Chiedo scusa, ma mi sembra che il tono del messaggio email citato da Barbara (in effetti tipico, da almeno 30 anni, delle obiezioni dei maestri italiani) nasconda in realtà una resistenza. Tale resistenza non si riferisce, secondo me, all'introduzione degli strumenti "informatici”, ma all'introduzione di un modo di progettare (e pensare) non tradizionale...
Anche l'immagine dell'introduzione dell'ennesima disciplina che ruberebbe tempo ed energie a necessità cognitive più "di base” (la lingua sostanzialmente) è un'obiezione tipica.
In realtà l'impostazione della scuola primaria è, di fatto, un'impostazione "pre-disciplinare” (e in questo differisce profondamente dalla secondaria di I grado).
Il compito della scuola primaria è proprio quello di introdurre l'alunno alla successiva "separazione” dei saperi disciplinari, dei linguaggi specifici ecc.
Certo le Indicazioni andrebbero rilette con cura anche sotto questa prospettiva...
Ma suggerirei, almeno per il momento, di lasciare da parte il problema delle discipline sul piano normativo e organizzativo.
Proporrei invece di ragionare di più in termini di obiettivi educativi e didattici.
Detto in altre parole, di arrivare a definire (almeno all'interno del nostro gruppo) quali sono i concetti o i traguardi cognitivi che riteniamo fondamentali e irrinunciabili per i bambini della scuola primaria negli anni '10 o '20.
L'informatica o CS è una scienza (può diventare una disciplina nella scuola dalla media in su) e come tale si basa su alcuni concetti fondamentali. Alcuni (non tutti) di questi possono essere acquisiti, padroneggiati ecc. anche da bambini piccoli.
Riteniamo giusto, opportuno, possibile un percorso didattico che porti intenzionalmente a questo risultato?
Secondo me sì.
Concetti come sequenza, iterazione, condizione, funzione, parametro, variabile... sono necessari alla piena cittadinanza cognitiva che la scuola primaria deve sviluppare (al pari del concetto di insieme, di operazione aritmetica o della conoscenza di una seconda lingua comunitaria o del concetto di periodo storico ecc.)?
Code.org, cui alcune ultime notizie apparse sui giornali si riferiscono a proposito dell'idea dell'introduzione del coding nella primaria, prospetta in questo senso un percorso abbastanza chiaro ed organico. Tra l'altro non solo proponendo puzzle online, ma prevedendo per esempio anche attività senza computer (la cosiddetta "informatica povera”)
A proposito di code.org esistono, nonostante tutto, grossi limiti sul piano didattico, almeno secondo me.
Sostanzialmente l'impostazione un po' troppo simile all'ECDL riserva pochissimo spazio alla costruttività cognitiva e alla progettualità originale dei bambini... La stessa progettualità individuale (ma collaborativa) che viene proposta già da tempo dalla piattaforma di Scratch...
Nostro compito dovrebbe essere quello di "pescare” da questi due contenitori di tutto riguardo (Code e Scratch) per formulare un percorso di attività ottimali (story telling, ma non solo) per sviluppare i concetti di cui sopra...
Iniziare puntando solo su un tipo di attività (per quanto valido) porterebbe sostanzialmente ad una ennesima banalizzazione. Si confermerebbe nella testa degli insegnanti che l'informatica nella scuola primaria serve solo come strumento al servizio di altre discipline (italiano o matematica non importa). L'idea di coding (insegnamento dei mattoni base della programmazione) ha obiettivi del tutto diversi...