa fece pensare a tutte , che fosse sfrattata di la` . Si fecero gran ricerche in Monza e ne' contorni , e principalmente a Meda , di dov' era quella conversa ; si scrisse in varie parti : non se n' ebbe mai la piu` piccola notizia . Forse se ne sarebbe potuto saper di piu` , se , in vece di cercar lontano , si fosse scavato vicino . Dopo molte maraviglie , perche' nessuno l' avrebbe creduta capace di cio` , e dopo molti discorsi , si concluse che doveva essere andata lontano , lontano . E perche' scappo` detto a una suora : - s' e` rifugiata in Olanda di sicuro , - si disse subito , e si ritenne per un pezzo , nel monastero e fuori , che si fosse rifugiata in Olanda . Non pare pero` che la signora fosse di questo parere . Non gia` che mostrasse di non credere , o combattesse l' opinion comune , con sue ragioni particolari : se ne aveva , certo , ragioni non furono mai cosi` ben dissimulate ; ne' c' era cosa da cui s' astenesse piu` volentieri che da rimestar quella storia , cosa di cui si curasse meno che di toccare il fondo di quel mistero . Ma quanto meno ne parlava , tanto piu` ci pensava . Quante volte al giorno l' immagine di quella donna veniva a cacciarsi d' improvviso nella sua mente , e si piantava li` , e non voleva moversi ! Quante volte avrebbe desiderato di vedersela dinanzi viva e reale , piuttosto che averla sempre fissa nel pensiero , piuttosto che dover trovarsi , giorno e notte , in compagnia di quella forma vana , terribile , impassibile ! Quante volte avrebbe voluto sentir davvero la voce di colei , qualunque cosa avesse potuto minacciare , piuttosto che aver sempre nell' intimo dell' orecchio mentale il susurro fantastico di quella stessa voce , e sentirne parole ripetute con una pertinacia , con un' insistenza infaticabile , che nessuna persona vivente non ebbe mai ! Era scorso circa un anno dopo quel fatto , quando Lucia fu presentata alla signora , ed ebbe con lei quel colloquio al quale siam rimasti col racconto . La signora moltiplicava le domande intorno alla persecuzione di don Rodrigo , e entrava in certi particolari , con una intrepidezza , che riusci` e doveva riuscire piu` che nuova a Lucia , la quale non aveva mai pensato che la curiosita` delle monache potesse esercitarsi intorno a simili argomenti . I giudizi poi che quella frammischiava all' interrogazioni , o che lasciava trasparire , non eran meno strani . Pareva quasi che ridesse del gran ribrezzo che Lucia aveva sempre avuto di quel signore , e domandava se era un mostro , da far tanta paura : pareva quasi che avrebbe trovato irragionevole e sciocca la ritrosia della giovine , se non avesse avuto per ragione la preferenza data a Renzo . E su questo pure s' avanzava a domande , che facevano stupire e arrossire l' interrogata . Avvedendosi poi d' aver troppo lasciata correr la lingua dietro agli svagamenti del cervello , cerco` di correggere e d' interpretare in meglio quelle sue ciarle ; ma non pote' fare che a Lucia non ne rimanesse uno stupore dispiacevole , e come un confuso spavento . E appena pote' trovarsi sola con la madre , se n' apri` con lei ; ma Agnese , come piu` esperta , sciolse , con poche parole , tutti que' dubbi , e spiego` tutto il mistero . - Non te ne far maraviglia , - disse : - quando avrai conosciuto il mondo quanto me , vedrai che non son cose da farsene maraviglia . I signori , chi piu` , chi meno , chi per un verso , chi per un altro , han tutti un po' del matto . Convien lasciarli dire , principalmente quando s' ha bisogno di loro ; far vista d' ascoltarli sul serio , come se dicessero delle cose giuste . Hai sentito come m' ha dato sulla voce , come se avessi detto qualche gran sproposito ? Io non me ne son fatta caso punto . Son tutti cosi` . E con tutto cio` , sia ringraziato il cielo , che pare che questa signora t' abbia preso a ben volere , e voglia proteggerci davvero . Del resto , se camperai , figliuola mia , e se t' accadera` ancora d' aver che fare con de' signori , ne sentirai , ne sentirai , ne sentirai . Il desiderio d' obbligare il padre guardiano , la compiacenza di proteggere , il pensiero del buon concetto che poteva fruttare la protezione impiegata cosi` santamente , una certa inclinazione per Lucia , e anche un certo sollievo nel far del bene a una creatura innocente , nel soccorrere e consolare oppressi , avevan realmente disposta la signora a prendersi a petto la sorte delle due povere fuggitive . A sua richiesta , e a suo riguardo , furono alloggiate nel quartiere della fattoressa attiguo al chiostro , e trattate come se fossero addette al servizio del monastero . La madre e la figlia si rallegravano insieme d' aver trovato cosi` presto un asilo sicuro e onorato . Avrebber anche avuto molto piacere di rimanervi ignorate da ogni persona ; ma la cosa non era facile in un monastero : tanto piu` che c' era un uomo troppo premuroso d' aver notizie d' una di loro , e nell' animo del quale , alla passione e alla picca di prima s' era aggiunta anche la stizza d' essere stato prevenuto e deluso . E noi , lasciando le donne nel loro ricovero , torneremo al palazzotto di costui , nell' ora in cui stava attendendo l' esito della sua scellerata spedizione . Come un branco di segugi , dopo aver inseguita invano una lepre , tornano mortificati verso il padrone , co' musi bassi , e con le code ciondoloni , cosi` , in quella scompigliata notte , tornavano i bravi al palazzotto di don Rodrigo . Egli camminava innanzi e indietro , al buio , per una stanzaccia disabitata dell' ultimo piano , che rispondeva sulla spianata . Ogni tanto si fermava , tendeva l' orecchio , guardava dalle fessure dell' imposte intarlate , pieno d' impazienza e non privo d' inquietudine , non solo per l' incertezza della riuscita , ma anche per le conseguenze possibili ; perche' era la piu` grossa e la piu` arrischiata a cui il brav' uomo avesse ancor messo mano . S' andava pero` rassicurando col pensiero delle precauzioni prese per distrugger gl' indizi , se non i sospetti . In quanto ai sospetti , pensava , me ne rido . Vorrei un po' sapere chi sara` quel voglioso che venga quassu` a veder se c' e` o non c' e` una ragazza . Venga , venga quel tanghero , che sara` ben ricevuto . Venga il frate , venga . La vecchia ? Vada a Bergamo la vecchia . La giustizia ? Poh la giustizia ! Il podesta` non e` un ragazzo , ne' un matto . E a Milano ? Chi si cura di costoro a Milano ? Chi gli darebbe retta ? Chi sa che ci siano ? Son come gente perduta sulla terra ; non hanno ne' anche un padrone : gente di nessuno . Via , via , niente paura . Come rimarra` Attilio , domattina ! Vedra` , vedra` s' io fo ciarle o fatti . E poi ... se mai nascesse qualche imbroglio ... che so io ? qualche nemico che volesse cogliere quest' occasione , ... anche Attilio sapra` consigliarmi : c' e` impegnato l' onore di tutto il parentado . Ma il pensiero sul quale si fermava di piu` , perche' in esso trovava insieme un acquietamento de' dubbi , e un pascolo alla passion principale , era il pensiero delle lusinghe , delle promesse che adoprerebbe per abbonire Lucia . Avra` tanta paura di trovarsi qui sola , in mezzo a costoro , a queste facce , che ... il viso piu` umano qui son io , per bacco ... che dovra` ricorrere a me , tocchera` a lei a pregare ; e se prega . Mentre fa questi bei conti , sente un calpesti`o , va alla finestra , apre un poco , fa capolino ; son loro . E la bussola ? Diavolo ! dov' e` la bussola ? Tre , cinque , otto : ci son tutti ; c' e` anche il Griso ; la bussola non c' e` : diavolo ! diavolo ! il Griso me ne rendera` conto . Entrati che furono , il Griso poso` in un angolo d' una stanza terrena il suo bordone , poso` il cappellaccio e il sanrocchino , e , come richiedeva la sua carica , che in quel momento nessuno gl' invidiava , sali` a render quel conto a don Rodrigo . Questo l' aspettava in cima alla scala ; e vistolo apparire con quella goffa e sguaiata presenza del birbone deluso , - ebbene , - gli disse , o gli grido` : - signore spaccone , signor capitano , signor lascifareame ? - L' e` dura , - rispose il Griso , restando con un piede sul primo scalino , - l' e` dura di ricever de' rimproveri , dopo aver lavorato fedelmente , e cercato di fare il proprio dovere , e arrischiata anche la pelle . - Com' e` andata ? Sentiremo , sentiremo , - disse don Rodrigo , e s' avvio` verso la sua camera , dove il Griso lo segui` , e fece subito la relazione di cio` che aveva disposto , fatto , veduto e non veduto , sentito , temuto , riparato ; e la fece con quell' ordine e con quella confusione , con quella dubbiezza e con quello sbalordimento , che dovevano per forza regnare insieme nelle sue idee . - Tu non hai torto , e ti sei portato bene , - disse don Rodrigo : - hai fatto quello che si poteva ; ma ... ma , che sotto questo tetto ci fosse una spia ! Se c' e` , se lo arrivo a scoprire , e lo scopriremo se c' e` , te l' accomodo io ; ti so dir io , Griso , che lo concio per il di` delle feste . - Anche a me , signore , - disse il Griso , - e` passato per la mente un tal sospetto : e se fosse vero , se si venisse a scoprire un birbone di questa sorte , il signor padrone lo deve metter nelle mie mani . Uno che si fosse preso il divertimento di farmi passare una notte come questa ! toccherebbe a me a pagarlo . Pero` , da varie cose m' e` parso di poter rilevare che ci dev' essere qualche altro intrigo , che per ora non si puo` capire . Domani , signore , domani se ne verra` in chiaro . - Non siete stati riconosciuti almeno ? Il Griso rispose che sperava di no ; e la conclusione del discorso fu che don Rodrigo gli ordino` , per il giorno dopo , tre cose che colui avrebbe sapute ben pensare anche da se' . Spedire la mattina presto due uomini a fare al console quella tale intimazione , che fu poi fatta , come abbiam veduto ; due altri al casolare a far la ronda , per tenerne lontano ogni ozioso che vi capitasse , e sottrarre a ogni sguardo la bussola fino alla notte prossima , in cui si manderebbe a prenderla ; giacche' per allora non conveniva fare altri movimenti da dar sospetto ; andar poi lui , e mandare anche altri , de' piu` disinvolti e di buona testa , a mescolarsi con la gente , per scovar qualcosa intorno all' imbroglio di quella notte . Dati tali ordini , don Rodrigo se n' ando` a dormire , e ci lascio` andare anche il Griso , congedandolo con molte lodi , dalle quali traspariva evidentemente l' intenzione di risarcirlo degl' improperi precipitati coi quali lo aveva accolto . Va a dormire , povero Griso , che tu ne devi aver bisogno . Povero Griso ! In faccende tutto il giorno , in faccende mezza la notte , senza contare il pericolo di cader sotto l' unghie de' villani , o di buscarti una taglia per rapto di donna honesta , per giunta di quelle che hai gia` addosso ; e poi esser ricevuto in quella maniera ! Ma ! cosi` pagano spesso gli uomini . Tu hai pero` potuto vedere , in questa circostanza , che qualche volta la giustizia , se non arriva alla prima , arriva , o presto o tardi anche in questo mondo . Va a dormire per ora : che un giorno avrai forse a somministrarcene un' altra prova , e piu` notabile di questa . La mattina seguente , il Griso era fuori di nuovo in faccende , quando don Rodrigo s' alzo` . Questo cerco` subito del conte Attilio , il quale , vedendolo spuntare , fece un viso e un atto canzonatorio , e gli grido` : - san Martino ! - Non so cosa vi dire , - rispose don Rodrigo , arrivandogli accanto : - paghero` la scommessa ; ma non e` questo quel che piu` mi scotta . Non v' avevo detto nulla , perche , lo confesso , pensavo di farvi rimanere stamattina . Ma ... basta , ora vi raccontero` tutto . - Ci ha messo uno zampino quel frate in quest' affare , - disse il cugino , dopo aver sentito tutto , con piu` serieta` che non si sarebbe aspettato da un cervello cosi` balzano . - Quel frate , - continuo` , - con quel suo fare di gatta morta , e con quelle sue proposizioni sciocche , io l' ho per un dirittone , e per un impiccione . E voi non vi siete fidato di me , non m' avete mai detto chiaro cosa sia venuto qui a impastocchiarvi l' altro giorno - . Don Rodrigo riferi` il dialogo . - E voi avete avuto tanta sofferenza ? - esclamo` il conte Attilio : - e l' avete lasciato andare com' era venuto ? - Che volevate ch' io mi tirassi addosso tutti i cappuccini d' Italia ? - Non so , - disse il conte Attilio , - se , in quel momento , mi sarei ricordato che ci fossero al mondo altri cappuccini che quel temerario birbante ; ma via , anche nelle regole della prudenza , manca la maniera di prendersi soddisfazione anche d' un cappuccino ? Bisogna saper raddoppiare a tempo le gentilezze a tutto il corpo , e allora si puo` impunemente dare un carico di bastonate a un membro . Basta ; ha scansato la punizione che gli stava piu` bene ; ma lo prendo io sotto la mia protezione , e voglio aver la consolazione d' insegnargli come si parla co' pari nostri . - Non mi fate peggio . - Fidatevi una volta , che vi serviro` da parente e da amico . - Cosa pensate di fare ? - Non lo so ancora ; ma lo serviro` io di sicuro il frate . Ci pensero` , e ... il signor conte zio del Consiglio segreto e` lui che mi deve fare il servizio . Caro signor conte zio ! Quanto mi diverto ogni volta che lo posso far lavorare per me , un politicone di quel calibro ! Doman l' altro saro` a Milano , e , in una maniera o in un' altra , il frate sara` servito . Venne intanto la colazione , la quale non interruppe il discorso d' un affare di quell' importanza . Il conte Attilio ne parlava con disinvoltura ; e , sebbene ci prendesse quella parte che richiedeva la sua amicizia per il cugino , e l' onore del nome comune , secondo le idee che aveva d' amicizia e d' onore , pure ogni tanto non poteva tenersi di non rider sotto i baffi , di quella bella riuscita . Ma don Rodrigo , ch' era in causa propria , e che , credendo di far quietamente un gran colpo , gli era andato fallito con fracasso , era agitato da passioni piu` gravi , e distratto da pensieri piu` fastidiosi . - Di belle ciarle , - diceva , - faranno questi mascalzoni , in tutto il contorno . Ma che m' importa ? In quanto alla giustizia , me ne rido : prove non ce n' e` ; quando ce ne fosse , me ne riderei ugualmente : a buon conto , ho fatto stamattina avvertire il console che guardi bene di non far deposizione dell' avvenuto . Non ne seguirebbe nulla ; ma le ciarle , quando vanno in lungo , mi seccano . anche troppo ch' io sia stato burlato cosi` barbaramente . - Avete fatto benissimo , - rispondeva il conte Attilio . - Codesto vostro podesta` ... gran caparbio , gran testa vota , gran seccatore d' un podesta` ... e` poi un galantuomo , un uomo che sa il suo dovere ; e appunto quando s' ha che fare con persone tali , bisogna aver piu` riguardo di non metterle in impicci . Se un mascalzone di console fa una deposizione , il podesta` , per quanto sia ben intenzionato , bisogna pure che ... - Ma voi , - interruppe , con un po' di stizza , don Rodrigo , - voi guastate le mie faccende , con quel vostro contraddirgli in tutto , e dargli sulla voce , e canzonarlo anche , all' occorrenza . Che diavolo , che un podesta` non possa esser bestia e ostinato , quando nel rimanente e` un galantuomo ! - Sapete , cugino , - disse guardandolo , maravigliato , il conte Attilio , - sapete , che comincio a credere che abbiate un po' di paura ? Mi prendete sul serio anche il podesta` ... - Via via , non avete detto voi stesso che bisogna tenerlo di conto ? - L' ho detto : e quando si tratta d' un affare serio , vi faro` vedere che non sono un ragazzo . Sapete cosa mi basta l' animo di far per voi ? Son uomo da andare in persona a far visita al signor podesta` . Ah ! sara` contento dell' onore ? E son uomo da lasciarlo parlare per mezz' ora del conte duca , e del nostro signor castellano spagnolo , e da dargli ragione in tutto , anche quando ne dira` di quelle cosi` massicce . Buttero` poi la` qualche parolina sul conte zio del Consiglio segreto : e sapete che efletto fanno quelle paroline nell' orecchio del signor podesta` . Alla fin de' conti , ha piu` bisogno lui della nostra protezione , che voi della sua condiscendenza . Faro` di buono , e ci andero` , e ve lo lascero` meglio disposto che mai . Dopo queste e altre simili parole , il conte Attilio usci` , per andare a caccia ; e don Rodrigo stette aspettando con ansieta` il ritorno del Griso . Venne costui finalmente , sull' ora del desinare , a far la sua relazione . Lo scompiglio di quella notte era stato tanto clamoroso , la sparizione di tre persone da un paesello era un tal avvenimento , che le ricerche , e per premura e per curiosita` , dovevano naturalmente esser molte e calde e insistenti ; e dall' altra parte , gl' informati di qualche cosa eran troppi , per andar tutti d' accordo a tacer tutto . Perpetua non poteva farsi veder sull' uscio , che non fosse tempestata da quello e da quell' altro , perche' dicesse chi era stato a far quella gran paura al suo padrone : e Perpetua , ripensando a tutte le circostanze del fatto , e raccapezzandosi finalmente ch' era stata infinocchiata da Agnese , sentiva tanta rabbia di quella perfidia , che aveva proprio bisogno d' un po' di sfogo . Non gia` che andasse lamentandosi col terzo e col quarto della maniera tenuta per infinocchiar lei : su questo non fiatava ; ma il tiro fatto al suo povero padrone non lo poteva passare affatto sotto silenzio ; e sopra tutto , che un tiro tale fosse stato concertato e tentato da quel giovine dabbene , da quella buona vedova , da quella madonnina infilzata . Don Abbondio poteva ben comandarle risolutamente , e pregarla cordialmente che stesse zitta ; lei poteva bene ripetergli che non faceva bisogno di suggerirle una cosa tanto chiara e tanto naturale ; certo e` che un cosi` gran segreto stava nel cuore della povera donna , come , in una botte vecchia e mal cerchiata , un vino molto giovine , che grilla e gorgoglia e ribolle , e , se non manda il tappo per aria , gli geme all' intorno , e vien fuori in ischiuma , e trapela tra doga e doga , e gocciola di qua e di la` , tanto che uno puo` assaggiarlo , e dire a un di presso che vino e` . Gervaso , a cui non pareva vero d' essere una volta piu` informato degli altri , a cui non pareva piccola gloria l' avere avuta una gran paura , a cui , per aver tenuto dl mano a una cosa che puzzava di criminale , pareva d' esser diventato un uomo come gli altri , crepava di voglia di vantarsene . E quantunque Tonio , che pensava seriamente all' inquisizioni e ai processi possibili e al conto da rendere , gli comandasse , co' pugni sul viso , di non dir nulla a nessuno , pure non ci fu verso di soffogargli in bocca ogni parola . Del resto Tonio , anche lui , dopo essere stato quella notte fuor di casa in ora insolita , tornandovi , con un passo e con un sembiante insolito , e con un' agitazion d' animo che lo disponeva alla sincerita` , non pote' dissimulare il fatto a sua moglie ; la quale non era muta . Chi parlo` meno , fu Menico ; perche' , appena ebbe raccontata ai genitori la storia e il motivo della sua spedizione , parve a questi una cosa cosi` terribile che un loro figliuolo avesse avuto parte a buttare all' aria un' impresa di don Rodrigo , che quasi quasi non lasciaron finire al ragazzo il suo racconto . Gli fecero poi subito i piu` forti e minacciosi comandi che guardasse bene di non far neppure un cenno di nulla : e la mattina seguente , non parendo loro d' essersi abbastanza assicurati , risolvettero di tenerlo chiuso in casa , per quel giorno , e per qualche altro ancora . Ma che ? essi medesimi poi , chiacchierando con la gente del paese , e senza voler mostrar di saperne piu` di loro , quando si veniva a quel punto oscuro della fuga de' nostri tre poveretti , e del come , e del perche' , e del dove , aggiungevano , come cosa conosciuta , che s' eran rifugiati a Pescarenico . Cosi` anche questa circostanza entro` ne' discorsi comuni . Con tutti questi brani di notizie , messi poi insieme e cuciti come s' usa , e con la frangia che ci s' attacca naturalmente nel cucire , c' era da fare una storia d' una certezza e d' una chiarezza tale , da esserne pago ogni intelletto piu` critico . Ma quella invasion de' bravi , accidente troppo grave e troppo rumoroso per esser lasciato fuori , e del quale nessuno aveva una conoscenza un po' positiva , quell' accidente era cio` che imbrogliava tutta la storia . Si mormorava il nome di don Rodrigo : in questo andavan tutti d' accordo ; nel resto tutto era oscurita` e congetture diverse . Si parlava molto de' due bravacci ch' erano stati veduti nella strada , sul far della sera , e dell' altro che stava sull' uscio dell' osteria ; ma che lume si poteva ricavare da questo fatto cosi` asciutto ? Si domandava bene all' oste chi era stato da lui la sera avanti ; ma l' oste , a dargli retta , non sl rammentava neppure se avesse veduto gente quella sera ; e badava a dire che l' osteria e` un porto di mare . Sopra tutto , confondeva le teste , e disordinava le congetture quel pellegrino veduto da Stefano e da Carlandrea , quel pellegrino che i malandrini volevano ammazzare , e che se n' era andato con loro , o che essi avevan portato via . Cos' era venuto a fare ? Era un' anima del purgatorio , comparsa per aiutar le donne ; era un' anima dannata d' un pellegrino birbante e impostore , che veniva sempre di notte a unirsi con chi facesse di quelle che lui aveva fatte vivendo ; era un pellegrino vivo e vero , che coloro avevan voluto ammazzare , per timor che gridasse , e destasse il paese ; era - vedete un po' cosa si va a pensare ! - uno di quegli stessi malandrini travestito da pellegrino ; era questo , era quello , era tante cose che tutta la sagacita` e l' esperienza del Griso non sarebbe bastata a scoprire chi fosse , se il Griso avesse dovuto rilevar questa parte della storia da' discorsi altrui . Ma , come il lettore sa , cio` che la rendeva imbrogliata agli altri , era appunto il piu` chiaro per lui : servendosene di chiave per interpretare le altre notizie raccolte da lui immediatamente , o col mezzo degli esploratori subordinati , pote' di tutto comporne per don Rodrigo una relazione bastantemente distinta . Si chiuse subito con lui , e l' informo` del colpo tentato dai poveri sposi , il che spiegava naturalmente la casa trovata vota e il sonare a martello , senza che facesse bisogno di supporre che in casa ci fosse qualche traditore , come dicevano que' due galantuomini . L' informo` della fuga ; e anche a questa era facile trovarci le sue ragioni : il timore degli sposi colti in fallo , o qualche avviso dell' invasione , dato loro quand' era scoperta , e il paese tutto a soqquadro . Disse finalmente che s' eran ricoverati a Pescarenico ; piu` in la` non andava la sua scienza . Piacque a don Rodrigo l' esser certo che nessuno l' aveva tradito , e il vedere che non rimanevano tracce del suo fatto ; ma fu quella una rapida e leggiera compiacenza . - Fuggiti insieme ! - grido` : - insieme ! E quel frate birbante ! Quel frate ! - la parola gli usciva arrantolata dalla gola , e smozzicata tra' denti , che mordevano il dito : il suo aspetto era brutto come le sue passioni . - Quel frate me la paghera` . Griso ! non son chi sono ... voglio sapere , voglio trovare ... questa sera , voglio saper dove sono . Non ho pace . A Pescarenico , subito , a sapere , a vedere , a trovare ... Quattro scudi subito , e la mia protezione per sempre . Questa sera lo voglio sapere . E quel birbone ... ! quel frate ... ! Il Griso di nuovo in campo ; e , la sera di quel giorno medesimo , pote' riportare al suo degno padrone la notizia desiderata : ed ecco in qual maniera . Una delle piu` gran consolazioni di questa vita e` l' amicizia ; e una delle consolazioni dell' amicizia e` quell' avere a cui confidare un segreto . Ora , gli amici non sono a due a due , come gli sposi ; ognuno , generalmente parlando , ne ha piu` d' uno : il che forma una catena , di cui nessuno potrebbe trovar la fine . Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d' un altro , da` a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui . Lo prega , e` vero , di non dir nulla a nessuno ; e una tal condizione , chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole , troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni . Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto , se non a chi sia un amico ugualmente fidato , e imponendogli la stessa condizione . Cosi` , d' amico fidato in amico fidato , il segreto gira e gira per quell' immensa catena , tanto che arriva all' orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva appunto di non lasciarlo arrivar mai . Avrebbe pero` ordinariamente a stare un gran pezzo in cammino , se ognuno non avesse che due amici : quello che gli dice , e quello a cui ridice la cosa da tacersi . Ma ci son degli uomini privilegiati che li contano a centinaia ; e quando il segreto e` venuto a uno di questi uomini , i giri divengon si` rapidi e si` moltiplici , che non e` piu` possibile di seguirne la traccia . Il nostro autore non ha potuto accertarsi per quante bocche fosse passato il segreto che il Griso aveva ordine di scovare : il fatto sta che il buon uomo da cui erano state scortate le donne a Monza , tornando , verso le ventitre , col suo baroccio , a Pescarenico , s' abbatte' , prima d' arrivare a casa , in un amico fidato , al quale racconto` , in gran confidenza , l' opera buona che aveva fatta , e il rimanente ; e il fatto sta che il Griso pote' , due ore dopo , correre al palazzotto , a riferire a don Rodrigo che Lucia e sua madre s' eran ricoverate in un convento di Monza , e che Renzo aveva seguitata la sua strada fino a Milano . Don Rodrigo provo` una scellerata allegrezza di quella separazione , e senti` rinascere un po' di quella scellerata speranza d' arrivare al suo intento . Penso` alla maniera , gran parte della notte ; e s' alzo` presto , con due disegni , l' uno stabilito , l' altro abbozzato . Il primo era di spedire immantinente il Griso a Monza , per aver piu` chiare notizie di Lucia , e sapere se ci fosse da tentar qualche cosa . Fece dunque chiamar subito quel suo fedele , gli mise in mano i quattro scudi , lo lodo` di nuovo dell' abilita` con cui gli aveva guadagnati , e gli diede l' ordine che aveva premeditato . - Signore ... - disse , tentennando , il Griso . - Che ? non ho io parlato chiaro ? - Se potesse mandar qualchedun altro ... - Come ? - Signore illustrissimo , io son pronto a metterci la pelle per il mio padrone : e` il mio dovere ; ma so anche che lei non vuole arrischiar troppo la vita de' suoi sudditi . - Ebbene ? - Vossignoria illustrissima sa bene quelle poche taglie ch' io ho addosso : e ... Qui son sotto la sua protezione ; siamo una brigata ; il signor podesta` e` amico di casa ; i birri mi portan rispetto ; e anch' io ... e` cosa che fa poco onore , ma per viver quieto ... li tratto da amici . In Milano la livrea di vossignoria e` conosciuta ; ma in Monza ... ci sono conosciuto io in vece . E sa vossignoria che , non fo per dire , chi mi potesse consegnare alla giustizia , o presentar la mia testa , farebbe un bel colpo ? Cento scudi l' uno sull' altro , e la facolta` di liberar due banditi . - Che diavolo ! - disse don Rodrigo : - tu mi riesci ora un can da pagliaio che ha cuore appena d' avventarsi alle gambe di chi passa sulla porta , guardandosi indietro se quei di casa lo spalleggiano , e non si sente d' allontanarsi ! - Credo , signor padrone , d' aver date prove ... - Dunque ! - Dunque , - ripiglio` francamente il Griso , messo cosi` al punto , - dunque vossignoria faccia conto ch' io non abbia parlato : cuor di leone , gamba di lepre , e son pronto a partire . - E io non ho detto che tu vada solo . Piglia con te un paio de' meglio ... lo Sfregiato , e il Tiradritto ; e va di buon animo , e sii il Griso . Che diavolo ! Tre figure come le vostre , e che vanno per i fatti loro , chi vuoi che non sia contento di lasciarle passare ? Bisognerebbe che a' birri di Monza fosse ben venuta a noia la vita , per metterla su contro cento scudi a un gioco cosi` rischioso . E poi , e poi , non credo d' esser cosi` sconosciuto da quelle parti , che la qualita` di mio servitore non ci si conti per nulla . Svergognato cosi` un poco il Griso , gli diede poi piu` ampie e particolari istruzioni . Il Griso prese i due compagni , e parti` con faccia allegra e baldanzosa , ma bestemmiando in cuor suo Monza e le taglie e le donne e i capricci de' padroni ; e camminava come il lupo , che spinto dalla fame , col ventre raggrinzato , e con le costole che gli si potrebber contare , scende da' suoi monti , dove non c' e` che neve , s' avanza sospettosamente nel piano , si ferma ogni tanto , con una zampa sospesa , dimenando la coda spelacchiata , Leva il muso , adorando il vento infido , se mai gli porti odore d' uomo o di ferro , rizza gli orecchi acuti , e gira due occhi sanguigni , da cui traluce insieme l' ardore della preda e il terrore della caccia . Del rimanente , quel bel verso , chi volesse saper donde venga , e` tratto da una diavoleria inedita di crociate e di lombardi , che presto non sara` piu` inedita , e fara` un bel rumore ; e io l' ho preso , perche mi veniva in taglio ; e dico dove , per non farmi bello della roba altrui : che qualcheduno non pensasse che sia una mia astuzia per far sapere che l' autore di quella diavoleria ed io siamo come fratelli , e ch' io frugo a piacer mio ne' suoi manoscritti . L' altra cosa che premeva a don Rodrigo , era di trovar la maniera che Renzo non potesse piu` tornar con Lucia , ne' metter piede in paese ; e a questo fine , macchinava di fare sparger voci di minacce e d' insidie , che , venendogli all' orecchio , per mezzo di qualche amico , gli facessero passar la voglia di tornar da quelle parti . Pensava pero` che la piu` sicura sarebbe se si potesse farlo sfrattar dallo stato : e per riuscire in questo , vedeva che piu` della forza gli avrebbe potuto servir la giustizia . Si poteva , per esempio , dare un po' di colore al tentativo fatto nella casa parrocchiale , dipingerlo come un' aggressione , un atto sedizioso , e , per mezzo del dottore , fare intendere al podesta` ch' era il caso di spedir contro Renzo una buona cattura . Ma penso` che non conveniva a lui di rimestar quella brutta faccenda ; e senza star altro a lambiccarsi il cervello , si risolvette d' aprirsi col dottor Azzecca - garbugli , quanto era necessario per fargli comprendere il suo desiderio . Le gride son tante ! pensava : e il dottore non e` un' oca : qualcosa che faccia al caso mio sapra` trovare , qualche garbuglio da azzeccare a quel villanaccio : altrimenti gli muto nome . Ma - come vanno alle volte le cose di questo mondo ! - intanto che colui pensava al dottore , come all' uomo piu` abile a servirlo in questo , un altr' uomo , l' uomo che nessuno s' immaginerebbe , Renzo medesimo , per dirla , lavorava di cuore a servirlo , in un modo piu` certo e piu` spedito di tutti quelli che il dottore avrebbe mai saputi trovare . Ho visto piu` volte un caro fanciullo , vispo , per dire il vero , piu` del bisogno , ma che , a tutti i segnali , mostra di voler riuscire un galantuomo ; l' ho visto , dico , piu` volte affaccendato sulla sera a mandare al coperto un suo gregge di porcellini d' India , che aveva lasciati scorrer liberi il giorno , in un giardinetto . Avrebbe voluto fargli andar tutti insieme al covile ; ma era fatica buttata : uno si sbandava a destra , e mentre il piccolo pastore correva per cacciarlo nel branco , un altro , due , tre ne uscivano a sinistra , da ogni parte . Dimodoche' , dopo essersi un po' impazientito , s' adattava al loro genio , spingeva prima dentro quelli ch' eran piu` vicini all' uscio , poi andava a prender gli altri , a uno , a due , a tre , come gli riusciva . Un gioco simile ci convien fare co' nostri personaggi : ricoverata Lucia , siam corsi a don Rodrigo ; e ora lo dobbiamo abbandonare , per andar dietro a Renzo , che avevam perduto di vista . Dopo la separazione dolorosa che abbiam raccontata , camminava Renzo da Monza verso Milano , in quello stato d' animo che ognuno puo` immaginarsi facilmente . Abbandonar la casa , tralasciare il - mestiere , e quel ch' era piu` di tutto , allontanarsi da Lucia , trovarsi sur una strada , senza saper dove anderebbe a posarsi ; e tutto per causa di quel birbone ! Quando si tratteneva col pensiero sull' una o sull' altra di queste cose , s' ingolfava tutto nella rabbia , e nel desiderio della vendetta ; ma gli tornava poi in mente quella preghiera che aveva recitata anche lui col suo buon frate , nella chiesa di Pescarenico ; e si ravvedeva : gli si risvegliava ancora la stizza ; ma vedendo un' immagine sul muro , si levava il cappello , e si fermava un momento a pregar di nuovo : tanto che , in quel viaggio , ebbe ammazzato in cuor suo don Rodrigo , e risuscitatolo , almeno venti volte . La strada era allora tutta sepolta tra due alte rive , fangosa , sassosa , solcata da rotaie profonde , che , dopo una pioggia , divenivan rigagnoli ; e in certe parti piu` basse , s' allagava tutta , che si sarebbe potuto andarci in barca . A que' passi , un piccol sentiero erto , a scalini , sulla riva , indicava che altri passeggieri s' eran fatta una strada ne' campi . Renzo , salito per un di que' valichi sul terreno piu` elevato , vide quella gran macchina del duomo sola sul piano , come se , non di mezzo a una citta` , ma sorgesse in un deserto ; e si fermo` su due piedi , dimenticando tutti i suoi guai , a contemplare anche da lontano quell' ottava maraviglia , di cui aveva tanto sentito parlare fin da bambino . Ma dopo qualche momento , voltandosi indietro , vide all' orizzonte quella cresta frastagliata di montagne , vide distinto e alto tra quelle il suo Resegone , si senti` tutto rimescolare il sangue , stette li` alquanto a guardar tristamente da quella parte , poi tristamente si volto` , e seguito` la sua strada . A poco a poco comincio` poi a scoprir campanili e torri e cupole e tetti ; scese allora nella strada , cammino` ancora qualche tempo , e quando s' accorse d' esser ben vicino alla citta` , s' accosto` a un viandante , e , inchinatolo , con tutto quel garbo che seppe , gli disse : - di grazia , quel signore . - Che volete , bravo giovine ? - Saprebbe insegnarmi la strada piu` corta , per andare al convento de' cappuccini dove sta il padre Bonaventura ? L' uomo a cui Renzo s' indirizzava , era un agiato abitante del contorno , che , andato quella mattina a Milano , per certi suoi affari , se ne tornava , senza aver fatto nulla , in gran fretta , che' non vedeva l' ora di trovarsi a casa , e avrebbe fatto volentieri di meno di quella fermata . Con tutto cio` , senza dar segno d' impazienza , rispose molto gentilmente : - figliuol caro , de' conventi ce n' e` piu` d' uno : bisognerebbe che mi sapeste dir piu` chiaro quale e` quello che voi cercate - . Renzo allora si levo` di seno la lettera del padre Cristoforo , e la fece vedere a quel signore , il quale , lettovi : porta orientale , gliela rendette dicendo : - siete fortunato , bravo giovine ; il convento che cercate e` poco lontano di qui . Prendete per questa viottola a mancina : e` una scorciatoia : in pochi minuti arriverete a una cantonata d' una fabbrica lunga e bassa : e` il lazzeretto ; costeggiate il fossato che lo circonda , e riuscirete a porta orientale . Entrate , e , dopo tre o quattrocento passi , vedrete una piazzetta con de' begli olmi : la` e` il convento : non potete sbagliare . Dio v' assista , bravo giovine - . E , accompagnando l' ultime parole con un gesto grazioso della mano , se n' ando` . Renzo rimase stupefatto e edificato della buona maniera de' cittadini verso la gente di campagna ; e non sapeva ch' era un giorno fuor dell' ordinario , un giorno in cui le cappe s' inchinavano ai farsetti . Fece la strada che gli era stata insegnata , e si trovo` a porta orientale . Non bisogna pero` che , a questo nome , il lettore si lasci correre alla fantasia l' immagini che ora vi sono associate . Quando Renzo entro` per quella porta , la strada al di fuori non andava diritta che per tutta la lunghezza del lazzeretto ; poi scorreva serpeggiante e stretta , tra due siepi . La porta consisteva in due pilastri , con sopra una tettoia , per riparare i battenti , e da una parte , una casuccia per i gabellini . I bastioni scendevano in pendi`o irregolare , e il terreno era una superficie aspra e inuguale di rottami e di cocci buttati la` a caso . La strada che s' apriva dinanzi a chi entrava per quella porta , non si paragonerebbe male a quella che ora si presenta a chi entri da porta Tosa . Un fossatello le scorreva nel mezzo , fino a poca distanza dalla porta , e la divideva cosi` in due stradette tortuose , ricoperte di polvere o di fango , secondo la stagione . Al punto dov' era , e dov' e` tuttora quella viuzza chiamata di Borghetto , il fossatello si perdeva in una fogna . Li` c' era una colonna , con sopra una croce , detta di san Dionigi : a destra e a sinistra , erano orti cinti di siepe e , ad intervalli , casucce , abitate per lo piu` da lavandai . Renzo entra , passa ; nessuno de' gabellini gli bada : cosa che gli parve strana , giacche' , da que' pochi del suo paese che potevan vantarsi d' essere stati a Milano , aveva sentito raccontar cose grosse de' frugamenti e dell' interrogazioni a cui venivan sottoposti quelli che arrivavan dalla campagna . La strada era deserta , dimodoche' , se non avesse sentito un ronzi`o lontano che indicava un gran movimento , gli sarebbe parso d' entrare in una citta` disabitata . Andando avanti , senza saper cosa si pensare , vide per terra certe strisce bianche e soffici , come di neve ; ma neve non poteva essere ; che non viene a strisce , ne' , per il solito , in quella stagione . Si chino` sur una di quelle , guardo` , tocco` , e trovo` ch' era farina . Grand' abbondanza , disse tra se' , ci dev' essere in Milano , se straziano in questa maniera la grazia di Dio . Ci davan poi ad intendere che la carestia e` per tutto . Ecco come fanno , per tener quieta la povera gente di campagna . Ma , dopo pochi altri passi , arrivato a fianco della colonna , vide , appie` di quella , qualcosa di piu` strano ; vide sugli scalini del piedestallo certe cose sparse , che certamente non eran ciottoli , e se fossero state sul banco d' un fornaio , non si sarebbe esitato un momento a chiamarli pani . Ma Renzo non ardiva creder cosi` presto a' suoi occhi ; perche' , diamine ! non era luogo da pani quello . Vediamo un po' che affare e` questo , disse ancora tra se' ; ando` verso la colonna , si chino` , ne raccolse uno : era veramente un pan tondo , bianchissimo , di quelli che Renzo non era solito mangiarne che nelle solennita` . - pane davvero ! - disse ad alta voce ; tanta era la sua maraviglia : - cosi` lo seminano in questo paese ? in quest' anno ? e non si scomodano neppure per raccoglierlo , quando cade ? Che sia il paese di cuccagna questo ? - Dopo dieci miglia di strada , all' aria fresca della mattina , quel pane , insieme con la maraviglia , gli risveglio` l' appetito . Lo piglio ? deliberava tra se' : poh ! l' hanno lasciato qui alla discrezion de' cani ; tant' e` che ne goda anche un cristiano . Alla fine , se comparisce il padrone , glielo paghero` . Cosi` pensando , si mise in una tasca quello che aveva in mano , ne prese un secondo , e lo mise nell' altra ; un terzo , e comincio` a mangiare ; e si rincammino` , piu` incerto che mai , e desideroso di chiarirsi che storia fosse quella . Appena mosso , vide spuntar gente che veniva dall' interno della citta` , e guardo` attentamente quelli che apparivano i primi . Erano un uomo , una donna e , qualche passo indietro , un ragazzotto ; tutt' e tre con un carico addosso , che pareva superiore alle loro forze , e tutt' e tre in una figura strana . I vestiti o gli stracci infarinati ; infarinati i visi , e di piu` stravolti e accesi ; e andavano , non solo curvi , per il peso , ma sopra doglia , come se gli fossero state peste l' ossa . L' uomo reggeva a stento sulle spalle un gran sacco di farina , il quale , bucato qua e la` , ne seminava un poco , a ogni intoppo , a ogni mossa disequilibrata . Ma piu` sconcia era la figura della donna : un pancione smisurato , che pareva tenuto a fatica da due braccia piegate : come una pentolaccia a due manichi ; e di sotto a quel pancione uscivan due gambe , nude fin sopra il ginocchio , che venivano innanzi barcollando . Renzo guardo` piu` attentamente , e vide che quel gran corpo era la sottana che la donna teneva per il lembo , con dentro farina quanta ce ne poteva stare , e un po' di piu` ; dimodoche' , quasi a ogni passo , ne volava via una ventata . Il ragazzotto teneva con tutt' e due le mani sul capo una paniera colma di pani ; ma , per aver le gambe piu` corte de' suoi genitori , rimaneva a poco a poco indietro , e , allungando poi il passo ogni tanto , per raggiungerli , la paniera perdeva l' equilibrio , e qualche pane cadeva . - Buttane via ancor un altro , buono a niente che sei , - disse la madre , digrignando i denti verso il ragazzo . - Io non li butto via ; cascan da se' : com' ho a fare ? - rispose quello . - Ih ! buon per te , che ho le mani impicciate , - riprese la donna , dimenando i pugni , come se desse una buona scossa al povero ragazzo ; e , con quel movimento , fece volar via piu` farina , di quel che ci sarebbe voluto per farne i due pani lasciati cadere allora dal ragazzo . - Via , via , - disse l' uomo : - torneremo indietro a raccoglierli , o qualcheduno li raccogliera` . Si stenta da tanto tempo : ora che viene un po' d' abbondanza , godiamola in santa pace . In tanto arrivava altra gente dalla porta ; e uno di questi , accostatosi alla donna , le domando` : - dove si va a prendere il pane ? - Piu` avanti , - rispose quella ; e quando furon lontani dieci passi , soggiunse borbottando : - questi contadini birboni verranno a spazzar tutti i forni e tutti i magazzini , e non restera` piu` niente per noi . - Un po' per uno , tormento che sei , - disse il marito : - abbondanza , abbondanza . Da queste e da altrettali cose che vedeva e sentiva , Renzo comincio` a raccapezzarsi ch' era arrivato in una citta` sollevata , e che quello era un giorno di conquista , vale a dire che ognuno pigliava , a proporzione della voglia e della forza , dando busse in pagamento . Per quanto noi desideriamo di far fare buona figura al nostro povero montanaro , la sincerita` storica ci obbliga a dire che il suo primo sentimento fu di piacere . Aveva cosi` poco da lodarsi dell' andamento ordinario delle cose , che si trovava inclinato ad approvare cio` che lo mutasse in qualunque maniera . E del resto , non essendo punto un uomo superiore al suo secolo , viveva anche lui in quell' opinione o in quella passione comune , che la scarsezza del pane fosse cagionata dagl' incettatori e da' fornai ; ed era disposto a trovar giusto ogni modo di strappar loro dalle mani l' alimento che essi , secondo quell' opinione , negavano crudelmente alla fame di tutto un popolo . Pure , si propose di star fuori del tumulto , e si rallegro` d' esser diretto a un cappuccino , che gli troverebbe ricovero , e gli farebbe da padre . Cosi` pensando , e guardando intanto i nuovi conquistatori che venivano carichi di preda , fece quella po' di strada che gli rimaneva per arrivare al convento . Dove ora sorge quel bel palazzo , con quell' alto loggiato , c' era allora , e c' era ancora non son molt' anni , una piazzetta , e in fondo a quella la chiesa e il convento de' cappuccini , con quattro grand' olmi davanti . Noi ci rallegriamo , non senza invidia , con que' nostri lettori che non han visto le cose in quello stato : cio` vuol dire che son molto giovani , e non hanno avuto tempo di far molte corbellerie . Renzo ando` diritto alla porta , si ripose in seno il mezzo pane che gli rimaneva , levo` fuori e tenne preparata in mano la lettera , e tiro` il campanello . S' apri` uno sportellino che aveva una grata , e vi comparve la faccia del frate portinaio a domandar chi era . - Uno di campagna , che porta al padre Bonaventura una lettera pressante del padre Cristoforo . - Date qui , - disse il portinaio , mettendo una mano alla grata . - No , no , - disse Renzo : - gliela devo consegnare in proprie mani . - Non e` in convento . - Mi lasci entrare , che l' aspettero` . - Fate a mio modo , - rispose il frate : - andate a aspettare in chiesa , che intanto potrete fare un po' di bene . In convento , per adesso , non s' entra - . E detto questo , richiuse lo sportello . Renzo rimase li` , con la sua lettera in mano . Fece dieci passi verso la porta della chiesa , per seguire il consiglio del portinaio ; ma poi penso` di dar prima un' altra occhiata al tumulto . Attraverso` la piazzetta , si porto` sull' orlo della strada , e si fermo` , con le braccia incrociate sul petto , a guardare a sinistra , verso l' interno della citta` , dove il brulichi`o era piu` folto e piu` rumoroso . Il vortice attrasse lo spettatore . Andiamo a vedere , disse tra se' ; tiro` fuori il suo mezzo pane , e sbocconcellando , si mosse verso quella parte . Intanto che s' incammina , noi racconteremo , piu` brevemente che sia possibile , le cagioni e il principio di quello sconvolgimento . Era quello il second' anno di raccolta scarsa . Nell' antecedente , le provvisioni rimaste degli anni addietro avevan supplito , fino a un certo segno , al difetto ; e la popolazione era giunta , non satolla ne' affamata , ma , certo , affatto sprovveduta , alla messe del 1628 , nel quale siamo con la nostra storia . Ora , questa messe tanto desiderata riusci` ancor piu` misera della precedente , in parte per maggior contrarieta` delle stagioni - e questo non solo nel milanese , ma in un buon tratto di paese circonvicino - ; in parte per colpa degli uomini . Il guasto e lo sperperi`o della guerra , di quella bella guerra di cui abbiam fatto menzione di sopra , era tale , che , nella parte dello stato piu` vicina ad essa , molti poderi piu` dell' ordinario rimanevano incolti e abbandonati da' contadini , i quali , in vece di procacciar col lavoro pane per se' e per gli altri , eran costretti d' andare ad accattarlo per carita` . Ho detto : piu` dell' ordinario ; perche' le insopportabili gravezze , imposte con una cupidigia e con un' insensatezza del pari sterminate , la condotta abituale , anche in piena pace , delle truppe alloggiate ne' paesi , condotta che i dolorosi documenti di que' tempi uguagliano a quella d' un nemico invasore , altre cagioni che non e` qui il luogo di mentovare , andavano gia` da qualche tempo operando lentamente quel tristo effetto in tutto il milanese : le circostanze particolari di cui ora parliamo , erano come una repentina esacerbazione d' un mal cronico . E quella qualunque raccolta non era ancor finita di riporre , che le provvisioni per l' esercito , e lo sciupini`o che sempre le accompagna , ci fecero dentro un tal vo`to , che la penuria si fece subito sentire , e con la penuria quel suo doloroso , ma salutevole come inevitabile effetto , il rincaro . Ma quando questo arriva a un certo segno , nasce sempre - o almeno e` sempre nata finora ; e se ancora , dopo tanti scritti di valentuomini , pensate in quel tempo ! - , nasce un' opinione ne' molti , che non ne sia cagione la scarsezza . Si dimentica d' averla temuta , predetta ; si suppone tutt' a un tratto che ci sia grano abbastanza , e che il male venga dal non vendersene abbastanza per il consumo : supposizioni che non stanno ne' in cielo , ne' in terra ; ma che lusingano a un tempo la collera e la speranza . Gl' incettatori di grano , reali o immaginari , i possessori di terre , che non lo vendevano tutto in un giorno , i fornai che ne compravano , tutti coloro in somma che ne avessero o poco o assai , o che avessero il nome d' averne , a questi si dava la colpa della penuria e del rincaro , questi erano il bersaglio del lamento universale , l' abbominio della moltitudine male e ben vestita . Si diceva di sicuro dov' erano i magazzini , i granai , colmi , traboccanti , appuntellati ; s' indicava il numero de' sacchi , spropositato ; si parlava con certezza dell' immensa quantita` di granaglie che veniva spedita segretamente in altri paesi ; ne' quali probabilmente si gridava , con altrettanta sicurezza e con fremito uguale , che le granaglie di la` venivano a Milano . S' imploravan da' magistrati que' provvedimenti , che alla moltitudine paion sempre , o almeno sono sempre parsi finora , cosi` giusti , cosi` semplici , cosi` atti a far saltar fuori il grano , nascosto , murato , sepolto , come dicevano , e a far ritornar l' abbondanza . I magistrati qualche cosa facevano : come di stabilire il prezzo massimo d' alcune derrate , d' intimar pene a chi ricusasse di vendere , e altri editti di quel genere . Siccome pero` tutti i provvedimenti di questo mondo , per quanto siano gagliardi , non hanno virtu` di diminuire il bisogno del cibo , ne' di far venire derrate fuor di stagione ; e siccome questi in ispecie non avevan certamente quella d' attirarne da dove ce ne potesse essere di soprabbondanti ; cosi` il male durava e cresceva . La moltitudine attribuiva un tale effetto alla scarsezza e alla debolezza de' rimedi , e ne sollecitava ad alte grida de' piu` generosi e decisivi . E per sua sventura , trovo` l' uomo secondo il suo cuore . Nell' assenza del governatore don Gonzalo Fernandez de Cordova , che comandava l' assedio di Casale del Monferrato , faceva le sue veci in Milano il gran cancelliere Antonio Ferrer , pure spagnolo . Costui vide , e chi non l' avrebbe veduto ? che l' essere il pane a un prezzo giusto , e` per se' una cosa molto desiderabile ; e penso` , e qui fu lo sbaglio , che un suo ordine potesse bastare a produrla . Fisso` la meta - cosi` chiamano qui la tariffa in materia di commestibili - , fisso` la meta del pane al prezzo che sarebbe stato il giusto , se il grano si fosse comunemente venduto trentatre lire il moggio : e si vendeva fino a ottanta . Fece come una donna stata giovine , che pensasse di ringiovinire , alterando la sua fede di battesimo . Ordini meno insensati e meno iniqui eran , piu` d' una volta , per la resistenza delle cose stesse , rimasti ineseguiti ; ma all' esecuzione di questo vegliava la moltitudine , che , vedendo finalmente convertito in legge il suo desiderio , non avrebbe sofferto che fosse per celia . Accorse subito ai forni , a chieder pane al prezzo tassato ; e lo chiese con quel fare di risolutezza e di minaccia , che da`nno la passione , la forza e la legge riunite insieme . Se i fornai strillassero , non lo domandate . Intridere , dimenare , infornare e sfornare senza posa ; perche' il popolo , sentendo in confuso che l' era una cosa violenta , assediava i forni di continuo , per goder quella cuccagna fin che durava ; affacchinarsi , dico , e scalmanarsi piu` del solito , per iscapitarci , ognun vede che bel piacere dovesse essere . Ma , da una parte i magistrati che intimavan pene , dall' altra il popolo che voleva esser servito , e , punto punto che qualche fornaio indugiasse , pressava e brontolava , con quel suo vocione , e minacciava una di quelle sue giustizie , che sono delle peggio che si facciano in questo mondo ; non c' era redenzione , bisognava rimenare , infornare , sfornare e vendere . Pero` , a farli continuare in quell' impresa , non bastava che fosse lor comandato , ne' che avessero molta paura ; bisognava potere : e un po' piu` che la cosa fosse durata , non avrebbero piu` potuto . Facevan vedere ai magistrati l' iniquita` e l' insopportabilita` del carico imposto loro , protestavano di voler gettar la pala nel forno , e andarsene ; e intanto tiravano avanti come potevano , sperando , sperando che , una volta o l' altra , il gran cancelliere avrebbe inteso la ragione . Ma Antonio Ferrer , il quale era quel che ora si direbbe un uomo di carattere , rispondeva che i fornai s' erano avvantaggiati molto e poi molto nel passato , che s' avvantaggerebbero molto e poi molto col ritornar dell' abbondanza ; che anche si vedrebbe , si penserebbe forse a dar loro qualche risarcimento ; e che intanto tirassero ancora avanti . O fosse veramente persuaso lui di queste ragioni che allegava agli altri , o che , anche conoscendo dagli effetti l' impossibilita` di mantener quel suo editto , volesse lasciare agli altri l' odiosita` di rivocarlo ; giacche' , chi puo` ora entrar nel cervello d' Antonio Ferrer ? il fatto sta che rimase fermo su cio` che aveva stabilito . Finalmente i decurioni - un magistrato municipale composto di nobili , che duro` fino al novantasei del secolo scorso - informaron per lettera il governatore , dello stato in cui eran le cose : trovasse lui qualche ripiego , che le facesse andare . Don Gonzalo , ingolfato fin sopra i capelli nelle faccende della guerra , fece cio` che il lettore s' immagina certamente : nomino` una giunta , alla quale conferi` l' autorita` di stabilire al pane un prezzo che potesse correre ; una cosa da poterci campar tanto una parte che l' altra . I deputati si radunarono , o come qui si diceva spagnolescamente nel gergo segretariesco d' allora , si giuntarono ; e dopo mille riverenze , complimenti , preamboli , sospiri , sospensioni , proposizioni in aria , tergiversazioni , strascinati tutti verso una deliberazione da una necessita` sentita da tutti , sapendo bene che giocavano una gran carta , ma convinti che non c' era da far altro , conclusero di rincarare il pane . I fornai respirarono ; ma il popolo imbestiali` . La sera avanti questo giorno in cui Renzo arrivo` in Milano , le strade e le piazze brulicavano d' uomini , che trasportati da una rabbia comune , predominati da un pensiero comune , conoscenti o estranei , si riunivano in crocchi , senza essersi dati l' intesa , quasi senza avvedersene , come gocciole sparse sullo stesso pendi`o . Ogni discorso accresceva la persuasione e la passione degli uditori , come di colui che l' aveva proferito . Tra tanti appassionati , c' eran pure alcuni piu` di sangue freddo , i quali stavano osservando con molto piacere , che l' acqua s' andava intorbidando ; e s' ingegnavano d' intorbidarla di piu` , con que' ragionamenti , e con quelle storie che i furbi sanno comporre , e che gli animi alterati sanno credere ; e si proponevano di non lasciarla posare , quell' acqua , senza farci un po' di pesca . Migliaia d' uomini andarono a letto col sentimento indeterminato che qualche cosa bisognava fare , che qualche cosa si farebbe . Avanti giorno , le strade eran di nuovo sparse di crocchi : fanciulli , donne , uomini , vecchi , operai , poveri , si radunavano a sorte : qui era un bisbiglio confuso di molte voci ; la` uno predicava , e gli altri applaudivano ; questo faceva al piu` vicino la stessa domanda ch' era allora stata fatta a lui ; quest' altro ripeteva l' esclamazione che s' era sentita risonare agli orecchi ; per tutto lamenti , minacce , maraviglie : un piccol numero di vocaboli era il materiale di tanti discorsi . Non mancava altro che un' occasione , una spinta , un avviamento qualunque , per ridurre le parole a fatti ; e non tardo` molto . Uscivano , sul far del giorno , dalle botteghe de' fornai i garzoni che , con una gerla carica di pane , andavano a portarne alle solite case . Il primo comparire d' uno di que' malcapitati ragazzi dov' era un crocchio di gente , fu come il cadere d' un salterello acceso in una polveriera . - Ecco se c' e` il pane ! - gridarono cento voci insieme . - Si` , per i tiranni , che notano nell' abbondanza , e voglion far morir noi di fame , - dice uno ; s' accosta al ragazzetto , avventa la mano all' orlo della gerla , da` una stratta , e dice : - lascia vedere - . Il ragazzetto diventa rosso , pallido , trema , vorrebbe dire : lasciatemi andare ; ma la parola gli muore in bocca ; allenta le braccia , e cerca di liberarle in fretta dalle cigne . - Giu` quella gerla , - si grida intanto . Molte mani l' afferrano a un tempo : e` in terra ; si butta per aria il canovaccio che la copre : una tepida fragranza si diffonde all' intorno . - Siam cristiani anche noi : dobbiamo mangiar pane anche noi , - dice il primo ; prende un pan tondo , l' alza , facendolo vedere alla folla , l' addenta : mani alla gerla , pani per aria ; in men che non si dice , fu sparecchiato . Coloro a cui non era toccato nulla , irritati alla vista del guadagno altrui , e animati dalla facilita` dell' impresa , si mossero a branchi , in cerca d' altre gerle : quante incontrate , tante svaligiate . E non c' era neppur bisogno di dar l' assalto ai portatori : quelli che , per loro disgrazia , si trovavano in giro , vista la mala parata , posavano volontariamente il carico , e via a gambe . Con tutto cio` , coloro che rimanevano a denti secchi , erano senza paragone i piu` ; anche i conquistatori non eran soddisfatti di prede cosi` piccole , e , mescolati poi con gli uni e con gli altri , c' eran coloro che avevan fatto disegno sopra un disordine piu` co' fiocchi . - Al forno ! al forno ! - si grida . Nella strada chiamata la Corsia de' Servi , c' era , e c' e` tuttavia un forno , che conserva lo stesso nome ; nome che in toscano viene a dire il forno delle grucce , e in milanese e` composto di parole cosi` eteroclite , cosi` bisbetiche , cosi` salvatiche , che l' alfabeto della lingua non ha i segni per indicarne il suono - El prestin di scansc . - . A quella parte s' avvento` la gente . Quelli della bottega stavano interrogando il garzone tornato scarico , il quale , tutto sbigottito e abbaruffato , riferiva balbettando la sua trista avventura ; quando si sente un calpesti`o e un urli`o insieme ; cresce e s' avvicina ; compariscono i forieri della masnada . Serra , serra ; presto , presto : uno corre a chiedere aiuto al capitano di giustizia ; gli altri chiudono in fretta la bottega , e appuntellano i battenti . La gente comincia a affollarsi di fuori , e a gridare : - pane ! pane ! aprite ! aprite ! Pochi momenti dopo , arriva il capitano di giustizia , con una scorta d' alabardieri . - Largo , largo , figliuoli : a casa , a casa ; fate luogo al capitano di giustizia , - grida lui e gli alabardieri . La gente , che non era ancor troppo fitta , fa un po' di luogo ; dimodoche quelli poterono arrivare , e postarsi , insieme , se non in ordine , davanti alla porta della bottega . - Ma figliuoli , - predicava di li` il capitano , - che fate qui ? A casa , a casa . Dov' e` il timor di Dio ? Che dira` il re nostro signore ? Non vogliam farvi male ; ma andate a casa . Da bravi ! Che diamine volete far qui , cosi` ammontati ? Niente di bene , ne per l' anima , ne' per il corpo . A casa , a casa . Ma quelli che vedevan la faccia del dicitore , e sentivan le sue parole , quand' anche avessero voluto ubbidire , dite un poco in che maniera avrebber potuto , spinti com' erano , e incalzati da quelli di dietro , spinti anch' essi da altri , come flutti da flutti , via via fino al l' estremita` della folla , che andava sempre crescendo . Al capitano , cominciava a mancargli il respiro . - Fateli dare addietro ch' io possa riprender fiato , - diceva agli alabardieri : - ma non fate male a nessuno . Vediamo d' entrare in bottega : picchiate ; fateli stare indietro . - Indietro ! indietro ! - gridano gli alabardieri , buttandosi tutti insieme addosso ai primi , e respingendoli con l' aste dell' alabarde . Quelli urlano , si tirano indietro , come possono ; da`nno con le schiene ne' petti , co' gomiti nelle pance , co' calcagni sulle punte de' piedi a quelli che son dietro a loro : si fa un pigi`o , una calca , che quelli che si trovavano in mezzo , avrebbero pagato qualcosa a essere altrove . Intanto un po' di vo`to s' e` fatto davanti alla porta : il capitano picchia , ripicchia , urla che gli aprano : quelli di dentro vedono dalle finestre , scendon di corsa , aprono ; il capitano entra , chiama gli alabardieri , che si ficcan dentro anch' essi l' un dopo l' altro , gli ultimi rattenendo la folla con l' alabarde . Quando sono entrati tutti , si mette tanto di catenaccio , si riappuntella ; il capitano sale di corsa , e s' affaccia a una finestra . Uh , che formicolaio ! - Figliuoli , - grida : molti si voltano in su ; - figliuoli , andate a casa . Perdono generale a chi torna subito a casa . - Pane ! pane ! aprite ! aprite ! - eran le parole piu` distinte nell' urli`o orrendo , che la folla mandava in risposta . - Giudizio , figliuoli ! badate bene ! siete ancora a tempo . Via , andate , tornate a casa . Pane , ne avrete ; ma non e` questa la maniera . Eh ! ... eh ! che fate laggiu ! Eh ! a quella porta ! Oibo` oibo` ! Vedo , vedo : giudizio ! badate bene ! e` un delitto grosso . Or ora vengo io . Eh ! eh ! smettete con que' ferri ; giu quelle mani . Vergogna ! Voi altri milanesi , che , per la bonta` , siete nominati in tutto il mondo ! Sentite , sentite : siete sempre stati buoni fi ... Ah canaglia ! Questa rapida mutazione di stile fu cagionata da una pietra che , uscita dalle mani d' uno di que' buoni figliuoli , venne a batter nella fronte del capitano , sulla protuberanza sinistra della profondita` metafisica . - Canaglia ! canaglia ! - continuava a gridare , chiudendo presto presto la finestra , e ritirandosi . Ma quantunque avesse gridato quanto n' aveva in canna , le sue parole , buone e cattive , s' eran tutte dileguate e disfatte a mezz' aria , nella tempesta delle grida che venivan di giu` . Quello poi che diceva di vedere , era un gran lavorare di pietre , di ferri - i primi che coloro avevano potuto procacciarsi per la strada - , che si faceva alla porta , per sfondarla , e alle finestre , per svellere l' inferriate : e gia` l' opera era molto avanzata . Intanto , padroni e garzoni della bottega , ch' erano alle finestre de' piani di sopra , con una munizione di pietre - avranno probabilmente disselciato un cortile - , urlavano e facevan versacci a quelli di giu` , perche' smettessero ; facevan vedere le pietre , accennavano di volerle buttare . Visto ch' era tempo perso , cominciarono a buttarle davvero . Neppur una ne cadeva in fallo ; giacche' la calca era tale , che un granello di miglio , come si suol dire , non sarebbe andato in terra . - Ah birboni ! ah furfantoni ! questo il pane , che date alla povera gente ? Ahi ! Ahime` ! Ohi ! Ora , ora ! - s' urlava di giu` . Piu` d' uno fu conciato male ; due ragazzi vi rimasero morti . Il furore accrebbe le forze della moltitudine : la porta fu sfondata , l' inferriate , svelte ; e il torrente penetro` per tutti i varchi . Quelli di dentro , vedendo la mala parata , scapparono in soffitta : il capitano , gli alabardieri , e alcuni della casa stettero li` rannicchiati ne' cantucci ; altri , uscendo per gli abbaini , andavano su pe' tetti , come i gatti . La vista della preda fece dimenticare ai vincitori i disegni di vendette sanguinose . Si slanciano ai cassoni ; il pane e` messo a ruba . Qualcheduno in vece corre al banco , butta giu` la serratura , agguanta le ciotole , piglia a manate , intasca , ed esce carico di quattrini , per tornar poi a rubar pane , se ne rimarra` . La folla si sparge ne' magazzini . Metton mano ai sacchi , li strascicano , li rovesciano : chi se ne caccia uno tra le gambe , gli scioglie la bocca , e , per ridurlo a un carico da potersi portare , butta via una parte della farina : chi , gridando : - aspetta , aspetta , - si china a parare il grembiule , un fazzoletto , il cappello , per ricever quella grazia di Dio ; uno corre a una madia , e prende un pezzo di pasta , che s' allunga , e gli scappa da ogni parte ; un altro , che ha conquistato un burattello , lo porta per aria : chi va , chi viene : uomini , donne , fanciulli , spinte , rispinte , urli , e un bianco polveri`o che per tutto si posa , per tutto si solleva , e tutto vela e annebbia . Di fuori , una calca composta di due processioni opposte , che si rompono e s' intralciano a vicenda , di chi esce con la preda , e di chi vuol entrare a farne . Mentre quel forno veniva cosi` messo sottosopra , nessun altro della citta` era quieto e senza pericolo . Ma a nessuno la gente accorse in numero tale da potere intraprender tutto ; in alcuni , i padroni avevan raccolto degli ausiliari , e stavan sulle difese ; altrove , trovandosi in pochi , venivano in certo modo a patti : distribuivan pane a quelli che s' eran cominciati a affollare davanti alle botteghe , con questo che se n' andassero . E quelli se n' andavano , non tanto perche' fosser soddisfatti , quanto perche' gli alabardieri e la sbirraglia , stando alla larga da quel tremendo forno delle grucce , si facevan pero` vedere altrove , in forza bastante a tenere in rispetto i tristi che non fossero una folla . Cosi` il trambusto andava sempre crescendo a quel primo disgraziato forno ; perche' tutti coloro che gli pizzicavan le mani di far qualche bell' impresa , correvan la` , dove gli amici erano i piu` forti , e l' impunita` sicura . A questo punto eran le cose , quando Renzo , avendo ormai sgranocchiato il suo pane , veniva avanti per il borgo di porta orientale , e s' avviava , senza saperlo , proprio al luogo centrale del tumulto . Andava , ora lesto , ora ritardato dalla folla ; e andando , guardava e stava in orecchi , per ricavar da quel ronzi`o confuso di discorsi qualche notizia piu` positiva dello stato delle cose . Ed ecco a un di presso le parole che gli riusci` di rilevare in tutta la strada che fece . - Ora e` scoperta , - gridava uno , - l' impostura infame di que' birboni , che dicevano che non c' era ne' pane , ne' farina , ne' grano . Ora si vede la cosa chiara e lampante ; e non ce la potranno piu` dare ad intendere . Viva l' abbondanza ! - Vi dico io che tutto questo non serve a nulla , - diceva un altro : - e` un buco nell' acqua ; anzi sara` peggio , se non si fa una buona giustizia . Il pane verra` a buon mercato , ma ci metteranno il veleno , per far morir la povera gente , come mosche . Gia` lo dicono che siam troppi ; l' hanno detto nella giunta ; e lo so di certo , per averlo sentito dir io , con quest' orecchi , da una mia comare , che e` amica d' un parente d' uno sguattero d' uno di que' signori . Parole da non ripetersi diceva , con la schiuma alla bocca , un altro , che teneva con una mano un cencio di fazzoletto su' capelli arruffati e insanguinati . E qualche vicino , come per consolarlo , gli faceva eco . - Largo , largo , signori , in cortesia ; lascin passare un povero padre di famiglia , che porta da mangiare a cinque figliuoli - . Cosi` diceva uno che veniva barcollando sotto un gran sacco di farina ; e ognuno s' ingegnava di ritirarsi , per fargli largo . - Io ? - diceva un altro , quasi sottovoce , a un suo compagno : - io me la batto . Son uomo di mondo , e so come vanno queste cose . Questi merlotti che fanno ora tanto fracasso , domani o doman l' altro , se ne staranno in casa , tutti pieni di paura . Ho gia` visto certi visi , certi galantuomini che giran , facendo l' indiano , e notano chi c' e` e chi non c' e` : quando poi tutto e` finito , si raccolgono i conti , e a chi tocca , tocca . - Quello che protegge i fornai , - gridava una voce sonora , che attiro` l' attenzione di Renzo , - e` il vicario di provvisione . - Son tutti birboni , - diceva un vicino . - Si` ; ma il capo e` lui , - replicava il primo . Il vicario di provvisione , eletto ogn' anno dal governatore tra sei nobili proposti dal Consiglio de' decurioni , era il presidente di questo , e del tribunale di provvisione ; il quale , composto di dodici , anche questi nobili , aveva , con altre attribuzioni , quella principalmente dell' annona . Chi occupava un tal posto doveva necessariamente , in tempi di fame e d' ignoranza , esser detto l' autore de' mali : meno che non avesse fatto cio` che fece Ferrer ; cosa che non era nelle sue facolta` , se anche fosse stata nelle sue idee . - Scellerati ! - esclamava un altro : - si puo` far di peggio ? sono arrivati a dire che il gran cancelliere e` un vecchio rimbambito , per levargli il credito , e comandar loro soli . Bisognerebbe fare una gran stia , e metterli dentro , a viver di vecce e di loglio , come volevano trattar noi . - Pane eh ? - diceva uno che cercava d' andar in fretta : - sassate di libbra : pietre di questa fatta , che venivan giu` come la grandine . E che schiacciata di costole ! Non vedo l' ora d' essere a casa mia . Tra questi discorsi , dai quali non saprei dire se fosse piu` informato o sbalordito , e tra gli urtoni , arrivo` Renzo finalmente davanti a quel forno . La gente era gia` molto diradata , dimodoche' pote' contemplare il brutto e recente soqquadro . Le mura scalcinate e ammaccate da sassi , da mattoni , le finestre sgangherate , diroccata la porta . Questa poi non e` una bella cosa , disse Renzo tra se' : se concian cosi` tutti i forni , dove voglion fare il pane ? Ne' pozzi ? Ogni tanto , usciva dalla bottega qualcheduno che portava un pezzo di cassone , o di madia , o di frullone , la stanga d' una gramola , una panca , una paniera , un libro di conti , qualche cosa in somma di quel povero forno ; e gridando : - largo , largo , - passava tra la gente . Tutti questi s' incamminavano dalla stessa parte , e a un luogo convenuto , si vedeva . Cos' e` quest' altra storia ? penso` di nuovo Renzo ; e ando` dietro a uno che , fatto un fascio d' asse spezzate e di schegge , se lo mise in ispalla , avviandosi , come gli altri , per la strada che costeggia il fianco settentrionale del duomo , e ha preso nome dagli scalini che c' erano , e da poco in qua non ci son piu` . La voglia d' osservar gli avvenimenti non pote' fare che il montanaro , quando gli si scopri` davanti la gran mole , non si soffermasse a guardare in su , con la bocca aperta . Studio` poi il passo , per raggiunger colui che aveva preso come per guida ; volto` il canto , diede un' occhiata anche alla facciata del duomo , rustica allora in gran parte e ben lontana dal compimento ; e sempre dietro a colui , che andava verso il mezzo della piazza . La gente era piu` fitta quanto piu` s' andava avanti , ma al portatore gli si faceva largo : egli fendeva l' onda del popolo , e Renzo , standogli sempre attaccato , arrivo` con lui al centro della folla . Li` c' era uno spazio vo`to , e in mezzo , un mucchio di brace , reliquie degli attrezzi detti di sopra . All' intorno era un batter di mani e di piedi , un frastono di mille grida di trionfo e d' imprecazione . L' uomo del fascio lo butto` su quel mucchio ; un altro , con un mozzicone di pala mezzo abbruciacchiato , sbracia il fuoco : il fumo cresce e s' addensa ; la fiamma si ridesta ; con essa le grida sorgon piu` forti . - Viva l' abbondanza ! Moiano gli affamatori ! Moia la carestia ! Crepi la Provvisione ! Crepi la giunta ! Viva il pane ! Veramente , la distruzion de' frulloni e delle madie , la devastazion de' forni , e lo scompiglio de' fornai , non sono i mezzi piu` spicci per far vivere il pane ; ma questa e` una di quelle sottigliezze metafisiche , che una moltitudine non ci arriva . Pero` , senza essere un gran metafisico , un uomo ci arriva talvolta alla prima , finch' e` nuovo nella questione ; e solo a forza di parlarne , e di sentirne parlare , diventera` inabile anche a intenderle . A Renzo in fatti quel pensiero gli era venuto , come abbiam visto , da principio , e gli tornava ogni momento . Lo tenne per altro in se' ; perche' , di tanti visi , non ce n' era uno che sembrasse dire : fratello , se fallo , correggimi , che l' avro` caro . Gia` era di nuovo finita la fiamma ; non si vedeva piu` venir nessuno con altra materia , e la gente cominciava a annoiarsi ; quando si sparse la voce , che , al Cordusio - una piazzetta o un crocicchio non molto distante di li` - , s' era messo l' assedio a un forno . Spesso , in simili circostanze , l' annunzio d' una cosa la fa essere . Insieme con quella voce , si diffuse nella moltitudine una voglia di correr la` : - io vo ; tu , vai ? vengo ; andiamo , - si sentiva per tutto : la calca si rompe , e diventa una processione . Renzo rimaneva indietro , non movendosi quasi , se non quanto era strascinato dal torrente ; e teneva intanto consiglio in cuor suo , se dovesse uscir dal baccano , e ritornare al convento , in cerca del padre Bonaventura , o andare a vedere anche quest' altra . Prevalse di nuovo la curiosita` . Pero` risolvette di non cacciarsi nel fitto della mischia , a farsi ammaccar l' ossa , o a risicar qualcosa di peggio ; ma di tenersi in qualche distanza , a osservare . E trovandosi gia` un poco al largo , si levo` di tasca il secondo pane , e attaccandoci un morso , s' avvio` alla coda dell' esercito tumultuoso . Questo , dalla piazza , era gia` entrato nella strada corta e stretta di Pescheria vecchia , e di la` , per quell' arco a sbieco , nella piazza de' Mercanti . E li` eran ben pochi quelli che , nel passar davanti alla nicchia che taglia il mezzo della loggia dell' edifizio chiamato allora il collegio de' dottori , non dessero un' occhiatina alla grande statua che vi campeggiava , a quel viso serio , burbero , accipigliato , e non dico abbastanza , di don Filippo II , che , anche dal marmo , imponeva un non so che di rispetto , e , con quel braccio teso , pareva che fosse li` per dire : ora vengo io , marmaglia . Quella statua non c' e` piu` , per un caso singolare . Circa cento settant' anni dopo quello che stiam raccontando , un giorno le fu cambiata la testa , le fu levato di mano lo scettro , e sostituito a questo un pugnale ; e alla statua fu messo nome Marco Bruto . Cosi` accomodata stette forse un par d' anni ; ma , una mattina , certuni che non avevan simpatia con Marco Bruto , anzi dovevano avere con lui una ruggine segreta , gettarono una fune intorno alla statua , la tiraron giu` , le fecero cento angherie ; e , mutilata e ridotta a un torso informe , la strascicarono , con gli occhi in fuori , e con le lingue fuori , per le strade , e , quando furon stracchi bene , la ruzzolarono non so dove . Chi l' avesse detto a Andrea Biffi , quando la scolpiva ! Dalla piazza de' Mercanti , la marmaglia insacco` , per quell' altr' arco , nella via de' fustagnai , e di li` si sparpaglio` nel Cordusio . Ognuno , al primo sboccarvi , guardava subito verso il forno ch' era stato indicato . Ma in vece della moltitudine d' amici che s' aspettavano di trovar li` gia` al lavoro , videro soltanto alcuni starsene , come esitando , a qualche distanza della bottega , la quale era chiusa , e alle finestre gente armata , in atto di star pronti a difendersi . A quella vista , chi si maravigliava , chi sagrava , chi rideva ; chi si voltava , per informar quelli che arrivavan via via ; chi si fermava , chi voleva tornare indietro , chi diceva : - avanti , avanti - . C' era un incalzare e un rattenere , come un ristagno , una titubazione , un ronzi`o confuso di contrasti e di consulte . In questa , scoppio` di mezzo alla folla una maledetta voce : - c' e` qui vicino la casa del vicario di provvisione : andiamo a far giustizia , e a dare il sacco - . Parve il rammentarsi comune d' un concerto preso , piuttosto che l' accettazione d' una proposta . - Dal vicario ! dal vicario ! - e` il solo grido che si possa sentire . La turba si move , tutta insieme , verso la strada dov' era la casa nominata in un cosi` cattivo punto . Lo sventurato vicario stava , in quel momento , facendo un chilo agro e stentato d' un desinare biascicato senza appetito , e senza pan fresco , e attendeva , con gran sospensione , come avesse a finire quella burrasca , lontano pero` dal sospettar che dovesse cader cosi` spaventosamente addosso a lui . Qualche galantuomo precorse di galoppo la folla , per avvertirlo di quel che gli sovrastava . I servitori , attirati gia` dal rumore sulla porta , guardavano sgomentati lungo la strada , dalla parte donde il rumore veniva avvicinandosi . Mentre ascoltan l' avviso , vedon comparire la vanguardia : in fretta e in furia , si porta l' avviso al padrone : mentre questo pensa a fuggire , e come fuggire , un altro viene a dirgli che non e` piu` a tempo . I servitori ne hanno appena tanto che basti per chiuder la porta . Metton la stanga , metton puntelli , corrono a chiuder le finestre , come quando si vede venire avanti un tempo nero , e s' aspetta la grandine , da un momento all' altro . L' urli`o crescente , scendendo dall' alto come un tuono , rimbomba nel vo`to cortile ; ogni buco della casa ne rintrona : e di mezzo al vasto e confuso strepito , si senton forti e fitti colpi di pietre alla porta . - Il vicario ! Il tiranno ! L' affamatore ! Lo vogliamo ! vivo o morto ! Il meschino girava di stanza in stanza , pallido , senza fiato , battendo palma a palma , raccomandandosi a Dio , e a' suoi servitori , che tenessero fermo , che trovassero la maniera di farlo scappare . Ma come , e di dove ? Sali` in soffitta ; da un pertugio , guardo` ansiosamente nella strada , e la vide piena zeppa di furibondi ; senti` le voci che chiedevan la sua morte ; e piu` smarrito che mai , si ritiro` , e ando` a cercare il piu` sicuro e riposto nascondiglio . Li` rannicchiato , stava attento , attento , se mai il funesto rumore s' affievolisse , se il tumulto s' acquietasse un poco ; ma sentendo in vece il muggito alzarsi piu` feroce e piu` rumoroso , e raddoppiare i picchi , preso da un nuovo soprassalto al cuore , si turava gli orecchi in fretta . Poi , come fuori di se' , stringendo i denti , e raggrinzando il viso , stendeva le braccia , e puntava i pugni , come se volesse tener ferma la porta ... Del resto , quel che facesse precisamente non si puo` sapere , giacche' era solo ; e la storia e` costretta a indovinare . Fortuna che c' e` avvezza . Renzo , questa volta , si trovava nel forte del tumulto , non gia` portatovi dalla piena , ma cacciatovisi deliberatamente . A quella prima proposta di sangue , aveva sentito il suo rimescolarsi tutto : in quanto al saccheggio , non avrebbe saputo dire se fosse bene o male in quel caso ; ma l' idea dell' omicidio gli cagiono` un orrore pretto e immediato . E quantunque , per quella funesta docilita` degli animi appassionati all' affermare appassionato di molti , fosse persuasissimo che il vicario era la cagion principale della fame , il nemico de' poveri , pure , avendo , al primo moversi della turba , sentita a caso qualche parola che indicava la volonta` di fare ogni sforzo per salvarlo , s' era subito proposto d' aiutare anche lui un' opera tale ; e , con quest' intenzione , s' era cacciato , quasi fino a quella porta , che veniva travagliata in cento modi . Chi con ciottoli picchiava su' chiodi della serratura , per isconficcarla ; altri , con pali e scarpelli e martelli , cercavano di lavorar piu` in regola : altri poi , con pietre , con coltelli spuntati , con chiodi , con bastoni , con l' unghie , non avendo altro , scalcinavano e sgretolavano il muro , e s' ingegnavano di levare i mattoni , e fare una breccia . Quelli che non potevano aiutare , facevan coraggio con gli urli ; ma nello stesso tempo , con lo star li` a pigiare , impicciavan di piu` il lavoro gia` impicciato dalla gara disordinata de' lavoranti : giacche' , per grazia del cielo , accade talvolta anche nel male quella cosa troppo frequente nel bene , che i fautori piu` ardenti divengano un impedimento . I magistrati ch' ebbero i primi l' avviso di quel che accadeva , spediron subito a chieder soccorso al comandante del castello , che allora si diceva di porta Giovia ; il quale mando` alcuni soldati . Ma , tra l' avviso , e l' ordine , e il radunarsi , e il mettersi in cammino , e il cammino , essi arrivarono che la casa era gia` cinta di vasto assedio ; e fecero alto lontano da quella , all' estremita` della folla . L' ufiziale che li comandava , non sapeva che partito prendere . Li` non era altro che una , lasciatemi dire , accozzaglia di gente varia d' eta` e di sesso , che stava a vedere . All' intimazioni che gli venivan fatte , di sbandarsi , e di dar luogo , rispondevano con un cupo e lungo mormori`o ; nessuno si moveva . Far fuoco sopra quella ciurma , pareva all' ufiziale cosa non solo crudele , ma piena di pericolo ; cosa che , offendendo i meno terribili , avrebbe irritato i molti violenti : e del resto , non aveva una tale istruzione . Aprire quella prima folla , rovesciarla a destra e a sinistra , e andare avanti a portar la guerra a chi la faceva , sarebbe stata la meglio ; ma riuscirvi , li` stava il punto . Chi sapeva se i soldati avrebber potuto avanzarsi uniti e ordinati ? Che se , in vece di romper la folla , si fossero sparpagliati loro tra quella , si sarebber trovati a sua discrezione , dopo averla aizzata . L' irresolutezza del comandante e l' immobilita` de' soldati parve , a diritto o a torto , paura . La gente che si trovavan vicino a loro , si contentavano di guardargli in viso , con un' aria , come si dice , di me n' impipo ; quelli ch' erano un po' piu` lontani , non se ne stavano di provocarli , con visacci e con grida di scherno ; piu` in la` , pochi sapevano o si curavano che ci fossero ; i guastatori seguitavano a smurare , senz' altro pensiero che di riuscir presto nell' impresa ; gli spettatori non cessavano d' animarla con gli urli . Spiccava tra questi , ed era lui stesso spettacolo , un vecchio mal vissuto , che , spalancando due occhi affossati e infocati , contraendo le grinze a un sogghigno di compiacenza diabolica , con le mani alzate sopra una canizie vituperosa , agitava in aria un martello , una corda , quattro gran chiodi , con che diceva di volere attaccare il vicario a un battente della sua porta , ammazzato che fosse . - Oibo` ! vergogna ! - scappo` fuori Renzo , inorridito a quelle parole , alla vista di tant' altri visi che davan segno d' approvarle , e incoraggito dal vederne degli altri , sui quali , benche' muti , traspariva lo stesso orrore del quale era compreso lui . - Vergogna ! Vogliam noi rubare il mestiere al boia ? assassinare un cristiano ? Come volete che Dio ci dia del pane , se facciamo di queste atrocita` ? Ci mandera` de' fulmini , e non del pane ! - Ah cane ! ah traditor della patria ! - grido` , voltandosi a Renzo , con un viso da indemoniato , un di coloro che avevan potuto sentire tra il frastono quelle sante parole . - Aspetta , aspetta ! un servitore del vicario , travestito da contadino : e` una spia : da`lli , da`lli ! - Cento voci si spargono all' intorno . - Cos' e` ? dov' e` ? chi e` ? Un servitore del vicario . Una spia . Il vicario travestito da contadino , che scappa . Dov' e` ? dov' e` ? da`lli , da`lli ! Renzo ammutolisce , diventa piccino piccino , vorrebbe sparire ; alcuni suoi vicini lo prendono in mezzo ; e con alte e diverse grida cercano di confondere quelle voci nemiche e omicide . Ma cio` che piu` di tutto lo servi` fu un - largo , largo , - che si senti` gridar li` vicino : - largo ! e` qui l' aiuto : largo , ohe ! Cos' era ? Era una lunga scala a mano , che alcuni portavano , per appoggiarla alla casa , e entrarci da una finestra . Ma per buona sorte , quel mezzo , che avrebbe resa la cosa facile , non era facile esso a mettere in opera . I portatori , all' una e all' altra cima , e di qua e di la` della macchina , urtati , scompigliati , divisi dalla calca , andavano a onde : uno , con la testa tra due scalini , e gli staggi sulle spalle , oppresso come sotto un giogo scosso , mugghiava ; un altro veniva staccato dal carico con una spinta ; la scala abbandonata picchiava spalle , braccia , costole : pensate cosa dovevan dire coloro de' quali erano . Altri sollevano con le mani il peso morto , vi si caccian sotto , se lo mettono addosso , gridando : - animo ! andiamo ! - La macchina fatale s' avanza balzelloni , e serpeggiando . Arrivo` a tempo a distrarre e a disordinare i nemici di Renzo , il quale profitto` della confusione nata nella confusione ; e , quatto quatto sul principio , poi giocando di gomita a piu` non posso , s' allontano` da quel luogo , dove non c' era buon' aria per lui , con l' intenzione anche d' uscire , piu` presto che potesse , dal tumulto , e d' andar davvero a trovare o a aspettare il padre Bonaventura . Tutt' a un tratto , un movimento straordinario cominciato a una estremita` , si propaga per la folla , una voce si sparge , viene avanti di bocca in bocca : - Ferrer ! Ferrer ! - Una maraviglia , una gioia , una rabbia , un' inclinazione , una ripugnanza , scoppiano per tutto dove arriva quel nome ; chi lo grida , chi vuol soffogarlo ; chi afferma , chi nega , chi benedice , chi bestemmia . - qui Ferrer ! - Non e` vero , non e` vero ! - Si` , si` ; viva Ferrer ! quello che ha messo il pane a buon mercato . - No , no ! - E qui , e` qui in carrozza . - Cosa importa ? che c' entra lui ? non vogliamo nessuno ! - Ferrer ! viva Ferrer ! l' amico della povera gente ! viene per condurre in prigione il vicario . - No , no : vogliamo far giustizia noi : indietro , indietro ! - Si` , si` : Ferrer ! venga Ferrer ! in prigione il vicario ! E tutti , alzandosi in punta di piedi , si voltano a guardare da quella parte donde s' annunziava l' inaspettato arrivo . Alzandosi tutti , vedevano ne' piu` ne' meno che se fossero stati tutti con le piante in terra ; ma tant' e` , tutti s' alzavano . In fatti , all' estremita` della folla , dalla parte opposta a quella dove stavano i soldati , era arrivato in carrozza Antonio Ferrer , il gran cancelliere ; il quale , rimordendogli probabilmente la coscienza d' essere co' suoi spropositi e con la sua ostinazione , stato causa , o almeno occasione di quella sommossa , veniva ora a cercar d' acquietarla , e d' impedirne almeno il piu` terribile e irreparabile effetto : veniva a spender bene una popolarita` mal acquistata . Ne' tumulti popolari c' e` sempre un certo numero d' uomini che , o per un riscaldamento di passione , o per una persuasione fanatica , o per un disegno scellerato , o per un maledetto gusto del soqquadro , fanno di tutto per ispinger le cose al peggio ; propongono o promovono i piu` spietati consigli , soffian nel fuoco ogni volta che principia a illanguidire : non e` mai troppo per costoro ; non vorrebbero che il tumulto avesse ne' fine ne' misura . Ma per contrappeso , c' e` sempre anche un certo numero d' altri uomini che , con pari ardore e con insistenza pari , s' adoprano per produr l' effetto contrario : taluni mossi da amicizia o da parzialita` per le persone minacciate ; altri senz' altro impulso che d' un pio e spontaneo orrore del sangue e de' fatti atroci . Il cielo li benedica . In ciascuna di queste due parti opposte , anche quando non ci siano concerti antecedenti , l' uniformita` de' voleri crea un concerto istantaneo nell' operazioni . Chi forma poi la massa , e quasi il materiale del tumulto , e` un miscuglio accidentale d' uomini , che , piu` o meno , per gradazioni indefinite , tengono dell' uno e dell' altro estremo : un po' riscaldati , un po' furbi , un po' inclinati a una certa giustizia , come l' intendon loro , un po' vogliosi di vederne qualcheduna grossa , pronti alla ferocia e alla misericordia , a detestare e ad adorare , secondo che si presenti l' occasione di provar con pienezza l' uno o l' altro sentimento ; avidi ogni momento di sapere , di credere qualche cosa grossa , bisognosi di gridare , d' applaudire a qualcheduno , o d' urlargli dietro . Viva e moia , son le parole che mandan fuori piu` volentieri ; e chi e` riuscito a persuaderli che un tale non meriti d' essere squartato , non ha bisogno di spender piu` parole per convincerli che sia degno d' esser portato in trionfo : attori , spettatori , strumenti , ostacoli , secondo il vento ; pronti anche a stare zitti , quando non sentan piu` grida da ripetere , a finirla , quando manchino gl' istigatori , a sbandarsi , quando molte voci concordi e non contraddette abbiano detto : andiamo ; e a tornarsene a casa , domandandosi l' uno con l' altro : cos' e` stato ? Siccome pero` questa massa , avendo la maggior forza , la puo` dare a chi vuole , cosi` ognuna delle due parti attive usa ogni arte per tirarla dalla sua , per impadronirsene : sono quasi due anime nemiche , che combattono per entrare in quel corpaccio , e farlo movere . Fanno a chi sapra` sparger le voci piu` atte a eccitar le passioni , a dirigere i movimenti a favore dell' uno o dell' altro intento ; a chi sapra` piu` a proposito trovare le nuove che riaccendano gli sdegni , o gli affievoliscano , risveglino le speranze o i terrori ; a chi sapra` trovare il grido , che ripetuto dai piu` e piu` forte , esprima , attesti e crei nello stesso tempo il voto della pluralita` , per l' una o per l' altra parte . Tutta questa chiacchierata s' e` fatta per venire a dire che , nella lotta tra le due parti che si contendevano il voto della gente affollata alla casa del vicario , l' apparizione d' Antonio Ferrer diede , quasi in un momento , un gran vantaggio alla parte degli umani , la quale era manifestamente al di sotto , e , un po' piu` che quel soccorso fosse tardato , non avrebbe avuto piu` , ne' forza , ne' motivo di combattere . L' uomo era gradito alla moltitudine , per quella tariffa di sua invenzione cosi` favorevole a' compratori , e per quel suo eroico star duro contro ogni ragionamento in contrario . Gli animi gia` propensi erano ora ancor piu` innamorati dalla fiducia animosa del vecchio che , senza guardie , senza apparato , veniva cosi` a trovare , ad affrontare una moltitudine irritata e procellosa . Faceva poi un effetto mirabile il sentire che veniva a condurre in prigione il vicario : cosi` il furore contro costui , che si sarebbe scatenato peggio , chi l' avesse preso con le brusche , e non gli avesse voluto conceder nulla , ora , con quella promessa di soddisfazione , con quell' osso in bocca , s' acquietava un poco , e dava luogo agli altri opposti sentimenti , che sorgevano in una gran parte degli animi . I partigiani della pace , ripreso fiato , secondavano Ferrer in cento maniere : quelli che si trovavan vicini a lui , eccitando e rieccitando col loro il pubblico applauso , e cercando insieme di far ritirare la gente , per aprire il passo alla carrozza ; gli altri , applaudendo , ripetendo e facendo passare le sue parole , o quelle che a lor parevano le migliori che potesse dire , dando sulla voce ai furiosi ostinati , e rivolgendo contro di loro la nuova passione della mobile adunanza . - Chi e` che non vuole che si dica : viva Ferrer ? Tu non vorresti eh , che il pane fosse a buon mercato ? Son birboni che non vogliono una giustizia da cristiani : e c' e` di quelli che schiamazzano piu` degli altri , per fare scappare il vicario . In prigione il vicario ! Viva Ferrer ! Largo a Ferrer ! - E crescendo sempre piu` quelli che parlavan cosi` , s' andava a proporzione abbassando la baldanza della parte contraria ; di maniera che i primi dal predicare vennero anche a dar sulle mani a quelli che diroccavano ancora , a cacciarli indietro , a levar loro dall' unghie gli ordigni . Questi fremevano , minacciavano anche , cercavan di rifarsi ; ma la causa del sangue era perduta : il grido che predominava era : prigione , giustizia , Ferrer ! Dopo un po' di dibattimento , coloro furon respinti : gli altri s' impadroniron della porta , e per tenerla difesa da nuovi assalti , e per prepararvi l' adito a Ferrer ; e alcuno di essi , mandando dentro una voce a quelli di casa - fessure non ne mancava - , gli avviso` che arrivava soccorso , e che facessero star pronto il vicario , - per andar subito ... in prigione : ehm , avete inteso ? - quel Ferrer che aiuta a far le gride ? - domando` a un nuovo vicino il nostro Renzo , che si rammento` del vidit Ferrer che il dottore gli aveva gridato all' orecchio , facendoglielo vedere in fondo di quella tale . - Gia` : il gran cancelliere - gli fu risposto . - un galantuomo , n' e` vero ? - Eccome se e` un galantuomo ! e` quello che aveva messo il pane a buon mercato ; e gli altri non hanno voluto ; e ora viene a condurre in prigione il vicario , che non ha fatto le cose giuste . Non fa bisogno di dire che Renzo fu subito per Ferrer . Volle andargli incontro addirittura : la cosa non era facile ; ma con certe sue spinte e gomitate da alpigiano , riusci` a farsi far largo , e a arrivare in prima fila , proprio di fianco alla carrozza . Era questa gia` un po' inoltrata nella folla ; e in quel momento stava ferma , per uno di quegl' incagli inevitabili e frequenti , in un' andata di quella sorte . Il vecchio Ferrer presentava ora all' uno , ora all' altro sportello , un viso tutto umile , tutto ridente , tutto amoroso , un viso che aveva tenuto sempre in serbo per quando si trovasse alla presenza di don Filippo IV ; ma fu costretto a spenderlo anche in quest' occasione . Parlava anche ; ma il chiasso e il ronzlo di tante voci , gli evviva stessi che si facevano a lui , lasciavano ben poco e a ben pochi sentir le sue parole . S' aiutava dunque co' gesti , ora mettendo la punta delle mani sulle labbra , a prendere un bacio che le mani , separandosi subito , distribuivano a destra e a sinistra in ringraziamento alla pubblica benevolenza ; ora stendendole e movendole lentamente fuori d' uno sportello , per chiedere un po' di luogo ; ora abbassandole garbatamente , per chiedere un po' di silenzio . Quando n' aveva ottenuto un poco , i piu` vicini sentivano e ripetevano le sue parole : - pane , abbondanza : vengo a far giustizia : un po' di luogo di grazia - . Sopraffatto poi e come soffogato dal fracasso di tante voci , dalla vista di tanti visi fitti , di tant' occhi addosso a lui , si tirava indietro un momento , gonfiava le gote , mandava un gran soffio , e diceva tra se' : por mi vida' que de gente ! - Viva Ferrer ! Non abbia paura . Lei e` un galantuomo . Pane , pane ! - Si` ; pane , pane , - rispondeva Ferrer : - abbondanza ; lo prometto io , - e metteva la mano al petto . - Un po' di luogo , - aggiungeva subito : - vengo per condurlo in prigione , per dargli il giusto gastigo che si merita : - e soggiungeva sottovoce : - si es culpable - . Chinandosi poi innanzi verso il cocchiere , gli diceva in fretta : - adelante' Pedro' si puedes . Il cocchiere sorrideva anche lui alla moltitudine , con una grazia affettuosa , come se fosse stato un gran personaggio ; e con un garbo ineffabile , dimenava adagio adagio la frusta , a destra e a sinistra , per chiedere agl' incomodi vicini che si ristringessero e si ritirassero un poco . - Di grazia , - diceva anche lui , - signori miei , un po' di luogo , un pochino ; appena appena da poter passare . Intanto i benevoli piu` attivi s' adopravano a far fare il luogo chiesto cosi` gentilmente . Alcuni davanti ai cavalli facevano ritirar le persone , con buone parole , con un mettere le mani sui petti , con certe spinte soavi : - in la` , via , un po' di luogo , signori - ; alcuni facevan lo stesso dalle due parti della carrozza , perche' potesse passare senza arrotar piedi , ne' ammaccar mostacci ; che , oltre il male delle persone , sarebbe stato porre a un gran repentaglio l' auge d' Antonio Ferrer . Renzo , dopo essere stato qualche momento a vagheggiare quella decorosa vecchiezza , conturbata un po' dall' angustia , aggravata dalla fatica , ma animata dalla sollecitudine , abbellita , per dir cosi` , dalla speranza di togliere un uomo all' angosce mortali , Renzo , dico , mise da parte ogni pensiero d' andarsene ; e si risolvette d' aiutare Ferrer , e di non abbandonarlo , fin che non fosse ottenuto l' intento . Detto fatto , si mise con gli altri a far far largo ; e non era certo de' meno attivi . Il largo si fece ; - venite pure avanti , - diceva piu` d' uno al cocchiere , ritirandosi o andando a fargli un po' di strada piu` innanzi . - Adelante , presto , con juicio , - gli disse anche il padrone ; e la carrozza si mosse . Ferrer , in mezzo ai saluti che scialacquava al pubblico in massa , ne faceva certi particolari di ringraziamento , con un sorriso d' intelligenza , a quelli che vedeva adoprarsi per lui : e di questi sorrisi ne tocco` piu` d' uno a Renzo , il quale per verita` se li meritava , e serviva in quel giorno il gran cancelliere meglio che non avrebbe potuto fare il piu` bravo de' suoi segretari . Al giovane montanaro invaghito di quella buona grazia , pareva quasi d' aver fatto amicizia con Antonio Ferrer . La carrozza , una volta incamminata , seguito` poi , piu` o meno adagio , e non senza qualche altra fermatina . Il tragitto non era forse piu` che un tiro di schioppo ; ma riguardo al tempo impiegatovi , avrebbe potuto parere un viaggetto , anche a chi non avesse avuto la santa fretta di Ferrer . La gente si moveva , davanti e di dietro , a destra e a sinistra della carrozza , a guisa di cavalloni intorno a una nave che avanza nel forte della tempesta . Piu` acuto , piu` scordato , piu` assordante di quello della tempesta era il frastono . Ferrer , guardando ora da una parte , ora dall' altra ; atteggiandosi e gestendo insieme , cercava d' intender qualche cosa , per accomodar le risposte al bisogno ; voleva far alla meglio un po' di dialogo con quella brigata d' amici ; ma la cosa era difficile , la piu` difficile forse che gli fosse ancora capitata , in tant' anni di gran - cancellierato . Ogni tanto pero` , qualche parola , anche qualche frase , ripetuta da un crocchio nel suo passaggio , gli si faceva sentire , come lo scoppio d' un razzo piu` forte si fa sentire nell' immenso scoppietti`o d' un fuoco artifiziale . E lui , ora ingegnandosi di rispondere in modo soddisfacente a queste grida , ora dicendo a buon conto le parole che sapeva dover esser piu` accette , o che qualche necessita` istantanea pareva richiedere , parlo` anche lui per tutta la strada . - Si` , signori ; pane , abbondanza . Lo condurro` io in prigione : sara` gastigato ... si es culpable . Si` , si` , comandero` io : il pane a buon mercato . Asi es ... cosi` e` , voglio dire : il re nostro signore non vuole che codesti fedelissimi vassalli patiscan la fame . Ox ! ox ! guardaos : non si facciano male , signori . Pedro' adelante con juicio . Abbondanza , abbondanza . Un po' di luogo , per carita` . Pane , pane . In prigione , in prigione . Cosa ? - domandava poi a uno che s' era buttato mezzo dentro lo sportello , a urlargli qualche suo consiglio o preghiera o applauso che fosse . Ma costui , senza poter neppure ricevere il cosa ? era stato tirato indietro da uno che lo vedeva li` li` per essere schiacciato da una rota . Con queste botte e risposte , tra le incessanti acclamazioni , tra qualche fremito anche d' opposizione , che si faceva sentire qua e la` , ma era subito soffogato , ecco alla fine Ferrer arrivato alla casa , per opera principalmente di que' buoni ausiliari . Gli altri che , come abbiam detto , eran gia` li` con le medesime buone intenzioni , avevano intanto lavorato a fare e a rifare un po' di piazza . Prega , esorta , minaccia ; pigia , ripigia , incalza di qua e di la` , con quel raddoppiare di voglia , e con quel rinnovamento di forze che viene dal veder vicino il fine desiderato ; gli era finalmente riuscito di divider la calca in due , e poi di spingere indietro le due calche ; tanto che , tra la porta e la carrozza , che vi si fermo` davanti , v' era un piccolo spazio voto . Renzo , che , facendo un po' da battistrada , un po' da scorta , era arrivato con la carrozza , pote' collocarsi in una di quelle due frontiere di benevoli , che facevano , nello stesso tempo , ala alla carrozza e argine alle due onde prementi di popolo . E aiutando a rattenerne una con le poderose sue spalle , si trovo` anche in un bel posto per poter vedere . Ferrer mise un gran respiro , quando vide quella piazzetta libera , e la porta ancor chiusa . Chiusa qui vuol dire non aperta ; del resto i gangheri eran quasi sconficcati fuor de' pilastri : i battenti scheggiati , ammaccati , sforzati e scombaciati nel mezzo lasciavano veder fuori da un largo spiraglio un pezzo di catenaccio storto , allentato , e quasi divelto , che , se vogliam dir cosi` , li teneva insieme . Un galantuomo s' era affacciato a quel fesso , a gridar che aprissero ; un altro spalanco` in fretta lo sportello della carrozza : il vecchio mise fuori la testa , s' alzo` , e afferrando con la destra il braccio di quel galantuomo , usci` , e scese sul predellino . La folla , da una parte e dall' altra , stava tutta in punta di piedi per vedere : mille visi , mille barbe in aria : la curiosita` e l' attenzione generale creo` un momento di generale silenzio . Ferrer , fermatosi quel momento sul predellino , diede un' occhiata in giro , saluto` con un inchino la moltitudine , come da un pulpito , e messa la mano sinistra al petto , grido` : - pane e giustizia - ; e franco , diritto , togato , scese in terra , tra l' acclamazioni che andavano alle stelle . Intanto quelli di dentro avevano aperto , ossia avevan finito d' aprire , tirando via il catenaccio insieme con gli anelli gia` mezzi sconficcati , e allargando lo spiraglio , appena quanto bastava per fare entrare il desideratissimo ospite . - Presto , presto , - diceva lui : - aprite bene , ch' io possa entrare : e voi , da bravi , tenete indietro la gente ; non mi lasciate venire addosso ... per l' amor del cielo ! Serbate un po' di largo per tra poco . Ehi ! ehi ! signori , un momento , - diceva poi ancora a quelli di dentro : - adagio con quel battente , lasciatemi passare : eh ! le mie costole ; vi raccomando le mie costole . Chiudete ora : no ; eh ! eh ! la toga ! la toga ! - Sarebbe in fatti rimasta presa tra i battenti , se Ferrer non n' avesse ritirato con molta disinvoltura lo strascico , che disparve come la coda d' una serpe , che si rimbuca inseguita . Riaccostati i battenti , furono anche riappuntellati alla meglio . Di fuori , quelli che s' eran costituiti guardia del corpo di Ferrer , lavoravano di spalle , di braccia e di grida , a mantener la piazza vota , pregando in cuor loro il Signore che lo facesse far presto . - Presto , presto , - diceva anche Ferrer di dentro , sotto il portico , ai servitori , che gli si eran messi d' intorno ansanti , gridando : - sia benedetto ! ah eccellenza ! oh eccellenza ! uh eccellenza ! - Presto , presto , - ripeteva Ferrer : - dov' e` questo benedett' uomo ? Il vicario scendeva le scale , mezzo strascicato e mezzo portato da altri suoi servitori , bianco come un panno lavato . Quando vide il suo aiuto , mise un gran respiro ; gli torno` il polso , gli scorse un po' di vita nelle gambe , un po' di colore sulle gote ; e corse , come pote' , verso Ferrer , dicendo : - sono nelle mani di Dio e di vostra eccellenza . Ma come uscir di qui ? Per tutto c' e` gente che mi vuol morto . - Venga usted con migo , e si faccia coraggio : qui fuori c' e` la mia carrozza ; presto , presto - . Lo prese per la mano , e lo condusse verso la porta , facendogli coraggio tuttavia ; ma diceva intanto tra se' : aqui esta` el busilis ; Dios nos valga ! La porta s' apre ; Ferrer esce il primo ; l' altro dietro , rannicchiato , attaccato , incollato alla toga salvatrice , come un bambino alla sottana della mamma . Quelli che avevan mantenuta la piazza vota , fanno ora , con un alzar di mani , di cappelli , come una rete , una nuvola , per sottrarre alla vista pericolosa della moltitudine il vicario ; il quale entra il primo nella carrozza , e vi si rimpiatta in un angolo . Ferrer sale dopo ; lo sportello vien chiuso . La moltitudine vide in confuso , riseppe , indovino` quel ch' era accaduto ; e mando` un urlo d' applausi e d' imprecazioni . La parte della strada che rimaneva da farsi , poteva parer la piu` difficile e la piu` pericolosa . Ma il voto pubblico era abbastanza spiegato per lasciar andare in prigione il vicario ; e nel tempo della fermata , molti di quelli che avevano agevolato l' arrivo di Ferrer , s' eran tanto ingegnati a preparare e a mantener come una corsi`a nel mezzo della folla , che la carrozza pote' , questa seconda volta , andare un po' piu` lesta , e di seguito . Di mano in mano che s' avanzava , le due folle rattenute dalle parti , si ricadevano addosso e si rimischiavano , dietro a quella . Ferrer , appena seduto , s' era chinato per avvertire il vicario , che stesse ben rincantucciato nel fondo , e non si facesse vedere , per l' amor del cielo ; ma l' avvertimento era superfluo . Lui , in vece , bisognava che si facesse vedere , per occupare e attirare a se' tutta l' attenzione del pubblico . E per tutta questa gita , come nella prima , fece al mutabile uditorio un discorso , il piu` continuo nel tempo , e il piu` sconnesso nel senso , che fosse mai ; interrompendolo pero` ogni tanto con qualche parolina spagnola , che in fretta in fretta si voltava a bisbigliar nell' orecchio del suo acquattato compagno . - Si` , signori ; pane e giustizia : in castello , in prigione , sotto la mia guardia . Grazie , grazie , grazie tante . No , no : non iscappera` . Por ablandarlos . E troppo giusto ; s' esaminera` , si vedra` . Anch' io voglio bene a lor signori . Un gastigo severo . Esto lo digo por su bien . Una meta giusta , una meta onesta , e gastigo agli affamatori . Si tirin da parte , di grazia . Si` , si` ; io sono un galantuomo , amico del popolo . Sara` gastigato : e` vero , e` un birbante , uno scellerato . Perdone , usted . La passera` male , la passera` male ... si es culpable . Si` , si` , li faremo rigar diritto i fornai . Viva il re , e i buoni milanesi , suoi fedelissimi vassalli ! Sta fresco , sta fresco . Animo ; estamos ya quasi fuera . Avevano in fatti attraversata la maggior calca , e gia` eran vicini a uscir al largo , del tutto . Li` Ferrer , mentre cominciava a dare un po' di riposo a' suoi polmoni , vide il soccorso di Pisa , que' soldati spagnoli , che pero` sulla fine non erano stati affatto inutili , giacche' sostenuti e diretti da qualche cittadino , avevano cooperato a mandare in pace un po' di gente , e a tenere il passo libero all' ultima uscita . All' arrivar della carrozza , fecero ala , e presentaron l' arme al gran cancelliere , il quale fece anche qui un saluto a destra , un saluto a sinistra ; e all' ufiziale , che venne piu` vicino a fargli il suo , disse , accompagnando le parole con un cenno della destra : - beso a usted las manos - : parole che l' ufiziale intese per quel che volevano dir realmente , cioe` : m' avete dato un bell' aiuto ! In risposta , fece un altro saluto , e si ristrinse nelle spalle . Era veramente il caso di dire : cedant arma togae ; ma Ferrer non aveva in quel momento la testa a citazioni : e del resto sarebbero state parole buttate via , perche' l' ufiziale non intendeva il latino . A Pedro , nel passar tra quelle due file di micheletti , tra que' moschetti cosi` rispettosamente alzati , gli torno` in petto il cuore antico . Si riebbe affatto dallo sbalordimento , si rammento` chi era , e chi conduceva ; e gridando : - ohe ! ohe ! - senz' aggiunta d' altre cerimonie , alla gente ormai rada abbastanza per poter esser trattata cosi` , e sferzando i cavalli , fece loro prender la rincorsa verso il castello . - Levantese' levantese ; esta`mos ya fuera , - disse Ferrer al vicario ; il quale , rassicurato dal cessar delle grida , e dal rapido moto della carrozza , e da quelle parole , si svolse , si sgruppo` , s' alzo` ; e riavutosi alquanto , comincio` a render grazie , grazie e grazie al suo liberatore . Questi , dopo essersi condoluto con lui del pericolo e rallegrato della salvezza : - ah ! - esclamo` , battendo la mano sulla sua zucca monda , - que dira` de esto su excelencia , che ha gia` tanto la luna a rovescio , per quel maledetto Casale , che non vuole arrendersi ? Que dira` el conde duque , che piglia ombra se una foglia fa piu` rumore del solito ? Que dira` el rey nuestro seo`or , che pur qualche cosa bisognera` che venga a risapere d' un fracasso cosi` ? E sara` poi finito ? Dios lo sabe . - Ah ! per me , non voglio piu` impicciarmene , - diceva il vicario : - me ne chiamo fuori ; rassegno la mia carica nelle mani di vostra eccellenza , e vo a vivere in una grotta , sur una montagna , a far l' eremita , lontano , lontano da questa gente bestiale . - Usted fara` quello che sara` piu` conveniente por el servicio de su magestad , - rispose gravemente il gran cancelliere . - Sua maesta` non vorra` la mia morte , - replicava il vicario : - in una grotta , in una grotta ; lontano da costoro . Che avvenisse poi di questo suo proponimento non lo dice il nostro autore , il quale , dopo avere accompagnato il pover' uomo in castello , non fa piu` menzione de' fatti suoi . La folla rimasta indietro comincio` a sbandarsi , a diramarsi a destra e a sinistra , per questa e per quella strada . Chi andava a casa , a accudire anche alle sue faccende ; chi s' allontanava , per respirare un po' al largo , dopo tante ore di stretta ; chi , in cerca d' amici , per ciarlare de' gran fatti della giornata . Lo stesso sgombero s' andava facendo dall' altro sbocco della strada , nella quale la gente resto` abbastanza rada perche' quel drappello di spagnoli potesse , senza trovar resistenza , avanzarsi , e postarsi alla casa del vicario . Accosto a quella stava ancor condensato il fondaccio , per dir cosi` , del tumulto ; un branco di birboni , che malcontenti d' una fine cosi` fredda e cosi` imperfetta d' un cosi` grand' apparato , parte brontolavano , parte bestemmiavano , parte tenevan consiglio , per veder se qualche cosa si potesse ancora intraprendere ; e , come per provare , andavano urtacchiando e pigiando quella povera porta , ch' era stata di nuovo appuntellata alla meglio . All' arrivar del drappello , tutti coloro , chi diritto diritto , chi baloccandosi , e come a stento , se n' andarono dalla parte opposta , lasciando il campo libero a' soldati , che lo presero , e vi si postarono , a guardia della casa e della strada . Ma tutte le strade del contorno erano seminate di crocchi : dove c' eran due o tre persone ferme , se ne fermavano tre , quattro , venti altre : qui qualcheduno si staccava ; la` tutto un crocchio si moveva insieme : era come quella nuvolaglia che talvolta rimane sparsa , e gira per l' azzurro del cielo , dopo una burrasca ; e fa dire a chi guarda in su : questo tempo non e` rimesso bene . Pensate poi che babilonia di discorsi . Chi raccontava con enfasi i casi particolari che aveva visti ; chi raccontava cio` che lui stesso aveva fatto ; chi si rallegrava che la cosa fosse finita bene , e lodava Ferrer , e pronosticava guai seri per il vicario ; chi , sghignazzando , diceva : - non abbiate paura , che non l' ammazzeranno : il lupo non mangia la carne del lupo - ; chi piu` stizzosamente mormorava che non s' eran fatte le cose a dovere , ch' era un inganno , e ch' era stata una pazzia il far tanto chiasso , per lasciarsi poi canzonare in quella maniera . Intanto il sole era andato sotto , le cose diventavan tutte d' un colore ; e molti , stanchi della giornata e annoiati di ciarlare al buio , tornavano verso casa . Il nostro giovine , dopo avere aiutato il passaggio della carrozza , finche' c' era stato bisogno d' aiuto , e esser passato anche lui dietro a quella , tra le file de' soldati , come in trionfo , si rallegro` quando la vide correr liberamente , e fuor di pericolo ; fece un po' di strada con la folla , e n' usci` , alla prima cantonata , per respirare anche lui un po' liberamente . Fatto ch' ebbe pochi passi al largo , in mezzo all' agitazione di tanti sentimenti , di tante immagini , recenti e confuse , senti` un gran bisogno di mangiare e di riposarsi ; e comincio` a guardare in su , da una parte e dall' altra , cercando un' insegna d' osteria ; giacche' , per andare al convento de' cappuccini , era troppo tardi . Camminando cosi` con la testa per aria , si trovo` a ridosso a un crocchio ; e fermatosi , senti` che vi discorrevan di congetture , di disegni , per il giorno dopo . Stato un momento a sentire , non pote' tenersi di non dire anche lui la sua ; parendogli che potesse senza presunzione proporre qualche cosa chi aveva fatto tanto . E persuaso , per tutto cio` che aveva visto in quel giorno , che ormal , per mandare a effetto una cosa , bastasse farla entrare in grazia a quelli che giravano per le strade , - signori miei ! - grido` , in tono d' esordio : - devo dire anch' io il mio debol parere ? Il mio debol parere e` questo : che non e` solamente nell' affare del pane che si fanno delle bricconerie : e giacche' oggi s' e` visto chiaro che , a farsi sentire , s' ottiene quel che e` giusto ; bisogna andar avanti cosi` , fin che non si sia messo rimedio a tutte quelle altre scelleratezze , e che il mondo vada un po' piu` da cristiani . Non e` vero , signori miei , che c' e` una mano di tiranni , che fanno proprio al rovescio de' dieci comandamenti , e vanno a cercar la gente quieta , che non pensa a loro , per farle ogni male , e poi hanno sempre ragione ? anzi quando n' hanno fatta una piu` grossa del solito , camminano con la testa piu` alta , che par che gli s' abbia a rifare il resto ? Gia` anche in Milano ce ne dev' essere la sua parte . - Pur troppo , - disse una voce . - Lo dicevo io , - riprese Renzo : - gia` le storie si raccontano anche da noi . E poi la cosa parla da se' . Mettiamo , per esempio , che qualcheduno di costoro che voglio dir io stia un po' in campagna , un po' in Milano : se e` un diavolo la` , non vorra` esser un angiolo qui ; mi pare . Dunque mi dicano un poco , signori miei , se hanno mai visto uno di questi col muso all' inferriata . E quel che e` peggio - e questo lo posso dir io di sicuro - , e` che le gride ci sono , stampate , per gastigarli : e non gia` gride senza costrutto ; fatte benissimo , che noi non potremmo trovar niente di meglio ; ci son nominate le bricconerie chiare , proprio come succedono ; e a ciascheduna , il suo buon gastigo . E dice : sia chi si sia , vili e plebei , e che so io . Ora , andate a dire ai dottori , scribi e farisei , che vi facciano far giustizia , secondo che canta la grida : vi da`nno retta come il papa ai furfanti : cose da far girare il cervello a qualunque galantuomo . Si vede dunque chiaramente che il re , e quelli che comandano , vorrebbero che i birboni fossero gastigati ; ma non se ne fa nulla , perche' c' e` una lega . Dunque bisogna romperla ; bisogna andar domattina da Ferrer , che quello e` un galantuomo , un signore alla mano ; e oggi s' e` potuto vedere com' era contento di trovarsi con la povera gente , e come cercava di sentir le ragioni che gli venivan dette , e rispondeva con buona grazia . Bisogna andar da Ferrer , e dirgli come stanno le cose ; e io , per la parte mia , gliene posso raccontar delle belle ; che ho visto io , co' miei occhi , una grida con tanto d' arme in cima , ed era stata fatta da tre di quelli che possono , che d' ognuno c' era sotto il suo nome bell' e stampato , e uno di questi nomi era Ferrer , visto da me , co' miei occhi : ora , questa grida diceva proprio le cose giuste per me ; e un dottore al quale io gli dissi che dunque mi facesse render giustizia , com' era l' intenzione di que' tre signori , tra i quali c' era anche Ferrer , questo signor dottore , che m' aveva fatto veder la grida lui medesimo , che e` il piu` bello , ah ! ah ! pareva che gli dicessi delle pazzie . Son sicuro che , quando quel caro vecchione sentira` queste belle cose ; che lui non le puo` saper tutte , specialmente quelle di fuori ; non vorra` piu` che il mondo vada cosi` , e ci mettera` un buon rimedio . E poi , anche loro , se fanno le gride , devono aver piacere che s' ubbidisca : che e` anche un disprezzo , un pitaffio col loro nome , contarlo per nulla . E se i prepotenti non vogliono abbassar la testa , e fanno il pazzo , siam qui noi per aiutarlo , come s' e` fatto oggi . Non dico che deva andar lui in giro , in carrozza , ad acchiappar tutti i birboni , prepotenti e tiranni : si` ; ci vorrebbe l' arca di Noe` . Bisogna che lui comandi a chi tocca , e non solamente in Milano , ma per tutto , che faccian le cose conforme dicon le gride ; e formare un buon processo addosso a tutti quelli che hanno commesso di quelle bricconerie ; e dove dice prigione , prigione ; dove dice galera , galera ; e dire ai podesta` che faccian davvero ; se no , mandarli a spasso , e metterne de' meglio : e poi , come dico , ci saremo anche noi a dare una mano . E ordinare a' dottori che stiano a sentire i poveri e parlino in difesa della ragione . Dico bene , signori miei ? Renzo aveva parlato tanto di cuore , che , fin dall' esordio , una gran parte de' radunati , sospeso ogni altro discorso , s' eran rivoltati a lui ; e , a un certo punto , tutti erano divenuti suoi uditori . Un grido confuso d' applausi , di - bravo : sicuro : ha ragione : e` vero pur troppo , - fu come la risposta dell' udienza . Non mancaron pero` i critici . - Eh si` , - diceva uno : - dar retta a' montanari : son tutti avvocati - ; e se ne andava . - Ora , - mormorava un altro , - ogni scalzacane vorra` dir la sua ; e a furia di metter carne a fuoco , non s' avra` il pane a buon mercato ; che e` quello per cui ci siam mossi - . Renzo pero` non senti` che i complimenti ; chi gli prendeva una mano , chi gli prendeva l' altra . - A rivederci a domani . - Dove ? - Sulla piazza del duomo . - Va bene . - Va bene . - E qualcosa si fara` . - E qualcosa si fara` . - Chi e` di questi bravi signori che voglia insegnarmi un' osteria , per mangiare un boccone , e dormire da povero figliuolo ? - disse Renzo . - Son qui io a servirvi , quel bravo giovine , - disse uno , che aveva ascoltata attentamente la predica , e non aveva detto ancor nulla . - Conosco appunto un' osteria che fara` al caso vostro ; e vi raccomandero` al padrone , che e` mio amico , e galantuomo . - Qui vicino ? - domando` Renzo . - Poco distante , - rispose colui . La radunata si sciolse ; e Renzo , dopo molte strette di mani sconosciute , s' avvio` con lo sconosciuto , ringraziandolo della sua cortesia . - Di che cosa ? - diceva colui : - una mano lava l' altra , e tutt' e due lavano il viso . Non siamo obbligati a far servizio al prossimo ? - E camminando , faceva a Renzo , in aria di discorso , ora una , ora un' altra domanda . - Non per sapere i fatti vostri ; ma voi mi parete molto stracco : da che paese venite ? - Vengo , - rispose Renzo , - fino , fino da Lecco . - Fin da Lecco ? Di Lecco siete ? - Di Lecco ... cioe` del territorio . - Povero giovine ! per quanto ho potuto intendere da' vostri discorsi , ve n' hanno fatte delle grosse . - Eh ! caro il mio galantuomo ! ho dovuto parlare con un po' di politica , per non dire in pubblico i fatti miei ; ma ... basta , qualche giorno si sapra` ; e allora ... Ma qui vedo un' insegna d' osteria ; e , in fede mia , non ho voglia d' andar piu` lontano . - No , no ! venite dov' ho detto io , che c' e` poco , - disse la guida : - qui non istareste bene . - Eh , si` ; - rispose il giovine : - non sono un signorino avvezzo a star nel cotone : qualcosa alla buona da mettere in castello , e un saccone , mi basta : quel che mi preme e` di trovar presto l' uno e l' altro . Alla provvidenza ! - Ed entro` in un usciaccio , sopra il quale pendeva l' insegna della luna piena . - Bene ; vi condurro` qui , giacche' vi piace cosi` , - disse lo sconosciuto ; e gli ando` dietro . - Non occorre che v' incomodiate di piu` , - rispose Renzo . - Pero` , - soggiunse , - se venite a bere un bicchiere con me , mi fate piacere . - Accettero` le vostre grazie , - rispose colui ; e ando` , come piu` pratico del luogo , innanzi a Renzo , per un cortiletto ; s' accosto` all' uscio che metteva in cucina , alzo` il saliscendi , apri` , e v' entro` col suo compagno . Due lumi a mano , pendenti da due pertiche attaccate alla trave del palco , vi spandevano una mezza luce . Molta gente era seduta , non pero` in ozio , su due panche , di qua e di la` d' una tavola stretta e lunga , che teneva quasi tutta una parte della stanza : a intervalli , tovaglie e piatti ; a intervalli , carte voltate e rivoltate , dadi buttati e raccolti ; fiaschi e bicchieri per tutto . Si vedevano anche correre berlinghe , reali e parpagliole , che , se avessero potuto parlare , avrebbero detto probabilmente : noi eravamo stamattina nella ciotola d' un fornaio , o nelle tasche di qualche spettatore del tumulto , che tutt' intento a vedere come andassero gli affari pubblici , si dimenticava di vigilar le sue faccendole private . Il chiasso era grande . Un garzone girava innanzi e indietro , in fretta e in furia , al servizio di quella tavola insieme e tavoliere : l' oste era a sedere sur una piccola panca , sotto la cappa del cammino , occupato , in apparenza , in certe figure che faceva e disfaceva nella cenere , con le molle ; ma in realta` intento a tutto cio` che accadeva intorno a lui . S' alzo` , al rumore del saliscendi ; e ando` incontro ai soprarrivati . Vista ch' ebbe la guida , maledetto ! disse tra se' : che tu m' abbia a venir sempre tra' piedi , quando meno ti vorrei ! Data poi un' occhiata in fretta a Renzo , disse , ancora tra se' : non ti conosco ; ma venendo con un tal cacciatore , o cane o lepre sarai : quando avrai detto due parole , ti conoscero` . Pero` , di queste riflessioni nulla trasparve sulla faccia dell' oste , la quale stava immobile come un ritratto : una faccia pienotta e lucente , con una barbetta folta , rossiccia , e due occhietti chiari e fissi . - Cosa comandan questi signori ? - disse ad alta voce . - Prima di tutto , un buon fiasco di vino sincero , - disse Renzo : - e poi un boccone - . Cosi` dicendo , si butto` a sedere sur una panca , verso la cima della tavola , e mando` un - ah ! - sonoro , come se volesse dire : fa bene un po' di panca , dopo essere stato , tanto tempo , ritto e in faccende . Ma gli venne subito in mente quella panca e quella tavola , a cui era stato seduto l' ultima volta , con Lucia e con Agnese : e mise un sospiro . Scosse poi la testa , come per iscacciar quel pensiero : e vide venir l' oste col vino . Il compagno s' era messo a sedere in faccia a Renzo . Questo gli mesce' subito da bere , dicendo : per bagnar le labbra - . E riempito l' altro bicchiere , lo tracanno` in un sorso . - Cosa mi darete da mangiare ? - disse poi all' oste . - Ho dello stufato : vi piace ? - disse questo . - Si` , bravo ; dello stufato . - Sarete servito , - disse l' oste a Renzo ; e al garzone : - servite questo forestiero - . E s' avvio` verso il cammino . - Ma ... - riprese poi , tornando verso Renzo : - ma pane , non ce n' ho in questa giornata . - Al pane , - disse Renzo , ad alta voce e ridendo , - ci ha pensato la provvidenza - . E tirato fuori il terzo e ultimo di que' pani raccolti sotto la croce di san Dionigi , l' alzo` per aria , gridando : - ecco il pane della provvidenza ! All' esclamazione , molti si voltarono ; e vedendo quel trofeo in aria , uno grido` : - viva il pane a buon mercato ! - A buon mercato ? - disse Renzo : - gratis et amore . - Meglio , meglio . - Ma , - soggiunse subito Renzo , - non vorrei che lor signori pensassero a male . Non e` ch' io l' abbia , come si suol dire , sgraffignato . L' ho trovato in terra ; e se potessi trovare anche il padrone , son pronto a pagarglielo . - Bravo ! bravo ! - gridarono , sghignazzando piu` forte , i compagnoni ; a nessuno de' quali passo` per la mente che quelle parole fossero dette davvero . - Credono ch' io canzoni ; ma l' e` proprio cosi` , - disse Renzo alla sua guida ; e , girando in mano quel pane , soggiunse : - vedete come l' hanno accomodato ; pare una schiacciata : ma ce n' era del prossimo ! Se ci si trovavan di quelli che han l' ossa un po' tenere , saranno stati freschi - . E subito , divorati tre o quattro bocconi di quel pane , gli mando` dietro un secondo bicchier di vino ; e soggiunse : - da se' non vuol andar giu` questo pane . Non ho avuto mai la gola tanto secca . S' e` fatto un gran gridare ! - Preparate un buon letto a questo bravo giovine , - disse la guida : - perche' ha intenzione di dormir qui . - Volete dormir qui ? - domando` l' oste a Renzo , avvicinandosi alla tavola . - Sicuro , - rispose Renzo : - un letto alla buona ; basta che i lenzoli sian di bucato ; perche' son povero figliuolo , ma avvezzo alla pulizia . - Oh , in quanto a questo ! - disse l' oste : ando` al banco , ch' era in un angolo della cucina ; e ritorno` , con un calamaio e un pezzetto di carta bianca in una mano , e una penna nell' altra . - Cosa vuol dir questo ? - esclamo` Renzo , ingoiando un boccone dello stufato che il garzone gli aveva messo davanti , e sorridendo poi con maraviglia , soggiunse : - e` il lenzolo di bucato , codesto ? L' oste , senza rispondere , poso` sulla tavola il calamaio e la carta ; poi appoggio` sulla tavola medesima il braccio sinistro e il gomito destro ; e , con la penna in aria , e il viso alzato verso Renzo , gli disse : - fatemi il piacere di dirmi il vostro nome , cognome e patria . - Cosa ? - disse Renzo : - cosa c' entrano codeste storie col letto ? - Io fo il mio dovere , - disse l' oste , guardando in viso alla guida : - noi siamo obbligati a render conto di tutte le persone che vengono a alloggiar da noi : nome e cognome , e di che nazione sara` , a che negozio viene , se ha seco armi ... quanto tempo ha di fermarsi in questa citta` ... Son parole della grida . Prima di rispondere , Renzo voto` un altro bicchiere : era il terzo ; e d' ora in poi ho paura che non li potremo piu` contare . Poi disse : - ah ah ! avete la grida ! E io fo conto d' esser dottor di legge ; e allora so subito che caso si fa delle gride . - Dico davvero , - disse l' oste , sempre guardando il muto compagno di Renzo ; e , andato di nuovo al banco , ne levo` dalla cassetta un gran foglio , un proprio esemplare della grida ; e venne a spiegarlo davanti agli occhi di Renzo . - Ah ! ecco ! - esclamo` questo , alzando con una mano il bicchiere riempito di nuovo , e rivotandolo subito , e stendendo poi l' altra mano , con un dito teso , verso la grida : - ecco quel bel foglio di messale . Me ne rallegro moltissimo . La conosco quell' arme ; so cosa vuol dire quella faccia d' ariano , con la corda al collo - . - In cima alle gride si metteva allora l' arme del governatore ; e in quella di don Gonzalo Fernandez de Cordova , spiccava un re moro incatenato per la gola - . - Vuol dire , quella faccia : comanda chi puo` , e ubbidisce chi vuole . Quando questa faccia avra` fatto andare in galera il signor don ... basta , lo so io ; come dice in un altro foglio di messale compagno a questo ; quando avra` fatto in maniera che un giovine onesto possa sposare una giovine onesta che e` contenta di sposarlo , allora le diro` il mio nome a questa faccia ; le daro` anche un bacio per di piu` . Posso aver delle buone ragioni per non dirlo , il mio nome . Oh bella ! E se un furfantone , che avesse al suo comando una mano d' altri furfanti : perche' se fosse solo ... - e qui fini` la frase con un gesto : - se un furfantone volesse saper dov' io sono , per farmi qualche brutto tiro , domando io se questa faccia si moverebbe per aiutarmi . Devo dire i fatti miei ! Anche questa e` nuova . Son venuto a Milano per confessarmi , supponiamo ; ma voglio confessarmi da un padre cappuccino , per modo di dire , e non da un oste . L' oste stava zitto , e seguitava a guardar la guida , la quale non faceva dimostrazione di sorte veruna . Renzo , ci dispiace il dirlo , tracanno` un altro bicchiere , e prosegui` : - ti portero` una ragione , il mio caro oste , che ti capacitera` . Se le gride che parlan bene , in favore de' buoni cristiani , non contano ; tanto meno devon contare quelle che parlan male . Dunque leva tutti quest' imbrogli , e porta in vece un altro fiasco ; perche' questo e` fesso - . Cosi` dicendo , lo percosse leggermente con le nocca , e soggiunse : - senti , senti , oste , come crocchia . Anche questa volta , Renzo aveva , a poco a poco , attirata l' attenzione di quelli che gli stavan d' intorno : e anche questa volta , fu applaudito dal suo uditorio . - Cosa devo fare ? - disse l' oste , guardando quello sconosciuto , che non era tale per lui . - Via , via , - gridaron molti di que' compagnoni : - ha ragione quel giovine : son tutte angherie , trappole , impicci : legge nuova Oggi , legge nuova . In mezzo a queste grida , lo sconosciuto , dando all' oste un' occhiata di rimprovero , per quell' interrogazione troppo scoperta , disse : - lasciatelo un po' fare a suo modo : non fate scene . - Ho fatto il mio dovere , - disse l' oste , forte ; e poi tra se : ora ho le spalle al muro . E prese la carta , la penna , il calamaio , la grida , e il fiasco voto , per consegnarlo al garzone . - Porta del medesimo , - disse Renzo : - che lo trovo galantuomo ; e lo metteremo a letto come l' altro , senza domandargli nome e cognome , e di che nazione sara` , e cosa viene a fare , e se ha a stare un pezzo in questa citta` . - Del medesimo , - disse l' oste al garzone , dandogli il fiasco ; e ritorno` a sedere sotto la cappa del cammino . Altro che lepre ! pensava , istoriando di nuovo la cenere : e in che mani sei capitato ! Pezzo d' asino ! se vuoi affogare , affoga ; ma l' oste della luna piena non deve andarne di mezzo , per le tue pazzie . Renzo ringrazio` la guida , e tutti quegli altri che avevan prese le sue parti . - Bravi amici ! - disse : - ora vedo proprio che i galantuomini si da`nno la mano , e si sostengono - . Poi , spianando la destra per aria sopra la tavola , e mettendosi di nuovo in attitudine di predicatore , - gran cosa , - esclamo` , - che tutti quelli che regolano il mondo , voglian fare entrar per tutto carta , penna e calamaio ! Sempre la penna per aria ! Grande smania che hanno que' signori d' adoprar la penna ! - Ehi , quel galantuomo di campagna ! volete saperne la ragione ? - disse ridendo uno di que' giocatori , che vinceva . - Sentiamo un poco , - rispose Renzo . - La ragione e` questa , - disse colui : - che que' signori son loro che mangian l' oche , e si trovan li` tante penne , tante penne , che qualcosa bisogna che ne facciano . Tutti si misero a ridere , fuor che il compagno che perdeva . - To' , - disse Renzo : - e` un poeta costui . Ce n' e` anche qui de' poeti : gia` ne nasce per tutto . N' ho una vena anch' io , e qualche volta ne dico delle curiose ... ma quando le cose vanno bene . Per capire questa baggianata del povero Renzo , bisogna sapere che , presso il volgo di Milano , e del contado ancora piu` , poeta non significa gia` , come per tutti i galantuomini , un sacro ingegno , un abitator di Pindo , un allievo delle Muse ; vuol dire un cervello bizzarro e un po' balzano , che , ne' discorsi e ne' fatti , abbia piu` dell' arguto e del singolare che del ragionevole . Tanto quel guastamestieri del volgo e` ardito a manomettere le parole , e a far dir loro le cose piu` lontane dal loro legittimo significato ! Perche' , vi domando io , cosa ci ha che fare poeta con cervello balzano ? - Ma la ragione giusta la diro` io , - soggiunse Renzo : - e` perche' la penna la tengon loro : e cosi` , le parole che dicon loro , volan via , e spariscono ; le parole che dice un povero figliuolo , stanno attenti bene , e presto presto le infilzan per aria , con quella penna , e te le inchiodano sulla carta , per servirsene , a tempo e luogo . Hanno poi anche un' altra malizia ; che , quando vogliono imbrogliare un povero figliuolo , che non abbia studiato , ma che abbia un po' di ... so io quel che voglio dire ... - e , per farsi intendere , andava picchiando , e come arietando la fronte con la punta dell' indice ; - e s' accorgono che comincia a capir l' imbroglio , taffete , buttan dentro nel discorso qualche parola in latino , per fargli perdere il filo , per confondergli la testa . Basta ; se ne deve smetter dell' usanze ! Oggi , a buon conto , s' e` fatto tutto in volgare , e senza carta , penna e calamaio ; e domani , se la gente sapra` regolarsi , se ne fara` anche delle meglio : senza torcere un capello a nessuno , pero` ; tutto per via di giustizia . Intanto alcuni di que' compagnoni s' eran rimessi a giocare , altri a mangiare , molti a gridare ; alcuni se n' andavano ; altra gente arrivava ; l' oste badava agli uni e agli altri : tutte cose che non hanno che fare con la nostra storia . Anche la sconosciuta guida non vedeva l' ora d' andarsene ; non aveva , a quel che paresse , nessun affare in quel luogo ; eppure non voleva partire prima d' aver chiacchierato un altro poco con Renzo in particolare . Si volto` a lui , riattacco` il discorso del pane ; e dopo alcune di quelle frasi che , da qualche tempo , correvano per tutte le bocche , venne a metter fuori un suo progetto . - Eh ! se comandassi io , - disse , - lo troverei il verso di fare andar le cose bene . - Come vorreste fare ? - domando` Renzo , guardandolo con due occhietti brillanti piu` del dovere , e storcendo un po' la bocca , come per star piu` attento . - Come vorrei fare ? - disse colui : - vorrei che ci fosse pane per tutti ; tanto per i poveri , come per i ricchi . - Ah ! cosi` va bene , - disse Renzo . - Ecco come farei . Una meta onesta , che tutti ci potessero campare . E poi , distribuire il pane in ragione delle bocche : perche' c' e` degl' ingordi indiscreti , che vorrebbero tutto per loro , e fanno a ruffa raffa , pigliano a buon conto ; e poi manca il pane alla povera gente . Dunque dividere il pane . E come si fa ? Ecco : dare un bel biglietto a ogni famiglia , in proporzion delle bocche , per andare a prendere il pane dal fornaio . A me , per esempio , dovrebbero rilasciare un biglietto in questa forma : Ambrogio Fusella , di professione spadaio , con moglie e quattro figliuoli , tutti in eta` da mangiar pane - notate bene - : gli si dia pane tanto , e paghi soldi tanti . Ma far le cose giuste , sempre in ragion delle bocche . A voi , per esempio , dovrebbero fare un biglietto per ... il vostro nome ? - Lorenzo Tramaglino , - disse il giovine ; il quale , invaghito del progetto , non fece attenzione ch' era tutto fondato su carta , penna e calamaio ; e che , per metterlo in opera , la prima cosa doveva essere di raccogliere i nomi delle persone . - Benissimo , - disse lo sconosciuto : - ma avete moglie e figliuoli ? - Dovrei bene ... figliuoli no ... troppo presto ... ma la moglie ... se il mondo andasse come dovrebbe andare ... - Ah siete solo ! Dunque abbiate pazienza , ma una porzione piu` piccola . - giusto ; ma se presto , come spero ... e con l' aiuto di Dio . . Basta ; quando avessi moglie anch' io ? - Allora si cambia il biglietto , e si cresce la porzione . Come v' ho detto ; sempre in ragion delle bocche , - disse lo sconosciuto , alzandosi . - Cosi` va bene , - grido` Renzo ; e continuo` , gridando e battendo il pugno sulla tavola : - e perche' non la fanno una legge cosi` ? - Cosa volete che vi dica ? Intanto vi do la buona notte , e me ne vo ; perche' penso che la moglie e i figliuoli m' aspetteranno da un pezzo . - Un altro gocciolino , un altro gocciolino , - gridava Renzo , riempiendo in fretta il bicchiere di colui ; e subito alzatosi , e acchiappatolo per una falda del farsetto , tirava forte , per farlo seder di nuovo . - Un altro gocciolino : non mi fate quest' affronto . Ma l' amico , con una stratta , si libero` , e lasciando Renzo fare un guazzabuglio d' istanze e di rimproveri , disse di nuovo : - buona notte , - e se n' ando` . Renzo seguitava ancora a predicargli , che quello era gia` in istrada ; e poi ripiombo` sulla panca . Fisso` gli occhi su quel bicchiere che aveva riempito ; e , vedendo passar davanti alla tavola il garzone , gli accenno` di fermarsi , come se avesse qualche affare da comunicargli ; poi gli accenno` il bicchiere , e con una pronunzia lenta e solenne , spiccando le parole in un certo modo particolare , disse : - ecco , l' avevo preparato per quel galantuomo : vedete ; pieno raso , proprio da amico ; ma non l' ha voluto . Alle volte , la gente ha dell' idee curiose . Io non ci ho colpa : il mio buon cuore l' ho fatto vedere . Ora , giacche' la cosa e` fatta , non bisogna lasciarlo andare a male - . Cosi` detto , lo prese , e lo voto` in un sorso . - Ho inteso , - disse il garzone , andandosene . - Ah ! avete inteso anche voi , - riprese Renzo : - dunque e` vero . Quando le ragioni son giuste ... ! Qui e` necessario tutto l' amore , che portiamo alla verita` , per farci proseguire fedelmente un racconto di cosi` poco onore a un personaggio tanto principale , si potrebbe quasi dire al primo uomo della nostra storia . Per questa stessa ragione d' imparzialita` , dobbiamo pero` anche avvertire ch' era la prima volta , che a Renzo avvenisse un caso simile : e appunto questo suo non esser uso a stravizi fu cagione in gran parte che il primo gli riuscisse cosi` fatale . Que' pochi bicchieri che aveva buttati giu` da principio , l' uno dietro l' altro , contro il suo solito , parte per quell' arsione che si sentiva , parte per una certa alterazione d' animo , che non gli lasciava far nulla con misura , gli diedero subito alla testa : a un bevitore un po' esercitato non avrebbero fatto altro che levargli la sete . Su questo il nostro anonimo fa una osservazione , che noi ripeteremo : e conti quel che puo` contare . Le abitudini temperate e oneste , dice , recano anche questo vantaggio , che , quanto piu` sono inveterate e radicate in un uomo , tanto piu` facilmente , appena appena se n' allontani , se ne risente subito ; dimodoche' se ne ricorda poi per un pezzo ; e anche uno sproposito gli serve di scola . Comunque sia , quando que' primi fumi furono saliti alla testa di Renzo , vino e parole continuarono a andare , l' uno in giu` e l' altre in su , senza misura ne' regola : e , al punto a cui l' abbiam lasciato , stava gia` come poteva . Si sentiva una gran voglia di parlare : ascoltatori , o almeno uomini presenti che potesse prender per tali , non ne mancava ; e , per qualche tempo , anche le parole eran venute via senza farsi pregare , e s' eran lasciate collocare in un certo qual ordine . Ma a poco a poco , quella faccenda di finir le frasi comincio` a divenirgli fieramente difficile . Il pensiero , che s' era presentato vivo e risoluto alla sua mente , s' annebbiava e svaniva tutt' a un tratto ; e la parola , dopo essersi fatta aspettare un pezzo , non era quella che fosse al caso . In queste angustie , per uno di que' falsi istinti che , in tante cose , rovinan gli uomini , ricorreva a quel benedetto fiasco . Ma di che aiuto gli potesse essere il fiasco , in una tale circostanza , chi ha fior di senno lo dica . Noi riferiremo soltanto alcune delle moltissime parole che mando` fuori , in quella sciagurata sera : le molte piu` che tralasciamo , disdirebbero troppo ; perche' , non solo non hanno senso , ma non fanno vista d' averlo : condizione necessaria in un libro stampato . - Ah oste , oste ! - ricomincio` , accompagnandolo con l' occhio intorno alla tavola , o sotto la cappa del cammino ; talvolta fissandolo dove non era , e parlando sempre in mezzo al chiasso della brigata : - oste che tu sei ! Non posso mandarla giu` ... quel tiro del nome , cognome e negozio . A un figliuolo par mio ... ! Non ti sei portato bene . Che soddisfazione , che sugo , che gusto ... di mettere in carta un povero figliuolo ? Parlo bene , signori ? Gli osti dovrebbero tenere dalla parte de' buoni figliuoli ... Senti , senti , oste ; ti voglio fare un paragone ... per la ragione ... Ridono eh ? Ho un po' di brio , si` ... ma le ragioni le dico giuste . Dimmi un poco ; chi e` che ti manda avanti la bottega ? I poveri figliuoli , n' e` vero ? dico bene ? Guarda un po' se que' signori delle gride vengono mai da te a bere un bicchierino . - Tutta gente che beve acqua , - disse un vicino di Renzo . - Vogliono stare in se' , - soggiunse un altro , - per poter dir le bugie a dovere . - Ah ! - grido` Renzo : - ora e` il poeta che ha parlato . Dunque intendete anche voi altri le mie ragioni . Rispondi dunque , oste : e Ferrer , che e` il meglio di tutti , e` mai venuto qui a fare un brindisi , e a spendere un becco d' un quattrino ? E quel cane assassino di don ... ? Sto zitto , perche' sono in cervello anche troppo . Ferrer e il padre Crrr ... so io , son due galantuomini ; ma ce n' e` pochi de' galantuomini . I vecchi peggio de' giovani ; e i giovani ... peggio ancora de' vecchi . Pero` , son contento che non si sia fatto sangue : oibo` ; barbarie , da lasciarle fare al boia . Pane ; oh questo si` . Ne ho ricevuti degli urtoni ; ma ... ne ho anche dati . Largo ! abbondanza ! viva ! ... Eppure , anche Ferrer ... qualche parolina in latino ... sie's barao`s trapolorum ... Maledetto vizio ! Viva ! giustizia ! pane ! ah , ecco le parole giuste ! ... La` ci volevano que' galantuomini ... quando scappo` fuori quel maledetto ton ton ton , e poi ancora ton ton ton . Non si sarebbe fuggiti , ve' , allora . Tenerlo li` quel signor curato ... So io a chi penso ! A questa parola , abbasso` la testa , e stette qualche tempo , come assorto in un pensiero : poi mise un gran sospiro , e alzo` il viso , con due occhi inumiditi e lustri , con un certo accoramento cosi` svenevole , cosi` sguaiato , che guai se chi n' era l' oggetto avesse potuto vederlo un momento . Ma quegli omacci che gia` avevan cominciato a prendersi spasso dell' eloquenza appassionata e imbrogliata di Renzo , tanto piu` se ne presero della sua aria compunta ; i piu` vicini dicevano agli altri : guardate ; e tutti si voltavano a lui ; tanto che divenne lo zimbello della brigata . Non gia` che tutti fossero nel loro buon senno , o nel loro qual si fosse senno ordinario ; ma , per dire il vero , nessuno n' era tanto uscito , quanto il povero Renzo : e per di piu` era contadino . Si misero , or l' uno or l' altro , a stuzzicarlo con domande sciocche e grossolane , con cerimonie canzonatorie . Renzo , ora dava segno d' averselo per male , ora prendeva la cosa in ischerzo , ora , senza badare a tutte quelle voci , parlava di tutt' altro , ora rispondeva , ora interrogava ; sempre a salti , e fuor di proposito . Per buona sorte , in quel vaneggiamento , gli era pero` rimasta come un' attenzione istintiva a scansare i nomi delle persone ; dimodoche' anche quello che doveva esser piu` altamente fitto nella sua memoria , non fu proferito : che' troppo ci dispiacerebbe se quel nome , per il quale anche noi sentiamo un po' d' affetto e di riverenza , fosse stato strascinato per quelle boccacce , fosse divenuto trastullo di quelle lingue sciagurate . L' oste , vedendo che il gioco andava in lungo , s' era accostato a Renzo ; e pregando , con buona grazia , quegli altri che lo lasciassero stare , l' andava scotendo per un braccio , e cercava di fargli intendere e di persuaderlo che andasse a dormire . Ma Renzo tornava sempre da capo col nome e cognome , e con le gride , e co' buoni figliuoli . Pero` quelle parole : letto e dormire , ripetute al suo orecchio , gli entraron finalmente in testa ; gli fecero sentire un po' piu` distintamente il bisogno di cio` che significavano , e produssero un momento di lucido intervallo . Quel po' di senno che gli torno` , gli fece in certo modo capire che il piu` se n' era andato : a un di presso come l' ultimo moccolo rimasto acceso d' un' illuminazione , fa vedere gli altri spenti . Si fece coraggio ; stese le mani , e le appuntello` sulla tavola ; tento` , una e due volte , d' alzarsi ; sospiro` , barcollo` ; alla terza , sorretto dall' oste , si rizzo` . Quello , reggendolo tuttavia , lo fece uscire di tra la tavola e la panca ; e , preso con una mano un lume , con l' altra , parte lo condusse , parte lo tiro` , alla meglio , verso l' uscio di scala . Li` Renzo , al chiasso de' saluti che coloro gli urlavan dietro , si volto` in fretta ; e se il suo sostenitore non fosse stato ben lesto a tenerlo per un braccio , la voltata sarebbe stata un capitombolo ; si volto` dunque , e , con l' altro braccio che gli rimaneva libero , andava trinciando e iscrivendo nell' aria certi saluti , a guisa d' un nodo di Salomone . - Andiamo a letto , a letto , - disse l' oste , strascicandolo ; gli fece imboccar l' uscio ; e con piu` fatica ancora , lo tiro` in cima di quella scaletta , e poi nella camera che gli aveva destinata . Renzo , visto il letto che l' aspettava , si rallegro` ; guardo` amorevolmente l' oste , con due occhietti che ora scintillavan piu` che mai , ora s' eclissavano , come due lucciole ; cerco` d' equilibrarsi sulle gambe ; e stese la mano al viso dell' oste , per prendergli il ganascino , in segno d' amicizia e di riconoscenza ; ma non gli riusci` . - Bravo oste ! - gli riusci` pero` di dire : - ora vedo che sei un galantuomo : questa e` un' opera buona , dare un letto a un buon figliuolo ; ma quella figura che m' hai fatta , sul nome e cognome , quella non era da galantuomo . Per buona sorte che anch' io son furbo la mia parte ... L' oste , il quale non pensava che colui potesse ancor tanto connettere ; l' oste che , per lunga esperienza , sapeva quanto gli uomini , in quello stato , sian piu` soggetti del solito a cambiar di parere , volle approfittare di quel lucido intervallo , per fare un altro tentativo . - Figliuolo caro , - disse , con una voce e con un fare tutto gentile : - non l' ho fatto per seccarvi , ne' per sapere i fatti vostri . Cosa volete ? e` legge : anche noi bisogna ubbidire ; altrimenti siamo i primi a portarne la pena . meglio contentarli , e ... Di che si tratta finalmente ? Gran cosa ! dir due parole . Non per loro , ma per fare un piacere a me : via ; qui tra noi , a quattr' occhi , facciam le nostre cose ; ditemi il vostro nome , e ... e poi andate a letto col cuor quieto . - Ah birbone ! - esclamo` Renzo : - mariolo ! tu mi torni ancora in campo con quell' infamita` del nome , cognome e negozio ! - Sta' zitto , buffone ; va' a letto , - diceva l' oste . Ma Renzo continuava piu` forte : - ho inteso : sei della lega anche tu . Aspetta , aspetta , che t' accomodo io - . E voltando la testa verso la scaletta , cominciava a urlare piu` forte ancora : - amici ! l' oste e` della ... - Ho detto per celia , - grido` questo sul viso di Renzo , spingendolo verso il letto : - per celia ; non hai inteso che ho detto per celia ? - Ah ! per celia : ora parli bene . Quando hai detto per celia ... Son proprio celie - . E cadde bocconi sul letto . - Animo ; spogliatevi ; presto , - disse l' oste , e al consiglio aggiunse l' aiuto ; che ce n' era bisogno . Quando Renzo si fu levato il farsetto - e ce ne volle - , l' oste l' agguanto` subito , e corse con le mani alle tasche , per vedere se c' era il morto . Lo trovo` : e pensando che , il giorno dopo , il suo ospite avrebbe avuto a fare i conti con tutt' altri E che con lui , e che quel morto sarebbe probabilmente caduto in mani di dove un oste non avrebbe potuto farlo uscire ; volle provarsi se almeno gli riusciva di concluder quest' altro affare . - Voi siete un buon figliuolo , un galantuomo ; n' e` vero ? - disse . - Buon figliuolo , galantuomo , - rispose Renzo , facendo tuttavia litigar le dita co' bottoni de' panni che non s' era ancor potuto levare . - Bene , - replico` l' oste : - saldate ora dunque quel poco conticino , perche' domani io devo uscire per certi miei affari ... - Quest' e` giusto , - disse Renzo . - Son furbo , ma galantuomo ... Ma i danari ? Andare a cercare i danari ora ! - Eccoli qui , - disse l' oste : e , mettendo in opera tutta la sua pratica , tutta la sua pazienza , tutta la sua destrezza , gli riusci` di fare il conto con Renzo , e di pagarsi . - Dammi una mano , ch' io possa finir di spogliarmi , oste , - disse Renzo . - Lo vedo anch' io , ve' , che ho addosso un gran sonno . L' oste gli diede l' aiuto richiesto ; gli stese per di piu` la coperta addosso , e gli disse sgarbatamente - buona notte , - che gia` quello russava . Poi , per quella specie d' attrattiva , che alle volte ci tiene a considerare un oggetto di stizza , al pari che un oggetto d' amore , e che forse non e` altro che il desiderio di conoscere cio` che opera fortemente sull' animo nostro , si fermo` un momento a contemplare l' ospite cosi` noioso per lui , alzandogli il lume sul viso , e facendovi , con la mano stesa , ribatter sopra la luce ; in quell' atto a un di presso che vien dipinta Psiche , quando sta a spiare furtivamente le forme del consorte sconosciuto . - Pezzo d' asino ! - disse nella sua mente al povero addormentato : - sei andato proprio a cercartela . Domani poi , mi saprai dire che bel gusto ci avrai . Tangheri , che volete girare il mondo , senza saper da che parte si levi il sole ; per imbrogliar voi e il prossimo . Cosi` detto o pensato , ritiro` il lume , si mosse , usci` dalla camera , e chiuse l' uscio a chiave . Sul pianerottolo della scala , chiamo` l' ostessa ; alla quale disse che lasciasse i figliuoli in guardia a una loro servetta , e scendesse in cucina , a far le sue veci . - Bisogna ch' io vada fuori , in grazia d' un forestiero capitato qui , non so come diavolo , per mia disgrazia , - soggiunse ; e le racconto` in compendio il noioso accidente . Poi soggiunse ancora : - occhio a tutto ; e sopra tutto prudenza , in questa maledetta giornata . Abbiamo laggiu` una mano di scapestrati che , tra il bere , e tra che di natura sono sboccati , ne dicon di tutti i colori . Basta , se qualche temerario ... - Oh ! non sono una bambina , e so anch' io quel che va fatto . Finora , mi pare che non si possa dire ... - Bene , bene ; e badar che paghino ; e tutti que' discorsi che fanno , sul vicario di provvisione e il governatore e Ferrer e i decurioni e i cavalieri e Spagna e Francia e altre simili corbellerie , far vista di non sentire ; perche' , se si contraddice , la puo` andar male subito ; e se si da` ragione , la puo` andar male in avvenire : e gia` sai anche tu che qualche volta quelli che le dicon piu` grosse ... Basta ; quando si senton certe proposizioni , girar la testa , e dire : vengo ; come se qualcheduno chiamasse da un' altra parte . Io cerchero` di tornare piu` presto che posso . Cio` detto , scese con lei in cucina , diede un' occhiata in giro , per veder se c' era novita` di rilievo ; stacco` da un cavicchio il cappello e la cappa , prese un randello da un cantuccio , ricapitolo` , con un' altra occhiata alla moglie , l' istruzioni che le aveva date ; e usci` . Ma , gia` nel far quelle operazioni , aveva ripreso , dentro di se' , il filo dell' apostrofe cominciata al letto del povero Renzo ; e la proseguiva , camminando in istrada . Testardo d' un montanaro ! Che' , per quanto Renzo avesse voluto tener nascosto l' esser suo , questa qualita` si manifestava da se' , nelle parole , nella pronunzia , nell' aspetto e negli atti . Una giornata come questa , a forza di politica , a forza d' aver giudizio , io n' uscivo netto ; e dovevi venir tu sulla fine , a guastarmi l' uova nel paniere . Manca osterie in Milano , che tu dovessi proprio capitare alla mia ? Fossi almeno capitato solo ; che avrei chiuso un occhio , per questa sera ; e domattina t' avrei fatto intender la ragione . Ma no signore ; in compagnia ci vieni ; e in compagnia d' un bargello , per far meglio ! A ogni passo , l' oste incontrava o passeggieri scompagnati , o coppie , o brigate di gente , che giravano susurrando . A questo punto della sua muta allocuzione , vide venire una pattuglia di soldati ; e tirandosi da parte , per lasciarli passare , li guardo` con la coda dell' occhio , e continuo` tra se' : eccoli i gastigamatti . E tu , pezzo d' asino , per aver visto un po' di gente in giro a far baccano , ti sei cacciato in testa che il mondo abbia a mutarsi . E su questo bel fondamento , ti sei rovinato te , e volevi anche rovinar me ; che non e` giusto . Io facevo di tutto per salvarti ; e tu , bestia , in contraccambio , c' e` mancato poco che non m' hai messo sottosopra l' osteria . Ora tocchera` a te a levarti d' impiccio : per me ci penso io . Come se io volessi sapere il tuo nome per una mia curiosita` ! Cosa m' importa a me che tu ti chiami Taddeo o Bartolommeo ? Ci ho un bel gusto anch' io a prender la penna in mano ! ma non siete voi altri soli a voler le cose a modo vostro . Lo so anch' io che ci son delle gride che non contan nulla : bella novita` , da venircela a dire un montanaro ! Ma tu non sai che le gride contro gli osti contano . E pretendi girare il mondo , e parlare ; e non sai che , a voler fare a modo suo , e impiparsi delle gride , la prima cosa e` di parlarne con gran riguardo . E per un povero oste che fosse del tuo parere , e non domandasse il nome di chi capita a favorirlo , sai tu , bestia , cosa c' e` di bello ? Sotto pena a qual si voglia dei detti osti , tavernai ed altri , come sopra , di trecento scudi : si` , son li` che covano trecento scudi ; e per ispenderli cosi` bene ; da esser applicati , per i due terzi alla regia Camera , e l' altro all' accusatore o delatore : quel bel cecino ! Ed in caso di inabilita` , cinque anni di galera , e maggior pena , pecuniaria o corporale , all' arbitrio di sua eccellenza . Obbligatissimo alle sue grazie . A queste parole , l' oste toccava la soglia del palazzo di giustizia . Li` , come a tutti gli altri ufizi , c' era un gran da fare : per tutto s' attendeva a dar gli ordini che parevan piu` atti a preoccupare il giorno seguente , a levare i pretesti e l' ardire agli animi vogliosi di nuovi tumulti , ad assicurare la forza nelle mani solite a adoprarla . S' accrebbe la soldatesca alla casa del vicario ; gli sbocchi della strada furono sbarrati di travi , trincerati di carri . S' ordino` a tutti i fornai che facessero pane senza intermissione ; si spedirono staffette a' paesi circonvicini , con ordini di mandar grano alla citta` ; a ogni forno furono deputati nobili , che vi si portassero di buon mattino , a invigilare sulla distribuzione e a tenere a freno gl' inquieti , con l' autorita` della presenza , e con le buone parole . Ma per dar , come si dice , un colpo al cerchio e uno alla botte , e render piu` efficaci i consigli con un po' di spavento , si penso` anche a trovar la maniera di metter le mani addosso a qualche sedizioso : e questa era principalmente la parte del capitano di giustizia ; il quale , ognuno puo` pensare che sentimenti avesse per le sollevazioni e per i sollevati , con una pezzetta d' acqua vulneraria sur uno degli organi della profondita` metafisica . I suoi bracchi erano in campo fino dal principio del tumulto : e quel sedicente Ambrogio Fusella era , come ha detto l' oste , un bargello travestito , mandato in giro appunto per cogliere sul fatto qualcheduno da potersi riconoscere , e tenerlo in petto , e appostarlo , e acchiapparlo poi , a notte affatto quieta , o il giorno dopo . Sentite quattro parole di quella predica di Renzo , colui gli aveva fatto subito assegnamento sopra ; parendogli quello un reo buon uomo , proprio quel che ci voleva . Trovandolo poi nuovo affatto del paese , aveva tentato il colpo maestro di condurlo caldo caldo alle carceri , come alla locanda piu` sicura della citta` ; ma gli ando` fallito , come avete visto . Pote' pero` portare a casa la notizia sicura del nome , cognome e patria , oltre cent' altre belle notizie congetturali ; dimodoche' , quando l' oste capito` li` , a dir cio` che sapeva intorno a Renzo , ne sapevan gia` piu` di lui . Entro` nella solita stanza , e fece la sua deposizione : come era giunto ad alloggiar da lui un forestiero , che non aveva mai voluto manifestare il suo nome . - Avete fatto il vostro dovere a informar la giustizia - ; disse un notaio criminale , mettendo giu la penna , - ma gia` lo sapevamo . Bel segreto ! penso` l' oste : ci vuole un gran talento ! - E sappiamo anche , - continuo` il notaio , - quel riverito nome . Diavolo ! il nome poi , com' hanno fatto ? penso` l' oste questa volta . - Ma voi , - riprese l' altro , con volto serio , - voi non dite tutto sinceramente . - Cosa devo dire di piu` ? - Ah ! ah ! sappiamo benissimo che colui ha portato nella vostra osteria una quantita` di pane rubato , e rubato con violenza , per via di saccheggio e di sedizione . - Vien uno con un pane in tasca ; so assai dov' e` andato a prenderlo . Perche' , a parlar come in punto di morte , posso dire di non avergli visto che un pane solo . - Gia` ; sempre scusare , difendere : chi sente voi altri , son tutti galantuomini . Come potete provare che quel pane fosse di buon acquisto ? - Cosa ho da provare io ? io non c' entro : io fo l' oste . - Non potrete pero` negare che codesto vostro avventore non abbia avuta la temerita` di proferir parole ingiuriose contro le gride , e di fare atti mali e indecenti contro l' arme di sua eccellenza . - Mi faccia grazia , vossignoria : come puo` mai essere mio avventore , se lo vedo per la prima volta ? il diavolo , con rispetto parlando , che l' ha mandato a casa mia : e se lo conoscessi , vossignoria vede bene che non avrei avuto bisogno di domandargli il suo nome . - Pero` , nella vostra osteria , alla vostra presenza , si son dette cose di fuoco : parole temerarie , proposizioni sediziose , mormorazioni , strida , clamori . - Come vuole vossignoria ch' io badi agli spropositi che posson dire tanti urloni che parlan tutti insieme ? Io devo attendere a' miei interessi , che sono un pover' uomo . E poi vossignoria sa bene che chi e` di lingua sciolta , per il solito e` anche lesto di mano , tanto piu` quando sono una brigata , e ... - Si` , si` ; lasciateli fare e dire : domani , domani , vedrete se gli sara` passato il ruzzo . Cosa credete ? - Io non credo nulla . - Che la canaglia sia diventata padrona di Milano ? - Oh giusto ! - Vedrete , vedrete . - Intendo benissimo : il re sara` sempre il re ; ma chi avra` riscosso , avra` riscosso : e naturalmente un povero padre di famiglia non ha voglia di riscotere . Lor signori hanno la forza : a lor signori tocca . - Avete ancora molta gente in casa ? - Un visibilio . - E quel vostro avventore cosa fa ? Continua a schiamazzare , a metter su la gente , a preparar tumulti per domani ? - Quel forestiero , vuol dire vossignoria : e` andato a letto . - Dunque avete molta gente ... Basta ; badate a non lasciarlo scappare . Che devo fare il birro io ? penso` l' oste ; ma non disse ne' si` ne' no . - Tornate pure a casa ; e abbiate giudizio , - riprese il notaio . - Io ho sempre avuto giudizio . Vossignoria puo` dire se ho mai dato da fare alla giustizia . - E non crediate che la giustizia abbia perduta la sua forza . - Io ? per carita` ! io non credo nulla : abbado a far l' oste . - La solita canzone : non avete mai altro da dire . - Che ho da dire altro ? La verita` e` una sola . - Basta ; per ora riteniamo cio` che avete deposto ; se verra` poi il caso , informerete piu` minutamente la giustizia , intorno a cio` che vi potra` venir domandato . - Cosa ho da informare ? io non so nulla ; appena appena ho la testa da attendere ai fatti miei . - Badate a non lasciarlo partire . - Spero che l' illustrissimo signor capitano sapra` che son venuto subito a fare il mio dovere . Bacio le mani a vossignoria . Allo spuntar del giorno , Renzo russava da circa sett' ore , ed era ancora , poveretto ! sul piu` bello , quando due forti scosse alle braccia , e una voce che dappie` del letto gridava : - Lorenzo Tramaglino ! - , lo fecero riscotere . Si risenti` , ritiro` le braccia , apri` gli occhi a stento ; e vide ritto appie` del letto un uomo vestito di nero , e due armati , uno di qua , uno di la` del capezzale . E , tra la sorpresa , e il non esser desto bene , e la spranghetta di quel vino che sapete , rimase un momento come incantato ; e credendo di sognare , e non piacendogli quel sogno , si dimenava , come per isvegliarsi affatto . - Ah ! avete sentito una volta , Lorenzo Tramaglino ? - disse l' uomo dalla cappa nera , quel notaio medesimo della sera avanti . - Animo dunque ; levatevi , e venite con noi . - Lorenzo Tramaglino ! - disse Renzo Tramaglino : - cosa vuol dir questo ? Cosa volete da me ? Chi v' ha detto il mio nome ? - Meno ciarle , e fate presto , - disse uno de' birri che gli stavano a fianco , prendendogli di nuovo il braccio . - Ohe ! che prepotenza e` questa ? - grido` Renzo , ritirando il braccio . - Oste ! o l' oste ! - Lo portiam via in camicia ? - disse ancora quel birro , voltandosi al notaio . - Avete inteso ? - disse questo a Renzo : - si fara` cosi` , se non vi levate subito subito , per venir con noi . - E perche' ? - domando` Renzo . - Il perche' lo sentirete dal signor capitano di giustizia . - Io ? Io sono un galantuomo : non ho fatto nulla ; e mi maraviglio ... - Meglio per voi , meglio per voi ; cosi` , in due parole sarete spicciato , e potrete andarvene per i fatti vostri . - Mi lascino andare ora , - disse Renzo : - io non ho che far nulla con la giustizia . - Orsu` , finiamola ! - disse un birro . - Lo portiamo via davvero ? - disse l' altro . - Lorenzo Tramaglino ! - disse il notaio . - Come sa il mio nome , vossignoria ? - Fate il vostro dovere , - disse il notaio a' birri ; i quali misero subito le mani addosso a Renzo , per tirarlo fuori del letto . - Eh ! non toccate la carne d' un galantuomo , che ... ! Mi so vestir da me . - Dunque vestitevi subito , - disse il notaio . - Mi vesto , - rispose Renzo ; e andava di fatti raccogliendo qua e la` i panni sparsi sul letto , come gli avanzi d' un naufragio sul lido . E cominciando a metterseli , proseguiva tuttavia dicendo : - ma io non ci voglio andare dal capitano di giustizia . Non ho che far nulla con lui . Giacche' mi si fa quest' affronto ingiustamente , voglio esser condotto da Ferrer . Quello lo conosco , so che e` un galantuomo ; e m' ha dell' obbligazioni . - Si` , si` , figliuolo , sarete condotto da Ferrer , - rispose il notaio . In altre circostanze , avrebbe riso , proprio di gusto , d' una richiesta simile ; ma non era momento da ridere . Gia` nel venire , aveva visto per le strade un certo movimento , da non potersi ben definire se fossero rimasugli d' una sollevazione non del tutto sedata , o princi`pi d' una nuova : uno sbucar di persone , un accozzarsi , un andare a brigate , un far crocchi . E ora , senza farne sembiante , o cercando almeno di non farlo , stava in orecchi , e gli pareva che il ronzi`o andasse crescendo . Desiderava dunque di spicciarsi ; ma avrebbe anche voluto condur via Renzo d' amore e d' accordo ; giacche' , se si fosse venuti a guerra aperta con lui , non poteva esser certo , quando fossero in istrada , di trovarsi tre contr' uno . Percio` dava d' occhio a' birri , che avessero pazienza , e non inasprissero il giovine ; e dalla parte sua , cercava di persuaderlo con buone parole . Il giovine intanto , mentre si vestiva adagino adagino , richiamandosi , come poteva , alla memoria gli avvenimenti del giorno avanti , indovinava bene , a un di presso , che le gride e il nome e il cognome dovevano esser la causa di tutto ; ma come diamine colui lo sapeva quel nome ? E che diamine era accaduto in quella notte , perche' la giustizia avesse preso tant' animo , da venire a colpo sicuro , a metter le mani addosso a uno de' buoni figliuoli che , il giorno avanti , avevan tanta voce in capitolo ? e che non dovevano esser tutti addormentati , poiche' Renzo s' accorgeva anche lui d' un ronzi`o crescente nella strada . Guardando poi in viso il notaio , vi scorgeva in pelle in pelle la titubazione che costui si sforzava invano di tener nascosta . Onde , cosi` per venire in chiaro delle sue congetture , e scoprir paese , come per tirare in lungo , e anche per tentare un colpo , disse : - vedo bene cos' e` l' origine di tutto questo : gli e` per amor del nome e del cognome . Ier sera veramente ero un po' allegro : questi osti alle volte hanno certi vini traditori ; e alle volte , come dico , si sa , quando il vino e` giu` , e` lui che parla . Ma , se non si tratta d' altro , ora son pronto a darle ogni soddisfazione . E poi , gia` lei lo sa il mio nome . Chi diamine gliel ha detto ? - Bravo , figliuolo , bravo ! - rispose il notaio , tutto manieroso : - vedo che avete giudizio ; e , credete a me che son del mestiere , voi siete piu` furbo che tant' altri . la miglior maniera d' uscirne presto e bene : con codeste buone disposizioni , in due parole siete spicciato , e lasciato in liberta` . Ma io , vedete figliuolo , ho le mani legate , non posso rilasciarvi qui , come vorrei . Via , fate presto , e venite pure senza timore ; che quando vedranno chi siete ; e poi io diro` ... Lasciate fare a me ... Basta ; sbrigatevi , figliuolo . - Ah ! lei non puo` : intendo , - disse Renzo ; e continuava a vestirsi , rispingendo con de' cenni i cenni che i birri facevano di mettergli le mani addosso , per farlo spicciare . - Passeremo dalla piazza del duomo ? - domando` poi al notaio . - Di dove volete ; per la piu` corta , affine di lasciarvi piu` presto in liberta` , - disse quello , rodendosi dentro di se' , di dover lasciar cadere in terra quella domanda misteriosa di Renzo , che poteva divenire un tema di cento interrogazioni . Quando uno nasce disgraziato ! pensava . Ecco ; mi viene alle mani uno che , si vede , non vorrebbe altro che cantare ; e , un po' di respiro che s' avesse , cosi` extra formam , accademicamente , in via di discorso amichevole , gli si farebbe confessar , senza corda , quel che uno volesse ; un uomo da condurlo in prigione gia` bell' e esaminato , senza che se ne fosse accorto : e un uomo di questa sorte mi deve per l' appunto capitare in un momento cosi` angustiato . Eh ! non c' e` scampo , continuava a pensare , tendendo gli orecchi , e piegando la testa all' indietro : non c' e` rimedio ; e' risica d' essere una giornata peggio di ieri . Cio` che lo fece pensar cosi` , fu un rumore straordinario che si senti` nella strada : e non pote' tenersi di non aprir l' impannata , per dare un' occhiatina . Vide ch' era un crocchio di cittadini , i quali , all' intimazione di sbandarsi , fatta loro da una pattuglia , avevan da principio risposto con cattive parole , e finalmente si separavan continuando a brontolare ; e quel che al notaio parve un segno mortale , i soldati eran pieni di civilta` . Chiuse l' impannata , e stette un momento in forse , se dovesse condur l' impresa a termine , o lasciar Renzo in guardia de' due birri , e correr dal capitano di giustizia , a render conto di cio` che accadeva . Ma , penso` subito , mi si dira` che sono un buon a nulla , un pusillanime , e che dovevo eseguir gli ordini . Siamo in ballo ; bisogna ballare . Malannaggia la furia ! Maledetto il mestiere ! Renzo era levato ; i due satelliti gli stavano a' fianchi . Il notaio accenno` a costoro che non lo sforzasser troppo , e disse a lui : - da bravo , figliuolo ; a noi , spicciatevi . Anche Renzo sentiva , vedeva e pensava . Era ormai tutto vestito , salvo il farsetto , che teneva con una mano , frugando con l' altra nelle tasche . - Ohe ! - disse , guardando il notaio , con un viso molto significante : - qui c' era de' soldi e una lettera . Signor mio ! - Vi sara` dato ogni cosa puntualmente , - disse il notaio , dopo adempite quelle poche formalita` . Andiamo , andiamo . - No , no , no , - disse Renzo , tentennando il capo : - questa non mi va : voglio la roba mia , signor mio . Rendero` conto delle mie azioni ; ma voglio la roba mia . - Voglio farvi vedere che mi fido di voi : tenete , e fate presto , - disse il notaio , levandosi di seno , e consegnando , con un sospiro , a Renzo le cose sequestrate . Questo , riponendole al loro posto , mormorava tra' denti : - alla larga ! bazzicate tanto co' ladri , che avete un poco imparato il mestiere - . I birri non potevan piu` stare alle mosse ; ma il notaio li teneva a freno con gli occhi , e diceva intanto tra se' : se tu arrivi a metter piede dentro quella soglia , l' hai da pagar con usura , l' hai da pagare . Mentre Renzo si metteva il farsetto , e prendeva il cappello , il notaio fece cenno a un de' birri , che s' avviasse per la scala ; gli mando` dietro il prigioniero , poi l' altro amico ; poi si mosse anche lui . In cucina che furono , mentre Renzo dice : - e quest' oste benedetto dove s' e` cacciato ? - il notaio fa un altro cenno a' birri ; i quali afferrano , l' uno la destra , l' altro la sinistra del giovine , e in fretta in fretta gli legano i polsi con certi ordigni , per quell' ipocrita figura d' eufemismo , chiamati manichini . Consistevano questi - ci dispiace di dover dlscendere a particolari indegni della gravita` storica ; ma la chiarezza lo richiede - , consistevano in una cordicella lunga un po' piu` che il giro d' un polso ordinario , la quale aveva nelle cime due pezzetti di legno , come due piccole stanghette . La cordicella circondava il polso del paziente ; i legnetti , passati tra il medio e l' anulare del prenditore , gli rimanevano chiusi in pugno , di modo che , girandoli , ristringeva la legatura , a volonta` ; e con cio` aveva mezzo , non solo d' assicurare la presa , ma anche di martirizzare un ricalcitrante : e a questo fine , la cordicella era sparsa di nodi . Renzo si divincola , grida : - che tradimento e` questo ? A un galantuomo ... ! - Ma il notaio , che per ogni tristo fatto aveva le sue buone parole , - abbiate pazienza , - diceva : - fanno il loro dovere . Cosa volete ? son tutte formalita` ; e anche noi non possiamo trattar la gente a seconda del nostro cuore . Se non si facesse quello che ci vien comandato , staremmo freschi noi altri , peggio di voi . Abbiate pazienza . Mentre parlava , i due a cui toccava a fare , diedero una girata a' legnetti . Renzo s' acquieto` , come un cavallo bizzarro che si sente il labbro stretto tra le morse , e esclamo` : - pazienza ! - Bravo figliuolo ! - disse il notaio : - questa e` la vera maniera d' uscirne a bene . Cosa volete ? e` una seccatura ; lo vedo anch' io ; ma , portandovi bene , in un momento ne siete fuori . E giacche' vedo che siete ben disposto , e io mi sento inclinato a aiutarvi , voglio darvi anche un altro parere , per vostro bene . Credete a me , che son pratico di queste cose : andate via diritto diritto , senza guardare in qua e in la` , senza farvi scorgere : cosi` nessuno bada a voi , nessuno s' avvede di quel che e` ; e voi conservate il vostro onore . Di qui a un' ora voi siete in liberta` : c' e` tanto da fare , che avranno fretta anche loro di sbrigarvi : e poi parlero` io ... Ve n' andate per i fatti vostri ; e nessuno sapra` che siete stato nelle mani della giustizia . E voi altri , - continuo` poi , voltandosi a' birri , con un viso severo : - guardate bene di non fargli male , perche' lo proteggo io : il vostro dovere bisogna che lo facciate ; ma ricordatevi che e` un galantuomo , un giovine civile , il quale , di qui a poco , sara` in liberta` ; e che gli deve premere il suo onore . Andate in maniera che nessuno s' avveda di nulla : come se foste tre galantuomini che vanno a spasso - . E , con tono imperativo , e con sopracciglio minaccioso , concluse : - m' avete inteso - . Voltatosi poi a Renzo , col sopracciglio spianato , e col viso divenuto a un tratto ridente , che pareva volesse dire : oh noi si` che siamo amici ! , gli bisbiglio` di nuovo : - giudizio ; fate a mio modo : andate raccolto e quieto ; fidatevi di chi vi vuol bene : andiamo - . E la comitiva s' avvio` . Pero` , di tante belle parole Renzo , non ne credette una : ne' che il notaio volesse piu` bene a lui che a' birri , ne' che prendesse tanto a cuore la sua riputazione , ne' che avesse intenzion d' aiutarlo : capi` benissimo che il galantuomo , temendo che si presentasse per la strada qualche buona occasione di scappargli dalle mani , metteva innanzi que' bei motivi , per istornar lui dallo starci attento e da approfittarne . Dimodoche' tutte quelle esortazioni non servirono ad altro che a confermarlo nel disegno che gia` aveva in testa , di far tutto il contrario . Nessuno concluda da cio` che il notaio fosse un furbo inesperto e novizio ; perche' s' ingannerebbe . Era un furbo matricolato , dice il nostro storico , il quale pare che fosse nel numero de' suoi amici : ma , in quel momento , si trovava con l' animo agitato . A sangue freddo , vi so dir io come si sarebbe fatto beffe di chi , per indurre un altro a fare una cosa per se' sospetta , fosse andato suggerendogliela e inculcandogliela caldamente , con quella miserabile finta di dargli un parere disinteressato , da amico . Ma e` una tendenza generale degli uomini , quando sono agitati e angustiati , e vedono cio` che un altro potrebbe fare per levarli d' impiccio , di chiederglielo con istanza e ripetutamente e con ogni sorte di pretesti ; e i furbi , quando sono angustiati e agitati , cadono anche loro sotto questa legge comune . Quindi e` che , in simili circostanze , fanno per lo piu` una cosi` meschina figura . Que' ritrovati maestri , quelle belle malizie , con le quali sono avvezzi a vincere , che son diventate per loro quasi una seconda natura , e che , messe in opera a tempo , e condotte con la pacatezza d' animo , con la serenita` di mente necessarie , fanno il colpo cosi` bene e cosi` nascostamente , e conosciute anche , dopo la riuscita , riscotono l' applauso universale ; i poverini quando sono alle strette , le adoprano in fretta , all' impazzata , senza garbo ne' grazia . Di maniera che a uno che li veda ingegnarsi e arrabattarsi a quel modo , fanno pieta` e movon le risa , e l' uomo che pretendono allora di mettere in mezzo , quantunque meno accorto di loro , scopre benissimo tutto il loro gioco , e da quegli artifizi ricava lume per se' , contro di loro . Percio` non si puo` mai abbastanza raccomandare a' furbi di professione di conservar sempre il loro sangue freddo , o d' esser sempre i piu` forti , che e` la piu` sicura . Renzo adunque , appena furono in istrada , comincio` a girar gli occhi in qua e in la` , a sporgersi con la persona , a destra e a sinistra , a tender gli orecchi . Non c' era pero` concorso straordinario ; e benche' sul viso di piu` d' un passeggiero si potesse legger facilmente un certo non so che di sedizioso , pure ognuno andava diritto per la sua strada ; e sedizione propriamente detta , non c' era . - Giudizio , giudizio ! - gli susurrava il notaio dietro le spalle : - il vostro onore ; l' onore , figliuolo - . Ma quando Renzo , badando attentamente a tre che venivano con visi accesi , senti` che parlavan d' un forno , di farina nascosta , di giustizia , comincio` anche a far loro de' cenni col viso , e a tossire in quel modo che indica tutt' altro che un raffreddore . Quelli guardarono piu` attentamente la comitiva , e si fermarono ; con loro si fermarono altri che arrivavano ; altri , che gli eran passati davanti , voltatisi al bisbigli`o , tornavano indietro , e facevan coda . - Badate a voi ; giudizio , figliuolo ; peggio per voi vedete ; non guastate i fatti vostri ; l' onore , la riputazione , - continuava a susurrare il notaio . Renzo faceva peggio . I birri , dopo essersi consultati con l' occhio , pensando di far bene - ognuno e` soggetto a sbagliare - , gli diedero una stretta di manichini . - Ahi ! ahi ! ahi ! - grida il tormentato : al grido , la gente s' affolla intorno ; n' accorre da ogni parte della strada : la comitiva si trova incagliata . - un malvivente , - bisbigliava il notaio a quelli che gli erano a ridosso : - e` un ladro colto sul fatto . Si ritirino , lascin passar la giustizia - . Ma Renzo , visto il bel momento , visti i birri diventar bianchi , o almeno pallidi , se non m' aiuto ora , penso` , mio danno . E subito alzo` la voce : - figliuoli ! mi menano in prigione , perche' ieri ho gridato : pane e giustizia . Non ho fatto nulla ; son galantuomo : aiutatemi , non m' abbandonate , figliuoli ! Un mormori`o favorevole , voci piu` chiare di protezione s' alzano in risposta : i birri sul principio comandano , poi chiedono , poi pregano i piu` vicini d' andarsene , e di far largo : la folla in vece incalza e pigia sempre piu` . Quelli , vista la mala parata , lascian andare i manichini , e non si curan piu` d' altro che di perdersi nella folla , per uscirne inosservati . Il notaio desiderava ardentemente di far lo stesso ; ma c' era de' guai , per amor della cappa nera . Il pover' uomo , pallido e sbigottito , cercava di farsi piccino piccino , s' andava storcendo , per isgusciar fuor della folla ; ma non poteva alzar gli occhi , che non se ne vedesse venti addosso . Studiava tutte le maniere di comparire un estraneo che , passando di li` a caso , si fosse trovato stretto nella calca , come una pagliucola nel ghiaccio ; e riscontrandosi a viso a viso con uno che lo guardava fisso , con un cipiglio peggio degli altri , lui , composta la bocca al sorriso , con un suo fare sciocco , gli domando` : - cos' e` stato ? - Uh corvaccio ! - rispose colui . - Corvaccio ! corvaccio ! - risono` all' intorno . Alle grida s' aggiunsero gli urtoni ; di maniera che , in poco tempo , parte con le gambe proprie , parte con le gomita altrui , ottenne cio` che piu` gli premeva in quel momento , d' esser fuori di quel serra serra . - Scappa , scappa , galantuomo : li` c' e` un convento , ecco la` una chiesa ; di qui , di la` , - si grida a Renzo da ogni parte . In quanto allo scappare , pensate se aveva bisogno di consigli . Fin dal primo momento che gli era balenato in mente una speranza d' uscir da quell' unghie , aveva cominciato a fare i suoi conti , e stabilito , se questo gli riusciva , d' andare senza fermarsi , fin che non fosse fuori , non solo della citta` , ma del ducato . Perche' , aveva pensato , il mio nome l' hanno su' loro libracci , in qualunque maniera l' abbiano avuto ; e col nome e cognome , mi vengono a prendere quando vogliono . E in quanto a un asilo , non vi si sarebbe cacciato che quando avesse avuto i birri alle spalle . Perche' , se posso essere uccel di bosco , aveva anche pensato , non voglio diventare uccel di gabbia . Aveva dunque disegnato per suo rifugio quel paese nel territorio di Bergamo , dov' era accasato quel suo cugino Bortolo , se ve ne rammentate , che piu` volte l' aveva invitato a andar la` . Ma trovar la strada , li` stava il male . Lasciato in una parte sconosciuta d' una citta` si puo` dire sconosciuta , Renzo non sapeva neppure da che porta s' uscisse per andare a Bergamo ; e quando l' avesse saputo , non sapeva poi andare alla porta . Fu li` li` per farsi insegnar la strada da qualcheduno de' suoi liberatori ; ma siccome nel poco tempo che aveva avuto per meditare su' casi suoi , gli eran passate per la mente certe idee su quello spadaio cosi` obbligante , padre di quattro figliuoli , cosi` , a buon conto , non volle manifestare i suoi disegni a una gran brigata , dove ce ne poteva essere qualche altro di quel conio ; e risolvette subito d' allontanarsi in fretta di li` : che la strada se la farebbe poi insegnare , in luogo dove nessuno sapesse chi era , ne' il perche' la domandasse . Disse a' suoi liberatori : - grazie tante , figliuoli : siate benedetti , - e , uscendo per il largo che gli fu fatto immediatamente , prese la rincorsa , e via ; dentro per un vicolo , giu` per una stradetta , galoppo` un pezzo , senza saper dove . Quando gli parve d' essersi allontanato abbastanza , rallento` il passo , per non dar sospetto ; e comincio` a guardare in qua e in la` , per isceglier la persona a cui far la sua domanda , una faccia che ispirasse confidenza . Ma anche qui c' era dell' imbroglio . La domanda per se' era sospetta ; il tempo stringeva ; i birri , appena liberati da quel piccolo intoppo , dovevan senza dubbio essersi rimessi in traccia del loro fuggitivo ; la voce di quella fuga poteva essere arrivata fin la` ; e in tali strette , Renzo dovette fare forse dieci giudizi fisionomici , prima di trovar la figura che gli paresse a proposito . Quel grassotto , che stava ritto sulla soglia della sua bottega , a gambe larghe , con le mani di dietro , con la pancia in fuori , col mento in aria , dal quale pendeva una gran pappagorgia , e che , non avendo altro che fare , andava alternativamente sollevando sulla punta de' piedi la sua massa tremolante , e lasciandola ricadere sui calcagni , aveva un viso di cicalone curioso , che , in vece di dar delle risposte , avrebbe fatto delle interrogazioni . Quell' altro che veniva innanzi , con gli occhi fissi , e col labbro in fuori , non che insegnar presto e bene la strada a un altro , appena pareva conoscer la sua . Quel ragazzotto , che , a dire il vero , mostrava d' esser molto sveglio , mostrava pero` d' essere anche piu` malizioso ; e probabilmente avrebbe avuto un gusto matto a far andare un povero contadino dalla parte opposta a quella che desiderava . Tant' e` vero che all' uomo impicciato , quasi ogni cosa e` un nuovo impiccio ! Visto finalmente uno che veniva in fretta , penso` che questo , avendo probabilmente qualche affare pressante , gli risponderebbe subito , senz' altre chiacchiere ; e sentendolo parlar da se' , giudico` che dovesse essere un uomo sincero . Gli s' accosto` , e disse : - di grazia , quel signore , da che parte si va per andare a Bergamo ? - Per andare a Bergamo ? Da porta orientale . - Grazie tante ; e per andare a porta orientale ? - Prendete questa strada a mancina ; vi troverete sulla piazza del duomo ; poi ... - Basta , signore ; il resto lo so . Dio gliene renda merito - . E diviato s' incammino` dalla parte che gli era stata indicata . L' altro gli guardo` dietro un momento , e , accozzando nel suo pensiero quella maniera di camminare con la domanda , disse tra se' : o n' ha fatta una , o qualcheduno la vuol fare a lui . Renzo arriva sulla piazza del duomo ; l' attraversa , passa accanto a un mucchio di cenere e di carboni spenti , e riconosce gli avanzi del falo` di cui era stato spettatore il giorno avanti ; costeggia gli scalini del duomo , rivede il forno delle grucce , mezzo smantellato , e guardato da soldati ; e tira diritto per la strada da cui era venuto insieme con la folla ; arriva al convento de' cappuccini ; da` un' occhiata a quella piazza e alla porta della chiesa , e dice tra se' , sospirando : m' aveva pero` dato un buon parere quel frate di ieri : che stessi in chiesa a aspettare , e a fare un po' di bene . Qui , essendosi fermato un momento a guardare attentamente alla porta per cui doveva passare , e vedendovi , cosi` da lontano , molta gente a guardia , e avendo la fantasia un po' riscaldata - bisogna compatirlo ; aveva i suoi motivi - , provo` una certa ripugnanza ad affrontare quel passo . Si trovava cosi` a mano un luogo d' asilo , e dove , con quella lettera , sarebbe ben raccomandato ; fu tentato fortemente d' entrarvi . Ma , subito ripreso animo , penso` : uccel di bosco , fin che si puo` . Chi mi conosce ? Di ragione , i birri non si saran fatti in pezzi , per andarmi ad aspettare a tutte le porte . Si volto` , per vedere se mai venissero da quella parte : non vide ne' quelli , ne' altri che paressero occuparsi di lui . Va innanzi ; rallenta quelle gambe benedette , che volevan sempre correre , mentre conveniva soltanto camminare ; e adagio adagio , fischiando in semitono , arriva alla porta . C' era , proprio sul passo , un mucchio di gabellini , e , per rinforzo , anche de' micheletti spagnoli ; ma stavan tutti attenti verso il di fuori , per non lasciare entrar di quelli che , alla notizia d' una sommossa , v' accorrono , come i corvi al campo dove e` stata data battaglia ; di maniera che Renzo , con un' aria indifferente , con gli occhi bassi , e con un andare cosi` tra il viandante e uno che vada a spasso , usci` , senza che nessuno gli dicesse nulla ; ma il cuore di dentro faceva un gran battere . Vedendo a diritta una viottola , entro` in quella , per evitare la strada maestra ; e cammino` un pezzo prima di voltarsi neppure indietro . Cammina , cammina ; trova cascine , trova villaggi , tira innanzi senza domandarne il nome ; e` certo d' allontanarsi da Milano , spera d' andar verso Bergamo ; questo gli basta per ora . Ogni tanto , si voltava indietro ; ogni tanto , andava anche guardando e strofinando or l' uno or l' altro polso , ancora un po' indolenziti , e segnati in giro d' una striscia rosseggiante , vestigio della cordicella . I suoi pensieri erano , come ognuno puo` immaginarsi , un guazzabuglio di pentimenti , d' inquietudini , di rabbie , di tenerezze ; era uno studio faticoso di raccapezzare le cose dette e fatte la sera avanti , di scoprir la parte segreta della sua dolorosa storia , e sopra tutto come avean potuto risapere il suo nome . I suoi sospetti cadevan naturalmente sullo spadaio , al quale si rammentava bene d' averlo spiattellato . E ripensando alla maniera con cui gliel aveva cavato di bocca , e a tutto il fare di colui , e a tutte quell' esibizioni che riuscivan sempre a voler saper qualcosa , il sospetto diveniva quasi certezza . Se non che si rammentava poi anche , in confuso , d' aver , dopo la partenza dello spadaio , continuato a cicalare ; con chi , indovinala grillo ; di cosa , la memoria , per quanto venisse esaminata , non lo sapeva dire : non sapeva dir altro che d' essersi in quel tempo trovata fuor di casa . Il poverino si smarriva in quella ricerca : era come un uomo che ha sottoscritti molti fogli bianchi , e gli ha affidati a uno che credeva il fior de' galantuomini ; e scoprendolo poi un imbroglione , vorrebbe conoscere lo stato de' suoi affari : che conoscere ? e` un caos . Un altro studio penoso era quello di far sull' avvenire un disegno che gli potesse piacere : quelli che non erano in aria , eran tutti malinconici . Ma ben presto , lo studio piu` penoso fu quello di trovar la strada . Dopo aver camminato un pezzo , si puo` dire , alla ventura , vide che da se' non ne poteva uscire . Provava bensi` una certa ripugnanza a metter fuori quella parola Bergamo , come se avesse un non so che di sospetto , di sfacciato ; ma non si poteva far di meno . Risolvette dunque di rivolgersi , come aveva fatto in Milano , al primo viandante la cui fisonomia gli andasse a genio ; e cosi` fece . - Siete fuor di strada , - gli rispose questo ; e , pensatoci un poco , parte con parole , parte co' cenni , gl' indico` il giro che doveva fare , per rimettersi sulla strada maestra . Renzo lo ringrazio` , fece le viste di far come gli era stato detto , prese in fatti da quella parte , con intenzione pero` d' avvicinarsi bensi` a quella benedetta strada maestra , di non perderla di vista , di costeggiarla piu` che fosse possibile ; ma senza mettervi piede . Il disegno era piu` facile da concepirsi che da eseguirsi . La conclusione fu che , andando cosi` da destra a sinistra , e , come si dice , a zig zag , parte seguendo l' altre indicazioni che si faceva coraggio a pescar qua e la` , parte correggendole secondo i suoi lumi , e adattandole al suo intento , parte lasciandosi guidar dalle strade in cui si trovava incamminato , il nostro fuggitivo aveva fatte forse dodici miglia , che non era distante da Milano piu` di sei ; e in quanto a Bergamo , era molto se non se n' era allontanato . Comincio` a persuadersi che , anche in quella maniera , non se n' usciva a bene ; e penso` a trovar qualche altro ripiego . Quello che gli venne in mente , fu di scovar , con qualche astuzia , il nome di qualche paese vicino al confine , e al quale si potesse andare per istrade comunali : e domandando di quello , si farebbe insegnar la strada , senza seminar qua e la` quella domanda di Bergamo , che gli pareva puzzar tanto di fuga , di sfratto , di criminale . Mentre cerca la maniera di pescar tutte quelle notizie , senza dar sospetto , vede pendere una frasca da una casuccia solitaria , fuori d' un paesello . Da qualche tempo , sentiva anche crescere il bisogno di ristorar le sue forze ; penso` che li` sarebbe il luogo di fare i due servizi in una volta ; entro` . Non c' era che una vecchia , con la rocca al fianco , e col fuso in mano . Chiese un boccone ; gli fu offerto un po' di stracchino e del vin buono : accetto` lo stracchino , del vino la ringrazio` - gli era venuto in odio , per quello scherzo che gli aveva fatto la sera avanti - ; e si mise a sedere , pregando la donna che facesse presto . Questa , in un momento , ebbe messo in tavola ; e subito dopo comincio` a tempestare il suo ospite di domande , e sul suo essere , e sui gran fatti di Milano : che' la voce n' era arrivata fin la` . Renzo , non solo seppe schermirsi dalle domande , con molta disinvoltura ; ma , approfittandosi della difficolta` medesima , fece servire al suo intento la curiosita` della vecchia , che gli domandava dove fosse incamminato . - Devo andare in molti luoghi , - rispose : - e , se trovo un ritaglio di tempo , vorrei anche passare un momento da quel paese , piuttosto grosso , sulla strada di Bergamo , vicino al confine , pero` nello stato di Milano ... Come si chiama ? - Qualcheduno ce ne sara` , pensava intanto tra se' . - Gorgonzola , volete dire , - rispose la vecchia . - Gorgonzola ! - ripete' Renzo , quasi per mettersi meglio in mente la parola . - molto lontano di qui ? - riprese poi . - Non lo so precisamente : saranno dieci , saranno dodici miglia . Se ci fosse qualcheduno de' miei figliuoli , ve lo saprebbe dire . - E credete che ci si possa andare per queste belle viottole , senza prender la strada maestra ? dove c' e` una polvere , una polvere ! Tanto tempo che non piove ! - A me mi par di si` : potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta - . E glielo nomino` . - Va bene ; - disse Renzo ; s' alzo` , prese un pezzo di pane che gli era avanzato della magra colazione , un pane ben diverso da quello che aveva trovato , il giorno avanti , appie` della croce di san Dionigi ; pago` il conto , usci` , e prese a diritta . E , per non ve l' allungar piu` del bisogno , col nome di Gorgonzola in bocca , di paese in paese , ci arrivo` , un' ora circa prima di sera . Gia` cammin facendo , aveva disegnato di far li` un' altra fermatina , per fare un pasto un po' piu` sostanzioso . Ilcorpo avrebbe anche gradito un po' di letto ; ma prima che contentarlo in questo , Renzo l' avrebbe lasciato cader rifinito sulla strada . Il suo proposito era d' informarsi all' osteria , della distanza dell' Adda , di cavar destramente notizia di qualche traversa che mettesse la` , e di rincamminarsi da quella parte , subito dopo essersi rinfrescato . Nato e cresciuto alla seconda sorgente , per dir cosi` , di quel fiume , aveva sentito dir piu` volte , che , a un certo punto , e per un certo tratto , esso faceva confine tra lo stato milanese e il veneto : del punto e del tratto non aveva un' idea precisa ; ma , allora come allora , l' affar piu` urgente era di passarlo , dovunque si fosse . Se non gli riusciva in quel giorno , era risoluto di camminare fin che l' ora e la lena glielo permettessero : e d' aspettar poi l' alba , in un campo , in un deserto ; dove piacesse a Dio ; pur che non fosse un' osteria . Fatti alcuni passi in Gorgonzola , vide un' insegna , entro` ; e all' oste , che gli venne incontro , chiese un boccone , e una mezzetta di vino : le miglia di piu` , e il tempo gli avevan fatto passare quell' odio cosi` estremo e fanatico . - Vi prego di far presto , soggiunse : - perche' ho bisogno di rimettermi subito in istrada - . E questo lo disse , non solo perche' era vero , ma anche per paura che l' oste , immaginandosi che volesse dormir li` , non gli uscisse fuori a domandar del nome e del cognome , e donde veniva , e per che negozio ... Alla larga ! L' oste rispose a Renzo , che sarebbe servito ; e questo si mise a sedere in fondo della tavola , vicino all' uscio : il posto de' vergognosi . C' erano in quella stanza alcuni sfaccendati del paese , i quali , dopo aver discusse e commentate le gran notizie di Milano del giorno avanti , si struggevano di sapere un poco come fosse andata anche in quel giorno ; tanto piu` che quelle prime eran piu` atte a stuzzicar la curiosita` , che a soddisfarla : una sollevazione , ne' soggiogata ne' vittoriosa , sospesa piu` che terminata dalla notte ; una cosa tronca , la fine d' un atto piuttosto che d' un dramma . Un di coloro si stacco` dalla brigata , s' accosto` al soprarrivato , e gli domando` se veniva da Milano . - Io ? - disse Renzo sorpreso , per prender tempo a rispondere . - Voi , se la domanda e` lecita . Renzo , tentennando il capo , stringendo le labbra , e facendone uscire un suono inarticolato , disse : - Milano , da quel che ho sentito dire ... non dev' essere un luogo da andarci in questi momenti , meno che per una gran necessita` . - Continua dunque anche oggi il fracasso ? - domando` , con piu` istanza , il curioso . - Bisognerebbe esser la` , per saperlo , - disse Renzo . - Ma voi , non venite da Milano ? - Vengo da Liscate , - rispose lesto il giovine , che intanto aveva pensata la sua risposta . Ne veniva in fatti , a rigor di termini , perche' c' era passato ; e il nome l' aveva saputo , a un certo punto della strada , da un viandante che gli aveva indicato quel paese come il primo che doveva attraversare , per arrivare a Gorgonzola . - Oh ! - disse l' amico ; come se volesse dire : faresti meglio a venir da Milano , ma pazienza . - E a Liscate , - soggiunse , - non si sapeva niente di Milano ? - Potrebb' essere benissimo che qualcheduno la` sapesse qualche cosa , - rispose il montanaro : - ma io non ho sentito dir nulla . E queste parole le proferi` in quella maniera particolare che par che voglia dire : ho finito . Il curioso ritorno` al suo posto ; e , un momento dopo , l' oste venne a mettere in tavola . - Quanto c' e` di qui all' Adda ? - gli disse Renzo , mezzo tra' denti , con un fare da addormentato , che gli abbiam visto qualche altra volta . - All' Adda , per passare ? - disse l' oste . - Cioe` ... si` ... all' Adda . - Volete passare dal ponte di Cassano , o sulla chiatta di Canonica ? - Dove si sia ... Domando cosi` per curiosita` . - Eh , volevo dire , perche' quelli sono i luoghi dove passano i galantuomini , la gente che puo` dar conto di se' . - Va bene : e quanto c' e` ? - Fate conto che , tanto a un luogo , come all' altro , poco piu` , poco meno , ci sara` sei miglia . - Sei miglia ! non credevo tanto , - disse Renzo . - E gia` , - e gia` , chi avesse bisogno di prendere una scorciatoia , ci saranno altri luoghi da poter passare ? - Ce n' e` sicuro , - rispose l' oste , ficcandogli in viso due occhi pieni d' una curiosita` maliziosa . Basto` questo per far morir tra' denti al giovine l' altre domande che aveva preparate . Si tiro` davanti il piatto ; e guardando la mezzetta che l' oste aveva posata , insieme con quello , sulla tavola , disse : - il vino e` sincero ? Come l' oro , - disse l' oste : - domandatene pure a tutta la gente del paese e del contorno , che se n' intende : e poi , lo sentirete - . E cosi` dicendo , torno` verso la brigata . Maledetti gli osti ! esclamo` Renzo tra se' : piu` ne conosco , peggio li trovo . Non ostante , si mise a mangiare con grand' appetito , stando , nello stesso tempo , in orecchi , senza che paresse suo fatto , per veder di scoprir paese , di rilevare come si pensasse cola` sul grand' avvenimento nel quale egli aveva avuta non piccola parte , e d' osservare specialmente se , tra que' parlatori , ci fosse qualche galantuomo , a cui un povero figliuolo potesse fidarsi di domandar la strada , senza timore d' esser messo alle strette , e forzato a ciarlare de' fatti suoi . - Ma ! - diceva uno : - questa volta par proprio che i milanesi abbian voluto far davvero . Basta ; domani al piu` tardi , si sapra` qualcosa . - Mi pento di non esser andato a Milano stamattina , - diceva un altro . - Se vai domani , vengo anch' io , - disse un terzo ; poi un altro , poi un altro . - Quel che vorrei sapere , - riprese il primo , - e` se que' signori di Milano penseranno anche alla povera gente di campagna , o se faranno far la legge buona solamente per loro . Sapete come sono eh ? Cittadini superbi , tutto per loro : gli altri , come se non ci fossero . - La bocca l' abbiamo anche noi , sia per mangiare , sia per dir la nostra ragione , - disse un altro , con voce tanto piu` modesta , quanto piu` la proposizione era avanzata : - e quando la cosa sia incamminata ... - Ma credette meglio di non finir la frase . - Del grano nascosto , non ce n' e` solamente in Milano , - cominciava un altro , con un' aria cupa e maliziosa ; quando sentono avvicinarsi un cavallo . Corron tutti all' uscio ; e , riconosciuto colui che arrivava , gli vanno incontro . Era un mercante di Milano , che , andando piu` volte l' anno a Bergamo , per i suoi traffichi , era solito passar la notte in quell' osteria ; e siccome ci trovava quasi sempre la stessa compagnia , li conosceva tutti . Gli s' affollano intorno ; uno prende la briglia , un altro la staffa . - Ben arrivato , ben arrivato ! - Ben trovati . - Avete fatto buon viaggio ? - Bonissimo ; e voi altri , come state ? - Bene , bene . Che nuove ci portate di Milano ? - Ah ! ecco quelli delle novita` , - disse il mercante , smontando , e lasciando il cavallo in mano d' un garzone . - E poi , e poi , continuo` , entrando con la compagnia , - a quest' ora le saprete forse meglio di me . - Non sappiamo nulla , davvero , - disse piu` d' uno , mettendosi la mano al petto . - Possibile ? - disse il mercante . - Dunque ne sentirete delle belle ... o delle brutte . Ehi , oste , il mio letto solito e` in liberta` ? Bene : un bicchier di vino , e il mio solito boccone , subito ; perche' voglio andare a letto presto , per partir presto domattina , e arrivare a Bergamo per l' ora del desinare . E voi altri , - continuo` , mettendosi a sedere , dalla parte opposta a quella dove stava Renzo , zitto e attento , - voi altri non sapete di tutte quelle diavolerie di ieri ? - Di ieri si` . - Vedete dunque , - riprese il mercante , - se le sapete le novita` . Lo dicevo io che , stando qui sempre di guardia , per frugar quelli che passano ... - Ma oggi , com' e` andata oggi ? - Ah oggi . Non sapete niente d' oggi ? - Niente affatto : non e` passato nessuno . - Dunque lasciatemi bagnar le labbra ; e poi vi diro` le cose d' oggi . Sentirete - . Empi` il bicchiere , lo prese con una mano , poi con le prime due dita dell' altra sollevo` i baffi , poi si liscio` la barba , bevette , e riprese : - oggi , amici cari , ci manco` poco , che non fosse una giornata brusca come ieri , o peggio . E non mi par quasi vero d' esser qui a chiacchierar con voi altri ; perche' avevo gia` messo da parte ogni pensiero di viaggio , per restare a guardar la mia povera bottega . - Che diavolo c' era ? - disse uno degli ascoltanti . - Proprio il diavolo : sentirete - . E trinciando la pietanza che gli era stata messa davanti , e poi mangiando , continuo` il suo racconto . I compagni , ritti di qua e di la` della tavola , lo stavano a sentire , con la bocca aperta ; Renzo , al suo posto , senza che paresse suo fatto , stava attento , forse piu` di tutti , masticando adagio adagio gli ultimi suoi bocconi . - Stamattina dunque que' birboni che ieri avevano fatto quel chiasso orrendo , si trovarono a' posti convenuti - gia` c' era un' intelligenza : tutte cose preparate - ; si riunirono , e ricominciarono quella bella storia di girare di strada in strada , gridando per tirar altra gente . Sapete che e` come quando si spazza , con riverenza parlando , la casa ; il mucchio del sudiciume ingrossa quanto piu` va avanti . Quando parve loro d' esser gente abbastanza , s' avviarono verso la casa del signor vicario di provvisione ; come se non bastassero le tirannie che gli hanno fatte ieri : a un signore di quella sorte ! oh che birboni ! E la roba che dicevan contro di lui ! Tutte invenzioni : un signor dabbene , puntuale ; e io lo posso dire , che son tutto di casa , e lo servo di panno per le livree della servitu` . S' incamminaron dunque verso quella casa : bisognava veder che canaglia , che facce : figuratevi che son passati davanti alla mia bottega : facce che ... i giudei della Via Crucis non ci son per nulla . E le cose che uscivan da quelle bocche ! da turarsene gli orecchi , se non fosse stato che non tornava conto di farsi scorgere . Andavan dunque con la buona intenzione di dare il sacco ; ma ... - E qui , alzata in aria , e stesa la mano sinistra , si mise la punta del pollice alla punta del naso . - Ma ? - dissero forse tutti gli ascoltatori . - Ma , - continuo` il mercante , - trovaron la strada chiusa con travi e con carri , e , dietro quella barricata , una bella fila di micheletti , con gli archibusi spianati , per riceverli come si meritavano . Quando videro questo bell' apparato ... Cosa avreste fatto voi altri ? - Tornare indietro . - Sicuro ; e cosi` fecero . Ma vedete un poco se non era il demonio che li portava . Son li` sul Cordusio , vedon li` quel forno che fin da ieri , avevan voluto saccheggiare ; e cosa si faceva in quella bottega ? si distribuiva il pane agli avventori ; c' era de' cavalieri , e fior di cavalieri , a invigilare che tutto andasse bene ; e costoro - avevano il diavolo addosso vi dico , e poi c' era chi gli aizzava - , costoro , dentro come disperati ; piglia tu , che piglio anch' io : in un batter d' occhio , cavalieri , fornai , avventori , pani , banco , panche , madie , casse , sacchi , frulloni , crusca , farina , pasta , tutto sottosopra . - E i micheletti ? - I micheletti avevan la casa del vicario da guardare : non si puo` cantare e portar la croce . Fu in un batter d' occhio , vi dico : piglia piglia ; tutto cio` che c' era buono a qualcosa , fu preso . E poi torna in campo quel bel ritrovato di ieri , di portare il resto sulla piazza , e di farne una fiammata . E gia` cominciavano , i manigoldi , a tirar fuori roba ; quando uno piu` manigoldo degli altri , indovinate un po' con che bella proposta venne fuori . - Con che cosa ? - Di fare un mucchio di tutto nella bottega , e di dar fuoco al mucchio e alla casa insieme . Detto fatto ... - Ci han dato fuoco ? - Aspettate . Un galantuomo del vicinato ebbe un' ispirazione dal cielo . Corse su nelle stanze , cerco` d' un Crocifisso , lo trovo` , l' attacco` all' archetto d' una finestra , prese da capo d' un letto due candele benedette , le accese , e le mise sul davanzale , a destra e a sinistra del Crocifisso . La gente guarda in su . In un Milano , bisogna dirla , c' e` ancora del timor di Dio ; tutti tornarono in se' . La piu` parte , voglio dire ; c' era bensi` de' diavoli che , per rubare , avrebbero dato fuoco anche al paradiso ; ma visto che la gente non era del loro parere , dovettero smettere , e star cheti . Indovinate ora chi arrivo` all' improvviso . Tutti i monsignori del duomo , in processione , a croce alzata , in abito corale ; e monsignor Mazenta , arciprete , comincio a predicare da una parte , e monsignor Settala , penitenziere , da un' altra , e gli altri anche loro : ma , brava gente ! ma cosa volete fare ? ma e` questo l' esempio che date a' vostri figliuoli ? ma tornate a casa ; ma non sapete che il pane e` a buon mercato , piu` di prima ? ma andate a vedere , che c' e` l' avviso sulle cantonate . - Era vero ? - Diavolo ! Volete che i monsignori del duomo venissero in cappa magna a dir delle fandonie ? - E la gente cosa fece ? - A poco a poco se n' andarono ; corsero alle cantonate ; e , chi sapeva leggere , la c' era proprio la meta . Indovinate un poco : un pane d' ott' once , per un soldo . - Che bazza ! - La vigna e` bella ; pur che la duri . Sapete quanta farina hanno mandata a male , tra ieri e stamattina ? Da mantenerne il ducato per due mesi . - E per fuori di Milano , non s' e` fatta nessuna legge buona ? - Quel che s' e` fatto per Milano , e` tutto a spese della citta` . Non so che vi dire : per voi altri sara` quel che Dio vorra` . A buon conto , i fracassi son finiti . Non v' ho detto tutto ; ora viene il buono . - Cosa c' e` ancora ? - C' e` che , ier sera o stamattina che sia , ne sono stati agguantati molti ; e subito s' e` saputo che i capi saranno impiccati . Appena comincio` a spargersi questa voce , ognuno andava a casa per la piu` corta , per non arrischiare d' esser nel numero . Milano , quand' io ne sono uscito , pareva un convento di frati . - Gl' impiccheranno poi davvero ? - Eccome ! e presto , - rispose il mercante . - E la gente cosa fara` ? - domando` ancora colui che aveva fatta l' altra domanda . - La gente ? andera` a vedere , - disse il mercante . - Avevan tanta voglia di veder morire un cristiano all' aria aperta , che volevano , birboni ! far la festa al signor vicario di provvisione . In vece sua , avranno quattro tristi , serviti con tutte le formalita` , accompagnati da' cappuccini , e da' confratelli della buona morte ; e gente che se l' e` meritato . una provvidenza , vedete ; era una cosa necessaria . Cominciavan gia` a prender il vizio d' entrar nelle botteghe , e di servirsi , senza metter mano alla borsa ; se li lasciavan fare , dopo il pane sarebbero venuti al vino , e cosi` di mano in mano ... Pensate se coloro volevano smettere , di loro spontanea volonta` , una usanza cosi` comoda . E vi so dir io che , per un galantuomo che ha bottega aperta , era un pensier poco allegro . - Davvero , - disse uno degli ascoltatori . - Davvero , - ripeteron gli altri , a una voce . - E , - continuo` il mercante , asciugandosi la barba col tovagliolo , - l' era ordita da un pezzo : c' era una lega , sapete ? - C' era una lega ? - C' era una lega . Tutte cabale ordite da' navarrini , da quel cardinale la` di Francia , sapete chi voglio dire , che ha un certo nome mezzo turco , e che ogni giorno ne pensa una , per far qualche dispetto alla corona di Spagna . Ma sopra tutto , tende a far qualche tiro a Milano ; perche' vede bene , il furbo , che qui sta la forza del re . - Gia` . - Ne volete una prova ? Chi ha fatto il piu` gran chiasso , eran forestieri ; andavano in giro facce , che in Milano non s' eran mai vedute . Anzi mi dimenticavo di dirvene una che m' e` stata data per certa . La giustizia aveva acchiappato uno in un' osteria ... - Renzo , il quale non perdeva un ette di quel discorso , al tocco di questa corda , si senti` venir freddo , e diede un guizzo , prima che potesse pensare a contenersi . Nessuno pero` se n' avvide ; e il dicitore , senza interrompere il filo del racconto , seguito` : - uno che non si sa bene ancora da che parte fosse venuto , da chi fosse mandato , ne' che razza d' uomo si fosse ; ma certo era uno de' capi . Gia` ieri , nel forte del baccano , aveva fatto il diavolo ; e poi , non contento di questo , s' era messo a predicare , e a proporre , cosi` una galanteria , che s' ammazzassero tutti i signori . Birbante ! Chi farebbe viver la povera gente , quando i signori fossero ammazzati ? La giustizia , che l' aveva appostato , gli mise l' unghie addosso ; gli trovarono un fascio di lettere ; e lo menavano in gabbia ; ma che ? i suoi compagni , che facevan la ronda intorno all' osteria , vennero in gran numero , e lo liberarono , il manigoldo . - E cosa n' e` stato ? - Non si sa ; sara` scappato , o sara` nascosto in Milano : son gente che non ha ne' casa ne' tetto , e trovan per tutto da alloggiare e da rintanarsi : pero` finche' il diavolo puo` , e vuole aiutarli : ci dan poi dentro quando meno se lo pensano ; perche' , quando la pera e` matura , convien che caschi . Per ora si sa di sicuro che le lettere son rimaste in mano della giustizia , e che c' e` descritta tutta la cabala ; e si dice che n' andera` di mezzo molta gente . Peggio per loro ; che hanno messo a soqquadro mezzo Milano , e volevano anche far peggio . Dicono che i fornai son birboni . Lo so anch' io ; ma bisogna impiccarli per via di giustizia . C' e` del grano nascosto . Chi non lo sa ? Ma tocca a chi comanda a tener buone spie , e andarlo a disotterrare , e mandare anche gl' incettatori a dar calci all' aria , in compagnia de' fornai . E se chi comanda non fa nulla , tocca alla citta` a ricorrere ; e se non da`nno retta alla prima , ricorrere ancora ; che' a forza di ricorrere s' ottiene ; e non metter su un' usanza cosi` scellerata d' entrar nelle botteghe e ne' fondachi , a prender la roba a man salva . A Renzo quel poco mangiare era andato in tanto veleno . Gli pareva mill' anni d' esser fuori e lontano da quell' osteria , da quel paese ; e piu` di dieci volte aveva detto a se' stesso : andiamo , andiamo . Ma quella paura di dar sospetto , cresciuta allora oltremodo , e fatta tiranna di tutti i suoi pensieri , l' aveva tenuto sempre inchiodato sulla panca . In quella perplessita` , penso` che il ciarlone doveva poi finire di parlar di lui ; e concluse tra se' , di moversi , appena sentisse attaccare qualche altro discorso . - E per questo , - disse uno della brigata , - io che so come vanno queste faccende , e che ne' tumulti i galantuomini non ci stanno bene , non mi son lasciato vincere dalla curiosita` , e son rimasto a casa mia . - E io , mi son mosso ? - disse un altro . - Io ? - soggiunse un terzo : - se per caso mi fossi trovato in Milano , avrei lasciato imperfetto qualunque affare , e sarei tornato subito a casa mia . Ho moglie e figliuoli ; e poi , dico la verita` , i baccani non mi piacciono . A questo punto , l' oste , ch' era stato anche lui a sentire , ando` verso l' altra cima della tavola , per veder cosa faceva quel forestiero . Renzo colse l' occasione , chiamo` l' oste con un cenno , gli chiese il conto , lo saldo` senza tirare , quantunque l' acque fossero molto basse ; e , senza far altri discorsi , ando` diritto all' uscio , passo` la soglia , e , a guida della Provvidenza , s' incammino` dalla parte opposta a quella per cui era venuto . Basta spesso una voglia , per non lasciar ben avere un uomo ; pensate poi due alla volta , l' una in guerra coll' altra . Il povero Renzo n' aveva , da molte ore , due tali in corpo , come sapete : la voglia di correre , e quella di star nascosto : e le sciagurate parole del mercante gli avevano accresciuta oltremodo l' una e l' altra a un colpo . Dunque la sua avventura aveva fatto chiasso ; dunque lo volevano a qualunque patto ; chi sa quanti birri erano in campo per dargli la caccia ! quali ordini erano stati spediti di frugar ne' paesi , nell' osterie , per le strade ! Pensava bensi` che finalmente i birri che lo conoscevano , eran due soli , e che il nome non lo portava scritto in fronte ; ma gli tornavano in mente certe storie che aveva sentite raccontare , di fuggitivi colti e scoperti per istrane combinazioni , riconosciuti all' andare , all' aria sospettosa , ad altri segnali impensati : tutto gli faceva ombra . Quantunque , nel momento che usciva di Gorgonzola , scoccassero le ventiquattro , e le tenebre che venivano innanzi , diminuissero sempre piu` que' pericoli , cio` non ostante prese contro voglia la strada maestra , e si propose d' entrar nella prima viottola che gli paresse condur dalla parte dove gli premeva di riuscire . Sul principio , incontrava qualche viandante ; ma , pieno la fantasia di quelle brutte apprensioni , non ebbe cuore d' abbordarne nessuno , per informarsi della strada . Ha detto sei miglia , colui , - pensava : - se andando fuor di strada , dovessero anche diventar otto o dieci , le gambe che hanno fatte l' altre , faranno anche queste . Verso Milano non vo di certo ; dunque vo verso l' Adda . Cammina , cammina , o presto o tardi ci arrivero` . L' Adda ha buona voce ; e , quando le saro` vicino , non ho piu` bisogno di chi me l' insegni . Se qualche barca c' e` , da poter passare , passo subito , altrimenti mi fermero` fino alla mattina , in un campo , sur una pianta , come le passere : meglio sur una pianta , che in prigione . Ben presto vide aprirsi una straducola a mancina ; e v' entro` . A quell' ora , se si fosse abbattuto in qualcheduno , non avrebbe piu` fatte tante cerimonie per farsi insegnar la strada ; ma non sentiva anima vivente . Andava dunque dove la strada lo conduceva ; e pensava . Io fare il diavolo ! Io ammazzare tutti i signori ! Un fascio di lettere , io ! I miei compagni che mi stavano a far la guardia ! Pagherei qualche cosa a trovarmi a viso a viso con quel mercante , di la` dall' Adda - ah quando l' avro` passata quest' Adda benedetta ! - , e fermarlo , e domandargli con comodo dov' abbia pescate tutte quelle belle notizie . Sappiate ora , mio caro signore , che la cosa e` andata cosi` e cosi` , e che il diavolo ch' io ho fatto , e` stato d' aiutar Ferrer , come se fosse stato un mio fratello ; sappiate che que' birboni che , a sentir voi , erano i miei amici , perche' , in un certo momento , io dissi una parola da buon cristiano , mi vollero fare un brutto scherzo ; sappiate che , intanto che voi stavate a guardar la vostra bottega , io mi faceva schiacciar le costole , per salvare il vostro signor vicario di provvisione , che non l' ho mai ne' visto ne' conosciuto . Aspetta che mi mova un' altra volta , per aiutar signori ... vero che bisogna farlo per l' anima : son prossimo anche loro . E quel gran fascio di lettere , dove c' era tutta la cabala , e che adesso e` in mano della giustizia , come voi sapete di certo ; scommettiamo che ve lo fo comparir qui , senza l' aiuto del diavolo ? Avreste curiosita` di vederlo quel fascio ? Eccolo qui ... Una lettera sola ? ... Si` signore , una lettera sola ; e questa lettera , se lo volete sapere , l' ha scritta un religioso che vi puo` insegnar la dottrina , quando si sia ; un religioso che , senza farvi torto , val piu` un pelo della sua barba che tutta la vostra ; e e` scritta , questa lettera , come vedete , a un altro religioso , un uomo anche lui ... Vedete ora quali sono i furfanti miei amici . E imparate a parlare un' altra volta ; principalmente quando si tratta del prossimo . Ma dopo qualche tempo , questi pensieri ed altri simili cessarono affatto : le circostanze presenti occupavan tutte le facolta` del povero pellegrino . La paura d' essere inseguito o scoperto , che aveva tanto amareggiato il viaggio in pieno giorno , non gli dava ormai piu` fastidio ; ma quante cose rendevan questo molto piu` noioso ! Le tenebre , la solitudine , la stanchezza cresciuta , e ormai dolorosa ; tirava una brezzolina sorda , uguale , sottile , che doveva far poco servizio a chi si trovava ancora indosso quegli stessi vestiti che s' era messi per andare a nozze in quattro salti , e tornare subito trionfante a casa sua ; e , cio` che rendeva ogni cosa piu` grave , quell' andare alla ventura , e , per dir cosi` , al tasto , cercando un luogo di riposo e di sicurezza . Quando s' abbatteva a passare per qualche paese , andava adagio adagio , guardando pero` se ci fosse ancora qualche uscio aperto ; ma non vide mai altro segno di gente desta , che qualche lumicino trasparente da qualche impannata . Nella strada fuor dell' abitato , si soffermava ogni tanto ; stava in orecchi , per veder se sentiva quella benedetta voce dell' Adda ; ma invano . Altre voci non sentiva , che un mugoli`o di cani , che veniva da qualche cascina isolata , vagando per l' aria , lamentevole insieme e minaccioso . Al suo avvicinarsi a qualcheduna di quelle , il mugoli`o si cambiava in un abbaiar frettoloso e rabbioso : nel passar davanti alla porta , sentiva , vedeva quasi , il bestione , col muso al fessolino della porta , raddoppiar gli urli : cosa che gli faceva andar via la tentazione di picchiare , e di chieder ricovero . E forse , anche senza i cani , non ci si sarebbe risolto . Chi e` la` ? - pensava : - cosa volete a quest' ora ? Come siete venuto qui ? Fatevi conoscere . Non c' e` osterie da alloggiare ? Ecco , andandomi bene , quel che mi diranno , se picchio : quand' anche non ci dorma qualche pauroso che , a buon conto , si metta a gridare : aiuto ! al ladro ! Bisogna aver subito qualcosa di chiaro da rispondere : e cosa ho da rispondere io ? Chi sente un rumore la notte , non gli viene in testa altro che ladri , malviventi , trappole : non si pensa mai che un galantuomo possa trovarsi in istrada di notte , se non e` un cavaliere in carrozza . Allora serbava quel partito all' estrema necessita` , e tirava innanzi , con la speranza di scoprire almeno l' Adda , se non passarla , in quella notte ; e di non dover andarne alla cerca , di giorno chiaro . Cammina , cammina ; arrivo` dove la campagna coltivata moriva in una sodaglia sparsa di felci e di scope . Gli parve , se non indizio , almeno un certo qual argomento di fiume vicino , e s' inoltro` per quella , seguendo un sentiero che l' attraversava . Fatti pochi passi , si fermo` ad ascoltare ; ma ancora invano . La noia del viaggio veniva accresciuta dalla salvatichezza del luogo , da quel non veder piu` ne' un gelso , ne' una vite , ne' altri segni di coltura umana , che prima pareva quasi che gli facessero una mezza compagnia . Cio` non ostante ando` avanti ; e siccome nella sua mente cominciavano a suscitarsi certe immagini , certe apparizioni , lasciatevi in serbo dalle novelle sentite raccontar da bambino , cosi` , per discacciarle , o per acquietarle , recitava , camminando , dell' orazioni per i morti . A poco a poco , si trovo` tra macchie piu` alte , di pruni , di quercioli , di marruche . Seguitando a andare avanti , e allungando il passo , con piu` impazienza che voglia , comincio` a veder tra le macchie qualche albero sparso ; e andando ancora , sempre per lo stesso sentiero , s' accorse d' entrare in un bosco . Provava un certo ribrezzo a inoltrarvisi ; ma lo vinse , e contro voglia ando` avanti ; ma piu` che s' inoltrava , piu` il ribrezzo cresceva , piu` ogni cosa gli dava fastidio . Gli alberi che vedeva in lontananza , gli rappresentavan figure strane , deformi , mostruose ; l' annoiava l' ombra delle cime leggermente agitate , che tremolava sul sentiero illuminato qua e la` dalla luna ; lo stesso scrosciar delle foglie secche che calpestava o moveva camminando , aveva per il suo orecchio un non so che d' odioso . Le gambe provavano come una smania , un impulso di corsa , e nello stesso tempo pareva che durassero fatica a regger la persona . Sentiva la brezza notturna batter piu` rigida e maligna sulla fronte e sulle gote ; se la sentiva scorrer tra i panni e le carni , e raggrinzarle , e penetrar piu` acuta nelle ossa rotte dalla stanchezza , e spegnervi quell' ultimo rimasuglio di vigore . A un certo punto , quell' uggia , quell' orrore indefinito con cui l' animo combatteva da qualche tempo , parve che a un tratto lo soverchiasse . Era per perdersi affatto ; ma atterrito , piu` che d' ogni altra cosa , del suo terrore , richiamo` al cuore gli antichi spiriti , e gli comando` che reggesse . Cosi` rinfrancato un momento , si fermo` su due piedi a deliberare ; risolveva d' uscir subito di li` per la strada gia` fatta , d' andar diritto all' ultimo paese per cui era passato , di tornar tra gli uomini , e di cercare un ricovero , anche all' osteria . E stando cosi` fermo , sospeso il frusci`o de' piedi nel fogliame , tutto tacendo d' intorno a lui , comincio` a sentire un rumore , un mormori`o , un mormori`o d' acqua corrente . Sta in orecchi ; n' e` certo ; esclama : - e` l' Adda ! - Fu il ritrovamento d' un amico , d' un fratello , d' un salvatore . La stanchezza quasi scomparve , gli torno` il polso , senti` il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene , senti` crescer la fiducia de' pensieri , e svanire in gran parte quell' incertezza e gravita` delle cose ; e non esito` a internarsi sempre piu` nel bosco , dietro all' amico rumore . Arrivo` in pochi momenti all' estremita` del piano , sull' orlo d' una riva profonda ; e guardando in giu` tra le macchie che tutta la rivestivano , vide l' acqua luccicare e correre . Alzando poi lo sguardo , vide il vasto piano dell' altra riva , sparso di paesi , e al di la` i colli , e sur uno di quelli una gran macchia biancastra , che gli parve dover essere una citta` , Bergamo sicuramente . Scese un po' sul pendi`o , e , separando e diramando , con le mani e con le braccia , il prunaio , guardo` giu` , se qualche barchetta si movesse nel fiume , ascolto` se sentisse batter de' remi ; ma non vide ne' senti` nulla . Se fosse stato qualcosa di meno dell' Adda , Renzo scendeva subito , per tentarne il guado ; ma sapeva bene che l' Adda non era fiume da trattarsi cosi` in confidenza . Percio` si mise a consultar tra se' , molto a sangue freddo , sul partito da prendere . Arrampicarsi sur una pianta , e star li` a aspettar l' aurora , per forse sei ore che poteva ancora indugiare , con quella brezza , con quella brina , vestito cosi` , c' era piu` che non bisognasse per intirizzir davvero . Passeggiare innanzi e indietro , tutto quel tempo , oltre che sarebbe stato poco efficace aiuto contro il rigore del sereno , era un richieder troppo da quelle povere gambe , che gia` avevano fatto piu` del loro dovere . Gli venne in mente d' aver veduto , in uno de' campi piu` vicini alla sodaglia , una di quelle capanne coperte di paglia , costrutte di tronchi e di rami , intonacati poi con la mota , dove i contadini del milanese usan , l' estate , depositar la raccolta , e ripararsi la notte a guardarla : nell' altre stagioni , rimangono abbandonate . La disegno` subito per suo albergo ; si rimise sul sentiero , ripasso` il bosco , le macchie , la sodaglia ; e ando` verso la capanna . Un usciaccio intarlato e sconnesso , era rabbattuto , senza chiave ne' catenaccio ; Renzo l' apri` , entro` ; vide sospeso per aria , e sostenuto da ritorte di rami , un graticcio , a foggia d' hamac ; ma non sl curo` di salirvi . Vide in terra un po' di paglia ; e penso` che , anche li` , una dormitina sarebbe ben saporita . Prima pero` di sdraiarsi su quel letto che la Provvidenza gli aveva preparato , vi s' inginocchio` , a ringraziarla di quel benefizio , e di tutta l' assistenza che aveva avuta da essa , in quella terribile giornata . Disse poi le sue solite divozioni ; e per di piu` , chiese perdono a Domeneddio di non averle dette la sera avanti ; anzi , per dir le sue parole , d' essere andato a dormire come un cane , e peggio . E per questo , - soggiunse poi tra se' ; appoggiando le mani sulla paglia , e d' inginocchioni mettendosi a giacere : - per questo , m' e` toccata , la mattina , quella bella svegliata . Raccolse poi tutta la paglia che rimaneva all' intorno , e se l' accomodo` addosso , facendosene , alla meglio , una specie di coperta , per temperare il freddo , che anche la` dentro si faceva sentir molto bene ; e vi si rannicchio` sotto , con l' intenzione di dormire un bel sonno , parendogli d' averlo comprato anche piu` caro del dovere . Ma appena ebbe chiusi gli occhi , comincio` nella sua memoria o nella sua fantasia - il luogo preciso non ve lo saprei dire - , comincio` , dico , un andare e venire di gente , cosi` affollato , cosi` incessante , che addio sonno . Il mercante , il notaio , i birri , lo spadaio , l' oste , Ferrer , il vicario , la brigata dell' osteria , tutta quella turba delle strade , poi don Abbondio , poi don Rodrigo : tutta gente con cui Renzo aveva che dire . Tre sole immagini gli si presentavano non accompagnate da alcuna memoria amara , nette d' ogni sospetto , amabili in tutto ; e due principalmente , molto differenti al certo , ma strettamente legate nel cuore del giovine : una treccia nera e una barba bianca . Ma anche la consolazione che provava nel fermare sopra di esse il pensiero , era tutt' altro che pretta e tranquilla . Pensando al buon frate , sentiva piu` vivamente la vergogna delle proprie scappate , della turpe intemperanza , del bel caso che aveva fatto de' paterni consigli di lui ; e contemplando l' immagine di Lucia ! non ci proveremo a dire cio` che sentisse : il lettore conosce le circostanze ; se lo figuri . E quella povera Agnese , come l' avrebbe potuta dimenticare ? Quell' Agnese , che l' aveva scelto , che l' aveva gia` considerato come una cosa sola con la sua unica figlia , e prima di ricever da lui il titolo di madre , n' aveva preso il linguaggio e il cuore , e dimostrata co' fatti la premura . Ma era un dolore di piu` , e non il meno pungente , quel pensiero , che , in grazia appunto di cosi` amorevoli intenzioni , di tanto bene che voleva a lui , la povera donna si trovava ora snidata , quasi raminga , incerta dell' avvenire , e raccoglieva guai e travagli da quelle cose appunto da cui aveva sperato il riposo e la giocondita` degli ultimi suoi anni . Che notte , povero Renzo ! Quella che doveva esser la quinta delle sue nozze ! Che stanza ! Che letto matrimoniale ! E dopo qual giornata ! E per arrivare a qual domani , a qual serie di giorni ! Quel che Dio vuole , - rispondeva ai pensieri che gli davan piu` noia : - quel che Dio vuole . Lui sa quel che fa : c' e` anche per noi . Vada tutto in isconto de' miei peccati . Lucia e` tanto buona ! non vorra` poi farla patire un pezzo , un pezzo , un pezzo ! Tra questi pensieri , e disperando ormai d' attaccar sonno , e facendosegli il freddo sentir sempre piu` , a segno ch' era costretto ogni tanto a tremare e a battere i denti , sospirava la venuta del giorno , e misurava con impazienza il lento scorrer dell' ore . Dico misurava , perche' , ogni mezz' ora , sentiva in quel vasto silenzio , rimbombare i tocchi d' un orologio : m' immagino che dovesse esser quello di Trezzo . E la prima volta che gli feri` gli orecchi quello scocco , cosi` inaspettato , senza che potesse avere alcuna idea del luogo donde venisse , gli fece un senso misterioso e solenne , come d' un avvertimento che venisse da persona non vista , con una voce sconosciuta . Quando finalmente quel martello ebbe battuto undici tocchi , ch' era l' ora disegnata da Renzo per levarsi , s' alzo` mezzo intirizzito , si mise inginocchioni , disse , e con piu` fervore del solito , le divozioni della mattina , si rizzo` , si stiro` in lungo e in largo , scosse la vita e le spalle , come per mettere insieme tutte le membra , che ognuno pareva che facesse da se' , soffio` in una mano , poi nell' altra , se le stropiccio` , apri` l' uscio della capanna ; e , per la prima cosa , diede un' occhiata in qua e in la` , per veder se c' era nessuno . E non vedendo nessuno , cerco` con l' occhio il sentiero della sera avanti ; lo riconobbe subito , e prese per quello . Il cielo prometteva una bella giornata : la luna , in un canto , pallida e senza raggio , pure spiccava nel campo immenso d' un bigio ceruleo , che , giu` giu` verso l' oriente , s' andava sfumando leggermente in un giallo roseo . Piu` giu` , all' orizzonte , si stendevano , a lunghe falde ineguali , poche nuvole , tra l' azzurro e il bruno , le piu` basse orlate al di sotto d' una striscia quasi di fuoco , che di mano in mano si faceva piu` viva e tagliente : da mezzogiorno , altre nuvole ravvolte insieme , leggieri e soffici , per dir cosi` , s' andavan lumeggiando di mille colori senza nome : quel cielo di Lombardia , cosi` bello quand' e` bello , cosi` splendido , cosi` in pace . Se Renzo si fosse trovato li` andando a spasso , certo avrebbe guardato in su , e ammirato quell' albeggiare cosi` diverso da quello ch' era solito vedere ne' suoi monti ; ma badava alla sua strada , e camminava a passi lunghi , per riscaldarsi , e per arrivar presto . Passa i campi , passa la sodaglia , passa le macchie , attraversa il bosco , guardando in qua e in la` , e ridendo e vergognandosi nello stesso tempo , del ribrezzo che vi aveva provato poche ore prima ; e` sul ciglio della riva , guarda giu` ; e , di tra i rami , vede una barchetta di pescatore , che veniva adagio , contr' acqua , radendo quella sponda . Scende subito per la piu` corta , tra i pruni ; e` sulla riva ; da` una voce leggiera leggiera al pescatore ; e , con l' intenzione di far come se chiedesse un servizio di poca importanza , ma , senza avvedersene , in una maniera mezzo supplichevole , gli accenna che approdi . Il pescatore gira uno sguardo lungo la riva , guarda attentamente lungo l' acqua che viene , si volta a guardare indietro , lungo l' acqua che va , e poi dirizza la prora verso Renzo , e approda . Renzo che stava sull' orlo della riva , quasi con un piede nell' acqua , afferra la punta del battello , ci salta dentro , e dice : - mi fareste il servizio , col pagare , di tragittarmi di la` ? - Il pescatore l' aveva indovinato , e gia` voltava da quella parte . Renzo , vedendo sul fondo della barca un altro remo , si china , e l' afferra . - Adagio , adagio , - disse il padrone ; ma nel veder poi con che garbo il giovine aveva preso lo strumento , e sl disponeva a maneggiarlo , - ah , ah , - riprese : - siete del mestiere . - Un pochino , - rispose Renzo , e ci si mise con un vigore e con una maestria , piu` che da dilettante . E senza mai rallentare , dava ogni tanto un' occhiata ombrosa alla riva da cui s' allontanavano , e poi una impaziente a quella dov' eran rivolti , e si coceva di non poterci andar per la piu` corta ; che' la corrente era , in quel luogo , troppo rapida , per tagliarla direttamente ; e la barca , parte rompendo , parte secondando il filo dell' acqua , doveva fare un tragitto diagonale . Come accade in tutti gli affari un po' imbrogliati , che le difficolta` alla prima si presentino all' ingrosso , e nell' eseguire poi , vengan fuori per minuto , Renzo , ora che l' Adda era , si puo` dir , passata , gli dava fastidio il non saper di certo se li` essa fosse confine , o se , superato quell' ostacolo , gliene rimanesse un altro da superare . Onde , chiamato il pescatore , e accennando col capo quella macchia biancastra che aveva veduta la notte avanti , e che allora gli appariva ben piu` distinta , disse : - e` Bergamo , quel paese ? - La citta` di Bergamo , - rispose il pescatore . - E quella riva li` , e` bergamasca ? - Terra di san Marco . - Viva san Marco ! - esclamo` Renzo . Il pescatore non disse nulla . Toccano finalmente quella riva ; Renzo vi si slancia ; ringrazia Dio tra se' , e poi con la bocca il barcaiolo ; mette le mani in tasca , tira fuori una berlinga , che , attese le circostanze , non fu un piccolo sproprio , e la porge al galantuomo ; il quale , data ancora una occhiata alla riva milanese , e al fiume di sopra e di sotto , stese la mano , prese la mancia , la ripose , poi strinse le labbra , e per di piu` ci mise il dito in croce , accompagnando quel gesto con un' occhiata espressiva ; e disse poi : - buon viaggio - , e torno` indietro . Perche' la cosi` pronta e discreta cortesia di costui verso uno sconosciuto non faccia troppo maravigliare il lettore , dobbiamo informarlo che quell' uomo , pregato spesso d' un simile servizio da contrabbandieri e da banditi , era avvezzo a farlo ; non tanto per amore del poco e incerto guadagno che gliene poteva venire , quanto per non farsi de' nemici in quelle classi . Lo faceva , dico , ogni volta che potesse esser sicuro che non lo vedessero ne' gabellieri , ne' birri , ne' esploratori . Cosi` , senza voler piu` bene ai primi che ai secondi , cercava di soddisfarli tutti , con quell' imparzialita` , che e` la dote ordinaria di chi e` obbligato a trattar con cert' uni , e soggetto a render conto a cert' altri . Renzo si fermo` un momentino sulla riva a contemplar la riva opposta , quella terra che poco prima scottava tanto sotto i suoi piedi . Ah ! ne son proprio fuori ! - fu il suo primo pensiero . - Sta' li` , maledetto paese , fu il secondo , l' addio alla patria . Ma il terzo corse a chi lasciava in quel paese . Allora incrocio` le braccia sul petto , mise un sospiro , abbasso` gli occhi sull' acqua che gli scorreva a' piedi , e penso` e` passata sotto il ponte ! Cosi` , all' uso del suo paese , chiamava , per antonomasia , quello di Lecco . Ah mondo birbone ! Basta ; quel che Dio vuole . Volto` le spalle a que' tristi oggetti , e s' incammino` , prendendo per punto di mira la macchia biancastra sul pendi`o del monte , finche' trovasse qualcheduno da farsi insegnar la strada giusta . E bisognava vedere con che disinvoltura s' accostava a' viandanti , e , senza tanti rigiri , nominava il paese dove abitava quel suo cugino . Dal primo a cui si rivolse , seppe che gli rimanevano ancor nove miglia da fare . Quel viaggio non fu lieto . Senza parlare de' guai che Renzo portava con se' , il suo occhio veniva ogni momento rattristato da oggetti dolorosi , da' quali dovette accorgersi che troverebbe nel paese in cui s' inoltrava , la penuria che aveva lasciata nel suo . Per tutta la strada , e piu` ancora nelle terre e ne' borghi , incontrava a ogni passo poveri , che non eran poveri di mestiere , e mostravan la miseria piu` nel viso che nel vestiario : contadini , montanari , artigiani , famiglie intere ; e un misto ronzi`o di preghiere , di lamenti e di vagiti . Quella vista , oltre la compassione e la malinconia , lo metteva anche in pensiero de' casi suoi . Chi sa , - andava meditando , - se trovo da far bene ? se c' e` lavoro , come negli anni passati ? Basta ; Bortolo mi voleva bene , e` un buon figliuolo , ha fatto danari , m' ha invitato tante volte ; non m' abbandonera` . E poi , la Provvidenza m' ha aiutato finora ; m' aiutera` anche per l' avvenire . Intanto l' appetito , risvegliato gia` da qualche tempo , andava crescendo di miglio in miglio ; e quantunque Renzo , quando comincio` a dargli retta , sentisse di poter reggere , senza grand' incomodo , per quelle due o tre che gli potevan rimanere ; penso` , da un' altra parte , che non sarebbe una bella cosa di presentarsi al cugino , come un pitocco , e dirgli , per primo complimento : dammi da mangiare . Si levo` di tasca tutte le sue ricchezze , le fece scorrere sur una mano , tiro` la somma . Non era un conto che richiedesse una grande aritmetica ; ma pero` c' era abbondantemente da fare una mangiatina . Entro` in un' osteria a ristorarsi lo stomaco ; e in fatti , pagato che ebbe , gli rimase ancor qualche soldo . Nell' uscire , vide , accanto alla porta , che quasi v' inciampava , sdraiate in terra , piu` che sedute , due donne , una attempata , un' altra piu` giovine , con un bambino , che , dopo aver succhiata invano l' una e l' altra mammella , piangeva , piangeva ; tutti del color della morte : e ritto , vicino a loro , un uomo , nel viso del quale e nelle membra , si potevano ancora vedere i segni d' un' antica robustezza , domata e quasi spenta dal lungo disagio . Tutt' e tre stesero la mano verso colui che usciva con passo franco , e con l' aspetto rianimato : nessuno parlo` ; che poteva dir di piu` una preghiera ? - La c' e` la Provvidenza ! - disse Renzo ; e , cacciata subito la mano in tasca , la voto` di que' pochi soldi ; li mise nella mano che si trovo` piu` vicina , e riprese la sua strada . La refezione e l' opera buona - giacche' siam composti d' anima e di corpo - avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri . Certo , dall' essersi cosi` spogliato degli ultimi danari , gli era venuto piu` di confidenza per l' avvenire , che non gliene avrebbe dato il trovarne dieci volte tanti . Perche' , se a sostenere in quel giorno que' poverini che mancavano sulla strada , la Provvidenza aveva tenuti in serbo proprio gli ultimi quattrini d' un estraneo , fuggitivo , incerto anche lui del come vivrebbe ; chi poteva credere che volesse poi lasciare in secco colui del quale s' era servita a cio` , e a cui aveva dato un sentimento cosi` vivo di se' stessa , cosi` efficace , cosi` risoluto ? Questo era , a un di presso , il pensiero del giovine ; pero` men chiaro ancora di quello ch' io l' abbia saputo esprimere . Nel rimanente della strada , ripensando a' casi suoi , tutto gli si spianava . La carestia doveva poi finire : tutti gli anni si miete : intanto aveva il cugino Bortolo e la propria abilita` : aveva , per di piu` , a casa un po' di danaro , che si farebbe mandar subito . Con quello , alla peggio , camperebbe , giorno per giorno , finche' tornasse l' abbondanza . Ecco poi tornata finalmente l' abbondanza , - proseguiva Renzo nella sua fantasia : - rinasce la furia de' lavori : i padroni fanno a gara per aver degli operai milanesi , che son quelli che sanno bene il mestiere ; gli operai milanesi alzan la cresta ; chi vuol gente abile , bisogna che la paghi ; si guadagna da vivere per piu` d' uno , e da metter qualcosa da parte ; e si fa scrivere alle donne che vengano ... E poi , perche' aspettar tanto ? Non e` vero che , con quel poco che abbiamo in serbo , si sarebbe campati la` , anche quest' inverno ? Cosi` camperemo qui . De' curati ce n' e` per tutto . Vengono quelle due care donne : si mette su casa . Che piacere , andar passeggiando su questa stessa strada tutti insieme ! andar fino all' Adda in baroccio , e far merenda sulla riva , proprio sulla riva , e far vedere alle donne il luogo dove mi sono imbarcato , il prunaio da cui sono sceso , quel posto dove sono stato a guardare se c' era un battello . Arriva al paese del cugino ; nell' entrare , anzi prima di mettervi piede , distingue una casa alta alta , a piu` ordini di finestre lunghe lunghe ; riconosce un filatoio , entra , domanda ad alta voce , tra il rumore dell' acqua cadente e delle rote , se stia li` un certo Bortolo Castagneri . - Il signor Bortolo ! Eccolo la` . Signore ? buon segno , pensa Renzo ; vede il cugino , gli corre incontro . Quello si volta , riconosce il giovine , che gli dice : - son qui - . Un oh ! di sorpresa , un alzar di braccia , un gettarsele al collo scambievolmente . Dopo quelle prime accoglienze , Bortolo tira il nostro giovine lontano dallo strepito degli ordigni , e dagli occhi de' curiosi , in un' altra stanza , e gli dice : - ti vedo volentieri ; ma sei un benedetto figliuolo . T' avevo invitato tante volte ; non sei mai voluto venire ; ora arrivi in un momento un po' critico . - Se te lo devo dire , non sono venuto via di mia volonta` , disse Renzo ; e , con la piu` gran brevita` , non pero` senza molta commozione , gli racconto` la dolorosa storia . un altro par di maniche , - disse Bortolo . - Oh povero Renzo ! Ma tu hai fatto capitale di me ; e io non t' abbandonero` . Veramente , ora non c' e` ricerca d' operai ; anzi appena appena ognuno tiene i suoi , per non perderli e disviare il negozio ; ma il padrone mi vuol bene , e ha della roba . E , a dirtela , in gran parte la deve a me , senza vantarmi : lui il capitale , e io quella poca abilita` . Sono il primo lavorante , sai ? e poi , a dirtela , sono il factotum . Povera Lucia Mondella ! Me ne ricordo , come se fosse ieri : una buona ragazza ! sempre la piu` composta in chiesa ; e quando si passava da quella sua casuccia ... Mi par di vederla , quella casuccia , appena fuor del paese , con un bel fico che passava il muro ... - No , no ; non ne parliamo . - Volevo dire che , quando si passava da quella casuccia , sempre si sentiva quell' aspo , che girava , girava , girava . E quel don Rodrigo ! gia` , anche al mio tempo , era per quella strada ; ma ora fa il diavolo affatto , a quel che vedo : fin che Dio gli lascia la briglia sul collo . Dunque , come ti dicevo , anche qui si patisce un po' la fame ... A proposito , come stai d' appetito ? - Ho mangiato poco fa , per viaggio . - E a danari , come stiamo ? Renzo stese una mano , l' avvicino` alla bocca , e vi fece scorrer sopra un piccol soffio . - Non importa , - disse Bortolo : - n' ho io : e non ci pensare , che , presto presto , cambiandosi le cose , se Dio vorra` , me li renderai , e te n' avanzera` anche per te . - Ho qualcosina a casa ; e me li faro` mandare . - Va bene ; e intanto fa' conto di me . Dio m' ha dato del bene , perche' faccia del bene ; e se non ne fo a' parenti e agli amici , a chi ne faro` ? - L' ho detto io della Provvidenza ! - esclamo` Renzo , stringendo affettuosamente la mano al buon cugino . - Dunque , - riprese questo , - in Milano hanno fatto tutto quel chiasso . Mi paiono un po' matti coloro . Gia` , n' era corsa la voce anche qui ; ma voglio che tu mi racconti poi la cosa piu` minutamente . Eh ! n' abbiamo delle cose da discorrere . Qui pero` , vedi , la va piu` quietamente , e si fanno le cose con un po' piu` di giudizio . La citta ha comprate duemila some di grano da un mercante che sta a Venezia : grano che vien di Turchia ; ma , quando si tratta di mangiare , la non si guarda tanto per il sottile . Ora senti un po' cosa nasce : nasce che i rettori di Verona e di Brescia chiudono i passi , e dicono : di qui non passa grano . Che ti fanno i bergamaschi ? Spediscono a Venezia Lorenzo Torre , un dottore , ma di quelli ! partito in fretta , s' e` presentato al doge , e ha detto : che idea e` venuta a que' signori rettori ? Ma un discorso ! un discorso , dicono , da dare alle stampe . Cosa vuol dire avere un uomo che sappia parlare ! Subito un ordine che si lasci passare il grano ; e i rettori , non solo lasciarlo passare , ma bisogna che lo facciano scortare ; ed e` in viaggio . E s' e` pensato anche al contado . Giovanbatista Biava , nunzio di Bergamo in Venezia - un uomo anche quello ! - ha fatto intendere al senato che , anche in campagna , si pativa la fame ; e il senato ha concesso quattro mila staia di miglio . Anche questo aiuta a far pane . E poi , lo vuoi sapere ? se non ci sara` pane , mangeremo del companatico . Il Signore m' ha dato del bene , come ti dico . Ora ti condurro` dal mio padrone : gli ho parlato di te tante volte , e ti fara` buona accoglienza . Un buon bergamascone all' antica , un uomo di cuor largo . Veramente , ora non t' aspettava ; ma quando sentira` la storia ... E poi gli operai sa tenerli di conto , perche' la carestia passa , e il negozio dura . Ma prima di tutto , bisogna che t' avverta d' una cosa . Sai come ci chiamano in questo paese , noi altri dello stato di Milano ? - Come ci chiamano ? - Ci chiaman baggiani . - Non e` un bel nome . - Tant' e` : chi e` nato nel milanese , e vuol vivere nel bergamasco , bisogna prenderselo in santa pace . Per questa gente , dar del baggiano a un milanese , e` come dar dell' illustrissimo a un cavaliere . - Lo diranno , m' immagino , a chi se lo vorra` lasciar dire . - Figliuolo mio , se tu non sei disposto a succiarti del baggiano a tutto pasto , non far conto di poter viver qui . Bisognerebbe esser sempre col coltello in mano : e quando , supponiamo , tu n' avessi ammazzati due , tre , quattro , verrebbe poi quello che ammazzerebbe te : e allora , che bel gusto di comparire al tribunal di Dio , con tre o quattro omicidi sull' anima ! - E un milanese che abbia un po' di ... - e qui picchio` la fronte col dito , come aveva fatto nell' osteria della luna piena . - Voglio dire , uno che sappia bene il suo mestiere ? - Tutt' uno : qui e` un baggiano anche lui . Sai come dice il mio padrone , quando parla di me co' suoi amici ? Quel baggiano e` stato la man di Dio , per il mio negozio ; se non avessi quel baggiano , sarei ben impicciato . L' e` usanza cosi` . - L' e` un' usanza sciocca . E vedendo quello che sappiam fare - che' finalmente chi ha portata qui quest' arte , e chi la fa andare , siamo noi - , possibile che non si sian corretti ? - Finora no : col tempo puo` essere ; i ragazzi che vengon su ; ma gli uomini fatti , non c' e` rimedio : hanno preso quel vizio ; non lo smetton piu` . Cos' e` poi finalmente ? Era ben un' altra cosa quelle galanterie che t' hanno fatte , e il di piu` che ti volevan fare i nostri cari compatriotti . - Gia` , e` vero : se non c' e` altro di male ... - Ora che sei persuaso di questo , tutto andera` bene . Vieni dal padrone , e coraggio . Tutto in fatti ando` bene , e tanto a seconda delle promesse di Bortolo , che crediamo inutile di farne particolar relazione . E fu veramente provvidenza ; perche' la roba e i quattrini che Renzo aveva lasciati in casa , vedremo or ora quanto fosse da farci assegnamento . Quello stesso giorno , 13 di novembre , arriva un espresso al signor podesta` di Lecco , e gli presenta un dispaccio del signor capitano di giustizia , contenente un ordine di fare ogni possibile e piu` opportuna inquisizione , per iscoprire se un certo giovine nominato Lorenzo Tramaglino , filatore di seta , scappato dalle forze praedicti egregii domini capitanei , sia tornato , palam vel clam , al suo paese , ignotum quale per l' appunto , verum in territorio Leuci : quod si compertum fuerit sic esse , cerchi il detto signor podesta` , quanta maxima diligentia fieri poterit , d' averlo nelle mani , e , legato a dovere , videlizet con buone manette , attesa l' esperimentata insufficienza de' manichini per il nominato soggetto , lo faccia condurre nelle carceri , e lo ritenga li` , sotto buona custodia , per farne consegna a chi sara` spedito a prenderlo ; e tanto nel caso del si` , come nel caso del no , accedatis ad domum praedicti Laurentii Tramaliini ; et , facta debita diligentia , quidquid ad rem repertum fuerit auferatis ; et informationes de illius prava qualitate , vita , et complicibus sumatis ; e di tutto il detto e il fatto , il trovato e il non trovato , il preso e il lasciato , diligenter referatis . Il signor podesta` , dopo essersi umanamente cerziorato che il soggetto non era tornato in paese , fa chiamare il console del villaggio , e si fa condur da lui alla casa indicata , con gran treno di notaio e di birri . La casa e` chiusa ; chi ha le chiavi non c' e` , o non si lascia trovare . Si sfonda l' uscio ; si fa la debita diligenza , vale a dire che si fa come in una citta` presa d' assalto . La voce di quella spedizione si sparge immediatamente per tutto il contorno ; viene agli orecchi del padre Cristoforo ; il quale , attonito non meno che afflitto , domanda al terzo e al quarto , per aver qualche lume intorno alla cagione d' un fatto cosi` inaspettato ; ma non raccoglie altro che congetture in aria , e scrive subito al padre Bonaventura , dal quale spera di poter ricevere qualche notizia piu` precisa . Intanto i parenti e gli amici di Renzo vengono citati a deporre cio` che posson sapere della sua prava qualita` : aver nome Tramaglino e` una disgrazia , una vergogna , un delitto : il paese e` sottosopra . A poco a poco , si viene a sapere che Renzo e` scappato dalla giustizia , nel bel mezzo di Milano , e poi scomparso ; corre voce che abbia fatto qualcosa di grosso ; ma la cosa poi non si sa dire , o si racconta in cento maniere . Quanto piu` e` grossa , tanto meno vien creduta nel paese , dove Renzo e` conosciuto per un bravo giovine : i piu` presumono , e vanno susurrandosi agli orecchi l' uno con l' altro , che e` una macchina mossa da quel prepotente di don Rodrigo , per rovinare il suo povero rivale . Tant' e` vero che , a giudicar per induzione , e senza la necessaria cognizione de' fatti , si fa alle volte gran torto anche ai birbanti . Ma noi , co' fatti alla mano , come si suol dire , possiamo affermare che , se colui non aveva avuto parte nella sciagura di Renzo , se ne compiacque pero` , come se fosse opera sua , e ne trionfo` co' suoi fidati , e principalmente col conte Attilio . Questo , secondo i suoi primi disegni , avrebbe dovuto a quell' ora trovarsi gia` in Milano ; ma , alle prime notizie del tumulto , e della canaglia che girava per le strade , in tutt' altra attitudine che di ricever bastonate , aveva creduto bene di trattenersi in campagna , fino a cose quiete . Tanto piu` che , avendo offeso molti , aveva qualche ragion di temere che alcuno de' tanti , che solo per impotenza stavano cheti , non prendesse animo dalle circostanze , e giudicasse il momento buono da far le vendette di tutti . Questa sospensione non fu di lunga durata : l' ordine venuto da Milano dell' esecuzione da farsi contro Renzo era gia` un indizio che le cose avevan ripreso il corso ordinario ; e , quasi nello stesso tempo , se n' ebbe la certezza positiva . Il conte Attilio parti` immediatamente , animando il cugino a persister nell' impresa , a spuntar l' impegno , e promettendogli che , dal canto suo , metterebbe subito mano a sbrigarlo dal frate ; al qual affare , il fortunato accidente dell' abietto rivale doveva fare un gioco mirabile . Appena partito Attilio , arrivo` il Griso da Monza sano e salvo , e riferi` al suo padrone cio` che aveva potuto raccogliere : che Lucia era ricoverata nel tal monastero , sotto la protezione della tal signora ; e stava sempre nascosta , come se fosse una monaca anche lei , non mettendo mai piede fuor della porta , e assistendo alle funzioni di chiesa da una finestrina con la grata : cosa che dispiaceva a molti , i quali avendo sentito motivar non so che di sue avventure , e dir gran cose del suo viso , avrebbero voluto un poco vedere come fosse fatto . Questa relazione mise il diavolo addosso a don Rodrigo , o , per dir meglio , rende' piu` cattivo quello che gia` ci stava di casa . Tante circostanze favorevoli al suo disegno infiammavano sempre piu` la sua passione , cioe` quel misto di puntiglio , di rabbia e d' infame capriccio , di cui la sua passione era composta . Renzo assente , sfrattato , bandito , di maniera che ogni cosa diventava lecita contro di lui , e anche la sua sposa poteva esser considerata , in certo modo , come roba di rubello : il solo uomo al mondo che volesse e potesse prender le sue parti , e fare un rumore da esser sentito anche lontano e da persone alte , l' arrabbiato frate , tra poco sarebbe probabilmente anche lui fuor del caso di nuocere . Ed ecco che un nuovo impedimento , non che contrappesare tutti que' vantaggi , li rendeva , si puo` dire , inutili . Un monastero di Monza , quand' anche non ci fosse stata una principessa , era un osso troppo duro per i denti di don Rodrigo ; e per quanto egli ronzasse con la fantasia intorno a quel ricovero , non sapeva immaginar ne' via ne' verso d' espugnarlo , ne' con la forza , ne' per insidie . Fu quasi quasi per abbandonar l' impresa ; fu per risolversi d' andare a Milano , allungando anche la strada , per non passar neppure da Monza ; e a Milano , gettarsi in mezzo agli amici e ai divertimenti , per discacciar , con pensieri affatto allegri , quel pensiero divenuto ormai tutto tormentoso . Ma , ma , ma , gli amici ; piano un poco con questi amici . In vece d' una distrazione , poteva aspettarsi di trovar nella loro compagnia , nuovi dispiaceri : perche' Attilio certamente avrebbe gia` preso la tromba , e messo tutti in aspettativa . Da ogni parte gli verrebbero domandate notizie della montanara : bisognava render ragione . S' era voluto , s' era tentato ; cosa s' era ottenuto ? S' era preso un impegno : un impegno un po' ignobile , a dire il vero : ma , via , uno non puo` alle volte regolare i suoi capricci ; il punto e` di soddisfarli ; e come s' usciva da quest' impegno ? Dandola vinta a un villano e a un frate ! Uh ! E quando una buona sorte inaspettata , senza fatica del buon a nulla , aveva tolto di mezzo l' uno , e un abile amico l' altro , il buon a nulla non aveva saputo valersi della congiuntura , - e si ritirava vilmente dall' impresa . Ce n' era piu` del bisogno , per non alzar mai piu` il viso tra i galantuomini , o avere ogni momento la spada alle mani . E poi , come tornare , o come rimanere in quella villa , in quel paese , dove , lasciando da parte i ricordi incessanti e pungenti della passione , si porterebbe lo sfregio d' un colpo fallito ? dove , nello stesso tempo , sarebbe cresciuto l' odio pubblico , e scemata la riputazion del potere ? dove sul viso d' ogni mascalzone , anche in mezzo agl' inchini , si potrebbe leggere un amaro : l' hai ingoiata , ci ho gusto ? La strada dell' iniquita` , dice qui il manoscritto , e` larga ; ma questo non vuol dire che sia comoda : ha i suoi buoni intoppi , i suoi passi scabrosi ; e` noiosa la sua parte , e faticosa , benche' vada all' ingiu` . A don Rodrigo , il quale non voleva uscirne , ne' dare addietro , ne' fermarsi , e non poteva andare avanti da se' , veniva bensi` in mente un mezzo con cui potrebbe : ed era di chieder l' aiuto d' un tale , le cui mani arrivavano spesso dove non arrivava la vista degli altri : un uomo o un diavolo , per cui la difficolta` dell' imprese era spesso uno stimolo a prenderle sopra di se' . Ma questo partito aveva anche i suoi inconvenienti e i suoi rischi , tanto piu` gravi quanto meno si potevano calcolar prima ; giacche' nessuno avrebbe saputo prevedere fin dove anderebbe , una volta che si fosse imbarcato con quell' uomo , potente ausiliario certamente , ma non meno assoluto e pericoloso condottiere . Tali pensieri tennero per piu` giorni don Rodrigo tra un si` e un no , l' uno e l' altro piu` che noiosi . Venne intanto una lettera del cugino , la quale diceva che la trama era ben avviata . Poco dopo il baleno , scoppio` il tuono ; vale a dire che , una bella mattina , si senti` che il padre Cristoforo era partito dal convento di Pescarenico . Questo buon successo cosi` pronto , la lettera d' Attilio che faceva un gran coraggio , e minacciava di gran canzonature , fecero inclinar sempre piu` don Rodrigo al partito rischioso : cio` che gli diede l' ultima spinta , fu la notizia inaspettata che Agnese era tornata a casa sua : un impedimento di meno vicino a Lucia . Rendiam conto di questi due avvenimenti , cominciando dall' ultimo . Le due povere donne s' erano appena accomodate nel loro ricovero , che si sparse per Monza , e per conseguenza anche nel monastero , la nuova di quel gran fracasso di Milano ; e dietro alla nuova grande , una serie infinita di particolari , che andavano crescendo e variandosi ogni momento . La fattoressa , che , dalla sua casa , poteva tenere un orecchio alla strada , e uno al monastero , raccoglieva notizie di qui , notizie di li` , e ne faceva parte all' ospiti . - Due , sei , otto , quattro , sette ne hanno messi in prigione ; gl' impiccheranno , parte davanti al forno delle grucce , parte in cima alla strada dove c' e` la casa del vicario di provvisione ... Ehi , ehi , sentite questa ! n' e` scappato uno , che e` di Lecco , o di quelle parti . Il nome non lo so ; ma verra` qualcheduno che me lo sapra` dire ; per veder se lo conoscete . Quest' annunzio , con la circostanza d' esser Renzo appunto arrivato in Milano nel giorno fatale , diede qualche inquietudine alle donne , e principalmente a Lucia ; ma pensate cosa fu quando la fattoressa venne a dir loro : - e proprio del vostro paese quello che se l' e` battuta , per non essere impiccato ; un filatore di seta , che si chiama Tramaglino : lo conoscete ? A Lucia , ch' era a sedere , orlando non so che cosa , cadde il lavoro di mano ; impallidi` , si cambio` tutta , di maniera che la fattoressa se ne sarebbe avvista certamente , se le fosse stata piu` vicina . Ma era ritta sulla soglia con Agnese ; la quale , conturbata anche lei , pero` non tanto , pote' star forte ; e , per risponder qualcosa , disse che , in un piccolo paese , tutti si conoscono , e che lo conosceva ; ma che non sapeva pensare come mai gli fosse potuta seguire una cosa simile ; perche' era un giovine posato . Domando` poi se era scappato di certo , e dove . - Scappato , lo dicon tutti ; dove , non si sa ; puo` essere che l' accalappino ancora , puo` essere che sia in salvo ; ma se gli torna sotto l' unghie , il vostro giovine posato ... Qui , per buona sorte , la fattoressa fu chiamata , e se n' ando` : figuratevi come rimanessero la madre e la figlia . Piu` d' un giorno , dovettero la povera donna e la desolata fanciulla stare in una tale incertezza , a mulinare sul come , sul perche' , sulle conseguenze di quel fatto doloroso , a commentare , ognuna tra se' , o sottovoce tra loro , quando potevano , quelle terribili parole . Un giovedi` finalmente , capito` al monastero un uomo a cercar d' Agnese . Era un pesciaiolo di Pescarenico , che andava a Milano , secondo l' ordinario , a spacciar la sua mercanzia ; e il buon frate Cristoforo l' aveva pregato che , passando per Monza , facesse una scappata al monastero , salutasse le donne da parte sua , raccontasse loro quel che si sapeva del tristo caso di Renzo , raccomandasse loro d' aver pazienza , e confidare in Dio ; e che lui povero frate non si dimenticherebbe certamente di loro , e spierebbe l' occasione di poterle aiutare ; e intanto non mancherebbe , ogni settimana , di far loro saper le sue nuove , per quel mezzo , o altrimenti . Intorno a Renzo , il messo non seppe dir altro di nuovo e di certo , se non la visita fattagli in casa , e le ricerche per averlo nelle mani ; ma insieme ch' erano andate tutte a voto , e si sapeva di certo che s' era messo in salvo sul bergamasco . Una tale certezza , e non fa bisogno di dirlo , fu un gran balsamo per Lucia : d' allora in poi le sue lacrime scorsero piu` facili e piu` dolci ; provo` maggior conforto negli sfoghi segreti con la madre ; e in tutte le sue preghiere , c' era mescolato un ringraziamento . Gertrude la faceva venire spesso in un suo parlatorio privato , e la tratteneva talvolta lungamente , compiacendosi dell' ingenuita` e della dolcezza della poverina , e nel sentirsi ringraziare e benedire ogni momento . Le raccontava anche , in confidenza , una parte - la parte netta - della sua storia , di cio` che aveva patito , per andar li` a patire ; e quella prima maraviglia sospettosa di Lucia s' andava cambiando in compassione . Trovava in quella storia ragioni piu` che sufficienti a spiegar cio` che c' era d' un po' strano nelle maniere della sua benefattrice ; tanto piu` con l' aiuto di quella dottrina d' Agnese su' cervelli de' signori . Per quanto pero` si sentisse portata a contraccambiare la confidenza che Gertrude le dimostrava , non le passo` neppur per la testa di parlarle delle sue nuove inquietudini , della sua nuova disgrazia , di dirle chi fosse quel filatore scappato ; per non rischiare di spargere una voce cosi` piena di dolore e di scandolo . Si schermiva anche , quanto poteva , dal rispondere alle domande curiose di quella , sulla storia antecedente alla promessa ; ma qui non eran ragioni di prudenza . Era perche' alla povera innocente quella storia pareva piu` spinosa , piu` difficile da raccontarsi , di tutte quelle che aveva sentite , e che credesse di poter sentire dalla signora . In queste c' era tirannia , insidie , patimenti ; cose brutte e dolorose , ma che pur si potevan nominare : nella sua c' era mescolato per tutto un sentimento , una parola , che non le pareva possibile di proferire , parlando di se' ; e alla quale non avrebbe mai trovato da sostituire una perifrasi che non le paresse sfacciata : l' amore ! Qualche volta , Gertrude quasi s' indispettiva di quello star cosi` sulle difese ; ma vi traspariva tanta amorevolezza , tanto rispetto , tanta riconoscenza , e anche tanta fiducia ! Qualche volta forse , quel pudore cosi` delicato , cosi` ombroso , le dispiaceva ancor piu` per un altro verso ; ma tutto si perdeva nella soavita` d' un pensiero che le tornava ogni momento , guardando Lucia : a questa fo del bene . Ed era vero ; perche' , oltre il ricovero , que' discorsi , quelle carezze famigliari erano di non poco conforto a Lucia . Un altro ne trovava nel lavorar di continuo ; e pregava sempre che le dessero qualcosa da fare : anche nel parlatorio , portava sempre qualche lavoro da tener le mani in esercizio : ma , come i pensieri dolorosi si caccian per tutto ! cucendo , cucendo , ch' era un mestiere quasi nuovo per lei , le veniva ogni poco in mente il suo aspo ; e dietro all' aspo , quante cose ! Il secondo giovedi` , torno` quel pesciaiolo o un altro messo , co' saluti del padre Cristoforo , e con la conferma della fuga felice di Renzo . Notizie piu` positive intorno a' suoi guai , nessuna ; perche' , come abbiam detto al lettore , il cappuccino aveva sperato d' averle dal suo confratello di Milano , a cui l' aveva raccomandato ; e questo rispose di non aver veduto ne' la persona , ne' la lettera ; che uno di campagna era bensi` venuto al convento , a cercar di lui ; ma che , non avendocelo trovato , era andato via , e non era piu` comparso . Il terzo giovedi` , non si vide nessuno ; e , per le povere donne , fu non solo una privazione d' un conforto desiderato e sperato , ma , come accade per ogni piccola cosa a chi e` afflitto e impicciato , una cagione d' inquietudine , di cento sospetti molesti . Gia` prima d' allora , Agnese aveva pensato a fare una scappata a casa ; questa novita` di non vedere l' ambasciatore promesso , la fece risolvere . Per Lucia era una faccenda seria il rimanere distaccata dalla gonnella della madre ; ma la smania di saper qualche cosa , e la sicurezza che trovava in quell' asilo cosi` guardato e sacro , vinsero le sue ripugnanze . E fu deciso tra loro che Agnese anderebbe il giorno seguente ad aspettar sulla strada il pesciaiolo che doveva passar di li` , tornando da Milano ; e gli chiederebbe in cortesia un posto sul baroccio , per farsi condurre a' suoi monti . Lo trovo` in fatti , gli domando` se il padre Cristoforo non gli aveva data qualche commissione per lei : il pesciaiolo , tutto il giorno avanti la sua partenza era stato a pescare , e non aveva saputo niente del padre . La donna non ebbe bisogno di pregare , per ottenere il piacere che desiderava : prese congedo dalla signora e dalla figlia , non senza lacrime , promettendo di mandar subito le sue nuove , e di tornar presto ; e parti` . Nel viaggio , non accadde nulla di particolare . Riposarono parte della notte in un' osteria , secondo il solito ; ripartirono innanzi giorno ; e arrivaron di buon' ora a Pescarenico . Agnese smonto` sulla piazzetta del convento , lascio` andare il suo conduttore con molti : Dio ve ne renda merito ; e giacche' era li` , volle , prima d' andare a casa , vedere il suo buon frate benefattore . Sono` il campanello ; chi venne a aprire , fu fra Galdino , quel delle noci . - Oh ! la mia donna , che vento v' ha portata ? - Vengo a cercare il padre Cristoforo . - Il padre Cristoforo ? Non c' e` . - Oh ! stara` molto a tornare ? - Ma ... ? - disse il frate , alzando le spalle , e ritirando nel cappuccio la testa rasa . - Dov' e` andato ? - A Rimini . - A ? - A Rimini . - Dov' e` questo paese ? - Eh eh eh ! - rispose il frate , trinciando verticalmente l' aria con la mano distesa , per significare una gran distanza . - Oh povera me ! Ma perche' e` andato via cosi` all' improvviso ? - Perche' ha voluto cosi` il padre provinciale . - E perche' mandarlo via ? che faceva tanto bene qui ? Oh Signore ! - Se i superiori dovessero render conto degli ordini che da`nno , dove sarebbe l' ubbidienza , la mia donna ? - Si` ; ma questa e la mia rovina . - Sapete cosa sara` ? Sara` che a Rimini avranno avuto bisogno d' un buon predicatore - ce n' abbiamo per tutto ; ma alle volte ci vuol quell' uomo fatto apposta - ; il padre provinciale di la` avra` scritto al padre provinciale di qui , se aveva un soggetto cosi` e cosi` ; e il padre provinciale avra` detto : qui ci vuole il padre Cristoforo . Dev' esser proprio cosi` , vedete . - Oh poveri noi ! Ouand' e` partito ? - Ierlaltro . - Ecco ! s' io davo retta alla mia ispirazione di venir via qualche giorno prima ! E non si sa quando possa tornare ? cosi` a un di presso ? - Eh la mia donna ! lo sa il padre provinciale ; se lo sa anche lui . Quando un nostro padre predicatore ha preso il volo , non si puo` prevedere su che ramo potra` andarsi a posare . Li cercan di qua , li cercan di la` : e abbiamo conventi in tutte le quattro parti del mondo . Supponete che , a Rimini , il padre Cristoforo faccia un gran fracasso col suo quaresimale : perche' non predica sempre a braccio , come faceva qui , per i pescatori e i contadini : per i pulpiti delle citta` , ha le sue belle prediche scritte ; e fior di roba . Si sparge la voce , da quelle parti , di questo gran predicatore ; e lo possono cercare da ... da che so io ? E allora , bisogna mandarlo ; perche' noi viviamo della carita` di tutto il mondo , ed e` giusto che serviamo tutto il mondo . Oh Signore ! Signore ! - esclamo` di nuovo Agnese , quasi piangendo : - come devo fare , senza quell' uomo ? Era quello che ci faceva da padre ! Per noi e` una rovina . - Sentite , buona donna ; il padre Cristoforo era veramente un uomo ; ma ce n' abbiamo degli altri , sapete ? pieni di carita` e di talento , e che sanno trattare ugualmente co' signori e co' poveri . Volete il padre Atanasio ? volete il padre Girolamo ? volete il padre Zaccaria ? un uomo di vaglia , vedete , il padre Zaccaria . E non istate a badare , come fanno certi ignoranti , che sia cosi` mingherlino , con una vocina fessa , e una barbetta misera misera : non dico per predicare , perche' ognuno ha i suoi doni ; ma per dar pareri , e` un uomo , sapete ? - Oh per carita` ! - esclamo` Agnese , con quel misto di gratitudine e d' impazienza , che si prova a un' esibizione in cui si trovi piu` la buona volonta` altrui , che la propria convenienza : - cosa m' importa a me che uomo sia o non sia un altro , quando quel pover' uomo che non c' e` piu` , era quello che sapeva le nostre cose , e aveva preparato tutto per aiutarci ? - Allora , bisogna aver pazienza . - Questo lo so , - rispose Agnese : - scusate dell' incomodo . - Di che cosa , la mia donna ? mi dispiace per voi . E se vi risolvete di cercar qualcheduno de' nostri padri , il convento e` qui che non si move . Ehi , mi lascero` poi veder presto , per la cerca dell' olio . - State bene , - disse Agnese ; e s' incammino` verso il suo paesetto , desolata , confusa , sconcertata , come il povero cieco che avesse perduto il suo bastone . Un po' meglio informati che fra Galdino , noi possiamo dire come ando` veramente la cosa . Attilio , appena arrivato a Milano , ando` , come aveva promesso a don Rodrigo , a far visita al loro comune zio del Consiglio segreto . - Era una consulta , composta allora di tredici personaggi di toga e di spada , da cui il governatore prendeva parere , e che , morendo uno di questi , o venendo mutato , assumeva temporaneamente il governo - . Il conte zio , togato , e uno degli anziani del consiglio , vi godeva un certo credito ; ma nel farlo valere , e nel farlo rendere con gli altri , non c' era il suo compagno . Un parlare ambiguo , un tacere significativo , un restare a mezzo , uno stringer d' occhi che esprimeva : non posso parlare ; un lusingare senza promettere , un minacciare in cerimonia ; tutto era diretto a quel fine ; e tutto , o piu` o meno , tornava in pro . A segno che fino a un : io non posso niente in questo affare : detto talvolta per la pura verita` , ma detto in modo che non gli era creduto , serviva ad accrescere il concetto , e quindi la realta` del suo potere : come quelle scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale , con su certe parole arabe , e dentro non c' e` nulla ; ma servono a mantenere il credito alla bottega . Quello del conte zio , che , da gran tempo , era sempre andato crescendo a lentissimi gradi , ultimamente aveva fatto in una volta un passo , come si dice , di gigante , per un' occasione straordinaria , un viaggio a Madrid , con una missione alla corte ; dove , che accoglienza gli fosse fatta , bisognava sentirlo raccontar da lui . Per non dir altro , il conte duca l' aveva trattato con una degnazione particolare , e ammesso alla sua confidenza , a segno d' avergli una volta domandato , in presenza , si puo` dire , di mezza la corte come gli piacesse Madrid , e d' avergli un' altra volta detto a quattr' occhi , nel vano d' una finestra , che il duomo di Milano era il tempio piu` grande che fosse negli stati del re . Fatti i suoi complimenti al conte zio , e presentatigli quelli del cugino , Attilio , con un suo contegno serio , che sapeva prendere a tempo , disse : - credo di fare il mio dovere , senza mancare alla confidenza di Rodrigo , avvertendo il signore zio d' un affare che , se lei non ci mette una mano , puo` diventar serio , e portar delle conseguenze ... - Qualcheduna delle sue , m' immagino . - Per giustizia , devo dire che il torto non e` dalla parte di mio cugino . Ma e` riscaldato ; e , come dico , non c' e` che il signore zio , che possa ... - Vediamo , vediamo . - C' e` da quelle parti un frate cappuccino che l' ha con Rodrigo e la cosa e` arrivata a un punto che ... - Quante volte v' ho detto , all' uno e all' altro , che i frati bisogna lasciarli cuocere nel loro brodo ? Basta il da fare che da`nno a chi deve ... a chi tocca ... - E qui soffio` . - Ma voi altri che potete scansarli ... - Signore zio , in questo , e` mio dovere di dirle che Rodrigo l' avrebbe scansato , se avesse potuto . E il frate che l' ha con lui , che l' ha preso a provocarlo in tutte la maniere ... - Che diavolo ha codesto frate con mio nipote ? - Prima di tutto , e` una testa inquieta , conosciuto per tale , e che fa professione di prendersela coi cavalieri . Costui protegge , dirige , che so io ? una contadinotta di la` ; e ha per questa creatura una carita` , una carita` ... non dico pelosa , ma una carita` molto gelosa , sospettosa , permalosa . - Intendo , - disse il conte zio ; e sur un certo fondo di goffaggine , dipintogli in viso dalla natura , velato poi e ricoperto , a piu` mani , di politica , baleno` un raggio di malizia , che vi faceva un bellissimo vedere . - Ora , da qualche tempo , - continuo` Attilio , - s' e` cacciato in testa questo frate , che Rodrigo avesse non so che disegni sopra questa ... - S' e` cacciato in testa , s' e` cacciato in testa : lo conosco anch' io il signor don Rodrigo ; e ci vuol altro avvocato che vossignoria , per giustificarlo in queste materie . - Signore zio , che Rodrigo possa aver fatto qualche scherzo a quella creatura , incontrandola per la strada , non sarei lontano dal crederlo : e` giovine , e finalmente non e` cappuccino ; ma queste son bazzecole da non trattenerne il signore zio ; il serio e` che il frate s' e` messo a parlar di Rodrigo come si farebbe d' un mascalzone , cerca d' aizzargli contro tutto il paese ... - E gli altri frati ? - Non se ne impicciano , perche' lo conoscono per una testa calda , e hanno tutto il rispetto per Rodrigo ; ma , dall' altra parte , questo frate ha un gran credito presso i villani , perche' fa poi anche il santo , e ... - M' immagino che non sappia che Rodrigo e` mio nipote . - Se lo sa ! Anzi questo e` quel che gli mette piu` il diavolo addosso . - Come ? Come ? - Perche' , e lo va dicendo lui , ci trova piu` gusto a farla vedere a Rodrigo , appunto perche' questo ha un protettor naturale , di tanta autorita come vossignoria : e che lui se la ride de' grandi e de' politici , e che il cordone di san Francesco tien legate anche le spade , e che ... - Oh frate temerario ! Come si chiama costui ? - Fra Cristoforo da *** - disse Attilio ; e il conte zio , preso da una cassetta del suo tavolino , un libriccino di memorie , vi scrisse , soffiando , soffiando , quel povero nome . Intanto Attilio seguitava : - e` sempre stato di quell' umore , costui : si sa la sua vita . Era un plebeo che , trovandosi aver quattro soldi , voleva competere coi cavalieri del suo paese ; e , per rabbia di non poterla vincer con tutti , ne ammazzo` uno ; onde , per iscansar la forca , si fece frate . - Ma bravo ! ma bene ! La vedremo , la vedremo , - diceva il conte zio , seguitando a soffiare . - Ora poi , - continuava Attilio , - e` piu` arrabbiato che mai , perche' gli e` andato a monte un disegno che gli premeva molto molto : e da questo il signore zio capira` che uomo sia . Voleva costui maritare quella sua creatura : fosse per levarla dai pericoli del mondo , lei m' intende , o per che altro si fosse , la voleva maritare assolutamente ; e aveva trovato il ... l' uomo : un' altra sua creatura , un soggetto , che , forse e senza forse , anche il signore zio lo conoscera` di nome ; perche' tengo per certo che il Consiglio segreto avra` dovuto occuparsi di quel degno soggetto . - Chi e` costui ? - Un filatore di seta , Lorenzo Tramaglino , quello che ... - Lorenzo Tramaglino ! - esclamo` il conte zio . - Ma bene ! ma bravo , padre ! Sicuro ... infatti ... , aveva una lettera per un ... Peccato che ... Ma non importa ; va bene . E perche' il signor don Rodrigo non mi dice nulla di tutto questo ? perche' lascia andar le cose tant' avanti , e non si rivolge a chi lo puo` e vuole dirigere e sostenere ? - Diro` il vero anche in questo , - proseguiva Attilio . - Da una parte , sapendo quante brighe , quante cose ha per la testa il signore zio ... - - questo , soffiando , vi mise la mano , come per significare la gran fatica ch' era a farcele star tutte - - s' e` fatto scrupolo di darle una briga di piu` . E poi , diro` tutto : da quello che ho potuto capire , e` cosi` irritato , cosi` fuor de' gangheri , cosi` stucco delle villanie di quel frate , che ha piu` voglia di farsi giustizia da se' , in qualche maniera sommaria , che d' ottenerla in una maniera regolare , dalla prudenza e dal braccio del signore zio . Io ho cercato di smorzare ; ma vedendo che la cosa andava per le brutte , ho creduto che fosse mio dovere d' avvertir di tutto il signore zio , che alla fine e` il capo e la colonna della casa ... - Avresti fatto meglio a parlare un poco prima . - vero ; ma io andavo sperando che la cosa svanirebbe da se' , o che il frate tornerebbe finalmente in cervello , o che se n' anderebbe da quel convento , come accade di questi frati , che ora sono qua , ora sono la` ; e allora tutto sarebbe finito . Ma ... - Ora tocchera` a me a raccomodarla . - Cosi` ho pensato anch' io . Ho detto tra me : il signore zio , con la sua avvedutezza , con la sua autorita` , sapra` lui prevenire uno scandolo , e insieme salvar l' onore di Rodrigo , che e` poi anche il suo . Questo frate , dicevo io , l' ha sempre col cordone di san Francesco ; ma per adoprarlo a proposito , il cordone di san Francesco , non e` necessario d' averlo intorno alla pancia . Il signore zio ha cento mezzi ch' io non conosco : so che il padre provinciale ha , com' e` giusto , una gran deferenza per lui ; e se il signore zio crede che in questo caso il miglior ripiego sia di far cambiar aria al frate , lui con due parole ... - Lasci il pensiero a chi tocca , vossignoria , - disse un po' ruvidamente il conte zio . - Ah e` vero ! - esclamo` Attilio , con una tentennatina di testa , e con un sogghigno di compassione per se' stesso . - Son io l' uomo da dar pareri al signore zio ! Ma e` la passione che ho della riputazione del casato che mi fa parlare . E ho anche paura d' aver fatto un altro male , - soggiunse con un' aria pensierosa : - ho paura d' aver fatto torto a Rodrigo nel concetto del signore zio . Non mi darei pace , se fossi cagione di farle pensare che Rodrigo non abbia tutta quella fede in lei , tutta quella sommissione che deve avere . Creda , signore zio , che in questo caso e` proprio ... - Via , via ; che torto , che torto tra voi altri due ? che sarete sempre amici , finche' l' uno non metta giudizio . Scapestrati , scapestrati , che sempre ne fate una ; e a me tocca di rattopparle : che ... mi fareste dire uno sproposito , mi date piu` da pensare voi altri due , che , - e qui immaginatevi che soffio mise , - tutti questi benedetti affari di stato . Attilio fece ancora qualche scusa , qualche promessa , qualche complimento ; poi si licenzio` , e se n' ando` , accompagnato da un - e abbiamo giudizio , - ch' era la formola di commiato del conte zio per i suoi nipoti . Chi , vedendo in un campo mal coltivato , un' erbaccia , per esempio un bel lapazio , volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturato nel campo stesso , o portatovi dal vento , o lasciatovi cader da un uccello , per quanto ci pensasse , non ne verrebbe mai a una conclusione . Cosi` anche noi non sapremmo dire se dal fondo naturale del suo cervello , o dall' insinuazione d' Attilio , venisse al conte zio la risoluzione di servirsi del padre provinciale per troncare nella miglior maniera quel nodo imbrogliato . Certo e` che Attilio non aveva detta a caso quella parola ; e quantunque dovesse aspettarsi che , a un suggerimento cosi` scoperto , la boria ombrosa del conte zio avrebbe ricalcitrato , a ogni modo volle fargli balenar dinanzi l' idea di quel ripiego , e metterlo sulla strada , dove desiderava che andasse . Dall' altra parte , il ripiego era talmente adattato all' umore del conte zio , talmente indicato dalle circostanze , che , senza suggerimento di chi si sia , si puo` scommettere che l' avrebbe trovato da se' . Si trattava che , in una guerra pur troppo aperta , uno del suo nome , un suo nipote , non rimanesse al di sotto : punto essenzialissimo alla riputazione del potere che gli stava tanto a cuore . La soddisfazione che il nipote poteva prendersi da se' , sarebbe stata un rimedio peggior del male , una sementa di guai ; e bisognava impedirla , in qualunque maniera , e senza perder tempo . Comandargli che partisse in quel momento dalla sua villa ; gia` non avrebbe ubbidito ; e quand' anche avesse , era un cedere il campo , una ritirata della casa dinanzi a un convento . Ordini , forza legale , spauracchi di tal genere , non valevano contro un avversario di quella condizione : il clero regolare e secolare era affatto immune da ogni giurisdizione laicale ; non solo le persone , ma i luoghi ancora abitati da esso : come deve sapere anche chi non avesse letta altra storia che la presente ; che starebbe fresco . Tutto quel che si poteva contro un tale avversario era cercar d' allontanarlo , e il mezzo a cio` era il padre provinciale , in arbitrio del quale era l' andare e lo stare di quello . Ora , tra il padre provinciale e il conte zio passava un' antica conoscenza : s' eran veduti di rado , ma sempre con gran dimostrazioni d' amicizia , e con esibizioni sperticate di servizi . E alle volte , e` meglio aver che fare con uno che sia sopra a molti individui , che con un solo di questi , il quale non vede che la sua causa , non sente che la sua passione , non cura che il suo punto ; mentre l' altro vede in un tratto cento relazioni , cento conseguenze , cento interessi , cento cose da scansare , cento cose da salvare ; e si puo` quindi prendere da cento parti . Tutto ben ponderato , il conte zio invito` un giorno a pranzo il padre provinciale , e gli fece trovare una corona di commensali assortiti con un intendimento sopraffino . Oualche parente de' piu` titolati , di quelli il cui solo casato era un gran titolo ; e che , col solo contegno , con una certa sicurezza nativa , con una sprezzatura signorile , parlando di cose grandi con termini famigliari , riuscivano , anche senza farlo apposta , a imprimere e rinfrescare , ogni momento , l' idea della superiorita` e della potenza ; e alcuni clienti legati alla casa per una dipendenza ereditaria , e al personaggio per una servitu` di tutta la vita ; i quali , cominciando dalla minestra a dir di si` , con la bocca , con gli occhi , con gli orecchi , con tutta la testa , con tutto il corpo , con tutta l' anima , alle frutte v' avevan ridotto un uomo a non ricordarsi piu` come si facesse a dir di no . A tavola , il conte padrone fece cader ben presto il discorso sul tema di Madrid . A Roma si va per piu` strade ; a Madrid egli andava per tutte . Parlo` della corte , del conte duca , de' ministri , della famiglia del governatore ; delle cacce del toro , che lui poteva descriver benissimo , perche' le aveva godute da un posto distinto ; dell' Escuriale di cui poteva render conto a un puntino , perche' un creato del conte duca l' aveva condotto per tutti i buchi . Per qualche tempo , tutta la compagnia stette , come un uditorio , attenta a lui solo , poi si divise in colloqui particolari ; e lui allora continuo` a raccontare altre di quelle belle cose , come in confidenza , al padre provinciale che gli era accanto , e che lo lascio` dire , dire e dire . Ma a un certo punto , diede una giratina al discorso , lo stacco` da Madrid , e di corte in corte , di dignita` in dignita` , lo tiro` sul cardinal Barberini , ch' era cappuccino , e fratello del papa allora sedente , Urbano VIII : niente meno . Il conte zio dovette anche lui lasciar parlare un poco , e stare a sentire , e ricordarsi che finalmente , in questo mondo , non c' era soltanto i personaggi che facevan per lui . Poco dopo alzati da tavola , prego` il padre provinciale di passar con lui in un' altra stanza . Due potesta` , due canizie , due esperienze consumate si trovavano a fronte . Il magnifico signore fece sedere il padre molto reverendo , sedette anche lui , e comincio` : - stante l' amicizia che passa tra di noi , ho creduto di far parola a vostra paternita` d' un affare di comune interesse , da concluder tra di noi , senz' andar per altre strade , che potrebbero ... E percio` , alla buona , col cuore in mano , le diro` di che si tratta ; e in due parole son certo che anderemo d' accordo . Mi dica : nel loro convento di Pescarenico c' e` un padre Cristoforo da *** ? Il provinciale fece cenno di si` . - Mi dica un poco vostra paternita` , schiettamente , da buon amico ... questo soggetto ... questo padre ... Di persona io non lo conosco ; e si` che de' padri cappuccini ne conosco parecchi : uomini d' oro , zelanti , prudenti , umili : sono stato amico dell' ordine fin da ragazzo ... Ma in tutte le famiglie un po' numerose ... c' e` sempre qualche individuo , qualche testa ... E questo padre Cristoforo , so da certi ragguagli che e` un uomo ... un po' amico de' contrasti ... che non ha tutta quella prudenza , tutti que' riguardi ... Scommetterei che ha dovuto dar piu` d' una volta da pensare a vostra paternita` . Ho inteso : e` un impegno , - pensava intanto il provinciale : - colpa mia ; lo sapevo che quel benedetto Cristoforo era un soggetto da farlo girare di pulpito in pulpito , e non lasciarlo fermare mesi in un luogo , specialmente in conventi di campagna . - Oh ! - disse poi : - mi dispiace davvero di sentire che vostra magnificenza abbia in un tal concetto il padre Cristoforo ; mentre , per quanto ne so io , e` un religioso ... esemplare in convento , e tenuto in molta stima anche di fuori . - Intendo benissimo ; vostra paternita` deve ... Pero` , pero` , da amico sincero , voglio avvertirla d' una cosa che le sara` utile di sapere ; e se anche ne fosse gia` informata , posso , senza mancare ai miei doveri , metterle sott' occhio certe conseguenze ... possibili : non dico di piu` . Questo padre Cristoforo , sappiamo che proteggeva un uomo di quelle parti , un uomo ... vostra paternita` n' avra` sentito parlare ; quello che , con tanto scandolo , scappo` dalle mani della giustizia , dopo aver fatto , in quella terribile giornata di san Martino , cose ... cose ... Lorenzo Tramaglino ! Ahi ! penso` il provinciale ; e disse : - questa circostanza mi riesce nuova ; ma vostra magnificenza sa bene che una parte del nostro ufizio e` appunto d' andare in cerca de' traviati , per ridurli ... - Va bene ; ma la protezione de' traviati d' una certa specie ... ! Son cose spinose , affari delicati ... - E qui , in vece di gonfiar le gote e di soffiare , strinse le labbra , e tiro` dentro tant' aria quanta ne soleva mandar fuori , soffiando . E riprese : - ho creduto bene di darle un cenno su questa circostanza , perche se mai sua eccellenza ... Potrebbe esser fatto qualche passo a Roma ... non so niente ... e da Roma venirle ... - Son ben tenuto a vostra magnificenza di codesto avviso ; pero` son certo che , se si prenderanno informazioni su questo proposito , si trovera` che il padre Cristoforo non avra` avuto che fare con l' uomo che lei dice , se non a fine di mettergli il cervello a partito . Il padre Cristoforo , lo conosco . - Gia` lei sa meglio di me che soggetto fosse al secolo , le cosette che ha fatte in gioventu` . - la gloria dell' abito questa , signor conte , che un uomo , il quale al secolo ha potuto far dir di se' , con questo indosso , diventi un altro . E da che il padre Cristoforo porta quest' abito ... - Vorrei crederlo : lo dico di cuore : vorrei crederlo ; ma alle volte , come dice il proverbio ... l' abito non fa il monaco . Il proverbio non veniva in taglio esattamente ; ma il conte l' aveva sostituito in fretta a un altro che gli era venuto sulla punta della lingua : il lupo cambia il pelo , ma non il vizio . - Ho de' riscontri , - continuava , - ho de' contrassegni ... - Se lei sa positivamente , - disse il provinciale , - che questo religioso abbia commesso qualche errore - tutti si puo` mancare - , avro` per un vero favore l' esserne informato . Son superiore : indegnamente ; ma lo sono appunto per correggere , per rimediare . - Le diro` : insieme con questa circostanza dispiacevole della protezione aperta di questo padre per chi le ho detto , c' e` un' altra cosa disgustosa , e che potrebbe ... Ma , tra di noi , accomoderemo tutto in una volta . C' e` , dico , che lo stesso padre Cristoforo ha preso a cozzare con mio nipote , don Rodrigo *** . - Oh ! questo mi dispiace , mi dispiace , mi dispiace davvero . - Mio nipote e` giovine , vivo , si sente quello che e` , non e` avvezzo a esser provocato ... - Sara` mio dovere di prender buone informazioni d' un fatto simile . Come ho gia` detto a vostra magnificenza , e parlo con un signore che non ha meno giustizia che pratica di mondo , tutti siamo di carne , soggetti a sbagliare ... tanto da una parte , quanto dall' altra : e se il padre Cristoforo avra` mancato ... - Veda vostra paternita` ; son cose , come io le dicevo , da finirsi tra di noi , da seppellirsi qui , cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio . Lei sa cosa segue : quest' urti , queste picche , principiano talvolta da una bagattella , e vanno avanti , vanno avanti ... A voler trovarne il fondo , o non se ne viene a capo , o vengon fuori cent' altri imbrogli . Sopire , troncare , padre molto reverendo : troncare , sopire . Mio nipote e` giovine ; il religioso , da quel che sento , ha ancora tutto lo spirito , le ... inclinazioni d' un giovine : e tocca a noi , che abbiamo i nostri anni ... pur troppo eh , padre molto reverendo ? ... Chi fosse stato li` a vedere , in quel punto , fu come quando , nel mezzo d' un' opera seria , s' alza , per isbaglio , uno scenario , prima del tempo , e si vede un cantante che , non pensando , in quel momento , che ci sia un pubblico al mondo , discorre alla buona con un suo compagno . Il viso , l' atto , la voce del conte zio , nel dir quel pur troppo ! , tutto fu naturale : li` non c' era politica : era proprio vero che gli dava noia d' avere i suoi anni . Non gia` che piangesse i passatempi , il brio , l' avvenenza della gioventu` : frivolezze , sciocchezze , miserie ! La cagion del suo dispiacere era ben piu` soda e importante : era che sperava un certo posto piu` alto , quando fosse vacato ; e temeva di non arrivare a tempo . Ottenuto che l' avesse , si poteva esser certi che non si sarebbe piu` curato degli anni , non avrebbe desiderato altro , e sarebbe morto contento , come tutti quelli che desideran molto una cosa , assicurano di voler fare , quando siano arrivati a ottenerla . Ma per lasciarlo parlar lui , - tocca a noi , - continuo` , - a aver giudizio per i giovani , e a rassettar le loro malefatte . Per buona sorte , siamo ancora a tempo ; la cosa non ha fatto chiasso ; e` ancora il caso d' un buon principiis obsta . Allontanare il fuoco dalla paglia . Alle volte un soggetto che , in un luogo , non fa bene , o che puo` esser causa di qualche inconveniente , riesce a maraviglia in un altro . Vostra paternita` sapra` ben trovare la nicchia conveniente a questo religioso . C' e` giusto anche l' altra circostanza , che possa esser caduto in sospetto di chi ... potrebbe desiderare che fosse rimosso : e , collocandolo in qualche posto un po' lontanetto , facciamo un viaggio e due servizi ; tutto s' accomoda da se' , o per dir meglio , non c' e` nulla di guasto . Questa conclusione , il padre provinciale se l' aspettava fino dal principio del discorso . Eh gia` ! - pensava tra se' : - vedo dove vuoi andar a parare : delle solite ; quando un povero frate e` preso a noia da voi altri , o da uno di voi altri , o vi da` ombra , subito , senza cercar se abbia torto o ragione , il superiore deve farlo sgomberare . E quando il conte ebbe finito , e messo un lungo soffio , che equivaleva a un punto fermo , - intendo benissimo , - disse il provinciale , - quel che il signor conte vuol dire ; ma prima di fare un passo ... un passo e non e` un passo , padre molto reverendo : e` una cosa naturale , una cosa ordinaria ; e se non si prende questo ripiego , e subito , prevedo un monte di disordini , un' iliade di guai . Uno sproposito ... mio nipote non crederei ... ci son io , per questo ... Ma , al punto a cui la cosa e` arrivata , se non la tronchiamo noi , senza perder tempo , con un colpo netto , non e` possibile che si fermi , che resti segreta ... e allora non e` piu` solamente mio nipote ... Si stuzzica un vespaio , padre molto reverendo . Lei vede ; siamo una casa , abbiamo attinenze ... - Cospicue . - Lei m' intende : tutta gente che ha sangue nelle vene , e che , a questo mondo ... e` qualche cosa . C' entra il puntiglio ; diviene un affare comune ; e allora ... anche chi e` amico della pace ... Sarebbe un vero crepacuore per me , di dovere ... di trovarmi ... io che ho sempre avuta tanta propensione per i padri cappuccini ... ! Loro padri , per far del bene , come fanno con tanta edificazione del pubblico , hanno bisogno di pace , di non aver contese , di stare in buona armonia con chi ... E poi , hanno de' parenti al secolo ... e questi affaracci di puntiglio , per poco che vadano in lungo , s' estendono , si ramificano , tiran dentro ... mezzo mondo . Io mi trovo in questa benedetta carica , che m' obbliga a sostenere un certo decoro ... Sua eccellenza ... i miei signori colleghi ... tutto diviene affar di corpo ... tanto piu` con quell' altra circostanza ... Lei sa come vanno queste cose . - Veramente , - disse il padre provinciale , - il padre Cristoforo e` predicatore ; e avevo gia` qualche pensiero ... Mi si richiede appunto ... Ma in questo momento , in tali circostanze , potrebbe parere una punizione ; e una punizione prima d' aver ben messo in chiaro ... - No punizione , no : un provvedimento prudenziale , un ripiego di comune convenienza , per impedire i sinistri che potrebbero ... mi sono spiegato . - Tra il signor conte e me , la cosa rimane in questi termini ; intendo . Ma , stando il fatto come fu riferito a vostra magnificenza , e` impossibile , mi pare , che nel paese non sia traspirato qualcosa . Per tutto c' e` degli aizzatori , de' mettimale , o almeno de' curiosi maligni che , se posson vedere alle prese signori e religiosi , ci hanno un gusto matto ; e fiutano , interpretano , ciarlano ... Ognuno ha il suo decoro da conservare ; e io poi , come superiore - indegno - , ho un dovere espresso ... L' onor dell' abito ... non e` cosa mia ... e` un deposito del quale ... Il suo signor nipote , giacche' e` cosi` alterato , come dice vostra magnificenza , potrebbe prender la cosa come una soddisfazione data a lui , e ... non dico vantarsene , trionfarne , ma ... - Le pare , padre molto reverendo ? Mio nipote e` un cavaliere che nel mondo e` considerato ... secondo il suo grado e il dovere : ma davanti a me e` un ragazzo ; e non fara` ne' piu` ne' meno di quello che gli prescrivero` io . Le diro` di piu` : mio nipote non ne sapra` nulla . Che bisogno abbiamo noi di render conto ? Son cose che facciamo tra di noi , da buoni amici ; e tra di noi hanno da rimanere . Non si dia pensiero di cio` . Devo essere avvezzo a non parlare - . E soffio` . - In quanto ai cicaloni , - riprese , - che vuol che dicano ? Un religioso che vada a predicare in un altro paese , e` cosa cosi` ordinaria ! E poi , noi che vediamo ... noi che prevediamo ... noi che ci tocca ... non dobbiamo poi curarci delle ciarle . - Pero` , affine di prevenirle , sarebbe bene che , in quest' occasione , il suo signor nipote facesse qualche dimostrazione , desse qualche segno palese d' amicizia , di riguardo ... non per noi , ma per l' abito ... - Sicuro , sicuro ; quest' e` giusto ... Pero` non c' e` bisogno : so che i cappuccini son sempre accolti come si deve da mio nipote . Lo fa per inclinazione : e` un genio in famiglia : e poi sa di far cosa grata a me . Del resto , in questo caso ... qualcosa di straordinario ... e` troppo giusto . Lasci fare a me , padre molto reverendo ; che comandero` a mio nipote ... Cioe` bisognera` insinuargli con prudenza , affinche' non s' avveda di quel che e` passato tra di noi . Perche' non vorrei alle volte che mettessimo un impiastro dove non c' e` ferita . E per quel che abbiamo concluso , quanto piu` presto sara` , meglio . E se si trovasse qualche nicchia un po' lontana ... per levar proprio ogni occasione ... - Mi vien chiesto per l' appunto un predicatore da Rimini ; e fors' anche , senz' altro motivo , avrei potuto metter gli occhi ... - Molto a proposito , molto a proposito . E quando ... ? - Giacche' la cosa si deve fare , si fara` presto . - Presto , presto , padre molto reverendo : meglio oggi che domani . E , - continuava poi , alzandosi da sedere , - se posso qualche cosa , tanto io , come la mia famiglia , per i nostri buoni padri cappuccini ... - Conosciamo per prova la bonta` della casa , - disse il padre provinciale , alzatosi anche lui , e avviandosi verso l' uscio , dietro al suo vincitore . - Abbiamo spento una favilla , - disse questo , soffermandosi , - una favilla , padre molto reverendo , che poteva destare un grand' incendio . Tra buoni amici , con due parole s' accomodano di gran cose . Arrivato all' uscio , lo spalanco` , e volle assolutamente che il padre provinciale andasse avanti : entrarono nell' altra stanza , e si riunirono al resto della compagnia . Un grande studio , una grand' arte , di gran parole , metteva quel signore nel maneggio d' un affare ; ma produceva poi anche effetti corrispondenti . Infatti , col colloquio che abbiam riferito , riusci` a far andar fra Cristoforo a piedi da Pescarenico a Rimini , che e` una bella passeggiata . Una sera , arriva a Pescarenico un cappuccino di Milano , con un plico per il padre guardiano . C' e` dentro l' obbedienza per fra Cristoforo , di portarsi a Rimini , dove predichera` la quaresima . La lettera al guardiano porta l' istruzione d' insinuare al detto frate che deponga ogni pensiero d' affari che potesse avere avviati nel paese da cui deve partire , e che non vi mantenga corrispondenze : il frate latore dev' essere il compagno di viaggio . Il guardiano non dice nulla la sera ; la mattina , fa chiamar fra Cristoforo , gli fa vedere l' obbedienza , gli dice che vada a prender la sporta , il bastone , il sudario e la cintura , e con quel padre compagno che gli presenta , si metta poi subito in viaggio . Se fu un colpo per il nostro frate , lo lascio pensare a voi . Renzo , Lucia , Agnese , gli vennero subito in mente ; e esclamo` , per dir cosi` , dentro di se' : oh Dio ! cosa faranno que' meschini , quando io non saro` piu` qui ! Ma alzo` gli occhi al cielo , e s' accuso` d' aver mancato di fiducia , d' essersi creduto necessario a qualche cosa . Mise le mani in croce sul petto , in segno d' ubbidienza , e chino` la testa davanti al padre guardiano ; il quale lo tiro` poi in disparte , e gli diede quell' altro avviso , con parole di consiglio , e con significazione di precetto . Fra Cristoforo ando` alla sua cella , prese la sporta , vi ripose il breviario , il suo quaresimale , e il pane del perdono , s' allaccio` la tonaca con la sua cintura di pelle , si licenzio` da' suoi confratelli che si trovavano in convento , ando` da ultimo a prender la benedizione del guardiano , e col compagno , prese la strada che gli era stata prescritta . Abbiamo detto che don Rodrigo , intestato piu` che mai di venire a fine della sua bella impresa , s' era risoluto di cercare il soccorso d' un terribile uomo . Di costui non possiam dare ne' il nome , ne' il cognome , ne' un titolo , e nemmeno una congettura sopra nulla di tutto cio` : cosa tanto piu` strana , che del personaggio troviamo memoria in piu` d' un libro - libri stampati , dico - di quel tempo . Che il personaggio sia quel medesimo , l' identita` de' fatti non lascia luogo a dubitarne ; ma per tutto un grande studio a scansarne il nome , quasi avesse dovuto bruciar la penna , la mano dello scrittore . Francesco Rivola , nella vita del cardinal Federigo Borromeo , dovendo parlar di quell' uomo , lo chiama un signore altrettanto potente per ricchezze , quanto nobile per nascita , e fermi li` . Giuseppe Ripamonti , che , nel quinto libro della quinta decade della sua Storia Patria , ne fa piu` distesa menzione , lo nomina uno , costui , colui , quest' uomo , quel personaggio . Riferiro` , dice , nel suo bel latino , da cui traduciamo come ci riesce , il caso d' un tale che , essendo de' primi tra i grandi della citta` , aveva stabilita la sua dimora in una campagna , situata sul confine ; e li` , assicurandosi a forza di delitti , teneva per niente i giudizi , i giudici , ogni magistratura , la sovranita` ; menava una vita affatto indipendente ; ricettatore di forusciti , foruscito un tempo anche lui ; poi tornato , come se niente fosse ... Da questo scrittore prenderemo qualche altro passo , che ci venga in taglio per confermare e per dilucidare il racconto del nostro anonimo ; col quale tiriamo avanti Fare cio` ch' era vietato dalle leggi , o impedito da una forza qualunque ; esser arbitro , padrone negli affari altrui , senz' altro interesse che il gusto di comandare ; esser temuto da tutti , aver la mano da coloro ch' eran soliti averla dagli altri ; tali erano state in ogni tempo le passioni principali di costui . Fino dall' adolescenza , allo spettacolo e al rumore di tante prepotenze , di tante gare , alla vista di tanti tiranni , provava un misto sentimento di sdegno e d' invidia impaziente . Giovine , e vivendo in citta` , non tralasciava occasione , anzi n' andava in cerca , d' aver che dire co' piu` famosi di quella professione , d' attraversarli , per provarsi con loro , e farli stare a dovere , o tirarli a cercare la sua amicizia . Superiore di ricchezze e di seguito alla piu` parte , e forse a tutti d' ardire e di costanza , ne ridusse molti a ritirarsi da ogni rivalita` , molti ne concio` male , molti n' ebbe amici ; non gia` amici del pari , ma , come soltanto potevan piacere a lui , amici subordinati , che si riconoscessero suoi inferiori , che gli stessero alla sinistra . Nel fatto pero` , veniva anche lui a essere il faccendiere , lo strumento di tutti coloro : essi non mancavano di richiedere ne' loro impegni l' opera d' un tanto ausiliario ; per lui , tirarsene indietro sarebbe stato decadere dalla sua riputazione , mancare al suo assunto . Di maniera che , per conto suo , e per conto d' altri , tante ne fece che , non bastando ne' il nome , ne' il parentado , ne' gli amici , ne' la sua audacia a sostenerlo contro i bandi pubblici , e contro tante animosita` potenti , dovette dar luogo , e uscir dallo stato . Credo che a questa circostanza si riferisca un tratto notabile raccontato dal Ripamonti . Una volta che costui ebbe a sgomberare il paese , la segretezza che uso` , il rispetto , la timidezza , furon tali : attraverso` la citta` a cavallo , con un seguito di cani , a suon di tromba ; e passando davanti al palazzo di corte , lascio` alla guardia un' imbasciata d' impertinenze per il governatore . Nell' assenza , non ruppe le pratiche , ne' tralascio` le corrispondenze con que' suoi tali amici , i quali rimasero uniti con lui , per tradurre letteralmente dal Ripamonti , in lega occulta di consigli atroci , e di cose funeste . Pare anzi che allora contraesse con piu` alte persone , certe nuove terribili pratiche , delle quali lo storico summentovato parla con una brevita` misteriosa . Anche alcuni principi esteri , - dice , - si valsero piu` volte dell' opera sua , per qualche importante omicidio , e spesso gli ebbero a mandar da lontano rinforzi di gente che servisse sotto i suoi ordini . Finalmente - non si sa dopo quanto tempo - , o fosse levato il bando , per qualche potente intercessione , o l' audacia di quell' uomo gli tenesse luogo d' immunita` , si risolvette di tornare a casa , e vi torno` difatti ; non pero` in Milano , ma in un castello confinante col territorio bergamasco , che allora era , come ognun sa , stato veneto . Quella casa - cito ancora il Ripamonti , - era come un' officina di mandati sanguinosi : servitori , la cui testa era messa a taglia , e che avevan per mestiere di troncar teste : ne' cuoco , ne' sguattero dispensati dall' omicidio : le mani de' ragazzi insanguinate . Oltre questa bella famiglia domestica , n' aveva , come afferma lo stesso storico , un' altra di soggetti simili , dispersi e posti come a quartiere in vari luoghi de' due stati sul lembo de' quali viveva , e pronti sempre a' suoi ordini . Tutti i tiranni , per un bel tratto di paese all' intorno , avevan dovuto , chi in un' occasione e chi in un' altra , scegliere tra l' amicizia e l' inimicizia di quel tiranno straordinario . Ma ai primi che avevano voluto provar di resistergli , la gli era andata cosi` male , che nessuno si sentiva piu` di mettersi a quella prova . E neppur col badare a' fatti suoi , con lo stare a se' , uno non poteva rimanere indipendente da lui . Capitava un suo messo a intimargli che abbandonasse la tale impresa , che cessasse di molestare il tal debitore , o cose simili : bisognava rispondere si` o no . Quando una parte , con un omaggio vassallesco , era andata a rimettere in lui un affare qualunque , l' altra parte si trovava a quella dura scelta , o di stare alla sua sentenza , o di dichiararsi suo nemico ; il che equivaleva a esser , come si diceva altre volte , tisico in terzo grado . Molti , avendo il torto , ricorrevano a lui per aver ragione in effetto ; molti anche , avendo ragione , per preoccupare un cosi` gran patrocinio , e chiuderne l' adito all' avversario : gli uni e gli altri divenivano piu` specialmente suoi dipendenti . Accadde qualche volta che un debole oppresso , vessato da un prepotente , si rivolse a lui ; e lui , prendendo le parti del debole , forzo` il prepotente a finirla , a riparare il mal fatto , a chiedere scusa ; o , se stava duro , gli mosse tal guerra , da costringerlo a sfrattar dai luoghi che aveva tiranneggiati , o gli fece anche pagare un piu` pronto e piu` terribile fio . E in quei casi , quel nome tanto temuto e abborrito era stato benedetto un momento : perche' , non diro` quella giustizia , ma quel rimedio , quel compenso qualunque , non si sarebbe potuto , in que' tempi , aspettarlo da nessun' altra forza ne' privata , ne' pubblica . Piu` spesso , anzi per l' ordinario , la sua era stata ed era ministra di voleri iniqui , di soddisfazioni atroci , di capricci superbi . Ma gli usi cosi` diversi di quella forza producevan sempre l' effetto medesimo , d' imprimere negli animi una grand' idea di quanto egli potesse volere e eseguire in onta dell' equita` e dell' iniquita` , quelle due cose che metton tanti ostacoli alla volonta` degli uomini , e li fanno cosi` spesso tornare indietro . La fama de' tiranni ordinari rimaneva per lo piu` ristretta in quel piccolo tratto di paese dov' erano i piu` ricchi e i piu` forti : ogni distretto aveva i suoi ; e si rassomigliavan tanto , che non c' era ragione che la gente s' occupasse di quelli che non aveva a ridosso . Ma la fama di questo nostro era gia` da gran tempo diffusa in ogni parte del milanese : per tutto , la sua vita era un soggetto di racconti popolari ; e il suo nome significava qualcosa d' irresistibile , di strano , di favoloso . Il sospetto che per tutto s' aveva de' suoi collegati e de' suoi sicari , contribuiva anch' esso a tener viva per tutto la memoria di lui . Non eran piu` che sospetti ; giacche' chi avrebbe confessata apertamente una tale dipendenza ? ma ogni tiranno poteva essere un suo collegato , ogni malandrino , uno de' suoi ; e l' incertezza stessa rendeva piu` vasta l' opinione , e piu` cupo il terrore della cosa . E ogni volta che in qualche parte si vedessero comparire figure di bravi sconosciute e piu` brutte dell' ordinario , a ogni fatto enorme di cui non si sapesse alla prima indicare o indovinar l' autore , si proferiva , si mormorava il nome di colui che noi , grazie a quella benedetta , per non dir altro , circospezione de' nostri autori , saremo costretti a chiamare l' innominato . Dal castellaccio di costui al palazzotto di don Rodrigo , non c' era piu` di sette miglia : e quest' ultimo , appena divenuto padrone e tiranno , aveva dovuto vedere che , a cosi` poca distanza da un tal personaggio , non era possibile far quel mestiere senza venire alle prese , o andar d' accordo con lui . Gli s' era percio` offerto e gli era divenuto amico , al modo di tutti gli altri , s' intende ; gli aveva reso piu` d' un servizio - il manoscritto non dice di piu` - ; e n' aveva riportate ogni volta promesse di contraccambio e d' aiuto , in qualunque occasione . Metteva pero` molta cura a nascondere una tale amicizia , o almeno a non lasciare scorgere quanto stretta , e di che natura fosse . Don Rodrigo voleva bensi` fare il tiranno , ma non il tiranno salvatico : la professione era per lui un mezzo , non uno scopo : voleva dimorar liberamente in citta` , godere i comodi , gli spassi , gli onori della vita civile ; e percio` bisognava che usasse certi riguardi , tenesse di conto parenti , coltivasse l' amicizia di persone alte , avesse una mano sulle bilance della giustizia , per farle a un bisogno traboccare dalla sua parte , o per farle sparire , o per darle anche , in qualche occasione , sulla testa di qualcheduno che in quel modo si potesse servir piu` facilmente che con l' armi della violenza privata . Ora , l' intrinsichezza , diciam meglio , una lega con un uomo di quella sorte , con un aperto nemico della forza pubblica , non gli avrebbe certamente fatto buon gioco a cio` , specialmente presso il conte zio . Pero` quel tanto d' una tale amicizia che non era possibile di nascondere , poteva passare per una relazione indispensabile con un uomo la cui inimicizia era troppo pericolosa ; e cosi` ricevere scusa dalla necessita` : giacche' chi ha l' assunto di provvedere , e non n' ha la volonta` , o non ne trova il verso , alla lunga acconsente che altri provveda da se' , fino a un certo segno , a' casi suoi ; e se non acconsente espressamente , chiude un occhio . Una mattina , don Rodrigo usci` a cavallo , in treno da caccia , con una piccola scorta di bravi a piedi ; il Griso alla staffa , e quattro altri in coda ; e s' avvio` al castello dell' innominato . Il castello dell' innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa , sulla cima d' un poggio che sporge in fuori da un' aspra giogaia di monti , ed e` , non si saprebbe dir bene , se congiunto ad essa o separatone , da un mucchio di massi e di dirupi , e da un andirivieni di tane e di precipizi , che si prolungano anche dalle due parti . Quella che guarda la valle e` la sola praticabile ; un pendi`o piuttosto erto , ma uguale e continuato ; a prati in alto ; nelle falde a campi , sparsi qua e la` di casucce . Il fondo e` un letto di ciottoloni , dove scorre un rigagnolo o torrentaccio , secondo la stagione : allora serviva di confine ai due stati . I gioghi opposti , che formano , per dir cosi` , l' altra parete della valle , hanno anch' essi un po' di falda coltivata ; il resto e` schegge e macigni , erte ripide , senza strada e nude , meno qualche cespuglio ne' fessi e sui ciglioni . Dall' alto del castellaccio , come l' aquila dal suo nido insanguinato , il selvaggio signore dominava all' intorno tutto lo spazio dove piede d' uomo potesse posarsi , e non vedeva mai nessuno al di sopra di se' , ne' piu` in alto . Dando un' occhiata in giro , scorreva tutto quel recinto , i pendi`i , il fondo , le strade praticate la` dentro . Quella che , a gomiti e a giravolte , saliva al terribile domicilio , si spiegava davanti a chi guardasse di lassu` , come un nastro serpeggiante : dalle finestre , dalle feritoie , poteva il signore contare a suo bell' agio i passi di chi veniva , e spianargli l' arme contro , cento volte . E anche d' una grossa compagnia , avrebbe potuto , con quella guarnigione di bravi che teneva lassu` , stenderne sul sentiero , o farne ruzzolare al fondo parecchi , prima che uno arrivasse a toccar la cima . Del resto , non che lassu` , ma neppure nella valle , e neppur di passaggio , non ardiva metter piede nessuno che non fosse ben visto dal padrone del castello . Il birro poi che vi si fosse lasciato vedere , sarebbe stato trattato come una spia nemica che venga colta in un accampamento . Si raccontavano le storie tragiche degli ultimi che avevano voluto tentar l' impresa ; ma eran gia` storie antiche ; e nessuno de' giovani si rammentava d' aver veduto nella valle uno di quella razza , ne' vivo , ne' morto . Tale e` la descrizione che l' anonimo fa del luogo : del nome , nulla ; anzi , per non metterci sulla strada di scoprirlo , non dice niente del viaggio di don Rodrigo , e lo porta addirittura nel mezzo della valle , appie` del poggio , all' imboccatura dell' erto e tortuoso sentiero . Li` c' era una taverna , che si sarebbe anche potuta chiamare un corpo di guardia . Sur una vecchia insegna che pendeva sopra l' uscio , era dipinto da tutt' e due le parti un sole raggiante ; ma la voce pubblica , che talvolta ripete i nomi come le vengono insegnati , talvolta li rifa` a modo suo , non chiamava quella taverna che col nome della Malanotte . Al rumore d' una cavalcatura che s' avvicinava , comparve sulla soglia un ragazzaccio , armato come un saracino ; e data un' occhiata , entro` ad informare tre sgherri , che stavan giocando , con certe carte sudice e piegate in forma di tegoli . Colui che pareva il capo s' alzo` , s' affaccio` all' uscio , e , riconosciuto un amico del suo padrone , lo saluto` rispettosamente . Don Rodrigo , resogli con molto garbo il saluto , domando` se il signore si trovasse al castello ; e rispostogli da quel caporalaccio , che credeva di si` , smonto` da cavallo , e butto` la briglia al Tiradritto , uno del suo seguito . Si levo` lo schioppo , e lo consegno` al Montanarolo , come per isgravarsi d' un peso inutile , e salir piu` lesto ; ma , in realta` , perche' sapeva bene , che su quell' erta non era permesso d' andar con lo schioppo . Si cavo` poi di tasca alcune berlinghe , e le diede al Tanabuso , dicendogli : - voi altri state ad aspettarmi ; e intanto starete un po' allegri con questa brava gente - . Cavo` finalmente alcuni scudi d' oro , e li mise in mano al caporalaccio , assegnandone meta` a lui , e meta` da dividersi tra i suoi uomini . Finalmente , col Griso , che aveva anche lui posato lo schioppo , comincio` a piedi la salita . Intanto i tre bravi sopraddetti , e lo Squinternotto ch' era il quarto - oh ! vedete che bei nomi , da serbarceli con tanta cura - , rimasero coi tre dell' innominato , e con quel ragazzo allevato alle forche , a giocare , a trincare , e a raccontarsi a vicenda le loro prodezze . Un altro bravaccio dell' innominato , che saliva , raggiunse poco dopo don Rodrigo ; lo guardo` , lo riconobbe , e s' accompagno` con lui ; e gli risparmio` cosi` la noia di dire il suo nome , e di rendere altro conto di se' a quant' altri avrebbe incontrati , che non lo conoscessero . Arrivato al castello , e introdotto - lasciando pero` il Griso alla porta - , fu fatto passare per un andirivieni di corridoi bui , e per varie sale tappezzate di moschetti , di sciabole e di partigiane , e in ognuna delle quali c' era di guardia qualche bravo ; e , dopo avere alquanto aspettato , fu ammesso in quella dove si trovava l' innominato . Questo gli ando` incontro , rendendogli il saluto , e insieme guardandogli le mani e il viso , come faceva per abitudine , e ormai quasi involontariamente , a chiunque venisse da lui , per quanto fosse de' piu` vecchi e provati amici . Era grande , bruno , calvo ; bianchi i pochi capelli che gli rimanevano ; rugosa la faccia : a prima vista , gli si sarebbe dato piu` de' sessant' anni che aveva ; ma il contegno , le mosse , la durezza risentita de' lineamenti , il lampeggiar sinistro , ma vivo degli occhi , indicavano una forza di corpo e di animo , che sarebbe stata straordinaria in un giovine . Don Rodrigo disse che veniva per consiglio e per aiuto ; che , trovandosi in un impegno difficile , dal quale il suo onore non gli permetteva di ritirarsi , s' era ricordato delle promesse di quell' uomo che non prometteva mai troppo , ne' invano ; e si fece ad esporre il suo scellerato imbroglio . L' innominato che ne sapeva gia` qualcosa , ma in confuso , stette a sentire con attenzione , e come curioso di simili storie , e per essere in questa mischiato un nome a lui noto e odiosissimo , quello di fra Cristoforo , nemico aperto de' tiranni , e in parole e , dove poteva , in opere . Don Rodrigo , sapendo con chi parlava , si mise poi a esagerare le difficolta` dell' impresa ; la distanza del luogo , un monastero , la signora ! ... A questo , l' innominato , come se un demonio nascosto nel suo cuore gliel avesse comandato , interruppe subitamente , dicendo che prendeva l' impresa sopra di se' . Prese l' appunto del nome della nostra povera Lucia , e licenzio` don Rodrigo , dicendo : - tra poco avrete da me l' avviso di quel che dovrete fare . Se il lettore si ricorda di quello sciagurato Egidio che abitava accanto al monastero dove la povera Lucia stava ricoverata , sappia ora che costui era uno de' piu` stretti ed intimi colleghi di scelleratezze che avesse l' innominato : percio` questo aveva lasciata correre cosi` prontamente e risolutamente la sua parola . Ma appena rimase solo , si trovo` , non diro` pentito , ma indispettito d' averla data . Gia` da qualche tempo cominciava a provare , se non un rimorso , una cert' uggia delle sue scelleratezze . Quelle tante ch' erano ammontate , se non sulla sua coscienza , almeno nella sua memoria , si risvegliavano ogni volta che ne commettesse una di nuovo , e si presentavano all' animo brutte e troppe : era come il crescere e crescere d' un peso gia` incomodo . Una certa ripugnanza provata ne' primi delitti , e vinta poi , e scomparsa quasi affatto , tornava ora a farsi sentire . Ma in que' primi tempi , l' immagine d' un avvenire lungo , indeterminato , il sentimento d' una vitalita` vigorosa , riempivano l' animo d' una fiducia spensierata : ora all' opposto , i pensieri dell' avvenire eran quelli che rendevano piu` noioso il passato . Invecchiare ! morire ! e poi ? E , cosa notabile ! l' immagine della morte , che , in un pericolo vicino , a fronte d' un nemico , soleva raddoppiar gli spiriti di quell' uomo , e infondergli un' ira piena di coraggio , quella stessa immagine , apparendogli nel silenzio della notte , nella sicurezza del suo castello , gli metteva addosso una costernazione repentina . Non era la morte minacciata da un avversario mortale anche lui ; non si poteva rispingerla con armi migliori , e con un braccio piu` pronto ; veniva sola , nasceva di dentro ; era forse ancor lontana , ma faceva un passo ogni momento ; e , intanto che la mente combatteva dolorosamente per allontanarne il pensiero , quella s' avvicinava . Ne' primi tempi , gli esempi cosi` frequenti , lo spettacolo , per dir cosi` , continuo della violenza , della vendetta , dell' omicidio , ispirandogli un' emulazione feroce , gli avevano anche servito come d' una specie d' autorita` contro la coscienza : ora , gli rinasceva ogni tanto nell' animo l' idea confusa , ma terribile , d' un giudizio individuale , d' una ragione indipendente dall' esempio ; ora , l' essere uscito dalla turba volgare de' malvagi , l' essere innanzi a tutti , gli dava talvolta il sentimento d' una solitudine tremenda . Quel Dio di cui aveva sentito parlare , ma che , da gran tempo , non si curava di negare ne' di riconoscere , occupato soltanto a vivere come se non ci fosse , ora , in certi momenti d' abbattimento senza motivo , di terrore senza pericolo , gli pareva sentirlo gridar dentro di se' : Io sono pero` . Nel primo bollor delle passioni , la legge che aveva , se non altro , sentita annunziare in nome di Lui , non gli era parsa che odiosa : ora , quando gli tornava d' improvviso alla mente , la mente , suo malgrado , la concepiva come una cosa che ha il suo adempimento . Ma , non che aprirsi con nessuno su questa sua nuova inquietudine , la copriva anzi profondamente , e la mascherava con l' apparenze d' una piu` cupa ferocia ; e con questo mezzo , cercava anche di nasconderla a se stesso , o di soffogarla . Invidiando - giacche' non poteva annientarli ne' dimenticarli - que' tempi in cui era solito commettere l' iniquita` senza rimorso , senz' altro pensiero che della riuscita , faceva ogni sforzo per farli tornare , per ritenere o per riafferrare quell' antica volonta` , pronta , superba , imperturbata , per convincer se stesso ch' era ancor quello . Cosi` in quest' occasione , aveva subito impegnata la sua parola a don Rodrigo , per chiudersi l' adito a ogni esitazione . Ma appena partito costui , sentendo scemare quella fermezza che s' era comandata per promettere , sentendo a poco a poco venirsi innanzi nella mente pensieri che lo tentavano di mancare a quella parola , e l' avrebbero condotto a scomparire in faccia a un amico , a un complice secondario ; per troncare a un tratto quel contrasto penoso , chiamo` il Nibbio , uno de' piu` destri e arditi ministri delle sue enormita` , e quello di cui era solito servirsi per la corrispondenza con Egidio . E , con aria risoluta , gli comando` che montasse subito a cavallo , andasse diritto a Monza , informasse Egidio dell' impegno contratto , e richiedesse il suo aiuto per adempirlo . Il messo ribaldo torno` piu` presto che il suo padrone non se l' aspettasse , con la risposta d' Egidio : che l' impresa era facile e sicura ; gli si mandasse subito una carrozza , con due o tre bravi ben travisati ; e lui prendeva la cura di tutto il resto , e guiderebbe la cosa . A quest' annunzio , l' innominato , comunque stesse di dentro , diede ordine in fretta al Nibbio stesso , che disponesse tutto secondo aveva detto Egidio , e andasse con due altri che gli nomino` , alla spedizione . Se per rendere l' orribile servizio che gli era stato chiesto , Egidio avesse dovuto far conto de' soli suoi mezzi ordinari , non avrebbe certamente data cosi` subito una promessa cosi` decisa . Ma , in quell' asilo stesso dove pareva che tutto dovesse essere ostacolo , l' atroce giovine aveva un mezzo noto a lui solo ; e cio` che per gli altri sarebbe stata la maggior difficolta` , era strumento per lui . Noi abbiamo riferito come la sciagurata signora desse una volta retta alle sue parole ; e il lettore puo` avere inteso che quella volta non fu l' ultima , non fu che un primo passo in una strada d' abbominazione e di sangue . Quella stessa voce , che aveva acquistato forza e , direi quasi , autorita` dal delitto , le impose ora il sagrifizio dell' innocente che aveva in custodia . La proposta riusci` spaventosa a Gertrude . Perder Lucia per un caso impreveduto , senza colpa , le sarebbe parsa una sventura , una punizione amara : e le veniva comandato di privarsene con una scellerata perfidia , di cambiare in un nuovo rimorso un mezzo di espiazione . La sventurata tento` tutte le strade per esimersi dall' orribile comando ; tutte , fuorche' la sola ch' era sicura , e che le stava pur sempre aperta davanti . Il delitto e` un padrone rigido e inflessibile , contro cui non divien forte se non chi se ne ribella interamente . A questo Gertrude non voleva risolversi ; e ubbidi` . Era il giorno stabilito ; l' ora convenuta s' avvicinava ; Gertrude , ritirata con Lucia nel suo parlatorio privato , le faceva piu` carezze dell' ordinario , e Lucia le riceveva e le contraccambiava con tenerezza crescente : come la pecora , tremolando senza timore sotto la mano del pastore che la palpa e la strascina mollemente , si volta a leccar quella mano ; e non sa che , fuori della stalla , l' aspetta il macellaio , a cui il pastore l' ha venduta un momento prima . - Ho bisogno d' un gran servizio ; e voi sola potete farmelo . Ho tanta gente a' miei comandi ; ma di cui mi fidi , nessuno . Per un affare di grand' importanza , che vi diro` poi , ho bisogno di parlar subito subito con quel padre guardiano de' cappuccini che v' ha condotta qui da me , la mia povera Lucia ; ma e` anche necessario che nessuno sappia che l' ho mandato a chiamare io . Non ho che voi per far segretamente quest' imbasciata . Lucia fu atterrita d' una tale richiesta ; e con quella sua suggezione , ma senza nascondere una gran maraviglia , addusse subito , per disimpegnarsene , le ragioni che la signora doveva intendere , che avrebbe dovute prevedere : senza la madre , senza nessuno , per una strada solitaria , in un paese sconosciuto ... Ma Gertrude , ammaestrata a una scola infernale , mostro` tanta maraviglia anche lei , e tanto dispiacere di trovare una tal ritrosia nella persona di cui credeva poter far piu` conto , figuro` di trovar cosi` vane quelle scuse ! di giorno chiaro , quattro passi , una strada che Lucia aveva fatta pochi giorni prima , e che , quand' anche non l' avesse mai veduta , a insegnargliela , non la poteva sbagliare ! ... Tanto disse , che la poverina , commossa e punta a un tempo , si lascio` sfuggir di bocca : - e bene ; cosa devo fare ? - Andate al convento de' cappuccini : - e le descrisse la strada di nuovo : - fate chiamare il padre guardiano , ditegli , da solo a solo , che venga da me subito subito ; ma che non dica a nessuno che son io che lo mando a chiamare . - Ma cosa diro` alla fattoressa , che non m' ha mai vista uscire , e mi domandera` dove vo ? - Cercate di passare senz' esser vista ; e se non vi riesce , ditele che andate alla chiesa tale , dove avete promesso di fare orazione . Nuova difficolta` per la povera giovine : dire una bugia ; ma la signora si mostro` di nuovo cosi` afflitta delle ripulse , le fece parer cosi` brutta cosa l' anteporre un vano scrupolo alla riconoscenza , che Lucia , sbalordita piu` che convinta , e soprattutto commossa piu` che mai , rispose : - e bene ; andero` . Dio m' aiuti ! - E si mosse . Quando Gertrude , che dalla grata la seguiva con l' occhio fisso e torbido , la vide metter piede sulla soglia , come sopraffatta da un sentimento irresistibile , apri` la bocca , e disse : - sentite , Lucia ! Questa si volto` , e torno` verso la grata . Ma gia` un altro pensiero , un pensiero avvezzo a predominare , aveva vinto di nuovo nella mente sciagurata di Gertrude . Facendo le viste di non esser contenta dell' istruzioni gia` date , spiego` di nuovo a Lucia la strada che doveva tenere , e la licenzio` dicendo : - fate ogni cosa come v' ho detto , e tornate presto - . Lucia parti` . Passo` inosservata la porta del chiostro , prese la strada , con gli occhi bassi , rasente al muro ; trovo` , con l' indicazioni avute e con le proprie rimembranze , la porta del borgo , n' usci` , ando` tutta raccolta e un po' tremante , per la strada maestra , arrivo` in pochi momenti a quella che conduceva al convento ; e la riconobbe . Quella strada era , ed e` tutt' ora , affondata , a guisa d' un letto di fiume , tra due alte rive orlate di macchie , che vi forman sopra una specie di volta . Lucia , entrandovi , e vedendola affatto solitaria , senti` crescere la paura , e allungava il passo ; ma poco dopo si rincoro` alquanto , nel vedere una carrozza da viaggio ferma , e accanto a quella , davanti allo sportello aperto , due viaggiatori che guardavano in qua e in la` , come incerti della strada . Andando avanti , senti` uno di que' due , che diceva : - ecco una buona giovine che c' insegnera` la strada - . Infatti , quando fu arrivata alla carrozza , quel medesimo , con un fare piu` gentile che non fosse l' aspetto , si volto` , e disse : - quella giovine , ci sapreste insegnar la strada di Monza ? - Andando di li` , vanno a rovescio , - rispondeva la poverina : - Monza e` di qua ... - e si voltava , per accennar col dito ; quando l' altro compagno - era il Nibbio - , afferrandola d' improvviso per la vita , l' alzo` da terra . Lucia giro` la testa indietro atterrita , e caccio` un urlo ; il malandrino la mise per forza nella carrozza : uno che stava a sedere davanti , la prese e la caccio` , per quanto lei si divincolasse e stridesse , a sedere dirimpetto a se' : un altro , mettendole un fazzoletto alla bocca , le chiuse il grido in gola . In tanto il Nibbio entro` presto presto anche lui nella carrozza : lo sportello si chiuse , e la carrozza parti` di carriera . L' altro che le aveva fatta quella domanda traditora , rimasto nella strada , diede un' occhiata in qua e in la` , per veder se fosse accorso qualcheduno agli urli di Lucia : non c' era nessuno ; salto` sur una riva , attaccandosi a un albero della macchia , e disparve . Era costui uno sgherro d' Egidio ; era stato , facendo l' indiano , sulla porta del suo padrone , per veder quando Lucia usciva dal monastero ; l' aveva osservata bene , per poterla riconoscere ; ed era corso , per una scorciatoia , ad aspettarla al posto convenuto . Chi potra` ora descrivere il terrore , l' angoscia di costei , esprimere cio` che passava nel suo animo ? Spalancava gli occhi spaventati , per ansieta` di conoscere la sua orribile situazione , e li richiudeva subito , per il ribrezzo e per il terrore di que' visacci : si storceva , ma era tenuta da tutte le parti : raccoglieva tutte le sue forze , e dava delle stratte , per buttarsi verso lo sportello ; ma due braccia nerborute la tenevano come conficcata nel fondo della carrozza ; quattro altre manacce ve l' appuntellavano . Ogni volta che aprisse la bocca per cacciare un urlo , il fazzoletto veniva a soffogarglielo in gola . Intanto tre bocche d' inferno , con la voce piu` umana che sapessero formare , andavan ripetendo : - zitta , zitta , non abbiate paura , non vogliamo farvi male - . Dopo qualche momento d' una lotta cosi` angosciosa , parve che s' acquietasse ; allento` le braccia , lascio` cader la testa all' indietro , alzo` a stento le palpebre , tenendo l' occhio immobile ; e quegli orridi visacci che le stavan davanti le parvero confondersi e ondeggiare insieme in un mescuglio mostruoso : le fuggi` il colore dal viso ; un sudor freddo glielo copri` ; s' abbandono` , e svenne . - Su , su , coraggio , - diceva il Nibbio . - Coraggio , coraggio , - ripetevan gli altri due birboni ; ma lo smarrimento d' ogni senso preservava in quel momento Lucia dal sentire i conforti di quelle orribili voci . - Diavolo ! par morta , - disse uno di coloro : - se fosse morta davvero ? - Oh ! morta ! - disse l' altro : - e` uno di quegli svenimenti che vengono alle donne . Io so che , quando ho voluto mandare all' altro mondo qualcheduno , uomo o donna che fosse , c' e` voluto altro . - Via ! - disse il Nibbio : - attenti al vostro dovere , e non andate a cercar altro . Tirate fuori dalla cassetta i tromboni , e teneteli pronti ; che in questo bosco dove s' entra ora , c' e` sempre de' birboni annidati . Non cosi` in mano , diavolo ! riponeteli dietro le spalle , stesi : non vedete che costei e` un pulcin bagnato che basisce per nulla ? Se vede armi , e` capace di morir davvero . E quando sara` rinvenuta , badate bene di non farle paura ; non la toccate , se non vi fo segno ; a tenerla basto io . E zitti : lasciate parlare a me . Intanto la carrozza , andando sempre di corsa , s' era inoltrata nel bosco . Dopo qualche tempo , la povera Lucia comincio` a risentirsi , come da un sonno profondo e affannoso , e apri` gli occhi . Peno` alquanto a distinguere gli spaventosi oggetti che la circondavano , a raccogliere i suoi pensieri : alfine comprese di nuovo la sua terribile situazione . Il primo uso che fece delle poche forze ritornatele , fu di buttarsi ancora verso lo sportello , per slanciarsi fuori ; ma fu ritenuta , e non pote' che vedere un momento la solitudine selvaggia del luogo per cui passava . Caccio` di nuovo un urlo ; ma il Nibbio , alzando la manaccia col fazzoletto , - via , - le disse , piu` dolcemente che pote' ; - state zitta , che sara` meglio per voi : non vogliamo farvi male ; ma se non istate zitta , vi faremo star noi . - Lasciatemi andare ! Chi siete voi ? Dove mi conducete ? Perche' m' avete presa ? Lasciatemi andare , lasciatemi andare ! - Vi dico che non abbiate paura : non siete una bambina , e dovete capire che noi non vogliamo farvi male . Non vedete che avremmo potuto ammazzarvi cento volte , se avessimo cattive intenzioni ? Dunque state quieta . - No , no , lasciatemi andare per la mia strada : io non vi conosco . - Vi conosciamo noi . - Oh santissima Vergine ! come mi conoscete ? Lasciatemi andare , per carita` . Chi siete voi ? Perche' m' avete presa ? - Perche' c' e` stato comandato . - Chi ? chi ? chi ve lo puo` aver comandato ? - Zitta ! - disse con un visaccio severo il Nibbio : - a noi non si fa di codeste domande . Lucia tento` un' altra volta di buttarsi d' improvviso allo sportello ; ma vedendo ch' era inutile , ricorse di nuovo alle preghiere ; e con la testa bassa , con le gote irrigate di lacrime , con la voce interrotta dal pianto , con le mani giunte dinanzi alle labbra , - oh - diceva : - per l' amor di Dio , e della Vergine santissima , lasciatemi andare ! Cosa v' ho fatto di male io ? Sono una povera creatura che non v' ha fatto niente . Quello che m' avete fatto voi , ve lo perdono di cuore ; e preghero` Dio per voi . Se avete anche voi una figlia , una moglie , una madre , pensate quello che patirebbero , se fossero in questo stato . Ricordatevi che dobbiamo morir tutti , e che un giorno desidererete che Dio vi usi misericordia . Lasciatemi andare , lasciatemi qui : il Signore mi fara` trovar la mia strada . - Non possiamo . - Non potete ? Oh Signore ! perche' non potete ? Dove volete condurmi ? Perche' ? ... - Non possiamo : e` inutile : non abbiate paura , che non vogliamo farvi male : state quieta , e nessuno vi tocchera` . Accorata , affannata , atterrita sempre piu` nel vedere che le sue parole non facevano nessun colpo , Lucia si rivolse a Colui che tiene in mano il cuore degli uomini , e puo` , quando voglia , intenerire i piu` duri . Si strinse il piu` che pote' , nel canto della carrozza , mise le braccia in croce sul petto , e prego` qualche tempo con la mente ; poi , tirata fuori la corona , comincio` a dire il rosario , con piu` fede e con piu` affetto che non avesse ancor fatto in vita sua . Ogni tanto , sperando d' avere impetrata la misericordia che implorava , si voltava a ripregar coloro ; ma sempre inutilmente . Poi ricadeva ancora senza sentimenti , poi si riaveva di nuovo , per rivivere a nuove angosce . Ma ormai non ci regge il cuore a descriverle piu` a lungo : una pieta` troppo dolorosa ci affretta al termine di quel viaggio , che duro` piu` di quattr' ore ; e dopo il quale avremo altre ore angosciose da passare . Trasportiamoci al castello dove l' infelice era aspettata . Era aspettata dall' innominato , con un' inquietudine , con una sospension d' animo insolita . Cosa strana ! quell' uomo , che aveva disposto a sangue freddo di tante vite , che in tanti suoi fatti non aveva contato per nulla i dolori da lui cagionati , se non qualche volta per assaporare in essi una selvaggia volutta` di vendetta , ora , nel metter le mani addosso a questa sconosciuta , a questa povera contadina , sentiva come un ribrezzo , direi quasi un terrore . Da un' alta finestra del suo castellaccio , guardava da qualche tempo verso uno sbocco della valle ; ed ecco spuntar la carrozza , e venire innanzi lentamente : perche' quel primo andar di carriera aveva consumata la foga , e domate le forze de' cavalli . E benche' , dal punto dove stava a guardare , la non paresse piu` che una di quelle carrozzine che si da`nno per balocco ai fanciulli , la riconobbe subito , e si senti` il cuore batter piu` forte . Ci sara` ? - penso` subito ; e continuava tra se' : - che noia mi da` costei ! Liberiamocene . E voleva chiamare uno de' suoi sgherri , e spedirlo subito incontro alla carrozza , a ordinare al Nibbio che voltasse , e conducesse colei al palazzo di don Rodrigo . Ma un no imperioso che risono` nella sua mente , fece svanire quel disegno . Tormentato pero` dal bisogno di dar qualche ordine , riuscendogli intollerabile lo stare aspettando oziosamente quella carrozza che veniva avanti passo passo , come un tradimento , che so io ? come un gastigo , fece chiamare una sua vecchia donna . Era costei nata in quello stesso castello , da un antico custode di esso , e aveva passata li` tutta la sua vita . Cio` che aveva veduto e sentito fin dalle fasce , le aveva impresso nella mente un concetto magnifico e terribile del potere de' suoi padroni ; e la massima principale che aveva attinta dall' istruzioni e dagli esempi , era che bisognava ubbidirli in ogni cosa , perche' potevano far del gran male e del gran bene . L' idea del dovere , deposta come un germe nel cuore di tutti gli uomini , svolgendosi nel suo , insieme co' sentimenti d' un rispetto , d' un terrore , d' una cupidigia servile , s' era associata e adattata a quelli . Quando l' innominato , divenuto padrone , comincio` a far quell' uso spaventevole della sua forza , costei ne provo` da principio un certo ribrezzo insieme e un sentimento piu` profondo di sommissione . Col tempo , s' era avvezzata a cio` che aveva tutto il giorno davanti agli occhi e negli orecchi : la volonta` potente e sfrenata d' un cosi` gran signore , era per lei come una specie di giustizia fatale . Ragazza gia` fatta , aveva sposato un servitor di casa , il quale , poco dopo , essendo andato a una spedizione rischiosa , lascio` l' ossa sur una strada , e lei vedova nel castello . La vendetta che il signore ne fece subito , le diede una consolazione feroce , e le accrebbe l' orgoglio di trovarsi sotto una tal protezione . D' allora in poi , non mise piede fuor del castello , che molto di rado ; e a poco a poco non le rimase del vivere umano quasi altre idee salvo quelle che ne riceveva in quel luogo . Non era addetta ad alcun servizio particolare , ma , in quella masnada di sgherri , ora l' uno ora l' altro , le davan da fare ogni poco ; ch' era il suo rodimento . Ora aveva cenci da rattoppare , ora da preparare in fretta da mangiare a chi tornasse da una spedizione , ora feriti da medicare . I comandi poi di coloro , i rimproveri , i ringraziamenti , eran conditi di beffe e d' improperi : vecchia , era il suo appellativo usuale ; gli aggiunti , che qualcheduno sempre ci se n' attaccava , variavano secondo le circostanze e l' umore dell' amico . E colei , disturbata nella pigrizia , e provocata nella stizza , ch' erano due delle sue passioni predominanti , contraccambiava alle volte que' complimenti con parole , in cui Satana avrebbe riconosciuto piu` del suo ingegno , che in quelle de' provocatori . - Tu vedi laggiu` quella carrozza ! - le disse il signore . - La vedo , - rispose la vecchia , cacciando avanti il mento appuntato , e aguzzando gli occhi infossati , come se cercasse di spingerli su gli orli dell' occhiaie . - Fa allestir subito una bussola , entraci , e fatti portare alla Malanotte . Subito subito ; che tu ci arrivi prima di quella carrozza : gia` la viene avanti col passo della morte . In quella carrozza c' e` ... ci dev' essere ... una giovine . Se c' e` , di` al Nibbio , in mio nome , che la metta nella bussola , e lui venga su subito da me . Tu starai nella bussola , con quella ... giovine ; e quando sarete quassu` , la condurrai nella tua camera . Se ti domanda dove la meni , di chi e` il castello , guarda di non ... - Oh ! - disse la vecchia . - Ma , - continuo` l' innominato , - falle coraggio . - Cosa le devo dire ? - Cosa le devi dire ? Falle coraggio , ti dico . Tu sei venuta a codesta eta` , senza sapere come si fa coraggio a una creatura , quando sI vuole ! Hai tu mai sentito affanno di cuore ? Hai tu mai avuto paura ? Non sai le parole che fanno piacere in que' momenti ? Dille di quelle parole : trovale , alla malora . Va' . E partita che fu , si fermo` alquanto alla finestra , con gli occhi fissi a quella carrozza , che gia` appariva piu` grande di molto ; poi gli alzo al sole , che in quel momento si nascondeva dietro la montagna ; poi guardo` le nuvole sparse al di sopra , che di brune si fecero , quasi a un tratto , di fuoco . Si ritiro` , chiuse la finestra , e si mise a camminare innanzi e indietro per la stanza , con un passo di viaggiatore frettoloso . La vecchia era corsa a ubbidire e a comandare , con l' autorita` di quel nome che , da chiunque fosse pronunziato in quel luogo , li faceva spicciar tutti ; perche' a nessuno veniva in testa che ci fosse uno tanto ardito da servirsene falsamente . Si trovo` infatti alla Malanotte un po' prima che la carrozza ci arrivasse ; e vistala venire , usci` di bussola , fece segno al cocchiere che fermasse , s' avvicino` allo sportello ; e al Nibbio , che mise il capo fuori , riferi` sottovoce gli ordini del padrone . Lucia , al fermarsi della carrozza , si scosse , e rinvenne da una specie di letargo . Si senti` da capo rimescolare il sangue , spalanco` la bocca e gli occhi , e guardo` . Il Nibbio s' era tirato indietro ; e la vecchia , col mento sullo sportello , guardando Lucia , diceva : - venite , la mia giovine ; venite , poverina ; venite con me , che ho ordine di trattarvi bene e di farvi coraggio . Al suono d' una voce di donna , la poverina provo` un conforto , un coraggio momentaneo ; ma ricadde subito in uno spavento piu` cupo . - Chi siete ? - disse con voce tremante , fissando lo sguardo attonito in viso alla vecchia . - Venite , venite , poverina , - andava questa ripetendo . Il Nibbio e gli altri due , argomentando dalle parole e dalla voce cosi` straordinariamente raddolcita di colei , quali fossero l' intenzioni del signore , cercavano di persuader con le buone l' oppressa a ubbidire . Ma lei seguitava a guardar fuori ; e benche' il luogo selvaggio e sconosciuto , e la sicurezza de' suoi guardiani non le lasciassero concepire speranza di soccorso , apriva non ostante la bocca per gridare ; ma vedendo il Nibbio far gli occhiacci del fazzoletto , ritenne il grido , tremo` , si storse , fu presa e messa nella bussola . Dopo , c' entro` la vecchia ; il Nibbio disse ai due altri manigoldi che andassero dietro , e prese speditamente la salita , per accorrere ai comandi del padrone . - Chi siete ? - domandava con ansieta` Lucia al ceffo sconosciuto e deforme : - perche' son con voi ? dove sono ? dove mi conducete ? - Da chi vuol farvi del bene , - rispondeva la vecchia , - da un gran ... Fortunati quelli a cui vuol far del bene ! Buon per voi , buon per voi . Non abbiate paura , state allegra , che' m' ha comandato di farvi coraggio . Glielo direte , eh ? che v' ho fatto coraggio ? - Chi e` ? perche' ? che vuol da me ? Io non son sua . Ditemi dove sono ; lasciatemi andare ; dite a costoro che mi lascino andare , che mi portino in qualche chiesa . Oh ! voi che siete una donna , in nome di Maria Vergine ... ! Quel nome santo e soave , gia` ripetuto con venerazione ne' primi anni , e poi non piu` invocato per tanto tempo , ne' forse sentito proferire , faceva nella mente della sciagurata che lo sentiva in quel momento , un' impressione confusa , strana , lenta , come la rimembranza della luce , in un vecchione accecato da bambino . Intanto l' innominato , ritto sulla porta del castello , guardava in giu` ; e vedeva la bussola venir passo passo , come prima la carrozza , e avanti , a una distanza che cresceva ogni momento , salir di corsa il Nibbio . Quando questo fu in cima , il signore gli accenno` che lo seguisse ; e ando` con lui in una stanza del castello . - Ebbene ? - disse , fermandosi li` . - Tutto a un puntino , - rispose , inchinandosi , il Nibbio : - l' avviso a tempo , la donna a tempo , nessuno sul luogo , un urlo solo , nessuno comparso , il cocchiere pronto , i cavalli bravi , nessun incontro : ma ... - Ma che ? - Ma ... dico il vero , che avrei avuto piu` piacere che l' ordine fosse stato di darle una schioppettata nella schiena , senza sentirla parlare , senza vederla in viso . - Cosa ? cosa ? che vuoi tu dire ? - Voglio dire che tutto quel tempo , tutto quel tempo ... M' ha fatto troppa compassione . - Compassione ! Che sai tu di compassione ? Cos' e` la compassione ? - Non l' ho mai capito cosi` bene come questa volta : e` una storia la compassione un poco come la paura : se uno la lascia prender possesso , non e` piu` uomo . - Sentiamo un poco come ha fatto costei per moverti a compassione . - O signore illustrissimo ! tanto tempo ... ! piangere , pregare , e far cert' occhi , e diventar bianca bianca come morta , e poi singhiozzare , e pregar di nuovo , e certe parole ... Non la voglio in casa costei , - pensava intanto l' innominato . - Sono stato una bestia a impegnarmi ; ma ho promesso , ho promesso . Quando sara` lontana ... E alzando la testa , in atto di comando , verso il Nibbio , - ora , - gli disse , - metti da parte la compassione : monta a cavallo , prendi un compagno , due se vuoi ; e va' di corsa a casa di quel don Rodrigo che tu sai . Digli che mandi ... ma subito subito , perche' altrimenti ... Ma un altro no interno piu` imperioso del primo gli proibi` di finire . - No , - disse con voce risoluta , quasi per esprimere a se stesso il comando di quella voce segreta , - no : va' a riposarti ; e domattina ... farai quello che ti diro` ! Un qualche demonio ha costei dalla sua , - pensava poi , rimasto solo , ritto , con le braccia incrociate sul petto , e con lo sguardo immobile sur una parte del pavimento , dove il raggio della luna , entrando da una finestra alta , disegnava un quadrato di luce pallida , tagliata a scacchi dalle grosse inferriate , e intagliata piu` minutamente dai piccoli compartimenti delle vetriate . - Un qualche demonio , o ... un qualche angelo che la protegge ... Compassione al Nibbio ! ... Domattina , domattina di buon' ora , fuor di qui costei ; al suo destino , e non se ne parli piu` , e , - proseguiva tra se' , con quell' animo con cui si comanda a un ragazzo indocile , sapendo che non ubbidira` , - e non ci si pensi piu` . Quell' animale di don Rodrigo non mi venga a romper la testa con ringraziamenti ; che ... non voglio piu` sentir parlar di costei . L' ho servito perche' ... perche' ho promesso : e ho promesso perche' ... e` il mio destino . Ma voglio che me lo paghi bene questo servizio , colui . Vediamo un poco ... E voleva almanaccare cosa avrebbe potuto richiedergli di scabroso , per compenso , e quasi per pena ; ma gli si attraversaron di nuovo alla mente quelle parole : compassione al Nibbio ! Come puo` aver fatto costei ? - continuava , strascinato da quel pensiero . - Voglio vederla ... Eh ! no ... Si` , voglio vederla . E d' una stanza in un' altra , trovo` una scaletta , e su a tastone , ando` alla camera della vecchia , e picchio` all' uscio con un calcio . - Chi e` ? - Apri . A quella voce , la vecchia fece tre salti ; e subito si senti` scorrere il paletto negli anelli , e l' uscio si spalanco` . L' innominato , dalla soglia , diede un' occhiata in giro ; e , al lume d' una lucerna che ardeva sur un tavolino , vide Lucia rannicchiata in terra , nel canto il piu` lontano dall' uscio . - Chi t' ha detto che tu la buttassi la` come un sacco di cenci , sciagurata ? - disse alla vecchia , con un cipiglio iracondo . - S' e` messa dove le e` piaciuto , - rispose umilmente colei : - io ho fatto di tutto per farle coraggio : lo puo` dire anche lei ; ma non c' e` stato verso . - Alzatevi , - disse l' innominato a Lucia , andandole vicino . Ma Lucia , a cui il picchiare , l' aprire , il comparir di quell' uomo , le sue parole , avevan messo un nuovo spavento nell' animo spaventato , stava piu` che mai raggomitolata nel cantuccio , col viso nascosto tra le mani , e non movendosi , se non che tremava tutta . - Alzatevi , che' non voglio farvi del male ... e posso farvi del bene , - ripete' il signore ... - Alzatevi ! - tono` poi quella voce , sdegnata d' aver due volte comandato invano . Come rinvigorita dallo spavento , l' infelicissima si rizzo` subito inginocchioni ; e giungendo le mani , come avrebbe fatto davanti a un' immagine , alzo` gli occhi in viso all' innominato , e riabbassandoli subito , disse : - son qui : m' ammazzi . - V' ho detto che non voglio farvi del male , - rispose , con voce mitigata , l' innominato , fissando quel viso turbato dall' accoramento e dal terrore . - Coraggio , coraggio , - diceva la vecchia : - se ve lo dice lui , che non vuol farvi del male ... - E perche' , - riprese Lucia con una voce , in cui , col tremito della paura , si sentiva una certa sicurezza dell' indegnazione disperata , - perche' mi fa patire le pene dell' inferno ? Cosa le ho fatto io ? ... - V' hanno forse maltrattata ? Parlate . - Oh maltrattata ! M' hanno presa a tradimento , per forza ! perche' ? perche' m' hanno presa ? perche' son qui ? dove sono ? Sono una povera creatura : cosa le ho fatto ? In nome di Dio ... - Dio , Dio , - interruppe l' innominato : - sempre Dio : coloro che non possono difendersi da se' , che non hanno la forza , sempre han questo Dio da mettere in campo , come se gli avessero parlato . Cosa pretendete con codesta vostra parola ? Di farmi ... ? - e lascio` la frase a mezzo . - Oh Signore ! pretendere ! Cosa posso pretendere io meschina , se non che lei mi usi misericordia ? Dio perdona tante cose , per un' opera di misericordia ! Mi lasci andare ; per carita` mi lasci andare ! Non torna conto a uno che un giorno deve morire di far patir tanto una povera creatura . Oh ! lei che puo` comandare , dica che mi lascino andare ! M' hanno portata qui per forza . Mi mandi con questa donna a *** dov' e` mia madre . Oh Vergine santissima ! mia madre ! mia madre , per carita` , mia madre ! Forse non e` lontana di qui ... ho veduto i miei monti ! Perche' lei mi fa patire ? Mi faccia condurre in una chiesa . Preghero` per lei , tutta la mia vita . Cosa le costa dire una parola ? Oh ecco ! vedo che si move a compassione : dica una parola , la dica . Dio perdona tante cose , per un' opera di misericordia ! Oh perche' non e` figlia d' uno di que' cani che m' hanno bandito ! - pensava l' innominato : - d' uno di que' vili che mi vorrebbero morto ! che ora godrei di questo suo strillare ; e in vece ... - Non iscacci una buona ispirazione ! - proseguiva fervidamente Lucia , rianimata dal vedere una cert' aria d' esitazione nel viso e nel contegno del suo tiranno . - Se lei non mi fa questa carita` , me la fara` il Signore : mi fara` morire , e per me sara` finita ; ma lei ! ... Forse un giorno anche lei ... Ma no , no ; preghero` sempre io il Signore che la preservi da ogni male . Cosa le costa dire una parola ? Se provasse lei a patir queste pene ... ! - Via , fatevi coraggio , - interruppe l' innominato , con una dolcezza che fece strasecolar la vecchia . - V' ho fatto nessun male ? V' ho minacciata ? - Oh no ! Vedo che lei ha buon cuore , e che sente pieta` di questa povera creatura . Se lei volesse , potrebbe farmi paura piu` di tutti gli altri , potrebbe farmi morire ; e in vece mi ha ... un po' allargato il cuore . Dio gliene rendera` merito . Compisca l' opera di misericordia : mi liberi , mi liberi . - Domattina ... - Oh mi liberi ora , subito ... - Domattina ci rivedremo , vi dico . Via , intanto fatevi coraggio . Riposate . Dovete aver bisogno di mangiare . Ora ve ne porteranno . - No , no ; io moio se alcuno entra qui : io moio . Mi conduca lei in chiesa ... que' passi Dio glieli contera` . - Verra` una donna a portarvi da mangiare , - disse l' innominato ; e dettolo , rimase stupito anche lui che gli fosse venuto in mente un tal ripiego , e che gli fosse nato il bisogno di cercarne uno , per rassicurare una donnicciola . - E tu , - riprese poi subito , voltandosi alla vecchia , - falle coraggio che mangi ; mettila a dormire in questo letto : e se ti vuole in compagnia , bene ; altrimenti , tu puoi ben dormire una notte in terra . Falle coraggio , ti dico ; tienla allegra . E che non abbia a lamentarsi di te ! Cosi` detto , si mosse rapidamente verso l' uscio . Lucia s' alzo` e corse per trattenerlo , e rinnovare la sua preghiera ; ma era sparito . - Oh povera me ! Chiudete , chiudete subito - . E sentito ch' ebbe accostare i battenti e scorrere il paletto , torno` a rannicchiarsi nel suo cantuccio . - Oh povera me ! - esclamo` di nuovo singhiozzando : - chi preghero` ora ? Dove sono ? Ditemi voi , ditemi per carita` , chi e` quel signore ... quello che m' ha parlato ? - Chi e` , eh ? chi e` ? Volete ch' io ve lo dica . Aspetta ch' io te lo dica . Perche' vi protegge , avete messo su superbia ; e volete esser soddisfatta voi , e farne andar di mezzo me . Domandatene a lui . S' io vi contentassi anche in questo , non mi toccherebbe di quelle buone parole che avete sentite voi . - Io son vecchia , son vecchia , - continuo` , mormorando tra i denti . - Maledette le giovani , che fanno bel vedere a piangere e a ridere , e hanno sempre ragione - . Ma sentendo Lucia singhiozzare , e tornandole minaccioso alla mente il comando del padrone , si chino` verso la povera rincantucciata , e , con voce raddolcita , riprese : - via , non v' ho detto niente di male : state allegra . Non mi domandate di quelle cose che non vi posso dire ; e del resto , state di buon animo . Oh se sapeste quanta gente sarebbe contenta di sentirlo parlare come ha parlato a voi ! State allegra , che or ora verra` da mangiare ; e io che capisco ... nella maniera che v' ha parlato , ci sara` della roba buona . E poi anderete a letto , e ... mi lascerete un cantuccino anche a me , spero , - soggiunse , con una voce , suo malgrado , stizzosa . - Non voglio mangiare , non voglio dormire . Lasciatemi stare ; non v' accostate ; non partite di qui ! - No , no , via , - disse la vecchia , ritirandosi , e mettendosi a sedere sur una seggiolaccia , donde dava alla poverina certe occhiate di terrore e d' astio insieme ; e poi guardava il suo covo , rodendosi d' esserne forse esclusa per tutta la notte , e brontolando contro il freddo . Ma si rallegrava col pensiero della cena , e con la speranza che ce ne sarebbe anche per lei . Lucia non s' avvedeva del freddo , non sentiva la fame , e come sbalordita , non aveva de' suoi dolori , de' suoi terrori stessi , che un sentimento confuso , simile all' immagini sognate da un febbricitante . Si riscosse quando senti` picchiare ; e , alzando la faccia atterrita , grido` : - chi e` ? chi e` ? Non venga nessuno ! - Nulla , nulla ; buone nuove , - disse la vecchia : - e` Marta che porta da mangiare . - Chiudete , chiudete ! - gridava Lucia . - Ih ! subito , subito , - rispondeva la vecchia ; e presa una paniera dalle mani di quella Marta , la mando` via , richiuse , e venne a posar la paniera sur una tavola nel mezzo della camera . Invito` poi piu` volte Lucia che venisse a goder di quella buona roba . Adoprava le parole piu` efficaci , secondo lei , a mettere appetito alla poverina , prorompeva in esclamazioni sulla squisitezza de' cibi : - di que' bocconi che , quando le persone come noi possono arrivare a assaggiarne , se ne ricordan per un pezzo ! Del vino che beve il padrone co' suoi amici ... quando capita qualcheduno di quelli ... ! e vogliono stare allegri ! Ehm ! - Ma vedendo che tutti gl' incanti riuscivano inutili , - siete voi che non volete , - disse . - Non istate poi a dirgli domani ch' io non v' ho fatto coraggio . Mangero` io ; e ne restera` piu` che abbastanza per voi , per quando metterete giudizio , e vorrete ubbidire - . Cosi` detto , si mise a mangiare avidamente . Saziata che fu , s' alzo` , ando` verso il cantuccio , e , chinandosi sopra Lucia , l' invito` di nuovo a mangiare , per andar poi a letto . - No , no , non voglio nulla , - rispose questa , con voce fiacca e come sonnolenta . Poi , con piu` risolutezza , riprese : - e` serrato l' uscio ? e` serrato bene ? - E dopo aver guardato in giro per la camera , s' alzo` , e , con le mani avanti , con passo sospettoso , andava verso quella parte . La vecchia ci corse prima di lei , stese la mano al paletto , lo scosse , e disse : - sentite ? vedete ? e` serrato bene ? siete contenta ora ? - Oh contenta ! contenta io qui ! - disse Lucia , rimettendosi di nuovo nel suo cantuccio . - Ma il Signore lo sa che ci sono ! - Venite a letto : cosa volete far li` , accucciata come un cane ? S' e` mai visto rifiutare i comodi , quando si possono avere ? - No , no ; lasciatemi stare . - Siete voi che lo volete . Ecco , io vi lascio il posto buono : mi metto sulla sponda ; staro` incomoda per voi . Se volete venire a letto , sapete come avete a fare . Ricordatevi che v' ho pregata piu` volte - . Cosi` dicendo , si caccio` sotto vestita ; e tutto tacque . Lucia stava immobile in quel cantuccio , tutta in un gomitolo , con le ginocchia alzate , con le mani appoggiate sulle ginocchia , e col viso nascosto nelle mani . Non era il suo ne' sonno ne' veglia , ma una rapida successione , una torbida vicenda di pensieri , d' immaginazioni , di spaventi . Ora , piu` presente a se stessa , e rammentandosi piu` distintamente gli orrori veduti e sofferti in quella giornata , s' applicava dolorosamente alle circostanze dell' oscura e formidabile realta` in cui si trovava avviluppata ; ora la mente , trasportata in una regione ancor piu` oscura , si dibatteva contro i fantasmi nati dall' incertezza e dal terrore . Stette un pezzo in quest' angoscia ; alfine , piu` che mai stanca e abbattuta , stese le membra intormentite , si sdraio` , o cadde sdraiata , e rimase alquanto in uno stato piu` somigliante a un sonno vero . Ma tutt' a un tratto si risenti` , come a una chiamata interna , e provo` il bisogno di risentirsi interamente , di riaver tutto il suo pensiero , di conoscere dove fosse , come , perche' . Tese l' orecchio a un suono : era il russare lento , arrantolato della vecchia ; spalanco` gli occhi , e vide un chiarore fioco apparire e sparire a vicenda : era il lucignolo della lucerna , che , vicino a spegnersi , scoccava una luce tremola , e subito la ritirava , per dir cosi` , indietro , come e` il venire e l' andare dell' onda sulla riva : e quella luce , fuggendo dagli oggetti , prima che prendessero da essa rilievo e colore distinto , non rappresentava allo sguardo che una successione di guazzabugli . Ma ben presto le recenti impressioni , ricomparendo nella mente , l' aiutarono a distinguere cio` che appariva confuso al senso . L' infelice risvegliata riconobbe la sua prigione : tutte le memorie dell' orribil giornata trascorsa , tutti i terrori dell' avvenire , l' assalirono in una volta : quella nuova quiete stessa dopo tante agitazioni , quella specie di riposo , quell' abbandono in cui era lasciata , le facevano un nuovo spavento : e fu vinta da un tale affanno , che desidero` di morire . Ma in quel momento , si rammento` che poteva almen pregare , e insieme con quel pensiero , le spunto` in cuore come un' improvvisa speranza . Prese di nuovo la sua corona , e ricomincio` a dire il rosario ; e , di mano in mano che la preghiera usciva dal suo labbro tremante , il cuore sentiva crescere una fiducia indeterminata . Tutt' a un tratto , le passo` per la mente un altro pensiero ; che la sua orazione sarebbe stata piu` accetta e piu` certamente esaudita , quando , nella sua desolazione , facesse anche qualche offerta . Si ricordo` di quello che aveva di piu` caro , o che di piu` caro aveva avuto ; giacche' , in quel momento , l' animo suo non poteva sentire altra affezione che di spavento , ne' concepire altro desiderio che della liberazione ; se ne ricordo` , e risolvette subito di farne un sacrifizio . S' alzo` , e si mise in ginocchio , e tenendo giunte al petto le mani , dalle quali pendeva la corona , alzo` il viso e le pupille al cielo , e disse : - o Vergine santissima ! Voi , a cui mi sono raccomandata tante volte , e che tante volte m' avete consolata ! Voi che avete patito tanti dolori , e siete ora tanto gloriosa , e avete fatti tanti miracoli per i poveri tribolati ; aiutatemi ! fatemi uscire da questo pericolo , fatemi tornar salva con mia madre , Madre del Signore ; e fo voto a voi di rimaner vergine ; rinunzio per sempre a quel mio poveretto , per non esser mai d' altri che vostra . Proferite queste parole , abbasso` la testa , e si mise la corona intorno al collo , quasi come un segno di consacrazione , e una salvaguardia a un tempo , come un' armatura della nuova milizia a cui s' era ascritta . Rimessasi a sedere in terra , senti` entrar nell' animo una certa tranquillita` , una piu` larga fiducia . Le venne in mente quel domattina ripetuto dallo sconosciuto potente , e le parve di sentire in quella parola una promessa di salvazione . I sensi affaticati da tanta guerra s' assopirono a poco a poco in quell' acquietamento di pensieri : e finalmente , gia` vicino a giorno , col nome della sua protettrice tronco tra le labbra , Lucia s' addormento` d' un sonno perfetto e continuo . Ma c' era qualchedun altro in quello stesso castello , che avrebbe voluto fare altrettanto , e non pote' mai . Partito , o quasi scappato da Lucia , dato l' ordine per la cena di lei , fatta una consueta visita a certi posti del castello , sempre con quell' immagine viva nella mente , e con quelle parole risonanti all' orecchio , il signore s' era andato a cacciare in camera , s' era chiuso dentro in fretta e in furia , come se avesse avuto a trincerarsi contro una squadra di nemici ; e spogliatosi , pure in furia , era andato a letto . Ma quell' immagine , piu` che mai presente , parve che in quel momento gli dicesse : tu non dormirai . Che sciocca curiosita` da donnicciola , - pensava , - m' e` venuta di vederla ? Ha ragione quel bestione del Nibbio ; uno non e` piu` uomo ; e` vero , non e` piu` uomo ! ... Io ? ... io non son piu` uomo , io ? Cos' e` stato ? che diavolo m' e` venuto addosso ? che c' e` di nuovo ? Non lo sapevo io prima d' ora , che le donne strillano ? Strillano anche gli uomini alle volte , quando non si possono rivoltare . Che diavolo ! non ho mai sentito belar donne ? E qui , senza che s' affaticasse molto a rintracciare nella memoria , la memoria da se' gli rappresento` piu` d' un caso in cui ne' preghi ne' lamenti non l' avevano punto smosso dal compire le sue risoluzioni . Ma la rimembranza di tali imprese , non che gli ridonasse la fermezza , che gia` gli mancava , di compir questa ; non che spegnesse nell' animo quella molesta pieta` ; vi destava in vece una specie di terrore , una non so qual rabbia di pentimento . Di maniera che gli parve un sollievo il tornare a quella prima immagine di Lucia , contro la quale aveva cercato di rinfrancare il suo coraggio . viva costei , - pensava , - e` qui ; sono a tempo ; le posso dire : andate , rallegratevi ; posso veder quel viso cambiarsi , le posso anche dire : perdonatemi ... Perdonatemi ? io domandar perdono ? a una donna ? io ... ! Ah , eppure ! se una parola , una parola tale mi potesse far bene , levarmi d' addosso un po' di questa diavoleria , la direi ; eh ! sento che la direi . A che cosa son ridotto ! Non son piu` uomo , non son piu` uomo ! ... Via ! - disse , poi , rivoltandosi arrabbiatamente nel letto divenuto duro duro , sotto le coperte divenute pesanti pesanti : - via ! sono sciocchezze che mi son passate per la testa altre volte . Passera` anche questa . E per farla passare , ando` cercando col pensiero qualche cosa importante , qualcheduna di quelle che solevano occuparlo fortemente , onde applicarvelo tutto ; ma non ne trovo` nessuna . Tutto gli appariva cambiato : cio` che altre volte stimolava piu` fortemente i suoi deside`ri , ora non aveva piu` nulla di desiderabile : la passione , come un cavallo divenuto tutt' a un tratto resti`o per un' ombra , non voleva piu` andare avanti . Pensando all' imprese avviate e non finite , in vece d' animarsi al compimento , in vece d' irritarsi degli ostacoli - che' l' ira in quel momento gli sarebbe parsa soave - , sentiva una tristezza , quasi uno spavento de' passi gia` fatti . Il tempo gli s' affaccio` davanti voto d' ogni intento , d' ogni occupazione , d' ogni volere , pieno soltanto di memorie intollerabili ; tutte l' ore somiglianti a quella che gli passava cosi` lenta , cosi` pesante sul capo . Si schierava nella fantasia tutti i suoi malandrini , e non trovava da comandare a nessuno di loro una cosa che gl' importasse ; anzi l' idea di rivederli , di trovarsi tra loro , era un nuovo peso , un' idea di schifo e d' impiccio . E se volle trovare un' occupazione per l' indomani , un' opera fattibile , dovette pensare che all' indomani poteva lasciare in liberta` quella poverina . La liberero` , si` ; appena spunta il giorno , correro` da lei , e le diro` : andate , andate . La faro` accompagnare ... E la promessa ? e l' impegno ? e don Rodrigo ? ... Chi e` don Rodrigo ? A guisa di chi e` colto da una interrogazione inaspettata e imbarazzante d' un superiore , l' innominato penso` subito a rispondere a questa che s' era fatta lui stesso , o piuttosto quel nuovo lui , che cresciuto terribilmente a un tratto , sorgeva come a giudicare l' antico . Andava dunque cercando le ragioni per cui , prima quasi d' esser pregato , s' era potuto risolvere a prender l' impegno di far tanto patire , senz' odio , senza timore , un' infelice sconosciuta , per servire colui ; ma , non che riuscisse a trovar ragioni che in quel momento gli paressero buone a scusare il fatto , non sapeva quasi spiegare a se stesso come ci si fosse indotto . Quel volere , piuttosto che una deliberazione , era stato un movimento istantaneo dell' animo ubbidiente a sentimenti antichi , abituali , una conseguenza di mille fatti antecedenti ; e il tormentato esaminator di se stesso , per rendersi ragione d' un sol fatto , si trovo` ingolfato nell' esame di tutta la sua vita . Indietro , indietro , d' anno in anno , d' impegno in impegno , di sangue in sangue , di scelleratezza in scelleratezza : ognuna ricompariva all' animo consapevole e nuovo , separata da' sentimenti che l' avevan fatta volere e commettere ; ricompariva con una mostruosita` che que' sentimenti non avevano allora lasciato scorgere in essa . Eran tutte sue , eran lui : l' orrore di questo pensiero , rinascente a ognuna di quell' immagini , attaccato a tutte , crebbe fino alla disperazione . S' alzo` in furia a sedere , getto` in furia le mani alla parete accanto al letto , afferro` una pistola , la stacco` , e ... al momento di finire una vita divenuta insopportabile , il suo pensiero sorpreso da un terrore , da un' inquietudine , per dir cosi` , superstite , si slancio` nel tempo che pure continuerebbe a scorrere dopo la sua fine . S' immaginava con raccapriccio il suo cadavere sformato , immobile , in bali`a del piu` vile sopravvissuto ; la sorpresa , la confusione nel castello , il giorno dopo : ogni cosa sottosopra ; lui , senza forza , senza voce , buttato chi sa dove . Immaginava i discorsi che se ne sarebber fatti li` , d' intorno , lontano ; la gioia de' suoi nemici . Anche le tenebre , anche il silenzio , gli facevan veder nella morte qualcosa di piu` tristo , di spaventevole ; gli pareva che non avrebbe esitato , se fosse stato di giorno , all' aperto , in faccia alla gente : buttarsi in un fiume e sparire . E assorto in queste contemplazioni tormentose , andava alzando e riabbassando , con una forza convulsiva del pollice , il cane della pistola ; quando gli baleno` in mente un altro pensiero . Se quell' altra vita di cui m' hanno parlato quand' ero ragazzo , di cui parlano sempre , come se fosse cosa sicura ; se quella vita non c' e` , se e` un' invenzione de' preti ; che fo io ? perche' morire ? cos' importa quello che ho fatto ? cos' importa ? e` una pazzia la mia ... E se c' e` quest' altra vita ... ! A un tal dubbio , a un tal rischio , gli venne addosso una disperazione piu` nera , piu` grave , dalla quale non si poteva fuggire , neppur con la morte . Lascio` cader l' arme , e stava con le mani ne' capelli , battendo i denti , tremando . Tutt' a un tratto , gli tornarono in mente parole che aveva sentite e risentite , poche ore prima : Dio perdona tante cose , per un' opera di misericordia ! E non gli tornavan gia` con quell' accento d' umile preghiera , con cui erano state proferite ; ma con un suono pieno d' autorita` , e che insieme induceva una lontana speranza . Fu quello un momento di sollievo : levo` le mani dalle tempie , e , in un' attitudine piu` composta , fisso` gli occhi della mente in colei da cui aveva sentite quelle parole ; e la vedeva , non come la sua prigioniera , non come una supplichevole , ma in atto di chi dispensa grazie e consolazioni . Aspettava ansiosamente il giorno , per correre a liberarla , a sentire dalla bocca di lei altre parole di refrigerio e di vita ; s' immaginava di condurla lui stesso alla madre . E poi ? che faro` domani , il resto della giornata ? che faro` doman l' altro ? che faro` dopo doman l' altro ? E la notte ? la notte , che tornera` tra dodici ore ! Oh la notte ! no , no , la notte ! E ricaduto nel vo`to penoso dell' avvenire , cercava indarno un impiego del tempo , una maniera di passare i giorni , le notti . Ora si proponeva d' abbandonare il castello , e d' andarsene in paesi lontani , dove nessun lo conoscesse , neppur di nome ; ma sentiva che lui , lui sarebbe sempre con se' : ora gli rinasceva una fosca speranza di ripigliar l' animo antico , le antiche voglie ; e che quello fosse come un delirio passeggiero ; ora temeva il giorno , che doveva farlo vedere a' suoi cosi` miserabilmente mutato ; ora lo sospirava , come se dovesse portar la luce anche ne' suoi pensieri . Ed ecco , appunto sull' albeggiare , pochi momenti dopo che Lucia s' era addormentata , ecco che , stando cosi` immoto a sedere , senti` arrivarsi all' orecchio come un' onda di suono non bene espresso , ma che pure aveva non so che d' allegro . Stette attento , e riconobbe uno scampanare a festa lontano ; e dopo qualche momento , senti` anche l' eco del monte , che ogni tanto ripeteva languidamente il concento , e si confondeva con esso . Di li` a poco , sente un altro scampani`o piu` vicino , anche quello a festa ; poi un altro . Che allegria c' e` ? cos' hanno di bello tutti costoro ? Salto` fuori da quel covile di pruni ; e vestitosi a mezzo , corse a aprire una finestra , e guardo` . Le montagne eran mezze velate di nebbia ; il cielo , piuttosto che nuvoloso , era tutto una nuvola cenerognola ; ma , al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo , si distingueva , nella strada in fondo alla valle , gente che passava , altra che usciva dalle case , e s' avviava , tutti dalla stessa parte , verso lo sbocco , a destra del castello , tutti col vestito delle feste , e con un' alacrita` straordinaria . Che diavolo hanno costoro ? che c' e` d' allegro in questo maledetto paese ? dove va tutta quella canaglia ? E data una voce a un bravo fidato che dormiva in una stanza accanto , gli domando` qual fosse la cagione di quel movimento . Quello , che ne sapeva quanto lui , rispose che anderebbe subito a informarsene . Il signore rimase appoggiato alla finestra , tutto intento al mobile spettacolo . Erano uomini , donne , fanciulli , a brigate , a coppie , soli ; uno , raggiungendo chi gli era avanti , s' accompagnava con lui ; un altro , uscendo di casa , s' univa col primo che rintoppasse ; e andavano insieme , come amici a un viaggio convenuto . Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune ; e quel rimbombo non accordato ma consentaneo delle varie campane , quali piu` , quali meno vicine , pareva , per dir cosi` , la voce di que' gesti , e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassu` . Guardava , guardava ; e gli cresceva in cuore una piu` che curiosita` di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa . Poco dopo , il bravo venne a riferire che , il giorno avanti , il cardinal Federigo Borromeo , arcivescovo di Milano , era arrivato a *** , e ci starebbe tutto quel giorno ; e che la nuova sparsa la sera di quest' arrivo ne' paesi d' intorno aveva invogliati tutti d' andare a veder quell' uomo ; e si scampanava piu` per allegria , che per avvertir la gente . Il signore , rimasto solo , continuo` a guardar nella valle , ancor piu` pensieroso . Per un uomo ! Tutti premurosi , tutti allegri , per vedere un uomo ! E pero` ognuno di costoro avra` il suo diavolo che lo tormenti . Ma nessuno , nessuno n' avra` uno come il mio ; nessuno avra` passata una notte come la mia ! Cos' ha quell' uomo , per render tanta gente allegra ? Qualche soldo che distribuira` cosi` alla ventura ... Ma costoro non vanno tutti per l' elemosina . Ebbene , qualche segno nell' aria , qualche parola ... Oh se le avesse per me le parole che possono consolare ! se ... ! Perche' non vado anch' io ? Perche' no ? ... Andero` , andero` ; e gli voglio parlare : a quattr' occhi gli voglio parlare . Cosa gli diro` ? Ebbene , quello che , quello che ... Sentiro` cosa sa dir lui , quest' uomo ! Fatta cosi` in confuso questa risoluzione , fini` in fretta di vestirsi , mettendosi una sua casacca d' un taglio che aveva qualche cosa del militare ; prese la terzetta rimasta sul letto , e l' attacco` alla cintura da una parte ; dall' altra , un' altra che stacco` da un chiodo della parete ; mise in quella stessa cintura il suo pugnale ; e staccata pur dalla parete una carabina famosa quasi al par di lui , se la mise ad armacollo ; prese il cappello , usci` di camera ; e ando` prima di tutto a quella dove aveva lasciata Lucia . Poso` fuori la carabina in un cantuccio vicino all' uscio , e picchio` , facendo insieme sentir la sua voce . La vecchia scese il letto in un salto , e corse ad aprire . Il signore entro` , e data un' occhiata per la camera , vide Lucia rannicchiata nel suo cantuccio e quieta . - Dorme ? - domando` sotto voce alla vecchia : - la` , dorme ? eran questi i miei ordini , sciagurata ? - Io ho fatto di tutto , - rispose quella : - ma non ha mai voluto mangiare , non e` mai voluta venire ... - Lasciala dormire in pace ; guarda di non la disturbare ; e quando si svegliera` ... Marta verra` qui nella stanza vicina ; e tu manderai a prendere qualunque cosa che costei possa chiederti . Quando si svegliera` ... dille che io ... che il padrone e` partito per poco tempo , che tornera` , e che ... fara` tutto quello che lei vorra` . La vecchia rimase tutta stupefatta pensando tra se' : che sia qualche principessa costei ? Il signore usci` , riprese la sua carabina , mando` Marta a far anticamera , mando` il primo bravo che incontro` a far la guardia , perche' nessun altro che quella donna mettesse piede nella camera ; e poi usci` dal castello , e prese la scesa , di corsa . Il manoscritto non dice quanto ci fosse dal castello al paese dov' era il cardinale ; ma dai fatti che siam per raccontare , risulta che non doveva esser piu` che una lunga passeggiata . Dal solo accorrere de' valligiani , e anche di gente piu` lontana , a quel paese , questo non si potrebbe argomentare ; giacche' nelle memorie di quel tempo troviamo che da venti e piu` miglia veniva gente in folla , per veder Federigo . I bravi che s' abbattevano sulla salita , si fermavano rispettosamente al passar del signore , aspettando se mai avesse ordini da dar loro , o se volesse prenderli seco , per qualche spedizione ; e non sapevan che si pensare della sua aria , e dell' occhiate che dava in risposta a' loro inchini . Quando fu nella strada pubblica , quello che faceva maravigliare i passeggieri , era di vederlo senza seguito . Del resto , ognuno gli faceva luogo , prendendola larga , quanto sarebbe bastato anche per il seguito , e levandosi rispettosamente il cappello . Arrivato al paese , trovo` una gran folla ; ma il suo nome passo` subito di bocca in bocca ; e la folla s' apriva . S' accosto` a uno , e gli domando` dove fosse il cardinale . - In casa del curato , - rispose quello , inchinandosi , e gl' indico` dov' era . Il signore ando` la` , entro` in un cortiletto dove c' eran molti preti , che tutti lo guardarono con un' attenzione maravigliata e sospettosa . Vide dirimpetto un uscio spalancato , che metteva in un salottino , dove molti altri preti eran congregati . Si levo` la carabina , e l' appoggio` in un canto del cortile ; poi entro` nel salottino : e anche li` , occhiate , bisbigli , un nome ripetuto , e silenzio . Lui , voltatosi a uno di quelli , gli domando` dove fosse il cardinale ; e che voleva parlargli . - Io son forestiero , - rispose l' interrogato , e data un' occhiata intorno , chiamo` il cappellano crocifero , che in un canto del salottino , stava appunto dicendo sotto voce a un suo compagno : - colui ? quel famoso ? che ha a far qui colui ? alla larga ! - Pero` , a quella chiamata che risono` nel silenzio generale , dovette venire l' innominato , stette a sentir quel che voleva , e alzando con una curiosita` inquieta gli occhi su quel viso , e riabbassandoli subito , rimase li` un poco , poi disse o balbetto` : - non saprei se monsignore illustrissimo ... in questo momento ... si trovi ... sia ... possa ... Basta , vado a vedere - . E ando` a malincorpo a far l' imbasciata nella stanza vicina , dove si trovava il cardinale . A questo punto della nostra storia , noi non possiam far a meno di non fermarci qualche poco , come il viandante , stracco e tristo da un lungo camminare per un terreno arido e salvatico , si trattiene e perde un po' di tempo all' ombra d' un bell' albero , sull' erba , vicino a una fonte d' acqua viva . Ci siamo abbattuti in un personaggio , il nome e la memoria del quale , affacciandosi , in qualunque tempo alla mente , la ricreano con una placida commozione di riverenza , e con un senso giocondo di simpatia : ora , quanto piu` dopo tante immagini di dolore , dopo la contemplazione d' una moltiplice e fastidiosa perversita` ! Intorno a questo personaggio bisogna assolutamente che noi spendiamo quattro parole : chi non si curasse di sentirle , e avesse pero` voglia d' andare avanti nella storia , salti addirittura al capitolo seguente . Federigo Borromeo , nato nel 1564 , fu degli uomini rari in qualunque tempo , che abbiano impiegato un ingegno egregio , tutti i mezzi d' una grand' opulenza , tutti i vantaggi d' una condizione privilegiata , un intento continuo , nella ricerca e nell' esercizio del meglio . La sua vita e` come un ruscello che , scaturito limpido dalla roccia , senza ristagnare ne' intorbidarsi mai , in un lungo corso per diversi terreni , va limpido a gettarsi nel fiume . Tra gli agi e le pompe , bado` fin dalla puerizia a quelle parole d' annegazione e d' umilta` , a quelle massime intorno alla vanita` de' piaceri , all' ingiustizia dell' orgoglio , alla vera dignita` e a' veri beni , che , sentite o non sentite ne' cuori , vengono trasmesse da una generazione all' altra , nel piu` elementare insegnamento della religione . Bado` , dico , a quelle parole , a quelle massime , le prese sul serio , le gusto` , le trovo` vere ; vide che non potevan dunque esser vere altre parole e altre massime opposte , che pure si trasmettono di generazione in generazione , con la stessa sicurezza , e talora dalle stesse labbra ; e propose di prender per norma dell' azioni e de' pensieri quelle che erano il vero . Persuaso che la vita non e` gia` destinata ad essere un peso per molti , e una festa per alcuni , ma per tutti un impiego , del quale ognuno rendera` conto , comincio` da fanciullo a pensare come potesse render la sua utile e santa . Nel 1580 manifesto` la risoluzione di dedicarsi al ministero ecclesiastico , e ne prese l' abito dalle mani di quel suo cugino Carlo , che una fama , gia` fin d' allora antica e universale , predicava santo . Entro` poco dopo nel collegio fondato da questo in Pavia , e che porta ancora il nome del loro casato ; e li` , applicandosi assiduamente alle occupazioni che trovo` prescritte , due altre ne assunse di sua volonta` ; e furono d' insegnar la dottrina cristiana ai piu` rozzi e derelitti del popolo , e di visitare , servire , consolare e soccorrere gl' infermi . Si valse dell' autorita` che tutto gli conciliava in quel luogo , per attirare i suoi compagni a secondarlo in tali opere ; e in ogni cosa onesta e profittevole esercito` come un primato d' esempio , un primato che le sue doti personali sarebbero forse bastate a procacciargli , se fosse anche stato l' infimo per condizione . I vantaggi d' un altro genere , che la sua gli avrebbe potuto procurare , non solo non li ricerco` , ma mise ogni studio a schivarli . Volle una tavola piuttosto povera che frugale , uso` un vestiario piuttosto povero che semplice ; a conformita` di questo , tutto il tenore della vita e il contegno . Ne credette mai di doverlo mutare , per quanto alcuni congiunti gridassero e si lamentassero che avvilisse cosi` la dignita` della casa . Un' altra guerra ebbe a sostenere con gl' istitutori , i quali , furtivamente e come per sorpresa , cercavano di mettergli davanti , addosso , intorno , qualche suppellettile piu` signorile , qualcosa che lo facesse distinguer dagli altri , e figurare come il principe del luogo : o credessero di farsi alla lunga ben volere con cio` ; o fossero mossi da quella svisceratezza servile che s' invanisce e si ricrea nello splendore altrui ; o fossero di que' prudenti che s' adombrano delle virtu` come de' vizi , predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo ; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov' essi sono arrivati , e ci stanno comodi . Federigo , non che lasciarsi vincere da que' tentativi , riprese coloro che li facevano ; e cio` tra la puberta` e la giovinezza . Che , vivente il cardinal Carlo , maggior di lui di ventisei anni , davanti a quella presenza grave , solenne , ch' esprimeva cosi` al vivo la santita` , e ne rammentava le opere , e alla quale , se ce ne fosse stato bisogno , avrebbe aggiunto autorita` ogni momento l' ossequio manifesto e spontaneo de' circostanti , quali e quanti si fossero , Federigo fanciullo e giovinetto cercasse di conformarsi al contegno e al pensare d' un tal superiore , non e` certamente da farsene maraviglia ; ma e` bensi` cosa molto notabile che , dopo la morte di lui , nessuno si sia potuto accorgere che a Federigo , allor di vent' anni , fosse mancata una guida e un censore . La fama crescente del suo ingegno , della sua dottrina e della sua pieta` , la parentela e gl' impegni di piu` d' un cardinale potente , il credito della sua famiglia , il nome stesso , a cui Carlo aveva quasi annessa nelle menti un' idea di santita` e di preminenza , tutto cio` che deve , e tutto cio` che puo` condurre gli uomini alle dignita` ecclesiastiche , concorreva a pronosticargliele . Ma egli , persuaso in cuore di cio` che nessuno il quale professi cristianesimo puo` negar con la bocca , non ci esser giusta superiorita` d' uomo sopra gli uomini , se non in loro servizio , temeva le dignita` , e cercava di scansarle ; non certamente perche' sfuggisse di servire altrui ; che poche vite furono spese in questo come la sua ; ma perche' non si stimava abbastanza degno ne' capace di cosi` alto e pericoloso servizio . Percio` , venendogli , nel 1595 , proposto da Clemente VIII l' arcivescovado di Milano , apparve fortemente turbato , e ricuso` senza esitare . Cedette poi al comando espresso del papa . Tali dimostrazioni , e chi non lo sa ? non sono ne' difficili ne' rare ; e l' ipocrisia non ha bisogno d' un piu` grande sforzo d' ingegno per farle , che la buffoneria per deriderle a buon conto , in ogni caso . Ma cessan forse per questo d' esser l' espressione naturale d' un sentimento virtuoso e sapiente ? La vita e` il paragone delle parole : e le parole ch' esprimono quel sentimento , fossero anche passate sulle labbra di tutti gl' impostori e di tutti i beffardi del mondo , saranno sempre belle , quando siano precedute e seguite da una vita di disinteresse e di sacrifizio . In Federigo arcivescovo apparve uno studio singolare e continuo di non prender per se' , delle ricchezze , del tempo , delle cure , di tutto se stesso in somma , se non quanto fosse strettamente necessario . Diceva , come tutti dicono , che le rendite ecclesiastiche sono patrimonio de' poveri : come poi intendesse infatti una tal massima , si veda da questo . Volle che si stimasse a quanto poteva ascendere il suo mantenimento e quello della sua servitu` ; e dettogli che seicento scudi - scudo si chiamava allora quella moneta d' oro che , rimanendo sempre dello stesso peso e titolo , fu poi detta zecchino - , diede ordine che tanti se ne contasse ogni anno dalla sua cassa particolare a quella della mensa ; non credendo che a lui ricchissimo fosse lecito vivere di quel patrimonio . Del suo poi era cosi` scarso e sottile misuratore a se stesso , che badava di non ismettere un vestito , prima che fosse logoro affatto : unendo pero` , come fu notato da scrittori contemporanei , al genio della semplicita` quello d' una squisita pulizia : due abitudini notabili infatti , in quell' eta` sudicia e sfarzosa . Similmente , affinche' nulla si disperdesse degli avanzi della sua mensa frugale , gli assegno` a un ospizio di poveri ; e uno di questi , per suo ordine , entrava ogni giorno nella sala del pranzo a raccoglier cio` che fosse rimasto . Cure , che potrebbero forse indur concetto d' una virtu` gretta , misera , angustiosa , d' una mente impaniata nelle minuzie , e incapace di disegni elevati ; se non fosse in piedi questa biblioteca ambrosiana , che Federigo ideo` con si` animosa lautezza , ed eresse , con tanto dispendio , da' fondamenti ; per fornir la quale di libri e di manoscritti , oltre il dono de' gia` raccolti con grande studio e spesa da lui , spedi` otto uomini , de' piu` colti ed esperti che pote' avere , a farne incetta , per l' Italia , per la Francia , per la Spagna , per la Germania , per le Fiandre , nella Grecia , al Libano , a Gerusalemme . Cosi` riusci` a radunarvi circa trentamila volumi stampati , e quattordicimila manoscritti . Alla biblioteca uni` un collegio di dottori - furon nove , e pensionati da lui fin che visse ; dopo , non bastando a quella spesa l' entrate ordinarie , furon ristretti a due - ; e il loro ufizio era di coltivare vari studi , teologia , storia , lettere , antichita` ecclesiastiche , lingue orientali , con l' obbligo ad ognuno di pubblicar qualche lavoro sulla materia assegnatagli ; v' uni` un collegio da lui detto trilingue , per lo studio delle lingue greca , latina e italiana ; un collegio d' alunni , che venissero istruiti in quelle facolta` e lingue , per insegnarle un giorno ; v' uni` una stamperia di lingue orientali , dell' ebraica cioe` , della caldea , dell' arabica , della persiana , dell' armena ; una galleria di quadri , una di statue , e , una scuola delle tre principali arti del disegno . Per queste , pote' trovar professori gia` formati ; per il rimanente , abbiam visto che da fare gli avesse dato la raccolta de' libri e de' manoscritti ; certo piu` difficili a trovarsi dovevano essere i tipi di quelle lingue , allora molto men coltivate in Europa che al presente ; piu` ancora de' tipi , gli uomini . Bastera` il dire che , di nove dottori , otto ne prese tra i giovani alunni del seminario ; e da questo si puo` argomentare che giudizio facesse degli studi consumati e delle riputazioni fatte di quel tempo : giudizio conforme a quello che par che n' abbia portato la posterita` , col mettere gli uni e le altre in dimenticanza . Nelle regole che stabili` per l' uso e per il governo della biblioteca , si vede un intento d' utilita` perpetua , non solamente bello in se' , ma in molte parti sapiente e gentile molto al di la` dell' idee e dell' abitudini comuni di quel tempo . Prescrisse al bibliotecario che mantenesse commercio con gli uomini piu` dotti d' Europa , per aver da loro notizie dello stato delle scienze , e avviso de' libri migliori che venissero fuori in ogni genere , e farne acquisto ; gli prescrisse d' indicare agli studiosi i libri che non conoscessero , e potesser loro esser utili ; ordino` che a tutti , fossero cittadini o forestieri , si desse comodita` e tempo di servirsene , secondo il bisogno . Una tale intenzione deve ora parere ad ognuno troppo naturale , e immedesimata con la fondazione d' una biblioteca : allora non era cosi` . E in una storia dell' ambrosiana , scritta - col costrutto e con l' eleganze comuni del secolo - da un Pierpaolo Bosca , che vi fu bibliotecario dopo la morte di Federigo , vien notato espressamente , come cosa singolare , che in questa libreria , eretta da un privato , quasi tutta a sue spese , i libri fossero esposti alla vista del pubblico , dati a chiunque li chiedesse , e datogli anche da sedere , e carta , penne e calamaio , per prender gli appunti che gli potessero bisognare ; mentre in qualche altra insigne biblioteca pubblica d' Italia , i libri non erano nemmen visibili , ma chiusi in armadi , donde non si levavano se non per gentilezza de' bibliotecari , quando si sentivano di farli vedere un momento ; di dare ai concorrenti il comodo di studiare , non se n' aveva neppur l' idea . Dimodoche' arricchir tali biblioteche era un sottrar libri all' uso comune : una di quelle coltivazioni , come ce n' era e ce n' e` tuttavia molte , che isteriliscono il campo . Non domandate quali siano stati gli effetti di questa fondazione del Borromeo sulla coltura pubblica : sarebbe facile dimostrare in due frasi , al modo che si dimostra , che furon miracolosi , o che non furon niente ; cercare e spiegare , fino a un certo segno , quali siano stati veramente , sarebbe cosa di molta fatica , di poco costrutto , e fuor di tempo . Ma pensate che generoso , che giudizioso , che benevolo , che perseverante amatore del miglioramento umano , dovesse essere colui che volle una tal cosa , la volle in quella maniera , e l' esegui` , in mezzo a quell' ignorantaggine , a quell' inerzia , a quell' antipatia generale per ogni applicazione studiosa , e per conseguenza in mezzo ai cos' importa ? e c' era altro da pensare ? e che bell' invenzione ! e mancava anche questa , e simili ; che saranno certissimamente stati piu` che gli scudi spesi da lui in quell' impresa ; i quali furon centocinquemila , la piu` parte de' suoi . Per chiamare un tal uomo sommamente benefico e liberale , puo` parer che non ci sia bisogno di sapere se n' abbia spesi molt' altri in soccorso immediato de' bisognosi ; e ci son forse ancora di quelli che pensano che le spese di quel genere , e sto per dire tutte le spese , siano la migliore e la piu` utile elemosina . Ma Federigo teneva l' elemosina propriamente detta per un dovere principalissimo ; e qui , come nel resto , i suoi fatti furon consentanei all' opinione . La sua vita fu un continuo profondere ai poveri ; e a proposito di questa stessa carestia di cui ha gia` parlato la nostra storia , avremo tra poco occasione di riferire alcuni tratti , dai quali si vedra` che sapienza e che gentilezza abbia saputo mettere anche in questa liberalita` . De' molti esempi singolari che d' una tale sua virtu` hanno notati i suoi biografi , ne citeremo qui un solo . Avendo risaputo che un nobile usava artifizi e angherie per far monaca una sua figlia , la quale desiderava piuttosto di maritarsi , fece venire il padre ; e cavatogli di bocca che il vero motivo di quella vessazione era il non avere quattromila scudi che , secondo lui , sarebbero stati necessari a maritar la figlia convenevolmente , Federigo la doto` di quattromila scudi . Forse a taluno parra` questa una larghezza eccessiva , non ben ponderata , troppo condiscendente agli stolti capricci d' un superbo ; e che quattromila scudi potevano esser meglio impiegati in cent' altre maniere . A questo non abbiamo nulla da rispondere , se non che sarebbe da desiderarsi che si vedessero spesso eccessi d' una virtu` cosi` libera dall' opinioni dominanti - ogni tempo ha le sue - , cosi` indipendente dalla tendenza generale , come , in questo caso , fu quella che mosse un uomo a dar quattromila scudi , perche' una giovine non fosse fatta monaca . La carita` inesausta di quest' uomo , non meno che nel dare , spiccava in tutto il suo contegno . Di facile abbordo con tutti , credeva di dovere specialmente a quelli che si chiamano di bassa condizione , un viso gioviale , una cortesia affettuosa ; tanto piu` , quanto ne trovan meno nel mondo . E qui pure ebbe a combattere co' galantuomini del ne quid nimis , i quali , in ogni cosa , avrebbero voluto farlo star ne' limiti , cioe` ne' loro limiti . Uno di costoro , una volta che , nella visita d' un paese alpestre e salvatico , Federigo istruiva certi poveri fanciulli , e , tra l' interrogare e l' insegnare , gli andava amorevolmente accarezzando , l' avverti` che usasse piu` riguardo nel far tante carezze a que' ragazzi , perche eran troppo sudici e stomacosi : come se supponesse , il buon uomo , che Federigo non avesse senso abbastanza per fare una tale scoperta , o non abbastanza perspicacia , per trovar da se' quel ripiego cosi` fino . Tale e` , in certe condizioni di tempi e di cose , la sventura degli uomini costituiti in certe dignita` : che mentre cosi` di rado si trova chi gli avvisi de' loro mancamenti , non manca poi gente coraggiosa a riprenderli del loro far bene . Ma il buon vescovo , non senza un certo risentimento , rispose : - sono mie anime , e forse non vedranno mai piu` la mia faccia ; e non volete che gli abbracci ? Ben raro pero` era il risentimento in lui , ammirato per la soavita` de' suoi modi , per una pacatezza imperturbabile , che si sarebbe attribuita a una felicita` straordinaria di temperamento ; ed era l' effetto d' una disciplina costante sopra un' indole viva e risentita . Se qualche volta si mostro` severo , anzi brusco , fu co' pastori suoi subordinati che scoprisse rei d' avarizia o di negligenza o d' altre tacce specialmente opposte allo spirito del loro nobile ministero . Per tutto cio` che potesse toccare o il suo interesse , o la sua gloria temporale , non dava mai segno di gioia , ne' di rammarico , ne' d' ardore , ne' d' agitazione : mirabile se questi moti non si destavano nell' animo suo , piu` mirabile se vi si destavano . Non solo da' molti conclavi ai quali assistette , riporto` il concetto di non aver mai aspirato a quel posto cosi` desiderabile all' ambizione , e cosi` terribile alla pieta` ; ma una volta che un collega , il quale contava molto , venne a offrirgli il suo voto e quelli della sua fazione - brutta parola , ma era quella che usavano - , Federigo rifiuto` una tal proposta in modo , che quello depose il pensiero , e si rivolse altrove . Questa stessa modestia , quest' avversione al predominare apparivano ugualmente nell' occasioni piu` comuni della vita . Attento e infaticabile a disporre e a governare , dove riteneva che fosse suo dovere il farlo , sfuggi` sempre d' impicciarsi negli affari altrui ; anzi si scusava a tutto potere dall' ingerirvisi ricercato : discrezione e ritegno non comune , come ognuno sa , negli uomini zelatori del bene , qual era Federigo . Se volessimo lasciarci andare al piacere di raccogliere i tratti notabili del suo carattere , ne risulterebbe certamente un complesso singolare di meriti in apparenza opposti , e certo difficili a trovarsi insieme . Pero` non ometteremo di notare un' altra singolarita` di quella bella vita : che , piena come fu d' attivita` , di governo , di funzioni , d' insegnamento , d' udienze , di visite diocesane , di viaggi , di contrasti , non solo lo studio c' ebbe una parte , ma ce n' ebbe tanta , che per un letterato di professione sarebbe bastato . E infatti , con tant' altri e diversi titoli di lode , Federigo ebbe anche , presso i suoi contemporanei , quello d' uom dotto . Non dobbiamo pero` dissimulare che tenne con ferma persuasione , e sostenne in pratica , con lunga costanza , opinioni , che al giorno d' oggi parrebbero a ognuno piuttosto strane che mal fondate ; dico anche a coloro che avrebbero una gran voglia di trovarle giuste . Chi lo volesse difendere in questo , ci sarebbe quella scusa cosi` corrente e ricevuta , ch' erano errori del suo tempo , piuttosto che suoi : scusa che , per certe cose , e quando risulti dall' esame particolare de' fatti , puo` aver qualche valore , o anche molto ; ma che applicata cosi` nuda e alla cieca , come si fa d' ordinario , non significa proprio nulla . E percio` , non volendo risolvere con formole semplici questioni complicate , ne' allungar troppo un episodio , tralasceremo anche d' esporle ; bastandoci d' avere accennato cosi` alla sfuggita che , d' un uomo cosi` ammirabile in complesso , noi non pretendiamo che ogni cosa lo fosse ugualmente ; perche' non paia che abbiam voluto scrivere un' orazion funebre . Non e` certamente fare ingiuria ai nostri lettori il supporre che qualcheduno di loro domandi se di tanto ingegno e di tanto studio quest' uomo abbia lasciato qualche monumento . Se n' ha lasciati ! Circa cento son l' opere che rimangon di lui , tra grandi e piccole , tra latine e italiane , tra stampate e manoscritte , che si serbano nella biblioteca da lui fondata : trattati di morale , orazioni , dissertazioni di storia , d' antichita` sacra e profana , di letteratura , d' arti e d' altro . E come mai , dira` codesto lettore , tante opere sono dimenticate , o almeno cosi` poco conosciute , cosi` poco ricercate ? Come mai , con tanto ingegno , con tanto studio , con tanta pratica degli uomini e delle cose , con tanto meditare , con tanta passione per il buono e per il bello , con tanto candor d' animo , con tant' altre di quelle qualita` che fanno il grande scrittore , questo , in cento opere , non ne ha lasciata neppur una di quelle che son riputate insigni anche da chi non le approva in tutto , e conosciute di titolo anche da chi non le legge ? Come mai , tutte insieme , non sono bastate a procurare , almeno col numero , al suo nome una fama letteraria presso noi posteri ? La domanda e` ragionevole senza dubbio , e la questione , molto interessante ; perche' le ragioni di questo fenomeno si troverebbero con l' osservar molti fatti generali : e trovate , condurrebbero alla spiegazione di piu` altri fenomeni simili . Ma sarebbero molte e prolisse : e poi se non v' andassero a genio ? se vi facessero arricciare il naso ? Sicche' sara` meglio che riprendiamo il filo della storia , e che , in vece di cicalar piu` a lungo intorno a quest' uomo , andiamo a vederlo in azione , con la guida del nostro autore . Il cardinal Federigo , intanto che aspettava l' ora d' andar in chiesa a celebrar gli ufizi divini , stava studiando , com' era solito di fare in tutti i ritagli di tempo ; quando entro` il cappellano crocifero , con un viso alterato . - Una strana visita , strana davvero , monsignore illustrissimo ! - Chi e` ? - domando` il cardinale . - Niente meno che il signor ... - riprese il cappellano - e spiccando le sillabe con una gran significazione , proferi` quel nome che noi non possiamo scrivere ai nostri lettori . Poi soggiunse : - e` qui fuori in persona ; e chiede nient' altro che d' esser introdotto da vossignoria illustrissima . - Lui ! - disse il cardinale , con un viso animato , chiudendo il libro , e alzandosi da sedere : - venga ! venga subito ! - Ma ... - replico` il cappellano , senza moversi : - vossignoria illustrissima deve sapere chi e` costui : quel bandito , quel famoso ... - E non e` una fortuna per un vescovo , che a un tal uomo sia nata la volonta` di venirlo a trovare ? - Ma ... - insistette il cappellano : - noi non possiamo mai parlare di certe cose , perche' monsignore dice che le son ciance : pero` quando viene il caso , mi pare che sia un dovere ... Lo zelo fa de' nemici , monsignore ; e noi sappiamo positivamente che piu` d' un ribaldo ha osato vantarsi che , un giorno o l' altro ... - E che hanno fatto ? - interruppe il cardinale . - Dico che costui e` un appaltatore di delitti , un disperato , che tiene corrispondenza co' disperati piu` furiosi , e che puo` esser mandato ... - Oh , che disciplina e` codesta , - interruppe ancora sorridendo Federigo , - che i soldati esortino il generale ad aver paura ? - Poi , divenuto serio e pensieroso , riprese : - san Carlo non si sarebbe trovato nel caso di dibattere se dovesse ricevere un tal uomo : sarebbe andato a cercarlo . Fatelo entrar subito : ha gia` aspettato troppo . Il cappellano si mosse , dicendo tra se' : non c' e` rimedio : tutti questi santi sono ostinati . Aperto l' uscio , e affacciatosi alla stanza dov' era il signore e la brigata , vide questa ristretta in una parte , a bisbigliare e a guardar di sott' occhio quello , lasciato solo in un canto . S' avvio` verso di lui ; e intanto squadrandolo , come poteva , con la coda dell' occhio , andava pensando che diavolo d' armeria poteva esser nascosta sotto quella casacca ; e che , veramente , prima d' introdurlo , avrebbe dovuto proporgli almeno ... ma non si seppe risolvere . Gli s' accosto` , e disse : - monsignore aspetta vossignoria . Si contenti di venir con me - . E precedendolo in quella piccola folla , che subito fece ala , dava a destra e a sinistra occhiate , le quali significavano : cosa volete ? non lo sapete anche voi altri , che fa sempre a modo suo ? Appena introdotto l' innominato , Federigo gli ando` incontro , con un volto premuroso e sereno , e con le braccia aperte , come a una persona desiderata , e fece subito cenno al cappellano che uscisse : il quale ubbidi` . I due rimasti stettero alquanto senza parlare , e diversamente sospesi . L' innominato , ch' era stato come portato li` per forza da una smania inesplicabile , piuttosto che condotto da un determinato disegno , ci stava anche come per forza , straziato da due passioni opposte , quel desiderio e quella speranza confusa di trovare un refrigerio al tormento interno , e dall' altra parte una stizza , una vergogna di venir li` come un pentito , come un sottomesso , come un miserabile , a confessarsi in colpa , a implorare un uomo : e non trovava parole , ne' quasi ne cercava . Pero` , alzando gli occhi in viso a quell' uomo , si sentiva sempre piu` penetrare da un sentimento di venerazione imperioso insieme e soave , che , aumentando la fiducia , mitigava il dispetto , e senza prender l' orgoglio di fronte , l' abbatteva , e , diro` cosi` , gl' imponeva silenzio . La presenza di Federigo era infatti di quelle che annunziano una superiorita` , e la fanno amare . Il portamento era naturalmente composto , e quasi involontariamente maestoso , non incurvato ne' impigrito punto dagli anni ; l' occhio grave e vivace , la fronte serena e pensierosa ; con la canizie , nel pallore , tra i segni dell' astinenza , della meditazione , della fatica , una specie di floridezza verginale : tutte le forme del volto indicavano che , in altre eta` , c' era stata quella che piu` propriamente si chiama bellezza ; l' abitudine de' pensieri solenni e benevoli , la pace interna d' una lunga vita , l' amore degli uomini , la gioia continua d' una speranza ineffabile , vi avevano sostituita una , direi quasi , bellezza senile , che spiccava ancor piu` in quella magnifica semplicita` della porpora . Tenne anche lui , qualche momento , fisso nell' aspetto dell' innominato il suo sguardo penetrante , ed esercitato da lungo tempo a ritrarre dai sembianti i pensieri ; e , sotto a quel fosco e a quel turbato , parendogli di scoprire sempre piu` qualcosa di conforme alla speranza da lui concepita al primo annunzio d' una tal visita , tutt' animato , - oh ! - disse : - che preziosa visita e` questa ! e quanto vi devo esser grato d' una si` buona risoluzione ; quantunque per me abbia un po' del rimprovero ! - Rimprovero ! - esclamo` il signore maravigliato , ma raddolcito da quelle parole e da quel fare , e contento che il cardinale avesse rotto il ghiaccio , e avviato un discorso qualunque . - Certo , m' e` un rimprovero , - riprese questo , - ch' io mi sia lasciato prevenir da voi ; quando , da tanto tempo , tante volte , avrei dovuto venir da voi io . - Da me , voi ! Sapete chi sono ? V' hanno detto bene il mio nome ? - E questa consolazione ch' io sento , e che , certo , vi si manifesta nel mio aspetto , vi par egli ch' io dovessi provarla all' annunzio , alla vista d' uno sconosciuto ? Siete voi che me la fate provare ; voi , dico , che avrei dovuto cercare ; voi che almeno ho tanto amato e pianto , per cui ho tanto pregato ; voi , de' miei figli , che pure amo tutti e di cuore , quello che avrei piu` desiderato d' accogliere e d' abbracciare , se avessi creduto di poterlo sperare . Ma Dio sa fare Egli solo le maraviglie , e supplisce alla debolezza , alla lentezza de' suoi poveri servi . L' innominato stava attonito a quel dire cosi` infiammato , a quelle parole , che rispondevano tanto risolutamente a cio` che non aveva ancor detto , ne' era ben determinato di dire ; e commosso ma sbalordito , stava in silenzio . - E che ? - riprese , ancor piu` affettuosamente , Federigo : - voi avete una buona nuova da darmi , e me la fate tanto sospirare ? - Una buona nuova , io ? Ho l' inferno nel cuore ; e vi daro` una buona nuova ? Ditemi voi , se lo sapete , qual e` questa buona nuova che aspettate da un par mio . - Che Dio v' ha toccato il cuore , e vuol farvi suo , - rispose pacatamente il cardinale . - Dio ! Dio ! Dio ! Se lo vedessi ! Se lo sentissi ! Dov' e` questo Dio ? - Voi me lo domandate ? voi ? E chi piu` di voi l' ha vicino ? Non ve lo sentite in cuore , che v' opprime , che v' agita , che non vi lascia stare , e nello stesso tempo v' attira , vi fa presentire una speranza di quiete , di consolazione , d' una consolazione che sara` piena , immensa , subito che voi lo riconosciate , lo confessiate , l' imploriate ? - Oh , certo ! ho qui qualche cosa che m' opprime , che mi rode ! Ma Dio ! Se c' e` questo Dio , se e` quello che dicono , cosa volete che faccia di me ? Queste parole furon dette con un accento disperato ; ma Federigo , con un tono solenne , come di placida ispirazione , rispose : - cosa puo` far Dio di voi ? cosa vuol farne ? Un segno della sua potenza e della sua bonta` : vuol cavar da voi una gloria che nessun altro gli potrebbe dare . Che il mondo gridi da tanto tempo contro di voi , che mille e mille voci detestino le vostre opere ... - - l' innominato si scosse , e rimase stupefatto un momento nel sentir quel linguaggio cosi` insolito , piu` stupefatto ancora di non provarne sdegno , anzi quasi un sollievo - ; - che gloria , - proseguiva Federigo , - ne viene a Dio ? Son voci di terrore , son voci d' interesse ; voci forse anche di giustizia , ma d' una giustizia cosi` facile , cosi` naturale ! alcune forse , pur troppo , d' invidia di codesta vostra sciagurata potenza , di codesta , fino ad oggi , deplorabile sicurezza d' animo . Ma quando voi stesso sorgerete a condannare la vostra vita , ad accusar voi stesso , allora ! allora Dio sara` glorificato ! E voi domandate cosa Dio possa far di voi ? Chi son io pover' uomo , che sappia dirvi fin d' ora che profitto possa ricavar da voi un tal Signore ? cosa possa fare di codesta volonta` impetuosa , di codesta imperturbata costanza , quando l' abbia animata , infiammata d' amore , di speranza , di pentimento ? Chi siete voi , pover' uomo , che vi pensiate d' aver saputo da voi immaginare e fare cose piu` grandi nel male , che Dio non possa farvene volere e operare nel bene ? Cosa puo` Dio far di voi ? E perdonarvi ? e farvi salvo ? e compire in voi l' opera della redenzione ? Non son cose magnifiche e degne di Lui ? Oh pensate ! se io omiciattolo , io miserabile , e pur cosi` pieno di me stesso , io qual mi sono , mi struggo ora tanto della vostra salute , che per essa darei con gaudio - Egli m' e` testimonio - questi pochi giorni che mi rimangono ; oh pensate ! quanta , quale debba essere la carita` di Colui che m' infonde questa cosi` imperfetta , ma cosi` viva ; come vi ami , come vi voglia Quello che mi comanda e m' ispira un amore per voi che mi divora ! A misura che queste parole uscivan dal suo labbro , il volto , lo sguardo , ogni moto ne spirava il senso . La faccia del suo ascoltatore , di stravolta e convulsa , si fece da principio attonita e intenta ; poi si compose a una commozione piu` profonda e meno angosciosa ; i suoi occhi , che dall' infanzia piu` non conoscevan le lacrime , si gonfiarono ; quando le parole furon cessate , si copri` il viso con le mani , e diede in un dirotto pianto , che fu come l' ultima e piu` chiara risposta . - Dio grande e buono ! - esclamo` Federigo , alzando gli occhi e le mani al cielo : - che ho mai fatto io , servo inutile , pastore sonnolento , perche Voi mi chiamaste a questo convito di grazia , perche mi faceste degno d' assistere a un si` giocondo prodigio ! - Cosi` dicendo , stese la mano a prender quella dell' innominato . - No ! - grido` questo , - no ! lontano , lontano da me voi : non lordate quella mano innocente e benefica . Non sapete tutto cio` che ha fatto questa che volete stringere . - Lasciate , - disse Federigo , prendendola con amorevole violenza , - lasciate ch' io stringa codesta mano che riparera` tanti torti , che spargera` tante beneficenze , che sollevera` tanti afflitti , che si stendera` disarmata , pacifica , umile a tanti nemici . - troppo ! - disse , singhiozzando , l' innominato . - Lasciatemi , monsignore ; buon Federigo , lasciatemi . Un popolo affollato v' aspetta ; tant' anime buone , tant' innocenti , tanti venuti da lontano , per vedervi una volta , per sentirvi : e voi vi trattenete ... con chi ! - Lasciamo le novantanove pecorelle , - rispose il cardinale : - sono in sicuro sul monte : io voglio ora stare con quella ch' era smarrita . Quell' anime son forse ora ben piu` contente , che di vedere questo povero vescovo . Forse Dio , che ha operato in voi il prodigio della misericordia , diffonde in esse una gioia di cui non sentono ancora la cagione . Quel popolo e` forse unito a noi senza saperlo : forse lo Spirito mette ne' loro cuori un ardore indistinto di carita` , una preghiera ch' esaudisce per voi , un rendimento di grazie di cui voi siete l' oggetto non ancor conosciuto - . Cosi` dicendo , stese le braccia al collo dell' innominato ; il quale , dopo aver tentato di sottrarsi , e resistito un momento , cedette , come vinto da quell' impeto di carita` , abbraccio` anche lui il cardinale , e abbandono` sull' omero di lui il suo volto tremante e mutato . Le sue lacrime ardenti cadevano sulla porpora incontaminata di Federigo ; e le mani incolpevoli di questo stringevano affettuosamente quelle membra , premevano quella casacca , avvezza a portar l' armi della violenza e del tradimento . L' innominato , sciogliendosi da quell' abbraccio , si copri` di nuovo gli occhi con una mano , e , alzando insieme la faccia , esclamo` : - Dio veramente grande ! Dio veramente buono ! io mi conosco ora , comprendo chi sono ; le mie iniquita` mi stanno davanti ; ho ribrezzo di me stesso ; eppure ... ! eppure provo un refrigerio , una gioia , si` una gioia , quale non ho provata mai in tutta questa mia orribile vita ! un saggio , - disse Federigo , - che Dio vi da` per cattivarvi al suo servizio , per animarvi ad entrar risolutamente nella nuova vita in cui avrete tanto da disfare , tanto da riparare , tanto da piangere ! - Me sventurato ! - esclamo` il signore , - quante , quante ... cose , le quali non potro` se non piangere ! Ma almeno ne ho d' intraprese , d' appena avviate , che posso , se non altro , rompere a mezzo : una ne ho , che posso romper subito , disfare , riparare . Federigo si mise in attenzione ; e l' innominato racconto` brevemente , ma con parole d' esecrazione anche piu` forti di quelle che abbiamo adoprato noi , la prepotenza fatta a Lucia , i terrori , i patimenti della poverina , e come aveva implorato , e la smania che quell' implorare aveva messa addosso a lui , e come essa era ancor nel castello ... - Ah , non perdiam tempo ! - esclamo` Federigo , ansante di pieta` e di sollecitudine . - Beato voi ! Questo e` pegno del perdono di Dio ! far che possiate diventare strumento di salvezza a chi volevate esser di rovina . Dio vi benedica ! Dio v' ha benedetto ! Sapete di dove sia questa povera nostra travagliata ? Il signore nomino` il paese di Lucia . - Non e` lontano di qui , - disse il cardinale : - lodato sia Dio ; e probabilmente ... - Cosi` dicendo , corse a un tavolino , e scosse un campanello . E subito entro` con ansieta` il cappellano crocifero , e per la prima cosa , guardo` l' innominato ; e vista quella faccia mutata , e quegli occhi rossi di pianto , guardo` il cardinale ; e sotto quell' inalterabile compostezza , scorgendogli in volto come un grave contento , e una premura quasi impaziente , era per rimanere estatico con la bocca aperta , se il cardinale non l' avesse subito svegliato da quella contemplazione , domandandogli se , tra i parrochi radunati li` , si trovasse quello di *** . - C' e` , monsignore illustrissimo , - rispose il cappellano . - Fatelo venir subito , - disse Federigo , - e con lui il parroco qui della chiesa . Il cappellano usci` , e ando` nella stanza dov' eran que' preti riuniti : tutti gli occhi si rivolsero a lui . Lui , con la bocca tuttavia aperta , col viso ancor tutto dipinto di quell' estasi , alzando le mani , e movendole per aria , disse : - signori ! signori ! haec mutatio dexterae Excelsi - . E stette un momento senza dir altro . Poi , ripreso il tono e la voce della carica , soggiunse : - sua signoria illustrissima e reverendissima vuole il signor curato della parrocchia , e il signor curato di *** . Il primo chiamato venne subito avanti , e nello stesso tempo , usci` di mezzo alla folla un : - io ? - strascicato , con un' intonazione di maraviglia . - Non e` lei il signor curato di *** ? - riprese il cappellano . - Per l' appunto ; ma ... - Sua signoria illustrissima e reverendissima vuol lei . - Me ? - disse ancora quella voce , significando chiaramente in quel monosillabo : come ci posso entrar io ? Ma questa volta , insieme con la voce , venne fuori l' uomo , don Abbondio in persona , con un passo forzato , e con un viso tra l' attonito e il disgustato . Il cappellano gli fece un cenno con la mano , che voleva dire : a noi , andiamo ; ci vuol tanto ? E precedendo i due curati , ando` all' uscio , l' apri` , e gl' introdusse . Il cardinale lascio` andar la mano dell' innominato , col quale intanto aveva concertato quello che dovevan fare ; si discosto` un poco , e chiamo` con un cenno il curato della chiesa . Gli disse in succinto di che si trattava ; e se saprebbe trovar subito una buona donna che volesse andare in una lettiga al castello , a prender Lucia : una donna di cuore e di testa , da sapersi ben governare in una spedizione cosi` nuova , e usar le maniere piu` a proposito , trovar le parole piu` adattate , a rincorare , a tranquillizzare quella poverina , a cui , dopo tante angosce , e in tanto turbamento , la liberazione stessa poteva metter nell' animo una nuova confusione . Pensato un momento , il curato disse che aveva la persona a proposito , e usci` . Il cardinale chiamo` con un altro cenno il cappellano , al quale ordino` che facesse preparare subito la lettiga e i lettighieri , e sellare due mule . Uscito anche il cappellano , si volto` a don Abbondio . Questo , che gia` gli era vicino , per tenersi lontano da quell' altro signore , e che intanto dava un' occhiatina di sotto in su ora all' uno ora all' altro , seguitando a almanaccar tra se' che cosa mai potesse essere tutto quel rigiri`o , s' accosto` di piu` , fece una riverenza , e disse : - m' hanno significato che vossignoria illustrissima mi voleva me ; ma io credo che abbiano sbagliato . - Non hanno sbagliato , - rispose Federigo : - ho una buona nuova da darvi , e un consolante , un soavissimo incarico . Una vostra parrocchiana , che avrete pianta per ismarrita , Lucia Mondella , e` ritrovata , e` qui vicino , in casa di questo mio caro amico ; e voi anderete ora con lui , e con una donna che il signor curato di qui e` andato a cercare , anderete , dico , a prendere quella vostra creatura , e l' accompagnerete qui . Don Abbondio fece di tutto per nascondere la noia , che dico ? l' affanno e l' amaritudine che gli dava una tale proposta , o comando che fosse ; e non essendo piu` a tempo a sciogliere e a scomporre un versaccio gia` formato sulla sua faccia , lo nascose , chinando profondamente la testa , in segno d' ubbidienza . E non l' alzo` che per fare un altro profondo inchino all' innominato , con un' occhiata pietosa che diceva : sono nelle vostre mani : abbiate misericordia : parcere subjectis . Gli domando` poi il cardinale , che parenti avesse Lucia . - Di stretti , e con cui viva , o vivesse , non ha che la madre , - rispose don Abbondio . - E questa si trova al suo paese ? - Monsignor , si` . - Giacche' , - riprese Federigo , - quella povera giovine non potra` esser cosi` presto restituita a casa sua , le sara` una gran consolazione di veder subito la madre : quindi , se il signor curato di qui non torna prima ch' io vada in chiesa , fatemi voi il piacere di dirgli che trovi un baroccio o una cavalcatura ; e spedisca un uomo di giudizio a cercar quella donna , per condurla qui . - E se andassi io ? - disse don Abbondio . - No , no , voi : v' ho gia` pregato d' altro , - rispose il cardinale . - Dicevo , - replico` don Abbondio , - per disporre quella povera madre . una donna molto sensitiva ; e ci vuole uno che la conosca , e la sappia prendere per il suo verso , per non farle male in vece di bene . - E per questo , vi prego d' avvertire il signor curato che scelga un uomo di proposito : voi siete molto piu` necessario altrove , - rispose il cardinale . E avrebbe voluto dire : quella povera giovine ha molto piu` bisogno di veder subito una faccia conosciuta , una persona sicura , in quel castello , dopo tant' ore di spasimo , e in una terribile oscurita` dell' avvenire . Ma questa non era ragione da dirsi cosi` chiaramente davanti a quel terzo . Parve pero` strano al cardinale che don Abbondio non l' avesse intesa per aria , anzi pensata da se' ; e cosi` fuor di luogo gli parve la proposta e l' insistenza , che penso` doverci esser sotto qualche cosa . Lo guardo` in viso , e vi scopri` facilmente la paura di viaggiare con quell' uomo tremendo , d' andare in quella casa , anche per pochi momenti . Volendo quindi dissipare affatto quell' ombre codarde , e non piacendogli di tirare in disparte il curato e di bisbigliar con lui in segreto , mentre il suo nuovo amico era li` in terzo , penso` che il mezzo piu` opportuno era di far cio` che avrebbe fatto anche senza questo motivo , parlare all' innominato medesimo ; e dalle sue risposte don Abbondio intenderebbe finalmente che quello non era piu` uomo da averne paura . S' avvicino` dunque all' innominato , e con quell' aria di spontanea confidenza , che si trova in una nuova e potente affezione , come in un' antica intrinsichezza , - non crediate , - gli disse , - ch' io mi contenti di questa visita per oggi . Voi tornerete , n' e` vero ? in compagnia di questo ecclesiastico dabbene ? - S' io tornero` ? - rispose l' innominato : - quando voi mi rifiutaste , rimarrei ostinato alla vostra porta , come il povero . Ho bisogno di parlarvi ! ho bisogno di sentirvi , di vedervi ! ho bisogno di voi ! Federigo gli prese la mano , gliela strinse , e disse : - favorirete dunque di restare a desinare con noi . V' aspetto . Intanto , io vo a pregare , e a render grazie col popolo ; e voi a cogliere i primi frutti della misericordia . Don Abbondio , a quelle dimostrazioni , stava come un ragazzo pauroso , che veda uno accarezzar con sicurezza un suo cagnaccio grosso , rabbuffato , con gli occhi rossi , con un nomaccio famoso per morsi e per ispaventi , e senta dire al padrone che il suo cane e` un buon bestione , quieto , quieto : guarda il padrone , e non contraddice ne' approva ; guarda il cane , e non ardisce accostarglisi , per timore che il buon bestione non gli mostri i denti , fosse anche per fargli le feste ; non ardisce allontanarsi , per non farsi scorgere ; e dice in cuor suo : oh se fossi a casa mia ! Al cardinale , che s' era mosso per uscire , tenendo sempre per la mano e conducendo seco l' innominato , diede di nuovo nell' occhio il pover' uomo , che rimaneva indietro , mortificato , malcontento , facendo il muso senza volerlo . E pensando che forse quel dispiacere gli potesse anche venire dal parergli d' esser trascurato , e come lasciato in un canto , tanto piu` in paragone d' un facinoroso cosi` ben accolto , cosi` accarezzato , se gli volto` nel passare , si fermo` un momento , e con un sorriso amorevole , gli disse : - signor curato , voi siete sempre con me nella casa del nostro buon Padre ; ma questo ... questo perierat , et inventus est . - Oh quanto me ne rallegro ! - disse don Abbondio , facendo una gran riverenza a tutt' e due in comune . L' arcivescovo ando` avanti , spinse l' uscio , che fu subito spalancato di fuori da due servitori , che stavano uno di qua e uno di la` : e la mirabile coppia apparve agli sguardi bramosi del clero raccolto nella stanza . Si videro que' due volti sui quali era dipinta una commozione diversa , ma ugualmente profonda ; una tenerezza riconoscente , un' umile gioia nell' aspetto venerabile di Federigo ; in quello dell' innominato , una confusione temperata di conforto , un nuovo pudore , una compunzione , dalla quale pero` traspariva tuttavia il vigore di quella selvaggia e risentita natura . E si seppe poi , che a piu` d' uno de' riguardanti era allora venuto in mente quel detto d' Isaia : il lupo e l' agnello andranno ad un pascolo ; il leone e il bue mangeranno insieme lo strame . Dietro veniva don Abbondio , a cui nessuno bado` . Quando furono nel mezzo della stanza , entro` dall' altra parte l' aiutante di camera del cardinale , e gli s' accosto` , per dirgli che aveva eseguiti gli ordini comunicatigli dal cappellano ; che la lettiga e le due mule eran preparate , e s' aspettava soltanto la donna che il curato avrebbe condotta . Il cardinale gli disse che , appena arrivato questo , lo facesse parlar subito con don Abbondio : e tutto poi fosse agli ordini di questo e dell' innominato ; al quale strinse di nuovo la mano , in atto di commiato , dicendo : - v' aspetto - . Si volto` a salutar don Abbondio , e s' avvio` dalla parte che conduceva alla chiesa . Il clero gli ando` dietro , tra in folla e in processione : i due compagni di viaggio rimasero soli nella stanza . Stava l' innominato tutto raccolto in se' , pensieroso , impaziente che venisse il momento d' andare a levar di pene e di carcere la sua Lucia : sua ora in un senso cosi` diverso da quello che lo fosse il giorno avanti : e il suo viso esprimeva un' agitazione concentrata , che all' occhio ombroso di don Abbondio poteva facilmente parere qualcosa di peggio . Lo sogguardava , avrebbe voluto attaccare un discorso amichevole ; ma , cosa devo dirgli ? - pensava : - devo dirgli ancora : mi rallegro ? Mi rallegro di che ? che essendo stato finora un demonio , vi siate finalmente risoluto di diventare un galantuomo come gli altri ? Bel complimento ! Eh eh eh ! in qualunque maniera io le rigiri , le congratulazioni non vorrebbero dir altro che questo . E se sara` poi vero che sia diventato galantuomo : cosi` a un tratto ! Delle dimostrazioni se ne fanno tante a questo mondo , e per tante cagioni ! Che so io , alle volte ? E intanto mi tocca a andar con lui ! in quel castello ! Oh che storia ! che storia ! che storia ! Chi me l' avesse detto stamattina ! Ah , se posso uscirne a salvamento , m' ha da sentire la signora Perpetua , d' avermi cacciato qui per forza , quando non c' era necessita` , fuor della mia pieve : e che tutti i parrochi d' intorno accorrevano , anche piu` da lontano ; e che non bisognava stare indietro ; e che questo , e che quest' altro ; e imbarcarmi in un affare di questa sorte ! Oh povero me ! Eppure qualcosa bisognera` dirgli a costui . E pensa e ripensa , aveva trovato che gli avrebbe potuto dire : non mi sarei mai aspettato questa fortuna d' incontrarmi in una cosi` rispettabile compagnia ; e stava per aprir bocca , quando entro` l' aiutante di camera , col curato del paese , il quale annunzio` che la donna era pronta nella lettiga ; e poi si volto` a don Abbondio , per ricevere da lui l' altra commissione del cardinale . Don Abbondio se ne sbrigo` come pote' , in quella confusione di mente ; e accostatosi poi all' aiutante , gli disse : - mi dia almeno una bestia quieta ; perche' , dico la verita` , sono un povero cavalcatore . - Si figuri , - rispose l' aiutante , con un mezzo sogghigno : - e` la mula del segretario , che e` un letterato . - Basta ... - replico` don Abbondio , e continuo` pensando : il cielo me la mandi buona . Il signore s' era incamminato di corsa , al primo avviso : arrivato all' uscio , s' accorse di don Abbondio , ch' era rimasto indietro . Si fermo` ad aspettarlo ; e quando questo arrivo` frettoloso , in aria di chieder perdono , l' inchino` , e lo fece passare avanti , con un atto cortese e umile : cosa che raccomodo` alquanto lo stomaco al povero tribolato . Ma appena messo piede nel cortiletto , vide un' altra novita` che gli guasto` quella poca consolazione ; vide l' innominato andar verso un canto , prender per la canna , con una mano , la sua carabina , poi per la cigna con l' altra , e , con un movimento spedito , come se facesse l' esercizio , mettersela ad armacollo . Ohi ! ohi ! ohi ! - penso` don Abbondio : - cosa vuol farne di quell' ordigno , costui ? Bel cilizio , bella disciplina da convertito ! E se gli salta qualche grillo ? Oh che spedizione ! oh che spedizione ! Se quel signore avesse potuto appena sospettare che razza di pensieri passavano per la testa al suo compagno , non si puo` dire cosa avrebbe fatto per rassicurarlo ; ma era lontano le mille miglia da un tal sospetto ; e don Abbondio stava attento a non far nessun atto che significasse chiaramente : non mi fido di vossignoria . Arrivati all' uscio di strada , trovarono le due cavalcature in ordine : l' innominato salto` su quella che gli fu presentata da un palafreniere . - Vizi non ne ha ? - disse all' aiutante di camera don Abbondio , rimettendo in terra il piede , che aveva gia` alzato verso la staffa . - Vada pur su di buon animo : e` un agnello - . Don Abbondio , arrampicandosi alla sella , sorretto dall' aiutante , su , su , su , e` a cavallo . La lettiga , ch' era innanzi qualche passo , portata da due mule , si mosse , a una voce del lettighiero ; e la comitiva parti` . Si doveva passar davanti alla chiesa piena zeppa di popolo , per una piazzetta piena anch' essa d' altro popolo del paese e forestieri , che non avevan potuto entrare in quella . Gia` la gran nuova era corsa ; e all' apparir della comitiva , all' apparir di quell' uomo , oggetto ancor poche ore prima di terrore e d' esecrazione , ora di lieta maraviglia , s' alzo` nella folla un mormori`o quasi d' applauso ; e facendo largo , si faceva insieme alle spinte , per vederlo da vicino . La lettiga passo` , l' innominato passo` ; e davanti alla porta spalancata della chiesa , si levo` il cappello , e chino` quella fronte tanto temuta , fin sulla criniera della mula , tra il susurro di cento voci che dicevano : Dio la benedica ! Don Abbondio si levo` anche lui il cappello , si chino` , si raccomando` al cielo ; ma sentendo il concerto solenne de' suoi confratelli che cantavano a distesa , provo` un' invidia , una mesta tenerezza , un accoramento tale , che duro` fatica a tener le lacrime . Fuori poi dell' abitato , nell' aperta campagna , negli andirivieni talvolta affatto deserti della strada , un velo piu` nero si stese sui suoi pensieri . Altro oggetto non aveva su cui riposar con fiducia lo sguardo , che il lettighiero , il quale , essendo al servizio del cardinale , doveva essere certamente un uomo dabbene , e insieme non aveva aria d' imbelle . Ogni tanto , comparivano viandanti , anche a comitive , che accorrevano per vedere il cardinale ; ed era un ristoro per don Abbondio ; ma passeggiero , ma s' andava verso quella valle tremenda , dove non s' incontrerebbe che sudditi dell' amico : e che sudditi ! Con l' amico avrebbe desiderato ora piu` che mai d' entrare in discorso , tanto per tastarlo sempre piu` , come per tenerlo in buona ; ma vedendolo cosi` soprappensiero , gliene passava la voglia . Dovette dunque parlar con se stesso ; ed ecco una parte di cio` che il pover' uomo si disse in quel tragitto : che' , a scriver tutto , ci sarebbe da farne un libro . un gran dire che tanto i santi come i birboni gli abbiano a aver l' argento vivo addosso , e non si contentino d' esser sempre in moto loro , ma voglian tirare in ballo , se potessero , tutto il genere umano ; e che i piu` faccendoni mi devan proprio venire a cercar me , che non cerco nessuno , e tirarmi per i capelli ne' loro affari : io che non chiedo altro che d' esser lasciato vivere ! Quel matto birbone di don Rodrigo ! Cosa gli mancherebbe per esser l' uomo il piu` felice di questo mondo , se avesse appena un pochino di giudizio ? Lui ricco , lui giovine , lui rispettato , lui corteggiato : gli da` noia il bene stare ; e bisogna che vada accattando guai per se' e per gli altri . Potrebbe far l' arte di Michelaccio ; no signore : vuol fare il mestiere di molestar le femmine : il piu` pazzo , il piu` ladro , il piu` arrabbiato mestiere di questo mondo ; potrebbe andare in paradiso in carrozza , e vuol andare a casa del diavolo a pie` zoppo . E costui ... ! E qui lo guardava , come se avesse sospetto che quel costui sentisse i suoi pensieri , costui , dopo aver messo sottosopra il mondo con le scelleratezze , ora lo mette sottosopra con la conversione ... se sara` vero . Intanto tocca a me a farne l' esperienza ! ... finita : quando son nati con quella smania in corpo , bisogna che faccian sempre fracasso . Ci vuol tanto a fare il galantuomo tutta la vita , com' ho fatt' io ? No signore : si deve squartare , ammazzare , fare il diavolo ... oh povero me ! ... e poi uno scompiglio , anche per far penitenza . La penitenza , quando s' ha buona volonta` , si puo` farla a casa sua , quietamente , senza tant' apparato , senza dar tant' incomodo al prossimo . E sua signoria illustrissima , subito subito , a braccia aperte , caro amico , amico caro ; stare a tutto quel che gli dice costui , come se l' avesse visto far miracoli ; e prendere addirittura una risoluzione , mettercisi dentro con le mani e co' piedi , presto di qua , presto di la` : a casa mia si chiama precipitazione . E senza avere una minima caparra , dargli in mano un povero curato ! questo si chiama giocare un uomo a pari e caffo . Un vescovo santo , com' e` lui , de' curati dovrebbe esserne geloso , come della pupilla degli occhi suoi . Un pochino di flemma , un pochino di prudenza , un pochino di carita` , mi pare che possa stare anche con la santita` ... E se fosse tutto un' apparenza ? Chi puo` conoscer tutti i fini degli uomini ? e dico degli uomini come costui ? A pensare che mi tocca a andar con lui , a casa sua ! Ci puo` esser sotto qualche diavolo : oh povero me ! e` meglio non ci pensare . Che imbroglio e` questo di Lucia ? Che ci fosse un' intesa con don Rodrigo ? che gente ! ma almeno la cosa sarebbe chiara . Ma come l' ha avuta nell' unghie costui ? Chi lo sa ? tutto un segreto con monsignore : e a me che mi fanno trottare in questa maniera , non si dice nulla . Io non mi curo di sapere i fatti degli altri ; ma quando uno ci ha a metter la pelle , ha anche ragione di sapere . Se fosse proprio per andare a prendere quella povera creatura , pazienza ! Benche' , poteva ben condurla con se' addirittura . E poi , se e` cosi` convertito , se e` diventato un santo padre , che bisogno c' era di me ? Oh che caos ! Basta ; voglia il cielo che la sia cosi` : sara` stato un incomodo grosso , ma pazienza ! Saro` contento anche per quella povera Lucia : anche lei deve averla scampata grossa ; sa il cielo cos' ha patito : la compatisco ; ma e` nata per la mia rovina ... Almeno potessi vedergli proprio in cuore a costui , come la pensa . Chi lo puo` conoscere ? Ecco li` , ora pare sant' Antonio nel deserto ; ora pare Oloferne in persona . Oh povero me ! povero me ! Basta : il cielo e` in obbligo d' aiutarmi , perche' non mi ci son messo io di mio capriccio . Infatti , sul volto dell' innominato si vedevano , per dir cosi` , passare i pensieri , come , in un' ora burrascosa , le nuvole trascorrono dinanzi alla faccia del sole , alternando ogni momento una luce arrabbiata e un freddo buio . L' animo , ancor tutto inebriato dalle soavi parole di Federigo , e come rifatto e ringiovanito nella nuova vita , s' elevava a quell' idee di misericordia , di perdono e d' amore ; poi ricadeva sotto il peso del terribile passato . Correva con ansieta` a cercare quali fossero le iniquita` riparabili , cosa si potesse troncare a mezzo , quali i rimedi piu` espedienti e piu` sicuri , come scioglier tanti nodi , che fare di tanti complici : era uno sbalordimento a pensarci . A quella stessa spedizione , ch' era la piu` facile e cosi` vicina al termine , andava con un' impazienza mista d' angoscia , pensando che intanto quella creatura pativa , Dio sa quanto , e che lui , il quale pure si struggeva di liberarla , era lui che la teneva intanto a patire . Dove c' eran due strade , il lettighiero si voltava , per saper quale dovesse prendere : l' innominato gliel' indicava con la mano , e insieme accennava di far presto . Entrano nella valle . Come stava allora il povero don Abbondio ! Quella valle famosa , della quale aveva sentito raccontar tante storie orribili , esserci dentro : que' famosi uomini , il fiore della braveria d' Italia , quegli uomini senza paura e senza misericordia , vederli in carne e in ossa ; incontrarne uno o due o tre a ogni voltata di strada . Si chinavano sommessamente al signore ; ma certi visi abbronzati ! certi baffi irti ! certi occhiacci , che a don Abbondio pareva che volessero dire : fargli la festa a quel prete ? A segno che , in un punto di somma costernazione , gli venne detto tra se' : gli avessi maritati ! non mi poteva accader di peggio . Intanto s' andava avanti per un sentiero sassoso , lungo il torrente : al di la` quel prospetto di balze aspre , scure , disabitate ; al di qua quella popolazione da far parer desiderabile ogni deserto : Dante non istava peggio nel mezzo di Malebolge . Passan davanti la Malanotte ; bravacci sull' uscio , inchini al signore , occhiate al suo compagno e alla lettiga . Coloro non sapevan cosa si pensare : gia` la partenza dell' innominato solo , la mattina , aveva dello straordinario ; il ritorno non lo era meno . Era una preda che conduceva ? E come l' aveva fatta da se' ? E come una lettiga forestiera ? E di chi poteva esser quella livrea ? Guardavano , guardavano , ma nessuno si moveva , perche' questo era l' ordine che il padrone dava loro con dell' occhiate . Fanno la salita , sono in cima . I bravi che si trovan sulla spianata e sulla porta , si ritirano di qua e di la` , per lasciare il passo libero : l' innominato fa segno che non si movan di piu` ; sprona , e passa davanti alla lettiga ; accenna al lettighiero e a don Abbondio che lo seguano ; entra in un primo cortile , da quello in un secondo ; va verso un usciolino , fa stare indietro con un gesto un bravo che accorreva per tenergli la staffa , e gli dice : - tu sta' costi` , e non venga nessuno - . Smonta , lega in fretta la mula a un' inferriata , va alla lettiga , s' accosta alla donna , che aveva tirata la tendina , e le dice sottovoce : - consolatela subito ; fatele subito capire che e` libera , in mano d' amici . Dio ve ne rendera` merito - . Poi fa cenno al lettighiero , che apra ; poi s' avvicina a don Abbondio , e , con un sembiante cosi` sereno come questo non gliel aveva ancor visto , ne' credeva che lo potesse avere , con dipintavi la gioia dell' opera buona che finalmente stava per compire , gli dice , ancora sotto voce : - signor curato , non le chiedo scusa dell' incomodo che ha per cagion mia : lei lo fa per Uno che paga bene , e per questa sua poverina - . Cio` detto , prende con una mano il morso , con l' altra la staffa , per aiutar don Abbondio a scendere . Quel volto , quelle parole , quell' atto , gli avevan dato la vita . Mise un sospiro , che da un' ora gli s' aggirava dentro , senza mai trovar l' uscita ; si chino` verso l' innominato , rispose a voce bassa bassa : - le pare ? Ma , ma , ma , ma , ... ! - e sdrucciolo` alla meglio dalla sua cavalcatura . L' innominato lego` anche quella , e detto al lettighiero che stesse li` a aspettare , si levo` una chiave di tasca , apri` l' uscio , entro` , fece entrare il curato e la donna , s' avvio` davanti a loro alla scaletta ; e tutt' e tre salirono in silenzio . Lucia s' era risentita da poco tempo ; e di quel tempo una parte aveva penato a svegliarsi affatto , a separar le torbide visioni del sonno dalle memorie e dall' immagini di quella realta` troppo somigliante a una funesta visione d' infermo . La vecchia le si era subito avvicinata , e , con quella voce forzatamente umile , le aveva detto : - ah ! avete dormito ? Avreste potuto dormire in letto : ve l' ho pur detto tante volte ier sera - . E non ricevendo risposta , aveva continuato , sempre con un tono di supplicazione stizzosa : - mangiate una volta : abbiate giudizio . Uh come siete brutta ! Avete bisogno di mangiare . E poi se , quando torna , la piglia con me ? - No , no ; voglio andar via , voglio andar da mia madre . Il padrone me l' ha promesso , ha detto : domattina . Dov' e` il padrone ? - uscito ; m' ha detto che tornera` presto , e che fara` tutto quel che volete . - Ha detto cosi` ? ha detto cosi` ? Ebbene ; io voglio andar da mia madre ; subito , subito . Ed ecco si sente un calpesti`o nella stanza vicina ; poi un picchio all' uscio . La vecchia accorre , domanda : - chi e` ? - Apri , - risponde sommessamente la nota voce . La vecchia tira il paletto ; l' innominato , spingendo leggermente i battenti , fa un po' di spiraglio : ordina alla vecchia di venir fuori , fa entrar subito don Abbondio con la buona donna . Socchiude poi di nuovo l' uscio , si ferma dietro a quello , e manda la vecchia in una parte lontana del castellaccio ; come aveva gia` mandata via anche l' altra donna che stava fuori , di guardia . Tutto questo movimento , quel punto d' aspetto , il primo apparire di persone nuove , cagionarono un soprassalto d' agitazione a Lucia , alla quale , se lo stato presente era intollerabile , ogni cambiamento pero` era motivo di sospetto e di nuovo spavento . Guardo` , vide un prete , una donna ; si rincoro` alquanto : guarda piu` attenta : e` lui , o non e` lui ? Riconosce don Abbondio , e rimane con gli occhi fissi , come incantata . La donna , andatale vicino , si chino` sopra di lei , e , guardandola pietosamente , prendendole le mani , come per accarezzarla e alzarla a un tempo , le disse : - oh poverina ! venite , venite con noi . - Chi siete ? - le domando` Lucia ; ma , senza aspettar la risposta , si volto` ancora a don Abbondio , che s' era trattenuto discosto due passi , con un viso , anche lui , tutto compassionevole ; lo fisso` di nuovo , e esclamo` : - lei ! e` lei ? il signor curato ? Dove siamo ? ... Oh povera me ! son fuori di sentimento ! - No , no , - rispose don Abbondio : - son io davvero : fatevi coraggio . Vedete ? siam qui per condurvi via . Son proprio il vostro curato , venuto qui apposta , a cavallo ... Lucia , come riacquistate in un tratto tutte le sue forze , si rizzo` precipitosamente ; poi fisso` ancora lo sguardo su que' due visi , e disse : - e` dunque la Madonna che vi ha mandati . - Io credo di si` , - disse la buona donna . - Ma possiamo andar via , possiamo andar via davvero ? - riprese Lucia , abbassando la voce , e con uno sguardo timido e sospettoso . - E tutta quella gente ... ? - continuo` , con le labbra contratte e tremanti di spavento e d' orrore : - e quel signore ... ! quell' uomo ... ! Gia` , me l' aveva promesso ... - qui anche lui in persona , venuto apposta con noi , - disse don Abbondio : - e` qui fuori che aspetta . Andiamo presto ; non lo facciamo aspettare , un par suo . Allora , quello di cui si parlava , spinse l' uscio , e si fece vedere ; Lucia , che poco prima lo desiderava , anzi , non avendo speranza in altra cosa del mondo , non desiderava che lui , ora , dopo aver veduti visi , e sentite voci amiche , non pote' reprimere un subitaneo ribrezzo ; si riscosse , ritenne il respiro , si strinse alla buona donna , e le nascose il viso in seno . L' innominato , alla vista di quell' aspetto sul quale gia` la sera avanti non aveva potuto tener fermo lo sguardo , di quell' aspetto reso ora piu` squallido , sbattuto , affannato dal patire prolungato e dal digiuno , era rimasto li` fermo , quasi sull' uscio ; nel veder poi quell' atto di terrore , abbasso` gli occhi , stette ancora un momento immobile e muto ; indi rispondendo a cio` che la poverina non aveva detto , - e` vero , - esclamo` : - perdonatemi ! - Viene a liberarvi ; non e` piu` quello ; e` diventato buono : sentite che vi chiede perdono ? - diceva la buona donna all' orecchio di Lucia . - Si puo` dir di piu` ? Via , su quella testa ; non fate la bambina ; che possiamo andar presto , - le diceva don Abbondio . Lucia alzo` la testa , guardo` l' innominato , e , vedendo bassa quella fronte , atterrato e confuso quello sguardo , presa da un misto sentimento di conforto , di riconoscenza e di pieta` , disse : - oh , il mio signore ! Dio le renda merito della sua misericordia ! - E a voi , cento volte , il bene che mi fanno codeste vostre parole . Cosi` detto , si volto` , ando` verso l' uscio , e usci` il primo . Lucia , tutta rianimata , con la donna che le dava braccio , gli ando` dietro ; don Abbondio in coda . Scesero la scala , arrivarono all' uscio che metteva nel cortile . L' innominato lo spalanco` , ando` alla lettiga , apri` lo sportello , e , con una certa gentilezza quasi timida - due cose nuove in lui - sorreggendo il braccio di Lucia , l' aiuto` ad entrarvi , poi la buona donna . Slego` quindi la mula di don Abbondio , e l' aiuto` anche lui a montare . - Oh che degnazione ! - disse questo ; e monto` molto piu` lesto che non avesse fatto la prima volta . La comitiva si mosse quando l' innominato fu anche lui a cavallo . La sua fronte s' era rialzata ; lo sguardo aveva ripreso la solita espressione d' impero . I bravi che incontrava , vedevan bene sul suo viso i segni d' un forte pensiero , d' una preoccupazione straordinaria ; ma non capivano , ne' potevan capire piu` in la` . Al castello , non si sapeva ancor nulla della gran mutazione di quell' uomo ; e per congettura , certo , nessun di coloro vi sarebbe arrivato . La buona donna aveva subito tirate le tendine della lettiga : prese poi affettuosamente le mani di Lucia , s' era messa a confortarla , con parole di pieta` , di congratulazione e di tenerezza . E vedendo come , oltre la fatica di tanto travaglio sofferto , la confusione e l' oscurita` degli avvenimenti impedivano alla poverina di sentir pienamente la contentezza della sua liberazione , le disse quanto poteva trovar di piu` atto a distrigare , a ravviare , per dir cosi` , i suoi poveri pensieri . Le nomino` il paese dove andavano . - Si` ? - disse Lucia , la qual sapeva ch' era poco discosto dal suo . - Ah Madonna santissima , vi ringrazio ! Mia madre ! mia madre ! - La manderemo a cercar subito , - disse la buona donna , la quale non sapeva che la cosa era gia` fatta . - Si` , si` ; che Dio ve ne renda merito ... E voi , chi siete ? Come siete venuta ... - M' ha mandata il nostro curato , - disse la buona donna : - perche' questo signore , Dio gli ha toccato il cuore - sia benedetto ! - , ed e` venuto al nostro paese , per parlare al signor cardinale arcivescovo - che l' abbiamo la` in visita , quel sant' uomo - , e s' e` pentito de' suoi peccatacci , e vuol mutar vita ; e ha detto al cardinale che aveva fatta rubare una povera innocente , che siete voi , d' intesa con un altro senza timor di Dio , che il curato non m' ha detto chi possa essere . Lucia alzo` gli occhi al cielo . - Lo saprete forse voi , - continuo` la buona donna : - basta ; dunque il signor cardinale ha pensato che , trattandosi d' una giovine , ci voleva una donna per venire in compagnia , e ha detto al curato che ne cercasse una ; e il curato , per sua bonta` , e` venuto da me ... - Oh ! il Signore vi ricompensi della vostra carita` ! - Che dite mai , la mia povera giovine ? E m' ha detto il signor curato , che vi facessi coraggio , e cercassi di sollevarvi subito , e farvi intendere come il Signore v' ha salvata miracolosamente ... - Ah si` ! proprio miracolosamente ; per intercession della Madonna . - Dunque , che stiate di buon animo , e perdonare a chi v' ha fatto del male , e esser contenta che Dio gli abbia usata misericordia , anzi pregare per lui ; che' , oltre all' acquistarne merito , vi sentirete anche allargare il cuore . Lucia rispose con uno sguardo che diceva di si` , tanto chiaro come avrebbero potuto far le parole , e con una dolcezza che le parole non avrebbero saputa esprimere . - Brava giovine ! - riprese la donna : - e trovandosi al nostro paese anche il vostro curato - che ce n' e` tanti tanti , di tutto il contorno , da mettere insieme quattro ufizi generali - , ha pensato il signor cardinale di mandarlo anche lui in compagnia ; ma e` stato di poco aiuto . Gia` l' avevo sentito dire ch' era un uomo da poco ; ma in quest' occasione , ho dovuto proprio vedere che e` piu` impicciato che un pulcin nella stoppa . - E questo ... - domando` Lucia , - questo che e` diventato buono ... chi e` ? - Come ! non lo sapete ? - disse la buona donna , e lo nomino` . - Oh misericordia ! - esclamo` Lucia . Quel nome , quante volte l' aveva sentito ripetere con orrore in piu` d' una storia , in cui figurava sempre come in altre storie quello dell' orco ! E ora , al pensiero d' essere stata nel suo terribil potere , e d' essere sotto la sua guardia pietosa ; al pensiero d' una cosi` orrenda sciagura , e d' una cosi` improvvisa redenzione ; a considerare di chi era quel viso che aveva veduto burbero , poi commosso , poi umiliato , rimaneva come estatica , dicendo solo , ogni poco : - oh misericordia ! - una gran misericordia davvero ! - diceva la buona donna : - dev' essere un gran sollievo per mezzo mondo . A pensare quanta gente teneva sottosopra ; e ora , come m' ha detto il nostro curato ... e poi , solo a guardarlo in viso , e` diventato un santo ! E poi si vedon subito le opere . Dire che questa buona donna non provasse molta curiosita` di conoscere un po' piu` distintamente la grand' avventura nella quale si trovava a fare una parte , non sarebbe la verita` . Ma bisogna dire a sua gloria che , compresa d' una pieta` rispettosa per Lucia , sentendo in certo modo la gravita` e la dignita` dell' incarico che le era stato affidato , non penso` neppure a farle una domanda indiscreta , ne oziosa : tutte le sue parole , in quel tragitto , furono di conforto e di premura per la povera giovine . - Dio sa quant' e` che non avete mangiato ! - Non me ne ricordo piu` ... Da un pezzo . - Poverina ! Avrete bisogno di ristorarvi . - Si` , - rispose Lucia con voce fioca . - A casa mia , grazie a Dio , troveremo subito qualcosa . Fatevi coraggio , che ormai c' e` poco . Lucia si lasciava poi cader languida sul fondo della lettiga , come assopita ; e allora la buona donna la lasciava in riposo . Per don Abbondio questo ritorno non era certo cosi` angoscioso come l' andata di poco prima ; ma non fu neppur esso un viaggio di piacere . Al cessar di quella pauraccia , s' era da principio sentito tutto scarico , ma ben presto cominciarono a spuntargli in cuore cent' altri dispiaceri ; come , quand' e` stato sbarbato un grand' albero , il terreno rimane sgombro per qualche tempo , ma poi si copre tutto d' erbacce . Era diventato piu` sensibile a tutto il resto ; e tanto nel presente , quanto ne' pensieri dell' avvenire , non gli mancava pur troppo materia di tormentarsi . Sentiva ora , molto piu` che nell' andare , l' incomodo di quel modo di viaggiare , al quale non era molto avvezzo ; e specialmente sul principio , nella scesa dal castello al fondo della valle . Il lettighiero , stimolato da' cenni dell' innominato , faceva andar di buon passo le sue bestie ; le due cavalcature andavan dietro dietro , con lo stesso passo ; onde seguiva che , a certi luoghi piu` ripidi , il povero don Abbondio , come se fosse messo a leva per di dietro , tracollava sul davanti , e , per reggersi , doveva appuntellarsi con la mano all' arcione ; e non osava pero` pregare che s' andasse piu` adagio , e dall' altra parte avrebbe voluto esser fuori di quel paese piu` presto che fosse possibile . Oltre di cio` , dove la strada era sur un rialto , sur un ciglione , la mula , secondo l' uso de' pari suoi , pareva che facesse per dispetto a tener sempre dalla parte di fuori , e a metter proprio le zampe sull' orlo ; e don Abbondio vedeva sotto di se' , quasi a perpendicolo , un salto , o come pensava lui , un precipizio . Anche tu , - diceva tra se' alla bestia , - hai quel maledetto gusto d' andare a cercare i pericoli , quando c' e` tanto sentiero ! E tirava la briglia dall' altra parte ; ma inutilmente . Sicche' , al solito , rodendosi di stizza e di paura , si lasciava condurre a piacere altrui . I bravi non gli facevan piu` tanto spavento , ora che sapeva piu` di certo come la pensava il padrone . Ma , - rifletteva pero` , - se la notizia di questa gran conversione si sparge qua dentro , intanto che ci siamo ancora , chi sa come l' intenderanno costoro ! Chi sa cosa nasce ! Che s' andassero a immaginare che sia venuto io a fare il missionario ! Povero me ! mi martirizzano ! Il cipiglio dell' innominato non gli dava fastidio . Per tenere a segno quelle facce li` , - pensava , - non ci vuol meno di questa qui ; lo capisco anch' io ; ma perche' deve toccare a me a trovarmi tra tutti costoro ! Basta ; s' arrivo` in fondo alla scesa , e s' usci` finalmente anche dalla valle . La fronte dell' innominato s' ando` spianando . Anche don Abbondio prese una faccia piu` naturale , sprigiono` alquanto la testa di tra le spalle , sgranchi` le braccia e le gambe , si mise a stare un po' piu` sulla vita , che faceva un tutt' altro vedere , mando` piu` larghi respiri , e , con animo piu` riposato , si mise a considerare altri lontani pericoli . Cosa dira` quel bestione di don Rodrigo ? Rimaner con tanto di naso a questo modo , col danno e con le beffe , figuriamoci se la gli deve parere amara . Ora e` quando fa il diavolo davvero . Sta a vedere che se la piglia anche con me , perche' mi son trovato dentro in questa cerimonia . Se ha avuto cuore fin d' allora di mandare que' due demo`ni a farmi una figura di quella sorte sulla strada , ora poi , chi sa cosa fara` ! Con sua signoria illustrissima non la puo` prendere , che e` un pezzo molto piu` grosso di lui ; li` bisognera` rodere il freno . Intanto il veleno l' avra` in corpo , e sopra qualcheduno lo vorra` sfogare . Come finiscono queste faccende ? I colpi cascano sempre all' ingiu` ; i cenci vanno all' aria . Lucia , di ragione , sua signoria illustrissima pensera` a metterla in salvo : quell' altro poveraccio mal capitato e` fuor del tiro , e ha gia` avuto la sua : ecco che il cencio son diventato io . La sarebbe barbara , dopo tant' incomodi , dopo tante agitazioni , e senza acquistarne merito , che ne dovessi portar la pena io . Cosa fara` ora sua signoria illustrissima per difendermi , dopo avermi messo in ballo ? Mi puo` star mallevadore lui che quel dannato non mi faccia un' azione peggio della prima ? E poi , ha tanti affari per la testa ! mette mano a tante cose ! Come si puo` badare a tutto ? Lascian poi alle volte le cose piu` imbrogliate di prima . Quelli che fanno il bene , lo fanno all' ingrosso : quand' hanno provata quella soddisfazione , n' hanno abbastanza , e non si voglion seccare a star dietro a tutte le conseguenze ; ma coloro che hanno quel gusto di fare il male , ci mettono piu` diligenza , ci stanno dietro fino alla fine , non prendon mai requie , perche' hanno quel canchero che li rode . Devo andar io a dire che son venuto qui per comando espresso di sua signoria illustrissima , e non di mia volonta` ? Parrebbe che volessi tenere dalla parte dell' iniquita` . Oh santo cielo ! Dalla parte dell' iniquita` io ! Per gli spassi che la mi da` ! Basta ; il meglio sara` raccontare a Perpetua la cosa com' e` ; e lascia poi fare a Perpetua a mandarla in giro . Purche' a monsignore non venga il grillo di far qualche pubblicita` , qualche scena inutile , e mettermici dentro anche me . A buon conto , appena siamo arrivati , se e` uscito di chiesa , vado a riverirlo in fretta in fretta ; se no , lascio le mie scuse , e me ne vo diritto diritto a casa mia . Lucia e` bene appoggiata ; di me non ce n' e` piu` bisogno ; e dopo tant' incomodi , posso pretendere anch' io d' andarmi a riposare . E poi ... che non venisse anche curiosita` a monsignore di saper tutta la storia , e mi toccasse a render conto dell' affare del matrimonio ! Non ci mancherebbe altro . E se viene in visita anche alla mia parrocchia ! ... Oh ! sara` quel che sara` ; non vo' confondermi prima del tempo : n' ho abbastanza de' guai . Per ora vo a chiudermi in casa . Fin che monsignore si trova da queste parti , don Rodrigo non avra` faccia di far pazzie . E poi ... E poi ? Ah ! vedo che i miei ultimi anni ho da passarli male ! La comitiva arrivo` che le funzioni di chiesa non erano ancor terminate ; passo` per mezzo alla folla medesima non meno commossa della prima volta ; e poi si divise . I due a cavallo voltarono sur una piazzetta di fianco , in fondo a cui era la casa del parroco ; la lettiga ando` avanti verso quella della buona donna . Don Abbondio fece quello che aveva pensato : appena smontato , fece i piu` sviscerati complimenti all' innominato , e lo prego` di volerlo scusar con monsignore ; che' lui doveva tornare alla parrocchia addirittura , per affari urgenti . Ando` a cercare quel che chiamava il suo cavallo , cioe` il bastone che aveva lasciato in un cantuccio del salotto , e s' incammino` . L' innominato stette a aspettare che il cardinale tornasse di chiesa . La buona donna , fatta seder Lucia nel miglior luogo della sua cucina , s' affaccendava a preparar qualcosa da ristorarla , ricusando , con una certa rustichezza cordiale , i ringraziamenti e le scuse che questa rinnovava ogni tanto . Presto presto , rimettendo stipa sotto un calderotto , dove notava un buon cappone , fece alzare il bollore al brodo , e riempitane una scodella gia` guarnita di fette di pane , pote' finalmente presentarla a Lucia . E nel vedere la poverina a riaversi a ogni cucchiaiata , si congratulava ad alta voce con se stessa che la cosa fosse accaduta in un giorno in cui , com' essa diceva , non c' era il gatto nel fuoco . - Tutti s' ingegnano oggi a far qualcosina , - aggiungeva : - meno que' poveri poveri che stentano a aver pane di vecce e polenta di saggina ; pero` oggi da un signore cosi` caritatevole sperano di buscar tutti qualcosa . Noi , grazie al cielo , non siamo in questo caso : tra il mestiere di mio marito , e qualcosa che abbiamo al sole , si campa . Sicche' mangiate senza pensieri intanto ; che' presto il cappone sara` a tiro , e potrete ristorarvi un po' meglio - . Cosi` detto , ritorno` ad accudire al desinare , e ad apparecchiare . Lucia , tornatele alquanto le forze , e acquietandosele sempre piu` l' animo , andava intanto assettandosi , per un' abitudine , per un istinto di pulizia e di verecondia : rimetteva e fermava le trecce allentate e arruffate , raccomodava il fazzoletto sul seno , e intorno al collo . In far questo , le sue dita s' intralciarono nella corona che ci aveva messa , la notte avanti ; lo sguardo vi corse ; si fece nella mente un tumulto istantaneo ; la memoria del voto , oppressa fino allora e soffogata da tante sensazioni presenti , vi si suscito` d' improvviso , e vi comparve chiara e distinta . Allora tutte le potenze del suo animo , appena riavute , furon sopraffatte di nuovo , a un tratto : e se quell' animo non fosse stato cosi` preparato da una vita d' innocenza , di rassegnazione e di fiducia , la costernazione che provo` in quel momento , sarebbe stata disperazione . Dopo un ribollimento di que' pensieri che non vengono con parole , le prime che si formarono nella sua mente furono : oh povera me , cos' ho fatto ! Ma non appena l' ebbe pensate , ne risenti` come uno spavento . Le tornarono in mente tutte le circostanze del voto , l' angoscia intollerabile , il non avere una speranza di soccorso , il fervore della preghiera , la pienezza del sentimento con cui la promessa era stata fatta . E dopo avere ottenuta la grazia , pentirsi della promessa , le parve un' ingratitudine sacrilega , una perfidia verso Dio e la Madonna ; le parve che una tale infedelta` le attirerebbe nuove e piu` terribili sventure , in mezzo alle quali non potrebbe piu` sperare neppur nella preghiera ; e s' affretto` di rinnegare quel pentimento momentaneo . Si levo` con divozione la corona dal collo , e tenendola nella mano tremante , confermo` , rinnovo` il voto , chiedendo nello stesso tempo , con una supplicazione accorata , che le fosse concessa la forza d' adempirlo , che le fossero risparmiati i pensieri e l' occasioni le quali avrebbero potuto , se non ismovere il suo animo , agitarlo troppo . La lontananza di Renzo , senza nessuna probabilita` di ritorno , quella lontananza che fin allora le era stata cosi` amara , le parve ora una disposizione della Provvidenza , che avesse fatti andare insieme i due avvenimenti per un fine solo ; e si studiava di trovar nell' uno la ragione d' esser contenta dell' altro . E dietro a quel pensiero , s' andava figurando ugualmente che quella Provvidenza medesima , per compir l' opera , saprebbe trovar la maniera di far che Renzo si rassegnasse anche lui , non pensasse piu` ... Ma una tale idea , appena trovata , mise sottosopra la mente ch' era andata a cercarla . La povera Lucia , sentendo che il cuore era li` li` per pentirsi , ritorno` alla preghiera , alle conferme , al combattimento , dal quale s' alzo` , se ci si passa quest' espressione , come il vincitore stanco e ferito , di sopra il nemico abbattuto : non dico ucciso . Tutt' a un tratto , si sente uno scalpicci`o , e un chiasso di voci allegre . Era la famigliola che tornava di chiesa . Due bambinette e un fanciullo entran saltando ; si fermano un momento a dare un' occhiata curiosa a Lucia , poi corrono alla mamma , e le s' aggruppano intorno : chi domanda il nome dell' ospite sconosciuta , e il come e il perche' ; chi vuol raccontare le maraviglie vedute : la buona donna risponde a tutto e a tutti con un - zitti , zitti - . Entra poi , con un passo piu` quieto , ma con una premura cordiale dipinta in viso , il padrone di casa . Era , se non l' abbiamo ancor detto , il sarto del villaggio , e de' contorni ; un uomo che sapeva leggere , che aveva letto in fatti piu` d' una volta il Leggendario de' Santi , il Guerrin meschino e i Reali di Francia , e passava , in quelle parti , per un uomo di talento e di scienza : lode pero` che rifiutava modestamente , dicendo soltanto che aveva sbagliato la vocazione ; e che se fosse andato agli studi , in vece di tant' altri ... ! Con questo , la miglior pasta del mondo . Essendosi trovato presente quando sua moglie era stata pregata dal curato d' intraprendere quel viaggio caritatevole , non solo ci aveva data la sua approvazione , ma le avrebbe fatto coraggio , se ce ne fosse stato bisogno . E ora che la funzione , la pompa , il concorso , e soprattutto la predica del cardinale avevano , come si dice , esaltati tutti i suoi buoni sentimenti , tornava a casa con un' aspettativa , con un desiderio ansioso di sapere come la cosa fosse riuscita , e di trovare la povera innocente salvata . - Guardate un poco , - gli disse , al suo entrare , la buona donna , accennando Lucia ; la quale fece il viso rosso , s' alzo` , e cominciava a balbettar qualche scusa . Ma lui , avvicinatosele , l' interruppe facendole una gran festa , e esclamando : - ben venuta , ben venuta ! Siete la benedizione del cielo in questa casa . Come son contento di vedervi qui ! Gia` ero sicuro che sareste arrivata a buon porto ; perche' non ho mai trovato che il Signore abbia cominciato un miracolo senza finirlo bene ; ma son contento di vedervi qui . Povera giovine ! Ma e` pero` una gran cosa d' aver ricevuto un miracolo ! Ne' si creda che fosse lui il solo a qualificar cosi` quell' avvenimento , perche' aveva letto il Leggendario : per tutto il paese e per tutt' i contorni non se ne parlo` con altri termini , fin che ce ne rimase la memoria . E , a dir la verita` , con le frange che vi s' attaccarono , non gli poteva convenire altro nome . Accostatosi Poi passo passo alla moglie , che staccava il calderotto dalla catena , le disse sottovoce : - e` andato bene ogni cosa ? - Benone : ti raccontero` poi tutto . - Si` , si` ; con comodo . Messo poi subito in tavola , la padrona ando` a prender Lucia , ve l' accompagno` , la fece sedere ; e staccata un' ala di quel cappone , gliela mise davanti ; si mise a sedere anche lei e il marito , facendo tutt' e due coraggio all' ospite abbattuta e vergognosa , perche' mangiasse . Il sarto comincio` , ai primi bocconi , a discorrere con grand' enfasi , in mezzo all' interruzioni de' ragazzi , che mangiavano ritti intorno alla tavola , e che in verita` avevano viste troppe cose straordinarie , per fare alla lunga la sola parte d' ascoltatori . Descriveva le cerimonie solenni , poi saltava a parlare della conversione miracolosa . Ma cio` che gli aveva fatto piu` impressione , e su cui tornava piu` spesso , era la predica del cardinale . - A vederlo li` davanti all' altare , - diceva , - un signore di quella sorte , come un curato ... - E quella cosa d' oro che aveva in testa ... - diceva una bambinetta . - Sta' zitta . A pensare , dico , che un signore di quella sorte , e un uomo tanto sapiente , che , a quel che dicono , ha letto tutti i libri che ci sono , cosa a cui non e` mai arrivato nessun altro , ne' anche in Milano ; a pensare che sappia adattarsi a dir quelle cose in maniera che tutti intendano ... - Ho inteso anch' io , - disse l' altra chiacchierina . - Sta' zitta ! cosa vuoi avere inteso , tu ? - Ho inteso che spiegava il Vangelo in vece del signor curato . - Sta' zitta . Non dico chi sa qualche cosa ; che' allora uno e` obbligato a intendere ; ma anche i piu` duri di testa , i piu` ignoranti , andavan dietro al filo del discorso . Andate ora a domandar loro se saprebbero ripeter le parole che diceva : si` ; non ne ripescherebbero una ; ma il sentimento lo hanno qui . E senza mai nominare quel signore , come si capiva che voleva parlar di lui ! E poi , per capire , sarebbe bastato osservare quando aveva le lacrime agli occhi . E allora tutta la gente a piangere ... - E proprio vero , - scappo` fuori il fanciullo : - ma perche' piangevan tutti a quel modo , come bambini ? - Sta' zitto . E si` che c' e` de' cuori duri in questo paese . E ha fatto proprio vedere che , benche' ci sia la carestia , bisogna ringraziare il Signore , ed esser contenti : far quel che si puo` , industriarsi , aiutarsi , e poi esser contenti . Perche' la disgrazia non e` il patire , e l' esser poveri ; la disgrazia e` il far del male . E non son belle parole ; perche' si sa che anche lui vive da pover' uomo , e si leva il pane di bocca per darlo agli affamati ; quando potrebbe far vita scelta , meglio di chi si sia . Ah ! allora un uomo da` soddisfazione a sentirlo discorrere ; non come tant' altri , fate quello che dico , e non fate quel che fo . E poi ha fatto proprio vedere che anche coloro che non son signori , se hanno piu` del necessario , sono obbligati di farne parte a chi patisce . Qui interruppe il discorso da se' , come sorpreso da un pensiero . Stette un momento ; poi mise insieme un piatto delle vivande ch' eran sulla tavola , e aggiuntovi un pane , mise il piatto in un tovagliolo , e preso questo per le quattro cocche , disse alla sua bambinetta maggiore : - piglia qui - . Le diede nell' altra mano un fiaschetto di vino , e soggiunse : - va' qui da Maria vedova ; lasciale questa roba , e dille che e` per stare un po' allegra co' suoi bambini . Ma con buona maniera , ve' ; che non paia che tu le faccia l' elemosina . E non dir niente , se incontri qualcheduno ; e guarda di non rompere . Lucia fece gli occhi rossi , e senti` in cuore una tenerezza ricreatrice ; come gia` da' discorsi di prima aveva ricevuto un sollievo che un discorso fatto apposta non le avrebbe potuto dare . L' animo attirato da quelle descrizioni , da quelle fantasie di pompa , da quelle commozioni di pieta` e di maraviglia , preso dall' entusiasmo medesimo del narratore , si staccava da' pensieri dolorosi di se' ; e anche ritornandoci sopra , si trovava piu` forte contro di essi . Il pensiero stesso del gran sacrifizio , non gia` che avesse perduto il suo amaro , ma insiem con esso aveva un non so che d' una gioia austera e solenne . Poco dopo , entro` il curato del paese , e disse d' esser mandato dal cardinale a informarsi di Lucia , ad avvertirla che monsignore voleva vederla in quel giorno , e a ringraziare in suo nome il sarto e la moglie . E questi e quella , commossi e confusi , non trovavan parole per corrispondere a tali dimostrazioni d' un tal personaggio . - E vostra madre non e` ancora arrivata ? - disse il curato a Lucia . - Mia madre ! - esclamo` questa . Dicendole poi il curato , che l' aveva mandata a prendere , d' ordine dell' arcivescovo , si mise il grembiule agli occhi , e diede in un dirotto pianto , che duro` un pezzo dopo che fu andato via il curato . Quando poi gli affetti tumultuosi che le si erano suscitati a quell' annunzio , cominciarono a dar luogo a pensieri piu` posati , la poverina si ricordo` che quella consolazione allora cosi` vicina , di riveder la madre , una consolazione cosi` inaspettata poche ore prima , era stata da lei espressamente implorata in quell' ore terribili , e messa quasi come una condizione al voto . Fatemi tornar salva con mia madre , aveva detto ; e queste parole le ricomparvero ora distinte nella memoria . Si confermo` piu` che mai nel proposito di mantener la promessa , e si fece di nuovo , e piu` amaramente , scrupolo di quel povera me ! che le era scappato detto tra se' , nel primo momento . Agnese infatti , quando si parlava di lei , era gia` poco lontana . facile pensare come la povera donna fosse rimasta , a quell' invito cosi` inaspettato , e a quella notizia , necessariamente tronca e confusa , d' un pericolo , si poteva dir , cessato , ma spaventoso ; d' un caso terribile , che il messo non sapeva ne' circostanziare ne' spiegare ; e lei non aveva a che attaccarsi per ispiegarlo da se' . Dopo essersi cacciate le mani ne' capelli , dopo aver gridato piu` volte : - ah Signore ! ah Madonna ! - , dopo aver fatte al messo varie domande , alle quali questo non sapeva che rispondere , era entrata in fretta e in furia nel baroccio , continuando per la strada a esclamare e interrogare , senza profitto . Ma , a un certo punto , aveva incontrato don Abbondio che veniva adagio adagio , mettendo avanti , a ogni passo , il suo bastone . Dopo un - oh ! - di tutt' e due le parti , lui s' era fermato , lei aveva fatto fermare , ed era smontata ; e s' eran tirati in disparte in un castagneto che costeggiava la strada . Don Abbondio l' aveva ragguagliata di cio` che aveva potuto sapere e dovuto vedere . La cosa non era chiara ; ma almeno Agnese fu assicurata che Lucia era affatto in salvo ; e respiro` . Dopo , don Abbondio era voluto entrare in un altro discorso , e darle una lunga istruzione sulla maniera di regolarsi con l' arcivescovo , se questo , com' era probabile , avesse desiderato di parlar con lei e con la figliuola ; e soprattutto che non conveniva far parola del matrimonio ... Ma Agnese , accorgendosi che il brav' uomo non parlava che per il suo proprio interesse , l' aveva piantato , senza promettergli , anzi senza risolver nulla ; che' aveva tutt' altro da pensare . E s' era rimessa in istrada . Finalmente il baroccio arriva , e si ferma alla casa del sarto . Lucia s' alza precipitosamente ; Agnese scende , e dentro di corsa : sono nelle braccia l' una dell' altra . La moglie del sarto , ch' era la sola che si trovava li` presente , fa coraggio a tutt' e due , le acquieta , si rallegra con loro , e poi , sempre discreta , le lascia sole , dicendo che andava a preparare un letto per loro ; che aveva il modo , senza incomodarsi ; ma che , in ogni caso , tanto lei , come suo marito , avrebbero piuttosto voluto dormire in terra , che lasciarle andare a cercare un ricovero altrove . Passato quel primo sfogo d' abbracciamenti e di singhiozzi , Agnese volle sapere i casi di Lucia , e questa si mise affannosamente a raccontarglieli . Ma , come il lettore sa , era una storia che nessuno la conosceva tutta ; e per Lucia stessa c' eran delle parti oscure , inesplicabili affatto . E principalmente quella fatale combinazione d' essersi la terribile carrozza trovata li` sulla strada , per l' appunto quando Lucia vi passava per un caso straordinario : su di che la madre e la figlia facevan cento congetture , senza mai dar nel segno , anzi senza neppure andarci vicino . In quanto all' autor principale della trama , tanto l' una che l' altra non potevano fare a meno di non pensare che fosse don Rodrigo . - Ah anima nera ! ah tizzone d' inferno ! - esclamava Agnese : - ma verra` la sua ora anche per lui . Domeneddio lo paghera` secondo il merito ; e allora provera` anche lui ... - No , no , mamma ; no ! - interruppe Lucia : - non gli augurate di patire , non l' augurate a nessuno ! Se sapeste cosa sia patire ! Se aveste provato ! No , no ! preghiamo piuttosto Dio e la Madonna per lui : che Dio gli tocchi il cuore , come ha fatto a quest' altro povero signore , ch' era peggio di lui ; e ora e` un santo . Il ribrezzo che Lucia provava nel tornare sopra memorie cosi` recenti e cosi` crudeli , la fece piu` d' una volta restare a mezzo ; piu` d' una volta disse che non le bastava l' animo di continuare , e dopo molte lacrime , riprese la parola a stento . Ma un sentimento diverso la tenne sospesa , a un certo punto del racconto : quando fu al voto . Il timore che la madre le desse dell' imprudente e della precipitosa ; e che , come aveva fatto nell' affare del matrimonio , mettesse in campo qualche sua regola larga di coscienza , e volesse fargliela trovar giusta per forza ; o che , povera donna , dicesse la cosa a qualcheduno in confidenza , se non altro per aver lume e consiglio , e la facesse cosi` divenir pubblica , cosa che Lucia , solamente a pensarci , si sentiva venire il viso rosso ; anche una certa vergogna della madre stessa , una ripugnanza inesplicabile a entrare in quella materia ; tutte queste cose insieme fecero che nascose quella circostanza importante , proponendosi di farne prima la confidenza al padre Cristoforo . Ma come rimase allorche' , domandando di lui , si senti` rispondere che non c' era piu` , ch' era stato mandato in un paese lontano lontano , in un paese che aveva un certo nome ! - E Renzo ? - disse Agnese . - in salvo , n' e` vero ? - disse ansiosamente Lucia . - Questo e` sicuro , perche' tutti lo dicono ; si tien per certo che si sia ricoverato sul bergamasco ; ma il luogo proprio nessuno lo sa dire : e lui finora non ha mai fatto saper nulla . Che non abbia ancora trovata la maniera . - Ah , se e` in salvo , sia ringraziato il Signore ! - disse Lucia ; e cercava di cambiar discorso ; quando il discorso fu interrotto da una novita` inaspettata : la comparsa del cardinale arcivescovo . Questo , tornato di chiesa , dove l' abbiam lasciato , sentito dall' innominato che Lucia era arrivata , sana e salva , era andato a tavola con lui , facendoselo sedere a destra , in mezzo a una corona di preti , che non potevano saziarsi di dare occhiate a quell' aspetto cosi` ammansato senza debolezza , cosi` umiliato senza abbassamento , e di paragonarlo con l' idea che da lungo tempo s' eran fatta del personaggio . Finito di desinare , loro due s' eran ritirati di nuovo insieme . Dopo un colloquio che duro` molto piu` del primo , l' innominato era partito per il suo castello , su quella stessa mula della mattina ; e il cardinale , fatto chiamare il curato , gli aveva detto che desiderava d' esser condotto alla casa dov' era ricoverata Lucia . - Oh ! monsignore , - aveva risposto il curato , - non s' incomodi : mandero` io subito ad avvertire che venga qui la giovine , la madre , se e` arrivata , anche gli ospiti , se monsignore li vuole , tutti quelli che desidera vossignoria illustrissima . - Desidero d' andar io a trovarli , - aveva replicato Federigo . - Vossignoria illustrissima non deve incomodarsi : mandero` io subito a chiamarli : e` cosa d' un momento , - aveva insistito il curato guastamestieri - buon uomo del resto - , non intendendo che il cardinale voleva con quella visita rendere onore alla sventura , all' innocenza , all' ospitalita` e al suo proprio ministero in un tempo . Ma , avendo il superiore espresso di nuovo il medesimo desiderio , l' inferiore s' inchino` e si mosse . Quando i due personaggi furon veduti spuntar nella strada , tutta la gente che c' era ando` verso di loro ; e in pochi momenti n' accorse da ogni parte , camminando loro ai fianchi chi poteva , e gli altri dietro , alla rinfusa . Il curato badava a dire : - via , indietro , ritiratevi ; ma ! ma ! - Federigo gli diceva : - lasciateli fare , - e andava avanti , ora alzando la mano a benedir la gente , ora abbassandola ad accarezzare i ragazzi che gli venivan tra' piedi . Cosi` arrivarono alla casa , e c' entrarono : la folla rimase ammontata al di fuori . Ma nella folla si trovava anche il sarto , il quale era andato dietro come gli altri , con gli occhi fissi e con la bocca aperta , non sapendo dove si riuscirebbe . Quando vide quel dove inaspettato , si fece far largo , pensate con che strepito , gridando e rigridando : - lasciate passare chi ha da passare - ; e entro` . Agnese e Lucia sentirono un ronzi`o crescente nella strada ; mentre pensavano cosa potesse essere , videro l' uscio spalancarsi , e comparire il porporato col parroco . - quella ? - domando` il primo al secondo ; e , a un cenno affermativo , ando` verso Lucia , ch' era rimasta li` con la madre , tutt' e due immobili e mute dalla sorpresa e dalla vergogna . Ma il tono di quella voce , l' aspetto , il contegno , e soprattutto le parole di Federigo l' ebbero subito rianimate . - Povera giovine , - comincio` : - Dio ha permesso che foste messa a una gran prova ; ma v' ha anche fatto vedere che non aveva levato l' occhio da voi , che non v' aveva dimenticata . V' ha rimessa in salvo ; e s' e` servito di voi per una grand' opera , per fare una gran misericordia a uno , e per sollevar molti nello stesso tempo . Qui comparve nella stanza la padrona , la quale , al rumore , s' era affacciata anch' essa alla finestra , e avendo veduto chi le entrava in casa , aveva sceso le scale , di corsa , dopo essersi raccomodata alla meglio ; e quasi nello stesso tempo , entro` il sarto da un altr' uscio . Vedendo avviato il discorso , andarono a riunirsi in un canto , dove rimasero con gran rispetto . Il cardinale , salutatili cortesemente , continuo` a parlar con le donne , mescolando ai conforti qualche domanda , per veder se nelle risposte potesse trovar qualche congiuntura di far del bene a chi aveva tanto patito . - Bisognerebbe che tutti i preti fossero come vossignoria , che tenessero un po' dalla parte de' poveri , e non aiutassero a metterli in imbroglio , per cavarsene loro , - disse Agnese , animata dal contegno cosi` famigliare e amorevole di Federigo , e stizzita dal pensare che il signor don Abbondio , dopo aver sempre sacrificati gli altri , pretendesse poi anche d' impedir loro un piccolo sfogo , un lamento con chi era al di sopra di lui , quando , per un caso raro , n' era venuta l' occasione . - Dite pure tutto quel che pensate , - disse il cardinale : - parlate liberamente . - Voglio dire che , se il nostro signor curato avesse fatto il suo dovere , la cosa non sarebbe andata cosi` . Ma facendole il cardinale nuove istanze perche' si spiegasse meglio , quella comincio` a trovarsi impicciata a dover raccontare una storia nella quale aveva anch' essa una parte che non si curava di far sapere , specialmente a un tal personaggio . Trovo` pero` il verso d' accomodarla con un piccolo stralcio : racconto` del matrimonio concertato , del rifiuto di don Abbondio , non lascio` fuori il pretesto de' superiori che lui aveva messo in campo - ah , Agnese ! - ; e salto` all' attentato di don Rodrigo , e come , essendo stati avvertiti , avevano potuto scappare . - Ma si` , - soggiunse e concluse : - scappare per inciamparci di nuovo . Se in vece il signor curato ci avesse detto sinceramente la cosa , e avesse subito maritati i miei poveri giovani , noi ce n' andavamo via subito , tutti insieme , di nascosto , lontano , in luogo che ne' anche l' aria non l' avrebbe saputo . Cosi` s' e` perduto tempo ; ed e` nato quel che e` nato . - Il signor curato mi rendera` conto di questo fatto , - disse il cardinale . - No , signore , no , signore , - disse subito Agnese : - non ho parlato per questo : non lo gridi , perche' gia` quel che e` stato e` stato ; e poi non serve a nulla : e` un uomo fatto cosi` : tornando il caso , farebbe lo stesso . Ma Lucia , non contenta di quella maniera di raccontar la storia , soggiunse : - anche noi abbiamo fatto del male : si vede che non era la volonta` del Signore che la cosa dovesse riuscire . - Che male avete potuto far voi , povera giovine ? - disse Federigo . Lucia , malgrado gli occhiacci che la madre cercava di farle alla sfuggita , racconto` la storia del tentativo fatto in casa di don Abbondio ; e concluse dicendo : - abbiam fatto male ; e Dio ci ha gastigati . - Prendete dalla sua mano i patimenti che avete sofferti , e state di buon animo , - disse Federigo : - perche' , chi avra` ragione di rallegrarsi e di sperare , se non chi ha patito , e pensa ad accusar se medesimo ? Domando` allora dove fosse il promesso sposo , e sentendo da Agnese - Lucia stava zitta , con la testa e gli occhi bassi - ch' era scappato dal suo paese , ne provo` e ne mostro` maraviglia e dispiacere ; e volle sapere il perche' . Agnese racconto` alla meglio tutto quel poco che sapeva della storia di Renzo . - Ho sentito parlare di questo giovine , - disse il cardinale : - ma come mai uno che si trovo` involto in affari di quella sorte , poteva essere in trattato di matrimonio con una ragazza cosi` ? - Era un giovine dabbene , - disse Lucia , facendo il viso rosso , ma con voce sicura . - Era un giovine quieto , fin troppo , - soggiunse Agnese : - e questo lo puo` domandare a chi si sia , anche al signor curato . Chi sa che imbroglio avranno fatto laggiu` , che cabale ? I poveri , ci vuol poco a farli comparir birboni . vero pur troppo , - disse il cardinale : - m' informero` di lui senza dubbio - : e fattosi dire nome e cognome del giovine , ne prese l' appunto sur un libriccin di memorie . Aggiunse poi che contava di portarsi al loro paese tra pochi giorni , che allora Lucia potrebbe venir la` senza timore , e che intanto penserebbe lui a provvederla d' un luogo dove potesse esser al sicuro , fin che ogni cosa fosse accomodata per il meglio . Si volto` quindi ai padroni di casa , che vennero subito avanti . Rinnovo` i ringraziamenti che aveva fatti fare dal curato , e domando` se sarebbero stati contenti di ricoverare , per que' pochi giorni , le ospiti che Dio aveva loro mandate . - Oh ! si` signore , - rispose la donna , con un tono di voce e con un viso ch' esprimeva molto piu` di quell' asciutta risposta , strozzata dalla vergogna . Ma il marito , messo in orgasmo dalla presenza d' un tale interrogatore , dal desiderio di farsi onore in un' occasione di tanta importanza , studiava ansiosamente qualche bella risposta . Raggrinzo` la fronte , torse gli occhi in traverso , strinse le labbra , tese a tutta forza l' arco dell' intelletto , cerco` , frugo` , senti` di dentro un cozzo d' idee monche e di mezze parole : ma il momento stringeva ; il cardinale accennava gia` d' avere interpretato il silenzio : il pover' uomo apri` la bocca , e disse : - si figuri ! - Altro non gli volle venire . Cosa , di cui non solo rimase avvilito sul momento ; ma sempre poi quella rimembranza importuna gli guastava la compiacenza del grand' onore ricevuto . E quante volte , tornandoci sopra , e rimettendosi col pensiero in quella circostanza , gli venivano in mente , quasi per dispetto , parole che tutte sarebbero state meglio di quell' insulso si figuri ! Ma , come dice un antico proverbio , del senno di poi ne son piene le fosse . Il cardinale parti` , dicendo : - la benedizione del Signore sia sopra questa casa . Domando` poi la sera al curato come si sarebbe potuto in modo convenevole ricompensare quell' uomo , che non doveva esser ricco , dell' ospitalita` costosa , specialmente in que' tempi . Il curato rispose che , per verita` , ne' i guadagni della professione , ne' le rendite di certi campicelli , che il buon sarto aveva del suo , non sarebbero bastate , in quell' annata , a metterlo in istato d' esser liberale con gli altri ; ma che , avendo fatto degli avanzi negli anni addietro , si trovava de' piu` agiati del contorno , e poteva far qualche spesa di piu` , senza dissesto , come certo faceva questa volentieri ; e che , del rimanente , non ci sarebbe stato verso di fargli accettare nessuna ricompensa . - Avra` probabilmente , - disse il cardinale , - crediti con gente che non puo` pagare . - Pensi , monsignore illustrissimo : questa povera gente paga con quel che le avanza della raccolta : l' anno scorso , non avanzo` nulla ; in questo , tutti rimangono indietro del necessario . - Ebbene , - disse Federigo : - prendo io sopra di me tutti que' debiti ; e voi mi farete il piacere d' aver da lui la nota delle partite , e di saldarle . - Sara` una somma ragionevole . - Tanto meglio : e avrete pur troppo di quelli ancor piu` bisognosi , che non hanno debiti perche' non trovan credenza . - Eh , pur troppo ! Si fa quel che si puo` ; ma come arrivare a tutto , in tempi di questa sorte ? - Fate che lui li vesta a mio conto , e pagatelo bene . Veramente , in quest' anno , mi par rubato tutto cio` che non va in pane ; ma questo e` un caso particolare . Non vogliam pero` chiudere la storia di quella giornata , senza raccontar brevemente come la terminasse l' innominato . Questa volta , la nuova della sua conversione l' aveva preceduto nella valle ; vi s' era subito sparsa , e aveva messo per tutto uno sbalordimento , un' ansieta` , un cruccio , un susurro . Ai primi bravi , o servitori - era tutt' uno - che vide , accenno` che lo seguissero : e cosi` di mano in mano . Tutti venivan dietro , con una sospensione nuova , e con la suggezione solita ; finche' , con un seguito sempre crescente , arrivo` al castello . Accenno` a quelli che si trovavan sulla porta , che gli venissero dietro con gli altri ; entro` nel primo cortile , ando` verso il mezzo , e li` , essendo ancora a cavallo , mise un suo grido tonante : era il segno usato , al quale accorrevano tutti que' suoi che l' avessero sentito . In un momento , quelli ch' erano sparsi per il castello , vennero dietro alla voce , e s' univano ai gia` radunati , guardando tutti il padrone . - Andate ad aspettarmi nella sala grande , - disse loro ; e dall' alto della sua cavalcatura , gli stava a veder partire . Ne scese poi , la meno` lui stesso alla stalla , e ando` dov' era aspettato . Al suo apparire , cesso` subito un gran bisbigli`o che c' era ; tutti si ristrinsero da una parte , lasciando voto per lui un grande spazio della sala : potevano essere una trentina . L' innominato alzo` la mano , come per mantener quel silenzio improvviso ; alzo` la testa , che passava tutte quelle della brigata , e disse : - ascoltate tutti , e nessuno parli , se non e` interrogato . Figliuoli ! la strada per la quale siamo andati finora , conduce nel fondo dell' inferno . Non e` un rimprovero ch' io voglia farvi , io che sono avanti a tutti , il peggiore di tutti ; ma sentite cio` che v' ho da dire . Dio misericordioso m' ha chiamato a mutar vita ; e io la mutero` , l' ho gia` mutata : cosi` faccia con tutti voi . Sappiate dunque , e tenete per fermo che son risoluto di prima morire che far piu` nulla contro la sua santa legge . Levo a ognun di voi gli ordini scellerati che avete da me ; voi m' intendete ; anzi vi comando di non far nulla di cio` che v' era comandato . E tenete per fermo ugualmente , che nessuno , da qui avanti , potra` far del male con la mia protezione , al mio servizio . Chi vuol restare a questi patti , sara` per me come un figliuolo : e mi troverei contento alla fine di quel giorno , in cui non avessi mangiato per satollar l' ultimo di voi , con l' ultimo pane che mi rimanesse in casa . Chi non vuole , gli sara` dato quello che gli e` dovuto di salario , e un regalo di piu` : potra` andarsene ; ma non metta piu` piede qui : quando non fosse per mutar vita ; che per questo sara` sempre ricevuto a braccia aperte . Pensateci questa notte : domattina vi chiamero` , a uno a uno , a darmi la risposta ; e allora vi daro` nuovi ordini . Per ora , ritiratevi , ognuno al suo posto . E Dio che ha usato con me tanta misericordia , vi mandi il buon pensiero . Qui fini` , e tutto rimase in silenzio . Per quanto vari e tumultuosi fossero i pensieri che ribollivano in que' cervellacci , non ne apparve di fuori nessun segno . Erano avvezzi a prender la voce del loro signore come la manifestazione d' una volonta` con la quale non c' era da ripetere : e quella voce , annunziando che la volonta` era mutata , non dava punto indizio che fosse indebolita . A nessuno di loro passo` neppur per la mente che , per esser lui convertito , si potesse prendergli il sopravvento , rispondergli come a un altr' uomo . Vedevano in lui un santo , ma un di que' santi che si dipingono con la testa alta , e con la spada in pugno . Oltre il timore , avevano anche per lui - principalmente quelli ch' eran nati sul suo , ed erano una gran parte - un' affezione come d' uomini ligi ; avevan poi tutti una benevolenza d' ammirazione ; e alla sua presenza sentivano una specie di quella , diro` pur cosi` , verecondia , che anche gli animi piu` zotici e piu` petulanti provano davanti a una superiorita` che hanno gia` riconosciuta . Le cose poi che allora avevan sentite da quella bocca , erano bensi` odiose a' loro orecchi , ma non false ne' affatto estranee ai loro intelletti : se mille volte se n' eran fatti beffe , non era gia` perche' non le credessero , ma per prevenir con le beffe la paura che gliene sarebbe venuta , a pensarci sul serio . E ora , a veder l' effetto di quella paura in un animo come quello del loro padrone , chi piu` , chi meno , non ce ne fu uno che non gli se n' attaccasse , almeno per qualche tempo . S' aggiunga a tutto cio` , che quelli tra loro che , trovandosi la mattina fuor della valle , avevan risaputa per i primi la gran nuova , avevano insieme veduto , e avevano anche riferito la gioia , la baldanza della popolazione , l' amore e la venerazione per l' innominato , ch' erano entrati in luogo dell' antico odio e dell' antico terrore . Di maniera che , nell' uomo che avevan sempre riguardato , per dir cosi` , di basso in alto , anche quando loro medesimi erano in gran parte la sua forza , vedevano ora la maraviglia , l' idolo d' una moltitudine ; lo vedevano al di sopra degli altri , ben diversamente di prima , ma non meno ; sempre fuori della schiera comune , sempre capo . Stavano adunque sbalorditi , incerti l' uno dell' altro , e ognun di se' . Chi si rodeva , chi faceva disegni del dove sarebbe andato a cercar ricovero e impiego ; chi s' esaminava se avrebbe potuto adattarsi a diventar galantuomo ; chi anche , tocco da quelle parole , se ne sentiva una certa inclinazione ; chi , senza risolver nulla , proponeva di prometter tutto a buon conto , di rimanere intanto a mangiare quel pane offerto cosi` di buon cuore , e allora cosi` scarso , e d' acquistar tempo : nessuno fiato` . E quando l' innominato , alla fine delle sue parole , alzo` di nuovo quella mano imperiosa per accennar che se n' andassero , quatti quatti , come un branco di pecore , tutti insieme se la batterono . Usci` anche lui , dietro a loro , e , piantatosi prima nel mezzo del cortile , stette a vedere al barlume come si sbrancassero , e ognuno s' avviasse al suo posto . Salito poi a prendere una sua lanterna , giro` di nuovo i cortili , i corridoi , le sale , visito` tutte l' entrature , e , quando vide ch' era tutto quieto , ando` finalmente a dormire . Si` , a dormire ; perche' aveva sonno . Affari intralciati , e insieme urgenti , per quanto ne fosse sempre andato in cerca , non se n' era mai trovati addosso tanti , in nessuna congiuntura , come allora ; eppure aveva sonno . I rimorsi che gliel avevan levato la notte avanti , non che essere acquietati , mandavano anzi grida piu` alte , piu` severe , piu` assolute ; eppure aveva sonno . L' ordine , la specie di governo stabilito la` dentro da lui in tant' anni , con tante cure , con un tanto singolare accoppiamento d' audacia e di perseveranza , ora l' aveva lui medesimo messo in forse , con poche parole ; la dipendenza illimitata di que' suoi , quel loro esser disposti a tutto , quella fedelta` da masnadieri , sulla quale era avvezzo da tanto tempo a riposare , l' aveva ora smossa lui medesimo ; i suoi mezzi , gli aveva fatti diventare un monte d' imbrogli , s' era messa la confusione e l' incertezza in casa ; eppure aveva sonno . Ando` dunque in camera , s' accosto` a quel letto in cui la notte avanti aveva trovate tante spine ; e vi s' inginocchio` accanto , con l' intenzione di pregare . Trovo` in fatti in un cantuccio riposto e profondo della mente , le preghiere ch' era stato ammaestrato a recitar da bambino ; comincio` a recitarle ; e quelle parole , rimaste li` tanto tempo ravvolte insieme , venivano l' una dopo l' altra come sgomitolandosi . Provava in questo un misto di sentimenti indefinibile ; una certa dolcezza in quel ritorno materiale all' abitudini dell' innocenza ; un inasprimento di dolore al pensiero dell' abisso che aveva messo tra quel tempo e questo ; un ardore d' arrivare , con opere di espiazione , a una coscienza nuova , a uno stato il piu` vicino all' innocenza , a cui non poteva tornare ; una riconoscenza , una fiducia in quella misericordia che lo poteva condurre a quello stato , e che gli aveva gia` dati tanti segni di volerlo . Rizzatosi poi , ando` a letto , e s' addormento` immediatamente . Cosi` termino` quella giornata , tanto celebre ancora quando scriveva il nostro anonimo ; e ora , se non era lui , non se ne saprebbe nulla , almeno de' particolari ; giacche' il Ripamonti e il Rivola , citati di sopra , non dicono se non che quel si` segnalato tiranno , dopo un abboccamento con Federigo , muto` mirabilmente vita , e per sempre . E quanti son quelli che hanno letto i libri di que' due ? Meno ancora di quelli che leggeranno il nostro . E chi sa se , nella valle stessa , chi avesse voglia di cercarla , e l' abilita` di trovarla , sara` rimasta qualche stracca e confusa tradizione del fatto ? Son nate tante cose da quel tempo in poi ! Il giorno seguente , nel paesetto di Lucia e in tutto il territorio di Lecco , non si parlava che di lei , dell' innominato , dell' arcivescovo e d' un altro tale , che , quantunque gli piacesse molto d' andar per le bocche degli uomini , n' avrebbe , in quella congiuntura , fatto volentieri di meno : vogliam dire il signor don Rodrigo . Non gia` che prima d' allora non si parlasse de' fatti suoi ; ma eran discorsi rotti , segreti : bisognava che due si conoscessero bene bene tra di loro , per aprirsi sur un tale argomento . E anche , non ci mettevano tutto il sentimento di che sarebbero stati capaci : perche' gli uomini , generalmente parlando , quando l' indegnazione non si possa sfogare senza grave pericolo , non solo dimostran meno , o tengono affatto in se' quella che sentono , ma ne senton meno in effetto . Ma ora , chi si sarebbe tenuto d' informarsi , e di ragionare d' un fatto cosi` strepitoso , in cui s' era vista la mano del cielo , e dove facevan buona figura due personaggi tali ? uno , in cui un amore della giustizia tanto animoso andava unito a tanta autorita` ; l' altro , con cui pareva che la prepotenza in persona si fosse umiliata , che la braveri`a fosse venuta , per dir cosi` , a render l' armi , e a chiedere il riposo . A tali paragoni , il signor don Rodrigo diveniva un po' piccino . Allora si capiva da tutti cosa fosse tormentar l' innocenza per poterla disonorare , perseguitarla con un' insistenza cosi` sfacciata , con si` atroce violenza , con si` abbominevoli insidie . Si faceva , in quell' occasione , una rivista di tant' altre prodezze di quel signore : e su tutto la dicevan come la sentivano , incoraggiti ognuno dal trovarsi d' accordo con tutti . Era un susurro , un fremito generale ; alla larga pero` , per ragione di tutti que' bravi che colui aveva d' intorno . Una buona parte di quest' odio pubblico cadeva ancora sui suoi amici e cortigiani . Si rosolava bene il signor podesta` , sempre sordo e cieco e muto sui fatti di quel tiranno ; ma alla lontana , anche lui , perche' , se non aveva i bravi , aveva i birri . Col dottor Azzecca - garbugli , che non aveva se non chiacchiere e cabale , e con altri cortigianelli suoi pari , non s' usava tanti riguardi : eran mostrati a dito , e guardati con occhi torti ; di maniera che , per qualche tempo , stimaron bene di non farsi veder per le strade . Don Rodrigo , fulminato da quella notizia cosi` impensata , cosi` diversa dall' avviso che aspettava di giorno in giorno , di momento in momento , stette rintanato nel suo palazzotto , solo co' suoi bravi , a rodersi , per due giorni ; il terzo , parti` per Milano . Se non fosse stato altro che quel mormoracchiare della gente , forse , poiche' le cose erano andate tant' avanti , sarebbe rimasto apposta per affrontarlo , anzi per cercar l' occasione di dare un esempio a tutti sopra qualcheduno de' piu` arditi ; ma chi lo caccio` , fu l' essersi saputo per certo , che il cardinale veniva da quelle parti . Il conte zio , il quale di tutta quella storia non sapeva se non quel che gli aveva detto Attilio , avrebbe certamente preteso che , in una congiuntura simile , don Rodrigo facesse una gran figura , e avesse in pubblico dal cardinale le piu` distinte accoglienze : ora , ognun vede come ci fosse incamminato . L' avrebbe preteso , e se ne sarebbe fatto render conto minutamente ; perche' era un' occasione importante di far vedere in che stima fosse tenuta la famiglia da una primaria autorita` . Per levarsi da un impiccio cosi` noioso , don Rodrigo , alzatosi una mattina prima del sole , si mise in una carrozza , col Griso e con altri bravi , di fuori , davanti e di dietro ; e , lasciato l' ordine che il resto della servitu` venisse poi in seguito , parti` come un fuggitivo , come - ci sia un po' lecito di sollevare i nostri personaggi con qualche illustre paragone - , come Catilina da Roma , sbuffando , e giurando di tornar ben presto , in altra comparsa , a far le sue vendette . Intanto , il cardinale veniva visitando , a una per giorno , le parrocchie del territorio di Lecco . Il giorno in cui doveva arrivare a quella di Lucia , gia` una gran parte degli abitanti erano andati sulla strada a incontrarlo . All' entrata del paese , proprio accanto alla casetta delle nostre due donne , c' era un arco trionfale , costrutto di stili per il ritto , e di pali per il traverso , rivestito di paglia e di borraccina , e ornato di rami verdi di pugnitopo e d' agrifoglio , distinti di bacche scarlatte ; la facciata della chiesa era parata di tappezzerie ; al davanzale d' ogni finestra pendevano coperte e lenzoli distesi , fasce di bambini disposte a guisa di pendoni ; tutto quel poco necessario che fosse atto a fare , o bene o male , figura di superfluo . Verso le ventidue , ch' era l' ora in cui s' aspettava il cardinale , quelli ch' eran rimasti in casa , vecchi , donne e fanciulli la piu` parte , s' avviarono anche loro a incontrarlo , parte in fila , parte in truppa , preceduti da don Abbondio , uggioso in mezzo a tanta festa , e per il fracasso che lo sbalordiva , e per il brulicar della gente innanzi e indietro , che , come andava ripetendo , gli faceva girar la testa , e per il rodi`o segreto che le donne avesser potuto cicalare , e dovesse toccargli a render conto del matrimonio . Quand' ecco si vede spuntare il cardinale , o per dir meglio , la turba in mezzo a cui si trovava nella sua lettiga , col suo seguito d' intorno ; perche' di tutto questo non si vedeva altro che un indizio in aria , al di sopra di tutte le teste , un pezzo della croce portata dal cappellano che cavalcava una mula . La gente che andava con don Abbondio , s' affretto` alla rinfusa , a raggiunger quell' altra : e lui , dopo aver detto , tre e quattro volte : - adagio ; in fila ; cosa fate ? - si volto` indispettito ; e seguitando a borbottare : - e` una babilonia , e` una babilonia , - entro` in chiesa , intanto ch' era vota ; e stette li` ad aspettare . Il cardinale veniva avanti , dando benedizioni con la mano , e ricevendone dalle bocche della gente , che quelli del seguito avevano un bel da fare a tenere un po' indietro . Per esser del paese di Lucia , avrebbe voluto quella gente fare all' arcivescovo dimostrazioni straordinarie ; ma la cosa non era facile , perche' era uso che , per tutto dove arrivava , tutti facevano piu` che potevano . Gia` sul principio stesso del suo pontificato , nel primo solenne ingresso in duomo , la calca e l' impeto della gente addosso a lui era stato tale , da far temere della sua vita ; e alcuni gentiluomini che gli eran piu` vicini , avevano sfoderate le spade , per atterrire e respinger la folla . Tanto c' era in que' costumi di scomposto e di violento , che , anche nel far dimostrazioni di benevolenza a un vescovo in chiesa , e nel moderarle , si dovesse andar vicino all' ammazzare . E quella difesa non sarebbe forse bastata , se il maestro e il sottomaestro delle cerimonie , un Clerici e un Picozzi , giovani preti che stavan bene di corpo e d' animo , non l' avessero alzato sulle braccia , e portato di peso , dalla porta fino all' altar maggiore . D' allora in poi , in tante visite episcopali ch' ebbe a fare , il primo entrar nella chiesa si puo` senza scherzo contarlo tra le sue pastorali fatiche , e qualche volta , tra i pericoli passati da lui . Entro` anche in questa come pote' ; ando` all' altare e , dopo essere stato alquanto in orazione , fece , secondo il suo solito , un piccol discorso al popolo , sul suo amore per loro , sul suo desiderio della loro salvezza , e come dovessero disporsi alle funzioni del giorno dopo . Ritiratosi poi nella casa del parroco , tra gli altri discorsi , gli domando` informazione di Renzo . Don Abbondio disse ch' era un giovine un po' vivo , un po' testardo , un po' collerico . Ma , a piu` particolari e precise domande , dovette rispondere ch' era un galantuomo , e che anche lui non sapeva capire come , in Milano , avesse potuto fare tutte quelle diavolerie che avevan detto . - In quanto alla giovine , - riprese il cardinale , - pare anche a voi che possa ora venir sicuramente a dimorare in casa sua ? - Per ora , - rispose don Abbondio , - puo` venire e stare , come vuole : dico , per ora ; ma , - soggiunse poi con un sospiro , - bisognerebbe che vossignoria illustrissima fosse sempre qui , o almeno vicino . - Il Signore e` sempre vicino , - disse il cardinale : - del resto , pensero` io a metterla al sicuro - . E diede subito ordine che , il giorno dopo , si spedisse di buon' ora la lettiga , con una scorta , a prender le due donne . Don Abbondio usci` di li` tutto contento che il cardinale gli avesse parlato de' due giovani , senza chiedergli conto del suo rifiuto di maritarli . Dunque non sa niente , - diceva tra se' : - Agnese e` stata zitta : miracolo ! vero che s' hanno a tornare a vedere ; ma le daremo un' altra istruzione , le daremo . E non sapeva , il pover' uomo , che Federigo non era entrato in quell' argomento , appunto perche' intendeva di parlargliene a lungo , in tempo piu` libero ; e , prima di dargli cio` che gli era dovuto , voleva sentire anche le sue ragioni . Ma i pensieri del buon prelato per metter Lucia al sicuro eran divenuti inutili : dopo che l' aveva lasciata , eran nate delle cose , che dobbiamo raccontare . Le due donne , in que' pochi giorni ch' ebbero a passare nella casuccia ospitale del sarto , avevan ripreso , per quanto avevan potuto , ognuna il suo antico tenor di vita . Lucia aveva subito chiesto da lavorare ; e , come aveva fatto nel monastero , cuciva , cuciva , ritirata in una stanzina , lontano dagli occhi della gente . Agnese andava un po' fuori , un po' lavorava in compagnia della figlia . I loro discorsi eran tanto piu` tristi , quanto piu` affettuosi : tutt' e due eran preparate a una separazione ; giacche' la pecora non poteva tornare a star cosi` vicino alla tana del lupo : e quando , quale , sarebbe il termine di questa separazione ? L' avvenire era oscuro , imbrogliato : per una di loro principalmente . Agnese tanto ci andava facendo dentro le sue congetture allegre : che Renzo finalmente , se non gli era accaduto nulla di sinistro , dovrebbe presto dar le sue nuove ; e se aveva trovato da lavorare e da stabilirsi , se - e come dubitarne ? - stava fermo nelle sue promesse , perche' non si potrebbe andare a star con lui ? E di tali speranze , ne parlava e ne riparlava alla figlia , per la quale non saprei dire se fosse maggior dolore il sentire , o pena il rispondere . Il suo gran segreto l' aveva sempre tenuto in se' ; e , inquietata bensi` dal dispiacere di fare a una madre cosi` buona un sotterfugio , che non era il primo ; ma trattenuta , come invincibilmente , dalla vergogna e da' vari timori che abbiam detto di sopra , andava d' oggi in domani , senza dir nulla . I suoi disegni eran ben diversi da quelli della madre , o , per dir meglio , non n' aveva ; s' era abbandonata alla Provvidenza . Cercava dunque di lasciar cadere , o di stornare quel discorso ; o diceva , in termini generali , di non aver piu` speranza , ne' desiderio di cosa di questo mondo , fuorche' di poter presto riunirsi con sua madre ; le piu` volte , il pianto veniva opportunamente a troncar le parole . - Sai perche' ti par cosi` ? - diceva Agnese : - perche' hai tanto patito , e non ti par vero che la possa voltarsi in bene . Ma lascia fare al Signore ; e se ... Lascia che si veda un barlume , appena un barlume di speranza ; e allora mi saprai dire se non pensi piu` a nulla - . Lucia baciava la madre , e piangeva . Del resto , tra loro e i loro ospiti era nata subito una grand' amicizia : e dove nascerebbe , se non tra beneficati e benefattori , quando gli uni e gli altri son buona gente ? Agnese specialmente faceva di gran chiacchiere con la padrona . Il sarto poi dava loro un po' di svago con delle storie , e con de' discorsi morali : e , a desinare soprattutto , aveva sempre qualche bella cosa da raccontare , di Bovo d' Antona o de' Padri del deserto . Poco distante da quel paesetto , villeggiava una coppia d' alto affare ; don Ferrante e donna Prassede : il casato , al solito , nella penna dell' anonimo . Era donna Prassede una vecchia gentildonna molto inclinata a far del bene : mestiere certamente il piu` degno che l' uomo possa esercitare ; ma che pur troppo puo` anche guastare , come tutti gli altri . Per fare il bene , bisogna conoscerlo ; e , al pari d' ogni altra cosa , non possiamo conoscerlo che in mezzo alle nostre passioni , per mezzo de' nostri giudizi , con le nostre idee ; le quali bene spesso stanno come possono . Con l' idee donna Prassede si regolava come dicono che si deve far con gli amici : n' aveva poche ; ma a quelle poche era molto affezionata . Tra le poche , ce n' era per disgrazia molte delle storte ; e non eran quelle che le fossero men care . Le accadeva quindi , o di proporsi per bene cio` che non lo fosse , o di prender per mezzi , cose che potessero piuttosto far riuscire dalla parte opposta , o di crederne leciti di quelli che non lo fossero punto , per una certa supposizione in confuso , che chi fa piu` del suo dovere possa far piu` di quel che avrebbe diritto ; le accadeva di non vedere nel fatto cio` che c' era di reale , o di vederci cio` che non c' era ; e molte altre cose simili , che possono accadere , e che accadono a tutti , senza eccettuarne i migliori ; ma a donna Prassede , troppo spesso e , non di rado , tutte in una volta . Al sentire il gran caso di Lucia , e tutto cio` che , in quell' occasione , si diceva della giovine , le venne la curiosita` di vederla ; e mando` una carrozza , con un vecchio bracciere , a prender la madre e la figlia . Questa si ristringeva nelle spalle , e pregava il sarto , il quale aveva fatta loro l' imbasciata , che trovasse maniera di scusarla . Finche' s' era trattato di gente alla buona che cercava di conoscer la giovine del miracolo , il sarto le aveva reso volentieri un tal servizio ; ma in questo caso , il rifiuto gli pareva una specie di ribellione . Fece tanti versi , tant' esclamazioni , disse tante cose : e che non si faceva cosi` , e ch' era una casa grande , e che ai signori non si dice di no , e che poteva esser la loro fortuna , e che la signora donna Prassede , oltre il resto , era anche una santa ; tante cose insomma , che Lucia si dovette arrendere : molto piu` che Agnese confermava tutte quelle ragioni con altrettanti - sicuro , sicuro . Arrivate davanti alla signora , essa fece loro grand' accoglienza , e molte congratulazioni ; interrogo` , consiglio` : il tutto con una certa superiorita` quasi innata , ma corretta da tante espressioni umili , temperata da tanta premura , condita di tanta spiritualita` , che , Agnese quasi subito , Lucia poco dopo , cominciarono a sentirsi sollevate dal rispetto opprimente che da principio aveva loro incusso quella signorile presenza ; anzi ci trovarono una certa attrattiva . E per venire alle corte , donna Prassede , sentendo che il cardinale s' era incaricato di trovare a Lucia un ricovero , punta dal desiderio di secondare e di prevenire a un tratto quella buona intenzione , s' esibi` di prender la giovine in casa , dove , senz' essere addetta ad alcun servizio particolare , potrebbe , a piacer suo , aiutar l' altre donne ne' loro lavori . E soggiunse che penserebbe lei a darne parte a monsignore . Oltre il bene chiaro e immediato che c' era in un' opera tale , donna Prassede ce ne vedeva , e se ne proponeva un altro , forse piu` considerabile , secondo lei ; di raddirizzare un cervello , di metter sulla buona strada chi n' aveva gran bisogno . Perche' , fin da quando aveva sentito la prima volta parlar di Lucia , s' era subito persuasa che una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono , a un sedizioso , a uno scampaforca in somma , qualche magagna , qualche pecca nascosta la doveva avere . Dimmi chi pratichi , e ti diro` chi sei . La vista di Lucia aveva confermata quella persuasione . Non che , in fondo , come si dice , non le paresse una buona giovine ; ma c' era molto da ridire . Quella testina bassa , col mento inchiodato sulla fontanella della gola , quel non rispondere , o risponder secco secco , come per forza , potevano indicar verecondia ; ma denotavano sicuramente molta caparbieta` : non ci voleva molto a indovinare che quella testina aveva le sue idee . E quell' arrossire ogni momento , e quel rattenere i sospiri ... Due occhioni poi , che a donna Prassede non piacevan punto . Teneva essa per certo , come se lo sapesse di buon luogo , che tutte le sciagure di Lucia erano una punizione del cielo per la sua amicizia con quel poco di buono , e un avviso per far che se ne staccasse affatto ; e stante questo , si proponeva di cooperare a un cosi` buon fine . Giacche' , come diceva spesso agli altri e a se stessa , tutto il suo studio era di secondare i voleri del cielo : ma faceva spesso uno sbaglio grosso , ch' era di prender per cielo il suo cervello . Pero` , della seconda intenzione che abbiam detto , si guardo` bene di darne il minimo indizio . Era una delle sue massime questa , che , per riuscire a far del bene alla gente , la prima cosa , nella maggior parte de' casi , e` di non metterli a parte del disegno . La madre e la figlia si guardarono in viso . Nella dolorosa necessita` di dividersi , l' esibizione parve a tutt' e due da accettarsi , se non altro per esser quella villa cosi` vicina al loro paesetto : per cui , alla peggio de' peggi , si ravvicinerebbero e potrebbero trovarsi insieme , alla prossima villeggiatura . Visto , l' una negli occhi dell' altra , il consenso , si voltaron tutt' e due a donna Prassede con quel ringraziare che accetta . Essa rinnovo` le gentilezze e le promesse , e disse che manderebbe subito una lettera da presentare a monsignore . Partite le donne , la lettera se la fece distendere da don Ferrante , di cui , per esser letterato , come diremo piu` in particolare , si serviva per segretario , nell' occasioni d' importanza . Trattandosi d' una di questa sorte , don Ferrante ci mise tutto il suo sapere , e , consegnando la minuta da copiare alla consorte , le raccomando` caldamente l' ortografia ; ch' era una delle molte cose che aveva studiate , e delle poche sulle quali avesse lui il comando in casa . Donna Prassede copio` diligentissimamente , e spedi` la lettera alla casa del sarto . Questo fu due o tre giorni prima che il cardinale mandasse la lettiga per ricondur le donne al loro paese . Arrivate , smontarono alla casa parrocchiale , dove si trovava il cardinale . C' era ordine d' introdurle subito : il cappellano , che fu il primo a vederle , l' esegui` , trattenendole solo quant' era necessario per dar loro , in fretta in fretta , un po' d' istruzione sul cerimoniale da usarsi con monsignore , e sui titoli da dargli ; cosa che soleva fare , ogni volta che lo potesse di nascosto a lui . Era per il pover' uomo un tormento continuo il vedere il poco ordine che regnava intorno al cardinale , su quel particolare : - tutto , - diceva con gli altri della famiglia , - per la troppa bonta` di quel benedett' uomo ; per quella gran famigliarita` - . E raccontava d' aver perfino sentito piu` d' una volta co' suoi orecchi , rispondergli : messer si` , e messer no . Stava in quel momento il cardinale discorrendo con don Abbondio , sugli affari della parrocchia : dimodoche' questo non ebbe campo di dare anche lui , come avrebbe desiderato , le sue istruzioni alle donne . Solo , nel passar loro accanto , mentre usciva , e quelle venivano avanti , pote' dar loro d' occhio , per accennare ch' era contento di loro , e che continuassero , da brave , a non dir nulla . Dopo le prime accoglienze da una parte , e i primi inchini dall' altra , Agnese si cavo` di seno la lettera , e la presento` al cardinale , dicendo : - e` della signora donna Prassede , la quale dice che conosce molto vossignoria illustrissima , monsignore ; come naturalmente , tra loro signori grandi , si devon conoscer tutti . Quand' avra` letto , vedra` . - Bene , - disse Federigo , letto che ebbe , e ricavato il sugo del senso da' fiori di don Ferrante . Conosceva quella casa quanto bastasse per esser certo che Lucia c' era invitata con buona intenzione , e che li` sarebbe sicura dall' insidie e dalla violenza del suo persecutore . Che concetto avesse della testa di donna Prassede , non n' abbiam notizia positiva . Probabilmente , non era quella la persona che avrebbe scelta a un tal intento ; ma , come abbiam detto o fatto intendere altrove , non era suo costume di disfar le cose che non toccavano a lui , per rifarle meglio . - Prendete in pace anche questa separazione , e l' incertezza in cui vi trovate , - soggiunse poi : - confidate che sia per finir presto , e che il Signore voglia guidar le cose a quel termine a cui pare che le avesse indirizzate ; ma tenete per certo che quello che vorra` Lui , sara` il meglio per voi - . Diede a Lucia in particolare qualche altro ricordo amorevole ; qualche altro conforto a tutt' e due ; le benedisse , e le lascio` andare . Appena fuori , si trovarono addosso uno sciame d' amici e d' amiche , tutto il comune , si puo` dire , che le aspettava , e le condusse a casa , come in trionfo . Era tra tutte quelle donne una gara di congratularsi , di compiangere , di domandare ; e tutte esclamavano dal dispiacere , sentendo che Lucia se n' anderebbe il giorno dopo . Gli uomini gareggiavano nell' offrir servizi ; ognuno voleva star quella notte a far la guardia alla casetta . Sul qual fatto , il nostro anonimo crede' bene di formare un proverbio : volete aver molti in aiuto ? cercate di non averne bisogno . Tante accoglienze confondevano e sbalordivano Lucia : Agnese non s' imbrogliava cosi` per poco . Ma in sostanza fecero bene anche a Lucia , distraendola alquanto da' pensieri e dalle rimembranze che , pur troppo , anche in mezzo al frastono , le si risvegliavano , su quell' uscio , in quelle stanzucce , alla vista d' ogni oggetto . Al tocco della campana che annunziava vicino il cominciar delle funzioni , tutti si mossero verso la chiesa , e fu per le nostre donne un' altra passeggiata trionfale . Terminate le funzioni , don Abbondio , ch' era corso a vedere se Perpetua aveva ben disposto ogni cosa per il desinare , fu chiamato dal cardinale . Ando` subito dal grand' ospite , il quale , lasciatolo venir vicino , - signor curato , - comincio` ; e quelle parole furon dette in maniera , da dover capire , ch' erano il principio d' un discorso lungo e serio : - signor curato ; perche' non avete voi unita in matrimonio quella povera Lucia col suo promesso sposo ? Hanno votato il sacco stamattina coloro , penso` don Abbondio ; e rispose borbottando : - monsignore illustrissimo avra` ben sentito parlare degli scompigli che son nati in quell' affare : e` stata una confusione tale , da non poter , neppure al giorno d' oggi , vederci chiaro : come anche vossignoria illustrissima puo` argomentare da questo , che la giovine e` qui , dopo tanti accidenti , come per miracolo ; e il giovine , dopo altri accidenti , non si sa dove sia . - Domando , - riprese il cardinale , - se e` vero che , prima di tutti codesti casi , abbiate rifiutato di celebrare il matrimonio , quando n' eravate richiesto , nel giorno fissato ; e il perche' . - Veramente ... se vossignoria illustrissima sapesse ... che intimazioni ... che comandi terribili ho avuti di non parlare ... - E resto` li` senza concludere , in un cert' atto , da far rispettosamente intendere che sarebbe indiscrezione il voler saperne di piu` . - Ma ! - disse il cardinale , con voce e con aria grave fuor del consueto : - e` il vostro vescovo che , per suo dovere e per vostra giustificazione , vuol saper da voi il perche' non abbiate fatto cio` che , nella via regolare , era obbligo vostro di fare . - Monsignore , - disse don Abbondio , facendosi piccino piccino , - non ho gia` voluto dire ... Ma m' e` parso che , essendo cose intralciate , cose vecchie e senza rimedio , fosse inutile di rimestare ... Pero` , pero` , dico ... so che vossignoria illustrissima non vuol tradire un suo povero parroco . Perche' vede bene , monsignore ; vossignoria illustrissima non puo` esser per tutto ; e io resto qui esposto ... Pero` , quando Lei me lo comanda , diro` , diro` tutto . - Dite : io non vorrei altro che trovarvi senza colpa . Allora don Abbondio si mise a raccontare la dolorosa storia ; ma tacque il nome principale , e vi sostitui` : un gran signore ; dando cosi` alla prudenza tutto quel poco che si poteva , in una tale stretta . - E non avete avuto altro motivo ? - domando` il cardinale , quando don Abbondio ebbe finito . - Ma forse non mi sono spiegato abbastanza , - rispose questo : - sotto pena della vita , m' hanno intimato di non far quel matrimonio . - E vi par codesta una ragion bastante , per lasciar d' adempire un dovere preciso ? - Io ho sempre cercato di farlo , il mio dovere , anche con mio grave incomodo , ma quando si tratta della vita ... - E quando vi siete presentato alla Chiesa , - disse , con accento ancor piu` grave , Federigo , - per addossarvi codesto ministero , v' ha essa fatto sicurta` della vita ? V' ha detto che i doveri annessi al ministero fossero liberi da ogni ostacolo , immuni da ogni pericolo ? O v' ha detto forse che dove cominciasse il pericolo , ivi cesserebbe il dovere ? O non v' ha espressamente detto il contrario ? Non v' ha avvertito che vi mandava come un agnello tra i lupi ? Non sapevate voi che c' eran de' violenti , a cui potrebbe dispiacere cio` che a voi sarebbe comandato ? Quello da Cui abbiam la dottrina e l' esempio , ad imitazione di Cui ci lasciam nominare e ci nominiamo pastori , venendo in terra a esercitarne l' ufizio , mise forse per condizione d' aver salva la vita ? E per salvarla , per conservarla , dico , qualche giorno di piu` sulla terra , a spese della carita` e del dovere , c' era bisogno dell' unzione santa , dell' imposizion delle mani , della grazia del sacerdozio ? Basta il mondo a dar questa virtu` , a insegnar questa dottrina . Che dico ? oh vergogna ! il mondo stesso la rifiuta : il mondo fa anch' esso le sue leggi , che prescrivono il male come il bene ; ha il suo vangelo anch' esso , un vangelo di superbia e d' odio ; e non vuol che si dica che l' amore della vita sia una ragione per trasgredirne i comandamenti . Non lo vuole ; ed e` ubbidito . E noi ! noi figli e annunziatori della promessa ! Che sarebbe la Chiesa , se codesto vostro linguaggio fosse quello di tutti i vostri confratelli ? Dove sarebbe , se fosse comparsa nel mondo con codeste dottrine ? Don Abbondio stava a capo basso : il suo spirito si trovava tra quegli argomenti , come un pulcino negli artigli del falco , che lo tengono sollevato in una regione sconosciuta , in un' aria che non ha mai respirata . Vedendo che qualcosa bisognava rispondere , disse , con una certa sommissione forzata : - monsignore illustrissimo , avro` torto . Quando la vita non si deve contare , non so cosa mi dire . Ma quando s' ha che fare con certa gente , con gente che ha la forza , e che non vuol sentir ragioni , anche a voler fare il bravo , non saprei cosa ci si potesse guadagnare . un signore quello , con cui non si puo` ne' vincerla ne' impattarla . - E non sapete voi che il soffrire per la giustizia e` il nostro vincere ? E se non sapete questo , che cosa predicate ? di che siete maestro ? qual e` la buona nuova che annunziate a' poveri ? Chi pretende da voi che vinciate la forza con la forza ? Certo non vi sara` domandato , un giorno , se abbiate saputo fare stare a dovere i potenti ; che a questo non vi fu dato ne' missione , ne' modo . Ma vi sara` ben domandato se avrete adoprati i mezzi ch' erano in vostra mano per far cio` che v' era prescritto , anche quando avessero la temerita` di proibirvelo . Anche questi santi son curiosi , - pensava intanto don Abbondio : - in sostanza , a spremerne il sugo , gli stanno piu` a cuore gli amori di due giovani , che la vita d' un povero sacerdote . E , in quant' a lui , si sarebbe volentieri contentato che il discorso finisse li` ; ma vedeva il cardinale , a ogni pausa , restare in atto di chi aspetti una risposta : una confessione , o un' apologia , qualcosa in somma . - Torno a dire , monsignore , - rispose dunque , - che avro` torto io ... Il coraggio , uno non se lo puo` dare . - E perche' dunque , potrei dirvi , vi siete voi impegnato in un ministero che v' impone di stare in guerra con le passioni del secolo ? Ma come , vi diro` piuttosto , come non pensate che , se in codesto ministero , comunque vi ci siate messo , v' e` necessario il coraggio , per adempir le vostre obbligazioni , c' e` Chi ve lo dara` infallibilmente , quando glielo chiediate ? Credete voi che tutti que' milioni di martiri avessero naturalmente coraggio ? che non facessero naturalmente nessun conto della vita ? tanti giovinetti che cominciavano a gustarla , tanti vecchi avvezzi a rammaricarsi che fosse gia` vicina a finire , tante donzelle , tante spose , tante madri ? Tutti hanno avuto coraggio ; perche' il coraggio era necessario , ed essi confidavano . Conoscendo la vostra debolezza e i vostri doveri , avete voi pensato a prepararvi ai passi difficili a cui potevate trovarvi , a cui vi siete trovato in effetto ? Ah ! se per tant' anni d' ufizio pastorale , avete - e come non avreste ? - amato il vostro gregge , se avete riposto in esso il vostro cuore , le vostre cure , le vostre delizie , il coraggio non doveva mancarvi al bisogno : l' amore e` intrepido . Ebbene , se voi gli amavate , quelli che sono affidati alle vostre cure spirituali , quelli che voi chiamate figliuoli ; quando vedeste due di loro minacciati insieme con voi , ah certo ! come la debolezza della carne v' ha fatto tremar per voi , cosi` la carita` v' avra` fatto tremar per loro . Vi sarete umiliato di quel primo timore , perche' era un effetto della vostra miseria ; avrete implorato la forza per vincerlo , per discacciarlo , perche' era una tentazione : ma il timor santo e nobile per gli altri , per i vostri figliuoli , quello l' avrete ascoltato , quello non v' avra` dato pace , quello v' avra` eccitato , costretto , a pensare , a fare cio` che si potesse , per riparare al pericolo che lor sovrastava ... Cosa v' ha ispirato il timore , l' amore ? Cosa avete fatto per loro ? Cosa avete pensato ? E tacque in atto di chi aspetta . A una siffatta domanda , don Abbondio , che pur s' era ingegnato di risponder qualcosa a delle meno precise , resto` li` senza articolar parola . E , per dir la verita` , anche noi , con questo manoscritto davanti , con una penna in mano , non avendo da contrastare che con le frasi , ne' altro da temere che le critiche de' nostri lettori ; anche noi , dico , sentiamo una certa ripugnanza a proseguire : troviamo un non so che di strano in questo mettere in campo , con cosi` poca fatica , tanti bei precetti di fortezza e di carita` , di premura operosa per gli altri , di sacrifizio illimitato di se' . Ma pensando che quelle cose erano dette da uno che poi le faceva , tiriamo avanti con coraggio . - Voi non rispondete ? - riprese il cardinale . - Ah , se aveste fatto , dalla parte vostra , cio` che la carita` , cio` che il dovere richiedeva ; in qualunque maniera poi le cose fossero andate , non vi mancherebbe ora una risposta . Vedete dunque voi stesso cosa avete fatto . Avete ubbidito all' iniquita` , non curando cio` che il dovere vi prescriveva . L' avete ubbidita puntualmente : s' era fatta vedere a voi , per intimarvi il suo desiderio ; ma voleva rimanere occulta a chi avrebbe potuto ripararsi da essa , e mettersi in guardia ; non voleva che si facesse rumore , voleva il segreto , per maturare a suo bell' agio i suoi disegni d' insidie o di forza ; vi comando` la trasgressione e il silenzio : voi avete trasgredito , e non parlavate . Domando ora a voi se non avete fatto di piu` ; voi mi direte se e` vero che abbiate mendicati de' pretesti al vostro rifiuto , per non rivelarne il motivo - . E stette li` alquanto , aspettando di nuovo una risposta . Anche questa gli hanno rapportata le chiacchierone , pensava don Abbondio ; ma non dava segno d' aver nulla da dire ; onde il cardinale riprese : - se e` vero , che abbiate detto a que' poverini cio` che non era , per tenerli nell' ignoranza , nell' oscurita` , in cui l' iniquita` li voleva ... Dunque lo devo credere ; dunque non mi resta che d' arrossirne con voi , e di sperare che voi ne piangerete con me . Vedete a che v' ha condotto - Dio buono ! e pur ora voi la adducevate per iscusa - quella premura per la vita che deve finire . V' ha condotto ... ribattete liberamente queste parole , se vi paiono ingiuste , prendetele in umiliazione salutare , se non lo sono ... v' ha condotto a ingannare i deboli , a mentire ai vostri figliuoli . Ecco come vanno le cose , - diceva ancora tra se' don Abbondio : - a quel satanasso , - e pensava all' innominato , - le braccia al collo ; e con me , per una mezza bugia , detta a solo fine di salvar la pelle , tanto chiasso . Ma sono superiori ; hanno sempre ragione . il mio pianeta , che tutti m' abbiano a dare addosso ; anche i santi . E ad alta voce , disse : - ho mancato ; capisco che ho mancato ; ma cosa dovevo fare , in un frangente di quella sorte ? - E ancor lo domandate ? E non ve l' ho detto ? E dovevo dirvelo ? Amare , figliuolo ; amare e pregare . Allora avreste sentito che l' iniquita` puo` aver bensi` delle minacce da fare , de' colpi da dare , ma non de' comandi ; avreste unito , secondo la legge di Dio , cio` che l' uomo voleva separare ; avreste prestato a quegl' innocenti infelici il ministero che avevan ragione di richieder da voi : delle conseguenze sarebbe restato mallevadore Iddio , perche' si sarebbe andati per la sua strada : avendone presa un' altra , ne restate mallevadore voi ; e di quali conseguenze ! Ma forse che tutti i ripari umani vi mancavano ? forse che non era aperta alcuna via di scampo , quand' aveste voluto guardarvi d' intorno , pensarci , cercare ? Ora voi potete sapere che que' vostri poverini , quando fossero stati maritati , avrebbero pensato da se' al loro scampo , eran disposti a fuggire dalla faccia del potente , s' eran gia` disegnato il luogo di rifugio . Ma anche senza questo , non vi venne in mente che alla fine avevate un superiore ? Il quale , come mai avrebbe quest' autorita` di riprendervi d' aver mancato al vostro ufizio , se non avesse anche l' obbligo d' aiutarvi ad adempirlo ? Perche' non avete pensato a informare il vostro vescovo dell' impedimento che un' infame violenza metteva all' esercizio del vostro ministero ? I pareri di Perpetua ! pensava stizzosamente don Abbondio , a cui , in mezzo a que' discorsi , cio` che stava piu` vivamente davanti , era l' immagine di que' bravi , e il pensiero che don Rodrigo era vivo e sano , e , un giorno o l' altro , tornerebbe glorioso e trionfante , e arrabbiato . E benche' quella dignita` presente , quell' aspetto e quel linguaggio , lo facessero star confuso , e gl' incutessero un certo timore , era pero` un timore che non lo soggiogava affatto , ne' impediva al pensiero di ricalcitrare : perche' c' era in quel pensiero , che , alla fin delle fini , il cardinale non adoprava ne' schioppo , ne' spada , ne' bravi . - Come non avete pensato , - proseguiva questo , - che , se a quegli innocenti insidiati non fosse stato aperto altro rifugio , c' ero io , per accoglierli , per metterli in salvo , quando voi me gli aveste indirizzati , indirizzati dei derelitti a un vescovo , come cosa sua , come parte preziosa , non dico del suo carico , ma delle sue ricchezze ? E in quanto a voi , io , sarei divenuto inquieto per voi ; io , avrei dovuto non dormire , fin che non fossi sicuro che non vi sarebbe torto un capello . Ch' io non avessi come , dove , mettere in sicuro la vostra vita ? Ma quell' uomo che fu tanto ardito , credete voi che non gli si sarebbe scemato punto l' ardire , quando avesse saputo che le sue trame eran note fuor di qui , note a me , ch' io vegliavo , ed ero risoluto d' usare in vostra difesa tutti i mezzi che fossero in mia mano ? Non sapevate che , se l' uomo promette troppo spesso piu` che non sia per mantenere , minaccia anche non di rado , piu` che non s' attenti poi di commettere ? Non sapevate che l' iniquita` non si fonda soltanto sulle sue forze , ma anche sulla credulita` e sullo spavento altrui ? Proprio le ragioni di Perpetua , penso` anche qui don Abbondio , senza riflettere che quel trovarsi d' accordo la sua serva e Federigo Borromeo su cio` che si sarebbe potuto e dovuto fare , voleva dir molto contro di lui . - Ma voi , - prosegui` e concluse il cardinale , - non avete visto , non avete voluto veder altro che il vostro pericolo temporale ; qual maraviglia che vi sia parso tale , da trascurar per esso ogni altra cosa ? - Gli e` perche' le ho viste io quelle facce , - scappo` detto a don Abbondio ; - le ho sentite io quelle parole . Vossignoria illustrissima parla bene ; ma bisognerebbe esser ne' panni d' un povero prete , e essersi trovato al punto . Appena ebbe proferite queste parole , si morse la lingua ; s' accorse d' essersi lasciato troppo vincere dalla stizza , e disse tra se' : ora vien la grandine . Ma alzando dubbiosamente lo sguardo , fu tutto maravigliato , nel veder l' aspetto di quell' uomo , che non gli riusciva mai d' indovinare ne' di capire , nel vederlo , dico , passare , da quella gravita` autorevole e correttrice , a una gravita` compunta e pensierosa . - Pur troppo ! - disse Federigo , - tale e` la misera e terribile nostra condizione . Dobbiamo esigere rigorosamente dagli altri quello che Dio sa se noi saremmo pronti a dare : dobbiamo giudicare , correggere , riprendere ; e Dio sa quel che faremmo noi nel caso stesso , quel che abbiam fatto in casi somiglianti ! Ma guai s' io dovessi prender la mia debolezza per misura del dovere altrui , per norma del mio insegnamento ! Eppure e` certo che , insieme con le dottrine , io devo dare agli altri l' esempio , non rendermi simile al dottor della legge , che carica gli altri di pesi che non posson portare , e che lui non toccherebbe con un dito . Ebbene , figliuolo e fratello ; poiche' gli errori di quelli che presiedono , sono spesso piu` noti agli altri che a loro ; se voi sapete ch' io abbia , per pusillanimita` , per qualunque rispetto , trascurato qualche mio obbligo , ditemelo francamente , fatemi ravvedere ; affinche' , dov' e` mancato l' esempio , supplisca almeno la confessione . Rimproveratemi liberamente le mie debolezze ; e allora le parole acquisteranno piu` valore nella mia bocca , perche' sentirete piu` vivamente , che non son mie , ma di Chi puo` dare a voi e a me la forza necessaria per far cio` che prescrivono . Oh che sant' uomo ! ma che tormento ! - pensava don Abbondio : - anche sopra di se' : purche' frughi , rimesti , critichi , inquisisca ; anche sopra di se' . Disse poi ad alta voce : - oh , monsignore ! che mi fa celia ? Chi non conosce il petto forte , lo zelo imperterrito di vossignoria illustrissima ? - E tra se' soggiunse : anche troppo . - Io non vi chiedevo una lode , che mi fa tremare , - disse Federigo , - perche' Dio conosce i miei mancamenti , e quello che ne conosco anch' io , basta a confondermi . Ma avrei voluto , vorrei che ci confondessimo insieme davanti a Lui , per confidare insieme . Vorrei , per amor vostro , che intendeste quanto la vostra condotta sia stata opposta , quanto sia opposto il vostro linguaggio alla legge che pur predicate , e secondo la quale sarete giudicato . - Tutto casca addosso a me , - disse don Abbondio : - ma queste persone che son venute a rapportare , non le hanno poi detto d' essersi introdotte in casa mia , a tradimento , per sorprendermi , e per fare un matrimonio contro le regole . - Me l' hanno detto , figliuolo : ma questo m' accora , questo m' atterra , che voi desideriate ancora di scusarvi ; che pensiate di scusarvi , accusando ; che prendiate materia d' accusa da cio` che dovrebb' esser parte della vostra confessione . Chi gli ha messi , non dico nella necessita` , ma nella tentazione di far cio` che hanno fatto ? Avrebbero essi cercata quella via irregolare , se la legittima non fosse loro stata chiusa ? pensato a insidiare il pastore , se fossero stati accolti nelle sue braccia , aiutati , consigliati da lui ? a sorprenderlo , se non si fosse nascosto ? E a questi voi date carico ? e vi sdegnate perche' , dopo tante sventure , che dico ? nel mezzo della sventura , abbian detto una parola di sfogo al loro , al vostro pastore ? Che il ricorso dell' oppresso , la querela dell' afflitto siano odiosi al mondo , il mondo e` tale ; ma noi ! E che pro sarebbe stato per voi , se avessero taciuto ? Vi tornava conto che la loro causa andasse intera al giudizio di Dio ? Non e` per voi una nuova ragione d' amar queste persone - e gia` tante ragioni n' avete - , che v' abbian dato occasione di sentir la voce sincera del vostro vescovo , che v' abbian dato un mezzo di conoscer meglio , e di scontare in parte il gran debito che avete con loro ? Ah ! se v' avessero provocato , offeso , tormentato , vi direi - e dovrei io dirvelo ? - d' amarli , appunto per questo . Amateli perche' hanno patito , perche' patiscono , perche' son vostri , perche' son deboli , perche' avete bisogno d' un perdono , a ottenervi il quale , pensate di qual forza possa essere la loro preghiera . Don Abbondio stava zitto ; ma non era piu` quel silenzio forzato e impaziente : stava zitto come chi ha piu` cose da pensare che da dire . Le parole che sentiva , eran conseguenze inaspettate , applicazioni nuove , ma d' una dottrina antica pero` nella sua mente , e non contrastata . Il male degli altri , dalla considerazion del quale l' aveva sempre distratto la paura del proprio , gli faceva ora un' impressione nuova . E se non sentiva tutto il rimorso che la predica voleva produrre - che' quella stessa paura era sempre li` a far l' ufizio di difensore - , ne sentiva pero` ; sentiva un certo dispiacere di se' , una compassione per gli altri , un misto di tenerezza e di confusione . Era , se ci si lascia passare questo paragone , come lo stoppino umido e ammaccato d' una candela , che presentato alla fiamma d' una gran torcia , da principio fuma , schizza , scoppietta , non ne vuol saper nulla ; ma alla fine s' accende e , bene o male , brucia . Si sarebbe apertamente accusato , avrebbe pianto , se non fosse stato il pensiero di don Rodrigo ; ma tuttavia si mostrava abbastanza commosso , perche' il cardinale dovesse accorgersi che le sue parole non erano state senza effetto . - Ora , - prosegui` questo , - uno fuggitivo da casa sua , l' altra in procinto d' abbandonarla , tutt' e due con troppo forti motivi di starne lontani , senza probabilita` di riunirsi mai qui , e contenti di sperare che Dio li riunisca altrove ; ora , pur troppo , non hanno bisogno di voi ; pur troppo , voi non avete occasione di far loro del bene ; ne' il corto nostro prevedere puo` scoprirne alcuna nell' avvenire . Ma chi sa se Dio misericordioso non ve ne prepara ? Ah non le lasciate sfuggire ! cercatele , state alle velette , pregatelo che le faccia nascere . - Non manchero` , monsignore , non manchero` , davvero , - rispose don Abbondio , con una voce che , in quel momento , veniva proprio dal cuore . - Ah si` , figliuolo , si` ! - esclamo` Federigo ; e con una dignita` piena d' affetto , concluse : - lo sa il cielo se avrei desiderato di tener con voi tutt' altri discorsi . Tutt' e due abbiamo gia` vissuto molto : lo sa il cielo se m' e` stato duro di dover contristar con rimproveri codesta vostra canizie , e quanto sarei stato piu` contento di consolarci insieme delle nostre cure comuni , de' nostri guai , parlando della beata speranza , alla quale siamo arrivati cosi` vicino . Piaccia a Dio che le parole le quali ho pur dovuto usar con voi , servano a voi e a me . Non fate che m' abbia a chieder conto , in quel giorno , d' avervi mantenuto in un ufizio , al quale avete cosi` infelicemente mancato . Ricompriamo il tempo : la mezzanotte e` vicina ; lo Sposo non puo` tardare ; teniamo accese le nostre lampade . Presentiamo a Dio i nostri cuori miseri , vo`ti , perche' Gli piaccia riempirli di quella carita` , che ripara al passato , che assicura l' avvenire , che teme e confida , piange e si rallegra , con sapienza ; che diventa in ogni caso la virtu` di cui abbiamo bisogno . Cosi` detto , si mosse ; e don Abbondio gli ando` dietro . Qui l' anonimo ci avvisa che non fu questo il solo abboccamento di que' due personaggi , ne' Lucia il solo argomento de' loro abboccamenti ; ma che lui s' e` ristretto a questo , per non andar lontano dal soggetto principale del racconto . E che , per lo stesso motivo , non fara` menzione d' altre cose notabili , dette da Federigo in tutto il corso della visita , ne' delle sue liberalita` , ne' delle discordie sedate , degli odi antichi tra persone , famiglie , terre intere , spenti o - cosa ch' era pur troppo piu` frequente - sopiti , ne' di qualche bravaccio o tirannello ammansato , o per tutta la vita , o per qualche tempo ; cose tutte delle quali ce n' era sempre piu` o meno , in ogni luogo della diocesi dove quell' uomo eccellente facesse qualche soggiorno . Dice poi , che , la mattina seguente , venne donna Prassede , secondo il fissato , a prender Lucia , e a complimentare il cardinale , il quale gliela lodo` , e raccomando` caldamente . Lucia si stacco` dalla madre , potete pensar con che pianti ; e usci` dalla sua casetta ; disse per la seconda volta addio al paese , con quel senso di doppia amarezza , che si prova lasciando un luogo che fu unicamente caro , e che non puo` esserlo piu` . Ma i congedi con la madre non eran gli ultimi ; perche' donna Prassede aveva detto che si starebbe ancor qualche giorno in quella sua villa , la quale non era molto lontana ; e Agnese promise alla figlia d' andar la` a trovarla , a dare e a ricevere un piu` doloroso addio . Il cardinale era anche lui sulle mosse per continuar la sua visita , quando arrivo` , e chiese di parlargli il curato della parrocchia , in cui era il castello dell' innominato . Introdotto , gli presento` un gruppo e una lettera di quel signore , la quale lo pregava di far accettare alla madre di Lucia cento scudi d' oro ch' eran nel gruppo , per servir di dote alla giovine , o per quell' uso che ad esse sarebbe parso migliore ; lo pregava insieme di dir loro , che , se mai , in qualunque tempo , avessero creduto che potesse render loro qualche servizio , la povera giovine sapeva pur troppo dove stesse ; e per lui , quella sarebbe una delle fortune piu` desiderate . Il cardinale fece subito chiamare Agnese , le riferi` la commissione , che fu sentita con altrettanta soddisfazione che maraviglia ; e le presento` il rotolo , ch' essa prese , senza far gran complimenti . - Dio gliene renda merito , a quel signore , - disse : - e vossignoria illustrissima lo ringrazi tanto tanto . E non dica nulla a nessuno , perche' questo e` un certo paese ... Mi scusi , veda ; so bene che un par suo non va a chiacchierare di queste cose ; ma ... lei m' intende . Ando` a casa , zitta , zitta ; si chiuse in camera , svolto` il rotolo , e quantunque preparata , vide con ammirazione , tutti in un mucchietto e suoi , tanti di que' ruspi , de' quali non aveva forse mai visto piu` d' uno per volta , e anche di rado ; li conto` , peno` alquanto a metterli di nuovo per taglio , e a tenerli li` tutti , che' ogni momento facevan pancia , e sgusciavano dalle sue dita inesperte ; ricomposto finalmente un rotolo alla meglio , lo mise in un cencio , ne fece un involto , un batuffoletto , e legatolo bene in giro con della cordellina , l' ando` a ficcare in un cantuccio del suo saccone . Il resto di quel giorno , non fece altro che mulinare , far disegni sull' avvenire , e sospirar l' indomani . Andata a letto , stette desta un pezzo , col pensiero in compagnia di que' cento che aveva sotto : addormentata , li vide in sogno . All' alba , s' alzo` e s' incammino` subito verso la villa , dov' era Lucia . Questa , dal canto suo , quantunque non le fosse diminuita quella gran ripugnanza a parlar del voto , pure era risoluta di farsi forza , e d' aprirsene con la madre in quell' abboccamento , che per lungo tempo doveva chiamarsi l' ultimo . Appena poterono esser sole , Agnese , con una faccia tutta animata , e insieme a voce bassa , come se ci fosse stato presente qualcheduno a cui non volesse farsi sentire , comincio` : - ho da dirti una gran cosa ; - e le racconto` l' inaspettata fortuna . - Iddio lo benedica , quel signore , - disse Lucia : - cosi` avrete da star bene voi , e potrete anche far del bene a qualchedun altro . - Come ? - rispose Agnese : - non vedi quante cose possiamo fare , con tanti danari ? Senti ; io non ho altro che te , che voi due , posso dire ; perche' Renzo , da che comincio` a discorrerti , l' ho sempre riguardato come un mio figliuolo . Tutto sta che non gli sia accaduta qualche disgrazia , a vedere che non ha mai fatto saper nulla : ma eh ! deve andar tutto male ? Speriamo di no , speriamo . Per me , avrei avuto caro di lasciar l' ossa nel mio paese ; ma ora che tu non ci puoi stare , in grazia di quel birbone , e anche solamente a pensare d' averlo vicino colui , m' e` venuto in odio il mio paese : e con voi altri io sto per tutto . Ero disposta , fin d' allora , a venir con voi altri , anche in capo al mondo ; e son sempre stata di quel parere ; ma senza danari come si fa ? Intendi ora ? Que' quattro , che quel poverino aveva messi da parte , con tanto stento e con tanto risparmio , e` venuta la giustizia , e ha spazzato ogni cosa ; ma , per ricompensa , il Signore ha mandato la fortuna a noi . Dunque , quando avra` trovato il bandolo di far sapere se e` vivo , e dov' e` , e che intenzioni ha , ti vengo a prender io a Milano ; io ti vengo a prendere . Altre volte mi sarebbe parso un gran che ; ma le disgrazie fanno diventar disinvolti ; fino a Monza ci sono andata , e so cos' e` viaggiare . Prendo con me un uomo di proposito , un parente , come sarebbe a dire Alessio di Maggianico : che' , a voler dir proprio in paese , un uomo di proposito non c' e` : vengo con lui : gia` la spesa la facciamo noi , e ... intendi ? Ma vedendo che , in vece d' animarsi , Lucia s' andava accorando , e non dimostrava che una tenerezza senz' allegria , lascio` il discorso a mezzo , e disse : - ma cos' hai ? non ti pare ? - Povera mamma ! - esclamo` Lucia , gettandole un braccio al collo , e nascondendo il viso nel seno di lei . - Cosa c' e` ? - domando` di nuovo ansiosamente la madre . - Avrei dovuto dirvelo prima , - rispose Lucia , alzando il viso , e asciugandosi le lacrime ; - ma non ho mai avuto cuore : compatitemi . - Ma di` su , dunque . - Io non posso piu` esser moglie di quel poverino ! - Come ? come ? Lucia , col capo basso , col petto ansante , lacrimando senza piangere , come chi racconta una cosa che , quand' anche dispiacesse , non si puo` cambiare , rivelo` il voto ; e insieme , giungendo le mani , chiese di nuovo perdono alla madre , di non aver parlato fin allora ; la prego` di non ridir la cosa ad anima vivente , e d' aiutarla ad adempire cio` che aveva promesso . Agnese era rimasta stupefatta e costernata . Voleva sdegnarsi del silenzio tenuto con lei ; ma i gravi pensieri del caso soffogavano quel dispiacere suo proprio ; voleva dirle : cos' hai fatto ? ma le pareva che sarebbe un prendersela col cielo : tanto piu` che Lucia tornava a dipinger co' piu` vivi colori quella notte , la desolazione cosi` nera , e la liberazione cosi` impreveduta , tra le quali la promessa era stata fatta , cosi` espressa , cosi` solenne . E intanto , ad Agnese veniva anche in mente questo e quell' esempio , che aveva sentito raccontar piu` volte , che lei stessa aveva raccontato alla figlia , di gastighi strani e terribili , venuti per la violazione di qualche voto . Dopo esser rimasta un poco come incantata , disse : - e ora cosa farai ? - Ora , - rispose Lucia , - tocca al Signore a pensarci ; al Signore e alla Madonna . Mi son messa nelle lor mani : non m' hanno abbandonata finora ; non m' abbandoneranno ora che ... La grazia che chiedo per me al Signore , la sola grazia , dopo la salvazion dell' anima , e` che mi faccia tornar con voi : e me la concedera` , si` , me la concedera` . Quel giorno ... in quella carrozza ... ah Vergine santissima ! ... quegli uomini ! ... chi m' avrebbe detto che mi menavano da colui che mi doveva menare a trovarmi con voi , il giorno dopo ? - Ma non parlarne subito a tua madre ! - disse Agnese con una certa stizzetta temperata d' amorevolezza e di pieta` . - Compatitemi ; non avevo cuore ... e che sarebbe giovato d' affliggervi qualche tempo prima ? - E Renzo ? - disse Agnese , tentennando il capo . ` - Ah ! - esclamo` Lucia , riscotendosi , - io non ci devo pensar piu` a quel poverino . Gia` si vede che non era destinato ... Vedete come pare che il Signore ci abbia voluti proprio tener separati . E chi sa ... ? ma no , no : l' avra` preservato Lui da' pericoli , e lo fara` esser fortunato anche di piu` , senza di me . - Ma intanto , - riprese la madre , - se non fosse che tu ti sei legata per sempre , a tutto il resto , quando a Renzo non gli sia accaduta qualche disgrazia , con que' danari io ci avevo trovato rimedio . - Ma que' danari , - replico` Lucia , - ci sarebbero venuti , s' io non avessi passata quella notte ? il Signore che ha voluto che tutto andasse cosi` : sia fatta la sua volonta` - . E la parola mori` nel pianto . A quell' argomento inaspettato , Agnese rimase li` pensierosa . Dopo qualche momento , Lucia , rattenendo i singhiozzi , riprese : - ora che la cosa e` fatta , bisogna adattarsi di buon animo ; e voi , povera mamma , voi mi potete aiutare , prima , pregando il Signore per la vostra povera figlia , e poi ... bisogna bene che quel poverino lo sappia . Pensateci voi , fatemi anche questa carita` ; che' voi ci potete pensare . Quando saprete dov' e` , fategli scrivere , trovate un uomo ... appunto vostro cugino Alessio , che e` un uomo prudente e caritatevole , e ci ha sempre voluto bene , e non ciarlera` : fategli scriver da lui la cosa com' e` andata , dove mi son trovata , come ho patito , e che Dio ha voluto cosi` , e che metta il cuore in pace , e ch' io non posso mai mai esser di nessuno . E fargli capir la cosa con buona grazia , spiegargli che ho promesso , che ho proprio fatto voto . Quando sapra` che ho promesso alla Madonna ... ha sempre avuto il timor di Dio . E voi , la prima volta che avrete le sue nuove , fatemi scrivere , fatemi saper che e` sano ; e poi ... non mi fate piu` saper nulla . Agnese , tutta intenerita , assicuro` la figlia che ogni cosa si farebbe come desiderava . - Vorrei dirvi un' altra cosa , - riprese questa : - quel poverino , se non avesse avuto la disgrazia di pensare a me , non gli sarebbe accaduto cio` che gli e` accaduto . per il mondo ; gli hanno troncato il suo avviamento , gli hanno portato via la sua roba , que' risparmi che aveva fatti , poverino , sapete perche' ... E noi abbiamo tanti danari ! Oh mamma ! giacche' il Signore ci ha mandato tanto bene , e quel poverino , e` proprio vero che lo riguardavate come vostro ... si` , come un figliuolo , oh ! fate mezzo per uno ; che' , sicuro , Iddio non ci manchera` . Cercate un' occasione fidata , e mandateglieli , che' sa il cielo come n' ha bisogno ! - Ebbene , cosa credi ? - rispose Agnese : - glieli mandero` davvero . Povero giovine ! Perche' pensi tu ch' io fossi cosi` contenta di que' danari ? Ma ... ! io era proprio venuta qui tutta contenta . Basta , io glieli mandero` , povero Renzo ! ma anche lui ... so quel che dico ; certo che i danari fanno piacere a chi n' ha bisogno ; ma questi non saranno quelli che lo faranno ingrassare . Lucia ringrazio` la madre di quella pronta e liberale condiscendenza , con una gratitudine , con un affetto , da far capire a chi l' avesse osservata , che il suo cuore faceva ancora a mezzo con Renzo , forse piu` che lei medesima non lo credesse . - E senza di te , che faro` io povera donna ? - disse Agnese , piangendo anch' essa . - E io senza di voi , povera mamma ? e in casa di forestieri ? e laggiu` in quel Milano ... ! Ma il Signore sara` con tutt' e due ; e poi ci fara` tornare insieme . Tra otto o nove mesi ci rivedremo ; e di qui allora , e anche prima , spero , avra` accomodate le cose Lui , per riunirci . Lasciamo fare a Lui . La chiedero` sempre sempre alla Madonna questa grazia . Se avessi qualche altra cosa da offrirle , lo farei ; ma e` tanto misericordiosa , che me l' otterra` per niente . Con queste ed altre simili , e piu` volte ripetute parole di lamento e di conforto , di rammarico e di rassegnazione , con molte raccomandazioni e promesse di non dir nulla , con molte lacrime , dopo lunghi e rinnovati abbracciamenti , le donne si separarono , promettendosi a vicenda di rivedersi il prossimo autunno , al piu` tardi ; come se il mantenere dipendesse da loro , e come pero` si fa sempre in casi simili . Intanto comincio` a passar molto tempo senza che Agnese potesse saper nulla di Renzo . Ne' lettere ne' imbasciate da parte di lui , non ne veniva : di tutti quelli del paese , o del contorno , a cui pote' domandare , nessuno ne sapeva piu` di lei . E non era la sola che facesse invano una tal ricerca : il cardinal Federigo , che non aveva detto per cerimonia alle povere donne , di voler prendere informazioni del povero giovine , aveva infatti scritto subito per averne . Tornato poi dalla visita a Milano , aveva ricevuto la risposta in cui gli si diceva che non s' era potuto trovar recapito dell' indicato soggetto ; che veramente era stato qualche tempo in casa d' un suo parente , nel tal paese , dove non aveva fatto dir di se' ; ma , una mattina , era scomparso all' improvviso , e quel suo parente stesso non sapeva cosa ne fosse stato , e non poteva che ripetere certe voci in aria e contraddittorie che correvano , essersi il giovine arrolato per il Levante , esser passato in Germania , perito nel guadare un fiume : che non si mancherebbe di stare alle velette , se mai si potesse saper qualcosa di piu` positivo , per farne subito parte a sua signoria illustrissima e reverendissima . Piu` tardi , quelle ed altre voci si sparsero anche nel territorio di Lecco , e vennero per conseguenza agli orecchi d' Agnese . La povera donna faceva di tutto per venire in chiaro qual fosse la vera , per arrivare alla fonte di questa e di quella , ma non riusciva mai a trovar di piu` di quel dicono , che , anche al giorno d' oggi , basta da se' ad attestar tante cose . Talora , appena glien' era stata raccontata una , veniva uno e le diceva che non era vero nulla ; ma per dargliene in cambio un' altra , ugualmente strana o sinistra . Tutte ciarle : ecco il fatto . Il governatore di Milano e capitano generale in Italia , don Gonzalo Fernandez di Cordova , aveva fatto un gran fracasso col signor residente di Venezia in Milano , perche' un malandrino , un ladrone pubblico , un promotore di saccheggio e d' omicidio , il famoso Lorenzo Tramaglino , che , nelle mani stesse della giustizia , aveva eccitato sommossa per farsi liberare , fosse accolto e ricettato nel territorio bergamasco . Il residente avea risposto che la cosa gli riusciva nuova , e che scriverebbe a Venezia , per poter dare a sua eccellenza quella spiegazione che il caso avesse portato . A Venezia avevan per massima di secondare e di coltivare l' inclinazione degli operai di seta milanesi a trasportarsi nel territorio bergamasco , e quindi di far che ci trovassero molti vantaggi e , soprattutto quello senza di cui ogni altro e` nulla , la sicurezza . Siccome pero` , tra due grossi litiganti , qualche cosa , per poco che sia , bisogna sempre che il terzo goda ; cosi` Bortolo fu avvisato in confidenza , non si sa da chi , che Renzo non istava bene in quel paese , e che farebbe meglio a entrare in qualche altra fabbrica , cambiando anche nome per qualche tempo . Bortolo intese per aria , non domando` altro , corse a dir la cosa al cugino , lo prese con se' in un calessino , lo condusse a un altro filatoio , discosto da quello forse quindici miglia , e lo presento` , sotto il nome d' Antonio Rivolta , al padrone , ch' era nativo anche lui dello stato di Milano , e suo antico conoscente . Questo , quantunque l' annata fosse scarsa , non si fece pregare a ricevere un operaio che gli era raccomandato come onesto e abile , da un galantuomo che se n' intendeva . Alla prova poi , non ebbe che a lodarsi dell' acquisto ; meno che , sul principio , gli era parso che il giovine dovesse essere un po' stordito , perche' , quando si chiamava : Antonio ! le piu` volte non rispondeva . Poco dopo , venne un ordine da Venezia , in istile pacato , al capitano di Bergamo , che prendesse e desse informazione , se nella sua giurisdizione , e segnatamente nel tal paese , si trovasse il tal soggetto . Il capitano , fatte le sue diligenze , come aveva capito che si volevano , trasmise la risposta negativa , la quale fu trasmessa al residente in Milano , che la trasmettesse al gran cancelliere che potrebbe trasmetterla a don Gonzalo Fernandez di Cordova . Non mancavan poi curiosi , che volessero saper da Bortolo il perche' quel giovine non c' era piu` , e dove fosse andato . Alla prima domanda Bortolo rispondeva : - ma ! e` scomparso - . Per mandar poi in pace i piu` insistenti , senza dar loro sospetto di quel che n' era davvero , aveva creduto bene di regalar loro , a chi l' una , a chi l' altra delle notizie da noi riferite di sopra : pero` , come cose incerte , che aveva sentite dire anche lui , senza averne un riscontro positivo . Ma quando la domanda gli venne fatta per commission del cardinale , senza nominarlo , e con un certo apparato d' importanza e di mistero , lasciando capire ch' era in nome d' un gran personaggio , tanto piu` Bortolo s' insospetti` , e crede' necessario di risponder secondo il solito ; anzi , trattandosi d' un gran personaggio , diede in una volta tutte le notizie che aveva stampate a una a una , in quelle diverse occorrenze . Non si creda pero` che don Gonzalo , un signore di quella sorte , l' avesse proprio davvero col povero filatore di montagna ; che informato forse del poco rispetto usato , e delle cattive parole dette da colui al suo re moro incatenato per la gola , volesse fargliela pagare ; o che lo credesse un soggetto tanto pericoloso , da perseguitarlo anche fuggitivo , da non lasciarlo vivere anche lontano , come il senato romano con Annibale . Don Gonzalo aveva troppe e troppo gran cose in testa , per darsi tanto pensiero de' fatti di Renzo ; e se parve che se ne desse , nacque da un concorso singolare di circostanze , per cui il poveraccio , senza volerlo , e senza saperlo ne' allora ne' mai , si trovo` , con un sottilissimo e invisibile filo , attaccato a quelle troppe e troppo gran cose . Gia` piu` d' una volta c' e` occorso di far menzione della guerra che allora bolliva , per la successione agli stati del duca Vincenzo Gonzaga , secondo di quel nome ; ma c' e` occorso sempre in momenti di gran fretta : sicche' non abbiam mai potuto darne piu` che un cenno alla sfuggita . Ora pero` , all' intelligenza del nostro racconto si richiede proprio d' averne qualche notizia piu` particolare . Son cose che chi conosce la storia le deve sapere ; ma siccome , per un giusto sentimento di noi medesimi , dobbiam supporre che quest' opera non possa esser letta se non da ignoranti , cosi` non sara` male che ne diciamo qui quanto basti per infarinarne chi n' avesse bisogno . Abbiam detto che , alla morte di quel duca , il primo chiamato in linea di successione , Carlo Gonzaga , capo d' un ramo cadetto trapiantato in Francia , dove possedeva i ducati di Nevers e di Rhetel , era entrato al possesso di Mantova ; e ora aggiungiamo , del Monferrato : che la fretta appunto ce l' aveva fatto lasciar nella penna . La corte di Madrid , che voleva a ogni patto - abbiam detto anche questo - escludere da que' due feudi il nuovo principe , e per escluderlo aveva bisogno d' una ragione - perche' le guerre fatte senza una ragione sarebbero ingiuste - , s' era dichiarata sostenitrice di quella che pretendevano avere , su Mantova un altro Gonzaga , Ferrante , principe di Guastalla ; sul Monferrato Carlo Emanuele I , duca di Savoia , e Margherita Gonzaga , duchessa vedova di Lorena . Don Gonzalo , ch' era della casa del gran capitano , e ne portava il nome , e che aveva gia` fatto la guerra in Fiandra , voglioso oltremodo di condurne una in Italia , era forse quello che faceva piu` fuoco , perche' questa si dichiarasse ; e intanto , interpretando l' intenzioni e precorrendo gli ordini della corte suddetta , aveva concluso col duca di Savoia un trattato d' invasione e di divisione del Monferrato ; e n' aveva poi ottenuta facilmente la ratificazione dal conte duca , facendogli creder molto agevole l' acquisto di Casale , ch' era il punto piu` difeso della parte pattuita al re di Spagna . Protestava pero` , in nome di questo , di non volere occupar paese , se non a titolo di deposito , fino alla sentenza dell' imperatore ; il quale , in parte per gli ufizi altrui , in parte per suoi propri motivi , aveva intanto negata l' investitura al nuovo duca , e intimatogli che rilasciasse a lui in sequestro gli stati controversi : lui poi , sentite le parti , li rimetterebbe a chi fosse di dovere . Cosa alla quale il Nevers non s' era voluto piegare . Aveva anche lui amici d' importanza : il cardinale di Richelieu , i signori veneziani , e il papa , ch' era , come abbiam detto , Urbano VIII . Ma il primo , impegnato allora nell' assedio della Roccella e in una guerra con l' Inghilterra , attraversato dal partito della regina madre , Maria de' Medici , contraria , per certi suoi motivi , alla casa di Nevers , non poteva dare che delle speranze . I veneziani non volevan moversi , e nemmeno dichiararsi , se prima un esercito francese non fosse calato in Italia ; e , aiutando il duca sotto mano , come potevano , con la corte di Madrid e col governatore di Milano stavano sulle proteste , sulle proposte , sull' esortazioni , placide o minacciose , secondo i momenti . Il papa raccomandava il Nevers agli amici , intercedeva in suo favore presso gli avversari , faceva progetti d' accomodamento ; di metter gente in campo non ne voleva saper nulla . Cosi` i due alleati alle offese poterono , tanto piu` sicuramente , cominciar l' impresa concertata . Il duca di Savoia era entrato , dalla sua parte , nel Monferrato ; don Gonzalo aveva messo , con gran voglia , l' assedio a Casale ; ma non ci trovava tutta quella soddisfazione che s' era immaginato : che non credeste che nella guerra sia tutto rose . La corte non l' aiutava a seconda de' suoi deside`ri , anzi gli lasciava mancare i mezzi piu` necessari ; l' alleato l' aiutava troppo : voglio dire che , dopo aver presa la sua porzione , andava spilluzzicando quella assegnata al re di Spagna . Don Gonzalo se ne rodeva quanto mai si possa dire ; ma temendo , se faceva appena un po' di rumore , che quel Carlo Emanuele , cosi` attivo ne' maneggi e mobile ne' trattati , come prode nell' armi , si voltasse alla Francia , doveva chiudere un occhio , mandarla giu` , e stare zitto . L' assedio poi andava male , in lungo , ogni tanto all' indietro , e per il contegno saldo , vigilante , risoluto degli assediati , e per aver lui poca gente , e , al dire di qualche storico , per i molti spropositi che faceva . Su questo noi lasciamo la verita` a suo luogo , disposti anche , quando la cosa fosse realmente cosi` , a trovarla bellissima , se fu cagione che in quell' impresa sia restato morto , smozzicato , storpiato qualche uomo di meno , e , ceteris paribus , anche soltanto un po' meno danneggiati i tegoli di Casale . In questi frangenti ricevette la nuova della sedizione di Milano , e ci accorse in persona . Qui , nel ragguaglio che gli si diede , fu fatta anche menzione della fuga ribelle e clamorosa di Renzo , de' fatti veri e supposti ch' erano stati cagione del suo arresto ; e gli si seppe anche dire che questo tale s' era rifugiato sul territorio di Bergamo . Questa circostanza fermo` l' attenzione di don Gonzalo . Era informato da tutt' altra parte , che a Venezia avevano alzata la cresta , per la sommossa di Milano ; che da principio avevan creduto che sarebbe costretto a levar l' assedio da Casale , e pensavan tuttavia che ne fosse ancora sbalordito , e in gran pensiero : tanto piu` che , subito dopo quell' avvenimento , era arrivata la notizia , sospirata da que' signori e temuta da lui , della resa della Roccella . E scottandogli molto , e come uomo e come politico , che que' signori avessero un tal concetto de' fatti suoi , spiava ogni occasione di persuaderli , per via d' induzione , che non aveva perso nulla dell' antica sicurezza ; giacche' il dire espressamente : non ho paura , e` come non dir nulla . Un buon mezzo e` di fare il disgustato , di querelarsi , di reclamare : e percio` , essendo venuto il residente di Venezia a fargli un complimento , e ad esplorare insieme , nella sua faccia e nel suo contegno , come stesse dentro di se' - notate tutto ; che' questa e` politica di quella vecchia fine - , don Gonzalo , dopo aver parlato del tumulto , leggermente e da uomo che ha gia` messo riparo a tutto ; fece quel fracasso che sapete a proposito di Renzo ; come sapete anche quel che ne venne in conseguenza . Dopo , non s' occupo` piu` d' un affare cosi` minuto e , in quanto a lui , terminato ; e quando poi , che fu un pezzo dopo , gli arrivo` la risposta , al campo sopra Casale , dov' era tornato , e dove aveva tutt' altri pensieri , alzo` e dimeno` la testa , come un baco da seta che cerchi la foglia ; stette li` un momento , per farsi tornar vivo nella memoria quel fatto , di cui non ci rimaneva piu` che un' ombra ; si rammento` della cosa , ebbe un' idea fugace e confusa del personaggio ; passo` ad altro , e non ci penso` piu` . Ma Renzo , il quale , da quel poco che gli s' era fatto veder per aria , doveva supporre tutt' altro che una cosi` benigna noncuranza , stette un pezzo senz' altro pensiero o , per dir meglio , senz' altro studio , che di viver nascosto . Pensate se si struggeva di mandar le sue nuove alle donne , e d' aver le loro ; ma c' eran due gran difficolta` . Una , che avrebbe dovuto anche lui confidarsi a un segretario , perche' il poverino non sapeva scrivere , e neppur leggere , nel senso esteso della parola ; e se , interrogato di cio` , come forse vi ricorderete , dal dottor Azzecca - garbugli , aveva risposto di si` , non fu un vanto , una sparata , come si dice ; ma era la verita` che lo stampato lo sapeva leggere , mettendoci il suo tempo : lo scritto e` un altro par di maniche . Era dunque costretto a mettere un terzo a parte de' suoi interessi , d' un segreto cosi` geloso : e un uomo che sapesse tener la penna in mano , e di cui uno si potesse fidare , a que' tempi non si trovava cosi` facilmente ; tanto piu` in un paese dove non s' avesse nessuna antica conoscenza . L' altra difficolta` era d' avere anche un corriere ; un uomo che andasse appunto da quelle parti , che volesse incaricarsi della lettera , e darsi davvero il pensiero di recapitarla ; tutte cose , anche queste , difficili a trovarsi in un uomo solo . Finalmente , cerca e ricerca , trovo` chi scrivesse per lui . Ma , non sapendo se le donne fossero ancora a Monza , o dove , crede' bene di fare accluder la lettera per Agnese in un' altra diretta al padre Cristoforo . Lo scrivano prese anche l' incarico di far recapitare il plico ; lo consegno` a uno che doveva passare non lontano da Pescarenico ; costui lo lascio` , con molte raccomandazioni , in un' osteria sulla strada , al punto piu` vicino ; trattandosi che il plico era indirizzato a un convento , ci arrivo` ; ma cosa n' avvenisse dopo , non s' e` mai saputo . Renzo , non vedendo comparir risposta , fece stendere un' altra lettera , a un di presso come la prima , e accluderla in un' altra a un suo amico di Lecco , o parente che fosse . Si cerco` un altro latore , si trovo` ; questa volta la lettera arrivo` a chi era diretta . Agnese trotto` a Maggianico , se la fece leggere e spiegare da quell' Alessio suo cugino : concerto` con lui una risposta , che questo mise in carta ; si trovo` il mezzo di mandarla ad Antonio Rivolta nel luogo del suo domicilio : tutto questo pero` non cosi` presto come noi lo raccontiamo . Renzo ebbe la risposta , e fece riscrivere . In somma , s' avvio` tra le due parti un carteggio , ne' rapido ne' regolare , ma pure , a balzi e ad intervalli , continuato . Ma per avere un' idea di quel carteggio , bisogna sapere un poco come andassero allora tali cose , anzi come vadano ; perche' , in questo particolare , credo che ci sia poco o nulla di cambiato . Il contadino che non sa scrivere , e che avrebbe bisogno di scrivere , si rivolge a uno che conosca quell' arte , scegliendolo , per quanto puo` , tra quelli della sua condizione , perche' degli altri si perita , o si fida poco ; l' informa , con piu` o meno ordine e chiarezza , degli antecedenti : e gli espone , nella stessa maniera , la cosa da mettere in carta . Il letterato , parte intende , parte frantende , da` qualche consiglio , propone qualche cambiamento , dice : lasciate fare a me ; piglia la penna , mette come puo` in forma letteraria i pensieri dell' altro , li corregge , li migliora , carica la mano , oppure smorza , lascia anche fuori , secondo gli pare che torni meglio alla cosa : perche' , non c' e` rimedio , chi ne sa piu` degli altri non vuol essere strumento materiale nelle loro mani ; e quando entra negli affari altrui , vuol anche fargli andare un po' a modo suo . Con tutto cio` , al letterato suddetto non gli riesce sempre di dire tutto quel che vorrebbe ; qualche volta gli accade di dire tutt' altro : accade anche a noi altri , che scriviamo per la stampa . Quando la lettera cosi` composta arriva alle mani del corrispondente , che anche lui non abbia pratica dell' abbicci` , la porta a un altro dotto di quel calibro , il quale gliela legge e gliela spiega . Nascono delle questioni sul modo d' intendere ; perche' l' interessato , fondandosi sulla cognizione de' fatti antecedenti , pretende che certe parole voglian dire una cosa ; il lettore , stando alla pratica che ha della composizione , pretende che ne vogliano dire un' altra . Finalmente bisogna che chi non sa si metta nelle mani di chi sa , e dia a lui l' incarico della risposta : la quale , fatta sul gusto della proposta , va poi soggetta a un' interpretazione simile . Che se , per di piu` , il soggetto della corrispondenza e` un po' geloso ; se c' entrano affari segreti , che non si vorrebbero lasciar capire a un terzo , caso mai che la lettera andasse persa ; se , per questo riguardo , c' e` stata anche l' intenzione positiva di non dir le cose affatto chiare ; allora , per poco che la corrispondenza duri , le parti finiscono a intendersi tra di loro come altre volte due scolastici che da quattr' ore disputassero sull' entelechia : per non prendere una similitudine da cose vive ; che ci avesse poi a toccare qualche scappellotto . Ora , il caso de' nostri due corrispondenti era appunto quello che abbiam detto . La prima lettera scritta in nome di Renzo conteneva molte materie . Da principio , oltre un racconto della fuga , molto piu` conciso , ma anche piu` arruffato di quello che avete letto , un ragguaglio delle sue circostanze attuali ; dal quale , tanto Agnese quanto il suo turcimanno furono ben lontani di ricavare un costrutto chiaro e intero : avviso segreto , cambiamento di nome , esser sicuro , ma dovere star nascosto ; cose per se' non troppo famigliari a' loro intelletti , e nella lettera dette anche un po' in cifra . C' era poi delle domande affannose , appassionate , su' casi di Lucia , con de' cenni oscuri e dolenti , intorno alle voci che n' erano arrivate fino a Renzo . C' erano finalmente speranze incerte , e lontane , disegni lanciati nell' avvenire , e intanto promesse e preghiere di mantener la fede data , di non perder la pazienza ne' il coraggio , d' aspettar migliori circostanze . Dopo un po' di tempo , Agnese trovo` un mezzo fidato di far pervenire nelle mani di Renzo una risposta , co' cinquanta scudi assegnatigli da Lucia . Al veder tant' oro , Renzo non sapeva cosa si pensare ; e con l' animo agitato da una maraviglia e da una sospensione che non davan luogo a contentezza , corse in cerca del segretario , per farsi interpretar la lettera , e aver la chiave d' un cosi` strano mistero . Nella lettera , il segretario d' Agnese , dopo qualche lamento sulla poca chiarezza della proposta , passava a descrivere , con chiarezza a un di presso uguale , la tremenda storia di quella persona - cosi` diceva - ; e qui rendeva ragione de' cinquanta scudi ; poi veniva a parlar del voto , ma per via di perifrasi , aggiungendo , con parole piu` dirette e aperte , il consiglio di mettere il cuore in pace , e di non pensarci piu` . Renzo , poco manco` che non se la prendesse col lettore interprete : tremava , inorridiva , s' infuriava , di quel che aveva capito , e di quel che non aveva potuto capire . Tre o quattro volte si fece rileggere il terribile scritto , ora parendogli d' intender meglio , ora divenendogli buio cio` che prima gli era parso chiaro . E in quella febbre di passioni , volle che il segretario mettesse subito mano alla penna , e rispondesse . Dopo l' espressioni piu` forti che si possano immaginare di pieta` e di terrore per i casi di Lucia , - scrivete , - proseguiva dettando , - che io il cuore in pace non lo voglio mettere , e non lo mettero` mai ; e che non son pareri da darsi a un figliuolo par mio ; e che i danari non li tocchero` ; che li ripongo , e li tengo in deposito , per la dote della giovine ; che gia` la giovine dev' esser mia ; che io non so di promessa ; e che ho ben sempre sentito dire che la Madonna c' entra per aiutare i tribolati , e per ottener delle grazie , ma per far dispetto e per mancar di parola , non l' ho sentito mai ; e che codesto non puo` stare ; e che , con questi danari , abbiamo a metter su casa qui ; e che , se ora sono un po' imbrogliato , l' e` una burrasca che passera` presto - ; e cose simili . Agnese riceve' poi quella lettera , e fece riscrivere ; e il carteggio continuo` , nella maniera che abbiam detto . Lucia , quando la madre ebbe potuto , non so per qual mezzo , farle sapere che quel tale era vivo e in salvo e avvertito , senti` un gran sollievo , e non desiderava piu` altro , se non che si dimenticasse di lei ; o , per dir la cosa proprio a un puntino , che pensasse a dimenticarla . Dal canto suo , faceva cento volte al giorno una risoluzione simile riguardo a lui ; e adoprava anche ogni mezzo , per mandarla ad effetto . Stava assidua al lavoro , cercava d' occuparsi tutta in quello : quando l' immagine di Renzo le si presentava , e lei a dire o a cantare orazioni a mente . Ma quell' immagine , proprio come se avesse avuto malizia , non veniva per lo piu` , cosi` alla scoperta ; s' introduceva di soppiatto dietro all' altre , in modo che la mente non s' accorgesse d' averla ricevuta , se non dopo qualche tempo che la c' era . Il pensiero di Lucia stava spesso con la madre : come non ci sarebbe stato ? e il Renzo ideale veniva pian piano a mettersi in terzo , come il reale aveva fatto tante volte . Cosi` con tutte le persone , in tutti i luoghi , in tutte le memorie del passato , colui si veniva a ficcare . E se la poverina si lasciava andar qualche volta a fantasticar sul suo avvenire , anche li` compariva colui , per dire , se non altro : io a buon conto non ci saro` . Pero` , se il non pensare a lui era impresa disperata , a pensarci meno , e meno intensamente che il cuore avrebbe voluto , Lucia ci riusciva fino a un certo segno : ci sarebbe anche riuscita meglio , se fosse stata sola a volerlo . Ma c' era donna Prassede , la quale , tutta impegnata dal canto suo a levarle dall' animo colui , non aveva trovato miglior espediente che di parlargliene spesso . - Ebbene ? - le diceva : - non ci pensiam piu` a colui ? - Io non penso a nessuno , - rispondeva Lucia . Donna Prassede non s' appagava d' una risposta simile ; replicava che ci volevan fatti e non parole ; si diffondeva a parlare sul costume delle giovani , le quali , diceva , - quando hanno nel cuore uno scapestrato - ed e` li` che inclinano sempre - , non se lo staccan piu` . Un partito onesto , ragionevole , d' un galantuomo , d' un uomo assestato , che , per qualche accidente , vada a monte , son subito rassegnate ; ma un rompicollo , e` piaga incurabile - . E allora principiava il panegirico del povero assente , del birbante venuto a Milano , per rubare e scannare ; e voleva far confessare a Lucia le bricconate che colui doveva aver fatte , sicuramente anche al suo paese . Lucia , con la voce tremante di vergogna , di dolore , e di quello sdegno che poteva aver luogo nel suo animo dolce e nella sua umile fortuna , assicurava e attestava , che , al suo paese , quel poveretto non aveva mai fatto parlar di se' , altro che in bene ; avrebbe voluto , diceva , che fosse presente qualcheduno di la` , per fargli far testimonianza . Anche sull' avventure di Milano , delle quali non era ben informata , lo difendeva , appunto con la cognizione che aveva di lui e de' suoi portamenti fino dalla fanciullezza . Lo difendeva o si proponeva di difenderlo , per puro dovere di carita` , per amore del vero , e , a dir proprio la parola con la quale spiegava a se stessa il suo sentimento , come prossimo . Ma da queste apologie donna Prassede ricavava nuovi argomenti per convincer Lucia , che il suo cuore era ancora perso dietro a colui . E per verita` , in que' momenti , non saprei ben dire come la cosa stesse . L' indegno ritratto che la vecchia faceva del poverino , risvegliava , per opposizione , piu` viva e piu` distinta che mai , nella mente della giovine l' idea che vi s' era formata in una cosi` lunga consuetudine ; le rimembranze compresse a forza , si svolgevano in folla ; l' avversione e il disprezzo richiamavano tanti antichi motivi di stima ; l' odio cieco e violento faceva sorger piu` forte la pieta` : e con questi affetti , chi sa quanto ci potesse essere o non essere di quell' altro che dietro ad essi s' introduce cosi` facilmente negli animi ; figuriamoci cosa fara` in quelli , donde si tratti di scacciarlo per forza . Sia come si sia , il discorso , per la parte di Lucia , non sarebbe mai andato molto in lungo ; che' le parole finivan presto in pianto . Se donna Prassede fosse stata spinta a trattarla in quella maniera da qualche odio inveterato contro di lei , forse quelle lacrime l' avrebbero , tocca e fatta smettere ; ma parlando a fin di bene , tirava avanti , senza lasciarsi smovere : come i gemiti , i gridi supplichevoli , potranno ben trattenere l' arme d' un nemico , ma non il ferro d' un chirurgo . Fatto pero` bene il suo dovere per quella volta , dalle stoccate e da' rabbuffi veniva all' esortazioni , ai consigli , conditi anche di qualche lode , per temperar cosi` l' agro col dolce , e ottener meglio l' effetto , operando sull' animo in tutti i versi . Certo , di quelle baruffe - che avevan sempre a un di presso lo stesso principio , mezzo e fine - , non rimaneva alla buona Lucia propriamente astio contro l' acerba predicatrice , la quale poi nel resto la trattava con gran dolcezza ; e anche in questo , si vedeva una buona intenzione . Le rimaneva bensi` un ribollimento , una sollevazione di pensieri e d' affetti tale , che ci voleva molto tempo e molta fatica per tornare a quella qualunque calma di prima . Buon per lei , che non era la sola a cui donna Prassede avesse a far del bene ; sicche' le baruffe non potevano esser cosi` frequenti . Oltre il resto della servitu` , tutti cervelli che avevan bisogno , piu` o meno , d' esser raddirizzati e guidati ; oltre tutte l' altre occasioni di prestar lo stesso ufizio , per buon cuore , a molti con cui non era obbligata a niente : occasioni che cercava , se non s' offrivan da se' ; aveva anche cinque figlie ; nessuna in casa , ma che le davan piu` da pensare , che se ci fossero state . Tre eran monache , due maritate ; e donna Prassede si trovava naturalmente aver tre monasteri e due case a cui soprintendere : impresa vasta e complicata , e tanto piu` faticosa , che due mariti , spalleggiati da padri , da madri , da fratelli , e tre badesse , fiancheggiate da altre dignita` e da molte monache , non volevano accettare la sua soprintendenza . Era una guerra , anzi cinque guerre , coperte , gentili , fino a un certo segno , ma vive e senza tregua : era in tutti que' luoghi un' attenzione continua a scansare la sua premura , a chiuder l' adito a' suoi pareri , a eludere le sue richieste , a far che fosse al buio , piu` che si poteva , d' ogni affare . Non parlo de' contrasti , delle difficolta` che incontrava nel maneggio d' altri affari anche piu` estranei : si sa che agli uomini il bene bisogna , le piu` volte , farlo per forza . Dove il suo zelo poteva esercitarsi liberamente , era in casa : li` ogni persona era soggetta , in tutto e per tutto , alla sua autorita` , fuorche' don Ferrante , col quale le cose andavano in un modo affatto particolare . Uomo di studio , non gli piaceva ne' di comandare ne' d' ubbidire . Che , in tutte le cose di casa , la signora moglie fosse la padrona , alla buon' ora ; ma lui servo , no . E se , pregato , le prestava a un' occorrenza l' ufizio della penna , era perche' ci aveva il suo genio ; del rimanente , anche in questo sapeva dir di no , quando non fosse persuaso di cio` che lei voleva fargli scrivere . - La s' ingegni , - diceva in que' casi ; - faccia da se' , giacche' la cosa le par tanto chiara - . Donna Prassede , dopo aver tentato per qualche tempo , e inutilmente , di tirarlo dal lasciar fare al fare , s' era ristretta a brontolare spesso contro di lui , a nominarlo uno schivafatiche , un uomo fisso nelle sue idee , un letterato ; titolo nel quale , insieme con la stizza , c' entrava anche un po' di compiacenza . Don Ferrante passava di grand' ore nel suo studio , dove aveva una raccolta di libri considerabile , poco meno di trecento volumi : tutta roba scelta , tutte opere delle piu` riputate , in varie materie ; in ognuna delle quali era piu` o meno versato . Nell' astrologia , era tenuto , e con ragione , per piu` che un dilettante ; perche' non ne possedeva soltanto quelle nozioni generiche , e quel vocabolario comune , d' influssi , d' aspetti , di congiunzioni ; ma sapeva parlare a proposito , e come dalla cattedra , delle dodici case del cielo , de' circoli massimi , de' gradi lucidi e tenebrosi , d' esaltazione e di deiezione , di transiti e di rivoluzioni , de' princi`pi in somma piu` certi e piu` reconditi della scienza . Ed eran forse vent' anni che , in dispute frequenti e lunghe , sosteneva la domificazione del Cardano contro un altro dotto attaccato ferocemente a quella dell' Alcabizio , per mera ostinazione , diceva don Ferrante ; il quale , riconoscendo volentieri la superiorita` degli antichi , non poteva pero` soffrire quel non voler dar ragione a' moderni , anche dove l' hanno chiara che la vedrebbe ognuno . Conosceva anche , piu` che mediocremente , la storia della scienza ; sapeva a un bisogno citare le piu` celebri predizioni avverate , e ragionar sottilmente ed eruditamente sopra altre celebri predizioni andate a vo`to , per dimostrar che la colpa non era della scienza , ma di chi non l' aveva saputa adoprar bene . Della filosofia antica aveva imparato quanto poteva bastare , e n' andava di continuo imparando di piu` , dalla lettura di Diogene Laerzio . Siccome pero` que' sistemi , per quanto sian belli , non si puo` adottarli tutti ; e , a voler esser filosofo , bisogna scegliere un autore , cosi` don Ferrante aveva scelto Aristotile , il quale , come diceva lui , non e` ne' antico ne' moderno ; e` il filosofo . Aveva anche varie opere de' piu` savi e sottili seguaci di lui , tra i moderni : quelle de' suoi impugnatori non aveva mai voluto leggerle , per non buttar via il tempo , diceva ; ne' comprarle , per non buttar via i danari . Per eccezione pero` , dava luogo nella sua libreria a que' celebri ventidue libri De subtilitate , e a qualche altr' opera antiperipatetica del Cardano , in grazia del suo valore in astrologia ; dicendo che chi aveva potuto scrivere il trattato De restitutione temporum et motuum coelestium , e il libro Duodecim geniturarum , meritava d' essere ascoltato , anche quando spropositava ; e che il gran difetto di quell' uomo era stato d' aver troppo ingegno ; e che nessuno si puo` immaginare dove sarebbe arrivato , anche in filosofia , se fosse stato sempre nella strada retta . Del rimanente , quantunque , nel giudizio de' dotti , don Ferrante passasse per un peripatetico consumato , non ostante a lui non pareva di saperne abbastanza ; e piu` d' una volta disse , con gran modestia , che l' essenza , gli universali , l' anima del mondo , e la natura delle cose non eran cose tanto chiare , quanto si potrebbe credere . Della filosofia naturale s' era fatto piu` un passatempo che uno studio ; l' opere stesse d' Aristotile su questa materia , e quelle di Plinio le aveva piuttosto lette che studiate : non di meno , con questa lettura , con le notizie raccolte incidentemente da' trattati di filosofia generale , con qualche scorsa data alla Magia naturale del Porta , alle tre storie lapidum , animalium , plantarum , del Cardano , al Trattato dell' erbe , delle piante , degli animali , d' Alberto Magno , a qualche altr' opera di minor conto , sapeva a tempo trattenere una conversazione ragionando delle virtu` piu` mirabili e delle curiosita` piu` singolari di molti semplici ; descrivendo esattamente le forme e l' abitudini delle sirene e dell' unica fenice ; spiegando come la salamandra stia nel fuoco senza bruciare : come la remora , quel pesciolino , abbia la forza e l' abilita` di fermare di punto in bianco , in alto mare , qualunque gran nave ; come le gocciole della rugiada diventin perle in seno delle conchiglie ; come il cameleonte si cibi d' aria ; come dal ghiaccio lentamente indurato , con l' andar de' secoli , si formi il cristallo ; e altri de' piu` maravigliosi segreti della natura . In quelli della magia e della stregoneria s' era internato di piu` , trattandosi , dice il nostro anonimo , di scienza molto piu` in voga e piu` necessaria , e nella quale i fatti sono di molto maggiore importanza , e piu` a mano , da poterli verificare . Non c' e` bisogno di dire che , in un tale studio , non aveva mai avuta altra mira che d' istruirsi e di conoscere a fondo le pessime arti de' maliardi , per potersene guardare , e difendere . E , con la scorta principalmente del gran Martino Delrio - l' uomo della scienza - , era in grado di discorrere ex professo del maleficio amatorio , del maleficio sonnifero , del maleficio ostile , e dell' infinite specie che , pur troppo , dice ancora l' anonimo , si vedono in pratica alla giornata , di questi tre generi capitali di mali`e , con effetti cosi` dolorosi . Ugualmente vaste e fondate eran le cognizioni di don Ferrante in fatto di storia , specialmente universale : nella quale i suoi autori erano il Tarcagnota , il Dolce , il Bugatti , il Campana , il Guazzo , i piu` riputati in somma . Ma cos' e` mai la storia , diceva spesso don Ferrante , senza la politica ? Una guida che cammina , cammina , con nessuno dietro che impari la strada , e per conseguenza butta via i suoi passi ; come la politica senza la storia e` uno che cammina senza guida . C' era dunque ne' suoi scaffali un palchetto assegnato agli statisti ; dove , tra molti di piccola mole , e di fama secondaria , spiccavano il Bodino , il Cavalcanti , il Sansovino , il Paruta , il Boccalini . Due pero` erano i libri che don Ferrante anteponeva a tutti , e di gran lunga , in questa materia ; due che , fino a un certo tempo , fu solito di chiamare i primi , senza mai potersi risolvere a qual de' due convenisse unicamente quel grado : l' uno , il Principe e i Discorsi del celebre segretario fiorentino ; mariolo si` , diceva don Ferrante , ma profondo : l' altro , la Ragion di Stato del non men celebre Giovanni Botero ; galantuomo si` , diceva pure , ma acuto . Ma , poco prima del tempo nel quale e` circoscritta la nostra storia , era venuto fuori il libro che termino` la questione del primato , passando avanti anche all' opere di que' due matadori , diceva don Ferrante ; il libro in cui si trovan racchiuse e come stillate tutte le malizie , per poterle conoscere , e tutte le virtu` , per poterle praticare ; quel libro piccino , ma tutto d' oro ; in una parola , lo Statista Regnante di don Valeriano Castiglione , di quell' uomo celeberrimo , di cui si puo` dire , che i piu` gran letterati lo esaltavano a gara , e i piu` gran personaggi facevano a rubarselo ; di quell' uomo , che il papa Urbano VIII onoro` , come e` noto , di magnifiche lodi ; che il cardinal Borghese e il vicere` di Napoli , don Pietro di Toledo , sollecitarono a descrivere , il primo i fatti di papa Paolo V , l' altro le guerre del re cattolico in Italia , l' uno e l' altro invano ; di quell' uomo , che Luigi XIII , re di Francia , per suggerimento del cardinal di Richelieu , nomino` suo istoriografo ; a cui il duca Carlo Emanuele di Savoia conferi` la stessa carica ; in lode di cui , per tralasciare altre gloriose testimonianze , la duchessa Cristina , figlia del cristianissimo re Enrico IV , pote' in un diploma , con molti altri titoli , annoverare la certezza della fama ch' egli ottiene in Italia , di primo scrittore de' nostri tempi . Ma se , in tutte le scienze suddette , don Ferrante poteva dirsi addottrinato , una ce n' era in cui meritava e godeva il titolo di professore : la scienza cavalleresca . Non solo ne ragionava con vero possesso , ma pregato frequentemente d' intervenire in affari d' onore , dava sempre qualche decisione . Aveva nella sua libreria , e si puo` dire in testa , le opere degli scrittori piu` riputati in tal materia : Paride dal Pozzo , Fausto da Longiano , l' Urrea , il Muzio , il Romei , l' Albergato , il Forno primo e il Forno secondo di Torquato Tasso , di cui aveva anche in pronto , e a un bisogno sapeva citare a memoria tutti i passi cosi` della Gerusalemme Liberata , come della Conquistata , che possono far testo in materia di cavalleria . L' autore pero` degli autori , nel suo concetto , era il nostro celebre Francesco Birago , con cui si trovo` anche , piu` d' una volta , a dar giudizio sopra casi d' onore ; e il quale , dal canto suo , parlava di don Ferrante in termini di stima particolare . E fin da quando venner fuori i Discorsi Cavallereschi di quell' insigne scrittore , don Ferrante pronostico` , senza esitazione , che quest' opera avrebbe rovinata l' autorita` dell' Olevano , e sarebbe rimasta , insieme con l' altre sue nobili sorelle , come codice di primaria autorita` presso ai posteri : profezia , dice l' anonimo , che ognun puo` vedere come si sia avverata . Da questo passa poi alle lettere amene ; ma noi cominciamo a dubitare se veramente il lettore abbia una gran voglia d' andar avanti con lui in questa rassegna , anzi a temere di non aver gia` buscato il titolo di copiator servile per noi , e quello di seccatore da dividersi con l' anonimo sullodato , per averlo bonariamente seguito fin qui , in cosa estranea al racconto principale , e nella quale probabilmente non s' e` tanto disteso , che per isfoggiar dottrina , e far vedere che non era indietro del suo secolo . Pero` , lasciando scritto quel che e` scritto , per non perder la nostra fatica , ometteremo il rimanente , per rimetterci in istrada : tanto piu` che ne abbiamo un bel pezzo da percorrere , senza incontrare alcun de' nostri personaggi , e uno piu` lungo ancora , prima di trovar quelli ai fatti de' quali certamente il lettore s' interessa di piu` , se a qualche cosa s' interessa in tutto questo . Fino all' autunno del seguente anno 1629 , rimasero tutti , chi per volonta` , chi per forza , nello stato a un di presso in cui gli abbiam lasciati , senza che ad alcuno accadesse , ne' che alcun altro potesse far cosa degna d' esser riferita . Venne l' autunno , in cui Agnese e Lucia avevan fatto conto di ritrovarsi insieme : ma un grande avvenimento pubblico mando` quel conto all' aria : e fu questo certamente uno de' suoi piu` piccoli effetti . Seguiron poi altri grandi avvenimenti , che pero` non portarono nessun cambiamento notabile nella sorte de' nostri personaggi . Finalmente nuovi casi , piu` generali , piu` forti , piu` estremi , arrivarono anche fino a loro , fino agli infimi di loro , secondo la scala del mondo : come un turbine vasto , incalzante , vagabondo , scoscendendo e sbarbando alberi , arruffando tetti , scoprendo campanili , abbattendo muraglie , e sbattendone qua e la` i rottami , solleva anche i fuscelli nascosti tra l' erba , va a cercare negli angoli le foglie passe e leggieri , che un minor vento vi aveva confinate , e le porta in giro involte nella sua rapina . Ora , perche' i fatti privati che ci rimangon da raccontare , riescan chiari , dobbiamo assolutamente premettere un racconto alla meglio di quei pubblici , prendendola anche un po' da lontano . Dopo quella sedizione del giorno di san Martino e del seguente , parve che l' abbondanza fosse tornata in Milano , come per miracolo . Pane in quantita` da tutti i fornai ; il prezzo , come nell' annate migliori ; le farine a proporzione . Coloro che , in que' due giorni , s' erano addati a urlare o a far anche qualcosa di piu` , avevano ora - meno alcuni pochi stati presi - di che lodarsi : e non crediate che se ne stessero , appena cessato quel primo spavento delle catture . Sulle piazze , sulle cantonate , nelle bettole , era un tripudio palese , un congratularsi e un vantarsi tra' denti d' aver trovata la maniera di far rinviliare il pane . In mezzo pero` alla festa e alla baldanza , c' era - e come non ci sarebbe stata ? - un' inquietudine , un presentimento che la cosa non avesse a durare . Assediavano i fornai e i farinaioli , come gia` avevan fatto in quell' altra fattizia e passeggiera abbondanza prodotta dalla prima tariffa d' Antonio Ferrer ; tutti consumavano senza risparmio ; chi aveva qualche quattrino da parte , l' investiva in pane e in farine ; facevan magazzino delle casse , delle botticine , delle caldaie . Cosi` , facendo a gara a goder del buon mercato presente , ne rendevano , non dico impossibile la lunga durata , che gia` lo era per se' , ma sempre piu` difficile anche la continuazione momentanea . Ed ecco che , il 15 di novembre , Antonio Ferrer , De orden de Su Excelencia , pubblico` una grida , con la quale , a chiunque avesse granaglie o farine in casa , veniva proibito di comprarne ne' punto ne' poco , e ad ognuno di comprar pane , per piu` che il bisogno di due giorni , sotto pene pecuniarie e corporali , all' arbitrio di Sua Eccellenza ; intimazione a chi toccava per ufizio , e a ogni persona , di denunziare i trasgressori ; ordine a' giudici , di far ricerche nelle case che potessero venir loro indicate ; insieme pero` , nuovo comando a' fornai di tener le botteghe ben fornite di pane , sotto pena in caso di mancamento , di cinque anni di galera , et maggiore , all' arbitrio di S . E . Chi sa immaginarsi una grida tale eseguita , deve avere una bella immaginazione ; e certo , se tutte quelle che si pubblicavano in quel tempo erano eseguite , il ducato di Milano doveva avere almeno tanta gente in mare , quanta ne possa avere ora la gran Bretagna . Sia com' esser si voglia , ordinando ai fornai di far tanto pane , bisognava anche fare in modo che la materia del pane non mancasse loro . S' era immaginato - come sempre in tempo di carestia rinasce uno studio di ridurre in pane de' prodotti che d' ordinario si consumano sott' altra forma - , s' era , dico , immaginato di far entrare il riso nel composto del pane detto di mistura . Il 23 di novembre , grida che sequestra , agli ordini del vicario e de' dodici di provvisione , la meta` del riso vestito - risone lo dicevano qui , e lo dicon tuttora - che ognuno possegga ; pena a chiunque ne disponga senza il permesso di que' signori , la perdita della derrata , e una multa di tre scudi per moggio . , come ognun vede , la piu` onesta . Ma questo riso bisognava pagarlo , e un prezzo troppo sproporzionato da quello del pane . Il carico di supplire all' enorme differenza era stato imposto alla citta` ; ma il Consiglio de' decurioni , che l' aveva assunto per essa , delibero` , lo stesso giorno 23 di novembre , di rappresentare al governatore l' impossibilita` di sostenerlo piu` a lungo . E il governatore , con grida del 7 di dicembre , fisso` il prezzo del riso suddetto a lire dodici il moggio : a chi ne chiedesse di piu` , come a chi ricusasse di vendere , intimo` la perdita della derrata e una multa altrettanto valore , et maggior pena pecuniaria et ancora corporale sino alla galera , all' arbitrio di S . E . , secondo la qualita` de' casi et delle persone . Al riso brillato era gia` stato fissato il prezzo prima della sommossa ; come probabilmente la tariffa o , per usare quella denominazione celeberrima negli annali moderni , il maximum del grano e dell' altre granaglie piu` ordinarie sara` stato fissato con altre gride , che non c' e` avvenuto di vedere . Mantenuto cosi` il pane e la farina a buon mercato in Milano , ne veniva di conseguenza che dalla campagna accorresse gente a processione a comprarne . Don Gonzalo , per riparare a questo , come dice lui , inconveniente , proibi` , con un' altra grida del 15 di dicembre , di portar fuori della citta` pane , per piu` del valore di venti soldi ; pena la perdita del pane medesimo , e venticinque scudi , et in caso di inhabilita`' di due tratti di corda in publico , et maggior pena ancora , secondo il solito , all' arbitrio di S . E . Il 22 dello stesso mese - e non si vede perche' cosi` tardi - , pubblico` un ordine somigliante per le farine e per i grani . La moltitudine aveva voluto far nascere l' abbondanza col saccheggio e con l' incendio ; il governo voleva mantenerla con la galera e con la corda . I mezzi erano convenienti tra loro ; ma cosa avessero a fare col fine , il lettore lo vede : come valessero in fatto ad ottenerlo , lo vedra` a momenti . poi facile anche vedere , e non inutile l' osservare come tra quegli strani provvedimenti ci sia pero` una connessione necessaria : ognuno era una conseguenza inevitabile dell' antecedente , e tutti del primo , che fissava al pane un prezzo cosi` lontano dal prezzo reale , da quello cioe` che sarebbe risultato naturalmente dalla proporzione tra il bisogno e la quantita` . Alla moltitudine un tale espediente e` sempre parso , e ha sempre dovuto parere , quanto conforme all' equita` , altrettanto semplice e agevole a mettersi in esecuzione : e` quindi cosa naturale che , nell' angustie e ne' patimenti della carestia , essa lo desideri , l' implori e , se puo` , l' imponga . Di mano in mano poi che le conseguenze si fanno sentire , conviene che coloro a cui tocca , vadano al riparo di ciascheduna , con una legge la quale proibisca agli uomini di far quello a che eran portati dall' antecedente . Ci si permetta d' osservar qui di passaggio una combinazione singolare . In un paese e in un' epoca vicina , nell' epoca la piu` clamorosa e la piu` notabile della storia moderna , si ricorse , in circostanze simili , a simili espedienti - i medesimi , si potrebbe quasi dire , nella sostanza , con la sola differenza di proporzione , e a un di presso nel medesimo ordine - ad onta de' tempi tanto cambiati , e delle cognizioni cresciute in Europa , e in quel paese forse piu` che altrove ; e cio` principalmente perche' la gran massa popolare , alla quale quelle cognizioni non erano arrivate , pote' far prevalere a lungo il suo giudizio , e forzare , come cola` si dice , la mano a quelli che facevan la legge . Cosi` , tornando a noi , due erano stati , alla fin de' conti , i frutti principali della sommossa ; guasto e perdita effettiva di viveri , nella sommossa medesima ; consumo , fin che duro` la tariffa , largo , spensierato , senza misura , a spese di quel poco grano , che pur doveva bastare fino alla nuova raccolta . A questi effetti generali s' aggiunga quattro disgraziati , impiccati come capi del tumulto : due davanti al forno delle grucce , due in cima della strada dov' era la casa del vicario di provvisione . Del resto , le relazioni storiche di que' tempi son fatte cosi` a caso , che non ci si trova neppur la notizia del come e del quando cessasse quella tariffa violenta . Se , in mancanza di notizie positive , e` lecito propor congetture , noi incliniamo a credere che sia stata abolita poco prima o poco dopo il 24 di dicembre , che fu il giorno di quell' esecuzione . E in quanto alle gride , dopo l' ultima che abbiam citata del 22 dello stesso mese , non ne troviamo altre in materia di grasce ; sian esse perite , o siano sfuggite alle nostre ricerche , o sia finalmente che il governo , disanimato , se non ammaestrato dall' inefficacia di que' suoi rimedi , e sopraffatto dalle cose , le abbia abbandonate al loro corso . Troviamo bensi` nelle relazioni di piu` d' uno storico - inclinati , com' erano , piu` a descriver grand' avvenimenti , che a notarne le cagioni e il progresso - il ritratto del paese , e della citta` principalmente , nell' inverno avanzato e nella primavera , quando la cagion del male , la sproporzione cioe` tra i viveri e il bisogno , non distrutta , anzi accresciuta da' rimedi che ne sospesero temporariamente gli effetti , e neppure da un' introduzione sufficiente di granaglie estere , alla quale ostavano l' insufficienza de' mezzi pubblici e privati , la penuria de' paesi circonvicini , la scarsezza , la lentezza e i vincoli del commercio , e le leggi stesse tendenti a produrre e mantenere il prezzo basso , quando , dico , la cagion vera della carestia , o per dir meglio , la carestia stessa operava senza ritegno , e con tutta la sua forza . Ed ecco la copia di quel ritratto doloroso . A ogni passo , botteghe chiuse ; le fabbriche in gran parte deserte ; le strade , un indicibile spettacolo , un corso incessante di miserie , un soggiorno perpetuo di patimenti . Gli accattoni di mestiere , diventati ora il minor numero , confusi e perduti in una nuova moltitudine , ridotti a litigar l' elemosina con quelli talvolta da cui in altri giorni l' avevan ricevuta . Garzoni e giovani licenziati da padroni di bottega , che , scemato o mancato affatto il guadagno giornaliero , vivevano stentatamente degli avanzi e del capitale ; de' padroni stessi , per cui il cessar delle faccende era stato fallimento e rovina ; operai , e anche maestri d' ogni manifattura e d' ogn' arte , delle piu` comuni come delle piu` raffinate , delle piu` necessarie come di quelle di lusso , vaganti di porta in porta , di strada in istrada , appoggiati alle cantonate , accovacciati sulle lastre , lungo le case e le chiese , chiedendo pietosamente l' elemosina , o esitanti tra il bisogno e una vergogna non ancor domata , smunti , spossati , rabbrividiti dal freddo e dalla fame ne' panni logori e scarsi , ma che in molti serbavano ancora i segni d' un' antica agiatezza ; come nell' inerzia e nell' avvilimento , compariva non so quale indizio d' abitudini operose e franche . Mescolati tra la deplorabile turba , e non piccola parte di essa , servitori licenziati da padroni caduti allora dalla mediocrita` nella strettezza , o che quantunque facoltosissimi si trovavano inabili , in una tale annata , a mantenere quella solita pompa di seguito . E a tutti questi diversi indigenti s' aggiunga un numero d' altri , avvezzi in parte a vivere del guadagno di essi : bambini , donne , vecchi , aggruppati co' loro antichi sostenitori , o dispersi in altre parti all' accatto . C' eran pure , e si distinguevano ai ciuffi arruffati , ai cenci sfarzosi , o anche a un certo non so che nel portamento e nel gesto , a quel marchio che le consuetudini stampano su' visi , tanto piu` rilevato e chiaro , quanto piu` sono strane , molti di quella geni`a de' bravi che , perduto , per la condizion comune , quel loro pane scellerato , ne andavan chiedendo per carita` . Domati dalla fame , non gareggiando con gli altri che di preghiere , spauriti , incantati , si strascicavan per le strade che avevano per tanto tempo passeggiate a testa alta , con isguardo sospettoso e feroce , vestiti di livree ricche e bizzarre , con gran penne , guarniti di ricche armi , attillati , profumati ; e paravano umilmente la mano , che tante volte avevano alzata insolente a minacciare , o traditrice a ferire . Ma forse il piu` brutto e insieme il piu` compassionevole spettacolo erano i contadini , scompagnati , a coppie , a famiglie intere ; mariti , mogli , con bambini in collo , o attaccati dietro le spalle , con ragazzi per la mano , con vecchi dietro . Alcuni che , invase e spogliate le loro case dalla soldatesca , alloggiata li` o di passaggio , n' eran fuggiti disperatamente ; e tra questi ce n' era di quelli che , per far piu` compassione , e come per distinzione di miseria , facevan vedere i lividi e le margini de' colpi ricevuti nel difendere quelle loro poche ultime provvisioni , o scappando da una sfrenatezza cieca e brutale . Altri , andati esenti da quel flagello particolare , ma spinti da que' due da cui nessun angolo era stato immune , la sterilita` e le gravezze , piu` esorbitanti che mai per soddisfare a cio` che si chiamava i bisogni della guerra , eran venuti , venivano alla citta` , come a sede antica e ad ultimo asilo di ricchezza e di pia munificenza . Si potevan distinguere gli arrivati di fresco , piu` ancora che all' andare incerto e all' aria nuova , a un fare maravigliato e indispettito di trovare una tal piena , una tale rivalita` di miseria , al termine dove avevan creduto di comparire oggetti singolari di compassione , e d' attirare a se' gli sguardi e i soccorsi . Gli altri che da piu` o men tempo giravano e abitavano le strade della citta` , tenendosi ritti co' sussidi ottenuti o toccati come in sorte , in una tanta sproporzione tra i mezzi e il bisogno , avevan dipinta ne' volti e negli atti una piu` cupa e stanca costernazione . Vestiti diversamente , quelli che ancora si potevano dir vestiti ; e diversi anche nell' aspetto : facce dilavate del basso paese , abbronzate del pian di mezzo e delle colline , sanguigne di montanari ; ma tutte affilate e stravolte , tutte con occhi incavati , con isguardi fissi , tra il torvo e l' insensato ; arruffati i capelli , lunghe e irsute le barbe : corpi cresciuti e indurati alla fatica , esausti ora dal disagio ; raggrinzata la pelle sulle braccia aduste e sugli stinchi e sui petti scarniti , che si vedevan di mezzo ai cenci scomposti . E diversamente , ma non meno doloroso di questo aspetto di vigore abbattuto , l' aspetto d' una natura piu` presto vinta , d' un languore e d' uno sfinimento piu` abbandonato , nel sesso e nell' eta` piu` deboli . Qua e la` per le strade , rasente ai muri delle case , qualche po' di paglia pesta , trita e mista d' immondo ciarpume . E una tal porcheria era pero` un dono e uno studio della carita` ; eran covili apprestati a qualcheduno di que' meschini , per posarci il capo la notte . Ogni tanto , ci si vedeva , anche di giorno , giacere o sdraiarsi taluno a cui la stanchezza o il digiuno aveva levate le forze e tronche le gambe : qualche volta quel tristo letto portava un cadavere : qualche volta si vedeva uno cader come un cencio all' improvviso , e rimaner cadavere sul selciato . Accanto a qualcheduno di que' covili , si vedeva pure chinato qualche passeggiero o vicino , attirato da una compassion subitanea . In qualche luogo appariva un soccorso ordinato con piu` lontana previdenza , mosso da una mano ricca di mezzi , e avvezza a beneficare in grande ; ed era la mano del buon Federigo . Aveva scelto sei preti ne' quali una carita` viva e perseverante fosse accompagnata e servita da una complessione robusta ; gli aveva divisi in coppie , e ad ognuna assegnata una terza parte della citta` da percorrere , con dietro facchini carichi di vari cibi , d' altri piu` sottili e piu` pronti ristorativi , e di vesti . Ogni mattina , le tre coppie si mettevano in istrada da diverse parti , s' avvicinavano a quelli che vedevano abbandonati per terra , e davano a ciascheduno aiuto secondo il bisogno . Taluno gia` agonizzante e non piu` in caso di ricevere alimento , riceveva gli ultimi soccorsi e le consolazioni della religione . Agli affamati dispensavano minestra , ova , pane , vino ; ad altri , estenuati da piu` antico digiuno , porgevano consumati , stillati , vino piu` generoso , riavendoli prima , se faceva di bisogno , con cose spiritose . Insieme , distribuivano vesti alle nudita` piu` sconce e piu` dolorose . Ne' qui finiva la loro assistenza : il buon pastore aveva voluto che , almeno dov' essa poteva arrivare , recasse un sollievo efficace e non momentaneo . Ai poverini a cui quel primo ristoro avesse rese forze bastanti per reggersi e per camminare , davano un po' di danaro , affinche' il bisogno rinascente e la mancanza d' altro soccorso non li rimettesse ben presto nello stato di prima ; agli altri cercavano ricovero e mantenimento , in qualche casa delle piu` vicine . In quelle de' benestanti , erano per lo piu` ricevuti per carita` , e come raccomandati dal cardinale ; in altre , dove alla buona volonta` mancassero i mezzi , chiedevan que' preti che il poverino fosse ricevuto a dozzina , fissavano il prezzo , e ne sborsavan subito una parte a conto . Davano poi , di questi ricoverati , la nota ai parrochi , acciocche' li visitassero ; e tornavano essi medesimi a visitarli . Non c' e` bisogno di dire che Federigo non ristringeva le sue cure a questa estremita` di patimenti , ne' l' aveva aspettata per commoversi . Quella carita` ardente e versatile doveva tutto sentire , in tutto adoprarsi , accorrere dove non aveva potuto prevenire , prender , per dir cosi` , tante forme , in quante variava il bisogno . Infatti , radunando tutti i suoi mezzi , rendendo piu` rigoroso il risparmio , mettendo mano a risparmi destinati ad altre liberalita` , divenute ora d' un' importanza troppo secondaria , aveva cercato ogni maniera di far danari , per impiegarli tutti in soccorso degli affamati . Aveva fatte gran compre di granaglie , e speditane una buona parte ai luoghi della diocesi , che n' eran piu` scarsi ; ed essendo il soccorso troppo inferiore al bisogno , mando` anche del sale , - con cui , - dice , raccontando la cosa , il Ripamonti - Historiae Patriae , Decadis V , Lib . VI , pagg 386 . - - l' erbe del prato e le cortecce degli alberi si convertono in cibo - . Granaglie pure e danari aveva distribuiti ai parrochi della citta` ; lui stesso la visitava , quartiere per quartiere , dispensando elemosine ; soccorreva in segreto molte famiglie povere ; nel palazzo arcivescovile , come attesta uno scrittore contemporaneo , il medico Alessandro Tadino , in un suo Ragguaglio che avremo spesso occasion di citare andando avanti , si distribuivano ogni mattina due mila scodelle di minestra di riso - Ragguaglio dell' origine et giornali sucessi della gran peste contagiosa , venefica et malefica , seguita nella citta` di Milano etc Milano , 1648 , pagg 10 . - . Ma questi effetti di carita` , che possiamo certamente chiamar grandiosi , quando si consideri che venivano da un sol uomo e dai soli suoi mezzi - giacche' Federigo ricusava , per sistema , di farsi dispensatore delle liberalita` altrui - ; questi , insieme con le liberalita` d' altre mani private , se non cosi` feconde , pur numerose ; insieme con le sovvenzioni che il Consiglio de' decurioni aveva decretate , dando al tribunal di provvisione l' incombenza di distribuirle ; erano ancor poca cosa in paragone del bisogno . Mentre ad alcuni montanari vicini a morir di fame , veniva , per la carita` del cardinale , prolungata la vita , altri arrivavano a quell' estremo ; i primi , finito quel misurato soccorso , ci ricadevano ; in altre parti , non dimenticate , ma posposte , come meno angustiate , da una carita` costretta a scegliere , l' angustie divenivan mortali ; per tutto si periva , da ogni parte s' accorreva alla citta` . Qui , due migliaia , mettiamo , d' affamati piu` robusti ed esperti a superar la concorrenza e a farsi largo , avevano acquistata una minestra , tanto da non morire in quel giorno ; ma piu` altre migliaia rimanevano indietro , invidiando quei , diremo noi , piu` fortunati , quando , tra i rimasti indietro , c' erano spesso le mogli , i figli , i padri loro ? E mentre in alcune parti della citta` , alcuni di quei piu` abbandonati e ridotti all' estremo venivan levati di terra , rianimati , ricoverati e provveduti per qualche tempo ; in cent' altre parti , altri cadevano , languivano o anche spiravano , senza aiuto , senza refrigerio . Tutto il giorno , si sentiva per le strade un ronzi`o confuso di voci supplichevoli ; la notte , un susurro di gemiti , rotto di quando in quando da alti lamenti scoppiati all' improvviso , da urli , da accenti profondi d' invocazione , che terminavano in istrida acute . cosa notabile che , in un tanto eccesso di stenti , in una tanta varieta` di querele , non si vedesse mai un tentativo , non iscappasse mai un grido di sommossa : almeno non se ne trova il minimo cenno . Eppure , tra coloro che vivevano e morivano in quella maniera , c' era un buon numero d' uomini educati a tutt' altro che a tollerare ; c' erano a centinaia , di que' medesimi che , il giorno di san Martino , s' erano tanto fatti sentire . Ne' si puo` pensare che l' esempio de' quattro disgraziati che n' avevan portata la pena per tutti , fosse quello che ora li tenesse tutti a freno : qual forza poteva avere , non la presenza , ma la memoria de' supplizi sugli animi d' una moltitudine vagabonda e riunita , che si vedeva come condannata a un lento supplizio , che gia` lo pativa ? Ma noi uomini siam in generale fatti cosi` : ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani , e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi ; sopportiamo , non rassegnati ma stupidi , il colmo di cio` che da principio avevamo chiamato insopportabile . Il vo`to che la mortalita` faceva ogni giorno in quella deplorabile moltitudine , veniva ogni giorno piu` che riempito : era un concorso continuo , prima da' paesi circonvicini , poi da tutto il contado , poi dalle citta` dello stato , alla fine anche da altre . E intanto , anche da questa partivano ogni giorno antichi abitatori ; alcuni per sottrarsi alla vista di tante piaghe ; altri , vedendosi , per dir cosi` , preso il posto da' nuovi concorrenti d' accatto , uscivano a un' ultima disperata prova di chieder soccorso altrove , dove si fosse , dove almeno non fosse cosi` fitta e cosi` incalzante la folla e la rivalita` del chiedere S' incontravano nell' opposto viaggio questi e que' pellegrini , spettacolo di ribrezzo gli uni agli altri , e saggio doloroso , augurio sinistro del termine a cui gli uni e gli altri erano incamminati . Ma seguitavano ognuno la sua strada , se non piu` per la speranza di mutar sorte , almeno per non tornare sotto un cielo divenuto odioso , per non rivedere i luoghi dove avevan disperato . Se non che taluno , mancandogli affatto le forze , cadeva per la strada , e rimaneva li` morto : spettacolo ancor piu` funesto ai suoi compagni di miseria , oggetto d' orrore , forse di rimprovero agli altri passeggieri . Vidi io , - scrive il Ripamonti , - nella strada che gira le mura , il cadavere d' una donna ... Le usciva di bocca dell' erba mezza rosicchiata , e le labbra facevano ancora quasi un atto di sforzo rabbioso ... Aveva un fagottino in ispalla , e attaccato con le fasce al petto un bambino , che piangendo chiedeva la poppa ... Ed erano sopraggiunte persone compassionevoli , le quali , raccolto il meschinello di terra , lo portavan via , adempiendo cosi` intanto il primo ufizio materno . Quel contrapposto di gale e di cenci , di superfluita` e di miseria , spettacolo ordinario de' tempi ordinari , era allora affatto cessato . I cenci e la miseria eran quasi per tutto ; e cio` che se ne distingueva , era appena un apparenza di parca mediocrita` . Si vedevano i nobili camminare in abito semplice e dimesso , o anche logoro e gretto ; alcuni , perche' le cagioni comuni della miseria avevan mutata a quel segno anche la loro fortuna , o dato il tracollo a patrimoni gia` sconcertati : gli altri , o che temessero di provocare col fasto la pubblica disperazione , o che si vergognassero d' insultare alla pubblica calamita` . Que' prepotenti odiati e rispettati , soliti a andare in giro con uno strascico di bravi , andavano ora quasi soli , a capo basso , con visi che parevano offrire e chieder pace . Altri che , anche nella prosperita` , erano stati di pensieri piu` umani , e di portamenti piu` modesti , parevano anch' essi confusi , costernati , e come sopraffatti dalla vista continua d' una miseria che sorpassava , non solo la possibilita` del soccorso , ma direi quasi , le forze della compassione . Chi aveva il modo di far qualche elemosina , doveva pero` fare una trista scelta tra fame e fame , tra urgenze e urgenze . E appena si vedeva una mano pietosa avvicinarsi alla mano d' un infelice , nasceva all' intorno una gara d' altri infelici ; coloro a cui rimaneva piu` vigore , si facevano avanti a chieder con piu` istanza ; gli estenuati , i vecchi , i fanciulli , alzavano le mani scarne ; le madri alzavano e facevan veder da lontano i bambini piangenti , mal rinvoltati nelle fasce cenciose , e ripiegati per languore nelle loro mani . Cosi` passo` l' inverno e la primavera : e gia` da qualche tempo il tribunale della sanita` andava rappresentando a quello della provvisione il pericolo del contagio , che sovrastava alla citta` , per tanta miseria ammontata in ogni parte di essa ; e proponeva che gli accattoni venissero raccolti in diversi ospizi . Mentre si discute questa proposta , mentre s' approva , mentre si pensa ai mezzi , ai modi , ai luoghi , per mandarla ad effetto , i cadaveri crescono nelle strade ogni giorno piu` ; a proporzion di questo , cresce tutto l' altro ammasso di miserie . Nel tribunale di provvisione vien proposto , come piu` facile e piu` speditivo , un altro ripiego , di radunar tutti gli accattoni , sani e infermi , in un sol luogo , nel lazzeretto , dove fosser mantenuti e curati a spese del pubblico ; e cosi` vien risoluto , contro il parere della Sanita` , la quale opponeva che , in una cosi` gran riunione , sarebbe cresciuto il pericolo a cui si voleva metter riparo . Il lazzeretto di Milano - se , per caso , questa storia capitasse nelle mani di qualcheduno che non lo conoscesse , ne' di vista ne' per descrizione - e` un recinto quadrilatero e quasi quadrato , fuori della citta` , a sinistra della porta detta orientale , distante dalle mura lo spazio della fossa , d' una strada di circonvallazione , e d' una gora che gira il recinto medesimo . I due lati maggiori son lunghi a un di presso cinquecento passi ; gli altri due , forse quindici meno ; tutti , dalla parte esterna , son divisi in piccole stanze d' un piano solo ; di dentro gira intorno a tre di essi un portico continuo a volta , sostenuto da piccole e magre colonne . Le stanzine eran dugent' ottantotto , o giu di li` : a' nostri giorni , una grande apertura fatta nel mezzo , e una piccola , in un canto della facciata del lato che costeggia la strada maestra , ne hanno portate via non so quante . Al tempo della nostra storia , non c' eran che due entrature ; una nel mezzo del lato che guarda le mura della citta` , l' altra di rimpetto , nell' opposto . Nel centro dello spazio interno , c' era , e c' e` tutt' ora , una piccola chiesa ottangolare . La prima destinazione di tutto l' edifizio , cominciato nell' anno 1489 , co' danari d' un lascito privato , continuato poi con quelli del pubblico e d' altri testatori e donatori , fu , come l' accenna il nome stesso , di ricoverarvi , all' occorrenza , gli ammalati di peste ; la quale , gia` molto prima di quell' epoca , era solita , e lo fu per molto tempo dopo , a comparire quelle due , quattro , sei , otto volte per secolo , ora in questo , ora in quel paese d' Europa , prendendone talvolta una gran parte , o anche scorrendola tutta , per il lungo e per il largo . Nel momento di cui parliamo , il lazzeretto non serviva che per deposito delle mercanzie soggette a contumacia . Ora , per metterlo in liberta` , non si stette al rigor delle leggi sanitarie , e fatte in fretta in fretta le purghe e gli esperimenti prescritti , si rilasciaron tutte le mercanzie a un tratto . Si fece stender della paglia in tutte le stanze , si fecero provvisioni di viveri , della qualita` e nella quantita` che si pote' ; e s' invitarono , con pubblico editto , tutti gli accattoni a ricoverarsi li` . Molti vi concorsero volontariamente ; tutti quelli che giacevano infermi per le strade e per le piazze , ci vennero trasportati ; in pochi giorni , ce ne fu , tra gli uni e gli altri , piu` di tre mila . Ma molti piu` furon quelli che restaron fuori . O che ognun di loro aspettasse di veder gli altri andarsene , e di rimanere in pochi a goder l' elemosine della citta` , o fosse quella natural ripugnanza alla clausura , o quella diffidenza de' poveri per tutto cio` che vien loro proposto da chi possiede le ricchezze e il potere - diffidenza sempre proporzionata all' ignoranza comune di chi la sente e di chi l' ispira , al numero de' poveri , e al poco giudizio delle leggi - , o il saper di fatto quale fosse in realta` il benefizio offerto , o fosse tutto questo insieme , o che altro , il fatto sta che la piu` parte , non facendo conto dell' invito , continuavano a strascicarsi stentando per le strade . Visto cio` , si crede' bene di passar dall' invito alla forza . Si mandarono in ronda birri che cacciassero gli accattoni al lazzeretto , e vi menassero legati quelli che resistevano ; per ognun de' quali fu assegnato a coloro il premio di dieci soldi : ecco se , anche nelle maggiori strettezze , i danari del pubblico si trovan sempre , per impiegarli a sproposito . E quantunque , com' era stata congettura , anzi intento espresso della Provvisione , un certo numero d' accattoni sfrattasse dalla citta` , per andare a vivere o a morire altrove , in liberta` almeno ; pure la caccia fu tale che , in poco tempo , il numero de' ricoverati , tra ospiti e prigionieri , s' accosto` a dieci mila . Le donne e i bambini , si vuol supporre che saranno stati messi in quartieri separati , benche' le memorie del tempo non ne dican nulla . Regole poi e provvedimenti per il buon ordine , non ne saranno certamente mancati ; ma si figuri ognuno qual ordine potesse essere stabilito e mantenuto , in que' tempi specialmente e in quelle circostanze , in una cosi` vasta e varia riunione , dove coi volontari si trovavano i forzati ; con quelli per cui l' accatto era una necessita` , un dolore , una vergogna , coloro di cui era il mestiere ; con molti cresciuti nell' onesta attivita` de' campi e dell' officine , molti altri educati nelle piazze , nelle taverne , ne' palazzi de' prepotenti , all' ozio , alla truffa , allo scherno , alla violenza . Come stessero poi tutti insieme d' alloggio e di vitto , si potrebbe tristamente congetturarlo , quando non n' avessimo notizie positive ; ma le abbiamo . Dormivano ammontati a venti a trenta per ognuna di quelle cellette , o accovacciati sotto i portici , sur un po' di paglia putrida e fetente , o sulla nuda terra : perche' , s' era bensi` ordinato che la paglia fosse fresca e a sufficienza , e cambiata spesso ; ma in effetto era stata cattiva , scarsa , e non si cambiava . S' era ugualmente ordinato che il pane fosse di buona qualita` : giacche' , quale amministratore ha mai detto che si faccia e si dispensi roba cattiva ? ma cio` che non si sarebbe ottenuto nelle circostanze solite , anche per un piu` ristretto servizio , come ottenerlo in quel caso , e per quella moltitudine ? Si disse allora , come troviamo nelle memorie , che il pane del lazzeretto fosse alterato con sostanze pesanti e non nutrienti : ed e` pur troppo credibile che non fosse uno di que' lamenti in aria . D' acqua perfino c' era scarsita` ; d' acqua , voglio dire , viva e salubre : il pozzo comune , doveva esser la gora che gira le mura del recinto , bassa , lenta , dove anche motosa , e divenuta poi quale poteva renderla l' uso e la vicinanza d' una tanta e tal moltitudine . A tutte queste cagioni di mortalita` , tanto piu` attive , che operavano sopra corpi ammalati o ammalazzati , s' aggiunga una gran perversita` della stagione : piogge ostinate , seguite da una siccita` ancor piu` ostinata , e con essa un caldo anticipato e violento . Ai mali s' aggiunga il sentimento de' mali , la noia e la smania della prigionia , la rimembranza dell' antiche abitudini , il dolore di cari perduti , la memoria inquieta di cari assenti , il tormento e il ribrezzo vicendevole , tant' altre passioni d' abbattimento o di rabbia , portate o nate la` dentro ; l' apprensione poi e lo spettacolo continuo della morte resa frequente da tante cagioni , e divenuta essa medesima una nuova e potente cagione . E non fara` stupore che la mortalita` crescesse e regnasse in quel recinto a segno di prendere aspetto e , presso molti , nome di pestilenza : sia che la riunione e l' aumento di tutte quelle cause non facesse che aumentare l' attivita` d' un' influenza puramente epidemica ; sia - come par che avvenga nelle carestie anche men gravi e men prolungate di quella - che vi avesse luogo un certo contagio , il quale ne' corpi affetti e preparati dal disagio e dalla cattiva qualita` degli alimenti , dall' intemperie , dal sudiciume , dal travaglio e dall' avvilimento trovi la tempera , per dir cosi` , e la stagione sua propria , le condizioni necessarie in somma per nascere , nutrirsi e moltiplicare - se a un ignorante e` lecito buttar la` queste parole , dietro l' ipotesi proposta da alcuni fisici e riproposta da ultimo , con molte ragioni e con molta riserva , da uno , diligente quanto ingegnoso - - Del morbo petecchiale ... e degli altri contagi in generale , opera del dott . F . Enrico Acerbi , Cap . III , ss 1 e 2 . - : sia poi che il contagio scoppiasse da principio nel lazzeretto medesimo , come , da un' oscura e inesatta relazione , par che pensassero i medici della Sanita` ; sia che vivesse e andasse covando prima d' allora - cio` che par forse piu` verisimile , chi pensi come il disagio era gia` antico e generale , e la mortalita` gia` frequente - , e che portato in quella folla permanente , vi si propagasse con nuova e terribile rapidita` . Qualunque di queste congetture sia la vera , il numero giornaliero de' morti nel lazzeretto oltrepasso` in poco tempo il centinaio . Mentre in quel luogo tutto il resto era languore , angoscia , spavento , rammarichi`o , fremito , nella Provvisione era vergogna , stordimento , incertezza . Si discusse , si senti` il parere della Sanita` ; non si trovo` altro che di disfare cio` che s' era fatto con tanto apparato , con tanta spesa , con tante vessazioni . S' apri` il lazzeretto , si licenziaron tutti i poveri non ammalati che ci rimanevano , e che scapparon fuori con una gioia furibonda . La citta` torno` a risonare dell' antico lamento , ma piu` debole e interrotto ; rivide quella turba piu` rada e piu` compassionevole , dice il Ripamonti , per il pensiero del come fosse di tanto scemata . Gl' infermi furon trasportati a Santa Maria della Stella , allora ospizio di poveri ; dove la piu` parte perirono . Intanto pero` cominciavano que' benedetti campi a imbiondire . Gli accattoni venuti dal contado se n' andarono , ognuno dalla sua parte , a quella tanto sospirata segatura . Il buon Federigo gli accomiato` con un ultimo sforzo , e con un nuovo ritrovato di carita` : a ogni contadino che si presentasse all' arcivescovado , fece dare un giulio , e una falce da mietere . Con la messe finalmente cesso` la carestia : la mortalita` , epidemica o contagiosa , scemando di giorno in giorno , si prolungo` pero` fin nell' autunno . Era sul finire , quand' ecco un nuovo flagello . Molte cose importanti , di quelle a cui piu` specialmente si da` titolo di storiche , erano accadute in questo frattempo . Il cardinal di Richelieu , presa , come s' e` detto , la Roccella , abborracciata alla meglio una pace col re d' Inghilterra , aveva proposto e persuaso con la sua potente parola , nel Consiglio di quello di Francia , che si soccorresse efficacemente il duca di Nevers ; e aveva insieme determinato il re medesimo a condurre in persona la spedizione . Mentre si facevan gli apparecchi , il conte di Nassau , commissario imperiale , intimava in Mantova al nuovo duca , che desse gli stati in mano a Ferdinando , o questo manderebbe un esercito ad occuparli . Il duca che , in piu` disperate circostanze , s' era schermito d' accettare una condizione cosi` dura e cosi` sospetta , incoraggito ora dal vicino soccorso di Francia , tanto piu` se ne schermiva ; pero` con termini in cui il no fosse rigirato e allungato , quanto si poteva , e con proposte di sommissione , anche piu` apparente , ma meno costosa . Il commissario se n' era andato , protestandogli che si verrebbe alla forza . In marzo , il cardinal di Richelieu era poi calato infatti col re , alla testa d' un esercito : aveva chiesto il passo al duca di Savoia ; s' era trattato ; non s' era concluso ; dopo uno scontro , col vantaggio de' Francesi , s' era trattato di nuovo , e concluso un accordo , nel quale il duca , tra l' altre cose , aveva stipulato che il Cordova leverebbe l' assedio da Casale ; obbligandosi , se questo ricusasse , a unirsi co' Francesi , per invadere il ducato di Milano . Don Gonzalo , parendogli anche d' uscirne con poco , aveva levato l' assedio da Casale , dov' era subito entrato un corpo di Francesi , a rinforzar la guarnigione . Fu in questa occasione che l' Achillini scrisse al re Luigi quel suo famoso sonetto : Sudate , o fochi , a preparar metalli : e un altro , con cui l' esortava a portarsi subito alla liberazione di Terra santa . Ma e` un destino che i pareri de' poeti non siano ascoltati : e se nella storia trovate de' fatti conformi a qualche loro suggerimento , dite pur francamente ch' eran cose risolute prima . Il cardinal di Richelieu aveva in vece stabilito di ritornare in Francia , per affari che a lui parevano piu` urgenti . Girolamo Soranzo , inviato de' Veneziani , pote' bene addurre ragioni per combattere quella risoluzione ; che il re e il cardinale , dando retta alla sua prosa come ai versi dell' Achillini , se ne ritornarono col grosso dell' esercito , lasciando soltanto sei mila uomini in Susa , per mantenere il passo , e per caparra del trattato . Mentre quell' esercito se n' andava da una parte , quello di Ferdinando s' avvicinava dall' altra ; aveva invaso il paese de' Grigioni e la Valtellina ; si disponeva a calar nel milanese . Oltre tutti i danni che si potevan temere da un tal passaggio , eran venuti espressi avvisi al tribunale della sanita` , che in quell' esercito covasse la peste , della quale allora nelle truppe alemanne c' era sempre qualche sprazzo , come dice il Varchi , parlando di quella che , un secolo avanti , avevan portata in Firenze . Alessandro Tadino , uno de' conservatori della sanita` - eran sei , oltre il presidente : quattro magistrati e due medici - , fu incaricato dal tribunale , come racconta lui stesso , in quel suo ragguaglio gia` citato - Pagg 16 - , di rappresentare al governatore lo spaventoso pericolo che sovrastava al paese , se quella gente ci passava , per andare all' assedio di Mantova , come s' era sparsa la voce . Da tutti i portamenti di don Gonzalo , pare che avesse una gran smania d' acquistarsi un posto nella storia , la quale infatti non pote' non occuparsi di lui ; ma - come spesso le accade - non conobbe , o non si curo` di registrare l' atto di lui piu` degno di memoria , la risposta che diede al Tadino in quella circostanza . Rispose che non sapeva cosa farci ; che i motivi d' interesse e di riputazione , per i quali s' era mosso quell' esercito , pesavan piu` che il pericolo rappresentato ; che con tutto cio` si cercasse di riparare alla meglio , e si sperasse nella Provvidenza . Per riparar dunque alla meglio , i due medici della Sanita` - il Tadino suddetto e Senatore Settala , figlio del celebre Lodovico - proposero in quel tribunale che si proibisse sotto severissime pene di comprar roba di nessuna sorte da' soldati ch' eran per passare ; ma non fu possibile far intendere la necessita` d' un tal ordine al presidente , uomo , dice il Tadino , di molta bonta` , che non poteva credere dovesse succedere incontri di morte di tante migliaia di persone , per il comercio , di questa gente , et loro robbe . Citiamo questo tratto per uno de' singolari di quel tempo : che' di certo , da che ci son tribunali di sanita` , non accadde mai a un altro presidente d' un tal corpo , di fare un ragionamento simile ; se ragionamento si puo` chiamare . In quanto a don Gonzalo , poco dopo quella risposta , se n' ando` da Milano ; e la partenza fu trista per lui , come lo era la cagione . Veniva rimosso per i cattivi successi della guerra , della quale era stato il promotore e il capitano ; e il popolo lo incolpava della fame sofferta sotto il suo governo . - Quello che aveva fatto per la peste , o non si sapeva , o certo nessuno se n' inquietava , come vedremo piu` avanti , fuorche' il tribunale della sanita` , e i due medici specialmente - . All' uscir dunque , in carrozza da viaggio , dal palazzo di corte , in mezzo a una guardia d' alabardieri , con due trombetti a cavallo davanti , e con altre carrozze di nobili che gli facevan seguito , fu accolto con gran fischiate da ragazzi ch' eran radunati sulla piazza del duomo , e che gli andaron dietro alla rinfusa . Entrata la comitiva nella strada che conduce a porta ticinese , di dove si doveva uscire , comincio` a trovarsi in mezzo a una folla di gente che , parte era li` ad aspettare , parte accorreva ; tanto piu` che i trombetti , uomini di formalita` , non cessaron di sonare , dal palazzo di corte , fino alla porta . E nel processo che si fece poi su quel tumulto , uno di costoro , ripreso che , con quel suo trombettare , fosse stato cagione di farlo crescere , risponde : - caro signore , questa e` la nostra professione ; et se S . E . non hauesse hauuto a caro che noi hauessimo sonato , doveva comandarne che tacessimo - . Ma don Gonzalo , o per ripugnanza a far cosa che mostrasse timore , o per timore di render con questo piu` ardita la moltitudine , o perche' fosse in effetto un po' sbalordito , non dava nessun ordine . La moltitudine , che le guardie avevan tentato in vano di respingere , precedeva , circondava , seguiva le carrozze , gridando : - la va via la carestia , va via il sangue de' poveri , - e peggio . Quando furon vicini alla porta , cominciarono anche a tirar sassi , mattoni , torsoli , bucce d' ogni sorte , la munizione solita in somma di quelle spedizioni ; una parte corse sulle mura , e di la` fecero un' ultima scarica sulle carrozze che uscivano . Subito dopo si sbandarono . In luogo di don Gonzalo , fu mandato il marchese Ambrogio Spinola , il cui nome aveva gia` acquistata , nelle guerre di Fiandra , quella celebrita` militare che ancor gli rimane . Intanto l' esercito alemanno , sotto il comando supremo del conte Rambaldo di Collalto , altro condottiere italiano , di minore , ma non d' ultima fama , aveva ricevuto l' ordine definitivo di portarsi all' impresa di Mantova ; e nel mese di settembre , entro` nel ducato di Milano . La milizia , a que' tempi , era ancor composta in gran parte di soldati di ventura arrolati da condottieri di mestiere , per commissione di questo o di quel principe , qualche volta anche per loro proprio conto , e per vendersi poi insieme con essi . Piu` che dalle paghe , erano gli uomini attirati a quel mestiere dalle speranze del saccheggio e da tutti gli allettamenti della licenza . Disciplina stabile e generale non ce n' era ; ne' avrebbe potuto accordarsi cosi` facilmente con l' autorita` in parte indipendente de' vari condottieri . Questi poi in particolare , ne' erano molto raffinatori in fatto di disciplina , ne' , anche volendo , si vede come avrebbero potuto riuscire a stabilirla e a mantenerla ; che' soldati di quella razza , o si sarebbero rivoltati contro un condottiere novatore che si fosse messo in testa d' abolire il saccheggio ; o per lo meno , l' avrebbero lasciato solo a guardar le bandiere . Oltre di cio` , siccome i principi , nel prendere , per dir cosi` , ad affitto quelle bande , guardavan piu` ad aver gente in quantita` , per assicurar l' imprese , che a proporzionare il numero alla loro facolta` di pagare , per il solito molto scarsa ; cosi` le paghe venivano per lo piu` tarde , a conto , a spizzico ; e le spoglie de' paesi a cui la toccava , ne divenivano come un supplimento tacitamente convenuto . celebre , poco meno del nome di Wallenstein , quella sua sentenza : esser piu` facile mantenere un esercito di cento mila uomini , che uno di dodici mila . E questo di cui parliamo era in gran parte composto della gente che , sotto il suo comando , aveva desolata la Germania , in quella guerra celebre tra le guerre , e per se' e per i suoi effetti , che ricevette poi il nome da' trent' anni della sua durata : e allora ne correva l' undecimo . C' era anzi , condotto da un suo luogotenente , il suo proprio reggimento ; degli altri condottieri , la piu` parte avevan comandato sotto di lui , e ci si trovava piu` d' uno di quelli che , quattr' anni dopo , dovevano aiutare a fargli far quella cattiva fine che ognun sa . Eran vent' otto mila fanti , e sette mila cavalli ; e , scendendo dalla Valtellina per portarsi nel mantovano , dovevan seguire tutto il corso che fa l' Adda per due rami di lago , e poi di nuovo come fiume fino al suo sbocco in Po , e dopo avevano un buon tratto di questo da costeggiare : in tutto otto giornate nel ducato di Milano . Una gran parte degli abitanti si rifugiavano su per i monti , portandovi quel che avevan di meglio , e cacciandosi innanzi le bestie ; altri rimanevano , o per non abbandonar qualche ammalato , o per preservar la casa dall' incendio , o per tener d' occhio cose preziose nascoste , sotterrate ; altri perche' non avevan nulla da perdere , o anche facevan conto d' acquistare . Quando la prima squadra arrivava al paese della fermata , si spandeva subito per quello e per i circonvicini , e li metteva a sacco addirittura : cio` che c' era da godere o da portar via , spariva ; il rimanente , lo distruggevano o lo rovinavano ; i mobili diventavan legna , le case , stalle : senza parlar delle busse , delle ferite , degli stupri . Tutti i ritrovati , tutte l' astuzie per salvar la roba , riuscivano per lo piu` inutili , qualche volta portavano danni maggiori . I soldati , gente ben piu` pratica degli stratagemmi anche di questa guerra , frugavano per tutti i buchi delle case , smuravano , diroccavano ; conoscevan facilmente negli orti la terra smossa di fresco ; andarono fino su per i monti a rubare il bestiame ; andarono nelle grotte , guidati da qualche birbante del paese , in cerca di qualche ricco che vi si fosse rimpiattato ; lo strascinavano alla sua casa , e con tortura di minacce e di percosse , lo costringevano a indicare il tesoro nascosto . Finalmente se n' andavano ; erano andati ; si sentiva da lontano morire il suono de' tamburi o delle trombe ; succedevano alcune ore d' una quiete spaventata ; e poi un nuovo maledetto batter di cassa , un nuovo maledetto suon di trombe , annunziava un' altra squadra . Questi , non trovando piu` da far preda , con tanto piu` furore facevano sperpero del resto , bruciavan le botti votate da quelli , gli usci delle stanze dove non c' era piu` nulla , davan fuoco anche alle case ; e con tanta piu` rabbia , s' intende , maltrattavan le persone ; e cosi` di peggio in peggio , per venti giorni : che' in tante squadre era diviso l' esercito . Colico fu la prima terra del ducato , che invasero que' demo`ni ; si gettarono poi sopra Bellano ; di la` entrarono e si sparsero nella Valsassina , da dove sboccarono nel territorio di Lecco . Qui , tra i poveri spaventati troviamo persone di nostra conoscenza . Chi non ha visto don Abbondio , il giorno che si sparsero tutte in una volta le notizie della calata dell' esercito , del suo avvicinarsi , e de' suoi portamenti , non sa bene cosa sia impiccio e spavento . Vengono ; son trenta , son quaranta , son cinquanta mila ; son diavoli , sono ariani , sono anticristi ; hanno saccheggiato Cortenuova ; han dato fuoco a Primaluna : devastano Introbbio , Pasturo , Barsio ; sono arrivati a Balabbio ; domani son qui : tali eran le voci che passavan di bocca in bocca ; e insieme un correre , un fermarsi a vicenda , un consultare tumultuoso , un' esitazione tra il fuggire e il restare , un radunarsi di donne , un metter le mani ne' capelli . Don Abbondio , risoluto di fuggire , risoluto prima di tutti e piu` di tutti , vedeva pero` , in ogni strada da prendere , in ogni luogo da ricoverarsi , ostacoli insuperabili , e pericoli spaventosi . - Come fare ? - esclamava : - dove andare ? - I monti , lasciando da parte la difficolta` del cammino , non eran sicuri : gia` s' era saputo che i lanzichenecchi vi s' arrampicavano come gatti , dove appena avessero indizio o speranza di far preda . Il lago era grosso ; tirava un gran vento : oltre di questo , la piu` parte de' barcaioli , temendo d' esser forzati a tragittar soldati o bagagli , s' eran rifugiati , con le loro barche , all' altra riva : alcune poche rimaste , eran poi partite stracariche di gente ; e , travagliate dal peso e dalla burrasca , si diceva che pericolassero ogni momento . Per portarsi lontano e fuori della strada che l' esercito aveva a percorrere , non era possibile trovar ne' un calesse , ne' un cavallo , ne' alcun altro mezzo : a piedi , don Abbondio non avrebbe potuto far troppo cammino , e temeva d' esser raggiunto per istrada . Il territorio bergamasco non era tanto distante , che le sue gambe non ce lo potessero portare in una tirata ; ma si sapeva ch' era stato spedito in fretta da Bergamo uno squadrone di cappelletti , il qual doveva costeggiare il confine , per tenere in suggezione i lanzichenecchi ; e quelli eran diavoli in carne , ne' piu` ne' meno di questi , e facevan dalla parte loro il peggio che potevano . Il pover' uomo correva , stralunato e mezzo fuor di se' , per la casa ; andava dietro a Perpetua , per concertare una risoluzione con lei ; ma Perpetua , affaccendata a raccogliere il meglio di casa , e a nasconderlo in soffitta , o per i bugigattoli , passava di corsa , affannata , preoccupata , con le mani e con le braccia piene , e rispondeva : - or ora finisco di metter questa roba al sicuro , e poi faremo anche noi come fanno gli altri - . Don Abbondio voleva trattenerla , e discuter con lei i vari partiti ; ma lei , tra il da fare , e la fretta , e lo spavento che aveva anch' essa in corpo , e la rabbia che le faceva quello del padrone , era , in tal congiuntura , meno trattabile di quel che fosse stata mai . - S' ingegnano gli altri ; c' ingegneremo anche noi . Mi scusi , ma non e` capace che d' impedire . Crede lei che anche gli altri non abbiano una pelle da salvare ? Che vengono per far la guerra a lei i soldati ? Potrebbe anche dare una mano , in questi momenti , in vece di venir tra' piedi a piangere e a impicciare - . Con queste e simili risposte si sbrigava da lui , avendo gia` stabilito , finita che fosse alla meglio quella tumultuaria operazione , di prenderlo per un braccio , come un ragazzo , e di strascinarlo su per una montagna . Lasciato cosi` solo , s' affacciava alla finestra , guardava , tendeva gli orecchi ; e vedendo passar qualcheduno , gridava con una voce mezza di pianto e mezza di rimprovero : - fate questa carita` al vostro povero curato di cercargli qualche cavallo , qualche mulo , qualche asino . Possibile che nessuno mi voglia aiutare ! Oh che gente ! Aspettatemi almeno , che possa venire anch' io con voi ; aspettate d' esser quindici o venti , da condurmi via insieme , ch' io non sia abbandonato . Volete lasciarmi in man de' cani ? Non sapete che sono luterani la piu` parte , che ammazzare un sacerdote l' hanno per opera meritoria ? Volete lasciarmi qui a ricevere il martirio ? Oh che gente ! Oh che gente ! Ma a chi diceva queste cose ? Ad uomini che passavano curvi sotto il peso della loro povera roba , pensando a quella che lasciavano in casa , spingendo le loro vaccherelle , conducendosi dietro i figli , carichi anch' essi quanto potevano , e le donne con in collo quelli che non potevan camminare . Alcuni tiravan di lungo , senza rispondere ne' guardare in su ; qualcheduno diceva : - eh messere ! faccia anche lei come puo` ; fortunato lei che non ha da pensare alla famiglia ; s' aiuti , s' ingegni . - Oh povero me ! - esclamava don Abbondio : - oh che gente ! che cuori ! Non c' e` carita` : ognun pensa a se' ; e a me nessuno vuol pensare - . E tornava in cerca di Perpetua . - Oh appunto ! - gli disse questa : - e i danari ? - Come faremo ? - Li dia a me , che andero` a sotterrarli qui nell' orto di casa , insieme con le posate . - Ma ... - Ma , ma ; dia qui ; tenga qualche soldo , per quel che puo` occorrere ; e poi lasci fare a me . Don Abbondio ubbidi` , ando` allo scrigno , cavo` il suo tesoretto , e lo consegno` a Perpetua ; la quale disse : - vo a sotterrarli nell' orto , appie` del fico - ; e ando` . Ricomparve poco dopo , con un paniere dove c' era della munizione da bocca , e con una piccola gerla vota ; e si mise in fretta a collocarvi nel fondo un po' di biancheria sua e del padrone , dicendo intanto : - il breviario almeno lo portera` lei . - Ma dove andiamo ? - Dove vanno tutti gli altri ? Prima di tutto , anderemo in istrada ; e la` sentiremo , e vedremo cosa convenga di fare . In quel momento entro` Agnese con una gerletta sulle spalle , e in aria di chi viene a fare una proposta importante . Agnese , risoluta anche lei di non aspettare ospiti di quella sorte , sola in casa , com' era , e con ancora un po' di quell' oro dell' innominato , era stata qualche tempo in forse del luogo dove ritirarsi . Il residuo appunto di quegli scudi , che ne' mesi della fame le avevan fatto tanto pro , era la cagion principale della sua angustia e della irresoluzione , per aver essa sentito che , ne' paesi gia` invasi , quelli che avevan danari , s' eran trovati a piu` terribil condizione , esposti insieme alla violenza degli stranieri , e all' insidie de' paesani . Era vero che , del bene piovutole , come si dice , dal cielo , non aveva fatta la confidenza a nessuno , fuorche' a don Abbondio ; dal quale andava , volta per volta , a farsi spicciolare uno scudo , lasciandogli sempre qualcosa da dare a qualcheduno piu` povero di lei . Ma i danari nascosti , specialmente chi non e` avvezzo a maneggiarne molti , tengono il possessore in un sospetto continuo del sospetto altrui . Ora , mentre andava anch' essa rimpiattando qua e la` alla meglio cio` che non poteva portar con se' , e pensava agli scudi , che teneva cuciti nel busto , si rammento` che , insieme con essi , l' innominato , le aveva mandate le piu` larghe offerte di servizi ; si rammento` le cose che aveva sentito raccontare di quel suo castello posto in luogo cosi` sicuro , e dove , a dispetto del padrone , non potevano arrivar se non gli uccelli ; e si risolvette d' andare a chiedere un asilo lassu` . Penso` come potrebbe farsi conoscere da quel signore , e le venne subito in mente don Abbondio ; il quale , dopo quel colloquio cosi` fatto con l' arcivescovo , le aveva sempre fatto festa , e tanto piu` di cuore , che lo poteva senza compromettersi con nessuno , e che , essendo lontani i due giovani , era anche lontano il caso che a lui venisse fatta una richiesta , la quale avrebbe messa quella benevolenza a un gran cimento . Suppose che , in un tal parapiglia , il pover' uomo doveva esser ancor piu` impicciato e piu` sbigottito di lei , e che il partito potrebbe parer molto buono anche a lui ; e glielo veniva a proporre . Trovatolo con Perpetua , fece la proposta a tutt' e due . - Che ne dite , Perpetua ? - domando` don Abbondio . - Dico che e` un' ispirazione del cielo , e che non bisogna perder tempo , e mettersi la strada tra le gambe . - E poi ... - E poi , e poi , quando saremo la` , ci troveremo ben contenti . Quel signore , ora si sa che non vorrebbe altro che far servizi al prossimo ; e sara` ben contento anche lui di ricoverarci . La` , sul confine , e cosi` per aria , soldati non ne verra` certamente . E poi e poi , ci troveremo anche da mangiare ; che' , su per i monti , finita questa poca grazia di Dio , - e cosi` dicendo , l' accomodava nella gerla , sopra la biancheria , - ci saremmo trovati a mal partito . - Convertito , e` convertito davvero , eh ? - Che c' e` da dubitarne ancora , dopo tutto quello che si sa , dopo quello che anche lei ha veduto ? - E se andassimo a metterci in gabbia ? - Che gabbia ? Con tutti codesti suoi casi , mi scusi , non si verrebbe mai a una conclusione . Brava Agnese ! v' e` proprio venuto un buon pensiero - . E messa la gerla sur un tavolino , passo` le braccia nelle cigne , e la prese sulle spalle . - Non si potrebbe , - disse don Abbondio , - trovar qualche uomo che venisse con noi , per far la scorta al suo curato ? Se incontrassimo qualche birbone , che pur troppo ce n' e` in giro parecchi , che aiuto m' avete a dar voi altre ? - Un' altra , per perder tempo ! - esclamo` Perpetua . - Andarlo a cercar ora l' uomo , che ognuno ha da pensare a' fatti suoi . Animo ! vada a prendere il breviario e il cappello ; e andiamo . Don Abbondio ando` , torno` , di li` a un momento , col breviario sotto il braccio , col cappello in capo , e col suo bordone in mano ; e uscirono tutt' e tre per un usciolino che metteva sulla piazzetta . Perpetua richiuse , piu` per non trascurare una formalita` , che per fede che avesse in quella toppa e in que' battenti , e mise la chiave in tasca . Don Abbondio diede , nel passare , un' occhiata alla chiesa , e disse tra i denti : - al popolo tocca a custodirla , che serve a lui . Se hanno un po' di cuore per la loro chiesa , ci penseranno ; se poi non hanno cuore , tal sia di loro . Presero per i campi , zitti zitti , pensando ognuno a' casi suoi , e guardandosi intorno , specialmente don Abbondio , se apparisse qualche figura sospetta , qualcosa di straordinario . Non s' incontrava nessuno : la gente era , o nelle case a guardarle , a far fagotto , a nascondere , o per le strade che conducevan direttamente all' alture . Dopo aver sospirato e risospirato , e poi lasciato scappar qualche interiezione , don Abbondio comincio` a brontolare piu` di seguito . Se la prendeva col duca di Nevers , che avrebbe potuto stare in Francia a godersela , a fare il principe , e voleva esser duca di Mantova a dispetto del mondo ; con l' imperatore , che avrebbe dovuto aver giudizio per gli altri , lasciar correr l' acqua all' ingiu` , non istar su tutti i puntigli : che' finalmente , lui sarebbe sempre stato l' imperatore , fosse duca di Mantova Tizio o Sempronio . L' aveva principalmente col governatore , a cui sarebbe toccato a far di tutto , per tener lontani i flagelli dal paese , ed era lui che ce gli attirava : tutto per il gusto di far la guerra . - Bisognerebbe , - diceva , - che fossero qui que' signori a vedere , a provare , che gusto e` . Hanno da rendere un bel conto ! Ma intanto , ne va di mezzo chi non ci ha colpa . - Lasci un po' star codesta gente ; che gia` non son quelli che ci verranno a aiutare , - diceva Perpetua . - Codeste , mi scusi , sono di quelle sue solite chiacchiere che non concludon nulla . Piuttosto , quel che mi da` noia ... - Cosa c' e` ? Perpetua , la quale , in quel pezzo di strada , aveva pensato con comodo al nascondimento fatto in furia , comincio` a lamentarsi d' aver dimenticata la tal cosa , d' aver mal riposta la tal altra ; qui , d' aver lasciata una traccia che poteva guidare i ladroni , la` ... - Brava ! - disse don Abbondio , ormai sicuro della vita , quanto bastava per poter angustiarsi della roba : - brava ! cosi` avete fatto ? Dove avevate la testa ? - Come ! - esclamo` Perpetua , fermandosi un momento su due piedi , e mettendo i pugni su' fianchi , in quella maniera che la gerla glielo permetteva : - come ! verra` ora a farmi codesti rimproveri , quand' era lei che me la faceva andar via , la testa , in vece d' aiutarmi e farmi coraggio ! Ho pensato forse piu` alla roba di casa che alla mia ; non ho avuto chi mi desse una mano ; ho dovuto far da Marta e Maddalena ; se qualcosa andera` a male , non so cosa mi dire : ho fatto anche piu` del mio dovere . Agnese interrompeva questi contrasti , entrando anche lei a parlare de' suoi guai : e non si rammaricava tanto dell' incomodo e del danno , quanto di vedere svanita la speranza di riabbracciar presto la sua Lucia ; che' , se vi rammentate , era appunto quell' autunno sul quale avevan fatto assegnamento : ne' era da supporre che donna Prassede volesse venire a villeggiare da quelle parti , in tali circostanze : piuttosto ne sarebbe partita , se ci si fosse trovata , come facevan tutti gli altri villeggianti . La vista de' luoghi rendeva ancor piu` vivi que' pensieri d' Agnese , e piu` pungente il suo dispiacere . Usciti da' sentieri , avevan presa la strada pubblica , quella medesima per cui la povera donna era venuta riconducendo , per cosi` poco tempo , a casa la figlia , dopo aver soggiornato con lei , in casa del sarto . E gia` si vedeva il paese . - Anderemo bene a salutar quella brava gente , - disse Agnese . - E anche a riposare un pochino : che' di questa gerla io comincio ad averne abbastanza ; e poi per mangiare un boccone , - disse Perpetua . - Con patto di non perder tempo ; che' non siamo in viaggio per divertimento , - concluse don Abbondio . Furono ricevuti a braccia aperte , e veduti con gran piacere : rammentavano una buona azione . Fate del bene a quanti piu` potete , dice qui il nostro autore ; e vi seguira` tanto piu` spesso d' incontrar de' visi che vi mettano allegria . Agnese , nell' abbracciar la buona donna , diede in un dirotto pianto , che le fu d' un gran sollievo ; e rispondeva con singhiozzi alle domande che quella e il marito le facevan di Lucia . - Sta meglio di noi , - disse don Abbondio : - e` a Milano , fuor de' pericoli , lontana da queste diavolerie . - Scappano , eh ? il signor curato e la compagnia , - disse il sarto . - Sicuro , - risposero a una voce il padrone e la serva . - Li compatisco . - Siamo incamminati , - disse don Abbondio ; - al castello di *** . - L' hanno pensata bene : sicuri come in chiesa . - E qui , non hanno paura ? - disse don Abbondio . - Diro` , signor curato : propriamente in ospitazione , come lei sa che si dice , a parlar bene , qui non dovrebbero venire coloro : siam troppo fuori della loro strada , grazie al cielo . Al piu` al piu` , qualche scappata , che Dio non voglia : ma in ogni caso c' e` tempo ; s' hanno a sentir prima altre notizie da' poveri paesi dove anderanno a fermarsi . Si concluse di star li` un poco a prender fiato ; e , siccome era l' ora del desinare , - signori , - disse il sarto : - devono onorare la mia povera tavola : alla buona : ci sara` un piatto di buon viso . Perpetua disse d' aver con se' qualcosa da rompere il digiuno . Dopo un po' di cerimonie da una parte e dall' altra , si venne a patti d' accozzar , come si dice , il pentolino , e di desinare in compagnia . I ragazzi s' eran messi con gran festa intorno ad Agnese loro amica vecchia . Presto , presto ; il sarto ordino` a una bambina - quella che aveva portato quel boccone a Maria vedova : chi sa se ve ne rammentate piu` ! - , che andasse a diricciar quattro castagne primaticce , ch' eran riposte in un cantuccio : e le mettesse a arrostire . - E tu , - disse a un ragazzo , - va' nell' orto , a dare una scossa al pesco , da farne cader quattro , e portale qui : tutte , ve' . E tu , - disse a un altro , - va' sul fico , a coglierne quattro de' piu` maturi . Gia` lo conoscete anche troppo quel mestiere - . Lui ando` a spillare una sua botticina ; la donna a prendere un po' di biancheria da tavola . Perpetua cavo` fuori le provvisioni ; s' apparecchio` : un tovagliolo e un piatto di maiolica al posto d' onore , per don Abbondio , con una posata che Perpetua aveva nella gerla . Si misero a tavola , e desinarono , se non con grand' allegria , almeno con molta piu` che nessuno de' commensali si fosse aspettato d' averne in quella giornata . - Cosa ne dice , signor curato , d' uno scombussolamento di questa sorte ? - disse il sarto : - mi par di leggere la storia de' mori in Francia . - Cosa devo dire ? Mi doveva cascare addosso anche questa ! - Pero` , hanno scelto un buon ricovero , - riprese quello : - chi diavolo ha a andar lassu` per forza ? E troveranno compagnia : che' gia` s' e` sentito che ci sia rifugiata molta gente , e che ce n' arrivi tuttora . - Voglio sperare , - disse don Abbondio , - che saremo ben accolti . Lo conosco quel bravo signore ; e quando ho avuto un' altra volta l' onore di trovarmi con lui , fu cosi` compito ! - E a me , - disse Agnese , - m' ha fatto dire dal signor monsignor illustrissimo , che , quando avessi bisogno di qualcosa , bastava che andassi da lui . - Gran bella conversione ! - riprese don Abbondio : - e si mantiene , n' e` vero ? si mantiene . Il sarto si mise a parlare alla distesa della santa vita dell' innominato , e come , dall' essere il flagello de' contorni , n' era divenuto l' esempio e il benefattore . - E quella gente che teneva con se' ? ... tutta quella servitu` ? ... - riprese don Abbondio , il quale n' aveva piu` d' una volta sentito dir qualcosa , ma non era mai quieto abbastanza . - Sfrattati la piu` parte , - rispose il sarto : - e quelli che son rimasti , han mutato sistema , ma come ! In somma e` diventato quel castello una Tebaide : lei le sa queste cose . Entro` poi a parlar con Agnese della visita del cardinale . - Grand' uomo ! - diceva ; - grand' uomo ! Peccato che sia passato di qui cosi` in furia , che non ho ne' anche potuto fargli un po' d' onore . Quanto sarei contento di potergli parlare un' altra volta , un po' piu` con comodo . Alzati poi da tavola , le fece osservare una stampa rappresentante il cardinale , che teneva attaccata a un battente d' uscio , in venerazione del personaggio , e anche per poter dire a chiunque capitasse , che non era somigliante ; giacche' lui aveva potuto esaminar da vicino e con comodo il cardinale in persona , in quella medesima stanza . - L' hanno voluto far lui , con questa cosa qui ? - disse Agnese . - Nel vestito gli somiglia ; ma ... - N' e` vero che non somiglia ? - disse il sarto : - lo dico sempre anch' io : noi , non c' ingannano , eh ? ma , se non altro , c' e` sotto il suo nome : e` una memoria . Don Abbondio faceva fretta ; il sarto s' impegno` di trovare un baroccio che li conducesse appie` della salita ; n' ando` subito in cerca , e poco dopo , torno` a dire che arrivava . Si volto` poi a don Abbondio , e gli disse : - signor curato , se mai desiderasse di portar lassu` qualche libro , per passare il tempo , da pover' uomo posso servirla : che' anch' io mi diverto un po' a leggere . Cose non da par suo , libri in volgare ; ma pero` ... - Grazie , grazie , - rispose don Abbondio : - son circostanze , che si ha appena testa d' occuparsi di quel che e` di precetto . Mentre si fanno e si ricusano ringraziamenti , e si barattano saluti e buoni augu`ri , inviti e promesse d' un' altra fermata al ritorno , il baroccio e` arrivato davanti all' uscio di strada . Ci metton le gerle , salgon su , e principiano , con un po' piu` d' agio e di tranquillita` d' animo , la seconda meta` del viaggio . Il sarto aveva detto la verita` a don Abbondio , intorno all' innominato . Questo , dal giorno che l' abbiam lasciato , aveva sempre continuato a far cio` che allora s' era proposto , compensar danni , chieder pace , soccorrer poveri , sempre del bene in somma , secondo l' occasione . Quel coraggio che altre volte aveva mostrato nell' offendere e nel difendersi , ora lo mostrava nel non fare ne' l' una cosa ne' l' altra . Andava sempre solo e senz' armi , disposto a tutto quello che gli potesse accadere dopo tante violenze commesse , e persuaso che sarebbe commetterne una nuova l' usar la forza in difesa di chi era debitore di tanto e a tanti ; persuaso che ogni male che gli venisse fatto , sarebbe un' ingiuria riguardo a Dio , ma riguardo a lui una giusta retribuzione ; e che dell' ingiuria , lui meno d' ogni altro , aveva diritto di farsi punitore . Con tutto cio` , era rimasto non meno inviolato di quando teneva armate , per la sua sicurezza , tante braccia e il suo . La rimembranza dell' antica ferocia , e la vista della mansuetudine presente , una , che doveva aver lasciati tanti deside`ri di vendetta , l' altra , che la rendeva tanto agevole , cospiravano in vece a procacciargli e a mantenergli un' ammirazione , che gli serviva principalmente di salvaguardia . Era quell' uomo che nessuno aveva potuto umiliare , e che s' era umiliato da se' . I rancori , irritati altre volte dal suo disprezzo e dalla paura degli altri , si dileguavano ora davanti a quella nuova umilta` : gli offesi avevano ottenuta , contro ogni aspettativa , e senza pericolo , una soddisfazione che non avrebbero potuta promettersi dalla piu` fortunata vendetta , la soddisfazione di vedere un tal uomo pentito de' suoi torti , e partecipe , per dir cosi` , della loro indegnazione . Molti , il cui dispiacere piu` amaro e piu` intenso era stato per molt' anni , di non veder probabilita` di trovarsi in nessun caso piu` forti di colui , per ricattarsi di qualche gran torto ; incontrandolo poi solo , disarmato , e in atto di chi non farebbe resistenza , non s' eran sentiti altro impulso che di fargli dimostrazioni d' onore . In quell' abbassamento volontario , la sua presenza e il suo contegno avevano acquistato , senza che lui lo sapesse , un non so che di piu` alto e di piu` nobile ; perche' ci si vedeva , ancor meglio di prima , la noncuranza d' ogni pericolo . Gli odi , anche i piu` rozzi e rabbiosi , si sentivano come legati e tenuti in rispetto dalla venerazione pubblica per l' uomo penitente e benefico . Questa era tale , che spesso quell' uomo si trovava impicciato a schermirsi dalle dimostrazioni che gliene venivan fatte , e doveva star attento a non lasciar troppo trasparire nel volto e negli atti il sentimento interno di compunzione , a non abbassarsi troppo , per non esser troppo esaltato . S' era scelto nella chiesa l' ultimo luogo ; e non c' era pericolo che nessuno glielo prendesse : sarebbe stato come usurpare un posto d' onore . Offender poi quell' uomo , o anche trattarlo con poco riguardo , poteva parere non tanto un' insolenza e una vilta` , quanto un sacrilegio : e quelli stessi a cui questo sentimento degli altri poteva servir di ritegno , ne partecipavano anche loro , piu` o meno . Queste medesime ed altre cagioni , allontanavano pure da lui le vendette della forza pubblica , e gli procuravano , anche da questa parte , la sicurezza della quale non si dava pensiero . Il grado e le parentele , che in ogni tempo gli erano state di qualche difesa , tanto piu` valevano per lui , ora che a quel nome gia` illustre e infame , andava aggiunta la lode d' una condotta esemplare , la gloria della conversione . I magistrati e i grandi s' eran rallegrati di questa , pubblicamente come il popolo ; e sarebbe parso strano l' infierire contro chi era stato soggetto di tante congratulazioni . Oltre di cio` , un potere occupato in una guerra perpetua , e spesso infelice , contro ribellioni vive e rinascenti , poteva trovarsi abbastanza contento d' esser liberato dalla piu` indomabile e molesta , per non andare a cercar altro : tanto piu` , che quella conversione produceva riparazioni che non era avvezzo ad ottenere , e nemmeno a richiedere . Tormentare un santo , non pareva un buon mezzo di cancellar la vergogna di non aver saputo fare stare a dovere un facinoroso : e l' esempio che si fosse dato col punirlo , non avrebbe potuto aver altro effetto , che di stornare i suoi simili dal divenire inoffensivi . Probabilmente anche la parte che il cardinal Federigo aveva avuta nella conversione , e il suo nome associato a quello del convertito , servivano a questo come d' uno scudo sacro . E in quello stato di cose e d' idee , in quelle singolari relazioni dell' autorita` spirituale e del poter civile , ch' eran cosi` spesso alle prese tra loro , senza mirar mai a distruggersi , anzi mischiando sempre alle ostilita` atti di riconoscimento e proteste di deferenza , e che , spesso pure , andavan di conserva a un fine comune , senza far mai pace , pote' parere , in certa maniera , che la riconciliazione della prima portasse con se' l' oblivione , se non l' assoluzione del secondo , quando quella s' era sola adoprata a produrre un effetto voluto da tutt' e due . Cosi` quell' uomo sul quale , se fosse caduto , sarebbero corsi a gara grandi e piccoli a calpestarlo ; messosi volontariamente a terra , veniva risparmiato da tutti , e inchinato da molti . vero ch' eran anche molti a cui quella strepitosa mutazione dovette far tutt' altro che piacere : tanti esecutori stipendiati di delitti , tanti compagni nel delitto , che perdevano una cosi` gran forza sulla quale erano avvezzi a fare assegnamento , che anche si trovavano a un tratto rotti i fili di trame ordite da un pezzo , nel momento forse che aspettavano la nuova dell' esecuzione . Ma gia` abbiam veduto quali diversi sentimenti quella conversione facesse nascere negli sgherri che si trovavano allora con lui , e che la sentirono annunziare dalla sua bocca : stupore , dolore , abbattimento , stizza ; un po' di tutto , fuorche' disprezzo ne' odio . Lo stesso accadde agli altri che teneva sparsi in diversi posti , lo stesso a' complici di piu` alto affare , quando riseppero la terribile nuova , e a tutti per le cagioni medesime . Molt' odio , come trovo nel luogo , altrove citato , del Ripamonti , ne venne piuttosto al cardinal Federigo . Riguardavan questo come uno che s' era mischiato ne' loro affari , per guastarli ; l' innominato aveva voluto salvar l' anima sua : nessuno aveva ragion di lagnarsene . Di mano in mano poi , la piu` parte degli sgherri di casa , non potendo accomodarsi alla nuova disciplina , ne' vedendo probabilita` che s' avesse a mutare , se n' erano andati . Chi avra` cercato altro padrone , e fors' anche tra gli antichi amici di quello che lasciava ; chi si sara` arrolato in qualche terzo , come allora dicevano , di Spagna o di Mantova , o di qualche altra parte belligerante ; chi si sara` messo alla strada , per far la guerra a minuto , e per conto suo ; chi si sara` anche contentato d' andar birboneggiando in liberta` . E il simile avranno fatto quegli altri che stavano prima a' suoi ordini , in diversi paesi . Di quelli poi che s' eran potuti avvezzare al nuovo tenor di vita , o che lo avevano abbracciato volentieri , i piu` , nativi della valle , eran tornati ai campi , o ai mestieri imparati nella prima eta` , e poi abbandonati ; i forestieri eran rimasti nel castello , come servitori : gli uni e gli altri , quasi ribenedetti nello stesso tempo che il loro padrone , se la passavano , al par di lui , senza fare ne' ricever torti , inermi e rispettati . Ma quando , al calar delle bande alemanne , alcuni fuggiaschi di paesi invasi o minacciati capitarono su al castello a chieder ricovero , l' innominato , tutto contento che quelle sue mura fossero cercate come asilo da' deboli , che per tanto tempo le avevan guardate da lontano come un enorme spauracchio , accolse quegli sbandati , con espressioni piuttosto di riconoscenza che di cortesia ; fece sparger la voce , che la sua casa sarebbe aperta a chiunque ci si volesse rifugiare , e penso` subito a mettere , non solo questa , ma anche la valle , in istato di difesa , se mai lanzichenecchi o cappelletti volessero provarsi di venirci a far delle loro . Raduno` i servitori che gli eran rimasti , pochi e valenti , come i versi di Torti ; fece loro una parlata sulla buona occasione che Dio dava loro e a lui , d' impiegarsi una volta in aiuto del prossimo , che avevan tanto oppresso e spaventato ; e , con quel tono naturale di comando , ch' esprimeva la certezza dell' ubbidienza , annunzio` loro in generale cio` che intendeva che facessero , e soprattutto prescrisse come dovessero contenersi , perche' la gente che veniva a ricoverarsi lassu` , non vedesse in loro che amici e difensori . Fece poi portar giu` da una stanza a tetto l' armi da fuoco , da taglio , in asta , che da un pezzo stavan li` ammucchiate , e gliele distribui` ; fece dire a' suoi contadini e affittuari della valle , che chiunque si sentiva , venisse con armi al castello ; a chi non n' aveva , ne diede ; scelse alcuni , che fossero come ufiziali , e avessero altri sotto il loro comando ; assegno` i posti all' entrature e in altri luoghi della valle , sulla salita , alle porte del castello ; stabili` l' ore e i modi di dar la muta , come in un campo , o come gia` s' era costumato in quel castello medesimo , ne' tempi della sua vita disperata . In un canto di quella stanza a tetto , c' erano in disparte l' armi che lui solo aveva portate ; quella sua famosa carabina , moschetti , spade , spadoni , pistole , coltellacci , pugnali , per terra , o appoggiati al muro . Nessuno de' servitori le tocco` ; ma concertarono di domandare al padrone quali voleva che gli fossero portate . - Nessuna , - rispose ; e , fosse voto , fosse proposito , resto` sempre disarmato , alla testa di quella specie di guarnigione . Nello stesso tempo , aveva messo in moto altr' uomini e donne di servizio , o suoi dipendenti , a preparar nel castello alloggio a quante piu` persone fosse possibile , a rizzar letti , a disporre sacconi e strapunti nelle stanze , nelle sale , che diventavan dormito`ri . E aveva dato ordine di far venire provvisioni abbondanti , per ispesare gli ospiti che Dio gli manderebbe , e i quali infatti andavan crescendo di giorno in giorno . Lui intanto non istava mai fermo ; dentro e fuori del castello , su e giu` per la salita , in giro per la valle , a stabilire , a rinforzare , a visitar posti , a vedere , a farsi vedere , a mettere e a tenere in regola , con le parole , con gli occhi , con la presenza . In casa , per la strada , faceva accoglienza a quelli che arrivavano ; e tutti , o lo avessero gia` visto , o lo vedessero per la prima volta , lo guardavano estatici , dimenticando un momento i guai e i timori che gli avevano spinti lassu` ; e si voltavano ancora a guardarlo , quando , staccatosi da loro , seguitava la sua strada . Quantunque il concorso maggiore non fosse dalla parte per cui i nostri tre fuggitivi s' avvicinavano alla valle , ma all' imboccatura opposta , con tutto cio` , cominciarono a trovar compagni di viaggio e di sventura , che da traverse e viottole erano sboccati o sboccavano nella strada . In circostanze simili , tutti quelli che s' incontrano , e` come se si conoscessero . Ogni volta che il baroccio aveva raggiunto qualche pedone , si barattavan domande e risposte . Chi era scappato , come i nostri , senza aspettar l' arrivo de' soldati ; chi aveva sentiti i tamburi o le trombe ; chi gli aveva visti coloro , e li dipingeva come gli spaventati soglion dipingere . - Siamo ancora fortunati , - dicevan le due donne : - ringraziamo il cielo . Vada la roba ; ma almeno siamo in salvo . Ma don Abbondio non trovava che ci fosse tanto da rallegrarsi ; anzi quel concorso , e piu` ancora il maggiore che sentiva esserci dall' altra parte , cominciava a dargli ombra . - Oh che storia ! - borbottava alle donne , in un momento che non c' era nessuno d' intorno : - oh che storia ! Non capite , che radunarsi tanta gente in un luogo e` lo stesso che volerci tirare i soldati per forza ? Tutti nascondono , tutti portan via ; nelle case non resta nulla ; crederanno che lassu` ci siano tesori . Ci vengono sicuro : sicuro ci vengono . Oh povero me ! dove mi sono imbarcato ! - Oh ! voglion far altro che venir lassu` , - diceva Perpetua : - anche loro devono andar per la loro strada . E poi , io ho sempre sentito dire che , ne' pericoli , e` meglio essere in molti . - In molti ? in molti ? - replicava don Abbondio : - povera donna ! Non sapete che ogni lanzichenecco ne mangia cento di costoro ? E poi , se volessero far delle pazzie , sarebbe un bel gusto , eh ? di trovarsi in una battaglia . Oh povero me ! Era meno male andar su per i monti . Che abbian tutti a voler cacciarsi in un luogo ! ... Seccatori ! - borbottava poi , a voce piu` bassa : - tutti qui : e via , e via , e via ; l' uno dietro l' altro , come pecore senza ragione . - A questo modo , - disse Agnese , - anche loro potrebbero dir lo stesso di noi . - Chetatevi un po' , - disse don Abbondio : - che' gia` le chiacchiere non servono a nulla . Quel ch' e` fatto e` fatto : ci siamo , bisogna starci . Sara` quel che vorra` la Provvidenza : il cielo ce la mandi buona . Ma fu ben peggio quando , all' entrata della valle , vide un buon posto d' armati , parte sull' uscio d' una casa , e parte nelle stanze terrene : pareva una caserma . Li guardo` con la coda dell' occhio : non eran quelle facce che gli era toccato a vedere nell' altra dolorosa sua gita , o se ce n' era di quelle , erano ben cambiate ; ma con tutto cio` , non si puo` dire che noia gli desse quella vista . Oh povero me ! - pensava : - ecco se le fanno le pazzie . Gia` non poteva essere altrimenti : me lo sarei dovuto aspettare da un uomo di quella qualita` . Ma cosa vuol fare ? vuol far la guerra ? vuol fare il re , lui ? Oh povero me ! In circostanze che si vorrebbe potersi nasconder sotto terra , e costui cerca ogni maniera di farsi scorgere , di dar nell' occhio ; par che li voglia invitare ! - Vede ora , signor padrone , - gli disse Perpetua , - se c' e` della brava gente qui , che ci sapra` difendere . Vengano ora i soldati : qui non sono come que' nostri spauriti , che non son buoni che a menar le gambe . - Zitta ! - rispose , con voce bassa ma iraconda , don Abbondio : - zitta ! che non sapete quel che vi dite . Pregate il cielo che abbian fretta i soldati , o che non vengano a sapere le cose che si fanno qui , e che si mette all' ordine questo luogo come una fortezza . Non sapete che i soldati e` il loro mestiere di prender le fortezze ? Non cercan altro ; per loro , dare un assalto e` come andare a nozze ; perche' tutto quel che trovano e` per loro , e passano la gente a fil di spada . Oh povero me ! Basta , vedro` se ci sara` maniera di mettersi in salvo su per queste balze . In una battaglia non mi ci colgono oh ! in una battaglia non mi ci colgono . - Se ha poi paura anche d' esser difeso e aiutato ... - ricominciava Perpetua ; ma don Abbondio l' interruppe aspramente , sempre pero` a voce bassa : - zitta ! E badate bene di non riportare questi discorsi . Ricordatevi che qui bisogna far sempre viso ridente , e approvare tutto quello che si vede . Alla Malanotte , trovarono un altro picchetto d' armati , ai quali don Abbondio fece una scappellata , dicendo intanto tra se' : ohime` , ohime` : son proprio venuto in un accampamento ! Qui il baroccio si fermo` ; ne scesero ; don Abbondio pago` in fretta , e licenzio` il condottiere ; e s' incammino` con le due compagne per la salita , senza far parola . La vista di que' luoghi gli andava risvegliando nella fantasia , e mescolando all' angosce presenti , la rimembranza di quelle che vi aveva sofferte l' altra volta . E Agnese , la quale non gli aveva mai visti que' luoghi , e se n' era fatta in mente una pittura fantastica che le si rappresentava ogni volta che pensava al viaggio spaventoso di Lucia , vedendoli ora quali eran davvero , provava come un nuovo e piu` vivo sentimento di quelle crudeli memorie . - Oh signor curato ! - esclamo` : - a pensare che la mia povera Lucia e` passata per questa strada ! - Volete stare zitta ? donna senza giudizio ! - le grido` in un orecchio don Abbondio : - son discorsi codesti da farsi qui ? Non sapete che siamo in casa sua ? Fortuna che ora nessun vi sente ; ma se parlate in questa maniera ... - Oh ! - disse Agnese : - ora che e` santo ... ! - State zitta , - le replico` don Abbondio : - credete voi che ai santi si possa dire , senza riguardo , tutto cio` che passa per la mente ? Pensate piuttosto a ringraziarlo del bene che v' ha fatto . - Oh ! per questo , ci avevo gia` pensato : che crede che non le sappia un pochino le creanze ? - La creanza e` di non dir le cose che posson dispiacere , specialmente a chi non e` avvezzo a sentirne . E intendetela bene tutt' e due , che qui non e` luogo da far pettegolezzi , e da dir tutto quello che vi puo` venire in testa . E casa d' un gran signore , gia` lo sapete : vedete che compagnia c' e` d' intorno : ci vien gente di tutte le sorte ; sicche' , giudizio , se potete : pesar le parole , e soprattutto dirne poche , e solo quando c' e` necessita` : che' a stare zitti non si sbaglia mai . - Fa peggio lei con tutte codeste sue ... - riprendeva Perpetua . Ma : - zitta ! - grido` sottovoce don Abbondio , e insieme si levo` il cappello in fretta , e fece un profondo inchino : che' , guardando in su , aveva visto l' innominato scender verso di loro . Anche questo aveva visto e riconosciuto don Abbondio ; e affrettava il passo per andargli incontro . - Signor curato , - disse , quando gli fu vicino , - avrei voluto offrirle la mia casa in miglior occasione ; ma , a ogni modo , son ben contento di poterle esser utile in qualche cosa . - Confidato nella gran bonta` di vossignoria illustrissima , - rispose don Abbondio , - mi son preso l' ardire di venire , in queste triste circostanze , a incomodarla : e , come vede vossignoria illustrissima , mi son preso anche la liberta` di menar compagnia . Questa e` la mia governante ... - Benvenuta , - disse l' innominato . - E questa , - continuo` don Abbondio , - e` una donna a cui vossignoria ha gia` fatto del bene : la madre di quella ... di quella ... - Di Lucia , - disse Agnese . - Di Lucia ! - esclamo` l' innominato , voltandosi , con la testa bassa , ad Agnese . - Del bene , io ! Dio immortale ! Voi , mi fate del bene , a venir qui ... da me ... in questa casa . Siate la benvenuta . Voi ci portate la benedizione . - Oh giusto ! - disse Agnese : - vengo a incomodarla . Anzi , - continuo` , avvicinandosegli all' orecchio , - ho anche a ringraziarla ... L' innominato tronco` quelle parole , domandando premurosamente le nuove di Lucia ; e sapute che l' ebbe , si volto` per accompagnare al castello i nuovi ospiti , come fece , malgrado la loro resistenza cerimoniosa . Agnese diede al curato un' occhiata che voleva dire : veda un poco se c' e` bisogno che lei entri di mezzo tra noi due a dar pareri . - Sono arrivati alla sua parrocchia ? - gli domando` l' innominato . - No , signore , che non gli ho voluti aspettare que' diavoli , - rispose don Abbondio . - Sa il cielo se avrei potuto uscir vivo dalle loro mani , e venire a incomodare vossignoria illustrissima . - Bene , si faccia coraggio , - riprese l' innominato : - che' ora e` in sicuro . Quassu` non verranno ; e se si volessero provare , siam pronti a riceverli . - Speriamo che non vengano , - disse don Abbondio . - E sento , - soggiunse , accennando col dito i monti che chiudevano la valle di rimpetto , - sento che , anche da quella parte , giri un' altra masnada di gente , ma ... ma ... - E vero , - rispose l' innominato : - ma non dubiti , che siam pronti anche per loro . Tra due fuochi , - diceva tra se' don Abbondio : - proprio tra due fuochi . Dove mi son lasciato tirare ! e da due pettegole ! E costui par proprio che ci sguazzi dentro ! Oh che gente c' e` a questo mondo ! Entrati nel castello , il signore fece condurre Agnese e Perpetua in una stanza del quartiere assegnato alle donne , che occupava tre lati del secondo cortile , nella parte posteriore dell' edifizio situata sur un masso sporgente e isolato , a cavaliere a un precipizio . Gli uomini alloggiavano ne' lati dell' altro cortile a destra e a sinistra , e in quello che rispondeva sulla spianata . Il corpo di mezzo , che separava i due cortili , e dava passaggio dall' uno all' altro , per un vasto andito di rimpetto alla porta principale , era in parte occupato dalle provvisioni , e in parte doveva servir di deposito per la roba che i rifugiati volessero mettere in salvo lassu` . Nel quartiere degli uomini , c' erano alcune camere destinate agli ecclesiastici che potessero capitare . L' innominato v' accompagno` in persona don Abbondio , che fu il primo a prenderne il possesso . Ventitre o ventiquattro giorni stettero i nostri fuggitivi nel castello , in mezzo a un movimento continuo , in una gran compagnia , e che ne' primi tempi , ando` sempre crescendo ; ma senza che accadesse nulla di straordinario . Non passo` forse giorno , che non si desse all' armi . Vengon lanzichenecchi di qua ; si son veduti cappelletti di la` . A ogni avviso , l' innominato mandava uomini a esplorare ; e , se faceva bisogno , prendeva con se' della gente che teneva sempre pronta a cio` , e andava con essa fuor della valle , dalla parte dov' era indicato il pericolo . Ed era cosa singolare , vedere una schiera d' uomini armati da capo a piedi , e schierati come una truppa , condotti da un uomo senz' armi . Le piu` volte non erano che foraggieri e saccheggiatori sbandati , che se n' andavano prima d' esser sorpresi . Ma una volta , cacciando alcuni di costoro , per insegnar loro a non venir piu` da quelle parti , l' innominato ricevette avviso che un paesetto vicino era invaso e messo a sacco . Erano lanzichenecchi di vari corpi che , rimasti indietro per rubare , s' eran riuniti , e andavano a gettarsi all' improvviso sulle terre vicine a quelle dove alloggiava l' esercito ; spogliavano gli abitanti , e gliene facevan di tutte le sorte . L' innominato fece un breve discorso a' suoi uomini , e li condusse al paesetto . Arrivarono inaspettati . I ribaldi che avevan creduto di non andar che alla preda , vedendosi venire addosso gente schierata e pronta a combattere , lasciarono il saccheggio a mezzo , e se n' andarono in fretta , senz' aspettarsi l' uno con l' altro , dalla parte dond' eran venuti . L' innominato gl' insegui` per un pezzo di strada ; poi , fatto far alto , stette qualche tempo aspettando , se vedesse qualche novita` ; e finalmente se ne ritorno` . E ripassando nel paesetto salvato , non si potrebbe dire con quali applausi e benedizioni fosse accompagnato il drappello liberatore e il condottiero . Nel castello , tra quella moltitudine , formata a caso , di persone , varie di condizione , di costumi , di sesso e d' eta` , non nacque mai alcun disordine d' importanza . L' innominato aveva messe guardie in diversi luoghi , le quali tutte invigilavano che non seguisse nessun inconveniente , con quella premura che ognuno metteva nelle cose di cui s' avesse a rendergli conto . Aveva poi pregati gli ecclesiastici , e gli uomini piu` autorevoli che si trovavan tra i ricoverati , d' andare in giro e d' invigilare anche loro . E piu` spesso che poteva , girava anche lui , e si faceva veder per tutto ; ma , anche in sua assenza , il ricordarsi di chi s' era in casa , serviva di freno a chi ne potesse aver bisogno . E , del resto , era tutta gente scappata , e quindi inclinata in generale alla quiete : i pensieri della casa e della roba , per alcuni anche di congiunti o d' amici rimasti nel pericolo , le nuove che venivan di fuori , abbattendo gli animi , mantenevano e accrescevano sempre piu` quella disposizione . C' era pero` anche de' capi scarichi , degli uomini d' una tempra piu` salda e d' un coraggio piu` verde , che cercavano di passar que' giorni in allegria . Avevano abbandonate le loro case , per non esser forti abbastanza da difenderle ; ma non trovavan gusto a piangere e a sospirare sur una cosa che non c' era rimedio , ne' a figurarsi e a contemplar con la fantasia il guasto che vedrebbero pur troppo co' loro occhi . Famiglie amiche erano andate di conserva , o s' eran ritrovate lassu` , s' eran fatte amicizie nuove ; e la folla s' era divisa in crocchi , secondo gli umori e l' abitudini . Chi aveva danari e discrezione , andava a desinare giu` nella valle , dove in quella circostanza , s' eran rizzate in fretta osterie : in alcune , i bocconi erano alternati co' sospiri , e non era lecito parlar d' altro che di sciagure : in altre , non si rammentavan le sciagure , se non per dire che non bisognava pensarci . A chi non poteva o non voleva farsi le spese , si distribuiva nel castello pane , minestra e vino : oltre alcune tavole ch' eran servite ogni giorno , per quelli che il padrone vi aveva espressamente invitati ; e i nostri eran di questo numero . Agnese e Perpetua , per non mangiare il pane a ufo , avevan voluto essere impiegate ne' servizi che richiedeva una cosi` grande ospitalita` ; e in questo spendevano una buona parte della giornata ; il resto nel chiacchierare con certe amiche che s' eran fatte , o col povero don Abbondio . Questo non aveva nulla da fare , ma non s' annoiava pero` ; la paura gli teneva compagnia . La paura proprio d' un assalto , credo che la gli fosse passata , o se pur gliene rimaneva , era quella che gli dava meno fastidio ; perche' , pensandoci appena appena , doveva capire quanto poco fosse fondata . Ma l' immagine del paese circonvicino inondato , da una parte e dall' altra , da soldatacci , le armi e gli armati che vedeva sempre in giro , un castello , quel castello , il pensiero di tante cose che potevan nascere ogni momento in tali circostanze , tutto gli teneva addosso uno spavento indistinto , generale , continuo ; lasciando stare il rodi`o che gli dava il pensare alla sua povera casa . In tutto il tempo che stette in quell' asilo , non se ne discosto` mai quanto un tiro di schioppo , ne' mai mise piede sulla discesa : l' unica sua passeggiata era d' uscire sulla spianata , e d' andare , quando da una parte e quando dall' altra del castello , a guardar giu` per le balze e per i burroni , per istudiare se ci fosse qualche passo un po' praticabile , qualche po' di sentiero , per dove andar cercando un nascondiglio in caso d' un serra serra . A tutti i suoi compagni di rifugio faceva gran riverenze o gran saluti , ma bazzicava con pochissimi : la sua conversazione piu` frequente era con le due donne , come abbiam detto ; con loro andava a fare i suoi sfoghi , a rischio che talvolta gli fosse dato sulla voce da Perpetua , e che lo svergognasse anche Agnese . A tavola poi , dove stava poco e parlava pochissimo , sentiva le nuove del terribile passaggio , le quali arrivavano ogni giorno , o di paese in paese e di bocca in bocca , o portate lassu` da qualcheduno , che da principio aveva voluto restarsene a casa , e scappava in ultimo , senza aver potuto salvar nulla , e a un bisogno anche malconcio : e ogni giorno c' era qualche nuova storia di sciagura . Alcuni , novellisti di professione , raccoglievan diligentemente tutte le voci , abburattavan tutte le relazioni , e ne davan poi il fiore agli altri . Si disputava quali fossero i reggimenti piu` indiavolati , se fosse peggio la fanteria o la cavalleria ; si ripetevano , il meglio che si poteva , certi nomi di condottieri ; d' alcuni si raccontavan l' imprese passate , si specificavano le stazioni e le marce : quel giorno , il tale reggimento si spandeva ne' tali paesi , domani anderebbe addosso ai tali altri , dove intanto il tal altro faceva il diavolo e peggio . Sopra tutto si cercava d' aver informazione , e si teneva il conto de' reggimenti che passavan di mano in mano il ponte di Lecco , perche' quelli si potevano considerar come andati , e fuori veramente del paese . Passano i cavalli di Wallenstein , passano i fanti di Merode , passano i cavalli di Anhalt , passano i fanti di Brandeburgo , e poi i cavalli di Montecuccoli , e poi quelli di Ferrari ; passa Altringer , passa Furstenberg , passa Colloredo ; passano i Croati , passa Torquato Conti , passano altri e altri ; quando piacque al cielo , passo` anche Galasso , che fu l' ultimo . Lo squadron volante de' veneziani fini` d' allontanarsi anche lui ; e tutto il paese , a destra e a sinistra , si trovo` libero . Gia` quelli delle terre invase e sgombrate le prime , eran partiti dal castello ; e ogni giorno ne partiva : come , dopo un temporale d' autunno , si vede dai palchi fronzuti d' un grand' albero uscire da ogni parte gli uccelli che ci s' erano riparati . Credo che i nostri tre fossero gli ultimi ad andarsene ; e cio` per volere di don Abbondio , il quale temeva , se si tornasse subito a casa , di trovare ancora in giro lanzichenecchi rimasti indietro sbrancati , in coda all' esercito . Perpetua ebbe un bel dire che , quanto piu` s' indugiava , tanto piu` si dava agio ai birboni del paese d' entrare in casa a portar via il resto ; quando si trattava d' assicurar la pelle , era sempre don Abbondio che la vinceva ; meno che l' imminenza del pericolo non gli avesse fatto perdere affatto la testa . Il giorno fissato per la partenza , l' innominato fece trovar pronta alla Malanotte una carrozza , nella quale aveva gia` fatto mettere un corredo di biancheria per Agnese . E tiratala in disparte , le fece anche accettare un gruppetto di scudi , per riparare al guasto che troverebbe in casa ; quantunque , battendo la mano sul petto , essa andasse ripetendo che ne aveva li` ancora de' vecchi . - Quando vedrete quella vostra buona , povera Lucia ... - le disse in ultimo : - gia` son certo che prega per me , poiche' le ho fatto tanto male : ditele adunque ch' io la ringrazio , e confido in Dio , che la sua preghiera tornera` anche in tanta benedizione per lei . Volle poi accompagnar tutti e tre gli ospiti , fino alla carrozza . I ringraziamenti umili e sviscerati di don Abbondio e i complimenti di Perpetua , se gl' immagini il lettore . Partirono ; fecero , secondo il fissato , una fermatina , ma senza neppur mettersi a sedere , nella casa del sarto , dove sentirono raccontar cento cose del passaggio : la solita storia di ruberie , di percosse , di sperpero , di sporchizie : ma li` , per buona sorte , non s' eran visti lanzichenecchi . - Ah signor curato ! - disse il sarto , dandogli di braccio a rimontare in carrozza : - s' ha da far de' libri in istampa , sopra un fracasso di questa sorte . Dopo un' altra po' di strada , cominciarono i nostri viaggiatori a veder co' loro occhi qualche cosa di quello che avevan tanto sentito descrivere : vigne spogliate , non come dalla vendemmia , ma come dalla grandine e dalla bufera che fossero venute in compagnia : tralci a terra , sfrondati e scompigliati ; strappati i pali , calpestato il terreno , e sparso di schegge , di foglie , di sterpi ; schiantati , scapezzati gli alberi ; sforacchiate le siepi ; i cancelli portati via . Ne' paesi poi , usci sfondati , impannate lacere , paglia , cenci , rottami d' ogni sorte , a mucchi o seminati per le strade ; un' aria pesante , zaffate di puzzo piu` forte che uscivan dalle case ; la gente , chi a buttar fuori porcherie , chi a raccomodar le imposte alla meglio , chi in crocchio a lamentarsi insieme ; e , al passar della carrozza , mani di qua e di la` tese agli sportelli , per chieder l' elemosina . Con queste immagini , ora davanti agli occhi , ora nella mente , e con l' aspettativa di trovare altrettanto a casa loro , ci arrivarono ; e trovarono infatti quello che s' aspettavano . Agnese fece posare i fagotti in un canto del cortiletto , ch' era rimasto il luogo piu` pulito della casa ; si mise poi a spazzarla , a raccogliere e a rigovernare quella poca roba che le avevan lasciata ; fece venire un legnaiolo e un fabbro , per riparare i guasti piu` grossi , e guardando poi , capo per capo , la biancheria regalata , e contando que' nuovi ruspi , diceva tra se' : son caduta in piedi ; sia ringraziato Iddio e la Madonna e quel buon signore : posso proprio dire d' esser caduta in piedi . Don Abbondio e Perpetua entrano in casa , senza aiuto di chiavi ; ogni passo che fanno nell' andito , senton crescere un tanfo , un veleno , una peste , che li respinge indietro ; con la mano al naso , vanno all' uscio di cucina ; entrano in punta di piedi , studiando dove metterli , per iscansar piu` che possono la porcheria che copre il pavimento ; e da`nno un' occhiata in giro . Non c' era nulla d' intero ; ma avanzi e frammenti di quel che c' era stato , li` e altrove , se ne vedeva in ogni canto : piume e penne delle galline di Perpetua , pezzi di biancheria , fogli de' calendari di don Abbondio , cocci di pentole e di piatti ; tutto insieme o sparpagliato . Solo nel focolare si potevan vedere i segni d' un vasto saccheggio accozzati insieme , come molte idee sottintese , in un periodo steso da un uomo di garbo . C' era , dico , un rimasuglio di tizzi e tizzoni spenti , i quali mostravano d' essere stati , un bracciolo di seggiola , un piede di tavola , uno sportello d' armadio , una panca di letto , una doga della botticina , dove ci stava il vino che rimetteva lo stomaco a don Abbondio . Il resto era cenere e carboni ; e con que' carboni stessi , i guastatori , per ristoro , avevano scarabocchiati i muri di figuracce , ingegnandosi , con certe berrettine o con certe cheriche , e con certe larghe facciole , di farne de' preti , e mettendo studio a farli orribili e ridicoli : intento che , per verita` , non poteva andar fallito a tali artisti . - Ah porci ! - esclamo` Perpetua . - Ah baroni ! - esclamo` don Abbondio ; e , come scappando , andaron fuori , per un altr' uscio che metteva nell' orto . Respirarono ; andaron diviato al fico ; ma gia` prima d' arrivarci , videro la terra smossa , e misero un grido tutt' e due insieme ; arrivati , trovarono effettivamente , in vece del morto , la buca aperta . Qui nacquero de' guai : don Abbondio comincio` a prendersela con Perpetua , che non avesse nascosto bene : pensate se questa rimase zitta : dopo ch' ebbero ben gridato , tutt' e due col braccio teso , e con l' indice appuntato verso la buca , se ne tornarono insieme , brontolando . E fate conto che per tutto trovarono a un di presso la medesima cosa . Penarono non so quanto , a far ripulire e smorbare la casa , tanto piu` che , in que' giorni , era difficile trovar aiuto ; e non so quanto dovettero stare come accampati , accomodandosi alla meglio , o alla peggio , e rifacendo a poco a poco usci , mobili , utensili , con danari prestati da Agnese . Per giunta poi , quel disastro fu una semenza d' altre questioni molto noiose ; perche' Perpetua , a forza di chiedere e domandare , di spiare e fiutare , venne a saper di certo che alcune masserizie del suo padrone , credute preda o strazio de' soldati , erano in vece sane e salve in casa di gente del paese ; e tempestava il padrone che si facesse sentire , e richiedesse il suo . Tasto piu` odioso non si poteva toccare per don Abbondio ; giacche' la sua roba era in mano di birboni , cioe` di quella specie di persone con cui gli premeva piu` di stare in pace . - Ma se non ne voglio saper nulla di queste cose , - diceva . - Quante volte ve lo devo ripetere , che quel che e` andato e` andato ? Ho da esser messo anche in croce , perche' m' e` stata spogliata la casa ? - Se lo dico , - rispondeva Perpetua , - che lei si lascerebbe cavar gli occhi di testa . Rubare agli altri e` peccato , ma a lei , e` peccato non rubare . - Ma vedete se codesti sono spropositi da dirsi ! - replicava don Abbondio : - ma volete stare zitta ? Perpetua si chetava , ma non subito subito ; e prendeva pretesto da tutto per riprincipiare . Tanto che il pover' uomo s' era ridotto a non lamentarsi piu` , quando trovava mancante qualche cosa , nel momento che ne avrebbe avuto bisogno ; perche' , piu` d' una volta , gli era toccato a sentirsi dire : - vada a chiederlo al tale che l' ha , e non l' avrebbe tenuto fino a quest' ora , se non avesse che fare con un buon uomo . Un' altra e piu` viva inquietudine gli dava il sentire che giornalmente continuavano a passar soldati alla spicciolata , come aveva troppo bene congetturato ; onde stava sempre in sospetto di vedersene capitar qualcheduno o anche una compagnia sull' uscio , che aveva fatto raccomodare in fretta per la prima cosa , e che teneva chiuso con gran cura ; ma , per grazia del cielo , cio` non avvenne mai . Ne' pero` questi terrori erano ancora cessati , che un nuovo ne sopraggiunse . Ma qui lasceremo da parte il pover' uomo : si tratta ben d' altro che di sue apprensioni private , che de' guai d' alcuni paesi , che d' un disastro passeggiero . La peste che il tribunale della sanita` aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese , c' era entrata davvero , come e` noto ; ed e` noto parimente che non si fermo` qui , ma invase e spopolo` una buona parte d' Italia . Condotti dal filo della nostra storia , noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamita` ; nel milanese , s' intende , anzi in Milano quasi esclusivamente : che' della citta` quasi esclusivamente trattano le memorie del tempo , come a un di presso accade sempre e per tutto , per buone e per cattive ragioni . E in questo racconto , il nostro fine non e` , per dir la verita` , soltanto di rappresentar lo stato delle cose nel quale verranno a trovarsi i nostri personaggi ; ma di far conoscere insieme , per quanto si puo` in ristretto , e per quanto si puo` da noi , un tratto di storia patria piu` famoso che conosciuto . Delle molte relazioni contemporanee , non ce n' e` alcuna che basti da se' a darne un' idea un po' distinta e ordinata ; come non ce n' e` alcuna che non possa aiutare a formarla . In ognuna di queste relazioni , senza eccettuarne quella del Ripamonti - Josephi Ripamontii , canonici scalensis , chronistae urbis Mediolani , De peste quae fuit anno 1630 , Libri V . Mediolani , 1640 , apud Malatestas . - , la quale le supera tutte , per la quantita` e per la scelta de' fatti , e ancor piu` per il modo d' osservarli , in ognuna sono omessi fatti essenziali , che son registrati in altre ; in ognuna ci sono errori materiali , che si posson riconoscere e rettificare con l' aiuto di qualche altra , o di que' pochi atti della pubblica autorita` , editi e inediti , che rimangono ; spesso in una si vengono a trovar le cagioni di cui nell' altra s' eran visti , come in aria , gli effetti . In tutte poi regna una strana confusione di tempi e di cose ; e` un continuo andare e venire , come alla ventura , senza disegno generale , senza disegno ne' particolari : carattere , del resto , de' piu` comuni e de' piu` apparenti ne' libri di quel tempo , principalmente in quelli scritti in lingua volgare , almeno in Italia ; se anche nel resto d' Europa , i dotti lo sapranno , noi lo sospettiamo . Nessuno scrittore d' epoca posteriore s' e` proposto d' esaminare e di confrontare quelle memorie , per ritrarne una serie concatenata degli avvenimenti , una storia di quella peste ; sicche' l' idea che se ne ha generalmente , dev' essere , di necessita` , molto incerta , e un po' confusa : un' idea indeterminata di gran mali e di grand' errori - e per verita` ci fu dell' uno e dell' altro , al di la` di quel che si possa immaginare - , un' idea composta piu` di giudizi che di fatti , alcuni fatti dispersi , non di rado scompagnati dalle circostanze piu` caratteristiche , senza distinzion di tempo , cioe` senza intelligenza di causa e d' effetto , di corso , di progressione . Noi , esaminando e confrontando , con molta diligenza se non altro , tutte le relazioni stampate , piu` d' una inedita , molti - in ragione del poco che ne rimane - documenti , come dicono , ufiziali , abbiam cercato di farne non gia` quel che si vorrebbe , ma qualche cosa che non e` stato ancor fatto . Non intendiamo di riferire tutti gli atti pubblici , e nemmeno tutti gli avvenimenti degni , in qualche modo , di memoria . Molto meno pretendiamo di rendere inutile a chi voglia farsi un' idea piu` compita della cosa , la lettura delle relazioni originali : sentiamo troppo che forza viva , propria e , per dir cosi` , incomunicabile , ci sia sempre nell' opere di quel genere , comunque concepite e condotte . Solamente abbiam tentato di distinguere e di verificare i fatti piu` generali e piu` importanti , di disporli nell' ordine reale della loro successione , per quanto lo comporti la ragione e la natura d' essi , d' osservare la loro efficienza reciproca , e di dar cosi` , per ora e finche' qualchedun altro non faccia meglio , una notizia succinta , ma sincera e continuata , di quel disastro . Per tutta adunque la striscia di territorio percorsa dall' esercito , s' era trovato qualche cadavere nelle case , qualcheduno sulla strada . Poco dopo , in questo e in quel paese , cominciarono ad ammalarsi , a morire , persone , famiglie , di mali violenti , strani , con segni sconosciuti alla piu` parte de' viventi . C' era soltanto alcuni a cui non riuscissero nuovi : que' pochi che potessero ricordarsi della peste che , cinquantatre anni avanti , aveva desolata pure una buona parte d' Italia , e in ispecie il milanese , dove fu chiamata , ed e` tuttora , la peste di san Carlo . Tanto e` forte la carita` ! Tra le memorie cosi` varie e cosi` solenni d' un infortunio generale , puo` essa far primeggiare quella d' un uomo , perche' a quest' uomo ha ispirato sentimenti e azioni piu` memorabili ancora de' mali ; stamparlo nelle menti , come un sunto di tutti que' guai , perche' in tutti l' ha spinto e intromesso , guida , soccorso , esempio , vittima volontaria ; d' una calamita` per tutti , far per quest' uomo come un' impresa ; nominarla da lui , come una conquista , o una scoperta . Il protofisico Lodovico Settala , che' , non solo aveva veduta quella peste , ma n' era stato uno de' piu` attivi e intrepidi , e , quantunque allor giovinissimo , de' piu` riputati curatori ; e che ora , in gran sospetto di questa , stava all' erta e sull' informazioni , riferi` , il 20 d' ottobre , nel tribunale della sanita` , come , nella terra di Chiuso - l' ultima del territorio di Lecco , e confinante col bergamasco - , era scoppiato indubitabilmente il contagio . Non fu per questo presa veruna risoluzione , come si ha dal Ragguaglio del Tadino - Pagg 24 . - . Ed ecco sopraggiungere avvisi somiglianti da Lecco e da Bellano . Il tribunale allora si risolvette e si contento` di spedire un commissario che , strada facendo , prendesse un medico a Como , e si portasse con lui a visitare i luoghi indicati . Tutt' e due , o per ignoranza o per altro , si lasciorno persuadere da un vecchio et ignorante barbiero di Bellano , che quella sorte de mali non era Peste - Tadino , ivi . - ; ma , in alcuni luoghi , effetto consueto dell' emanazioni autunnali delle paludi , e negli altri , effetto de' disagi e degli strapazzi sofferti , nel passaggio degli alemanni . Una tale assicurazione fu riportata al tribunale , il quale pare che ne mettesse il cuore in pace . Ma arrivando senza posa altre e altre notizie di morte da diverse parti , furono spediti due delegati a vedere e a provvedere : il Tadino suddetto , e un auditore del tribunale . Quando questi giunsero , il male s' era gia` tanto dilatato , che le prove si offrivano , senza che bisognasse andarne in cerca . Scorsero il territorio di Lecco , la Valsassina , le coste del lago di Como , i distretti denominati il Monte di Brianza , e la Gera d' Adda ; e per tutto trovarono paesi chiusi da cancelli all' entrature , altri quasi deserti , e gli abitanti scappati e attendati alla campagna , o dispersi : et ci parevano , - dice il Tadino , - tante creature seluatiche , portando in mano chi l' herba menta , chi la ruta , chi il rosmarino et chi una ampolla d' aceto . S' informarono del numero de' morti : era spaventevole ; visitarono infermi e cadaveri , e per tutto trovarono le brutte e terribili marche della pestilenza . Diedero subito , per lettere , quelle sinistre nuove al tribunale della sanita` , il quale , al riceverle , che fu il 30 d' ottobre , si dispose , dice il medesimo Tadino , a prescriver le bullette , per chiuder fuori dalla Citta` le persone provenienti da' paesi dove il contagio s' era manifestato ; et mentre si compilaua la grida , ne diede anticipatamente qualche ordine sommario a' gabellieri . Intanto i delegati presero in fretta e in furia quelle misure che parver loro migliori ; e se ne tornarono , con la trista persuasione che non sarebbero bastate a rimediare e a fermare un male gia` tanto avanzato e diffuso . Arrivati il 14 di novembre , dato ragguaglio , a voce e di nuovo in iscritto , al tribunale , ebbero da questo commissione di presentarsi al governatore , e d' esporgli lo stato delle cose . V' andarono , e riportarono : aver lui di tali nuove provato molto dispiacere , mostratone un gran sentimento ; ma i pensieri della guerra esser piu` pressanti : sed belli graviores esse curas . Cosi` il Ripamonti , il quale aveva spogliati i registri della Sanita` , e conferito col Tadino , incaricato specialmente della missione : era la seconda , se il lettore se ne ricorda , per quella causa , e con quell' esito . Due o tre giorni dopo , il 18 di novembre , emano` il governatore una grida , in cui ordinava pubbliche feste , per la nascita del principe Carlo , primogenito del re Filippo IV , senza sospettare o senza curare il pericolo d' un gran concorso , in tali circostanze : tutto come in tempi ordinari , come se non gli fosse stato parlato di nulla . Era quest' uomo , come gia` s' e` detto , il celebre Ambrogio Spinola , mandato per raddirizzar quella guerra e riparare agli errori di don Gonzalo , e incidentemente , a governare ; e noi pure possiamo qui incidentemente rammentar che mori` dopo pochi mesi , in quella stessa guerra che gli stava tanto a cuore ; e mori` , non gia` di ferite sul campo , ma in letto , d' affanno e di struggimento , per rimproveri , torti , disgusti d' ogni specie ricevuti da quelli a cui serviva . La storia ha deplorata la sua sorte , e biasimata l' altrui sconoscenza ; ha descritte con molta diligenza le sue imprese militari e politiche , lodata la sua previdenza , l' attivita` , la costanza : poteva anche cercare cos' abbia fatto di tutte queste qualita` , quando la peste minacciava , invadeva una popolazione datagli in cura , o piuttosto in bali`a . Ma cio` che , lasciando intero il biasimo , scema la maraviglia di quella sua condotta , cio` che fa nascere un' altra e piu` forte maraviglia , e` la condotta della popolazione medesima , di quella , voglio dire , che , non tocca ancora dal contagio , aveva tanta ragion di temerlo . All' arrivo di quelle nuove de' paesi che n' erano cosi` malamente imbrattati , di paesi che formano intorno alla citta` quasi un semicircolo , in alcuni punti distante da essa non piu` di diciotto o venti miglia ; chi non crederebbe che vi si suscitasse un movimento generale , un desiderio di precauzioni bene o male intese , almeno una sterile inquietudine ? Eppure , se in qualche cosa le memorie di quel tempo vanno d' accordo , e` nell' attestare che non ne fu nulla . La penuria dell' anno antecedente , le angherie della soldatesca , le afflizioni d' animo , parvero piu` che bastanti a render ragione della mortalita` : sulle piazze , nelle botteghe , nelle case , chi buttasse la` una parola del pericolo , chi motivasse peste , veniva accolto con beffe incredule , con disprezzo iracondo . La medesima miscredenza , la medesima , per dir meglio , cecita` e fissazione prevaleva nel senato , nel Consiglio de' decurioni , in ogni magistrato . Trovo che il cardinal Federigo , appena si riseppero i primi casi di mal contagioso , prescrisse , con lettera pastorale a' parrochi , tra le altre cose , che ammonissero piu` e piu` volte i popoli dell' importanza e dell' obbligo stretto di rivelare ogni simile accidente , e di consegnar le robe infette o sospette - Vita di Federigo Borromeo , compilata da Francesco Rivola . Milano , 1666 , pagg 582 . - : e anche questa puo` essere contata tra le sue lodevoli singolarita` . Il tribunale della sanita` chiedeva , implorava cooperazione , ma otteneva poco o niente . E nel tribunale stesso , la premura era ben lontana da uguagliare l' urgenza : erano , come afferma piu` volte il Tadino , e come appare ancor meglio da tutto il contesto della sua relazione , i due fisici che , persuasi della gravita` e dell' imminenza del pericolo , stimolavan quel corpo , il quale aveva poi a stimolare gli altri . Abbiam gia` veduto come , al primo annunzio della peste , andasse freddo nell' operare , anzi nell' informarsi : ecco ora un altro fatto di lentezza non men portentosa , se pero` non era forzata , per ostacoli frapposti da magistrati superiori . Quella grida per le bullette , risoluta il 30 d' ottobre , non fu stesa che il di` 23 del mese seguente , non fu pubblicata che il 29 . La peste era gia` entrata in Milano . Il Tadino e il Ripamonti vollero notare il nome di chi ce la porto` il primo , e altre circostanze della persona e del caso : e infatti , nell' osservare i princi`pi d' una vasta mortalita` , in cui le vittime , non che esser distinte per nome , appena si potranno indicare all' incirca , per il numero delle migliaia , nasce una non so quale curiosita` di conoscere que' primi e pochi nomi che poterono essere notati e conservati : questa specie di distinzione , la precedenza nell' esterminio , par che faccian trovare in essi , e nelle particolarita` , per altro piu` indifferenti , qualche cosa di fatale e di memorabile . L' uno e l' altro storico dicono che fu un soldato italiano al servizio di Spagna ; nel resto non sono ben d' accordo , neppur sul nome . Fu , secondo il Tadino , un Pietro Antonio Lovato , di quartiere nel territorio di Lecco ; secondo il Ripamonti , un Pier Paolo Locati , di quartiere a Chiavenna . Differiscono anche nel giorno della sua entrata in Milano : il primo la mette al 22 d' ottobre , il secondo ad altrettanti del mese seguente : e non si puo` stare ne' all' uno ne' all' altro . Tutt' e due l' epoche sono in contraddizione con altre ben piu` verificate . Eppure il Ripamonti , scrivendo per ordine del Consiglio generale de' decurioni , doveva avere al suo comando molti mezzi di prender l' informazioni necessarie ; e il Tadino , per ragione del suo impiego , poteva , meglio d' ogn' altro , essere informato d' un fatto di questo genere . Del resto , dal riscontro d' altre date che ci paiono , come abbiam detto , piu` esatte , risulta che fu , prima della pubblicazione della grida sulle bullette ; e , se ne mettesse conto , si potrebbe anche provare o quasi provare , che dovette essere ai primi di quel mese ; ma certo , il lettore ce ne dispensa . Sia come si sia , entro` questo fante sventurato e portator di sventura , con un gran fagotto di vesti comprate o rubate a soldati alemanni ; ando` a fermarsi in una casa di suoi parenti , nel borgo di porta orientale , vicino ai cappuccini ; appena arrivato , s' ammalo` ; fu portato allo spedale ; dove un bubbone che gli si scopri` sotto un' ascella , mise chi lo curava in sospetto di cio` ch' era infatti ; il quarto giorno mori` . Il tribunale della sanita` fece segregare e sequestrare in casa la di lui famiglia ; i suoi vestiti e il letto in cui era stato allo spedale , furon bruciati . Due serventi che l' avevano avuto in cura , e un buon frate che l' aveva assistito , caddero anch' essi ammalati in pochi giorni , tutt' e tre di peste . Il dubbio che in quel luogo s' era avuto , fin da principio , della natura del male , e le cautele usate in conseguenza , fecero si` che il contagio non vi si propagasse di piu` . Ma il soldato ne aveva lasciato di fuori un semini`o che non tardo` a germogliare . Il primo a cui s' attacco` , fu il padrone della casa dove quello aveva alloggiato , un Carlo Colonna sonator di liuto . Allora tutti i pigionali di quella casa furono , d' ordine della Sanita` , condotti al lazzeretto , dove la piu` parte s' ammalarono ; alcuni morirono , dopo poco tempo , di manifesto contagio . Nella citta` , quello che gia` c' era stato disseminato da costoro , da' loro panni , da' loro mobili trafugati da parenti , da pigionali , da persone di servizio , alle ricerche e al fuoco prescritto dal tribunale , e di piu` quello che c' entrava di nuovo , per l' imperfezion degli editti , per la trascuranza nell' eseguirli , e per la destrezza nell' eluderli , ando` covando e serpendo lentamente , tutto il restante dell' anno , e ne' primi mesi del susseguente 1630 . Di quando in quando , ora in questo , ora in quel quartiere , a qualcheduno s' attaccava , qualcheduno ne moriva : e la radezza stessa de' casi allontanava il sospetto della verita` , confermava sempre piu` il pubblico in quella stupida e micidiale fiducia che non ci fosse peste , ne' ci fosse stata neppure un momento . Molti medici ancora , facendo eco alla voce del popolo - era , anche in questo caso , voce di Dio ? - , deridevan gli augu`ri sinistri , gli avvertimenti minacciosi de' pochi ; e avevan pronti nomi di malattie comuni , per qualificare ogni caso di peste che fossero chiamati a curare ; con qualunque sintomo , con qualunque segno fosse comparso . Gli avvisi di questi accidenti , quando pur pervenivano alla Sanita` , ci pervenivano tardi per lo piu` e incerti . Il terrore della contumacia e del lazzeretto aguzzava tutti gl' ingegni : non si denunziavan gli ammalati , si corrompevano i becchini e i loro soprintendenti ; da subalterni del tribunale stesso , deputati da esso a visitare i cadaveri , s' ebbero , con danari , falsi attestati . Siccome pero` , a ogni scoperta che gli riuscisse fare , il tribunale ordinava di bruciar robe , metteva in sequestro case , mandava famiglie al lazzeretto , cosi` e` facile argomentare quanta dovesse essere contro di esso l' ira e la mormorazione del pubblico , della Nobilta` , delli Mercanti et della plebe , dice il Tadino ; persuasi , com' eran tutti , che fossero vessazioni senza motivo , e senza costrutto . L' odio principale cadeva sui due medici ; il suddetto Tadino , e Senatore Settala , figlio del protofisico : a tal segno , che ormai non potevano attraversar le piazze senza essere assaliti da parolacce , quando non eran sassi . E certo fu singolare , e merita che ne sia fatta memoria , la condizione in cui , per qualche mese , si trovaron quegli uomini , di veder venire avanti un orribile flagello , d' affaticarsi in ogni maniera a stornarlo , d' incontrare ostacoli dove cercavano aiuti , e d' essere insieme bersaglio delle grida , avere il nome di nemici della patria : pro patriae hostibus , dice il Ripamonti . Di quell' odio ne toccava una parte anche agli altri medici che , convinti come loro , della realta` del contagio , suggerivano precauzioni , cercavano di comunicare a tutti la loro dolorosa certezza . I piu` discreti li tacciavano di credulita` e d' ostinazione : per tutti gli altri , era manifesta impostura , cabala ordita per far bottega sul pubblico spavento . Il protofisico Lodovico Settala , allora poco men che ottuagenario , stato professore di medicina all' universita` di Pavia , poi di filosofia morale a Milano , autore di molte opere riputatissime allora , chiaro per inviti a cattedre d' altre universita` , Ingolstadt , Pisa , Bologna , Padova , e per il rifiuto di tutti questi inviti , era certamente uno degli uomini piu` autorevoli del suo tempo . Alla riputazione della scienza s' aggiungeva quella della vita , e all' ammirazione la benevolenza , per la sua gran carita` nel curare e nel beneficare i poveri . E , una cosa che in noi turba e contrista il sentimento di stima ispirato da questi meriti , ma che allora doveva renderlo piu` generale e piu` forte , il pover' uomo partecipava de' pregiudizi piu` comuni e piu` funesti de' suoi contemporanei : era piu` avanti di loro , ma senza allontanarsi dalla schiera , che e` quello che attira i guai , e fa molte volte perdere l' autorita` acquistata in altre maniere . Eppure quella grandissima che godeva , non solo non basto` a vincere , in questo caso , l' opinion di quello che i poeti chiamavan volgo profano , e i capocomici , rispettabile pubblico ; ma non pote' salvarlo dall' animosita` e dagl' insulti di quella parte di esso che corre piu` facilmente da' giudizi alle dimostrazioni e ai fatti . Un giorno che andava in bussola a visitare i suoi ammalati , principio` a radunarglisi intorno gente , gridando esser lui il capo di coloro che volevano per forza che ci fosse la peste ; lui che metteva in ispavento la citta` , con quel suo cipiglio , con quella sua barbaccia : tutto per dar da fare ai medici . La folla e il furore andavan crescendo : i portantini , vedendo la mala parata , ricoverarono il padrone in una casa d' amici , che per sorte era vicina . Questo gli tocco` per aver veduto chiaro , detto cio` che era , e voluto salvar dalla peste molte migliaia di persone : quando , con un suo deplorabile consulto , coopero` a far torturare , tanagliare e bruciare , come strega , una povera infelice sventurata , perche' il suo padrone pativa dolori strani di stomaco , e un altro padrone di prima era stato fortemente innamorato di lei - Storia di Milano del Conte Pietro Verri ; Milano , 1825 , Tom . 4 , pagg 155 . - , allora ne avra` avuta presso il pubblico nuova lode di sapiente e , cio` che e` intollerabile a pensare , nuovo titolo di benemerito . Ma sul finire del mese di marzo , cominciarono , prima nel borgo di porta orientale , poi in ogni quartiere della citta` , a farsi frequenti le malattie , le morti , con accidenti strani di spasimi , di palpitazioni , di letargo , di delirio , con quelle insegne funeste di lividi e di bubboni ; morti per lo piu` celeri , violente , non di rado repentine , senza alcun indizio antecedente di malattia . I medici opposti alla opinion del contagio , non volendo ora confessare cio` che avevan deriso , e dovendo pur dare un nome generico alla nuova malattia , divenuta troppo comune e troppo palese per andarne senza , trovarono quello di febbri maligne , di febbri pestilenti : miserabile transazione , anzi trufferia di parole , e che pur faceva gran danno ; perche' , figurando di riconoscere la verita` , riusciva ancora a non lasciar credere cio` che piu` importava di credere , di vedere , che il male s' attaccava per mezzo del contatto . I magistrati , come chi si risente da un profondo sonno , principiarono a dare un po' piu` orecchio agli avvisi , alle proposte della Sanita` , a far eseguire i suoi editti , i sequestri ordinati , le quarantene prescritte da quel tribunale . Chiedeva esso di continuo anche danari per supplire alle spese giornaliere , crescenti , del lazzeretto , di tanti altri servizi ; e li chiedeva ai decurioni , intanto che fosse deciso - che non fu , credo , mai , se non col fatto - se tali spese toccassero alla citta` , o all' erario regio . Ai decurioni faceva pure istanza il gran cancelliere , per ordine anche del governatore , ch' era andato di nuovo a metter l' assedio a quel povero Casale ; faceva istanza il senato , perche' pensassero alla maniera di vettovagliar la citta` , prima che dilatandovisi per isventura il contagio , le venisse negato pratica dagli altri paesi ; perche' trovassero il mezzo di mantenere una gran parte della popolazione , a cui eran mancati i lavori . I decurioni cercavano di far danari per via d' imprestiti , d' imposte ; e di quel che ne raccoglievano , ne davano un po' alla Sanita` , un po' a' poveri ; un po' di grano compravano : supplivano a una parte del bisogno . E le grandi angosce non erano ancor venute . Nel lazzeretto , dove la popolazione , quantunque decimata ogni giorno , andava ogni giorno crescendo , era un' altra ardua impresa quella d' assicurare il servizio e la subordinazione , di conservar le separazioni prescritte , di mantenervi in somma o , per dir meglio , di stabilirvi il governo ordinato dal tribunale della sanita` : che' , fin da' primi momenti , c' era stata ogni cosa in confusione , per la sfrenatezza di molti rinchiusi , per la trascuratezza e per la connivenza de' serventi . Il tribunale e i decurioni , non sapendo dove battere il capo , pensaron di rivolgersi ai cappuccini , e supplicarono il padre commissario della provincia , il quale faceva le veci del provinciale , morto poco prima , accio` volesse dar loro de' soggetti abili a governare quel regno desolato . Il commissario propose loro , per principale , un padre Felice Casati , uomo d' eta` matura , il quale godeva una gran fama di carita` , d' attivita` , di mansuetudine insieme e di fortezza d' animo , a quel che il seguito fece vedere , ben meritata ; e per compagno e come ministro di lui , un padre Michele Pozzobonelli , ancor giovine , ma grave e severo , di pensieri come d' aspetto . Furono accettati con gran piacere ; e il 30 di marzo , entrarono nel lazzeretto . Il presidente della Sanita` li condusse in giro , come per prenderne il possesso ; e , convocati i serventi e gl' impiegati d' ogni grado , dichiaro` , davanti a loro , presidente di quel luogo il padre Felice , con primaria e piena autorita` . Di mano in mano poi che la miserabile radunanza ando` crescendo , v' accorsero altri cappuccini ; e furono in quel luogo soprintendenti , confessori , amministratori , infermieri , cucinieri , guardarobi , lavandai , tutto cio` che occorresse . Il padre Felice , sempre affaticato e sempre sollecito , girava di giorno , girava di notte , per i portici , per le stanze , per quel vasto spazio interno , talvolta portando un' asta , talvolta non armato che di cilizio ; animava e regolava ogni cosa ; sedava i tumulti , faceva ragione alle querele , minacciava , puniva , riprendeva , confortava , asciugava e spargeva lacrime . Prese , sul principio , la peste ; ne guari` , e si rimise , con nuova lena , alle cure di prima . I suoi confratelli ci lasciarono la piu` parte la vita , e tutti con allegrezza . Certo , una tale dittatura era uno strano ripiego ; strano come la calamita` , come i tempi ; e quando non ne sapessimo altro , basterebbe per argomento , anzi per saggio d' una societa` molto rozza e mal regolata , il veder che quelli a cui toccava un cosi` importante governo , non sapesser piu` farne altro che cederlo , ne' trovassero a chi cederlo , che uomini , per istituto , il piu` alieni da cio` . Ma e` insieme un saggio non ignobile della forza e dell' abilita` che la carita` puo` dare in ogni tempo , e in qualunque ordin di cose , il veder quest' uomini sostenere un tal carico cosi` bravamente . E fu bello lo stesso averlo accettato , senz' altra ragione che il non esserci chi lo volesse , senz' altro fine che di servire , senz' altra speranza in questo mondo , che d' una morte molto piu` invidiabile che invidiata ; fu bello lo stesso esser loro offerto , solo perche' era difficile e pericoloso , e si supponeva che il vigore e il sangue freddo , cosi` necessario e raro in que' momenti , essi lo dovevano avere . E percio` l' opera e il cuore di que' frati meritano che se ne faccia memoria , con ammirazione , con tenerezza , con quella specie di gratitudine che e` dovuta , come in solido , per i gran servizi resi da uomini a uomini , e piu` dovuta a quelli che non se la propongono per ricompensa . Che se questi Padri iui non si ritrouauano , - dice il Tadino , - al sicuro tutta la Citta` annichilata si trouaua ; puoiche' fu cosa miracolosa l' hauer questi Padri fatto in cosi` puoco spatio di tempo tante cose per benefitio publico , che non hauendo hauuto agiutto , o almeno puoco dalla Citta` , con la sua industria et prudenza haueuano mantenuto nel Lazeretto tante migliaia de poueri . Le persone ricoverate in quel luogo , durante i sette mesi che il padre Felice n' ebbe il governo , furono circa cinquantamila , secondo il Ripamonti ; il quale dice con ragione , che d' un uomo tale avrebbe dovuto ugualmente parlare , se in vece di descriver le miserie d' una citta` , avesse dovuto raccontar le cose che posson farle onore . Anche nel pubblico , quella caparbieta` di negar la peste andava naturalmente cedendo e perdendosi , di mano in mano che il morbo si diffondeva , e si diffondeva per via del contatto e della pratica ; e tanto piu` quando , dopo esser qualche tempo rimasto solamente tra' poveri , comincio` a toccar persone piu` conosciute . E tra queste , come allora fu il piu` notato , cosi` merita anche adesso un' espressa menzione il protofisico Settala . Avranno almen confessato che il povero vecchio aveva ragione ? Chi lo sa ? Caddero infermi di peste , lui , la moglie , due figliuoli , sette persone di servizio . Lui e uno de' figliuoli n' usciron salvi ; il resto mori` . Questi casi , - dice il Tadino , - occorsi nella Citta` in case Nobili , disposero la Nobilta` , et la plebe a pensare , et gli increduli Medici , et la plebe ignorante et temeraria comincio` stringere le labra , chiudere li denti , et inarcare le ciglia . Ma l' uscite , i ripieghi , le vendette , per dir cosi` , della caparbieta` convinta , sono alle volte tali da far desiderare che fosse rimasta ferma e invitta , fino all' ultimo , contro la ragione e l' evidenza : e questa fu bene una di quelle volte . Coloro i quali avevano impugnato cosi` risolutamente , e cosi` a lungo , che ci fosse vicino a loro , tra loro , un germe di male , che poteva , per mezzi naturali , propagarsi e fare una strage ; non potendo ormai negare il propagamento di esso , e non volendo attribuirlo a que' mezzi - che sarebbe stato confessare a un tempo un grand' inganno e una gran colpa - , erano tanto piu` disposti a trovarci qualche altra causa , a menar buona qualunque ne venisse messa in campo . Per disgrazia , ce n' era una in pronto nelle idee e nelle tradizioni comuni allora , non qui soltanto , ma in ogni parte d' Europa : arti venefiche , operazioni diaboliche , gente congiurata a sparger la peste , per mezzo di veleni contagiosi , di mali`e . Gia` cose tali , o somiglianti , erano state supposte e credute in molte altre pestilenze , e qui segnatamente , in quella di mezzo secolo innanzi . S' aggiunga che , fin dall' anno antecedente , era venuto un dispaccio , sottoscritto dal re Filippo IV , al governatore , per avvertirlo ch' erano scappati da Madrid quattro francesi , ricercati come sospetti di spargere unguenti velenosi , pestiferi : stesse all' erta , se mai coloro fossero capitati a Milano . Il governatore aveva comunicato il dispaccio al senato e al tribunale della sanita` ; ne' , per allora , pare che ci si badasse piu` che tanto . Pero` , scoppiata e riconosciuta la peste , il tornar nelle menti quell' avviso pote' servir di conferma al sospetto indeterminato d' una frode scellerata ; pote' anche essere la prima occasione di farlo nascere . Ma due fatti , l' uno di cieca e indisciplinata paura , l' altro di non so quale cattivita` , furon quelli che convertirono quel sospetto indeterminato d' un attentato possibile , in sospetto , e per molti in certezza , d' un attentato positivo , e d' una trama reale . Alcuni , ai quali era parso di vedere , la sera del 17 di maggio , persone in duomo andare ungendo un assito che serviva a dividere gli spazi assegnati a' due sessi , fecero , nella notte , portar fuori della chiesa l' assito e una quantita` di panche rinchiuse in quello ; quantunque il presidente della Sanita` , accorso a far la visita , con quattro persone dell' ufizio , avendo visitato l' assito , le panche , le pile dell' acqua benedetta , senza trovar nulla che potesse confermare l' ignorante sospetto d' un attentato venefico , avesse , per compiacere all' immaginazioni altrui , e piu` tosto per abbondare in cautela , che per bisogno , avesse , dico , deciso che bastava dar una lavata all' assito . Quel volume di roba accatastata produsse una grand' impressione di spavento nella moltitudine , per cui un oggetto diventa cosi` facilmente un argomento . Si disse e si credette generalmente che fossero state unte in duomo tutte le panche , le pareti , e fin le corde delle campane . Ne' si disse soltanto allora : tutte le memorie de' contemporanei che parlano di quel fatto - alcune scritte molt' anni dopo - , ne parlano con ugual sicurezza : e la storia sincera di esso , bisognerebbe indovinarla , se non si trovasse in una lettera del tribunale della sanita` al governatore , che si conserva nell' archivio detto di san Fedele ; dalla quale l' abbiamo cavata , e della quale sono le parole che abbiam messe in corsivo . La mattina seguente , un nuovo e piu` strano , piu` significante spettacolo colpi` gli occhi e le menti de' cittadini . In ogni parte della citta` , si videro le porte delle case e le muraglie , per lunghissimi tratti , intrise di non so che sudiceria , giallognola , biancastra , sparsavi come con delle spugne . O sia stato un gusto sciocco di far nascere uno spavento piu` rumoroso e piu` generale , o sia stato un piu` reo disegno d' accrescer la pubblica confusione , o non saprei che altro ; la cosa e` attestata di maniera , che ci parrebbe men ragionevole l' attribuirla a un sogno di molti , che al fatto d' alcuni : fatto , del resto , che non sarebbe stato , ne' il primo ne' l' ultimo di tal genere . Il Ripamonti , che spesso , su questo particolare dell' unzioni , deride , e piu` spesso deplora la credulita` popolare , qui afferma d' aver veduto quell' impiastramento , e lo descrive - ... et nos quoque ivimus visere . Maculae erant sparsim inaequaliterque manantes , veluti si quis haustam spongia saniem adspersisset , impressissetve parieti et ianuae passim ostiaque aedium eadem adspergine contaminata cernebantur . Pagg 75 . - . Nella lettera sopraccitata , i signori della Sanita` raccontan la cosa ne' medesimi termini ; parlan di visite , d' esperimenti fatti con quella materia sopra de' cani , e senza cattivo effetto ; aggiungono , esser loro opinione , che cotale temerita` sia piu` tosto proceduta da insolenza , che da fine scelerato : pensiero che indica in loro , fino a quel tempo , pacatezza d' animo bastante per non vedere cio` che non ci fosse stato . L' altre memorie contemporanee , raccontando la cosa , accennano anche , essere stata , sulle prime , opinion di molti , che fosse fatta per burla , per bizzarria ; nessuna parla di nessuno che la negasse ; e n' avrebbero parlato certamente , se ce ne fosse stati ; se non altro , per chiamarli stravaganti . Ho creduto che non fosse fuor di proposito il riferire e il mettere insieme questi particolari , in parte poco noti , in parte affatto ignorati , d' un celebre delirio ; perche' , negli errori e massime negli errori di molti , cio` che e` piu` interessante e piu` utile a osservarsi , mi pare che sia appunto la strada che hanno fatta , l' apparenze , i modi con cui hanno potuto entrar nelle menti , e dominarle . La citta` gia` agitata ne fu sottosopra : i padroni delle case , con paglia accesa , abbruciacchiavano gli spazi unti ; i passeggieri si fermavano , guardavano , inorridivano , fremevano . I forestieri , sospetti per questo solo , e che allora si conoscevan facilmente al vestiario , venivano arrestati nelle strade dal popolo , e condotti alla giustizia . Si fecero interrogato`ri , esami d' arrestati , d' arrestatori , di testimoni ; non si trovo` reo nessuno : le menti erano ancor capaci di dubitare , d' esaminare , d' intendere . Il tribunale della sanita` pubblico` una grida , con la quale prometteva premio e impunita` a chi mettesse in chiaro l' autore o gli autori del fatto . Ad ogni modo non parendoci conueniente , dicono que' signori nella citata lettera , che porta la data del 21 di maggio , ma che fu evidentemente scritta il 19 , giorno segnato nella grida stampata , che questo delitto in qualsiuoglia modo resti impunito , massime in tempo tanto pericoloso e sospettoso , per consolatione e quiete di questo Popolo , e per cauare indicio del fatto , habbiamo oggi publicata grida , etc Nella grida stessa pero` , nessun cenno , almen chiaro , di quella ragionevole e acquietante congettura , che partecipavano al governatore : silenzio che accusa a un tempo una preoccupazione furiosa nel popolo , e in loro una condiscendenza , tanto piu` biasimevole , quanto piu` poteva esser perniciosa . Mentre il tribunale cercava , molti nel pubblico , come accade , avevan gia` trovato . Coloro che credevano esser quella un' unzione velenosa , chi voleva che la fosse una vendetta di don Gonzalo Fernandez de Cordova , per gl' insulti ricevuti nella sua partenza , chi un ritrovato del cardinal di Richelieu , per spopolar Milano , e impadronirsene senza fatica ; altri , e non si sa per quali ragioni , ne volevano autore il conte di Collalto , Wallenstein , questo , quell' altro gentiluomo milanese . Non mancavan , come abbiam detto , di quelli che non vedevano in quel fatto altro che uno sciocco scherzo , e l' attribuivano a scolari , a signori , a ufiziali che s' annoiassero all' assedio di Casale . Il non veder poi , come si sara` temuto , che ne seguisse addirittura un infettamento , un eccidio universale , fu probabilmente cagione che quel primo spavento s' andasse per allora acquietando , e la cosa fosse o paresse messa in obli`o . C' era , del resto , un certo numero di persone non ancora persuase che questa peste ci fosse . E perche' , tanto nel lazzeretto , come per la citta` , alcuni pur ne guarivano , si diceua - gli ultimi argomenti d' una opinione battuta dall' evidenza son sempre curiosi a sapersi - , si diceua dalla plebe , et ancora da molti medici partiali , non essere vera peste , perche' tutti sarebbero morti - Tadino , pagg 93 . - . Per levare ogni dubbio , trovo` il tribunale della sanita` un espediente proporzionato al bisogno , un modo di parlare agli occhi , quale i tempi potevano richiederlo o suggerirlo . In una delle feste della Pentecoste , usavano i cittadini di concorrere al cimitero di San Gregorio , fuori di Porta Orientale , a pregar per i morti dell' altro contagio , ch' eran sepolti la` ; e , prendendo dalla divozione opportunita` di divertimento e di spettacolo , ci andavano , ognuno piu` in gala che potesse . Era in quel giorno morta di peste , tra gli altri , un' intera famiglia . Nell' ora del maggior concorso , in mezzo alle carrozze , alla gente a cavallo , e a piedi , i cadaveri di quella famiglia furono , d' ordine della Sanita` , condotti al cimitero suddetto , sur un carro , ignudi , affinche' la folla potesse vedere in essi il marchio manifesto della pestilenza . Un grido di ribrezzo , di terrore , s' alzava per tutto dove passava il carro ; un lungo mormori`o regnava dove era passato ; un altro mormori`o lo precorreva . La peste fu piu` creduta : ma del resto andava acquistandosi fede da se' , ogni giorno piu` ; e quella riunione medesima non dove' servir poco a propagarla . In principio dunque , non peste , assolutamente no , per nessun conto : proibito anche di proferire il vocabolo . Poi , febbri pestilenziali : l' idea s' ammette per isbieco in un aggettivo . Poi , non vera peste , vale a dire peste si` , ma in un certo senso ; non peste proprio , ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome . Finalmente , peste senza dubbio , e senza contrasto : ma gia` ci s' e` attaccata un' altra idea , l' idea del venefizio e del malefizio , la quale altera e confonde l' idea espressa dalla parola che non si puo` piu` mandare indietro . Non e` , credo , necessario d' esser molto versato nella storia dell' idee e delle parole , per vedere che molte hanno fatto un simil corso . Per grazia del cielo , che non sono molte quelle d' una tal sorte , e d' una tale importanza , e che conquistino la loro evidenza a un tal prezzo , e alle quali si possano attaccare accesso`ri d' un tal genere . Si potrebbe pero` , tanto nelle cose piccole , come nelle grandi , evitare , in gran parte , quel corso cosi` lungo e cosi` storto , prendendo il metodo proposto da tanto tempo , d' osservare , ascoltare , paragonare , pensare , prima di parlare . Ma parlare , questa cosa cosi` sola , e` talmente piu` facile di tutte quell' altre insieme , che anche noi , dico noi uomini in generale , siamo un po' da compatire . Divenendo sempre piu` difficile il supplire all' esigenze dolorose della circostanza , era stato , il 4 di maggio , deciso nel consiglio de' decurioni , di ricorrer per aiuto al governatore . E , il 22 , furono spediti al campo due di quel corpo , che gli rappresentassero i guai e le strettezze della citta` : le spese enormi , le casse vote , le rendite degli anni avvenire impegnate , le imposte correnti non pagate , per la miseria generale , prodotta da tante cause , e dal guasto militare in ispecie ; gli mettessero in considerazione che , per leggi e consuetudini non interrotte , e per decreto speciale di Carlo V , le spese della peste dovevan essere a carico del fisco : in quella del 1576 avere il governatore , marchese d' Ayamonte , non solo sospese tutte le imposizioni camerali , ma data alla citta` una sovvenzione di quaranta mila scudi della stessa Camera ; chiedessero finalmente quattro cose : che l' imposizioni fossero sospese , come s' era fatto allora ; la Camera desse danari ; il governatore informasse il re , delle miserie della citta` e della provincia ; dispensasse da nuovi alloggiamenti militari il paese gia` rovinato dai passati . Il governatore scrisse in risposta condoglianze , e nuove esortazioni : dispiacergli di non poter trovarsi nella citta` , per impiegare ogni sua cura in sollievo di quella ; ma sperare che a tutto avrebbe supplito lo zelo di que' signori : questo essere il tempo di spendere senza risparmio , d' ingegnarsi in ogni maniera . In quanto alle richieste espresse , proueere' en el mejor modo que el tiempo y necesidades presentes permitieren . E sotto , un girigogolo , che voleva dire Ambrogio Spinola , chiaro come le sue promesse . Il gran cancelliere Ferrer gli scrisse che quella risposta era stata letta dai decurioni , con gran desconsuelo ; ci furono altre andate e venute , domande e risposte ; ma non trovo che se ne venisse a piu` strette conclusioni . Qualche tempo dopo , nel colmo della peste , il governatore trasferi` , con lettere patenti , la sua autorita` a Ferrer medesimo , avendo lui , come scrisse , da pensare alla guerra . La quale , sia detto qui incidentemente , dopo aver portato via , senza parlar de' soldati , un milion di persone , a dir poco , per mezzo del contagio , tra la Lombardia , il Veneziano , il Piemonte , la Toscana , e una parte della Romagna ; dopo aver desolati , come s' e` visto di sopra , i luoghi per cui passo` , e figuratevi quelli dove fu fatta ; dopo la presa e il sacco atroce di Mantova ; fini` con riconoscerne tutti il nuovo duca , per escludere il quale la guerra era stata intrapresa . Bisogna pero` dire che fu obbligato a cedere al duca di Savoia un pezzo del Monferrato , della rendita di quindici mila scudi , e a Ferrante duca di Guastalla altre terre , della rendita di sei mila ; e che ci fu un altro trattato a parte e segretissimo , col quale il duca di Savoia suddetto cede' Pinerolo alla Francia : trattato eseguito qualche tempo dopo , sott' altri pretesti , e a furia di furberie . Insieme con quella risoluzione , i decurioni ne avevan presa un' altra : di chiedere al cardinale arcivescovo , che si facesse una processione solenne , portando per la citta` il corpo di san Carlo . Il buon prelato rifiuto` , per molte ragioni . Gli dispiaceva quella fiducia in un mezzo arbitrario , e temeva che , se l' effetto non avesse corrisposto , come pure temeva , la fiducia si cambiasse in iscandolo - Memoria delle cose notabili successe in Milano intorno al mal contaggioso l' anno 1630 , ec . raccolte da D . Pio la Croce , Milano , 1730 . tratta evidentemente da scritto inedito d' autore vissuto al tempo della pestilenza : se pure non e` una semplice edizione , piuttosto che una nuova compilazione . - . Temeva di piu` , che , se pur c' era di questi untori , la processione fosse un' occasion troppo comoda al delitto : se non ce n' era , il radunarsi tanta gente non poteva che spander sempre piu` il contagio : pericolo ben piu` reale - Si unguenta scelerata et unctores in urbe essent ... Si non essent ... Certiusque adeo malum . Ripamonti , pag 185 . - . Che' il sospetto sopito dell' unzioni s' era intanto ridestato , piu` generale e piu` furioso di prima . S' era visto di nuovo , o questa volta era parso di vedere , unte muraglie , porte d' edifizi pubblici , usci di case , martelli . Le nuove di tali scoperte volavan di bocca in bocca ; e , come accade piu` che mai , quando gli animi son preoccupati , il sentire faceva l' effetto del vedere . Gli animi , sempre piu` amareggiati dalla presenza de' mali , irritati dall' insistenza del pericolo , abbracciavano piu` volentieri quella credenza : che' la collera aspira a punire : e , come osservo` acutamente , a questo stesso proposito , un uomo d' ingegno - P . Verri , Osservazioni sulla tortura : Scrittori italiani d' economia politica : parte moderna , tom . 17 , pagg 203 . - , le piace piu` d' attribuire i mali a una perversita` umana , contro cui possa far le sue vendette , che di riconoscerli da una causa , con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi . Un veleno squisito , istantaneo , penetrantissimo , eran parole piu` che bastanti a spiegar la violenza , e tutti gli accidenti piu` oscuri e disordinati del morbo . Si diceva composto , quel veleno , di rospi , di serpenti , di bava e di materia d' appestati , di peggio , di tutto cio` che selvagge e stravolte fantasie sapessero trovar di sozzo e d' atroce . Vi s' aggiunsero poi le mali`e , per le quali ogni effetto diveniva possibile , ogni obiezione perdeva la forza , si scioglieva ogni difficolta` . Se gli effetti non s' eran veduti subito dopo quella prima unzione , se ne capiva il perche' ; era stato un tentativo sbagliato di venefici ancor novizi : ora l' arte era perfezionata , e le volonta` piu` accanite nell' infernale proposito . Ormai chi avesse sostenuto ancora ch' era stata una burla , chi avesse negata l' esistenza d' una trama , passava per cieco , per ostinato ; se pur non cadeva in sospetto d' uomo interessato a stornar dal vero l' attenzion del pubblico , di complice , d' untore : il vocabolo fu ben presto comune , solenne , tremendo . Con una tal persuasione che ci fossero untori , se ne doveva scoprire , quasi infallibilmente : tutti gli occhi stavano all' erta ; ogni atto poteva dar gelosia . E la gelosia diveniva facilmente certezza , la certezza furore . Due fatti ne adduce in prova il Ripamonti , avvertendo d' averli scelti , non come i piu` atroci tra quelli che seguivano giornalmente , ma perche' dell' uno e dell' altro era stato pur troppo testimonio . Nella chiesa di sant' Antonio , un giorno di non so quale solennita` , un vecchio piu` che ottuagenario , dopo aver pregato alquanto inginocchioni , volle mettersi a sedere ; e prima , con la cappa , spolvero` la panca . - Quel vecchio unge le panche ! - gridarono a una voce alcune donne che vider l' atto . La gente che si trovava in chiesa - in chiesa ! - , fu addosso al vecchio ; lo prendon per i capelli , bianchi com' erano ; lo carican di pugni e di calci ; parte lo tirano , parte lo spingon fuori ; se non lo finirono , fu per istrascinarlo , cosi` semivivo , alla prigione , ai giudici , alle torture . Io lo vidi mentre lo strascinavan cosi` , - dice il Ripamonti : - e non ne seppi piu` altro : credo bene che non abbia potuto sopravvivere piu` di qualche momento . L' altro caso - e segui` il giorno dopo - fu ugualmente strano , ma non ugualmente funesto . Tre giovani compagni francesi , un letterato , un pittore , un meccanico , venuti per veder l' Italia , per istudiarvi le antichita` , e per cercarvi occasion di guadagno , s' erano accostati a non so qual parte esterna del duomo , e stavan li` guardando attentamente . Uno che passava , li vede e si ferma ; gli accenna a un altro , ad altri che arrivano : si formo` un crocchio , a guardare , a tener d' occhio coloro , che il vestiario , la capigliatura , le bisacce , accusavano di stranieri e , quel ch' era peggio , di francesi . Come per accertarsi ch' era marmo , stesero essi la mano a toccare . Basto` . Furono circondati , afferrati , malmenati , spinti , a furia di percosse , alle carceri . Per buona sorte , il palazzo di giustizia e` poco lontano dal duomo ; e , per una sorte ancor piu` felice , furon trovati innocenti , e rilasciati . Ne' tali cose accadevan soltanto in citta` : la frenesia s' era propagata come il contagio . Il viandante che fosse incontrato da de' contadini , fuor della strada maestra , o che in quella si dondolasse a guardar in qua e in la` , o si buttasse giu` per riposarsi ; lo sconosciuto a cui si trovasse qualcosa di strano , di sospetto nel volto , nel vestito , erano untori : al primo avviso di chi si fosse , al grido d' un ragazzo , si sonava a martello , s' accorreva ; gl' infelici eran tempestati di pietre , o , presi , venivan menati , a furia di popolo , in prigione . Cosi` il Ripamonti medesimo . E la prigione , fino a un certo tempo , era un porto di salvamento . Ma i decurioni , non disanimati dal rifiuto del savio prelato , andavan replicando le loro istanze , che il voto pubblico secondava rumorosamente . Federigo resistette ancor qualche tempo , cerco` di convincerli ; questo e` quello che pote' il senno d' un uomo , contro la forza de' tempi , e l' insistenza di molti . In quello stato d' opinioni , con l' idea del pericolo , confusa com' era allora , contrastata , ben lontana dall' evidenza che ci si trova ora , non e` difficile a capire come le sue buone ragioni potessero , anche nella sua mente , esser soggiogate dalle cattive degli altri . Se poi , nel ceder che fece , avesse o non avesse parte un po' di debolezza della volonta` , sono misteri del cuore umano . Certo , se in alcun caso par che si possa dare in tutto l' errore all' intelletto , e scusarne la coscienza , e` quando si tratti di que' pochi - e questo fu ben del numero - , nella vita intera de' quali apparisca un ubbidir risoluto alla coscienza , senza riguardo a interessi temporali di nessun genere . Al replicar dell' istanze , cedette egli dunque , acconsenti` che si facesse la processione , acconsenti` di piu` al desiderio , alla premura generale , che la cassa dov' eran rinchiuse le reliquie di san Carlo , rimanesse dopo esposta , per otto giorni , sull' altar maggiore del duomo . Non trovo che il tribunale della sanita` , ne' altri , facessero rimostranza ne' opposizione di sorte alcuna . Soltanto , il tribunale suddetto ordino` alcune precauzioni che , senza riparare al pericolo , ne indicavano il timore . Prescrisse piu` strette regole per l' entrata delle persone in citta` ; e , per assicurarne l' esecuzione , fece star chiuse le porte : come pure , affine d' escludere , per quanto fosse possibile , dalla radunanza gli infetti e i sospetti , fece inchiodar gli usci delle case sequestrate : le quali , per quanto puo` valere , in un fatto di questa sorte , la semplice affermazione d' uno scrittore , e d' uno scrittore di quel tempo , eran circa cinquecento - Alleggiamento dello Stato di Milano etc di C . G . Cavatio della Somaglia . Milano , 1653 , pagg 482 . - . Tre giorni furono spesi in preparativi : l' undici di giugno , ch' era il giorno stabilito , la processione usci` , sull' alba , dal duomo . Andava dinanzi una lunga schiera di popolo , donne la piu` parte , coperte il volto d' ampi zendali , molte scalze , e vestite di sacco . Venivan poi l' arti , precedute da' loro gonfaloni , le confraternite , in abiti vari di forme e di colori ; poi le fraterie , poi il clero secolare , ognuno con l' insegne del grado , e con una candela o un torcetto in mano . Nel mezzo , tra il chiarore di piu` fitti lumi , tra un rumor piu` alto di canti , sotto un ricco baldacchino , s' avanzava la cassa , portata da quattro canonici , parati in gran pompa , che si cambiavano ogni tanto . Dai cristalli traspariva il venerato cadavere , vestito di splendidi abiti pontificali , e mitrato il teschio ; e nelle forme mutilate e scomposte , si poteva ancora distinguere qualche vestigio dell' antico sembiante , quale lo rappresentano l' immagini , quale alcuni si ricordavan d' averlo visto e onorato in vita . Dietro la spoglia del morto pastore - dice il Ripamonti , da cui principalmente prendiamo questa descrizione - , e vicino a lui , come di meriti e di sangue e di dignita` , cosi` ora anche di persona , veniva l' arcivescovo Federigo . Seguiva l' altra parte del clero ; poi i magistrati , con gli abiti di maggior cerimonia ; poi i nobili , quali vestiti sfarzosamente , come a dimostrazione solenne di culto , quali , in segno di penitenza , abbrunati , o scalzi e incappati , con la buffa sul viso ; tutti con torcetti . Finalmente una coda d' altro popolo misto . Tutta la strada era parata a festa ; i ricchi avevan cavate fuori le suppellettili piu` preziose ; le facciate delle case povere erano state ornate da de' vicini benestanti , o a pubbliche spese ; dove in luogo di parati , dove sopra i parati , c' eran de' rami fronzuti ; da ogni parte pendevano quadri , iscrizioni , imprese ; su' davanzali delle finestre stavano in mostra vasi , anticaglie , rarita` diverse ; per tutto lumi . A molte di quelle finestre , infermi sequestrati guardavan la processione , e l' accompagnavano con le loro preci . L' altre strade , mute , deserte ; se non che alcuni , pur dalle finestre , tendevan l' orecchio al ronzi`o vagabondo ; altri , e tra questi si videro fin delle monache , eran saliti sui tetti , se di li` potessero veder da lontano quella cassa , il corteggio , qualche cosa . La processione passo` per tutti i quartieri della citta` : a ognuno di que' crocicchi , o piazzette , dove le strade principali sboccan ne' borghi , e che allora serbavano l' antico nome di carrobi , ora rimasto a uno solo , si faceva una fermata , posando la cassa accanto alla croce che in ognuno era stata eretta da san Carlo , nella peste antecedente , e delle quali alcune sono tuttavia in piedi : di maniera che si torno` in duomo un pezzo dopo il mezzogiorno . Ed ecco che , il giorno seguente , mentre appunto regnava quella presontuosa fiducia , anzi in molti una fanatica sicurezza che la processione dovesse aver troncata la peste , le morti crebbero , in ogni classe , in ogni parte della citta` , a un tal eccesso , con un salto cosi` subitaneo , che non ci fu chi non ne vedesse la causa , o l' occasione , nella processione medesima . Ma , oh forze mirabili e dolorose d' un pregiudizio generale ! non gia` al trovarsi insieme tante persone , e per tanto tempo , non all' infinita moltiplicazione de' contatti fortuiti , attribuivano i piu` quell' effetto ; l' attribuivano alla facilita` che gli untori ci avessero trovata d' eseguire in grande il loro empio disegno . Si disse che , mescolati nella folla , avessero infettati col loro unguento quanti piu` avevan potuto . Ma siccome questo non pareva un mezzo bastante , ne' appropriato a una mortalita` cosi` vasta , e cosi` diffusa in ogni classe di persone ; siccome , a quel che pare , non era stato possibile all' occhio cosi` attento , e pur cosi` travedente , del sospetto , di scorgere untumi , macchie di nessuna sorte , su' muri , ne' altrove ; cosi` si ricorse , per la spiegazion del fatto , a quell' altro ritrovato , gia` vecchio , e ricevuto allora nella scienza comune d' Europa , delle polveri venefiche e malefiche ; si disse che polveri tali , sparse lungo la strada , e specialmente ai luoghi delle fermate , si fossero attaccate agli strascichi de' vestiti , e tanto piu` ai piedi , che in gran numero erano quel giorno andati in giro scalzi . Vide pertanto , - dice uno scrittore contemporaneo - Agostino Lampugnano ; La pestilenza seguita in Milano , l' anno 1630 . Milano 1634 , pagg 44 . - , - l' istesso giorno della processione , la pieta` cozzar con l' empieta` , la perfidia con la sincerita` , la perdita con l' acquisto . Ed era in vece il povero senno umano che cozzava co' fantasmi creati da se' . Da quel giorno , la furia del contagio ando` sempre crescendo : in poco tempo , non ci fu quasi piu` casa che non fosse toccata : in poco tempo la popolazione del lazzeretto , al dir del Somaglia citato di sopra , monto` da duemila a dodici mila : piu` tardi , al dir di quasi tutti , arrivo` fino a sedici mila . Il 4 di luglio , come trovo in un' altra lettera de' conservatori della sanita` al governatore , la mortalita` giornaliera oltrepassava i cinquecento . Piu` innanzi , e nel colmo , arrivo` , secondo il calcolo piu` comune , a mille dugento , mille cinquecento ; e a piu` di tremila cinquecento , se vogliam credere al Tadino . Il quale anche afferma che , per le diligenze fatte , dopo la peste , si trovo` la popolazion di Milano ridotta a poco piu` di sessantaquattro mila anime , e che prima passava le dugento cinquanta mila . Secondo il Ripamonti , era di sole dugento mila : de' morti , dice che ne risultava cento quaranta mila da' registri civici , oltre quelli di cui non si pote' tener conto . Altri dicon piu` o meno , ma ancor piu` a caso . Si pensi ora in che angustie dovessero trovarsi i decurioni , addosso ai quali era rimasto il peso di provvedere alle pubbliche necessita` , di riparare a cio` che c' era di riparabile in un tal disastro . Bisognava ogni giorno sostituire , ogni giorno aumentare serventi pubblici di varie specie : monatti , apparitori , commissari . I primi erano addetti ai servizi piu` penosi e pericolosi della pestilenza : levar dalle case , dalle strade , dal lazzeretto , i cadaveri ; condurli sui carri alle fosse , e sotterrarli ; portare o guidare al lazzeretto gl' infermi , e governarli ; bruciare , purgare la roba infetta e sospetta . Il nome , vuole il Ripamonti che venga dal greco monos ; Gaspare Bugatti - in una descrizion della peste antecedente - , dal latino monere ; ma insieme dubita , con piu` ragione , che sia parola tedesca , per esser quegli uomini arrolati la piu` parte nella Svizzera e ne' Grigioni . Ne' sarebbe infatti assurdo il crederlo una troncatura del vocabolo monathlich - mensuale - ; giacche' , nell' incertezza di quanto potesse durare il bisogno , e` probabile che gli accordi non fossero che di mese in mese . L' impiego speciale degli apparitori era di precedere i carri , avvertendo , col suono d' un campanello , i passeggieri , che si ritirassero . I commissari regolavano gli uni e gli altri , sotto gli ordini immediati del tribunale della sanita` . Bisognava tener fornito il lazzeretto di medici , di chirurghi , di medicine , di vitto , di tutti gli attrezzi d' infermeria ; bisognava trovare e preparar nuovo alloggio per gli ammalati che sopraggiungevano ogni giorno . Si fecero a quest' effetto costruire in fretta capanne di legno e di paglia nello spazio interno del lazzeretto ; se ne pianto` un nuovo , tutto di capanne , cinto da un semplice assito , e capace di contener quattromila persone . E non bastando , ne furon decretati due altri ; ci si mise anche mano ; ma , per mancanza di mezzi d' ogni genere , rimasero in tronco . I mezzi , le persone , il coraggio , diminuivano di mano in mano che il bisogno cresceva . E non solo l' esecuzione rimaneva sempre addietro de' progetti e degli ordini ; non solo , a molte necessita` , pur troppo riconosciute , si provvedeva scarsamente , anche in parole ; s' arrivo` a quest' eccesso d' impotenza e di disperazione , che a molte , e delle piu` pietose , come delle piu` urgenti , non si provvedeva in nessuna maniera . Moriva , per esempio , d' abbandono una gran quantita` di bambini , ai quali eran morte le madri di peste : la Sanita` propose che s' istituisse un ricovero per questi e per le partorienti bisognose , che qualcosa si facesse per loro ; e non pote' ottener nulla . Si doueua non di meno , - dice il Tadino , - compatire ancora alli Decurioni della Citta` , li quali si trouauano afflitti , mesti et lacerati dalla Soldatesca senza regola , et rispetto alcuno ; come molto meno nell' infelice Ducato , atteso che aggiutto alcuno , ne' prouisione si poteua hauere dal Gouernatore , se non che si trouaua tempo di guerra , et bisognaua trattar bene li Soldati - Pagg 117 . - . Tanto importava il prender Casale ! Tanto par bella la lode del vincere , indipendentemente dalla cagione , dallo scopo per cui si combatta ! Cosi` pure , trovandosi colma di cadaveri un' ampia , ma unica fossa , ch' era stata scavata vicino al lazzeretto ; e rimanendo , non solo in quello , ma in ogni parte della citta` , insepolti i nuovi cadaveri , che ogni giorno eran di piu` , i magistrati , dopo avere invano cercato braccia per il tristo lavoro , s' eran ridotti a dire di non saper piu` che partito prendere . Ne' si vede come sarebbe andata a finire , se non veniva un soccorso straordinario . Il presidente della Sanita` ricorse , per disperato , con le lacrime agli occhi , a que' due bravi frati che soprintendevano al lazzeretto ; e il padre Michele s' impegno` a dargli , in capo a quattro giorni , sgombra la citta` di cadaveri ; in capo a otto , aperte fosse sufficienti , non solo al bisogno presente , ma a quello che si potesse preveder di peggio nell' avvenire . Con un frate compagno , e con persone del tribunale , dategli dal presidente , ando` fuor della citta` , in cerca di contadini ; e , parte con l' autorita` del tribunale , parte con quella dell' abito e delle sue parole , ne raccolse circa dugento , ai quali fece scavar tre grandissime fosse ; spedi` poi dal lazzeretto monatti a raccogliere i morti ; tanto che , il giorno prefisso , la sua promessa si trovo` adempita . Una volta , il lazzeretto rimase senza medici ; e , con offerte di grosse paghe e d' onori , a fatica e non subito , se ne pote' avere ; ma molto men del bisogno . Fu spesso li` li` per mancare affatto di viveri , a segno di temere che ci s' avesse a morire anche di fame ; e piu` d' una volta , mentre non si sapeva piu` dove batter la testa per trovare il bisognevole , vennero a tempo abbondanti sussidi , per inaspettato dono di misericordia privata : che' , in mezzo allo stordimento generale , all' indifferenza per gli altri , nata dal continuo temer per se' , ci furono degli animi sempre desti alla carita` , ce ne furon degli altri in cui la carita` nacque al cessare d' ogni allegrezza terrena ; come , nella strage e nella fuga di molti a cui toccava di soprintendere e di provvedere , ce ne furono alcuni , sani sempre di corpo , e saldi di coraggio al loro posto : ci furon pure altri che , spinti dalla pieta` , assunsero e sostennero virtuosamente le cure a cui non eran chiamati per impiego . Dove spicco` una piu` generale e piu` pronta e costante fedelta` ai doveri difficili della circostanza , fu negli ecclesiastici . Ai lazzeretti , nella citta` , non manco` mai la loro assistenza : dove si pativa , ce n' era ; sempre si videro mescolati , confusi co' languenti , co' moribondi , languenti e moribondi qualche volta loro medesimi ; ai soccorsi spirituali aggiungevano , per quanto potessero , i temporali ; prestavano ogni servizio che richiedessero le circostanze . Piu` di sessanta parrochi , della citta` solamente , moriron di contagio : gli otto noni , all' incirca . Federigo dava a tutti , com' era da aspettarsi da lui , incitamento ed esempio . Mortagli intorno quasi tutta la famiglia arcivescovile , e facendogli istanza parenti , alti magistrati , principi circonvicini , che s' allontanasse dal pericolo , ritirandosi in qualche villa , rigetto` un tal consiglio , e resistette all' istanze , con quell' animo , con cui scriveva ai parrochi : siate disposti ad abbandonar questa vita mortale , piuttosto che questa famiglia , questa figliolanza nostra : andate con amore incontro alla peste , come a un premio , come a una vita , quando ci sia da guadagnare un' anima a Cristo - Ripamonti , pagg 164 . - . Non trascuro` quelle cautele che non gl' impedissero di fare il suo dovere - sulla qual cosa diede anche istruzioni e regole al clero - ; e insieme non curo` il pericolo , ne' parve che se n' avvedesse , quando , per far del bene , bisognava passar per quello . Senza parlare degli ecclesiastici , coi quali era sempre per lodare e regolare il loro zelo , per eccitare chiunque di loro andasse freddo nel lavoro , per mandarli ai posti dove altri eran morti , volle che fosse aperto l' adito a chiunque avesse bisogno di lui . Visitava i lazzeretti , per dar consolazione agl' infermi , e per animare i serventi ; scorreva la citta` , portando soccorsi ai poveri sequestrati nelle case , fermandosi agli usci , sotto le finestre , ad ascoltare i loro lamenti , a dare in cambio parole di consolazione e di coraggio . Si caccio` in somma e visse nel mezzo della pestilenza , maravigliato anche lui alla fine , d' esserne uscito illeso . Cosi` , ne' pubblici infortuni , e nelle lunghe perturbazioni di quel qual si sia ordine consueto , si vede sempre un aumento , una sublimazione di virtu` ; ma , pur troppo , non manca mai insieme un aumento , e d' ordinario ben piu` generale , di perversita` . E questo pure fu segnalato . I birboni che la peste risparmiava e non atterriva , trovarono nella confusion comune , nel rilasciamento d' ogni forza pubblica , una nuova occasione d' attivita` , e una nuova sicurezza d' impunita` a un tempo . Che anzi , l' uso della forza pubblica stessa venne a trovarsi in gran parte nelle mani de' peggiori tra loro . All' impiego di monatti e d' apparitori non s' adattavano generalmente che uomini sui quali l' attrattiva delle rapine e della licenza potesse piu` che il terror del contagio , che ogni naturale ribrezzo . Erano a costoro prescritte strettissime regole , intimate severissime pene , assegnati posti , dati per superiori de' commissari , come abbiam detto ; sopra questi e quelli eran delegati in ogni quartiere , magistrati e nobili , con l' autorita` di provveder sommariamente a ogni occorrenza di buon governo . Un tal ordin di cose cammino` , e fece effetto , fino a un certo tempo ; ma , crescendo , ogni giorno , il numero di quelli che morivano , di quelli che andavan via , di quelli che perdevan la testa , venner coloro a non aver quasi piu` nessuno che li tenesse a freno ; si fecero , i monatti principalmente , arbitri d' ogni cosa . Entravano da padroni , da nemici nelle case , e , senza parlar de' rubamenti , e come trattavano gl' infelici ridotti dalla peste a passar per tali mani , le mettevano , quelle mani infette e scellerate , sui sani , figliuoli , parenti , mogli , mariti , minacciando di strascinarli al lazzeretto , se non si riscattavano , o non venivano riscattati con danari . Altre volte , mettevano a prezzo i loro servizi , ricusando di portar via i cadaveri gia` putrefatti , a meno di tanti scudi . Si disse - e tra la leggerezza degli uni e la malvagita` degli altri , e` ugualmente malsicuro il credere e il non credere - , si disse , e l' afferma anche il Tadino - Pagg 102 . - , che monatti e apparitori lasciassero cadere apposta dai carri robe infette , per propagare e mantenere la pestilenza , divenuta per essi un' entrata , un regno , una festa . Altri sciagurati , fingendosi monatti , portando un campanello attaccato a un piede , com' era prescritto a quelli , per distintivo e per avviso del loro avvicinarsi , s' introducevano nelle case a farne di tutte le sorte . In alcune , aperte e vote d' abitanti , o abitate soltanto da qualche languente , da qualche moribondo , entravan ladri , a man salva , a saccheggiare : altre venivan sorprese , invase da birri che facevan lo stesso , e anche cose peggiori . Del pari con la perversita` , crebbe la pazzia : tutti gli errori gia` dominanti piu` o meno , presero dallo sbalordimento , e dall' agitazione delle menti , una forza straordinaria , produssero effetti piu` rapidi e piu` vasti . E tutti servirono a rinforzare e a ingrandire quella paura speciale dell' unzioni , la quale , ne' suoi effetti , ne' suoi sfoghi , era spesso , come abbiam veduto , un' altra perversita` . L' immagine di quel supposto pericolo assediava e martirizzava gli animi , molto piu` che il pericolo reale e presente . E mentre , - dice il Ripamonti , - i cadaveri sparsi , o i mucchi di cadaveri , sempre davanti agli occhi , sempre tra' piedi , facevano della citta` tutta come un solo mortorio , c' era qualcosa di piu` brutto , di piu` funesto , in quell' accanimento vicendevole , in quella sfrenatezza e mostruosita` di sospetti ... Non del vicino soltanto si prendeva ombra , dell' amico , dell' ospite ; ma que' nomi , que' vincoli dell' umana carita` , marito e moglie , padre e figlio , fratello e fratello , eran di terrore : e , cosa orribile e indegna a dirsi ! la mensa domestica , il letto nuziale , si temevano , come agguati , come nascondigli di venefizio . La vastita` immaginata , la stranezza della trama turbavan tutti i giudizi , alteravan tutte le ragioni della fiducia reciproca . Da principio , si credeva soltanto che quei supposti untori fosser mossi dall' ambizione e dalla cupidigia ; andando avanti , si sogno` , si credette che ci fosse una non so quale volutta` diabolica in quell' ungere , un' attrattiva che dominasse le volonta` . I vaneggiamenti degl' infermi che accusavan se stessi di cio` che avevan temuto dagli altri , parevano rivelazioni , e rendevano ogni cosa , per dir cosi` , credibile d' ognuno . E piu` delle parole , dovevan far colpo le dimostrazioni , se accadeva che appestati in delirio andasser facendo di quegli atti che s' erano figurati che dovessero fare gli untori : cosa insieme molto probabile , e atta a dar miglior ragione della persuasion generale e dell' affermazioni di molti scrittori . Cosi` , nel lungo e tristo periodo de' processi per stregoneria , le confessioni , non sempre estorte , degl' imputati , non serviron poco a promovere e a mantener l' opinione che regnava intorno ad essa : che' , quando un' opinione regna per lungo tempo , e in una buona parte del mondo , finisce a esprimersi in tutte le maniere , a tentar tutte l' uscite , a scorrer per tutti i gradi della persuasione ; ed e` difficile che tutti o moltissimi credano a lungo che una cosa strana si faccia , senza che venga alcuno il quale creda di farla . Tra le storie che quel delirio dell' unzioni fece immaginare , una merita che se ne faccia menzione , per il credito che acquisto` , e per il giro che fece . Si raccontava , non da tutti nell' istessa maniera - che sarebbe un troppo singolar privilegio delle favole - , ma a un di presso , che un tale , il tal giorno , aveva visto arrivar sulla piazza del duomo un tiro a sei , e dentro , con altri , un gran personaggio , con una faccia fosca e infocata , con gli occhi accesi , coi capelli ritti , e il labbro atteggiato di minaccia . Mentre quel tale stava intento a guardare , la carrozza s' era fermata ; e il cocchiere l' aveva invitato a salirvi ; e lui non aveva saputo dir di no . Dopo diversi rigiri , erano smontati alla porta d' un tal palazzo , dove entrato anche lui , con la compagnia , aveva trovato amenita` e orrori , deserti e giardini , caverne e sale ; e in esse , fantasime sedute a consiglio . Finalmente , gli erano state fatte vedere gran casse di danaro , e detto che ne prendesse quanto gli fosse piaciuto , con questo pero` , che accettasse un vasetto d' unguento , e andasse con esso ungendo per la citta` . Ma , non avendo voluto acconsentire , s' era trovato , in un batter d' occhio , nel medesimo luogo dove era stato preso . Questa storia , creduta qui generalmente dal popolo , e , al dir del Ripamonti , non abbastanza derisa da qualche uomo di peso - Apud prudentium plerosque , non sicuti debuerat irrisa . De Peste etc , pagg 77 . - , giro` per tutta Italia e fuori . In Germania se ne fece una stampa : l' elettore arcivescovo di Magonza scrisse al cardinal Federigo , per domandargli cosa si dovesse credere de' fatti maravigliosi che si raccontavan di Milano ; e n' ebbe in risposta ch' eran sogni . D' ugual valore , se non in tutto d' ugual natura , erano i sogni de' dotti ; come disastrosi del pari n' eran gli effetti . Vedevano , la piu` parte di loro , l' annunzio e la ragione insieme de' guai in una cometa apparsa l' anno 1628 , e in una congiunzione di Saturno con Giove , inclinando , - scrive il Tadino , - la congiontione sodetta sopra questo anno 1630 , tanto chiara , che ciascun la poteua intendere . Mortales parat morbos , miranda videntur . Questa predizione , cavata , dicevano , da un libro intitolato Specchio degli almanacchi perfetti , stampato in Torino , nel 1623 , correva per le bocche di tutti . Un' altra cometa , apparsa nel giugno dell' anno stesso della peste , si prese per un nuovo avviso ; anzi per una prova manifesta dell' unzioni . Pescavan ne' libri , e pur troppo ne trovavano in quantita` , esempi di peste , come dicevano , manufatta : citavano Livio , Tacito , Dione , che dico ? Omero e Ovidio , i molti altri antichi che hanno raccontati o accennati fatti somiglianti : di moderni ne avevano ancor piu` in abbondanza . Citavano cent' altri autori che hanno trattato dottrinalmente , o parlato incidentemente di veleni , di mali`e , d' unti , di polveri : il Cesalpino , il Cardano , il Grevino , il Salio , il Pareo , lo Schenchio , lo Zachia e , per finirla , quel funesto Delrio , il quale , se la rinomanza degli autori fosse in ragione del bene e del male prodotto dalle loro opere , dovrebb' essere uno de' piu` famosi ; quel Delrio , le cui veglie costaron la vita a piu` uomini che l' imprese di qualche conquistatore : quel Delrio , le cui Disquisizioni Magiche - il ristretto di tutto cio` che gli uomini avevano , fino a' suoi tempi , sognato in quella materia - , divenute il testo piu` autorevole , piu` irrefragabile , furono , per piu` d' un secolo , norma e impulso potente di legali , orribili , non interrotte carnificine . Da' trovati del volgo , la gente istruita prendeva cio` che si poteva accomodar con le sue idee ; da' trovati della gente istruita , il volgo prendeva cio` che ne poteva intendere , e come lo poteva ; e di tutto si formava una massa enorme e confusa di pubblica follia . Ma cio` che reca maggior maraviglia , e` il vedere i medici , dico i medici che fin da principio avevan creduta la peste , dico in ispecie il Tadino , il quale l' aveva pronosticata , vista entrare , tenuta d' occhio , per dir cosi` , nel suo progresso , il quale aveva detto e predicato che l' era peste , e s' attaccava col contatto , che non mettendovi riparo , ne sarebbe infettato tutto il paese , vederlo poi , da questi effetti medesimi cavare argomento certo dell' unzioni venefiche e malefiche ; lui che in quel Carlo Colonna , il secondo che mori` di peste in Milano , aveva notato il delirio come un accidente della malattia , vederlo poi addurre in prova dell' unzioni e della congiura diabolica , un fatto di questa sorte : che due testimoni deponevano d' aver sentito raccontare da un loro amico infermo , come , una notte , gli eran venute persone in camera , a esibirgli la guarigione e danari , se avesse voluto unger le case del contorno ; e come al suo rifiuto quelli se n' erano andati , e in loro vece , era rimasto un lupo sotto il letto , e tre gattoni sopra , che sino al far del giorno vi dimororno - Pagg 123 , 124 . - . Se fosse stato uno solo che connettesse cosi` , si dovrebbe dire che aveva una testa curiosa ; o piuttosto non ci sarebbe ragion di parlarne ; ma siccome eran molti , anzi quasi tutti , cosi` e` storia dello spirito umano , e da` occasion d' osservare quanto una serie ordinata e ragionevole d' idee possa essere scompigliata da un' altra serie d' idee , che ci si getti a traverso . Del resto , quel Tadino era qui uno degli uomini piu` riputati del suo tempo . Due illustri e benemeriti scrittori hanno affermato che il cardinal Federigo dubitasse del fatto dell' unzioni - Muratori ; Del governo della peste , Modena , 1714 , pagg 117 . - P . Verri ; opuscolo citato , pagg 261 . - . Noi vorremmo poter dare a quell' inclita e amabile memoria una lode ancor piu` intera , e rappresentare il buon prelato , in questo , come in tant' altre cose , superiore alla piu` parte de' suoi contemporanei , ma siamo in vece costretti di notar di nuovo in lui un esempio della forza d' un' opinione comune anche sulle menti piu` nobili . S' e` visto , almeno da quel che ne dice il Ripamonti , come da principio , veramente stesse in dubbio : ritenne poi sempre che in quell' opinione avesse gran parte la credulita` , l' ignoranza , la paura , il desiderio di scusarsi d' aver cosi` tardi riconosciuto il contagio , e pensato a mettervi riparo ; che molto ci fosse d' esagerato , ma insieme , che qualche cosa ci fosse di vero . Nella biblioteca ambrosiana si conserva un' operetta scritta di sua mano intorno a quella peste ; e questo sentimento c' e` accennato spesso , anzi una volta enunciato espressamente . Era opinion comune , - dice a un di presso , - che di questi unguenti se ne componesse in vari luoghi , e che molte fossero l' arti di metterlo in opera : delle quali alcune ci paion vere , altre inventate - Ecco le sue parole : Unguenta uero haec aiebant componi conficique multifariam , fraudisque uias fuisse complures ; quarum sane fraudum , et artium aliis quidem assentimur , alias uero fictas fuisse comentitiasque arbitramur . De pestilentia quae Mediolani anno 1630 magnam stragem edidit . Cap . V . - . Ci furon pero` di quelli che pensarono fino alla fine , e fin che vissero , che tutto fosse immaginazione : e lo sappiamo , non da loro , che' nessuno fu abbastanza ardito per esporre al pubblico un sentimento cosi` opposto a quello del pubblico ; lo sappiamo dagli scrittori che lo deridono o lo riprendono o lo ribattono , come un pregiudizio d' alcuni , un errore che non s' attentava di venire a disputa palese , ma che pur viveva ; lo sappiamo anche da chi ne aveva notizia per tradizione . Ho trovato gente savia in Milano , - dice il buon Muratori , nel luogo sopraccitato , - che aveva buone relazioni dai loro maggiori , e non era molto persuasa che fosse vero il fatto di quegli unti velenosi . Si vede ch' era uno sfogo segreto della verita` , una confidenza domestica : il buon senso c' era ; ma se ne stava nascosto , per paura del senso comune . I magistrati , scemati ogni giorno , e sempre piu` smarriti e confusi , tutta , per dir cosi` , quella poca risoluzione di cui eran capaci , l' impiegarono a cercar di questi untori . Tra le carte del tempo della peste , che si conservano nell' archivio nominato di sopra , c' e` una lettera - senza alcun altro documento relativo - in cui il gran cancelliere informa , sul serio e con gran premura , il governatore d' aver ricevuto un avviso che , in una casa di campagna de' fratelli Girolamo e Giulio Monti , gentiluomini milanesi , si componeva veleno in tanta quantita` , che quaranta uomini erano occupati en este exercicio , con l' assistenza di quattro cavalieri bresciani , i quali facevano venir materiali dal veneziano , para la fa`brica del veneno . Soggiunge che lui aveva preso , in gran segreto , i concerti necessari per mandar la` il podesta` di Milano e l' auditore della Sanita` , con trenta soldati di cavalleria ; che pur troppo uno de' fratelli era stato avvertito a tempo per poter trafugare gl' indizi del delitto , e probabilmente dall' auditor medesimo , suo amico ; e che questo trovava delle scuse per non partire ; ma che non ostante , il podesta` co' soldati era andato a reconocer la casa , y a ver si hallar algunos vestigios , e prendere informazioni , e arrestar tutti quelli che fossero incolpati . La cosa dove' finire in nulla , giacche' gli scritti del tempo che parlano de' sospetti che c' eran su que' gentiluomini , non citano alcun fatto . Ma pur troppo , in un' altra occasione , si crede' d' aver trovato . I processi che ne vennero in conseguenza , non eran certamente i primi d' un tal genere : e non si puo` neppur considerarli come una rarita` nella storia della giurisprudenza . Che' , per tacere dell' antichita` , e accennar solo qualcosa de' tempi piu` vicini a quello di cui trattiamo , in Palermo , del 1526 ; in Ginevra , del 1530 , poi del 1545 , poi ancora del 1574 ; in Casal Monferrato , del 1536 ; in Padova , del 1555 ; in Torino , del 1599 , e di nuovo , in quel medesim' anno 1630 , furon processati e condannati a supplizi , per lo piu` atrocissimi , dove qualcheduno , dove molti infelici , come rei d' aver propagata la peste , con polveri , o con unguenti , o con mali`e , o con tutto cio` insieme . Ma l' affare delle cosi` dette unzioni di Milano , come fu il piu` celebre , cosi` e` fors' anche il piu` osservabile ; o , almeno , c' e` piu` campo di farci sopra osservazione , per esserne rimasti documenti piu` circostanziati e piu` autentici . E quantunque uno scrittore lodato poco sopra se ne sia occupato , pure , essendosi lui proposto , non tanto di farne propriamente la storia , quanto di cavarne sussidio di ragioni , per un assunto di maggiore , o certo di piu` immediata importanza , c' e` parso che la storia potesse esser materia d' un nuovo lavoro . Ma non e` cosa da uscirne con poche parole ; e non e` qui il luogo di trattarla con l' estensione che merita . E oltre di cio` , dopo essersi fermato su que' casi , il lettore non si curerebbe piu` certamente di conoscere cio` che rimane del nostro racconto . Serbando pero` a un altro scritto la storia e l' esame di quelli - V . l' opuscolo in fine del volume . - , torneremo finalmente a' nostri personaggi , per non lasciarli piu` , fino alla fine . Una notte , verso la fine d' agosto , proprio nel colmo della peste , tornava don Rodrigo a casa sua , in Milano , accompagnato dal fedel Griso , l' uno de' tre o quattro che , di tutta la famiglia , gli eran rimasti vivi . Tornava da un ridotto d' amici soliti a straviziare insieme , per passar la malinconia di quel tempo : e ogni volta ce n' eran de' nuovi , e ne mancava de' vecchi . Quel giorno , don Rodrigo era stato uno de' piu` allegri ; e tra l' altre cose , aveva fatto rider tanto la compagnia , con una specie d' elogio funebre del conte Attilio , portato via dalla peste , due giorni prima . Camminando pero` , sentiva un mal essere , un abbattimento , una fiacchezza di gambe , una gravezza di respiro , un' arsione interna , che avrebbe voluto attribuir solamente al vino , alla veglia , alla stagione . Non apri` bocca , per tutta la strada ; e la prima parola , arrivati a casa , fu d' ordinare al Griso che gli facesse lume per andare in camera . Quando ci furono , il Griso osservo` il viso del padrone , stravolto , acceso , con gli occhi in fuori , e lustri lustri ; e gli stava alla lontana : perche' , in quelle circostanze , ogni mascalzone aveva dovuto acquistar , come si dice , l' occhio medico . - Sto bene , ve' , - disse don Rodrigo , che lesse nel fare del Griso il pensiero che gli passava per la mente . - Sto benone ; ma ho bevuto , ho bevuto forse un po' troppo . C' era una vernaccia ! ... Ma , con una buona dormita , tutto se ne va . Ho un gran sonno ... Levami un po' quel lume dinanzi , che m' accieca ... mi da` una noia ... ! - Scherzi della vernaccia , - disse il Griso , tenendosi sempre alla larga . - Ma vada a letto subito , che' il dormire le fara` bene . - Hai ragione : se posso dormire ... Del resto , sto bene . Metti qui vicino , a buon conto , quel campanello , se per caso , stanotte avessi bisogno di qualche cosa : e sta' attento , ve' , se mai senti sonare . Ma non avro` bisogno di nulla ... Porta via presto quel maledetto lume , - riprese poi , intanto che il Griso eseguiva l' ordine , avvicinandosi meno che poteva . - Diavolo ! che m' abbia a dar tanto fastidio ! Il Griso prese il lume , e , augurata la buona notte al padrone , se n' ando` in fretta , mentre quello si cacciava sotto . Ma le coperte gli parvero una montagna . Le butto` via , e si rannicchio` , per dormire ; che' infatti moriva dal sonno . Ma , appena velato l' occhio , si svegliava con un riscossone , come se uno , per dispetto , fosse venuto a dargli una tentennata ; e sentiva cresciuto il caldo , cresciuta la smania . Ricorreva col pensiero all' agosto , alla vernaccia , al disordine ; avrebbe voluto poter dar loro tutta la colpa ; ma a queste idee si sostituiva sempre da se' quella che allora era associata con tutte , ch' entrava , per dir cosi` , da tutti i sensi , che s' era ficcata in tutti i discorsi dello stravizio , giacche' era ancor piu` facile prenderla in ischerzo , che passarla sotto silenzio : la peste . Dopo un lungo rivoltarsi , finalmente s' addormento` , e comincio` a fare i piu` brutti e arruffati sogni del mondo . E d' uno in un altro , gli parve di trovarsi in una gran chiesa , in su , in su , in mezzo a una folla ; di trovarcisi , che' non sapeva come ci fosse andato , come gliene fosse venuto il pensiero , in quel tempo specialmente ; e n' era arrabbiato . Guardava i circostanti ; eran tutti visi gialli , distrutti , con cert' occhi incantati , abbacinati , con le labbra spenzolate ; tutta gente con certi vestiti che cascavano a pezzi ; e da' rotti si vedevano macchie e bubboni . - Largo canaglia ! - gli pareva di gridare , guardando alla porta , ch' era lontana lontana , e accompagnando il grido con un viso minaccioso , senza pero` moversi , anzi ristringendosi , per non toccar que' sozzi corpi , che gia` lo toccavano anche troppo da ogni parte . Ma nessuno di quegl' insensati dava segno di volersi scostare , e nemmeno d' avere inteso ; anzi gli stavan piu` addosso : e sopra tutto gli pareva che qualcheduno di loro , con le gomita o con altro , lo pigiasse a sinistra , tra il cuore e l' ascella , dove sentiva una puntura dolorosa , e come pesante . E se si storceva , per veder di liberarsene , subito un nuovo non so che veniva a puntarglisi al luogo medesimo . Infuriato , volle metter mano alla spada ; e appunto gli parve che , per la calca , gli fosse andata in su , e fosse il pomo di quella che lo premesse in quel luogo ; ma , mettendoci la mano , non ci trovo` la spada , e senti` in vece una trafitta piu` forte . Strepitava , era tutt' affannato , e voleva gridar piu` forte ; quando gli parve che tutti que' visi si rivolgessero a una parte . Guardo` anche lui ; vide un pulpito , e dal parapetto di quello spuntar su un non so che di convesso , liscio e luccicante ; poi alzarsi e comparir distinta una testa pelata , poi due occhi , un viso , una barba lunga e bianca , un frate ritto , fuor del parapetto fino alla cintola , fra Cristoforo . Il quale , fulminato uno sguardo in giro su tutto l' uditorio , parve a don Rodrigo che lo fermasse in viso a lui , alzando insieme la mano , nell' attitudine appunto che aveva presa in quella sala a terreno del suo palazzotto . Allora alzo` anche lui la mano in furia , fece uno sforzo , come per islanciarsi ad acchiappar quel braccio teso per aria ; una voce che gli andava brontolando sordamente nella gola , scoppio` in un grand' urlo ; e si desto` . Lascio` cadere il braccio che aveva alzato davvero ; stento` alquanto a ritrovarsi , ad aprir ben gli occhi ; che' la luce del giorno gia` inoltrato gli dava noia , quanto quella della candela , la sera avanti ; riconobbe il suo letto , la sua camera ; si raccapezzo` che tutto era stato un sogno : la chiesa , il popolo , il frate , tutto era sparito ; tutto fuorche' una cosa , quel dolore dalla parte sinistra . Insieme si sentiva al cuore una palpitazion violenta , affannosa , negli orecchi un ronzi`o , un fischi`o continuo , un fuoco di dentro , una gravezza in tutte le membra , peggio di quando era andato a letto . Esito` qualche momento , prima di guardar la parte dove aveva il dolore ; finalmente la scopri` , ci diede un' occhiata paurosa ; e vide un sozzo bubbone d' un livido paonazzo . L' uomo si vide perduto : il terror della morte l' invase , e , con un senso per avventura piu` forte , il terrore di diventar preda de' monatti , d' esser portato , buttato al lazzeretto . E cercando la maniera d' evitare quest' orribile sorte , sentiva i suoi pensieri confondersi e oscurarsi , sentiva avvicinarsi il momento che non avrebbe piu` testa , se non quanto bastasse per darsi alla disperazione . Afferro` il campanello , e lo scosse con violenza . Comparve subito il Griso , il quale stava all' erta . Si fermo` a una certa distanza dal letto ; guardo` attentamente il padrone , e s' accerto` di quello che , la sera , aveva congetturato . - Griso ! - disse don Rodrigo , rizzandosi stentatamente a sedere : - tu sei sempre stato il mio fido . - Si` , signore . - T' ho sempre fatto del bene . - Per sua bonta` . - Di te mi posso fidare ... ! - Diavolo ! - Sto male , Griso . - Me n' ero accorto . - Se guarisco , ti faro` del bene ancor piu` di quello che te n' ho fatto per il passato . Il Griso non rispose nulla , e stette aspettando dove andassero a parare questi preamboli . - Non voglio fidarmi d' altri che di te , - riprese don Rodrigo : - fammi un piacere , Griso . - Comandi , - disse questo , rispondendo con la formola solita a quell' insolita . - Sai dove sta di casa il Chiodo chirurgo ? - Lo so benissimo . - un galantuomo , che , chi lo paga bene , tien segreti gli ammalati . Va' a chiamarlo : digli che gli daro` quattro , sei scudi per visita , di piu` , se di piu` ne chiede ; ma che venga qui subito ; e fa' la cosa bene , che nessun se n' avveda . - Ben pensato , - disse il Griso : - vo e torno subito . - Senti , Griso : dammi prima un po' d' acqua . Mi sento un' arsione , che non ne posso piu` . - No , signore , - rispose il Griso : - niente senza il parere del medico . Son mali bisbetici : non c' e` tempo da perdere . Stia quieto : in tre salti son qui col Chiodo . Cosi` detto , usci` , raccostando l' uscio . Don Rodrigo , tornato sotto , l' accompagnava con l' immaginazione alla casa del Chiodo , contava i passi , calcolava il tempo . Ogni tanto ritornava a guardare il suo bubbone ; ma voltava subito la testa dall' altra parte , con ribrezzo . Dopo qualche tempo , comincio` a stare in orecchi , per sentire se il chirurgo arrivava : e quello sforzo d' attenzione sospendeva il sentimento del male , e teneva in sesto i suoi pensieri . Tutt' a un tratto , sente uno squillo lontano , ma che gli par che venga dalle stanze , non dalla strada . Sta attento ; lo sente piu` forte , piu` ripetuto , e insieme uno stropicci`o di piedi : un orrendo sospetto gli passa per la mente . Si rizza a sedere , e si mette ancor piu` attento ; sente un rumor cupo nella stanza vicina , come d' un peso che venga messo giu` con riguardo ; butta le gambe fuor del letto , come per alzarsi , guarda all' uscio , lo vede aprirsi , vede presentarsi e venire avanti due logori e sudici vestiti rossi , due facce scomunicate , due monatti , in una parola ; vede mezza la faccia del Griso che , nascosto dietro un battente socchiuso , riman li` a spiare . - Ah traditore infame ! ... Via , canaglia ! Biondino ! Carlotto ! aiuto ! son assassinato ! - grida don Rodrigo ; caccia una mano sotto il capezzale , per cercare una pistola ; l' afferra , la tira fuori ; ma al primo suo grido , i monatti avevan preso la rincorsa verso il letto ; il piu` pronto gli e` addosso , prima che lui possa far nulla ; gli strappa la pistola di mano , la getta lontano , lo butta a giacere , e lo tien li` , gridando , con un versaccio di rabbia insieme e di scherno : - ah birbone ! contro i monatti ! contro i ministri del tribunale ! contro quelli che fanno l' opere di misericordia ! - Tienlo bene , fin che lo portiam via , - disse il compagno , andando verso uno scrigno . E in quella il Griso entro` , e si mise con colui a scassinar la serratura . - Scellerato ! - urlo` don Rodrigo , guardandolo per di sotto all' altro che lo teneva , e divincolandosi tra quelle braccia forzute . - Lasciatemi ammazzar quell' infame , - diceva quindi ai monatti , - e poi fate di me quel che volete - . Poi ritornava a chiamar con quanta voce aveva , gli altri suoi servitori ; ma era inutile , perche' l' abbominevole Griso gli aveva mandati lontano , con finti ordini del padrone stesso , prima d' andare a fare ai monatti la proposta di venire a quella spedizione , e divider le spoglie . - Sta' buono , sta' buono , - diceva allo sventurato Rodrigo l' aguzzino che lo teneva appuntellato sul letto . E voltando poi il viso ai due che facevan bottino , gridava : - fate le cose da galantuomini ! - Tu ! tu ! - mugghiava don Rodrigo verso il Griso , che vedeva affaccendarsi a spezzare , a cavar fuori danaro , roba , a far le parti , - Tu ! dopo ... ! Ah diavolo dell' inferno ! Posso ancora guarire ! posso guarire ! - Il Griso non fiatava , e neppure , per quanto poteva , si voltava dalla parte di dove venivan quelle parole . - Tienlo forte , - diceva l' altro monatto : - e` fuor di se' . Ed era ormai vero . Dopo un grand' urlo , dopo un ultimo e piu` violento sforzo per mettersi in liberta` , cadde tutt' a un tratto rifinito e stupido : guardava pero` ancora , come incantato , e ogni tanto si riscoteva , o si lamentava . I monatti lo presero , uno per i piedi , e l' altro per le spalle , e andarono a posarlo sur una barella che avevan lasciata nella stanza accanto ; poi uno torno` a prender la preda ; quindi , alzato il miserabil peso , lo portaron via . Il Griso rimase a scegliere in fretta quel di piu` che potesse far per lui ; fece di tutto un fagotto , e se n' ando` . Aveva bensi` avuto cura di non toccar mai i monatti , di non lasciarsi toccar da loro ; ma , in quell' ultima furia del frugare , aveva poi presi , vicino al letto , i panni del padrone , e gli aveva scossi , senza pensare ad altro , per veder se ci fosse danaro . C' ebbe pero` a pensare il giorno dopo , che , mentre stava gozzovigliando in una bettola , gli vennero a un tratto de' brividi , gli s' abbagliaron gli occhi , gli mancaron le forze , e casco` . Abbandonato da' compagni , ando` in mano de' monatti , che , spogliatolo di quanto aveva indosso di buono , lo buttarono sur un carro ; sul quale spiro` , prima d' arrivare al lazzeretto , dov' era stato portato il suo padrone . Lasciando ora questo nel soggiorno de' guai , dobbiamo andare in cerca d' un altro , la cui storia non sarebbe mai stata intralciata con la sua , se lui non l' avesse voluto per forza ; anzi si puo` dir di certo che non avrebbero avuto storia ne' l' uno ne' l' altro : Renzo , voglio dire , che abbiam lasciato al nuovo filatoio , sotto il nome d' Antonio Rivolta . C' era stato cinque o sei mesi , salvo il vero ; dopo i quali , dichiarata l' inimicizia tra la repubblica e il re di Spagna , e cessato quindi ogni timore di ricerche e d' impegni dalla parte di qui , Bortolo s' era dato premura d' andarlo a prendere , e di tenerlo ancora con se' , e perche' gli voleva bene , e perche' Renzo , come giovine di talento , e abile nel mestiere , era , in una fabbrica , di grande aiuto al factotum , senza poter mai aspirare a divenirlo lui , per quella benedetta disgrazia di non saper tener la penna in mano . Siccome anche questa ragione c' era entrata per qualche cosa , cosi` abbiam dovuto accennarla . Forse voi vorreste un Bortolo piu` ideale : non so che dire : fabbricatevelo . Quello era cosi` . Renzo era poi sempre rimasto a lavorare presso di lui . Piu` d' una volta , e specialmente dopo aver ricevuta qualcheduna di quelle benedette lettere da parte d' Agnese , gli era saltato il grillo di farsi soldato , e finirla : e l' occasioni non mancavano ; che' , appunto in quell' intervallo di tempo , la repubblica aveva avuto bisogno di far gente . La tentazione era qualche volta stata per Renzo tanto piu` forte , che s' era anche parlato d' invadere il milanese ; e naturalmente a lui pareva che sarebbe stata una bella cosa , tornare in figura di vincitore a casa sua , riveder Lucia , e spiegarsi una volta con lei . Ma Bortolo , con buona maniera , aveva sempre saputo smontarlo da quella risoluzione . - Se ci hanno da andare , - gli diceva , - ci anderanno anche senza di te , e tu potrai andarci dopo , con tuo comodo ; se tornano col capo rotto , non sara` meglio essere stato a casa tua ? Disperati che vadano a far la strada , non ne manchera` . E , prima che ci possan mettere i piedi ... ! Per me , sono eretico : costoro abbaiano ; ma si` ; lo stato di Milano non e` un boccone da ingoiarsi cosi` facilmente . Si tratta della Spagna , figliuolo mio : sai che affare e` la Spagna ? San Marco e` forte a casa sua ; ma ci vuol altro . Abbi pazienza : non istai bene qui ? ... Vedo cosa vuoi dire ; ma , se e` destinato lassu` che la cosa riesca , sta' sicuro che , a non far pazzie , riuscira` anche meglio . Qualche santo t' aiutera` . Credi pure che non e` mestiere per te . Ti par che convenga lasciare d' incannar seta , per andare a ammazzare ? Cosa vuoi fare con quella razza di gente ? Ci vuol degli uomini fatti apposta . Altre volte Renzo si risolveva d' andar di nascosto , travestito , e con un nome finto . Ma anche da questo , Bortolo seppe svolgerlo ogni volta , con ragioni troppo facili a indovinarsi . Scoppiata poi la peste nel milanese , e appunto , come abbiam detto , sul confine del bergamasco , non tardo` molto a passarlo ; e ... non vi sgomentate , ch' io non vi voglio raccontar la storia anche di questa : chi la volesse , la c' e` , scritta per ordine pubblico da un certo Lorenzo Ghirardelli : libro raro pero` e sconosciuto , quantunque contenga forse piu` roba che tutte insieme le descrizioni piu` celebri di pestilenze : da tante cose dipende la celebrita` de' libri ! Quel ch' io volevo dire e` che Renzo prese anche lui la peste , si curo` da se' , cioe` non fece nulla ; ne fu in fin di morte , ma la sua buona complessione vinse la forza del male : in pochi giorni , si trovo` fuor di pericolo . Col tornar della vita , risorsero piu` che mai rigogliose nell' animo suo le memorie , i deside`ri , le speranze , i disegni della vita ; val a dire che penso` piu` che mai a Lucia . Cosa ne sarebbe di lei , in quel tempo , che il vivere era come un' eccezione ? E , a cosi` poca distanza , non poterne saper nulla ? E rimaner , Dio sa quanto , in una tale incertezza ! E quand' anche questa si fosse poi dissipata , quando , cessato ogni pericolo , venisse a risaper che Lucia fosse in vita ; c' era sempre quell' altro mistero , quell' imbroglio del voto . Andero` io , andero` a sincerarmi di tutto in una volta , - disse tra se' , e lo disse prima d' essere ancora in caso di reggersi . - Purche' sia viva ! Trovarla , la trovero` io ; sentiro` una volta da lei proprio , cosa sia questa promessa , le faro` conoscere che non puo` stare , e la conduco via con me , lei e quella povera Agnese , se e` viva ! che m' ha sempre voluto bene , e son sicuro che me ne vuole ancora . La cattura ? eh ! adesso hanno altro da pensare , quelli che son vivi . Giran sicuri , anche qui , certa gente , che n' hann' addosso ... Ci ha a esser salvocondotto solamente per i birboni ? E a Milano , dicono tutti che l' e` una confusione peggio . Se lascio scappare una occasion cosi` bella , - - La peste ! Vedete un poco come ci fa qualche volta adoprar le parole quel benedetto istinto di riferire e di subordinar tutto a noi medesimi ! - - non ne ritorna piu` una simile ! Giova sperare , caro il mio Renzo . Appena pote' strascicarsi , ando` in cerca di Bortolo , il quale , fino allora , aveva potuto scansar la peste , e stava riguardato . Non gli entro` in casa , ma , datogli una voce dalla strada , lo fece affacciare alla finestra . - Ah ah ! - disse Bortolo : - l' hai scampata , tu . Buon per te ! - Sto ancora un po' male in gambe , come vedi , ma , in quanto al pericolo , ne son fuori . - Eh ! vorrei esser io ne' tuoi piedi . A dire : sto bene , le altre volte , pareva di dir tutto ; ma ora conta poco . Chi puo` arrivare a dire : sto meglio ; quella si` e` una bella parola ! Renzo , fatto al cugino qualche buon augurio , gli comunico` la sua risoluzione . - Va' , questa volta , che il cielo ti benedica , - rispose quello : - cerca di schivar la giustizia , com' io cerchero` di schivare il contagio ; e , se Dio vuole che la ci vada bene a tutt' e due , ci rivedremo . - Oh ! torno sicuro : e se potessi non tornar solo ! Basta ; spero . - Torna pure accompagnato ; che` , se Dio vuole , ci sara` da lavorar per tutti , e ci faremo buona compagnia . Purche' tu mi ritrovi , e che sia finito questo diavolo d' influsso ! - Ci rivedremo , ci rivedremo ; ci dobbiam rivedere ! - Torno a dire : Dio voglia ! Per alquanti giorni , Renzo si tenne in esercizio , per esperimentar le sue forze , e accrescerle ; e appena gli parve di poter far la strada , si dispose a partire . Si mise sotto panni una cintura , con dentro que' cinquanta scudi , che non aveva mai intaccati , e de' quali non aveva mai fatto parola , neppur con Bortolo ; prese alcuni altri pochi quattrini , che aveva messi da parte giorno per giorno , risparmiando su tutto ; prese sotto il braccio un fagottino di panni ; si mise in tasca un benservito , che s' era fatto fare a buon conto , dal secondo padrone , sotto il nome d' Antonio Rivolta ; in un taschino de' calzoni si mise un coltellaccio , ch' era il meno che un galantuomo potesse portare a que' tempi ; e s' avvio` , agli ultimi d' agosto , tre giorni dopo che don Rodrigo era stato portato al lazzeretto . Prese verso Lecco , volendo , per non andar cosi` alla cieca a Milano , passar dal suo paese , dove sperava di trovare Agnese viva , e di cominciare a saper da lei qualcheduna delle tante cose che si struggeva di sapere . I pochi guariti dalla peste erano , in mezzo al resto della popolazione , veramente come una classe privilegiata . Una gran parte dell' altra gente languiva o moriva ; e quelli ch' erano stati fin allora illesi dal morbo , ne vivevano in continuo timore ; andavan riservati , guardinghi , con passi misurati , con visi sospettosi , con fretta ed esitazione insieme : che' tutto poteva esser contro di loro arme di ferita mortale . Quegli altri all' opposto , sicuri a un di presso del fatto loro - giacche' aver due volte la peste era caso piuttosto prodigioso che raro - , giravano per mezzo al contagio franchi e risoluti ; come i cavalieri d' un' epoca del medio evo , ferrati fin dove ferro ci poteva stare , e sopra palafreni accomodati anch' essi , per quanto era fattibile , in quella maniera , andavano a zonzo - donde quella loro gloriosa denominazione d' erranti - , a zonzo e alla ventura , in mezzo a una povera marmaglia pedestre di cittadini e di villani , che , per ribattere e ammortire i colpi , non avevano indosso altro che cenci . Bello , savio ed utile mestiere ! mestiere , proprio , da far la prima figura in un trattato d' economia politica . Con una tale sicurezza , temperata pero` dall' inquietudini che il lettore sa , e contristata dallo spettacolo frequente , dal pensiero incessante della calamita` comune , andava Renzo verso casa sua , sotto un bel cielo e per un bel paese , ma non incontrando , dopo lunghi tratti di tristissima solitudine , se non qualche ombra vagante piuttosto che persona viva , o cadaveri portati alla fossa , senza onor d' esequie , senza canto , senza accompagnamento . A mezzo circa della giornata , si fermo` in un boschetto , a mangiare un po' di pane e di companatico che aveva portato con se' . Frutte , n' aveva a sua disposizione , lungo la strada , anche piu` del bisogno : fichi , pesche , susine , mele , quante n' avesse volute ; bastava ch' entrasse ne' campi a coglierne , o a raccattarle sotto gli alberi , dove ce n' era come se fosse grandinato ; giacche' l' anno era straordinariamente abbondante , di frutte specialmente ; e non c' era quasi chi se ne prendesse pensiero : anche l' uve nascondevano , per dir cosi` , i pampani , ed eran lasciate in bali`a del primo occupante . Verso sera , scopri` il suo paese . A quella vista , quantunque ci dovesse esser preparato , si senti` dare come una stretta al cuore : fu assalito in un punto da una folla di rimembranze dolorose , e di dolorosi presentimenti : gli pareva d' aver negli orecchi que' sinistri tocchi a martello che l' avevan come accompagnato , inseguito , quand' era fuggito da que' luoghi ; e insieme sentiva , per dir cosi` , un silenzio di morte che ci regnava attualmente . Un turbamento ancor piu` forte provo` allo sboccare sulla piazzetta davanti alla chiesa ; e ancora peggio s' aspettava al termine del cammino : che' dove aveva disegnato d' andare a fermarsi , era a quella casa ch' era stato solito altre volte di chiamar la casa di Lucia . Ora non poteva essere , tutt' al piu` , che quella d' Agnese ; e la sola grazia , che sperava dal cielo era di trovarcela in vita e in salute . E in quella casa si proponeva di chiedere alloggio , congetturando bene che la sua non dovesse esser piu` abitazione che da topi e da faine . Non volendo farsi vedere , prese per una viottola di fuori , quella stessa per cui era venuto in buona compagnia , quella notte cosi` fatta , per sorprendere il curato . A mezzo circa , c' era da una parte la vigna , e dall' altra la casetta di Renzo ; sicche' , passando , potrebbe entrare un momento nell' una e nell' altra , a vedere un poco come stesse il fatto suo . Andando , guardava innanzi , ansioso insieme e timoroso di veder qualcheduno ; e , dopo pochi passi , vide infatti un uomo in camicia , seduto in terra , con le spalle appoggiate a una siepe di gelsomini , in un' attitudine d' insensato : e , a questa , e poi anche alla fisonomia , gli parve di raffigurar quel povero mezzo scemo di Gervaso ch' era venuto per secondo testimonio alla sciagurata spedizione . Ma essendosegli avvicinato , dovette accertarsi ch' era in vece quel Tonio cosi` sveglio che ce l' aveva condotto . La peste , togliendogli il vigore del corpo insieme e della mente , gli aveva svolto in faccia e in ogni suo atto un piccolo e velato germe di somiglianza che aveva con l' incantato fratello . - Oh Tonio ! - gli disse Renzo , fermandosegli davanti : - sei tu ? Tonio alzo` gli occhi , senza mover la testa . - Tonio ! non mi riconosci ? - A chi la tocca , la tocca , - rispose Tonio , rimanendo poi con la bocca aperta . - L' hai addosso eh ? povero Tonio ; ma non mi riconosci piu` ? - A chi la tocca , la tocca , - replico` quello , con un certo sorriso sciocco . Renzo , vedendo che non ne caverebbe altro , seguito` la sua strada , piu` contristato . Ed ecco spuntar da una cantonata , e venire avanti una cosa nera , che riconobbe subito per don Abbondio . Camminava adagio adagio , portando il bastone come chi n' e` portato a vicenda ; e di mano in mano che s' avvicinava , sempre piu` si poteva conoscere nel suo volto pallido e smunto , e in ogni atto , che anche lui doveva aver passata la sua burrasca . Guardava anche lui ; gli pareva e non gli pareva : vedeva qualcosa di forestiero nel vestiario ; ma era appunto forestiero di quel di Bergamo . lui senz' altro ! disse tra se' , e alzo` le mani al cielo , con un movimento di maraviglia scontenta , restandogli sospeso in aria il bastone che teneva nella destra ; e si vedevano quelle povere braccia ballar nelle maniche , dove altre volte stavano appena per l' appunto . Renzo gli ando` incontro , allungando il passo , e gli fece una riverenza ; che' , sebbene si fossero lasciati come sapete , era pero` sempre il suo curato . - Siete qui , voi ? - esclamo` don Abbondio . - Son qui , come lei vede . Si sa niente di Lucia ? - Che volete che se ne sappia ? Non se ne sa niente . a Milano , se pure e` ancora in questo mondo . Ma voi ... - E Agnese , e` viva ? - Puo` essere ; ma chi volete che lo sappia ? non e` qui . Ma ... - Dov' e` ? - andata a starsene nella Valsassina , da que' suoi parenti , a Pasturo , sapete bene ; che' la` dicono che la peste non faccia il diavolo come qui . Ma voi , dico ... - Questa la mi dispiace . E il padre Cristoforo ... ? - andato via che e` un pezzo . Ma ... - Lo sapevo ; me l' hanno fatto scrivere : domandavo se per caso fosse tornato da queste parti . - Oh giusto ! non se n' e` piu` sentito parlare . Ma voi ... - La mi dispiace anche questa . - Ma voi , dico , cosa venite a far da queste parti , per l' amor del cielo ? Non sapete che bagattella di cattura ... ? - Cosa m' importa ? Hanno altro da pensare . Ho voluto venire anch' io una volta a vedere i fatti miei . E non si sa proprio ... ? - Cosa volete vedere ? che or ora non c' e` piu` nessuno , non c' e` piu` niente . E dico , con quella bagattella di cattura , venir qui , proprio in paese , in bocca al lupo , c' e` giudizio ? Fate a modo d' un vecchio che e` obbligato ad averne piu` di voi , e che vi parla per l' amore che vi porta ; legatevi le scarpe bene , e , prima che nessuno vi veda , tornate di dove siete venuto ; e se siete stato visto , tanto piu` tornatevene di corsa . Vi pare che sia aria per voi , questa ? Non sapete che sono venuti a cercarvi , che hanno frugato , frugato , buttato sottosopra ... - Lo so pur troppo , birboni ! - Ma dunque ... ! - Ma se le dico che non ci penso . E colui , e` vivo ancora ? e` qui ? - Vi dico che non c' e` nessuno ; vi dico che non pensiate alle cose di qui ; vi dico che ... - Domando se e` qui , colui . - Oh santo cielo ! Parlate meglio . Possibile che abbiate ancora addosso tutto quel fuoco , dopo tante cose ! - C' e` , o non c' e` ? - Non c' e` , via . Ma , e la peste , figliuolo , la peste ! Chi e` che vada in giro , in questi tempi ? - Se non ci fosse altro che la peste in questo mondo ... dico per me : l' ho avuta , e son franco . - Ma dunque ! ma dunque ! non sono avvisi questi ? Quando se n' e` scampata una di questa sorte , mi pare che si dovrebbe ringraziare il cielo , e ... - Lo ringrazio bene . - E non andarne a cercar dell' altre , dico . Fate a modo mio ... - L' ha avuta anche lei , signor curato , se non m' inganno . - Se l' ho avuta ! Perfida e infame e` stata : son qui per miracolo : basta dire che m' ha conciato in questa maniera che vedete . Ora avevo proprio bisogno d' un po' di quiete , per rimettermi in tono : via , cominciavo a stare un po' meglio ... In nome del cielo , cosa venite a far qui ? Tornate ... - Sempre l' ha con questo tornare , lei . Per tornare , tanto n' avevo a non movermi . Dice : cosa venite ? cosa venite ? Oh bella ! vengo , anch' io , a casa mia . - Casa vostra ... - Mi dica ; ne son morti molti qui ? ... - Eh eh ! - esclamo` don Abbondio ; e , cominciando da Perpetua , nomino` una filastrocca di persone e di famiglie intere . Renzo s' aspettava pur troppo qualcosa di simile ; ma al sentir tanti nomi di persone che conosceva , d' amici , di parenti , stava addolorato , col capo basso , esclamando ogni momento : - poverino ! poverina ! poverini ! - Vedete ! - continuo` don Abbondio : - e non e` finita . Se quelli che restano non metton giudizio questa volta , e scacciar tutti i grilli dalla testa , non c' e` piu` altro che la fine del mondo . - Non dubiti ; che gia` non fo conto di fermarmi qui . - Ah ! sia ringraziato il cielo , che la v' e` entrata ! E , gia` s' intende , fate ben conto di ritornar sul bergamasco . - Di questo non si prenda pensiero . - Che ! non vorreste gia` farmi qualche sproposito peggio di questo ? - Lei non ci pensi , dico ; tocca a me : non son piu` bambino : ho l' uso della ragione . Spero che , a buon conto , non dira` a nessuno d' avermi visto . sacerdote ; sono una sua pecora : non mi vorra` tradire . - Ho inteso , - disse don Abbondio , sospirando stizzosamente : - ho inteso . Volete rovinarvi voi , e rovinarmi me . Non vi basta di quelle che avete passate voi ; non vi basta di quelle che ho passate io . Ho inteso , ho inteso - . E , continuando a borbottar tra i denti quest' ultime parole , riprese per la sua strada . Renzo rimase li` tristo e scontento , a pensar dove anderebbe a fermarsi . In quella enumerazion di morti fattagli da don Abbondio , c' era una famiglia di contadini portata via tutta dal contagio , salvo un giovinotto , dell' eta` di Renzo a un di presso , e suo compagno fin da piccino ; la casa era pochi passi fuori del paese . Penso` d' andar li` . E andando , passo` davanti alla sua vigna ; e gia` dal di fuori pote' subito argomentare in che stato la fosse . Una vetticciola , una fronda d' albero di quelli che ci aveva lasciati , non si vedeva passare il muro ; se qualcosa si vedeva , era tutta roba venuta in sua assenza . S' affaccio` all' apertura - del cancello non c' eran piu` neppure i gangheri - ; diede un' occhiata in giro : povera vigna ! Per due inverni di seguito , la gente del paese era andata a far legna - nel luogo di quel poverino - , come dicevano . Viti , gelsi , frutti d' ogni sorte , tutto era stato strappato alla peggio , o tagliato al piede . Si vedevano pero` ancora i vestigi dell' antica coltura : giovani tralci , in righe spezzate , ma che pure segnavano la traccia de' filari desolati ; qua e la` , rimessiticci o getti di gelsi , di fichi , di peschi , di ciliegi , di susini ; ma anche questo si vedeva sparso , soffogato , in mezzo a una nuova , varia e fitta generazione , nata e cresciuta senza l' aiuto della man dell' uomo . Era una marmaglia d' ortiche , di felci , di logli , di gramigne , di farinelli , d' avene salvatiche , d' amaranti verdi , di radicchielle , d' acetoselle , di panicastrelle e d' altrettali piante ; di quelle , voglio dire , di cui il contadino d' ogni paese ha fatto una gran classe a modo suo , denominandole erbacce , o qualcosa di simile . Era un guazzabuglio di steli , che facevano a soverchiarsi l' uno con l' altro nell' aria , o a passarsi avanti , strisciando sul terreno , a rubarsi in somma il posto per ogni verso ; una confusione di foglie , di fiori , di frutti , di cento colori , di cento forme , di cento grandezze : spighette , pannocchiette , ciocche , mazzetti , capolini bianchi , rossi , gialli , azzurri . Tra questa marmaglia di piante ce n' era alcune di piu` rilevate e vistose , non pero` migliori , almeno la piu` parte : l' uva turca , piu` alta di tutte , co' suoi rami allargati , rosseggianti , co' suoi pomposi foglioni verdecupi , alcuni gia` orlati di porpora , co' suoi grappoli ripiegati , guarniti di bacche paonazze al basso , piu` su di porporine , poi di verdi , e in cima di fiorellini biancastri ; il tasso barbasso , con le sue gran foglie lanose a terra , e lo stelo diritto all' aria , e le lunghe spighe sparse e come stellate di vivi fiori gialli : cardi , ispidi ne' rami , nelle foglie , ne' calici , donde uscivano ciuffetti di fiori bianchi o porporini , ovvero si staccavano , portati via dal vento , pennacchioli argentei e leggieri . Qui una quantita` di vilucchioni arrampicati e avvoltati a' nuovi rampolli d' un gelso , gli avevan tutti ricoperti delle lor foglie ciondoloni , e spenzolavano dalla cima di quelli le lor campanelle candide e molli : la` una zucca salvatica , co' suoi chicchi vermigli , s' era avviticchiata ai nuovi tralci d' una vite ; la quale , cercato invano un piu` saldo sostegno , aveva attaccati a vicenda i suoi viticci a quella ; e , mescolando i loro deboli steli e le loro foglie poco diverse , si tiravan giu` , pure a vicenda , come accade spesso ai deboli che si prendon l' uno con l' altro per appoggio . Il rovo era per tutto ; andava da una pianta all' altra , saliva , scendeva , ripiegava i rami o gli stendeva , secondo gli riuscisse ; e , attraversato davanti al limitare stesso , pareva che fosse li` per contrastare il passo , anche al padrone . Ma questo non si curava d' entrare in una tal vigna ; e forse non istette tanto a guardarla , quanto noi a farne questo po' di schizzo . Tiro` di lungo : poco lontano c' era la sua casa ; attraverso` l' orto , camminando fino a mezza gamba tra l' erbacce di cui era popolato , coperto , come la vigna . Mise piede sulla soglia d' una delle due stanze che c' era a terreno : al rumore de' suoi passi , al suo affacciarsi , uno scompigli`o , uno scappare incrocicchiato di topacci , un cacciarsi dentro il sudiciume che copriva tutto il pavimento : era ancora il letto de' lanzichenecchi . Diede un' occhiata alle pareti : scrostate , imbrattate , affumicate . Alzo` gli occhi al palco : un parato di ragnateli . Non c' era altro . Se n' ando` anche di la` , mettendosi le mani ne' capelli ; torno` indietro , rifacendo il sentiero che aveva aperto lui , un momento prima ; dopo pochi passi , prese un' altra straducola a mancina , che metteva ne' campi ; e senza veder ne' sentire anima vivente , arrivo` vicino alla casetta dove aveva pensato di fermarsi . Gia` principiava a farsi buio . L' amico era sull' uscio , a sedere sur un panchetto di legno , con le braccia incrociate , con gli occhi fissi al cielo , come un uomo sbalordito dalle disgrazie , e insalvatichito dalla solitudine . Sentendo un calpesti`o , si volto` a guardar chi fosse , e , a quel che gli parve di vedere cosi` al barlume , tra i rami e le fronde , disse , ad alta voce , rizzandosi e alzando le mani : - non ci son che io ? non ne ho fatto abbastanza ieri ? Lasciatemi un po' stare , che sara` anche questa un' opera di misericordia . Renzo , non sapendo cosa volesse dir questo , gli rispose chiamandolo per nome . - Renzo ... ! - disse quello , esclamando insieme e interrogando . - Proprio , - disse Renzo ; e si corsero incontro . - Sei proprio tu ! - disse l' amico , quando furon vicini : - oh che gusto ho di vederti ! Chi l' avrebbe pensato ? T' avevo preso per Paolin de' morti , che vien sempre a tormentarmi , perche' vada a sotterrare . Sai che son rimasto solo ? solo ! solo , come un romito ! - Lo so pur troppo , - disse Renzo . E cosi` , barattando e mescolando in fretta saluti , domande e risposte , entrarono insieme nella casuccia . E li` , senza sospendere i discorsi , l' amico si mise in faccende per fare un po' d' onore a Renzo , come si poteva cosi` all' improvviso e in quel tempo . Mise l' acqua al fuoco , e comincio` a far la polenta ; ma cede' poi il matterello a Renzo , perche' la dimenasse ; e se n' ando` dicendo : - son rimasto solo ; ma ! son rimasto solo ! Torno` con un piccol secchio di latte , con un po' di carne secca , con un paio di raveggioli , con fichi e pesche ; e posato il tutto , scodellata la polenta sulla tafferi`a , si misero insieme a tavola , ringraziandosi scambievolmente , l' uno della visita , l' altro del ricevimento . E , dopo un' assenza di forse due anni , si trovarono a un tratto molto piu` amici di quello che avesser mai saputo d' essere nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno ; perche' all' uno e all' altro , dice qui il manoscritto , eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che balsamo sia all' animo la benevolenza ; tanto quella che si sente , quanto quella che si trova negli altri . Certo , nessuno poteva tenere presso di Renzo il luogo d' Agnese , ne' consolarlo della di lei assenza , non solo per quell' antica e speciale affezione , ma anche perche' , tra le cose che a lui premeva di decifrare , ce n' era una di cui essa sola aveva la chiave . Stette un momento tra due , se dovesse continuare il suo viaggio , o andar prima in cerca d' Agnese , giacche' n' era cosi` poco lontano ; ma , considerato che della salute di Lucia , Agnese non ne saprebbe nulla , resto` nel primo proposito d' andare addirittura a levarsi questo dubbio , a aver la sua sentenza , e di portar poi lui le nuove alla madre . Pero` , anche dall' amico seppe molte cose che ignorava , e di molte venne in chiaro che non sapeva bene , sui casi di Lucia , e sulle persecuzioni che gli avevan fatte a lui , e come don Rodrigo se n' era andato con la coda tra le gambe , e non s' era piu` veduto da quelle parti ; insomma su tutto quell' intreccio di cose . Seppe anche - e non era per Renzo cognizione di poca importanza - come fosse proprio il casato di don Ferrante : che' Agnese gliel aveva bensi` fatto scrivere dal suo segretario ; ma sa il cielo com' era stato scritto ; e l' interprete bergamasco , nel leggergli la lettera , n' aveva fatta una parola tale , che , se Renzo fosse andato con essa a cercar ricapito di quella casa in Milano , probabilmente non avrebbe trovato persona che indovinasse di chi voleva parlare . Eppure quello era l' unico filo che avesse , per andar in cerca di Lucia . In quanto alla giustizia , pote' confermarsi sempre piu` ch' era un pericolo abbastanza lontano , per non darsene gran pensiero : il signor podesta` era morto di peste : chi sa quando se ne manderebbe un altro ; anche la sbirraglia se n' era andata la piu` parte ; quelli che rimanevano , avevan tutt' altro da pensare che alle cose vecchie . Racconto` anche lui all' amico le sue vicende , e n' ebbe in contraccambio cento storie , del passaggio dell' esercito , della peste , d' untori , di prodigi . - Son cose brutte , - disse l' amico , accompagnando Renzo in una camera che il contagio aveva resa disabitata ; - cose che non si sarebbe mai creduto di vedere ; cose da levarvi l' allegria per tutta la vita ; ma pero` , a parlarne tra amici , e` un sollievo . Allo spuntar del giorno , eran tutt' e due in cucina ; Renzo in arnese da viaggio , con la sua cintura nascosta sotto il farsetto , e il coltellaccio nel taschino de' calzoni : il fagottino , per andar piu` lesto , lo lascio` in deposito presso all' ospite . - Se la mi va bene , - gli disse , - se la trovo in vita , se ... basta ... ripasso di qui ; corro a Pasturo , a dar la buona nuova a quella povera Agnese , e poi , e poi ... Ma se , per disgrazia , per disgrazia che Dio non voglia ... allora , non so quel che faro` , non so dov' andero` : certo , da queste parti non mi vedete piu` - . E cosi` parlando , ritto sulla soglia dell' uscio , con la testa per aria , guardava con un misto di tenerezza e d' accoramento , l' aurora del suo paese che non aveva piu` veduta da tanto tempo . L' amico gli disse , come s' usa , di sperar bene ; volle che prendesse con se' qualcosa da mangiare ; l' accompagno` per un pezzetto di strada , e lo lascio` con nuovi augu`ri . Renzo , s' incammino` con la sua pace , bastandogli d' arrivar vicino a Milano in quel giorno , per entrarci il seguente , di buon' ora , e cominciar subito la sua ricerca . Il viaggio fu senza accidenti e senza nulla che potesse distrar Renzo da' suoi pensieri , fuorche' le solite miserie e malinconie . Come aveva fatto il giorno avanti , si fermo` a suo tempo , in un boschetto a mangiare un boccone , e a riposarsi . Passando per Monza , davanti a una bottega aperta , dove c' era de' pani in mostra , ne chiese due , per non rimanere sprovvisto , in ogni caso . Il fornaio , gl' intimo` di non entrare , e gli porse sur una piccola pala una scodelletta , con dentro acqua e aceto , dicendogli che buttasse li` i danari ; e fatto questo , con certe molle , gli porse , l' uno dopo l' altro , i due pani , che Renzo si mise uno per tasca . Verso sera , arriva a Greco , senza pero` saperne il nome ; ma , tra un po' di memoria de' luoghi , che gli era rimasta dell' altro viaggio , e il calcolo del cammino fatto da Monza in poi , congetturando che doveva esser poco lontano dalla citta` , usci` dalla strada maestra , per andar ne' campi in cerca di qualche cascinotto , e li` passar la notte ; che' con osterie non si voleva impicciare . Trovo` meglio di quel che cercava : vide un' apertura in una siepe che cingeva il cortile d' una cascina ; entro` a buon conto . Non c' era nessuno : vide da un canto un gran portico , con sotto del fieno ammontato , e a quello appoggiata una scala a mano ; diede un' occhiata in giro , e poi sali` alla ventura ; s' accomodo` per dormire , e infatti s' addormento` subito , per non destarsi che all' alba . Allora , ando` carpon carponi verso l' orlo di quel gran letto ; mise la testa fuori , e non vedendo nessuno , scese di dov' era salito , usci` di dov' era entrato , s' incammino` per viottole , prendendo per sua stella polare il duomo ; e dopo un brevissimo cammino , venne a sbucar sotto le mura di Milano , tra porta Orientale e porta Nuova , e molto vicino a questa . In quanto alla maniera di penetrare in citta` , Renzo aveva sentito , cosi` all' ingrosso , che c' eran ordini severissimi di non lasciar entrar nessuno , senza bulletta di sanita` ; ma che in vece ci s' entrava benissimo , chi appena sapesse un po' aiutarsi e cogliere il momento . Era infatti cosi` ; e lasciando anche da parte le cause generali , per cui in que' tempi ogni ordine era poco eseguito ; lasciando da parte le speciali , che rendevano cosi` malagevole la rigorosa esecuzione di questo ; Milano si trovava ormai in tale stato , da non veder cosa giovasse guardarlo , e da cosa ; e chiunque ci venisse , poteva parer piuttosto noncurante della propria salute , che pericoloso a quella de' cittadini . Su queste notizie , il disegno di Renzo era di tentare d' entrar dalla prima porta a cui si fosse abbattuto ; se ci fosse qualche intoppo , riprender le mura di fuori , finche' ne trovasse un' altra di piu` facile accesso . E sa il cielo quante porte s' immaginava che Milano dovesse avere . Arrivato dunque sotto le mura , si fermo` a guardar d' intorno , come fa chi , non sapendo da che parte gli convenga di prendere , par che n' aspetti , e ne chieda qualche indizio da ogni cosa . Ma , a destra e a sinistra , non vedeva che due pezzi d' una strada storta ; dirimpetto , un tratto di mura ; da nessuna parte , nessun segno d' uomini viventi : se non che , da un certo punto del terrapieno , s' alzava una colonna d' un fumo oscuro e denso , che salendo s' allargava e s' avvolgeva in ampi globi , perdendosi poi nell' aria immobile e bigia . Eran vestiti , letti e altre masserizie infette che si bruciavano : e di tali triste fiammate se ne faceva di continuo , non li` soltanto , ma in varie parti delle mura . Il tempo era chiuso , l' aria pesante , il cielo velato per tutto da una nuvola o da un nebbione uguale , inerte , che pareva negare il sole , senza prometter la pioggia ; la campagna d' intorno , parte incolta , e tutta arida ; ogni verzura scolorita , e neppure una gocciola di rugiada sulle foglie passe e cascanti . Per di piu` , quella solitudine , quel silenzio , cosi` vicino a una gran citta` , aggiungevano una nuova costernazione all' inquietudine di Renzo , e rendevan piu` tetri tutti i suoi pensieri . Stato li` alquanto , prese la diritta , alla ventura , andando , senza saperlo , verso porta Nuova , della quale , quantunque vicina , non poteva accorgersi , a cagione d' un baluardo , dietro cui era allora nascosta . Dopo pochi passi , principio` a sentire un tintinni`o di campanelli , che cessava e ricominciava ogni tanto , e poi qualche voce d' uomo . Ando` avanti e , passato il canto del baluardo , vide per la prima cosa , un casotto di legno , e sull' uscio , una guardia appoggiata al moschetto , con una cert' aria stracca e trascurata : dietro c' era uno stecconato , e dietro quello , la porta , cioe` due alacce di muro , con una tettoia sopra , per riparare i battenti ; i quali erano spalancati , come pure il cancello dello stecconato . Pero` , davanti appunto all' apertura , c' era in terra un tristo impedimento : una barella , sulla quale due monatti accomodavano un poverino , per portarlo via . Era il capo de' gabellieri , a cui , poco prima , s' era scoperta la peste . Renzo si fermo` , aspettando la fine : partito il convoglio , e non venendo nessuno a richiudere il cancello , gli parve tempo , e ci s' avvio` in fretta ; ma la guardia , con una manieraccia , gli grido` : - ola` ! - Renzo si fermo` di nuovo su due piedi , e , datogli d' occhio , tiro` fuori un mezzo ducatone , e glielo fece vedere . Colui , o che avesse gia` avuta la peste , o che la temesse meno di quel che amava i mezzi ducatoni , accenno` a Renzo che glielo buttasse ; e vistoselo volar subito a' piedi , susurro` : - va' innanzi presto - . Renzo non se lo fece dir due volte ; passo` lo stecconato , passo` la porta , ando` avanti , senza che nessuno s' accorgesse di lui , o gli badasse ; se non che , quando ebbe fatti forse quaranta passi , senti` un altro - ola` - che un gabelliere gli gridava dietro . Questa volta , fece le viste di non sentire , e , senza voltarsi nemmeno , allungo` il passo . - Ola` ! - grido` di nuovo il gabelliere , con una voce pero` che indicava piu` impazienza che risoluzione di farsi ubbidire ; e non essendo ubbidito , alzo` le spalle , e torno` nella sua casaccia , come persona a cui premesse piu` di non accostarsi troppo ai passeggieri , che d' informarsi de' fatti loro . La strada che Renzo aveva presa , andava allora , come adesso , diritta fino al canale detto il Naviglio : i lati erano siepi o muri d' orti , chiese e conventi , e poche case . In cima a questa strada , e nel mezzo di quella che costeggia il canale , c' era una colonna , con una croce detta la croce di sant' Eusebio . E per quanto Renzo guardasse innanzi , non vedeva altro che quella croce . Arrivato al crocicchio che divide la strada circa alla meta` , e guardando dalle due parti , vide a dritta , in quella strada che si chiama lo stradone di santa Teresa , un cittadino che veniva appunto verso di lui . Un cristiano , finalmente ! disse tra se' ; e si volto` subito da quella parte , pensando di farsi insegnar la strada da lui . Questo pure aveva visto il forestiero che s' avanzava ; e andava squadrandolo da lontano , con uno sguardo sospettoso ; e tanto piu` , quando s' accorse che , in vece d' andarsene per i fatti suoi , gli veniva incontro . Renzo , quando fu poco distante , si levo` il cappello , da quel montanaro rispettoso che era ; e tenendolo con la sinistra , mise l' altra mano nel cocuzzolo , e ando` piu` direttamente verso lo sconosciuto . Ma questo , stralunando gli occhi affatto , fece un passo addietro , alzo` un noderoso bastone , e voltata la punta , ch' era di ferro , alla vita di Renzo , grido` : - via ! via ! via ! - Oh oh ! - grido` il giovine anche lui ; rimise il cappello in testa , e , avendo tutt' altra voglia , come diceva poi , quando raccontava la cosa , che di metter su lite in quel momento , volto` le spalle a quello stravagante , e continuo` la sua strada , o , per meglio dire , quella in cui si trovava avviato . L' altro tiro` avanti anche lui per la sua , tutto fremente , e voltandosi , ogni momento , indietro . E arrivato a casa , racconto` che gli s' era accostato un untore , con un' aria umile , mansueta , con un viso d' infame impostore , con lo scatolino dell' unto , o l' involtino della polvere - non era ben certo qual de' due - in mano , nel cocuzzolo del cappello , per fargli il tiro , se lui non l' avesse saputo tener lontano . - Se mi s' accostava un passo di piu` , - soggiunse , - l' infilavo addirittura , prima che avesse tempo d' accomodarmi me , il birbone . La disgrazia fu ch' eravamo in un luogo cosi` solitario , che' se era in mezzo Milano , chiamavo gente , e mi facevo aiutare a acchiapparlo . Sicuro che gli si trovava quella scellerata porcheria nel cappello . Ma li` da solo a solo , mi son dovuto contentare di fargli paura , senza risicare di cercarmi un malanno ; perche' un po' di polvere e` subito buttata ; e coloro hanno una destrezza particolare ; e poi hanno il diavolo dalla loro . Ora sara` in giro per Milano : chi sa che strage fa ! - E fin che visse , che fu per molt' anni , ogni volta che si parlasse d' untori , ripeteva la sua storia , e soggiungeva : - quelli che sostengono ancora che non era vero , non lo vengano a dire a me ; perche' le cose bisogna averle viste . Renzo , lontano dall' immaginarsi come l' avesse scampata bella , e agitato piu` dalla rabbia che dalla paura , pensava , camminando , a quell' accoglienza , e indovinava bene a un di presso cio` che lo sconosciuto aveva pensato di lui ; ma la cosa gli pareva cosi` irragionevole , che concluse tra se' che colui doveva essere un qualche mezzo matto . La principia male , - pensava pero` : - par che ci sia un pianeta per me , in questo Milano . Per entrare , tutto mi va a seconda ; e poi , quando ci son dentro , trovo i dispiaceri li` apparecchiati . Basta ... coll' aiuto di Dio ... se trovo ... se ci riesco a trovare ... eh ! tutto sara` stato niente . Arrivato al ponte , volto` , senza esitare , a sinistra , nella strada di san Marco , parendogli , a ragione , che dovesse condurre verso l' interno della citta` . E andando avanti , guardava in qua e in la` , per veder se poteva scoprire qualche creatura umana ; ma non ne vide altra che uno sformato cadavere nel piccol fosso che corre tra quelle poche case - che allora erano anche meno - , e un pezzo della strada . Passato quel pezzo , senti` gridare : - o quell' uomo ! - e guardando da quella parte , vide poco lontano , a un terrazzino d' una casuccia isolata , una povera donna , con una nidiata di bambini intorno ; la quale , seguitandolo a chiamare , gli fece cenno anche con la mano . Ci ando` di corsa ; e quando fu vicino , - o quel giovine , - disse quella donna : - per i vostri poveri morti , fate la carita` d' andare a avvertire il commissario che siamo qui dimenticati . Ci hanno chiusi in casa come sospetti , perche' il mio povero marito e` morto ; ci hanno inchiodato l' uscio , come vedete ; e da ier mattina , nessuno e` venuto a portarci da mangiare . In tante ore che siam qui , non m' e` mai capitato un cristiano che me la facesse questa carita` : e questi poveri innocenti moion di fame . - Di fame ! - esclamo` Renzo ; e , cacciate le mani nelle tasche , - ecco , ecco , - disse , tirando fuori i due pani : - calatemi giu` qualcosa da metterli dentro . - Dio ve ne renda merito ; aspettate un momento , - disse quella donna ; e ando` a cercare un paniere , e una fune da calarlo , come fece . A Renzo intanto gli vennero in mente que' pani che aveva trovati vicino alla croce , nell' altra sua entrata in Milano , e pensava : ecco : e` una restituzione , e forse meglio che se gli avessi restituiti al proprio padrone : perche' qui e` veramente un' opera di misericordia . In quanto al commissario che dite , la mia donna , - disse poi , mettendo i pani nel paniere , - io non vi posso servire in nulla ; perche' , per dirvi la verita` , son forestiero , e non son niente pratico di questo paese . Pero` , se incontro qualche uomo un po' domestico e umano , da potergli parlare , lo diro` a lui . La donna lo prego` che facesse cosi` , e gli disse il nome della strada , onde lui sapesse indicarla . - Anche voi , - riprese Renzo , - credo che potrete farmi un piacere , una vera carita` , senza vostro incomodo . Una casa di cavalieri , di gran signoroni , qui di Milano , casa *** sapreste insegnarmi dove sia ? - So che la c' e` questa casa , - rispose la donna : - ma dove sia , non lo so davvero . Andando avanti di qua , qualcheduno che ve la insegni , lo troverete . E ricordatevi di dirgli anche di noi . - Non dubitate , - disse Renzo , e ando` avanti . A ogni passo , sentiva crescere e avvicinarsi un rumore che gia` aveva cominciato a sentire mentre era li` fermo a discorrere : un rumor di ruote e di cavalli , con un tintinni`o di carnpanelli , e ogni tanto un chioccar di fruste , con un accompagnamento d' urli . Guardava innanzi , ma non vedeva nulla . Arrivato allo sbocco di quella strada , scoprendosegli davanti la piazza di san Marco , la prima cosa che gli diede nell' occhio , furon due travi ritte , con una corda , e con certe carrucole ; e non tardo` a riconoscere - ch' era cosa famigliare in quel tempo - l' abbominevole macchina della tortura . Era rizzata in quel luogo , e non in quello soltanto , ma in tutte le piazze e nelle strade piu` spaziose , affinche' i deputati d' ogni quartiere , muniti a questo d' ogni facolta` piu` arbitraria , potessero farci applicare immediatamente chiunque paresse loro meritevole di pena : o sequestrati che uscissero di casa , o subalterni che non facessero il loro dovere , o chiunque altro . Era uno di que' rimedi eccessivi e inefficaci de' quali , a quel tempo , e in que' momenti specialmente , si faceva tanto scialacqui`o . Ora , mentre Renzo guarda quello strumento , pensando perche' possa essere alzato in quel luogo , sente avvicinarsi sempre piu` il rumore , e vede spuntar dalla cantonata della chiesa un uomo che scoteva un campanello : era un apparitore ; e dietro a lui due cavalli che , allungando il collo , e puntando le zampe , venivano avanti a fatica ; e strascinato da quelli , un carro di morti , e dopo quello un altro , e poi un altro e un altro ; e di qua e di la` , monatti alle costole de' cavalli , spingendoli , a frustate , a punzoni , a bestemmie . Eran que' cadaveri , la piu` parte ignudi , alcuni mal involtati in qualche cencio , ammonticchiati , intrecciati insieme , come un gruppo di serpi che lentamente si svolgano al tepore della primavera ; che' , a ogni intoppo , a ogni scossa , si vedevan que' mucchi funesti tremolare e scompaginarsi bruttamente , e ciondolar teste , e chiome verginali arrovesciarsi , e braccia svincolarsi , e batter sulle rote , mostrando all' occhio gia` inorridito come un tale spettacolo poteva divenire piu` doloroso e piu` sconcio . Il giovine s' era fermato sulla cantonata della piazza , vicino alla sbarra del canale , e pregava intanto per que' morti sconosciuti . Un atroce pensiero gli baleno` in mente : forse la` , la` insieme , la` sotto ... Oh , Signore ! fate che non sia vero ! fate ch' io non ci pensi ! Passato il convoglio funebre , Renzo si mosse , attraverso` la piazza , prendendo lungo il canale a mancina , senz' altra ragione della scelta , se non che il convoglio era andato dall' altra parte . Fatti que' quattro passi tra il fianco della chiesa e il canale , vide a destra il ponte Marcellino ; prese di li` , e riusci` in Borgo Nuovo . E guardando innanzi , sempre con quella mira di trovar qualcheduno da farsi insegnar la strada , vide in fondo a quella un . prete in farsetto , con un bastoncino in mano , ritto vicino a un uscio socchiuso , col capo chinato , e l' orecchio allo spiraglio ; e poco dopo lo vide alzar la mano e benedire . Congetturo` quello ch' era di fatto , cioe` che finisse di confessar qualcheduno ; e disse tra se' : questo e` l' uomo che fa per me . Se un prete , in funzion di prete , non ha un po' di carita` , un po' d' amore e di buona grazia , bisogna dire che non ce ne sia piu` in questo mondo . Intanto il prete , staccatosi dall' uscio , veniva dalla parte di Renzo , tenendosi , con gran riguardo , nel mezzo della strada . Renzo , quando gli fu vicino , si levo` il cappello , e gli accenno` che desiderava parlargli , fermandosi nello stesso tempo , in maniera da fargli intendere che non si sarebbe accostato di piu` . Quello pure si fermo` , in atto di stare a sentire , puntando pero` in terra il suo bastoncino davanti a se' , come per farsene un baluardo . Renzo espose la sua domanda , alla quale il prete soddisfece , non solo con dirgli il nome della strada dove la casa era situata , ma dandogli anche , come vide che il poverino n' aveva bisogno , un po' d' itinerario ; indicandogli , cioe` , a forza di diritte e di mancine , di chiese e di croci , quell' altre sei o otto strade che aveva da passare per arrivarci . - Dio la mantenga sano , in questi tempi , e sempre , - disse Renzo : e mentre quello si moveva per andarsene , - un' altra carita` , - soggiunse ; e gli disse della povera donna dimenticata . Il buon prete ringrazio` lui d' avergli dato occasione di fare una carita` cosi` necessaria ; e , dicendo che andava ad avvertire chi bisognava , tiro` avanti . Renzo si mosse anche lui , e , camminando , cercava di fare a se stesso una ripetizione dell' itinerario , per non esser da capo a dover domandare a ogni cantonata . Ma non potreste immaginarvi come quell' operazione gli riuscisse penosa , e non tanto per la difficolta` della cosa in se' , quanto per un nuovo turbamento che gli era nato nell' animo . Quel nome della strada , quella traccia del cammino l' avevan messo cosi` sottosopra . Era l' indizio che aveva desiderato e domandato , e del quale non poteva far di meno ; ne' gli era stato detto nient' altro , da che potesse ricavare nessun augurio sinistro ; ma che volete ? quell' idea un po' piu` distinta d' un termine vicino , dove uscirebbe d' una grand' incertezza , dove potrebbe sentirsi dire : e` viva , o sentirsi dire : e` morta ; quell' idea l' aveva cosi` colpito che , in quel momento , gli sarebbe piaciuto piu` di trovarsi ancora ai buio di tutto , d' essere al principio del viaggio , di cui ormai toccava la fine . Raccolse pero` le sue forze , e disse a se stesso : ehi ! se principiamo ora a fare il ragazzo , com' andera` ? Cosi` rinfrancato alla meglio , seguito` la sua strada , inoltrandosi nella citta` . Quale citta` ! e cos' era mai , al paragone , quello ch' era stata l' anno avanti , per cagion della fame ! Renzo s' abbatteva appunto a passare per una delle parti piu` squallide e piu` desolate : quella crociata di strade che si chiamava il carrobio di porta Nuova . - C' era allora una croce nel mezzo , e , dirimpetto ad essa , accanto a dove ora e` san Francesco di Paola , una vecchia chiesa col titolo di sant' Anastasia - . Tanta era stata in quel vicinato la furia del contagio , e il fetor de' cadaveri lasciati li` che i pochi rimasti vivi erano stati costretti a sgomberare : sicche' , alla mestizia che dava al passeggiero quell' aspetto di solitudine e d' abbandono , s' aggiungeva l' orrore e lo schifo delle tracce e degli avanzi della recente abitazione . Renzo affretto` il passo , facendosi coraggio col pensare che la meta non doveva essere cosi` vicina , e sperando che , prima d' arrivarci , troverebbe mutata , almeno in parte , la scena ; e infatti , di li` a non molto , riusci` in un luogo che poteva pur dirsi citta` di viventi ; ma quale citta` ancora , e quali viventi ! Serrati , per sospetto e per terrore , tutti gli usci di strada , salvo quelli che fossero spalancati per esser le case disabitate , o invase ; altri inchiodati e sigillati , per esser nelle case morta o ammalata gente di peste ; altri segnati d' una croce fatta col carbone , per indizio ai monatti , che c' eran de' morti da portar via : il tutto piu` alla ventura che altro , secondo che si fosse trovato piuttosto qua che la` un qualche commissario della Sanita` o altro impiegato , che avesse voluto eseguir gli ordini , o fare un' angheria . Per tutto cenci e , piu` ributtanti de' cenci , fasce marciose , strame ammorbato , o lenzoli buttati dalle finestre ; talvolta corpi , o di persone morte all' improvviso , nella strada , e lasciati li` fin che passasse un carro da portarli via , o cascati da' carri medesimi , o buttati anch' essi dalle finestre : tanto l' insistere e l' imperversar del disastro aveva insalvatichiti gli animi , e fatto dimenticare ogni cura di pieta` , ogni , riguardo sociale ! Cessato per tutto ogni rumor di botteghe , ogni strepito di carrozze , ogni grido di venditori , ogni chiacchieri`o di passeggieri , era ben raro che quel silenzio di morte fosse rotto da altro che da rumor di carri funebri , da lamenti di poveri , da rammarichi`o d' infermi , da urli di frenetici , da grida di monatti . All' alba , a mezzogiorno , a sera , una campana del duomo dava il segno di recitar certe preci assegnate dall' arcivescovo : a quel tocco rispondevan le campane dell' altre chiese ; e allora avreste veduto persone affacciarsi alle finestre , a pregare in comune ; avreste sentito un bisbiglio di voci e di gemiti , che spirava una tristezza mista pure di qualche conforto . Morti a quell' ora forse i due terzi de' cittadini , andati via o ammalati una buona parte del resto , ridotto quasi a nulla il concorso della gente di fuori , de' pochi che andavan per le strade , non se ne sarebbe per avventura , in un lungo giro , incontrato uno solo in cui non si vedesse qualcosa di strano , e che dava indizio d' una funesta mutazione di cose . Si vedevano gli uomini piu` qualificati , senza cappa ne' mantello , parte allora essenzialissima del vestiario civile ; senza sottana i preti , e anche de' religiosi in farsetto ; dismessa in somma ogni sorte di vestito che potesse con gli svolazzi toccar qualche cosa , o dare - cio` che si temeva piu` di tutto il resto - agio agli untori . E fuor di questa cura d' andar succinti e ristretti il piu` che fosse possibile , negletta e trasandata ogni persona ; lunghe le barbe di quelli che usavan portarle , cresciute a quelli che prima costumavan di raderle ; lunghe pure e arruffate le capigliature , non solo per quella trascuranza che nasce da un invecchiato abbattimento , ma per esser divenuti sospetti i barbieri , da che era stato preso e condannato , come untor famoso , uno di loro , Giangiacomo Mora : nome che , per un pezzo , conservo` una celebrita` municipale d' infamia , e ne meriterebbe una ben piu` diffusa e perenne di pieta` . I piu` tenevano da una mano un bastone , alcuni anche una pistola , per avvertimento minaccioso a chi avesse voluto avvicinarsi troppo ; dall' altra pasticche odorose , o palle di metallo o di legno traforate , con dentro spugne inzuppate d' aceti medicati ; e se le andavano ogni tanto mettendo al naso , o ce le tenevano di continuo . Portavano alcuni attaccata al collo una boccetta con dentro un po' d' argento vivo , persuasi che avesse la virtu` d' assorbire e di ritenere ogni esalazione pestilenziale ; e avevan poi cura di rinnovarlo ogni tanti giorni . I gentiluomini , non solo uscivano senza il solito seguito , ma si vedevano , con una sporta in braccio , andare a comprar le cose necessarie al vitto . Gli amici , quando pur due s' incontrassero per la strada , si salutavan da lontano , con cenni taciti e frettolosi . Ognuno , camminando , aveva molto da fare , per iscansare gli schifosi e mortiferi inciampi di cui il terreno era sparso e , in qualche luogo , anche affatto ingombro : ognuno cercava di stare in mezzo alla strada , per timore d' altro sudiciume , o d' altro piu` funesto peso che potesse venir giu` dalle finestre ; per timore delle polveri venefiche che si diceva esser spesso buttate da quelle su' passeggieri ; per timore delle muraglie , che potevan esser unte . Cosi` l' ignoranza , coraggiosa e guardinga alla rovescia , aggiungeva ora angustie all' angustie , e dava falsi terrori , in compenso de' ragionevoli e salutari che aveva levati da principio . Tal era cio` che di meno deforme e di men compassionevole si faceva vedere intorno , i sani , gli agiati : che' , dopo tante immagini di miseria , e pensando a quella ancor piu` grave , per mezzo alla quale dovrem condurre il lettore , non ci fermeremo ora a dir qual fosse lo spettacolo degli appestati che si strascicavano o giacevano per le strade , de' poveri , de' fanciulli , delle donne . Era tale , che il riguardante poteva trovar quasi un disperato conforto in cio` che ai lontani e ai posteri fa la piu` forte e dolorosa impressione ; nel pensare , dico , nel vedere quanto que' viventi fossero ridotti a pochi . In mezzo a questa desolazione aveva Renzo fatto gia` una buona parte del suo cammino , quando , distante ancor molti passi da una strada in cui doveva voltare , senti` venir da quella un vario frastono , nel quale si faceva distinguere quel solito orribile tintinni`o . Arrivato alla cantonata della strada , ch' era una delle piu` larghe , vide quattro carri fermi nel mezzo ; e come , in un mercato di granaglie , si vede un andare e venire di gente , un caricare e un rovesciar di sacchi , tale era il movimento in quel luogo : monatti ch' entravan nelle case , monatti che n' uscivan con un peso su le spalle , e lo mettevano su l' uno o l' altro carro : alcuni con la divisa rossa , altri senza quel distintivo , molti con uno ancor piu` odioso , pennacchi e fiocchi di vari colori , che quegli sciagurati portavano come per segno d' allegria , in tanto pubblico lutto . Ora da una , ora da un' altra finestra , veniva una voce lugubre : - qua , monatti ! - E con suono ancor piu` sinistro , da quel tristo brulichi`o usciva qualche vociaccia che rispondeva : - ora , ora - . Ovvero eran pigionali che brontolavano , e dicevano di far presto : ai quali i monatti rispondevano con bestemmie . Entrato nella strada , Renzo allungo` il passo , cercando di non guardar quegl' ingombri , se non quanto era necessario per iscansarli ; quando il suo sguardo s' incontro` in un oggetto singolare di pieta` , d' una pieta` che invogliava l' animo a contemplarlo ; di maniera che si fermo` , quasi senza volerlo . Scendeva dalla soglia d' uno di quegli usci , e veniva verso il convoglio , una donna , il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata , ma non trascorsa ; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata , ma non guasta , da una gran passione , e da un languor mortale : quella bellezza molle a un tempo e maestosa , che brilla nel sangue lombardo . La sua andatura era affaticata , ma non cascante ; gli occhi non davan lacrime , ma portavan segno d' averne sparse tante ; c' era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo , che attestava un' anima tutta consapevole e presente a sentirlo . Ma non era il solo suo aspetto che , tra tante miserie , la indicasse cosi` particolarmente alla pieta` , e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori . Portava essa in collo una bambina di forse nov' anni , morta ; ma tutta ben accomodata , co' capelli divisi sulla fronte , con un vestito bianchissimo , come se quelle mani l' avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo , e data per premio . Ne' la teneva a giacere , ma sorretta , a sedere sur un braccio , col petto appoggiato al petto , come se fosse stata viva ; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte , con una certa inanimata gravezza , e il capo posava sull' omero della madre , con un abbandono piu` forte del sonno : della madre , che' , se anche la somiglianza de' volti non n' avesse fatto fede , l' avrebbe detto chiaramente quello de' due ch' esprimeva ancora un sentimento . Un turpe monatto ando` per levarle la bambina dalle braccia , con una specie pero` d' insolito rispetto , con un' esitazione involontaria . Ma quella , tirandosi indietro , senza pero` mostrare sdegno ne' disprezzo , - no ! - disse : - non me la toccate per ora ; devo metterla io su quel carro : prendete - . Cosi` dicendo , apri` una mano , fece vedere una borsa , e la lascio` cadere in quella che il monatto le tese . Poi continuo` : - promettetemi di non levarle un filo d' intorno , ne' di lasciar che altri ardisca di farlo , e di metterla sotto terra cosi` . Il monatto si mise una mano al petto ; e poi , tutto premuroso , e quasi ossequioso , piu` per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato , che per l' inaspettata ricompensa , s' affaccendo` a far un po' di posto sul carro per la morticina . La madre , dato a questa un bacio in fronte , la mise li` come sur un letto , ce l' accomodo` , le stese sopra un panno bianco , e disse l' ultime parole : - addio , Cecilia ! riposa in pace ! Stasera verremo anche noi , per restar sempre insieme . Prega intanto per noi ; ch' io preghero` per te e per gli altri - . Poi voltatasi di nuovo al monatto , - voi , - disse , - passando di qui verso sera , salirete a prendere anche me , e non me sola . Cosi` detto , rientro` in casa , e , un momento dopo , s' affaccio` alla finestra , tenendo in collo un' altra bambina piu` piccola , viva , ma coi segni della morte in volto . Stette a contemplare quelle cosi` indegne esequie della prima , finche' il carro non si mosse , finche' lo pote' vedere ; poi disparve . E che altro pote' fare , se non posar sul letto l' unica che le rimaneva , e mettersele accanto per morire insieme ? come il fiore gia` rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccia , al passar della falce che pareggia tutte l' erbe del prato . - O Signore ! - esclamo` Renzo : - esauditela ! tiratela a voi , lei e la sua creaturina : hanno patito abbastanza ! hanno patito abbastanza ! Riavuto da quella commozione straordinaria , e mentre cerca di tirarsi in mente l' itinerario per trovare se alla prima strada deve voltare , e se a diritta o a mancina , sente anche da questa venire un altro e diverso strepito , un suono confuso di grida imperiose , di fiochi lamenti , un pianger di donne , un mugoli`o di fanciulli . Ando` avanti , con in cuore quella solita trista e oscura aspettativa . Arrivato al crocicchio , vide da una parte una moltitudine confusa che s' avanzava , e si fermo` li` , per lasciarla passare . Erano ammalati che venivan condotti al lazzeretto ; alcuni , spinti a forza , resistevano in vano , in vano gridavano che volevan morire sul loro letto , e rispondevano con inutili imprecazioni alle bestemmie e ai comandi de' monatti che li guidavano ; altri camminavano in silenzio , senza mostrar dolore , ne' alcun altro sentimento , come insensati ; donne co' bambini in collo ; fanciulli spaventati dalle grida , da quegli ordini , da quella compagnia , piu` che dal pensiero confuso della morte , i quali ad alte strida imploravano la madre e le sue braccia fidate , e la casa loro . Ahi ! e forse la madre , che credevano d' aver lasciata addormentata sul suo letto , ci s' era buttata , sorpresa tutt' a un tratto dalla peste ; e stava li` senza sentimento , per esser portata sur un carro al lazzeretto , o alla fossa , se il carro veniva piu` tardi . Forse , o sciagura degna di lacrime ancor piu` amare ! la madre , tutta occupata de' suoi patimenti , aveva dimenticato ogni cosa , anche i figli , e non aveva piu` che un pensiero : di morire in pace . Pure , in tanta confusione , si vedeva ancora qualche esempio di fermezza e di pieta` : padri , madri , fratelli , figli , consorti , che sostenevano i cari loro , e gli accompagnavano con parole di conforto : ne' adulti soltanto , ma ragazzetti , ma fanciulline che guidavano i fratellini piu` teneri , e , con giudizio e con compassione da grandi , raccomandavano loro d' essere ubbidienti , gli assicuravano che s' andava in un luogo dove c' era chi avrebbe cura di loro per farli guarire . In mezzo alla malinconia e alla tenerezza di tali viste , una cosa toccava piu` sul vivo , e teneva in agitazione il nostro viaggiatore . La casa doveva esser li` vicina , e chi sa se tra quella gente ... Ma passata tutta la comitiva , e cessato quel dubbio , si volto` a un monatto che veniva dietro , e gli domando` della strada e della casa di don Ferrante . - In malora , tanghero , - fu la risposta che n' ebbe . Ne' si curo` di dare a colui quella che si meritava ; ma , visto , a due passi , un commissario che veniva in coda al convoglio , e aveva un viso un po' piu` di cristiano , fece a lui la stessa domanda . Questo , accennando con un bastone la parte donde veniva , disse : - la prima strada a diritta , l' ultima casa grande a sinistra . Con una nuova e piu` forte ansieta` in cuore , il giovine prende da quella parte . nella strada ; distingue subito la casa tra l' altre , piu` basse e meschine ; s' accosta al portone che e` chiuso , mette la mano sul martello , e ce la tien sospesa , come in un' urna , prima di tirar su la polizza dove fosse scritta la sua vita , o la sua morte . Finalmente alza il martello , e da` un picchio risoluto . Dopo qualche momento , s' apre un poco una finestra ; una donna fa capolino , guardando chi era , con un viso ombroso che par che dica : monatti ? vagabondi ? commissari ? untori ? diavoli ? - Quella signora , - disse Renzo guardando in su , e con voce non troppo sicura : - ci sta qui a servire una giovine di campagna , che ha nome Lucia ? - La non c' e` piu` ; andate , - rispose quella donna , facendo atto di chiudere . - Un momento , per carita` ! La non c' e` piu` ? Dov' e` ? - Al lazzeretto - ; e di nuovo voleva chiudere . - Ma un momento , per l' amor del cielo ! Con la peste ? - Gia` . Cosa nuova , eh ? Andate . - Oh povero me ! Aspetti : era ammalata molto ? Quanto tempo e` ... ? Ma intanto la finestra fu chiusa davvero . - Quella signora ! quella signora ! una parola , per carita` ! per i suoi poveri morti ! Non le chiedo niente del suo : ohe ! - Ma era come dire al muro . Afflitto della nuova , e arrabbiato della maniera , Renzo afferro` ancora il martello , e , cosi` appoggiato alla porta , andava stringendolo e storcendolo , l' alzava per picchiar di nuovo alla disperata , poi lo teneva sospeso . In quest' agitazione , si volto` per vedere se mai ci fosse d' intorno qualche vicino , da cui potesse forse aver qualche informazione piu` precisa , qualche indizio , qualche lume . Ma la prima , l' unica persona che vide , fu un' altra donna , distante forse un venti passi ; la quale , con un viso ch' esprimeva terrore , odio , impazienza e malizia , con cert' occhi stravolti che volevano insieme guardar lui , e guardar lontano , spalancando la bocca come in atto di gridare a piu` non posso , ma rattenendo anche il respiro , alzando due braccia scarne , allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d' artigli , come se cercasse d' acchiappar qualcosa , si vedeva che voleva chiamar gente , in modo che qualcheduno non se n' accorgesse . Quando s' incontrarono a guardarsi , colei , fattasi ancor piu` brutta , si riscosse come persona sorpresa . - Che diamine ... ? - cominciava Renzo , alzando anche lui le mani verso la donna ; ma questa , perduta la speranza di poterlo far cogliere all' improvviso , lascio` scappare il grido che aveva rattenuto fin allora : - l' untore ! da`gli ! da`gli ! da`gli all' untore ! - Chi ? io ! ah strega bugiarda ! sta' zitta , - grido` Renzo ; e fece un salto verso di lei , per impaurirla e farla chetare . Ma s' avvide subito , che aveva bisogno piuttosto di pensare ai casi suoi . Allo strillar della vecchia , accorreva gente di qua e di la` ; non la folla che , in un caso simile , sarebbe stata , tre mesi prima ; ma piu` che abbastanza per poter fare d' un uomo solo quel che volessero . Nello stesso tempo , s' apri` di nuovo la finestra , e quella medesima sgarbata di prima ci s' affaccio` questa volta , e gridava anche lei : - pigliatelo , pigliatelo ; che dev' essere uno di que' birboni che vanno in giro a unger le porte de' galantuomini . Renzo non istette li` a pensare : gli parve subito miglior partito sbrigarsi da coloro , che rimanere a dir le sue ragioni : diede un' occhiata a destra e a sinistra , da che parte ci fosse men gente , e svigno` di la` . Rispinse con un urtone uno che gli parava la strada ; con un gran punzone nel petto , fece dare indietro otto o dieci passi un altro che gli correva incontro ; e via di galoppo , col pugno in aria , stretto , nocchiuto , pronto per qualunque altro gli fosse venuto tra' piedi . La strada davanti era sempre libera ; ma dietro le spalle sentiva il calpesti`o e , piu` forti del calpesti`o , quelle grida amare : - da`gli ! da`gli ! all' untore ! - Non sapeva quando fossero per fermarsi ; non vedeva dove si potrebbe mettere in salvo . L' ira divenne rabbia , l' angoscia si cangio` in disperazione ; e , perso il lume degli occhi , mise mano al suo coltellaccio , lo sfodero` , si fermo` su due piedi , volto` indietro il viso piu` torvo e piu` cagnesco che avesse fatto a' suoi giorni ; e , col braccio teso , brandendo in aria la lama luccicante , grido` : - chi ha cuore , venga avanti , canaglia ! che l' ungero` io davvero con questo . Ma , con maraviglia , e con un sentimento confuso di consolazione , vide che i suoi persecutori s' eran gia` fermati , e stavan li` come titubanti , e che , seguitando a urlare , facevan , con le mani per aria , certi cenni da spiritati , come a gente che venisse di lontano dietro a lui . Si volto` di nuovo , e vide - che' il gran turbamento non gliel aveva lasciato vedere un momento prima - un carro che s' avanzava , anzi una fila di que' soliti carri funebri , col solito accompagnamento ; e dietro , a qualche distanza , un altro mucchietto di gente che avrebbero voluto anche loro dare addosso all' untore , e prenderlo in mezzo ; ma eran trattenuti dall' impedimento medesimo . Vistosi cosi` tra due fuochi , gli venne in mente che cio` che era di terrore a coloro , poteva essere a lui di salvezza ; penso` che non era tempo di far lo schizzinoso ; rimise il coltellaccio nel fodero , si tiro` da una parte , prese la rincorsa verso i carri , passo` il primo , e adocchio` nel secondo un buono spazio voto . Prende la mira , spicca un salto ; e` su , piantato sul piede destro , col sinistro in aria , e con le braccia alzate . - Bravo ! bravo ! - esclamarono , a una voce , i monatti , alcuni de' quali seguivano il convoglio a piedi , altri eran seduti sui carri , altri , per dire l' orribil cosa com' era , sui cadaveri , trincando da un gran fiasco che andava in giro . - Bravo ! bel colpo ! - Sei venuto a metterti sotto la protezione de' monatti ; fa' conto d' essere in chiesa , - gli disse uno de' due che stavano sul carro dov' era montato . I nemici , all' avvicinarsi del treno , avevano , i piu` , voltate le spalle , e se n' andavano , non lasciando di gridare : - da`gli ! da`gli ! all' untore ! - Qualcheduno si ritirava piu` adagio , fermandosi ogni tanto , e voltandosi , con versacci e con gesti di minaccia , a Renzo ; il quale , dal carro , rispondeva loro dibattendo i pugni in aria . - Lascia fare a me , - gli disse un monatto ; e strappato d' addosso a un cadavere un laido cencio , l' annodo` in fretta , e , presolo per una delle cocche , l' alzo` come una fionda verso quegli ostinati , e fece le viste di buttarglielo , gridando : - aspetta , canaglia ! - A quell' atto , fuggiron tutti , inorriditi ; e Renzo non vide piu` che schiene di nemici , e calcagni che ballavano rapidamente per aria , a guisa di gualchiere . Tra i monatti s' alzo` un urlo di trionfo , uno scroscio procelloso di risa , un - uh ! - prolungato , come per accompagnar quella fuga . - Ah ah ! vedi se noi sappiamo proteggere i galantuomini ? disse a Renzo quel monatto : - val piu` uno di noi che cento di que' poltroni . - Certo , posso dire che vi devo la vita , - rispose Renzo : - e vi ringrazio con tutto il cuore . - Di che cosa ? - disse il monatto : - tu lo meriti : si vede che sei un bravo giovine . Fai bene a ungere questa canaglia : ungili , estirpali costoro , che non vaglion qualcosa , se non quando son morti ; che , per ricompensa della vita che facciamo , ci maledicono , e vanno dicendo che , finita la mori`a , ci voglion fare impiccar tutti . Hanno a finir prima loro che la mori`a , e i monatti hanno a restar soli , a cantar vittoria , e a sguazzar per Milano . - Viva la mori`a , e moia la marmaglia ! - esclamo` l' altro ; e , con questo bel brindisi , si mise il fiasco alla bocca , e , tenendolo con tutt' e due le mani , tra le scosse del carro , diede una buona bevuta , poi lo porse a Renzo , dicendo : - bevi alla nostra salute . - Ve l' auguro a tutti , con tutto il cuore , - disse Renzo : - ma non ho sete ; non ho proprio voglia di bere in questo momento . - Tu hai avuto una bella paura , a quel che mi pare , - disse il monatto : - m' hai l' aria d' un pover' uomo ; ci vuol altri visi a far l' untore . - Ognuno s' ingegna come puo` , - disse l' altro . - Dammelo qui a me , - disse uno di quelli che venivano a piedi accanto al carro , - che' ne voglio bere anch' io un altro sorso , alla salute del suo padrone , che si trova qui in questa bella compagnia ... li` , li` , appunto , mi pare , in quella bella carrozzata . E , con un suo atroce e maledetto ghigno , accennava il carro davanti a quello su cui stava il povero Renzo . Poi , composto il viso a un atto di serieta` ancor piu` bieco e fellonesco , fece una riverenza da quella parte , e riprese : - si contenta , padron mio , che un povero monattuccio assaggi di quello della sua cantina ? Vede bene : si fa certe vite : siam quelli che l' abbiam messo in carrozza , per condurlo in villeggiatura . E poi , gia` a loro signori il vino fa subito male : i poveri monatti han lo stomaco buono . E tra le risate de' compagni , prese il fiasco , e l' alzo` ; ma , prima di bere , si volto` a Renzo , gli fisso` gli occhi in viso , e gli disse , con una cert' aria di compassione sprezzante : - bisogna che il diavolo col quale hai fatto il patto , sia ben giovine ; che' , se non eravamo li` noi a salvarti , lui ti dava un bell' aiuto - . E tra un nuovo scroscio di risa , s' attacco` il fiasco alle labbra . - E noi ? eh ! e noi ? - gridaron piu` voci dal carro ch' era avanti . Il birbone , tracannato quanto ne volle , porse , con tutt' e due le mani , il gran fiasco a quegli altri suoi simili , i quali se lo passaron dall' uno all' altro , fino a uno che , votatolo , lo prese per il collo , gli fece fare il mulinello , e lo scaglio` a fracassarsi sulle lastre , gridando : - viva la mori`a ! - Dietro a queste parole , intono` una loro canzonaccia ; e subito alla sua voce s' accompagnaron tutte l' altre di quel turpe coro . La cantilena infernale , mista al tintinni`o de' campanelli , al cigoli`o de' carri , al calpesti`o de' cavalli , risonava nel voto silenzioso delle strade , e , rimbombando nelle case , stringeva amaramente il cuore de' pochi che ancor le abitavano . Ma cosa non puo` alle volte venire in acconcio ? cosa non puo` far piacere in qualche caso ? Il pericolo d' un momento prima aveva resa piu` che tollerabile a Renzo la compagnia di que' morti e di que' vivi ; e ora fu a' suoi orecchi una musica , sto per dire , gradita , quella che lo levava dall' impiccio d' una tale conversazione . Ancor mezzo affannato , e tutto sottosopra , ringraziava intanto alla meglio in cuor suo la Provvidenza , d' essere uscito d' un tal frangente , senza ricever male ne' farne ; la pregava che l' aiutasse ora a liberarsi anche da' suoi liberatori ; e dal canto suo , stava all' erta , guardava quelli , guardava la strada , per cogliere il tempo di sdrucciolar giu` quatto quatto , senza dar loro occasione di far qualche rumore , qualche scenata , che mettesse in malizia i passeggieri . Tutt' a un tratto , a una cantonata , gli parve di riconoscere il luogo : guardo` piu` attentamente , e ne fu sicuro . Sapete dov' era ? Sul corso di porta orientale , in quella strada per cui era venuto adagio , e tornato via in fretta , circa venti mesi prima . Gli venne subito in mente che di li` s' andava diritto al lazzeretto ; e questo trovarsi sulla strada giusta , senza studiare , senza domandare , l' ebbe per un tratto speciale della Provvidenza , e per buon augurio del rimanente . In quel punto , veniva incontro ai carri un commissario , gridando a' monatti di fermare , e non so che altro : il fatto e` che il convoglio si fermo` , e la musica si cambio` in un diverbio rumoroso , Uno de' monatti ch' eran sul carro di Renzo , salto` giu` : Renzo disse all' altro : - vi ringrazio della vostra carita` : Dio ve ne renda merito - ; e giu` anche lui , dall' altra parte . - Va' , va' , povero untorello , - rispose colui : - non sarai tu quello che spianti Milano . Per fortuna , non c' era chi potesse sentire . Il convoglio era fermato sulla sinistra del corso : Renzo prende in fretta dall' altra parte , e , rasentando il muro , trotta innanzi verso il ponte ; lo passa , continua per la strada del borgo , riconosce il convento de' cappuccini , e` vicino alla porta , vede spuntar l' angolo del lazzeretto , passa il cancello , e gli si spiega davanti la scena esteriore di quel recinto : un indizio appena e un saggio , e gia` una vasta , diversa , indescrivibile scena . Lungo i due lati che si presentano a chi guardi da quel punto , era tutto un brulichi`o ; erano ammalati che andavano , in compagnie , al lazzeretto ; altri che sedevano o giacevano sulle sponde del fossato che lo costeggia ; sia che le forze non fosser loro bastate per condursi fin dentro al ricovero , sia che , usciti di la` per disperazione , le forze fosser loro ugualmente mancate per andar piu` avanti . Altri meschini erravano sbandati , come stupidi , e non pochi fuor di se' affatto ; uno stava tutto infervorato a raccontar le sue immaginazioni a un disgraziato che giaceva oppresso dal male ; un altro dava nelle smanie ; un altro guardava in qua e in la` con un visino ridente , come se assistesse a un lieto spettacolo . Ma la specie piu` strana e piu` rumorosa d' una tal trista allegrezza , era un cantare alto e continuo , il quale pareva che non venisse fuori da quella miserabile folla , e pure si faceva sentire piu` che tutte l' altre voci : una canzone contadinesca d' amore gaio e scherzevole , di quelle che chiamavan villanelle ; e andando con lo sguardo dietro al suono , per iscoprire chi mai potesse esser contento , in quel tempo , in quel luogo , si vedeva un meschino che , seduto tranquillamente in fondo al fossato , cantava a piu` non posso , con la testa per aria . Renzo aveva appena fatti alcuni passi lungo il lato meridionale dell' edifizio , che si senti` in quella moltitudine un rumore straordinario , e di lontano voci che gridavano : guarda ! piglia ! S' alza in punta di piedi , e vede un cavallaccio che andava di carriera , spinto da un piu` strano cavaliere : era un frenetico che , vista quella bestia sciolta e non guardata , accanto a un carro , c' era montato in fretta a bisdosso , e , martellandole il collo co' pugni , e facendo sproni de' calcagni , la cacciava in furia ; e monatti dietro , urlando ; e tutto si ravvolse in un nuvolo di polvere , che volava lontano . Cosi` , gia` sbalordito e stanco di veder miserie , il giovine arrivo` alla porta di quel luogo dove ce n' erano adunate forse piu` che non ce ne fosse di sparse in tutto lo spazio che gli era gia` toccato di percorrere . S' affaccia a quella porta , entra sotto la volta , e rimane un momento immobile a mezzo del portico . S' immagini il lettore il recinto del lazzeretto , popolato di sedici mila appestati ; quello spazio tutt' ingombro , dove di capanne e di baracche , dove di carri , dove di gente ; quelle due interminate fughe di portici , a destra e a sinistra , piene , gremite di languenti o di cadaveri confusi , sopra sacconi , o sulla paglia ; e su tutto quel quasi immenso covile , un brulichi`o , come un ondeggiamento ; e qua e la` , un andare e venire , un fermarsi , un correre , un chinarsi , un alzarsi , di convalescenti , di frenetici , di serventi . Tale fu lo spettacolo che riempi` a un tratto la vista di Renzo , e lo tenne li` , sopraffatto e compreso . Questo spettacolo , noi non ci proponiam certo di descriverlo a parte a parte , ne' il lettore lo desidera ; solo , seguendo il nostro giovine nel suo penoso giro , ci fermeremo alle sue fermate , e di cio` che gli tocco` di vedere diremo quanto sia necessario a raccontar cio` che fece , e cio` che gli segui` . Dalla porta dove s' era fermato , fino alla cappella del mezzo , e di la` all' altra porta in faccia , c' era come un viale sgombro di capanne e d' ogni altro impedimento stabile ; e alla seconda occhiata , Renzo vide in quello un trameni`o di carri , un portar via roba , per far luogo ; vide cappuccini e secolari che dirigevano quell' operazione , e insieme mandavan via chi non ci avesse che fare . E temendo d' essere anche lui messo fuori in quella maniera , si caccio` addirittura tra le capanne , dalla parte a cui si trovava casualmente voltato , alla diritta . Andava avanti , secondo che vedeva posto da poter mettere il piede , da capanna a capanna , facendo capolino in ognuna , e osservando i letti ch' eran fuori allo scoperto , esaminando volti abbattuti dal patimento , o contratti dallo spasimo , o immobili nella morte , se mai gli venisse fatto di trovar quello che pur temeva di trovare . Ma aveva gia` fatto un bel pezzetto di cammino , e ripetuto piu` e piu` volte quel doloroso esame , senza veder mai nessuna donna : onde s' immagino` che dovessero essere in un luogo separato . E indovinava ; ma dove fosse , non n' aveva indizio , ne' poteva argomentarlo . Incontrava ogni tanto ministri , tanto diversi d' aspetto e di maniere e d' abito , quanto diverso e opposto era il principio che dava agli uni e agli altri una forza uguale di vivere in tali servizi : negli uni l' estinzione d' ogni senso di pieta` , negli altri una pieta` sovrumana . Ma ne' agli uni ne' agli altri si sentiva di far domande , per non procacciarsi alle volte un inciampo ; e delibero` d' andare , andare , fin che arrivasse a trovar donne . E andando non lasciava di spiare intorno ; ma di tempo in tempo era costretto a ritirare lo sguardo contristato , e come abbagliato da tante piaghe . Ma dove rivolgerlo , dove riposarlo , che sopra altre piaghe ? L' aria stessa e il cielo accrescevano , se qualche cosa poteva accrescerlo , l' orrore di quelle viste . La nebbia s' era a poco a poco addensata e accavallata in nuvoloni che , rabbuiandosi sempre piu` , davano idea d' un annottar tempestoso ; se non che , verso il mezzo di quel cielo cupo e abbassato , traspariva , come da un fitto velo , la spera del sole , pallida , che spargeva intorno a se' un barlume fioco e sfumato , e pioveva un calore morto e pesante . Ogni tanto , tra mezzo al ronzi`o continuo di quella confusa moltitudine , si sentiva un borbottar di tuoni , profondo , come tronco , irresoluto ; ne' , tendendo l' orecchio , avreste saputo distinguere da che parte venisse ; o avreste potuto crederlo un correr lontano di carri , che si fermassero improvvisamente . Non si vedeva , nelle campagne d' intorno , moversi un ramo d' albero , ne' un uccello andarvisi a posare , o staccarsene : solo la rondine , comparendo subitamente di sopra il tetto del recinto , sdrucciolava in giu` con l' ali tese , come per rasentare il terreno del campo ; ma sbigottita da quel brulichi`o , risaliva rapidamente , e fuggiva . Era uno di que' tempi , in cui , tra una compagnia di viandanti non c' e` nessuno che rompa il silenzio ; e il cacciatore cammina pensieroso , con lo sguardo a terra ; e la villana , zappando nel campo , smette di cantare , senza avvedersene ; di que' tempi forieri della burrasca , in cui la natura , come immota al di fuori , e agitata da un travaglio interno , par che opprima ogni vivente , e aggiunga non so quale gravezza a ogni operazione , all' ozio , all' esistenza stessa . Ma in quel luogo destinato per se' al patire e al morire , si vedeva l' uomo gia` alle prese col male soccombere alla nuova oppressione ; si vedevan centinaia e centinaia peggiorar precipitosamente ; e insieme , l' ultima lotta era piu` affannosa , e nell' aumento de' dolori , i gemiti piu` soffogati : ne' forse su quel luogo di miserie era ancor passata un' ora crudele al par di questa . Gia` aveva il giovine girato un bel pezzo , e senza frutto , per quell' andirivieni di capanne , quando , nella varieta` de' lamenti e nella confusione del mormori`o , comincio` a distinguere un misto singolare di vagiti e di belati ; fin che arrivo` a un assito scheggiato e sconnesso , di dentro il quale veniva quel suono straordinario . Mise un occhio a un largo spiraglio , tra due asse , e vide un recinto con dentro capanne sparse , e , cosi` in quelle , come nel piccol campo , non la solita infermeria , ma bambinelli a giacere sopra materassine , o guanciali , o lenzoli distesi , o topponi ; e balie e altre donne in faccende ; e , cio` che piu` di tutto attraeva e fermava lo sguardo , capre mescolate con quelle , e fatte loro aiutanti : uno spedale d' innocenti , quale il luogo e il tempo potevan darlo . Era , dico , una cosa singolare a vedere alcune di quelle bestie , ritte e quiete sopra questo e quel bambino , dargli la poppa ; e qualche altra accorrere a un vagito , come con senso materno , e fermarsi presso il piccolo allievo , e procurar d' accomodarcisi sopra , e belare , e dimenarsi , quasi chiamando chi venisse in aiuto a tutt' e due . Qua e la` eran sedute balie con bambini al petto ; alcune in tal atto d' amore , da far nascer dubbio nel riguardante , se fossero state attirate in quel luogo dalla paga , o da quella carita` spontanea che va in cerca de' bisogni e de' dolori . Una di esse , tutta accorata , staccava dal suo petto esausto un meschinello piangente , e andava tristamente cercando la bestia , che potesse far le sue veci . Un' altra guardava con occhio di compiacenza quello che le si era addormentato alla poppa , e baciatolo mollemente , andava in una capanna a posarlo sur una materassina . Ma una terza , abbandonando il suo petto al lattante straniero , con una cert' aria pero` non di trascuranza , ma di preoccupazione , guardava fisso il cielo : a che pensava essa , in quell' atto , con quello sguardo , se non a un nato dalle sue viscere , che , forse poco prima , aveva succhiato quel petto , che forse c' era spirato sopra ? Altre donne piu` attempate attendevano ad altri servizi . Una accorreva alle grida d' un bambino affamato , lo prendeva , e lo portava vicino a una capra che pascolava a un mucchio d' erba fresca , e glielo presentava alle poppe , gridando l' inesperto animale e accarezzandolo insieme , affinche' si prestasse dolcemente all' ufizio . Questa correva a prendere un poverino , che una capra tutt' intenta a allattarne un altro , pestava con una zampa : quella portava in qua e in la il suo , ninnandolo , cercando , ora d' addormentarlo col canto , ora d' acquietarlo con dolci parole , chiamandolo con un nome ch' essa medesima gli aveva messo . Arrivo` in quel punto un cappuccino con la barba bianchissima , portando due bambini strillanti , uno per braccio , raccolti allora vicino alle madri spirate ; e una donna corse a riceverli , e andava guardando tra la brigata e nel gregge , per trovar subito chi tenesse lor luogo di madre . Piu` d' una volta il giovine , spinto da quello ch' era il primo , e il piu` forte de' suoi pensieri , s' era staccato dallo spiraglio per andarsene ; e poi ci aveva rimesso l' occhio , per guardare ancora un momento . Levatosi di li` finalmente , ando` costeggiando l' assito , fin che un mucchietto di capanne appoggiate a quello , lo costrinse a voltare . Ando` allora lungo le capanne , con la mira di riguadagnar l' assito , d' andar fino alla fine di quello , e scoprir paese nuovo . Ora , mentre guardava innanzi , per studiar la strada , un' apparizione repentina , passeggiera , istantanea , gli feri` lo sguardo , e gli mise l' animo sottosopra . Vide , a un cento passi di distanza , passare e perdersi subito tra le baracche un cappuccino , un cappuccino che , anche cosi` da lontano e cosi` di fuga , aveva tutto l' andare , tutto il fare , tutta la forma del padre Cristoforo . Con la smania che potete pensare , corse verso quella parte ; e li` , a girare , a cercare , innanzi , indietro , dentro e fuori , per quegli andirivieni , tanto che rivide , con altrettanta gioia , quella forma , quel frate medesimo ; lo vide poco lontano , che , scostandosi da una caldaia , andava , con una scodella in mano , verso una capanna ; poi lo vide sedersi sull' uscio di quella , fare un segno di croce sulla scodella che teneva dinanzi ; e , guardando intorno , come uno che stia sempre all' erta , mettersi a mangiare . Era proprio il padre Cristoforo . La storia del quale , dal punto che l' abbiam perduto di vista , fino a quest' incontro , sara` raccontata in due parole . Non s' era mai mosso da Rimini , ne' aveva pensato a moversene , se non quando la peste scoppiata in Milano gli offri` occasione di cio` che aveva sempre tanto desiderato , di dar la sua vita per il prossimo . Prego` , con grand' istanza , d' esserci richiamato , per assistere e servire gli appestati . Il conte zio era morto ; e del resto c' era piu` bisogno d' infermieri che di politici : sicche' fu esaudito senza difficolta` . Venne subito a Milano ; entro` nel lazzeretto ; e c' era da circa tre mesi . Ma la consolazione di Renzo nel ritrovare il suo buon frate , non fu intera neppure un momento : nell' atto stesso d' accertarsi ch' era lui , dovette vedere quant' era mutato . Il portamento curvo e stentato ; il viso scarno e smorto ; e in tutto si vedeva una natura esausta , una carne rotta e cadente , che s' aiutava e si sorreggeva , ogni momento , con uno sforzo dell' animo . Andava anche lui fissando lo sguardo nel giovine che veniva verso di lui , e che , col gesto , non osando con la voce , cercava di farsi distinguere e riconoscere . - Oh padre Cristoforo ! - disse poi , quando gli fu vicino da poter esser sentito senza alzar la voce . - Tu qui ! - disse il frate , posando in terra la scodella , e alzandosi da sedere . - Come sta , padre ? come sta ? - Meglio di tanti poverini che tu vedi qui , - rispose il frate : e la sua voce era fioca , cupa , mutata come tutto il resto . L' occhio soltanto era quello di prima , e un non so che piu` vivo e piu` splendido ; quasi la carita` , sublimata nell' estremo dell' opera , ed esultante di sentirsi vicina al suo principio , ci rimettesse un fuoco piu` ardente e piu` puro di quello che l' infermita` ci andava a poco a poco spegnendo . - Ma tu , - proseguiva , - come sei qui ? perche' vieni cosi` ad affrontar la peste ? - L' ho avuta , grazie al cielo . Vengo ... a cercar di ... Lucia . - Lucia ! e` qui Lucia ? - qui : almeno spero in Dio che ci sia ancora . - tua moglie ? - Oh caro padre ! no che non e` mia moglie . Non sa nulla di tutto quello che e` accaduto ? - No , figliuolo : da che Dio m' ha allontanato da voi altri , io non n' ho saputo piu` nulla ; ma ora ch' Egli mi ti manda , dico la verita` che desidero molto di saperne . Ma ... e il bando ? - Le sa dunque , le cose che m' hanno fatto ? - Ma tu , che avevi fatto ? - Senta , se volessi dire d' aver avuto giudizio , quel giorno in Milano , direi una bugia ; ma cattive azioni non n' ho fatte punto . - Te lo credo , e lo credevo anche prima . - Ora dunque le potro` dir tutto . - Aspetta , - disse il frate ; e andato alcuni passi fuor della capanna , chiamo` : - padre Vittore ! - Dopo qualche momento , comparve un giovine cappuccino , al quale disse : - fatemi la carita` , padre Vittore , di guardare anche per me , a questi nostri poverini , intanto ch' io me ne sto ritirato ; e se alcuno pero` mi volesse , chiamatemi . Quel tale principalmente ! se mai desse il piu` piccolo segno di tornare in se' , avvisatemi subito , per carita` . - Non dubitate , - rispose il giovine ; e il vecchio , tornato verso Renzo , - entriamo qui , - gli disse . - Ma ... - soggiunse subito , fermandosi , - tu mi pari ben rifinito : devi aver bisogno di mangiare . - vero , - disse Renzo : - ora che lei mi ci fa pensare , mi ricordo che sono ancora digiuno . - Aspetta , - disse il frate ; e , presa un' altra scodella , l' ando` a empire alla caldaia : tornato , la diede , con un cucchiaio , a Renzo ; lo fece sedere sur un saccone che gli serviva di letto ; poi ando` a una botte ch' era in un canto , e ne spillo` un bicchier di vino , che mise sur un tavolino , davanti al suo convitato ; riprese quindi la sua scodella , e si mise a sedere accanto a lui . - Oh padre Cristoforo ! - disse Renzo : - tocca a lei a far codeste cose ? Ma gia` lei e` sempre quel medesimo . La ringrazio proprio di cuore . - Non ringraziar me , - disse il frate : - e` roba de' poveri ; ma anche tu sei un povero , in questo momento . Ora dimmi quello che non so , dimmi di quella nostra poverina ; e cerca di spicciarti ; che' c' e` poco tempo , e molto da fare , come tu vedi . Renzo principio` , tra una cucchiaiata e l' altra , la storia di Lucia : com' era stata ricoverata nel monastero di Monza , come rapita ... All' immagine di tali patimenti e di tali pericoli , al pensiero d' essere stato lui quello che aveva indirizzata in quel luogo la povera innocente , il buon frate rimase senza fiato ; ma lo riprese subito , sentendo com' era stata mirabilmente liberata , resa alla madre , e allogata da questa presso a donna Prassede . - Ora le raccontero` di me , - prosegui` Renzo ; e racconto` in succinto la giornata di Milano , la fuga ; e come era sempre stato lontano da casa , e ora , essendo ogni cosa sottosopra , s' era arrischiato d' andarci ; come non ci aveva trovato Agnese ; come in Milano aveva saputo che Lucia era al lazzeretto . - E son qui , - concluse , - son qui a cercarla , a veder se e` viva , e se ... mi vuole ancora ... perche' ... alle volte ... - Ma , - domando` il frate , - hai qualche indizio dove sia stata messa , quando ci sia venuta ? - Niente , caro padre ; niente se non che e` qui , se pur la c' e` , che Dio voglia ! - Oh poverino ! ma che ricerche hai tu finora fatte qui ? - Ho girato e rigirato ; ma , tra l' altre cose , non ho mai visto quasi altro che uomini . Ho ben pensato che le donne devono essere in un luogo a parte , ma non ci sono mai potuto arrivare : se e` cosi` , ora lei me l' insegnera` . - Non sai , figliuolo , che e` proibito d' entrarci agli uomini che non abbiano qualche incombenza ? - Ebbene , cosa mi puo` accadere ? - La regola e` giusta e santa , figliuolo caro ; e se la quantita` e la gravezza de' guai non lascia che si possa farla osservar con tutto il rigore , e` una ragione questa perche' un galantuomo la trasgredisca ? - Ma , padre Cristoforo ! - disse Renzo : - Lucia doveva esser mia moglie ; lei sa come siamo stati separati ; son venti mesi che patisco , e ho pazienza ; son venuto fin qui , a rischio di tante cose , l' una peggio dell' altra , e ora ... - Non so cosa dire , - riprese il frate , rispondendo piuttosto a' suoi pensieri che alle parole del giovine : - tu vai con buona intenzione ; e piacesse a Dio che tutti quelli che hanno libero l' accesso in quel luogo , ci si comportassero come posso fidarmi che farai tu . Dio , il quale certamente benedice questa tua perseveranza d' affetto , questa tua fedelta` in volere e in cercare colei ch' Egli t' aveva data ; Dio , che e` piu` rigoroso degli uomini , ma piu` indulgente , non vorra` guardare a quel che ci possa essere d' irregolare in codesto tuo modo di cercarla . Ricordati solo , che , della tua condotta in quel luogo , avremo a render conto tutt' e due ; agli uomini facilmente no , ma a Dio senza dubbio . Vien qui - . In cosi` dire , s' alzo` , e nel medesimo tempo anche Renzo ; il quale , non lasciando di dar retta alle sue parole , s' era intanto consigliato tra se' di non parlare , come s' era proposto prima , di quella tal promessa di Lucia . Se sente anche questo , - aveva pensato , - mi fa dell' altre difficolta` sicuro . O la trovo ; e saremo sempre a tempo a discorrerne ; o ... e allora ! che serve ? Tiratolo sull' uscio della capanna , ch' era a settentrione , il frate riprese : - Senti ; il nostro padre Felice , che e` il presidente qui del lazzeretto , conduce oggi a far la quarantina altrove i pochi guariti che ci sono . Tu vedi quella chiesa li` nel mezzo ... - e , alzando la mano scarna e tremolante , indicava a sinistra nell' aria torbida la cupola della cappella , che torreggiava sopra le miserabili tende ; e prosegui` : - la` intorno si vanno ora radunando , per uscire in processione dalla porta per la quale tu devi essere entrato . - Ah ! era per questo dunque , che lavoravano a sbrattare la strada . - Per l' appunto : e tu devi anche aver sentito qualche tocco di quella campana . - N' ho sentito uno . - Era il secondo : al terzo saran tutti radunati : il padre Felice fara` loro un piccolo discorso ; e poi s' avviera` con loro . Tu , a quel tocco , portati la` ; cerca di metterti dietro quella gente , da una parte della strada , dove , senza disturbare , ne' dar nell' occhio , tu possa vederli passare ; e vedi ... vedi ... se la ci fosse . Se Dio non ha voluto che la ci sia ; quella parte , - e alzo` di nuovo la mano , accennando il lato dell' edifizio che avevan dirimpetto : - quella parte della fabbrica , e una parte del terreno che e` li` davanti , e` assegnata alle donne . Vedrai uno stecconato che divide questo da quel quartiere , ma in certi luoghi interrotto , in altri aperto , sicche' non troverai difficolta` per entrare . Dentro poi , non facendo tu nulla che dia ombra a nessuno , nessuno probabilmente non dira` nulla a te . Se pero` ti si facesse qualche ostacolo , di` che il padre Cristoforo da *** ti conosce , e rendera` conto di te . Cercala li` ; cercala con fiducia e ... con rassegnazione . Perche' , ricordati che non e` poco cio` che tu sei venuto a cercar qui : tu chiedi una persona viva al lazzeretto ! Sai tu quante volte io ho veduto rinnovarsi questo mio povero popolo ! quanti ne ho veduti portar via ! quanti pochi uscire ! ... Va' preparato a fare un sacrifizio ... - Gia` ; intendo anch' io , - interruppe Renzo stravolgendo gli occhi , e cambiandosi tutto in viso ; - intendo ! Vo : guardero` , cerchero` , in un luogo , nell' altro , e poi ancora , per tutto il lazzeretto , in lungo e in largo ... e se non la trovo ! ... - Se non la trovi ? - disse il frate , con un' aria di serieta` e d' aspettativa , e con uno sguardo che ammoniva . Ma Renzo , a cui la rabbia riaccesa dall' idea di quel dubbio aveva fatto perdere il lume degli occhi , ripete' e seguito` : - se non la trovo , vedro` di trovare qualchedun altro . O in Milano , o nel suo scellerato palazzo , o in capo al mondo , o a casa del diavolo , lo trovero` quel furfante che ci ha separati ; quel birbone che , se non fosse stato lui , Lucia sarebbe mia , da venti mesi ; e se eravamo destinati a morire , almeno saremmo morti insieme . Se c' e` ancora colui , lo trovero` ... - Renzo ! - disse il frate , afferrandolo per un braccio , e guardandolo ancor piu` severamente . - E se lo trovo , - continuo` Renzo , cieco affatto dalla collera , - se la peste non ha gia` fatto giustizia ... Non e` piu` il tempo che un poltrone , co' suoi bravi d' intorno , possa metter la gente alla disperazione , e ridersene : e` venuto un tempo che gli uomini s' incontrino a viso a viso : e ... la faro` io la giustizia ! - Sciagurato ! - grido` il padre Cristoforo , con una voce che aveva ripresa tutta l' antica pienezza e sonorita` : - sciagurato ! - e la sua testa cadente sul petto s' era sollevata ; le gote si colorivano dell' antica vita ; e il fuoco degli occhi aveva un non so che di terribile . - Guarda , sciagurato ! - E mentre con una mano stringeva e scoteva forte il braccio di Renzo , girava l' altra davanti a se' , accennando quanto piu` poteva della dolorosa scena all' intorno . - Guarda chi e` Colui che gastiga ! Colui che giudica , e non e` giudicato ! Colui che flagella e che perdona ! Ma tu , verme della terra , tu vuoi far giustizia ! Tu lo sai , tu , quale sia la giustizia ! Va' , sciagurato , vattene ! Io , speravo ... si` , ho sperato che , prima della mia morte , Dio m' avrebbe data questa consolazione di sentir che la mia povera Lucia fosse viva ; forse di vederla , e di sentirmi prometter da lei che rivolgerebbe una preghiera la` verso quella fossa dov' io saro` . Va' , tu m' hai levata la mia speranza . Dio non l' ha lasciata in terra per te ; e tu , certo , non hai l' ardire di crederti degno che Dio pensi a consolarti . Avra` pensato a lei , perche' lei e` una di quell' anime a cui son riservate le consolazioni eterne . Va' ! non ho piu` tempo di darti retta . E cosi` dicendo , rigetto` da se' il braccio di Renzo , e si mosse verso una capanna d' infermi . - Ah padre ! - disse Renzo , andandogli dietro in atto supplichevole : - mi vuol mandar via in questa maniera ? - Come ! - riprese , con voce non meno severa , il cappuccino . - Ardiresti tu di pretendere ch' io rubassi il tempo a questi afflitti , i quali aspettano ch' io parli loro del perdono di Dio , per ascoltar le tue voci di rabbia , i tuoi proponimenti di vendetta ? T' ho ascoltato quando chiedevi consolazione e aiuto ; ho lasciata la carita` per la carita` ; ma ora tu hai la tua vendetta in cuore : che vuoi da me ? vattene . Ne ho visti morire qui degli offesi che perdonavano ; degli offensori che gemevano di non potersi umiliare davanti all' offeso : ho pianto con gli uni e con gli altri ; ma con te che ho da fare ? - Ah gli perdono ! gli perdono davvero , gli perdono per sempre ! - esclamo` il giovine . - Renzo ! - disse , con una serieta` piu` tranquilla , il frate : pensaci ; e dimmi un poco quante volte gli hai perdonato . E , stato alquanto senza ricever risposta , tutt' a un tratto abbasso` il capo , e , con voce cupa e lenta , riprese : - tu sai perche' io porto quest' abito . Renzo esitava . - Tu lo sai ! - riprese il vecchio . - Lo so , - rispose Renzo . - Ho odiato anch' io : io , che t' ho ripreso per un pensiero , per una parola , l' uomo ch' io odiavo cordialmente , che odiavo da gran tempo , io l' ho ucciso . - Si` , ma un prepotente , uno di quelli ... - Zitto ! - interruppe il frate : - credi tu che , se ci fosse una buona ragione , io non l' avrei trovata in trent' anni ? Ah ! s' io potessi ora metterti in cuore il sentimento che dopo ho avuto sempre , e che ho ancora , per l' uomo ch' io odiavo ! S' io potessi ! io ? ma Dio lo puo` : Egli lo faccia ! ... Senti , Renzo : Egli ti vuol piu` bene di quel che te ne vuoi tu : tu hai potuto macchinar la vendetta ; ma Egli ha abbastanza forza e abbastanza misericordia per impedirtela ; ti fa una grazia di cui qualchedun altro era troppo indegno . Tu sai , tu l' hai detto tante volte , ch' Egli puo` fermar la mano d' un prepotente ; ma sappi che puo` anche fermar quella d' un vendicativo . E perche' sei povero , perche' sei offeso , credi tu ch' Egli non possa difendere contro di te un uomo che ha creato a sua immagine ? Credi tu ch' Egli ti lascerebbe fare tutto quello che vuoi ? No ! ma sai tu cosa puoi fare ? Puoi odiare , e perderti ; puoi , con un tuo sentimento , allontanar da te ogni benedizione . Perche' , in qualunque maniera t' andassero le cose , qualunque fortuna tu avessi , tien per certo che tutto sara` gastigo , finche' tu non abbia perdonato in maniera da non poter mai piu` dire : io gli perdono . - Si` , si` , - disse Renzo , tutto commosso , e tutto confuso : capisco che non gli avevo mai perdonato davvero ; capisco che ho parlato da bestia , e non da cristiano : e ora , con la grazia del Signore , si` , gli perdono proprio di cuore . - E se tu lo vedessi ? - Pregherei il Signore di dar pazienza a me , e di toccare il cuore a lui . - Ti ricorderesti che il Signore non ci ha detto di perdonare a' nostri nemici , ci ha detto d' amarli ? Ti ricorderesti ch' Egli lo ha amato a segno di morir per lui ? - Si` , col suo aiuto . - Ebbene , vieni con me . Hai detto : lo trovero` ; lo troverai . Vieni , e vedrai con chi tu potevi tener odio , a chi potevi desiderar del male , volergliene fare , sopra che vita tu volevi far da padrone . E , presa la mano di Renzo , e strettala come avrebbe potuto fare un giovine sano , si mosse . Quello , senza osar di domandar altro , gli ando` dietro . Dopo pochi passi , il frate si fermo` vicino all' apertura d' una capanna , fisso` gli occhi in viso a Renzo , con un misto di gravita` e di tenerezza ; e lo condusse dentro . La prima cosa che si vedeva , nell' entrare , era un infermo seduto sulla paglia nel fondo ; un infermo pero` non aggravato , e che anzi poteva parer vicino alla convalescenza ; il quale , visto il padre , tentenno` la testa , come accennando di no : il padre abbasso` la sua , con un atto di tristezza e di rassegnazione . Renzo intanto , girando , con una curiosita` inquieta , lo sguardo sugli altri oggetti , vide tre o quattro infermi , ne distinse uno da una parte sur una materassa , involtato in un lenzolo , con una cappa signorile indosso , a guisa di coperta : lo fisso` , riconobbe don Rodrigo , e fece un passo indietro ; ma il frate , facendogli di nuovo sentir fortemente la mano con cui lo teneva , lo tiro` appie` del covile , e , stesavi sopra l' altra mano , accennava col dito l' uomo che vi giaceva . Stava l' infelice , immoto ; spalancati gli occhi , ma senza sguardo ; pallido il viso e sparso di macchie nere ; nere ed enfiate le labbra : l' avreste detto il viso d' un cadavere , se una contrazione violenta non avesse reso testimonio d' una vita tenace . Il petto si sollevava di quando in quando , con un respiro affannoso ; la destra , fuor della cappa , lo premeva vicino al cuore , con uno stringere adunco delle dita , livide tutte , e sulla punta nere . - Tu vedi ! - disse il frate , con voce bassa e grave . - Puo` esser gastigo , puo` esser misericordia . Il sentimento che tu proverai ora per quest' uomo che t' ha offeso , si` ; lo stesso sentimento , il Dio , che tu pure hai offeso , avra` per te in quel giorno . Benedicilo , e sei benedetto . Da quattro giorni e` qui come tu lo vedi , senza dar segno di sentimento . Forse il Signore e` pronto a concedergli un' ora di ravvedimento ; ma voleva esserne pregato da te : forse vuole che tu ne lo preghi con quella innocente ; forse serba la grazia alla tua sola preghiera , alla preghiera d' un cuore afflitto e rassegnato . Forse la salvezza di quest' uomo e la tua dipende ora da te , da un tuo sentimento di perdono , di compassione ... d' amore ! Tacque ; e , giunte le mani , chino` il viso sopra di esse , e prego` : Renzo fece lo stesso . Erano da pochi momenti in quella positura , quando scocco` la campana . Si mossero tutt' e due , come di concerto ; e uscirono . Ne' l' uno fece domande , ne' l' altro proteste : i loro visi parlavano . - Va' ora , - riprese il frate , - va' preparato , sia a ricevere una grazia , sia a fare un sacrifizio ; a lodar Dio , qualunque sia l' esito delle tue ricerche . E qualunque sia , vieni a darmene notizia ; noi lo loderemo insieme . Qui , senza dir altro , si separarono ; uno torno` dond' era venuto ; l' altro s' avvio` alla cappella , che non era lontana piu` d' un cento passi . Chi avrebbe mai detto a Renzo , qualche ora prima , che , nel forte d' una tal ricerca , al cominciar de' momenti piu` dubbiosi e piu` decisivi , il suo cuore sarebbe stato diviso tra Lucia e don Rodrigo ? Eppure era cosi` : quella figura veniva a mischiarsi con tutte l' immagini care o terribili che la speranza o il timore gli mettevan davanti a vicenda , in quel tragitto ; le parole sentite appie` di quel covile , si cacciavano tra i si` e i no , ond' era combattuta la sua mente ; e non poteva terminare una preghiera per l' esito felice del gran cimento , senza attaccarci quella che aveva principiata la` , e che lo scocco della campana aveva troncata . La cappella ottangolare che sorge , elevata d' alcuni scalini , nel mezzo del lazzeretto , era , nella sua costruzione primitiva , aperta da tutti i lati , senz' altro sostegno che di pilastri e di colonne , una fabbrica , per dir cosi` , traforata : in ogni facciata un arco tra due intercolunni ; dentro girava un portico intorno a quella che si direbbe piu` propriamente chiesa , non composta che d' otto archi , rispondenti a quelli delle facciate , con sopra una cupola ; di maniera che l' altare eretto nel centro , poteva esser veduto da ogni finestra delle stanze del recinto , e quasi da ogni punto del campo . Ora , convertito l' edifizio a tutt' altr' uso , i vani delle facciate son murati ; ma l' antica ossatura , rimasta intatta , indica chiaramente l' antico stato , e l' antica destinazione di quello . Renzo s' era appena avviato , che vide il padre Felice comparire nel portico della cappella , e affacciarsi sull' arco di mezzo del lato che guarda verso la citta` ; davanti al quale era radunata la comitiva , al piano , nella strada di mezzo ; e subito dal suo contegno s' accorse che aveva cominciata la predica . Giro` per quelle viottole , per arrivare alla coda dell' uditorio , come gli era stato suggerito . Arrivatoci , si fermo` cheto cheto , lo scorse tutto con lo sguardo ; ma non vedeva di la` altro che un folto , direi quasi un selciato di teste . Nel mezzo , ce n' era un certo numero coperte di fazzoletti , o di veli : in quella parte ficco` piu` attentamente gli occhi ; ma , non arrivando a scoprirci dentro nulla di piu` , gli alzo` anche lui dove tutti tenevan fissi i loro . Rimase tocco e compunto dalla venerabil figura del predicatore ; e , con quel che gli poteva restar d' attenzione in un tal momento d' aspettativa , senti` questa parte del solenne ragionamento . - Diamo un pensiero ai mille e mille che sono usciti di la` - ; e , col dito alzato sopra la spalla , accennava dietro se' la porta che mette al cimitero detto di san Gregorio , il quale allora era tutto , si puo` dire , una gran fossa : - diamo intorno un' occhiata ai mille e mille che rimangon qui , troppo incerti di dove sian per uscire ; diamo un' occhiata a noi , cosi` pochi , che n' usciamo a salvamento . Benedetto il Signore ! Benedetto nella giustizia , benedetto nella misericordia ! benedetto nella morte , benedetto nella salute ! benedetto in questa scelta che ha voluto far di noi ! Oh ! perche' l' ha voluto , figliuoli , se non per serbarsi un piccol popolo corretto dall' afflizione , e infervorato dalla gratitudine ? se non a fine che , sentendo ora piu` vivamente , che la vita e` un suo dono , ne facciamo quella stima che merita una cosa data da Lui , l' impieghiamo nell' opere che si possono offrire a Lui ? se non a fine che la memoria de' nostri patimenti ci renda compassionevoli e soccorrevoli ai nostri prossimi ? Questi intanto , in compagnia de' quali abbiamo penato , sperato , temuto ; tra i quali lasciamo degli amici , de' congiunti ; e che tutti son poi finalmente nostri fratelli ; quelli tra questi , che ci vedranno passare in mezzo a loro , mentre forse riceveranno qualche sollievo nel pensare che qualcheduno esce pur salvo di qui , ricevano edificazione dal nostro contegno . Dio non voglia che possano vedere in noi una gioia rumorosa , una gioia mondana d' avere scansata quella morte , con la quale essi stanno ancor dibattendosi . Vedano che partiamo ringraziando per noi , e pregando per loro ; e possan dire : anche fuor di qui , questi si ricorderanno di noi , continueranno a pregare per noi meschini . Cominciamo da questo viaggio , da' primi passi che siam per fare , una vita tutta di carita` . Quelli che sono tornati nell' antico vigore , diano un braccio fraterno ai fiacchi ; giovani , sostenete i vecchi ; voi che siete rimasti senza figliuoli , vedete , intorno a voi , quanti figliuoli rimasti senza padre ! siatelo per loro ! E questa carita` , ricoprendo i vostri peccati , raddolcira` anche i vostri dolori . Qui un sordo mormori`o di gemiti , un singhiozzi`o che andava crescendo nell' adunanza , fu sospeso a un tratto , nel vedere il predicatore mettersi una corda al collo , e buttarsi in ginocchio : e si stava in gran silenzio , aspettando quel che fosse per dire . - Per me , - disse , - e per tutti i miei compagni , che , senza alcun nostro merito , siamo stati scelti all' alto privilegio di servir Cristo in voi ; io vi chiedo umilmente perdono se non abbiamo degnamente adempito un si` gran ministero . Se la pigrizia , se l' indocilita` della carne ci ha resi meno attenti alle vostre necessita` , men pronti alle vostre chiamate ; se un' ingiusta impazienza , se un colpevol tedio ci ha fatti qualche volta comparirvi davanti con un volto annoiato e severo ; se qualche volta il miserabile pensiero che voi aveste bisogno di noi , ci ha portati a non trattarvi con tutta quell' umilta` che si conveniva , se la nostra fragilita` ci ha fatti trascorrere a qualche azione che vi sia stata di scandolo ; perdonateci ! Cosi` Dio rimetta a voi ogni vostro debito , e vi benedica - . E , fatto sull' udienza un gran segno di croce , s' alzo` . Noi abbiam potuto riferire , se non le precise parole , il senso almeno , il tema di quelle che proferi` davvero ; ma la maniera con cui furon dette non e` cosa da potersi descrivere . Era la maniera d' un uomo che chiamava privilegio quello di servir gli appestati , perche' lo teneva per tale ; che confessava di non averci degnamente corrisposto , perche' sentiva di non averci corrisposto degnamente ; che chiedeva perdono , perche' era persuaso d' averne bisogno . Ma la gente che s' era veduti d' intorno que' cappuccini non occupati d' altro che di servirla , e tanti n' aveva veduti morire , e quello che parlava per tutti , sempre il primo alla fatica , come nell' autorita` , se non quando s' era trovato anche lui in fin di morte ; pensate con che singhiozzi , con che lacrime rispose a tali parole . Il mirabil frate prese poi una gran croce ch' era appoggiata a un pilastro , se la inalbero` davanti , lascio` sull' orlo del portico esteriore i sandali , scese gli scalini , e , tra la folla che gli fece rispettosamente largo , s' avvio` per mettersi alla testa di essa . Renzo , tutto lacrimoso , ne' piu` ne' meno che se fosse stato uno di quelli a cui era chiesto quel singolare perdono , si ritiro` anche lui , e ando` a mettersi di fianco a una capanna ; e stette li` aspettando , mezzo nascosto , con la persona indietro e la testa avanti , con gli occhi spalancati , con una gran palpitazion di cuore , ma insieme con una certa nuova e particolare fiducia , nata , cred' io , dalla tenerezza che gli aveva ispirata la predica , e lo spettacolo della tenerezza generale . Ed ecco arrivare il padre Felice , scalzo , con quella corda al collo , con quella lunga e pesante croce alzata ; pallido e scarno il viso , un viso che spirava compunzione insieme e coraggio ; a passo lento , ma risoluto , come di chi pensa soltanto a risparmiare l' altrui debolezza ; e in tutto come un uomo a cui un di piu` di fatiche e di disagi desse la forza di sostenere i tanti necessari e inseparabili da quel suo incarico . Subito dopo lui , venivano i fanciulli piu` grandini , scalzi una gran parte , ben pochi interamente vestiti , chi affatto in camicia . Venivan poi le donne , tenendo quasi tutte per la mano una bambina , e cantando alternativamente il Miserere ; e il suono fiacco di quelle voci , il pallore e la languidezza di que' visi eran cose da occupar tutto di compassione l' animo di chiunque si fosse trovato li` come semplice spettatore . Ma Renzo guardava , esaminava , di fila in fila , di viso in viso , senza passarne uno ; che' la processione andava tanto adagio , da dargliene tutto il comodo . Passa e passa ; guarda e guarda ; sempre inutilmente : dava qualche occhiata di corsa alle file che rimanevano ancora indietro : sono ormai poche ; siamo all' ultima ; son passate tutte ; furon tutti visi sconosciuti . Con le braccia ciondoloni , e con la testa piegata sur una spalla , accompagno` con l' occhio quella schiera , mentre gli passava davanti quella degli uomini . Una nuova attenzione , una nuova speranza gli nacque nel veder , dopo questi , comparire alcuni carri , su cui erano i convalescenti che non erano ancora in istato di camminare . Li` le donne venivan l' ultime ; e il treno andava cosi` adagio che Renzo pote' ugualmente esaminarle tutte , senza che gliene sfuggisse una . Ma che ? esamina il primo carro , il secondo , il terzo , e via discorrendo , sempre con la stessa riuscita , fino a uno , dietro al quale non veniva piu` che un altro cappuccino , con un aspetto serio , e con un bastone in mano , come regolatore della comitiva . Era quel padre Michele che abbiam detto essere stato dato per compagno nel governo al padre Felice . Cosi` svani` affatto quella cara speranza ; e , andandosene , non solo porto` via il conforto che aveva recato , ma , come accade le piu` volte , lascio` l' uomo in peggiore stato di prima . Ormai quel che ci poteva esser di meglio , era di trovar Lucia ammalata . Pure , all' ardore d' una speranza presente sottentrando quello del timore cresciuto , il poverino s' attacco` con tutte le forze dell' animo a quel tristo e debole filo ; entro` nella corsia , e s' incammino` da quella parte di dove era venuta la processione . Quando fu appie` della cappella , ando` a inginocchiarsi sull' ultimo scalino ; e li` fece a Dio una preghiera , o , per dir meglio , una confusione di parole arruffate , di frasi interrotte , d' esclamazioni , d' istanze , di lamenti , di promesse : uno di que' discorsi che non si fanno agli uomini , perche non hanno abbastanza penetrazione per intenderli , ne' pazienza per ascoltarli ; non son grandi abbastanza per sentirne compassione senza disprezzo . S' alzo` alquanto piu` rincorato ; giro` intorno alla cappella ; si trovo` nell' altra corsia che non aveva ancora veduta , e che riusciva all' altra porta ; dopo pochi passi , vide lo stecconato di cui gli aveva parlato il frate , ma interrotto qua e la` , appunto come questo aveva detto ; entro` per una di quelle aperture , e si trovo` nel quartiere delle donne . Quasi al primo passo che fece , vide in terra un campanello , di quelli che i monatti portavano a un piede ; gli venne in mente che un tale strumento avrebbe potuto servirgli come di passaporto la` dentro ; lo prese , guardo` se nessuno lo guardava , e se lo lego` come usavan quelli . E si mise subito alla ricerca , a quella ricerca , che , per la quantita` sola degli oggetti sarebbe stata fieramente gravosa , quand' anche gli oggetti fossero stati tutt' altri ; comincio` a scorrer con l' occhio , anzi a contemplar nuove miserie , cosi` simili in parte alle gia` vedute , in parte cosi` diverse : che' , sotto la stessa calamita` , era qui un altro patire , per dir cosi` , un altro languire , un altro lamentarsi , un altro sopportare , un altro compatirsi e soccorrersi a vicenda ; era , in chi guardasse , un' altra pieta` e un altro ribrezzo . Aveva gia` fatto non so quanta strada , senza frutto e senza accidenti ; quando si senti` dietro le spalle un - oh ! - una chiamata , che pareva diretta a lui . Si volto` e vide , a una certa distanza , un commissario , che alzo` una mano , accennando proprio a lui , e gridando : - la` nelle stanze , che' c' e` bisogno d' aiuto : qui s' e` finito ora di sbrattare . Renzo s' avvide subito per chi veniva preso , e che il campanello era la cagione dell' equivoco ; si diede della bestia d' aver pensato solamente agl' impicci che quell' insegna gli poteva scansare , e non a quelli che gli poteva tirare addosso ; ma penso` nello stesso tempo alla maniera di sbrigarsi subito da colui . Gli fece replicatamente e in fretta un cenno col capo , come per dire che aveva inteso , e che ubbidiva ; e si levo` dalla sua vista , cacciandosi da una parte tra le capanne . Quando gli parve d' essere abbastanza lontano , penso` anche a liberarsi dalla causa dello scandolo ; e , per far quell' operazione senz' essere osservato , ando` a mettersi in un piccolo spazio tra due capanne che si voltavan , per dir cosi` , la schiena . Si china per levarsi il campanello , e stando cosi` col capo appoggiato alla parete di paglia d' una delle capanne , gli vien da quella all' orecchio una voce ... Oh cielo ! e` possibile ? Tutta la sua anima e` in quell' orecchio : la respirazione e` sospesa ... Si` ! si` ! e` quella voce ! ... - Paura di che ? - diceva quella voce soave : - abbiam passato ben altro che un temporale . Chi ci ha custodite finora , ci custodira` anche adesso . Se Renzo non caccio` un urlo , non fu per timore di farsi scorgere , fu perche' non n' ebbe il fiato . Gli mancaron le ginocchia , gli s' appanno` la vista ; ma fu un primo momento ; al secondo , era ritto , piu` desto , piu` vigoroso di prima ; in tre salti giro` la capanna , fu sull' uscio , vide colei che aveva parlato , la vide levata , chinata sopra un lettuccio . Si volta essa al rumore ; guarda , crede di travedere , di sognare ; guarda piu` attenta , e grida : - oh Signor benedetto ! - Lucia ! v' ho trovata ! vi trovo ! siete proprio voi ! siete viva ! esclamo` Renzo , avanzandosi , tutto tremante . - Oh Signor benedetto ! - replico` , ancor piu` tremante , Lucia : - voi ? che cosa e` questa ! in che maniera ? perche' ? La peste ! - L' ho avuta . E voi ... ? - Ah ! ... anch' io . E di mia madre ... ? - Non l' ho vista , perche' e` a Pasturo ; credo pero` che stia bene . Ma voi ... come siete ancora pallida ! come parete debole ! Guarita pero` , siete guarita ? - Il Signore m' ha voluto lasciare ancora quaggiu` . Ah Renzo ! perche' siete voi qui ? - Perche' ? - disse Renzo avvicinandosele sempre piu` : - mi domandate perche' ? Perche' ci dovevo venire ? Avete bisogno che ve lo dica ? Chi ho io a cui pensi ? Non mi chiamo piu` Renzo , io ? Non siete piu` Lucia , voi ? - Ah cosa dite ! cosa dite ! Ma non v' ha fatto scrivere mia madre ... ? - Si` : pur troppo m' ha fatto scrivere . Belle cose da fare scrivere a un povero disgraziato , tribolato , ramingo , a un giovine che , dispetti almeno , non ve n' aveva mai fatti ! - Ma Renzo ! Renzo ! giacche' sapevate ... perche' venire ? perche' ? - Perche' venire ! Oh Lucia ! perche' venire , mi dite ? Dopo tante promesse ! Non siam piu` noi ? Non vi ricordate piu` ? Che cosa ci mancava ? - Oh Signore ! - esclamo` dolorosamente Lucia , giungendo le mani , e alzando gli occhi al cielo : - perche' non m' avete fatta la grazia di tirarmi a Voi ... ! Oh Renzo ! cos' avete mai fatto ? Ecco ; cominciavo a sperare che ... col tempo ... mi sarei dimenticata ... - Bella speranza ! belle cose da dirmele proprio sul viso ! - Ah , cos' avete fatto ! E in questo luogo ! tra queste miserie ! tra questi spettacoli ! qui dove non si fa altro che morire , avete potuto ... ! - Quelli che moiono , bisogna pregare Iddio per loro , e sperare che anderanno in un buon luogo ; ma non e` giusto , ne' anche per questo , che quelli che vivono abbiano a viver disperati ... - Ma , Renzo ! Renzo ! voi non pensate a quel che dite . Una promessa alla Madonna ! ... Un voto ! - E io vi dico che son promesse che non contan nulla . - Oh Signore ! Cosa dite ? Dove siete stato in questo tempo ? Con chi avete trattato ? Come parlate ? - Parlo da buon cristiano ; e della Madonna penso meglio io che voi ; perche' credo che non vuol promesse in danno del prossimo . Se la Madonna avesse parlato , oh , allora ! Ma cos' e` stato ? una vostra idea . Sapete cosa dovete promettere alla Madonna ? Promettetele che la prima figlia che avremo , le metteremo nome Maria : che' questo son qui anch' io a prometterlo : queste son cose che fanno ben piu` onore alla Madonna : queste son divozioni che hanno piu` costrutto , e non portan danno a nessuno . - No no ; non dite cosi` : non sapete quello che vi dite : non lo sapete voi cosa sia fare un voto : non ci siete stato voi in quel caso : non avete provato . Andate , andate , per amor del cielo ! E si scosto` impetuosamente da lui , tornando verso il lettuccio . - Lucia ! - disse Renzo , senza moversi : - ditemi almeno , ditemi : se non fosse questa ragione ... sareste la stessa per me ? - Uomo senza cuore ! - rispose Lucia , voltandosi , e rattenendo a stento le lacrime : - quando m' aveste fatte dir delle parole inutili , delle parole che mi farebbero male , delle parole che sarebbero forse peccati , sareste contento ? Andate , oh andate ! dimenticatevi di me : si vede che non eravamo destinati ! Ci rivedremo lassu` : gia` non ci si deve star molto in questo mondo . Andate ; cercate di far sapere a mia madre che son guarita , che anche qui Dio m' ha sempre assistita , che ho trovato un' anima buona , questa brava donna , che mi fa da madre ; ditele che spero che lei sara` preservata da questo male , e che ci rivedremo quando Dio vorra` , e come vorra` ... Andate , per amor del cielo , e non pensate a me ... se non quando pregherete il Signore . E , come chi non ha piu` altro da dire , ne' vuol sentir altro , come chi vuol sottrarsi a un pericolo , si ritiro` ancor piu` vicino al lettuccio , dov' era la donna di cui aveva parlato . - Sentite , Lucia , sentite ! - disse Renzo , senza pero` accostarsele di piu` . - No , no ; andate per carita` ! - Sentite : il padre Cristoforo ... - Che ? - qui . - Qui ? dove ? Come lo sapete ? - Gli ho parlato poco fa ; sono stato un pezzo con lui : e un religioso della sua qualita` , mi pare ... - qui ! per assistere i poveri appestati , sicuro . Ma lui ? l' ha avuta la peste ? - Ah Lucia ! ho paura , ho paura pur troppo ... - e mentre Renzo esitava cosi` a proferir la parola dolorosa per lui , e che doveva esserlo tanto a Lucia , questa s' era staccata di nuovo dal lettuccio , e si ravvicinava a lui : - ho paura che l' abbia adesso ! - Oh povero sant' uomo ! Ma cosa dico , pover' uomo ? Poveri noi ! Com' e` ? e` a letto ? e` assistito ? - levato , gira , assiste gli altri ; ma se lo vedeste , che colore che ha , come si regge ! Se n' e` visti tanti e tanti , che pur troppo ... non si sbaglia ! - Oh poveri noi ! E e` proprio qui ! - Qui , e poco lontano : poco piu` che da casa vostra a casa mia ... se vi ricordate ... ! - Oh Vergine Santissima ! - Bene , poco piu` . E pensate se abbiam parlato di voi ! M' ha detto delle cose ... E se sapeste cosa m' ha fatto vedere ! Sentirete ; ma ora voglio cominciare a dirvi quel che m' ha detto prima , lui , con la sua propria bocca . M' ha detto che facevo bene a venirvi a cercare , e che al Signore gli piace che un giovine tratti cosi` , e m' avrebbe aiutato a far che vi trovassi ; come e` proprio stato la verita` : ma gia` e` un santo . Sicche' , vedete ! - Ma , se ha parlato cosi` , e` perche' lui non sa ... - Che volete che sappia lui delle cose che avete fatte voi di vostra testa , senza regola e senza il parere di nessuno ? Un brav' uomo , un uomo di giudizio , come e` lui , non va a pensar cose di questa sorte . Ma quel che m' ha fatto vedere ! - E qui racconto` la visita fatta a quella capanna : Lucia , quantunque i suoi sensi e il suo animo , avessero , in quel soggiorno , dovuto avvezzarsi alle piu` forti impressioni , stava tutta compresa d' orrore e di compassione . - E anche li` , - prosegui` Renzo , - ha parlato da santo : ha detto che il Signore forse ha destinato di far la grazia a quel meschino ... - ora non potrei proprio dargli un altro nome - ... che aspetta di prenderlo in un buon punto ; ma vuole che noi preghiamo insieme per lui ... Insieme ! avete inteso ? - Si` , si` ; lo pregheremo , ognuno dove il Signore ci terra` : le orazioni le sa mettere insieme Lui . - Ma se vi dico le sue parole ... ! - Ma Renzo , lui non sa ... - Ma non capite che , quando e` un santo che parla , e` il Signore che lo fa parlare ? e che non avrebbe parlato cosi` , se non dovesse esser proprio cosi` ? ... E l' anima di quel poverino ? Io ho bensi` pregato , e preghero` per lui : di cuore ho pregato , proprio come se fosse stato per un mio fratello . Ma come volete che stia nel mondo di la` , il poverino , se di qua non s' accomoda questa cosa , se non e` disfatto il male che ha fatto lui ? Che se voi intendete la ragione , allora tutto e` come prima : quel che e` stato e` stato : lui ha fatto la sua penitenza di qua ... - No , Renzo , no : il Signore non vuole che facciamo del male , per far Lui misericordia . Lasciate fare a Lui , per questo : noi , il nostro dovere e` di pregarlo . S' io fossi morta quella notte , non gli avrebbe dunque potuto perdonare ? E se non son morta , se sono stata liberata ... - E vostra madre , quella povera Agnese , che m' ha sempre voluto tanto bene , e che si struggeva tanto di vederci marito e moglie , non ve l' ha detto anche lei che l' e` un' idea storta ? Lei , che v' ha fatto intender la ragione anche dell' altre volte , perche' , in certe cose , pensa piu` giusto di voi ... - Mia madre ! volete che mia madre mi desse il parere di mancare a un voto ! Ma , Renzo ! non siete in voi . - Oh ! volete che ve la dica ? Voi altre donne , queste cose non le potete sapere . Il padre Cristoforo m' ha detto che tornassi da lui a raccontargli se v' avevo trovata . Vo : lo sentiremo : quel che dira` lui ... - Si` , si` ; andate da quel sant' uomo ; ditegli che prego per lui , e che preghi per me , che n' ho bisogno tanto tanto ! Ma , per amor del cielo , per l' anima vostra , per l' anima mia , non venite piu` qui , a farmi del male , a ... tentarmi . Il padre Cristoforo , lui sapra` spiegarvi le cose , e farvi tornare in voi ; lui vi fara` mettere il cuore in pace . - Il cuore in pace ! Oh ! questo , levatevelo dalla testa . Gia` me l' avete fatta scrivere questa parolaccia ; e so io quel che m' ha fatto patire ; e ora avete anche il cuore di dirmela . E io in vece vi dico chiaro e tondo che il cuore in pace non lo mettero` mai . Voi volete dimenticarvi di me ; e io non voglio dimenticarmi di voi . E vi prometto , vedete , che , se mi fate perdere il giudizio , non lo racquisto piu` . Al diavolo il mestiere , al diavolo la buona condotta ! Volete condannarmi a essere arrabbiato per tutta la vita ; e da arrabbiato vivero` ... E quel disgraziato ! Lo sa il Signore se gli ho perdonato di cuore ; ma voi ... Volete dunque farmi pensare per tutta la vita che se non era lui ... ? Lucia ! avete detto ch' io vi dimentichi : ch' io vi dimentichi ! Come devo fare ? A chi credete ch' io pensassi in tutto questo tempo ? ... E dopo tante cose ! dopo tante promesse ! Cosa v' ho fatto io , dopo che ci siamo lasciati ? Perche' ho patito , mi trattate cosi` ? perche' ho avuto delle disgrazie ? perche' la gente del mondo m' ha perseguitato ? perche' ho passato tanto tempo fuori di casa , tristo , lontano da voi ? perche' , al primo momento che ho potuto , son venuto a cercarvi ? Lucia , quando il pianto le permise di formar parole , esclamo` , giungendo di nuovo le mani , e alzando al cielo gli occhi pregni di lacrime : - o Vergine santissima , aiutatemi voi ! Voi sapete che , dopo quella notte , un momento come questo non l' ho mai passato . M' avete soccorsa allora ; soccorretemi anche adesso ! - Si` , Lucia ; fate bene d' invocar la Madonna ; ma perche' volete credere che Lei che e` tanto buona , la madre delle misericordie , possa aver piacere di farci patire ... me almeno ... per una parola scappata in un momento che non sapevate quello che vi dicevate ? Volete credere che v' abbia aiutata allora , per lasciarci imbrogliati dopo ? ... Se poi questa fosse una scusa ; se e` ch' io vi sia venuto in odio ... ditemelo ... parlate chiaro . - Per carita` , Renzo , per carita` , per i vostri poveri morti , finitela , finitela ; non mi fate morire ... Non sarebbe un buon momento . Andate dal padre Cristoforo ; raccomandatemi a lui , non tornate piu` qui , non tornate piu` qui . - Vo ; ma pensate se non voglio tornare ! Tornerei se fosse in capo al mondo , tornerei - . E disparve . Lucia ando` a sedere , o piuttosto si lascio` cadere in terra , accanto al lettuccio ; e , appoggiata a quello la testa , continuo` a piangere dirottamente . La donna , che fin allora era stata a occhi e orecchi aperti , senza fiatare , domando` cosa fosse quell' apparizione , quella contesa , questo pianto . Ma forse il lettore domanda dal canto suo chi fosse costei ; e , per soddisfarlo , non ci vorranno , ne' anche qui , troppe parole . Era un' agiata mercantessa , di forse trent' anni . Nello spazio di pochi giorni , s' era visto morire in casa il marito e tutti i figliuoli : di li` a poco , venutale la peste anche a lei , era stata trasportata al lazzeretto , e messa in quella capannuccia , nel tempo che Lucia , dopo aver superata , senza avvedersene , la furia del male , e cambiate , ugualmente senza avvedersene , piu` compagne , cominciava a riaversi , e a tornare in se' ; che' , fin dal principio della malattia , trovandosi ancora in casa di don Ferrante , era rimasta come insensata . La capanna non poteva contenere che due persone : e tra queste due , afflitte , derelitte , sbigottite , sole in tanta moltitudine , era presto nata un' intrinsichezza , un' affezione , che appena sarebbe potuta venire da un lungo vivere insieme . In poco tempo , Lucia era stata in grado di poter aiutar l' altra , che s' era trovata aggravatissima . Ora che questa pure era fuori di pericolo , si facevano compagnia e coraggio e guardia a vicenda ; s' eran promesse di non uscir dal lazzeretto , se non insieme ; e avevan presi altri concerti per non separarsi neppur dopo . La mercantessa che , avendo lasciata in custodia d' un suo fratello commissario della Sanita` , la casa e il fondaco e la cassa , tutto ben fornito , era per trovarsi sola e trista padrona di molto piu` di quel che le bisognasse per viver comodamente , voleva tener Lucia con se' , come una figliuola o una sorella . Lucia aveva aderito , pensate con che gratitudine per lei , e per la Provvidenza ; ma soltanto fin che potesse aver nuove di sua madre , e sapere , come sperava , la volonta` di essa . Del resto , riservata com' era , ne' della promessa dello sposalizio , ne' dell' altre sue avventure straordinarie , non aveva mai detta una parola . Ma ora , in un cosi` gran ribollimento d' affetti , aveva almen tanto bisogno di sfogarsi , quanto l' altra desiderio di sentire . E , stretta con tutt' e due le mani la destra di lei , si mise subito a soddisfare alla domanda , senz' altro ritegno , che quello che le facevano i singhiozzi . Renzo intanto trottava verso il quartiere del buon frate . Con un po' di studio , e non senza dover rifare qualche pezzetto di strada , gli riusci` finalmente d' arrivarci . Trovo` la capanna ; lui non ce lo trovo` ; ma , ronzando e cercando nel contorno , lo vide in una baracca , che , piegato a terra , e quasi bocconi , stava confortando un moribondo . Si fermo` li` , aspettando in silenzio . Poco dopo , lo vide chiuder gli occhi a quel poverino , poi mettersi in ginocchio , far orazione un momento , e alzarsi . Allora si mosse , e gli ando` incontro - Oh ! - disse il frate , vistolo venire ; - ebbene ? - La c' e` : l' ho trovata ! - In che stato ? - Guarita , o almeno levata . - Sia ringraziato il Signore ! - Ma ... - disse Renzo , quando gli fu vicino da poter parlar sottovoce : - c' e` un altro imbroglio . - Cosa c' e` ? - Voglio dire che ... Gia` lei lo sa come e` buona quella povera giovine ; ma alle volte e` un po' fissa nelle sue idee . Dopo tante promesse , dopo tutto quello che sa anche lei , ora dice che non mi puo` sposare , perche' dice , che so io ? che , quella notte della paura , s' e` scaldata la testa , e s' e` , come a dire , votata alla Madonna . Cose senza costrutto , n' e` vero ? Cose buone , chi ha la scienza e il fondamento da farle , ma per noi gente ordinaria , che non sappiamo bene come si devon fare ... n' e` vero che son cose che non valgono ? - Dimmi : e` molto lontana di qui ? - Oh no : pochi passi di la` dalla chiesa . - Aspettami qui un momento , - disse il frate : - e poi ci anderemo insieme . - Vuol dire che lei le fara` intendere ... - Non so nulla , figliuolo ; bisogna ch' io senta lei . - Capisco , - disse Renzo , e stette con gli occhi fissi a terra , e con le braccia incrociate sul petto , a masticarsi la sua incertezza , rimasta intera . Il frate ando` di nuovo in cerca di quel padre Vittore , lo prego` di supplire ancora per lui , entro` nella sua capanna , n' usci` con la sporta in braccio , torno` da Renzo , gli disse : - andiamo - ; e ando` innanzi , avviandosi a quella tal capanna , dove , qualche tempo prima , erano entrati insieme . Questa volta , entro` solo , e dopo un momento ricomparve , e disse : - niente ! Preghiamo ; preghiamo - . Poi riprese : - ora , conducimi tu . E senza dir altro , s' avviarono . Il tempo s' era andato sempre piu` rabbuiando , e annunziava ormai certa e poco lontana la burrasca . De' lampi fitti rompevano l' oscurita` cresciuta , e lumeggiavano d' un chiarore istantaneo i lunghissimi tetti e gli archi de' portici , la cupola della cappella , i bassi comignoli delle capanne ; e i tuoni scoppiati con istrepito repentino , scorrevano rumoreggiando dall' una all' altra regione del cielo . Andava innanzi il giovine , attento alla strada , con una grand' impazienza d' arrivare , e rallentando pero` il passo , per misurarlo alle forze del compagno ; il quale , stanco dalle fatiche , aggravato dal male , oppresso dall' afa , camminava stentatamente , alzando ogni tanto al cielo la faccia smunta , come per cercare un respiro piu` libero . Renzo , quando vide la capanna , si fermo` , si volto` indietro , disse con voce tremante : - e` qui . Entrano ... - Eccoli ! - grida la donna del lettuccio . Lucia si volta , s' alza precipitosamente , va incontro al vecchio , gridando : - oh chi vedo ! O padre Cristoforo ! - Ebbene , Lucia ! da quante angustie v' ha liberata il Signore ! Dovete esser ben contenta d' aver sempre sperato in Lui . - Oh si` ! Ma lei , padre ? Povera me , come e` cambiato ! Come sta ? dica : come sta ? - Come Dio vuole , e come , per sua grazia , voglio anch' io , rispose , con volto sereno , il frate . E , tiratala in un canto , soggiunse : - sentite : io non posso rimaner qui che pochi momenti . Siete voi disposta a confidarvi in me , come altre volte ? - Oh ! non e` lei sempre il mio padre ? - Figliuola , dunque ; cos' e` codesto voto che m' ha detto Renzo ? - un voto che ho fatto alla Madonna ... oh ! in una gran tribolazione ! ... di non maritarmi . - Poverina ! Ma avete pensato allora , ch' eravate legata da una promessa ? - Trattandosi del Signore e della Madonna ! ... non ci ho pensato . - Il Signore , figliuola , gradisce i sagrifizi , l' offerte , quando le facciamo del nostro . il cuore che vuole , e` la volonta` : ma voi non potevate offrirgli la volonta` d' un altro , al quale v' eravate gia` obbligata . - Ho fatto male ? - No , poverina , non pensate a questo : io credo anzi che la Vergine santa avra` gradita l' intenzione del vostro cuore afflitto , e l' avra` offerta a Dio per voi . Ma ditemi ; non vi siete mai consigliata con nessuno su questa cosa ? - Io non pensavo che fosse male , da dovermene confessare : e quel poco bene che si puo` fare , si sa che non bisogna raccontarlo . - Non avete nessun altro motivo che vi trattenga dal mantener la promessa che avete fatta a Renzo ? - In quanto a questo ... per me ... che motivo ... ? Non potrei proprio dire ... - rispose Lucia , con un' esitazione che indicava tutt' altro che un' incertezza del pensiero ; e il suo viso ancora scolorito dalla malattia , fiori` tutt' a un tratto del piu` vivo rossore . - Credete voi , - riprese il vecchio , abbassando gli occhi , - che Dio ha data alla sua Chiesa l' autorita` di rimettere e di ritenere , secondo che torni in maggior bene , i debiti e gli obblighi che gli uomini possono aver contratti con Lui ? - Si` , che lo credo . - Ora sappiate che noi , deputati alla cura dell' anime in questo luogo , abbiamo , per tutti quelli che ricorrono a noi , le piu` ampie facolta` della Chiesa ; e che per conseguenza , io posso , quando voi lo chiediate , sciogliervi dall' obbligo , qualunque sia , che possiate aver contratto a cagion di codesto voto . - Ma non e` peccato tornare indietro , pentirsi d' una promessa fatta alla Madonna ? Io allora l' ho fatta proprio di cuore ... - disse Lucia , violentemente agitata dall' assalto d' una tale inaspettata , bisogna pur dire speranza , e dall' insorgere opposto d' un terrore fortificato da tutti i pensieri che , da tanto tempo , eran la principale occupazione dell' animo suo . - Peccato , figliuola ? - disse il padre : - peccato il ricorrere alla Chiesa , e chiedere al suo ministro che faccia uso dell' autorita` che ha ricevuto da essa , e che essa ha ricevuta da Dio ? Io ho veduto in che maniera voi due siete stati condotti ad unirvi ; e , certo , se mai m' e` parso che due fossero uniti da Dio , voi altri eravate quelli : ora non vedo perche' Dio v' abbia a voler separati . E lo benedico che m' abbia dato , indegno come sono , il potere di parlare in suo nome , e di rendervi la vostra parola . E se voi mi chiedete ch' io vi dichiari sciolta da codesto voto , io non esitero` a farlo ; e desidero anzi che me lo chiediate . - Allora ... ! allora ... ! lo chiedo ; - disse Lucia , con un volto non turbato piu` che di pudore . Il frate chiamo` con un cenno il giovine , il quale se ne stava nel cantuccio il piu` lontano , guardando - giacche' non poteva far altro - fisso fisso al dialogo in cui era tanto interessato ; e , quando quello fu li` , disse , a voce piu` alta , a Lucia : - con l' autorita` che ho dalla Chiesa , vi dichiaro sciolta dal voto di verginita` , annullando cio` che ci pote' essere d' inconsiderato , e liberandovi da ogni obbligazione che poteste averne contratta . Pensi il lettore che suono facessero all' orecchio di Renzo tali parole . Ringrazio` vivamente con gli occhi colui che le aveva proferite ; e cerco` subito , ma invano , quelli di Lucia . - Tornate , con sicurezza e con pace , ai pensieri d' una volta , segui` a dirle il cappuccino : - chiedete di nuovo al Signore le grazie che Gli chiedevate , per essere una moglie santa ; e confidate che ve le concedera` piu` abbondanti , dopo tanti guai . E tu , - disse , voltandosi a Renzo , - ricordati , figliuolo , che se la Chiesa ti rende questa compagna , non lo fa per procurarti una consolazione temporale e mondana , la quale , se anche potesse essere intera , e senza mistura d' alcun dispiacere , dovrebbe finire in un gran dolore , al momento di lasciarvi ; ma lo fa per avviarvi tutt' e due sulla strada della consolazione che non avra` fine . Amatevi come compagni di viaggio , con questo pensiero d' avere a lasciarvi , e con la speranza di ritrovarvi per sempre . Ringraziate il cielo che v' ha condotti a questo stato , non per mezzo dell' allegrezze turbolente e passeggiere , ma co' travagli e tra le miserie , per disporvi a una allegrezza raccolta e tranquilla . Se Dio vi concede figliuoli , abbiate in mira d' allevarli per Lui , d' istillar loro l' amore di Lui e di tutti gli uomini ; e allora li guiderete bene in tutto il resto . Lucia ! v' ha detto , - e accennava Renzo , - chi ha visto qui ? - Oh padre , me l' ha detto ! - Voi pregherete per lui ! Non ve ne stancate . E anche per me pregherete ! ... Figliuoli ! voglio che abbiate un ricordo del povero frate - . E qui levo` dalla sporta una scatola d' un legno ordinario , ma tornita e lustrata con una certa finitezza cappuccinesca ; e prosegui` : - qui dentro c' e` il resto di quel pane ... il primo che ho chiesto per carita` ; quel pane , di cui avete sentito parlare ! Lo lascio a voi altri : serbatelo ; fatelo vedere ai vostri figliuoli . Verranno in un tristo mondo , e in tristi tempi , in mezzo a' superbi e a' provocatori : dite loro che perdonino sempre , sempre ! tutto , tutto ! e che preghino , anche loro , per il povero frate ! E porse la scatola a Lucia , che la prese con rispetto , come si farebbe d' una reliquia . Poi , con voce piu` tranquilla , riprese : - ora ditemi ; che appoggi avete qui in Milano ? Dove pensate d' andare a alloggiare , appena uscita di qui ? E chi vi condurra` da vostra madre , che Dio voglia aver conservata in salute ? - Questa buona signora mi fa lei intanto da madre : noi due usciremo di qui insieme , e poi essa pensera` a tutto . - Dio la benedica , - disse il frate , accostandosi al lettuccio . - La ringrazio anch' io , - disse la vedova , - della consolazione che ha data a queste povere creature ; sebbene io avessi fatto conto di tenerla sempre con me , questa cara Lucia . Ma la terro` intanto ; l' accompagnero` io al suo paese , la consegnero` a sua madre ; e , soggiunse poi sottovoce , - voglio farle io il corredo . N' ho troppa della roba ; e di quelli che dovevan goderla con me , non ho piu` nessuno ! - Cosi` , - rispose il frate , - lei puo` fare un gran sacrifizio al Signore , e del bene al prossimo . Non le raccomando questa giovine : gia` vedo che e` come sua : non c' e` che da lodare il Signore , il quale sa mostrarsi padre anche ne' flagelli , e che , col farle trovare insieme , ha dato un cosi` chiaro segno d' amore all' una e all' altra . Orsu` , riprese poi , voltandosi a Renzo , e prendendolo per una mano : noi due non abbiam piu` nulla da far qui : e ci siamo stati anche troppo . Andiamo . - Oh padre ! - disse Lucia : - la vedro` ancora ? Io sono guarita , io che non fo nulla di bene a questo mondo ; e lei ... ! - gia` molto tempo , - rispose con tono serio e dolce il vecchio , - che chiedo al Signore una grazia , e ben grande : di finire i miei giorni in servizio del prossimo . Se me la volesse ora concedere , ho bisogno che tutti quelli che hanno carita` per me , m' aiutino a ringraziarlo . Via ; date a Renzo le vostre commissioni per vostra madre . - Raccontatele quel che avete veduto , - disse Lucia al promesso sposo : - che ho trovata qui un' altra madre , che verro` con questa piu` presto che potro` , e che spero , spero di trovarla sana . - Se avete bisogno di danari , - disse Renzo , - ho qui tutti quelli che m' avete mandati , e ... - No , no , - interruppe la vedova : - ne ho io anche troppi . - Andiamo , - replico` il frate . - A rivederci , Lucia ... ! e anche lei , dunque , quella buona signora , - disse Renzo , non trovando parole che significassero quello che sentiva . - Chi sa che il Signore ci faccia la grazia di rivederci ancora tutti ! - esclamo` Lucia . - Sia Egli sempre con voi , e vi benedica , - disse alle due compagne fra Cristoforo ; e usci` con Renzo dalla capanna . Mancava poco alla sera , e il tempo pareva sempre piu` vicino a risolversi . Il cappuccino esibi` di nuovo al giovine di ricoverarlo per quella notte nella sua baracca . - Compagnia , non te ne potro` fare , - soggiunse : - ma avrai da stare al coperto . Renzo pero` si sentiva una smania d' andare ; e non si curava di rimaner piu` a lungo in un luogo simile , quando non poteva profittarne per veder Lucia , e non avrebbe neppur potuto starsene un po' col buon frate . In quanto all' ora e al tempo , si puo` dire che notte e giorno , sole e pioggia , zeffiro e tramontano , eran tutt' uno per lui in quel momento . Ringrazio` dunque il frate , dicendo che voleva andar piu` presto che fosse possibile in cerca d' Agnese . Quando furono nella strada di mezzo , il frate gli strinse la mano , e disse : - se la trovi , che Dio voglia ! quella buona Agnese , salutala anche in mio nome ; e a lei , e a tutti quelli che rimangono , e si ricordano di fra Cristoforo , di` che preghin per lui . Dio t' accompagni , e ti benedica per sempre . - Oh caro padre ... ! ci rivedremo ? ci rivedremo ? - Lassu` , spero - . E con queste parole , si stacco` da Renzo ; il quale , stato li` a guardarlo fin che non l' ebbe perso di vista , prese in fretta verso la porta , dando a destra e a sinistra l' ultime occhiate di compassione a quel luogo di dolori . C' era un movimento straordinario , un correr di monatti , un trasportar di roba , un accomodar le tende delle baracche , uno strascicarsi di convalescenti a queste e ai portici , per ripararsi dalla burrasca imminente . Appena infatti ebbe Renzo passata la soglia del lazzeretto e preso a diritta , per ritrovar la viottola di dov' era sboccato la mattina sotto le mura , principio` come una grandine di goccioloni radi e impetuosi , che , battendo e risaltando sulla strada bianca e arida , sollevavano un minuto polveri`o ; in un momento , diventaron fitti ; e prima che arrivasse alla viottola , la veniva giu` a secchie . Renzo , in vece d' inquietarsene , ci sguazzava dentro , se la godeva in quella rinfrescata , in quel susurri`o , in quel brulichi`o dell' erbe e delle foglie , tremolanti , gocciolanti , rinverdite , lustre ; metteva certi respironi larghi e pieni ; e in quel risolvimento della natura sentiva come piu` liberamente e piu` vivamente quello che s' era fatto nel suo destino . Ma quanto piu` schietto e intero sarebbe stato questo sentimento , se Renzo avesse potuto indovinare quel che si vide pochi giorni dopo : che quell' acqua portava via il contagio ; che , dopo quella , il lazzeretto , se non era per restituire ai viventi tutti i viventi che conteneva , almeno non n' avrebbe piu` ingoiati altri ; che , tra una settimana , si vedrebbero riaperti usci e botteghe , non si parlerebbe quasi piu` che di quarantina ; e della peste non rimarrebbe se non qualche resticciolo qua e la` ; quello strascico che un tal flagello lasciava sempre dietro a se' per qualche tempo . Andava dunque il nostro viaggiatore allegramente , senza aver disegnato ne' dove , ne' come , ne' quando , ne' se avesse da fermarsi la notte , premuroso soltanto di portarsi avanti , d' arrivar presto al suo paese , di trovar con chi parlare , a chi raccontare , soprattutto di poter presto rimettersi in cammino per Pasturo , in cerca d' Agnese . Andava , con la mente tutta sottosopra dalle cose di quel giorno ; ma di sotto le miserie , gli orrori , i pericoli , veniva sempre a galla un pensierino : l' ho trovata ; e` guarita ; e` mia ! E allora faceva uno sgambetto , e con cio` dava un' annaffiata all' intorno , come un can barbone uscito dall' acqua ; qualche volta si contentava d' una fregatina di mani ; e avanti , con piu` ardore di prima . Guardando per la strada , raccattava , per dir cosi` , i pensieri , che ci aveva lasciati la mattina e il giorno avanti , nel venire ; e con piu` piacere quelli appunto che allora aveva piu` cercato di scacciare , i dubbi , le difficolta` , trovarla , trovarla viva , tra tanti morti e moribondi ! E l' ho trovata viva ! concludeva . Si rimetteva col pensiero nelle circostanze piu` terribili di quella giornata ; si figurava con quel martello in mano : ci sara` o non ci sara` ? e una risposta cosi` poco allegra ; e non aver nemmeno il tempo di masticarla , che addosso quella furia di matti birboni ; e quel lazzeretto , quel mare ! li` ti volevo a trovarla ! E averla trovata ! Ritornava su quel momento quando fu finita di passare la processione de' convalescenti : che momento ! che crepacore non trovarcela ! e ora non gliene importava piu` nulla . E quel quartiere delle donne ! E la` dietro a quella capanna , quando meno se l' aspettava , quella voce , quella voce proprio ! E vederla , vederla levata ! Ma che ? c' era ancora quel nodo del voto , e piu` stretto che mai . Sciolto anche questo . E quell' odio contro don Rodrigo , quel rodi`o continuo che esacerbava tutti i guai , e avvelenava tutte le consolazioni , scomparso anche quello . Talmenteche' non saprei immaginare una contentezza piu` viva , se non fosse stata l' incertezza intorno ad Agnese , il tristo presentimento intorno al padre Cristoforo , e quel trovarsi ancora in mezzo a una peste . Arrivo` a Sesto , sulla sera ; ne' pareva che l' acqua volesse cessare . Ma , sentendosi piu` in gambe che mai , e con tante difficolta` di trovar dove alloggiare , e cosi` inzuppato , non ci penso` neppure . La sola cosa che l' incomodasse , era un grand' appetito : che' una consolazione come quella gli avrebbe fatto smaltire altro che la poca minestra del cappuccino . Guardo` se trovasse anche qui una bottega di fornaio ; ne vide una ; ebbe due pani con le molle , e con quell' altre cerimonie . Uno in tasca e l' altro alla bocca , e avanti . Quando passo` per Monza , era notte fatta : nonostante , gli riusci` di trovar la porta che metteva sulla strada giusta . Ma meno questo , che , per dir la verita` , era un gran merito , potete immaginarvi come fosse quella strada , e come andasse facendosi di momento in momento . Affondata - com' eran tutte ; e dobbiamo averlo detto altrove - tra due rive , quasi un letto di fiume , si sarebbe a quell' ora potuta dire , se non un fiume , una gora davvero ; e ogni tanto pozze , da volerci del buono e del bello a levarne i piedi , non che le scarpe . Ma Renzo n' usciva come poteva , senz' atti d' impazienza , senza parolacce , senza pentimenti ; pensando che ogni passo , per quanto costasse , lo conduceva avanti , e che l' acqua cesserebbe quando a Dio piacesse , e che , a suo tempo , spunterebbe il giorno , e che la strada che faceva intanto , allora sarebbe fatta . E diro` anche che non ci pensava se non proprio quando non poteva far di meno . Eran distrazioni queste ; il gran lavoro della sua mente era di riandare la storia di que' tristi anni passati : tant' imbrogli , tante traversi`e , tanti momenti in cui era stato per perdere anche la speranza , e fare andata ogni cosa ; e di contrapporci l' immaginazioni d' un avvenire cosi` diverso : e l' arrivar di Lucia , e le nozze , e il metter su casa , e il raccontarsi le vicende passate , e tutta la vita . Come la facesse quando trovava due strade ; se quella poca pratica , con quel poco barlume , fossero quelli che l' aiutassero a trovar sempre la buona , o se l' indovinasse sempre alla ventura , non ve lo saprei dire ; che' lui medesimo , il quale soleva raccontar la sua storia molto per minuto , lunghettamente anzi che no - e tutto conduce a credere che il nostro anonimo l' avesse sentita da lui piu` d' una volta - , lui medesimo , a questo punto , diceva che , di quella notte , non se ne rammentava che come se l' avesse passata in letto a sognare . Il fatto sta che , sul finir di essa , si trovo` alla riva dell' Adda . Non era mai spiovuto ; ma , a un certo tempo , da diluvio era diventata pioggia , e poi un' acquerugiola fine fine , cheta cheta , ugual uguale : i nuvoli alti e radi stendevano un velo non interrotto , ma leggiero e diafano ; e il lume del crepuscolo fece vedere a Renzo il paese d' intorno . C' era dentro il suo ; e quel che senti` , a quella vista , non si saprebbe spiegare . Altro non vi so dire , se non che que' monti , quel Resegone vicino , il territorio di Lecco , era diventato tutto come roba sua . Diede un' occhiata anche a se' , e si trovo` un po' strano , quale , per dir la verita` , da quel che si sentiva , s' immaginava gia` di dover parere : sciupata e attaccata addosso ogni cosa : dalla testa alla vita , tutto un fradiciume , una grondaia ; dalla vita alla punta de' piedi , melletta e mota : le parti dove non ce ne fosse si sarebbero potute chiamare esse zacchere e schizzi . E se si fosse visto tutt' intero in uno specchio , con la tesa del cappello floscia e cascante , e i capelli stesi e incollati sul viso , si sarebbe fatto ancor piu` specie . In quanto a stanco , lo poteva essere , ma non ne sapeva nulla : e il frescolino dell' alba aggiunto a quello della notte e di quel poco bagno , non gli dava altro che una fierezza , una voglia di camminar piu` presto . a Pescate ; costeggia quell' ultimo tratto dell' Adda , dando pero` un' occhiata malinconica a Pescarenico ; passa il ponte ; per istrade e campi , arriva in un momento alla casa dell' ospite amico . Questo , che s' era levato allora , e stava sull' uscio , a guardare il tempo , alzo` gli occhi a quella figura cosi` inzuppata , cosi` infangata , diciam pure cosi` lercia , e insieme cosi` viva e disinvolta : a' suoi giorni non aveva visto un uomo peggio conciato e piu` contento . - Ohe ! - disse : - gia` qui ? e con questo tempo ? Com' e` andata ? - La c' e` , - disse Renzo : - la c' e` : la c' e` . - Sana ? - Guarita , che e` meglio . Devo ringraziare il Signore e la Madonna fin che campo . Ma cose grandi , cose di fuoco : ti raccontero` poi tutto . - Ma come sei conciato ! - Son bello eh ? - A dir la verita` , potresti adoprare il da tanto in su , per lavare il da tanto in giu` . Ma , aspetta , aspetta ; che ti faccia un buon fuoco . - Non dico di no . Sai dove la m' ha preso ? proprio alla porta del lazzeretto . Ma niente ! il tempo il suo mestiere , e io il mio . L' amico ando` e torno` con due bracciate di stipa : ne mise una in terra , l' altra sul focolare , e , con un po' di brace rimasta della sera avanti , fece presto una bella fiammata . Renzo intanto s' era levato il cappello , e , dopo averlo scosso due o tre volte , l' aveva buttato in terra : e , non cosi` facilmente , s' era tirato via anche il farsetto . Levo` poi dal taschino de' calzoni il coltello , col fodero tutto fradicio , che pareva stato in molle ; lo mise su un panchetto , e disse : - anche costui e` accomodato a dovere ; ma l' e` acqua ! l' e` acqua ! sia ringraziato il Signore ... Sono stato li` li` ... ! Ti diro` poi - . E si fregava le mani . - Ora fammi un altro piacere , - soggiunse : - quel fagottino che ho lasciato su in camera , va' a prendermelo , che' prima che s' asciughi questa roba che ho addosso ... ! Tornato col fagotto , l' amico disse : - penso che avrai anche appetito : capisco che da bere , per la strada , non te ne sara` mancato ; ma da mangiare ... - Ho trovato da comprar due pani , ieri sul tardi ; ma , per dir la verita` , non m' hanno toccato un dente . - Lascia fare , - disse l' amico ; mise l' acqua in un paiolo , che attacco` poi alla catena ; e soggiunse : - vado a mungere : quando tornero` col latte , l' acqua sara` all' ordine ; e si fa una buona polenta . Tu intanto fa' il tuo comodo . Renzo , rimasto solo , si levo` , non senza fatica , il resto de' panni , che gli s' eran come appiccicati addosso ; s' asciugo` , si rivesti` da capo a piedi . L' amico torno` , e ando` al suo paiolo : Renzo intanto si mise a sedere , aspettando . - Ora sento che sono stanco , - disse : - ma e` una bella tirata ! Pero` questo e` nulla ! Ne ho da raccontartene per tutta la giornata . Com' e` conciato Milano ! Le cose che bisogna vedere ! Le cose che bisogna toccare ! Cose da farsi poi schifo a se medesimo . Sto per dire che non ci voleva meno di quel bucatino che ho avuto . E quel che m' hanno voluto fare que' signori di laggiu` ! Sentirai . Ma se tu vedessi il lazzeretto ! C' e` da perdersi nelle miserie . Basta ; ti raccontero` tutto ... E la c' e` , e la verra` qui , e sara` mia moglie ; e tu devi far da testimonio , e , peste o non peste , almeno qualche ora , voglio che stiamo allegri . Del resto mantenne cio` , che aveva detto all' amico , di voler raccontargliene per tutta la giornata ; tanto piu` , che , avendo sempre continuato a piovigginare , questo la passo` tutta in casa , parte seduto accanto all' amico , parte in faccende intorno a un suo piccolo tino , e a una botticina , e ad altri lavori , in preparazione della vendemmia ; ne' quali Renzo non lascio` di dargli una mano ; che' , come soleva dire , era di quelli che si stancano piu` a star senza far nulla , che a lavorare . Non pote' pero` tenersi di non fare una scappatina alla casa d' Agnese , per rivedere una certa finestra , e per dare anche li` una fregatina di mani . Torno` senza essere stato visto da nessuno ; e ando` subito a letto . S' alzo` prima che facesse giorno ; e , vedendo cessata l' acqua , se non ritornato il sereno , si mise in cammino per Pasturo . Era ancor presto quando ci arrivo` : che' non aveva meno fretta e voglia di finire , di quel che possa averne il lettore . Cerco` d' Agnese ; senti` che stava bene , e gli fu insegnata una casuccia isolata dove abitava . Ci ando` ; la chiamo` dalla strada : a una tal voce , essa s' affaccio` di corsa alla finestra ; e , mentre stava a bocca aperta per mandar fuori non so che parola , non so che suono , Renzo la prevenne dicendo : - Lucia e` guarita : l' ho veduta ierlaltro ; vi saluta ; verra` presto . E poi ne ho , ne ho delle cose da dirvi . Tra la sorpresa dell' apparizione , e la contentezza della notizia , e la smania di saperne di piu` , Agnese cominciava ora un' esclamazione , ora una domanda , senza finir nulla : poi , dimenticando le precauzioni ch' era solita a prendere da molto tempo , disse : - vengo ad aprirvi . - Aspettate : e la peste ? - disse Renzo : - voi non l' avete avuta , credo . - Io no : e voi ? - Io si` ; ma voi dunque dovete aver giudizio . Vengo da Milano ; e , sentirete , sono proprio stato nel contagio fino agli occhi . vero che mi son mutato tutto da capo a piedi ; ma l' e` una porcheria che s' attacca alle volte come un malefizio . E giacche' il Signore v' ha preservata finora , voglio che stiate riguardata fin che non e` finito quest' influsso ; perche' siete la nostra mamma : e voglio che campiamo insieme un bel pezzo allegramente , a conto del gran patire che abbiam fatto , almeno io . - Ma ... - cominciava Agnese . - Eh ! - interruppe Renzo : - non c' e` ma che tenga . So quel che volete dire ; ma sentirete , sentirete , che de' ma non ce n' e` piu` . Andiamo in qualche luogo all' aperto , dove si possa parlar con comodo , senza pericolo ; e sentirete . Agnese gl' indico` un orto ch' era dietro alla casa ; e soggiunse : - entrate li` , e vedrete che c' e` due panche , l' una in faccia all' altra , che paion messe apposta . Io vengo subito . Renzo ando` a mettersi a sedere sur una : un momento dopo , Agnese si trovo` li` sull' altra : e son certo che , se il lettore , informato come e` delle cose antecedenti , avesse potuto trovarsi li` in terzo , a veder con gli occhi quella conversazione cosi` animata , a sentir con gli orecchi que' racconti , quelle domande , quelle spiegazioni , quell' esclamare , quel condolersi , quel rallegrarsi , e don Rodrigo , e il padre Cristoforo , e tutto il resto , e quelle descrizioni dell' avvenire , chiare e positive come quelle del passato , son certo , dico , che ci avrebbe preso gusto , e sarebbe stato l' ultimo a venir via . Ma d' averla sulla carta tutta quella conversazione , con parole mute , fatte d' inchiostro , e senza trovarci un solo fatto nuovo , son di parere che non se ne curi molto , e che gli piaccia piu` d' indovinarla da se' . La conclusione fu che s' anderebbe a metter su casa tutti insieme in quel paese del bergamasco dove Renzo aveva gia` un buon avviamento : in quanto al tempo , non si poteva decider nulla , perche' dipendeva dalla peste , e da altre circostanze : appena cessato il pericolo , Agnese tornerebbe a casa , ad aspettarvi Lucia , o Lucia ve l' aspetterebbe : intanto Renzo farebbe spesso qualche altra corsa a Pasturo , a veder la sua mamma , e a tenerla informata di quel che potesse accadere . Prima di partire , offri` anche a lei danari , dicendo : - gli ho qui tutti , vedete , que' tali : avevo fatto voto anch' io di non toccarli , fin che la cosa non fosse venuta in chiaro . Ora , se n' avete bisogno , portate qui una scodella d' acqua e aceto ; vi butto dentro i cinquanta scudi belli e lampanti . - No , no , - disse Agnese : - ne ho ancora piu` del bisogno per me : i vostri , serbateli , che saran buoni per metter su casa . Renzo torno` al paese con questa consolazione di piu` d' aver trovata sana e salva una persona tanto cara . Stette il rimanente di quella giornata , e la notte , in casa dell' amico ; il giorno dopo , in viaggio di nuovo , ma da un' altra parte , cioe` verso il paese adottivo . Trovo` Bortolo , in buona salute anche lui , e in minor timore di perderla ; che' , in que' pochi giorni , le cose , anche la` , avevan preso rapidamente una bonissima piega . Pochi eran quelli che s' ammalavano ; e il male non era piu` quello ; non piu` que' lividi mortali , ne' quella violenza di sintomi ; ma febbriciattole , intermittenti la maggior parte , con al piu` qualche piccol bubbone scolorito , che si curava come un fignolo ordinario . Gia` l' aspetto del paese compariva mutato ; i rimasti vivi cominciavano a uscir fuori , a contarsi tra loro , a farsi a vicenda condoglianze e congratulazioni . Si parlava gia` di ravviare i lavori : i padroni pensavano gia` a cercare e a caparrare operai , e in quell' arti principalmente dove il numero n' era stato scarso anche prima del contagio , com' era quella della seta . Renzo , senza fare il lezioso , promise - salve pero` le debite approvazioni - al cugino di rimettersi al lavoro , quando verrebbe accompagnato , a stabilirsi in paese . S' occupo` intanto de' preparativi piu` necessari : trovo` una casa piu` grande ; cosa divenuta pur troppo facile e poco costosa ; e la forni` di mobili e d' attrezzi , intaccando questa volta il tesoro , ma senza farci un gran buco , che' tutto era a buon mercato , essendoci molta piu` roba che gente che la comprassero . Dopo non so quanti giorni , ritorno` al paese nativo , che trovo` ancor piu` notabilmente cambiato in bene . Trotto` subito a Pasturo ; trovo` Agnese rincoraggita affatto , e disposta a ritornare a casa quando si fosse ; di maniera che ce la condusse lui : ne' diremo quali fossero i loro sentimenti , quali le parole , al rivedere insieme que' luoghi . Agnese trovo` ogni cosa come l' aveva lasciata . Sicche' non pote' far a meno di non dire che , questa volta , trattandosi d' una povera vedova e d' una povera fanciulla , avevan fatto la guardia gli angioli . - E l' altra volta , - soggiungeva , - che si sarebbe creduto che il Signore guardasse altrove , e non pensasse a noi , giacche' lasciava portar via il povero fatto nostro ; ecco che ha fatto vedere il contrario , perche' m' ha mandato da un' altra parte di bei danari , con cui ho potuto rimettere ogni cosa . Dico ogni cosa , e non dico bene ; perche' il corredo di Lucia che coloro avevan portato via bell' e nuovo , insieme col resto , quello mancava ancora ; ma ecco che ora ci viene da un' altra parte . Chi m' avesse detto , quando io m' arrapinavo tanto a allestir quell' altro : tu credi di lavorar per Lucia : eh povera donna ! lavori per chi non sai : sa il cielo , questa tela , questi panni , a che sorte di creature anderanno indosso : quelli per Lucia , il corredo davvero che ha da servire per lei , ci pensera` un' anima buona , la quale tu non sai ne' anche che la sia in questo mondo . Il primo pensiero d' Agnese fu quello di preparare nella sua povera casuccia l' alloggio il piu` decente che potesse , a quell' anima buona : poi ando` in cerca di seta da annaspare ; e lavorando ingannava il tempo . Renzo , dal canto suo , non passo` in ozio que' giorni gia` tanto lunghi per se' : sapeva far due mestieri per buona sorte ; si rimise a quello del contadino . Parte aiutava il suo ospite , per il quale era una gran fortuna l' avere in tal tempo spesso al suo comando un' opera , e un' opera di quell' abilita` ; parte coltivava , anzi dissodava l' orticello d' Agnese , trasandato affatto nell' assenza di lei . In quanto al suo proprio podere , non se n' occupava punto , dicendo ch' era una parrucca troppo arruffata , e che ci voleva altro che due braccia a ravviarla . E non ci metteva neppure i piedi ; come ne' anche in casa : che' gli avrebbe fatto male a vedere quella desolazione ; e aveva gia` preso il partito di disfarsi d' ogni cosa , a qualunque prezzo , e d' impiegar nella nuova patria quel tanto che ne potrebbe ricavare . Se i rimasti vivi erano , l' uno per l' altro , come morti resuscitati , Renzo , per quelli del suo paese , lo era , come a dire , due volte : ognuno gli faceva accoglienze e congratulazioni , ognuno voleva sentir da lui la sua storia . Direte forse : come andava col bando ? L' andava benone : lui non ci pensava quasi piu` , supponendo che quelli i quali avrebbero potuto eseguirlo , non ci pensassero piu` ne' anche loro : e non s' ingannava . E questo non nasceva solo dalla peste che aveva fatto monte di tante cose ; ma era , come s' e` potuto vedere anche in vari luoghi di questa storia , cosa comune a que' tempi , che i decreti , tanto generali quanto speciali , contro le persone , se non c' era qualche animosita` privata e potente che li tenesse vivi , e li facesse valere , rimanevano spesso senza effetto , quando non l' avessero avuto sul primo momento ; come palle di schioppo , che , se non fanno colpo , restano in terra , dove non da`nno fastidio a nessuno . Conseguenza necessaria della gran facilita` con cui li seminavano que' decreti . L' attivita` dell' uomo e` limitata ; e tutto il di piu` che c' era nel comandare , doveva tornare in tanto meno nell' eseguire . Quel che va nelle maniche , non puo` andar ne' gheroni . Chi volesse anche sapere come Renzo se la passasse con don Abbondio , in quel tempo d' aspetto , diro` che stavano alla larga l' uno dall' altro : don Abbondio , per timore di sentire intonar qualcosa di matrimonio : e , al solo pensarci , si vedeva davanti agli occhi don Rodrigo da una parte , co' suoi bravi , il cardinale dall' altra , co' suoi argomenti : Renzo , perche' aveva fissato di non parlargliene che al momento di concludere , non volendo risicare di farlo inalberar prima del tempo , di suscitar , chi sa mai ? qualche difficolta` , e d' imbrogliar le cose con chiacchiere inutili . Le sue chiacchiere , le faceva con Agnese . - Credete voi che verra` presto ? - domandava l' uno . - Io spero di si` , - rispondeva l' altro : e spesso quello che aveva data la risposta , faceva poco dopo la domanda medesima . E con queste e con simili furberie , s' ingegnavano a far passare il tempo , che pareva loro piu` lungo , di mano in mano che n' era piu` passato . Al lettore noi lo faremo passare in un momento tutto quel tempo , dicendo in compendio che , qualche giorno dopo la visita di Renzo al lazzeretto , Lucia n' usci` con la buona vedova ; che , essendo stata ordinata una quarantina generale , la fecero insieme , rinchiuse nella casa di quest' ultima ; che una parte del tempo fu spesa in allestire il corredo di Lucia , al quale , dopo aver fatto un po' di cerimonie , dovette lavorare anche lei ; e che , terminata che fu la quarantina , la vedova lascio` in consegna il fondaco e la casa a quel suo fratello commissario ; e si fecero i preparativi per il viaggio . Potremmo anche soggiunger subito : partirono , arrivarono , e quel che segue ; ma , con tutta la volonta` che abbiamo di secondar la fretta del lettore , ci son tre cose appartenenti a quell' intervallo di tempo , che non vorremmo passar sotto silenzio ; e , per due almeno , crediamo che il lettore stesso dira` che avremmo fatto male . La prima , che , quando Lucia torno` a parlare alla vedova delle sue avventure , piu` in particolare , e piu` ordinatamente di quel che avesse potuto in quell' agitazione della prima confidenza , e fece menzione piu` espressa della signora che l' aveva ricoverata nel monastero di Monza , venne a sapere di costei cose che , dandole la chiave di molti misteri , le riempiron l' animo d' una dolorosa e paurosa maraviglia . Seppe dalla vedova che la sciagurata , caduta in sospetto d' atrocissimi fatti , era stata , per ordine del cardinale , trasportata in un monastero di Milano ; che li` , dopo molto infuriare e dibattersi , s' era ravveduta , s' era accusata ; e che la sua vita attuale era supplizio volontario tale , che nessuno , a meno di non togliergliela , ne avrebbe potuto trovare un piu` severo . Chi volesse conoscere un po' piu` in particolare questa trista storia , la trovera` nel libro e al luogo che abbiam citato altrove , a proposito della stessa persona - Ripam . Hist . Pat . , Dec . V , Lib . VI , Cap . III . - . L' altra cosa e` che Lucia , domandando del padre Cristoforo a tutti i cappuccini che pote' vedere nel lazzeretto , senti` , con piu` dolore che maraviglia , ch' era morto di peste . Finalmente , prima di partire , avrebbe anche desiderato di saper qualcosa de' suoi antichi padroni , e di fare , come diceva , un atto del suo dovere , se alcuno ne rimaneva . La vedova l' accompagno` alla casa , dove seppero che l' uno e l' altra erano andati tra que' piu` . Di donna Prassede , quando si dice ch' era morta , e` detto tutto ; ma intorno a don Ferrante , trattandosi ch' era stato dotto , l' anonimo ha creduto d' estendersi un po' piu` ; e noi , a nostro rischio , trascriveremo a un di presso quello che ne lascio` scritto . Dice adunque che , al primo parlar che si fece di peste , don Ferrante fu uno de' piu` risoluti a negarla , e che sostenne costantemente fino all' ultimo , quell' opinione ; non gia` con ischiamazzi , come il popolo ; ma con ragionamenti , ai quali nessuno potra` dire almeno che mancasse la concatenazione . - In rerum natura , - diceva , - non ci son che due generi di cose : sostanze e accidenti ; e se io provo che il contagio non puo` esser ne' l' uno ne' l' altro , avro` provato che non esiste , che e` una chimera . E son qui . Le sostanze sono , o spirituali , o materiali . Che il contagio sia sostanza spirituale , e` uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere ; sicche' e` inutile parlarne . Le sostanze materiali sono , o semplici , o composte . Ora , sostanza semplice il contagio non e` ; e si dimostra in quattro parole . Non e` sostanza aerea ; perche' , se fosse tale , in vece di passar da un corpo all' altro , volerebbe subito alla sua sfera . Non e` acquea ; perche' bagnerebbe , e verrebbe asciugata da' venti . Non e` ignea ; perche' brucerebbe . Non e` terrea ; perche' sarebbe visibile . Sostanza composta , neppure ; perche' a ogni modo dovrebbe esser sensibile all' occhio o al tatto ; e questo contagio , chi l' ha veduto ? chi l' ha toccato ? Riman da vedere se possa essere accidente . Peggio che peggio . Ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all' altro ; che' questo e` il loro achille , questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto . Ora , supponendolo accidente , verrebbe a essere un accidente trasportato : due parole che fanno ai calci , non essendoci , in tutta la filosofia , cosa piu` chiara , piu` liquida di questa : che un accidente non puo` passar da un soggetto all' altro . Che se , per evitar questa Scilla , si riducono a dire che sia accidente prodotto , da`nno in Cariddi : perche' , se e` prodotto , dunque non si comunica , non si propaga , come vanno blaterando . Posti questi princi`pi , cosa serve venirci tanto a parlare di vibici , d' esantemi , d' antraci ... ? - Tutte corbellerie , - scappo` fuori una volta un tale . - No , no , - riprese don Ferrante : - non dico questo : la scienza e` scienza ; solo bisogna saperla adoprare . Vibici , esantemi , antraci , parotidi , bubboni violacei , furoncoli nigricanti , son tutte parole rispettabili , che hanno il loro significato bell' e buono ; ma dico che non han che fare con la questione . Chi nega che ci possa essere di queste cose , anzi che ce ne sia ? Tutto sta a veder di dove vengano . Qui cominciavano i guai anche per don Ferrante . Fin che non faceva che dare addosso all' opinion del contagio , trovava per tutto orecchi attenti e ben disposti : perche' non si puo` spiegare quanto sia grande l' autorita` d' un dotto di professione , allorche' vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono gia` persuasi . Ma quando veniva a distinguere , e a voler dimostrare che l' errore di que' medici non consisteva gia` nell' affermare che ci fosse un male terribile e generale ; ma nell' assegnarne la cagione ; allora - parlo de' primi tempi , in cui non si voleva sentir discorrere di peste - , allora , in vece d' orecchi , trovava lingue ribelli , intrattabili ; allora , di predicare a distesa era finita ; e la sua dottrina non poteva piu` metterla fuori , che a pezzi e bocconi . - La c' e` pur troppo la vera cagione , - diceva ; - e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell' altra cosi` in aria ... La neghino un poco , se possono , quella fatale congiunzione di Saturno con Giove . E quando mai s' e` sentito dire che l' influenze si propaghino ... ? E lor signori mi vorranno negar l' influenze ? Mi negheranno che ci sian degli astri ? O mi vorranno dire che stian lassu` a far nulla , come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino ? ... Ma quel che non mi puo` entrare , e` di questi signori medici ; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione cosi` maligna , e poi venirci a dire , con faccia tosta : non toccate qui , non toccate la` , e sarete sicuri ! Come se questo schivare il contatto materiale de' corpi terreni , potesse impedir l' effetto virtuale de' corpi celesti ! E tanto affannarsi a bruciar de' cenci ! Povera gente ! brucerete Giove ? brucerete Saturno ? His fretus , vale a dire su questi bei fondamenti , non prese nessuna precauzione contro la peste ; gli s' attacco` ; ando` a letto , a morire , come un eroe di Metastasio , prendendosela con le stelle . E quella sua famosa libreria ? forse ancora dispersa su per i muriccioli . Una sera , Agnese sente fermarsi un legno all' uscio . - lei , di certo ! - Era proprio lei , con la buona vedova . L' accoglienze vicendevoli se le immagini il lettore . La mattina seguente , di buon' ora , capita Renzo che non sa nulla , e vien solamente per isfogarsi un po' con Agnese su quel gran tardare di Lucia . Gli atti che fece , e le cose che disse , al trovarsela davanti , si rimettono anche quelli all' immaginazion del lettore . Le dimostrazioni di Lucia in vece furon tali , che non ci vuol molto a descriverle . - Vi saluto : come state ? - disse , a occhi bassi , e senza scomporsi . E non crediate che Renzo trovasse quel fare troppo asciutto , e se l' avesse per male . Prese benissimo la cosa per il suo verso ; e , come , tra gente educata , si sa far la tara ai complimenti , cosi` lui intendeva bene che quelle parole non esprimevan tutto cio` che passava nel cuore di Lucia . Del resto , era facile accorgersi che aveva due maniere di pronunziarle : una per Renzo , e un' altra per tutta la gente che potesse conoscere . - Sto bene quando vi vedo , - rispose il giovine , con una frase vecchia , ma che avrebbe inventata lui , in quel momento . - Il nostro povero padre Cristoforo ... ! - disse Lucia : - pregate per l' anima sua : benche' si puo` esser quasi sicuri che a quest' ora prega lui per noi lassu` . - Me l' aspettavo , pur troppo , - disse Renzo . E non fu questa la sola trista corda che si toccasse in quel colloquio . Ma che ? di qualunque cosa si parlasse , il colloquio gli riusciva sempre delizioso . Come que' cavalli bisbetici che s' impuntano , e si piantan li` , e alzano una zampa e poi un' altra , e le ripiantano al medesimo posto , e fanno mille cerimonie prima di fare un passo , e poi tutto a un tratto prendon l' andare , e via , come se il vento li portasse , cosi` era divenuto il tempo per lui : prima i minuti gli parevan ore ; poi l' ore gli parevan minuti . La vedova , non solo non guastava la compagnia , ma ci faceva dentro molto bene ; e certamente , Renzo , quando la vide in quel lettuccio , non se la sarebbe potuta immaginare d' un umore cosi` socievole e gioviale . Ma il lazzeretto e la campagna , la morte e le nozze , non son tutt' uno . Con Agnese essa aveva gia` fatto amicizia ; con Lucia poi era un piacere a vederla , tenera insieme e scherzevole , e come la stuzzicava garbatamente , e senza spinger troppo , appena quanto ci voleva per obbligarla a dimostrar tutta l' allegria che aveva in cuore . Renzo disse finalmente che andava da don Abbondio , a prendere i concerti per lo sposalizio . Ci ando` , e , con un certo fare tra burlesco e rispettoso , - signor curato , - gli disse : - le e` poi passato quel dolor di capo , per cui mi diceva di non poterci maritare ? Ora siamo a tempo ; la sposa c' e` : e son qui per sentire quando le sia di comodo : ma questa volta , sarei a pregarla di far presto - . Don Abbondio non disse di no ; ma comincio` a tentennare , a trovar cert' altre scuse , a far cert' altre insinuazioni : e perche' mettersi in piazza , e far gridare il suo nome , con quella cattura addosso ? e che la cosa potrebbe farsi ugualmente altrove ; e questo e quest' altro . - Ho inteso , - disse Renzo : - lei ha ancora un po' di quel mal di capo . Ma senta , senta - . E comincio` a descrivere in che stato aveva visto quel povero don Rodrigo ; e che gia` a quell' ora doveva sicuramente essere andato . - Speriamo , - concluse , - che il Signore gli avra` usato misericordia . - Questo non ci ha che fare , - disse don Abbondio : - v' ho forse detto di no ? Io non dico di no ; parlo ... parlo per delle buone ragioni . Del resto , vedete , fin che c' e` fiato ... Guardatemi me : sono una conca fessa ; sono stato anch' io , piu` di la` che di qua : e son qui ; e ... se non mi vengono addosso de' guai ... basta ... posso sperare di starci ancora un pochino . Figuratevi poi certi temperamenti . Ma , come dico , questo non ci ha che far nulla . Dopo qualche altra botta e risposta , ne' piu` ne' meno concludenti , Renzo striscio` una bella riverenza , se ne torno` alla sua compagnia , fece la sua relazione , e fini` con dire : - son venuto via , che n' ero pieno , e per non risicar di perdere la pazienza , e di levargli il rispetto . In certi momenti , pareva proprio quello dell' altra volta ; proprio quella mutria , quelle ragioni : son sicuro che , se la durava ancora un poco , mi tornava in campo con qualche parola in latino . Vedo che vuol essere un' altra lungagnata : e` meglio fare addirittura come dice lui , andare a maritarsi dove andiamo a stare . - Sapete cosa faremo ? - disse la vedova : - voglio che andiamo noi altre donne a fare un' altra prova , e vedere se ci riesce meglio . Cosi` avro` anch' io il gusto di conoscerlo quest' uomo , se e` proprio come dite . Dopo desinare voglio che andiamo ; per non tornare a dargli addosso subito . Ora , signore sposo , menateci un po' a spasso noi altre due , intanto che Agnese e` in faccende : che' a Lucia faro` io da mamma : e ho proprio voglia di vedere un po' meglio queste montagne , questo lago , di cui ho sentito tanto parlare ; e il poco che n' ho gia` visto , mi pare una gran bella cosa . Renzo le condusse prima di tutto alla casa del suo ospite , dove fu un' altra festa : e gli fecero promettere che , non solo quel giorno , ma tutti i giorni , se potesse , verrebbe a desinare con loro . Passeggiato , desinato , Renzo se n' ando` , senza dir dove . Le donne rimasero un pezzetto a discorrere , a concertarsi sulla maniera di prender don Abbondio ; e finalmente andarono all' assalto . Son qui loro , disse questo tra se' ; ma fece faccia tosta : gran congratulazioni a Lucia , saluti ad Agnese , complimenti alla forestiera . Le fece mettere a sedere , e poi entro` subito a parlar della peste : volle sentir da Lucia come l' aveva passata in que' guai : il lazzeretto diede opportunita` di far parlare anche quella che l' era stata compagna ; poi , com' era giusto , don Abbondio parlo` anche della sua burrasca ; poi de' gran mirallegri anche a Agnese , che l' aveva passata liscia . La cosa andava in lungo : gia` fin dal primo momento , le due anziane stavano alle velette , se mai venisse l' occasione d' entrar nel discorso essenziale : finalmente non so quale delle due ruppe il ghiaccio . Ma cosa volete ? Don Abbondio era sordo da quell' orecchio . Non che dicesse di no ; ma eccolo di nuovo a quel suo serpeggiare , volteggiare e saltar di palo in frasca . - Bisognerebbe , - diceva , - poter far levare quella catturaccia . Lei , signora , che e` di Milano , conoscera` piu` o meno il filo delle cose , avra` delle buone protezioni , qualche cavaliere di peso : che' con questi mezzi si sana ogni piaga . Se poi si volesse andar per la piu` corta , senza imbarcarsi in tante storie ; giacche' codesti giovani , e qui la nostra Agnese , hanno gia` intenzione di spatriarsi - e io non saprei cosa dire : la patria e` dove si sta bene - , mi pare che si potrebbe far tutto la` , dove non c' e` cattura che tenga . Non vedo proprio l' ora di saperlo concluso questo parentado , ma lo vorrei concluso bene , tranquillamente . Dico la verita` : qui , con quella cattura viva , spiattellar dall' altare quel nome di Lorenzo Tramaglino , non lo farei col cuor quieto : gli voglio troppo bene ; avrei paura di fargli un cattivo servizio . Veda lei ; vedete voi altre . Qui , parte Agnese , parte la vedova , a ribatter quelle ragioni ; don Abbondio a rimetterle in campo , sott' altra forma : s' era sempre da capo ; quando entra Renzo , con un passo risoluto , e con una notizia in viso ; e dice : - e` arrivato il signor marchese *** . - Cosa vuol dir questo ? arrivato dove ? - domanda don Abbondio , alzandosi . - E arrivato nel suo palazzo , ch' era quello di don Rodrigo ; perche' questo signor marchese e` l' erede per fidecommisso , come dicono ; sicche' non c' e` piu` dubbio . Per me , ne sarei contento , se potessi sapere che quel pover' uomo fosse morto bene . A buon conto , finora ho detto per lui de' paternostri , adesso gli diro` de' De profundis . E questo signor marchese e` un bravissim' uomo . - Sicuro , - disse don Abbondio : - l' ho sentito nominar piu` d' una volta per un bravo signore davvero , per un uomo della stampa antica . Ma che sia proprio vero ... ? - Al sagrestano gli crede ? - Perche' ? - Perche' lui l' ha veduto co' suoi occhi . Io sono stato solamente li` ne' contorni , e , per dir la verita` , ci sono andato appunto perche' ho pensato : qualcosa la` si dovrebbe sapere . E piu` d' uno m' ha detto lo stesso . Ho poi incontrato Ambrogio che veniva proprio di lassu , e che l' ha veduto , come dico , far da padrone . Lo vuol sentire , Ambrogio ? L' ho fatto aspettar qui fuori apposta . - Sentiamo , - disse don Abbondio . Renzo ando` a chiamare il sagrestano . Questo confermo` la cosa in tutto e per tutto , ci aggiunse altre circostanze , sciolse tutti i dubbi ; e poi se n' ando` . - Ah ! e` morto dunque ! e` proprio andato ! - esclamo` don Abbondio . - Vedete , figliuoli , se la Provvidenza arriva alla fine certa gente . Sapete che l' e` una gran cosa ! un gran respiro per questo povero paese ! che non ci si poteva vivere con colui . E stata un gran flagello questa peste ; ma e` anche stata una scopa ; ha spazzato via certi soggetti , che , figliuoli miei , non ce ne liberavamo piu` : verdi , freschi , prosperosi : bisognava dire che chi era destinato a far loro l' esequie , era ancora in seminario , a fare i latinucci . E in un batter d' occhio , sono spariti , a cento per volta . Non lo vedremo piu` andare in giro con quegli sgherri dietro , con quell' albagi`a , con quell' aria , con quel palo in corpo , con quel guardar la gente , che pareva che si stesse tutti al mondo per sua degnazione . Intanto , lui non c' e` piu` , e noi ci siamo . Non mandera` piu` di quell' imbasciate ai galantuomini . Ci ha dato un gran fastidio a tutti , vedete : che' adesso lo possiamo dire . - Io gli ho perdonato di cuore , - disse Renzo . - E fai il tuo dovere , - rispose don Abbondio : - ma si puo` anche ringraziare il cielo , che ce n' abbia liberati . Ora , tornando a noi , vi ripeto : fate voi altri quel che credete . Se volete che vi mariti io , son qui ; se vi torna piu` comodo in altra maniera , fate voi altri . In quanto alla cattura , vedo anch' io che , non essendoci ora piu` nessuno che vi tenga di mira , e voglia farvi del male , non e` cosa da prendersene gran pensiero : tanto piu` , che c' e` stato di mezzo quel decreto grazioso , per la nascita del serenissimo infante . E poi la peste ! la peste ! ha dato di bianco a di gran cose la peste ! Sicche' , se volete ... oggi e` giovedi` ... domenica vi dico in chiesa ; perche' quel che s' e` fatto l' altra volta , non conta piu` niente , dopo tanto tempo ; e poi ho la consolazione di maritarvi io . - Lei sa bene ch' eravamo venuti appunto per questo , - disse Renzo . - Benissimo ; e io vi serviro` : e voglio darne parte subito a sua eminenza . - Chi e` sua eminenza ? - domando` Agnese . - Sua eminenza , - rispose don Abbondio , - e` il nostro cardinale arcivescovo , che Dio conservi . - Oh ! in quanto a questo mi scusi , - replico` Agnese : - che' , sebbene io sia una povera ignorante , le posso accertare che non gli si dice cosi` ; perche' , quando siamo state la seconda volta per parlargli , come parlo a lei , uno di que' signori preti mi tiro` da parte , e m' insegno` come si doveva trattare con quel signore , e che gli si doveva dire vossignoria illustrissima , e monsignore . - E ora , se vi dovesse tornare a insegnare , vi direbbe che gli va dato dell' eminenza : avete inteso ? Perche' il papa , che Dio lo conservi anche lui , ha prescritto , fin dal mese di giugno , che ai cardinali si dia questo titolo . E sapete perche' sara` venuto a questa risoluzione ? Perche' l' illustrissimo , ch' era riservato a loro e a certi principi , ora , vedete anche voi altri , cos' e` diventato , a quanti si da` : e come se lo succiano volentieri ! E cosa doveva fare , il papa ? Levarlo a tutti ? Lamenti , ricorsi , dispiaceri , guai ; e per di piu` , continuar come prima . Dunque ha trovato un bonissimo ripiego . A poco a poco poi , si comincera` a dar dell' eminenza ai vescovi ; poi lo vorranno gli abati , poi i proposti : perche' gli uomini son fatti cosi` ; sempre voglion salire , sempre salire ; poi i canonici ... - Poi i curati , - disse la vedova . - No no , - riprese don Abbondio : - i curati a tirar la carretta : non abbiate paura che gli avvezzin male , i curati : del reverendo , fino alla fin del mondo . Piuttosto , non mi maraviglierei punto che i cavalieri , i quali sono avvezzi a sentirsi dar dell' illustrissimo , a esser trattati come i cardinali , un giorno volessero dell' eminenza anche loro . E se la vogliono , vedete , troveranno chi gliene dara` . E allora , il papa che ci sara` allora , trovera` qualche altra cosa per i cardinali . Orsu` , ritorniamo alle nostre cose : domenica vi diro` in chiesa ; e intanto , sapete cos' ho pensato per servirvi meglio ? Intanto chiederemo la dispensa per l' altre due denunzie . Hanno a avere un bel da fare laggiu` in curia , a dar dispense , se la va per tutto come qui . Per domenica ne ho gia` ... uno ... due ... tre ; senza contarvi voi altri : e ne puo` capitare ancora . E poi vedrete , andando avanti , che affare vuol essere : non ne deve rimanere uno scompagnato . Ha proprio fatto uno sproposito Perpetua a morire ora ; che' questo era il momento che trovava l' avventore anche lei . E a Milano , signora , mi figuro che sara` lo stesso . - Eccome ! si figuri che , solamente nella mia cura , domenica passata , cinquanta denunzie . - Se lo dico ; il mondo non vuol finire . E lei , signora , non hanno principiato a ronzarle intorno de' mosconi ? - No , no ; io non ci penso , ne' ci voglio pensare . - Si` , si` , che vorra` esser lei sola . Anche Agnese , veda ; anche Agnese ... - Uh ! ha voglia di scherzare , lei , - disse questa . - Sicuro che ho voglia di scherzare : e mi pare che sia ora finalmente . Ne abbiam passate delle brutte , n' e` vero , i miei giovani ? delle brutte n' abbiam passate : questi quattro giorni che dobbiamo stare in questo mondo , si puo` sperare che vogliano essere un po' meglio . Ma ! fortunati voi altri , che , non succedendo disgrazie , avete ancora un pezzo da parlare de' guai passati : io in vece , sono alle ventitre e tre quarti , e ... i birboni posson morire ; della peste si puo` guarire ; ma agli anni non c' e` rimedio : e , come dice , senectus ipsa est morbus . - Ora , - disse Renzo , - parli pur latino quanto vuole ; che non me n' importa nulla . - Tu l' hai ancora col latino , tu : bene bene , t' accomodero` io : quando mi verrai davanti , con questa creatura , per sentirvi dire appunto certe paroline in latino , ti diro` : latino tu non ne vuoi : vattene in pace . Ti piacera` ? - Eh ! so io quel che dico , - riprese Renzo : - non e` quel latino li` che mi fa paura : quello e` un latino sincero , sacrosanto , come quel della messa : anche loro , li` , bisogna che leggano quel che c' e` sul libro . Parlo di quel latino birbone , fuor di chiesa , che viene addosso a tradimento , nel buono d' un discorso . Per esempio , ora che siam qui , che tutto e` finito ; quel latino che andava cavando fuori , li` proprio , in quel canto , per darmi ad intendere che non poteva , e che ci voleva dell' altre cose , e che so io ? me lo volti un po' in volgare ora . - Sta' zitto , buffone , sta' zitto : non rimestar queste cose ; che' , se dovessimo ora fare i conti , non so chi avanzerebbe . Io ho perdonato tutto : non ne parliam piu` : ma me n' avete fatti de' tiri . Di te non mi fa specie , che sei un malandrinaccio ; ma dico quest' acqua cheta , questa santerella , questa madonnina infilzata , che si sarebbe creduto far peccato a guardarsene . Ma gia` , lo so io chi l' aveva ammaestrata , lo so io , lo so io - . Cosi` dicendo , accennava Agnese col dito , che prima aveva tenuto rivolto a Lucia : e non si potrebbe spiegare con che bonarieta` , con che piacevolezza facesse que' rimproveri . Quella notizia gli aveva dato una disinvoltura , una parlantina , insolita da gran tempo ; e saremmo ancor ben lontani dalla fine , se volessimo riferir tutto il rimanente di que' discorsi , che lui tiro` in lungo , ritenendo piu` d' una volta la compagnia che voleva andarsene , e fermandola poi ancora un pochino sull' uscio di strada , sempre a parlar di bubbole . Il giorno seguente , gli capito` una visita , quanto meno aspettata tanto piu` gradita : il signor marchese del quale s' era parlato : un uomo tra la virilita` e la vecchiezza , il cui aspetto era come un attestato di cio` che la fama diceva di lui : aperto , cortese , placido , umile , dignitoso , e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata . - Vengo , - disse , - a portarle i saluti del cardinale arcivescovo . - Oh che degnazione di tutt' e due ! - Quando fui a prender congedo da quest' uomo incomparabile , che m' onora della sua amicizia , mi parlo` di due giovani di codesta cura , ch' eran promessi sposi , e che hanno avuto de' guai , per causa di quel povero don Rodrigo . Monsignore desidera d' averne notizia . Son vivi ? E le loro cose sono accomodate ? - Accomodato ogni cosa . Anzi , io m' era proposto di scriverne a sua eminenza ; ma ora che ho l' onore ... - Si trovan qui ? - Qui ; e , piu` presto che si potra` , saranno marito e moglie . - E io la prego di volermi dire se si possa far loro del bene , e anche d' insegnarmi la maniera piu` conveniente . In questa calamita` , ho perduto i due soli figli che avevo , e la madre loro , e ho avute tre eredita` considerabili . Del superfluo , n' avevo anche prima : sicche' lei vede che il darmi una occasione d' impiegarne , e tanto piu` una come questa , e` farmi veramente un servizio . - Il cielo la benedica ! Perche' non sono tutti come lei i ... ? Basta ; la ringrazio anch' io di cuore per questi miei figliuoli . E giacche' vossignoria illustrissima mi da` tanto coraggio , si` signore , che ho un espediente da suggerirle , il quale forse non le dispiacera` . Sappia dunque che questa buona gente son risoluti d' andare a metter su casa altrove , e di vender quel poco che hanno al sole qui : una vignetta il giovine , di nove o dieci pertiche , salvo il vero , ma trasandata affatto : bisogna far conto del terreno , nient' altro ; di piu` una casuccia lui , e un' altra la sposa : due topaie , veda . Un signore come vossignoria non puo` sapere come la vada per i poveri , quando voglion disfarsi del loro . Finisce sempre a andare in bocca di qualche furbo , che forse sara` gia` un pezzo che fa all' amore a quelle quattro braccia di terra , e quando sa che l' altro ha bisogno di vendere , si ritira , fa lo svogliato ; bisogna corrergli dietro , e dargliele per un pezzo di pane : specialmente poi in circostanze come queste . Il signor marchese ha gia` veduto dove vada a parare il mio discorso . La carita` piu` fiorita che vossignoria illustrissima possa fare a questa gente , e` di cavarli da quest' impiccio , comprando quel poco fatto loro . Io , ner dir la verita` , do un parere interessato , perche' verrei ad acquistare nella mia cura un compadrone come il signor marchese ; ma vossignoria decidera` secondo che le parra` meglio : io ho parlato per ubbidienza . Il marchese lodo` molto il suggerimento ; ringrazio` don Abbondio , e lo prego` di voler esser arbitro del prezzo , e di fissarlo alto bene ; e lo fece poi restar di sasso , col proporgli che s' andasse subito insieme a casa della sposa , dove sarebbe probabilmente anche lo sposo . Per la strada , don Abbondio , tutto gongolante , come vi potete immaginare , ne penso` e ne disse un' altra . - Giacche' vossignoria illustrissima e` tanto inclinato a far del bene a questa gente , ci sarebbe un altro servizio da render loro . Il giovine ha addosso una cattura , una specie di bando , per qualche scappatuccia che ha fatta in Milano , due anni sono , quel giorno del gran fracasso , dove s' e` trovato impicciato , senza malizia , da ignorante , come un topo nella trappola : nulla di serio , veda : ragazzate , scapataggini : di far del male veramente , non e` capace : e io posso dirlo , che l' ho battezzato , e l' ho veduto venir su : e poi , se vossignoria vuol prendersi il divertimento di sentir questa povera gente ragionar su alla carlona , potra` fargli raccontar la storia a lui , e sentira` . Ora , trattandosi di cose vecchie , nessuno gli da` fastidio ; e , come le ho detto , lui pensa d' andarsene fuor di stato ; ma , col tempo , o tornando qui , o altro , non si sa mai , lei m' insegna che e` sempre meglio non esser su que' libri . Il signor marchese , in Milano , conta , come e` giusto , e per quel gran cavaliere , e per quel grand' uomo che e` ... No , no , mi lasci dire ; che' la verita` vuole avere il suo luogo . Una raccomandazione , una parolina d' un par suo , e` piu` del bisogno per ottenere una buona assolutoria . - Non c' e` impegni forti contro codesto giovine ? - No , no ; non crederei . Gli hanno fatto fuoco addosso nel primo momento ; ma ora credo che non ci sia piu` altro che la semplice formalita` . - Essendo cosi` , la cosa sara` facile ; e la prendo volentieri sopra di me - E poi non vorra` che si dica che e` un grand' uomo . Lo dico , e lo voglio dire ; a suo dispetto , lo voglio dire . E anche se io stessi zitto , gia` non servirebbe a nulla , perche' parlan tutti ; e vox populi , vox Dei . Trovarono appunto le tre donne e Renzo . Come questi rimanessero , lo lascio considerare a voi : io credo che anche quelle nude e ruvide pareti , e l' impannate , e i panchetti , e le stoviglie si maravigliassero di ricever tra loro una visita cosi` straordinaria . Avvio` lui la conversazione , parlando del cardinale e dell' altre cose , con aperta cordialita` , e insieme con delicati riguardi . Passo` poi a far la proposta per cui era venuto . Don Abbondio , pregato da lui di fissare il prezzo , si fece avanti ; e , dopo un po' di cerimonie e di scuse , e che non era sua farina , e che non potrebbe altro che andare a tastoni , e che parlava per ubbidienza , e che si rimetteva , proferi` , a parer suo , uno sproposito . Il compratore disse che , per la parte sua , era contentissimo , e , come se avesse franteso , ripete' il doppio ; non volle sentir rettificazioni , e tronco` e concluse ogni discorso invitando la compagnia a desinare per il giorno dopo le nozze , al suo palazzo , dove si farebbe l' istrumento in regola . Ah ! - diceva poi tra se' don Abbondio , tornato a casa : - se la peste facesse sempre e per tutto le cose in questa maniera , sarebbe proprio peccato il dirne male : quasi quasi ce ne vorrebbe una , ogni generazione ; e si potrebbe stare a patti d' averla ; ma guarire , ve' . Venne la dispensa , venne l' assolutoria , venne quel benedetto giorno : i due promessi andarono , con sicurezza trionfale , proprio a quella chiesa , dove , proprio per bocca di don Abbondio , furono sposi . Un altro trionfo , e ben piu` singolare , fu l' andare a quel palazzotto ; e vi lascio pensare che cose dovessero passar loro per la mente , in far quella salita , all' entrare in quella porta ; e che discorsi dovessero fare , ognuno secondo il suo naturale . Accennero` soltanto che , in mezzo all' allegria , ora l' uno , ora l' altro motivo` piu` d' una volta , che , per compir la festa , ci mancava il povero padre Cristoforo . - Ma per lui , - dicevan poi , - sta meglio di noi sicuramente . Il marchese fece loro una gran festa , li condusse in un bel tinello , mise a tavola gli sposi , con Agnese e con la mercantessa ; e prima di ritirarsi a pranzare altrove con don Abbondio , volle star li` un poco a far compagnia agl' invitati , e aiuto` anzi a servirli . A nessuno verra` , spero , in testa di dire che sarebbe stata cosa piu` semplice fare addirittura una tavola sola . Ve l' ho dato per un brav' uomo , ma non per un originale , come si direbbe ora ; v' ho detto ch' era umile , non gia` che fosse un portento d' umilta` . N' aveva quanta ne bisognava per mettersi al di sotto di quella buona gente , ma non per istar loro in pari . Dopo i due pranzi , fu steso il contratto per mano d' un dottore , il quale non fu l' Azzecca - garbugli . Questo , voglio dire la sua spoglia , era ed e` tuttavia a Canterelli . E per chi non e` di quelle parti , capisco anch' io che qui ci vuole una spiegazione . Sopra Lecco forse un mezzo miglio , e quasi sul fianco dell' altro paese chiamato Castello , c' e` un luogo detto Canterelli , dove s' incrocian due strade ; e da una parte del crocicchio , si vede un rialto , come un poggetto artificiale , con una croce in cima ; il quale non e` altro che un gran mucchio di morti in quel contagio . La tradizione , per dir la verita` , dice semplicemente i morti del contagio ; ma dev' esser quello senz' altro , che fu l' ultimo , e il piu` micidiale di cui rimanga memoria . E sapete che le tradizioni , chi non le aiuta , da se' dicon sempre troppo poco . Nel ritorno non ci fu altro inconveniente , se non che Renzo era un po' incomodato dal peso de' quattrini che portava via . Ma l' uomo , come sapete , aveva fatto ben altre vite . Non parlo del lavoro della mente , che non era piccolo , a pensare alla miglior maniera di farli fruttare . A vedere i progetti che passavan per quella mente , le riflessioni , l' immaginazioni ; a sentire i pro e i contro , per l' agricoltura e per l' industria , era come se ci si fossero incontrate due accademie del secolo passato . E per lui l' impiccio era ben piu` reale ; perche' , essendo un uomo solo , non gli si poteva dire : che bisogno c' e` di scegliere ? l' uno e l' altro , alla buon' ora ; che' i mezzi , in sostanza , sono i medesimi ; e son due cose come le gambe , che due vanno meglio d' una sola . Non si penso` piu` che a fare i fagotti , e a mettersi in viaggio : casa Tramaglino per la nuova patria , e la vedova per Milano . Le lacrime , i ringraziamenti , le promesse d' andarsi a trovare furon molte . Non meno tenera , eccettuate le lacrime , fu la separazione di Renzo e della famiglia dall' ospite amico : e non crediate che con don Abbondio le cose passassero freddamente . Quelle buone creature avevan sempre conservato un certo attaccamento rispettoso per il loro curato ; e questo , in fondo , aveva sempre voluto bene a loro . Son que' benedetti affari , che imbroglian gli affetti . Chi domandasse se non ci fu anche del dolore in distaccarsi dal paese nativo , da quelle montagne ; ce ne fu sicuro : che' del dolore , ce n' e` , sto per dire , un po' per tutto . Bisogna pero` che non fosse molto forte , giacche' avrebbero potuto risparmiarselo , stando a casa loro , ora che i due grand' inciampi , don Rodrigo e il bando , eran levati . Ma , gia` da qualche tempo , erano avvezzi tutt' e tre a riguardar come loro il paese dove andavano . Renzo l' aveva fatto entrare in grazia alle donne , raccontando l' agevolezze che ci trovavano gli operai , e cento cose della bella vita che si faceva la` . Del resto , avevan tutti passato de' momenti ben amari in quello a cui voltavan le spalle ; e le memorie triste , alla lunga guastan sempre nella mente i luoghi che le richiamano . E se que' luoghi son quelli dove siam nati , c' e` forse in tali memorie qualcosa di piu` aspro e pungente . Anche il bambino , dice il manoscritto , riposa volentieri sul seno della balia , cerca con avidita` e con fiducia la poppa che l' ha dolcemente alimentato fino allora ; ma se la balia , per divezzarlo , la bagna d' assenzio , il bambino ritira la bocca , poi torna a provare , ma finalmente se ne stacca ; piangendo si` , ma se ne stacca . Cosa direte ora , sentendo che , appena arrivati e accomodati nel nuovo paese , Renzo ci trovo` de' disgusti bell' e preparati ? Miserie ; ma ci vuol cosi` poco a disturbare uno stato felice ! Ecco , in poche parole , la cosa . Il parlare che , in quel paese , s' era fatto di Lucia , molto tempo prima che la ci arrivasse ; il saper che Renzo aveva avuto a patir tanto per lei , e sempre fermo , sempre fedele ; forse qualche parola di qualche amico parziale per lui e per tutte le cose sue , avevan fatto nascere una certa curiosita` di veder la giovine , e una certa aspettativa della sua bellezza . Ora sapete come e` l' aspettativa : immaginosa , credula , sicura ; alla prova poi , difficile , schizzinosa : non trova mai tanto che le basti , perche' , in sostanza , non sapeva quello che si volesse ; e fa scontare senza pieta` il dolce che aveva dato senza ragione . Quando comparve questa Lucia , molti i quali credevan forse che dovesse avere i capelli proprio d' oro , e le gote proprio di rosa , e due occhi l' uno piu` bello dell' altro , e che so io ? cominciarono a alzar le spalle , ad arricciar il naso , e a dire : - eh ! l' e` questa ? Dopo tanto tempo , dopo tanti discorsi , s' aspettava qualcosa di meglio . Cos' e` poi ? Una contadina come tant' altre . Eh ! di queste e delle meglio , ce n' e` per tutto - . Venendo poi a esaminarla in particolare , notavan chi un difetto , chi un altro : e ci furon fin di quelli che la trovavan brutta affatto . Siccome pero` nessuno le andava a dir sul viso a Renzo , queste cose ; cosi` non c' era gran male fin li` . Chi lo fece il male , furon certi tali che gliele rapportarono : e Renzo , che volete ? ne fu tocco sul vivo . Comincio` a ruminarci sopra , a farne di gran lamenti , e con chi gliene parlava , e piu` a lungo tra se' . E cosa v' importa a voi altri ? E chi v' ha detto d' aspettare ? Son mai venuto io a parlarvene ? a dirvi che la fosse bella ? E quando me lo dicevate voi altri , v' ho mai risposto altro , se non che era una buona giovine ? una contadina ! V' ho detto mai che v' avrei menato qui una principessa ? Non vi piace ? Non la guardate . N' avete delle belle donne : guardate quelle . E vedete un poco come alle volte una corbelleria basta a decidere dello stato d' un uomo per tutta la vita . Se Renzo avesse dovuto passar la sua in quel paese , secondo il suo primo disegno , sarebbe stata una vita poco allegra . A forza d' esser disgustato , era ormai diventato disgustoso . Era sgarbato con tutti , perche' ognuno poteva essere uno de' critici di Lucia . Non gia` che trattasse proprio contro il galateo ; ma sapete quante belle cose si posson fare senza offender le regole della buona creanza : fino sbudellarsi . Aveva un non so che di sardonico in ogni sua parola ; in tutto trovava anche lui da criticare , a segno che , se faceva cattivo tempo due giorni di seguito , subito diceva : - eh gia` , in questo paese ! - Vi dico che non eran pochi quelli che l' avevan gia` preso a noia , e anche persone che prima gli volevan bene ; e col tempo , d' una cosa nell' altra , si sarebbe trovato , per dir cosi` , in guerra con quasi tutta la popolazione , senza poter forse ne' anche lui conoscer la prima cagione d' un cosi` gran male . Ma si direbbe che la peste avesse preso l' impegno di raccomodar tutte le malefatte di costui . Aveva essa portato via il padrone d' un altro filatoio , situato quasi sulle porte di Bergamo ; e l' erede , giovine scapestrato , che in tutto quell' edifizio non trovava che ci fosse nulla di divertente , era deliberato , anzi smanioso di vendere , anche a mezzo prezzo ; ma voleva i danari l' uno sopra l' altro , per poterli impiegar subito in consumazioni improduttive . Venuta la cosa agli orecchi di Bortolo , corse a vedere ; tratto` : patti piu` grassi non si sarebbero potuti sperare ; ma quella condizione de' pronti contanti guastava tutto , perche' quelli che aveva messi da parte , a poco a poco , a forza di risparmi , erano ancor lontani da arrivare alla somma . Tenne l' amico in mezza parola , torno` indietro in fretta , comunico` l' affare al cugino , e gli propose di farlo a mezzo . Una cosi` bella proposta tronco` i dubbi economici di Renzo , che si risolvette subito per l' industria , e disse di si` . Andarono insieme , e si strinse il contratto . Quando poi i nuovi padroni vennero a stare sul loro , Lucia , che li` non era aspettata per nulla , non solo non ando` soggetta a critiche , ma si puo` dire che non dispiacque ; e Renzo venne a risapere che s' era detto da piu` d' uno : - avete veduto quella bella baggiana che c' e` venuta ? - L' epiteto faceva passare il sostantivo . E anche del dispiacere che aveva provato nell' altro paese , gli resto` un utile ammaestramento . Prima d' allora era stato un po' lesto nel sentenziare , e si lasciava andar volentieri a criticar la donna d' altri , e ogni cosa . Allora s' accorse che le parole fanno un effetto in bocca , e un altro negli orecchi ; e prese un po' piu` d' abitudine d' ascoltar di dentro le sue , prima di proferirle . Non crediate pero` che non ci fosse qualche fastidiuccio anche li` . L' uomo - dice il nostro anonimo : e gia` sapete per prova che aveva un gusto un po' strano in fatto di similitudini ; ma passategli anche questa , che avrebbe a esser l' ultima - , l' uomo , fin che sta in questo mondo , e` un infermo che si trova sur un letto scomodo piu` o meno , e vede intorno a se' altri letti , ben rifatti al di fuori , piani , a livello : e si figura che ci si deve star benone . Ma se gli riesce di cambiare , appena s' e` accomodato nel nuovo , comincia , pigiando , a sentire qui una lisca che lo punge , li` un bernoccolo che lo preme : siamo in somma , a un di presso , alla storia di prima . E per questo , soggiunge l' anonimo , si dovrebbe pensare piu` a far bene , che a star bene : e cosi` si finirebbe anche a star meglio . tirata un po' con gli argani , e proprio da secentista ; ma in fondo ha ragione . Per altro , prosegue , dolori e imbrogli della qualita` e della forza di quelli che abbiam raccontati , non ce ne furon piu` per la nostra buona gente : fu , da quel punto in poi , una vita delle piu` tranquille , delle piu` felici , delle piu` invidiabili ; di maniera che , se ve l' avessi a raccontare , vi seccherebbe a morte . Gli affari andavan d' incanto : sul principio ci fu un po' d' incaglio per la scarsezza de' lavoranti e per lo sviamento e le pretensioni de' pochi ch' eran rimasti . Furon pubblicati editti che limitavano le paghe degli operai ; malgrado quest' aiuto , le cose si rincamminarono , perche' alla fine bisogna che si rincamminino . Arrivo` da Venezia un altro editto , un po' piu` ragionevole : esenzione , per dieci anni , da ogni carico reale e personale ai forestieri che venissero a abitare in quello stato . Per i nostri fu una nuova cuccagna . Prima che finisse l' anno del matrimonio , venne alla luce una bella creatura ; e , come se fosse fatto apposta per dar subito opportunita` a Renzo d' adempire quella sua magnanima promessa , fu una bambina ; e potete credere che le fu messo nome Maria . Ne vennero poi col tempo non so quant' altri , dell' uno e dell' altro sesso : e Agnese affaccendata a portarli in qua e in la` , l' uno dopo l' altro , chiamandoli cattivacci , e stampando loro in viso de' bacioni , che ci lasciavano il bianco per qualche tempo . E furon tutti ben inclinati ; e Renzo volle che imparassero tutti a leggere e scrivere , dicendo che , giacche' la c' era questa birberia , dovevano almeno profittarne anche loro . Il bello era a sentirlo raccontare le sue avventure : e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate , per governarsi meglio in avvenire . - Ho imparato , - diceva , - a non mettermi ne' tumulti : ho imparato a non predicare in piazza : ho imparato a guardare con chi parlo : ho imparato a non alzar troppo il gomito : ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte , quando c' e` li` d' intorno gente che ha la testa calda : ho imparato a non attaccarmi un campanello al piede , prima d' aver pensato quel che possa nascere - . E cent' altre cose . Lucia pero` , non che trovasse la dottrina falsa in se' , ma non n' era soddisfatta ; le pareva , cosi` in confuso , che ci mancasse qualcosa . A forza di sentir ripetere la stessa canzone , e di pensarci sopra ogni volta , - e io , - disse un giorno al suo moralista , - cosa volete che abbia imparato ? Io non sono andata a cercare i guai : son loro che sono venuti a cercar me . Quando non voleste dire , - aggiunse , soavemente sorridendo , - che il mio sproposito sia stato quello di volervi bene , e di promettermi a voi . Renzo , alla prima , rimase impicciato . Dopo un lungo dibattere e cercare insieme , conclusero che i guai vengono bensi` spesso , perche' ci si e` dato cagione ; ma che la condotta piu` cauta e piu` innocente non basta a tenerli lontani ; e che quando vengono , o per colpa o senza colpa , la fiducia in Dio li raddolcisce , e li rende utili per una vita migliore . Questa conclusione , benche' trovata da povera gente , c' e` parsa cosi` giusta , che abbiam pensato di metterla qui , come il sugo di tutta la storia . La quale , se non v' e` dispiaciuta affatto , vogliatene bene a chi l' ha scritta , e anche un pochino a chi l' ha raccomodata . Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi , credete che non s' e` fatto apposta .